Il policlinico sezione pratica anno 1927 parte 1 ocr parte4

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• renc11imi organ1c1. Si trova negli stati infettivi gravi, n.elle car1diopatie scompensate, quan·dò il .fegato ed i surreni sono alterati. I vantaggi igienici dell'attuale moda. femminile . Le quantità più elevate dello zolfo neutro si F. N. I<:. IMlenzies, urfìfDci.a.ùe sam.itario del trovano negli stati pigmentari. cc CoUJ1ty Co·u n1cil » •di Londra, nella sua ultima Lo zolfo dell'organismo proviene dagli alimenti relazione rileva i vantagigi i·gi.enici d1ell'a.ttuai1e o 1d1ai tesButi per ·u n processo di desintegrazione. rr1oda femJ:?ini1e, inerenti sovratutto a1l'abolizio 11 e è un meccanismo regolatore nel co11sumo dei del corsetto, che compr:imerva e strozzava impor. tessuti che utilizzano lo zo.lfo per far.ne delle altanti organi toracici e addominali, e all'aboliziobumine o che lo fi-ssano per farne del ,p tgmento; ne ·d ell8 gi1arrettiere, -c·l1e ostaicolavano la ciDcola così pure nell'eliminazione ·d·a parte dei peli, deilzione n egli al'fti :inferiori. iCol corsetto è scom. la pr.lle, del polmone e specialn1ente della bile parsa la c·l oro·s i, c·h·e i m.ectici idi quesia genera. e ·d ei reni. zione ricordano, ma ohe sarà ·d•el tutto sconosciu. Il fegato fissa lo zolfo, lo ossi·da e ne forma ta a qu·elli ·d·ell1a .generazione prossima. Merita dei .solfati; lo combina all'in·dolo, allo scatolo, 1lo•d1e in con.dizionata anche l'<Vecor:c iamento d·elle ai fenoli e cresoli cl1e provengono dall'intestino, ~'e·sti, c'.he un tempo raccatta'Vano polv·ere e o·gni per f.arne ·dei solfoconiugati arornatici; infine lo specie ·d i s·u,di·CeTia. I ca,pel1li corti vengono ~.enu.ti elimina, con la bile, in forina iii taurina . 1d1enza a scoprirsi pdù frucilm· e nte pru• l iti. La tien .Anche i surreni fissano lo zolfo, s,p eci·a lmente se1npre ·di più peM.nette l'azione benefica della quello n eutro . l11ce so1are, attrav.enso la pel[e, il ·Che concorre ·La pelle ed i .p eli servono all' e;liminazione ·dello a ri·d urre la tuibereolosi, che è quasi dorv unque zolfo; questo si combina ai prodotti aminati, per in s•ensibile diminuzione. fare d el la ·m elanina. (A nn. d'Jg., f eb. 1927). Può 1darsi, osserva M. Loeper, (Progrés niédical e Pr esse médicale, 22 gennaio 1927) che l'aumenEffetti del taglio sullo sviluppo dei peli. to 1della m elanina o l'accentuazione della sua colovazione si·a la con·s eg u enza di tale eliminaR. J. Seamo·ur (Amer. Journ. of Physiology, 10 zione. ott. 1926) 11a eseguito delle auto.osservazioni, nel s .i può aimmettere che gli eipatici od i s urrenali · corso di tre anni, ·dalle ·quali risulta che il taiglio si.a no pigmentati, in parte 1per questa ragione, stimola lo sviluppo ·diei peli facciali: lo srviluppo che cioè i~ loro san,g u e contiene un eccesso di è più rapic;io subito 1d101p o aver passato il rasoio, solfo non ossi dato. poi ,,a raìlentan·dosi. La rrupi·dità di sviluppo è fil. strut a di\rersa in ' 'arie epoche, ma non fu passi. bile ·di stabiliTe a1cun rav.rporto con la tempera. tura o con la staigione. La liev·e i per.ernia ipro. POSTA DEGLI ABBON~TI. dotta 1dallo strofina·m ento 1per l'in-saponatura non . sembra avere iparte nell'accelerazion e di svilU'P·PO Alt era::'loni nelle ;"iale di siero. - Al dott. s. P., cihe -segue imn1'e diatamenite all'azione del rasoio. da R.: (A.nn. d'Ig., .feb. 19'2-7) .. I,'odore marcatissi1no di putrefazione da lei avvertit o all'apertura delle fiale •di siero indica Effetti tossici delle tinture per capelli. qu·alche alterazione. Sare.bbe utile farne .eseguire L: K. M·cCaJffery (A rchives of Dermatol. a. Si · l'esam e da un buon laboratorio batteriologico, philograpliy, ag. 1926) trova che le tinrture vege~ anche per stabilire le e·ventuali responsabilità tali, coane l "henné, o quelle a base di mallo di della ditta estera che le ha prep arate. Il fatto noci, sono innocue; invece tutte le tintuTe minein·vece che la fialetta jmmema in acqua c·aJlda rali sono dannose. L'henné « COODJ.I)osto » è dan . $ia scoppiata è naturale e dovuto alla dilatazione n oso a ca u.sa 1d·elle 30·s tanze minerali che contie. dell' aria contenl1ta nella fialetta stessa, in consen e : per solito la quatità di henné vi è scarsa. guenza del calore. fil. An1che le sostanze coloranfti organiche, idi cui è Al àott. P. Bini, da Viareggti.o: prototipo ìa .p arafeniJendiamina, sono dannose. Gli scoloranti, come l'a<:qua ossigenata, se usati Per l' acquisto di preparati di i6tologia normale in copia possono proYocare fraigilità e rottura dci e patol ogi~ a, s i rivolga alla Ditta Koristka (·via c~pelli. I depilatori sono tutti ·dannosi e biso. Pasquirolo, l\1ilano) che, in questi ultimi tempi, gnerebbe vi.eftarne l 'uso negli « istituti di bel. ha cominciato a m etterne in ,·endita. Può anche lezza » . rivolgcr$i a qualcl1e laboratorio cli anatomia 1 pa• L1nn. d'Ig., feb. 1927). tologicn, presso le UniY er~ità . f i l.

VARIA.

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SEZIONE PRAT ICA

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POLITICA .SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GIURIDICHE.

XXXIV. - Dispensa dal servizio per limiti di età. Il ComunP pu ò dispe11sare dal servizio .il medico condotto p er limiti di età? La giurispruù e11za d el Consiglio di Stato ha, sin ora, rispo~'to nega tiyan1ente. l\Ia può il ConllLn e stabilire, con n orma del regolame11to locale, la cl i ' pensa d1al se1·yizio per limi ti di età? Questo s p eciale aspetto d ella controycr. ia no11 è stato ancora esplicitam ente considerato. R ecenten1 ente, con decis1onè 28 gennaio 1927 ~- 23, la v· ezione, in una con troversia trd gli Osipedali Riuniti di ~apoli e ii prof. Liguori, riferen dosi ge11er]camente agli impiegati delle publJliche amministrazionj, ha ritenuto che ques te possano n1odificare gli ordinan1enti organici ancl1e per le norme rigu ardanti il limite di ntf.,, ma 11:>. soggiunto che non pos -ono applicare norm e n t1ove, 1p er il limite .stesso, quando abbiano rin unziato a ta le facoltà nei rigu1ardi d i un di.p enden te med iante atto di transazione in .se~t. i.tL~ a c;ente11za <lelrautorità giud izi aria. D1a que.5t·.i concreta e particola re risoluzion e si può des 1Jm 0. r~ la t :.11denza ad a1nmettere, general m ente e in massi111a, la legit1ir11ità delle nor1ne d ci regoih· m enti locali che stabiliseian o la cessazion e dl,l rapporto rli in1piego p er limiti di età? e ben si consi d era il contenu to d ella decisio111~, i11 rapporto al caso alìor a co11tro,·erso, s1 jP\·a r icouoscPre che la quistione, alla q ».:.~11e floi acce11niamo, r1on è, per i medi ci condot1i, assolutamente pregi udi ca11n, percl1è per essi si presenta con elem enti propri. Io so no p crsua.so cl1e il Comu ne n o11 soltanto no11 1)05~~ delibP.rare il licenziamento 1Per lim1i1 di età ma no11 })ossa n emme110 attribuirsi questo potere c~n norma d el regolan1ento orga11ico. La for1r~ azic:ie, lo S\'Olgimento e la estinzione del rapporto d'jmpiego \Sono regolati, i n parte, d irettamente dalla legge, con norme impe:nativE:. La YoJontà d ei . sog·getti del ral_pporto - anche q'uella cle1 Comune, che 1pure è dotato di supremazia - non 11a giuri dica r ileYanza se è contraria a11ri legge o se si manifesti, fuori di essa, in un campo che sia sottratto alla discrezionalità. In altri termini, quando la legge 1p rescrive cl1e il rapporto si ·de'b ba costituire, sYolgere ed estinguere ron deterrr11nate forme e l)er il Yerificarsi di cause e condizioni astrattaim en te prestabilite non può il Comune sostituir e norme contrari e o diverse. La presente rubrica è affidata all'avv lega.le de] nostro periodi cc . ( *) La

nomina deve esser fatta per ·concorso, con la os· · servanza di deterrninat e f orme; l:a sta.bilità si.. a cquista dopo due anni di prova; i l rapporto cessa per iniabilità, ecc., ecc. A queste norme n on po&Sono sottrarsi i soggetti del rapporto d'impiego. Essi non possono volere che la stabilità si acquisti dopo un anno o dopo tre o cl1e il m e-· dico 1possa essere licenz1a10 senza motivi g ravi. Certamente il Comune ha poteri discrezionali agli effetti d ella costituzion e, d ello s·v olgimento · r d ella estinzione del vin colo, ma questo l)Oter e è limitato dalla norma I giuridica che disciplin a,, jmpe.vativam ente il rapporto d 'impiego. In tal caso la nor1na 1p.roietta un cono d 'ombra, al li-1nite d el quale si arr esta il .p otere del ·comu11e. P er ris olYer e la controversia che è oggetto di questa n ota, si deve stabilire in quale misur·a co1npeton o al Comune poteri ·discrezionali agli effetti della! d etern1inazion e delle cause e delle· forrr1e della cessazione d el r apporto d 'im piego. Se c'è potere discr ezion·ale, generalrnen te c'è an che potere r egolamen tar e, eccettuate s'inten·d e quelle determinazioni che devon o essere stab.i lite necessariamente in base a valutazion e, ca so per c:aso . Il Comune può limitare i suoi poteri , dato ~l1e , limitandoli, non si pon ga in contrasto con .i1.na n orma giuridica o·bbligatoria; ma non può est enderlo, p erch·è 'v1olerebbe i !limiti stabiliti 1..1alla legge alla s ua attività: in altri termini agi.rehbe con tro l'ordinamento giuridico che domin:t la sua sfer a di attribuzion e e la sua azione am rn ir1istra ti va. Posti q11esti criteri gen er a li, cons i·deriamo 1pi ù da Yi~ino il sistem1a g iuridico concer11en te la effi cacia e la estinzion e del rapporto d'impiego per ie sond otte m edico cl1irur giche. «1 11 m edico condotto acquist a diritto all a sta hilità d ell' uffi cio e dello stipendio dopo ·due anni ·~i nrova in u n m edesimo Comune o consorzio di . . ':ornunj ., (art. 31 T. U. leggi sanitarie). SoggiuncteYa l'art. 34: « Trascorso il periodo di pro·Ya, il Corr1une non può licen ziare il m ed] co con dotto se non per motivi gravi da essergli co11testati » . .t\nteriorrnen te al decr eto 30 dicembre 192::3 n. 2889 furono co11siderati m otivi gravi anche quelli i n e.r f\nti alla inidon eità non colpevol e. Ora p erò il sistem a gi·u ridico è più ·Chiaro e completo. L'art1co1o 38 del Decreto 30 dicembre 1923 prevede i l.irovvetlim en ti disciplinari e stabilisce che « quando si tratti di lice11zia1nento devono co11correre i11otiyj gra\·i » . Soggiurtge l'art. 41 : cc il medico,

GIOVAN,.,

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SE.LVAGOI,

esercente in Cassazione, consulente

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IL POLICLINICO

il veterinario ... , che siano riconosciuti i nabili, possono essere dispensati. La deliberazione di dispensa deve essere · adottata nei modi e con le forme d ell'art. 38 1del presente decreto •. L'art . 40 stabilisce determinate incompatibilità. La legge regola, dunque, compi utaJmente lo stato giuridico jnerente alla stabilità: dopo due anni ·di pro,·a, il rapporto di \Illjpiego diviene stabile; per questia sua p·articol are efficacia, eccettuato il caso della estinzione per soppressione del posto, il ra'Pporto è d estinato a permaner e e. n on può essere risoluto, 1p er atto ·u nilaterale del Colfn une, se non per ·cause espressamente definite dalla 1e!:ge : gravi moti vi disc] plinari; incompatibi.li tà; ,in abilità al servizio. B importante quest 'ultima specificazione per·chè i1 e r isulta ch e la legge, regolar1·do le oau:-e cl1e possono esser e considerate legittime, preved e la inabilità effettiva e accertata e n on la inidoneità i)resun ta sulla ba;ge dell' età. Questa, cer:tamente, p uò costituire m otivo concorrente, ma se ed ii1 quanto dal p eso d eg·li anni derivi una ·Condi zion e di in1abilità. Così Je esigenze d el servizio sono sufficiente·mente tl1telate e la specificazion e delle cause .di risoll1zione clel ra1p·porto di in1piego si coordina con la dich1arazi.one del principio della stabilìtà dell' ufficio . Il sistema l egale è, quindi , completo ed è an.che imp .'.:lrativo. La volontà ·dell'ente è inefficace oltre i casi e fu ori delle :forme da esso stabjlite agli effetti della stabilità. P er ciò è stato costantemen te dichiarato che il Comt1ne non può licenziare il m edico condotto per lin1iti di età. s1a pure con forma di colloca·m ento a riposo. ' ~'l a il Comune può attribuirsi qu esto potere con ·disposizion e d el regolamen to organ ico? Dis[)one 1l'art. 4S idel R. ID. 30 dicembre 1923 n. 2889: « l1n o s p eciale regolamento per ciascun Comune o consorzio ... provYede intorno allo s tato giuridico del personale sianitario in analogia a q11anto è disposto n ell 'art. 47 del R egio d ecreto di pari clata, reJatiYo ·alla riform a degli ordinamenti a mministrativi proYinciali. e cofil:unali, in quan.to non sia provveduto dnlla legge sani tarirt e dal rego lamento per la sua esecuz1orie » . Il potere regolamentare d el Comune è, quindi, esplicitamente lim itato. in conformità d ei principii generali del diritto pubblico. Come si è detto , il i:>oter e r egoLamentare, cl1e ~r esuppone discrezion alità, non p uò essere esercitato contro l a legge o in un campo compiutam e11te disc~pJinato da essa con n orma imperatiYa. Perciò chiarisce l'art. 43: « in quan to non sia proYYed11to dalla legge sanitnria e dal reg-olame11to p er ln sua esecuzion e ,, . I

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L e cause che possono legittimare la risoluzione del rapporto di impiego stabile sono specificate dall:a legge (motivi disciplinari gravi, incompiatibilità, inabilità.): ad esse non può il Comune aggiungerne altre. Se ne aggiunge, si ipone contro un.a n orma giuri•dica. (Nel ieaso di soppressione ·del posto, la di'spensa dal servizio ·è l'effetto di • un provvedimento amministrativo legittimo che fa cessare l'obbietto stesso ·della prestazione: questa ~potesi •è, quin·di, essenzi1almente. diversa da qu ella che qui ·è esaminata). La legge considera causa legittima la inabilità ef (ett~va (ed accertata, con determinate forme); il Comune non può , dunque, modificare ques ta detel'minazione leg.ale aggiungendovi o sostituendovi una ipotesi di ina·bilità presunta per età. Così [lrovvedendo il Comune si pone contro lo stato · giuri1dico r egolato ·dalla leg,g e e specialme.n te contro le dis1p osizioni degli art. 38 e 41 e s upera i limiti esplicitamente segnati al suo potere dall'art. 43, in quanto esso regola le c ause del licenziam ento all e qu1ali ha già provveduto la legge. Se il Comune non può dispensare dal servizio, per inabilità pres unta, con provvedimento sin golare e caso p er ca.:,0 in rapporto a determin ate situazioni, tan to m eno può stabilir~, con norma gen erale, che l'età ·è, sen z'altro, causa cl i dispensa. Talvolta il collocamento a riposo per lim iti di rtà corrisponde a s p ecial_i esigenze, indipendentem ente dalla presunzione ·di ini•doneità, ed è coordinato al trattamento di pensione; ma è la legge che lo sta;bilisce. Per i m edici condotti, l•a Jegge cl1e regola l a Cassa di ~·rev}denza fissa soltanto i limiti td i età e di servizio mini•m i per la pensione, la quale n on è coordinata .a particolari nor1ne p er il collocamento a riposo . E la leg·ge sanitaria , specificando le ciau se della estinzione del rapporto stabile, cioè di un rapporto qualif icato e destinato a permaner e sino al verjf icarsi. delle cauiSE> previste dalla l egge, non con si cl era l·:i età. I

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_.. Pubblicazione Indispensabile : l)ott. Cav. Uff. ALBERTO VIGO (Dootor duatltia).

LA LEfilSLAZIONE SANITARIA :: in rapporto all'esercizio professionale :: (Manuale <X>ntenente Leggi , Decreti, Regolamenti. Cir. t•o la ri e tutto cdò che si riferisce all'eeeroizio profe6sion.ale, a d llao dei Medici condotti, dei liberi esercenti, degli ufficiali eanii truriJi e del persanaJe addetto ai laboratori d;i vigilanza igienica). Prezzo L. 1 6. Per j nostri abbonati sole L. 1 3. 7 5 i n porto fran.oo.

In'Via.re Vaglia P ostale all'Editore LUIGI POZZl Via. Sistina. n. 14 - ROMA .


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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Il Congresso dei medici condotti . Col couco1·00 di oltre 400 congressisti venuti da .-0gni pa.rte d'ItaJ.ia sii € ina11guirato a Siena, il 17 sett., il 2()<> Congr€Sso nazionale dei medici .oondotti, nella grande salia del l\1iaippamondo del .civico Palazzo. :E intervenuto al Congresso in r.appresenta.nza del GoYerno nazionale fiascista., l'on. Bottai, sottosegretario alle Oorporiazioni. Tra le personalità .e;he hanno assistito alla cerimonia inaugurale erano il Prefetto, l 'on . B aiocchi, segretario federale dei Fasci, il Podestà di Siena, l'on. Sar.rocchi, il vicario generale dell'ar chidioce8i, il presidente della Deputazione provinciale e i rappresentanti delle autorità militari, giutliziarie, fasciste e sin·dacali . Ha preso per il primo la parola il dott. Biechi, p!!·esidente del Cou1itato org.aniz:batore del 20<> Congresso, il quale b.a rivolto agli interven.uti il saluto dei colleghi della Provincia di Siena, au gurando cl1e i ]avori del Congresso possano veramente realizz.are un ben'e fici-0 per la classe medicia. Ha eguìto il Podestà di Siena, porge1rdo .ai congressisti il saluto dJella Qittà, orgogliooa dell'onore co11cessole di ospitare i rappresentanti della grande famiglia medica italiana. Ha pre. o poi la parola l'on. B aiocchi, segretario federale dei fasci sen esi, il ql1ale ha rivolto ai con,renuti il saluto del ipartito fascista per la provincia di iena. Ranno poi parlato il prof. Vaci110 segretario generale dell'Associazione IJ.azioniale medici condotti e il co1nm. Lusignoli segr eta.r io generale della .A..ssociiazione del pubblico impiego, e final1ne11te 11n pron1tnziato un importantissimo discorso 1 0 n. Bo,t tai. D aren10 prossimamente il resoco nto dei Lavori. 1

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CONCORS I. POSTI VAOANTJ.

ALATRI (Frosinon e.) . - D ue condotte; v. fa.se. 37. Scad. 30 sett. ALRSSANDRIA. Opere I'i e Ospitaliere . - Pri111ario di ostetricia e gincl ol. ; L. 500 .ridotte di 1/ 20 ; 45 % proventi .atti OIJ.1erativi; titoli ed eve11tualm. <:sa.me; età Jim. 40 (45) a..; chiedere a nn.; scad. 01ie 17 del 15 ott. ; tassa L. 50.15; doo111n. 11011 , ianter. ul 1 o lug. Rivolgersi Segreteri,a. BASSANO (Viéenza). - L . 12,000, 6 qu.adrienni del 1/10, c.-v. Scad. 30 sett. BELLUNO. - 4° ri•parto·; .al 5 •ott.; L. 9000, oltre c .-v. e addizion. L. 5 tr.a 1000 1e 1200' pov. , L. 3 pe.r i 200 .success. e L. 2 oltre; L. 3000 trasp. cav. od a.utom·ob. ; abitaz. verso modico fitto; età I in1. 40 tassa L. 50; doc. a 3 mes i da.I 3 sett. 1

a.;

BRESCIA. Amministrazione Provinciale. - Ooadi11tore d/ella sezione medico-microgmfica del Laboratorio provinciale d'igiene e di profila&)i. Sca d. ore 16 del 20 ott. Rivolgersi Segreteria gener.ale . BRIENZA (Potenza). - L. 6000, 1000 p e.r u•ff. san., sei quadrienni .d el 1/12. Scad. 30 sett . CAR~!IGNANo (Fire'nze). - Due condotte L. 8500, 8 trienni del 1/10; trasporto 3000. Scad. 30 sett. CARRARA. Ospedale O•ivile. - Chirurgo primario e medico primario; proroga a tutto 30 sett. ; vedi fase. 37. CoMAccmo (Ferrara) . Oongregaz. di Carità Prima.rio ohirurgo direttore dell'Ospedale S. Camillo; al 30 ott. ; vedi fase. 37. D UEVILLE (Vicenza). Cond. I Rip. Rivolgersi al l\iiunioi'Pio. Sca;d. 30 sett. FoRMELLO (Roma). - Ab. 1200 c. riuniti ; lire 10,500; a.d diz. L. 4 oltre i 1000 (sic) pov.; abita.z. grat . ; L. 66el tempo,r . arm. farm.; tassa L. 50.10; doc. a 6 mesi dal 30 1ag. ; scad; 50 gg. dal 30 ag. GALLUZZO (Firenze). - Condotta di In1pruneta. \Tedi fase. 38. Scad. 5 ottob;re . GENOVA. R . Prefettura . - Due uff. san. consorziali; scad . 1° ott. ; vedi fase. 36. G1FFONI V. P. (Saler·no). - Scad. 16 ott.; sec.ond.a zona; L. 6200 (sic); inde1111. cav. Pe.r schiar in1e11ti rivolgersi Segreteria con1. GUBBIO (Perugia). - Condotte rurali del VI, \,~II, X reparto. V. fase. 38 . Scad. 30 sett. )!ANTO\A. - Medico aggiunto all'ufficio d'igiene; Scad . 5 ott. V. fase . 38 . 1"1ANTOVA. - Medico del Dispensario con1unale per profi1as.si e cura della sifilide e m. veneree; v. f.asc. 37. Soa,d . 30 sett. l\1ASON Vro. (Vicen,za). - Sca.d . 30 sette1nbre; L. 8000 ftino a 1000 ipov.; L. 300 ogni 100 pov. in più; L. 400 uff. sa.n .; c.-v.;· 10 % ser1r . .attivo; 6 qua:d r. dee.; età limitata 48 a..; tassa L. 50.15. l\1ERET10 DI ToMBA (Udine). - Scad. 30 sett.; L . 000 pe.r, 1000 poverj, L . 1.50 ogni povero in piL1. Tassa L. 50.15, Rit~lg ersi Segr. Com. ì\fILOCCA (Caltanissetta,). - L. 9000, uff. sa11. 500, trasporto 1000; 5 quinquenni di L. 800. Età massin1a 40, salvo eccezioni. Scad. 30 sett. ì\IoNTEGRosso v' AslTr (.4.lessandri(l ). - . e.ad. 10 ott., oTe 18; L. 7000 e 4 quinq. dee ., i1on chè lire 2000 trasp. e L. 1000 t1ff. san.; serv. entro 15 ·g g.; tassa L. 50.20. MoNTIOHlAP.I (Brescia). - Scad. 30 sett.; vedi fase. 34. . N ov :\RA. - Proroga 30 sett. ; 1redi f asc. 37. P .\ LERMO. Ospedale Civrico. - I s·pettore sanitario; età 25~40 a.; doc. a 3 mesi d al I sett.; biennio di prov.a; L. 10.000 e 4 quadr. dee., oltre c. -v. cad. ore 1-1 del 5 ott . C1hieclere ann . Rivolge1·si all'A1nn1. (via.. J Aprile).


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IL POLI CI.INICO

(Pesca1·a). Uspedale SS . Trinità. - Ohi• rugo di rettore ; L .. 250 (sic; v è probabilmente erPOPOLI

rore: 111~nchera.nno d~1e ziari) annue; nom. fi110 a 65 a. ; obbligo della residenza. fissa in Popoli; età lim. JO a.; docmn. a 3 mesi dal 30 .ag.; soad. 30 gg. ·rlal 30 ag.; serv. entro ] 5 gg. REGGIO CALABRIA. Radiologo I stituto Dia.gnostico (Ente morale). L. 10,000, percentuale 30 %. Scad. 15 ott. R .Es1A (Udine). A t u tto 30 sett.; L. 9000, oltre L. 500 serv. attivo, L . 3500 trasp., L. 900 uff. san., c.-v. ROMA. Pio Jst·ituto di 19. ~9pirito ed Uspedati Ri unit·i. - Concorso .a tre primari ; v. fase. 37. Sca.d. 15 ott. . ...i\..GATA FELTRIA (P esaro). Condotta del I ri1)arto; Yedì fase. 38. Scad. ::29 sett. 1

Direttor e sezione medico-micrografica del laboratorio prov. di igiene. Età i11assima 45 (sal\'o per gli aiuti e"1 assistenti di medicina e chin1ic.a, e per chi presta se.r·v izio jn labor atori). L . 16,000 a umentabili a 17 ,800 dopo il secondo quadriennio; indennità 4200, c.-v. E sami a B a.r i, con sisten ti in 2 prove scritte, 4 p·r ,a tiche, 1 o•r .ale. Servizio entro 30 giorni. Scad. 31 ottobre. , URBINO. Oond. rt1rale J'esidenzi.ale (Canavaccio), s uperficie kmq. 36, con 3089 ~b.; L . 9000, 4 sessenni del 1/10 ; L . 2 per o·g ni povero in più oltre i 500; inde11nità ~erv. 1500, cavale. 3000. Età massima 40. Scnd. 30 sett . Serv. entro un nle.se. V1r1o:~zA. () .. p<.Jalf· Ci•!Jlile. -. Scad. 15 ott.; vedi f.asc. 37. T ARANTO.

~- ota.

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Quando po11 è altrimenti in dicato i posti si rif erisoono a condotte mediche. CONCORSI

A

NOSTRE CORRISPONDENZE . P adova.

Corsi di libera docenza. Allo scopo di sistemare i corsi di libera docenza in n1odo che .abbiano r ealmente a costit t1ire corsi • integrativi degli insegnanti univer sitari, il Senato Accademico ha prese decisio11i interessa11ti che i1e&tabiliscono .alcu ni limiti. Secondo tali disposiz.io11i i liberi docenti che inte·n dono tener. le· loro lezio11i durante l' annata soolastioa, devono p;resentare iL programma del corso entro il settembre preced.,nte l'annata stessa. Non saranno assolt1tamente presi in c,'Onsid,::!r.azione i programmi clie arrivassero più ta.rdi . SaTanno compensati solame11te i oorsi liberi che a,·rainno r aggi unti i segu e11ti mini1ni di lezioni: • 15 lezioni per i corsi d'un' ora settin1anale ;. 30 lezioni per quelli di due ore settin1an ali; 45 lezioni per quelli di t r e ore setti man.ali. Inoltre, p er dare a questa categoria di docenti una compreusibile facilitazio11e, il prof. Casagra11d1, preside della F~coltà M edica, si è interessato di f.ar mettere a loro disposizio nQ una speciale a ula; ]asciata solamen te a tale destina.zione. L' Ammin ;strazione deJl' OsperJa l<' s i è già impegnata .a fornire questo locale . Delle deliberaztou i del Sena to Accademico \eu11e data comunicazione ai liberi docenti inter essati. 111edia.nte una circolare, i1ella quale sono avver titi che il programma locr:·o deve oorrisponde1'e i11 t utte le sue parti .al titolo del <!orso e ~no invitati a dich iarar e di qual materiale tec11 ico possono disporre. 1

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PRE.MI .

La « Rivista di ter·a1pia moder11a e di i11edioin a pratica », bandisce tre ooncor si a pren1i, dell'importo con1pl essivo d:i, L. ·3 0,000, t r a i medici d.i niaziona.lità italia11a, per la.,-ori su lle 1a.prplicazioni tera.p J.utiche della f-0rgenina e della genetin.a nel campo della n1edicina inter11a e delle singole .specialità 111edico-chirurgiche e sul 0011tributo scientifico italiano, antico e recente, nel ca1n'Po de lla medici11a inU?rnn, e delle singole discipline medicochirurgiche. (Rivendioazioni scientifiche itali ane). Scad. 15 dioe-m.b r e 1928. P er schiarimenti r ivolgersi alla Rivista suddetta, l\Iilano (132), via Vallazze, 39. 1

NOM INE, PRO M OZtONI ED ONORI F ICENZE.. A coprire la carica di i11edico primairio n el1' 0spedale Civile di Cagli.a.ri, resa vaoant~ iper la n1orte del prof. Giovanni M arini, è stato chiru11ato il dott. prof.. Giuseppe Setzu, libero doctente di patologia speciale medica presso la R. Università di (';1_g1 ia ri , già aiuto della Clinica Jnedica della ste !'.a 1- niYer ità e direttore dell' Osp edale Antit n Ul'r <·ola re Pro1"1 nei a le.

Guida dello studente. L'U11iversità ha dato alle stampe un t1tilissimo opuscolo .accuratamente r edatt·o dal dott . \-iolani,. direttore della SegTeteria. Si tratta di t1na Y€ra e oompleta guida che fornisce tutte le nozioni e le norme necessarie p er ben conoscere il ft1nzio11amento del mecc.anis1no u11iversii.tario. L ' o1)uscolo èc.orred ato di tavole sinottiche le quali ri.assumono in modo chiaro tutti gli ordinamenti d ei oorsi per gli studenti, e di quelli di perfezio11a1ue11to per i medici. Per .quanto rigt1arda le Scuole di perfezionam_e nto della Facoltà l\1edica è da notal'si che 'renner o gjà proposte le var iazioni per il 11uovo a.n110 , e che il oorso di Puericoltura prenat ale e postnatale ch e ve11ne tenuto per medici e levatrici nel passato anno scolastico 1926-27 con finanziamento dell'Opera Nazionale p·er la l)rotezione dell' infanzia e della n1aternità, sarà ripet11to anche que t'a11no per i soli medi ci. L ,1 sede del cor o è presso la Clinica P ediatrica

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• {.<\.NNO XXXIV, FASC. 39]

NOTIZIE DIVERSE. Il X VI Congresso di stomatologia. Si è i11augurato a Milano il 17 sett. nel Castello Sforzesoo il XVI Congre~o itali a.no di stomatologia. PresenziaiVano il Podestà on. B elloni e ·le rapprlesentanze dell~ autorità civili, no,n chè numerosi soienzi.ati e profe~ioniRti di o:d ontoiatria, d'IJtal-ia e dell'Estero. Il prof. Bellinzona ha :rivolto 1parole di ringraziamento e di saluto agl.i intervenuti, terminando oon l' a.ugurio ohe la Federazione stomatologica italiana Tagg~unga, le più alte vette .p er il sollievo dell' umanità sofferente. Il Podestà on. Belloni, dopo aver rivolto il saluto della città a;gli ospl,ti, ha accennato aJl'o·p era degli stomatologi contro l 'empirismo dentistico. Si è det•t<:> sicuro che le leggi fasciste porranno fine i11 breve tempo ialle ,,ciar1atanerie dei dentisti .empirici e abusivi . Ha parlato quindi il presidente della Federazione stomatologica prof. Di Mento, il quale ha dichiarato infine aper.t o il Congresso . D.ei lavori daremo notizia prossimamente. 1

Congressi Medici Riuniti di Parma. '

Si pr8.gano vivamente coloro ohe p~rte<;~pa110 all.a Esposizione del ·« Giorna]e Medico Italiano» di inviar€ le L. 5 che servono p·ura1n~nte e semplicemente alla prepar.azione dei tawoli dove i giornali Yengono es1posti. Si ricorda che sono ,dJestinati quattro diplomi e ·quattro menzioni ono1~evoli. Inviare oa.rtolina vaglia al prof. Luigi Pontic;accia., l)spediale Ci vile di PaJ:ma.

I medici stranieri del

1419

SEZIONE PRATICA

~Nord-Sud ». •

Furono inviati telegram1ni ·d i saluto e di oma:.ggio .ali' on. Mussoli11i. Del viaggio daremo più ampia notizia pr~i­ mam.e nte. ,

Corso di perfezionamento In cardiologia . . .S i t arrà dal 10 al 27 ott., sotto la direzione del . dott. C. Laubry e di valenti studiosi ,· 1101l 'Osp·e dale Broiussaiis di Parigi (96, ;rue Didot, XI,r6 ). Ta.sssa d'iscr.izio.n e: 200 fra.n ohi. Le iscrizioni si far.anno il giorno dell'.aip ertura td el corso . 1

I nuovi sub-eommi~sari nell'Opera per la Maternità e Infanzia. L ' on. Blanc, C'1-0mmissarjo strao,r di·n .ario per 1 Opera Na.zionale per 1a Protezione della M.a ternità e dell'Infanzia, ·n el fare :al Orupo del Gov·e rno il cor1s11eto resoconto p eriodico dell'at,ti,rità ùe.1l' Opera, ha sottoposto ..alla di lui 1alta ap·p rovazione - che è stata acooTdata - le nomine del i)ro.f . Ji' ra1tcesco Vala.g uss.a e del cav. gr. cr. Carlo Scotti a sub-commi~ari, rispettiviamente 1»er il riamo tecnico e pef il rruno finanziario, e del gr. uff. Bonaventl1ra Graziani ia .direttore geinerale.

Riorganizzazione degli Ospedali di Roma. 111 conform.it2. aù una relazio1ne del commi~a­ rio gi21ner.ale degli Ospedali Riuniti di Roma, gr. uff. C'o tta, si p-rooederà prossimamente al1a chiusur.a .degli Ospedali di San Giacom•o (250 letti) e del1a Co nsolazione (120 letti), mantenendovi però il servizio di 1p1·onto soccorso e l'ambulra.t orio, e alla de1n~liziollie 1del S1a natori-0 Umberto I (450 letti) ; ve1ìrà ripresa lai costruzione 1dell'Osp~dale del Littorio (1080 letti, eleva.bili a. 1500) e si provved~rà .a lla ootruziooe di un saniatorio (caipace di 1000 letti, sulle colline attigue .a Mo·n te lVIario) e di due oSlpedali peT 'Qronici (1éLa 1000 p·osti cia&cuno); verranno anch·e ingrianditi e riordinati gli ·ospedali l'li Santo Spirito (da 600 .a 800 letti) e di S1a11. Giovanni (da 550 a 700); al Policlinico (1400 letti) verrà .aggiunto UJll niu ovo piadigli-0ne . (per l' ambu1atorio ch.irllQ"gioo). La dispiQ1nibilità di letti v·errà oosì porta.t a da 4270 a 6980·. Se si tiien conto ancl1e di, alcuni edifizi in .costruzione della Facoltà di Medicin.a (clinic1a pediatrica; piatologie , ecc.) la disponibilità di letti v"e-rrà. .ad €ssere ·qUiasi Taddo1p1piata sotto l'ia.ttua..Ie Regime. 1

Come a.b bia.mo gi~ 1annunziato, l'cr Enit » ha orgainizzato una gita .allo ooopo di far conoscere, ai sa.nitari di oltre oonfine, il 11ostro miiglio(f:e patr.imonio termo-cliIIJ.Jatiw e balneare. Il grupp·o è risultato di oltre 160 tp,a.rtlecipianti, appa.rtenenti ia, 16 nazional:iJtà diverse, fra i quali molte signore. :B stato guidato .dal gr. u.ff. prof. Guido Ruata, segretario generale •dell',« Enit ». A Chianc1aino il gruippo è stato r ioovuto d.al prefetto ,d i Siena on. Baiocchi, ,dal pr·e sidente dellia Deputazione ·pTovinciale, .dai p otestà di Chiancia110, Mo.ntep1dciano e Ahba<lia S. SalvaIngrandimento della Scuo1a Medica di Michigan. tore, dai conooJii Mascaretti e OUrti del1a M. N. e da molte al~e spiccate •p ersonalità; parlarono È stata ultimata la ços.t-r uzio11e di un nuovo sull~ Jtcque .i l prof. V. A&còli, consulente, e il prof. gra,ndio.:10 os1pedale di 700 letti, annesso .alla U11iG. :S abati11i, diretto,r ,e s anitario delle Terme.; eb- · vers ità di Michig.an, ment r e il vecchio ospecl.ale, bero 111ogo un b,amohetto, di 200 coperti e un l'icedi 300 letti, è stato oonrveTtito in oonvaJescenziavimento al Gra.nd Hotel. rio. Si è ianche provveduto ad una unità d ' iso.IaA Fiuggi recò 1a pa.ro.Wa del Governo il sottomento, per 50 lett i. Le nuove costruzioni .s-0d~:ii­ segretari·o .alle Oo·munioa~ioni on. Penna.viaria; sfan·o tutti i requisiti della t ecnica oepedalier.a; parlò anchle il direttore glenerale dell'Enit gr. uff. comprendono ·oltre 3,5 km. di coir rid·o i; l'area s u Angelo l\1:ariotti. Agli italiani r,isposeiro i dottori cui so·r go.n o· è estesa 4 etta.ri. Le terT.a.zze sono Staehl, Turner e Baastru:p. trasf.o·r mate in gi~rdin i p en sili. Dell'ospedale fan1

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1420

IL POLICLINICO

no parte a 11fiteatri, aule e sale di conferenze, la b-0ratori speciali, dispe11sari e .a.m,bul.at.ori, ca.mere d ' isolament-0, ca.mere per medici e per sbudenti ecc. ..

Il titolo di specialista in Cecoslovacchia. L a Camera dei Medie] del1a Moravia ha denunziato il Ministro dell' I giene alla Corte su·p remia., p erchè egli ha auto1·iz.zato un medico .ad usare il titolo di specialista, mentre }ia consuetudine vol eYia ohe 1'~1utorizzazione fosse rilasciata dalle Camere dei lVIedici, le quali .p erò sono organi non legalme nte riconosciuti. La Oort€ ha sentenziato a favore del Ministro; ma questi ha pro1"Veduto a em.anare delle norme che disciplinino 'l conferimento del tit-Olo·. Ve11gono stabiliti i rami della medicina in C1Ui è .a.mmessa la speci~lizmzione, iper 1a quale si richiede la frequenza ,d i speciali corsi di perfeziona mento ovvero la frequenza biennale di cl·i niohe univer sitarie, o triennale dj ospedali designati. 1

Consultazioni mediche per radiotelegrafia. E salpato dal porto di Ostenda l'inorociatore bPlga. ,\ Z·inna ~), diretto nelle acque della Scan.din.a,·ia, c:on a bordo :il dott. B ernar<l, deleg~to del Comitato interna~°'naJe permanente ùella ge,nte di mare: egli, con l' ai,u to .d i un radiotelegrafista, praticherà delle ésperienze di consigli medici per radiotelefonia O.n alto maire per .i.I personale di navi spirovviste di medico. E la prima volta che si eseguono simil~ esperienze.

[ A.~NO

XXXI\., FA.se. 39]

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA Bull. d . Se. Nled., nov.-dic . .!___ A. AvoNI. Amputazioni spontanee dell'appendice. F. GARO-FALO. Lipoma retroperiton . - D. LIOY. Trapianto· della gland. interstiz. Bull. M éd., 9-12 ma,r. - R. LE BLAYE e E.-A. VANDIER. Il cloridrato di chinina e urea in itera.pia., specialm. nell.a cura delle varici. Pwris Jt!I éd., 12 mar. - C. AoHAl:tD. CLa.ssificaz. delle malattie. - J. M~ PAREJA. Sindrome angi• noi de i1ella stenosi mitr. J!l edic . d. A.ssicur . Soc . ,. 1 gen. A. MoRI .. Distrazione muscolaJ:i. Arch. de ·Med., Cir., ecc. , 12 mar. - V. CE-LADA. Pseudotumori dell' orbita. Giorn. Ital. Dermatol. e Stfilol., feb. J. CAPPEIJ·I. Espressioni cliniche dell'im1nunità cutanea . - G. V~ERROTH. La protez. della pelle contro gli agenti morbosi. - G. DEL Vivo. Immunità istiogen.a d~ Besredka e su:a applicaz. ]{edidi·n a Ib era, 12 mar. - F. J. ONT·IVEROS e J. D' ANOOURT. Encefalite post-vaccinale. Radiol. M ed., mar. P. PINOHERLE. Sacro\leite. - G.. CH:1zzou. Tr.attam. della poliomielite ant. ac. - P. SESSA e. R. PORTA . Colecistogra.fiia. Acta Jt!l ed . Scand., V~ VI. - H. C. J AcOBAEus. Ascessi polmon. trattati col pneumot. - G. KAHMETER. Forma cc periferica » dell'encefalite epid. - A. WALLYREN. l\tieningiti p seudo-tuberc. - P. F. HoLsT. Pancardite reumatica. - Suppl. XVII. F LEEGAARD. Emo<l1namica ne.lla polm. sperim. Supplem., XVIII. ~·· Oorn. Produz. di acidi nel diabete m. A rch. Gen. di N eurol., ecc ., 30 dic . . - C. I. U RECHI A e U. Mm .\LESO u. P ar.alisi gen. e gOIIIlnie miliari. ltiv. dii Cl. M ed ., 30 gen. - V. PEBENRDETTI. Sondaggio frazionato dello st<>m. Iluematologica, 1. U. PARODI. Nodulo linfatico lienale . - P. MARIA . Malattia di '\Terlhof. Assistenza Soc. , 2. - E. RossONI. Assistenza.. e difesa integrale del lavoro. R. PELLEGRINI. 'Medicin·a del ].a voro in Italia. P·resse ]lf éd., 12 mar. - M. LoE1 ER t; al. }l'unzione tiopessica e tiossidante del fegato. - 16 mair. - ANoRiÉ-Tm>MAS. 1iLa riflettività sensorio-· affetti v.a e la ri percussività. - 19 mar. J. A u ClLAIR . Vaccinaz. delle oavie contro la tbc. - H.L . RocHERS. Lavaggio delle raccolte purulente tbc. oon acqua a 60°. _4. mer. Jowrn. Obst. a. Gyn., gen. - W. WILLIAMS . PLaoenta circumvallata B. FRIEDLAENDER. Maliattie f.unzionaJi · degli org. genit. femm. Min,erva Med. , 31 gen. - P. SISTO. Le determinazioni del quadro clinico. Paris M éd., 29 gen. AcHARD. Scopo della. o'liD1ioa. - Z.AHRADNICEK" Fisiop1ato1. d·el sistema vegetat. Z eit. f. Tuberk. , gen. - K. v. HoLTEK. Esiti dt1re,roli della roentgent.er. nella toc. polm. Brain, 4. - M. 0RITOHI.EY e R. N. IRONSIDE ... Ada.ma.ntinomi pituinari. - R . I. Pos1ox. Encef. 1

Il 6 se.tten1bre u. s . si è spento ia Cagliar.i il dott. prof. GIOVANNI M.ARINI, Medico Primario clell'Ospe:dallE:' Civile. Era stato allievo di Foà e di ::\f u1·ri. F l1 .apprezzatissimo iprofe~io­ nista ed 3.ppassionato studioso, e diverse mono-: griaf.i e di grande va.lore scientifioo e clinico ne attestano la solicta preparazione Je l'operosa .att ività. La . Sua irumatura perdita ha 1d estato un Ja.r go rimpianto jn tutta Cagliari. p. .A. TEDESCHI. Si è spento a Follonica, in età di 65 anni, il dott. ARTURO TURILJ.A ZZI, che per 40 anni ft1 me dioo condotto di Grosset-0. Con lùi scompare una di quelle figure di medico, che al disopra degl~ interessi e degli onori, pongono 1' eserci21io 'dellia professione sanitaria oome un apostolato. Era amato dc• tutti i cittadi11i, .an1cl.to ed ap~ prezza.t o dai coll eghi, ado:rato dalla famigliia. Dott. SILVESTRONI. La Facoltà medica bùneail'ense ha perduto il prof. FR.ANCISCO A. SICARDI, di Olinica medica e il prof. JOS:B At\.. ESTEVES, di neuxologia.

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[ANNO

XXXIV,

39]

FASC.

1421

SEZIONE PRATICA

epi<l. vestibolare. - D. }lcALPINE. Base anatom. della &ind.rome !)arkins. post-encetf,alit. Deut. Med. Woch., 4 feb. - FRANK. Cure ingrassanti con insulina. - BoEMINGHA us. Insuffic. renale nella ritenz. cron. dell'urìna. Gazz. d. Osp. e d. Olin., 30 gen. - C. VERGOMBE1,1.o. Terapiia delle ipertensioni. Jowrn. Méd . Franç., gen. - Numero sulla pat-Ologia della prostata. Zbl. inn. Med., 5 feb. HARPUDER . Vitamina e av~taminos:i. Ann. de M éd., gen. - M. CHIRAY e al. La perioolecistite p1astioa. - E . R1sT. L '.analisi acustica dei : uoni della percussione. Journ. de Méa . de l!a.ris, 31 gen. - BosYIEL. La pl.astica nasale. B1tll. ]{éd., :3-5 feb. - R . L uTEMBACHER. A11eurismi del cuore. Giorn. di .Rc"tteriol. e lmmunol., gen. P. PIETRA. Ricerca nell'orina degli zucoheri col metodo micologico del Castellani. - P . GIANI. Come combattere l' intoller. ai oomposti arsenicali nella cura della sifil. illediiz. Kltnik, 18 mar . H. GuGGENHEIMER e I. L . F1sHER . Influenza dell'iodio sul cuore e sui v.asi. - H. TAT·ERKA e M . LANoOBERG. L'ultima epidemia d'influenza. Boston Med. a. Sura . .Jaurn., 10 ma.r. - H. ZmssER. L'ipersensibi1 ità. 1

I

l'ediat·r ìa 15 mar . B. PEscnLE. I11fezioni scarlattinosa' e morbillosa associate. Gaz. d . Hop. , 19 mar. - e DAVID. Nuovi trattamenti del1a blenorragia. R e·v . llfed . S·u;isse Rom., 16 inar. - Numero illl omaggio a e. Roux . Bull. Ac. de Méd., 8 ma.r. - H. V1NCENT. -Ezio!ogia della gangrena polm. Soc. de::; Hop ., 10 mar. - P. JAcQUET. Epidemiologia dell'influenza. - C. LIAN e al . Spasmo e obliterazione a tr·a tti nelle necrosi da .arterite ii1completam.. obl.i terante. Arch. des ,')cie1ices biolog. (MoscaJ, 4-5. - . .\. . .. PoN01'fAREw e al. Ricerche sul liq . c.-r. - A. J .. B1ELoousow A. Vaccino antid.issenter. e sua appli-· . caz1one. llev . de Hyg. y Tub., 31 gen. - E. DE E1zAGUIRRE. La freni coton1ia nella tbc. poln1. Arch. d . Ma-l. du Coeur, ecc., mar. - S. DE: BOER . N.att1r·a e origine della fibrillaz. Riv. Jtal. di Actinologia, gen. - L. SPOLYERINI. La fluorescenza e la conservazione degli alimenti irradiati . Riv . San. Jicil., 15 mar . - G. RAIMONDI. Tentativi di riproduz. s·p erim. della degeneraz. cerea· dei muscoli striati. B·ull. M éd., 16-19 m·ar. Numero stilla. car-diologia. Paris ]:léd ., 19 mar. - Numero st1lle acqt1e mi- nerali e la clim.atol.

Indice alfabetlce per materie. Adenopatia tracheo-broncl1iale tubercolare: stQTia . . . Pag. Albuminuria ortostatica: t rattamento . » AD)emia grave in bambino : trasfusione )) di sangue )) Ascite: reperto chirurgico . )) Bibliografia . )) Broncopolmonite oalcioa a f oco1ai Calcolosi renale : sin drome di falsa - . » Calcolosi urjn,a ria : disturbi addominali )) riflessi , . • • Carbonchio: ricerche 1407, • Cronaca del ·movirr1.e1i t :; prof essi(jnale . )) )) Cute: idrofil~a • • &criocistite: ricerohJe istologiche . » Dispensa dal servizio per limiti di età. » Dolori epigastrici . » Dolori toracici nella tubercolosi polmo)) nutre • )) Ittero ~atarr.ale : fo,r me . . . Ittero infettivo (epidemico) . . . )) Malari.a infantile: opera del Governatorato di Roma contro 1a . }) )) Morbo di Brill . . . )) Nefrite soarlatt.inosa: profilassi . 1

1397 1413 1409 1409 1403 1398 1387 1409 1408 1417 1408 1408 1415 1410 1411 1411 1411

1402 1412 1412

Cllio di lino: poteue battericida . Pag. 1408 Parkinsonismo da encefalite epidemica 1409 in soggetto luetico . . » 1414 Siero: alterazione nelle filialte . » Siiringomielia, suina bifidia occulta e 1407 cheiromegalia . . . » Sublin1ato corrosivo: i·ioerche sul pote)) 1408 re battericida . • )) 1408 T,a bagismo e colica ·epatica • 1413 Ti emi a Tr.n.uma opieratoir io: conseguenze su rene, fegato, sistemia circolatorio e )) 1390 · sistema nerYoso 1408 Tubercolosi cutanea : chen1·oterapia a l1rea )) )) 1407 Tu·b ercolosi : filtrabilità del virus Tubercolotico: 1norte da prodotti del )) 1409 bacilio tbc. . 1407 Tumori ela.iopatici . . )) Ulo~ra gastric1 a e <luodenale: r'esezione p1alliativ,a . )) 1401 1400 Ul<·era gastrica: l'Soission e transgast1·ioa )) Ulce re gastriche e duodenali: perfora)) 1399 zio11e nella cavità liber a peritone.al~ )) Urolo~ia: relazioni e comunioazioni . 1404))

Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad aatorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. . Diritti di proprietà ri servati. -

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Roma. . Sta.b. '!Wpo-Lit. Arma.n1i di )(. Oou.nier.

V. ASCOLI. Red. 1"681>


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[ ..\~~ O

IL POLICLINICO

XXXI\·, FASC. 39]

_... Ricordiamo l'importantissimo

ron uarto

era

Va.dei::.iecu.m per i• · pra~ioo del dott. EDMONDO VENEZIAN de·g li Ospedali Riuniti di Roma

con introduzione del prof. UBERTO .ARCANGELI DOCENTE DI CLINICA MEDICA

NELLA

R. UNIVERSITÀ - MEDIOO PRIMARIO

AL

POI.ICJ.INICO UMDERTO I, JN ROMA .

Ne riportiamo quì di seguito l'Indice sistematico, onde dare ai lettori un criterio ,-a pprossimativo della somma utilità che il libro ha per i medici pratici. Il volume per i ~non abbonati al «POLICLINICO» è in commercio al prezzo di L. 25 più le spese postali di tSpedizione. I nostri abbonati che desiderano fornirsene al prezzo di sole L. 22,50 debbono Timetterci questa somma mediante vaglia postale e lo riceveranno immediatamente franco cli porto e 1·accomandato.

·

INDICE SISTEltIATICO

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I. - INDICE DEI ~tEDICAMENTI di uso più comune. (Prop.r ietà farmaco-dina.miche, indicazioni, posologia). Appendice . Inoompatibilità dei farmachi. 1 ]'l. - SIERI E VACCINI CURATIVI d i USO più 00mune. .4.ppendice: I . Prodotti batterici derivati dal bacillo tubercolare (Tubercoline). Sieri e vaccini antitubercolari. II. Proteino-terapia aspecifica. III. Fermenti. [II. - 0PO'l'ERAPIA. (Preparati opoterapici più usati). I "\T. - DIE'IOTERA PIA. .4) Com posizione chimica delle sostanze alimentari. B) Alcune diete d'uso oorre11te. 0) Alimentazione del bambino. D) Alimentazione rettale. 1V. - TEH.APIA FISICA : .4) I drotera'J)'ia : I. GBneralità. II. Termalità dell'acqua. ;Jr. Tecnica delle operazioni idroterapiche. IV. Bagni medicati . . R) Crenoterapia. (Indice della i)iù notevoli acque minerali d'Italia. Loro caratteristiche, indicazioni) . (A. solfuree - A. clorurato-sodiche À. clorurato-csodiche forr ti - A. solfato-calciche - A. solfato-sodiche e magnesiache - - A. bicarbonate - A. ferru~nose A. arsenicali - A. inde terminate). 0) Elioterapia. VI. - TECNICA TERAPEUTICA d'uso corrente . 'VII. - I~DlOE 'i'ERAPEUTIOO (oomprenrle11te nomi di malattie e di sintomi con notizie schen1atiche s11lla loro cura) . .4.ppendice. Sintomi e terapia degli avvelenamenti acuti più comuni .

\ .,.III. - RICETTARIO. (1. Antiacidi .e carminativi. 2. Ant1diaforetici. 3. Ant1diarroici, antidissenterici e antisettici intestinali. 4. Antidispnoic1. 5. Antielmintici. 6. Antiemetici. 7. Antinevralgici . 8. Antipiretici (antireumatici e antimalarici inclusi). 9. .t\..ntisettici delle vie biliari. 10·. Antisifilitici. 11. Antitubercolari. 12. Calmanti , ipnotici e anticonvulsivi. 13. Cardiaci e medicamenti ad a-zion.e sul cuore e sui vasi. 14. Diuretioi. 15. Espettoranti, modificatori delle secrezioni bronchiali e bechici. 16. Eupeptici. 17. Purganti e lassativi . 18. Ricostituenti e antia nemici. 19. Sieri artificiali. 20. Malattie d~lla pelle). IX. - TABELLE: 1. Dosi mass ime e meclie dei medica. . .. . m enti p1u com11ni. 2. Volumetria abituale. 3. Peso e lunghezza rr1edi del bambino normale. 4. Peso e lunghezza: cifre medie per le . eta' . varie 5. L a dentizione norn1ale . 6. Scale termometriche. , j)f edicamenti nuovi e specialità. La spedalizzazione deali ammalati di tubercolosi polmonare in Italia.

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Un , olun1 e di pag. VIII-324, in formato tascabile, nitidamente stampato ed arti~tic~ment~ :ilegato in tela inglese, con iscrizioni sul piano e sul do~so . Prezzo L. 2 5' più le spe e po tal1 d1 sped1z1one. P er i no 5tri :ibbonati sole L. 22.50, m porto frane~. · · - s· t' 14 · d " per l'Ufficio postale Succ. diciotto 11, ROMA. Jnwiare i Vagita Postala al Sag. LUICI ~ozz1., ~ 1.3 . is ana 'a.ggi~er_i 0 . s· L.U•Cr POZZI v ia sistina 14, Ro1na. Per i Vaglia Bancari (che d evono e.5eere r1scuot1b1L1 1n Roma) basta 1nd1r1zzare ·

1g.


ANNO XXXIV

Roma, 3 Ottobre 1927

~'asc.

40

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS PRA.TIOA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Osser vaz ioni c1!11ic11e

V.

Debeuedetti:

TI saggio ga-

etri1-:o dell'istamina. Note '3 contributi : R. Lovaglio: Il oomporta>mento ·di aliCune principali mP..lattie in .rap.porto ai ·grU1Ppi sanguigni. Rivi s te sintetiche : M . Ma.irano: L'e--voluzione della tec-nica dellr. tr~.sfusione di sangue. Note polemiche: R. Brancati: I1a critica cronologica del prof. Fiooera. Sunti e rassegne: SISTEMA NERVOSO: Schleeinger: Diagnosi e terapia ·d ella scleroei multipla. - K.rish : I _postlrmi J>Sico-nervaei orga..nici della. oom.mozione eerebrale. - M. Nonne: Oontributo a lla .clinica dei tuimori del lobo frontale . - w. .Auschiitz: Sul colesteatoma dell'angolo ponto-eerebellare. VIE URINARJE: .N". Blanste1 u . La cjstografia come metodo

OSSERVAZIONI CLINICHE.

utili<:s.iano e moderno di diagnosi nella tuberoolcsi 1 dell'aippar.ato genito-urin.a-rio. S . Perlmann: Tumori fibroepiteliali della pelvi renale. Cenni bibliografici. Appunt i 9e1· il medico pratico : CASISTI CA E TERAPIA: La &elerosi polmonare nei bambini. - Tuberoolosi polmonare ~ gravidaniza. - L'elioterapi a nella. tu}}er.c~.olosi •p6lmor1are. Limita.zi ooi dell'el-ioter aipia nella tubercolosi. Nell ',adenopatia · trrucheo-broncbiale. -- SEMEIOTI CA : Sulla ld.imoetr.azione del b . di Koch nel liquido ·c .-r. nella. meningite tbc. - I l liquoir li mrpido nella men-i·n gite oerebro-spinaJ.e epid emica. - POSTA DEGLI ABBONATI · - VARIA : Il peyotl. Nella vita 9 rofessionale : CoDJcairei. - Nomine, p r omozioni Eid onor.iofti.ce11ze. Not izie diverse.

Indice a lfabetico per materie.

I l sondag.gio a vuoto rappresen ta il mezzo più

semplice per .p rel evare sucoo gastrico nativo e pratic1amente quasi puro (a parte qualche ineviOSPEDALE CIVILE DI IVREA. ta!:rile mescolanza di muco· faringeo e ·di saliva) ; Il saggio gast1·ico dell'istamina. è un vantaggio sorpratutto d·al p·u nto di vist.a delDott. '1/IRGINIO DEBENEDETTI, medico pimario. la titolazione ; che eseguita anche con i soliti indicatori - diamidoazobènzolo, fenoftaleina - ofNella diagnostica ga:strica il ca•t eterismo per- fre, su un liquido limpi do, chiaro come acqua, manente dello stomaco vuoto e digiuno, con la privo o quasi ·di albumina, delle notevoli g·ara:nzie piccola _~onda duodenale ·di Einl1orn, h·a a;ssunto ·di esattezzn. (1) . 1\iia il c1cl·o secretorio a digiuno in questi ultimi anni una importanza crescente ' non si verifica in tutti i soggetti: ho detto che in virtù di r~c ercl1e e studi ·assai numerosi ·e no11 secrezior1e a vuoto si ha nella maggioranza dei privi di interesse pratico. sani : a9gi ungo che essa manca regolarmente neVo~liamo in due parole rammentare il proc-e· gli i.poacidi, può mancare, essere breve e non dimento di quello che si potrebbe dire catetericontenere HiCl libero pure in ·p ersone ad apparato smo secco dello stomaco. Se si fa deglutìre a gastrico intatto che reagiscono ad altri stimoli sogg·etti digiuni da 10-14 ore un tubicino sottile più complessi, per es. ai digestivi delle collazioni di gomma, 1alla cui estremità inferi ore è armat·a e pasti di' prova, con aci·dità buona od addiritt ula oliva dt1ord enale di Einhorn, si produce, nella ra superiore alla norma. maggior parte dei sani, una secrezione gastrica ·~uesta ragione impedis·ce di ruppli:care con frut• che perdura di solito circa un'ora. Lasciando la to il cateter ismo secco ad una grossa quota d1 son da in posto si ·Compiono .estrazioni s11ccessiv·e, (1) Sui ·vantaggi .offerti alla titolazio·n e_ da un ad esem1pio ·di 15 in 15 ~'; i volumi e le aci·dità, }.ibera e totale, di ciascurua estrazione possono s11cco gastrico privo di sost·anze che funzionino .·,da tampone afr. il re.cente la;voro ·d i HEILlVIEYER e essere riportati in funzione del temp·o avendosi 1GRAUBNBR, Klin. vVoch., n. 22, 1927; nel quale gli così curve di volume e · di acidità -analoghe a ' .t\A. ribadiscono idee già espresse da Katsch e Kalk ed anche da m e (nel la,roro ipiù oltre citato). quelle dei cicli secretori da colazioni . 1


1424

IL POLICLli\lCO

iPazienti: t utti gli ipoacidi, una parte dei normoacidi. Od almeno rende indispensabile l'ulteriore esplorazione con le colazioni. B un m1ale perchè il sondagg·io a v uoto è raccomandabile per la sua semplicità e perchè, evitando l 'ingestione di colazion i - le quali si sa quanto variino a seconda del gusto degli A/\. esso costituisce l'untco testo standardizzato di esplorazione del chimismo gastrico. Devesi menzionare il t entatiivo di Katsch e Kalk che, adottando accanto al sondaggio a vuoto l'eccitazione ·d:a iniezione di caffeina 11anno allargato di rpoco le applicazioni del sondaggio a vuoto: infatti l'eocitazione caffeinica rjsulta spesso inefficace.

.S ull'uorr10 esistono ormai numerosi laYori: Carnot, JJi·b ert e coll<Vb., Matheson e Ammon,. Dobson, Katsch e Kalk, Berri e Weinberger, Barco, Moretti, 1Chester, Keefer e Bloomenfield, Katzenelboger1 e Gboisy; F·a ber, ecc., Libert ·e Har· melin, Coari hanno sperimentato l'i. sui bambini. Risulta dal complesso d~ ·questi liavori cl1e l'azi one istaminica in campo umano non differisce da quella conosciuta per gli anima~i . Abbian10 dun1q ue raggiunto con l'i. la possibilità di esiendere il cateterismo gastrico semplice anche a ·quei casi che apparivano eccitabili solo con le colazioni ed i 1pa.sti di prova. Sflabiljta ·questa nozione si tratta di pr0c i sa re il inodo di impjego dell'i. e le eventuali risorse <liagnostiche offerte dal nu ovo saggio gastrico.

* ** A Carnet, I{osl{ovvsl~i e Libert risale il m erito di aver indicato nell'istamina (i. ) una sostanzia che in trodotta parenteralmente esercitata sullo • stomaco un potere di eccitazione molto en ergico e 1p ari a quello dovuto agli stessi pasti di prova. Una tale stimolazion e è veramente ideale in quanto, esercitandosi a distanza, non turba minimam en te la composizione del succo gastrico. Che cos'è l'istamina? Essa è una base organica (B - imido1azoletilamina) che venn e individuata dapprim a, insieme alla tiramina, negli estr atti a cquosi delle preparazioni magistrali di segala cornuta. l'iramina ed istamina son o 1però sostanze aspecifiche da tenere distin te dall'ergotaimin a, la quale ultima so 1tanto r.a1ppresenta il principio attivo caratteristico della segala cornuta (Rothlin ). Isolata in seguito dalla mucosa dell'intestino tenue (Barger e Dale) e poi da quasi tu tti gli organi 1animali (John J ..l\bel e collaboratori) l'i. fu ottenuta da :\iellanby e Twort per d ecarbosilla• zione microbica ·dall'istidina. Hanke e Ko essler riuscirono a ,p repararla sinteticamen te. L'i. esercita u11a potente azione di contrazione su lla muscolatura liscia dell'utero e per questa s ua proprietà 11a trovato impiego farmacologico in ginecologia. Iniettatia sotto cu te l'i. determina una cos1picua secrezione gastrica con valori di acidità che raggiungono n el can e la cifra del 6 %0. Invece per via endovenosa, orale, rettale l 'i . non riveste azion e gastri.ca (Rothlin e Gundlach) . Limiti di spazio ini impongono di non soffermarmi su dati di letteratura: l'a zione gastrica dell'i. è siafJa studiata compiutam en te sull'animal e da Rotl1lin e Gl1ndlach, P opielski, l{oskowski, G11t o,vsl~i. Keeton . Kocl1 e Lucl<hardt, Lim, Suda, Tvy e J3 vois, Llosa, ecc.

* ** La tecnica d ella rprova istaminica è la seg·ue11te: Si introduce il sondino di Einhorn n ei soO',,.etti Ot°' d.j giunj; si estnae l'eventuale contenuto gastric() a digiuno, si compie, se necessario, u11a seconda aspirazione dopo 15 m' in mod_o di assict1rare t1na :p rofonda evacuazione ·di resti gastrici e di saliva e muco deglutiti durante l'introduzione; e poi si inietta sotto la cute ·del braccio mlgr. 0,5. della sostanz·a. Personalmente ho usiato l'ergamine (tabloidi ipodermi-ci della casa B. e \\'ellcome) (1) ; ma esiston o in commercio molte pre parazioni affini e, credo, di ugual valore (Imido !.'.{oche, Is tamin a Bayer ). Il ciclo secretorio 11a in izio quasi subito, l 1acme è raggiunto da 15 a 45 m ' dopo l'iniezione; la secrezione dura circa un'ora, durante la quale il succo glastri•co cl1iaro ed ·acquoso può venire R.Sjpirato attr·a verso il sondino. Frattanto n ei soggetti iniettati fanno comparsa alcune tipiche manifestazioni; e c1oe un arrossamento vivo e rperfino cianotico d el ,·olto, un ponfo pruriginoso, che può essere grande co111e il palmo di una mano, al punto di iniezio11e: mentre è lamentata una molesta sensazione di l)Ulsazioni temporali e di vado di bruciore e1)igastrico. .l\.l Riva-Rocci si nota una immediata caduta cli pressione - di uno, due centimetri tra il 30 e 5° 1n' dall'iniezione - ed una contemporanea ma •p iù persistente elevazione della frequenza dei batti ti cardiaici. Questa è la r eazione cjrcolaioria tipica; mia i1on mancan o casi di reazioni gen erali pit1 np1)ariscenti ed anche paurose: dettaglio questo ~ul quale avrò modo di tornare. tabloidi « ergamine n sono dosati ad 1 n1illgr. di sostanza attiva; la soluzione si prcvara con 2 em e. di H .,O distillata La dose da u~arsi è cli 1 eme. ( = millgr. 0.5) . (1} I


[ ..\ ~NO XS:\.l\l, F ASC. 40]

* **

SEZ IONE P RAT ICA • J

Pr~scin do

I·'

1425

da u na esposizion e completa d ellP. mie osserva zioni : essa non rivestirebbe alcun in ter esse: b aster anno alcuni esempi per elucidare quanto si d irà in appresso sull'im piego e sulla utilità di .questo m etodo di indagin e. La tabella che r iporto riunisce casi ti(piCi di s ecrezion e istamini ca: non riferisco il dettaglio delle sin gole estrazioni bensi i volumi totali estr atti in un temp o, che è naturalmente costante per ciascun in dividuo esaminato. Ogni soggetto ha subito a giorni s u ccessivi il sondaggio secco (la colonna) ed il sondagg·io secco con istam ina (4a colonna); 1alcuni (colonne 2a. e 3a.) sono stati esamin ati con colazione frazionata di El1rman11 (285 cm 3 di H 2 0 + 15 cm3 di alcool) e con colazione di Ewald (son daggio prolungato alla Girardi: grissin i gr. 35; H 2 0 cm3 350). Le cifre cii HCl ed AT esprimono i valori massimi r:aggit1r1ti nei singoli esami.

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Un breve commento ai dnti ri1)ortati nella 1·abella basterà per orientare i sul ' ralore eccito-secretorio llell'L nelle di\' ~rse contingenze fisiologiche e patol ogic11 e : 1) i normo- iper-cloriùrici reagiscono all'i . con un forte aUinento aella secrezione che è più acida di quella ottcr1uta a digiuno e con la colazione di Ehrrna11n (casi 17, 3, l, 2); 2) certe dispepsi e a sintom·atologia vaga, certe gastriti cl1e si accompagnano ad anacidità ~p­ parente nel so ndaggio secco e ad ipoacidità alle colazioni di r>rova, rispondona all'i. con una secrezione che per quantità e validità non è d1 molto inferj1Jl'e a qu ella otte1111ta in sani a mezzo di stimol.azioni digestive (casi 4, 7, 8, 9); 3) ipo ed anacidità dovute ' 'erosimilmente ad alterazioni anatomiche 1profonde della m u cosa gastrica reagiscono , tardivamente, ma non sempre, con un puro aumento di secr ezione senza comparsa di HCl (casi 5, 19) : mentre altri casi, nnacidi ancl1e 1al sondaggio prolungato con E\vald, Tivelano un a piccola acidità liber a (caso 15) ; 4) l'an acidità da colecistite cronica calcolosa non è di solito in fltJtenzata dall'i. (casi 11, 12); 5) l'a chilia da •anemia (perniciosa, da leu cemia e da m . di Addison (un caso non cit. per ciascuna malattia) è refrattaria 1all'i.: cosi si dica di altr e achilie secondarie a dissenteria cronica, alcoolismo, ecc. (l{atsch e Kalk); 6) il comportamento del cancro è vario. Il tipo di r ea zion e istaminica di1pen de infatti dall'esten sione, ,d alla situ azion e, dalla data di in sorgen za della n eoformazion e. Il caso 13, cl1e mostr a una secrezione a di giuno norrnale, ha ri-

N. 1. Oos t. I pe raci di tà dolorosa .

214

N. 2. Oliv. Ulcera prepil. cicatrizzata. (contr. oper.)

150

1

70

47

67

82

93 -

95 102

72

7~

I

N. 3. Ooltell. Dispepsia.

35

N. 4 Ros. Dispepsia . Ernia e pig.

secrezione n ·1lla

H. 5. Tac. Gastrite.

58

N. 6. Sell. Anemia per niciosa.

_ 1 _ ,_·-

60

179

I

85 100

128 131 139

"I 12

I

14.51 75

82

132

o

23

7

o

I

o

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5

o

o

o 3 (?)

I

N . 7. Del pia. Ptos i viscera le.

13

o

15

o

N. 8. Min. Gastrite.

33

o

3

o

3

104. 109

o

6 18

o

7

o 13

56

64

N. 9. Gioe. Dist. gastrici vaghi.

256 155 170

O

20 -

o

57

28

50

28

30

43

12

sond . prolu n gato

I

N. 10. Bi. Sa Lurni s mo cronico.

7

K. 11. Buf. Ooleci stite

9

o

4

o

4

96

O

G

O

6

35 60 Ehrm. lstam.

o

4

11

+ o

4

61

o

6

croni ca. ::::\. 12. Ros.

O lecist. cal · colosa. I drope inter1nittente cistif. (Con t r . oper.)

(dopo l 1nter.)

7G

N. 14. Ant. G. dare. sto1naco (palpabile).

oO

74

N. 16. Be uz. Gu. trite.

i1

1G 60 -

O

9()

o

48'

37

(sang uinolento 1

ol

5

N . 17. Oant. G.

103

Sana.

o

134.

o

1

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o

7

13 son d.

44

pr olungato 33

GI -

40 1 48

101 40 I

o

5

I 60

177 102 111

60

9.0

4!11

o

1721

o

60 (sangu inolento)

o

A chilia (da causa i g n ota).

20

o

o

651 74

2

Care. stomaco (palpabil e).

ca (em aten1 c~ i r ecenti).

65

!18

Secrezion e m ancante

N. 20. Va.lv. V. U lcer a gastri-

103

(sanguino· lento) .

N. 16. Cap. M. A chilin. sempl ice.

N. 19. Oor. I .

10

1

N. 13. Zan. Ca.r e. ston1aco (palpabile).

N. 18. Mare. G .

o

-

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o

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50

62 -

I

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47 1C6 140

csaoguinol e n to)


---

1426

fL

[ ..\~~o XXXI\·, F.\~C. ~O]

POLICLJ~JCO

ra (lag]i studi sull'i. e più gen enalmente da tutto sposto ·all'i. ottim8:mente e ciò era r1aturale e prevedibile; n el caso 14 si è avuta comp arsa di , il compl esso di lavor i sui metodi di sondaggio frazionato dello stomaco (1). HCL senza aumento di secreto. Nel oaso 18 auGià altri A.i\. ad es. Dobson, I<atsch e Kall< hanmento di secreto s enza comparsa di aci1d-0 libero. · 110 n otato come con l 'impiego dell'i. venga a restringersi ·di assai il campo ·delle achilie vere. In, tutti questi soggetti ho notato una evidente Dobson parla di « intermittent achlorhydrias » emorragia gastrica fr es ca da imputarsi all'i. qt1ando si p uò otten ere H-Cl ripetendo la colazio Ma anche dopo r ecente ematemesi, da processi ne o ricorrendo ai IJ)lasti di prova, di « intermeulcerativi di alt:na etiologia, possono comparire . diate a. :> p er quelle ipocloridrie che reagiscono emorragie macroscotpiche (caso 20). all'i., di « p ersistent a. » per i casi refrattari an* che all'L ** I{atsch e J{all{ stabiliscono una scala di reatIn gen erale si può dire cl1e la secrezione da tività gastrica (dal normale all'achilia completa) , istamina sup era non s olo l a secrezione da sonda che va dai casi -che reagiscono alle colazioni atma anche quella dei ci·cli fisiologici da colazioni. traverso a .quelli che rispondono all'i. con proEssa a'Ppare inoltre verosimilmen te indipendente du zione di HCl, o con semplice aumento di seda processi psichici od almeno poco risente l'increto, fino a quelli che non· reagiscono in nesfl11enza di centr i nervosi superiori. sun modo. Quest'ultima condizione offre una prima indi-~neste proposte son o un miglioramento della cazione per l'impiego del saggio istamini,co : con più vecchia tecnica d i Gluzinski, diretta essa pure esso s i può vin cere l 'an a·cidità 1p sicogena distin· al ricon oscimento ·delle insufficenze di secrezio·g uendola facilmente dalla vera (organica). ne cloridrica (tr e pro,·e : 1a digiuno, con colazioI pazienti che non r ispondono per inibizione 11e, co·n p1 a sto). psichica, paura od altro , all'eccitazio11e digestiva Tali classificazioni di insufficenza secretoria presenteranno infatti valori istaminici normali possono anche esser e superflue: ma iè interesod anche s uperacidi. sante stabilire che l 'a chilia è poco frequ ente od l\1a il terreno più propizio per l'impiego dell'i. è fornito dai casi di ana ed i1poacidità. I r1 que:sto •

"'

c·a mpo si possono ricaiv1are dei benefici diagnostici effettivi arrivando a di.fferenziare vari gradi di ip oacj dità, i quali denunciano con ogni verosimigl] anza corrispon denti stadi di lesion e dell'aJpparato gastrico. Certo sarebbe ottima cosa poter controllare gastroscopie.a.men te se esist a risponden za tl'la effetti istaminici e stato anatomico della mucosa oo-astrica: questo studio parallelo, se fosse condotto metodicamente, servirebbe una volta per sempre a stabilire se !)Ossediamo nell'i. un mezzo indir etto cl1e ci indichi se una ~p.oaci dità sia o m eno connessa a,d alteriazioni organiche del parenchima .g astrico. Comunq11 e da un p unto di ·vista 1p ratico è già sufficiente e ''antaggioso poter circoscrivere l'achilia vera dalle false; i mezzi finora proposti rammento la doppia colazione (Vàndorfy), il pasto di Riegel, i l sondaggio prolungiato (Girardi), la prova di Jarno - basati tutti sul concetto di esercitare eccitazioni alimentari cospicu e e di seguire più a lungo i 1processi diaestivi sono più e:< • ' malagevoli, ricl1iedono tempo e non raggiungono sempre lo, scopo (v. ad es. casi 9 e 15).

* **

almeno p i ù rara dl quanto si potesse prima arguire da lle prove digest·l ve.

r,a riduzione n ei reperti di acl1ilia con cerne in primo luogo il carcinoma: è un1a giusta osservazione, che ·dobbiamo , in campo di sondaggio frazionato, al Girardi. Abbiamo riportato sopra tre casi di neoforma zioni gastriche avanzate: due di queste hanno reagito all'i. con valori alti o poco inferiori ai norma1j. Katsch e Kialk su sei casi hanno visto quattro volte reazioni istaminiche discrete od anche ottimali. , I..'achilia non è dunque manifestazione t~pica n€ comune ·del carcinoma gastrico : i casi di reazion e istaminica assente corrispondono a neoforrn.azioni ·assai distruttive o localizziate all'intiero di stretto secernente HCl; perciò non mi uni.3co a Berri e Weinberger, Moretti ed a qualche Francese nell 'assumere la negatività del saggio istarnjnico quale criterio probativo di cancro. All'incontro la refratterietà assoluta all'i. si accompagna a lesioni giastriche ·varie che possono essere discretamente benigne (achilia da colecistite, alcoolismo, e·cc. ). P enso anzi che in molti casi l'i. possa risolYere• la diagnosi differenziale tra ane. mia 11erniciosa e carcinoma gastrico. I

I

Questo p unto di una migliore classificazione <lelle ipocl1ilie è qt1an to di meglio è sgorgato fino •

!l ) Cfr. \ -. DEBENEDETTI: Sul valore d·l agnostico rtei n1etodi di sondaggio frazionato dello sto1naco. Ri\' . di Clin. Yled., n. 2-3. 1927 . 0


[ •..\~NO

XXXIV,

FASC.

40)

:::EZJONE PRATICA

Quale prova di sostegno per la diagnosi di car1cro dò invece un certo Yalore alla comparsa di succo gastrico sanguinolento: quando il sondaggio sia eseguito con leggerezza di manovra, quando l'emorragia si manifesti chiaramente dopo l'iniezione d'i., quando essa si intensifichi con il crescere del secreto e senza che aspirazio~ ni troippo violente abbiano motivato traumi della mucosa, l' emorriagia apporta una doct1rnentazio.. 11e sic-ura di lesioni di continuo ampie e conti. nuamente secernenti della mucosa. Un s ucco ·istaminico francamente err1orragico, n on eccessivamente acido appartiene il più delle volte allo stomaco canceroso ; l'ulcera, a meno 01 emorragie r ecenti (ma allora esistono anamne• stici tassativi; vedi caso 20), non lascia rileYare q11antità macroscopicamente apprezzabili di sangue.

* ** I11 conclus1one la previa dell'i. 11a un grandissimo ·v alore generico: essa riveste poi ind iscusso interesse jn tutte le forme di ipochilia; ed è l'u11ico mezzo, allo stato attuale delle i1ostre conosce11ze, che pPrn1etta di s·v elare la minima attività secretrice di mucose profondamente danneggiate .• ~ella letteratura sull'argomento è eletto da alcuno cl1e si !pUò con l'i. definire il tipo costituzionale caratteristico di reazione gastrica secretoria. L' opinione è basata su una certa cosuanza delle reazioni individuali: i tipi di secrezione sarebbero poi delineati dall'intensità della reazione e dalla rapidità con cui essa insorge. Per quanto la pro.via istaminica appaia, come si è detto, indipendente da influssi corticali, occorre essere riservati sulla possibilità di attingere criteri diagnostici con creti i1el campo delle normo-11percloridrie: il volume, l 'aciclità del succo neo-1Prodotto, la rapidità di produzione sono elementi infidi che soggiaciono ad errori nè possono cori il metodo del sondaggio essere esatta· lnrnte Yalutati. Tra l'altro difficile è stabilire 1in1itl e modalità della reazione secretoria normale. La r)sposta secretoria appare sensibilmente identica in persone in denni ed in ,p ersone affette da dispepsie funzion ali o da processi organici. Sicch·è se nella zon·a delle ipocloridrie la prova ha una certa efficacia discriminativa n on si vede come essa :possa essere fruttifeDa in altri campi, normo, lipercloridrici, ove i dati ottenuti non sono abbastanza individualizzati. Rest·ano bene e rapidamente differen ziabili per mezzo dell'i. le acl1ilie vere dalle ipoacidità: e questo è notevole progresso del quale ci si può per ora contentare.

I

1427

* ** Descrissi già le ma11ifestazioni circolatorie tipicJ1e dell 'i. : esse si compendian o in vasodilatazione capillare (che arriva n el 1p unto di iniezione all'essudazione extra capillare), caduta della frequ enza del polso. Ma l e r eazioni circo1atorie assumono talora una intensità clamorosa: posso citare una paziente sana e vigorosa n ella qu·a le mlgr. 0,5 di i. portò il ;polso da 100 a 160 pul sazioni, mentre la pressione subiva una ca·d uta di cm. 2,5 e si verificavano c::l1iaceYoli fenomeni concomitanti (accesso st eno-oardico-simLle, sudorazione profusa, dispnea, ecc). Queste even tualità debbono essere pre~ rnti ·a chi si vale ·del nuovo saggio gastrico e consigliare ad oculatezza nelle dosi; mezzo mlgr. c1 i sostan za è sufficiente per ottenere una buona ri.~ posta secretiva. ~on consiglio di accoppiare l'a·drenalin1a all'i . ro1ne è stato fatto ·da qualche A. nella s1peranza cJ i bilanciare l'effetto circolator io depressivo di quest'ultima sostanza: istamin a ed adr enalina sono veleni di un antagonismo as·s ai dubbio ; meglio non usarli contemporaneamente per non inca!1pare in possi·b ili som1nazioni di eififetti [sop-ratutto per l'adrenalina sono note le cosjdette reazjoni inverse ove l'adrenalina assume potere inotropo e cronotropo i1egatiYo (Yago-eccitazione) : 11na tale fnyersione si osserva sperimental1nente "ll cuore dj rana a YYelena1 o con ergotamjna ~ ni cotina (.-\msler)] .

*** Resterebbe infi11e da chiaririe qt1ale sia ·iJ mec-· canismo dell'azione giastrica da i. Ma la questione è tuttora sub j udice e può appe11a esser e abbordata. Vi è ch1 pen sa che l'i. agisc~ stimolando il parasimpatico: Rothlin e Gundlach che abbracciano tale opinione, fondlata sul fatto cl1e l'azione eccito secretrice di que1ta base organica (dalla quale non Ya disgi•u ntia una certa influ enza attivatrice sulla peristalsi (Fonseca) ripete le forme della eccitazione prodotta dalla irritazione vagale, contrappongono diretta.. m ente "l'i (vagotrop1a ) all'·adrenalina (si1npaticotropa). f\ltri quali Suda, Bicl\el sostengono che l'i. agisca direttamente st1i corpi cellulari delle ·ghiandole gastriche. l{osl<owski suppone che l'i. atti vi indirettamen te la secrezione gastrica CO!f l'intermezzo di or m-0ni specifici prodotti, sotto l'jnfl11enza dell'i .• cla organi a ciò preposti. GutO\\'Sl\i preferisce lasciare insoluta la quec;ti one.


1428

IL

POLJCLL~JCO

I Borri e Weinberger parlano di un'azione di spremitura delle gh.i1andole gastriche conseguenti all'iper~inesi ed ipertono delle tonache muscolari gastriche. Barco, che h?- studiate il problema sperimentalmente, ha visto, dopo ·di altri AA., che l'i. agisce anche sullo stomaco enervato. Poichè l'eccitazione istaiminic·a « è massima con la sol1a persistenza ·del v,ago, è minore con quella del simpatico gastrico, ed è minima con la sezione di. am1be·d ue » l'A. con·cl1iu·de che il meccanismo dell'i. è probabilmente complesso e riguard1a vago, simpatico, innervazione propria dello stomaco; l ' ..\.. esclude però ogni azione diretta sulla mucosa e sulla musculatura gq,strica. Senza entrare in pieno dibattito sembra giusto affacciare i seguenti punti: 1) è da respingere l'opinione secondo cui l'ia• zione istamica consiste in una pura eccitazione vagale: questa sostanz·a infatti agisce anche a vago sezionato od inibito d1all'atropina; 2) l 'osservazione sperimentale e clinica 1dimostrano c·h e è fondamentale dell"azione istamica una intensa vasodilatazione capillare : questo veleno è un tipico veleno vasale; non si può quindi disconoscere la vasodilatazione capillare c ome fattore, in sè e per sè, di secrezione; 3) nor1 è op1portuno $eparare l'azion e gastrica d ell'i. 1da quella generica su tutto l'organismo: e questa ·è n ettamente vasale circolatoria; 4) corr1e mi propongo di esporre in altro luogo vi è una sostanza nettamente 1antagonista d ell'i. : essa è l'ergotamina. Orbene l'ergotamina che 11a effetti circolatori op·p os ti all'i. (vasoco~trizione, aumento di pressione arteriosa, braidl· cardi·a) deprime motilità e secrezione gastrica (1). B dunque possibile che l'azione eccito secretrice dell'i. sia un effetto secondiario alla vasodilatazio11e capillare ; ipro1\'en ga cio·è da una massimale irrorazione del territorio circolatorio gastrico. Come si esplichi il potere vasodilatatore dell 'istamina è difficile dire. Azione diretta o riflessa sui capillari? Influssi centrali su una eventuale innervazione p1arasimpatica va.sodilatatrice? Dico eventuale percl1è, come è noto , l'ipotesj di una jnnervuzion e vasale antagonista a quella simpatica (cl1e è vasocostrittrice) è lungi dall' ess ere dimostrata. Forse è prudenza non accettare affrettata.men te l e opinioni cl1e tendono ad inqu1adrare l'azione

----I risultati di parte delle mie ricerche a questo riguardo furono già comunicati all'Associazione di Cultura Medica di Xovara (Seduta dell'aprile 192.7). (1)

cJ.e Jl" i. nel solito schema dell'antagonismo farma-

cologico « simpatico p·a rasimpatico ». Per quanto le reazioni più tipiche dell'i. pos·._ano gui dare all'idea di ipervagotono, questa solruzione sem·p licista urta contro troppe contraddizioni. D'altro canto se si pon mente alla intima fusione anatomica tra te.ssuto nervoso e tessuti. muscolare liscio e ghiandolare (i filetti simpatici, • secondo Boecke ha dimostrato,. penetrano fin entro al protoplasma delle cellule muscolari liscie), diventa quasi ozioso rtcercare se una ·d ata sostanza agjsca sull'elemento muscolare liscio o sulla cellula ghitandolare direttamente o per l'influsso di terminazioni nervose. In ~atto di circolazione è ,p resumibile un vasto automatismo ed una r elativa indipendenza da fattori n ervosi. Ed è su questi concetti appunto che basa la opinione di un'azione proba1bilmente primitiva ·d ell'i. sulla circolazione capillare : ma è questa una sem·p lice ipotesi non confortata dia fatti. Tt1ttavia sembra iplausibile rìferire gli effetti istaminici, sia generali si·a particolari sullo stomaco, in primo luogo alla vasoparalisi capillare: la dilatazione oa;pillare essendo l'elemento più tipico ed a·p pariscente dell'azione istaminica. 1

l.JRTTRRATUR1.A.

'

Tra i la·vori sull'azione fisiologica deU'istamina siano citati i seg-uenti: .t\:\:ISLER. Pflugers Arch. f. d. ges. Phys., V, 185, 19-20, p. 86. JOHN, I. ABEL E. COLLAB. Rif. in Journ. ·d e Phys. et Path. gén., v. 19, 1921, p. 273-274. B .t\RGER e ;DALE . .Rif. in zentr. f. Phys., V, 24, p. 885. BICKEL. Klin. Woch., 1927, n. 5, p. 208. GUTO\VSI\:I. Rif. in Folia cl. ·chim. et micr., V. 1, 1926, ·p. 83. IYY e JAVOIS. Am. J ourn. of Pl'1ys., v. 71, 1924-20, p. 584-591-604. • LIM, ALISTER, MATHESON e ,SCHLAPP. Rìf. in Journ. de Phys. et Path. Ge11., v. 22, 1924, tP. 4t2. I,LOSA. Rif. Ibid., V. 19, 1921, p . 274. NlATHF.SON, AMMON. Lancet, 1923, I, p. 482-483. ~[ELI.A~Y e TWORT. Journ. of Phys., 'V. 45, 1912-13, p. 53. POPIELSI\:I. Arch. f. d. :ges. Phys., 1920, V. 178, 1p. 214 237. ROTEI.IN e GUNDLACH. Arch. int. de Phys., V. 17, 1921, p. 59.

ROTEI.IN. Klin. \.Voch.' 192.2, n. 46-47, p. 2294-2341. SUDA. Virch. Arch. f. ,p ath. Anat. u . Phys., V. 2.51, 1924, p. 56. GLUZINSKI. Cit. ·da ALBU in KRAUS e BRUGSCH· Spez. Path. u. Ther., vol. 5°, I, ;p. 963. I stamina e secre;;ione gastrica umana: BARCO. ?\Iinerva med. , 1927, n. 6, p. 200. BERRI e VlEINBERGER. Rif. Med. , 1926, n. 51, p. 1205. CAR~OT, KOSKO\VSKI e LIBERT. c. R . de I.a. .S oc. Btor. ,-. ~6. 1.8 e 25 marzo 1922. p. 575-670.


SEZIO~E

CAR!\OT e LIBERI. Arch. de Mal. Aipp. dig., V. 15, n. 10, 1925 , p. 1044. CoARI. r,a Pediatria, 1927, aiprile, P. 365. CHESTER s., KEEFER e BLOO~IENFIELD. Rif. in Presse iviéd., n. 17, 1927, p. 31. KATZENELBOGEN e CHOISY. Arcl1. de Mal. Ap,p. dig., \ 7 • 17, 1927, p. 278. KATSCH e KALK. Klin. \\'o cli., 1926, Il. 20-25, pagine 881-1123. DoBSON. J . ./\. M. A., V. 84, 1925, p. 158. FABER. Verhand. d. Ges. f. Verd. u. Stoff\.vech .• 60 Tag., 19-2i6. Thieme, 1927, Lipsia. FONSECA 8 CARVALHO. C. R. de la Soc. Biol., V. 96, 1927, p. 873. GILBEP.T, BENARD e BOUTTIER. Pari s Méd. , V. 16. J CHOC!~. Presse ~1éd., 1926, 11. 78. l.IBERT. Progrès Méd., n. 5, 1926, p. 159. l,IRERT et HAR:l\IELIN. Arch . de Mal. App. dig., n. 2., 1926. '!\CORETTI. :\tinerva i\1ed., 1927, n. 9. n. ~~7. RAHIER. Rif. in Presse ~1éd., 1927, n. 19, p. 298.

1429

PRATICA

s1filide. Ed eoco i risultati raccolti nello specchio seguente: GRUPPI SANGUIGNI DIVISI PER

~IALATTIE.

1

POPOLAZIONI

Malattie

..

60

LECCESE (com prese le provinaie di Brindisi e Ta ranto)

Sifilide

50

-

10

70

Tubercolosi polmonare

-

10

50

10

80

1.lalaria

-

30

-

50

65

Sifilide

53

-

I

:

50

BARESE

I

Tubercolosi polmonare Malaria

40

NOTE E CONTRIBUTI. NlILITARE PRTNCIPAI.E DI BARI. Direttore: Col. Medico Prof. ALFREDO BUCCIANTE. OSPEDALE

Il co1npo1·tamento di alcune p1·incipali 1na·

7

5

- I 24

26

4

6

-,5

5

30

3

7

30

1

I

Sifilide

40

I

I

FOGGIANO 43 65

.

T ubercolos i polmonare

I

I

Malaria

3 1-55

-

40

-

I

lattie in 1·a1lporto ai g1·uppi sanguigni. ~ota

del magg. m ed. R. LOVAGLIO.

CONSIDEHAZIONI E CONCLUSIONI.

· Dall o ~ pe ccl1io a11nesso si rileYa cl1e nella sifi.A.lcu11i autori attribuhscono ·ad nn determinato lid e i g ruppi delle Province ùel Leccese e del W'Ul)PO sanguigno quegli elementi costituzionali Barese sono più n1umerosi nel primo gruppo, m enche 11 anno la tendenza a·d ammalare ·di determi· tre i mal.a.riti 1d el Barese e del Foggiano ap parnate malattie. · tengono per lo piì1 al 1primo gruppo. Per la Essi hanno dinnostI'ato che alcuni morbi si svi· tubercolosi polmonare i gruppi si comportano {11~UP'Pano pr1nci1 p almente in certi dati gruppi . .t\d versamente l'un a dall'altra Provincia -esempio il carcinoma raramente si sviluppa nelle Confrontando ,d etti risultati con quelli già otteprrsone del primo e terzo gr11ppo. nuti nello stu1dio dei gruppi sanguigni delle su .A.Itri !1nn110 rilevato che il tenore in agglutinine accennate Province (pubblicato n ella Folia liledica è s1Je5so sc arso r1e1 siero dei le11 cemici. Così pure del luglio 1927) si rileYn. che mentre 11elle poposi sarebbero iniziiati ·degli studi in base ai quali lazioni del Leccese 1p·re dominano gr.uppi sa.11guisi dimostrerebbe la frequenza con cui le sin gole malattie infettive col1p iscono soggetti appartenenti . gni appartenenti al prim,o, terzo e quarto g·r11.ppo, specialmente questi ultimi dt1e, jnvece nelle v·arie ai di,·ersi gruppi . malattie accennate, solo nella tubercolosi poln10Cl1e la pertinenza a determin<t ti gruppi sia l1a nare si h·a una preponderanza di questi duE: espressione di particolare costituzione del sang u~ gruppi e rtella malaria del terzo gruppo. è dimostrato .da pareccbi ·a utori, per cui è stabiNelle 1po11ol1azioni ·del Barese aJb·bon·d ano i gruplito che n ei luetici la regressione ·della reazione pi: pri1no, secondo e terzo; mentre nelle malattjM \\'1assermann è due volte meno frequente n egli ~u !'iferito nella malaria e nella sifilide abbonda am111alnti del primo grU'PPO che non in quelli del i 1 primo gruippo e nella tubercolosi polmonare {Juu:to .g·ru1ppo. , preélon1in.ano i grupi:>i secondo e terzo. In fine nelle popolazioni di Foggia predomi** nano i grup1Pi primo, secondo e terzo e a riguardo delle malattie solo nella malaria vi è predomi~ello stJudiare i gruppi sanguigni in terra dt 11anz1a del primo gruppo e nella tubercolosi del Puglia llo 1cre·duto o.p portuno fare le ricerche su second o gruppo ..I\ riguardo degli stt1 di ·d elle maalcl1ne prin•cipali malattie in rap•porto ai c;ruppi 5a11guig11i. FJd ho scelto le malattie qui .più frelattie posso ·dire cl1e ho prescelto per lo più t:tati cr~ai ,..i, ma con diagnosi sicura . )\elle forme <;iuenti, 1ad esempio: la malaria, la tubercolosi, la 1

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1

*

1

1


I

1430

IL POLICLINICO

aiprrte di tubercolosi polmonare l'isoaggliUti11azione si presentruva ipiù decisa che nelle forme torpide. Anche nel periodo febbrile la isoaggl11~ tin1azione si ,pr~~.entawa più n etta e più pronta. Occorre che le ricerche dei gruppi sanguigni, rispetto .a queste stesse malattie, siano estese per ' le altre Province per riscontrarne le d :iJf'fere11ze e le analogie con i risipettivi gruppi. •

..

ClTRONI.

Terapia. Istituto Sieroterapico l\1ilanese,

anno 192.7.

RIVISTE SINTETICHE. ISTITUTO E CLINICA DI. PATOLOGIA SPECIALE CHIRURGICA DELLA

R. UNIVERSITÀ DI TORINO

Prof. O.

direttore.

UFFREDUZZI,

L'evoluzione della tecnica della t1'asinsione di sangue. Dott. M.

MAIRANO,

aiuto vol .

[ANNO

XXXI\-, F.\SC. 40J

sempre infelici. È veroo il 1660 che Lo"·.er e Denis afifron1ano lo stu·diG della trasfusione coi primi criteri scientifiici !forniti sopratutto 1dagli studi di Harv..Tei. Essi ipratiicarono ia trasfusione s1ugli animali ·e Denis per il primo nel 1667 la praticò sull'uomo tra&fon ciendo il sangue dall 'arteria idi un agnello, poich1è sembrava oosa 1tropipo pericolosa aprire l'arteri.a di un uomo. 1D0ipo ialcl1ne trasfus ioni fortunate 1p1erò ne se.g uirono altre infe11ci, ' tanto eh.e le autorità di Parigi inter,·ennero e proibjrono 0 gni ulteriore ten1ativo. 1

1

.

Gli stu,di non cessarono per qiuesto e una serie di nuovi metodi, di cui alcuni possono conside · rarsi i ·diretti ,pre~ursori idi quelli di oggi, vennero .ad aggi'Ungersi ai prece·denti. ' ' . l\Iaj or escogit.ò 11n metodo che rassom.itglia a quello di J{impton-Brown-Percy; Elstb.olz uno che rassomiglia a qi1e1lo di Oel1eleker. La prima trasfusione tra esseri umani venne fatta ·d·all'·o·s.t etrico Blrundell nel 1818 ]n una donna fortf}mente anemizz-a ta e con pieno successo. ..\. que·st-0 .i\.utore risalgono inoltre i primi tentativ1 di traiStfondere il sangue con una siringa, mentre finora. erano state illlJPiegate cannule cl1e raccor1d1a·vano 1direttamente i vasi. Blundell aprì Ja vra a nnove e numerose prove sperunen1ali e sull'uomo. 1

La trasfusione del sangue solo in questi ultimi annj l1a potuto affermarsi in mo1do innegabile come un m ezz.o terapeutico del più alto valore. Per la semplicità a.·el suo co1n cetto, essa era già / balenata ·a lla mente rdiegli antichi e per diver"i Pre,vois t e Diumas ricercano gli effetti della tra. secoli :tia costituito la mèta agognat.a e non mai &fusione su animali id i specie ·diversa; Dieffenb·a ch ricerca sull'azione della trasfusione immeriaggiunta di numerosi stu.d iosi che ·h·anno tentato, con diver:si metodi, di ridonare energia e vita diata ·e mediata e concluid.e in favore di quest'ulti·m a; Bis.cho:fif nel 1835 esperimenta sul sangue alJ 'ammalato trasfondendogli sangue sano. Fra i numerosi fattori ·c he hanno co•s tituit9 per puro ·e su quello id efibrinato ritenendo ques·t'ultanto ten1po le cause d,insuccesso , uno dei più timo .p iù a·datto alla tra,s iusione. Gesellius nega importanti è stato senza dubbio quello tec·nico. qiuest'affemnazione ritenenld·o il i;;angue defibriBa.sti a di mo·s trarlo il numero infi.n ii·o di mezzi nato inaidatto e chiamandolo « battuto a morte ». erso la metà id el xix secolo la trasfusione è lee •di sistemi escogitati e (Proposti in ogni tempo per risolvere l'arduo pro~lema, senza mai aver gata al nome ·di Oré che la pratica in cii.rea 300· . des e ca.1si co·n molti r1sultati buoni. Hayem porta ,-erso . Saput o e re are un appare ee h io c11e r1sp 0 Ili s ip erf Pttamente allo scopo. il 1880 · un ilmfpor:tante .c<:>ntri•b uto sperimentale, p·u re av·en1d·o poche volte ;praticat,a la tra.sfu.sione Oltr.e a ciò la m ancanza complet·a di cognizioni nell'uomo. Tuttavia questa pratica si mantiene risul m eocanismo della coagulazione e sul moa:-1 st~etta a;d un limi-tato ~erchio di medici e chidi evitarla e sull'esistenza dell'indivi1d'Ualità del rurghi e ·b en pTe·s to la trasfusjone ricade neJsangt1e, oggi stabilita colle detemninazioni di ' l'oblio. grn1ppo, .hanno causato quei disastri che si legl\1rt ali'inizio di questo secolo la questione è gono n ella storia ·della trasfusione che ad ogui loro ripetel'si ripiom.b ava.no l'operazion e n el dinuovamente ripresa, questa volta sulla base di scredito, circondandola di un mistero pauroso cognizioni nuo,·e sulla biologia del sangue che che in\radeva il pTofano e rendeva lo st'U1dioso p er·m~t.t.eranno 1di raig.giungere 1P·res1o rist1ltati nei perplesso ed incapace a riprendere nuovi tentaquali prima non era lecito sperare. tivi. Di volta in volta r.passavano così anni prima C:rile in .A merica propone un suo metodo di ch e un altro studioso osasse r.iJmettere sul tapraccordo va:sco1are mediante una cannula da vapeto la questione e tentarne l'attuazione pratica so a vaso che facilita notevo1me11te la trasfusione con nuove vedrute e metodi. Poco priim a di Crile, CarI'el, Brian e Hart,,·elle Non ricorderò i più ant)chi tentativi fatti per lo nYeYan o proposta ed esperimentata la sutura yapiù con m etodi ru1dimentali e con esiti quasi ~:1 1e. Qu esta (però, com'è facile <?omprend erc. non

,r

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!ANNO X.XXIV, FASC. 40)

SEZIONE PRATICA I

ebbe seg.wto P'Oichrè richiedeva un armamentario

speciale ed un'abilità non comune. La sco'Perta ,dell!a cannula dii Crile fu il 1:iunt0 {!j part~.nza ·di numerosi altri sistemi su?- tipo <li questo come 1a cannula ·di ;Buerger (1908), di Brian e- Ruff (1912) , di Lanid an, ecc. In seguito in luogo de1le ca1111ule vennero npieg.ati segmenti di vasi fissati o conservati in paraffina e tubi metallici -0 di vetro paraffin.a ti. (CarT1el-Tt1f.fier, Gulllot e Del1elly). Conosci11ta la proprietà dell1a 1paraffina di ritardare. la coagulazion e nacque sUJbito l 'i1dea di nuovi iproced.imenti i ndiret1J e si vildero prest0 contpaiire le siringhe paraid'inate ·d i Curtiiss e David fl il cilindro di Kirm~ton. P a;ssarono pochi anni ed llllla nuoiva scc p·erta intervenne a rivoluzionare la t ecnica ,della trasfu. .sione del sangue: La scoperta d egli nnticvR.g ulanti chimi.ci, primo fra questi il citrato ·ii. sOldtt. Ancora oggi s i 1divid ono l 'on or e della sco1perra Hu stin idi Bruxelles, Ag.ote di Bueno1s-Ayres e Lewisohn di Ne\.·v-ì ·ork, qua n tunque sembri che la priorità spetti a Hl15ti.n . Noi non dolbbiamo dtmentic•are il contri•buto decisivo portato in qruestu argomento da-1 nostro Sabb·a tani. Anche gli arsenolbenzol1 vennero iproposti e d·a qt1a1cuno impjegati per l r. loro qualità ~-tn t!c o.1 f!ulanti ma ~en1.u e·sito 1r rattoo p er ìe alte dosi occorrenti a manten er e liquiidi 300-400 cm. cu:b i di ~a.ngue ohe occorrono 1 per una n orm1i,.:! trasfu• sione. L'imp·ieg·o 1d·el citrato di soda h:a segnato in·duihbiamente un p.rog~ess,o nel-la marcia della trasfusione, poic.hè con questo m ezz,o ,renrva eliminato lo scoglio maggiore, quell·o della coa.gulaZlione, renid endo l'operazione i nfinitamen te più semplice. Nuovi m et01di venrtero tosto creati per merito di A.g ote, Hustin, Lewisol1n , R osenitl1al, Bécart, 'Veil. In Italia Dossena, Biancl1eri e Ro ssi F. Pr.e·val sero però i m etodi indir etti, 1p er la loro se111JP~icità e fra qu esti ebbe maggi.o r ·diffusion e que11o di W eil. Esso è di tecnica assai semp[ice. Con l'agopuntura idi runa vena •si raeooglie il san grue in una crup1s ula •di 1por ce.llana conte.n en te la so'luzioné di ci·trato di so1dio agitando lentamente per ottener.e U·n a buona .m ri1scela. Rac.c olta la quantità idi ,sangue che si d·esidera si aspira in una coim une siringa tre anelli ·di Guyon e s'inietta nel ricevente. I .e trasf1usioni citratate .furono fatte a centinala, ir1 Air.r1arica, in 1Germ.ainia , in Francia, in minor ' Companvero numerosi numero .ancl1e in Ita:lia. studi, p·r egevole quello ·di Hédo1n in Francia, sulle 1Proprietà 1del sangue citratato c·h e affermarono l'innocuità asso·lt1ta ·d el citrato di sodio come anti oo aJg.u lante. L'·en·t11s iasrmo e la simpatia che aiccolsero jil 1

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nuovo im etodo ·dovevano però presto esser e smorZ·ati ·da.I comparire 1d-i inctdenti, pr.e·sto segnalati da 0 gni parte. Vennero osservate violente r eazionj sotto forma id i forti eleyazioni t.ermiche· con intenso bri1viido, che succedevano quasi immediatamente all'atto d·ella trasifooion e ed avevano una durata varia, in genere .p erò n on tropipo jp.ro·liunga ta. L.a magigior parte det casi d ooonsero senza conseguenze gravi; in qualche altro, fortunatamente rari, si ,ebbe l'esito letale. Queste reazion i vennero attribuite, dopo varie riicerche, a·d alterazioni che i'l citrato di so,dio i nduce n ell'equilibrio coJloi•dale ·del plasma colla seguen te esplosione di una crisi colloi1doclastca. . In n1olti easi, specie nei più gravi, con tutta · 1probéllbiljtà i ·distunbi ·erano 1dovuti alla manc,ata conois ccn za ·d el1a incoan•p ati1b ilità 1d~ gru.p po, nozion.e qne:sta d·a. pochi anni ,dtftfu·sa, e no·n an · cora, a qu el che pare, suffirc ientemente. La trasfrusion e citratata no·n ~erse completa. men te per g;aesto i suoi sostenitori e fra questi Jea.m ·b reau aiffermò ch·e l 'esi~o ·della trrus.f'usion.e non è compromes1so ·da questi fenomeni; tuttavia il rnetoido 1p eI'1Se molta della fama rapirdrumente ac.q:u istata e in brere tempo venne ,q uasi comJ)letamen te abband·o.n aito per lasciar posto ·a lla trasfu1s ion e con -sangue p.u ro. La superio·r ità di questa s'impose tosto e og'gi è quasi universalmente riconosciuta. P aucl1et ha ese.g utto uno studio ldt raffronto eseguendo 100 traSlfusio ni co.n san·g ue puro e 100 con san gu e citratato. ·Con questo 2° meto do si verificarono in co•n venienti nel 25 % 1dei ca;si m entre non se ne ver.ilfi1c,arono aflf atto colla trais:f•u sione di san·g ue •p uro . Anche n elle gran,d.i cliniche americane (Crile, Mayo) b·g gi viene qu1asi esclusivan1ente aido1perato queSito metodo. Q11esta riap,ilda d:Lf1fusione trov·a l a &ua ragione precipua nell'assenza di o.g ni p erjeolo, sia per il 1donatore ohe per il ricevente, sempre che sian o stati pro'\'entiiva.me.n te esegi.1iti gli esami ·dei grup1p·i sangui•gni, che non d·evono mai esis ere asso1'u, tamente tralasciati anche nei ca;si che hanno ca. rattere ·d ''Ur!g enza. Co ll'aibbandon·o degli anticoa·gmlan ti chimrci si r itornò naturalmen te .a i recipten ti p•aJ'&ffin,a ti e videro così la luce nuovi aipparecchi. Molti fra ' gli autori c:he si ocicu:parono d·ella . trasfiusione proposero un loro metoido 1peT 1cui n e esiste o.g gi una serie n!Uffier·o:sa. vo.g lio ri co~·dare raip1.1damente ,quelli og.gi ~ù in uso per il magìgior co·n senso ottenruto fra i chirurg,h i !d es·c rivenldone la tecni1ca dell'uso . In .i.\nnerica pr.edo•m ina il metoido di Kimpton~rown-Perey. In Germania queHo di Ochlec ker; ji1 Francia 1 q uello di Bécart. In Italia, purtroppo , la :pr.atica d ella tr ais ftU Sione n on è ancora c o~ì 1

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IL POLICLINICO

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progr0dita co·m e nei 1paesi citati, un po' forse per un senso di scetti·c ismo che si stenta a vincere, un po' p.er le 5carse ,possilbilità finanziarie e tecniche ·delle nostre Cliniche e dei nostr.i Ospetd·a li. Eppure è necessario che questo SUJpremo sussidio, che sa coorupiere miracoiJ.i di revirviscenza, si rraccia lar:g amente strada anche in Itali·a . La tra&f usione, com'·è og.g·i s.i!Stematizzata, sipoglia del ttUtto id i riS1chi dorpo i .p reziosi insegnam.enti for~ nitici ·daigli ematoloig i sui gruppi sangui1g ni, deve entrare nella pratica idi o·g ni ehiru:rgo e ,di o.g ni e.stetrico in mo·do partico~are, e nòn essere trascurata dia qualsiasi me dico eh.e può trovare nel1

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Fig. 1. la prati.ca quo:tiidiana tutta una serie di indicazion.i per 1pi!'o porre una. tr.a.sfusione. Scrivendo queste p·a:gtne io non ho altro intenidimento che di portare un mo1desto contrilbuto .a!lla conoscenza d·ella tecnica ·dell~ trasfusione, sp·e ran·do con ciò à'in•c·o:naggiare chirurghi e .m edici a prenderla in $eria consideraz.i one e ·di -servirsene quan.d o il caso Jo richiede. Il rrietodo . di Oehlecker, largamente praticato in Germru1i·a ed in Austria, consiste in un,a semplice tr,asfl1sione del san,g ue '!·a vena a vena. L'aJP1pa· recchi-0 si compo,n.e dl un rubinetto a du·e vie al qua~e si raccoDdano per mezzo di un breve tubetto di gomma due sottili cannule di vetro poi-t.a1\ti ognuna un bottoncino lateraile -che servirà a fissarle alla vena. Una siri-nga d•i vetro da 50 C!Il. cUlbi ohe s'innesta a..d un aipposito raooondo in comunicazione col rubinetto a due vie (tFig. 1) . 1

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Il procedimento della trasfusione è il seguente: Datore e ricevente vengon-0 pooti 1'uno aiccanito a.Jl'altro co1le braocia avvicinate in senso pruralle lo ·e Jeg.germ.ente obli·que, in modo che i tratti ,.·di vena. da scoprirsi convergano possibilmente verso ·l 'a,pparoochio. P er ottenere ciò il braccio del ·da'tore sarà P·0 sto convenjentemente al diso.: pra o al disotto ld1. qiuello del ricelVente. D1s1nfetta.ta la cute con alcool etere si scopre rapidamente, in anestesia locale, la vena più visibile alla piega del gomito nel datore e ne1 ricevenite e si pass.ano al disotto 1dt o.gnuna due fili di catg.ut. I~ 'uno 1Serv·i rà iper legare la vena al capo centrale nel datore ed al ca,po ·p eriferico nel riceve11te, l'altro per l',ail.lacciaitu.ra a·d operazione fi. nita. Fra qu·esiti ù'll·e .fili se ne fa passare un terzo dì seta. in1di con un colpo raJp·i1do di bi.sturi 0 di forbice s'inc'irde la rv.eha d·e l ricevente; s'introduce la ca:nnula di vetro spingendola alquanto nella ' vena, it1di si ailaocia il fi1o idi tSeta e si rit.ira la cannula f-in-0 al b ottoncino d ',airresto. Lo sitesso si fa nel datore. Co·n r.aip·~dità si aipplica allora. al• l'aipvarecchio la si:rin·g,a contenente 20 am. cu.bi circa di soluzione fisiolo·g ica che vi'8ne iniettata metà ne1la vena del · datore e metà in quella del ricev.ente girando opp-ortun·MD.ente i:l rubinetto ·d i ·d irezione 1d·el li-guido. Fatto ciò si ripo·r ta nuo;vamente il rubinetto in 1p osizione zero; un assistente stringe il la·acio per J.a stasi a!l braccio del dator/3 e s'incomincia I'aspiTazione. Se la stasi è buona 1a siringa deve riempirsi spontan.eamente; se qiu:esto non wvviene si faran n,o leggere trazioni sullo stantulffo, si farà aprire e chi1u.d ere la man-0 1del datt,oTe od un legg-ero ma.ssag•g io al br.a.ccio in senso centri(p-eto. Asp1irati 50 c1n. curb i di sangue si •gi:I'a il roo-inetto verso il ricevente e s'inietta con ·discreta va;pidità il sangue. Portato ~l rubinetto in posizione di n1ezzo sj innesta una seconda siringa che porge un .assistente contenente pur.e 20 cm. cubi di soluzione f·i si.0[01g ica. Di questi 5 circa vengono caicciati coTJ forza . prima nella ven·a del datore e il re5to, dopo girato il rubinetto, in qlJ:ella del ricervente . .i\ questo punto le cann'llle devono essere pulite e trasparenti ed aJ~.ora si .g irerà nuovamente i.J rubinetto verso il datore ricominciando l 'as(Pirazione del safl!oO'IUe. Tn <Jll·M ti m:a neggi bisogna stare attenti a non lasciare penetrare aria nel sistema e procedere raptctamente p·er non 1daxe tempo al sangnie di coa·glilare. Per la ;preparazio11e dell'apparecchio è richiesta !1..a sola bollit.ura. C'hi si accinge alla trasfnsio11e dovrà setntPre inoltr e fornirsi del serepl~ce strumentar-io indispens'a bile per la scopritura della vena e la sutura della ouite. Metodo di Percy. E aidop-erato particolar· mente in AJmerica. ,L o strumentario (Fi1g. 2) s1 1

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SEZIONE PRA·TICA

compone di un tubo di ve'tro lungo 40 om. e del diarnetro ·di sei cm. circa; in a.!lto il 1tJuho porta 011 .prolun·gamento retto lUillg·o circa sette om. al qu·ale si adatta un t'U·b o di gomma che, 1Per mezzo di un·a chia,1 etta a due vie, può essere messo in comuni~azione con una pera ldii gomma premente od aspirante. All'a:ltra estremità il tuib o t ermina con un prolungamento piegato ad angolo retto ohe Ta .gradatamente assoit:iiglian1dosi fino a ter1ninare oon un caJiibro ·di rd1Ue mm. circa e che serve per ì a diretta introduzione nella vena. Oltre a quesw tubo occorrono due pinzette da Vlasj colle branche rivestite di gomma e 1d'Ue sottili pin:rette emostatiche. ll tu.bo si s t erilizza o colla 0

nella stessa carrnera, si scopre, in anestesia locale, !a vena scelta all1a piega del gomito. Messe a nu rlo le vene p er circa due cm. di lunghezza si procederà alla legatuna con cat g·u t nel punto distale nel ricevente ed in quello centrale nel datore . .i\.ll'altro capo la ven·a s arà temporan.ea1nente chiusa colla 1pinzetta da vasi; distalmente alla pin zetta si pone ancora un filo di catgut per la legatura def.initiva del vaso aJppena ultirnata la trasf•u sione. Procede11do si ipa;ssa a.ll'in{'isione :d·ella vena coi bistl1ri tra l1a pinza e la leJ81t1tlra, af.f err·a ndo i n1argini delle i:)areti venose e ·dirvarilcan•doli co1'1 e pinzette em ostatiche . Si raccoman·da di praticare 1

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bollit11ra o col calore 6ecco alla fiamma, indi si paraffina. Servendosi della bollitura sarà neces · sario farlo asci'Ulg.are perfettamen·t e o con una corrente ·d 'aria ca:l1da o .facendovi passare alicooJ assoluto od etere, potendo una pi-ccola rimanenza di acqua impedire una buona paraffinatura. Serve .be11e la parru:t!fina fflJ-Siibile a 50-60° che si pruò far fonuj•ere in un reci.p iente di metallo fin quando• c<mlincia ad ev~porare per essere certi dell-a sua sterilizzazione. Conte-miporaneamen1te il tubo, aff.r.rrato con un pannolino sterile, '5i fa riscaldare sulla fiamma e quando è S'Ulffi1cientamente caldo si aspirano dalla estremità assott~gliata 15-20 cn1. cubi idi paraJ1fina che, con movimenti .ada.tti, ·di ond·u lazione e rotazione 1d•el tu.b o vengono ·distribuiti su tutta la .sUJperfi1cie interna. Av. venuto il raffreddan:n,e nto il t'llJbo d·e ve avere un aspetto smer.igliato. A .questo punto ogni cos~ è pronta per ia trasf.usicme ed allora si passa alla preparazione del malato. Nel datore e nel r ·iceve11te, posisibilmente messi

l'incirsione deUa ' 'ena v1c1no alla leigatura e lontano ·dall·a p inzetta rper a vere un buon tratto di vena di·spo11iibtile per l 'in troduzione ·d el ibeccuoc1o d el tubo. Prjm a di prelevare il sangue si a51Pirano n el tubo 10-15 cm. cooi di olio di parartìfina sterile; con u11 dito conivenientam ente ·d isinfetta-to si chiude l'ap-ertura d·el 1becicuccio e rapi1d.amente lo s'in troduce n ella vena d el 1datore, .facendolo penetrare i11 direzione distiale, dopo tolta la pinzetta, fino a che il lu·m e ne risult a completamen te occluiso. I'l. sangue sali·r à allora ra pidamente nel tubo s1ping·en1do in alto l 'olio di p.araf.fina; in questo m o do in tre-quart.tro minuti si po·s sono raccogliere da t1n indi vild1uo normale 500-600 am. cubi di san g·11e. Se il sangue stenta a salir e nel tubo si farà una leg·gera aspjrazione colla pera . .i\.ppe11a prelev.ata la qu·a ntità che si v uole tra sfond er e s i toglie il tubo e raipi•damente s'in·troduce il beccuccio collra stessa tecniica n ella ' 'ena del r.1cevente, faieenid o subito un à leggera pres1

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IL P OLICLINICO

sione colla pera ,per facilitare il deflusso del s-angue. In meno di (lue. minuti circa 500 cm. cub1 possono passare così nel ricevente. Ultimata la trasftusione 11a vena viene legat,a e l 'incisione cutanea su turata. .7W.etodo rli Bécarl. - lt\.ncl1'esso ha )ncontrato il favore dei cihiru1.,ghi, specia1mente francesi, cl1e lo preferiscono agli a:ltri m etoidi. Lo str.u·m entario id i Bécar·t (1fi.g . 3) con siste in una siringa della CélJpa1cità di 200 cm. cu1b i a becco ·eccentrico nella qual e scorre uno &peC\Lale stantuf~o. :cosi1 detto « autovaJSelinante » . :Olle.sto stantuffo ha u11 di-ametro leggermente inferiore ·d i quello ir1terno 1del ciiJ.i111dro ed ·è 1g ui·dato in modo 1che ld urante 1a sua escursion· e non viene • mai a contatto delle pareti della siringa. Esso contiene nel suo interno un serbatoio che si riem1

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propria e l'o,p eratore <l1ovrà solo accompagnare lo stantuffo nella .s ua escursione faoendogJ.i compiere quarche movimento di torsione per essere sicuri di una par-8Jf1finatura comp~et a. Qu·a ndo la siring.a è piena s'introduce 'Un u1g.u aJ ag.o...cannula nella vena d el r toe.v.ente, s'inn esta la sirin.g a e si compie la traislf'l.lsione. .i \nche in I·tail:fta son o st·aiti ideati e costruiti appareccl1i iper la trasfusione e •sono state 'Pro.post.€ ed a.tt-un te . m odifiche e s·emplilficazion 1 di tecnica. Meritano di essere citaiti Dossena e Biancher.i che presen tarono ai Con·gressi 'di Chirurgia ·del 19-43 e 1g-24 due apparecchi 1per la t rasfuisione citratata da loro i1deati e Rossi F. che pr.esentò p·u re un apparecchi.o 1d a Iui i1deato alla Società di Scienze 1\1-!:>'dir.be e Bio·logiiche ·di Milano. Questi non sono i soli che venn er o 1proposit1,

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F ig·. 3. I

pie di una ·miis cela di ·yaselina e 1para~fina (Vaselina gr. 100 paralffina fusibil1e a 550 gr. 20) che si può fare uscire con •un sempU.ice mo•vimento cli rotazione ·da sinistr·a a destra ~el manico di~l1lo sLa11t11ff o ven endosi a spaln1are sulle pareti interne del ieilindro. In q:ucsto mo do s.i compie la rpara.f·f inatura della camera del1a sirin·g·a 'e la tenuta del'lo stantuffo si fa completa, 1poicl11è la miscela colma il sot.ti.le spazio tra stantuffo e c.ilintdro. L'apparecchio si può sterilizzare co1'la bollitura o in autoclave; quando è 'Perif ettam·ente ·asiciutto si consiglia di spalmare pre,1 entivamente un po' di vaselina con un semplice ba.t11ififolo di garza sterile 'Prima d'introdurvi lo stantl1ffo che compirà in seguito la vaselinn.tura . A .q uesto 1punto la sir'i.n.g a è pronta per 1 ,uso; t111 ago speciale a doppia parete f\i.ene introdotto nella vena del donatore e srn di esso s'innesta la siringa. Tl sangue pe11etra in geneI'e i1er pressione 1

n1a p er la res~stenzia incon~r.ata 1dahla trasfusione a1 suo diffondersi, questi .m etoidti. non 1poterono mai spin~ersi m olto a1l'·i nfuori del raggio d'azione ·di chi li a'Veva iideati. ""A1etodo Doglio tti. - Descriverò qui brevemente u11 apparecchio 1più recente studiato e fatto costr11ire dal tDo.g liotti nella Clinica di Patologié1 Chirurgica 1diretta 1dal prof. Uffredt1zzi. · Si tl'latta ·ai tutto uno strumen tario studiato con somma cura nei più minùti particolari e che · in realtà 11a r aggj unto tali limiti di praticità e sicurezza da fargli guadagnare di colpo i ·f•a,1 ori della critica. L'.aippareccl1io a « tubi para:fifinati multipli » come l'l1a denominato l' A. si comipone di tre tubi eguali della capacità di 200 cm. cubi circa caduno chttIBi alla '.loro estr emità superiore 1da un cap1puccio di vetro . la cui tenuta è assicurata da un ferma.glio a molla e coll'estremità inferiore ptegnta ·ad angolo retto e terminante con t1n beccuc1


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SEZIONE PRAT ICA

cio che s'innesta a tenuta perfetta su1restrem1tà dell'ago appositamente modellata (fig. 4). L'estremità del ·b eccuccio è cl1iusa ~da un taippo idi vetro ad innesto esterno. All'estrffillità superiore s'innesta ur1a pera di Ricl1ariçlson per la jpressione. Gli aghi hanno un l(j1iametro eh.e viaria da n11n. 1,6 a 2,5. Quel'lo che sel've per il ri·cevente po1't.a posteTiormente u11 ingrossarrnento ciilin·drico cl1e rie consente l'innesto diretto, a tenuta col beccuccio inferiore del tubo da trasfusione, e presenta dietro a questo ingrossamento un 'Pro1

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Gli aghi vengono sterilizzati in olio di paraf.

fin·a a bagno maria. Qut iterrnina la parte p re1paratoria. Per J'esecuzior1e fii applica il laccio sul braiecio del rioe· vente, si d·i sinfetta la regione ·d el gomi·to e s'inf 1gige 11' ago col nlan·drino nella vena rpiù visibile. Fatta I.a puntura si toglie cautamente il mandrino fincl"1;è cmnpare un getto d·i sangue che assicura ·di .essere penàtrati bene nel luunie del Va.60, indi si risospinge il man1d,r ino in al·t o fino a fargli ri1pa6sare la p11nta dell'a·go e si toglie 1

!MODIAQNOSTICO

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Fig. 4.

lungamer1°to cthe 1pcrmette all'a,go ,a.i pescare nella ·p atte centrale della corrente sanguigna, evitando •così la penat:nazione in vena di qual1Ch.e fiocco di fibrina o di qualche piccolo coagulo cbe potesse formarsi a ridosso delle 1pareti. Una doppia aletta assicurata a metà dcll'aigo ne facilita la presa ed il maneggio. Per l'uso il tubo viene ·steri~izzato ailla fiamma , megùio che coll'.ebollizione che richie·de in seguito lt1ngo tempo 1per l'essiocamento, in·di viene ,p araffinato colla tecnicca solita su tutta la superficie interna, compreso i'1 C3JP'PUCCio cl1e chiude i 1 becco inferiore, con paraffina fusifbile a 48-500.

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il Jaccio. Sul datore, rapid1amente, con .g1li stessi dettagli di tecn:ilca, si pra:~ica la puntt1ra e si racC·oglie il san.g ue che zampilla rd all'ago in un tulbo, avend·o cnra di far cadere il get.to contro le pareti per evitare la formazione di schit1ma (ftg. 5). Quando si è raccolta una q·u antità di sangue di circa 200 cm. cubj, si rimette il in1an·d rino e st port.a il tubo al letto del riceYen·te. Mentre un aissistente tie11e cl1iuso con un ·dito l'ordiiicio supe1·iore del tubo, l'opeY.atore toglie il mandTino dall'a.go ed i·l ca.ip1;uccio ·Che cl1i·u1d,e il beoco inferi ore del 1tu1bo e, lasciato sfu•gg1ire un primo getto di san1gue, si innesta rapidam·ente l'ago 1


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IL POLICLINICO

n1entre l'assistente i11izia subilo la co m·p:ressione col p1allon·e di go·m n1a· p er tfare fluire napidarrn-e nt€ il sangue nella ' 'e11a del ricevente (fig. 6). Se si vuole trasfond,e re una q·u anti tà superiore ai 200 cm. cubi, si inviterà un assi stente a prelevare un secondo tubo dal (jonatore mentre i·l primo viene 1

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di grasso o .sono costituzionalmente molto piccole e vuo te id.i sangue. L'apparecchio ·è conte11uto in una elegante cassetta portante tre tubi, gài aghi, l'emodi!a;gnostico dell' I. S. M. sei tu·b etti di paraifina sterillizzata, e t11tt.i gli altri accessori occorrenti. Uua acoUTata e di·ffuisa istruzione fornisce ognl più minuta d-eluciJd,azione Sllll modo di preparazione e di eseou.ztone di una trasfusione, nonichè l ·dati per ·dect·erminare i gru1ppi sanguigni. E veramente m·eritoria la diligenza con la quale si è voluto fornire a chiunque la possi·bilJità di apprendere e ·di eseguire con faci·l ità una tras.fusione corretta. 1

CoNSIDERAZIONI .

I ·pregi ed i difetti dei metodi descritti sono di

facile rilievo aJlla semplice lettura dei tamipi preparatori e di esoouzione della tra.s!fusione, anche ·p er· chi non ha mai ·direttamente assisti to o non ha mai 1avuto oocrusione ·di ese·guirla . Da un punto ·di ·vista generale ·dirò , limitando la mia c;1itica ai quattro meto1di che ho più ampiamente trattato, .c:t1e due di essi, quelli di Percy e di OBhlecker, vanno considerati come mietodi piìt .str'ettamente chir.ur·g tci, mentre •glj 3Jltri due, non r.i cl1iedendo 1che eccezìiona1mente l'isolamento e la 1'e.gatUT1a ·della vena, so·n o ·di maneggio più semplice e pos1sono essere .utilizzati !da qu.ail.:unque rr1edico abbi·a ·una b11on·a .p ratic·a di iniezioni .endovenose. Que.sta semplj.ficazione di uno ·dei rPiù :imlporta11ti tem·p i ·deltla <tra.sf11sione .costituisce naturaln1ente un .elemento di sup·eriorità .dei metodi di Béeart e cli Dogliotti. Gli inconvenienti che td.erivano dalla scopertur.a della vena sono nélJt.uralmente più risen17iti dal donatore, poichè qui si tratta sempre di .u na 1perso11a sana cl1e non ,potrà 1più riprendere subito doip o l'operazione le sue occupazioni, principa ~­ mente se queste ·. comportano i1l la•v oro delle brac · eia, ma do·v rà atten1dere qu1aldh1e .g iorno che ,la ferita •si rimarg.ini. D'aJ.rtro canto la facilità di tro·v are dei :ct-0natori diYenta molto minOl'e per Ja naturale paura che vi è in ognuno a sottoporsi a:d un intervento anche ,piccolo. Dal .p unto ·d i vista medico il Yantagigio di evi~are un intervento chirur:gico è notevole. Nel concetto moderno la trasfus1 one è un'operazione ohe non deve rimanere ristretta alla cerchiia dei chirurgl1i dei .grandi cen·tri. .ma deve idiitfondersi perl(;ltè il maggior .numero di pazienti possa truire c.i.ei benefici cl1e essa può dare; epperciò s'impon e la neceSGitù di 1POSSed ere metodi t@he pos1

..

Fig. 5. lrafu so, in modo da non intenporre alcur:ia pausa tra l'uno e l 'altro. In ql1esito modo •Si potranno in ])reve tempo trasfo11dere 2-3 tu·b i di sangue con u11 q11antit1ativo di 400-500 cm. cubi circa.

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F ig. 6.

Ulti1nata la trasfl1sione è sUJflfi<'iente spalmare nna goc.ci.a id i collodio doYe è stata fatta la puntura oppure aipplicare alcuni giri di benda per qualche ora. L'isolamento della yena si rende i1ecP.ssario solo raran1ente nei casi in cui le 'rep sono ricopert.e cl1a uno strnto l11olto abbonda11tr

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SEZIONE PRATICA

sano arl'dare per le mani tCti me<di1ci ipratici, anche sen·ta qualldhe diflfi·coltà. Questo è un piocolo in· staccati dai grandi centri ·di so·cconso. La &ero· conveniente ohe è iarig iamente compensato d·a l po pliificazione tecnica è .adunque uno id ei ·f attori più tere ·i n segiuito eseguire la trasd'uisione con pro· importanti di diffusione e solo quando potremo babilità infinitamente minori d 'inctdenti.· dare .al pratico tutti ii mezzi 1per ese·g uire con Un éllp•p unto che è staito mosso a questo metodo facilità le rioerche emato•l ogidhe ric'h ieste e uno è quello ·della difficoltà di eseiguire una buona strumenta.mo Id i semplice uso, la trais.fUJsione pop.a ra.i finatura che garantisca dal pericolo della trà essere ipraticata là 1dove o~gi non è possibile coagulazione. Io non vedo queste diffi<!oltà se s1 sperarlo. ha cura di adoperare un tubo p·erfett:Jamente Ii meto1do di Oel1looker è qu€llo ogigi più dif · asciut1to e paraffina buona e ben fusa, control • fuso nei paesi centrali. Fra i 1quattro è il sollo lando in rnodo scr·upoloso la sua distensione sulla ohe non richiede la paraffin atura 1de1lo rStrumensuperfi·cie del vetro. Il lato .debole di questo metario, ma la semplice tbo.Jlitura. Esso è adunque todo via piuttosto ricercato ancora nell1a necessità molto s.emplic-e nel'la sua iprepa:nazione, come •di 5coprire la vena e secon'd·a riamente nella capadisse Clairmont, ma molto !fatico.s o nel suo eseTcttà troppo elevata del tubo. È chiaro infatti che cizio. se devono essere raccolti 400-500 grammi di sanLa necessi•tà di mettere à.n diretto contatto dague e iniettati, necessita un tem'PO alquanto lungo tore e ricevente è un fattore negativo ld1el metodo. e, se .p er una qu~lsi.a1si · (~ire ostanza imprevista, si La treipi1dazione cl1e è nell'animo dei due pafosse costretti ad indugi1are un poco, il s·a ngue zienti n.ell'imminenza dell'opeJ;azione è aumenpotrebbe coagulare o iper lo meno raggiungel'e tata dalla diretta •vicinanza e q:uan,do si itratta, quel grado di m odlficazione che precede la coa come spesso s uccede, di con•g iunti diretti, specie g11lazione e ch e, come è stato dimostrato, può se donne, può a,ssumere 1PrO!J)lorrzioni da dtstur. già compromettere l'esito 1ctella trasfu.sione. Se si bare non poco 1. op erazione. Per un datore estraverif?ca. tale inconvenien.te è una quantità note neo il .contatto diretto con l'ammalato rp,uò l'livol'e di sangu e che va sprecata e che è difficilt>vegliare tialvolt.a un 1senso vivo di ripugnanza. n1ente consentito di prelevare nuovamente dallo Un altro elemento d'inferiorità di questo metodo stooso donatore per non aggravare troppo il sasugli ·altri tre è quello della f'acilità colla quale lasso, 1per cui se non si ha a disposizione un il sangue può coagu!lare. Que&t-0 deve passare ailotro datore si corre rischio di dover rinunciare attraverso tropipi elementi eterogenei, vetro g·o malla trasfUs ion e. ma, ru·b inetto metallico, siringa, tutti non para.fIJ m etodò di Bécart t1tilizza, come quello 1d1 finati, e perciò l'occaisione per coagulare è f.aicil e Oehlecl\er, una siringa per l'aspiraztone del sanse non si ·procede molto rapid·a ment.e. Semipre gue, ma la tecnica è completamente diiversa. ·~ui per evitare l a formazione ldd coaig:uli si richieaJb1bi:a.mo una siringa 1paraffinata ed è abolito dono an·c ora altre manovre comp~1canti , come compl etamente tutto iiJ. .sistema di cannule e ru· l'iniezione riJJ»etuta di siero fi5io•logiico c o.i numebinetto che esis tono in quello di Oehlecker. A rosi ca11nbi •di posizione 1del ruibinetto che ne de · dif.ferenza d1 questo inoltre h·a il gran1de van. ri\Tiano. Contenendo la sir.i nga soltanto 50 eme. taggio di non ri1chieid ere lo scopri.m ento della di sangue, si comprenderà quante volte è necesvena e di permettere di o·p erare su so~g·etti posti anche in ·due dtverse stanze, ip1urchè vi,cine. Quesario cambiarla e iniettare siero fisiolo·g ico, sia nel datore che nel ricevente, quando si IVOglia sto m·etoid o r ealizza aiduDJque un n otevo'l e progresso sui d:ue precedenti 1dando maig.g.ior garanesegiuire una trasfusione di 300-400 eme . \di sang.ue. Nel cambio della &irin ga rsi dorvrà inoltre zie d·i riuscita. prestare •g rande aitterizione i)er non lasciare peIl Quarella, che se ne è servito in una serie nurneros·a di trasfusioni, ha potuto sperimentJarlo a netrare aria in circolo. fon-do e vagli:arne, colla icomipetenz·a acquistata, i Inconveniente anche magl~iore, a mio giudizio, pregi ·ed i ip11Jnti debo1i. In u11 •&Uo pregeiV'ole lapuò averai se l' esecuzione non è aififidata a mani voro egli pur ·dimostrandosi f.avorerv ole in m~­ molto esperte. Un minimo errore di tecni·c a nerlta shm·a alla tecn:i!ca originale di Bécart, fa notare posizion.e del rubinetto potrEilibe infatti fare peco.me il ipr.j.m o tempo e iei·oè la presa del san•gue n~trare un po' ·di san.g ue 'del ricevente n~l circ01lo del ·da:tore, ciò che può a:vere conseguenze molto · riesca ·talona in made imperfef,to. Il r iempimento della siringa infatti non arvv.:iene sempre, co.rne graivi 1se si tratta di fO·flme ·infettive. come nei casi dovrebbe s'Uoceld•ere, •p er pressione propri·a de 1 <li setticemia. san1g ue, ma taJ.volta lo stantuffo si arresta nella Il metodo di Percy è senz·a du,bbio ipred'.·e r iJbile, sua ascensione, obbltgando l'operatore a fare per conto mio, a quello ·di Oehlecker anche se la leggere trazioni cl1e non sempre 1conseguono ro ~ua .preparazione riir.l1iede m1 aggior tempo e pre1

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Dj note,v ole praticità sono anche gli aghi che scopo ed a ricorrere quindi a movimenti della ,siringa .p er modifica.ire 1a ,p osizione ·d ell'ago. Malelim~nano l 'inconvenien.t e .già se.g nalato dal Qua' grél!do ciò l' esito tialvolita non è favorevole e l'or ell1a ip er quelli di Bécart a doppia parete. Il peratore è costretto a staocare la sirin1ga pevdenprolungamento 1posteriore che esiste nell'ago pe:t do così un tempo prezioso 1che . può CQ!ffip.rome-til ricevente, va riguar'd ato 1come una modiificazio tere irrirnediabilmente l' esito I(] ella traSfusio ne • n e molto uti'.le, poic'hiè elimina qi.1asi totalmente Pure alq11ianto impe:rfetti apjpaiono gli aghi che, la possibilità che qualche pi,ccolo coagulo evena cauisa 1dell'es•tr emità smussa della tonaca estert11almente esistente ·s:u1le pareti del tubo p·oosa na ch·e fa spongenz.a circolanmente aia.a base della. imboc·care il lume delil'ago. Inoltre la presenzia 1r prunta, tro,rano talvolta di1fiicoltà a penetrare nel due alette laterali rende molto age,-ole il malun1e del vaiso. 1dell'a.go ne.g'gio mentre l'innesto diretto dell 'i11ovviare a questi in·convenienti della tecnica P er gro.ssam cnto 1cilirl:d·r i1co posteriore dell'ago col il Quarella, molto o,pportunamente, ha proposto di beccuccio jnferior e del tu'bo 'd·a trasfusion e, abomodificare il primo tempo servendosi idel cilinlenrlo ogn i raccor do eterogeneo, aùlontana i pedro della siringa ia mo ' di ampolla per raccoricoli ·delìa coa:gulazione abbrevi·an•do e semtp li.fig.liere il sang·ue che zampi111a dall'ago, utilizzanido poi la siringa vera e propria . p er I 'iniezione. Egli cando le ,·ie di deflusso del sangue. La presviene così a realizzare i1n princi1pio ·comipleta~ion e po i cl!e si esercita colla doppia pera di m ente diverso., 1quelio 1cio:è ·dei m eto·di ad arrnipolla, .gomma è facilmenite graduabile, ed è completamoJto .p iù pratici a nostro a'T\7:itso, tanto più che mente r esa indipendente dal tubo che è tenuto appare di1nostrato che il contatto ·del sangue p er.fettamcn te immobile, senza pericolo di scosse~ coll'ar.) a non ieostituilsce ~ffatto motiivo d'i11quinada.1 l'operatore . . 1nento. Questo n1etodo, esaminato con spir ito sereno di .t\ncl1e ri&1)etto agli rughi il Qu~r ella ha .p ro1posto critica, presenta indUlbbiar.mente de] titoli di suutili modtfiche raicenido ·c ostruire aighi a punta p.oriorità su1gli altri poicJ11è assomma in sè n oteso ttile e non tropipo lunga col mandrino smu1sso ' roli vanta.ggi e non peicca idi manchevolezze tali e portanti u n prolungarrnento posteriore che ard·a infirmare l'esito della tras.fl1· s ion e. P er il pra. ri,,a ad affiorare al fondo •del~a siringa. tioeo s'aggi:unga la como djtà cl1e n e deriv-a essen•do Il temp 0 idell'iniezion e è ·d i regola fa.c ile coll10. compreso nell1a ca'Ssetta ·dell'ap1parecchio, oltre 3 sirin ga cli Bécart, ma è necessaria p erò anohe tutti gli accessori necessari per la trrusrrusione, qui molta pratica nel dosare ia pressione surlo anche l'emodiagnostico dell'J. S. ~I. cl1e consente stantuffo e n el m.anovrare il man~c o che gCYVerna . una r&pida, ·f acil e e sicura detQrminazione del la vaselinatura, per n on lasciare refliuire parte 'del sangue al disopra dello stantUtffo stesso. gr11ip.po sanguigno. Per di più trattandosi di un tutto rigido è ovvio In un centinaio di trasrusionj cl1e ho potuto osc11e qualunque m ovimento un po· brusco e qua- servare, ed in parte person almente 1praticare con lunque sforzo mal dosaito, può portare con tutta qi1esto metddo nella clini ca id i Patologia Ohirurfacilità a sipos•tamenti dell'ago. gica, i11 Rap·arti Ospedalieri e pTesso privati, io Il m eto do a « tu.b i p1arartìfinati mul·t ipli >> del Donon ho avuto oc ca;sione di osserv·are mai il verigliotti è fondato sul principio dei m etodi ad amfj carsi d'in•ci1d-enti spi1acevoli. Solo raramente, in polla, co.rr1e quello di P ercy, m a presenta notevole casi ·di ipersone molto emaciate, con , . .ene molt~ varitaggio su questo non rtchiedendo l'isolamento · piccole ed affJo~rate, si è d ovut o ricorrere ale l'incisione della vena. E inutile ripetere qul l'isolarmento della vena, naturalmente soltanto nel l 'imiportanza di questo ipartico!J.are di tecnica che ricevente. semplifica ·di molto l'operazione e conserva l'inSe la pratica del1a trasfusione potrà presto dift egrità della vena cl1e potrà servire ancora se si fon·der.si, come io mi auguro, a11ch·e in Italia, r ipresenterà la n ecessi•tà id i praticare nuo1Ve tracome già è awenuto in paesi all'avang.uardia sf11sioni. L'altro inconveniente, seppure minore. di ogni felice conquista scientifica, io sono p el'd el m et odo Percy ·dovuto ialla c·ap·acità trotpipo elesuaso che questo metodo potrà rendersi somma'rata d cl ttl·bo, ' riene pure eliminato con questo mente utile; oltre cl1e per i fondamentali e riicometodo 1che si ser,re id i tUlbi giustamente dosati nosciuti vantaggi tecnici che presenta esso dovrà a d una iea1pacità di 200 om. ouibi cosicchè il riem · Pssere preferito anche ,p erchè Itali1ano, poiché ap11iimento e l 'iniezion e di uno di essi non ric·hied~ 1pare evidente che in ogr1i alitra naziòne esiste un in media oltre 3-5 minutì di tempo. In questo po' di nazionalismo anche nell'uso di apparecchi modo si è s icuramente sal,raguardati dal pericolo e di prodotti scientifici. della coagul azi one. 1

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SEZIONE PRATICA

· I.' esperimento di Buschke e Langer (Tumorar·

NOTE POLEMICHE. l'STIT1TTO

DI CLINICA CHIR. DELLA R. UNIV. DI Direttore: Prof. R. ALESSANDRI.

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ROMA.

ti.ge Schleimhautvertinderungen im Vormagen de1 Ratten in.foLge von Teereinwirkung, Zeitscbrift f.

Krebsforsch., Bd. 21, 1924, pag. 1) consisteva nel· l iniettare il catrame nel retto. « Die Iniektionen wur.den 1-2 mal \Vochentlic'h je 111ach ·dem Zustand der Tiere mit ei.n er 1 ccm. Rekoftd-s·p ritze, auf die eine stumrp!fe .A nsatzkanille ·a ufgesetz wurde, vorgenommen » . Così pro·ce·dendo trovarono nello stomaco alterazioni che si ipossono corr311)iendiare in una <e !percheratosi maligna ». J>er spiegarne 1a patogenesi gli AA. pensarono dapprima cne cc dje J'iere sich dem Teer ablecken und fressen )). !\fa tale C\.'enienza venne esclusia; infatti... <e Demgegenftber sei darauf hingewiesen, dass \vir Fiitterung5versuche mit Teer angestellt ·h aben, indem V1rir ganz l\:leine Mengen dem Futter be1fugtein, dass die Tiere das teerhaltige Futter n ie ar1gerilhrt llnd lieber gehungert haben. Ebenso haben wir auch be~ genauer Beobachtung bald nach dem Teeran 1I1ie ein Ailllecken des Teeres feststellen l'onnen ». Esclus·a con esper~erize ripetute la tpossibilità c!h e il catrame tpotesse essere penetrato per la bocca gli AA. per spiegare' la patogenesi della iipercheratosi maligna nello stomaco sono costretti ad iammettere e< dass ·die toxisch\.Virl~enden res·orb'ierten Storffe entweder iiner das vegetative Nervensystem der }3auchorgane allein gev1issermassen als Reflexwirku.ng die Veranderungen auslosen, oder aber dass es sich um nervos-sympathische Reaktìonen han·d elt, die zun achst Veranderungen am 1Gefasssystem hervorrufen, wor·a uf z. B. die zum T eil recht betrachtlichen Gefti.sswandverdickung hinweisen. Als wei· tere mogliche Hy1Pothese ist naturlich auch zu erwagen dass primar durch die re.sorbierten Reizstoffe eine Giftwirl<uing auf das innersekretorische S)rstem ausgeubt wird, und dass die Magenver5.nderungen erst auf dem Umwege iiber diese ,~ zustn.nde komrnen )) . Come si vede Buschl\:e e Langer non ~olo escludono la possibilità che il catrame possa penetrare per la bor.ca, ma vanno 1a ricercare ipotesi vaghe con le quali del resto non possono dimostrare jl n esso. Con le mie esa:>erienze la patogenesi ·d elle r1 eo·f ormazioni gastri·che è semplificata ed anche i risultati di :Buschke e Langer possono mettersi i:n rapporto con l'introduzione del catrame per la \d·a orale benchiè gli autori si ostinasser.o a farlo penetrare per quella aborale. 1'1enetrier (Cancer, Baillière, Parigi, 19W, pa gina 157) i!lel luglio 1924 ha avuto in un ratto lo s\riluppo di un cancro dello stomaco che « a été le résultat d'inj ect1ons de .g oudron, pratiquées •p en dant plusieurs mois, non ·d1ans la cavité de l'organ, mais à sa face externc et dans les tissu& environnants )) . Anche questa modalità di esiperi 1

La critica cronologica del p1·of. Fichera. R.

BRANCATI.

Nella rassegna bibliografica dell'Archivio « Tumori )) , anno XNI, serie II, rvol. I , fase. [-II, pag. 138, il 1prof. G. Fichera ha pubblicato una recensione çlelle seguenti tre note del dott. Bran. cati: Tumori da ingestione di catrame nello sto1naco dei rosicanti. Atti R. Accad. 1Med. di Roma, anno LI, 1924-25; Tumori sperimentali rari da stimolo (catrame radio). Atti R. Aoc. ,J\!Ied. di Roma, anno LII, 1925-W; Tumori sperimentali. Atti della Società Ital. di Chirurgia, XXXLI.l adun., 25-28 ottobre 1926. Il dott. Brancati risponde alla critica con la seg11ente nota. 1

La recensione del iprof. Fichera apparsa nel primo numero dell'anno XIII della J:ivista Tumori, distrilbuito il 24 giug.no 19.27 riguardante tre mie note sui tumori non può, .credo, ,far impressione a chi conosce i miei lavori e la psicologia del censore, . secondo cui avrei triatto da miei banalissimi esperimenti notizie vecchie , affastellando insieme con i111esattezze di 1pensieri, di nomi e improprietà di linguaggio fatti oramat sorpassati ·dal tempo. Ma il tempo che volge imparziale 1p er tutti mi dà agio al r ilievo di un fatto cronologico che può avere importanza per spiegare il tono su cui è accordata la nota suddetta intramezzata da dolci richiami e da consigli linguistici. Sta di fatto che il prof. Fi1chera h·a scritto questa !Ilota 1alcuni mesi ad·dietro e ne ha distribuito gli estratti il 31 marzo 1927, a tre giorni di distanza dalla ,p rima riunione della Comm~ssione giudicatrice del (lliremio dei Linc'3i sul!a « Patologia del o~ncro » a cui concorreva~ no, fra a1tri, il prof. Fichera e il dott. Brancati. La Commissione ~i ' è infatti riunita il 3 aprile 1927 ed ha assegnato il premio al prof. Pen timalli. Ed ora veniamo ai fatti sostanziali, -di cui, tl'alasciando 'l e aflermazioni inutili come quella di credere che gli studiosi italiani facciano man bassa sulle recensioni della rivista Tumori, senza consultare altre riviste e tanto meno articoli origin·ali, voglio rile-vare questi essenziali : 1) Bus~hke e Langer, Menetrier hanno ottenuto tumori ·da catrame nello stomaco dei !'latti; 2) ai vari tipi di tumori spontanei e a quelli da catrame sono nella stessa maniera recettivi i topi e i ratti; 3) nei tumori da catrame in·f luisce un fattore. generale; 4) Kazama, Polettini, Mai.sin e Picard hanno otténuto tumori nella . cisti-fellea e nella vescica. '

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m ento è ~1ompletamente diversa dalla mia. Io laein circumscripter Haarausfall ein )) . Col servirmi sciavo penetrare il catrame per le vie naturali, di iautori non italia.ni non cerco di nàscondere insieme con gli alimenti, senza provocare alcu·n a tratti sfata-ti id.a Dentici sulla r ecettività dei ratti lesione meccaini cia sulla parete gastric·a, come fece a] catrame icome è asserito dal prOlf. Fiob.era, ripetutamente Menetrier. Le mie osservazioni poichè io pongo la 1d1omanda esplicita: quali e sulle n eoproduzioni ·dello stomaco ne.g li animali q11antt t11mori ha osservato Dentiici nei ratti penalimentati con piccole dosi d~ catrame vengono n ellati con catrame? Lasciando da parte le conconfermate ·dalle ricerche ·di Boone (U eber Ge- s i1d erazioni se le alterazioni id i ispessimento e di sch,u n'llste bei 1'eertieren. Zeitschr. f. Krebsf., ipercheratosi ottenute da Dentici ~ei topi posBd. 25, H. l, mag•gio 1927) che trov·a va nel iPre- --sano rappre1'-entaTe le veTe IIleoformazioni Inta.li· stomaco di topi p·e nnellati sulla cute oon catrame, gne riscor1tr.ate i11 tali animali da altri autori, è dei péllpillomi e dei veri carcinomi con tendenLJa certo eh-e Dentici non ha mai ottenuto proli!ferainfiltrativa, che si avevano in UlI1 mag'gior nu- zioni neoplasti:che nei ratti. Eg111 illltfatti (Sulla mero quan do « d en :reer mit einem Pinsel .i m genesi dei tumori sperimentali da catrame. TuMunde und um ·den Mund herum ~pliziert ». morj , a. X, pag. 151) cosi descrive le alterazioni Questa mo·d alità di far penetrare il catrame nello riscontnate sulla pelle con le pennellature in ratti stomaco non mi sembra ·differente dalla mia fatta e topi : cc caiduta dei peli, ispessimenti della cute co11 l'ingestione insierr1c con gli alimenti. E la più o mer10 ;notevoli, pioooli no1di infiammatorii, conferma è ;tanto più valida per il grande nuulcerazioni limitate e superficiali, che sovente mero di neoformazioni c·h e Bonne trovava nei volgono a guarigione, f·ormazione ·di -croste. Quetopi che ingerivano il catrame posto direttamente ste modifi'cazioni vennero ·c on 1Più frequenza :rinella bocca in confr.onto con quelli pennellati scontrate nei topirni e in un 1p eriodo ·che va dai sulla nuca : « Dies e Serie zeigte eine viel hohere prin1i giorni fino al 40 -0 50 mese di trattamento; Prozentzahl Magenp,a pillome aLs die Mause vom qualche volta, ma meno frequentemen te, si osselb~n Alter , bei welcl1en ·die Ruckenhaut ·g eteert ser,rarono pure nei ratti )) . Queste alterazioni se~ wurde. Bei 5 Mausen von 4 bi1s 6 Monaten f.and C·ondo lo stesso Dentici non rient:riano !fra le neoich o Papill'Ome, 1)ei 16 IMausen von 7-12 Mona - plasie. Più avanti troviamo: « Produzioni ep1ten 5, und :bei 29 von 13-18 Monaten 11, und 1 dermtche verruicose e neoformazio·n i atipicihe si !\1aus von 19 Monaten war auch positiv » . Come ottennero in 15 (14 t0i1>ini e 1 ratto) degli animali ·si vede, conferma più n etta all e mie esperienze pi1ì a lungo sopravviS1Suii al trattamento. Im. otto non poteva esser e .data. 11.è a 1questi f at.t i IP;Uò toip:ini ed un ratto le effioreiscenze cutanee do\I)o opporre abbiezione il prof. Fichera, quando il a;yer raggiunto una data grandezza (in gen ere Bonne, direttore ·dell'1Istituto per lo stu•dio1 del quanto un .gramo di miglio o di frumento) si cancro di Amsterdam, in una l ettera mi ha cosi m·a ntennero ·della stessa tforma e n on subirono scritto il 18 novembre 1925: << Vous avez r éussi, m·odificazioni di volume aplPfezz.abili; in 4 casi pour la premtère fois, je crois, 1d'o'b tenir des VTais esse 9.ndarono incollltro a 1p ro'cesso involutivo po1cancers ·de l'estomac idu rat et •de la souriJS en oh·è a poco a poco si atrofizzarono fino a scommélang0ant l e gou·dron aveic la nourriture ·de ces parire, 'la.$ciando solo una 1pici~ola traccia nella animaux )) . zona .di. impianto; in un topino l'efflorescenza asL'importanz·a •delle mie esperienze, p er quanto sunse I'aspetto di ~n vero corneoma a forma contestata dal prof . F iicher a, è arncora messa in papi'llare » . ev1denia dallo stesso Bonne in una lettera inviaDallo stu·d io di questi casi àw·are ·e•vtdente c~e tami i~ 2-i •dicem.b re 1925: « Mais ce qui ro'intéin un solo ratto Dentici ebbe la formazione di r e$se plus 1que ces détails histologiques c'-est le un nociulin·o d ella grandezza d i un griano di mi:fait qu'il parait IPOSsible de 1aire naitre des tu- ·g lio o al massimo di frumento , che a \buon conto me11rs dan s une certiaine ipartie du ·c an·al i!Iltestinon consi•d era come neop~apiico, tanto più ohe nal sous l 'in·f luence ·de matières ingerées » . si ;può pen~are iche esso appartenga a quelle quatMPnetrier attr tbuisce valore all'·aver ottenuto tro efflorescenze come grani -Oi miglio che sponu:n epitelioma del ratto potchlè ha visto che taneam ente regredrirono. « jusqu'ici (1926) le goudr.on , app.liqué en baidiJl :prof. Fichera atflribuistce una grande impor. tanza a•g li o-r.g ani interni per la produzione dei geonnages sur la peau du rat, n'a ipas donné de oa.11cer. Et que les inj ections sous..icutanées ou tumori dia catrame e tutti possiamo invero ,penjntraglandul-aires n'ont, chez cet a nimal, dans les sare lo ste55o. Arrche Roesch (Drei ver schieàene quelqt1es crus sutvis de format1ons néoplasi·ques, Carcinome bei einem Paraffinarbeiter. Wirchows prorl11it qt1e des sarcomes». Anche Bu·sc·h ke e Arch., 1923) quan1d o osservò in un lavoratore di IJanger con le pennellature di catrame sulla cute paraffina tumori epiteliali multipli a struttura diversa credette ùi --anrmettere -una speciale disipo· d ei ratti non l1anno visto formaziooe di t umori: cc Es trat lediglir,h unter Atr01p1 h ie der Haarfollikel fiizione organioa individu·ale; ma la dimostra1

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zione precisa della partecipazione in UIIl senso ·favorente od ·ostacolante •dei vari organi, con1e a·b biamo visto nella bio1oJg ia ·dei neoplasmi da trapianto, finora . non esiste. N1è p.arla.lllo .de.l resio in favore i risu1tati di Fibtger (Etat aictuel des ·recherches sur la prod'Uction expérimentate du can.cer. Aieta chir. scand., 19~2) e di Paro1di (Sulla .Prod·u~iorte speri·mentale del carcinorJ?,a Q,a catrame . .Pat.hologica, 1923, pag. 576) il quale ultimo così si esprime : « j tempi n ei quali gli animali

splenectomizzati finora osservaii dimostrano la ·pro·d·11zione 1palese del11e verruohe, corrispondono a quelli che comunemente si osservano a carico .degli animali integri. Non rtsultano per ora dati che depongano .p er un decorso singolarmente ra·IPido e precoce della pro1duzione cél.l!'cinomatosa ·nell'aml:>·i to d_e gli anima•l i splenectomizzati ». 1

U-gnalmente non lasciano assegnare alcun va· lore alJe ghiandole sess·uali i r isult·a ti di Maisin, ·n esm et e Jaoq1nin (lri f luence de la castration sur .Z' éclosion et l' évolution d u canc er du goudron chpz lrt souris blanche. 'Comp. r end. d e 11a Soc. de

"Biol., 1926, ipag. 769) che. avrebbero os:s&vato una ·più precoce evoluzione dei pa.pillon1i in cancri (29 giorni) ed un maggiore numero •di metasta~1 (72, 7 ~~ ) nei t opi castrati rispetto ai topi normali .<Ji controllo, ;potendosi a d essi contraippoI'r e i ri· s11.ltati nulli avuti da Ptarodi : « n egli animali castrati, il temipo n el ·quale la prima produzione • di verrucl1e si ma11ifesta non apparis.ce diver~o da quello che è proprio degli ammali integri ». l'l rilir:yo f·attomi dal prof. Fichera sull'azione -tossica del catram e .p otrebbe legitti~·amente es· sermi fiatto ·da •D eelman il quale n el 1917 (Ueber e.'Cperimentelle maligne Geschwillste durch 'J.'ee·reinwirk7-lng bei Mausen. Zeitsch. f. Krebs.f., 1~2,

·pag. 2f,3) aveva visto ohe i 1conigli pennellati ne11-

1'orecchio con catraime dimagra\rano e morivano 'in pochi m esi: « sie (conigli) wur.den stets mage_rer und ~starben nach einigen Monaten >>; e la r·agif)lJ C veniva rintracciata in alterazioni degli o,rgiani interni : « bei section unserer abgemagerten ·Tj er8 ccnstatierte i•ch eine sehr starke 1P·rurenchy·mato1se Degen eration 1der inneren ·O rgane ». Non ' "basta c.he Dentici abbia o·sservato in seguito alte·razioni ·d egli .o·r gani internl confermate ·da Polet·t.in1, Ba..1bo, Borigihi, Frar11co e Affonsò, poiCth1è que-sti llltirni autori sono mo1lto pr11denti nella · intertipretazione delle _alterazioni, esprimendosi in que· ..sti modi (Franco e Alffonso. Le alterazioni isto;f.ogi ch e d'i alcun~ organ?. interni dei topi trattati ron ·i l catrarrie. P.a thologica, 1926, p.ag. 8) = « 1Riassumendo

le lesioni riscontrate negli O't·ga11i esam1nati sono ·con·gestL:ve, essu·d·a tive, de· ·:generative e produtti 'te. E tutte sono attribuibili ...ad uno stimalo in.fiammatorio cronico. Le caJUse .di tale ..st·imo10 - po sson10 essere state molteplici. -~vventato sar~bbe il vo~erle riportare aid un 1

1441

a.g ente etiologico uniic-0. DoJbb·i amo infatti considerarne almeno tre: 1) l'intossicazione prolungata ·da catrame o ·di ·q11alche sostanz·a iln. esso cionten uta e forse anoh·e 1'1azione meccanica di questa sostanza sug'li elementi dei tessuti ; 2) lo sviluppo dei tumori maligni coi loro [:»ro·d.otti rd i rtcambio, colle sostanze che si separano· dalle loro larghe zone necrobiotiche ·e rpa;ssano nella circolazione.; 3) la st1p1p urazione cronica 1d·ei tumori ulcerati ». 1

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Su q11est.o punto esistono an·cora mo•lti ·d u.b bi ed all.a stato delle cose non possiamo· se.nz'altro ammettere come dimost:nata la parte-cipazione de~Ji organi interni nella patogenesi ·dei tumori da c·atrame. Ntè io mi dichiaro contrario a tale ipo· ·. tesi rche del ~esto ho sempr~ tenuta presente nelle mie osserYazioni; dico so'1tanto ·ch·e la via battuta • a somiglianz.a ,d ei tumori ·d a innesto non .h a dato finora ri$ultati .e vi·denti. ·Questo iè un giusto riserbo e non 1c ome ·dice il pTof. Fichera un andazzo tedesco da me seguìto. ·L 'avere ormai sicuramente :;vcpértato che i granuli idi catrame si rinvengono nei vari orgiani (ed :Lo· ·agg·i un·g o che !'.h o riscontrati nei feti ·di femmine di ratto g ra· vide alimentate con piccole :dosi ·d i catrame ed asfalto e quìrndi passati attraiverso la .p lacenta) senza che in essi sor,g·ano tumori, non credo che [p-Ossa de•p orre :per la co·m parteci.p azione d egli organi interni. ,N1è può 1destaire meraviglia a quaJ1cuno, come sembra al prof . Fichera., che in tali ' is.e·di, p11r J..n grrudo intenso i nfiltrate, n .o n sorg-a alcun tumore. Anz.j ciò oontribuisce nella dim·o5trazione d·a me data che il gDanulo ·di catrame pl1ò e.ssere inglobato· da vari elementi cellu1ari, n on solo 1dall·e cellule ·d i Kuplff.er ma da:lle celllule epatiche, da .q11elle secernenti gastriche, intestinali , senza dar.e in essi mai luogo 1a p·r oil iferazione a1Jct1na; soltanto nelle cellule basali ·della mucosa d·e l prestom·a:co può ·dar 'luogo a n eoproduzioni. Si dedu·c e che il catrame p uò penetrare in svariati. ·elem,e nti ·e solo in taluni ·d.ie-si:Jairvi i fenomeni prolirferativi. Altre sostanze o altre proporzioni susciteranno le proli ferazioni negli altri el err1enti. La fre.quenza •dei vari tipi di tumori spontanei nel.le ·due sp~cie di ro1ditori , topo e ratto, a parte che attu1alm1ente anie1h e in Italia non si 1posseg1gono che sa.reo.m i id i ratto e Clidenoc·arcinomi di topo, ·è nettamente stabil1ita d·a Lewin (Die basar· tigPn Geschwu iste, Lei~zi·g 1909, pagg. 19, 30, 32) : « v.rir "'issen ab·er j etzt w.eiter , dass einerseits gewis.se 1Geschwulistf·ormen 1b ei be·s ti·m mten Tier· spezjes so IPlfavalieren, da.ss sie g·eraJd·ezu 1als spezifisch rfur ·di ~,se '.fier.klas~e angesehen wer.den l{onnen, so die Karzin om.e bei Mausen un1d Sarko'n'ie bei Ratteri ... ». « ,s pontane Sar·k ome bei der -P.1 au.s sin·d an un1d f ur si.eh selten. .. » • « W ahrend ·die bosartigen Mausege.schwulste in fast 95 % alJer . . Falle n am1ich Karzinonie der ìVIamma sind, Sar, 1

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IL P OLICLINICO

k ome 1aber nur sel1r s elte11 vorkommen, zeigt sich

bei d en Ratten gerade · ·da s entgegengesetzte Verhalten. D i e meisten malignen Tumoren der Ratte ftberhaupt, ins besondere diejer1igen, wel-che transp lantierbar sind , sin·d Sarkome ». Queste notiz.i e Lewin detrae dalle osservazi·oni di Morau, )3orrel, Ehrli·ch, Ap.o.Ian·d, BaJS11.for·d, Haaland, Michiaelis, Firchet, Velich, Lubarsch, Leo Loeb, ecc. A proposito del caso di papilloma della vescica ottenuto d a me nel rattò con la in.g estione di bleu ·di anilin1a, il p.r of. F ich era ricorda i neoiplasmi ottenuti n ella cistifellea •della cavia da Kazama 1

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l'jniezione loc·ale di 1pttyrol , lanolina o di catrame, cui potrebbero aggiungersi quelli ·di Leitch <Gall stones and cancer of the gall bladder . Bri· tish Med. J ourn., 1924) ; ed a:ncora ric-h iama il can cro ·della vescica provocato ·da Maisin e Picard (Production expérimentale d'un épi thélioma épide.rrrio?.de de la vessie chez le rat blanc. CoIDJp.

ren·d. de la Soc. ·de Biol., n. 28, 1924) con l 'immissione n ellia vescica id i un •calcolo fatto di paraffina, catrame e rosso scarlatto; .osserv.a zioni n ote anche a chi isegue suiperfi cialmente la letter at11ra sui tumori. Ora io •domando : quale nec;so fin~i ste tra queste ·esperienze con le mie? Io ho utilizzato il bleu di .a nilina e l'lho fatto penetrare n ell'organismo per 1a 'Via gastroenterica e la sostanza è 1passata per eliminazione •dalla via rentale; gli altri hanno usato l 'immissione di un calcolo a base di catrame, i primi IIlella cistifellea, i secon,di n ella vescica. Non c'è chi n.on veda l' enorme d:tfferenza id i pr·ocedimento e la modalità d'azione d elle sostanze d el tutto diverse. La osservazione speri-menta;le mia convalida i casi clinici dei tumori vescicali n ei lasvoratori di anilina ed · in di ca una nuova porta d'entrata d ell' anilin1a finora ritenuta ·esistente soltanto n elle vie {lella respirazione; mentre l e pro1liferazioni ottP.nute con l e iniezioni locali di catrame non h anno alcuna importanza per la ipatogenesi d ei tumori da anilina. Nel legger e la critica scritta dal pro~. Fichera si riceve ·una sens·a zione penosa p erchè manca di qi1a1unque senso di t ranquilla obbiettività. Una sol•a idea p ervade tutto lo scritto ed è id i a·n nien · tare quanto io avevo osservato; ciò che si \PUÒ r.omprendere ripensando all'epoca in cu i la n ota fu comp ilata. ' 'oglio terminare con iquesta affermazi one: se io ho scritto solo tre brevi n ote, cosi aspramente censurate dal prof. Fichera, pos· seggo invece un materiale abbondante, tale da s cri, ere molto e molto di più e n on suc·cederà mai il viceversa per non seccare il prossimo che tranquillamente lavora. 1

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40~

SUNTI E ltASSEGNE. SISTEMA NERVOSO.

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(Studies on the artificial production of tumour in the viscera . .The Japan medical Wor1d, vol. IV , n. 11, 1924) e 1da P olettini (Sul cancro sp erimentale da catranne. rP athologica, 1923, ipag. 433) con

[ANNO XXXI\', FASC.

Diagnosi e terapia della scle1·osi multipla •. (.SCHLESINGER.

Supplem. Wien . Klin. Woch., a. Xl.. ,

fase. 31). Non sem1Pfe in questa malattia è presente al crunpleto la triade cla~si ca ·d i Charcot: nistagmo, tremore intenzion·ale, parola scandita, special·· m ente in uno stadio del male poco avanzato. Le forme a.tipiche sono numer-0se e talora stu,p isce la scarsezza in esse d ei sintomi clinici in confr·onto del c opioeo r eperto anatomico. Così non è fuor di luogo ricordare i segni m eno consu eti di sclerosi multipla. La cosiddetta neurite ottica retroibulbare, ohe st ·d.iceva ca usata dai più svar iati ,m omenti etio logici (intossicazioni, infezioni, graivi:danza, reumatismo), ~i è aifferm·ata nel maggior numero dei casi come un segno della sclerosi multipla. I.'esame oftalmoscopico la rivela, sotto forma di atro.f ia della 1p apilla. Inoltre, il decorso clinico 1te è assai caratteristico, con le Bue regres.sioni senza ca11sa apparente, che durano talora moltl m esJ e che hanno potuto sembrare a molti laconseguenza ·di cure svariate, anche operatorie, mentre queste non avevano un rapporto causale col miglioramento dei sintomi vi~ivi. L'A. aflferma che, specie in perio·do iniziale, la n euriteretrobulbare non sta in rapporto con fenomeni di paralisi. o di ·a rr esto della funzione, ma con le os cillazioni fortissime di innervazion e, caratteristiche della s clerosi multipla. J_,'isteris.mo e la neurastenia sono fedeli comjpagni della sclerosi a placche. E così cl1e, una volta stabilita la diagi1osi di isterismo, il m edico· supPrficiale tutto riferisce ad esso : le alterazioni '1 i~ive, le paralis i, i ·d isturbi d ~lJ a deambulazione, della minzione! Talora una regressione dei sintomi coinci de con la terapia di $ìl·g gestione isti-. tt1ita dal m edico e ciò non fa che consolidare l'errore. Transitorie sono anche nella sclerosi a placche le paralisi dei mu~ coli oculari, specie negli stadi jniziali, e tale labi1ità di esse è causa di err.orl diagnostici. 1Spesso si battezzano come reumatjche anche qu este paralisi, m entre la loro constatazione deve sempre far pen~are a:d una seria affezione del sistema nervoso , il quale dev'essere esaminato tutto e accur atam ente, per ricercare o una tabe, o una paraljsi 1Progressi,1a, o una siringomiPJia, o una sclero~i a placche, o una lue& cer ebrale, ecc. La stessa parola scandita, il sintoma ,p iù caratteristico d ella sclerosi a placche, può esser fonte di errori diagnostici, potendo~i confondere 1

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[ ..\NNO

XXXIV, FASC. 40]

1443"

SEZIONE PRATICA

coi distur.b i della favella idei paralitici progres sivi, t!:lnto più che in essi anche altri complessi sintomatici si avvicinano a quelli della sclero~i. E così dicasi dei sintomi a carico della vescica, pur essi instabili e riferiti . o all isteris1r_io o a n1alattie delle vie urinarie; e~si consistono in ritenzioni d 'urina, tenesmo, incontinenza, talora rombinati tra loro in Yaria guisa (vescica irrl1

tab·l le).

Le 1paresi motorie, sotto forma apoplettica (emiplegie o monoplegie) o spinale (paraplegie), e l~ alterazioni della senGibilità, così spesso tran~ito­ rie anch'esse, ,,engono n on di rado riferite a1l'isterisrno. Ma in questo non si troverà mai una parapar e ~i spastica , con accentuazione dei riflessi addominali , clono del piede, e fenom eno dorsale. I.'isteris rno può dare alcuni disturbi che si avvicinino a quelli dati dalla sclerosi , ma non potra dare un complesso sintomatico caratteristico. ~Iolte sono l e forme atipiche di ~clerosi ad inizio monosintomatico: m olte forme di mielite cro11ica sono da p orsi in co11t0 della sclerosi, e così di casi della paralisi spinale spastica. Una parte dei ra~i di quest'ultima malattia è congenita e f ami1iare , un 'altra parte è dovuta a siringomielia, un'altra a compressione midollare da spondilite, un'altra ancora a ~i;filide; ma la maggior parte P indizio di sclerosi a placc he ed è a questa malattia che si deve pensare quando ci si trovi ?n presenza di un quadro di parali~i spinale spastica, escl u1dendo, beninteso, le altre affezioni di c11i sopra, con lo studio accurato dei sintomi. :\on si tacerà dei casi di sclerosi a forma cerebellare col quadro di un tumore (cefal ea, papilla rla sta~i, vertigini, polso da compressione cerehrale, ecc. ), nei qua.li valenti neurologi commi5ero tlrrori diagnostici, svelati all'autopsia o all'intervento chirurgico sul cranio. Nei casi nei quoli no11 si possa con certezza emettere una diagnosi esatta, la si lasci piuttosto in sospeso tra tumore cerebellare e sclerosi a placche. 1

Rigl1ardo alla cura della sclerosi a iplaccl1e, si deve dire prima di tutto che ogni causa di indebolimento dell'or.g anismo rarppresenta un colpo di frusta al progredire del male. Cosi vediamo ragazze malate di ~clerosi le quali, in seguito a1 matrimonio con la sua sequela di momenti debi· lLtanti di ogni genere (preoccupazioni, maggior lavoro, · gravidanza, allattamento, ecc.), peg.gio· " rano consi·d erevolmente. E viceversa assistiamo a • miglioramenti noteYoli in alcuni malati, migliora.rnenti che sono dovuti al solo fatto dell'ospeda 1izza.zi one. Si dovrà quindi impedire alla donna un n uovo

concepimento e si dovrà prescrivere a questi malati in genere una vita di riposo e di cure sin-

tomatiche (stornachici, nervini', arsenico, fe r-· ro, ecc. ). Ben èfici e·ffetti in qualche · caso potrà arrecare la eJet troterapia, specie con correnti f araidiche>contro le 1paresi. . Beneficio notevole apportano con"tro gli stati irritati vi i bagni caldi usati con prudenza; ir1 seg uito a que~ta pratica i malati sono più tranquilli, dormono di più e migliorano. Cosi dicasr dell'effetto dei bagni raidioatti vi e aci do-car·b onici. Una terapia medicamentosa causale non esiste: ·v enn ero usati gli spirocheticidi a base di arsenico, n ell'ipotesi che ·d elle SJi>iroc·h ete fossero la caus a della malattia, ma senza effetti notevoli, e cosl dicasi dei ,p reparati di an~imonio , dimostra tis j, oltre che inefficaci , assai tossici. Oltre l'arsenico e il ferro già citati, ~i rpotranno ucloprare chinina e stricnina nel1 'intento di ricost ituire le forze de1l'org·anismo. .\eque arsenicali (Roncegno , Le-vico) e ferros otto forn1a ,.organ~ca sono consigliabili. Il glicerofosifato di sodio, la J{ola, e altri n ervini posson giovare negli ~tati di indebolimento o di irr itazione. Nulla si può ancora dire sulla proteinotera pia asp ecifica e sulla piretoterapia (malari zzazione, ecc.). Non si trascureranno in sin.g oli cru:;i i bagni ùi· luce, di ~ ole, di aria, e il sole artificiale d 'alta 111ont:::igna. GARRONE.

I post11mi psico-nerv<•si organici délla commozione !KRISH.

cereb1~a1e.

Deut sche 11tediz. Woch., 29 aprile 1S27) .

f ,a commozione cerebrale suole lasciare ·disturbl

psico-nervosi 1più o meno gravi e più o meno p ermanenti, la cui natura importa precisare et s cop o prognostico e m edico-legale, potendo trattarsi di disordini 1puramente funzionali o in ra1pporto ad alterazioni organiche . . In og11i .caso del genere -conviene indagare se· al momento dell'1accidente vi fu perdita di coscienza çiJlo scopo di accertare cl1e si trattò verame11 te di una commozione cerebr·ale. È importante anche precisare la ·durata dell'incoscienza. la quale è in certo rapporto con la gravità del . danno ~ubìto dal cervello, e se vi è amnesia retrograda. Questo fenomeno è gener.alme,n te sco. nos-ciuto ai 1p1rofani e quindi è molto utile 1persaggi1are la si11cerità del soggetto. Convien e tutta' ria t~ner presente .che le amnesie retrogradi sono r elatiYamente rare. Comunque iè ·d a rilevare che la commozione ceTebra'le anche con perdita di coscienza ed amnesia r~trograda non lascia costantemente e n ecessarjamente pO$tumi .p ermanenti. •


1444

IL POLICLINICO

I fenomeni organici psico-nervosi generali cronici che possono seguire allra. commozione cerebrale sono molteplici. Innanzi tutto i soggetti lamentano smemoraiezza ed incapacità di attenzione. Questo disturbo è specialmente notevole nelle persone che attendono a professioni intellettuali. Un altro sintomo tipico € la grande labilità .va· ·somotoria. Pochi sono i traumatizzati che nel 5ollevarsi dopo essere inchin1ati non hanno il viso congesto. Questi fenomeni vasomotori del resto si verificano ad ogni improvviso e consi.derevole mutamento di posizione, ad esempio al mattino al levarsi dal letto si possono avere offuscamenti di vista e sensazioni vertiginose. E inoltre c·aratteristica la notevole iipersensibi· lità nel campo ·di tutti i sensi, sopratutto verso gli s timoli luminosi molto vivi e verso i rumori. ·Tali pazienti perciò ·diventano insocievoli ed evitano' gli •ambienti chiassosi. lTn altro sintomo è la reattività esplosiva, che ·-ricorda quella ·degli epiletttci, e può mani1festarsi ·sia a crisi sia come un elemento costante del carattere. \' i so·n o 1pazienti che sono continuamente in preda ad uno stato d'irrequietezza i'n· ·terna con forte irritabilità senz·a ,p erò tendenza ·alle esplosioni affettive. Molto spesso si h1a anche ipersensibilità verso ·i veleni, ad e~mpio l'alcool e la nicotina. Un fenomeno molto caratteristico è la mancanza d'i11iziativa e l'apatia, accompagnata talvolta da tI110 stato depressivo. E appena necessario ricordare che in ogni caso deve essere praticato l'es·a me neurologico per svelare eventu1ali lesioni cerebrali a focolaio (di· • sturbi ·d ella sensibilità e della m·o tilità, disordini afasici ed emianopsici, e sopratutto ·alterazioni del gu5to e dell'olfatto). Negli stadi iniziali occorre naturalmente praticare l'esam e del fondo dell'occhio. Si rileve· ranno gli eventuali disturbi pupillari 1p ermanenti eon secutivi all'infortunio. La sintomatologia varie. a seconda della pre..c;enza o meno di lesioni localizzate. Degni di atienzi one sono sopratutto i disturbi della sensibilità a tipo cerebrale da non confondersi con quelli isterici : essi :p ossono essere unilaterali ma. non rispettano esatta1nente la linea mediana, e sono ·accompagnati da disturbi ·del~a sensibilità profonda. Sono da ricordare i fatti di irritabilità 11eJ campo ·del trigemino (iperestesia e cefalea emicranica). In conseguenza di una commozione cerebrale grave si può determinare anche l'epilessia trau1na tica. Quesba deve far pensare ad una lesione localizzata o ad un processo secondario cicatr i2iale o cistico. f: ov\'io che negli individui già affetti da turbe 1

[ ..t\.NNO XXXI\-, F ASC. 40;

·vasomotorie o da arteriosclerosi i sintomi postcommotivi sono più gravi. La commozione cerebrale non dà mai un·a vera rtemenza traumatica nel senso della vecchia 1P5icl1iatria, ma solo forme di pseu dodemenza isterica. L'intelligenza in ogni caso rimane integra. Solo negli individui molto giovani i danni mentali possono essere più gravi perchè il trauma colpisce un cervello non ancora co:rnpletamente sviluppate. J.n questi ultimi casi talvolta si IP'Uò a.vere un qu·a dro sintomatico analogo a quello r.onsecutivo all'encefalitica letargica, o la pazzia monale Non bisogna trascurare l'esame del liquor, che in caso di com.mozione, ha pressione alta, e l'esame r3.diografico per svelare eventuali lesioni ossee. I soggetti che hanno avuto commozione cere brale lamentano spesso: cefalea, ' 'ertigini, forte sensibilità al sole, disturbi del sonno. La di·a gnosi differenz1ale Via 1p osta sopratutto con l'arteriosclerosi e l'isterismo. L'arteriosclerosi cerebrale suole dare: debolezza emotiva, vertigini, cefalea, smemoratezza, facile irritabilità, ·d istttrbi vasomotori, alterazione del carattere. Questa sintomatologia è analoga a quella 1p ostcommotiva. I diatt an·a rnnestici, l'età dPl sog·getto, l'esame clinico specie quello dell'ap1parato car,diovascolaire condurranno alla giusta di·agnosi. Per quel che riguarda 11a diagnosi differenziale con l'isterismo giova por mente sopratutto al carattere del soggetto. I/indivi·duo sofferente di ,disturbi organici postcommotivi è sincero e scevro da o·g ni amplificazione 1poi-ch1è egli è veramente sofferente e co11s~pevole d.ella sua malattia. Può anche avvenire che egli ten·da ad esibire e ad j.pervalorizzare i suoi disturbi, .quando si tenti di non riconoscerli, ma .ciò iavviene solo in caso di contestazione giudiziaria e si tratta sempre della difesa di un legittimo interesse. Ben d1ver'so è iJ contegno degli ister.ici che colpiscono subiwa per la loro tendenza a sembrare malati. D'altra parte negli isteri.ci sono in prima linea disordini molto più grossolani di quelli che general1nente ofif.r e la sindrome postcomrootiYa organica. La prognosi dei postumi organi-ci della commozione cerebrale 1è generalmente sfavorevolQ quoad valetudinem. Quando non si 11a la restitutio <><l in tegrum dopo pochi mesi, i disturbi generalmente rimangono per tutta la vita specie ,quando si verifi.chino in individui molto giovani. Per quel che riguarda la riduzione della capacità lavorativa è a notare che le alterazioni neuro~si-chiche e l'ipersensibilità non rendono poSftibili sforz"i somatici e ,p.sichici di un certo conto. 1

DR.


[ANNO

XXXIV,

FASG.

40]

SEZIONE PRATICA

Contributo alla clinica dei tumori del lobo f1·ontale. {:\il. NONNE. lvled. Kli nik, n. 1, 1927).

In' alcuni casi di tumore del lobo frontale è .. facile, se oltre ai sintomi gen erali caratteristici <li lln tum0re cerebrale, esi$ton o sin tomi che indicano l'esi6tenza di una affezione alla base del 10.b o .frontale: · aJfas ia motoria, paresi del facciale , disturbi olfattivi, dist.l1rbi psichici. Jn alcuni casi però ,possono .m ancare m olti o tutti dei detti sin· ~

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wOinl.

1445

Sono costituiti da una matrice di cellule eipite· liali a tipo pavimentoso che verso la p·a rte centrale presenta fatti di deg.enerazione, 1perle epiteli1ali e ammassi di coìesterina. Secondo l'opinione più accettata, si svilup[p1ano su r esti di in·clusione fetale ·di isolotti epidermici durante il processo di evoluzione del tubo mi·do 1. lare o delle vescicole ·cerebrali . .secondo altri sarebbero degli endoteliomi derivanti dalla dura, e inf.atti in alcuni casi si sviluppano 1piuttosto verso l'esterno che non verso l'encefalo • • • Si debbono ,distinguere dalle cisti a contenuto Golesterini co, frequenti .sopratutto in 1prossimità dell'ipofisi. e cl1e sono dovuti a resi-dui del dotto faringeo e della tasca di Rathke. 1

In un caso osservato dall'A. mancavano i seg·11i di l1na aumentata pres~ione endocranica : n1è papilla da stasi nè rallentamento del IPOlso , nonostante un notevole svilup·po del tumore. L'asse11za ·d i papilla ·da stasi e di pohso rallentato e forte non ·autorizza -quindi ad escl udere un tumore endocranico. Mancava ancl1e del t-utto la cefalea ch e 1a paziente avverti•v1a solo raramente. Il sintomo più caratteristico era un cambiamento (pSiC.bi co per cui la pazien te aveva cam1biato totalmen te r arattere ed era ·diventata eccitabile, ~enza tatto, Sfrontata, ln1sensibile agli 1~ffeitti fam1g·liari. Il decorso della malattia fu estremamente lento, protraendosi esso p er quasi 11 anni, senza dar luogo ad al.cun segno clini·co evi,dente. L'esame radiologico dimostrò urt is p essimento dell'osso frontale e la presenz·a di un'ombra sospetta alla sua faccia in terna. Allia traipan·azione del crar1if' si constatò un'infiltrazione ·della p elle e dell1 dura da parte di elementi tumorali . Tra i 1p oli anteriori dei dhle lobi frontali era situato u11 tu. more gr and·e qu·anto una pal1a da biliardo ch.t' cli, -aricava e comprimeva i lobi frontali. La pa · ziente m-0rì durante l'interv.ento. L 'esame istol ogico ·dimostrò trattar si di un endotelioma. 1

1

POLLITzEa .

Sul colesteatoma dell'angolo ponto-cerebella1·e. {\V . .L\.NSCHUTZ. Dewtsch . Zeit.

f. Chir.,

192-7) .

J..'.L\.. :rilp i>rta un caso di colesteatoma dell'an.goio

ponto-cere·bellare operato con s uc,cesso. Il colesteatoma intracranico è .aJff ezione rara. Dalla letteratura ne risultano una settantina di casi pubblicati e Cushing su 790 tumori cranici i1e trovò solo 3 n el 1922. Si trovano a prefere11za nella fossa cranica posteriore o in prossimità dei ventri{'Oli e sopratutto jn corrispondenzia ·del! '·angolo ponto-c.erebellare (circa la metà dei casi pubblicati). Sono tumo'r i ben d elimitati del volume d&. una ciliegia ad lln·a testa di bambino (uno di essi pesava 170 gr. ) ad accrescimento lentissimo. La sintomatologia è quella comune ai vari tum-0ri e.n·docranici.

V. GHIRON.

VIE URI NARIE. La cistograft.a co1ne metodo utilissimo e moderno Ai diagnosi nella tubercolosi dell'apparato genito-urina1·io. (N. BLANSTEIN. Th e Journal of Uroiogy, vol. X'' l.l,

n . 5) . Neg·li sta·di p.r ecoci d ella cistite tubercolare si 11a una con gestione ed' 0dema della mucosa che circonda lo s bocco ureterale del lato malato. Ad essi si acco1np·a gna uno s1pasmo dell'uretere e di questo tratto di parete vescicale. A .questo stadio segt1e _la comparsa di ulcerazioni superficiali e jnfiltrazion e d elle pareti vescicali . A questi fen0rr1eni corrisponde una estr ema diminuzione del1a capacità vesci·cale. Tali lesioni possono ancora r egredire dopo una n efr ectomia. In u n terzo stadio si 11a lo s vilUtPPO di tuberr,oli , ,di ul.cerazioni profonde che san guin·a no, l a r etrazione ·dello sbocco ·ureterale, e la tras·i ormazione dell'uretere in un condotto rigido. La les ione vesci·cale assume una importan za patologica indipendente. L'A. espone succintamente, ma con molta c-h iar ezza, l'innervazione e il ffi.e.c can jGmo di svuotamento della \resc1ca, sostenendo come contrariam,ente a quello che si riteneva un tempo n on sia il passaggio dell'orina attraverso lo sfintere interno nell'uretra prostatic·a quello che d etermina la sensazione del bisogno -di urinare. 1Lo sfintere interno è invece sufficiente a mantenere la chiusura della vescica. Il bisogno di orinare dipende n on d•alla quantità di liqui·do contenuto in vescica, ma .dalla ~ressione endovescicale, che iè in stretta ·dipen.d enz.a coll'irritabilità delle pareti vescicali. Sono riportate una serie di cistografie di tubercolosi urinarie nelle quali appare d al lato de! r ene leso un appiattimento del co11torno della


1446

I L POL I CLI NI CO

vescica che si esten·de dalla cupola alla base; l 'A. lo in ter.p reta come dovu to allo s1Pasm o dellra parete vesciieale riferito sopra. È n otevole com e e2'li abbia ottenuto delle ombre molto evid en ti U$an.cto come li1quido 01piaco lo ioduro .d i sodio alla concen tr·azion e del 2-2.5 %! Egli ritien e questa deformazione della vescica lln segn o patognomonico di tubercolosi. L' A. riferisce poi le i dee più recenti sui f en omeni va5ali che si han no nell'in fiamm azion e per con cl1il1dcre cl1e sono Je orine fo r tem en te acidP; e i prodotti ·d el m etiabolismo tubercolare ·che colla i oro azione irritante fProducono u n aumen to del l'attività muscolare ·dell 't1retere e ·della vescica e qujndi llna iperemia. Questa favorisce la pe11etrazione in profondità di questi prodotti che hanno un'azione vasodilatatrice. Si ha così t1na stasi e i1na essudazione cl1e paralizza le fibr e muscolari e colla sua successiva sostituzione con tessuto fibroso rende la lesione perma n ente. Infatti la deformazion e ·d el ·contorno vesèicale messa in evidenzia ,d·all' A. persisteva inalterata anctte 2 anni dopo una n efrecto1nia, q11ando i fenomeni cjstitici erano scom1parsi.

[ANNO

XXXIV,

F ASC. 401

M I C ROSCOPICAMENTE Disposizione

Accresci mento

~

1

1

M. i\SCOLI.

Tumori fibroepiteliali della pelvi rs.

}1 EHJ~ìVIANN.

D eutsch e vol. 196, f. G, 19-2.6).

z eitschri:t .f.

i~enale.

Chi rurgie,

I t umori che più di fr equen te si riscontrano a

carico della p el'Vi r enale sono papilJon1i o tumori fibroe.piteliali. Sono rari : si ri.sco11trano nella fr cqnenza di 3 -su 55,000 auto1P•s ie, o di 10 su 283 tcrr11ori r enali in genere. Gli 1Jomini n e sono presi più d elle ·donne (62: 38) tra i 40 e 60 an ni. La .p arte .d estra è in genere ·Colpita quanto la sinistra: eccezior11ale è la com'Par sa bilaterale: più frequente è la dtlffu·s ion e ·del tumore lun go l 'ur eter e fino in vescica . .P er la rassomi·g lian z.a clir1i~a con i tumori papillari ·vescicali, si IP OS sono - rinu n ciando a tutte le altre classificazioni proiposte - suddivi•dere i tumori fibroep ite· • liali della 1p elvi in: 1) fibroepit el·iomi tipici o benigni; 2) fibroe1piteliomi atipiiei; 3) carcin omi papillari. V·alg·a no p er ognuno di essi i seguen ti caratteri differen ziali. 1

MAC R O S COP I CA MENTE Numero

B ase

As pett o

Con sistenza

J

Disordinata

Soli tari

2

Spesso multìpli. :t

~

Peduncolato

-

e. larga

-

sessili

Molle

Delic ato

Non si dititinguono dai precedenli

-

IA

I

cavolfior e

:t

»

o re.ro

Inn ltrant e

3

Qualche volta si coglie il momento della tra$;formazione da una s.p ecie ·di tu mor e nel.l' altr a. IJa recidiva 1quasi sempre rap:p res·en ta Un.a forma pitL a tipjc·a ·d el turr1ore p·r ecedente. I tumori 1q uasi costantemente risi edono nella metà inferiore della ' p elvi o all'inizio dell'uretere. P er l'ostacolo a l ·deflusso dell'urin a si giunge all'idron efrosi o all'em atopionefrosi. 1Il parenchi ma r enaie si ·atro!fizza. Invase le vie linfatiche, le rr1eta.stasi giungono n el fegato, polmoni, nel tess11to ,p eri'Pelvico, do'Po l'invasione dei gan gli regionali. Più frequenti sono an•cl1e le m etastasi lungo l ' uretere o in 1corrisrpon1denza del suo s bocco in ves·cica. .s on o state •d.es·cr itte r eci dive locali. e ~ulla ci.catric·e operatoria. Sull 'eziologia ·d i questi tumori poco si sa: semibra certo che ·Si predispo11gano Je stimolazioni cronicl1e di natura cl1in1j.ca (laivoranti di anilina, Billarzia). )'ra i sintomi ·clinici pred omina l 'ematuria (74-84 %) con i soliti caratteri ·d ell'em aturia neopla stica. I dolori che spesso le si accompagnano· posso110 rive·stire il carattere di ·Colica o si presen tano cut0i continu i. Di rado i.I rene si presenta i?ì.grossato . Assai tardiva è la .cachessia. 1

I

Nell'·uri11a oltre le emazie isi riscontra110 an,che cellule opiteliali, spesso in am·~Si . Cistoscopicamente si vedono sipesso er11iare .d ell' ostio, dei paip illoir11i. Il cateterism o u r eterale ipu ò •d.a re dai raggnagli m ediante l'esame del sedimento: la proYa con l'indigo.lcar·m inio no11 sempre dimo1Stra una distruzione de1 rp arenchima renale. ' Gr ande importJanza ha I.a pielografia con la qual.e si mette in evidenza un ·difetto di r iem'Pimento della ipeJ ,-i o dei calici, in 1P01sizion e n ormale . Sebbei1e questo non .sia un sin toma univoco, è a9sai sospetto. Nei tum~ri del parenchima, la pelvi, il rene con la ,p elivi è spostata lateralmente o in basso (Joseph) ~011 r ien tra nei limiti di questo lavoro la discussione della diagnosi d iff erenzi1ale: ma non è diffi1Cile, mediante il giusto awrezzamento dei sin tomi, istituì.re la diagnosi rd i tun1ore della pelvi o per io m eno ·di sosten erla con grande probabilità. La pro·g 11ooi è riservata, come dimostrano le statistiche operatorie, e l'unica terapia razioniale dev 'esser la n efrou r eterectomia larga . Le recidiv~ 1

1

1

3

2

Non infiltrante

Ordinata


[ANNO XXXI\-, FASC. 40]

SEZIONE

che di solito si .p resentano in vescica vanno id:i.strutte con la chemio · o termocoagulazione {Per via endovesci•cale. Tutta\•i1a la gran parte di questi malati muore r aipidamente dopo poco tempo (massimo q.u alcl1e anno) d·a ll'operazion e. E. l\tlINGAZZl!'{I.

CENNI BIBLIOORAFICJ. (1) PERITI dott. E. I. 'insufficienza d el cuore, con prefazio11e del iprorf. L. SICILIANO. Vol. in-8° di pa· gin e ·vrII-118 e 24 fig. Ed. L. P ozzi, Roma, 192.7. L. 22. P er i medici e gli studenti i ·quali desi derano, • se11za molta fatica, avere un'i.dea chiara d el dottrinale moderno sulla anatomia e fisiologia de! cuore, Ja pu·b blicazione del dott. Enrico P eriti, n ella 5ua prin1a parte, d'acilita il con1pito con una esposizione chiara, sintetica e n on ·digiuna di critica. I me!odi dell'esame cardiologico sono descritti ron sobrietà ed il loro valore pratico api:>rezzato con discrezione, in m odo da n on ·d are ai poco esa>er ti la falsa impressione ·che la diagnosi e }'·apprezzamento della funzionalità cardiaca, riposino piuttosto sullo strumentario moderno, cl1e sull'acct1rata osservazione .clinica, poggiata sulla conoscenza semeiotica, patr imonio personale del medico. Nella seconda parte sono J::>en ·d escritti i disturbi del ritmo cardiaco, quali espressione della defi. cienza funzionale del cuore, ed il valore clinico della ipertr ofia, ·della ipertensione e della ·d ilatazione del cuore. I.a c;indrom e della insufficienza generica del c11ore è niessa in rilievo e spiegata con grande chiarezza e successiv amente illustrata la sinto.' matologia della ins uflficienza delle orec.chiette, dell e sezioni destra e sini5tra ,del cuore. Nel ~llO comJPlesso l a pubblicazione del dottor Periti è Molto pregevole e raggiunge pienam ente lo scopo di una esposizion e, semplice, nitida ~ criti ca dei complessi problemi d ella fnnzion e normale e patologica del cuore, attraenti al sommo grado e di attualità palpitante. Le !igt1re intercalate nel testo e la bella veste tipografi-ca comipletano le attrattive del lcworo. 0

GIULIO GALLI.

E. L :zleotif o (·con annessi con tributi clinici di 25 autori). Istituto Biochimi.co Italiano. !\filano 1926. L. 15. È una monografia di 200 pagin e cl1e porta all'argom r,nto dell'infezione tifosa 'il contributo cli-

RAJLA

(1) Si prega d'invi.are due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

1447

PRATICA

nico di un osservatore acuto cl1e per la sua posizione di ufficiale san itario e di capo dei servizi d'Igiene del Comune di l\tlilan o, ha potuto racco gliere notevole materiale di osservazdone • Così infatti n ei riguardi 1della eipi demiologia tratta delle vie di diffu sione dell'infezione metten do in luce quelle che egli chiama ~e endemie di rione e seg11alan·don e l'importanza. T·r attazion e particolare poi assum e in questa monogratia il proble·m a della cura ·del tifo, ·dando largia parte sia alle cure specifiche coi vaccini che a quelle proteinica e stomosinica. I contributi clinici annessi riguardano ·1180 casi raccoltj ·da nu1nerooi 111edici ap1parten enti alle diverse parti d'Italia e concernenti per lo più tutte 1

form e gravi. TR. .A,,. I-IURST. Es says an,d addresses on diges tive and

nervo·us diseases and on Addison's· anaemia and astenia. Wiillia1n Hein emann, 1L on·don 1924.

F. urua raccolta in volume di vari articoli d el1' A. sugli argomenti ii1di1cati. S·p e·cialmente pre-

gevoli i capitoli sulle malattie del colon e d ell 'aprpendice. In altri camtpd è fo rse troppo unilateral e, come quando n on ammette quasi altra ca11sa che quella infetti va per l'ul·cera gaistrica, e per 1'anemia .p erniciosa. L'edizione è molto curata, e rioca di illustrazioni. DORI A.

F. FUHR;).IIANN. Die t,;heniie der 'f\Tahrungs und lien1tssmiltel. Un YOl. in 8° di 610 .p ag. con 42 fig.

Urban e Schvvar zenberg, Berlin, 1927. Prezzo ~1Iarcl1i 24. • Scopo di questo libro è quello di fornire, per In.ezzo di una vista d'in sieme s ui consueti alim enti animali e vegetali, il modo di com1pirenclere l'azione di q11esti sull'organismo e di addentrarsi nei complicati processi sullta n utrizione. Precedono alcuni capitoli st1ll'anatomia macro e mtcroscopica dell' apparato digerente, sulla fi· siologio. ·d i esso e del ricambio nutritivo, sulla composizione chin1ica del corpo, ecc.; essi formano l1na vera e comi:pleta monografia sulla chimica fisiologic a della di·g estione e della nutrizione. Segue poi lo studio clei singoli alim enti animalJ e ypgetali, nonchè -delle beviande; sulle loro carat. teristict1e, sul modo di otte11erli, s ulle alterazio11~ che possono subire; ,-asto reperto.r io ·di nozioni di gr ande ·utilità per il medico, l 'igienista ed il cl1imico.

fU.


1448

IL POLICLINICO

[ •.i\NNO

XXXIV, F ASC. 40 J

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La selerosi polmonare nei bambini. Hazel H. Ch odak (The British A-led. Journ., 16 luglio 1927) fa uno stu.dio completo d ell'argomento esclu·den·do però le forme tubercolari e specifiche che del resto sono rare n ei fanciul1i. I.a semplice sclerosi o fhl:>rosi polmonare ebbe 'rari nomi: cirrosi poln1onare, p9lmonite inter· stiziale croni•c a, tisi.. fi·b rosa. Etiolr.g;a . La causa più comune dellia sclerosi 1polmonare nel fanciullo è una bron.copolmonite non ri.LSolta, in moltissimi casi consecutiva a pertosse o a morbillo. Batteriologia. Le 1p ure forme da pneumococeo sono rare; n~lla broncopolmonite sono per lo più • in campo flore associiate, e specie quando ess·a è complicazione di pertosse o mor.b illo, entr a in camtpo qu~si sempre lo str61Ptococco, se·b bene spes· so misto al b . di Fried.lander, e a .quello di P!f eiff er. .4. ltrf' '=ause. La pleurite ·n ei bim·b i è o 1postbroncopneumonica, o tubercolar e., o reumatica. Nel primo caso ha spesso esito in empiema e il polmone collassato può divenire sclerptico: nel ~econ·do e terzo caso si può anche avere una sclerosi di origin e pleur ogena. Si discu te se la 1polmonite lobare possa dare sclerooL Lo studio istologico dimostrerebbe di no, ma in q.u alche caso ciò pare avvenire. L' A. 1pen sa cl1e forse si ha sclerosi per una con.d izione preesistente creata da qualche prece·den te broncopolmonite. .t;·l ritornatologia. La risoluzione della :qolmonite pt1ò essere cosi prolungata da risultare difficile dire quan.do la sclerosi cominci·a. La persistenzia di rantol i crepitanti alle •b asi, (per settimane o anche mesi dopo una ·broncO!polmonite non si possono diagnosticare -come dovuti a una fibrosi. Abitu9.lmente il paziente ha una convalescenza l1n po in·d ecisa, con persistente senso di maleG· ser e, stanchezzia, anemia. Vi è quasi sem·p re tosse ~ un po' di afd'anno da sforzo. Resi·dua una :faici lità grande alle bronchiti ripetute. 1L a tosse non è abbondantissima, ma si verifica n ei cambiamenti di posizione e assume ·carattere parossi' . stico, ben nutrito qualche volta icon prominenza degli occ'h i, con pelle ruvtda e guance luci·de e rosse, qllando si stanca diviene ic ianotico. Le estremità delle dita sono a bacchetta e con pelle lucida fin e. 'I segni fisici nei casi tipici non sono di difficile int erpretazione. L.e modificazioni sono per lo più unilaterali e per lo p)ù basali. All'ispezione vi è 1

depressione o anche concavità (T) del mezzo torac . . e, 1.a rn1sura mostra una nett>a retrazione. ·All·a palpazione, vi è diminuita eS(()ans~bilità. Il frellilito voèale tattile è per lo più diminuito. La .percuss~one può ·dare risultati assai vari~ J,j pofonesi è comune, ma ha 'Piuttosto una ten <l enza t.impanitica ·che un suono ottuso, e vi può essere ar1che un suono cbi·a ro per cavità bronchiecta~iche o per enifisema vicario. I rumori respiratori sono affievoliti, sebbene mant~ngano il loro caratter e vescicolare. I rumori accessori possono essere tota1mente assenti. Qualicha volta persistono dei rantolini crepitanti come espressione di una parziale espansione del polmone. Possono esister e rantoli mucosi di varia grandezza quando vi siano delle cavità. Non è r aro trovar e qualche rantolino crepitante dal lato op·p osto. Il cuore è attratto verso il lato malato. L'ottusità cardiaca è talora non bene limitabile. . Il decorso è lungo Q vario, molto dipende dalla esì stenza di br onchiectasia e dal loro carattere . progressivo. Se non ipossono aversi' molte icure muoiono per lo più per riacutizz·a zioni bronchitiche, op'Pure ,p er esacel'bazioni del pr ocesso polmo11are, o ascessi cer ebrali, o 1amiloi·d osi. Con facilità E=i può avere una tuib ercolosi terminale sovrapposta. Diaanosi. Nei ~rimi stadi è assai di.ffi1cile. La ottusità · e la diminuita ventilazione polmonare , ipotrebbero fare 1pensa:re a un versamento, ma. la retrazione e l'attrazion e del cu ore ver.so la par te ottusa fanno diagnooi. Il più ·di1'!iJcile è l'e~clu­ dere la tubercolosi. Nella sclerosi semplice ·il bimbo è ·b ene nutrito, palli·do, cianotico con pelle r11\ri.da, non su~a, per lo più apirettico, con anamnesi di broncopolmonitico, con esipettor ato var iabile, ma che ;può esser e aib•bondiantis~imo, ricco ·d i vari germi. ·mviece nella tubercolosi, n P. si consuma, è delicato, con pelle fine, suda f acilmer1te , alla sera fe·bbricita, l'inizio !u graduale, Jo sp11to non è a:1:>1bondante e contiene b. di Koch Radiodiagnosi. Può essere assai utile dorpo iniezioni di lipio1d ol. Terapia. B utile la climatica. Si deve liberare il P. il p'iù 1possibile dal catarro e dialle infezioni secon·d arie : con inalazioni di creosoto, in camere speciali, o con maschere respiratorie; con iniezioni intratracheali di olio mentolato o guaiaco1ato; con uso ·di creosoto e guaiacolo ·p er os. Se 1possibile può essere utile il pneumotorace arti·fi cj al e. L. T ONELLl.


(.~NNO

XXXI\·,

FASC.

40)

SEZIONE PRATICA

Tubercolosi polmona re e gra vida n za. I.a gravild•anza, asseriva A. L. Mie. F)broy (Pr<r ceedi1igs o/ the royal Soc. of Med., april·e 1926),

aggrava $empre la tubercolosi, talora mette in evtdenza una tJutbeircolosi laten·te, specie negli ultimi n1esi . Contr01\-iersa è la question·e dehl'indi.oaz·i one :dell'aborto. Se la malata >è in buo.n e condizioni, al prin·cipio d·e1la gravi d anza, i ipiù sono ,d',avrvi1So c·h e convenga interrompere 1a gravidanza, 1POten1do legittim·amente siperare una guarigione clinica o un note.,7 0.le mtglioram.ento de1la :miadll'·e. N·ei casi d1 tnberco1osi laringea è formallmente indliicato l'·a· borto, ,p er evitare la ·q uasi certa peTidita della madre e del feto anohe ·P rima dea parto; cosi vi è qnalch e sp eTanzia di salva.re, o allimeno far sopravviv·e re la maidre. A grra.sv'.ildianz.a av.amzata, speCif0 se le con·dizioni d el·l a madre non sono buO'I).e • è inrutHe interrompere 1a :graviidanza: si perde il figlio, e si fa generalmente un u1teriore danno a.hla miaidre: se i·I rf.iglio invece viene aJ:La tUJOe ci scmo mol·t e Sjperanze ..ai saJvarlo. La madre non 4eve ailattal'e il bambino, per non inif.etta.rlo con con·t·inrui contatti: egli g.enel'3Jlmente non è infetto. Dur.an.t e e do1po iJ. parto la maid.r e deve oosiere sorvegliata e cm;rata, .e non i()Jbban,donia ta a sè, come accade per 1e ricoverate nei san,atO'fi, che ii recano a oasa pel .parto. DoRIA. 1 1

1

1

· L 'elioter apia nella tuber col osi pol monare. I

I. Wood (Lancet, 21 agosto 1926) ottenne co11 l,eliotera:pia un'elevata percentuale di miglioram ento definito. Gli infermi in condizioni non grruvi t.urono esposti alla luce solare metodicamente, con dosi st1cces.siv·amente crescenti; quelli in stadio più avanzato si tennero esposti a grande a ria, ma all,ombra, a'VVantaggiandosi così idi una piccola dO!Se di raggi ultravioletti. In 15 C31Si sru 21, il :peso aumentò da 1 a 4 c!hili. Ricerche ematologiche, radi01grafiohe e dinam.001etriche dimostrarono ')lilO sipiccaito miglioramento nelll.a craJSi sang.uigna e nel resto dello stato generale, 1d iminuz.ione nel numero e nella grandezza delle cwvern.e poJ.monari ed un aumento non trasçurabile della forza mUJSColare. fil . L imitazioni dell'elioterapia n ell a tubercolosi. S. Watson (lourn. A. M . A., 25 settembre 1926) deplora l,abuso dell'elioterapia nellta t'Ulbercolosi. I.'elioterapja non va mai usata nelle iforme 1polmon.ari essudative, e con molta pru denza in quelle produttive stazion arie o a tendenza evolutiva. F. gjovevole nelle forme glandolari tracheo1

1449'·

bronchiali dei bambini, e nelle forme extrapol-monari, purch·è no·n vi si.ano apprezziabili le5ioni. polmonari: se vi sono occorre somma pru.denza, ed è m eglio non esporre il torace. I.o schema di Rollier v.a tenuto co.ftle orienta-mento, e non va seguito ·p edissequamente. Si comincia dall 'esiporre i soli 1piedi per cinque minuti, e si giunge ad esporr e la massima parte del corpo mezz'ora 1Per lato. t importante ·c onois cere i segni di un eccesso di esposizione, i quali spesso obibli.g ano a sospendere per vari giorni il tratta.mento. 1) Segni locali: arrossamento della cute, per-sistente oltre 4 ore, senso di caldo, formazione di bolle. 2) Segni <li focoiaio: aumento dello sputo, ~ della secrezione, e del dolore. 3~ Segni generali: aumento della temperatura . e del .p olso persistente o·l tre due or e, senso di _ e~aurimento, insonnia, nausea, perdita dell'ap. DORIA. petito. Nell'adenopatia tracheo-bren rhi a Ie. Diffidare sempre della 1tu bercolooi latente e fare eventualmente il trattamento di questa. Frizioni con trementina sul torace. Sulla regione inter.___ scapolare, spennellature ogni due giorni con: G11aiacolo crist. g. 1; Tinitura di jodio, Alcool a . 90<>, ana g. 15. Quando non \ i è febbre possono essére utili i bagn i di sole, evitan·do però ·di soleggiaT·e il to. race; diffidare dei Taggi ultravioletti che, al pari dell'elioterapia, possono dare un colpu di frusta alle lesioni tor.p ide. Com e cura intel'na, rd are: Ipo'fosfito di calce ed . J1pof oslito di sodio, ana cg. 10; s ,c iroppo semplice g. 60; Un cucchiaio matttina e sera (1 cg. per anno di età). Oppure : Cloruro di calcio g. 1, Sciroppo sem. ,p lice g. 60. Somministrare a cucchiaini da caffè (cg. 10 per o,g ni anno ·di età). Non dare la po. zione nel latte, chre n e verrebbe coaigulato. Inv€.ce ·d elle preced,enti prescrizioni, si 1P05sono dare delle cartine ·di: Carbonato Idi cal1cio; Fo. sfato tricalcico, a,na og. 10; s·e ne danno cg. 10 ,. per ogni 6 mesi di età. Se il bambino non ha nè f ehbre, nè conge. stione, ·d are la ti.n tura di jodio (due gocce al giorno), per 15 1giQrni. N·ei 15 ·g ion1i segu.e nti. daTe gli arseniicali: Trijo·d uro idi a1'5enico og. 5; Aie.qua :distillata 1g. 15. Due gocce (1 m.g. per ogni S mesi di età). Dà buoni riJSultati an·ch.e l'olio di fegato di mer. luzzo: 100 ·g. con 20 ,gocce di tintura di jodio; un cucchiaino da caflfè per ogni ·d ue anni di età. Si potranno anche 1prescrivere l '~tra;tto di f o. glie di noce (iog. 20 per ogni 6 mesi di età); lo 1

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1450

IL POLICLINICO

scirop1po j dd ota·n nic-0 (1 g. p·er 6 mesi di età); lo ·sciropp·o di rafano jodato (2 g. per ogni 6 mest ·di età). Si daranno per serie di quindi1cine di ·giorn i. La radioterapia dà .m Lglioramenti nelle adeno. patie che .m ootra·r10 s egni di compressione. Se il baimbino non ha febbre e 1e lestoni pol. monari son o jnsj.gnif~canti, sarà utile un t·r ·atta. mento tdromir1eral e. <Jo1Lrn. c1es praticines, 1° genn. 1927). 1

fil.

SEMEIOTICA. Sulla dimostrazione del b. di Koch nel liquido c. r. nella mening ite tbc. Sebbene alle lesi·oni meningee tu·b·ercolari corrispon•da un'alterazione ,del l:iJqu:iJdo .c. r . peT lo più -abbastanza caTlatteristi•c a, la •d1agnosd. etiologi·ca non può dirsi sicura ed esatta ·Se non con la dimostrazion·e 1del b. di Ko·ch. Oggi, con i nuovi metOl<ti di ricerca o S'U1 1Sedi· mento ottenuto co·n una 1oenttrif11gazi·one inte·n sa ·e prolungata, o sul r eticolo, con materiale trattato con ainttformina o arricic hito i·n termostato, le ' osservazioni positive sono senza c·o nfronto mruggiori che in 'Passato, :tanto che qua1'che autare sostiene di averr- avuto smrupre il 100 % ·di reperti positivi nei 1i:qui1di 1esaminati. Tuttavia ~a maggioranza è id i 1p arere che la d'imo1strazi101ne del • germe riesce in ci:Pca i·l 70 % dei icasi. Più che alla perfezione apportata ai meto1di d,i ri,cer.ca, i mig"liori ri·sultati si 1devono certamente ad una mag. giare a;ocuratezza negli es1ami di l~boratorio. Considerate le ragioni per le quali l'esame batteriosco-pico e la prova battertol1o·g i.ca talora falli~ scono (numero esiguo dei germi, diminuité} recet- . tività d el}a cavia ) le migliori coodizioni per la ri· cer·ca Idei ba;cilli sono of1f.erte dal met()do c:ultu' rale, eseguito su te:nreno molto favorevole allo svilu-prpo .clel .b. idi K 0 1ch. .~ V. Zan1orani (R ivista di Cliriica Pediatrica, 111glio 1926), il terreno cl1e meglio ha corrisposto è il seg11ente: Uovo intiero sbattuto fino a.id omogeneizzazione, ·diluito a parti uguali con bro,d o nutrizio com11ne: alla miscela 'Si aiggiunge gli!cerina 1.50 % e glt11cosio 0.25%. S·i fi1ltr,a per 1coitone, si 1di&tri·b uisce in provette, Gi fa coagulare ad 80<> e sterilizzare per tre giorni con-sec.u tivi a 75° pe.r 40 minuti. Controllo 1della is terilità in term.o stato per alme. 11 0 1due giorni . La seffii.n a si fa su due culture, raccogliendo <l i rettamente il liqui1do 1dall' ago C-OIIl la proYetta (3-5 eme.) previa bruciatura dell'•o rlo della pro·v etta e raiffredldamento .dfella stessa, e bruciatura €$terna del tap'J)o idi icotone prima di ri chi U1derla. In ~3 casi nei quali tfu praticata (ad in es-si la 1

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[ ..\.NNO

XXXIV, FASC. 40)

ricerca diretta del germe era stata positiva solo in 16) l'estto .è .struto 1sem'Pre positivo, non O'Stante che si 1dis·pones&e id i u 1n teTmostato oscillante fra 340 e 360 . .

l,o svilUP'PO del germe cominciava nel li1quildo, nel quale ·s i verifica,,a t1na specie di arriochimento: ~oi c1o mparivano le ·coloni.e prima pi C·cole, d1 aspetto .e.e.Teo, poi spesse, estese, rugose, come vegetanti € .quasi .c.aJseo1se. La posizione .coricaita della provetta favorisce lO ·sviiuppo. Le colonie si farmano fra 18-22 gio·m i. Nel liqui1do di condensar.ion·e è vossibile la dimostrazione .di numerosi g.ermi, an1che ipil'.'i.m a. Altre ,·olte lo sviluppo ma0Toiscopi1co 1delle colonie rita1ida 40-50 giorni. Ma in linea gener·ale i risultati sono positivi nel 100 per ·ce.nto . Il t.errooo u1&aJio si presta ottimamente anch~ allo ·s vil1uppo del meningococco . 1

'

Il liquor limpido · nella mening ite cerebro-spinale epidemica.

Dt1camp (Progrès médlca•l, 1926, n . 48) ha osservato un caso ·di m eningite cereibraile i'Pe.racuta e mortale, in cui il liquor era limpido, pur conten1endo dei meningococchi. Diverse sono le condizioni in cui il liquor può esser e limrpi1do nella meningite da meningococchi. Può trattarsi di forme fruste o attenuate con re·a zione citolog·ica lieve e scar:si meningooocchi. Nelle forme 1ad avOlluzione regolare, si può aYere linfocitosi ,p ereistente o·d anche in liquo·r normale. ·~uesti casi, molto rari, corri.spandono spesso a meningiti epen·dimali setptate. Infine, nelle forme iperacute, in cui si osserva in generale una semplice linfocitosi e numerosi microbi pato.g eni, si 'PUÒ supp1orre ch·e il germe ecces·s ivam·ente virul~nto o che vive in un terreno defi· ciente non 1'orma 1del pus; il ri~chiamo dei polinucleari non h a luogo. Nel dubbio, s·p eci-almente in 1perio·do di epidemia, non bisoi'Ila tra:lasciare la sieroterapia en·dorachi1d.ea con del siero 1antimeningococcico polivalente, misura che >è spesso utile e, ad og·n1 modo, non 1è mai nociva quanto l'astensione. 1

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f'll.

POSTA DEGLI ABBONATI. . Al dott. l\1. F., ·da G., abb. n. 4504-2: ·Consulti: VARALDI: Elementi di anatomia e fisi0 Logia degli anima.li domestici. Unione tip. editrice Torino. Prezzo L. 16. . fil .A.I dott. ./\.. Pino, da Lecce: KHAEPF.T IN: Trattalo di biolo(Jkl.

:\Iila n0.

F. ' ' allardi ed., fil


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XXXI\-, FASC. -1.0]

so del verde cli Parigi. -

..\.1 dott. A. De Lisi,

da S. P. C. :

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Per la profilassi anti1nalarica, il \' er·de di Parigi si uc;a mescolato c:on Ja pol ,-ere da strada. Questq vg_ dapprima staccia1a, i11 n1anieYa da usar e ~oltanto la polYere finissin1a, poi la si niescola col \'erde, jn proporzione di una parte di questo per 100 di polvere. Per ottenere una buona miscela è necessario un rimescolatore, che può benissimo f'.l rsi con una latta da petrolio, attraversa13. diagon3ln1ente da 1111 asse (un regolo di ferro ) attor110 al quale si fa ruotare. La mi~ cela si sparge poi con ·saffiett1 (\·anno ben e quelli in u5o per la solforazione delle viti); la quantità corrisponde a 10 grarnmi di \Terde per 100 metri quac! r~ti cii superficie acquea. Lo s1pargimento si ripete ogni 8 giorni n ei m esi da giugno ad ottob re erl ogni 15 n ej n1esi di aprile. maggio e n0Ye1nbre. ~otizi e più a1!1pic> tro\'erà in « Rivista di ~1ala­ riologi:t 11, 1927, n. 3. fil. Protettivi coritro le 1J'U nture di .:ari:.are. dott. S. C., da P.:

Al

Sono consigliati i seguenti: 1) Glicerina co11 chinino all'l !Yoo (l\IIense) ; 2) ~a1'talina, Canfora, ana g. 1; Olio di garo fani, ..\cido acetico, ana gocce XX; Olio di anice, gocce XL; \ -aselina , g . 100; 3) Etere, Alcool, ana g. 5; Acqu'a di colonia, Olio di eucalipto, ana g_ 10; Tintura di piretro, !:f. 15. :\Ie~colarne una (parte con 4-5 di aoqua e ~~Yarne la pelle. fil. :lfanuall d i puerlcultllrrt. -

...\.1 dott. G. Pre~enti,

cla \ -j co Pisano: ~OHÈCOURT

1451'

SEZIONE PRATICA

e . 'CHRE.IOER: llygiène socia le de l' en-

fun re. ":\1asson e Cje ed., Paris. P rezzo Fr. 30; (:o~IBE ~-: Précis d'Hygtène infantile et de puériculture. Bailli1ère, Paris. P rezzo Fr. 16; D ELÉARDE: G 11ide pratique de 11uériculture . .~lcan ed., Paris. Prrzzo Fr. 4; POLLITZER: Co1ne si alleva il barnbtno sano e come si assiste 1l malato . P ozzi, Roma. L. 15.

\ 'eda anche l'ottjmo perio1d ico « l\1aternità ed Infanzia n, piazza Ca\'OUX' 25, Roma. Prezzo L. 35 ::i 1 l'a11no, T?onch è la « Di'fesa della sti·r pe » . 1

fil.

Ai dott. S. C., da P., e R. B., da R.:

I.,a formola dell.a pomata di Eliasso11 è data. in Dermatologische 11 ·ocl1e11schri1;•t rl el 2 ottobre 1926, rhe non ci è stato }JOSSibiJ.e tro,·are. B a base ' <li colrstcrina. fil.

V AR IA.

La sc0pcrta dell'oppio e del curnr o 11a11no u.per·. 10 In Yia a lavori sc1entifici importantissirni nel ca1npo della n euroìogia. È così che l e esp erienze di C1audio Bernard sulla 1paralisi ·delle celluleanteriori o motrici del midol]o ottenuta r>er r11ezzo del Cl1raro, collegandosi agli studi clinici di Ducl1enne de Boulogne suJ.J.'at r ofia muscolare 1progrc~siYa, 11anno fatto fare un salto all 'anatomopat ologia del sistema nervoso. P·u ò prevedersi che un 1progre1s so consimile verrà realizzato dalla con oscenza d el peyotl, cui A. Rouhier, dottore in farma·eia, b.a ora consacrato uno studio dilig·ente. Si tratta di un piccolo cactus america110 , il cui lllisLero, nel mo11do vegetale, è ~tato para.g·onatoa ql1ello del radium nel mondo minerale. Come il radiurr1 annunzia altre sostanze ·dotate di p ropri Pt à impreviste, così il peyotl o mexal è verisjmilmentc il prepursore di una serie di impre,·i sti farmacologici d'alto valore_ Botanicamente il ,p eyotl reca il nome di Echinorattus UJilliams1i. La pianta fresca 11a forma compatta. La ~i troYa solo nel l\1essico e al limite meridionale ·degli Stati Uniti. La droga si raccogJje 1princjpalmente nella va,lle clel R io Grande r1el Norte, ove la raccolta dà luogo, fr.a le trtbù indianP- . n. stranissime cerimonie. La droga è costit11ita daJJe sommità della pianta, tagliate a roi elle e disseccate sotto il no1ne di « bottoni di Jn exn~ n o di « f a're di m exal » . afferman o che il pe~·otl non €~ toc::si co e cl1e gl'indi.a nj, i quél!li spesso lo a s1 sorbon o jn grande quanti tù, non n e sono i11eno1namente incomodati . Si elimina 1n alcune ore. \on cr02 l'abitudine. Tuttavia il goYerno degli Stati Uni1i l1a interdetto la vendita dei botton i cli 1nexal. c:on1c pure rtell' estratto, a cau:Sa dell'Pb'brezza particolare che essi procurano. _.\:l ·Mec;.c;ico jnyecc la Yendi la è libera e si fa un g·rande con~nn10 d ella clroga. Cili

sp~rj 1n entatori

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r;r

proprietà straordinarie ,della pian ta sono attrihuitc ad un alcaloide detto mexalina. La pri· ma di qu este prorpi:rietà consiste i1el pro,·ocare, in · un sog·p:ctto che abbia assorbito il mexa l e chiuda gli occt.Li o stja nell'oscurità, una ~erie di alluci·nnzioni Yisive coJ01·ate, ·d'una intensità e d'una porenza ecceziona.li, la cui m emorja l)ersisterà per molto tem.p o: ciò senza nessuna alterazione de 11.intelligenza, senza alct1n inconYeni ente organi ro i1è ft1nzionale. È la grande caratteri~ti.ca dell 1ebbrezza da mexal di non turbare il discernimrinto nè i poteri logici : il sog·getto resta n el pieno 11ot:.~e.s so d elJa sua coscienza e delle sue ~


IL POLICLINICO

1452

analitiche. Si nota tuttavia una certa euf ori a intellettuaile e la senB.azione tipica dell'avvici11arsi di gran di rivelazion i. Quest'u ltimo aspetto, che non esiste ·do:po l'ing·estion e o l 'iniezion e di ~oca o di cocaina, si riscontra invece doip·o l'uso dell' oip·p io o .della morifina. La morfina d à l'illusione che i se.g·reti dell'univerBo verranno svelati. e che nuovi rap.p orti mentali si manifestera11110 tra gli avvenimenti e le loro cause Dopo •l' as.'5orbimento ·del peyotl non si osserva a. cun disturbo ·à ell'ideazione n·è de1ll'elocuzione, .:alvo qualcl1e lie,re fl1.g a e co·n fu sione verb·ale. ' Le immagini da pe)rotl sono state descritte da Havelocl~ El<lis - cl1e 11a sperimentato la .dro·g a rome formate da aralbes,cl1i di colori nuovi, o . d 'una violenza e d'uno scintillio straor.d inari, o1 tremodo netti, avvicin·antisi all'asp ett o di cose conoscjl1te, ma eenza raggiun gerlo. A volte le varietà di uno stesso colore , p er -es. il rosso, si mostravano associate o in serie ~u ccessive . Nlalgra·do IH~rò l'enorme :profusione, l'insieme conservava sem1p1re u n a certa discrezione e lln sensiibile valore artistico. Più frequenti erano for~ e l'aGpetto brillante dei gioielli e l'asip etto scaglioso delle ali d'insetti. TJn altro tipo di ' 'isioni si collega a paesaggi s.conosci11ti e favo losi, a b·estie mo:Struose, ad es' seri grottescl1i, a })ersonaggi jl cui tipo è soYen t& così marcato, da raggiungere la precisione e l'in di,1iduali.tà di un ritratto. ..t\ltre categorie ricor·d ano le visioni dell '11 ascl1icl1, cru ali 1Sono descritte da Bal1delaire e da Gautier. I fan tasmi dell'ebbrezza cla mexal raggi'ungerebibero, seco11do ' Vieis l\Iitc11cll, Ja fantasmagoria; nessun tramonto d1 sole, nessun ft10ico d 'artifizio elevato a potenza, potrebbe darne l'idea. Caratteristico del colore da p eyotl è di essere intenso, di non ·dare sen sazione di abbagliamento, di accecamento, di sl1ock retin ico. I.'i.nsieme del fenomeno dà l'impressione di una proiezione cinemat0g·rafica in cui i quadri si st1ccedono raip i.di. La volontà è impotente a 1)rOYocare o a ,modifi.care le immagini. 30110 state constatate alcune rare illusioni sensoria li concomitanti, specialmente olfat~ive. ,-. è ancora dell'altro: la droga tra.Gforma le impressio11i so11ore in allucinazioni visi\re, e queste ultin1e 'Tariano, in modo costante e spesso definito. con le ,composizioni muslcali i.nte.se. In a•l tri terrr1ini, i.1 m exal sostituisce, ai ritmi musicali, d ei ritn1i colorati. :E: così che l' <e uccello profeta n di Scl1umann evocò, in un « mexalia110 » la visio11e di. u.ccelll da·l piumagg·io brillante, che at, traversavano un \'asto cielo. Il laYoro di Rouhier contiene un disegno molto caratterjstico, tracciato da Eln1iro Celli. che corrisponde al · suono delle campAne. l~coltà

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[ ANNO XXXIV, FASC. 40j

Il peyot1 eccita l'acuità dell'organo visivo e ne aie.cresce le funzioni analitiche e sintetiche. La .durata ·d ell'a.zion-e in~riante del peyotl è di due ore e mezzo a s ei ore negli uomini, di sett?. a otto ore n elle donne : più o meno, secondo le. ·doisi. e i temperamenti. Il ritorno al·lo stato normale è r.rupido ed a volte improvviso. lll la,·oro del Rouhier si fregia ·d i una prefazion e di P errot, pro,f essore alla Scuqla di Farrria-· eia .di Parigi. ' (Da « Bruxelles-Médi-cal n, 19 giugnò 1927) . L. V.

IL VALSALVA Rl VISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA diretta d·a CUCLIELMO BILANCIONI

Il f as·c icol o 9 (SatJtembre 1927) :conti ene:

Ricerche di laboratorio: I. - s. ROMANO: Sulla glandola i11t.er sett.ale di a l cuni mammiferi. - II. - G. G. OARRARI : Sulle p r esun te variazioni pletismografich e della mucosa nasale. osser-vazioni di clinica: I . - E. P ODESTÀ: Tro mboflebite ·del seno -cavernoso e del seno ·ooron·ario in p a ziente 00.1 infezione t-0nsillare ed ascesso retrofa;ringeo . - Il. - 0. . :\11~ R ELLI : Din e ca.si di oorp i estr .am ei delle vie respirat ori-e. Anatomia patologica: Q . ZANETTI: Con itribu to allo etudio d el!la it.mlsilla ip•a la.tina <uma~a iipertrofica. N·q ta I: I vaisi int1.,aapiteliali. In biblioteca: · E. MU1SANTE: Tia:'oide e ainafilaesi. Conferenze tenute alla. Scu ola di San. M.ilit. in Fi):·enze: B,agliori ed om br e in m edioiin a . - G. GARBINI: T avole sin-0ttich e di oto-rino-laringoiatr ia per gli Gt11denti. - L . c_<\.STALDI : Scritti biologici. Recens ioni : S:tomatite da neooalva.rsan. - Sifilomi prim ari extragenitali. - S11lla ,glos-site loslfngica me·diana della facci a 1dcr sale della lingua di Broca e Pautri€r. - La stomatite bismuti ca nella ter aipia antilnetica. Riceriohe sulle r eazioni di Waaserm ann e d i Mei nicke. - Sifilide nas~..le-. - La sifilide n ell'etiologi.a· delle ~.ffezioni oto-rino-laringologiche. - . Un .caiso di glossite superficiale specifica dQPO 61 anni di latenz·a. Cancro infiltrato della ling·ua 'l'ori gine leuooplasica. I L.a ìlOta storica : G. BILA~CIONI: Alessandro Volta e la ctu·a- elettri ca della sordità. '

Abb.onamento annuo : Italia L. 3 5 ; Estero L. 5 O· Un numero sepa.rato L. 5. Per gli associati .al « PolJi.. clinico n : I ta.lia L. 2 8 ; ~stero L. 4 5 •

N. e. -- Ai nuovi abbonati del 1927 a « Il Valsalva• si <'Onoedon o le intere annate 1925 e 1926 del periodrioo stesso, .p er so1e L . 4 5 6e .in Italia e per sole L. 7 O se all'Esitero, in porto f ranoo.

A 1.•ichiesta. si invJa numero di sa~ gio Inv.iare Vaglia posta.le al Sig. LUIGI POZZI - Via Siatin a., 14, aooiunoendo: per l'Ufficio poetale Suoc11rea le dioiotto. ROM.A .


1453

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFES·SION ALE. CONCORSI. POSTI V ACANTI.

Opere I'ie o~pitaliere . - Pri1nario .di ostetricia e gineool. Scad. 15 ott. V. fl3.Sc. 39. BERGA:.\fO. Consiglio degli Istituti Uspitalie1·i. Aiuto della Divis. Oculistica; L. 4800 e c .-v. Scad. ore 17 del 20 ott. T.assa L. 50. Età lim. 35 a. Titoli ed e.&ami. Chiedere ann. BRESCIA. Amministrazion e Provinciale. Coadiutore Laboratorio d'igiene. Soad. 20 ott. Vedi fase. 39. CoM .\CCHIO (Ferrara). ('011u1·coaz. di Uarità Primario chirurgo dirett-01·e dell'Ospedale S. Ca1nillo; nl 30 ott. ; ''ed i fase . 37. CoR~Eno (l-icenza). A tutro 20 ott., 1° reparto ; L. 8000 P. 1000 pov., L . 300 ogni ce11tinaio in pii1, L. 1800 sic) caiv.allo od autoveicolo, L. 720 c. -v., 15 % serv. att., 6 quadr. dee. ; tassa L. 50.15; doc. ~'t 6 m esi dal 20 sett. FoR:uE:LLO (Rorna). cad. 50 gg. dal 30 ag. , . fase . 39. ....\..LF.SSANDRIA.

'T.

P. ( 'alerno). - Scad. 16 ott. ; seconda zo11a; L. 6200 (sic); indenn. cav. Per schiarimenti rivolgersi Segreteria co1n. GoROO'IZOLA (ll-J ilano). Ospedale Serbelloni (prossima sede di Ospedale di Circolo). - 1\iiooico chirurgo direttore; stipendio base L. 9500, oltre aumenti periodici, indennità e ripartizione proYenti. Soad. 15 ott. Chiedere av1"iso alla Segret-eria del: l'Ospedale . i\IAGNANO IK llIVIER.\ (U dJine). A tutto 20 ott. ; stip. L. 8000; addizion. L. 2 oltre i 1000 pov.; J.J. 500 serv. att.; L. 800 se uff. san.; c .-v.; L. 1000 bicicl. ; 6 quadrienni dee. ; doc. i<t 6 mesi. Chi~dere ann. l\1.\RCL\N.\ JV[ARINA (Livorno). Al 15 oti:.; L. 11,500 e 5 quinq. L. 900, oltre L. 500 u.f f. san . ; età lim. -!5 .a.; tassa L. 50.15; doc. a 6 nlesi dal 15 sett. )fO)."'TEGRosso o' ASTI (Alessandriia). Se.ad. 10 ott.; L. 7000J 4 quadr. dee. , oltre L . 1000 uff. san., L. 2000 trasp . l\1IL.\NO. Consial·io degli I.<>titut.i Uspitali eri. Du.e 111edici nssiste11ti interni ' residenti nell'Ospedale Sanatorio Vitt. Ema11. III per malati di tubercolosi, in Garbag·n ate; titoli ed e&a1ni; L. 4500 oltre indenn. di resid. di L. 1000, alloggio, illumin.a.z ., riscal.c1am. e vitto; .a11no di prova e 4 bienni ; scad. ore 16 del 29 ott.; docu.m . all'Ufficio Protocollo (via O&pedalis); tassa L. 50·; età mac::s . 35 a .; docu1n. a un inese dal 14 sett. OhiedeJ.'e ri 1111. ~loNTEGRosso o' AsTI (Alessandria). Se.ad. 10 ott. , ore 18; L. 7000 e 4 quinq. dee ., nonchè ]ire 2000 tras11. e L. 1000 uff. san.; serv. entro 15 gg.; t-assa L. 50.20. GIFFOXI

PRASOMASO (Sondrio). Sanato1 io Umberto I . 2° assistente; t itoli ed eve ntual111. esarrni; scad . 20 ott. ; età mass. 35 a. ; L . 6500 e 5 bienni dee., oltre inde11n. carica L . 2000; vitto ed aJloggio. ltivolgersi all' Amministr,az ., via De Amicis 45-A, ~lilano.

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REcc10 C.\.J,.\DRI.\ . - Radiologo I stituto Diag110stico (Ente 1l.1orale). L. 10,000, percentuale 30 %. Scad. 15 ott. R10010NE '(Forlì) . Scad. 10 ott.; 2a oond.; lire 9000 e 10 bienni vent-oo ., oltre c .-v. e L. 300 bicicletta; età lim. 39 a.; tassa L . 50.15. ' Pio Jsf)ituto di ,9. ~':Jpirito ed Uspedal1 Riuniti. - Concorso a tre primari; v. fase . 37.

ROMA.

Scad. 15 ott. SE.NOsEccmo (Trieste). - Con Crenovizza; 10 ottobr e. . GIOVANNI SABINO (Rieti). - Scad. 10 L. 10,500, oltre L. 400 uff. san., 5 quadr. tassa L. 50.05; serY·. entro 15 gg. ; doQc. a 3 dal 5 ag. ; p1er ~ltre oondiz. chied ann .

pror. ott . ; dee.; mesi

Cada, Santa dell'::l nnunziata.. -

Assistente di ohir11rgia dell'O&ped. Civ.; L. 3000 (.~ic) ]orde; evientuali proventi per servizi speciali (siic) . Scad. o.re 12 del 25 o·t t. Età mass. 35 a. Tnssa. L . 50. TAHA~TO. Direttore sezione medico-micrografica del labor a torio proiV . di igiene. Vedi fase. 39. 'ro1u~I IN SABINA (Rieti). Scad. 15 ott.; lire 10,500 e adtlizio11. L. 4 sui 1000 pov.; ql1ad.J·. dee.; L-. 1000 uff. san. ; c.-'' · TrtASAGHIS (Ud ine) 'cad . 10 ott.; co11 Bordano; L. 9000 oltre L1. 500 serv. att., L. 2000 t r as.p . , c.-v.; poY. 1400; ab . 6121. TRONZANO V . (T-erce lli). Scad. 1 nov. ; 2a co11 d . ; L. 7000 per 300 pov. ; addiz. L. -l ; p. trasp. L. 2000; 2 c.-v .; tassa L. 50.05. 'TlCE~ Z.\. ()spt:.Jall' Ci!Yile. Scad. 15 ott. ; vedi fase. 37. SuL1\10NA.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Il prof. Vittorio As-0oli, direttore del1a R. Cli11ica M edica di Roma, è i1omin.ato me111bro onoQr:irio dell' ...L\.ccademia Nazionale di ì\ieclicina di Ri o de Janeiro . Il prof. E. Nonnenbruch, caipo dell'Ospedale Municipale di Francoforte sul MeJ10, è stato cl1iamato a dirigere la clinica medica della Facoltà Medica Tedesca di Praga (Cecoslovacchia) rimasta 1 vacante i11 seguito al ritiro del prof. Ja.kscl1-" artenhorst. Il prof. C. N O'rris è no111in.ato cl.i .rettore delle oliniohe ostetrica e ginecologica dell'U11iversità di Filadelfi.a.


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IL POLICLINICO

Congressi Medici Riuniti di Parma. l 11a uauraziorie. I Congre&Si M.edici Riu11iti di Parma sar.anno inaugurati d.al Ministro della Pubblica Istruzione S . E. Pietro Fedele. <<

XXXI\ ..

J:~ ASC. ~O~

Il Congresso psichiatrico a Trento.

NOTIZIE DIVERSE.

E spos1.zio1ie del

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Gic:rnal e ll1 edico ]tOJ.liano » .

JJia1no la notizia .a1 nostri lettori ed ai Direttori dei Giornali Medici Itali.ani che oltre i Diplomi ,e menzioni onorevoli, il Ministro della Pubblica Istruzione ha co11cessa una medaglia. da dare al migliore dei Giornali che sarà additato dalln Co1nmissione cpe è pr€s ieduta dal prof. Cesare Ca.ttaneo della Regi.a Università di Milano. Avvertiamo a,n oora ohe i Gi·orna,li devono essere spediti in m-0do che non veI1gano maltr.a.ttati nel tras porto e che non potranno p.artecipare alla Esposizioni quelli che i1on .abbiano i11andato la son1ma di lire cinque per la spesa .'necessaria .a m 0tt . re in evidenza in serie ordin.a ta i Giornali l\1edici. · I

Mo stra delle Stazioni di Cura. 'i avvertono .i. Direttori delle Stazioni Termali che oltre i Diplomi e le menz.ioni onorevoli il Ministro della Pubblica Istruzio·n e ha stabilito di da re 1.1 na Jì1!eda.g l i.a come primo premio a i concorr e11ti. Invitiamo qt1indi i sig11ori Direttori a n1a11dare le richieste f otogra.fie confezioniate in m odo che ll-On ricevano offesa dal t rasporto in Ferrovia. Si ricorda che insieme devono ·essere n1nndate a11ohe lire cinque per le spese necessarie nll? mostra.

Oo11iitato dei, Giornalisti Medici. Si.a.1110 lieti di comunicare che il connn. dott. Alessandro Clerici ha. accettata la Preside11za del Uomitato dei Medici Giornalisti che interverranno ai Congressi Riuniti . Noi çonosciamo il ben noto "\ralore e la grande coltura di questo nostro Collega e gli va e.spress~ g;r.atitt1dine per .avere accettato l ' incarico cu~ sopra.

Congresso Internazionale di Idrologia Medica. (Roma-l\1ontecatini-S also). P artecipiamo a coloro che si sono inscritti al Co11gresso, rehe vi inte.rverranno i Mi1:listri di I giene dell'I11ghilterra e della Cz·e~Slov.aoohi.a e cl1e il Ministro d'Igiene della Germania sarà rappresentato d;i,l !>r(>f. dott. Bocker (W ildbad). La inaugurazione avverrà alle ore 11 n ell' Aula Massima deJ Palazzo Senatorio. ' Coloro che intendessero di aderire al CongresSo è bene sa.p piano che i l ribasso ottenuto è del 50 % e che la tes.~ra· libretto porta cinq 1e coupons, nno ,!al paése di parten.?ia a Ron1ai, l' altro d.a l~on1.a a. Montecatini, il terzo da ~\1onte­ c.ani a Fidenza, il quarto . da Fidenza al pu11to di pa.rtenza, "\'e ne è un quinto R<>1na-N u.poli e viceversa ohe serve perchè i Cong1·ess isti vadano a 'edere le magnific11e Ter1ne di _.\gnano. 1

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Jl 22 sett. nel s.al<:-ne del C.aste1lo del .Bu on Consiglio, in Trento, alla presenza d~lle au-to1ità ci vili e militari, venne inaugurato , 1 Con.gresso nazionale psichiatrico sotto la p cesid\-> 11za del .~ natore MoTselli. Vi hanno p.a rtecipato u1edici specialisti di tutta Itali.a. Hanno . p1a .rlato il prefetto on. \ì aooa:ci portali do il saluto del Governo, il prof. Morselli e il prof. Alberti direttore dell'Ospedale psichiatrico ùella ,~ e11ezia Tridentina. I congressisti si son-0 reca ti a deporre una corona sui cippi dei martiri. Sono stati quindi ricevuti in Municipio, ove il podestà 011. Gianferrari ha loro rivolto parole di saluto. Il Congresso ha inizi ato i su oi lavo,ri nel pon1•erjggio. D·e i la.v-0ri daremo conto prossin1amente.

Scuola Superiore· di .Malariologia ~ Sono stati ohiusi i corsi di lezi·oni ed esercitazion.i. Ora vengono compiute duJa gite d'istruzione: una alle bonificb.e dell.a Calabria J l' nltra. alle lJonific]1e . dell' Italia settentrionale. Il 15 ottobr~, al1a chiusu.ra della seconda. gita, aYrà luo•go, ii1 Ven~:6ja, la oonsegna dei diplomi. Dare1no prossimamente una. notizia riasst111tiYa sullo svolgi111ento de.i corsi.

La C. R. I. offrirà un aeroplano sanitario alla Flotta aerea.

Il R. Oommissa.rio per la C. R. I. ha in,·iato a S . E. il Capo del Gov erno, Ministro dell'Aerona11 t ica, il tel!egram111a seguente: « S. E. Capo Governo Ministro Aeronautica Roma. Ono·r emi partecipare a v~ ostra E ccellenza che la Crooo Rossa Italiana, fedele a.Ile sue t radizioni di patriottjsmo e di comprensio11e d elle esigenze na2io11ali, offirirà, media.n te sottoscrizioue tra i soci, un aeroplano sanitario. Prego la E. V. gradire i sensi del mio devoto o.sseqnio: Regio Com111issario Piomarta ».

* ** Il Comitato di Circoscriz.io·n e di Ro1na della Croce Rossa I taliana ha diramato 1.a seguente circolare: S. E. il R . Commissario . della C. R. I. ha ri\olto vivo appello ' p.erchè sia aperta llna Sottoscrizione fra i Soci, per offrire un A eroplano sanitario alla Nazione. La quota di sott-Oscrizio110 non dovrà &SSere inferiore a L. 5 n è s uperiore a L. 10. l\fentre faccio sic11ro appello ai nobjJ j sentimenti dei Consiglieri •e Signore della Sezione Fe1111ninile, perchè la no trn Associazione din proY.a tangibile del suo attaccan1ento alla Patria, anche in questa occasione, faccio presente che l'effetto n1orale di questa nostra ottoscrizione, avrà tanto 1naggior valooo quanto più prontamente sarà condotta ;.\. ter1ni11e. I l l' re.,1rlf•nfe: andrini . 1

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f ANNO XXXIV,

FASC.

40]

1455

SEZIONE PRATICA

La carta d'identità per le Case di cura. Al Ministero delF Interno è stato rivolto un quesito per sapere se gli ammessi ialle ca.se di cura do,,-evano esser e provveduti della carta di identità. E il Ministero ha risposto che, seoondo La lettera della legge, sono soggette alla disciplina dell'.arti<>0lo 107 (carta d' identità) le case di salute, m a non già le vere e proprie case di cura, nelle quali vengono ricoverate persone affette da malattie in atto, e perciò bisognevoli di speciali cure :mJediche .e chir11rgiche. Quindi le oase di cura sarebbero .esonerate dall' esigere la carta di identità .a coloro -chle si presentano ad esse.

ll Manicomio di Napoli intitolato a Leonardo Bianchi. La Con1missione P rrovin ci.ale 'di N a.poli h a stabilito di intitolare quel g.nan<le Manioomio al nom e di Leonardo B iian~hi, che è legato alla' 1Scien~a da lui fatta pr"gredire e· a tutto il funzionamento di quell'Ospedale P sichi.a.trico, che ebbe nell'ama.to Maestro un vero .animatore. \

Istituto per le ricerche psico-fisiologiche sull'aviazione in Firenze. Questo I stituto recentemente è stato intitol.ato al compianto prof. ("lino Galeotti, a r.icordo del grande in1pulso che l' emi n-ente biologo italiano ·dette a lit.? r ice re 11e psico-fisiologiche sull'avi azione.

Ospedale italiano di Amman. • Ad .~m111a11 , capitale della Transgiord.a.ni.a, ,alla prese11za. dell'Emiro Abclallh~ Re della Transgior·dania> del P 1a tria.rca latino mon-signor Barlassina, del R. Co11sole Generale in Gerusalem1ne on. P e.drazzi, clelle autorità loca.li e di numerooi Qonnaziona.li 001nponenti il pellegrin.aggio nazional<t in P a lestina, fu sole11n·emente inaugu1·ato l'Ospedale italiano, · colà cos truito dalla benemerita AS, soci.azione Nazionale dei Missionari, di oui è Segretario geneTale il sen. Sohiaparelli. 1

·I medici s tranieri del " Nord-Sufi~,. Dopo esserie stata a monteoati11i, Fiuggi, Cl1i.an·ciano e altre stazi-0ni cli1natiche e termali, la .comitiva di circa 200 medici stra.n ieri del «< NordSud », h.a visitato le Terme di Castellammare di Stabia, ove tenne loro una smagliante conferenza il prof. Pietro Castellino. P1a.rlarono anQhe il prof. 'Ruata e il podestà di Ùas·tell.a.mma.r e. Erano intervenuta le autorità della Provinci.a e ·locali : ·erano p1·esenti circa 2000 persone. 1

Medici spagnoli a Milano. Una. romitiva · di medici spag11oli ohe v.a.n110 co1np.i e11do un viaggio di istruzinne, ha visitato alcunie Cliniche e I stitut i scientifici a.I la Città degli Studi di, Miliano. E ssi h·anno es·p resso la loJ.'O a1nmirazion.e per la n1odernità di organizzaziOJ.1e e ricchezza dei Laborato-rt scientifici annessi ai singoli I stituti. Ricevuti d.al p<l.destà, on. B e·llo11i, . ·{l ue dei inedici oh e fanno p.arte d·el Consiglio oo-

1nu nale di Ba.roollona gli hanno oonsegn.atO un messaggio d€ll' Alcade della loro città.

Corso di specializzazione in Medicina a Bologna.

colonia!~

.A.lla fi n e del prossimo J?-OVembr e si inizierà presso la Scuola di PatolO'gia C<lloniale di Bologn.a .annessa al.La Clinioa M1edica, u11 corso per Diplo1na. di Specialisti ;u Medicina Coloniale .p er i la ureati in medici~a e chirurgia . I l programma oompr ende i seguenti insegn ament i: Clinica delle 1naJattìe color1iali, Igiene Ooloni.ale, Clinica Medioa, Protozool·ogi.a, Entomologia, El1ni11tologia, Batteriolo. gia > Siero·l ogia .. Alle lezio·n i teoriche si a lterneranno eserc1z1 pratici e dimostr ativi, essendo l'Istituto fornito di abbond.a nte materiale scie11tifico e di laboratorio. L 'I stitu to r esta aperto tutto l'anno. Le tasse in totale (iscrizione, laboratorio, diplon1a, ecc.) ammoin tano a L , 2100, n1età p.a gabili al1' atto de~l' iscrizione Posso no inscriversi i la ureati in Zoiatria, i quali. seguiranno parte d ei corsi ricevendone .alla fine un certi fica to. Per schiarin1enti rivolgersi alla Direzione dell'Istituto in Bolog11a - Osiped1e S . Orsola. 1

Corso medico per Missionari a Parma. Un co r.:o affatto sspeciale di medicina e chirurgia per i Mjssion.ari viene svolto presso l~ R . Univer sità di P arma, per speciale i niziativa della Facoltà medica. Detto corso avrà la durata di soli quattro a.nni, e sarà frequentato dagli inscritti agli I s tituti per 1e « 1\tiissioni estere », i quali potr.ainno così co,m pletare la · coltura onde svolger e la loro opera, altamente civile di umanità, nelle regioni ove sa.ranno poi destina.ti . L'inaug urazio.n e ebbe l~ogo jn forn1a mocl-21.S ta, i1ell' Aula Magna della Università, con l'in terve11• to delle p rincipali .autorità locali.

Una settimana di gastrologia clinica a Parigi. Dal 10 al 18 ottobre il dott. F élix Ramond, .a ssistito dai do t to.r i J acquelin, Zizine e GoTostidi, t errà nel suo servizio (Hopital St-Antoine) una sarie di 0011ferenze sulle iprincipali malattie dello stomaco e del duo<leno e sui meto·d i nuovi d' esplor azione e di diag1'! osi di questi organi . Dimos trazioni pr.atiche accon1p.a gneranno ]e conferenze . Quest.e t:•O·no gratuite ; la tass.a d' iscrizio,nie ai lavor i pratici importa 250 f1~ancl1i .

Borse di studio della Fon<lazione Rockefeller. L a Fondazione Rockefeller durante il 1926 l1a asseg11atp 889 horse di studio, direttamente od att r.averso altri Enti; ·di esse, 386 11anno permesso .ai conoessio11ari clt recarsi in paesi stranieri.

Premio Amerigo Barlocco. \

Con &. D. n. 1451, . pubblicato nel1a Gazzett a Ufficiale, n. 201 , 1927., la R. Università di · lVfoden.a è stata autorizzata ad accettare una d.o.nazione per l'istituzione del premio an11uo « J>r of. Aro.e.r igo B arlocco ».


[ANNO XXXI'' I F ASC . 40 ì

11 J->OLICL lNICO

rcr1~ebbero

E la1·giz io11i e la sciti. A Lecce il comm . L uigi Sc.arciglia 11a elargito la cosipioua so1n 1ma di 3 1nilio11i di lire in buo ni del 'l"eso.ro e L. 100 inila in valuta per I.a lotta locale contro l a tuberr colosi .

Donazioni all'Università Harvard. Alla recente in.au gur.azione dell'U11iversità H a rvard fu an11unziato ehe dura.n te l 'anno scola.st ico 1926-27 e·s sa ricevette delle don azioni p er oltre 6 milioni di d\.Jl.ari , pari ad ·o ltre 100 m ilio n i di lire itali.ane, oltre gl" intr oiti delle sottoscrizioni pr01n-0sse tra gli ex-alu1111i e l' introito del lascito Gordon McKay.

Per l'insegnamento della. Clinica chirurgica alla Tulane University. I/An1ministra.zione della T ula ne U niversity di New Orlea11s (L ot1is i ana) ha stanziato 150,000 dollari annui per or ganizzare l'in segna.mento della Clinica chirurgica col s1iste111a del cc full-t ime >J, cioè in 1nodo che il direttore e il perg.o.n ale assistente vi co11saorino tt1tto il · •p r opr io tempo.

eliminati, m a si .avr eb,b e una base p iù larga di scelta e il respon so sa.rebbe più soggetto a controllo.

Esclusione delle medichesse dagli impieghi in Inghilterra. La. Feclerazione delle mediel1esse in Ingl1ilterTa.. 11a elevato u n''ener gica p rotesta contro il Consi-

glio della CJontea di D ur h am, il qua.le recentemente h a deliberato di escludere le donne m.a.rit~te d a qu alsia.si irrupi121go, segue11do, in ciò, l'esempio di .altTi M u11icip1. L a· protesta rilev.a chein questo mo1do si rinu nz.ia all'opera di .alcune me.diche&Se che b u,n no dim()stJ:ato esperie·n za. e .a.bili tà indisol1t ibili; rileva inoltre ohe . p·er alcune do11n e i griavan1j d ell:.t fu.i11iglia sono relativamente lievi, ad esempio per quelle senza b1a.mbi11i o i cui figli h an no r aggiunto un'età cl1e richiede mlen o l a sor veglia.nza I~a terna ; rileva i n fine che l 'esper ie11za p·e rsonale acquistata nel matrimon io e nelLa u1aternità .aggiunme vialore a queste .p rofession iste, p er esempio nell' assisiten.zta ai ban1bini; la p r otesta fa an ch e delle consi d er azioni econo1niche : osser1~a che è ingiusoo sottrarre alla professione di2lle don11e çhe ,-i h a.nno con.sacriato .anni di l.arroro e di devozione e che si fa toroo anche a l pub blic-0, il q uiale viooe ad essere privato dei serYizi che potr ebbe ottener ne. 1

L e a s sicurazioni sociali in Francia. L a I1u ova legge f.rancese per le · assicurazioni sociali importer à ·u n .bilancio di 4 milirurdi e mezzo di fr.aJ.lchi 1'.ann o, di cui 600 inilio n i ciroa per l ' assicur.aziotUe malattie. Il .S indacato dei Medie.i della Senna ha di r ar mato a l riguardo 60 m ila co p ie di una ci1~co.lare, in cui .afferma ohe i m edici non sono ostili .al principio delle a&'3.icur.azioni soci ali, ma soltanto desiderano evitare gli svantaggi che possono deriva.r e dal i1uovo sistema di medicin a statale. Qu.a11to ineno, vor.r eb,b ero che fosse iassicuriata la libera scelt.a del ·medico da p arte dei p azienti e che q uesti p·otes&'ero retribu ire il medico 'direttam ente, senza l ' inter~-0sizione delle Società di As-· s jcura ?Jio111e, le qua.li richi edono un esercioo di funzionari costosi e cavillosi e conS'entono .a.bt1si politici. 1

1

P el' i co ncor s i a i11ter ni negli ospedali di Parigi. Nella stamipa n1edic.a f r.ancese si rinnovano le discussioni, cui abbian10 altra volta accennato, per i ronciors i ad interni i1egli ospedali di Patri·gi, dato ch1a dalla costituZtione de lle Commi.ssio1J1.i fatta pe.r orteggio - può desume1\c:ii in p recedenza il nome ·dei vincitori Alcuni dei concorrenti devono attendere fino ali'età di 40-4~ anni, se la sorte non li fa.vorisciei prima i1ella oomposizione d·elle Commissioni esaminatrici. Tutto oiò ingenera 11uo stato di demoralizzazione ed importa un insano sciupio di energie e di tempo. Ultimamente :il urof. Sica,r d si è dimesso da commissario, con una lett~ra a p P1 ta in oui egli propone ohe l a n<>mina degli interni sia affidata a.lla <e Société des Mé l ecins des Hopitat1x de P.aris », senM concorso; la scelta cadrebbe fra q,oloro che hanno supe.r;Yto dne , ·olte il primo esame. Gl' intrighi non 1

Creazione di un

e.

Argo l\Iedico " n el Belg io .

L a « Féder ation Médioale Belga», cl1e collega. t u tte le Società mediche del B elgio·, ha a piei·to i1el suo bollettin~ ntensile u n,a nuovia sezione, cheraccoglierà qu.anto si p ubblica n ella stampa pol it.ica, che possa interessar e i medici, .allo .scopo di accentrare le oontr·ove·r sie e le discussioni, in specie peo~ q'llanto riguar da le Società di Mutuo Soccorso (assicur azione çontro le mial aittie).

Onoranze al prof. Cabred . L ' Accademia N azi o·n -a.11e di Medici11-a di Buenos.. Aires 111a deciso 'di ano.r are i l prof. D omingo Cabred, fo11datore della Cattedra di psichi.atria alla Scuola l\tledica di Buenoo Aires, .alla ct1i attività si d eve la fonda21ion 13 di nu1ner()si manioomi, oomeLas lVIercedes, Oliva, ecc., i1onchè di nurnerose . case di salute e ospedali priv.ati.

Vittima d ei rag gi X. · La F-ondazione Carnegie .per gli Ei-oi ha assegnato 600 dollari annui .al clott. G. C. Willj ams, che dal 1895 fino allo soorso a.nno ha oo.mpiuoo opera assidua di roentgooologo. Egli prestò servizio durante t u tta Ja gurerra. Ha contratto una ra.diodermite per la qu.ale si dovettero amputargli, in otto riprese, la mano destra e due dita della sinistr.a · ora ha. dovuto rinunziare alla sua ' attività professionale.

''r·

-

I l dott. Ma ranon. Come n e abbiamo dato notizia, il dott. Maran6n era stato conda.nna,to ad una multa .d i 100 mila pesetas (pari a.d oltre 300 mila lire) ed al


[A~~O

XXXI\ ', FASC. 40]

SEZ IO~E

carcer e, perchè accusato cli aver es.presso ()1p1n1oni oontrarie a quelle dell'attuale gov'èrno spagnolo. Non .::i,ppenia uscito dal carcere, egli è stato ohi.amato al Palazzo Rea.le p er as.:ci.stere ~na paziente, su richiesta persona1e della Regina l\1adre. Subito dop o si è tenuta la pri1na ~ssise della Corte Marziale, la quale ha giudicato Mara:ù6n e lo ha mandato com1p letamente assolto. Qu€sto giudizio, però, non \Tale a liber.arlo dalla condanna preced1entemente inflittagli.

Radium ricuperato. Nel cc Goffi.e Hospital » di Sheffield, i1ell' Al.abama (Stati Uniti), era stato perduto un tubetto di radium valutato circa 80,000 lirie. Esso era assicur.ato. Dopo tre settima11e di ricerca, tnediante l'elettroscopi-0, si potè ritrov.a.rlo tra le ceneri di una fornace_, i11 cui V"eniv.ano bruciati i r esidui della città. •

Per un volontario della scienza. Un Comitato nord-an1ericano ha raccolto j fondi per la costruzione di una casa rurale, che è stata offerta al sig. John R. I(i ~inger , il quale 27 anni or sono si era offerto per un esperime11to, eseguito a Cuba, dalla nota Commissione medica militare, per accertare il compito delle zanzare nella tras1nissione della febbre gialla. Egli contrasse la n1alattia e ne rimase inYalidato. Il g overno degli Stati Unit~ gli .aveva assegnato una p.en sione di 12 dollari 111e11siliJ elev.a ia poi a 100 e rocentemente a 250 con legge &peciale. La casa rurale, vasta ed el•egante, è stata eretta .a Huntington, nell' Incliana. Il Kiessinger al momento dell'esperienza era un soldato volo11tario. Insieme con lui si sottopose all'esperimento un compagno) nominato Jphn J. )lr>ran, l' uno e l'.a ltro nativi d ell'Oh io.

Infortunio professionale. Si è eomrpiuta a Londra un' istruttairi.a giudi· ziaria p er la ino.r te sotto a11e&tes.ia di una donna

1457

PRATIC.\

dell'età di 35 ~n11i, al St. Bartl101omew Hospita.l. E risultato ohe per errore le venne som.m inistr.ata anidride carbonica invece di ossido nitroso, insieme ad ossigeno (al 20 %) : tre n1inuti dopo si ~\e­ va arresto del ouoré; tutti gli sforzi fatti (dal1' ini~zioine d~ tricnina al massaggio del cuore messo a nudJ), pie,r la durata di 75 minuti, riiusciv.a110 vani. L'autopsia, eseguita. da sir Bernard Spilsbury, dim-0stra.v.a che 1a do11na era in ottime oondizioni generali e eh.e l'operazione a.v rebbe .a.vuto 1Jieno successo·. E risultato che l'anesteti&ta aveva eseguito, nel corro di 20 anni, circa 20,000 a.11estesie, &enza che si .producesse mai alcun incon\eniente . L 'errore fu dovuto .alla circostaiflza. ch e l'.anestetista stava in piedi .a11zicl1è a sedere, come al solito, e ohe ciò non· gli fece ricono.scere be11e il oolore delle bombo.le. Il giudice istruttore ha sentenziato cl1e con,-errà usare colori ben a.~iconoscibili e ta.ppi diversi per le bombo.Je di anidride ca.r bonica; non tro.vògli estre1ni della oolpia e mandò :aooolto l'.a nestetista. rioonoscendo tratt.arsi di una cc rmorte d a cli• sgraz1a )).

Il 13 ago.sto u. s. un incidente .automobilistico troncava la vita del dott. PIETRO SPANDRI, nato a Venezia nel 1874. Er.a stato assistente di Giordan·o ed aveva pubblicato pregevoli 0011tributi nel campo della cli11ica chirurgioa. Un 'intrapresa industriale lo aveva distratto dalla lJl'O·f essione. N ontinato presidente della Congregazione di Carità, aveva. spiegato opera preziosa : fatto costruire alloggi po1polarj, aperto i1egli ospedali l' i11ternato e&tivo pier studenti, dato in1pulso alla Scuola N ani p er infermiere, sfollato gli ospedali distribuendo i malati in altri locali .ad.atti, ecc. Le s11e qua.lità fattive ne Tendevano ri ceroa.t~· l'opera e ii giudizio . A. P .

==================================================--=·==================================

Indice alfabetico per materie. tratAdenopatia tracheo-broncl1i.ale: P ag. ta1nento )) Bibli<Ygrafia Cistografia nel1a diag11osi di tubercolosi )) dell'apparato gen.-ur. Comn1ozion e çerebrale: p ostum i psico. . )) n e r,·os1 orga111c1 Gruppi s.ang .1igni: oomportament-0 in )) alcune malattie )) Istamina: saggio gastrico dell' )) Peyotl: il · Meningite cer.-spin. epid.: liquor lim1,ido Me11i11gite tbc.: di1nostrazion e del ba)) cillo di l{och nel liqt1or .

1449 1447

))

1445

1

))

. Paa. 144& Pol1n·oni: sclerosi n ei ban1bini )) 144Z Sclerosi multipla: diagnosi ,e terapia Tubercolosi : limitazioni dell'elioterapia )) 1449 Tubercolosi pol111onare e gra,v ida11za 1449 )) Tubercolosi poln1onare : elioterapia . 1449 )) Trasfusione del san·gue: tecnica . 1-!30 Tumore (oolest·eaton1a) dell'~11golo pon)) tcrcerebella;re . 1445 • )) Tumo,ri del lob·o fro11tale 14-15 T111nori fibroepiteliali della pelvi r enale )) 14-!6 Tumori sper~mentali da i11gestione di catr.ame . » 1-±39 Verde di Pn.rigi: uso » 1-!49 Zanzar e : i)rotettivi contro le p11nture » 1-!51

1443

14-29 1423 1451 1450

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Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel P oliclinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la f onte. Diritti di proprietà riservati. -

Rom& - Btab. 'l'iJpo-!Jit. Armam•i di )(, OoU!l'rier.

V. ASCOLI, Red. rewp


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IL POLICLINICO •

Dott. Prof. G. DE VINCENTIIS Docente di Patologia e di Clinica Oculistica nella .R. Università di Napoli

anuale · di

culistica

ad uso dei medici pratici e degli studenti con prefazione del Prof. ARNALDO ANGELUCCI Dir ettore della .R. Clinica Oculistica dell'Università di Napoli

Di questo importa11te Manuale che il chiaro autore, con criteri prevalenteniente pratici ha redatto per la nostra Collana, ci onoriamo riportare la Prefazione con la qt1ale si è compiaciuto presentare il volume, l'illustre Clinir{"> Oftalmologo della Università di Napoli.

· Il manuale di Oculistica clie il prof. Giuseppe de Vincentiis dà alla Zuce per i nitidi tipi della Casa Editrice Pozzi presenta tutti i requisiti e pregi necessarii ad zin 1nanuale di una branca medica speciale. Destinato allo studente ed al medico pratico, esso risulta veramente utile per le molteplici e coniplesse qualità didattiche e scientifiche di cui è fornito: chiarezza della forma, giusto senso delle proporzioni, sagace cernita di ciò che è indispensabile sapere p er l' eru-d~zione scienti fica, esatto rilievo di quanto concerne la pratica del m edico generico e dell'oculista, accorta scelta delle illustrazioni integrative del testo. Inquadrata la materia in ·uno schema razionale, l' A., prinia di trattare delle singole affezioni dell'apparato visivo, molto opportuname1ite esamina, nella prima parte del libro, il mirabile fenomeno della visione nei suoi vari coefficienti, nella seconda, le norme generali di semeiotica e terapeutica oculare. Date così al lettore le necessarie basi d'indole scientifica diagnostica e curativa, pass~ nella terza e quarta parte del libro a tracciare i vari quadri morbosi nella giusta estensione relativamente alla loro importanza pratica, con/orme ai fini dell'esercizio medico quotidiano. La scelta deg·li indirizzi terapeutici, fatta con sano criterio tra quelli che l'esperienza clinica ha sino ad oggi dimostrati di più sicuro successo, dispensa il lettore da una selezione critica tra le diverse norme contenute nella letteratura per le varie malattie oculari, confere1ido così al libro il carattere di una guida agile e sicura. nella · czLra di queste. Il libro, infine, riesce ancor più lazidativo perchè nei punti prin- · cipali 1ion trascura di citare i lavori e le conquiste scientifiche dei più eminenti oculisti italiani. Questi rilievi e questi pregi mi portano alla convinzione ch e l' A ., figlio d el mio illustre amico e predecessore prof. Carlo de Vincentiis. abbia nel presente manuale egregiamente assolti i bisogni della Scuola 1 · e d ella pratica. Prof. ARNALDO ANGEL UCCI. Volume di pagg . XVI-62·1, sta1npato su ca rta pesante semi-patinata, riccamente illustrato con 259 fi gure in nero ed a colori n el Le5to I! con un:i Tabella e Sf'tt e Tavole a colori fuori testo.

Prezzo L . 6 8 più L. 3 per le spese postali di sp ediz ione .

Per i nostri :ibbonati sole L. 6 3, in porto fran co . I

In viare i Vaglia Postali al Sig. LUIGI POZZI, v ia Sistina, 14, aggiungendo: « p er l'Ufficio pO$tnle Succurscde diciotto», ROMA. Per i Vaglia Bancari (ch e devono essere ric:cuotibili in Roma) basta indiriz· .zare: Sig. 1.UIGI POZZI. via Sistina, 14, ROMA.

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Roma , 10 Ottob1'e 1927

ANNO XXXIV

.Fase. 4:1

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIO NE

.PRATICA

REDATTORE CAPO: PRO}~ .

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO. G. 'l'o nell o : Pio-pneumotorace subirenioo. - A. Gasparini,: L'ernia med.iaetini-ca. n-el col"6o del pneumotorace terap eutico. - E. Battoni: Intc-rno 3. nn caso cli ascesso ·del polmone guarito con il pneumotorace terapeutico. - E. Garrone: Difficoltà della diagn06i etiologica del pneumotorace spontaneo. - E. Ourti: Tera pia. pneumotoracica e gravidanza. E. Curti: Ris ultati a dietanza della freni eo t omia bilaterale. ' Lezioni : L. Petechacher: Indicazioni e risultati del pneumotorace. Sunti e rassegn e : L. Cornet: Pneumotorace artificiale oon eruia del medias tino. - Piery : Le indicazioni del pnettmot-orace artificiale, dell~ frenicectomia e della to r n,,cectomia nel trattamento delJa tubercolosi pol· mona1-e. - A. Weisz e E. Koppenstein: Il pneumoto. rac:e opontaneo. - - A. Muggia: Pneumotorace spontarH·o del corso di affe~ione gaetrc.-enteri.ca acuta. C. Ten coni e E. Pi.e oni: Tuber colosi polmonare in graYidanza e pneumotora ce a rtifi cial e. ~o sse rv a z io ni

ctiniche :

OSSERVAZIONI CLINICHE. R. O SPEDALE CIVILF l)l l::>ESCIA. '.[lrof . ..\ . ConnEno, chiru rg o pri1n. e soprintendente.

Piopoenmotorace . ubf"renico } \rJl'

il d·ott.

GUIDO TO.NELLO,

assisten t e.

l ,a 11om en clatura « P iopneumotorace . sublfrenico ,, è stata intTodotta da Leiy d en , 1per .denomi-

naTe una raJccollta 11urul·enta 50tto diaframmatica con contenuto ·di gas da put refazione. Varie sono le cause ·di questo processo morbos-o. Le l)erforazioni idi un' ulcer a ·g astrica o ·duodenale, ;d] cisti suppurate del 'fe gato o d·el pancrea s, raraimente ·d el r en e e 1della milza, sono le pi-C1 frequenti. Causa l(l)bbastanza fr.equente è rappresentat a 'Pure dalla aJPpe11dici te. Di origine a1ppendicolare è s tato il pio'Pn eumotorace su,bfrer1ico idi u.n mala to , studiato n el n ostro S1)edale. 1Ne riporto brevemente la storia clinica. 1

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..\., op erai~ . di Borgo a Buggiano, cli anni 19. EbbP parailisd. in'fantile a 2 anni e ·gli resi·duò 1\1.

atro'fìa della ga:mlba sinistra. Non ha avuta n essun'altra malattia degna di nota.

Conferenze : Turban: P a1'alipomeni della tisiologia . Cenni bibli·agrafici. A ppunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Le in cli cDzioni del pnerunotorace nella tubereolosi polmo-

nare dell'adulto. - L'importanza del m o'Vimento mecli.istinico nel pneumotorace. - A l cuni casi ·d 'ascessi polmona.ri aouti trattati <:-On lo pneumotorace. - Il pneua:notoraee nella. tubercol-0si laringea rinfantile. Il tra.,ttamento delle pleuriti gravi purulente del pnenmotorace. - Cura del pio-pneumotorace con le iniezioni di olio ,gomenolato. - Esiste una ipotonia del diaframma n~l pneucrnotorace terapeutico? - La glicemria inel ccm o •del l)Jleumotorace .artifì·ciale. L 'oopettora zione ~..cillifera e l'evol1izione di a l.cunie tub€rcolosi cronich e. - NOTE DI TECNICA: Un nuovo metodo di ,p nei1motora..ce artificiale. - L'import.anza della tecnicl'.I, per la r iuecita del pnet1motorace. P OST\ DEG LI

AUBONATI·

Nella vita professionale : Con-cor&i. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

Quindici giorni iprima della 5Ua .entrata in Ospe·d ale soffrì d.i 'Una 1coli,ca violenta nel quaidrante inferiore .destro dell'add·O•m e, ·c oli·ca accomp%O"JJ.ata da vomito e da forte ri·alzo termico. F•u dragnosticata per ,colica aippendicolare. Migliorò ben presto - t.aniJo ohe aveva già incominciato, a n1angta;re •di tutto. Una diecina di giorni , .d opo la colica, gli comp,a rve impro·v visamente un:a tum efazione al quadrante superiore ·destr-0 °d ell'adclo·111e - tumefazione ·dolentissima, aocompia:gnata da, i1otevole affanno .di r·espiro e da temp eratt1ra ele-vata. Gio•Yan e •di gracile costituzione !fisica, appaTeccl1io sc1h eletri.co· rago1are - masse mwsc·O·l ari flaccicle, atro,f ic he nella gaimba sinistra - pannicolo .adiposo scarso - colorito della p elle e delle m1ucose vi5i.bili p·a llido. n ec11bi to laterale sini·s tro. Tora ce . - Aùl'is pezione del rt:orac·e si no·t a au· rnento di volurrne ·della 1base 1d·ell'en1itorace de, tro. L' emitorace sinistro si espan•de regolarmente nei movimenti r espira tori. L' emitora:ce 1d·estro i1on si esp ande. .t\lla. paLpazione il ,f r·emito vocale tattile n ell'emitor.aice destro è aumentato a.I dj so·p ra e a·b olito al ·di sotto della 4a. 1cost a . N·orm·a le n ell'emitora;ce sinistro. Alla percussione al idi .Siopra del 40 "spazio intereostale di 'd·estra si ha .su'.)no ·ottuso, fr.a il 4° e il 7° spazto intercostale suono metallico , al ·disotto suono ottuso All'as1coltazione dell' emitorace destro respi6°0lffiante so·p ra Ja 4a costa - silenzio respiratorio in basso. Rt1more di guiazz·amento nei moYimenti ·de.I ·corpo. - Resp·i ro n ormale a sinistra. 1

ro


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11. POL

euore:

legger111ent e spot>tato ' ' erso sinistra. Toni l)Ul'i e netti i.Su tutti i focolai. Addome: espanso ·enormemen te n el quad.r anite superiore di ùe~tra, dolente alla pressjone. ~elle orine traoce d'albumina, glt1co,5io e urobilina assenti. rremperatura 39-39,5; ipolso 110 ritmico; r·espiro 40. Reperto radiologico. - Il diaframma ·destro è solleivato in alto e raiggiunge la 4a cartilagine ... cos·tiale. Al ·di so~i.ea della falce diaframmatica notasi t111a zona di opacità da riferirsi al polmone atelettaisico-. .t\l .di-sotto del «iiaframma grossa bolla gassosa, che in ba:sso si continua con una opa:cità a livello orizzontale netti-ssimo, elle cam1b ia di livello e di di&posizione nelle ,·ari e ~osizioni del corpo, con i caraitteristici movimenti on,dulatori delle raJccolte i·droga:ssose. Diagnosi radiologica. - Pi<llpneumotoraice sub. fr enico (conf. radiografia). Una puntura esp1'orati'va praticata n ell'ottavo

spazio inter.costale ;des.tr.o sulla ascellare posteriore di·ede e5ito a p·u s 1coroso, molt<:i 'fetido. La cultura del p·u s, su c0tmuni terreni fu .n egativa. Però non fu prati·oota in ambiente anaerobico. Fu fatita un in chsione (:proif. Cor,dero) n ell'ottav 0 spazio i·n tencosta1e, e ne uscì circa 3 litri •d i pus con i :caratteri su«1descritti, Rapidamente le -con.diizi·Oni del malato migliorarono il resipiro divenne ipiù regolare, la enorme tumefazione ad,d ominale sco·m parve, si abbais'Sò la temperruture. 1

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Inter.e.ssante è di . sta·b ilire l'ori.g ine appen'dicolare di questo asces8o. ,s ,e si pensa ohe il malato non ha mM so•f ferto prima ·della presente malattia ·d isturoi gastrici tali d·a farci pensare ad un 'ulcera dello stomaco, ~i può escludere siasi trattato di una iperionazi·:: in e di ulcera. La sintoma tologia su,d-Oescritta apparsa improvvjsamente. ci fa esclud ere l'origine dell'ascesso daclla

ICLl~lCO

1p erfora.zione di u11a cisti .suppu1·ata del fegato o di lln altro org,ano prossimiore, anche perchè· 111anca,·ano si11to1ni di alterata fu11zionalità di questi organi. L'an1malato 15 giorni r)ri1na di presentarequesta si11drome morb.:nsa, ebbe ·u na colica Yiolenta, con localizzazione dolorosa nel l)Unto di ìVIac Burnej, colica accorn•pagnata da ·vomito e· da _'febl)re, sco·m p1arsa jn breve temrpo. . , -ien e spontaneo di m ettere in rapporto la presente malat. tia ,con l'.attaJCco a1p·pen di1colare Si )fferto in precedenza. Il Dieulafoj si occupa in ino clo particolare delle comrpliicanze d ell'ap.p cndieite. 01ia1n1a « epopea ap1pendi-colare » gli sta.di di. S\'iluppo cJelle yarie compJicanze. Uno degli t1lti1ni sta·di .ae1rep Ypeai 1

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apvendicolare dcl Diculafoj è l'ascesso subfrenico. At1tori come il Nothnagel, l'Ebstei.n. il ~Iajdl~ il Lang, il Martinet ecc., riportando casi di asce~ -i subfrenici aiecennano all'origine appendicela re ·degli stessi. ·,< E pr·Jtba:b ile dice 11 Cordero (1) - cl1e molti deg·l i as'ces&i &ubfr enici dei qualj non è stata riconosciuta la causa clj•p endano· cTaJl ra.ppendicite: difatti ora cl1e questa rnalattia è n1egiio conosciuta anche nelle sue CO.ffilPJi canz.e lontane,. ' il numero degli asc0ssi 6Ubfren1ci (}a caui51a ignota è 1dimint1ito , ed è aumentato il n umero dì quelli td ipendent i claill'appcndicite ». Fra questi,. cni aiccenna il Cordero, è da ascri \'ere il caso 1

Patoge1iesi, a!l((fomla patologica, sintoniatologia delle f e.'\iOni ri. cera[fr 11ara-appendicitiche, 1007. (1)

CORDERO.


SEZIONE PRATICA

di ascesso s.:>ttodiad"ra1nmatico con co11ten·uto di ga~ ])l1t.rido, operato e guarito qualch·e tem.po fa in que5.to Spedale, in t1n !tranviere di Pescia « --j1,·estri ..\.ttilio » ·di anni 23 nella cui anamnesi prossima si trova cenno di distunbi intestinali vaghi. La propag.azio,n e ·d·ell'in1fi·am·maz.ione da1l'ap. pendici? al dia'fram·m a ipuò avvenire o per anomalia di p osizione dell'arpp,e ndice stessa o per propagazione attraverso i linfatiici, perch1è anatornj camente l'a>ppendicite inizia. c-0,n una infiammaz·ione del te&suto linfoi,d.e sottomucoso e per un processo ·di linfangite inter·stiziaJe 1Pienetra a pieno spessore nehle ipareti raggiungendo la st1per·f1cie peritoneale (Fo:rgu e). Le tàppe di questa propagazione lin·fartica sono: l'ascesso peritiflico, il flemone perirenale, l'ascesso subfreni·co, la plPl1rite tJ)urulenta. Conicl11·d endo: • l'atto .o,perativo iprecoce neJl'iappPndicite è il mj,glior mezzo profilattico 'Contro tutte le possibfli comiplicanz.e .e dopo l'a.Jttacco appendicolare l'aipiparente benessere (-come n el nostro m·alato) d eve sempre tenere in guardia il curante. 1

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OSPEDALE CIVILE DI

di!I'e~j1Ja

PADOVA

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DIVISIONE

dlal Prim1ario dott.

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~IEDICA

ZANCAN.

L'ernia mediastinica nel co1·so del pnenmoto1·ace terapeutico pef' i[ ·dott.

.A.NTONIO GASPARINI,

aiiuto.

146t

e questa è la consegu e11za cli gran lunga la: })ÌÙ f.re·qiuente a cui p1 uò port&re jl dis11ve1Jo di pressj one f.r a i ldrue emitorac i, ne i ri1g.ual'ldi deI comportamento del meditast]no , no11 è p&ò l'.u nioa. Un'altra 10onsegm etnza, che si manifesta con· relativia rarità, è raip(presentata dialila estro1flession c del rn.e·d iastino in pruni i di magigiior ceidrevo[ezz·a, p·er la qu1aJe viene a formarsi rn·ell'emitc.1iTrucie ·sam o un.a sac.ca g'aSi.Sosa co·municamte ool pc.nn1moto·naice •d·el ato 01p·posto. E ciò c:h e costi t11isc.e quella corn·dizjone patolo.g jca i1ota sotto il nome ·d1 ·ernia metdò1ani.sti.ca. l ..n. .p ato1g enesi de'rernja incd,i.anistica è intimarnei1te leg.ata alla conoscenza dei cosidetti p·urn-· 1i deboli del mediasti no. gtià be11e cl in1ò ~ tTati dagtl.i stiudi di ~iitsoh. Qu C'~to an1tor e osserYan1d0 ,. attrav.erso una a'Peii.'ttuira praticata. s.11ùla 1)arete· anieriore 1d.i un emitona1ce. coim e si com1porr'ta il med.irastino in segu1ito ad 'U!l1a sovra1prressione oui f' sot.t01Posto p1er i.nsruriìflazdone di gia.s i1el cavo. pleiurico detl .lJa.:to op:p,osto, ha notato c'h e Mi dru.e· p1u nti esso è p.artico.Jar,mente ce.devo1le. Urno, clhiia-· mato tPrunto d1e1boilf ·amterJor.e s1u periore, si est00ld1e· <lal margiin·e supe1rio re del maniuibrio dèillo stern<> f:iJno alla base ·del cuoire a11a a.ltezz1a cjrc;a d011a '3a.-1a costa e ipene~.ra in pro,f ondità per 3-4 c1entimetri; esso è r.a1ppresentJato nient'altro cl1e d•aJl'l1a· niccl1ia del timo. È noto cl1e qu esta gl1iandola }Jer dendo l ' :i.mportanz;a che J1a nel bambin o sr ~ttrofiz21a nell "ruduJ~-0, e vri.ene sosti.fiuita da un· tessuto lasso connettiitvo e grassoso, in 001i raramente si può osservare qua.1che l'esitduo· di sostanza gh.l·anidolare; 1'e d1u e p}et1re mediiaist11T11i che sono quindà, in questio p1u nto , separraJt.e da run tessuto piairtitcowarmen.te cedilbi'.1e ·e dispo.sto taJoTia in; no strato cO!Sì so1.ti1e ·da -esse!I'e ess1e qiuéùsi oocoJ.liite l'una aJ,l'altra. · L"aJtro, detto ~ prunto diebole :p-0steriore iruf erior1e,. è 6itUJato nel segnn1 en~o posteriore ti[l)f1err-ioire 1ctier mediastino , eid è .llimitiato d·a1Qa colonn.a v&tel.bir.aJe· e d!a1'l'a<>rta a1'l'd.n1d.ietro e dall' eso,fago e cruore· all'ava.Illti; amiche iln questo ipu.n to i du·e ifogl~etti: 1d1el'1a tpleura mediastinitca possono essere moltD-> 'ricin·i l'llJfD.o aJJl'ia1litro, e taiLwa esiste, iaIOJCl11e iin~ con diz.ion.i noir!m:aùd, un vero recesso1 ple·uirico che· spotrge da una parte nell 'raltra m·età •del torncie .. L' e...rr".lli a moo.'itaistiru oa noi:n fa ch1e coniferrrnare le· osp1eri.enz:e d-i Niitsch per .qu·arnto r~giuarrdia la esis·tenzia 1d el iprunto debole ·anterior;e sup erioire, tpe.r ch'è è in questo ,p unto che, 1q uasi esclusivamente,. essa si fomna. Secoin·d-0 ·D1uma.rest e Nrits1c:h stesso;.. ~' esiJstenz·a ·de1 1 p unto 1deboi1e posteTiore i.nfiea"i<>re· noo 1è rrrieino 1dimostJrata 1dalla f ormazion.e ld el trian1golo ·di ottusità p1rurruvertebra:le (oogtno df Gro.cco) nelile pleuriti esSIU!ciative in so,ggietti giovanj, doviuto sec<>ndo a!l.icurrui alllo sposta.aniento deJ: m'ediaistlino ·i n torto nelflra ·suia pa!I'te i:n:f eirior·e per~ 1

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f : noto cihe ·drunante ril cor·so del p eruurrnotoraice 1

artifioi'aLe il diils1qruili'OCio 1di pressione inir.rup~eru­ rica che si 'Vi1en·e a .f ormare tra l'emitolflaCe malato e 1'1e mi1twace S!a!Ilo ha una notevole r·~er­ CU8Sione sul rnediaistino e gli or,gaini che queste> r.a:rchii.u1de. Ii m e!ddJastimo pruò esseTe consi·delflato quale un setto dr.i.v isore steso· fra ·i ·dru·e -emi.toraci, fissato -solo alle .dru·e estremi~à dagli origani del collo e del 1d~aifraimma, lib~ro e f]Juttmante n ella sua parte mooian.a .e marntenru.to qiu·i in sito da~9'eqiuili.brio relatJivo d·e.i drue arnitoracd (Baird); qua:nd:o -qiues~o eqruilitbrio irel.ativo non esiste pd.ù il mediia stino pruò essere S(postato v·enso la parte in oui 1è magigtior.e la ·p ressione negiativ:a, ed in grado maigigi1o;re o miiilor e s ec-0n·do qu am to· 1o con sente la ·eLaJSticità td·ei suod tessuti. T·ale condizione si v~rifi.oa f·reqru1em.~1emente n el corsoi ld.e'.11'a colla!;sotel'lapl!a, ·duiI'.ante Jta qimle, ed ·è noto com quale lfaiciJ.i tà sp·ecie nei sagigetti giOV'ami, anche senza portar·e ·la pressd.one tp·enrumotoracica a valo:i positiivi,, ,j J mediastino può essere attratto v~rso la par.rte sana s~esso qwasi a g:uisa di utn arco di 0erohi-0 e 1dotato talora idi movimenti pendolari ri1tmiK'.d con gli atti r espiraitori.

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lL POL CCLl~lCO

Ja pre~siOTue eser.c.itata :dal liquiJclo, se.condo altri a ll a distensione del· CIU9. di 5acco 1pleuric.o inte1·ao1·1 ico-esOifageo. L ' 0r11ia del m edil&Stino sj for1nra. 1co111e si disse , ' <Jt1a.si esdliusivarrnemte n e] ounto de.boUe an~erioa:e su11)eirioi-e; si ptUò osservare anoh,e .una disten sion e (J.eJ reic esso p!leurico 1po1sterio re i;nfer.i ore, ma raJ.'armcnte in .fo1I".ll1Ja tale 1d1a costitujre unia Yerra ernia; a qiu,anto mi oo.n·sta fu 1deif~ciritito un runico -c aso di erni1a 1di .qiuesto r eces'So, ed è qu1ello· dj Bral.l ('r e S1pengler. Con inagg.i ore frequenza l' eìf. ni a si form1a a destra, n·el ·cox·so e io è <ti p.n e11motora·ce si·n iistro: siu 18 fra i célJsi cll'' critti ·lai Ya(('i autori, 13 sono fdd ·erni1a 1destr.a (casi di ForJ.an jn1, Sttv.elmann e Rosem1b1'att. Ci vidali Duma' 1 T l ~t e Erette, Ciélilltieri), e 5 a sinistria (casi di Bro.uer e Spenigler, Saya,go, ì\Iurailt. e~la ' : p1eif spicga:re c;uuesta m agigiore freqiu·enza de1l'ern1a <l est ra bi1so1gma ch·e oltJ'e [a raig;ione an atoimica rucoenna ta in t.erv.engar10 aJtri fraL.toTi ca rendere più fari lmente 1d'.isterrisi1 b]J e il crul di sac1co stnristiro, 1Petc·h iè per 1Ja ragione anf1to1mi1oa stes•sa dovtrelblp€ ' erifi cnrs·i l'in.v.erso. Infatti merntre ·i l oua di SaJCrco s·ini stro Timane •al li\' elio td:e1 matrg·in e sternale sinistro, q:1Uello di ·destra inY ece rieis1c1e fl sonp.a.ssarc la linea mediana port•anid osi an1c1he tia lora lur1go il lJond o sten.nale s-iruistro. Ln presenzia dei punti 1deboli medi1rustjnici ravpre, cnta la rélJg:ione anatoffii,ca e anchie la pirinc1pale dell'ernia me1diaist,i nica; questa si forn1a quando i p1u nti deil:loli non ]')Ossono r esis~·e re al disliYcll o di rpr esisio.n e fr;1 i drue elll11toraci; obcorre 1però che i 1cJUl di sac co p1leru:ri1ci •siamo 1d:oitaiti -<li 11na abnorme 'ddstensibdlità e ·si•a b1en e coìnlservata la elasti,c-irtà d1ei tessuti. ·P er qiu es1to l'•eirni1a del 1ne1di,a1Stino si os•s er·va con qu1a1si 1e1sc1Ju1sività n ei sog1getti gjo:vall11i, e n ei · qnali non sia irntervenuto preoedenrt.em enté a1crun pT01c·esso pleuritico a rendere la pl·e>U[',a ainer:.l:&tiloa. Concorrono poi altri f.attori c oaidi1u~ti, raippresentsa1•i 1d1a corndizioni affattio in•dtiividuali e cl1e solo come ta'li possono a,·er.e viailor e n ella ,pa:togenesà. deQl'ernid. del m e1dtiastjno : tale JYllÒ eS1Seire la pleurite in atto.· lra quale 1p orta a1d una m a;g.giore C·edibiliftà della sieTosa e aid U[l a111mento di pressione i.ntra1pleurrica p.eir la presenz.a cii essnra.ato liqui,do (casi .ai Cevi1daJj , dii Br auer e Spem.gler ); impoi-i.anza p·u ò avere "p1uire l~a fo:rtte nre1sisione n egatJivra n ell'emi1fOO'aic1e 1oppDsto 1pe>r le·s1ioni po1lmonruri sclerosanti (caso di Sellia). Qu esti finora consi·derat.i 1so1no fattori oh e c.a;usano l'estrolflessiO!IlJe -ple1l'rica per azion e dJellia sola forz.a d i at1irazione -eserritata dalla plfe&Sione negatri.vn 1a·ell' emiitorace -sano. L'ernia in questi casi si forma precocem ente, appe.n a cioo r a.gigirunto il cO'llasso polmonarr. e con pressione os.cillante attorno allo zero; 'Ptlò e ere ohiamata ernia <l a attrazione anche 1

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XXXI\" FASC. 411 1

se in qualche era.so la 1Pressione pneumotoractca in riposo è di + ~ = + 4 (oasi di >Caaitteri), il cl1e non rawres en~·a certo 1una :Lperpressicme ne!l ver o seniso d·ella parola, tale da poteT provoca.ire una ' ' eTa ernia d.a propulsione. Preticam,en.te ipUò esistere anche l'ernia da ipropulsione, oaruisruta 1dJa1lra fo.r za 1ct1ell1a pi.re,ss.to.ne pineu· motoraa:hca p.or tat·a aid alti v1alori positi'Vi; taO.e ernia .può v&iftc~arsi in i!Il!div:iid.u i aJVlanz6Jti d'età, con peillUillotoir.ace d·a l1t1ngia data, ancihe se oon pleura ispessita d.ra prec1ede.rute 1pll.euri'te. T.a le è il cas·o -d1es•critt10 dia Dumairest, il qu:aJ•e .p.airla di un ,m aJato com. 1p neumoto.riace sinistro, con p•l eura scJer.os aita d.a piregresisa pleurite, e cn.e perdJuto ·di vilslta .ptl'esentav1a dOJ)O un anno co1p1io-so ver&am ento ltqiui1do e volrurn.inosa eI'nia m edliast:Lnica desbrra. Erano q1u i presenti le condizioni n ecessa.rie a d1rure l'ernia da p!rOipUlsione, e cioè la forte J}ressione e la forza e,serci~ata ·da. Uiil gira11 P.eso di liqiuiJdo. p.erò questi caisi r3fl)!pil'tesen.t ano u11a ·e·ventu.aattà r al'la. L·a 1stnttom.atoilogia. s101gigiettli.va ·del1Jl' ernia m edia . stj11ica pruò esserre n'U1il.ra; talora invece, se l' &rni~ è volru.m ino sa, , l'•ammal:ato si lagna di sen ~0 di costrizio.n e in corrispon1d1enzia ld1ella pairte aifet ta , p:r.ooenta amba&cia di ~espiro, d:is11nea d•a sforzo, t to da Sel'lf3 l'·::un ~-sse irritati1\ra; nel caso d·es·.;ri1 malata era c:)lta ancl1e Ll t vomtt.i, pirobl.t·ilrr1ente per 1compr.ession e S•U!l. n ervo vago. Come si vede sono strnto111i clh:e, 11UJI1gii dall' esser e costanti, non r rup,pr e.&EH1tano nulla di oamatteristico, essendo pr·es·s o ·a poco qùelli s·tes·si che si possono veri fic•aTe anche nello sipio stamento in massa d el meldta1sltino. AITT.che l ',eisaime 1plesstmetiriieo e lia ascoltaz.iane non s·emplI'e damno se1grui dai quaJ.i d~1durre l 'esi.stenz1a dell' erni'a; soJo se qiuiesta è volumi nosa si pn.iç> ri1levare U!Il'rurea di tiffi1Panismo pana-sternale con soiffio 8JI11foriico e segno del soldo. L'esame raidi alogiieo è l'tinico c.h.e possa con siour·ezz,a Tenld.ere · manfilesta l'ocniia. Qu1esta appa:risce .ailJ.o schermo quale un'aTea ohiara ohe spicca sulla unif.ormr1tà cl1liarosc'Uil'a polmonrare, limitata da una linea CU['''a con la concavità ri'rolta verso il mediiastim.o; può ess~e paI'agonata quasi ad una tasca le cmi dimensioni sono molto vari•abiJi, ,p otendo estendersi n el senso verticrul·e, se mol't·O YOll\1min osa, dall'·anigolo cleiidosternale all1a base d eil cuore, ·com·e p1ure per so·l o l'altezza idi 2 = 3 coste, prendem.1do irn qruesto oaso l·a forma. di •UJlla pioco1a mezzaliulllla a ridosso del mediiastino ed a sed•e il più delle v-01lte n·e1lia parte alta .di qiuesto (Du.marest) . Amcihe Ile dimensioni traS'\'ersali, cl1e possono essere calcolate . ldaJla di~1anza ·da:l margine sternale al pullltO più sali r nte dell'ernia, sono molto varie (da 2 = :~ fino ad 8 centim etri). Da notare ohe le di~1r11-;i1 ni yariano con giLi atti respiraitori: asumentano ncUa 1

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[.<\NNO XXXI\-, FASC. 41]

1463

SEZIONE PRATICA

esp:i!flazione e ·dimimluiscono n el1La ins1p1irazione fino a p·ote.rsi éll\"ere iin .qu1est.o n1omen~o qJUas1 la sr,-0mprarsa deil.J 'ernd.la; 1qu esta cioè tende a rientrare 1quiando la rarafa21ione g·assos·a c·h e si prod111ce nel pneumotor.aice dutra.nt'e la ins:pin'lazione diminuisce il dwlivelJ.lo di pir,essiorne ifra i due mnitooaci; il movimento quindi d~l'La parete lin1itantfe ·l 'ernia è ana!l01go ai mo:vimem.ti pendo, lari del m edtastino. CaratteTistico il reperto ;ra•diologico rd el oaso di Cevi.dalli : trattasi idi una. malata con iJdJropmeumoto:riace sinisitiro e con ernia medi·astinioa destra grossa quai.nto 'll!Il 1pug·no; qt1esta a1ppairiva allo sCJhermo, dopo aver messo l'ammalata a .giacere siuil. fi1anieo 1destro, a conten11to i>droaereo, e si svuotMia del suo conrtent1to liquido inclinél!Il·d·o la maJ.at,a sul fiancD sinistro; evhdentemente il liquiido dell'idroipneumotoTa.ce poteva entTare od uscire dalla tasca ernialria sr condo la posizione assunta dw1la infeTma. Ques~o stesso oaiso fru stUJdi·ato radio!J.ogicamemnte da BaJdoni, il quale ritenne tratta.Tsi ·d·i iuna 1d!opipi.a cavità d·ovruta alla formazione , in temtpi di,rersi, di due vere e proiprie ernie, ciaso1l!Il.ra con pro1p rio foro di passa1ggi'O, una pii ù grande jnlfeiriore e llna superiore di minori ldli!mensio,nL

cla:11"inizio della cu.ra, e 31d 1Un mese di distanza ·clai 11na. preceldie nte radio1scopia, vi.enie e.seigll.lito ·u1n i1uoy·o es.a me riadioscoptoo. Il preced.ente r.riforn]anento di 550 cent. 1CJUlb·. di azoto av evia. , la.. sr] ato 'UIIla pre1S.sione finale di - 2 + 3; noti.si a11c.11e .cl1e nesS1Un di·stuirbo è a•ocusato dail.1a malata. AUlo sch•e.nmo ,s.i oss·erv.a quanto saooru1e: 1Pneiumoto(I'aice destro com C·O.llllIJre1&sione qua si tota!Le 1

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Fig . 1.

.d•el po:l mane, n essU11a trél!ecia .di l:Lqu i1do n eililla ca;vità pile1Urica; all"erfiirtoraice sinistro la zo.n a de•l c11 ore è soT·m ont1aitJa id.a una Jinea ooouTa , c•urf \"'.a con Jn. conoaività a destra, che rruggiunge i.n a.lto l·a secoillcba ieo,st.a, e ohe rp;ce>hiu1de fra 1ess.a L' i1l ma1~g ine ster.naile un'area ·di minoxe oscurità (f~g. 1) che ,s compare 1 alJ 'a:c·m e •delle 11}rofon·de inspirazto11i ( f.~g. 2). In ,p oche p ar0Je si ri1eYa la

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Es,posto S1Uccintm.unente qu1a.n to si l)'Uò ricaivare

dalla letteratura medica su CjìUesto amgomento, vengo a descrivere drue casi caJpi~ ati sotto lia mi1a osserv-azione:

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CASO I. - Z. 1.A.ne.1da. Ca.sal1hgia, d'anni 22, nata Borgoricco. Anamnesi famig'lia.re negattva. Nessiuna malattia pregresis·a tino ia!IJl '·età 1C11i 21 anni. A qiu1esta eità ha aViUto diue ·voil te, ed a breve distanza di tempo, emoftoe. Questra dà inizio aùJ.a sintomatologia dell·a mailattia 1pollmo1na:re. Ent.ra in ospe<i.ale ill 10 gennaio 1926. Si rile,..,ano s ilntomi di 1Jnà)ercolosi estesa aR 'lobo S•UperioTe 'di td1esitrra. Esame rwdiioscoa>tco: ,f ocolai di broncopolmonite cronica ilnv:rudienti tutto il lobo sup eriore destro ron esc·aivazilone .al1J1a· 11egione sottocla:vera.re; 1"'egio1n•e i1lrure destra nOltevo1mente infiltrata; strie peril:>ro:nicftliitiichle n el polrrnone sini·s tro; d~aframm1a mobile con seni .COID!Pliementari lirb.eri. Il 16 gennaio '1926 irti zia lia c<U!I"a pnaumotoracica rdest1ra. Do.p o :le [prime .a'Piplicazi·oni si oiSserv'a, si.a pJ1ess:irr1etJ:ricaim·en·t e ch e coO. 1contro1llo raidi10 . scopico, clhe s i va for:mantd10 im. modo 'Uniforme il rollass10 jp<>ilmo.n are, 1Sicchè si 1continuano -le introduzioo.i id i azoft.o ahla distanza ,fil 6 = 7 giorni Pd in qruoo.tità ·di 500 = 600 ·cent. oulb. Dopo 9 aipcp~icazi-0rni la pToosion.e intrapi1 e1urica final e viene cosi 1portatra aù va:lore di+ O, pressione cihe Yiene man.tenuta nei sucoesisivi triif.omimenti ·e p~r la quale l'esarrne fi1 siJco 1f.a constatare un co1· lasso ipoillmonare oone ragigitU1I1ltO e che dà note':Ple m])gilJior,a.mento del1le co.n!ddzi,oni 1dellia mail.1aitia .. L '8 maigigio, quindi dopo cjrca tre mesi e mezzo 1

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Fig. 2.

l)l'esonza di un' erni1a m e:driastinica sinistra, de1l recesso pleQhl'ico S1UpeTio1r e an•t.eriore. Questa coDJstatiazione è stata 'll.ll!a v·e.ra &oi:npresa giacC'~hè n1Ullia avev.a in pr.ecedenza fatto sosipettair·e Jia priesenz.a ·di un'ernia. Qu.oot'a autorizZJa a;d i1na sQlttrazione ·di 300 cent. OUJb. di azoto i1n segu,iito a~.1lia quaJe 1.a ·pve·&si on e intraipl·euir~oa me1dia è di - 3. Ta.lie pressio·n e non ,p ermette la scormparna com'Plet.a dell' ernia , mia non si creid1e n~

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[ •.\NNO XXXI\', 1'"'ASC. 41)

iJ. P!lLICLl:\ICO

<: essurio di dovere arri ,. a.: t' a qu esto, percl1è si è ·y k.to ohe a11·cl1e nelle i>rimi Liv e maggiori ài1ne11sioni la &U a preseJ.1;:.a cru iunocua, e d'.ailtr.a parte le lcs io.n i C'\'0 1.uti\··c vo1n1ona.ri al l'inizio della c1u1ra erano ·tali ·da non consen.t ire la e.es. •azi1o·n e d eilJa azione pne11iln otoracio a senza gra''C ·d.anno per la pazient.e. Attualmente questa cootinu•a i rifoTnirncnti i:per conserYare costante, co11 ·una pre.ssio11e leioo-germ·e:n te n e1géllti"'a, llllla 1dlisicire•t a •cl·etensio11e po,lmonarr"e; le sue con1diztio.n i geine!fali so110 piì1 c1!1e sodidis.fiaoenti, localm.ente 11a mailatiia ha a;ss1uinto oo b1u10·n andame[ltO, e l'erni1a rr1edia!·~ ti11hc.n, elle co·m e :sj ;) ·o sser, a.t.o éùd una re-cl?n~·e 11a(lioscopi a b_•R ancora le ·dimensioni 'C·i1

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m os1trate doro la sotrazione di gas, non ip!rovoc a 1

aff,atto ·diilst'Ull'!bi.

e al1'a regtone i1a:re di sim.ist1ra; espettorazio11e .atbbondJante ·e positivia per il bacillo di Kocl1. L' esrume rcuc.ttog.ra'fiico 1ìa r.hl·ev aire : ibronc01poJmoo1te cro,ri:Loa a t'ilpo fi1bro-casieoso aJ loibo srrupernore di stni1St•ra; infilltr.azioine · mruncata alla Tegione ilare di si nist!I'a; seni compi1e.m•en~1an:i ampi con oonse.r· ,-at.a mQibilità .dcl dialfrarrnma; nuJJ.a al poJmone di d rstr·a ·eooeiiiooe di qniiaJ.Clhe 6tria dri perhl>ronch.ite. Il 9 ottobre inizd..a la cura pn.eumioto!I'acica a sini.sflra; le pll'ime intro1druzioni ,aJ q.ua.n1tità viappiù C/l:'esoenti di azoto YeDJgon·o b001issimr0 to:llerate, e a1 controllo ra1dio1s cop.i co st oiSIS erv1a che il oolla:sis·o p 01mOIIlare si va f orm,ando tpTlo1griessi'\·ame111te e un:Lf10Tinemente. La pTessjone irnt.rrupll1euTioa ' 'i·e!Ile cooì portarta in una ·diecina di aipplicazioni vioimo al ' 'al-Oire ziero. ~olgo <iallra catrteil.1a clinioa i dati m.anometri·ci de11e uJti·m e tI"e appJ.iieazioni fatte pir.ima fd1i arriVaJI'·e alla pres•s ione rna:ssitnùa ra.g1

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Il caso ·descritto, 01lt.re a1d ay cre qu1a1ah1e itmportarza ;p1er esser'e ,un·o ,d,ei :ra~i caiSi di e.rruioa me1dd1a:Stin1c1a si1I1Ji1Stra ·e i)er 1diu.n ost1nar·e coim e rp1er pirc: durre qnLesita ba.sti la .so11a azjone 1de!l.La pr1essione n eg·ativ.a d.eì lato 01PipO.&to aa pneumototroiee, si presta nJ11cl1.e a qrual.cb1e 00T1si cleraz~ooe: si è id.etto che J1e&sun isintomo, prima di f ·a.r e 1a con-stata7.ione T1a1dios.co1pi cn, si e1ra n ota.to ch·e facesi:; e ' ·sospet1tia:r,e :l a f!)res·en zia d·rflfl, ern·i n; . cjò 1d imost.1 a con1e la si1 1t.omato~ogia /dii qiu1eista ~01s1sa ess·eT·C cl el 1u.t-to mutia, ed .a!flfe:r m.a ·ancotDa. il:.U1·a v1oJta : <Jrnanto si a in·di1spensalbi~P. per J.a buoìflJa cond ott a -d1?-lla ouìfa pneu motona;cic.a , il conirirr1n10 oontroll o ra:clioscapi·ro. Se pe.r ·dar liuogo a1d un'.emi·a ·del m d"1'i.3'stmo non è ne c~·ssar~a 1nna pif'.es·siom.r pu.1 et1 111otoraci·ca po1si tiv.a, si p.u ò fa,ci1rm. eTIJtJe im.ma1gTi.naTe qn a·l i •siano gfil effetti noci'\' i d:i 1u nia sov1re~ pressione .su !UIIl'ennia giià fonmata; è qiuelll<> che ·~arebbe ravv·en·u to nel nostro caso se n on foss e ~tnto lo schermo rrudioscopico a s,relare ciò che ·c]iniramen:te 1deco.r reva ]n forma detl tllJitto muta. 11 nostro c·a.so rtillnost:r;o •:11nche ohe ru;n ia ·vol.ta 00i11·st.at.ata la 1prcs1enz1a rti ~1m.'1?roi•a, non è dra ceroare sistemat ica1ner1te la 6corr1parsa di questa; ciò potrà ess•ere talora jmpio·sto d.a'll·a imponen~a 1d1e i ·sintomi, ma raramente la nat,nra di ql1esti è ta!l.c <l-a rtcl1j ede:re un r.a1Pi do in1t.er,·ent·o. Il contegmo -On tenersi snrh òi,rers·o n1a rn·so a caso, e . a.re\ ·spesso rl a mianten.e:re un l'!ri·sc-n~to eid lltiJ e coUaJSso ipolmonore, Con U!Ila preS•Sione Ciò SU!flfioem.te anche ise n on tia.l·e d1a far sicomparire com1p:Iet•a:mPnte 1'ernia. Questa noTina l1a permesso nelila -nostra ma.l!ata dhe si ottenesse una rem.issiom.e d ella forma ttl11be:vco~a~P e ·cl1e nello sitesso .t empo -non fos~ie' J)er nulla n oci1Y'a ]ia pQcia ·r esistenza ·dimostrata cla] mediastino. 1

g.i'l1nta:

-8 26 Ottobre 1926

5 'Novembre "

13

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cent. cub. 500 di azoto

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CASO II. -

P. ..\nt o11io. \.01111.aidino. d'anni 21. nato .a . . GioTgio rlc1Jr P erticl18. Paid:re n1orto p r r t111berc-01loc:;1 -po1m onnre. ".iolla anaim ne i per~0n<ile n l"' nna m nlatti n nrPg-i'e~s.a. l.Ja sin1tomat ol oQ,i a l-l1el.l •a foTina tuhC'rC.·oln re ini ziò otto m esi -primA clr1 ri ro'\·ero rt•el n')1aJ,ato in ns1p~dla1l e . . Jl1a <lata rlc•l suo i1rl!gTe1sso f:! ottOll)l'fl 1926\ il pazi ont e r>rP!'Pn''n l' 1·11 1 t"'ro~i f eti ti 111ni•(l i aJl.a _!;O;prasn 1inosa

Do1)0 q,u 1esit'uJtima :a1p1P l i•c1az.i one l 'iammalarto, ch·e già av•ev1a comin1ciato a risentire note.ivoli booefici 1dalla CUIJ'la, .aCCIUSa ({>•er SO•lti 3 = 4 giorni 11n 11?.gigeflo .senso ·d i op1p·ressione a;l tO!I'ruce. Cio, n·onQstante tl 22 no!V1etmbr.e p ratiic:o runa :ruuol\11a intro1d'U·Zi.one ·di 400 ,coot. CJllb. di azQlt>Q, aJ termin•e ·de111a qiuiaie 11.ta iplfessione osc.il1a come la 1 1

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,p rec·e.denit e .f.Tla - 3 e + 2; poco ·dopo si mrunife.sto. n1UQl\'!a.m ente senso dii oro>iressione · al toraoe e tdti.S!piil·ea. Alrl 'esa.m,e fì:Ls.ico si. ri1levano i seioon·i di pneiumotOII'a1ce già 1<Ìi!SC'J'etaimente co~stitui~10 ,e ·de.strocai!'!diia . ~11 giorno .seguente (23 n,o vembre) V'i·ooe ·es.egnJito l'•es·ame raidiosoopi co ; questo mette in evi denza 1a 1diootrooamdia 1g:ià rfileiv,ata pl·eSSliimentrirc.amente, e all'amiiOt!'ace d·estro, ai di sop·r a ·,11e11l'omlblra ·del ouore, um'.em1i1a med•iaistinica rihe d·aJla ba..sr c.aT1dia-ca si estien1d e fino a q;uiasi l 'ialtezza d·el1a arti•colazione st.erno-0laviieo'.l1a;re, 1imi · trata da um. linea cuirva il 1c·ui rmassimo di con. r'élJ,ri1tà ·è a. '"' - 5 cent. 1da!l lbolf'dO sternal.e 1d·estro: t·Rli. •diimenisi.101ni ·d:iJminiuiscono ne& imspi1 1'1azione. Riprod1uc·o neiJ[·e ,fdlgrur.e 3 .·e 4 1e raJdio~ruf.\iie pll'e.:e él'hl'.acm·P d1ei dn.11e atti respiratorL 1Nessnmia t.a'3JCIC1<t dì ver·sam·elilto li·qrui·do dJa.1 lato del (pneumoto:nace: In concil'UJSiOrne nel caso i'11 1paTO'la si tratt1a •c11 erni.a mie;Jà.aiSrtlitnica ldestira, fonrnatasi in corrispon1ètenza d·e1 pun·t o debole 91.rpM'iore ant~rior~. jn 1a.mm1ail.ato 1n corso di oura pneumotocac1Ca .s1niistr::t, s·enza pQ1?'l1rit1? . a pTe&sione intr.aipl·eur1<'a no:n ancoiria p·oo1;ata allo ~Pro (-.3 + 2). . 1

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L'1aimmal1aito l\r~ene lrasciato a rrposo 1conrt1~~10 a J·e tto e si sowendooo tem1p>Qra neamente le int rodllJzioni di aZIÒtO , al fijne 1Òi permPtter~ che. CO} riaissorb]rsi 51P001ta.n eo del giais. la ipress1one nn:11m {'{t orariiea •(lClquhsti un ma1gig-iore valore neg-at1Yo e J' erniia cooì s1 riiduoa 1òia sdla e g.raidat1amen1e. T1ni•".ltif.i i "1isbt1Tbi , 11arnno ~<'omp<1rPn 1 do. senonr:lil> il 1:1 cl•iic·em.b re. douo qn1rul·r~he ,giorno di legge~ pjr Ps~i1a. si rll,evano simtomj di versia:mento l 11

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. EZIONE PRATICA

quLKlo a sin1st1ia. ~i 1è costìtu.it:o un idrop11eu1110rora('e. Priima di ·f·are esegluir·e un nuo1vo esame radio ·t;Ol)ico cont·r·ollo I.a \I)lresSfio!Ile intrapleu1'ica., e riSCO!l1tro ohe questa è, ma~'rado il li1qiuiao l v matosi, ail1cona neg,ati\1·a e ù 111a anzi va.l o.re negati·\'o pift all.to <li q1uello Taiggii'unto 22 gio·r ni priana con ll.'ru~timo rif•Otrnimento, oscirlla11,do fra - 6 e - 3. Alla I'ad'io s coipda si Ti-leva la }Jr cs.einz·a. 1

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La pato.g·eirlesi del·l'ernia 11cll caso 01·a es.p o1Sto è in un jp.I'imo tempo c.h ia.l'o.u11e11te spieg,aia coin ~a sola ipartiicoilare la1ssi1tà el ci tes uti id el me'dii·a~ti no ; i quali hanno ceduto quando an cora la i1ressione m edia pneUIIIlot-01riacica i1011 arrivia\.·a al

Yalore di+ O, Genz.a cl1e alcun altro .fattore c0011ribru1isse ap1Pamentemente a.cl a.u111entare la cedibili'tà co11gienita 1clei 'tessuti st essi. !\la resta Ida fare 'una fiaicile c-O!Ilsi1d·e.irazion e, cleriv1ante dal comportamie nto delù'errniia, i n :un sec ondo tem110: a!bbia.m o detto come qiueis t·a sj.a .a,u mentata di dimensioni qn.Ilanjdlo si rese paJ ese ila 1 pre&eJ1za di un pl'ocesso p1auritlco, e c iò ma;lgrado run maggio;re v.a lore n~.ativo della pressione im.itr.aiplemTica. Questo 1diimostria 0ome la plemxite in atto 1

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porti ad runa maggi-ore oedLbilità delJa s.~erosa, b

;p ossa q,uinJdi essere con.side!'at.a qiU1ale fìattore per lo n1en·o aidi.uvamrt.e nelD.a patogenesi ld1ell 'el'IIlia n1ediastilnioo, anche C]!UOOldO l'essu1diato cl1e essa produce n-0n :è tale da 1pror\'OCare c on la s.u 'a pr·esen~a aru1 m ento de'fila pressiom.e inh·a;plel1ric'a. 1

di liqu i: lo

i11 qruan11tità

s cars a, rjpsciendco ess o ap-

p e11a a sorpassar-e Jo spazio comple1ne!Ilt1a-re ipil curi.co, un <l1h.sc'l'eto oeo lilaiSso 1po1,111on•n1re, e lra p·e rsistenza defil '·em11a 1del medi·rustino j,n l }'l'Oporzio1. ailcpua,n t o S'UJPerioir i ,, Q.'ue1Jl:e r ile\' ate precedentemeil1 te. Si la.soia ·a ncora il malato tSotto la v:igile

.osseryazione, s-enm in1terYeinilre peir una sott.!' 2io11e cli gas, e si aSisis te così a.d un·a parzi al c 1

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Doppia ernia m edirtstin ic a in corso di pneumotorace arti1iciale. L a Ra1dio]o1g·ia M e-d!i.ca, 19-M, n. 10. BRAUER un1d SgENGLEH. l\lediastinal e H ernie. Bcitr.aio-e zur filinil< ,rJer Tuberkulose, Bd XIX, 1911. n CANTIERI. L'ernia del medi astirio i n corso di pneuniotorace artificiale. Il ì\J.o,ngaigm.i, 1925, n . 34. CIVIDALI. Le ernie mediastiniche nel pneumotorace artificia le. Tll:lbeT c olooi, 199..A, n. 5. D UMAREST et MURARD. L a pra,t ique dtl vneumothorax thérapeutique. M.a sson, 1923. DUMAREST et BRETTE. L a herriie dU "J\lé·diastin au cours du pneumothorax thérapeutique. ReV1ue de i.a Tuberr'1c·u lo·se, 1924, 11.1. 3. FORLANINI . La conclotta della cura pneu1notoraCica nella tisi p·olmoriare. La GazzetJt.a i\lledica Italtaina, 1913, n. 50. :VILTRALT. Der ·kunstliche Pri curnothorax . Springer, BALDONT.

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Berlimo, 1922. ~TTSCH. Die schwaclic n Stelleri d es l\1edia sti1itlm.

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Accidentes ?J roni7J/icasiorie s del pneumotorax artificial. Revista c.1 e i.a Universi da·d Nia-

SAYAGO.

Fig_ 4.

1

;eespa11s io11e polmon•a:re co:I1 tP,n.rle1nz a a 1drilminu1

z1one del l'ilqUJi1do. Con ciò l' e·r nia d1e1 med1.aistim.o scompaTe cyu1asi cc:xmp[etamente, e La p['es1sio n·e iniTa,pil.euricu m edja è idi - 6 c1irca. L 'arrnrn1a11ato 1

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-può o;ra ·essell'e ,sottoposto a. sol-0 ·sc1a.rse iin.tro1diuzioni cl-i azo~o p er m am.teneire ciToa a quei ·vrulori 1a ptress ione , l1a gu·alle permette ·u:rira m io)ddca 1cleioosione d·el po1mone, sucfìfi cente a conserv.are llll mi.gli oraanento della malattia_ 1

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1io·na1 de

·CofldO·ba~

J922.

I ntorno ad 7lri ca so di pn e1l1notorace arti f iciale con ernia n1ecl.iast1.r1,ica. Il Morgaigni,

SELLA.

1924,

Il.

42.

e

J>r(ì fll siori Of arti{'ic·lal pneu1notorax i.nto th e o]'l";·"i l e 1tnt.reated side.

.. TTVELl\IIANN

R OSE:\IBLAT'f.

1·11e Journ. of tl1e .i\meric. g IO 1919.

~ l e d.

Assoc., mag-

d


I

1466 OSP. .

IL

POI.ICLit\rco

s. ì\1ARIA BCPNCA DELLA .MIRANDOLA (·Moderi.a) 1

DI

.SEZlO~E

.\lEpICA diretta dal dott. MARIO lVlERIGHI •

lnto1·no a un caso di ascesso del polmone guarito con il pneumoto1·ace terapeutico l)er il dott. ENRICO BATTONI, aiuto. Riferìsco brevemente la storia {;linica •d el caso osservalo •· A nanin,esi : G. iNiarufredo 1 a. 54, bracciante, ce-

Jj1be, dalla ì\1iran·d ola. G~ntilizio negativo . .Nell'anamnesi remota : reumatismo articolare nel 19115. Il ·p._ af.f erma ohe l1a f O~·a. J_llor.b osa è iniziata im1provvisamente runa q~1_1~d:cin1a di gior~i J)rima ·del suo ~ngresso. L in1z10 fu caratterizzato da briviidi cfrequenrti feb!.>re alt~ a tipo intermittente, tosse da prim~ secca e stizzosa, !PO~, dopo ipochi :g iorni, accompagn·a1.a da espettoratp .alb\bon.idante, .p urulento eia~ emesso per vomica. Stato presente: Aspetto soflferente; soggetto magro P denutrito; cute e m'Ucose pallide. T. 390_ A<ppararto res,piratorio: ,forma ·del torace norma 1e,_ ma f_osse so·p ra- e sottocl.avicolari assai pronunciate e spazi intercostali ampi; espansibilità normale; R. 24 . .Alla ,p ercussione si ha suono norrn·a.le in tutto l'am•b ito polmoniare 18.; a D. invece si ha lieve iJpofonesi alla regione sopraspinosa e suono suibtimpanico in corrispondenza idella punita •della scaipola e per un'area .di I.forma rotonda con t1n diametro 1ct1 una 1diecina ·di cm All'ascoltazione si nota ·àiscreta ·diminuzione ·di R. e aumento del F.V.T. nella regione sopraspinosa D.; presso la punta della sca1Pola .n. netto sof.fio anfori co e -vantoli incostanti a pi1ccole e 'Inedie bolle. Nulla di prur1i'c·olare rilievo nel restante ambito polmonare. Tosse frequente; espettorato purulento. Apparecchio circolatorio: cuore nei limiti normali.; toni un 1pi0' oscuri. P. 90. Altri sistemi e orgaJai: nulla 1deigno di nota. Esame radioscopico: Ombra in itutto il lobo superiore D.; presso la punta 'd·ella sca1pola D. un po' medialmente area (mela) -chiara. Esa1ni compiementari: Espettorato: non b. Koch, piogeni in a·bbo111àanza, cor1puscoli •di pUB, fibre elastiche con •disposizione .alveolare. Cutireazione umana e bovina negati,re. Reazione •di Wassermann sul s·angue neg.atiYa. Esame delle orine : a:ssenza di albumina e di altri eJe.menrti patologiic i. Diagnosi: L'interroigiatorio 1dell'ammalato e la Rn1amnesi; la evoluzione 1della fo1ma moribo·s a; gli esa1ni clini.·ci, raJdioscopici, microscopici e batteriologici 1dell'espettorato, 11.anno Teso bene ammissibile la 1diagnosi di cc .i:\.scesso del .p olmone >>. La •diagnosi ·dif1ferenziale è stata •p recipuamen1e volta s ulla distinzio·n e dell'ascesso fP•Olmonare da: rr ) empiema rotto nei rpolrrnoni ; b ) cruverna tuberc-0lare; r ) c a.v ern1a bronohiectastca; d ) gangrena polmonare. l.'ai1amnesi del 'P., l'evoluzione 1della forma morb osa e l'esame clini.Co l1anno escluso facilmente l' pmpiema rotto nei polmonj, 1p er l'asse11za •dei sintomi relatiYi alla provenienza del pus. Cos ] gli stessi elem enti diagnosti ci e l'esamP 1

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(...\N.NO

xxxr\·, FASC. 41J

batterioìog·ico ·d~ll'eStPettorato hanno assai .facil~ mente potuto r1geittare l'i1de·a ·di -caver!lla tubercolare. Anch e non ·diffJi;c ile è riuscita la ·distinzione con l~ .caverna bronC<hiectasica, e percJrè questa affez~~ne _ha s~pr.e lunga durata in soggetti per lo· ·PI11 1d1 flor11d? aspefJto; e per il fatto della particolare evoluz1~ne _della bronchiecta~ia, ·ohe giunge al 1o. stato ~~v1tar10 senza ·determinare nel P. ac~:e-ss1 febbr1l1; e 1per il ciarattere 1dell'esipettorato .. il quale per lo più. non conrtiene cfiibre elastiche che in ogni ca.so non presentano m·a i la caratteri~ sti{;a ·disposizione alveolare. Più di:tìfi-cile è invece riuscita la ·distinzio11e con la gangrena polmonare, almeno su la base dei dati clinici e radiologici. Ma, là .doVie nè gli elemen ti clinici e raidjologiJCi n rè il ·decorso 'd ell'atfezjo11e h·a nno consentito una ·distinzione sicura tra le •du e .forme morbose; i ripetuti esan1i micros~opici ·e batteriologici ·dell'espettorato inrvece l1ani:io 'Pern1esso ·di addivenire aJd un 1con.cetto piùosatto ·e concreto, poioh,è non is olo si .è riscontrato nell"espettorato, espettorato costituito da « pura marcia » e non di colorito grigio nerastro, la pre$enza di fibre elastiche - cl1e raramente si osservano nell'espettorato della gangrena polmonare, ma ,che tuttavia 1possono aversit specie n elle forme di gangrena a ra:pido decorso - ma si iè notato altresì l 'assenza 1di emazie~ dei caratteristici tamponi di Dittrtch e di brandel i di tessuto :polmonare, elem enti propri della gangr ena polmonare. D ecorso e traJttamento: InizjaJmente e per una ventjna 'di giorni Ja 1cura fu rappresei1tata da inalazioni di trementina, ma senza. cl1e si ottenesse il minimo miglioria.mento. Il .p neumotora;ce teraa>eu1ico fu eseguito iper la prjma volta •dopo una ventina 1di giorni dall'ingresso •del p. e le intro1àuzioni 1'.urono continuate per ·dieci mesi. Da pr:in'lla i rifornimenti vennero eseg11iti ogni ·cinque .giorni (rq uattro Tilf'ornimen1i) ~ posci-a ogni ·dieci (cinque ri.f.), dopo di che il soggetto fu dimesso in buone conld-izioni locali e ottime 1generali. La cura tuttarvia fu continu1a:ta: ambq.rlatoriamente e ,p,er i primi tempi le intro·cl11zioni furono eseguite ancora ogni •dieci giorni (quattro rif.), poi ogni venti .(sei rlif.), infine una volta al mese ('tre rif. ). Furono pertanto eseguiti n. 22 rifornimenti e compleS>Sivamente ;furo110 intro:dotti litri 7,765 ·di gas, dei 1qu·a li 4,060 en1rati spontanea·m ente. 1D urante la cura e come conse· guenz1a imm.ediata o tardirva di essa non rSi è ,-.erificato mai nessun acc:iidente. ·Già dopo la ip rima intro'duzione l'espettorato diminuì di •quantità nelle 24 'h . e dopo tre rirfornimenti ,migliorarono anche i caratteri ·di esso: scarsissima .qu'a ntità ·di ·1pus, 1djminuiti notevolmente i piogieni. Dopo 1'80 rifornimen1o (60 g·iorni dopo l'inizio della rcura) si ebbero a rilevare i seguenti caratteri generali e locali : 1) Non più febbre; 1au·m ento considere,~01e deT pe$o 'del soggetto (quasi 10 kgr. ); adipe abbonnante; cute e mucose rosee; 2) Esame obbietti,·o de11' a.pparato res.pira1 o rio : f asse s()jpra- e sott~­ cJavi colar i· e spazi intercostali non depressi; espatlsi•b ilità nor1nale; R . 20. .l\lJa per.c11ssione de11'emitora1ce D. si rileva conservato jJ snono sn·b timpanico in corrispondenza della 1piunta della scapola e all'ascolt1azione si pPrCPpisce. n ella 1

-


SEZIONE PRATICA

zona n1edcsi1na, lieve sOtfrfi-0 ·b ronchiale e assenza di rantoli, che si rilevano solo e in modo in1CO· stan·! e sotto i colpi di tosse; 3) All'esame ra·d io· scopico si notano: il lobo polmonare 6uperiore D. nn 1po' velato; anche l'area inizialmente molto chiara si presenta piuttosto velata; 4) Soarsissi.ma tosse e minima quan1ità di espettorato nelle 24 h., espettorato non purulento , ma mucoso. L'esame mi croscopico rileva assenza di b. Koch, di corpuscoli cli J)US e di fibre elastiche; scarsissimi 1 pi oge11i. In qut'iste con·dizioni il 1p. .fu diroesso d·all'Ospeclale, inentrc ft1rono continuati, ieome si è detto, 5altuariiamente i rifornimenti tdi gas. A domicilio il soggetto (bracciar1te) riprese le sue occupazio111 normal j, ma11tenendosi sempre n ell e più p.erfe•tte rondizioni ·cli salute. .~lla fin e della cura si eran-0 ottenuti i seguenti Ri3Ultat·i : L' esame oibbiettivo di\ r eperto norma le ai da1i della palp1azione e p ercussione; al· l'ascoltazione si rite·v a lieve òin1inuzione di R. · presso la p11nta della scapola D. L' esnJ11e radioscopico mos tra: lobo polrnonarP suueriore D. normale; on1·b ra (piccola m el1a) presso· Jn pl1nta ·d ella ~capola P. _.<\11' esame microscopico dell'escreato n on s i ril eY::t nulla rlegno cli nota. 1

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CONS IDERAZIONI.

Ln ~ur11)nrazion e del polmone pt1ò essere consegu enza di altre malati ic di .q11esto organo (polm onite. 11ronropol111onit0, pnenmoconiosi) ed è do,'nta o n<l in·f ezioni sopraggit1nte ·p er operia di sta filoc:ocrhi e streptococchi, o·v-,·pro a speciale vitul<>n z(l acq11istata dal germe 1pro·dl1ttore della malat iia i1ri1n1ti,·a; oppl1re ])l1Ò sorger e nel polm one sen~a precedenza cli altra m1alattia di questo. per i1e11ctrazionc cli piogeni n el IPOlrnone attra,·erso l1na ferita aperta, o J)Cr loro trasporto da focoJai di suppurazione ' 'icini o lontani (via sanguigna , vi a lin1' atica) . ~Cln rsistono ascessi ,~eramente ·p rimitivi del p oln1on e. n onostantr la presenza con1inua di germi piogeni n elle lJrimo vie aerer e malgrado cl1 e essj ,.i siano portati incessant emente con l'ari a inspirata, chè il polmone s.f ugge ai loro attaccl1i })er i suoi m ezzi di protezione 'd'ordine fisico. cl1l1nico e hiologico. rl l proce~so supjpurativo pl1ò ~\'olgersi in modo di.ffuso. ma, più spesso assume i cara:tteri propri df:'~l'·a.scesso con for1nazi.one di ieavitù.. For1n atasi la raccolta purulenta, \questa può incistarsi e guarire p er calc ifiieazione; 0tppure, ed è qpanto avviene generalmente, si svuota, vu-0i nella caYità ple·uric·a, ''u·oi all'.esterno (per via broncl1jnle [ voanica]. per fistola toracica). 1

1

* ** 11 n osti-o 1cnso, si p r esta opportunamente ad alcune brevi considerazioni ·d'ordin e eziologico, clinico e terapeutico.

1467

Innn.n.zi tutto, pt1e non av endo 1dato 1alcun valore alle a.fiferrnazioni categoricl1e del p. che ha ammesso l'inizi.o della forma, t umultuoso ed improvYiso, è tben certo tuttavia che nè la storia degli antecedenti 1del p., nè gli esarru clinici attenti e ripetu1i di esso, ha-pno consentito di .rive lare, ame110 in modo scrupolosamente esatto, lia ca11sa pr:inna del l'ascess-0 'Polmonare. Il soggett-0 è un bracciante, è sempre stato un braccinnte, ma non ha mai fatto lun·g hi str.apazzi; non è alcoolista; non 'di·abetico; non ll1 su.bìto ferite mai. D'altra parte nulla lfa jpensare cl1-e possa essere 1ruf.f etto da una ql1alsiasi forma ·ù i pr1eumoconi-0si, 1particolaTmente antracosi, siderosi, calicosi. ~1 a

là. doive i 1daii anamnestici e .clinici sono pressocnè negativi in guisa d·a lasciare assai dubbiosi su ì'oriigine e su la via seguìta dai germi per provocare la formazione ·dell'ascesso; l'osservazione radioscopica ·dei polmoni invece rileva rdei fcatti che :p ossono essere interpretati in sens" pit1 favorevole. ·L' esame ra:diosco·p·ico dei polmoni, mostra om-· breg·g iato tutto il lobo sup, D. Il fatto ipuò essere og·ge1to di una ·doppja interpretazione: o l'om1bra è l'espressione dell1 manifestazione 1p rimaria d eì1' affezion e (pn cu1nonite larvata), .oppur e costiiu16ce la r eazion e parziale del parencl1irna polmonare all'1aiffezione m edesima (infiltrazione e edema). La fJrima ipotesi è forse la 1più probabile e per la ragione cl1e la iformazione dell'ascesso sarel>'b e così opportunamente spie gata. e per la ragione cl1e l'ascesso stesso, esclu·d enld.o a ,p riori la formazione primitiva inamissibile di esso, non saiprebbe a.ltrimenrti ritro,rare 11a sua origine, e per la ragione infine che l'ombra è completam ente scompaTsa i·n seguito e in un tempo relati varnente breve (circa due m esi). D'altra parte, sarebbe molto strana una r eazione d el parench ima, secon·daria all'ascesso, limi1ata soltanto al lobo s up. e non n11anifesta al l obo inf. , sed e dell'affezion e. 1

Se da 11n lnto gli scarsi ele1nenti clinici e, me· glio, i ·dati radiologici, cl. consentono l'inter1pre-

tazio11e ·della probabile origine 1dell'ascesso ; dall'altro ci aiutano ancora a sipiegar e l'andamen to clinico della particoJare forma morbosia. An·damento clinico speciale, poi.cl1è, mentre n el più ·dei ·casi id i n.scesso del po1mone, avvenut'a l a Yomica, s1 os:ser~va nel p. t1n sollievo immediato (i disturbi funzion ali ed i fenomeni generali si atten·uano e talora scompaiono, i segni fisici si moclificano; nella r egione ictel toT1ace corrispondente all'asce..sso, l'esame stetoscopico permette di riJe·vare solta11to dei sintomi cavi tari ); n el n o-


14·G8

TI POI !CLI:\~ C'O

siro ca$O inYece, ay,·enuta la vomica, non si è osser,•aio nessun mig:lioramenio sì nei disturbi funzionali come n ei fenorneni generali. L'ombra del lobo sup. D. (radioscopia); la lieve ipofonesi, la ·discreta diminuzione ·d i R. e l'a11m en to del F.V. T . rilevati nell1a regione soprasipinosa D. - fenorr1eni coimpletamente assenti 1dopo c1rca 2 n1esi .dall'inizio ·della cura -; e la febbo:e alta., .p er .quanto a ti[lo intermiittente, pio trebbero f3r pensare alla persistenza del 'Proce~so p·n eumonico, C·h e sarebbe esistito quindi in forma larvata in prim1a allora quan·do 11a 1d ato originG al l'ascesso, in forrr1a più chiaramente mani'festa col su o c .1r1 eggio a.b ituale di sintomi funzionali e generali in secondo tempo allor .quando è avv.~­ nuto lo svuotamento per via bronchihale d-ell'ascesso medesimo, in forma tPTolun·g ata sempre e' ·a carattere forse migrante. 1

L'ascesso ·del polmone - sempre secondario -- spe56o ad e-\·oluzione torbida, ad andamento generalmente 1Cronico, e a·d esito non di ra:q.o l eJtale, è suscettibile idi guarigione clinica e anatomica con il trattamento del pnx teraipeutico. 2) In un nostro caso ·di ascesso dcl· 1polmone, ad eziolo gia Jjiuttosto jncertia, per quanto assat probabile l'origine 1d a un processo 1pneumonico. e acl andamento cllnico particolare, per effetito della persistenza di fenomeni generali piuttosto gravi ancJ1e a svuotan1ento avvenuto ·della -naccolta 1purl1len1a; si è ottenuta la guarigione con1pleta <lella forma inorlJosa con il pnx teraipeutico 1)

1

OSPEDALE POLICLINICO UìVIBERTO IJ - R(}:\IA.

\t-ll PADIGLIONE DI MEDICINA. Primario: Prof. U. ..\RCANGELT.

Difficoltà della diagnosi etiologica del pneumoto1·ace spontaneo /

con-

Nella letteratura medi.ca esistono bensì numerosj casi ùi guarigione dell'3.'scesso polmonare m ediante l,a1pplicazione del pnx terapeutico; il n ostro caso non 5erYe ohe ad avvalorare ancor più il m etotd-0, ·che rispon·de assai opportunamente nllo scopo 8 c l1e consenite di evi.tare, nel ipiù dei casi, il trattamento cl1irurgico cruento, causa non i11fr equente •di compli1canze e di esiti spiacevoli. L,uìtimo esame radioscopico eseguito nel 1p . ha permesso inoltr e di osservare in vita e in modo lurriinosam.en~e 5.emplice, quanto non se-mptl'e è con cesso ·d i rilevar e: ·u n'ombra assai manifesta e del tutto analo.g a alla zona inizi1almente chiara, sede dell'ascesso. :)uesta conlferma ra'd~ologtca dell 'avvenuta cicatrizzazione e calcificazione della -ca·v ità ascessuale, è oltremodo interessante. 1

XXXIV, FASC. 41]

CO~Cl.. USIO:\I.

'

Il mancato miglioramento, se tpur lieve, dei fenom eni n1orbosi 5ì gene:vali che locali, che avre])bc ·dovuto 1naniif estarsi spontaneamente allo;qua11do avvenne lo svuotamento ·d el,'ascesso; il manteni1nento esattamente invariato delle dizioni n1edesim·e, .nonostante il 1err1pestivo e intPnso trattamento medico ld elJa manifestazione. (trementina), hanno consiglia~o e indie.arto il pnx terapeutico. Bench•è l a g uarigione della lesion e avesse potuto av\,- erarsi, in un tempo più o meno lontano, ·an c11e spontaneamente, 1è .b en ce1"to tuttavia che sarebbe stato, tPiù che irniprudente, illogico, lasciare la forma ab~an'd.onata al proprio destino. I~a gnarigiorie clinica e probabilmente anatomica ·della ·p articolare lesione, ot1enuta in mo,do completo in un tempo r elati·v amente breve, ci ha J.at.o ra:gione 1dell'opportunità ·d el n ostro inter-

[.i\NNO

per il dott.

ENRICO GAnRONE,

assistente.

Si è ·d'accordo nel porre fra le cause l)iù fre quenti di 1pneumotorace spontan eo la tubercoloc;i del polmone. Molti autori fanno risaJire al 90 % il numero dei pnel1motoraci spontanei ca.gionati dalla tubercolosi, altri (Biach ) si a ccontentano di parlare del 77 ~.{, . Qu cstc'l cifra rjmane però sempre rrlta. D'altra parte Eichl1orst fa ascendere al 6 % i 1nalati di tubercolosi polmonare nei quali_· ~i veTifica il 1pneumotorace spontaneo (11omini in maggior n·u inero). . Le altre cause di pneumotorace spontaneo entrano in giuoco infinitamente più di rado; sempre cons11ltando la statistica di Biach, abbiamo che la gangrena 1del polmone vi figura nel 7 °~ dei casi, l'empierna perforato all'esterno nel 5 %, le ferite toraciche nel 3 %. le bronchiettasie e gli escessi del polmone nell'l %. l'enfisema ·1polmJnare nel O.i %. Vi sono poi 2 % di casi nei quali l::t r.ausa è indeterminata, e seguono, con frequenza an-che minore, gli infarti, le cisti di ecl1inococco del po·l1none, le m·alattie dsgli organi: vj cj ni (-cancro dell'esofago, diverticoli ·esofagei, • lesioni esofagee in occastone di sondaggi, ghian· ·dole linfatiche bronchiali suppurate, malatti·e degli organi ad·do·m inali, tra le q.u ali speciadmente i caJ1cri dello stomaco e dell'intestino con perforazione\.. Anche l'evacuazione di essudati pleurici pu~ provocare, seppure eccezionalmente, un pneumo.. ~-


f..\NNO

I

XXXI\· , FASC. 41]

SEZIONE PRATIC \

torace sponta11eo e Frankel narra di a'rerne proYocato uno nell'eseguire una puntura esplorativa clella cavità pleurica. I pocl1i ca si in cui la causa n on è risultata cl1iara sono stati cla5sificati tra gli id·i opatici, ma si ha bC'n ragione di cred er e che in ql1esti fosse in giuoco quasi sempre una l e~ion e tuJ1ercolare ·del p ol1none i1on ri:conosciuta. \ ' i 5ono 11erò vera1nente dei casi n ei CJlla.li la diagnosi di causa si i1resenta di t111a difficoltà estrema e, talora n on vic11e fatta, talora non ,.1 si p erYien e elle dopo i11olt0 ricercl1c e discu ssioni.· Sono ca1)itati alla mia os5ervazio11e ùue ca:]

1469

Il gior110 seguente entra in Ospedale. E. o. 10 giugn o 1925. Corirli:.ioni generali discrete. Colorito roseo della rutr e ll1l1cose vjsibili. Li 11 uua f orte1nente patinosa, umida. P ol 8r> pi11ttosto frequ ente, · ritn1ico, •di pressione 1n e<l i a. r oll o. Piuttosto corto, scarn o. Evidentissimi ~·t· o:-::

'

i

i Yasi venosi.

1·nrr1rr. - I spe:.iu1ie. Scarno. T encl cn te alJa forma

cilin<lrir-a. Spazi i11tercostali ampi . Scarsa motilitù l1l'lle escursioni respiratorie. Palpfl::.ione. Il fremito vocale tattile è diminuito cr an1ho i lati, n1aggiormente a sinistra. /)ercus.sione. Snono alto tirnpanico in tutto l 'ambito i11i sfro posteriormente. Suono m etallico su

Fig. 1.

appunto di questo gen er e, e mi pare che non sia inutile iJlustrarli breve1nente. CASO I. - C. -~- . di anni 46. Impi egato privato. Celibe. Gentilizio indénne. Strenuo furnatore sino al J'n.prile 1925, 1da tal e epo_ca non 11a più fumato affatto. l\llodico bevitore. , ·enti anni or sono contrasse sifilide ed ebbe cli qnE>sta malattia manif e5tazi-0ni varie (lesioni a rarico del frontal e e d el setto n asale, emiparesi del facciale cli 1destra ) che lo indussero a curar -.i energicam ente. Eg·li ha sempre continuato a cu rarsi e da molti anni i1on ha più avute manifestazioni •di natura luetica. Dicl1iara di soffrire di ratarro bronchiale e di affanno: un sanitario da lui interpellato lo riscontrò affetto cla enfisema 1)olmonare. Il 31 maggio 1925 imprqvvisamente ·viene col1p)to cla dolore a troce all 'emitorace sinistro , affanno insostenibile, tosse con espettorato abbondante e ~chiumoso, non ematico.

tutto 1·ambito posteriore destro . I ·dati pl essici non Yn.riano r,oi movime11ti r e&piratori. .L\.11teriormén te ::uono timpanico n ella fossa sottoclaYicolare sinistra. .4. scolt a .:.iorie. ù\1urrr1ure affj evolito o,·unque, quasi assente alla base di destra. Respiro soffian te, pjù accentuato alle basi. Ver so le 1·cg·ioni superiori r:l i a m·h edue i polmoni, si odono rumori sec. chi e sibiJ.i diffusi. ruore. Nei limiti. Toni oscuri e lo11ta11i. A.dd o1n e. Trattabile, indolente; la nill::.a non si palpa, il f egato d eborda cir ca un dito dai limiti normali . , '1lnto ri.el diario . Esame •delle uri11e: n egativo per prodotti :p atologici. R. \\1• il 2 g·iugno: negatiYa. R. ''' · il li giug110 dopo ~iattivazion c biologi-ca : negati"va. Baci lli di Koch n ell' espettorato : assenti (esame ri pPt11t o il 1°, il 4, il 9, il 20 giugno. Cutireazion e alla tubercolina il 10 giugno: negati,1a.


1~70

!J

• Ricerca d eìle fibre elastiche nell'espettorato il 6 lnglio: i1 eg·ati\'a. E.san1c cleJ fo11clo dell'oc·chio i·l 18 giugno : _n egativo rJel' alterazioni pato10.gicl1e. L 8 gi ug110, a causa ·della dis.pnea 1del p., st estraggo110 col F orlanini eme. 300 di. aria dal cavo pl e uri1~ 0 si11i&tro. Press. iniz. + 20 + 3. Press. ter. + 5 - 5. TR.18 operazio11e si compie a ·destr.a il 19 giugno, con risu ltati simili. Racliografja d e1 torace 20 giugno (v. f1g. 1). .I!.... carico d ei du e emitoraci una zona a semjlt1na basale iperillurninata, con limite superiore netto, ascenclente ·rerso l'ascélla, al di sopra •del quale remitorace presenta una intensità di ombra 11oln1onare u1Yiforrne, con trama normale, ben v1sibile. 0

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PUI.ICLJNTC(1

F Asc. 41]

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i1)erilln1ninate sor10 molto più ristrette. Persiste la mancanza di segni idi vers an1en to li.quido. Durante tutto il tempo di permanenza in corsia (1 giugno-9 luglio) il p . non ha mai avuto elevazioni termicl1e febbrili. Si ·dimette guarito. CASO

:rr. - D. A.

B., d i anni 27, tramviere.

Nulla nel .gentilizio. Negativa per malatti.e l'anamn esi remota, tranne qualche leggera indispo · sizione. Il 1° giugno 19-25 verso se~a improvvis:}.m ente, ritornR.n·do dal lavoro, a vvertì un f0rtiss.imo dolore a tutto l 'emitorace d estro , a:oc.ornpagnato da un certo 5enso di. jmprovvisa 1dilatazione dallo stesso lato , a ccentuantesi ai colpi di tosse e ai rnovirr1ent.i respiratori. Ecc.etto la tosse, che peraltro in mis11ra lieve egli aveva già 1cla 4-5 giorni, il p . assicura di non avere avvertito alcun altro 0

La zo11a j,p erilltLminata è più estesa a destra (dove giu11g·è ool suo apice alla 4a costola sull'ascellRre i11cdia) cl1e a sinistra (·dove di poco supera la 5"·) . Qt1est i du e spazi si possono considerare . come ca\rità aereate situate ne1 caYo pleurico, cl1e hanno co1111')letamente scollato il lobò inferiore del polmo11e. Nella zona •dell'ilo si ba infiltrazi'o11e bilaterale a carat tere 1pre-v alentemente ghiandolare, no11 n1olto n1arcata, a contorni grossolani; non sono evidenti calc.ifieazioni. Dagli ili si parton o verso il bas o e ·verso l'alto, specie a .clestra, numerose travate 1)ure molto grossolane. La trama polmonare i1 e ,·i ene accentuata, specje alle basi, dove il poln1011e è pil.1 co1npresso. . _t\mbed 11e gli aip i ci sono cl1iari. ::.\on esistor10 segni cli Yersamento liquido . Ra(li op;rafia del torace 9 luglio (\ r. fig. 2). Gli ~ t essi. fatti / che nella precedente. Le zone

d istl1rho. La tosse s1 ac·compagna ad cspettorazi 011e schiumo sa. E. o. 2 .g iugno 1925. Cond·i zi.oni gerieral·i ·discrete. D ec1.lbilo obbligato ì'orto~noico . Arti n on edematosi. Pannico lo adi71oso scar so . Polso normal,e per ritrr10 ·e freqt1enza . R es7Jirn a:ccelcr_?.to, superficiale. Ca.po. :Nulla di patologico. P1.tpill e reagenti. C1lore n ei limitL Pu.nta a.il V spazio. Toni netti. l1p·parato séheletrico normale. Apparato lirifalico . Si palpano alcune ghian dole j solate spostabili n on indurite n ell e r egioni sotto111ascellari. Apparato digerente. Lingua umida, patino5a. ,!!. rldome trattabi1 l e, indolen te. Visceri ~pocondriaci nei limiti . .4.pparalo respiratorio . L'ernitorace destro e 0spar1so, gli . spazi jntercostali sono colmi. Fren1ito yocale tattile abolito a destra. Alla p crcus • sione, dal ba sso sino alla za. vertebra dorsale suono timpani co, di scatola. Margine polmonare 1

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[ ..\~NO

XXXI,. , FASC. 41)

SEZIO~E

PRATICA

1471 •

inferiore 'lbbassato di dt1e dita rispetto al sini$tro. fisso n ei movimenti ·respiratori. Ascoltaz·i one. Silenzio respiratorio Sll tutto J'emitorace d estro; r1elle l)Orzioni sup erior i soffio bro11chiale dolce, ]011ta110 . Anteriormente, suon o timpanico dalla 1a all"Sn costola. Sunto d el diario. La puntura esplorativa eseguita in corrispondenza 1della a5cellare poster iore all'altezza rl e11'8° spazio 1ntercostale dà esito a gas elle esce sotto m odica pression e e cl1e si lascia in (parte defluire. s;alasso di 300 em e. di sangue. Il p. si sen Le · più sollevato, l a clispnea è diminuita.

bolla d'aria n ello s1)azio con111lementare anteriore. Pol111oni radiosco·p icnmen lL sani . La rarJ.iograf la dell'emitorar1' cl estro rivela un pneu1noto1'ace completo, e 1p arenchin1a polmonare ·ano , specie nella regione a1)iralc (Y. fig. 3) . 1

, . i è t1na somiglian za appar en.Lc1ne11te assai spie, r:itn tra questi c1ue casi ~ ; n1a, mentre vedremo c11c n el primo di e5si il ragio11amcnto, b asato s ui . Jn ti ol)hiettivi raccolti, ci couduce ad 1Jna dia, g·nos i etiolo.g ica di certezza, cl rl secondo non po1i'e rno dire aJtrettanto.

Fia. 3. Esame del le urine. Nulla di patologico.

Esame ·dell'esp ettorato per il bacillo di I<och. ~eg~tivo r{petutamente. R. vV. n egativa. \ Il p. ha avuto durante la sua !Permanc11za ir1 corsia lievi inalzamenti irregoJ ari di temperatura il primo , secondo e ter zo giorno, poi si è manten1Lto apiretico. Si dimette guarito. Esame radioscopico del torace )1 4 giugno : pneu, motora.ce a destra con m oYimenti a basculla del diafra1nma. Esame radioscopico il 17 giugno. Il 1pneumoto, race è scompar5o quasi completamente. Si n ota diminl1zione idi m obilità del cliaframma ed una

prirno caso siamo ùi l'rouLe a u11 rarlssirr10 :!}n r u1not orace spon tan eo bil atcrale con 1Jn esi~o :lrtror pif1 raro: la g·uarigiol1e. Difficilmente lln ~1~a l~do così col11ito non riserlte del colpo 5in o a soccomberr ; la ragione {li questa g11arigione sta, s0~011do noi, n el fatto cll·e il p11el11110 n on è comp1cto, fo~:se l)er antiche adere11ze o, })iù probabile, ri. er scarsa tendenza al collasso di 1due polmoni . rJ1c', come ci dice la storia d el p., sono ~rifiserna­ t0si: i11fatli il i1 . 11a se1nr>re . offerto di bronchite rronica r, un medico cl1e lo ha vi5itato lla em esso la diag·nosi di enfisema. ~cl

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1472

[ .~:-iXO

· ., l'OJ ICLf):ICO

In ttn caso ·si1ni.ie di Massini e Schonberg, citato da Staeh·elin, si ebbe l'obitus in ottava giorn ~ta. l,' a utopsia dimostrò la perforazione in am .. be.dt1e i polmoni, n ei quali non vi erano altre alterazioni che le note di un enfisema. E quindi possibile che l'enfisema polmonare determini un a:>nc11mo spontaneo, per rottura di un alveolo ip erdisteso e f ortemcnte assotti.g.Iiato. Le statistiche a q11esto riguardo recano cifre assai esigu e, come ·vedemmo. Possiamo qui noi con una certa sicurezza ascri \'er.e a q11esta causa l 'avvenuto pneumo? Rispondiamo affermativamente, èd ecco argon1enti di qualche valor e in suffragio di questa no stra osservazione : .. la storia 1del malato, ·come già dicemmo, che parla per t111 enfisema polmonare da bronchite cronica, tanto più che il p. era strenuo fumatore; 1)

2) Ja

età d el soggetto ;

3) l'avere egli subìta una infezione luetica:

saippiarr10 quanta irnportanza debbasi dare a que. sto fattore nella gen esi delle broncl1iti croniche e dell'·enfisema consecutivo ; 4) la bil9-teralità delle lesioni e la loro con-

tc1nporan eità, elem·en ti ·che presuppon.g ono una malattia di ambedue i polmoni; clirtico ciel p . (forma del torace, ronchi e sibili all'ascolLazioll.e) e la radiografia (tralci grossolani verso le ba.si) ; 5) l'esam

6) infine, ed ha il suo peso, il criteri o ài

escl·usiorie: quali son o i11fatti le altre ca use ct1e in questo ·Gas.o avrebbero potuto determinare ur1 1p net1mo l1ilaterale, parziale, a carj.co essenzialm ente delle regioni ir1fe.riori del cavo pleurico? Una sola regge ad u11a prima rapida rassegna e si imporr ebbe, ancl1e r>er la sua er1orn1e frec.(1.lenz ì.' nel determinismo d r l pneu1no spontaneo: la t11b er colo"'i del poì1no11 e. l\1a noi abbiamo da.ti numerosi e ,p reziosi pè.r esclu·derla e li en111r1criarr10: a ) il soggetto ha indenne il genti·l jzio e non ha mai avuto disturbi che potessero far pen5are alla l esione specifi ca , ar.g omento che ha valore c:;carso, ma che n on è per ·questo da trascurarsi; b) il pneumo si è mantenl1to tale e non si è tra sforn1nto in ~ero o piopnet1motorace n emmeno n ella ulteriore degenza del paziente; è raro cl1e ciò n on avven ga, se non subito, alrr1eno in seguito , n el ipneumo tubercolare; e) iJ pnewno era essenzialmente basale: è fa· ci1e quindi che le perforazioni fossero situate presso la base d el polmone; difficilmente le le· sioni tubercolari hanno questa sede; d ) rn ai una eleYazione termica, qt1ale sar ebb e da ac;pettar si in una lesione t ub erroln r e a ten-

XXXI'', F ASC. 41]

d~nza

u1cerativa, ha turbato la continua apire55ia del malato; e) l'ascoltazione non l1a ri,·elato fatti umic11 agli apici, là dove la mancanza del collasso del p01mone e di uno strato d'aria n ella cavità 1pleurica poteva farli apprezzare, carn e l1a fatto a1Jprezzare i rumori bronchitici esistenti; f' ripetuta negatività c.lella ricerca del bacillo cli Kcich; g) negatività d·eJla cutireazione an.a tubercoJina; qu9sto è uno idei pochi casi nei qi_1ali sia veramente utile la cutireazj one: i casi cioè nei quali essa riesce negativa; h.) assenza di fibre elasticl1e nell'espettorato i;idice di. una distruzione del -parenchima: i ) esame radiografico: ambedue gli apici era. no chia:::-i, come si può co nstatare dalle due radiografie eseguite in epocl1 e differenti. Ci sembra cruin di di aver dati sufficienti per far ri <::a lire la caTuSa di qt1.esto pneumotorace spontaneo bilaterale a un enfisema ipolmonare con broncllite cronica. l\on sap.r emmo invece con altrettanta sicurezza ne~·are }'orjgin·e tubJe rcolare del seco11do pnet11no·torace epor1taneo; qui infatti si ebbe tosse alcu11i giorni P.ritné\ del fatto; si tratta di individuo gio,-a11e, 11el ·quale l'assenza stes5a di altre cause p1.1ò far 11ensare alla più comune di esse; si ebbe febhre ·p er alcuni giorni dopo :hl p.rodursi td el pne1rmo; il pneumo f t1 completo e più esteso; • ~ hensì ' 'ero che ogni daio clinico e ogni ricerca f,1rono n~gativ.i per la 1ubercolosi e tali da non far cadere nemmeno il sospetto su una lesio11e tubercolare. E allora? Pur senza negare che \'i siano lesjoni tt1ber,coJ.ari co5ì minime da sfuggire alle più. minuziose indagini ePtpure tali da pro·d nrre 11n p11eumotorace spontaneo, noi saremo costretti a.d as·crivere quest'ultimo n ella categ·oriu di quelli id.i opatici, servendoci ancora una volta rli •Cp1esta comoda parola per nascondere la nostra 1gnora11za, o, per m eg·lj o dire , 1p er confortare Ja nostra. impotenza a risolviere molti dei problen1i che ci si presentan o quotic11anamente. 1

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BIBLIOGR.L\.FIA. 1BARD. S emaine .l\!Iédicale, 16 ottobre 1901. BIACH. \"\' iener med. ' '' och. , 1880, S. 6. EICHHORST. 1Spezielle Patl1ol. und T11er., 6 Aufl., Bd. 1, 1904. FRAENI{EL. Spez. Patb. u. Tl1er. Id. Lungerkr., 1904. Urban u . .scl1vvarzemberg, Berlin-\Vien, S. 233. l{RAUS-BRUGSCH. Spez. 1Patl1. u. '.fher. inn. I<ranl<h., III Band , Urban u. Sch\varzernberg, Berlin-\\1ien. ORTR. l'e rs. d. Ges. der Charité A er:.te, 1901, X, Citzung, 8 ·dicembre 1904. I:\IHUBER. Das L ungenem1physem. S. 121. STAEHELIN. In MOHR ·e STAEHELIN. 'Jl.lediciria interna, \'Ol. zo,. l). 1a, l)ag. 800 e segg. Soc. ed. libr., i\Iilano 1915. \\- EIL. D ru tsch es .l\rcl1. f. l.;lin. ~led., Bel. 25. 29. 40.


[.\~"NO

XXXI\T, FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

O~PEOALE FATE-BENE-FRATELLI - BRESCIA.

F. C., da Bre.sci.a. l\!Ia;dre morta tbc. Il marito fece con ottim·o risu.ltato una' cura pneumot·or.acica. La donna iniziò la .cura i1el maggio 24 durainte la gravi·d anza. Gravitdanza e parto regolari cenza ·danni per la donna. In seguito, in conseguenza di 1Pleurite p n eumotora:ciica, le CO·n -d.izioni della pazjente peggiorarono, la malattia si di·~fu se a11' altro p·olmone e all'intestino;. la morte s.opraggiunse nel gi1U.g no 1926.

Te1·apia pneumoto1·acica e gravidanza l)er il prof.

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EUGENIO CURTI.

:)uale i11fluenza ha la .g ravidanza sul decorso flella tubercolosi polmonare? , Alcu11i 6J6ten gono cl1e la graidivanza non esercjti alc nna influenza ielannosa, altri ammettono sia utile nei ~rimi tempi, altri infin e dannosa . in seguito . Dalle i1111nero·se stat:L&ticl1e si p1uò ormai con<:lud ere i1el i11odo 'PiÙ assoluto che la gravi·danza eserrita una influenza nociva sul decorso della t u'betcolosi. Ciò posto dobbiamo interron1pere la gravidainza nelle tubercolotiche? Ma quali saranno i risultati? ' 7 ale a dire: i pericoli ·di t1na interruzione .sono st1fficienteJnj2nte 1compe11i;ati 1dai ifi·sultati ip resenti e lon tan i c l1e l'ammalata ottiene? Dato cl1'e colla interruzione rd e1la gravi·danza t1na .,·i ta umana è •certarnente sacrLficata, il sacrificio fetale è r ealmente ·u tile a·l la mrudre OiPpure i1el dubbio conviene r>erdere la madre ma salvare il figlio? ::\1angiagalli di·ce che dal pt1nto di vista so•ciale facen·do il bilancio delle vite umane, esso depone contro J,' interruzion·e d ella gravidanza e che l'aborto provo·C A.to pt1ò essere ·g iu·s ti.ficato dal punto di vista medico e sociale solo 11el ciaso in cui il sacrificio del feto .p.u ò essere compensato dalla s1)eranza fondata di una guarigione permanente o di una certa ·durata della m adre. Carpi, Dumarest, Cambia.so, Pennato, Berti.n o, Vercesi, sostengono che qua11do vi sono indicazioni 1precise per il vneumotorace artificiale qu esto ·d eve esser e 1P>r.aticato senza interrompere 11a gravidanza. Anrc h'io ebbi in cura sei malate ·d i tubercolo.si polmonare nelle qruali prati·c ai la co11as..soterapja:. Dj cl11e di queste g·ià riferii aJtro"<1 e (Il pn-eumotorace artificiale tera.peutico, Soc. Coop. Tip. Bre-sciana, 1924) . In un caJSo la donna ffio,r ì (dopo aver dato alla l•t1ce un bel bambino ).· p·e.r collas·s o cardiarco. Nell'altro la ·g ravidanz·a d·ecor.se regolarmente, il pa.rto regolare. Attual~ente alla distanza ·cli oltre 1due anni mad.r"é e bambino stanno bene. Aiccanno un po' 1più diffru5amente agli altri casi perchè ·di questi non rp·arl.ai altrove.

R . .i.\., di ·Castiglia.n e d·elle Stivi ere . .Nessuna malattia pregressa, eblbe una iprecedente gravidanza normale. La donna 1è in .0ura mia 1d.al 9 settem.b re 1924 'Per l esione al polmone .sinistro. La collassoterapia è co·n dotta co.l le regole che in seguito dirò. Dura11te la cura eb·b e pleurite pneurnotoracica e una is.chialigia a ·destra. Rimar.Se incinta nel gen11aio 1926. La: gravi:danza f.u rego.Jare, il 2 .ottobre 1926 ebbe parto normale, rapi1do senza che fosse necess·aria la ;pre:Senza del medico. Madre e bambi110 stann o b ene.

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F . A., di Bedizzole, di anni 27. Malattie pre~resse: scarlattina ed erisipela: 1du e graviidanze precedenti. È in cura rd al 5 maggio 1925. In:cinta dal 'dicembre '25 etme gra•v i·danza e parto normale ; il bambino è sano; la donna ·co.n tinua la cura oenz·a ·complicanz-e e in ottime con.dizioni gen erali. C. M., da Brescia. N•e.s·suna malattia preg·ressa . .i\.mma11ata ·dal settembre 1925, in cura .di pneu-m o

dal 3 ·di1cembre 19"25 1p1er lesio.n e a sini.str.a. Incinta dal gennai·o; ebbe gravidanza regolare e })arto norm·ale il 7 1settembre 192.6. Mamma e bambino sono .sani e in ottime con·dizioni. Continuo la cura. A oarto avvenuto per la rapi da ·diminuzione . dl 1

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pressione endoad·dominale, per lo ·s rpostamento in basso degli org·ani ad1domi.n ali, il diaframma si ahba·ssa notevolmente, favorito in ciò 1dalla elasticità ·d-ell'aria en1o;pJeurica e dalla man-cata aspirazione •del ·p·olinone compre.sso. :\e conseg•u e iperciò la n ecessità di tenere a luno·o fasiciato l' ad dome ·p·er impedire .la ptosi vi" scerale e .d'i-niziar·e 'Presto i rifornimenti di gai;, anche per evitare i ·danni .sulla lesione di una rapi.da decom·p ressione po.Jmonare. È abitu1dine mia r~ortare con ,f requenti ma 111on c1Jbbondanti rifornimenti il polmon·e al collasso anteri.ore; u·so però, prima di portare (ove occorra) la 1p11.·ession e en dopleurica ad alti v·alori, attendere anche :parec·c·hie settimane poir,hiè durante la g.r avi.da11za e il parto, il punto 1crj tico di M. Ascoli e Fag·juoli si abbassa notevolmente. N·ess.t1na delle .m ie maJ1ate, , ebbe biso·g no ·d i spe·ci.a.le as·sistenza .ctiurante il parto, che in t'utte f.ij effettuò normalmente e in bre,··e tempo. a11 aJi i risultati .della ct1ra pneumotoraicica in donne gravi1d e · (nella mia casistica) iper ciò ch·e riO'uarda la vita ·della ma:dre già dii;si. · o . S ei p,a rtorienti 1curate, .se~ gravidanze a termine. una ·donna morì iper colla;sso caI'ldiaco dorp.o il parto; una morì •doip10 oltre un anno ·d al parto p er diffusione deJ•l a m·a lattia all'altro polmon.e e al.l'i·n te'Stino: ·q uattro stanno bene e sono in ottirne condizioni generali. Per ciò 1che riguarda la vita del b.a mbino, nessun d eces.so; tl1tli .b a·mbLni sani e in ottime con·dizioni generali. Non. v'è chi non veda dal •p unto di vii;ta clinico e specialmente soiciale, i vantaggi d~lla p.os~ibi.li tà di co.n ciliare la ct1ra ;p net1motoraci·ca col1

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IL POLICL(NICO

lo stato di gravidanza, la po&sibilità di conservare la mélJdre e di .c onservarla guarita o guaribile e la qruasi certezza .di sal,rare il neonato ricorda11do c he ormai è da quasi tutti ammes5o cbe la tubercolosi ben raran1ente è ereditaria cioè a dire cl1e i nati da genitori tubercolotici contra:g·gon o la malattia iper coi1tagio dall'ambi ente in cui '' ivono. Corne si vede .dalla mia pi·ccola casisti-ca, la cura pnenmotoracica si .p uò non solo continuare tSe ·d·urante la cura intervie.ne una gravi danza, ma 1pnò essere iniziata, anche durante la gravidanza stessa. Oso anzi affermar·e che la collassotera1)ia !Pllò essere iniziata, ove occorrano le oltre ·condizioni di necessità e permettenti, in qualunque periodo della graviodanza steDsa. Sta nella esatta regolazione .della cura, nelia abilità del tisiatra l'ottenere il massimo dei risultati. Quale la ·quantità id i aria da intro durre? Quale la pressione ~dopleuri·ca, e a quale distanza praticare i rifornim.enti? Indubbiamente risiponder·e tassativ,amente a questi rproblemi n on è possibile. · Basta infatti richiama.re alla mente i più elementa.ri con•cetti di tecnica ipneumotoracica per ricordare quali e quante sono le cause ch·e influiscono su'lla pressione manometrica e quindi sulla quantità 1di aria da introdurre ·e sulla distanza dei ri'fo.rnime.n ti (1) . In tesi generale, tenuto conto del continuo au· mento della 1proosiòne endo-ad·dominale e del1'inna·l zam·ento ·del 1diaframma che viene a limitare l'iper.f unzione vicariante del polmone sano, cerco di ottenere il riposo !funzionale ·e lo schiaccj aJnento del polmone leso col minimo '.POsstbile di pressione e ·s orveglia·n·do attentame.n te la r·esistenza .del m ediastino. Consiglio a:>iutto6~o rdi 1Praticatre rifornimenti piccoli e freq.t1enti per poter meglio regolare la préssione endoplcurica. Stabilita 1possibilmente l'epoca <lel parto, so~pen•do i rifornimenti qui.n dici giorni iprima dell'e,·ento, tenuto ·c onto che il punto critico di ~1. Ascoli e EagiuoJi si abbassa durante il 1 P a.rto P. un 'alta pressio11e endopleurica potrebbe in detto periodo rit1scire oltremodo pericolosa. l\ili pare 1quindi idi. dovP-r concludere ~n base oll'eS(perienze mje colle parole di Morelli che ,e i, pneumotoraice trasforma t1n polmone tisico in un polmo.n e tubercoloso e in esso la tt1bercolosl decorre come in altri organi per lesioni .dei quali non sempre si richiede l'interr11zione della gravidanza ». 1

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.-\J ct1ne con.siderazioni sulla press ione manornetrica nella cura col .pneumotorace art ificial e. P ol ic li11 ico . Sez. Prat., 19'26. 1

E.

CURTI.

[ANNO XXXIV, FASC. 41] OSPEDALE FATE-BENE-FRATELLI -

BRESCIA·

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Risultati a distanza della frenicotomia bilaterale per il ip:rof. E. CURTI. L'i·mp·6rtan ia d ella ,chirurgi'!l nella tuberco.iosi polmonare •dorpo i rec·entri cong.r essi, non è più discutibile e non v'è o.rrr1ai ospedale · o &anatorio o casa ·di cura per malati di petto, nei quali la cura chirurgic a della tuberc·0losi polmonare, non \rr.nga aidio ttata nei casi in·d icati. ~on ,credo però superfluo portare il n1i-0 contributo a p.roposito di questa cura contriibuio cl1e n1i sembra no·n dis1)rezz·abile (amCìhe se la ·m ia cnsistica p poco numerosa) tenuto cont-0 che si tratta di 1pazienti cul'ati colla frenicotomia bi JateraJ.e. Dico subito cl1e fui spdnt·J a .q uesto tentativo di frenicotomia bilaterale 1dalle esperienze cii M. ,\scoli e ·di A. Fagi1uoli di colla·s soter.apia pneumotoracica bi·l aterale. Se, come ·or·mia i tutti sanno, vi so.n o pazienti : cli.e possono viver.e -con una su1Perficie respiratoria pJlmonare r1dottiesima; la rifduzione di funzione respi·r atoria data dall'innalzamento e dalla im.m obilità del dia:f.ramma, non poteva essere tale ·da O'stacolare la vita del paziente. Ciò posto, se benefici si ottenevano ·dalla frenicotomia monolaterale, ;p·er chiè analoghi benefici non si 'Potevano ottenere da un interyent·J, bilateral e? Dei risultati ottenuti, 'dirò in segllito. Quali le indicazioni per detta cura? Lesioni p·olm·onari bilater.ali di natu.r a fi.tbrosa ·d iffuse a gram parte ,dei Jo,b i e con prevalenza alla base. Esclu<lo J.e forme caseo ·distruttive, a·m1piamente oavitarie, le forme flori1de 1Perchè queste cert·o non .p ossono avere benefici da un limitato collasso polmon·are, mentre n elle forme f.ibr~~e, il ri.p oso funz·i onale, a.n che se limitato, fac1l1ta i processi ·di solerosi, idi neoformazione .c·1nnettivale. .A. ncJle per le forme fibrose, è indicata la cma, quando non vi sieno lesioni. tubercolari extra polmo.n ari di una certa entità. Juesto m·e to·do curativo , ha il pregio ~i poter essere usato andhe n efJ.e lesioni polmonari tubercolari bi.laterali ·d ove .cura pneumotoracica (anclle bi1aterale) n·:in è possibile per la presenz~ di aderenze, e di essere usabile nei c~~i nei quali la t·oroco1plastica 11on è consigliabile per la bilate.relità 1d·ella lecsion·e. Quanto possiamo noi pretend ere da qt1e5to m etodo di e ura? Ricordo c;:11a11t·0 disse l\Iorelli al I Congresso 1

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[ANNO

XXXI'', FASC. 41)

SEZIONE PRATICA

della tubercolooi in ìvlilano, parlando dei risultati del pneu•m ·otorace ·artifi·ciale. 1'ei casi lievi (tdisse) p0&$iamo otten.e re 1'80, il 90 % di guarigione. 1Nei casi gravi, il 2 il 3 % possono già co·s tituir·e risultati .sodisfacenti. Nel caso no5tro, dato che queoto sisten1a curativo viene usato in .quei pazienti nei quali ogni altra cura (pneumo o toracoplastica) non è possibil·e, an·che una bassa percentuale di esiti buoni, è pur sempre tale da s1p tngere ad aidottare questo 6i5tema .c urativo ·Ch·e ha. anche il vantaggio di essere relativamente poco pericoloso e alla portata di tutte le borse. Il prim•o tentativo di f renicot•J.mia bilaterale fu da me fatto .n ell'aprile 1924 come già riferii. (Policl inico, Sez. Pratica 1925). Scelsi allora un paziente (F . :\. di Brescia) affetto lesione bilateral e con vaste aderenze da pregressa pleurite, che impediva il p.n eumo a baSc:>a pressione bilaterale. Il caso era grave tPer tossiemia. ed un ev·entuale insuccesso !POCO dann o avrebbe potut) arrecare. Trattandosi di un primo tentativo, l'o.p erazione fu, eseguita in due tempi alla distanza idi 10 giorni; negli altri 5 casi, fu eseguita la frenicotomia bilaterale in una sola seduta. Di que5ti pazi·enti, quattro sop.p ortarono molto bene l'intervento senza disturbo alcuno; in un solo si ebbe dispnea e tachicardia che, co1ne dirò in seguito, si protrassero p er vari giorni, finch è la ipaziente morì in 1oa giornata (per colla&so cafldiac·J. Usammo 5empre l'anestesia locale. Il freni co veniva a sportato (con taglio) per un tratto circa di due c·m . In un solo caso (q.ue1lo sui segiuì la morte in 1oa giornata) prati,carrnmo lo stiramento !del frenico e pensJ che in relazione con questo fatto si cl.ebbano mettere la dispnea e la tachicafldia. Per ciò che riguarda i risultati immedi·at1:. ]n ql1attro cai51i avemmo già n ei giorni seguenti la cura, un senso di benessere, una dirninuzione cli temperatura, una ·diminuzione di tosse e ·di espettorato. In questi quattro casi non mi fu dato constatare ·disturbo al cuno ·da mettere in relazione colla pregres5a operazione. No.n distur, bi cir colatori, non dispn·ea di origine polmonare, anzi un ~enso di euforia che si rivelava .con maggior appetito e maggiore energia. Per ciò che riguard·a i risultati a distanza (oltre du-e anni) il ~rimo dei pazienti mori dopo circa tre mesi per enterite t. b. c. mentre i sintomi di t. b. c. polmonare erano diminuj ti. - Una donna, come già dissi, mori in decin1a giornata 'Per ·collasso carrdiaco. - Uno dei pazienti ebbe pochi vantaggi ·dalla cura per cio che rjgl1 arda lesi one polmonare; è però n1iglio1

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ratC) i1 elle con·dizioni ge11era·li. Due altri hanno sentito giovament·) dalla cura. (Il sesto è troppo recente e non lo prendo in considerazione). Tutto ciò, del resto risulta dalle seguenti brevi storie cli.n iche. T . ..\nge1o, di Brescia (Ca5o già riferito net Poli cliriico, s .ezione Pratica, anno 19~5. Risultati lontani della fr eni·ctomia n ella ciu ra ·della tubercolosi polmonare). Polmonite bilaterale e tre tnesi di letto nella primavera 1921. Nell'autunno 1923, nuov;a p~euri te a 1sinistra, seguita dalla comip·arsa .bilateralmente di lesioni ~pectfiche. Le solite ciu.r e mediche riuscirono inef.f icaci . L'a. er·a continl1.amente febbri1cita.n te fino a 39.o Yers o sera, . aveva su·dori profusi, tosse molesta e con espettorato in di&ereta quantità: p·:)co appe+·t .. 1 o. :-.Jon era certo il caso ,d i tentare un pneumotorace bilaterale a bassa p ressione per le vaste a·derenz e pleuriche e 1pe.n sai di applicare la frenicotomia ·b ilaterale confidando da un lato che l'innalt:.amento del diaframma non arrecasse disturbj speciali ·di r espiro come n·on si verificano in r.erte, pur imponenti, asciti ; dall 'altro lato iconfidan·d10 ooe l'innalzamento ·del .di'af-ram1m a determinasse un ripo.s o polmonare .e, con ciò u.n mig1ioraimento an·che ·s e di breve durata nelle condizion·i general~ del malato, come nel' pneumotorace biJ,ateral~ a .b.a55a pressio·n e. ' ' inta la riluttanza ·del c1hiru:rgo dott. F·erroni, l'intervento fu eseguito in ·d1ue tempi: il pri.m ·o a destra il 10 ~rile, il secondo il 30 aprile 1924.. L,a. soipportò .b ene le due operazioni eseguite al solito mod·o; si ebbe 1una notevole diminuzione di temperatura subito ·d·opo i due interventi, dlmjn•uz]one . durata 1per circa 15 giorni ieon massimi scesi da 39.5 a 37.7. :'.'Jon ·dispn ea, n·o.n di- • stur:bi n.è a carico -O.el ·cuore nè dell'addom€. La tosse e l' espettorato diminuirono. Il ipaziente andò però ·deperen·do continuamente per la comparsa, in segi.1ito, ·di com1p licanze tubercolari intestinali. Notevole però il fatto ch·e dur.ante tutto il periodo in cui l'a. visse (mori circa tre mesi doip-0) la tosse e l'espettorato f1uron o sempre scarsissi,m i ; lo spettorato era areato, non mucopurulento; m·ai cianoi5i nè dispnea . Obbiettivamente le lesioni polmonari ebbe un arrest·). 1)

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:vr. Cesar·e, di Cogno, operaio in cotonificio.

Gentilizio immru.n e. -~ varie ri1prese negli scorsi anni [>Olmonite ldo,p o le ,quali r.esi·duò tos·se e cat.arro. Presi in çura il inalato n el giugno 25; presentava allora con•dizioni generali 5ca1de-n ti , tosse espettorato ab·bOn·d ante a vo.Jte emorragi co, l{o-cp; febbre serotina; lesi·oni tbc. ·di natura fibros·a bilaterali senza fatti cayi taTi. La cura penumotor.acica bilater.ale che fu eseguita il 2 lru.g lio in un uni~o tempo con anestesia loc.ale e taglio del fr enico senza strapipa· mento. Nessun ·distum.b o nè durante l'operazione nè idopo. L'a. lasciò la ·Casa di ·cura dopo 10 giorni. Ln tosse, l'espettorato erano diminuiti: la febbre scbmrpari5a; il ·diaframma si era r ialzat;) bilateralmente un po' di 1p·i ù a sini strn . 1

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IL POT.TCLINfCO

Rividi l' a. a ·metà novernbre 1926. Durante il tempo trascorso dal! 'operazion e le condizioni sue eran'0 migliorate tantò che aveva potuto ri·prendere il ip1roprio lavol'O; era in condizioni buone, aumentato di peso,. con poca tosse e scars·J e~,et· torato. ,Non .aveva più avuto fe~b r·e. All'apparato respir.atorio respiro qu.asi esclusivamente tora:ciico, con accentuazioni i11spiratorie de~li &pazi inter costali. Al torace s·m ·JrzafJura iplessica con ten· 1dènza al timpani.co, basi im·m·obili. All'esarn.e radioecopi1co polmoni abibastanz·a c11iari con numerosi focolai calcifi•i::.ati; dia.f rarn·ma rialzato e q1uas1 im·mobile. 3) S. M., ·da Ca5tiglione ·delle Stivi.ere. Da t emp o in cura rnia· per lesioni polmonari K·och bila terali fib.r ose. Le condizioni della p·a ziente, nonostante tutte le cure m.ediche, an·davan·o continua· mente peggi-orando. Non poten·do fare una 1cura 'di pneumo bilaterale, consi.gliai la frenicotomia bilatera.ile che rfìu eseguita in 1un'unica seduta il 30 giugno 19~5. Ne·ssun disturbo ~pecial e durante l 'operazione; ,s olo ·dopo ·qualche gio-rno un po' di dii&pnea di origine tp1J lmonare. Il diaframma si era rialzato di cil'ca 4 cm. ed era immobile. Da informazioni assunte in questi giorn' (fin.e nov.embre 26) mi ri&ulta cl1e l'a. , è m·o1to a'Umentata ·di pes.o; h,a po ca to·sse e quasi ai&s enza di espettorato; non febbTe; iperm·ane dispnea alla mini·rna fati·ca; dispnea che mi spiego colla diminuita elasticità 1pol1nonare. Cuore n ormale. 1

XXXIVj

[ ANNO

FASC .

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seduta il 22/11/26 per lesion i bilaterali tbc. co11 num·erose aderenze e fatti cavitari a sinistra T. m. 37 .8 s. 38.5. Dop·) l 'intervento tosse poco diminuita &Spettorato più CJhiaro T. s. 37.1 già al secondo giorno dop·o l'intervento; nes!=>un ·distiurbo polmonare circolatorio nè dopo l'operazione. Conclu·d endo la f renicoto1r1ia bilaterale è possibile senza speciali danni per il 1paziente; è l'unic·) m etodo di cura 1 che dia qu.alche risl:lltato dove t ut.ti gli altri interventi non sono aip·p licabili. I :r'i6l11tati che s.i ottengono anohe se non saranno ·d·ura.uri, sono però di tale entità da inco• ra,g.giore medi co e ·m alato ad appU care que5to metodo curativo come viene usato il pneun1otorace bil.aterale a bassa pressione, coi medesirni concetti coi quali viene praticata la gastro-unte· rostomia nelle stenosi pjloriche. 1

Bre&cia, novem.bre 1926.

LEZ .I ONI.

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4) Z. Teresa ·di Gar·done. Don11a ·di 50 anni affetta ·d a lesioni tbc. bilaterali fil}rose non cavitarie. Entrò in casa di cura nell'otto bre 25 ; fu operata il giorn·o 26 1di frenicotomia bilaterale; s,opportò 1' opierazion e in un 1unico tem'Po senza risentire disturbo ta11t·J che potè subito recarsi a piedi dalla sala O'Peratoria alla propria cam era. ·Rividi l' a·mmalata nell'ottobre 26; con«!lizioni gen erali buone; notevole a·umento ·d i peso, non esp€t·torato, solo tosse secca. Presenta un po' "di djsipnea res:pirat.oria quan·d·o cammina in fretta per la •d·imJnuita elasticità polm·Jnare, non per distur.b i cardiaci. Al torace s morz.atura timpanica., res·p iro aspiro, prolungato specie n elle in&pi· razioni; non fatti u·m idi; margine alla. base quasi imrnobile. 1

X. Y. da S. Coombano. E .questo l'unico caso letal e. Presentava lesion i ·d~f;fuse bilaterali abbastanza grruvi (cavitarie) con vaste aderenze C'he imp~divano il pneu.m o bilaterale. Con5igliai l~ ifrenicotomia bilaterale, null'altro potendo fare , operazione che fiu eseguita in un'unica seduta. Sl1·b ito 1d·01PO l'interv·ento l'a., p•r esentò dispnea di origine .oardiaca e sintomi di a·dinamia c·ar diaca (polso piccolo frequentissimo) oh-e in primo tempo attribuii alla novocaina usata per l'anestesia. In ottava gio.rnata la ip aziente parve m i.glioflare ta11to che peTmisi di alzar&i dal letto. In decima gi,ornata i·m provvisamente mori va per collasso caridiac·o. E da notare c he .n ella recision e ·del frenic o di sinistra fu fatto lo stra.p·p o d.el nervo e riteng.:> che questo fatto non sia estraneo ai ·disturbi cardi~ci . 5)

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6) F. Paolo di anni 33 da p.avone Mella. Ger1-

tilizio imm·u ne. Malaria durante la giuerra; broncl1jte n el 1922 poi 5empre tosse. Da tre rnesi sofferente di laringite tbc. In cura ~ia dalla 1netà noYemhre 26. Frenicotomta bilaterale in un'unica

Indicazioni e. 1·isultat i del pneu1noto1·ace. (L. PETSCHACHER.

Jl 1 iener klin. Wochenschrift, 28

luglio 1927). Recentemente, W. Ne u'Ìnann, parafra.san,do una sentenza di Sydenham, a prorposito del1'0tppio, ha detto ch e nessun medico può fare a meno del pneumotorace. E con ragione. Di fatto, se noi consideriamo quanti tuib ercolosi, che erano da.pprim1a inesorabilmente votati alla morte, si rimettono quasi subito dopo il P . e rifioriscono, quanti indirvidui ritornano con tal mezzo ad es · sere merr1bri utili della società e ptù non gravano sui bilan·c i dello stato, delle aissicurazioni e d elle famiglie, troviamo pienamente giustificata l 'asserzjone di ~eum·ann. In questa conferenza, tenuta all'.t\.ssocjazion0 m e.rtica ad Innsbruck, l' A. si occupa particolarmente ·dell e indicazioni del P. e ritiene tanto più n ecessiario di far questo, in qua nto cl1e egli · è convinto che molti medici non sa1PPian0 o non tengano sempre presenti i risultati che il P. 1può dare, o consi derino trop·p o scetticament~ questo metodo introdotto nella terapia dal Forlanini. Lo dimostrano i troppi casi gravi, disperati che l 'A. stesso vede nella clinica a cui a ppartiene e che avreb·b cro forse potuto essere salvati da un P. fatto a tempo. L' A. si mette soprattutto dal purito di vista del med i·co pnati co, il quale non può inviare tutti i t>uoi mn.lati dallo specialista e deve quindi provvedere da sè al loro benessere. Le i ndicazioni del P. sono d·u nque le seguenti. 1

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1) Processo strettamente localizzato. -

Qui si

presenta una prima difficoltà. :B noto che una


• [ANNO XXXIV, FA5C. 41)

SEZIONE PRATICA

gra11 parte, si può dire anzi la maa-rriore di 00 , questi processi localizzati st.retta1nente ad un apice gu~ri&cono, alcuni sipontaneamente, altri con una terapia semplke. Deve dunque il medico fare il P. per ogni caso di tubercolosi incipiente? Certa1nente no, ma dovrà dapprima trattare il malato con il con$ueto arsenale contro la tuber·colosi, stando in un'attesa armata dei sintomi di allnr1ne che so no: a) segni fisici di distruziona dal lato malnto; b ) seg·ni radiologici della stessa ~pecie; e) comp1arsa dei bacilli nell o sputo; d) emottisi forti o ripetute che provengano certa1nente dal focolaio 1polmonare; e) lunga durata della malattia. Le pri.m e quattro indicazioni so nu facili a cogliersi quando si tenga il malato sotto continua sor\·eglianza. L'ultima è forse un po' vagta e lasciata all'impressione del medico; ma. es~a ri~ulterà abbastanza netta se si pensi che, con l'andar del tempo. l'indivi·duo migliora, ed allora non si penserà più al P., oppure va peggiorando ed entreranno allora in scena gli accennati sintomi di allarme. Si potrà obbiettare che, attendendo trop1po a lungo, il processo tubercolare si può diffonder e anche all'altro polmone, ma si deve dire che tale diffusione non si può prevedere n è impedire e 11e$sun rirnprovero p otrà f1arsi al medico, tanto più che col P. si è sempre in tempo· di portare un ai uto. Nelle forme di ti6i galo1ppante si arriverà sempre troppo tardi. Un'altra difficoltà s'incontra nel1a diagn osi dl unilateralità del processo. E già diffi•cile fare la diagnosi di tuber.colo$i in.cipiente, pure usufruendo di tutto l'arsenale diagnostico; tanto più m·a1agevo1e è il poter deci,dere se il processo sia unilaterale o non, in quanto che non sen1pre l'esame fisico o ra:diologico può essere decisivo nelle forme iniziali. La stretta unilatera] i tà del processo h1a però iperduto un poco della 1rnportanza che l e si annetteva ed i casi in cui essa non è assoluta rientrano nel secondo gruppo delle indi.cazioni. Processi bilateral'i, che niostrano da un snlo lato i cara tte ri di progressività · o di distruz·ione. -· La decisione, in qu esti ca.si, presenta 2)

minori difficoltà e $i riduce a conoscere i1 preciso stato d ell' altro p olmone, per il quale si devono trovare le seguenti condizioni: a ) mancanza di fenomeni di infiltnazio,n e diffusa, ri.conoscibili allo smorzamento del suono .p lessi·co ed al respiro bronchiale; b ) mancanza di fenomeni di distruzione (rantoli caseosi, caverne); e) 11essun fenomeno che stia ad in,di.care dif,fuse modificazioni cirrotiche o notevoli aderenze; d ) confer1na radiologica dei fatti aocennati; mancanza di emottisi, che può provenire da tale polmone. Si capisce che anche le condizioni generali

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dell 'irtferrno entreranno non poco n ella decisio·n e; non si dPve però dimenticare che son proprio i casi in cui le condizioni dei malati sono piuL~ tosto cattive per le fe·b bri che durano a luna-o o , i sudori notturni, la tO$Se che si vedono rifiorire sotto l'influenza del P. Le 1ndicazioni so.rio quindi pit1ttosto arn'Pie e passano senza lirr1jt.i netti ia quelle del terzo grup1p o . bilaterali in c1Li si hanno f e7ìo: meni distruttivi soltanto da iLn lato. - Snno questi i casi, nei quali, dopo matura constdera8) Processi

zione e dopo essersi consigliati col · paziente stesso e con i s·uoi parenti, ci si potrà decidere <id un tentativo disperato. Le indicazioni , per questi ca,si. sono spesso limitate dalle cattive condizioni generali e dalla frequente presenza di (liderenze pleuriche, che ostacolano il P. Anche le condizioni sociali e psichiche 1posson o influire su11a dec1sione. Vediamo spesso pazienti che sono esclusi .d1ai sanatori p er lo stato a vanzato del loro processo , che paventano il tubercolosario e che ra1ppresentano un .g rave pericolo per lA loro farnigliR rirnanen do 1p er mesi in attesa della fine, senza la necessaria assistenza per manca nza di m ezzi finanziarl. In ta1i casi il fa re il . P . i~d~ce n ~i / mala~i- una. cert1a Stp·era:11za, per cui essi s1 dec1·dbno p1u fac1lrr1ente a riman ere nell'ospedale e, se anch e rimangono a ca.sa , la diminuzione della tosse e ·dell'espettorazione attenua il pericolo per i conviventi. Viene qui a proposito, la ·questione del P. bilaterale, che è st•ato dapprima appli•cato da Fa giuoli P. che è stato 1poi usato da numerosi autori. Specialmente, con la combinazion e di due P. parziali, si sarebbero ottenuti dei buoni risultati; questa terapia è favorita dalla presenza di aderenze, che impediscono 11 P. co,mpleto. St può poi pen~1a re ad un P. bilaterale in casi nei quali il pro·cesso che tende a guarire da un lato diventa progressivo dall 'altro. Sulla que5tione deJ P. bilaterale pere» i ipareri degli auto-r1 n on sono concordi. 4) Empiema tubercolare. - In tal caso, l'jn. · dicazione è di eliminare continuamente l'essudato, sostituen·do1o con l'azoto. Si connette Ja cannula, che serve per la puntura, con un tubo a 'f , di cui una branca va all'apparecchio per il P. e l'altna serve per l'evacuazione dell 'essudato. Si introduce la ~a·nnula e $Ì estraggono circa 3/4 ai litro ·di essu·dato; si chiu,d e allora il tu.bo da cui è effluito 1',es·su·dato e sl in·t rodu cono per l'altro circa 500 cm·c. ' di azoto. Questa rnanovra ao-isce aumentan.d o· la pressione nel1 a cavità, sic0 ch·è, aperta poi la comunioazione con l'altro tubo (d0tpo aver chiusa quella con l'apparecchio del P. ) fuoriesce nuovo essudato. Si continua la ma norra fino a ·scacciare completamente l'essu dato. I

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J L POLICI.INJCO

P er fa ci litare Ja fl1oriu$Cita di 1questo, si mette il paziente fra due tavole, lasciando libera nel m ezzo la parte in ·cui si ·fa l•a puntura. A ma novra finita si introduce azoto, in modo da stabilire la pre6sione atmosferica. 5) A lr.urii .c asi di pleuriti, specialmente tuber-

colari, che sarebbero da trattarsi come l' en?.p i ema. - Certamente non tutte le pleuriti con

essudato sono da curarsi in tale modo, che va riserbato a quei casi che durano a lungo ed in cui l'e$sudato si riforma nonostante ripetute to racentesi, nonchè alle pleuriti sicura1nente tubel'colari. 6) Il .P.

spontaneo.

Alcune malattie non tubercolari, quali . a ) broncl1iectasie, 1 p er le quali però difficilmente ' s1 potrà fare il P. in causa delle frequenti raderenze; b ) a~cessi, in cui però l'in dicazione del ' P. è discuti.pile, poich.è q\}elli piccoli guariscono e quelli grossi richiedono l'intervento chirurgico. ' 8) Sono in.fine da menzionarsi i casi in cui il P. è indicato a scopi diagnostici, sp ecialmente nel sospetto di tumori del polmone o della 1p leura, corne anche per chiarire il reiperto dell'esame del polmone, quando la ;presenza di un essudato ren,de impo$si1bile l'esame radiologico. Le cont.roi'nd.i cazioni per il P. sono diate, .oltre a1la presei:iza del proçesso distruttivo nell'altro lato,. da:. polmonite caseosa, infezioni miste di carattere setticemico, laringite tubercolare diffusa, tubercolosi intestinale e renale bilaterale; • in qualche caso, il processo lieve -d i laringit~ tubercolare e la tubercolosi renale unilaterale (dopo nefrecto.mia) permettono l'intervento, purchè le condizioni generali siano. buone ed il n1alato ne migliora assai. Controin·dicazioni date da altre ma1attje cornplican ti sono: malattie renali con disturbo della funzione, cardiopatie ·scompe116ate, pericardite con a\'anzat~ miocardite, diabete; il P . è inoltre sconsigliabile . negli in.clivi-dui di costituzione deb'Cfle e nei vecchi; invece non costituisc~ una .controindicazione la grav.idanza. • Si comprende poi che, col P. non si devono tr<1lasciare gli altri mezzi di cura e idi trattamento. La 1naggior parte dei pazienti può venire ben issimo trattata a1nhulatoriamente; solo è consigliabile l'internamento in ospedale per l'inizio del P. D11e fatti importanti sono sempre da consi.de. rarsi per il P .., ] ~ aderenze e gli e$sudati. Per quanto riguarda le prime, è da notarsi che esse non possono essere riconosciute prima di fare il P .; ad ogni modo è sempre bene fare il P . a11che se si prevea·e· ·cl1e -vi po~sano . esS'ere .delle arte- · r e11ze, poichè in qualche -0aso eS6e si alle·11tano e r endono possibile il ·p_ cornpleto dopo poche se7)

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[ A.'\~O

XXXI\,-, 1''ASC. 41]

dute. In caso contrario, si procederà, se è possibile, alla toracosco·p ia con tern1ocaustica secondo la tecnica .di Jaicobaeus. Qualche volta dà buoni risultati la frenicectomia e, se nulla si ottiene con questa, è ·consigliabile la toracopla$tica, beninteso con le limitazioni di questa grave operazione. Gli essudati sono una c0mpJjcazione freque11te del P., vertficandqsi nel 40 % cir-ca; la loro comparsa però non significa sempre una co.m pli·cazione grave. Il trattamento viene considerato ~ol­ tanto quando si tratta ·di essudati abbondanti, per i quali si userà la tecnica sopra consigliata 1per l'empiema; lo stesso si farà quando l'essudato si fa purulento, purchè non vi sia febbre settica che indichi infezione secondaria; in tal caiSo, si procederà al trattamento .chirurgico. Risultati. - Oltre a quelli buoni che si otten · gono sul polmone trattato col P., sono da_pre11. .d ersi in constderazione quelli che si hanno sull'altro; quasi mai si osserva peggioramento, anzi, il più spesso, una tendenza alla rapida guarigione, mediante il processo di cirrosi. Tale fatto pt1ò ricon·dursi alle modificazioni rneccaniche, circolat0rie ed immunbiologiche. I processi -di guarigione nel poJrnone collabito, q.u ali il collasso di.,..caverne ·e la formazione, al loro posto, di cicatrice possono essere seguiti raidiologic·amente. Notevoli ed importanti !:=Ono 1 miglioramenti dello stato . generale , della febbre, della tosse, della psiche. Per quanto rigua!'da il periodo di tempo per cui si ·deve mantenere il P. (quando non vi sia ' aumento ·d elle aderenze, che può consigliare la freni.c otomia o la toracopl-0.stica) si può calcolare in media ad un anno. Esso dipende sO!prattutto da: a) condizioni generali; b ) !:=tato dell'altro polmone, in quanto che vi sia in esso un processo che ·p rogredisce, mentre quello éollabito ten·da alla guarigione; allora si lascia il P. in qu esto per farlo nell'altro; ·e) dallo stato del polmone colla.bi to in riguar.do alla sua riespan!:=ibilità. Il collasso permanente in·duce delle modifi~ cazioni nel polmone · e nelJa pleura che possono impedire o rendere d ilf,fi.cile la rioopansione; questo pnò venire controllato ai raggi X, in qnanto c'he una parte del gas viene man mano riassorbendO$i ed i1 •p olmone ten·de a riespa·n · dersi; se ciò non avviene, è da temersi che il paziente possa rimanere per tutta la vita con le conseguenze del P., ciò · che va impedito. In complesso, si deve ritenere che il P. è di molto super·i ore a tutti gli altri metodi di cura della tubercolo$i polmonare. Il numero del cast in cui esso ·è indicato è per ora relativarnente ristretto, ma esso .aumenterà se tutti i metodi terranno .p resente questo metodo in modo da applicarlo in tempo debito. ."'. . FJLIPPINL


SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. Pneumotorace a1·tificiale con ernia del mediastino. fL. Con~ET. Jourrial de niédecine de Bordeaux, 10 agosto 1927). L'.i\ . riiporta l'osserYazione di un ufficiale , che . lla subito parec·cl1ie volte l'azione dei gas di guerra e c11e presentava segni idi rammollimento clel lobo ~uperiorc sinistro, con sputo positi''O. L'.~. dapprima era e~jtante a .fare fJ pneuim otorace, in causa .cli un certo grado di disepatia, n1a vi si decise in seguito, incornincian do a d iniettare, senza diffi·coltà 600 eme. <:li aria gomer10lata. Circa un mese più tardi, dopo otto insur. flazioni, cornipare alla radiografia un'immagine anormale. .. i tratta,,a clel cul di sacco mediastino-1Pl eurico antere-superiore sini~tro, che si era sviluppato in modo da fare ernia nell'emitorace destro. ~ella stessa radiografia, si vèdeva una Sfpiccata destrocarrtia ed il collasso compl eto del polmon e sinistro. Tutte le ins11fflazloni precedenti erano state fatte in regim e n egativo; a cominciare dall'ottava, la pressione tercninale fu • positiva (3-1) . ~essun ~egno aveva rivelata tale ernia mediastinica; ]n seguito, si n otò sull'areu. dell'ernia una leggera retrazione òe1Ja parete, <lelle vibraz1oni normali e la sostituzione (JC'l murmure con un soffio intenso a tiipo anforico; as~enza di bror1cofonia. presenza ·di pettoriloq11j a afona a timbro anforico Il malato andò mi.gliorando nell e condizjoni generali e locali; scomparvero i bacilli ·dallo sputo, sr,omparYr l'ernia 1necliastinica cd il paziente rip r ese il suo servizio in b u one con.dizioni. I,'ossrrvazione è interessante ~otto p.a recchi punti di vista. Anzitutto la scom'Parsa d ei d1sturbi epatici, per i quali si temeva di non potere installare il pneumotorace; inoltre la guarigion e che si mantiene dovo due anni, pure avendo il paziente, in questo frattempo, 80fferto di bronchite acuta nello ... stesso polmone com 1presso, senza che in esso si avessero ~egni di localizzazione tuber colare. Il paziente 11.a anche diversi figli, d u e d ei quali nati dopo l'installamento del pneumotorruce; tutti stanno bene e non hanno avuto n es~una com1plicazione consecutivamente al morbillo so1fferto. Questo in dica quale valore abbia il p n enmptorace 1dal punto di vista del rendim en to sociale. L'osservazione è poi interessante per l'ernia mediastinica, che fu una scoperta òella raJdioscopia e che aveva i caratferi in·di,cati da Du1nare~t. 'cioè: S\'iluppo a s pese ·della 1 pleura sinistra, comparsa in un )ndivi,duo giovane e senza le~ si on i pleuriche, produzione precoce, senza bi1

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c;ogno ,di pressioni nettrunente positive. Essa i1on è stata del tutto silenzio~a . ma dieùe luogo ai segni citati, in cal1sa d cl suo notevole Yol u111e. Tl meccanismo <li produzio11e di q11e~te ernie è stato di~cusso. lVIentre tutti sono d'accordo nel ritenere cl1e e~se possono aversi an che se11za pressioni positive, alcuni danno gra u-08 im1portauza alla pressione gazosa i ntrapleurica, cl 1e riraccerPbbe il cu l ·di sacco n1 ediastir10-pJeurico. .A.ltri, basandosi sulla frequerJte negat i\·ità dell a pres~ione intrapleuri'Ca, suppongono che J'ernitor:1 cc sano agisca in cnrl o modo aspirar1rl o in 1'ap·p orto alla pleura •dell'emitorace oipposto. ~el ca~o clell'A. si è osser,rata l111a notevole destrocaridia ed è da ritenersi poco probabile che l ' a. spifazione ~ia stata tale da spostare un organo che, come il cuore, è pesante e volun1inoso e relati \·amente fisso . È quindi da ritenersi più probal)ile l'altra ipotesi. F I LIPPLNI.

Le indicazioni del pneumoto1·ace a1·tificiale, della t•renicectomia e della to1·acectomia nel t1·attamento?della t11be1·colosi polmonare. ( l'r EllY. L e J our1ial sto J927' .

I d e m éde cin e

de Lyon, 5 ago-

I tre n1etodi si l)ropongono tutti uno scop o co-

m :1ne, di realizzare cioè la co n1pres~ione del poln1on e affetto do. lesioni tubercolari. 1:: tu1e collasso che effet tua la guarigio n e. I .e i nd icazi oni cl el pneumotorace possono di viclcr s i in generali e si ntornatiche o 1palliati,·e. 1,,ri d 'ica::.ioni generali. Sono .dettate an zitutto dalla forma clinica. ma an clìe <ialla unilater a1it<\ evolutiva e dall' età delle lesioni. a) I·'orrna cl in'ica. -· I tu,b ercolosi p0Ln1onarl · p er cui è adatto il P. sono tu l ti quelli eh e sem!Jra110 n on g uarire Bpontan earn ente. P er questi 1111imi, è e\•i,dente che è inutile far correre loro i rischi co11nessi col m etodo e costri11gerli a 1nantenere l a compressione più o meno JJrolun, gala. Le difficoltà p erò inco minciano quando si deb· hono riconoscere quali si·a n o i Ca6i che tendon~ a guarire spontaneament e. P er tale giu dizio è n eces~ario con oscer e quale sia la forma clini·ca da cui è a1ffetto il n1alato; r iferendosi all a classifica zio11è di ·Bard, l'.t.\. ani· n1ette che il P. sia indi cato nelle farine 11arer1ch i1n::t tose progressive, fibro-caseose e specialn1enle la forma e$tensiva, la tisi comune insom 1na, che in 2-5 anni conduce inesorabilrn cnt e alla 1norte gli indiYidui che ne s ono affetti. P er quanto riguarda il 1nomento in cui si deve intervenire, non lPUò cader du.bbio che si debba 1


14RO

IL

POLICLI~ICO

[AN~O

XXXI\r, FASC. 41]

rare .di ottenere l'unione e la cicatrizzazione del! ~ labbra della fistola polmonare. .A.nche il P. parziale, quello che . . ea i izza una compression e talora insignificante (1p. es., dato da 80-aoo eme. di azoto) può avere un'azione ipalliativa importante, capace di sospen·d ere per un certo tempo l'evoluzione implacabile del proces~o . Questo intervento palliativo 1 può esten·dersi a casi graivi ed abbastanza avanzati (se non disperati), con grosse lecioni bilatera·l i, di cui at, tenl1a i sintomi penosi (!febbre, e~1p1ettora­ zione, ecc. ), alle 1ca verne profon.d e, situ·a te in te~suto sano. Ma soprattutto eS!So può essere utilizzato dal lato opposto ·di un P. già · istituito, in caso di ~omparsa di nuove lesioni. Iridica.zioni del P. biiaterale. - Si deve considerare come un gran·de progTesso del metodo Forlanini questa estensione della compres~ione ai due polmoni, che risponde alla bilateralizzazione tanto precocemente frequente della tuber. colosi . Si 'deve ·distinguere il P. alternante o successivam ente bilaterale cta quello bilaterale sirr1ultaneo. Il primo, che già era stato praticato da I~orlanini, ~i fa do·p o J'ab·b andono della compressio11e del primo polmone. Di solito però i risultati sono m ediocri; il primo P. è stato rub· ba1ndono.to troppo pre.sto e, quando compare l'attacco sul secon·do polrnone, le prime le~ioni si risvegliano in occasione ·dell'intervento. No11 così vanno le cose col P. bilaterale simultaneo. Il caso si presenta spesso così. Si è prattcato un primo P. in una giovanetta aiffetta da tubercolosi fibro-caseosa congestizia. La 1nalattia si è · R-rrestn.ta n ettamente. Ma, dopo qualch e mese, si rileva l'invasione dell'altro polmone, con lesioni ravtdamente estensive. In tali condi .. zioni, anni fa si abban·d onava del tutto pol~ mo ne e... malata. Q.g gi si può e si ·d eve proce· dere in mo·do diverso. Si ·decomprime in parte il primo p olmone e si fanno dellè iniezioni di azoto Inriita~·i orii sinto1n1aJtologicl1.e. - Il P. parziale . minim e e prudenti al polmone secondariamente affetto, mantenen.do a;>oi per entrambi i polmoni o palliativ o. Nei casi precedenti , si 11a di mira una mezza compressione. l'arre~to e }a guarigione della malattia. Può ac · Controindicazioni. - Dopo quanto si è detto, si ca·dere però che al P. si ri•chieda soltanto 11n'azione palliativa o sopra un partiçolare episo- .compr ende che le controindicazioni siano molto diminuite; la bilateral~tà, p. es., non è più una dio . Il P., come medicazione sintomattca, è incontroin·dicazione. Nemmeno questa può , essere dicato nelle forme congestizie ed emottoic.he, non ch è nelle emottisi gravi, prolungate t) r eci.d1- {lata da aderenze pleuriche, poich è una sinfisi pleurica non può essere sospettata 1Prima delvartti. J~ in questi casi, che il P. 1p11ò io re la l'intervento. soddisfazione ·d i straippare il m alato all~ 1~1o rt e Esi~tono però delle controindicazioni formali: imminente e di vedere l'emorragia ri no n. 1lrra inI'esistenza di generalizzazione tuber.colare, di -curabi1 e cedere all'iifliezione ·di · 1Jocni centjmet.ri una localizzazione intestinale; la tubercolosi la· ct1bi di azoto. ringe.a, oenza essere una \'era controindicazione, Il P . ~pontan eo, c11e si produce n el d ecort>n cornpromette i risultati del P . della tu·b ercolosi, ya completato ed eventun l.<\ltre controindicazioni sono date da: insuffi· m entc mantenuto; solo in tal m oùo si può sve-

farlo c1 uran te il primo attacco evolutivo, 11011 ·-ip1p ena si abbia la certezza che si è prodotta un'ulcerazione. Si potrà eventua1mente intervenire anch e a1 secondo attacco, specjalmente se il primo è stato breve, discreto e benigno. A-ccn n to alla t.isi co.m une CO$tituiscono delle indicazioni per il P.: 1) Le ,forrne fibro-caseose con. gestire, in cui è notevolè la frequenza e l'intensità degli ·a ttacchi congestivi, con o senza emot· tisi. f: importante riconoscere presto questa form a, che si verifica più Sip esso nei giovani, specialmente nelle ragazz~ e cl1e, pure rispet· tand o abbastanza. lo stato generale, con delle t~ · missioni apparenti e con attacchi evolutivi rliscreti, porta alla toimDa in m eno di un arino. 2) I.e tisi cavitarie ulcerose, a ' ' asta caver1a lo· calizza ta, ma suppurante, più gravi quant0 si trovano alla base, do ve il ·drenaggio si fa 1naJ C;. 3) Le forrne acute della tisi (tisi caseosa, c:;r::J ·1isa la gra.nu·lia), in cuj però il P. dà, si •P t•O cJjre, soltanto delle remis~ioni, che l}erò p oss or~0 d u• rare dei n1esi ed ancl1e più di un anno e dare così risn1tati insperati. b) L'urlila.teral.ità della leston e. - Il P. , J1ellc forme anzidette può riuscire so1tanto se le lesioni sono r elativamente unilaterali e ~e l' l11tervento è abbastanza precoce.· È evidente ~he fi parll di unilateralità relativa e non teorica, che n on esiste mai. Quindi , le sole lesioni ulcero-cnseose, sviluppatesi f:ul polmon e o.p-po5to, debbono controi ndicare il P., men1re questo può farsi quando esistano precessi sclerosi , broncllL1li, con gestiz1. c) L 'età della tubercolosi. L'intervento , come si è detto, deve essere il più precoce po.3sibile e, nei casi avanzati, si dovrebbe seguir~ il consiglio dello stesso Forlanini di rifi1,l tare il P.; in ta 1i casi, le aderenze sono la regola e, quando . le cavern e sono im.p.erfetta1nente compresse si può avere la com1pclicaiione più grave, la perforazione del polmone. ·

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f A:\NO XXXIV,

F ASC. 41 )

cienza cardiaca, ipertensione arter1osa male tollerata, diabete e, come si è accennato tutte le form e benigne spontaneamente curabili. Contemporaneamente o 1poco do1po la scoperta di Forla11ini , sono stati (p·r oposti due m etodi chir11t, gici. la tora1co1plastica extrapleuri ca e la toracectomi a; più tardi, nel 1911, si è proposta la frenicecton1ia. Tali mcto·di , però non si sono venuti ~'iluppanrdo che in linea su1 b ordinata al P. che essi J)Ossono con1plètare o sosti tu ire, quando il P. si sia-- dimostrato i nsufficiente o sia stato ahband on.ato. In tali ca~j , si potrà daip•p rim·a ricor rere alla fr enicectom ia, elle è anche m eno trau. mati7zante, e si ricorrer à in seco ndo tempo alla toracectomia. L'una e l'altra sono pure applicabili i1e i casi in cui è impossi.b ile il P .; come, p. es., quar1do la tubercolosi sia stata preceduta da un ,-ersam cn to pleurico. Come controindicazion e è anzitutto da menzionars i la bilate ralità delle l e~io ni, specialrn rn te per ln torncectomia. Si eviterà altresì la freni cectomia nelle l esioni tr0tpipo estese o ad e\·oluzi one troppo ra;pi·da, contro le quali la sopraelevazione e l 'in"tn1obilizzazione d el diafram1na a\·r ebbero un'azio11e insufficiente. La toracecto1nia è indicata nel le lesion i fibro-caseose anche estese, purchè predomini l'evoluzionP ·fibro~a . l .. a bro11cbite tubercolare profonda con dilatazioni bronchia.li. sempre accompagnata d a sinfisi pl e urali è curabile, ad una fase avanzala soltanto m er e.è la tocacoplasticn. La forma corticale fibro -caseosa con sinfisi r efrattari e al P. ed a nche alla freni cectomia r ientra a nch 'essa n el dominio delle re~ ezioni 1 pluricostali. Controindi cazioni p er la toracectomi a sono il cattiYo stato general e, l'età (sotto I 12 ed oltre i 50). n1a no11 la gravi dan za. · FILIPPJNJ .

Il pneumotorace spontaneo. e~ .

\\TE IS Z

• e E.

l~OPPENSTETN.

1481

SEZlONE PRATICA

l filene r Jcli n.

)V O-

chensch.rift, 11 agosto J927) .

:\ell' eziologia ·d el P. spontaneo , la tubeircolosi polrn onare 11a ]a parte pi1ì importante e si trova n ell'8::; 0~ d ei casi. La distr11z·ion e cl i i1n focolaio caseo~o in vicinanza d ella ple nra, la rottura di una ca,rerna a1pre la ~tracl a all'aria attraveirso la lacerazion e ple1.1 rica. Il P. tu.h ercolare può aversi in tt1tti gli staidi d ella iu,b·er colosi; da quello <jel tt1tto iniz1ale, in cui esso può richiamare l'attenzione sop['a lln pPocesso fin o allora l atente a qt1e11o rli cirrosi, in cui p.u ò ,-erifica r si sia spontaneamPnte, ~ia in con seguen za di momenti p.roYocatori , toose , s forzi , vomito. Si t rova più fr equentemente n ella tisi cavernosa e n ei p r ocessi 1

progressivi, m en tre è 1P iù raro i11 quelli indurativi, in causa ·dell'insp es~ imento della p leura. Esso però non è molto frequente; Spengler lo ha trov·a to 42 volte su 13303 tubercolosi, Schroder 4 volte su 5000. Al gruppo ·dell' eziologia tuber colare appaJrtengono ancl1e quei P. c11e si formano quando si prati ca il P. artificiale, i così d etti P. comuni·cantj, ·di c ui Je os5ervazioni vanno aum entand o e ch e sem bran o dovuti a lacerazioni ·di parti 1del polmone fissate p er aiderenze od a caYerne a·dcrenti alla .p arete. Un second o grU'PIPO di P. s·p ontaneo si accomp agna a mal atti e ben caratterizzate clinicamente, non tubercol ari: bronc11iectasie, enfisen1a diffuso, ascessi polmonari , echinoco·cco polrnonare, empiema. Rarissimo è il P. spontan eo n elle ulceri gastri cl1e, e n ei t umori mediastinici, pleurici esofagei.

Ulti111amente son o stati d escritti parecchi ca.si reti P. llililaterale COffi'Pleto o paJrziale in m alattie n on manife~t e clinicam en te, in cui la più aocuratc1. anamnesi e le .p iù minu ziose ricerche n on ']10lerono troYare n essun ipunto ·d'a.ppoggio per s piegare t al e P . L'esistenza di P. spon taneo se11za gravi lesioni polmonari è stata dapprima conte~tata, ma att11alm ente le osservazf oni sono troppo numerose e ben e cir constanziate per 1potere esc1u·d ere t aJ e J) OS1s]bi lità. La ca1.1sa occasionale più frequente è il trauma: colpo diretto ~ul t orace, caduta, siport esag·erato (bi cicletta , corsa). [n al e uni cas i s i potè di mostrare raidiologic amente od all 'a11· topsia, 1' esistenza di una pleurite, decorsa senza $in torni clinici. ~ on è improbabil e che a ntiche pleurit i legger e e senza sintomi sub·b i ettivi abbiano lasciato delle ad erenze ch e p or tino poi alla dilatazion e 1degli alYeoli delle parti vi.cine d el polmon e. Durante gli sforzi, in conseguenza ·di mo clifi cnzi oni d ella pressione en·dotoracica , le piccole vescicole possono sco:p1piare e p ortare al P. spontan eo. Dall'ampiezza ·d ell 'apertura di cornunicazione e ·dallo stato d ella pleura d ipend e il modo con cui compare il P. , im·prov'Vis amente o lentamen tr., ir1 ore o giorni. La veemenza d ei sintomi va di pari passo con la rapi dità di formazionP. I .'.t\ . riferisce l'o~ervazione d i un j rnpiega1o 19enn e, che non ave\'a a\'11to mai malattie, salvo il morbi 11 o e la varice] la. il quale, dura nte 1' esercizi o clel foo t-ball aYYertì. impro\'Yisam ente viYo ·d olore aJ torace sin istro, forte ·d i~pnea e d ebole7za tal e da. dover essere trasportato a casa. I 1dist11rbi si accentuavano con la posizion e s ul fianco destro; n on f ebbr e, nè e$pettorato, nè tosse. .A.ll' indo·m ani totale scomparsa d ei distur bi, tanto cl1e il 'Paziente r iprese le s u e occ11pazion i. • 'In seg11i1o iPerò, siccom e avvertiva un p o' di d i1

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1482

IL POLICLINICO

spnen ~ alendo le scale, venne all'ooservazione dell' ..\. .-\ ll 'esam e fisico, si nota un individuo in buono stato cli i1utrizione, -con la metà sin istra del tor nice prominente, s·p azì intercostali scomparsi. A si n istra ~ uono di percussione profon,d o, m etallico, ' ottusi tà cardiaca mancante a sinistra, estendentesi per tr e ·dita trasverse oltre Ja linea 1nerd iana a destra. All'asco ltazione, murmure m·a ncante a ~inistrn., normale a destra. .'\!l' esame radiologico, m età sinistra ·del torace del ti1tto cl1iara, essen·dovi visi1Qile so.Jtanto una striscia con s truttura polmonare all'esterno del m a rg ine car·diaico. Polmone sinistro . collabito, d ella grossezza di un pugno di bambin o, che dà ombra intensa in corrispondenza de·l l'ilo. Il diaframma sinistro si m·u ove in modo paradosso con lo. respirazione. ·Nel p olmone destro, alcune macch]e calcj fic ate della gro~sezza di grani di sen a1pe. Cuore un po' -spostato verso d estra. Dopo du e settimane di riposo, il polmon e dapprima collabito era nuovamente espanso fin · qu·asi alla p arete toracica; soltanto alle parti ~ uperi ori ecl inferiori rimanevano ancora n otevoli res idui di aria. Dopo altre tre setti man e di l etto,

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[ ANNO XXXIV, F ..\SC. 41}

finisce con la morte per complicazioni, essl1dati~ empierr1a, ieach e&Sia . Poca influen za ha n ei casi del terzo gruppo la ridt1zion e della sup erftcie r espiratoria, in quante> cl1e è ·dimootrato che, anche con solo un l111dicesim o della sup erficie respiratoria, si può fare ugualmente il n ecessario $cambio g asso so. P er quanto riguarda la t era1pia , si userà la n1orfina o simili contro il sen.so di angoscia, la dispnea e l' eccitarr1ento ·alJa tosse; nel colla$SO gli eccitanti, nella d ebolezza carcliaca acuta, i preparati di 1digit'ale 'Per iniezio11i endoYen ose. In condizioni n elle quali la vita sembra n1inacciata, s i tenterà di r tdurre il volume cl ell' aria m P.diante nunture. P assato lo stadio acuto, nei casi n on complicati, ·b asterà il ~ emplice r 1poso 1n letto i)er 3-4 setti mane. Se, ·dopo tale tempo, non si ha il riassor bimento 1dell'aria, si potrà proced ere a qualche 1puntura. FILIPPINI .

Pneumoto1·ace spontaneo nel corso di a'ffezione gast1·0-enterica acuta.

r esti tutio ad integrum .

(.t\. i\1IuG GI A, Atfinerva 1n,edl ca, 20 agosto 1927)

..\Itri casi d el generé sono sta.ti r iferiti da altri autori. Nell'osservazione dell ' ..\., i sintomi fi~ici Pra110 poco l)ronunziatL Occorre ten er p r e ~ente cJ10 i segni classici si trovan o n el P. tuber colare « o. valvola » in cui ad ogni iTh5pirazione, viene Fi:Spirata dell'aria n ella cavità pleuri,ca, mentre nrll'0spirazione !"apertura funziona da va lvola ed in tal modo provoca una iperpre~ sione. Nel P. dcl terzo gruppo invece, l'apertura ·d i comunicazion e si chiu·de ben presto e l''aria si riassorbe rapidamente, sicchè i sintomi sono chiari soltanto n el primo sta.dio e si ifanno ipoi $errupr e 1p ii1 imprecisi. Sergent indica t ali condizioni come « P.. ml1to )> . Nel P. aperto , in cui la pressione end opleurica si uguagli.a a quella atmosferica , i seg·ni fis ici son o ridotti al minimo. In co11trapposto al P. del primo e $econdo • gruppo, quello del terzo ha prognosi favorevole qiLoad vi tam e quoad sanationem; e.ssa è influenzata ·dall e azioni di « shock », dai f enomeni di r epulsi on e, dall'infezione pleurica e dalla diminnzio11e ,delJa superficie rescpiratoria. La r epuls]one dcl m ediastino può costituire un p ericolo morta.le ed in seguito a·d essa può a'rer.si, con dispne a e collasso, la m orte. Tenu to conto che, n ei casi di questo gruppo , la con1unicazione è piocola e si chiude rapi·d·a ment e. la po$Sibilità di un'infezione d ella ipleura è ~carsa; l'esperienza insegna ·di fa tto, che l'essudato o l'empiema sono m olto rari in tali contin· g-e11zc. ~ c:>l P . tuber colare , invece, 1'80 % d ei casi

f.: particol1armentè n ei bambini cl1e, sotto un

forte a un1ento di pressione, la parete alveolare si lacera e l'aria si espand e n egli 51pazi interJobulari , d o11de facilmente guadagna la superficia • del po1mo11e , trattenuta ,.i d alla pleura viscera 1 e In questi casi, si parla di enfi sema ~ottoipleu rico. Se poi la pleuria, specialm er1te per lesioni concomitanti , n on può resi~terc alla pressi on e, sl rompe dan·do luog;o ad un pneumotorace. P er lo più la pleura r esiste, e solo si esten·d e, permettendo la formazion e di bolle sottopleuri cl1e c11e si a.p profon,dano neg~i s1p·azi interlobari fin o all'ilo deJ polmon e, dove l'aria invade il cell t;lare del m edia sti no e, succes$ivamente. quell o sott ocutaneo. L'enfisema al,·eoJare acuto porta più fac ilmente 1a quello cronico n egli adulti , m entre nei bambini dà con una cPrta .freque nza quello in terstiziale; quand o poi ·questo s i è sté'lbilizzato, si ha .a preferenza n ell' adulto il pne11motorace, ed invece nei bambini , l'enfisema m ediastinico e sotto-cutaneo · e solo raramente i1 pneumotorace. La .spiegazione di tale fenom en o si può fare risalire alla Jasse zza del .conn ettivo sottopl eurico, allo sviluppo d ei linfatici sottopleurici. alla ,re· sistenza d ell1a pleura nei bambini , al fatto cl1e in questi sono frequ entissime le affezioni acute <:lell "ap parato respiratorio con tosse insistente, nonchè alla condizione anatomica d el tessu to poln1on are ch e, n ei bambini , si trova normalm en te in una tensione elastica massima. per la


[ ..\N~O XXXI V, Ff'.SC. 4·1]

SEZ IONE P RATICA

sproporzione fra il volume del ([}Olmone e la capacità d ella cassa toraicica. ~e l e a so osservato d1all' A., si trattava di un ban1h1no di 2 mesi e 1/2, con gastro-enter ite, in cui .si era notata immobilità dell'emitorace 3inistro con ottusità timpanica e silenzio r espi ra, torio, comrJarsa di enfisema sottocutaneo al collo ed al torace; all'esame radioscopiieo, presenza di pnet1motorace a sin islra, con forte ~post1amento del 1necliastino verso d estra e marcata retrazion e d el pol111one verso l'alto. Il bn.nibino venne a morte ed 'all'aut01psia s1 troYù i 1 p0Jn1one si n jstro in atelettasia totale, il <le,tro 11niformcmente e~panso ed aereato; alla ba;r <l i t? ntraml)i, boll e di enfise1na sottopleurico. I l poìn1one sinistro presenta inoltre llna particolarità tl e~ na cli rilieYo: all·a base di esso per • Yien e t1r1 O'rosso Ya~o arterioso di climcnsioui pre. ,<,cll8 ana loql1 e a quelle dell'aorta toracica e cl1 P da q11Psta l1n. origine; a.perla l'aorta, si rilr,·a r.J~ c tale vaso s i cliparte jmmedi1atamente él lato c101 ])Unto <li origine delle VI1I intercostali. Il 1pu11to della la·cerazione pleurica si trovava là dove r nrteria bronclliale anomala faceva ponte n ella pleura ''i sceral P. per distribuir!?i all1a base d Pl polmo n e ; nrss ulla lesione del paren.chima p er ò ~i t roYa\•_a in tal punto. I... a comparsa <lell 'enfisema acuto polmonure n el corso di gastro-rnterite è stata os~ervata anche da altri e riferita acl intossicazione proteica , considerandollfl co111e nno d ei segni di pertur·b ament o del s i~I crna n r rYoso vegetativo. Anche n el caso dell'.i\. non fi gura. n essuna ·delle affezioni ch e son o ab i tu al mente in causa iper la prod uzion r del pneu1not.or::ice spontaneo. f:: da ritenersi che l'enfisema aruto interlobulare foGse legato alla H f f PZi one ga.stro-cn tcri ca e che l'in~orgenza clel pn eumotorace sia stJata favorita dall'anomalia :1rr•"'rio$a. i:"'

FILlPPIN I.

Tt1be1·colosi polmonare · in g1·avidanza e pneu1n otorace a1·tificiale. (C. TE'\:CO'\T p E. n1~1g-.:..:io 1927).

PISO~I. L'Ospedale Jla{j{jior e,

31

I t i.::.iologi e gli os.Jetrici sono ormai d ' a ccordo nel ri co11oscere I '.azione fun esta. c l1e la gravi.idanza qi in.. i sempre eserc] ta su1la tube·r colosi 1POlmonarl1. Flno <1 poco tempo fa, l·a regola era di interro111pere la g·ravidanza nei casi susc·e ttibili di guarigione o di note ,· ole miglioramento e di far pro. e.Q·nirc la ·g estaz,ì one nei casi gravi, allo 6COpo di aYere un bambino vivo e vitale. ~l a al giorno d oggi i '.Progressi 11el campo dc\1.la profilassi e della cura della tubereolosi pol· monnre, rendono possi'bile di seguire tendenze 1

14"83

più con servia,tive. I m ezzi terapeutici cui si deve ricorrere sono: le cure sanatoriali ed il [plleumotorace artificiwle. Il Sergent .p ratica va già alcuni anni or sono il pneumotorace terape,u tico in puerpere con tubercolosi latente, per evitare eventuali ria-ccensioni dello. malattia. Ma in questi ultimi anni i tentativi di cura del pneumotorace sono stati estesi 1Rncl1e a donne gravi1de ruffette da forme evolutive cli tubercolosi: i risultati sem1brano in coraggianti. Gli AA. riferiscor:no intorno a quattro donn e gravide aff·ette da tubercolosi polmonare trattate con pneum,otonace artificiale. Una delle donne era pluripara e le altre iprimip;ravicle, tutte n ei primi mesi: tra le iprimigravide due presentavano lesioni specitfiche in evo· luzione, mentre le altre pazienti avevano lesioni inattivr. J1l pneumot-0.I'tace fu ben tollerato durante la gestazione: il .p arto ebbe luogo in modo compl etamente fisiolo·g ico; il .pt1 crperio fu normale. I hambini, di peso un poco inferiore al r:normale crebbero bene. Gli A.A.... non preten dono t:narre conclusioni dai pochi casi riferiti: tuttavja li riten gono s uf.f Lcienti aid i1n,ro1g liare f a. rfare num:~os~ , tentativi ~1peci·almente nel1 l e pr ml'pare ove 11ndi.r1zzo conscrYativo viene ad assumere caipitale importanza . 1

VICENTINI.

CONFERENZE. Pa1·alipomeni della tisiologia. (TURP.AN. Munch. Med. Woch.,

1927, n. 33).

Scopo clell 'A. è di far jntravedere, con u na rorsa attra1Verso il campo della tisiologia, quanto sia ancora ·da far e in ogni singolo capit olo, da quelli pil.1 studiati e sYiscerati a 1q uelli il cui stu_cl io è an.cora in via di svilup,p o, dagli argomenti cl ei qu a1i si parla e si scrive t rOtI>po, a quelli clei quali !?i è par lato e scritto troppo ·p oco. Il baci llo. - J'utti sanno quant-0 questo germe sia r esistente alle temperature e agli agenti chirr1ici. I n parte ciò sembra dovuto alla sua membrana cosiddetta. cer ea, ma si potrebbe anche PB?· sar e che tutto il corpo bacillare fosse dotato di qne~ta resistenza. L'A. 11a ifatto esperienze che provano co1ne ' la a.cid.-0-resistenza del b. di Koch ceda a tern1p erature di 180o, e come anche la forma cl rl bacillo ucciso e la sua colorabilità siano n1 olto più persistenti alle alte temperature cl1 e ouelle cli altri bacilli. Ciò fa vedere che noi n or1 • vossiamo sperare mai n ella distruzione d el germ e n el corpo dell'ospite, che ogni chemioterapia agirà ~olo come terapia di stimolo specifica o aspe-

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POLICL!~lCO

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cifica sui tessuti dell'ospite, e che noi 1potrerno 1)ersino la prog·nosi esatta! I raggi X i1011 ci possolo distruggere il germe (e lo dobbianio ) quando sono dire tutto; anche la differenziazione di u11a venga eliminato dall'organismo. forma attiva da una spenta è, col mezzo dei l l terreno. Se si, considera la tubercolosi raggi X, difiicilissi1na, talora anche in1possibil~. con1e malattia sociale, si vede quanto vi $ia anLa percu$sione è ora usata meno (e meno bene) cor ·da fare per lottare contro ·d i essa, e sopratdi un ternpo, quando Piorry · Ja 1pre.conizzò. Ora tt1tto, oltre ad ottenere gµari.gioni isolate, come s i percuote troppo forte, sempre ir1 11na data bisogna agire sulla .costituzione, rialzandola con maniera, col sistem.a digito-digitale o n1artelloogni mezzo possibiJe ed irnmaginabile. pless imetrico, dirne11ticando quali ottimi servigi Prima di tutto, intendiamoci sul ~ignificato 1possano dare la percussione deb·ole, la })ercusdella parola costitu::,iorie. avrentre alcuni intendono $Jone palpatoria, la percussione col metodo dicon questa .p arola di significare il peculiare modo gitoiplessim etrico. Che diversi siano i risultati di reagire di un indiYiduo agli stimoli, non solo ro n le di verse tecniche di percussione, lo din10congenito, ma modificabile in seguito a varie stra la pol emi-ca sulla percussione della colonna influ enze endogene ed esogene della vita postf P· ,-ertebrale (ottu$ità cardiaca posteriore cl1e aìtale, altri vogliono cl1e la ·costituzione sia solacuni trovarono, a)tri negarono, altri estesero a uri mente lln fatto ereditario. territorio anche più vasto di quello del cnore, ' L'.~. dimostrò in un suo lavoro che una deter· pecie in a lto: discre1pa11ze do,·ute a errori di apn1inata parte di un d_eterminato organo si può prezzamento e di tecnica plessimetrica, men tre ~ i ri \'81are ereditariamente meno resistente a]] a in1t;a ora eh e l'ottusità è data bensì dal territorio fezione tubercolare che il resto dell'organismo. rardia·co, rna anche daj ·p acchetti ghiandolari Ciò egli vi de nella tu·b ercolosi avanzata del poldella biforcazione tracheale). mone, al terzo st.adio. Sare·b be oprportuno ricerLa percus8ione nei territori para.vertebrali e care se si verifichi lo ste8so fatto nei primi stadi · 1parasternali ci dà, se açcuratar.uente eseg·uita, della malatti-a: forse no, poichè tutto fa pensare preziosi e] eme11ti di diagnosi differenziale tra le • cl1e le localizzazioni apicali tardive Giano l 'espresadenopatie tubercolari e quelle più volu1ni11ose sione di una reinfezione en-Oogena più c he di da broncopolmonite influenzale, ed altre affezioni 11na reir1.fezione esogena (meglio si direhbe: su(struma , tumori cl el m eCI iasti n o, aneuris1ni). perinfezione) nel senso di Aschoff. .A..Itra d iscus~ion e è quella fatta a proposito del rQuesti con cetti sono ora ammessi da tutti. ~la triangolo di ottusità paraYertebrale di Grocco nei quilnto spesso vien ritardato lo sviluppo delJa Yersamenti pleurici, dal lato sano: è esso cloYuto scienza dal fatto .cl1e una osservazione esatta al fatto che il liquido dal lato malato passa al '"iene ri ge ttata $enza essere contro 1J ata, sol perchè di là della spina dorsale verso il Jato 8ano. o al 11on è d'accordo col ·dogma! fatto eh e r effetto ipofonetizzante ·delJ 'essudato si Così Brel1mer ebbe a lottare contro 1patologi e esten de al Jato sano, o ad am.b edue i fatti? Un'ecl i nicj, p er sostenere "il ·co11cetto ·d ella guaribilità sperienza di l\lluralt 1p·rovò che, se si poneYa u11a della tuber colO.si, allòra n egato, così Ville1ni11 borsa di .gomma ;piena d'acqua ~ul dorso di un • tro\·ò Uil oppositore della sua teoria s ulla speciindividuo sano, ·da un lato, proprio sopra il li· ini te i11feriore del suono polmonare, si a v·eva con ficità P viruler1za della tubercolosi in W·a ldenburg, il quale sosteneva che la malattia ~i pola percussione dall'altro lato un triang·oJo d1 . . teYa provocare anche con la inoculazione delle Grocco. Non solo , ma il triangolo si ingrandiYa sostanze più eterogenee! Così infine, dopo la se si aumentava ìl contenuto · d'acqua della borsa ~coperta di Roberto l{och, ·ci fu chi sostenne (•Detie vicever$a. ,,·c iler e lVl eissen ) che la tuber colosi si sviluppa Il che provò esser vera l'ipotesi enunziata pel:' se11za il bacillo, il ·quale entra in scena solo nella seconda più sopra, 1poi ch·è l'eS6udato artifi.ciale prodotto i1on attraversava la colonna vertebrale. fa se di caseilficazione dei focolai tu.b ercolaril]. E del resto, anche nei piocoli versamenti , 11ei :;\1a vi è di più: c',è chi ammette l 'ereditarietà. qu·a li il liquido non .p uò passare al di là della della dis1posizione alla tubercolosi 'anche ti$·p etto linea mediana, ~i ha il triangolo di Grocco. all'epoca di insorgenza : i figli ammalerebbero ·al~on bisogna poi dimenticare che anch e n orl'età stessa nella quale ammalarono i genitori. n1a1mente vi è un piccolo triangolo di ottusità Vi sono osservazioni in questo sen~o anche per altre malattie. paravertebrale bilaterale, in corrispondenza del pu11to nel quale il contorno mediale del polmone La diagnosi. - .l\.nche in questo campo non st passa in quello basale. crecla che non ci sia ancor molto da fare. I.a Se tali incertezze olffre la percussione, no11 r1 i dio g nos tica fisica deve restare ancora .p arte domeglio ci presenta l'ascoltazione. 111 inante ri$p etto alla diagnostica radiologica, Così, il respiro aSipro degli apici polmonari s1 an che se m olti attendono da ql1esta llltima tutto,


[ANNO XXXIV, FASC. 41]

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SEZIONE PRAT[CA

cambia, dopo molti atti respiratori profondi, in rnurmt1re v·escicolare quasi n ormale; il che prova. cl1e n on a torto lo si può in parte attribuire all 'influenza. dei rumori muscolari, di qu elli ~o ­ n enrotici, di qu elli pleuri,ci. E lo stesso dubbio può sor gere ·verso l 'e~pira­ zione aspra a carattere bronchiale. l Jn segno poco noto che denota c on buona sicurezza la presenza dì cavern e, è il can1biam ento dei rantoli : rantoli a grosse o medie bol 1e ascoltati a paziente in piedi o ~eduto, (limin ulscono, o a ddirittura scompaion o o si i n Yertono, ascoltando il pazie nte coricato, ciò p er lo sp osta1nc11to d el secreto n ella caYerna. Il cambiato re1pierto d i rantoli o di r espiro nelle caYerne e i1elle bron chiettasie a seconda se ~i ascolti })rima o d op o l'espettorazione, è qualcosa cli cornpl etam en te di\·erso. La terapia. - L a terapia cl1irurgica della tubercolosi polmonare 11a cert amen te distratta assai l'attenzione dall e cure mediche! T ra queste, la tubetcolinoterapia è ancora molto da ~tudiare (:\ p erfezionare . .i:\.11'.i\. sembra si d ebba in linea ~en e r ale atten ersi al precetto di :'\eurnann, cht. . cl ice: L arldove la tuber colin a è tollerata a fo r ti dosi, è s uperflua, do,·e invece essa risveglia la febbre a piccole dos i, è n(:\cessaria. Resta ancl1e a Yedere $e il suo meccanismo d 'azione sia d i natura srp.ecifi ca o sL' e. sa non agisca co m e una proteina eterogenea. L 'elioterapia ha un b enefico effetto s ulla t11hercolosi, segnatamente nelle forn1e chirurgiche ~la l'in5o!azione non è tl1t1o: a11clle l'alta inontagna , sen za \'era e sistematica cura solare 'com e a DaYOS) Yanta eff etti curativi otti m i, anch e 11clle for m e pol1nonari. Con essa pure anz i che le recidiYe e le riaccensioni di processi ap· parentemente guariti, sian o meno frequenti. Ciò i.' fo rse do-ruto al to110 gP11rr.a le e muscolare rialzato e alla rninor pressione atmosferica. f,e cure g en eral i n on Yanno trascurate: l 'ipera lim e11tazione ha d at o ottimi risultati, con pochi danni allo stomaco e m olto gio'\'amento per il ricambio; e ciò fo rse in parte è dovuto alla maggiore introduzion e di Yitan1i n e, 51p ecie facendo largo u so d i latte. Ri11forzare il cuore con opp ortu11i a ccorgi rnent1 igien ici (caute ascensioni i n montagna, o addì· ri ttnra, quando è te1n.po cattivo, esercizi s u una scala di legno opporL-unamcnte dosati) e t erapeu tici (bagn i acido-carbonici ) è ottimo precetto e ch!3 n1eri1a ulteriori st udi e S\'iluppi. Eser cizi respiratori cor1tribuiranno ad aer eare gli apici p ol n1onari. Il siste1na n ervoso dovrà aver la sua parte di attenzioni. Ottima l' idrotera1pi a, esclude11do11e i

cas! gravi febbrili (docce , bagni tepiùi e quasi fr eddi, 1nolto breY i) . .!\.nche la cura d ella psiche è in1portan te . La tossicità e la cronicità della mala ttia fanno sì eh e la .p siche sia colpita. Sappian10 qual e ia la car atteristi.ca psichica d el tuJ)ercoloso: egli passa dalla gioia più folle alla l)iù n era n1alinco11ia COI\ grande facilità. Inoltre risco11trian10 i11 qu esti malati a-ffaticabilità, irri-tabilità, labilità inentaJe, 1poteri volitivi ind ebo-U ti, cle \·ata suggestibilità. Si n oti di passaggio. l 'i11fl ue11za benefica ~u questi disturbi della tu1'.>ercolin oterapi a , forse 1pe rò dovuta, almen o in parte, alla suggestione. I~ })Oi nota i ·euforia pr emortale dei tisi,ci, ve-ros in1i ln1e11te ,d ovuta ad i11tossicazion e dei centri da o ·siclo di carbo11io. i\Ia, oltre a qu esto, la co-. scir nzu della gravità della n1alattia e l'ozio del p er ioùo <1i cura i11fl uiscono $Ulla psiche d el tu .. berco1oso. B isogna quindi distribuire ptacevolmente e mi, n11ziosan1ente 11ella sua giornata il riposo, le pas-Se6giate, i pasti, lo svago, convin cerlo cl1e egli, così fn cendo , lavor a tP€r la Bua guarigion e, r a fforzare la sua yolontà di. g uarire, ai1dare in.. contro al suo stato d 'p.nimo, infondergli fiducia n el medico, ciò che è/ la base ·di ogni psicoterapia. L'inter esse medico deve lasciare qui il posto. all ' in terp~se umano , e queBta è la m igliore psi- · coterapia. D ~ tutto quanto precede, vedasi dunque quanto. sia yasto il cam·p o delle ricer ch e ·da corn.p lere e. quanto sia lungo il camm in o ·da rpercorrere (e. n o11 si è certo ~Yiscerato p er intero l'argomento) : n1a pe r qu anto lo scopo , l'annientamento della t11hercolosi malattia sociale, non Bia ancora rag ... giunto, n on v 'è dubbio che lo si dovrà un giorno. raggi ungere, e c1uesto è il 1p ensiero e la s pe-. r anza d i ogni m edico . GARRONE.

CENNI BIBLIOORAFICI <1> ..\. Yr.zzt· GUIDO. L e ple1Lrit·i prieu1notoracic h e. Pa-cl oya, Tip. e Libr. Anto11iana, 19-27. \folto ~i è scritto e disct1sso sull'argon1ento delle. pleuriti. l)neun1otoraciche, m a non co·m pleto è. ~to to l'ac cordo raggiu nto c irca la interpretazion e. cli esse, s p ecie su quanto riguarda la patogenesi J/ A. n ello. studio critico. e cli·n ico dell'argom ento. porta il contributo di u na serie di osserYazioni perso11ali co1npiute con ~crupol oso rigor<\ docu-. rnentate cli fatti accurata.1nente v.agliati. E gli si d i·r l1iara con Yi n to elle la 1pleurite p n eu n1otoracica 0

Si prega tl'inviare clue copi e dei libri di cui si desidera la rece11sione . (1 )

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J ~8G

l L POLI CI I N!C'O

si n1:1 nifl'Sta solo quando la sierosa è affetta d a 111a1ti fl'Sf azi oni tl1bcrcolari e giu$tam ente con ~i­ dPro tutti gli altri · mo~ent i eziologici in,·ocati dai Yari autori, come con cat1 c. Circa le classif icazioni clrllc })leuriti l)n eu111otoraciche, cl opo aYe1·e pass01o ln rassegna qu eJle nt1mcrose e varie prop ostr, egli l::>a.san dosi ~u •concetti anatomo-cl111ic i <1 istingue due for.n1e f o11dame11tali: qu ella acn ~ u. e qn ell a cronica; e .p er ognu11a di queste \·ari 1i [)i in ra1111orto a i caratteri dell'ess udat-0 , e all e C'On comitanti alter azion i unatorr1icl1e ·della pl ·ura. L' .-\. dopo D ,-ere trattato clell~ eziologia e cl ella p a1 ogenesi, e clelìa sinton1atologia, past:a allo ~1 udi o cljnico delle pleuriti pn eumotoracich e in b:l~t") alla classifi.cazi-0ne da lui })roposta. Ampia ,t 1·a ttnzione troYa lo stl1dio dei caratteri chim ici P cistolog·ici d elr essuclato. Da ultirpo passa allo . 11 rcl io cl ella eYoluzione tardiva della p leurit e ])11et11notoracica -e alla cl1ra e profilassi di

es.sa. I .a es po~izio 11 e critica cli 1q uanto finora è stato s cr itt o sull'argo.m ento , lo s tudio comp1leto e &cc11rato d elle osservazioni ·p ersonali, rendono questa mon.op:rn fia 1p.a rtico1armente interessante , p ortando :\l1n (liscussa questione il con tributo della Cli11icft cl i PadoYa. E. TRENTI . TrnEY ·rc~HT. Cornpression of tl1 e ltlng in, tl1 e treat r11ent of Pul11ioriary le sions . Oxford :.\ledical Pu1-1l ications. L-on cion, 1927. P rezzo 3/6.

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ur1a mo11ografia c·l1e fa par1 e rleJla collezione delle p1111hlièazioni c.lell'Un iYei-siiù di OXJford e d è cl ccli èata a11o st1.1dio d elle co1npressio-n i d el pol111one e })articolarm en te d el pneu1notorace n ella cnra .-1elle l esioni tl'lbercolari. ~ ei })rimi cap·itoli n cl 1111 cenno storico l ' A. fa segui re la r el a zion c cli nna st1a vi6ita a T orin o 11el 1898 dove ebb·~ 111or10 · cli conoscer e il F orlani11i, indi riporta la rr !:17ione cl1e egli fece al Con °·r es~o intern azio11:1l e l1ella t ubercolosi a Parigi nel 1905. In altri c ~pito li l' A. riferiE=ce l1na corri sipondenza aY t1 ta col \\-1in gfield e Yar i é letter e . cambiate col F orla ni ni. ~ ella II parte della mon ografia passa in r~1 ~ ~ cgna i pri11cìpi sui ql1ali si fo11da l'applicazion P cl el p n eum otora ce, i ·var i m C'todi seguìti, e 1'eff icac ia della compression e polrn on are n ella cur n dello l esioni tul:>ercolarL 1

J'R.

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:\EU:\I:\:'\~ \\T. D ie J{lini /1, der beginne1làen, Tub erl~ 1ll ose eru; achsa11er. ~ Il\.

II. B erlin, . pr1nger 1924.

12.GO.

f: il II , ·olum e dell'op era del

~ e u1nann

e 1COmpr e11cle lo stuclio ·d elle yaric forn1e con le quali la tubercolosi esordisce. Parti colare trattazion e

tro,·ano le locali zzazioni polmonari, in t utte le v arie form e : da quelle ghiandolari, a quelle pleuriche, a quelle v er e e proprie polmonari, sia ec:;~uclative che produtttve; ch e circoscritte o diffuse . 'I n ogni capitolo, s p eciale s-v·olgimento ha la r>arte se.m eiol,ogi1ca e in ogn i problema sono 1portate le acquisizioni più r ecenti. Il testo è corredato di numer osi ~chemi che 1permettono di avere rapidamente un chiaro con cetto della localizzazione presa in esam e: 'TR. ·CAL~.CETTE

.i\. L a Vaccination prévent·i ve contre la ttlb erc·u los e p ar l e B. C. G. Paris, ì\1as.son et C.ie,

1927. Fr. 22.

I .. a pubh1ica zion e ohe ora con1pare sotto la direzione di ca1mette e compiuta con la collaborazione di Guérin, di Boquet e di Ntègre, raccoglie t11tte quell e nu-ove Yedute ed acquisizioni che in {ruesti ultimi a nni sono state pubblicate n ei vari periodici, circa i nuovi tentativi ·d i vaccinazione contro la tubercolosi. A.. t t1tti sono n oti gli studi cli Calmette e dei. suoi .al lievi s ulla va·ccinazione a.11titl1bercolare e come egli si sia preoccupato di otteneré un o ~tirpt te ·di bacillo tubel'colare attenuato, cap a ce cli determinare 1.lna infezione n ell 'orf!ani-smo nuovo al contagio tubercolar e, senza -. che a tale i11fezion e seguano lesion i nocive, ma tal e inYece da l)r ovocare una n etta immunità . . .t\ f: iò Calmettè è giun to coltiYando co11 t ecn i ca par ticola r e uno stipite di bacillo tub er colare c11e egli ha indica to con B. C. D. (Bacillo Calmette Guérjn) . I a vacci11azione di Calmet1 e si ·fonda sul ·concetto di ni.Sare bacilli vivi ma. avirulenti; sol o • a ta ~e ro!ldizion e egli ritiene .ch e si ·p ossa effettnare u11a utile vaccin azion e. In .q uesto volume so110 esposte tutte le !'.)articolarità di tecnica sia p er le cultur e del B. C. G. ch e per l'allestimento del yaccino , ect inoltre son o am p"ian1ente trattati i rj s ultati sperimentali che 11anno l)Oi 1p ermesso r applicazion e del m etodo all'uomo. La ,-aiccinp,zio11e è 5tat:i da Yari a nni pr ati.cata, !lei primi 10 giorni di Yita, ai n eon ati di m a dre tubercolosa o viven ti in ambienti infetti . Ora m entre fra i vaccinati la mortalità -p er tubercolosi è stata so 1 tanto r1 e1~ · 1 %, fra i non vaecinati essa è stata cl el 24 %. .t\ttualmente una piì1 Jarga applicazione d el m etodo in Francia P o.ltroYc raccoglie i r iBtl>ltuti J1e re~.sari per un gi ud izio esatto sul valore 1

del m etod o. La nuo,·a pubblicazione d el Caln1ette raccoglier;\ indubbiamente l'in ter esse di tl1tU gli studiosi {11 q11esto grande problema. TRR."iTI.

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SEZIONE PHATfCA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le indicaziGni del pneumotorace nella tubercolosi polmonare dell'adulto. J. Rieux (Jour1ia l des Praticlens, 1& luglio 1927) rileva elle il 111etodo di Forlanini .è cliventato in t utto il mondo il 1nezzo di azione curativ,o, '.PfOfilatt.ico e sociale più efficace che noi 1possediamo p er la tuhPrcolosj polmonare evolutiva, grave ed unilatel'aJe. :\Ia rS$O non è da consid€rarsi che come u11 t1·attan1ento sjntomat!co e complementare della cura igie11ico-dietetica clas .. ica. ~ella pratica corrente, si cleYono distinguere due indicazioni della collassoterapia. TJna assoluta, cli urgenza, diretta alle form e d t tnberco10 ~1 polmonare acuta: tubercolosi conge~tiya con en1ottisi gra \·i e subentranti, tubercolosi ulcero-caseosa ad eYoluzione rapida.. polmonite caseosa., tubercol osi ilo-polmonare estensiva, P. spontn11ro . Ed una i11d1 cazione relatiYa o di opportunità, in cui il P. non è, co1ne nelle forme precedenti, il primo 1en1po d el trattamento. Essa è riservata alle forme di tubercolosi polmonare subacute o cron jcl1e: tubercolosi lobulare a focolai multipli, lobite tt1bercolare, congestione polmonare tl1bercolare, tubercolo~i ulcerosa semplice, tubercolosi bilatera1e, con lesioni discrete di un polmone. In tali casi, il P. si intraprende soltanto dopo avere tenuto i n osseryazione il malato, con una cura igienico-dietetica. Il P. è poi co11troindicato n elle forme fibros€, n ella granulia, n'elle tuber,colosi polmo11ari con · altre localizzazioni gravi, ' spec)almente addominali. E sso non dà alcun ,·antaggio n el tratt,amer1to dP.lla pleurite siero-fibrinosa, s alvo quando i l polmone sottogiacente è affetto cla tubercolosi caseosa. Qt1anto al P. bilaterale simultaneo, esso è di introduzione troppo recente per poter esprimere u11 gi11clizio in proposito ed è inoltre di esecuzione molto deli cat a. fil-

L'importanza del movimento mediastinico nel p11eumotorace. Di :J1art1ni (Rivista di Patologia e Clinica della tubercolosi, 1927) ritiene cl1e l'azione terapeu-

tica deJ pneumotorace d ebba attribuirsi essenzialmente al fattore meccanieo, al collasso d el ip olmone. Anche Jo spostamento mediastini co, da \ aJ.cuni ritenuto un in conven iente, è un elem ento fa, oreyole alla cura. · .L\.ll 'es~me radioscopico d el torace dei sottoposti • alla cura del pneum otorace si osserva che durante 1

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gli atti res1pii-atori il m ediusti110 appare a11i1Dato. da lin movimento pendolare. 111 effrtti no11 è un'oscillazione i11 senso trasversale, i11a i11 di.p endenza ·della differenza di struttura e tli fis1Sazion e d el 111ecliastino n elJ e s u e parti anteriore ~ e posteriore, è un m ovime11to elicojdale. Contrariamente a 1quel che si rj ti e-n e ge11eral-n1ente, l'.L\. opin a che lo spostamen to d el inediastino verso il lato sano non è d0Yl1to alla l)I'è~ ­ sione n egativa 1p reYale11tc da detto lato . ~ormal­ mente l'azione dina111ica c1ella parete costale e· del diaframma si applica solo st1JJa SllJ) erficie })Oln1onare con essi in co11tat to, 111a c1t1a11do il polmone è tutto isolato cla uno ~trato di ·-~ra:::. la stessa azione dinamica troYa n1odo cra11vlic::trsi ancl1e sul i11ecliastino attraYcrso il po11 te ga~::oso . • E poicl1è il mediastino offre 11na re~istenza mi-· n ore di quella off erta dal polmo11e, è il pri1110 a risentirr1e gli effetti. \·iene 1p erciò respi11to du-rante l 'es1)ir azione ed uttrntto durante l'i11spira-· zi on e. La spinta e l'attrazion e esercitata dalla pressa muscolare si esauri$cle favorevolmente sul 111.edia--· stin o, risparmiando il pulmone. Q11e .~to qt1i11di vien e a trovarsi in una condizione ancor più fa\•orevole agli effetti terapeutici. . Di ·c onseg·n e11za lo spostamento mediastinico de,·e ritenersi un fatto rpropizio p er la collassoter a1pia, anzi Llev·e costituire l'inclice d el grado cli colla.sso i1ece:~sa­ rio per la cura. La iniezione cl i gas cleYe es:=::ere arrestata non ap1)ena compare il mo,1 jn1ento l)t?n-· rR . <lolare del m ediastino.

Alcuni casi d'ascessi polmonal'i ac11ti trattati con Jo pneuruoto1·ace. J_a cura degli ascessi polmonari è s1)esso associata a grandi difficoltà 1Per 11a posizion e occupata nel polmone e per ia grand ezza raggiunta. Talora è sufficiente, p er otten ere la guaririone, il riposo in ·1etto e l'uso di meclicamen ti espettoranti, mettendo durante la giornata il ma lato i11 posizioni cl1e facilitano l'en1issione del JJU ~ . Se sono in causa ag·enti spirillari, il salYarsan trova la sua indicazion e. Gli americani 11ann o introdotto il 1netoclo del lavaggio d ella c.avità ascessnale attraverso ad un·bro11cosco1pio; ma si tratta ·d i procedirnento assai ·fl ifficil e e delic~to. Vi son o poi i metodi chirurgici , rappresentati dalla toracotomia con apertura e drenaggio della cavità, e lo p ne umotorace artificiale. Il })rimo m etodo è più indicato negli ascessi superficiali; i 1 seco nd o in·v ece andrebbe riser\{ato per gli-

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11 POT. TCI. IN I CO

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ascessi 1p rofond i, onde evitare l'ever1tuale rottura cendo sempre p iù pallido ed a cquista l'aspetto della parete durante la compressiol)e, con il con· di un intossicato. s eguente svuotamen to nella pleura. Fra i diversi n1etodi proposti 1p er la cura di H. C. Jacobaeus (A eta i\-1 ed. Scand., vol. LXV, q11este pleuriti (pleurotomia, freni·cotomia, oleo5-6) l1a in tal modo trattato 3 casi, che gu1arirono t orace, drenaggio, ecc.), il metodo mig·liore semin nlodo rapido e soddisfacente. bra quello delle lavature della pleura, per la La formazione dello pneumotorace fu faciJitata. q11ale ~1uralt e Weiller usano il li·quido di Jesda11 ·assenza di adesioni pleuriche. B p erciò insen (Jodio g. 0,50;. Jodtiro di potassio g·. 1; Acqua .elica io, qualora si vogiia ricorrere a tale intersterilizzata g. 4000). · vento, agire assai 1precocemente. M. Arrlizzon e (.l\1I iner va med'ica, an1io VI , n. 23) Il consjglio dell' .1-\. è però di non insistere con · ha usato cn successo il metodo proposto da G. 1o 1pneumotorace , qt1alora n on si osservi subito lVIailan , consistente n ella lavatura della pleura 1Jn n1iglio ramento n etto del paziente.· mediante soluzione di lisoif ormio all'l %. Sono necessari a tale uopo: un ago da tora1\1.l. F '.<\BERI. centesi, un aspiratore P·otain, un aippareochio Forlanini, una siringa da 50 eme. ed una pinza Il pneumotorace nella tubercolosi laringea ùi I\ocher. Il tubo di gomma ch·e unisce l'ago al infantile. P otain, deve e~sere composto di due pezzi riuLa tt1bercolosi laringea non deve più essere !liti da un tubetto di vetro, su cui potrà inneconsiderata, come una volta, inesorabiimente fastarsi an.che il tubetto di gomma dell'apparec·tale. Es~a. a n che n el bam·b ino, è bene ·curabile, ch io Forlanini. co2ne lo provano i quattro ca$i riportati da H. CaSterili zzati, 1con la bollitura protratta, l 'a go, j bo t:l1e (Arin. rnaladies d e l'oreille , larynx, nez, tubi di gomma del rp ,otain e 1a siringa, si fa se-e Presse 1nédicale, 10 agosto 1927) , n ei quali la dere il malato n ella posizione più comoda, apgu.a r ig;ione è stata ottenuta tn alcuni m esi mepoggiando le braccia su due cusrc ini, che tiene diant e il P. ed è stata .confern1ata dalla osservasulle gambe, 01pipure tenendosi a due g·u i·d e lezione successiva. gate in fondo al letto. P er $piegare tali guar igioni sem·b ra cl1e si ·S i disinfetta il campo operatorio e lo ~i anedebba inYocare soprattt1tto la soppressione o l'atst.etizza a lungo con cloruro di etile, dopo di che tennazi.011e della· tosse, di cui l'azione traurna tizsi infigg·e l'ago, che è riunito per mezzo del tubo zante sulla laringe è ben nota. Il P. cr eerebbe di gomma so'Pra detto al ·P otain; aspirando ada-un riposo relativo dell'organo , ri1poso tanto fa. gio, adagio, il pus defluirà nella botti glia. Ogni voreYole a lla cura di tutte le localizzazioni tut anto, •p revia ohiusura con la pinza di Koche: 1>ercolari qualunque esse siano. fil. della prima parte del t ubo , si riunisce questo al mano1n etro ·dell'ap1p·a recchio Forlanini ch e, tolta Il trattamento delle pleuriti gravi purulente la pinza, ci darà la pressione endopleurica. del pneumotorace. Quando questa tenderà ad a bba;ssarsi, ed il pus t i1oto il CJlladr 0 delle pleuriti l)t1ruJ ente com~ a defluire più scamam ente , si incomincia la la~pli c anti il ,p , Il malato, n el completo ben essere, vat11ra 1pleurica, iniettando con la sirin.g a una • € colto in1provvisam en te da un brivido scu otente soluzione di lisoformio al 1-5 %. tiepida e sempre ser vendosi ·della prima parte del tubo di gomma -e cla malessere g·en erale. I brividi possono durare un· ora e più ed jl malato è obbligato a mettersi riunito all'ago, ora .chiuso, or a aperto 1per mezzo della pinza di Kocl1er , a seconda del momento a letto. La febbre sale gradatamente fino a raggtu11gere in breve i 390,5-40°,5. La tosse disturba dell'operazione. La ,quantità del la soluzione da adoperar~i non ogni tanto il malato, che si lamenta pure di forti dolori all'ambit,o polmonare in pneumotora- è fissa; l'operazion e avrà termin e quando il liquido di lavatura c~e fu·oriesce sarà chiaro e ·Ce. La temperatura cacle do1p-0 qt1alcl1e ora, genon commj sto a pus. Sempre tenendo conto 1p oi n erul111ente ' 'er$o il mattino. con stldori prorfusi, dP.l dato manometrico, $8 n e lasceranno nel cavo per r iprendere poi 1p receduta, specie n ei primi ple11rico 20-80 .cm.c. per prolungare con essi la gior11i. da ~)rividi, nelJ e ore pomeridia11e. Si ha sterilj zzazione 1p leurica. 1a stessa fj gura clinica della setticemia comune. Il malato non avverte in genere nè male$sere Se il P . è a sinistra, si ba pure fr equente naunè d·olore a1cuno d·u rante la lavatura; accenna sea t"\ \'01nito, cl1e .con1plicano il quaclro. L'.esame ·del torace ri \'ela l ' aun1ento l)rogressivo del li- in Yece generalmente dolora.obilità al torace nelle q11)clo: il guazzamento si Ya fa cend o sempre meno 1prime 24 ore pootoperatorie, per il liquido lasciato nel cavo pleurico . .eYicl tin tè. 1:: facile ancl1e riscontrare lo spostaL' .!:\.. riferisce tre .casi trattati favorevolme11te n1e11to del i11ediastino e percepire t1n respiro sofcon tale metodo; due cli essi sono stati curati iiant e, cp.tasi bronchialoicle, lun go la l)nea paran ell'ambiente famjgliare. fil. \'Pl't t=ihrnlr del lato sano. Il malato si va poi ia1

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SEZIONE PRATI C.\

Cura del pio-pneumotorace con le iniezioni di olio gomenolat'o. La con1plicanza cli un versamento purulento nel corso della colla:ssoterapia, osserYa zuccola (Rivista italiana di terapia, 1927) è evenienza ·tutt'altro cl1e rara, e rappresenta un 11otevole -scoglio nell'·ulteriore .condotta terapeutica, sopra tutto per le sue ripercussioni sullo stato · generale. Gli e.sipcdie11ti escogitati per arrestare al ,p iù -presto il processo suppurativo non si contano. D('\l.p0 aYerli tutti enumerati, l '.t\. ritiene che la prPferenza debba darsi al metodo di s,ruotamento del Yer-an1ento pioide tubercolare formatosi clurante n11a ct1ra pneumotoracica, ogni qual volta il liquido rag·gi ung·e la 3a_4a. costa e sopra·V\rengono disturbi st1biettiYi di una certa entità; ,p rocedere ad 1111'al11Jondanie lavatura ·d ella pleura con soluzione fisiologica fino ad ottenere ·u n liquido 0jpalesce11te; qlijndi inietta·r e olio gomenolato al 5 ~{, nella quantit<'i di 150-250 em e. a seconda del liquido e-tratto. Tale trattamento. con~ igliabile ancl1e in caso di piotorace cla rottura del pul1none, ha il vantaggio , jn con·f ronto della cura ohirur.gica, d'impe• dire la forn1azione di tragitti fi,stolosi a lentissima risoluzione, cletern1inanti un progressivo -stato cacl1ettico. Solo quando il piotorace è secondariamente i nfettato e la sintomatologia è grave, giova ricorrere alla toracopla~tica 9 ad un'ampia apertura <iel cavo pl eurico che permetta un rapido svuotamento , urL ampio drena~gio e abbondanti lavaggi. Il trattamento all'olio gomenolato, comunque, non è capace, ~econcto l 'esperienza dell'A., ad im:pecljre Ja formazione di aderenzr. dr.

"Esiste una ipotonia del diaframma nel pneumotorace terapeutico? :::5erge11t distingue quattro gradi di ipotonia ·cliaframmati,ca coilJSecutiva al pneumo: 1) abJ1assamento dell'emidiaiframma con con-setvazione del1a forma in dome o cu~.ola; 2)- abha.ssamento più accentuato con inizio di abbattin1ento della cupola diaframmati·ca; 3) abbaJSsamento accentuato con scomparsa -èellri. .forma a cupola: d1aframma a forma di tetto ; 4J abbassamento considerevole co n inversione della · forma del diaframma in cl1pola. Bonorino, Udaor1do e Vad,one (Arch. Méd. Ch ·i r. de l'app. Re spiratoire, n. 6, ·dicembre 1926) hann o ripreso lo studio di questo problema su 85 pnen motoraci. · Essi praticano il 1p neurno a ba~se pressioni positive: - 2, opp11re - 1 corn.e pressione finale , e come Sergent 11anno osser\'ato fin da 1l'inizio un abbas~amento della cupola diafram-

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matica. Ma in un caso specialmente hanno osser,·ato un fatto di n on fa<!ile spieg·a zione: in un caso una prima radiograJfia <iimostrò una modificazione del diaframma corrjspondente al 30 grado di Serge11t. Poi si praticò una frenicotornia che ·d o\·eva trasformare l'ipotonia in 1p·a ralisi completa con accentuazione più g·ran•d e dell'&bbassamento; invece si ebbe il contrario. Una 2a radiografia dimostrò C'he il ,diaframma era salito e ·d ivent1to convesso. Gli A.A. ritengono perciò che 1n molti 1pneumotoraci nonostante la cadutu. e l'afflosciamento del diaframm·a non vi sia u11a vera modi·ficazione del suo tonismo, ma per spiegare iJ fenomeno s1 ·debba ricercare qualche altra causa. L. TONELLI. 1

La glicemia nel corso del pneumotorace artificiale. Dalle ricerclre di J'. Lu cl1erini (Tuberco losi, marzo 1927) risulta che, dopo ogni applicazione pneumotoracica, si ha .costantemente un 111oclico aumento del tasso glicemico, in causa deJla diminuita .v entilazione ,p olmonare. Tale aum e11to s1 verifica già due ore ·dopo il P. e cresce lievemente e gradualmente nel ·corso delle 24 ore s uccessive. Dopo qualche giokno cli di.stanza dall 'introduzione di aria, la glicemia diminuisce e ri1pirende . i valori pressochè pri·m itivi. I/aumento della glicemia è in rapporto diretto con la .quantità di aria immessa; ossia, più aria ~i introduce e più è alta la glicemia. Dopo il P . bilateraley in ca11sa del maggior disturbo dellB. funzione r espir·atoria, si ha forte aumento della glicemia. Durante gli ultimi rifornim enti, la glicemia 1presenta sempre lo steBso comportamento. I .e oscillazioni clella glicemia sono in ra1p1p orto con il solo distur.b o della funzione r't3spiratoria e non dipendono dal decorso del prece so , tubercolare. fil. 1

L'espettorazione bacillifera e l'evoluzione di alcune tubercolosi croniche. La presenza o l'assenza di b. di J{och nello rspettorato non ba grande valore n ella prognosi della tubercolosi, essendo notorio cl1e forme anche giovanissime e ad eYo luzione rapida possono non ,p reser1tare mai o quasi m ai ba.cilli nell'espettorato. P erò B11e e Picat sostengono (Paris 11/éd., vol. XVI, i1. 1, 1° genn. 19'-27) C·h.e ·s e si st11clia accuratamente non il Yolume clella espettorazion e e la presenza o assenza dei b. i11 questa jn un dato momento, ma se si studja la con ti nuità e la dt1rata della pref:enza dei bacilli nello sputo si 110S 0110 rtcavare ·dei dati interessanti. U11a espettorazion e bar illifcra costarite, ancl1e se minin1a è cli cai.tiYo augt1rio. Se si troy.ano permanPnternente bacilli.


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ancllè se lo stato generale è florido, ciò indicherebbe quasi sempre l'esistenza di un·a caverna e sj ·dovrebbe, se possibile, tentare il pneumotorace. I J trovare i b. in modo intermittente, episo·dico, ,p.er corti periodi, a. intervalli notevoli indicherebbe lesioni non grandi, atipiche e spesso curabili col sanatorio. Infine spesso jn alcun e forme 1orpide i b. possono persistere per anni nell'espettorato, mia in quantità così piccole che solo l'ino· culnzione n elle cavje può svelarli. L. TONELLI.

[ANNO

XXXI\·, FASC. 41]

Per evitare lesioni del polmon e è t1tile usare· degli ag1hi piuttosto ottu~i. Nella statistica dell' A. , si sono avuti notevoli essu dati soltanto nel 6 % dei casi. /'il.

POSTA , DEGLI ABBONATI . . All'ab·b. n . 3468: La c.o rteccia e StP·ecialmente i frutti e i semi del' Ca~tagno d'In dia (AescUJlus hippocastan.um) contengono dei glucosidi sruponoidi - l'esculina ed esculetina - e pi ccole quantità di acido tannico. Le prove clini·che, più ·di quelle farmacologiche ancora sc·a rsissime, sembrano attrib·u ire ai principi dell'ippocastano un' azione vasocostrittrice ~piccata1nente venosa. Così i pre.iparati d'ippocastano vengon o a doiperati .f requen temente contro· emorroidi, 'rarici e flebiti' con effetti non sempre costanti, forse a causa della .facile alterabilità dei ,p rincipi ·attivi nelle ·comuni pre[piarazioni galeniche. Fra qu este si preferisce, più dell'estratto flui·do e della tintura, l 'intrait (polvere amorfa, grigio-giallastra, igroscopica, solubilissima nell'acqua, nella glicerina e nell'alcool debole), pro- • dotto fisso, de.bi tamente titolato col dosaggio emolitico. La ·dose media dell'intrait è di centigm . uno al giorno, sotto forma di pillole o di soluzione (a g·occie) . Si 1posson o, però, somministrare a nche due e persino tr e centigm. Non sono segnalati disturbi cardiaci nè con seguenze spiacevoli n egli ar teriosclerotici. P. DI MATTEI. Farrriaco logia dell'ippocastario. 1

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NOTE DI TECNICA. Un nuovo metodo di pneumotorace artificiale. Freix&s (La Presse médicale, 1927, n . 80) osserva cl1e il P. artificiale .p uò talora provocare ·d elle ronseguenze danno.se, quali i riflessi p leurici, che -com11orta.no seIIljptl'e una prognosi seria, e le em, bolie gassose. P er evitare t ali consegu enze e facilitare la pratica del P ., l'A. consiglia di infiggere l'.ago obliquamente, con decisione, in corrispondenza del1'VTII sipazio intercostale, al principio del canale costo-vertebrale, nel punto dove la costa si appiattisce e si inclina al difuori ·della brusca curvatura dell'arico costale, dopo avere sentito bene il margine superiore della IX costa. ·L' ag.o deve essere introdotto il più che sia possibile, in modo da potergli dare una direzione parallela alla super1fici e interna della costa. Si arriva . così con f.acilità allo spazio 1p leurico virtuale posteriore. Dopo avere verificata l'im·mobilità dell'ago ed avere rilevato al manometro le o~ri1 lazio11i caratteristiche, si inizia l'introduzione ·del gas, continuando a seguire ieon attenzione le oscillazioni manometriche e conformandosi alle indicazioni pratiche che esse forniscono. Il meto·do offrirebbe il vantaggio di non provocare complicazioni al passaggio dell'ago attraverso lo spazio intercostale e di offrire la maggiore probabilità di riuscita dal punto di vista del porre l 'ago tra i due foglietti 1pJeuri1ci, scopo principale da raggjl1n.g er e. fil.

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L'impor,tanza della tecnica per la riuscita del pneumotorace . \V. :Newmann (vl'iener klin. W10chens ., 20 genn. 1927) i11siste s ulla necessità di usare parecchi accorgin1enti nell'allesti·m.ento del P. arti-fiieiaJe. Egli anzitutto consiglia l'uso di aria anzichè di azoto che sarebbe, secondo lui, irritante. B poi necessario non fare troppo .f requenti rifornimenti; egli fa il secondo 8 giorni dopo il 1p rimo e poi aspetta due settimane 1p.rima di procedere al terzo, tre prima del quarto e i1on meno di CJl.l attro (talora 6-R) fra i rifornin1enti . uccP si Yi .

.-\.11'.a.bb . n. 345-4: Può c onsultare i lavori che seguono, cl1e sono i pift r ecenti. SPARAGIO B. Sul diabete mellito sifilitico. Ri.forma Medica , 22 febbraio 1926. L~BBÉ. L e diab ète et la syphili~. Acadén1ie de· Méd., 1923.

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L e role de la sypl1ili dans 7., étiologte du diabète. Ann. ·de Méd. , 1923. PICCARD .e VELLNOT. L'origine syphi[itique du dia-· bète. Bt1ll. et Mém. de la Soc. ~éd. des Hòp., 1921. · RATHÉRY. Le diabète syphilitique . Le l\tlon·de ~1é­ dicn.l, 1924. , ·rr.r.ARF.T e BLUi\tI. Co ntr·;bution à l'étude des rapports du diabète et à e la syph. Bull. et ~\'Ién1. de la Soc. l\lféd. des Hòp. , 1922. S. :\lARlNO. IJABBÉ

.T OUFFLET.

All' abb. n. 12952-4 : Per inlformazioni e iscrizione all'Isti.tuto Clinic() delle malattie della bocca in Bologna, scriYa allai Di1·ezione: via S. Vitale, 59. P er informazioni e iscrizione all'·I~tit11to Storna· toloQ'icCo Italiano in Milano, scrj va alla Direz ione~ ,-i;:i Commenda, 19. A.. PrPERKO. '-'


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SEZIONE PHATI CA

~ELLA

VITA PROFESSIONALE.

CONCORSI. POSTI VAOAL"fTI.

NOTIZIE DIVERSl:!;. Il Congresso Italiano di Pediatria.

BERGAMO. Consiglio degli Istit1tti Ospitalieri. I l 28 set,t.embre, alle ore 10.30, nell' Aula 1\I agua .Aiuto della Divis. Oculistica; L. 4800 e c.-v. Scad. dell3. R. Università di Napoli (-;bbe luogo 1-<1J M ore 17 del 20 ott. T~a L. 50. Età lim. 35 a. lenne ina·11guraz.io11e <le.l Xll f.JO ngres.-:;·o italiano Titoli ed es.ami. Chiedere ann. di pediatri.a. BRESCI.\ . A mministruzio·n e l'rovi11 c:·iale. CoaErano presenti ~. A. lt . la Ducl1essa J A~ta diutore Laboratorio d'igien€. Scad. 20 ott. Vedi ' i; .A.lto Corn•nissario 8. E . Castelli, il R. Co1nmisfase. 39. sario con1m. Montuori, il Rettore ~fagnif ico prof . C.\IAzzo (Caserta). - A tutto 30 ott.; L. 6000 B·o ttazzi, molte altre •autorità civili, milita.r i e -(sic) e 5 qtiadr . .dee.; L. ~000 cav.; età lim. 45 .a.; fasciste, n um•erosi cli nici e medie; napoletani e tassa L. 50 .15 ; docum a 3 mesi dal 1O sett. ; ser v. circa 500 congriessisti fra i quali i ma;ggiori culentro 20 gg. t-0ri della scienza pediatrica, nonchè i direttori CuuOGl\È ('l'reviso). - Al 10 nov.; L. 8000 e 5 di qu asi tutte le cliniche ped. d'Italia. Parlarono quadr. dee., oltre L. 700 uff. sa11. e L. 3500 cail prof. Bottazz1, il I{ . Com111issario CO·n11n. Mon'·allo od a11tom.; c.-v.; età lim. 40 ia.; tassa L. 25. tuori e il prof. J en1n1a , :I quale nella sua qualità COMACCHIO (Ferrara) . ()ong'regaz. di Uur·i tà cli Presidente del Comitato ordinatore del ConPrimario chirurgo direttore <lell 'Ospedale 8. Cag.resso ha rivolto un per1sie.ro l'ioonoscente al Gomilla; al 30 ott. ; ·vedi fase. 37. verno Nazionale cl1e nel rinnovarne·nto di Napoli COR:\EDO (l'icenza). A tutto 20 ott., io renon ha traseiurnto l'infianzia dotanùo Ja città di parto; L. 8000 P. 1000 pov., L . 300 ogni centin.aio una cl1n1ca che sarà un ospedale mod1ello p,e r i in più 1 L. 1800 (sic) cavallo od autoveioolo, L. 720 ba1nbini. Ha illustrato la genesi della legg~ sulla ·c.-1· ., 15 % serv. att., 6 qua dr. dee. ; tassa L. 50.15; protezione della maternità e dell'infanzi.a sofferdoc. a 6 mesi dal 20 sett. man dosi su qua~to bbe a d~re il Capo 'd·el GoFoR:llE.LLO (Roma). cad. 50 gg. dal 30 ag. verno nella storica seduta del 27 maggio . Ha \' . fase . .39. parlato poi delle colonie marine e montane 1ricor~ l\iAG1'AKO IN RIVIERA (U aine). A t ntto 20 dando la bene1nereuze dell 'on. Blan~, ed l1a es.presott.; stip. L. 8000; addizion. L. 2 oltre i 1000 so i sensi di •ammirazione per l 'alto Coru.m issario pov.; I.1. 500 serv. att. ; L. 800 se uff. san. ; c.-v. ; on. Castelli che ba deiinito il migliore e vero arL. 1000 bicicl.; 6 quadrienni dee.; doc. a 6 mesi. tefice dell.a rinascita ' di Napoli, ove sorgeranno Chi8dere ann. ist1t11ti e sanatori in cui i b.ambini sofferenti sa:\[A~TOY.\. Medico aggiunto .all'Ufficio d'Igieranno restituiti Yalidi e forti alla famiglia, 1a lla ne. Proroga .alle ore 17 del 31 ott. E richiesto il società, alla Patria. diploma di laur~a esclusa ogni limitazione di data. Il Congresso in fiue di seduta ba i11vi.ato tele~1ARCIAN.\ l\i[ARINA (Livorno). Al 15 ott.; L. 11,500 e 5 quinq. L. 900, oltre L . 500 uff. san.; gra1nn1i di devozione e di oro.aggio a S . M. il Re ed all 'o•n . Mus~.olini. età lim. -:1:5 .a. ; tassa L,. 50.15; doc. a 6 mesi dal Il Congresso si è srvolto .attivamente fino 1al 15 sett. 1° o ttobre . P11bblicl1eremo prossimamente un reso)f1LAKO. Consiglio degli I stitut.i Uspitalieri . c-onto dei ]avori. A s ede del futuro congresso, che Du e medici assistenti interni residenti nell'Ospeavrà l u,og-0 11el 1929, è st.ata s.celtà Pe1~ugia.. dale Sanatorio Vitt. Eman. III per malati di t ubercolosi, in Garbagnate. Scad. 29 ott. V. fase. 40. Congresso di Larin go~·oto-Rinologia. ~\DOVA. Spedale Civile. - Scad. 31 ott., ore 18; due assistenti effiettivi dei reparti per tubero<>Tl XXIII Congresso della Società Italiana di ' losi; L. 5500 e 2 bie,n ni dee. ; stanza; medaglie L aringologia, Otologia e Rinologia avrà luogo in di L. 30 per servizi di 24 ore; età mass. 30 ,a.; P arma. nei giorni 22, 23, 24 otto·b1~e in continuatassa L . 50.10 alla T esor. ; docum. a 3 mesi dal zio11•e .ai C-0·ngres.si del le Società di Medicina e di 25 1Sett. : serv. entro 20 gg. Chiedere .ann. Oh i.rurgia. PR.iSOMASO (Sondrio). Sanatorio Umberto I. Il tema delle relazioni è: « Funzione olfattiva, 2° assistente. Scad. 20 ott. V . fase. 40 . gustativa e respi ratoria nasale in r '.1pporto alla SuLMONA. Casa Santa de·ll' Annwn,ziata1. As- Clinica >i. R elatori i proff. G. Bilancioni (Pisa) e sistente di chirurgiia dell' Osped . Civ.; L. 3000 S . B.a.gJioni (Rom.a). (sic) lorde; evientuali proventi per servizi speciali La. Pres idenz3. (prof. Bru11etti , Venezia, Ospedale Civile) ha ·prorogato di qualcl1•e giorno il termine ($i.e). Sca.d. ore 12 del 25 ott. Età mass . 35 a. Tnssa L . 50. · utile per l' invio del titolo dell'unica comunicaTARANTO. - Direttore sezione medico-1nicrogra- zione cui ogni socio ha diritto. E oppertuno .aviica ' d el la.b ora.torio prov. di igi•ene. Scad. 31 ott. vertire se la comunicazione verrà illustrata da Vedi f asc. 39 diaposit: ve, tinenJatogr.afie o dimostrazione di preTRONZANO V. (Vercelli) . Scad. 1 nov. ; 2a parati. E obbligatorio consegnare alla Segreteria ·co1i d. ; L . 7000 per 300 pov. ; .addiz. L. 4; p . trasp. il testo completo e un breve riassunto delJ.a co· L. 2000; 2 c.-v.; tassa L. 50.05. µiu11icazione non appena svolta . 1

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I document i di \'iaggio per le riduzioni ferrov ia rìe non verrannò spedi ti .altro che .ai soci chie

ne faccia.no esp1ressa richiesta al prof. Las a.g-na, presidente del ComilAa1to organizzatore in Pa.rma (Cainica Otoiatri ca, R. Un i ver$ità.). 'l'ale richiesta dovrà esser fatta •entro il 30 sette111bre. Data la difficoltà .degli allaggi si fa viva preghiera di comunica-re per qua.nte persone si voglia fiSiSare le camere, indicando se si desidera risied·ere .a Parma o a Salsomaggio.r e (mezzi di trar sporto gratuiti). E incaricato per gli aJloggi il prof. U. Tassi (Parma, via F.arini, 21). Le sedute scientifiche avr.a.nno luogo nei giorni 22 e 24: il 23 (domenica) vi sarà llna git.a ia Salsomaggiore con visita e illustrazione .d ei RR. Stabilimenti 'l'er ,m ali. Contemporaneamente al Oon'gresso ve1·rà tenuta una importante esposizione di strumenti .scientifi~i-ch\ruJ·gici e prodotti f.armaceutici. Per 1a espos1z1one è incaricato il dott. Mantovani (Rimini , Cas€lla P9Stale 11. 42).

Il Conveguo internazionale di idrologia medica. I

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Il giorno 12 ottobre, ,alle ore 11, nell'aula massi~~ del Pala.zzo Senatorio, gentilmente ooncessa dal Gove.rn.atore di Roma, avrà luogo l'inaugUiazione del ,t e1·zo Congresso ·d ella Società internazionale di idToldgia medica:, società c~e ha sede in Londra e d·ella quale la Presidenza ques.t ' anno è toccata all'Italia. _t\.] Congresso p.arteci].)ano ] '/9 stranieri e 90 italiani. I più insigni cultori della scienza idrologica l1anno fatto pervenire comunicazioni del più .alto valore scientifioo, che documenteranno le notevoli conquiste compiute anQhe iad opera di studiosi italiani in ·u n1a bra•n ca della medicina, finora quas i negletta . Lo ,Stato fascista concedendo notevoli riduzioni di ·viaggio, ha indi1·ettamente a.ssicur.ato un grande s ucceS&o a.11' assise scientific.a. .ll Congresso s' apJ·e in Roma il 12 ottobl'& .e co11tinu,a poi a Montecatini (14-15 ottob·r e) e termina a Salso. Da Roma a Montecatini e da Montecatini a Fidenza i oongressisti .a.viranno treni speciali. Parteciperanno al Congresso i ministri d'igien.e d' In ghilterra ~ Cecosiloviacchia, un rappresentante della Germania e l'arciduca Francesco Giuseppe (Buda·pe.st), cultore stimato di medicin~. Con1e a Roma., anche a :Montecatini ed a S.al~ si prepar.a.110 .d egne .accoglienze. Il Comitato ordinatore, del quale fanno parte oon l ' on Gabbi il senatore Queirolo •ed i p·r ofes. ' sori Devoto (J\'Iilano), B.a.rduzzi (~agni S. Giuliano), Sgob1b o (Naipoli) , Gjuffrè (Palermo) e Piccin1n1 (l\if ilano), e del quale sono segretari ì profies.sori R uata e Vinaj , sta svolgendo opera assidua percl1è il su cc~so sup•eri qt1P.llo dei precedenti . con gr essi .

Congressi Riuniti di Parma. Tutti i colleghi iscritti sono inv~tati ad assioorare tempestivamente il 101·0 intervento, aflìnchè

si possa. provvedere· ad una .a.degnata distribuzione degli alloggi. I colleghi sono anche p·regati di voler corrispondere tutto il loro diare, comprese le •eYe11tuali quote arretrate. Il « Giornale di Clinica Medica » h.a provveduto. a pubblicare con .ammirevole solerzia l 'elenco integrale d€lle comunicazioni annunziate.

Il VI Congresso nazionale delle stazioni di cura. Si è adunato .ad Abbazia il VI Congresso nazion.ale delle stazioni di cura, sog.g iorno e turismo. Sono stati discussi importantissimi problemi turistici con sp•eciiale riguàrdo alle vaTie· f-orme di propaganda all'interno e all'estero, ai servizi ferr·o via.ri e ai provvedimenti finanziari. Pa1'lticola-re interesse l1anno desta.t o le relazioni del direttore· generale dell'E . N. I. T. e del segretario del Touring Club sulla pro·piamanda, .di Darioski sulla necessità di u11 q•u otidiano pirevalenteimente turisti-co ! de! podestà di San Rtlmo sulla situazione d~la Riviera di Ponente e del do·t t. Magnani sul programma generale del Consorzio nazionale delle sta' zioni ~lim,atiche. Il Oongresso h.a chiuso i suoi lavori presenti il Prefetto deJ1a Provincia, il direttore generale dell 'a·nrministrazione civile a.l Ministero dell'Interno· coJnm.1. De Ruggero e le autorità looali. Il presidente del Congr~o prof. Rebucci ha p1·onunciato brevi parole esprimendo l' au·gurio che il Governofaooi~ta continn.i sempre.A tutelaJ"e gl'interessi 'di. tutte le stazioni italiane di cura e turismo . ..

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A.~sociazione

italiana fascista per l'igiene.

. ])elegat1> co1ne fiduciario dalla presidenza gènerale, ìl prof. Giuseppe P erori, dit'>ettore dell'Ufficio d 'Igiene e ufficiale sanitario del Governatorato di Roma, ha convocato un'assemblea stra-0rclin.arja con l'i11tervento. di numerose personaJità del mondo medico e magistrale per la ricostituzio11e della Sezione del Lazio dell'Associazione Italiana Fas cista per l'igiene. L'assemblea, nun1erosa, •p reso atto delle comu-· nicazioni del prof. Pecori •e della relazione fatta. dal segretxirio generale dott. Pa1omha , dQpo eleva.ti discors i dei prof. Zannelli, Se11isi, Gì.annini~ e di altri, ha i)roceduto alta costituzione della. Seziope 1ed ha aeclamato il prof. Giuseppe Pecari. presidente della Sezione del Lazio. Viene r1omi11ato segr eta rio della Sezione il dott .. Ign.azio Serafini. '

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Al Congresso di ston1atologia. J./ on . nrof. Amedeo Pern.a ha avuto di questi1 aio-rni u~a oa.r ande e meritatissima onorificenza: gli stomatologi italiani, riuniti a congresso a Mi1~.110, gli hanno offerta una medaglia d'oro per· le su-e benemerenze scientifi-0he e per la sua opera. di uomo politico a f.av-ore del progresso della stomatologia d'Italia. Il Presidente dei confederati riuniti a congresso, prof. Dimeut, glie l' ha oonse-gnata, in una solenne seduta, facendo un lungo·

'O


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fA~NU XXXI\' ,

FASC. 41 )

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::>EZ IONE PRA1 1C.\

elogio dei s uoi meriti scientifici. L ' on. Perna, ch1e nelle lotte politiche ha mostrato vivaçità e oorag_gio di pensiero, è nella sua scienza, che egli i11..segna all' Università di Bari, i11Sign e, e per le sue memorie scient.ifich e, e per la sua es1)erienza di 1uedico e di chirurgo. Ci congratuliamo ...inceramente con lui

Per da1·e ali alla Patria.

ll primo aeroplano sanitario italiano. Costrui t.o nelle Offiçin·e meccaniche di l\rla r in a: di Pis a., fu portato .a Roma in volo, s ul Can1po di Centocelle, il primo i1ostro Aero,plaJ.10 S.anitario1 • dal nome di « J\iler curio » . Al Campo conven11ero pe·r l ' occasi on.a inolte autorità scientifiche, medi-· che e n1ilitari, ricevute da l ten. colonn. 1nedico· Di Nola, direttor e del Servizio Sanitario dell' Ae-· ron.autica, il q11ale fece gl i onori di casa , guidando a lla visita. dcll'apparecrl1io e diu1ostra nd·o la prati-· cità della rostru zione e d,ell'.attrezzatur a, essendo· esso dotato di una comoda cabina che pu,ò servire pel trasporto in barell a tl1·· due feriti o mala ti gra,.i, di C)t1attro ferit i traspo·r tnbili seduti e di un Jnedico olt re i due .piloti, manovra11ti nei loro posti anteriormente collocati ris!Jetto alla cabin a dei feriti . I visitatori potero110 anch e con1piere un giro· ri 1toresco c·<.>ntrollnndo oosì in un ·volo di un'ora le ottin1e qt1alità. del << Mercu1rio », che onora I~ nostra industr ia. 1

Il Segretario gen er.a,Je del Sind.aca.to Nazionale Med ico Fascista, dott. Arnaldo :.F 'ioretti, rileva su « La F ederazione l\1.edica » che n el campo medico sono 'sorte iniziati ve lodevolissime e ver.am•e11re patriottiche affi.nch è i medici italiani offrissero con 11na sottoscrizione nazionale uno o più velivoli alla nostra aviazione. Stima che ogni iniziati \·a deve rimaner-e circoscritta 11el l'àmbito ÒPlle singole provincie. L'elen co dei medici che iavr anno sottoscritto in ogni provincia, sar à pubblicato su u Il Lavoro d ' Italia », organo nazionale dei Sindacati F ascisti e su « La F ederazione 1\iledica ». Apparirà così a. :tutta la Nazione il co11tr ibuto effettivo di fede dato anch e in questa occasio ne dai medici itali.ani. Per espr esso volere del Duce, le sot tosc ri zioni debbono avel"e veramente carattere p op ola.re, debbono cioè esser e formate di pic<!ole quote Yolon t.arie. I Sindacati Provinciali Medici Fascisti s i metteran110 in ra-pporto coi rispettivi Uffici Provinciali della Confederazione N azionale Sindacati Fascisti e n e seguiranno le istruzioni. A sottoscrizione a,vvenuta invieranno a cc La Fed1erazione Medi ca », via Lucchesi, 31, R.oma, un elenco esatto dei sottoscrittori oon l' indicazione delle quote da ciascu110 Vtll'sate.

Missio11e medica argentina per lo stn<lio de.li

cancro. I medici .argeu tini Franc-esoo S:;idi Fonso e A.r--· turo N euma11n, accomp.~.gnatj dal segr etario d ella cc Revista de ~1 edici11al » dott. Edmondo Fon o, sono venuti in Et1ro1p.a per s tu1di.are ed osserYare Je orga11izz.a.zi(i·n i per la pre :enzione e la rnr.a del e<:t nero, dovendo poj fo11daJ·e a Il-Osa.rio u11. gra.ndioso istituto per la cur,a del oancro. D opo aver visitato l..11sbo11 a, Parigi, L-011dr a sono . ta.t i a Ro·1na; i oo1 leghi ·ar gentini S•i r eche-r.anno anche in Austria , Turchia e Russia. 1

1

Indice alfabetico per materie. Ascessi polmonari acuti trattati col pneumot. . . Paa. Asce&<> del polmone g uarito con pneumot. ter. . . » Bibliografiia . » Ernia mediastinica nel cor so del p. t. >> Frenirotomia bilaterale : risultati a distanza . . » Glicemi a, nel oorso del p . t. ;, Gravidanza e terania - -Dneumotor.acica 1473, Ippocastano: farmacologia . >· Pio-pneumot. : cura con iniezioni di olio gomenola.to . . . . » Pio-pneumotorace subf.renico . . » Pleu1·iti grav-1 purulente del p. t.: t rattamento . . . » Pneumot. spontaneo » Pneurnot. s pontaneo : diffi.ooltà della diagnosi etiologi<>a »

1487 1466 1485 1461 1474 1489 1483 1490 1489 1459 1488 1481 1468

Pneu1not. &ponta11eo n el cor so di a.ff~­ zion e gas tro-e11terica acuta . . Paa . 1482· P11eu n1ot. ter. co11 ernia dei m·cd iastino )) 1479" P. t.: esiste un a ipoto•n ia del dia.f ramm a? )) 1489 • P. t. : importa11za della tecnica . )) 1490· P. t . : importa.n za del n1ovimento 1ne)) 1487 d~astinico • )) 1476 P. t.: indicazioni e risultati. )) 1490 P. t.: i1uovo inetodo . )) 1487 1-'>. t. : i11dicazio11i 11ell' adulto )) 1483 Tis iologia: paralipon1eni . Tubercolosi ci·o11ich e: i1n porta11za d-ell' e)) 14 9 s p ettor azione b acillifera . )) 14 8 Tbc. laringea infai1tile: p . t. rrbc. p.: indioazio11i .del p. t. , della fre)) 1479r nicotomilR. e della tor acectomia .

Diritti di proprietà riservati. - Non èconsentlta la ristampa di lavori pubblicati nel Polfclinico se non in seguito ad aatortzzazlone scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma • Bt.a.b. ~tpo.IJlt. Armamd di Il. OoU!lTler. V. ASCOLI. Red. l'esp


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POI.ICLC~r co

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XXXI\·, F;ASC. il)

Pubblicazione di eccezionale interesse:

tProf. CARLO BASILE •

Diiplom~to in Medicma 1Jropicale al Royal College of Physicililns y Surgeons cli Londra

L1b€ro Docente in Pa.rassitologia - R. Clinica. Medica di Roma .

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI: Clinico medico di Roma. C i sia consentito di riportare quì appresso la Prefazione con la quale il prof. ASCOLI, ili eomp1aciuto fregiare il nostro volume.

« La pa rassj tologia, ove comprenda lo studio di tutte le specie di germi infestanti l'uomo e quello ·dei rispettivi ospiti intermediari, e quando si protenda a delineare le forme cliniche conseguenti e a detta re norme precise di diagnosi, co~ituisce un campo vasto di dottrina che negli ultimi anni è stato profondamente trasformato e con molto sollievo dell'umanità coltivato. Un insegnamento che istradasse I .giov ani medici nlla pl'atica parassitologica è stato da vari anni introdotto nella mia Clinica. Trovai la }>er-sona bene indicata nel prof . Basile, il quale prima per molti anni s'era occupato di parassitologia ·sotto la gl1ida d'un maestro prezioso, Battista Grassi, e poi s'era perfezionato, diplomandosi alla Scuola Tropica le tli Louclr:i Ne trassero sodclisfazione e vantaggio i miei alli0Yi. Stimai quindi opportuno di consiglin re il prof BASILE di mettere a profitto dei medici italiani i frutti della sua profonda e preci• preparllzioue biologica e della sua pratica d'insegnamento. Il prof. BASILE I1a sacrificato la legittima sod· di fazio ne di scrivere llll bel trattato per l'ag·giungere lo scopo di renderlo sopratutto dimostra.tivo ef1 utile a i medici. nlesse da parte le nozioni generali di zoologia e di patologia, e così pure evitat.a ogni discu. !'ione !'U n rgomenti controYersi (nel c:l1c è facile sfoggiare la cultura e le virtù del! 'ingegno), l'ao· tore Ri è imposto il rud<-• e difficile compito di con den sare in proposizioni nitide e serrate le verità acqu i~ite . nude d 'ogni illu strazione non strettamente necessaria. La stringatezza dell'esposizione è cosJ ar1nonic:<1lllente combinata ad una grande ricchezza ài precise tabelle riassuntive e di figure evidentissl· me c:h<:> rende il libro Yeramente singolare. Più cose che parole~ le cose. certe; le parole. chiare. Lo stu ·dio ..o lln cl;1 ,anti un trattato cb'è al corrente del progresso in llna materia di natura complessa e di ru · pida e Yoluzione : il pratico una guida sicura per la tecnica e la valutazione d ' ogni rice rca parassitaria . e l'uno f' l'altro vi trovera11no documentata 1a larga e profonda preparazione de ll'autore e la sua rtgidH probiti1 ~c:i entifi ca . L'editore ba seconda to gH sforzi del prof. BASILE, curando la precisione del testo e !t1 finitezza tlelJe figure . ) li lusingo pertanto che f medici italiani condivideranno il mio giudizio sulla OI} portuui tit d 'un t1·attnto del genere e sull'indovinata esecuzione del presente volume di DIAOl\'OSTIO~ PARA ·::; rT _-1.RIA Un icuro successo l'attende)) . V. ASCO'Ll. 1

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1

e

Perchè i rettori e1e1 « Policlinico » possano. prima di inviare l'importo del votume, alfere un Cf'ìterto deil'tmsJorranza defla pubblicr zione ne diamo qui di seguito l'Indice Generale:

r n mFA z I o NE.

- PARTE I. PROTOZOI. - CARATTERI GENERALI: Moa1ToLoG1A, Fis10L001A, RI PHODUZIONE - CLASSIFICAZIONE - STUDIO SISTEMATICO DEI PROTOZOI P.\RASSI~I. - I PROTOZOI INTE~'rTN.t\.LI: A) AMEBE INTESTINALI DELL'U0~10 : Caratteri differenziali: Azione patogena - B) FLAf~ FLL.\1'T INTEST1NALI DELL'i:.rOMO: Polimastigina: morfologia; Prolornonadina : morfolo.oia~· Ai1one patogen;1 - 0) SPOf:ozor I l\TESTINALI DELL'uo~10 · Coccididae: morfologia: Azione patog·ena - D) CJLIATl 1!'\·1 E$TISALI DELL'uo~ro: Balantidium coli: morfvlogia; }lyctoterus faba: morfolog1a: Azione patogena . - 'ì\1ouo DI TRASi-.rrssIONE DEI PROTOZOI T:\"TESTINAL l PATOGE~I . J f . PROTOZOI DEL S1\.NGlìE: !11 E~fOl!'LAGELLATI: a) T1·ipanosoma: morfologia, trasmis~ion~. azione pittogena; b) Leishn1011ìa: ru(trfologìa, trasmissione. azione patogena - B) EivrOSPORillTI: Plc1s11i.o di<lae: morfologia; riproduzione a . f'S~1nle: morfologia : riproduzione sessuale: trasmissione: azione pa togcua; altera~.ioni fonda menta li: a Iterazioni col In tera li: forme cliniche: mala ria acuta, tipi ff'bbrili, s indromi cliniche; ma lari a <>ronica: malaria latente : successioni morbose - 0) SPIROCHETI: a) ~.flrevon,e1na : morfolo~i.a; tra ~rn i s~ioue; nzione patogena. Infezioni del sangue: febbre ricor1'~11te (t,ipi cJinici): infezioni dei te!" suti: s ifilide . tram boesia: b) Leptospira: morfologia; nzione nntogena: ittero inféttivo, febbre giaJ la. febbre dei sette giorni, sodoku: e) Altre spirocheti: bronco$pirochetosi - Tecnica diagnostica: pr otozoi intestinali: esame microscopico; proto7..oi del sangue: esn me microscopico: cultura - Puntn ra della miìza e del midollo osseo. PARTE TI. l\JET.ù.ZOI. - STUDIO SISTEMATICO DEI .?.CETAZOI PAR:\SSITI. - I. PLA~l"'ELì\llNTI: A) TREMATODI: Parte generale - Cln~sificuzione - Distribuzione topogrntica : a,) Trematodi dei polmoni; b) Tr~· matol1i (1C1 fcg;1to: e) rl're1natodi dell'intestino: <l) 'l're1uatot:li dei vasi SRngnigni : B) ÙESTODl: Part;e generale · Classificar.ione - Distribuzione topogra·f ira: a) f·)rme intestinali: 1° PSEUDOPBILLIDEA: 2<> CrCLOPHILLll>Eà: azione tiatOf!CDa; b) fOL'll1e Sornatiche : 10 (;ISTICEHO\JS CELLULOSA€: 2° SPARGANUM MANSO~l: 30 ECHINOCOCCU8: azione patogena; dlagno~i. II. Nli;ì\JA'l'ElTJl\1INTI: A) NEMATODI: P:.1rte generale; Classificnzion(\: a) Ascaride: morft)l(\gi:-i, tra s1uis~ione. azione patogen..'l.; ò) Anchilostomide: n1orfologin, trnsu1i~~i0ne. nzione patogena; e) St.rongylide: morfologia: d) Fila ride: al~o stadio adulto, allo stndio embrionale, trnsn1issioue. azione pato~ena; e) Draetmculide: allo stadio :t<lu Jto. allo stadio en;brionale. tras1ni$~ione, azione I>atogena: f) Oxiuride: morfologia, trasmissio0<'. azione patogena; g) Angiostomicl{:): n1orfologia, trasn1issione. azione patogena: h) Tricosomide . morfologia, azione patogena; i) Trlchinellide: morfologia. ciclo evolutivo, azione patogena. · Tecnic:1 €'lmintologica: Esame per Yermi allo stadio adulto - Esame per vermi allo stadio larvale e di uo•o C0nservazione dei vermi allo stadio adulto e larvale -, Cultura di Strongyloides-Ankylostomo ~ecator.

l T11 y·olume in-8 di pa.gg. XII-262 (N. 8 della Collana :à-Iai1uali del « P oliclinico H) stamrpato su

l'arta semipatinata, con 91 figure e 18 tavole intercalate llel te.sto, più 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 33. P er i n ostri abbonati sole L. 29,75 in porto franco. ~~-~~--~~~~~~~

l 11.viare r·aalia Postnle all'Editore LUIGI POZZI - , ...ia Sistina, 14 -

ROMA.


ANNO XXXIV

.Fase. 4:2

Roma , 17 Ottobre 1927

fondato dai professori:

FRANCESCO -DURANTE

GUIDO BACCELLI

'

S~ZIONS

REDATTORE

CAPO:

.PRATICA

PROF.

VITTORIO ASCOLI ...

r==- ~ - ===-======================================================== -==========================mm

SOMMARIO. Lavori origina li : A. ~, umo : .A.roenobenzol<> o ohiuioo nella tera.p ia delle nevra.lgie easeuz.iali rlel trigemino. Osservazioni cliniche : F. .Ma,rchin1 : Fremito idatideo in cisti <>Varica. noo echinocc cci.ca. r ~ ot e e contributi : Q. Pieri : ln difesa della ra1Chia nesteeia. T .!:ni ca di laborat·orio : E. Pitta.relli: Una 11uova. reRzione .cromatica <lall'8'Cido urico. Confer enze : G. BP.ggio: Come s i oon-cepisce l'insegnamento della p2.t<>logia chirurgica. J~ ot e polemiche : L. Condorelli-0. Toscano : Sul significato ~iqlogioo della zuoohero com/binato. Sunti e rassegne : PATOLOGIA GENERALE: N. V . Jia.ncs6 : r'uo\"'a via per l'intfluen.za farmaoodinamioa. del siste ma retioolo.endoteliale. - Pitta.luga.: Il bloooo del sititema reticol~endoteliale nel Ka.l a-Azar. SEMEIOTICA : Meyer : La vertigine. Mennin.ger : Lo stato delle .p uipille nelle va.T1e forme ·ùi icoma. - TERAPIA : Pittaluga e Ca1andre : Sindrome di anemia. perniciosa; trasfusione e tratta.mento oon il tfega,to. L. Peeufier Bayo : Tratta.mento 1dietetico dell'anemia. : 6rnicioea. c cn:ii bibliografici. Me'1ioina sociale : Speciifi-0ità t-cl -eredità. sanguigna.

LAVORI ORIGINALI. .i\1·senobenzolQ e chinino nella terapia delle nev1·aJgie essenziali del trigemino. Do c~11te

Prof. Dott. ALBERTO FUllNO di 1Patologia med. nella R. Un. di Genov·a .

'flJtti i medici iP1m tici sanno quali difficoltà prese1 tti la -cura delle nevralgie del trigemino, che

.::0no, tra le forme dolorose parossistiche, le più frequenti, le più angosciose e le più tenaci; a ·.~1."ntjnaia sono stati 1 p ubblicati metodi e studi cl i terapia, che vanno dalle cure più semplici e l1iù i11nocue, fino agli interventi chirurgici più ~! nùaci e più complessi. Io riten.go di compiere un dovere, dOIPO otto unni di esperienza, facendo conoscere un me1 o~o di cura semplice, pratico ed efficace, che adotto nei casi di nevralgie essenziali del V, ~cp1 attutto in quelle forme tenaci, ricorrenti, re. ~~~di v J.t1ti, che non avevano ceduto ai comuni antjn2vralgici ed alla tevapia elettrica. Quando parlo ·d i nevralgia essenziale del V ria!o, io intendo quella forma dolorosa accessio ·

Accademie, Società Mediche, congressi : 8ocietà Pugliese di Ostet ricia e Ginecologia. Appunti per i•I medico pratico : OASISTI CA: L'a.s:pergillosi polmonwre. - Dilatazione dei bronchi simulante vleurite mediastinica. - Le complicazioni larin ge e dell 'influen~. Ap~a.riato respir a.torio e ccellullte. - Sulla frequenza dei vari tipi di lesiìoni tu·b eroola.ri. - Alterazioni del tessuto polmonare da presenza di corpi estranei. - TERAPIA : L'a.zione preven tiva e curativa del bismuto contro la. SJPrirocha.eta ictero.fuaemorra.gioea. Contributo P.lla ter a·pia d el Kala-Azar. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA : Sulla ·f isiologi.a .clinica ·dello stom aco. - n oontegno della secrezione cloridrira dello stom aco in seguito ai vari modi di acontinuità dei nervi va.go-eimpa.tioi. - POSTA O.EGLI ABBONATI. VARIA l Scoperte im: età g iova.nile. Poli ti ca sanitaria e giu,r isprudenza : G. Selvaggi : Il nuovo ordina.mento delle Scuole di Ostetricia. Nella vita professionale : Servizi igienioo-68éDi tari. Oronaca del movimenrto p.rofession ale. - Conoorsi. Nomine, ipTomc.zioni ed onorificenze. •~o s tre corrispondenze : Da Venezia. Not izie diversea. Indice alfabetic(\ per materie. 1

lLale parv$-Sistica, quasi semp1·e uni.laterale, che ' c olpi~ce 1 p er lo più qualcuno d·ei suoi l'ami 1Prin· • cipali, e che n on rtpete la su a causa da un'infezione sp.e cifica (malaria o sirfili-de) o dia un processo morboso en·do-cranico contiguo (tumori, ineningiti, carie, fratture, aneurismi della caroLide interna) o da lesion i del mascellare o d ella 1narndi·b ola, o della fess ura or·b itariia, o della f~a pterigopalatina. L'eziologia del~a prosopalgia essenziale resta per lo più oscura rtella maggioranza dei casi clinici ; può essere stata preceduta 11a sua in~or­ genza da u.n 'in.fezione influenzale, da un raffreddamento amprovviso: senza du.b·bio i pazi-enti 111oltisf;in1e volte non sanno precisa.r e il momento e l'episodio cl1e s-catenò l'affezione ·d olorosa. Certo è una malattia tutta .paTticolare che ha in sè ancor.a del mistero, e che può assumere aspetti cosi strani e cosi varii· da f·a rne una delle forme morbose più pTeoccupanti per il medico e per il malato. . Riportandomi alle veochie (prescrizioni mediche che nelle nevl'lalgie del trigemino consigliavano l'arsenico e il chinin o, io ho ~empre, fin dall'inizio della mia 1pratica medica, trattato queste


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POLICLINICO

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forme ?.o·n preparati arsenicali nelle dosi .più ger1erose che mi era possibile con i preparati galenici più 1n uso, e· con chinicno. . •.L\ vevo risultati buoni e risultati negati vi, ia seco11da della gravità dei casi. Dopo la .g uerra, nel 1919 io ebbi occasione di trattare alcuni casi dl J1evralgie del V in sifilitici ed in malarici. Guidato dalla pregressa sicura infezione lue. tica e palustre jo instaurai una cura sistematica arsenobenzolica a cui a$Sociai, a scopo antinevralgico, il chinino, in ragione di gr. 2 al giorno divi~o in cartine di gr. 0,50 ciascuna da prend ere al mattino, a mezzogiorno, alle 16 e alla sera tantò riei luetici che nei malarici. L'effetto fù rapi·do e ·p ositivo, nel senso che la nevral gia scomparve e non recidivò. Ma si trattava di luetici e di malarici, in cui tnli e.f fetti potevano e dovevano essere più ch e attesi. A·d ogni m o.d o io volli ·adottare lo stesso mezzo terapeutico anche ·j.n soggetti colpiti da prosopalgia e nei qu·ali er·a assolutamente da escludere 11ia per le notizie anam.n esticl1e ·b en raccolte, · sia per .la n egatività della Wassermann n el siero di sàngue·-. ed in alcuni anche nel liquor ch e fossero d ei luetici o dei malarici. Fino ad oggi, dal 1920, io ho raccolto 19 casi di t1ev ralgfa · d.el trigero}no, essénzialj, che ho trattato tl:ltti .con · esito fortunato con le iniezioni .af arsenobenzoli -e con la somministrazione di clor1 dato ·di chinino per bocca. Di quepti 19 casi, 8· 1POtevano consjderarsi form e gravi, in quantocl1è da oltre du e-tre anni andavano soggetti a·d aicces·$i p1arossistici dolorosi ogni tre-quattro mesi ed anche più spesso, che duravano ' 12-24 ore e non ced evano agli antinevralgi.ci; a poco a poco Ja nevralgia si attenu·av.a e cessava, per rico·m par ire ·do.p o un periodo di tempo più o meno lungo. Nonostante l e cur13 ricostituenti f erro~a·rse nicali e~eguite più volte negli intervalli tra un accesso e l'altro, nonostante ogni rigua!'do nel regime , nel sistema di vita, gli attacchi si ri1peterono con una regolarità ossessionante ogni 1periodo di 3-4 mel:=i . di sosta'. Quando vennero fatte le mie osservazioni, erano stati . già precedentemente curati da altri colleghi, nel miglior · modo possibile, ma con i resultati che orunai bo già ·detto. Perciò iniziai f: Ubito una cura con •a rseno·b enzoli e chinin o. Di questi otto casi gra vj, ci.nque furono trattati cori !11'~enob 9nzoli 1 per 'via endovenosa, adoperandoli in dosi progressive da gr. 0,15, 0,30, 0,45, 0,60, 0,75, così .come per la lue; associan·do.. il bicloriclrato di cl1inino per via orale in ragione di gr. 2 g ioTnaliere in 4 volte con cartine di gr. 0,50 •

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[ANNO

XXXI''· FASC. 42]

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ciascuna Yolta e ciò per tutto il tempo durante il qua 1e continuavo la cura arseno•b enzolica. La do$ e complessiva di arsenobenzolo fù in questi 5 cinsi di" circa gr. 5. ottenuta ripetendo la dose di gr. '),60 o di gr. 0,75 })iù volte. 1're cas i pure gravi furor10 ·Curati con arse11obe11zoli 1per via intramuscolare, in dosi progressive, seguendo gli stessi criteri che ~i soglio~9 te·n ere nell~ cure ant]luetiche; anche d1 questi l,a dose gÌ01ba1e· fu d] circa 5 ·g-r.; ed anch ~ in questi a13sociai naturalmente il bjcloridrato di ch inj n o. . Cinque casi gravissimi furon o tutti trattati con i1ovars en o.b enzolo, con lo stesso sistema già descritto e con dosi di bi.cloridrato di chinino uguali. . i trattava ·di soggetti cla molto . tempo afflitti da nevralgie accessuali parossistiche intensissi·m c, .p er i quali erano stati jnutili i 1nezzi · terap eu-t)ci csperi1nentati. A questi noi-i rimaneva elle tentare l'intervento chi rurg·ico cbe per alcuni era già stato consig·li·ato: guarirono tutti relativa1nente presto. S ei cas i di media intensità furono trattiati ·p arte.

con iniezioni en·dovenose, parte con iniezioni intramu$COlari di arsenobenzoli e bicloridrato di chinino . per bocca. Si trattava di forme molto piiì leggere, a.Icu l)·e cl i ò urata anche relati va.. . mente · co·rta, che però non era stato possibile guarire

con

i

mezzi

uSiati

comun eme11te

in

1pratica. • In qu esti furono somministrati globalmente 3-4 gr. ·d i novarsenob enzolo e guarirono bene e rapidamente. Il decorso che questi casi durante il trattamento presentano aibitualrnente è il seguente: nelle .forme .p iù leggere dopo le prirne 2-3 iniezioni, ·a nche se sono i11trairr1uscola ri , si notai\' a s ubito un miglioramento e talvolta anche la scomparsa dell1a n evralgia; proseguivo egualm ente le iniezioni e la sommini·s trazione di chi11ino •p er booca, nello stesso senso progressivo l e prime e n ella stessa dose il secon do , per as.sic urarmi di fro n te ad ogni eventuale recidiva. I casi leggeri infatti così trattati , non dettero mai ric a•dute di sqrta. ~elle forme gravi e gravjssi111c, talora la nevralgia persisteva più a lungo; 1però an.che in queste dopo 2-3 iniezioni, s.pecial rnente se endoven ose, gli 1atta·cchi n evra·Jgjci non eran più così ' forti nè così ten aci , nè così ·:tr.equenti come per il passato, ~oprattutto si lascia \'·ano megli o influenzare dall'azione seclatrice di uno dei comuni calmanti che si. usano in tale forrna e che prima delle iniezioni lasciavano il ternpo che trovavano. 0

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,' .

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SBZIONJi PRATICA

1'uf ti gun rirono senz 1a l tra I e rapi a e nessuno <'h 1io mi ,c;n ppi1a ha rr ci·div~1o 1più ni unn volta. l\rli è capitato infatti di avere in q11alche rnaJnto una g uarigione per alr uni mesi seguita cla n novo attacco n evralgi co; ri.pctul a la cura ar$rnohenzol ica-cl1 i n in ica non si cllhrro rnai più a tt.acr11 i. Ciò mi è capitato sia farcndo le iniezion.i enclfl\·eno::;e, cl1e i11tramuscolari. Dnrant e il trattarnen to, se il pazie11tc non poteva assolutamente accu1djre alle proprie occ·npn.zion i p rr l'intensità del dolore, ;per la freqn r nza ron ln. qual e gli accessi si ripetevano, li trne\·o in letto con una dieta molto leggera, in ambiente caldo . .~ It ri invece potevano bene lavorare, e fecero .la cura arnbulatoriamente senza n1<li ~.h.hanclonnrc l e proprie m1nn~ ioni. ~fH?sc;o cloveYo n ei primi 10-15 giorni di cura rico rrere a qual che antinevralgico per arrestare l'allncro clol oroso; in qncsti casi aggiungevo al chinino il piram iclon e o la antipirina e J1a fenaceti na (gr. 0,20 di ognuno). Poi chè io non ho aYl1to da registrare fino ad ora un solo jnsucresso terapeu1jco, cosi non posso ncrppnre d ire se sia ]l caso rti in sister e oltre il tempo che a m e fù n ecessario, n elle eventuR li forme più gravi e pi\1 resisten ti. Oserei però affe1'm are che se capitassero n eYralgi e m ol to tenaci a gu1arire, si doYrebbe per. sistPr<' a lungo 1n el tra ttamen t6, cerca.in do cl I renderlo lJiù energico, adottando la via endo\·enosa e dosi più ra., ·vicinate ed elevate. Ho Yoluto esporre questo m eto do di cura che, per quanto a·b bia cer cato , non ho veduto da altri rr1n i FI doperato, perch·è d estdero che sia con osciuto da quei colleghi, che, avendo 11n numero grande cd i ammalati e con form e anche più gravi, lo ip1ossano sperimentare e cirn entare alle prove più al'due. Genova 6 giugno 1927.

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Recentissima pubb/i'.]azione: Prof

Dott. PAOLO CAIFAMI

Direttore dell·a R . Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Univeroità di BarL

ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avviamento alla Diagnosi Ginecclogica e Schemi di Terapia PER

MEDICI

PRATICI

E

STUDENTI.

(Con 243 figure, delle quali moltissime origi1nali, intercala'ie nel tssito). Un vo~ume in-8°, di pagiine XII-373, stampato su carta americana in nitidissimi -0ar.a.tteri bodonial'.lJi, eon 243 fi. gnro nel teeto ed artisticamente roi.legato in p1iena tela, con inscrizioni sul piano e sul <1orso. Prezzo L. 6 8 più L. 3 per le spese postali di sped L zione. Per i nostri a.bbon.a .ti sole L. 6 3 in .p orto franco. lnvia;re Vaglia Postale all'Ed1itore LUIGI POZZI, Via SistJin.a, N. 14 - ROMA.

1497 '.

OSSERVAZIONI CLINICHE. . FZIONE •

CHIR. DELL'OSP. G. B. MORGAGNI. lN FORLÌ diretta .dal 1prof. SANTE SOLIERI. •

i

F1·emito idatideo in cisti ovar.ica· non echinococcica · per il dott. FRANCO MARCHINI, aiuto.

'M. M. di a . 89 da Forli mpopoli, entra in S ezione · Chirurgica il 16 aprile 1925. Donna nata da · genitori viventi e sani; ha tre ·sorelle sane. Non hla mai -,..,offerto malatti e. Mestruazioni regolari, non· leucorrea. Sposa da tre an11i, ha partorito dici·a sset1e mesi fa un bombino sano, tutt'ora vivente, còn parto fcl ice. Ha alliattato 1p er ·dodici mesi; ,p oi la mestruazione si è ristabili ta regolare. Quattro mrsi. fa Ja donna l1a comjnciato· a sentire un sen so cl i peso al ventre ed una certa difficoltà n el la digestione senza accor gersi però che il ven tre ·fosse ingrossato. Fattasi visitare dal me·dico, le riscontrò una mas6a nella sezion e inferiore dell1add·ome, per cui la cons igliò a rivolgersi al cl1irurgo. Esame ob biettivo. All'ispezione si constata il ventre a lquanto tumido n ella sezione sottoom11ellicale in ì$pecie nel quadrante destro. La pat/Ja.zione fa rileYare una massa a 6uperficie rego1are, di ' con sistenza ~uro-elastica, cl1~ occupa 1<.l "Czione ipogastrica e si estrin secia specialmente \·erso destra, elevandosi fino a due dita sotto la ombelicale trasver$a. L.a p•er cussione dà tosto ri1ievo ad u11 nettissimo fremito idati·d eo , il quale r pi1ì n etto n ella parte :più saliente del tumore . S11ono ottuso sulla massa, ventre sonoro neJie rp·a rti declivi. A.Jr P .<;7J lor n::: ione v agino-addominale combinata si rileva che iJ collo ·d ell'l1tero è normale, spin to p erò in alto sotto la ' 'escica; il corpo dell'utero si palp1a, rovesciato in basso, attraverso il Dougla..s, jl fornice sinistr o appare libero, nel fornice destro si avverte il tumore, abbastanza sipostabile. di consistenza elastica, a . super ficie uniformemente liscia, n on molto distinta.mente fluttuar1te. Il fremito idatideo così netto, da destare la meraviglia di tutti i colleghi che l'hanno constatato , induce ad •ammettere la natura echinococcica della cisti. Si esclude p er la · ubicazione, la spo~tabi1ità e Je altre risultanze dell'espl orazione vagi· nal r, la ..secle della ci.sti nello ~p1azio del Retius e n el cellulare infraligamentoso. Si pensa perciò art una cisti da ecl1inococco d ell'ovario', essend ont:l stato descritto qualche naro caso. P er ò. la eosino•f ilia . n el san gue è·· ri sultata n èga.. tiYa; non è stato possibile f.<1re Ja intrf!d erm oren zione 1p er mancanza di liquido echinococcic0 pronto, m entre la ·donna per ragioni famiglja~i aveva premura di essere operata. Ec;ame delle urine: n egativo : Sani tutti gli apparati or.ganici. Operazione . - (19-4-25) in rachian estesia trop dcocainica. Laiparotomia m ediana sottoombellicale .A.perto il ventre, si con stata la presenza di una cisti c.h e, essendo di forma totale· piuttosto· · 0~· blunga, è adagiatia obliquamente ·d alla fossa iliaca sinistra alla regione colica destra: appare, nella O SSEn VAZIONE CLINICA. -

Anamnesi. -


1498

tAiNNo XXXIV, FA5C.

Il POI.IClLlNIQ"J

parte che si vede, di colore giallo sporco. Fatta la percussione sulla cisti ancora in sede, si ha evidentissimo il fremito idatideo. E 1possibile, ampliando ancora un ·po' la ferita in alto, lussare dal ventre la cisti,· senza svuotarla. Si vede allora che è tdeUl'ovario sinistro anzichè destro, come all'esame appaTiva, e che, per la sua pooizione e f or.m a, lascia libero il 1piccolo \bacino nella metà sinistra mentre ne tampona tutta la metà destra. Il peduncolo -è stirato in alto, ma non torto. Si fa la sezione del peduncolo, .p revia allacciatura. ·Sutura ·totale delle p·a reti addominali. Decorso post-operatorio normale. Guarigione. Esame e descrizione della cisti. - La cisti nella sua totalità ha forma globosa, alqu·a nto allun· gata e schiacciata in senso antero-posteriore; diametro massimo cm. 35, diametro minimo cm. 28. Due cing-0li, che aJPtpaiono sulla superficie esterna, disposti fra loro quasi normalmente, dividono la massa cistica in tre bozze, di cui una maggiore in alto e le due minori in basso. Queste ultime due sono cinte dalla tromba molto allungata.

4~ ]

lor.o, le pareti hanno colore un1iorme bianco p !•r1<1ceo con :-itriatur1! vascolari, di spessore 11iu se. ttile 11ella sacca rnaggiore n. l. . •

Esame dei tre liquidi. CARA'J:TER

L1QUlOO

N. 1 LIQUJOO N .

z

LIQUIDO

N. ~

Col<>tre

Giia.J.lo citrino Gi·a llo sporoo R·oeso scnr0

Traepaten~a

Quasi limipida J'o.1"bid.a.

Opa-ca

Reazione

IAlca.li1n.a

_i\ loo.lÌIIl·a

Alcalina.

.A lbumJha

I Gr.

Gr. 45 %o

Or. 51 %e

Sa.n gue

I

Secliment.-0

I

I

36 %o

+

-t

+

++ +

I Globuli bian- M.clti globnli Moltissimi g1ochi e globu- 1 rossi, glo. oul1 r•)Pf':. UJi ,rQe6i in l>uli blia.nch:i glohuli i>ifi ~­ modìiào lllUr come al N. 1 ohi abb<mmero. G lo. danti buli biian e.h i granulosi diefatti I

I globuli roesi sono discretaJtDente conservati. Cristalli di -colesterina più ~v.ident1 neJ N. 1 ma presenti .ainehe in ~ . 2 e N. ~. G.roeee cell111e ia fine membrana, .a gr066-\) n:uoleo, ni ~~etlto sferoidale, :iinf arcite di piooole gocce di gr.russo 6'Plendenti. i~:same

paret~

cistica. -- Non 5i notano .sostanziiali differenze nella strutL.ur~ t!el:.a i stologico della

parete delle tre cavità cistiche. Esse ri.;ultarlo for- · inate da un epitelio cilindrico baf:so polistrati.fi· Cétf o che poggia su un corion di tessuto conneltivo poco compatto e che si fa sempre .p iù las~0 procedendo verso l'interno. In alcuni punti l 'cr. '.. telio limitante interno è costituito nel suo strci.: 1 più superficiale da cell11le molto basse. Qua o 1:.t vi è .qualche accenno di infiltnazione infiarorr1atr.. ria. I vasi sanguigni sono abbondanti . e tal voJtn. circondati da un manicotto di suffusione er.1orragira. Il morsus Diabuli ·è disteso· e sfrangiato sulla boz. za infero-esterna. 0 -g ni bozza ha colore diver.so: la infero-interna (1) è di colore giallo-citrino, la superiore (2) di colore giallo sporco, la infero-esterna (3) di colore cioccolato. La numerazione assegnata ci servirà d'ora inn·a nzi per brevità di designazione. E evidente a tale ispezione che la cisti deve essere costituita da tre logge distinte completame11te l'una dall'altra per mezzo di sepimenti interni ri51pondenti ai cingoli esterni. ·La cisti maggiore (2) ha parete sottilissima, le -eisti 1 e 3 hanno parete alquanto più spessa ma sempre però molto esile. Il liquido è sotto alta tensione; più alta tuttavia ·a ppare nella cisti 2. Praticata la percus·s ione anche sul tumore già estratto si ottiene ancora 'il fremito idatideo evidentissimo . .si punge con un tre ·quarti la cisti n. 1 ed e.sce, a getto, liquido citrino, nella quantità di eme. 200. Svuotata ·questa: loggia il fremito non s i ottiene più. La cisti n. 2 contiene 620 crl,c. di liquido giallo-sporco, la cisti n. 3 crnc. l6ù <li liquido tol'bido color cioccolato, più denso. La cisti aperta in ogni loggia· e lavata òimost!'a che realmen te le loggie ·non sono ~om~ant.i . fra <Ji

* ** i\on è mio intendimento dilungarmi sulla gcnf'· si del fremito idatideo. I pareri degli autori i:,o~ : ·i su questo argomento tutto affatto discordi. QL!:!!· cuno ha perfino sostenuto che esso è un f en0meno accidentale, indi1pendente d•alla cisti, e lii origine muscolare (Ber11abei). Alcuni ritennero il fr emito dipendente dal ~ oz­ zare fra di loro rtelle vescicole .m esse in mo,·1. mento; Jlaccelli e Cardarelli non accettarono to.1 e ipotesi :r;na ritennero il fremito dipendente rl::ilia speciale tessitura tr emolante elastioo della morr1brana. Sta in vero il fa1:to, messo già in evidenza dal Rovighi, che se si pren·de sul palmo d ejJc man'? una cisti idatide, che abbia raggiunto 11 volt1me anche solo ·di un uovo di .p iccione, r. si fa. salterellaTe, i l fr emito si apprezza. La cisti di cui si tratta nella presente osserv·a zione, a\'P.°\'·e caratteri speciali: loculazione multipla, a 1oct:1i indipendenti in numero di tre, parete cistica ~01 ·


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SEZIO~E

PRATIC.\

1499

tilissimu ir1 u11a sacca, e alquanto più spessa !50n o 1assai rare e possono c1uasi contarsi sulle r1ella' altrè due, diversa COflpuscolazione del lidita. quido conte11tlto in tutte. l e sacche. La membrana Dunq1 te \ "alore patognomonico no, ma ,c riterio cistica però non presentava ooratteri singolari. <li probabilità può essere tuttavia mantenuto al Interessante il fatto che il fremito scomparve fremito idatideo .nella diagnosi di cisti da echi. n ococco. quando si Yuotò una delle tre cisti, cioè quella 111f eri ore di colore giallo-citrino. E probabile che P er questo ancora non credo g iusta la proposta alla genesi del fre1nito abbiano contribuito tutte d el Piorr:y cli sostituire alla dicitura fremito idale C(lndizioni so1')ra en.u meratc. tideo qt1r 1la cli v·i brazione cistica perchiè il frern iLo d eve condurre la mente dell'osservatore non I l fren1ito j datideo proYocato all' esiame clinico è $f~1to 5in o a non molto 1empo addietro ri_tenuto solo nel concetto di sicurezza di essere di fronte pa tognon1011ico della cisti da ecl1inococco. l\Ia alnd un turnore cistico, ma di 1probabilità di avere a che fare con una cisti echinococcica. cnne osscrvazjoni 11anno dirr1ostrato che il freVarran110 poi le altre ricercl1e, di cui ora di111ito uguale a quello cl ella cisti esacante 11>otev·a sponiamo , eosinofilia, intradermoreazione (Casoessere dato da tumori o cavità cistiche molto dl,·erse d.alla cisti ecl1inococcica. Così Cardarelli e ni-Testi) a mutare tale probiabilità in certezza diagnostica. DaYai n e rileYarono il frcn1ito in sacche idronefroti cl1e, l\larinacci i11 llna cisti emiatica del granUn altro .fatto da notarsi è che in quei casi di C' i sti dn echinococco in cui all'osservazione clide 01nento, il :\Iaselli nel globo vescicale di uri nica n on è possibile rilevare -0 provocare con le proc;tatico iscurico, gloho Yescic.ale che conten eva adatte mnno,·r e il fre1nito idatideo , facendo salurina fortemente e111a ti ca. :\"el caso nostro era presente in una cistj o\·arica di speciale forma e di tellare s ulla mano la cisti o le cisti figlie, estratcon tP11 uto, Yarian1en I e c1nati co i1elle singole sacte in segt1i to ad inter\'ento, si ha la sensazione caratteristica d cl fremito: Da questa osservazion e che. di cui la cisti ris ulta\1a formata. D'altro cnn lo è f llOl'i di cl u}J]J i O elle in rnol ljssimi casi di è .d ato argomentare che mentre la cisti echinococcica possiede le /condizioni pi.ù idonee per la cic;~i ùa echi n ococco jl frc rnito jdatideo n on si apprezza . Da tali ci r co.- tanze alcuni autori ed il · produzione della n dta vibrazione (ciarattere ,d ella 1nembrana, qualità e corpuscolazion e del liquido, :\In.selli i n isp ecie, sono condotti a negare al fretensione speciale d(llla parete) non sempre i l tumito )clutidco qualsiasi importanza per la diamore cistico ha, in rapporto agli strati somatici :;nosi di cisti cla echinococco. Ora questo è esasuperficiali ed alln. mano esiplor.atrice, che tenta ~·~rato o 1 per lo m eno mi sernbra cl1e il punto di provocare il fremito, disposizione tale per cui il Yista sotto cui ·v ien 11osi1a la qu estione n on sia fremito stesso possa essere 1avvertito. .~i u sto . R iferPnclnn1i infatt i aJJa lunga esperienza del Vog1io infine rilevare che in tutti i casi in cui il fremito si riscontrò, senza elle si trattasse ·di · rnio 1r1J.estrc. lìrof. olieri, posso dire che Egli ' cisti ecl1inococcica, il liqujdo che riempiva il tuha r-._aminato f'\d operato cisti da echinococco di qnasi t utti gli organi (c~rvello, polmone, 1P leura, more cistico o un · viscere dilatato (bacinetto renale, vescica urina ria) era corpuscolato per 1prefegato. inilza, re11e, peritoneo, legiamento largo, senza di pus o sangue. ":1nalè ingui n nlc, muscoli, ossa ecr. ), e che vera~ T i pare ·dun,que ia lecito co11clt1clerc: 1nente l1a 1P-0tuto apprezzare il fremito idatideo i11 P ossono talora n ell'org·anism o visceri cavi, in un !111n1ero as~n i esjguo di casi (e })recisamente n1odo ab,n orme ,distesi, o tumori cistici pieni di sol o in alcuni casi cli echinococchi del fegato, del liquido ,·,ariamentc corpuscol ato (pus, sangue) peritoneo, della rnilza). l\1a che d 'altra parte, fra iroYarsi in condizi oni tali di assottigliamento deltutti gli altri turr1ori cistici da Lui esaminati ed la parete e di id on ea 1pression e del liquido da ()perati non da ecl1i11ococco, e che senza dubbio • Tiprodurre quelle condizioni, che n ella cisti da son o in nurnero iassai superiore, in un caso solo, echinococco sono perfette e gen erare perciò la cioè jn questo, che io ho descritto, ha potuto nota vibrazione . Tal e eYenienza però costitui sce sentire jl fremi to idatideo. una eccezione e r esta sempre ' 'ero che il fremito Da cl1e sono portato logicamente a dedurre che idatideo è carattere della cisti echinococcica ar1<]nan<J o il fren1ito c' è, con m olta probabilità si che se i1on sempre può essere 1p,r0Yo..:ato con 1r1atratta di una cisti esacante. E del r esto infatti n o\·re esterne. Causa qu es ta impossibilità non l)llò nessuno p ensa oggi a descrivere i casi di cjsti da darsi })eso eccessiyo alla m1ancanza del segno per echinococco in cui il fremito era avYertibile, n egare Ja diag·nosi di cisti esacante, come ,d 'altra n1en1l'e .sono giustamente denunciate quelle osserparte il riscontro cli esso non può avere valore Yaz ioni , in cui il fren1ito era presente, senza che diagnosti ..:o 1patognomonico, ma cli sola n oteYole si tra t tnsse di cisti da echinococco. probabilità. ?\on di meno queste citazioni nella letteratura !


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IL POLI( ì .• ~I t-;;

NOTE E CONTRIBUTI. O SPEDALE C I\.ILE DI

BELLUNO.

11arcosi da.!. punto dt vista ·dellè con1p1icazio11i polmonari: furo no •da m e eseguite senza incidenti 31 rachia11estesie in 60 ggetti oltre i 70 an11i, di cui 6 ·dagli 80 a n ni in 1p oi (80, 82, 83, 84 a11ni). I ,dati del presente articolo ·v erranno es.tratti da ll n totale di 5228 01 p erazioni da me eseguitl' nel l)erioclo che ·ya dal marzo 19Z3 al giugno 1!1-27; di q11este 2343 furono esegt1ite in racl1ia11estesiu, 195~ in eteronarcosi, 709 in anestesia locale, e 224 s1..'nza anestesia. Cosicc·h è il 44.8 % delle op.erazi~ni ft1rono eisegu]te in rachia11est~sia, il 37.5 % in etcronarcosi, i.I 13.5 % in anestesia locale, il 4.3 % senzè:l anestesia. ~elle 2343 operazioni eseguite j11 racl1iane!--tesia, i n 212 casi si trattò ·di una operazion e doppia rsegui ta i11 11na sola rél chia·n estesia (di solito er11i e bila terali ì ·cosio0l1è il 11u111ero cl ell e racl1iane. ste~i e eseguite si rid ucc a 2131. Fino allo sco-rso anno io usai ·dt1e tecnicl1e dl rac.l1ianestesi a, a secor1do cl1e volessi ottenere l'anestesia fino all'altezza dell'ipo1g·astrio, oppur·~ fino •alla bruse d ·el Lorace. ~el 'Primo caso praticavo la cosidetta ra;cl1ianeste1sia bassa, nel secondo la rwctianes.tesi.a ·alta (diluiz.i one 1dell'a11estreti.co col Jiquor fino al Yolumc di eme. 10) ~ da qualcl1e te1n1p o 110 abbandonato la nachianestesia alta a causa della i1n costariza dei risultati; cosirc.l11è se si. 1d etraggo110 •d.alla cifra globaJe di 2031 racl1iane~tesie 89 rc asi di. racl1ianestesi·a alta, retano 201-Z racl1]a11 r trsie 11asse, sulle quali si basa il pre~e nt c stt1c1io. 1

In difesa della rachianestesia. Prof. ·GINO PIERI , chirurgo primario.

J11 u110 degli ultimi nt1meri della Presse 1nédi, r·rtl e (n . 39, 14 inaggio 1927) è companso un artii::1 llo a firma J. D. che prendendo lo spunto da u nu l)U})blicazione di Vulliet (1), ur10 dei p,i ù cl i. tlnti chirt1rgi della 'S vizzera, svolge una fiera

requisitoria contro la rachia11este$ia. Esso reca co1nt' P1pj grarfe il segL1ente periodo del lavoro di \ ' ul l iet: « • e tutti g·l i insuccessi fo ssero pubblicati, come tl OYtel>be esscl'lo, il loro nl1n1 ero scuotere·b be l'otti 1n i .:;rr10 dei chirurgi, poco i1umerosi fortunatar1t r 1lte, e.be non temono di ra·ccoman·d are l '·a ne8t0·sia louibare com,e metodo di sceata, e ne' hanno nllargato il campo in modo temi·b ile ». E 1poichè io apparte11 go 1a1)punto ai cl1irurgi che n0n temono idi raccomandare l'anestesia lom:bare ro1ne r11etrydo di \SCeìta, e 110 a mio carico l'aver i·at to 11t1bbltcare recentemente dal 1111io assisten te clott. nrog·lio lln lavoro faY or e,·ole alla rachian e~te ia in base ai risultati ottent1ti n el mio Rep1arto (2), ieo.sl ritengo oprportuno, anzi doveroi:;o , <li. l)render ln parola a di.fesa ·drlla J)is~rattata a11<' ·t e ia lombare. r.·Fi 1da ·do1nanòarsi con1e sia l)Ossj bile, in argon1e11to di carart tere cosi e1npirico, un così netto e :i.-r.tn.gonjstico •distSeriso fra chirurgi. No{l rè il caso, n1i srmbra, cl i )1n1Jostare la ·d iscussJone su basi <lot tri 11n~i; l ' u11i co 1nodo •di co11tribuire a una chial' ifiraz ion e 1delle i dre è l a pubblicazion e dei ris nltci.ti int.egrali, come ·v'ulli ct in,roca, con ri.fer1n1c11to esatto della te.cnica us,a ta, :p oicl1 è )o 1Pen1;0 tl1e le differ enze ne.i risultati otte11uti dai vari cl1 irurgi delYba110 aYere la loro ori:gjne n ei dettagli d el~a tecnica: non è verosi1nile cl1e gli stessi 111<'1 od.i a1pl)lica ti ,da cl1irurgi cli ,-ersi di.tane risul1a I i di ' 'ersi. Dirl1iarerò senz'a.ltro cl1e io mi serYo deJlà rac !li ane:-;tesia colla n1a.ssima ampiezza di indic::t z lon). per tutte l e operazioni sull'irpog·astrio,· il l1:1cino, il l)erinco, gli arti inferiori; la sola conr1·o i11d)caz]one fissata concerne l'età, in qu1anto i101l ·b eneficiano ·della racJtianestesia i malati inf er i ori ai 14 a'Ilni; nessuna limitazione invece iper l'c1ù più avanzata, nella 1quale a11zi l'an estesia ' l n111bare ha dei ·vantaggi anche mag giori sull~ 1

1

1

* ** S<'g-ue ln descrizione della tecrilcn t1sata. Co11Jr. anestetico fu sempre usata la stoYaina ~l'roncl o Ja segu ente formula:

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Un, ca. de ?1tort à la Stllte d'une u "'"'lhésie racll itlienne. R e,·ue m éd. d e la Suisse l'llllHlllcle, XLVIII, 11. 6, 25 apr.ile 1927. . ·: J-JROGLIO. Un.a serie di oltre ?nil l e rachiane• 7 ~ lt•s it>. ..\rcl1. I tal. di Ch1rurgia, X, , n. 6, 1926. r1 1 \ ·uLLIET.

S10Yai11n. Cloruro di ,s odio i.\ Ci do lattico ..\equa distillata r ece·n te

ana g·r. 0.10 gocce 0.2 . . gr. 1.0

La dose a doperiata è di 8 centig·rammi di sto,-a ina ~ 0.8 em e. della soluzio11e) per le operazioni sull 'addome, 7 ce11tigrammi pe.r le oper.azioni sugli arti inferiori, G centj g:raro.111i per le opGraz ioni sul rp0r i neo. I.o strurnentario è rap·p rcse11tato dal piccolo trequarti di Bier per rachianestesia , del diametro complessivo di mn1. 1.2, e ·da una siringa d i Record ·d·e]Ja capacità cti cm1c. 2 .5; è necessar i0 cl1e l'ago o trequarti sia ben nichelato, non ar i·ugginito i11 i1essun pu11to, p er aYere la ·P recisa sen sazj onc •dei pjar1i a11atomici cl1e si attraver1

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sano. Negli operandi fu sc1npre -praticata una mezz'ora 1p·rima dell'int er,'ento una lnj ezione ·ipoder-


[ ..\NNO XXXI\-, FASC. t~ J

1501

SEZIONE PRATIC.\

di n10,r fina (g.r. 0.01), e idi caffeina (gr. 0.20) o sparteina (gr. 0.025). 1nica

I,a. inieziooe it1 praticata in tutti i <easi in cui ru possibile i1el inalato seduto e con il tronco forterue11te i11ct1rvato all'inrnanzi; nei pocl1i casi 1n cui tiale l)OSizione non rfosse ottenibile· (anol1iJosi delle ancJ1e, affezioni dolorose de gli arti inferiori limitanti i n10v imrnti) il soggetto ft1 i11esso i11 ·clect1bito laterale. La puntura ft1 11ratic0ta i1ello S})azio inte.rspt11060 fra le dnr rvpofisi 10111bari più sporgenti (d1 ~o lito tfra la 3a. e la 4a.) ; ialol'a i1eg1i sp1azi inier~·1pinosi ,·o·pra- o ottostant e (quando un prjmo lE."TltatiYo nell'in·terstizio fl'a la 3a. e la 4a. no11 fosse -.,tato seguìto da fuoriuscita del li1quor). L'ago v iene introdotto esattamente sull!a linea n1cdia11a e spinto in ·p rofondiià fin qt1ando si aYYerte Ja cessazione d ella. re istenza: allora ql1as i ..;emprt~ sl 11a la impressio11e t<Lttile e talora acut"ltica .fli urna m c1n1l11,ana tesa cl1e si l)eriori. Ciò ;rvvienc di solito qua11'do la. punta cl ell'~go è a nna profonditìt oscillante nei vari sog·getti da 3 a 4 centimetri. ..\lloro, estraendo il manclrino s1 '1a la fuoriuscita <lel liquor a . getto o a gocce. Se il liquor non fuoriesce o fuoriesce a gocce è t·onsigliabile di imprimere 1al padiglio11c del man. drino dei piccoli movj1ne11ti cli rotazione; spesso dopo tn.le manovra si vede ift1oriuscire il liquor a ~etto, talora invece contint1u o. fuoriuscire a goc1· ie iso'late (segno di scarsa pressione enòorachi<lea) o non ft1011.csce affatto (è allora 1prol)abile che l a J)nnta c1el trec1uarti oobia so&pirnto .all'jnnanzi la guai11a durale senza perforarla, e con' iene ripetere la puntura in un altro s1)azio i111

t<>rspino~o) .

cl1erà ·di ripeterla, potendo, per tre volte; j11 c1ualche caso di :pressione bassissima si sarà costretti a inicttiare l'anestetico senza diluizione, p erch-0 la sjringa 11911 asrpira ulteriormente li qi.1oii·; nè, da · questa mancata diluizione, a'P1p1arve cli solito di]Jenderc un eventuale insuccesso dell 'a11estesia. Raran1er1te, ·durante la mis·cela fr1a li{JUOr e ane~ stetico, si osser,·a u11a corta opn.Jesc:e11za; ciò nor1 h1fluisce sull'anestesia. Praticata la puntt1ra è n ecessario mettere il malato con ·}a t esta e jl torace lln poco sollevati (alzare la spalliera del letto operatorio , . I/inizio dell'anestesia si ha di solito dopo pochi mint1ti. e (lopo un quarto ,d 'ora l'a:nestesia non si è ''crificata (cosa ben raJ'a) o è insn.ff1ciente, 11oi parlian.no di un in ·uccesso e ric0ir1·ia1no ad altro metodo ·di anestesia. Qualora l'operazione l'icl1it)cla In l)OSizione di 1·J'e11delenburg, è oippor t u110 111a11tc11ere il ma1~to 11cir almeno 10 min1Jti in dec ubito •dorsale prima cli portarlo ial1a posizione drc] i \'e in \-ersa. 1

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*** Dur parole s ugli / ·i11successi della racl1ianeste.sia. OltrP le 2042 rachianestesi L' })raticate co11 successò, troviamo reg·ist.rati 26 casi j.n cui i l t entativo c1i }Jraticare la p11nt11ra 10111barc falli, e 67 ct1si in cui 1'a puntura lon1bare fu escg·uila. r egol1ar1nrnte ma l 'anestesia ottent1ta ft1 in. llfficiente. La puntura 1om0Jare può non rit1scire o lJer deviazioni gra,,i della ·c oloruna vertrbrnle, o per alterazio11i congenite o IJa.tologio11e clclle ver.te·b rc (l'ago si urtò clarp pertutto co11tro l'ostac-010 osseo) o per mancata fuoriuscita <lel liqu·or n1a1grado la p11ntura fosse rirpe tli.ta in più sp1azi interspinali (mancata perforazione della clul'a?). I casi i111 cui l'anestesia nlalg.ra:do Jn tecnica corretta e la aivven11ta iniczio11e dell'a11estettco fu insufficiente e si fu costre.t.ti a ricorrere ali.a narcosj, sono di difficile interpretazione. Una ipotesi si p11ò formulare, ed è clic, eseguita Ja tl'iplice cliluizionc e estratto l'ago continui a 'fuorjuscire la miscela 1dal foro dura.le e q;uin,d i 1·esti ncJ ca·vo d11ra.lr una proporzione (li anestetj co inst1fficie11tc acl ottener e l'effetto.· Ciò deva certo verificarsi in alcuni casi, voicl1è cJu quando io ho adott.ato 1'1accorgimento di nttcn.dere, })rima di estrarre l'ago, da i11ezzo a un minuto (tn11to più a llmgo C.fl1anto più alta era apparsa la pressione del liqt1or) ho Yi$tO ridursi il nl1mrro d egli insuccessi. Nella stati·stica ·pubblicata. dal dott. Broglio la percentuale di in:successi ena d el 4.3 %, n elLa no5tra (includente qt.1ella del .B roglio) è del 4.01 %. Un'altra ipotesi pe.r spiegare l'insuccesso in al· cuni casi è la segl1ente. È possibi1e che l'estre1

'.)uanùo dunc111e, estrartto il n1andrino, si osserYa la f11ori.uscita del lrquor, si inser1scc al padiglione dell'ago l•a. sirin ga di R ecord contenente l'anestetico, si inietta questo 11el cavo, poi ·p er tre volte si dilui5ce la 1n.iscrla nsipirando fino a'l YOlume <li eme. 2 e 111ezzo; quindi si attenrle i)er mezzo1 minuto ('tanto più a ll1ngo qllanto 1pi-CL alta :i.pparve la press1one del liquor) e })Oi si estra e l'ago. Circa la quantità di liqt1or da lasciar fu oriuscire non us·a i un controllo preciso: (lefluisce c1uel tanto cli liquor che goccjola n el breve intervallo fra l'estrazione del manclrino e l'inserzione della siri11ga al p.adig·ljon e d ell'ago (la quantità viene quind) ad essere 1p roporzionale all'altezza ,d ella 1

pressj one):

Q11alcl1e ·v·olta il li1quor estratto era ti11to (li S1angl1e; ciò non sembrò avere influenza sul sucl·es~o.

·ralora a causa della bassa l).I'CSisio·ne dcl liquol' non si riesce ·aiù eseguire la diluizione dell'anestetico fino a 2 centimetri e mezzo : ci si contenterà della scarsa diluizione raggiun1a, e si cer-

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150~

lL

i'OLfCLI~JCO

mità dell'1ago, tagliata a sg·IJ.cmbo, penetri incomp1eta1n<'11te n el caYq durale, per cui ad ogni asipirazionc g·inng·e il Jjquor neJl<l s1ringa, ma .a:d ogni i11iezione la n1iscela i11 parte penetra n el caYo in })arte viene sip.enta nello 6pazio peridurale; c1011de una anestesia insufficiente.

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:k ••• -:-

J_:1. rlurata della racl1ia11estesia Yai-ia sovente nei.

singoli 1n<1i,·icl11i; si i1uò tutta"·j a sta:bilire un lir11ite n:iinin10 <li :i0-40 11tinuti, e un lin1ite massi111 0 cl~ u11 ·-0i-a e u11 quarto, sc~ben e in alcuni casi alJ· b1an10 11otuto co11statare una durata di quasi du e ore. _._i l)UÒ con1tlnque quasi se1npre contare su ' lll l«l dunata cli almeno 3/4 d'ora. I

r,;1

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si 1111ò ripetere impunemente ancl1e a pocl1i giorni di distanza. In oltre 100 casi io 110 praticato 1Se11za inconvenienti due volte la anestesia lombare, in circa 20 casi la. 110 ' 4 volte, in un caso praticata 3 Yolte, in 6 .casi 16 Yolte (si tl'ìattaYa cli u11 sog·getto con focolai tubercolari multipli agJi a.rti inferiori ostinatamente r ec icJiYanti). r::ic lli.aneste.s i a

fu n1a'1 tanto intensa o tanto insistente da riGhiedP.re c11rc speciali. Il vnn?.ito fu constatato in 333 casi (16.3 ~6 ) : rappresenta dunque la cornipli~«zione 1più frequente: i1ella n1as.si1na parte ·dei casi si verificò ·solo n elle pri111 e 24 ore co·n secutive alla rachianestesia; solo in J9 casi si ripetè nei ·g iorni seguenti con uria du:nata massima, in lln ca:so, ·di 8 g·iorni. Ma l1on se111pre i1 von1ito va messo in rapporto can~ale cl i retto colla rac·l 1ianestesia; è probabile cl) 0 . , 111 aJeu116 dei rniei c:a6i esso fo se d ovuto alla scarsa tolleranza drll:l n1orfln1a somministr.atn. prima cl el l'o.p erazionc (1 11 50 casi operati i)er !PTOYa . rnza 1norfina pre·vcntiYa so1o 5 ·vomitarono. e in 3 cli c1t1csti pe,r instTfificicnte •durata del~a racl1ia11e:::tesia J'operaz.ione era stata ·Continu~ta i11 eterona.rcosi); i11 altri dci cnsi poi esso era certo in ru1)1)orto con l'a•f fezion e ·a ddominale che drtern1i11ò l' O~')erazion e (e:vnia ·s trozzata, ,p elviperitonite, 0cc.). In 3 casi in ct1i il vomito si IPfO· trac;·sC' 1P er alcu11i giorni, esso ce·ssò in seguito ::illa -posizione genupettora1e clata agli infermi: ·i trattava dunque co11 ogni proba.b ìJità di un ileo arteriom escnterico. Ho 01s~erYato i11fine che ''omitano con molto maggjore fre.quenza i malati cl1e no11 siano stati tenuti dig·iuni prtma della operazione. I.a ritcn.:ioric di orina si verificò in 2-03 casi (nel 9.9ft %) ; quasi semrpre scom'Parve dopo le pri·mc 12 o 0 ~ ore; talora (in 29 casi) ebbe una durata ·dai 2 ai 13 giorni, e i11 un eia.so si trru:;fcr111ò i11 c1efit1itiYa a ca·usa cli llna ipertrofia pro. tatica clinica1me111c Jatente: si tr.a tta,,a di u11 uom-0 {li 63 anni operato di ernia i11guinale b~ia­ ierale, 11cl quale i11 , econdo tempo sf praticò la 1prosta tecto1nia 11er via soprapt1bica, cui seg!.1\ g·ua.rigionc completa. Circa iJ det erminis1110 della ritenzione di o:jr1:1 è probabil e cl1e non in tutti i casi essa va l1a mess1 i11 ra1)porio co11 la ra cl1ianest e~i a: ancllf' nc1 le oper.'lzioni e eg·nite in eteronarcosi la ahbiamo osser,·ata co11 discreta rfrequenz.:i. (~ntorn r1 al 7 ~b ) ; è Yerosi1rr1ile cl1e in ,,ari casi si tr:1I ti rlella impo sibilità che alc11ni soggetti l1anno (l L orin are in clecubito dorsale. Dn circa lln a11110 io ho adottato. n el'la r~tr11zione ·di ori11a postoperatoria le 1stillazi01~i <li horo ·,?:1icrrina sul collo ' 'esci cale, ottenendo In minzjonf' in1n1ediata in circa 1'80 % dei casi. P er qua11to riguarda gli accidenti dran):'PGJ1~ 'i nel corso cl ella oprrazione dia altri cons~:• t?.ti " ap11arenten1cnte dovuti alla rachiainestesin e talora terminntisi colla morte. io ho aYuio ln fnrtt1na cli no11 itnbattermi in rssi. :\ella nota driJ clott. Brog·lio ,·e11gono riferjti tutti i casi cli cip rati in racl1innestesia e seg·uiti da motte fi1to ri! marzo 1926; •dalla dis.cussi0'11e critica di e.--.si nri'l si -può conclu clere per la infl uenza della racl. i<1-

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Delll' :!042 racJ)ion estesie 414 (e cioè il 20.2 %) si SYol ero e11za alcun cUsturiJJo nè imn1ediato nè lonta110. Le co111pl ica-:i o11i co1nunementc osserYate furono: cl 11rn11t.e 1a <·1pcra zione senso di 0 ppre.ssione e n1ale. sere co11 Jlausea e conati di ' 1 0111ito; dopo l 'CJ) Cr~ z ~ 011e la cefalea, ìa racbj alg) a, il Yon1ito , la ri te11zione di ori11a. La si11drome <li rnalessere elle pt1ò osservarsi dt1rante l 'operazione è Yerosi1nile sia dovuta in alcuni casi all'a:bb1assa.111ento 1della lìressione sanguig'l1a cl ic .segt1e alla. rachianestesia (osservai una din1inuzione di t8li disturbi da quan,do alla iniezione l)reoperatorin di morfina ag·git1n si t1n carcl i oc iuetico: co:ffeina o 6J>1arteina), in altri casi a! ri a!ire dell'azio11e de11·anestetico ai ·piani più alti c1 t'l n1 iùollo (e perciò si re11cle necessario te· nere br n solleYata la tC' -ta del malato e un poco ancl1a il torace). Qt1a11do si ·yerificl1i110 tali distt1rbi è op1portu110 in\'itare il i11alalo a res.pirare prof 011clan1ente e .so1nn1ini-trarg1i dcll 'ossige110. La cefalea postopci-éltoria fu cla me riscontrata i.n ~G5 ca~ i (13 ?6\ Dato il carattere pratico e sintetico lli qn esta nota 11on e11trerò nella questione della pnt0g·cnesi della cefalea secondaria a puntl1ra lon1hnre. La durata m eicli a nei 1niei casi fu di 2 o 3 giorni, la n1as in1a duratia in un caso fu di 11 giorni. ~ei casi in Clli la cefalea fu più inte11sa fu trattata coi comuni antinevralgici. La rachi algia fu osservata m olto ·p iù raramente d ella crfnlea: i11 24 casi, e cioè nell'1.17 %, e non 1

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I"'·A· ·C. "k.N "':J ]

SEZ IONE PRATICA

n estesila sulla morte; né dopo la pubblicazione del Brog·lio io ho osservato casi di n1orte i11 ru,pporto alla a11estesia. lombare. r\ggiunge.rò, con cludend-0 che m ai io 110 osserYato complica zioni lontane dalla racl1iancstesiia tsintomi n1cningi tici, paralisi o paresi di n ervi crani.ci, ecc. ).

1503

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:2uesto il sin·tetico bi'lancio della racl1i&1estesia , redatto colla massima possibile obbiettività in p ocl1e pagine che non hanno 1a pretesa ·di insegnare nulla a n essuno, ma solo quella di sottoporre al giudizio dei colleg·hi un materiale ·d ocumentario da tenere in consi derazione n ella discuss i·on e pro e .contro la rac11ianestesia. ... e tale bilan cio si cl1iude a '.fa,rore ·d ella ra<!hia, n estesia (i Cui vantaggi super er eb'b ero, a mio 1p ar er e, di gran lung·a gli in con venienti) ciò non ' ' a certo riferito al partito preso ·di 1preconcetti perc;onali, ma ai risultati ·d i una l)rolun·gata esrJerienza 1mparziaJmente di$aminati e integ·ralmente r~f e ri ti. 1

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Rifel'iti g·li i11con Yen jenti osservati in seguit o alla rachianestcs ita, passo ad acce11nare ai vantaggi eh€ io in essa ho riscontrati. B possibile 011erare in racl11anestesjn. malati con complicazion i cardiacl1e, pol1nonari o renali con n1olto n1inor pericolo che usando la narcosi per inalazione. È possibile OJ)erare con molto minore preoccupin.zicme infermi in età avan zata, ne i quali spe- TECNICA DI LABORATORIO. cialmente frequenti e temi·bili sono le complicaUna nuova i·eazione c1~omati ca zioni 1p olmonari. dall'acido 111·ico. Si evitano colla racl1ianestesia tutte le dann ose conseguenze cl1e 11C111no sui visceri le i1arcosi p er Xota del dott. E~ITT.10 P ITTARBf.L I. inalazione. ::\'oi sap1)iamo c11e l'etere vroduce più facilmente le lesioni bi-oncopolmonari, il cloro. Dono r \.111ticn e classisa r cazio11e della i11uresformio 1più spesso lesioni epatiche e renali. lo ~iùe , Denigès prima ~ i nostri i\Ia lerba e Ganasho del tutto bandita la narcosi clor ofo1mica e c:: ini poi 11anno inseg·n ato altre reazioni cromami servo correntem ente della narcosi eterea. Con ticlte, caratteristiche dell'ar i.do urico. Queste riquest:i ho con ~tatato una i1npressionantc proporC'hir.clono an.cl1' esse la con ccntrazion P delle solu zione di morti p er complicazioni polmonari. ~ei z ioni l1rirlle : le ·due pri.me, anzi, di tirarle addipri·mi tre .anni in 'cui l a narcosi eter ea era precerittnra a secco~ m entre quella cli Gan\tssini preciduta da iniezioni di morfina e seguita da iniepi t1 l 'ociùo allo stato ·di sale basico di zin co o cli altri 1netialli (cacl1n io, stag110, argen to). Neszione di siero antip n eumococcico, la l>roporzione dei morti p er complicazioni 1pol1nonari rags11ria 7Jerò delle rea:Loni cromatiche conosciute si g-iunse il ~.3 9{, (qt1asi sern1pire n ei casi di n1orte si '{lreslfl al dosa11ie1ilo. tra tt.'lva ·di 01)erazioni sullo stomaco e st111 f egaScrnbra, J)crciò che una ren.zione Ja quale i1on to); da ·o·J tre .~n .anno a\·enclo aidottato la iniel' i.c l1 iertesse evaporazj oni e potesse serv ire a11che 7ione preoperatoria ·di :\1ass Zamibelett'i, la cann. valutazioni qt1antitati\·e, ·doYrebb'essere consinl1la di 11\.fayo i1ella narcosi, e l a jn ·iezion e di <lcr1ta la b en arrivata . T1nle è 1qnella che jo ho i nrontrato casuaJmen te, n ei corso cli alcune ri:\fenile Knoll nelle operazioni sulla rr1etù supeccrclJ e i11t ese ad applicare all'ori n a nna r e.azione riore dnl1'adclon1e, e l a iniezione di Lobelina Incl cl l'nlcl cidc forn1ica. da n1e studiata qualche !Selheim dopo lP. narcosi eteree prolungate r la :anno a ddietro (1). (l.utoemoterapia secondo \rorschiitz n elle br on copormoniti postoperatorie, ho vi~to di~cend ere tale Se ::t l1na soluzion e alcalina di acido nrico s i aggiunge del metol o del pararnidofen olo, ir1d i rifra fii n1ortalità al 0.5 %. A questa cifra, per un po' di persolfato sodico o 1potas.sico, si sviq11anto ])US·s a, ·f a riscontro la cifra pressoohè n elnppn .d opo alcuni secondi una intensa coloragati·v a di complicazioni polmon ari mortali rpostu7.ione gialla, la quale yoJge al g·ia110-'bru110 con me a rachianes·t esia: st1 2042 rachianeste~ie si qnantità appen a se11sibili di acido t1rico. Il coebbe tin sol caso di m orte per broncopolmonite lore prodqtto è molto stabile, e r esiste ben e ai al 6° giorno, e si trattava ·d i un diabetico. 1P·i1ì en ergici r eattivi: quest'ultim1a .p ro1)r ietà lo Si aggi.ungano 1p oi non indiffer en·ti vantaggi di rende fitto a valuto z)O;Ji quantitative c.oJorime. ordine .p ratico . Al ohirurgo non si ren·derà più tricl1e. n ecessario immobilizzare un assistente a lla nar• cosi. Per il personale infermi er e 1'iassi·s tenza po. (1) PITTARELLI. in .1 re/i. di l "arrnacoz. • }Jeri1n. stoperatori a ai raol1ianestesizzati ·è molto m eno e Se. affini, 1920 ; F olia 111edica, J920; R i{. Jl ed., faticosa e preoccu.p ante che quella da 1prestarsi 1920; Rer. 7.'i ber Gesa111te Pliys.. 1921; Phar1n. aglj operati in n arcogt_ lll eeh'bl .. 1922; Ph arm. Jourri., 1922.


[ AN~O

IL POLICLINICO

La r •':l zj one è comune all'acido urico e ai corpi <lel suo gruppo, ed ·è straordinarjamente se11sibile: __1

di aci1do· urico Yiene correntemente

100,000

S\'elato. l\1a la 5ensjbilità può ancora aumentarsi, J)l'Ofittando della proprietà che il colore ,p ossiede. <li 5cjogliersi n ell'alcool amilico, 1prev~a acidulazio11e: si l1a in ciò il modo di estrarlo e cor centrarlo sotto minimo volt1ine. Come tt1tte le reazioni cromati1cl1e molto sensibili, ln reazione in parola è più particolarment~) llmpi·r la e n etta nelle gran·d i diluzio11i; sicch•è, ad es., i1ol endo aipplicarla all'orina, è opipi0rtuno diluir qu esto li quido con 15-20 volumi di ac,q ua. Tnle clil11zione è anche propizia percl1iè toglie di m ezzo i! colore proprio di ·essa urina. Ed ecco la tecnica da seguire nell'·orina, ado perando i reattirvi preparati come segue : ìVIetol o paramidofenolo, soluzione 1al 0,5 ~6 ; P ersol.futo di so·dio o ipotassi o, soluzione al• / 1'1 0/ /li ' · orl a o potassa cal1stjca, soluzio 11e al 10 ~::i. Sj pr~ncle ·qualche eme. ·di orina, si ·djluisce con 1.5·20 \'Ol umi ·di acqua, e ·si addtzion a suocessivam.en tc di 4-5 gocce rdi soda caustica. di metal o pa1·ami{lofenolo, e di persolfato. La reazione si manifes ta subito, m a raggiunge la su1a massiJna intensità 1lopo llna mezz'ora. Se il metal è ih ccCC$SO . clopo la colorazione gialla si manifesta 11na 1') c11i'3sima colorazione verde. Ciò avvie11e perc.11 è il persolf:=tto sul metal (non s ul 1p,ariamicl ofrno 1o) veodL1.ce una colorazione azzurra, l a qt1alc, 1nE>scolata al g·iallo, si percepisce come vc-!rcle (:1pputo, colore giallo + colore azznrro = co Jore v rrcl e) . L' ap1p artzione d'una velatura verde in elica r1 n111que la fi11e . della reazj 011e d ell'aci-do urico s ul mrtol, e può esser e utilizzata per la c-0~truzione ·cli un 11rocesso volumetrico, adopera11clo una solnzione titolata di metal. I.a rC'azi0ne .c:;.yela la presenza di corpi J)Urinici jn gr11 t'1·r, cioè dell'acido uri-co e d elle ])asi pu· rin i.cl1c: è quello ·che praticament e interessa, p erch è i corpi purinici 11anno snppergiù lo stesso sig11iJ'iL·nto fisio-patologico. \ 'olcnclo dhstinguer e l'a cido nrjco dalle basi puri nicl1e. ~i farà una seconda 01perazione sopra l'orina ùe-purata col solfato di zinco. Si mescolano ,.olumi eg·uali di or)na, solfato ·di zin co deri11or1n:1le e soda caustica d ecinormal·c: preci · pita l'nciclo llrico, e nel filtrato restano l e basi r>uriTl ieh r . Praticando la reazio11e st1 .questo "fi1trn to, si sYelerà la presenza delle basi puriJ1iche. Il rolnrc 1)rodotto dalla r eiazion c è otticamente irlentico n quello delle solL1zioni molto diluite di vesuYin ~1 o di acid o 1picrico; qu e-to fatto perm ette di 11tilizznrc la reazione qt1antitati\'amente, co~trllL'llLln ·i s11 lln metodo colorimetrico Gecondo le r 0go11' ~l'? 1 era1i. cl1P n on è qui n cressnrio ripetere. 1

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XX.X.I\t,

FA~.

1-Z]

CONFERENZE. Come si concepisce l'insegnamento della patologia cbi1·u1·gica. PRELEZIONE.

D alla sobria e coricettosa prolusiorie {atta dal Pr. G. Raggio, alla R. Uriiversità di Cagliari, nello iniziare l'ins egnamento, al quale è stato chiamato, riproduciamo quelle part·i che hanno grande iri,teresse generale, in quanto r~specchiano le idee più, moderne e raccolgono il con.senso della maggior parte degli stildiosi. Tittta la prele:=ione, dal titolo: « tC ome concepisco l'insegnan1ento d ella patologia ch\rurgica » è densa di ragionarrie-n ti persuasivi e di savi an:imaestramenti, che ci duole di non poter riportare per intero. Ve diarno tuttavia ?L1i saggio abbastariza ampio percl1è 1l lettore possa farsene 1tn concetto esatto (T. F. ). ed apprezzarne ii valore. •

Della co11venienza che si PO?Sa avere a riunire ·C lini.ca e rispettiva Patologia - non dirò in un'unica -cattedra, m a - sotto 1una sola guida personale, non ho i·dea. P ens-0 che - comunque l'jnsegnamento ·della Patolo1g ia speciale ha d elle caratteristiche e ·d elle ef:igenze proprie, e ne fisso i termini fra queste 1due ·p remesse: 1) Chi arriva allo stu1dio della Patologia c:ih i· rurgica -deve conoscere Ja Patologia Generale. 2) Kella Clinica, lo Studente deve <lare il suo tempo ai malatj, app 1j cando.si all'esercizio cl t rilevare i sintorni clinici e i reperti di lruborntorio , per apprez7.arnc il valore e per imp.ararl3 - sulla gui·da della lor·o discussione - a ricor1oscere la malattia <:li cui so110 e,spone;nti. Della malattia ·deve imparare la cura; ma la malatti<l per se stessa, se è ormai ·di ·d ominio ·d ella scienza, g·li deve esser nota: almeno schematicamente : nella causa che la sostiene, nelle alterazioni anatomicl1e cl1e i)rod uce e in quell'insieme ·di conseguenze cl1e ne derivano in vivo. Assicurata - come è tradizionale fortuna dell e Università Italiane - I 'opera effi-cace del Patologo generale; riservato al Clinico 1 ec0elso compito di indagare jn ·vi·vo per porre la diagnosi e condurre la cura, rimane, appunto, al P atologo &peciale questo form:iidabile lavoro: di imprimere nella m ente ·dei giovani gli svariati e molteplici quadri morbosi: cl1e, ·a llorquando siano i11diYidt1alizzati ·da)la cònosce11za delle rispettive causP o ·dalla costanza ·del reiperto anatomico, iprendonn il nome rti malattia, cl1e altrim_JJlti rimango11< 1 ]nvece con la semplice denominazione ge11eric:-i di. sindrome, ma che in ogni caso .costituiscono l' a, b, e, del nostro prat1co esercizio, il che ynnl dire : ·dcJla finalità d ell'opera n ostra complessi,·:\. 1


~.\ ~);O

XXXI' ' , F i\SC. 42]

SEZIO~E

J,a Yoro paziente, 1netodico, sistematico, organico i11 ogn i sua parte perchè po·s sa tornar utile. E coni<-> Yasto per il Patologo chirurgo da poi che. non vi ù le sole lesioni traumatiche e le malattie esterne, ma anche gran parte delle affezioni vi~cerali rie11trar10 og·gi nel {lo1ninio -della cura cl1i1 urg·ica, e 1posto cl1e, ])Ur troppo, non sono

ancor:-i. cornu11i - con1e forse non lo saranno mai del tutto - le ycdutc dell' in tcrnista e quelle cteI chirurg·o ! ~rr i\·an do alla Patologia . pcciale, lo .~tndente si affaccia alla ,·isionc di ciò che sarà il suo tar11110 1<li .atti'\·itù ])rofe. :ionnle. E.gli sa quali ~inno i fenomeni l)C'f cui un orga nis mo p erde il suo r quilibrio org·anico-fun zionale e, da sano, di,.l')nta n1alaio. ~a di che i1at11ra siano le canse 1

che 'possono cletC'r111i110.re questi fenon1en i. Di tn• lu11e di esse 11a pure stt1«li ato le sing-olc Yarietù. . . i tratta ora di co.111111ctarc q.n cste noz]onj co11 lo ~tudio con111Je i\'O e ·clcttagliato d ei fenomeni ~he 1e singole cause ll1 orJ)ose <lanno n el cnrJJO 111nano. El'CO la 11rin1a Yolta clic durante i corsi uniYersitari di l\Iedici na il conpo umano \·iene a segnare il ca.nlJpo esclu siYo o - prr n1cg'lio dirC' prr.prio, degli studi cli Patologia. Ecco il cli\·ario clH~ cnrre fra la PatoJogia generale e Je Pn tologic 5pecinli. I.a i1rima fit11dia l'intima rs~C'nza elci proce~si i1atologiri chP colpiscono l'organisrno nnirnale, le Patologi e speciali st udiano i i>rocessi morlJ-OSi q11ali s.i svolgono nell'organ hsmo clell' non10. ~ozione C'1iologica, leggi fonclan1entali di sYilnp110 clcl n1orbo cll(l rimangono le stesse, sinto• n1atoìo.gin che ~Pgue lf' particolnri carat teristiche cli que~to organismo C' cl1e mnta <la l larte a !Parlr, <lit regio11e a regirn1e cli esso. ·è1rattna1P orcljna1nento, di 11al'i i1a~ o coi corsi d t:•lle Patologie speciali si sYo1ge quello di .-\11atontia patologica r, mentre l':\ l1ato m o-11ntol ogo '"~·u ~ i morbi. nei più rrC'onrliti recessi dell'orQ'~ni:::;1110

cl1c ne l1a soiff0rto. l'icostrnen·clone le cali.se. la eYoluzione anatomicn, le con scgt1enze; il Pa tologo speciale raffi·onto. l o stato po t-niorte1ri alle 1nn.11ifrstt:1zio11i intra -vita1n e n1lo tu-dente pr P~Pnta 1a m:-tlatt i a sotto il DllO\'O .aspetto didatti ca cli entità cornp1 e1a, di roatrria a sè: argon1ento cli analisi e cli s intesi fl'Cl un te:rrupo, eStpo-

sir.iontl ra·g ionata ·elci fen ome11i morbosi vitali, ~ulla J1ase d elle nozioni etiologic:he e st111a g uida. clellf\ alterazioni analon1iche e clclla ricostruzione patogt>ncticn, col rontrollo e ai nu oYi lumi che })O'>F-0110 gi ung·ere (l all' es.p erimcn to. :\la la malattia è mnteYol e, pcrchè sempre , ·arie e variahili sono le condizioni in c11i la causa può i1uocPr0, e l'organismo che ne subisce danno e le reagisce, riflette la legge 011tologica del non

'"ha foglia egliale a fog·lia. ..\. seguirla e a st.ucliarliì llelln sua mut c,·ol C'zza ci ha insegn ato 1

1505

PRATICA

l\Iorgngni quando di{;e\·a: cc i\ 'ullci est alia pro certo no'icendl i·icl. nisi qunni JJltlrinias et 111orlJor1tni et section1t.1n lzistorias habere et 'inter se co1nparare

>> .

Ora, fra ]l Clinico, che for1nula e segu e je storie ·d ei malati', n e fa $tatistiche e trae conclusio11i · dj frequenza, di varietà, di costanza d el sintomi e ·del loro decorso; che applica la cura e controlla $Ull' csito cli essa la nuo,·a interJ1retazione di sintomi prima di allora ignorati; C' l'.<\11ato1no-1)atologo, che vede ciò che il 1pirimo ha palpato o percosso ed a~coltato, e che segna 1'esito dell' jnfausto o inutile o insufficiente trattan1ento terapet1tico, il Patologo special e raccoglie, criti ca e tratti .ene c iò cl1e for1ncrà 11 UO\'U pictl'a del compl e.s so edificio. E se crnalche parte di questo rovina, perc~1 è tl trmpo e la proYa hanno disgregato il falso rr1aterialc che ,p areva re~istente e non era, co11 la llUOYa ,·cri tà cl1e dalla distruzione emerge egli crea n110Yan1cntc e più aVlvedutamente: crea • lnngo Ja. Yia << pro certo no cendi » e crea con lo sprrifjco i11lc11to che non hasta rag.giungC're la \'erità, ma che bisogna conoscerla in formn tale «la poterla riconoscere ancbc. là doYe non si raggi n11~P che l)er le Yio/ indirette ·clclla ricerca. Dal ronirollo clell' ..\natom.o -patologo egli d e,·e risé.llire al }Jnnto cli partenza deJ Clinico. Dalla Cli11ica 11a aY·nto in forma analitica, al1a Clinica riclà jn farina sintetica. Qui si rivela la sua struttura cerebrale. Egli stt1clin. ed insegna ciò che è la malattia prrc11è chi .f1 a lni impara sarp1pia poi ri conoscerla al caso ~1rati.co. Saranno mille le Yarietà d ella stessa ma la t tia, ma c'·è 11no sfondo eg·nale su ct1i l r \'él· rietà si d eli neano, e cruesto egli deve clare, qu esto c()'li .(}eye lasciare come ricordo ind elebile e gnicla o sicn rn alla vergine mente di chi l 'ascolta: elle, sempre, in continuazione, Yedrà poi passaTc d:tYanti ai suoi 0cchi malati e mal ati: sempre 11novt r p11r sempre vecch1e conoscenze. Thlf a di cl ove trarre, allora, .qu esta messe ieli esperiP.nza eh r riasst1mo nella rna.l atti a l ' infinita ·vari eth ·d ei n1alclti? E come sintetizzare meglio che potenclo raccogliere da se, direttamente , con J'ainfo stesso clell e event11ali ·deficienze elle la Cljnica Jamenta, il material e da riunire e da con1porrc? Questo è precisa1nentc il mio. intimo, profondo pcnsiBro. I l n1iglior Patologo, è il Clinico pi11 con~ umato. 1Il Clini-co c11c abbia fatto e continu1 a plas.n1Dre Ja sua esperienza sull e orme degli stnòi preparatorii e collaterali cl1c abbiamo <letto. il Cl il1ico. che Ye·da nella s toria del n1alato il fjlo co11dÙttore al pri11cipio che si ripete, il Clinico che 1r~.dt1ca n0ll' artc della sna missione terapeuti.ca Ja scienza che l 'i nforma. Ed è privileig·iato a qu e~to rigna1,clo il Chirurgo, I

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~ ""1 • '''-XI\i.-'"U\:\O _\._.,._ ~

IL POLlCLIXICO

il quale possiede nella stessa aiprplicazione ·d elle sue manualità operatorie il mezzo per controllare da sè le sue in·duzion'i clinicl1e. Quanto progresso 11011 hanno fatto le stes~e cognizio11i anatomiche delle malattie per contriibuto delle esplorazioni chirurg·icl1e e per esami id i organi e ·d i pezzi a.sportati in Yi'vo! B sorpassata ormai la question·e se il Patologo debba avere i malati a disposizione del ~uo insegnamento. lVIa io: seg·uen·do il mio ,p ensiero, mi sento tra&portare 1più i11 là e, non l)er rispondere ora - ciò che non 110 fatto pri·ma - al problema di convenienza di scindere o fondere ,p atologia e Clinica, ma per spieg·ar~ in che modp ne intenda dis.giunti i rispettivi in~egnamenti, vorrei dire: Patologo e Clinico Chirurgo sono due cultori della stessa materia, la chirurgia; ·debbono es.sere chirurgi, che si dividono il compito, imparten.do la scienza chirurgica: per via 1deduttiva il primo, per via induttiv·a il secondo. E se c'è chi preferi~ce coltivare il primo modo di eS1plicazione delle proprie :ittività intellettu·ali e chi aspira al secondo, ciò •dipende. in gran ,p arte .da attitudini di persona. l\llentre ohe: la gran·de esperienza del caso per caso che si richiede a cl1i di ogni malato nuoYo deve far rilevare aid ·altri e le n ote comuni e le not e particolari; il ra;ffinamento di cui abbisognano i suoi sensi in·dag,atori per comunicare all'allievo la •sen~azione ·cl1e rivela l'alterazione anatom1ca e per lasciargli l'impressione di quella sensazione tiVo alla quale egli dov""à. poi riportare per git1·dizio le sue incertezze future; l'equilibrio di apprezzamento, formato di rilievo esatto e di inaV\·ertito raffronto agli innumerevoli rilievi pa56ati; la necessità di conEigliare, a cl1i v.ede pe.r le 1prime volte e ·dovrà presto far da sè, un procedin1ento idi cura che riassuma le più ponderate risorse dell'·a rte relattva, possono EiPiegare come, n ella su•d dtvisione del complesso programma ·d1dattico, iprevalga il ·c riterio di affidare a chi corrtin1cia, il compito di insegnare la mate ria Ol'm·a i sintetizzata e di riservare a chi è pitì n1aturo la guida ·dei gioYani alla novella espe· ri cnza e ai primi cime11ti della pratica. .I\ ~eg'11it0 ·di questi criteri - cl1e provengono da impressioni e da ri·f lessioni ricev11te e favorite ip isvariati, r:iJpetuti scambi intellettuali con Maestri e con Studenti - io vorrei - ·dico: vorrei - cl1e durante 11 corso che mi accingo a svolgere, il frequentatore 1Potes$e vedere e toccare con mano, in concatenata esposizione, tutte le n1alattie chirurgiche. E, .perchiè il ricovdo fosse più organi·camente immedesim-ato, mi proporrei - come è comun e usanza - ·di raggruppare le diverce ma. lattie secondo le cau se cl1e la Patologia Generale i nsegna. l\!Ia, non limitandomi ad aggiungere alle nozioni della Patologia Gen erale la generale fe0

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n.orr1enologja umana .. sì bene e$i)Onendo volta a volta, in diretta continltazione della parte gene· rale, la parte speciale ·delle malattie stesse, nelle loro ~aratteristiche variazioni: di sede e di_ particolari ·con dizioni della causa m-or.bosa; per n1odo cl1e - ad esempio - in intima connessione mnemonica con le cause, col substrato anatomico ' coi sintomi di una 'frattura in genere, lo Studente pot~sse ritenere le particolari condizioni di insorgenza, le speciali lesioni locali, i segni caratteristici di una frattura della spalla, di una frattnra del gomito, delle fratture del collo del fe1nore, di fronte alle cause, alle alteJ'azioni anatomichè e ai sin to.mi delle fratture 1dell'omero, delle frattnre dell'avambraccio, ·delle frattl1re 1del f c1nore al terzo medio, ecc. ecc. E, seguendo pure le orme idei no$tri :\1ag.giori, mi proporrei {li rif'l1iamare !'·attenzione ·dello Stu·d ente , anche durante il corso di Patologia Chirurgica, coffi€ eg·li avrà fatto in Patologia GeneraJe e come farà in _.\ n3.tomia Patologica, sui caratteri anatomie-i e i~tolo~tici di una aafezione tubercolare, di un tumore, ·di un'appendicite, ecc., mostrando. e i)repnrati ed - eventu·alme11te - a11ohe • pezzi anaton1ici. \1:1 Yorrei pure - e qui sorgera11no le 111aggiori difficoltà 1pratiche, mentre più essenziale ne sarebbe i l bisogno .se è ragionato <1uello che 110 detto - ' 'orrei ·che ·Cl1i ascolta i:>otes$e fissare le ideP 11iù o mc110 felic mente es11oste dalla rnìa parola, intorno ad un ricordo che rimane él.6Sai più della parola e che più della parola fedelmente traduce e r.iassun1e: potesse fissare, cioè, le idee intorno alla vi~ione del malato. So le 1diflficoltà del tradurre in atto (juesto proaetto - cl1e certam ente non ·è n1io e al quale molti hanno o avranno rint1nciato appu11to per tali ·dif:ficoltà; ma non posso rinunciarvi })reven~ tivamente io se mi sono fatto dovere di esporre il mio pensiero a questo riguardo. ~è troYO cl1e le ,d~ffico ltà siano insormontabilL Una con·dizione è sovratutto indi&pen~ab11e perchè .sian o vinte, ed è che i1 pensiero mio sia inteso nella misura cl1e io g~i impongo e sia accettato come Yisione r.l1e mira all'i·dea e sorpassa gli uomini. Ge}.oso tutore della mia per$onalità, è - e spero che sia sempre - mia somma cura i1 ris,p ettare la personalità altrui. Sjgnori, Vi 110 detto il mio prOiposi to e lanimo mio. Da \'oi molto d:iipende l'aYYenire ùi questa Scuola, ·alla q.uale h o vivo destd erio di ·dedicarmi con affetto e con energia. Intanto 1parmi qua$i di .p ropiziare la sorte ri volcrendo memore e oarato il pensiero ai ~Iae~tri che 5 mi furono guida e sostegno : ai :\1aestri. accade· miei e non acca·demi·ci, a coloro eh e mi eJYbero allievo diretto 0 semplièe fxequentatore e ancb.e soltanto bisognoso di loro consig·Ji: in casa no1

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[A!\:\O XXXIV,

FASC.

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1507

::;Ez IONE PRATICA

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stra e fuori, durante un lungo tirocinio, che va che non si tratta di due AA. isolati che sos.tenda11' .L\natomia Patologica al servizio d'O~pedale gono due tesi dilfiferenti. I dati miei sono statt e alla carriera ·di Clinica. Ringrazio profondaampiamente confermati. Credo che .n on si pos~a mente il Prof. Alessandri dal quale presi co n1- mettere in ,dubbio che nei cani diélJbetici e nel miato salendo i graidini ·della Cattedra e vifVa- diabete umano , vi sia sempre una ·diminuzione n1ente ringrazio il Prof. Durante alla cui libera- . relativa, e spessissimo una assoluta d ello z.uclità di stu•dioso ·dev.o se la via della Cattedra mi chero combinato. t:u un giorno dischiusa. Circa la nece~sità dell'eSl,Perienza personale per Maturato l'animo alle dtfficoltà ,della vita ed discutere una ·questione, intendevo e iniendo dire uso a chiedere a me ste~so il sacritficio che abtbiche quando non si tratta •di verità assoJutamente sogna, io mi ·avvio. e matematicamente dimostrate, chi è sperimenSe\ la fortuna mi arriderà , on de possa reggere tatore ha il dov ere (specie se vu-01 servirsi dei alla i1uo, 1 a prova, sarò pago. !Vii aiuti - in ogni dati .p er co~truzioni teoriche), ·di co.n trollare gli caso - la grande asipirazione di compiere 01p era esperirnenti, se vi sono aJrgomenti validi a !farli degna ·della Pat ri a nostra: ·alla quale mi sento ritenere errati. tenacemente avvinto e alla quale darei volenL'amico dott. Toscano infi ne ·dice di opporre tieri t11tto me stes~o, così come ebbi la gioia dt non dei fatti nuovi, ma delle nuove concezioni. sen tirn1i capace di fare ogni qual volta la sorte Egli mi rimpro·vera la eccessiva fiducia sulle Yolle proYarmi. mie opinioni, ma esse so.n o formulate so ltant o 1

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dopo avere accumulato mole ingentissima di dati di fat to concordanti (e quasi tutti completamein te

NOTE POLEMICHE.

confermati da più fonti) : avanza poi un'ipotesi eh e certamente non ipuò essere sorretta da i dati che apporta, vi·sto che questi ultimi sono serviti Sul si~nificato biologico rproprio di base all'ipotesi che Egli vuo·le ~cardello zucchero combinato. tare. / L a ragione per la quale sono autorizzato a cr eA con vincersi di ciò è surfficiente la circostanza dere che nel sangue n on sussi·s tano le con.d izioni che nei miei primi lavori (Po liclinico, Sez. Med., fi6ico-cl1imicl1e per cui la re.azione globulin·~ + 1924; Osservatore Medico, 1924) ho anche i o proglucosio = glicogl<Ybulina non ~i verifichi in senso spettata e tenuta in sospeso l'ipotesi oggi formuinver~o, risulta chiaramente dai miei studi sulla . . . lata ·dal dott. Toscano; però i fatti successiva. glicoljs1, ed 1è la seguente: mente assodati mi hanno obbligato a scartarla. In tutte le numerosi'$sime esperiP,nze fatte da Sono felice che un co~cenzioso lavorator e come / m€ (Policlinico, Sez. Med. , 1924; Arialisi di Cli- i l ·dott. Toscano abbia intrapreso studi sulla imnica T erapeutica, 1924 e 19'25 ; R. Ace. l\tled. Chir. portante questione biochimica, che un così notedi Roma, 1924) e da Bufano (Anal. di Farm. Spe- vole im1pulso ha avuto ·rece.n te·m ente in Italia. r irn. e ..e:; cienze affini, 19'25), si è potuto osservar6 Son o sicuro che Egli apporterà contributi {1i un aumento dello zucchero combinato a spese fatti nitov1. su molte 'questioni poco chiare. L e dell o zucchero libero, mai l'inverso. Il Bulfano su teorie n on tSono utili che come punto di ~artenza ciò ha rilevato che la mancata osservazione non per nuove ricerche, che allarghino il cerchio deilJe ~ignifica inesistenza tdel fenomeno. Dalle mie rino~tre conoscenze 1 p er ricostruire la verità. r: <:ercl1e quantitative risu'lta però (·Con dorelli: Ana- dunque in base a .questo principio che io non m i lisi di Clin. Terap., 1925) che le variazioni dello attarderò jn ulteriori discussioni. zuccl1ero libero nel sangue durante la glicolisi, LU I GI CONDOREL LI. seguono la cu r va logaritmica delle reazioni monomolecolari e non possono essere quindi in dipendenza di due diverse reazi-0ni. Cosi pure le variazioni ·de1lo zu.cchero combiCondorelli, rispon:dein·do alla mia precis·a d onato, dalle curve ottenute, ~emrbrano dipen.dere esclusivamente da una sola reazione e non da man·da, ha portato in caimpo quei s u'oi concetti circa le variazioni ·dello zucchero combinato, c11e due (glicolisi vera e ·sci·ssion e della glicogloibumi erano noti attravenso la sua 1PO[emica col Bu ltna). Queste argo mentazioni sono più aro.p iamente fan o. Evidentemente non avrei insi~tito su questo punto, se avessi ritenuto gli 'argomenti del Consvc:Mte n ell' a:mich e,;ole polemica SO$tenuta con dorelli snfficienti a giustificare la sua categorica Bufan o. •Circa il comportamento dello zucchero com1bi- affermazione : nori esistere nel sangue le condizioni opportune perchè la reazione glucosio + nato nei diabetici , mi permetto di fare •n otare 1

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1508

II.

.alob·l tl i n :1 ::: glicoplo bulina

inverso.

POL!CLI~ICO

sl verifichi in senso

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Dalla risposta del Condorelli parmi si po.ssa trarre soltanto .questa conclusion e: in con dizioni sperimentali determinate, egli ha OS$ervato varjazioni del!l e ·due frazioni di glucosio, che giudica si possano interpretare solo nel senso di una tra.sform·a zione dell o zuc·chero libero in zucchero comlbinato. Porich,è da questo alla $U riportata reci·s a sua afferrnazione. ci corre, reputo ozioso ripetere la mia ]nterrogazione. Il Condorelli l1a creduto ·di dover portare nuovi lumi circa le sue rigide vedute, già chiarissime, suj doveri del vero sperimentatore. C·r edo di aver risposto in proposito con ·a ltretta.n ta chiarezza : non è neces$ario insistere sull'argomento generico. Farò solo notar-e carne dal testo del mio lavoro risulti chiaro che io, ri·p ortaindo i risultati di Popescu-Inotesti, intendevo sopratutto di mettere in evid·enza che un · argo·m ento ·in favore della tesi de·l Condorelli perdeva .gran parte del suo valore i·n conseguenza ·di que$ti' risultati contraddittori. Creder e più all'·u no o all'altro di tali risultati, l'amico Condorel li me lo permetterà, è ne~ mjo diritto : i1 m porta solo rilevare ohe io nel mio lavoro non ho fatto niie le conclusiorii di Popesc1l-Inotesti. H o soltanto, ob·b iettivamente, accennato ai risultati contrastanti, senza insistervi, perch1è il punto controverso non formava oggetto d el mio lavoro. Pretendere quindi di ritenermi colpevoJe può solo esser e giustificato da esigenze 1polemiche. Il Condorelli si m eraviglia che io, !Per ~orreg­ gere la mia tesi, mi sia rivolto proprio ai fatti che sono serviti rd i ba5e alla sua. Egli non p ensa cl1e ,questo era precisam ente il mio programma : esaminare la q·Ui$tione dalle prim.e osservazioni, per va:gliarle attentamente. Era proprio da esse che il Condorelli avev·a tratto il concetto-guida che ba 1poi. i1n fluenzato le sue successive ricer che. Io doYevo necessariamente, volendo .eseguire uno studio obbiettivo di controllo , pre$Cindere inizialmente ·da quest'ultime ricerche. Le mie [>rime osservazion i portarono a conclusioni diver$e, che vogliono in·dirizzare le ricerche jn altro senso. 11 Con·dorelli se n e m eraviglia perchè, a'vendo egli , i11 11n prim·o lavoro, accennato a varie pos·sibilità, ha poi creduto di do·vere, a priori per dire il vero, sc·ar tare qt1ella da me posta in p-rimo 1P·i ano. Egli evidentemente reputa stra:i1ezza ragionare in modo d tver so dia lui. Poche altre parole ,p er finir e. Le teorie, dice il Condorelli, n on· s ono utili che come 1p unto di partP11 za per nuove ricercl1e, che allarg.h ino il cerchio delle nostre conoscen ze per ri costruire la 1

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verità. Se, attraverso queste belle parole, il Con·dorelli vuole sig·pmicare che la mia ipotesi è inutile, bisogna conclu·d ere che, a .s·uo giUJdizio, il cer cl1io delle nostre conoscenze per r1CO$truire la verità sullo zu cchero combinato non è suscetti' . bile di ulteriori allargamenti. E.d io, rispettoso delle altrui otp1n1oni, specie ·di quelle degli amici, ·non discuterò i·n pro·po6ito. Solo vog·lio os~érvare che il fine ultimo della indagi11e scientifica non iPUò essere quello di cata.lo,giare fatti da passare agli arcl1i vi, ma bensì .quel1lo di interpretare i fatti osservati. Su .questo punto, spero che .finalmente potremo essere d'a ccordo. 1

C.

SUNT[ E

TOSCA~O.

RASSEGNE~

PATOLOGIA GENERALE. Nuova via pe1· l'inftuenza farmacodinami ca del sistema 1·eticolo-endoteliale. (N. v. J ,\NCS6. D eut sche 1lled. ll'oc h. , n. 27. 10 lu

gl io 1927) . L'A. p renden·do le m osse dalla no.t a acquisizione che le cellu·l e del sistema R. E. no11 assu1m-0no che dis·p ersoi di el ettronegiativi (icolloidi e sospensio11i), ha ricercato un mezzo ch e r endesse .possibile cta p·arte delle cellule stess·e, l'assunzione di sost~nze l>asiche, di. ·colloi·di elettropositi•v i, d1 combinazioni ·cristallo~di; è riuscito nell'intento riconos·ce ndo com e delle sostanze senza affinità alcuna verso il r eticolo-endotelio vengono da esso raccolte, .quan do si 1provo1chi il l o.ro a;dsorbi·m ento nella fase dispersa di colloi·di negiativi o ipositivi. Ciò rispet.tiivamente per le sostanz·e basi·cl1e e le sostanze acide. Questo tnezzo di rendere reticoloendoteliotrope sostanz,e aid esso n on affini, pensaio teortcamente })rima, ha avuto l'applicazione p ratica poi. L'.i\. 11a com piuto due gruppi di esiperienze: nel p.r im o egli ha iniettato endoYenosaJn·ente n el topo unia soluzion e di aci•do arsenico (crista1loi-de) in cui era s.ospesa d ella fine pol1Vere di inchiostro 1di. Cina, ed in altri animali ha iniettato deboli ·qua11tità ·di. Ianusgr'lin (colore J)asic.o, colloide elettropositivo) adsorbite in una soluzione satura di cuprocollargolo. 0 .flbene, m entr e i controlli iniettati, p. es ., col solo aci1do arsenico si riaYey1ano Tapidamente, gli animali de·l l'esperienza morivano st1bito , e all'autoipsia presen tavan o lesioni e'ridenti e giravissime d elle cellule dell'apparato R. E. Così e più per lo Ianusgriin. Provata così in questo prirmo gruppo di esperì enze. colla dimostrazion·e biologica del suo ef· 1

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[ANNO XXXI, ', F .\SC. 42]

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SEZIONE PRATICA

fetta tossico, la assunzi0ne ·di sostanze ordinariam ente non assumi~ili dal retiicolo-endotelio, l' A. n e h.a ulteirior·m ente provato l '·aoquisito reticoloencloteliotropisro,o rendendole addirittura visibili n elle cellule, in ·un .secondo gruppo di esperienze. lia iniettato cioè in topi e in ratti conù:>inazioni: 1) di Vitalneurot e Ianusgrtin; 2) di Neosalvarsan e Ianusgrun; 3) di Yatren-caseina e Ianusgrun. Già do~o venti minuti erano visi.b ili nelle cellule R. E. granuli rispetti,ramente violetti, ver·de-bileu , verdi. Il risultato è tanto più importante in quanto lo Ianusgrun ordinariamente non viene a~sunto; il vitalneurot viene assunto ma lentissimamente, ed il neosalV\3.rsan n on dimostrabile neile cellule R . E., può veniJ'e dimostrato in questa circostanza con una reazione istomicroc1himica all'AgN03 ammoniacale. Co.sì pure per l'acido jodossichinolinsolforico. Secondo l'A. la sostanza c·h e risulta 1da:lla miescolanza delle due diverse, specie se ,queste sono l'una un acido e l'altra un colore bas·ico, è evid entemente una comillinazione chimica. l\11a l'intere55ante è ch e la sostanza che per la s u a strut· tura chimic·a non viene raccolta dal reticolo-endotelio, divien e assumibile con l'ausilio della fase disipersa di colloi·di. Quin•di il concetto ·d i Srhulema!l.n e ·di MollendoDf che il R. E. non assume ohe colloidi elettronegativi deve modificarsi nel senso che non esiste differenza tra sostanze colloidali negative (carne mezzo di dispersione si intend0 in questo caso l'H 2 0 o il saingue) e stato colloidale negativo. Con cjò l' A. significa, p. es., che lo Ianusgrun e l 'arido arsenico senza perdere la prOjpria struttura e 'Proprietà, dopo essere stati aidsorbiti nei collokli elettroin egativi, si comportano come se essi stessi fossero diventati colloi•di elettronega tivi veri e ;propri e quindi come tali ·vengono assunti dal sistema R. E. I ,a conseguenza importantissima ,di queste esperiP,nze >è ancora una volta questa: ch e i fenomeni di adsorbimento che com'.Paiono nelle fasi disperse di colloidi e sosip ensioni ipossono venire sfruttati •p er rendere retiicoloendoteliotrope so. stanze i10n assumibili e per provocarne la raccolta nel sistem1a reticolo-endoteliale.

~tanz,e

coloranti in sospen.sion e, ·di sostrulze coll oi·daJi, di antige11i batteri·ci (-ch e vengono inglobati ·dagli elerrnenti del sistema r. e. r endendoli i11attivi a formare anticoripi oontro ulteriori infezioni), l' A. passa in rivista le varrie malattie nelle quali fu stu·diato il !blocco del sistema r . e. : sifi~ lide, tripanosomia;si umane e degli animali~ tifo, ecc. Egli d·a l c anto suo 11.a studiato con cura le alterazioni anato.m o-patologich e n ella Lei,s11maniosi vi.~-eerale dell'uomo e degli animali. 1 11 m icrosoopio iha ·dimostrato .oh e, n ei varii organi, tutte le cellule n elle. qu,ali si rinv,en·g ono i parassiti apparten gono al 1sistema r. e . .Solo n egli st adi r,achettici e terminali ~i trov·ano Leishmanie in cellule ghian·dolari (1del .fegato, p. es.), ma in ,s carsissimo numero rispetto ai re11>erti ordil1art. 'Ciò si vide anche n elle infezioni sperimenta.li dei c·a ni. I~e cellule invase erano s~re quelle aip.partener1ti al 1si,~tema r. e. (quindi quelle deU·a milza, lilllfoghian·dole, midollo osseo, quelle di l{upfer del fegato , quelle periteliali, avventiziali~ quelle migranti del conn ~ttivo periv.aisale, gli emoistioblasti, ecc.). Meglio che altro·ve, ciò si vede nel1e cellule di Kllpfer del fegato , elementi r . e. tra i più facili ia identificarsi, dopo /averli colorati 1 c on uno d ei metodi ,di elezion e. 1~ sorprendente la rassomiglianza (legli elementi 1p1aras~itatj con quelli bloccati con inchiostro di Cina o ·Carminio. Ancl1e i sintomi clinici della malattia ono da coILSjderarsi come l'es.pressione ·di una squisita e diiff11sa inVic11sione ,del $istema r. e. : anemia, s ple nomegalia, epatomegali1a, leucopenia, emorragie cutat1ee, ecc. E che ·dire d ella ter ap.i a? Si sa che i rimedi specifi ci contro la Leish.m aniosi viscerale (1prepa~ rati di antimonio) l1anno un'elettiYità speciale pe~ gli elem enti ,del s1tStema r. e., con1e tutti i metalli jn genere, e ciò spi eghereb!be la loro ef,fi1cacia. ..i.\bbi1amo quindi, alla luce dei fatti espo~ti, nella J_.eishmaniosi viscerale, l'esemip1io luminoso di un ·vero e proprio 'blocca•g1gio parassitario del siste1na r. e. GARRONE. 1

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F. ROCCHI.

Il blocco del ' sistema i·eticolo-endoteliale nel kala-azar. (PITTALUGA. Arch.

f. Schiffs- und Tropen-Hygiene ,

1927, n . 7).

Fa.tte alc11ne consi•derazioni generali sul sistema reticolo-en·doteliale (.r . e.), la sua importanza in fj siopatologia, il modo di studiarlo bloccandolo mediante la immissione in circolo idi alcune so-

1509

(i\IIEYER.

SEMEIOTICA. La vertigine. Deutsche 111 edizin.ische iv och.,

1927, n. 21).

1,a ·v·e r.t igine è un ·di1stl1rbo che può com.p arire in diverse con·dizioni mortbose e può presentarsi in individui perfettamente sani in determinate circostanze (mal di monta,gna, mal di mare, vertigine ir1 ~e,g uito a movimento del corpo, ec~.). La ·vertigine è sem'.Pre l'espressione di un'alterazion e funzionale dell'apparato vestibolare, anche se si tratta di un'.aLf.fezione di iparti collegate


T510

I!.. POLICLll\l!CO

dirrtta n1 ente o indirettamente con l'apparato stesso, co1ne l'orecchio. interno, il cervelletto, i 1peduncoli cerebrali, o ·di malattie generali, sopratutto qu ell e che determin·a no disordini vasom otori. La scn-sazione vertiginosa co.n sta di due compon r nti , ,uno motorio, a percezione di movimento , {l'd l 1110 s ensorio, che 1può assumere forme diverse. Si tratta di lln fatto .p uramente ps~chico in forma ·di 1angosci·a e di malesis ere, più raramente di m an camento, e, come tutti .i disofldini af.fettivl, .accompagnata d·ai concomitanti fenom eni soma·tici ·a i natura vasomotoria (car·diopalmo, su·dorazione, pallore), otttci ed acustici (fosfemi, abibagli~m e n to di vista, ronzii , ecc.) o a carico del -sistema Yegetati,ro (na·useia, vomito, ecc. ). In r elazione alla sensazione di mov·imento la ·ver tigine si distingue in rotatoria e generale, o in si<Stematizzata e non sistematizzata. La prima è caratterjzzata ·dalla sensazione di movimento ·degli oggetti 'esterni o del cor;po in una direzione -definita. Lia vertigine rotatoria è più forte e più n etta nelle affezioni dell'orecchio interno, mentre nelle lesioni cereb·ellari è più r·a ra. La vertigin e non sistematizzata, che è la più fr equente, è caratterizzata da una sensazione di vacillamento o di moiVimento confuso degli og· getti esterni o, ancora più frequentemente, del corpo e della testa. Le mal3ttie nelle quali si verificano le vertigini sono molteplici. \ ianno in·dicate innanzi tutte le 8Jffezioni degli organi interni , .del cuore, del fegato, dei reni, del tubo gastroenterico, le malattie ·del ricambio, come il diabete. I disturbi cir·coJatori e le intoc;. sicazioni alterano la '.funzione dell'apip1arato vesti'bolare direttamente o indirettamente attraverso il s'jsterr1a nervoso centrale. Nell'uremia si h·anno n on solo aocessi n1a anr.he veri stati vertiginosi. 1!: difficile precisare se in tali casi si tratti di 11na ,-era ,·ertigine o ·di un fatto illusorio purament0 psichico in rapporto ad alterazioni cere1

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brn li.

I fenomeni verti·g inosi si riscontrano spesso n elle malattie infettive e nelle intossicazioni acute e croniche, come negli avvelenamenti d·a alcool, nicotina, piombo. E ))en nota la importanza ·delle vertigini nelle malattie organi-che del sistema nervoso. Ma non ,-a trascurato che anche quelle funzion1aJi, ne 1 le quali van co·ffilP'r ese tutte le costituzioni psicopatioh e n ei differ enti ti{p[ e reazioni , p.ossono avere tra i loro sintomi anche le vertigini. Le fobie, come l '·agora- e l'acrofobia , nelle quali il componente psichico è l'angoscia, hanno con comitanti somati.ci analoghi a quelli che si hanno nel1 a v ertigin e.

[ ANNO

XXXIV, F ASC. 42]

La co mpartecipazione del sistema vasale è notevole nel determinismo della vertigine. Ma que sta s'incontra spesso ·an.che in 'malati, iad esempio neurastenici ed isterici, nei quali l'elemento 1psicogeno è prevalente o essenziale. Quest'etiolo. gia psicogena è molto spiccata nelle forme di n eurosi da riven.dicazione di 'U1l ,diritto o di in·dennizzo. Tuttavia talvolta il giu dizio è diffj. cile perchè posso.no essere in giuoco l'epilessia o alterazioni traumatiche del cervello. La diagnosi ·d ifferenziale ·del1a vertigine ha importanza eiSsenzialmente per l'aiccertamento della malattia di cui essa costjtuisce un sintoma. Non è il ~aso di accennare che a tale scopo occorre nn accurato esame generale. Come esempio di malattia somatica nella quale J'origine della vertigine ·è speS6o misconosciuta, può citarsi l'uremia. Talvolta malati del genere vengono r1tenuti 1afifetti da tumore cerebrale, da neurosi funzionale o anche da psi·cosi, fino a quan·do l'esame sistematico o ·a ltri fatti soipraggiunti non rivelano la lesione renale. Nell'arter iosclerosi cerebrale anche incipiente si pos$ono avere forti accessi verti-ginosi anche in seguito a -spostamenti o rrup1di movimenti del corpo. Talvolta questo è .i l rprimo sintoma della malatti a che mette il medico sull'avviso. In tali casi non se.mpre si tratta di una vera e ;propria ver tigine, m·a ·di una specie di mancamento o di off ns--camento della coscienza senza alcuna sensa. zione di mo.v imento. Nelle affezioni organiche ·del cervello (encefalite, m eningite, pacl1imeningite, ecc.) ~i hanno generalmente vertigini senza però che .queste assumano un carattere spicc·ato c·ome nel tumore cerebrale. ·L a così detta sindro,m e di compressione oltre la ·cefalea 1p rovooa vertigini d'ogni specie. Ma es~e assum ono una notevole tmportan zq. nei tumori endocranici localizzati nell'angolo ponto-cerebellare o nel cervelletto. La particolare vertigine r otatoria in unione agli altri sinto:rr..i, com e la caiduta ·d a un Iato, consente .d i f1are esattamente la di·a gnosi di natura _e di sede. In talj casi la vertigine compare ad ogni mo!V11nento così violentemente che il paziente non può affatto muovere la testa. Si parla di accessi vestitbolari quando la vertigine è accomipagnata ,d a nistagmo, diplopia, atassia, di6turb1 vasomotori, respiratori, digestivi ed infine ·da caiduta. An·a loghi fenom eni noti isotto i1 nome di sintoma ·di Bruns si hanno n€lla rotazione passiva del capo, an·che nei periodi di acoalmia, in caso ·di tumori , specie ·da cisticerco, del qt1arto ventricolo. Questi accessi somigliano molto alla ben nota si ndrome di Meni•èr e. ·Juantunque in .ques1'u1ti1

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[ .!\.NNO XXX IV, FASC. 42]

SEZIONE PRATICA

ma siano presenti .disordini auricolari e sianu scarsi i fatti cerebrali, tuttavia è facile scamib iare la sintomatologia st~ssa con .quella cl1e si ha nei tumori dell'angolo ponto-cerebellare nel periodri inizjaJe. Niaturalmente la vertigine € un sintoma importante non solo per la ·diagnosi dei tumori cerebrali o cerebeltari, ma anche per tutti gli altri focolai morbosi endocranici. Cos] esso è un sin· torna costante degli ascessi cerebeJlari. La vertigine è frequente nell'epilessia essenziale e spesso costituisce l 'aura o un equivalente dell'accesso con,rulsiivo. È ovvio che la tenaipia radicale della vertigi11e consiste nella rimozione della causa. In ogni caso a rinurre la intensità e la frequenza degli accessi giovano i sedativi, i bromuri sopratutto cl1e vanno uniti ai preparati iodici nei soggetti arterioscl erotici. Giovano pure la valeriana ed i preparati di c·alcio quando sono in causa disordini \'1asomotori. Nelle forme organiche ribelli si può tentare la puntur.a lombare e sud:>occi1p itale. Negli stati vertiginosi funzionali conviene por mente alle condizioni ·del tratto gastro-intestinale, del ricambio e dPl sangue. In tali casi è sempre utile agire sul sistema vasale in prima lin ea con J'idroterapi1a (bagni caldi, bagni carbonici, piediluvi, ecc.). Giovano anche le aJpplicazioni elettriche al c~po, sotto forma di gal"Yanizzazione o franklinizzazione. Sono pure utili le cure climaticl1e. In qualohe caso giovano anche l'ipnosi ed altre ~ratiche psicoterarpiche. DR. 1

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Lo stato delle pupille nelle varie fo1·me di co1na. (MENNINCER. Journal Nervous and Mental

Disease,

19Z7, n. 6).

Spesso la diagnosi della natura del coma è difficile particolarmente in man canza ·d i d'l.ti ana·m nestici e di precedenti esami. Tale accertamento ha per altro notevole imrportanza ai fini terapeutici. P·er a>ortare un contrilbuto alla quistione l' A. hia esaminato lo stato delle pupille (ampiezza ai due lati e crno:bilità) in numerosi casi di coma ·da a~.coolismo, diabete, uremia, emorragia cerebrale, emorragia 1pontina, avve·lenamento ·da ossiido idi carbonio, e fratture del cranio. Ha fatto anche ·osserva zioni in casi di ' coma dia altre cause (colipo ·di calore, aVJVelenamenti, epilessia, ecc.) ma dato il loro piocolo numero non è potuto venire a conclusioni. Su 58 ca~ì di coma alcooli·co trovò: anisocoria in 8 casi; midriasi in 7; ·a mpiezza me,dia in 23; miosi in 25; irnmo•b ilità in 21; reazione pronta alla luce in 20; ritardata in 11. 1

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lbl:t

Su 10 ca.si di coma diabetico non riscontrò mai u11isocori1a, midriasi accentuata in 1 caso; ampiezza media in 6; mj osi in 3; reazione pronta a11a lu ce in 6; ritard.ata in 2; immobilità in 2. Su 3 casi di coma uremico riscontrò: antsocoria in 1 caso; midriasi aocentuata mia.i; ampiezza me dia in 4 casi; miosi in 2; reazione pronta alla: 111ce mai; rita:rdata in 2 'casi; torpida in 5; immo-· bili tn in 1. Su 1~c casi di coma da emorragia cereJ)rale riscontrò: anisocoria in 34 casi; mi·driasi accentuata ii1 9; amrpiezza medja in 11; miosi in 18~ reazione alla luce pronta i11 5; torpida in 21; i mmobilità in 20. Su 5 casi cli coma da emorrag·ia pontina riscontrò · anisocoria in 3 casi; ·miosi in 5; reazionealla luce torptda in 2 ed immol)ilità in 3 Su 43 casi di co1na da avvelenamento ossicarbonico riscontrò: anisocoria in 4 casi; mi·dria.si in 6; ampiezza m edia in 22; miosi in 15; reazione alla luce pronta in 2.1; torpida jn 5; immobilità in 17. ·Su 25 casi di coma da frattura cranica ~icura rjscontrò: ·aniso·coria in 8 casi; mi·driasi in 4; ampiezza media in 10; miosi in 9; reazione alla luce pronta in 7; torpida /in 8; immobilità in 10. Su 30 casi 11ei .quali la frattura era 1probabile riscontrò: a nisocoria in 13 casi; midriasi in 7; a-m·p iezza m PdiJ. in 7; miosi 5; r eazione alla luce pronta in 10; torptda in 5; immobilità in 13. l dati su es.posti faru10 ritenere che lo stato delle pupille ha uno scarso o nessun valore diagnostico quando il coma è ·dovuto ad avvelena· mento ia!c oolico, diabete, uremia o avvelenamentoossicarbonico. Esso invece costituisce .u n dj screto indjce diagnostico nei casi ·di co.m a 1da trauma cereprale (emorragia o .compressio11e). In effetti nel 73.9 % dei ·c asi di emorragia cerebrale fu tro v·a ta l'anisocoria con pupilla ordinariamente più ampia dal lato dell'emorragia. Per quel cl1e riguard1a l'ampiezza delle pupille, era. contratta solo in lie·ve maggioranza. ~ella meta circa dei casi (43.4 %) c'era ri-gidità pupillare e presso a poco n ello stesso numero (45 %) tor.po re. L'ani·s ocoria •ne.cor se n el 37.8 % idei casi di frat tura cranjca, e n ell'81 % ·di questi la maggiore an1pjezza eDa dal lato del trauma cerebrale. R probabile cl1e negli altri casi la frattura avvenne per contrae-colpo dal punto del trauma, iper mo·do che la dilatazione si ebbé dal lato corrisipondente al traum?- cerebrale. L'ampiezz1a variò sempre nei •d iffer enti staidii e non era unitf orme. :'\el 41.4 % dei casi si e·bbe immobil1tà e nel 23.4 % torpore pupillare. 1

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DR.


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1L l'>O LJCL IN I CO

TERAPIA.

:Sindrome di anemia pe1·niciosa. T1·asfusione e trattamento con il fegato. (PilTAI UITA e CALANDRE. Arch. de Card. y H emat., 111gJjo 1927). Gli .i\ ..\. riferiscon o su di l.111 i nter essantis si1m o caso, con sin·d rome di anemia pemicio~a, portato a guarig·ione m·ediante il trattamento con il feg··a to. T rattasi di una donna di 59 anni nella cui anamne.si remota non si nota altro che una ne.frite grarve, insorta dopo un parto all' età di 39 annj, ma che in seg'uito a regim e alimer1tare ·adatto, nor1 aveva ·d ato pjù a}cuna mani.festazio:ne. Da rlue anni, sembra senza alcuna causa apprez, zabjìc, a \·ev·a corr.nin c.iato a n otare e~trema debolezza, p allore inten1so del vi1so e frequ enti svenim enti. Consig·liatele cure ricostituenti e termali, queste non furono potute continuare per la ricom1parsa in1provvisa n elle urine di albumina e per forte senso di affanno. Fattasi visitare da uno -OP.gli .A...!\.. fu riscontrata la presenza di un liev·e soffio 5istol~co, di probabile origine anemica, m od1co jngrossarrnento ·del fegato, indolente, a m argine liscio. Normale il volume d ella milza. L'inierma a ccusava a n cl1e prurito 1d:Lflfu~o e insistente,

un

i.O$>$€ 5CCCa.

Jj'esame delle urine metteva in evi·denza tracce di aJbl1mine ·e cilin·dri i.a.lini e i·alino-granulosi -ne! sedim0nto, l'esa·m e del sangu e: 2.500.000 glon11li TO$Si, 6700 leucociti, H1b. 40, \ '. 'G. 0.80. N·ella formt1la ematolog·ica si nota,'ano cellule idi Ried·e r, monociti patologici e ·q ualche mielocito. La cliag·nosi doveva ql1indi e.ssere po sta tra un'anemia perniciosa ·e 11n ca_ncro primitivo del fegato, -stan·do per ·quest 'ultimo la bre·v ità e la .g ravità del proces-so, la progressi·va perdita delle forz e e la tinta cacl1ettica. l Jn nuo~'O esame ·di san gue però, praticato alla dis tanza di quasi due m esi, dava 800.000 gl. ro!:si, 4588 g·J. biancl1i, Hb. 27 %, V. .G. 1 ,3. MoI'fologicamentc intensa poic~1ilocito$i e anisocitosi, con grande predominio <ii meg.alociti, basofilia acceni1.iata, 11 % normoibl asti, 14 % eritroblasti , alc11ne megalohlasti. Accettata lo. diagnosi ·di anemia pern icio,sa, con p rogn.osi sfa,·orevole, fu subito iniziata una cura di iniezioni di arseniato di ferro ·e di Hemosrty1 , ·che però non arre.staYan o affatto il 1progredire della n1alattia ....\nche una trasfusion e di san g·ue citratato (donatore il figlio della p.) non det1e il pii1 lie,re miglioramento. Fu cleciso allora di sottoporre la p. a sommi11i "tr3zione di fegato, secondo il m etodo ·di \\ 7ipplt•. Dopo ai:>pena una settimana che la. mal'lta 1

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aveva cornincia.to tale tratta.ment.o. fu notato che le forze andava110 ra1>ida111ente n1igliorando, il colorito cachettico f:con1pari va, l 'a,p petito era ottimo. In breve, dopo ci.r ea un m e$e, la p. poteva g ià u scire ·d i ca'3a, essendo tutti i ctisturbi scomparsi completamente mentre l'esame del sangue ·dava 4 milioni di gl. rossi con 81 % di Hb. J l :::o·.f fio sistolico era scomp·arso, il fegato si palpa va ap pena all'arcata costale. 1

.I\. t:>~zz l.

Trattamento dietetico dell'anemia pe1·niciosa. (I. PI-SlJl'iER BAYO. A rch. d e Cara. y Hemat. ~ l u_gli0 1927) . T,e investigazioni di ~1 ippl e, sulla rigenerazior1e

ernatjca con tessuto epatico n ei cani anemici, p er salassi ripetuti, furon o di base a Minot per l 'applicazione clinica ·di tali stu,di. Pur conveneindo rl1e le condizioni di un cane con anemia consecutiva a emorr·agie ripetute sono ben di·f ferenti da quelle ·di un infermo con anemia pernicio$a, tuttavia la .f unz.i one ematopoietica embrionaria epaticai.. la. inesistenza di altri mezzi utili in tale in.feranità, e 1d'a.ltra p,arte l'assoluta innocuità, giustificarono la prova. Minot e lVIurphy, in seguito al trattamen to di 45 casi, poterono osservare sopratutto la rapidità ,dell'a umen to, negl1i indivi·dui sottopo•sti a tale dieta, delle cellule reti colari e rd elle emazie embrionarie. E$Si dirvidono i casi in tre gru1.P1P.i a seconda del n um er o d ei glo1buli rossi all'inizio dPl trattamento: m eno di 0.9 m ilioni per millimetro cubico, da 0.9 a 1 .4 milioni e ·da 1.4 a 2.3 milioni per millimetro cuibico. Dopo il primo mese , qualunqu·e gruppo sia, si osserva una me,di.a ·di 3.3 m ilioni per m1illimetro c11bico, alla fi.ne del secondo mese 4 milioni e ·dopo il terzo si giunge quasi sem1pre ·ai 4 milioni e 1nezzo. L'emoglobina segu e una curva molto si·mile a .auella del numero dei globuJ i rossi.. I dist11rhi gastro-intestinali migliorano ugualmente con rapidità, in &pecial modo si r egolar1zzano le evacuazion i già . al 3°-4° gjorno . La tecnica del trattamento consiste nel somministrare u n regime co·mrposto di: a) 120 a 240 grammi di feg.ato di bue o rli Yitello, fresco. crudo se possi.b ile. triturato, o se in ta!e forma riesce disgu!:toso, leggermente cotto: b) 120 grammi di carne magra di bue o <li monto11e: e) 300 grammi di legu1ni freschi che conteng:'l.no da 1 a 10 °~ di idrati cli carbonio (S]Jinaci. Ja!tuga) ; d ' ~2)0 a 300 g rammi di frntta (albicocche. 1)1')sche, ban::ine) ;


(,\:'\:\'0

XX.Xl \· . FASC. 42]

e'

40 ,.,o-ra.ir1n1i, a l • massimo, di grassi corr1e condi1nento evitan do assoluta:mente l'olio di oliva e gli olii vegetali; f) se l'infermo lo de$idera: un uovo o 250 gr. di latte; ') 1 parie brustolito, patate C' cereali fino a con1pletare un totale di 2500 ·a 3000 calorie. Tale regime contiene approssimativamente 350 gran1mi di idrati di cat'lbonio, 150 di proteine e 75 gr. di grasso, 1 gr. di purine e 0.3 di ferro. All 'infuori del1a dieta, gl'inlfermi non debbono prendere alcun n1edicamento, tranne i casi in cui ,.i siano speciali copdizioni (morfina, ca·f feina). Recentemente sono stati iniziati i lavori 1per i$Olare e identificare chimi·can1ente la ~ostanza epatica attiva. Finora s i è ottenl1to un estratto attivo scioglien·d o il fegato in un liqujùo alcalino di P. H. nguale- a 5, preci1pitando da questa soluzio11e le proteine e ri5cal d.a n1dolo a 70° per qualche oro.. Dall" estr'lito si separano i grassi, per cli~solu· zionP in etere, e la parte insolubile è trattata co11 alcool assoluto. Il resto insolubile in alcool, che cli tutti i preparati è l'unico attivo, si disc.iogliP. jn acqua diE=tillata e si somministra aglj infer111i. Dieci grammi <t ella soluzione così ottent1t:i equi'valgono a 600 gr. di fegato fr~sco . I ris ultati ottenuti c on la somminj strazione dell'estratto, sono stati buoni, ma lVIinot consiglia di cl are fegato fre~ co stpecialmente per le dirfficoltà cli preparazione dell'estratto. .I\ . Pozzr. ,

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CENNI BIBLIOORAFICI. (1) i\Ir~J\O\YSJ{J

L 'élat a etue i de l' ét11d e d es e1·es . Pari·S, Ma&lson , 1927.

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NI.

1513

SEZ lONE PRATICA

dall'alto della ge11esi e del sign ificato biologico. I m edir>j, anche i me.dtci pratici, leggeranno con ·p rofitto questo libro ohe 1i metterà senza sforzo al corrente dei più profondi $tudi sull'argomento e li addestrerà ad una 1pdù esatta valutazion e dei significato clinico dei riflessi. V. ASCOLI.

tudies in I ntracrania,1. Physiology arid Surgery. P. xrr-146, con 16 figure. Lonclra, Humphrey 1\rl ilford,' 1927.

HAH\"EY , CtJSHING.

Qn esto piccolo volume comprende tre interes. a11ti~. ime letture riguardanti la 1a la terza circolazione e·d i suoi canali, in cui $i parla ampiamente del lilquido cerebro-spinale, della sua genesi, del suo circolo, delle sue funzioni. Vi è una interessante discussione della cellula specializzata della pia-aracnoide: il meningocito. La '?a. pnrla della g1'andola 1pituitaria dal lato siorico, fisiologico, patolo·g ico e chirurgico con le . più mod'erne ' 'edute. La 3a lettura passa in ri''ista la vecchia e nu-0va chirur.gia del sistema n ervoso e tratta con 1c·h iara com·p~tenza in teresB::t.ntissimi argomen'ti di diagnosi oftalmoscoipi.ca, r adiostereoscopica, ecc. L . TONELLI .

I

G. STGUnINI. L 'amore nei nevrastenici. Studio EòttoriaJe Busetto, Milano, 192."i. L. _5. Un piccolo volume in-8°, di 85 1pagine, che si l~g·ge

con ·diletto e con profitto, perchè indirizza a.Ila psicoterapia ·di diff1cili m·a lati, e svolge i n forma piana e dal punto di vista m e·dico alcuni argomenti di granò e importanza sociale. DORI A.

re-

\ ·olt1111e piccolo di m ole (76 pag. ), ma denso di contenuto . I rifles~.i sono studiati nel loro meccanism o genetico, ma soprattutto n elle influenze cl1e ne governano Ja r I.imitazione e l'estensione. I! .$ignificato clinico non viene specialmente val11tato . 111a può dedursi dalle condizioni biologiche cl1e li r egolano. Il dotto professor e di Zurig·o in pare·cchi la VO"'i ha gi:\ l)ortato .contributi notevoli alla origine e alla clissoluzione clei riflessi, considerati nei rapporti con l'ontogenesi e la filogenesi, tra·verso l'anatomia com.p arata e le ricercl1e esperimen talL Il i1robl ema delle relazioni tra riflessi e istinti è considerato in modo sintetico, ma pieno di sugge~tion e .

Il ,·olum etto del Minkovvski offre a) pratici una d ensa n1a ch iara vjsione dei riflessi, guardati (1) S i prega d' invi.are du e copie dei libri cli cu j si ilflsider:l la recen sione

Important issima pubblicazion e: Prof. Dott.

CIOACCHINO

FUMAROLA

Docente e primo ai uto nella Clinica del le malattie nervose e me~tali della R. Università di Roma .

Diagnostica delle Malattie dei Sistema nervoso Prefa zione e due capitoli del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI

PARTI!! GENE RALE : u n volume in-8 ·d i pa,.g. VIII-352, in car ta di lueso, nitidam ente et.ampato. ·con 175 fi,g nN quasi tutte originali intercalate nel teeto e 8 tavole, fuori testo, a col0ri, Prazzo L . 4 2 . Per i nostl'i &1b· bonati sole L. 3 8. 2 5 . PARTE SPECI ALE: 1) Sistema nervoso p er iferico. Un volu m.e di pagine 242, con 67 figure inte-rcalate nel t~st-0 . Prezzo L . 2 8 . Per i noetri abbonati, sole L. 25, 7 5. PARTE SPECIAL E: 2) Sist em a nervoso cen t r a l e. MI· DO L LO SPI N ALE . Volume di pag. 238, con 66 figure in_ tercalate nel t~to. P rezzo L. 3 3. Per i nostri abbonati sole L. 30, 7 5. · È in cor.so di stampa iil voJume 3° della p .a rte Spe-0i a le : IL CE R V EL·LO, col quale si completa l'opera.

Inviare Vaglia Postale .all'Editore LUIGI POZZI Via Sistina. n. 14 - ROifA.


1514

IL POLICLINICO

M EDICINA SOCIALE. Specificità ed ·eredità sanguigna. S'intenid e 1Per ere,d ità sanguigna la trasmissione er editaria dei caratteri del san·g ue. Grazie a:lla bCOp erta dell'agglutinazione si posson.io distinguere quattro grup·p i san.g.ui.gni, cias1cuno dei quali costituisce, second·o l'espressione di Lattes, u na vera in·divi·du alità sanguigna. T •agglutinazine san·g.u igna Tenide co,n to dell'in compatibilità del . sangue 1proveniente da diversi ind]viduL B ben noto iehe l'ag,g lutinazione dei globuli. del ·datore · 1per az1ione .del p-las.m a ·del ricevitJore costituisce la causa 1degli ac1ci·d enti ·della trasfusione. Il fenomeno si può .verificare anche fuori .d ell'organismo, in vitro, medjante la così detta prova diretta della ·c ompatibilità ·di Iean · brau: si mescolano raipidamente agitando· costantemente una pire-cola goc1cia di sangue del datorP; ed una gro.SBa 1g occia di siero .del ri1cevitore; se la mescolanza rimane omogenea v'ha corrupatibilità; se invece si ha la fiormazione immediata di ~iccoli ammaissi disseminati in -m ezzo al siero che si •chiarifica, v'ha incompati'bilità. Il vario ,comportamento dei ,g lobuli e del siero nei differenti individui in relazione a .detto fenomeno .consente id i ·d1stinguere 1quattro grup1Pi di 5angue le cui reazioni agglutinanti .sono sipecifi che. Grup1p o 1 : globuli sensibiiissimi, agglutinati dai si eri di tutti .g li a ltri .g ruppi; siero inattivo. Con seguenza 1p ratica: un in1dividuo .del gruppo 1 non p11ò dare d.l suo sangue ad a:lcun in1dividuo di altri gruppi, ma può ricevere tutti i ·g ruppi (ricevitore universale (2-6 % degli uomini). Gru1P1po 4: proprietà inverseG globuli insenst, bi li, non ag,g lutina·b ili; siero moLto attivo agglu .. tinante il sangue di tutti i gru.pipi salvo il 4. Consegruenza prati1ca : un indivi duo del gruppo 4 può 1dare a tutti i 1gru1pipi, datore universale (38-44 % ·degli 'Uomini), ma pu ò ricevere solo san gue de1 grup-p o 4. Grupipi 2 e 3: sier i attiv i e globwli sensibili obbediscono alle leggi dei gru11>pi precedenti (possono ricevere sangue del :g ruppo 4 e ·d are ad indivi·d ui ·con saillgue del .gTupiJO 1 , m~ sono dir ettamente opposti l'iuno all'altro 1Per le loro attj·v ità seriche (aggl.u tinin e) e la Iorio sensibilità ~lobul are (aggluti nogene) ; il siero del gruippo 2 agglutina i globuli del gru1p po 3, ed il siero del g""'up.po 3 agglutina i ·g lobuli .del gruppo 2. GrlllP' po 2: 40-~6 % degli uomini. Grupipo 3: 9-16 %. Coneeg uenza pratic a : i ~upipi 2 e 3 non 1possono dare cb e al loro ro1p·r io •g ru·pipo ed al gru1pp10 1, P non p ossono ricever e ch e dal p r oprio gruppo e dal grupipo 4. 1

1

1

1

1

1

Adottan.do la t erminologia di von Dungern e Jlirschfeld i quattro gruippi sanguigni si ipossono schematizzare gra'fi1camente ammettendo l'esisten· za ·di di1e ag1glu ti!l-e e ·di 1due ag.g lutino1g eni varia.mente rijpartiti a seconda i ·g rup·p i. L'agglutinogene A caratterizza i globuli del ,gru;pf:>O 3 ed è ·d1rettamente sensibile all'ag.g 1 utinina o. 1del g1·upp10 2. L'aggl11tinogene B iearatterizza i globuli del grup1p o 2 ed è direttamente sensibil~ all'aigglutina ~ del ,gruppo 2. In ·conseguenza i vari gru1p pi sarebbero rruppresentati dalle formule seguenti: 1

=

A B o (·due agglutinogeni, niente (zero)

agigl'Utinine, il 1che cor:risponde alla ·definizione : .g lobuli 5ensibilissimi, siero inattivo). 2 = .i \

3 = B a (gruppi diretta1nente api:>osti

l'uno all 'altro-). ~

(niente (zero) 81gglutinogene, due ag.glutinine, il che cor risponde alla definizione: globuli insensiù:>ilii, inag.glutinabili, sie:ro atti\rissimo). I.a ·constatazione ·di 1grU1p1Pi sangui1gni identici in genitori e odiscen·denti f eoe sor·g ere l '~pote5t della traism.issibilità id i questo carattere. Qit1esta poS5ibilità fu intravista nel 1908 da Otten·b erg ed Ep.stein, e poi affermata 1da Zanger e Hektoen cl1e constatarono la identità del gruppo s.a11gu1. gno in due fami1glie. Nel 1909 e 1910 von Dungern e Hirschfeld 81pplicarono le leggi d i Mendel all'ereditarietà ·dei gruppi sanguigni. Gli 11lteriori . stu·di di Lattes precisanono meglio il fenome110. I caratteri .g lobulari A e B dei grup!Pi 2 e 3 sono dominanti, mentre il ·caratter e non A e non B del ·g ruppo 4 sono recessivi. In conseguenza l' agiglutinogene A e quello B possono trasmettersi o non trasmettersi, m a il ·carattere è sempre evtdente, in altre par\)le non può essere trasmesso allo stato latente e quindi n on può ricom1p arire in seguito. Vicevensa il 'carattere negati'vo non A e n.on B essendo recessivo ipuò mantenersi latente e r icomiparire in seguito. Per·ciò un individuo del gruppo 4 p1Jò avere ascendenti d'ogni gruippo. Il gruppo· 1 è 1dovuto alla sovrap·p osizione del grUJp1Pi 2 e 3 (A e B ) o proviene da un ascendente Ciel .gruplPO 1 qualunque sia il gruppo dell 'altro éhscendente. Un gruippo 1, secon·d.!0 le r egole di Men.d el, potrà a 1sua volta trasmettere ai suoi di=cendenti i suoi 1due agglutinogeni (gruppo 1), un solo 8Jg'glutinogene (,gruppo 2 o .grup1p-0 3), e n essuno agglutinogene (•girUJppo 4). Si corr:Lprende 1Perciò come il gruppo 4, r ece5sivo , può sempre ricomparire, m en tre il grup1po 1 è molto acci1dentale avendo tendenza a r i·co111parire n ella discendenza come gruppo 2, 3 e 4. Queste concl11sioni sono state confermate cta 4 = O o.

1


[A.NNO

XXXI\- , FASC. 42]

numero~ e

ricerche genealogicl1e di Learmouth, Ottenberg e J.\!Iino. La nozione 1dell'ereditarietà dei g rup,p i sanguip-ni 11a ·due con seguenze pratich e: l ' una è medi1co-legale, ciaiè la possibilità ·della ricerca della paternità a mezzo dei 1g rupipi sanguigni; l'altra è cli.n i ca, cioè la ·p or;sibilità fr equente, non asso Iuta, delle trasfusioni tra genitori e discendenti e ronsanguinei. Von .nur.gern e HirtSchfeld in conclusione dei loro lavori sull'applicabilità 1dell'eredità dei gruppi sangui.gni alla ricerca ·della patern ità sono venuti alle seguenti conclt1s~oni:

~erme

g~nitori

.

dei

Può dare solo prole dei g ruppQ

gruppi

4 P, 4 2 e 2 3 e 3 ·~ e 2 4e 3

4 4e 4e 4 e 4 e

2 3 2 3

Dyke e ~1ino 11anno n otato cl1e l'in.cro cio 3 x ~ p11ò dare figli di tutti i gruppi. La combinazion e del gru1p po 1 con qualsiac,i altro gr~p o può dare qt1alsiasi gruppo. 1.'incrocio 1 x 1 nJon è st ato riscontrato in p ratica a causa della rarità di qi1esto gruppo, ma è... presumibile che possa ·dar luogo a tutti i 1g r t1 ppi. In •contrasto 1con questa tavola della 1discenden·· za legittima si p11ò ammettere ch e l'illegittimità . è certa e la 1pa1ernità formalmente contestabile nei casi seguenti: Madre T"er.a

Paòre supposto

Figli illegittimi

-2 2 3 3 4 4

4 2 4

3 4

2 3

3 3 2 2 2 3 2

o o o o o o o

1 1 1 1 3 1 1

Buchanau 11a criticato le conclusion i d'Otten berg, n·on ammette l'esistenza di d11e agglutinogeni e fi i' due ag,g lutinine nella 1costituzion e 1dei gruppi sanguigni, e ciascun 1gruppo può presentare il carattere recessivo. 1E gli r itiene che non :pOtSsa 1dtscutersi 1della legittimità ·di 'Un bambino SP non dopo aver studiato il 1 gruppo sanguigno dri genitori e dei quattro nonni. In Italia, Lattes riprendendo lo s1uclio degli alberi gen ealogici rd ati 1da Buchanau 1dimostra che i ,gr11p1pi sangu i·gni apparsi sono nettamente in

n ella ,generazione precedente e rigorosa1nente conformi alla regola eredjtaria e11unciata da.gl1 autori ,p recedenti. Lattes conclude cl1e · i n rn~di cina legale, ·date le divergenze d'o1Jinio11i, lo stu·dto della filiazione sanguigna n on concen te di porre cor1clusio11i di certezza, ma dà argomenti di presunz1011i di molto ·valore. In Germania, trassmann ammette che se il bambino di ieui si ricerca la ·l )aternità è del grnppo 4 o la mélidre d el ·gruppo 1 è impossibile h ) ologicamente n eg·are l a legittimitù. Se il bambino è del gruprpo 1, bisogna tro,·are gli a.g,glutinog·en i A e B o riun iti n ella m a.dre o nel i)a1clre. o separati e 1completantisi nella maidre e i1el padre fiupposto . In Yizzera, Hed\vig P li.iss 11a tr o-vato in 543 sog• getti di 35 fami,glje la ·conferma della lerg ge n1enàeliana. ln Francia Du,·.Jir e DerYieux se1nbra adottino l e conc1l1sioni ·di Bucl1aman. ert hn11no 1)ortato un argomento impressionante a fa,rore 1della tele· gonia cl1c con1plicl1erebhe ancora la cruistione Dervieux mediante il m eto·do d elle p recipitine (i niezio1te ad lln conig·lio di sperma fr esco ciel 1pad:re) 11a l)Otuto m ettere in e,·idenza una i1ote· vole flocculazione non solo del padre e del ra1g azzo, n1a anche de114 m rudre, e ciò ad lln ta$SO ben s111periore al grado cl i flocculazione otte11uto con i sieri di altri inrliviclui presi come t estimoni. Sembrerebbe perciò che una maidre possa aver e da lln alt!'\) letto fi·gli con i caratterj sangltigni d el primo marito . ·I .e Raslc tende aid am1nettere l'eredità me11deli ana dei grup.pi sanguig·ni in analo·g ia a quanto a\·vien e per l' eredità morbosa. La seconda co11clusione dell'eredità sanguig·11a è la frequente p ossi1bilità ·dj trasf11sjone tra genitori e 1djscendenti e tra 1consan.guinei . Solo nel terzo dei casi sembra che j ,gruppi sa11gl1igni siano rd iff.eren ti tra la madre ec1 jJ. neonato . :.\clotta11do qi1esta proiporzione, ed anche se11za tener co11to d ei casi n ei quali, malgrado la divergenza. i g:rnp1pi sono c~Jmpatjbili (madre 4 o fj,g lio 1· . la trasfusione dalla maidre al fig·lio è possibile i1ella grande maiggioranza dei cosi. Tl1ttavia })llr e~­ sPnflo minima la percentuale 1clelle incon1.patibilità, non si de,re n'lai fare a rr1en o cl ella 11ro,-a ·cl ei gruppi prima della trasfusione. J'ra co11sanguinei, specie aclulti. 1' i11compatibiJità 1dei grup pi è 1reqL1ente: come già si è detto~ so!o ne) caso che 1p aidre e madre siano rdel ig·rur.1 po 4, i fi1gli dello stesso letto sono sicurame11ted1::.llo steSSIJ gruppo sangujgn o. In conseg·11e11zar es5e11do la divergenza possibile, la trasfusio11e anche tra gem elli è pericolosa. 1

1

l Tnione tra

1 51~

SEZIONE PRATICA

\

1

Dr..


.

IL POLICLINIC.O

1.)1()

AG&ftDEMIE. SOtIETA MEDICHE. &ON6RESSI. :Società Pugliese di Osteti·icia e Ginecologia. Sed uta del 30 lu glio 1927 . ~

Pr<>s idenza: p rof .

G .-\IF .\ ) IJ ,

prasidente

P . - I Ooniun; e l' (J pera f\Tazionale per la [>rof e.7- i one della ltla t ernifà (è stata oggett o di 11n n. 110 t ra corrisp on clen zn) . G .\IFA)! I

P. - .-1 pro11osit o cl e i cors1 di pueri(·ol ! u ra per nted ici co ndntti (iden1). GAIF.\ )[I

Bi cc ;-ch f' e111atolouiche nel canc1·0 dei genit ali f em1111i 111li 1Jri1na e dopo lei t era1Jia .lf.a,dium-llontgeri.. 1{ F.\.OLT~LI..A.

PreYia class ificazion e dei casi <:lini ci !11 i11iziali , li111it e )11-0p erci hili e clisp er ati , 1' 0 . gi11n g0 aJla conclusion e : . ~·l1e l ' a.n emia cl1e si .a c:oon1p ag11a a i casi di Ca ' i11olt r.ato . i accent u.a (1opo l' ir radiazion e, mentre i11vece l ' e111oglobina s ubi~C'e ·olo le \ .arinzio ll i i ner e11ti alle i11odificRzio11i qn n r1titati ,.e delle em.azi0. L a velocità di sedime11-tazione . e;he au1ne11t a dai e.asi i11izi ah ai dis pera t j , -si r a llenta inYece n el iniglio r ame-nt·o clinico postattinico. 111e11tre i accent11.a 11el cas o contra.r i o. L a r esistenza delle emazie e d ei leucociti è m in ore .dop o l'irr.ndi azione, specie nei cas i d isp e1:ati. L a 1i11fo p eni a già. preesist ente all a i r racli.azion e si ac<!e11t u.a, dopo. L a 1eucope11i a è l)Ure inarcata e tencl 0 a co1npens ar. i par.allela1ue11te ,al i1ilglio r an1e11to .clin ico. ~on a cl lln singolo di t ali ele111enti d 'es ame . pctt a. n n Ya lor e c1 i ag11ostico i11e bensì al con corde r e.'1)011. o di t u tti p r e,·i a. , r,alutazio11e delle co11diz ioni -0rga11icl1e cl elle pa zient i.

• '1tl7.o

111

-

iura zion c est erna o 'indiretta de ll'uovo n Pllci (J l'CT'!;ida 11 za ext1·a u f Pri na.

R J'iYO LT 1'~ l.. LA .

P er portar e 1111 co11t ributo alle 11u0Ye Ye<l11t e del prof. Sf.a.ineni s11lla i11igr a zione i nd iretta dell u o-ro, 1'0 . st11d i a il m ateriale oper.a.t o ri o della Cli11ica cli B ar i e parte cli quello 1 dcli ~ C linica di R on1,~ (162 casi) r.accolto nell a t esi <l i Eli a . e giun·ge alla concl11sione : ch e mentre nella g r a,Yida n 7.a extra uter in a J)er 1nigr.azi-0ne diretta la p r opor z io110 è !)re '" O cl1e ll g u ale p er le ·du e t u be. n cll ,1 iu igr H:1. 1one 1n ·Ji r etta predo1nina invece rtn Plln. si11i. t ra, 111<1. ~1erò co11 un per cento n oteTol1nente i11fer ior e a. qu ello del prof .. SF,\ ~IE:r-.TJ (5.5 °~ 0011tro 70, 4) . ~ on cr r de clic b.a.sti la . piegazione data dallo SJ."".\ 1 1 E1\I (sit11a zi01i.e pili. b assa clell'ann·e sso :S ) , ru1·nt 1 L r iti e11e che YÌ dc·bb a a11cl1e concorrere la n ota Jn agç;ior e f r eque11zn. con c11i 1a t uba sinist r a ·y<l i nco11tr o a p1rocessi i nfiaJ11111atoir i ; qu esti, pur eon "er ,an clon e la ca11.alizzazion e . p-OSS0110 portare co1ne c:-. i to llll a 1ui nore possibilità di convogliare l 110Yo n C' ll a enYi tà nter i11a. -

0

1

I'atolnuia f<'- fale cla l11es .

c· . ~T llO~J

B. l\l . - 1../0. -nresentn ecl illustra : . 1-11 fet o l11eti(·o con 111alforn1.azioni u1n ltip le: jll ropi . . ia inicroencefalira. r 0n e poli~ i tioo bilate-

rale con atrofia degli ureteri e della vescica , mancanza dell' t1ltima porzione del retto e dell'orifizio a.n.ale, a plasia dei genitali esterni, polidattili.a e piedi vari. Un secondo feto (p.a dre luetico) oon utero bicorne : oorno sinistr o rudimentario, r en e dello stesso lato ipoplas i co, mancanza dell' .arteria ombelicale ed uterina .anche a sinistra. Un t erzo feto luetico oon caratteristica « hepat isatj o .alba >> dei polmoni.

L 'esame della f u,rnzionalità rena,le in, gravidanza: rapporto fra la prO'licl della f enolsulf onftal eina e l'indice diastasico . DE C a NDIA. L ' O. riferisce su ricer ch e eseg uit e per la det erminazione della funzi onalità r enale in g r avidanza con l a prov a della f. s . f . e d ell' i11d ice diastasico dettato dal E ettoni, in 38 <lo nn e, con gr avidanze norma li e complicat e . Ritie11e le due pr<>·v e rispandenti perfettam·e nte .allo scopo : dà preferen za alla determinazione dell' ind ice dias tasico p er la facilità e brevità della sua t ecn ica e per chè 11 011 i ricorre nell'er rore in cui facilmente c a dono ~e prove a b a.se ,d i sost a nze col-0ra11t i allor chè s i va a det ermina r e l~. t on alità di colore .al oolorimetro. Ritiene ch o l 'ant ico con cetto di r en e gravidico no u può es.ser e abban don ato most.r.a11do il .rene il n1a ggi or l avorio ia cui v i ene sot toposto in gr.a vida nza ed in tra.vaglio di p a.rto; in puerperio si ha p r esto j] ri tor no alJ.a. i1orm.a . N elle g r avidanze complicate a mal.at tje varie, l' in suffici en za ò maggiorn1.e nte m anifesta .

DEr,L' A QU I LA . Preseutazion.e di u11 feto most 1'lu os o, .acor1nio, oon p alat oschis i e in ancanz.a completa del ma~cell are i11ferio r e .

otto casi di rnalco1i f ormuz io·ne ge•nitale. Errori diagr1,o stici ed errori terapeiitici..

,')11,

DE

G. - L' O. r iferisce s u ot to casi di rn a lcon forn1azione genitale p er ]' inter e.ss.e clin ico n1ostr ato d.a <11.1c di essi peT esser e stati di causa di erro·r i di.agnostici , e di altri due di err·oTi t er ap eutici. D ei primi d ue: l' u 110 con l 'asse nza completa della vagi n.a er a stato di.agno.sticato in primo tempo t bç . re11ale ed i 11 seoondo te1npo curato e.on prepar ati di oor po lute<>. Infine dal lo specialist a vien e ch ia rita J.a d i a.gnosi ed effettuata la cura. N ell' .altro l a di agn()ai er a. oscillata fra t u111.ore .addomi na] e e i)eriton ite ; anche qu i lo sp ecialist a. fece la di.ag11osi. Altri due casi da i i11edici del p.ae~e, che pur aveva n o diagnosticata l ' a110111alia, ve11i va110 cu...., rat i oon p!.Irga11ti , ip11otici , pediluYii, borse c.aldc lo·ca]i e r ipo so ia letto . Tre nliri cap.it arono c:a, n alment e all 'ost etrico: per coi ~o diff;1..olt 0 o l)er :>1en-0rrn5ria i n g r a\·1<la,n za, per t un1ore uterino . Un l1ltim-0 caso ve11ne d iag nostiea t o dopo il pri1110 coito cl1e fu molto dolo r-0 o ed .accompagnato da p rofusa e111orragia e s i trat t.ava di un setto longitudinale ('O n utero bic·orn e e bicolle . R. CAN.DIA

1

0


• SEZI ONE P RATICA

[.-\Xi\O \\XI\·, FASC. ~·2]

1517

..

APPUNTI PER 11 MEDICO PRATICO. CASISTICA. L'aspergillosi polmonare.

n on desse risultati. Usarono ·d~lle em11l~ioni di culture ·di aspergilli, in siero fisio lo·g i·co, ma non ottennero mai agglutinazione, on de con cludon.o che l 'aspergillosi p olmonare contrariam ente alla sporotricosi n on sviluppa ag·glutinine. La reazione d i f issazione riuscì ugualmente n eg·ati:va. Gli AA. hanno ancl1e aicc.uratamente stu·diate le reazioni antig enich e aspergillari: eS$i dietro i consigli di Legroux harnno preparato numerosi anti•geni iéUSper.g illari. Le ricerche svoltesi su 4 soggetti han dato: in un P. normale. e i11 un tubercoloso a lesione localizzata, risultato negativo. In t1n tu.b ercoloso 1fi1bro-caseo$O, e in un aspergillare puro l 'intradermoreazione provocù una aur eola coog·estiva inten sa n el punto di in n esto, con prurito e bruciore l ocale, segu ito da una reazion e n odulare ch e si protasse 10-15 g·iorni. Nelle t. b. c. ulcero-caseosa $Ì ebbe anch e esito positivo ma minore, e le ulteriori ricercl1e sull'esip ettorato confern1·aron o il sospetto sorto cli una associazione aspergillo bacillare. Nell'asper.gillare puro gli .I\..\. tent arono anche di ripetere l 'intra dEtTmo reazione a scopo tera·peutico ·di vaccinazion e, ma ottenm.ero oltr e al rinno,rarsi della reazione locale, una notevole reazio11e n el J'ocolaio p ol monare che fece desister e dal trattament o. croscopica

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~[acaigne

e Nicaud (Bul. et M em. des Soc . des H 6p., n. 24, 14 lug·lio 1927) hanno eseguito interessanti r icercl1e speri1nentali pren.dend.o (PJUnto di partenza da un ca~ o persoriàle. Caso: P. di 53 ·a nni, emottisi ripetute : l'esame obiettiYO dà un respiro rude all'apiiee destro, un soffio ilare leg.g·ero sopra tutto e&piratorio , rari rantoli umi·di confluenti, dopo la tosse nella zona interscapolo-vertebrale destra. E sn1n e de i l ' es1Jettorato: dimostra rari filamenti micelici. Le culture in terren o g·li•cosato e .g licerinato cli Sazin, ~u liquirlo di RauJin , s u gelosia -di Sabouraud, mi sero in e,·i·denza l'asipergil 1u s • fun1ig·atus. Assenza di h. ·di Koch. R icerche sperin1ental 'i: tre in oculazioni alla ca'ia rit1scirono negatiYe per la tubercolosi. Gli. AA. inocularono con aspergillo ft1migato ottenuto -dall 'espettorato, due ca\'ie e due coni.gli p er varie ,-i-e. P er la '\'ia sottocutanea, intraperitoneale e intrapolmonare, ottennero sempre lesioni localizzate. spesso nodulari, c.:aratterizzate da reazione infiam1n:itoria notc,·olc data da polinucleari cl1e circondaYano i parassiti. Nel centro si trova\rano 1e s p ore e i filamen ti mj celi.cj . P er via endovenosa ottennero setticemia a decor so lento, e con qt1esto mezzo tro,·arono nel coniglio lesioni attin om icosicl1e rlel r en e. Seminando poltiglie di organi di an imali infettati, in 1iqt1ido cli Raulich riottennero culture tiJ)iclle di a perg·illo. R adioscopia: elette appena una ' 'elati.1ra dell'ilo destro e dell'apice rl0stro. La ra diograifia do~ o iniezioni di. lipiodol dimostrò piccole dilatazioni bronchiali ampollari o sa cci·for1ni assai disseminate nella parte inferiore del polmone destro. C1tra: si 1praticò il classico t r attamento iodurato ma senza riuscire a fare scomparire i mi·celi dal. l'espettorato. Anche i tentativi di vaccinazione con antigeni a spcrgillari non dettero risultati 1positi\i. D iagnosi : Roger riferì e.b e seminan·do l'oidil1m albic::i.ns nel .siero di animali vaccinati per questo parassita si osservava t1n ispessime~to delle cuticole cl ei miceli e delle spore. Gli .! \A. seminar ono i1el siero ·di un malato ·di asper.g ill osi la cul · tura del proprio p arassita, ma questa non ipresentò rliff erenze da quella ottenuta s11i n ormali terreni . \Vi·dal e AJ:>rami ottennero f.atti s imili con lo .~porotri.ct1m Be11rmanni , gli .A.i.A... riten gon o quindi n on si possa ntilizzare nè l'azione hattericida , nè la siElrodi agnosi m acroscopica, ed llanno inYecr ri.cercato se la sporo-aoo ltLf'ina:;ion e ?nt, 1

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L. TONELLI.

Dilatazione dei bronchi simulante pleurite mediastini ca. S1•eg·ent e Bordet (Bul l et nié1n. Soc . JI éd. des fff1J>. dc Paris, n. 18, 2 g·iugno 1927) comunicano 7 interessanti osser,razioni dall e quali risulta eh.e Ja dilQtazione dei broniehi, con localizzazion e paramedjastinjca p11ò simulare a·ssa-i b,en e l 'imma~ine radi ologjca ,d ella pleurite i11ecliastinica, cioè l'im1nagine i11 squadra « e11 eq1terre » fl i Cl1auffard, in quanto cl1e conducono acl una conden8a.zione del .p arencl1ima polmonnre, cJ1r determina opacità, ed alla quale pnrteci1pa in una certa misura, l'ispessimento de•lJ.a ple11ra. In. tutt1 i. casi il controllo raidiOS{'Ol)ico flopo injezion e intratracl1eale di li.piocl ol è sr1n pre di enorm e aiuto e prodt1c c per così dire l1na s pecie di dimo strazi on e ·anatomica sul 'rj,rente. Q11esta indag·ine col Jipio-dol 11a com e ~oJe controindicazjoni: Ja ten denza alle en1otti. i, 1a febbre, e l'esistenza fli 1Pncumopatie acute. Si pt1ò ritenere elle Ja hron chiectn·s ia, 1è 111olto r> itì 1re:quente di qu elJo che non Jo ritengano i pit1 d ei m edici. B un errore pe11sare alle J)roncltiecta·s ie solo 1se la secrezione è a.hbo11dante, purulenta, a vomicl1e, o fetirla Brzançon e la sna sc11ola 11an110 messo in e,·i-

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[ .L\.NNO XXXI\ t, F ..\~C. 1'~ l

IL POLlCLINICO

denza la. frequenza delle dilatazioni bronchiali seccl1 0. U110 degli f\ :·\.. pensa cl1e la dilatazione bronchiale con feti,dita si accompagni a forme sac,ciformi con cul ,di sacchi che si drenano m ale f orn1and o come dei diverticoli, e ·vengono così a rappresentare come dei vasi chiusi, ove h·an taci le sviluppo gli anaerobi e invece le dilatazioni cilin,driche o mon ilif ormi cl1e si vu otano .facilmente, non danno fetidità. La localizzazione paramediastin tc·a prevalente delle bronchiectasie tPUò essere bene messa in evidenza con il lipiodol. Essa può bene mentire la plet1rite mediastinica, la quale del resto può complicare più frequentemente che n on si pens.i la bron,chiectasia. Secondo .g li AA. ,queste pil euriti pt1r11lente non ·deriv-ano necessariam ente dalla apertl1ra delle br.onchiectasie nella carvità pleurica , ma piuttosto ·da una rpropagazione dell'infezione bronchiale rulla caività pleurica per contigl1ità . Del resto le dilatazioni ,dei broncl1i si accon1pagnano quasi fatalmente a processi infiammatori cronici, del polmone e delJ.a pleura, che conducono alla sclerosi po·lmonare, ed alla sinfisi pleurica, cl1e spiega le eventuali consecutive de.formità toraiciche. Si ritenga che una immagine r<i cliologica di pleurite mediastinica, che non ha una prova etiologi·ca, che n on si accom~1agna di sintomi mediastinici, deve f·are pensare alla poc:;. sibil].tà di un a bron chiectasia, la cui ,dimostrazione si potrà fare, sail,ro controindicazioni, col controllo mediante iniezioni ,di lipio1dol: in tale caso si deve ritenerP che la pJeuTiie mediastinica non esiste che come pl eurite adesiva asso,ciata :1 una condensazione cpolrnon·are più o meno estesa. L. TONELLI .

Le complicazioni laringee dell'Influenza. E. J. l\1oure (Journ. M éd. de BordeaitX, n. Q, mtl gg-io 1927) ricorda le ·Complicanze laringee del1'.inflnenza, e n e ·descrive la cura. ~elle forme catarrali -ed ulcerose, oltre il riposo, consiglia l e polverizzazioni calmanti e le cai.1terizzazioni loca:li di cloruro di zinco all'l: 50, 1 : 30 op:pt1re di argirol allo stesso titolo, una o rl ue Yolte la settimana. !...e forme infiltrative si giovano degli im•p acch ! caldi ripetuti, sulla reg. anteriore del co~lo, e polYerizzazioni con adre11alina, antipirina e cocain a . ~ell e forme g·ravi le 1polverizzazioni sì sostituiranno con le inalazioni di aJcqua di tiglio, dPlla d11rata ·di non 1più di 5 minuti; astenersi <la ll '11so di m entolo, gomenolo, eucaliptolo. I .'infia111mazione con l'edema laringeo raramentr !!innge fino alla stenosi, in modo da imporre 11 tracheotomia; le inalazioni' di ossigeno caJ1n nno q 111:;te condizion i. 1

Nelle forme spasmodicl1e astenersi ,d agli oppiacei; usare la valeriana o i suoi composti, associati ai bromuri o al veronal. Le pomate nasali a,dreno-coca.ini1che sono utili per calmare la tosse. La raucedine che spesso ne residua si giova di applicazion i elettriche con corrente faradica. La forma suppurativa 11a bisogno della cura.. chirt1rgica. CARUSI.

Apparato respiratorio · e cellulite. .L\lquier (Arch. l\1éd.-Chirg. de l'App. R espirat. , n. 6, 1~26, t. 1°) mette in evidenza come le malattie dell'éVpparato respiratorio si accompagnin o sp essissimo a •Cellulite cervico-toracica transitoria o cronica che S!Piega numerosi disturbi ·d i ·questi malati ct1e altrimenti resterebbero 05curi. I doJori ordinariamente clas$ificati .come n evralgici o come ple.u rodin ia devono invece ritenersi dovuti a cellulite sottocutanea; 1cl1e si jperce.pisce palpando la p elle sollevata in 1pieg.he, come piccoli granuli ipodermici. Questi granu·l i so110 dovuti a ingorg.h i linf,a ngitici cl1e vengon o poi spezzettati per una violenta retrazione locale ·dei tessuti. ~ualun.que flogosi male ~iµenta o torp:Lda ,dell'ap·p arato res,piratorio produce un ingorgo permanente delle vie linfatic·h e dal focol aio !fl ogistico fino al confluen. te linfatico sangutgno del collo. L·a .cellulit e si svolg,e an che .n ei tessuti circon·d anti il faringe, il laringe e la trachea, sì che la fon azion e ·e la respirazione restano alt,erate. sia meccanicamente (per restringimento s1)a.smo. dico o permanente ·del cali·b ro laringo-tr·a c11,ea.Je. che 1per )mmobilizzazione e retrazione toracica), sia per irrigidimento dei muscoli motori del lari11ge, sia .per irritazione ,dei ricorrentj. La celluljte •della r egion e cervi,ca1e che è frequente per infezioni piccole del naso-bocca-faringe può crea-re cefalee ribelli: cef,alee celluliti che. La 1cel1t1lite secondo l'A. sarebbe , sipecie nei primi tempi, bene ,curabile con mezzi fisiot erapici ch e egli non riferisce !p erò. 1

L.

TONELLI.

Sulla frequenza dei vari tipi ' di lesioni tubercolari. T. Todd (Edim,bcrurgli nied. Journ., maggio 1926) ·d allo stu,dio di oltre 400 auto[)Sie trae le seguenti conclusioni. 1.esioni tubercolari si trov,ano nel 70 % dei morti per malattie non tubercolari: queste lesioni erano calcaree, cioè guarite, nella m età dei casi; in un decimo dei casi erano attive. Negli adulti sono più spesso l esi i polmoni e le gl1iandole traèheobronchiali; nei ragazzi, oltrE> q11este Jocalizzazioni, sono frequenti quelle nelle


l ..\););0 XXXIV,

FASC.

42]

1519

SEZIONE PRATICA

smuto ·Contro la spirochaeta itteroemorragica; potere che •p uò persistere durante un periodo a~sai 111ngo (cjnque mesi almeno). Sebbene meravigli una azione così p·ersistente dovuta a.d una sostanza cl1imica, si pensi che i preparati di bismuto, ancl1e solubili, ~i ·accumulano nel corpo e ra.ippresentano delle sip ecie di depositi di riserYa cl1e possono a.g ire a lungo.

ghiandole mesenteriche. Gli altri organi, salvo le g·hiandole ·cervicali, sono infettati secondariamente. La t ubercol-0si renale è sempre una localizzazione tardilva, e non guarisce. Non furono esaminati fanciulli sotto i dieci anni, e quindi l' A. non può dire se, oltre le adenopatie mesenteriche, anche quelle cervicali si pl'esentano frequ entemente come forme pri-

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L. TONELLI.

DORIA.

Contributo alla terapia del kala-azar. Il Graziano (La Pediatria, n . 7, 1927) riferisce i risultati di 116 ieasi ·di Leismaniosi interna curati ,, con il tartaro stibiato, introdotto per via endovenosa, ~econdo i sug.g erimenti di Di Cristina e Caronia. La g·ll·arigione spontanea si può avere nella 1percentuale del 2,26 %; il tartaro stibiato, somrnirustrato ·da un minimo di ct gr. 80 a,.d un ma55imo di ctgr. 118, agisce sui tessuti dell'organi$mo, aum·entandone i poteri ·di di·fesa e di resnsténza contro il parassita, e ~orta la percentuale di guarigioni al 12,5 %. L'età ha scarsa importanza, perch è l'efficacia del tartaro stibiato $'1è mostrata fino ad un massimo di 8 anni; l'int6rruzione ·della cura può pro·· durre la morte ·dei piccoli infermi.

A. Iterazioni del tessuto polmonare . da presenza di corpi estranei.

\\". :.\Ianges (Journ. A. M. A. , 25 settembre 1926) -Osserva che ogni corpo estraneo produ1ce alterazioni, IJ>iI'ima o poi, $pecialmente nei tratti di polmone i cui bronchi vengono bloccati, ciò che pllò accadere in una parte del bronco più prossimale de1la sede del .corpo estraneo. Le alterazioni consistono in atelettasie, sclerosi, bronchiettasie, ascess'1. Spesso ·si hanno emorragie; di rado si sviluipipa la tubercolosi.

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DORI A.

TERAPIA.

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L'azf one preventiva e curativa del bismuto eontro la spirochaeta ittero-emorragica.

CARUSI.

Cl1auffard ricorda ndo i vari medicinali preco-

ni7zati contro questa s1piTocheta, argento colloidale, a11timonio colloi.dale, aioxil, mercurio atossilico, argento atossilico, optochina, salvarsan, si fermò sopratutto sugli effetti di quest'ultimo che, ~ecie ])er gli A-~. Giapponesi, avreb!be !fatto sparire le spirocl1ete dal sangue delle cavie. Ma invece /\A. Tedeschi avrebbero avuto risultati meno probativi con morta1ità alta delle cavie, attribuibile forse però alla loro scar~a resistenza di fronte all'arsenico del salvarsan. Sazerac e Hirosi •N akamura (Billl. de l 'Acad. de Méd., n. 23, 7 giugno 1927) hanno volto l'attenzione ailla azione curativa del tartrobismutato ·d i sodio. Le cavie inoculate con la spirocheta e tratta.te coritemporanearmente col bismuto non ammalaron o, mentre i controlli morirono tutti. .Sopra· sei cavie trattate al quarto giorno dopo la inoculazione, una sola non B'infettò. Gli AA. cercarono poi di vedere se l'azione .p reventiva ~ote,ra persistere più o m eno lungo tempo. Es.:;i in du e riprese inocularono deJle cavie già ino.culate molto tempo prima e so;pravissute per .u na pron.ta cura bismutica. Nessuna di queste cavi.e, alcune delile quali avevano ricevuto bismuto settanta giorni prima, si in·fettò, mentre tutti i controlli morirono. 1'rs11lterebbe ,così rpro,vato non solo un potere curativo, ma anoh·e un potere preventivo ·del bi1

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla fisiologia clinica dello stomaco. Da studi accurati. c.himici e radiologici sullo $tomaco, fatti al Jol1n Ho,p·k ins Hospital, risulta che ad un medesimo stimolo, i val'i stom·a ci normali ris1p on·dono con quantità ·di $Ucco assai var]e, e di varia aci·dità, la quale non è in rap porto determinato ·con la quantità di succo secreto Inoltre la motilità degli stomaci normali é assai • varia. Non conviene quin·di parlare di acidità o motilità normale, iponormale, ipernormale, ma è più esatto parlare di me·dia, .scarsa, o forte aci·dità e motilità. (Journ. A. 'J\1. A ., 18 sett. 1S26) . 1

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DORIA .

Il contegno della secrezi one cloridrica dello stomaco in segnito ai vari modi di scontinuità dei nervi vago-simpatici. G. Foà (Gazz. I nt. Med. Chir., Napoli, n. 9, 1927) ha con·dotto due serie di ricerche col fine di constatare le precise modificazioni della secrezione iclortdrica dello stomaco $USSeguenti alla recis]one dei vari elementi nervosi di questo viscere secqn.do il procedimento del prof. Schiassi. I a prima serie di ricerehe è stata fatta nel-


l :::oo ' ·~

IL

POLTCLI~TCO

~,uom o,

du e malati operati ·d·a l pro.f. Schia.ssi, di recisione di nervi pilorici e di rami vagali, que• sti ultimi alla parte più alta ·della a>iccola curva dello stomaco. Non fu fatta gastro-enter-0stomia. I y3Jori clori>drici che si sono rinvenuti dopo l'operazjone, in comparazione dei valori notati prima dell'operazione, risultarono molto ri dotti; tale ridt1zj one f11 duratura, giacchè fu riconstatata anche dopo quasi due anni ·d all'atto operatorio. La ·~econd.a serie riguarda esperienze eseguite sui -cani. In taluni animali l'A. ha sezionato .p rincipalmente i nervi IJ)1ilorici, eseguen.do una discontinuità simpatica; e·d ha ottenuto dei valori cl1e dimostrav·ano un gran.d e aum.e nto ·della secrezione cloridrica ·dopo l'operazione. In altri animali ha sezionato i rami del vago ottenen do risultati che dimostravano una grande diminuzior1e della secrezione clori.drica. In un terzo gruppo di animali finalmente l' A praticò nello stesso tempo la recisione dei nervi pilorici e àei rami del vago alla piccola curva P.d ottenr1e valori clori·drici sempre in evidente diininuzione. Le ricercl1e d ell'1A. aip1paiono di un interesse cospicu o pe!'lc·h ·è i risultati da lui ottenuti tanto nell'uomo quanto presso le tre .serie di animali sono con·c ordi nel dare la prova esauriente che la chirurgia fornis ce un mezzo certo per corregg-ere la ~e-erezione clori-drica dello stomaco, segnen·do le regole suggerite dallo Schiassi. Traen·do riferimenti clinici dalle sue ri,cerche, l' .i\.. giunge alla conclusione che nell'uomo allorch.è per cCa use n ervose si ab.b iano 1p erturbamenti gravi e persistenti della secrezione gastrica immodificabili colle solite cure, spesso infruttuose, degli internisti, si può intervenire operatiJVamente s 11i nervi 1per ottenere . un equilibrio ~ermanente della $ecrezione stessa. A. P. •

( ..\NNO

XXXIV,

FASC. !t~]

acqu a zuccl1erata o in mucillagine gonunosa, e t=:omministrarlo prima del pasto del mattino. Un esauriente lavoro riassuntivo sull'argomento può leg·g,ersi n ell.a Rassegna C'linico-Scientifica dell'Istituto Biochimico . Italiano, Milano, 15 settembre 1927, anno V, n. 9. v. MoNtFSA..~o.

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POSTA DEGLI ABBONATI. L acetato -di tallio nelle tigne. 1

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Al dott. G. L., da Parma:

1) F chiaro ch·e nei sei ·anni di ·effettivo servi-

zio no·n devono essere COID.JPutati quelli trascorsi in asp,et:tativa, percbiè affettivo servizio non vuol dire servizio permanente, ma servizio effettiva. mente prestato. Non occorre però che esso sia stato continuativo. 2) I certi.f'icati per il servizio in Pediatria e Ginecolo·g ia .d ev.ono essere rilasciati da una c11, nica o da un I~tituto analogo. 3) La legg·e non parla aif,fatto d·ell'obbligo di provare la conoscenza di lingli.e estere da parte dei candidati ex-ufficiali. RIBOLLA. 1

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A..l dott. ?\1ich ele Santilli, Belmonte dei Sannio:

.t\vanzamento per il 1928 a scelia: ~·uò far e la domanda al Distretto con i titoli di ~tudio (dip1oma, 1pubblicaz.ion1). Per l'avanzamento ad anziani tà per il 1928 non occorre domand·a . CES.

All'abb. n. &817-1: La sede centrale della (( Rockefeller Foundation » è a ·New York, Broadway 61; la sede itali·a na è a Roma, Corso Vittorio Emanuele 168. 1

.A... P.

Al dott. A. S., Ost=:uccio : Il volume ·di N. TOSCANELLI, La nialaria nell'antichità e ·la fine degli Etruschi è edito ·d a Ulrico Hoepli, Milano , 1927; pr.ezzo L. 25. Del prof. B. GRASSI non conosciamo un volume recente; E1la vorrà rife.rirsi alla II Relazione della ca1n,pagna antimalarica di Fiumicirio, edita dagli « _ t \.nnali d'Igiene » (supplem ento), 1920; oppure ai Contributi m..alariologici, editi dall'A·ccademia dei Lincei (1923) . .A... P.

.t\.l dott. S. Fortes

Cam1pobasso: L acetato ·d i tallio è indicato contro le tigne, specialm ente contro la tigna favosa e, pare, in alcuni casi di alo pecie ribelli ·ad altri m etodi di c11ra. Il suo uso però va riservato a bambini che no11 abbiano supera to i 12 o 13 anni di -e tà (impuberi cioè), che non presentino gravi alterazioni organiche o tare n ervose, nella dose di 7-8 milligrammi p·er chilo di peso del paziente. Si cons iglia di non ripetere la somministrazione del tallio in caso di reci·d iva. È necessario adoperare un 1prodotto assolutam ente puro, sciolto al momento dell'uso in 1p oca 1

JJ edic i di bordo. -

Pubblicazione Indispensabile per la pratica: Dott. Prof. PAOLO CAIFAMI

Diret tore della R. CLinica Ostetruoo-Ginecologica dell'Università di Bari

Prontuario di Terapia Ostetrica . Vademecum per il medico pratico. Prefazione del Prof. ERNESTO PESTALOZZA Direttore della R. Cliflti.ca Oeitetrioo-Gineoologioa dell'Università di Roma. seconda edizione, riveduta e ampliata. Un volume, in fo;rma,to tascabile, di pag. XII·314. oon 105 figUire intericaliate nel tes·t o, nitidamente stampato su cai:rta sem:ia>a.tinata ed elegantemente rilegato in piien1a. tela, eon ineorizii.OOJi sul piano e sul do1"80: Prezso L. 2 8 . Per i nostri ab bonaiti sole L. 2 5, 5 O, in porto fra.rux> e ll'acoomandato. Inviare V.a.glia Postale aJl'Edlitore LUIGI POZZI Via. Sistina, n. 14 - ROMA.


[ ..\~~O

XX XI\·, f'ASC. 42]

SEZIONE PRATlC \

VARIA . Scoperte in età giovanile.

. koda ~iste111atj zzò l·ascoltazione e la percus f;ion e a 34 a nni ; F . Schaud. inn scoprì a 34 a1111i la s pirocl1eta clell a ·sifili de; Pasteur jniziò a 35 a11ni i suoi la,rori s ui fer111en ti ; E. v. Behring· 116ò per la prima volta il ~ iero· antidifterico a 36 anni (1890); T . Bartolin a descrisse a 36 a n ni il dotto toracico (1652) ; E. ~1cD o,vell eseguì la 1prima ovariectomia a: 38 a nni (1809) ; J. Pri estley scoprì l'ossido nitroso a 39 a. (1772.) ~ R. I<ocl1 scopri a 39 a nni il haciJ.lo della tubercolosi (1832) ; . FQlloppio co1n·p lctò l e .st1e ri1nal'clle\·oli SCOJ)erte· })Oco prjma ·di lnorire, a 39 ann i; I~ister con1unicò i primi succes~i clall' antise1)si quando no11 aveYa 40 a n ni (1867) ; Serveto pubblicò Je su e scoper te s ulla circolazione cl el -s angue a 44 a11ni e Har,·0y descrisse la cir<'olazion e del ~ang·ue a 50 ann i (1628) . O. F . 1

Il Journ. A m . "A-I eà. Ass. (16 lu glio 1927) r iferi-

sce i seg·uen ti esempi di

in età giovani•le, sp ecialmente nel .campo della m·e.dicina e d e!l~ biologia: Jean S'\\ ammerdam scopre a 21 a n ni i cor,p uscoli rossi, esam inando il sangue della ran a (16.58); P . Ehrlich a 23 anni sco1p1re l e Mastzellen e inizia l e ~ue r icerch e s u lda -colorazione; Neisser scopre a 24 <Jnni il microcooco della gon or rea; Du Bois-Reymond scopre a 25 anni la differenz.a d i potenziale tra nervi e muscoli jnteri e recisi e d efin iscP- l 'elettroton o; H. v. H elm•h oltz a 26 anni a'reva .già formul·a to la teor1o. della conseryazione dell'en er gia; P areo o. 26 anni aveva eseg-uito la prima disarticolazion e d·el gomito; pubblicò a 35 an n i il trattato sulle ferite da arma da fuoco; A . v. Graefe d escrisse .:i. 26 anni il ch eratocono, in trodusse a 27 anni l 'iridectomia; il 'Padre, C. F . v. Graefe , aveva ideato a 29 anni l'op erazion e per la J)alatoschisi e fondato la m od erna cl1irurgia ·p lasttca; C. W. Long eseguì la prima Qp erazione sotto anestesia eterea a 27 anni (1842) : Velp eau pUJbbl1cava a 28 anni il primo trattato dettagliato di anatomia cbjrurgica; Bichat a 28 anni il suo trattato sulle membrane; Eustacl1io a 28 an ni completò le su e tavole an~tomicl1e; \ re,salio a 29 anni corregg·e\' a i ' 'ecchi errori anatomici di Galeno, con la st1a « De humani Fabrica ,, ; Dar"rin p ubìblicò la sua opera sulJ 'origin e delle specie a 29 anni ; Semmelweis a 29 anni scoprì la natura jnfet tiva della febbre pue.r .p erale; Jenner non aiveva ancora 30 a nni quando cominciò le sue osservazioni s11lla vaccinazion e; C. Bernard a 30 anni aveva ini.ziato i su0i studi 1511lla fu nzione glicoge11ica del fegato; F. Banti.ng scoprì l'insulina a 31 anni (1923) ; la cignora Curie rese nota la sco1perta del radi um quan·do n on aveva ancora 32 anni (1899) ; J . .i\bernethy eseguì la prima cura dell'aneurisma dell'arteria iliaca esterna, m ediante legatt1ra, a 32 anni (1796) ; Lawi!Sier scopri l'ossigen o a 32 ann i; Laennec inventò lo st etoscopio a 34 anni (1815) ; Hodgkin descrisse a 34 anni la 1nalattia che ne porta il nome; ~·i d al id eò a 34 anni la prova eh e i1e porta il no1ne; ~coperte

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LA Cl~INICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da P aolo Gaifami' 11 f arsci colo 9 (Settembre 1927) contiene:

Lavori originali : D. F ERRAC-CIU: Metabolismo basaJe 111 gr n,vidanz et ·~ p ue rperio. . Fatti e doc umenti : G. RIZZATTI: Un altro C3ASO d1 di.stacco totale di placenta in 1gravida n efritica. La. rubrica degli errori : P. GAIFAMI : A proposito di g1'aV'idanr.a, extrantel'ina a termine mi.sconosciuta. Lezioni : E. ALFIERI: L'intossi cazione grarvidica nella. ::;ua • i:renesi e nelle sue fo.rme cliniohe. Note dT terap ia : R. BOMP IANI: Opso-oligoo:nenorrea ed enur&i g u ~. rite in Geguiito a ra.dioterapia 1Stimolatrj <.:e· e1 nostro referendum sul t a glio cesareo, ecc. : L. HERLITZKA ; E . SANTI. Resoconti di Accademie: ,_ocietà. Pugliese di Ostetrici a e Ginecologia. Dalle rivi ste : Ostetricia : Ostalgie della menop a usa . tato attu n,le del t l' ~..ttamento ·dell'eola.m.psia. - Le " ccip1to-iliacbe pooteriori. Cinecologia: La cura o per:ì.toria dei tumori an11oosi~.li di n atura ~nfiam­ matoria. L'ernia pelvica. - Climaterio e pressione sang uigna. Pediatria : Ulcera duodena le in melena dei n8orn~1i Ez.iolo,g ia e processo di guarigion.P-. - JV[ a11 ~ani a congenita bilat er al e ùei muscoli obliqui clell 'adoclme. - Sull a paralisi radiale conge_ nita. Note di biologia : Le .cellule interstizia.li dell'ovaio umano. L 'inflnenza del corpo luteo. snll a m e·strun,zione. !

l ib ri .

Noti zie. Abbonamento annuo : I talia L. 3 5 ; Estero L. 5 o . Un n umero sep!l.rato T1. 5 . P er gli associati al e• Po1i· clinico » : Italia L . 2 S ; Estero L . 4 5. N. B. - I n uovi abbonati del 1927 possono ottenere l 'annata del 1925 senza il fae cdoolo 1° (esiaurit<:>) e l'intera annata 1926 , per sole L. 5 O se in Italia e per sole L. 7 5 se a ll'Estero, in porto franoo. A 1·icl1iesta s i jnvia 1111111e ro di s aggio

Inviare Vaglia postale al Siig. LUIGI POZZI - Via.. Sistina, 14, aggiungendo : per l 'Ufficio poota.Ie Sue cumale dic·i otto. ROMA.


: :. POL1l.LINICO

[ .i\ NNO

XXXIV, F ASC. 42]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Il n11ovo orclinamento delle Scuole cli Ostetricia. La Ga::.;:,etta Uff ic'iaie ]:> Ubblica il seguente R. deCl ·'to-legge 12 agosto 1927, n. 1634. .-\rt. 1. - Gli studi p er il consegt1imento del ·1iplorr1a 1di levatrice si compiono nelle Scuole 1 Ji 09ietricia annesse ·alle cliniiefue ostetrico-gi11ecolog·i1cl1e 1delle Università e nelle S1c uole di os~etricia istituite o che potranno essere i$tituite i11 città che non sono sedi cli cliniche ostetrico_girleco1og·lohe universitarie. :\..rt. 2. - Con decreto reale potranno esser? istituite in città, cl1e non sono $edi di 1clinich'3 ostetrico-gin ecologicl1e, Scuole di ostetricia a tot.ale carico cli enti o di privati che con convenziouc assumano l'impegno di far fronte alle re}atiYe 151pese. :-\.rt . 3. - Il personale delle Scuole di ostetri·~ia comprende, o1tre i professori-direttori, aiuti, assi.-tenti , levatrici-maestre e assi$tenti. ·I l personale assegnato ·a ciascuna scuola è stabjJito da.I relatiYo ruolo organico, approvato col decreto r eale di cl1i al precedente articolo. _,\ rt. 4. - _..\j_ posti òi professore-direttore si ~rovvede con nomina l)er concorso o 1 pier tras.feTimento. Per i 1concor$i, i trasferimenti , gli incaricl1i ~ }e supplenze si segue la procedura stabilita per le cattedre universitarie, e le relative p.r oposte de, ono esser e fatte dalla Facoltà di medi·c ina e (>.hirurgia dell'Università cui compete la vigilanza Slil1a Sc11ola. · La nomina è fatta per un triennio e può es5ere definitivamente confermata con le norme n~Mte ·p er la stabilità dei professori universitari. Il' trasferimento è ammesso soltanto da Scuola a S cuola. .~i ])rof asseri cl elle Scuole autonome si appli~ ano , jn quanto è possibile, le disposizioni sullo ~la1o giuridico dei professori universi.tari. ..\ rt. 5. - Gli aiuti e gli assistenti sono ·as2-u11ti in seg1Jito a co11corso per esame con le norme ,-ig·enti per il personale assi$tente univereitario. Gli atti relati-vi si svolgono presso l'Università Clli comp ete la vigilanza sulla Scuola. Per la nomina delle le,ratrici-maestre e assi~te11ti si seguono le norme stabilite iper il personale tecn ico universitario. ..\rt. 6. - Possono essere in$critte come alunne allP Scuole di ostetri.c ia le donne che abbiano 1

(*) La presente rubrica è ~a.le

del nostro periodico.

affidata a11'avv

conse.guita la li·cenza complementare oppure l'ammissione al liceo scientifico o al corso superiore dell'istituto tecnico o inag·i$trale o alla 4a. classe del ginnasio. Possono inoltre essere inscritte le donne che abbiano superato· gli esami del corso integrativo di avviamento professionale. Le can clidate non fornite di alcun o dei detti titoli di $tudio devono Slrperare un esame di am·n1issione sul programma per la licenza complement,a re. Art. 7. - Il corso di studi per il conseguim ento 1del dj1ploma di levatrice dura tre anni. Art. 8. - Presso la S cltola di ostetricia possono ·es~ere costituiti corsi 1p ratici della durata cli almeno un mese e corsi di perfezionamento della durata di un anno. A detti corsi possono esser e inscritte le levatrici già diplomate. .i\.rt. 9. - Le tasse e ~opratasse p er l e Scuole ·di ostetri·cia sono le seguenti: Tassa ·di immatricolazione, L. 100; tassa di in. scrizione, L. 200; soprataS$a annua di esami, L. 75: t<issa di diploma, L. 100; sopratassa di diploma, L. 100; tassa di inscrizione 1p-er il corso pratico, L. 50; ta$Sa di in·s crizione ,p er il corso di perfezionamento, L. 500. Art. 10. - Le tasse d'immatricolazione e di inscrizione e le soprataooe di esami sono devolute, 1p er le Scuole annesse a Università, all'Univensità e per le Scuole non annesse a Università, alle Scuole stesse. Le tasse 1d'immatricolazio,n e e d'inscrizione is ono ld·estinate per le spes·e . idi funzlionament-0 delle Scuole, le $Opratasse di esami sono destinate per ;p ropine ai componenti delle ·c ommissioni esaminatrici, in quote uguali. La tassa di diploma va all'Erario. Art. 11. - P er gli atti di competenza delle Scuole di ostetricia sono dovuti i diritti di' se· greteria stabiliti 1dalla tabella H annessa al R. ·d·e creto 30 settembre 1923, n. 2100. ·~ idiritti di ,$ egreteria sono devoluti, per le Scuole annesse a Università, all'Università, e per le Scuole non annesse a Università, alle Scuole stesse. .i\.rt. 12. - P er le Scuole di ostetricia esi~tenti nell e .città di .t\iquila, Catanzaro, KoYara, Venezia, Verona e Trieste restano fermi gli obblighi che disposiztoni o conv·enzioni pongano a carico dello f;tato o altri Enti per il mantenimento delle Scuol-e medesime.

GIOVANNI SRLVAGOI ,

esercente in Cassazione, oonso1ent..


1523

SEZIONE PRATICA

, N I~ I~ l~ A

'

1

1TA PROFESSJ 01\ ALE.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI.

Cronaca del iµovimento professionale.

Alla Socie tà delle Nazioni.

Sindacato Medico Fascista di Roma e P rovincia.

111 seno alla ~i5a. riu11io11e del Uonsiglio, tenuta dal 13 al 17 giugno, sir Austen Chamberlain richiamò l' atteuzione sulla Conferenza della mortalità infantile, che si è .t enuta a :\1011tevideo (Uruguay.) &Otto gli auspici della Società delle Nazioni. Sei Stati <lell' ~·\.J11erica La ti11a era110 Tappresentati a que&ta Conferc11za da e p erti. . ir Cha1nberlain rileYò che questa Conferenza è uu simbolo dell'universalità della Società delle Nazi<>ni. E spresse la sp-eranza che si.a ~g uìta da n10Jte altre, le quali contribui cano a f.ar 1ncglio compl·endere gl' inte1·essi o i punti di Yista particolari dei l\iiembri della S<>cietà che la. sit11azio11e geografica. tiene 10~1tani <lal centro c.lell.a Società stessa. Jl Con8iglio si è occt1pato d ei laYori del Co1ni tato d'lgie11e. Su r elazione del T"isconte J.~l1ii, r.appresentante del Giappone, ha appr-0vato l' accordo intervenuto recente1n~nte tra il Con1itato per111anente dell'Ufficio inte.r11aziona1e d ' lgi•ene Pubblica e il Comita.t o d'Igiene della Società dell~ N azioni , specialn1ente per quianto riguarda l'utilizzazione del &ervizio di infor111azioni ep idemiologiche e l'adozione di 1111 lneto<lo di lavoro con1u11e. Il Consiglio si è ancl1c occup ato dell.;;i protezione dell' infanzia , deliberando di tra..s111cttere ai Governi il qu•estionario s ull' infanzia illegittima. e pre11dendo altre delibe1.azioni. Ha preso in esa1ne alc uni probl c1ni relativi all.a. Co11Ye.nziono d e l]' op·pj l> e degli istu pef.a c:e11ti i11 g<'nere. 11 ra1pp0irto i>rese11tato dalla ;signora L•a1·se11J ahn, svedese, ranrmen ta che la Collllnis ione consultjva idell 'oppio 11a di cu.s so .a, fondo la 111ozio11e del GoveTno i talian10, C'hc è la sol.a caip ace cli s ce11<lere alle radici del n1alE> ; colpire il fune ·to co1nn1ercio .alla sorgente, i11vitare gli tati fabbrira.i1ti a. ridurre la procl 11zio11e <lelk'l. cocaina e degli a.ltri &t1Upefac,enti ialle qua11tità vern111ente i1e c:ec;t}a1·ie alla, 1nec1icina e alla cienza.

Il ' i11clacato ~ledico P a ·e;j,-ta Lli 1{01na e Pro. . . y1nc1a <..'Omun1ca: Si ram1nenta ai sigg. :l\I.e dici che sta i)er c11iudersi la sottosc1·izion per c1a1·e Ali alla Patria. Le quote s i ricevo110 presso gli Uffici del Sindacato in ·v ia dei Luccl1esi 31, dove i sottoscrittori fir1neranno apposita scl1eda. I l Si11dacat-0 :Yle-clico Fns.cist.a cli Rom.a e Pro1·i11cia. no11 dovrà essere secondo .a nessu110 nel clare i:;ì i1obile proYa di de.\'ozio11e al regi rue.

* ** Il 28 sette1nbre si è radunat.a a V ie11n.a la Comm1ss1one l)er l'igiene i11fantile della Società delle Na21ioni per accertare i motivi della inortalità dei bambini. Scopo 1)ri11cipale della Commissione è quello di precisaJ·e i casi di morte evitabile. La. Com.missione è p r esieduta dal di1~ttore dell'Ufficio d' I giene presso la ,S ocietà delle Nazioni prof. Reichmann Il capo :1.ell' Istituto Centrale Italiano di Statistica prof. Gi11i, jn un suo discorso, ha. rile,;at.o i .d anni derivanti ai popp.a.nti in seguito al caldo e~sivo durante il periodo dell'allattamento, e i susseguenti i:>ericoli per la sa lute e p er la vita dei bambini .

CONCORSI. , POST l V AO AN T I .

~-\xco!\".\.

Ospedale Cii;~le Urnb erto I. - Concor~o per tit-0li .a d11e posti cli russistente i)er t1n "'ien11io. Rti i)e11clio lordo L. 4400 oltre alloggio e \·itto. Jndt11nità provvi&Jria caro vi,eri. Doot1·11e11ti di rito. Term1ne utile 5 nove1nbre p. ,~ . Per inforn1azioni Ti,~olgersi presso la Direzione. _.\sCOLI PICENO. ~a 0011dotta ·urbana; c ad. 1.5 nov. ; tassa L1. 50.15; doc11n1. a 3 n1 esi dial 26 ~ett.; età lin1. 35 n..; L. 7500, oltre L. 500 i11den11 . laurea, L. 1000 inde1111. forese ; 10 hie11ni ,-e11te . ; inde1111. oltre il 25 ~~ de1ln, popolazio11e ;

ab. 6568. Oorisiglio degli I stituti Uspitalieri. A.iuto clolln. Di vis . Oculistica; Y. fase. -±1. icad. ~~o ott. BERGAMO.

•41n·niinistraeio·n e

BRESCIA .

l 1 rov?1iciale. -

Coa-

diutore Laboratorio .d'igiene. Scad. 20 ott. Vedi fase. 39.

C .-\IAzzo (C'ase1·tn.). -

A t t1tto 30 ott. v . fase. 4:1

Provinc. - Direttore e a iste11t e dell' O.sipe-:1. P s icl1iatr. in Girifalco ; ri,5 petti ,. . L. 17,500 •e L. 10,000, oltre .alloggio , illu1ni n. , risca lda111. e ';'itto di ia class e. ·S cad. 15 11·0, · . R iYolgersi Segreteri.a. 0\T.\XZABO . ..:1: 111 mi11,zstr.

(Tre'lJ·iso). Al 10 110,-. ; L. : i ooo e 5 qua'Ìr. dee., oltre L. 700 uff. &:'lll. e L . 3500 caYallo od auto111.; c.-v.; età lini . 40 .a . ; tassa L. 25. CoDOGN:B

Co~1Acc1110

(l "i'e rrara). Congregaz. di Uarità

-

Primario cl1irurgo direttore dell'Ospedale S. Camilla; al 30 ott. ; ' redi f.asc . 37. CottNEDO ( T'i 1; en::u) . •.\.. tutto 20 ottobre ; v·edi fase . .Jl. ì\1AG~ANO

ott. : ,·ecli

IN

fa~ c .

RIYIERA

(Ucbine). -

A tutto 20

.J.l.

}L\.NTO\..\. - ~feclico aggi unto all'Ufficio d ' I giene. Proroga .alle ore 17 del 31 o.tt. E ricl1iesto il diplo111a di laurea esclusa. ogni li1nitazione di data..' )lILA~O .

].') t·i t·u ti

u~J. italier; .

- Due m edici assisteuti interni r esidenti nell ' O. pedale anatorio •

·


1B2a

(A~:"fo

Il POLICLINICO

xxxrv·,

F.IBC. 42]

• \ 7 itt.

1~~111au .

III ·ner n1alati di tubercolos1· in .29 ott. V ecli fase. 40 ' Gn.rb.agnnte. Scad. _,, . ~.\ s istc 11te

nell' Ambulat. Comu11aJe di Med. int. per i bn1n bi111 del le scuole e per i po·v eri; J,. ~400 a nnue oon obbligo di non n1e110 di 2 ore .di ser\·. giorn al. e diritto a 30 gg. di vac.anz.a annuale. Chiedere a.n n. Scad. ore 16 ,clel 29 ott. Età 1nass. .'ji.J n. D oenm. ia, 1 ine.5l~ (sii:) dal 26 sett. Serv . e ntro 15 g g.

1' [ EHET'IO 1

P.rQ1~og.a

DI Tol\flJ.\.. -

ore 18 del 30 ott.

~LQNTE

S. G10Y.\.NNI SABINO (Rief.i). - Al 30 ott. ; L . l0,500 co11dotta e :f;J. 500 uiff. san.; mezzo 1;.rasp. a ciar. d . Co1uu11e oltre 500 m. Docum. a 3 n1esi d al 5 n.g . T.ass.a. L. 50.05. Serv. entro 15 gg 1

Spedale Civile. -Scad. 31 ott., ore 18; due nssistenti effte ttivi dei repa~ti per tubercolosi; L. 5500 e 2 .b ienni dee. ; stanza; medaglie ' di L. 30 per servizi di 24 ore ; età mass. 30 1a. ; tassa. L . 50.10 alla Tesor. ; docum. a 3 mooi dal 25 sett. ; . serv. entro 20 gg. Chiedere .ann. PADOVA.

PIAN"Drscò. (.4.rezzo) . - Al 31 ott., oo:e 17; lire 9000 !)eir 1000 po\r. ; a.ddiz. L. 3; L. 3900 p. cav. (v,n.ria b. ); 4 qt1i11quen11i <:l ec. ; .J... 500 uff. san. ;\b. 5000. Età li111. 35 a. ; docum. a 3 mesi dal 1° ott. ; er1· c.ntro 15 gg. Pov1GLIO

>ì~

00111d.;

(Reggio E111.. ). - Al 25 ott., 0ire 18; L. 8000 e 5 quadr . .dee., oltre L. 500-

:3000 tr1asp., c .-Y.J L. 600 ambul., addizion . L. 5 tlltr e i 1000 pov. Età li m·. 35 a .. Docum. a 3 mesj dnl 25 .sett. 1

PRASOl'\fAso (Sondrio) . Sanatorio Umberto I. 2° assiste nte . Scad 20 ott. V. fase. 40.

li. Prefettura. ·._ Uff. san. e caino - dell 'l l fficio d Igiene del capi0.I11ogo·; titoJi ed esami; '.\YOX.\.

L .. l!J950, u11 bi&.1.mio idi L. 1300 e 8 cli L. 650, eYentua]i ron1ponsi, indein. serv. att. in L. 2800 e l ' .:..Y. i11 J;. 720 se co11i11gJato, L. 468 se celibe; età lin1 . 45 (50) a. ; c1oc•un1. a 3 111es i dia} 1° orttob.re. _.\.b. .57,315. A "tutto 30 i1ov .

Casci Santa dell' ::l.nnunziata'. - Assistente di chirurgia dell'Osped. Civ. ; L. 3000 (sic) lorde; eventuali proventi per servizi speciali (stie). Scad. ore 12 d el 25 ott. Età mass. 35 a. T~a L . 50. SuLMONA.

Direttore sezione medico-inicrografica del laboratorio prov. di igiene. Scad. 31 ott. 7 ' edi fase. 39 T .\RANTO.

-

If. Ope1·a P ia-Uspeclale di S . Lui ai Gon-;;ny<i.. A tutto 10 nov. 1 posto di 111edico batt.l·riologo con s ti1}. di L. 10,000 e 2/ 3 clei proventi t~s..1J11i e 2 posti di in•eic1ioo a~istente c-011 &tip. di l J. 5000 presso J' Osrpedale-Sanatorio (regione Ger"bido); <'ln lim. 30 {35 ex-co1nba.t t., 39 in,rialidi di gu~rra); titoli; eve11tualm. esam·e per il p.r imo po ·to. Il i ,·olge.rsi alla Direz. i11 Gerbi do Torin·e se. J) o<· . a 3 i11es i 'dal 1° ott. 1 '0H1No.

'T. (Ti erceUi).

-

Scad. 1 nov. ; 2a cou cl.; L. 7000 per 300 pov. ; addiz. L . 4; p. trasp. L . 2000; 2 c.-v. ; tassa L. 50.05. TRONZANO

CoKcoRsr A PREMI.

(

JI un uale su-ll' igiene cl ella fa nei tillezza. La Reale Soc~età d'Igie11e di Mila110, a non1e e p€ir incarico della Cooperativ.a. Farma.ceutica di ì\fila110, .a1pre u11 concors o tra i medi,-0i ita.I iani IJ.Yer u 11 cc M:~l.Il Uialertto idi Igien1ei fclJeJJia f.anci ullezza », in tes.a dall'ottavo al quindicesimo anno di vita. 11 co111oorso è dotato cli un uu i00 p.r emio di L . 5000. Il lavoro dovrà essere di mole non eccessiva, e cioè -all'incirca di 175 -p agine di formiato editoriale (18 x 22), corpo 10; dovrà esser scritoo in for ma pia.n.a, semplice, a.ttraenteJ e comprensibile ancl11e dalle persone di modesta coltura. Nel l\{a11Uiale .dovranno ,t rova.re adegJUiato Svolgimento tutti gli aJ~goonenti riguardanti lo svilt1ppo del r.aigazoo, 1' alimentazione, il vestiario, l ' istruzione, l'educazione fisica e psichica, i giuocl1i, lo sport,,. i pericoli del tabacco e dell' .alcool; i .problemi della vita. sessuale; l'orientamento prof~ssionale e l a scelta del mestiere o dell'indirizzo di stu(li ; J. !)entirrne11ti fa111igliari, patriottici e 111orali; l 'edu ca21io·n e della ' rolontà, le eventuali deficienze intellettuaaili e n1or.ali e i prov·y edimenti più i11clicati a r1par.a.rvi, ecc. Il lavoro per oui è aperto il oon cor so do1rr~l far parte della oollezio11e: cc L ' Allevamento- Uma1J10 ))' e dita daJfla Oooperiativa Farma.ceuti.o a di ::\iilaino, attualmente oompoota dei se-gue11ti volu1netti: « ConsimJ.i alle future n1adri », del prof. E1nilio ~i\.Jfieri; « lgie11e della prima infanzia ». del prof. A. Del Pian.o ; « I giene dell'infia.11zia, dal pri1uo !11 settimo .a11110 cl i ,1ta », del clot,t. _i\n.gelo _t.\.rceùli. I lavo,ri destinati al co11c-0rso dovranno esser<.• inediti. I co11.correnti dovra11no invia.r li, i11 almen.-0 tre esernplari d attilografa:tIJ a mezzo racoomandia.ta. oppure consegnar] i d iretta1nente, aJla. &>zione E1Clitoriale de l1la Cooperativa F1arn1~iooutica i·n 1\1 ila.no (113), via P assio·n e, 8, non più tai~di delle or e 16 del giorno 30 aiprile 1928, ritirando regolare ricevuta. Il i10111e .d elil' .auto1·e ·dovrà ess~re presentato contempo.r.anea1111e11te, in busta st1ggel· , lata e co11trassegnata. oon un inotto che sarà rip etuto sul 1n·ai11oooritto. Il laY011·0 premiato resterà di proprietà delJ.a Oooperat.iva :F .arma,ceutica di Mila110, ~a q·u.a.Ie s a.rà p·i ena.rne11te ]ib·e ra dÌ 110D pttbblicarlo, opp11re di p11bblicar.lo in i;tutto o i11 pa.rte nel t~mpo e 11ella for111a ch e . -crederà !Jiìt opp 01rtuni e anche ~ 11 periodici e a ca pitoli w.parati. I laY01-i no11 premia.t i potra11no, 11011 3'ppe11a r eso n oto i.I giudizioJ venire ritirati alla Seziouf• Editoriale della CoopcratiYa F .a.rn1aceutica cli :\li lnn·o dietro nresentazione della riceYt1ta rila eia. ta ed indicanclo il 1notto C!-01 quale venn-e ro eout.rad cl i c;ti 11 ti. 0


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SEZ IONE l.,HATI C..\

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l>renii o li . Di l ·estea . f, aperto il co11co1-.so a.I J)remio trienna.le e< .Alfonso Di estea » di L. 1000 lorde, da .assegnarsi a quello de i laureati presso la Facoltà 1nedico-chirurgica. della R . U. di Pis..:'l. cla non più di tre ai1n i ialla cla ta di21 31 dice111 bre 1927, il quale pre· senti l.a migliore IIllOnografia, degna di stampa, in tema cl'infort1111i sul laYoro, st,udiati specia lmente .rotto il riguardo della i1rofilassi. 11 concorso s1 c·J1iude il 31 clic.en1bre 1927.

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.. Sono tra ferjti i proff. Gino Acconci, stabiLe di Clinica ostetrico-ginecologica., cl.a P airn1a. a. PaYi:a : Emilio ~.\]fieri da P ·avi a a )1ila110 . 11 prof. Gi-0YaJJ 11i ::.\Iingazzini è ·tata n-0111i11ato o-..'.ooio Onorario dell' « An1erica11 1\fedical Associatio11 u, dcli'« •.\.1nerican N eurologica.I .As ocia.tion », dell · u At'('è1de1uia Bras iliallk,'ì. di 1\1edici111c"li » e delln cc Società Bra.s.i 1ia11a N e uropsichiat rica »; è stato noni.i.nato Socio corriS1J)011dente d eJ la Società Me<lico-C'hir11rgica cli , . Paulo I

'

I proff. Ro ux, di cli11ica <:l1ir11rgic:a, e ... Lowe ntha.1~ <l'istologia e 1nicrosoopi.a, ch e ha11110 1asciato ] 'ÌM 0 ~)1a1l1ento i1ell'U i1i1·ersità di Losan11a per li111i ti <.li età, , ono stati i10111i11ati p rofessiori onorar i .

NOSTRE CORRISPONDENZE. Seconda riunione di talassoterapia .. Da r-enezia .

'T

I l :26 s ettembre a e11ezia ebbe luogo i11 11na sala. del Gra11cl Hotel Lido, gentiln1ente concessa, · la secon<la, .r iunio11e della S ezione T..a.1 assoterapica della. As.soci azio11e lVIedica itali~11 a di Idrolo·g ia, Oliar1atologia e Teravia. Fisi ca. Furono letto importanti ssin1e memo1·ie; il dott. Pullè di Riccione .r iferì . u alcune pratiohe poco 21<Jte. •e pooo 1100.te di ta1assote.rapia: q·u ·a li l'uso dell '.a<·qu <t cli 1nare per irrigazioni e per u so in~erno"

11 clott.

Gra11cle~

o illustrò le c,1.11-ve cli au•me11to di peso negli indi ,·idui J11a11da ti i11 ct1ra s u lla spiaggia di P elle.strina, faoendo 0011os cer e che inentre t 11tti i . oggetti 1~l loro arrivo 1Uiu mentano di pe~ qualu11qt1e sia 1a stagione, tale a11meT1to parò li i11olt.o lJÌtl rn.arcato nei Jnesi f1ieddi e fresol1i: che no11 i1ei 1nesi caldi. Nei soggetti che fa11no l>rol ung:a to soggi orn-o, l ' a;u1ne11to è n1 assimo nell'inve rno e primavera, rnentre n ell'estate si riduce 1a sJj, e qu1a lche ·volta, n ei mesj caldi, lt1glio e agosto din1in11ùsce . 11 prof. Gallo confer1nò quest-0 fatto anche n ei oo~'-11tti sani e;l1e vi,rono .al Lido. Il <lott. Magni comunicò le sue osservazioni di c·limatologia, di 11otevole interesseJ perclliè 'lnisero

1525

i11 lt1ce car.a tt€risticl1e p ooo note d el cli111a della i1ostra s1)ia.gg i.a.. 11 dot-t. Oeresole id,isse ·oome dov.re bbero esser fatte le os...~rvazion~ meteorologiche che servono per la cli1natologia, dimostr.an·do che molto 50· vente i dati rileva.t i d ai comu11i Osservatori l\IIet eorologici si riferiscono a condizioni di .ambiente c~e .no11 oorri&pondono affatto a quelle n elle q·u ali Sl YlV C .

I l i)rof. J)e .~H'rancesco riferì s ulle indicazioni e controindica..zio11i .delle oure so1c'l.ri e mari11e dic]1i.a.ra11do 'ch e non tutte l e forme morbose m.anc1:.tte al n1are Yi si ,avva11taggiano, ie che le cu re solari de,·ono esser oondott-e con inetoclo severo , st11dia11do l a r eattività d ei somgetti ed i•n.fine cl1e le diverse stagioni hanno azione v aria.m ente b en efica 'l li vari mo,r bi e sui v.ari soggetti . Il <lott. Gra.11dess10 comunicò sul coeffi.cie11te olin1 atico nella cura elioterapica,· facendo oonoscere cl1e co11trari am ente a qt1anto fu asse.rito c:1a. qualcl1c autore, i1011 è iudiffere11te che la cur.a. solare si a fatta i11 u11a località piuttosto ch e in un'. altra, I' azionP benefica del sole m.a.nifestandosi in q11a J1111que 11togo, a.nol1·e in pianura, ma che il :m as sin10 effetto si ottiene quando sia i11tegrata dell' azio,J1e del clima (nei casi illustrati da l dottor Grandes ··o dal ~oggi orno .al mare) . l l clott. B1c·1': 11a. riferito sulle \'a.r iazir0ni della rise r ya alc.aJi1u:t. dm·ian f,-e la cw·a sola.tre, dimostrando i b en efici efif(}tti de lla irr adiazio,n e so1a1·e diretta. 11otaudo p erò che durante i giorni di intenso calore, 1'.azi.011e benefica viene rido,t ta e p uò a11che 111a11car e . Il dott. Mintl:tilla attirò l' atrenzio11e dell' asse111bl 1?1c't slt di llnn. clau ola per la quale ogni edificio · costrujto i11 inura.t ura sulle s piaggie, allia sca.de11z.a della 0011cessione diventa 1 pro·p~rietà dello Stato . L 'oratore fecè rilevare qt1auto dannosa sia qt1esta disposiz.io,n e per lo svilup1po degli istit11ti baJnC1ari, e fece vota.re daJl' asse1nblea u11 ordine .d el g·io rno n el ql1alB' s' invoca dal Gove r110 la inodific·azione di qt1es.t ·a leg ge. Il dott . Bardisia11 riferì stùla t ecnica, elioterapica i1ei n1esi caldi, o ser1rando che s a1,ebbe gra·vissin10 ~rro1·e espoirr€ .n.l siole i pazie11ti n elle ore C'alde d<1lla gior11ata. I11fin ~ i l clott. .Pelos o lesse 11na dott.a relazio11e s 11l cli11ia di Sacca Sessola, illustrando~e il cara ttere .]a.g11nar e, tanto 11tile a i 1nia1a1t:i cli petto, n1entre noiD. lo è quello clell.a ·pi1aggi a , che anzi rie ce forten1ente 11ocivo . Il pr of. ' Ti tal i riass1111se i la,·ori di questa riu11io11e che rit1scì cli gra11de in11porta.i1za. 1p er gli studi di taJ.a.ssotera.pi.a, data la seTietà delle ine111orie presenta.te e l 'a rn1011ico svolgimento delJe disciu ssioni. N otò 001n.e ~0110 ri s11ltate d11e cognizioni i111_por t a1ntissi1ne: la prim a che la cur.a . sol.a.r e d e.v e e....~er r egolata, e sorveg;lia.t a in modo scru1 p oloso, perchè l)UÒ, no111 di r a d o, riuscire dannosa piutt o&to cl1e utile, se no11 'iene ia,p.p lioata a reg<>la d'iaJ:te 0011 ir1tellet,to e dilige112;a e che per dare 1

I

E


II. POLICLINICO

152li

bl1oni effetti deve es. . er c0Ill!plen1ento della cura climatica. . La i:,eco11da: essef grave errore il cre<lel'e che le cure m.a.rine clebbano praticarsi solai11ente nei inesi esti,·i poichè in base .a, dati di fa~o , non di 1·ado &ano più utili e profittevoli nelle stagioni intern1edie e a.r1cl1e i1ell' i11ver110. Egli trib utò a i1ome dell ' _!\..ssemblea un elogio al prof. Ceresole che orga11izzò 1a ·riun1orn:e e cl1e con tanta passi-0ne da. circa un ve11tennio si occupa delle questioni di t.alassoter.a.pia . con singolare com1)ete11.zia. L ' assemblea prin1a di sciogliers i, fi sò come s ede della riu11ione dell' an110 ve,11t11ro Rin1ini. 1

D.

NOTIZIE DIVERSE.

Convegno della Sta1npa

~Iedi ca .

E stata (lira111a.ta la. se~e11te circola:r.·e aigli aderenti all' .Associazione della tan1pa )Iedica Scientifica Italiana (Sezione Italia Ce11trale):

Egregio Oolleaa, Ric~vetti,

a suo tempo, l ' ade~ione cl1'Ella si e;on1piacque di da.re alla n ostra ...o\.ssociazione della Sta1npa; e La ringrazi.o i11 11-0111e della f.a111iglia. giornalistica. j,ta lia11a. S·ono lieto· e lusinga,t o cl1e la q11a, ·1 totalità clei giornali inedici dell' Italia •Ce11trale .abbi.a-110 .aclerito e cl1ieclo Yenia, se, mal~rado una co ì. iiupatica 111a nif0stazi-0·n e, l1'0 n ho iuvitato i eu.lleglù a costituire la Sezione, cl1e accan to a.Ile S ezioni c1ell 'It.a li.a Settentrionale e l\letidio nale, a ,-rebbe C'O Stituito, a n or1ua dello ~ tatnto, r ..\.. ocinzione I taliana Ho cr·e duto opiportuno fino·r n ·oprasse<lere 11el c·ostituire il Co initato dell' Italia Cent1·ale,. perchè, p.e r J.'agioni vaJ:ie, no11 si sarebbe riusciti a costituire le due ool1a.tenaJi Sezioni dell' Italia 1 'ette11trionale e :Nieridionale. Poichè inve.oe re:p11to nece.ssario, i11clispens abile, affern1are la capacità e volontà nazionale di cla1·e,·jta l)l'O pe:rr.. e larga a 11' A soci.azione 'ìelLa StamlJa l\ilecl1ca l talia11a, 11-0 preferito in,·itare tutti gli a derein t i a, pre11dere }Ja.r te ad l1na rjunione j ndetta .a Piar11u1. !>Cl' provveder e alla siste111azione defi11itiva. dell'Associazione. Le arei perso11aln1ente grato se L ei i11teryeni.sse a questa ri1111ione cl1e sne.r o clecisi'i' a. )la se .a~­ lnta1ue11te L e fosse impedito, L a prego di d~le12:ar·e u11·0 d c~li altri p.e.ri-oclici aderenti <:lell'Italia Centr.ale. L è i11vio a ll'uaipo l'elenco degli n clerent i . Ceni collegiali 8a.luti. 1

Congressi lled ici Riunit i di Parma. In a ua111·a zion e. I Congr essi ~'[edici Riuniti di P ar1na sa.ranno ina11gurati dal ìV[inistro della P11bblicia Istr11zione S. E. Pietro Fedele.

l!Jspo siziorie del « (/iorriale

~l eclico

Italia:n,o ».

Dia 1110 la i1otizia ai no.stri lettori ed ai Direttori dei Giorna}i l\1edici Italiani che ·oltre i Diplon1i e 1ne1izio11i onorevoli, il Mi11istro della Pubblica I struzione ha conoe.."sa un~L aneda.glia da clare .al 1nigliore dei 1 Gior11ali cl1e. sar à a.d ditato dalla C'ouuillssion e che è presiec1uta dal prof. Ces at·e Cattaneo dell a Regia 1T11ive.rsri.tà di Mila110. .'ly'rertia1110 ancora che i Giornali deY-01110 €S ·ere spediti in modo cl1e non ,-engru10 maltrattati i1el tras p·orto e cl1e non potra nno ·p a.rteciparc' alla Esposiz1one quelli che 11011 abbiano m aa1clato la so1nri11::i di lire ci,nque p er la spesa 11ecessa.ri.a a. n1ettere in eYidenza i11 ·e ri e ordinata i Gior11ali

,~.

1

~.\ scoLl.

Sono tati i11vitati al Congr e.· ·o cli Par111<.l anc·he g li c.ulere11ti ciel I' I ta lin, 'ettentrion ale e )leri'·Jjonn le.

)[~i c i.

Jlostra dell e

J

'taz i o11i, cli

(Jtl'J'a.

Si a'rvert-0110 i. Direttori delle Stazioni Termali cl1e oltre i Diplon1i e le m enzioni onorevoli il )fini tro della Pubb lica I struzione ha stabilito di cl.a.re u11a. m edaglia come primo premio 1a.i conco11.-e11ti. I11vitiaino quindi i s ignori Direttori a ina.ndare le ric11ieste fotograifie confezio11ate in modo cl1e no11 l'Ìcevano offesa dal t rasporto in Ferrovia. .Si ricorda che insie111e <levo110 esser e 1na11date si nche l ire cinqu e per le spese necessarie a lla i11ostr.a. 1

Caniitat o d8i Gi orn alisti

llled ~ci.

ia n10 lieti di comu11icare che il com1n. clott. Alcssand ro Clerici ha aqcettata la Presidenza del C-0n1itato dei ~fedici Giorn.alisti che interverran110 .ai Congressi R iu11iti. Noi conoscian1:0 il ben noto valore e la grande coltura di questo nostro Collega o gli vn. espressa gratitudine per a,vere a<'ectt.1t o I' i11carico cui sopra.

Congress o d'idl'olog iB , cliruatoJogia e tera1•ia ti· • sica.

In l111a sala d el Ca.stello Sforzesc-0 <li )lilano, ebbe luogo il 3 c-0,r r. l' in.augurazionc d el 28" Co11gr05So n.aziona·l e di idrologia, · clin1at~logia e di terapj a fisica. Erano yrcsenti il 11)ode:,tt1 011. Bello!n i: gli onor e,yoli Sg-0bbo e B a.ssi, · il \Ìce prefetto comni. Bolt ra.:ffi.o, il proif. Pampa.11a. per la Direzione Gen. di • a.n 1tà P11bblica, il prof. )[a::; ·arotti 1)er il Sinda cato 1110ciic1 fa scibti, e 11u111e!'<.l.:1 idro-log,1. Do,p o llll breve disoor&o di aluto del i>rof. Luigi D eYoto, fondatore e pres ide11te clell' Associazione i11ed.ica italiana , l1a pron nnciato il di~1·.:SO inaugurale il 1)rof. Picci11in i, 1>reside11te del Co111itato ordinatore del Co11gresso. ' i è alzato quindi i l p odestà on. Bcllo11 i. r:he ha recato il s aluto di Milano ai c.-011.gr€Ssisti. H anno p.arla,t o infi·11e i proff. P epere della, Faooltà 111ccl ic·a di }1ilauo. 011. Sgobbo, . alpictra , Cere';ol .


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1527

SEZIONE P RATICA

...i\.(x-lan1.azioui vibra.n ti si souo avute all'indil:izzo del D t1ce quando cli aratori 11anno rivolto .a 1111 }l l)ensiero bene aurg u riando. Dnre1no in u11 prossimo numero 11otizia dei la. ,. ori.

111 tale occasioue hanno fatto in1p.ort·anti oon1unica2ioni i i)roff. Fano, ~f.aingiagalli e Paolucci. Il sen. Fano hia illustr.a.t o alcune sue ricerche sul cu ore en11brionale. L'o11. P aolu cci ha fatto llna comunioa.zio11e sopra alcuni casi di a1.SCa.r.idi-0si chirurgica. Il se11 . 1\ila:ngia.ga.lli ha parlato d ell 'org.a.nizzazio•11e 1dell' Istituto per gli studi s11l cancro, creato a Mila110, e qu indi ha porto {aJ1: Accademi a t)•r a siliana il sa.l uto re d f~l ringra.ziameJ1to di t utti i colleghi italiani . La oe·r i monia è riu~cita una simpatica, u tile ed ap1pre~:òa,ta ia.ffer mazione della scienza italiana.

Giornate Mediche Madrilene. Si terra11110 dal l > al 23 ottobre. Sara11110 <liscu&Se due relnzio·1ti, cli Lozano sulla cl1jrurgi a ' ~ del .:::Ì'-tein·a ll.Cl' \"O·!:lo, e di Maraiion ' sulle aortiti . ~ono i11 pro1 g .ra1nn1 a ,·.an·j e conferenze s u .a.r go11Hmti d 'interesse generale: Pittaluga, Le eino,di~trofie; .Pena, E s1)l-0razione funzio11ale del rene e Critica. dci. ,·ari trattamenti clell'ipertro·fia pro~tatic'1; ~e1npru11, L 'immunità locale; Valliadoìid, Il siero a11tigangrenoso; Pi r Suner, L a ~1..~ibilità i11teru:l; N6Yoa Santos, Gli $tati diabeto1<li : Fern<1n dez ) f artinez, EYolt1zione umoraie dPll<t Qifilicle; Eizaguérre, Dia.g nosi radiologica dei pro<:e~~i plenropohnonari c-011 l ' n o <lel1:-0lio io·d at-0: ecc . 'ono anche annunziate delle ccmtere11ze da parte e.lei proff. Gley (Fria.11cia.) e Danielopolu (.Ro n1a11ia) e molte oom11nicazioru, in gran parte st1 qt1estio11i d'a,t tualità. In occasio11e del le Gio11.·nate mediche si terrà per l·a seoo11da Yolta il Salo11e degli ai1·tisti medici. 'l'ra le e c11rsioni organizziate Ye ne sarà unia. .a. To,l edo. L a quota è cli 20 pe.setas . Per le iscri2ioni e q11a,lsiasi infor1nazione rivolgersi al clott. Cooa, segretario ge11er:ile, J..Jagasca 38, iapartado de Correos 1220, )latlrid. 1 11 coincidenza co11 le Giornate ::.\lediche, dal C)2 al •)4 ottobre, i. adunerà l'Associazione 1lagi10Ja di ~e11ropsicl1iatria. Segreteri.a: R.an1b la de ( \ 1talufiaJ 47, Barcelona.

0

La FacoJ.tà di 111ec1icina dell'Università di Rio de Janeiro ha offerto al rprott. Minga.zzini in occ.asione de.11a s ua rp\art€-nZìa p€r l'ltaJia un i)ranzo di addio p resieduto dal rettore magnifico dell'Univers ità. Il Preside della Facoltà dj meclici11a ha porto in italiano 1111. caloroso saluto al prof. )lin~azzini ed a.Ila gloriosa scienza medica italiana. 1

Scnola di perfezionamento in Odontoiatria e protesi dentaria presso la R. Università di Bolo· gna. a.perte le iscrizio 11i per l' a11no, scolastico 1927-28 .ai coil·si di, perfezioname.n to idi od ontoiatria e p r otesi (lenta,r ia per i laureati i1 medicina e chirt1rgia. / E e11c10 il ut1n1ero de.i posti limitato, l' accettazione viene regolata secondo la prio1ità nella prese11tazione dei docu1nei.n ti e nel versarue11to delle tasse. Per progranuui ed inf-0ru1azioni rivolger&i pres._o la egreteria della cuola, vi.a S. Vitale, 59, B,ologn a (13). :40 111>

1

Cong resso medico di Cuba.

1

Corso di perfezionamento alla Scuola Medica Ospedaliera di Napoli.

J-1'1 l dicen1bre Yerrà inaugurate:>< a Cuba il , -11 c·ongresso anecl ico 11azicni.ale. I l Cornitato organi ~.z.a tore è presi1ed nto cl.a] l\fin istro dell'igiene

Dal 1° nove1.l1bre al 4 d icen1bre ia.. c. llivr à luogo 11ella Scuola Me.dica clell' Os•p1e d1a le I11curabili u n cor:o di perfezioname11to· in m.cclici11a e chir11rgi.a e specialità. Nel c:or ·o di i11e<lici na pratica. sara11no trattati .arg,-011te11ti speciali di ca rdiologia ('p rof. P.ace), di 1nala.ttie clell'a.p p•aTato digerente (prof. Castro11uovo), di malatt i e epatiche e r en ali (prof. Bucco), di 111u latti~ dell'a,pparato i·espi r.atoTio (prof. Patricelli), cli sierologia (prof. Bazzi0alupo). Nel corso di chirurgia pratica ara.n no eseguite opera.zio11i ('birt1rgiche e ' 'erra.nno dettate lezioni di clinica chirurgie.a gener.a le, di se1niotica chi1111"gica. , <:l i tra.u rna tologin, di cl1irr11g.i1a di urge11za , cli t11.,ologi.a, <li cle•r111-0sifi lopati a {lai proff. IiaC'-Obell i , I.accetti, Soa11ga , B tì1ni, lVIosca, de Bera,rclini. . • LP c101n ande i11 e.a rta se1np·l ice d·o~·anno essere i11cl i riL:~a.te a] Presiclento della Scuola Me.dica Qs,pe<la.lieira l)ro•f. (}ab riel e Tedeschi o co111segnate all ' i spetto~·e degli Incnrabili sig. Giuseppe Renzi dal quale potra11no essere fornite tutte le i11foT1nazioni cl1e si desiderano. L 'iscrizione v etrTà fatta, d ' ufficio .al pervenire di

e del la. bcnefic:cn~a, ~'. ~[. Fer11andez. Al Congre8'-'0 sar~t 11nit;i, 11n'csposizione d'igiene.

I 1nedici stranieri del '' Nord-Sud ,, a Taormina. l 111eùici .stranieri p.a.rtecipanti alla gita nordsud - organiz2ata dall' cc E 11it » allo scopo di far con o ~cere le i1ostre i11igliori stazioni climaticl1e S(}no . tati accolti a Ta<>rmina oon la più squisita signorilità. Gli illustri ospiti si sono tratten uti nella città tre gior11i . Il pod•està, gr. uff. Ate' nasio , ha offerto in loro onore un sontuoso r icevimento, cmi l1anno p r eso p.a.rte tutte le n utorità civili e inilitari.

Fes teggiamenti a l\1ediei i taliani nel B rasile. In occasio11c dcli.a. Co1nferenz.a Interpaa:lame.i1tare c-he ebbe luogo testè nel Briasile, l'Accade111ia di ~redi cin a cli Rio de J anei ro, do1po di .aze1·e offerto un ba11chetto, ha . tenuto una solenne riunione alla quale presenziarono S. E. il sei1. )i[aa1giaga.lli e t1ttti gli altri inedic.:i p.arlal}lenta ri recatisi nel Brasile.

' e


IL POLICl.l.\ICO

Taglia di L. 100, diretto ,al Presidente della Souoltt Osp~<laliei.ra, Osp e da.Ie J11curabili e s i c11iude il 30 ottobre corr.

Corso per medici condotti a Venezia. l)ur~ntn

11t1to corso

I.1a

il prossimo n1ese (li nove111bre sa.rà te11ello Spedalc Civile di Venezia il consueto pratico ·a ccelerato pei 111edici condotti. tassa d'iscrizione è cli L. 30 e anche questo t1n certo 11 nn1ero · d i 1nedici ch:e lo desiderino

a11110 potrnnn.o essere a.i11n1•easi a ll'i11ter11ato. 0011 ulteriore a.vviso si darà il i)rog1·1a.Jl1ma det,tagli.ato e per og11i infor1nazio11.e ci s i può rivolgere alla. Direziou1e c1'ello Speda le OiYile.

Corsi per infermiere presso la C. R. a l\{ilauo. L a Ci:oce Rossa i:li :\filano .avveTt.e cl1e le inscrizj-0ni :1i Corsi di infer1niere volontarie sono già aperte: nel proosimo anno scolastico, ve.:rTa11no a1n1plia.ti i corsi di $!Jecialità e di sociologia ai quali potranno r1.ssistere le Inf.. Vol . già dilJlomiate. Le 1scrizio11i si rioevo110 lJr~sso 1' I spettorat-0 delle Inf. Vol. (' Ti.a 8assj, -b) tl1tt€ Je n11attin e dei gior11i feria.li da.Ile 10 nlle 12.

Colonie estive e Ospizi mari11i. .A.bbian10 i.ii Italia u11 ce•ntin.aio {li Colonie fornito cl1 una organ izzazio11e assistenziale adatta, el1e 001111pi'°no i11irabilment:C ·l a lo·r o fl1nziione sociale, n1 a l'()pr~ra N azio1tale per lia 1Jl'otezio11e clel-· ]a )la t e rni là e Je]J ;lnfan zin, destinata. c:i. coorrli11are e a sorve.E:linre tali nro\\'idenze ~tudia. in ) questo lllon1ento la tr.asforn1azio11e di molte Colo11ie estive i11 C1oloni a per111ane11ti, p er esse.re i11 gra(lo di !l<:Cogliervi 11ell'i11ver110 t l1tt.j i ba111bini nffetti da pro11unciat-0 linfatismo, rael1itismo, o ,i a, 1na.nifesta:lion i chiuse e a mb11la.to1·je cli t11berc·olosi chir11rgica, che p er le co11<lizio11i clelle loro fan1i mlie ito11 p.o trebbero cu1"arsi. 'tndiia, l'Opera, N .aziona.I e, la ·trnsf.or111.<11zi,one dolle C-0l-0nie estiYP, i11entTe s i preocct1p.a. clei dipensari , degli n1nbu1ntor1 A dei J)rey e.irtori, de-ti nati questi tilt imi a sottra.r re i fanciulli couvi' e11ti co11 inaJati cli t.uberC«)llosi •1)_011110 11.a.re e quindi C~·PO t i al peTicolo del co11tagio, e provvederà i u seguito .ai di. p ensarì per bambi11i con annesso a i uto 111.aterno, c-0me \e n e sono già a ~1ilano, 'l"orino, Livorno, Firenze, Trieste e Pado,ya, ch' è .alla. testa di ·~utte le 110. tre città i1e1la lotta contro la tuberco•l osi. , Tra gli 0 Sipizi 1per1uane.nti ,d estina.ti al ricovero dei fa11cjul}i a.f fett1 da. li11f.aticis1110, la 1nagg1or })arte dei quali sorgono ulle ooste della Li.g uria, qne.llo di Pietra J_,igure, ct1i provvede l'Istituto a11t.a Corona. di lVIilano - una fondazione che risale al X\ secolo - ca'!)ace di alloggiare duemiL'l ban1bi11i (e i letti Ye-r.r anno !!)Ortati or.a a tremila) 0 senza dubbio il più jmporta11te non solo, 111a. ta.l<' , per la St1a. perfetta org.aniz.oozìone, da competPre coi p~ù moderni Istituti del ge11ere ·Ch{) si ino] tiplican-0 da lJer tutto in Europa e nfl'lle. A.n1e~

1

ri ('h e .

11 più veocl1io - "·urto nel 1 J2 per - opera del Llarellaj, u11 ruedioo degli os.ve<lali di Lt1cca che f u il primo in EID·opa ia consigli.are la cura del 111are pei- gli . scrofolosi è quello di Viareggio e:l1e accoglieva allor.a, i cc gettatelli ». Gli Osp1izi mari11i p1e•rmanenti, 00111e abbian10 detto, s0110 oria un centinaio, 1nc-11tre le Colon.ie <:!si.jv0 m,ar~llt', u1011tane, elioteraviche, campes tri e fluY-lJali - che nel 1922 era110 app·ei:k-i } ..JO ~nlirono a. 800 Ilel 1924, in cui fID·ono inviati ne.ile Oo1J.01nie 120,00b fanciulli, a 900 nel 1926 e a. 1200 que.sit'a11no i11 ot1i i baJnbini ma11dati al mare i11 111011,tagna o i1ei campi di sole 11an superato i 170 mila.. · 11 co·1nai11dailnie11to 1c1eLli'o.i1. l\iiu"'ooliini, il qu.ale a1·e,,a voluto che fossero i11viati :l'lilo Colo11ie e<;tive il inaggior 11t1111ero possibile di fa.nciulli , ha a \-uto qt1i11di i)ie11a. e ~·ioura attuazione oltre che per le iniziative d elle Federazio11i, dei F iasci, clei Co1nitati cittadini, che 11ia11 t.rmata larga. cooperazione i1el oampo i11a.gistrale, e larghi .ail1ti del1' Oip~ra Nazionale •l Jer la protezione del.La M.at er11i tà. e ,-lell' Infanzia (le.gge Fe-:l erzoni), la. quale l1a dato setto utilio 11i <li sm§idi sucldi,idendoli tra le nova11t.ad11e pr-0\ri11c;e d el Regno in rapporto al n tii1ner 0 clegli a bita111ti ·e al i1u111e1·0 dei f~n(·j ulli C']1e do1YeYa110 ess2r e ii1viati alle Colonie, dove i hinJ,bi no11 r i11vigoxiscono . olta11to i deboli organismi ma im1)arano ad a1nare la l)atria, la Nazione, l"Italia, cl1e ·v uole ll-O,m iui fcirti di 111e1nbra e cli ~ir~to per la s un Yita {l i oggi e· di don1a11i_ 0

I

Consorzio provinciale antitubercolare di l\ljlano. I l Con~igli·o DirettiYo del Co11sorzio AntituberC'Olare Pr o1~i11ci.a.le s i è rit111ito i1el Palazzo d·ella J.>ro.v i11ciu (,·ia Monforte) sotto la presidenz.a. del gr. uff. a V\' . Sile110 :F'a bbri il q11a.Je, assumendo la nuoYa carica. oonfcritagli dal decreto legge che ni<J.clifica i Consorzi Provin<'iaJi A11tituberoolai·i, h~1. fa,t to un c;::tldo elogio d 21ll'o11Jera feconda svolta clall'ing. Perego per j l Con sorzio stesso. L'avv. F'a.b bri nel suo dise,nr o 11a ri0orclato tutta Pirur·ortanza della lotta a11titnberoo1are' posta in gi11to rilieivo dn.l Gover110 Nazionale , ed h.a as.sicu1.ato il s110 più vi-vo i11teressameuto .ai laYori alta.m ente b e ne fici ed umanitari del Oonsorzio, 111ettenclo pure in evidenza l' a.zione svolta dal C9n11111e di ~[il ano c:on larga vi jone del divenire della città. Do1po altre pratiche cli. ordinaria an11ni11istr.azio1}e il Oo·11siglio 11a p.r eso a.tto con vivo UApp1a.uso dalla elargi%ioue di L. 170,000 disposta <lal gr. uff. racs. Oarlo Sacchi per il Sanatorio di Cannobio. 1

Il padiglione psichiatrico del Trentino. Alla presenza dei più ili u~t1·i psichi.a~ri italiani , . i è inaug11rato• il 25 settembre il gr.ande ' Padiglio11e psichiatrico del Trentino, uno dei più completi e iuoderni, sorto in du1e anni per opera del ~"ascismo che, nelle terre redente, ha voluto dare il maggiore i n1pulso alle opere 11manitarie di as1

. istenza civilie. L edificio ill.isura una. lunghe2z.a di 11 metri e una. larghezza di 34; consta. di due piani spazi~i 1


[.t\NNO XXXI\i, FASC. '1·2]

SEZIONE PRATICA

' e arieggiati. La sp esa di costruzione è <li olti·e ltn n1ilione e rnezz-0. Le don11e occuperan110 il primo piano, gJi ltomini abiter.anno il •SOCondo. In .appositi locali, sotto iJ Ji,·ello del terreno, si trovwno un gabinetto di chimica, i d epositi della biancheria, il gazometro IJ-\?r il gabinetto dei raggi e un locale clestinato all'allevc1rne11to degli ani1nali per gli esperin1enti e le o.sser\a.zioni . D.al Padigli-0ne si accede ,aj gia.rdin1, i11 cui i 111.;1Jat.i P Je n1aJate sc ~~11douo sei) a..r a ta,1 nen tG. L' a.utorità. r)·l'.4)\' in e in le C'O Jl gra11cli sac:rif ici pecu11in.ri ha. riso,l to 11110 Lra i p1l.1 i1n purt aJl t i problen1i .a~sistenziali.

La e ~,ondazione Ospedale Milita1·e » di Milano eretta in Ente morale. La « Gaz~. Uff. » pubblica il R. D . col quaJe. su proposta <l~l Capo <lel Governo, ì\1inistro cl.ella Guerra, la Fondazione Ospedale ~lilitaJ·e di )filano, C'ostituita 0011 l'offerta cli lire trentacinquemila. 1101ni!la.Ji, f.atta <la p rivati c;ittadi11i 1nilan~i a beneficio di sottuffici.ali e n1ilitari di truppa. J.'i• oove1·ati nel eletto Ospedale e bisognosi di aiuto, viene eretta in Ente morale, con l' a ppro,·azione dello Statuto organico r elativo.

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1529

11a .%a.n ziato 75,000 <loll. l'a.nno per l.a ina11ute11z1011e. Un edifizio ce11trale viene costruito da.l Senato accademico; la oostruzione e.ra già stata avviata. nel 1917, n1a p.çri rimas€ sospesa a oausa della g11erra; ora è stat.'1. ri•1)resa., me(liante la sonlfila. (li 100,000 doll. otte1111ta vendend·o l~ -vecchia sede e con lo s tanzia•1ne11to statale di 50,000 doll. per l 'arr~1an1ento. L'edifizio cou1.p re11derà. num-e rose at1le scolasticl1e, r)er 100 .s.tude11ti ciasou1'la, un a.u d ito1riun1 lJer 500 posti a sedere, .alcuni ]a.b or.atori e ln. biblioteca, pe.r lti, quale lo Stato staJl.zia,... vta ~!0 ,000 c1oll. ju cll1e n11n] , de. ti nati a 11'.a cquisto di llUO!\·i }ib.r i. Il terz,o edifizio sarà t1na casn. per i11fe.r111iere, c.lonata ·dai fratelli Ba11 di l\ilu11cie; r}otrà ospita&J:~ 165 infermiere e sarà collegata inediante gallerie co11 le nitre nn ità della. cu0il.n. .

l ' '

1

Acquisto di libri rari dalla Facoltà Medica di Ne,v Yotk. La Facoltà 1ne~lic.;..-i e gli a.lun11i della Columbia University sk'tn110 raccogliendo la. oonuna cli 35,000 dolla.ri per acq11.i stare ~a l'aocolta di libri antichi di inedici11a ~·he a.p partenne a.} coID1piianto prof. George S. Hunti11gton, che in. lungo tenne la cat-.. tedra di fisiologia. .I1a raccolta com1Ja.·~nde 4424 ,·oll1mi, d i oui 700 pubblicati tra i l 1800 e 1850, e n.lc11ni nianoscritti . fa.n110 p.arte alcuni ese111p]ari 11nici. 1

Le consultazioni radio-mediche marittime istitaite 11el Belgio. lJ na C011unis-;;ionc ·i11ter1ui11isteria le n cl u natasi a .BruxP]lc · il •)'; "iCtte111bre- ::;.otto la 1Jresiclenz.a. del dirett-0re geueraJe della ~farina, Pier1:ad, ha stabilito d'istituire ]e c,'011sultatzioni prerJettc: il Belgio è e<>sì il pri1no Paese a(1 a\ere u11 servizio intograle del gcluere. Le naYi di qualsiasi nazioHa)ità potran110 pr·ofittarne. I radio-messaggi inedici a'·r a 11110 l.a lJreoedenza · asso·l uta sugli .altri, eccettuati q11elli S. O. S. Per i1on intralciare il traffico in~r11azionale, si fai·à tiro .d ell'onda seco.nd-R;ria <li 300 n1 . Le lingue am1noose sono la f r.ancese e ]a fian1mi11ga, s ussidiariame11te l'inglese. P otran110 essere chiamate le stazioni i·acliotelegra.ficl1e 1..l' ~.\.11Yersa e di Ostenda; i i11essaggi verran110 trasn}Je-ssi telefo11ioamente all'Ospeda.Je )1ilitare d'Anversa. L 'in stallaz.ione del servizio .a terra è affidata al colonnello me<lioo Corbe3r. Le e;l1ia111a.t c e le . consultazioni sono gratuite; l'a n1ministr.azione t 2legra fica ha irinuntZiato alla sopratassa d'11rgenza per le c..omu11ioa.zio11i telefoniche; la. Oro<' e Rossa Belga si è offer ta di • coprire tutte le altre spese per il periodo cli prova di un anno.

Ingl'andimento della Scuola Medica di Indiana.

ve

Centtitario <ll Villeruiu.

Co 111e abbiamo .annl111ziato, s nbito do1Jo il 1

gre1>~:0

f rn11rese di medicina inter11a , ..errà cele~ brato il ceuten.ario (li Ville111i11. L a commemora~io11e, posta sotto l'alto pat ronato del i)r~idente della ltepubblica Gast-0n Dt11nergue, s~ svo·lgerà dal 15 al 18 ottobre al \~.al-cle-Graoc, alla Sorbon n t~ all'Accademia di ì\fedici11a. Al,La cerin1011in, clell·a Sorbo11a i11terverran110 il presidente clelln. Reip ubblica e il i11j11istro ciel la·vor·o e dell'i~ie.ne André Faillières; parler~11110 il prof. Oa li11ette, il direttore dei ~er\"izi sa11i tairi c1ell'esereit·o dott. Savor11in, l 'on. F.aillières e i delegati ufficiali dei Gover11i stranieri. Alla ceri1nonia del ,~a 1-de-Grà.ce i11t ~•r,·errà il 1ninistro della g u erra Paul P ainle\é; parlerann-0 il diretto•r e della. c11-0la 1)rof. Do1)ter , il [prot. Léon Bernard e il i11inistro; verra11110 ,.i it.:'1.ti, poi: I' e-sposizio11e co1rune111or.ativ.a e il ~I u s20 della cuola. Alla cerimonia dell' Accade111ia di Medicina interverrà il minjstro della P. I. e belle n.rti Ed·onard H errio.t; i)arleran110 i professori .\·cl1a.rd, Bezançon •e il 1nini.st·r o. Il proguani:1na 00111pr e11de .a11cl1e « la giornu,t.,.,, dell1a tubercolosi n ~11 Val-de-Gra.ce (16 otto·bre), u11 festival, 1111 ba.nchetto., ecc . .Altre 1co111m-e.111orazio11i si terra11no a.ll'OSJìed•ale \ -.-illemin cli Nnncjt, a Br11yères e altrove. Per infor111azion.i riYolgers i alla « Direetio11 clu Servicr de S a nté iau Ministère de I.a Guerrt> »> rue de Bellechnss2 66, Pari . 1

Sono in oostruzione due nt101vi edifizi per 1'1Jnive1'Sità. cl'Indja.n a ecl 11n terzo è in pro.g<:!tt-0. U Il ospedale gi11eoologico sarà i)ront-0 nel ottobre , potrà accogli ere 70 pazienti, per l·o più in ca.mere priviate; esso è stato erett-0 c-0n la somania di 350,000 do1ll. , pnri a circa 6 milioni di lire it., donata da.i coniugi C10Je1ncin, in_ 1nemoria della figl-00, di c11i l'Osped.ale p-0rterà il no1ne; ]o Stato

Con~


1530

XXXIV,

Fl\~C

~21

Una conforenza dell'on. B lanc a Perugia.

Idrofobia da carne affumicata.

XcJla .~ala i11aggiore della R. Prefettur a di P e1·ugj n. i presidenti dell a · .lf'cclerazione prov inci.ale u1nbra. dell ' Opera Nazionale per la inater11ità ed infn,u.z;ia 11.ainno te11uto 1111 importante convegno sotto la 1)reside11za dcll'o11. Blanc,' presidente dell' Opera stessa. L 'o ll. BJa n c, acco1rn.p agnato dalle autorità gerarc-l1ic;h ~ 1ot:!alj, h~ Yi.·i tato ]a sede d el la Federazione pr·OY i nciale f.ascista, dove lLa ri cevuto l '<>ma·g i segr et.a.ri politici d ella pro,' i11cia, oe-io di tutti delle aY.an guar(lie e d e i balilla. Nella sala delle adunn11ze, affollata di camicie i1e1·•e, h.a.nno parlato npplauditi. i1ni il con1111. avv. Oscar Uccelli, secrrctnrio federale e 1'011. Blanc. I::: Nella sala d ei N-0t.ari, al ipalazzo dei Priori, affollati .. i111a, 1' 011. Bla11c. per invito della R. Univ·er..,ità. p er stra11ieri, p1·csenti t utte le autorità ci,·ili. 1nilita~ri, ecclesiastiche e fa.sci te, nonch è le r.aippre. ·en tanze pro,·i11ciali dell' Opera per la materni t.;\ e l'i11fanzi.a, gli avangu.ardisti, i balilla, le p ÌC'cole italiane, prese11tat-0 dal R ett-Ore dell'l Tn i ,·ersità, l1n, 11arlato npp J.au(1i tiss i1110 s ul cc Fasci ~ n10 dinanzi al proble1na della razza».

I giorna li recano cl1e due coniugi, co11t.a..dini di Bjecice, presso n1·ostar (J ug-0slavia•), sono inorti di rabbia per aver mangiat·o carne affu1nicata di l111 bue morto di J'abbia e di cui avevano Yoluto conserv.a.1~e la carne.

1

Epidemie di parali si infantile.

(AN~O

IL POLICLINICO

N ·:>tizie da B11d.apest recano cl1e l'epidemia .d i parali ·i in fa11tile 'a .assu111e11do i11 Romania carattere se111prç i)iù gra,e. Specialmente colpiti sono i sobborgl1i cli Bu c:a.rest, d·o ve 1a 1nortalità è à..:sai ele,·ata. Nelle pro,·i11'c ie, e in i1articolare i1ella Tra nsilYa11ia, i e.a.si s<»110 pure ia.s ai 11umerosi. Il Go \'erno ron1eno h.n, preso provv.ed imenti per Ji1uita.re il 1c-0ntagio, J'en<le11do obbligatorio il ri ~: overo dei Inalati llE"gli O ·pedali. Le Scuole sono ._tate cl1iusc . L'eniden1i.n. si è n1anifestata a11c-he i11 territorio lll;gheirese, dove le autorità h.an,110 immediatMI1ento or<lina to seYcre 111isure profilattiche. 111 Sri _sonia i so110 1n a11ifestati alcu11i casi di parnli.'i i11fa11tile. N-0nostante l a 1nisuTe igienicl1e p r ese d~dle a11to'l:ità sa11it.arie per li1nitare l'i11fez10:11e ql1est.a acceii1na ad estende r si . Nt'l peri-0do cln l 9 al 15 .·e:tteim bre solo a Lipsia si so no Y<.·rificnti 69 (',asi d e i quali 11 11i.ortali . '

Casi di febbre tifoide da acq ua in quinata. I n nn nlbergo cli Pracc:hia

(pr cs.~o

Pistoi a) si sono pr-0<lotti Y.a ri ca.- i cli febb r e tifoide, oon alc1111 i e iti letali., ii1 seguito a consun10 di acqua . c1ella . orgente « L a Freklda »~ o·ve pare che sia . tntn LJOlll'})atn.. l'acqua cli un JJozzo inquin,a ta. p er la rottnr n. d ei t ubi di caric-0 della l.atrina d el1'-a Jbprgo. 1 l pr-0prietnrio clell alberg-0 è stnto arre tnto.

Tossi-infezioni da carni guaste. H ohP n111ol e11 (Gern1n n ia) e in a lcune località Yi{'i110. n el cor o cli cinq11c .g ior11i , piì1 di cento }Je1".;011e hn11no pre e11tat-0 si 11ton1i di tossi-infezion<.' da ca.r11i gn.ast e; 11110 clei colpiti è morto. " -.;t.nta. n.p erta nn '.i11ch.iest a. J.:.

Mortale effetto di una cura col radio 't I giorn ali si sono occupati del]e tragiche con&egu e n~e che av1,ebbe avuta una cu1-,a depilatoria eseguita col i ad i u1n, .alle quali è .a.ndata incontro la s ig1'lor.a Anna Pelluttier di Cuneo, inorta a 37 anni. Il Con iglier e istruttore presso il Tribunale di Tori110 è st,ato inte1·essato dalle autorità giudiziarj e di C11 ne~, cloYe è .avve11 uto il decesso della signora , a compiere a ~forino tutti gli accertamenti che posso no Tecar luce s u l doloroso episodio. E stata averta istruttoria contr-0 il medico radiolog-0 ed è i11 corso una p·erjzia. inedica. Il s ig. Pelluttier si è '.:.ostituit-0 p,arte civile. 0

Infortuni di sanitarì .

Il colonnello medico a riposo dott. Fna11cesco Ro111eo, di 58 .a11ni, da Sid•erno, domicili1a.t o a Nap~ è stato travolto da un tr1eno della ferr~vi.n. 111etropolita11a di questa città, presso la st .az1one centrale; trasportato al posto di pronto S-OCOO•l'SO della Cr.oee R ossa, p oco dop o ca.c;sava di vivere. Il clott . Gi11-0 Sorgato, direttore del mattatoio cli \ Ticen21a, me11tre in motociclett·a si recava a Co11selYe si s0ontrava .accic1e11talme11te oon l(lue ' gli tagliavamo la strada; fu sb.a1l~.to ciclisti che cla.lla n1ae;chin.a, r iportando frattuna oonuninutiva della tibia sinistra. Raccolto da un'aut-0mobile fu portato all'Os1pec1ale di Conselve, ove ebbe le i)ri1ne cure, p oi aJla Clinic.a cl1irurgioa d.i P ·adova. Al Tri.b.u nale di P .adova si era ap·p ena iniziato il processo contr-0 il dott. Augusto Caociaguerra, cli anni 55 da S. Carlo di Roversano (Forlì) nwclico con<lotto .a Cesena, che doveva rispondere di un i·eato contro il buon costume, qu.ando, all'improvvis-0, l'imputato, colpito da paralisi s i abbatteYa al suolo. Soccorso da un collega, che tr~va­ Yasi i1ell 'aula, 11 Cacciaguerr.a, in gra,issirno stato. Yenne trasp-0rtato all'ospedale.

Per rubare il segreto di fabbri cazfo11e del midone. Tn0 onerai di u11a delle pitL g randi fab.b riche di

1,.rodotti chimici , sono stati arrestati m e ntre s~ app r est..1Ya.no ia 1ncas are la cospicua so~nm~ di 900 000 J111a rchi (circa. 4 111ilioni di lire 1tal1ane) per' a\er e \enduto i I segreto di fabbricazione ~e] pirrun1id<>ne e cli a.Jtre sosta n ze a un.a f.abbl·1ca stra11iera. l At fabbrica tedesca ebbe n-0tizia del furto della ricetta e si potè a.pprendere che un s 11ddito straniero ch e si qualificava per inglese era entr ato in acco rdi con i tre operai a Francofo rte. J qt1attro s' incontrarono. Risultò che l.a ri-


[·ANm> XXXIV, F.-:.

•J .

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eetta ehe gli operai stav.ano per consegnare allo straniero <;orrispondev.a qua&i oompletamentle a quella della ffl.bbrica del piramjdone. Uno dei tre operai infedeli aveva n.a.scosta la carta sulla quale aveva sc.ritt·o la i·icett.a in l1na oalza,, i tre portava.no inolt1,a seco un cont1-.atto bene eLabora.t o, nel quale po·n evano tra le .altr e oondizioni il tra.sporto in aeroplano in Inghilterra, l' acquisto della oittadinanza inglese, il reimpiego in una ~abbrica inglese oon una interessenza del 6 p er C€nto. Per il segreto di fabbricazione solt.anto era fissato un oompenso di 900,000 marchi. TrattandOOi di !tradimento solt anto tentato ina non condotto a termine, la polizia dovette ril.ascia1,a i t1·~ operai. La fa.bbri ca promuoverà t uttavia un'a.zione giudiziairi.a.

}'a lso medico. Il falso inedico Alfonso Prestileo, di cui .abbiamo dato 11otizia e che clal 1,ribunale di Bergamo ve11iva condannat-0 a tlue .anni e otto n1esi di reclusione, mentre veniva tras portato alle carceri ri nsciva .a fuggire ; è i·iparato all' estero.

Un medico che veste la tonaca. I giornali hanno annunziato che il clott. EI"minio ]->ampuri, merlioo condott-0 di l\i[orimond-0, pr€S.SO Abbiategrasso, ha indossai:<> veste di religioso e si è ritirato in un convento di Brescia ove continuerà ad esercita.re la medic\i na niell'ospedale dei Fate-Bene-Fratelli .

Un medico ucciso. Il dott. Pietro Rebuttati. cli a.nni 50, da Ger1ova è s tato ucciso con un colpo di rivoltella da <:e rta Cristina Caors i <l.l an11i 33, sua 1a .mante, che e.gli .aveva ii1tenzione di a bibandon.aJ·e ~opo 11na lunga Telazion o per passar-o .a nozze oon una clottoressa. ,

pr~to

.a.ppr-:'71za.r(°) . (Jt1ando, nel .1905, ] 'V nj vers it :t cli Utr-echt cercav~ un f.a.r111 acologo 1;.t.1:aniero > furono gl' ingles i a designa.re i] .lYiaignu ·. il, qn al ~ Yenne subito n ~siunto : così l'Olanda f:"Ì russicnrò una rJelle pii1 prom ettenti energie della r::..rrn.s1cologia. Egli rin1as.3· poi se1Tipr<' in 01and~ ; la. (iP rmani.a no11 trov<> inai il 1noclo (l i chia.n1H.rlo: 11ua egli m a nteneva c·ontinnità di raip.porti con la. .'- 11a pa tria e n e va l·o ri zzò sem rpre l et pr<Jd uzio11e. Il ~ucces&n cl i .Magnus co1n~ <.'i~Hz.iat-0 e com e insegn~'lnte J1a p ochi esen1pi . l);:t, t nt to .il mond o nfflui r an o gli studiosi. per 1uoclo C'h.e- il vPcch il) J stituto f a r n1n C'ologico di {Jt1•echt !;i di1nr0. trò j ns uffi<: icnte : ~ i riconobbe r he n1 1 l10 ·1no de l l':1 lorc di :Nf.ngnus .a.v ev a hisogno di in aggio1r s paz io p er 1nuovers:i, e si provvide a co-':itruirg]i u11 i ·t i tu to Q1'8ndios<>, un ve ro modello ; alla mes ·n in effiC' icn za cl.el Jlt1ovo Istituto i1 Ma~nn ~ ha c! Pdicn to 11 ult i1n,a sua operos~ tà . Ciò ch e cn.ratterjzza la pl'CHln:;,,ion(' d e l g rand <• ~c·i en zi ato è , oltre alla chi.a rez:t:<\. ]impida <l e i })l'oLlemi e a ll'esattezza rigorosa delle indagini, l<> . tretto lagame tra fisiologi a e f.a.rma.oologia. I1t due ca1npi egli 11a compiuto ricerche d.~ valore fonrJan1entale: sui rapporti tria l' innervazione e ],. i.nfluen .oo 01r monich e 11el ~istèm·::t diger.ente e bui riflessi di po&izione . P er qn.a.nto riguarda i l . is t ema di gerente le ricerche ulteriori djmostrnrono ch a i rapip·o rti er.ano .ancor;i più c·o1r1plir·ati di come da,ppri~cipio non fo. se r o a ppar si. Su i riflessi di posizione il :Mag n u.s h a .a.p erto t1na via nuova ; al suo Sipirito ·i a ffoll avano le 11u 0Ye ricerche; purtroppo esse r ostano i11 g r a n parte i ncompiute; spetta alla n o. tra gener azione cl i continuar.a a svolgere la s·ua oper.a.. · ~{algrado la sua attiv ità scientifica , Magnus fu 1Sem1pre pronto a dare il s uo t emp·o , jl suo l a\'Oro e i l suo ·o onsiglio nel campo della medicina ~ociale e dell'orga.niz2'azione priatjc a. della farnia. eia.

Era amico dei giov.ani, pei qua l i

Con RUDOLF l\ilAGNUS soon1p1are uu,a grande personalità, che lascia una tr.accia durevole 11ella fis iologia e nella farmacologia . Il M agnus ave va studi ~to a.d. Heidelberg, ov e, sotto la guida di Kiihne, si rese p+a dro ne della tecnica fisiologica e oompre.se che 1a fi siologia oostit ni ce la base del ~1a1pere medico. An bito (lopo egli passò ne ll'Istituto Farmaooldgico dj Gottlieb , ove imp·r esse imme diatamente un impronta d i originalità a lle ric~rche e dimostrò ainche ra.i·e .attitudini didattiche . Il piocol-0 istit~to div.e nne un centro importante di studi, ove si moltiiplioarono gli a.llievi; Gottlieb non 01p pose alct1n ostacolo a questo movimento, anzi lo seoondò con l,a masin"La liberalità. "IJ0 condizio·n i di cM·1.,iel'a pe,r ò n on i prese11tava.n o promettenti pe r il M.agnus . L a fortuna gli ve11ne in iaiuto. Dui;a11te le ferie egli si reC\aiva spesso in Inghilterra., di oui .apiprewava il valore dei fisiolo1g i e dove, a sua. ' rolta, si fece 1

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E morto a 54 anni 1.11 Svizzera 1) 0 1' lln accid ?.snt e d'aeropla no ( n 1 passo di Benin.a), il prof . ERIC H MEYER. Niat o .a Berlin-o, d-0!10 K ·e r e stnto .assistente n ell'Istit uto ~n,ato1no-patolog i c-0 di Ern<:;t a Zurigo, p1aR ò nella Clini ra 1nedica diretta da F. v. MiillE:' r, nella st ess a C' ittà ; ivi C'on1p1 im.portanti ricer,c l1e sull'alcaptouurja e :3Ull' Pnl.'atologi.a. e ser-0logi n d~ll 'emoglobi n nTj a. p.a.ro-.;s istic.:.1., le ·quali gli valser o l a chi ~t1n ai..a a Ht r nsbu r go, prima a.lla P oli cli11i ca me dica , p o i a lln C lini C'a n1edioa, ql11ale s uccessore di We11ck ebn r h. J y j · r o1ldusso una serie di J)rege'i oli r ice r clt(» "nl rican1bio idrico e 1ninerale, e co11 ,Tu11g1na11n su lln, d ipendenza della funzio11e r ena le d a 1 sisteJ.UJ..'1 JJ er voso. Vivo interesse de.stò il . u o . t ndi.o s.11lla set e . l\1olto apprezzate furono anel1 (' le sue r icerc..: J1e s ul tetano, in coJla borazio11e . con " "eiler. (~ua n do, nel 19153, Stra burgo passò a i f rai1cesi , egli m.antenne il pos~o; ma fu !1resto chiamato alla Clinica medica di Gotti ll g a , q u ~ 1<' s11r,ces-

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.1.orc ·di Hirsch. lvi egli s1piegò i11teusa attirità 11<,llo t;Lu· lio della c:irco lnzione; <:011 lteinhold eJal1or 0 u11 n1etodo sp·e Ltro.sic:o.p ic·o per lo s tudio d el l'ita.n1bio g:1ssoso-tissul are e n e trasse delle de.duzi.:J11i su l la 'el<Jcitn di sottrazione dell'ossige110 d a l s n ngue quando s'i11ter'r o1npe la circolaz io 11e N et!,li Hl ti1ni ten1pi . i oc·ct111ò in .·pecie di .t e;·aipia. .\ ,.e,-.n. una. visicn1e chiara e -nr ec:isa dei pro blem j )· i I ~·li <> c:ar attcre e r-.a, a.p erto e leale. 1

A. P. 'l'rn 11 ge n cr~ l e co111piant·o si è s.pe11t 0 il (lottor l,,AOL O Jll, 'i~ IltOLJ , il qu.ale per ..J2 anni aveva s Y01lto, in Ca.·tiglio11(.l di C ervia (Ra venna), 01 p era i nùe'fessa. cli medico co11dottoJ C'on tale abueg.azi·on e e<l an1ore cla 1ueritarsi, gua11do a ndò i11 ri11·oso, u11;1 n1ei<lagli a cl· or·o ed una perga.ineu.a, cou cl ccl i r·a, <le 11 e ni ù sig11 ific. a tive · i11e.dico consi crliere ~ padrP, Egli cli1n ostr ò con l'ese1npio che la. vita i, n1i Y:i io11e e che }.a gioia piìL pura è n el sacri fizio. l funerali riusc:irono uua i1np()•11ente :manife">ta~i·cH1e di devoto affetto : Yenn e sospeso il lavo.ro e t ut te le ca,·e f n r ono i1n ba11dierate o drapipeg<.?; i a te a lutto. H u11110 i1 )artecipato, con in.an ifestazioni dive1·se, :li lutto della fa111igli.a, Arnal'-Jo 'l\ilussolini, Ale ~a n clro )!essea, Gi11 . ei1J p e T oeplitz e i11'o ltissi1ne <l I tre pers-011.alità. ~.\1 figlio ~lel l 'estinto clott. Alberto, direttore del1la Stnzion e Ant.i111a.J.aric.a Speri111e.11t.ale· dì Ro:11a e pri1uian10 il i1ostr.o oordoglio. A . P. 1

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perdita del prof. AL11~()NSO ~IONTE11'C­ Sù0 è stata 1nol t-0 S€'n tita. E r.a nato nel 1862 a N a1)oli, ove si ei·a. Jat1reato pri1na in scienze naturali, poi in 111edicina ed aveva oonsegu ito la o lib('1ra doce11za in igiene. l(' u (lichiarato eleggibile a Ile cattedre d' igie11e di Cagl ia,r i e di Paler1uo; n1a Tolle restare i1ella città nata.le, o•v e coprì 1.a carica d ' is1)ettore s anitario d.el con1une; f.u p oi i1on1iTI a to di rettore dell' Ospe-dale Cotugno per le 1nal.a.ttie infetti ve, ed ivi la Sl1a opera si r ivelò pr·o·rvicla,. F ondò e dir esse 1111 p.eriodic:o destinato alle 1Halattie i nfettiYe. Fu sen1p·r e s ulla, breccia i1ella lotta. co11tro l·e epi,de1nie e si m e1·itò tre i11ednglie d' a rgento per la salute pubblica . Lrascia <Jltr e 200 pubblicazioni, alcuJ1 e d e·l le qua Ii moJto .~ .pp1r e;;r,znt "' . Era n1nato e sti1nato. B. J ,a

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n1orto 1a Novara il p rof . l tO.NlOLO 00, ''I'A, cl1e d a 14 a11ni dirigeva quel la R. Scuola pareggiata di Oste.tricia, e l\!I.a te.r nità-, n ortissimo per 1'·0>perazio11e di Cos ta (si n fisiectomia parziale), diretta .a.d o·t tenere t1na modica dilatazione per1nane11te <.l ei bacini vizia ti . P.

, L è spento .a. 1f arsala il clott . con1n1. SAL\ 7 A, TORE ANGi l .ERJ , chirnrgo prin1a rio dirige11tB del l 0$1pecl a.Je, sa.nitario apprezzatissin10.

Indice alfabetico per materie. ~-\.c·i do

urico: n noYa r 2azio11c c1'0111atica Pag. 1503 ..A.11em in per11ie1osa: tr.a ·fus io n e e trat)) tame11to oon fegato . 1512 _.\ 11e1nia l)ern1c 10 ·a : t r ;1tt.a 1nento 1ie)) Letico 1612 )) ...\ . per gillo ·i polu1011n r ~· 1517 )) Bibli·ogra.fia 1513 1

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f~i ·n111Lo:

az101H3 IJl'~ \·e utiva ~ ('.Urati va

<'011tro l.a s pirocl1eta 1t t ero-em orr a.g i.;a Br·onel1iectaisia , i1n11 la.11te plet1rite Jneclia;:1ti11 ica.. (~Pllu l ite ed aip pa.r at<> r·e spirator io 1 ( 01ua: :tato d eill e }Jupille nelle -.;-n.ri.e forn1e cli 1

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·a11guigu a : . peC' ificità In flue n za: co111.1)lieazioni l~ringce l~a ìa-azar: tera pi n .\fAGN US R. ] ( t>dici lii 7HJ/'t/() )l 1

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. 1>a o. A. N eYr.algie e.S15enziali d el tri g~ n1ino: ter.a.p 1a co11 ar.. enobenz.oJ.o e· el1inino . » Ostetricia e g i11eeo·l o1g 1a: con1n n icazio11i . var ie » P atologia cl1ir11rgic.a.: co111e s1 co11cep1sc:e l' iusegna1ue11to d ella . » P ol1noni: alte razio11i da corpi e tranei » l~ a eh i a nest·E!'..,ia: in difesa de lla . '' 8 c·OIH~rte 1n ed icl1e in età gi.ovanile . » J\10N 1'EFUSCO

/~ cuo le

di ostet1'flcia : nuovo

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Sistema r etioolo-endoteliale: blocco n e l k a,lar-azaJ· Si. tema r etico lo-en doteliale: n t1 ova per l' i11flue11za fa r1u a codi nani ira ,\./,ocietà. delle Yazioni: alJa 1..:.· to1na.co : ricer(·]1c . 'l~igne : impiego del tallio Tubercolosi : f rcquen za dei Ya l' l tini di lesioni V ertigin e: 1:1 Zucchero co1nbi11ato: signifi r.ato biologico 1

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dl pr•) priet a rl~e r ' at i . Non è consentita la rl~ta'Tl.P'l di /aV ·Jrl pu bblicati nel l' o l .clin lco se non in seguito ad · · ·~' rtzzarfnnp 'ìCritta dalla rPdazlone. E vietata la pubblicazione di sun ti d l essi senza citarne la fo nte. • •U.t. .')Lcl ti l'l t>"-Llt. Arma.n•i dl M. Oourrler. V. ASCOLI, Red . l'e81> l

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SEZIONE PRATICA

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Volume indispensabile ad ogni medico: Dott. CARLO SANTORO Assistente negli Ospedali Riuniti di Roma

D'UR Cause, Diagnosi e Terapia Prefazione dei Dottori TITO FERRETTI e GIOVANNI ANTONELLI Chirurgo Primario Docente di Patologia Medica Direttore Medico Primario dell' Arciospedale " S. Spirito in Sassia ,, di Roma •

PREMESSA DELL'AUTORE. la 11rima origirie di questo libro è, direi così, sent inuaztale. I l pronto soccor!>o rìchiede unianità e sacrificio, esige decisione e coraggio, i1npegna straordiriarianic1ite la re ... ponsabilità e la :-<>putazione del medico. desta nel pazie1ite la più vera e pura gratitudine . J"oler roncurrere fl <JZLesto edifizio niorale, aggiungen.do la niia pietra, sebbene 1nolto pjccola, fu la 11rin1a idea, clie mi spinse rul esaminare il proble1na d ella pronta di<Lgnosi e d e lla preci:;,u indicazion e terapeutica, sul quale s'inipernia tutta la clinica d 'urgenza. Son o partito dalla sindrom e, quale pnnto più vicino rilla meta, e liu pensato d ' ordinure tutte le iclee intorllo ad es.sa, onde 1ie risul1a~se uno svolginie1ito piano, logico, facente 111i !utto u1i1.> , u1i capitolo, e irifine di ordillare. i vari capitoli in. 11iodo ch e pur fo rmassero u1i tr11,10 ullo, un libro: un libro di prorito soccorso. Se sono riuscito 1iell'in1e11tu non lo so. Il giudizio sereno verrà dai lett ori, i quali sappinno che per loro ho lavorato. appassionatame11te. DotL. CARLO SANTORO .

Per miglior criterio del lettore, riportiamo anche l' Indice Sistematico del volume: Pl<.Ef'_J\ZT<lNE dei DoLLori T. FERRETTI e G. ANTONELLI, Prin1arii negli Ospedali Riuniti di Roma. PREMESSA DEJ_L' AUTORE SINDROMI EMORRAGICHE: Cap. I. Epistassi - Cap. Il. E111.ottisi. · Cap. III. Ematemesi. - Cap. IV. Enior· ragia i1itestinnle. - C<1p. V. Ematuria. • Cap. VI. 1l1etrorragia. SINDROMI DISPNOlCHE: Cav. I. Stenosi laringee. - Cap. Il. A sistolitt. · Cap. 111 . .1sma. - Cap. IV. Eden1a acuto del polmo1ie .

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SINDROMI DOLOROSF: TORACICHE: Cap. I. Angi11 u (li petto. · Cap . II. Dnlori toracici. SINDROMI DOLOROSE ADDOMINALI: Cap. I. Occlusione intestina.le. - C:ip. II Stroz2amento erniario. (~ap. III. Peritoniti acute. · Cap. IV. Appendicite · Cap. V. Colica epatica. - Cap. VI. Colica n efritica . SINDROMI EVACUATIVE: Cap. I. Vomito. · Cap. II. Diarrea. SINDROMI URINARIE: Cap. I. Riterizione acuta d'u rina. - Cap. II. Anuria. SINDROMI NERVOSE: Cap. I. Apoplessia e coma. · Cap. Il. Convulsioni. - Cap . III. D elirio. - Cap. IV. Sincop e . - Cap. V. Asfissia . acuta. AVVELENAME~TI ACUTI. PROCESSI INFIAMMA1'0RI ACUTI: PARTE GENERALE • PARTE S PECIALE : Arto superiore; Arto inferiore ; Cra· nio; Faccia; Collo, Man1mella; A.ddome; Perineo.

SCOTTATURE. LESIONI TRAUì\iIA'f ICHE: Cap . I. F erite degli arti. · Cap. II. Ferite e contnsio1ii d el collo - Cap. III. Contusioni d el torace . · Cap. IV. Ferita del torace - Cap. V. Con,tusio1ii <lell'addo111 e . - Cap. VI. Ferite clell' addonie. - Cap. VII. Frattu,re del cranio · Cap. VILI. L esioni trauninticlie d ella colo1u1a vertebrale. Cap. IX. Id. traumaticlie dei niascellari. - Cap. X. F'ratture dPlle diafìsi d egli arti. - Cap. XI. L esioni trau1naticlie della spalla . - Cap . XII. Id. traumaticlie del go niito. · Cap. XIII. lei. traun1aticlie del polso e d ella 111.ano. · Cap. XIV. Id. traumatiche d ell'anca. - Cap. XV. Id. traun1ntich e d cl ginoccliio. · Cap. XVI. Id. traumatiche del collo e del piede. CORPI ESTRANEI : Cap. I. Curpì estranei nel sacco congiuntivale. - Cap. II. ld. 1!stranei n elle fo sse no~ali. Cap. III. Id. estranei n ell'oreccliio. - Cap . I'' · Id. estranei n ella farin gt? e nella trach ea. - Cap. V. Id. estranei n ella faringe <? 1iell' es(lfagfJ. - Cap. VI. Id. estrartei nell'ur<'tTa e 11 elJa vescica. · Cap. VII. Id. estra. nez 1iel Tetto.

Un volume in-So di pagine x11-400, nitidamente stan1pato su carta semipati nata. - . I 11 com1nercio L. 4 5 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati in Italia solo L. 4 1 , 9 O in porto franco. Per l'estero aumentare il 10 % per le maggiori spese postali di spedizione. I

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POLICLINICO

[ ANNO XXXIV, FASO. 49]

Pubbllcazioni della nostra Casa Editrice a disposizione deSll abbonati del '' po11cllnico '' con asevolatloni sul pretto di copertina. .

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Per l'ITALIA, le sottoelencate pubblicazioni si possono ricevere anche in piego o pacco gravato del loro rispet· tivo importo; ma, in questo caso, il loro ammontare viene aumentato delle occorrenti tasse di Assegno e del Vaglia ' di rimborso. Si tenga d~nque presente che il mezzo più semplipe, rapido ed economioo è quello di rimetterne l'ammontare mediante Chèque bancario riscuotibile in Roma. o oon Vaglia postale. Per l'ESTE RO, a causa delle maggiori spese posta lì necessarie per la spedizione, l'importo dei libri va aumen. tato nella misura del 10 per cento e devP. essere Inviato mediante Chèque o Vaglia bancario I"isouotibile in Roma., non potenaosi eseguire, come per l'Italia, 1a spedizione gravata di assegno. fd

MANUALE DI PEDIATRIA PRATICA. TECNICA TERAPEUTICA RACIONATA (Prof. M. FLAMINI). T~rza edizione. Volume di paMEDICA E CHIRURCICA. (Prof. B. MASCI). Prefazione del prof. A. CARDUCCI. Volume di pagg. VIII-845 gine XII-462, corredato di una estesa Posologia tncon 273 figure nel testo rilegato in tela. Prezzo L. 78. , fantile e con 118 figure nel testo. Prezzo L. 55. Per Per i nostri abbonati sole L. 72. i nostri abbonati sole L. 50. SINDROMI D' U R CE Ni A-. _C_a__u_s_e_ , -D --t-ag_n_ ' o_s_i_e Terapia. (Dott. C. SANTORO). Prefazione dei ProM. T . IL BAMBINO. Consigli d'igiene alle ~. (-Prof. F . VALAGU~A). •Quarta edizione riveduta e &m· FERRETTI e G. ANTONELLI. Volume di 1paigg. XllI-WO. Prezzo L. 45. Per i nostri aJbbonati sole L. 41.90. pllata. Volume di ·p agg. XVI-244 con 84 figure schemati.che ed un1a gralfioa nel testo. Prezzo L. 25. Per · LA TERAPIA CLINICA NELLA MEDICINA i nostri abbonati -sole L. 23,25. PRATIC·A. (•Prof. L. FERBANNINI ). Indtcaztont-Prescrt. 1

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TERAPIA OSTETRICA. Vademecum del med.tco prattco . .(Prof. P. GAIFAMI ). Pr.efazione deil. prol. sen. E. PESTALOZZA. Volume di pag. XII-314, con 105 figure nel. testo, rilegato tn tela fiessibile. p .r ezzo L. 28. Per i nostri abbonati sol·e L. 25.!10 ELEMENTI DI CINECOLOCIA •• Avviamento alla diagnosi Cinecologica e Schemi di Terapia • per medici pratici e stud enti. (Prof. P. GAIFAMI). Volume di. pagg. XY.I-373, con 243 figure nel testo, molte delle quHli ori·g inali , rilegato in piena tela. Prezzo L. 68 Per i nostri abbonati sole L. 63.

COME SI ALLEVA IL BAMBINO SANO E COME SI ASSISTE IL MALATO. (Prof. R. Poir LITZER). P.refaizio·n e del Prof. F. \ ALA.GUSSA. Un volume di p1aigg. iv-118 con 66 fig)U.re n el testo. Prezzo L. ~· Per i nostri ia.bbo1n~ti sole L. 13.50. <

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L'ETA PUBERE NELLA DONNA. (Prof. R. BoMPIANI ). Bre11d saggio di (tstnpato·l ogia costttuzio. nate con un'appendtce sulle anomalie della mestruazione dalla p1tbertà all'inizio della vtta sessule. Pre-

fazione del prof. sen. E. PESTALOZZA. Volume di pagg. VIII-128, oon una grafica e 6 figure nel testo. Prezz.o L. 16. Per 1 nostri abbonati L. 14,60.

TUBERCOLOSI E SANATORI. Trattamento tgienico-<lietetico. (•P rof. G. MENDES). Prefazione dei prof. sen. A. LUSTIG. Volume di pagg. lV-72, OOD 15 figure intercalate n el testo. Prezzo L. 10. Per i nostri abbonati sole L. 8, 75.

LE COLONIE SANITARIE MARINE MILI· RADIUMTERAPIA. Manuale per t medici T A R 1. N oztoni <lt terapta marina, solare e dt educapratici. (Dott. L. CAPPELLT). Prefazione del prof. F. ztone (tstca. (Dott. F. BoccaEITI). Prefazione del prof. GHILARDUCCI . Volume di pag. IV-150, con 5 tavole e A. SCLAVO. Un volume, di pagg. VIII-80. con 21 figure :l figure nel testo. Priezzo L. 18. Per i nostri abbona.ti nel testo. Prezzo L. 12. Per i nostri abbonati L. 10,80. ~ le L. 16,50. CONSUL TAZ ÌO NC -·DI CLINICA, DIETETICA I DISTURBI DEL RITMO CARDIACO.I E TERAPIA INFANTILE. (Pro f~ F. VALAGUSSA). (·D ott. A. SIBA.STIANI). P11efazione del proi. GIUSIPPI Terza edizione. Prefazione d1 A. MUBBI. Volume di BASTIANELLI. Volume di pagg. VIll-1-'~, oon '19 figure pag. VII-488, con 42 figure nel testo e finissima quainteroa.late nel testo. Prezm L. 18. Per I nosUi ab-t tricromia .sulla. copertina. P rezzo L. 38. Per 1 nostri bonati is ole L. 18.25. _ &bbona.t1 sole L. 32,50. ln\'iare Va,lia Postale o _,ssepo Circolare all'Editore LUIGI POZZI, ·via Sistina, 14 - ROMA. 1

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.Fase. 4:3

Roma , 24 Ottobre 1927

!NN9 XXXIV

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fondato dai professori :

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

r.sm=====----====================::::;:::==========================-===========================--SOMMARIO. Lavori ori.rinali : G. Pilotti: SUJlla positività della, ireazione 1d:i Wa.ssermamn nel liqu1i1do spinale nelle menin•. gi ti 1uon luetiche. Note e contributi : G. San'Il!icandro: Stt1dio clinioo-sita_ t.ietico della sifilide viscerale e -µervo sa in Puglia. St1oi rap.pOTt i 'COll le m2..nif e6tazioni cutanee. Osservazioni cliniche : M. Doga.lino : Con.t ributo alla biemuto.t er31pda ID.ella. sifilide. - A . Trossa..relli: Oonsid.erazioni ed inda gini sulla p-iretotera<Pia della pa'l'a lisi gen.enale progr~siva. conferenze : Tylecote : La. sifilide ~u1monare. Sunti e rassegne: H. Scb.a effer: Il trattam,e nto della tabe ooll,a malaria speri•menitale . - R~rti sud medioamen ti .antisifìlitici. R. Benida: La bronchite -0ronroa ::,ifilitica.. - Gougerot: La &d:ì.Jdde guarisce? - .Brow.ne : Sitfi.:lide e gravidan.za.

· Cenni bibliografici.

LAVORI ORIGINALI. O SPEDALE DI S. SPIRITO IN SASSIA

SALA

LANCISI

• ROMA I

Sulla positività della t'eazione di Wasser· mann nel liquido spinale nelle meningiti non luetiche per il dott. GIOVANNI PILOTTI medico ])rimario negli Ospedali ·R iuniti id i Roma 1

Il l:iJq·u ido cerebr·o-sipinale dà una r eazione di \\Tassermann negativa · in tutti i oasi, in cui il ~istenia nervoso non è · •af.fetto da un process-0 morboso di natura luetica. ìll s.a ngue 1p uò di·mostrare i più alti gra·di della reazione senza che questa -comtpaia nel L~quor anc·h e solo sotto !forma di tracce; pur .con l'uso del Ltqu·o r ])on diluito, la reazione r esta negativa. Ciò vale per tutti gli stadi ,della 1sifili·de, .p er le forme precoci e tard1ve, per gli stati morbosi manifesti e latenti. Anche in tutte le malattie non luetiche del si· sterna nervoso, che compaiono in indi-vidui aJffetti . da ll1es, cosi nella lues più .scl.er-OSi .m ultipla, 111e.s più arteriosclerosi e cosi via, il Liquor ·rea-

Accademie, Società Mediche, Congressi: XII CongtJ:eeso Pedd13ltrjc:-0 Italiaino. -

Aooaidemi·a Puig.liese di Scienze. Appunti per il medico pratico: 1SEMEIOTICA: Le Po~ée.s temiporanee ·della reaz.ione di Bol'!det-W.ass-ermanm. 11ella tSifilild-e tardiv:a. - Confronrto tr.a i rieu'l tati 0ittent1ti con le reazioni di Hecht, Wa.ssermann e Vernes. - CASISTICA : Le 1alterazion.i dei denti prodotte dalla sifilide congenita. Tetamia e .par,a tiroidite 1Sifilitica. - NOTE DI MElDIClNA SCIENTIFICA: Il iciclo evolutivo <1-el « Treiponema pallidrum ». - VARIA : Le 0a11s0 della sterilità mae~hile. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. SelViag.g i: Controversie igiuridi•c he. Nella vita professionale: Cronaca 1del movimento profession.a1e: Il XX Co·n gresso dei medici conldotti. Conicor&i. Nomine, ipro.moziorui ed on-0rifi.cenze. 1

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

gisce di reg-01a negativamente (Plaut-Rehm ·Sohottmuller) (1). Per la di.ff.erenziazione delle ·m alattie ·s ifilitiche flel sistema nervoso centrale dalla metasifilide da un lato ·e delle non 1Sifilitiche, nei si!iliti·ci, 1d 'al tro lato, vien molto rac-comandato il .cosi detto m,etodo di arricchimento del L1quor (die Au~wer­ tungsmethode), proposto d·a Hauptmann (2) e che consiste nel titolare il L·i·quor, cominciando dalla dose di .0.2 abi·t ualmente usata nella reazio·n e di Wassermann, in tsempre più forte concentrazio· ne, fino al Llquor non diluito. Adoperando 0.2 di Liiqu·or, la '~· W. dà un risultato negativo, sia nei casi di lues cerebrospina1is che nei sifilitici con .$istema n·ervoso intatto dalla siii'ili-Oe; non è ,d unque possibile ·f are in base a questi risulta·ti una di·a gnosi differenziale tra 1questi due ,g ruppi morbosi. Con più alte do~i 1 p erò il Li,q uor reagisce positivamente nella lues .cerebro-spinalis, m entre esso dà reazione negativa ne11a Ju.es non ner.vosa, pur usato senza alcuna ·d iluizione, per '°ui è resa poss:tbile una diifferenziazione tl"a que~te diverse forme mor bose (.Plaut) (3). Non sempre però il mod-0 di 1comporta:rsi d·e lla reazione .di wassermann risponde alle regole de. 1


1536

IL l'OLICLTNICO

sunte i11 passato da una ,p ur lunga serie di osservazioni e di conf~onti lfra il modo di reagire de1 Liquor e del sangue, e viceversa, chè anzi, con l'andare degli .anni , si son potuti constatare dei fatti che si trovano in contrasto con le ·affer1nazioni dei primi ricercatori e che contribui~co110, a loro volta, a rendere di diffi.cile soluzione il problema che riguarda l'intel)pretazione della natura 1stessa della reazione di Wassermann. Anche la specificità della reazione di Wassermann nel sangue, per la sifilide, ha subìto, come è noto, con l'andar degli anni delle limitazioni che però n on V·engono a dimin11ire la possibilitù dell'utilizzazione pratica di essa. Così è noto che la R. \V. può essere positiva nella scarlattina, nella fram.b oesia tropicale, nella malattia del sonno tropicale, n ella lepra, nella malari-a, nella p~llagra, nel lu1 p us eritematosu5, ecc.; nella malattia del sonno tropicale e nella lepra è stata trovata la presenza di reagine anche nel Li.quor. D'altra 1parte è ormai accertato (Nonne) (4) che nella così detta « lues pura » del sistema nervoso, sia n ella lues cerebro-spinalis .che nell a forma arteriti ca della sifilide ·cerebr.ale, la Wa. R. nel sangue ·dà un r esultato n egativo almeno nel 20 % dei casi; e giova ricordare ancora ·Che è stata messa in discussione la possibilità di trovare, nella paralisi ,p rogressiva e nella tabe, la R. \Va. positiv·a nel Li.quor e negati,ra nel sangue e che anzi, secondo Kafka (5), ciò non costituisce 1p er nulla una rarità (Kafka, Eicke (6), \'X/eichbr odt (7), Nathan (8), Esl{uken (9), Frigerio (10), ecc.). Sembra inoltre •Che in casi di 1ues secondaria e di lues latente, nei quali non esiste alcuna coTnjplicazione nervosa, si possa avere nell'8-10 % de.i ca~i una reazione positiva n el Li·quor (Pappen·h eim, M.) (11). Ed in ultimo sono state comunicate delle osser v·a zion i le quali si riferiscono ad indivi·d ui sifiliti-ci, in cui durante lo svolgersi di un processo meningitico di natura sicuramente non luetica, la rPazione di Wa~sermann era posi ti va, nel sangue e nel •L:iiquor. Questa difrfer~nza di comportamento della reazione di \Vassermann e sopratutto la constatazione di una reazion e positiva nel •Li'quor in casi di meningiti non luetiche, sopravvenute in lt1etici , è cli interpretazione difficile , se si ammette, con la maggioranz·a ·dei ri·cercatori, che la form a zione delle sostanze, che determinano la reazione di Was'3ermann nel Liiquor , ha luogo nel sistema nervoso centrale. E nota la lunga controversia che si è svolta tra i serologi allo scopo di risolvere il que~ito della sede di tformazione delle sostanze che danno luogo alJa reazione di Wassermann.•

[ANNO XXXIV, F ASC. 43]

Due sono le ipotesi che si contendono il caIIl{Po: o gli anticorpi filtrano dal sangue nel Liquor, ovvero essi si formano localmente • nel sistema nervoso centrale. l.a questione n on ·è facilmente solubile, anche perchè ci è ignota la causa della reazione di '\7 a~sermann; poichiè mentre alcuni (Kafka) riten gono di ciò responsabili i lipoidi, altri (\iVassermann (12) la attrtbuirono ad una tdssi.na sifilitica, altri ancora (Citron) (13) ad un toxolipoide, altri (Sachs) (14) ad un'alterazione delle globuline del siero sifilitico; e Wassermann, tornando ancora s11ll'argomento, l' attribuì non più ad una tossina sifilitica, ma ad una distruzione dei linfociti ed altri .t\.A. attribuirono l'azione anticomplementare del Liquor luetico ad Abbaustoffen di organi 1parenrhimatosi (aminoacidi, lipasi), ecc. Krufl{a pen-. sa che le> reagine nel Liquor siano dovute alr azione di sipirochete sul tessuto e che dalla presenza di una R. Wa. positiva n el Ltquor 5i possa concludere per la presenza di spirochete o delle sostanze specifiche da esse derivanti. Ma, a parte la ·d iversità delle opinioni sulla causa che determina ) la R. Wa., non tutti sono d'~cordo, come 110 già detto, sul Ju.o.go di formazione degli anticorpi; e, senza entrare nei minuti dettagli della questione, mi basterà accenn·a re che la grande n1aggioranza dei ricer.c atori sono favoreYoli ad ammettere che e~si si formino localmente · (\Vassermann, Plaut, Hallff)if:mann, ecc.); mentre • altri jn rnin·or numero pensano che essi filtrino rtal sangue (Z·aloziecki) (15). Ma, anche i difensori dP.lla prima opinione, di fronte a casi di meningi ti acute, non luetiche, in luetici, debbono interpretare la reazione di \Va. positiva nel Liquor come detP.rminata da una maggiore permeabilità menin.gea, per cui è resa possibile la filtrazione ·di anticorpi dal pangue nel Liquor, pur riconoscendo · che tale interpretazione mal si concilia con la dottrina della formazione locale degli anticorpi. È 1p erciò c·he, non essendo ancora de.fini· tivamente risolta tale questione, mi sono indotto ' art esporre succintamente un·a mia osse.rvazione personale, Ja quale 1p orterebbe ad ammettere la possibilità di una filtrazione di ·anticorpi dal sangue nel Liquor. , I

L'osservazione che riferisco riguarda un soggetto dj 24 anni, tale Pisap... France~?o, ric~­ verato nella mi~ Corsia, nell'Ospedale d1 S. Spirito; risultò, da notizie assunte dai 1paren~i, eh~ il soO'o-etto all'età di 17 anni si era contagiato dl blen~;ragia e di lues. Dopo cir~a 2 anni da!1'infezione, .f u sottoposto a conven1e~te cura ~er­ curiale, per la durata di circa 3 anni. In .seguito, a cau~a di una nuova infezione blenorragica ebbe un'or·ohiepididimite. Durante il servizio militare gli furono praticate due iniezioni di neosalv&1M?• dalle quali trasse poco giovamento. Da un paio

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XXX IV, F ASC. 43]

SEZI ON~

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PRATICA

di mesi pri.ma dell'ingresso in Ospedale si laWassermann nel sangue positiva. Non si rinmentava di dolori alla regio11e lombare, alle navennero bacilli di Koch nel centrifugato del ticl1e e alle gambe, cl1e nella notte aumentava110 Liquor. cli intensità. Da circa due settirnane febbre con· All'esame anatomopatologico: aderenze pleuLinua, non molto elevata, e cefalea a tipo prevari.che ,diffuse bilaterali, tenaci, specie in corrilentemente nottt1rno. Da ·qualche temipo ,a veva spondenza degli api·ci 1polmonari. Sclerosi apicale anche attaccl1i convulsivi che 5oipravvenivano bilaterale, con piccoli noduli caseosi ed alcuni sempre, a dire dei parentj, dopo che egli si era noduli calcific·a ti. Nodu~o ,case.oso ·d ella granirritato. Pare .che avesse avuto qualche volta dezza di una no.ce, al lobo inferiore del polmone emottisi. ' sinistro. Assenza cli alterazioni anatomiche del Obbiettivamente, all'ingrestSo : scheletro regolamiocardio e degli apparati valvolari. Aorta liscia, re; cute e mucose pallide. Torace appiattito n~l elastica. Assenza ,d i alterazioni peritoneali, dello senso ant~roposteriore, allungato, con angolo epistomaco, intestino, fegato, pancreas. Li-eve tumore gastrico acuto. A carico dei ipolmoni diminuzione acuto di milza. Glandole mesenteriche normali. del respiro ad ambedue gli apici; non rantoli. Reni lievemente conges~i. Testicoli: noduli scle~ulla di abnorme a carico del cuore; ,p olso ritrotici nell'epididimo destro; nodulo .caseoso nelrnico, eguale, a ipressione media, della frequenza l'epjdidimo sinistro. Cistite acuta. Uretrite a-cuta, di 90 pulsazioni al minuto. 'fernperatura ascelpurulenta. Dura madre normale. A carico della lare 38,7. pi a madre non si osserva 1piresenza di essudati Nulla di notevole a carico dell'addome e degli nò di noduli tubercolari, in nessun punto; solo organi addominali. quà e là essa appare ispessita per brevi tratti Secrezione uretrale 1nu,c o-purulenta abbon,d ante prl opacata. Null'altro si osserva all-a base del Epididimi ingrossati con noduli duri all'epidlcervello. Ventri.coli cerebrali dilatati, essudato dimo idestro; nodulo di consistenza molle elagelatinoso sulle pareti ventricolari, specie nei distica all'epididimo di sinii::tra. Micropoliadenopaverticoli ,po~steriori dei ventricoli laterali. Pretia; glandole spostabili, aumentate notevolmente senza di essudato gelatinoso nella fossa romboidi consistenza. Nelle urine, albumina e zucchero dale e nel 3° ventricolo. Nulla di notevole ai tagli frontali del cervello. Nulla a carjco del cerassenti . ..:\ carico del sistema nervoso: sentsorio intevelletto. Il midollo spinale prasenta la pia madre rrro . Nulla di abnorme a carico dei nervi craricoperta, p er tutta la sua estensione, di un es~ici e del tronco. I movimenti degli arti tutti sudato fibrinoso, ~carsamente aderente, che va possibili e pressochè normali. ,i\ndatura stentata, aumentando di spessore rnan mano che si scende senza nessun carattere particolare; il soggetto atYerso il bas so, per formare come un manicotto a tribuisce la difficoltà del cammino al dolore vago livello del midollo lombo-sacrale. La metà in.feriore del midollo appare -d i consistenza 1p iù molle che ha agli arti inferiori e alla debol~z~8: generale. Non disturbi a carico della sensibilità cudi qu ella superiore. Al taglio si distingue bene tanea. Riflessi tendinei sUjperiori ed inferiori la sostanza grigia dalla sostanza bianca e si presenti. Normali i riflessi cremasterici e gli 'adnota una discreta iperemia. dominali. ·Non Babinski. L'esam e istologico ,dimostra un ispessimento Pupille bene reagenti alla luce. Non ~ist?rbi meningeo a carico della meninge spinale, sipeci e <lel linguaggio. Assenza di disturbi sensoriali. della porzione lombo-sacrale del midollo. L'ispesDurante i primi otto giorni di degenza, febbre simento è costituito di un essudato esc1u~d.va­ a tipo continuo-remittente, oscillante fr~ _i 37,~ ~ mente linfocitario, -con infiltrazione parvicellu· 88,1, Persistenza di forti dolori agli arti 1nfer1or1 larP- delle radici spinali e diffusione verso 1a so0 e al capo, cdn esacerbazione notturna. Al ~ stanza bianca dove si osservano numerosi vasi giorno si dovè procedere al cateterismo, per. r1: con guaine periva.scolari inf·ar1cite di linfociti. tenzione ,di urina. Comip arve .anche una st1ps1 Qualche ispessimento si nota anohe a carico della ostinata. Al 90 giorno forte obnubilazione del senmeninge cerebrale, con gli stessi caratteri es$usorio con disorientamento ed incapacità a comdativi rjscontrati nel midollo, ma molto m eno prendere le domande e ad esprim~re in modo marcati, e solo in chiazze isolate, quà e là. Af>intelligibile il rproprio pensier~. Co~t1°:ua la cefasenza ·di cellule gigan ti. La ricerca dei bacilli di lea intensa. L'esame neurologico s1 dimostra anKoch nel tessuto delLa meninge spinale ha di cora negativo per i nervi cranici .. Si n o:a una mostrato la presenza di essi in nun1ero molto ab · ipotonia di tutti gli arti. Assenza d1. dolori ~ungo bondante. le docce paravertebrali e nei tron.~h1 nervo~L A~­ " senza di riO'idità della nuca. Kernig presente. Riflessi tendi~ei torpidi d'ambo i lati. Pupille In questo caso, dunque, in cui l'esame istoloeguali ibene reagenti alla luce. All'11° giorno, gico ha dato, con la ,dimostrazione dei bacilli di dopo un lieve miglioramento, compare. un atKoch n eJla meninge spinale, la dimostrazione intacco ,convulsivo .a-eneralizzato, con 1perd1ta de]la confutabile che il processo meningitico di cui coscienza, di brev~ durata. Presenza di ·a lbumina nelle urine. Al 120 giorno aggravamento ed asmorì il .p aziente, era di natura tuber.colare, e sopin1ento completo. Obitus. . . . non sifilitico, [1problema istologico che in manLa puntura lombare dette esito a 11quido d1 cocanza della dimostrazione dell'agente etiologico, lorito leggermente giallo, a IP•l'essione n on ~u ­ (spirochete o bacillo di Koch), è spesso di difmentata; albumina O. 70 %o; la ,conta, eseguita con la camera Fuchs-Rosenthal, dimostrò 300 eleficjle soluzione (Guocione)] (16), la reazione dJ menti per mm. cubico, ·c on grandissima prev~­ \\' assermann nel Liquor .si era dimostrata netta lenza di linfociti. Reazione di Nonne-Apelt posimente positiva, allo stesso modo della reazione tiva. Reticolo di !fibrina p·r esente. Reazione di n el siero di sangue. Wasserm·ann nel Li1quor, positiva. Reazione ·di 1

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lt POL1Ct.lN 1CO

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Evidentemente un tale reperto serologico va opsi tratta di meningiti non luetiche sviluppatesi in sog.g etti Ju.etici. portunan::iente vagliato, in casi consimili, in cui in individui sifilitici si svolge un quadro morMa, ulteriormente, come ho già detto, sono state boso ·a localizzazione riettamente meningea, ed fatte altre osservazioni a conferma di 1quelle, conin cui appunto la positività della reazione di tro le quali insorse il Plaut. wasse:rmann nel Ll1quor può portare ad errori Da un'accurata rivis:ta dell'argomento iPUbblidiagnostici, inducendo ad interip retare come sicata recentemente da Fornara in questo periodico filitico un IJ)rocesso meningeo che ha invece una risulta che q.u este reazioni di Wa. positive nQl etiolo,g ia del tutto diversa. Nel cas:o da me rifeI.iquor e negative nel sangue, che per !'.assenza rito si trattava, come .h o detto, di una meningite dell'infezione luetica dimostrata in alcuni c·a si antu6ercolare. Scorrendo la letteratura ho trovato cl1e con l' esame anatomomicroscopico (Iahnel) (28) che casi consimili sono stati pubblicati in Gerdebbono ess:ere considerate come reazioni non m·a nia da Hauptmann (17) , Kafka, Zaloziecki, specifiche, sono in realtà positive solo nel liquido F. Plaut (18), Kramer (19), Assmann (20), Esku · cefalo-ra-chidiano fresco e non inattivato, e che ken (21) , ecc., e qualche caso è ,stato osservato appunto dopo l'inattiv·azione del 1L iquor (riscaldaanche da noi (For11ara) (22) . Anche in altre forme mento per mezz'ora a 56°) o anche dopo conserdi m eningite, in casi di m eningite purulenta, da vazione per 5-7 giorni in ghiacciaia, "la R. Wa. otite suwurativa (Mucha) (23) ,. di ,m eningite da dà un risultato nettamente negativo. meningococco di W·eichselbaum (Zaloziecki e !\.1a ipoichiè anche n el liquido cefalo-rachidiano Kraemer) oltrè che nella meningite tubercolare, delle affezioni sifilitiche il riscaldamento di esso la reazione di Wassermann, pos:itiva nel s·angue, può portare ·a ·d .un indebolimento della R. W·a., ha dato risultato positivo anche nel Liquor. fino ad ottenere una r eazione negativa, anche in Gli AA. che hanno f attp le os:servazioni suaccasi di ~ ifilide certa, ·è prudente in pratiic a di cennate interpretano il ifatto come un·a conseeseguire Jsempre contemporaneamente la reazione guenza dell'aumentata permeabilità dei vasi menel liquido .spinale fresco e n el liquido spinale ningei, nei processi infiammatori, specie in quel~nat tivato (Fornara). li a arattere acuto, ciò che renderebbe possibile Ad ogni modo, comunque stieno le cose, non il 1passag.g io nel Liquor delle sostanze che promi ~embra inutile ripetere ancora con Plaut che vocano la reazione di Wass:ermann (Plaut, Non- 1 è necessario guardarsi dal designare come lue· tica la meningite di un sifilitico, solo peoohè la ne, Hauptmann). E l'osservazione fatta da Zaloziecki e ·da KraeR . 'Va. nel !Liquor dà resultato positivo (e ciò tanto più nei ,casi in cui la sifilide non risulta mer che la R. Wa. nel Liquor, in casi di meninniè dall'anamnesi nè dall'e~ame del sangue), ma gite epidemica, positiva, durante il periodo acuto è necessario avvalersi dei dati che possono esdella m·a lattia, divenne poi negativa con lo scomsere messi in .r ilievo con l'esame clinico di altri parire clelle alt~razioni infiammatorie del Liquor organi (apiparato glandolare, respiratorio, genie la guarigione dei rispettivi pazienti, conferma tale, ecc.) e con la valutazione dei icaratteri deJ l'interpretazione suaccennata dell'aumento della liquido s:pinale, tenendo conto, in partico 1 ar permeabilità meningea, in qùeste -circostanze modo, cle1la presenza e dell'assenza ·del retic·olo morbose. di fibrina, dei bacilli tubercolari o dei meningoIn questi ultimi anni ~ono state fatte delle incocchi e di altri germi .e ventualmente dimostr-ateressanti osservazioni su.i comportamento del bili e del modo di comportarsi della reazione di I.iquor, in alcuni casi di meningite non luet'ica Wa. nel Li.quor fresco ed inattivato, per evitare, (tubercolari o di altra origine) .e anche in casi di per quanto è possibile, grossolani errori di dia · earcinosi generalizzata (Dungern · .e Halpern) (24), gnosi. di neopl*ma cerebrale (Cl. Vincent) (25), di tumore midollare (Eicke e LOwenberg) (26), ecc., I.;AVORI 1CITAT[. ' / 1p er cui la R. W·a . risultava positiva nel Liquor, 1. PI.AUT, REH ~I , SCHOTTMULLER. Leitfaden zur Un· mentre era negativa nel sangue, ed alcune volte, I tersùchùng, ecc. Fischer, Jena, 1913. oltre ai dati anamnestici anche le ricerche ana2. HAUPTMANN H. Deutsche Zeitschr. f. Nerventomo-microscopiche e~cludevano la presenza di heilk., Bd. 51. una infezione luetica. 3. PLAUT, ECC. L. C. 4. NONNE IM . S·yph.,ilis und Nervensystem. Karger, Plaut (27), in una nota polemica, determinata da. 1924, Berlin. una pubbli.cazione di Kraemer, il quale comuni5. KAFJ{A. Serologische Methoden usw. Deuticke. cava di aver trovato la R. W. 1p ositiva nel Liquor F. 1924, Leipzig u. Wien. in un caso di meningite non luetica, essendo la 6. ElCKE. Citato da KAFKA. 7. WEICHBRODT. Monatschr. f . Psych. u. Neurol., reaztone negativa 11el sangue, riaffermò la spe51, 1922. cificità della R. Wa. e sostenne che in tali ca~i I


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!A~NO

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~EZ IONE

PRATICA

1539

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8. :\ATHA..'\T. Citato da KAFKA . gressi \'a ave\' a con Ja sifilide d elle affinità cau9. ESKUI~EN. l\1unch. Med. \Vocl1enschr., 1923. sali. Vers o Ia s tessa epoca eguali ·accoglienze 10. FHf GERIO. Citato da KAFKA. toccavano a ·C ornil e a Lanceraux p er aver ri11. P \PPENHEI~r l\I. Die Lumb alpitnlction. J. Springer , \\'ien , 1922. ~1P1"'tt i \·amente dichiarato che ogni isolotto di ate12. \\'AS<3ER~IANN. Berliner I<:lin. Woch., 9, 1921. rorn a aortico con calcificazion e ed ispessimento 13. CITRON. Citato da KAFI{A. p.arziale tl'aortite ·cronioo insulare attuale) svi14. SACHS. Munc11. Med. Wochen~chr ., 54, 1917. Jup'.Pato in qualsiasi ~egmento del grosso vaso, e 15. ZALOZIECI~I. Deutsche Zschr. f . Ner\·enhk.' 1913, Bel. 46, H. 3. tntte le deviazioni e ~tenosi cicatriziali, con o 16. G'CCCIONE. Pathologica, 1o dee. 1925. senza dilatazione parzial e, d ell' albero respirato17. HAUPT:YIANN. Det1tsche Zeitschr. f. :\er venhk. , ri o dovevano entrar e n el camp o di una sifiltd e Bd. 42. l più o meno latente. 18. P I.A l:T, ECC. L . c. 19. I\:RAE~IER C. Munch. lVIed. \Voch., n. 41, 1918. Intanto, l 'istopatologia coltiv1ata in Germ ania 20..i.\~S~IANN. Deuische Med. Wo.ch., 1911 , Il. 35-36. entrava in iscena, mentre la clinica si sforzaYa 21. ESI\TJT\E..~. Citato da NONNE. di recare all 'anatonomia patologica i risul tati 22. FoR~ARA P . P oliclinico, Sezione pratica, 1923, delle sue ricerche, pur ·doman·dan·do a sua vol ta f asc. 25 e 26. 23. ~·I UCHA. Citato cla HAUPTMANN. di essere illuminata. Co!3i le gomme sifiliticl1e '?.4. D U~GERN e HALPERN. Munch. l\Ied. W ochenschr., del fegato ed il fegato sclero-gommoso si tro, septem ber 1919. vavnn o d efinitivamente clas1sificati . 111 sarcocele 25. VI:\CEN r, CL. Revue Neurologique, 15 mai 1912. .sifilitico. testicolo sclero-gommoso per J11ngo 26. ETCKE D. LowE~IBERG . Mediz. l{linik, 1921. tempo confu$o coi tumori della ghiandola gen i . 27. PLAUT J?. ìvfiinch. ·Med. \\Toch., n. 45, 1918. ?8. IAH~EI. F . .~rch. f . P~ych.' Bd. 56, H . 1. tale 1prendeva posto esso pure nel qua·dro. Un gran passo f u fatto con la scoperta dell 'agente patogen o e della R. W . Oltre ad allargare il suo ·dominio, la sifilide NOTE E CONTRIBUTI viscerale sem bra sia di venut a più frequente in .REGIA CLTNICA DERMO-SIFILOPATICA DI BARI questi. ultim i d ecenni. Mentre prima si oi::serrliretta dal prof. G. l\1ARTANI. va va 1o svolger5i della sifilide recente con t utta la stia classica sintomatologia, di cui facevan o Studio clinico-statistico della sifilide viscep:irtc integrante, oltr e i noti esantemi, dep eri rale e nervosa in Puglia. - Suoi rapporti m ento . an emia, febbre, cefal ea cui succes~iva . co11 le manifestazioni cutanee mente, seguivano l e affezioni tardive della cute, dellr os sa, del testicolo, attualmente invece & J1er il dott. GIUSEPPE SANNICANDRO. cli\'enuta più mite. La sifili de oha p erduto la sua inçlole di malattia c.u.t anea, ep,p erò non c'è In questi ultimi de·c enni le cognizioni sulla sipiù bisogno ·di trattarla in una clinica derrn::t fili·de si sono arriccl1ite di parecchi fatti importologi ca - scriveva Finger n el 1~25, trovando tanti, t uttavia i limiti esatti, t utte le con!3econsenzienti I odos$.ahn, .Scholtz. B questa perguenze di questa infezione sul sistem·a n·ervoso, clita del car attere di malattia cutanea n ei 1p aesi a;pparecchio cardio-vascolar e, respiratorio non di avanzata civiltà sotto .l'in fluen za dei trattasono .an cora con osciute. lVIegl io dissodato ogni menti moderni, precoci. ed intensivi , specie delgiorno il campo d ella ~ifilide degli organi inla terapia salvarsanica , che è la causa della terni si estende e la con oscenz1a profon·d a d ella maggior frequenza delle lo.calizzazioni viscerali? ered1tù specid'.ica amplifica immen samente i suol -cor1fjnj_ P er chè la si.f ili·de d etermina in certi individui l esioni a r a;pida evoluzione, men tre in altri si Alcuni anni fa, era alla . t ubercolosi, all e tustabili$ce d'emblée una sclerosi in curabile? P erbercolosi non follicolari, infiam 1natorie, che s i cl1è u n a minima percentuale di ammalati incorre cercava di attr ibuire la ma~gi or 1p·arte d elle manel tPrzi arismo acl onta ·di cure? Gli iè che oltr e lattie croniche, delle malattie sclero!3anti in para.i fattori ancora per noi s·con osciuti , concorron o ticolarP.: oggi è alla si:filiide. Quanto cammino è a I pericolo~o prolung~mento gli errori fisici e stato per corso d all'epoca di P a rrot, F o urnier, n1 orali , il defedarnento d elI' orgaJnisrno dovuto a LRncer a11x, considerati a llora n el mon.do m em alattie croniche concomitanti , intossicazioni, indjco come una specie di utopisti, ognuno d ei fluenze ereditarie? quR.li lavorasse guar·dando 5olo nel p r oprio solco, Se si analizzan o i sin tomi che presenta un iamobn11bilat i tutti dalla mania di 15coprire in ogni m alato duran te il p eriodo attiYo ·d ell 'infezion e è ango1o, un p ò dovunque, il !3egno d ella lue. m anifesto C'l1e pareccl1i visceri sono colpiti, e \ 'erso il 1879 Vulpian , Charcot e F ournier ebber o una non li eta acco.g li en za, qua11'do non esitaperci ò n on si 1può piì1 ammettere la sifiltde virono ad an11unciare elle l'atassia l ocomotrice proscerale ~010 allorqando si producono dei sintomi 1

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11 POI

cosi n etti da rendere evidente la localizzazione della spirochetosi. I fenon-ieni patologici che rP,nclono posstbili le lesioni siffilitiche dei visceri sono abba~tanza simili a: quelli che regolano l'e voluzione dellia shfilide cutanea. Le lesioni visceralj, co me le manirfestazioni cutanee, essendo sotto .la di pe.n denz.a della gran·de setticemia, sono abitualmente superficiali, ·diffuse, po.co ·distr.u ttive, s uscettibili ·di soluzione rapida. or.a, queste Jocalizzazioni sarebbero tanto· più facilme11te suscettibili di soluzione. rarpida quanto 1più rapidamente e-d intensamente la pelle interviene nei proces~i 'imm11nit1ari, dei quali il primo feno meno è la roseola. Senza }imitare esclusi'vamente alla pelle i processi imrnunitari i1ella sifiltde, ipure non si può negare a·d essa una parte prepon·deran te in queste azionj, come lo provano le 1Veochi e constatazioni della rarità delle ia..f.fezioni vi$cerali e ner · vose negli in·divi·dui con ,manifestazioni cutanee e mucosr.. Gli stuid i immunitari in qu esti ultimi anni hanno. portato a stabilire la ~egge che la com1p1ar.sa di uno stato di 1mml1nità generale coi ncide con quello dei 1fen om eni allergici, dei yuali le alter.azioni cliniche sono una rnartif estazione e dimostrazione. I tes~uti all'apporto dei microrganis1ni o delle loro tossine oppongono una reazione allergica , prodotto di un duplice processo di i'Persenstbilità d ell'intero org.anismG o di un tes~ uto di esso per la lostanza eteroge nea atta a svegliare nella cellula e nell'organismo allergico uno stato di GOf·f erenza più spiccato di quello offerto dalla cellula n ormale , e <li rinforzata capacità id i reazion e, per la quale l'eleme[lto i1p1ersens.i)b.ile più r;8JP1idamente che di nor1na m ette in attività i procedimenti ed eia· bora le sostanze atte ad allontanare lo stin10I.1. Ques ta. legge vale anche per la $ifi]i,de nella quale tl primo fenomeno allergico sarebbe rappresentato dalla roseola, aller,g ia cl1e raggiunge l'acme n el p eriodo tardivo , d u!'lante il quale i tessuti reagiscono all'invasione treponemica cori reazioni flogistiche imponenti , quali ad esempio le gomm e e gli i.n!iltrati gornmo,si. E appunto lo stato ,di immunità ~viluppantes1 sotto 1'azione della infezione che dirige l'andamento della malattia secon·do Gennerich, il quale ipensa che l'evoluzion e· m enir1gea della sifilide dipende d1alla partecipazione della pelle alla infezion e sifilitica. EsGa può quindi decorrere in due m odi differ enti e cioè o col carattere di im~ munità drbole o col. carattere di immunità forte. Nell'inizio della malattia l'immunità è sempre rt ebo1e, m a col tempo o può rimanere della stessa 1nten$ilà o crescere, n el qual caso si sviluppa il terziarismo. :}ualc luogo principale dond e parte l'imn1nnit ~t con.c:; i<i cra anch'egli la rp elle e le ossa. 1

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Gi~ fin dal prin~ipio della infezione per la sua stessa estension e essa riceve la maggior ;parte dei gerrni che i vi stimolano la pro duzione di corpi i111mu11i, rnentre ciò n egli altri organi avviene irì grado minore .Col tempo, quar1do ·diminuisce iri tutto l' org.ani$rno la quantità di germi, la pellè cor1tinua a conservare Ja sua posizjone preponderante nell'immunità, in quanto cllè v·a aumen, tando la sua funzion e immunitaria. Il terziari, smo della pelle diventa indice dell' attività del corpi irnmuni cl1e con·ducono all 'anni en tamento· dei germi in altri or.g ani e nelle rneningi, ove vie11e a cessare un pericolo di una m etalue. Per \V ilrnanns la pa to·g enesi ·della metal u e è i11 relazione con un pronunciato cambiamento del deco rso della si.filide « Ta.bes und Parali$e Wer-· denn zumeist von ein er simptomarmen LuèG en·· ge1eitet » . L•a causa di questo cambiamento nel quaidro esterno della sifilide decorrente verso la tabe e la parali$i progressiva vede \Vilmanns corne pure Gart11er nell'influenza ·d el trattarnento· specifico,· il; quale ba coltiv.ato un ceppo speciale· di spirochfjte con tendenza neurotropica .• Questa teo ria della sifilide neurotropa, sostenuta cinquar1ta anni fa .da Morel-Lavastin e è stata rl· ' presa da ·N onne in Germania e difesa da Leva:diti e 1\1arie in Francia. L'insieme ·d elle prove e pres11nzioni che questi autori hanno accumulato tendono a dimostrar e una sol c·osa e cioè che il tropone1na dei 'P· p . ha delle proprietà biologiche di1ff erenti da quelle ,di certi treponemi prelevi~t i da lesioni iniziali. Uno ·degli argomenti addotti in favor e della loro teoria è il contrasto tra ìa leggerezza ·degli accidenti primari e secondari '1a u11a !)arte; la gravità delle 1nanifes tazioni n er vose d'altra parte n ei p. IP'. n!Ja questa r e.gola $Offre di numerose eccezioni. Si sono \·iste bant0 delle sifiltdi cutanee floride complicarsi ad a!fezioni !Paren chimatose del sistema nervoso centrale: tanto delle sifilidi attenuate non trattate, condurre alla p. p., ciò che induce nd ammettere che vi sono delle si.fili,di più volentieri viscerali cl1c cutanee, senza ·b isoguo di invocare un organotropi$1n o. Alla rarità della p. p. e ta.be n egli I abitanti dei paesi caldi, Il ei quali la sifilide abituale è florida e mutilante, si oppone la dimostrazione cl1e lo ~tesso ' ' irus dermotropo ha pro ·dotto presso gli europei lesioni nervose. L'e~i­ stenza della sifilide n ervosa coniugal e costituisce uno degli argomenti più impressionanti cl1e si è fatto ' ralere a favore dell1a dottrjna <lt~lla dualità del virus sifilitico. Constatare jnfatti una determina zjone nervosa esclusiva n ei due soggetti nei quali la sifilide è dovuta con tutta verosirr11glianza ad uno stesso treponema, equi,·ale a dare la prova che certi 'iru5 llanno nna affi nità elettivia per i centri n erYosi. I fatti hann 11 1

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SEZIONE PRATICA

contradetto l'ipotesi di un v1rue esse nzial1uente neurotropo. La morfologia del treponema tirato in causa è stata ·dimostrata essere in dipendenza dell'età delle lesioni e non un indice della affinità tissulare del virus. Più 0'1 vio sen1bra l'ammettere che non un ceppo srpeciale di t r eponem1 determini le localizzazioni sistematizzate del nevrassH, ma che esse siano piuttosto da imputare all'azione del vir11s com.u ne, favorita o modifi cata da peculiarità del terreno su cui il germe 61 SYiluppa. Gennerich più che un cambiamento, una maturazione della sifilide nel tempo ritiene un fattore importante nella determinazione della metalne la stessa terapia antisifilitica della sifilide giovane. Questa ipotesi deriva dalla spiegazione che Ehrlich ed i suoi allievi D~neux e Duj ardin avevano dato della patogenesi d elle neurorecidive osserviate do·p o l'intro·duzione dei preparati. di organici di arsenico nella terarpia antisifilitica. Al. cuni autori, tra cui Rille, Finger, Buschke hann.:> ~astenuto doversene incolpare i prodotti della loro trasformazione nell 'organismo , ma non hanno tardato ad a.b.b andonare questa ipotesi per la constatazione che in alcuni _casi in cui, maJg-ra.do la ·comparsa dell'aflfezione nervosa, il trat tamento arsenicale era stato continuato , la lesiont:? del nervo era rapidamente n1i gliorata e gnarita. Secondo Ehrlicl1. nel d ecorso spontaneo dell'infezione si va sviluppando l'illllffiunità specjfica, 1a quale controbilancia l 'effetto dannoso dei germi, anche id i quelli che ris1edono nel ner·vi. Quando però, per effetto della cura, i germi vengono annientati, viene meno lo stimo] o che provo·c a l'immunità. E nel caso che lta distruzione dei germi non è completa, quelli che sopravvivono non incontrano più alcuno o~tacolo e danneggiano maggiorm~nte i t essuti che non avvenga nel decorso spontaneo della rr1alattia. Il Sal \'arsan è bensì capace di di.struggere rapidamente ie spirochete, JPUrchè sin usato in quantità sufficiente, altrimenti la eteri1izzazione rimane · incompleta e le spirochete rimaste specialmente n ei nervi me110 accessibili alla penetrazione del rimedi o ricominciano la loro azione deleteria. Secondo Gennerich, il q11ale trasporta questo concetto nell'intero campo cle11a terapia antisi.f ilitica, qualsi1asi intervento terapeutico cre·a òP11e condizioni simili a quelle considerate da Ehrlich. 1ualunque tra.ttamento, fat~o con me1 c11rio o con salva r san, aprpunto perchè danne~­ gi.a i germi infetti vi, intralcia lo svilupa;:>o dell'tmmt111ità: ogni effetto curativo sui sintomi non viene raggiunto che ·a danno dellta medesima. /\ ser.onda l'intensità della cura, la sua influenza sulla immunità varia assai: cure. deboli la la-

sciano imrnutata; l1na sola cura forte può inde-, bolirla, ma soltanto triansitoriamente. I l tr·a tta mento che maggiormen te riesce dannoso 1per · l'immunità s~no le cure ripetute che si sogliono fare nei primi anni della malattia. Esse imJ?e<liscono lln risveglio forte della infezione · che al~ trirnenti si sareb be potuto svilupipare e avrebbe potuto provocare l'alto grado di immunità del terziarismo necessario a.11' annientamento dell 'in . . f ezione croni·c a delle meningi. Gaertner condi vide le vedute di Ger1nerich e pensa che per lo svilu1p1po ·della metalue occorrono più fattori e cioè: 1) un certo gr~do di i·p oallergiq, dell'organismo; 2) aumento di questa rlebolezza allergica a c·ausa di soppressione o di procrastinazione del mutamento allergic o provocata dal trattamento s1)ecifico· in generale. Bisogna invocare p er spiegare le dirfrf erenze ·da azion e della sifilide sui visceri delle' ragioni tirate dalla evoluzione anteriore ·della mal1r1 ttia come ~i è tentato di fare per la silfilide nervosa? Ammetteremo che una si.f ilid e cutanea ·r1orida, che una ·a llergia cutanea crea una certa imrnunità per tutti i visceri, e che un trattamento precoce rischia di aggravare l'evoluzione 11lter iore della inn 1a ttia? r,e statistiche di Fournier r>rovano, con un·~ i nd iscuti1 b ile autorità, J a grand e rarità degli. accidenti terziari dei sog·getti .sottomessi d1 buon 'ora e per lungo te1nipo ad t1n 1rattamento mercuriale. Egualmente Scholz-Saclereck da un paziente ed accurato studio ·dei casi di sifilide osservati all'ospedale ·di Breslavia clal 1900 al 192.1 ril eva che Ja prop orzione ·d egJi accidenti terziari è costantemente abbassata. che già il trattamento m rrc11riale li 1arve\ra resi re1'atiYan1ente rari e cl1e la proporzione è ancora pi1ì dehole do1pQJ> impiego del salvarsan. Prokapte cllov d ella cli11ira cli !\1osca su 600 ammalati di nenrolue, ha cons tatato un insurffi·ciente trattamento n el 63 .. 67 °,{, e soltanto n rll'B,76 % un trattamento élccurato. Gli stl1di sulla stfilide sperimen1nl e del coniglio ripresi da Bro\vn, P earce, J\olJe ill111ninerehhero di nt1ova luce la patologia ·d ella sifili·de. Kol 1e è riuscito •'l rt imostrare come nella maggior parte dei coni·g]i, nei quali 1'innPsto non dà segni di attecchimento Jo cale, le gihiandole linfat iche prossimiori ed anche quelle lontan e sono inv~1s e dalla spirochete, cosicchè inoculate a conigli sani ripro·ducono la · malattja. l{o11e chiama Null er l'anim·a le che si trov.a in condizioni di infezione generale senza presentare od aver presentato mani)f estiazioni este!'ne. Nulla vieta ·di 1pen~are che nell'uomo possa ·v erificarsi lo stesso fattò che Kolle ha dimostrato neJ coniglio: che si abbiano ciorè, in alcuni casi aJmeno, delle infezioni subdole, senza manifestazioni locali e ge1

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nerali, e ch e in patologia possano esservi dei N11llern com e in quella sperimentale. Si potrebbe -da ciò pensare che wppunto queste si1filidi asintomati~h e permeittano il determ.in1arsi d·i affezioni viscerali e r1ervose, I per'chè sfuggono al -trattamento. D'altra parte, non vanno trascurati nella s1pi egazione ·delle speciali lo·calizzazioni del virus siii·l itico fat.tori acce$SOri. Così la si1fili·de, la quale sola tende a sboccare ·alle lesioni classiche gommose e sclero-gommose, genera ·delle sclerosi v1sce:vali quando è aS$OCi.ata al·l'alcool, che ha gran parte nella eziologia delle affezioni -car·diovascolari, n ervose. epatiche; il saturnismo ed il '.talbagismo agiscono nello stesso sen~o. Il problema si complica in una certa misura ·per le condizioni fisiologiche. Ac·canto a malat·tie propriamente ·dette non si ·deve r1levare l'importa·n za dell'età, della senescenza degli organi?

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Gli anni ~corsi la si.filide visceriale è stato og-g·etto ·di parecchie compilazioni iStatistiche. Hu'bert ha stabilito ·dal mater1ale ·della clinica di Romberg che il 13 % del numero totale degli ammalati offrono questo o quel fenomeno di J ue vis·cer aJe; Wittgenstein e Brawitz 11anno tro'v ato il 7.54 % .dal materiale della clini~ a di Golsch eider. J_,a compilazione necrosco1p·ica dà senza d u~1bio una ci.fra bassa: cosi .ì\1ierccl<i e ha co n~tu- \ ' tato il 0.71 % ·di lue viscer ale su 21245 auto.psi e, Gur]ch il 3.5 % su 23.179. ·N etscbaew e Eward su un nt1mero ·di 15,767 ammalati ·d ece·du.t i all'ospe-d.ale di Lenin.g rado dal 1912 al 1924 banno tro. vato sifilide in 437 casi e cio,è nella proporzione d el 2.14 %. Que$ti 1autori hanno constatato che jJ primo posto fra le malattie sifilitiche ·è occupato ta11to negli uomini come nelle donne dalle ruffezioni dell'ajpip1arato car-Oio-vascolare; al seçon,do posto si trovano le affezioni n ervose negli uomini, del fegato nella donna, -al terzo negli uomini quelle del fegato, n ella donna qu elle del n evrasse, al quarto . posto quelle dell'ap1parato respiratorio. La frequ enza generale delle mal1Attie interne di origine sifilitica è inferiore a qu ella d ella tubercolosi (15 %) e del cancro (7.54 %) srcondo le statistiche anatomo-patologiche di \V i tgenstein e Brawitz, Netscl1aew e E-vvard. ~on mi risulta che l'argom ento .della sifi}jcie viscerale si a stato oggetto di studio stiRti stico in Italia e tanto m eno in Puglia n el periodo pre. e po~.t-.b elli co, ·dimodochè vengono a 1nancarmi dati che a\rebbero potuto serYirmi di confronto in questa mia compilazlione. per stabili[I'e in

quale rnodo la guerra a·b bia influito sulla frequenza della sifilide viscera.le. I dati che riferisco sono stati desunti dalle storje cliniche degli 1ammalati ricoverati in Clinima medi·ca e dal materiale dell'a1nbulatorio e Clinica ~eurologic·a, e da quello dell'ambulatorio e Cli11ica denmosif]lopatica. Per avere dati piì1 r'l~p ondenti alla realtà ho creduto o1pportuno riportare i dati per·cen·tuali per il no.stra am.b ulatorio al numero totale dei luetici vis]tati, esclu. <l e11dovi i casi di dermatologia. Date le difficoltà di porre con certezza la diagnosi di lesione viscerale di origine sifilitica, non essendo sufficiente come si capi~ ce agevolmente un solo criterio, mettiamo per esem.p io quello della reazion e Wasserm·a nn positiva, ho limitato le mie in·dagini ai reparti clinici sopra citati, dove acca11to al cri.t erio clini-ca non man.ca quello della R. W. e della cura. In questo mio stu·dio sull1a sifilide viscerale riporto ancl1e dati rid'ere·n ìi$i ad ammalati della clientela privata ·del mio maestro, ip•rof. Mariani, il quale ha vol11to molto gentilmente comunicarrneli. ~i essi non ho tenuto conto nello stabilire la perce·n tuale, la quale sarebbe p]ù elevata di quanto ri sulterà. dall'.u Jteriore dis posizione, se malauguratamente gli am·m alati non si sottraessero alla n ostra osservazione e non rifuggissero l 'ospe·d alizzazione. 1

Su un numero compl essivo di 1666 ·a mmalati visitati nel triennio 1925-27, 190 presentano segni indubbi ·di sifili.de visicerale cio·è nella propor.zione de11'11,4 %; ·gli uo·m ini raggiungono la cifra di 150, le donne di 40. T·a nto per gli uomini come per le donne tra le alfcf ezioni sifilitiche il primo posto è occupato dalle maliattie del sistema nervo~o, gruppo nel quale co~ren.do le affezion1 parenchimatose, ta:be e paralisi, ~e form e vascolari e le meningee; al secondo posto tanto P<'r • gli uomini come per le donne stanno le aff ezioni dell'apparato cardjo-vascolare ed al terzo quelle del fegm.to. •

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mia sta tisti.ca le car·dioipatie 1 sono raJJ)pre1Sentate da 9 ca.si sni quali per breYità non riferi~co dettagli, ma cl1e consi•derati assieme costituiscono quel complesso sintomatico ch e va dialla lieve in~uf­ fi cienza organi ca delle sigmoidi senza ipertension e. caratteristica questa delle affezioni non sp ecific11e , alla insuifficienza s ubacuta del mioc:lrcl io con di&pnea continua e parossistiiea (asm::t si filit iC'o di Rosenfeld' . alla ii1suffici enza grave A pparato

Cardio-T' ascolare.

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.:::EZIO.NE PRATI CA

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con ede111L Debbo porre in rilieYo che in tutti questi casi non manca inai la ortite, e ciò induce a ritenere che ad essa sono ·assoc]ate le lesioni Se piassia1no allo stu·d io (Jella aortite, questa dei fini rami va~colari intracardiaci, per cui appare rap·p resen tata ·da 23 casi pi'L1 12 del 1prot. non si può iparlare di ,-e!'la e propria miocardite, :\I ariani, pio·è i1ell a 1Proiporiiione d ell '1 e 4 %. termi11e che imiplica l'intervento di processi in~egli u omini la aortite ·è più frequente dai 501 fiammatori, rna piuttosto di una reazione degeneni 60, co rnbinata in•circa la m età dei casi ad· rativa consecutiva a lesioni nutritive. Questo ci aneurisma, r elativamente ,frequen.te appare pur e insegn·a a ricercare metodicamer1te e a ccurattadai 30 ai 50 anni. ùa maggiore frequenza della n1ente i 5egni della aortite che ass umon o qualche n.ortit~ oltre ai 50 ann i, non può rportare. ad esclu~ volta un posto ~econdario n el complesso sinto cler e la natura sifilitica per ammettere quella: • matico, deviandoci ·dalla diagnosi eziologica. ateromato~a, perchè nei n ostri crusi oltre a non· In due ammalati del ·p rof. ~lariani, l'intervenfA) poter precisare l'epoca del con tagio, neanche è· cli alterazioni vascolari nel determinismo della possibile stabilire l'inizio dei ·disturbi. Gli uo1niooar·dite (cor bovinuo1) viene escluso dall'esa, mini son o colpiti in modo p1revialente, nella pron1e clinico e radiologico; Ja cura specifica clà otporzione <1ell'80 %. Si è voluto attribuire all'altimi risultati, specie in uno nel quale la miocool, ol 1abacco e forse alle intossicazion i alicarrJite era complicata a scompenso epatorenale. mcr1tari ed a lle infezioni ·b anali questa localizTutti gli AA . sono d'accordo n el ritenere che n on zazione elettiYa per il sesso maschile. Che lec'è sindrome cardiaica che non possa essere caintossicazioni, l'ipertensione si ano altrettante gionata dalla lUe: oltre l e alterazioni n ella !orza, ca11se adiuvanti, non c'è dubbio; ma sono esse· anche quelle del numero, d el ritmo d elle contraun a&ente di localizzazione? Di qui aid invocar~· zioni dalla aritmia extrasistolica alla fibrillal 'esistenz1a di una si.filide più specialmente aor' zione a11ricolare e dal blocco in completo ai1la tira , non c'è cl1e 1ln passo. Si parla tanto facilsindrome di Ada.ms-Stoclces. mente di s i·fili·de dermotropa e n e11rotropa, che Orbene, questo caipitolo cli patologia ~ifjlitica · si è estesa all'aorta questa affinità elettiva' di app'lre necessariamente ristretto, perchè le pr ov~ certi ceppi di treponemi. Heitz aro.m ette come • dedotte dalla presenza d ell'agente patogeno, dal :p ossibile qt1esta $pi egazione, rigettata far.maltipo delle lesioni abitualmente man cano: i tre- , rnentP da Péli.ssier e Grénet. P er Klotz i vasi ponemi non si constatano che molto eccezionallinfatici d ella parete e6terna ·d ell'aorta formano m ente, sia perchè r ealmente manchino, si1a per~ un Eistema in tricato, comuni·cante coi gangli virllè siano sfuggiti all'osservazione, come ammetcini, m ediastinici; così l'aortite con periaortite tono ~icolas e Fa vre, J aquet e Sézary, in sedipenderebbe •da lesioni m ediastiniche. Willmans g-uito alla 1oro degenerazione in trrponernoli~i. in voca la presenza di gran·di .quantità ·d i sangue D'altra parte, quan·do le lesioni sono antiche, infetto. Grande im(portJanza aoqui·s ta nei nostri come òi r egola, esse hanno perduto la loro percasi la constatazione o di una c ura scarsa o delsonalità origiruale, e quan·do sono recenti non l'ignoranza del contagio. L.'aorta a:ddornir1ale è presentano per questo dei caratteri specifici i n~ colpjta tre volte, dall' aorta toracica il tratto didiscutibili. Noi sappiamo in fatti elle le micosi s-rend ente cinque volte. In tutti gli altri casi il realizzano delle produzioni embrio11arie in tutto tratto ascendente, combinato con in$ufficienza $imi li ai follicoli si.f iloi1di, e che le neoplasie sidelle si~moidi in qt1attro casi. filitiche possono contenere secondo Nicolas e Favre, Hullen e Letulle, delle cellule ·giganti A PPARATO DIGERENTE. analoghe a quelle della tubel'colosi . . In un am-' malato r icoverato n ella nostna clinica con feFegato. - Se 1alcune osserv·~zioni antiche m.onomeni di asistolia l'esame radiologico dette i strarono l'azione della sifili·d e sul !fegato, è in seguenti risultati: aorta opaca ispe~sita, poco real tà con Ricol'd e Rayer, cl1e incomincia lo elastica nel suo tra tto · discendente; aumento di 6 tudio della sifili.de epatica, studio perseguito da volnme dell'ombra car1diaoa molto S!P tccata tanto Freri1chs, Gubler, F ournier, Lan.ceraux, i quali a destra quanto a sinistra della linea mediana; i hanno precisa.t o le l esioni ed i sintomi. Nuove <'ontorni del cuore non sono differenziaibili nelle r ]cerche banno . contribuito a precisare i rapporti parti corrisponden ti ai ~ingoli segmenti, i mardella sifili•de con le cirrosi e S'Pecialmente con gini pulsano debolmente. In conclusione, il rela cirrosi atrofica d el tipo alcoolico. L'a.lcoolismo perto di una pericardite, senza escludere d el tutto t1a tenuto per lungo tempo il primato nel cauna forma di cor-bovin11m. E tale pericardite capitolo del1·a eziologia e mentre lo spirito investigionata da sifilide nel nostro caso? Tale eveo-ativo di autorevoli OS$ervatori si ingegnava a nienz·a , sebbene molto rara e molto discutibile, ;co,:irire 1' elemento · noci YO, la vera causa patomerita di essere segnalata. 1

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IL

PO!.ICI . 1:-~ICO

l 'oss er\'aziop e condusse all'accertamento della coeshstenza ~r equ e nte di formazioni tubercol ari (polmonari, pleurirc he e peritoneali) co11 l a c irrosi del fegiato. Questa nuova n ozione orientò gli osservatori v enso una seconda via .eziologica, la tu·b er colosi. L'accesstone della sifilide sulla cirros1 epatica, dominio che le era ·stato in altri te.m·p i inconsi·d eratamente chiuso è •Ora ammesso, grazie specialmente ai lavori di :Letulle. Di sette casi di e1patite sclerotizzante, sei so110 ·a forma atrolftc·a con •ascite ed un a a forma ipertrofi ca , tipo Hanot. Sono colpiti in proporzione ·-eguale tu.tti e due i sessi. Di tr e donne una è di 2'4 anni, la seconda ·d i 40, la terza di 51. :lUe$te due ultim e ignora·v ano di aver contratto la malattia, l'altra si era contagiata quattro anni prima e si eTta curata scarsamente. Degli uo,m ini , uno di 26 anni contagiato sette anni prima s'era ~uTa:to con die1ci iniezioni ·di calorn elan o; man. cano noti zie precise degli altri tre. L'inrfluenza con comitante .alla silfilide della intossicazione alcoolica, alla quale da alcuni auiori non si vuol r1nun ciare per $piegar e il determinismo della sclerosi, non 1p uò esser e invoc·at1a n ei n ostri casi . Negli altri casi di lo,calizzazione epatica della infezione luetica sono com1)r esi: 6 casi dì epatite sclero-gommosa, dei ·qu ali 4 ben efi ciati subito dallo stovar solo ' u na . 'J)eri epatite. tre casi di epatite parenchimatosa a cuta del perio·do recente della infezione con ittero , brilla~temen.te in.fluenzati dallo stoVtar-solo, 4 casi di epatite paren chimatosa cronica (fegato gros~o. duro, solitario ·del periodo tar-divo). In 4 amm.alati (uno di epatite acuta con ittero e si1filoderma roseoli co; 'Un o di epatit e :atrofizzante; 2 di ep atite cr onica e mononeuriti ·scia tich e} fu osservato intensa glicosuria, ottimamente inifJuenzata ·dalla cura specifica. No11 fu possibile precisare p er qUJanta parte entrasse il fegato o altri visceri n el distur.bo del ri camb io idrocarbonato. \Ierita di essere richiamata l'attenzione sulls 1'orme chirurgiche della s ifiltde del fegato , come le chiamano gli autori !francesi , cioè s ulle pseudo colecistiti calcolose figuranti con due casi, e "Sulla epatite febbrile , osser vata in un giovane di 28 anni il qu<ile ebbe febbre a tipo continuo-remi ttente dur ata, sal\ro tem1poran ee remi6sioni , -per 8 m 8S i, in con comitanza. di una miocardite, aor tit e, gorrrrr1e cutanee multiple, ipertro.f ia rl e 1 fegato; tut ta la comipl ess a sintomatologia fu ra· pidamente influenzat a dal trattamento speci!i co. P oro con osciuta ancl1 e perchè non ba ni ente d i -car atteri stico è la forma pseudo-colecisti t ic a. n ella qu1a le I'inizio doloroso è tanto lento p er una t ensione cr escen te dell'eJpigastrio e dell'ipogl\n a,

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[ANNO XXXI \ y, F ASC. .t3 J

co.ndrio ,des tro, tanto brutale con irradiazione al braccio .ed alla spalla destra, temperatura elevata, difesa mu scolare, tim.p anismo, dolore nella regione vescicolare, che può es$er e sensibile in totalità. Giiammai un errore sarà più scusabile che in queste forme pseudo-vescicolari. Stomaco e Intestino . - La sifilide gastrica è pr.esente in quattro casi : due uomini e due d·onne . ' Un uomo a 54 anni , a due anni daI contagio, ha iperclori·dria con reazione Wasserrnahn, positiva comiplet.a, 1'1altro uomo e le due donne presen tano .segni banali di ·dispepsia. .Si può emettere la diagnosi di s'ifili·de gastrica a fonma di~ipep­ tica, specie nell 'ammalato, nel quale l'esame del ch1mismo gastr ico rivelò aumento di acido clori1drico, mentre generalmen te si r itiene che è proprj o l' i1pocloridria cl1e è frequente nella sifill rJ e ga..c;trica, qualun1que tipo e~.sa rivesta? Juanta. parte spetta alle alterazioni epatiche in questa fenon:·Pnologi a ? Comun1que, attualmente come ai temipi di Four.nier non si possono e~i'gere sin· to,mi .speciali di sifili de gastrica, ciò che condanne~ebbe a non diagnosticarla . Man cano o'S·servaiioni ·di linite gastrica e di ulcer·a ritenuta quest'ultima da Castex di natura ~·ifilitica nel cento per cento dei. eia.s i. Du e donne si {Presen. tarono all ' osse rv~zione del prof. Mariani accusand o crisi dolorose accessionali a carico dello $tomaco. l ,'esame obbiettivo non r ivelò sintom i tabetici, all' esame del chimismo gastri co mat'· carono segni di qualsiasi alterazione, la reazione W. fu ipositiva completa. Rapido miglinramento si ottenne con la cura stovaI\5oliea, gua r igione definitiv1a con la medicazion e b~smu ti1'U n elle du e pazienti, n elle ·quali pare logì·co ammettere una alterazione a carico d el ·simpati L- ù \\rldominale. Non tanto rare appaiono le en t ~ropa­ tie $ifi1iti che , dal quale gruppo esclud o le for1ne ·del p eriodo se·ttiieemico ·della infezioil ?, cr•r1 diarrea frequente, tenesmo, dolorabilit='t diffusa al· l'add on1 e. dovute aid esantema, com e abbiamo pctuto osser\·1arne in clinica un cas o in nn ·pa•ziente n el periodo recente ri~l1a infezione, c0n siiiloderma papuloso , nel qu<). ir c1ur ant,3 la curn 1b ismutica comparvero i :i nt . 11 ni sopra ricordati, che in primo momento si era tentati di imputar e al bismuto, la sommin1 ;;tr-iz~ on~ ininterrotta del ql.1.a.le portò ·alJ a scomparsa dei disturbi: 1\tlerita ·di essere ricbia1nata l'·atte11zjone su ltr1a spe1ci1ale localizzazi one ritenuta a iutt'og;.ri m0l1.o rara, e cioè sull'ul cera (!l10<lt>ttale. Tale for1na !"abbiamo riscontrata 4 volt.e (tre uou1ini ed un·~ ·donna) e $ Ì presenta due volte dai 2~> ai 30 anni. una volta a 47 ann1, una volt.a ai 5~ an11i. g desi rterab ile che ·1ano eseg'u 1 ~ • ricerch e 5istPJI1atic!\e e "ta tisticl1e, e !'esami:> istologico dei mnr1

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(ANNO

XXXI\1 , F ASc. 43]

SEZ IONE PRATICA

gini delle ulceri capitate all'atto operati~·o allo scor>o di poter clire l'ultima parola sulla qutstione e per evi~are quasi sempre gravi operazioni. I .a sifilide de11 'intestino ,è stata osservata clue Yo1te: sj tratta di un uomo ed una donna. presentanti una enterite fe.b brile a ,f orma cr onica con rjacutizzazioni a breve Gcadenza, con scariche diarroiche dolorose , m11•co-purulente, con r eazionP. ·v.l. IPOSitjva co·m pleta. La febbre e i s uaccennati disturbi scompaiono definitivamente con la cura speci.fica. Il sin toma di fon·do è in queste come n elle classiche osservazioni di Fournier, la diarrea persisten te, ribelle, cronica ·ac• compagn nntesi a .coli1che. Molto interess·ante è il quadro clinico di un ammalato r icoverato in Cli ni ca 1ledica. Da un mese avverte dolorabilità diffusa all'ad.dome, senso di ipesantezza all'ipo<.'ondrio sinistr o, di arrea, feci colorate norm1al rr1ente, 11on san.gue, n on vomito; rapi-do dimagramento, non febbre. .t\11 'esame obbiettivo dell' ad· -Oome si rileYa meteorismo, si palpa una m assa n on bene delirr1itabile all'ipocondrio sinistro. L'esame radiol ogico dimos.tr a una ristrettezza ed . nccentt1azione delle austre discendenti d el colon in co11fronto degli altri segn1er1ti di destra cl1e appaiono dilatiati: flessure in sito. L'arrrmalato ùi 50 anni n ega lue, la rea zione \V. .è po5iti\ra comip!eta. La m edicazion e arsenicale porta ad una rapida s11arigione. Si tratta in questo caso di una infiltrazione gommo~a del colon discen dente, il cui sintoma fon damentale è l1a diarr ea persistente a ccompagnantesi soYente a coliche. ·:)uesta localizzazjone è m olto rara, tanto che alcuni trattatisti non ne fan no cenno. La stenosi sifilitica r etta1 e è ~tata osse!'viata in tre volte a tre donne . . 1

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quali esisteva albuminu ria comp1icata a cilin.d ruri a, comparsa a breve distanza .aial contagio, i risultati tera.pe11tici negli altri sono alquanto incerti, ~ ciò n on concorre certamente a ri~chia­ rare e a precisare il dominio della sifili·d e renale. Il decorso d ella sifili•de ren·a le non ha nulla d1 caratteristico che rende possibi1e di di1ìfer enziar1a dalle mialattie renali di altra origine. .si deve ·d ire perci ò, come fa Burger, che la nefrite che si manifesta n ei sifilitici è in molti casi una malattia banale? Che non va consi.derata come un ~inton1a della spirochetosi, la quale prepara soltanto il terreno per la malattia renale? E una. qi1estione qu esta della sifi1i·de reniale che atten·de ulteriori studi. A-0 ogni ,ffiodo non si può chieder e sP11npre soccorso per la determinazione della causa ezi ologi-ca ai risultati ·d ella cura, della quale saranno benefi,ciate, com e è facile comprender e, le albuminurie e le cilin·druri:e del tPerio·do r ecen te della infezione, m entre nelle altre forme di nefriti croniche, il beneficio n on si può apip ale$are. Occorre perciò ricer care tempestiv1amente le altera zioni r enali e curarle attivamen te.

La s~fil~d e del J)Olmone negata da Laenn ec, ammessa grazie ai lavori di Vircho\v, Cornil, Lancer aux, Letulle, Sergent è ancora 1nal conosciuta e non diagnosti·c ata e passa soven te per tuber colosi, l' tdea d ella quale domina sempre in patolo·gia res1piratoria. Le prin cipali form e clinj cJ1e $Ono: l•a bronchite acuta , la fo rma bronco-pn eumonica simulante la 1isi galoppante e delle forme croniche, la ·b ronchite cronica. la pseu·do-tubercolosi. Nè il d ecorso della malattia, n.è l'esam e fisico p ermettono la d iagnosi di sifili·de, la quale potrà essere cono, s<'iuta ~oltanto se è ricercata. Ogn i \ olta che in t1n ammalato con sintomi di tuber colosi polmonare , n ell 'espettorato non si rin vengono dopo ri 1petuti esami ba:cilli di Koch, la s~fili1 de deve es~ sere sospettata e cu rata. Tra il materiale a m~a dispogizion e non h o riscontrata alcuna di queste forme e ciò è dovuto .pro1b abilmente alla circostan za che gli ammalati sfuggon o alla ospedalizzazio11e e alla osserviazione prolungata. n ecessa ria in qu esti e.asi . I casi che riporto ~ono do\'uti alla corte$ia del mio Maestro. Si tratta di: u n ca.so di gorn1na uni·ca· vol u1ninosa (grosso focolaio di pseudo epatizza zione alla base del lobo destro) , r eazione \ì/. positiva completa, migliorato rapidamente con la cura specifica; un caso di peribronchite diffusa, manitf estante~i clini1Cé:lmente con tosse, scarso escr~ato sianguigno, assenza <.iel bacillç> di l{och, i·drarto del ginocchio sinistro, iperi o~titi tibiali, sifiloderma cutaneo figura to, R. \V. positiva completa, il t utto inodificato rapidamente dalla cura speci fi c·a; un casr. Apparato respiratorio. -

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n erte . - La si!ilide de1 rene è presente in 7 casi cioè nP.lla proporzion e del 0,42 %. Delle 1esioni r enali di tale natura, due volte si osserva la n efrosi, una volta la nefrite album~nurica semplice, una volta la n efrite idropigena, tre volte la n efrite azotemica. Co1nparve la nefrosi n el periodo re centi~simo della in fezione in un giovane di 20 tanni con periostiti multi1p le, sifiJoderm·a roseolico. L'esame dell'urina rivelò u11'albuminur ia intensa e cilindrur ia di n otevole grad o che scomparYero r api·dament e con la cura specifica; n el second o caso la stess.a for1na ~ppare a di~ta nza · 11on ben e precisata dal con tagio, conserva t1n decoI'SO croni co. La neifrite azotemica colpisce ·u na Yolta, un uomo di 30 anni dopo ·dieci anni d11l contagio, una volta una donna d i 60 anni , una Yolta un uomo di 51t anni; l'albuminuria sem-plice esordisce in una donna di 40 dopo •dieci anni dal contagio. Eocetto cl1e n el primo caso, -e jn 6 ammalatj del prof. ì\1ariani, in due dei 1

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Il POLTCLfNJCO

di peribronchite diffusa con adenopatie ilari con~tatate

all'esame radiografico, accompagnantesi a febbre, tosse con escreato muco-purulento, ematico, assenza di b acillo. di Koch, R. W . positiva completa, rapi·d amente migliorato con 11a cura specifica: bismuto e arsenobenzolo; un ca so d1 ~eudo-tubercolosi in un uomo di 48 a.nni presen tan te emottisi ripetute con leggieri rialzi termi.ci, reperto r·adiogl"afico di piccoli focola i scleroti·Ci peril ari e dei lo1bi jnferiori, assenza del bacillo di Koch, migliorato c on la cu ra speci.fica1nercurio-b ismuto. Come si vede, non v'è alcun segno che permette di affermare 1a colpo Gicur0 Hl natur a sifilitica di una pneumopatia. Vi sono <lel!fl ragioni che la lasciano supporre. La m edicazion e sp ecilfica farà scomparire ogni dubbio.

1 .rA ~~O T

f·• \l t·' A:..,C ... '

na . D i n1eningo-n1i elite sono colpiti tutte e dieci IP. volte uomini prevalentemente da 30 ai 40 1a nni. Da po1ineuril.e fiifilitica a for1na tetraplegica t; colpita u11a donna di anni 30, n on alcoolista, con R. V\' . ·I- + +, migliorata raa>i·damente con la cura R rs c no ben zo1i ca. '

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P assando a llo s tu.dio dei r a:gporti tra inso"genza di:i~l0 affezioni viscerali B nervose e d ecorso delle localizzazioni .cutanee della ·spirocheto~i n on traviiamo ·dati abbondanti , perch ~ ge11era1men te n elle storie cliniche non ' ' 'è fatto cenno. P erò indirettamente, cioè r i!eren·doci ai dati relativi alle cure, sarà possi1bile emettere un giudizjo Slllla quistione della patogenesi delle localizza• zioni viscerali. In un giovane di 27 anr1i con ..c::;istenta nervoso. - Come accennavo iprima, fra aortite, m iocardite, mielite, furono osser\·ate go·m le mal.attie or·g aniche cagionate da sifili.de 11 rn e multiple dif,fuse; in un caso_ di erniplegia <.lepr imo posto è occupato dalle a.ffezioni d ell 'asse st.rR. micro,fSornrn c della pin11a nasale ; in ttn terzo cer ebro· $pinale: arteriti, m eningiti, aJff ezioni paca..;;;o i nfjne, p eribronchi te, idrarto del ginocchio renchin1ato~e .sistematizz ate, tab e e paralisi, n ella dec:;tro , periostiti ti biali, sifiloderma figurato. 11 n roporzion e del 5,4 %. marito ·d i 11na paziente rico veràto in Clini ca per !polineurite sifilitica motoria pura, a for1na tetraSi tratta di: plegica, prepentava un leu coderma . siifilitico . del Uomini Donne Casi c011o. Di dy e alW'i coniugi, la rnog11e contog1•ata 38 r\rterite cerebral e . 27 11 all 'epoca del matrimonio, quando Ja malattia 18 Paralisi progre~ s i,·a 1 17 esordi con un sifiloderma r os€'olico, è af1fetta da z.; 4 Tabe dorsale . 21 ta.b e dorsale, .m entre il marito attua1mente è in· 10 10 Menir1go mielite • denne da disturbi nervo~i. 1 1 Poli n euri te Queste due ultime osservazioni, e special1n ente la prim•a, depongono n ettamente co ntro l a esiT otale . . . 92 ~ tenza di speciali virus. J....a constatazione che una dis·cre ta percentuale Non mi ·è possibile stabilire il tempo decorso di ammalati ignora di aver con.tratto la sifilid e d·a l contagio alla comparsa ·delle varie affezioni, e che in gen erale, quelli che ricordavano di es1>erchè lnancano dati precisi al rguardo e cons€' ser$ene contagiati, si sono curati molto scarsagu en t8mente a·oquista un valore relativo la determente '. jnduce a.a essere riE=er vati· n ell'amrnet ter e m i n azione dell' epo·ca del loro esordio. In generale, IP. ipotesi, certamente jngegn ose, rt i Genner ich l'arferite prevale dai 30 ai 40, J1a p. p. e la tabe Gaertner, secondo i qu1al i le a ffezioni n ervose sidai 40 fii 50 a nni. Il 20 % di que~ti am1r1alati sten1atizz.ate non si svilup1piano riel d ecorso sponig-n .. ora i1 contagio, cifr·a alta in ·p aragone del t.ane.o ·della sifilid e ma derivan o da una infezione 1'11 ,6 ~& della statistica ·di Procoptschuk, e del 10 % la q11ale è stata t rasformata dal t rattamento spP.- · di quella di Kowalscsk ; 1'80 % ha fatto cure ctfico m~di· co, come pure non si può accettare Ja scarsissim e e mo·l to irregolari. L e forme di arteorja di \Vilmanns, che l'esist en za e l'aumen to . terite cerebrale sono in num.ero preponderante di qn este mal al tie sta ·dovuto ad una si.f ili de t rae rappte8entate da 38 casi : 27 uomini e 11 donsfor111atasi gra·d atam ente ·da iparecchi decen11i in ne. Semeiologica1r1ente si tratta di : 20 emi1plen eurotropa a cagione d el trattamento ~pecifi co, gi.e destre più o m eno complete, dell e quali un 'l perchè noi vediamo s p esso Ja sifili,de d ecorrere con af3sia motori a, una con afa~ia sensoriale, con 1 c~ratteri di una sifili·d~ c utan ea fl orid1a. Ulla con afasia m otori1a e sen sorial e; 12 emiplegie l"ini~tre più o m eno con1plete; 5 a ·fenome nologia CO:"iSIDERAZIO•N'I E .CO~ CLUSIO:\I . caratterizzate da accessi convulsivi. jaksoniani Kotevolr contributo alla cifra totiale ·d elle n euro11 dominio della. sifilide, tu tte le con -eg-nenze patie si filitiche viene portato dalla tabe dorsale -s ni visceri non son o ancora conosciut e e sopr a. ch e fig11ra con 25 casi, ·dei quali 4 donne con tutt o e~istono n um er ose affezioni che il medico form e. conclamate. S·u 18 ammalati di paralisi crccJ c qn:i.lche volta si.filitic11 e r r h e lo sono jo prog r e~si Ya una sol volta s i vede colpita la don1

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SEZIONE PRATICA

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maniera abituale. Le alffezioni cronict1e dello stoFOUQUF.T. La sifilide del c·u orc e de i vasi sanguigni. Vigot, 1924. maco e dell'intestino , specie le ulceri duo·denalt GAERTNER. Zeit. f · Hyg iene u1Ìd Irifekt., 1921. e secondo Castex quella dello stomaco, sono della GENNERlCfJ. L a sifilide del sist cnia nervoso. Citato stessa natura e curabili col trattamento specifico. ·d a PHIL IPPSON. Poltclinico, Sez. prat., n. 1, 1926. I. a Jocalizzazion e della spiroc·h etosi aippare sott0 GOLAY. La patologia generale della s'b;"ilide. Vigot, 1926. la nuoya luce con sinto1ni po·co caratteristici, poLETULI.E. Mon°de ì\tlédical, aprile 1925. tendi) essa rivelarsi con la semplice di$pepsia, GRENET Ecc. Le sifilidi viscerali tardive . ~Iascon la pesantezza all'ipocondrio, con la pseu·doson, 1927. .. colecistite calcolosa, con 11a febbre ad andamento LESSER. Biologia della sifilide. Me·d. Kl., 44, 19·26. ·lVIARTEf.I 1. Sifilide igriorata e strana. J1d·elson, l.923. irrego!:ire, insomma n ella forma pseu1do-chirurKOLLE ed EVERS. Sifilide sp erimentale as'lntoma!5ica come la chiamano i francesi. Per ciò che tica. Deut. lVIec1. \Voch., 2-4-1926. rirruarcla la. causa delle affezioni viscerali in ge~1ALI.E-Y. Allergia cutanea nella sifilide. Ur. and nerale, 1a constatazione che 1'80 % .degli amma- . cut. RP·v., maggio 1926. PHILIPPSON. L'indole della sifilid e e le ve dute molati , i quali non ignoravano d 'aver contratto la derne F7.tll a medesinia. Poli-clinico, Sez. rprat., maliattia si è curata po.co, sia con preparati mer1-19~6. cur·iali c11e nr$enicali, parla contro l'affermazione PASTNL uperinfezione sifiliti ca. Gior. It. Malattie che l'introcluzione nella cura della sifilid e ba ·della pelle e ''en~ree, 3-1927. SGZARY. T.1a sifilide nervo.sa. Masson, 1926. fatto a11mentare il numero delle gravi a:f.fezioni sr~roN. Lrt pluralità dei virus st./ilitic1. ,i\nn. Derm. sifilitiche tardive, e peflciò l 'infezione r esa la5-6-J 925. tente perchè parzialmente vinta dal farmaco non TRUFFl. f ,e più recenti acquisi~ioni nel campo ne rappresenta il momento ·determinante. della .C\ifilide sperimentale. Rassegna ClinicoScien ti.fioa, 4-1927. . 1'on p::.ire si possa escludere una modificazione ZIRONI. Terapia. Ist . .Sier. Milanese, 1926. dP1le r eazioni immuni·tarie successive all1a m e.diVAQUEz. Le malatti e del C7.tore. Collezione Brouarca zi one arsenobenzoli ca, ma questa quistione po·del, 1924. trà e doYrà essere eh iarita da !prolungate ed acWILlVIAN~S. Zentr. f. Hant. un d Gesch., Band 22, pag. 1. cur:ite 0SS(lr,·azioni di indt~;idui cnrati intensa· mente ro11 preparati arsenobenzolici. Si dovrà inoltre tener conto delle reazioni disposizionali indi,·i<luali, del tem.p eramento morboso. come OSSERVAZIONI CLINICHE. nelJe altre malattie in.f ettive anche n ella sifiltde l 'inrl agi ne bi ologic1a deve consid erare le alteraOSPEDALE MILITARE PRINCIPALE DI ROivlA zion i elle si determinano in seguito all'azione reDirettore: colonnello rncdi:co JACONO. ci1proca dell ' agente morboso e d ell'organismo atCont1·ibuto alla bism11tote1·apia taccato. L'ag-entr morbo so è la causa esterna della malattia, l'organismo ne è la causa interna: la nella sifilide. m.alattia risulta dall 'azione ·p atogena dell'agente lVlag.g. m e.dico MAt~IONE DOGALlNO, ca:pp reparto. e ò1all a rt>azione. Oggi c·h e si torna a valutare con criteri più razionali e temperati il valore di .r 1composti bisrnuti<;i intro1d otti nella ter3.ll>ia delcerti fattori interni, disposizionali, d'individuo e 1a sicrili·de, dal punto ·di vista chimico-d'aiJ.'méllcoloòi tf>sst1to, oggi cbe la mo derna patologia ha imgiico, si possono djividere in due ig:r;uppi: 1) quelli par<"i to a n on cercare la causa ·di una malattia, i11 cui il Bi, per legami organi·c i as·su.me funzioni ma 1~ costellazione ·di condizioni detenninainti la di m eta-lloide, di aci·do, e fa parte perciò di maliattia, potremo incominciare a portare un po' un nucleo organo-minerale elettronegati,ro (tipo di 1nce nella co11.g,erie dei fatti acquisiti, nella Trépol); 2) .quelli in cui il .Bi ·l1a funzione basica ~piegazione dei .quali al fattore in·dividu·a le s'·è o metallica e costituisce un nucleo elettro1>ositirvo dato e si ·dà scarsa o n essuna imrportanza. (per es. i sali costituiti ·dia 1Bi combin·a to ad un . aciùo minerale od oDgani.co). PRIXC.IP ..\·L I LAVORI CON S·ULT ATI. Seco11·ÙO Levraditi, N·i:c.ola11, Mme Schoen, i pre. para ti l'ii&m·u tici a·gisco·n o sul treponema solo ARCANGELI. La sif ilide come cagione di malattie cron.iche neila seconda metà della vita. Poltcliquan1do abbi an-0 ·assunto, in !3Pguito a fenomeni nico, Sez. praif.ica, n. 5, 1925. chimico-biologici cl1e av,ren g1ono nell'organismo, BALzER. "f\lalndies Vén,érlennes. Trattato BROUAR· una speciale ~onrna di comrposto proteirco non anDEL, 1921. . cora .ben e staibilito, do•po aver formato cioiè un BENDA. La bronchite cronica sifilitica. Do1n, 1927. )3URGEL. Zent. f. inn. M·edi~., n. 36, 1925. composto collo1do-bismutato, nel quale hanno D onR. Grvndlagen der lvletalues. Klin. Woch., grande importanza le sostanze proteiche, dotato 19-2-1926. di potere str>iriJ.licida in ·vitro e cl1iamato « biFI NGER. PPnsieri sul quadro clinico della sifilide. 7 smoxil » ·da Levaditi. \ \ ien. J{L W·och., n. 1, 1925. 1

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IL POLICLINICO

TaJe trasformazione si compie princirpaJ.Jmente

nel ,fegato e poi nel ~ervello, nei reni, nei polmoni, doipo cioè che il preparato bismutioo è stato assin1ilato. -~ v-verrebbe an·c·h e nei tessuti, nel sito di iniezione doYe il .composto hi$mutico iè im·p rigionato da una rn1a.5sa ·di 'Polinucleati che degenerano ed il •CUi 1d. etrito porta alle tras.formazion i 1per le • quali ·s i !orma il bismo.xil. È p r obabile che nell'or.gani.sano la distriuzione dei treponemi, le m o1dirficazioni id elle reazi·o111 un1orali, siano rprr ov o:cate non ·dal sale bismuti-co tal quale è ini ettato, ma che esso si dissoci ed il bismuto libero, allo stato nascente della molecola, pr0cluca le trasformazioni organo-metalliche dotate di 1pro·p rietà parassiti1ci1de. I/azi o11e teraipeutica dei pre:parati bismutici non è 15tretta1nen1e proporzionale al loro contenuto in biamiuto; del :pTeparato iniettato solo llna piccola parte subisce le u tili tras.formazioni necessarie; il resto è elim·in1ato. Il Bi così si lPOne a contatto coi treponemi . n egli ·a cci·d·enti sp·e cifici in qu·antità infinitesimali ma suflfi1centi ad assi.curare la spiroohetolisi. Ogigi, dei pro.dotti bismutici nella t erapia ·d ella sifjli·de sono preferiti i prep arati indis·c iolti, siano in sospensione acquosa OPIP·Ure oleosa, in qiuanto che rpermettono l'introduzione nei tessuti di u na riserva id i preipaflato il quale è a;:;similato in templ successivi, con maggiore o minore rapidità a se con1da della sua costituzione chimico.tisica. Durante lo scorso anno, nel r eparto Dermoceltico dell'Ospedale Milita.re di ·R oma, rper 1a bi· smiuito~era'Pia, ho ìatr'gMn-ente impliegato il Salbiolo, composto da un sale organico complesso di Bismuto n eutr o, il ·q uale contiene i·l 60 % di Bi. metJalliieo ed è preparato in soS'P1ensione al 10 % in olio id i olirvo neutro e sterile. O·g ni eme. della ' di ~i~muto m•e· sospensione corris1Ponde a 6 ctg. tallico. :B messo in cornmer.cio dall'Istituto ·Neoterapico Italiano cli Bologna in ftale da 1, 2, 3, 4 eme. Comple~sivamente ho sottoposto a questo trattamento ventisei casi di shfilide primaria; V·entici11que di siifili de se~ondaria, quattro di s:ilili:de t erziari1a. Sui venti·s ei casi di E-i1ilide primaria, tutti a sede genitale, al ·p rin1cirpio della cura in otto la r eazione di Wasserm·ann era negativa; .n ei rimanenti positiva. In nessuno -era stato i'!ll(p1ie·g ato i11 precedenza al1cun trattamento S<peci.fico. Le forme ìnizi·a li erosirv.e sono riepitelizzate compl·e tamente nella n1nssima parte ·dei ic asi 1dopo la quarta iniezione; in due dopo la terza; n elle ·form e noduloul.cerate la cicatrizzazione è aV\'enuta più lentamente: do,po cinque, sei jniezioni; qualche volta dop0 la settima. J.. a ridnzione dell'infiltrato ba sale è stata più 1

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lenta: talvolta è stata, clinicamente, più o ineno completa dopo la ottaYa o Ja nona iniezione; non di rado l'in1cturimento, 1pur ri dotto, è persistito oltr e la taJpipa curativa. La 1pleiwde gangliare satellite, in genere si è ridotta in modo evidente sebbene lentamente e il più -spesso sia rimasta rilevabile anche alla fine ·della serie curativa. . Meno apprezzabile 1è stata l'azione s~lla rr11cropoli-a·d·er1op·atia ·d elle varie altre stazioni linfatiche. La regressione è stata relativamente rapi1da nella forma di linfo-adenite .conglomerata o strumosa i n cui l a ma·ssa er a ridotta già considere·voln1 ente, !élnche oltre ·della metà ·d el volume ipri· mitivo, dopo le iprime quattro o cinque iniezioni. Eguale !'isultato ho avuto in ·UD icaso di linfan · 1gioite id el dorso dell'asta in cui i vasi linfatici a1revano assunto 1e proporzioni di un condone, ò11ro, in dolente, ·del diametro di poco inferiore a quello id i un lrupis. T,a firr1osi infiammatoria, ·cihe non di raido 110 visto ,accompa;gThaire 1a sifilooclerosi inizi1ale, è stata bene iillfluenzata ·dal SaJDiolo ~ la regre·s• sione, già Jevidente alla .t erza, quarta iniezione, 1d o•p o la <Fiinta o sesta il 1più delle volte è stata tale 1da rp1ermettere agevolmente lo svagin1amento del ghiande. Sui sifilo dermi roseolici l'azione è sta.ta veran1ente raip~da nella totalità dei casi : dopo la terza iniezione l 'impallidimen to delle chiazze è stiato sen11pre notevole; esse, qualche volta •dopo la qua.rrta erano scomparse, il pii1 spesso ,dopo la quinta; solo eccezionaJ.mente s ono oocorse sei iniezion i 'Perchè la loro SCO'ffitParsa sia st ata cnrnpleta. Pil'1 spiccata è stata l' azione sulle lesioni seconidarie •della muic.osa buccal·e, del faringe e del ghiande; la loro r~parazione già evi•dente dopo la seconda iniezion e, ho constatato che era completa .semp1re alla terza. Nei sifilodermi paipulosi, a :papule lenticolari, la •giuarigione clinica in tr e casi l'·h o conseguita alla settjma iniezi,on e; in uno d oipo l'ottarva, con . pigmentazione resi1duale non accentuata. . Le foT111e papulose umi>de perianali e scrotali sono molto rapidamente inrf1uenzate dal Salbiolo; già a$ciutte e,d ruprp•i attite alJ.a terza iniezione, ld01po cinque iniezioni ne ho r egistrata la scom. paxsa; et.i e·g u·almente spiccat a, n.etta, d egna di particolare riliev-0, mi è apparsa l' azione di questo preparato in un caso ·d i ipaip·u le i.pertro.fiche scrotali e rperianali con secrezione abbondantis· sima, nauseabonda , percettibile a 1distJanza. Effetti particolarmente rapidi sulle forme dolo· riifiche (cefalea, •dolori periostali, mialgie, ·a rtralgie) che non mi sono state acct1sate 1più ictopo Ja terza, quarta iniezione. Il sif]loderma 1pigmentario del collo, in due casi 1

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SEZI.ONE PRATIC ..\

capitati sotto la mia osser\'"azione, inYece non è stato gran fatto mo1di1ficato daila cura. Ri$nltati :p ronti -e .spiccati ho constata.to j11 quattro casi di >Si.f ili1de terziaria: un'osteo·p eriostite dell·a bozzia frontale destra; un'osteo·p eriostite deìJo scafoide del. piede ·destro; un 'orchite sclerop:on1mosa si11istra, in .cui il testicolot di durezza ìigr1ea, aveva ra.g giunto le dimensioni di t1n uovo di tacch~no; una paralisi del facci ale i11feriore in luetico di vecchia ·d ata che presentava anche dlsartrj a, a1iiadococ1nesta, disordini della scrittura, (carattere tremoJante con lacune) , accentuazio·n e (lei rotulei, non Romb erg n·è ·disor·din i della sensibilità. In quest'11ltimo 1caso ho visto la coruferma delle constatazioni già rese note da altri osservatori che cioè il bismuto ,p uò dare risultati ra ;pidi e brillanti in lforme ne11vose a focolaio e ne]la lue non sistematizzata del sistema nervoso. Quasi ~ernffM'e 110 adop~rato l e fiale da 2 eme., praitican1do due iniezioni alla settimana e .dieci, dodici per tappa curativa, somministran•d o in to ia!e ùa 1,20 gr. a 1,44 gr. di Bi . •Dopo aver riscaldato le fiale in acqua bollente ed averle iagi tate fortemente, ne ho as•p irato· il contenuto nella f"}rjnga attraverso un ago piuttosto lu11go e grosso, proceidendo all'iniezione endomuscolare in due tempi, come p er i preparati insolubili di me:rcurio. I ,a tolleranza 1dei pazienti è stata perfetta; nessun d.olore, nè altre reazioni locali; n·essun accenno a trasformazione sclerosa •del tessuto musco~are, n è a formazione di nodosità. Delle reazioni a .d istanza, 110 ossenvato soltanto orletto g.e11.g tval e bruno ap p·ena dimostrabile, limitato ai snli incisivi rnedian1 inferiori , in due casi sulla fine ·del ci·c lo curati.vo; mai 1accenno alla stoma. tite ·111cerosa possilbile a verificarsi con altri jpreparati hismt1tici e di .cui un esemplaJ;e ·è -capitato anche sotto la mia osservazione. Non lesioni re· na!i, .eg.cluse dal m etodico contr.o llo delle urine, neppure ~n indjvidui in età molto avanzata; non tossi1d ermic, nè disturbi oculari, d el sistema nerV<>so ('C€·f alea), rd ell'aprparato cir colatorio e di'gerente. ' Per quanto riguarda la nutrizione gen erale non ·ebbi a notare 13.lla fine 1della cl:lra .quei segni di lieve intossicazione caratterizz.ata da astenia e d imagrimento osser vati 1durante l'uso di altri pre1parati bis mutici; ho rilevato invece senso· di euforia? spe~so a;um.ento del peso - sino ·a d.u e kg. in quaranta giorni -; valore cromocito:metriico del sang.ue migliorato; nu·m ero d elle emazie pres· so che immutato; lieve diminuzione dei lin'f<)'Citi e lteve aumento ·dei polinu cleati neutrolfili: sti molazione quindi d ei poteri di di.fesa dell'organi:.;mo. La r eazione di Wla5sermann, scarsamen te influenzata al termine '(ji it1n periodo curativo, a distanza àelln fin e di esso è risultata modirficata, 1

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con ri·d11zion e ·d el reperto. molte volte sino alla n eg·atività, in oltre il 50 % dei casi. Conic ludendo il Sal·b iolo mi si è 1dimostrato un preparato molto efficace, in·dolore, di perfetta tolleranza, innocuo, di azione pronta sia nella cura. ·di attaioco come n elle m ·o ltepli·c i ·mani.festazioni cutanee e m·uieose d ella sifilide secondaria e in quelle .d i sifilide di Yecchi1a .data i11 iet1i ho potuto sp erimentarlo. 1

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BIBLI O·GR1.t\FIA.

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A MANTEA. Azione del Bismuto sul sangue e sugli

orgar1,i ematopoietici. Archtvio di Farm. e Scienze affini, aprile 1924. LEVADITI e 1GIRARD. Mode d'action du Bismuth dans la syphi lis . ·c. R. Acaidémie SCiences, tonie Ci[~XXX, f.e·bbT·aio 19-25. 1\·f t\Rc:ozzt. Di certe modificazioni degli elementi niorfologici del sangue dturantte il trattamento bismutico, in luet'lci. Giorn ale Chi·m ica Medicia, anno VII, .:fascicolo 7, 1925. ORO A. Bismuto e crasi sanguigria. 1 L a Rinascenza med1ca, n . 20, 1924. TIRELLI L. Nuovi concetti biolo gici nella terapia bismutica. 1Gior. It. di dermatologja e sifiJ.olo1g ia, vol. LXV,! , fase. II , •aprile 1925. TRUFFI. I preparati di bis1n.uto nella cura della sifilide. R elazione ·alla xxa rtunione d ella So 1

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cietà Italia:na di Dermatologia e ,S ifiJo•grarfia. Gior. It. ·di Dermatolo·g ia e Sifilograrri.a, vol. LXV, fase. II, 1924. , 1

R.

(CASA DI COLLEGNO) Pirettore : Dott . RIVANO.

MANICO!VIIO DI TORINO

Consid'e1·azioni ed indagini sulla pi1·etoterapia della paralisi generale pi·ogressiva per il clott. TROSSARELLI .t\LBERTO, medico praticante. I

Di giorno i·n giorno· 1aiJ.:>1p1a re s emrpre più manif esta l'ineiffi.c1ruci1a dei rirr1eidi sp.eciifici antisifilitici n ella C'U ra della paralisi generale proig rassiva, mentre ·va fiacen dosi strruda 1'01pinione ch 1 essi de.. terminino un pegigioria,m ento nell'evoJ11Jzion·e della m.n.Jattia. Il Sicard, n ella riunion e annuale de1la Soc. Neurol. di 1Parigi (19'-20) bandiva dal1'a te· riapia ·della P. G. P. il m·ercurio sotto q·u al.unqu·e forma 'Venisse s-o mmini.st:rato, e già .p.r ima tdi 1ui eg·ualm ente si era espresso lo stesso Ehrlich, ai riginardi del SOO. Contro 1'1160 ·del 914, si sono scl1ierati Werner e Karlin , lVIayer, Ehlers, Simchovvichs e Mend·elsburg, Trown·b ri•dge, Sie1hoenh1al, Leredde, Piel"· ret, l\llahaim e Broc.q, e, contrap1posti a que :iti, avrebbero ottenuti discreti risultati Alt, .i.\.nton, \Villige, J'in-el, Mili.an Sukrakotff, Pfninder, StrautSs, Sach1s, Coppola, Zalla e Massiarott.i . l\·1 arinesco, Schlesin·g er, Oppenheim , W ei ntrand, A.ssmann, , rogt, ì\IIarschall{O, i\llattauschek , Nonne, 1

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II. PQ!,TCLINICO

F iscl1er, :\f eisser , 1V.Iicl1aelis, Me.dea ed altri, se p ur non so110 a..ssol UDMnen te contPari alle cure arcenicali, a1ìferman o ·di non aver ottenu.to dia quest.e alcun ri·s ult.ato. La q·u estione è stata p ortata 11eJle sed ute pari.gine pel cen ten ario della .t esi 1di Bayle, e ancl1e in. queste è :Stata aJ,f erm at.a 1'inutilità, anzi la p ericoil osità delle cure ars en ioali n ella P. G. P. P er quanto con cerne la mia IJ)icco1 a esp eri·enza, co11fortata •dalla ana.ggior esperi.en zrt dei mi ei mia e.stri, poss-0 affermare ch e n ei paraliti ci 1c.11e mi so·n oapit•ati sott"oiechio , l e c-u r·e arsenicéll i ere.n o tStat e oltremodo dannose, face11do preci1pitar e a ddirittur.a la malçi.ttia, e m entrecl1è prima ·della cura i pazien ti stavano n ell·e loro case, e talora laivoravano, quasi s·u:OOto, aipp ena finita qu esta , Old anol1 e S·enzia che qu esta fo.sse Termin ata, si era r eso n ecessario i.I loro r ico,·ero in Manicomio. s .e il n1er curio e l 'arsenico - sul bismuto l 'ulti1n.a parola n on è ancor 1Stata detta - non [pO Sso·n o giorvare n ella cura della P. G. P. , ciò non toglte ·Ch·e n oi pos·sediiamo altri m ezzi p er com. batt er e la malattia, e ' 'oglto a ccennare apl)unto, ai 'rari sjstemi p er attuare la pir·etroterapia. !Ja chiamer ò an cl1'io così, poich.è altri prima di me così l' a1>pellò, basandosi sul con·cetto che fosse l ' alta temper atura ·qu.ella ohe portava la benefica influenza, u ccidendo l e spiroch ete. Oggi giorno, c11e ya face11·dosi .strada jl concetto, che n on ~olo l e alte temper ature, ma pi.u t tosto gli elementi bi.an ch i, ecl altre sostanze a noi ignote, prodotte da ll'or~·an i:.sm o, entrino in gioco n el difender e l 'orga11i._1no e n el Yin cere l 'infezione, ben si comp ren ùe com e tale d enominaz~-on e possa .almen o in p·arte es,ser e errata. La pir etrot er.a1pia si .b asa ra1p p•u nt·o s ull'iniezione di •det,erminate soistanze (tubercolin e, nu1cl e.inato di sod.a, l atte, lievito ·d i ·b irra, 'lecitin e) o sull'inocula zione ·di determinati germi (malaria, febbre Ticorren t·e) p er 11a prod·u zione di fen om eni febbr jli })iuttos to \r]o1enti . B sott inteso .cl1e all'i11>erpires ia p r oidott a in qiu.esto moido, isi aiggiun.g ono altri fenom eni, qt1ale l'aument o dei glo·b uli bianchi , con Yar iazione i1e1'l e lor o sp eci, e IJ)roduzione di ~ ,·ariat e sostanze a,·enti ~copo clifen sivo ecl im 1n 11111tar io. Il pr i111ato di questo gen er e di c·u:i·a , spetta a.g·li It alian i e f t1 appu11to il nostro .t \ntonio Miarro cl1e n.Ye11clo 01sser v.ato, come J.e suppurazi on i spon.t a11.ep e~p li c assero 11na benefica influ enz.a sul d eco~so cl ella P. G. P. , ed a.n c1 l1e in altre ioTm·e m 0r1t·ali, J)r ovoca;ya a d arte ·ascessi, con ini ezioni <1 'o1 i o cl i tre1n entin a otten endo dis·creti r is·ultati. ' Il co11r·cttn Sll c n i si baisa,1 a questa terapia in allora. Pra cl1e le sosta11ze tossiche, ch e cau,ga, .,a no 1' i111f in rnrnazion e delle n1eningi e del jparenchi1nn J1ervoso, sar ebbero state de,·ia te ,·erso il 1

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f ocolaio di Slllp!purazione, se non rattratte direttan1ente da qu·esto. · N!llfffier osissime furono le so . stanze provate, ed io non mi soffermerò n-em,m eno a d e11uniciarle, de.sideran do invece intratten·ermi con le ·p iù usate, quali .quelle a cui possiia.mo con fi ducia e con tranquillità ri,·olgerci tutt'ora. In questi ultimi t empi, si 1è parlato molto delia t er8.pi.a m·alarica .e de1la t erapia colla f.ebbre ricorrente n·ella cuPa della P. G. P., quais.i che n<:>n vi fo1ssero a ltri m ezzi .a nostra dis,p osizi one, e s1 s or10 messi in diimenttcanz.a altri m ed1oamenti che inv,e ce !P 0·sso·n o 1t en er t e-sta, e benQ, ai 'nuov1 m ezzi ter aipeutici; ' roglio allru•der e alle cure tubercolinich e e nucleinich e. ~on mi soffermerò sull-a malarioterapi·a , :perch è s1J essa già mi son intrattenuto c on un mio pre ·cedent e lavoro (1), .e ·m i limiterò a ricordare come gli steSiSi con;cet ti su i qu ali si basa Ja ma.lario.t erapia valgono p er la febbre ricorrente. I iprimi ad jntroùurre 1qu eiSto sis tema curativo, furono \V·eiclllbro,dt e Plaiut e .S tein·er, ed ag1gi.go·r no, per 1a fac)lità co11 cui S:i vi ene rud o·t te.ner<e la sipiToch et1a, l'Lstituito .S ier otera pi1co Mjlanese ne tiene a fljsiposiz.ion~ idei medici che ab'b iano b-tsogno ·d'inoc11·l ari i loro ·pazienti, è un.a cura più dif · fUISa ·di quanto non s i cr eda . Infiatti, m entre la malarioterapia 1è •di difificile attu·azione, specie p er la difficoltà di .p rocurarsi ceppi di terzana sicuri e pro,·11ti , la r ecurrenster a1pd.a , oltre alla facile IPOSsibilità d 'avp,re le spiroc·h ete, sareibbe assa1 men o rp eri1colosa r>oi'oh è n on det e:rrniner eblbè accessi febbri li m olto viole11ti ·e guarire'bbe sponta11eam ente do:po una di ecina d,aieces$i. Inoculata ·s otto,crnte la .spirocheta, la malat1ia ba un perio1d o .cli in•r.uba.zione tra i sei e i dieci giorni. All'wvvi cinaT.si ,d,ello sco·p pio dell'infezione, caratterizzat o da una f ebbre a salita brusica, spesso in izi ata da ·b rivi,do, il p.a zien t e talora acc·UlSa dolori for ti all a nu1Cta, al saicr o, alla fronte. Com1pare tumef~zione di milza n on molto n otevole, ed ingr ossamento an·ch e del fegato. La febbre cade, com e n ella malaria, in s eguito ad ogni a ccesso, che p er ò durà alct1ni giorni, e gli, accessi p~ssono r ipetersi yarie ·yolte (·4-7) sino a ch e la malattia $i sp egne spontaneamente. .L a milza rimpicciolisce, e lo stato gen erale migliora ra pidamente. Se si ' 'erifica una r ecidiva dopo pocl1i giorni, - il r,aso è abbastanza frequ en te sp ecie se non si è inter,rr nuti teréljpeuticarr1ente f inJta l' infez'ione (n eosalvarsan), - questa h a decorso molto più bl ~ndo, e m olto più corto dei 1precedenti acces~i . e rli r egola in seguito n on si 'Veri ficano più r eci<l ive . I ris ultat i che s'otten gono colla ricorrentr. a el etta degli autor i ch e l 'i mpiegaron o, s arebbero bt1oni . con t1na per cent11ale cli remi s ioni qua.:;i 1

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(1' P oliclinico,

ez. m ed l. Ca, n. C)-· 19:~:>"'1.


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F'Asc. 43 J

SEZIONE PRATICA

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si n1ile a quelle ottenute colla malaria. P erò, tanto quest'ultir11a terapia quanto la prima, presentano un g·raYe inco11veniente di fronte alle cure, C·h e Ycrrò espon end o dappresso e c·h e cioè. se a11che la. loro IJ)ericolosità è - se usate con tutte le precauzioni - quasi nulla, è impossibile poter regolare l'intensità ·d e.gli accessi, i ql1ali possono ~ u sseguirs], in taluni casi Yiolenti e subentranti l'uno all'altro, j11 altri essere legg·eri e classico.111ente terzani. Le ·cure colla tuhercolina e col nucle]nato d1 soda si possono in,·cce grac.luarc perfettamente a ~econcla degli effetti otten t1ti, ed anche d ello stato di sa1ute d ei pazienti stes.si. :\li so·ff erinerò un po' a lungo su queste, poichè, rr1en tr e i loro risultati no11 sono aflfatto inferiori o di poco inf Priori ai rist1ltati delle altre t erapie, queste sostanze ·p ossono essere alla portata di t11tti e la cura può essere attuata ovunque. La tu1be1"'Colinoterapia fu per prima a do1tata dal \Vaigner ~on buoni l'isultati, co111 unirati dia lui stesso nel 1900 a l Congresso Inter11azionaJ.e ?viedi·co id i Bu <lalf)est , e r erentem.en te ]n un suo lavoro (1922) , egli in istcndo Sll questa c·ura, ripovtaYa .a1cu1ni ca:si di pazienti già curati nel 1900 e che tutt'ora go·de\'ano ])11ona salute, ed a.ccudjy•ano alle loro f acieend e. Pilcz, allie\'O cli \Vagner , con tinuò snl cammino 1ntra1preso dal ma.e.stra, e, si. può ben dire, è un entus iasta d·el m etodo. Usa la tubercolina jn soluzione .al 10 % e incom jn cJa inietrtan·do sot1oc~u 1e u n centi gr. di tu1b erco1ina , cl1e corrisponde 11ella ~olnz i one sopra detta a·d un c. 1c. Riipete l'i11iezione, con int-erv·alli cl i due giorni, ed o secon rl·a. clclle r eazioni, ·ta aumentando .gra.d.a taimente sino a ragig'i.u ng<er e i 5 cen~igr . Gli rra stato obiettato, cl1e la cura poteva presen tar e dei p erirol1, ri·s.v egliando focolai tu.b ercolari latenti, ma c\gli stesso ha esclu so qu,e sta possibili tà , poirhè j11 mo J~i anni di qruesta p1"'at1ca, non gli era m·ai oc·corso d 'o·s·ser\'are nn fatto simile, e poi anche \l)eTc h·è tra i parali tic1 p rogrr·e.ssivi son·O estrem am.ente rari i tul)er colotici, quasi cl1e la P. G. P . cost ituisca nna specie <l 'imm11nità p er la tuibercolosi. R11oni risultati d a qu esta cura, M-r eblbero ottennto R.a'Ppeiport, Da.naj ew Frir<llaencler, \Vaicbs mann, GlaUJShoff, H.u dm·erni,g, ieib ert, T amhurini , ma pare che r isulrtati. ancor mi.gliori si. possan ·o .ottenere .aissoci•an·do la tera1p·i.a tub ercolinica ~l m ercurio. In qu.e sto senso istaTebber o gli st udi c'li Hei nick e e Kuenze], di Boul oz, d el Pilc z. st.e6so. Il Vi1doni, ch e awe.l)be otten,u to pure da questa cura ort,ti1mi ri1s1ultati, ha e1neis·sa l'ipotesi , che qt1e~t i sa r~bero do·v uti all'azion.e modiificante c1l1e l•a 111berc.:.olina eserciter.e1bibe sui cen tri n er vosi. e su i ,·asi, p er c ui 11 m·e.I~c,urj o rpotrebIDe .f ar sentire la sua .azione in prO/fonJdità n ella so·s tanzai cer etbr.ale \

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Goria, cl1e 11a pr.econizzato 1' u1so d ella t'lllbercolina col bismu1.o, ha ottenuto pl1.r e buoni rirs,ultati dall'·aJssociazione tru·be.rcolina. 1nercurio. E.g li praticava iniezioni quot1 dian e di tuibercolina, incomin cian,do da ·dosi min·i m e (·u n milli1gT.) e p oi aumentaJVa n1da,gio a>d.agto si-n o a r.gig'gi_ungere temperatt1re varja11ti tra i 390 e i 40°. Quasi contem 1poraneamen te a 11'i11iezion,e di tuibercolina, faceva su&Seguire una iniezion e di m ercurio. Conrtinuruva eosì per di-eci g·iorni, poi faceva un periodo di riposo cli dieci giorni, e ripeteva p er altre ct.u e volte questi due peri odi. Colle C'l1re tUlbercoljni.cl1e, che si 1p rati c.h eranno se.m1pre dopo aver esaminato attentamente il malato, non solo dal laJto 1polmonare m.a anche d'al lato nnam11e sti1co, si p:u ò os•ser1yare alc·u ne volte, coll' elei\'a.r si d ella temperiatura, un certo g·rado d '.in tontimer1t,o p si·cl1ico, cefalea, congestione al ' riso , e.piistaissi. In ques1ti caisi è ben e diminruire l a dots e, o so151pe11·d-ere p er CJ:Ualc.11e .g iorn o. Nel luo•g o dell' ini.ezione in tal'llni so.gigetti è stato osservato leg;gero eritema e talor a lieve tumefazionP, e.be in breYe tempo scom1p·a re. Durante la r,11 r a, ·è olftima re.g1ola sorYe.gliare attentamente lia fun~i 011 :-i1 i U"t renale. 1a. polmonare ed an.cl1e la cirro1ator ia. R is·t1ltati russai aiffini. a qu elli cC'h e s'otten gon·O colJa t.ubrrcolina, ci dà la ,oura col nucleinato di sod i.o. P.urono Donatl1 e Fhsc,h er n el 1909, all'in.. sap11ta J' nn o dall'altro. con tem poran eamente ad llsarc d etta sosta·n z:a. Donatl1 si !Serviva <Ii questa sol·u zione: ~·uiC'l-eina•to di so1 dio Cloruro cli so dio ana1gr . 2 ..\ c1qua di stillata sterilizzata gr. 100 cl1'egli jniett·a,,a tutta jn u n a ' 'olta o in d:u e ri.pr e~sr a di!stanZ'a ·di u.Y1a settimana da un'iniezione all'altra. ·L 'iniezj one c~1e era fat ta so.ttocsute rra. a!ssai dolor osa e ' 'eni·va r ipetuta settimanalrr10nte, e questo per cir ca due .mesi. Cinqu e o .sei ore clo.p o l'iniezion e, la te1nip·era t11l"la sali·va a 39-400 e s i a·veYa una l en cocilo.si a;ssai .ele,ralf a tra i 20.oqo e i 60,000 leu cocit·i. Fiscl1er si ser vi,·a di una so1'uzione a.I 10 % di d etto s a:lr, e1d egli pratica va un 'inj eztone o.gn1 3-ft g·i·orni conten ente tra i 2 e i 10 cin c. di soluzione, s·e,condo le r eazioni otten ute e le condizioni idi. salute. dei pazien•ti. Bg·li pensarva che i b11oni Tjs11ltati cl1e si otten evano , s i d o vessero attribuire alla le'Uicoci tosi, e0ntrariam ente alle id ee d el Don atl1, che li atJtrilJui, ra al n11cleinato, prr i.l suo 1potere ossiidiante ed eliminante i prod 0tti tossici del rie.ambio material e e le corie d el tessuto n ervoso jn distrl1zi one, cl1 'egli pen saYa si d o,•essero 1TO~Yare aiecu1nulat i nella m a1

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Indubbia1n1ente, anche se un po ' dolorosa, tuttaivia la t er avia C·Ol i111'clein ato di soda, costituì-


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IL POLICLINICO

sce un buon metodo di cura, e benchè Klieneberger, Loewenstein e . Woll{er, lVIorffiti, De Blocl{ sJ ano co11trari ·a questa, numerosi sono gli autori che la consigliano: F·urmam, H.us.sel, P aibrowsky, Hai.1·b er, Pregovvsky, l\1o:rselli, ·ecc. Tsisjrrnal{iis, che s·occu1)ò dell'a questione, ed è favorevole alla cura nucleinjca, scrive che se il n·ucleinato è prefer:iJbj le alla tubeflcolina ~erch1 è meno pericoJo.$0, le renn:iJssioni cl1'.es·so 1ct;à sono meno 1duratiuire di qruelle ottenrute colla tuJ}ercolina. .J1alo\vicz prof\·ò il n'Ulcleinaft,o in ~nione col n eo· salvar~~ i1, e pare con risultati poco soddisfacenti; ·G·orj a l' aSiSociò alla tubeT1oolin1a ,c on ri·s'U!ltati buoni. U sava e.g li una soluzione di tJu1berco}ina semplice di Pilcz, alla ·quale arv•e\ra aiggi,u nto il 10 % di nucleiruato ·di .sodio. Ed in qu·esto modo, la quantità si1a ·di nucleinaito 1c.he di tt11bercolina necessar1 a per otten er e {Jiscrete tem.peratJure, era assai pjiocola e quin1d1 indolorr"a riusciva la cura. Inro·minciélJV'a iniettando 1/10 ·di erme. della so~ luzi·one, ed andaiva p·oi aument&ndo gradatarrnenie sino a1d 01ttenere temperature tra i 39° e i 40°. R er,en tement.e \V.a.gr1er ha consi.gliato di .ag1giunger e del \raiocino ' tifico •alla tUlber,c olin a ed al roerourio , a.fferman do Ch·e il 1primo aiuta l' azione d1 q11esti 11 lti1ni . .A. l~. o stato attuale ,qelle cose, noi possia1mo ben dire cl1e, se lia 1mialaria e la recurrens terapia, sono q.l1e'lle che pare possano ·dare i mLgliori ri, ic:;.11~·tati, e ciò saipre1no fra qualic he •anno , nella cuna della P . G. P. non vanno riigettati la tulbercoli·na e la nrucleinotera:pia. Infatti, se qu.este possono presentare un minor num.e ro di suicce.ssi, la cos.a n on ·è ancor sicura:mente proviata, hanno però ma.gg·ior facili·tà d a1p1plicazion e, Gia iperc.111è olrtre ·ad esis.ere f,acili a procurarsi, si possono dosare conve11ientem·ente, secondo le con·dizioni di salute, <l'età, e le reazioni dei -pazienti ·s tessi, ciò ch·e invece è quaJSi assol'l1ta.rr1ente irmp0Sisi1bile colla r~curr(lrls e coll a 1nalarioterapia. Del resto, Kirschbau,m in uno dei suoi recenti la'Vori si esprimeva, parlan1d.o a.ppun1to di •<rU·este ultime, ohe i risultati eh' esse ·dal\rrano, non erano molto s·uperiori a quelli ottenuti colla tubercolin3. e col nucleinato, e cletplora\r.a che il loro .us-o f.oose già -entrat-0 nella pratica. Certo che, ccm1e nella m•alariotera.p ia, i ris ultati più brilla.n tj s'ottengono quando la malattja è ciu rata al sino inizio, così .è ipure per la tnberrolina e per l·a nu,cleinoteraipia. T.anto più la inalatti•a è presa 1rugli inizi, e tanto ma.g1g·jorl saranno le sproib abilità di arrestare il male.. Non si raccomnnderà quin·di mai a suf1icienza, a1ppP11n. fatta la rti.a gnosi di iniziare &u~ito uno dei trattamenti ~ l1espooti, e n on sottoporre il paziente a <"l.1re n1rrr.uriali o rtanto peggio arsenicali, chè n o11 , olo farebbero perdere del tempo prezioso, ma C]l.lnsi ~e nza d.u ib bjo pegg-iorerebbero note,·olm rntp lo ~ tnto dt)i pazienti. 1

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CONFERENZE. La sifilide pulmonare. (TYLECOTE.

Lancet, 19-27, 24 settembre).

L'esistenza di una vera sifilide pulmonare degli adulti non è .concordemente ammessa. I ~ifilo­ grafi la ritengono rr1olto comune, i tisiologi invece la giudic·ano rarissima o aiffatto inesistente. Vero è ".'11e se non è molto comune, non iper questo si rp uò n egare l 'esistenza di una vera e propria sifilide dei pulmoni. Dal punto di \ jsta anatomico la sifilide pulmonare infantile assume due forme: 1) pulrnonite bianca o interstiziale del feto, nella quale le !Pareti alveolari sono in.f iltrate e gli aJveoli. sono bloccati d a cellule epitelia:li desquarnate. La condizione è compatibile con Ja vita solo per .qualche ora; 2) gomme iso.late o combinate con la foTma precedente. Di solito i neonati sono natimorti e presentano altre lesioni sifilitiche con numerosi spirocb eti. , La sy'ilide ,p11lmon.are acquisita a~sume cin1que f orrne: 1) sifilide dei pulmoni, una combinazione di aree di sclerosi. partenti dagJi ili o dalle basi con ulcere ·della trachea, ·della laringe e dei bronchj, talyolta con cavità broncoecta.siche o gangrenose, con o senza gomme (che ne.gli adulti sono rare); 2) pulmonite interstiziale cronica dovuta a sifilide in $Oggetti tubercolotici o non; 3) gomme sifilitiohe ; 4) l esioni da de'ficit circolatorio dovute ad arterio·sclerosi sifilitica, con· infarti, embolie pulmonari, p1euriti sjerofibrinose; 5) arteriosclerosi 1pulmonare con gra,te edema. Pratjramente nella sifilide 1p ulmonare occorrono tutti i sintomi e $egni delle malattie di petto. Quantunque l'·a ffezione si verifichi abitualmente nel periodo terziario, n on de,·e essere dimenticato · che nel periodo seconclario si può aYere .un catarro delle vie aeree come un esantema, talvolta con piressia, la così detta febbre sifilitica. Tra i sintomi più imponenti della sifilide pulmonare il primo è la dispnea, cl1e può di1Pen·d ere da occlusio11e in spiratoria determinata da stenosi tracheale o bronchiale ·c onsecuti\'a ·ad rulcerazione o da pressione esterna da parte di una gomma. In molti casi ·dipende da sclerosi peribi'onchiale e talvolta costituisce un Yero .accesso asmatico. La dispn ea co11 inizio più improvviso può diipendere da deficienza miocardica di origine sifilitica. Tal\rolta si ha emottisi dipendente da ulcerazionP dPlla trachea o dei bronclli o da broncoPcta$ie consecuti,,e alle lllcerazioni stesse. Quantu11que raramente, può aYere esito letale. 1

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fA..t\'NO XXXIV, F A.Se. 43]

A di.fferenza ·di quanto avviene nelle affezioni pt1lmo11ari tubercolari o neo,p lasticl1e, nella sifilide dei pulmoni la pressione vasale -è n ormale o , leggern1ente a umentata. Qua11do si stabiliscon o le ·b roncoectasie si ' 11a tutta la sfavorevole Bintomatologia di questa condizione: febbre, perdita di peso, d·et!)erim.ento. Però n ella me,d ia dei ·Casi di sifilide 1puJ·m onare n'lalgrado i moltepli.ci segn i locali si hanno scar'ìl clistu rbi g·en-erali. Lo stato nutritivo dei pazienti è buono malgrado le avanzate lesioni pulmo,nari. .~ l contrariq di .q uanto av·v iene n e.lla tu·b ercolosi, le le$i oni sifilitiche son o più .f requ·entemente localizzate agli ili o alle basi, e sono· per lo più u11i1aterali. Il radiogramma dimostra che la scl e· rosi o la gomma ~i sviluppa lu11go i vasi primari e secondari e lun.go i broncl1i, e ·dirnootra altresì un'omhra pit1 densa in .corrispon·denza del m ediastino e la forma del cuore diff er ente cla quella che si riscontra n ella tt1berco.l osi. B buona pra1j.ca eseguire la reazione di Was5ermann in ogni ca.so di lesioni 1pulmonari, nel quale jJ reperto dell'esame dell'·espettorato è negati,ro per il bacillo di Koch, tenendo comunque i)resente cl1e !:tpesso coesistono lesioni lueticl1e e tubercolari. I criteri per la clj agnosi differenziale sono i 8eg11enti: 1) segni di tisi co11 esame dell'espettorato ed jnocuJazione alle cavi e neg·ati\'i ; 2) miglioramen to dei sintomi, s.p ecie dell'asma e deJla di51pnea., in seguito a cura iodica; 3) segn i fisici molio evidenti insiem e a deconso J11ngo ed a condizione stazionar]a_ Ten endo però presen te che può mancare ogni segno, eccetto quello dato dal radiogramma; 4) lesion i sifiliticl1e in altri organi ; · 5) \\ a~sermann positiva; 6) emottisi ricorrenie ma n on letaile; 7' localizzazioni ·d elle lesioni dif.ferenti da quelle abituali delle lesioni tubercolari e decorso anormale; 8) combinazion e di lesi'oni tuber colari e sifiliticl1c: la tubercolosi può glfarire e l' es.a me dello spnto ritornare negat ivo, m ent re p ersistono i si11tomi clin ici, !:tpecie la ·dispnea; 9) fratture s pontanee nel paziente o in altri membri della famiglia; 10) press1one 6an g11i.gna 1p.it1ttosto Blta in con fronto cli quel] a cJ1e s uole riscontrarsi nelle affezioni tubercolari o neoplasti.cl1 e; 11) sintomi t]1 pdci di tumore mediastinico, ma con \Va!3sermann e io·doterapia po.sitive, ed il più l'l1ngo decor·so differen ziano la gomma cl al linfosarcoma; 12) bron coectasie, o stenosi tracheale e la1

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rin~ea ;

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13) sin tomi ·d i laringite non a ccompagnati da altre Jesioni pulmonari e dal cleperimento ·generale; 14) l'esam e radiologico ·dimostra ·una sclerosi a. particolare diPtribuzione, .senza ombre di calcif1cazione, ombra mediaAStinica pi-C1 intensa e modificazione della forma del cuore; 15) sintomi di m.alattia di petto con scarsa o n essun a diminuzione di 1p1eso, ma con .p articolar e m ar·cato aspeitto a11emico, e · con mancanza ·della ca ratteristica piressia, tubercolare; 16) !:tegni di plet1rite sierofibrinosa, c on rapida riformazione ·del li·q uido dopo svuotamento, senza ·p erò marcati sintomi gé ner ali. Il me.di camenito specifico della s ifili de pulm0nare è l'ioduro di potassio. SP. n e devono daJre 25-50 cg·r. tre volte al giorno, ma in caso d i gomma occorrono dosi più gen erose. Qualora vi sono cavità broncoectasiohe o la di~pnea è il sintorna preminènte giova aggiungere la belladonna_ Il suc.cesso del trattamento in molti casi è in rarpporto a lla sua tempestività, p erchè in caso dl ulceruzio11i ulcerati've posson o form arf:i stenosi irreparabili della trachea o ,dei broncl1i. Il trattamento tonico generale € utile-: si può dare ioduro di ferro e arsenico sotto forrr1a di liquore ·del F owler .p er bocca, o sotto forma di no·varsf!n o·b ill on .a seconda dei casi e sem p r e che • lP conclizioni ·del c.uore lo con>Sentano . Vantaggioso è anc;tie il ta rtrato di f erro d :tto in~i eme all'ioduro ·d i potassio. Il m ercurio è indicato sotto forma di frizioni con pomata napoletana, accompagnate sempr e dalla somministrazione orale ·di ioduro. Come adiu·v anti tonici giovano i bag·ni solforati caldi ed i viag.g i per mare. In caso cli coe~istenza di tubercolosi 1prati.care insieme tutte le cur e indi cate per detta affezione. 1

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DR.

Interessante pubblicazione: Prof. LORENZO MORINI Libero docente nella R. Un·iversità di Modena. •

La blenorragia e Il sue dannose conseguenze per t'individuo, la Iamiglla e la .società ::: <La.voro premiato al concorso per il premio Looatelli banodlito dall'Asaooiaz.ione professionale dei dermoe'ifiJ.ogr.:l.fì itaàiani per il 1924). Ele~anrti.ssima

brochure, in-16°, di pag. 35, in nittdiesi«ni tri'Pi elzevir, su ottima .cart.a. P~ezzo : L. 5.50 .in porto firan°c o.

Inviare Via..g.lia Post ale all'Editore LUIGI POZZI Via. S.i,stina, n. 14 - ROMA.

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IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. Il trattamento della tabe colla 1nala1·ia sperimentale. (H.

Presse 1néd., 2 lu.g lio

19~7).

i risultati così favore,·oli ottenuti media11te la malarizzazione nella cura d ella para·lisi progressiva, neurologi e sifilog·rafi hanno tentato di applicare questo stesso m ezzo di cura in altre forme ·di sifili·d e n eryosa, e specialmente n ella tal1e · te11tativo ben giustificato 1dal ;fatto cl1e, se la t&lJe si lascia influenzare un po' P·i ù ·d ella paralisi progTessiva dai me·d icamenti specifici, .p ur tutta via questi si dim.ostrano sipe~so <lel tui.iv insufficienti. L '.i\. espone in un lavoro sinteti•co i risultati otte11uti ·da vari autori che a questo stu1dio si son.o .p artico-larmente d edicati ·(Scherber e :Albrecht, Bering, Ho·f f e Kauder$). 1 La tecnica non dif•ferisc.e in nulla da quella usata fi11ora nel trattamento d ella p·a ralisi progressi va: iniezione sottocutanea di 3-5 eme. dl sangue di un tSoggetto aiffetto 1da terzana benigna, m ai chininizzato. Indispensabile è un esame ·p reventivo del Si$tema cardio-vascolare del rice' 'ente, data la ten.denza ad a cci·denti di insuif·f icienza candiaca n ella malaria sperimentale. Utile è talYolta, jn sogg·etti deboli e in catttve co11d1, zioni generali', una cura preparatoria di ri·p oso e di ini ezioni ·di cacodilato di sodi o e stricnina. Il nur11ero d egli aocessi sarà ·d i . 10-12: e si farà seguire en1ipre un trattam.e nto salYarsanico o bismutico. Nei tabetici ·ca cl1etti ci H off e Kau·ders consi.gliano di sud dividere la cura: troncando la malaria col c.h inino iJler es. do.p o 4 accessi, lasciando .qualcl1e settim.ana di ri·po~o, in cui si farà il trattamento specifico, e poi ripetendo la inoct1l.azione. I risultati ottenuti da Hoff e I<audens so110 i seguent'i: nel 25 % dei casi non si € osservato alcun n1i g·lioramen to ; nel 43 % dei casi ~i è avuto iJ miglioramento di un sintomo, fino alla sua scompar a; n el 32 ~~ il mig·lioramento di tutti i sintomi, fino alla. ·guarigione: jnten·dendo per g 1J·11·igion(.., Ja ce~sazion e di og·ni disturbo subbiettivo e d ella positivitù d elle reazioni 1prati cat e sul sangue e sul liquor. l ,e forn1e con grave atassia sono 1quelle che. ~i gioYa no meno del tratta1nento; mentre qu clie in c11i .p redominano i dolori lanc inanti dan110 risul~ tati n101to più favoreYoli. l\•I a le forn1e IP·iù sen, siJJili sono quelle con crisi gastriche: in questi casi gli autoni suddetti 11anno ottenuto una percent11ale d el 63 ~~ di guarigio11i, e d el 2-5 % di miglioramenti. Da notare che talYolta la nlalarioterapia , analogamente a {Jl1anto av,·iene con l a D O})O

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CHAE:FFER.

cura spe·cifica, può provocare la comparsa di sint0mi, e la riattivazione d elle reazioni t1morali : così in qualch e caso si vedono in orgere, i1el p eriodo d ' incu.b azione o n ei periodi cli apiressia tra lln accesso e l'altro. dei dolori lancjnanti, in· malati che non ne soflfrjv:ano. :\'folto meno influenzabili dalla malaria sper.imentale sono i sintomi obbiettivi: l'ata~ sia, spe~ie se grave, non si modi.fica affatto: e così, salvo casi eocezionali, l'abolizione dei · riflessi e il segno di Argyll-Robertson. . I rappor.ti tra trattamento colla rµalaria e reazioni umorali, possono essere consi-derati da due punti di vista. Alcuni autori hanno credl1to di Yedere una modalità di azione più .lbenefica e più sicura n ei casi in cui le reazioni umorali erano . forten1ente positive; mentre altri· pensano il con. trario. La conclusione è che la W. R. , sia nel sangue cl1e nel Liquor, non può essere un criterio per il successo inaggiore o minor e della cura. .~ltra questione .è l'influenza del trattamento sulle rea.zioni : ma, sal, 0 quale.b e raro caso, •p are cl1e queste si mo dilfichj n o difficilmente. Invece una azione ,;nanifesta · ~i a·vrebbe sulla pleiocitosi e 'Slll con1enuto di albUJn1na (non di globuline) del liquor. No·t evole è la ben efi1ca influenza della malarizz:1z1 one ~nllo . stato generale dei malat), cl1e aun1entano di peso, e ritrovano le loro forze. , ~atu raln1ente i risultati so110 tanto plll buoni quanto 1più .questa cura yenga precocemente istit1Jita. Riguardo all'ulterJ.ore decorso dei malati i11 cu i 5i è avuto un miglioramento, nel 12% dei casi la • m ala ttia rj.p rende il suo d ecorso; nel 36 '7~ le cond) z1oni r im·angono immutate, nel 52 % dei casi il miglioramento prosegue. J.,' .:\. si domanda se i risultati ottenuti con questo mezzo di cura siano realmente superiori a quelli cJ1e si ottengono col solo trattamento specifico; e consiglia ··di essere prudenti n ell'èmettere ~·iu'.dizi, specie in una malattia come la tabe, il c11i decorso, indi1pendent.em ente da qualsiasi intervento terapeutico, .è .estremamente Yariabile da caso a ca5o. Tuttav1a i ri sultat•i ottenuti specie in 0Jr.11nP manifestazioni spesso n1olto resistenti alle 1rure come le crisi viscerali, non pos ono non " l' . ser presi in seria considerazione. Passando dai fatti alle i1p otes1i l'.!\. indaga il 1n pcc ani~1no con cui la malaria giovi sia nella paralisi progressiva che nella tabe; e pensa cl1e non si tratti che di una forma, la più atti\·a, di piretoterapia: la sua azione non sarehbe di\·ersa r13. quella ottenibile con altre sostanze capaci d1 provocare uno shol< (proteri ne, Yaccini. tt1J1ercolin a, nucleinato di ~a , ecc.) . .t\.nche per 11 sal,.Clrsan è stata da cllerber em essa l'ipotesi che 1

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SEZIONE PRATICA

e~so

alle forti dosi in cui g·iova nella tabe ag·isca per Jo shol\ ohe 1provoca : se questo fosse vero le piccole dosi an·d reJ}bero senz"altro scartate. Certc1 è che n elle forme di sifili,d e nervosa la malaria gio·v a ancl1e da sola, all'infuori da quals:iaisi trattamento speciifico; il meccan,i smo resta però assai oscuro ; e bisogna ammettere che un'in fezion e protozoaria cronica q.t1ale è la sifili·d e si comporti non differenteme11te d·alle infezioni micro.b icb e acute in cuJ gli sl1oks da proteine o da m etallj colloidali es:ercitano una non costante ma talora 1nnegabiJe azione terapeutica. La malarioterapia ·avrebbe non solo un:azione risollrtiva sui processi in1fiammator.i, ma agire.b be anche sulle lesioni degenerative delle guain.e mieliniche favorendo la rigenerazione: solo quando anche i cilindrassi sono colpiti (come nelle ·veccl1ie tabJ, nell e atas~ie gravi) essa non sareb·b e pil) di n essuna efJi ca·c ia. I .' ..t\. si domanda se non varreb be la 1piena d1 esperimen tare questa terapia a 6CO•P O preven tivo, n·ellA prime. fasi d ell'infezione sifilitica, appe11a l'esame del li·quor 1)1ostri i primi accenni all'invaBione .d el sistema n ervoso centrale. M. SABATUCCI. 1

1

Rapporti sui medicamenti antisifilitici. (Bull. de l'Acad. àe jJIJéà. 1 n. 21. Séance du 24

Mai 19-27). In segi.1jto all'inca,rico rjcevuto ·d al ~\ll inistero del Lavoro, Igien e, A.ssistenz.a e Previd enzia sociale di organizzare un servizio id i controllo dei medicamenti antisifilitici ,' l',Acc&demia di med)cina di Parigi 11a rite11uto u tile proce.d ere a uno studto. preliminare della questione aJffidan do a s r)eci ali~ti in m ateria la compjlazion e di . . aip~ • ·p orti, da tin lato ·sugli antisi.fjliti1ci in g·enere e arsenoib enzoli in specje ·dal punto di \rista farmacologico, chimico e fisiolo1gico ; <taJl'al.tro sugli accidenti e suil'attività terapeutica dei m eidjcament.i ant)siJiliti ci u·su·a li. :YI. ìVTEIT..LÈRE. - Coritrollo dei niedicarn enti anti.sif ili tici dal p.urito di vista f armaco·l ogico e chimico. Gettato uno sg.uardo rulla storia 1J.e1

varii ariti-sitfilitici, dal rn ercurio sotto l.e varie sue forme e vie di son1ministrazione, all'arsenico e al 1biiSmuto, .e ricoridato gli inci-denti, più o meno frequenti, cui in ogni tempo la loro a ppli·cazio11e 1died è luogo, 1'A. r~lev1a la ~peci~le alterabilità di alcuni ·di questi pro·d otti e la facilità con la quale m ·o·diflcazioni, 8ia [l1u.re lie. vissime, ·di essi, chimicl1e o molecolari, possar10 dar luogo a fenomeni g·ravi di in tolleranza, ·dif ficilmen te p r eved-i1bili. A1JJpa;r~ di' consegmen za assolutamente 11ecessario il f1ar prece d ere Ja 1

0

I

1555

m es~a 'in uso di tali pro·dotti da

una rigorosa ve-

rifica della loro costituzione fisico-cl1imtca e della loro azjone fisiolog·i1ca. 1liod alità di furizionamento di un controllo dei prep,arati antisifilitici. - L' A . co:m incia col r iferire quanto è stato. fatto all'uopo 1nll'estero. I due s istemi-tipo sono l'american o e il tedesco.

In .i:\ n1eric·a (Stati Unit1 ) \il servizio di con tro ilo fa proceid ere in 8Ua presenza alla pre1parazione d el farmaco, ai sag·gi di veriifica •della sua identità e purezza, alle prove to-s1Sicologi1che e fisioJog·icl1e. Il ·servizio di ispezion.e si riservia Quindi il ·diritto di sug·gerire o ·di esig·ere ulteriori prove con1t)lem811tari. Se l'inchiesta dà risultati favoreYoli, 1 autorizzazione \Tiene con cessa con riserva 1di "a·pip.Ji·c azione id i un ,con trollo perrr1anente a con1plemento d ell'er.fifi-c.acia del sopra- · luogo originario. In Germania il sistema è i nvece di.fferente. Il servizio di controllo allorchè riconosce l'utilità .aell'intro•duzio11e in tera1p•i a di q·ualcl1e nucvo composto, incar ic.a un a dittia industri ale specj a}j zzata ·di ~ta1bilire un tipo stan·dar·dizzato e p rocede insjem e col lrubDratorio in question e a tutte . le pro\'e utili e n ecess·arie •per , ·stabilire gli inrli ci fisici, -chim) ci e biologici. Ogni preparazione a base del pr odotto fornita al pubblico deve riS})Ond ere rigorosamente all e prove così stabilite u,i ifi cialmente. Questo $ìstema sembra n ell'insieme il migliore. Negli altri paesi euro1p ei, a,d eccezione ·tlell' Ingl1j1terna, non e~'6te una regola.r rtentazion e • i.1ffi ciaJC?. o soltanto un ah1bozzo di essa. In Fra;i1cia d 'ora ]nnanzi i medi,camenti antive11erei a base di prodotti offi.cinali do.v ranno rispond~re a d eJJe con.dizioni . nuov.e, p 1a r ticolarmente dal p.u nto ·d i vista biolO'giico. Sarà anzitutto neces. saria un'intesa tria la Com·m iooione ,di controlJo dei medi•ca1nenti antisifilitici e la ,Comrnissione d el co·d ice aif1finol1è un m edicamen to 01f,ficinaJ e n on va:da u.f1fi cialm ente sottoposto a due pr0ve ·differenti 1da parte 1delle due ·Commisioni. Bisog·na però notare che ·di gran lun g·a più numer osi all 'ora presente sono i medican1enti a n ti ven er·ei n on iscritti al Co.dice, non orffi•cina1i. P er qu esti ultimi non esiste a11co·n a in Francia alcuna prov1a u.f.ficial e, ina, una volta stab1lito il · controllo ·da parte 1d ell'A.ccaden1ia, la ,loro formula e il loro ip ro.cedimento ·di saggio verran.no pubblicati sul ·B ollettino dell'.l\tccadernia st.essa, ·Ciò cl1e equivarrà all'iscrizione al codice. T:tli m c·d·ica1ner1:ti ·diverranno co8ì a loro volta offi~ . cinali. P ertanto anche qui do1\rrà interven1re un, accordo ulteriore tra la ·Commission e del codice e quella dell '..~ cca·demia. 1

Cornpito particolare del, ch·i nilco nel. coritrol l o dei rn edica111eriti an.tlsif il i.ti.ci. Il laboratcr:·io


1556

IL POLICLINICO

nel quale si effcttueranr10 le ricerche dovrà rli1eporre ·di tutto l 'istrt1mentario risp·o nde11te ai m oderni ·b1sogni 1dell' analisi. Il chimico rilev~rà ~;li jn.d.i.ci analitici chimici e fisi1ci di ciasc11n pro1iotto al fine ·di .pot~r fis·sa re r igorosamen te i s11oi caratteri ù'i dentità e ·di permettere f.aciJmente un ulteriore controllo tra un cam1pione del prndctto prelevato .e il tipo fissato dttil a Commission.e. Oltre a questo processo ·di identificazione, il chimi ro sarà chiamato a .col}aborare n elle a'!tre pro·ve biolo,g iche c-0n il fisiolo g·o e con il clinico , alloroh:è si tratterà, p. es ., ·d i .stabilire il processo ·di localizzazione e di elim.i nazior1e, btasi essen ziali dello stu,dio toseicologico di un farmaco. 1

PIERRE GLEY. - I l controllo f'is io logico degli arseno ben::.oli. .St1ldio f isiologico degli arsenobenzoli. - Lo studio fjsiolog·ico ·degli ars. è alla base delle ricer che

C)Ulla patogenesi ·degli accidenti che l 'iniezione di questa cJasse ·di m edicamenti può produrre nell't1omo. L' A., a:ccenn.a ti ai .sintomi g.en.erali, immediati e t ar.div.i, che l 'intossicazione da arseno·ben,. . zolj è capace ·di produrr·e negli anjmali~ 1p·a ssa a trattare clell'Azi on,e degli arsenoberi.:oli sull e di fferent'i ,fun ?:ioni f isio logiche. Tub o digestivo . -

Il

salvarsa11 introdotto nell'organis mo per via intramuscolare o en·dovenos·a si elimina attravetso la mucosa gastric·a e aprporta l 'arresto della secrezione gastrica e biliare: contemporaneamente aum enta la pro.d·uzione del muco. Do1p·O azione prolun•g ata degli arsenobenzoli si può -0(s servare dimini.1zione d·el tono e dei movimenti ri tmici dell'inte.?tino. 1L e ·dos i elevate pos•s ono produrre ulcerazioni e emorragie. .4 pparato circolatorio. - .Degna 1dell1a massima attenzione è l'a zione che gli ars. esplicano ::;ul a) Sangue . Anzitutto l'iniezione di arsenobenzolo n el sangu.e è ·ac-com·p agnata dalla f ormazione ·di un preci1pitato. ,Quest o precipitato f:i forma n el ·plwsma o n el siero anche se si <Jggiun ge << in vitro » aPsenobenzolo a siero. N.ella form·azione ·di qt1esto iprecipitato ·h a un ufficio la r e1azion e del mezzo n el .quale essa si. comipie; infatti se la ~oluzione d·a iniettare è actda, si ha la precipi.t-azione massima, m entre se è alcalina o n eutra, si. ottien e un procipitato invisibile a occhio n t1 do ed i cui gTanuli non oltrep assano il volume ·d ei. glab. r ossi. Fl eig e Pomaret attribujscono c1uest' azione precipitante pro·p ria ~ia. del 606 cl1e del 914, alla loro funzi one 'fenolica. 'In n1ezzo 1alcalin o le funzioni fen oli·c he dell'arsenoben zolo sar ebbero' bloccate -Oall' alcali , mentre in m ezzo a cido ridiYerrebbero libere. 1

u >1J [ .A.:NNO XXXI\-, i<-'"'\:::'.,.. nv~. <f,>

L'ammettere cbe i disturbi in seguito ad inie· zion e di un ars. nell'organismo si·ano sotto la dipen·denza 1della !forma,zione di un preicipitato, trova ~onf erma in v·a rie os:servazi.oni. Fra ·queste, alcune si ri.feriscono alla constatazione n ei casi di crir.-;i nitri:toidi di un abba,ssamento della ri· serva alcalina, altre alla somministrazione di alcalini ·con lo scoip·o di imrpedire la produzione delle crisi. J.eanselme e 1Pomaret inoltre, do.po aver reso a·ci·do~i.co un cane per m·ezzo di un reO'io me carneo o .coll 'infezione di a cido p-oss:Lbutirrico, constatarono la facile produzione dello choc ccn l 'iniezione ·di aIBenobenzolo, m·entre allo stato normale esso non si 1produceva. Allo ~tu.dio •dell'azione preciipitante -degl.i: ars. sul pl1asma .p ossono ri1connettersi le variazioni -d el potere re1frattometrico ·dei colloidi sanguigni verificabili ·dopo l'iniezione ar,genoibenzolica. In secondo luogo gli ars. esplicano un'azio11e anti'C oag·ulante. Il sangue degli animali morti 1p er intos~icazio ne da salvarsan è incoagulabile. Secon1clo la dos e injettata si ottiene un r itardo de ' r:a .coagulazione o una incoag.ulabilità compl.eta. Suj ~l. ro.ssi. il ·sa_l~arsan rpuò fP•rodurre emoli~i. In tali casi s1 ver1.f1chere:bbe in seguito un ai1· mento progres$ivo .del numer o ·d.elle emazie clJe giunge a sorpassar e il normale. St1i leuco.citi, se.condo Yakimoff e .e.o rridi, ·agi· reh.br- ·determinan·do ·daprprima una le11coper1ia, principalrr1ente a .c·a rico dei linfociti, posci1a u11a leucocitosi .della durata di paroc·chi giorni . b) Cu.n re e v asi. - Azione sulla pression e arteriosa. I.;a somministrazione en1dove11osa idi dl>Si no·n to<3siche ·di salvars. in soluz]one alcalina e più ancora quella ·di sialv-ars. in soluzione acida, ap1porta ·d ilatazione del cuore, specialmente ·del ventricolo d.; co11temrporaneamente la pressio11e arterio ~a si innalza nella pi•c,c ola circolazione e si abbassa temvoraneMDente nella grande in seguito alla vaso·dilatazione. Luithlen fa di.pendt!re q.u e.s ti distt1rbi dia un'offesa vrimitiva ·del cuore, altri i.11vece da lilla diminuzione ·del tono va:. scolare. .S ulla parete dei. vasi sono state osservate s·pesso lesioni a carico dell'endotelio. Dopo l'ir1iezione ·di dosi tossiche di arsenobenz. negli anim·a li si riscontrano em-0rragie puntilformi nel cer vello e emorragie negli altri vi~ceri. Apparato re spiratorio. L'iniezione d i fortt dosi re.nde i m0vimenti respiratori più lenti e superficiali. Secon·do Ja:ckson e Smith si tratterebbe di un'azione diretta sui -centri respiratori. _.\Itri A:.4-. sembnano indi•car e ch e i 1disturbi r es'Piratori ·v erifica:bili in ·seguito all'iniezione d i do~i tossich e di salvars. ·costituiscan o una sindrome 1

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[ANNO

XXXIV, FA3C. 43]

·1557

SEZIONE PRATICA

angioneurotica la cui ev<9Luzione ,p uò esser e fa·vorevolmen te infl11enzata dall'atropina. Sistema nervoso. - Iniettando forti ·dosi tos-siche si producono iperemia e emorragie cerebrali c11e possono essere seguite da convulsioni e per·dita di çoscien z1a. In tali ·casi è stato trovato ars. ne:l cervello. Il salv·a rs. si dtfferen zia ·d all'atoxyl percl1è a dosi tlrapeutiche non agisce sul sist. nerv. centrale, nè sul n. ottic·o· e la retina. Ghiandole a secrezione interna. - Il salvars. può determinar.e lesioni ·di queste ghian·d·ole sia direttament~ che })er l'intermediario ·d ei capillari. _.\lcuni . vedono ·U na relazione diretta tra questa iazione e la suscettibilità d ell'organismo per il farma-co. Altri vedono nella crisi i1itritoi·d e l'espres~ione di alterazioni ·delle s urrenali in se.. guito a lesioni del loro sistema vascolare. \' i sarebbe diminuzion e ·dei lipoi•di e ·della sostanza cromaffin e. L' .i\. conclu1de il su o studio fisiologico rilevando la dif.ficoltà, in ibaf:e alle esperienze p:naticate sugli animali con gli arseno.b enz., ·di poter trarre la spiegazione .degli acci•denti · ai quali tali composti posson o dar luogo nell'uon10. A1cuni AA., basandosi sulle modMicazioni ·dello stato fisico dei colloidi del sangue .1Producenti$i sotto l 'jn, fluenzia degli arsenobenz., intel'lpret.ano la crisi niirj toide con tutti i suoi sintomi com e la conse, guenza d i questo ·djsturbo. T·ali modificazioni dP.llo stato umorale debbono ·certamente avere importanza n ella patogenesi dello choc arsenohenzolico. 1\Ianca 1p·erò -la spieg·azion·e ·di molti altri di stt1rbi, tra i 1quali l'ipotensione, i vomiti, l'abba~sarnento dell.a temperatura, I '·astenia mu. fico lare . Accennato quindi alla n ecessità ·d el controJio fisiologico d ella tossicità ·degli 1arsenobenz., riferisce djf,fusa.mente ~ui controlli attualmente praticati dalla Germania, ·dalla Gran Brettagna e dagli. Stati. Uniti e s ul controllo privato in Fran. eia; pas~·a quindi a trattare della Necessi tà de ll'organizzazione d·i un controllo fi· siologico degli arsenobenzoli e basi tecniche sul.le quali esso dovrà effettuarsi. - l .. 'A. ritiene pe·

ricoloso af.fi1dare nelle mani ·dell'in·izi·ativa pri· vata il con trollo fisiologico ·d ella tossjcità degli arsenobenzoli. Su quali basi p ertanto s.tabilir e una (pd'ova di controllo? I .p unti ·d a fissare sono i seguenti: aliquota di campioni da e~aminare in rapporto all1a quantità ,di prodotti falblbri-cati, scelta dell'animale ..,_eattivo, .dosi tollerate, percentuale di morti tollerata, durata .delle osservazioni. --. ·J11anto al 1primo punto è diiflficile 1p oter fissare norme precise. In gen er e si seguirà il principio ' di controllare un .camip·i one p,?r ogni lotto di fablJricazione.

Quanto al secon·do, l 'A. propone ìa scelta dei sorci (s·ourts) . Qnanto al terzo , pro·p one di adottare le c!fre fornite ·dal contr ollo teides•co che sono le più recenti (19·26) : gr. 0,15 p,e r kgr. di peso del sorcio (0,003 p er .20 gr. di ·1)eso) pel controllo del 606; g·r . 0,37 (0,0074 per 20 gr. ) rpel controllo d el 914. Le dosi vengono iniettate p er via endoveno3a. Q.11 a11to al numero di animali da iniettare per ogni saggio e al11a ·p er.cen.t uale d elle morti 1da iolJerar~. tali ciire di1 pen1derai1no in IJratica dall'or· ganizzazione del futuro laboratorio di controllo (In ·Germania, p. es., ogni cam'.I)iqne id.i s alY.ars . viene &ag·giato su 42 animali - 36 sorci e 6 topi ed ogni campio11e di neosalvars. su 36 30 sor<!i e 6 topi). - In l inea di massima .giovia notare cl1e quanto rnaggiore sarà il numero di ani· rna]i in iettati, tanto minori le prob·a bilìtà ·di. incontrare idio1sincra.sie. D a 11ltimo l'A. accenna all'organ izz.azion e di 1~n laboratorio p er il controllo fisiologico do~li 1arsr,nobenzoli. Attualmente le -.p rove con sieto·uo in ricerche sulla to.ssicità glooale sui varii ani· mali. A lato ·dell'impi·a n to n ecessar]o per tali 1p rove occorrerà organizzare anche un laboratorio p·er r icerch e di fisiologia genera le. A1deguatamente rjcca dovrà esser e la dotazione cli animali: calcolan·do l'esecuzione in m edia d-el con trollo ·di un campion e al giorno ed eseguendo i. saggi r elativi su 20 animali, essa si ,aggirerà, con le neces$arie riserve, sui 700 animali (500 s orci e 200 ·conigli).

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I

Accidenti dei medi cameriti antisifil·i tici. Arsenobenzoli. - Occorre prementere: 1M. A. TZANCI{. -

1) che gli ac.cidenti gr avi sono del tutto eccezio-

n ali relativamen te all,elevato numero di in!errn1 curato : . 2) -che i p eri-coli inerenti · alla cura possono considerarsi minimi ri.sp·etto a quelli legati alla 1sifili1de. Gli ·a cci·denti da arsenobenzoli sono ciaratterizzati ·d a un'-e strema varietà: fra es~i i più f~e. quenti non sem1brano quelli dov11ti a tossicità d ei ,rprodotti ma al malato s tesso. Gli acci1denti legati .al malato com portano 1~a una parte le cosi•dette reazioni arsen osiiilitiche, dall'1altra le intolleranze. Fra le prime è da annoverare Ja r eazion e· dt Herxheim·e.r con la s11a vasta sintomatologia, poscia tutti i dtf1ferenti tipi di ricadute l e quali 1posson o in gen erale consi•der.arsi quali acctdenti sifilitici sopravvenienti in seguito a cure insuffi·cienti. 1G1.i accidenti da intolleranza sono i più fre·quenti fra tutti·. <2ui , al contriario ·degli accidenti cli natura tossica, la • questione• de.Jla ·dose p assa in ·seco11da linea. Le intoll eranze generali per l e


1558

l::- POLICLINICO

loro modalità di insorgenza e di evoluzione j u1pong·ono lSu•b ito l 'idea di una r eazione umorale, di un accidente di ·Choc. Fra esse Ja cosidetta crisi nitritoid e · rap presenta una compli,oazione frequente, in genere immediata o 1precocissima, osservabile sopratutto col m eto·do di somministr~­ zion e intraveno.so. Essa, come è noto, può as5un1ere varietà e intensità diverse; ·dalle f or!ne lievi o fruste, alle gravi.ssime e mortali. Le analogie di es$a con l e r ea zioni seriche imme1diate sono cospicue. Fra le r eazioni feb1b rili occorre ·disting uere J1a febbre d 'intolleranza vera e 1propria d alla t·ea. zione di H erxl1eimer a tipo febbrile. Quest'ul tima si distin.g ue pel fatto che è più pre.coce e dirr1inuisce alle ulteriori iniezioni, m entrP. 1.a febbre rd a intol1eranza aumenta con le dosl µlù. forU del m edicamento. Le in tolleranze sistematizzate possono esser e a carico di tutti gli organi: sist. nervoso, p.el)e, fegato , reni, sangu ~ ecc. La più graYe fra tutte è qu ella a carico ·del sist. nervoso: l'encefa1ite emorragica o apo·p lessia siero~a. 1

L' in tol1eranz1a cutanea si t raduce con i cosid etti 0santPnli a rsenobenzoli ci : urticaria locaiizzata o di.f.fusa, eruzioni 1r1or.biJliformi , scarlattiniform i e talvolta eczem atiformi. Milian e altri 11anno ·descr it,to un ti:p o ·d i i eritrodermia arsenohe11zo li ca. Nel corso di cure ar~ e 11obenz oli cbe può osservarsi ittero in tutte Ie sue forme, dalla beni~r1a alla gi-ave. ù a patogen esi di t ale manif eotazio ne è statn. a !un.g o diS'cussa: n ella m aggioranza <lei casi sembr.a deb·b a -cons i·derarsi risultante di un'intolleranza e1patica jn .u n soggetto predl· sposto. Gl j arsenobenzoli, è noto, possono anche dar l.uogo a com·p licazioni san·g uigne. « In vitro >> dimin11i scono e, a dosi più lforti , ~o·pprimono Ja coagulazione del 5ang ue. « In vi \'O >>,. n ei sogqetti predi sposti P. con dosi anche minime, poson o co1npa rire ritardi d ella coàgulazione. È resa cosi possibile la c ompa rsa di ponpore e sin· dromi emorragip.are più o meno gravi n elle quali l' es. del sangue potrà rivelare la sindrome di emogenia ·di P. E . \V·eil. In alcuni oasi è st:\ta osservata Ia produzione rd i un'anemia profonda. B isrnuto. - Con la cura bismutica gli accid.enti $Ono più rari , meno graYi e meno complessi I sali l)is mutici solu·b ili ed insolubili (questi ulti mi i1npiegati più spesso) 1posson o dar luogo a accidenti a ·distanza e locali. Fra i primi si ann0Ye1·a la stornatite e le eruzi oni cutanee cl1 e son.o d cl tutto eccezion1ali. Tal\olta può osserYa "Si a. tr11in, febbre, ·diarrea. Una compli cazione te:. 1Yolta più grave è la nefrite bismutica. Gli accjclen ti locali sono in relazione con Jl 1

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[ANNO

XXXI\,-, F .\ SC 431

lento riasso!1bim ento ·dei preparati iniett.ati nei m t1scoli. In alcu11i casi possono in sorgere complicazior1i vere e 1proprie quali 1e r itenzioni bis mut iche e le em bolie arteriose. Gli ascessi asattici n cces.s itano talvolta interYenti chirur -=:oO'ici iin. 1portanti. P er taluni tali accidenti sar ebbero Jovuti •a ·dirfetti di tecn~c a, per altri al me·dicd.rnento stesso , p oicl1è la loro insorg·enza è stata osser,rata soltanto -dop o Ia sommin~strazione di alcuni ·determinati sali bismutici. P ertanto !'.!\. p r opon e un con trollo minuzioso anche pei pre parati bjsrnutici i 11 comrnercio . 0

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Attività terapeutica dei 1ned·l ca'!nenti an tisifilitici usval·i. Grazie alle J EANSELME

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SÉZARY.

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nuove ·ac•quisizioni la t er apeu tica della ~ifil i de può d ir si sia divenuta oggi m olto più efficace, m a insiem e m olto più corn1plessa. L'a pprezzamento motivato ·d ell'azione curativa <lei ,m eùicamienti più in uso è problema di estr ema co·miplessi tà. Innanzi tutt o l'attività tera· pel1tica d eve esser e ~tu diata in condizjoni ben definite. Gli AA. pensano a tal proposito ch e Ja :r1igljore prova Yalevole quale t-esto p er saggiare I'attfYit.à terapeutica' d egli antisifilitici sia ra1p· ~1resentat1 ·d1alla loro azjone n ella sifilidé seco r1daria, proprio quando i tr epon emi sono diffusi in ·circolazion e ed in:fettano visceri -e tegumenti. In tale p e riord o importa allora stu·diare: I

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la rapidità di scomparsa d el trepo:ie:l1a n eJ le. 1esio11i ulcerate e la rapidità della cicairizzazione e della ris oluzion e ·delle lesioni tegum en tarie; la durata di quest'azione; 2) la raptdità ·di scomp1arsa delle r eazioni del sa11gue e la durata di questo stato negativo; 3) Ja ra1pi.dità della scomparsa della r eazio11e citologica nel l. e. r.; 4) la possibilità di tina reinfezione stabilita a clovere ; 5) J1a iprocreazione di figli sani; 6) l'evoluzione ulteriore d el la m al attia, Je 1esio11i viscerali tardi ,.e (particolarmente nervose )~ Ciò stabilito, gli ./\iA. con siderano l 'azio.ne con1·p aratlva $Ui. ·dati or-a es.p osti d el m ercurio , degli ar ·enobrnzoli e d el bismuto e concludono po11endo in prima linea l' arseni co n el periodo secon·dario; i11 seconda il bismuto; i.n t erza il 1nercurio. Nessuno dei tre m edicamenti r isultta 1uttaYia in grado di sod·disfare compJetamenie, poich è, prescin·d endo •dai casi di arseno- o bi.s11111toresistenza assoluta, ·qu elli n ei quali la cur a non sor tisce risult.ati completi o dnre,·oli no!'! ::ono eccezionali. Sorse ap1punto perciò l'idea ,~i a socia r r due m ed icamenti iniettandoli entrambi nel corso ·d i t1na stessa cur a all e cl osi che si som111inistrerebbero se ciascuno d ei due fOS$d t1::.a10 ciepDratan1ente. E'C'roci così alle cure rr1istP, 1)

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SEZIONE PRATI CA

coniugate arseno-1nercuri•ali e arseno-bismuticl1e. Qu e8te llltime sono oggi le più usate e per aidesso p 1Jò di1'si che la loro azione immediata sia perfetta, tanto da poter lltilizzarle come meto,do di scelt~ nella siifili·de secondaria, alla conrdizior1e, s·jntr11cle, cl1e og11uno dei medicam enti venµa som111inistriato alla sua dose nor.m ale. Da. ultimo gli .<\..~. accennano alle ·diverse vie di som111i11if=trazjone ·deg·Ji arsenobenzoli para<{onancl on e g·li effetti fra loro. Ritengono che Jl medj came11to inietta to per via endovenosa sia capace di YOlgere lln 'azione più brutale e quindi ma.ggior111ente treponemiciJda, tale dia r enderlo par1 icolarn1ente adatto n ello st<l!dio 1precoce de 11'1. sj.fil ide. I ... a yja sottocutanea esplica a sua volta azion r i1ress'a poco altrettanto efficace e trova particolare indiciazione nella siifilide er·editaria e nei . o.~ge tt i con ,-ene inaccessibili. 1

1\1. .t\ GOSTI NI.

La b1·onchite cronica sifilitica. (R. BEND..\. L e R~J.ll etin médical, 1927, n. 31). D n 1110Jto tempo ·è conosciuta la notevole 1a,f.fi

nità della sifili·de per il tessuto bronchiale. Men· tre però i classici han no descritto le forme tracheali, quelle dei gro8si broncl1i e qu elle in cui sono colpite l e terminazioni dell'aJ.bero aereo, r. stato trascurato lo studio delle lesioni luetiche ·d ell e ra1nilficazjoni broncl1iaJi poste, per così dire, a mezza ~ trada fra i gro55i bronchi e l e termi~ nazi o11i dei bronchioJL Ma il reliativo oblìo in cui sono state la8ciate queste bronchiti croniche si spiega col fatto che non esiste alcun sintoma parti colJ.re caipace cli attirare a prima vista, l'attenzi on c ~u di ·~ssc Col nome ·di bronch1te ·cr onica siifiljtica vien designata la varietà ·di bronieopatia t erziari1a de finit a dalla doppia sindrome anatomo . .clinica di sclero i bro11chiale e ·cli catarro cronico dei bronchi, sin·drorr11e banale in apparenza la cui natura specifica non potrà esser e élJffermata 1altro che dopo una ipartico1areggiata discussione ,d·i tutti i sinton1i presenti e pa.ssati. Si 1distingu eranno i casi ~l1ri, in cui la sifilide appare sola e <1uelli in cui 5i tro~a associata aid altri .p rocessi sclerosanti e jn t:pecie 9-lla tubercolosi. ·Comtl si pone in clini'ca 11a ·diagnosi di bronchite cronica sifilitica? La .diagnosi differenziale ·della sindrome « ·cataTro bron cl1iale cronico " è delle pjù sem1p.Jici: ben più diflficile è riportare la sin·drome hroncl1iale aJ1a sua vera causa: la sirfiljde. $ e il pazjente ·è un s ifilitico accertato occo rr~ sta.b ilire se la lue è l'unica r esponsa1bile ·dei fenom eni di sclerosi-peri.bronchiale o se essa è élJSSOcia ta aiCl altri fattori sclerogeni c9me la gotta, le. inalnzioni id i ga$ asfi·ssianti , la tubercolosi.

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L' associazione sifjlo-tu•bercolare è particoliarmep.te frP-quente e sp esso evidente 1p,e r reperto bacillare n eJl' espettorato: in tali casi si riscontrano le i1nagini ra:diologich e caratteristiche della tu·b ercolosi sclero-calcarea ·descritta da Ser.g ent e Cotteud. .A. ltre volte 1'Msociazione con la tuberculosi è meno 1ìacilm ente a ccertabile p er la mancanza ·dei bacilli nello sputo e nelle r.f eci. Fov11iranno al1ora .indicazioni prezjose: il dato ana1nnesti co cli affez.ioni r es.p ir.atorie a lt1nga durata con periodi .f ebbrili piì1 o. ·meno frequenti; la constatazione raidiologica degli a:pici o·p achi e di i10d11li caJ.ci ficati i)ara:ilari e nel parenchim1a. !Jnfjne molto speSiso riesce impossibile ritrovare al di.fuori del.l a stf ili de, la minima traccia ·d i una aJf1fezione s·clerosan te qualun.que: l'amamnesi è n egativ•a; non ·esistono segni clinici e radiologici e biologici che parlino jn favore della tubercolosi fib ro~a. Sono (_!nesti i casi nei quali si deve per forza parlare dl broncl1ite e peri.broncl1ite cronica sifilitica p·ura. Se il malato è affetto da sifili,de sconosciuta ~ si ha rnotivo di sospettarla si raccoglierà c on cura la anamnesi, si ri cercherianno le lesioni cor1comitar1ti in e,·oJuzione e le 'd ifferenti stigmate c;pecifich e (aortite , lesioni ·del sistema n ervoso, leucoplasia 'boccale o lin.g uale, eeic.); si eseguiranno le r eazioni um orali ·e principalmente la Wassermann. P er ciò che concerne i dati d ell'esam e radiologico è duotpo rico:rdare che non si riscontrano mai nell a broncl1ite cronica :sifilitica, n è cavità, nè opacità a focolaio; e così 1pure mancano i noduli calcificati nelle forme pure, m entre essi sono ab:bon.danti nei' casi di associazioni sifilo-tt1bercolarL Nei casi di broncl1ite cronica sifilitica l'A. ha frequentemente rir~contrato ifra i tralci bron covascolari , fo~temente disegnati, parecchi anelli scuri si tuati n elle regioni para-ilari, ·determinati probo.bilm e11te ·dalla ipresenza di un tessuto ·d i sclerosi denso intor·n o ai tronchi bronchiali più grossi. Di fronte ad un1a sindrome di bronchite cronica hi sogna sempre porre il problema etiologico e f~re ogni ricer ca pos-sj,bile per svelare o rigettare la esistenza di . tui . b ercolo·si e idi sifili de . Il trattamento 81p eicifico dovrà essere applicato n.011 sol o n ei casi certi di bronchite cronica si1filitica, ma ·a nch e in tutti i casi dubbi di sclerosi polmon1re. Certamente come tutte Je sclerosi di origine Jueti•ca, 11a sclerosi p eribronchiale retro. cede solo imperfettamente 8otto l 'azion e del me· ·di-camento, ma in prati-ca si sono constatati se11Bi1b~li mig·lioTa.menti sotto l 'influenza della ct1ra :E: necessario jnftne rico1'dare cl1e le alterazioni 0

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IL POLICLINICO

[ ANNO

dei bronchi palesi o latenti, nei sifilitici possano essere il punto di partenza di aocidenti oar.diaci o r enali, p er cui -costituiscono un fattore ·di prognosi di grande importanza di cui s i deve tener conto in O.!!ni occasione.

"'Opratutto le neurorecidive, 11anno smentite le speranze e smorzati oo-li entusiasn1i . .S i è così dovuto ricorrere alla cura plurimedicamen·to:sa, alterna ndo per mesi, un anno i11 medi a, ·l 'arsenico, il bismuto e il mercurio. VICENTI)lI. Ma malgrado la 1potenza ·d i queste cure intensive plurimedi·camentose non si può avere la cerLa sifilicle gua1·isce ~ tezza assoluta della sterilizz·azione. La maggior (1GOUGEROT. Journal des praticiens, 19.27, n. 23). parte dei malati così .curaiti guarisco.no del ·t utto, La guaribilità completa della ~ifitlide è qt1istione· ma in co11siderazione delle tPOSsibili eccezioni, occorre un trattamento di consolidazione de·l la dututtor a contro·v ersa. r ata di 2-4 anni. E poichlè anche malgrado ciò .Affermano alcuni che la sifilide ben curata si sono a·vute ancora delle eccezjoni, è .consigliag11arisce del tutto e se ne danno le seguenti tProbile il trattaniento di assicurazione "'oro<Yressivav e : assenza ·di ·distu·rb:i per una lunga serie di o inente attenu.aito 1Per il corso di 15-20 a1111i. a11ni ; integrità degli umori: W a&Sermann n e.g aIl trattam1en to deve essere intensivo qualunque ti'\'a n el sangue e nel liquido cefaJo-racl1idiano; sia la po rtata dei fatti iniziali. La benignità della a$senza di ·Contagi familiari : ·g ravi.danza normale sifilide ne.Ile sue m,a nifesitazioni iniziali, ulcera e co11 placenta normale, figli sani e con Wasserlesioni secondarie, non dà alcuna garanzia per mann sempre n eg·attva; reinfezioni indiscutibili.. I 'avvenire. S.i è .sostenuto anche il contraTio. I Si 1è affermato anc·h·e che l a sifiJide può guasostenitori della dualità del virus sifilitico, neurire spontaneamente senza alcuna cur a o con cure rotropo e dermotropo, credon o ohe il primo proinsufficienti. Al riguardo si cit·ano numerosi casi YO·Ca a distanza di tempo la iabe e la p.arali'Si ·d'1ndividui iehe delila $Ì·f ilide 'd.u rante tutta la vita })r 9gres.si va ·d·a ndo tlesioni cutanee disierete, 1per non hanno avuto altra manifestazione cl1e l 'uìm 9do ,cl1e ùa tenuità delle mani.f estazioni a carico cera, malgra•d o non si siano curati affatto o solo ' della p elle deve far pensare aid un'infezion e neuscarsan1ente. 1 rotro1pa e quindi ad una sifilide grave . .i\.ltri sostengono che la sifiJide n on guarisce Purtroppo non si hanno criteri assolllti p er aver mai, che malgrado l e c1Jre più in tense rimane • la sicurezza della guarig'ione della sifiilide e q.u ins empre la pO$Sibilità di manifestazioni più o meno dj p er cessare con fiducia il trattamento curativo. gravi ·a carico dei vari organi e sistemi. L'assen za di fatti clinici per pareocl1i anni, la Tra ql1este op·p oste opinioni sulla guaribilità \V as~ermann n egativa per lungo t empo, la \\Tasdella sifilide, ùa verità 1è in un eclettismo che serma.nn n egativa ancl1e ·dopo la riattivazione di concilia . i fatti contrari. Si 1P1Uò dire che J:a g.u arigion e è la regola nei maJati b en tratt ati e $'o r- Milian, Ja normalità del l:iJqui,do cefalo-racl1idiano, vegliati. Ma purtroppo vi sono eccezioni per l e _ non costituiscono elementi di sicur ezza. Malgrado quali 1è imprudente assicurare la· c ompleta ·scom- -tali fatti si v e.dono comparire inopinatament.e lesioni Yiscera·l i , oculari, vasali e sopratutto la taJ)e parsa del maJe. e la jparalisi 1progres~iva. ~ ess l1no dei criteri proposti può dare una cer~1 è l 'assenza di c_ ontagio del 1coniu.g e e dell'eret ezza assoluta. Si sa che si pO$SOno aver.e r ec1. diYe, ad esempio una g·omm a ossea, malgrado la , do-lue dei figli dà la sicurezza della guarigione. ~i son visti incti·vidui presentare tardi,·amente \ \ 7asserm·ann negatiYa e Ja mancanza di manifeuna si.f ilide ''iscerale, il più spes$o un'aortite, stazioni lueticl1e 1per lungo tempo. N1è una r einfezione proYa cl1e la sifilide primitiva è comple- malgrado la n1oglie ed i figli siano r~masti i11denni. Si sono viste anche farai.g lie nelle quali i tarr1cnte guarita; in eiffetti gli ere.dosifiliti.ci non primi figli sembrarono indenni, mentre l 'eredodel t11tto guariti possono contrarre un'ulcera e lne comp ariYa alla terza o quarta .gravidanza. \ "i n ej s ifilitici a cquisiti vi sono tutte l e transizioni sono esempi di oscillazioni parado&sali del virus tra la r einfezione e la superinfezion e. senza interventi terapeutici nelle famiglie nelle In effetti non s i p ossiede ancora un ·t rattamento quali la cifilide era ignorata, e quindi non cupotente che assicuri la steriJizzazione comrpleta rata, oscillazioni cl1e s i estrinsecavano con alterdell'infezione e per conseguenza la guarigione n ative di prole .eredosifilitica e sana. assoluta. La r einfezione sarebbe teoricamente deci~i,·a. I part igian i del mercurio furono sempre mod ema in praii·ca non ha che un valore r elati,·o sti . non così quelli dell'arsenico che pieni d'enParecc11i autori hanno riferito casi di sifiliti ci t11s iasmo adottarono J.a form ola di Ebrlich : teracon manifestazioni costituzionali in atto, i quali pia. steri.lisans magna. Una soJa iniezione di 606 doYeYa guarire la sifilide. Ma malgrado la pre- l1anno ripresentato l'ulcera caratteristica con ~pj. ror hete e le$ioni secondarie cutanee. ra nzion e òi Sl1CCe$SiYe iniezioni le ·r ecidi,· e gravi, 1

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XXXIV' F ~se 43]

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[.A.. ?\NO XXXI\-, FA.Se.

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SEZIONE PRATICA

L'associazione di parecchi criteri ·e la prova ·del tempo non dà maggiore sicuiI'ezza. N·o n esiste nessu11 criterio di guarigione, non bisogna domandare alle pTove ibiologiche attuali più di quel che posson dare, ·b isogna disilludere coloro che l1anno una fidu.cia assoluta nelùa loro g·uarigione. Certo la sifilid€ ben curata specie al prin.ci.pio per uno o due anni g·uarisce nella grande maggiora11za dei ca~i. Ma non avendo criteri a;ssoluti per a ccerta·r e la guarigione e tenuto conto delle eccezioni non numerose ma sicure, non bisogna abbandonare la sorveglianza e la cura. Bisogna inYece sorvegJ.iare tutti i malati e far continuare il trattamento di consolidazione e di assicurazione. Con queste precauzi oni la s ifilide si f:pegne sicuramente, e si può affron·tare senza preoccupazion e il matrimonio e l a i:>rocreazione. DR.

Sifilide e gravi danza. (BHO\\':-\E. Brit ish _iJedicaL Jourrial, 13 agosto 1927). La ifilide è molto fr equ ente nelle donne ge. stanti r icoverate ne1le cli nich·e ostetricl1e e n elle sale di maternità. La diagnosi può e~se re fatta in base all'esame dell:1 donna ed a quello dei prodotti del conce~pimento .

Nel 70 ~6 di sifilitiche p1·in1ipare la diagn osi può essere fatta in base all'anamnesi, nel 30 % in quelle multipare. Gli aborti ripetuti, i parti di neonati morti, senza evidenti ragion i, deYono far sospettare la lue. All' esame si po~sono trovare ingorghi glandolari, cicatrici di gomm e, leucoderma, ecc. La reazione di \Vassermann positiva deve far ritenere sicura la sifilide. 1L'aff.erm·azione che tale reperto si trova anche in donne gravide non lueti-che non ·h a valore. Viceversa la reazione negativa non deve fare escludere senz'altro la sifilide Si registrano casi di donne con ''' assermann, i Clli feti avevano gli organi carichi di spirochete. L'·e same 1d el prodotto della con cezion e, 1placenta., cordone ombelicale, feto, 11a forse maggior valore probativo. Sono be11 noti i classici caratteri della tPlacenta sifilitica, che è pallida, untuosa, voluminosa. E anche certo che la. placenta assume tale aspetto quando il feto è macerato, 1quan.do invece il feto f1 ·vit~Je , essa sia 3Jl'esame macroscor>ico cl1e a. quello mj c;roscopico appare p erfettam1ente norm·ale, anche quando si tratti di donna sjcuram ente sifiìitica. E ciò 1perch~ la morte intrauterina del feto nella sifilide è dovuta direttamente all'occlusion e <lej capillari fetali nei villi, la quale è jprovocata dall'infiammazione st1bacuta e dalla con~ seguente sclerosi .dei villi. S e questa ~cJ erosi è 1

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intensa il feto ri1uore e si macera; se invece è p oco Jnarcata il feto rimane vitale e la 1placenta non presenta apprezza:bili alter.azioni. . I .a placenta normale a termine • pesa meno ,di un quarto del neonato e quando raggiunge o sorpassa que~to peso è certamente sifili:tica. 11 v1cever5a non è v ero: una placenta che •p esi meno di un quarto del ,peso ·del neonato n on esclude lH, Sii'ilidP. Ali' esam e microscopi·co la 1placenta .sifilitica pre· senta ip ertrofia conn etti\'ale dei villi vascolari con corrispondente ridt1zion e degli spazi inter· ' ·rillosi. Il cc,rdo11e ombelicale, so1)ratutto verso l'estre1no fetale, presenta infiltrazione cellulare intorno e clentro la parete della vena om.b elicale. Gli spirocl1eti si trov·ano nel·l 'intima. P erò a11che in caso cl i sif iJide il cordone pt1ò essere del tutto normale. Un buon terzo di feti macerati sono sifilitici. :Xei feti macerati bisogna esaminare il fegato, la m ilza, le epifi)Si , ossee, e procedere alla ricerca cl eg'lt spirocl1eti. Il f eg·ato feta:le normale 1p esa un ventesimo del feto, se p e~a un dodicesim·o o anche più è quasi certs.mente sifiltttco. Ten er presente che può pe.sare anche meno del normale ed essere sifiliti-co. La milza fetale normale pesa 1/150 del corpo, se pesa di più è certam en te sifilitica. Anche se p e~a rJ j m eno può essere sifilitica, ma que~t'ecce­ zione è più rara di quella che si 11a ip er la placenta ed il fegato. L e epifisi ossee dei feti sifilitici presentano le ben note condro-epifisiti. Gli spirocheti devono essere ricercati nel fegato, n ella m ilza, n elle glandole surrenali, nei reni. È .. ovvio eh e la loro presenza in uno cli detti organi ·è prova. sicura di sifilide. Ol tre a ciò l'esame microscopico del fegato , dei pulmon i, della tiroide, del pancreas rivela lesioni i11fiammatorie s ubacute e cicatriziali. Il tr atta.inento p er essere effi.c·a ce deve essere iniziat o ·quanto più 1piresto è possibile · al princi· pio della gravi·danza o m eglio an cora, quan,do f:,t s tahilisco110 l e condizioni di possibile gravidanza. Ogni \lonna sifilitica deve essere curata con preparati arsenicali ad ogni gravidanza, anche s~ iè stata eurata precedentemente e sembra guarita. Il trattan1ento de,-e essere continuato per tu:tto il p11 erp erio. ~on si deve son1mi11istrare nello stesso perio,d o il mercurio, l'arsenico ed il bismuto per evitare possibili lesioni r enali: e~si devono essere somm inistrati a1ternatiYamente quan·do n on c'è albuminuria. Se questa c om1pare occorre sospendere ogni cura specifica e somministrare esclu sivam ente l'ioduro cli potassio. T alYolta l'a1'buminu . ria è data esclusi,ram ente dalla sifilide, il ch e è 1

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PULICI.I:-flCO

diffJC'ile accertare, ed in tal caso si può t e11tare 11 tratta111ento arsen·icale. I Jnig11ori risultati si otten go110 clalle iniezion i endo,·enose di n oYarsen obenzolo, cominciando co11 piccole dosi , gT. 0.30-0.45, ed aLunentando gra dat a m ente fino a 0.60-0.70. Le iniezioni, in nu111ero di 6-8, devono essere praticate una alla sett imana. Dopo un m ese d 'i11tervallo, e sempre c·Jie non ci sta al.b uminuria, si faranno ogni set:tin1nn a l.n j ezioni endomuscolari ·di ·Olio oo·ri ocrio (pori a 6 cg·r. di H.g.) ed alternativamente du e ·volte la settimana iniezioni pure ·endomuscolari .. di bLsn1uto, preferiqilmente un preparato insolubil e, come il bier eol. In ogni ca~o badare a110 sta.to d elle gengiYe. ~u esto tra.tta1nento alternato deve esser e continuato fi110 alla fin e della gravidanza cd anche doipo il p;:irto fino acl un anno dopo che .Je proYe hiologi C'l1e 11ann o dato rjsultato n egati\1 0. No11 c'è alcuna .p rova cl ella guarigione d ella sifilid é r pt~rciò è pruden te ripetere la cura ad ogni g~ayirlanza, qualt1n1q·ue sia lo stato .della ·donna e ·l 'inten·sità ·d elle cure preced enti. DR.

CENNI BIBLIOORAFICI <1> DROTJET G. L e trait e·merit de la syphiVis par le bisnivth. A. Maloine et fils, éditeurs, Paris. l\1on ografia ·di 70 pagine circa schematizzante, con l'ausilio ,della personale doct1mentazione clin i.ca , l'uso del birs muto nella teraipia della sifilide nelle varie su e manifestazioni . L 'analisi ,d el Drouet è portata 5U una ventina di preparati commerciali di bismuto, di ciascuno dei qnali è detto brevemente quanto può ri1i-scire util e al m edico pratico cl1e d al bismuto aspetti az)on0 felice per complemento di terapia arsenoidrargi rica, o quanto 1nt1tilmente chiese al salMQNTELEONE. varsa n od al mercurio. t\1". e ~Re.E. TliérQJpeutique d es mazaaies vénériennes. G. Doin, éditeur. P a.iris, 1925.

Questo li·bto del Carle, frutto di lunghi anni di pratica, è f a tto, .coim e l'.L\. stesso dichiara, aid uso 5opr.atutto degli stuid enti e Idei me1dici pratici. Ne11e 450 e più pagine i varii argomenti sono esposti ]n modo fatcile, cl1iaro e ,p:t1eciso: formo.J. e e r icette in numero non soverc·hio e, fra e ~se . le n.iù u tili. Giusto rilievo va dato, olt.re. che alla • t!'at ta zione d ella cura, anche all'impor1ante argomento della profilassi, sp~cinlm e nte clella sifi!iòe. c11i f> d edicato

lin

lnn ~o r apit11l0

(1 ~i prega d 'i n Yiare due copie d ei libri di cm si clr.::iclera la r ecen sione.

11 n11rivo lil>ro, nel quale non manca anche la esposizione id i tutte le pi11 mo derne ap1plicazioni ierape11ticl1e, sarà letto con immancabile vantaggio <lel p1l1bblico medi'co. M ..L\GOSTINI. 1

ABDERHALDEN •E. H andùu ch der biologischen Arbeits methoden. A·b t. V:IJ.I, Teil. 2, H eft. 3. Berlin, Urban e Schwiarzenberg, 1926. Mk. 16..20. Collier di Bu enos .-'\yres 'h a provveduto alla compilazione di qu esto f•ascicolo ,di circa 300 ipa gine, ·dedica11dolo interam ente ai metodi di stu1iio delle spiroch ete. Dalla esposizione delll1 tecnica per l'osservazione ·delle spirochete in campo oscuro, l ' .L\. passa a trattare .dei vari metodi di colorazione e quindi ai vari m ezzi di ciultura sp erimentia ti per le diverse spirochete. Da llltimo espone la tecnica e i risultati delle inoculazioni n egli ·animali. TRENTI. •

SCIARRA prof. O. La sifilide. Biagnosi e Terapia. Vol . jn-8°, pag. 133. Gjannjni e F. , Napoli, 1927. L. 15.

E )11na originale r

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inter eis~ante mor10.g·r.afia. L1)

SciArra. a11tore delìa sierocl iagnosi della sifilide con ·alcool e senza . antig·eno , tratta da un p·u nto cli vista nuovo jl grave problema della diag·nosi e della terapia. Xella ~parte g en eral e l'.I\ . .dopo avere es.posta ed ampiamc:>nte discussa una ~ua interpretazione d elle reazioni 'Vasser1nann, 1Sachs-.Georgi e Meinicl<e. n el senso che qua11do esse sono « positive in a~­ senza cli sintomi cl1nici possono essere indici di immunità attiva antili1poiclea con sifilide latente . o estinta )) , esa.m ina jl valore delle più note reazior1i consigliando p·er ogni siero in esame : 1) Wassermann; 2) ·Metodo Sciarra all'alcool; 3) Metod o unificato totale ,s ciarra-\Vassermanr1 (controllo di 10 e 20). Gli antiluetici valutati in base all'effica cia sui ' sintomi cli~ici , vengono di stinti in: si11to?11atiri p11.ì che ca1Lsali (mer curio), cau sali più che sin.tomatici, (ars enobenzoli), cau sali puri (bismuto). Circa la guarigione della lue, l'A. 1pur ammettendone }a eventualità, ritiene che praticam ente non si hanno mezzi diagnostici p er riconosceTla, all'infl1ori della reinfezione :vera e propria. Le · r eazior1i i1on ~ervono a tale scopo potendo man• • . ten ersi se!npre n egativr n ei lungl1i p eriodi di Jatr11za, i quali spesso im1provv:iJSamente clopo an11i culmina.no in lesioni terziar] e imponenti. ~ella 1parte 6peciale , contenuta in limiti necessariam ente bre, 1 i, •l '.L\., da ndo uno sguardo quanto più complPto e r apido pos~ibil e alle forme rare e ~tr:lne di lue Yiscerale dissem inate nella ricca bihliografia mondjale recente specialmente dopo l ' nso del bisml1to. 11a raccolto tutto ciò cl1e può 1


~EZ IONE

effiCBCt1 me11te co11fern1are le sue teorie espresse

nel:a p3.rte g·e11j'.)rale. T t11ta la pregeYole n1onograil?-, in etile cl1iaro e prt=iciso, mostra con 8\'idenza la Yera genesi delle sieror 'azioni ciarra, cl1e sono nel i11edesi1no te111'po la c on~ eg·uenza cliretta e la confer111a 1n i ~·~ i ore d pi con cetti esposti n ella parte generale. A. POZZI. •

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI Xl C Congresso Pediat1·ico Italiauo. '

(Napoli , 28 setten1b1·e-1° ottobre 1927).

Il XII CongreEso Pediatrioo itaJia.n o, svoltosi a Napoli dal ~8 . ett~1nbre a] 1° ottobre, ha chi.arame11te di1nostrato il grande interesse cl1e anche nel~e giovani generazioni mediche suscita lo studio 1 dei numerosi problemi di fisio-patologia infantile. Ed il prof. JEMMA·, presidente del Comitato o·r di. natore, !)'UÒ esse1·0 sodd~sfatto sia p el numero del gli intorvenl1ti (oltre 200) e sia per la. grande • messe <li comunicazioni (oltre 200): talune delle I quali vera111ente i:rruporta.nti . Quooto i1iumero forse 1 eccessivo di C'01nunicazi001i (non vi ha dubbio che p.aJ:ecchie port?va.J10 essere eliminate senza aloun danno pe1· la riuscita del congresso) ha oostretto il Con1itat-0 01rdinatore a metteTe in otpe.ra una innovazione dei C<>ngressi Pediiatrici, va~e a dire a diYidera in tre sezioni speciali i lavori del Congresso onde poter dare .aigio .ai vari oratori id i svolgere le comunicazioni; fatto per .altro questo della suddiv.iiSione in va1·ie pM:ti di argomenti tutti riguardanti la stessa disciplina pra.t icata dagli stessi congressisti ohe p~"Pse11ta. indubbiamente inoo11venienti pratici non tr.asourabili. L e sedute più iniportanti .del OongTesso - al quale era.110 pre.senti i 3/ -! dei profes.sori titolari cli p : dia tria, oltre alcuni pedi atrii stranieri, tra cui il Péhu di I.,ione - sono state quelle a sezioni riunite in cui .si è discusso sulle due relazioni uffici.ali, &ull'a8siste.nza .all'infanzia e s ui raggi ultra-\ioletti. La prima r elamon e sulle nef rop'ltie neli'infanz1a, svolta dai pro,fe.ssori CANELiLI e MAGGIORI, ra.p presenta una completa ed a.crgiornata monogr.afi·a su questo imrporta.11te argo1nento, ne~la quale il CANELLI tra.tta co1n !)articola.re esattezza e chiare~a lè questioni riferentisi .alla etiologia, patogenesi e classificaz1011e clelle nefroipat·i e, faoen'd.o dei pa.r allelismi clinico-anatomici, ed il ~vfAGGIORE illustra C01J1 la sua OOinrpetenza la. rp a.rte sintoonato]ogica, di.agnostica , prognostica e tera.p 'eutioa. Oe.r to 11 tenia assegnato, -eoces..siv.a.J.nente vasto, non 11a consentito - come sarebbe stato desiderio dei singoli relatori - di ap•p rofondire ed illust.r are con rricerche persona.li alcuni la.ti di questo im'1Jortn nte n rQ:o.n1ento · m.a. 1a discu ssio ne che ne è ~ ' seguii a è stata .assai istrl1ttivn, anche per Tiguardo a11e comunicazioni fatte da talu ni congressisti, 1

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PRATICA

I :16.f

tra le qu ali inerita S!}HCiale rnenzione quella deJ, prof . FRONTALI relativa all i1n1porta11za <liagnostic.a - anche p·e r rigu.a1~do aJle . diverse varietà clinicl1e - ·e prognostica dell'esame capillaro copioo della cute nelle nefro.p ,a tie. Nell'altra r~laz.ion~ sul'lm sifilide co1igenita ii pii·oif. l\iENs1, fondandosi sull'osservazion e c]inioa lP ~r.sonaJe di 208 casi .acce.rtati soip tra 9000 s oggetti esamina,t i, tratta. in inodo p.articol.are dei criteri a cui si .p uò J.'icorrere per sc·o·p rire l' infezione .rid1ucendoli -es5enzialmente ai seguenti: la fa.1niglia sifiliticaJ il terreno sifilitico, la diagnosi etiologioa e la prÒva terapeutioa. L ' O. do·p o avere illustJ'ato le D1()dalità e l 'im·portanz,a di t ·a li element.i, e messo in eivid·enza come la sifilide conge11ita sia u11a :delle più gravi ma.lattie sociali, perchè si svolge in esseri in via di for1na zione e d·i sviluppo, richiam.a l'attenzione sull.a 11ee:essità, cl 2ll' inte•r \·ento stataJe nella lotta .antisifilitica che cleYe essere / essenzialmen tt.~ l}r~venti va. La relazione sulla sifilide congenita e le relativ~ comunicazioni detter·o luogo ad un 'intere...~n-­ te disc11ssione, a cui p.rese.To ·p arte anche cultori di eugeiuica e terminò con un ordine del giorno presentato dal piro·f. C :\P.\SSO sollecitante l'azione dello Stato contro qu·esta grave infezione. Va.r ie fur·o no l (? comunioazi0ni fa.tLe da.i rongressisti sulla questione sociale dell'assistenza. a.11' infainzia; n1a la più interassa.nte fu la relazior1e· fatta dal prof. VALAGUSSA 1circa l 'atti\rità dell'Opera Nazionale per la prote.zione clella ì\iI.aternità e dell'infanzia. I11 questa seduta del Congress·o, a cui presero })arte varie sjgn<:>•re e pubblico non modico, l'orato.re ha illust rate' <lettngliata.mentJe gli a.r tieoli della legge, ha reso conto de.Il' assistenza effettiva.mente svolta a oarico dei bambini in t utta Jta]ia, ed ha accennato ~11 progrum•m a di .a.zione futuro in speoie dal punto di vista della propag~nda e 'dei oorsi d' istru7.ione ai 1nedici ed al11'e assistenti sanitarie,. invocando la collaborazione attiY.a. ·di tutti i pediatri. L a •re,J.a.z ione dette luogo ad llllla grande dimostrazione in ono1·e del Duce, che· volle que. ta legge a favore d·ell'infanzia ed Hll' invio (li pn te]egra111ma di 'dev:ozio11e e di •pla uoo a oolui che .a \ e\·n, saputo fin1aJmente tradurre i11 prati(;a. .a fa,rore delle· giovani genernzion i le aspi razioni ed i roti dei , grandi Maestri d>el]a Pedia.tria Itali~na: Fede, Concetti e l\1ya. L a· seduta clel Congresso rigu.a.1·da1ntt-) le comunicazioni Slli raggi U . V. richiamò in iuodo speciale l ' atteu~one degli intervenuti ; i11 quanto· questa J.·ecenti.s:sima for11w. di t erapia interessa. in inodo particolare, oltre i dermatologi, anche e sopratutto i }J e di.atri. Sopra dieci co1nunicazioni s\·olte sopra questo u,rgomerito, sei era110 della SC<Uo[a pediatrioa di P avia diretta dal prof. Spolverini, il quale ha illustrato ai colleghi i ri. ultati de11e r.icercl1e eseguite durante un triennio insieme ai suoi assistenti sull'azione eutrofica degli ali1nenti irradiati, sull'influenza del~e irr.acliazi-0ni sul ricamb~o, su,g.1.i effetti delle inalazioni di aria irra~diata nella cu•ra del ra-chitismo, 1Sul la sec-1:ezio• 1

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1 564

IL POLICLINICO

ne lattea, sulla cr.asi sanguig11a, sulla glicemia e sulla dissensibilizzazio11e. L'O., do1po aYer messo in 1·ilieYo che 'Ì risultati ottenuti 0011 le semplici inala.zioni di a ria irr.adiata sono identici a ·quelli che i ottengon·o con le abituali irradiazioni, 11.a fatto J10taire che questo .. metodo di cur.a .semplice .ed eco11omico permette una lo·g ica spiegazione del1' azio11e generale e pa:ofond.a dei raggi U . v~. sull ' orga11ismo animale ed u1nano, ed ha pr·o&pett.ato la possibilità e l' utilità di una simile terapia in alcu11e aJ.f ezioni infantili assai comu.n i (rachitis1uo, spasmofilia, linfatismo, .anemie semplici). Il prof. SIMONINI esp·osa le ricerche sul potere r i cl uttore delle cellule J1eopl.astiche no1·mali ed irradi ate nell' infanzia, ed il ·p rof. PINOHERLE illu!:.trò l 'azione degli ol i ip.u ri ed irradiati su lla evoluzio11e dalle 1arv·e di bufo vulgaris. L a discm.c::sione che ne seguì ha 'Posto in rilievo il notevole interesse suscitato nell'.as&emblea <l'al1e .con1unicazioni fatte dai vari ·r icercatori. E stato crecis o che il futuro Congresso p ediatrico s i tenga. a Perugi.a nel 1929: auguriamoci che la pr·ossiima volta i temi ufficiali 'Prescelti siano più li1nitati e meno vasti, affinchè le relazioni .e l.a discussione rie&cano più ·p roficue.

n1ina d'uovo ed alle quali prima dell'iniezione scatenate o venivano .allaccjate le due ca.rotidi o Yeniva sottratta una forte ma$a di sangue o ''enivano eseguiti insieme i due trattamenti. Risultati ottenuti: nè il salasso nè l'allacciatura delle tarotidi, nè l'u110 e l'-altra assie·m e, riesco110 ad eYitare od .attenuare od in alcul?-a guisa a modificare le manifestazioni dell'ictus anafilattico.

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Accade1n ia P ugliese di Scienze.

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I

Seduta de1 12 inaggio 1927. Preside1'lza del prof. lt. BALDONI, consiglie1·e .

, ulla preparazion,e di alC'll'rle ·ic/raz•ine itrimarie bisostitt1ite. Prof. Crus\A. ·- Tratt~l S Ì di un nu ovo 1;uetodo di l)t'ep.arazione di i·clrazine pis06tituite e che permet-ta cli ott€Jnere le a-.alchil-p-nitrofenil idrazine che .n o11 p·otrebber·o ess~r preparate con <sli altri metodi sin ora usati. L ' O . ·tratta le varie reazioni chimich e che han110 servito alla co111posizione di queste so.sta11ze, le l oro 1)roprietà, ed .accenna infine .ai me.t odi cli preparazione. 0

• Inflitenza di alcuni sal i sulla viscosità dell'umor vitreo . Dott. :.VIARINOSOI. L ' O. ha speri1nentato nun1ero i composti. Risulta, ad es., che gli alogenat i• . del N a e del Ca. e ·del K , diminuiscono la visco·sità; l' idrato sodico p.r ima l'aumenta poi la diminni ce. La soluzione fisiolog]ca, i fosfati, carbonati . solfati di sodio l'alterano. L.' 0. ha dealbt1.1ni11izz.ato il ,~ itreo ottene11do gli stessi risulitati.

Dtfferent e compor tamento di .<< ll iria. faba » colpita da 1·adii1,ini e da raggi X. Prof . RI\'ERA. -

i nfluen za de ll'allacc ia t iLra d elle carotidi e del sala sso sopra l'icti1s ana filattico· ·1)ott. CioNI NI . - L ' O. riferisce ricerche esper 1Jlle nt~ 1i condo tte l::>U cn rie sen sibilizzate con albl!•

L 'azione ipertensi'l:a della miscela 'a.tropo-adrena•lin'i.ca. D-0tt. Ro~ZlliI. - L ;O. premette alcune nozioni s11 le azio11i farn1acodina111iche dell' adrenalina, la quale, se alle dosi comunem.e nte usate ha un'azione i p ertensiva (eccitazione del simpatico), .alle dosi minime di 1/40 di mgr. in pii.i ha un '~zione ipotensiva (eccitazione del vago). Quoota duplice influenza viene desjgnata cq} no·m e di anf<>tropismo adrena.linico. Sulla S<?ort..a, :li q neste nozioni, nel ~orso <li a 'icune sue ricerche l)Ulle iniezioni int.racardiache, l'O . ha voluto ren<1iero più effi.caee l'azione riyivific.ante clc]l;adrenalina aggiuugendo a quest;'ulti· 1na piccole dosi di atr<>pirta. L'O. dimostra. .e documenta con re·gistrazioni grafiche della pressione nel cane che l'azione jpertensiva della miscela attopo-adrenalinica è di gr.an lunga superiore a quella della semplice adrenalina e che tali risultati si ottengo110 con dosi di adrenal111a assai jnferiori a guelle con1l1neme11te usate. •

Jlelanine, ptrrolo e ossitirà.\ii1ia. I-lic erche -"1Jettrf·f ulcrnetrirh<,. Prof. GALLERANI. - L'O., dopo ave.r riassunto le risultanze ottenute da lui ed allievi in precedenti ricerche spettro.fotometriche ·s ulla genesi delle 1nell(tnjne vere (non delle p seud<>) , viene alla conclusione ohe i d etti pigmenti deriva110 da ossidazio11e e cpndensazione dei nuclei pirrolico e benzolico, preesistenti nella molecola proteica e 4isintegrantesi.

Ricordiamo l'inte r essante volume Dott.

Cl USEPPE

CIORDANO

Medico negli Ospeda.1i Riùnit1 di R-0ma..

ba sifilide del midollo spinale. Un volume in-8° di pagine 229. Prezoo L. 2 5 più le si-ese ipoeta.li di spediz.ione. Per i nostri abbonat.i t!ole L. 2 2, .in porto fra.neo. Inviare Va.glia Pcxstale all''Editore LUIGI POZZI Via Sistina, n. 14 - RO~LA..


' ·[.ANNO XXXI \i, FASC.

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156')

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . SEMEIOTICA. Le poussées te1u poranee della reazione di Bordet-Wasserm ann nella sifilide tardiva. Molte sono le particolarità della r eazione di Bo!'det-\\·a S6errr1a11n non ancora ben note e studiate: tra queste di speciale interesse sia clinico rhe biologico si presenta il fenomeno delle pous~é es tem1 poranee d.i positività. Queste, che sono -O.i nnmero e di durata variabile, . si osservano talvolta in vecchi sifilitici, in cui 1a reazione, --divenuta negativa dopo il periodo secondario, st € mantenuta tale per un tempo maggiore o minore. Il fatto è stato già segnalato da parecchio iempo; Sézary, P ernet e Gallerand (Presse méd., ~. luglio 1927) ne fanno oggetto di uno stu•dio :particolare. Queste pou~sées di p ositività vanno nettamente distinte dalle oscillazioni della reazion e che si possono aver e nel .periodo secon·dario; e non hanno nulla a che fare colle riattivaz.ioni provor.a.t e da 1piccole dosi di medicamenti o .altro. Esse -~ono state ri$contrate relativamente con grande frequenza: su mille malati, in cui. la sieroreazione si esegutva H-6 volte l'anno, ne sono stati 5coperti 41 casi. Il lor:o nu1nero, in malati esaminati Il)eto.d i camente per 2-6 anni, è stato in gen'ere di. 1 o 2, pi1) . di rado 3 o 4; varia è stata la loro durata (.da un m·ese a·d un massjmo <ii 3 anni). , • .Ql1este pous-sées positive si pro.ducono sia spon~ taneamente (26 casi) sia in seguito ad un trattamento co mpleto di arsenico o di ib.i~muto (15 casi); ql1indi la cura, se ne può favorire l 'insorgenza, non deYe certo costituire un fattore necessario per il loro verificarsi. In buona parte sono state C\S&crvate in sifilitici con una leElione viscerale in oevoluzione; e per lo 1p1iù ìn malati in cui la cur1. ·era stata nulla od insu·f,ficiente. Gli A..\. pensano che la loro esistenza indichi l1n processo -sifilitico incompletamente spento, e ctie evolva, sia in modo manirfesto che silenzj osàmente, in un organo qualunque. In molti .casi, ·dopo un trattamento en ergico, non si ripro.ducono più; mentre la loro· resistenza comporterebbe un prognostico gr·ave. La conclusione è che in pratica il valore rli una reazione di Bordet-\Viassermann negativa diventa sempre 1più scarso. Questi. casi di poussées tempqranee di positività, eh.e s.arebbero certamente pi1ì frequenti qualora i malati venissero esaminati più spesso daJ punto ·di vista sierologico, ci indicano che l'in1fezione sifilitica è ancora in evolnzion·e, ·e ric11]edono un trattamento specifico qt1ant0 })jù ·è possibile intenso. M. SABATUCCT.

Confronto tra i risultati o '. telluti con l e reazioni di Hecht, Wassermann e Vernes. Techoneyres e Pillement (Près . "Al/ éd. n. 41, . 21 mag. 1927) pubblicano in un · lavoro di grande in~ teresse per i sierologi, i ris·u ltati ottenuti con queste tre reazioni pratic·ate sistematicamente su 1. 937 sieri nel corso dell'anno 1~26. Su 832 sieri (che essi esaminano più minutamente poicl1è solo su que~ti praticarono tutte e tre le reazioni) in 799 casi i risultati furono con·cordi. In 33 sieri jnvece i risultati furono meno concordanti, e su questi gli AA. fanno le seguenti interessanti consi(lerazioni: in tutti i .casi di sifilide in atto, antica o ereditaria cl inicamente constatata, si nota che la reazione di Vernes dà un lieve grado di flocculazjone del sjero, rnentre la R. \V. . ' è n egativa nettamente. D'altra parte la reazione di Hecht si avvici.na di .p iù alla reazione cli Verneis mostrandosi più sensibile de.Ila R. "''· Un caso di un p·a rto prematuro al 7° mese per a1bu. minuria elette R. w. e di Hecht positive, mentre · la R. \ Ternes fu negativa, idem un altro caso in cui clinicamente si poteva escludere la sifilide. L . TONELLI. 1

CASISTICA.

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Le alterazioni dei denti prod ott e dalla sifjl ide congenita. St·i gmate dentarie della prima . deriti.:=ion.e. Carie

distruggitrice; car:ie .e.on forma a inezzalu11a o forma pi·atta; ten·denza alla purule11za dell'alveolo; infantilismo dentario (mi·croodontismo); solchi orizzontali; d enti di .Hutchinson; ipo1plasita (erosione)a nappo (detta anche a favo cli mielè) dei molari. Stigmate dentarie della seconda dentiziorìe. Infantilismo dentario (microdontismo); arnorfismo dentario, an·o malie di n11mero; . atrofja cuspidale del primo molare .(dei c anini e dei premolari); solcl1i tra.~versali; anomalie di direzione, articolare difettos·o dei denti; denti di Hutchi11son. Dalle ricercha di R. Milanesio (L a Pediatria del medico prat·i co, marzo 1927) risnlta cl1e nella dent3tura di latte del ba.m bino sifiliti·co (di nascit'l) 1a .r.arie a mezzaluna descritta da Net1manr1 è rara, mentre sono invece frequ en ti le ipo1plasie. Ma, poic.h1è tali ipoplasie sono state osservate anch e in casi di -altre malattie organjr-he in bam•b ini sicuram ente non sifilitici·, per u11a giusta valutazione di. tale ~enomeno, sareb1)e anzitutto ne·c essario stabilire in quali relazio11i :;;i trovano le ipo'Plasie della dentatura di latte co n l'organismo dei biam·b ini sani. ra<:l1itici od affetti rta altre. malattfe organiche non s ifilitiche.


rt ·~ AN"'JO ·'

I L POL TCL T~ ! CO

>: 01 1:1 clrntaturu pe1·u1a11ente, le irregolarità s1 p r ~c;cntan o t roppo ~·aram ente jper essere considern tt") cu1r1e consegue11 za èdlla sifilide congenita e .~nn 10 pi1tognon1onicl1e per questa malattia. Di g r'lnd e importanza è i l Go1o d ente di Hut cl1inso n , che compare nei soli incisivi m ediani s uperiori. Tiale deformazione si 1nanifesta c on un 'a1tPrazione ·d i tutta la corona e non solo dell 'orlo tagliente. ·I l fatto i:più caratteristico e più patognon1onico risiede nell'alterazione di tutta la forn1a del dente. Essa consiste in questo: il dente, il quale normalmente si assotti'glia verso il collo, a:ss11me una f orm·a cla:vata, assottigli1ata verso l'o!'lo t:agliente ; gli angoli formati dai margini verticali e la supem·icie idi .' taglio Gono a rrotondati. La ct1rvatuna a mezzaluna a cui al·cuni autori attrib u iscono grande importanza, n e ha invece unn piuttosto s carsa, in quanto che essa può e.:>· ser~ data anche ·dalla così detta carie a mez za lnna, che in·comin·cia dalla 6Uperficie di ta·g lio e elle colpisce specialmente i ·denti incisivi . I Se i Cl enti stretti e con di1astasi si-ano da con si-t1 c-i rar~ i con1e denti di H utchinson non è a11c ora fil. a<!certnto. I

Tetania e paratiroidite sifilitica. La11gt~ ro n ,

Dechaume, Delore e Jeannin (La Pres~e J'1 éd., Parigi 192?, XXXV, 81) narrano il caso di un u orr10 d1 47 a . ·b evitore, il quale negava lues. Dura 11te la guerra r espirò gas due volte, era da lungo bronchitico. Sposato a 25 anni, un figlio ,Q'li in orì • a 15 giorni, la moglie e un'altra figlia YiYenti e sane. Cinque anni fa cominciò a n otate : t oiSse e dimagrimento, anoressia, stanchezza notevole e del malessere con carattere costr ittivo negli ar t] in·f eriori. Ebbe un po' di diarrea con vomito. Entrò allora all 'o~p ed·aJe: espettorato ab~ bonrlante senza bacilli di Koch. Polso non teso. I rifl es5i erano un ;po' viva.ci, ma nessun distu rbo della . ensibilità n rè sintomi oculari. Mo·dica alb11min urj a. ·R. Was$ermann nel liquor n egativa (n el sa11gue non fu pratic ata). Due settimane dopo 1'1ng r esso a ccusò crampi ad a.mto le mani come avev a già a:vuto otto giorni prima dell'ammission r in corsia. 1•.i\lla sera -ebbe un attacco di tetania generalizzato. L' esam e del san gue dette G. B. 1..2.000 - ·G. 1R. 4.001.000 - Hb , 80 iper cento. Fu ini ziata una serie endoveno$a di .Ca Cl 2 che a·boll tr1np nranean1ente la tetania. Cess·ando la diarrea , mig~iorando gli altri .fatti fu di.messo. l\ifa trr n1~S i d opo ri entrò, e in capo a due setti m ane mori i n preda a un grave attacco di tet ania. L'a utopsia din1ostrò, gomme lueti,c he nei polmo11i circondate da una sclerosi luetica , un lieve tum orp ~ plPnico. reni norn1ali. -e stilmaeo indenne. I .a t iroillt' 1'ra li0Yr111ente i.perpla~tica sia nello

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str o1na che n ell'epitelio, e con qualche aclenom~ alc1Jni dei quali ca1cificati. Il cervello presenta\·& piccole Pmorragie perivascolari specie nel lenticolare. La paratiroide di sinistra era ingra11clita, densa, dura, e presentava una netta sclerosi perivascolare. . .L. T O)lELLI.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Il ciclo evolutivo del «Treponema pallidum

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>.

l .a ricrrca del Tre1por1ema palltdum n ei gangli1 , ate lJiti d el sifiloma primario nell'uomo l1a datoris11l tat i positivi con unra freq11enza che var1a dar 40 a 1 96 % secondo gli autori. Non così a vvicne nei gangli 11 nf a ti ci inguinali· o po,p litei di conigli portatori di si.filomi scrotali sperimentali: in questo caso sorprende il contrasti) t.ra Jn virulenza quasi costante dei ~angli, e· l'::11c;senza di treponemi. C. I .evaditi , R. Schoen e V. S·a nchis-Bayarri• (TJ-ull.. de l'Acad . de méd., n. 30, seduta del 26 lugJi0 1927) hanno , a tale pro·posito , esaminato· 33 gangli popli tei di conigI i iportatorj di sifil omi· scrota1i : e mai hanno potuto S\•elare in essi la presenza del Treponema pallidnm, quantunque la ri ce rc1:t r\ sse eseguita sn numerose sezioni e su: moltissimi strj sci, e con i metodi più Yari. Ciò non o5tante, la maggior parte ·dei gar1gli conte• ne va i 1 virus sifilitico , co me dimostra la positi vità de1Je inoculazion i con essi eseguite. .t\J~ora gli AA. hanno esteso le Toro r icerche allo· . ~tu rtio m icroscopico di innesti eseg11iti con gangli lin:f ati ci vi rulenti , in cui I 'esame di r~tto dimo. . 5trava assenza di tre·p onemi: ed h·anno ·visto in un primo temip-0 riman ere costante l'assenza d1 trepo11emi, Il1entre . il pezzo i nnestiato manten eva In. strutt11 ra linfoide, mo dif i·cata p erò dalla comparsa di cellule giganti e di el em enti granulna·diposi con un pigm ento a:rgentofil o: mentre~ verso il 45° g.io.rno in media , h·anno osservato ia; comparsa brusca di un grande numero di t r epon emi· contemporaneam ente il nodulo riveste· l'a-;petto di un sifiloma. ri cco di fihrobla$ti e dt cellule giganti. Gli .A•..\. osser,·ano che, se anche il ganglio inn estato siia. solo a·p ip.arentemente privo di trepo~ ncmi, è strn no con1e non si riesca a seguire u na pullnlazione iprogr e~siva e ~e mpr e più marcat·a dr trepon e mi; e restano c olpiti dalla comparsa cost brusca ed e~tremamente abbondante di questi elernenti in un tessuto che poco tempo prima non ne r.o nteneva aff1ritto. Essi emettono l'ipotesi che· il treponema pallidum n on sia che una forma, la forma vegetatiYa, d el ci clo eYolutiYo d el ' rirus: $i1fi litico: ciclo che comporterebbe un'altra forma, invisibile o quasi, qual e quella presente nei gangli linfatici da essi studiati. Questa , forn1a noD' a ttraver5erebhe le ca nde~e po1•ose e le n1embranedi collodio; e si doYrebbe con si derare come una 1


(A.NNO :\~XI,', fìASC. 43)

1567

SEZIONE PRATICA

forma di resis tenza. Gl i AA . difatti l"avrebbero vista coa parire in sifilomi sperimentali trattati 'Con ..\s o con Bi, sotto !orma di granulazioni argentofile contenute in fibrolblasti, e viicino ad altri fibroblasti contenenti spirochete in viari stadi di • involuzione. Gli .1\ ...\. stessi si propongono di controllare le loro interessanti ricerche , e di veriificare la i1 uova ipotesi s u nuove basi, cliniche e sperimentali. M. SABATUCCI.

dtli testicoli; assenza , .malform.azioni o lesioni dr:i dotti ~iaculatori, a noma li e dell a secrezione sper1nati ca. • I l cri!ptorachidi!:tmo è causa frequente di sterilità. Quando i testicoli tardano a. discendere fino all'età adulta, possono sUJbire un'atro1fia , per cui la l oro secrezion e e$terna ri·m ane alterata o mancante . La potentia coeundi in tali casi può non suJ)ire mo dificazioni in rap potto all'integrità d ei centri n ervosi e della secrezione interna dei te1

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. 1' . S t lC0-1

VARIA. Le cause della ste1·ilità maschile.

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I matri1noni infecondi son o tutt'altro che rari.

La causa v·a generalmente attribuita alla donna, e.b e neJ desiderio del matri·m onio si sottopone ad og:11i gen ere cli cure, che il p~ù d elle volte rie5cono ineflficaci. Gli è c he più frequ entemente <li quel che si crede, la causa della sterilità risiede n ell'u omo. i.1a sterilità mascl1ile non provo,ca quello stato di depression e e di avvilimento, nè è considerata elemento di minorazion e, caratteristi co dell 'impotentia coeundi . Anzi gli uomini che sono capac i di assoI·ver e r egolar1nente l'atto sessuale e di non fecond a re, sono talvolta con siderati in·d ividt1i priYilegiati. Essi posson o sentire e far sentire t u tt e le gio:e dell'aJmore senza a;ver e e dare le preoc-cupazioni della ·f igliolanza. • Com e è noto, la impotentia coeundi tpuò essere strumentale ·e funzionale. La pr~ ma è in rapporto a lesioni o anormalità -che non permetto no jl coito (-assenza totale de 1 pene congenita o acquisita, l'atrofia, la bi,fi·dità, l'assenza dei corpi cavern osi, le torsioni, l'elefantiasi del pene, l'ep.ispadia .p eniena o p enopubica, l 'ijpospadia p eniena o p er1oscrotale, i tumori, l 'os~ifi cazjone del pene, la sclerosi d ei corpi ca,rernosi, n onch·è malattie degli org·a ni vicin i com e i t11'mori e l'elefantiasi dello scroto, le ernie scrotali ,·oluminose) . L 'inivotentia coei1.n di fu11zionale è in rapporto 3 d~b 0lezza congenita o acquisita d ei centri erotici, a inversioni o p erversioni sessuali, a influ enze p!:ti•chiche diver se (emozioni , suggestione, ecc. ). Vanno a n che rico:r.d.ate al cune af.t'ezion1 genP.r ali e intossicazioni croniiel1e, com e il diab ete, 1a gotta, l'ob·esità, la sifili·de, il saturnism·o, il m or~!11ismo , l'alcoolisrno, il coc ainismo, l 'avvelenamento ossicarbonico e 1da !:!Olfuro di carbo-nio, PCC. , l' esa11rirnen to da eccessi sessuali, e da ecce3so di lavoro fisico ed intellettuale, ecc. La sterilità o agenesia masob ile, ossi·a la i n capacità di fecond are pur compiendo r egolarmente l'amplesso, ha cause diverse che possono esser e cong·eni te e acquisì te : a ssenza, atrofie, malatti e 1

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La sterilità a cquisita è det erminat.a da tutte :e ·affez ioni, infettive, r1eoplasticlle, traumatiche del te$ti,c o li. E ovivio che per aversi l'infecondità occorre l'alterazione di arnbo gli organi rnaschj li; quando uno di essi rirnane norm·almente funziona nte la capacità generandi n on ·è inficiata. r_ e or chiti traumatica, gonococcica, tifosa, pa:'.:" otitica , micosica, tu b er colare, sifilitica, le affézion1 n eop lastiche d ei tei.Sticoli, per esser e causa di sterilità devono essere bilaterali. Tra l e cause di sterilità da malattie delle ,. 1e di eiacula zione occorre . ricor·dare l e uretriti blen 0rragich e croniche, le vescicol iti, le funicoliti, le stenosi. jnfiammatorie ·dei canali eiacuJatorj e d ell'uretra, l e prosfat~ti. Il m eccanis·m o di 1p.r oduzione della sterilità 1n tutte queste affezioni è v·a rio. Il proceS$O i nfiar!lmatorio può alterare la composizione dello sperma fino a ridurre la vitalità e la ca.pacità f cco ndante ·d egli spermatozoi. Nelle pro.statiti semhra che la sterilità sia ·d ovut·a al mancato apporto d el secr eto prostati-co , che normalrn·ente avrebbe la i::apacità di rinf orzare o addirittura eccitare l a capacità fecondante degli z.oos1p1ermi. D'altra .p arte le r etrazioni e !:?tenesi ·Cic·atriziali delle varie vie attrruverso le qiuali lJassa lo sperma po&Sono r endere doloros a l'eiaculazione, e lo sperm a urtan do contro l'ostacolo può ri,fluire in vescica o p erdere molto della sua forza espulsiva p er modo che il getto non giunge n el1le parti nelle quali trovasi l'uovo da fecondare. L'azo ospeflmi a, ossia la mancanza di zoosperm1 neJ liqui d o .s1p.ermati.co, può essere un fatto d1pe11dente da tutte l e affezioni testi-colari su accennate, ma può ~!:?s ere anche un'anomalia congenita verificantesi ancl1e n el p erfetto stato a11atomiro apparente di .t utto l'apparato se.sst1ale . e con la sua comp leta integrità funzionale, p·er quel che rig·uarda la capacità al coito. Giova ric0rc1are che gli zoosp er1ni comp,a iono nello sperm a con 1a pu1bertà e scomjp aiono con la veccl1iai ~, senza però cl1e si possa prec1sare il momento nel quale sj -ver i.fi,ca la com·p ansa e la scompar~a. L'azoospermia può verificarsi a n che di tan to in tanto. essere cioè intermittente, senza che fatt1 locali o generali e·vi1denti diano ragione del feno1n e110. argo. 1

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I I POLlCLJ ~ I CO

: .-\ N:-iO ~XXI\ ·, FASC

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• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. ··

CONTROVERSIE Gl URIDICHE . .

XXXV. - Concorso : illegittimità del giudizio d ella Commissione. B illegittima la gradu atoria di lln concorso al j)ost(\ <ii medico condotto, se la Commissione abbia tenuto conto soltanto della anzianità di laurea, triascuran,do altri titoli, cio1è quel1i di studio e professionali o che 1possano valere 8Id 1assi·11rare ai concorrenti u na preceid enza . .!\1pplicando questo criterio ovvio e conforme a precedenti risoluzjoni, la V Sezione d el C.on·siglio cli Stato, con decisione 18 marzo 1927 n . 117, ha osser vato che il titolo « dell'·anzianità di laurea, di pratica pro'fessionale e di condotta medica n on pot ev1a essere l'unico, a meno che la Com ~ missione giudicatrioe, per .m otivi ~he avrebbe dovuto espressa1nenie accennare, non fosse stata in.dotta a ritenere che, rp er le speciali circostanze d el caso, non ' 'i. era altra base per procedere a1ò un gil1dizio comip arativo tra i concorrenti. La mancanz•a assolt1ta di tale m otiv azione rende impossibile il controllo ·d i leg·ittimità che la legge ~ ssicura ·a i con correnti e perciò l'operato della Commissione deve ritenersi illegale ». Con alitra decisione (25 .m arzo 1927 n. 135) , la \ ' Sezione del Consiglio di Stato, ri'ferendosi alle pref crenze stabilite 1a ifavore 1degli in vali·di di g-,_1erra e degli ex-com•b attenti, ha dichiarato chè viola l'art. 3 1del ·R . .D. 24 settem•b re 1923 n. 2073 ln Comm is.sione giudicatrice di un concorso al posto di medico con dpitto, se ess·a , pur avendo elen cato tutti i titoli d el concorrente, compresi quelli che avrebbero d ovuto dar luogo alla preferenza in ·di lui favore, non abbia svolto i11 merito ad essi alcuna constdel'azione, sicchè sia ven11to a mancare ·quel oriterio di valuitazion e che è necessario ai fini d ella preferenz·a prevista dall'art. 9 del R . D. 30 settem·b re 1922 n . 1290. t illeg;ittimo l'operato della Commissione chP., in ordine a due titoli di preferenza di un concorrente, J'uno di invalidità di gu erra, l'altro di . lod evole servizio per quasi 1due anni quale medico inteTino nello stesso Comune, abbia valut ato au est' ultimo t itolo ai soli fini tecnici e professiona 1i cons iderandolo come uno d ei certificatl a tti a comproYare la ipiI'atica necessaria 1Per l' eserc1z io della condotta e abbiia trascurato del tutto la. be11em erenza per invalidità di guerra, valutandola alla stessa s tregua d el lodevole servizio pre sta1o in g uerra dall'altro concorrente. 1

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"") T n presente rubrica è affidata aJ.l'avv. le~a le del nostro periodièo.

.da ·a v~ertire però ch·e, salve alcu11e risoiu" zioni di carattere generalissimo, normalmente si tnatta di quistioni di specie. Nei casi dubbi è q11indi necessario che sia esaminato il testo dél verbale della Commissione, per vedere se e sino n. q11al p11nto questa si ~ia u niformata ai principi giuridici ~he r egolano i concorsi e alla finalità che si deve r aggiun gere. È

XXXV I. tenza.

Criteri di massima circa la compe- .

.i\gli eif·f.etti d ella 1co·m pet·enza p eT materia, la giurisprud·enza . . d e·ll.a Corte di Cassazione , Sezioni U11ite, l1a ormai stabi'li:i.to un cri1terio che si può cons i•d.erare definitiv,o. GiO·V'a riipeteTilo p eorchè · freq.l1entean1ente ·gli impiegati si troivano di fronvt a dubbi . La cognizi one d ell.e controversi.e .fva l'im1piegato e 'l a pubblica .amminis~razione, aventi per oggetto diritti tatrim·o n iali nas oenti dal rappoTto ò'im-' piego, éJ?p.partien e al giu1dice oI1dlinario q.uando .... n cn occorra i' esame della legittimità d i un atto o provvedimento aniministrativo, e non si tenda alla revoca o modificazion e di esso. Qu esta massinla è stata confermata riecentemente con sentenza 22. dicembre 1926 n. 3377 d ella 1 Sezioned·ella CoTte di Cassazione. Le Sezioni Unite, con. sen tenza 27 g.ennaio 1927 n. 318, in relazione allo stesso oriterio, han·n o dic1h i1arato che è comp·etenteil giudice ovdrinario a conoscere de'll'h.stanza gi'll· dizia1e dell'impi•egato licenziato dal Comune, ten dente •31d ottenere il paigam·ento ·di annualità di sti1pe11dio , qu1ando tale domanda abbia com,e SllO pres11ppos1to necessario la n.on imp·u gnata rottura clel rap·p orto di pulbtblico j,TnJpiego. Con altra sentenza (21 ottobre-7 dicembTe 1926 n. 3179, rie. De Santi.6~ le Sezioni Uni1t~ della Corte dj Cassazione ha riaflfermato che la legge st1l Con51glio ·d l Stato 26 giugno 1924 n. 1054, •d eferendo, alle giuris dizioni speciali amministrative le .contPoveirsie riflettenti il rap:p orto di pubblico impiego, non ha solttratto alla co~etenza del gi u,d ice ordinario anch1e quelle in cui non si tenda alla revoca o mo1d ificazion e del provvedi1nento .amministrativo, ma che, avendo come presupposto la irrevocabilità del m ed esimo, mirino al ricor1oscimento di un dtritto patrimoniale di~ sconoscil1Lo daill'Am•m inistrazione pubbli<:a.

G10VAN :-;1

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8ELV.\GGI ,

esercente in Cassazione, oouule.nte '


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[.ANNO

XXXI \ ' , FASC. 43] •

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SEZIONE PRATIC.\

NELLA VITA PROFESSIONALE . •

Cronaca del movimento professionale. Il XX Co ngresso dei l\Ie.d lci 'condotti. Il XX C011gresso dei medici oondotti - inauguratosi, come si è detto, a Siena nella sto.r ioa Sala del Mappa.mondo il 17 settembr e con l 'intervento di S. E. BoTTAI, del oomm. Lus1GNOLI, Segretario Generale del P. I., del comm. ·BELLET, Segretario Generale Dipendenti Enti Locali e di tutte le autorità locaJi · governative, militari, ipolitiche, Qmministrative e sindaca.li - ha iniziato i suoi lavori nel pomeriggi<> dello stesso giorno nel Teatro dei Ro.t.zi. Letti i tel~g: anuni augurali di S. E. TUl·ati, di S . E. Su.aAf'1o; del dott. ' Tilla, -primo presidente dell' ~.\.&'Sociazi·J n ~ , e di a lt ri , h.a Juogo una simpatie.a. e oolenne ceri1no11ia ]n onore di Achille Vacino, Segr etario Generale dei l\1edici Condotti, al qua.le il dott. BAvEsT·RELLO a nome d ei colleghi o·f fre , insieme ai proventi d elle offerte d ei s oci, uno splen 1ido orologio con oaten.a <l'oro, in rico nosci mento delle alte sue benemerenze ve rso l.a classe. Si as.sooiu. il comm. L us1GNOLI con nobili espressioni di omaggio . Risponde il festeggiato ringra-:lJiando v.ì:sibilmente com1nosso e dichiairando che ,, Ur\erserà la wrr1ma r C(.'<>lta a l Collegi<> <leo-]1 o fani di P (llrugia. Cessati gli applausi, si passa alla elezio11~ rlella Prt·s ide112a d el Oongr\?s.<::c , nelle persone di CoLOMB~Rli>LLI, GARZI.A e 7YL-\CRÌ. Si approva all'un a nimità -per acclan1a.z ione la relazione morale !lUbbJiC;ata nel (\ ~Ierlico Co~dot­ to » e completata da V ACINO .al Congresso 0011 .aggi u11 te d'indole organizzativa. e di interesse igienico-sanitario; si a.p prova p1Uie l a r elazione finanziaria fatta da CARROBBIO. Es aminato .a>rticolo per arti-colo viene sottop oSJto all'app~ovaz.io,ne il nuovo Statuto della Cassa Assistenza e P revidenza d i cui si nomina Presiden' . te -~chi lle Vacino . ' GEN1A si oocupa della pensione d Pi in edici trentini ; BALUG \Nl tratta 00.11 competenza d elle assicurazioni soci.ali presentando un progetto combinato con la Cassa N a.zionale Irifortu·n i ; V ENTURI parla sulle specialità e s11i s1st.emi deplore\oli di certe ditte, s istemi incoIDlpatibili con la dignità dei me1ici; Dos1 p ropon e, e il C<>ngresso a1)'p ro' ra, la riduzione d ella quota sociale per i collegh i in pensione, BoNIFAZI vorrebbe l ' istituzione di un ente speciale che stipendiasse un gruppo di medici suprplenti. Sul meezo di tl'laspo.r to ;riferiscono GENTA e FATICHI auspican.do che ai Jne d ic1 condotti s i.e:i con cesso lo st~o trattamento ohe lo Stato c<>nced e a. coloco ohe u saino di autoveicoli per servizio pubblico , p<>ichè il servizio oondottale è essenzialmente un importante servIBio pubblioo. F .\TICHI, Dosi e BERGOLLI svolgono interessantissime ,r elazioni rig u ardanti il lavor o co,1npiuto daJl' Asooci.azione Nazionale Antitubercolare M edici Condotti oostituitw.si n el 1925 a Siracu,sa. V ACINO •t ributa un vivo plauso ai membri d ella A.N.A.:M.C. per l'azione svolta n ell a lotta contro 1

la t u b€rcolosi; s piega co111e nel nuo vo ordinamento corporati vo l' 1\.N .A. ~l.C no n sia :) iù conse11tjta, in quanto già l ' Associazione N azio11ale Fa!:>t:'ista 1\Iedici Condotti 1·iassume i còmpiti di profilassi e di lotta contr0 ]e in alattie sociali. Propone peTtant-0, e 0 tt.i c1te 1'app1·ov azi-0.n e del Cong1:esso, I'a....~orbimento dell ~ A.N .A .M. O. nell' A. N. F .lVI. C. e la n o1nina di un Comitato tec11ico di cinque 1nei1nb ri per l'o,r ganiwazione p.roviucia..le, circon dariale e co,111u11ale co·n tro la tube rcolosi e le altre malattie &ociali. BRIGNOLI i.,accon1anda al-1' Asi~<}cinzioue di oeccu1pars i del problem a. del canCHEXAllDI,. cro e della p r otezione dell'in fanzia. N .\POLITANO e D E:- B uE parlano d el finanzi.ame11to. VACIKO ritiene c he s i p ossa fare molto a nche0011 la pro•p.again<la spicciola, cl1e non costa null a. ~ Il p rof. ScLA-ro iintenl<>qrui sce , ascoltatis.simo, pla udendo alla bella re.Lazione di Fatichi e al1' opera &Volta da D el Bue; si associa a , -acino · p e.r l ' esiplicaz.i<>ne di Utn programma minimo con azio1n i piccole e assidue, fa.tte con feid e, s enza n1ezzi e tra diffico1tà d 'ogni sorta. Ri e,~oca in proposito nilc1111i gustosi e.p is·o di de ll a sua Yita di igienista ; p arla delle oo.Jonie marine che ritiene·· utj l i se perm a11en ti; e ::lei ric.reatori locali utilissi1ni e poco costosi; accen n a inoltre al problema d ella n1alari.a e a lla lotta ci0ntro il tifo dal p unto · di vi"_,t a i gi ~nico e socia.le. 1

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Sulla riJuzion e delle oondotte cl1e d a qualche t empo s i v.a verificando per ragioni di economia no n se mpre plansibili <> iu ba~e al ri umer o dei p o,"'eri, 1r ~ferrisce SACCONAGHI, 1inter essand,o v ivamente i co11g ressistj p er la gravità e impor.t a.nza dell' a rgo·m ento in oonsideraz,ione di due cose che so1)ra tutte dBvono s tare a ouore dei collegl1i : il buo11 anda 1ne nto d el .servizio s a.n itario, alle pop 0l.azio11i e la difesa d el principio della stabilità ~aincita cl.alla legge ai dipe11d,en t i de·g li e11ti pubblici . In a ppoggio ,ai concetti ·espressi dal relatore interloqu iscon o B oBBA, N APOLITANO, F usoNr, ScHE~ ARDI, B a rGNONr, PARODI, CAR.DELLI, ZoRINI, G .\ N DOLFI e .altri; V AOINO -espone l'azio11e da lui ~p ic..;ata i u proposito ~)·r csso il l\finistero . facendo prese11ti srpecialmente le es igenze del servizio cl1e Yerrebbero danneggiate talor.a in n1odo gravissi 1110 ; il con1m. BELLET .assicura tl1tto l'appoggi·o de.Il' As8ociazio111e d el P. I . ; F .\TICHI p resenta e fa .a ppr<>vare un ou·dine d el gior110 informato al oritério di non d.a11n eggiar c le pop ola.zioni pover e, 1nassi1ne in questo mon1e:o:to di crisi i11dl1str ia.le c d a.g rieiol.a. SAccoNAGHI, riassU1IDendo la discussione, presenta insieme ia, R oNCONI e FusoNI u11 ordine del g iorno cl1e, accettato da , ... acino, vieae dal Congr esso a.pprovato all' unanimità: e( Il XX CongrPsso d ei l\Iedici condotti, app rov.ando l'azione svolta finora dal S egret a,rio Ge11erale dott. Achille V acino contro la l·idll2'i<>ne delle condotte "!l1e si va ~erificando in qualche p r o,·i ncin, p nr e ric<>noscendo :Ì.11 certi casi sp ecial issirui l' oppo1·tunità delle modifiçhe delle c1rooscri zioni dei seTvizi di condotta medica , 1

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lJ. l'UL[CLCNI CO

f.a voti JJe r c.:hè, a dete;r mina.r e 1'0 pportunità di t.ali va.riazi·oni, no111 siano considerate soltanto le e.sigen..ze fina11z.ia rie delle a;mministrazioni, ma essen.zial111e nte le esigenze C:el serviz.io non (Olo in r.a.pporto al numero dei poveri, ma a i vail·i -altri coefficenti quali la distribuzione topografica e tutti gli e.le111enti .atti ad assicuraTe un regolare ed effica et' se.rviz,io alle p opolazioni gar.antendo la re:sidenz a del sanitario, e tene~do oonto del servizi o pr estato e della ·p osizione di carriera dei me.d iei cl1e in dipendenz,a di tali modificazioni verrr ebbero ~ravissimamente d anneggiati per la perdita del posto e per il oonseguente trattamento di quiescenza ». SASSI, in tema di scioglimento o formazione di -0011sorzi sanitar:i, !propon1e l' aib·rogazil<»ne dell' a,r. ticolo 30 del Reg . 19 luglio 1926, n. 466 e La so·stituzione con altro che garantise.a meglio la stabilità del medico oo•n dotto consorziale. DE SA~C'l.IS ·ricorda che non ostu.nte l'interessaimento .del Segretauio Generale, le con<lizion i dei medici .dei co·n1u11i terremotati non sono migliorat.e. CAnROBBIO f.a presenti le richieste dei medici e<).ndotti a11zia ni non inscritti .alla Cassa Pensjon e e .che ,-er sRno in trjsti.'3sim€ condizioni. R.oNcONJ, .BoBBA. ZoRINI, ScHENARDI rioordano che molti co111uni l1a11n.o deliberato pensioni 3'pooia.Ii pe.r il loro n1el-:l ico condotto ; V ACINO promette ch e si oc.cuperà a11cora della questione a Roma. R1cc1'.IELLI v11c]e el1e s i facci.a.no p1·at1che per la concessione .dei riba~.si rerro1' iari a i n1edici oon dotti oome ai ma estri. 111 t ~ n1a di mutualità e previdenza GANDOLFI Yorrebbe che s i studiasse la possibilità di una fusio11e della Cassa di Assistenza e P revidenza ì\1. C. con la Cassa di Mu.t uo Soccorso. VAOINO dj chiaTa inammi1Ssibile tale fusione, diversi essen.do gli scopi delle dUle istituzioni . GANDOLFI fa una detta.gli~ta e tecnica esp.o.sizio11e d'un sùo progetto per la creazione di u n I stituto Nazionale per la Prev idenza Sociale fr.a ·tutt~ le classi impi·e ga.tizie, . movendo qualche cri·tjca alla recente legge s ul1a Cassa Pensioni. V AcI~o ritien e intempestivo e p ericoloso cer care oggi_ di far inodificaire una legge ruppenia ·e ntr.ata in esecu.zion e e che ha ·p oa:tato notev.oli via.n taggi .alla cl aSiSe. FATICliI, p1u.re ,r endendo omaggio alla ·C'ompete11za di Gandolfi, teme che il suo ·progetto po~ a, 0ontrariamente ra lle intenzioni, suonare sfiducia, indisci•p lin.a e opposizione ; jnvita ad a.ver fc.1'dE:- n el risorgere politico, .111oral(> e finanziaJ·io .dello ~tato fasoista. GA~DOLFI, tl'i1aJfer111ando i suoi sent-i1nenti pat riottici, dichiaa:a di n on ,avere mai co~ s u-0i tu di l nteso di ootaé0·1ar e il lav·o.r o del . e~retario Ge11erale e .n.cconsente a rit irare il proprio ordine del giorno. VAcINO .accetta la r e1.azione Gandolfi come r accomandazione di studio, e pr-O!)One un altro ordine del giorno, che viene a ill)l'oYa to dal Congreaso: « I l Congresso r innova 11 suo plauso al Governo Naz ionale per l.n. ]egge 4 aiprile s ul su o trattamento ·li qui e c~nza, facendo voti ohe: 1) sia sollecitata la liquidazione delle pensioni .ai oolleghi che la rie:hie~ero e che l'attendono; 2) sia concessa 1

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una p1·o;r oga, p er la doma11da dei rise.atti ; 3) s ia conoessa la. 'p ensioue :ln ~he ai medici .a~iani 11on inscritti ; 4) sia i:>rovvisto a d una regola.rizzazione delle pensioni dei medici condotti delle terre redente». Il oom1n. B EI.LE'!' t hiude ci.I Congresso 1rivolge·n do un saluto .a.i convenuti e a Siena. Si associa alle onora1Jze a V .acino, di cui co11osce le ben emerenze . Rioorda i Congressi .del vecchio r egime in cui trionfava il parlMD entarismo_, e aggiu·n ge che molte <:-ose restano ancora da fare e molte ingiustizie da ripa.rare, non ostant~ il lavoro immenso compiut o d.al fascis1no. Riconosce l' ~cellen2a della o.rganizzazione dei m edici condotti e parla dei rnp por t i gpir a!rchici di essa con l'Associazione del 1

P. I. Annuncia che proprio in questi giorni la. Giunta Esecutiva del P . I . sta elaborando un progetto per la creazione di un grande istituto unico dj p.r evidenza tr.a le cl~ssi inl}1iegatizie . ln mer'ito alla graYe que6tione della riduzione delle oondotte rileva che, in co11seguenza della .'.:1par izion e di t utti i piccoli comuni voluta da S . E. Mussolini , qu.ialche soppressione di posto sar~ inevitabile; ma che questa riduzione non a.ov\à però da.nneggiare il servizio alle popol.aZlO•n l e nep pure la posizione del medioo; bis~ gne,r à in ogni modo tenere conto del p atto contr·attuale . Per la pensione ~gli .anziani si farà in i11odo che ess.i .a.bbi a110 qu.anto loi'o spetta i1ei limiti del giusto. Ohiude il suo brillant.e riassu·nto c-0n ispirati iaccenti di ;ital~anità. CALISSANO propone fra a,pplausi generali a sede del proosimo Congresso la città di Torino. V ACINO, ringraziate le .autorità loca.li e le superiorri gerarchie presenti, comm. Lusignoli e Bellet, legge i telegr1ammi inviati .al Duce, a S. E . Turati B al D·i rettore della Sainità. 0

Al mattino del 20 oltre cento congressisti si sono r ecati a visitare le Terme di Chianciano, 1·icevuti signorilmente dal P odestà e dal direttore cav. Foschi. Il prof. S ADATINI tenne una inter~­ sa11te oon fere11za sulle pToprietà e sull'uso delle rinomate acque. L a DiTez.ione del Gra nd Hotel ha offerto un sontt1oso banchetto; :tlla fin e del quale il 001nm. LusIG~OLI e , . . . ACINO hanno ringraziato a nome di tutti pef le festose a.ccogli enze.

Sindacato Medico Fascista di Roma e Provincia. D omenic.a 23 ottobre, a.Ile ore 10.30, i1ell'~.\ ula. M agna della R. Università di Ro111a , avrà luogo !'.assemblea d el S ind acato i\-Iedico F ascista. di R-0ma e ProYincia 9 e r s\olgere il eguente ordine del gior110 : 1) R e1azione morale e finanziaria; 2) Designazion e del S·egretario del ' indac·ato; 3) Elezione dei membri del Direttori•o; 4) ' Tarie. All 'a e1nblea interverrà l'on. Antonino Bifani, segret:1rio fe derale dei indaoati F a cisti di Ron1a e P roYinr·j::t


s~z toNE

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PRAtlCA

S . GIOVANNI SADINO (Rietii). - Al 30 ott. ; L. 10,500 condotta e L. 500 uff. san.; mezzo tra.sp. a car. d. Oo1nune oltre 500 m. Docum. a 3 i11esi <la.I 5 a.g. T.ass-à L. 50.05. Serv. ent ro 15 gg

CONCORSI.

]\fo NTE

POITI VAOANTI.

..:\.NOONA. Ospedale Civtile Unibe rto I. - Concorso per tà.ooli dne posti di assistente per un bie111"\io. Stipendio lordo L . 4400 oJtre alloggio e vitto. Ind~u11ità provvisoria caro viveri. Docune11t i di rito. 'l'ea:.mJ,11e utile 5 novembre p. v. Per i11formazioni rivolgersi presso la Di1·ezione. 1

a

A..scoLr P1cENO. l a. condotta urbana; scad. 15 noy.; tassa L. 50.15; docum. a 3 niesi d.a.J. 26 sett. ; età ln11. 35 a.; L. 7500J . oltre L. 500 in,den.11. la.urea, L. 1000 inde11n. forese; 10 bjenni ,-entes.; indenn. oltre il 25 % de1la popolazion e; a.b . 6568.

BERGAMO. Consiglio d eg/;i I stituti Uspitalieri. ~.\iuto della Divis . Oculistica; v. fase. 41. Scad. 30 ott. C AIAZZO

(Oasf'rfa). -

A t u tto 30 ott. v . fase. 41.

C!TANZARO . A1nmin,:i str. Provinc. - Direttore e assist ente dell'Osped. P s ichiatr. in Girifalco; rispettiv. L. 17,500 e L. 10,000, ol t re .alloggio, illu1nin. , riscaldan1. e vitto di -1a. classe. Scad. 15 11ov-. Rivolger si Segreteria. CoooGNE (1.'rev·iso) . - Al 10 nov. ; L. 8000 e 5 quadr. dee. , oltre L. 700 uff. san. e L. 3500 cava]lo od autom.; c.-v.; età lim. 40 a.; tassa L . 25 . Coed.AOCHIO (J/errara). Oongregaz. d·i Carità Primario chirurgo direttore dell'Ospedale S. Oamillo; al 30 ott. ~ vedi f'8..SC. 37.

Uspedoli JJa.ggiore e Dati. - .Aggiunto riparto 1ne<li ci na; I.J. 8000 e au1ne11ti q11inquffilnal~ fino a raggiungere il 50% dello ~ti•p. T~serci­ zio di 3 anni aJme110 in Clinica ò pr·esSO -ùn gr.a111le Ospeda.le . J'itù]i ed e.sia.mi (patologia g~nerale. esa111e c linico, l}l'Ova labora.torio). ,S cad. 15 norv. UnEMO:SA.

GORGONZOLA (jllil<.u1io) . Uspeàa.le Se1·belloni (pross im.a Sede di Osip·edale di Circolo)., - Medico chirurgo direttore; sti;p. base L. 9500, aLtre aumenti p eriodici, inde n11ità a ripa>rtizione pro;venti . Scadenza prroro~ata a tutto il 31 ott. Chie der e .avviso alla Segreteria dell'Ospedale . Medico aggiunto .all'Ufficio d' Igiene. Proroga alle ore 17 del 31 ott. E richiesto il diploma di laurea esclusa ogni limitazione di data. MILANO. I stituti u~1-italieri. - Due medici assistenti interni r eside nti nell' Ospedale Sa·n atorio Vitt. }~man. III per malati di tubercolosi, in Garbagna:be. Scad. 29 ott. Vedi fase. 40. Assistente nell' A1nbulat. Comu:naJe di M ed. int. per i ba1nbin1 delle scuole e per i poveri; J,. 2400 annue oo.n oh bligo di non meno di 2 ore id i serv. giornaL e diritto a 30 gg. di vacanza annu ale. Chied-ere a11n. Scad. ore 16 del 29 ott. Età mass. 3u a. Doo11m. Q 1 roest~ (.'li <:) .d al 26 sett. Serv. entro 15 gg. }1ANTOVA. -

1

MERET'IO DI TOMBA . -

Proroga ore 18 del 30 ott.

Ufficiale aan~tario; L. 16,000, aun1enti p eriodici e c .-v . Età 111assin'1a 45 a. con le solit a ecceZ1io11i; certificato le·v a, sta.to famiglia. 'l'itoli ed esami_ Nomina per un biennio, confer111.n,. ASSìunz~one servizio .e ntro .30 gg. Soadenza l O dic. Doma11.de al SegretaiJ.·io Divisione S.a11itaria R. Prefettl1ra . NoYABA.

-

(~- uoru).

Cond. med. r èsidenziale; L . 10,500, più L. 800 per uff. san.; 5 quadrienni del 1110. 1050 abitantj, di cui 800 poveri. Doct1n1enti a 3 n1esi data. Certificato di leva. Scad. 12 novembre. ON1FEH1

-

I

· PADOVA. Spedale Civile. - Scad. 31 ott., ore 18; due assistenti eff èttivi dei reparti per tuberooJosi; L. 5500 e 2 .b ienni dee. ; stanza; meda.g lie di L . 30 per servizi di 24 ore; età rna&S. 30 a.; tassa L . 50.10 alla Tesor. ; docum. a 3 mesi daJ 25 sett. ; serv. entro , 20 gg. Chiedere ann . 1

P t.\NDiscò (.4rez zo) . - Al 31 ott., ore 17; lire 9000 per 1000 pov. ; addiz. L. 3; L . .3900 p. cav. (va.riab.); 4 quinquenni d ee.; L. 500 uff. san . Ab . 5000. Età lim. 35 a . ; docum. a 3 m esi dal 1° ott. ; serv. entro 15 gg. S..i.YO~A .

R. Pr ef et tura. -

Uff. san. e ca1Jo · del' 11 Ufficio d ' Igiene del caP-Oluogo; titoli ed e&'tmi; L. lJ-,950, un biennio <li L. 1300 e 8 di L. 650, eYentuali compensi, inden. serv. att. in L . 2800 e c.-v. in_ L. 720 se coniuma,to, L. 468 se celibe; età lin1 . 45 (50) a.; dooum. a 3 1nesi dal 1° o,t tobre. Ab. 57,315. A tutto 30 nov.

.

TARANTO. - Direttore sezione mediqrmicrografica del laboratorio prov. ·d i igiiene. Scad. 31 ott. Vedi f asc. 39• 1'on1No. R. Upera P ia-Uspedale di /3. Luigi Gonzaga.. A tutto 10 n ov. 1 posto di 1nedico batt eriologo con stip. di L. 10,000 e 2/3 d ei pro\'enti e a1ni e 2 p osti di m·eclico assistente con stip. di L. 5000, presso l'Osrpedale-Sanatorio (r egione Gerbido); età 1im. 80 (35 ex-comba.t .t., 39 invali di di gl1er r a) ; titoli; eventualm. esame per il primo posto. Il.i-volgersi alla Direz. in Gerbido Torinese. Doc . .a 3 mesi 'dal 1° ott. I

TrtONZANO V. (Vercelli). Scad. 1 nov.; 2• cond . ; L. 7000 per 300 pov.; .a ddiz . L. 4; p . t rasp . L. 2000; 2 c.-v. ~ tassa L . 50.05.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

11 p r of. Wilhelm K er], da I nnsbruck , p assa c'()n1e ordin.a1:10 di rd ermatologia e s ifi lografia .al1' Univers ità di Vienna. •


1572

[ .L\.NNO

IL POLJCLlNJCO

NOTIZIE DIVERSE. Congressi Medici di Parma. Il giorno 18 a11'dante si sono in.augUtr.ati a P ar111a i Uong1~1 .di Medici_ n a Interna e .di Chirurgia O<)in l' intervento dj, ci.re~" 600 1uedici di 1tutt.a 1talia, ufficiali medici dell'eser cit o e della. m·arina. Il p1..efetro' gr. uff. Re1b1u.a, i.n r.aippresentanza <le·l Oa.p o· de·l Governo S.. ~ . Moosolini e del mi11istro della P. I . on . l<"'ed·ele, hia po.r to il saluto agli iJJ,.ter\renut~. !Lanno par1ato pu.r e il gr . uff. Bas.~le, vice-dir ettore .della Sanità PtLbblioa, il rettore .d ella U i1iversità prof. Gallen.ga., il p odestà ~Qtt. Mank> ya11i, e m-0lte .altre norta1bilità. Delle relazioni e siuocessive di.souss.i-0 nri. di questi Co ngressi~ come <li qu:e lli di Oto-rino-1a,r ingo.logia, di ·oroJogia, d~ Medicina del LaiVQfl'O e della S"OOimpa Medie.a, ·clie si 001~-0 itenutii nella s·t essa c~ttà, dare1no 1atmpio i·esooonto nei .p Tossimi n.u mer1. 1

XXXIV, F ASC. 43)

E sse11do il uun1ero dei p·o sti limitato, l'accettazion e viene ~:egola ta secondo la prio1ità n ella prese11taz~ò 1 ne <lei doct1meii1ti e nel versamento delle ta.s~ . P ·e r programn1i ed infQ·r mazio·n i rivolgers~ presso la Segreteria del1a .S cuola, vi.a.· S. Vitale, 59, B·o]o,gna (13) . 1

A -Liagos (Africa occide11t;aJe), a 41 l3Jnno, è mort o per febbre gi.aJla ADRIANO STOKES, p·r oifes.. sore <li ·p atol·ogia a Gt1y's H ospital cli Londra. Si er a -reca.to, colà d~e.tro ii1vito· de.Jla Rockefe•ller's Foundatio n •per studiarvi la trasmissione ' della febb1·e gi,.alla., di cui J."Ìmase vittima. 1

1

1

1

Due medici offrono il sangue ad un

Le malattie infettive in Italia. Mese di Luglio 1927.

coll4'g~.

I l Jott. Luig~ Orsenigo, dura.n te un giro di istruzione negli Stati U11iti, era stato ricoverato d' urgenza in una casa di salute di Kan.sias City e oper.ato di a1p 1pe1~dicitJe; per sopraggiunte 001nplica2ioni, si rese necessaria la tria.8fùsione di sangue, per la quale si offersero &ucoessivame11te due colleghi, dottori D1elfino Pal·odi e Giiaoomo Peroni, ex deputato. •

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2'1 giug.

4-10

3 luglio

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11.1

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C)

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Morbillo .

276114.87, 242 912 2R6 1301 239 977 211 70 o

8carlattina

111 277 l.l 21269 129 336 122 277 117 26g

L a Società ~Iedica di Chicago ha preso disposizi.oni . perchè i11 qua1unque or.a della notte si possa provvedere a1La cl1iaina.ta di un infermiere, mediante il teleifono.

Varicella .

Azione contro un chirurgo.

Tifo addominn.

Cltiamate telefoniche.

'

'

Si è svolta a B elfaste jn lrLanda un' azione giu<li2ìiar ia. contro un chi_rurgo :dell'Ospedale Ulster i1er don11e e bambini; egli e ra aoousato .d i aver tagliak> l' ugola, nel rimuovere le tonsille e le ve-. geta.ziQni a deno[di a una ba 1nbina di 6 .anni. Ve11iv.a 1reclam·ato un indennizzo corr~spo.ndente a circa 130 inila lire. Il chirurgo potè tdimost1"1a11e che aveva compiuto lo .stesso intervento ciroa 12 1nila. volte, senz.a che gli fosse nLai ocooroo alcun .accidente. In es.ito alla relazione dei periti, i giurati ammisero oh.e si è tra.ttato di un1a disgrazia e ma.n darono assolto il chirurgo.

86 182

68 1'32

491 82

68 113

Scuola di perfezionamento in Odontoiatria e protesi dentaria presso la R. Università di Bolo• gna. ~ono

a.p erte le jscrizio11i p er l'anno scolastico 1927-28 ai coasi di perfezionamento di odq.ntoiatria e protesi denta.ria per i laureati n medicina e chirurgia.

48

71

Vaiuolo e va iuoloide . .

1

3

1

1

11

l

I

le . . . . .

1

331 705 363 736 501 1166 504 1136 546 1241

Dissenteria .

18

14

22

16

53

I

Difterite e croup . . .

l~ l

Meningita c.s.e.

3

Poliomieliti a.a.

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9

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4

7

7

Encefali te 1 e · ta.rgica . .

8

8

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3

3

· lmors{cati

Ra bbta dichiarati

Pustola

mali-

gna . . .

.

-

-

1

26

4

72 133

-

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48

204 119 193 134 236 J 21 182 118 202

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611 49

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4

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99

61 10o 1 1

64

70

-

88

I I .I I I Tilo peteccl1iale, peste bubbonica, colera asiatico: ne~suna denunzia. I


[ANNO

XXXIV,

FASC.

43 J

SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA

-

Morgagni, 6 mar . - M. LEPOR.E. Ter.aipia della tbc. pQlm. A<rch. p. le Se. lvl'ed., gen. - P. NIGRISOLI. Miomi dello st<>maco. G. ANDREI. Morte per ustione e crisi anafilattica. RiformxL1 Med., 28 feb. - A. BARLoooo. Il problema diagnostiCQ e terap. delle nen·iti. c. BERTONE. Appendicite sottoepatic.a. Journal A. M. A., 5 mar. - A. E. HALSTEAD e H. F. THURSTON. Le fistole bronchiali. L. G. RowNTREE e A. W. AnsoN. Gangliectomia e ramiecto-mia simpatica lombare bilater. nel trattamento della poliartrite degli arti infer. - R. O. BulNGHAM. Cialcificaz. delle ovaie. M. A. R~ASONER e W. D. GtLL. Il sapone nella profiJ,assi dell'angina di Vincent. Arch. !tal. mi Chir., n. 3. - G. FIERI. Fratture dell'.at1ante. - O. BAR'IOLI. Cura delle ernie ombelicali ool metodo Burci. - G. FRATTIN. Appendicite e nefrite. - V. GmRON. Nuovo materiale di riunione delle ferite. Id., n. 4. A. PIRRONE. Ricerche sperim. sulla forci·pressu:ria ·d el deferente. - C. Bon rOLOTTI. Duodenodiginostomia e mdbilizzaz. del duodeno dia sinistra secondo Clairmont. ~

Folia Med., 30 gen. - A. FONTANA. La puntura lomhare nelle mala;ttie infettiv-e. Giorn. Bateriol. e Imm'tllnol. , mar. - V . BISCEGLIE. Influenza dei raggi ultrav. sui germi e sulle tossine. - G. LA RosA. Terreno nutTit. a b{lse di lichene. M·ilnch. M ed. Woch., 18 mar. J A NSFN e BA uR. La sintalina. - EsKUCHEN e LIOKINT. Reperti normali e patologici del liquor.

Deut. Med. Woch., 18 mar. ealv,arsan, prepar.aito i11d-0lore. d'infezione della tbc.

1573

l{oLLE. li mioSTRAUSS. Vje

W ien . .Klin. · vV ~ch., 17 mar. LuGER. Infez. intestinale da blastocisti. REDLICH. Malattia con manifestazioni di encef.alo·m ielite disseminata. Journal dqs Olinicos , 30 gen . lefizi del fum0..

O. 0LARK. Ma-

Lancet. 19 mar. J. L. BrRLEY. Tr.attam. d-eJ1a neurolue. - F. R. FRASEJ{.. La dispnea cardiaca. - H. W. WAnE. Trat.tam. delta lebbra. J

Brain, I. -

E. G. ST.EWART e .al. Enceiiailite p eriassiale. diffusa. - P. S. KuPALOV e W. H. GA UTT. Rapipoil'ti tra stimoli e rifile.ssi oondizionaiti. - H. I. ScHON e \V. SuNNAN. Gli ien·d oorin i n e11' ep•iilessia. Folirr.. Gynaecol., 3. - S. FONTANA. Cause lietermin a.n,ti la 'f u.n zione mammaTia. - S. ARMANINI. La tbc. polm. QOilllplicante le funz.ion.i di masternit.à

Spitalul, aipr. - R. 0BrLESo1.~ e G. TAI'ARANN. La reaz. ·d1 W. ·nellai .malairi.a. - A. SorMARN. L'insufilazione tubarica. Riv. ]tal. di Ter. , 28 feb. Azìione del1a digitrule.

N. CASTELLINO.

Riv. di Oto-Neuro-Uftalm., sett.-dic. de l 2° Congr. 1del1a Soc. ItaJ. di O.-N.-0.

Brit. li! ed. J ourn., 3 ·rupr. -

Rlesoc.

La celebrazione

di Lister.

"JJfiinch. Med . Woch.,. 8 aioil'. - - MoRARVITZ. Sulla sint.alina. - G1EMS.\. l\iec<!anismo dell'azione iantimaliarioa .della ~hinina.

D eut. JJtled. Woch., 8 3!!)1r. - RAECKE. Lotta oontro il taiba.oco. - K&oò e MANO. StUJdi chemoteraipici.

Indice alfabetico per materie. Accademia Pugliese di Scienze ,. . Pag. 1564 Antisifilitioi: medicamenti . . . )) 1555 Bihliogirafia . . . . . . . . . )) 1562 Bismutoter.a pia nella sifilide . )) 1547 Bronohite cronica sifilitica . . . )) 1559 Congresso Pedjatrico I-baliano . . . . )) 1563 Denti : .alterazioni dei nella sifilide congenita . . . . . .- . . . )) 1565 Paralisi progress. : piretoterrupia rd ella » 1544 Reazioni di Hecht, Wassermann e Ver)) nes: oonfronto tra le - . . . 1565 )) Sifilide e gr1avi.d.anza . . • • • 1561 )) Sifilide : gt1aribilità del1a .1560 •

Sifilide polmonaire . . . . . . Pag. 1552 Sifilide viscerale e nervosa in Pu.g lia . » 1539 Sterilità maschile: cause della » 1567 Tabe: trattam.e nto rd ella - con la ma.. )) 1a1-ia · . 1554 • • • • • • • • )) Tetania e p,aratiroidite sifilitica . . 1566 Treponema pallidum: ciclo 1evo1utivo 1d el . . . . . . . · · )) 1566 W a$sermann : reazio!1e di - nella sifi)) lide. tardiva · . . . . . 1565 W rus.sermann: reazione di - nel liquor )) nelle meningiti non luetiche • • 1535

Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Pollclf nico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma. • Btab. ~tipo.Lit. ArmUlll dl JI. Ooumer. V. ASCOLI. Red. ret!p. Diritti ·di proprietà riservati. -

I

'


Il

1574

IL POLICLINICO

[ANNO XXXIV, FASc. '3]

Nostra nuovissima edizione:

. Si è pubblicato il Volurne II (Parte I) che tratta

.BOCCA - FARINGE - TIMO - TIROIDE del l\::t:an.ua1e di O'to•Rin.o•Larl•-ia;oiatrla ..

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Uscirà pro~!:iin1an1ente la Parte II di d etto volume che tratta I

LARINGE - TRACHEA - ESOFAGO È tn preparazione il

'r

olun1e III che tratta

L'ORECCHIO

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Altre interessanti pnbblicazioni a disposizione dei signori abbonati al « Policlinico » : Gino Bagg1•0 Titolare di Patologia Chirurgica nella R. Università di Cagliari

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(

Compendio di Patologia Chirurgica Parte I. - {Ano·malie congenite di conformazionè. Lesioni e affezioni da cause traumatiche in senso lato. Affezioni di natura statico-dinamica).

' li: uu

per chi comir.cJ·a o per 1chi de6ider.a. a vere \ott'occhio la patologia chirtl!rgi.ca in proSfPetto riass untivo organd.-00: r aooo.lta intorno a i con cetti fondamen·t ali di malattia e c:1istribuita secondo },e particolari tà. regionali. Pura. patologia però, vale a dire: etiologia, anatomi a p.atologica, sintomatologia e decorso. La materi.a tutta è divisa in set.t e ica.pitolri.: anomalie congenite di conformazione , traumi in seD.60 lato, all'ezioni idi n ·a tura s~atico-d!.namica, a ffezio ni a car att er e regireesivo, a fl'ezioni a .oarattel'e produttivo, a,ff,ezioni di natura 1neta.bolica, infezion.i infestioni e flogosi lin genere. Questa prim a. parte, di 320 pagine, compr ende 3 caipitoli .p rimi. Di anom a lie oongenite sono t r attate: le cer ehro-spinali, Je faccia.di e cervicali, le ttrin.a rie, l e genitali masch ili e .femminili, le digerenti, le ver tebrali, quelle degli arti. I traumi sono distinti in: traumi (lesioni ed a ff ezioni) da oompress.ione, fer ite, lacerazioni ooper~. fratture, distorsicmi e di!stra.z ioni, lussazioni, ustioni, congelaziOTii, lesioni clindch e. lesioni luminose. Le a.~ez)oni di nat'l11·a sta.tioo-din ami ca com·prendono: le deformità e viziati atteggiamenti s cheletrici (con una parte gen erale sulle -05tec1Patie r aim.m ollenti e sulle at1te1·a.z.ioni di elastico-contrattilità mu sco1aìl.'i e coi sottocapitol!i di: ·d eformità della colon na :vertebrale, torcicollo, deformità 1degli •a r ti), 1e a lterazioni di mobilità artico1'a r e, l e ernie e i lruparoceli, i prolassi, le ptosi, le stenosli e le ooolusioni, l~ inc~ntinenze e i reflueei, le ectasie e i .diverticoli vi·s cerali, le flebectaeie e le varici, i ooripi estr ainei. lih!'-O

1

1

Un vol ume in-8° di p.a.gg. 320. P.r ezoo L. 40. Per i

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abbonati sole L. 3 5 ,9 O franco dii porto.

Dott. LUIGI CAPPELLI. Aiuto alla Cattedra di Elettroterapia e Radiologia della R. Università li Roma

RADl.U~TEHAPIA MANUALE PER I MEDICI PRATICI

Prefazione del prof. Francesco Ghilardocci, Direttore del R. Istituto di Radiologia· ed Elettroterapia della R. Università di Roma.

I

Riportia1no la breve 111n ~ignificante prefazione con la quale l ' Illustre Prof. GHILARDUCC1 si è compiaciuto ornare questa nostra puhh1icazione: : « Questo libro , che il Dott. Cappelli, tL1io dei miei valorosi aiuti, appassio1iato e co1npete11te cultore della Rndiuni!erapia, prese1ita al pubblico inedico, è f attoallo scopo di volga(izzare l'uso del Radium n elle appli cazivni all'arte curativa. Lo scopo è stato raggiuuto pien anie1ite 1iella forn1a e nella sostanza; 1iella forma percliè lo stile, seniplire f.' piano, perniette di be1i co1nprendere i proble mi più inte,.essanti, ch e costitu.iscono In base teorica d ella radioflt ti vitcì; n ella sosta1iza perch è l'Autore, co n. lodevole parsimo1iia, mostra qun1ito può attendcr.)i praticamente dalla applicazione del Radiuni alln terapia , e special111er1.tc alla terapia dei t1lrnori. Nell'epncri pres1·11t<!, n<>lla quale tende a volgarizzarsi e ad estendersi l'applic1J::ic·11e delle radiazio1ii all<! c 11ra (/i 111oltc affezioni, il la voro del Dote. Cappelli, per lo semplicità e la chi<1rezza l0 11 la quale è redatt,o, ~ d estinato a portare un valiclo contributo alla vol garizzaz ion e di questa branca della tel'apia, alla quale e ri· Prvato certan1e1ite 11110 ,,p/e n<lido avvenire ». Rotna, Marzo 1924. FRA~CESCO GHILARDUCCI.

Un volume in-8°, di pag. I V- 150 (N. 15 della Collana Manuali del « Policlinico• ). ni~ida.mente stampat~ su carta semipatinata, con 5 tavole e 5 figure nel testo. - Prezzo L. 18 più le spese postali di spedizione. - Per i nostri abbonati sole L.16.50. T- .. ..:,._ ,.

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ANNO XXXIV

Fase. 44:

'

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori orig in a li : D 'radùei: L'asce::;so freddo sottocostal e (ipocondriaco) di origi ue peri pleurica. Note e contributi · T. Si1ve ' ti'i: La llllttotera;pia ha rea,lmente virtù a1bortive cltre cihe .curative verso le malattie infettive? Os~rvazio n i clin ic he : G. Blas i: Un caso idi oomplicanza cerebro.le. d~ pertosse con eaito in guarigione. Questioni de l giorno : E. M~tliglliani: Questioni vitaminiche. Aspetti critici Sunti e rassegne : FEGATO ,E VIE BILIARI: Fie&singer e Casteran : I s into1ni inizia li della grallide 1insuffìcien~a epatica. - A.. Grehe: Sul valore dia,gnosfJico dell'illllDlagine raidiologica.. della ci stifellea. - K leink· necht e Dreyfus: Una nuova prova f'unzionale del fegato. (Prova dri. von Berg:mann-Eilbott). - MALATTill INFETTIVE: Musser: Amebiasi. - P. Pozzati: Commento "511.li casi dli t·et.a.:no rioo'Verati nell'Osped·a le Mag.g iore idi Milano dal 1914 al 1924. - L. J31eobo'vitz: Sulla reazione di iDick, s.peci~.Lmente .in rap_ porto ~.l fenomeno dell'esti1tzdone VESCICA: Ho· ward L. Cecil : ~arcoma della vescica. - Ma.yo e Hen.dri cks : BstrofLa della ves·ciica. cenni bibliografie•. Accademie, Società mediche, cong ress i : V Con gresso di Igiene - Società Medico-Chirurgica di Pavia. 1\.ccadem.ia Puglieee tdi Scien.11e. 1

LAVORI ORIGINAL J. L'ascesso ft·eddo sottocostale (ipocond1·iaco) di 01·igine peripleurica. Prorf. DOMENICO TADDEI direttore ·d e.Ila Clinica Chirurgica Generale della R. Università <ii Pisa. Ho avuto occasione ·di osservare in ·questi ultimi tc111pi Yari casi di una affezione, che non ho troviata descritta i1ci Trattati, ohe a d ogni mo do Jto potuto consta.tur e essere scono·sciuta alla maggior parte dei clli rurghi, almeno n ella sua i)atogenesi, e che per la sede, i caratteri, il decorso può presentare delle n otevoli di·f ficoltà diagnost ich-e specie se a se·de ipoco111driaca destra (confusiouc con la colecistite, la ciste d'echinococco o i tu1nor1 ·del fegato, l'ascesso eipatico, eoc.). Si tr~1 tt1 di una locali zz.azione tubercolare. sotto for111a di ·ascesso freddo, cl1e ha sede in immediata Yicinanza cloJl'arco costale (anzi si sentb sporgore clall'ar co costale s·1esso ira il margine <l et r etto anteriore dell'ad·dome e lia 1Jinea a·s ce 1 lare I>OStPriore). In alcun i casi l'u~ces·so sporg·e in corrisponcle11z:1 ùell'arco coiStaJo co111c u11u. c mh;fera nel soitocul<tneo (e questi Eono i ca.si "di diag·110 i piu facile rispetto alla natura, 1per quanto di solito 1

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A!>!l!•n.t i !le~ il medico pratico : SEMEIOTICA: La, cujrtvai termica b1a~cellare. - L'ascoltazione del piloro. L a djagno&i ra,diologi ca delle u1ceri .peptiche. - OA· SISTICA: L'a:pipendicite durante l1a grav.iidanz.a. - Vo. miti in1coercibili •l ella gravi:"'}.anz.a e insulina. Gozzo esoftA.lmi:co e graiviidanza. - Quatt.r0 casi di osteomi orbito-etmo:iidali con com·plicazioni iintracraniche. - Un caso di meningite tuberoolare a lungo decor!=\o. - I ~a fratt·ura delle dita della .mano. Qualche con1sideraY-i0ne su l'uso ·dell"in cavigli arnento centra.le in osteosimtesi. - TERAPIA: L'alimentazione rettale. - La cu ra dietetica d'ell '.anemda~ iper·nici-Oea. La dieta prim·a e doipo le aperaziOTii· - NOTE OI MFDICJNA SC'lENTIFICA: La virulenza dei .pneumococchi. - POSTA DEGL [ ABBONA·r1. - VARIA : TaJbacco e se<(.,'Tezione gastrica,.. · Politica sanitaria e g iuri sprudenza : G. Selvaggii: Con, troversie giuri·diche. 1

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Nella vita pro f ession ~ le : Asso<.·iazione della Stam1)a Medica 1Scient:ifì•ca Italiana. - Q:m,co:rsi. Nostre corriS!JOndenze : D·a Venezia. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie .

11on giustamente interpretati), oppure come una tumefozione a sede più pro·fonda intern1uscolare tra i n1uscoli d ella parete a·ddomi11·ale o a sede r clroml!ScoJare (preperitoneale). Dirò si.1bito cJ1e l'ascesso di solito viene r1co11osciuto quan·do si oè fatto surpe!'ficiale: gli ascessi inter1nuscolari o sottocuta11ei non sono che la successione del primitivo asce&so prep eri1.on ea1e, cl1e tcn.rle a superfjcializzarsi perfo.r an·do i muscoli i1arietali del ventre, fo rm·ando così un ascesso a :b ottone di camicia. Clinic1ame11te 1Si osserva110 in giovani (ne 110 os~er\'at o l)erò un ctwo in un uomo di 70 anr1i) con al1ito e precede11ti tui] )ercolari, n ei quali l1a nrecrcluta ·da tempo ipiì1 o meno lU!Ilgo uria pleurite clollo stesso lato (1per lo pil.1 a ·d estr·a ), cl1e l entn.111ente vedono formarsi una tumefazione l> iil o n1 eno dolente sp ontar1eame11ie e a·l la i1ress ione s ubito sotto l'arco cois talc, di volu·n1e di solito 11on notevole (m ezz'aran cia), di forma emisferica od oYalal'c, abbasta11za b ene circoscritta. Non di rudo manca la febbre. f,'i;sarnc clir1ico, mentre dju1ost ra i fatti specjfici pl euro-polmonari, n on riesce a rilevare <1olort~ alla pressione ·diretta dell'arco costale, n è dolore costale alla 1)ressio1no sull o sterno; ri.co11osce la prese11za. ·della turnefazio11c di sol ilo e1nisferica, ottusa alla ipercu~sione stupe1\ficiale-, l a cui ottusitàt se a d estra, si oonfonde coll a o1-


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IL POLICLINICO

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XXXIV F ASC. 44] I

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tus ità epatica; tale turr1eiazione è rivestita <li cute s ubito sotto e dietro l 'arco costale i::ulla mammil, t>ana che pe rò 1prese11ta. s e1nipre un li eve edema lare, dietro il trasverso, al ùa \'a11ti del perito(seg110 della plica ) (1) o arrossata (violaceia ) se n eo, li111itato all'interno dal 111urgi11e della guaii11 iu1111i11e11za di ulcerazion e, fluttuante , dole11te na del 1nuscolo retLo, in alto dalle inserzioni d el • p oco spon ta11eamente, ·dol ente alla pressione, i1ntra>Sverso e ·del diaframma, in baso da. un cercinP. 1nolYil e coi movimenti respiratori, che si fissa e co1111ettivo di n eoform·a zione. E da e6cluùere in si t c11de colla contrazione d ei muscoli p1arieta1i rnodo assoluto in questo per l 'esa1r1e diretto e i11 ,d el ventre, cl1e non .p resenta pos-sibilittt di 51pocasi consimili una 1affezione intraperiton eale o s tame11to e ·qt1indi ·cli palpazione di una faccia peritoneale o una aff8z1one costale. ·piana IPOSteriore, come ·h o rilevato · esistere nei Gon1e si f orm.a e corno si spieg·a la sede <li tumori ])c·n i.gni sottocutanei (2) . . questa particolare localizzazione tuber colare? L'a · . l~a diagnosi di ascesso fred·do su.p erficiale è natom ia ··della r egiollle e l'anatomia patologi c1a fa cile di s oli·t o per i precedenti, per il decorso, ·delle .p eripleuriti sono s eco11·do m c as:solutan1entc per l' esito •de·lla puntura esplorativa. decisive per stabilirn e la patogen esi e ìPer ricoS e l'ascesso è fi.st olizzato, lta diagnosi di natura noscere le ragioni ·della s ede. t11ber colarc è ipure di solito banale. Non così coBastino .alcuni ricordi 1anatomi.ci, cl1e in parte n1e vedremo la diagnosi ·di se·de e di origine. tolgo dal Trattato •di .t.\.natomia u1nallla del 1'eMa acca11to a questi casi con t u'Inefazione sustut, ultim·a edizione francese. p erficiale esistono, come ho 1so.p ra acce11nato casi Il n1u1scolo grande obliquo dell'uddon1e pren·de di diagnosi molto più difficile di ascessi <lella origine rre1 torace sul margine inferiore <fella s t essa r egion e a se·de i11tramuscoliare o preiperitofaccia esterna ·dalle 7 0 d 8 ultin1e coste per dincal e. Si trova in questi .casi llna tum efazion e gitazioni , che si alter11uno com •digitazioni an1ar j conosci·b ile solo colla rpa1'Pazione a sede sottologl1e d el gran .de d entato in alto, d el ·g ran dorcostale, emisfer ica o fusiforme a limiti l)ÌÙ o sale in basso. Il 1pi~olo obli.quo ISUl torace s'in6erisce coi r11eno b ene definiti, cl1e in alto si porta sotto suoi [asci ,p osteriori qu·asi vertica'li sulle car tilal'arco costal e ; la cl1·te cbe la riveste presenta di o'ini clelle 4 ultime coste continuandosi , n egli in, s olito il seg"J.10 ·dell a plica per lieve edema cutiao tervalli tra le cartilagini, coi r11uscoli intercostali r1eo: l a tum efazion e sembra scom-p arire colla contrazi o ne muscolare : iè rpoco dolente spontaintern i. Il trasverso prende origin e sul torace sulla fa.e· nean1t1nte, è invece dolente alla 1palpazione: è im· eia int-erna 1delle ultime 6 coste con altrettwnte d imo·b il e coi movimenti resip1iratori: presenta tagitazioni, che si in crociano colle digitazioni corlora limitatissimi movi·mem.ti iaterali, qua11·do l e })arcti a.d•dominali sono ril1asciate : iè ott usa alla r ispon·denti dei ·diaframma . .v crc t1s~ ion e su1Jerficiale e l,ottui::ità si conti11ua Il ·diaframma s'inser isce come è noto: a) ante(se a destr·a ) ·c oll'ottusità epati.ca. riormente ·allo sterno alla base della xifotde con No11 esiston o mo·dificazioni .rç11diolo·gic·h c dell'an2 i·1asci cl1e la.sciano uno spazio lineare o t rian' . golo cputico del c olon : .s e, co1ne i11 caso di mia g·olare, per il · quale è sta'b'ilita unu. ~om unicazioosservazione, esiste un abbassa1nento o altra mon e diretta fra il conn ettivo d el mediastino ed il ·dificazr1on e 1dell'angolo ·epta~ico, de1 1col on traconn ettivo preperitoneale. E noto anche come Ja. t> vcr so, d el dt1od e110 p er affezioni concornita11ti boulay ab·b ia ·utilizzato qu esta via molto tfacile ccl indipendenti , è facilissimo ess ere tratti fuori e sicura per fare extraple ural111e11te ed extrapedi s trada . ritonealmente 'la l)erioa11d iotornia d 0c11ve (via xi- · .Non es iste l e ucocitosi nll' esau1e e1natologicu. foidea) ; b) sulla faccia i11terna ed il margtnc Sll~on es is te a.li.:u11a si11to111a tolog ja epatica, S1pler1ip eriore ·d elle 6 ultime ieo·s te jl diaframma si inc:;a , g as trica , colica ed in genere add om1111a1c. SL} serisce con altrettante digitazioni, cl1e si alters i lasciu a.1 clC'Gori::o · s1)onlaneo, più o rr1e110 l ennn.i1o con quelle ·d el trasverso . ta111 PntP s i for111 a l 'ascesso s ottocutaneo, cl1e po1 Fra i fasci costali cd i fasc i ~le r11ali esiste tipe6si fi -; lolizza. so un intervallo spr ovv isl o di fi brc in uscolarj a 111 u11 ca so r cceu te ·da m e 01p·erato .co11 l' estirl'iYello del .quale, con·n elllv o sotto pleurico e conpaz ion e e s utura cli rrrima intenzione (esame istonelt-lvo peritorieale sono 'in, i1nmediato raprJorto . Jog ico, c ultunale, biologico), l'ns cesso era s itun10 Non interessarne .p er qu esto stu1dio le ir1ser zio11 i 1on1bari d c l d1airan11n a a li \' CI lo cl ella ~ulo nna . ( l ) e i Jlizz ica un trailo ùi c utP co11 l)Olli ec cd tlcll o psoa s, d el quadrato d c i lon1bi. iucl il·p ·di 1111a J11n110 e u11 tratto cli rgu1alc g ranRis ulta da q_u essl i ricorcl i analo rni ci elle esis tono d 1•zz a 11 C'lla c ute d ella r egio11c s i1111n0trica ~ i troù~gli $pazi (r ctrosler11ali , ~ ler110-costuli) tra lP ' n <.:hl' l a }}lic a cl cl la to n1alalo è più sp essa alla i '1pezio nt' , pit1 ~ucc ul c nta all a palpazi o11c . . dicritazioni del' diafra 111n1a e clPl tras verso ado t. (2) Il :eg n o d ella cc F acc ia pia na pos t eri o re ,, d on1inale), p er i quali n11 1pr01l'l.. ::-.o ::; uppura ivn nei tu111<> r i ueniun i sott oc ulallei. P olicU11ico, sen1ediastini co (sulla linea rnediana ant eriore) c. zio n e pra tica , 1923. 1

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ql1ello che n. nol interessa, perlpleurico (fra il 111:.lrg·ine laterale dcl rc ito dell'addome ed il marg i11e esterno <lcl ql1adrato d ci lombi) può poriarsi nel connettivo prep eritoncale dietro e sotto l'arco costale.

gabil c se si .coThSiderano i linfiatici pleurici ·e dia· frammatici. , I 1 infatici .p leu r icj formano una r ete intrasjerosa ed una r ete sottosiero.sa. ' T,u·dwi.g e .Schweigger-Setd el hanno d escritto d e1 ~e risulta ancora c h e tale processo può di'1'fon1:trghi seni linfatici sulla pleura <:liafraimmatica. rtrr5i poi .snp c1~fjcj1alrnente sotto l 'arco costale o I linfatici della pleura diafrarnm1Rtica s i porperforanclo i !llt1scoli a<l<lomjnali o segu en·do gli tano a.i linfatici iClcl diaframma, qu elli ·della !Pleuspazi trn l e ·<ligilazioni del traverso e quin·di rporra costa lo a i tronchi intercostali. tarsi (lìetro il pi~cco lo obli,quo ·dell'a·ddome: può Nel cellulare sotto.p leu•r ico esistono, oltre a n osuccessi van)c11te farsi istrada n ello spazio tra picrJu.li linfatj ci microscoip1 ci, idei gangli visibili a colo e g·rande 0 hliquo Gem.pre sotto l ' arco. costal e occhio n lldo (·d a ltn grano rti rn iglio a una lenP fin~l·mc11tc fars i sotto.cutianeo trav er sando tl ti cchia - I-Ieller ), variabili di numero e di ~ ede . • g·rnncl e obli,quo. I g angli intercostali ricevono i linfatici ·degli S11lla origi'.l1r p cripleurica di molti asce&si fr eds pazi intercostali, di solito 2 tronchi , che seguono di nettamente toracici e sulla diagn osi ·differenin clentro il tragitto dei vasi inter.costali e ricevon o ziale di qu0sti dag li ascessi ù o\ruti ad osteite o la linfa cl ella pleura e elc i muscoli intercostali. cor1cJrjte costa] r, rcoi qual'i sono generalmente .. i compren.de così faci1'mente com e ~p ossa av\·econfus i, ho pul)blicato una n ota 1anche per la nire p er via linfatica in seguito ad una pleuritE: cl i a~nos i ,cl if.f errnzialc ·di questi dai lipomi sottotuhcr colare una. lc•c.alizzazione ipcripleuric1a torac11t a1tcj c<l 110 notato l'importanza che ba per j cica; è facile poi ancora cornpren·der e Ja localiz1i1pomi r rt in. generc p er i tumori b eni.gni sottozazj one, cl1e sto d escriv endo , con sj.rtcran•do com e ruta11ei la presenza all1a palpazione d el « Segno clehba essere frequente la se·dim entazione (clecli~ clell~1 faccia l)i a n a .p osteriore » (Giornale del M eve) n el seno co·sto~diafirammat~co id ei bacilli <li d.i ro pratico, anno 1920, n. 3. - Conferenze, L eI<och e la p ersistenza e diffusione ·del ~·ro cesso ::.ioni e 1Vote rli Ch.irurgla pratica. Vol. in-So, edito ria qnesta sede n el ·connettivo p eripleurico e p er clall 'Uni on e Ti1p. Eùi tric e T orinese, 1925). le Yir anatomiche ·sopran otate n el connettiYo pre. Un ascesso p cripleuri co ,p uò originarsi: prritoneiale antera-laterale sottocostale. a ) p er 1d iffusi0111e n ei linfatici sottoplcurici , La diagnosi ·di natura e ·di origine quan·do originati dalla [pleura; l'ascesso è s ottocutaneo o fis tolizzato è analoga b) p er un'a·denite n ei gan gli mam·m ari interni a quella dell'ascesso fred·do a sede n ettamenti:i o pi nttosto n ei g angli linfatici, cbe esistono n egli toracica . . sp1a zi intercostali; .Nei ica si iniziali 1con semplice ·dolore deb·b ono ·- ··-·· eS'sere evitate le esipressioni ·di tgnoranza di Pleur ) p er d•irffusionc ·diretta ·di un em1piema pleur odinia, ·d i Nevralgia intercoistale, di R eumati:r ico sa ccato o no n el con.n ettivo p eriplcurico dopo ulc erazione 1d el '.foglietto pleurico; smo dei mu·seoii ioTacici o a·d·domin1ali, ·d i Nevrite intercosta1e, ecc. d ) p er tu1b or.col osi della !faccia posteriore dclSe esiste tumefa.r.i olile su.p erfi ciale sottocuta]e coste o <lolle cartilagini costali. n0a, questa si ·d eve distin gu err dall'·OBteo·con/\. parte queste ·due ultime origini, la cui diaclrite d elle ultime coste, dai Tnmori scl1eletr)1ci gno.s·i è sip·esso facil e (n el 1° caso ·dimostrazionr prjmitivi e se'condari, dai Lipomi cd in genere ·<le] l 'cmpiema .pleurico; n el 2° dimostrazione rarlai Tu·m ori b enigni sottocutanei. 1li ologica e clinica sp ecial·m etnte basata sul dolore Nella nota sopracitata ·h o ril evato i segni dif-0ll1a ,.,nrc-ssion c diretta ·della costa malata o in·difer enziali al. queste varie forme e credo mutile r etta [adcentuan·do coll a ipressione antero-postcinsistervi. Così ~ur c non mi fermerò sui m ezzi riore la. curva costale] ), ·è 15pecialmente alle due per stabilire la ·diiagnosi di natura tu·b ercopri1ne ori.g jni cl1e si deve p ensare negli ascessi larc o no. 'prr]pJeurici sottocostali, apparentemente 1pr1~ Quando invece l'a1scesso 11a sed e ·dietro o sotto 1nitiYL I'a1co C'Ostale nel conn ettivo preperitoneale o inE di.ca « a.p .p aren temente .p rimitivj )) perchf' termuscola.re, la diagnosi, r.ome h o già .accenSC\l)bc n e il 1pr.ocesso 1)leuritico sia ·di .solito spento nato, ·è diffilcile non solo id i fronte alle Flo·gos1 o talonn :semciologicamente non più rjtonoscicd ai :rumori d ell'ar·co costale, ma a n che di fronte hil e, nei casi, n ej .quali io 110 trovato la forma ai Tu·mori ed alle Flogosi intrape rito1Ilea1i d egli morbosa, che sto ·descriY endo, sempre 1Ilell'anaip ocondri e speci-àlmente a destra di fronte alle n1nesi h o tro\rato 1p erò la nozione ·di una pleurite l esioni ·del fe.g ato, ·dell a cistifellea , d ell'angolo es~l1clativ a o no pregr e·ssa. Del r esto è frequ ente epatico del colon, d el. r en e -destro, e a s inistra d i riconoscere ancora presenza in atto di fatti spefr onte a l esioni ·dello stomaco, della milza, d elc ifici polmonari, sfr egamenti ·p lelirici , ecc. l'ancrolo splenico d el colon. J,a localizzazion e p erirpleuri'ca è facil mente spiee 1

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IL POT.ICLINTCn

I.n <liag·nos i, nei casi a ~ ccle intermuscoJare, si IHtsa J1on tu nto su]] a f.or1nn (t.a.lora allungata, p1ri'forme, v ertiicalc, analoga a queila clelle tumrfn zi nni cl rlla cistjfr, 1Jeai .v rr quanto pjft spesso rotonclc:i ggiau1te) e sul clolore alla pressione, quan1o sulla di1nostrazione della fissazione della tumefazion e colla contrazione dei muscoli addominali. ~ci casi, nei quali 1'ascesso è ancora solo 1p·repcriton0nle e . quindi ·dietro il muscolo travcr.s0 (come i1e1 caso da me operato so1)ra accem.nato), la diagnosi ·deve a:>a.sa'PS·i sull'aissenza ·di prC'r.e·denti epatiti (e rispetti va.mente gastrici, sp lrn ici, coli ci) e dei relativi segni cli n jci, sulla preccdenzn della pleurite cssnrlati,·n, f'ull'assenza di rnobilità resp·iratoria e palp1atoria, sul segno ·d ei]Jn J)lica cutanea, sull'asseinza di leucocitosi , s ull'as~f!nza cl i alterazioni radjologiche d elle coste, <l c:>J f Pga1 o, cleùlo sto1nruco, del colon, ecc. La cli.agnosi cfl iif er enziale ·dei tumori renali ~ di solito facile (assen za ·di modjfi-cazioni patologiche delle urine, flapporto •p recolico invece cl1<1 retrocolico «iella tumefazione, asseinza di ))allottnmento, ·di .punti ·d olor osi piellitici, ecc.). La p11ntura esplor ativa va rfatta cCOn molta pre· .i~ a11zjone per no11 diiif·fondere il processo al peritoneo . La cura pt1ò consistere o nell'evacuazione ripetuta 1per .p untura con iniezione di. li-qui·do mo1di.f icatore (.sospen sio11 e io·doformica, liquido di Oalot, ec.c.), op.p ure an·che nelll'mcision e, svuotamento dell'ascesso, esportazion e della parete e sutura di prima intenzione. ~'vleno fac-ile iè ottenere la guari.gione n egli asce si sottocutanei, perchè a dt1plice botton e <li camicia (sa coa peripleur.i1ca - tragitto tra gli spazi d 'inserzio11e diaf rammatica - sacca pre1p·eriton calc - tragitto muscolare n ehla parete a ddominale - sacca .sottocutanea), nei quali non si domina che la saooa superficiale; meno facile è la cura ancora in quelli fistolizzati per l'infezione m-ista aggi unta : più !facile la ie·ura è in' 'ece qua11do l'ascesso è retromuscolare e .quindi cos tituito di lln'unica sacca (p er .quanto talor.n n.n1cl1e questa a bottone di cam icia (sacca peripleurica - tragi.tto tra gli ~pazi tra le inserzioni costali ·del diaframma o tra le ·digitazioni di inserzione costale posteriore ·del ·diafram ma e del trasyerso clell 'addome - sacca sottocostaJe, preperitooeale) : 1~ quin·di a questo 1perio1do che bisogna cercare cli fare la diagnosi, per quanto com e rlissi, pi nttosto difficile: Jl più importante per ri conoscerla è di pensare all'esistenza di questa rorrna morbosa. La r ura locale d eve essere naturalmente completata dalle co11suete cure generali (igienica, dietetica , m edi camentosa , elioterapica, vaccinica). 1

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NOTE E CONTRIBUTI. La Jattoterapia ha 1·eal1nente vi1·tù abo1·tive oltre 'che cu1·ative verso le n1aJattie infettive 1 Prof. T. $ ILVESTnr , già ai11to nell'Ist.if uto cli Patologia. Medica. Contin ua11 do n elJ'uso si~te.1natico d ella lattoterapia in tutti i casi di malattie infetti ve ·(1) (a parte 1per le ragj oni ·b en note la ·di:fterite, il tetano, ecc.), 1devo segn alare l'o.sseJ'vazione di 7 casi <li frbbre ti,f oide in 7 frateJli fra i 6 e 19 anni. La fo rma morhosn, di cui vi erano casi accertati nell1a stessa ca$a ed adiacenze, casi tutti gravi acl ancla'lnento protratto, aid onta ,a.i cure vaiocinoterapi.cl1e, li colpì suc·c essiv a1n en te a (]istanza di 3-4 .giorni. . Non fu po1ssi.bj.1.e in izi.are la 1ct1ra pr)ma di 5-7 giorni dall'inizio .p er la re~istenza 1dei malati. Le . iniezioni ·d i latte in tutti f·urono 3, bencl1'è fli re go.la J.a 3a non 1portò maid ilficazi oni tangi1bili .sui risultati prossimi e remoti. In ne~un caso si eblbero fenon1eni reatti·v i spiccati, in ness.un cas·o ~i eb be g uarigione per crisi, sebbene una defervescenz,a 1Per lisi, ·c11e incominciò sistemati1camen te dopo la 2a iniezione : giornalmente si a;vev1a una ·d.i minuzion.e ·di 3, più spesso di 4/10 1di centigra·do fino a sfebbrarnento co.m pleto, che, es·sen1do inizialmenté alta la temperatura (39o,6-4Qo), si Yrrilficava in 10-12 giorni circa. Il tu·m ore id i milza, m ancante all'inizio· in 5, si S'\'iluppò durante la maliattia, ma sempre in 1)roporzioni mo1di1cissime. l\1ancando poi delirio, ottundimento del senso· rio, compJ.j.cazioni di qualunque g·enere, i ma.1ati l)er1 presto mal so1pportavano ·di stare a l etto e a dieta, avendo in anti1cipo la sensazione di essere di già guariti. La fig·lia 1dell'inif ermi era ·di annt 15, che veni·v a a mangiare in famiglia, si buscò la mialattia, ma trattata precocemente (in 4.a giornata) ·d opo la 3a iniezione tornò in condizioni presso che nor· mali, ~olo la temperatura continuò per 6-7 giorni. raigig·iungendo la sera appena 37°,3-37°,4. .L\1p ires· sia al mattino. Qui la r eazi~ne alle iniezioni ri~ latte è sempre stata spicciata. ·N essun risultato tangibjle ho avuto in una si~ gnor ina di 24 anni Con tara kochiana, mentre 1

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(1) 'f. SILVF..STR r. Teritat·lvo di cura abortiva d elle JJiiì comv.ni 111alatlie in1/cttive nostrane colla JJro· tein,o-terapia. a. pecifica. Ri.forma :Yled., n. 2, 1926. il o Ancnra della cura abortiva dell.e malattie i.rife.ttive nostrane colle inie:.ioni rli latte. P olicli· nico, Sez. pratica , n. 6, 1927.


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SEZIONE PRATlCA '

effetti abortivi ottenni immediati (·dopo la 3a iniezione) in 'll.Ila sartina di 25 anni, che avev•a contratta la malattia M~i1stendo una sorella ed altri 1parenti malati di tifo. . An·cl1e jn questo ·Caso la reazione alla lattotera1)ia fu sempre s·ptccata, .spiccatissim1a. Come Ilo ·detto a n che nell'ult:Lrna nota sull'argomento. dopo il 9° giorno non 8idoprò mai la lattoteTUl)ia, perc11è ·di norma non 1dà rhsultati · llti1i , e ~pes~o è apportatrice ·d i inconYenienti seri, a i11(lno elle non si tratti di febbricole influ·enzali tiifi cl1e, ad es. E in non pochi casi mi son trovato bene, pur ·dOYend o ri·conoscere c·h e in qualcuno i rtsultiati prossimi 6ono ~tati orttimi, ma doipo 15-20 giorni. per òC.111sc futili la febbre è ritornata. Di i1orma p erò in tali evenienze la natura kocJ:ia11a della forn1a aveva molte probabilità. Co11tinua11'do nella serie ininterrotta dei casi tvattatL rlirò di due malati ·di erisipela alla faccia, ir1iziatasi ·da cir ca 36-42 ore, diffusa, accompagnata da fenon1eni generali intensi, nei quali la gnarig-ione si è avuta per cri·si ·do:p o la 2a inièzione. ~egl1ìta da rialzo termico imponente, delirio. ecc. ~ei mi P.i appunti troYo un aocenno a 2 giovinettj, eh e ,·idi in con.sulto jnsieme ad altri tr13 c11gini affrtU da l1na forma ~berthiana, diagnosti{'ata co11 ft1tti i mezzj 1aid ·I1oc, i quali, sebl)ene solo al }o gior110 ùi malattia, })resentavano ceif alea. rinorragia , lingua impaniata con bordi a punl a arrossata, turo.ore di milza, go:vgolio ileoceca lr, ecc., insomma tutto il q t1adro della m1alattia al completo. Dopo la 2a. iniez.ione ·di latte si ebbe caiduta per crisi della febibre, scOlffipar~a delle · tur be genern.li. Resi1du,ò per qua;lche 1giorno debolezza spjcrat a e il tumore ·d i milzia. Terl't1to conto che, come r i.sulta ·d alle mie note, di norma gli e~.fetti curati'V.l. ed ·abortivi della lattoterapia sono in rapiporto ·diretto co1l a intensità e precocità ·dei processi reattivi, mi son o don1u.i1cl::tto se eventualmente la ten11ità delle reazioni ottenute in par·ecchi casi, ·fof:se spesso, se non cli r egola, ·da ricolle.g arsi i)iù cl1e alle condizioni clel soggetto alla dose deficiente, e quin·d1 se crrscendo questa si ll:)·ote.sse arrivare ad un opti111 uni, che l)ermette-sse di ottenere più f.acilmentt') g·li cff etti abortivi. Ito Jìurtato per ·ciò l1a 1do~e da 2-2 1h eme. a 4-5, doc:p rlf'l r2sto a,b ituale nella pratica corrente della protrinoter.au)ia col latte intero. E i11 u11 caso di tirfoide in 6a giornata, ir1 3 ·d i una forma ir1fluenzale (?) a tipo .g a;stro-reumatico, con n1anifestazioni C'Utan ce, articolari, cl1e ·d i regola d u ra 7-9 ocriorni , con ifacili riciadute, in uno f elJbl'P co.· icletta di P1fe·iffer, e in uno di retm1ati sì.~~o i·olin :·ticolare acuto. tutti i11 2a_3a. giornata, 1

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l'iniezione di 4-5 eme. ·di latte è stata seguìta da fortissima r eazione locale e generale e da guarigione 'Per crisi. Data l'imiportanza dei ri$ultati non 110 titubato n. tornare a11cora una v·olta sull 'argomento, 1p1ercl1è la questione non è solo di importanzia clinica, ma sociale. E trattan·d osi di una iniezione di latte, di fronte alla quale l'anafilassi ·è eccezionale ~pecie negli a:dulti, 1atte, che, td.a to il largo, l'univers·ale uso nell'alimentazione, trO!Va an.cl1e per via parenterica una f1acile e pronta disintegrazione, che lo trasforma in prodotti innocu1i, io $pero che i colleghi vorranno adottarla larga·n 1ente e riiferirne spassionatamente i risultati . E qui. farei .p unto se il prof. w. W1ei char1dt iu 1

Ra.c:segna Cliriico-Scienlifica dell'Jstit·u to biologico italiarlo, 15 agosto 1927, 1a ·pro1p•o sito ·di terapia asperif'lca, non aves.se icolla sua grande autorità

afferm·ato che n ei rigu1ar.di ·di q:uest.a son o da preferirsi i pro.dotti sterili, preparati sempre nello 5tesso m~do, e le cui costanti .fisiologich.e siano fif:sate, ciò che non ha il latte, il quale poi 1p er la sterilizzazione incom.p leta i)Uò contenere ger mi sp·origeni d ell'edema mal·i·gno, del tetano. /\ parte che in commercio si hanno a doviz]a 1pre.parn.ti di latte sterili, a .composizione a.bba stanza co6tante, ·alcuni ·dei quali (.ad es. il casea!J danno gli stessi ri~ultati del Jatte intero, io credo cl1e g·li inconvenienti accennati dal Weichal'dt, sian più dottrinali che reali, e che quindi non poss on in nessun moido far 1abban·donare questa pratica tanto semplice, quanto .e.ff.~cace, e che ci permette ·di usare 1'a qu·antità di ]atte c•h e crediarno necessaria nei sin goli casi. Nei rigua~di poi ·del posto d'onore cl1e, sHcon,do il rp~tologo idi Erlangen, devono avere gli estratti abiurctici (stomosine, a u tolizzati di pelle ,p reparati ·dal I ena, allievo ·del Weichardt) , posso aiffer~ mare, senza tema di smentitia, che la 5tomosina per via ~ottocutanea e endo·m uscolare i1on ~osson sostituirsi al latte nei tentat:L'ri di cura aJbortiva {l elle malattie illifettiv·e, e che se mai qualche volta raggiungono lo scopo, egli è solo iper via ·venosa, pratica questa che trova e troverà per molto tempo ancol'la nella ·clientela privata, la sola che s i p resta. al nostro f:C0 po, grande av,-ersione, gran·d e resjstenza. Come ho ruccennato in altre note, non ,.i è ·dubbio che le stomosine meritano la preferenza su tutti gli altri vaccini a maìattia conclamata, avanzata; ma non biso.g na farsi eccessive illu$ioni al 1proposito, chiè gli effetti utili. se possi·b ilc ottenerli, seg·uon solo a c·ure 1p recoci. :\on 1:)0sso l)erò tacere cl1e i s'ieri, i vaccini ninllo invecchiati nelle circosta11ze accennate Si sono ·di1nostrati, per mia esperienza, superiori al1P ston1o~ine. 1

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IL J->OLI CLIN ICO

E ssi iufntti mentre conserYano (dopo 3-4-5 an11i) tutte le loro proprietà curative, sono anallergici, il cl1e costituis·ce un fattore di importanza ca pjta l e di fron te ad 1111 malato, che l1a tutti i diritri di r1011 esser esposto a pericoli per 1parte ·d el medico. (T. Silvestr·i : Sull'efficacia ed anallerg_ia d ei sieri e vaccirii molto iriveccliiat i. Pathologic u. 15 agosto 1919) . P otei con vin cera.ni, com e già 1avevo lJr evisto, che co11serYano onche le iproprietà immunizzanti. e c11e per processi ·di autolisi diventano dopo 4-5 anr1i di r egola una soluzio11e prettamente abiuretica. {Vedi al proposito T. Silvestri in Ga:; -

[ A NNO

XXXIV,

F.\:~C . ~-•]

OSSERVAZIONI CLINICHE. Un caso di complicanza ce1·eb1·ale da pertosse con esito in gna1·igione. Dott. GIUSEPPE BLASI :\Ierlico-c.J1irurgo, titolare 1a condott a di ì\1onteprandone.

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zet.ta

o .~pedali

e Cl·i niche, 1925) .

In quetSta nota mi 1p erìnisi .a.ncl1e id i a ssegnare 1p er ciascun v accino l ' optinium di sua indicazio~ ne, con clu·den do cl1e per essere utili ·e se11za pos~ R~bili conseguenze dannose, i con1:l.lni ·devon es~ ere sperimentati solo nel pri.m o periodo di mia· l attia, purcl1è questa non sia graYissim.a ·d'emblée, cl1e allorél sar ebbe impru1d e11te ogni tentativo 1d èl genere ; le stomosine posson esser tentate anche pil1 tardi, non però trop,p o tardivamente quando l'o:rigani$mo ten de serrupre a 1p er.der terre110: i sieri e vaccini molto invecchiati trovano la loro indicazione là dove cessa quelJa ·d egli altri, l)'Ur esser1d o se1n·p re utili e scevri dia in conY'eni·enti. Quant ~ . aJ m ec·canismo di azione d ei Yacc~i e sieri in\'f!Cchiati ammisi (vedi Pathologica, 191 9) , che i prodotti di disintegrazione ·d elle alJ)umine d ei n1edef3imi non .a.véndo p iù !bisog·no di ulteriori modi ficazioni p er a dattarsi alle affinità cl1imiche d el plasma cellulare n on si ·accomipagnano se in j~t tati a r ea zioni tossico-ana.filattiche, rr1a esercitano la loro 1azione Cl1ratiYa con maig·gior pront ezza ed energia . T esi cruesta cl1e ,-edo 1prosp ettata -clall 'illustre prof . Trarnbu$ti a proposito dell'azione curativa ·d ell e epato-amine e delle n eJfr o-amine (in R i1ino· 1Jamento nl edico, di cen1bre 1926). (( P otrebbe darsi cioè che i 1)rodotti di disint2grazion e d ella molecola protetca di dati elemen ti. cellt1lari f osser per una ma,g giore 1a.ffinità cl1irni ca pii1 $pecial111entc ulilizzati dalle cellu.l e omologh ~ d ell' OTganioffiO, Yenendo rCOSÌ a ricostituire l'equil ibrio coll oiidale .dei proto'Plasmi -cellula ri t urbatj da un determinato ag·en te p atogeno » . Solo n el caso i1ostro invece di prodotti cellulari <l ell'organi$IDO wbib iamo ·disintegrati •di •albumin e e cli m icrorganiemi , i q11ali, secondo le 1Più rcce11ti ,-edute di fisiop·atolog·ia delle malattie in fettiYe doYrebber a,-ere u11a speciale affi n1tà yer o i n1icrorg·anisn1i corrispon1denti e tossin e ìoro, non solo, n1a ancl1e ,d i fronte alle cellul e di t1n <letern1inato di "'tretto, di una data pr0Yinci1a del· 1·economia, nella quale i germi patogeni , attra ver:3o snccessiYi adattan1en ti, trovano la loro sede ò i azione, di predilezione. 1

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Tutti g·li auto'ri sono d ' accordo nell'am1nettere cl1e. le co1nplicanzc cereb rali da p erto~.se non sono eccezion a lmen te tare. L 'intensità, l'esten sione dei f e11om eni n erYosi e l'esito ,p ossono essere n1olto \rari : la letteratura r egistra ormai una discreta ca1sistica di tali complicanze che creclo qui inut ile ricord are dettagliatamente. Oltre alle co.nvulsioni parziali o g en eralizzaite si sono o . . servate rnening·iti, meningo-encefaliti a ccomp ag11.ate spesso da paralisi, · einorragie cerebrali o m e11ingee. trombo·si d ei seni ecc. 111 gen eral e la ;p ·rogno~i di tali complicanze b molto oscura e dalla letteratura risulta m olto rara una restrtutio a·d integrum. Credo, p er ciò, i1on pri YO d 'interesse di riferire bre,-e~nte il seg uente caso di complica11za i1ervosa in seguito a pertosse, capitato rece11 teme11te alla mia os~ervazione : 1

i.\lfredo .o. di Enrico, di anni 3 1h cla l\II·o11teprandone, in 25"' g·iornata di malattia. Capitato alla mia osservazione il 31 gennaio 1927. ~ulla d i noteYole n el gentilizio. ~ato a tern1i11e da 1parto fisiologico. Allattamento materno fino a 3 m esi, q 11indi •miGto a latte d i Yacca e pappine, primi denti a 9 m r.si. Non l1 a sO'ff erto finora n1alattie degne di nota. Da circa 25 giorni J1a cominciato ad aYere acce~si di tosse che s i sono fatti sempre p iù fre.quenti e s·t izzosi, seguiti al solito cla emissioni di muco filante e da vomito. Do. qualche giorno il b·a mbino ·p resenta tremori a carico degli arti su1p eriori ecl inferiori. La sera precedente, dopo t1n accesso di to~se pi'L1 Yiolento degli altri, si ebbero atta cchi con ,-ulsivi a tipo tonico-clonico a carico degli arti e d ei muscoli min1ici. La temp erat11ra, ,c h e fino ad allora si era rnnntenuta normale, 11a cominciato acl el evarsi raggiungendo i 390. La madre ha no tat9 cl1e da qua ndo sono cominciati i fatti convulsi vi , gli artj sono andati p erdendo rapidamente la l oro funzionalità fino ad avere impotenza funzio11ale assoluta. Rsan1e obf)ie tl ivo. -

T. 38.9°, P . 150, R. 42.

r: aspetto del bambino è s offerente; ha il sen sorio off11scato : ·è di co --1.ituzione sc11eletrica regolare; nutrizione scad ente, c ute pallida; mucose scolorate ; edemi assenti. Cranio n ormale. Prin1a dentizione completa. Apparecch io re.spira lorio. - Rantol i a rneclie e picr ole boll e in tutto I 'ambito. C1iore. - :\ci li1niti n ormali: toni n~tti. .1ddon1e. - ~ull a di n oteYole all'infuori d i un po' cli met eorismo. Slste1na ner1•0 o. - Il hamhino giace in d e' 11bito cl or~ al e : srn. orio offuscato. E~ i te paresi dPl facciale di destra, ed i mpo1 enza funzio n ale cl r~li


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SEZ IONE PRATICA

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art.i di tlcstra. I rifle~si pupillari so110 torpidi. I riflessi patella.ri sono più accentuati a desira. Presenta il Babintsl<i d'ambo i lati. Lieve rigidità clella nuca; l{erni.g presente, spiccato dermografismo. :\on esistono ~egni di eccitabilità meccanica sui ner\·i 1periferici (Troussau, Koostek). La puntura lombare da esito a circa 20 eme. di liquido limpido .sotto pressione aume.ntata. Asse11te il reticolo d el Mya. Esan1 ~ d'tlrina. - Tracce indosabili di albumina: nulla di notevole n el sedimento. Si inizia la cura con vaccino antipertossico .p er \'ia intramuscolare. 1-2-1927. Si pratica un'altra 11>u11tura lombare con lo stesso esito della prima. Condizioni generali stazionarie. Non ha avuto pii1 con·vulsioni. za iniezione di vaccino. 3-2. T. 38,6, 3a iniezione di vaccin o. 4-2. l ,a puntura lombare dà esito a 10 eme. di liquido limpido. La pressione è djminuita. La ten11peratura ·è diminuita: 37,9. 5-Z. 1.,a. iniezione di vaccino. Le condizioni del bambino accennano a migliorare. I famigliari riferiscono che il bambino compie qu alche lieve rnoYimento con gli arti di destra. J'. 37,9 . ...\nche gli accessi di tosse son o n1eno Yiolenti e meno fr equenti. 6-2. i ripete la puntura Jombare: la .pres~ione è nor1nale .. i estraggon o circa 4 eme. di liquido limpido. 7-2. Qujnta iniezione ·di YaCCinO . Ul bambino è molto migliorato: muove discretamente gli arti di destra. I fenomeni meningei sono co1npletamer1te scomparsi : i riflessi patellari sono normali. 9-2. Sesta iniezion e di vaccino . Il bambino contir1ua a migliorare progre~sivamente. Gli acces5i di tosse sono quasi completamen te scomparsi. 1.2-2. La stazione eretta è ancor a impossibile, se il bambino non viene sorretto. E~iste una d efjciente funzionalità dell'arto inferiore destro con andatura 1paretico-spastica. Questa andatura si mantiene ancora 1per qualcl1e m ese, e ·scompare completamente alla fine di Aprile. Ho rivisto poi parecchie volte .il bambino senza alcun reJiqu.a to, in perfette condizioni di salute. Il caso che ho brevemente d escritto e che pnrtroppo non ho potuto corredare con esarni di Ja boratorio, mi sembra presenti noteYole interesse. ~ia 1per la compli canza in S'è, sia per l'esito favore,1ole. Il caso descritto presentò nel decorso di l1na form a grave cli pertosse, netti fenomeni meningPi a cui si ·è aggiunta una encefalite, che ha dato come conseguenza una paralisi spastica degli arti di destr·a . Q11asi tutti .g li autori ammettono eh e il processo meninge-encefalitico è dovuto nella maggior parte dei casi all'azione delle to~sine d el germ e d1 Borrl et e Gengou , cl1e avrebbero azione elett]va sul .sistema . nervoso. L'affermazione di Finkel· hurg, Rejher, Krause, ~eurath, che cioè le comp1icazion1 neryose insorgono in han1bini spalSmofiJi n on è condivisa da Sticker e da Fiore, il qualr anzi a tal proposi·to richiama l'attenzione ~11l l'i1pereccitab ilità galvanjca che si osserva nel -

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la perto.sse, specialmente n ell'acrte della malattia· e cl1e non d eYe confondersi con quella propria alla spa$mofilia. ..\ncl1e nei due casi di 1nenin.g·o-encefalite da pertosse d escritti recentemente dal De Toni (l'uno con esito letale, l'altro con esito in cecità) nei due cae'i di Berardi (a111bedue esito in guarigione) e n ei cinque casi descritti da Meynier (due con · esiio in 1dro cefalo; in un terzo reazione 1neningeale; in un quarto afasia, sordità e cecità; e in · un quinto polineurite Joca 1izzata agli arti inferiori) si poteYa escludere la concomitanza di una cliatesi spasmofiliaca. P er quanto riguarda il ·d ecorso n on abbiarno· nl1lla da aggiungere a quanto g1à si conoeceva: la sindrome è ideniica a quella che si osserva nelle paralisi ce:rebrali infantili. :luello che in· vece mi sembra degno di attenzione è l' esito in· guarigione . .Anche Ber ardi della Cli i1i ca Pediatrica cli Perugia ha des critto r ecentemente due· casi simili, con esito in guarigione. Anch'io non e~ito a mettere in rapporto l'esito favorevole con le ri1petute punture lombari (caldamente raccomandate da Ibrahin e Joc·h mann ) a cui ·a bbiamo associato 1a ·va•ccj noterapia. Sulla frequenzn. delle meninge-encefaliti nella • pertosse non tutti gli autori son d'accordo. In . generale gli autori tedeschi e francesi ritengono tale comp1icanza, per quanto rara, più frequente cli qnan to non risl1lti n elle nostre r egioni. Di trecento casi di pertosse che bo avuto occasi onc cl i 0-sserYare recentemente jn una epidemia ,-cri ficatasi n e11a mi a conclotta, ne 110 osservato soltanto questo. Il Berardi a questo proposito fa delle acuie osservazioni, e ammette cbe il diverso comportamento della pertosse nei diversi paesi, sia da mettere in ra1pporto probabilmente col clima che d eve aYere senza dubbio un'j nflu enza sul decorso della m alattia . Difatti, dalle sta-tisticho rlella clirezion e di sanità risulta in modo evi dent'~ c11e nell'Italia settentrionale la mortalità per pertos$<? è molto mag·giore di quella che si osserva nell'Italia centrale, la quale è a sua ,-01 ta maggi ore di quella che si osserva n ell' ltn]jn mericlionnlc. .-\ .~osto

1927.

B:JB,LI OGiRAF·I A. ..\RNHEI ..\C.

Arch. f. Kincl erlik., rif. in Ped. n . 2.

1910.

La P ed., n. 3, 1927. DE TONI. Re11diconti Osped. Fuf. /.\.lPss., :1926. BLUHDORN. ZeitiSch. f. l{inc.lerl1k.. 1916. l\1EYNIER . Clinica ed Jg. Inf., n. 1, 1927. FIORE. RiY. ·di C]in. Ped. n. 1, 1916. ~ASSO. La P ed ., 1920. I<ErCLER. Zeitscl1. f. J( i11d erhl<.. 19'-20. \ .AGLIO. I.,a Pediatri a, n. 6. 1!}20. ZA~IBONI. Rl\'. dj Cljn_ P ed., n. 11, 19~5. \VORTN GER. ReY. Frnnç. cle P éd., n. '>, 1926.

BERARDI.


1582

iL

POLICLl~ l

QUESTIONI DEL GIORNO. Questioni vitaminiche - Aspetti

c1~itici.

Prof. dott. ENRICO l\/[QDIGLI ANI, Roma.

ln qt1esti ultimi anni l 'interesse degli scien ziati

'

d ' ogni nazione per t u tti i problemi connessi con le. ,·itarnine, o fattori acce~sorii d ell'alimentazion e, è andato facendosi sem.p re più intenso. In tutto il mondo fervono le ricerche dirette ad approfondire le con oscenze sulla natura e sul si· ·g n1ficato biologico d elle vitamine e sui rapporti che esse hanno con la fisiologia e con la patologia. Ciò !lonostante numeroE=e sono l e incognite che la questione d elle vitamine presenta tuttora. Nè r.iò p11ò far m eraviglia se si pensa che in mo1ti :p11nti lo stucl io di qu este sostanze coincide con quello dei meccanismi più intimi e dell'es·~enza stessa dei f eno1neni vitali. In complesso tutte le indagin i compiute sinora nanna servito da un lato a porre in luce la vastità del problema vitaminico che si riallaccia. a tutte le questioni principali- della chimica biologica, della fisiologia, della patologia e della clini ca, dall'altro a dimostrare l'importanza fondamentale che le vitami:çie hanno dal punto di vista delle applicazioni ipratiche. Siamo ormai lontani ·dall'epoca in cui alle prime ricerche di Funk si accorda·v a soltanto un ·valore dottrinale. Indub• biamente lo ~tesso geniale scopritore delle Yitamine era ben lungi dal prevedere lo sviluppo cl1e è stato poi assunto dalla vitaminologia e dalle sue applicazioni pratiche. Oggi si è rtconosGiu,t o che i fattori accessorii d ell 'alimentazione dominano tutte l e funzioni vitali: regolano ed armonizzano tutte -le fasi dell'esistenza, non e~clusa la fa.s e intrauterina, ed a1p1plicazioni pratich e hanno luogo n el campo dell'eugenetica, dell,a pu ericultura, d ella pediatria, ·d ell' ostetrici.a, _della, neurologia, d ell'immunologia , della dermatologia, clell'endocrinologia, della s tomatologia. :ruttavia si d eve ri.conoscere che molto r11nane da farsi: . man ca ancora l ' unità di ,-edut e necessaria per dare lln orientamento definitivo alle applicazioni t erapeutiche e profilatticl1e. iCiò ò frutto a parer mio d ell'ecces~i \'a frammentarietà e unilateralità del1e ricer0l1e, del'la mancanza di una visione sintetica che colleghi i dati sin goli : le v itamin6 dal campo cl ella dottrina pura sono passate a quello della 1prat1ca, ma i v_itaminolo.gi rimangono tuttora nel campo della teor ia, danno un'importanza eccessi Ya ai dati speri m entali e trascurano quelli cl inici: o se pa~san o a l cam·po d ell e applicazioni prati cl1e si atten g-on o al pii1 completo P. n1piri~ mo. Ri tengo che una sana critica gio\-i Rl progrPsso sern·p re: perciò mi sembra utile pa ~art- in ras-.e !211a qualcuno fra i preconcetti r ela-

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tivi alle Yitamine, ùei quali il tempo hi\ fatto giu~tizia, e alcune concezioni eocessivamente schematich e ed unilaterali, che tuttora attraggono l'attenzione degli studiosi devian dola da quella cl1e costituisce la dir ettiYa esatta per le applicazio11i curati ve_ Già il Lorenzini in u:n: interessan te articolo (1) h a esposto tutti gli ar-gornenti che inducono a rite11ere prematuri, inop1p ortuni e, dal punto cli "'{. rista clinico, inutili i tentativi di differ enziare nuoYe Yitamin e nei gruppi fondamentali finora generalme nte ammes~i. ;\Iancano infatti dati chirnici, sperirnentali e clinici donde risulti l 'esistenza d i nuoYe Yitamine ad azione str ettamente specifjcu per determ1nate funzio n i, e le innovazi oni portate alla n omenc·1 atura non segnano aJ cun pro~ress o nella conoscenza d ella natura d elle ,-ìtarr1Ine. men tre determinano una notevole confusione. P uò ~embrare che la questione non abbia alcun a importan za 1pratica : in realtà. inYPCe, essa presenta un in tere~s e anche da qu este p11nto di vista. Infatti la ten d enza dei fisiologi a r estringere la sfera d 'azion e delle vitamine singole ha u n corri~petti,ro nella tendenza dei clinici a ~nsiderare le diY erse sindromi a - o disv1 taminotiche come fru tto ciascuna di una carenza t1nilaterale . In pratica inYece è assai raro incontrare i casi 1puri di carenza di una sola 'itamina: , di solito si tr atta di sindromi complesse, da carenze multiple. Questa considerazione è di non lieve _peso nei riguar·di della terap~a. poichè questr sin dromi si modificano solo con l'apporto di vitamine globali; l'apporto di una . ~ola ·vitamina non p11ò dare che effetti parzi ali., . Un'altra con cezione che i lavori di Plimn1er, :\bP.l.s, P irquet hanno dimo~trato errata è quella seco11do la quale bastano tracce di vitamine a conser,rare o a ristabilire l.: equilibrio funzionale L a ·quant ità di vitamine necessaria p er lo svol. gimento r egolare dei fenomeni vitali è Yariabil is· ima · aum enta jn cleterminate condizioni. quali la gra·Yiclanza , l'.allattamento, il rperiOdO dello SYil uppo {donde la maggior facilità con cui si , -er if i eano le ~indromi car enziali nel pambin·o), sotto l'influenza di aet ermi nate diete o di deter1ni11ate n1alattie (malatti e del fegato, d el rjcambio, d istt1rbi endo-crini) : acl esempio n el diabete, malattia in cui il r egime ·è sempre ricco di ,-itam111è si ottiene una diminuzione della glic o ~ uria solo somministrando soluzioni con centrate di vita1nint1 (T\lotz e Hoppfner ) (2). Di più cleve esistere un certo equilibrio fra le diYer.se vitan1ine: ~e in un reg·ime è contenuta u n a quantità as5ai alta di \~tamina .~. essa n on Yien e ltt ilizz'lta c:e 11011 in pre en za fli llna dose corrispondenten1ente alta cli Yitami11a B (Plimn1er' f3 . Du11uu e, pur r.~­ stnndo n~l ca1r!1 o clr.lle azioni oli~o<linnrniclle ;:;i


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è 1·~11 lonta11i dalle dosi n1ir1i111e di \itamine cl1e

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riterieya110 un tempo st1fficienti. Oggi si sa cl1e in 1leter1ni11ate circostanze occorre so1n1ninistrare <lo i i1101to larghe cli ~vitamine, ciò che ~1uò anche ri11scire difficile se si deYe ricorrere soltanto ai vegetali frescl1i, d'altronde non è da temersi al~ cuna azione nociva poicl1è le ,-itam.i ne introdotte in eccesso vengono eJi111inate coi eecreti e cogli escreti. E poicl1•è siamo in tema di son1rr1inisirazio11e di vitamine voglio ricordare un'altra questione cl1e ha subìto un orientamento affatto nuo\·o e cioè qu ella del contenuto Yitaminico degli alimenti sul quale si è già intrattenuto su queste ~tesse colonne il Lorenzjni (4). I diYersi .t\~.\. 11:anno con1pilato delle tabelle molto interessanti sul contenuto vitamini.co dei diversi cibi, basti citare quelJ e del Berg e del Funl< che a1)paiono veramente complete. Sembrerebbe facile attenendosi ai dati in es~e riferiti introdurre in abbondanza e in giusta proporzione le vitamin e dei tre gruppi. Senoncl1è si è veduto cl1e le circostanze più diYerse possono 4'ar variare grandemente la quantità di vitamine dei di ,·ersi alimenti. Sono note le ricerc11e dj. Osborne e 1~1endel, Hart e Stenbocl1, Ellis, Hess, Hunger e u1pip lee i quali hanno dimo~trato cl1e il latte di mucca contiene vitamin e (..\, B, C) solo se gli animali sono alimentati con foraggio fresco, ,quindi 1n mjsura minima nella stagjone invernale....\ ciò sembra contribuire anche jl fatto della minore irradjazion e solare; infatti pjrqu et, Go1'ding, Soames e ZilYa 11ann o din1ostrato che il latte delle mucche tenute nelle stalle oscure è poYero di ,·itamina .J\; ~em.bra anzi cl1e questa sia una delle .cause p er cui il rachitismo è frequente a Vienna, dove le mu ccl1e lattif Pre sono tenute tutto •l 'anno n elle stalle. ~e segue che in pratica ·è jropossi·b ile avere la sicl,lrezza che il l atte .contenga le vitam ine-, anche a ,pres:cindere da tutte le manipolazioni c·h e posson o djstruggerle qu·ando vi sono contenute in quantitr.i . .t\nche più dimostrativo è l'esemp]o dei cereali che, - come dimostrò ~1c ..carrison (5) , n on conten.g-ono affatto la vitamina B qu ando sono stati coltivati con i concimi cliimi ci. E interes sante osservare che lo ~viluppo rjgoglioso d ella ;pianta Ya a detrimento del contenuto vitaminico òei 1csemi; dal ipJUnto ·di vista pratico questa constatazione è molto importante poicl1iè finora i cereali sono sempre stati considerati come il serbatoio della vitamin a ;s. Anche il limone, l'alimento anti~corputico p er eccellenz~, ci 11a riserbato una sorpresa: 1p are cl1e soltanto la specie m editerranea contenga la vitamin a C. Insomma, come I1a già scritto in merito il Lorenzjni, non esiste alcuna garanzia cl1e gli alim enti p!'esi a caso, quali li forniscono il campo ~i

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SEZ IONE PHA TI CA

e il commercio, contengan o le qua11tità di vita1nin e cl1e fig ocano 11ei quadri d ei fisiologi. In ba.~e a queste constatazioni appare illogico affi· darsi ~i regimi· ali111e11tari iper attuare un a terapia vitan1inica, ancl1e a préscjndere clalla cwpacità o meno dell'orga11isrno malato ad utilizz·are le vitamine alimentari. Ed eccoci .a una questione molto discussa e di grande importanza sia per l'interP.retazion e ·d el meccanismo patoge11eti co di alcune sindromi carenziali, sia per le applicazioni curative : esi~tono form e d1 avitaminosi e11dogen·a legate ad un'incapacità costituzionale od acquisita ad a·Ssorbire ed utili zzare le vitamine alimentari? P er molto tempo l'esistenza di •queste forme ·è stata discon o$ciuta. Fu il primo l\1ancini (6) (1919) a parlare di sindromi disvitam·i notiche; jn seguito le os•ser" azioni in pro~osito si sono moltiplicate ed · oggi è pienamente confermata non .solo ·l 'esistenza, ma • anche la frequenza di queste forme. Già Ederer e Kramar (7) hanno dimo$trato con osservazioni clinicl1e e con esperienze fn vitro cl1e le fermentazioni intestinali, così fre1quenti n ei lattanti, di$truggqno le vitamri.ne, donde la comparsa di un'avitamino·s i endoge11a: sareb·b e questa una delle ragioni per cui i dtsturbj dello sviluppo sono 1p.iù frequenti n ei lattanti nutriti artificia•l m ente. Recentemente Galli (8) con un interes~ante grup;po di osservazioni su lattanti affetti da ipotrofia essenzi.ale l1a dim ostrato cl1e esi-ste realm ente. in taluni organismi un'1ncapacità funzionale ad utilizzare i fattori accessori dell'accre~Ci· mento contenuti nel latte, in cap acità conig enita, da distinguersi dalrincapacità acquisita con seguente alle alterazioni gastr ointestinali. Il f?tto già segnalato da P euret, iiVIodigliani e altri è stato ·c onfermato anche ·dai r1 sultati della cura: i regimi vitantinici non hanno dato alcun risultato e ·la guarigione si ·è avuta solo somministrando le vitamine per iniezione. Quanto all'incap acità acquisita, cui ho accennato, essa è dimostrata nel modo più completo. Già Mc.Carri·son, Mellarnby, Gross e da noi Carra (9, 10, 11, 1~) ha11no stu·dia.to· le alterazioni del tuho ·gaiStroenterico n egli stati avitaminici dimo~tr·ando .ohe non solo esse sono tali da ostacolare l'assorbim€nto dei cibi e delle vitamine stesse, ma cl1e son o precoci.&sime : è noto che i disturbi della funzione ·digerente sono i 1primi a comparire nell'avitaminosi s perimen tale, quando la car enza è appena all'inizio ; e~si sono la causa nell'ulteriore rapido ag·gravamento della si11drome. Il fatto è molto interessante per.cl11è ha un esatto riscontro· nella clinic·a. Com e l1a g·ià fatto osservare M-c. Carrjson e recentemente Lowell, Burnett e Howe (13) se si leggono l e descrizioni del beri-beri, del rachitismo, dello ecorbuto si 0

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IL POLICLIXICO

trovano elencati negli stadi i11iziali disturbi ide11tici · anoressia, disturb~ digestivi, diarrea o stipsi, colite. Solo quando si rag,g·iung·ono i gradi alti clelJa carenza si ·delineano i caratteri della specificità. Ne $egt1e che negli stadi iniziali difficilmente 5i pone Ja di·agnosi di 1c arenza; di solito si diri~e la cura allo -stato 1dell'intestino, che no11 si riesce a modificare perchè non si ricorre alla Cl1ra causale, e $i 1permette così il progreS\Sivo ag'gra v:irsi della forma m orbosa .graz.ie alle co11dj zioni sempre ;peggiori dell'a;ssorbimento intestinale. Che i disturbi gastrointestinali possano determinare degli $tati di caren za ·è an.che stato dimostrato sperimenta1lme11te da Lowell, Burnett e Ho\"\re i .quali combattono per,fino l'uso abituale dei purganti. Dunque l' esistenza delle disvitaminosi conge~ite o secondarie 1è accertata e impone una r evitSione ·delle con cezioni {jhe hanno finora gl1idate le applicazioni terapeutiche. Ho ricordato più sopra l'osservazione di Mc.Carri$on sull'identità dei s intomi iniziali di tutte le avitamin·osi. L'A. ameri1c ano conferma così le vedute di Lorenzini su1'l'impo~~bilità di fare delle distinzioni sottili sul terreno clinico. Anche H0tp1<ins (14) afferma che non biso,gna dimenticare che le sinclromi specifi.cl1e, unilaterali, si vossono ottenere sol o sperimentalmente. In pratica si incontrano dei q·uaidri complessi: n essun processo organico può svo·l gersi in modo anormale senza alterar e an•Ch·e g·li altri proce$si. 1Q ueste con·s ideraz1oni dovrebbero essere sempre presenti · al clinico; invece 1è so.p ratutto n elle ap1Plicazioni profilattich.e e curative che si rivela l'unilateralità delle v·edute. Ad es. da un anno in 1qua vi è una vera invasione di studij surla possi1bili tà di modificare le carenze di vitamina .i\., .co.n le diverse sostanze irradiate. L'argomento è senza dubbio interessantis·sim-0 percl11è apre nuo,ri orizzonti per l'interpretazione ~ella natura ste$Sa delle vjtamine, del mec·canismo patogenetico ·del racl1itismo, ecc , . .senonc·hiè l'attenzione .d egli scienziati in gen ere e dei p ediatri in is.pe.cie si è polarizzata in questa direzione come se l'u.n ica carenza c11e ·p111) minacciare ~l baimbino fosse qu.ella della vitamina ,A. Infatti sl. perisa non · .solo ad irradiare i•l latte per l'allattamento artifi.ciale (1procedimento che com e è noto distrugge le vitamine B e ·C), ma ad irradiare le madri, ad irradiare i bambini, ad irradiare le mucche (Gold1ng, Zoames e Zilva) (15), a ·so1m ministrare l'oli·o di merluzzo all e m·U·CChe (1Pi~quet) (16) per 1prevenire i disturbi ·dello sviluppo infantile. E interessante a tal proposito uno studio d-i un gruppo di pe~ diatr1 ·de1'l'O&pedale infantile di Detroit (Macy, Gra;ham, Louisa, Outhouse, ecc.) (17) , i quali hanno esaminato il contenuto ''itaminico del latte di mnrc a e del latte llmano , constatando cl1e è

as.'ai più scar.sa i1el latte la vitami'na B cl1e non 1:1 i;itamina .A.. Il rilievo era già stato fatto per il latte di mucca da Gibson e Conc81Ption (18), Osborne e Mendel (19) ; ma è molto importante il fntto ch e sopratt1tto nel latte umano la vitam111a .i\. ·è $empre Jargamente rappresentata, m entre ~ inolto spesso assente la vitamina B. Poicl11 è coi secreti si eliminano le i;itamine superflue, questa osser,razione convalida l'affermazi·one di Plimmer cl1e se l.a vitamina _!\. è in ecce~so, l'orgai1ismo 11a bisogno per con servare l'ìntegrità d'elle sue funzioni una maggiore close di ·v itamina B. Evidentemente poichè nel regjme ·delle madri la Yitarnina /\ è largamente rap1presentata, tutta la vitamina B è tra ttenl1ta e il latte n e resta privo. La conclusione che si può trarre da questi dati è che tutti si preoccupano dì somministrare al bambino la vitamina A, cl1e, toltì casi rari, esso ri ceve g·ià in rnisura sur.ffi·ciente, e n essun0 pensa a fornirgli contemporaneamente la vìtamìna B che esso trova in scar$a misura non solo nel latte di mucca ma anche n el latte materno. Se si pensa che il fattore B è n on m en o necessa.r io del fattore .!\. per lo sviluppo , tanto che lo sì cl1iama anche "'!attore B di crescenza; che, come si è detto sopra, è a$sai difficile 1per non dire impossibile, ·d istinguere negli stadi ini'ziali la natura rlella · carenza; cl1e so.mminiiStrando s·o ltanto la vitamina .~ n ei ca5i in cui è in giuoco una carenza di vitamina B si arrischia di aggravare la carenza stes~a. appare necessario precisare u11 pò' m eglio i limiti e le modalità della profilassi e della cura vitaminica, che deve essere ·sempre multi;pla. In qt1esta rapida rassegna io ho v-0luto soltanto ricl1ia:mare !"attenzione su al.cuni fatti cl1e meritano di e~·sere presi in considerazione specialmente n ei riguardi della eugenetica e della puericl1ltu~a e .cl1e dimostrano cl1e in questo ·carn1po, come sempre .q uando si tratta di passare da] .. ter reno sperimentale a qu ello clinico, non ci si deve attenere ·a vedute eccessivamente scl1ematiche.· Dai <lati S·U8$po·s ti ·si .p ossono trarre alcuni poc;t11lati che porrò cç>ime conclusione di questa brev&· n ota e che credo deb bano essere tenuti -presenti da quanti hanno occas.ione di occuparsi della prevenzione e ·della cùra dei disturbi ctello sviluppo e in· linea generaJe delle a1pplicaz.ioni cliniche delle 'ritamine. 1) Data l'incostanza del contennto ,-itaminico n egli ali1nenti e la frequenza degli stati di$Vitaminici non si può basare la ·terapia vitaminica sulle modificazioni del regime. I regimi ri0cl1i di vitamine (regimi cl1e sono in pratica attuabili solo negli adulti) hanno solo valore profilattico, tna non }1·a stano a dominare le. sindromi carenziali anche iniziali. <> \ I $intorni iniziali delle .carenze, e quindi 1

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SEZ10NE PRATlC ..\ le f or111e lie\·i e parziali di squilibri vJta1n inici, cl1e so110 assai 1p.iù diffu ~i di quanto si crede , 11on i)resentano nulla di caratteristico e cli 15pecifi co cl1e permett a di diag11osticare il tipo della carenza, n è di attuare la cura strettamente Bl)ecifica . Date le gra11di i11.c ertezze ch e esiston o ·sen1pre ~u1la Tera natura d elle sindro111i car enziali è i11op1Jortuno, e i1on se1npre innoc110, somminis trare a sco110 curativo le vitami.ne di un solo ~ru p1) 0 . ConYiene sommini strare glob almen te le ,-1tami11è dei tre gru1ppi. Le vitamine in eccesso son o elimin.ate o im n1agazzin_ate n ei vari organ i; llon ·yi è ·qt1incli alcun inconveniente a soirunini• s t rar.n e una d o~e Sll'Perior e ai bisogni, purchè sia co11ser\·ata 1J11a certa proporzione tra le dosi d e1 l e diverse Yitamine. 3)

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i 'irrad iazion e ·delle n1aclri o del le mucche

Jattifere o del latte n on serve che n ella carenza da vitamina /\ , quindi in un numer o limitato di ca~i. 5'1 P er la pr0filassi e per la cura delle sin dromi c:trenzia 1i è n ecessario ricorrer e a pre-

parati g·l obali. L'estrazione e la stabilizzazion e delle ,.- ifamine sono problemi .g ià· ri6olti e in og.n l caso è da a u g urarsi ol1e gli studi si rivolgano piuttosto a p erfezionare le relative tecniche, a somiglia nza di -c1uanto si ·è fatto p er l'o1p1oterapia, a11zicJ1è a cer care nuovi m etodi di ct1re indirette, di attuazion e sempre pìl1 di fftcile e cl i risultati pj ù incerti. R on1a, ottobre 1927.

(1 \ G . LORENZINT. Presse Médicale , l l . 11 , 1927. (~

KLOTZ e H OPPFNER. l\!Iuncb. Med. \\Tocb., 69 , 465, 1927. (3 PLT:\ti1ER. ,C om,m . Royal Soci ety Medicine, Lo11dra, gennaio 1926. (41 LORENZINI. Policlinj co , SPZ. pratica, 1925. (5~ l\1C. CARR TSON . Britisl1 l\tlecl. Journ., marzo 1924. ' (6 \ 1\f.\~ClNI e GANASSINI . Bull. de Th éra.p euti qu e, i11arzo 1920. (7) EfrrnER e KRAwIAR. KJin . \Voch .. n. 5, 1923. (8) P. GALLI . L a pediatria clel medico pratico, 11. 2, 192'ì'. (9', l\!Ic.CARRISON. J o11rn. of Am. lVI ed. Ass., ger1 naio 19-22 . (10) GRoss. Journ. P ath . and Bact ., gennaio 1924 (11) l\IIELLANBY. Brit, .Med. J ou r11., marzo 1926. (12) CARRA. Gazzetta d egJi Osp ., 192-5. (13) Lo,·vEL , BURNETT e HOvVE . J Ollfn. of .i\:m . lVIed . ..\ss., .g-iugno 1927. (14) H OPT,INS. Bri t . 1\11ecl. Jo11rn., otto·b re 1923. (15) 1 GOLDT~G . ZOA~1IES e ZJL\'A'. Bi ocl1. Journ., 1926. (l6' PIRQ UET. •L ancet , apriJe 1927. (lì) :l\llACY , OUTHQUSE, J-'ONG. GRAHA ?vJ. Journ. of ·Biol . C·hem .. m aggio 19"27. (18) GIBSON e CONCEPTION . •R i.a.ss . in . Presse l\ilé dica1e, i1. 17, 1927. (19) OSBO~NE e MENDEL. JOllfU . of Bi ol. Clìem., 1922.

SUNTI E RASSEGNE. FEOA TO E VIE BILIARI. I sintomi iniziali della g1~ande ins11fficienza epatica. (FIESSINGF.R. e CASTERA1'1. P resse therrnale et clirriatiq11,e, 1927, 1?-· 3102). I sin tom i iniziali ·d ella gr·a n,d e insufficienza epa tica sono di varia specie : ·GP11erali: dimagrim ento, disidr atazione, e<;lemi, ittero; ~ervosi ;. aste11ia, perdita della m em or ia. indiff er enza , torpore, su b·delirio, ~inghiozzo; v'asa1i: ·dilatazioni capill ari, emorragi.e; Dolori: p s eudo-coliche epatiche ; Cardiaci e renali. Il dimagrimento è rapido e pro.g ressivo, e si ,·erifica ancl1e quando il so,g getto s i alimenta sud'.f icienteme11te. Sembra ·dovuto ad un ·disturbo del rn etabolismo d·eg·li idrati di ca rbonio, dei gr·ass1 fl d egli albuminoidi in conse,g uenza della l esione epatica. M3: ·è il meta·b olismo d ell ' acqua quello maggiorme11te alterato, e·d a questo ·disturbo è cl ovuta la ·disidratazione. In ,conseg u e11za la p elle assume una seccl1ezza speciale, rilevab,i l e so[>T·a tt1tt o al ,dorso d ell e man i e ·d egli ava1nbracci. La pelle al tooco dà una s ensazione di r ugosità speciale. La seoch ezza della lingu a è l eg·at a al m e·desimo fattore. La disidr·atazione ·d egli ·ep atici · non è s:imile a quella ,d ei ·diabetici e d ei diarroj ci : non iè gen erale, colpi·s ce so,l o le parti s uperfici.ali, rr1entre n elle parti declivi sì prodt1co11n i11filtr azionf edematose. ·Gli edenYi cutanei aumentano n el p eriodo terminale ,ancl1e .q uanido l'ascite si riproduce meno abbondantemente, e tal.v olt a sono accompagnati da idrotorace ·d o1p1pio. Sono in rapporto a diminuzi one ·della resistenza -capillare -<ll tra.su,da.men to plasmatico . Sono ~egni ,di un decorso grave e ·di un'alterazione notevole ,d el paren.cl1ima epatico . I s intomi n ervosi fanno .p arte ·d el quadro clais~ • ~ic o d ell'ittero g rave. L 'el em ento ,dominante è l'astenia, el1e è a.ccompagnata da apatia, tonpore, in{l e.bolimento della m emoria e ,d.ell'·a.ttenzione. Poi. com1p are µn sub·delirio dolce ed una legg·era ronfusior1e mental e a tipo on irico, s inton1i 1cju·esti che ri.Yelano l 'imminenza ·d ell'ittero grave e che $Ono · segni di èstr em.a gra,rità . I sintomi vasa.1i son o di d11e sp ecie : varicosità e rottt1re. L e varicosità hanno valor e solo ·quan·do si mostrano sulle parti scop erte. Si tra:tta df dila, tazioni clei pi·c coli ' ' asi s1Jlla p arete çlell'acldoroe e ·d ell e parti b asse d el torace. Tal1volta si 11anno n,èi vascolari alla .fronte. alla facc ia , al dorso delle m::ini e delle dita, sul t ora·ce e Eull'addome. 1

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IL t>OLICLI)ì!CO

Una condizio11e caratteristica è l' arrossamento della J)occa: la mucosa del velopendolo, della faring·e, della iparete interna delle guancie, della Jinf!na è fortemente arrossata d 'un carminio vivo. .... Le rottur e vasali si estrinsecano con la porpora e le emorragie. La porpora è rara, le emorragie freq11enti 1.c;otto forma ·d'epistassi, d'ematemesi, d'enterorragia, d'en1aturia. I sintomi dolorosi sono l'espressione d'una periepatite cronica. Sono dolori sor·di, sotto forma di scottature .p rofon·de o d i coliche. ·~n este ultime. si differenziano ·dalle vere coliche epatiche perchè s'iniziano meno bruscamente , sono meno 'riolente, e scompaiono lentamente. D'altra 1p arte il dolore è più diffuso ed h·a più spesso irradiazioni cp ostPriori. ·L a comparsa dei dolori indica un aggravamento del n1ale. Il sin ghiozzo è do,ruto all'irritazione del ifrenico tiPterminata dallo sviluppo della periepatite. Compare per lo rpiù nel ,p eriodo terminale di alcune epatiti subacute. H·a un cattivo signiftcato prognostico. J./ittero è sempre segno d'una crisi degenera1.iva. Esso è in dice grave ·p articolarmente nel caso che il 1paziente se.g ua un regime di riposo e una ·rlieta lattea o quanto meno leggera. Quando è seguìto rapidamente da ascite la prognosi, ~e non fatale, è certo riser,·ata. .L\nalogo significa.te hanno i sintomi car·diaci a renali. La tachicardia, l'ipotensione, l'oliguria con pollacl1iuria sono segni di gravità e si accentu.a no a misura che l'infermo 'Peggiora. Tl1tti i segni clin ici su accennati non 11anno un ' ralore assoluto; possono variare e mancare nei singoli soggetti. E: sopratutto il loro aggruppamento che può dare un criterio ~ul decorso deJla malattia. A convali·dare l'esame clinico giovano i moderni procedimenti ·d'indagine: il do• sagg·io della J)ilirubin a, la prova dell'indice biliare 1pla:smatico, la pro,1 a colorante al rO$SO di . bengala. il coefficiente ·ammoniacale delle urine, la glicosuria alimentare, lo studio della coagulflzione, rlel tem1Jo di salasso e ·del segno del laccio.

la cistifellea è malata, mentre al .c ontrario, se I 'immagine è netta, allora si tratta di ve$cichetta normale. Questo rapporto tra immagine e affe· zione del] a cistifellea sarebbe costante dal 90 al 95 per ·ce11to dei casi. L' .i\ . dice subito nel suo lavoro cl1e queste con· elusioni finora ammesse, non ,ranno d'accordo colle sue esperienze. Avendo egli avuto occasione di osservare radio.l ogicamente 11umerosi casi di {lifficile diagnosi, .che 1poi erano stati òperati, 11a rilevato delle contradizioni tra immagine radio· logica e reperto operatorio, ipercl1 è in molti casi, malgrado l'assenza di ombra, la cistirfellea era s·a na. P erciò egli si è propo$to di studiare este· samente in che misura esiste questo disa ccordo a perciò fino a qual punto si deYe credere alla coleci stogra:fia. Ha perciò esaminato con i Yari metodi 382 casi, nei quali erano compre$i non solo in·d ividui con -cistifellea certan1ente malata, ma ancl1e malati di altre af'fezioni, specialmente della metà superiore dell'add.ome, che spesso ve11gono in discussione nella diagnosi differenziale con l e m alattie della Ci$tif elle a. Ha 1potuto così stabilire che l'ombra mancava o era incerta, sedici or~ dopo l'in,troduzione del m ezzo cli contrasto, in \ casi in cui all'operazione non si era trovata alcuna lesione delle vie biliari. In tal modo, egli osser,ra, potendo la mancanza o l a debolezza o jncertezza dell'opa cità far pensare in pareocl1i casi tanto ad una cistifellea sana quanto ad una malata, ne Yiene di conseguenza cl1e il metodo perde ,q uasi completamente il SllO valore. Prima di riferire i suoi risultati r .-\.. giustarnente vuol precisare cl1e signirficato abbia la ' ' aria rtensità ,del! 'ombra e ciò cl1e nella .l etteratura viene cl1iamata immagine positiva. Egli vuo le cl1e come positiv a s'inten.da un'o.p acità simile a .quel1a delle coste ed jn tal caso egli la .chi.an1a immap;ine netta. Questa 1però non indica senltpre .... una cistifellea sana in senso anatomico e fisiologico, poicl11è dei piccoli calcoli spesso sono inY1sibili e perch è lo svuotamento e il -rie1npime11to della cistifellea può non essere normale; in ral DR. C'3SO sarebbero necessari dei radiogram111ì in serie. ~e ·viene di conseguenza che la vLc;ione nettfl Sul valo1·e diagnostico clella cistjfellea 11a più importanza di un'opacità dell'immagine 1·adiologica della cistifellea. debole o manca nte, e perciò crede poter $tabilire c·l1e pift l'ombra della cistifellea è evidente e più (A. G REBE. J.' f.ilnch. l\ll ed. l iVo ch., 29 l'llglio 1927) . cresce l'attendibilità e quindi il valore diagnostico d~lla coleci.stografia. Perciò se la cistifellea La tecnica r adiologica si è recentemente arriccl1ita di un nuovo mezzo d'in dagine : la colecisto- dà 'l1n'om·b ra la cui densità raggiunge qt1ella delle coste, se i suoi limiti sono netti, se la $Ua m·asgrn.fia. Vari sono i .metodi a:doperati, ma s.copo sima densità si ha ·dopo sedici ore, e se do.po prin cipale di essi è quello di mettere in eVidenza altre seclici ore è sparita, allora $i deYe ammetla cistifellea amrnaìata. Ora secondo la maggior tere con sicurezza .che la cistifellea · è sana. Tutto parte dei radiologi e specialmente secondo Carmen e Conusellor, quando l'opacità è debole o ciò l' .I\. l'ha osservato e controllato in numerosi caisi, in alcuni dei quali perfino i sintomi clinici con1plctamente mancante si deYe concludere che 1

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[AN~O

XXXI\', FASC. 44]

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SEZIONE PRATICA

f aceYa110 pensare ad un'affezione della cistifellea

Inie1ttan do gr. 0,07 ·di bilirubina, n ell'uomo sano", che no11 fu poi ri~contrata al tavolo operatorio. si ha ritorno ·a lla bilirubin emia iniziale •do·p o due 111 l>ase qt1indi alle sue esperienze egli ·r itiene ore e m.ezza, o tre ore e m ezza. che il ' 'ero valore della colecistogr afia, facen.do a) nel f egato , cardiaco, si nota un p1arallenaturalmente astrazione de1le ombre dei ca1col], lismo tra la gravità della sta$i e il tempo ·di elt. non sta nella manca11za dell'immagine (radiograminazione ·della bil.irulbina ini.ettata; fia n e~·atiYa) , e neancl1e nell'op·a cità debole; qt1inb) nei c·asi di ittero semplice, i ris ultati fudi i1on nella conoscenza delJ.a cistifellea ammarono assai varii, il ch·e dimostra che questa prova lata , n1a n ell'immagine netta, positiv·a, che rapè applioa'bile solo quan·do non vi è pigmento biliare nelle urine; 1P·r esenta u11a cisti.feltea sana. R1ser\·a11d0Bi ·d i pubblicare una statistica ~iù e) nell1e colecistiti si e1bibero ritenzioni per lo precisa l'.:\. ·comunica solta11to ·d ei casi in cui fu più notevoli, il cbe dimostra come il (parenchima adop erato il metodo endo·v enoso e cl1e furono sia colipito nei casi <d'i a:t'fezione delle vie billarl co11tro1lati al tavolo operatorio. .J n 84 casi cosi 1più spesso ·di ciò che non si creda; d ) nella cirrosi ep·a.tica, si .h anno poi dei ristudiati l'ombra man1c·a va o non era netta 44 volte; di q119sti, 15 avevano la ci5tifellea malata e 29 sultati ·del massimo interesse. Su sette casi stul a cistifell ea sana. Degli altri 40 casi, 16 er·ano diati in tutti si trovò ritar·do n ella eliminazione. immagini di calcoli e 24 avevano un'ombra netta La forma atro:fica e la ipertro1fi·ca non presentarono dj,f ferenze ·di comportamento. T•anto che (radiografia po~itiva); ·di quest'ultimi, 23 n on avevano alcuna malattia ed uno solo aveva dei pie- . V. Bergmann dice cl1e un !fegato grosso senza ritenz·i one di biJiru·bjna inj ettata fa 1p ensare piutcoli calcqli i0l1e certan1ente non sarebbero sfuggiti tosto cl1e a una cirrosi, a un . ":fegato da Btasi o a ad altri esami ra;dio logi1ci. un 'epatome·g alia 1di altra genesi. Per metter·e in Il Grebe quindi conclu·d e che Jo studio de1 la ev~denza l'influenza cirrogena dell'alcool, sono raidiografia della cistifellea non è af.fatto esaustati stu,diati con questo m etoid o dei P . in stato rito, ma rimane riservato ad ulteriori ricerche lo di intossicazàon.e etilica aicuta: e in tutti o quasi stabilire jn qual m odo le immagini finora incerte si trovò t1na ritenzion·e totale o parziale. pO$SOno essere a·dopcrate per Ja diagnosi. A. MANNA· Conclusioni : l' i1p1erbilir11ibinemia artificiale va coru:;iderata un nuovo metoido ·di esplor·a ziono t-1mzionale del fegato, il più f.isiologico di tutti fj Una nuova p1·ova t•unzionale del fegato. nora l1sati, che può essere assai utile, ed avr ebbe (Prova di von Bergmann-Eilbott). valore anche come dimostraz1one .p atogenetica dsJ valore cirr og'eno ,dell'aJcool. (KI.El~"r\XECHT (l DREYFUS . Paris médical, n. 30, 23 lUQ'ljo 1927). Le proYe funzionali del fegato si sono a ndate semipre l))iù \ac-creis1oen1do neigli ultimi ·?nni e molte sostanze sono state provate in queste ri~ cercbe. Si tratt.arono però sempre sostanze e~t r an ee all'organismo, e quin.di Ja prova di esse non • riproduceva mai un atto veramente fisiologico . • Assai 1p6.ii utile sare.b be il potere ottenere u1 ;a proYa di ·elimin1azione mediante l'uso di una SO$tar;i.za che il fegato elirni ni fisiologicamente. V. Bergmann e Eilbott b ann o p ensato di utilizzare la ))i]jru.b ina. Gli ..\.~. riferiscono i risultati otten11ti dai medici berli11esi con q.u e.sto m etodo. Sia cl1e si sostenga la biligenesi estrae.p atica, sia quella preval entem ente epatica, è se.m pre certo che il fe.gato è l'organ·o escretore della bilirub)na es1raepatic1R , .m entre i reni oppongo~o :id &Ssa un ostacolo invi11ci,b ile. La 1cellula epatj1ca 'es,$en·do il solo luogo dt escrezj one ·cl ella •biliru.b1na, lo stu·dio della èli1nlnazion e di questa dorpo iniezione di essa in circolo ra11111r esenta una ipro va deJla funzionalità d ella cellula ep.atic1a.

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L.

TONELLf.

MALATTIE INFETTIVE. . Ainebiasi. (MUS$ER. A mer. Journ. of th e P.l ed. S ciences,

lu-

glio 1927) . Ba~anidosi

sullo studio idi 52 casi occorsi nel 1925 al C.haryty I-los1pital ·d i New Orleans, l'A. fa lln t11teressante quadro generale ·di questa forma ·morboc::.a di cui e1oco i dati principali: F.là. Per lo più colpl l'età tra i 30 e i 45 an11i, è estrerr1amente rara ·d opo gli 80 anni, e r appresenta llna curiosità clinica n ei bimbi. Sesso. Di tutti i casi prevalse lungamente nei. maschi: 146 ma:schi contro 5 femmine. . lla?'::a. Sembre.re.bbe (!) che i negri avessero 11n·a s.p ec ie ·d i immunità di razza, poichè ammaJarono 14 r1egri e 17 bian·cl1i. Sinto·m i iniziali. Il ·sintoma più comune fu la diarrea, in 1pocl1i casi vennero accusati crampi ad.dominali, e in po·ohisLSimi una associazione dt questi due sintomi. Due malati si lamentarono solo ·di ·d isturbi r ettali. '-


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IL POLICLINICO

Durata d el rnale. , -ariò da ·d ue settimane a 13 anni. I.e for·m e di$senteriche son o più brevi,

a un rr1 ese. .C:.tori.a socia l e. Colpì paz1 cnti delle 1p iù svariate r,lassi e pro1essioni . Un solo caso fu contratto n ei tropi ci. Esame fisico. In 21 casi si trovò sensibilità b rigi·dità delle- parPti ad·dom inali; in 5 casi furono trovate n ormali , e in 5 cusi il fegato er a ingrandito. Proctnscopia . Di1nostrò quasi sempre ti1pi·che ulCPr:.Lzioni nel r etto. Discussion,e clinica. Una buona classificazione della amebiasi è qu ella di Dobbell e Lo\v che r,on1prer1de : 1) portatori; 2) a.m ebiasi general e; 3) dia rrea arnebica; 4) disse nt~ria amebica. 1) Porta tori. P er studiare qu esti bisogna conos·cere il ciclo vi tale della Enta1neba dis~ent e­ rica. Essa attraversa du e. stadi vitalj , il cistico e ' il Yegetativo. Nel primo stadio può attraversare ]'i ntestino del paziente senza ~viluppa r e, vjene poi ingerita .da altre person e n elle quali si può a': ~re la di-gestione delJ a s ua [)are te cist1ca: è possibile che ciò accaid a per azione dei succhi pancreatici, sebben e alcuni .~A . (John~ ) sosten, gano che jl succo .d u odenal e non ab bia questo pot.P,r e e che , -iceYersa la liber azione della an1 oe1Ja <.l erivi da un processo di au todigestion e della raretc de11a ci sti in condizioni favor c·v oli . Qu e· ste a moehe Jj ber e possono attraversare an ch' es.se l'i ntestino senza fi ssarvis i, oppure si fissano sullE: pareti di qu esto, ma la r esistenza spe.ciale d ei tei;s uti. dell 'ospite fa s ì cl1e si •creino d ei danni miniJ11i. r a.ip·idan1en te riparati. Sono ·q uesti i così cl etti v«i?ri portatori, n elle cui feci si. trovano sempre nrnorJ)e ed en1 orragi e Ja te11ti, ma che n ori hanno sintomi cl1 nici. I p nrt9.t0ri seconido molte statistiche rappresent erebbero jl 95 ~b d egli indivi1dui a1fetti da amoe °PP. Come si po ssa divenire facilmente portatori è br.r1e dim ostrato da questo esperimento fatto nelle Filippine : 18 uomini ' rolontariamentte in g·cr iron·o e i sti di umoeib e : solo 3 di questi [>re~e nt::iro 110 qualche sin t omo ·cljnico, ed uno di essi ~i J.o,rctte i11ifettarc per ben 5 volte prima di am· m nlare. Negli altri 15 uomini jl parassita si fissò solo n elrintestino ed essi di ve nnero dei p ortatori. T sintomi dipendono più dalla resistenza delJ'oStpite che dalla virulenza del parassita. Una n otevole parte ·della po polazione viene infettata, m a quasi tutti offrono una grande r esi.<;fen za. Ciò accacl e an che n egli animali; pratica· 1n ente il solo an i.male cl1e 1p uò esser e tacilrr1ente infett ~to è il gatto. ~.) .41n ebiasi generale. I porta tori che comincino ad avere <l ei sintomi un po' più pronunciati J)assano i11 questo second o gruppo. Questi in·divida ...noche

~ettiman e

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[ A.NNO XXXI'', F ASC 4 '1)

dt1i l1an110 facil e stancabilità, una generale disto-

n ia, ed una assenza della sen sazion e di benessere che ·è · norn1ale n ei sani. La ·diarrea è rara, ma J1ann o quasi sempre disturibi gastro-intestinali : 110.nno disappetenza, malessere gastri co e disturbi intestin·ali vagl1i. l\1entrc 1'indiv1d110 san o è conscio ·del suo inte. stjno ~oJ o se e quan.do desi·dera defecare, i pazicr1ti con urn oebiasi generale sono consci d el loro intestino. Sono palli·di, anemici, deboli, con facili dolori agli ::irti. S1pesso si associano de' le :irtritj, n el le quali non ,,i è t-anto id olor e, quanto una fissazione delle arti·co~azjoni termjnali. Kofoid ed i suoi collaboratori sulla costa del Pacifico sono git1nti ad ammettere che il maggi.or numPro dei casi di art rite sono dovuti alla :imebiasi (!) . 3) Diarr ea a7ne bica. In un gra·do più avanzato si m anif e~ta la diarrea: l' .J.\.: cita come una storia tipica la seguente : TJn uomo di 29 anni resta m alato per tre settj. mane con una ·d iarrea a cquosa, con mu·co e sangue n elle fe cj, e con circa otto evacuazioni giorn alier e, m odicamen te dolorose. Il paziente non si lame:qta di n ull'altr o. B anèrnico, ha perso sette 1j·b·b re \ ai p esò. L'e$ame oibiettiYo è del tutto n egativo, eccetto ch e la pro1ctos·corpia. Son o questi i casi in cui più facil mente si ha la complicazion e di un a scesso epatico. I parassiti giungono al fegato 1Per mezzo ·del sjstema ·della venaport~. L'asceiSso può sorgere in pazienti che non abhi a no mai presen tato sintomi diarroi·ci. '~) Dissenteria amebica. E1 ssa si 11a in una pi r,cola p ~ rcentuale degli infetti; proba.b ilmente n on pjù che n el 0,5 9f>. Incidentalmente n otiam o cl1e l 'ascésso epatico è trovato ancora più ·d i rado. I sintomi n ella dissenter ia sono tali che nei ~'l~i tipici già I 'anamn esi. fa far p, una diagnosi di forte probabilità. Si 11a emissione frequ ente di feci; con forte ter1es mo , con dolori crampiformi e un inadempibile desi.derjo di defecare a brevissimi intervalli. Le feci conten gono pochissime materi e fecali, 1p robabilmente null'altro che sangue, muco e amebe in gr an·dissima copia. I p azienti sono enorme. mente ab·b attuti. Secondo una autorevole comp etenza dell'argo·m ento, in n essuna altra malattia vj sar ebbe un così rapido de·cadere .d el malato se si eccettua la ostruzione esofagea. I pazien ti posson o morir ~ in pochi giorni. È assai interessante notare dal punto eptdemiologico che glt ammalati di questa forma di&Senter ica sarebbero secondo l '.i\ . m eno jpericolosi degli altri prece·denti , in quanto ch e essi eliminano a moebe allo stato vegetativo e non incistate, m entre queste son o n ece~.sari e p er la trasmissione, tanto che l\ lusser giunge a dire che se la dissenteria ame1

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SEZI ONE PRATICA

I I ] ·t-+

bica e l '<=tscesso amebico fossero le sole due forme cli ainebiasi, la ·malattia a1nebica sparirebbe ben presto 1dal mon·do. Circa i modi di trasmissione f:1 cel'to cl1e jl co11tatto diretto non è il solo mezzo, ma ci si può ·a nche infettare col bere ac·qua co11taminata, o col prendere cibi inquir1ati con qu esta acqua. La trasmissione idrica della arnPba è della massima importanza; poichè 'e risti sono rapi.cl a tnente distruttte col diseeccamento, rrtentre possono viver e vari gio.r ni all'umido. La trasmissione con le mosche è suppo~ta rnr:-i, ma esse11dosi trovate amebe sulle moscl1e e i1e1 loro intestino, questo mezzo di con tagio deve ritenersi forse più frequente di ciò che ge. neralmente si crede. P er la diagnosi si deve dare ~rande Yalore all'esnme 1proctoscopico ed alla ricerca delle amebe; riguardo a questa si deve ricordare che la presenza di emazie nel loro inf flrno Ya riten11to come i l mjgliore criterio per riconoscere la . natura 1dell 'Entameba dhssen teri•ca, mentre la diagnosi, delle cisti si deve consid erare cticffjr;jJ.issin1a. L. TONELLI.

e il i1u1m<'ro d ei morti ·di tetano nei viari c0imp artime11ti: 11e1 Veneto, acl es., i bovini ed equini so110 !~~· per lmrq. ecl i n1orti di tetano sono 3,5 per 100,000, mentre in Cala.b ria, ove troviamo 15 tra e1quin i e bovini per l{mq., la mortalità è solo delrl.2 per 100,000. P er qt1Pllo cl1e ri.guarda l 'età d ei pazienti coJ•p itj da tetano l'A. ha tiro.vato nella sua . statistica ' l·a massi1na mortia·l ità Ira i 5 e i 19 anni, risultoti ·Che $Orno in armonia 1con le cifre della moirt1l ità per tetano in tutta I taJia. ~ el·lo s-viluppo ·dell'infezione tetani.ca ha importanza la tempe:natura: dei 214 tetanici ·della statisti{:a ospedaliera 90 furono accolti n ei mesi dt ll1g·lio, ag·osto, ·settembre e soJo 28 nel trim estrt! gennaio-ma.rzo. Sembra ·dunque che Ja malattia :Jssuma, sotto l'inflt1enza ·della elev·ata te·m peratura ambiente, un andamento 1più maligno. I .e ferite che determi.n1ano il tetano so110 più spesso q 1.1elle delle estremità :· nei casi studiati daJl'autore tali ferite si riscontrarono nel 67 ~o dci pazienti. ~alo

Commento sui casi di tetano ricoverati nell'Ospedale Maggiore di Milano dal 1914: al 1924:. ~P.

PozzArr. I,'OsJJetlale Jlaggiore, 31 mag. 1927)

~ell' Osp e d1alc

:.\Iaggiore di Milano vennero accolti i1el decennio 1911-19~4, •duecentoquattordici t.etan icj : di essi 175 apparteneva1I10 al sesso maschile e 39 al fe1n.1 ninile. La 1p·revalenza dei mascl1i d eve porsi jn Tap:porto col fatto cl1e essi sono esi1)osti p1ù di frequente ai traumi. Dall'esame delle professioni eser·citate cùai tetani ri risulta cl1e s u 128 ricoverati aventi età dal 15 a11ni j,n su, 54 erano conta-dini , 5 oirtolani, ~ ba cli1anti e 2 giardini eri : la spiegazione di que· sta enorme prevalenza dei lavoratori dei ,ca.m pi deYP porsi in relazione col 1atto che n el terreno il bacillo del tetiano è ·alYbond antis·sin10, Si>ecial· 111ente nel terr.eno co11cim ato dei ca.m 1p•i e giar rl in i, mentre è raro o ass·en te nel terreno puro d~ll c> for0ste montane. La mortalitù per tetan o nei feriti in guerra fu sC'rrlpre ir1 rarpiporto con ·l a natura d~l terreno s·u cui si sYolge·vano le .b attaglie: le zone maggiorn1ente tetanigene s i banno n ei terreni alluvion1a,li, lnngo il corso dei grandi fiumi e là dove la terra è concim ata con con cimi animali. Le feci degli animali, specialllllen te degli erbivori (equini e 'b ovini) possorno essere un mezzo n on indifferente ·di dissemi nazione di · virus tetani·geno · per quanto non si posBa dimostr·a re un rapporto dir2tto tir a il numero ·d·egli equini esistenti nelle di\r?.rse r egioni d' Italia e il graido di morta. lit.à per tetano, pure esjste una relazione quas] costante fra jl numero totale di equini e bo·vdni. 1

in 11n centin.aio di casi l' ..\. ·h a potuto co11oscere esattame11te l'agente specifico del trauma: chiodi , scl1eggie di l egno, vetri, p.unture di spill0, strumen ti. ·da lavoro agricoli. l\1olto più spesso di .quello che n on si cre·da, jl teta.no è con seguenza di piccole f erite trascurahiJi. \ iarjabile è il periodo di i.ncubaz•i one: la m a . lattita si manifestò coLla maggior frequenza nei primi dieci giorni ·dal trauma, men o spesso tra i. dieci e i quindicj, P·i ù di raido prima dei cinql1e e dopo i ·quindici. Ci.rea la sintomatologia, l'.L\. si sof'.ferma un ·poco a parlare 1d ella febbre, s intoma su la cui presenza e interpretazione n on si è ancona d 'ac· cardo. Solo in 175 tetanici, egli seg.uì l 'an·dam·ento della temperatura durante tutto il morbo : nel 73 ~(, dei casi la temperatura r estò sot.to i 38°,5 C., nP-1 27 % si eleYò sopra i 38°,5 e furono questi i casi più gravi e con maggiore mortaJità. La pro1g no,si .del tetano è grave: lia statistica .d ell'Ospedale l\!Iaggiore riporta una mortnlitù. del 52.3 °tb. l .'A. vede un rap1po,r to costante tra la moTtalità e la durata dell 'in·cubazione: la p rima è in rapporto inverso con la seconda. .Jn q:1asi tutti i tetani curati nel Padiglione Isolaimento dell'Ospe·diale ·Maggior·e, si fec e uso di ba.Q'ni caldi e si son1ministrò i-drato di cloralio -p r r clistere ; in 1alcuni casi si aggiunse la cur<l Baccelli, in altri le ini·ezi-0ni sottocutanee o endo,renose o intrarachtdee di siero antitetanico, ·o ppure l e iniezioni. i n tramu scolari di solfato di mag11cs10. ~ei rosi di minore e media grayità (·periodo ùi incubazione superiore .a dieci giorni) la s emplice c11Ta sintomatica con bagni caldi e cloralio l1a 1

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IL POLICLINICO

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d ato ri:::u1tati migliori. Nei casi gravi invece (inct1ba.zione iruf.eriore ai dieci giorni) la cura sinto .. matica flette un solo caso ·di guarigione s.u 16: •discreti risuJtati .dettero la cura Baccelli e l e in iezioni di si·e·r o intr·aTacl1i·d·ee e le iniez.ioni intramusc0lari di solfato di magnes·i o. r: ..\. in fine al suo lM·oro m ette in luce la grand e i1nportanza della ;profilassi antitetanica per n1ezzo di iniezioni di siero: egli si augura cl1e ess::i. , già largamente u5tata, v·a·da gen·e ralizZ3.ndosi e. che i medici tutti si convincano che anche in preser1za di lesioni id i scarsa entità è doveroso praticare Ja sieropro·f ilassi. 1

VICENTINI.

Sulla i·eazione di Dick, specialmente in i·appo1·to al fenomeno dell'estinzione.

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'(LEO J A<:OUO\VITZ. Il.

Z entralblatt filr innere M edi.zin.,

25, 1927).

1~' A..

11a esegu ito '179 re1azioni di Di cl-: su 136

·scarlattir1osi in perio·di differenti di malattia e òi co11Y~l rscenza, e tra limiti ·di età che vanno da 1 fi110 a sopra 20 anni. Dai primi giorni di n1alat tia agli ultimi di convaJescenzn il 11 um ero di r eazioni 1p ositive diminui n.otevolmente, rnu senza scomp1arirp neppure dopo 5 settirr1ane (i n questo l) eriodo rimaneva 1'8,6 9~ di r eazioni posjtive) . Inoltre, un gran numero ·di soggetti a reazione i1egatiYa l'ayevano presentata tale fin dalla pri;m a Yoltn, al 3° e 40 giorno di malatti·a . Di ~~7 ::ld ulti cl1e sic11ramente avevano sofferto s carlattin1a, 23 dj edero D. R .' negativa, 4 posjtiva; di 135 senza anamn esi di scarlattina, 49 die.dero R. D. P ')·Si tiva, 86 n eg·ativa. In 25 s-oggetti ·da 10 a 20 anni e più, affetti da flngina ln curiare, 8 died ero R. D. +, 17 neç., senza rlifferenza alcuna tra lo stadio acuto e la . cor1valec:;cenza. .~ncl1e altre malattie infettive non influenznnu p1111to il comp ortarnento de111a reazione di Dicl<. Di 61 sieri di soggetti a Dick negativa, 60 si d imostrarono ca1paci di dare ottimi fenomeni di estinzi 011e, uno, prova! o jn un solo caso, no. Di 2?i siP ri di 6og·getti a Dick positiva, solo 15 furono j ncapaci di provocare il feno·m eno del1' estinzione, 10 lo ·dettero, o n on molto intenso , o nettissi mo. I/.i\.. con clu·de che la D. R. n on è utilizza'.bile per Ja diagnosi clifferenziale in casi dubbi di scarlRttina; e che non è spiegiabile con l'ipotesi acc~ttata co munernente sulla natura d el fenomeno d ell'estinzione (azione neutralizzante specifica locale) e, d'altra parte, col concetto dei Dicl~ sull'-esantema .scarlattinoso (reazione all1a tossi11a streptococcica ) la mancanza 1parziale di parall <~ lismo constatata, in queste ri.c erohe, tra D. R . e fenon1eno dell'estinzione. A. CoRRADI. 1

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VESCICA. Sarcoma della vescica. .L. CECIL. The Journal o/ Urology, vol XVI, n. 6, dicembre 1926).

(HO\VARD

Il sarcom·a della vescica è rarissimo e 4 uasi sempre :fatale. L ' A. 'la un caso occorso sotto la st1a osservazione trae occasione per · uno studio :=:u tale forma morbosa tanto più .ch·e il caso suo risulta dalla letteratura essere l 'unico c·h e si è veramente giovato de~l ' operazione. In una scorsa attraver$O la l etteratura e le statistiche che 1' A . riporta risulta che i casi ri1po1· tati in t1Jtti sono 202, Ji cui 133 ammalati e.cario inaschi e 69 femmine. E tiologia. - Niente si conosce di definito. Qc, r:orrP. nit) frerruentemente nei primi 5 anni idi vita e clai 50 ai 60 anni, ed è meno frequentte dai 6 ai 10 a11ni; è più fr equente nei maschi. Patow,gia. - L'ap'pare1 la è molto variabile. sicch!è una di.agnos1 in base a d essa è imipossilbiJ,e. La grandezza è varia; va ·dalle molto ·Diccele 111J•f-.,e i.:0111poi1Cli alle gran di masse papillomatose e alle masse lisce. Freqttentemente non è unico. La tSuperificie ·è qu·a.lche volta lisci1a e il tumore 1 obulato, ma frequentemente è a superficie pùUpoi·de o -papillomatosa; alle rvoltc lo stesso tumore è liscio in un punto e paf!>illomatoso ia un altro. La mu·cosa eh e ricopre il tumvre ,è 11 più dellt; volte normale o leggern1ente alterata, ma alJé volte è in\?asa 1dal tumore ·e profo11damente ialtb rata. Le ulcerazioni ·sono piuttosto rare. Il colore del tumore è g eneralmente molto rosso o blu, colore dovuto aJ l'aJbbon·danza di sangue. Si ori gina dal tessuto sottOI111ll•ooso o muscolare ed è crua$i sempre sessile prendendo ·alle volte tutta la vesctca e i tessuti vi1cini e sporgenido rupipena in ca·v ità; alle volte .può avere un peduncolo che è sem.p re più massi•ccio di quello idei p1aipillomi ·d i origine epiteliale. L'evoluzione è ra'Pi·dissima e porta in breve tempo alla morte; però qualche caso ha dato sintomi 1p er 6-8 anni, ma è una eccezione rarissima. .Non metastatizza presto e nella maggioranza dei casi all'autopsia non si trovarono metastasi; n ei casi in cui c'erano, 1p er frequenza .furono prime le ,g.lan dole sacrali, i po1rnoni, il fegiato e la ple•u ra, l e gla:n.dole ing11inali. E molto interessan.te 1d al punto di visti:. ter.apeutico la posizione d·el tumore: ~iù frequenteme11te sorge vi1cino all'orifizio vescicale o su1 trig()no, 01ppure rvicino e frequ.entemente in1·a· de i tesst1ti vicini; in genere si localizza sulla parete anteriore più frequentemente del carcinoma. I slo loyia. - E varia.b ile come •è v·a riaibile l'aip· 1paren za macroscopica. Sono state descritte forme 1

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SEZIONE PRATICA

a cellule fusiate, a cellule rotond.e, a cellule mistl, linfo~:ircomi, sarcorni al \'eolari, fibro.sarcomi, tn1xosarcomi, condrosarcomi. L'epitelio vescicale che r-iro·pre il tumore è grandemente alterato fino ad es~ere ad·dirittura formato ·òa cellule BarcoI11at oc:.e, oppure co mpletamente ·d istrutto. Un caso solo di epitelio-sarcoma è stato deecritto da Le· i1or111ant. La relazione delle cellule sarcomatose co11 i ,-asi è molto intin1a, p erò non si sono mai '.tistc n ei vasi. Questo 5af!c"ma è il pjù ·vascola, rizz.ato di qlJelli tro1vati in tutti gli altri or.s!'ani. Si;itonii. - In pratiic a è dtf'ficile osservare ua sarcon1a o r]c'lnoscrrJ, ai lTl-r imi sintomi qu1an·do 11on è 1a sola speranza ur:i ~l grarve 01pP-razione mutjlante. L'ematuria è il sintomo più frequente ma preva1.go110 altri sintomi ~ a volte alcuni, a volte ::tltri; è usualmente inter111ittente ma ,p uò anche e cere costante come neg·J1 altri tumori, è seu1pre però più abbondante e si ha più tardi, a sarcoma avanzato, 1p·CI'Ch1è le ulcf>razioni sono molto tal'cliYe contrariamente alle forme epiteliali. Alt.r() sintomo i n1portante è il <l olore, spontaneo o ·a sso<'iato alla minzj one sja durante che dOip<'l, qualche volta è costante e duraturo. Sintomj iniziali rari sono 11a cruchessia, l'urii1a putrida e 11 passaggio di pezzi di tumore, bencl1•è •t utti i sin to n1i possono consicl erarsj inanif estazioni tardive tener1·do presente cl1e 1p er averli il tumore ha già do,· uto raggiungere un considerevole eviluppo e una cliBgnosi ,~era n1ente ])l'ecoce 1è molto difficile. Diay1insl. - L'·anarnnesi non <là niente di caratt•:ristirn rliifferente da quanto c;i 11a negli altri tumori. 1, J stesso è per Je uri11e soltanto delle ccll11lP o frammenti di tessuto 5arcomatoso iPOSsono d1nrc qt1a1chC' in c1izjo. ta palpazione sovrapubica, ,,agj n ".l le o r ettale non dà nessun dato pos1tivo e .qu.ando è afìfermatiiva il tumore ba g·ià ra~giur1to tale svil'l tppo e diifct'.usione ·p er cui non è più c11rabile chirurgicamente. La cistogra1ia. non dà altro cl1e la conoscenza -tiella granrt ezz ~ del tumore, la 1p osizion e, e n on è capitale per J1a dj agnosi. La cistoscopia fa !are la diagnosi sia in sè stessa ·s ia p er la rpossi!bilità id i rimuovere tessuti per lo studio istologico che è l'unico mezzo ''ero idi diagno.si e dovreb1be esser fatto in tutti i tumori vescicali jper iscorgere •p ossibilmente 1Jn sarcoma in cui il trattamento dovreb be es~ere più precoce e radicale che nei tumori epiteliali. Prima dell'intervento deve sempre farsi un esame radioscorpico generale ;per metastasi \ ben>Ch•è s:ano molto rare. Tratta'mento. - Nei casi inizi~i il ·p rocesso da sregliere è la resezione con la rimozione dci t essuti adiacenti. Sul racli'um e i raggi X non si può ancora dare un giudizio e sono da usarsi soltanto quan.clo non è più possibile una resetior1e. '\ c·i casi rri olto tardivi non c'·è alt:na spe1

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ranza che la cistectomia totale. Oggi per la cura clel sarcoma della vescica non si tende che a questa operazione, non ancora .da tutti élJCc.;ettata •p er la grande 1p.e:rcen tuale di morte. I l 1drenaggio urinario costituisce il punto veramente scabroso idi que~ta O·p enazione. La n efrostomia è più si1cura ma più sgréùdevo1e al paziente; il trapianto ·degli ureteri n ell'intestino e .p iù comodo al paziente se no11 interviene 1pielo11eifrite o infezione d ell'inte~tino; qt1esto metodo ·dà u11a mortalità superiore a rtnella cl1e si ha per Ja rimozione ·della '\Tescica ir1 sè stessa. P er l'impianto degli ureteri è reon , sigJiabile non li'berarli molto dal connettivo che li circonda per a;ssicur<:i.re la circolazione che si fa per vasi decorrenti parallelamente ad essi e i cui rami vanno all'ur etere; una povera circolazi 01\e pre·di&porreblbe gJ ·. ureteri alle i11fezioni in qu alsi a~i 1p·u nto siano esc;i imrpiar..tati. I rjs11ltati ·del pas'" ate possono consi1derarsi un f.1 ll"imento co.n1piJ etr>. Cistectomie p er sar.co1na i ·o tutto sono state trd: due oper'i.ti morirono, l'unico ,-iyrnte è quello d ell' autore. Si tratta di un giovane di 27 anni eh.e 1' A. curò in tre tempi : in un primo tempo 1 1upiantò l'uretere destro 1a 3 cm. al di sopra e internamente alla $pina iliaca anteriore-su1periore; in lln secondo intervento impiantò l'uretere sinistro un cm. al di sotto e internam~nte alla spina iliaca anteriore-sup eriore; in un terzo intervento asportò la vescica e i tess uti circo$tanti. A tre anni dall,operazione il paziente vive e sta bene. L '•A. conGid era i su·ddetti p11nti d 'impianto degli ureteri come i migliori, sia perchè si aYvicinano di più alla posizione ordinaria sia percl11è sono mol·t o co1nodi IP·er portare le tazze cli r aiccolta d elle urine. G. ANNICCHIARICO-PETRUZZELLI. 1

Estrofia della vescica. (\fi\YO

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HENDRICI\:S.

Gyn. aricl Obst., agosto 1926).

G1i .~ .4.. ~i riportano spec ial1nente ai ca:si della Fondazione ~Iayo. Dal 1901 Yi furono ricoYerati 95 casi con questa infermitù. L'intervento cl1ir.urp:ico è· ~ssolutamente indi cato oltre cl1e dalle condizioni penose in cui si trova110 gli infermi, ':'lnc11e clQll'alta mortalità che la malattia porta 11eccssari un1ente . Il 50 % muoiono nei primi 10 anni e il 60 % prima del ventesimo ai1110. Nella Cl ini c~ ~! :1yo ne furono 01)erati (){): 48 sono ancora in Yita, 18 morti. Sano viventi : 16 dai 2 a>i 6 a.nni; 6 dai 6 ai 10; ~ d:1i 10 .ai 20; 13 -01ai 20 ai 30; 1 di 40; 1 cti 73 (i n ql1a nt.o l '·estrolfia era co11secl1ti·Ya 9Jrl una c1st o~ l 0i1n i a so1pr.a.rl111b ic a) . Plasti ca per sem1)li1ce 1c1l1jus1t1ra delaa Ye&ci-ca, 8 cas·i; tra1)ianto di an1bo g:li ureteri, 46; t.rapianto di un solo uretere, 9; 1r·a11janto di Lln nretere


1592

1 L POLICLINICO

r1ella fll'. s ura eipa1tica del colon , 1; 01p erazione di l\Ia:v1ti llan, 2; opcraz.ion•e . dti Cof.f,ey, 3. I11<.;i t> llll' a 1ql1e te operazioni altre complem entari f11ro110 eseguite tra cui 1 neifrostoonia per g'angircna d0hl'u1r etere e 1 p ie'loSltomia p1er oc·cJ·usi·onc a c1u11a post-011»era,ti!Y1a 1d,ieJ1l'ur·ffi1eTe. A.i11bo i mal;:iti c.J1e aYeYaino ·u n r en e uni1co, sono l\rsivemtd. Qn•anto a~ r .i su1tati 29 111Uoni, 25 furono sotd•di~ sfn.cr111 i, 2 11a11no soarso 1com.1tro,110 d·el .fletJt,o. La, inorta.li tà f111 dovlut·a a p eriitoni tc (5), a infezioni clc1lJe vie urilllaiJ~i e (6), aid a,ltra 1nail1atti1a SOl) r a,g~· i11·n1t a a ·di sta.r1zta : rpoll.U11 orrirte. tifo. ec e., a r eicicli \·a dc] ~.ancro •d el!la l\'eSC ~eia (7). ~ei 29 oasi i.11 crui non 1 cr-eid1ett ero cli poter inter,·e11ire gli A.-~· 1da11no icom1e n1'0 i ivo: a ) I1a trappo ten r ra efà; b) l 'in co·ntdnen z,a dello sfintere a11a1e r. il :pirola so del 1fet1to; e) ila. presenz•a di u1n tnrilore inali,g110 deùl.a ,nescica; d ) Ja necessi tà di l'Se1p,ll11re altri inter1rcinti. T.'rtù più 1co1nrYe1I1i ente iè d.ai 4 al 10 anni, in se:guito sono molto 1comll1Jlii !di•J1at,aZJioini ureterali <'llr. r e11dono 1' inliervencto scionsi.gliaibi11e. ·P er assic11rélrsen e 1p1r'i.ma dell1.01penazi1on·e si jpUò !a.rr1e utn1a radiogr11fi1a 1degli .u ret,eri iniettaiti con liq·Ui·di opa· chj. Rr ce111Jem1ent·e Cof1fey, p·er e\"itare Q'ocic1lu-sionb 1.lreteralo clo\·uta a edema della inucosa, mette in cia.:;cnno deg'l i 11a.· eteri 1da imp.ia11itnTs.; u11 tulbicirr1o 1rl·i go1n1111a a . t1 i 11un.g.o c1l1e fa ·u scire cl1al retto e rhQ ''i r n e lasciato in sit1L per 11na srt.timana. Q 11~nto a:l l•a ternic.a se.guìta da.g li .!\.A... è - aln1e110 n e,gl.i U•lti.n11i 1f•eimpì - .q u.ella di )1aydl con 1a n1ocl i1f i1c1azione cli Coffe~'· L' operazjone ' ni.en•e rsep;n1itn jn 2 sedute a 12-14 .g-iorni cli di.stainza l'·nna dall'al1tra con impianto del d•. e poi d el s. 11r flti=>re . V. GHTRON. 1

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CENNI BIBLJOORAFICI. (1) '

1,11sTrG -\. e \-E!l~ON r G. La febbre 011dulan,te. Vol. 111- o, pag. 140. Un. T1·p. Ed. Tor., 1927. L. 12.

Qt1r .;:to rnanua1etto fa parte della Biblioteca di Cultura. n1eclica che, sotto la direz1 one del sen , J,11. . . tig'. ha intra•preso la pubblicazione di utili e intrrP. ~ 3nti~sirne monografie sui Yari capitoli cl Plln Patolo,g ia ~1I ecli ca. I 11rin1i tre capitoli sono riservati esclusivamente a11a biologia del «Brucella Melite11sis ,, e ·d ati irnportnntis·simi vi sono contenl1ti sopratutto 'per q11t.u1 io riguarda la ~ua traismission e all'uomo. Co. ì pnrr cli noteYole interesse ·è riuscito l 'ultimo cq11itolo s11i rapporti fra le varietà umane-c&prine (1) Si p rega d ' inv i.are due copie dei libri di cui si desidera. I.a r ecen sione.

[ •.\N~O \"XX I \ -' !- ..;se 44]

le ' 'arietà bovine del Br. 1r1clitensis, in cui gli A..\. dopo aver esaminato e discusso le varie i1poteC)i eme~se, giungono alla conclusione che « il Br. abortus e il tBr. m elitensis possono legittimarr1cnte ascriversi ad un meclesimo gen ere, o ad llna mecle:::ima specie, della quale rapprese11tano e,lue ·varietà diYersamente orie11tate i1ella ''ita parassitaria >> . Il volumetto è fornito inoltre di una completa bibliografia sull'argo,mento. P

..\. p.

pratique. Pubblj cato sotto la direzione di C. Lian. Un vol. in 16° di 538 pag. e 16 fig. R . Lépine ed. Paris, 19Z7. Prezzo fr. 24.

L'Année ?n édlca.le

Il sesto volume di ql1esta buo11a vubblicazione, elle riassume tutto quello che d' irnportante è ~tato fatto n el 19·26, specialmente in Francia nei diversi campi della m edicina, chirurgica, specia· lità è, al pari dei prececle11ti pratico e di gra11de utilità . Ogni singolo articolo, e t>ono centi11aia, è l1na breve rivista sintetica sull'argomento, sicchè la facile con.s·ultazione cli questo libro eYita n1olte; malagevoli ric erche , per le quali sarebbe nece~~ario sfogliare pare·ccl1i 1periodici, senza tro Ya.re iSempre ciò cl1e fa al caso concreto. Questi volumi . sono un complemcn to i11dispensabile per la coltura m edica. &"l 1, •

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et d es enfants. Un ' 'ol. in 160 cl i 387 pa g. Do in ecl. Paris, 1926. Prezzo 18 fr.

G. BLECH1\.I ANN. l\l aladies des riourrissons

forma .c hiara e conden·s ata, questo volume che fa parte della ·c ollezione « Les consiiltations journalières », contiene tritto èiò cl1e il medic;:o ha bisogno di conoscer e ·dli pediatria per l'esercjzio corrente della pratica. La prima parte è dedicata al po.pip•ante, co11 le gro~se questioni del1' alimentazione, dei ·dist11ribi · digerenti, delle malformazioni congenite, sfltticcmia, sifiljde ereditaria, ecc. N·ella seconda parte, per ogni malattia della seconda in.fanzia, sono proposte soltanto l e cure cl1e 11anno fatto la loro proYa, lasciando gran parte ai mezzi terapeutici pii1 r ecenti (sieri, ,raiccini, agen ti fisici). 6i tr over·anno in questo libro, pre~.entati in forma ori.gina-le ·dei 1quadrt cl]nici d'insieme, che riu11iscono le diverse manifee.tazionj cle1la tubercolosi infantile, del r eurr1athsrno e delle sue sequele, ·delle nefriti aci.1te, ecc. Il lettore assiste in tal modo all 'evoluzione della malattia e trova per ogni ta1ppa delle indtcazioni terapeutic11e preci~ e. 1 11

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f..\~O XXXI\',

FASC.

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SEZIONE PRATI CA

KCBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. Il V Cong1·esso di Igiene. (l~on1a,

12-17 ottobre 1927).

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febbre tifo ide, a pro1posito delta qua.l e 11 0. h a Tiferito a lcu·n i suoi st11di intere~santi, ch e l asciano intra,red er e 11 esistenza cli stadi uon ,-isibili del bacillo d0l tifo e din1ostrano la f unzio11e ch e, nell.a s u a. cliffusio11e, p osso110 a.yere alc:uni esseri viventi n e lle .acque (Amebe., B eggiatoe) . Un alt·r o i)roblema del 111a.ssi1uo i11teresse per i cent r i urbani è que.llo dello 1~11ial:ti1n e1ito delle in1 7n,011,diz11e trattato i11 oollaborazio11e clall' i11g. R o.:. della e dai do tto r i P 11lcl1er e Gabbano. I l P~'Ìll'l!O ha svolto il prob~ema dal pt111to . ~i vis ta tec11icc ·din1ostra n do a11z1t.u tto I.a n ecessita ) 1 . p ·e r l ' Itnli a di u tilizzare le irnmo11 dizie l?e~· .'agri.~ coltu r a siccl1è sono da esclud er-e p er i101 i s 1stem1 di dist~· uzione delle stesse, anche in considera zioue dello ~cnrso c·Q11te11uto i11 oa rb on e delle 11ostre inlillondizie (di cu i son o invece ricche quelle di cen t ri d ell'estero), <:'.he i1e r enderebbe assai oneroso l ' abbrncian1ento. Diversi so110 i sistemi in u~·o per la utilizzazione agricola, do1p{) tr.asforn1azione, f r.a cui qu ello delle celle B eccari-G a sper1111 e queil lo del dott. Gr.a ssel~i. Un .grand.e progresso s i è com1piuto C·on 1 1 t1~0 d1 111 accl1111e t1~1,­ tura.t rici che se1nbra realizzin o 11 sistem a p1t1 co n,·enie;1te. La n1ncch ina trituratrice è costit11ita essenzia 11nen te cl.a 1111 j ns ien1e: di n1artelli multipi i ed a.rtic-0lati , ch e ' ''en go110 n1 os, i. C'-011 gra.nd_e Yeloc ità (1000 colpi .al mi n uto) e s1111nu zza1no l r1fi 11tj, riducend(lli ad un a .. orta di terriccio. Tnle i11accl1ina è attu.al1n e nte in uso nel Co1nun e cli Genova e con es a son o stnte fatte di \.· er se e. peri e i1ze. ulla n a rte ig ienica del prob le n1n, ha riferito i I dottor- Pt1lcher, il qua le 11a ine ·so i11 rilie,ro la relati\·a in11oc.uità de lle s pazzature, in r igua rd o a.Ile quali però non s i d e.re di scon~scere la. p oss ibilità di costituire u11 p<·r1c:olo 1 spec1aln1·en te perchè favo r iscono Ja ri1)rd<lu z ion t' ·delle 1110.s,c he e dei ratti. fl clott. Ga.bbano ha poi r iferito s nlle ricerche ch i ni i ch e d·a lui eseguite s n l la .s1pazz atur.a brut .a e trit urnta , con ]e q1i.a.li egli }1a di 111ostrato ch e .co? tale trattan1ento, la spnz?.atur n ·nbisce una. d1mL11uzione di p eso del 1 0-12~6 e cli ' rol un1e d el 40~~' e':l i n1porta11ti moclificazio11i ch il'nich~, . ch·e la rend on o llll n1ateria le ott in10 p er l ' a g ricoltura . . D a ult in10 il dott. ]~sca lar s uscitò l'en tus iasmo clel p ubbl ico con un a calda esposiz ion·e s ulla fatt i ,.a coop e ra zio n e d e lla. 1'-:cunla rurale nella lot t a l.,11 f in1alarica 11ell' .4.uro Bunia n o. Nn1uero1Se le vi.· ite ). in c u i i c·ongr c.\I. isti ebber o ea n1po di a.mmirare le Yarie O!)ere di a istenza d e l Govern at·o r Ht{) d i L~ o n La (Istituto per l' Adden oiclis n10, Dis1)e n sario .a ntitnbcr co·l ar e, Brefo_trofio, Pre.ventor io l\tfar.ain i, ecc.). f i l. . 1

tato solen nen1ent e iuaugurato in R Q·n1a , con 11 interve11to cli 1 • E. B odrero, in ra9_).p resentan za del G<lverno, d el. co11te D' Anoora , Vice-govern at.ore di Rom1a e di un folto p1ubblico fra ct1i si notava110 llllllle•r Ose re Spiccat e ipei'SiOnalità .deJla SCÌellza medica e ·d ell'igiene. N elle seclìlte si so110 .trattati temi di g rande importanza p er l' igi011ista. Si è avuta dappri1na la r elazi.01ne d·el p rof . A. Sclavo s u l u iene e lav oro i11 cui 1' 0. ha J11esso in rilj e,·o il g r.ande v;;1lore 'igienico delln, legislazione italiana .sul lavo r o, ricordando l ' i1niportnnza 1Clella C.arta del L a voro e propo nen do l a fonda zio11e di un g1:ande I. t ituto superiore p er la pre1)arazione dei ·m edici igie11i ti alle a.i11111inistr:lzio11i pubbliche. {;11 a rgome11to di gra11de interesse ha trattato il p rof. F . Abba sull' Appro vvig1iona 1nent o de·l latt e. H .a rilevat,,o le n ostr e, deficienze, sia p er q,ua11to riguarda l.a quantità. d i latt e, ch e è assai scarsa in co11fronto di qt1ella consu111ata da a.ltre nazioni sia. p er le condi zioni di raccolta e di di stribuzione ch e la ·ci a no 111olt o a desider are. Propone quindi dive l'si ri1ue<li ch e dovTanno se-rvire per la sol11zion e d ell' assillautè problema.. S1)eci alme11te l\iiilano e Roma so110 alla t esta· di ques to inovin1en to in p-r ò d e1l latte. Attnuln1e11te i l co n.. u1110 g iornal iero di latte è di litr i 90,000 p er lloma, di 125,000 per Torino e di 170 000 per Milano . La produzione .annua per tutta Italia è di 50 n1ilioni cli ettolitri (40 di latte b oYi no, 1p eco1rino, 2 cli speoie diYerse~, . fo1: 11it~ d.a 4 n1ilioni di Yaccl1e lattifer e, cl.a 8 m1l10111 d1 p ecore 1 cla u·n milio11e e m ezz.o di capr e, da 10,000 bufale . Il valore venale di 1t utto il la tte prodotto annualme nte r .aggi1111ge l a cifra. di circa sei m ilio11i di lire . D i o·pa11;d·e attualità è stato il tema svolto ·dal prof. P eoori, s ulla T1 accinazio11 e anf itif ica. L 'es:1)erienza di molti auni e specialmente della gue r-ra }1a dimostrato l' effièacia della vac~inazion~ fatt a con idrovaccini ; essa rpresenta p ero alcuni i nconYe nien ti p er oui no11 è ·da rite11er si utiliz' particola ri oollett1v1ta, . . ' . con1e pe~· .z.abile ch e per l ' E ser cito, ma non è sempre con sigliabile. p er la generalità (lella popolazione. Scevro da i11ron ''enienti a.p•p are inv €'ce jl lipovaccjun, cli c11i pe1'Ò è cliscutibile l 'efficaci a. D i facile ·aipplicazione e beine accett.a è la vaccin.azio•ne pe r v i.a or a le oon il inetodo Besre dka la, quale è s tata la.r ghis..sin1a111en te .applicata (l\.f jl~no ne ha dato ult imam ·ente 70,000 Sòcietà Medico-CJ1i1·111·gica di PaTia. dosi) se11za incon venie11ti .di sarta e, se1nbra, con SlLC<!e "O E 18d essa che si dovl'à r.icorJ'el'e per la Seduta d el 20 maggio 1927. popol azio11e c ivile, senza p erò che si riten ga conPresiden za: E. ALFIRRI , presidente. veni e11te di estenderla alJ a generalità clell a popol azione da in1 porl a come si f,a pe~r qtlel la a.ntiGlicemia ecl iniezioni enclovenose di acqua di mare. vaiuolosra . St1 questo teni a 11n !>reso la parola il prof. O. A. l~ABBENO. - L ' acqua di inare, in iettata nelle Ca~ agrandi p er far presente ali' A emblea l'o ' CHv en e ~ oonig1i, mentre deter1nina t111 esaltam e~to rità c:he t u ttoira regna s ulla eip idemiologi.a del la clei processi ossidativi dell'organisn10 , lln maggio)

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lL POLICLINICO

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re consumo degli idrati di carbonio, una glicosuria, di modioo gra.do, pon muta il tasso ·g licemico del sangue, nè s.ubito do,p o l ' iniezio·n e, i1è dopo alctlne ore, n è dopo 1-2 giorni . Mentre i sali, i11trodotti in circolo, da soli, in soluzio,n i fisiologican1ente eqnilibTate, J1ell'a.cqua di mare, in cui essi sont: conte11nti i1elle proporzioni molecolari dei liquidi orrg.anici, accelerano sem'Pre le eombustioni, di1mostrano una diversa azione dinamica sulle ossidazio·11i delle proteine, dei ~rassi, degli z1.iccheri. Da soli sembra determinino soprattutto un au1ne11to del ricambio azotato; quando l 'azione tossioa dei singoli sali è antagonistjcamente neutralizzata, come nell'acqua di ma1'e, non si ha disintegrazi·one cellulare, i tessuti bruciano so.p rattutto -idrati di carbOlllio, i quali, sono reintegrati dai depositi, per cui il tasso glicemico del sangue . non varia.

Annovera queste acrodeformazioni tra i postumi tardivi della encefalite e, .p er quello che riguarda I.a loro patogen esi, si dimostra pro pe.nso a ritenerle di natura neurotrofica, in relazione iad un probabile complesso distu rbo endocrinioo.

, 'itl nieccanisnio chin1:ico della rreaz1o'ne ?tera di Golgi.

()ro,ve qu,a.dro an,eniico in atrofia gialla acuta

Second·o 1'0. la reazione è oon tutta .probabilità basata sul potere riducente dei tessuti che, fissando dell'ossigeno tolto al bicromato potassico, tras forn1ereb·b e1·0 questo sale n el corrispondente cromito. (luest'ultimo è una sosba.n za 1molto instabile, che praticamente si può co·n sider.a.re oome una miscela di sesquio&sido di cromo e di potassa caustica. Nella reaa.ione crorno-argentica l 'ossido d'argento (originatosi per azione ,d ella potassa caustica sul nitrato d'argento) \'errebbe ridotto dal sesquiossido di cromo ad ossidulo di color nero, mentre nella reazione al sublimato dal bicloruro d i n1ercurio, p,e r azione della potassa caustica, si forrnerebbe dell'ossido mercurico, il qu.ale - ri.dotto dal sesquiossido di cr-0mo a mercurio metallico - col sublimato in eccesoo darebbe luogo .a.Ila formazione di calomelano. A. }loscHINI. -

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. Seduta del 15 luglio 1927.

Erit re1n ia acuta a t1ipo per1vicioso CO'f!; f enomeni di porpora emorragica. 1

L ' O. descrive un caso a decorso mortale di anemia p er11ioiosa .acuta con presenza in circolo di i1uimerosissime cellule megalopl astiche e pro1negaloplastiche e con manifesta.zioni impone·nti di diatesi emorragica sotto forma di una viera e proipriia porpor.a sintomatica. 0MODEI ZoRINI ATTILIO. -

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del f eaato.

L'O. 11a osservato un caso di atrofia gialla acuta del fegato, cont.r ollato anatoon~can1€nte e istologiçame•n te in un gio, 'ta~e di 25 anni che prese·1 1tava contemporaneamfnte una gr.ave anemia ia tipo secondario con presenz.a in circolo del 35 % di forn1e eritroblastiche. L 'eziologia era soo.J1osC'iuta.. OJ\IODEI ZoRINI

AT'rILIO.

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llicerch e sullm fisiopatoDogia e stbl ch1iniismo respirato'r·io in ammalati di t ubercolosi polnionart trat tati con la fr enicoexe'resi.

L'O. ha eseguito ricerche stil quoziente respiratorio e il n1et.abolis1no basale in 11 malati di tubercolosi pol1nona.re trattati con la freniooexeresi. Ria trov.ato cl1e ment r e il quoziente respuatorio è inferiore alle norme, il metabolismo basale è per lo più esagerato nei t ubercolosi, sia pure apirettici e senza note di ip·ertiroidis1110. N ei casi f a'rorev-oli, s zo1io essi o non siano trattati con la frenicotoni~, i valori d el quoziente e del ricambio respiratorio tendono alla norma. 0MODEI ZoRINI ATTILIO. -

1

1

Seduta del 24 giugno 1927.

Re currens o malaria? •

E. -

L ' O. riferisce su ve·n ti ca.si di paralisi' progressiva curati con la inoculazione della febbre rioo.r rente africana da Spirochaeta Duttoni. Confronta i risultati ottenuti con questa cura nel Manicomio di Novara, con quelli precede11teme11te avuti con la cura malarica nel Manicomio di Mombello; e dopo .avere ricordato gli elefi?-enti favorevoli e quelli sfavorevoli dell' uno e dell'altro metodo, conclude per la supea-iorità dell n cura inal.arica, almeno nelle nostre condizioni. Bn.AVET'IA

:! crocle formazioni nella encefalite epidewica. BRAVETTA

E. -- L'O. riferisce su due casi di no-

teYole deformazione delle mani e dei' rpiedi osservati nel decorso della iencefalite epidemica, a .distanl.oa di parecchi anni dall'i11i.zio della malattia.

Il co11iporta1nento de·i glohul<i bia1ichi nella. eresipela.

Dott.

L 'O. nel sangue di sett~ eresipelatosi ha potuto osservare ohe: n ell'eresipela si ha un.a leucocitosi .assoluta ohe segt1e in gen,erale la curva della temperatu11.·a; dura11te la oonvales1eenza l'aun1ento dei leucociti è indice di una ricaduta. La formu1a leuooci ta.ria presenta un i1otevole at1mento dei · gr.a.nulociti neutrofili, specie nei casi o-ra.v i · contemporaneamieinte si not..a una dio ' iuinuzione d ei linfociti ed in parte anche deg1·l eosino·f ili ] e~cocitosi non diminuisce sempve con la defervescenza, ed all'e volte $Ì mantiene dopo -!-5 giorni dalla scoonp.arsa della febbre. In que-

La

GIOVANNI

0ALLERIO.

-


r..\NNo xxxiv-,

FA.. c. 44 J

1590

SEZ IONE PRATICA

sti crusi 1p eTÒ la formula leucooita.ria t •e·nde già ad a vvici11rarsi ai valori normali. Il numero dei li11fociti nella cO'D!val€5Cenza non è aumientato; il ritorno ialla formula · leucocitaria normale indica per lo più la guarigione del processo morboso. \

La narcosi eterea in alta montagna. ·

gli ucce,lli, e piartioolarmen.te nel picciòne sul quale comp! le sne ricerche, esisto.n o ·d elle conn~ioni a distanz.a fra le diverse Lamine cereb ellari, in modo .d a costituire della corteccia un tutto strettamente associato. Led~ndo 1anche una sola ]amina superficialmente, e non oltre le oellule .di Pur.k inje, si vedono degenerazioni in tutte le ialtre lMnine, più iabpcmdanti in quelle contigl1e a lla lesione , e S·p ecia.lmente in quelle rostrali e nella parte centr.a le del verme. Topograficamente le degener.azioni occup.ano lo str ato d·elle fibre a ghirlanda dello Stilling, e come p·e r i n'Lammiferi, dati i reperti, .ammette v.e r·osimile l'ipotesi che tali fibre derivino dalle oellule di Purkinj e . Dott. FnANC.Esco R rccr, segretario . 1

1

A. RABBENO. -

Esperimenti eseguiti a 3000 m. (Colle d ' Olen) ed al piano (P.adova), facendo ina1.are a conigli e topi, ete1·e etilioo, e facendone vari.are la concentrazione nell'aria l"'espiratoTia, me.rcè ~'uso di soluzioni di olio-etere; hanno di1nostrato che l'etere è più .t ossico in ialta montagna. Quivi il tempo di risveglio è rpiù rapi.do (maggiore eliminazione dell' an•estetioo, per il più ba.sso punto di ebullizione, pe.r la maggiore meccanica r espiratoria). Per r.aggiungere la i1aroosi o per ottenere l 'esito l etaJe, occorre in .alta montagna, una maggiore ooncentrazio11e dell' aneste;tioo nell'a1·ia. Il f&tto che in alta montagna è necessaria una soluzione olio-etere più ricca in etere, çhe al piiano, diipende da variazioni nella distr ibuzione dinamica o in quella statica dell'etere n•ell'organismo. L 'ipereccitabilità dei centri nervo&:i, l 'acìd osi, la lipemi~ e la ipercolesterinen1ia., che si notano alle alte quote, s1.:»no fat tori che possono, in p arte, daJ.~ ragione dell' aume·n tata tossicità d ell'etere n ell'aria r.a1·efatta. 1

1

SuT.l'az-iorz,e vitaminica dell'olio di oliva irradiwto coi raggi ultravioletti. RIGOB'IDLLO GUIDO. - L 'O . ha· sperimentato l'olio d'olivia irradiato su ratti giov.aniss.iani tenuti a di\eta rachitagena. H a risoontrat-0 metliante la osservazione della pesata, 1 esam.e r a diolo.gioo, il dos aggio del oalcio e d el fosfato J one nelle ceneri, che l'aggiunta di olio di oliva irr.a diat-0 CQadiuv.a parzLalmente l'aumento del p·eso, stJ,. mola invece intensainente l'ossificazjon2 e determina n•elle ossa la presenza di un quantitativo di calcio~ e fosforo pressa.p oco ugTUa~e .a quello contenuto nel ratto n ormale. Questo 'quantitativo confro11tato co11 quello .d el ratto a d.ieta rachitogena pu1~a o ad1-:l iziona:ta di olio ,d i oliva non irradiato si presenta in un ra.p.p orto del 25 % o del 30 % più forte nei risip·etti del calcio e oo·n percentuale sensibilmente m aggiore anQhe pel f0sforo. P erciò mediam.te l'irr.adiazione coi raggi ultr.avioJ:etti si promuO'Ve l~ formazion e nell'olio di oliva, di un fatto·re calcio fissatore e co munque calci:> regolatore ~quilibrante il r.a.p.p orto calcio fosfato J one. 1

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Accademia Pugliese di Scienze. Seduta del 23 giugno 1927. Presidenza: lJrof. N. LEOTTA, presidente.

S·indronvi extrapirarnidali tossiche du acetato tallo~o. Prof. I NsABATO. - L ' O. dasc1•i1"e due cnsi di in.t ossicazione da acetato talloso som1ninistratto per otte.11ere la epilazione del cl1oio ca1:> elluto, n ei quali si rilevava un.a J1etta ~indron1e extra.piramidale ep,a tolenticul.are, a t ipo di pseudosclerosi di W&.stphal-Striimpell, con presenza di alterazio11i ep·a tiche (fegato grosso e do.l ente); i11 base a questa osservazion e egli av•anz.a l'ipotesi di lavo-ro che l 'acetato di tallio abbia u11' azione elettiva stil con1plesso a11ato1no-funzi.onale extrapjramida le e si sent e co11f ermato j n ciò .a nche <k't u11 caso descri~to ult imamente di una· sin dròme coreica da tallio. Si propone di studiare sperimentalmente sugli anim.ali l'azione di questa sostanza tossica sui centri nerYos i. con ricerche fisi·o-p.a,tologiche ~d istologicl1e. 1

Sulla inesistenza di una ro.psula connettivale intorno agli isolotti del p·a ncreas. Dott. GIRONE. - - L 'O. h.a. studiato il r>ancreas d i v.ari animali .allo scop o di decidere se èc esiste una capsula connettivale intorno a:gli isolotti pancre.atici » . _t\J r elatore risulta che tale capsula no11 esiste e se ve ne è tr.acci.a essa è limitata .ad un sol lato ·della fo1rn1 a.zione insul ar e . Gl'a·nu,lornat o~i

diffusa osteo-periosteo cutariea cla 1no'l'losporiu1r1, apiospermuni .

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Seduta del 22 luglio 1927.

,Sulle fibre a ghiirlanda del cervelletto negli uccelli. D ott. G. QuARTI . - L 'O. dimostra, usando del metodo di Marchi, che anche nel cer velletto de-

P rof. l\1ARIANI. - - L,' O. descrive u11 caso di mo11osp·ori um .apiospèr n1u111 ». È il quarto caso desoritt·o. Si tr.atta di un n1edico, ch·e ammala.tosi vari anni or sono i11 modo acuto di dermatosi diffusa, linfangite e .ascesso, soffre or a in modo cronico di forn1e n-0,dulo gommoidi i11 \ra.r ie p arti del oo,r po con graV'e interes samen.to delle oosa (costole, t ibie. ossa. dell'articolazione om·e r9-cubitale). Da uno di questi noduli cl1iusi il relatore ha isolato il mon·osp·oriun1 apiospe.rmum (var-P eper e) . 1


159G

l L POLI CLINICO

<\ [ :-3.~TO

\."':· , . ••~.'· r\· , I • .:\3C. "!~]

U11'intensa, terap ia di jo.duro potassico 11on dette ale:u11 risultato B ciò ha importanza per la differe11za.zioue e-olle spor ot1:ioosi. L ' iniezione della cultura pura del fungo nell' animale espe1:imen tato h a riprudotto la tipica lesione nodulo-gommoide. Infi 11e j l r elator e ha llrepaT,at-0 un vaccino che h a dato reaziou e inte11sa gener,aJe e di focolaio ciò che ha po rtato .all' i11fern10 notevole g~varnento. Come ri cerca. sierologica il prof. Mariani sta ora stllclia ndo l.a clevi~zione del complemento.

la no rmale. tra.m a istolo<Yica della t:> <Yhi andola '· olti'e . o questo trov a accumuli di li11fociti. L 'O . interpret.a q11esti fatti., co1ne une> stato di itperfunzionalità de lla tirojde e ne dà l a dimostrazione avendo rilevato aumento del n1et abolismo ba ~.ale ohe i1ei r aµi o,p er ati s i co111porta app1111to oon11e n egli stati iperfunzionali tiroidei. Il relatore si ri.p romette di studiare quindi i ra,p porti fra vago e tiroide.

Seduta dcl 7 luglio J 927.

Dott. N1s10. - L ' O. comunica le s ue ricerche sperimen t ali eseguite sui cani sulla colecist ografi.a n1edia nte la tettajodo·f enolftaleina il bromuro di . ' so dio e l'olio iodato. Della tetrajodo rileva i pregi e, p.articolar1nente, i p ericoli. In un cane morto i11 seguito aJl ' i11i ezione di quest a sosta.nza in dose tossioa ha osservato nel fegato les ioni ist<>logiche tali che fanno ~upp orre essere la tetrajodofenolftaleina un veleno ,a,d azio11e emolitica. Conclude col ritenere che questa. è I.a sostan.z.a cl1e dà i ris ultati più feoo11di e che la colecistografia può divenii·e lln m etodo pratico solo se la tetrajodo somministrata per os riesca efficace e·d eviti i gr,avi a.c c1rl e11ti generali ~ loca.li cni essa. rontluce di frequente ) on la somministrazione p•er via intravfMnosa d6. tutti consigliata.

Pre ide11zai : prof. N. 1

LEOTTA,

presidente.

'11llu. 'V(ltcinazione anticarlJonchiosa per vi.a cuta... 1ie11 , sottoc tbt ari eo, i11.f ra111 uscolare, endoperit o'JtPal e.

Prof. N ERI. L ' O. ricorcl~ le s11e prece.denti ricerch e, delle q:uali tenne a &uo tempo, un 'altra co1111111icazione all'Accademia e dalle qua.li risult.a ·e\idente che non esiste il dern1otropismo del bac. ca rbo11cl1io o yanta to da f: e.;; .-ed ka e che t utti i tess11ti. p eJ.·111,ett-0110 l' aitteccl1i1nento di detto ba.cill o. Le attuali ricerche son o logioa. con segue11za d elle prime e Tiguardano le .p roprietà innnunizzn nti dej ,-ari tessuti. D opo aver espos·t a. la tecn ica ori gi11ale i111pjegata, e<:>11cl11cle dicendo cl1e lo 5tato <:li in11nunizzazion e a t.tjva effi.cie11te di fronte al J:>ac. del carbor1chio n on è esclus ivamente legato , con1e vu o1e Besredka, .a.I la cute, mia ogni t iessuto p11ò deter1nina.r e quello stato, p1u· r ioonooccndo che la cute dà i i11iglio.ri risultati, l)Oi segu e il ottoc:ntaneo, i inuscoli e il 'Peritoneo, che dà il peggio.r r encli111ento .a.gli effetti della vaccinazione . ,·'ulla uravidcinza senza. anieriorrea .

Pro·f . GAIFAl\fI .. L 'O . si occ11p·a d ell'assen za .assoluta di a1n e11orr ea in gravidanza , fatto ch e h a osserYa t o i11 10 su 45 casi di gravidanza extrauter ita capitati 11ella Clinica Ostetrica di Bru:i ed illn.-tra <.1.1 proposit<t1 1111merose ·p roiez.i n11i gr,a,f icl1e. Questo a rgo·n1ento s i presta ad importanti oon. idern.z ioni di orcline p·r atico e dottrinario rigu.ar 'Jo i r app·o rti i11t er Co·r r e11ti fra ovul,azione e n1estrnazion e. 1

La t iroicle n ella resezione bilaterale del ganglio. ce r,uicale inferi01·e de l si.rnpatico. N ota. preventiY.a.

Dott. TRINCHERA . M ent1»e che nt1merosi a utori . i sono .inter essati dei raipporti fr a ga.n glio sup. e tiroide,. al relato·r e. risult.a. ch e scar sissimi autori si siano occupati dei rapporti fTa tiroide e ga11glio cervicale i11feriore (l(iyono). Egli 0011cln de cl1e dopo la r esezione dei due g.angli cervicali infer i·ori la tiroide a.u menta . d i peso e presentn. i segni istologici di u11a iperpl.a&ia eipitelial0 <'l1e i11 alc11ni punti trasforma com1pleta1nente

.Sulla coleci stograf ia .

. A ziu11e

]JÌCL~fri.nolitica

rn il~a .

e ZJiastri'nopoietiC'a della Ricerche sperimentali.

Dott. F. I-tossi. - L'O. ha voluto i11tlaga r e l'azione piastrinolitica e piastrino.p oietica della milza facendo la. ricerca nUJ!l eJ·ica comparat iva fra sangue dell'arteria e della. ven•<l- splenica.. H a esperimentato su oani normali , su cani tratt.ati con s iero piastrinolitico e s u conigli sottoposti a irasfis&ia con anidride carboni ca, la qu.ale determina una piastrinosi. Dai fatti osservati ha creduto di poter trarre le oogu ent i conclusioni: a) la, milza ha 1111'azione .pi.ast rinogenetica; b) la milza non ha in sito u11' azione piastrinolitica; c) crede che la piastrinolisi avvie11e i11 cj r colo. 1

1 rradiazione dell'ipofisi

e aenitali I emminili.

Dott. REVOLTELLA . L 'esperienza clinica insegna ch e i1umerosi rapporti funzionali esistono tra ipofisi e genitali e anche nel caso speciale dell'irradi.azione dell'ipofisi si è visto persino ch·e questa può d eter1ninare regressione nei fibromi dell ' utero. L o s tudio sperimentale dell'argomento non porta però una oonf erma a questi dati c~inici •p erchè l'esame istolorgico dell'utero e 1d ell'ovaio non ha lascia,t o rilevare dopo irradi.azione dell' ipofisi, alt eTazioni di sorta. Ciò fa concludere a l r elatore che in 5eguito a l1e irrad.iazioni dell'ipofisi negli organi genitali femmini·l i n ~una fase a11atomica corrispo11de alle alt. er.az io11i f11nzion.ali. 1

C. Rossi > segretario.


~EZIO~E

1597

PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. La curva termica blascellare. E a11tico il concetto cl1e le lesioni p0Jmo11ari

tubercoln.ri pres.entino una dLfifere111te c1t1r\'•a ter· mica tra le due ascelle l\I. Solirto (Giorn . Cliriica 111 erltca, f. XVII, 10 dicernbre 19i6) 11a ri.p reso l'argomen·to, ricercando lR differenza termica )}ias celliare nei pJe'Ul'i·tici e 11ci tu})crcoloti ci p0Qmon1ari. 1\elJa l)leurjte essud.attva . . pecifica uir1jlaterale la c,ur,-a termometri1ca biasceil lare .si p1uò presentare sotto 1tlue tiipi: 1° si p1uò avere ru na costante prevalenza dellia teffi1Pe1~awra ai .;ellar(' del lato inl(lJato; 2" Yi p11ò essere lu .i1re,·ale11za, ma J1on costanteunente. La clifferenza .tra le 1ù1ue a celle oscilla cta un <lerimo a:d 111n grado cj r ca. Kelle forme bron•co-ip•o1'111onari specificl1e 11nilateral i le c1ul'Ye ter1norrnetricl1e bia,s 2ellarj so110 111olto ir1costan1ti; si n1oia ti11tta\rj1a 11na certa instnlJilit~1 c·on oseilOazion i nm1)i·c i1e·lira ourYn clel lato malato. :\011 è stata ri1sc·ontratiR la i>rcYnlonza <l i 1e1np0Tatura tl el liato nìffpt.to. J..a differentte t eirr1pPrat1t·1·a hi aisccll1are v·uò p::;. sere? co11dizi onata a d•ne fattori: 10 '\·aso-'ù ilatazione arteriosa cJ i ori1gi nr centrale o [)eriferi·_·a; 2° cRJlore pro1pa·gato cla t111 rt'ocoflaio termogetno ~ottost ante ~1?e1st a ultima ipotesi era la 1 più accetitata. Il . olito h•a YOJ1u1o ri1prendere tale argo1rn1ento ; J1a nota1o cl1e i1m1)ede11clo la di&p.ersione {lj calore <lell'nscelra m.erc1è rn ezzi j111.p erm.ea.biùi, Ja ditffrrenz a terano1me~rica biulsc·ellare spari•\·a; ta.Je differr11za quindi sar•el)bè csipre&Sione d'UJn tt1rl1a11.1 ento ,~asomoitorjo. E ipercl1è l e 1esioni s11'ecifirlle prOld~ieono alrterazioni del sisterna si.n1J)Utico, si possono consi1derare le dilf.eTenze termon1rtrie1t~e bi4'1Srel.lari 1co1n e al'tc.razion·,i varSornot ori e de1 si-st·euna nerYoso \'egeta.tif'\·o . La inst1abjli tà terimi ca 1P·Otre1bb·e .essere consj dr-~ rata co·111e un mezzo ·ntil(' ·di diagnosi precoce di ] P~io11 e s1Jecilfir.a, mentre ohe n elle p'leuriti la te1nperat:nra bia.scellare ba scarsa ·u tllità cQ iniica. I ,a te1niper·at·ura e- atrtia i1e·lle alffezioni torncichr speci.fic.11e uniln.ter.a.Ji è data c1all'as celln clel J.afo 1

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s·a110. CARU3I.

L'ascoltazione del piloro. N Fi.P singer (J ov rn. des Prati e., 18 .gi ngno 1927,

P. .111 ì ritiene r11e

dcl piloro possa r enclere utili ser\'igi in molti casi. Come tec.nica

1

l'a~coltaz ione

ri si deYe serYire Ji uno stetoscopio biauricolarD a larga super.ficic, mu11ito dì n1e1nbrana e con tubi cli go111111a molto molli. Il tamburro Ya appl ic:ito a tlestra e un po' in a ìto e i11 fuori del1'ombelico, inentre il n1alato deYe restare supino Pcl a rnu~c oli -del tutto ri·lasciatì. L 'o~servazione deYe csser·e. prolu11.g ata. Fisiologican1ente (_fl1a11do lo stomaco si Yuota si aYYerte lln r11more che l' .i\. cl1iama di ejaculazio11 e pi. lo rie a. Esso co.mincia. ·debole, si accresce, e Ctl$Sa 1 poi brusca1r1eutl', dura in tutto due o tre seco11c.li. Questo rumore si pro\ro·c a con fa c1lità ne.l periodo dig·esti\'O inediante un piocolo e brusco colpetto su.l corpo dello s tomaco. Il medico pt1ò derlnrne lo stato dj ipertonia, atoni.a o diston ·i;:i .Q·astrica. :NeJla sindrome di distonia gaftrica stt1clin1 a clnl1 '.-\ . . i p11ò proYocare cp1esto fenomeno 6 OT(' do1)0 ·il fHl.sto, il c11e i11clica un ral1lentnto Yt1Pta1nP11to. :\eg·li ton1aci atoni i rumorì ·ono 3S~~li a1 -tn11ziatL non 11a11no l'rnerg:ia, nè la lun: gl1rzza dei rurr1ori nor1nali. Si possono ancl1e 1perrrpire 3.ltri dllP fenome11i: il r1L1nore di bolla e il si/en.:io J>iloriro. I l ru1no1·t clj bolla consi te nol •f atto cl1e, n1entre ~ i \·Pclono cli segnarsi a ai btlne ~ nlla par('te l~ 011cle lJPristalti cl le ga.stricl1e. poi il rumore d1 e)ac·11laziont' })jlnrica è ostituito clalilo scop;pio di \·a ri tl bollr di differente grancl('ZZa. Qn rsto fa lto s·i ll3. i11 certi l'Pstring·in1e11ti incomJ)lt>ti ·c1rl 1)iloro; pasn1i, cicatrice cli t1JcPra, indurin1ento flogisti co. ' Il silenzio JJrilorlco cons ist e n cll'asse11z.a ·ùi ogni ru1nore normatlP o patolo~·ico, e si 11a j11 stomaci rr1olto atoni. Sj stia però attenti che in ql1esti il r11n1ore pilorjco può prodursi ino1to tardi, quindi si clr Y\l prol1111gar(' l 'a. roJtazionc pri1na <li concJ ucl1•ri-i. 1

L. 'fONELLI .

La diagnosi radiologica delle

ulc~rl

pepticl1e.

:Nei casi più favoreYoli, l'ulcrra piuò essere nettame11te visilJilc, formando una pro•m1nenz.a che si distacca sul proifilo dr.Ilo stomaco; la cond izione si Ycrifi ca freq·nent.emente nei casi di lllCPrR cleJla parete) 1 postc•riore, mrttenc1o il malato in posizione obliqnR o lat('ra1e; l 'o 1nb~a ,·iene precisa1.a ·con l 'nso della · ,pa1ppa •b arit]ca. L.e indi·c azioni indirette c·h e pnò dare la radiologL:i (ritenzione ·del pasto di sei ore. stomaco a vetro d 'oroogio, ipotono, peristaltismo anormale) possono aJ\'ere Rltre cause che l'iulcera. ma, as·sociate ai si ntomi cJinici, possono avere grande valore, s1pccialmente nei casi di erosione della m urosa o di lllcera in vicinanza del piloro. 1


J Z:98

IL POLICLINICO

Come osserva Ru.<).sel, D. Carman (rif. in Paris 1nédical. 25 dic. 1926) I.e lesioni ga~tricl1e possono venire diff.eren ziate da quelle estrinseche mediante la somministrazion·e di run .a nti·spasmo.dico; lo spasmo persiste se la lesione è .g.astrica. L'ulcera carcinomatosa, se •è di !Piccole dimen sioni, nor1 si 1d.istingue fa:cilmente ·dalle altre ; inve.ce l e grandi ulceri, superiori ai cm. 2,5 ·d i diametro devono fare sospettare il oarcinoma. L'ulcera del duo1deno pruò pure rivela·r si direttamente seb·b ene gene.ra1mente d i ipiccole 1d imen·s ioni; nn' llJcera 1del1'a parte .a nteriore o (p·Ositeriore può ta.lor·a diventare visibile se si appoggi·a l eggermente con la mano sul bul'bo. Un altro d ei segni radiograifici dell'u 1c·era è la d eformazione costante •del bulibo. Un a sola :prova radiografica può tailv10Jta indurre in errore se la torsione del duodeno è dov:uta aid altre ,o ause; m.a un esame rupvrofondiito, con la pressione della mano sul bulbo ·duodenale fa comparire nettam e11te la causa della ·d eformazione. Altri sintomi .indiretti de11 'uloera 1d1uodenale possono manifestarsi n·ell10 sto.maico; 1'iJpertoniciità dello stomaco è 1.ln segno di ulcera senza ostruzione, . j11 quanto che questa 1produce una d ilatazione gastric·a. 1

1

1

con vuotamento dell'utero. In questi casi il feto ·di regola è perduto. Se il .p arto n on è iniziato, \Tuotare l'ascesso, e procurare di far continuare la g·ravidanza. CARUSI.

Vomiti incoercibili della gravidanza e ins ulina. Thalheimer (Surgery Gy1iec. Obst., Cl1icago,. agosto 1924) 11a consigliato l'uso dell'insulina nei vo1m iti incoercibili della g-raividanza. Vari casi sono ~tati già citati di risultati favore\'Oli. Rathery e J. Marie (Bull. et A1éni de la Soc. des H6p. 9 giugno 1!127, p. 842) citano un caso in cui avreb1b ero av11to ottimi risultati. Nel corso della gra,ri danza con vomiti incoercibi·l i r.~iste una acidosi che cede alla cura insulini•ca mentre i vomiti scompaiono. ·1\1entre si dà l'ineulina si deve somministrare del glicosio o per via rettale a gooci·a a goccia, o per via endovenosa .. 1

L.

TO~ELLI.

\

., 'l . (/,

CASISTICA. L'appendicite durante la g rav idanza. R . B11stos Mor6n (Prensa Aié d. Argeri t., n. 35, maggio 1927) dà 1e indicazioni del comportamento dPl m edic.o in casi di ruppen dicite in gravidanza.

I.a gravtdanza può acutizzare o risvegliare un 1proceS60 appendicitico; conviene operare le appendiciti croniche nelle donne in perio·di di attività sessuale, per evitare l'acu tizzazione del processo con la gestazion e. Durante la graYidanza la prognosi dell'ap1Pendicite è più grave, s.p ecie nella secon·da metà; si aggrava ancora se l'ap·p endi1c ite coin cide col parto, o tc:;i. presenta dopo l'appendic-ectomia. L'ap1Pendicite di frequente provoca l'in terruzione dP.lla gravidanza, con la morte deil. .feto. Per la ricerca dei s intomi d ell'app en dicite du~ rante la gravi·dan za, ricordare che il cieco e l'·a ppendi·re -s11bisc.ono .uno spostamento per l'utero ingrossato. I .'appendiicite durante la · gravidanza va operata .p recoc·emente, prima che si esiplicl1i il parto; ~e quec:;to s'è iniziato, intervenire .p er esp·l etarlo rapidamente, e poscia ricorrere ·a lla laparotom ia. Se v'è ascesso appen dicolare in coincidenza col parto, non tener conto se si sia iniziato il tra .. vaglio , aprire l'ascesso, proteggerlo alla meglio, disi nfettarsi, e 1p·r o\·ocare l'isterecto~1ia vagina.l e,

Gozzo esoftalmi co e g rav idanza. R.

~LSiSey, vV. Plummer e w. a·n,othby

(Jourri.

• A . ~I .. 4.., 25 settembre 1926) hanno osservato che

nel gozzo esoftalmico e n ell'ad enoma con ipertiroi clj~mo non è necessario interron1pere la gra Yidanz.a. Questa e il parto d ecorrono r egolarmente, di solito, e la cura della malattia può essere 1pure prosegujta regolarmente. Vero è però c11e di rado le donne baseùovviane rimangono incinte. DOHIA.

Qnattro cas i di os teomi orbito-etmoidali con complicazioni intracraniche. H . C11shing (S1Lrq. Gyri. Obst., 1~7) osserva che l'o~steoma

or.bjto-etrnoi·dale ·è un' entità patologica assai. rara. \ ·i rchow che primo Jo stu·diò esattam ente, riportò i pochi caei jsolati descritti da R ol<itasl<:y, Pag·et, ,B aillie, Knapp. Una statistica di An<i rews su 500,000 caisi degli ospedali oftalmici di Xuova York ne rjporta solo 8 esempi. SoJo r ecentemente ne sono stati pubblieati altri casi dai radiologi. Malgrado ~i tratti di una neoformazione benigna, clinicamente dà luog·o aid una sindrome grave per la sua ten·denz·a .aid invadere la cavità cr anj.ca dove può assumere notevole proporzione e dò. t sinto1mi comuni cli t11more endocranico. Inoltre per il ristagno d elle secrezioni na sali dà 111og·o a formazione ·di grossi mu.coceli intracranici, per la .comunicazione con il .seno etn1oidale a pneumatocele spesso di note\·oli 1Proporzioni che occnpano gran iparte della fossa cranica a11teriore dal }ato colpito,- e a scolo di li·qui·do <:'e-falo-racl1idiano.


{AN:\O

XXXIV, F .\SC. 44]

SEZIONE PRATICA

Infine è facile 1'infezione della cavità cranica date 12 comunicazioni ·con le cavità nasali. O gg·L g razie alla possi:nilità di svelarle in tempo allo scl1ermo ra clio·gra,fico hanno una prognosi 1

mi ...... ~t1iore .

I a

intomatologia varia notevolmente da caso a cas o. E più costanti sono i ·distul'bi oculari: esoft'.llmo, parali.si ·del JII , riduzione d el campo \"161\~o, emianopsia, ecc. P ossono poi aversi dl sturhi sia a carico dei centri dell'ideazione e della coord1nazione, sia di quelli motori cortical]. e in genere i distur·b i ·d a a 11rncnto di con1p re5~i o n e e11docranica. I 'i11t cr\·enf o, se condotto opportunamente, dà risul tati buoni. E 1peraltro op portuno di porre la diagno-=i esa tta ·in precedenza ·dell'atto operatorio , gi:iccl1è il constderarli come tumori enid ocra· nici , o delle m eningi, o della s ostanza cerebrale jnçluce il chirurgo ad aggredirli per via endocranica che è a ssai p ericolosa: in tal modo Cushin·g p er<lctte 2 malati per in•f ezione proveniente dalle CaJYità nasali. Usando invece la via transorbitaria, pre,·ia enucleazione dell'occhio, l'intervento non è tlei pii1 gravi e ha dato a Cusl1ing buoni ri si11tati.

1599

Il rapi rlo dimagramento fece pensare ad una

l esione con predominanza ventricolare, il cl1e non fu .c onfermato all'autopsia, in cui f.u trovata un~ m ening]tc tubercolare non folli colare, con r·eazioni infiammatorie subacute . 1

CARUSI.

La frattura delle dita della mano. Dalla scoperta ·dei raggi X, le fratture delle ._-dila della mano ~ono diagnosticate più spesso; specialmente ·l e fratture non complicate e le 1'ussazioni sono spesso rivelate •dalle sole radiografi e, l e quali mostrano spes·~o ·delle fratture guarite e passate del tutto sconosciute.

1

V. GHIRON.

Un caso di meningite tubercolare a lungo decorso. Lai!rnel-LaYastine, Valence e P olélJco (Bull. Soc . 'ftléd. fl rìpit., n. 23, luglio 19Z7) riferiscono un taso -cli n1e11i ng·j te tuber colar e durato cinque mesi. L 'otti1no stato di nu1rjzione ed i sintomi iniziali dappri111a fecero l)ensare ch e la paz. fo~se unn pitiatica, affetta da una forma di astasia-abasia. In ep:ujto si aggiun se strabismo interno S. e paresi del VI D. , con q.uaùche scos~a n:istagmlform e. Si pensò 'allora ad una encefalite epi·d ernica, e s'iniettò sali·ci}ato di sodio endovenoso, "enza risultato. Piì1 tar·di ,comparve la sindrome menin.!!ea, con cefalea, facili vomiti, Kernig, stiticl1e7za. ,-entre a · barca; disturbi vaso-motori e temperatl1ra feb1b rile. Segul un rapido ed intenso dimagramento; lo stato m~ntale si mantenne Jucido; il riflesso rotuleo sparì; vi fu clono d el ipliede ed un Babinski dubbio . L'esame del liquido cefalo-racl1idiano mostrò u11:a dissociazione albu.mino-citolog1ca importante: albumina 1.50 %0, l in.rfociti 4. In seguito gli elementi cellulari o~ c illarono tra 38-36, mentre l 'alb1unina si mantenne costante. Il caso è interessante per il fatto che dapprima simulò una forma pitjatica, e in se.guito una encefalite epidemica.

\

La frattura tipica della falange prossimale è crnella trasYersa od obliqua ·della diafi-E=i ed è spesso a ccompagnata ·da notev.ole spostamento. Siccome il gonfiore ·del dito è s1piesso consi·derevole, il tipo più grave di $i_POStarnento non viene riconosciuto a meno cl1e non si faccja ·la radio-• grafia, ,dn prender si in due piani. J.. a fra ttura della diafisi è quella tipica ancl1e ·della falange media e costituisce i 2/3 delle frattt1re •d i q11esta parte; si hanno an1cl1e fratture della base e •della testa. Nella falange terminal e, la frattura ti•p ica 8 quella del proces$O distale pro1dotta ·da urto dir etto. Si deve fare anche attenzione alla frattura • pure comune, ·d ella 1base della falan ge terminale, con avulsione ·d el processo ten,dineo dorsale. Per quanto rigua!'da gli infortuni su l laNoro, si a ccorda l'in·dennizzo n el 24,9 % d elle fratture ,delle ·dtta, mentre lo si dà soltanto n el 12 % delle frat ture d e1l' avam·b ra·ccio e 1del 14 % di qu elle 1della gamba. Ciò dimostra cl1e le tratture 1delle d·ita hanno un a grande importanza. Uno •dei danni maggiori che '~i fa nella cura è quello che si iprovoca con l' arpplicazione id i stecche r igtde in posizione estesa, eh e non deve mai essere tenu.ta n elle fratture con spostamento. In quelle senza spo.s tamento e n e'llo spostamento più comune a.d angolo acuto dorsale, si immobilizzerà il dito in posizione di m edia flession e. Do:po 7-10 giorni, si faranno delicatamente dei tentCJ.tivi di mo,·imento e ben presto si aggiungerannn i movimenti pas~ivi e .g li esercizi meccanici. Soltanto nei casi rarissimi di spostamento ad angolo ottuso sulla superficie flessoria, è necessari a la stecca rigida. Le fratture semplici con sp ostamento assiale e le fratture composte con s po·stamento sono trattate meglio con del cerotto a·desivo. (Ztschr. f. aerztl. Fortbi ldung e Surgery, cuneco log?J and Ob st etric.s, agosto 1927).

,


1600

IL POLICLINICO

Qualche considerazione su l 'us o dell'incavigliamento ·centrale in osteosintesi. A. Larr.ibotte (P a1 is cl1irurgif.al, n. 3, 1927)

è

n1osso a scri\rere sull'argomen to da due casi capitati nella sua pratica, in cui di necèssità, cqnt!'arian1ente alle sue preven zion j, ·dovette · praticare J'inca,yj gliamen to centrale con ottimo risultgto. Qu esto mezzo, che, a volte, può pro.d urre ir1 caso ct 'in1fezione dei veri disastri, se ber1e n~ato, in ca.si di fratture trasYersali o -l)OCo oblique, in soggetti giovani, dà ottimi r isultati . Riguardo alla t ec11ica, è preferibile usare d ei chiodi d'acciaio, o fer ro dolce, a estre1nità p oco · apip untite, a venti i1el m ezzo un foro per porvi una ]Jarrettina ten1poranea d'arresto : .questo materi ale è sopportato benissimo. P er e~eguire l'operazi one, dopo aver scoperto i~ focolaio di frattura, ed aYer m esso ad angolo i due fra1nmenti, s'introduce la rr1età d ella cavirrlia n el canale diaifisarì o d el frammerito· interio• re, poi raddrizzando i frammenti si fa penetr are l'a1tra rnetà entro il sup erior e. r er i segm en t1 d'arto a due ossa è necessario fare la manovra ~imultan eamcnte . Dopo l'op erazione si a!I)1 plicl1er ù un apparecchio imrn o1bilizzan te. Curando scrupolosam ente l'asepsi e trapanand o preven tivan1ente i due fr ammen ti a li,·ello del· l'estremità della ca viglia, si p o~sono ridurre al mini1no le pro·b abilità ed i danni d ell'infezi on e.

tale 1per eccellenza; in n1inor misura, può essere utile il destrosio, .;l1e fornisce per qualcl1e ora, all'organismo amrnalato, gli idra ti di carbonio cl1 e gli sono n ecessari; il l evulosio, male tollerato> non è con venien te. J.., ' utilizz·azione d ei carboidrati i11trodotti per via rettale dipenderà dal co1nportamento del f egato. Se il cc p1asto rettale » si dà molto ternpo dopo un altro pasto, il fegato si troverà in stato· di relativo ri1poso e le sue funzioni n on riprenderanno che dopo essere state un po' ec.;itate dall'azione dei rifJ e. si digestivi. fil.

1

V. LOZZ I.

TERAPIA. •

L'alimentazione rettale. Carpenter (r if. in Re1ue médica.le , 26 n1aggio 1927ì ha fatto esperienze in proposito su 4 studenti in florida salute. Ha osservato ·~he J'alcoo 1, diluito al 5-10 ~~ in soluzion e fisiologica è assorbito quasi in totalità. Delle tracce minime ne com1paiono n ell'urina ; se p erò l' individuo si abbandona a l sonno, l'urina si arricchisce di aJcool; ne risulta un1a diuresi mar .;ata, di1r1inuzione d el quoziente r espiratorio, aumento di. frequen za del polso, maggior consumo di ossigen o. F en omeni analogl1i si osservano con la sommini strazione r et tale di glucosio o le,·ulosio, con aumento del quoziente respiratorio . Il 60-90 % del rlestrosio ed il 50 % del levulosio 1Son o assorbiti dall'orga11ismo ; la soluzio11e di levulosio è più difficile da tenere nell'ampolla rettale. Il d estr osi o abbassa appena il cloruro di sodio e l'azoto urjnario, che sono inye.;e fortemente ridotti col levulosio. Entrambi questi zuccheri · danno aum ento della frequenz1a del polso; il consumo dl o ~ sigeno non è influenzato. L'alcool è, ql1indi secondo l'A., l'alii:nento r et1

La cnra dietetica dell'anemia perniciosa. J_e cure pro,poste p er questa malattia furono

sempre assai numerose e tutte vantarono d ei succrs . i: ciò è dovuto fors e in g·ran parte al fatto cl1e e~sa pr·e:senta larg-11i ·p eriodi di remissioni. Tra gli altri metodi n1olti AA. tentàrono di otten rre dei r isultati con il tratta111 ento dietetico, ma solo r ecentemente lVIinot e lVIurphy ebibero l'idea di sopiministrare del fegato di vitellp o di bue in dose quotidiana ·di 200 gr. Essi aggiunsero ancl1e al vitto noteYole quantità di legurni verdi. I risultati sarebber o ottimi. ..\ncl1e Lemaire di L Oll\ 7 ain (Jotlrn. de "lvi ed. de Bord eaitx, n . 8, 25 aprile 1927) 1cita 4 casi personaJli in cui a Yrebbe ottenuto n otevoli vantaggi : n el 10 1caf:o, in 2 me.;i si sar ebh c passati 1dal 5'5 % ·d i Hh. all'86 % e i globuli rossi sarebber o saliti da 2.900.000 a 4.500.000. Nel 2° c·a so s{ sarebbe passati da 86 % di Hb. a 74 % e i g·lo·b uli r ossi da 1.380.000 sar ebbero saliti a 4.500.000, ecc. Sembrerebbe ch e i parenchimi vi~cerali a.g issero p er la ricch ezza in 1 protein e e in nucleine, i legumi verdi agirebbero per il ferro e le vitamine, e forse .p er i l lor o potere di assorbimento sui tossici intestin alL L . J'O:NELLI .

La dieta prima e dopo le operazioni. Bnuman (Schwei::.erische Al edi::.. W och. 1927, n. 13) in base alla su a esp erienza consiglia le segu1:>nti norme: 1) n elle operazioni sul capo, collo, torace ed arti, n on è n ecessar ia alcuna cli eta specia·le. Idem n elle erniotomie e ap[Jiend1· cecto1nie, in c ui sarà bene correggere solo la ~tipsj con tenui lassativi, mai ver e 1 purghe. Nelle fjrandi operazioni addomina11; ernie della cicatrice, tumori, interventi sulla vesc1ca biliare, reni, prostata, stomaco non si dian o n eppure lassativi n1a si faccia stare il P. a dieta. Negli atti operativi Slll r etto o ,·agina si dia t1n purgante oleoc;o, due o tre giorni r>rima poi dieta tenue, dopo l'operazione si dia op1pio per chiud ere l'al,·o per 5-6 giorni. Tutti i P . due o tre ore dopo l'opera-


-t.""1.NNO ' ,-l..,. ,.I,., F•ASC. 4"] -~··'J.

SEZIONE PRATICA

zione deYono prender e clel th.è o altre bevande diluite. L'.A.. consiglia cli far e bere i pazie11ti dopo .}-6 ore anche se si è trattato di gastroenteroston1ia, (acqua di calce pura, o con thè a cu.ccl1iai) . Il giorno ·dopo l'intervento nei casi più lievi si può dare un p~sto leggero, nei più gravi thè, lntte, a cqua cli calce e mucillagine. Dal secondo _ giorno tutti (!) i pazienti doYrebbero ricevere d ei 1assatiYi per facil itare lo svuotamen t o inte~tin·a:le. L.

1601

1p otrelJJ)ero corrispon·dere al prin10 gruppo di maggiore virulenza ; ed il tipo IV al secon.do gruppo meno virulento. Ma solo la classificazione secondo il grado di virulenza, g iuiSta quanto sopra abbiamo detto può u tilizzarsi p er E=tabilire il potere patog·en etico di un dato stipite. L. 'fONELLI.

T ONELLI.

POSTA DEGLI ABBONATI. Al clott.. C. F. ìVf., Boston :

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La virulenza dei pneumococchi. I pn1?nmococcl1i si trovano spesso i1el cavo orale di i11d ividui elle non hann·o rnai avuto, n è 11anno poi .p olmoniti; si spiega qu esto fatto con fra$i molto err1pirich c con1e co11 la cc varia r esistenza dell'ospite , e la varia virulenza d cl g erme ». l\il a quec:!i fattori sono cl el tutto ignotj n ella loro essenza. Solo u11 a ccurato studio sulla virulenza di molti stipjti di pneum ococchi può fornire la chja. ,.e del problema. C. H . \Vhittl c (Br llish "J\tléd. Jour., luglio 1927, n. 347:2) misurando il poter e di Yiru1enza co11 uno stntlio accurato su ben 60 stipiti di pneumo, coccl1i ricavati a ca so nei più svariati casi clinici ha ottenuto d egli interessanti risultati. Egli ha trovato, p r r rs. u11a ~crie di casi con altis~ima virulenza, e qt1rsto 1prjn10 'g rado di alto p otr re patogeno corri por1d e a pneum-0cocchi isolati da casi di polmonite lobare. Il gruppo di virulenza subito inferiore corrisponde a pneumo rocchi isolati da ca si di broncopolm-0nite. L'empiema poi che può essere consecut.ivo sia a p1olmonite crupale cl1r a broncopolmonite fornisce nna Yirulcnza che copre ambe due le preceden ti varietà. I pn eumococchi potrebbero essere divisi in due categorie rispetto al J.oro potere patogenetico: qne1!i di alta viru lenza, determinanti entità clini cl1e bene n ote, com e la 1polmonite crupale e la 11roncopolmonite, e un gruppo a bassa virulenza legati a n1alattie m eno tipiche o ch e si svolgono in persone già debilitate. Gli organismi del primo gruppo 6ono probabil· 1nente diffusi per contatto, ma, com e per l a m en ing·ite cerebrospin~J e e1pid emica, solo una picrola })arte d ei contagiati a m1Tiala . .I germi del secon do gruppo caus ano ·f orme m orbose ineno gra yj, m eno specifiche e solo in , speciali circostanze. La classi·f icazione America11a dei pneumococchi in quattro tipi a seconda delle reazioni sierologiche non pare all 'A. sufficiente a sta·bilire il poter~ patogeno del germ e. I tipi I-II-III 1

P otranno interessare il richied ente: !\IA.."NADA: E1nostasi epatica. P oliclini,co, 1903, n. 3, ;pag. 80. Es1Jeri1neriti .sull'eni.ostasi epatica. Ln Clini ca cl1irurgica, 1902, pag. 32. T .\ DDEr: R icerche sperin1e11tal i sopra un, proce. so lii eJnoc;La si 71er la r esezione d el f egato. Gaz. deg·li Ot=·r ·)cl a li e delle Clinicl1e, 1901, n . 141, e 145, 1902. Bo~A:\TNO: Esperinien ti s1tlla eniorragia d el f e-. gato . ..\tti cl rlla So,c. I t. di CJ1ir. , 1889, Acl. VI, pag. 278. In.· l\' u.ovi es peri111ent:i sull'e1nostasi rlel f egato .. .L\tti della Soc. It. di CJ.1iT., 1890, pag. 158. CI.E:\IENTJ: Emoc;tasi riella rese::,io1ie del f egato •. :\ rti della oc. It. di Cl1ir., .<\d. \t1II, 1889, 1p1a g. 1'23.. B ALOASSAn r:

1

R . BRANCATT.

.i\ll'a}?b. n. 12193-1: Il R. D. I..J . 12 maggio 1927, n . 846, che riguarda il r eclt1tamento straordin ario di 20 capitani medi ci e di 25 tene:(\ti medici in S. A. sarà pubblicato fra breve appena la Corte dei Con ti avrà dato il n1tlla osta. CAS. ~Ja cchie 1lngueali. -

All'abb. n. 10965: Si tratta probabilmente di l eucoonichia punteggiata. o <e fleres unguium » o così detta mendacia. La cause sono ig·note : forse si devono in alcuni ca si a traumatismi della matrice ung-u eale e si raccomanda perciò ùi n on eccedere n ella (l toilette i> delle unghie. P er Ja cur a non si può fare. altro se non tinger e le macchie con sol uz. alcoolica rti eosin a . V. MONTESANO.

Al d ott. G. l\!I., da C. : Confronti: SARDMANN: J,e.r; rayons ultra'uiolettes en, théra7Jeutique. Gaston Doin ed., 1927. Fr. 65. p ror: I1idicatio1is cLiJt'lfJU es de l ' électroradiot /1éra.zJie.' Doin ed., 1927. Fr. 48. Gurr.r.AUl\iE: L es radiatio1is lu rriineuses eri pliysiolo{)ie et thérapeutique. l\II.asson ed., 1927. Fr. 40. E. ~II LANI .


1602

lL POLICLINICO '

Al dott. P. F., da S.: E stato annunziato che per iniziativa della Federazio11e Nazionale contro la tubercolosi, e della Croce Rossa Italiana si terr à quest'anno ,p resso la R. Uni,·erfità un corso di tisiologìa. Nessun avviso però è stato fino ad ora 1pubb1icato circa l'inizio di tale corso e sulle modalità per 1"iscrizj on e ad es·so. g. m.

VAR .IAw Tabacco e seci·ezione

gast1~ica.

senso ·di tP·i rosi, possono dar luogo a vere cri~i ga:stralgiche aacompagnate ·da vomito; la massima intensità viene raggiunta la sera prima del son no O·d anche la notte. Per la ·d iagnosi ·diffe~ renziale può ~ervire in .q.u esti casi la sindrome descritta da Rohenf el·d nei fum.atori, caratterizzat1a dalla presenza contempor.anea di fenomeni gastrici e cardiaci, tachi•c ardia, extTasistoli, senso di ·a ngoscia e di oppressione precondiale, con dolori irradiantisi al braccio sinistro. ì\Ieno gravi e frequenti sono le alterazioni a carico dell 'intestino, ch·e si mani1festano con una forma ·di catarro ·diffuso e con fenomeni di alterata motilità, tanto pili accentuati quanto maggiore è l'eccit1abilità de1 sistema nervoso ·vegetativo. :'.\e possono ~eguire periodi di diarrea alternati con altri ·di stipsi. Non è escluso che anch e nell'intestino si possano dare vere e proprie lesioni organiche, sul tipo della 1di$pesia in angioscleroti ca . terro i tten te • ~è man1cano dhsturbi a carico delle grosse ghiandole annesse al ;tu1bo ·di·g erente, s·p ecialmente d el fegato, segnal1ati da dolori a tipo accesjuale del tutto $ìmili a .quelli della calcolosi. Mancano però nella letteratura delle ricerche ·p recise sul comportamento della secrezione gastrica nell 'atto del fumare. Tale studio -è s·t ato compiuto da a. Sa·cchetto e M. Testolin (Minerva med·l ca, 31 luglio 1927) i qu1ali hanno utilizzato ·diversi 1n,d ivi dui, abituati o non al 1umo, •determinando la quantità, i . caratteri chimici ed il l)Otere ·digerente del succo -g astrico eecreto dopo una colazione 1~i prova ti1Po Ewald. Essi hanno potuto così rilevare che, per il fatto de1 fumare , il contenuto gastriico 1presenta notevole ·diminuzione .della sua aci·dità clori·drica e totiale, nonch•è della sua attività proteolitica. A ·determinare tali alterazioni, che si hanno ugualmente .anche p er rd iretta introduzione di una soluzione acquosa di fumo, $em.b ra che interYengano ·vari fattori e precisamente: a) di o:vdine c·h imtco, consistenti soprattutto nella neutralizzazione di una parte dell'acido cloridrico g'a strico; b) ·di natura anticatalitica specifica, diretti ad ostacolare l'azione proteolitica ·d ella pep~ sina; c) biologi•ci, d'in·d ol·e 1P1iù complessa, vero$imilmente n ervos·a, aventi per effetto l'ipoeccitazione secretoria dell e 1ghian1dole specifiche. Tali risultati, che sono in contrasto con le ve1dute ·di altri autori, i .quali ritengono che il fumo sia un eccitante ··della secrezione gastrica, ~ono ·di innega:bile interes.se 1 per la conoscenza ·della fisiologi.a gastro-enteric1a •del f.umatore, costituen.do il primum movens dei proc~ssi mor1bosi che si r iscontrano -a carico dello stomaco e 1de1J'intestino dei fumatori. 1

f: dif.fus-a I 'opinione che il fumo del taibacco .

influisca st1lla digestione. La letteratura medjca regjstra un'e.stre1n·a ·varietà idi mani.fest•azioni a cui il fun1are può Ll?-r 111ogo, senz.à però determinare con precisione l'influenza sui diYersi processi della digestione. .t\ con)inci~re dall.a bocca, è da rammentarc:l l 'iper ·ecrezione saliYare del fumatore e la presenzia i1ella s aliYa di una quantità di solrfocia· nuro 11otassico Sltperiore alla media. Sono da J11ettt•rsi i11 ra1p!I)orto con qttesti fatti, oltre alle alterazior1i catarralJ. ,della mucosa del cavo ora1e • e far ir1.Q·eo con relatLv.a ·corpipr omi s~ione ·dei dentj, 1111 rall r11tamento del potere digestivo della diastas1 ·~ali\·are ·di .fronte all'ami·do e della 1pepsi.'1rt g·astrica Yerso le sosta11ze protei-che. _.\ cia r ico d rll'esorfago fu accenn<:i.to al pOS$ibjJe ·verificarsi d"i feno·m eni spasti·ci per efifetto del fum.are. In rea1tà, gli spasmi sono più fre•que11ti nelle regioni del cardias e 1del pilo·r o; .t ali dist11rbi si })r esentano isoJati, ma si M$OCiano tal·voJta a d alterazioni secretive, anche a tiipo accessuale, Yere ·c risi di i1p·ercloridria. B probéùl:>ile che in f1ue.s ti disturbi, oltre alle lesioni dirette 'ClellB mt1cosia géls1rica, interven gono anche azio~ ni n erYose ·c onseguenti. all'intossicazione geneorganismo. B a:ccertata, ·del resto, l'inra1e de1r flu e11za del tabacco e specialmente della nicotina s11lla n1otiljtà ·delle muscolature liace, in conseguen.za dell'azione sui gangli del sistema nPr·voso ,-eg·etativo. Ip ersecrezione ed ipercloridria lfuron o descritte p articolar1nente p er il prin•ci•p iante, mentre nel fttmatore in·veterato si osservano soprattùtto iposecrezione ed uno stiate di vera achili·a . In alcuni casi, l'anemia che a.ccompagnava <iueste forme gastriche era così intensa ·da dare il soS})etto di carcinoma gastrico. Sen1bra an·c he accertata la possibilità che il tabacco determini. un'ulcera gastrica;· è un fatto cl1e n ei fumatori sono aassai frequenti i dolori gastri ci cl1e, se sono talora limitati a semplice

1

1

/l '"' l .


3EZJONE PRAI lC:\

1603 .

p·otIT.ICA S.t\.Nll'1\RIA E GIÙRISPRUDENZA. COXTROVERSIE GIURIDICHE.

escl1tsl JJcrò quelli di caroviveri fino a co11cor-

Soppressione o riduzione degli assegni di caro viveri.

XXXVII. -

Dai dubbi cl1e sono Gtati segnalati, con vari quesiti, {'irca l'applicazione clel decreto lecrcre 23 00 giugno 1927 n. 1159 risulta la opportunità di ,qualche clelucidazi'one. Con decreto legge 7 maggio 19'27 n. 694 (art. 6) fu rirtotto il trattamento di car ovi,·eri al i:>ersonale diipPnde.nte dallo Stato. Fu fatta allora ri~erva di applicare, con opportune modificazioni, analog·h e nor1ne generali al personale degli enti locali. A ciò ha provveduto il d ecr eto l egge 23 giugno J927, il quale, con le clis11osizioni clegli art. 1, 2, 4 e 5, ha esplicita.m ente considerato soltanto la situazione patrirnoniale cl ei dipende11ti cl1e hanno indenriità o assegni di caroviveri, anche se as~or­ biti n el1o stipendio normale. Dirò a parte delJ'art. 2 cl1e riguarda un'altra j1potesi. Gli assegni di caroviYeri, sino a co11correnza dell'importo corrispond ente a quello percepito, per tale titolo, dal personale dello Stato, ~ono soppressi o rid ottj . Questo pro,·v edimento riguarda tutti gli impiegati degli e11ti locali, compresi gli enti ammjnistrati o mRntenuti col concorso di Comuni, istituzioni pul)blicJ1e cli 1Jeneficenza, ecc. La inrtennità di caro vi \'eri è so1ppre s~a o ridotta quale che sia la d enominazione di essa . purchè si tratti di assegno, 1nd ennità o paga per ca1csa di caroYiYeri. È evicl rnte cl1e questa norma non fa ~al,·i, in ne~su11 caso, rliritti quesiti, n emmeno se 1a indennità cli caro,·iv eri sia stata eYentualmente c-0ncessa o conserYata <lalla G. P . ..\. in occasione clella d eterminazione cJegli stipendi minimi a norma dell'art. 3!" rlel R. D. 30 dicembr e 19'2~

n. 2889.

la i11dennitc\ di . caro,·i \Ter i è

sòpp r es~a

se l'irr1-

picgato l1a u11 tratta1nento eronon1i.co complessivo non inferi ore a quello stabilito clall'ordinamento gero.rcl1ico delle amm~ni strazioni dello Stato per il grado I\"; è inYece ridotta a quattro decimi o a sei decimi, se il trattamento economico non è jnferiore rispettivan1 ente a quello .d ei gradi se,t timo e decimo; è ridotta. 'a '5ette d ecimi i n ogni ~~tro ca~o, cioè per il p ersonale cJ1e l1a un trattnmcnto inferiore I.o st::ito e.conomico che d eve essere con sirlerato nlJo rffetto della s0tppressione o della riduzione o rtelJa mi sura di questa, si d etermina così: ~i tiene conto di. ogni retri·b uzione, paga, emolument0, inder1n ità anche cli carattere temporaneo, (•) La presente rubrica. è affidata all'avv le~e del nostro periodicc.

renza dell'j mporto corrispondente alla s omma percepita per tale titolo dal personale dello Stato. Determinato così il trattamento economico e raf• frontato questo con quello dei gradi dell'ordinamento gerarcl1ico d ello Stato, n e ri~ulta, secondo i criteri sopra espo.s ti, se l'indennità di caroYiverì clel1ba essere sopipressa o ridotta e in quale mj sura. P er eYitar e cl1e l 'impiegato a1nmogljato ·e con prole, $e fruifce di un trattamento di caroYiYeri ugiua1e a quello degli in1piegati cl1e non 11anno perBone a carico o che ne hanno una soltanto ' v enga assoggettato a riùuzion e maggiore di quella degli impiegati c on minori oneri o senza oneri di fc.miglia, è stabilito che qualora gli assegni siano corrispo~ti in cifra fi ssa, senza variazior1e in cl i pendenza del numero delle person e componenti la famiglia, di queste non si tiene conto agli effetti delle riduzioni - stabilite. . L 'n rt. 2 preYcde una situazion e di Yersa: as segno cli caro,·iveri già as~orbito o con solidato· nello stipendi o normale. In tal ca;so, ;p er stabilire il trattamento economi·co complessiYO, agli effetti· sopra. indicati, si tiene conto della quota assorbita fino a lla conco rrenza di L. 780. La quota re~irtuale e soltanto questa - sarà invece consid erata come assegno di caroYi ,·eri e soggetta a soppressionP o a riduzione secondo i çriterl sopra stabiliti. Fuori dei casi co me fopra regolati, se cioè l'impiegato non ha assegno di caroviYeri n è disti11to dallo stipend jo nè a,ssprbito da questo, l'im11orto degli stipendi normali e di ogni altro emolun1ento s.arà ridotto d ella quota fis-sd di L. 25, non oltre però il ven tesimo degli assegni di carattere conti n~ ativo goduti dal ip.erso11ale . Qu esta è la ipotesi regolata dall'art. 3. r..,e riduzioni si applicano preliminarrnente sug-li as~egni non .computabili ai fi ni della pensi one e,. di altro trattamento di .quiescenza o assicuratiYo, e ciò per evitare possibiLmente ripercussio11i s11l tra ttn.n1ento di quiescenza. :\.Jl 'qppli,c azione di queste norme prov,·ede il P o ò e~tà. Contro la deliberazione di esso, è amm rsso ricorso al Prefetto, il quale 1pr0Yved e clefiniti vamente, cioè con deliberazione soggetta al rimedio del ricorso al Consiglio di Stato in sede gi nrisdizion ale nel termine di giorni sesf:anta dalla notificazione o al ricor~o straordinario a.l R e riel termine di giorni 180. ··

GtOVANNI

SRLVAGOI,

esercent.e in C88sazione, consn1ente.

I


I

J L POLICLIKICO

. XXXV 111 - Dimissioni per abbandono volontario dell'ufficio. Si ammette gen eralmen te che ancl1e gli impiegati d egli en ti l ocali possano essere dichiarati -clin1ission a ri p er volontario abban·dono dell'uf · ficio. l\II1a il comportarnento d ell'iml)iegato deve es er tale da f ar 1p-resumere la Yolontà di abband o11are il pos to o è sufficiente la vol ontarietà d c:J fatto 1delle assenze non giustificate? Tal·yolra è s tata a ccolta la prima tesi, essendosi rit en u to ch e la din1issione abbia la sua base in una pr esu11zion e di Yolon tario abbandono dell'ufficio. Si rj tien e J)erò prevalentem en t e che basti la v olon tar ie tà Q,el f atto , che cioè l'impie·g ato si allon tn11i dal posto o non r ipr enda s ervizio senza . g in ~ r ific at o m ot iYo. ~I a poi chè anche in tal caso l a ùi111issione d'ufficio 11a p er logico e n ecessariq presl1p·p osto la volo11t1arietù d el fat to, il 1provveclin1e11to è illegittimo qualora le assenze siano d eterminate d a m otiYi giu stificati, mancando in tal caso la base di fa tto e giuridica sulla quale l' istit uto d ~lla dimj ssione d 'ufficio si fonda. In sostanza, c'è una ' ' io1aztone d el do·v ere d ella cont inuità del s er vizio. A rigore si dovrebbe procedere disciplinarmente. ~VIa ormai è entrata nella J ~gislazi one e n ella J)rati ca 11a così detta « dimissio11e d 'uffic io >> . 1

La. I\7 Sezione d el Co11siglio ·di Stato, appìica,nclo il l)rincipio cl1e pres uppone la volontarietà del fat to. h·a soggiunto ch e mentre inco1nJbe all 'irr:J · piegato 1'01b bligo di giustificare le sue , assenze. ' n ei lin1iti ·d ella p ossibilità di farlo adeguatament e (per es. certificati m edici in caso ·di malattia), l'a 111ministrazj on e 11a un solo modo p er non prestar fede ai moli vi cl1e giustificano le assenze: opporre prové a i:>rove, cioè - n el caso di inf er1nità - proceder e m ediante visita sanitaria fi scale all'ac certamento d ella Yerità. lVIa non può essa presumer e l'inesistenza d ella malattia n en1m e110 se il c omp orna~n1 ento d el suo dip endente, .. i1el })assato , 1posiSa far giudicare che il motivo di i11alattia sia un pretesto cc poicl11è in rnateria jn cui è in giuoco l'a'' ''enire di un impiegato , 11on si può dall' amn1inistrazione ,p rocedere per spn1plici indizi o l)resu11zioni , ma deve per l'accerta n1en to d ella verità adoip.erarsi l't1nico mezzo idoneo e congruo, che nel càso di addotte infern1ità ·è qu ello della visita :sanitari.a fiscale >> . ·:)nesta decisione :si riferisce al caso di un in sC::. gi.1n11te. Il principio g en erale 1però riguard1a l e din1ission i d' ufficio, in genere 1

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XXX IX. - Concorso: .prova della idoneità fisica A11cl1e gli invalidi di guerra sono obbligati a d j1110 trar e, qualora concorrano ad un pubblico in1[) iego, Ja loro i don eità f isica al posto al quale

aspirano , m ediante certificato di sana e robusta costituzio11e. Non può 3-ll'uopo essere sufficiente u11 certifi ca to prodotto in base alla legge 21 ago~ sto 1921 n. 1312, con cernente la invalidità. Nel ca.so così deciso dalla V Sezione del Cons iglio di .S t·ato , con sentenza 28 genn1aio 1927 n. 28, il con corren te aveva esibito un certificato nel quale si accennava a malattia polmonare e si asseverava la i doneità al posto perch·è si considerava che ·quella malattia non potesse pregiu·dicare la salute d ei compagni di lavoro. M·a la V Sezione l1a ritenuto · insufficient e quel certifi.cato , es.sendo n ecessaria l'atte~tazi on e di s ana e robusta costit11zione fisica. , 1

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XL. -

Soppressione apparente di posto .

Sj ·p u ò ri ten ere fittiz i a e diretta a liberars i del] a 1p er~ona d el titolare la· soppres sione di un posto quando, con altro no.me ma con identica attribuzione e c'on gli stessi emolumenti a carioo dell'ente, il posto riYiYe nell'organico dell'ente st~so. Ciò non si verifica quando, per es., essendo ~late attribuite ad un impiegato dipendente fa altro ente (di.rettore dell' ospedale) le funzioni cli medico di un ospizio di m endi.ci, la riforma produce nei riguardi dell' ospizio stesso quei '' an . taggi .di riduzione di spesa per i quali la sop1prP.ssi one è ~tata deliberata. Presci11òendo dal caso concreto , così risoluto clalla \ ' Sezione ·del ·Consiglio di Stato con decisione 29 apnile 1927 n . 205, non è inutile avvertire r, he, a_gli ef.fetti della sirr1ulazione di un provvedin1ento di soppre~sione, non è nece~sario cl1e sotto altro nome il posto sia praticaimente conservato con identità assoluta di attribuzioni e di spesa l .. 'esame che si deve f.are, ca~o p er caso, attiene ad un campo più v·asto, dovendosi tener conto ~i tt1tti gli elem-enti del provvedimento e, quanto a11a identità d el posto, dovendosi consiq~rare le attribuzioni essenziali. Se, 1p er es., risultas~·ero modit'~ cazioni ac·cessorie o una lieve diminuzione d1 sipe.sa, (elementi preordinati pr·obabilmente al fine stesso della di~simulazione) , non si' potrebbe opporre la diversità formale e n on ess enzi~le per far ritenere che si tratti di un posto nuovo. Generalmente, anzi, è da riten er e cl1e, se le attrib~­ zioni fondamentali siano conservate e i.1 posto nou cambi natura e n on ac ql1i~ti importanza tale od obbietto cosi diversi da r icl1ieclere u na speci .-ile • capacità, la modificazion e non r enda necessario il licenziamento del titolare, per la nomina di ·a ltro impiegato che abbia requisiti corrisp ondenti al 11uovo 1posto, e per ciò n on bas ti una rifa r.m a siffatta a legittjmare il ltcenziamento, tanto pi u il .titolare del posto modificat o e apparentem ente ~oppr esso, clicl1iari cli a ccrtt1.r e quello forn1aln1ente I1UOVO, con le modificazioni Stabilite, salYo a giud icare d ella legittimità cli queste.

se


, (.<\!\NO

XXXI \ 1 , l ·'ASC. 44 J

SEZIONE PRATICA

1605

PROFESSIONALE. Associazione della Stampa Medica .Scientifica Italiana.

l ' Italia centrale, sono st.ate r.a~colte 24 adesioni sn 25 periodici interpella.ti. l{&Se co11tro della gestione> fin.a11z1.aTia : r1essuna quota è sLata versata ma si disponeva ancor.a dei fondi residu.aili deil~ Il •)1 ottobre, i11 un.a sala dell'Università di precedente .Associazione (nell·a inisura di L. 829,40, Par111a, si ~·0 110 .a.dunati i •r>è1ppresentainti della .stamp.a i11edioa periodica. che dru·ante l'esercizio si son,o ridotte .a L. 357,50 Per i direttori e <redatto.r i erano prese11t~ : Ar- per la ·Sta1n1}a dello .Statuto, di circol,a.ri, di moduli d 'aclesio.n e, peT spese cli scritturazio11e e di none }Jl'Of. G_ (Colturu; 1'1eèbica j)Joderna); Ascoli posta, eoc. ; bisognerà .detrar11e le sp~e dell.a SeJ)ro1f. v"". (l>oliclin·ico e C·u.ore e Cirrcoflazione); zio11e meridionale, che non so110 state notificate). Can1lpa11acci dott. T. D. (Rivista di B iologia); I11formò che l 'attuale segretario ge11erale, dott. L. Castellino prof. N. (llolia ...lledica e Rivista Italiana cli Terapia); Costantini p.r of. G. (Rivista di "\Terney, desidera di rinunziare alla carica a causa delle su e occupazioni e n e n1ise in luce le benePatologia e Clin,ica clella T11Jb ercolosi); Di Pace 1nerenze. prof. I. (Rivista /'ariitariai); Donati prof. l\l. ~1ise p oi in discUiSSione i seguenti punti: 1° fun(.!.nn,ali Italia.rii cli Chirurgia e M ùrierva. 1',Jedi,ca); F errannini prof. A. (Riforma. IJ.Iedica); ~'er­ zioni sindacali dell' Associazione; 2° denominazione rai pl'of. C. (Giornale del 1lledico P ratico); Gabbi dell' Associa.z ione; 3° rapporti con gli editori; on. prof. U. (Giornale di ()linica ll!ledica e .:l.r- 4" se debha110 mante11ersi le Sezioni. Circa il pri_m.o punto, l' O. si è dato oura d ' inch ivi o Fascista di 1\1 ellic~na Politica); Nasini terpellare l 'on . Amicucci, il quale ha espir esso prof. F. (Ri1inovaniento llledico); Palma clott. N. l' .avviso che l' A&&o.ciazione debba a vere pien.a li(.!nn.ali Jtalia·n i di Ohirtl/tg·i a); Piazza prof. V. C . bertà d'.azione, salvo .a inquadra1·s i poi r1el nuovo (.4.1inali dii Clinica 1l1. edica e di 1l1 edicina Speri'tnentale); Piccinini p·r o1f. P. (Rivista di Te1wpia ordina1nento sindacale dello Sta,t o e arn1onizza.r vi illoderna, e Rivista di Idrologia., Cl~1natologia e l'opel'a. L'O. repiu ta improb.abile che si p-0ssa otT erapia Fisica); Po11ticacci1a prod'. L . (Gio rnale te11ere di entrare a f.ar pa.rte del Sindacato della Stampa Periodir.a., p-e rchè i giornalisti politici 1i1i Clinica }ledica); Pozzi dott . .A. (CNnica Ost etrica); ,~erney dott. L. (.4. n11,ali cl' Igiene e Rivz- h an110 un genere di lavoro trop·p o dis&imile, cui sta di _llolariologia); Villa dott. E. (Avvenire Sa- corrispo11dono vantaggi eospicu i definiti. Il prof. Donati stima che sarebbe più oonsennitario). ta11ea all'indole del giornalismo medico l' .adesione Per gli editori era110 presenti il comni. Pozzi L. -al Sindacato autori e scritto.ri. Singoli redattori (PolicZ.inico, Clinica <Jstetrica, Cuo re e Circola~ direttori potrebbero entrare a far pa.rte i11tezione, 1·azsulva), il co1nn1. .avv. A. Rummo (Rigrale di questo Sindaçato. Jorrnct JJ edica) e il sig. E. Gi1occhi (F·olia 111 eIl prof. C.astell ino infor111a {li .aver avuto dei di-ca, ::l.nnali di l\'er1·olouia, llasseana Italiana di colloqui con 1'011. Bottai e co11 Po11. Rosso11i, in Oto 1·i 11olo1·ina oloa ia). merito .alla CO•s titue11da .Associazione.• Ha otte11uto, Aveva110 aderito: UiampoLini prof . .A. (JJ!lecligar,an:~ia c]1e l'azione di q11esta verrà 8eguita con f'i na delle .4.ss·i curazioni e JJl edic·i1ia 1{' erroviaria); simpatia dagli organi responsabili del Govern.o e Della Seta prof. ~. (ltalio1 Sanitaria); D ' Ormea che essa potrà poi valere di modello per Associa- , pToif. A. (Rasseana d·i ,':Jtudi psichiatrici); Piperno zioni oongeneri. Non 0011viene, a suo avviso, di p!"of. ~-\.. ~,Stomatolfigia); Sch~fer prof. F. (Rivi- n1uoversi verso il Sindacato del1.a Stamp,a p eriosta di ('l iriica 'J\1 edica); Salpietr.a prof. F. (Rivìsta dica, p er la q.uale vigono 0 bblighi contrattuali e i5:a1iitaria ,~iciliana); Se11ise prof. T. (Studi11Jn1); diritti inerenti alla speciale natura del lavoro. Tanzi lJrof. E. (lt1v1isfa di l'atoloaiu nervosa e ingoli individui, che dell 'attività giornalistica mentale). fa cr·s~ero il cespite fonc"iamput.aJ e di gua.dagno, La presidenza ve11ne .assunta dal prof. V. Ascopotran no iscriversi al ~indacato della Stampa p€li, assistito dal dott. A. Pozzi. rio<:lica; no11 però l_a massa dei redattori e diIl prof. Ascoli tracciò le vicende ii1co11t.r ate rettori. dalla. . .\ ss.ociazione dopo il convegno di, P.adova. Il prof. ASJooli nota che i chiarimenti recati Inforn1ò cl1e nella s ua qualità di 1presidente prov- dal prof. c.astelli110 su11' azione si11clacale . e quelli visorio) 11a rappresentato l'Associazione nl 0011- .a,vnti da lui colli111an·o ed i11.ducon o a. cons~der.are gr&Sso della stampa inedie.a latina, .a.clunatosi duron tra1~quillità e con fìducia lo svilnppo dell'_.\s1-.ante lo scorso nipi'ile a Pa;r igi. Rilevò che, a soci.azjon.e 11ell'.ambìto del r·egi111€. norma dello Statuto, entro 8 mesi dal Convegno P assa 11do a disc11tPre s nl i_,jtolo rJell'.Associa~io­ di Pado,-a si sarflbber·o dovute organizzare le 3 ne st~sa , il presidente rileva che la qualifica di Sezioni · 111a per u11 insieme di circostanze, la co<e scientific.a » non va intesa in sensò restrittivo. stituzione della Sezione settentrionale, affidata al E ssa. deve porta.re a far oocludere soltanto i podott. ~-\.. CJerici, non potè essere .avviata, e ciò chi periodici di esclusivo interesse corporati,-istiha intralci ato la vita del!' Associazione, in quanto co, i quali non faociano posto a lavori o ad argli orga11i centrali derivano dai tre Co·n 1itati lo- ticoli teenici; cita a titolo cl i ese n1pio. Il « )J ecali. Notificò che, per costituire l a Sezione delclic.o Condotto » . 1

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J L POLICLINJCO

II prof. li'erra nni11i vorrebbe. che l ' Associazione e ntra. ·s~ n el Sindacato, dei giornalisti e prendesse ca rattere spiccatamente po·l itioo·, .a.ssume11do 11el titolo la qualifica di te fa.scista ». Il prof. Oastelli110 si op·pone : la scienza deve rimanere al di fuo ri e al disopra dell.a: 9olitica_. Egli insiste, i nTece, p e rch è sia mantenuto l'aggettivo di cc scientifica ». L 'assemblea ad u11animità decide in questo se11so. .Sui ra.p porti oon gli editori , s i conviene che l ' .Associazio·n e debba co1npre11der li, p·oichè essi costituiscono un a forza materiale e morale . Se in• sor gera11110 di ,·e rgenz.e degli editori con i direttori e redatto ri , si prenderà in esame la situa. z1011e. In seguito a breve discussione, si deci ne che le t re Sezioni siano mantenute. Oo11senzienti t utti i convenuti, diohiarò definirtivame11te coiStituita l'Associazione. ' Il ·prof. Ferrannini informa di avere organizz~to , qu.alche gio·r no ~rima , la Sezione meridionale : ha 1raccolto 35 adesiohi ; si è p·roceduto a nche alla non1ina del Comitato locale. L 'organizzazione della .Sezione cent1~a.le, assicuira i.l prof. _.t\.scoli, è pro11ta ; oon1e ha gift annun• ziato quasi tutti i periodici h,a.nno iaderito. · L 'organizzazione della ,S ezione settentrionale v iene affidata .al prof. Donati, il quale prende im pegno d.i tp·r ovveclere al più pr~sto. Il prof . .F errannini vorrebbe mettere in discussione v.arie disp·osizioni .d ello Statuto. Il preside11te rep.u ta .. inte1npestiva questa discussione, che viene .rimand.a ta. ~\ggiunge che, non appena saran110 costituite le tre Se-z ioni , la irÌunione dei t re Comitati .periferici formerà il Consiglio direttivo; i presidenti ne formeranno la Giunta esecutiva; .questa, .aggreg.andosi tre membri designatj dai Co1nitati locali, da.rà ~l Consiglio di famiglia; si procederà anche .alla nomina del segreta.rio generale. L' Associa~ione verrà così ad es~·e re i11 .co111p]et.a efficienza.

BASSANO. Osp edale Oiv•ile. Assistente della Sezione .ohirnrJ4ica ; chiusura 20 nov.; chiedere condizioni· al C0mmissario.

(Jle:ss1na). - Cond. resid. L.. 10,000; cavalcatura L. 3000; uff. san. L. 500. Obbligo del servizio di cam.p agn·a . Età massi111a 40. D ocumenti n on a11teriori a 3 inesi. Soad. 3 nov. 0A$TELNuovo or CoNzA (Sa.lerno) . - Co11sorzio con Santomenna; totale ahit. 2320; L. 7000 oon 4 quadrien11i del 1/10 ; L. 5 p er ogni 'Povero oltre il 20% dell1a popo1lazion·e . ·I11den11ità L. 1000; cava.lcatu1~a obbhgator~a L. 2000 .; uff. san . L. 1000 . Età massima 40; c ertifioat-0 dei punti ·d i laurea. Assunzione serv. e11tro 15 gg. Soaid. 15 dic . C!i'fANZARO. A rnministr. P1·ovinc . - Direttore e assistente dell' Osped. P s ichiatr. in Girifalco; ri· spettiv. L. 17,500 1e L. 10,000, oltre iailloggio., illu1nin., risealdam. e vitto di 1ai olasse. Se.ad. 15 nov. Rivolgersi Segreteria. CAVRIGLIA (.4. rezzo) . A ore 18 del 15 11ov. ; ca.p oluogo; aib. 3050; iscritti 900 c.; L. 9000 e 1 c.-v. ; L. 8000 (vari,a.b .) cavale.; età lim. 40 a.; doc111n. a 3 me8i dal 30 n.ov. CECINA (L ·i vorno) . - Medioo ,d i guardia 1aJl'Os.p ed_,ale dell~ i)!Ubbl,ic1a; assi~tenza; L. 11,000 ; età non ruin·o.r e d1 32 n e magg1ore (li 45, con sole eccezio11i per i combattenti. Soad. 8 nov. 0ITT1 DI .CASIELLO {Umbria). Per Fraccano; a tutto 30 nov. ; .docu·m . a 3 mesi dal 20 ott. ; taA5a L. 50; sti•p. L. ·8000 e 5 sessenni dee. ; c .-v. ; L. 600 serv. iatt.; L. 500-2000-4000 trasp.; se·r v. ei1tà:o 20 gg. ConoGNÈ (7.' reviso). - Al 19 nov.; L. 8000 e 5 qua dr. dee., oltre L. 700 uff. san. e L. 3500 cava] lo od auwm.; c.-v.; età lim. 40 a.; tassa L. 25. (JREMONA. Uspedoli Magg iore e Dati. - Aggiunto riparto medicina; J.J. 8000 e au1nenti quinqueun al~ fino .a raggiu,1gere il 50% dello st~p. Esercizio .di 3 a11ni almeno in Oliniòa o pr1~0 ·ù11 gr.~11de Ospedale. 1'itoli ed ooa.mi (patologia generaJe. esnmo clinico, p rova l.abor.atorio). ,S cad. 15 nov . FRONTONE (Pesa.tra e Urbino). Oond. residenz.; L . 9000, con 3 sesse.nni del 1/10; u.ff. sa.n. L. 300; cavalcatui'a L. 2500; a.rm1adio fa.rmaceutico L. 400; c. -v.; casa gratuita. Soad. 8 nov. . . GEi'10VA . o..,pc1iflf e l' si{' h:i atri èO l'rovincialr,. Tre medici, promiscu.a.mente per gl~ I stituti di Gen-0va-Quarto e di Cogoleto; L. 14,000. elevabili a 22,400; c.-v. ; per Cogoleto inden1t. .resi<l. L. 4000 e alloggi-0 ; età lim. 30 ~- Soa-0. 1O dic .. NovARA. - Ufficiale sanitario; L . 16,000, aumenti periodici e c .-v. Età massima 45 a . con le solite eooeZiioni; certificato leva, stato famiglia. Tito·l i .ed iesrumi. Nomina per run biennio, conferni.a. Assunzio ne servizio entro 30 gg. Soadenza 10 dic. Domande al Segreta.r io Divisione SanitaTia R. Prefettura. ONIFEltI (N1toro). Cond. med. residenziale; L. 10,500, più L. 800 per uff. san. ; 5 quadrienni del 1110. 1050 abita.nti, di cui 800 po.v eri. Documenti a 3 mesi data. Oertificato di leva. Scad. 12 11ovembre. 0APR.!LEONE

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CONCO .RSI. I POSTI VAOANTI.

AMA:ND9LA (A scoli P icerio) . U11a delle d·ue C0 nclotte mediche rcsi«ie.nziali; L. 7700 lortle, compreso caroviveri. Indennità: la.u rea L. 700, fOTese L . 1000, oavalcatt1Ta L. 2700; 5 qua.dri"enni/ del l /ÌO. Scad. 30 nov. I . .L\.NcONA. Ospedale Oiv1ile Umberto - I. - Concorso per ·t itoli a d11e posti di as5istente per un biennio. Stipendio lordo ·L. 4400 oiltre alloggio e Yitto. Indennità provvisoria caro viveri. Docu'Jlenti di rito. Termine utile 5 norvembre p. v. Per informazioni rivolgersi presso la Direzione. _.\.scoLr PrcENO. ia. condotta urbana; .scad. 15 nov. ; tassa L. 50.15; docum. a 3 mesi d.al 26 sett.; età lim. 35 a.; L. 7500, oltre L. 500 indenn. la.u rea, L. l 000 indenn. forese; 10 bienni ventes.; indenn. oltre il 25 % della · popolazione ; ab. 6568 . 1

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SEZJONE PRATlCA

1607

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PoLcEx,100 (Uclin<>). - L. 8000; tras1). L. 3000; uff. 1.San. L. 900; serYizio iattti vo L. 500; c.-v. Scad. 1.5 i10v. PoSTtJ:llL..\. Con<lott a. consorzjal? C<) n Bucuie; L . 9000; c. -v.; inde1111ità t r asporto L . 3000 (carrozza o .auto), L. 1000 (motociclo), I.·. 300 (biciclett.a); uff. san. L. 1~fJO. L. 3 per ogni po·v~ro oltre i 1000; 4 au1nenti del 1/10. Età mas.5ima 35; 2 a11ni cli condotta od ~n <1sipedale im.p ol'tante; certifir.ato sana costit11zione. Assunzio11e ~erv1z10 e11tro 1·3 gg. Doou111e11ti 11on .a11terio·r i .a 3 ine5i. Soacl 10 nov. '. ST1xo nr LIYENZA (TTe1iezia1). Sca<J. 15 i1ov.; 2° r e1)arto; L. 11,700 e 5 qua.drie1111i dee.; addiz. L. 5 ...opra 1000 po-.;-. e L. 10 so·p r.a 1500; a lloggio grat11ito con rimessa e o~rto; L. 3000 trasp. (4000 t:ie ca,-~llo od automezzo). Tassa l.1. 50.10. S.\\"O)ìf.\. R. P ref ettu1'a. - Uff san. e capo del1·uffi.cio d'Igiene del capoluo.go; titoli ed esami; L. lJ,950, un bie1111io <li L. 1300 e 8 di L. 650, eventuali compensi, i11den. serv . att. in L. 2800 e e.-Y. in L. 720 se coniugato, L. 468 se celibe; età lin1 . -t.3 (50) a.; <locum. a 3 inesi dal 1° o,t tobre. Ab. 57,315. A tutto 30 nov. ToRl)ìfO. R. Opera Pia-Uspedale di S . Luiai Ootti• zaga. A tutto 10 nov. 1 posto di 1nedico batteriolo,g o con stip. di L. 10,000 e 2/3 dei proventi esaini e 2 posti di m edico assistente oon stip. di L. 5000, presso l'Ospedale-Sanatorio (regio11e Gerbido ); età lin1. 8U (35 ex-con1batt., 39 invalidi di guerra); titoli; eve11tualm. esame per il pJ'imo post-0. Ri,-olgersi alla Direz . in Gerbido Torinese. Doc. a 3 mesi 'da] 1° ott. 7 \ ENEZIA . Ospeclale Oiv·ile . - - U11 medico chir. assiste11te effetti \' O e 3 assistenti straordipari; per i -! posti sti1J. L. 4275; soad. 0 re 17 del 15 nov. ; ta... a L. 50; età 1im. 30 a.; titoli ed esami; <loc11111 . a, 2 m~si dal 15 ott. .P er il 1° posto nomina an11ua·; per gli altri 3 no1n. e confer1na biennali. Chied . .ann. \T IGOXZA (Padova,). Co111do.tta del 1° ri1p.arto (snp. 1650 ettari, 20 lnn . di strade, 5000 .abit.); stip. L. 9000; iraSfI}Or-ro (c1avlallo obbligatorio) L. 3000 ~ ambula.t ·orio L. 700; lUf. san. (a turno con l'altro me.d ico) L. 1100; L. 5 p er O·g11i po~ero oltre i 1000; 5 qt1adrienni del 1/10. Età massima 40 : docn111enti i1-011 a11teriori .a 3 111esi. Assu11zio11e 8er,-. e11tro 15 gg. ca d. 10 IlO'\'. 1

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CoxcoRsI

A

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PRE:tt-!I .

accademiche, essere contr.addistinte da un'epigrafe ripetuta sopr-a una scheda suggellata conten•211te i l nt0111e dell' a.utore e dovr.an110 essere presenta te all'Ufficio di Pr-0,t ooollo del Consiglio ospedaliero 11on più tar di delle ore 11 del giorno di sabato 31 dicemb·r e 1927. Il p1»e1ni·o verrà aggiu dicato da apposita Comn1issio11e eletta in conformità alle disposizio111i testamientarie ed .alle norme suindicate 1e l'autore sarà poi tenuto a f ar stamp·are (sic) la memoria premiata ed .a oonsegnarne graituitamente due €1Sen1plari .all.a biblioteca dell'Os.p ed.ale l\!Iaggiore. 1

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NOSTRE CORRISPONDENZE. La chiusura della Seuola Superiore di Malariologia.

r enezia,

Dopo u11 v1agg10 di istruzione- dm·a.to circ;a." uu i11ese, in oui gli allievi ha.uno a.mmirato il feryore di opere che anin1a 1.a nuova J talia per il ri~n~nt­ m anto delle s.ue terre, si è chiuso il 16 eorr., il pri1110 corso della Scuola Superiore di l\Jalar~ c1lo­ gi1a , r..-001 un'auste1"a rerin1o·n ia neJl'.A.ula ~ilag11a dello Spedale Ci.Yile di Venezia. Erano prasenti S. B. 1;011. ~1iohe1e B~anchi, il Direttore ~ il Vice-clirèttore della Sc.uola, il dott. Uocu-l)·o rto, Pre~ideutl~ della Co11gregaziòne di l'arità, il Prefet.t o gr. u ff. Coffari, il prof. I . .uigi Caippelletti, il comand.ante H11etter d€] Prov,editora.to d e!l. P01·to, 11 Gen. Giu.riati~ :il pl'o.f. Jona, il dott. V1aJle: rispetti va.mente Presidente, \~ ic:ePres iden te e Dii·Httore. dell'Istituto .aut·onon10 p er la lotta anti111ala.rica delle Tre Ve11ezie, il Co111a11d;111 le· del J?residi·o, le 1'3.lppresent.a11ze della ~1.a r·i­ na, del i\lagis t1·ato alle Acque, clella Co,r te d' 4.\.ppello e Jnolti altri, oltre ,a, i1umerosi insé.g t1anti della Scuola, co11 tutti gli alJiervi. Il d·ortt. Coen-Porto reca il saJuto del Consiglio ospedaliero, dichiarru1dosi lieto J.1el riu11ire tale 0011vegno n·e ll' Aula Ma1gna dello Spedale, palestra di nobili inizìativ•a e bene .auspican.do a,gli e]eyati fini che la Scuola persegue. Sull',attività d·e lla SQuola p aa:l.a ipoi il Diretto.r e, prof. \ 7 ittorio Ascoli , 1accen11ando aJle sue origini ed allu. 11ccessità (:he dall'Italia. terra. clas ica per la i11alarj a nou per il solo flagello che la tor111e11ta ina p erchè itali::.u1i f.urono gli scienziati i11&igRi e:h-e alla conosoen~a di essa maggioi:mente contribuirono, lJ1ar tlisSe questo insegna.m e11to. Ed il faYore con cui esso è · ·stato accolto, v ie11e ·di1nostrato d .ai J1uni,e11·osi ,a llievi cl1e la. ·f.r equentar-01110 : , fra c·u i 1 stranieri. E la. Sct1ola nastra i1on si costituì a somiglia11zia. clell a citraniere sulla fredda trattazione della. biologia del protozo 0, i1ell'u,om·o e nelle za11zare e nella dottrj11ale descrizio11e s i.a delle farine cli11icl1e si a clelle yarie misure profil1atticll'e. F11 scuola italiana che rievocò .sJ0udiò le. catlSe r)ri111e nella cl i~1)osiz ione -e i1el1a struttura del terreno n elle c·on,dizioni idrologit:he e meteJ eologich e che tt1diò il ,·asto oon1plesso dei casi clinici e dei reperti 1

I'reniio Oa rlo ·n ell' r1cqua . 1

È aperto i l conoorso al premio di

L. 414.81 (sic)

da c:o11fe;rirsi all' a,u tore ,d ell a migliore memori13, o tenia libero di medicina e di chirurgia, o· 1nedico c:l1.ir11rgo, scritti in buona li11gua italiana. Gli a spira11ti .al premio devono essere medici s up1plenti od assistenti presso l'Ospedale Maggiore di )fila110 e i1011 d:evono .avere oltrepassata l'età di anni 35. L ., n1emorie 111e.dicl1e, o chirurgic11e, o inedieochirurgi<::he dovranno seconde· le c»ousuete for111e

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18 ottoù1 e.

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IG J~

fL POLICLINICO

a11.at-01uici ! vari t ipi di i)rofilassi .adattati .all' amIl XIX Congresso francese di medicina. bi e11te ed infine la .bonitica idraulica u11ita alla l~ stato '.i11auguJ:.ato a P 1ar igi, da A . Fallièr es, bonifica agraria per dare la bonific1a integrale, :Yiinist.ro del la.varo e dell'igiene. I l prof. Teissier, ù qu e ta considerò 11011 solo dal lato tecnico ma Preside11te, fece la. s toria dei •precedenti congressi d al lato giltridico. e d economico. e pr 0•11unoiò un a.p.p la.u dito disco:J.·so oolle n1al.attie I11iziatas i i1ella maestos a suggestio11e d~ Ro1n a, infettive e l ' igie11e sociaJe, in cu i dimostrò l 'imsi cl1iude' oosì nella lun1inos.a suggestione di Vep orta11za del i11e1d ico nella lotta contro le gra.ndi nezia questa Scuola c:he, alvestita in b1reiVÌe teDllpo ep·Ì'i:.l emie: p er i;-ole1·e di Be11ito lv.f ussolini, risentì della poI l Con gp:esso 11a riu11ito u11 inigliaio di ·aderenti, ten za realiz~atrice di · Lui ed ebbe il &uccesso del di cui 600 str a.ni eri. L ' I talia ,e ua ·· 1llffiieialmente Suo Ge11io P oliti.ca . E. 1' 011. ~iichel e Bi.an chi porge quindi il sa- r.aprpiresentata d.ai ·pro.ff . Maragliano, .Ales.sandri e Sbisà . luto d-el G101Ver11 0, dicl1i ar.andosi Jieto .d i p oter espri1nere alla Djrezione ed a gli i1IBegnanti, per ]a i11te] lige11te -01per·a svolta e per i risultati cion Le Giornate Mediche di Rio de Janeiro. s ag11iti, il co1111)iacimento di S. E. il Primo l\finiSi t er ranno da.I 1° .al 5 luglio 1928, in·a ug urando st.ro, a lla ct1i inizi,a.t iva e volontà si de,re l 'istituco ì per l ' A1tL'3rica del Sud questa con&uett1dj11e zi-011e della S cuola stess.a, cl1e tan to I.argo consenso che a.p~oQ·ta ai pTogressi della medicilll·a tanti vanha i11c-011trato no11 solo in I talia , ·n1a in t utti i taggi materiali e n10!1'.ali. paesi del n'l!or1do latino·. 8 0110 a oaipo della 01rganiz2'iazione i maestri più ' A.cce1111a. quindi a llo srpo&ta111ento y·erificatosi del rinomati della 1nedicina brasilia11.a. P rooidente, pe r110 ".:l el i11ovi111e11to 1arntimaJaric-0) dall' uomo .al- prof. ~Iiguel Coillto, pres ide nte dell' Accaden1ia n•a1' an1biente, e 111.ette in 1:rilievo ·gli s forzi oompi11ti zionale di medicina; vicepresident e, prof. J uliano in q110 to sen o cl.a.Il Italia n egli l1ltimi a11ni. Basti Mor eir.a, e prof. N asci·m ento Gurgel, presidente r an1n1entar e la lf'gge s ulle bonifich e ed il vigo1,oso della Sooietà di medicinia e chirurgia di Rio de i1npul ·o dato a, queste, per Je quali si sono spesi / J aneiro; seg.r etario geI1erale, dott. Belmiro Valbe11 350 i11iJ ioni dal 1921 al 1926, n1e11t1~e numerose ve1"<le . 01per e ·0110 i11 progetto e(l in corso di .es ecuzione I l i11~e di ll1glio è i.I più adattò })er godere gli p er la rede11zione delle terre italiane. incanti della bella capitale de l Brasile. Il con1icc Gli i11segname11ti imp1a.r titi dai migliori no,111i, t.ato 0rg,a11izzato,r e sta p1·epaJ·a11do de~ 1progT.a.rnche ,·antin·o la scie11za e la tec11ica italiana, le vi- 111i ohe permettera11no di vedere qwanto R io de site e ffettua te ai più in1p·o rtanti compircnso~:i di J a11eiro ha di più p erfetto. Per i OongreSS>isti vi bo11ifica, fara11110 certa.n1e11te degli .allievi itali,ani sairanno riduzio11i negli ·alberghi e nei viaggi. e stra11ieri, che ha11no f:reque11tato i oor~i, il priP er inforniazioni, rivolgersi .al Dr. Belmiro mo nl1cleo di quel Conp.o tecnico di medici, &ge\Ta,lve.rde, S egre.t.ario Gen erale, vi.a. s .a o Josè, nugneri o agric-0ltori, ch e .s.a.p·r à guidare e sorveglia- n1ero 4, 4° andar, Rio de J a11eiro. r e l 'azi·one o rmai ben avviata e diretta ,a} raggiungi n1ento ·d egli .a.Iti fini sociali ed eoonomici Scuola di perfezionamento in pediatria alla Uniper eui la 'cu ola è rorta. versità di Pisa. Cnn1e italia no e come u1e111bro del Govern·o f,ascist a form.u la l'augurio ch e i1uove forze s i .aggiun' Il cor so ohe, dopo le prove di esau1e, dà diritto gano presto a. que ti pri1ni iniliti n ella lotta. ineal t itolo di S1pecialista . i11 P ediatr:La, si ini2'lia il s.orabil e inizjata co11t ro l' encle n1ia palustre n el su- 1° dice1ubre 1927 'e dur a ·due ann i. I la.ur eati che, pre1110 i11tere ~e della salute pubblica e dell'av,·econ d-0cu menti e tit-Oli di sti.1dio, dimos trino di nire del la r.a?.za >> . F. A. possedere lln.a preparazione sufficiente p otra11uo essere esone1r,ati da l l u .anno dj corso. Le n1aterie d'in-segnan1ento sono le seguenti: 1~111 briolo gi a 111nan~ €cl a.11atomia del ·b a_ m bino (' 7 itn li ); P atolo1g ia fetale (Ge11tili); Fisiologia deJ XXI Congresso d ella Associazione Oft~lmologi c a ba1nbi11-0 (Fiore); Patologi.a, Semeiotioa, Oli11icn • Italiana. i)ecli.atrica medica (FioTe); Ter a.pia (Funaro); l\{aSi terrà .a P.alern10 11ella i)ri1nav2ra del 1928, in lattie infettive e oontagiose più .frequenti nell'inllna clata che .sairà scelta in mo do d·a dare agio di fa11zia ((~u<:?irolo); OhiTurgi.a inf.a11tile, con speinter venire anche al Congresso di Igien e .d ella ciale Yigu·ardo all 'ortopedi.a (T.addei); .Anatomia. Sc110J.a e Patologia i11·f1antile idi N a1poli. patologica •delle prri11oipali malattie inf~ntili (Ce11 Co1nitato ordi11at<»r e, sotto ·1a Pre.sidenz.a ·d~l sairis D emel); Radiol ogia applicata aille malattie prof. Loclato, comp1~ende i proff. : 1Addario, Alajdell' inf.a11zia (Du.ranti); Teraipia f~sioa delle mamo ~fn rcl1etti, D e Bono, Di J..orenzo, Giord·a.no, lattie ·d ell' infanzi a (VaJt.a ncoli); Igiene soci.ale de1l\-[orga110, Tornatola, oon j segretari Alajmo e l'infanzia e nozio11i di i giene scolastica (Di VeStella ed il Qassiere Accardi . ste.a.) ; Pro.filassi autituberoola.re (Di V estea): NoSono 1già p ervenute oltre 130 adesioni d.all'Itazioni di Oculistioa (Gonella) ; Nazioni di Deir1110sifilopati.a (Lom b.ardo); N azioni di Oto-rino-lari nli.a e 11un1e-rose .anche dall'estero, fra cui quelle rdi Fi cl1s (\Tienna),- Asch er (Praga), L awange (P.a.rigoiatria (Bìlancioni); Nozjoni ' ·di Od-0ntoiatri:i (Carr eras), gi) . Griffith ·(Londra), DinuJe.sc11 (B11care t). 1

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NOTIZIE DIVERSE.

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[ANNO XXXI"\7 , FASC. 44]

1609

SEZIONE PR.\Tl(A

Vi saranno j11ternati ed ·e sercitazi<Jni praticl1e. T a&se: ,a1111ua d'iscrizione {L. 00, i11 J rate); i<l. per esercitazio11i i)ratiche (200); so1)ratassa annua. pt.~r esau1e di i)rofitto (150); esame <liplo111a 300, con sopratassa cli L.. li5. Do1na11da i11 carta b-0llata <lt'. L. 2 indirizzata al Rettore <lell' Ui1•i versi tà, co,r red.a t.a cl al certificato di laurea ·e dalla ricevuta della. tassa d ' iscrizione, da prese11tarsi alla egreteria dell 1 1Tniver ità i1on oJtre il .30 nov.

ca11di<lnti cl1e Ù• c:1:1srun. a. sede restino 'in eccecle11za. saran11·0 desti1t.ati di ufficio d·al l\!Iinistero iad ::tltra sede. I candidati devono p rese11tar e la don1a11da. di amn1i ...sio0ne agli esan1i, non oltre il 20 no\e111bre 1927, alla segreteria dell' U11iversità o dell' I stituto st1peri,or e oYe i11.t.:;ndouo sostenerli .

Cors o di perfezionamento sulle malattie d el cuore e del v asi.

18 ottobre, il ministro clell'Economia na.z ionale ha illu1Strato lo schema di provvedi1nento per l' assieurazione obbligatoria contro la t u bercolosi. Su quest'ulti1110 pr0'\'\ redime11to il resoco11to ·ufficiale dice: cc 11 1pirovYedi111e11to realizza u110 dei postulati clel punto 27 della Cart.a del L avoro, costituendo uno strun1ento effi.cacissi1110 di concorso per una lotta. razi.onale co11tro il flagello .della tuberoolosi, cl1iamando a partecipare atti,-amente alla lotta medesima le fo,r ze p·r ·oduttive del Paese Si i11ira, infatti, a. raggiun gere u11a s•feir a assiste11ziale cli cir ca ~o milio11i di indiYidui, con la istituzione di i1on meno di 18,000 letti sanatoriali e di nltri 2000 letti post-sanatori ali. !< Verrà inolt.rc integrata l' assistenza a.i fa11ciulli di €tà i11ferio\l:e ai 15 .anni e 00.rris1)0 ta t111' i11 cl€1111 Ltà giornd l i0ra per quelli assic11rati in cura sanatoriale. -Alla spesa r elatiYa, dato il g ran de i1u 111ero degli assicuTati, si farà fro11te 1uedi.a 11te una te11ue 0ontribuzio11e qui11c1ici11ale ·a c·a. rico, in egual inisura, del datorG di la.,~oro e élel1' operaio » .

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S&rà tenuto alla ]•'ac-0ltà n1edica di ' Ti01111a dal 28 novembre al 10 dicembre. ,r te1ni principali trattati nei primi co11 JJ ·lezio11i &0110: a11atomia, ' fisiologia e metodi di ti·icerca; disturbi generali di ci1·ooli, vizì valvolari, malattie d el miooa.rdio, rpericau-dite, ma1att1e dei '.rasi, 1angi11,a pectoris, aritmia, farmacologia. Essi sono integr,a ti 1da 16 oonferenze e dal così detto ice Semina.r io», co11siste11te in risposte d.a;oo su questio11i 1nosse dagli allievi. Tass.a di ·iscrizione 50 scellini. P er infoJ:mazio11i e i)el' la legittjmazione dei p.assapoll·ti, rivolgersi al dott. A. J(ronfeld, P orzellan gasse 22. Vienna IX.

E sami di a bilitazione fessioni.

all 'e~ercizio

di Jjbere pr o-

Il :Y1inistero della Pubblica. I struzione co1nu11ica: Con ordinanza i11i11isteriale del 19 ottobre è stata indetta, per il cor1·e11te ann·o, la sessione degli esami di Stato di -a.bilitazione all'esercizio ·tlelle professioni di medico-chirurgo, chimico, farmacista, ingegnere ed architetto. Sar.anno sedi di esa1ni le Università e gli I stituti s uperiori a·p·pres:;o indicati: 1) !)0r l'abilitazione dell'esercizio della professione di medicoc.-hirurgo; lf.' RR. Università di Catania, Ge11ova, Milano, N a.poli, Padova, Pisa, Roma, Torino; 2) per l' aò'ilitazione .all'esercizio della :professione di chimioo: le RR. Università di Oata11ia, Napoli, Padova, P.avia, Pisa, Roma, Torino ; 3) per l'abilitazione all'esercizio della professio·n e di tarmaci.sta: le RR. Università di Cata11ia, Napoli , Padova, P avia, P isa, Roma, Torino; 4) •per l'ahi- · ]itazione all'esercizio della professione di ingeg11ere : .l e RR. Scuole di ing€gneria di Bologna, Genova, Milano, N aipoli, Padova, P.alermo, P isa, R-0ma, 'rorino; 5) per l ',a bilitazio11e all'eser-0izio della professione di architetto·: la .R . Scu ola di • arohitettura di Roma e la R. Scuola d'i11gegneria di Milano . Fermo r estando che i1essuno può sosrte11e.r e gli esami di Stato nella sede nella quale è stato iscritto nell'ultimo biennio o vi ha consegt1ito la. lau rea o il diploma ch e è titolo di .ammissione agli esami di Stato, i ca.ndid.a.ti potranno scegliere la sede di esami Il numero però dei ca11didati che possono so&te,n ere 1gli esan1i i11 ciascuna. s·e de' è limitato. Perta11to, raggiunto tale 11u1nero, tutti i

\

L'assicurazione contro la tubercolosi.

In sen o al C·onsiglio dei mi11istr i aùw1atosi il

Disposizioni del Codice P enale in progetto in 1nateria igieni e o-sani tari a. Subiscono t1n 11otevole aggrav.a.me11to le pe11e p e1· av\elena111ento ·cli .acqua o oos.ta.i1ze alim·211ta.r i o 101ro adulterazio11e 0 co·11traffazio11e i11 tla11110 dell a p11ibblica ·alute; per il c-0°1 nmercrio e la somu1ini stra~ione di 111ec1ici11ali gt1asti, o di so. tanze ali111entari ·11ociYe . S·ono a.nche 111troclotte <lis posizioni 0011tro il cou11n .: r cio ·cl.andesti110 di so ta11ze stup efa centi C' contr·o cl1 i ne a ge.v ola d olosan1ente l' u ·o. l~ 11 •delitto nuoY".> viene conte1npla to dall' art . .J.3t.: cl1e tabilisce : C1l1iu11q1ie cagiona epiclen1ie COll la di ff11 s1io11e di bacilli •O ger111i di altri 1nicr1orga11is1ni patogeni è p1111ito c-011 l ' erga tolo o n:clcljrittu11a .('on la pe11a di i11orte ~1e cl.a.I fatto deriyi la 111orLe di più perSOJl·e . Tnfine l'a r t. 5 6 s a.ncisce Gh e cl1iunqt1e , sen za il fi11e di pl'ocnra.re ad ~l ltrui un contagio, essendo é.ùffetto da s ifilide •O d n, n1alattia ze11erea e occulta11do taJ.e suo tato , c.01n1pi.a s u tal uno atti tali da cagionargli il p ericol{) d! un co11tagio, è pu11ito, se il contag-io rivvenga , oorn la r eclusione fino 'a due anni. E natural1ne11te 11ecessaria la querela di parte , ui.a se de·riva la 1110Tte della perS-Ona co11tagiatn, &i proce,cle ·<l'l1ffi.cio e la pe11a è da due a . otto n11n1. 1


1610

lL

POLlCLlNICU

Compensi al personalè tecnico per la vigilanza • sanitaria: L n legge 23 giugno 1927, c"Ontene,11te « DisposiziQn i Yarte sulla Sa11ità Pubblica» , scabilisce che i C'on1 u11i co11cedano adeguati com•i)e11Si a l p ersonale ·anita,r io quando eseguiscono operazioni nel pu11·0 in.te,r esse di perso,n e e di ditte lprivate. Con rece11te deb berazione, il P odestà ,d i Torino ha. co1npilato u11a sp·ecifica di casi e .d i tariffe, c:J10 può se rvire di i1or111a .a i Municipi che 1a11cor a. i1011 l1a11no provvedt1to nJl'.applica~ione della legge. , ... i -0110 co1111pr ese : ispezioni .p er l '.aooertamento .di .abitn.bilità di case, per stabilimenti i11dustriali, &paec·i di sostauze a1ime11tari, rilascio di certificati di idoneità, per derrate .alime11tiair i, per speclizio1 ti di pelli , o ~a, ecc.

S ulla patogenesi del diabete. Ha avuto molta ripercussione, ai Co11gressi di

Nella ceri.mania inaugurale, S\'oltasi alla Sorbona, con intE..l'l\1t17.Zi n1usicali e poetici, in cui l'attrice lVIadeleine n or;h recitò dei Tersi c.ompo~ti per l'occasi<111'3 ·<l'.:l Cha.rles Riohet, i meriti sc~entifici di \ ...iJl 2n1i11 furono i11agistralmente luu1eggiati da Calmett€. I delegutj stranieri degli eserciti belga, br asilia110, greco, inglese, italiano, o lande...~, p olacco, ru1n-e,n-0 (' T. era 111edico n1ilitare) port.aro110 il lor.o on1agg10 .

Il c2nte,nar~ 1J di un al tr.o cli11~co cl1e precorse le scopeTte batte·r iologiche si. festeggia in Germania. 11ell.a perso111:t di El\-tI L NoRGGERATH (nato il 5 ottobre 1827) .. Sette an11i i1r]111a della scoperta del gonococoo, egli pubblicò un libro sulla e' Gonorrea late11te n·el sesso fem111inile », in cui dimos trò l ' azione rlevast.atricC! della inaJattia nel1' apparato gen it.a]e fe1nminile, s~-;eci.almente come causa di stel'ilità. \ .,. ednte che so11'0 ·O·ggi acc2ttate 001nunemente, ma cl1e suscitarono . al loro te1npo asipre poletniche.

P arn1:1 , u11a co1nunicazio11e del dott. Ciminat.a, as istente del prof. Donati. Egli ha presentato 1111 c~111e - .solo sop.ravvissuto tr.a molti assoggetScuola di perfezionamento in Odontointria e prot.at1 a 11' e;;;.perienza - il quale do-po esser e stato tesi dentarja presso la R. Uni,·ersità di Ilolo· ~pancre.ato e d avere ·p resentato i sintomi classici'. gna. del diabete p an creatioo, venne ape.rato di en·eJ.',·az·io1le delle oapsule ~urren.ali : se~uì scomparsa / Hon•o ~. perte le iscr izio,n i per l'anno scolastico 1927-28 .ai coTsi di perfezio11an1ento di odontoia(lelln. iperglicen1ia e d ella glioosuria, .aumento di tria e protesi dent:i.r ia per i la.11.rea ti i11. medicipe o, gl1ar]gio11e . L a oomunicazione venne molto cliscu · a; i obbiettò tra 1' altro che poteva essere n.a e chirurgia. Essendo il numero dei posti limitato, 1' accetpre.. e11te ui1 pa11creas acoe.ssorio, ·il quale, ipertrotazione viene J:egola ta secondo 1a p rio1 ità nella fizzat-0si, a.v·rebbe assunto un oompito vicariante, presentazione dei documenti e i1e] versarr1ento e li1ni1la11clo le conseguenze della pancreactom1a. Si deti e di sacrifica.re l'animale; ma il prof. Foà delle tasse. P eT prograrn1ni ed inforn1nzioni rivolgersi preschie~P grazia, desiderando d'indaga1·e prima il &O la Segreteria della .Sc11ola , vi.a S. ,~itale, 59, c.'-0111portan1e11to cl~Il'adren,alina e di com1)iere al.tre ricer<?he d ' ordi11e fisiologico. B·ologn a (13). 1

L'Associazione inte1·nazionale per i soccorsi in caso di disastri. E é.tnta fondata .a Gi11e.vr.u,, co·n l1a co1npartecip1azio11e di ~J.3 Stati. H a lo soopo di p,01rtiare i pri1ni soc:C'or.- i nel caso di gravi catastrofi che per la loro ~ r avità siano tali da rendere insl1ffi.cie11ti le forze e d i i11ezzi · <lella nazione colpita. Ne è stato pro1not·o re il se11. Ci.r aolo.

Commemorazioni centenarie. •..,i è avuta in Fra11cia dal 15 al 18 ottob~:e, q1H.' lltt di JEAN-ANTOIXE VILLEMIK, che era ·n ato a Pre~·. piccolo villaggio dei , . . osgi i.l 25 gennaio 1~' •)/. Figli.o di 1nodesti oontadini e rim•asto oJ.·fa no Ìll tener.a età, p otè solo con g11ian fatica laurear~i iit rnedicin a. Fn p :rofessore di I giene e lVIeclicin a l egale, vice-~Jlresid.ente dell' Aoadé1nie de i11édecine. Morì nel 1892. ll suo non1e è so.pJ.·attutto legat·o agli stt1di sulla tnbe r colosi; moiti a11 11i pri111.a che R. I\:·och ne . <'opri~ e il bacillo, e cioè nel 1865, din1ostrò l'in oc·ul.1 bilità c1el ti1b 2Trolo e. la 11at11ra ·virulenta della tn hl) reo 1-c.~i. cc L' i11·oculazione d-el tubercolo » , egli ~cri' e . i1011 ~lgisre per la. materi.a ,~jsibile e palpnbi Il' C'hc e11tra i11 questo prodotto i)at ologico , ma in 'irtì1 di u11 age11te più sottile, che 1·i tro1ra cont . n' tto (' cbc• sfugge a~ nostri . en i ». 0

Cuore e Circoll!zione Continuazione de

LE MALA'fTIE DEL CUORE E DEI VASI Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI Redattore-capo: I>rof. CESARE PEZZI Il fasci·colo 9 (Settembre 1927) oontiene. Lavori origi!lali : T . - P. BENEDE'rTI ~ t!. D~ (',A. STRO: Contributo anatomo-clinico allo studio del· l 'arteri-0sclerosi pclmonare. -· I I . - C. PEZZI: Il cSe· gno della dania ilàre; Gua interpretazione in 1.ln ca.so di dissooiaz·i one .at.rio-ventr.icolare oompleta. Rassegne, Riviste e congr'ess i .. Clinic~: Su~ tra~tamen­ to dell'ipertensione con 1~. dieta priva d1 salI. - I~ problema diagnostico delle ?~::>rtiti. - Il galoppo d1 cuore. - Lo s'•·i lu.ppo dell2. malattia cardiovascorenale. - Prin1cipi generali d) dia,gnosii cardi ologica. Ri-0ercb-e sulle e.st.r~ sistoli. - La eindro:i.ne ang·inosa nell'anemia ipernici olS.l· Abbonarnento éi nnt:o : Jtaha ù. 3 5 : Pi~tero l 1· 5 O Un numero Beparato L. 5 ; Per :zh H:it4 uc.ati .al " P oi ' · clinico 11 : I talia L. 2 8; J!istero L. 4 5. N. e. - Ai nuovi abbonati del ! G27 a " C11ore e Cir • olazione " si rcmcedono le intere annate 1920-1921- 1 9~2 1923 del periodico " Le Ma.lattie ciel cu ore 0 • nonchi' 1924: 1925 (questa ,, enz:t. il fascicol o 5, (>E::1nrito). e 1 92~ di << Ouo.re e Clrcola-zicme ,, per, e-0le L . . 1 2 5 se t n It;l lia, e per sole L. 1 7 O se ali Estero, in po rt-0 fra nC."ll A RICHIESTA SI

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01

SACCIO

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(ANNO XXXI\', FASC. 44]

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. •-111/11i.

d·'lu., u1.ar . -

G. 8ANAREL1J. Gli spiroche-

l1 cec.ali.

11'ulia, Jlc,J., 28 feb. G. AHPINO . ll s 111J._µ&ti oo t.vl il mese11chima. ,} ou rr'1a l .:l.. :Al. .-:1., 26 n1a1-. - W. S. LEA THEH s. 11 posto della n1edicin.a preven tiYa nelle scuole 1uedicl1e. - B. J\:.API..AN e al. I. . . u. cli. se11terja, a.E1eLica a Chic.a.go. - J. H. l{ oE o B. 1 • K .\HN. L'as. sorbin1e11to del c.alcio p er l ' intesti110. L . 1'. l)LAYER e C. L. 0AILLANDEn. Cur.a dell'111continenz.a . . 11r,1.n·ar1a. TT'1ien Klin . lV ocli., 7 apr. - .B,IHEGER. La .p elle «ome orga.n o difensivo. 1llelli z. Kl'i·11,ik, 8 awr. - C. J{LIENENilEHGER. L 'i11tluenza. ~. l{o&NEn ·e ì\.l. 8cnAEFER . Sulla c·olite. J. W. 8AMPSON. L 'ipe.r8ensibilità. I\: . G uTzEIT. Radiodiagn.osi della gastrite . Bull. Ac. 111 éd., 29 mai·. - 1\1. LET .ULL.E e al. I~e arteriti d~abetiche. A1in . di Lariri,gol. ecc ., ge11. V. MAsll:Nr. Il bleu di m etilen·e e il rosso sca.r 1atto ·nelle otiti llledie purulente ecc. La. .iJiedic. Ib era, 9 aipr. - lt. DE VERA. Le nuo\Te medicaz. cardiache. l~ if orrna ftil ed ., 21 mar. G. ME.W.J:. Proprietà fisico-chimiche di essudati e trasuda.t i . >Soc . d. H up., 7 a[pr . - S1cARD. ~Ialatt1a di Burger. - P. V AJJL1EHY-RADO'I e a.ltr~ . Radioter.apia dell'asma, e della co1·iza sip asmodioa. l 'aris nlécl., 9 a,pr. - PÉHU e ArtDISSON. Una 111.al. attia che risorge: l ' acrodinia. - SoHAEFFER e LIÈGE. Artrotifo. Arch. di Ost. e Gin,., gen. - SPIRITO. Genesi dogli endo1netriomi. Qua rterly J o u1·n. of .i.li ed., a.pr. - G. Bou nNE. OLa,ssificaz. dei battiti ven.trioolaa.·i p·r ematuri. H. v'\i"'. DAVIEs ·e A. R. GILOHRIST, Velocità d·e lla rirc-olaz. i1ell'uomo. - R. J. D uTHIE. Esame fun~ i·onale d el contenuto gastrioo. S. MrrJ,Eft e F. B. 81\fITH. La funzione gastrica nell'artrite oron. r nella fibrosite. G. C. LINDER. L 'equilibrio n<:ido-b.ase allo stato di salute e i1elle nefriti. \\T. Il ussELL BnAIN. L "er,.edità n el gozzo semplice. - C. P. STEWART e C. H. PERCIVAL. Effetti della som1ninistraz . di p.a ratiroide sul calcio del siero. J ourn . nerv. a. rne1ital di:>., apr. - BAILEY. La sindrome di at1tomatis1110 mentale. SANDsl. 1~1norragia endoJVentrioolare. Rev. franç. Gynéc. Obst ., genn. - JATLE. Il solenon1a clel ventre i1el1a d onna. l cl., febbr . WonoN. Il solf.ato di magnesia n e.11 'ecLampsia. l d., m arzo. - M ULLER'. Il trattam. c1elle metriti on1orragiche. A. 1·s medica, marzo. - BARBAQUIEn-FERRÉ. Blocoo arterioso o endoarterite obliterai1te generalizzata. - RosEiLL. Il t r.attaJmento dell'obesità. fl.P 1'. 1n ed. d. BarrPloria, 111arzo. Ar.. SINA .L' .az-. tlell' anestesia rachicle·a su lJa motil]tà intestinale. - C. FONNIGUEltA . Sintalina.. R ev. espan. rncd. cii·., rupr. - GONZAJJEZ DELCI1

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SEZIONE PRATICA

TO. Cuor e ed esercizi fisici. - PAGÉs MARUNY. A11toeruotera1pia . 1'1esse ·m écl ., 6 apr. - APRRT· e IioBIN. \ Tarietà cli11ichc della progeria. RA YINA . Il r e ne ed il sitrren e n. ~ll 'intossioaz . di fteric.a. I d., 9 ap-r . Cour.coux e GonNTJ. L e coliti acide ·d ei tbc . polm. - L .E\'EN . V nlore di.agnostico e tera.p . dell'a.ltit11dine. I d., 13 aipr. - LEDO UX-LEDARD o P101 . La rontgentern.p ia i1ei titmo.r i d el i11i d ollo. - I scr_,ÉN. F erite della n1ano oon 1na.t ite di anilina. Joiirn . 111,éd. l-'a 1•is., 14 .apr. - AuBERTIN. L '.agranulocitosi . DESO F.ORGl~S . L ' autoinfez. i•11t0stin,ale. l'u ris n1 écl., 16 apr. - Nu1n. n1o·n og. sul canoro . J) eut. 1ned. 1T ochns., 15 apr. - ScHOLTZ . Azion e dei r aggi X su lle oe.l lule. - .JuNrus . L'o.ftalmologia nel 1926. .!l l iinch . med. Tl'nchns. , 15 a.pr. - SAUERDRUCH. Nuove ' reclute s11l tr.attc.tm. chirur. d ella tbc. -;;N.\ EGE:r.,r. L a. dott·r ina dell<1 costituz. i11 r~.porto alla t br. r>oL.\ NO. N ar cosi r ettale i::i gineC(\· logia. _1l ed. K l11nil.· , 15 .a.i1Jr. - F1ASTERER. Risultati delle operazioni per ulceri g.astr. e cluoden. J;1ROHArtnT. Ins ufficienza pl nrighinndolare . TT,· ie11 er Klin. 1'T' ochn.'i., 15 apr. - HAMBURGER. ì\{a1a.ttie to11sillari nei b.a1n.bi11i. FINGER. Ln c11te come organo. protettivo. E ·ndocriri,ology, ·D OiV .-clic. 1926. - IIAJOs . Anafilassi e se-erezioni interne. - Z A\'ADO,VSKY e Novrrrov. Il tras1)01-to clella tirossinn, i1el sa11 ~ue. Jir itish 1ned . J ourn., 16 a.p r. - Or,1YF.R. ì\t.aln.ttie cardiacl1e e gravidanza. .EDEN e YA'.l' ~)~i. 11 tr.attan1. dell'e11cefaJite ®· Lanc<>f, 16 a.p r. - SouTHAM e CooPER. Il t.J.'lattam. d el la l'itenz:ion·e t€stico1are nel bambino. A NDEHSON. I.. 1a sci a ti ca.. J~oston ·n1 p.rf. snr(J . J'., 31 marzo. STlfiWAnT. Il metòdo orale .per la coleci&togra.f ia. f)a,zi . Osp. e Clirz,., 10 .a,9r . 8AYJJ'\f0. T p11nti clolorosi reno-11reter,a li . ]Jinervci meclica., JO aipr. - DEsoGus. Il delirio a.cut-0 nella 1n0nin~ite i)11r11lcnta. - ScrALOM . Rice.r cl1e sul li11fogranulorn1a in,g;·u ina le. I'edic!fria, 15 apr. - D1 LA u no . Adenoidismo ed en ul'esi no tturna. - DE ANGELIS. Il i~eu m. aJ:t. nell ' inf.anzia. Rif.ornia 1ned., 28 n1nrzo. - RoNCA'.lO. L a genesi d elle clita iprpocriatich e. Clinica nied. i talioln a, g€1111.-f eibbr. - ' rERCELL 01"fI e PAVESI. N uoiva re.az. .p·et la diagnosi cli . cancr o. P uLLÉ. P rotowi ed elmi11ti nell'appen<l.ice u1na.na. A11ales Fa c. ]1edicinu , ott. 1926. - FunENTER e RunrNo. Alcalo~i eid a.cidosi n elle complioazio11i del post..partt1n1. ]!)1;olu,ti.orz théra p .' ·apr. LORTAT-J ACOD. La. crioterapia. nel ban1bino. Oi1lt. n1ed . 1n,odPrna, 15 atp r. - FINAZZr. Applicazioni p r atiche dell'autoen1oteraipia. ·pAYONJ. Le iniezioni di sa.licilato di soclio . Bull. niéd., 13-16 a1pr. - GourN e BrRNYE~uE. Tr.attan1ento dell'erite1na. :p olimorfo. 7

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1612

IL POL ccrANTCO

J'rr,,n.r.;a, 111,ecl . cirqenlirir1., 20 Jn..'trw. - PAI,AOTO e C .-\BBOZZINO. Il sist. ~10r''· \rcgetat. nelle tbc. pohn. - OnT1z. J/ in1111u 11 izz.azione p reoper.atoria in uro],Jogi a. J o 11·f n. 11.1n. m,ed. as.90 e., 2 a p r. - FrAOGAnD . Di n ~:n os i frn. ulcera. g as tric•a e duodena.le e calcoli bili a ri. - 1 'l'ONF. e f;HAM.S. R1·s ulta.ti Jo11ta11i del le g 1·H.v i Jesi on i "ranio-cero'h rnli. - l~NOPF. Cose <:\ ,1:,en:.-,i.nl i nella nro.f ilassi del]a. t b c. i1·0ll'i11fa11zin. ]lrit. l\l erl. Jou1· n,., 23 ap r. .J. Cor,T1IR1L Epiclo111io l. -C' patol. deHn. po1io111i e ljtc . (Ju z . d . Il 61>., 20 .ai1)r. - R . Drn1v.n. Ossifj caz. ·d cl le cicatrici op.eiratorie . J >·r<~ s. ·e 1ll étl., 16 >Ui!)l'. M. WoLF. Va.r inzio n i dell e i11alattie n ell a freque n za e nell'.a.S1petto. J1'olia llf P<l., 15 n1ar. - A . SP.\NIO. Etiopatoge110si di 0111-0.rr~gio menjngee. .Jrt z1a n 1ll e<l. TI ' orld, 15 gen. - R. 'f AK.\ NO. La t bc. e la C"a111pagn.n nntitbc. al Gia11)1pone. . 1

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Jfin nrro JJ! ed. , 20 .n,p.r. - B. RrsDINI e G. BENF. DTCTI. Tera.pia dPl diabete e·on la. sintali11a. ,Journ,a l rl . Jll. /1., 9 rup r. - E . F. Mu1JJF.R e al. N .1tura d ei s into111i di shock <la. ·medicin1ali e dn vn.ooi 11i. J~. 'V. \\7A ~:roK . La. leu cocitosi i1el lo f1.,atture. /;fil. inn. ]led., 23 a pr. - E. l(y1,,1N. L'iperto-/ n i a e sen,z i~le. W. TARLINO EH. Stato fj , icot h i 111 ico dol le p.r otf.'i ne circolanti. 3 f iinch . •~l ecl . TT' och., 22 a.n.r . PFAUNDLF.rt. D ati nuoYi nel ra chitis mo. CIIOTT:hftir,r~ER. JVt n In r i oter a.pia .cle l J.a &ifi Ii cle . 1

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Jllerl-i.z . J\.li11.ikJ 22 nipr . H. CuRRCHMANN. Dia.gnos i delle c ach ossio non chia r 0. - R. FlSCHL. L ' op i den1 i<'t cl' in f]uen za. l) r~'llt. JJ1ed. TT'oc h., 22 a1)r . NEuFEI.o. Progl"~i e regr essi neJJ e ricerche epicle n1iologiche. - I\.oNNO. Le basi d<:>lla curn chirurg . a~ll'l1lce~·~ gast r. e cl llO{le n. TTY;Pn.. Kli11,. TT'och., 21 apr. - vVASSF.RMANN. I/ i pert<'ns ione a-0rti0a e il s uo n1ecoanis n10. IDrsF.1,.sn.r.no. .t\. vvelen am . d a p]a.snloochina. • Arth. 1llal . .-1J>p . Dige.st ., ecc ., •ma.i.·. - S. ICAT-ZENFJ~noo RN e R . CTtOJ~\y. J nfluenza clell' jstamina • ,'lllln. se.01·e.zi.o ne gastr. Brit. · Journ. ()hildren's J)i s., gen.-m.ar. - J. D. l{ o J,f,ESTON . n .e een ti progressi nel I.a çon oscenz.a. lle-gl i esantemi a ou ti . (Jiorn . Rutte1·iol. e l rn1n1lriol., apr. - v"". 1\1 . PAL.MOERI. Ri cercl1e sierologich e nei oaidnveri M: i Vl.AZZRO. Il JJ. cl.001cae di J oTdan. · .4n1cr. J o111·11. "AI ed. 'c., a.p r. A. C. lYY ~ al.. Fisiolog ia e pa.t ol.o gia gastro-i n toot ~ J. E. OnTIRF.lf,T-', H. Fox. M<N1on11cleosi · ÌI1fettiva . 1-l. R. ~l1 Lr.,gn, R.. BrNF.. ~1 orbo cli Hodgk:in. H. ·v..r. J ONES e V\7 • S1r RSMANN. Gli cosUJ·ia. e pentosuri.a. rc11a li . - C. B. MonTON. L'a&Sorbimento r enale. - N. ' \ 7 • J ON1'~S e rr . M . J OYCE. J 11fezion c? d·e ll a. vescich.e tta bi l. i11 ra p1p•or to a•'1 1a nem i a cron. - B. lt. LoVE'l'Il. La. pravi~ dell'iniez. di soluzione fisiolog. nel la scar] att. - M . H. l(AHN. L' elettroçardiog r an1111a ne]]' n.('n1n bro11ch. 1

Indice alfabetico per materie. . z>aa. }\I i1ncntazio11e r ettale • )) 1\n1cbi:i.si )) ~~\ n01nia. peirn1ciosn : ct1ra clirtctioa )) As·r esso freddo sottocosta.le )) D·-'1 rg111°a1n n-El lbott (1)rova di) • )) Carbonchio: vaccinazione • ,. )) (~o,r ris po ndenzp, . )) Conni biblio·g rafici )) Cistifellea: in11na.g ine r.a<liologic.a )) ( '·olecistogra.f i a • )) Co11gress-0 (V) cl' l gieno . ])i r k: (reazione di ) e fenon1eno d'ootin)) zio ne )) Dita dell a. i11a110: frattura Encefalite c>11ide1nica: n.o rodeform.a zioni )) de i · globt1li l~ rcsi1pel n : oon1p0irtaJ11e nto )) bianc11j • Eritrcn1ia acuta e porpor.a en1orr agica )) )) F egato: a.trofi.a. giall a nct1ta . F'c.gato (i n suffioiern:l!a clel): sinto111i in i)) z ia] i )) F'cgato: pro·v a funziona le • )) 1•'1,attura, delle d ita della 1n.a110 l•' rn ttn·r (l: incaviglia1ncnto in ooteosi 11)) tcsi Glic·etnia ed iniezione <li acq·na cli 111.are )) meocan1smo (~olgi (reazione i1era cli): )) r hin1ico •

1600 1587 1600 r.:. ,.. ] ;) ( t,)

1587

1595 1606 1592 15 )() 15~6

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1590 1599 1594 1594 1594

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. l 'ag. Gravida11za ad ap1p end icite )) G·rawiclanw. : goz.zo eoo,f ta.l mjc<} )) Gravi danza ~cnza nn1e 11orre.a )) Gravida11za (vo1niti de lla) e~l insulina. )) Ipofisi ed organi gen it.a li fe.111111ini.li )) Lattoterapia.: a.zio.n e · . )) Me11ingite tub . .a lun,go decorso . )) lVIilza: a~io11c 'Sulle l)i.astrine . )) N a.rcosi eterea i11 a lta monta.g1ia Olio di oliv,a irradiato: azione vita1ni)) 111ca . . . . . Osteomi orbito-etn1oiclali, con1plioazioni )) intracraniç.l1e )) Pertosse : complicazioni cerobr.ali )) Piloro: ascoltazione )) P11el1111ooocohi: virulenza • )) ScaJ.·la tti11a: reazio.n e di · Di ok )) Taibacco e sec1ezio11e gastTica . )) Tall io (.a.cetato di): sindro111i tossicl1e )) Ter1nioa (cu rva) b j a scella.re )) TetaJ10 (coru n1e11to su e.asi cli) Ulceri pepticl1e : diag11oc i r::i diologioa . )) )) Ungl1ie (macchie delle) . )) accin azio ne a J~ti ca rbonchios a )) Vescica (estrofia della) . • )) Vescica (sarcoma della) . • )) Vita1nine (J.a ql1estione delle) 0

15 5 15 .7 1599 1600 1593

1594

'T

1598 1598 1596 1598 1596 1578 1599 1596 159..t

1595 1598 1580 1597 1601 1590 1602 1596 1597 15 ~) 15H7 1602 15$>6

1591 1590 15 4

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L\NNO XXXIV, F ASC. 44]

SEZIONE PRATICA

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'icordiamo l'importantissimo libro del • ,

Prof. Dott. ARNOLFO CIAMPOLIN[ Docente di Medicina Legale degli Infortuni .nella R. Università di Firenze

a

raumatolo 1a el avoro • net rapporti con la e .e Seconda edizione completamente rifatta e ampliata.

Un grosso volume di pagine xxrv- 1004, nitidamente stampato su carta distinta ed rtisticamente rilegato in piena tela, con inscrizioni st1l piano e st1l dorso. Prezzo L. 80, più le spese postali di spedizione.

Ai nostri abbonati il volume è ceduto alle condizioni seguenti: L) con facoltà di pagare il suddetto importo di L . SO, in due rate di L. 4 0 cadat1na; la

prima da versarsi all'atto della richiesta che va fatta mediante Vaglia Postale di L. 2-10, con impegno di pagare la seconda rata alla distanza di tre mesi. (Si avve1·te

che in questo caso, il volume viene spedito in pacco postale a po1·to dovuto); oppure l) per sole L. "L2, con invio franco di spese di spedizione a coloro che, all'agevolezza del pagamento rateale, preferiscono pagare le L . "L2 subito onde beneficiare del risparmio di L. 8

ed economizzare anche la spesa del pacco postale occorrente.

dello stesso Prof. CIAMPOLINJ:

La diagnosi medico-legale della ''Nevrosi ei traumatizzati,, (Il rilievo e il significato dei sintomi) Prefazione del Prof. CESARE BIONDI, direttore del R. Istituto di Medicina Legale dell'Università di Siena. Un volu~e in-so di pagg. VIII-74 (N. 8 d elle nos tre monografi e Modico.Chirurgiche d'attualità), nitidamente stampato su carta emipe.tinata. - P1ezzo L. 12; per i nost ri abbonati sole L. 10.75 f r anco di porto.

lAPERIZIA NELLA PRATICA INFORTUNISTICA (Guida per i medici periti) Prefazione del Prof. CARLO FERRAI direttore dell'Istituto di medicina legale della R. l"niversità d~ Pisa. :1n volume in-so di pag~. VI-79 (N. 10 delle Monr~rafìe Medico·Chirurgi che cii attualità), nitidam.ente stampato su caria semi >atinata. - Prezzo L. 10; per i nostri abbonati sole L. 8.75 franco di porto.

Inviare !Vaglia Postale all'editore

l~UIG-1

l'UZZI -

V ia S isti11,a, 14

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RUMA

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1614

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXIV,

FASC.

44]

_... Pubblicazione interessantissima: Dott. Prof. GUSTAVO RAIMOLDI docente di Patologia Medica n el ln R. Università.

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Chirurgo-aiuto negli Ospedali riuniti d i Roma

L'esame della funzione renale con I moderni metodi di 1nda21ne! Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI, Direttore della R. Clinica OhiTu.rgioa di Roma.

Riportiamo la Prefazione che l'Illustre Chirurgo romano, si è degnato scrivere per questo nostro volume : Ho acce.ttat-0 volentieri di premetteire a qru.esto 1arvoro del Raimoldi poche pa-role di pl!'esentazione. L'ind:a·g ine della fu·n zi-0ne renaJe è stato ed è am co c~a a•r go.mento che i·n teressa tutti noi, medici e chirurghi. E non e'ridentemente pe·r Ja. sola Ti cerca fisiologica., che pnTe <>ffre an cora incognite . ID'()lteipl~ci, ma e spt:..'-Cialme1rte per il bisogno · che abbiiamo cli aivere ilei casi di malattia. metodi precisi e soprattutto sicuri di saggiiarla, che ci servano di guida a scopo progno•s tico e ourativo e ancl1e, ·sebbene ÌJI grad<> minore, diagnostico. L'esposizione, eh~ è in pa rte ripetuta da un lavoro precedente dell'autore, cond<>tto anch'esso 5eriam e11te e basato in maissima su esperienza diTetta del malato, è ora rumpliato in aJc11·ni caµitoli, II'i·dotto. ai punti eissenzi.ali e più importanti iin .altri, mentre n uove ricerche e n·uovi m·etodi, ipiù rooente1ID.ante irntrodotti nehl'•u.so, sono ai'l:ch'essi esposti jn mo<l-0 ch'.iaro e vagliato alla stregua dell'indagine clinica, che è in definitiva. ·sempre q·uella ohe n e ·d ete9."'1Jlina il valoTe. , P 1o ichè in questo problema a ssai corrnplicato della funzione dei reibi e del m1odo ·d i .averne u;n'i<lea esatta in condizioni patologiche, a volta a volt.a abbiamo veduto vantare metodi ooi1 entu&iaismi ch·e ~i. s001.o in seguito dimostrati eccessivi, poiohè mentre 1si ~ffermava la sicurezza di .f ondare senz'altro i,l g4.Udizio· cli:nioo sul loro rfsultato, si son'() poi dov ute con.stataire al vaglio dell'esperienza le deficien~e e le eocezi<>ni, mettendo così in l1uce la scairsa fid11cia ohe pos siamo acco:r<laTe in genere alle conclu1sioni tratte da una rioeroa unj.}aterale. Se questo vale per l'esame « in toto » dalla f1unzione renale ave pure fattori extra·r enali e caiuse intrinseche rpossono p~11i~Te a . diff'.oo.·~e . not~rvo~i :anche in ?'~anni fondat~ ,su ipreo~se basi fiaiQlogiche, le d~ffìooltà aumenrtacn.o per J. b1 sogn1 oh1rnrgic1 , ipo1ohe spesso al)b1amiQ n ecessita di saipere esattamente· la fu11zione separata di ci:lJsoun ren·e. N è la meatosoojpi:a., Jl~ il cateteri-sano degli ureteri, che del resto n•o n sono 1sempre possibili, n(1 altri artifici cui in questi .orusri. ipos.siamo ricorrere, sono talora 1suffioienti per le rpart~I'lbaiziO!Ili che sa.ppi_amo le inanoVJ·e strumentali possonl() iportare nelle fiun<lion;i. dell' o·rg;ano e per le intei.\ferenze 1spesso notevolissime di un r ene malato 1sull'altro ·an·a tomicamente sanoJ me·n tre fu:nziona1mente 1p uò non apipari.r tale. Pet un esempio di attualità, r.ice1rche recenti e ben condotte tende1r eib·b ero a valoriz-z.are in m1odo quasi n.sso111to alcuni metodi balSa.tù 1sul dosaggio di elimi·n azione rena.le di oea'iie sosta-nze colora>ruti, con d eduzioni. per~ino diagnostiche, che .apipaiom10 :a prima vista assai sednicenti . Ma a me pare, .anche per mia espe rien~a pe.r.sQIIlaile, che a>s.&ai :p1Lldenteme.n te l'a.ut-01:e mo•d eri la sicurezza. degli aissiomi :pTonunci:a.t i. Com·e ·g ià s~rissi a prop<>sito di un altro dei bei vol11mi di questa Collana del Policlinico, ipossiamo armai e dQbbiamo emanci.parci dalla 1n ecesrsità di rioorrrere a tr.attntj stranieri e a qu.eisto aiuigiu.ro seguano presto altri manuali, che :parecchi nostri giovani colleghi possono oggi compilare, con completezza di cult ura e severità di criterii. ROBERTO ALESSANDRI. 1

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CAPITOLO I. RICORDI ANA1'0MICI. OAPITOLO II. COSTITUZIONE CHIMICA DE\. PLASMA SANCUICNO E DELL' UREMIA. - CAPITOLO III. FISIOLOCIA DEL RENE : Secrezione esterna del rene•• secrezione intema del rene. - CAPITOLO IV. INSUFFICIENZA RENALE : Uremia •• Edemi. - Ipertrofia di cuore. - CAPITOLO V. ESPLORAZIONE DELLA FUNZIONE DEI DUE RENI PRESI INSIEME : 1° METODI CHE SI RASANO SUL SOLO ESAME DELLE URINE: a) Esame funzionale mediante l'analisi chimica, fisica e microscooica dell'urina globale: Quantità ùell'u.r.ina. D ensimetr!ia. Ureometria. Det~rm•ina~i.or..e del cloruro di sodio. Alb11 1minuria. Esame mi-0rosi(}-Opico delle ,urine. - b ) Metodi fisico-chimici senza influenza artificiale sulla funzione del rene : La .crios·cof~ia del·l e UI'ine. Cloru.ria ai1i.mentare sipontanea. P.rova della resjs.teniza elettriC<a dell'urina. Coeffi.oo.en·t e azoturico di M. R. Boulud. Diastaei. - ~) Metodi che artificialmente influenzano la funzione del rene con l'in. troduzione di sostanze per via orale e per via sottocutanea: .Albuminl.rria provocata Prova della cJ.orwria alimenta.re -s1peri1m enitale. Prova del:l'aumento della elimi1J1.azione ttr.in~ria col mezzo . dei diuretici. Le prove pel' mezzo delle sostaJLZe colorainti : prova della f111cs•i n.a: 1Jrova del bleu di metilene; elim.i!Ilazion-e del bleu di met ilene. para.gonata a qt1~la dell'urea; iprova della rosami•l in.a; piro-v>a dell'indaico carminio; prov.a della fenolsulfon-ftaleina·. Prova della eliminazione •dello ioduro di DOta.ssio. Prova de-lla eliminaz.ione del salic'i1l.ato rl_j rodio Prova .della eliminazione d el l attosio. Pro'Va della eliminazion·e dell'aicido ·iii;ip11rioo. Prova della flor1zina. · Capacità ·d i diluizione e di condens·azione: la paliul'ia ·p rovocata· lo studio della oorucentraztione massima. · d ) Lo studio della tossicità uri1naria. - 2° J.;0 STUDIO DELLA FUNZIONE RENALE CON I METODI BASATI SULL'ESAME DEL SANGUE: Studio m o rfologico del ~an.gue: emazie; globuli bian.ohi. Stud!io fi;siioo del siang1u·e : visoosimetTia; il ce.effioi•en·t e viscosimetrico d.i ifartinet; r.:rioscorpia d,e l ea.nigue; nrova della p.res·s~one E:1angu.i gna sistO!l.iica .(Mx) e della pressione diastolica (Mn); mlÌsur.a d.e l'la pressione diastolica; metodo osic1ll.atorio; valore della preBòione d~fferenziale (PD). Studio chimico del san1?ue; prova della coagulazione d~l ea;ngue; mieurai dell',atlbumd.na del siero (refrattometria); ureomie tria del sain1gue; 1azotemia norilllale e patolog.l!ca; azoto totale •e .a,zoto resi.duo; lo st11dio deU'a.oido ur1!co: eireatinemia e creatini-nemia; studio deg-li ii•drati di carbonio con.t enuti 1nel san1gue: la gl1oomia; la J.ipemia nelle l eAion •i ren·ruli, colesterinemia ; la lirp1emia totale nei nefritiej · dosaggio dei sal i di potassio nel sanigue: st11dio ·dei i;;as del sane-ue: il C02. - 3° LO ~TUDTO DEJ1LA FUNZIONE RÈNALE CON 1 METODI BASATI SULL'ESAME COMPARATIVO DEL SANGUE E DELLE URINE; J,a 1c.riosco'P.iia oompiarait.a del sail.gue e ·d elle urin·e <Metodo <ii Léon Bernard). Il -0oefficiente _emoren1ale . d1 Bromberg. Coefficiente sfigm orenale ·e coefficiente idruri.Co. La oostainte u.reosecretoria o di .A.mo.ard: tecn~ca tier l·a ricerica della ooeitante; valore del•l a costante ne1l'11omo n ol'ma le · vaiore della coetante .1n paltolog1~; la costante nelle ma.lattie ch.iTurgiche dei reni: modificazion.1 wl1a formn~ ::i di Ambarid. Glorul'em1a e .coetant.e clornrosecretoria : metodi ner dooaTe ·i l elor11ro di sodio n el ~an,g.ue. - CAPITOTiO VI. ESAME DEL VALORE FUNZIONAt.E DI CIASCUN R ENE PRESO SEPARATAMENTE : FTSTOT·OGIA DEI RENT PR.E~I SEPARATAMENTE 'F: COMPARATI FRA LORO. - I METODI DI ESPLORAZIONE RENALE APPLIOATI AT,Ji'EP.A.ME COMPARATO DEI DUE Tt'F.NI: Prov.a del'1e sostamze colo.ranti. L 'in.daico-c.arminio · •Croonocisto\Slcop.i.a.: la feno1-sulfom-ftaleina.: !!l i00€illtri.a flor'izinioa; f::t-00ltà, di <'..Oncentraziione e di clilni71ione. - CAPTTOT,Q V1J. VALORE DEI METODI DJDIACNOSI FUNZIONALE NELLE MALATTIE MEDICHE DEI RENI. - CAPITOLO VJIJ. VALORE DEI METODI 0

DI DIACNOSI FUNZIONALE NELLE MALATTIE CHI RU RCICHE DEI NARIE. BIBLIOGRAFJ.A..

RENI E . IN QUELLE DELLE VIE URI·

vol nme ò i p~urcr. VTTT-247 (N. 14 delln. « Oollan}l J\f nn nn li del « P ol iclinico») nitidamente stampato s u ottiu1a carta , con 21 fig11re intercalate nel testo. Prezzo L. 30. Per i nostri ahbor1ati sole L. 2 7. 5 O, franco di porto. TI n

Inviare ·va1glia Postale all'editore LITIGI- PUZZI -

VÌa l3istina, 14 1

- -- - - tJl,UMA -


Fase. 4-o

Ro1na, 7 Novemb1·e 1927

ANNO XXXIV

I

fondato dai professori ~

GUIDO BACCELLI '

FRANCE.S CO DURANTE

SEZIONE PRATICA

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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori oriainal i: L. Spolverini: Le i ualazioni cLi a ria irrrudiata 1in terapia. Not a. IT. Ricel'che sperimentali su1la sec r~zione lattea. Osserva zioni cliniche : E. Leo: Nt1ova varietà di memhrana peritifloooli.ca (peritifl-0-colon..stgmoidea). Commenti·: G. Vernazz.a : A 1Prop-01s ito dri una diagnosi di ascesso nssifluente, errata. (Stl'ana eetrinsecazione del li~do d'un.a peritonite tube~<"°~are). . . Sunti e rassegne : DIAGNOSTICA: B1rn1e : La d1•agnoe1 dielle sindromi addomiJilal'i a cute. - ORGANI DELLA RE~ PIRAZJONE: A. Dufour e P. Sedill run : Etiologia e profìlaeei. dell e bronoopolmoniti. - Gren et : Il t rattamento specifico delle broncopolmo.n it i infantili. Cenni bibliografici. I Congressi di Medicina e Ch irurgia : XXXill Congresso di Medicina Interin1a . .

Appunt i per il medico pratico : CASI STICA: Le fOJ.'m e infettive del reumatJismo articolare aouto. - Le forme tardive a. l unga ecrudenza di reumatismo blenor ragi co. - ·Gonocoocemia a l ocaliz2azioni multiple a,rticola r.i, cardi-ache, menànigee e cutanee, seguita d·a gu·a ri gione. - - T .ERAP I A: Dia.bete, tUJberoolosi polmonaire e i•n euli:µa . - Le azioni toseiche ieollaterali della. sinta,.lina. - Im.portanza della deeidratazione nelle ~ure d iimagranti. VARIA. Nella vita professionale : A. Zambler: ,Speda1izzazioni e medicinali .p er i poveri. - Cronaca del movimen to professionale. - Concorsi. - N-0mine, ·piromozioni ed -0norifi cenze. Notizie diverse. Indice a lfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

ljmitatissimo potere di penetrazione anche a cute perfettamente nu·da. A queste osservazioni sulle uova prodotte dalle galline irradiate fa nno un cer to riscontro quelle del Dr. Donelly sulle donne incin te, le quali, sottoposte alle irradiazion i U. V., oltre a migliorare n ello stato generale, e presentarsi i n seguito dotate fii m·a ggiore capacità di allattare, avrebbero dato alla luce bambini bene nutriti, muniti cli una quantità di energia luminosa (I) . Ora a 1Par te la n otevole imvortanza pratica di simili. risultati, se confermati, sta il fatto già dimostrato clinicamente della benefica azione eccitan te delle irradiazioni U. V. s ulle ovaie di donne co I-pite da amenor rea. Co~i pure sono stati segnalati buoni risultati coll'uso dei raggi U. V. in casi di insufficienza di alct1ne g·hiandole enclocrine (tiroide, timo, testico1o, su1rrenali), senza ,p eraltro che sia s tata raggiunta la dimostrazione precisa ~ia del grado di influenz·a e sia dell'azione veramente diretta esercitata da queste ra~ diazio11i luminose s u · tali organi. .rn base a queste considerazioni era ovvio il pensare che anche la ghi·a ndola mam1naria, jn rnodo particolare ·durante il suo fun.zionamento, potesse ri~entire gli efcfetti delle radiazioni U. V. Per altr o, salvo qualch e Yago accenno di m igliorata secrezione l attea in conseguenz·a di migliorate condizioni generali dopo applicazioni di

1

ISTITU TO DI CLINICA PEDIATRICA

DELLA R . UNIVERSITÀ DI PAVIA

Le inalazioni di aria irt"adiat a in te1"apia. Nota II. Ricerél1e sperimentali sulla secrezione lattea. Prof. L.

SPOLVERINI,

direttore.

I.e untversità agricol e American e di \VLsconsin e ·dl I<ansas,. facendo r ecentemen te degli esperimenti sistematici a scopo zootecnico colle irradiazio11i U. V. sui polli l)er curarli dalla r achitide (a cui come è n oto vanno frequentemente soggetti), ebbero tra l'altro a d o&Ser\rare cl1e la produzione delJ e uova da parte delle galline così trattate aumentava in modo i1otevole fino a raggiungere talora il 140 % (?) . Tale fatto è stato ora confermato dagli. allevatori tedeschi : e si è potuto ·a11che constatar e che le uova delle gal.line irracti ate raggiungono il 63 % di schiusa a confronto del 29 % di quelle comuni. La spieg·azione del fenomeno, dato cl1e la ~up erficie coTiporea d8gli animali è totalmente ricoperta da fitte ip iume, si ~·resentava tutt'altro che facile, tenuto conto delle nostre cogn izioni fisiche sui r.aggi U. V. in .g·enere, sul loro asso>rbim ento e ~ul loro

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rnggi U. V., 6Ulla letteratura rr1 edica i1on mi è \

[ Ai--wo XXX IV, F ASC.

Il POLl CLTNTCO

1616

riuscito di trovare r icerche sistc1natiche su tale <.trgomen to. Ho pertanto cr eduto 01pportuno eseguirle diretta rnente s u 1r1adri allattanti senza farl e prece(lere, corne è abi tudine, da esp crie11zc sugli ani1nalL in considerazjone s1p eci al1nente ch e la r1uova tecnica da rr1e proposta (inalazione esclusiva di aria irradiata ) ed illustrala a proposito della cura del rachitismo, s1 p r e ~ e ntwva scevra cli p erj coli. Le osscrYazioni so no state praticate sopra 10 J11adri ricov erate ùa ~va.rio tl: 1npo ·al Brl)fotrofio i11siem e :~1i Joro bam·bin t. ai q11al i forni vano il l:i.tte. Di esso s i co11osceYa c->sattan1entr la crua11tità non f' Olo gi ornHliera, ina clelle s ingol e i1oppate, e~eguendo~i op:ni yolta la cl oppia pesata. I.e madri in osperirr1ento , pure conservando tutte lo stesso \' itto e l'identico gen ere di Yita , si trova vano in r oncl j zj 011i diYerse per rapporto al1'età ed alrepoca ùell'a'\'\'enuto parro ; fa tto que~to cl10 in ultima a .n alisi avrebhe clov1Jto contribuire a convalidare an cora rncglio i risultati finali. 1.a t ecnica adottata è s tata la seguente : in un ~1,n1birnt P · clelJa st1perficie di 111etri 3 x 3,20 x 1,40 ·v rni\·:l m C'ssa in f11nzione a Vl1.oto t1na lampaidu acl arco a va1pori dj mercurio (a corrente alter·

Queste inalaz~oni di arin irradiata cl ella dura ta cli 20' si r i peterano tr e ,·olte la setti1nana p e1 due settimane consecutive; indi si interron1p evnn o p er 10 gior ni non solo a scopo di riposo, in.a speci::i,lmentP per vedere gli l'ffetti d11ra11te 1a ~ospe11 sjon c del trattamento. 'fra . cor so tal" p eriodo . i è iniziato un econdo ciclo tli inala zior1 i pt1rc tri settirna11nl c (sen1pre 6 in totall' ) cl rl'I~ durata JPeraJtro cli soli 10' ognl111 0, al qual l! 11n f:ltl o :=;cg11il o i.in secondo p erioclo cli riposo. ~ rlelle 10 <lon11r in esperimento sono state as::oggPttate fi11 0 clul pri1no ciclo acl j11alazjon·i <11 so li 10' : metà tempo: (con ciò 11on oser ei dire se nz'altro: m età dose) per studiare gli effetti. prrs un1ihilmente diversi ; tanto è vero che in un srcon<lo mom ento si è ~re duto opportuno \'ari.1rP ln. clnrata. Ri~ ss11mo in mod o schen1atico JC' o~servazioru prélti cate.

gr.

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• ne1 vdri

cli nnni 40, prirniparn, sgra,·a-

CA ..·o ,J\ .- Rn ..

lasi da \J 1 /~; i1tese di u11a han1hinu sana, costr etta - 1per Ja mancanz.a di latt e n1aterno nel essere n1 e~iSa. ad allatta1n ento 1n i~to : peso nt Luale gr. 3~00. Durante la .~ rr tirnana pri1nn cl tll trattamenl o : quantità totaJc n1eclia giornaliera cli latte rhateruo J1ell c cin·qtte poppate di11rn e gr. 213-220.

CASO.l~ .QyANT/T,iCOA!PLE.5.JIVA 1n

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giorni della .sell1mant!I e duranle le c1n7ue />'!J'/"1/è cl/urne

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11atu tli 110 \\:olt. con 6-8 _L\1nper) , alla quale cloro circa, 6' - tr1npo n ec(-lssario pl'.\ r raggiung:1'.\ re il .s110 r eg·i·m e . tal)i le - Yen.iva au1l'll"}ntato il volt ag·~·io cli 15 \\tolts allo sco-po no11 so.J o dj au1nentare in rnodo noteYolc l' in ten sj tc't l urnin osa dell'ar co, rna ancl1 r, (ciò che n r1 caso no- tro ritengo più interessante, dopo 'qu.a nto ho esposto ·in altro 1nio lavoro) di ''ariare in m o·do sensibil e la q11aljtà d elle radja.z~oni ecnesse e ~pe­ cia !mente quelle co n1prese n ell a zona para-ultraYiolrtt~. In questo m ornento si i ntroduceYano n ell'a.n1birnte le mactri allattan ti (in gener e 3-1 prr ogni sed n.ta) a r e&pirare l'aria cosl irradiala. a ,-endo bene inteso e ura speciale cl1 e n essu11"1 radiazion e lumino~a anelasse a colpjre qualsia ·1 1pnnto nnche minimo delle parti scoprrt e (mani P

viso ) .

• • •

• • •

:\elle d11e scttima11e del 1° ciclo di inalazi oni di J?,O' ciascuna (in totale 6) ; quant itù totale r11edia giornaliera di latte gr. 475. · Durante i 10 giorni del periodo di riposo gr. 475-480. Nelle ·dur settimane r elative al 2° ciclo di ina· lnz ioni di 10' ciascuna (in total e 6) gr. 475. ~Plla settin1ana s0gu entc di ripo~o gr. 475. Assenza rti qt1alsia:si d isturbo , .appetito aumentato, stato generale buono. CA o lff. -

Co1n., cli a11ni 28, prin1jpara, sg·raYatasi da 2 1/2 111esi di t1n ban1bino sano do,· uto JT1ettrre - 1prir graYc deficienza d i latte n1 atrrno - ad al1n t tan1 ento mi~to: peso attnale gr 1600. Durar1te la settimana prima èl.el 1rnttamento : qua11titt'l t otale inedia giornaU era di latte ma. tr rno n elle cinque poppate diun1c gr. 140-150. XellP due srttiman e del 10 .ciclo di inalazioni èl.i 20' (total e 6' : quantità total e rn eclia giorna· liera di latte: gr. 320.


SEZIONE PRATICA

D11ra11tc

-cri· . ••"')):)Q-3::>:::; .... ......v.

1

10 gior11i

del periodo

cli

riposo

. 1617

Durante le altre tre i11alazio ni di 20' gr. 280. Xella settimana seguente di riposo gr. 280.

• • •

J •

//•C'Ù'lu clt' ùutl•~iuni IO'<'ia.scufld.

~ell e due

<)tti 1nane rPlati\'e al 20 ciclo di inalazioni c1 i 10' (totale 6) gr. 360. Xella s0tti1na11a seguc11te di riposo gr. 365. .t.\ssenza di al·cu11 disturbo , apipetito un poco aun1e11tato, . tn 1o generale buono. CASO

-----.in gr:

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Da 1totare clic, a m età clella prin1.a scttin1a11a cl e llP i11alazio11i, praticate allu rnadre, il ban1bino è s.t ato rol1pito da febbre d ella durata ·di cinqu e gior11i , p er cu i con ogni ,p robahilità ha succl1iato ~111c h c co11 minore energia.

-Q_vA1YTITA • coMPLe0s1vA z;1 L,qrre ·

ne/ va.ri g1.'ornl.· della .1ellùna12cJ e duranlc .5/.)(J;'Jj'Ji'fle cÌiurrzc

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CASO III. ·- Germ., di a 11ni 39, pri1nipara, sg·rn,vatasi da 32 giorni e.li llll ba111bi u o sa110: peso 1

n ttuale gr. 2450. Nei 6 giorni prima del trat tame11to : quantità

r.>cr/o clo ,cli' rl'po.30

11 tratla111e11lo ·è stato sospeso dop o il 10 ciclo il i inalaztoni a r crtdo la rnadre lasciato il Brefotl'·Of i o. Nr su 11 cli s turbo , stato generale soddisfacent~.

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totale m edia giornaliera di latte rnaterno 11ellc 5 poppate diurne gr. 115-120. J)ura11te Je pi-ime tre inalazioni cli 20' gr. 145.

CA.So 1\i . - B ol., di a 11ni 38. secondipara, sg·ra,· atn~i ei a 39 gior·ni cli un bambino s a.no: alla.tta111 t' 11tu naturale; ]) P o attuale g·r. 4000. ,


161&

Durante i 10 giorni del periodo di riposo gr. M0-250. Nelle due settim·ane relati ve al 20 ciclo dj ina. lazioni di 10' (totale 6) gr. 260-265. Nella settimana seguente di riiposo gr. 250. Appetito un 1po' aumentato, stato generale so<l· ùis facen te.

Nella settima11a prima del tratta111ento: quantità totale media giornàliera di lat.te materno in cinque poppate ·diurn.e gr. 370. Durante le prime tre i11alazioni di 10' ciascuna gr. 410. I I ~\ Durante le altre tre inalazioni ·d ì 20' ciascuna gr. 475-480 .

[ANNO XXXIV, FASC. 45]

ll. POLICLINICO ...

Nei dieci giorni seguenti di riposo gr. 465-470. Il trattamento è stato ~ospeso a causa ·di dimissioni della madre.

Gr. , di anni 20, primipara, sgr.aYa.t asi da un m ese di una bambina sana , assoggettata dopo la terza settimana ad allattamento misto in conseguenza di una . mastite sopraggiunta alla madre nella inammella destra , per cui ·è stat·a costretta continuare l'al1attamento 6olamente con quella sini$tra : peso attuale , r11. -

CASO

V. - c.ast., dj a1u1i 28, terzipara, sgra· vatasi da 2 1/2 m esi di una bambi11a sana, assoggettata dopo il primo m ese, per deficienza dì latte, ad allattamento misto: pesq attuale gr. lt550. 1CASO

Nella $ettimana .prima ,del trattamento la quangr. 2870. tità totale inedia giornaliera di latte 'll1aterno n elle Nella settimana prima del trattamento: quantità totale me·d ia giornaliera di latte dalla mamcinque poppate diur11e ha oscillato tra gr. 390 e 400, e tale si è n1antenuta, salvo lievi oscillamella sinistra nelle cinque 1P0ppate diur11e zioni in più, sia durante tutto il 1° .ciclo ·d i ina· gr. 140. lazioni di 20' ciascuna ed il susseguente periodo. ~ Durante le prime tre inalazioni di 10' ciascuna di .ri·poso , e sia durante il 2° ciclo ·di inalazionii 1 gr. 170. (li 10' . Da notare che la donna ·è alquanto defi· Durante l e altre tre inalazioni di 20' ciascuna ciente. gr. 250. 1

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Nei ·dieci giorni seguenti di riposo gr. 310. App·e tito normale, condizioni generali buor1e : j l trattamento -è stato sospe$O a causa di dimissi oni della ma:dre.

C., ·d i anni 18, co11 \.Vassermann 11egativa, sgravatasi da tre mesi di un bambino CASO

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VI . -

apparen tem ente sano, un IPOCO 1prematuro, assoggettato fi110 dai primi gio rni, data la estrema 1

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cl r fici cn za di latte matern o, ad allattamento ill vre\·alenza mi~to: peso attuale gr. 4020 (I) . Durante la settiman·a prima del trattamento: quantità totale m edia l?'iornaliera di latte materno n elle cin·que poppate diurne gr. 120-130. Nelle due settimane del primo ciclo di inalazioni di 20' (totale 6) : quantità totale m edia gior-1 naliera di latte: gr. 290-300. '

,Guard. , di anni 25, primipara, sgra,ratasi da 3 mes·i di 11na bambina sana; assoggettata dopo il primo mese a.d allattamento zuisto per ·d,efi-ciente secrrezione lattea: peso attuale .gr. 5350. ·Nella settimana prin1a del tratta1nento: quan~ tità totale media giornaliera di latte materno nelle cinque a:>oppate di11rne gr. 360. CASO

VtIIII. -


[Ar\~O

XXXIV, FASC. 45 J

SEZIONE PRATICA

·Dura11te le due 5ettimane del 1° ci.clo di inalazioni di 20' (totale 6) : quantità totale media giornaliera di latte gr. 500-5'10. ·

1619

X. - Me., di anni 20, primi1Jara, sgra ·vataisi da 22 giorni di un bambino sano; allattamento naturale: pe$o attuale gr. 2890. CASO

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Durante i dieci giorni del periodo di riposo gr. 480. Nelle due settimane r elati ve al 20 ciclo' di inalazioni di 10' (totale 6) gr. 470. :Nella settimana seguente di riposo gr. 480. è.a.so~

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Nella 5,ettimana iprima ·del trattarnento: quantità totale media giornaliera di latte m.a tern o iu cinque po·p1pate diurne gr. 290-300. Durante le due settimane del 1° ciclo di inala·zioni d i 20' (totale 6) : .quantità totale m edja g ior na liera di latte gr. 380. Durante i dieci giorni d el periodo di riposo gr. 460. Nelle due settim ane rel~tive al 2° ciclo di inal azioni di 10' (totale 6) gr. 485. Nella settimana seguente di r iposo gr. 520. Appetito e condizioni generali ottime. I

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Dallo studio dei singoli .casi e m eglio ancora d a quello delle grailiche annesse risulta i nnanzi. tutto ed in mo,d o evidente l'eflfetto accen tl1ato é b en efico delle inalazioni di aria irradiata s ulla secrezione lattea, fino ad arrivare in via g·enerale almeno al doppio della ·quantità primitiva ed in molti casi anche al triplo. Simile risultato finale si ·d:imostra inoltre co· stante - soipra dieci casi un'unica ec.cezione, il n. V -; ma quello che veramente sonpr ende l' osservatore è da un lato la · raipi·dità del fenon1eno e .dall'altro la persistenza ·d i esso anche durante la sospensione del trattamento. 1

CAso IX. - Br. , ·di anni 22, 1prim~para, egravatasi da 2 1/2 m esi di un b.a.m bino apparentem ente $ano, assogg·ettato ·d o;po 40 giorni ad allattamento misto: peso attuale gr. 5210.

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Nella settimana prima del trattamento: quantità totale m·edia giornaliera di latte materno :1elle cinque po•p1P1ate .diurne gr. 400. Durante la settimana delle prime tre inalazioni di 2{V gr. 500. Il trattamento fu dovuto sospendere per improvivise dimissioni d ella madre.

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indagando ·d ifatti l 'and·a mento d ella grafica r elativa al comportamento della secrezione lattea appare in modo netto come in tutti i 7 casi (ad eccezione del 3°) in cui furono praticate inala· zioni di 20' , subito dopo le prime ina1'azioni si è verificato i1n a umento sempre noteiv ole di secre-


1620

JL POL(CLTNICO

zione lattea, talora ·così accentuata da raggiungere il triplo solo dopo le due 1P·r ime inalazioni (cas i n. 1-2-6). In qu esti c·asi - mi s ia permesso di çle·f inirli come « ipersensibili » - le successive 3-4 in alazioni del 1° ci.cl o non hanno p eraltro condotto ad un ulteriore e progressivo aumento di latte, mentre che n egli altri casi un simile fatto, sebben e in grado r elativamente modico, si è di regola .potuto constatare. Inoltre l'osservazione attenta ci ha permesso di rilevare cl1e in genere dopo 2 ore dall'e&eguita inalazione già potevasi notare in mo.do palese l'effetto benefico prodotto coll'attivazion e della sec rezione della ghiandola mammaria. Del r esto anche n ell'osseryazion e terza l'aumento della secrezion e lattea si ·è egualmente verificata, soltanto e.ssa si è rpresentata con un certo ritardo, in quanto è a.ipparsa in modo veramente sensibile solo dopo la 4a jnalazione di aria irradiata. Durante i ·d ieci giorni di sospensione .del trattarnento consecutivi al 1° ciclo d i in alazioni, la quantità di latte in linea generale si è mantenuta costante, ad eccezion e d ei casi n. "\TI e V.IItl in cui si è notata una lieve diminuzion e ·d el massimo :-~ggi unto , ai quali p eraltro si posson o contrapporre i casi n . I e X, in cui inYece è stato rilevato perfino un ulteriore aumento . Il II ciclo di inalazioni, iniziato ·~opo 10 giorni di sospensione d·a l primo ed eseguito colle s tesse modalità di tecnica ma p er la dw·ata di soJi 10' , r1on ba dimostrato per regola alcuna influenza sulla secrezion e lattea, se si eccettuano i casi n. II e X; nei quali sj è r eso evidente un aumento per quanto modi co. Ur1 sin1ile risultato può logicamente essere m esso in relazione o al trattamento percl1è ridotto ovver o al raggiungimento , ormai avvenuto, di potenzialità massima della funzione della ghiand ola mammaria, consecutiva allo stimolo provocato dalle prime inalazioni di aria irra, diata. Di ciò d ovrò discutere in seguito. Infine anche n el .p eriodo di riposo dopo qu esto I·I . ciclo di inalazioni , senza e:ffetto almen o evidente , la quantità di latte ha continuato a mantenersi quasi allo stesso livello - le differenze in men o sono pressoch·è tra~curabili - di qu eJle 1pTecedentem ente raggiun te, in modo da potersi con1si derare come stabilizzata almeno per un certo t empo . E difatti nelle osservazioni ulteriori a carico di .queste madri, cosi trattate, iho !Potuto constatare, come in gran 1parte di esse, ancl1e (lopo ql1alche m ese di distanza, l 'aumento dap-prima v erificatosi nella quantità di latte 11a contin11ato a mantenersi ·costante, sia pure i11 graido l eggermente inferiore : n·aturalmente, come s empre acc:ide, anch e qui si è ·verificata qua.lcl1e 1 ara eccezion e in ~ enso n egati,-o. 1

I

[ANNO XXXIV, F ASC. 45]

Gia.cch è cOnYiene tenere presente - co1ne . de~ r esto p11ò facilmente rilevarsi dallo ~tudio delle si n gole graficl1e - che ciascun caso, per quanto nelle linee gener·ali si rassomigli, presenta tut' tavia nell'andamento della curva dell e caratteristich e s-ue 1pro.prie, che lo difd'er enziano dagl~ altri; e ciò in relazione alla regola generale cne ogni soggetto reagi~·ce con caratte;ristiche speciali ad un dato 1stimolo a causa della sua intima costituzion e. Lo studio ,dei due casi IV e VII n ei quali il trattamento fu iniziato con inalazioni della j ur ata ·di soli 10' appare particolarmen te importante per alcune questioni r elative alla tecnica (durata dell'applicazi-one). Ed inver·o le grafiche r elati Ye sono concordi nel dimostrare come in seguito alla prima settimana di cura, in cui furono eseguite tre inalazioni ·li 10', l'aumento ·della secrezione lattea si è verificata per un maGsimo di soli 50 gr. nel caso IV e di 40 gr. nel ·c aso VII; mentre che n ella settimana seguente, in c ui furo no rpraticate inalazion i di 20', già ~ubito do1p.o la prima si è avuto un aumento nel caso IV di gr. 70 fino a 100. e rispet, tivamente nel caso Vili! fino a gr. 120; con tendenza dopo sospeso il trattamento o a mante· n ersi a questo livello raggiunto (vale a dire da gr. 370 iniziali a It-80 nel caso IV) ovvero a n che ad aumentare ulteriormente (come nel caso VII fjno a r aggiun g,ere il doppio , da gr. 150 iniziaJi a gr. 320). Se si confrontan o !Pertanto i risultati osservati in questi ultimi due casi con ·quelli precedenti non può farsi a meno di rilevare la n otevole importanza che eser·c ita la diversa durata del trattamento , al 1punto da dovere riten ere questo dettaglio. di tecnica come condizione indispensabile rpl6r ottenere o n o un effetto benefico palese ; concetto questo che· del r esto rientra nei principi gen erali di qualsiasi terapia j11 specie di ordj n e fisico. Dalle ricerche finora eseguite non è. certo l ecito stabilire se la durata di 20' rappresenta veramente la dose optimum p er ciò che si r iferisce al modo migliore di attivare la funzione Fecretiva della ghiandola mammaria. Quello rper altro che in linea ge11erale si può ritener e per certo si è che, seguendo la nuova tecnica ·da me ip·r oposta delle semplici inalazioni di aria irradiata, la durata di 10' è in suf1ficiente a provocare un aumento sensibile di secrezione lattea, come lo convalidano anche le osservazioni pr aticate n egli altri sette ca~i durante il II ciclo di inalazioni appunto di soli io·. Conclus iont.:i questa che ci ·vien e confermata ancl1e dalle ricerche parallele eseguite con lo stesso trattan1ento a proposito della tera,p ia del rachitismo. 1


[A..~~o

XXXIV, FASC. 45]

1621

SEZIONE PRATICA

U. \ ! . descritti da alcuni osservatori sulla t~roide~ timo, ·a pparato -d igestivd, (stitichezz.a, enterocolite) tutt'altro che tassativ·amente dimostrati; in quanto - a 1parte cl1e il .benefico risultato, oltre c~sere co·sì n etto, si 1 è mantenuto anche durante la sospensione del trattamento - nei nostri casi,. trattandosi ·di soggetti completan1ente ignoranl.i ed anzi timorosi di qu·a lsiasi cura in s.pecie di questo gener e, il fattore p~ichi co o avrebbe dovuto .e ssere aiSsente o caso mai avrebbe agito in senso contrario cioè inibitorio. In merito p ertan to ftl meccanismo di ·a zione di quest'aria irradiata ritengo opportuno, ,p er evitare inutili ripetizioni, rimandare il lettore a quar1to ho espo~to al riguar·do a pro·p osito della sua applicazione nella cura del rachitismo. Sarà solo sufficiente riassumerlo Iiella seguente formulazione: Le radiazioni U. V. emesse dalla sorgente luminosa vrovocano colle radiazioni di lun ghezza di onda ordinaria 340-200 µ µ una ionizzazione delle particelle invisibili di sostanze contenute abitualmente nell'aria che si respira, e con ·q uella di piìL corta lungl1ezza di onda 180-140 ~1.. µ Ja ionizzazione ·dei ·g as pure dell'aria, ed· in prima linea dell'ossi.g eno (Lénard-Bloch), ·p er cui t~r1to i gas quanto tal·i particelle si ionizzano e l'atmosfera divien e cartca di elettroni ,dotati ,d i una considerevole ·velocità. Essi venendo inalati, e messi a contatto attrruverso la superficie r espiratoria polmonare ·col sangue circolante e da questo assorbiti, riescono a ·p enetrare nell'organismo ed a modificare ~·equilibrio elettronico dalle sne varie cellule, cariche come è noto ·di proprietà elettriche in prevalenza positive, e variando quindi lo stato colloidàle del loro i:>rotoplasma ad agire in definitiva proprio sulla parte più importante cioè sul nucleo, pel quale hanno maggiore affinità. P ertanto la dif.f erenza di potenziale esistente tra le cellule ·caricate positiva1nente e gli elettroni n egativi ·deve nece~sariamente esercitare la sua influenza sui vari scambi osmotici e quindi 6 ulla maggiore o minore atti,·ità fnnzionale seorAtoria, motoria e blastica delle singole cellule dell'org-anismo (e perciò ancl1e s11 quelle della ghiandola mammaria) i.n relazione appu11to alla carica - .giusta od ec.cessiva - dj c11crgia stessa. -~Ilo stato attuale della nostra conoscenza a me è sembrata questa la ipotesi piì1 plausibile per spiegare il meccanismo di azion e ·dell .inalazione di aria irradiata coi raggi U. \·. : ipotesi confortata dalle ricerche eseguite contemporaneamente nella mia C.Iinica sul rachiti·s mo, sul ~a11gue e sulla glicemia. Del resto gli studi ulteriori di (1) GUILLAU~IE. L es radiations i·umineuses e.n ordine fisico-chimico e chimi·co-biologico, che in phisiologie et thérape1ltiqile. l\IIa.sson, ed .. , Par1s omaggio al moderno indirizzo mi auguro non 1927.

Esperienze ulteriori si incaricl1eranno di dimo~trare con .maggiore precisione a 1 pro1POSito della tecnica quali variazioni sia necessario apportare a auella da me adottata, 1per raggiungere nella . pratica i migliori risultati tanto per ciò che riguarda la durata dell'inalazi-0ne, la frequenza di essa - da me per altro stabilita in base ai risultati raggiunti colle ricerche parallele eseguite dal mio assistente D. Sechi sulla crasi sangu·i gna ql1a11to per la inten~ità e la qualità delle radiazioni emesse dalla sorgente 1uminosa e di cui è stato fatto cenno al principio del lavoro. A parte pertanto la importante questione della durata del trattamento, dalle ricerche da me eseguite non si riesce a dimo~trare alcuna relazione n·è tra l'età del soggetto e la ·p roduzione del fen omeno (attirvazione della secrezione lattea) e la sua rapidità ed intensità, nè tra questi elementi ed il numero dei parti avuti in precedenza dalle varie donne. Ed invero, iper ·citare solo un esempio, mentre n el ca5o n. 1 rapipresentato da una donna di 40 anni di età e per giunta primipara l'effetto è stato veramente ~traordinario, invece nel caso n. V esso è stato null o non ostante il so.g getto fosse assai 1p iù giovane (28 anni) ed inoltre terzipara, e con ghiandola mammaria già eser citata al funzionamento ·p ei due .p recedenti allattamenti, per quaJl·· to mistL Infine le os~ervazioni praticate permettono an- · r.l1e di concludere che i vari soggetti sottoposti alle inalazioni di aria irradiata mentre da un lato non hanno mai a;>resentato disturbi di alcun ge· nere, almeno apprezz·a bili, n·è subbiettivi niè obbiettivi, d'altro canto hanno tratto un aumento di appetito ed in genere un miglioramento nelle condizioni generali e quindi un effetto eutrofico sull'organismo. ·Certo nessuna discu~sione è ammissi'b ile sull'attendibilità dei risultati registrati: tanto essi sono chiari e concordi per quanto indubbiamente un po' sorpren·denti ed impreJVisti. Dove invece può riuscire utile la discu~sione è ~n} modo di azione di questa aria inalata evidentem ente arricchita ed in pa rte satuìfata di energia elPttrica, la quale, assorbita attraverso i polmoni, vj ene messa in contatto ed utilizzata dal sangue, circolante. Qui non è il caso n emmeno lontano di prendere in con~iderazione, per spiegare i risultati ottenuti, l'influ_e nza del fattore psichico, come invece m ette in rilievo - cr edo giustamente - il Guillaume (1) nel suo recenthssirno trattu.t.o (1927) per spiegare taluni effetti dei raggi

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IL POI.ICLCN!CO

[ANNO XXXIV, FASC. 45]

mancl1era11no da parte degli elettrobiologi su che del re~to trova già conforto nell'osservazione questo importante ~rg·omento di carattere genea tutti nota che le vacche lattifere tenute costanrale, si incaricheranno ·di dimostrare quale font emente all'aperto, all'aria libera (esempio tipico 1damento di verità abbfa una simile concezione quelle delle grandi produzioni industriali del Cafisio-patog·enetica dell'azione della luce sui feno- nadà), producono un latte qualitativamente e meni vitali degli esseri viventi. quantitativamente superiore a quelle costrette a L'importanza pratica .clinica dei risultati rag condurre una vita chiusa in ambienti per quanto giunti con simile trattamento sulle donne allatigienicamente costruiti e mantenuti. tanti nori può certo slfuggire all'osservatore. Con Da ultimo è logico il su.p porre che la stessa atesso infatti n oi abbiamo 1potuto fare beneficare tiYazione di funzione riscontrata nella ghiandola dell'allattamento misto taluni bimbi lattanti, (ad mammaria debba in via ordinaria verificar~i es. i easi n. I-III-III-VI) i quali an.che nelle altre ghiandole ·dell'organismo ani. divers.a mente nelle abituali condizioni sarebbero stati costretti all'almale tanto a secrezione interna che esterna, sotlattamento artificiale con le note dannose consetoposto ad inalazioni ·di aria intensamente irrag11enze, data l'esigua e ·quasi trascurabile quandiata. Non si potrebbe difatti concepire un fenotità di latte materno - ·appena 25-30 gr. per popmeno inverso, o quanto m eno esclusivo nel senso ipata - e per consegu·e nza co.n ced·ere loro l'incom. che tra le varie ghiandole $Olo la mammaria m ensurabile vantaggio di un normale accre~ci­ fosse quella che riuscisse ad attivarsi nel suo m ento insieme al regolare sviluppo. Giacch1è confunzion·a mento. E che invece il fenomeno sia, vie11e tenere presente che nessuno dei moltepliei come pensiàmo, di or·dine-· generale, lo possono € com uni galatto geni in uso è caipaice di ·dimofino da ora confermare in parte le os~ervazioni strare un'azione parag·onabile a quella ri&con· riportate al princtpto del ' presente lavoro a iprotrata coll'uso dell'aria irradiata, anche non voposito della constatazione fatta dagli allevatori lendo t ener conto della semplicità di questo ulamericani e tedeschi sulla maggiore quantità di timo n1etodo, il quale non ifo~se altro evita l'inproduzione di uova da parte delle galline sot1 gestione e per giunta continuata, di medicamenti, toposte alle irradia' z iont dì· 'raggi u. v., fatto do, non sempre in·d ifferentemente tollerati dalle pa· vuto evidentemerl.Ee' ad ·alìmèntata 'funzionalità zienti. della loro ghiandola ovarica. Risultato questo che Inoltre le os5ervazioni da noi praticate per- in base alle no~tre ricereh-e Sl,Ìgli effetti dell'inamettono di dar.ci una plausi.b ile spiegazione del 1azione ·d i aria irradiat~ trova una plausibile fen·omeno che abitualmente e con grave danno spiegazione per riguavdo all'azione esercitata dai raggi U. \'. 1Dif atti ·date le nostre cognizioni sulla occorre nella pratica a carico di talune nutrici che dalla campagna si recano in città 1p er l'allat- minim.a loro. penetrabilità attravenso la superficie cutanea, non si riusciva fino ·a d ora a ben tamento dei bambini ed alle quali dopo i primi giorni di vita .cittadina rapidamente tende a di- -com1p rendere come es:si pote$sero arrivare ad agire su1gli .or.gani. interni e per giun.ta in animali minuire il latte fino a ridursi talora ad 1/3 della r]co1p erti rli piume e perciò impossibilitati ad asquantità primitiva (non ostante anzi un migliore tenore di, vita, ed in specie di <vitto, ed un suc- , sorbire le radiazioni 1uminose incidenti sul loro chiamento regolare da parte del bimbo); dimi- cor,po. E da augurarsi ohe ·questo promettente campo nuzione che per fortuna in vi·a generale tende a dt stu·di attiri in modo particolaTe l'attenzione scomparire non appena la nutrice• ritorna in camdegli ~tu,diosi in maniera che anche la pratica,. pagna 8em·p licemente a respirare l'aria irradi·a ta specialmente medica, se ne possa avvan~aggiare dal sole. in modo sensibile oltre ch·e 1p el rag;giungime'nto · Del resto questi risultati da noi descritti hanno cli risultati tangibili anche per la questione, assai €videntemente una portata ben più vasta di quelli ctelicata ed ancora in gran parte sconosciuta, illustrnti a proposito delle madri allattanti; in della tecnica cio·è più adatta per ottenere i miquanto ci fanno intravedere la possibilità e l'utilità di import·anti ricercl1-e s--cientifiche oltre che . gliori effetti ~enza 1p rovocar·e alcun danno. In maniera sche-m atica e tralasciando i .p arti·d i applicaziooi prratiche ancl1e nel campo zoocolari, in b ase alle rtcerche eseguite ci sembra tecnico. · Difatti nulla vieta di ritenere po~sibile - per lecito trarre le seguenti conclusioni: 1) Le inalazioni ·d i 20' di aria irradiata con· n.on dire assai 1Probaibi1e - ·Che anche gli animali raggi U. V., pro.d otti ·da una lampada ad arco a l attiferi, sottoposti ad un simile trattamento, rie\·apori di mercurio con ·v oltaggio aumentato, prascan·o a produrre una maggiore quantità di latte, ticate su donne allattanti con deficiente secrecon quanto vantaggio da parte degli allevatori, zione lattea, provocano un accentuato aumento ii1 sp ecie di certe r egioni, e :per riflesso dell'-econ omia sociale, è facile immaginare. Ipotesi questa ·della medesi.m a fino ad arrivare in via generale '?

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1

1


SEZIONE PRATICA al doppio della quantità primiti\'a e talora a sorpas~arlo.

Il fenorr1eno si osserva subito dopo le prime in alazioni praticate a giorni alterni, ed esso richiede uno scarso numero di applicazioni. 3) L'aumento .di secrezione lattea tende in via generale a m·a ntenersi per molto tempo al livello raggiunto anche a trattamento so~peso . .f) Nessun danno subbiettivo od obbiettivo apprezzabile è stato notato a carico dei vari soggetti cosi trattati; è stato inivece possil)ile rilevar e un'azione eutrofica generale a carico dell'organismo. 5) :B logico ritenere cl1e anche sugli altri animali lattiferi un tale trattamento produca identici ri~ultati. Pavia, agosto 19-27. 2)

siedeva in altro organo. \S enza intere.searci 1d elle molteplici circostanze causali 1d'indole chirurgica determinamti la stipsi cronica, delle quali in un mio lavoro ~ulla '' Cosi•detta appen dicite cronica primaria » in'Viato già alla Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche, iè trattato diffusamente; il'armmento che da tempo, grazie all'.aocresce1si del numero 1de·gli interventi laparotomi·ci ad in cisioni non avare e delle osservazioni cliniche e bioscopiche in materi.a, si è inclini ad attribuire una larga percent·u ale di easi della complessa ~in­ ·drorne inerente a:lla stitichezza rubituale, alle memibran·e periti1flooolicl1e. 1Le quali, sempre congenite, possono riscontrarsi - secondo Lane alla terminazione dell'ileo, sull'appen dice, ~ul colon a~cen·dente, sulle flessure epati.ca e splenica del colon, sul Si•g ma : in una 1p1arol·a sul cr asso, su tutto cioè l'organo dove generalmente ha luogo il fatto meccanico d.ella sta.si .fecale. La briglia iJeale di LM1e (1901) e la tipica membrana di J acl~son (1909) sono espres~i1 oni, quella ,p er la ter min.a zione del tenue rq uesta per il colon ascendente, tli simi·l1 formazioni membranose abnormi dell'intestino, che - si noti subito - allora sono motilVo di mole~tie quand o, per ragioni di svi· luppo o meccanièhe aciquisite o flogistiche, provocano - a carico 1delle anse intestinali interessate - vizi di forma o di sede, sì. da rientrare nel qu·a dro generico delle << stenosi i1eo-c0:ich e di posizione » (Donati) . Queste, che ·po~sono tradursi sotto forma ·di jnflessioni, incur·vamenti , angolat11re, coartazioni, retrazio·n i, costrizioni più o m eno accentuate delle anse intestinali in rapporto colle briglie ad>normi, e che 1possono mettersi in evi denza ooJl 'e~ame r.aidio·logico (il quale - si ·b adi - non .rirvela mai l e membrane - Mainoldi - ) , produ·cono un·a stasi fecale a monte (stitichezza a ttpo aiscen d·ente - Stierlin - ) , l a. quale segn.a il punto di partenza dei 'd iversi disturbi l egati, ma no11 caratteristici, alle membrane •p eritiflocoliche e peri~eale: disturbi che, fondam entalmente di natura m eccanica meno o più imponenti fino talora a toccare il grado dell'occlusione (Cignozzi, ec1c.), ipossono a lungo an dare açcompagnar~i ad altri 1 d'indole infiam.m atoria, tossica, ecc. Il Taddei fin d.al 1920 al 270 Congresso Italiano di ,CJ:1irurgia comunicò una classilfica delle varie form.az1oni meimibranose peritiflocoliche, raggruppandole in tj1pi cl1e, aiven,do una baise anatomica (·decorso ·d ei vasi nelle membrane e posizione di queste), non può non accettar~i ed è ·destin·a ta a rimaner.e. ,s enza dubbio la cJ,as1sirfica . del Taddei contiene, delle membrane peritifJoco:ltche, tutti i tipi; . ma il numero .delle varietà annesse a ciascuno di essi non può dirsi chi uso ed esa11rito per la ragione o·v via che, trattandosi 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPBDAÌ.F.

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s. SPIRITO IN SONCINO (Cremona) .

Nl1ova -Varietà .di membrana pe1·itiflocolica (peritift.o-colon-sigmoidea). • Prof. E . LEO, Docente Patologia 1Cl1irurgica alla ·R. Un . di Pisa, Chirurgo-Direttore. 1

De1le rriem!bran·e periti1floco liche m i sono occupato, specie d·al punto di vista anatomo-patologico, di proposito nel mjo lavoro che, col titolo di u Briglie intestinali abnormi · congenite >> , è r.omparso ~ulla Gazzetta Internazionale MedicoChirur(Jica, nn. 21-23, 1926. Non mi ripeterò quindi in questa nota anatomo-cqini.ca nella quale pree.ento una nuorva varietà idi m.Eml\brana perittf1or,oJ.ica, e solo mi limiterò ad aJblbozzare quanto ·d ella ciinica e dell'an·atomia patologica è stretta· mente necessario alla comprensione dell'argomentd. La sindrome che si sostiene su .qu e~te formazioni ligamentose anomale intestinali ·e che si può racchiu1dere nella « stipsi intestinalle cronica n di natuir a chirurgica, a dif.ferenza di ·a ltre molteplici a carattere umorale funzionale dietetico endocrino ecc., viene spe~so scam1bi.ata e conf11sa sopratutto co~la co·s i detta appen1dicite cronica 'Pri·m aria. Se ·allora si asporta senz'altro l'aippendice c·h e in caisi silf'fatti è jper lo più sana o con lesioni tali da non ·g iustificare il qu.ad.r o rbe ha determinato l 'rintervento chirurgico, pre~to i disturbi anterior.i ricom<pariranno se non aggravati per lo meno ugµali. Segno coidesto che l'appendic·e nulla aveva 1da :f.are nel qua d110 nosoJogjco, o molto poco, e che la c~u1sa invece ri1

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J L POLICLINICO

a.p1)11nto di yarjetà da ritenersi in dirpenidenza di fattori iniScin1di1b ili ·dallo sviluppo dell'organismo, qn elle 1possono staibilirsi in for·m e diverse come in modalità .div.erse può co•m piersi lo svilu.p po di qu e$to e, più precisamente nel caso nostro, lo s·viJuppo ·del peritoneo, visto che l e form·a zioni memJ)rano·s e i·n ·di·scorso non sono .che legamenti peritoneali abnormi i •(Jillali si d·i·f ferenzi.ano dai diversi meso normali, aippunto perchè in.CO· stantL I nna11zi ·d i rj1portaire il .c aso clintco che i·o stimo lltile render.e noto pe~ohJè ' orf.fre una varietà di m em·b ranà . ,p ericolica fin 'oggi non $egnalata, ricordo in iS'chema la ·Classi:fi-cazione ·del .I·arddei ri·g uardante le membrane peri.tiifloicolicl1e le quali, co,m e s'è ruccenn.at.o, ven gono dtstri•b uite in tre tipi •distinti e .d al deconso ·dei vasj cl1e si dispongono secon•do la linea di forza e di trazione delle m·embrane, e dalla pO$izione d·elle rn·edesime. Così il 10 Tipo comprende quelle m·embrane che 1partono ·dalla ,p arete laterale ·destra dell'addome, si a·vanzano trasversaJm·ente ver so la linea mediana com.e trasv.ensale ·è il tragitto ·dei 1oTo vasi, per fjnire s.ul co1on destro a l ivelli diversi, dando le varietà: a ) parieto-colica laterale; b) parieto-colonoecale laterale; e) 1parieto-ceca:J.e laterale. Il 2° Tipo invece raggruppa quelle m embrane che dalla parete laterale destra dell'a·ddome procedono ·01bli1quamente a sinistra e dall'alto in ba.isso, per inserirsi ·sul colon 1destro ad altezze dtfferenti, formando le vari.età: a) parieto-colica ·discendente (tipi1ca membrana ·di J ack~on); . b) parieto-colonc-ecale discendente; • e) ceco-iliac·a ·discendente, che può assaci.arsi all'una o all'altra ·d elle due ·varietà precedenti. Il 3° Tipo infin e racc.ogli-e quelle m embran·e che, •dhsponendo·si n ell'angolo tra il colon ascendente e la ipri·ma. porzione del tras·verso, sono jrrorate da v:asi ·decorrenti in $8n'8o 1perpen·dicolare al gran·d.e asse delle •due anse ·ooliche. A secon.d a che queste membrane ·si·eno indipendenti o meno dall'omento, si hanno le varietà: a) interangolo-coJica non costitutta da a;derenze .om entali; b) interan·golo-'colica co.s tituitq. da_ aderenze . omentali, che è sempre as~ociiata alla tipica mem~rana di Jackson (la ' rarietà del 20 tipo). Ed ecco ·ora il ·Caso clinico. 1

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A. P .. a. 26, da Son•cino. Ent. Osp. il 22-9-26. Da circia 4 anni a questa .p arte ·aJVV·erte ·do.lori (Jl.1ando lievi, quando jntensi, al quadrante inf. destro a 1d d ominiale, ver.so la rfoosa iliaca sopr.atutto; talora 11a avt1to co11ato di ,-omito. Stitichezzn abitua'le: le defecazioni ·avYengono ogni 1

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(ANNO XXXIV, FASC. 45]

4-5 giorni. Da 4 me$i in qua i dolori si sono fatti più notevoli, il conato di vomito aJtrettanto. Si sono aggiunti poi 1disappetenza e ,dimagramento. N1on 1è mancato a giorni qual.ohe lieve Ilialzo termi.co serotino, 1più sensibile neO'li ultimi tempi. I 1dolori nell-a fossa iliaca destr~ sono Più a:ccentuati nel 10 giorno 1delle ID·estruazioni. Ti~o all'età ·di 10 anni; talora angina febbrile. Anarrnnesi familiare negativa. 1N:ulla a carico delJ.'ap;paraito pleuro-bronco-polmonare. Si nota qual· che intermittenza ca.n diaca · .t\ d•do·m e meteortco ·alJqua~to e trattabile O'Vunque. La pres$ione nel punto ·di Mac-Burney e in _ ·quello di Lanz riesce dolorosa; si suscita talora gor.g oglio nella .tossa iliaca .destra. Indolo.r a la pressione lungo il decorso 1del colon. N·on alobumina nè gluco$iO nelle orine. Operazione 27-9-26. J\!Iorfioeterenarcosi. Laparotomia par.arettale destra. Sd trof\Ta il ceco lungo, assia i mobile e rotato all'interno da !Una mem- · brana che, attornianidoJo ·com.p letamente e com1pren1den·do altresi il terzo prossi•m ale ·d ei colon ascen dente, termina sul si1g ma 1coli'co che a;:>erciò è spostato nella fO$Sa iliaca •destra. L' apipenrdice, li1bera e lunga, : non mostr.a segni evi•<;lenti di al~ terazioni • ' a ) Si divi·de la me1n·b rana in .senso pel"<pendicolare al tragitto d·ei v asi, che ·decorrono apparentemente dall'esterno all'interno (1da destra a sinistra) e dall'alto al bais~o. nel tratto tra ceco e sigma: ~i libera così quello da que~to e si peritoneizzano le sc ~e:!'ficie cruentata rsutul'lando i mar.gini ri1s pon·d-enti dei roglietti della , membrana diviisa, •da un·a parte e 1dalJ'altra. b) Si e&eg.uisce urna pli•c.atura del qep,o cne it\ tal mod-0 si ri duce in lunghezza. • ' e) Aa>ipendicectomia. L'app·en·di·ce, 1 l!t.1nlga 8 cm., è pervia e .conrtien·e rf-e-ci. • Chiusura •del ven tre. Gu,ari'gione per· 1a. Il ·decorso postoperatorio fu complicato a flebite dell'arto inf. sinistro. L'a. 1 usci guarita ·d all'Osp. il 10-11-26. 1

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.secondo la clwssifi•ca ~ta·bilirta dal Taiddei 1delle membrane peritirflocoliche, la f or·m azione memb.ranosa repertata n el caso testè 1 descri~to dovrebbe dun1que, pel 1decorso apparente dei vasi obliquo •da de~tra a sirnistra e dall'·alto al bais~o . annoverarsi tra le mem1b rane ·del 20 ti.p·o. Questl3 11»erò non oltrep assano m edialmente i limiti 1del colon ascendente e del ceco, mentre lateralm~~e si di· , ' staccano dal peritoneo parietale d·estro. · l;a membrana invece notata nel D.O$tro caiso ,s i steh·deva dal ceco e 1da i:>orzione del colon asc~,ndente all'esterno ·e a destra• al sigma colico all'iITTt~rnÒ e ·f a sinistra, e punto interessava il peritoneo pa, rietale. Inclu1do quindi detta membrana tra quelle del 3° ·t ipo, bench1è non i:>ossa ·dir.si tipica. Infatti le membrane 1del 30 tipo, costituite o non • da aiderenze omentali, oocupano l'angolo comp•re$O tra il colon ascein•d·ente e la 1prima porzione del trasvel'so, diversamente dalla formazione membranosa del caso riferito, la quale si dispon e,ra tra il ceco e la prima porzione del colon a.scen1dente e il sigma ·coli·co. Ma io constato che 1

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[.l\.NNO XXXI\·, FASC. 45]

16:2.5

SEZIONE PRATICA

la me111brana m edesima pren·de .p.rincipio e termina tra du e segmenti 1del .gro8so intestino come le men1•br.aine interangoJo-coltche del 3° t1po, e per di più ·dopo la sezione ho visto essere format·a. analogamente a 1qIU8'Ste, dall'a:ddossa·m ento ·dei due foglietti peritoneali, ant. e post., che contint1ano ri1spett:iJyameinte le lamine del 1P eritoneo Yiscerale ant. e :postero-laterale del sigma {la una parte e ·del ceco e colon ascen·d ente dall 'altra, tainto cl1e mi è riuscita perfettaimente la plastica l)er d iYisio11e. La direzione dei vasi ancora, obli1qua dall'alto al basso e 1da destra a sinistra nella membrana r epertata, n on è conforme a quella delle mem·brame ·del 3° tipo in ct1i ~i dirigono p·er1)endicolarmente all 'iasse m·aggiore delle due anse colr1cl1e. Questo fatto contrwdittorio è però - a mio modo di vedere - soltanto appare11te e non reale, ipeDcb1è ritengo sia la direzione obliqua dei vasi ·da ·destra e ·dall'alto a sinistra e 111 basiso n on primitiva, ben~i secondaria e .conseguente allo stiramento esercitato, attra,rerso la membrana, dal sigma colico più basso e più distale ~ul ceoo e colon aiscendente più alti e più prossimali. Spiegate così le aipparenti contradizioni~ le analogif' dt1nque tra la membrana da me rilevata e qu·elle i11terangolo-colicl1e sono tamto evi1denti che di c0nsegueri.z-a non -si può tra esse eisclu·dere un'iaflfinltà a~sa1 pTos·s11na, tn .g uisa da far considerare a ragione éiet.ta for.mazione membranosa quale altra ''arietà cl el 3° t]1po delle m eml)rane peritiflocoliche, secon·do Taddei: Yarietà cl1 e, a quanto mi ri1sulta, n cn è .stata finora descritta da alc11no, e che, indiprndente dall'omento come la t a. \r,arietà, io chtamere•i perit i.flo-co·l on-sigm O'idea. Tralasciando altre con s1derazioni d'indole a.natomo-clinica cl1e potre1b bero ded·l1rsi dal caso riferito ma che ci porterebbero troppo oltre lo scopo di questa n ota, accennerò ~oltanto che l'osservazio11e riportata è imp1ortante an che percl1·è jl qua:dro nosologico il ·q uale pote,ra far pensare alla presunta ~ppendicite cronica d'emblée, nulla a.veYa - come si è ·vedt1to - di appendi·cite ·anatomo-patologicamente. Vi era in\rece un ceco mobile voluminoso e spostato in$ieme al sigma coli•co da una formazione peritoneale abnorme congenita : donde vizio ancl1e di form·a oltre c·h e ..... idi posizione ·d ei ·d'Ue segmenti colici e stasi fecale consegtuenite. L' aippendice, libera e pervia, con·sentiva a1la sta.si 1del ·ceco, e nei tentativi più o meno Inani di $gom1b ero ·dei materiali fecali è ovvio prendesse parte a.Jla sin·drome dolorir.fica di .spetta11za del ceco repleto a ct1i altresì è da at~ IÌribuire il -gorgoglio provocato colle manoivre pal-patorie nella fos:sa iliaca 1destra, es;pre·ssione di -dif·ficoltato vu.ota·m ento del ceco medesimo. L'·wppencJtce dunque, tro,rata priva •di alterazioni , pre1

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soltant0 liibero il 1p roprio lu1m e: unico fatto questo per cui l'apipendice, colina anch'essa <l1i feci, risentrva della stasi fecale del ceco e avrebbe potuto in seguito subire Jesioni più o m eno tm.p ortanti e aggraJV·a.Te quindi jl quaidro 111orboso proprio della stasi inte$tinale cronica. La paziente, diall'epo1ca ·dell'intervento, non ha più sofferto di stitichezza n1è dei dtsturbi a questa inerenti. ~entruva

P er la bibliografia rimando a quelle an11esse ai d11e miei lavori citati n el testo.

COMMENTI. '

A p1·oposito di .una diagnosi di ascesso ossifluente, e1·1~ata. • (Strana estrinsecazione del li quid~ d'una peritonite tubercolare).

Nel numero 34 dèlla Sezione prattca del Policlinico il dott. Benci criti.0a le Of:Servazioni da rne fatte intorno aid un èaso ·di mal di Pott e di neritonite tU!bercoilare, publblicato - col medesi·m o titolo cli 1questo commento - i1el n. 24 ·dello stesso giornale. E, per dimostrarmi che non ho e r~ato quando 110 messa la diagnoBi ·d i asrces~o ossifluPnte , ma quan·do 1'110 abbandonata, tra l'·altro mi fa dire ciò Ch·e non 110 rnai d etto. Principalmente ,p er questo torno sull'argomento. 1) -~nzitutto il dott. Benci afferma che, nella tubercolosi d ella spina .d orsale, alla « rigtdità 11 e al « crol·lo vertebrale deve nrcessariamente acco1npagrr1ar$i una raccolta ascessuale » . N ecessariamcnte? E ,percl1 è ? Tra le manifestazioni clini~ elle del m·al di Pott, non ve n'iè una piiì incostante dell'as·cesso ossifluente. Può aversi come primo sintoma delJ:a malattia; può apparire in uno 1Sté1Jdio qualunque di essa; può man.care del tu,tto. Per e$empio, non è affatto raro che l'infiltrazione tubercolare cominci dal corpo della verirbra e vi resti circoscritta. i form·a, pel processo ·distruttivo, una cavità, cir condata dal tessuto sot.to1p,e riosteo compatto, piena di fungosita, di masse ca~eose e di sequestri; ma che non rn.~giurìge il periostio. Questo può avvenire )n più 'rertebre. E allora l'ascesso non si produce, seb,bene i corpi ve·r tebrali - rammolliti ed in parte distrutti - cedano alla pressione ·delJa coJonna soprastante, che crolla. 2) Continua.n ·do , il ·dott. Benci scri,-e cl1e, nella mia ammalata, alla raccolta paraYertebrale « segue psoite a destra con contrattura in flession~ .ctell:a 1coscia sul bacino ». Come cc seg·ue iPSOite »? Se anche il dott. Benci avesse data la climostrazione dell'esistenza. ·dell'ascesso o3si.f lu e11te - P ~

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II POLICLINICO

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n on l'ha data .-- , 1'a psoite non ne sarebbe stata in ogni caso la conseguenza inevitabile . Perchè, pl1re con gra;vi lesioni ossee, la quantità del pus. che si forma, può essere scarsa, e l'asceS6o sottop eriosteo o paraverte});ra1e - tanto se piccolo, quanto se « relativamente esteso » - può non r endersi manifesto e guarire per riassorbi1ment0 e sclerosi. 3) ·rn con clusione, quest'ascesso 10S1Si,fluente rne, secor1do alcuni autori, marica nella metà dei casi - c'•è . stato, o non c'è stato? Io non l'ho visto. E lo ste$SO dott. Benci, do.po ·d 'averne ammessa deduttivamente .l'esistenza, sembra che abbia sentito il bisogno ·di d·arne la !P!I'Ova per via induttiva, perch·è insiste su d'un sintoma import?.nte: la contrattura in flessione della coscia. E forse - a giu,d i-care dal contesto del suo com1nento - il dott. }3encJ .h a ragionato così : contrattura dello psoas, dunque psoite; psoite, dunqi1e asce5so oosi·f luente. :E chiaro, però, che il primo « 1dunque » sta a djsagjo tra la premessa re là. conseguenza. Perob.è, qui, contr·attura ,d,ello psoas può signi.ficare: a) pf:ojte da ascesso o·s sifluente; b) degenerazione del fas 0io piramidale; c) reazione prorvocata dal do1lore. Avremmo, cioè, in quest'ultima ipotesi, quella contrattura ·dello 1psQq:ts che, riel mai di Pott dorso-lombare, .concorre a determinare il ·e freque·n tissirrw » att.eggi·amento a Z, che nel nostro caso s"è ·verificato a destra della paziente. Ora, ~cartata la degenerazione 1dei fiascio pirami1dale, a quale delle altre due cauise doveva essere attri.b uita la ·con tr·attu·r a? Nella storia clinica è notato che, •quando l'inferma s'av,ride ,delila saccoccia crurale (che comjnciava a formarsi) non aveva più - pe,r lo meno da 4 ·m esi - alcun,a sof,ferenza, e camminava ber1e, poggiando al suolo la !P-ianta del pi-ede <lestro. D11nque, almeno da 4 mesi non c'era più contrattura. Qt1ale conclu~ione do'Veva tral'&i da questo fatto? Io ~o 'b ene che se c'.è contrattura dello psoas senza 'PSoite, c'·è pure psoite senza contrattura. M·a se ·della ·contrattura - che qui già esisteva - fosse stata ·causa la supposta psoite, mi 1Pareva strano che l'effetto sparisse e r es tasse la causa. Era invece - almeno per me -. m olto ptù verosimile rif.erire al dolore J.a contrattura, .percl11è col bustai gessato erano sco·m parsi i11sieme la •causa e l'effetto. E non nascondo che questo ragionamento contrj·J'.}uì non IPOiCo a farmi mutare 1a diaignosi prrin1it1va. l\lla anrdiam.o •a'Vanti. 4) Certo il liquido degli ascessi o·ssifluenti non c:e111 pre è purisimile, lattescente. Ma se, punta la sarca , PS5o - de-f.Juendo - può a principio mostrarsi sieroso, giallo e ip erfin trasparente, sulla

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XXXIV, F ASC. 45 J

fin e - di r·egola divien torbido e contiene a.etriti caseo~i. Ciò non notai nella mia inferma. Notai invece cl1e il liquido era lievissimamente torbi·do. E il fatto non contrasta col.l a patogenec:;i da m e prospettata; sì bene con quella che mi si fa 11rospettare. Notai 1p ure - e vi richiamai su rattenzione, scrivendolo in corsivo - cl1e iil li·quido estratto non era .g iallo-citrino, come il ·dott. Benci mi fa dire; ma giallo-rossiccio, com·e urina corrispondente - 1p el colorito - al l\' grado della sca:la di Vogel. Ed infine aggiunsi - senz·a avere avuta la fortuna di !farmi l·eg.gere dal dottor Ben ci - cl1e questo li.q ui·do deJla saccoocia avev,a gli stessi' caratteri di quello estratto, sedl1ta stante, ·dalla cavità p eritoneale. Ora, di fronte a questa identità dei caratteri dei due liquidi (e tenendo anche conto delle considerazioni ·or ora s·volte), mi parve logico - e mi sembra ancora - che la saccoccia crurale non fosse l' espressione e~terna d'una raiccolta par-avertebrale, come prima ·di 1p ungere avevo diagnostic·ato; ibensì facesse, in·s ieme colla caYità peritoneale, un sistema di vasi cornunicanti (se il paragone è permesso). 5) F. allora, naturalmente, mi sono 1proposto .cti localizzare il canale di comunicazione. Non proprio fantastican°do: Ma chiedendo continuamente aiuto all'anatomia p·atoilogica. .P erò non ho mai supposta l'esistenza d'rm « pacco ·di glandole retro,p eritor1eali caseifi1 cate che abbia da una parte dato luo·go alla raccolta della coscia ·destra, e ·daill 'altra all'invasione peritoneale ». Dice bene il dott. Benci, che la « coneezione pare un po ' fantai.s.iosa ». Ma è lui che se la forma. E poi, forse perch·è fantasiosa, rne l_' a tt r1"b l11sce. . Io, invece, 110 ragionato cos~. ' L',anatomia patologic·a insegna cl1e l'asces~o ossifJ.uente da carie del.i.e vertebre lombari , quan·d'è mP-idiano, può seguire, fra tante vie, an cl1e quella dell'arteria otturatrice, e giungere n ella regione superiore-interna della cosci·a. E poichè proprio qui è giunto, nella mia ind«erma, a·essu·dato peritoneale, non è inverostmile che questo a:bJ:>ia per.; cor$a la stessa via che 1può tenere l'ascesso oss1fluente . ·lVIa come sarà avvenuto? L'anatomia pa~ t ologica insegna che nella peritonite tubercolare non solo ·è 1disseminata dci tubercoli la st1perficie interna ,della sierosa, ma anche il connetti~o sotto-peritoneale, specialmente lungo i vasi che ln attraversano. Anzi in questo conn ettivo l'ana.tomo·-1patologo trova, oltre ai tulbercoli isolati, 0

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anche veri ammassi tubercolari in preda a dis facimP,nto caseoso . .ora questi tubercolomi ra•m mol-

lit.t non sono che piccoli ascessi fr eddi. Suppo~to, aui· - n di , che uno di tali tubercolomi si sia :formato •


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XXXIV, F ASC. 45]

SEZIONE PRATICA

ll1ngo il percorso dell'arteria otturatrice, e si sia rammollito - e nella supposizione non v'.è nulla d·in1po~sibile o d 'in verosimile - non è nè impossibile, nè inverosimile che da un lato esso abbia u·s l1rato il peritoneo soprastante, e ·d ell'altro infiltrai1do il tessuto perivas·ale - sia giunto fra gli adduttori. Ecco ~cavata - ipotetica.mente, ma non in,1 erosimilmente - la vi.a di comuni1cazione tra la saccoccia crurale e il 1p eritoneo.

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a·v venuto proprio così? I o n on 110 d etto cl1e mettevo la mano sul fuoco. Ma, se non que5ta, un'3.ltra via ci sarà stata i.n dubbtamente. Pcrchè ~ontro la diagnosi di asces~ o ossifluente stanno non solo la i·dentità dei car atteri dei du ! liquidi e le considerazioni svolte s ulla contrattl1ra rle1Jo psoas, ma anche il rapido e co1m pleto ri empimen to della saccocrc ia aip;pena ·vuotata del ~uo con tenuto, e il &uocessiYo restringersi e sparire di essa nel m edesimo tempo ch e av.veniva il ri;.1_ssorbi·m ento (lel ltqui·d o peritoneale. Questo fatto è molto suggestivo. Ed anc.he l'altro . Poichiè n on è punto verisimile cl1e in i.1n asces~o di congestione, manifestatosi tardivamente e vuotato p er la 1prima volta idei 400 cm.e. di li·quido che contene,1 a, se ne formino subito dopo - cioè in tre .o quattro giorni - alirettanti, mentre i sin· tomi ne!'Yosi e f unzionali ,della lesione vèrtebrale G)

errino sco1nparsi da un pe::;;:;o.

Cali111era di Lecce, 30-8-1927. GIOVANNT VERNAZZA.

Ccn questa No 1a del dott. Vernazza riteniamo per parte riostra esri1Lrita la polemica.

LA R EDAZIONE.

_.. Interessante pubblicazione: Dott. CARLO

SANTORO

AEIBieten te negli Ogpedali Riunita. di Roma.

SINDROMI D'URGENZA , Cause, Diagnosi e terapìa ·Prefazione dei Professori TITO FERRETTI

e

CIOVANNI ANTONELLI

Chirur go Prima.rio Medico Prima.rio n egli Ospedali Riuniti di R-0.ma Un volrume eta.m.I>ato su Più le spese nati sole L.

in-8° di cilrca 400 pagine, nit ida.mente ca.rta s em~atin ata. In commercio L. 4 5 posta.Li di spedi zion e. Per i nostri a.bbo. 4 1 • 9 O in J)(}r to fr anco.

llllviare VaigJ.ia P ostale .all'Editore LUIGI POZZI Via. Sietina. n . 14 - ROMA.

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SUNTI E RASSEGNE. DIAGNOSTICA. La diagnosi delle sind1~omi addominali acute. (BIRNIE. lloston ~Iedi;cal a. SurgicaL JoicrnaL,

1927,

n. 16). ·L a diagnosi dei disordini addominali racuti che 1·icì1iedano un pronto in tervento cl1irurgico rap. presenta uno dei più ir1teressanti problemi d ella Inedicina. In nessun altro campo la squisitez,.,a I d ei sensi e la prontezza del raziocinio del me· dico sono messi .così a 1prova. In questi casi egli non può fare ·a ppello a tutti .quei mezzi d'indiagi11c che la scienza ha messo a servizio ·d ella diagnostica: la decisione deve essere rapida per essere tempestiYa, ed il medico non ha altra risorsa all'infuori d ei suoi sensi e del suo senso clinico. Il più delle volte egli non può neip~ure indugiare ,p er attendere il parere ·di un collegia. Qualche volta l'urgenza ·del trattamento chiru rgico non consen te altra perdita di tempo all'in· fuori di quella necessari a per convincere i par enti 0. tralStpOrtare il paziente all'Ospedale. Il sintoma costante e più imponente di ogni affezione 1addominale acuta è il dolore. Il modo ù'jn·izio, la sua durata, la sua localizzazione costituiscono i suoi -caratteri di·a gnosti.ci più importa11ti, mentre la sua qu alità ha uno scarso valore p~rchè la descrizio11e ·d i una sensazione è cosa ben difficile ed ancor più per un individuo in tstn.to di sofferenza. Con ciò non vuol dirsi che gli altri caratteri siano di facile accertamento: trattandosi di fatti subiettivi essi risentono le variazion~ dipendenti dalla sensibilità e dal modo ·di e.s1p·rimersi. di ogni 1p1aziente. Altrett anto pu•1 dlrsi 1per quel che rigururda Ja localizzaz~one del dolore : gli elementi forniti d·a ll'infermo sono ' spesso rnolto vaghi ed .occorre un esame molto accurato p er ben precisare il punto dolente. Il vomito ha scarso valore diagnostico nelle affezioni addominali acute in quanto può essere presente o mancare. In molti casi sembra una reazione al dolore, e come variano le 1altre r ea· zioni può anche variare la tendenza al vomito. La febbre non ·è un fatto costante 1perchè molte lesioni addominali acute non sono infiammatori e. L'e~evazione ·della temperatura indica piutto sto il progresso del processo. Nella rottura di un viscere non c'è febbre fino ·a qµ1ando non si d etermina la peritonite secondaria. Un'appendicite gangrenosa .p uò svilu1Pparsi senza aumento di tempr.ratura. Comunque la febbre quando c'è può avere un rerto significato diagnostico. Lo stesso 1può dirsi della leucoçitosi, anch'essa


IL POI.ICI.!NICO

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indice di un processo inf]ammatorio: è presente logica p11ò essere scamblata con molte altre affequando c'è reazione peritoneale, ma m·a nea nelle zioni. f.: ben nota come il ·dolore spesso si orilesioni add·ominali iniziali. Ad ogni modo essa p;i na 3.ll'e~·igastrio o in vicinanza dell'ombelico, importa una ricerca non sempre compatibile con ma presto o tardi si localizza nel qu1adrante inl'urgenza .del -caso. feriore destro. Lo spasmo o rigidità del muscolo Si parla spesso di un 1polso addominale, ina in retto destro è spesso presente, ma può anche • effetti la frequenza e gli altri caratteri del polso mancare specie nelle forme più gravi con gansono più l'in·d ice delle condizioni generali ,d el gr ena delJ'ap1pendice o .q uando quest·a t>i trova paziente che di una determinata lesione anatomonella pel'\'i. Spesso la pressione sul quadrante p1atologica. i11feriore sinistro provoca dolore n ella r egione L'età del paziente può costituire un ele1nen to appendicolare. Talvolta il rilasciamento improvd] diagnosi, ma, come a tutti gli .altri fattori presl viso ·d i u111a 1pression e ferma, pro·f onda, continua singolarmente, ad essa non ipuò essere dato gran suJl'appendice provoca dolore acutissi1no. La le· peso. L'appen·dicite 1è ·chiamata la malattia degli sione di un'appendice pelvica può produrre sinadulti giovani, ma in effetti essa si verifica in tomi d'irritazione vescicale. TJna delle catastrofi addominali che ,p iù rasso tutte le età. Lta colecistite è considerata una malattia d ell'età media, ma non è raro trovarla miglia all'ajppendicite n ei suoi segni e sintomi ~ anche i11 giovanetti Perfino il carcinoma intesti- la rottura ·dell'ulcera peptica. È ben vero che tale e·venienza fulminea non si avvera senza che il nale è stato riscontrato j11 individui giovanissimi. , paziente e il suo medico non abbi1a conoscenza I .a diag11osi delle affezioni addomi11ali acute si ·d eve fai:e esclusivamente in base ai .Clati anamne· ·d ei disturbi inerenti all'ulcera, ma è altretta11t~ stici e all'esame fisico del paziente, specie con lia vero che la sintomatologia è così grave che il paziente non è in grado dt fornire sempre inforpalpazione. mazioni sui suoi precedenti, nè c'è il tempo di I.a diagnosi differenziale deve considerare Je attardarsi jn indagini anamnestiche. Fin dal prin· seguenti forme: a1p1pendicite, occlusione intestinale, col ecistite acu~a. rottura di ulcera peptica, cipio c'è completa, ferma, invincibile rigidità di tutta la muscolatura ·dell'addome, compreso il pancreatite acuta, diverticolite, trombosi mesentediafr·a mma con i conseguenti disturbi respiratori. rica, ]nfi1ammazione del ·diverti'colo di ~1ecke1, gestazione ectopica, cisti ovarica con peduncolo I .a pancreatite acuta ~ affezi.one relativamente . conto!'to, perforazione tifo~a. trauma. di un vi- , nara. Nella sua sintomatologia rassomiglia all:t perforazione di un'ulcera, e come questa ba iniscere, salpingite acuta, calcolo dell'uretere, ~ie, zjo improvviso e con intenso ·dolore epigastrico. lite e 1pareccl1i e altre affezioni mediche. J_,o spasmo muscolare è generalmente limitato Alcune di queste forme, come la salpingite, la alJ.a linea mediana al disopra dell'ombelico, jp-er calc.olosi ureterica e la pielite, devono essere n1odo cbe può essere confusa con u11a peritonite prese ir1 consj.derazione non percbè esse richieggono un jnfervento chirurgico urgente, ma perchè epjgastrica. C'è frequentemente un intenso colo• pos.c;ono presentare una sintomatologia analoga a rito livido o cianotico della pelle specie alla far,cia . !\llaneta la ·durezza lignea dell'addome cafcrm'a cbe di tiale intervento hanno bisogno. La salpingite acuta è ·quasi seffilP~re bilaterale, e ratteristica della .p erforazione dell'ulcera ed il diaframma non è contratto, per modo che manle molestie ed il dolore sono localizzati ad ambo cano i disturbi resipiratori. i lati del basso addome: la rigidità o lo spasmo La rottura ·O gan grena della cistifellea non ha dei rn11scoli addominali è sempre leggero: l'esa· nulla di caratteristico: di solito l'inizio non è m e yaginale consente di fare la diagnosi. brusco ed il ·decorso è molto più lento· che in I .a · pielite, come altre lesioni del tratto urinaogni altra sindrome acuta dell'alto addome. La rjo, è pi'l1 spesso Jocalizzata a destra, ~ ~erciò diagnosi ·d i solito si poggia su i precedenti mormolto comunemente, specie nelle donne e n ei bosi a carico ·d ella cistifellea. bambini, viene confusa con l'appendicite. Da queLe affezioni ginecologiche, com e la gravid·a11za sta differisce per 11a maggtore diffusione del doectopica, la cistj 0'\ arica, ecc., hanno di carattelore sul fiànco destro, per la scarsezza o ma11ristico che il ·dolore è generalmente looalizzato canza della reazione muscolare. in basso, quantunque possa diffondersi ancbe a l ,a calcolosi ureterale destra rassomiglia sintotutto l'addome. La ·diagnosi si fa sopratutto in matologicainente alla pielite e ·quindi sono ana, base ai risultati della palpazione e dell'eS1plorar logl1e differenze con l 'appen·dicite. D'altra parte zi one vaginale. n ella cialcolosi di so1lito il dolore è molto più inNelJa diverticolite dell'ansa sigmoide, nella: tenso e c'è forte pers~irazione specie al labbro trombosi mesenterica e nell'infiammazione del superiore. <1iverticolo ·di Meckel, affezioni m olto rare, è L'appendicite è la più comune affezione addominale e i1er l a sua grande ,·ariabilità sintomato- presso che impossibile un'esatta diagnosi clinica. ~

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SEZIONE PRATICA

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Il 1neglio che s i può f1are è di riconoscere che si tratta cli una grave l esione ' addominale e consigliar e la laparotomia immediata. La perforazione tifosa suole avvenire ·d urante la terza settimana della n1a1 att:iia. Il sintoma caratieristico è l'intenso dolore al quadrante inferiore destro dell 'addome. L'intervento chirurgico tempestivo ha di molto ridotto la mortalità IPer que~ta complicanza. I.'occlu1Sion e intestinale si presenta con vomito fecale, dolore inten so e non ben localizzato, ialvo cl1i uso . .i.a stessa sindrome è data da una semplice stasi fecale e dall 'ernia strozzata. Conviene tener presente che in caso d'ernia tal\·olta la siridrome si manifesta dopo l'avvenuta riduzione. l sintomi dell'occlu sione permangono perchè è stiata spinta nell'addome la porzione strozzata dell'intestino ancora soggetta alla costrizion e da parte dPl sacco. I soggetti elle sono stati già sottoposti ad in· terventi cl1irurgici sull 'i11testino possono andar !'Og~etti a graYi occlusjoni in seguito a formazion e òj briglj e e aderenze cicatriziali. Talvolta l'occlu sione ·è il primo sin toma ·di un carcinorna. 11on sospettato del grosso intestino. P er qu el cl1e ri guarda le sindrom i addominali acl1te di origin e trat1matjcia. convien e ten er preSPr1te ch e gli organ i addominali si dividono in du e cla ssj, pieni e vuoti, e ch e quindi r eagiscono in inodo differente. I prin1i, il fegato e la m ilza, 1posson o esser e p1 ù fa cilmente danneggiati, ma lesioni traumatiche di qu esti organi sono piuttol3to ra re p erchè son o lJrotetti dalle costole. Tra ~li organ i cavi la vesc1ca urinaria ·è la m eno vulnerabile perchè è più o m eno complet am ente nr ote.t ta dalle ossa pelviche. L'intestino essendo com1press ibile r isente 1POco l'azion e traumatic·a ed è ·d 'altra parte protetto da uno spesso strato mu~rolare. B ovvio che i colpi capaci di r omp ere il fegato e la milza sono differenti da .quelli che rompono l'intes tino. I primi devono esercitare la loro az1one su una larga 1porzione d ell'addom~ ri lto, m entre i secondi devono esercitare la loro azione su un'ar ea limitata. I •a rottura ·della milza provoca una profusa emorragia i n tr addominale ed il sangue si raccog1 ie al lato s inistro. La diagnosi di quest'emorrag·i::i si fa rilevando il segno di Balance: la pe" cussione dà ottusità. al fianco .sinistro ~on risonanza a quello destro; se si gira il p aziente .sul lato ·dpstro si ha ottusità tanto a destra che a sinistra p erchè la parte liquida del .sangue <;i sposta ,,erso . des tna men tre quella coag-ulata rirna!1e a sinistra; facendo rigirare il paziente sul lato sini~tro il sangue liqui-do ritorna verso questa parte e scon1pare l'ottusità al fianco destr-0. DR.

ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. Etiologia e p1·ofilassi delle broncopolmoniti. (..\. D UFOTJH

e P.

SÉDILLAN.

R evue Médi cale de la

S'llisse Romarid e, pag·. 690).

Gli .l\ .i\. ~i occupano dell'eziologia delle bro11copolmoniti dei bambini sia 1p rtrnitive ch e secondarie, riten endo che le ricercl1e fino ad ora eseguite non ~ono affatto conclusive. . Coloro cl1e hanno tra ttato precedentemente l ' argomento hanno tratto le loro conclusioni da cult11re e.seguite post-mortem dai focolai bronco-polmonitici, per cui hanno ritenuto cl1e la broncopolmonite dei bambini f asse ·dovl1ta quasi sempre ad associazioni microbiche, raramente a germi jsolati. L germ i più fr equentemente trovati, n ella m::issima parte ·dei casi associati tra loro, sono stati: il pneumococco; lo streptococco ; il pneumobacillo ·di Fri edlan·der; lo stafilococco; il b·. di I.0ffler; il b. di Pf eiffer; il colibacillo. Dufol1r e Sécli llan p erò danno scarso valore a qi1esti ris ultati per cl1è è noto cl1e da ricer.che eseguite su polmoni sani di m orti p er altre malattie si sono frequen tem ente isolati i suddetti germi per lo più tra loro associati, pervenuti al polmone sja p er l'in vasione 1p1reagoni ca sia per dif. fns ione post-1nortem. per ,ria discendente broncogena dci ~enmi che normalm ente formano la fl ora della cavità faringea. J.o stesso scarso valore 11anno ·p er l oro i risultati di quegli autori che hanno cer cato cli stani. lire l'agente p ato.g eno delle bron.co-polmoniti da Cl1ltura di escr eato e di essudato farin.g·eo . Ricerche di controllo han110 dimostrato cl1e dopo morte an che ·da p olmoni sani si possono isolare gli stessi germi cl1e sono prese11ti n el caYo -faringeo. _.\lcuni inlfine hanno eseguito le emoculture dei mal.a.ti con scarsissimi ris ultati, perch è è noto che raramente le bronco-polmoniti sono cli origine ematogena; n ella massima tParte dei casi in,rece sono determinate da g·ermi cl1e perveng·ono aJ polm on e per via broncl1iale. Il massjmo valore però 11ann o le oultu r e eseguite con ~ucco polmonare prelevato con la puntura in vivo dei . fo colai bronco-polmonitici. In t:il m odo .si è sicuri di isoJare il germe che si trova presente n el focolaio infetto; inoltre si alJarga110 le statistiche per ch·è le ricerche n on sono più limitate ai casi seguìti da morte , ma anche a quelli seguìti da guarigion e. Operando in tal guisa è risultato innanz\ tu tto che J'SO % circa dei ca si di br on coiJ>olmonite sono dovuti ad unico germe; che .solo il 20 % dei casi è determinato da associazioni mi crobiche; e -propriamente nel 51 % dei casi stl1diati era in causa


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I !.. POI ICL r_•tco

1€30

Il t1"attamento specifico delle bt"oncopolmoniti infantili.

il pneun1ococco delle varietà I-II-III ; nel 25 9b circ<t lo streptococco sia emolttico cl1e viridans; nel 20 ~~ lo enterococco di Thierc.elin la cui i111portanza .come agente etiologico delle bronco-polmoniti è stata ill11:trata per prima da Dufour e Sédillan; in altri rari casi si è i.solato lo stafilococco, il b. cli Pfeiffer; il Loffter ·qt1asi .sempre però associa.ti al pneumococco o ·allo streptoc·occo. Mal invece è stato i~ol.ato il 1p neumo.b acillo fr equentemente trovato però n ei f 0 c.olai di bronco-,p olmoniti allorquando le culture sono state ese.g uite

L'A. riferisce s ul trattamento siero- e ·y acc)notera·p ico delle br. polmoniti dei bambini. Dopo aver accennato che le br. po1moniti sono determinate da agenti microbici vari, pas$a in rivista i diver.si ·b atteri cl1e pi·ù frequentemente sono capaci di determinare le infezioni delle vie re-

po st-niorterri.

spiratori~ .

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La mort.alità nelle diverse varietà è così di1

strib11ita : br o11ro-polmoniti dei casi; bronco-polmoniti bronco-polmoniti bro11co-polmoniti

da pneumococco il 27 % circa da streptococco il 70 % circa; da enterococco il 27 %; da germi associati il 40 %.

(GRENET.

Revue 1\1.édicale de la

Suisse

R omande,

pag. 758).

1 n ordine di frequenza il pnel1mococco dell e \'Urietà I-II-I\' ; l'enterococco di Thircelin; lo ~treptococco; il b. di Pfeiffer; a questi si associano a ' 'olte il tetrageno, lo staf-ilococco, il bacillo difterico. Il trattamento specifico quindi de\-e rispondere alla .g rande varietà di germi cl1e clcterminano la malattia. _.\ccenna prim1a ai risultati ottenl.1ti con la sieroterapia. Il siero più frequ ente1nente us.a to è l'antipneumococcico per vja sottocutanea alla close cli 20-60 em e. al la Yolta, per via intra:venos ·\ e intrap11lmonare; ha dato in alcuni casi buoni r is11ltati; però clata la in~ufficienz,a clelle statistiche cseg·uite non si 1può concludere nettamente per l'u so del siero. ~Iarfan , \Veill credono ,che i Yantaggi cl1e si Gonsegui:-.cono siano mi.nimi tanto cl1e hanno fi11ito p~r abbandonarne l'uso. carse sDno le ricerc·h e $11lla sieroterapia antistreptococctca. Dubb1 son o pure i rist1ltati della sieroterapia associata antipneumoco1ccica-streptococci·c.a. Discutibili i ris11ltati ottenuti con l'im·piego di siero di convalescenti. I pocbi risultati ottenuti, .secondo l'autore, !:i possono spie.g are con Netter come ·dovuti ad una · tera1P·i a di choc ·da eteroprotèine senza ricorreTe alla specificità netta dei sieri. L'osservazion e clinica •nerò l1a ·dimostrato che netti ,·antaggi no11 si ottengono con la $ieroterapia. affidamento ·è da da:rsi ai Yaccini. l\!Iacrrrior oo I ,-accini adoper.ati sono vari; tutti però pop.microbici contenenti i germi cl1e più fre·quenteme11te determinano la br. polmonite. Ve ne sono di (lue specie : vaccini alla Wrigl1t poli ,-alent.i e 1p olimicrobici; ' ' accini lisati polimicrobi-ci. Dei 1primi il più attivo si è mostrato que.J.lo di Weill e Dufourt r.l1e contiene l'enterococco; del secondo ti.po quello .di Ducl1on che ottiene 1a lisi dei batteri 1per inezzo del bacillo piocrianico. Buono anche il vaccino ant.ipiogeno Bruschettini fatto con pus emul$ionato e sterilizzato raccolto ·dalla oavit~ pleurica del .coniglio inoculato di una emulsione di diversi germi (~treptococco, stafilococco, pneumococco, coli-pacilli, piocianeo 1 cl1e contiene le endotossine di i1umerosi batteri che hanno subìto l'attacco dei leucociti. 1

St1ll'azione del ba cillo pn eumo~intes di Oritz.sky e Gates, germe filtrabile ritenuto agente responsabile clella grj1p.pe. gli at1tori credono che si limiti ad una con gestione edematosa ·della m1Ucosa bro11chiale che facilita l'attecchimento dei genmi cl1e comunemente determinano i focolai broncopolmonitici. Profila ssi. Occupan.dosi del problema delJa i)rofil~ssi riten gono che qu e~ta sia della massima importanza, come si può facilmente declurre dallb vere e r>roprie epidemie scoppiate n egli ospedali dei bambini in Pari.g.i, ricoverati iper morbillo, difterite , pertosse o altre malattie predisponenti. La trasmissione della malattia avviene pi-CL che p er co ntatto diretto , o con goccioli11e di saliva eme$se con. la tosse o l'espettorato ohe nei bambini è scarso, a .mezzo dei .p ortatorj, personale di nssistr11za e medici. P er e,·jtare lo scoppio di epidemi e è necessario ts 0 lare i piccoli infermi di broncoipolmonite; isolam "nto cl1e si può ott~nere con la 1coi::tituzione di })O!~ non completamente cl1iu se che impedt 5cono lJ. Yentilazione ed il riscaldamento uniforme nla abl1astanza alte sul piano del letto. Inoltre tutto il p ersonale ·di assistenza deve :i_15arP il m::ts~imo di precauzioni n el passare da un in alnto all'altro; c'ioè disinfezione; isolament•_ deJJc hiancberie; uso di maschere di garza. Inoltre praticare ai piccoli infermi ·di malattiJ prec1Jsponenti cure vaociniche atte a risollevare i 1poteri ~'l ntigenici dell'organismo ; vaccini n ec·essariam e11te polivalenti e polimicrobici che debbon o contenere in 9è tutti o qu·a~i tutti i germi che sono capaci di determinare la bron·co-polmonite, percl1è si sa cl1e gli anticorpi che l'organismo forn1a s ono ~trettamente sipeci·f ici per il germe inocnlato. 1

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RICCARDI .

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SEZIONE PRATICA

D:-ill' n ~ o dei Yaccini si 1può concludere, dalle 11l11nerosc ~tatisticl1e, ch e i risultati sono abba~tanza incorag·gianti. La 111ortalità che negli osp8dali di Parig·i pri.m a dell 'uso dei yaocini si ag·gir::lYa d:il J5 all'80 '}~ è scesa ·dopo l'uso di queC)ti a1 30-3fi ~{,. Se dalle statistiche si e~clu, dono i casi ~;rn\rissimi co11 1norte n elle 24-48 ore ove il vaccino i1er la gravità dell'infezione non ha ipotut0 ag·ire, la mortalità scende fino al 20-25 %. L e dosi cli \'accino adoperate non devono essere massi ve all'inizio. Basta 1/4-1/2 c111c. Su.cce~sivan1ente si ele,·a la dose fino a 1-11/2 eme. L'iniezion e va fatta n1attina e 5era. Circa jl lisato-vaccino cli Ducl1on la dose iniziale è di 1/4 di eme. il primo giorno, 1/2 il successi ,.o fino a 1 ernie. senza superarlo nelle 24 ore. r_a c11ra Yaccinica de\·p essere prolungata fino alla cacl11ta completa. della temperatura. Oltre i Yantaggi ~ul decorso della malattia che è favorevolme11te influenzata dall'uso del ,·accino, È' degna cli rilievo la. noteYole ridt1zione delle r e-. ci·dive. T_•? reazjon i da vacci no s ono nulle eccetto cl1e per il lisato-Yaccino cli Duchon ·che può ·dare r eazioni abbastanza forti 1na scevre ·di pericolo. I.'.azione dei Yaccini è n1i sta agendo favorevolm ente; P come proteine-terapia e come terapia n ettarne11te speci·fi1c ~ che risolleYa il potere ·a ntigenico dell'organismo. D Pp-n i di i·ilievo sono i tentativi di siero e vacci!lot Prapia as~ociati. Il siero adopr ato è l 'antipneu1nococcico o l'antistreptococcico (D'Oelhitz) in cl osi mas~iv e e p er via . ottocutanea (20-60 eme. a~ giorno ' . I ris ultati n on sono ancora co11clu siYi. D'Oelhitz ha ii1trodot.t o 1p·u re l 'immuno-trasfusion 0 cioè ~'ini ez i o ne n el bambino ammalato di sangt1e paterno o ll1atel'no Ya ccinato 6 ore prima dcl prelevam ento; l ' ini ezione è rip etuta .p er 4-5 giorni di ~eguito. Le osservazioni però al rig·uar,do sono tropp o p0ch e per esser e con clt1s ive. R cccAROI.

CENNI BIBLIOGRAFICI C. :\1. ;R~r.rr. Guirla alle analisi cl inic h e di chi1n i cri. 1n.icrosto]Jia, batteri olngia e ierologia . ~I 1lano,

. oc . .-\n. Istituto editoriale scientifjco.

Questo manual e, :i1~cito pocl1i mesi addietro, è una ra c.rn1ta bene ordinata e org.a·n ica dei metodi più in u ~o nelJa pratica di laboratorio. Il 1nodo cl1i aro di esp orre e la scelta del metodo fra 1 tanti esistenti 1per la stessa ricerca, climostrano il senso pratico e l 'acume ·dell'autore. Il mocto di scrivere è così cl1iaro cl1e ancl1e ai 11on esperti riesce age:Yole ·applicare in laboratorio quanto viene descritto. Sono esposte le ricercl1e 11iù comunj , direi quasi di uso quotid iano, tré.1 lasciate quelle più complesse ch e jmpli cano una special e preparazione

1631

o aippareccl1i complicati. Il libro è fatto es$enzialme11te per il nledico pratico. In una prima parte ve11gono ria.ssunte le analjsi più adatte n elle Yal'ie 1nalattie, in n1odo cl1e il m edico può conoscere fino a qual punto il laboratorio l) Uò concorrere alla soluzione dei quesiti diagnostiiei. Tin un s~condo capitolo sono esposte le norme ·deJ prele\ ame11to ùel materiale per l'anali$L Infine vien e gu idato il m ecJj co alla intenpretazione cl e] risultati ottenuti n el laboratorio. 1

ì\1.

GHIRO~.

R . H. A.. PLI~I).IER. Pra cli ca l Organic arid B io Chemislry. :NuoYa edizione. Pag. x-5~, con ta-

yoJc a colori e 68 illu5trazioni. Londra, Longmans, Green e Co., 1926. . Qu esto inanu.a le prati co per studentj me·dici, p:ià popolare da anni compare ora in nuova edizione così ingrandito di materj e teoricbe da div·enire un 11tile libro di testo dj cl1in1ica org·anica. Si apre jl 11J)ro con i m etod] n ecessari' per isolare e ricono sicer e le sosta11ze or.g anirche. Tratta poi si.ste1n.aticamente ·dtii ip·rincipali gruppi di ' co1n11osti organici, con speciale riguardo a quelli più int·eressanti rper la m edicina. Da qua e là diretti \·e p er ricercl1e s perimen tali. Grande importanza è data alla chimica del metabolismo respiratorio, ed alle $OStanze trovate n el sangue e nelle urine. Il libro è m olto consigliabile per cl1i si interessa rli questi argom enti. L. TONELLI. llondb11ch der ù'iologiscl1 en A rbeit srr1,elhoden. Sez. ' T1III, parte II, fas e. 4. In-So di 90 pag., con 4 fig. e 12 taY. colorate. Urbnn e 1Clì\varzenberg· ed. Berltn, 1927. Prezzo M. 8,40. 1

Qu esta puntata del Trattato diretto da .~bder­ l1alden, eh e fa p·a rte dei cc ~retodi cli ricer ch e inorfologi c11e sperim entali », tratta cli due arg·o1n rnti jmportanti dal p unto cl i \'ista sperimPntale. R. ·Goldscbmidt e$pone j m etocli i1er le rjcercbe sull e infezjoni delle ferite n eg·Ji anin1ali; studi n eceosari per nn giudj zio esatto sull'effi-cacia dei diYersi .;:i11tisettici, dei qu ali lo s tudjo in, vitro si è di mostrato in:::ufficiente; 12 belle tavole colorate illustrano il la\roro. J. Igersl1 elm er si occupa doll'occl1io com e org-ano S!p erime11tale per la differenziazj one dei processi infettivi. Punto di partenza di questo studio 50110 le n ote ricercl1e di G11arni eri snll 'infezione corn eale da vjrus vai11olo$O, ·Cl1e ora si pratica ancl1e per ìa differenziazione degli 11erpes, per lo stu dio del tracoma, della tubercolosi , della Je~)bra (Stanziale), della sifilid e. P er le ri-cerche ~"!.l tutte que te malattie, l·.~. espone i metodi ed i risultati che si possono otten erne fil.


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IL POLICLINICO

[ANNO XXXIV, FASC. 45]

I CONG.RESSI DI MEDICINA E CHIRURGIA. P ar ma, ottobr e 1927.

trova adeguato compenso in un favorevole ris ulta.to. L'inaug urazi one . Trattene11dosi .a parlare del lavoro affia11~ato e Nell' .A.ula M agn a del1a R . Università il giorno concorde della n1edicina e chirurgia, egli così dice: · 18 ottobre son·o stati solennemen te inaugura.ti il « Questa necoosità ,di r ecip.r ooo 1ai uto fr.a 1a n1eXXXIII C~0ing·re ·so del la Soci€tà Italiana di Me- dicin.a e ]a chirurgia, h a valso a rompere le barriere diYiclenti l'una dall' altra non solo da n oi dici11a I nterna e il XXXII Co11gresso della So' ·o ltre un vente11-' n1a ·anch-e in Germani.a, d·ove .da cietà di Chir u.rgia, pre enti le .autorità e u11 la1·go stuolo di n1edici . n io la indispe11_sabile collaborazion e fra le due scienze h a ~~pirato il periodico cc Gre11zgebate der Alle ore 10 p€r pr~mo ha preso la parola M edizin un d de r Chirurgi e », f.o nte cli nu111ero!:li il Prefetto, Gr. Uff. .l{ EBUA, p or tando il s aluto la ,~ori di questa i11dole . .del. Gover110 e i11 i10.1ne del Go:v·erno inaugurando cc Ed un altro assioma da ques to deriva; · cl1e se i Congressi di M edicin a e Ohirurgia. E dopo ayeè vero ohe la med~ci11a in ge11ere è avviata semr ·e ricordato i grandi cl1e i11 Pa rma s in dal sec. XII s i 1·esero ce lebri 11ella n1edicina e nella chirurgia , IJre più scindeJ1dosi in nun1erose specialità, queste 11ecessita no p er ò una serie di cognizioni scientiauspica le m.aggiori conquiste deJJ.a mo-::lerna fiche e cli11iche che si eompletan o .a vicenda. L a scienza per la gloria della Patria e della U1na11ità. cli11ica, p er essere ver a1ne11te tale, ha bisogno a oluto di. f-011d ame11to scie11tifico, e deve giova,r~i eguo110 poi i disc·orsi del l\!Iag11ifico R ett·ore Co1u n1. CA)1ILLO GALLENGA; del prof. DELLA VAL- .delle scienz.c <.:·->nsorelle .anatornia, biol-0gia, semprechè .a queste sia in1posto ql1el limite, olt r e il LE; del Gen,er.ale G u ALDI, Pres'Ìd·e nte del Conquale esse dive11tano elementi disgregatoTi . gres o cli l\IJ edici11a Militare; del prof. A:àl!BROGIO cc Al co11t r ario un intenso lavoro oomune fr a la F El<H.\RI, P resid e11te della Società di Uhirurgia.; ruedici11a e la chiru1·gia, ii1teso i11 questo senso. del Col o11111ello FERttARO della R. ~f arina, e del de1'e .a.pp·ortare, come a1)porterà, irnmensi vantagdott. ::\IoLIN.-\RI, p er i l\1eclici Ci0ndotti . gi, e la Clinioa, Borrett.a clall.a i11dagine scien ti' fica, r aggil1ngerà più rapida1nente gli scopi so* ci ali ed umani ohe si p.r efigge. ** c< La scuola chirurgica di P arn1a vanta a11cl1'e~­ I l p r of. A. FEHHAHI, Presidente <lel Co11gr-esso di .sa le s ue tradizioni. Nel secolo scorso e precisaOl1ir l1rgi n) così dice : mente verso J.a metà, la Facoltà medi ca di P.arn1n cc i\ llo111e della Società 1talia11a di Chir urgi.a er a f a r.o lu minoso al quale aooorrevano nun1erose . .' . . . . . . . . po·r go i l)lU ~en t1t1 r1ngr.az1a1nent1 a v·o1 che c1 schiere di studenti n,011 soltanto italiani. Allora cl ue grandi 11omi risuo11avano: quello di Giaconloo avete c.:-ortesc111e11te ospitati in. questa .a ula, j11 cui già i·i uo11aro·n o le Y·oci degli illustri e ·vale11tissiTo111masi11i in M edicina., e quello di Gi0Yan11 i R ossi i11 Cl1irl1rgia. (~ue&ti , di grande ingeg11·0: 111i, che t.!0lle loro 1lpere, coi loro stu<li r~-;;e ro magsorret~o da prof.onde cog11izioni a11nt·o1nich e fu giorn1ente illustre qnest·o nostro a.11tico Ateneo. Ed sommo n ell'arte chirurgie.a, e si ricordan o di lui io : ripen alido .ad e$si, e davanti ai va.lorosi miei atti operativi di estrema diffico1tà, quali le esoCollegl1i , ch e i endon e così i1nponente qu·e sto Conf agotofie, le alamature del tro11co s unn·omi11ato, ses..o, se 11t-0 la gr a Yità e l'orgoglio del còn1pit-0 cl1e J11i è affidato. ed a.lire eseguite co1i .t ecnica superior e .a d og ni en co111io. Dop·o di lt1i Gio1·.a1111i In~a11i, anatomico cc A11cl1e quest' an110 il gra11de nn1nerv cli , c...:on1uprofondo, fisiologo sperin1e11tato, a11atomo-patolon lcazioni ~i1iziate, la i1u po rtn nz.a degli a r go;ne11 ti go valentissi1110 l1a i1npresso n ella st-oria di questa rigu ard anti n pn solo la parte l}l'a.tica e tecnica. scrtol.a di chirurgi a, 00me pure qui si ebbero i p'l·idella chirur gia, 111a a11che lo ~t udio di alti promi bagliori .d i lunga opera lumin·osa cli vivida blen1i scientifici, i11erenti alla speci alit~ , cl1ruoluce; di Edoardo B a.ssini, il ferito di Villa Glori. str an.o cl1iara.n1e11te co111e ·ogni anno più .aurnent i cc C·ol J'icordo di questi grandi lVlaestri, e collo sfor7..-0 dei ct1ltori delk'l. nostr 'l br.anca delle 1' a ninI>o teso all' avvenire, inco,mi11ciamo . i nostri 1necl!che di cipìine Ji c·o1npe11etrn re l 'art-e colla lav.ori, che, tutto mi a ffi{la, saranno ragione di SCl eD,7.è:l . onore per la Scienza e per l' Italia, di alto co111<c Ecl t111a. p roYa a11cor a m aggiore si 11a i1ella piacin1ento, dj qi.:esto orgogli 0 per noi. giudi zi 0.·a <;el ta fai.ta a P ado ,·.a. d8l tf'm ~l d.a tr~t­ « Per1net t ete che io tern1ini 1·iyolgendo a no111e tas i in una delle sedute del Congres8.o, dal titolo vo~tro un 1'Ì\·ere11t€ saluto alla lV[ae tà del R e e << \ Tal nta zio11e delle r esi.stenze dell'.op er a11clo e S. E. Il Capo dcl Govern 0, gloria. e fortuna della 111e:.r..zi per di1uinuire il rischio oper.ato1·io ». Pat rj a nostra» . L 'or.ai.ore . i int1·attiene st1ll in1port nnzil degli ~ rgon1enti cl1e rigua rdano questo ten1a, ricorda11do che , i11al grado tut te le ca-vj tà del corpo L' on. prof. U. GABBI, Presi tle11 t e del Co1nita to 11111ano ~· ia110 or a acce ihili al coltello chir11ro·ico oPdinatore del Congresso, così si riYolge ai Conb ' qua I che volta purtr.op p·o l'.ardire <lel cl1ir11rgo 11on <Tr essisti · 1

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XXXI\T,

FASC.

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Sig. l:>·r ef etto, /3ig. R ettore, Aiutorità, Signori e Signore. Se Parma 0 ggi ha i) gran·de <lnore .di ospitare i l\{en1bri di cinq.ue C<lngressi convenuti da og11i Regione d' I ta.lia, Congressi che riguardano branche fondamentali antiche primogenite e branche ,d i generazione recente, lo si deve .a i Con.sigli Direttivi clelle due S<lcietà; quella d~ Medicina Interna che oompie oggi il XXXX an110 di vita, e quella di Chir11rgi.a, che han110 oo,n sentito a me ed al collega F errari di rinunciare alla Sede cui sarebbe toccato il l<>ro Congresso, di rinunci.a .r e .a Roma eteT11a ed immortale ora in una fulgid·a ripr€SAt di gi<lvinezz.a e di potenza ad opera di lln Gra11de che c reò u11a dottrina politica ohe si ispira alle viù u111aine e più alte ragÌ<l·n i del diritto e del do,v ere veclute attraverso a d una nuova lu·c e ·di storia. La i10.stra città cl.a .a.n11i attendeva questo evento e i1e.~s1111 mo1ne11to ap1parve più ad.a tto del pr e~ s~nte 11el quale essa .a d op·era degli Osp,izi Civ~li, delle _.\.111111inistrazioni C·oro11nali e Provi11ciali, dei s uoi Istituti Econ·o mici e dei suoi figli migliori; può u1ostrare il suo nuo·v o grande Ospeclale ed i suoi 1na.gnìfici I stit·uti Universita.r i in un.a n1odernità di organiz2azi·o11e che no.n teme confronti e pt1ò ess·e re cl'e&emp-lo. N·on più tar'di di jeri, colleghi insigni delle Un~versità di Parigi, di Lione e di Londra, visitando con me, fulgido di sole, il nostro grande .asilo ·di u'ma11e pietà, ebbero paa.·ole della più sp.011tanea ammirazione. « Ospedale modello» disse il collega della Università Pa1·igina, già i.n .a.lto sull'<l.rizzonte della gloria. ' La grande Assise scientifioa che qt1i in Parma celebra le conq11iste di cinque branche del sa1pere 111edico e ]e s11e applicazioJ1i nell'arte del guarire, la più .alta e 1a più umana fra tutte, e inette q11a-lche incognita del sapere in piena potenza di luce, 11a COir onato i1obilissime audacie, nobilissi1ni sforzi, i1obilissimi sacrifici. La Patria di T·on1n1asin i e di Rasoo.:i, cultori insigni di quel1a s<:'. ienza -dell.a vita sa.n a e morb·osa, che al prin10 del "3·eco.l o soo·r~·o fecero rifulgere di u11a gloria cl1e non l1a st1bìto nè subirà eolissi per ·v olgere cli secoli, ha oggi centri di attività I stituti nei quali l 'arte vedrà crescere la-aua potenza a pro della u111anità soffer ente. L e ~ci·enze tutte, mta s-pe.cie quella che scruta le incognite della vita nelle sue più ,alte f.t1nzi<lni ·e isipeoie in quella intellettuale 'cl1e ha m.u tato la faccia al 111ondo ed orà ne penetra le profo.n dità per disvelarvi nasoos.te energie, ricchezze a &oddis fare le accresciute esigenzè del yiv·ere civile, hanno n1ostr.ato che il progresso .a.scende con un.a linea cl1e offre cUr.gipidi e valli; che so1o il sa.p ere è ·pote.r ·e. La saviezza che si .t .roiva nella d<lttrina della Filosofja i1,aturale di a.n ticl1i pensatori noi la a1111niri.a.mo sebben.e sia ri1nasta per secoli in. feconda.. lVIa in queJ.le dottri11e è la pro,v a di uno sforzo ol1e mira alla elevazion e di una scienza il cui soopo UJ1ico e s1rpremo è ,quello di 00,1nb.attere il {lolore che acco1npag11a ancl1e l,a. più , lieve offesa cc

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SEZIONE PRATICA

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alla vita. Aspirazione costa11te dell'arte nostra che auguriamo venga tempo che essa non sia inferio1·e .ati desideri uman~, alle umane -speranze. Ai tempi della Filoso.fia ii.atuTale che racchiude le nozioni .di A11atomi.a, Fis i.ologia, Patologia, la indagi11e p-rQcedeva senza strumenti e ool peso di una. errata o_d. i11certa concezio11e dej fenome11i della vita saina e morbooa; il pens~ero era tutt.o, strumento ed a.zio.n e. Nell'ora che voJge ]a ricerca è dop.pi.amente an11ata; a11zitutto del metodo sp·Hrimentale che è 111etodo positivo; ·p oi di strumenti che penetrano • anche il pensiero, figli.o primo.ge11ito della psiche. Parma nei suoi nuovi Istituti cercherà di .accrescere il .suo materia]e di guerra all'ignoto nell.a 1nir.a di U·n a gra.nde op·e1·a d~ bene alla U1manità so1fferente . Dalle sue fe.rtili .v·alli, dai suoi colli e dai suoi monti, gi.unge a noi l'·esempio di una forte e cliscipli11ata attività delle sue genti che ba vecl11to con iu<l icibile co:rrupiacimento 11ascere, con i11odernità insuperabile di tecnica, la Casa del Dolore, dove la spPr.anza è vita e · l'arte del guaTire una cert·ez~a, e fatti più forti quei baluardi de·l sa.p ere che sono i suoi Istituti Scientifici, per cla.r vita ai quali n·on si v.alutarono i sacrifici, i1on si co11obber·o ostacoli e visse solo, oont.ro ogni ostacolo, ] a v-0,l ontà oonquistatrice. Il G<lvern,o Lì'.ascista è vent1to in aiuto con somn1e e consigli. Se S. E. il Ministro del1a Pubblica Istru.zi..one, il sommo Sto.rico e l'Illustr·e Modera-· tore degli studi fos~l' COtillQ)·a..rso tra noi, .a;vrebbe ve,duto ed avTebbe sa.puto; .a;v-rebbe veduto negli Istituti Bio1{}gici e Clinici un armamento scientific·o cui inanca poco per dirsi co~pleto, ma a cui bisognerà d.are globuli rossi per una vita più feconda di .scienza e d~ arte; avrebbe saputo ol1e qui vi sono modesti) m.a. fecondi sace1~doti della più u1nana de lle scienze intenti ad accre.sce,r e con l'opera cliutt1-r11a ·ed a diff-a.n der e con la volontà e lo studio - strume11ti puri di elevazio.n e è p·ote11za - quel s·a,p ere cla cui 111uq.ve la difesa, del pit1 alto bene <lella vita «la · salute» . Con1e coorclin.atoire d·'ei CongTessi e come orga11izzatore di quello di Medicina I 11terna assieme agli operosiss,i1ni ed entusiasti miei assistenti, io espri1no a.i Colle·gl1i qui oonvenuti a tendere più solenn·e una cerim·onia eh-e neJle sfere 1più alte idealizza lo spirit·o e lo libera da terrene mise.r ie, i più vivi ringr.azia1nenti. E la Sicilia, è la Cal:ùbria, è la. Terra clel l\tiezzo,giorno da.lla volontà ii1vitta di un Capo j11 via di pieno Ti11ascimento; è la Oa111:p ania, le Puglie, la T·osca.i1.a, il L,a:zi-0, la R·om.a.gna e le Marche} è l'E111ilia, la Liguria , è l'Italia Settentriona.1e cl1e ci ha ma11da.t·o il fio·r fjo.re dei ct1lto·r i dell'Arte nostr.a. Ma ·un p a.rti0ola.re saluto, consentite questo palpito pieno •di simpatia cl1e lo esalta, io rivolgo ai colleghi della l\iedici11.a l\tlilitare. B qt1esta branca d~l grand e tronoo .della Medicina ·e Chirurgi.a che vive oggi .u11a vit.a di scienze e di indipe11denza. E d io h·o pe11sato cl1e q11el che la Patria in a.rmi in sangt1inos.i ci1nentj ed in im1n<0rta.lj e.roismi congiunse i11 l111a gra11cle 01pera di bene lJossa , debba con ti11 u a.r.e i11 i).a ce. 1

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IL POLI CL IN reo

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Sia110 da oggi Sellllpre con noi i.n queste .a nnuali .assise s cientifiohe e v~ siano .anohe i 1rappresentarit.i. ,d i q·ue11a ~1edici11a Coloniale già in fiore olt11·' alpe e ohe da noi. attende il suo meriggio, destinati sotto inospite cielo a redimere la sa.I ute delle genti non anoo.ra illuminate di luoe ed a diffonde.re quella ci viltà che è la primogenita dell'uim ano progresso. Usciremo così da uno stato di ii1feriorità che oontrasta con le aspir.azioni imperiali 1del Fascismo in ogni br1a11ca della attività sociale.

.Signo1"i e Signore. Sulla bandiera di. i1oi Medici sta scritto anzitutto di ,ijf,endere la vita di ol1i a noi s.i affida; di difendere con ogni forza, l'esse:r e 1poichè per chi piì1 non è, ianche ~l mondo è nulla. Una nostra gloria sta nelle testimonia11ze della nostr.a coscienza di s e11tire sacro il giur.a.m ento che noi combatteren10 s eil1!pre, che noi sa.r emo sempre i nemici implaoa,b ili delle malattie e :della morte. I nostri Congressi rap.p resentano l' .annu.ale « Gran Raq:>poirto » del sapere .acquisito. Di qui la loro indisct1ssa utilità. So.n o le tavole di llna sacra alleanza 'tra ooloro cui preme l·a difesa della vita perchè fonte prinia e suprema di ogni ragione di essere ed azione . Non sol o non dovrebbero essere p111lpiti dove si predich.110 v·e.rità non vere; s coperte 'f a1se, e si lanciano affermazioni gr.atuite o s1 p·a,:rla. perchè dai giornali si sappia che si esiste in terra e con un.a .statu.r a più .alta della vera. No: i Congressi debbon<> e sp rim·eJ'e una coll,a.b orazio.n e frater11a p·e r l'avanzare d :-lJa SC'ienza ed 11n p·u nto 1di ritrovo degli spiriti . Il pubblioo che s a come nessuna umana. sapienza s ia &enza jncertezza e sen.za confine, cons ente oggi al medico una fiducia più ·a~i.a che i.n p.a ssato peirchè va comprendendo che n eiSSuna sci e11za, medica e non medica, ba la potenza di prevedere. La i1ostra ha quel1o 'di iprevenire ed è questo un s uo grande 'titolo d 'orgoglio: la nostra 11a quella di_ rjcondurre alla normale salute il nostro essere, poichè essa è supremo b ene in terra. I nostri Congressi dimostreranno che l'associazione ·d ei nostri sforzi portò .a.d aiutare i .deboli a fortificarsi e glj .a.rnmalati a guarire: .m ai causa come questa ebbe tanto aiuto dal se11tim ento, tanto a.ppoggio dalla ragione, tanta foirza da gentili istinti e tanto conforto dalla umai1a bontà. Se oggetto dei nostri studi è l'uomo inferm-0, se il ricondu.rlo alla vita s ana è i1ostro soopo supremo, n essuna missione in terra che eguagli.a la nostra in r1obiltà e grandezza. Medico 'è eh~ sente nel cu ore l ' aino.r e umçtno: medioo è chi fortemente persuaso clelle relazioni che ·c orrono tra Stato Economico ed Igiene, ne studia i danni: m edico è chi comprende la grande 'Potenza della vita s a11a nella armonia ·e nella potenza della vita s ana, 11ella .armonia e ·n ella potenza del vivere ci vile . Oggi I~iù che ieri , più che in passato, il Me1

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dico risponde ai suqi com·p jti complessi; oggi più che in passato ha compreso ohe alla difes a. dei s ingoli va .aggiunta que-lla di 'o oloro cl1e cadono colpiti dalle m.alat.tie soci.ali. ~d è il Gran1de CapQ nostro, è Benito ::YI~sso­ lini ohe ci guida, che ha affermato che una malattia che oolpisce un.a gra.ndiss~·m.a ·parte (li !)Opolo de,re essere funzio11e di G.o verno: 'funzione politica . I i1ostri Co11gressi attesteranno che i l\ledici hanno oomp.r eso oggi più che mai 1'altiSSiima funzione uma11a e sociale che loro oompete. Parma avrà dal gra·n de trib11to ·dei cu.ltoTi della scie11za la p1rova che la ~:fedicina Moderna dife 11de la Yita perchè s orgente d~ 'forza, di ricch€zza, di prosperità . e di benessere, perchè eleva la Pat ria sulle altre e la illurnina di Ro m.ani sple11dori n . L'on. Gabbi è .a.pp]auditissin10 alla fiu e della su.a 111agnifica orazione. 1

* ** Terminato il disoor so dell'on. Gabbi , pr2nde la p·a.rola il prof. BoNORINO UnAONDO, in rapp.rese11tanza dei Medi.ci Arge11tini aderenti al XXXIII Congresso di Medicina: « Come membro del Comitato argenti110 n1i è grato porgere i più oordjàli &alt1ti ai C<)m1)()nenti il XL~lTI Congresso della. Società It.aliana di ~1edicina rnter11a. Vinooli poderosi, e ne abbiamo di più i11tin1i già esistenti~ unisoono gli u11iversitari çlella n1ia Patria a quelli dj questa Nazione. Il progresso della medicina italiana, addotto ·attraverso pubblicazioni in libri e riviste ci è fa.migljare e lo s cambio eloque.nt.e iniziato oo.n buon es ito i11 ocoa-sio11e dell,a visita a Buenos Aires d~ alcuni fra i più valenti ed eminenti biologi, clinici e cl1irurgici, ha servito a J11ostrare come gli studiosi di quelle univers ità s anno riconoscere i Yostri meriti e l ' intenso .acu1ne nella medici11a 'italiana. L ' invito che ci è stato formulato 'di collaibor~ tori al Congr0\.5f;O sociale delle vostre 'società itali.a ne di Medicina Interna, è stato 'da noi a ccolto con grande simpatia. Facciamo vot\ che esso riceverà l 'adesione dei nostri prof·essionisti l)iù . emi11enti e che La su.a fatica, la quale aus pichiamo intensa , .a umenterà vieppiù i r.appo:r ti che u11iscono la l\1:edicina Italiana all' _t\.rgentin.a ». •

XXXIII Cong1·esso di Medicina lntel'na. Seduta 18 ottobre. - Ore 15. Presidenz.a:

On. pro.f. GABBI.

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Il Pres idente on . GABBI dichiarando aperta la se.d uta rivolge un caldo sal11to ai colleghi arge11tini cl1e per la ·p rima volt.a ·.aderiscono al Oo11gresso .di Medicina Interna l"appresentati d.al prof. BoNOH.INO UnAONDO. Dà quindi la par-01.a al sen. E . MARAGLI.L~O cl1e legge jl se.gu~nte discorso:


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SEZIONE PRATICA

Cari erl Earegi f) olleghi, Oggi per la undecima volta ho l'-0nore di presiedere alla inaugurazione di rqt1esto nostro .annuale convegno e mi è dato il f.arlo per la cortesia vostra che volle 'finora a vere ·a moder.atore dei co1nuni lavori il più anziano dei clinici operanti; e tp·er la bontà della Prorvvidenza che i11i mantiene, malgrado il te111ipo, l'a1~tic.a vigo.ria fisica. e mentale. . Di questo onore ringrazio Voi e la Pro·v videnza Divina ma .d a questo seggio desidero rioorda.r e a Voi tutti che fu seompre pe11siero costante di tutti noi di ritenere Ca.p o nostro Gurno HAccEIJ·I e di oonside.r armi co1ne mi considero, purame11te e se1npliceme11te delegato auo ·e come Lui vivente per inca,r ico suo apersi già i nostri lavori, oggi intendo di a1prirli .ancora per idelegazione sua. E nello a.p rirli vi invito a. ri ,-olgere il q:> rimo pensie!l:o ,·ostro alla sua memoria , a Lui cui dobbiamo s a la Medicina Italiana, do po tai1ti .anni di ohlio, fece suonare rispettata ed .ascoltata la s ua Toce nel mo11do scientifico, a Lui che ·attese a. suscitare u11a coscie11z.a scientifica Nazionale 11ei medi'!i Italiani, per qu.anto i suoi 1noniti siano 1'imasti dai più inascoltati €·d oggi a.n eora sp esso culto.ri d ella ·m edicina in Italia, dia110 ancora lo spettacolo nei loro atti e nelle 101·0 pubblicazioni di un'Internazion.alis1110 che no11 'è l 'on1a,ggio doveroso al Ge11io !..-- dovunque esso r1sple11da - ma alla guisa. di una o dell'altra fra le internazionali politiche, suona in fatto negazione della Patria nel c.a.mpo degli studi, cosa che certo non è nel pensiero loro. Ogni stu<l~oso deve certo conosce.re ciò che si fà .all'estero, ma non deve f.arsene a.raldo, per osseq·u io a non1i stranieri. Ad un tanto uomo, che oggi, se vivo, vedremmo seguu~e di :NLuss<>lini, poicl1è Egli ebbe se111pre viv.a e sicuna La visio11e di un'Italia grande e potente, n11a 1nen1oria di questo nostro Ciapo spirituale volgia1no, ca.r i Collegl1i, i11 un ista11te di raccoglimento il nostro rev·ere11te ·p-ensiero. Debbo ora ricordare co11 se11so di profo11d.o coirdoglio due colleghi scom1)arsi: ANTONIO CARDAREILLI e e An LO FEDE!.!. ANTONIO CARDARELLI, lo sa.p ete, fu il N est.ore dei Clinici Italiani. I/opera ua e la s ua figura sono illu.str.ate dal suo non1e. Tanto no1nini nullun1 par elogium. La sua dipartita è lutto per la Cli11ica · Italia.na, dolo·r e p er noi tt1tti cl1e lo ammirammo e lo .a..mammo. CARJ.JO FEDELI, profe~ore di P.atologia Medica a Pisa, n1ite figur.a di studioso vale11te, tenne la Cattedra O<Jin 0110·l'e e con 00m·pete11za, contrib.u ì a far 0011oscere in Italia e fuori le Ter111'e di l\!Iontecatini., arricchì 1a l etter,at111·.a nazionale di interessanti ·p l1bblicazioni · è scompaJ:so tr.a l ' universale compia11to cui ci associamo con grande . ramm.ar1co. «

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il nostro deferente saluto. E questo nostro saluto non è solo .atto di doverosa conven1e11z.a, ma espressione di omaggio sentito a questo tpatriottico centro della i1uova vita italiana, a questa (J ni versità rjoc.a di gloriose tradjzioui, il cui no1ne nel CflilllpO degli studi medici suonò già nei ten1pi acclamato i11nanzi n.l rnondo scientifico. E .ad O MBERTO GABn1 che ispirato agli ~nsegna.1nen ti di CESARE FEnERICI Gra11de Maestro di l\!Iedicin.a che 11011 si .d•ovrebbe 1nai di1ne·n ticare 111antien·e qui alte le tra.dizio11i 1del1a Olinic.a Italiana n el cttlto a GuIDO BAcOELLI di cui flt c0Dtante1me.n te S·egua.ce convinto ed amico fedele, io 8Ìcu.ro i11terprete del pe11siero {li qu·a nti qui sian1-0, pe>rgo Ja.r go tTibuto di ammir·azione e di grazie, p 2r la cnr.a da lui data all' orga.11izzazione di questo Convegno, che per opera s ua e dei st1oi «ollaborntori, è pro1nette11te e di lusinghiero successo. lo assicurano il 11umero grande dei medici italiani qui convenuti, la partecipazion.e 1cli tutte le Scu·ole l\'[ediche Nazionali e dei loro Maestri, 1a coll.a bo.razione prezios.a <leil corpo sanitario :Militare ohe salut~amo entusiastica1ne11te nella per~1ona cli ta11ti aut.ore·voli suoi n1e1ubri q.u i prese11tj . Tl Corpo Sanitario ~!(ilitare è esso p ure di s11a nn tura , scientifico pratico. Esso penetra e deve penetr.a r e questioni cli .alt.a portata scientifica, OO•n1e quelli pertinenti alla areo11n utic.a, que.sti-0ni di loro i1atura e111inenten1ente pratiche nel campo della p.r ofilassi cl1e ha la nobile missione di tutel.a.r e l' effici enza fisic.a dei difensori della· Patria, è glorifioata ai suoi morti che lo consacrano alla rico11~1ce11za nazionale. E ~ aluto, interprete sicuro q'el vostro pensiero, i Colleo-hi d'oltre Ocea110 che con la loro .ad·esio11e o 11anno voluto 011or.are jl nostro Co11gres&o. E ssi furono 0ltre a 150 dalla Repubblica Arcrentina dov-e le scienze n1ed i ehe 111an110 O·r mai t::> tanti val-0rosi cultori. Tl loro jnteresse ai Congressi scientifici d ei due grandi centri della cultura latil'la, It.alia e Francia, dim·o stra il giusto loro a .p .p rezzainento dell' inclirizzo che oggi la 1nedicina 1'1a asst1nto nelle Scuole latine dove il dottrinarisn10 è temperato dn.l g.?nso della realtà clinic.a. Ess i sentono lo spostamento che ay·y iene da1 Nord ':lell'E11ro,p a ,·erso i Paesi latini, di quei cent ri cl1P. si erano formati ed .a cui, come a culto . . dogmatico, si bruciarono per lnngo tempo i11ceus1 di supina devozione. Ad essi c1Ìcia1110 il J1ostro frat erno ringraziia.mento. 1

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A Pa.r1n·a che signoril1nente ci ospita, al suo fiore11to Ate11eo, alla s u.a 003picua facoltà medie.a ,

* ** Di questi giorni Roma. l1a riunito nel suo seno, conve.11ut.i da ogni parte del n1ond·o , t1n'accolta di studios i intenti ad ap·p licare all.a vita , qnale è e qnale si vive, la concezione scientifica della divisione del l.a·voro, che oggi si è imp-0sta agli 11.onuni pratici ·di ogni paese. In questo conveg110 uon1ini intenti allo s viluppo delle j11dustrie 11an110 cli1nostrato quali van-


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1 L .POLICI.INICO

XXXI\7, F ASC. 45]

[ ..\NNO

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.t aggi la 0 rganizzazion e n1etodìca del la \·01·0 ma11uale p-ol!'.s a recare a · chi compie, ed a c11ì lo dà, nell' inter esse su1per ior e della e,c,011omia' N azio11ale. Il llegin1e Fas cista a sua volta , alla.rg.ando la .applicazione di queste direttive, h a segnalato i ,-.a11taggi che da ess·a si possono trarre e g ià fur ono tratti organizzaJldo, i11 base ad esse, il lavor o 11·o n manuale nella -o ubblioa a.r nimnistra. . z1one. I n11a11zi a. qu es to n uo,vo fervor e di vita, rivolto .ad avi,·i,a.r e, o rgani zzan:.do1a, l' otperosità umana, a detern1i11ate fi na lità pratiche, si presenta oivvio al pensiero il quesito sie non s ia giunto il momento di organizza.re .ai1che l'operosità d·egli studios i in inedici11a su questa via, in quanto i suoi frutti p osso110 e d e1Ybono esse.r e praticamente e .senza ritardo l1tilizzati a beneficio dell' uomo e della. S•OCietà )) . L'O. p1a.ssa ':{Hindi in J:assegna il lavoro compiuto n elle varie brancl1e della biologia, soffer1nand-0 i su lle 0011quiste della immu11ità e particolarmente della immunità nella tubercolosi. L ' O. cos ì cl1i ude il suo disèorso : « Ed ora debbo chiedermi , egregi colleghi, se col caldeggia.re nuovi indirizzi io abbia oggi viol ato i li miti ohe 1a vecchiaia segna alla attività u mana. D eve aversi, s.ì lo credo, un pudo.r e dell.a \ecchiaia , s egn alato con una delle sculto.rie st1e frasi da Benito ì\1:ussolini, tna credo pure che di \eccl1ia ia se ne abbi.a110 di due sp€cie : una oertiiicat.a d a.11.'l. fed e di r1ascita, l' altra caratterizz.a.t·a da t1na m ente f·ossilizzata in massime imn111~ahili , so·r da innanzi ai palpiti di i1uova vita che fre1no1110 nell' um·anità ri11gagli.arditi fra i1oi d..alla be11efica .attività fascista.. Que ste due $pecie di vecchi.aia possono som1nars i e i s on1m.ano sip~o i11 un medesimo indii.-iclt10 u1a si rpossono aYere dis1giu11te e non è r aro vedere q11 est.a veccl1ia.ia spir it 11.ale in soggetti n ei qu.ali i1011 si ha a11001r a la fis ica in essi anco1··a 1·011iana. ~ .a siff.atta vecchiaia spiritu ale che, ne sono co11\i11to, in q.u esta prin1aver a di vita italica , jl D11ce h a rioordato bene a proposito il ·aoYero. o pudore ·del s ilenzio. Io non ho sent ito il i11onito p ercl1è mi so110 .rit e1111to 1ad essa estraneo. Mi s ono ing.annato? Ed ora all'opera». 1

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L on. GABBI ringr.azia 1il se11. MARAGLIANo e dà l a p aro.Ja al prof. PENDE cl1e svolge la sua relazione.

Malattie di crescenza. (Disgenopatie idiopatiche e sintomatiche). I . - Clinica costit1izio'flalist1 cçi, e rnalat'tie di crescen za. Man ma.n o c]1e [a clinica medie.a 11e,g li ulti1ni 30 a11ni s i 1nettei.-.a. 1ris.olutamente sulla grande , -ia maes tra dello s t udio d elle costitu zio11i n·onnali e morbose si TeniYa 'll.atural' 111e11te e parallelan1e11te &Yiluppa11do il ram.o della patol0gia e clinica della cresce1lza: poichè le € Cto-

pi.e ·e deviazioni patologiche della 'Costituzione umatla aipp.arivan·o seml>·r e più, i1ell'.analisi scientifioa ·del loro .deteTminismo, legate :acl anomalie o deviazioni patologiche della intensità, 1Velocità ed euritmia della cresoenza ·dell'indiv.iduo, ed alla t rasgressione delle leggi fond.amentali che 1g over11.ano quest a crescenza così d ell'organismo oomple&Sivo come dei suai s ingoli apparati e. sistemi di te~uti. Cooicohè sp·e.soo noi 1vedi.am,o fin dalle . f.asi .d€Jl'evo1uz~nne individuale 'extral1terip.r1me na, 1deJ.inear si, t.alvolta i11 forn1a di sempÌici varianti estr en1:e od ariomalie della crescenza t.alvolua in forma di vere rnulatti.e di crescenza,' dei coruiplessi n1orfologici-funzi-0nali, ch e più tardi, ·a svilt1p•p o ooIDiplet ato, s i !fisseranno ~ome cos.tituzioni morb·o se o riaipp ariranno 1ClOme ver e malatt ie oosti tuzionali . Questo· co11cetto foa:IJd ame.n tale fu •b()'ià n etta. . ' me nte fissato d al nostro g rande 'Capo-scuola ACHILLE DE G1ov.\.NN1, il quale · cercò sempre in fatti di sq.uilibTi od e1Tori ontQge11etici {ed .anche filogenetici, precorrendo in iciò il :iVlA'ITHES) la interpr etazione 1del dete·r ininismo delle anomalie cost.it,u.zio1nali. 1

II. D e/ ìnizio1ie e delri.1nitriz ione delle malattie 1

di crescenza riel sistema 1i osografico-nosogenet ico . - Malattie di cr escenza rono malattie in cui il nucleo filntom~tologioo fond.a1ne11tale è un'.alterazione, che ~11·pera i confini delle varianti nor111ali, delJ,a r egolare metamorfosi ontogenetica individua.l e, ed il nucleo p atogenet~co è essenzialmente endo.g eno, è lo. sq11iliba:io oostituzionale, di grado m orboso, de i mecca.nismi regolatori della. crescita , la tr:asgTe.ssione· p·r ofpni. Ja delle leggi fisiologiç.h e che tale .c rescita governa110 . ·rrattandos i di ma.1attie clinicamente .afferrabili, q11est.a {lefinizionc i1.aliur.almente iSi a;p1p lica ai proiee&Si morbosi ohe possiamo osserviare ia carico dello srvilup,p o extr auterino : la nostra clinica della cresce11za oominci,a di necessità dove finisce l'enllbriologia p·atol:ogica. Ciò i1at.urahnente non pu ò esse.r e ehe prov-v\sorio: p oichè è eert.o ·c he molte 111~tJ.attie della crescenza , che n oi sor prendi.amo .a distanza maggior e o inin or e dalla i1a1~ it.a, s i. iniziano n ella vita fet·a le. Ma, pur t enendo cornto di ciò, sta il fatto che n oi siamo costretti in11.a1lzi tutto ia · se·p arare dalle malattie di crescenza tutta quella serie di anonialie morf ologiche congenite od ereditarie e di malfo rmazioni circoscritte od anche molteplici nello stesso individuo iche si ritengono create durante le prime f.asi dello sviluipp o embriona,le, od a 11ohe fissate daJle 'leggi dell'er edità e della blaatoftoria, m·alfo!'lmazio11i ch e ldopo 1a nascita non oostituiscono di i-ego,l·a malattie, cioè squilibri funzio11ali 1patologici, m~ i·in1angono 1a r appresentare n ell'individuo le stimmait i anatomiche, spesso di intere&se più antrQl'pologico ch e medico. cli 11na costitu zione .degeneraf;iiva co1ne suol dirsi. Un.a distinzione pir ati.ca, importante dal l ato prognostico sopr attutto, occo·rre ·ancora fare: 0

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SEZlONE PRATICA

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quella delle nullcittie di cresce11za primarie, ·idiopati che, che si i)resentan.o come alterazioni 1norbose prima.rie della cresce.nza, spesso atp·p arentemente spontanee e criptogen·etiohe (le diremo disge11op<.1,tie idtopo,tiche); e quelle malattie di crescenz.a che &0110 s intomatiche o secondarie ad un dato orga110 in Yia di svilUippo, ·e vuoi per .a.zio11e <liretta dann·osa sui ·tessuti, vuoi per azione ~11diretta .attraverso lesioni degli organi stimolatori e regolato ri ·dell~ mo<.rfogenesi, speci.al1uente ùelle ghi.a11dola endoori11e, ·determina una si11d1·01ue di alterata cr~cenza (disgenopatie sin,to m-0 fil eh e o secon,do,rie). E evid~nte, doq_)o quanto a:bbiamo de.tto, cl1e questa seconda categoria di casi non Tis1)011de più al nostro concetto di ma.la ttie di crescenza co111e di t1n.a si11dro1ne costituzionale prevalep.ten1ente endoge11a, essendo qui in campo e rpradominando fattori esogeni ul determinismo della sindron1e, la '}t1a le perta11to i1011 11a più p er fondan1e11Lo patogenetico ln, uostituzio1nale trasgre.ssione profonda, n1orbusa, delle leggi della crescenza i1orn1ale.

della maturità sessuale (n1a no11, si badi be11e, della n1.aturità. orga11~c~). Qui sembra che la crescita sia compiuta e che si inizi la fase adulta. Mia giusta.me1rte gli A.A. te'Ìeschi $postano ai 25-28 a11ni il termine del oon1.pletamento della crescita della statur.a; di più .occorre notare cl1e anche q111ando, a questa età, oome Friede·n thal sostiene, co·minc:La .a di111inuir·e 1a statura, oui11di Ja crese;ita. in lu11ghezzia è definitiyame nte esa.u1·it.a, non è detto perciò che tutta la crescita. sia com.p•letata. Qu,asi tutti gli a utori ti·a&curano il fiatto, p·e r noi clin.ici importantissimo, di un sesto periodo di crescenza, della ultima le11ta tiapl)•a di . crescita in largl1ezza deill'oxganismo, che va dai 25-28 anni ai 35-JO circa, l'età cioè stabile o tli .a.ssestamento della vita, la constams aetas degli antichi, quella in cui l 'indiYiduo acquispa la massima maturità delle forme ed a11che, io credo, delle forme e d1 ~lla funzionalità sessu.ali, e la m.assima robustezza ft111zi-0n ale, e spesso coJ:regge co·n l'integra7'i·one dell1a crescita, i t L larghezz.a o degli oi·gani clPlla vjta veget.atiVln. e delJ.a. massa ooriporale, le d 2f1cie11ze delle fasi prece'd enti . Io desidero ri.chiam•a.re l'attenzjon e sop1·.attutto s1ull'inter~e delle muta.zio11j ol1e avvengono i1el periodo cl1e V«·t dal 5.; al 7° <\nno, pe·r io·do de1l primo allung.ain1ento, in C"Ui la ini•a osse1..\ra.?Jione prolu11g·ata mi 11a. con,~into eh'.} l'organismo presenta, in .a..b bozzo, fenomeni di meta1norfosii e cli svilu1)pO cli vari tessuti perfettamente paragona1

III. Le fasi e le legyi della crescenza 1ior1nale. - Noi i1on faremo che rico.1idare qui breven1ente le f.a i e le leggi fonda1nen.tali del1a cresce11z·a normale, a11ohe rp erchè s u 1a Jcune di ta.li fasi ontoge11etiche ancora poc·o studiate io de. idero richian1are espre amente l'attenzione. L 1 cli Yisione migliore, con opiportune mo<lifica~;ioni, è, dul pu11to di vista dell!a clinica della <:re cenza, quella cl1e adotta il Godin, fondata come e<'1 ~ a è sui can1biamenti importanti che le proporzic>ni del corpo presenta.no in certi •periodi della crescita, che perciò so110 quelli in cui l'orga11is1no è più esposto alle deviazioni inorbose -della crescita stessa. Il· prin10 periodo o prima infanzia va da 1 a 4 .a.1111i: è il p eriodo del ti1trgor primiiis, il i)e~·ioclo clella !)ri1na dentizione . Il s·eco11do peri·o·do o seconda i11fa11zia va da\ 4 ai 6 a nni e n1'ezzo. E questo per i11e un p eriodo di mutazioni importantissin1e, che io ohia1110 . di picc.olai pubert.1,, e ge11eraln1ente va sotto il nome di primo allrilngamento (prore•ritas -nrima.) . Il terzo periodo o terz.a infanzia va dai sei anni e mezzo all'inizio della pl1bertà, cioè circa 15 a.11ni e mezz·o, s eco11do GoDIN (1-! e inezw per la donn.a.) . Mia è bene separare 1'1tltima fase cli questo periodo che va cl.ai 13 e n1ezzo a i 15 .a nni e mezzo, la fase cioè più stretta1nente prepuberale, in oui si verifica,n o inoclific.azioni evol.u tive (secondo allungamento) ass·ai facil1nente clegradaniti nella patologia. Seg,'Ue il qu•a.r to pe1·iodo clella pubertà I)1Topriail11e11te detta, cl1e dura. un bienni.o, dai lS e m ezzo ai 17 e mezzo (11ella. don11a lln anno !}rima in metli1a); poi un quinto periodo, che ~l Gon1N_ chiam.a intern11bilopitbertario, chè va dalla fine della pubertà al periodo della i1ubilità, fissato a 23 .anni e lnezzo per l'uo1no, 21 e inC?z.w per la don11a~ periodo di giovinezza i)ropria1nente detto, di co1npleta1nento 1

bili a quelli della crisi puber.a le, oosic~hè io ho

p1,01po. to designare tal·e fase oon1e piccola 11ubertà. La cli11ica della crescenza insegrua che molti tlise~;olutismi &ornatici e psichici si esteriorizzano o i a.ooentuano precisa.n1ente in q11esta piccola pubertà, che perciò dobbiamo oonsiderare oome una fase di f:Lsiologioo sql1ilibrio org.a.nioo, e perciò terr cn·o feco11do di .ano111·alie e di ITtalattie di cr esicenzn. Ed il 2° periodo cli fisio]ogjco squilibrio è se11za dubbi·a la. f.ase i1i-izi.a1le della crisi p•l1bere', il 2° allu11gam•eìl1to. Si direbbe dunque ol1e i due peri<Jitli di piti a.ttiYa crescita in lunghezz,a so110 i pe;riodi di n1n.ggi01re I.abilità del ritmo di cr escenza , e q11indi di maiggiore in°orb~lità. La spiegazion e la tr·wer~1no nell' a11a.lisi delle leggi fonda1nentali e dei inecca.nismi fisiologici della. cr&ce11za, di c11i ora ci occ.nperemo brevemente. In cima •a tutte le leggi Il)orfogenetiche noi mett iamo il 1pri11cipio fondato dal Vio1a i1ei suoi studi idi .antropor11etria olinica, e che 9uò desig11arsi come principio dell'antagonisrno ponderale- · morfolooico: cioè ·« la evi0luzio11e po11clerale od .aum ento di inassa e la evoluzio11e i11orfologica o oa.mbia1n·e11t·o di iprop·orzio,n i, sono tra loro, nell'o,n togenesi, in rrup•por:to inverso: qun,nto rpiù un organismo evo,l ve ponde1,alme11te t.anto ·m eno eivo1,~e morfo1logic.a111ente , e quanto n1eno evol ve ponclerail mPnte. tanto più ervolve 1norfologic.nmente ». U11 seconclo principio regolatore della crescenza ooordinato col prinC'i1110 morfogenetico del Viola. del quale rapip resenta. nel te-1n1po ste -..•O ed 1111a di-


IL

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111<'strazio11e 1ndirl•tt ~L ed llll·a p er me fonda.n1en·t ale prem essa fisiol·9 gica, è il principio da m e a1111unziato pe1r la prima volta. ne1l 1912 .al 0011gr esso cli M·edici11.a i11terna dj R oma, e la oui fondatez2'ia oltre che d al Fra n cioni e dal Viola fu ]_)oi rico11osci11ta d.alle r iceTch e ulteriori di en.d ocri110logia e morfogeni::t sperimer\taJe, tra. le :più recenti delle qua.li ricorcliaino qurelle del nostro Castaldi: il pri11ci pi o cioè delle due costellazio.ni ormoniche 1n·orfoo-e11etiche l 'u11a solle-citatrice dello sviluppo· o ' clel sisten'lia vegetativo, l '.aJtra .d ello &vilup1po del siste1na di i~eJiazione, l ' una dominante n egli abiti 111egalosp lru1c11ici ipervegetativi, l '.altra nei microsplancnici i11ov0getativi. L e due costellazioni, fu11zio11anti con differente attività secon:d o i var i periodi cli c r.e scita, ma, ritmican1ente ed ·eq.uri.lib1·.ata1n-ente sono 11011 i f.attoTi, no11 le ragioni 1p ri111e ' (coo11e .a lcuni e rron eame11te hanno fr1ai11t~so) , 111a le 110J.·n1ali i1ecessarie condizio11i en·dQ1giene dello .s\ilt1ppo .r itmico e reciprocaJne11te equilib1·ato d ei due g r a 11di s istemi organici , ed in linea più gentlrale dell'.anabolis1no €} d al catabolismo di tutti i t essuti in via di sviluppo . E veni.amo .ad un ter zo pri11cipio) il principio delle alte1·1ia 1ize clel Godin. Le gra.11di alter111an ze d€Jla evo1luzione in l.a.rg h ezza e di qu-ella in 111ngh ezz.a., le fasi ·d i tuTgor e di 1proceritas er a110 d el resto già note d ai tempi più antichi. 01'.a noi 'POS.Siamo dire che ~e nQn sono eh.e la espressio11e dell '.a ntagonis1no t r a l'e.·Yoluzio1te cli inassa o del sistema della. vita vegetativia.} (visceri del t r o1"100) cui cocrispon·de l' is1p essin1e11to d ell' or ga.niS1IDo e l ' allar g.aJniento delle caYità ~1n l aJ1cnjc}1e e l' ing.ross.ame11to delle pa,r ti in E> rre11er~ - ' e l' evoJ.u zione inorfolo!!ica o del si~ stema di relazione (arti, siste111a nervo.so) cui corri p-011de. l'allungaJI1ento: i1on sono che l'e.spt'e&sio11,ei dell' alter11a;rs.i ·diell' a tti1rità funzi<)inale d ei gru1p1pi ohimici r egola.t o.r i ed .attivator:i d ell'an·a bo,li smo e de.Ilo .acc·1rescime11to dell.a massa e della l argl1·ezz.a o ri sp·e tti ,ra.i11en te regolatori ed .attivatori de.I c«1tabolis1no e della, differenziazione m orfoJ.ogic.a e de1la crescita in 111nghezza. Ls grandi alter11anze della statura e del ·p eso, che c·o rrispondo110 a gra.ndi .alterna11ze d 2Jlo sviluppo i11'orfologico e dello svilup1po vegetativo av·ve11gono i1el1n. fase p eript1bert·ar~a: e ci.oè i1ell'ianno p-rima dell'a:1)e1rtura della i1 ubertà lSiÌ ha il p rin cipale aJlu11ga.n1ie 1.1.to, n·e1l se111estre stesso della P·Ubertà e nei due semestri 0011seou tivi pTevaJe 11a crescita del peso ed in laJ·ghezza, d ovuta sopirattutto a ~viluppo d ella muscolatu.r.a e della cavità tor.acica. Subordinato alla legge .delle altern,a.nze è quello che Godin chi.aJ11a p rinc"'pio dell'accresciniento i1·i eauale, ·ch e riguar..:la. 1a as in croni.a e ù.'in eguagliaJ1za di a:ccresci111ento dei vari segm enti . . di un 01·ga110 o d'un aip1parato. Col suasidio di qu,e sti tre gra11di 1pirincipi fi iologici , così intim~mente conc.ate11ati l'uno con l 'aJ~ tr<>, ci è pos..<.: i b tl e coonlJ?reDJdere le modificazioni normali d ella i11te11sità e velocità di crescenza (cioè dell'intensità cli cr escenz.a. i1e]l'u11ità di ten1po) e 1

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POI.TCI.T~ ICO

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[AN~O

XXXl\-, FA5C. 45].

del ritmo di essa, nell'\in.sie1ue dell' 0J:gani1S1110, e n1elle s ue singoile parti, nelle varie f1asi sopra. distin te. Le .d eviazioni ·di tale i11tensità, velocità, r itmo,. cl1e superino i oooliini de1La var<ia.b ilità i1ormale,. costituiscono le .m alattie di crescen za. P otr emmo rag~rU1pip1are le i1wJa.t tie di crescen. za l.11:

l.> D i.sgc·n.opa tie quantitotii•e; 2) D tsgenopatie cJ"o1ioloaich.e; 3) D isgenOJ)'ttie aritniiche .

'f e0Tica1uente i g iga11tis1ni patologici, cosiddetti euritmici e.d i na11ismi p·a tolo1gi<:i_ cosiddetti euritmici ap p a rter rebbero alla,. prin1a categoria, la precocità di svilU!p•p o se&Su.a1e o scheletro-muscolare. o 1nè11taJ.e al1a 2a eiategor ia, tl1tte le alt.r e s indron1i ·di infantilisj1110 gener a le o di · ipoe'\rolutis[ni e disevol11tis.mi g r.a.vi, som.a.tic:.i e p ichi c~i, con gra Yi dis.ar1n·onie mo rf~logi0he, .a.ltla ter za oategorjn. Iv~ .

i.>atoue.riesi e ~into11iutulugia delle niulattic di crescenza.. - Premesso che le disgenOJJUtir' vere idiopatiche )1an110 una etiologia essenzi~1lmente e nd·ogena,, 1er ed it.ari a, o d.a rioeroa.r si in nlt.er.azio11i precon cezi o11aJi del geTmB 0 1d i11 albei·azio11i post. C..'or1ce.ziona.li cl' 0 rigi ne i11a terna : in ·difettosà i111trizione em.briofetala o placentare, a cui .alcu11i A ...'\.., come il Godin , dànno la mass1n1a importanza, 11011 è detto che qu esiti fiattori endogeni non possano essere favoriti nella ]or o realizzazione cli11ica da condizioni esogene, di cui le più in1portanti risult.a110 .essere la cattiva ali1ne 11ta.zio.11e 11ella fase di allattamento e n el1a fase della pl'in1a e seoonda i11fa11zia, i traumi fisici e .psichici, le infezioni ·ed int()-.&;1oazioni, 1a vita in ambienti malsani, gli stra.p azzi precoci di .a.Jcuni app arati or ga11ici, i11 ,ria di sviluppo, p.e r es., del cervello, dell' c.-ippnrato n1usoolare, ·d ell'aip1par.ato sessuale. Tutti ~J.U·esti ~arttQ1ri ~i disg.e11<>p.atia p0sso·n o agire in due modi: o direttamente, sulla trama e s11!l biocl1imisn10 dei tessuti in vi.a cli svilu ppo : per es . llno stra.p azzo mu~colare, sipoTtivo o ]nYOra.ti\o , nell'epoca T)re1pubere, in cui il muscolo cardiaoo è fisiologicamente spin to ad un e~·altato accrescim.e nto })UÒ deter1ni11are 111J,.a ip er tTofia pè~­ tologiec't id ei cu ore stesso, con I.a sindrom e cli~1i~ia 0ori-ispor1dente, ciò ch e n.aturaln1e11te i~on_ a \"Y1e11e che i1ei soggetti p r eiisposti a tn lo ·d ev1az1on 2 eYolut;i,r.ct.. l\1:a un'.a.ltr a ina11ier.a. di agire dei fattori patoo-e11i è quella a cu i ioggi si dà speS&O import.anz.a :cce&Sivia se 11011 eéolusiva, clati i progressi <lel' . . l'endncri11ologia clinica e d 2ll.a. 111ol'fologia siper11ne11ta.le : si pensa oioè cl1e n1olte svolte a~ ch e cn t~­ se esogen e di dj s~.e no1patia agiscano !Jer '11 t r amite d ell'.a.pp.a r dto regoln.t-0re f-0ncl ~111entaJ e <lell' a utoctona cr escita di tutti i tessut1 , l'apparato endocr ino. Ed ora ve11in1no 1alla en11111erazione delle n1a lattie di cresre11zèt 111eglio . co11oseiute: il loro nun1ero è- c2a:ta.n1en.te 1d esti11a.to ad a u n1enta re e.on i J}ro1

1


SEZIONE PRATICA

,gre :-.i della <·cie11za. in questo campo. Cou1incer emo dalle indro111i a c.arioo di alcuni apparati: 1. <)urdiopatia dculi ad,,(fsc enti <.Strii111p ell). (C'11ore gio\·anile, ipertrofia cardiaca d i cres<:enz,a di G. ' ÉE). - Si potrebbe anche denominare per la gr.a11cle a11alogia (a ·111io modo di vedere) ool cuore irrit.abi] e di guer·r .a, come c1iore ir1·itabile

·degli adolescen t i. sogennante Wachstums·ve 1élnde1'ungeri, des Herzens ». Recentemente il Il

Krehl

parla

«

Brug1Scl1 ne ha distinte tre forme che chi ama rispettiv~n1ente TTt'achstum.,herz (c11ore di cresoenza), _1Jostu.rba11te·n herz (cuore ·dei masturb.atori) e .-! 1t[J ustieh erz (cuore per angustia aortica relatiYa). For~e de\ono rie11tra.re in questa stessa Tubrica della cardiopatiP. <lcll'adolesc-e1iza anche altri . tati o complessi s intomatici cardiov.ascolari descritti 11ei g 10Yani con1e ,ip1~rtrn/ ia i~liopatica tlel cuore ( ,cl1rotter), rigidità giovanile delle artc 1 ic (R o1nberg, Faber). i tratta. di s oggetti tra i 14 -ed i 20 anni, che si lagna110 di palp1tahioni, dispnea facile, senso di ca.strizion e toracica. L 'esame dell'.apparato cir-col a torio di1nostra, secondo gli studi del Krehl, del Brugsch, del B.au er, t1n allargamento della ottn ità car cliac.a p er lo più in senoo trasrversale, den otante l)iuttosto una ipertrofia deJ cuore de'Stro, econdo Brugsch , più raramente un a.rrotonda1nento della punta per ipertro.f ia 'Oonc.entriea localizzata alla regio11e apicale del ventricolo sinistro (cuor e a 1;CL lla, Kuaelherz). Secondo Bauer si troYa s pesso il cuore oorioato orizzontalmenLe ed a . ituazione mediana o con arco aortico elevato, tutte sti1nmati di un tipo infantile del cuore: anzi secondo Lommel, la cardiopatia del1' adolescenza colp irebbe precisamente i cuori ipoplastici. S•3co11do F'c:tiber questi giovani preBenterebbe·r o anche una speciale rigidità delle ar,t erie periferiche dovuta .a.d ipertonia od a sviluppo iperpl.astico della ti111ica inusool.are (Wolko'"' ), la cosiddetta r~gidità giovanile delle airterie di Ro·m berg. Secondo Brugsch, 111 alcuni casi è iammissibile una angustia a.o rtica relativa, a l che <X>rrisponde forse il sintonia osser,1 ato da B auer, della non constatabile pulsazione dell'aorta al giugulo. L ' itto della punta .appare spesso molto sollev.a.n te, il 2° tono pol1nonare rinforzato, generalmente si sente sulla poln1011.are u11 t·umo·r e sistolico. Generalmente esiste tacl1icardia moderata con grande l abilità clella frequenza d el battito: la p·r essione può e:.~ere elev.ata, soiprattutto la sistolica, più r.arame11te ·vi è angioipotonia. Interessante è l'habitus dei c:-,oggetti che è quasi semp.r e longilineo, con torace lungo e str etto, ma non di tipo p aralitico. Secondo le mie osserv.a zioni g li adolesce11ti pitt candidati alla •cardiop.a tia di crescenza sono q11e.l li a torace stenotico d'origine adoneidea: molte volte 110 trovato ·l e note dell'.adenoidismo o l a stenosi nasale, che qTuasi mai v.a disgiunta da un certo gr.ado di iipertiroiàismo. E <revo aggiungere che generalmente questi soggetti presentano 1

di

1639

anche note spasmofiliche, ed i11 qualche c.aso ho potuto constata.re i s~ntomi di quello che Ohm chiama spasmo de~ cuore. Il sistema nervoso vegetativo p·re...Genta un.a gra11de labilità, ora per prev.alente. vag-0tonismo ora per prev.alente simpatiootonismo . Faber avendo osservato degli operai della, fabbrica Zeiss che 10-12 anni prima, n~ll' adolescenza, erano stati dichiarati ·dal Krehl, affetti da cardio1patia di crescenza, ha trovato che 11-e-1 ntaggior n ume•r o dei soggetti erano soomp.arsi e l' aume11t.o di volume <lel cu ore e l'itto della punta sollevante, mentre Sipesso pe.rsist·e vano l'accentuazione del 2° to.n o polmonare alla base, !'.accelerazione o r.a.llentamento o la labilità del polso e l'ipe.rtensione arteriosa precoce. Interessante è infine il fatto del]' associarsi colla s indrome cardiov.ascolare di altri disturbi che vedremo pure caratterizzare altre malattie di crescenza, come l'albuminuria lordotica (Kre hl, Lommel, Martius). L ' influenza più frequente sulla genesi del cuore irritabile degli ad.olesce11ti spetta all' ipertiroidis1no, so prattutto a quello che io chiamo ipertiroidism·o costituzionale v~gotonioo, che si associa ad adenoidismo ed a. ti111olinf atismo, er.:l a disturbi prevalenti a carico del tono dei 11e.r vi del muscolo cardiaco. 1

II. EJ ind !'01ni cli crescenza dell'apparato scheletro-leaomentoso. (Fibropati e, osteopatie, . condropati e di crescenza). - Come il ouore, oosì l'apparato scheletro-legame11toso è sottoposto durante la c rescenza ad impu lsi forn1at.iv i perioùicaruente <.->s agerati, il che spiega, nei periodi ·d i c1isi di svilr~pp·o , la facile comparsa di sindromi inorbose. Noi f.a.remo cenno delle ipl'inciip.ali, cioè la scoliosi

detta essenziale degli adolescenti , le algie ossee 't/UXta epifisarie, la tarsalgia, meta.tarsal.gia la carpalgia degli adolescenti, il gi garit1isrno segrnentario del racliide, la sinostosi prem,a tura del cranio per anorrnale irnpulso evol'l.~tivo cerebrale, l'ipocn1J,droplasia general1e . o circoscritta, i11oltre, seconrlo J\ ladelung, la cosidd~tta <ie.f orrnitò. di l\iù.delung delle articolazioni della mano; la disostosi calcipri.va puberale fa1nigl ìare di Anton e 1a spongiopatia spo'adilo-epifisaria. di Apert; alcune n1a-

e

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1attie delle cartilagini epifisarie che si manifestano tlu rante lo sviluppo s<·l1eletro (malattia. di Schlatter), malatti.a di Perthes, 111aJattia di K 5hler) l'alterazione transitoria di svilup>p o dell'osso ' . nav·ic·olare descritta dal Kohler . ed infine la. classica oste.<Jpatia ca.lciprivn. dell 'infa11zia, cioè la rach itidt•. / III. Come sind.r ome di tu.rbata cr oocenz.a possiamo consideT.a.r e almeno una buona p·arte di casi Lli rilbumùnur11"' f unzionale puberale, o lordotica, ehe nel 77 % s i ossell'Va i11 gio·v ani pr1ma dei 20 .anni, secondo Heubner, sebbene possa poi prolungtarsi dopo questa età. Questa albumir,,uria della pubertà (l\foscon , Duke&) o ren iuvenum come si esprime il Pollitzer, colpisce, corne abbiamo accenna.to, sp esso gli stes.~i


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164-0

1L POLICLI:-tICD

[.\X:.'\O XXXIV, FASC. i5]

indi,idui preferiti da.11a cardiopatia. dell'adolescenza, individui pallidi, lu11gl1i, atonici o ·p astosi, pii.1 o me110 grassi, apatici e toripidi. Come risulta da osserva.zioni fatte nella inia olinioa, spesso è in can1po uno stato tin1ico-linfa1tico con ipopit11ita1·isn10 costituzioTuale. Secondo le ricerche di Iehle, si sa che la lordosi delle ultime vertebre dorsali e prime lombari , acce11tuat.a dalla posizione o~totica, è il coefficiente più i111por.t ante, se 11on · l'esclusivo, di qu esta alb11n1inuria ii1fantile o giovanile, lpirdosi a sua ·vçlt.a connessa, come già sarpp.iamo, 0011 speciali inco11gr·u enze di svilurppo dell'apparato scheletro-lega1nentoso.

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I"\- . ~: eu1·opa.tie e psicopatie di crescenza . Per quanto riguarda le malattie nervose legate fondamentalmente alla orescenZia ipa.t-Ologica, noi non possia1no che ripetere qu.a nto abbiamo det:to a proposito delle gravi ripercussioni sul sistema ner,oso dell'accrescimento ineguale del rachide e del capo. Possiamo .aggiungere qu~to riguarda le sindromi di alterato equilibrio neuxovegetativo, ora a tipo prevalenteme11te ' ra.golaibile or.a più a tipo sin11paticolabile Qd a tipo misto ed alternante, chi? p·redil~go110 la gr.a nde pubertà, ma .anche, seco11do le i11ie osservazioni, quella che io ohi3Jmo piccola pubertà, e che tro,rano il loro fondamento nel fatto cl1e in queste due epocl1e fisiologicamente lo s viluippo del simpatico c•onsens·ua:1me11te con l'attività di ormoni sin1paticomimetici, tende a preponderare sul para~impatico: squilibrio fisiologioo d€i duo sis temi ne.r vosi della vita vegetati-v a, che può degenerare fa"cilmente in squilibri patologici, do11de le neuros.i vegeta.tive a tipo prev.alentemente simpaticotonico, e spesso ipertiroi1 deo od ipersurrenalico, della crisi pubere. Ovvero il paras impatico, domin.atore della fase ana.p1astica infantile della vita, può conservare più a lungo e pit1 forten1ente del norm.ale la sua p.reponderanza. fisiologica s ul sin1patico, oosicchè nasco.no si11dromi vagotonl.ohe di crescenza, .a sede e for1na sv.aria.t issin1a come sono le sindro·m i imputabili ad eccitabilità 1norbosa <lel paJ·asimpatico.

V. En1opati e ,J;. cresce1iza. Qui si presenta a conside1:are oome vera disgenopatia idiopatica puberale la clorosi, m.~Jattia evolutiva. del sangue per eccellenza, la quale, associata o non, con altre ·anomalie e m.ala.tt:e evolutive di aipp.aJ~.ati che oon la genesi e la distruzione fisiologica del sangue son~ ontogenican1ente collegati, quale ]'.apparato vascolare linfatico e reticoloendoteliale (ipoplas ia YasaJe linfatismo disfunzione del reticolo endo' ' el.aboratrice del f •r ro), si preteli o nella funzione senta come essenzia.l 1nénte s ubò1·dipata, seco·n do ogni vero,s imiglianza , e secondo le vedute da ·m e esposte e recenternènte accettate .anche dal Pittaluga di l\IIadrid, oo.n una di~oci.azione puberale di svilu·p po e sbilanci.amento funzionale dei due tessuti dell'ov·a io uer deficienza dj sviluppo e di ' ' funzione del tessl1to esocrino f o]licolare ed eccesso · di funzione dell'end0cri110 int.erstiziale.

Tale ai1omalia spiega i1on solo la deficiente fissazione del ferro alle emazie, 1n.a .anche i fe11omeni di dissociazione, a volte par.a.dossale, dello svilu1ppo sessuale delle clorotiche, in cui si con1bi11ano fenomeni di esa.g erazione e precocità di alcuni caratteri sessuali seoondari con ipo1p lasia o m.a11canza di altri, per es. ipoplasia dell' uteTo ed an1enorrea. .Anche come mal.attie evolutiv~e del sangue, veri infantilismi e111atici, ,possiamo considerare certe cloroaneniie cl1e si verificano nei fanciulli so•p rattutto nel periodo di pri1uo allungame11to o piccola pubertà od in .adolescenti, s1pecialme11te crip-. torchidi, ed in cui è e\idente la presenza, più o 1neno tra11sitoria, d~ una re-1.ativa povertà di · emoglobin.a e di granulociti, di fronte alla ricchezza relativa di li11fociti, carattere infantilistico e linfatico del sangue ohe si dilegua, normalmente, i1on a.ppena entrano decisamente in .azione gli ormoni ge11itali e suirrenali durante la crisi della pubertà.

VI. Jnfantilis1t1i e d isevolutismi somatici e

~es­

suali e precocità. patologiche . - Sebbene alcuni .t\.A. per es. t ra j rnoderni il Brugscl1, p·roponga110 di abolire il termine, <livenuto equivooo per troppa estensione di concetto, di infantil-ismo , ed il Brugsch vuol sostitn1r1o cCOJ.1 quello di K unirnerforme1i, cioè miseria di crescenza, forme di sviluppo stentato, o, come noi possia.m o .d ire, ipoe\olutismi o disevoJ.utismi, tuttavia io rit,engo che si debba conserva.re il termine .ed il conoetto clinico d'inf.a11tilismo, se p er qt1esto s i intende essenzialme11te la deficie11Z1a grave o la mancanza della pubertà (11011 della sol.a pubertà sessuale però) che è il fe110111eno che sepa.r a il fanciulJo da]] 'adulto. Le deficienze gravi di svil ttp·p o della sola mass.a corpoTea le diremo i poevolutismi di massa od iposoniie ocl i put1-·u.fie i·nfantili d'i tipo patologico, che escono cioè d·ai confini .della norma.le variabilìtà. A questa seconda categoria i1011 appartiene però, con1e .alcu11i hanno in p rincipio ammesso: il cosiddetto infantilismo tipo Lorain, poichè, come risulta dalle mie os~f'r,·azioni, si -sono spessissimo de8critti con tal nome .dej casi in cui, oltre alla gracilità e Jniseria fisiologie.a e piccolezza del c?rpo (ch étivisme dei francesi), si riscontrano, ad un ~.san1e approfondito, nume.rosi caratteri · di impuberisn10, o di pubertà incompl~ta . Si tratta qui di infantilismi parziali veri e propri; che spesso hanno pur? una patogenesi endocrina .analoga a quella di altri infantilismi sensu strictiori, per es. llna ge11esi ipoipofisaria od iposurre11alica, oome io hQ più volte potuto dimostra.re. Per qu1ai1tc .r iguarda il 11osograiismo degli i11fantilismi, una prima separazione da fare dunque da questi è quella degl'ipoe\701utismi di m~a, i quali all'infuori di casi rari famigliari di nanoso1nia euritniica primordiale o microsomia eredofarwigliare di E. Levi, che no1~ costituisce malattia 1

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~.i\.NNO

XXX.l\1 ,

FASC . .15]

1641

SEZIONE PRATICA •

ma una .ano1nalia a11tropologica del tipo etnico, presentano, qua.ndo sono di g.r ado patologico, generalmente, più o meno evidenti e nt1merose disarmo11ie jpoevolutiTe od ipe.re\olutive (per es. ipersessualismo delle forme corporee). D '.altra parte la genesi di questi n.a11isn1i i11teressanti p ·r e·\·alentemente la massa del oorpo non è netta1ne11te differe11ziabile da quella dei veri infantilismi: io per es. 110 ùi.mostrato OO•n1e l'insufficienza d~ funzio11e delle paratiroidi, del timo, forse anche rd ella corteccia surrenale, può detern1inare 111icro.so1nie co11 s ufficiente evoluzio11e sessuale. Un'altra oategor~a .di casi da separare nettan1ente dagli infantilismi è quella dell'ipoevolutisnio sessuale P'1'Ìma1-i.o; ohe si accompagna .a proporzioni e unt1coidi e S\ilwppo esagerato in lungl1ezza degli arti inferi ori e della statura, oon oar.atteristica deficienza di sv1lu1»po Je1 tronco e del capo. Si tratta qui pu1·e di n1ancata pubertà sessuale, ma di un ipoeYolutismo pa.rziale, non generale, differe11te dal 1·ero infantilismo, e che deve rientrare nella si11drome dell' eunuchLsmo od eunu-

caidismjo od ·i pogenitalismo prirna1•io . Infine occorre tocca.re il quesito se sia legittimo sep.arare, oome v.uo·l e il Falta, un infantilismo vero (echter lnfa11tilismus) che sairebbe caratterizzato se1n:plicem ente dall'assenza di seg11i riferibili ad insufficienze endoorine,. d.all'i·nfa1it if11srno

d is g la n do la re . Gli infa ntilismi cosidetti d1strofici, presentino essi o non clinicamente sintomi netti di insufficienze endocrine, possono, in molti casi, sosp ettarsi come di origine glandolare, e più precisa1nente plurigla11dolare, oggi che noi sappiamo che le influenze deleterie dell'a1nbiente s ullo sviluppo, si esercitano, elettivamente, pe.r il tramite di alterazioni delle ghiandole endocrine. Cli11icamente i1oi possiamo d~stinguere due gruppi di inf.antilismi, l'infantilismo dJistrofico, che è essenzialme11te condizionato da fatto·r i esterni, e l'infantilismo d?-sglandolare, che si svilupp·a per diretto turbamento delle glanclole endocri11e. iVIa p.a togenetica1nente sembra che sia da ammettere u1i solo infantilismo disgla·ndolare, poichè ancl1e p~.r i danni prodotti allo &vilu{>j_)o dalla n1ancanz.a di vitamine, di raggi ultravioletti, ecc., si verifica in prirno luogo ·u na deficienza funzionale d'i11creti che, per conto suo poi conduce .a ll'infnntilismo. Questo i11fantilismo ·p oi, sempre secondo il B orchardt, può esse.r e ereditario, .dovuto .ad abnorl11e abbozzo di sviluppo, ovvero blastoftorico, ovvero embrio/torico (azio11i dan11ose sull'uovo fecondato), ma in og11i caso l'eredità morbosa (assai rara) o la blastoftoria (caso assa.i frequente) o l'embrioft0ria. (dimostrata finora in 4 oasi) agirebber.o sempre per il tran1ite delle ghia.ndole end·obrine, e pit1 precisamente della insul.ficienza er~dit.u.ri.a o blastoftorioa o conge11ita od acquisita precocemente della tiroide, dE:lJ' ipoiisi, del timo, fors~ ,anche della corteccia s urrenale e del pancreas o di parecchie di que te ghiandole al tempo stesso.

Alt re disgeno1)atie, per le qt1.ali puxe si agita la stessa qu<-'st,ion c, sono le sin.dromii di precoci.tà 1norbosa e quelle di precoce se·n escenza durante il periodo di s,·ihiippo. Ancl1e })er le morbose preco~ cità sessua·li, s.cheletriche, muscola;ri, psich·iche, accanto a cas~ di 0irigi11e ghiandolare ben netta, come sono q·u elli di precocità morbose di origine pineale, d'origine ipo.fisari.a, di o,r igine co1·ticosurre11ale, di origine ge11itale prin1aria, vi sono casi i11 cui i1on è poss.ibile clinicamente inette.Te in rilievo alter.azioni endocrine . Io chi·a mo tali • dissoci azioni endoc11ino-aritmie della pubertà. In~ teressanti sono quei casi nei qu.a li infa.n tilismo parziale, la p,r eoocità 1p.arziale ed a11che fatti di involt1zione senile precoce si combinano in una stessa s indrome patologica. Ciò, secondo la mia esperiei1za, .aVY1ene in quelle forrne di rnacrosoniia precoce scheletricaniuscolure, che si a.ssociano i11 i11odo car.atteristico a gr aYe deficienza di sviluppo dei genitali esterni e dei caratteri sesst1 ali secondari, nell'uomo a gi11eco111astia, ed in modo ancl1e car.atteristioo, ad adiposità., for1n.e duuq11e di piccolo gigantismo infartt ile aé/Jiposo, i11 cui le mie .r icerche ha.nno ;di-. n1ostrato la frequente e&iste11za di dispituitarìsmo o diss·o ciazione funzionale dell' ipo.fisi, cioè iperpitt1itarismo .anteriore e·d ipopituitarisn10 posteriore,. spe6so oombin.ati ad ipertimismo. A. queste disgenopiatie complesse endocrino.arit~ . 111icl1e dell'i11fanzia deYe a vvicinia.r si una s indro1ne' endocrina che io credo 111eriti .d i essie,r e indi,·idualizzata dalle altre cl1e per la maggior frequenza nella donna, i11 cui 1'110 dapprima studiata, l'h-0 designata col termine di niatronismo precoce. i t ratta infatti di una curiosa n1.alattia di cre~cenza che co~pisce bambine tra i 5 ed i 10 anni, e che si ca.r atterizZJa per ritardo più o me110 grave di statura con slargame11to notevole delle cavità del tro11co e grossa testa ed una adiposità esage-.. rata con distribuzione del grasso che ricorda perfetta111ente il tipo matronale (.accumulo .ai fia.nch·:i , alle coocie, alle bracci.a, ai se11i), la faocia è p·u re di donna .a dt1lta ed .a differenza ohe negli infantilis1ni, qui si lia con1parsa preooce di peli .al pube e delle mestruazioni, sebbene queste mostrino, grande in·egola.rità; l'andatura è disarmonica, anserina, inoltre si ha ge11eralmente notevole ritardo di sviluppo mentale. Non dubito <!he casi analogl1i siano stati descritti anche in fa.n ciulli nlaschi, · ed i-0 stesso ne ho osservato degli ese111•p i, in cui si è. colpiti soprattutto, 11on come 11egli infa.ntili comuni, dall 'aspetto infantile della f.accia, per quanto questa possa essere senescente, come .a..v viene ooprattwtto. r1egli inf.antili ipo.p ituitarici, .m.a dall'aspetto massiccio del corpo, dalla ric~hezza di .adipe, dall'andat ur.a., dalla fisonomia e d.all'.a tte.ggiame11t·o dell 'uomo maturo. In alcuni di questi casi io ho trovato a 11ch e una elevazione della pressione .a~rteriosa. Dal la.t o endocrino ' ritengo probabile l 'esistenza in queste forme di adultismo precoce di~ocia-. to, d'una ins11ffi.cienza tiroicle.a associata a p1·ecoce. 1

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I r. POI.IC!.INICO

[ANNO XXXI'., F ASC. 45 J

glie che una alime11tazione ricoa di vitamine possa €ssere un ottimo coadiuvante delle oure di crescenza. Assai utile è nei soggetti a crescenza difettosa e ritardata la climaitoterapia, precisa* 1nente l.a talassotera,pi.a e l'elioter.a.pi.a in riva al ** n1are prefe ribilmente per gli adolescenti con insuf:\ili resta ora da accennare ·a lla terapia delle ficienze endocrine sessuali o tiroidee o con fenoinalatr.ie di cresce11z.a. E qt1esto il grande campo · meni di ipertimolinfatismo, la terapia di .altitudella protezion e d~ll e n1adri e dei fan ciulli, il cam· dine razio11almente d·osata seoondo la reattività po dell' j gie11e pJ:enatale e postnatale, della predei soggetti e l'elioterapia d'alta montagna, per venzione e della cura precoce di tutte le deviazioi so-ggetti con insufficienze ipofisarie o surrenali. 11i dei f c1101ne11i di crescenz,a so1n1atica. e ps ichica Ottime cure coa.cliuv.a.nti possono riuscire per i che i1on a ncor.a 11a11 sorpa.-ssato i co11f ini della n·orsoggetti in via di crescenza anche le colonie i~ro­ n1ale Yariabilità e vhe non anoo·r a costituiscono p~niche da ine recentemente p.r aposte, per bagni n1aluttie. T ale cura precoce i1on può esseire fo11d1 acque salsoiodiche od arsenicali-ferruginose. data e i1on st1ll'accertamento precoce e sull'esame Una educazione fisioa e moocanoter3Api.a .r azionale p eriodioo dei f.a11ciulli dalla 11ascit.a al oompJetapuò anche essere una stimolatrice e regolarizza1ne11to della pt1bertà. t rice potente dello sviluppo di oenti ap•p arati, ooL ' I talia nuova si è già messa cor aggiosam ente me l'apparato seheletro-legamentoso e ·m uscol.are, su q ue:ta Yia, ed io qui sento il dovere di espril'.aipp.arato circolatorio, il sistema nervoso . mere pubblicamente il mio plauso ed il grato Infine tre grandi mezzi di cura moderni de<Yli I::> om·aggio d i a1nmirazio·n e per il nostro grande Mistati di i:nfa11tili smo generale e di ipoevolutismo n istr o dell' I struzione, S. E. il Prof. Pietro Feded 'ori.g ine endocrina sono: l' opote_rapia; .ad operaia le, che h."'t v-0.I uto già dall'anno soorso r ealizzare razionaln1ente 1n base .ad una esatta diagnosi in Ge nova l a creazione di I stitut i s pecializzati per dell a formula di sql1ilihrjo plurig1ando1are esiste11lo studio e la tutela della cre8cenz.a dei fanciulli ed a dolesce nti durante t utto iJ periodo della scuo- te nel s oggetto, e d assai a 1ungo e p referihi1mente pe.r via ipodermicà; la Tadiotera.p i.a e fototerapi.l la pri 1n a rja e secondu.ria, ben s apendo che l'età (1~aggi ultravioletti). stimolanti delle glandole enscolastica co1nincia precisamente qua.11do jl fandocrine, chb ha11 dato già risultati pTomettenti ciullo esce da un.a pri111a crisi di cr escenza (finora t r o.p po trascurata), que lla ch é io chiamo piccola sopra·ttutto 11el campo delle disgenopatie d ' origine g.enitale od iporfisalfia; infine la pr.atioa, da mc puber tà, e fi11 isce col chiudér s i dell a grande crisi puberale: cosicchè tutta la Yit.a della scuola priattu.a.ta finora in un numer-0 ancor.a limitato di . nJ.a ria e seconda.ria è vita di lotta per il fanciullo casi, per ciò che riguarda fanciulli e .ado-lee l 'adoles.oente, non solo ~ non tanto pe r costruirsi scent i, ma con rjsultati che mi autorizzano u11a p e rsonalità intellettuale, ma per edificare 1a a ben sper·are, dell'innes to plruriglandolare, fonpropria fa.b brica CO·l "porea e morale, fabbrica ·che .d ato sul concetto dell'origine pluriglando1aire sp e ..:v 11011 sorge che .assai stentatament e .a costo a.b ituale degli st.ati di infantilismi e disevodi erro ri della i1atur.a più o meno p[·o;1tamente lutis111i com plessi prep11berali o p·u berali, e sul e co tnplct•an1e11te ripar.ati dalla natura st essa concetto ohe anche nelle forme di ipoe;volutis.rr10 ' quando 11011 siano aggravati d.a ll'incoscenza delaJPp.a.r entemente limitato ad ipoffunzione endocrina l'i:nt] i ,·idno stesso e dalla ignoranza inv·olonta.ria se.s..s uale, ò se1np re utile a..ssoQi~tre a quello ·d €lla delle leg.csi di cr escita da. pa.rte delle famiglie e glandol a S€ssuale l' innesto delle altre glandole che degli educatori. La tera•p ia e pTofila&si delle masappiamo .agi.r e consensu,alJD.ente con la glandul.a 1.attie di crescenza deve valer si di t utti i mezzi sessuale n ello sviluppG della sessualità. più. n1oder:ni .atti a regolarizza.re, stimol.are. faLe osservazioni finona compiute nell'uo·m o con vorire e s.opr.attutto a non far deviare il processo la collaborazione del vEJ,.loroso chirurgo prof . L. dello sYi luppo generale e degli svilu.p·p i dei singoli apparati o r ganici. E noto come gli eccessi e 1'1.TDurante. hanno dimootrato 1a ,assoluta ~nnocuità razionale .a.p plicazione delle pratiche sportive ed il dell' innesto n ell'uomo, ed anche in fanciulli, -1ell;t la;\roro pr ecoce <lei f anciulli e gli abusi dello studio tiroide, ipofisi, pineale, 'timo, corteccia surren.a.le, soolas tirA> s iano s pe~oo ca.u sa di malattje .anche irglandola sessuale (tol~ ~ scimmie, macachi o c ireparabili della cr€scenza generale e di quella di nooefali) e di pareco,hie di que8te ghiandole .al tessuti in1portantissimi, oome il ouo1·e il cer,rello ·i 1 sa ng ue: e che le precoci pratiche ' sessuali dei' tempo stes&o. Il tempo da oui datano tali osservazioni è giova11i e l ' onauismo rapprese11ta110 pure cause fretrpppo breve perchè io possa sentirmi auto·riz.z.ato qt1enti cl'arresto di svilup·po s.essu ale e di gravi .a ·d emettere un giudizio conclusi'Vo sull1a locro efp erturba111enti del sistema e11docrino. ficaoia e sulla durata della medesima : ma pos... S i è inolt·o p.arl ato, a p.roposito specialmente seggo ·g ià qualcl1e osservazione bene .d ooumerrtata d elle osteop·a tie calciprive, del difetto degli alie rimontante a p~recchi mesi, 1a quale dimostra n1ent i in speciali vitamine, ma a noi pare che, nella pratica, questo fattore causale non abbia oon ogni evidenza l'azione benefica, che ha a volte dell'incredibile, di tali innesti pluriglandoquella i1nportanza che s i su ppone: il che non tosvilu1»po genita.le e for se a11che della c-orteccj a s urr enale .

ad iperfunzione

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[A~NO

XX'\l\', FASC . .{5)

lari, ~ull 'orga11ismo, qu.andç essi sia110 p1·.aticaiti con indicazione diagnostica precisaJ ed eseguiti 0011 tecnica .a ppropriata.

Discu.ssione sulla relazio11e . )1: . (Bari). Osserv.a co1ne e..5istono a11oora non pochi prunti osoua:i e lacu11e nelle malattie dell.a crescenza, e pensa che ulteriori stu·di potranno recare nuov.a luce. Richian1a }'.attenzione sulla importanza di un esatto .apprezzamento costituzionalistioo dell'i11dividuo infantile, poichè solo una. esatta valutazio11e morfologica del biotipo permette di giudicare d€llo stato degli o·r gani interni. Rileva poi come una classificazione antropome.trica e morfologica possa ~ere fatta soltanto col metodo del Viola. DEVOTO L. (Mila.no) . A proposito della III · legge osserv.a 0he i ragazzi inviati in .alta montag11a vanno spesso i11contro a sensibili aiumenti nel senso della statuira, e ciò nel giro di pochi n1esi. Osserva inoltre, come da secoli le popolazioni di alta inontagna siano del 1tipo longilineo. Domanda se nei turni di alterna.1iza di crescita non si possa stabilire la influenza pxev•alente delle stagioni più fredde nella crescita in senso verticale e delle sta.gioni calde nell.a crescita in senso circolare. VIOLA G. (Bologna) . - Non condivide l'opinione del R. sulla a11tonomia e indipendenza del sistema endocrino i1elle m·a lattie della crescenza, .n è si può oonvincere cl1e il sistema en·docrino possa essere tanto sti111olatore che regolatoQ·e poichè nel complesso processo dell.a crescenza vi è un.a guida che regola tanto l'accresci1nento dell'organismo quanto lo sviluppo e la funzione degli organi endocrini. Questa guida è ~l sistema nervoso. Di fronte ad org.ani ghiandolari funzio11a111ti inter,·i e11e il sistema nervoso vegetativo nel f.arli funzionare o 11ell'.a.rrestarli, e secondo le più nloderne concorrenze esso i1on si limita a rapporti di eccitofun;r,ione in un detern1inato 0 rgano, m.a senza l'intervento di altre ghia11dole endoc.rine i11via attraverso filan1ent~ propri, eccitame11ti ad altri organi. E poicl1è inolteplici sono i compensi nel can1po del sistema nervoso vegetativo, la ·d istruzione anche di gran pa.r te di essa, non ne modifica l'azione poichè questa .si compie .att1~ve.rso altre vie supplettive. Rilev.a come la .relazione del Pende imposti 1 n un ino<lo nuovo le malattie della crescenza e porti a11.a loro sistematizzazione. BARBARA

,

1

Ri s post~

del Relatore.

ltilevando l'importanza delle osservazioni del Barbara osserva come all'età di 11 anni la morfologia dell'individuo si avvicini maggiorn1ente .a quella dell'in.dividu·o adulto. Al Devoto risponde che è di1nostrato c:he le popolazioni 'di alta monta.gna hanno un abito longilineo. il che si sµiega con una pTev.alenza della funzio11e i pofisn,ria, mentre nelle popo lazioni costiere fra le quali pre;~r ale l'abito opposto ha maggiore importanza J.a funzione tiroidea. Osservar zioni co1npiute .spècialn1 ente ~n. Noi·,·egia dimostrePHNDE. -

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16~3

SEZIONE PRATICA

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rebbero cl1e la crescita jn lunghezza è maggiore i11 estate cl1e in inverno. Rivolgendosi .al ,~iola, rioorda oome sino dal 1909 .abbia esposto la si11ergia del sistema en·d ocrino e del sistema nervoso vegetativo m·a orede che s~ deb"Qa ammettere una coor·dinazio11e di ~i, :ma non una s ubordinazio.ne del sistema endocrino .al sistema nervoso. Il sistema nervoso agisce nel sistema endocrino non continuamente, ma soltanto quando ciò sia necessario. C<>nferma il suo concetto della i11dip€ndenza del sistema e11docrino dal 's istemia i1e l'Y{>So e insiste sul fatto della S'Upervalutazione del eervello. (Continua ) .

lt(emento.

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Ricordiamo ehe vresso la nostra Ammjnietrai ion~ sono disponibili alcur1e copie dei TI>ln.md det

Congressi delta Società ltalian·a di Medicina ·1n1eroa e

ci.o~:

congresso tenuto a Roma dal 24 al 27 Ottobre 1923. U!D! voltune cli p.agg, XXIV ·272. Prezzo L. 60. Per li noS"tri abbonati, franco di porto, per sole . . . . L. 4 6 Congresso tenuto a Milano dal 28 al 31 Ottobre 1924. Un volume di pagg XX-342. Prezzo L. 60. Per i nostri ab. ·bCn·ati, franco di $)Orto, per sole . . . . . L. 4 6 · '

Congresso tenuto a Roma dal 26 aJ 29 Ottobre 1925. U'R volu me di pagg. XX-244. Pirezzo L. 60. P er i nos·ari abbonati, fran~o di porto. per sole . . . . L . 4 6 1

Congresso ten•Jto a Padova dal 25 al 28 Ottobre 1926. Un wlume, in due JI)arti, di -complessive pagg. XX-377. Prezzo dell'intero volume L . 60. Per i nostri abbonat.i,. framco di port-0, per sole . . . . . . . . . . L· 4 6 N . B . Queste condizioni valgono per Je

spediz1on ~

da

fa.rei in ltalha.. Per quelle da farei all'Metero, aggiungere L. 5 per ciascun rvolume, .a ;ri·m boreo delle ma ggior1 spese poeta·l i occorren·t i per la S'Pedizione.

Disponiamo .am.cbe di alcune .copie pei

Congressi della Società Italiana di Urologia e cioè:

I Congresso tenutosi a Firenze . il 24 Ottobre 1922. Un vòlume, di tPagg. IV 140, con 6 figure e tre driia;grammi. nel W8'to ed una taJvola a oolo:ri fuori testo. PrezooL. 2 5. Per i nostri abbonati, frain·c o di porto, per sole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 20 11 congresso tenutosi· a Roma il 27 Ottobre 1923. UTh volume, d i pa.g,g . V l-~78 , .con 6 diagrammi e 2 figure· nel teeto e• 12 tavole fu<>Xli testo. Prezzo L. 6 O. Par i nostr.i abbonati, firanco di :porto, per sole L· 4 0 1 111 coingresso tenutosi a Milano il 29-30 Ottobre 192'4. Un volume, di 11=1agg. XVI-47° ~ oon S dia.gram.r ni e 139 fìgU<re nel •teetJO. Prezz0 L. 7 5. Per i n-06tlri iab bona ti". f:ranco dii porto, per bOle . . . . . . . . . . . L. 5 5 I V Congresso tenutosi a Roma il 29-30 Ottobre 1925, Un volume, di pa,gg. XXIV ·243, ~n dti•agra,m.rni e numerose ftgurP. nel testo. Prezz0 L. 6 O. Per i nostri abbona.ti, fran«> di porto, per sole . . . . . . . . . . L. 4 5 · V congresso tenutosi a Padova il 29-30 Ottobre 1926. Un volume, di pagg. XX-380, con numerose figure fntercalate nel teeto. Prezzo L . 7 O. Per i nostri abbon ati .. f.rancco di :porto, 'Per sole . . . . . . . . . . . L. 5 O , 1

N. 8° Queste -condlwioni valgono per le epedizioni da farsi in ItaJllia. J>er quelle d.a d'ami aJl'Estero, .aggiungere L. 5 per ciascun V"Olu·m e. a rimborso maggiori speEe postali oooorr.e nti per lia epediziione all'es tero.

Inviare Va.glia Poetale aJ.l'Editore LUIGI POZZI Via Sistina. n . 14 - ROM.A..


l L POLI CL I~ JCO

[ANXO

XXXI\~, FASC.

45J

APPUNT·I PER IL MEDICO PRATICO . CASISTICA. Le forme Infettive del reumatismo articolare acuto. Rezançon, Ber11ard, Celice e Jonnesco (Bull. et rnéni. Soc. Aléd. d es H 6p. de Pari s, n. 18, 2 giugno 19'.>/') richiamano nuovamente con una serie di ·Ca6i l'attenzione sul ·fatto ohe esistono forme di rel1matismo 1poliartjc olare acuto in cui il P. è l)Ìl1tto~to -un piccolo r eumatico, ma un g?·ande .iri f Ptto : la 1poliartrite acut·a n on sare·bbe in r ealtà. .c11e . llno degli epi$Odi n el corso della malattia .cro11ica i·eumatica. Gli - A.A. riproducono a testi1110111a11za dell e loro a·f fermazioni 4 ca si clinici co111pi11tam,e.nte stuid iati ]n tutto il loro decorso , <lai quali risulta C·h e nella malattia r eumatica, la poliartrite non solo n on è tutto, ma afl:zi p-u ò .e. ,.:;ere co81 tardi·Ya e frusta cl1e la natura ·dell'inf efione resta indeterminata. La preponderanza dei seg·r1i di inf Pzi one ·g en era1f3. può in un primo ten1,p o di$Ori.entare facend.o 1Jen sare ora a una sepsi, ora ad u11a miliar e, or~ a d ·una afrfezione ipol111onare ·b anale. Spesso i ·segni cardiaci di end o e 111i ocard:i:te sopratutto (cio'è ta.cl1icardia, dolori 1Jrecordi.:1li, cardiomegali·a ) tradiscono la poussée -evol1.1ti''U. cl1 e si s,ro1ge ·n el c uore, ma in altrj ·casi ci ~i -tro,·.a <.l i fronte a un solo stato infetti·vo graYr. che si prolunga per settimane. B sempre :nect> sario i ndagare con cu ra gli antecedenti reu, ma ti ci , i1otare l'importanza d ei t>u dori, e t entar e, vera l)ietra di paragon e Ja cura sali1cilica, che, ;:1)t:Cie se associata i:>er o~ e p er Yia endovenosa è sipesso efficacissima. Ri co ~disi, come già l' aveiVa detto Garrod , cbe la malattia r eumatica \'a sen1pre 1Ji1ì consi·derata com e una• malattja cronic·a a !'isYegli acuti, c11e ci offre delle poussées evolutive sia con 1n1ani·f estazioni arttcolari, sia con ma11i·festazion i viscerali predominanti (cardiache sopratl1tto) sia con manid:estazioni prevalentPmL111te infettive. Grenet condiv:Lde pienamente queste idee, egli fin dal 1915 11a rivelato come i pintomi dtgestiryi posson o talora prendere il piede su quelli articolari e sviare 1a diagnos i. La ma. 1attia re11m.atica present a certo spe·sso çl egli a5[)eti i ;ano111ali ed ingann evoli. F nure-Beaulieu e Barbe (loco citato , n. 19, 9 g·iltgno 1927) citan·o il ·caso di una giovinetta a 1u11go e gr avemen te malata iper una cri$i id i malattia r eumatica acut·a, la cui natura non potè essere determinata che in .fine. Dapprima lo ~tato generale aJlarmante, con an emia, s plenom egalia , ;e11g·i,rorrag·ia sjmulava lllfia leucem)a acuta che fll poi srnentita dall' esame ematologico. Poi seguì

una seconda fase i11 cui si as$istette allo stabilirsi di un a lesione aortica onde si pose la diagnosi di en.docardite infettiva innestatasi sopra un cu or e già colto da reumatl~mo, ma le emoculture n on confermarono questa ipotesi. So lo d.ue mesi dopo l'inizio della malattia sorse una .artropatia a decor~o reum·atico, ed il salicilato mi.g·liorò r api damente tutti i sintomi. Ciò conferma n ettamente l'opinjone di Bezançon e della sua scuola che il r eumatismo acuto è aocesso· riamente una malattia articolar e, e prima di tutto è una aifiezion.e cardiaca, ciò C·h e del resto è corroborato dalla anatomia patologica che dimostta · !a costanza dei nodi di .i.\scl1off. P er poter p orre più facil1nente le diag·n o?i si d evono tenere presenti j seguenti punti: · 1) 1'anamn eBi ch e ricorda cris i antecedenti di tipica poliartrite 11a un certo v·alore, sebbene non può esclu d·ere l'i1potesi di una endoèardite ma·1igna ch,e attecchis·ce bene su cuori già lesi dal reumatismo; 2) il 1pallore ed i s udori profusi; I 3) altre icoesistenti localizzazioni reumaticl1e, per esempio angina premonitoria, pleurite do1oro~a . bilaterale, rapida; . . 4) Bezarnçon avrebbe notato eosinofili1a che se non è probat:iJva per il reumatismo, può l)erò farP ·escludere la endocardite maligna. Etienn e May, r i·cl1iama l'atten zi one sul fatto, che 1potrebbe essere utile alla diagnosi, ohe le J)leur iti reumatiche sono poco ricche in albumina come lo .p uò rilevare 1bene l'esame r efrattometrico. ·questo (r efrattometro Zeis) dà per gli e$sudati un indice r efrattometriico sup eriore ,a 40, per i trasudati in·feriore a 30; l e ple.uriti tulbercolari in sp ecie, e l e infettive banali oscillano tra 40 e 45. ~I entre le pleuriti r eumatiche danno un indice refrattometrico tra 30 e 40. 1

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Le forme tardive a lunga scadenza di reumatismo blenorragico. ·

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M. P. Weil e ~1. Gauch er (Bull. médical, n. 2~, 6·9 lug1io 1927) richi arnano l'atte11zione · si1l ]'esistenza di forme tardi ve di r eumatismo blen orragico, -che ~opravrengono quando la blenorragia è già .g uarita da temipo, e s1piesso se n e è già quasi dimenticiata l'esistenza. · Essi ricordano 5 ca si da loro osservati: ca~i in cui i fenomeni ·articolari comparvero risp ettiva· • mentP. 5, 7, 11, 23, 26 anni dopo che la blen orragia era > almeno clinicamente, guarita. Ju estc forme di reumatismo blenorragico tardivo po.:. sono

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t.\NNO

XXXI\ ", FASC. 45]

SEZIONE PRATICA

assumere" asp etti clini·ci 1assai ·diìfferenti: . sche maticarnente si •p uò distinguere una !orma artraJ gica, 11na forma cori versamento, una forma ar~ tritica con tendenza all'anchilosi, e infine una forma ricorrente, a poussées successive. La diagno$i, assai difficile clinicamente, è stata possibile in un caso p er l1a presenza ·del gonococco 11el liquido arti·colare; in ·due casi per il reperto di filam•enti e :·di gonococchi nelle urine, e negli altri casi basandosi sulla positività ·della 1 gono-r eazione. ·Gli AA. insiston o m olto sulla utilità clinic a di questa r eazione, che dichiarano molto sensibile, e abbastanza sp ecifica: solo i sieri a \V. R. 1positi va avrebbero tendenza a dare, in presenza dell'antigen e gonococcico, reazior1i falsam ente po$itive. A P'arte i casi in cui contemporaneam ente ai fenomeni articolari sono presenti nelJ e urine filamenti e gonococchi, casi in cui evidentemente il processo blenorragico non può considerarsi come definitivamente guarito, l'osservazion? d egli AA. è mol.to importante, ri·chiaman·do l'attenzione dei medi-co sulla possibiJe natura gonococcica di alcune s indromi articolari oscure.

1645

TERAPIA. Diabete, tubercolosi . polmonare e insulina. Rosenberg· e Wo1f (Klins . Woch eri., · 14 maggio 1927, ·n. 20) hann·o studiato p,ccuratamente i' ra:pporti esistenti tra tubercolosi 1.)0 lmo11ar·e .e dia· bete : su 1000 ·diabeti,ci hanno rintracciato 40 tubercolosi. Essi veng.ono alle seguenti conclus ioni . : 1) in un diabetico tubericoloso &uffi:cientemente i111Sulinizzato la tbe. ·ev.olve come in un P. a metabolismo basa~e normale; . 2) i.a t bc. provoca 5,e mpr·e un a,bbassamento •• della tolleranza, . m:à in qualooe caso sem.b ra avere • un a azione fav0revbile sul mètabolismo; 3) la tbc. n ei diabet:Lci è in.dicazione urgente per la .cura ·della insulina. ·Que$.t i malati v·anno curati prima come diailletiici c·h e come tuber colosi; 4) le forti ·dosi di insulina influenzano favorevolmente il d ecorso· ·della tbc.; 5) l'iniezJ.·one .dell'insulina può dar qualcl1,e lieve aumento ·d i .temperatura ·1per 2-3 giorni, ma ciò € trascurabi1e di fronte ai vantaggi ·d efinitirvi. L'insulina non }1a mai aggravata la tubercolosi. 1

L.

M. SABATUCCI.

Gonococcemi a ~ localizzazioni multiple articolari, cardiache, meningee e cutanee, seguita da guarigione. Assai r ari son o nella l etteriatura i casi ·d i gonococcemia con en·doicardite seguìti ·da guarigione. Un caso recen te, di rpiarticolare gravità, è qu ello descritto ·d a H. S·chaef1fer e P. Bar on (Paris méd·i cal, 30 luglio 1927) . Si tratta di una donna di 26 anni, blenorragica da 6 n1esi, ch·e fu col'Pit a da poliartrite e dia feb})re, con graivi sinto·m i generali. Du e esami culturali del sangue diedero risultato •p ositivo p er iJ gonococco. Presto si aggiunsero i segni -di una endocardite, e poi .quelli d~ una miocar·dite : loc·ali zzazione 1quest'ultjma ·f inora mai descritta n el corso della gonococcemi1a. Quindi entrarono in scena gravi sintomi meningei, e quantun.que 11 1 reperto di . gono•cocchi nel ltqu or fosse dlllbbio , gli A.!\. . li interpretarono come una vera meningite gonococcica. Dopo tre m esi di gravissime condizioni co·m parve una pio·d ermite ·d iffusa alla ~aiocia e agli arti inferiori: l'es·a me d el pus rivelò la p:r:esenza ·del gono.cocco ·rullo stato puTo. C-0ntemp or aneamente la feb,b r e diminuì fino a s-com -parire, le ·con·dizioni migliorarono, e la malata -entrò in con'Vlalescenza. Gli A."1.. p ensano cJ1e nel loro caso la ,p iodermite t:i sia com.p ortata come u:q vero a.scesso da fissaziol1 e. M. SAJ.1AT1)çcI.

TONELLI.

Le azioni tossiche collatert1li della sintal~na. -~ncl1 e Frank · ed i $UOi collaboratori, i quall 1p,er pI'irr1i introduooer o la s intalina, il derivato f(U?~nidinico che sarebbe il primo rim edio attiYo p·erorale ·d·el diabete, notarono •p er il tTattarnento . in qualche caso la comipars·a di disturbi. Tali cli~turbi, secondo E;. Szczel<lil{ (U1'ien. IC~i·n. liVoch., n. 34, 1927) sareb bero di 1due tipi : 1) d1st11rbi disp epti·ci; ·2) gra.vi ·le$ioni epatic.11.e. I ·disturbi dhspe·p ti,ci .sono del tl1tto .simili ai fenomen i d'avvelenamento :per g-uani:dina: perdita dell'a1ppetito, nausee, vo.m1ti, astenia, abbattimento. [,3 loro ·comparsa è .p i'uttosto p-r8coce, e l'intensità delle manifestazioni morbo$e va .sempre piì1 crescendo, fino ·a ca.strin gere a sos·p endere del tutto il medicamento. Patog·en eticam ente .si tratta di alterazione clella fl1nzionalità epatica, e ~i ·p uò consjd erare questo stato morboso com e un grado più attenuato dei ,dj~turbi clel 2° tipo. ·Q11esti si manifestano con .compars·a di i.1robt· lina e urobilino'g·eno n elle ~rine, forti dolori al fegato, ' '·orni.ti, e, alla fin e, 1com.a. Una 1diminuzion e di ,q·uantità della .sintalina somministrata sarebbe il più logico rimedio con' t.ro tali fatti t ossici. 1\IIa .se si con~idera cl1e allora anche con la sem1plice dieta appropr iata si riesc-e ad otten er e · un analogo abbassamento del tasso glicemico, si co.mpren~de come diverreb1be ~up er­ fluo l'i1so del m ecli·cinale a piccole dosj.

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r r. POLICLINICO

I<: quindi ·p iù lo_g·ico cer·care di m odificare la sua costituzione chimica, onde 1p oterlo con tran.. qui!liLà usare in p~atica, · senza pericolo di veder insorgere una sindrome d 'avvelenam.ento cronico da guanidin a. M. FABERI.

[ANNO XXXIV, FASC. 45}

L' ..\. con si,dera l'en,cefalite epidemica decisame11 te diversa dall'in·f luenza, in cui si notano leuco. penia e ai.terazioni degenerative dei . leucociti; la considera come una malattia nuova. I casi di encefalite influenzale di Leichtenstern erano caratterizzati da vaste emorragie cerebrali.

Importanza della deisidratazione nelle core dimagranti. Spe sso, 01s1S.erva A. L. ·Mo1nàr (Deutsche Medizin. w oc1iensc Jir. n. '42, . 1926), . non si iri.esce a fair dd.m) nuire di p 1 aso1gli · obesi neppur·e oon ·u!Ila di:eta mol~-0 p-O'Vera •dii eialo~i·e . In questi casi è la ri• tenzi,t>J1e idi ooqu:a oboe mantien e ina,lteralto ill pesò deil coo)pO: l·a Q;i1eta pov.era di calo.r.ie fa d:iminuir1e di p eso gli obesi soltanto se contemporaneamente 'Si ini1b:is-0e la ten.denza alla ritenzi o11e idrioa. La ritoozi-0ne '.ildriica si evita limilf.am,do l'in.g estionie ·di- s81le fino a 1, 5-3 grrammà: j l iq1 ni1di inge·r iti anche in qiu.antità non vengono allora ritenruti, e d'altronde il pazd·ente a regim.e i1po~lor.urato b.eve spontaneamente di m eno. Q[,t re aJ regjrne iP0 C!lo1"ftlrato ·è n ecessario un d.iu~·eitJ.c-0, ie.•1l1e allontana ~1all 'o1rg·an):S1mo il sa,~e gtlà aiccumn1 laito: O, 7 gr. di no·vaiSJUro1l ogni 5-10 g.i·o rnii. o più sr>esso an cou~a. 1r:i noivasul'lol è contromdicato se corn-pai0no 81I'it1rociti nell'·u rin1a. Questo r egtj_m.e con con temp.o r.anea dieta di CIÌJ'OO. 1200-2000 c·a.Jo.r iie d,ete,rmin.a d·ima.gramento nei .casi esit.rern.i di aid:1posjta; scairsa è in,~ooe l' effic acia neli.'aidiposità fii. m·eno spiccata.

O. F .

Cambiamento delle malattie interne.

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VARIA.

I

Variabilità delle malattie infettive. Naegeli (Schweiz. med. Woch., 9 ·apr. 1927) ·crede r,he i virus siano sog,getti a esacel'lbazioni e attenuazj oni naturali: così egli ha osservato che l'influenza assunse una \letalità straoTdinaria in un ristretto ambiente, ovre s u 12 colpiti 1determinò 11 morti; una stessa epidemia d'influenza fu molto grave p er una 1parte di r eggimento e molto lieve per un'altra parte che stazionava altrove. Si notano anche difd'erenze tra i vari ceppi di tubercolosi umana. Naturalmente, accanto alla virulenza del germe, intervengono ·dif\ferenze . in·d ivi·duali, caratteri genoti.p ici, .costituzionali, ,ohe p re·d ispongono alla tb~. letale; mentre la pTe1 disposizione alla tbc. ipuò con siderarsi univers·a1e. L' 4. crede che i ieasi lievi id i vaiolo, .o·s servati nell~ reGe11te e·p idemia svizzer.a, siano diversi dal vaiolo classi co, sia cJ.inicamente_, s ia serolo1gicam ente, sebbene esista immunità crociata tra le du e form e; l'A. propone di chiamar e la prima di e~se (( variola nova » . 1

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Il pro~. l\1agnus-Lewy ("Alfed. Klinik: 25 mar. 1927) menziona una serie ·di malattie interne di cui egli ha visto modirficarsi i caratteri nel corso ·della ~.ua vita professio,n ale. Così, la tabe ,dorsale e la paralisi progre-Ssiva non hanno 1più nulla da fare con le gravi malattie che si osserva'\·ano un tempo; .altrettai1to può . dirsi dell'aneurisma aortico, della cirrosi epatica, della dilatazione gastrica, del diabete, ·della gotta, ·degli itteri. Anche la frequenza si è molto mo·difi-cata· al' cune m·a lattie sono in via di scompansa, come la c19rosi, mentre altre sono divenute più frequenti, come l'anemta •p erniciosa. Il delirium tremens oggi si osserva di raido, e così pure la te anestesia turbulenta degli alcoolisti crontci. )>

O. F .

Una malattia che risorge: l'acrodini a. ~11.

P éhu e P. Ardisson (Paris Méd., 8 apr. 1927) ricordano iehe }a designazione di « acrodinia >> f.u applicata n el 1830 da Chardon jr. ·ad una forma morbosa cl1e €ra in quel tempo comunemente nota $Otto il nome di « male dei piedi e delle mani », caratte_rizzata da dolori, sintomi cutanei (arrossam·ento, desquamazione, pigmentazioni diverse) e disturbi miu scolar·i agli arti. La malattia ha mostrato ricomp·a rse brusche, con una certa periodtcità, ed ha ricevuto nomi diversisElimi: eritrodermia di Swift, eritrodermia polineuriti·ca di Patterson, male rosso dd Clu·bbe. ac.r odermatite cronica mutilante di Weber, neurosi vegetativa di Feer, neurosi del sistema endocrino-vegetativo di T·ecilasy; si è parlat o anche di sindrome polt~ n~\}ritica p~eudoipe.llagrosa e per.fino di ipellagra Qualc·u no di questi termini si potrebbe ·a dottare. '.)uello di acrodinia pro·p osto dal m edico che per primo la descrisse, n on è perfetto, poichè i dolori delle estr emità non sono costanti o per lo m·eno essi 11on occupano un 1posto prejp·Onderante n ella ~intomatologia; :r:na per necessità nosologichQ si giustifica la designaz1on e di acrodinia, la quale permette di aggrtlppare tutti i lavori pubblicati sopra q uesta forma morbosa, evitando cl1e la descrizion e originale del processo morboso~ Yenga catalogata separatamente da quelle posteriori. •

L. V.

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f.~N~O X~"'X I'/, FA5C.

1647

SEZIONE P RATICA

45]

NELLA VITA PROP\E SSION ALE. Spedalizzazioni e medicinali peI' i poveri. rfutti s anno che le spese Comunali più gravoc;e Eono qu.elle 1per le s pedalità e per i m.edicinali a] m alati poveri, spese ch e 11anno sempre costituito una preoccup·a zione p er · i c&Ssati amministratori e 1cl1e og.gi .sono un vero inicubo p er i P od està cl1e hanno il giusto obietti YO di · normalizzare i relativi bilanci. 1'': certo· cl1e notevoli economie si .p otranno !'tea• lizzare con la leale col.ilabor azion e dei medici condo tti; ma può anche aYvenire cl1e, ,-olendo raggiung·ere risultati m olto appari~icenti, si cada nelle e ... a~erazioni e si commetta un errore gra\'e ed eminentemente antifascista. .In })Oche 1parole 1p uò avvenire che tt1t elando soverchiamente i ·bilanci ·comunaili (interessi parti.colari) , si vengano, in qualcl1e caso, a leder.e gl'i11teressi colletti,,i della Nazion e e della ~tirpe. l\ti spiego 1con qual1che esempio concr eto suggeritomi cla1l'esperienza. l\IIolti lavorator], sia delle officine che ·d·ei carr1p i, col1piti da infortunio o da c om·p licazioni a d esso i11erenti e, percl11è .p oYeri, curati a domicilio .con i11ezzi r istr etti in ambienti inadatti, si trascina110 in lunghe inabilità temporanee e ~p esso guari.~ co11 0

-con gravi postunii pe'rmanenti.

analogl1e si posson o far e anche in m ater ia ·di m edicinali ai p over i : è certo che bi~ sogna dare l'ostracismo a tutte le . sp ~cia lilà farmace·u t·i.che ciarlatan.esche ed a t u tte quelle preparaztoni messe in vendita già confezionate che l)O~­ sono essere, senza ·danno p er gli ammalati, sostituite ·con preparazioni galen]che su ricetta caso p er ca so. Ma anche qui non bisogna e~agerare e 11on bisogna disconoscere che in Italia •C'è un f orm idabile r isvegl·i o nelle .oneste industr ie far~aicéuti­ che, cosi~cl11è la terapia si va ogni ~iorno arrlc~ chendo ·di sostanze m edicinali, di sieri curativi e preventivi, di ~iero-vaicicini, ecc., bene· 1preparati, m olto effi·caci, bene tollerati, ma certamente alquanto costosi. Ora non mi sembra gi µ sto cl1e i m alati :p overi d·ebbano essere esclusi dai b en efici di cure medicinali ·di provata efficacia s olo p er il fatto che esse sono co~ to se. Anche qui può giovare i<:JUalche esempio. ·' E ·d im.ostrato ·che la causa pripcipa,l e del1a mor· talità idei bambini n el primo anno di vita deriva da una . alimenta.zione inadatta, ma è anclte d imostrato ·che molti bambini, .che· n on ha.nno la f ortuna 1di al1'attar e al seno materno o di una buo11a balia, trovano in numerose preparazioni di latte conc en trato, ·di latte ìpolverizzato , di farine lattee, ecc., çhe sono oggi un vanto della industria Italiana, una ·a limentazione ch e li può sal var e da gravi malattie e dalla morte . Ora, 11er i l solo fatto· che ·qu_es~e preparaz}oni sono costose si dovranno forse privarne i bambini della pov,'?ra gente? Da questi pochi concetti, p er quanto framrnentarj, m i d·eriv·a la 1persuasi.one che gl.i Enti Autarchici, con la ·consulenza ·di p ersone tecniche, d ebban o compiere sollecitamente una profonda revisione su tutto l 'argomento complesso della spe.dalizzazione ·e somministrazione d e.i m edicin ali gratuiti ai m aJlati poveri, con criteri 1p iù mod erni, li'b·e ri da una 1parte, dalle pastoie demagogiclle, ma ·d all'altra più ossequienti ai s upremi obiettivi d ella Ri,ro1'uzione Fascista. Dott. A, .ZAiVIBLER. 1

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Questi infortunati se fosser o .stati in vece spe dalizz:iti, cioè m essi in migliori con dizioni di curabilità, sarebber o gt1ariti 1piì1 pre~to e con conseg11e11ze assai m eno graYi. 1

B chiaro ch·e nel primo caso si sono r isparm iate delle somme ,p er sped·a lità; ma se n e sono ~p ese di molto maggior i per ~i·quidare le indennità. E si noti inoltre che lavoratori con gravi inabilità ìp·ermanenti sono !forze ·quasi sem[pir e negatiYe p erichè n on produicono o producono poco e sono di carico alla c ollettività. I

Viene anche :iil ·du•b bio che limitan·do soverch ia, mente e con cr iteri unilaterali la spedrulizzazione dei po·v eri .si vada contro agli altissimi scopi ch e la Rivoluzjone Fasci~ta intende di raggiun.g ere c olla. I.,egge per la ProteziQne della M a.terriità e del l'Infanzia.

Rifle~sioni

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I Comuni ostaicolando, ad esempio, la sp edalizzazi one tempestiva ·di gestanti pover e, ·abitanti in -case inadatte, ·dove l'assistenza ostetrica p uò n on es~ ere pronta ed ef·f icace, risparmia n o sì nelle spese, ma, pur non volendolo, contribuiscono a d -es.porre ·donne, nascituri e neonati ad una mag · gi-0re morbilità e mortalità, r ecando così un grave .colpo all';inJcr.emento d em·o grafi,oo ed ail1a inte• 1grità fisi-ca ·della razza. Le stat,istiche sulla febbre puerperale .e sulla morta,lità pren·ata,le n ellle campagn e, sono ·di una e\lo1qu enza molto , persua.siva.

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_.. Pubblicazione Indispensabile Dott. Oa.v. Uf!. ALBERTO VIGO (Dootor Ju1tlti••·

LA LEfilSLAllONE SANITARIA :: in rapporto all'esercizio professionale :: (M.ain11.ale oon tenente Leggi, Deoreti, RegoJa,menti, Cir_ collari e tutto ciò ohe si l'i;feri.eoe a ll'eseroizio profeeeiolllale , ad uso d ei Medici. condotti, d ei li.berti ~ti. deg1i UJfftoiali sand.trurili e del persooi·aJ.e 001detto a.i. l.81q.o.. raitori dd vigilamza :igienica). · Prezzo L. 1 6. Per .i noetri abboniSlti sole L, 1 3. 7 5 Ln porto f.ranoo.

Inviare Va.glia. Postale a ll'Editore LUIGI POZZI Vis. Sistina. n . 14 - ROMA.


1 G~ 8

l L POLlCLlNICU

Cronaca del movimento professionale. Sindacato medico fa scista di Roma e provincia. l J 23 ottob.r e, nell'Au la M.agn a della R. UniYersità: gentilmente ooncessa dal rettore, pro.f. Del , -e echi o, si è ten ltta l'assemblea or.dinariia del Sind.acato medico fascista di Roma e P ro. . v1nc1a. L' ass en1blea, .alla qu ale ~ntervennero qu.a~i t utti i sanita.ri :i.scritti, fu presieduta dall'on. B ifani, -segretario della Federazione Provinciàle dei Sindacati fascisti. I nterven ne anQhe l'ispettore provinciale dei Sin da.c ati intellettual i, .avv, De Ber:Qar·dis. Aperta la seduta l'on. B:i.fani pronuncia un poderoso discorso, tutto materiato di fede incrollabile nell'opera che 1. Sindacati f ~cisti sono chiamati a svolgere. Sorge poi a p arlare il segretario del S indacato medico fascista .d i Romia e P rovincia, p·r of. Ern1anno Fioretti, &alutato dall' assemblea QOn una affettuosa o'\·azione. Egli legge la .reJ.a.zione del1' opera complessa compiuta dal Sindacato nei suoi pri1ni 1a1111:i. d~ vita, tutta irivolta a ben , intesa tutela deill'elev.amento morale, :i,ntellettu.ale e·d ~co1101nioo della classe. Delineate le ba~i fondar n1entali del nuovo 01rdinamento corporativo nei rig uardi dei professionisti, egli insiste nel conceliLO unitar jo n·on solo in relazione ai vari gruppi di essi , ma ancl1e ;1.ei ra.p porti tra Sindacati prof es i·onali e S~ndacati operai. Dopo l ' es posi?ione delle viarie iniziative adot.t at e e delle attività i11triaprese in pro' della c1asse n1eclica, e clop.o aver accennato alla gr.a.ve questione delle co11dizioni in cu:i. molti sanitari vanno a trovarsi per r enorme numero di pro.fessioniStti esist ente, e a.i mezzi che occorrerà predispoirJ.'e per attenuare )a gravità del fenomeno, il prof. Fioretti chi ude il suo discorso oon una f ei·vida pero·r a.zione ed invia, fra le più calde a.cela.mar zio.ni dell' assemblea, un saluto iall' .amato D uce, al seg.ret ario generale del p.artito e all'on. Rossoni. L'ispetto-re avv. De Bern.ardis, dopo .aver messo in rilievo co11 g<rande effi.ùaèi~ il la vor.o che sta esplicarrdo a favore dellè questioni sanitarie sociali j} Sindacato degli intellettuali, prende 1a parola sull.a parte rlPll 'ordine del giorno che porta • la designazi·o ne del segretario del Sindacato e 1a non1ina dei ffi(~1nbTi del Di·retto~rio ; egli pil'opone, dopo aver messo in evide11za le spiccate doti di .attivit à operos~. e di fede s icura del prof . Fio1·etti , che quesiti venga riconfermato nell'alta oar rie a; e l'·assembieia unanime, ap.p rova per acclar DJa.zione I.a pro1>o~t~ . ~ Il prooidente, letta la lista proposta d.a molti medj ci , la pone ai voti;· ed essa· risulta· integralme nte a.p prova.ta all'unanimità~ Il D iret.t orio pertanto risulta formato dai segu enti s anitari: 1) .dott. A11gelucci Fa.usto; 2) dott. prof. Cicaterri Beno; 3) dott. prof . Dalla \"'" edo"Va Riccardo; 4) dott. prof. La urenti Gaet a110 ; 5) on . pr of. clctt P ern.a Amedeo; 6) dott. Tr n1li N icol a. 1

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[ANNO

XXXIV,

FASC.

45}

Viene quindi aperta la discussio11e sulla relazione del segretario. Il dott. Liebm·an port.a jl saluto affettuoso del segreta1·io gener ale dell'Urbe, comm . Guglielmotti, e del presiden te degli osp ed ali, comm. Cotta. Parla.n o quin di sui pr oblemi più importanti che inte.ress.aiio La. class~ medica e la sanità pubblica: il prof. P esta Lozza, il prof. Coen Cagli, il pro.f. Camm3.rell·a, ~l do.tt. L iebman, il prof~ Biasiotti, il prof. Caraf.a, il p.rof. Esdr a, il · dott. D or ia, il dott. Fogliani, il dott. Pen11acchio, il do·t t. Croce e moltissimi altri. "\r engono così trattate le questioni riguaird.anti l'esercizio .abusivo, l' assicurazione sulle malattie. l'Albo chiuso, 1a disoccupt32Jione, !'.accettazione dei · ma.lati nelle cliniche e negli ospedali, la mezzadria professio·n ale, la denunzia degli aborti, l'esercizio professionale dei medici stran:i.e.ri, le oase di salute straniere, ecc. I l pxo•f. :b,ior etti risponde esaurientemente a itutti e· oomunica eh.e le ql1estioni trattate verranno prontamente studiate d~ apposite oomm1ss1oni da i1omina.rsi ·t ra gli iscritti al Sindacato; dopo di ohe la relazione viene approvata all'unanimità. Vengono ianohe .approvati all ' u nanimità due ordini del gio.rnQ di pl auso a i dirigenti del Si:g,.dacato: 1'11no per l'opera svolta a. favore dei medici condotti di . 1-toma e Provincia, l'altro per j lusinghieri risultati dell'interessamento esplicato a. favore dei me.dici ospitalieri. L 'on. Bifani riassume quindi oon brevi parole il lavoro compiuto e beneaugu ra a qu ello che il Sindacato si prepara a svolgere. Il prof. Fioretti p·ropone e l'assemblea approva per acclan1azione, l'invio di tele-grammi di devozione e di saluto .a ll'on. Mussolini, all'on. Turati e all'on . Rossoni. · Dopo di che il presidente diohiar.a cl1iusa la seduta.

CONCORSI. POSTI VAOANTI.

ACQUASANTA (Ascoli Pl.1 ceno). - Scad. 30 nov.; 3a ~ona; L. 8500, o:J.tre L. 500 indenn. laureia; L. 1000 ii1clenn. forese; L. 2700 cav. ; 5 quadrienni' dee.; età lim. 35 a . Residenza ca.pol. Stazione term. Tassa L. 50.10 . AMANDOLA (li.s<:nli Piceno~ . - Scaid. 30 nov. ; vedi fase . 44. AscoLI PrcENO. - Soad. 15 norv. V . fase. 44 . BASCHI (Perugia). - ·A rtutto il 10 dic., per Civitella ·dei Pazzi; L. 9000 e 6 sesse•n.n:i. dee., oltre L . 600 serv. att . ; c.-v. ; età lim . 40 .a.; tassa L. 50.15; docum. a 3 mesi dal 25 ottobre. BASSANO. Ospedale Oiv•ile. Assistente della Sezione ohirlu·g;ica; chius11ra 20 nov~; chiedere condizioni al Com_missario. Bo40GNA. Ricovetro di l\!Lendicità V. E. II . lVIedico assistente .aJl'Ospedale .annesso; per laureati n egli anni 1923-25; L. 6000 compTeso c.-v., alloggi·o p ersonale. Rivolgers i Amministraz. (via Drapperie 6). S cad. 20 nov. '


[AN~O

XXXI\·,

FASC.

45]

1649

SEZIONE PRATICA

CASTELNUOVO DI Co~zA (Salerno ). - Consorzio con Santomen11a. Scad. 15 dic. ; vedi fase. 44. CASTEL S . NICOLÒ (.4.1·ezzo). - Scad . 30 nov.; L. 9000 e 4 quadrie11ni dee.; L . 3000 Qav.; c.-v. L . 840; et.à lim. 35 a.. ; tassa L. 50. CA.'rANZARO . A'm!ministr. Provinc. - Direttore e ~ssistente dell' Osped. P sich1atr. in Girifa.lco; scad. 15 nov.; v . f.asc. 44. CAVRIGLIA (A.rezzo). - Soa.d. 15 nov.; i a. oond.; L. 9000 e 1 c.-v .; L . 3000 (var iab.) ca.vale. obblig. CrTTÀ DI CASTELLO (U·mbria.). - Se.ad . 30 n ov.; v. fase. 44. 0 REl\10NA. UspedC1.li M ag giore e D ati. Aggiunto TipaTto m edi cina. Se.ad. 15 nov .; vedi fa5c. 44 GENOVA. 0.'>pcilale J>sith:iatri,,;o l'rovincialc . Scad. 10 dic.; vedi fase. 44. NovARA. Uffici.a.le sanita.rio. Scad. 10 dic.; vedi f.asc. 44. ONIFERI (Nuoro). - Scad. 12 no,-.; L. 10,500, più L. 800 uff. san.; 5 quadT . dee. P osT·UJ\IIA. - Scad. 15 nov.; v. fase . 44. REGGELLO (F'irenze) . A tutto 30 nov . ; L. 8500 e 8 !trie nni dee., c.-v.; L. 2400 (variab.) cavia.le. obblig.; ab. 33'5 0; età lim. 25-35 a . ; tassa L. 50.15; ser v. e11tro 15 gg. Ohiedere .ann. · SA YON.\. R. Prefettura . - U ff san . e caipo dell 'Ufficio d'Igiene; sca-0. 30 nov.; v. fiasc . 44. TIZZANA (l 'istoia.). - Scad. 25 nov.; L . 8500 e 8 trie1111i dee.; c . ..,v.; L . 2000 tra.sp. ~ var1ab .). ELà lim. 35 a . Tassa L. 50.15. VENEZIA. Ospedalle 0Ì1Jile. -· 4 medici assistenti; scad. 15 nov. ; v. fase. 44 . V ENEZIA. - Sca·d . 20 nov.; 4 condotte p er la città . e per la fraz. Ze1arino. Rivolgersi segr eteria Ufficio d'Igiene. VICENZA. A.mministraz . P rovinciale. - Direttore d el Labor.ato rio Provin c. d' Igiene e P rofilassi Sociale, capo .d ella Sezione batte-riol.ogica e medico-micrografica; L. 18,000 elev~bili a 27,000 (per effetto di .5 q u adrienni dee. con rioo11oscin1ento di, servizi anter.); L . 2500 serv . .att. ; ripartizione 25 % introiti .annui. Scad. ore 18 del 15 dic. Età lim. 45 .a. co11 varie esen zioni. D ocum. a 3 mesi cl.al 22 ott. Ta.ssa L . 50. Titoli ed esami. Chiede.re . , an111111z10. .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

sti si ritirerà, t ra due anni, e ch e verrà costr t1itoun n11ovo edifizio per detta clinioa. Il prof. · E . H. Ketle è stato cl1ian1ato .alla cattedra d i P atologi.a .al St. Bertl1olo·me\Y's Hospital Medical College di Londra. Egli era. profess·ore di patologia e batte.rio]ogia a Cardiff. La dot t.sa Co~rnelia de Lange è i1ominat.a professore ·di p edi.atri.a all'U11iver.sità di Arnste:r dam. Succe de .al defu11to prof. D e Bruin. E la prima donna in Olanda ch~·amata .ad un.a cattedra universitaria.

NOTIZIE DIVERSE. L 'Osp edale per le malatti e i nfet t ive in Roma. 2\lentre questo nu1nero sta p er andare in mac-· ch ina) ricorre11do il 6° a1111i versario d ella :!\!farcia su Roma, , rie11e po,s ta la prin1a pietra dell'Ospedale per malattie infettive in via P ortuense. Ne · daremo più an1pia n°o tizia. i1el p.ross11n•o nl11uero.

II Cong ross o nazionale contro l a t ubercolosi. Il 23 ottobre a J\IiJa110, nella s ala d el tesoro del C.astello Sforzesc·o, fu solennemente i11augurato il secondo Congresso 11?zionale indett·o dalla F eder azione nazionale conti'.~ I.a tubercolosi e organizzato dal Co1nune di ì\1ilano. H anno parlato l' on. P aolucci e il gr. uff. Sile110 Fabbri. I l Podestà di Milano, on. Bell oni , 11a dato qt1i11di 1€ttt1ra, t r a gra11di appl.a11si, del seguente messaggi·o di saluto del Duce: cc Car o ca1nerata e Podestà, Recl1i il n1io saluto ai OO·n gressisti cl1e si •rit1nisc.ono a. ~{il ano per discutere sul se.mp-re gravepr1o ble1i1a del]a tubercolosi. Mentre gli scienziati e i 1·n edici affr o11ta110 questo problema nei loro laboratori e n elJe loro cli11icl1e, la politica del R.egi1ne fascista lo l1a affrontato con n1ezzi 1Sempre p iù vasti e s e1npre pi\1 adeguati al fine . ...i\.ncl1e in questo carnpo i\lilan·o, col suo g ranclioso tubercolosario di Garbagnate, offre una testimonianza di f.oTze e cli fede alla i11tera Nazione. Il R egime fascista i11 questi ci11que anni è riuscito a fre11are nna ulterj ore estensio11e d el fla =crello ' demolen do i1elle ~raneli città i quartieri infetti; costruendo ce11tinaia di inigliai.a di 11u0,·e igieniche abitazioni, allestendo i pre,sidi di difesa · della razza,. U i1 altro p1asso ò stato co1npiuto in questi giorni ool1a introduzione dell' assicur.azione obbliga tol'ia contro la tubercolosi, iassict1r.azione che non esiste in nessun altro paese .d el mondo. Molto ancora resta da fare. P er questo il GoT"erno terrà nel massimo conto i risultati del Cong resso di Milano. - Jlussoli·ni». L 'or.atore ha quindi sintetizzato lo stato attuale della. lotta antituberc-0lare llella provincia di nli_. lano terminando con l ' augurarsi che dai lavori del Congresso esca la indicazione della Yia da 0

Con decreto 9 settembre del :l\1:inister o p er la P . I. i] prof. Giuseppe Oaronia è stato reintegr ato i1el post o di Direttore della C'linica P ediatr~ca di Roma. D opo l11nghi negoziàti il prof. Sat1erbr·u ch ha I.asciato Monaco per B erlino, ove d irigerà la Clinica cl1iru.r gica della Charité, tqt1a.le successore del prof. Hildebra11d , che si è ritirato. Una condizio11e posta p er l 'accettazione è che il ministro de1la pubblica istruzio11e s' impegna a fa.r passare il Sa uerbruch alla Clinica del Bier, qt1ando1 que-


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seguire per vincere _il terribile flagello. La sedutn. è terminata con la lettu_ra del seguen~ iheJegr.a n1ma, acoolt-0 da scr oscianti applausi: « E ccelle11za 1\1 ussolini. , Roma. -. Il. secondo . Congr esso n azionale pe_r la lotta oo-n tro la tubercolosi devotamente grato . solenne messa~gio, inchinasi r erverente al Duoe che, OQn ·~~curiazione ,obbligatoria oontro t11bercolo.si) ha fascisticament e .affro11tato gravissimo problema difooa nostra. st irpe, ~nv.ano agitato da decenni . Segiuiremo t11tt~ , disciplinati vostr.o oom.ando per ulteriore svilupp-o opera così. el~vata patriotti.smo. - Firm ato: . Pres~dente Paolucci». D egli importanti lavori d.ar~mo il resocon.t o in . Ull pr·OSSlIDO 11Um.ero.

1

V·II ·Congresso nàzfonale di Medicina del Lavoro; E stato -sole11nemente inaugurato 1a Parma il 24 ottobre d'à i p'ro·ff. Gabbi e Devoto; i- Lavori, .inizi a ti a P .arma, hanno proseguito .a Mod·e na e . . .si so110 chiusi a Carpi .. Ne -d.atemo prossimamente il r esoconto. . . . . . .

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..Sezione Medica rea.

~l .

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Congresso _d i navigazione ae-

Al Congi-ess.o di navigazione iaerea, tenutosi in _qu~ti. .gior11i, interessanti problemi di fisiologia, di patologi.a e di clinica ·connessi con Pesercizio -d.ell' a.v'iazione sono stati .disoua.si nell.a Se-z ione ' Me dica, &otto ]a .p resid·e nza del ool. med. Di Nol.a. •

[ANNO XXXI\,-, f'ASC. 45 J

JL POLI CL IN I CO

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1 Conferenza Latino-americana di Neurologia, P.sichiatria e Medicina Legale. La. Società di Neurologia e P sichiatria dell' Argentina ha deciso ·di convoca.r e la conferenz.a suddett a nella seconda qui!}dicinia di settembre :d el 1928. .All'11opo ha 11ominato una Commissione orga11izzat1·iee, pTesieduta ,d,al dQtt. Artu.r o Ameghino, la quale si è rivolta ai decani di tutte le Facoltà m~diche ·dell' .~merÌca lat~na, soll~itan­ c1oli a costituire delle Co·m missioni looali composte dei titolari delle tre specialità e di studiosi .si:n1ila.ri; lia ·sollecitato i governi a 1designare i delegati ; ha chiesto l' appoggio morale e mater iale dell.a F .a coltà medica •di Buenos Aires, delle a ltre F .acoltà mediche :del P aese e dell'Associazione Medièa Argentina. Questa h.a messo a disposizione del Comitato ~ propr-i locali (Santa F e 1171) ed ha stanziato una som_m,a pe·r le spese prelimin.ari.

.Seconde Giornate l\lediche e Veterinarie Marocchine. Sono i11dette dal 3 all'8 .ap-rile. 1928. Rel.a.zione: .\ 11t o ecl etero-innesti nell'uo·mo e negli .animali e i11 1Ja.r tioo1are innesti glandolari (relaitori: Lericho, Dartigl1e, Monod, Velu, Malo.zet) . Confe1·enze : V.acci11a.zio-n e antitubercolare con B. C. G. (or <1t or e : Calmette); An.atossine. (Ramon) ; ChiI"urgia du·o denale e vescicolare (Lardennois); Mesoe11cefaliti e 10°r o sequele (Oruchet); Affezrioni -Oa Yirus filtrabili e loro terapia con sieri di soggetti guarit i (Vallée); Diagnosi e terapia delle

sple11omeg.alie tropicali (Oantonini) ;. Eziologia de]J.e splenomegalie tropicali (N.anta~ ; Igiene di una grande città moderna (Renault); Gastroenterqsi dell'infanzi~ {oratore nQn ancora design·ato).· Verranno· organizzati un circuito turistico, un'escursione all'Atlante, al lVI.azagan, ecc. con grande caccja, slonghis, .di,ffa sotto la tenda e feste arabe. Son•o accordate riduzio-n i d~ vi.aggio e di soggiorno. La quota è di 50 franchi per membri aderenti e associati che non risiedano al lVIarocco. Per informazioni: Dr. Lepinay, rue de Ma.rseille, . Casablanoo. (Marocco). Avrà luogo una esposizione di prodotti farmaceutici e igienici, çli apparecchi e presidi di, chirurgia, r.adiologia ed elettrologia, di materiale di Laboratorio di arre. . ' da.menti medico .. chirurgici, di libri e riviste; per le informazioni relative rivolgersi all' a~ministra­ zione .di, « MaToc Méd·i cal », rue de l'Industrìe 53, Ca.8ab1an-ca {Marocco).

Congresso Net1rologl-00 Americano in Inghilterra. L 'Associazione N em·ologica · American.a ha ten uto la .. su·a adunanza annua a Londra, in seguito ad invito ·della Sezione Neurologica dell;a Reale Sgcietà di Medicina: Giunsero . in comitiva 34 neurologi con le loJ·o famiglie; altri li avevano -p receduti. La riunione cominciò con un ricevimento offerto alla Reale Società di Medicina dal presidente sir . J.a.J?leS Berry e dalla sua signora; seguì una confere11za tenuta dal presidente dellft Sezione· Neurologica, sir J ,a:rqes Purves-Stewart, sul cc -Monte Atl1os n (la celebre comunità religiosa ,dell.a Calcidia).

Congresso Polacco di Medicina. D.al 12 al 16 l 11glio si è tenuto 1a V.arsavia il Congresso :della società ·p olacca di Me-dicina Interna sotto la p residenza del prof. Orlowski e col ooncorso. d~ molti medici. }furono .Sivolti i seguenti. 'temi: l'acidosi, dal prof. J. I\.. P a.rnas di Leopoli; l'influenza dell'equilibrio .acido-.basico nella fisiologi.a nella p1atologia e sull'acetone nel di.abe.te, d.al :dot.t. A. Oszaoki di Cracovia; l'.asma br.011chiale, dal prof. W. Jezierski .d i Posnan; l'influenza del sistema nervos10 nella- p.atogenesj dell'asma bronc·hiale, d.al prof. H. L.u biènecki di Posn·an.

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III Congresso della Società Argentina di Pato· logia Regionale del Nord. E stat·o tenuto a Tucuman dal 7 al 10 luglio. Vi furono oomunica.zioni di C. Nicolle e E. Burnet s ui .risultati negativi delJa 1riproduzione s perimentale della sifilide nel cammello; di Sergent, · Parrot, Donat~en e Lestiquard sulla profilassi ed immunizzazione pTeventiv.a della malaria terzana; di A. Castellani sulla fern1ent.azione simbiotica applicata .alla. diagnosi dei microrganismi; di Ji!. Esoomel sulla leishmaniosi americana; moltissime e interessanti le oomunioazioni.

Associazione Ospedaliera Americana. Ha tenuto l'adunanza annua a Minneapolis dal 10 al 14 ottobre, sotto la P-!'esidenza del dott. . •


[:\.NNU XX:X1JV, FASC. 45 ]

Il. G. Brodriok. Si è tenuto un cc sin1posio » sui sanatori p er tubercolotici. In coincidenza oon qnesto c:-011ycgno se i1e so110 tenuti altri , con1e qu0llo clell'....\ssoc iazion e .a1nerica11a dei pedoco111i, dell ' Associazio11e ainerioauu per la tera pi.a di 1a.' roro, ecc. P er eventuali informazio11i. e pe r gli atti riYolgersi al segretario, Dr. ' '7 • }l. ,,. a ls h , 18-20 East Divi.sion Street, Chioag-0, 111.

Scuola di Perfezionamento in Clinica pediatrica a Bologna. I C.'()l'SÌ s'i11jzia110 ool i1u0Yo .a 1111 0 scolastit'(); hanno la du.rata di due a11ui; gl ' i11seg11amenti sono impartiti dai proff . C. Franc:ioni, B. Nigrisoli, V. Putti , Al.zo•n e, P. Caliceti, :.'.-\.. Berette e sono jutegrati da ·eseroitazioni pratiche e cla internati. Il C~nsiglio dei ])rofessori del]a Scuola ha facoltà di eso11er.are da u11 a 11110 i laureutj che dimostri110 di .avere s ufficie11te })reparazione o maturità. Tasse: 1° ·a11no, L . 1600 ; 2° an110, L. 1675 complessivamente. Chiedere annu11zio. Pe.r informazioni rivolgersi al dir ettore della Scuola prof. Oarlo Francioni. . .... ..

Società. Cal'diologica Tedesca. Si è fondata a N a11heim una «Società Tedesca per lo studio delle mal.a.ttie ·dell'app.arato ciroolatorio »; terrà la i::ua priina riu11ion e nel 1928.

Corsi dl insegnamento pratico per medici.

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l65 J

SEZ IONE PHA1'1Ci\

E aperta a tutto il 31 dicen1bre 1927 l'i11scri~ione .ai Corsi di I11 segn amento pratico per Medici presso la Direzione l\iiedica dell'Ospedale ~1aggi-0re cli Milano (via Ospedal e, 5) . . . . . . I corsi di insegna1J1.e 11to pr.at100 iavr.a11no 1n1z10 il 1o dicembre 1927 e compi·enderanno : a ) J.,ezio11i cli _t\..n.atomj a Patologie.a, di Igien e, Tecnica Ospitalier·a e Dietetica obbliga tori e per t11tti gli iscritti ai corsi (da dicen1bre a giugno); b) Lezioni ·d i i\{e dicin a Interna e Chirurgia Generale (da dicembre ia giugno); e) Esercitazioni i>ratich e giornaliere (ore 8-10 , 15-16.30 dal ] • dioen1bre al 30 ottobre 1928), di Medicina In terna (divisioni 7), di Chirurgia Generale 1(divisioni 7) nelle Divisio11i Ospitaliere, alle quali gli iscritti s:tranno .a.ssegnaiti in numero non superiore a 10 per ogni divisione e ciò perohè posSano 1reramente addestrarsi nell'esercizio p.r atico dell a profe._sione ; d) Corsi b.revi di Tecniohe Din.g11ostiche e Terapeutiche (aprile-1nagg~o). Per l'iscrizione ai corsi anntt-ali ed alle eser citazioni pratich·e in una Divisione o 'di Medicina o di Chi.rurgia coll'-0l1bligo di frequentare rispetti vamente tt1tti j C01f SÌ ni lezioni della bra11ca nel1a quale so110 :i scritti, oltre i corsi di cui la lettera a) o .soltanto per la frequenza e d esercitazioni nelle altre divisio11i di sp ~ia]ità non comprese nell'elenco di cui r etro la tas. a è di L. 100. P er i corsi brev·i di teC'niche diagnostiche e terapeutiche, sarà ,a,mmess.a l' iscrizi one ancl1e a singoli di essi, ooNi.s pondendo L. 50 per ogni oc>iI'SO.

Alla fine dei s i11goli corsi , a quelli che Ji avranno f reque11t.ato dilige11te111ente e con i)rofitto, sa-rà rilasciato uno speciale attestato. Agli studenti de gli ulti1ni .anni della :b'a coltà di Medicina e. 011-irurgia , ia seco11da delle nor1ne r egolamentari ospitaliere \igenti, è concessa la i orizione, senza i l pagamento di ·a.lcuna quota. J11 segn ito a.gli a ccordi con la Facoltà di Medicina i corsj tenuti da insegnanti liberi docenti h anno valore di corsi liberi agli effetti unive.r. . ' s1tar1. Clri.€dere i programmi.

Per l'assistenza igienico-sanitaria alle masse lavoratrici. La Confede.riazione Gene.raie Fascista dell'Industri.a Italiana comu11i,ca: cc Sino ad ora l'iadempjn1ento degli obblighi sanitari che la legge s ugli i11fortu11i sul 1a.voro a.ttribuisce ai datori di lavo1ro industriali, e l'assistenza igicnico-sa11itari a i11 ge110Te alle masse lavorat1·ici, er.ano stati oggetto di esecuzione rd iretta per parte delle singole ditte nell'orbita della loro possibilità, o de,rolnte ad un ente privato « La ' Tigile », ohe jn 25 .a nni di lavoro ·avevia r.acoolto presso di sè parecC'hie migliaia di ditte ed aveva fondato e gerito nei 1naggiori centri industri.a li , delle provvidenze sanitarie specializzate, ottenendone risulta.t i sociali oodisface11ti per qt1.a nto uecessariamente limitati. Nell'intento di. t111ificar-e tt1tte le foTze dell'ind-iust-riia a qt1-esto altissimo soopo assistenziale, e sopratutto p er dare a quello cl1e oggi è soltanto istituto privato t1n diverso ca1·attere, un m,aggiore impt1lso, una i)iù ampia sfera d'·a zione ed una inti1na adesione a1l'organi7.zazione sindia.cale, la Oonfe dera,zione G·e11er.a.Ie Fascista dell'Industria h a rilevato l'orga11izzazio·n e dj detto I stitut o, e si propone di portare queste pTovvidenze sanitarie specializzate nelle 1'€gioni d'Ita]j a che ne so110 pri,re, di r enderle ovunque :più efficienti, di i11tensificare i presidi t ecnici, l)Otr tando così l'org·a.nizza.zion e assistenzi.ale al massimo grado; sicur a in tal mono di interpreta.re e di spingere - in ossequio alle ·direttive del Governo N azio11.ale - la fattiva volont~1 dec.rli industriali che vogliono la in.aggi.ore efficienza fisica dei loro operai 11nita .alla. massi1na prod11ttività per il benessere l()ro e della N.azione. A direttore ge11 erale del nu ovo Istituto è st ato confern1ato il comm. dott. G. .i\ . Vj gliani ». .

Posti gratuiti in Sanatori per orfani di guerra, tubercolotici. Presso i Sanatori U1nberto I dei RR. Spedali Riuniti d i Liv<;>r110 e qnello Provinciale di Pon ton o (Ver on a) , sono vacanti po's ti gratuiti p er o:rf.ani di gueTra d '.a.mbo i sessi , d.ai 7 ai 12 anni ,_ affetti da tubercolosi polmonare for1ne chiuse, o a questa, malattia gr avemente predisposti, per pra,re deperimento 01·ganioo, sofferte pleuriti ecc. TI ricovero degli orf.ani di guer1·a \iene dispost-0 pr('sso apposite Colonie a11ne&Se ai p redetti S.anatori, presso le quali numerosi f.anciulli otten1


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IL POL!CLI N JCO

ner<> la g u:1r1g1one clinicH od il n1assiu10 miglioratne11t-0 della cur a . Le <lo1n.and e dero110 cs::iere dirette al Con1itato t>rovinciale degli Orfani di guerra. ·.a. cura dei U fficia h ba11~tari , ,-ei ~o la p resenta zione a11che <li u11 detta.gl iato rappoTto m edico, i11clioante la 11a.turn clelle le. ioni pol111011arj , eo11 le n otizie ri g uarda11 t 1 il cor.30 d ella. inalattia, 1 inizio , se , j e:iste to ·e, e ·ito, l'esame dell 'esp etto rato e t e n1p e rat ur a . ]>o<lestà o

de~li

I

L'attività dell'Opera Nazionale per la protezione. maternità e infanzia. • N e l v ri1n0 .en1c•. t r e dell' anno in c·or ·o (l o gennaio-30 g iug no) .1 'atti,·ità di qu e t' Oper a , può essere così ri.as u11ta: Sov ,re11ziqni nd i ·t it11ti , aventi per fine la protezione 1na teruità e i n f anzin , 3,339 ,000 lire; Som1ne e rogate p e r èolonte esti,-e, L . 6,509,795; Colonie s uss idiate , 3L9; J3.a1nbini invjati alle col·n11ie n1ari11e, n1011ta11<:' e can111estri o campi S-Olnri jn I tali a, 300,000 c irca ; I stituti isp ezion.ati) di cu i 36 tr-0Yati ottin1i , 92 bu on i, 4 discreti , 91 n1ec1iocri, 82 cattivi , 18 pessi111i, tota1e 367 ; Ricoveri e~l a.~ i tenze dirette (f;1ttant i)· 86, predispo ti 191, orfani abba11don.ati 760, .anorn1ali 93 · Sussidi a fa1n1gli e (13-1) L. 12.6-10. Abbon ati .al bo11etti110 per ca111bi 184, oors i di ·p11ericultur·a istit11iti pe r n1ecli ci 12, con 420 iscritti , per le,-atrici 12: ro n 320 iscritte, per n1edici oond otti (accele·r ati ) 18 ~Oll iscri7.ioni tutt.n ra. ·Hp e r te; cattedre n.1nb11la nti <li p11.0ricultura 6, oon s11ltori p er C'atteclre .an1bula nti nel Lazio 20.

Scuola di perfezionamento in Odontoiatria e protesi dentaria presso la R. Università di Boio· gna. ~ono .a.p erte

le iscrizio11i p er l'anno scola.stico 1927-28 .ai corsi di perfezionamento di odontoiatria e protesi d ent:i.r ia per i la urea ti in medicin.a e chirurgia. ~endo il uu1nero dei posti limitatò, l ' accettazione vie11e regolata secondo la prio1 ità nella prese11tazione dei docu in enti e nel versamento delle tasse. Per progra1n1ni ed info r111azioni rivolger s i presso la Segreteria della Scuola, vi.a S. Vitale, 59, ·s olo,g n a (13).

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Il numero dei medici laureatisi In Germania nell'anno 1925·2~.

. J)a 11' ottobr e 1925 a tutto sette111 bre 1926, si son o ltl11r e a ti in G ern1ania 2067 n1eclici , di cui 254 d-011n e e 15+ dentist i , di rui 24 don11e. N el lo stes~ p eriodo di tempo del 1924-25, le c.:ifr e furono ri...pettJivan1e11te d~ 2433 n1edici (313 donne) e 276 den.ti~ti (36 do11ne).

Il nuovo Istituto dt igiene di Budapest. '

f: stato inau gurato il 30 setten1bre u. s . P er J'erezio1le 11a contribuito Ja Foncl,azion e Roc k felle.r c·on 200,000 do,] lari, il Gov-er110 Unghe;i:ese 0011 20 u1i1a. La città cli Buda1p est l1a clo11ato il terreno.

CAMILLO

Una generosa offerta all'O. N. J\f. 1. L ' Opera N .azionale per la protezione d ell a l\laternità e dell' Infanzia comunica: R.icorre11d·o jl qua~·to a 11ni ,-ersario della morte del loir o figlio, i genitnri , che vog'lio110 oonser va.re iì pit1 rigoroso ano11i1no, hanno offerto all'Opera Nazio11ale p er J.a protezione dell a Maternità e dell' Infanz.i.a L. 100,000 (centom ila) di capitale n o1ni11ale di Uonso-lidato 5 }}er cento.

La Croce Rossa Americana. Il Comitat·o Central e d e l In. Croce Ro. sa l t alia11a. .

comun1ca : Non a1)pena diffusa la i1otizia. del graYe djsa.stro ol1e colpiva la n"ostra n1ari na i11ercautile, la Cr oce R·ossa J talla11a ha ri ce, yu to da. parte d ella. consorella .an1erican a il seguente t elegramma : << E :-: -p rin1ici,mo la nostra , 1)it1 profo11da si111p.atia p er l a perdita delle vite e d c l piro. caf·o M afa!lda. » . Il s impatico gesto della C. R . a1nerica11a h a. un ' "a lo'l·e di sincerità e di eordj a 1ttà ehe iner ita d i esse r e ril ev.ato e ricorclnto. Il ll. Con111l rssa rio, n el ringrt1zinr e, ha. telegrafato al D elegato gene r al e d ella Croce R o a l t;1lia na a l Bras ile perc11r ·i i11etta a dispo ·izione de li a. ll·ostr.a r: app rese 11tn11 zn cl i p l·o1n a t i ca pel' 1'org[l n i r.;1,a z io11e dci soccorsi ai nn11frngbi.

NEGRO . •

Era riuscito - ia.ppeDa ora - ,a veder coronati i s t1·oi •tudi ed i i11er iti che a.-,·eva, moltissiu1i e graudi, co11 quan to areva costituit-0 il d esiderio e l·o ~for?so di tutt._i, la. :u a vita. Pro.f~sore di N eur·opatologia ali 'U niver si tà di To r i110, i11 seguito a concorso, fin clal 1910, dopo ::tYer dovuto i111paxtire l' insegnamento con miUe difficoltà, e nei luoghi più fliY er si : Policli11ico Generale, O.specl~i le Milita.r e Pri11capa.le, Aula di Clinieiu l\1ec1ica, .A 11l:1 e.li P atolog;i:l S )Jecialp Chirurgi_('a, l'anno ~<·orso -<l\~eva ottenuto 1111. certo nu111ero di a111n1aiati .a degen za all'Ospedale di S. Giovè1nni, e quaich~ l·ocale p er 1' a111b11lat-01·io - spera11clo potervi tras portare la bo1·ato,r io e biblioteca, ehe, ~11c;ora att11.aLn1ente, av-eva110 altr a ede. l~cl era felice i1el pP11sa rc • el1e l ' in~egna111ento cla l11 i creat·o i11 qne~t<l (l 11i ver sità. a.Yr ebbè avuto Jo('ali e clotazioni nel le 11uo\-e Oliuic110, di pro · inia costruzione. Prop.r io o r.a venne a mancare - Lui, C'OSÌ forte, così g io vanile di corp·o e cli s pirito fino a qua1c11e n1ese .addietro! Non P po..s. ibi1 0 co11tene r e nt'I por;o spazio cl1e 111i è 1nesso a clisposizio11e l'elogio s u o, com e 11omo, 00111e inedic·o e 00111e st11dioso. E gl i e·r a a ffezio11atissii1110 a Ilè:l ·u.a fa1uiglia ed agli a111i ci . Era. riconosce11te in Juodo quasi cc<:es ·iv·o p er t11tte le cortesie cl1e gli s i fossero u&ate. l•~rn a 1ieuo da qu.alsia:i occupazione che


. ::,1:.z1o~E PllATLCA

1~ r ·~ 1 u.J,,

\

non si riferis e allo studio cli a1n111alali ·O tli qne.'::itio11i n eurologicl1e. Auoì:riv:-t ·t la quauto è n1Hnife ·tazione esterjore; J10111 volle 111ai ca.ricl1e pl1b, bliel1e; 11on si occupò d~ politiC'a , qna11tt111que, per c·oT1v\rt7.ione, fosse isc ritto al l.>n rtito f.n.sci8ta.. ( )og~i 3111ma l.a.ti era cì i u 11:1 dolcezza, e li. sa1Jeva pe!·~ua<lere

in inodo t.al~, :::h e li .al'fasci11ava. N e snuo ha lasciato t .a 11tu rico11•os~en~a diet ro di sè, eo111 e ha a v u to 0 .\::\-IILLO Nl~G llO c1,1i pazie11ti, in11u111erevoli, el1e l'Lc't curato . ~t11dioso i 11 tutta la sua vita., cla. qua11c10 inconri11c:iò a freq11e1ttnre le sc11ole, fino .a che la m alattia i1011 gli per1n i. e più alcuna, occupazio11e, p :1~s a v.a a bi tual111e n tL' pa r~cc:hie ore della 11otte a le~gere pl1bblic-azioni e riYi st e 11enrologic}1e, ed a sc r ivere ' co11si'lerazio11i 11gJi a 111111n,]a ti visti nella ~ior11a.tn, o s11lle ri<:·erc}1e fatte. L e s u e p ubb I1c:azioni in nu1ne.ro np e rio re alle 150, so110, ailr in fuori delle prju1e, nel èampo cleJla Clinica del le ~1.a.lattie Nervo.se : tTatti110 e ·se que.stioni c}j nic.b e i1-el vero sen so d ella lJarola. o s iano atti11enti .a problen1i fisio-patologic·i. Era lln. Semiologo i11signe apprez1..atis. imo dagli autoc·i teclesc:hi e specia l111e11te dai f r a11e;csi: COll B a.b inski) COll 1\1. me Dejeri11e-Klu1upke, co11 Pierre ::\ln rje, ·e co11 tutti i 11eurologi .d ella scùo) .._1, frc.t11cese, era i11 grande f.an1iliarità €Cl a. Parigi e bbe replicate volte . 11rca~. i brilla 11ti f;.1,renclo , in occ:asio~1e cli Co11gressi) co111unicazio111 s ui t enu1ne ui da lui yj ti per il j)riu10, e che hann o as. 11nto una, gra 11cle in11Jorta11za. nella se111iol ogia cle lle n1alattie n erY.ose: qualj, .a.rl es. (e p·o r f ano 11 s uo notne) il fe110111eno OCU}O-p <1 lpebrale · iperci11etico , la sincll'·Ollle ocufa.r e s impa ti co-dege11erativ.a , il fen o111e110 della troclea dentata , le n1iastenie cli ·o rigine n erYosa p e riferica., il riflesso rotuleo 111eclia110, eec. ecc. Era adorato dagli st·lldenti fa ceva 1ezio11e in i11oc10 i11erav igli n:.: o -- s i.a p e r jl inodo co11 cui

sapeva, presentare le q n e~t io11i , anche le p·i ìt cli~­ ·l· it i li, 111 iscllO l n - . e ~ ia a 11 c:i1e per ] a sua n a turale e loquenza, non affatto 8tudiata, e perciò ~<:Hn­ IJr e ugu al e ed .a vviuceu te. P ochi co111e Lu~ furo11'0 acc·o1upa.g11.ati alla to1nba co11 tanto dolore e co·11 si1nile ri1npianto. ' l~ stnto llll 11on10 c"·l1e ha fatto progredire la sci e11za, <:he 11011 hc~ iu.ai p ecea.to i>e r ~u perbi.a., e cl1e s i è f.a ttò a n1are. 1-Ia 011or.ato .] è\. 1J edicina, ed in i>artiC'ola.r i11o<lo la NeltroJogia. I ta lia11a. 'rorino, 27 ·O btobre 1927 . 1

Grl.: S EP.PF. RoASEN D..\.

~.\11co. 1·

è ve11t1to a n1nucar e il dottor ..\.LFI{.EDO MA1{1' INELL1. l i'u uno de~ co11egl1i piì1 in v ista, c1el n1orvi111ent.o ine<lico cor1Jor.atiYistieo. P e r vari a11n~ presicle11te della. p·otente As·oci azione N azio11nle l\1ed i ci (;0 11dotti, c1 ife.se con i111 pegn o e co111petenza l '.as~ i cu razione o·b blig ntoria contro le n1alatti e; n1a i10·11 essenclo riuscito a far accettare il s11·0 .p ro.getto, .abb andon.ò il p osto cli battaglia: ora quella forn1a. d'assicurazjon e -< att n atn, i11 ql1asi tn tti i Paesi e iv ili yj e11e cl.a Ila s n.ga ce Yol o11tà. del l{ egi 1ue a n1111n7'i ata cli p 1-.usbin1a. att11àzio11e, 1nentre viene <rvviata quella. co11tr o lu. tl1bercolosi . 11 ìVJ.artinelli fu . i11e111bro <1el Co11si,glio Superior e di Sanità e <lel Cons igli o di s.·u1ità d ella. p.l'OVÌ11{!Ìa cli Sondrio, preside nt0 rlell' O,.cli J:1e d ei n1edici dell a stessa pro·v i11cia e ooprì altre caricl1e; ma l e s u e cure -piì1 assiclue e ra110 rivolte .•alla 111·o<lest.a . condotta e al piecolo o pe '.:l ale <li Tirano. Di correttezza. a cli .c:o.ci e11zio jtà i1111)areggiabili, cli at-t\·v ità , enza tregu.a. colto, "tudi·oso Ya. le11te p·r ·oif.essionista la ·e ia. n11 rie.ardo i11ca11cel].abile e ltn ese111p10 . P. g ioy.a ne

Indice alfabetico per materie. ..\.crodinia: .n 1alattin, che ri6or ge . l'n u. 16~-6 Aria jrracliata. •n0r inalazioni: influen)) ' 1615 z,a sulla sec rBzione lattea . i\ scesso oss ifl nen te : n pro1J osito cli nn a )) 1625 d iagnosi errata )) 1631 Bib liografia .. Br.011copolmo111iti in,f.antili: etio logia . e 1

1

i)rofila.ssi

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Bro11co·p ol1n oniti i11fantili: trattan1ento . (' ro n<I cn cl el 11iov i 111 en,f o 1n·o f f' ss 1oJ/(f7 e Ct1re di.111a,gra.~1ti: i111por t anza d.elln di-

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s idratazione Diab0te t11ber colosi polrn.011are e

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oa1nLi <1111e11ti 1'fl.o. i o-±6 ~'.lalat.tie di crescen~n. ( di ~ge 11op<1ti e idi o)) 1636 pati che e s in ton1a ti che) )) 1635 :à1ARAGJ,IANO E. : cl i F>C'Ol'SO . )) 1653 T\{ARTINEJ.1LT A. : 11ecrolog i n .:.\1e1nbrana. p riti flocolica: n nova va.rie)) 162.~ ·tà (pe ri t.if Io-col 011-si g n1"oi dea) 0

NF.ono C.:

Jtecrologi.a.

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l{en.n1a t is.1110 .arLicolare acuto: forJ11e 111. )) f etti \ r e U e11n1a tis1110 ble n-or r a g ico : f.o rn1 e t'1 r cli ,.e )) a h111g.a sca.clen~, a . Sin cl r o11 ti a.cld.o~ n in a li ac-u te : cl i.a gu oc;; i Sintalinu: azio111 t ·o ·sicl1e eollate rali i'\1Jedrrli ~~u z ioni e u1edic111{(li JJf' r i. lJtJrf1"i

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Olrlttl di proprietà riservati. - Non ècon.sentita la ristamoa di lavori nubblicatl nel Pollclinfco se non in se{!ulto ad uitorizzazlone scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fontP.. ~ma . ~i..~ u. ·i 'li.>•"-Llt. A.rma.nl '11

,

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.at. Cowrr1&.

V.

ASCOLI,

Red. · resp


1654

IL POLICLINICO

[ A NNO

XXXIV, 1

F ASC.

45]

Nuova pubblicazione della nostra Casa Editrice :

-

Fra pochi giorni uscirà il seguente importante volume del nostro apprezzato collaboratore Dott. VINCENZO MONTESANO

Manuale di malattie cutanee Ad t1so dei medici pratici e degli studenti VOLUME I .

(CON 32 FIGURE INTEllCALATE NEL TESTO)

PARTE GENERALE: Anatomia e Fisiologia della cute - Patologia generale, Semeiologia Terapia generale - Classificazione delle malattie cutanee. PARTE SPECIALE: Disturbi di circolazione e malattie dei vasi - Dermatiti - Dermatosi che sogliono presentarsi nel corso di malattie del sangue e degli organi emolinfopoietici - Pemfigo e Pemfigoidi - Sclerodermia e stati sclerodermici - Atrofie - Nevrodermie - Cheratosi.

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ANIMUS

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Volume di circa 350 pagine, 11itidamente stampato in carta americana, con 32 figure· intercala te nel testo. Prezzo L. 50. Per i nostri abbona ti, per l'Italia, sole L. ~5, '75 in porto franco. Per l'estero au· mentare il 10 °/ 0 per le occorrenti maggiori spese postali . . i nvi.are T!aglia P ostale all'editore LTTJ(// J >UZ~l -

l ~ia,

1Sistina, 14 -

RU!I A.


ANNO

xxxt'r

Roma, 14 Novembi·e 1927

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA - -··- -

.,

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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI 1..::::::::.

===========================================================-7.====:;;::;:======================::at

~

SOMMARIO. Lavori originali : O, Lippera: L a

c1iagn osi sier ologi<;a. del puerperio in medi cina legale. P arte origin ale· Gperimentale. Osservazioni cliniche : R . Carl11cci: Contributo clinico ed a natom o-pa,tologico a lJ o studio della così detta « Outis verticis gyrata n . Sunti e rassegne : PATOLOGIA COSTITUZIONALE: A. F. Hurst : Il fattor~ costituzionale nelÌe m alattie. -Bauer : Alterazioni idi svilu•pp·o e secr1ezio.n e i·n te1·n c1. R ·ENT E VIE U RI NARI E: V . Kollert: 'J.1erapia della n efr oscle rosi. - D os~ ot : La pieloscopia. Cenni bibliografici. 1 cong ressi di Medicina e Chirurgia : XXXIII

iso di Merucina

-

Abu..so della medicazione ipodermica. - NOTE DI MEDI CI NA SCI EN'f JF I CA . Sull'etiologi a di a lc uni ca.si di rlilatazione bronchi ale dell»aidulto. - Il sangue nei polmo ni. - Rispost'.'t delJa m1ilza a i distuDbi ret>'Pi· ratori. - La funz,i.ane ·del v entri colo di Morgagoni. VARIA : D.ragotii Oome e perchè è a ument ata la popolazione ital-iana. Politi ca sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: De· signazione dei rappr.e sentanti. 1cl1ei s.anitar·i da parte delle Associazioni Sindacali J1el Cons-iglio Superic.re rli Sanità e nei Consi gli P1rovi noiali dd. Sanità. ~ Autorizzazione eccezionale a ll'1eser-cizio 1della odontoiatr~a ·e. protesi dentaria. Controversie .giiu.r i·diche. Nella vita professionale : G. Lu.ca.ngeli: Un'in·gi11stj. zia id~.. riparare. - A mministra,z.ion°e saonitariia. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. 0

Congr~ .

I nterna.

La diagn ,i eziologica <lelle aidenopatie i·n guinali. Gangli. TERAPIA: La preparazione per l'atto o,per atorio P eri coli di a&sociare la scopolMnina alla .mo t 1ì11 a.

A1>punti per "il med!co pratico :

OASISTICA:

LAVORI ORIGINALI. La diagnosi sie1·ologica del pne1·pe1·io in medicina legale. Parte originale-sperimentale. Dott.

1CAnto LIPPERA -

Fano (P esaro).

Tutti i m ezzi che oggi la rr1edicina legale l1a a ~ ua disposi.r.i on e per j uùagare, sia allo ::,tato rU vita che a q.u ello di mor te, sul fen om r11 10 della gravicla11za, fanno scaturire un giu·di1 !o siicuro sulJa ipotesi fattasi allor ch·è gli op1por : :1ni esami ~on o esegutti durante 1a gravidanz·i. o suibito dopo, ma non ci rivelan o dopo un f " rnpo più o meno lt1ngo se Ja gr·aYi da n za si è v ;! i,f icata. Nel ca$O ,p oi che la gravidanza fosse stnta interrotta da aborto nei primjssimi tempi, l' :~cc ertamento è quasi j rnposstbile. Qu indi l '.utiliti1 e la n eceseit.ò. di. f)Oissed ere d ei mezr.i di in°da gine sicura p er non incorrere in conseg·u enze gra.vissime n1orali r materiali derivanti aprpun to rdnlla a.p pli·cazione deJl e di sposizi oni legiflative penali e civili. Il dott. Boldrini, in due comu11icazioni fatt e alla Società di 1\tl edicina Legale di Roma, riferic;cp un piano di ricerche e i primi risultaf.1 sperime11ta.li basati sull e dottrine immunitario, ten endo presente che la produzion e di agglu ti0

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Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

nine cbe agiscono da anticorpi, n on è legata solo all'Pccitamento prodotto da albumina eterogen ea, ma (e di qui l a base d ella reazjone di Abd erhal~ den per la gravidan za o per la ·diagnosi di tt1mori) dall'eccezi onale intro duzione in .circolo d i $OStanze albuminoidi normalment e non circolanti. Parten·do ·d·a questo con cetto jl dottor Boldrini basa il p rin.ciipio delle r eazion i ch e propone per la diagn osi dell'avvenuto parto. Con l'inizio ·del puerperio la d onna viene ad ·'l ver e una nuova secrez.ione: quella d el latte; partendo ·dal principio che questo secreto in pp.rte Yiene riassorbito, bisogna giungere conseguen te· mente ad ammettere che q.u esto nuovo elemento (proteina) mes~o in cir·colo, sia un elemento estran eo (eteroproteina) e quindi possa prodt1rre nel sangue ag.glutinine specifiche adattate a questo nuovo secreto. Queste aggìutinin c raippresen ter eb·b ero quin di 1e armi ·di dilfesa di cui si vale l'organismo per lib erarei d elle sostanze eteroge· n ee. B·o r·d et, occupan·d osi 1del fenomen o dell'aggluiinazione, estese di m olto il campo delle sue ri· cercl1e e vide che, iniettan·d o sufficienti p ropo.r · zioni ·di latte in un ·a nimale, il siero di questo diveniva capace di agglutinare i .g lo1buli di ca· se in a. Un fatto analogo , se il la..tte è riassorbito dalla mammella ·dove eeso era raccolto, dovrebbe per 1

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1656

IL POLICLJNTCO

consegu enza verificarsi nella donna che ha partorito . Tecnica della reazione. - T'fa i diversi metodi eseguiti per m etter e in eYidenza il f enomeno del! 'agglutinazione, quello che ba dato, sotto t utti i punti di vista i migliori risultati, è il seguente: in una provetta con 20 eme. di soluzione fisiologica si aggiungon o 15 gocce P asteur di latte di puerpera filtirato iprima alla carta e E=i ha in tal modo una ·determinata ' 'emulsion e di latte. Si tie11e pronto quindi del siero di sangue di puerpera limpidissimo. Prese sei provettine, n ella pri1na si pone un.a goccia Pasteur di ~iero puro ,dj sangue di 1puerp~ra e si aggiunge a quésta un em e. d ella emulsione di latte sopracitata (soluzione 1: 20), nella seconda pro·vettina ad una goccia dello stesso $iero si ,aggiungono due eme. di latte (soluzione 1: 40). In un secon·do tempo si prende ·del siero di puerpera, si diluisce in parti uguali rti 6oluzione fisiologie.a (0,1 più 0,1 di soluzinn e fjsiologica = 1 :2), tlna goccia d ella diluizione si pone nella terza provettina ed a questa si aggiunge 11n eme. di emulsione di latte (soluzione 1: 40). Nella quarta i>r-0vettina, a con tatto di una goccia Pasteur della stessa soluzione •di sjero, si lnettono due eme. di emu1si one di latte ($oluzione 1 : ~O).

Infine si fa un'altra ·diluizione del siero di sangue (0,1 siero pi11 0,4 soluzione fisiologica = 1: 5) e una goccia di detta soluzione si a ggin r1ge ad 1111 eme. ·di emulsione lattea posta nella quinta provetta (soluzione 1: 100). ·N ella $eSta 1Provettina si m ettono a contatto una goccia Pasteur di siero clella diluizione ultima e due eme. d ella solita emulsione (soluzione 1 : 200). Veniamo .quindi a d avere in ogni provettjna t1na con-centrazione a mano a mano meno intens a cli s iero di sangue in emul~ ione ·d i .glob11li di Jatte. Queste di}ui zi oni 6ono: 1 :20-1 :~0-1 :80-1 :100-1 :200. I I tutto quin·dj, dopo a ,·er m e~so uno strato cl i lol nolo sulle proYell inc 11er evitare un.a eccessiva e\·ap"orazione e l'inq.u1namento, si pone in termostato a 37° e do:p o un t empo variabile da pochi minuti fino a 5-6 ore, si scorge il fenon1eno ·dell' agglutinazione in tutte le diluizioni. Anche l'esame a goccia pencl ente ha fornito ri~ult.at.i so>Ci·disfacenti: una goccia di J.aitte di puerpera diluita con un'altra goccia di soluzione fi~iologica e messa a contatto con una goccia di siero di sangue di puenpera, osserva1a a picco1o ingrandimento, d à il fenom eno d ell'agglutinaz ione, r eso più visibile ·dopo poco tempo. Contrrnporaneam ente, ed eseguendo lo strsso m etodo, c;on o state fatte pure d elle prove di controllo 1 anto p er la r eazion e macrO$COpica che per la microscopica e servendosi della stessa emulsione cli latte di puenpera e di siero · di s angue di 1

[ .t\.NNO XXXIV, F ASC. 46)

u orr10 o rlj donna lontana ·dalla gravidanza e dal pu erperio. CONCLU.

10~1. •

Da lla casistica, che non espongo dettagJiatan1en te per brevità di ~pazio, si rileva chiaram en te c11e il principio espresso dal dottor Boldrini è stato confermato e avvalorato dalle prove sperimentali. Raggiunto qt1esto fine , che del ·resto è ]J punto fondamental e ·della tratta2ione, cl1.1e altri pto·b lerni 6i sono a1ffa cc1at1: 1) Lo stabilire fjno a quale c1poca dopo il parto jJ siero dr lla donna posej Hde le proprj età agglurtina11ti p er il latte t1mano, punto di som·m a importan zn dal lato medico l egale. 2) L'accertarsi a qualL\ epoca ·della gravidan za lo stesso fenorn eno cornpare e si mette jn eYi·denza. Il p.rj1no _problem.n 11on è 6tato completamente risolto p erchè non al)biarpo po1uto disip orte come s oggetti di esperimenti che ·di donn e rimaste sotto la nostra ossrr,razione poco tempo dopo l ' av,·enuto parto; arl ogni mo·do ci ·f u possibile avere d el sie~o id i trr donne che aveYano partorito cla mesi: in dne do11r1e cl'1e avevano partorito, una da quattro m es i e mezzo, l'altra da un·d ici, la reazione risultò po.c:;itiva, in un'altra lontana ·di venticinque mesi e mezzo dalla gravidanza, il fenomeno riuscì n egativo. Anche per lu soluzione del secondo problema le difficoltà di 1disporre di sogge1ti indicati fl1rono p areccl1ie: la reazjone si è dimo,s trata ,po-sitiva col siero di sangue di donna cbe eb·b e un feto macerato al settimo mese e col siero c1 i .u11'a1tra ·donna in gravi·d·anza all'ottavo m ese : riuscì n egativa in donna in cui il turgore dell e mammelle era lisvissimo, la ~ecrezione lattea man cava e ell e di ecl e un feto prematuro. --brr L 'importante sta nel fatto che tutte le nos e peri e11ze, ad eccezione di ·due casi, sono ri111sc ite positi,·e col si ero di san gue idi donne che a ,·evano partorito da pocl1i gi or11i fino a 11 · nt l'S i e ciò conferma il principio che nel ~angu(' cli ~donn e ·v i·cine al parlo esistono ·delle agglutinine che a giscono sulle .:i]l)umine d el 1a1tr umano . .L\nc-h P l'esame a goccia p endente è stato concor·de n el dimostrare il fenomeno. Parecchie sono state le prove di controllo fatte con siero di don11e che non ave vano partorito e di uomini. Perciò, sebbene i1 num ero delle esipierienze sia • limitato, si ip uò afferm are e.be Ja reazion e è cnr a tteristica dello stato di puerperio specialment€ ed è specifica. Dal punto cli vista medico legale l'utilità pratica della reazi one n ella gra,·iclanza r limitatissima. La gravidanza è clifficile a diag11osticar e n ell e pri1ni s jme epoclie, ma col teu1po 1


l.\:'\:'\O :\.\.\!\' , F.\~C. 16J

::3l::ZIUNE PllATICA

si rende pj ù fa ci I o fincl1e evidentissima. Il puerperio invece, 1'acilc ad accertarsi nei pri111i g·iorni, si rende sempre· più dtfficile e·d infine irnpossibile col passar ·del tem~Jo. Quindi è necessario co11vergere tutti gli :siorzt per poter ottenere dei mezzi cl1e ci indicl1ino con certezza lo stato :più o meno recente d el ip uerperio, dato che in quooto campo pocl1i~sin1i banno 1portato il loro co11tri·})urto. E questo è st·ato il no'3tro f1ne. I ,e esperienze eseguite, sebben e limitate, ci fanno sperrure cl1e le osservazloni fatte da altri confermeranno i nostri risultati e che quindi ia reazione, ·per la diagno8i dell'avvenuto parto, })Ossa entrare n eJ campo ·della .diagnostica pratica.

1G57

rii sifilide. Non ricord·a ·d'aver sofferto malattie <;ul anee. Ricorda però che fin dall 'età di 8-9 anni

ha notato sul cuoio capelluto, n ella regione [parj etale sinistra, delle intumescenze, che poi gradatamente si sono diffuse 1alla regione occipitale. Passando la mano fra i capelli aveva l'impressione di una superficie non più pianeggi·ante, 1na irr<?golare con delle salienze e degli avvallamenti. Non 11a mai avuto alcuna sensazione di prurito nè di dolore. Aggiunge d'aver sa1pruto dai famiJi1ari cbe tale alter·azione si era iniziata alcuni anni prima, senza però poter precisare da q11ale epoca. ·

OSSERVAZIONI CLINICHE. O SPEDALE MILLTAH E PRINCIPALE DI

ROMA

REPARTO DER~fOCELTICO.

Cont1·ibut(• clinico ed anato1no-patologico allo studio della così detta '' Cutis 'f(l1·· ticis gyi·ata ,,. nor .. il dott. RAFFAELE

CABLUCCT,

maggiore med]GO .

Ritengo cli non fnre cosa ·s upctfl ua, ·a ggiungendo agli altri finora dc.scritti, un nl1ovo caso di qnel~a strana e <:uriosa alterazion e del cuoio ca1pe1luto che Unna descrL,se con il nome di Cutis ve rtici~ gyrata e alla quale .;.\udry e Calle dettero rispettivamente il nome di PaChydermi e vorticil1ée d 'tl cuir cliqvelu

e Cuir

clievelu encephalo·i de.

L'alterazione consiste, come· è noto, nel fatto c-he la superficie del cuoio capelluto .p erde la s ua regolarjtà pianeggiante e si presenta invece · hcrnor.roluta. be!'noccoli variano dalla grandezza di un cece a qi.1ell1a di una grossa mandorla e mentre ·alcuni si presentano di forrna irregolarmente circolare altri sono di forma irregolarmente ovoidale. ·Sono cfi visi da solchi in senso verticale e orizzontale, in modo da dare ·alla superficie del cuoio ca1pelluto l'aspetto delle circonvoluzioni cerebrali. Tanto i bernoccoli che i solchi possono essere ~ operti regolarmente ·dai ca·p elli e non presentano ialcllna alterazione nel colorito, in tutto Glrnil e a qt1ello delle superficie vicine non alterate. Descrivo brevemente il caso capitato ·a lla mi.a osservazione n el dicembre del 1925.

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S. C., di Niccode1no, da Gioia Tauro, soldato della ·Classe 1905. Anamnesi famigliare e personale r emotia negati·v a. Non bevitore, nè fumatore. Non si è mai con1agiato di malattie veneree nè

Fig 1. B stato costretto a portare i capelli lunghj i11 ;n0rlo da nascond ere agli altri la proip.ria impPrfezione. J~: sogg·etto di buona costituzione organic.a, suffi cientemente nutrito, con colorito bruno della cute. Negativo l'esame dei vari organi ed apparati . .t\ll'esame neurologico null1a di apprezzabile. Psi chicamente si rilevano note di intelligenza al cli sotto della comune. Sistema glandolare in ordine. In corrispondenza clella regione occipitale e della r egione parietal C:' sinistra il cuoio ca1pelluto non si presenta pianC'ggiante, com e viceversa lo ·è nelle ·altre zone, ma hernoccoluto. Le protuberanze, dj grand ezza \'aria, di forma per lo J)iù 1allungata, meno qual-


[ANNO XXXIV, F ASC. 46)

1 L PUI. l CLTN lCO

1658

cuna tondeggiante, sono di consìstenza molle Reperto istologico : eseguita ur1a biopsia in n1od·o da co mprenclere ~oleo ed i11tumescenza, il :1 elastica e son o divise l'una dall'·altra da solchi diretti in senso verti.cale e orizzontale, sì da avere pezzo, dopo adatto indtn·imento in alcool, è stato in cluso in paraffina. Eseguite le sezioni, queste l'i1npression e di trovarsi di fr onte a delle circonsono state colorate con vari metodi: ematossilinaYoluzioni cer ebrali. Il colorito è bruno e tale è anche nelle piarti vicine, n on prese ·dall'altera- · eosina, Van 1Gieson, Unna-Pfllp1pl1enej m e con orcoina acida. zione ·d escritta. Lo sviluppo dei capelli, neri, Osser \'ando i preparati a piccolo ingrandimento lisci, duri, -è normale. Ho notato 1però che su si osserva subito una notevole differenza fra i qualche protuberan za esistono de1 capelli bian chi punti comprendenti il solco e quelli comprendenti e sottili, ciò ch e non si osserv·a nelle zone non la protuberanza. f!n corrispondenza di ·q uesta la alterate. I/intero ·cuoio capelluto è mobile sul epidermide s i presenta assottigliata, mentre i11 sottostan te piano osseo, che si percepisce perfetcorrisponden za dei solcl1i si nota accumulo n otPtamente liscio. Con la pressi one 11on si risveglia 1 I

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Fig. 3.

Fig. 2.

alcun dolore. Durante la permanenza del soggetto in esam e nell'os1pedale 110 potuto notare l'insorgenza di una picco11a protuberanza nella regione temporale sinistra, c ompletamente sepa .. rata dalle altre e avente i mect·esimi caratteri già descritti. · L'esame -d ell'urina non ha rilevato null1a di patologico. L'esame del sangue ha dato iJ seguente risultato: globuli rossi 4.400.000; globuli bianchi 7200 ; P,moglobina 98 %; neutrofili 56 %; linfociti 21 %; mononucleati 18 %; eosinofili 3 %; basofili 1 %; forme di passaggio 1 %-. Cutireazione alla tubercolina, reazione Wasser1na n n, prove farmaco-dinamiche negative.

-,.

I

volissimo di l1amelle cornee sl1lla sup erficie dell'eni derrnide. Lo strato lt1cido di Oel1l è ben visibile solo in alcurli tratti. Le cellule granulose invece apipaiono ben Liistinte e con le loro comuni caratteristiche. Notevole è l'accumulo ·di ,p igmento negli epiteli cr omatof ori. Non si notano segni di prolif erazione nel corpo mucoso del l\Ialpiglli e dello strato basale. Le papille del derma son o notevolm ente svilupfP·a te e allargate, specie alla base, per accumuli di cellule di varia forma, rotondeggi1anti, cilindriche, coniche, le quali si estendono in al- " cuni tr.atti fin negli strati .p iù profondi dell'cp1clermi cle senza invaderli. In questi tratti si osse rva il massimo accu mulo di epiteli cromatofori. ~


L.i\NNO XXXI\·, F .\SC. 46]

SEZIONE. PRATI CA

1659

Le fibre connettivali del derma papillare appaiono zione locale fir10 a rilevatezze piane o bernocanr.h.e comp•resse e, omogen eizzate. Solo pochi ele, colute e a più grose formazioni blastomatooe di rnenti cellulari si rinvengono e fra essi cromatocolore bruno fino 1al nero (n evi 1piani, promi~ fori ro11n ettivali. nenti, verrucosi, papillari). Il ·d erma reticolare è anch'esso invaso dalle for, ' mazio11i n oduliari descritte p er larg·he esten sioni Questi n evi sono più malformazioni locali che e così pure un certo tratto della tonaca 1p ropria. puri t11mori. Però si sviluppano da essi m elaRiYolgendo l'attenzione sulle neoformazioni si n omi maligni, p er ricon oscer e i quali è n ecesosserYano nei più piccoli aocumuli, cl1e presumisario con oscere la sruttura del n evo pigmentato. bilmente sono i pi-C1 giovani, elementi ~romato f ori .Nella pelle il pigmento giace in 1p arte nelle alla periferia e n el centro delle formàzioni stesse. Il 1p·i gmento è all'apparenza libero fra gli elecellule dell'epidermide, strato germinativo,· in ' menti cellulari, che, sembra, occupino fessure linparte n elle cellule ramificate del corion. Nelle fatiche clel derma. cellule epidermiche esso è finem ente granuloso e Si rin\·en gono an che nell'accumulo cellule netgiace a forma di oappa intorno al nucleo nella tamente fusate pilgm.'3ntate. rLa massima tpa.rte degli elementi è costituita da cellule con nucleo . superficie che corrisponde all'azione ·d ella luce. rotondo, ricco di <!romatina in alcune, povero di corion pigmentate ·dimostran o un Le cellule <lel • cromatina in altre. <Citoplasma scarso. Procedendo pigmento gran uloso diffuso nel 1P1rotoplasma ed all'esame di altre 1p apille dell1a pelle in vasa si accu1nulato n ei prolungamenti delle cellule stesse. notano 11ettamente gli accumuli cellulari disposti a m antello in torno ai vasi linfati·Ci. Cromatofori Dove venga formato prim·itivamente il pigsi rin·rengono in minor numero in detti accumuli. m ento, se nelle cellule epidermich~ o in quelle Il connettivo che circonda tali accumuli non ramificate del corion, è quistione ancora dipresenta infiltrati cellulari infiammatori, nè altre battuta. modific1azioni, eccetto edem·a che si rivela dalla dissociazione delle fibre del connettivo · stesso. Nei nevi materni bruni e neri questo si1Stema ~on esi.stP nodulo , per .q uanto esso sia profondo, di cromatofori, si-ano essi di or.igine epiteliale o ohe no11 dimostri cellule ·n romatofore ·del tipo connettivale, subisce notevoli modificazioni, in connettiYale. ·~on si notano figure di cariocinesi. quanto che a debole ingrandimento già si ricoI follicoli piliferi non presentano alterazioni degne di nota. Attorno ai vasi sanguigni si tron oscono parti pigmentate brunastre dell'epider·yano a ccumuli di elem enti d·e1 tipo già descritto . mi·d e ed 1anche epcessivo a ccumulo .d i 1P·i gm€nto In qualcl1e tratto dove l' epidèrmide è ridotto a -delle cellule .ct·e1 corion, specie del corion pasottile .strato, le liste degli elementi costi tu enti pillare. la neoforIPJazione sono molto accumulate n el senso della superficie e mostrano fr a le cellule T utto il corion è m olto ricco di cellule, in parte solo pochissimi granuli. sparse e in parte costituenti accumuli, i quali a Il reperto istologico è stato gentilmente con- loro volta sono in parte pigmentati e in parte trollato dall'esimio professore Dionisi, DirettorP senza pigmento. dell'Istituto di istologia e an atomia pa.tologica di . . ·Le cellule senza pi-gmento p ossono essere anche Roma, al quale rivolgo vivissime parole di rin' graziamento. interpretate com e forme giovani delle cellule .pigmenta te. Dallo studio dei casi di cutis verticis gyrata fi· Dalle indagini cliniche e dall'esame istologico nora pubblicati risulta una profonda divergenza. sj può senz'altro nel caso da me descr itto esclufnii i vari autori, non solo nella ,d·eterm.inazione dere qualsiiasi forma infiammatoria e con cludere della etiologia, m a anche nella descrizion e delle invece per un'alterazione di origine n evica. Si sa alterazioni istologicl1e e n el ·decorso· clinico. Gli che di questa alterazione si considera come maautori sono con cordi solo n ella descrizione d e1trice in 1primo luogo il tessuto che forma la m elal 'aspetto ·dell'alter·a zione del cuoio capelluto rasnina. La maggiore estensione di questa matrice è somiglia11te a circonvoluzioni .cerebrali. nella 11elle, nell'occh io e n el tess·u to n ervoso cen•I\1entre per · alc11ni la cutis verticis gyrata è una trale. Raramente i m elanomi si sviluppano anch·e m alconf ormazion e di origin e , nevica, per altri in organi mesodermali ed en·dodermali. il n tali invece rappresent1a il risultato di una infiamma casi il pur1to di origine 1è da cercarsi nelle cellule pigme11tate, le quali sono unite al tessuto n ervoso ztone cronica. del corrispond·ente organo, com e p er esempio alla Tali gil1dizi son o su ffragati dall'esame dei re· parte del simpatico delle capsule surrenali. perti istologici, dai quali ·evidentem ente si rileva I melanomi sono tumori grigio fumo, bruni, che m entre in alcuni casi st può parlare di mal· conformazione di origine nevica, in altri invece è profondamente neri talvolta, che per lo più appaiono nella 1forma immaitura o m1al~gna . Befn ori cli dubbio l 'origin e infiammatori1a. nigni so110 i casi detti nevi pigm entati, cl1e si Il primo a descrivere questa alterazione è stato troYano innanzi tutto n ella p elle. Tutti i pasJadaf>Shon il quale n el 1906 nel IX ·Congresso della saggi 'i trovano da una semplice iperpigmentasoci età dermatologica tedesca a Berna riferì su 1

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JL POLlCLINICO c~t - i

os 'CI'Yati, i1ei quali l'alterazione non era stata preceduta da alcun sintomo importante. I>ur r1on aYendo studiG.to l'alterazione dal lato istologico, la interpretò come · malfor1nazione di origine n evica . ..... .L\1 medesimo congresso \Vaelsc11 riferì d'aver osser\'ato casi si1r1ili e di p.011 aver riscontrato all'esame istolog·ico, ,p ,raticato in qualcuno, alte, razioni tali da ricbiamare e fermare la su.a atte11zione. :\el 1907 Unna pubblicò tre casi ed attribuì l'alterazione ad .u na sproporzione fra le din1 ensio11i del cranio e la pelle divenuta esuberante p er iperpl1asia dei suoi elementi. AmI)lise che l 'alterazione si dovesse ascrivere a quelle forrne neviche che si sviluppano nell' età adulta Nel 1908 \' on Verres IPUbblicò undici cru;i, <li cui solan1ente due furono · suffr·agati dal reperto istologico, in base al quale ammise come causa etiologica una infiammazione cronica del cuoio pelluto. Nel 1909 .L\udry riscontrò tale anomalia in un uomo cl1e avèva sofferto di eczema al c uoio capelluto. • Il Bogrow pure nel 1909 des( risse un caso dl tale a nomalia riSCOntrata in Un indi\Ti·dUO Che aveva sofferto di eresipela looalizzata al capo. Nel 1910 il Pospelow descrisse tre casi osser·vati in i nd iYidni che precedentemente aveva:p.o avuto affezioni cutanee localizzate al capo e 1Pensò che l'alterazione si costituisse sopra un'anomalia embrionale in seguito ad influenze patolog·iche. Dal caso d escritto nel 1910 ·dal Vignolo -Lut·atl ern er ge cl1iaramente come causa -determinante un 1processo di perifolltcolite profonda, avendo constatato attorr10 ai follicoli piliferi un jnfiltrato dt cellule rotonde epitelioidi e giganti e numerose plasrnac ell 1Jl e. Vorner ritenne l'alterazione com e dovuta ad ' una malconformazione ·congenita. Il Pasini n el 1912 11ella riunione .d ella società itali·ana di dermatologia e sif]lografia riferì s u di un caso nel qu1ale aveva riscontralo che l e intumescenze erano dovute ad una notevole i1Perplasia del connettivo con proliferazione dei vasi sang·u igni e formazione ·di piccole zone di infiltrazione cellulare. Nei solcl1i invece non r iscontrò · alcuna. traccia di infiltrazione flogistica, ne' processi cicatriziali. NeJl:t stessa rit1nione Pi11i riferì st1 di un caso osservato in sieme a l\ Iajoccl1i n el qual e fu diato <li assistere a delle eruzioni rj correnti di ' folli, colite. Opi n e :\talartic n el J914 ed il Lenormant n el 19:?0 Jì 11bbli carono dei casi n ei ·quali l'alterazione era chiaram ente doYuta ad una malconforn1azione congen ita , aYendo constato all' esame i stologico cannt tcris tir l1e cell11l e n evi{'l1e.

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Spo.racio nel 1924 descrisse un caso osservate> i11 una dorina affetta contemporaneamente da penfigo diffuso ..!\.ll'esame istologico riscontrò un lie\·e stato infiammatorio ra1p1presentato dia infil-· trati parvicellul8:ri nel corpo papillare e nell<Y Btato superficiale del derma. Nessuna alterazior1e: ri~COil;trò a cari·co ·dei vasi, delle glarrdole sudo... rifer«? e dei folli coli pilo-subaaei .. P elagatti · n el 1925 ha .p ub.b licato un caso osservato in un1a donr1a affètta ·d a lesioni leucemicl1e della pelle. Istolo.g icame11te l'alterazione delle intumescenze· era rap1presentata da una massa compatta di elem enti cellulari a tipo linfocjtoide, dalla distruzione quasi completa delle fibre elastiche, dalla. scomparsa delle glandole sebacee, sudorifere e· d Cl. pe.l'l. Nei solchi invece ha i1ot.Jato rnancanza assoluta· di infiltrazione cellulare, adderu;amento dell11 fibre elasticl1e _e scompars·a dei peli e ·delle glandole sebacee e sudorifere. Egli potette assistere ad una successi,1 a graduale rtduzione dei solchi ed all'abbassamento graduale ·d elle inturnescenze e tale fiatto era istologicamente rap1presentato dalla quasi ·s comparsa . dell'infiltrato cellulare. Nel 1926 è stato pubbli cato in Germania ancora qualche ~ltro caso cl1e non ho avuto l'opportunità di seguire. Da qua11to sopra è stato detto emerge chiara. mente che la cutis vertiCis gyrata non può essere annoverata fra le entità cliniche ed anatomo-patologic he ben definite. Essa può essere considArata solo come un'alterazione di aspetto d el cuoio caa>elluto, dovuta 1però 1a fatti morbosi diversi. E neanche esatta è la definizione di cittis ver... tiCis gvrata, percb.è l'alteraiione è stata osservata n ell e varie regioni crantche e .qualche volta si è riscontrata estesa 1a tutto ~.l cuoio capelluto e quindi come giustamente osserva il Pelagatti sar ebbe più appropriato il termine di cutis capitis

g1;rata. Circa il meccanismo di formazione della specia-' le configurazione che acquista il cuoio capelluto, sia se d~pend ente da processi infiammiatori, sia se dovuta a forme neviche o ad altre possibili entità etiologiche, sono state emesse \rarie ipotesi, l'una ·diversa dalle altre. Iò penso che tale configurazione sia dovuta esc1u.sivamente alla struttura anatomica del cuoio ·Capelluto. Difatti Ta superficie profonda di esso aderisce tanto al sottoposto 1piano muscolo-aponevrotico d1q autorizzare qualche anatomico come il Merkel a descrivere queste formazioni come un.a lamina unica di-stinta col nome di lamina .g aleo-cutanea. C.iò d ~pende ·dai caratteri del connettivo sottoc11-

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[ANNO XXXI V, FASC. 46)

SEZIONE PRATICA

taneo costituito da numerosi e robusti tra1uezzi fibrosi gittati tra l•a superficie profonda d e: <.lern1a eù il sottoposto piano muscolo aponeYrotico, i quali però mentre rendono aderenti qt1esti due strati, circoscrivono in vece d egli spazi areolari di varia forma e grandezza in cui si tro\·a pii1 o meno stipato il tessuto adi1poso. • Qltindi nell'alterazion e in esiam e le intume. Bcenze s i costituirebbero a carico della cute soprastantEl ai detti spazi areolari, mentre i solchi ''errebbero a trovarsi in corrispondenza dei rob11sti ed aderentissimi tramezzi fibrosi. Concludendo st puo affermare che la cutis vert,ici.s gyrata rappresenta un'alterazione caratteristica d el cuoio capelluto dovuta ad entità nosologiche diverse e in 1particolar modo a r eazioni flogi sti~he di varia natura e a malformazioni di origine nevica, fra le quali · ultime va annoverato il caso descritto. La speciale confi.g urazione che assume il cuoio oapelluto sotto lo stimolo dei ,-ari agenti pare dovuta alla particolare struttura anatomica della r egione, che più di qual·siasj altra ipotesi ne spiega il meccanismo di formazione. ' BIBLIOGR.A..FIA. ·AoRIAN e FORSTER ..J.\.rchi,·. fur Dermat. und Syph., 1920 .

.J.\.UDRY. Annales de Derm. et Syph., 1909. BoRST. I stologia Patologica, 199....2. CALLE. ·B ullettin de la Soc. de Dermat., ·1910. JADASSOHN. Verl1andl ·d er deutscl1. Dermat. Gesellsch ., :ix Kongres . Bern, 1906. LENORMANT. Annales de Dermat ed Sy1P1hil., 1920. MALARTic e OPIN. Presse médicale, 1914. PASINI. Giorn. Ital. malattie ven. e della pelle, 1923.

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1910.

VUnNim. DermatoJogisChe W·ochenschrift, 1912.

...- Int eressantissima. pubblicazione: Dctt . VINCENZO MONTESANO

Manuale .di malattie cutanee ad uso dei medici p1ratici e deg li s tuden1ti. VOLUME I . . (con 32 figure i·n tercalate nel testo) Parte generale : Anatoniia e F:isiolog-ia della cute - Pa_ tologia generale, Semeiologia Terapia generale - Gla.esifì,caoii-0ne 1delle malattie cwtanee. Parte speciale : Distnmbi idi -0ircolazione. e m alattie de! v.as·i - Del'matiti _ Dermatosi ohe so gl10~0 1Pre~ntars1 nel ·corso rdi malattie del siamg1.1e e 1degli -0rgan1 ~<>1irufopoietici - Pmntfigo e Pemfigoidi ~ S~ler-0derm1a ~ E;tati sclerodermici - A·t rofie - Nevroderm1e - Cheratoe1. Volume di circa 350 .pagine, nitidamente stampato i~ carta 1ameri001n·a , con 32 figure interca~ate nel, tea~o. Pre7.zo L. 50. Pe.r i nostri abbon:at1, per 1 Ita li.a, sole L . 4 5, 7 5 d.n porto fraruco. Per l'estero aUJme~­ tare il 10 % per 1e occorr.en.ti maggil()ri SJ)ese postali. In~are Vaglia Postale a ll'Edàtore LUIGI POZ~ Via. Sistina. n. 14 - ROMA.

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SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA COSTITUZIONALEr

Il fattore costituzionale nelle malattie.. (.i\RTHUR F . HURST. B ritish J!ledlcal Journal, 7 maggio 1927) . Nella ,pratica medica ha tanta importanza lo· 8tudio dPlla malattia .q uanto ,q.uello dell'uomo. P erò Qurante questi ultimi 25 anni i notevoli progressi nel campo della bacteriologia, della biochimica e della. semeiotica fisica hanno !PO·rtato a una relativa trascuranz·a d·el fattor.e costituzionale; e tutta la 1question e delle cc 1diatesi » è stata riguardata come poco degna di considerazione da 1P arte .del medico. Gli studi importanti: .$Ull·a .costituzione di Laycock e Hutchinson sono . stati sfor tunatamente quasi dimenticati dalla pre-· sente gener azione medica. Tuttavia si n ota un certo risveglio in questo campo di studi, sia in Europa che in America; in Inghilterra ·b en pooo· sl è scritto su questo argo·m ento. 1

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L' ..t\. cl1e da molti anni J1a condotto una serie di ricerche s ulla patogen esi dell'ulcera gastrica eduoden ale , sull'anemta Addi6oniana e su ll 'asrr1a è venuto n ella convinzione cl1e l'importanza del fattÒre costituzionale nella etiopatogene~i delle malattie è grandissima, nonostante esso sia stato 1.r11ppo trascurato. Ciascun individuo ,p ossiede un complesso di condizioni particolari anatomiche, fisiologiche, immunitarie · e 1psicologicl1e, in parte ereditate e in parte aoquisite, delle quali alcune sono vantaggiose, mentre altre possono renderlo p iù predisposto di altri ad ammalare dj determin ·a te malattiè. Sono precis amente ·qu·este ·ultime condizioni che costitui~cono le cosidd ette cc diatesi »; le quali 1p ossono essere definite com€ la somma di quelle condizioni ir1nate e spesso ereditate, 1e quali r endono un individuo suscettibile a rearrire a f:timoli fisici, c11i.'mici e psicolo·g ici .... in maniera tale, cbe n e d erivi una condizione morbosa. l Tna migliore con oscenza della cc costituzione » e delle cc diatesi » r enderà po.ssibile la profilassi di alcun e malattie, la diagnosi di altre . .. in uno staidio più precoce di quanto non sia oggi pos!==ibjle, · e di prevenire la r ecidiva jn malattie ricorrenti. L a base anato1nica e .f is·Lologicct. del l.e diatesi gastriche. Prim·a della .scoperta clei raggi X la d1agnosi di dilatazione atonica dello stomaco era r.omune; oggidì la diagnosi radiologica di ipo· tonia e ipertonia gastrica è frequente. ,L 'A., invece, pone in rilievo che tanto la 1prima 1quanto' la ·$econda di queste condizioni ~ono rare. Osser,,azioni accurate, infatti, l1anno dimostrato che il 1

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IL POLICLlNICO

ton o d.ello stomaco alto (cosiddetto « stomaco ip·e rtonico ») non è mag·gior.e .cfi .quello dello stomaco di posizione media 'o ·di quellò a·b ba&sato. L'uniça spiegazione sod·di~facente, per ·ciò. che riguarda la notevole differenza tra il cosi-ddetto stom·aco ì·pertonic? ·e sto·m aco abbassato,. è. ·di. 1 .q9nsiderare ~anto l'uµa come l'altra. condizione. .quali variazio~i anatom.i che dello stomaco q~ lqnghezza normale.. Vi rSono notevoli variazioni ,della lungh·ezz·a . . . ·dello storr1aco; secondo Faber ,lft.. lunghezza dello ~.tomaco ,.di in·div.id~i norm~i varia '. tra 18 e :84 c·m, . Sarebbe, per ciò, più proprio parlare semipli~,~.~ ente ...di <~ sto1I).a.co ~orto » ·e . « stomaco lungQ » e riguardare tanto l'uno che l'altro come an·atomicl1e n ormali. variazioni. .. . Alteraz'loni d ella secrezione gastrica . Per ciò che r igµarda la secrezione gastrica, l~i)perclori• ' dria era ritenuta come una co:ndizione patologica, ·o ra secondaria ora primitiva dell'uJc.era g·a strica; anche l 'aclori.dria si pensa·v a fos~e sempre patologica e in r~p,porto a gastrite o a can.cro· dello stomaco. I.1e ricerche di Rehfuss e dei suoi allievi iJ?,sieme a quelle di Bennett e Ryle, ihanno messo in evi·denza che l'ipercloridria e l'acloridria sono s.empli-ci variazioni estreme ·della secrezione media normale e che si riscontrano rispettivam.ente nel 10 e nel 4 % di individui che godono buona salute. Le difltesi gastrich.e. Campbell e ·Conybe·are hanno dimostrato che lo stomaco· corto s·p esso si a~­ socja con l'iperclori:dria e si riscontra più comunemente negli individui a tipo iperstentco; in ·q uesto caso $i parla di « diatest gastric·a iperstenica /, . Al contra:r;io, lo stomaco lungo si asso · eia a iUn 'acidità normale ·O diminuita; s i riscontra questa con.d izione specialmente n·egli individui a ti.p o astenico (·diatesi gastrica ipostenica). I~a diatesi gastrica iperstenica ·è la causa predi.c;ponente es'senziale dell'ulcera ·duo.denale e, poioh.è detta diatesi ·è· spesso famigliare, ~ovente J"l).loera duodenale viene rise.entrata in ~iù membri della .stessa fami·glia~ in altri casi vi s ono i segni ·d.·ella diatesi $enza l'ulcera in alcuni membri ·di una famiglia, nella .quale ·u no O· più membri han~ no un'ulcera in atto. La ·diatesi gastrica iposte· nica ha probabilm·ente gli stessi rapporti con l 'ulcera gastrica : è anch'essa f.amigliare, e l'ul• oera gastrica è prooente in uno o 1p iù · membri. lln alcuni ca$i, p er es., in cui un·o d·ei m embri è affetto da ulcera gastrica e •Un altro da ulcera duodenale, è dato riscontrare i segni di una dia-' tesi n ella famiglia del padre e dell'altra diatesi nell::t famiglta della madre. A.ch·l lia gastrica costi tuzionale. L'aclor idria . si riscontra n ella prima fanciullezza ed è· spesso pre$ente in cÌiversi membri della stessa .f amiglia. •

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tali casi molto verosimilmente essa è dovuta a un difetto innato di secrezione che non è, per R.ltro, in · rapporto con alterazioni strutturali ben note ·della rnucooa dello stomaco. L'assenza della normale ·digestione gastrica e la $Comparsa della barriera antis.ettica dello stomaco, la quale previ~ne normalmente l'ingresso nell'intestino di gel"mi provenienti dal cibo · o da secrezioni 1patole>gic.h e (denti, tonsille, seni I1a1Sali), può dar luogo a una ·serie di condizioni morbose, sebbene molti individui, che hann•o presentato un'acloridria completa per molti a:rìrii e forse 1p er tutta la vita, godano buona salute. La mancanza .d i ·a cido cloridrico deve certamente predistporre ad infezioni derivanti dai ,cibi o d.all'aeiqua (febbre tifoidea, dissenteria bacillare ·e amebica, ecc.) . Nell'artrite reum·a tica, .se la sepsi primitiva del cavo orale o naso-faringeo si a~ ?ocia con l'acloridria, s.i verifica una infezione secondaria stt eptococcica nagli intestini. ·L 'unica · malattia nella quale l'a~loridrta ·è. sempre q ·quasi sempre presen te è la sindrome .dell'an·emia A·ddisoniana, la degen erazione ~ubacuta ·del mi·dollo spinale e la g1ossite IIunteriana. È noto , da lungo tempo, che l 'acloridria è · 1per io pil't s·empre presente nell'a. A..; !'·acloridria precede lo sviluppo della malattia. Si .citano 21 casi, n ei quali essa era presente da 1 a 25 anni prima de1l'insorgenz.a della m alattia; in ·diversi casi l'a. A. ha colpito più IY?-embri ·dell~ famiglia in tre generazioni. Profil.assi e terapia delle diatesi gastriche. P er quanto r igua11da 1'a ;profilassi e la terapia ·d elle • diatesi gastriche .è bene attenersi alle seguenti ~orme. Si deve procedere ali' esam·e del succo • • gastrico dei fratelli , delle sorelle ·e dei figli di co1 or·o che sono affetti ·da .a. A.; se pret:entano ac!oridria, si ·deve somministrare loro· del.l 'acido cloridrico per tutta la vita. Co-loro i quali hanno una storia famigliar e di ulcera .g astrica o duo·den·a le debbono alimentarsj c·on .cibi leggeri. Quando un malato, in seguito alla cura medi.ca, è gua• · rit-o di un'ulcera gastrica o duodenale, occorre istruirlo ben e sul regime dietetico da eeguire, proibirgli il tabacco e l' alcool, ·e farg~i comprendere che p-o trebbe nuovamente ammalare di ulcer e, se non seguisse str ettamente i c-onsigli d el inedico. Anche -d ell'a. A. si può guarire, mà persiste la diate~i. :t, per ciò, necessario, ad evitare lln nuovo attacco emolitico o neurotossico, dire , al paziente di continuare a prendere acido cloridrico, anche se si sente ·b ene. 111

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I mporta,nza relativa. della costituzione, della gra, i'iàanza. e d elle inf ez'ioni sullo sviluppo delTa cctlcolosi epatica. P er ciò che riguarda la etio-

1p atogenesi ·della calcolooi epatica, si può dire che la malattia ~i riscontra in più di un membro


[ANNO XXXIV, FASC. 46]

SEZIONE PRATICA

dt>lJa stessa famiglia. ~folto si è esagerato sulla ipercolesterinemia e la gravidanza quali fattori patogenetici. L'unicn ca usa predisponente indiSClltibile è Ja colecistite; però rimane fin'oggi un n1istero il perch·è in alcuni individui ~i sviluppano i calcoli mentre in altri no. Può darsi che sia i11 ca11sa un ·fattore costituzionale, non famigliare. F.. degno, 1però, di nota il fatto che spesso un malato di colelitiasi racconta una storia di intolleranza per i grassi o 1per ·determinate ~o­ stanze grasse, che data s in ·d alla. fanciullezza. Infine può darsi cl1e alcune alterazioni congenite, anatomiche e funzionali della cistifellea e delle vie biliari siano i fattori determinanti la produzione di calcoli in una cistifellea infetta. Diabete. Anche per il diabete si sa da lungo tempo che e~iste una predisposizione ereditaria (Williamson, Barach). E un fatto famigliare che una gran percentuale di diabetici adulti sono degli obesi quando si sviluppa la malattia (Joslin, Barach). _i\] l'incontro 90 su 100 fanciulli diabetici esami.nati erano di statura superiore alla norn1ale. La malattia si associa ·a d obesità negli adulti e ad una statura eccessiva nei giovanetti. Le jnfez1oni acute (influenza, ecc.) agiscono spes.so come concausa ne'Jlo sviluppo di un diabete latente. Alteraz·i oni costituzionali della reazione delle urine. Osman recentemente ha dimostrato che gli

inòi"vidui, le cui urine presentano una reazione 1ortemente acida, hanno una speciale predisposizione ad ammalare di nefrite. Non ' si sa perch·è le urine di un individuo in bu'ona salute deb• bano essere più acide di quelle di · un altro individuo, che vive nelle identiche con dizioni di vita (dieta, ecc.); molto probabilmente ciò dipen. de, a]meno in parte, da alterazioni costituzionali ed ereditarie dei processi bioch!mici com.ple$si, dai ql1ali djpende la reazione delle urin e. Come trattam·ento 1p rofilattico dell'albuminuria e della nefrite giova ·a ssai, in questi Cf1Si, la somministrazione di alcalini (citrato di potassio e bicarbonato di sodio ana gr . 1, tre volte pro die). Questa cura ha dato risultati ottimi nella profilassi dell'albuminuria e della nefrite scarl attinosa (Osman e Carter). In altri individui ·a ll'incontro , l'urina presenta ' una reazione più alcalina. E naturale che ·g li jndividui che presentano questa condizione costituzionale vanno soggetti alla formazione di calcoli fosfatici . Onde € n ecessario avvertire questi pazienti, le cui urjne sono costantemente alca~ line, di prendere del fosfato acido di sodjo in dose sufficiente per mantenere acide le urine e dissolvere i calcoli fosfatici già formati. 1

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~UNZIO

:\IARZO.

1663 .

Alterazio1,1i di sviluppo e sec1·ezione interna. (BAUEB . .Wien. Klin. Woch.,

1927, n. 25) ..

..\ccanto alla malattia e alla deformità, abbiamo le alteraziohi dello svilu1p1po di olfgani e tessuti. K11n·d rat ann overava tra le· J'orme primarie di alterazioni ili svilurp·p o l'ipo•p1asia congenita, il g.igantisn10 · o · il ' nanismo, il cretinismo e il mixo~ ede1nia, la nachittide, le iperp1a sie d·e1 tessuto ' adilpo.so, J:e lèucerhie, 'i neop11a smi, eoc. Ora, dopv 35 anni, non saipr.e mmo dar torto a Kundrat, e do1bbi3mo ammettere l'esistenza di per- . turbazioni ·della « vegetazione » intesa nel senso di .svilup·po di organi e sistemi, e del loro a~re­ scimento. Tali perturbazioni portano aid un an-0rmale a~petto esterno della forma del corpo, dell'ba·b it11s. E se ·a llora n on si poteva 1parlare di funzioni OJ'moniche, ancora ignorate, jpure è da ri1cord1arsi 1di qruelle cognizj oni, in forma, beninteso, rimodernata. Bauer presenta casi di gigantismo eunucotde, di ipoaccrescimento a tipo adiposo-genitale ip. una. intera famiglia (maJdre e tre 1fi.g·lie) , id i aJdi·p osità familiare in ·due ·d onne aififette inoltre da tumore ipofisario; gli ,a!3cen•denti e collaterali (genitor i, avi, fratelli) dei soggetti in parola erano aif·f etti d1alla stessa forma aipparente1nente, ma non presentavano tali corrispondenti alterazioni delle rispettive ghiandole ·da 51Piegare le -deviazioni di sviluppo da cui erano a:f:fetti. Così il gjgante i pogenit·a le era alto m. 2 e 2 cm. e ·p resentava iipoplaeia notevole . dei genitali, , non 1ibido, non erezioni, mai ej aculazioni, ecc. Suo pa~dr e era alto, come lui e suo fratello era alto m. 1.96, entrambi erano ·dell1a stessa co~pl'ess1o~e del paziente, m a · non 1presentavano trruocia di _ i1pogenital1srrto. E simi1'mente per gli altri casi. E Baner "si .domand1a: men.tre .fi11ora ei era pen5atc che in tutte queste •distrolfie la m·a ncanza di svilup·p o della gl1ian dola rispettiva fosse la cau·s a e la. deviazione delle forme 1del corpo l'etfifetto, non si potrelbbe talora p en sare, e i nun1erosi r.ru:i presenti starebibero 1a 1confermarlo, a l fatto oppo~to, a un rapjporto inverso, p ar a;dosso, !fra le due serie rti alterazioni? Così ipropone una ·d i,risione delle distrofie in tre ord]ni : quelle di prim'ordine, nelle quali le anoma.Jie otmon1C'he sono l'ei.flfetto e i1on la causa clella di~tro1fia stessa, cl1e corrisponderebbero all·e distrofie prìina:rie• di ·K undrat, e sarebbero congenite, quelle •di second'ordine, pro,dotte da alteTazioni delle ghiàndole a secrezione interna, quelle di terz' ordine o di strolfie locali (p. e. senilismo o infantilismo parziale, alterazioni di ~lCIUni solamente o di uno solo .dei car1atteri sessuali secondari, ecc. ). Certo, il con•cetto è ardito; ed è meno ripu1

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IL POLICLINICO

?1'1ante J.1la mente del medico il far dipendere certe mani.f estazioni da uno squili·b rio ormonico ' vi·~i-bil e , real e, controllabile, anz,i chè ·da fattori innati, astratti, non ·direttamente dimostrabili. ~noltre non si vedrà con piaicere complicarsi sempre più il quaidro delle ano·m alie delle ghiandole a secrezione interna; e, di più, ora che la terapia ormonica interna ed anche quella diretta alle ~ingole gl1iandole (rag·gi X, .chirurgia) e i metodi . ·diagnostici sono tali d·a s01d1~isfar.e, si•a pure illu~orjam en te, l e tendenze del medico: Ma la verità dev'esser detta, qualunque essa si~, e forse da essa ·deriveranno ancor maggiori vantaggi . GARRONE. 1

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RENI E VIE URINARIE.

Terapia della nefrosclerosi. . (\ : . KOLLERT . W ien. Klin. Woch., .

Bisog11a disti11guere la terapia delle affezioni che conducono alla ne.frosclero~i, e la terapia dei · processi terminali. ·Ma poich è lo stadio iniziale della malattia è djpendente da una infinità di cause diverse, ognuna di queste deve essere riguardata a parte. 1) L'ipertonia 1può essere in ·dipendenza di un sopravvento del paTa~impatico sul simpatico e allora si trova il contenuto in calcio ,del sangue di·m inuito. Si è perciò tentata 1a m edi·cazione ca.I~ .cica mista con l'atropina, la quale paralizza il :rarasirnpatico. I resultati sono poco ·p robativi. E 1poi conosciuto che l'iperteso ha bisogno di molto ~ o nn o, poich1è nel sonno la ten~ione si abbassa jn. tali sogg·etti più che n ei normali , e la calcemia si innalza. I 'vel eni ·del simpati·CO, qnali l~ nicotina, sono da proscriveTsi d el tutto. 2) r .o .stadio iniziale dell'ipertensione è c::tato considerato anche còme una n evrosi. ·S i ·f.ormerebbe una specie di circolo Yizioso: l'eccitazione psichica provoca l 'ipertensione; a questa fanno seguito alterazioni vasali nei territori cerebrali, che generano alla lor volta lo stato ·di ipereccttabjlità. All'inizio· son o .quindi indicati il riposo, l'allontana1u ento dal proprio ambiente, i sedativi n ervosj ,. 3) Esistono rapporti tra ipertonia e altera~ zioni degli organi endocrini, sebbene le idee in proposito siano ancora controverse: a ) Organi genitali. B un fatto certo la compairsa di aumento di pre~sione in coinci·denza della menopausa. L'~piofunzione degli organi ge-rminatiYi pro,durrebbe l'ipercolesterinemia e l'ipertonia. In p aziènti con reaz.ione adrenalinica vagoto~ nica si rieGce ad abbassare la pressione con estratti testicolari. Sono poi. state o~servate crisi ipertensiYe dopo la castrazione; 1

n. 34 ' 1927).

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[ ANNO

XXXI V, F ASC. 46 j

Ipofisi. In due casi di ipertensione è Rtata ritrovata l'atrofia del lobo anteriore dell'ipofisi. L'azione degli es·t ratti ÌJP-Ofisari in tal ~enso non fi però sta.t a accertata· ' e) Tiroide. In un certo numero ·di ipertesi si trova un aumento del metabolismo basale ma 1e ri_cerche circa le correlazioni tra tiroide e ~per ten51one sono .state fino ad ora contrai<ilittorie nè . ' s1 sono ottenuti re~ultati probativi col trattamento a ha 5e di preparai-i tiroidei ed antitiroidei · ' d ) Fegato. Si è voluto vedere una influenza de! notere antitossico del fegato 5ulla produzione d el~'ipe rtnnia, per cui u11 estratto dell'organo riusr.irebbe ialoTa a modificare il ·disturbo. Ma anche qui gli a11tori non sono ancora d'ac·cordo . ·t ) <::;pesso all'ipertonia va congiunta l'iiperglicemia, e $i sono visti successi terapeutici con 1'U$O dell'insulina. Sarebbe interessante a'Pprofondjre dt pitt l'argom·ento. 5) I.'ipertensione è assai frequente nelle insufficienze luetiche o reum·atiche dell'aorta. Si dovrà quindi in tali casi ricorrere agli op·p ortuni mezzi curativi, rappresentati sia dalla terapia generale dell'affezione, sia dalle ri$orse chirurgiche tender1ti ad eliminare le eccitazioni. midollari della 1porzione aortica (l niezioni paravertebrali, e.sctssione dei rami co.m un.icanti, r esezione del simpa· tjco, ecc. ) . 6) Da molto tempo è conosciuta la coesistenza dell'ipertensionr. e della poliglo.b ulia. Negli ipertesi plctorjci sarà .qt1indj con$ig·liato un vitto secco , con l]mitazione anche della quantità totale dei cibi. I.o jodio non sembra aYer influsso sulla pletora. 7) O. Mriiller e Huben er di$tinguo·n o casi di ipertonia con gravi alter azioni dei capillari cutanei (coc;tituzioni v a6oneurotiche), e casi con capjJl ari normali. Secondo e~si la prima forma sar ehbe endogena, la seconda esogena, e pro!Pfia- • mente r enale, e .corrisponderebbe allo stadio tardivo in cui si ·è rostituito· il rene grinze. Non c;ono però ancora conosciuti i .mezzi a:datti terapent i ca rnflnte alle singole forme. 8) :\ell'ipertonia, infine , hanno ,g rande import.anz.a le manifestazioni jpercinetiche a carico delle arterie, .sì da rappresentare in parte il lato p e ricolo~o ·della malattia. Si tratta allora non solo di angiospasmi, ma ancl1e di diJ,a tazioni imiprov. \rise, chP. possono provo.caTe gravi fatti di stasi. La tcràpia medicamentosa di tali fenom eni è rappre~entata dalla pap·a verina, dai composti benzilici, canfora, olii eter ei, atropina, nitriti. Dallo studio funzionale dell'ipertonia si pa~a 1poi alla costituzion e della sclerosi n ei vari ' 'asi. A11cl1e la n efrosclerosi è quindi da, considerarsi come un simile stato $econdario. Tanto più forte è l'alterazione. arteriosa dell'orb)


[.l\.. NNO XXXI,r, FASC. 46)

SFZIONE PRATICA •

gano, tanto meno potrà questo ptovredete alla re$a visibile p er 111ezzo cli iniezione di liquido • ~ua normale funzion e. L'uremia ·è l'incidente ter- , opaco, perm ette d i esplora re i rnov imenti del ba· minalr piil peric oloso della n efrosclerosi. Quattro ci netto. Questo organo, m ediante le sue contra. possibilità tera;peuticl1e si offrono qui al medico: zio11i, manda l'orina nell'ureter e, dando luogo alla 1) :\les$a a riposo del rene con dieta approformazi on e di u n bulbo ureterale che bru sc amente priata, cioiè con riduzione al minimo degli albusi stacca e diecende verso la vescica. minoid ci, e re1ativa abbondanza d ei gr assi e d egli L'esame ·d elle alt erazioni del bulbo e delle conirlrocar-ho11 ati. tr azi on1, il calco lo del tempo di evacuazion e per2) Sti1nolaziorle dell'·attività r e11ale per m ezzo n1ettono di individuare un certo numero di sindi diur8ti.ci, 1ponendo J)er ò mente a n on eccedere, dromi patologiche: 1) 1Sindrome ·di incontinenza per non creare n el soggetto condizioni dannose, pielica totale, in· cui il liqui,do inietta~o ref.l uisce come ad esempio la dimif!.UZion e d ell'appetito , largamente a tra\·erso l'orificio ureterale beante; già C}j per siè scarso. 2) s indrome di in sufficienza sfinterica caratterizzata d,alla mancanza di formazione d el bulbo ; La d etèrminazione . ripetuta dell'azoto totale e clell 'inda ca110 nel siero deve serYire di base per :3) sindrome di ipercinesia, con evacuazione ra1a quantità di liquido che il malato d eve ingerire. pi di~ s ima; 4) s indro1ni di ritenzione : leggera, ca3) ._Yelena.1mento d e ll'organi~mo col facilitare ratterj zzata dall~ lentezza della formazione. del l'attiYità dell'emuntorio intestinale. In tal senso 11ulbo e dall'aumento d el tempo di evacuazione; sono cla risipettare le diarree . uremiche di grado i11corn:pJ eta con r esiduo; intermittente; <,; rOnica completa, in cui manca ogni movim·ento ed ogni non alto. A11parteng·ono inoltre a tale com·p ito 1e cure CY:\Ct1azione; acuta spasmodica cl1e si ha nella òiaforetiche, con m ezzi ifisici 1p iù che con la picolica renale. I bacinetti in fetta,t i presentano s.ern pre un rilocarpina. 4) Sostenimento del cuore fin dagli stadi pre. tardo n ello svuotamen to più o m eno a ccen tuato· uremi,ci. È riconosciuta a tal propo.sito la sensiche p11ò condurre anch e alla riten zione cronica ])ilità d el ventricolo $inistro a piccole closi di dicompleta. La pieloscopia .p uò fornire indicazio11i gitale. Xei casi gravi, invece, si potrà ricorrere prognosticl1e preziose : infatti fin ch è la motilità utilmente alle iniezioni endovenose di strofantina è s11fficien te si 1P·Uò ~perare di g uarire la pieìon.efrite: ,quando in,·ece il bacinetto si svuota m ale, più glllCO~io. La r etini.te sarà combattuta in iprima linea col l'infezione diverrà cronica e si produrrà la pioriposo e con la rigorosa li.m itazione d elle sostanze n efrosi. ' albuminoidee. Gioveranno talora le iniezioni ùt Ncila liti.asi la 1pieloscopia mostra una local atte e le a pplicazioni di elioteraipia artificiale st1 lizzazione es·a tta d el calcol o e informa sullo s tato h1tto il corpo. d elle cavità del rene. Un calcolo coralliforme che Il sala~ so è indicato nella c,efaJea intensa e nella r iempie la pelvi, la r ende affatto atona. Un piccong~sti o n e r etinica , ma .sarà mig lior cosa elimico1o calcolo è capace di turbare a$Sai la .motilità nare il p eri,colo di una apopl,essia atten en·d osi a lle di un' piccolo bacinetto a causa della continua opportun~ regole igien.i che e .d ietetiche. irrita~i one che produce sulle pareti cli esso, donde Nell'angin·a pectoris 1Si useranno i farmaci a pcrisi cli ritenzione acuta spasmo dica e d'altra propriatj, la diatermia, le soluzioni zuccherine 1parte inibi zione cron jca della motilità <:on con ~pertoniche. seguente ritenzione cr onica. . , Nei fa~tidiO$i ronzii d 'orecchio , finalm en te, può Xei rasi di ren e mobile la pieloscopia potrà . portar sollievo la ,chinina in piccole dosi , i broinformare sulle condizioni di s,·uotam ento del mici . e. in .casi estr emi, anche il salasso. bacinetto e.d esser e elemento u tile nella indicaP er qnel ch e r igua rda le numerose specialità zion e all'i.r!.terv·ento. La n efrop essja ha solo ragion cl el mercnto, bisogna che il medico sia molto d 'essere n~i malati nei quali ]l ren e in posizione cauto, trattando~i spesso di sostanze n on suf.ftnormale n on si svuota, ma solo d·opo cl1e per cie11ten18nte sperimentate. E invece più opportuno mezz.o clr.lla palpazione bima11uale lo si è rimesso che siano coTuSiderati all'inizio della malattia i in alto. s1ng·oli fattor i etiogenetici, secondo quanto sopra ' ' i ~ono idronefrosi di origine congenita lega te è iStato esposto, limitan,dosi negli stadi terminali a malform·azioni del rer1e e dell'uretere e idroal trattamento sintom.ati,co puro. M. F ABER r . n efro$i di origi11e m eccanica consecutive ad una compressione od a r estr in gimento dell'uretere. Le La pieloseopia. altre, cl1e son o le più nu1nerose, hanno etiologia osr.ura; la pielosco11ia m ostra cl1e in gran mag(D OSSOT. Paris Médical, 6 a gosto 1927) . gioranza sono legate a distl1rbi della funzione ~'I entre la pielografia rivela la eituazione, la àell'apparecchio motore pielo-ureterale cl1e ~a­ forma, le dimensioni del bacinetto r enale, la piernnn o ben messi in eYi.denza clalla pieloscopia. loscopi~, cioè l'èsame radioscopico d ella pelvi '

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lI. POLI CLINICO

Pareccl1ie sono le cause dei ·disturbi della motilità: se non c'è calcoli, nè rene mobile bisogna ,p ensare alla presenza di una arteria anormale. !vla in certi casi il più attento esame non rie~ce a scoprire le cause della alterata motilità e sarà allora necessario invocare la nozione del terreno e lo stato costituzionale del malato • Concludendo: grande € l'importanza della pieloscopia che deve porsi in buon posto tra i vart metodi di es:plorazione r enale. V ICENTINI. 1

CENNI BIBLIOGR.AFICI.

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La sordità. Come si previene e co·me si cura. Precetti d'igiene dell'orecchio. BILANCIONJ.

Un vol. in 16° di 254 pag. Casa ed. La Scienza del Popolo, Torino, 1927. Prezzo L. 25. In vendita ·p resso la Casa ed. L. Pozzi. Roma. F orse ancor più che per la vista, la perdita o la diminuzione della funzione auditiva rendono n1alagevoli o difficili i rapporti sociali, sicchè è inter esse della società, oltre che dei singoli l'evi tare tali danni. .~ncor più che per la vista, la funzione dell'u.dito è minata da tante cause (basti ip ensare alle otiti ed all'adenoi·d ismo), che rend ono così abbondante il numero dei sordastri. P er fortuna nostra! la difesa contro di esse è abbas:ta.nza agevole; occorre p erò conoscerla e porla in opera 3. dovere, cosa ch e non tutti i medici e ben pochi profani sanno. Bene ha quindi fajto il prof. Bilancioni a scrivere questo libro in cui insegna come si previene e si cura la sordità. Accenna nell'introduzione alla frequenz·a della s ordità ed alla necessità di istituire un'educazione dei s:ensi durante lo sviluppo somatico dell'individuo. Dà poi alcune nozioni di anatomia e fisiologia dell'ap1parato acustico, si diffonde poi largamente sulle malattie auricolari nell'infanzia: l'orecchio del n eonato, la sordità congenita, i traumi, i corpi estranei, le far.m e diate5iche, l'adenoidismo , l'otorrea, l'otite medi·a . Questa ampia tratta~ione è giustificata dal fatto che ap1p unto nell'infanzia ha origine la maggior, parte delle sordità. Considera in ~eguito le malattie auricolari ·d ell'adulto ed jl tormento apportato all'apparecchio acustico dall'ordierna civiltà. torm ento che culmina nelle sordità p~of essionali. Dà 1Per ultimo le norme di igiene dell'orecchio ed alcuni cenni sulla -cura della sordità. Ottimo libro di divulgazione per i profani, nella forma limpida e n ell'esposizione accessibile ma libro denso di a qualunque per$ona colta, . •p ensiero e ricco di nozioni, che vorremmo ·vedere anche fra le mani .d ei m edici ai quali darà, . con nna g radevole lettura, molte cog·nizioni utili. fil.

J. .t\.l\1AR. Organisation et hygiène sociales. Essai d'ho.miniculture. Un vol. in So, di 692 pag. con 110 fig. Dunod et Pinat, Paris, 1927.

un libro scritto da un uo1no di f e cl e, co11 una v·a sta visione dei pr oblemi biologici e sociali. che affan.nano lo scienziato ed il ~ociologo. Scopo elevato dell'opera è quello del perfezionamento u1nano, della « hominiculture ». come la chiama l'A., sia nel senso individuale che sociale: l'igiene dell'individuo e clelle collettività, la fisiologia e psicologia del lavoro, gli sport, l'eredità, ecc. Ma per attaccare tali · ·q uestioni, l 'A. prende le 1noss~ ben di lontano, dai principi stessi della sci_enza, esponendoli in mo.do da renderli accessibili ad ogni persona colta e risalendo da questi fino alle più -complesse ed intricate ques.tioni socjali: dalle vibrazioni dell'etere alla ,-italità dei parameci, dai principi di chimica colloidal e (a cui dedica 2 sui 12 c~p·itoli ) alla eugenica , è una specie di « messa in fuoco » dei progressi della scienza, per dedurne i principi dell'igiene sociale. Ed anche per questa~ non si limita alle grandi linee direttive, 1& difes:a antitossica ect antiirifettivq., l'educazione e l'assistenza sociale, ecc., ma scende anche n ei parti col ari, bollando a fuoco la metapsichica, dicl1iarando cè stupid0 » il taglio dei capelli alle do11ne, trattando in alcune pagine interessanti del teatro e dPl cinrma e cosi via. Una vera enciclo1pedia di nozioni e di conside· razioni cl1e dimostra una vas:ta coltura ed un intrnso l:ivoro, sempre documentato; tln cc testo unico n , come lo chiama l' .t\.. stesso, cl1e studia l'evoluzi o11e umana d·a ll'infanzia alla ,-ecchiaia ed alla morte, n ell '·a mbiente ,d ella famiglia , della scuola, dell'officina, ecc. Un l::i.voro p erò che non sfugge all'impressio11e di un affa~telJ am ento non troppo omogen eo di nozioni, in cui risalta troppo forte il distacco fra la precisi one della scienza e la n ebulosità delle vedute c;ociàli. Tutto sommato, io preferisco !'.t\.ma r del « Moteur hurr1ain » e· del la cc Organ.i .~ation physiologique du travail >> a qu e~to libro, in cui pa1pita tanta fede, ma in cui la parte veramente vitale è data dall a scienza dei due 1primi. E del ref::to una forma mentis comun e a molti scien ziati di considerare n ella loro maturità. le questioni sociali; la Yisione si allarga, ma p ercle di nettezza e la. competenza, indi scussa n elle materie scientifiche, l1a scarso Yalore in t1n campo di idee cli patrimonio com11ne. Il libro c:i legge senza sforzo alcun o ed indt1bbiamente riuscirà utile ed .inter essante non l)er i soli m edici, ma a chiunau e desideri completare la propria coltura. È

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SEZIONE PRATICA

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I CONGRESSI DI MEDICINA E CHIRURGIA. XXXIII Congresso di Medicina Inte1·na. (Oontin,uazione ; vedi fase . p1ec.). Seduta anti1neridiana del 19 Ottobre 1927 . Presidenza: Sen. QuE1ROLO (Pisa). ,

Le diatesi emorragiche. Relatore: Prof. D1

GUGLIELMO

G. (P avia).

Oonclusiowi.

L 'emofilia e il m.c>irbo maculoso congenit© di \'Ter111of sono i processi morbosi che presentan o sia il car.attere di malattie -em<li1-:ragiche (tendenza a facili, fr~quenti e pro,1 ungate emorr.agie), sia il car attere di malattie costituzionali nel senso stretto della parola ( ano1nalie ematiQhe e vasali, persistenti per t utta la vita, indipendenti da qualsiasi f1attore esogeno, presenti e documentabili sempre, anche nei periodi n ei quali le emorragi s 1nanc.ano, eredita.r ie e familiari) . Queste due cliatesi emorragiche va.n n'o però 11ettamen te distinte per differenze che rigu.ardan-0 il d~sturbo del normale meccanismo dell'emostasi, la ereditarietà, la. limitazione a sessi diversi, le anon1a.lie costituzionali, il qu.adro clinico, il comportamento di fron te a,d alcuni speciali interventi terap€utici. L 'emofilia è un.a diatesi emo·r ragica ohe si trasmette con le seguenti leggi d'ereditarietà : a) la trasmissione avviene attr.averso le donne (ereditarietà gineoofora. o diaginica), le quali non sono mai ammalate manifeste ma funzion.ano .semp licemente da conduttrici; b) 1 ere dità è le.gata al sesso, ossia il fattore emofilia è legato .al 01·om osoma sessuale maschile X , jl quale può esser e ereditato esclusivamente d•alle donne; · e) la donna, che eredita dal padre il cro·mosoma .sessuale X eruotili<'o, presenta un~i combinazione eterozigote XX, nella quale il f.atto·r e e1noiili.a, legaw al cromnso1na . X, 8 a citi rat:tere recessivo, essendo dominato dall'azione del cron1oooma sesst1ale sano X ; d) la donna oonduttrice può trasmettere il fattore emofilia tanto .ai f~gli maschi, ohe posLsono diventiare an11111alati manifesti, quanto alle figlie fen11nine, che però non ammalano, ma possono diventare alla lo,r o volta conduttrici; e) se eccez.ion alente in una donn.a (figlia di un emofilioo acco.p piatosi con una conduttrice) si stabilisce i1nia combinazione omozigote X X , ossia si r.addoppia il fattore emofilia, allo,r.a si orea una situazione di tale gravità, che è .assolutamente incompatibile con la vita; intervengono, cioè, i così detti fattori letali, ch e possono deter1ninare la morte dell'i11dividuo già nel periodo di vita intraute.r ina; per queBta r.a.gione casi 'di emofilia vera, 001npleta, pura non si osservano mai, n carico d elle do11ne, nelle fami glie di emofiliaci; 1

f) l'eredità ologinioa (trasm~ssione diretta ùalla m.adr e alla figlia) e l'emofilia do·m inante (tr as1nissione diretta non legata in .alou11 modo col sesso) potran110 esser e accettate soltanto qu.ando sarà dimost1,ata l'esistenza di oasi di vera emofilia nelle donne ; tale dimostrazione, però, non è stat.a ancor a data in modo sicuro, tr.attandosi in genere o d~ casi di pseudoen10.f ilia .da fibrinopenia o di casi di morbo maculoso di Vler lhof con ritardo del tempo di coagulazione del sangue ; g,) esiste in·dubbiamente u11a forma di emofilia non eredita;ria ma sporadica, che insorge, pr-0ba.b ilm<~11te, in seguito ad una mutazio11e ·d el plasma germinativo. Il disturbo caratteristico del san gue degli emof iliaci è rap.presentato da un rallentamento più o men o notevole del tem•p o di coagul.azio,n e, persistente p er tutta la vita (con attenu azione dopo il 30° anno). Tale disturbo non si verifica n ella 2a f.ase del processo di coag ulazione del sangue (trasformazione del fibrinogen·o ~n fibrina per mezzo della trombina), la qu·ale si svolge negli emofiliaci in ma11iera del t utto normale ma nella i a ossia ' tr•ombina. ' nella fase di for1nazione delLa N on si tratta di un'~nsufficienza quantitativa o qu alitativa di quest' ultim,a, ma di un r allenta1nen.to n ella s11,a p,r oduzione. Secondo .alcuni Autori, l.a causa di questo r alle11ta1uento va ricer cata in un disturbo insito in una delle due s-ost!lnze inadri d~lla tro:nbiu.a , propriamente nel citozima o trombocin.asi, la quale viene messa in libertà dalle piastrine emofiliche con ~otevole ritardo, per la mancanza di un fattore che prov.oca in condizioni 11ormali la messa i11 circolo di tale sostanza. Secondo .altri Autori, invece, il disturbo risiede nell',altra sostanza madre della trombina, nel sierozima e consiste in un prolungamento del tempo i1ecess.ario per la trasform.a zione del p r osierozima in sierozima; questo distur bo è dovuto o alla presenza di una sostanza inibente il processo .di atti vazione del prosierozi1na o .alla rottur.a del norn1ale equilibrio, esistente n ell'individuo sano, tra sostanze attivatrici (favorenti la trasformazione del prosierozi111a jn sierozima) e sostanze stabilizzatrici (inibenti tale trasform1azione), per la presenza nel sangue emofilico di un e.cces.Sio di queste u ltime . F ~ nalmente , per i. sostenitori delle teorie fisicochimiche della ooagulazione del sangu e, nell'emofili.a il difetto iniziale è r appresentato da un ritardo nella · precipitazione del trombozima e, in conseguenz.a, da un rallentamento delle s uccessive fasi del 1>roce3so di coagulazione. Gli ele1nenti diagnostici dell'emofilia sono i seguenti: pa.rtioolare ma11ier.a di trasmissione er edit.ari.a, limitazione al sesso rnaschile, ritardo della c:oagu lazion e del sangue, frequente QOmparsa di emorragie prolungate, emorragie articolari recidi-


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IL POLitLINICO

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collaterale) e, in rari casi, con lievi disturbi della vant i , i1umero delle piastrine normale o leggeroo.agu1abilità del' sangue. mente a1i1n.entato, negativ~ la pirov.a del Laccio ma positive quelle della coppettà e della puntura, Forme miste da .associazione di vera emofilia oon · inorbo costituzionale · di Werlhof (emofilo-etempo d~ emorragia normale o leggermente promogeni.a) sono' rarissime e non suffi.ci>entemente lungato, assenza del normale potere ~mmunizzante contro il tripianosoma, au.m ento di Na 01 nel san- documentate; si tratta in genere di sindromi secondarie ad altri processi morbosi, specialmente a gue e della resistenza degli eritrociti. L 'emofili.a caz:ico del fegato . \ sporadioa presenta in genere un quadro clinico La terapia delle diatesi emorragiche è prevadel tutto identico, anche per l' int~ns~tà delle malentemente sintomatica, in quanto mir.a ad arrenifestazioni sintomatiche, a quello dell'emofilia stare le emorragie con mezzi locaij e· con mezzi ereditaria. generali o teleemostiptici (coaguleno, clauden, ziIl morbo maculoso dj Werlhof, nella su.a forma mema, succhi spremuti cLa tessuti, frequenti piccronioa costituzionale, è una diia tesi emo.r ragica coli salassi, ·t rasfusione di sangue o di pl.asma oara1tterizzata, oltre che dalla tendenza .alle facentrifugato o di plasma fosfatato~ roentgenteracili frequenti e prolungate emorragie, .d a un compia, iniezione dì siero umano o animale, gelatiplesso di a.11ornalie perma nenti e }Jersiste11ti p er n.a, peptone, soluzioni ipertoniche di Na 01 e di tutta la vita : piastri11openi.a, prolunga.mento del 2 } Ca 01 pituglandolo, .adrenalina, ecc.), i quali tempo di emorragia, mancata, ritardata o incomtutti .agi$cono o per influenza coagulante o ìtrompleta retT.attilità del coagulo, alterazioni va.sali. boplastica o sostitutiva o vasocootrittiva. Di qu esta malatti.a è possibile, in alcuni oasi, dimostra1·e il carattere familiare e la er·e ditarie-· . Infruttuosi sono riusciti i it entativi di terapia e zio logica nell' emofili.a, me n tre buoni risulta ti si · tà, la quale è dominante, diretta, non legata al sono ottenuti nel morbo maculoso oostituzion~le sesso. di Werlhof co11 diversi mezzi destinati a modeDive rsi fattori, inti1namente oollegjati fra di rare o a so'Pprimere l ' influenza dannos a della milloro, jnterve:ngono n el determinismo fisiop.ato1ogiza, sia irradi.andola con .d osi forti di raggi X, oo delle emorragie, frequenti e in.coercibili, del si-à aspontandola, sia riducendola allo stato atromorbo di ~erlhof: la piastrinopenia, che rende fico con la legatura dell'arteria splenica. difficile la no rn1ale chiusura degli stotmi degli enCon la splenectomia si sòno già avute nume..: doteli vasali e la forn1azione del trombo bianco ro1Se guarigioni cliniche (s00.mpars.a delle m.anifeemos.ta tic.o ; le lesioni endoteliali che rendono absta..zio1ni emo,rragi.che), non oomipre però acoompanormemente permeabili le p areti vasali e inopsognate dal1a guairigione biologica, ossia dalla soomnizza bili. i in..arg ini della ferita per cui. le piastrip.ar&a .d elle .anomalie oostituzion.ali ematiche e vane non vi lJossono aderire per la fo.rmazione del sali caratteristiche de l m-011.~bo 1 di \V-e.r lho;f • trombo; i disturbi del me ccanismo autorego1atoire Se i risulta.t i, buoni ma ancora .t roppo scarsi, dei capillari che rendono difficile la contrazione otte11t1ti con la legatuTa dell'arteria s•p lenica sade~ capill ari, l' ade~ione. reciproca degli endoteli, ranno oonfermati, quest'ultimo intervento potrebla devi.azione della oorrente sanguigna nei r.ami be essere sootituito alla splenectomia con la quale collaterali e> cli conseguenza~ anche la formazione' sj sono a vute percentuali di mo.rtalità non picool(f del trombo emostatico. (fino al 19 %) per oomplicanze postoperatorie. La piastrinopenia è determinata, secondo al. cuni, primitivamente da insufficiente pi.astrinoge- Discussione. VoL'l'ERRA M. (Firenze) . ~·a rilevare al 1-ten esi, secondariamente da esagerata .attività splelatore che nel1a patogenesi del · m. di Werlhof, nica s ia piastr~nolitica sia inibente la pi.astrinodeb·b on·o essere stabiliti due problemi importantisgenesi mega.cariocitica ; secondo altri, invece, il f.attore primiti110 è la pi.astrino1isi srp lenica e solo simi: 1) l1a parte ohe hai nell'em,o rragi.a lo strato · secondariaimente intervengono disturbi della pia- endoteliale ; 2) la part"~ che vi ha lo stDato avve.ntiziale. E gli ritiene che se è vero che esiste una: strinogenesi midollare. Le .d iatesi emorragiche pooson·o essere oonside- e< fr1a gilità endoteli.ala » ohe conduce .alla . esfoliazione d~gli endoteli spontanea o provocata sotto r.ate, d al punto di vista pato.g e'netico, esponenti di. disturbi a carico dell' intero sistema che p:r esiè- stimoli anche lievi, esiste anche un.a << fragilità avventizi.a.le» che to·glie agli endoteli il SIOstegno 1d e al nor ma.le meccanismo dell'emostasi ; però, efficace per resistere alla pressione endov.a sale, ed mentre l'em·o filia è prevalentemente lega~a a un disturbo del fatto1-e_ ematico biochimico (ritard.ata è la vera reSP.onsabile delle emorragie .a carico dei coag11labilità del sangue) oon scarsa p.artecip.azio- capillari. PRE'.II (Sassari) . L 'O. ritiene che ìl m. di ne della componente vasale, della diminuita ag\Verlhof cle,re essere s frondato anoora di più, poiglutina bilità delle piastrine e della deficiente oop.':' trazione dei vasi, il morbo costituzionale di Werl- chè prob.a bi1mente s i comprendono in questa mahof, invece, dipende prevalentemente dalla pi.ar- lattia forme ohe non lo sono. Ad es. si può osservare che alcuni casi in seguito .alla. splenecto1nia strinopenia e d all'an gio psatirosi (fragilità v.asale), con interessamento del meccanismo autoregolatore migìiorano in modo permanente tanto d.a considera rsi clinicamente guariti, mentre· altri o migliodei ca.pillari (mancat.a o deficiente contr.az.ione dei vasi, mancata o deficiente adesione degli en- r ano solo transi'toriamente o non miglior.ano afdoteli, 1nancata o deficiente formazione di circolo fatto. Tutto c.iò fa pensare che in alcu11i casi ]a 1

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SEZIONE PRATICA I

trombopenia possa esse.re in rapporto ad un'esager.ata attività piastri11ocaretica della milza, in altri invece ad una insufficiente produzione di piastrine. Secondo 1'0. il gruppo .del morbo maculoso abbisogna di essere riveduto e ristretto. LuNEDEI (F'irenze) . Domanda al relatore quale spiegazione egli dia del fenomeno della contrazione capillare per incisione della pia.rete oon il n1icromanipolat0re, se crede cioè .il fenomeno do·v uto alla diretta eccitazione della parete capillare oppure la normale conseguenza, per l'autoregolazione ca,p illare, dell'incisione •p r.a ticata. Chiede inoltre come spieghi il fenomeno della mancata contrazione oer incisione nell'emofilia. . l'r.NSA (Parn1a). - CirC'a la teoria crom080mica della tra.smissione dei caratteri ere'dita.ri, questa solo apparentemente è basata su dati di fatti, perchè non può essere ammessa l'individu.a.J.ità dei cromosomi e la trasmissione <lei c1·0111osomi come ,t ali dal genera.torre al gener.ato . Crede piuttosto che la fortll!a, il numero costante dei cTomoso1ni, il modo di oomportarsi , caratteristico per ogni singola specie, siano per loro stessi caratteri ereditari piuttosto che eJementi tali da far ritenere i orom05omi i determi11anti dei caratteri ereditari. CASTELLINO P. (N.apoli). - Dopo a.ver espir esso il suo plauso al Relatore, comincia col rileva.re come nella ooncezione s jntetif'a cui il relatore si e trovato dall'angustia del tempo, molti p1XJblemi che sorgono dalla materia stoosa del morbo, e che pure svolgendosi ai suoi margini gli conferiscono rilievi importanti e iamplifica110 i termi11i della oornice ohe lo inquadra, dovevano di necessità essere lasciati alla relazione scritta, ma che nella loro giusta ampiez.za debbono ·p oi essere &Yolti e trattati p erchè contengono l' interpretazione di molti elementi patogenici. Così il fpnda1ne11to costituzionale riconosciut·o dal relatore nella patogenesi rl~lle diatesi emorragìcne, merita cert1amente una considerazione più ampia di quanto non sia quella add1t,at.a in questa semplice e monca esposizione. E necessario che il problema costituzionale sia profondamente esaminato e definito nei suoi caratteri particolari e nelle sue relaz~oni col morbo. Si delinea a tale proposito tutta l'importanza assunta dalla nozione del fatto.re ereditario che dilata e amplifica i limiti entro cui si contiene la pa.t ogenesi costituzionalistica. Non si può disconosce.r e che il relatore è -nenetr.ato con acuta disa.min·a nel problema della trasmissione ereditaria, spiegando come questo avvenga attraverso la donna per un meccanismo che .diC€si di ereditarietà diaginica, e come perciò sia le.g.ata al sesso in quanto il cromoso1na sessu.ale maschio portatore di quel carattere èreditario patologico che predispone all'affezione emorragica, possa essere ere·Jitato esclusivamente dalla donna. L'O. dis·sente però dal relatore sulla. importanza della teoria cromosomica come fondan1ento della ereditarietà e condivide perciò le giuste obie· zioni mosse su questo argomento al relatore st-esso . dal prof. Pensa.

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Ricorda poi inoltrP come di questi problemi sull'ereditarietà si sia molto occupato e abbia trattato « l' ered_.i tarietà in patologia » come tema della sua prolusione alla cattedra d.i patologia medica dell'Università di Pado v.a, or sono otto lustri ciroa, e poi abbia continu.ato ad agitarne il problema ~n una sua recente pubblicazione. In ogni modo riconosce come nel discusso problen1a della ereditaJ·ietà, una questio·n e ohe può ritene rsi definitivamente risoluta e unanimeme11te accettata sia. il fenome110 sostanziale della ereditarietà crociata. Questa assume ormai l'im.p ortan-. za di una legge biologica, e l'ora to.re è lieto di riconoscere che il Di Guglielmo si avvalga u tilmente di questo nello studio delle diatesi emorragiche riuscendo a forn~re nella patogenesi concetti chiari e plausibili. Fondame.n to della eredita.rietà crociat.a è ohe ·il maschio eredita gran parte dei suoi caratteri dalla madre; la femmina invece dal padre. La madre diventa in tal modo un meraviglioso strumento di conserv.azioue dci caratteri etnici della razza; e rico;:rda il p ensiero del Serono, e cioè che la nostra donna italica, redimendosi daJle alluvioni e invasioni barbaricl1e che avevano imba· stardito Ja nostra ten1pr.a, ha sa.p·u to restituirci u lla purezz.a delle prische linee il che potrebbe anche essere un docu·m ento di tale legge gener ale. La madre perciò i1on è sempre, pertanto, L na cc passiva conduttrice » delF ereditarietà quale la ritiene il relatore, ma assurge non di r,ado all.a i1nportanza di vera « redentrice » di questa; e il suo influsso di vigile protezione domina Srp·ecialmente la nostra infanzia finò alla pubertà, nella quale soltanto comincia ad .allentarsi <)Uell' j deale oordone 01nbelicale che fino .a quel momento ne tiene vicini a colei dal cui fianoo ci separammo. Con la pubertà si inizia uno sta.t o di maggiore autonomia e più si trovano· e più si .r insalda.no i oruratteri ambientaJi onde si definisce la nostra perso11·alità 11ella quale ques.t i due momenti in pe-· r enne conflitto, ereditarietà e condiziorialismo am,òientale si forrdono nella sintesi unita.ria della nuova conformazione costitutiva. Perciò una di.at e.si emorragica è rarissima prima di tale f.ase e diventa più frequente man mano che la vit.a comincia ad t-\-v.anz.are verso la· sua definitiva m aturazione ontogenetica. Naturalmente questi vogliono essere dei profili schematici che sopportano modificazioni . e variaziol)i prese in considerazione e spiegate dalla stessa legge. Dopo di che l'oratore passa ad esaminare il concetto fondamentale della relazione, che offre una diffusa trattazione e interpretazione delle rondizioni nosologiche nel qu.a;dro morboso, cioè dei disturbi oaratteristici del sangue e delle pareti vasali e dei f.att-Ori piatogenetici ohe li determinano o che per lo meno vi si accompagnano. Egli - e certamente ragioni d.i tempo devono • a yer vietato al relatore di diffondersi su questo argomento - avrebbe desiderato q·u alch e maggiore dettaglio e qu.alc:l1e più ampia co11siderazione sui fattori che partecipano .al determinismo bio1

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chin1ico del processo e che si svolgono nell' ambiente umorale organ.ico e che spiegano perchè il morbo maculoso si riscontri cooì spesso nelle fa- , miglie rachitiche a f~anco della fosfaturia, .della calciuì·ia, dell'ipocaloemia, eiol corteo deà sintomi spasmofilici e molte v.olte in coincidenza di .d i&ordi11i viscerali quali concause e fattori che esteriorizzano l.a mejoipragia paratiroidea se 1atente, o meglio la definisoono se già delineatasi nei suoi segni .a ncora no11 ~hiari . Cita le espel·ienze di Spadolini e Ferri, importa11ti e illuminatrici per quanto riguatr d.a il metabolismo del calcio nella eccitabilità .anormale nerveo-1nuscolare nell6) predispp-sizioni emo.rragiche e per la più vero.simile interpretazione di una itos.siemia di origine intestinale per .:iostanze tipo an1ina (come la guanidina, unamina doippiamente metil.ata), come dal punto di vista costituzionale di discrinopat.i_e erecli larie costituzionali tipo ipop.a ratiroidee timiche, tiroidee surren.a.li, ecc.; come fi11almente anche dal punto di vista degli elen1enti peculiari del quad.ro nosologico (emorragie più o meno intense e ·diffuse e particolarmente griavi nell'a.mbito addomi11ale), e ne spieg.ano la portata interpretativa del meccanismo etiop.atogenetioo e nosolo.gico. Perchè evidentemente o 110n vi ha mestieri di chiarimento nè l' ereditarietà positiva nè la diate-si familiare, come tampoco la costituzione del terreno son,o bastevoli a rompere l'equilibrio instabile dei due segm0nti del sistema vegetativo e in p.articolar mo.d o di una eccitabilità del sistema autonomo che come è alla b.ase dei quadr~ ana.filattici nelle sue propensioni 1norbose, n~lle sue sensibilità anormali e nell'eccitabilità, è anche l'ubi consistam della diia- · tesi sp.asmofilioa di quell' emQrragia costituzionale. Ma occorre .altresì l'impulso cooperante e fino a 1111 certo punto deterministico di quelle ca-use condizionali che di .p er sè sole non potrebbero essere suflicie11ti a esplicare le si.ndromi, ma tanto meglio 1o diventano quanto più il terreno oostituzionale vi sia natt1ralmente incline e predisposto. Si diffonde largan1ente s 11 questo interessantissimo te1n.a dei rapporti calcio e pota&sio di fr·onte .ai meera11is·m i della vita ed .alla attività dei sistemi nervosi \regetativi. A guesj:,o proiposito spiega come la donna, nella sua confor1nazione ab.b ia un orienta.ment-0 orto-simpatico estesico che la rende suscettibile alle fac.ili e motività, ai riflessi v1asomotori e cardiaci ed a tutti i processi in .fondo di iperriflessività, alle nevrosi clorotiche, ipertiroid ee, iper.su.r ren.aliche, basedowiane, alle feibbri e ca.rdiopatie di cr escenz.a, ecc., e ne i11terpr~t.a le relazioni con lo syilu.p po del sistema eccitooatabolioo su quello a nabolico e dei rapporti di entratmbi col nevra.sse, e dal punto di vista del calcio e del potassio, con la .sua spiccatissima tendenz.a alla conservazion e del primo; e forse in ciò interYenendo fattori teleologici. La fosfaturia, l.a cal~ieJnia, la ipocalce1nia neJ]e donne, sono relativ.amente ra.1:e, p,e r chè appunto il loro tempera.mento fondamenta.le è sorretto da una prevalenza degli app.arati cl1e risentono di impulsi cli iperatti\ità, di sti1noli.

Ecoo perchè, .afferma l'oratore, se la sindrome spasmofisica e la dia tesi emorr.agica con tutti i loro connessi sintomi delle tm'be Yasomotrici si vogliono riportare ad un substrato organico che è sorretto .da una particolare v.agoootesia ed eccitabilità del sistema· sensitivo org.aJ1ico, la dQnn1a concorre alla difesa dell'infanzia e della nostra costituzio11e contro il soverchiare di quei tessuti e di quegli orga.!li ch8 prep onderando nelLa pri1na fase della vita ohe un impianto essen.zi.almente linfatico tenderebbero a i1npulsioni auto11omotrope. Venendo poi a dhscutere del l)l'ogramma teralJico, 1'0. si Sofferma partico1a.rme11te sul proble1na della splenectomia. Però mentre riconosce ialla inilza ]' aJta importanza di un fattore cooperante alla diatesi emorragica, confessa aper.tamente la sua perplessità in oontrasto alla così decisa propensione del relatore all'i11ter\ento chiru.rgico i1el consigl~arne semp,re l'asportazione. Se l'individu·o ha una spiccatissima tendenz.a a facili frequenti impo·n entissime ~ infrenabili emorragie per la sua costituzione diatesica, l'.atto operativo ~ravissimo lo redimerà subito da tale situazione pericolosa? E lo 0011dizioni J-•recarie <lel sa.ngl1e car.atterizzate in prim.a linea da una incapacità a coagulare da una irretrattilità .d el co agulo, da u;no spiccato ritardo alla precipitazione della trombozima ci Lasciano tranquilli, mentre attendiamo l' influsso favoTevole ·della mutil azione splenica dal pericolo di un.a emorragia irreparabile .postoperatoria? Il rel.atore non dissimulando la. g1·.avità di simile ini E-rvento, in linea s11bordinata s · mostra propenso in parte di ;ridurs~ per lQ meno .ali' .allac.ci.atura dell'arte·r ia splenica; ma, si ripara di molto con questo ripiego al ]Jerir.olo emorragico? E poi credesi con ciò di avere incarcerata la milza e precluso ogni r.apporto con l'ambiente umorale e non rimangono altre vie di circolazione, quale per eser.apio per i1 tramite del legamento frenosplenioo? Ma infine quale sarà il destino .d i quel caput mortuum che il malato poirta in gremb·o? E il disfacimento di questa massa di tes.9Uti non riprenderà l·a sua ia.z ione emolitica come avviene nella prep.araz1one dei sieri -0rgano-tossici? Sono questi tanti punti interrogativi che fanno pensare e poichè QCCOT~·e agire sulla milza, l'or.atore propone l'.ap.p lioazione del siero splenotossico. Rioorda come da quando aveva l'onore di e8sere coadiutore del Queirolo egli abbia affrontato sotto la ispirazione del suo maostro qua.sto problema e si richiama alla memori.a di lui citando un oaso di porpora emorr.a gica in cui il compianto professore Ceci, diTettore della Clinica chirurgica di .. Pisa, aveva p1·ospettato l'intervento operato,r io che l'oratore sconsigliò sul1a b.ase dell.a l€ntissima ooagulazione del sangue. Questo problema dei sieri organotossici dall'oratore iniziato ne11a Clinioa del Queirolo e poi continuato .a Padova e proseguito . a N.ap,o li oon la coll.a borazione dei SUQi 3s.sistenti P ellegrino, Pezzullo, Pizzini, Leone non ha bisogno di considerazioni che ne dimost.rino l'importanza e le i1ozioni che si sono fatte diffuse lo esim·ono a.al parlarne a lungo. Spiega il meccanismo

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con cui q·uest1 · sieri tossici .a.g iscono e i procedimenti con cui si ottengono: toonica difficilissim.a , oculata, paziente, di controlli meticolosi e di lunghe prove, più che di particolari sapienze di manipolazioni. Termina concludendo ohe di fronte .a.Il.a sicurezza e alla specificità di azione e alla innocuità del trattamento lo consiglia a preferenza di ogni altro espediente terapico, tanto più di fronte a quelli che non assolutamente indispensabili, sono circondati di innumerevoli insidie e pericoli imminenti che i propugnatori della splenectomia non hanno saputo dissimulare. L1cc1ARDI (Catania). -· Esiste una forma morbosa della febbre iperematurica, da lui osservata in malati soggetti a cura chininioa, e domanda se tale forma inorbosa si possa annover.are fra le diatesi emorragiche, dato che si presenta ereditariamente.

Risposta del reW.1tore . Dr GUGLIELMO. - .Al dott. Volterra risponde che a creare lo stato di angiopsatirosi contribuiscono con ogni probabilità tutti i costituenti della parete vasale e quindi anche lo strato esterno periavventizi.ale. Per quanto si riferisce al concetto di Frank della funzione di occlusione degli stomi endoteliali - da parte- delle piastrine, fa notare ohe già era stato combattuto da p r ecedenti osservatori e che i11vece maggiore importa11za deve essere riconosciuta a questi elementi ematici nella formazione del trombo bianco. Al prof. Preti oho giustamente insiste s11ll' importanza della piastrinopenia nel morbo maculoso di 'Verlhof fa osservare cl1e dalla relazione risulta ' in modo indubbio il significato di fattore patogenetico fondamentale che .a tale alterazione ematica deve essere .attribuito, senza però per qllesto svalutare l'i1nportanza degli altri fattori. Fa inoltre ()sservare che cl.a lla relazione risulta anche che vi possono essere casi di nlorbo cos,t ituzion·ale di 1,Verlhof con splen-0meg.alia ed altri senza, casi con dimostrata p1astrinolisi intrasplenica ed. altri senza e che quest e v.arietà possono p·r obabilmente in parte sp1eg.arf' le divergenze fra i sostenitori della dottrina mielogena pu.r a e quelli de Ila dottrin.a splenogena pura. Le differenze dei risultati ottent1ti con la roentge11tera1Jia nel m. costituzionale di Werlhof devono i11 gr.an . parte essere attribuite alle diverse dosi usate. Al rlott. Lunedei risponde che allo stato attuale delle nostre conosce11ze è difficile p·o ter stabilire con precisione l'intimo meccanismo della contrazione dellia p•a.r ete vasale, essen.do ia.ncora dibattutissima la questio·n e della contrattilità di alcune <'ostituenti cellulari della parete stes.sia. Al pro,f. P ensa che ritiene non sufficientemente documentata la teoria cromosomica in rapporto ai problemi dell'eredità, ·r isponde ohe non poteva trattare la questio11e, da un punto di visita generale, ma ohe si è lin1itato ad esporre qt1ella teoria che o·g gi è ammessa dalla, maggior parte degli studiosi i1er spiegare l' ereditarietà dell'emofilia. '

Ringrazia il SiUo maestro pro.f . Ca.stellino per le benevole affettuose es·-n ressioni e riconosce l'im. portanza fondame·n tale dei caratteri costituzionali per le due malattie delle quali si è oocup.a to nella r elazio·n e. Al prof. Licci.a.rdi dice di non avere dati sufficienti per stabilire se il p1·ocesso morboso da lui stuùiato possa rientra!I'e nel gruppo delle diatesi.

Comunicazioni. VILLA L. (1VIilano D iatesi emorragica 6 tbc. nudulare della mibza. - Riferisce il caso di un paziente d1 38 anni nel quale, dopo prodromi banali durati t1n paio di mesi, si ma11ifestò una forma morbosa .altamente febbrile a tipo infettivo acuto, con anemia inte·n sa e splenomegalia. Comparvero in seguito emorragie gengivali, nasali, intestinali, ren.ali, quindi ootesa porpoa:a cutanea, n1entre l' esame del sangue dava leucopenia con linfopBnia, scarsi elementi immaturi della serie rossa e bianca, pi.astrinopenia (19.000) tempo di emo rragia protratto, di coagulazione normale . All'~utopsia fu itrovata di,atesi emorragica acuta con ma11ifesta.zioni generali, seco11dar~a .a tbc. oro11ioa fibro·caseosa delle 1infoghi.andole e no·d ula.r e della n1ilza, .a tbc. miliau·e .acuta tern1i11ale. L 'O. ritiene che come causa dete rminante delLa sindrome. emorragica, può forse a.v er valore la a.splosione di una tubercolosi miliare 0011 conseguente turbamento della funzione dinamica nei ca.pill.a1ri. Quest'ultimo fattore, studiato mediante la oapill.aroscopia, pare abbia notevole importanza nel dete:r1nina.re, sotto lo s ti1nolo di age nti di versi, le manifest n.zioni della po.r pora ~mornagica. 1 )

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ARRIGONI A. (Milano). L'inipiego deU'ant ioene biliare 1ielù;J sierodiagnosi della .sif ilide. L 'O. ha oeroato di oontrollaire i risult~ti ottenuti cl.al 1\'Iiohaelides il qu.ale ha sostituito, ·nel1a p·r eparazione degli antigeni per la r eazione di Wasserm.ann, .alla colesterina e alla alecitina, la bile di b11e. L ' O. ha adoperato tale metodo in un lotto di 100 individui (sia soggetti &ani, sia affetti da altre malattie, sia luetici non sottoposti al tratta1ne11to specifico, oppure in oorso di ou:ra o a cura ultimata) eseguendo per gli oppo1rtu11i 0011fronti la R . di W. 0011 la tecnica 01riginale e la R. di Meinike. In base .alle .su e ricerch e però può affermare che l'impaiego dell'.antigene biliare nella sierodiagnosi per la lues è reoisan1ente da sconsigliarsi. 1

ÀRR.IGONI A. e BoATTINI G. (Milano) . - UTJteriori osservaziorii sui distillati di ghiand ole a secrezione •interna. - Gli 00. h anno cercato di vedere l'azione dei distillati di ghia ndole a secrezione interna e p,r ecisamente di itiroide, di parat iroide, di ovaio, ma per ora riferiscon o i risultati ottenuti con quest' ultimo. Scopo delle loro ricerche è sta.t o quello di vedere se il distillato ovarico iniettato n el ratto femmin.a castrato è 1


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IL POLICLINICO

t;.apace di determÌnaJ.'é la ~otnp,arsa o meno dell'estro. In base· .ai risulta.t.i ,o ttenuti, q.u antunque le loro ricerche siano ancora incomplete, sono indotti a ritenere molto probabile la distillabilità dell'ormone ovarico o .a.lmen.o di quella frazione cli ormone OYarico che è capace di provocare l' estro nell'.a nim.ale oastr·a to.

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e generalizzate emorra.gie (genitali, nasali, fondo dell'occhio) ed .anche meningee. La sindrome era recidivante, ed in tale occasione comparivano netti i oomuni fenomeni provocabili (segno del laccio, ritardo di co.agulazione, ecc.). Nelle recidive non solo si a.veva scomparsa completa delle piastrine, ma anche altri fenomeni importantl, quali leuco• penia .con notevole diminuzione dei granulociti nella formula leuoocitaria. 1 MARCANTONI . F. (Pisai). L'azione delle vita1nine ·n elle diatesi emor1'(1).giche. - L'O. ha voiluto· Nella se.rie rossa, anche nei momenti di più vedere i rapporti t1"3. gli stat~ emodistrofici e le ~rave .a nemia, non e&i~tevano evidenti segni di ·vitamine, proponendosi sopratutto di fare il conrigenerazione. Clinicame11te vi era splenomeo-.ali.a o ' . _trollo clinico sull'azione delle vitamine sull'emofi- febbre e la reazione di Wassermann positiva . Il secondo caso, n1.alg.rado un reperto ematolollia.. Ha adoperato i oomposti calcio-vitaminici Llol>is in due e.asi, un bambino a.ffetto da emofilia e gico molto p·i ù grave del precedente, non ha /tutun giovane affetto d.a porpora emorragica, nei ta via presentato anco1·.a i sintomi .allarmanti del quali .aveva determinato pri1na della somministra- primo caso, per il quale l'O. si decise ad indicare la splenectomia. zione il oonteggro dei globuli rossi, dei globuli Eseguita la splenectomi.a, a solo un giorno di bianchi, delle piastrine, il valore globulare, la coagulabilità $3.nguigna ecc. ed infine anche il meta- di.stanza dall'intervento si ebbe subito la ricon1pairsa delle pia.strine in numero quasi normali, bolismo del calcio e del potassio. Ripetute ]e i·icerche ~ distanza di 15-30 giorni , che dall'inizio della malattia erano completamente dalla somministrazione delle vita1n~ne, potè con- scomparse, insieme ad un.a leucooitosi piuttosto intensa che in seguito man mano tornò ari valori statare un aumento de~ gl. rossi, dei gl. bianchi e delle piastrine, un .aumento p1ronunciato del oal- normali. L 'osserv.azione p.rotratt.a p e r tre mesi ha fatto cio .al qu.ale ieorrispondeva 'llna diminuzione del potassio, senza notare alcuna v.a.riazione nella for- constatare la scomparsa completa della sindrome. Da ciò devesi logicamente dedurne che la m·ilza n1ul.a leucocitaria, nella resistenza globulare. Un eserciti un freno eccessivo su tutte le funzio11i f.atto importantissimo rilevato fu invece che fin midollari. dai primi giorni dalLa cura, fu notata una mag' GABBI (Parma) domanda quale er.a lo stato della giore resistenza rlèlle pa.reti venose all'introduziopaziente nell'1intervallo delle recidive e quali rine dell'ago, . resistenza che diminuivia in seguito 1nedi avesse adoperato l'A. alla sospensione della cura e si accentu.avia .se si ScHIASSI. Risponde dicendo di aver tentato, prolungava tale periodo. prima di intervenire, tt1tti i 1nezzi ct~muni (ragL ' O. discute poi i fenomeni rilev,a ti e conclu de dicendo che oon un prodotto a 'hase di vitamine gi X, ooaguleno, e nella seconda inferma perfino 1.a castrazione) se1LZ.a ale:un risulta.t-0. I1 miglioraemotrofiche, sj riesce a stabilire nei suoi fattori fondament.ali, calcemia . e coagulabilità, F equil1b.rio mento delle cri$i avveniva sp0ntaneamente e oonbioc]1imico cle1 sangue de.gli en1ofiliaci, durante la clude insistendo che egli, dopo tale osservazi·one , non esiterebbe l)iÙ ad indioare la splenectoimia nel sua ~omn1inistrazio11e. m. di V erlhof. CEsA BIANCHI. - Si dichiara fautore della SJ>l eGHIRON M. (Roma). Sulla terapia di alcune forme di diatesi e1norrugiche . - Riferisce. nume- nectomj.a, e cioè può affermare per i risultati veramente soddisfacenti ottenuti in casi cli m. di rosi casi ·a i m. di Verlhof oostituzion ali, mettendo in evidenza l'importanza dell.a determinazione Verlhof in seguito all'intervento. della quantità di fibrinogeno, impo.rtanza note' Yole e maggiore del f.attore piastrine, i1on indiSeduta pomeridi.an·a, ore 15, 19 ottobre. spensabile per una perfetta. coagulazione. Su quePresidenza : Prof. GABBI. st,o dut•> di fatto 1'0. riferisce dei buoni risultati ottenuti coll'iniezione di peptone n ella quantità Vaccinazioni antitifiche nell'.-sercito. di 0,5 gr. pro die. Inoltre l'O. riferisce casi di diatesi emorragiche ereditarie, in donne, del tipo Relazione del T en. Ool. ::\1e<lico ..:\ LFREvo GER:M:IN O Capo ·d el Labor.a.torio di Biologia di Napoli descritto da Vid.a.l ool nome di emogenie, nelle Docente di Patolog1a Medica. quali ha .avuto buo11i risulta.ti ooll'irradiazione delle regio11i ovariche, tera.pia cl1e viene consiIl i1umero dei ca.si di febbre tifoidea e d'infegli.ata a.al fatto cl1e tali ammalate presentano u11a zioni paratiiiiche verific.a tisi in Italia i1e] 1926, in tregua alla lo.r o diatesi i1el periodo della gravinotev-0le aumento su quello dei casi de11unziati danza e dell'allattamento, 9ssia i1el periodo di nell'anno precedente, 001ne rile.,.-asi dal Bollettino latenza della funzione ova.rica . delle malattie ii1fetti,-e del Regno, n. 27, nonchè l'obbligatorietà della vaccin,azione antitifica, reScHIASBI F. (Bol-0gna) . - Porpora ~morragica centemente estesa per decreto ministeriale ad ale splen.ectornia. - Riferisce due ca~i di m . Verct1ne categorie della popolazione civile, ha11no .r ilhof, uno dei quali splenectomizzato. Il primo ~:l.a.to al problema. della v.a~cino-profilassi quasi cacaso riguarda una donna . giovane, con imponenti 1


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SEZIONE PRATICA

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ra ttere di attualità, benchè il problema stesso con- Al Oong.resso internazionale .di Medicina Idi ti già molti anni di vita e va.nti risultati intesi Londra del 1913, la questione della vaccinazione favorevolmente, se i1on in senso un.anime, certo antitifica fu mes.~a all'ordine del giorno, e Rusda numerosi studiosi e spe~:.i·mentatori di ogni sel, \V. Lei~h1nan, Ferrero di Cavallerleone, paese. Broughton, Aloock, Caloagno e Vincent, oomuSe11onchè, mentre quasi tutt~ .:Weriscono al nica.r ono importanti dati statistici che oonfermaprincipio di '7"accinaire quelle grandi collettività vano la bontà del metodo . che costituiscono gli e8erciti e le .armate, molti La riunione del Congresso .segnò una d.ata impensano che non si possa estendere ed imporre portante nella storia della vaccinazione prevenalla generalità della popola.zione civile 1a p-ratica tiva, che dovunque ap·p ,l icata, ·avevia dato risultati vaccinale, che così come finora praticata, ostacooì favorevoli, che Leishman ritenne fin · d'allora cola per alcuni giorni I.a vita consueta, deve esla questione come risoluta, facendo solo delle ri~ere ripetuta a distanza non ancora precisata, serve sulla necessità di apporta.re nuovi perfe21iocerto non molto lunga, senza che dia a&s<>luta namenti al v~çcino . da ado.per·a.re. certezza di solida immunità in tutti i viaccinati, l\:[a è stata la gr.a nde applicazione della vacci.allorchè grandi r isultati si possono nell·a profi- no-profilassi e i suoi risultati su milioni di uomini lassi delle forme tifoidee sempre ritra~rre dalle durante la guerra mond.i,ale, che hanno stabilito misure genrarali. in maniera indiscutibile l' al'bp ya.locre di questo Vi sono ancora degli altri il cui giudizio è dimetodo come arma preventiva. In 1tutti gli eserscorde sul tipo del vaccino da adoperare e sulla citi belligeranti la vaccinazione, resa obbligatoria via da seguire; ed ancor.a alcuni, poohi, che ne- . per le truppe, ha ridotto .ad un gr·ado infimo la gano alla 'Tacc111azione ,a .ntitifioa quaJsiasi valore morbilità e la mortalità per febbre tifoide.a e per reale di difesa. infezioni paratifiche, m.a ]attie che sono st.atè in La va~in.azio11e preventiv•a contro le forme ti- .p recedenza sempre elev;ate nei periodi di ostilità, foidee è ritenuta anche oggi fra le più efficaci specie se prolungati. misure p,r ofilattiche per prem11nirsi contro il oonDura11te l'ultima guerra la. vaccinazione ·a ntitifica fu iniziata nelle nostre trup,p e sul finire del tagio, o limitarlo quando esso si.asi determinato. Il metodo è nato .allorquando le ricerohe di labo- 1915, fu completa.t a nel 1916 e. ripetuta poi negli ratm·io potettero dimostrare che si riusciv·ano .ad anni succ~sivi. ~' i mpiegò sul pri11cipio id.rov.acc;ino monovalente, col solo bacillo di Eberth, sucimmunizza.re contro il tifo animali recettivi. Questi fatti uscirono dai confini del laboratorio cessivamente, ave!ldo le ricerche batteriologiche rivela_t-0 nelle tru.p pe i11 zona di oper.azioni 1.a difquando Pfeiffer e Kolle d..a un lato, e Wright dall'altro, dimostrarono, nel 1896, ohe le inoculafusione delle infezio,n i paratifiche B ed A, si arzioni di materiali batterici determinavano negli rivò gradualmente .ad impiega.re il va~cino bi valente (T-B), eçl infine il_ trivalente (T-A-B). animali così trattati, la produzione di anticorpi (agglutinine, batteriolisi'ne ecc.) anal9ghi a quelli Per mezzo della vaocino-p.r ofilassi si ottenne nell'esercito un i1otevole prc.g ressivo abbaiSSa.mento che si potevano mettere in evidenza nel s1ei·o della morbilità per febbre tifoidea e forme par·a<l'individui guariti da una febbre tifoidea di recente sof feirta. tifiche, ohe dal 17,9 %o nel 1915, discese al Gli espe,r imenti furono allora estesi a.gli uomini 12 %o nel 1916, al 2,6 per mille nel 1917 ed all'l,3 e confermarono ciò che le ricerche avevano fatto per mille nel 1918, epoca nella qu.ale 1a vaccinaconstatare negli animali. Wright condusse le in- zione era statn. completat.a ed ara stato impiegato ll vaccino trivalente. Nei tifosi vaccinati la mor dagini senza tregua, ed a lui spetta il merito intalità fu moJto meno elevata ohe nei non vaccicontestabile di aver allora &S·t eso l'applioazione nati e la d'llrata della malattia risultò notevoldel inetodo al maggior numero di uomini e di aver così contribuito a stabilire le basi pra'tiche mente abbreviata. Tali risultati fe<.:ero sì che la vaccinazione antidella vaccinazione antitifica. tif.o-paratifica foss·e no·n solo CO•n tinuata d·o po. . Nel 1912 e nel 19] 3, durant.e la guerra libica, la vaccinazione antitifica fu introdotta n el nostro l'a.rmistizio fra le truppe, ma che s'iniziasse a:d estenderla alle agglomerazioni civili. esercit-0, specie fra le trup.p e operanti; fu poi Tuttavia 1a triplice vaccinazion~ con gl'idrovacr esa obbligatoria per tutti i reparti con 1a legge cini h·a p.resentato anche i suoi inco11venienti, eh~ 29 marzo 1917 Le prime Yaccinazioni furono fatte con viaccini per l' eseroito non sono per niente trascurabili : la necessiLù. del riposo iai vaccinati dopo ogni inieacquosi, con materiale preparato sia ool metodo di ,Wright-Leisl1man, di Pfeiffer e Kolle, che con zione, e quindi la non rapida disponibilità dei quello all'etere di Vinoent; praticando tre inie- contingenti, specie in periodi di azione, il doYerla ripetere per tre "\·olte a notevole intervallo zioni sottocutanee successiYe, con l'intervallo di di tempo, la rliffi.ooltà che ne deriv,a di praticare {·irca sette giorni l'una da.11'.altr.a. regolarmente tutte e tre le vaccin·azioni, le reaI risultati .allora ottenuti furono ottimi, oome zio,n i locali e generali ripetute e mal so,ppoll.'tate riferì il generale Ferrero di Cavallerleone, poichè d.a1 soldatj . Per· al complesso di questi motivi le <li fronte a·'1 u11a morbilità del -35,3 %o nei non nostre Autorità. militari ritennero preferibile ad' ' accinati si scese al 7,2 %o c-01 vaccino tipo KolledivenÌre a<l. una vac<:inazione unica, resa possibiPfeiffer ed a.I O 3 %o co·n quello ti.p ,o Vincent.


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dall'impiego di un vaccino in veicolo oleoso, lipovaccino misto (T-A-B), sul tipo di quello fabbricato in F~·.a.ncìa da L e Moignic e Pinoy, lipovaccinazione ohe è stata adottata per l'esercito con c~rcolare mnnisteriale del 20 febbraio 1920, in sost.ituzione delle pire.cedenti; essa viene di regola praticata alle reclute al loro a.rrivo al reggimento, cirra 30 gior11i .d opo 1a vaccinazio11e antivaiolosa. La morbilità nell'esercito per febbri.i. tifoidee ed intezioni paratifiche d.a un minimo· del 0,2 per n1ille ra.g giunto nel 1919., risale gradualn1ente al 0,5 pe.r mille nel 1920, al 2,8 per mille nel 1921, al 2, 7 per mille nel 1922, ial 2,2 per mille nel 1923, .al 4,0 per mille nel 1924, al 2, 75 per mille nel 1925 ed al 5,0 per ml.lle nel 1926. Questi d.ati ci permettono di rilevare fra l'.altro, un progressivo aumento negli ult~mi quattro anni nella percentuale del numero dei oolpiti, che a volte segue quasi quello verificatosi, per lo steaso periodo, nella popolazione civile del Regno. E p.robabile che molte e varie, per qu·anto non sempil·e tutte identifioabili, possano essere le cause di tale aume·n to generale della moTbilità per febbri tifoidee; tuttavia mi doma11do: se l'au·m ento della morbilità nella po.p olaz,ione civile avviene i:>er quel tale co1nple·s so di oause conosciute o :a .o n che siano, perchè tale aumento si determina •anche nell'esercito il quale partecipa, è vero, delle stesse condizio.ni ambi.ente della popolazione civile, ma a differenza di questa, è sottoposto ad uno speciale trattamento vaccinale pro.filattioo, attuato oon il lipovaccino misto (T-A-B), sul tipo di Le Moignic e Pinoy? Ohe se poi, p er poco· che variino le condizioni ambiente, e le trup.pe ~opo disagi e fatiche, durante sbalzi bruschi di temperaturia e variazioni .atmosferiche, vengano .a contatto di una sorgente d'i11fezione, allo1 a le cose cambiano a tal punto che nel 192·i e nel 1925, si sono dovuti lame11tare alcuni episo:dii epirle·m ici non privi d'importanza, regi$trati ed illustrati nelle r elazioni ufficiali sul ~ervizio igienico profilattico nell'esercito. Nel 1~25 le v·accinazioni aut1tifiche vengo110 es€g uite presso tutti i corpi e repa.rti dell'esercito con 10 swsso t;ipo di lipo·vaccino, estendendole ad un total(, di circa 195,000 uomini; viene per la pri1n.a volta applicata nel Corpo d'arma.ta di Ro1na l 'enterovaccinazione alla Besr~dk·a a circa 8000 uo1nini. I suoi ris.nltat.j i1n1nunitarii a~.uratamen­ te vagliati dalla Direzione centrale di sanità militare non furono ritenuti nettamente favorevoli. tanto che per le reclute della classe 1906 fu prescritta 1a sola lipovaccinazione. La morbilità nel 1925 per :nfezioni tifoidee nel1' esercito fu sensib~lmente inferiore a quella dell 'anno precedente, non manca.no però dei piecoli cpi.sodii- epidemici verificatiiSi n~l territorio di alcuni Corpi d ,armata; a Caserta, presso il 15° fanteria si ebbe un nu1nero complessivo dj 23 colpiti; nel Corpo d'armata. di Milano p~esso il 4° alpin 1 un totale di 42 colpiti e ·per ultimo, nel Corpo d'arm.ata di Verona, presso il 3° 8'rtiglieria da moni.agna un· n11mero di 24 colpiti.

Sono cifre globalmente modeste ohe mal si prestano per giudicarf' sulla efficaci.a delle eseguite vaccinazioni nell'anno. La ntorbilità. u.bbastanza alta rag;giuHta. nel 1926 è a n cora oggetto di studi e di ricerche che si conosceranno .a.ppena ultim·ati.

* ** Se può esser vero quanto disse Belf.anti, che nessun-0 ha preteso nè si poteva pretenderlo, che la vaccinazione canoellas.':le il tifo d.a.l novero delle epidemie, non si deve d'altra parte negare, che se le oooe debbono giudicarsi all·a stregua dei fatti riferiti, la vaooinazione così come è praticata non riunisce in sè il maggior numero <li elementi atti a conferire u11a immunità utilizzabile . Il fatto osservato fin dalle primissime esperienze di Wright, che non tutti i vacci11ati erano sicuramente e perfettamente immunizzati, non mo.dificherebbe le oonclusioni di.anzi espresse, perchè se esso è oontenuto entro alcuni limi.ti percentuali, rientra nel campo, non del tutto noto della variabilità dei fen-0me11i biologici in genere, p& i quali no11 è ancora possib-ile enuncia-re. delle leggi, ma attenersi a delle l'egole che ammetto110 anche le loro ecéezioni. Tuttavia la pratica della vaccina.zio,n e antitifioa primia e d.u rante la grande gueTra aveva &orpassato tale fase d'incertezza e di p erplessità nei risultati da r·aggiungere; e se delle riserve potevano farsi, queste furono fatte dal Leishman fin dal Congresso di Londr.a del 1913, allorchè egli si pronunziò del .t utto favorevole sulla efficacia del metodo p rofilattico, salvo a migliorare il tipo del vaccino e la tecnica della . . vacc1n.a.zi.one . Allora e dop-0 s~ sono usati gl'idrovaccini, da noi sostituiti in seguito dai lipovaccini per le ragioni détte i11 preoedenza. Solo che si rivolga l'attenzione, un pò più davvicino, a questo it ipo di vaccino ado,per ato, non dovrebbe esser tanto difficile orientarsi su di un problema che appare così contrQverso. Che nella gue.rra libioa e n ella guerra mondiale la vaccinazione antitifica, praticata con gl'idr<YVaccini a p~ù riprese, .abbia .avuto il modo e l'occa-: sione, e non · solt11nto da noi, ma anche presso gli altri eserciti di arrestare sicuramente sul nascere ' epidemie tifiche e limitarne il contagi<>,· è fatto quasi unlversa1mPnte riconosciuto. Nella storia e ne.I1a esperien~a rece11ti della. lipovac:ein.a zione antitifica, alcuni degli episodi riferiti vanno ricordati non per altro, perchè somigliando di ·più a quelli che son.o soliti a verificarsi nelle truppe in cam.p.a.gna, i1on ci Lasciano · del tutto tranquilli sul1a efficacia della immunità confe:. rita. dal lipov.a.ccino us·ato; per quanto su tale giudizio vadano fatte le stesse riserve che · fa.ceva Belfanti i1el 1915 sugli idrov.a.ccini, giustamente concludendo che i dati migliori sull'efficacia delle vaccinazioni potevano solo a versi dalle grandi cifre globali, e che i risultati statistici parziali erano da prendersi con riserbo. 1

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Finora i varì metodi di vaccinazione .adoperati, pos::;ono ra.ggrnp·p arsi secondo Lustig nBi seguenoi gruppi; li enqmererò brevem~nte sorvolando sui dettagli cono\Sciuti. 1) V.acci11azio11e oon culture attenuate: a) metodo Oastellani: brodocultur-a di 24 ore, attenuata. alla tempe r.att1ra d~ 50::. (per 50-60 minuti); b) 1netodo 'Ji ì\1etchn1 kof f e Besredka: b,acilli vivi sensibilizzati mediante siero specifico. 2) Vaccinazione con culture morte: a) metodo di Wright: br-0doculture di 24-JS ore, scaldate a 53° (per 70 minuti); b) lllel.-0do di Pfeiffer e Kolle: agarculture di 18-20 ore emulsionate in soluzio·n e fisiologica ed ecl uccise mediante riscaldamento per un 'ora .a 60°, indi fenicate col 0,5 % di fenolo; e) metodo tli Vincent: autolisato di bacilli viventi, coltivati in gelatina per 24-48 0°re e messi in sospensione fisiologica, indi uccisi con l'etere. 3) Vaccinazione con estratti bacillari: (non sono 6tati finora Jarg.amente s pertmer!t:it; ). i) Vaccinazione ·con b.acill i sensibilizzati : bacilli trattati con sieri i1nmuni e perciò caricl1i di antioorpi che favorirebbero la lisi n ell'orgar1ismo dei 001-pi batterici> le cui e ndotossine costituiscono l' a11tigene più utile, doven~o il siero acquistare p roprietà antiendotossiche. 5) Lipov.accinazione secondo Le 1\iloignic e Pin-0y: bacilli uccisi in parte ool calore a 60° e trattati in seguito con piccole quantità di essenze antisettiche (eugenolo), sospesi in veicolo oleoso, vaccin o che presenterebbe sugli idrovaccini diversi vantaggi, fra i qual i quello della ipotoss ie: ità, delìa iniezione unica, della più lunga oonserv.azione ecc. 6) L'enterovaccin.azione alla lles1edka: con la quale si 111ir.a a·rl attuare la va.ccinazio·n e locale del~a mucosa intestinale (nel caso part~colare delle infez·ioni tifo-pa.ratifiohe). Essa si. pratica. mediante ingestione al mattino a digiuno, di tavolette compresse di germt u ccisi., contenenti 12 miliardi di bacilli del tifo, 6 milia.r di ÒP.l bacillo paratifo .A . e 6 miliardi del bacillo paratifo H; a giorni alterni, facendo pre.cedt->rB di n1ezz'or<\ l ' ingesti.one ·di ·bile secca in p.a stiglie, che libe1·ando ]'epitelio intestinale d.al muoo ohe lo ricopre, faciliterebbe l'azione locale del vaccino. 0

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porare bacilli tifici e 1,aratifici 11cc:isi ad un.a miscel.a di lanolina ed olio di vaselina. La tec11ica di tale preparazione fu oggetto di uno studio speciale, ma non tutti i s11oi dettagli sono stati comunicati; si sa però che ogni c-entimetro cubi.co (<.lose vacc;inale) contiene 7 miliardi doi germi ~2 miliardi e 600 nlilioni di bacilli di Ebertht 2 111ili 11rdi e 275 milioni di bacilli par.a tifici A e 2 miliardi e 275 milioni (l1 bacilli paratitici .B) ; e che per la sterilizza:tione del o . .tifico si ·è adoperato il calore .a 57° per un'ora e pe.r i paratifi la sterilizzazione mi.sta, cioò il ca.lore a f.7<• come per il tifo, pi1:L l' agg:1 unta all' ecci pien t,e. oleoso di una piocol.a quantità di essenza antisettica, incapace per s~ wla di uccidere i germi. a.nche agendo in modo p.rolungiato, ma che rende più oomplet.a la sterili.zzazione della miscela, i1ella quale i paratifi mostrerebbero una 1n.aggiore resistenz.a a lasciarsi · uccidere alla stessa temper:.1t11r.a adoperata per il tifo, e meno denaturant~ il .potere antigene complessivo dei germi stessi. Nel tipo preparato dal LaboJ'atorio batteriologico della Sanità. pubblica ~l numero dei germi per centimetro cubir..o ('Ìose vaccinale) è di 4 miliardi di bacilli tifici, 2 miliardi di b. paratifici A e 2 miliarJi di b para.tifici n .: mentre ohe in quello preparato per uso della R. ]\!farina dallo st€.s so 1.aborato<J·io, il numero dei haçilli per centimetro cubico (dose vaccinale) è di un miliardo di bacilli tifici e di mezzo miliardo per ciascuno dei ·d ue paratifici. Sulla na1iura del veicolo oleoso> si sa che il Laboratorio batteriologico della Sanità pubblioa impie.g a un composto di olio di mandorle col 5 % di lanolina; e che il vaccino fornito dallo stesso alla R. Marina è un glicero-vaccino preparato seoondo il nletodo di Castellani. P er quello preparato da altri Enti Siero-va-ccini produtt-ori, non si oonosce, .almeno in linea ufficiale> nulla di p.r eciso, .all'infuor.i che trattasi di liquido oleoso e denso . Per i lip0Yacci11i fa.bbricati nel 1927, ]e cose dovrebbero esser cambiate, p ercl1è per quanto l' I stituto Sieroterapioo l\1:ilanese n1a.n tenga nelle istruzioni per l 'uso, .annesse alle scatole del lipovacci110 T-A-B le stesse dos i di germi e I.a stessa dicitura. di liquido oleoso e denso, pur tuttavia una stampigliatura avverte ohe trattasi di un « nuovo tipo >1; la ]nnov·a zione introdotta non è fatta nota. · Per il li.p ov.accino misto T-A-B fornito dall'Istituto Sieroterapico Nazionale di Napoli, ed impie~ato n ell' .ann.o in corso su p1 ao:te delle truppe del X Corpo <l 'armata, la dicitura si ]imita ar:l enunciare che tratt.as•i di cc emulsione oleosa di bacilli », senza che essa appai.a percio più espansiva. delle precede11ti. Questi erano su p€r giù i dati sui quali pot€vamo fonda.r e, allorchè la Direzione Centrale di Sanità Militare 1a.ffidò ad alcuni dci noi il còmpito di ristudiare il problema della vaccinazione antitifioa lasciando .a ciascuno amoia facoltà di trat' ta~re l 'ar gomento nel modo cl1e sen1brasse migliore) sia snerimentale ohe clinico. 1

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* ** Di tutti i metodi enuncia.ti mi occuperò solo delìa Jipovae:oinazione attualn~ente in vigore press o le nostrP trupp~t e dell'enterovaccinr.zione in seguito . Il metodo risale :il 191f;, quando in F.r.ancia, Le Moignio e Pinoy comunioarono aJla. Società di Biologia di aver preparato un i1uovo tipo di vaccino a.ntitifico, il lipcvaecino misto T-A-B, il cui concetto si fondava sull.a ipotesi che l'eccipiente oleoso rallentasse l'assorbimento dei bacilli nei soggetti iniettati attenuandone i loro effetti t<>Ssici; e la cui preparazione consisteva nell'incor-


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TI POLICLINICO

* ** E noto che le prove dell'efficacia della vaccinazione antitifica preventiva sono date da constatazioni di laboratorio e da.lle statistiche sulla morbilità e mortalità tifiche, osservate comparativamente in individui vaccinati e non vaccinati. La prima fase delle nostre iricerohe si è estesa finora a lle sole constatazioni di laboratorio. Via p.remesso che la Direzio11e Centrale di Sanità Militare aveva stabilito che le reclute della classe 190 7 del Corpo d 'armata di Napoli fossero vaccina te con prodotti f·aobrica ti dal locale Istituto Sierote.rapico Nazionale, la ma.ggior parte con lipov.accino misto T-A-B, mentre alcuni .r eparti lo f<>s.5ero con en~rovaccino sia in forma sciropposa che in pastiglie compresse (enterovaccinazio11e alla Besredka), ed altri uomini anoora con l'enterov.accino dell'Istituto Sieroterapico Milanese. Si presentav.a all'ora l'occasione d_i praticare l'esperi111ento st1 di un numero oospiouo1 di u.o mini, ' 1na bi&ognava per ohie r agioni limitarsi ad un solo tip·o di l·iceroa, che estes·a a tanti individui, potasse servire in secondo tempo come ùase per il prosieguo clelle indagini clinir.he ed ~p'Ìdqmio­ logiohe. La ricerca ha mirato ,aJla messa in evidenza ed alla S'ucoessiva valutazione del solo potere agglutinante nei sieri dei vaccin·ati, in qualn.nque gujs.a lo fo~:;ero stati (idrovaccini, lipovaccini, enterovaccini ecc.) nè starò qui a dilungarmi molto sul criterio che hanno fatto preferire sugli altri tale tipo di .r icerca. Si ' 'oglia o non attribuire alle agglutinine v.alore di f.attore immunitario, non si può negare quello di ra;ppresentare .almc110 dei · testimoni di una modifica.z ione umorale dell' organismo, sia in seguito a.ll' infezione in atto o sofferta, che al tralitamento vaccinale pra1tioato. Agglutini11e .d anno: j] siero di sangue J.Jindividui affetti d.a tifoide in atto, qu.ello di gu~'1riti, quello di vaccinati, qualunque siano le condizioni di temp·o e di modo nelle quali il fenomeno abbia La possibilità di esplicarsi . E ainmesso din1-0strato da molti cl1e il potere agglutinante si esplichi .anche quando sono present i nel siero di s.angue .altri fattori.. a i quali si Yuole attribui:re maggiore importanza nel · meccanismo immunitario (potere "battericida, batteriotropico, batteriolitico €CC.) non importa gran ehe, se pl1r })rcse·nt-e, esso non semp,re proceda di pari p~~so con essi; nè l)UÒ <.t.ffe,rn1arsi in senso 'assoluto che e850 sia destitt1ito di qu.alunque valore indice de lla gravità dell'infezione, allorr-hè si voglia te11er p.r esent.e ch e spesso manoa nei casi gii·.a vissimi ®cl esito le tal~., e si rivela quasi sempre in quelli r·he evolvon o in guarigi0ne. Altro è dire ohe l'immunità sia costituita dal fenomeno agglu1tinante: da solo od in modo preponderante, e credo che ben pochi lo abbiano pens ato o lo pensino tuttora, a.l tro è dire che il pot er e a gglutin ante non possa rappresentare uno dei segni del grado d'immunità; a rigore di termini

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ciò ndn · potrebbe neanche sostenersi per nessuno degli altri anticorpi più o meno dosabili in vivo od .i n vitro. Alle .agglutinine non si negò un certo favore quando si. trattò di accredita.re i primi tipi di vaiccini, gl'idrovacci11i· alla W.right, aJla PfeifferKolle, ·alla Vincent ecc., i quali come si è provato, . m·a lgr.ado i 10°r o inconvenienti QOnferiva110 una sufficiente immlrnità. Se nonchè, si è visto che un pò' .a scredit.ai·e le .aggluti11ine oontribuì specialmente jl lipovaocino vecchio tipo, diciamo così per intenderci; si è ·detto e gius~amente che il lipovaocino T-.A-B (vecchio tipo) dava scarsissima quantità di agglutinine, e che .a volta non si .risoontr.a no in ·modo .assoluto subito dopo la pratica y.aocina.le; ma quasi a voler salvare un pò il p·r estigio del v.accino stesso, si di\$e pure che ciò non infirmava il ·suo valore p.r ofilattico, ·a ggiungendo che il fenomeno trovereb.b e riscontro nelle più recenti opinioni, seoondo le quali l'agglutinazione non starebbo più a i~ap presentare una reazione d'immunità, bensì d'infeziQID.e. Nei rappouti fra antigeni; anticorpi ed il complesso im~1u11ità risultante, è opinione di molti che il processo dell'.a.ggJutinaziion~ non possa essere deliber.atamente sv.a.liutatQ. Le .agglutinine si ~egano ai oorpi batterici seoondo le leggi dell'adsorbimento, ed i noti studi di Eisenberg e V olk hanno dimostrato che i batterii fissano una quota proporzionalmente maggiore di agglutinine da una diluizione meno conoentrata che n-0n da una .Più concentrata; e si è pot uto calool.are la formula della curva di f~zione delle agglutinine che oorJ.;sip-0nde proprio a q•u ella di Freundlich per i fenomeni di adsorbimento. Mentre l.a sospensione batterica prima della fissazione degli aJiticorpi si comporta co·m e un colloide .emulsoide, e non è tlocculato dagli elettroliti in bassa <>0noentrazione, do,p o la fissazione delle agglutinine quella oospensione è come denaturata, ha. aoquistato iJ carattere di sospensione non pi·otett.a, di un suspensoide, ed è sensibilissima .agli elettroliti, tanto che bastano quelli della soluzione fisiologica per floccularla. Fra le due fasi dell' agglutinazione, quella della . fissazione dell'anticorpo e quella della comparsa della modificazione chimico-fisioa, s'intercala un processo misterioso per il quale la ooncezione geniale e. puramente chimica di Ehrlich oonserva t utto il 5 UO valo:re ~positivo ed illustrativo sullà specificità della reazione .fra antigeni ed anticorpi. Essa in questo caso v.a orientata verso le non meno misteriose funzioni ed attività dei proteici; e ie interessanti ricerche dj Barinetti sono lì a conferm.are che il potere .agglutinante specifico dei s ieri è una funzione delle proteine liofobe di Ruppel, globuline che precipitano nelle soluzioni povere di elettroliti. Abbiamo tanto premesso per indicare come anche il potere a gglutinante prescelto a qu·a le elemento discriminante delle nostre ricerche, è stato assunto, malgrado le riserve derivanti dall'atmo3fera di relatività ohe lo circonda, quale un ele-


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mento che vantando delle benemerènze, si presta.sse più degli altri ·a farci saggiare l'attività dei v.accini antitifici già in lliSO, ed a modellarne e plasmarne degli altri verso di esso più attivi. Pare che i risultati ottenuti .abbiano corrispo6t-O alle nostre aspettative. Le ricerche sperimentali iniziate presso il Laboratorio di biologia medica · dell'Ospeqale 111ili,tare di N.apoli, sono co11tinuate per un periodo idi quattro mesi, d.al giugno .a .tutto &ette1:11~re 1927, e si sono estese a 420 .u omini .appartenenti .a vari reparti della guarnigione di Napoli . Le esperienze sono state condotte secondo tutti i dettami di t€cnica in u so ed i risultati vagliati ~econdo la maggioJ.·e obbiettività.. Le ricerche si sono susseguite su g1·11ppi di 30 uomini ciascuno, qualche volta cli 60, e quasi sempre n elle stesse •condizio11i, ricercate ed ottenute oon cura . Ciascun individuo ha subito il salasso pre'7èi1tivo ed il trattamento vaccinale nello stesso giorno; poi il sal~~o consecutivo dopo un numero di giorni e.g u ale per ciascun gruppo e per ciascun ,~accino usato. I salassi e le vaccinazioni sono stati eseg11iti il mattino a digiuno; la reazione agglutinante è stata praticata su oospensioni batteriche in soluzione fisiolo.gica sterile 1al 0,85 %, la cui .agglutinabilità era preventiva.n1ente S1aggiata con sieri ad alto titolo e di provenienza diversa . Le diluizioni . del s iero sono s tate con dotte secondo le norme classiche volumetriche e le prove in serie delle (lilujzion i J.itl'Ogressive più sospensione batterica, sono state esaminate dopo una permanenza di 24 ore in termostato .a 37°; i risultati registrati allorcl1è macr oscopicamente netti . E stato assunto p er t utti, oom.e valore medi-0 del tasso agglutinante La diluizione 1 : 100, sia perchè è stato difficilmente .r aggiunto nelle prove positive cli agglutinazione preliminare, sia per ch è i salassi con secutivi erano f.atti s u cooder e alla vaccinazione d-0po un p eriodo minimo, calcolato per i diversi tipi di vaccino, da 8 a 15 giorni . I risultati delle nostre esp erienze finora dimostrerebbero, ed ancor più se ve.r ranno confe.rmati, che è bastato va.riare il veioolo oleoso, consider .ando inalterati gli altri fatto.ri, perchè sia oominciata a comparire nel siero dei lipo'V.accinati la reazione .a.gglutinante, la cui variazione p er-centuale, per un determinato tasso, ha seguìto molt<> d.avv.ioino la n.atur.a dell'eccipiente .11JopeTato. Scartato a priori l'eccipiente minerale (olio dì vaselina) per i noti insuccessi avuti dagli .altri, .conferm.&t1 an che <la noi, e saggi.ate le .attività dei vaccini preparati con ra lcuni olii vegetali ed olio di fegato di merluzzo, si è visto che i risultati migliori erano dati dalle miscele olii vegetali più olio di fegato di merluzzo. Il fatto no,n sembr~t .P rivo d' iute1esse, J:.ierehè fa pensa.re cl1e il centro di gravità, pe1: così dire, tende a spostarsi n el processo d'immu11izzazi<>ne verso la concezion_e di 1tn pii1 a bt~ vo in t.ervent0 dei lipoidi nella funzione a ntigena .

I lipoidi co1n,e è noto, sono .composti ohe ha11no in eomune la piroprietà di essere solubili nei i1arcotici della serie ali.fatica; es.si infatti per s truttura chimica non presentano caratteri tali da poter oostituire un gruppo omogen~ e d istinto, nel quale sono con1presi, ad escl11sione dei grassi neutri, i fosf.atidi, i cerebrosidi, un gruppo costit11ito da compo~t1 rhir11icamente non .anc:o.r.a ben definiti, e le oolesterine. SobLe11e da 1ternpo si .sia ritenutio possibile consideràre i lipoidi co,m e antigeni, so.Jo rer;ei1te mente è stato possibile mettere iu rilievo le condiz~oni nelle quali essi acquistano tale proprietà. Lipoidi batterici, già legati alle proteine oosti,t utive dei germi ed immersi con questi in u11 lliezzo oleoso (olio di fegato di merluzzo) molto ricco a sua volta di altri lipoidi: ecco le condizioni verific.a tesi nei lipovaccini preparat i oon olio di fegato di merluzzo, cui oorrisponde un'a.lta peroentu.ale di po,t ere agglutinante del siero degl'indivi<lui vaocinati. Potrà discutersi s ul modo di coniugarsi dei lipoidi del mezzo oleoso (lipoidi esogeni) a corpi proteici r.apprcsentati dai germi, forse p el tr.amite degli stessi lipoidi batterici, ed un qualcl1e sospPtto nasce dal fatto che i germi inizi,almente .sospesi 11el mezzo olea5o, raddensandosi in seguito, assumono l ' aspetto di un.a massa di color giallo111arrone (probabile .adsorbimento da parte dei batteri del lipocro1no .dell'olio di fegato di rrJ.erluz~o e con esso dei costituenti lipoidei), e potrà ricunsi<lerar si se si sono verificate oondizioni analoghe a. quelle in cui altri si sono trovati, ma i fatti esposti sussistono . Che n.egh a11ticor;p1 agglutina nti sia compresa una frazi-0·n e antilipoidea, verso i lipoidi batterici , p.are finora già messo in rilievo; che questa attività antilipoidea dei sieri possa essere accr esciuta, a n che 50 in modo non sp ecifico, dalla introduzione associ.ata, pare11terale di aJtri lipoidi .appartenei1t i .al mezzo (veioolo oleoso), ool risultato di rinforza.re l'azione complessiva dell'ant icorpo (agglutinantaj sull'antigene, è un fatto che potrebbe sospettar& dalla oons~tazione dei risultat i avuti, sul quale tuttavia . non m'inclugjerò .olt.r (-', p€r non rendere più osouro un p.r obleµi.a che tutti cercavamo di rischiarare. · Conclude ndo, ci è lecito affermare in qua nto viene riconosciuto da più pia rti: 1) Che l'-enterovaccinazione .antitifico-pa.ratifica alla Besredka, effettuata ron pastiglie ed en1ulsioni scirorppo.se di germi , co11 o senza bile, non. provoca nei vaccina.t i l a comparsa in circolo di anticorpi sicuramente dimostrabili fra quelli già n oti (agglutin anti, battericidi e batteriolitici). 2) Che ove mai nel prossimo avvenire potrà esser dimostrato che quest a vaccinazione conferi sce su:ffi.cie11te immunità, la pratica vaccin.aJe, per l.a facilità di somministrazione del vaccino, per l'assenza assoluta. di re.azioni post-vaccinali, per la sua innoouità, non .avrebbe alcuna c:ontroindicazione e potrebbe esse ·e .attn.ata senz.3 tema 11el maggior numero dei soggetti . 1

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IL POLICLINICO

3) Che il tentativo di. vaccinazione per vi.a tonsillare, per le modalità di sua esecuzione e per gli scarsissimi risultati 1agglutinanti parziali che ha dato, presenta .p er or.a semplice valore di ricerca di labor.a torio: &alvo le deduzioni che potra11no tr.arsi in seguito dal controllo epidemiologico. 4) Che i lipov accini misti T. A. B ., finora p rep arati c·on eccipiente di olio n1inerale (vaselina) I.S.M . (vecchio tipo) ed I.S .N. 1927, non ha.nIJ.o in genere dato luogo alla comparsa in circolo di anti00rpi (.agglutina.nti, litici, ecc.) rivelabili oon i mezzi attualmente in 11so. Le rare eccezioni seg11alate nQn infirmano questo giudizio globale, in quanto alcune si rifer.iscono <t.. casi speciali, complicati d.all'in.sorgenza di manifestazioni flogistiche locali (elajomi) . E ammesso che essi diano ipersensibilità e che pertanto non siano stati sempre del tutto estranei nello influenzare in mod·o benefico il decorso dell.a infezione tifoidea in un dat ... numero di vaccj11ati caduti ammalati . 5) Che i lip·o.vaccini misti T .•t\..B ., preparati e.on olii· vegetali ed a:nimali (di fegato di n1erluzro), o vegetali ed anin1ale insie·m e, in diverse combjn.azioni, da.n110 luogo se iniettati negii uo1nini, alla comparsa di anticorpi agglutina11ti; numero.si e con tasso elevato per tutti e tre i germi costituenti il vaccino, se si tiene presente che compaiono già fin dal decimo gio.r no dalla vaccinazione e che comparativamente, essi sono di gran lunga più numerosi di quelli che compaiono con gl' idrovac~ini alla stessa data. 6) Che le variazioni d"el ,t asso percentuale di agglutinazione in rapporto a ci.asouno dei germi, pare siano influenzate dalla natura dell 'olio adoperato; e che comparativamente le percentuali più 3'lte per tutti e tre i germi si.ano state raggi unte, p'l·ima col lipovaccjno doppio (.arachidem erluz.zo), associazione oleosa che non ·p are sia stata mai adoperai a da altri, specie sull'uomo, poi con il lipo-merluzzo, segue il lipo-triplo (olii di olive, mandorle e merluzzo), ecc. 7) Che tutt.i i lipova-ccini preparati oon olii vegetali o di merìuzw, o vegetali e merluzzo insieme, hanno provocato modiche reazioni generali e trascurabili reazioni locali; nessun ascesso. E pertanto d_imostrata la lo·ro perfetta tollerabilità da parte dell'organismo umano. 8) Che il lipov.accino misto T.A.B. I.S.M. 1927, nuo·vo tipo, dà l uogo alla comparsa in circolo di agglutinine, batteriolisine no,n chè di potere battericida; che le percentuali di .agglutinine non differiscono molto da quelle da noi riscontrate nei vaccini preparati con olii veget~li (olive, mandorle, ar.achide); tuttavia ci sono risultate ovmparativamente .alquanto inferiori a quelle dateci dalle miscele arachide-merluzzo, merluzzo solo, ed olive, mandorle e merluzw insieme. 9) Che i risultati ottenuti ci appaiono attendibili se confrontati con quelli degli altri sperim entatori.

[ANNO XXXIV, FASC. 46] 10) Che jnfine ci .appare abbastanza fondato

ritenere che la wstanza oleosa, veicolo dei germi nel vaccino, non solo non sia indifferente di ftonte a.Ile proprietà immunizzanti dell'antigene, ma domina, a nostro debole parere gran parte del problema della. lipovaccinazione. Si ritiene infinL· che sia da preferirsi la coin fezione del lipovaccino in fiale contenenti la dose i11di viduaie. Si è più sicuri di somministrare, agitando le fial~ pri mia dell'uso, una qua.ntità più costante di materiale antigene in sospe11sione. Senza pretendere di aver trovato nulla di nuovo, ci se1nbra ohe qualche ostaoolo p<Jssa considerarsi rjmosso, perohè la vaccinazione antitifioa continui a perc:orrere la sua via benefica . Il giudizio definitivo sulla bontà dei metodi e delle loro varianti nuove, spetta senza. dubbio alla epidemiologia ed .alla clinica; e tale responso attenderemo fiduc1osi, e lieti se sapremo di non aver f.atto finora on€.ra vana . La 1>rim.a tappa sulla via additata dalla Commissione del Consiglio superiore di Sanità, sul finire della sua relazione al Consiglio stesso, è &tat~ pe.r oorsa; e gli stu·di per miglio-rare la preparazione dei va.ccini son.o stati iniziati con fede e serena obbiettività.

Discussione della relazione. Fa osservare eh.e ipersensibilità ed iperrecettività si osservano in seguito a t11tte le vaccinazioni eo1ne e.gli ha dimostrato fin dal 1925. Circa poi il fatto che .a volte insorge l' ipersensibilità, a volte invece l'iu1munità egli non sa darne la ra.g ione, nè crede che fin'ora sia stato spiegato. . N 011 crede esista parallelismo fra grado di immunità e forza di agglutinazione. Forse sarebbe utile studiare le agglutinine a piccoli fioochi secoo1do Felix. Domanda poi all'O. se le differenze nel promu<YVere la form.azione delle agglutinine dei vari vaccini, non possa dipe11dere in par te dall.a diversa età del vaccino, e dalla inaggiore o minore asso,r bibilità dell'antigeno: indipe.nòentemente <lal potere o 1neno di stimolare la formazione di antioorpi dell'eccipiente in sè e ·p er sè, come 1' 0. prudentemente e&prime. FERRARO D. (Parma). - Vaccinazione antitifica 1iell,a 1-l. l\J arina. - L'O. espone i · risultati ottenuti con la vacc1na.7.ione antitifica nella R. Marina oon i vari vaccini, mettendo in rilievo sopratutto i buoni effetti con il lipovaccino. PRETI (Sassari). - A p,r oposito dei dati statistici espÒsti dal relatore sul numero dei colpiti nei gruppi v.accina.t i non 1ritie11e che sia mancata l'azione im1nune, mentre si .d omanda se tale azione non sia stata di breve durata. Durante la guerra tale effetto immunitario se anche breve ha dato risultati brillanti perchè è bastata quest' immunità anche breve a sterilizzare l'individuo, a liberare il suo organismo dai bacilli tifici o paratifici. Il valore della vaccinazione . antitifica è legato alla durata dell'immunità cl1e ne deriva. Ampia locle quindi Ya data alla Sa· Z1R0Nr .

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nità ~1ilitare che inspira studi pe.r avere vaccini capaci di produrre il massimo proll1nga1ue nto dell ' imn1un~tà. La vaccinazione, deve secondo 1'0. continuarsi perciò e nell'esercito e n el campo civile. CAPOGROSSI A. (Ascoli Piceno). - Su 1600 ma.. lati di t i fo, la maggioranza vaccinati, 1'0. h.a potuto vedere che il decorso è stato sempre gravissimo, mentre emoculture sistematiche eseguite, rivelarono molt~ssimi stipiti di germi tifosi, che si differenziavano fra loro p er alcuni. car.atteri cultur.ali . L :O . .afferma che anche dall' anda1nento clinico si ved'3va i n parecchi casi una certa diversità dal solito quadro del tifo, spec.Lal1nente per le gravi cancrene da endoarterite e per gli itteri verso l a fine della malattia . Crede che l ' inefficacia di un vaccino possa dipendere dal non .aver adoperato germi. che &ono la causa d ell 'infezione in un dato soggettto. Conviene con il prof. Ponta no che l'ugglu ti11azion e non possa essere i11dice di immu11ità. CESA BIA ~CHI (Milano) . - In Milano circa 80 n1ila persone sono stai e \accin.a.te con l'enterovaccino. L 'O. ha potuto -0sser var e ch e la percent uale dei vaccinati colpiti dall' infezione è stata l"l 10 %. Ricorda iJ1ver.e l' azione del \' accjno Loffler, da lui moltissimo adoperato, oon risultaiti veramente brillanti. D oRIA (Rom.a ). - Se è vero che il T".accino tifoso a doperato .a scopo preventivo abbrevia la durata della m alattia, 1' 0. ha osservato che le recidive sono più frequenti nei vaccinati che jn quelli non v.accin.ati. P ONTANO (Ro1na) . - D eve alcune obiezioni alle direttive seguite dal relatore n el compie·r e le sue esperienze p er la s c·olt·a dei vaccino da preferire . Egli ricorda ch e muore talora il t ifoso con ialto t itolo di agglutinazi.one, oh e s upera e talo·r a .anche la malattia leggera chi è spro,rvi5to di poteri agglutina11ti del sier o e che infine n ei soggetti nei quali il va~ino 1a veva provocato agglutini11e .ad altissime dooi, dopo un m~ il tasso delle agglutinine diru1uuisce notevolmente e quasi scompare. Le agglutinine 11011 son,o adunque l 'esp onente dei v.aocinati, esse sono un segno di infezio11e e no111 p ossono costituire l'elemento Tivelatore della utilità di un, vaccino. L e ricerch e dell'O. quindi n on indicano il vaccino migliore, ma solo il \'accino capace di provocare la formazione ' di qu antità n1aggiore di agglutinine, oosa ben differe11te di uno- statoi di difesa. L ' O. inoltre sti.ma che laddove agglutinine i1on si sono formate, siano senz'altro da rifiutare i vaccini tentati. E gli rifiuta il l ipovaocino, l' enterovaccino perchè n on si mostrano <)apaci di produrre le agglutinine in ciroolo. Bisogna bene · intendersi, anche quand o i le11cociti inglobano i germi d el lipovaccino il fenome110 immunitario no11 -nuò miancare. T ale obiezione non u- uò e...<:-sere considerata come una seria obiezione all' uso dei lip·o vacoini. Qu·e sti se debbono essere rifiutati, lo debbo11,o su una base più p ersuasiva. E d'altra parte, i sostenito:J:i degli entero,r.accini, fondano l 'uso di essi sulla difes a di b arriera, ch e il rela-

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tare non ha n e1n1neno afiorato, ricordando che esistono p«>rtatori senza agglutinine e pur difes i contro l'invasione del c:iircoJo . Scelto il vaccino per ciò, .r esta il còmp ito più . difficile e .di maggior e respo nsabilità che è quello di prov.arne l ' effic.acia. W r eigh n ell'eser cito inglese ha d~mostrato l.a. via esatta da seguire. Un lotto cioè di soldati vaccinati era. .assoggettato .alla medesima co11cli~ion e di infezione locale, nell.a quale venivano a trovarsi soggetti non vaoci.n.ati. La diretta e scrupolosa sorveglianza, le cifre esatte della morbilità sono l 'espo11en te meno infid-0 del valore del vaccino scelto. Prima che n elle popolazioni ·e nell'eser cito sia .diffu<Sa un·a qualità di v.accino così scelta, è necessar io un esperimento del tipo del ' ' rreight. MARASSINI (B ari). In ap poggio all' utilità delLa vaccinazio ne antitific.a riporta alcune sue r icercl1e p ubb licate d urante la guerra, ma portata, come oggi si vuol f.are, l'indagine nel campo scientif~oo co11 l'analisi dei mecoanismi di difesa, l' O. ritien e che ~n ciò v~ sia un vizio origi11ale di ricer ca, il quale fa.rà perdere molto temp·o sen~ ottenere risultati .attendibili. I zA& (Messi na). Afferma che l a discussione è stata s postata, poichè .i l Relatore si è proposto di vedere qu.ale f08Se il migliore vaccino antitifico. H a eseguito una serie di ricerche, e se dovesse attenersi a quanto ha .affermato i l l\Iarassini, co.n siderando che dopo un mese le agglutinine ~ndavano s comparendo, dovrebbe dire che la vacci11azione non serve, mentre ha detto e r ipete ohe ser ve. Le n11merose statistiche strani ere conferm.ano che nei vaccin.ati il decorso clinico è benigno. P EZZI . - In nessun modo ha p.o tuto o&serva re che la vaccinazione prevenga all'infezione 1tifosa, e che l 'andamento della malattia era identica nei vaccinati e i11 quelli non vaccinati. Col. CAsTETLANI. - L 'efficacia della vaccinazione è stata efficacissin1a sia nella guerra di Libi.a. che in quella europea. Se le cifre di mortalità sono aume11tate 1nolto p1·ob.abilmente ciò è dovuto al canlbia1nento dei. vaccini, fatti i11 questi ult imi tempi, p er cui è consigli.abile tornare a quelli già usati. Col . CoRRADI. - La grande utilità delle vaccinazioni antitifiche, pratioate massivamente, s~rr1 br.a essere prcv0c.ata da un'infinità di statisticl1e, s.pecialment~ inglesi, che di tali vaccinazio11i 11.anno la pratica più antica. Solo d.a. un paio di a nni s i discute s ull'efficacia profilattica e ciò da qu ando si è ill&ato un nuovo vaccino (lipovacino) che h a la proprietà di dare reazioni locali più o meno i11tense in alta percentuale, reazioni locali che p·ossono alter are la natura del vaccino, consider.at-0 come ant1geno, disturbarne l'assorbimento, ecc. Col. CACCi a . L e complicazioni locali in segn i to all' uso di lipovaccino non sono così frequenti, co1ne si dice, quando si osservi u11a tec11ica scrupolosa. Seguendo infatti le norn1e approp,riate, le localizzazioni possono ridursi al 56 %.


J GSO

IL POT.ICLINICO

Col. 'f 1RELLI. Osi:;erva cl1e nell'ospedale di Pa<lova nello soorso an110 so110 stati .r icoverati n101ti casi di reazioni alle iniezioni antitifiche, no11 in1putaibili a difetto di tecnica, ipotesi da escludersi assiolutamente dato il numero rilevante di iniezioni che vengono fatte dai medici militari, ma piuttosto a qualità del solvente. Si ebbero ascessi abatteri di natura chimica come quelli che si osservano a volte a scopo delittuooo con le iniezioni di ipetrolio o di benzina. 1

l\IARA01,rANO prof.

(Ge11ova~. Dice in.te.res~e la relazio1~e

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Tutto questo l'O. fa osservare in via accade1nica, perchè innanzi al fatto universalmente constatato dell.a efficacia in11nu11izzatrice della vaccinazione antitifica, og11i quistione di natura dottrinale passa in seconda linea e quando le ricerche di laboratùrio non 0011oordano ool fatto pratico, sono esse che restano infirmate non il f.atto per se nella sua in(}onte.stabile evidenza. . In materia di vaccina.zioni preventive contro le malattie da infezione, devesi rioonoocere che la loro efficacia non può essere accer±.~ta che a.alle la:rghe applicaz.ioni fiatte sull'uomo. Ed runà volta che il mezzo vacoinante, siasi rigorosa.mente accertato come innocuo, è necessario ohe la applicazio_n e sia p.r omossa dai governi, via viai che se ne presenta la possibilità. E quistione, che, come già detto, va .r isoluta con metodo fascistico. Be11ito l\!Iussolini s uperando itutti gli inci.ampi dottrinali, lo ha già fatto per la vaccin.azione antitifica : è a desidera.re che lo fa.ccia via via p er tutte le vaccinazioni p reventive p~ibili. Così anche nel campo della salute pu,b blica il Duce avl'à reso un grand·e .servigio al p,aese, no11 solo, m.a all'uma-

di .av&i·e scgnito 0011 graJ1de del rol. prof. Gern1ino e di esserne am1nirato. E questo. un la, ..oro che fa 0 1tore alla medici1la militare. Esso rJj n1 Jstra. che la IV1erl1ci11a Mil1ua1·e Italiana, dopo avere tanto conti-ibuito alla .affermaz.ione dell'eff ic:1cia prat ie;a della vnccinH7.Ìone ant1tifjca, oggi 0011 n1etodi l'Ìgorosamente saie11tifici attende all'a ccerta1nento di quel v.aooiuo che sia capace di dare i risultati miglio.ri . Che se può essere discutibile il significato intimo delle varie stigmate biologiche eegn,alatrici del movimento immt1nit.an.~tà. rio, certo è che il loro V1&ilore quali indici se non strt11nenti di questo movimento, nello stato ia ttu.ale delle nostre cognizioni deve essere ammesso. Risposte del relatore. Ma mep'bre s~ vanno eo·m piendo studi e ricerche Al prof. Zironi risponde confern1ando quanto per .afferraTe il meccanismo intin10 co11 cui i vari espre800 nella relazione letta, e conviene che 1a inezzi vaccinanti esplicano la lo·r o1 azione, oggi v.a.ccinazione dia ir>ersensibilità ed iperecettività: dobbiamo fermarci sul fatto fondamentale rapla prima persiste più o meno lungamente, e si pre entato sulla: efficacia pra.t ica. della v.accin.a associa .all.a immunità che succesivamente si stazione i)reventiva antitifioa. Questa efficacia è ac, bilisce al trattamento vaccinale. Ammette anche certata dall'esperienza quale è ris ultata dalla vacegli una fase di iperecettività però <li breve duci11a.zio11e di qualche milione di u omini f a.t ta i1elle rata, causa p er alcuni di elev.a ta morbilità, tranè.trinate delle differenti nazioni, con mezzi v.acsitori.a nel maggior numero degli altri casi e faci11n11ti di origine divejr sa. Chi ebbe come 1'0. cilmente &orpassata dallo stabilirsi dello stato . l'onore di assistere al C.ang.r esso Internazionale di immune. :Niedicinn, Militare a Roma, in11.a.i1zi ai referti fatti No11 saprebbe da.re alcun.a nuova spiega.zione clai rapprese11ta.11tl ufficiali delle v.arie nazioni, sul fenomeno della ipersensibilità, fenomeno anl'Italia. co.n1p·r esa., non può elevare il menomo dubcora oasi intimamente oscuro. bio. Vi è qiialc11110 che n e dubita? I dubita.tori no'l1 Circa i vaccini usati f.a notare che essi -a.rana 1nancano in.ai a 11che innanzi alle cose meglio didi ricon·OSciuta validità e di data non supe riore 1nostrate ed in ·n:tiateria di vaccinazione è noto, ai quattro mesi della preparazione. Non si è ,. a]con1e quella Jennerian.a, abbia. a.n cora oggi dottriso del criterio discriminante per le .agglutini11a nari opp·ooito;r i, fino aJ punto di vedere costituita a piccoli e grossi fiocchi in quanto il fatto è in Inghilterra una associazione per combatterla. ancor.a argornento di discussione controversa. Ed a proposito doi dubbi d'ordine dottrinale, uno Ri.a.fferma il co11cetto espresso che, pur non potrebbe scaturire da quanto il pirof. Zironi ha costituendo le agglutinine un sicuro fattore di Ye~luto, cioè l'esistenz.a di un momento nel quale immunità esso è quasi sempre un testimone di l' a11imale innestato diverrebbe pu11· sensibile aluna nloùificazione umorale spesso capace di ri1 i11fezione. E cosa che si vede spesso nel co.i·so velare uno stato di immunità oostituitasi ed in delle i1111nunizzazioni e di sua natura molto tr.a.nvia di affermarsi. Non crede di dare maggio··i itori a. raggu.agli st1l meccanismo della funzione antige11 p.r of . Zi1roni , biologo puro, di nota compena dei lipoidi in quanto essa è tuttora soggetta te11za e di indiscussa autorità., espo11endo qua11to .a.\ 'eva os ser v,ato, si è astenuto dal f.are ded.u zioni. . a.d investigazioni . ~ prob.a bile che i lipoidi del mezzo, in unione con quelli batterici, ese.rcita.11E gli , certo, ricord.ava l a pro pooizione di R6nces, do un'azione chemiotattica positiva, verso i leuil quale disse cl1e le questioni imn1unitarie devono cociti, permettano a questi ultimi accorsi sul foe ere circoscritte a quanto si vede in a11imali colaio di iniezione vaccinale di prendere parte clellc n1e'Jesin1e s pecie e sottoposti alle medesime notevole allo stabilirsi della immunità secondo le 1noclal ità <li contaminazione. Evidentemente la modalità fin'ora conosciute (azioni fermentative, perie no1no non è la specie cavie e coniglio e l.a intervento del sistema reticoloendoteliale, ecc.). contan1inazione .accidentale è ben diYersa dall.a .A..l prof. Preti fa rileva1·e che la vaccinazione ro ntan1innzione speiri1nentale. 1

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[ ..\NNO XX.~IV, FASC.

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SEZIONE PRATICA

dur.ante la guerra fu fatta oon idrovaccini e non con lipovaccini; ammette che l'im1nu11ità antitifioa provocata artificialmente riesca in effetti transitoria, ma sufficie11te per i fini pro1posti nelle collettività milita~ri; un'immunità definitiva 11on Ja conferisce a rigore nemmeno la infezione sofferta. Sul problema dell'utilità della vaccinazione non ritiene di dimostrare di più, in qu anto ne è stata co11fermata 1a indiscussa utilità negli eserciti; le cifre globali oono formidabili e del tutto rassicuranti. Non può pro11uncia:rsi sul mo,d o come un vaccinato cessi p er questa r.agione di essere un portatore di bacilli; bisognava almeno ammettere ·che avesse contratta la malattia anche nella più benigna delle forme . E più ammissibile che se il vaccino presenta una qua11tità s ufficiente dei vari anticorpi la infezione 21on abbia più p.r obabilità di determina.rsi. E d'accordo nel .r itenere ohe La pratica vaccina.le per os non p ossa come finora è attuata, 0011fe.rire una . immunità molto notevole; se in1munità c'è risulterà alle prove epidemiologiche. Al prof. Pontano fa o·m ag,gio per l'alta e ben discus.sia competenza . nell'argomento e lo ringrazia per l'intervento nella discussione; a lui fa osservare çhe riaffermando i concetti esproosi nella relazione, ritiene che la reazione .agglutinante non è immunità, tuttavia è fr.a le reazioni di laboratorio quella che più si prestava per il tipo delle inrJ.agini praticate, e quello yerso la quale si determi11ava il maggior consenso sp erimentale e clinico ner f.arla ritenere un imp ortante elemento rivel.atore delle modificazioni u1norali nella infezione e nella pratica va~cinale . Trattandosi che le ricerche nella prima fa..."'6 hanno rigu.ardato le oonstatazioni di laboratorio, si è ritenu1.o che alla riceroa dei poteri battE}I'iolit1ci, batteriotopici e battericidi fatta dagli .a ]tri colleghi sui sieri degli stessi vaccinati, potesse bene figurare 1a ricerca degli antioorpi aggluti11anti secondo le modalità e le interpretazio11i larg.ame11te e svolte nel tema di r elazione; agglutinine compaiono negli .ammalati che hanno superato il tifo; l1ei pochi casi in cui questo fenon1eno non si è determinato, oi è cLato possibile in tutti rivela.l'Io dopo una o 1due ifr.a diazio1ni ultr.a violette oon lampada di Bach. Al p·ro.f . Ma:r.assini risponde che lo studio della vaccinazione a.ntitifica. è per ora limitato ai f.atti sperimentali ed .alle relative constatazione <li laboratorio; esulano quindi i rilievi clinici, argon1ento di indagini successive n egli .stessi v.acciuati . :E p.a;r.t igiano della · teoria setticemica dell'infezione tifosa co11 speciali localizza.zio ni nel1' ap p.arato linfatico. Enun1era brevemente le varie !localizzazioni 1dell.a setticemia tifosa oon i quadri diversi di malatti.a cui dà luogo. Non esclude che la, flora batterica intestinale possa essere influ.enzata dalla vaccinazione. Le ricerche compiute hel Laboratorio di biologia medica di N.apoli vennero €\Seguite in collaborazione e sotto la g uida dell·o stesso relatore. 1

Ringrazia il prof. Izar per l'autorevole contributo portato dal suo inter vento .alla discussione. Egli 11,a p·osto il pro.b lema nei suoi veri li1niti. Concor<la pie.n amente con quello che ~gl'l ha detto e fà rilevare ql1anto oscuro sia ancora il meccanismo dell'intervento dei lipoidi nella funzione antjgena, per quanto abbastanza proYato. Al prof. Capogrossi rispondo che dovendosi ' racci11are gr.andi masse di uomini n·o n ci s i puo rivolgere ohe .a ceppi tipici .d i provata virulenza. S.arebbe desiderabile V•accinare oon ceppi iso1ati da speciali focolaj, ma ciò è possibile in determinate occasioni epidemiche. L a vaccinazione antitifica è obbligatoria nelle truppe, e può essere solo fatta con materiale prep.a rato in precedenz.a, da servire anche ne11e improvvise contingenze di ordine militare. Riafferma anch'e.g li che la reazio·n e aggluti11ante è da riportarsi al tipo di reiazion'i colloidali ehifioo-fisiche; tuttavia le .attuali conoscenze chi1nioo-fisiche non ne spiegano il suo caratter e di sp ecificità . Ce.sa Bianchi per il suo inRi11grazi a il prof. , tervento n-ella discussione avendo egli portato u11a nota di alta. do·t trina e di gra11de 0 bbiettività. Conviene COI\ lui sull.a manca11za di dati per pro11unziarsi sulla efficacia della vaccinazione orale; e con lui ritie11e che essa, come è attualmente praticata, possa essere di n1olt.a dubbia utilità. Amm€tte che fra i migliori metodi di vacci11azio.n e p·os.sa cons.idiea:arsi .qu.e llo per via en:d ovenooa alla Loffler; ina eooa n.on. tant.o pe·r l a delicatezza dellta tecnica (che è sempre da tenersi in conto) quanto per la notevole vivacità della reazione p1·ovocata, non è da adottarsi per 'accinare grandi masse di truppe. Ringra.z ia .ancora t11tti gli altri oratori e specialmente il p rof. sen . Mara.gli ano, il prof. sen . f~,uei.rolo e il prof. 0 11. Gabbi che tanta luce di do t tri11a, di esperienza e di a1nabilità 11anno portato nella discussio11e che si prefiggeva un solo fine, quello di giovare all.a fiorente giovinezza dell'Esercito. (Continua). 1

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_.. Nostra prossima pubblicazione : Prof. CI NO FRONTALI

Direttore della ·R. Clinica Pediatrica dell'Università di Cagliari.

L'alimentazione del bambino

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Lezioni dettate per i Corsi di Puericultura ai medici sotto gli auspici dell' Opera Nazionale per la protezione della Maternità e I nfainzia.

Sarà un volume di cir-0a 350 pagine nel formato della Collana dei Manuali del ''Poli.clinico», con molte fi. gu.r e illustraitive, e nitidamente staimpato su carta edemi patinata. Inviare le p.renotazioni d'acquisto, mediante Oa.rtolin·a Postale, all'Editore LUIGI POZZI - Via Sistina, n. 14 - ROM.A.:


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rL POLJCLT.NICO

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[ANNO XXXIV, FASC. 46J

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA.

dQ un ganglio \'Oluminoso circondato da altri più piccoli; esso è duro, senzia periadenite, non dolo-

La diagnosi eziolog ica delle adenopatie inguinali.

roso, non su1ppurante. La diagnosi è più difficile in .p resenza ,d i un'ulcera mista; C) la lingranulomatosi inguinale. Si inizia con una l esion e genitale minima, spesso scomp arsa, quand o il m edico è chiam ato. I gangli si t111nefano, conf11si in una rr1assa voluminos·a cl1e st estende lungo l'arcata crurale e si continua con i gangli ilia ci. Qu esta massa, dapprima dura, s i Tammollisce in seguito, n on in blocco, ma in parecchi punti separati, che si fistolizzano ; d ) il linfosarcom a , o cancro 1Primitivo d ei gangli, è assai raro. Si hanno talora ia·d enopatie secondarie a d un n eoplasma d ella regione. Non si deve poi dimenticare la p ossibilità di adenopatia pestosa, in casi ·di peste ambulatoria. (Journal d es Praticiens, vol. 40, ·n. 38).

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Eliminare anzitutto le lesioni cl1e .p ossono cor1ronct ersi con un1a adenopatia: ernie, dilatazio11i dell'ampolla ·d ella safena, lipomi, tum9ri della peJle , ascessi non ganglionari, ascessi ossifluenti, aneurisma, linfangiom a . Osservare poi se l'adenopatia inguinale è unica od assocj ata ad altre adeno1patie. 1) .4 de·n opatie multiple. Ricercare se vi è au mento di volume della milza e stabilire la f ormulra leucocitaria , con numerazion e globulare. Se vi sono modificazioni del sangue, si trat~a cl i leucemia. I/interrogatorio del malato ci fa co11oscere che Ja malattia si è installata lentamente, con stanchezza, astenia progressiva, qualche disturbo digerente; si 11anno manifestazioni cutanee. In ge n erale, la leucemia m ieloide non si accompagn a a inanifestazioni gan gliari ; l'esam e d el sangue e tipico: an emia molto intensa (emazie a 2 milioni ed a n che m eno), leucociti a 200,000-500,000 e più; polinucle-ari al 50 %. Più importante [p.er la diagnosi n el caso di iadenopatie inguinali, è la forma linfatjca: gangli voluminosi, isolati od agglomer 9. ti, rnolli, non d olorosi alle ascelle, al collo, alle regioni sopraclavicolari, inguinali, ecc., n onchè al m esenter e, m ediastino. Tl1tto il tessu t o linfoide è tumefatto : amigdale, ghiandole s·alivari, lacrimali, ecc.; invece 1a milza, a differenza dalla leucemia mieloide in cui è enorme, è poco tum.efatta. La cifra d elle emazie cad e a 2 milioni e meno, inv ece i leucociti non a un1entano se n on a 100-200,000, qu1asi unicamente rappresentati da linfociti. Se no11 vi sono modificazioni del sangue, si potrà ipensare all'ad enolipomatosi simmetrica e specialm ente alla micosi fungoide, cl1e si inizia con eritrodermia, eruzioni eritemato-licheniforr11: con aumen to di volume dei gangli; leucocitosi con eosi11ofilia; in seguito compaiono i tumori d]sseminati canatteristici. Va ascritta. a questa C3tegoria anche la malattia di Hodgki n. 2) Adenopatia inguinale isolata o preponderante.

Può esser e infiammatoria e dovuta a fer ita infetta degli arti inferiori, d elle n atiche, dell'ano, della verga, della parete addominale. Quando l'taden opatia n on è infiammatoria, si 1p uò trattare: a ) di t11bercolosi. Spesso fac ilmente riconosci· bile, talora di diagnosi difficile, per cui si r end e n ecessaria la biopsia ; b) di s ifilide. E una delle cause più frequenti T caratteri n e son o: pleiade gan gliare costituita

fil.

Gangli. Lecèn e (B ull. et i\tlérri. de la Soc. Nat. de Chtrurg . P arigi 1927, n. 14) considera queste tumefazioni come d elle pseudocisti derfvanti da u na degenerazion e gelatinosa d el tessuto connettivo periarticolare e d el tes~uto tendineo. Egli cita tre casi : due erano in r elazion e al legamento rotuleo e si svolsero in due pazienti di 33 e di 28 a11ni. Il tumoretto fu escisso intatto ed esamina to. Esso non presentaYa rap.p orti con l'articolazione nè c-0n Ja bo,r~ a . La degen erazione colpiYa invece una 1parte ben cir,coscritta del tessuto peria:rticolare; le singole fibr e conn ettive e.d i loro fascetti erano separati dalla sostanza interstiziale li-qumatta. Il t erzo caso si svol~e in una -d onna di 40 anni, ed il tumoretto era localizzat0 i1el · lato ·esterno del tendine estensore del quinto ' dit o della mano sinistra. Ancl1e qui si avevano gli stes~i fatti di degenerazion e senza fenome11i fl . t.~ci. . . og1s L. TONELLI.

TERAPIA. La preparazione per l'atto opera torio. l\1itche11 ·(The L ancet, 1927, n. 5423) o~tServa che n1olte j dee si vanno m odificando in pro1POsito, specialm en te per quanto r iguarda la sommi11i· straziane di purganti ed il di giuno. Il vantag·gio della purga (olio di ri·cino) è mani.f esto quando si richieda un completo sv.uotamento del colon ed un intervallo piuttosto lungo prima di ulteriori defecazioni. l\1a non mancano incon venienti. .i\.nzitutto il malato è disturbato più ·volte durante la notte; inoltre l'intestino subi~ c e un'irritazion e, che può portare all'esauri· mento, al collasso. L'in erzia della musc olatura ,


[ANNO XXXIV, F A$C. 46]

intestinale, consecuiiYa all'azione iperattivante dell'olio, è uno svan taggio i1on indifferente, tanto 1Più che essa è poi faYorita dalle n1anipolazioni del lapar atomistu e dalla i mmobilità r elativa delle par eti acldomi11ali suturate. L'enteroclisi, che n1olti fanno subire al m attino dell'operazione, non fa che aumentare l 'irritazion e intestinal e e l'esaurimento del .p aziente. Si deve poi tener presente. che la vacuità dell'intestino n on è sempre una condizione favorevole e n ecessaria ·all 'enteroanastomosi; inoltre l' anastom osi è r esa difficile dallo stato di collasso e di retrazione intestinale e, praticata in crueste condizioni, predispone maggiormente alla stenosi. Anche per il digiuno, l'esperienza l1a dimostrato che esso, oltre cl1e a contribuire a dare lo ~tato di inerzia, facilita l'acidosi, la quale influisce a sua volta sui vom iti lPOSt-clor oformici e conduce ' al consumo della riserva alcalina d el san gue. I moderni m etodi pre-operatori sono da rite. n ersi i seguen ti : : ) Rimozion e di even tuali cause di sepsi (tonsille, dentj infetti, ecc. ). 2) Sv uotamen to dell'intestino mediante olio di 'raselina somministrato la notte e la mattina. 3) Tratt amento tonico e corroborante n ella settimana precedente l'operazio11e. 4) .A.rnmissione nella casa di salu te non oltre le ore 18 d el giorno precedente l'operazione, facendo fare s ubito t1n bagno caldo e mettendo in letto il malato. 5) \ 'isita del inalato -da 1Parte d el narcotizzatore, per accertarsi delle di,5 posizioni da dare l'inòomani . 6) Somministrazione della cena : leggera minestra o zupp a, pesce bollito, salse, burro , "'pinaci, bi scotti; niente vino niè carne ~resca . 7)• I ,a Yatura cl ella ct1te addomin.ale, rasatura, n ettnn1ento con etere, copertura con lJn telo . 8) Se jJ paziente è piuttosto ·debole; g l i si somministra jn ~eg-uito qualc11e cordiale; 1 .t\. co~$iglia l'ovaltina ocl il malto-latte di Horlick. 9) Se il pazien te vi è abit11ato, dare qualcl1e legger o lassativo . 10) Far laYare bene i denti , e\·entualmente con un antj settico. f ii. 1

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SEZIONE PRATJCI\

Pericoli di associarA la scopolamina alla morfina. F. Panse CP.-tùnch. M ed. l·l ' och.., 18 marzo 1927)

riferis·ce tr e casi di grave avvelename11to imputabile all'associazione scopola1nina-morfj na. In un caso si usarono 0.5 mg. ·di · idr oclorato di scopolamina e 2 c.g . d'idroclorato d i rr1orfina; in un altro rispettivamente 1 rr1g. e 3 cg.; n el terzo 0. 4 mg. e 2 cg. La r espirazione artificiale continnata per ore è valsa sempre a salvare i pazi en ti. J...'A . raccoman.da di eyitare questa « sinergia tÒsi;iica ». Negli psicopatici eccitati consiglia di ricorrere alla sola scopolamina: 1 mg. non fa correr e n8ssun pericolo di paral isi r espiratoria o cardiaca. V. •

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Abuso della medicazione ipodermica. La moda .ha tras1'ormato il m etodo ipoderm ico,. eccellente ricorso tera•p eutico, in un deplorevole· flagello d ell'umanità. Grazi.e all'innocuità della .p untura, tutti iniettano e tutto si inietta, senza · pen$are n eppure lontanamente ai mali imn1ediati ' e tardi vi di una tal e 1p ratica. L'effetto rapido 1c!e1 IDP·dicamenti cosi somministrati, la possibilità di somministrarli senza grande sforzo ed a11cl1e contro la volontà del p·a ziente, hanno fatto aumentare in 111aniera veramente impressjon<!lnte taie pratica. Oggi quin·di non vi sono più limiti: e si giunge ad iniettare con la massima facilità soc;tanze che possono incistarsi come veri corpi estrane.i , facendo so.ffrire il .p aziente o i11fettandosi produ·cendo .a~ cessi e fistole ch e obbligano,. a ' 'o1ta, a elim in azione in massa ·dei tessuti. J . de 1\1endonca (Brasil li1. ed ico, luglio 192i) rif Pr isce parecchi casi .capitatigli all'.oiSser.,·azione,. si.a $Otto forma ·di ascessi •p er introduzione dì medicamenti vari (cer ebrina, encefalina) i1ei quaLl: ha. dovt1to in tervenire con n ecessità a ' 'olte d i ·distruzioni estese di tessuti, sia sotto forma d i cisti, in una delle quali trovò p erfin o u11a ~o::stn nza calcarea. . Quale il rimedio? Secondo 1 .~. il tra ttamento i!podermico dovrebbe esser e regolato dalle seguenti re~ole e precauzionj : El iminare dal metodo ipodermico tutte le soc;tanze capaci di m ortificare i tessuti o cli pro, durre sclerosi, eccettua11do qu elle che, in $Olur.jone dilujta, perdono tale p r opr ietà n oci \'a ; • Rispettare un'a.sepsi rigorosa; Evi.tare quanto pi ù possibile dj rip etere la ini ezion e n ella medesima zcna e quan do ciò s ia im1p ossibile, atte11dere che sjano scom.p arsi i sintorr1i dell'irritazione; Preferire le sostanze solubili e proscriver eqnelle insolubili cap aci ,di lasciare deposito perm~nente nei tessuti; Usare, n eglj ind.i vidui magri, aghi n1ai inferiori a 3 cm. e n egl i obe$i aa 5 a 7, ·affi11ch·è iI co11tenuto della siringa non rimanga nel tesst1to adiposo. A. P OZZI. 1

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sull'etiologia di alcuni casi di dilatazione bronchiale dell'adulto. '

I ,,eon Ki111dJ:>erg e R. l{onlrinsky 11anno co111unicato alla Società m·edica d egli Ospedali d i Pa r igi nella sed'l.1ta del 31 dicembre 1926 dei casi dt ea11gTena polmonare cronica e di sup1)t1razioni 1p oln1onari nelle quali hanno 'Visto stabilirsi una siJ1drome clinic1a ricord·ante la dilatazio11e broncl1iale descritta da Lae11nec e da lui messa in rapporto sempre con fatti a'rvenuti durante l'età int'antile. 1

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• . il POLICLI.NICO ~ èi

casi studiati · dagli autori l' evol11zione degli ·a ccide11ti era connes~a c on lo sviluppo ·della lesio11e l)Oln1onare a cu ta cangrenosa o 1ascessuale e 1 · esar11e lipio.dolato ha m9·s trato l ' esistenza di :u n' ectasia bronchiale, talo1a agli inizi talora net1tan1c11 te svilu.p1P·ata.. D el r esto non si ·potev1a esclu·d·ere· la 1po.sstbilità «l ell'lnlzio ·duranite l"infanzia ·dell'ectasia bron ' ieh iale s tessa. L' ,t\n. Patol . e gli esami bronco scopici inostrando la contempo ranea parteciipa·zione d è J bronchi ·e del parenchima, l'a1pparizione {precoce di una sclero1Si peribronchiale, ·n e re11rdono 111ar1ifesta l' evoluzione. b u11'ql1e a ccanto alla ·dilatazione tipo Laennec .esiste uria 1dilatazion·e '1accompagnante le suppu·razio11i polmonari che è ben :c aratterizzata dal iermj11e di ascesso J>ronchiectasico d·egli Ame ~rie a n i . ·· MEO··COLOMBO. 1

[ANNO XXXI V, FASC. 461

<:1etta p oliglobulia da mobilizzazione dovuta a c ontrazione siplenica. L' A. si domanda se nei casi "tli asfissia acuta o ano~si e mia acuta non sareb·b e utile ·d eterrr1inare questa poli.globulia ·di soccorso con agenti spìenoco11trattori come adrenalin·a , pilo.carpina ecc. L. J'ONELLI.

La funziene del ventricolo di Mprgagn i. Hartog . (A c.ta Oto-laringo_logica, vol. X, n. t, 192?) riferisce il ca6Ò d'un baritono, il quale gi-

rando il r::aJpo vers·o destra, notava una modificazione riel ttm.b ro tlella voce, la gt1ale diventava flnchP. debole. . . !.'esame oto-r 'ino-l1arin.goiat.r1co mtse in evidenza • • c;oltanto uno s:p·o stamento verso ·d estra ·di tutto il ti1b·o larring o-tra·c h-eale. Inoltr e la rpre)&izione d.e1 caipl() girato vers o d e6tra lUOStl'ava u.n restrinigri,m ento talora la completa chiusl1ra ·d-efl ventric·oJo -di Morgaigni di destra. I_,e 1altre p-0sizioni del capo non mo difi cavano ·1·0-rifizio. Q11 éste c.on dizi.oni fa.nno consi·derare daLl 1 A. la im·porta.J!lza ohe ha il ventricolo di Morga.g ni per . ' la risonanz·a della voee, e come la sua m1ancata. funzio,n e p er una qua1s.i as.i · cà~sa p·ossa influire s ulla i nten·sità d·e lla voc.e e s·u llà qualità deJ timbro. CARUSI.

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Il Sdngue nei polmoni. Il cu or e rispor1de allo sforzo con u11 c_ospicuo ·aun1en to lle1 v olumt~-minuto , e Lln ad egt1ato giuoco -dei va5: omoto:ri dirige la massi rna parte de.J ~a11gu e yerso i rnuscol i funzio11antL ~el polmone ·però le v ariazioni deJ flusso sangnig·no sono ir1 "tl1tto pa ~s i ve, e dipender1ti dal vol1Jm e-minu~o del ·ven tri co·1t> Cl estro. (J oitrn. A. Af. ,1., 18 ~ett . 1926). DORTA.

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H alclal1e 11a dimostrato cl1e la privazione ·d eì-

. VARIA. /

Co1n_e e perehè è aumentata la popolazione italiana.

1 'oss i~·:eno

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Risposta (lella milza al disturbi respiratori.

pr0duce una a ccelerazione d el ritm10 -respira tor io e una elevazione dell' a ci.do carbon ico . i1e1 sangu e accr esce l 'ampiezza d·el r espiro. M a oltr e a d e~ agerare ia' propria vemtilazio11e l'org· an i.~ n10 lotta n ell' asfissia e ano$siemia aumeniando il n.11mero d elle emazie cir colanti, e ciò col la11cia r e in ciricol.o le .emazi e che s i trova n o ·a ccu1qulate n ella inilza . L P011 B in et (Jou rn . l\!éd. Françai.s, n. 7 , luglio 1.9i27) riferisce esp Pr i m en ti ·volti ·a co11fermare ·qu e -to rp unto ·di vista. 1) A.st issia acuta: n el cane s i aiccompa.gna a J>olig·lol)ulia n etta , ·cl1e è costante, pro.g ressiva, . con sid er eYole (c'è a umen to di circa 1 milione, 1 mili o11e e m ezzo di emazie) e gen er ale, ci01è ,cen tra le e p eriferica. Or a questa poliglobit1lia non si 0~~erY a rp iù se si as fi~sia il can e splen ectomizZfl to ; 11o n .si manifesta nel can e in cu t si. oompr i111:t jl p ed·l1n col o &JJl en i:co, ma compare non ·a1ppi:>11a i a r r é'sti q.l1esta compr ession e. :?. .-1 11oss iemia acu ta : provocat a con la cl ~p re c:­ sio11 e l1ar om etrica p rodu ce f enom en i j.dentici. Cosicc112 ~ i cl eYe rjten er e ch e durante il r espiro n orm al e i:i ~i ... ta n el ci r colo un ta.sso di emazie corTjspnnrlente a qu ella ch e s i potr ebbe ch i amare 'Lin a c;lohl1lia cli ba$e, stilla quale i n seguito a •d istn1'11j clel r espiro può sovr appor\Si llnf1. così

Un·O dei più interessanti ·f.enomeni umani del1' èra moderna è il progressivo, incalzante aum·ento dell e popoJ.azioni civili, e sop ratutto di quella italiana. Su quest"argomento A. Nic·e foro 11a 1p1Ubblicato in Echi e Commenti d11e brillanti articoli d en si ·di notizie e di considerazioni. . La popolazione entro i confini dell'Italia del1' A.n tegu erra (1914) dai tempi -d i Augu1Sto ad oggi si è quint uplicata; gli italiani da 7 o 8 ·m ilioni, quan ti erano allora, son o diventati n el 1926 40 m1. . e 91. Q m1·1 a. .l 1on1 .~ - .1E un fenomen o qu e~to, scr i've l'illu stre profess ore . di statistica di .N apoli, che non 11a m ai destato, c·om e converrebbe, le meraviglie più a lte, e r.h e pure è m eraviglioso: come mai una m edes ima cer cl1ia di t erritorio, cb e conten eva un dì o t.t.o milioni di uomini n e contien e oggi qua ranta? Ma q11 el che è più s orprendente . si è cl1e l 'incr emento deÌla popolazione n on ha avut o una .ascen sion e uniformem ente a ccelerat a. L'aum en to $i è ·verif1cato con un balzo brusco n ei ~ecoli . X.IX

e

~on

XX.

si sa cl1e co.s a s uccestSe dei sette o otto mj]ioni rli italian i dell' e1Poca di Al1gus to . S olo


(ANNO

XXXIV,

FASC.

46]

SEZIONE PRATICA

16~.

<lal secolo xvr comjnciano ad aversi alcuni dati

demogr:ifici. Nei quindici ~ecoli· precedenti vi furono forse ascese e decadimenti, ma nulla si sa neppure cli approssim·atiYo. Secon·d o le laboriose ricostruzioni ·d i Bellocl1 ne! 1550 l'Italia doveva essere popolata da undici milioni di abitanti. Nel secolo XVII ~i era giunti ap1p ena a tredici milioni, ·a sedici milioni nel secolo xv111, e a dici-0tto al principio dell'ottocento. Ri·~apitolando :. sette o otto milioni alla fondazione dell'iinpero; soltanto undici milioni alruscir • {}el medio-eYo; tredici rnilioni alla fine d el sei,cento; sedici milioni e più nel cuor e del settecento; diciotto milioni al sorgere dell'ottocento. In quest'ultimo ~ecolo s'inizia e si accentua progressi,·amente l'ascesa. Alla fine del primo quarto del secolo XIX qµasi • raggiungiamo i venti milioni , e diventiamo venti-qu.attro milioni nel 1848, venticinque •milioni nel • 18G2l e quasi ·quaranta milioni nel 192.5 . . •Il mondo non deYe mai avere assistito a una cosi larga a~censione e diffusione dell'umanità . . <n1ale ebbe a verificarsi nella seoonda 1netà del XIX secolo e nel primo quarto. del xx. Fenomeno . generale alla ·popolazione bianca mondiale, ma, sotto certt punti di vista, particolarmente italiano. Il giardino d'•Italia è divenuto sempre p.il) denso (li popolazione: 39 abitanti per chilometro qua·drato n.el 1550, 57 nel 1700, 63 nel 1800, 87 nel 186-0, 113 nel 1900, 130 nel 1925. Vale a dire che il chilometro quadrato italiano, dimora di sole 63 persone :.l 1 prjncipio del I.Secolo XIX, si affolla oggi, òopo ~oli centoventj cinque anni, .d el ·doppio e più persone. C:ornunemente si crede che l'aumento della 1p odella nata-oolazione sia dovuto ad un aumento . lità. E ciò non ·è,. Nel quinquennio 1873-1877 na~ceva 02·ni anno in m edia un milione d'italiani; ...... le medie annue per i quinquenni successivi si manter1nero sempre Sll quella cifra, se·b bene con trascurabile aggiunta di fettanta o centomila 'n ati; nel quinquennio dell'anteguerra avevamo ogni anno un n1ilione e centomila nati. Per modo che 1 ventisette milioni di italiani di cinquanta anni fa mettevano al mondo 1Jn milion e d'italiant, presso a poco come fanno i quaranta milioni -contemporanei. Tutta·via la popolazione cresceva con1e da 100 a 148. In effetti il rapporto tra nati e potPolazione è dimin11it o. ·Mentre nel ·quinquennio 1873-1877 si n,·e,·~no ogni anno 37 n.ati per 1000 abitanti, nel periorto dell'anteguerra tale rapporto scend eva a 32. ed og·gi è sceso a 26. l\llille donne italiane, in età da 15 a 49 anni, m ezzo· secolo fa procrea vano ogni an110 148 piccoli italiani, di eci ann] clO])O n e pro~reavano 139, ed oggi soltanto 113. P er modo che ' 'Ole11do esiprimere graficame11te \

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l'anda·m ento dei tre fenomeni (na$cjte , in nun1ér'(> assoluto, quasi stazionarie; natalitù relativa decr escente; popolazione in aum ento) si l1anno tre linee, llna orizzontale per la prima, una e·h e ])reciJpjta per. la sec o11cla, ecl l1n à ascendente per la tPrza. Come adunque si con cilia la diminuzione della natalità con l'aumento della popolazione? Semplicemente 1percnè sono diminuite le morti. La mortalità, toccava l'&l.t,éli. cima. ~ di 30 morti per mille abitanti una cin,quantina d'anni fa, ma degradava a 20 nel period.o .dell'immediato anteguerra, per cadere poi a 17 e 16 negli ultimi anni del dopoguerra. . , .. Qnes ta diminuzione della mortalità va di parl p.asso con ·i gigantescl1i progressi scientifici cl1e hanno caratterizzato .la metà del secolo scorso ed il principio ·-dell'attuale. Qu esti progressi hanno determinato un mjglioramento ed uh' elevazione delle con.dizioni m.ateriali di vita, assai 1più di quel elle non seppero o non poterono compiere parecchi secoli insiem e del pas.sato. Oggi la morte batte ·alle dimore civili con min ore insi6tenza o p ervic·acia. Il fulmineo ravvicinamento dei mercati operato dalla maccl1ina e la più sicura e sapi.ente produzione !1anno sop.p resse quelle carestie che af famaYano ed imm.i serivano gli organismi. N ~ più si . verificano qu elle gtg·antesche epidemie. ci ::i. . cuqa delle qual~ mieteYa i11 un arino piì1 vittime cli quel ch e non facessero tl1tte i11sieme le guerre di Aless anclro, di Cesare e dj Napoleone. Se dal 1550 al 1700 la po·p o lazione italiana ·11on cr ebbe che da 11 a 13 milio11i fu percll'è continue • epidemi e la decimarono. ~el frattempo, m e11tre, cioè, così largam ente sc ema va la m.ortal ità, aumentavano 'Ja produ zion e, le attività economiche e sociali, le sussistenze, e. con l'aumento dei consumi , s'innalzava il li· vello del!a vita. Ma insiem e a questo elisir di 111nga vita che l'umanità bev,re a largl1i sorsi, il b·enessere ap1P·ortò la stasi, prjma , e la d ecrescenza, poi, della natalità. Il nu1nero dei nati diminui,·a mentrr a umentavano la ricchezza ed i const1mi. Nel 1381 in Italia si ·aveva 11n consumo cli 72 li~ tri. cli vino p er abitante, mentrr o,ggi se n e l1a 11110 di 105; di mezzo litro di birra, ed oggi di tre e m ezzo; di 42 grammi cl i caffiè, ecl oggi di 120; di 590 grammi di tabacco . ecl oggi cli 698; di 123 chilogrammi di frumento, ed oggj cli 11. 3; ed il consumo della ca rne che i1el 1900 era cli circa 14 chilogrammi per abitante è salito oggi a 18. Il banchetto della Yita. si è fatto m eno 11ar co, m.a pare che i convitati non vi i voglion o affollare che in sempre minor fr pqn enza. 0RAGOTTr.


POI.ICLl~ICO

lT.

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XXXIV,

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46}

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POLITICA SANITARIA E. GIURISPRUDENZA . . .

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Designazione dei i·appresentanti dei,. sanita1·i da parte delle Associazioni sindacali nel Consiglio Supe1·iore di Sanità e nei Consigli Provinciali di. Sanità.

Auto1·izzazione eccezionale all'esercizio della odontoiatria e p1·otesi denta1·ia.

Con d ecr eto 23 giugno 1927 n. 1187, pubblicato i1ella Ga-:.z. Uff. n. 164, ~ stato disposto che « i cittadini italiami, del~e nuove IPTOvincie del Regno La Gazzetta Ufficiale del 24 settembre u. s . 1p ub· ·Che siano in possesso di concessioni p er l'eser hlica il n. D. 12 ago6to 19~7, n. 1647: cizio della odontotecnica, ih conformità d elle ordin·a nze d el cessato impero a ustriaco 2.0 marzo .t\rt. 1. - I rappresentanti dei medici-chirurghi, 1922, Bollettino n. 55, delle leggi dell'Impero e dei veterinari e dei farmacisti, che devono far 14 febbraio 1904 Bollettino n. 15, e cl1e abbiano parte, com e m embri di diritto, del Consiglio ~u­ periore dj san ità, a norma dell'art. 1 della leg.g a . esercitato o, a lla pubblicazione d ella presente l eg.g e, .esercitino 1pub.b-licam.ente la l or o profes23 giugno 1927, n. 1070, sono designati dal Diret. s ion e, .nel territorio delle provincie ~tesse, dalla torio dci i ispettivi Sindacati nazionali fascisti. entrata in vigore del R. D. 25 settembre 1921 I rap1presentanti dei m edi ci chirurghi, dei ven. 1388 o dalla data della con.c essione, qualora terinari e d ei farmaci"Sti, eh-e d evono far parte, questa sia stata loro conferita a termini d ell'art. 3 come n1ernbri di diritt o, d ei Consigli provincial i di d etto R. n·., 1p otranno, quantunque sprovvisti di sanità, a norma dell'art. 2 della citata legge, di J.aurea in medicina e C·h irurgia, essere autosono designati clal Direttorio d ei risp ettivi Sinrizzati, entro 1un anno dalla pubblicazione della dacati p r ovinciali fasc~sti. 1presen te legge, all'esercizio della odontoiatria e Le cen11ate rappresentanze n on sono incompatid ella protesi dentaria. L'autorizzazion e sarà conhili con le funzioni di segretario d·ei Sindacat1. cessa in seguito a prova di esami da sostenersi Tl1tte le d esignazioni anzidette ,devono e3~ere innanzj ad apposita Commission e secondo le norr atificate dal Ministero delle Corporazi·oni: me che saranno stabilite. L a tassa di diploma è · A. rt. 2. - I rappresentanti designati a norma di L. 300 ». del precedente ·a rtjcolo dura 110 in .car ica tr e anr1i CONTROVERSIE GIURIDICHE. .... e 1p·os~ono essere nuovamente ·d esignat i. XLI. - Interesse a ricorrere. Le desig:nazioni dev·ono ess.ere fatte ·e n tro il I /interesse giurtdico che è ,p resupposto necesmese cli jicembre dell'anno in cui si compie il sar io dell'azione giurisdizionale innanzi al Contriennio di. durata in carica. siglio di Stato, deve es$ere personale, diretto, at.<\rt. 3. -- ,Quando per dimissioni od altre cause tuale. Deve r itenersi perciò - così ha ritenuto la venga a inancare nel Consiglio superiore di sav Sezjone d el . Consiglio di Stato con decisione nità o n ei ,c onsigli provinciali di sanità qualcuno 29 aprile 1927 ri. 197 - che tale interesse hon a·b dei rapp!'esentanti ·des.ig·n atj, deve procedersi alla biano coloro che, essendo stati gradt1ati nei connuo·va de.signazione entro tre mesi dalla verificorsi ma non e$sendo stati no,m inati, ricorrano cata vacanza. 1p er sostenere cl1e i concorrenti nomin ati aYrebC:hi sl1rroga rappresentanti anzi tempo scaduti bero dovu to essere poi dichiarati dirnissionari per rimane in carica solo quanto avrebbe durato il n on aver rinunziato ad altri uffici incompatibl.li suo predecessor e. col nuovo. Nel caso cosi ·d eciso si tratta:va di as..t\rt. 4. - Nella 1prima applicazione del 1pres·ente ~istenti ospedalieri. decreto i rappresentanti d ei m edici chir~rghi , dei L'acquiescenza ad un atto o 1p.r 0Yvedimento a1nveterinari e dei farmaci&ti saranno designati enmini6trativo deYe risultare da atti con cludenti ed ' tro il mese di settembre ,del corrente anno e scauniYoci, tali da non lasciare dubbio sulla intendranno dalla carica il ·31 dicembre 1929. zione d ell'interessato. Si può ritenere cl1e faccia Ke1le Provincie in cui i Sjndacati provinciali atto di acquiescenza (o forse più esattamente che dei mertici, dei veterinari e dei farmacisti non rinun zi .-=t.lla partecipa~ione al concorso) il confos5ero ancora regolarmente costituiti all'entrata · correnté che ritiri la domanda; ma . diYerso è il . in ·vigore d.el presente decreto, èa$0 in cui si richieda soltanto la restituzione de1 . le design·azioni dei rappresentanti dei medici chirurghi, d ei veteridocume11ti, specialmente se il procedimento del narj e dei farmacisti, che devono far parte dei con corso si sia protratto 1Per lungo tempo e il Consigli _provinciali di sanità, saranno compiute concorren te a bbia avuto necessità e urgenza dej dal Direttorio ·dei rispettivi Sindacati nazionali. doc11menti per altri scopi. Chi non ·l la parteci pato al con corso n on ha legittimo interesse di ..\nche l e clesigi1azioni anzidette devon o essere impugnare la revoca d el concorso ~tesso. ratificate dal :\1inistero delle Corporazioni. 1

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{AN:\O :S:XXI\: , FASC. 4·6]

16~7

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA

PRO~,ESSIONALE.

Un'ingiustizia da ripa1·a1·e.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA . .

Riceviamo : • Nell'ultima legge c'è una gravissima lacuna, Sulla poliomielite anteriore acuta . per cui dall'aumento concesso, sin dal primo Segnaliamo la seguente Circolare che il Pregennaio 1926, a tutte le pe'ns·i oni dirette e indifetto di Torino l1a diretto ai PodestS. ed agli i·ette (già concesse alla promulgazio·n e d·ella U fficial1 Sanitari della provincia. Legge stessa) sono escluse le indennità una volta cc Il Ministero dell'Interno comunica che in vatanto concesse a chi dovette abbandonare il serrie looalità dell'estero vanno manifestandosi epivizio prima di aver raggiunto il minimo di ·anni demie di poliomielite an'fieriore acuta ed è quindi di ser\tizio utile, anche ~e l'abbandono del ser· necessario provvedere ad una severa p.rofilassi vizio sia stato imposto da invalidità permanente. nella manifestazione dei primi ca.Si allo scopo di Questi disgraziati, che attualmente si trovano la evitare l.a diffusione dell'infezione. via chiusa a qualsiasi altra occupazione e non Occorre quindi ricordare anzitutto che a sensi hanno evidentem·e nte le forze fisiche e psichiche del Decreto Ministeriale 15 o.t tobre 1923 è obbligatoria la denuncia, da parte dei Sanitari, di per dedicar~i alla concorrenza del libero eserciogni caso accertato, od anche sospetto, di poliozio, sono attual~ente condannati alla fame, mielite anteriore acuta. Devesi all'uopo ricordare dopo aver percepita. una v olta tanto, una somma che tale m.alattia, se colpisce prevalentemente daV-Vero irrisoria. l ' infanzia, si manifesta talvolta an?he in .altre Della necessità di colmare tale lacuna' tutti età, pur conservando le sue oaratteristiche di sono convinti, fra quanti dei funzionari della malattia dell'età giovanile. Dir. Gen. della Cassa D D. e tPP. e degli Istituti di Si raimmenta ancora che tale mala.t tia è desiPrevidenza, si occuparono dell'argomento e at- gn·ata con varia nomenclatura ed agli effetti della_ tendono che qualch e interessato ~i faccia parte denuncia e dei provvedimenti profilattici è utile ailigente, reclamando una nuova rifar.m a o motener p.resente delle sinonimie pjù frequenti che difica, per prendere gli indispensabili e urgenti sono ]~ seguenti: Poliomielite ianteriore acuta; Malattia di Heine-Medin; Paralisi spinale infanprovYedimenti in proposito. Certamente Sua Eccel1enza il conte Volpi e il tile; Paralisi ~enziale dei bambini; Paralisi infettiva ed epidemioa aouta. chiar.mo comm. ·Galli non avrebbero alcuna difIn qualunque modo venga design.a ta l 'infezioficoltà a studiare le eventuali modificazioni (quando, per mezzo degli organi competenti, ne, essa deve essere subito denunciata dai Sa. nitari curanti all'Ufficiale Sanitario. fosse loro fatta presente la lacuna in discor~o ) , I provvedimenti profilattici più importanti ed percl1è hanno un nobile cuore e una elevata coessenziali ohe dovranno adottarsi sono i seguenti: scienza. 1) !sol.amento rigorOSo degli amma1ati nel Per tale motivo il sottoscritto si rivolge a coperiodo acuto per- la durata da 3 .a 6 settimane; desto autorevole e diffuso periodico, onde far 2) Allontanamento dei ragazzi dalla casa; 3) Racnoto ai medici e a chi di dovere l'ingiustizja da colta scrupolosa e disinfezione di tutti gli ogriparare. getti che sono stati in contatto con gli ammalia ti Con distinti o!:sequi. e le loro ev.acu.azioni; 4J Vigilanz.a severa e: con0

1

G. LUCANGELT. ..- Pubblicazione importante: Dott. Prof. RENATO POLLITZER doc. di Olinica Pediatr'i<Ca nella R. Università diretto··e Sanitario dell'Istituto-Souola « San Gregorio » in Roma.

Come si alleva il bambino sano e come si assiste il malato con Prefazione del Prof. FRANCESCO VALAGUSSA Questo volumetto, ecl'litto daJJl'app.rezzato noetro collaboratore Dott. Prof. RENATO POLLITZER, (}()nsta di circa 120 pagine oon 66 figure schematiche nel testo, e mentre riesce uitilissimo nei· CORSI DI PUERICULTURA, disposti dall'Opera Nazionale per la Protezione della Infanzia e della Maternità e anohe i1ma. sicura Cuida per le ABPietenti iScolasticlle Maestre (Visitatrici scola.etiche), Aseietenti Sanitarie V isitatriei di igiene materna. e infantile, lev.atri.ei e bambinaie. Prezzo L. 1 5. Per .i nostri .abbonati sole L. 1 3, 5 O in porto f.ra.noo. Questo prez-zo di favore, aequistan do i,n nna S-01a volta almeno 10 oopie del libro, sarà ri· dotto ~ L. 12,50 la. .copia. Inviare Va~J.ia Postale .all'EditoTe LUIGI POZZI Vie. Simina, n. 14 - ROMA. 0

tinu·a ta sulle persone delle fa.m iglie per evitare contagi ad altri, e scrupolosa pulizia degli .ambienti, evitando il sollevamento della polvere che è uno dei mezzi più f.acili di trasmissione della malattia.. Se la malattia si manifestasse in una scuola, questa dovrà subito e&~re chiusa fino a. disinfezione completa e .r igorosa di tutto l'ambiente e ' degli oggetti della scuo.la. Si pregiano i Sigg. Podestà di portare ~ conoscenza. di quanto sopra tutti i Sanitari del Comune, incaricando l'Uffic~ale Sanitario di un'a ccurata sorvegl~anza per l'accertamento dei c~i , per la immediata denuncia a questa Prefettura, e per l 'applicazione dei provvedimenti profila tt ici sopraccennati. •

Attendo cenno di assicurazione~

Il Prefetti:>: De Vita » . I

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1·1 POI. ICL INICO

~Hm.a :

CONCORSI.

4P p<1ggi.a ndosi

su .arg.omenti clinic.i , te, r.ape.uti ci, · sperimentali, ia.i'.i .atomici, istologici, e.1nbriologioi, 00mpiere un lavo ro re1ativo alle segu~nti due q.uesti.o ni : 1° esistone nell'uomo insuffioienze e jperfunzioni .d elle gla.ndole endocrine (in lJartioolare tiraide, tesi~icolo·, ov.aio, srirre.l1ali)? 2° Le ipeTfunz..ioni possono essere · r ea.t tive ad ins11fficienze pairziali di ciascuna. O• tli paJ.·ecchie di queste g1andole? I la-vori dow:anrt-0 essere de11osti .a Parigi n on oltre il 31 dioemb·re 1928, presso il .d o.tt. Léo.p old Lévi, rue Théo·do1re de "Ba11vil1e 16 (16e). I oandidati dovnanno inviarne 9 e3emplari, destin.ati ai 9 membri .della Con1rnissione (tr.a cui è il prof. P ende per l'Italia). Per i 11u1noscrit.t i l'anonimo è facoltativo. I mano, sc·ritti devono essere in fr.ancese . 1

P08Tl VAOANTl. •

AcQu A SANTA' (Ascoli vedi f.asc. 45. AMANDOL.\

[ AN·NO XXXIV, F ASC. 46)

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....,- - Scad ~ 30 · riov.;

(11.s,;nli_. PicenOJ. -

Scad. 30 nov.;

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re,li fase. 44.

BASCHI ( Perugia). - A 1tutto ìl 10 dic .., per Civitella dei Pazzi; L. 9000 'e 6 sessennj dee., oltre L. 600 serv. att. ; c.-v.; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15; docum. a 3 mesi d13.l 25 ottobre. BASSANO. Uspedale Civile. - Assistente della Sezione chirurgica; chiusura 20 nov. ;· chiedere eondizioni al C()m.missar~o. , BoLOGNA. Rico"Uero di Mendicità V. E. Il. Medico assist.ente iall'Ospeda.l e .a nnesso. Soad. 20 D <)V. ; vedi fase. 45. CAsTELNuovo DI CoNzA (Saler~o). - Consorzio con Santomenna. Scad. 15 Clic.; vedi fase. 44. . OASTEL S. N1c0Lò (~4.rezzo). Sc~d. 30 nov.; vedi fase . 45. OH10GGIA .(V enezial) . - Per Sot.tomarina (f·naiz. . B ), .a1 10 dic età lini. 40 a.; tassa L . 50.10; sti1p,. L. 8500, a.u menti periodioi, p. trasp·. . L .\1000-30004-000 ; chied. annt1nzio. Serv. e ntro 15 g1g. CITTÀ DI CASTELLO (Umbria.). - Sca4. 30 nov.; v. fase. 44:. · G·ENAZZANO (Ro1na). - ~ tutto 30 nov.; L. 9500 pe.r 1000 pov. ; a.ddizionale L . 4 fino a 2000 pov. e. L. 5 oltre; . 5 qu.a;dr. dee . ; e.•-'!". ; tal3Sa L. '50; docum . .a 3 mes i .dal 20 o·t t. , . GENOVA. 0.-:.11cdnle Psi<·,h·i at-rico z>rovinciale. Scad. 10 ·dic. ; vedi fase. 44. NovARA. Uffici.a.le sanitaTio. Scad. 10 dic.; vedi f asc. 44. REG(.,c E LLO . (l ;'irerize) . r - Sea.d. 30· nove1nb re; veai f.asc. 45 . . S~VONA. R_. ·Prejet.t ura. Uff. san. e crupo . dell' Ufficio d'Igiene; -scMl. 30 nov.; v . . fase. 44. T1zzANA (P istoia) . - . Scad. ~5 nov.; L. 8500 e 8 trienni dee.; c .-v . .; L. -2·0 00 trasp. (variab.). Età lim. 35 a. Tassa . L. 50.15. VENEZIA. - Scad. 20 nov.; 4 con·d otte per la c,i ttà e -per la fraz. Ze1arin:o. Rivolgersi segreteria Ufilcio d' I giene. ·· ' r ERCEL:..r. R. P·refett~ra. - ·Uff. san . qi Biella; a tutto 20 di.e. ; ia.b . 25,000~ su Ha. 3600; età lim. 45 a.. al 28 '°itt. ; .docum. .a, 3 mesi ; ta&Sa. L. 50; titoli ed esami 5 serv . entro 30 gg.; nom. biennia1e. St.ip. L. 16,000 ; aumenti; e.lv . Divieto esercizio profes io11a,l e. ' ' TrcENZA. A·mni i n·ist1·az . R ·rpv-inciaie. - Scad. 15 dic. Vedi fase. 15. . 1. ;

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B ORSE DI

S'IUDIO.

Bors.a di studio A. :Jl. liud.zatto. .

La Oomn1issione ~t\.mministra ti va dell' Arcispedale 8. Anna ·di ~.,errar a porta· .a conascenoo. che, presso I.a sua sede e ad onora.r e )a memoria del compianto p.i·<>f. A. M. Luzzatto, è istituita una B·orsa di stu~io, allo scopo di ·conferire, ogni due . anni, llD. p remio 1a ll'.autore .del lavoro, o gruppi di lavori (.su t.em~ libera.mente soelti nel campo della Clinica -0 ·.della Patologia), che sarà rioonosci uto il più · degno da appos ita Com1nissio·n e giudicatrice. Possono ·aspirare al premio - che per l'anno 1928 sarà di L. 2QOO - tt1tti i .1 nedici chirurghi e gli studenti di medicina, ad ecce~one ;d~i medici primari di Ospedale, dei prof€ssori titolari, aiuti o assistenti di Università. ' Il pr~1no oonoorso soa.de il 31 marzo 1928. GJ i. 13.Spi:ÌìaD.ti · dovranno presentare .rego1are ista.n za a ·quella PrP..sidenza e unire quattro esemplari del lavoro o dei lavori, insieme con i 'docun1enti atti a p rova.re: 1° ohe l'.aspir13.nte ha le .q ualità soVilì3J indicate; 2° che i lavori prodotti oo.stituisoono, almeno prevalentemente, il compendÌo di studi .e di ricerche attuaiti nel Labo·r atorio . prof. A. M. Luzzatto. 0

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICE~ZE .

Il premi.o Nobel di fisiologi.a e medioina. per il ' 1926 è sta:t-0 :assegnato al p·ro.f. J ohianne.s Fibiger, dell'Università di Copena.ghen, per ~ suoi studi sul cancro sperimentale da spirott&re; qt1e llo per il 1927 , al ·p.rof. J uli us W agn,e·r vo11 J aJUiregg, d~l1'Un i-versità di V.i enna, per avere intr'o dotto in lnedic.in·a la. mal.arioterapia.

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CONCORSI

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PREMI.

Premio Vorono/f.

Il clott. Sergio Voronoff ha istituito due premi, t1 no di 10,000 fr. e ]' altJ'O <li 5000, a f.avoTe del1,U nione medica. f;ranco~ibero-.americain.a· (Umfia), cioè destinati .a un medico ,d el mondo latino.

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COn R. D. 29 sett. 1927 il dott. Achill€.. V acino, .segretario generale dell'Associazione Niazion.a.le F ascista M. C., è nomin·a to componente il Consiglio ·Superiore ·di · S·anità per il triennio 1927-29. · Rallégrànienti .:oo·r diali.

Nella sessione 1007 hanno consegu.iw la libera docenza in· Piatologia speéi'ale med.ica oltte .a •

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16B9J molti altri valor~i colleghi, di cui d.a,r e,m o l'elenco c-0111i.;leto ap,pena. . r.~ ~arà noti<> - a.nche i dotto•r i: wlaselli D. e Monteleo·n e R. , d ell.a C:µnic.a Medie.a di Roma e Lucherini T. degli Osp~dali Riu!).iti di Roma. I te.ipi per la lezione c.linic.a assegnati dalla Oominiss io11e . co1npost.a dai professori Frugo11i, D' A111ato, Cesa Bianchi, sono stati : per il Jo.tt. Maselli cr Le mielosi aleucemiche », per il dott. Monteloone «Le afasie motorie», per il dott . Lucherini « I.e p.a ncreatiti » . A tutti e tre i n~professori , valorosi e affe-. zion.ati ool1abor.a.toTi del e< P-0liclinico », ·giung.ano• le nostre più sinoere felicitazioni insie;me ai 1}iÙ fervidi auguri. · Il dott. Abelardo Ba.r ba.nti B ròdano co~ brevetto 11. 6120 di concessione di S'. E . it Ministro della Guerra Qn. Mussolini, è stato insignito delJa med.aglia di ·benemerenza per i volontari della guerra italo-.al1striaca 1915-18. 1

NOTIZIE DIVERSE. La Stazione sperimentale per la lotta antjmala· rica ina.u gurata dal Governatore di Roma. Il 31 ottob1re il Governia tore di Roma, principe Spada. Potenziau.i . 1n.ccompagnato dal SllO ~a.po di gabinetto, barone ·M.azzolani, h a inaugurato la Stazione sperimentale per 1a lotta .antima.laricà. Com'è noto, in seguito all'intere&siaJne11tc5 della Direzione ge11erale della Sanità pubblica, che ha fornito il personale, la Fondazione ·« Ro.ckefeller » ~onoosse i mezzi per fondaJ.·e in ~ta.Ii.a questo centro ]1er gli esperimenti e la lottà a11timalairica. Era.no a rioovere il principe Potenziani il gr. uff. Messea, di.rettore g;ener.ale della Sanità, il pri11cipe Gaetani, il prof. Missiroli, diretboTe del1a Stazi.one, il dott. Haokett, rap·p resenta.i1te della Fondazi-Oln e << Rookefeller » in Itaiia, il com1n . prof. Pecori, direttore dell'Uffioio .d 'igiene, ed il Oonsig1io . della Società. per gli studi :della mala.. ria, l)rincipe Aldobrandini, sen . Marchiafav.a, prof. Dionisi, prof. N1a.z.a:ri, il dott. Escalar dell'Ufficio cl'igiene, il dott. Filipp·i ni pe1· le , Ferrovie diello Stato ed .altri. Il gr . uff. Messea si è 00111piaciuto del lav.oro compiuto, anche a m·ezzo del personale della Direz.ione generale della Sanità p·u bblica " dalla F ·ondazione cc Rockefelle1r » : lav9ro· ohe co nsidera ~ome avvia.mento ad ulteriori sviln:ppi. Egli ha. constatato come l' umainitiaria istituzione sia riuscita in Italia a comnenet.r ars1i 0011 gli I stituti nazionali esistenti ed .a collabo1r,a.r~ oon la Scuola superiore d~ malariologia; .diretta dal prof. Ascoli ~ voluta d.al Capo del Governo, L 'or.atore ha ooncluso inviando un saluto ai rap.presentanti della F-0·n clazione. « Roclrefeller ». Il dott. Hackett, in corr€.t tissimo italiano, h.a. rilevato come il Govern.atore di Roma, oon la itra- , dizionale ooipitalità, abbia vollrto offrire u11.a mag nifica ~e<le .a lla Stazio.n e sperime11t,a,le. Ha detto -che pe\l: l' interessamento della Sanità pubblica la 1

Rockefeller >> concesse ii rn'é'z.zi ;; _e. il 1J'ersona1e: tecnico della St.a.zi-011€, profittando .del consiglio degli scienziatj della Società pe1: gli studi della. n1ala.r ia, ha costituito in 1111 pai-0> d'.a.1:i.ni ql1el ce11-. tro di ~t~di e .di attività pr.atica,, cui nel .1927 affluirono 58 n1:àlairi~lo1gi str arJ..ie1:i. e 111edici del Governat,or.ato pé1~ s.t udi.are 1'01;g,anizzazio11e .delle ca1up.agne antima.lruriche e per Q&Sel'v.are l'.andan1ento degli ·es'J_!>erimenti·. Il dott. Hacl{ett ha, cosi concluso: H La Fondazione Ro,ckef.eller mi h.a incarioato di po1·tare i11 questa o~cas.ione 1 espres-sione clella s ua. soddisf.a.zio11e; ·e sper.o che tanto S. · E. il Governatore, come iL di1:ettore genera.l• dellai Sanità pubblica, si associeran110 co~1 me nel d.ar e .a l direttoi·e ed · al person.a.le della Stazione· il loTo pl.au&o ed il lor.o incoraggiamento ». PLa.u sò· ed inooraggiamento eh-e tutti i prese1iti {1ettero. .' . . . con 1 p1u v1v1 consensi. l>opo iJ vri11ci pf' P~tenziaI!i ha. visitato 1' Istit uto intrattenendosi, co11 la guida del prof. lVlissiroli , ad osse·r v.a.re i la.b ora.t ori scientifici e il. n1ate.ri.ale. All'l1scita della visita il Governa.t.ore 11.a ' 'oluto· espri1uere i1uovamente tutto il suo CQ·mpiaci111ento· e la su a a.m mir.azione per la Stazione .a.n ti1nala«

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r1ca .

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Il · nuove Ospedale per malattie contagiose in.

Roma. 1J ua clelle finalità p•r incip.ali ch·e 11an110 n1osso> jl Governatorato .alla costruzione del nu·o vo Lazzarett·o è quella cli togliere, pe1· · r:a.gioni o,-,rie,. qu·ello esistente a Santa S.abiha., i11 località popolo~a.

Ottima .la scelta dell'area,, s u cui do.v r.a11110 Sior-· ge.re i . nuovi ·pa.diglio11i: un vasto prat.o poco 1011tan·o dall' Ospedale del Littorio, ia. l\1onteverc1e; vi s i .accede dalla via Port11e11se. L.a posa della prima pietra dell' edific~o è avvenuta il ' 31 ottobre, con l 'i11terve.~1to del Qo,re.rnaio.re, dH] segret1ario ge11erale De·l li S.a nti e di nunlerose altre autorità. Ce1rimonia se111pli0e, da. Cl.li non . .si .è di.si~il1nt·o ·i l Tito sacro, cli.e. 11.a. lasciato i11 tutti i presenti u11 \Senso di o01nmozi,o ne profo,11da. D.a i pJ·ogetti e pia11te topografich·e1 cl1e p er lai. ceri1110'11ia della })Osa della prima pietr.a ~ono state> esp 0Ste S U di un .assito, S~ p·UÒ rilevare l'infinita cura dia p arte délla Direzione .dell'U:ffici·o d' igiene, n el d(vid'e re ogni ~ambie11te, n ell'adottare ~ m ezzi più m,oderl'1i i~eir la lotta contro le malattie e·p id,e111iche. · ' . 1

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Congresso della Società i.taliana per il .Progresso, delle Scienze. -.. La. ceri1no11ia in.au gm·ale .si è _svolta oo·n solennità. .a Perug·ia i l 31 ottobre~ alla presenza delle autorità e di ' .150_ congnessisrr,i. P.arlaron 0 il podestà co mn1. Osear U coolli, il presidente del Co1nita:~o ordinatore q11. Panu11zio, l'on . Bla11c per la. direzione del P.artit·o N.azionale F .ascista, · il pr•Jf . Frac:cherelli lH~·r il l11inistro della P. I. ; il 1

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16SO

I I. POLI CLINICO •.

ili IV Congresso Oftalmologico italiano. Il 3 corr. r1ell'aula n·1ag11a <lella ·R . Università idi Ron1a si è inaugurato solennemente il IV Congresso della. Società Italiani::L di Of.t aJmologia. Presenti circa 15p oculisti, venuti da o·gD:i parte d'Italia; numeroso l'elemento fem:m.iniJe. ..Ai posti d'onore. e~ano: il p1rof. D1al1a Vedova in rapprese11tanza ·del l\1inistro della P. I. e del m~­ g11ifico · Ret.t ore, il conte Messea, ·diretto1re generale dell~. Sanità. Pubblica, il oomm. Oxilia, in J.'.apprcsenta.nz.a del Governatore di Roma, il prof. Ilvento lJer la drooo Rossa, il colonnello 'Ricci in r.appresentctnza del gener.ale GalligM:is direttore . ' :gt!ner ale della Sa111tà .Militare. no'nohè. .altre nu. . merose p ersonalità in rappiresentanz,a di vari Enti .ed j.gtituzioni civili e militari e della Fiaco1tà Me·<lica. ~i\.ccolto, da gr.a11di applausi prende la p,arol.a il p.rof. D.alla . Vedova ,che porta. il saluto del Mini.stro, e dopo avere rico.r dato le benemerenze e le fi11alità della ·Società Itali.an.a di Oftalmologia, .0011seg11a. le grandi .m edaglie di benemerenza co'n ferite agli illustri. soci prof. Galleng.a:, rettore della R. Università di P arma, e prof. B.a.sso, p.rimario oc11lis.ta di Ge110.v a; inoltre i p.r emi per la oftaln1ologi a a ssegnati nello &e0rso .anno ai .d ottori Fiaeti e Candia.n. Rispo.n dono i p·r off. Gallen.g a e Basso ringraziando· per la diatinz.ione di c ui si è voluto insignirli. Il prof. Ovio, PréSidente di 1turno del Congresoo, fa il resoconto dell'attività svolta dal sod.alizio nel decorso anno. L a seduta inauguTale si è sciolta con un'entu~iasti c a acoliamazione. Delle sedute scientifiche d.aremo il ;r esoconto prossi n1 a111en te. · 1

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L'attività italiana alia Commissione internazio· nale del cancro a Genova. •

Si so110 tenute a Genova le riunioni della · Com:11ri.ssio11e i11tern.azionale del c.ancro. Il .d~legato pex l' Italia, dott. Lutrario, ha pr86€ntato e a~­ pi.an1en te illustrato le seguenti monogr.afie del gruppo degli esperti itali,ani: .r elazione .di assieme (dott. Lutrario); relazione del prof. Pestaloz·za dell' Università di Roma sul cancro dell'utero; Telazio11e tlel p.rof. Ficher·a direttore dell'Istituto Vittorio Emanuele III per il cancro in Milano sui -tum ori maligni del seno; lrelazione del prof. Dio11isi dell'Università di Roma sui referti .ana'.ton1ici dei tu.mori maligni negli Istituti di ia.nato111iia patologica del Regno ; 1·elazione del prof. N ineef oro dell'Università di Na,pQli sugli aspetti .statistici del cancro, e rela.zione del prof. Gia.r-Oino. Il clott . Lutr ario ha .anche annu11ziato il pros1

FASC.

4tij

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tPrefetto oomm . · Mormino lesse un telegram1na .iaugur.ale del . Dui:!e, .::1alutato da vivi applausi. Dei ]aYori d'indolè biolog:j,ca daremo prossima1nente un resoconto.

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1.1\NNO XXXIV,

simo inv~o della relazione di una interessante i11chiesta s11l cancro eseguita in Anatolia parallela.mente a quelle fatte in Inghilterra e in Olanda. Il .g Tuppo italiano- degli esperti è stato .assistito nei suoi lavori dalla Direzione Geneuale di Sanità e ,dall'Istituto centrale di statistica d'ftiaiia che h a elaborato i · dati delle varie inchieste fatte' in Italia. I oontributi italiani sono &tati molto a-ppr~zzati e sar.a-nno pnbblic.ati a.alla Società del le Nazioni.

VI Conferenza dell'Unione internazio11ale ·contro la tubercolosi. Il Comitato esecutivo si è adun.a,to il 27 set, tembre a Parigi, nella tede. della Leg.a internazioniale delle Società della Cr-0ce Rossa (avenue Vélasquez 2) L'Italia era rapp·r esentata' dal professor A. Ilvento. · L'~ndomani il Consiglio dirett~vo tenne la riu11io·n e .ann,uale; v~ eTano rap·p resentati dieci Paesi, tT.a cui l'Italiia. Le dne sedut-e sono state c-0nsacrate all;org.anizzazione della · 6a. Conferenz.a dell'Unione InteTnazionale contro la Tubercolosi, ol1e si terrà a Roma da.I 25 .a l 27 setten1bre 19~8. Il deleg.ato italì.ano, p1rof. A. Ilvento, p1resentò le propost-e del Comit.ato italiano, che · preve,de n11mer·(À..~ escursioni in tutta la penisola. Il Oonsigl10 ha decù:io di mettere in discussione i seguenti temi: 1) Biologi a, Elementi filtrabili del virus tubercolare; 2) Oliriica, Diagnosi della tbc. infantile; 3) I gienc sociale, Organizz.a.ziqine della prof~lassi antitubercolare nei distretti rur ,a li. Due p.a esi nuovi hanno a.derito all'Unione, Bulg~ri.a e Fi11landia, il che porta a 31 il numero dei Paesi clìe ne fa11110 parte.

Congresso ospedaliero Internazionale. Su invjto d€ll' Associazione Americana degli O&pedali, i r.app.r esentanti d~ 11 Paesi si sono ad11nati .a Parigi, il 19 settembTe u. s ., nella sede della l~•ega delle Società delLa Croce Rossa. Er.a rappTesentata .anche l'Italia. Si è deciso di n.01ni. nare un Comitato eseeutiv0 inca.ricato di preparare nn c.a.11gresso che si teTrà negli ,sta.ti Uniti nel giugno del 1929. Segretario gener.ale·: · dotto.r L ewinDki-Corvvin di N-e"· York. Sono stati stabiliti 5 temi da discutere. . Il resooont.o di q11esta. prima rit1nione può ottenersi. rivolgf.ndos1i aIla cc J,igue cles CrHix-ll oeges » , Ave11ue Vélasquez 2, P.aris.

Riun,lone medico fra11co-beJga. Si è te11uta a Lilla dal 23 al 2n ottobre, allo ' soopo di rafforzate i legami di eordiale simpatia che uniscono i medici francesi e belgi. Furo110 t1tattati i ~eguenti temi: }'.azotemia (Lemierre), l'insulina in .terapia (Baudouin), le sooperte recenti sui sieri e vaccini (Dujarric de la Rivière) ecc.

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XX.\.l\·, FASC. 46]

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SEZIONE PHATICA

· VI Co11gresso rurueJ10 di otor1nola1ingologia. Si è te1i.uto a .Buc.:,arem il :28 e 30 otto bre, uell1.auf iteat1·0 tloll' Ospec:Lalc l'oltea, ~otto la presi<le1121a del prQif. Predescu Riou (Cl u j). 'l'e1ui: Corpi estranei t racheo-bro11co-esofage1; La sifilide dell 'or ecol1io. .Pe r .gl~ .atti ri volge.rsi a L se1'retar1u . generale , l.1. ~l ayer~oh11 , CaJea -'iolisor, .Buc;urc!:>ii. 1

Scuola Medica Ospitaliera di Ro1na. P er l'a111t·o sc.olas tico 1927-28 si terr.a uno cots1 tJi 111edici1:La generale (p,r of f. L·ugli, AT oan~eli, Ca r ducci. e :\lila11i) e di e;J1jru rg La, ge11 cr:ile (prof!. De .b, abi e <l Egidi) della <lw·ata <li un sem e.slire. L 'iscrizione <là dirit to alla. frèque11:bn. per un so lo t r in1e tre; essa pt1ò a,,·er 111ogo al 1° e 15 di 0~11 i i11ese, ma ll011 oltre il 1° marzo 192 , . Altri corsi li.anno durata, ristretta.; l ' is0rizioue ad essi non può a ver lu·ogo oltre la <lata di iuizio. l'o11ceruouo i principali ca111pi tlella iue<licina (p ;"of f. e Jotto ri Ciu.tli11 i, 8forza ~ J\11 to11t1cci , ~l.ar­ ga ru e;c:1, .b'c rra 1esi , Nazar1 , P edH·oni, J;al1re111ii, e anegro5si, •.\.lessa,nclri11i P ., Gi g.nnte, Fl.,n.ttali , GalJi, Antonucci, Gero n zi, .Jlich cli, \' alagussa, ~ta11cini, E sdra, 8araceui, Ra i 1n oldi, I1'1c·acci, .:\. sca relli). La. tas~a di ÌS('.rizio11e ad ogni <.:or s·o è d i L . 60 per i n1edic1 e di L . 30 per gli studenti (5° e 6° n nno) . .t>er i c:or~i di anato1uia p atologica, medi e ina o pe.rn t·or i a e t et·ni<.:a de li e pe I' i~ie · 111ed1 c:ol<:g~ li è dov u t tè:i tlll <.L ~·ap ra ta.ssa di L. 15, oltre u11a. q nota dn. fis...:are per ogui ese.rc:ita%i·o ne pr atica... _.\i 111etlici condotti re~ identi fuor i cli 1-toma sarà lecito freque11ta r e i corsi per un periodo mi11or e di quello staùilito, J11ai p erò p er i11euo di 30 giorni. E.ss, clovran 110 accon1pagu.are la, dom,anda con u11 certificato del sind aco cl1e clic11i a ri la lo,r o <1ualità cl~ 111edi ci condotti in at tività di servizio. N on è per111e sa l ' iscrizione o<;t pi i1 cor si aYenti fr a, loro ineotnp atibilità di ora.rio. Alla fi11e di og11i e.orso, .a chi lo richi eg~a e lo lne riti, ed esibiscia la .t essera mu11i ta della fir1ua. del l' inseg11ante, verrà rilasciato un c·er tificato di fr e quenza, co11tro il pn. ga111e11to di una tassa di L. 20. ·Per info r111iazioni ,Q jscrjzio,n i ri,,olgersi al p·r esi<lente, prof. l'"{. Bastja11e lli, P o.Ii çlinioo Un1bcrto I , Il-0ma. I ...a segreteria è ape r ta tutti i giorni feriali d alle 8 a lle 12 (P olicli11ioo U1nberto I ).

Scuola di perfezionamento in clinica pediatrica a Firenze.

rnuuo un. esam e <l\ diplo111a consisten te n e ll1a di::::c u ss1one di u 11a tesi scritta e d in u 11.a prov.a c.:li.nica. Iscr izioni presso la segret er ia della JTacoltà di :\l etlici11a (via degli Alfani 33, ]firenze). ~r asse: ai1nua d ' iscrizione (P'a.gabil·e in due i·ate) L. 901; <li esa1n~ d~ p rofitto L. 30.10; di eaa1ne <li dipl on1.a L . 100.10; di laboratorio L. 200.50; ..;0110 da vers.are alla Uassa Universitaria (pi azza S . )) arco, 2, Firen ze) . A<l esse 13i aggil111go1lo L. 7.03 p0r libretto, b olli , diritti e inarca . P er inf<1r1na!6io11i ri,·olgt:rsi .alla Segreteria della 11,acoltà (via tlegli Alfani, 33) O(l .alla D ir ezione d e lla cuola (Clinica P ediatrica - Ospeda le :i)1eyer , Y la .fii a n11elli, 115, li'irenze 23).

Gli Istituti privati di cura. La, « GazlJetta Ufficiale» 11a pu.b b1icato lo statuto della « F eder azio11e N a7.ion ale I 1'ascista Istit uti privati di c u·r a » . Co nsta di 26 .ar t ic-0]i. 1~ Ente f.a parte d e] l <L Co11 ft'àe r azioue ge n o1 a i e tn.SC'Ì '-l·a dell'i11clu ·tria, italiana.

La fine della mellicina operatoria e della traumatologia. ll Consiglio Superiore 11a dato pare r e con t r ario al c·onfer1 n1e n t.o della liber a doC'enza ii1 111edicina operH toria, con~icler.ando ch e qu('sta di cip lina. strettun'tente co nll(\S: ia ·a]l'1 11.seg11a.n 1ento dt' ll a. c~i­ nica. e:l1ir urgica, ha pe rduto l'au tonou1ia e la ragione d'essere c he aveva; o 1.1'1 tra un1atologi u, 00ns ide r a ndo qu0 ·ta n1.a.te1·ia 001ne parte d e ll:l chirurgia.

Disciplina delle specialità med!tinali. .

11 ) f i111 stero dell ' In ter no l1a fis ato r1efiuitivau1en t-e a l 31 c1 icen1bre la . C'a.c.le11za del termine 1

per ]a prese11tazione d elle do111a n_de d'autorizzazi,on·e p e r le otf.ci11e prodt1ttrici di sp ec i~lità 1nedici11a li e al 31 ge11n aio 1928 la. scade11za. di quello per la pre:·entazi o11e (l e Ile ista n :te, <lirette a<l ottene re sia I.a registrazioue d elle s p ecialità stesse, s ia l a.ntorizz.a.zio11e a protlur re e Y-e11cler e 1 proclott.i.

Pesce fr( sco ai soldati.

I11 egl1ito .a d accordi fr.a il · 'ottosegretario a.il' B oon·o 111ia o n . Bisi e d il Segreta.rio a lla Guerra gen . Ca,, allero è stato esegu it.o 11 n espe ri n. e> nto rJ i approvvigiona.1ne nto di p eoce iresc-o a i o] da ti d el pre ·icl io di R oma .

I l cor so h.a la durata. di d ue a11ni. Durante il bi eJ111io 1927-29 gli in.-c·ritti dovranno seguire i l Per Pietro Castellino Co rogo U i1iYer sitario di Clinica P edi.a tric.a e g li speC'iali col loqn i e le esercitazioni ad essi desti11 98 ottob re al <' UoYa " di lV[ila no e bbe Juo~o 11.ati. Sa.rann o addetti per turn o ai diversi r eun gra11de b.::incl1etto che la. J.i, acoltà medica qt1asi parti. della Clinira ( ezio11i d ei L atta n t i , del le ~'l co1upleto e n1olti imi medici n1ilanesi e napo) l.alattie del la eco11da infa nzia, del le malattie leta ni r esid enti .a l\l ila110, offriro1to al prof. P ieco nta~iose [Difterite , l\!t l)rbi llo, Sca rl~.tti na], eec:.) tro C.1ste llino) il cli11ioo medico di N a.p oli. Vi ine •lell' Ambulatorio . .AIl a f ine de l 1° .anno, dov1·a.n- ' terve nne ro ,a11c he i l podestà on. B eJ ]o11i, a u to ri tà 110 s upera re un esn 1110 e d a 11a f ine d el 2° sosterfn ·C'i ·te locali ed alc;11 ?1e ge11t il1 s ignore. All o spu-


LG92 1

1uante pronuuc·iarono discor s i il prof. Gèr1uano, cli ilari, il prof. Sagona, <li C1a lta11issett.a ; il dott. Paolo Gr.a11di, di B o~to11, a no1ne dei 111edici ita-

liani all'ester o; il dott. Ciatalano, di Benevento, ed altri . 111di l'on. Belloni ricor dò c-011 gratissin1a n1e111oria Napoli, OYe, pe1r i11cai·ico del partit·o, egli fu p er 1nolto ten1po a. ca.p o del ] ,ascismo; salutò nel prof. Ca.stellin o u110 degli a11tesignani del nuovo i11ovimento di, riscossa nazio11ale . I11f i11e sairge il festeggiato, cl1e p ro11unci a u110 dei s1 Loi ab 1t,uu,li discor s i, e lega11ti di f orn1a e di sa.pienza or atoir i.a, face11do vibr ,a r e l' uditorio con Ja evocu~io11e del grande passa t-0 <lelJ a scuo la i1ap oletana e dei suoi generos i e te11aci sf.o,r zi Hcl es"e.re . ·e1npre cle.g na di esso.

T ermi11a salu tando con

OOllllllOs a

[ 1\ ~NU ~\XXI V, FASC. 16 J

'..l.j .IJ IL l'OL LCL!N l CO

Scuola di perfezionamento in Odontoiatria e p1·0tesi dentaria presso la lt. Uu1versità di llul1.. • gna. Kono a perte le iscrizioni per l'anno scolastico 1927-~8 ai corsi di perfezionamento di odontoiatria e protesi denta.ria p er i la.ureati in medic1-

chirurgia. Esse.rido il n. u1nero de.i, !}Osti limitato, l ' accettazione viene i·egolata secondo la. prio1 ità nella prese11tazi.one de~ document~ e nel versamento delle ta~. Per programmi ed informazioni rivolgersi presso la Segreteria della Scuola, via S. V i tale, 5~, ua

d

Bologn a (13).

perorazio11e il'

D l1ce. •

L'eroico sacrificio del dott. J.i,igaroli, prtmo medico del " Principessa llafalda ,,.

T1-.1. l<-! f11lgide figure degli ufficia li d el « :Jia fn l<la >i, eroica 1 nent~ so1111nersi colla, Jor o n ave, Ya rilevata qt1ella del i}ri1110 iuedico d'°tt. C:an1il]o ] ip:nroli i l qu.aJe, come rifeiri !i:ce il Co1n,a n<la nte del p iro cnfo olandese « Atl1en a », do,p o a.Yer .f1C;C:o 111p agnato >'U el etta Ila ve parecch i ll<l li rraghi fe1·j t i, affic1atili alle cu re del seco11do inedico d-0t t . De L~lli.: , volle. tornare, ...,pr-ezz.an do og11i l)ericol o, ~ul e< ~{a fal da » onde prestare ancor a l'opera s u a alle altre vittiu1e terroriz7.atf.} e per icùla11ti r iu1a::;te s ulla n.ave ch e Ta.p id.a111en te affonda.v 2,. 11 c}ott. Figaroli scomp.ar Ye co. ì n ei gorgo gign ntesoo che i11gl11-0Tt iv a, poco dopG, il <e I'rinC'ip e ·sa. l\lafalda », pagando i:.:· olla vita il suo genero~o s lanc io e Ja &ua .ab11egHzion e verso il clover e . Er.a u11·0 d ei n1ed ici di bordo p itt a.nzi.a nL Nato a Ro»~s:i no (nl assa ) il 2 luglio 1870 e lal1reatosi a Uol0>g11a n el 1897, d opo d ue .anni fu a u11to dalla cc \ - eloee >> i11 ser vizio continu ativo . u va.r i pir-0s caJi . Du.rante la guer1ra si t1-.oyò ben due volte su navi sil ur at~ ed in tali occasio11i diede ch iatJ:e prove del s uQ ardi1nento e del suo s1)iccato altrÙis nto. Chi.nu1ato poi in se rvizio .a terra., cor11e ca1>ita110 medico d el R. E ser cito, seppe dar prova clcllt< sue i1on <.:011!11ni q n..-1] ità., 111erita11 dosi la con .. siderazion e dei superiori, l'affetto dei colleghi e la riconosce11za delle t ru pp e ialle quali p,r estava le Slle cu re eon perizia ed a.moi1·e. . . ~..\. guerr a fi11ita, ritornò .al mar e, in serv1z10 sui piro cafi della N . G. I . ·Da poco tempo si .t rovav.a sul <e M afalda" ohe doYeva .JiYenire 1.a ..su1a tomba. E r a.

n.1uici~sin10

del oom,a111dante Gu lì. Forse, q t1.a.11clo egli vo,Jle tornar e sul « M.afa lda », gli er a giu nta la notizia, che si sa essere stata trasmessa pe r rnùio negli estremi momenti, cl1e il Comancla11 te era « ferito » e volle soccorrere lui, insien1e eugli altri . Ecl è inorto, inYece, con lui!

Cori lui e oome lui: come un Eroe!

Il 13 ottob1·e u . s. peg11eYasi in P alermo, ore er.a nato nel 1 63, ~l prof. U...i\.RJil~LO L..<\ hhAllO, s tabile di li'a rn1acol()giu. sperimentale della J{. Ci1i ve1·si tà cli P aler mo. Seon11) a re c:o11 lu i una i11ag11ific.a figura cli cittadi110 e111i11e1tte, il qua le <..:()·11sacrò t utta la s ua YÌ ta a. beneticio d·ella ~c.:ien ~a, del!' Ui1i.rersità, alla quale appM·tenne, e del p.aese. Laureatosi n el 1886, ::;egui pe·r va.rii a1111i l j11-<~gnan1e11to di c:l1i1nica gene.ra.le n e U' 1~ t1tuto ut~, prof. J:>aternò, ed iniziò J,, t sua carri era osped.aliera i11 segu~to n. pu bbli<:·o c;on <.:orso i1ell 'ospe<lnlc civico <li J:'a lern10, e t1n dalla laurea fu a ·::,1...ten te dell' I stituto di. Far111acologia sp eri1nen r.u Il' oel1' L' i1iYer ·1tà d i l'aler1no, diretto allora dal prof. \ r. Ce1·vell·o, del qua le tu degno .allie,·o. Nel 1887, d:ira11te I'epi<lemja ooler ic..:a, f u inv iato da,l gover110 del te1npo a dirigere il lazzaretto di Augusta, dove an<.:or giorane, si disti nse per le s ue n o11 comuni qualità di medico e di o rga~ nizzator e . N el 1890 fu ab ilit ato p er titoli al l a ìibena doce11za i11 ll'.a r1nac:ologia sperimen tale, e sei a nni più tardi è·b be a ffid ato l' i11carico dell'inseg11a1uento .JelJa lfa r mac:9g11osi.a, della quale c:attedra di ven ne i11 segu ito professore 0 rdinario. Do1)0 la n1orte del .prof . Cer \ello nel 1919' la Facoltà medioa di P alermo lo ch iamò a succe<lcre i1ella cattedra del suo maestro. Egli . l.ascia nu1nerose ricerche scien t ifiche, fra le quali me~·itano maggiore rilievo quelle s ulla azio11e d ella ·stricnina sul cuo r e, sul p arallelismo fa rmaoologico della caffeina e della teobromina, sulla modificazione dell.a. pressione arteriosa per azione di a lc u11i fa.r n1aci, le ricerche sperimentali e cl1nicl1e sul s ulfolnal, quelle sul rapporto fra la costituz~o·ne chimica dei fairmaci e 1a loro :Jzione farmacologie.a, sul!' azione dei floruri alcalini, sulla cu r a d ello a,v velen amento stricninico 1 sul dop pio lega.1ne degli aton1i di oarbonio, lo studio com,p::lirati \'O tra la cocaina na.tur.ale e quella artificiale, · l'azion e ' della cromosantoni11a, ecc. 111segnante i110lto -effic.ace seppe oolla s u.a su.a~ dente ed adorn a par ola trasfonder e negli stu .. 1

1

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[ANNO

XXXIV,

FASC.

46]

1693

SEZIONE PRATICA

<lenti ]'.a.1nore the egli nutriva per la séienza da lui coltivata, e nei suoi .a.I1ievi l'interessamento per l'ind.agi ne scientifiC'a.

I.1a su.a multiforme personalità, non si fermò nel solo ca1npo del.l'insegnam ento e. della ricerca scientifica. ma si esplicò anC'l1e fuori di tali can1 . pi specialmente nella a.m ministrazione '1e11a cosa. pubblioa, in qualità di oonsigliere comunale ed assessore per l'Igiene della città di Palermo, e della Università. Egli fu direttore d011a Scuola cli Farma-cia per lungo tempo p.r eside della Facoltà di l\1edicina, e da quattro anni dall'inizio dcl nuovo Qrdi·o.amento universitario era membro antorevolissimo del oonsiglio di amministrazione dell'Università, do·ve portò il contributo delle sue non comuni onalità di ~mmin1~+.r::itore P <li organizzatore. Pioniere della lotta antitubercolare in P alermo, vì ded~cò ogni s11.a attività , e sotto i su-0i a1ispicii sorse .a Paler 1no il prin10 Disp eni::.ario antitubercolare, il qn nle mercè 1a su.a continuata opera ha oggi r aggiunto 1111 gran de sviluppo. Era inoltre segretario e consigliere della R. Accademia delle Scienze Lettere ed Arti , oonsi~lieTe della R. Accademia delle Scien ze Mediche òi Palermo, e m emhro di tante altre istituzioni r ittadine. T.ia sua scomparsa avvenuta innan7.i tempo ha T'lroootto pro.fondo ramma.rico in tutti coloro che lo conobbero e pot.P.rono apprezzare le sin srolari rlot,i di uo m o di S<.'ienza e rlj r ittadiTio e111 in enw ; e l a ~ua multiforme attività espli cata nel campo d ell a scien~a , nella clir13zione dell'insegnamento , 11€11'.amministr.nzione de.ll a. cosa pubblica e nel-

l'organizzazione .d i o·peire benefich e h.a I.asciat o profondo rico·r do nell'animo degli amici, · dei colleghi, degli studenti e dei citta dini. Alla desolata famiglia serva di conforto 1'affettuoso r impianto cl1e la città tutta gli ha trjbntato nell'estremo saluto. 1

V. C. P .

A 78 anni ha cesaato la su.a vita operos.a il l) rof. FRANZ PENZOLDT, cl1e per lungo tempo i1ella F acoltà M edica di E1rl.a11gen diresse la Policlinica e l'Istitut-0 di F .airmacologia. I l P enooldt ha illustrato tutta l'utilità che deriva alla te1 apia d.alle conosoenze farmaoologiche; questi in segna1n·e n1ti furo·n o da lui con segn.ati n el « Trattato delle dottrine f armacologich e » e n el « Trattato di T erapia » (in collabo·r azione con Stintzing). Fu un medico di alto va]ore e un inserrnante i1npa.re.ggiabile. ·Suoi allievi oono stati H einz, J(oni gsr, T oenniessen ed alt ri. Aveva lln c11ore d'oro, che lo faceva adora.re da quanti Io av\icin.avano, e sentiva intensi gli affetti famiq-]Ìa r i.

~

Se .

E morto 11 Se n atore GCTI8EPPE MAR.CORA , 11no èl ei Mille, patriota sempre fervente. la cui opera politica molto ha pesat-0 n ei destini del 11 ostro P .aese. Al nostro amico p r of. F erruccio MarooTa, prin1ario m edico .all'Ospedale M.aggiore di Milano. y.adano le nostre profonde condogl ianze.

A.

Indice alfabetico per materie. Aideno1}a,tie ~nguinali: d iagnosi ez.io-.. Paa. logica )) .4.mministrazrione sa,nitaria )) Bibliografi.a . )) Bron chiectasia nell'adulto: etiologia Consigli chi sanità: rappresen,tanti d ei )) sanitari . . . . « Cutis ,~erticis g yrata »: clinica e d )) a11ato1nopa tologia . 1667' 1671, Di a.tesi ernorTagiche ·. )) Ga ngli • Ghia.11dole a secrezione interna: distil)) . lati )) Iniezioni ipoder miche: .abuso . )) I.1AZZAR.O e. : necrologia )) Malattie: fattore costituzionale l\Iilza: risposta .ai distu~bi respiratori )) )) Nefro~lerosi: terap~a . . . . <>dont oiatria e protesi dent<Jlria: auto)) 1·izzazi one eccezionale all'esercizio 1

1682 1687 1666 1683 1686 1657 1675 1682 1671 1683 1692 1661 1684 1664 1686

Operazioni. chiru·r giche : p.rep.arazione . Prra . 1682 )) 1687 Pensioni e indenrvità: aument o )) 1693 PENZOlJD'J' F. : n eor o1ogj.a . )) 1665 Pielosco pi.a • • P olmoni: sa11gue r1ei » 1684 Popolazione italiana: co1ne e p er chè è iat1mentata . » 1684 Puerperio: diagnosi. sierologica in medicina legale . » R icor so : int eresse (Jivridico nl - . » Soop0Ja1ni11a: i}ericoli di assocj.azio11e )) .a morfina • • Sierodiag11osi della. s ifi}jde: a11tigene )) biliare Sviluppo: alter azioni di interne

e secrezioni . .

Viaccina.zioni antitifich e nell'ooel'cito •

)) ))

1655

1686 1683 1671 1663 1675

Ofrfttl di prnprtetà riservati. - Non èconsentlta la rlsta11101 di lavori oubblicatl nel Pol lclinlco se non in seguito ad 2atorizrarftu1p s~rltta dalla redazione. E vietata la pabbllcaTione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma. . Stab. T·Lpo..Lit. A rma.nt di M. Oount6r . V. A.8COLI, R.ed . re11'tl


• 1'191

Il. POLlC l.I NICU

[ ANNO XXXI\' , FASC. 161

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ROMA.


ANNO XXXIV

Roina, 21 Novemb1'e 1927 ·

Fase. 47 •

fondato dai professori:\

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg .PRATICA REDATTORE CAPO: PROlì .

VITTORIO ASCOLI

1~-

SOMMARIO. Osservazioni cl1 niche : M. Ronzini: Sopl'a n11 caso di gar1gre11a i:: pontn.n~a del rpie-<le tiipo Rn.ynancl e sno trn.ttn. mc nto . ·Note e contributi : C. Recco: Il ui.svi11to nella terapia del J't-nn1nt i-:>1n o .11'ticolare cronico Sunti e rasc;egne : D1AGNOSTIC.\: H. Cu1"8chma.n11: Dia,g nosi delle ca.c·hessi e osenre. - · SI STEMA NEnvoso: F. O. Za nga ri : :!\I e ni)1,g i te e 111enin·g ismo. G. Chizzola : T eoni.ca della cura BcrdieT nella. pa ra lis i infa11tile. 1

I Cong ressi di Medicina e Chirurgia : XXXIII Co ngresso dell a S:>cietà. l taliana di Medicin •a Intern a . - XXXJ"V Congresso d ella Società Italiana di Cthirurgia.

An!lunti per il medico pratico : CASISTICA: Gli aGces i t aldi del rene. - C'on tr ihn to a ll a con-0. c<:1n.zn. dell ~ r. at:- gc:i-e:.> i <lel1 ~1 n efrite e1n·n.t11r if':::i . I/e,_n n tn1·i!l. u c l : ' appc ndi ~ite . Ln. gn. ngrenn veaC'irnle. 'l'EL'alim~ntazione

del tuberc olc•.:!O. - I l regin1e di Ge 1·s=>n nell a, t11hercolosi polmoin are. - La hellado•n.n :i. neJla colite s pastica cl e i tnhercolosi. _, PoSTA

RAP I.\ :

ORGfJ I

AilUONATI. -

.V ~IUA ·

Nella vita profe ~ sionale : :ri1r.o:c1:sA SOC!A LE: O. Gininnini: L a tubeTcOl·o si 'Pl'Ohlemtt n·~Hi c· 111·at ivo. - A·mminisitr a zio ne sanitaria. - C'onror· i. - N cimi n e, pl'o_ mozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie .

OSSERVA·ZIONI CLINICHE. TSTTTUTO DI CLINICA CHIRURGICA GENERALE

R. UNIVEHSITÀ DI BAHI dirt3tto dal P.r of. N. LEOTTA. DELLA

Sop1'a un caso di gangrena spontanea del piede tipo Raynand e suo t1·attamento per i 1 cl ott . l\1ARIO RONZINI , assistente. Il caso che illustro mi sembra iJ.1 tere~ san te ol ~r e rhe p er alcune particolarità cliniche, sopratutto prr il sisten1a di cure adottato e ohe ha valso al paziente il beneficio d i guarire da lesioni necrol)iotiche gr avissime tali da far p en sar e in un pr]!llo tempo alla n ece-s sità di d emolire la parte malata. Si tratta di un uomo di 40 anni, di profes..;ione fattorino, scevro da tare fami1iari luetioh e e n eu1 o-p6"ichicl1e., in lJuone .tjor1dizioni di salute, mar] ico b ev itor e e fuma:tore. Nega lues e dicl1iara <li non a ver mai · soffer to ·di geloni. ,Nell' estate 1925 comin ciò ad avvertire senso · di parestes i e, ~ · p er lo pi1L sotto forn1a di f ormi,colio, alle piante clc i 1piedi senza p erò notare sulle zone iperestes i che, modjficazioni del colorito della cute e della 1emp eratura locale. P er 5 o 6 mesi questi distur·b i comp arvero solo cli quando in quando e n on furono mai tali da irnpedire a l paziente cli at·t ender e a lle s u e abi-

tnali occupazioni, ma divenn ero rn olto 1nolesti e· ossu risero il. caratter e di dolore urente a insorge11za ascessio11ale quando, ''erso la fine di quello st estSo anno le piante clei piedi assl1nsero un co lorito tra roseo e bluastro e s.u lla g.a,mba destrél , h n1go il ·d ecors o della safena in terna, corr1parvero cl ei cordoni di colorito rosso-vivo, molto dolen ti alla pressione e spontaneamente. P ertanto il P . dov·è tenere il l etto per a lcuni giorni durante i quali i cordoni arrossati scomparvero, ma ip.er~:i­ stef.ter o le mo:dificazioni di colorito sulla cute delle piante. ·Dopo un a nno i dolori alla pianta di si n istra sco·m par·v ero, quelli invece d el pied r destro si accentuarono mantenendo un caratterr \'ario e non b en defin ito di trafitture, di scos~e elettrich e, di irrigidimento d elle dita, e spesso ri,·esten·do il tipo del d olore ur en te. Qu e.sti disturbi dolorifici erano sfa vor evolmente influenzati d alla stazione er etta e clalla posiz]one p enzolont dell'arto. D'altro canto i .f atti di flogosi, ~ empre di breve durata, a carico d ella safena interna cl i cl estr a si ripeterono più volte. Nel noYembre 1926 il sen so di i r.afittura si fece più acuto e persi~tente in corrispond enza ·del solco ungueale i111erno d·ell'allu·ce d estr o d ove si formò una soJu, z ione di continuo n el m ezzo rd i una estesa chiazza cli ·arrossam ento. P er tali fatti 1'8 dicembre 1926 l'inferm o fu ricoverato in questa Cljnicn.. A ll'es. o b. - Si presenta un soggetto di tipo rostituzionale mega l o~plancnico con scheletro 11n po ' massiccio ma n el complesso regolare e armoni co. Statura m. 1.S6. Stato di n utrizion e e di san. g-uifica zion e b uono. ~uJla a carico d ella bocca, rtel farin ge e del· ' l'ap1parato linfa glandolare. I

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lG~C .

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Organi toracici e addominali sani. Organi genitali normali per conformazione e funzjone. Gli arti inferiori non presentano atteggiamenti viziosj n è lasciano apprezzare ipotonia e ipertrofia dei muscoli della coscia e della gamba. Lungl1ezza a de~tra, come a ISinistra, dalla spina i. ·a. s. al malleolo tibiale cm. 85. Perimetro cl ell a coscia,. a destra, come a sini5tra, a 15 cm. dal margine superiore della rotula cm. 47; peri1nctro della gamba a d. come a s. a 15 cm. dn.l rnargi11e inferiore ·della rotula cm. 34. .Le pupille reagiscono bene sia alla luce che nll 'accomodazione. Ri.flessi rotulei: normale a sinistra; presente m a torpido a de5tra. Non dolori lungo i tronchi dello sciatico e del nervo tibiale; sensibilità ben conservata su ambedue gli arti tranne cl1e sui polpastrelli delle dita del piede destro dove si troYa nna diminuzione della sensibilità dolorifica. Lungo il margine interno della gamba destra. per un tratto di 10 cm., a partire dal punto di n1ezzo della gamba, 6Ì palpano due cordoni cl 1 consistenza duro-fibrosa, indolenti alla pressione. che si portano verso l'alto lungo il decorso delln ·safena interna e cl1e, si110 a qualche giorno innanzi, erano dolenti~simi e circondati da una zona di cute arrossata, edematosa. Il piede ·destro ·è di un colorito rosso-bluastro uniforme ipiù spiccato alla pianta che al dorso; la temperatura cutan ea ·è normale non diminuita rispetto ·a quella dell'altro piede. L'alluce, in corrispond enza della faccia interdigitale, sulla zona di contatto col 20 dito, è ~ede di una soluzione di -continuo di forma ovalare, ·delle dimensioni di cm. 2 x 1, di aspetto torpido eretistico, a fondo pianeggiante, di color e rosso-vivo , a margini r egolari e lievemente sollevati, molto. dolente sia spontaneamente che alla 1p ressione. Il ·dorso del piede è alquanto edematoso. Il pol~o sulla pedi~ di a non si aipprezza. Il piede sinistro non presenta particolari ·a lterazioni obiettive se ~i eccettua una nuance di coJorito rosso-cianotico; quì il polso nella !()edidia è normale per ritrno, forza e ampiezza. · Esami speciali. Prove farmaco-dinamiche . Normale il co1nportamento dell'organi~mo alle prov,e ·con l'adrenalina (1 mg. ), la pilocarpina (1 cg.), la 1P1it11itrjna (1 eme.). . Pressione al Pachon: J\fx 155; l\iln. 90. Es. delle llrine. - (Con speciale rigu·a rdo alla ricerca del glucosio): negativo. L'Es. radiografico del cranio mostra: sella turcica di dimensioni normali e reg-olare nel suo contorno; tavolato OS$eO alquanto ispessito, spazi pneumatici modica.m ente ingranditi. E s. radio,qrafico dello scheletro dei piedi. - Notevole grado di atrofia e di decalci,f icazione sopratutto a carico delle falangi, un po' meno delle os'Sn tar$ali. e metarsali. R. u1. S1l siero di sangile. - Negativa. Es. oftalmoscopico. - ·N egativo O. O. n iario . ~ei

,

I!. POT.TCI.TN lCO

giorni cl1e seguirono alla data dell'ingresso in Clinica dell'infermo, le soiferenze si fecero ~e rnpre pil'1 intense, la ulcerazio,n e dell'a1luce destro si estese a tuito il letto ungueale, la cia11osi del ip iede aumentò in estensione e intensità. SucccssiYamente l'ulcerazione guadagnò il solco digito-plantare, cadde 1'l1nghia del gros~o dito il

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quale si ricoprì di un'esc·a ra nerastra che lo ineappucciava a dito di guanto. Ulcerazioni analoghe si formarono, per sifaldan1ento dell'epidermide, sulla ;faccia dorsale del 20 e 30 dito. I dolori al ·dorso e alla pianta, $empre del piede destro, si mantenn er-0 costanti e con caratteri \'ari ora di formi1colii, di trafittu.re, di scosse elettricl1e e di irrigidimento delle dita, ed ora con senso ·d i calore ·b ruciante. Spesso que5ti faiti raggiun$ei;o una intensità tale da rendere necessario l'uso di se·dativi e di i1:pnotici. Una volta, nel corso cli lmo di tali acce55i dolorifici, più violento del solito, fu praticata la iniezione epidurale di novocaina gr. 0.08 + stovaina gr. 0.04 in eme. 50 d1 soluzione fisiolo.g ica tiepida. il dolori scomparYero in pochi minuti, l 'infermo potè muoversi e camminare ma tale brneficio clnrò solo 6 ore l)ercl1è l)Oi t11tto ritor11ò come prima.

FIG. 1.

Leitz, Ob. 2, Oc. 4 B, V an Gieson).

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P er ciò elle co11cerne il successivo decorso dei fatti necrotici, la gangre11a, con soste e alternative ,·arie, progredì: ~i ebbe una maggiore estensione in superficie dei fatti gangrenosi, grossi ce~ci necrotici si eliminarono dai tessuti malati dai quali e1nana:va un odore fetido. Furono m.: vase le articolazioni interfalangee del 10 ~ 3° dito con distacco dell'ultima falange di que~te due dita. L'esame istologico delle falan.gi distaccate, fatto jn sezioni diverse sull'o-so e s1rlle parti molli inise in evidenza particolnr ità 1stologicl1e e ~trut­ turali che possono così riaiss11mersi: A . carico dell'osso spiccatJs~ima rarefazione della trabecolatura con spnzi lacunari molto ampi qu.a . e là riempiti da nn t ess11to connettivo adiposo 5enza 1p resenza di ostcobl asti. Le cellule o~­ see colorate con la tioni11a, sono ancl1'esse rarefatte e con nucleo atrofico. I muscoli sono ridotti di volume, con nucleo scar~amente colorabile degenerato o addirittura assente, muscoli riccamente circonidati e ']Uasi strozzati da un connettiYo fibroso jalino e areolare grasso. ·In a della figura 1 un vaso in cuj le tonache sono in preda a lln proce~so produt-


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1697

SEZIONE PRATICA

tivo che le coinvolge tutte, sì da non renderle in{li \'idualiz~abili , in un t essuto in parte fibroso, in parte a1norfo cli.e si avanza n el lume vasale siI10 a obliterarlo quasi completamente. Non è apprezzanile la presenza d i fibre ela:st.j cl1e nelle tonacbe d el va~o e tanto rneno è ricon0sci.b ile la eventuale esistenza di fatti flogistic i a cari co della media o de11 'avventizia. Nel .complesso quì si tratta di fatti a ngiosc1e rotici obliterativi banali che nulla ha11no di sp l~­ cifico, n el m ezzo di una ganga di tes6uti gan grenati, m ummificati. Trovati vani tutti i tentativi di ~u:-a, e .;nl rjposo in letto, e con gli impacch i c3l do-nm idi })iù volte r~p etuti, e visto che la gangrena m os·trava sempr.e più tenden za invas iva mentre i dolori si facevano v1ei:pipiù frequ enti e intt. 11s1, si ricor se, per con siglio del mio lVlaestro, TYrof Leotta, a lle ap.p licazionr di corrente galvani c1. di. l: c~f.so milliamperagg]o (mai superiore ai 2-3 l\11. A. ) co 111pr endendo coi 2 elettrodi il tr atto cer vi0f; ·lon1bare 1

Nel ·corso ·di questo trattamento i dolori acce3s ionali non comparvero che una V(llta ~ola e, interessante notare, nter1tre at]tua1rnentc la durata ù2 ~li acce..ssi non era mai inf~ricira a un'ora, questa volta bastò l' lrra·d iazi one d el seg·mento àorso- lornbare d f;l i11ido1}o spina1.'3 percl1è i dolori si di.J eg uast:ero ir1 poclli 1nir1ut.: . ·r11tta"lJ::i, malgrado l risultaLi veramente sedisfacenti otte11uti con Ja galvanizzaz1.011a e con la roentg·cnterapia, per ciò che ri ~ru:1rùa le t11rbe dol0rificl!.e, nor1 al-tr ettanto po~è lli.rsi 1p.c~r quanrc, si riferisce alle lesioni trofiche· del pied e. La gan- . grena infatti, progredì per cir'0:t due mt:si a11cora. Si ebbe una mag.giore estensione in su.p-erficie d ei fatti gangrenosi, furono invase le articolazioni d el 2° e 40 dito c'Jn, dis ta.eco, s ia per l:ur10 che per l' altro, dell'ultima falan.ge. I l 12 febbraio, malgra·do il r eperto rip etutamente 11egativo d el.l a R. W., fu intrapreso un trattament.o arsenobenzolico. Sin dalla prima ini.ezione (15 cg.) si ebbe un'accentuazion e ·dell'iabituale stato e·dematoso del piede, il r eticolo venoso del dorso si fe.ce più appariscenfe e le ulcer e necrotic·h e a$Sunsero un carattere p iù err,tisti co tanto che non si potè escludere l 'i1potesi che si trattru3se di una reazion·e di focolaio. Dopo qualche settin1ana sulle superfci necrotiche, ·cominciarono a comparire delle gr anulazioni di colorito ros8o-vivo, di .b uon aspetto e questi fatti rigenerativi lentam ente progre·dirono finch!è dopo u n mese dalla cura arsenobenzo·l ica (complessivamente gr. 3) l'infermo po.t è essere dimesso da.illa Clinica con cicatrizzazi.one com1pleta di tutte le soluzioni di continuo e la ces8azione di ogni disturbo dolorifico . 1

2, (ste~.so p r e1parato a più f·or te in grandimento). (·Leitz, Ob. 4, Oc. 4 B, Van Gieson). FIG.

n ella pr]ma seduta. In 2 successive sedut.e. f!l portato un . elettro·de all' al•t ezza d el rigoTlfiamento lomib are e l 'a ltro alla pianta del piede d estro. Sin dalla prima seduta i dolo ri scomip1arvero quasi d el tB•t to e l'infermo ;>otè, a 1 tneno, riposare durante la notte; persistettero tuttavia le parestesie ma n on m olto moleste. Dal Qanto suo, lo stato anatomico delle le8ioni dorsali P 1)lantarj, rimase immodificato. Dopo 3 di queste applicazioni fu iniziato il 13 gennaio 1927 un trattam ento Roentgen cor: le se· g uenti mo·d alità: Venne irradiato, nel periodo di una settimana, t11tto il trwtto compreso tra il rigonfi a.111eno cervi cale e il rigonfiamento lombare ·a zone di 6 x 8 cm. alla D. F . di 30 cm. con raggi di m edia d11 rezza e fortemente filtrati, f]no a raggiungere f.U ·ogni -tratto la dose eritema. Successi van1er.tb d etto sistema di irradiazio·n e venne eeteso sul d eco rso <i el lo sciatico ·di d estra, dello sciatico 1popliteo 111ediale e del tibiale posteriore sj no al collo d Pl piede. In tutto furono fatte 18 di tali applicazio1ti 11el periodo di circa un mese.

Che n el n ostro caso si .f osse trattato di una dt quelle sindromi clini·cl1e che genericam er1te vengono elette di gangrena spontanea del piede, fu cJ1iaro ed evidente 1Sin da quando l'infermo ca1pit.ò sotto la nostra os~·ervazione. Ma n on altr·etta!lto .p otè dirsi circa la natura di tale forma mor·b osa p oichiè quì cc spont·a nea ,, ,a ssu.m e l'imp ortanza di un term1ne vago che denota la nostra scar sa con oscenza etio-patogenetica di qu e~te sindromi complesse ed oscure. Quan to ai caratteri morfologici della gan grena, questi non erano nettam ente distin ti, ma sta vano tra quelli umidi e .quelli ·secchi ; p ertan~o tale quadro morboso non si potè n ettam ente e ~cola sticamen te classifi care nell'uno o n ell'a1'tro gruppo di gangrene. P er ciò che ~i riferisce ·ai doJ ori, questi so.no, in tali sindromi , di natura squisitamente ~impa­ tica (cc algies symp·a thi·qt1es )) dei fran cesi) p erchiè si accompagnano a t urbe vascolari e trofiche, no11chè di t emperatura, e sovratutto perchè non dipe11dcno che raramente da neuriti dei tronchi i1erv osi d.e gli arti . Nel no·stro ca8o, infatti i segni clinici della neurite peri.f eri.ca fecero sempre di f etto . Tuttavia, forme morbose da prendere in considerazione p er il diagnostico differ enzial e col caso riferito, ·son o: il morbo· di Raynaucl, l'eritro1ne.. I


lL POLICLINICO

lalgia, la gangren.a arteriosclerotica, la gangrena dia bctica. a ) Col 111orbo di Raynaud il nostro caso, se. ave\'a importan·ti punti di contatto quali l 'assenza del polso sulla pedidiçt., lo stato sec.co della g·angre11a in un certo momento d ella malattia, onde l'alluce si rivestì in toto di un'escara n ecr otica, nonchè i d9lori a tipo accessionale, se n e distacca t uttav ia p er altri caratteri. In11anzi tutto il paziente ha .sempre ·esc1uso di aver ·notato pallore delle . estremità, la classica sin cope locale, al-l'inizio della malattia. La t~rr1peratura ·d el piede malato non era diminuita, la cianosi non era il fatto che maggiormente risa1tava in tutto quell'insieme di lesioni, com·e pure l'unilateralità ·dei fatti dolorifici e gang·renosi, er ano ·c aratteri suffici-enti per far dif.ferenziare questa sindrome ·d a ·quella di Raynaud. b) Se la possi.bilità di un Raynau·d .a .p rincipio ci lasciò alquanto perplessi, l'eritromelalgia l)Otemmo al contrario esclud.erla a 1piriori. Difatti, se i dolori ricordavano quelli della malattia di W eir Mitchell, conviene tuttavia ammettere che in ogni acroan.giopatia i do1ori, in linea di ma.issi ma, si ~omigliano tranne che p er alcune particolarità non sempre chiar·a mente ap1prezzabiJi. Nel nostro caso la ,p osizion e penzolòni dell'arto. come nel \Veir Mitchell, acui\ra le soff~renze del· p., ma al contrario, gli acces$i dolorifici insorgevano indipen·d entemente dall'azione o da sensazioni di fred·do o di caldo mentre n ell'eritrom. ~ono preceduti sempre da senso di calore e, acl accesso manifestato, danno la sensazione, sulla parte mala·t a, del contatto con un ferro rovente. I.'i11er<?n1ia è pr~valentemente attiva (zpt-cpocr) n e1 w . M. da ' 'asodilatazione dei .ca·p illari e nel nost1·u 1pazicnte invece prevaleva quella passiva sebbene di grado non pronunziatis~imo. 'Inoltre nell'eritromelalgia la gangrena non solo ·è rara, ma quando si stabilisce, è sempre superficiale e di lieve entità. e) Ij a gan.g rena senile si potè l)UI'e con facilità esclud ere percìi.è qu esta, oltre ad es~ere sempre bilaterale, insorge in soggetti cli et~ a van· zata, i.p er tesi, arterioselerotici. .I noltre questa rlvc.c;te, co11 ·p articolare frequenza, jl carattere d ella gn11grena seoca con anestesia. completa d elle p arti colpite. d) L a gangrena dia.b eti.c a e 1per i ~uoi caratLcr j peculiari (form e fagedeniche C·l1e si i1npianta110 su l)iccole soluzioni di contint10 e si accon1pa.g11ano a feb·b re, clelirio, stato saporoso) e lìer J ' assc~za più volte controllata di zuccl1ero i1ello uri11c non si potò nemmeno prendere in cons iderazione. )Iè sj poteva ammettere la gan gr ena da ipor ~urre11 alismo, secondo la teoria di v. Op1pcl, p·e r 1

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FASC.

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la qt1ale, sino a qualche a11no fa, si è praticata da questo autore e da altri la surr.enalecto1nia, . riconoscj uta ·questa come la cura r.adicale della gan g·rena spontanea. Dall' esan1e obiettivo del pa, ziente non ci fu dato di rile, 1 are segni di diS1f unzioni endo.crine ch·è anzi lè prove farmacoùi11amiche si comportarono in e.sBo come in un normale soggetto. La forma che si imponeva in vece ·a lla nostra diagnosi era quella ·che nei trattati di patolo·g ia viene cl1iamata gangrena da endoarterite obliter~nte ed in cui il momento etio-patogerietico è spes·So rappresentato dalla lues (arterite si·f ilitica obliterante di Haga). . Ma con l'an·amne~i n egativa, con la mancanza di 6egni .clinici, con la R. W. rÌlJ)1et11tamente n e· gativa, ben poco ci autorizzava a orientar.ci verso la ·sifilide. A questo riguardo, anche l'esame istopatologico ·delle parti gangrenate, non consentiva, e non lo .p oteva, un qualsiasi oTientamento etiopatogenetico poichè I.e lesioni istologi.che riscontrata e ~opra descritte, dovevano necessariamente interpretarsi come l'effetto di una causa angiopatica a tipo occlusivo (arterite obliterante 1p rodutti va?) a sede alta an·c he perc.hè il (polso sulla pedidia mancava. J.Je stesse flebiti, a insorgenza ripetut·a, sono Sicuramen te legate alla malattia di cui la gaTl· grena non è che l'esponente, ma la natura di queste, come quella delle lesioni , arteriose risiedenti nelle sezioni alte dell'arto , sfugge alla nostra indagine. Gli A.I\. che in casi con simi1i hanno jpotuto emettere giu1dizi etiopatogenetici e diagnosi anatomicl1e precise (Winiwarter, S·crib·a, Haga, Be. ' . . claridda e molti altri)· (1), per aver dovuto ricorr ere a ll'amputazione ·dell'arto, hanno avuto agio di esperire va$te indagini ana:tomtche sia in tessuti sani che in tessuti malati. Ma a noi conviene es.ser e .p ruçlenti ed evitare l e facili deduzioni limitandoci ·a riferire sempliceme.nte ed obiettiva-. mente l'andamento clinico della f.orma morbosa in raipporto al trattam·ento curativo di essa. ·La cura fisi·ca (galvanizzazione e applicazioni attiniche) a~sociata alla cura ·arse11obe11zolica, fu capace di darci ottimi risultati tanto p i ù cl1e, di fronte al carattere fagedeni.co cl1e la gangre11a ::t\reva assunto in u11 c·erto periodo, ri1nanemmo in dubnio s1Jlla opportunità o men·o di intervenire ch irurgicamente con la d emolizione della parte Vero è c·h e gli arsenobenzoli spesso rispondo11<J bene s ulle forme ungiosclcrotic11e anche di i1a ~u ra 11011 specifica, e i1el 11ostro· ca\So, poichè conH: •

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(1) ,c:onsulLa: BgDJ\HTODA N. , -. : Atroasfissia i7Jerestesir·a <la art erite e flelJlle produtt lva. Arul1 "

Il. ·Ùi Cl1ir., vo1. XVIl, Iasc. G.


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SEZIONE PRATICA ~oipra 110

(letto, nulla ci autorizzò a formulare la J iagnosi ·di ·natura luetica, ·è prudente amrnettere 0he gli arsenobenzoli abbiano solo ·agito per il loro noto 1potere ~speci1iico ,generale \Sull'organismo e ·sul tono dei vasi migliorando le condizioni di circolo dei t essuti e degli organi. E come. deduzione pratica sarei indotto a concludere che in ogni forma di gangrena spontanea delle e~tremità giovi ricorrere, per ciò cl1e ri~uarcla t11rbe dolorificl1e, alla galvanizzazione lella colonna dorso-loro.b are e della o delle parti "Olpite, nonchè alla roentgenterapi·a , il cui mec~anismo d'azione, a me pare, si esplichi sul si.~ em :-t ne !'Yoso sirrupa ticn. Inoltre è da ritenersi sempre consigliabile, prima ·di ricorrer.e ad i11terventi clemolitori, ricorrere alla cura arsenoben zo·l ica an·ch e q11ando <lalle indagini cliniche e di laboratorio non ri, 'Ulti la n·atura luetica dell' affezione e l.a cura in r~;ro 1 ~ Yi rne praticata , con1e n el nostro caso, per p11ro te11tat1vo.

con intervallo di dieci giorni fra una serie e l 'altra, ed ogni iniezione a sua volta con intervc:lllo di quattr-0 ,giorni. In seg1Jito alla cura notai la scomparsa in tutti i casi di a1c.t1ni sintomi principali che maggiorn1ente disturbano tali malati e cioè del dolore , del sen~o di stiramento articolar e, della tumefazione, e<i in alcuni malati osservai la comparsa dei movimenti 1per quanto limitati, alle articola zioni colpite. Risultati parziali se si 'VUole, ma .costanti però r benefici per il paziente; ch1e d'altronde sarebbe quasi assurdo il pretendere di far guarire completamente tali forme reint'eg·rando le lesioni ossee ed articolari già da tempo stabilite. Dato ch e i p,a.zienti da me tratt·ati, da molto tempo soffrivano di tale processo morboso e con n essuna cura riuscirono a mitigare anche in i)arte le loro sofferenze, ritengo che i favore·voli risultati otten11ti con il bismuto, pO$SOno far e11trare tale medicamento nella terapia di questa forma morbosa . 1

NOTE E CONTRIBUTI. 0 ..PEDALE CIVILE DI ' 'ERONA - DIVISIONE MEDICA djretta dal Prof. ANTONIO FAGIUOLI

Il bismuto nella te1·apia I

del reumatismo articolat'e Cl'Onico. Dott.

CARLO SECCO,

SUNTI E RASSEGNE. DIAGNOSTICA. l)iagnosi delle cachessie osc111·e. (H.

ait1to.

Il bis1nuto indipendentemente dalle precise e ben note indicazioni terapeutiche nelle forme luetiche, è stato usato 1per via ipodermica, e talora con successo, contro varie affezioni che non hanno alcun rapporto con la sifi1id e. Io h-0 sperimentato la bismuto-terapia in alcun e torme ·d i reumatis1no arti.cola.re croni·co, sicuramente non luetiche, e preci~amente nel reumati.-smo cronico deformante secondario a re·umatismo articolare acuto e nell'artrite deformante .p rimitiva, forme queste che n ella gran maggioranza dei casi non risentono alcun vantaggio dalle solite cure fisiche, termali e medicamentose. I notevo1i benefici ottenuti mi incoraggiano a rendere .dj pubblica ragione i risultati d elle mie os "'ervazioni. I r.·a!3i trattati sommano a .trenta. ed in tutti non solo l'anamnesi e l'esame obbiettirvo escludevano t1na pregre~sa lue, m a 1a reazi.one di Wassermann -s11l siero di sangue e sul li,q uor ri~ultò negativa an'chP do@o riattivazione con 0;15 g. di Neo-sa1·varsan. l\1i sono servito del Bisiacol (I . .s. M. ) che è l1na ·sospensione di carbonato di bismuto in olio vegetale depurato che facilmente dà emul~ione co•1 hpleta ·e duratura: ' In ogni ~a:ziente '•h o praticato diciotto iniezioni divise in tre serie di sei 1

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CURSCH:\.[ ANN.

nted. Klin'bk, n . 16, 1927).

In cac~essie poco chiare ·s i deYe pensare anzitutto alla tubercolc'5i polmonare (esame obbiettiYo, esame radiologico, sintomi soggetti vi, velo citi di sedimentazione de.g li eritrociti, ecc. ). Oppure può trattarsi di ulcera gastrica o duodenale (anamnesj, sintomi soggettivi, esame radiologico clC'llo c;tom:aco). Un esarne obbiettivo acc11rato, coadiuvato dall'(tsam e radiologico permette spess o di porre o di escluder.e l~ diagnosi di carcinoma dello stomaco o di altri organL · In molti casi una cachessia poco chiara è determinata dalla sepsi cronica : e$ame del cuore e dei reni, tumore di milza, anemia secondarja, febbre , nelle donne, esame dei genitali interni. Dimagramento notevole e astenia possono essere determinate anche cta infezion i croni che delle Yie urinarie, Cl da affezioni del r ene. (esame dell'urina). Anche la 111e latente può talvolta deter11linare notevole dimagrarnento 1 specialrr1ente n ei .suoi. s tadii precoci: ricerca ·dei segn i lueti ci, reazjor1 e di Wassrrmann. L;esame del sang ue e l 'esame obbiet tivo permetterà di decidere per l'esistenza o m eno di l111'anemia perniciosa, di una leucemia. cli 11n linfogranuloma; l'ittero emolitico 1può Yen ir escluso se mancano il tumore di rnilza , l'urobilinuria e t1robilinogenuria, la diminuzione di re sistcnz·a clegli eritrociti, 1e crisi epatiche (l'i ttero in alcun i casi può es sere così lieve da .:>fuggire


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POLICLJ~JCO

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all'osservazione). :\Jalatti e mentali possono co11. durre a di111agramento noteYole; o in ~eguit o a disturbi dispeptici, op1)ure in conseguenza d el digiuno cui si sottornetto·n o questi 1pazienti senza dirlo al medico n è farlo n otare a chi li osserva e sorveglja. In altri casi il dirr1agra1n ento e la artinamia hanno un'origine endocrina. Così in casi di ipert1reosi larvata (aumento del ricambio respiratorio, ipersensibilità della glicemia e d ella pressione verso l'adrenalina, di1ninuzione della . ·visCO$ità e d ella concentrazione proteica del siero ematico; di solito assenza di sintomi oculari, di diarrea, di $in tomi cardiaci, di tremore); in casi • • di insufficienza sl1rrenale con o senza melano·dermia (clim·ag·ramento, adinamia, ipotensione, frigidità, decorso relativamente benigno); in cast di cachessia ipofisaria nella sua forma inco1npleta (diminuzione <lel ricambio basale, notevole diminuzione e rallentamento dell'eliminazione dell'aoqua, mentre il potere di concentrazione del rene è normale, emis$ione di piccole quantità di urina, assenza di sete; azione curativa di prepa. rati del lobo anteriore dell 'ipofisi). Anche tumori delle surrenali det~rminano spe$SO cachessia: i1ei bambini si osserva una pubertà precoce, nella donne adulte una trasformazione dei caratteri sessuali secondari, barba, disposizione rnascoli11a dei [peli e del grasso, ' 'oce profonda). In altri casi il di$turbo endocrino interessa .p iù glandole: si possono avere sintomi ipofisari, sintomi tireogeni, sintomi pancreatici, sintomi genitali. :)u·adri morbosi simili a qu elli deterrninati du ùl· stnrbi endocrir1i pluriglandolari si osservano talvo]ta in c a~i in cui le glandole endocrine sono perfettamente normali; si 1.ratta di lesioni organiche cerebrali, localizzate specialrnente i1ella regione s ottotalamica del mesencefalo e interessanti uno o più centri del ricambio. A quest'ult ima categoria l' ..\. ascrive un ca$O da lui osservato : una donna di 27 anni .astenica, amn1alatasi dopo la prima gravidanza e parto con adinamia e dimagramento progressivo fino a lla cachessia. Esame obbiettivo negativo, negativi tutti gli esami $econdari, ~·ressione .d el sangue 100: 60 frigidità sessuale, esame del sanPOLLITZER. guc normale, 1

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SISTEMA NER.VOSO.

Meningite e meningismo. (F. C.

ZAl~GARI .

r. '...\. si ferm·a sopratutto sulle meningiti sierose -c·onsegt1~nza

d elle inlf ez1.oni aicute, di cui le principali sono: la p.oi.monite , il tifo, il paratifo, la grippe, la scarlattina, ecc.

In questi .casi si hia frequentem€nte la meningite franca, la quale è ·éli regoJa purulenta, e presenta un rapporto 'P·e~etto tra i sintomi clinici e le lesioni anatorno-patologiche ...\ volte però ai s intomi clinici netti (rigidità della nuca, Kernig. 1paresi, 1oonvrul'S1.oni) non fanno riscontro 1e lesioni anatomo-patO'logiohe. Queste forme ·daprp·r ima osservate nei bambdni, quali complicanze d! p olmonite, furono dette ps·eudomeningiti. Il Quincke per primo chiamò queste forme col nome di menilil'gite sieroS1a, ed inten·de.va aJlluderè cori tale designazion.e a;d uno stato inifiammat.orio de1le ~Emingi, non dipendente da infezioni parassita.rie, il che fu qimostrato errato in se· guito, allorchè si a!lfer·m arono le riic erehe batteriologiche. Queste forme ad essudato sieroso, e senza rela. ti va lesione anatomo-fJ)atologica, nel 1894 furonc l' hiamate dal Dupré meningismi. Sorsero presto d·e1lle dif1ficoJtà 1per pote•r di.I fe. 1

renziare una meningite sierosa da un meningismo, nel mentre che la malattia di <Juincke e la sindrome di Du~ré· importano una distinzione necessarj a per la cura e la prognosi. I sintomi osservati nelle affezioni delle meningi sono dwuti a1la compressione id el cerve.Ilo ed agili stimoli intil3J!llmato.ri dei ner,ri cerebrali l~ di quelli del midollo spinale. 1

·Queste condizioni possono atllIIlentare i riflessi e creare semrpre nu-ovi segni. Per la meningite però resta sempre il classico tr:iipode meningitico : cefalea , '3titi·chezza, vomito a razzo. Importanti altre.sì sono: la rigi1dità nucrule, il s. di Kernig •. i seg11i pirami1dali, fra cui il Babinsl\i; n ei bam~ bini il s. di Lasegue (insorgenza di dolo·r e Si)ontaneo a:d ogni movi1m ento), il BTu dzinski (la flessione dellia testa all'indietro fa !llettere le gambe ' sulle ginocchia, le cosce 6Ull'addome, gli aJvambracci sulle braiooia). 1

Di minore importanza sono i s. di Groer (flessione dors·aa·e ·d ell'alluce aflla pressione sulle sinf:isi ), di Eìdelmann, di Xizzoli, di Gringold (strabismo riflesso da flessione in avanti dell1a testa ~ di Flattali (midriasi con lo stes~o mo,imènto). hél mbini la menin.g ite si può iniziare con convulsioni ge.rterali epilettiformi o coJ gr1do iidroencefalico; in e.ssi è importante la ricerca del ~ei

Morgagni, n. 28, lu·g lio 19-27).

Sulla meningite ed jl meningismo sono state pu'b blicate tante note e claissiìfiche che riesce di.f!icile orizzontarsi. Agli effetti d e1la pratica intanto è ne-cessari<> poter di1fiferenziar.e la meningite dal meningismo, sia per lia prognosi, sia per la condotta terapeutica. 1

s. di Slesinger : ai movimenti spontanei del capo ,s egue il movimento dei globi ocudiari, mentre nei normali esoo precede o è sincrono ai movimenti del ca;po . Indi.stpensab:ille per la diagnosi di meningite è-


SEZ IONE PRATICA

l'esam e del liquor, ottenuto con la p,untura lombare. Per l'albumina sono stati proposti dtversi metodi, quello di N-0nne-_t\.pelt, di Pandy. Ha importanza la glicor:nacl1ia: Bokai ne1la meningite tbc. ha trovato diminuzione dello zoccheTo, il qu ale si riduce a zero prima della morte. Nella meningite siero·s a esiste a u.m ·ento di zuccl1ero; i sali diminu]scono. I/ipotesi più ac·c etta suITll'-0rigine <lel ltquoil' è quella che lo f1a dipendere dal paren chi.In·a dei plessi coroidei. CARUSI.

1.,ecnica della ciira Bordie1· nella paralisi infantile.

1701

gia applica ~gualmente un quarto di dose-eritema al giorno per tre giorni consecutiYi irradiando soltanto 'il lato leso. La dose dev'e~sere esatta e si n1isura con l'ionometro di Solomon. Fra le serie d'irradiazione (2-3 s econdo i casi) si lascia un intervallo di tre settimane: durante tale intervallo si pratica i l trattarn·ento di atermico e l' elettroter apia, riservando i primi di~ci gior11i alle ·applicazioni quoti diane di diaterm·i a. P er l'arto superiore si aipp1ica 11n elettro.de di piombo nella regione cervicodorsale, ]'altro sotto la mano; per l'arto inferiore 11n elettro de nella regione lombare, l'altro sotto la pianta ·d ei piedi; in. caso di paraplegia si applt cano due elettrodi agli arti dispo11endo i piedi sulla stessa placca; il calore dev'esser mite e la durata della seduta di 20-25 minuti. Per la elettroterapia ~i applicano la corrente galvanica e la sinuso]dale a giorni alterni o nello stesso giorno: il ipolo positivo si piazza· sulla regione cervico-dorsale, il negativo all'estremità dell'arto . Intensità sempre debole (3-8 millia.m.p ère~); durata 20 minuti. Le cure diatermiche ed elettroterapiche debbl)no essere continuate per lung·o tempo lasciando degli jntervalli di 1-2 mesi .secondo i ·Casi; e ciò perchè si osserva sempre, anche i11 malati che hanno ottenuto una guarigione clinica soddis.facente, una .p articolare tendenza, ~pecie nella stagione fredda, alla ipotermia e all ']potonicità degli arti colpjti. Il fattore · 1p·r incipale del m etodo Bordier è la radioterapia; la sua azione non è diretta, sulle cellule nervose, ma indiretta sull'edema peri.f erico .e sulla infiltrazione parvicellulare con risoluzione ·dello stato flogistico. Tale azione è aiutata e completata dalla diatermi-a e dall'eJettroterapia.

n. 4, 1927) . Il complesso dei m ezzi fi~ici escogitati dal prof. Bordier di Lione 1Per combattere la poliomielit ~ anteriore acuta rap,p reser;ita indubbiamente un reale prJgTesso, come unanimemente vien riconosciuto ·d agli autori che hanno bene applicato il metodo. E per nene applicarlo ·è necessario di non dimenticare le nozioni anatomo-p·a tologiche delle lesion] determinate ·dal processo poliomiel1 · tico nelle div erse fa~i contro le quali è diretto il trattamento r a dioterapico. Il tratt amento tende anzitutto a combattere l'edema, l'infiltrazione parvicellulare e l' organizzazione del tessuto congiuntivo ùi riparazion e, fenomeni c11e danneggiano seriamente le cellule motrici fino a provocare la loro morte iper strangolamento e co·m pression e: a questo primo obiettivo è rivolta l'azione della radioterapia che è deputata a combattere le cause djrette della poliomielite e della paralisi. In secor1do lu ogo il trattamento si propone dl rimediare nel modo più razionale alle conf:eguenze del proce&So midollare rappresentate ·d alla T. ISIDORI. ins11fficienza d ell 'irrigazione sanguigna, dall 'iJpotermia e dall'atrofia muscolare: e ciò mediante la diatermia e 1, elettroteraipia. Il periodo migliore per la radioterapia è quello Prof. Dott. CIOACCHINO FUMAROLA che segue al periodo acuto febbrile che può duDocente e primo aiuto nella Oliniea delle ma,lattie l'are da 2 a 4 settimane: è il periodo della paranervose e me!lta1i della R. U·n .iversità di Roma. lisi, ·dell'ipotermia e dell'ipotro fia. Bisogna irraDiagnostica delle Malattie del Sistema nervoso diarP; il segmento di midollo corrispondente al Prefazione e due capitoli territorio della parali~i impiegando raggi duri del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI fjltrati a traverso mezzo millimetro di zinco e un PARTE GENERALE : un voJume in-8 di pa.g. VIII-35! in carta cli lus·s o, nitidamente SJt,a..m'Pato. -0on 175 fd.Jgin~ millimetro d'alluminio. La direzione migliore iper quasi tutte originali interoa1a,te nel testo e 8 tavo:le, operare correttamente è 1quella che passa per le f uorii testo, a ool<>ri. Prazzo L. 4 2. Per i nostl"i aJbbonati sole L. 3 8112 5. 13'mine vertebrali: i raggi debbono essere per . PARTE SPECIALE: 1) Sistema nervoso periferico. peridicolari a.l piano di queste lamine. ·P er otteUn vollllIIle di p3..gline 242, eon 67 fi·guil'e ilntereaJ.ate nel t€'sto. PrezZQ L. 2 8. Per i noetri aibboniati, Ml• nere buoni risultati bisogna situare il piccolo ma- L. 25, 7 5. lato in una posizione intermedia fra la posizione PARTE SPECIAT1E: Z) Sistema nervoso oentrale. Ml· 001.LO SPINALE. Volume di P3>B'· 238, oon 66 figure inlaterale e il ·d ecubito addominale. . tercalate nel teato. Prezzo L. 3 3. Per i nostri abboNei casi di 1paraiplegia l'A. fa a~sorbire per nati sole L. 30, 7 5. :t in corso di sta.mpa !il volume 3° della Parte Spequattro giorni consecutivi un quarto di dose-ericiale : IL CERVELLO, col qua'l e si completa l'opera. tema facendo due irradiazioni a destra e due a Invia.re Vaglia Postale a ll'Editore LUIGI POZZI, Via sinistra alternativamente: nei casi di mono1pleSistJin.a, N. 14 - ROMA. (G. CHIZZOLA. Paris médical,

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lI. POLICLTNlCO

[ANNO XXXIV, FASC. 47 ]

I CONGRESSI DI MEDICINA E CHIR.URGIA .

XXXIII Congresso di Medicina Inte1·na. (Continuazione; v edi fase. p1 e.e.). Seduta del 20 ottobre, ore 10.

dagine (l' isp ezione, l a palpazione, la percussione, l' asooltazione) consentono di cogliere i da.ti 111olto grossol.a11i . L ' indagine r.a.diologiC'.a sotto qll€sto punto di vista l1a oonsentito di fare un gran passo innanzi fornendoci nozi-0ni anatomiche .d el1' individu 0 vivente, ma è all' an.atomioo ohe noi e11iediamo di ris9lvere questo quesito : Dato un individuo di unia determin.ata oostituzjon e morfologica, r appresen tata da caratteri esterni antropome.t rici ben definiti, quali so110 i caratteri .anatomici degli orga.ni interni? Ponendo il quesito in termini cosi chjari la 111edicina prati.eia , .ancora una Yolta nello sviluppo storico delle 11ostre discipline, invita a i1uove riceTche gli studi anatomici, ohe sembravano essersi oristallizzati in una forma non più suscett ibile di mutamento di indirizzo . .\'iolti anatomici h an110 sentito la necessità d i una revisione del loro programm.a e già s i alierma in Italia ed altrov~ (Castaldi, fiammar , Lubosch) un indirizz,o che i11ten cle stabilire rapporti di oon1binazione e correlazione fra la for1na somaticia, oonsider.ata nel suo insieme, e i c.:aratteri anatomici dei s i11g-0li organi. III . Fi.~iologia. - Questo capitolo ricl1iede di neoessità una notevole am piezza di svolgimento, verchè senza un.a conoscenza del la .attività normale dell'intesLino è i1npoosibile giungere .a qualsiasi concezio11e del meccanismo dell'alte rata funzion~ motrioe del colon che è, seco.n do l'opinione <:orre11te, il f.futtore della. stitich ezza abituale. 1. llf ovimenti dell'intestino crasso. A11che riel cr.asso, come in og11i parte del tubo digerente, si compiono due funzioni: una secr etoria e una motrice. Per l' argome11to che e;i interessa è 1a f u11zione motrice che dove e&Ser e particolar1ne11te presa in oonsiderazione. a) Grandi movime1i ti Mo tus peristalticus 111agnus cli H olzkneclit - (}randi uioviimenti pendolari di Rieder. - L ' oscurità fu rotta da un rilievo di Holzknecht (1909), ·c he su 1000 intestihi esaminati riuscì a vedere d ue volte movimenti ch e egli cooì de. oriSS€ : in un caso « 'comparsa improvvisa della segmentazione ~ ustrale e passaggio rapido del contenuto intestinale nel colon discendente. Questo si p r esentava come una fascia .a contorni par.alleli, non solcati, che rapidamente mutava aspett o segmentandosi ». · In un .altro caso il colon a scende11te pieno si ,·uotava nello stesso modo nel colon t rasverso. Holzknecht concludeva che il contenuto del cec-.o progredisce fino .al retto in virtù del ripetersi a lunghi intervalli (2-3 volte in 24 ore) di ques ti movimenti che furon o chiamati « grandi ·mo"-imenti del colon .» o « motus peristalticus 1na g nus ». Movimenti retrogradi sono stati messi in evidenza da Block, v. Bergmann e Lenz, Rieder. Schwarz, Lossen, de Qu€rvain, ma il meccanis1no della lor-0 p.rodu zinne non è chi.airo; secondo l'opi1

Seduta in comune .con la Società Italiana di Chirurgia Presi(l-e11za. :

P rQff .

.A.sco·LI-F'ERRARI.

Stitichezza abituale. (Si11011imi: Stitichezza. f11nzion·a le, cronica). •

P,\~~'l'E

MEDICA.

l{ elatore : Prof .

I

}"""RANCEsco

ScHIASSI

(Bo,logn.a) .

I. D efùn.i zione . Nell uso comune « stitiohez.z.a » éÌgnifie;.a quella sindl'ome caratterizza,abitu.ale , ta da un disturbo funzionale primitivo dell'attività inotrice de-1 tubo digerente che si rivela c-01ì r itardato Q i11completo vot amento clell' alvo. Si ritiene dai p~ù che il segmento primitivameute i11teressato sia il crasso. Con questa definizione si intende elimina.re i casi in cu~ il progredire e l' emissione delle feci è 9stacol.ato princi1Jal1nen t.e da un impedimento meccani.oo grQssola1\-0. La defi11izione, oosì chia ra dal punto di vista teoretico, incontra difficol tà notevoli quando SI tratta di applicar la ai casi concreti, e:ioè alla di.agnos i clin ioa. L ' idea direttiva è la seguente : · 1) il in.al ato di sti Licl1ezza abit u ale PJ'esenta un quadro rnorboso che egli cirooscrive all' intestino, jn cui p erò la si11(lrome intesti11ale è ll!1 -clettaglio in mezzo .a un cu mulo d~ .;:;i ntomi neurotici che interessano tt1tto l'i11dividuo, nel dul>1ic;e aspetto fisico e psicn1co; 2) il malato di stitichezza mecoanica presenta un quadrù mo.rboso che primitiYa111ente è dom'i11ato dalla si11drome in;testinale. ll . _4. nafoniia. - Tutte le volte che ci proponiamo di comprendere. la natura di un pr-0cesso morboso abbiamo nece sità .d i partire da quelle cognizi-0ni basali che r iguiardan:o i caratteri .anatomici degli organi o dell'Qrg.ano colpito. Forse per nessun'altra parte del tubo digeren:te le nozio·n i cli anatomia sono oosì incerte oome per il crasso. Di fron te alla. straordinaria variabilità dei caratteri a11ato1nici quantitativi o topografici deJ colon, è possibile giungere a un complesso di dati tatistici i quali oonsentano di arguire, in base .a lla 1confQrmazi.o ne ge1n erale oò.r porea, in base al tipo costituzionale morfologioo i caratteri degli org.aI1i i11terni? Il inedico h.a scarsi mezzi per il rilievo nel vivente dei caratteri anatomici quantitativi e topo~rafioi dei visceri: i n1ezzi tradizionali di in-


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SEZIONE PHATICA

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uione <lei più ~iuio1·e,·oli radiologi è da e8Cludersi 111otrice dell' intesti110 e in modo particolare del nell'uo1no l'intervento d.i onde a11tiperistaltiche. C'·olon. Secondo Le11z sarebbero in ràpporto con la 0011Le sostanze del gruppo de11a muscarina (Mutrazione di t utto l'apparato musoolare di un sc.arina, Fi.sostigrnina, Pil~a.rpina, Colina) eccitratto notevole del crasso, preceduta da .appiatano il para.simpatico, l'atropin.a lo par.alizza. namento della segmentazione australe. Tali inoL 'adren:aJ.in.a eccita il simpatico, la nicotina lo vimenti sono simili ai g.r ossi ino,in1enti di Holzparaliz2,a, Questa concezione schematioa non corkneoht. risp-0r1de alla realtà se non nelle linee generali, b) Mo1.:iment i peristaltici . - Nell'uomo sicuri poichè rispetto a certi orga11i (acl es. il cuore, movimenti peristaltici . non sono stati osservati che acceler.a i suoi bat.titi p er .azione <lel1a pilonella porzione ascendente del cra&so: molto dicarpina) l' az{o·n e farmacolog~eia sern.bra contr.ascussa è la loro p1resenz.a nel trasverso, constadittoria. . tata da Fischl e Porges: fatti probativi stanno Inoltre l'azione dipende in Larga mi ·ura cl allo in favore della peristalsi nel oolon discendente .·tato dell'orga.n o. (Rieder). 3. Influe nza delle ghiandole a secrezione intere) Piccoli movini enti. Jlovinienti dii riniescona sulla 11iotilità dell'intestino. - Pur non eslamento (Schwarz, Kastl e) . Scor1·i1nento delle au~endovi opinioni conooi-di riguardo all'azione spestra (Kaf sck). - Bisogna prendere in considerac..:ifica degli -0rn1oni di ogni ghiaudola endocrin.a zione oltre ai grandi 1n0Yime11ti .anche i piccoli ~ alla motilità dell'intestino, si può ritenere giumovimenti del colon. stificata da un certo numero di. f.atti probati,-i · Nell'uomo furono descritti da 8cl1warz, Kastle l:t st1ddivisione di tutte le ghiandole i.n due grl1~­ dei movimenti ir1~egolari sotto forma di rovesciapi .ad azione ia.ntagonista (Boenhein1): le ghiandole stimolatrici della motilità sarebbero il tin10, menti (Stulpbegu11gen) e cli rientr;~meuti (Einla tiroide e il lobo posterio,re della ipofisi (il ziehbewegungen) cl1e interessano la austra. Questi movimenti, studiati anche in Italia èLal Seti mo agisce stimolando il par.asimpatico della parena col seriogr.afo di Busi e chiamati d.a questo rete, il lobo posteriore della ipofisi mandando i111autore «movimenti ameboidi », hanno pTin.cipal!JUlsi centrifughi verso la pa.rete). mente lo soopo di. ri1nesoolare il contonuto: uon L€ ghi,andole inibitrici sarebbero le .surTen.ali, ie sessuali e il lobo anteriore della ipofisi. è ben <li1nootrata la. loro importanza c-ome fat4. I 1ifluenze ' nervose riflesse :;iilla att ivitù 'iH u tori capa.ci d\ farlo i)rogredire. Olt.re questi parf rice del~'intestino. L'eccitazioue dei ner,-i tiool.ari piccoli movimenti di Sch,T'.arz, I~a tJe, ~ pinali sen.;;jtivi provoca i inovimenti della defeSerena ne sono stati <lescritti nel e:olo11 altri 1;azione. L 'eccitazione di fasci simpatici centrichiamati Haustrenfliessen (Katsch, Borchers) peti, cioè sensitivi, p er lo più dete.rmin.a, in1bicioè soorimento delle .austra, osservati prima nezione dei movime11ti clel -crasso, rarame11te e.x1gli animali (nel oon1~lio col inetotlo della finestra ,, eraz1one addomin.a.le) e studiati anche nelJ 'uon10 (v. Uerg.. . L' eccitazione del moncone centr ale del vago mann e Katsch). 2. I riflue nza del sistcnia ·nervpso -i;egetat·ivo sulla in ibisoe l'intestino tenue, n10ntre sul c rasso ì1a una azione ecc~tatrice. attività motrice dell'intestino . - l metodi d'inL'eccitazione delle vie centripete dei nervi peldagine più antichi ·Ì riduoono allo studio dei vici determina inibizione del tenue (eccezio·n.almovimenti intestinali in seguito a I la stimolazione elettrica dei rau1i simpatici o parasimpatici . . mente una lieve stin1olazio11e) e per lo pitL ~t.i1110lazione della motilità del cra..c;;so (ra1·a.1nente :,11 1Per ciò che riguarda il crasso l'eccitazione debizione). Risulta così evidente cl1e l'attività i110gli spLancnici e dei 11ervi ipogastrici deter111ina trice dell'intestiuo può essere in va.r io moclo inuna azione assai iueno evidente che sul tenue, però della stessa natura, cioè inibizione dei 1110fJuenzata p er via riflessa. Riflessi 'JYT'OVocati (bedingte lleflexe) di Pa·w, vimenti pendolari, delle oscillazioni del tono, lo ie. E mcì·ito di Pawlo"· l 'aYer dimostr.a;to delle onde peristal li<:he e antiperi taltiche, dila·pcri1uentalmente clie s ulla atti,ità ... pcretoria di tazione del ceco. c:erte ghiandole .annesse all'apparato digerente L'eccitazio11e dei ner,·i J>el,ici determina n10(ghiandole salivari : gl1iaudole gastricl1e) possono vimenti alla estreu1ità del tuba digerente, cosicagire in vi.a riflessa stimoli sensoriali (uditivi; chè questi nervi f11ro110 con ·ider.ati come i nervi visivi) che p.a,s&ano n ecessarameute per il cerYello della defecazione ( l~~ ll iot e Barclay-Smith). e giungo110 aila coscien za, per poi t rasmette1'Si Secondo Boehm l'eccitazione dei nervi pelvici .ai centri del si.s terna i1er,·os o vegetativo. si manifesta oon fenouieni motori, anohe u el 5. ] nrie(r vazion,e antago n'i,st·ica clell' 111,·testino. crasso prossimale. Da quanto si è detto p1,cedenten1enté risult.a che Esa·1ne f'n nzionale fci1·11w.colog·ico . L'azione dal sistema cerebro-spi11ale vengono iuandati alche alcune sostanze eser~ita11.o sulle varie p.a.rti l'jntestino stin1oli ad azione oppo ta o. come si ùel sistema n ervoso vegetatiYo ha servito cli base dice abitualmente, .a.nta.gonisti I ungo le \ie del a un. nuovo metodo <l'i11dagine della innervaziosimpatico e {lel parasimpatico: il ·in1p.a.tico 11a ne viscerale cioè al inetodo farmacologico. E sso un'azione inibitrice sulla luotilità dell,intestino costituisce la parte fondamentale delle pro,-e crasso, i l parè. ._:-:impa.tico ltn azione PC<·itat1·ice. solo · per quella parte che riguarda la funzione 1

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IT. POI.ICLTNICO

6. N ecessitù di unu fisiolog•ta costituzionale. Co1ue l'.anaton1ia tradizionale coi suoi valori medi offre .alla clini<;a nozioni spesso deficienti per la conoscenza dei fenomeni individuali, così .anche la fisiologia tradizionale, seguendo lo stesso metodo descrittivo dei fenomeni funzion.ali e basando le proprie deduzioni prin~ipalmente sui fatti osservati negli animali° d.a esperimento non consente di concepire n el caso oo,n creto i~divi­ duale la peculiarità del1a funziqne. La necessità di mettere un poco d·i ordi11e nella oonoscenza del.le var ietà fun-zionali individuali è da ,t empo sentita <lai clinici oostituzionalisti, che dopo aver definito i tipi oostit11zionali dal punto · di vista morfol-0gico, si wno &forzati qi definirli anche- dal punto di vista funzionale. Questo indirizzo è veramente la catena che unisce gli studi morfologici costituzionalisti allo studio clinico del malato, in quanto che la malattia nel suo inizio è princip.ahnente .alterazione di funzione. Ho12knecht ha aYuto l 'impressione che nei due t.ipi costituzionali fondamentali di Kretschmer, eioè uel leptosomico, che corrisponde al 1 nootro longilineo, e nel picnico. c}1e corrisponde al nostro i11egalosplancnioo, si verifichi a proposito del colon, un tipo funzio11ale a caratteri antitetici e precisamente atoni<.:o n~l prin10, spastioo nel secondo. I due tipi funzionali si ,alter.ano nella stitichezza in maniera par.t ioolare ~ cioè con tendeuza il picnico alla. stitichezza spastica, il lep-

tosomico alla stitichezza ato nica. Un 1netodo che oonsente, f ra il nt1me.ro infinito delle varianti, di ·classificare esattamente la metà de-gli indivi'1ui di u11a popolazio11e, è indubbian1ente nn 111etod·o che d à. un orientamento sic11ro nello stl1dio delle varianti. Ris ulta evidente dalle ricerche fatte che l'aspetto radiolo·gi<:·o del colo11 presenta nei due itipi costituzionali fondamentali car.atteri .a;ntitetici e precisan1e11te : nel megalo.splancnico flessure alte, austrazione accentt1atissima, suddivision e del conte11uto in globi distanziati l'uno dall'altro; aspetto talora J1astriforn1e sottile del colon disce11dente; nei microsplancnici, flessure basse, austrazione n1eno a<:centuata p er. cui la oolonna centrale risl1lta di calibro notevole, globi fecal i avv icinati. (~uesta è la fisiologia costituzionale: Co1ne è già &orta una anatomia costituzionale in Italia per n1erito principaln1ente del Gas taldi, in Germania per n1erito di Hammar e di Lubosch, noi .attendiamo che sorga anche una fisiologia oostituzionale la quale non di.a so,lta11to valori nledi desunti da va.rianti indivicluali che ' poss<Jno essere estre111a1nentc 1011ta11e le u11e dalle aJtrc, ina dia i valori dei ca1·atteri funzionali di quel d ato tipo, di quella data categoria a cui l'i11divicluo pllÒ essere ascrit to. E ovvio che questa fisiologia costituzionale è vcrnn1en te ed esclusi,·an1e11te una fisiologia umana il C'UÌ i11cr-e1nento non olo è auspicato dai ·1in ir i , n1a è desiderato e voluto da quei fisio-

r t :\NNO

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F ASC. 47 J

logi che aspirerebbero a oolloc.are i loro istituti acca11to alle nostre corsie di ammalati. IV. Etizologia . 1. J/uttori psichici. La stitichezza abituale è un tormento riservato alle popolazioni civili e fra le var~e cl.a.ssii delle popolazioni civili le cl~si oolte sono le più colpit€. Questa 0011statazi on e sta ad indicare l'impo<I'tanza delle abitudini sociali e della evoluzione delle • facoltà n1entali sulla vita vegetativa. 2. A zioni ·11,ervose riflesse che si compiono nell'ambito delZ.a, vita vegetativa. - E nqto dalla fisiologia (cfr. ()apit. della Fisi.ologia) ohe le stimolazioni delle vie centripete dei nervi spin.ali determinano in via riflessa inibizione dei movime11ti inte.stin.ali . Nell'uomo questi stimoli di solito giungono alla coscienza provocando sen1Siazioni dolorose. Quando queste influiscon·o sulla attività motrice dell' intestino, nella maggioranza dei casi provo<:ano stitichezza, raramente diarrea. E noto .anche che molte affezioni viscerali (delle vie biliari, dello stomaco, dell'intestino, delle vie l1ri.narie, dell' appendioo, degli annessi) s'accompagnano alta stitichezza. Il ·rapporto di frequ enza va1·ia: in certe .affezioni, come il cancro dello sto1n.ac-0 e 1'11lcera gastrica e duodenale il rapporto diventa quasi costante, 'sicchè la stitichezza è un si1rtom-0 indiretto ohe acquista un valore diagnostico i1otevole. Di solito nell't1lcera ·i tratta di una stitichezza che può dt1rare per n1esi ed .anni, che soompare per lunghi pe.riodi e rico1npa.r e sempre con 1a ricomparsa della sindrome dell' ulcera onde è più giusto chiamarla H s tipsi occasjonale ». 3. Condizioni organiche. - Affermata l 'importanza dei. fattori psichici e nervosi nel determi11i~mo della stjtichezz.a, non si può trascurare quel con1plesso di C()ndizio11i orga11iche che hanno costitt1ito indttbbiamente lo stimolo principale agl i interventi chirurgici. . .4.) Oon,<.lizioni oraci,,irhe r-ongeri ,i.tP- . Si possono suddividere in due gru p pi: 1) _i\.no1nalie di forma e posizione dell'intestino; 2) l\1embr.ane. 1) A no malie di

f or11ia e di posizione de"'{(f,'i,-ite-

stino. -. Nello studio di questo argomento per p.r ocedere su un terreno sicuro bisognerebbe poter partire da nozioni anaro~iche ben stabilite. Ho detto isià ehe tal i nozioni fanno difetto .e perciò non recherà, sorpresa e anche i rapperti causali fra anon1alie n1orfo logiche e stitichezza non risultano oon ,·alidati dn, nozioni sicure. I caratteri anatomici topografici sono quellj che più ì1a11no colpito l'attenzione e il segmento più accuratamente studiato è il ceco. D al punto cli vista topografic·o j} ceco può essere alto o bass-0, fisso o mobile. Principalmente il carattere clella 111obilità , in seguito agli studi cli ''' ilms. (; stato ine~so in rapporto con ]a stit ichezza. ·secondo Treves nel 10 9~ di. tutti i soggetti esistono i segni del ceco mobile (le stati~t ic·l1e degli altri aut<>ri oscillano fra · il 10-20 %). · Inte11dian1oci bene: è un fatto indiscutibile c·l1e c·on il eeco mobile, con la ptosi intestinale


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F.\SC.

47]

SEZIONE PRATICA

si h~ spe...~o ussoc:iut.o il sintoma o la sindrome della stitichezza. ::.\la se la ino bilità del ceco fosse causa di questo si11toma esclusivan1ente per condizioni mecca11iche create dal breve tratto di mese11terium co1nune ileo-colico, che dovrebbe avvenirè n ei casi in cui la persistenza del mesenterinn1 comune è estesa a tutto o gran parte ... delr intestin o'.-' E qua ndo associata al mesenterium oommune T'è l.a stitichezz,a (caso ' Tigi), questa non è il solo sintoma del tubo digere11te, ma è accompagnata da un corteo sinto111atico vagotonico gastrointestinale, in cui il fattore meccan100 non può assolut amente inte.rven~re. L 'unica a.nomalia di forma che s1 accompag11a .l}ostantemente a stitichezza è i-1 « m egaoolo11 con.genitum » caratterizzato da dilatazione totale o •ii s i11goli segmenti <lel crasso (Ne ugebaucr ). , 'e da un lato è vero ch e la enorme dilatazione Jel colon .alla nascita è il risultato di una anomalia di sviluppo, dall'altro v'è chi considera il megacolon, .aln1eno in certi casi, oome il risult.ato fii un disturbo di ir1nerYazione (Burckhardt) . Il megaoolon l)UÒ essere : 1) congenito; 2) acquisito: a) per lunghezzà eccessiva e formazione di anse; b) per valvole rettali; c) per s tati spastici degli .sfinteri e della musoolatura intesti11ale; d) p er lesioni dell'apparato nervoso èell ' ultima par.t e del crasso. 2. ]fembrane . Siano esse infiammatorie 1 W i rchow) o il risultato di anomalie di svilup• po (Rost, de Gaetano, \ 1altorta) .i. lunghi periodi di co1npenso intercalati a i periodi di stitichezza ~tanno a djmostrare l'intervento, oltre .al fattore meccanico, di un fattore funzio11ale. · B) Condizioni organiche acquisite. - Tr.ala.scio d 1 considerare · le oondizioni infiamm.a.torie neop lasticl1c (benigne o 1naligne) che conducono ad lln r estringimento i1otevole del lun1e intestinale ; qui la v-era natura del processo può essere tr,a..lita dalla comparsa a quando a quando di crisi rf.'occlusione. Voglio tuttavia rilevare che a n che profonde · alter.azioni della parete, con ispessi>ne11to di questa e quindi oon la creazione di una oondizione che potrebbe appari.re un ootacolo ineccanioo, come la tbc . del ceco, s'acoomp agn,a no a quello st1·a no fenomeno r a diologico ohe è il fenomeno di Stie r lin. Esso consiste nel mancato rien1pimento del ceoo e del, colon ascendente 5-8 or e dopo un pasto del Rieder, q11.ando sono piene del past-0 da un lat·o le ultime .an se dell'ileo, dall'alt1·0 il trasverso. La mancanza .del riempimento venne attribuita d a Stierlin a una ipermotilità della parete e perciò a un passaggio troppo r.apido degli ingesti. Sorvolerò su tutte le forn1e divert icolari -0 da <·orL)i e.stranei (compresi i parassiti ascaridi) per indt1giar mi sulla imp·o rtanza delle .aderenoo infia1nma.torie come faittori cau. ali di stitichezza. Le aderenze · possono essere prodotte da qua1unque p r ocesso i11fettiv·o della cavità addominale e possono esser e p r odotte anc:;l1e da stimoli i1~)n infettivi come i trnn1ni.

1705

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da un lato 11on si può negare ohe estese aderenze 00110 in grado di determinare gravi di~turbi della oanalizzazione intest inale con stipsi e crisi occlusi ve, dall'altro• si deve riconoscere che nella grande maggioranza dei e.asi le aderenze non determinano la stitichezza e se quest a interviene s i è a utorizzati perciò a credere o che si tratti di una estensione eccezion.ale delle .aderenze o ohe alt.r i fiattori e.sercitino una .azione prepo11derante. 4) Ghiandole a secrezione intern,a. - In base alle nozioni esposte ..riguairdo alla influenza delle ghiandole endocrine sulla .:tttivi tà motrice del t ubo digerente in condizioni normali (cfr. Fisiologia) è facile immaginare cqme v i possano essere forme di stitiohe2'za in rapporto ad alterazioni funzionali di queste ghiandole .. Boenheim distingue tre tipi di stitichezza d 'or 1g1ne ormonica : a ) stitichezza ipotiroidea; b) stitichezza ipopituitarica ; e) stit ichezza iperst1rrenale (Loeper). lè\1 lt a osservò un soggetto oon m'xedema inci. pientc ch e a ndava di co rpo ogni due o t re mesi. Vi eono osservaz~a:ni cliniche le qt1ali s"(ianno a dimostrare la profonda influ~nza su lla attività lnotrice intestinale prodotta da quel complesso di n1odificazioni nella iattività ormonica !!he .avvengono durante La gravidanza. 3) Ereditwrietà. U na indagine anamnestica statistica, fatta in 1.ln numero notevole di soggetti con stitichezza abitu,ale mi .ha din1ostr.ato' che non è raro risoontr~re nella stessa famiglia più individui colpiti a.a stip~i, sia pure di diversa gravità e di diversa forma. Dallo studio anamnestico dettagliato di molti oasi sembra di poter esclt1<lere l'influenza delle .abitudini alimentari e delle abi:tudini di vita; p iù difficile è l'esclusione della jnflueLtza della s uggestione, la qu a le però in tdti1na a11~lisi si ·può riferire a un comune substrato neurot ioo fa1nigl iar e, ciò cl1e conferma l'in1portanza della predisposizione ereditaria . S ull'i1npo.rtanza di 6) Errore abi.mentare. questo fattore ha insistito principalmente C. v. Noorden. Gli a r gomenti i11 f.avore di un a st itichezz.a per ingestion~ di a limenti poveri di residt1i indigeribili (cellulos.a ) sono due : · 1) la frequenza della stitiohezza nelle classi colte, le quali preferiscono una alimentazione prin-· cipalmente carnea e povera di cellulosa; 2) l.a diminuzione della stitichezz.a ali·mentare durante la guerra, quando f11 ridotto il consumo della carnB e di n ecessità aumentò il consum·o dei vegetali. V . Patogenesi. - Con quale ineccanismo i molteplici fattori causali della stitichezza creano il quadro morboso? Nel ris1)ondere a ques to quesito gli studiosi dell '.argo1nento si sono pesso smarriti in un mare magnu1n di ipotes·i , i cui rapporti coi fatti concreti no11 sempre risnlta110 evidenti. Noi partiamo dalla constatazion e <:1i alcu11i fatti clin~ci u 11iversalme11te riconosciuti:


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J ~' 06

TL POLICLINICO

1) la stitichezz,a .abitu ale è un to.r mento ri-

servato alle popolazioni civili e fra le varie classi d·~Jle popolazioni ciYili le classi colte sono le più colpite; 2) il malato di stitichezza abituale presenta 11n quadro morboso che egli circoscrive all' intestino, in cui però la sindrome intestinale è un dettaglio in mezzo ..a uu cumulo di sintomi neurotici ohe interessano t utto l'individuo fisico e psichico; 3) fr.a i molteplici fattori oausali della stitichezza abituale v'è un elemento dinamico o funzionale, la cui importanza varia da caso a caso e che in certi st~ti~·i può ccJnsiderarsi l'unico fattore causale della malattia. Questo elemento può definirsi in modo generjco come una « reazione .abnor·m e del sistema vegetativo » intestinale. Lo stitico presenta spesso ]e stin11nnte psicologiche di quel1a condizione che oomuneme11te s.i ohiama neurosi. La loc&.1Lzzazi.one intestinale della neurosi a ·rviene in molti casi per I.a incapacità di ad,attare una funzione org.anica - emissione 1delle feci ·primit~vamente riflessa .alle es.~genze della "'° i t.a c~vile.

Con ciò non s'intende negare l'importa11za. di tutti g li altri fattori causali, non psicologici, ricordati nel capitolo precedente fr.a i quali i11 prima linea. stanno le anomalie oostituzionali (morfologiche e funzionali) : Essi erano 11n.a condizione a.bnorme i1ella funzione del sistema nervoso vegetativo, che oonduce .alla stitichezza .abituale specialmente il soggetto avente la reattività psichica ·del neurotico, nel quale -ad ogni se11saz.ione .abnorme proveniente dall'intestino crasso tutti gli elementi della vita interiore vengono mobilitati e convergono verso il punto da cui p.arte la sensazione .abnorme stessa. Allora può i11.S0rgere una alter.azione funzionale pro·d Qtta dalla sensazione abnorme, che i11 un individuo non neurotico sarebbe lJassata jnosser vata. In que ·ta <..'>Oncezio11c il malato colpito da stitichezza è considerato nella sua individualità psioo-fisioa: egli nella na.rrazi0ne ·d ei suoi mali tende sì a cirooscrivere il qlliadro morboso a ll'intestino, agli ipocondri (e d è pe.r questo che vien chiamato ipocondriaco); ma La sindrome intestinale, all'analisi minuta del medioo, risulta un dettaglio in tn~·zzo .a un cumulo di 1'3 intomi neurotici ohe interessano il corpo e lo spirito. Noi ci siamo sforzati nella conc,-ezione 1d el meccanismo patogenetico della stitichezza di tener oonto di tutta la costellazione dei fattori causali e riteniamo di essere così meglio agguerriti nel1' affrontare il p.roblema terapeutico, sapendo di dover ri,•olgere f nostri ~forzi non solo al tentar tivo di correggere l'alterata funzione intestinale, ma anche al tentativo di modificare lo stato psichico neurotico dell'infermo, che può .ripercuotersi su tutti gli altri segmenti della vita vegetativa. Le modalità di queste ripercussioni costituiscono I.a. sintomatologia speciale di ogni malato, il color ito particolare del suQ quadro morboso.

[ANNO

XXXI\' ,

FASC.

VI. ,Siri tomlttologia . - A11zitutto consideriain1u il sistema car.atteristico, c1oè il ritardato o inco111pleto votamento dell'alvo. Quand'è che il Yotamento dell'alvo si considera a11ormale? Dobbia1110 a F. Schilling uno studi~ interessante sul n·u ·m ero e sull'intervallo norma\e delle evacuazioni. ' In base ai dati statistici noi dobbiamo oonsideraq·e stitico ogni soggetto che va di 001·po a intervalli sn.periori alle 24-48 ore. Questo oome criterio gener.a le, ma da u11. lato non bisogna oonsidera.re come stitici soggetti che vanno di oorpo ogni 2-$. giorni e stanno benissimo e dall'.altro non bisog11.a escludere dal i1overo. degli stitici soggetti che, pur aven~o, ogni gio·r no il benéfizio, vuotano i11e;ompletamente l'alvo e presentano 0011 chiara eviden7Aa la sintoma.tologia della stitichezza di cui parlerò fra poco. V'è poi una va.rietà di stitichezza rara iu oui l'alvo ri1nu.ne chiuso per .alcuni giorni (2-8), poi per q11alche giorno si ha l' emissione di più ~­ riche q11otidiane, 1Jer lo più di feci oommiste ad .abbondante muco. Anche prim.a. dell'epoca radiologica non eJ'a sfuggita .a i clinici una differenza sostanziale nell a sindrome degli stitici: intendo alludere :alla sintomatologia della stipsi spastica e della ,stipsi ato.

Ul~a.

Vi sono stitici e;]1e racoont.ano di no11 sentire il bisogno di andar di corpo })€-l' 3-4-5 giorni, di no n avere i11 questo periodo .alcun .disturbo nè gen erale, i1è locale, finchè trascorsa una settima11a. esplode tutta. un tratto una sindrome oon sinoo~i locali e genera.l i che oostringono il soggetto a vuotare l'.alvo a tutti costi. Vi sono stitici invece che ogni giorno _sono torment.ati da un complesso di sintomi .addominali, · che li spingo110 al gabinetto, dal qt1ale ritornan o sp esso delusi. I sinto1ni sono un se~o di tens~one, accompagnato da borborigmi; frequenti sensazioni doloro ·e di tipo colico. L e feci sono dure costituite da pallottole 001 u p1·esse le une contro le a1tre, hanno il oa.ratterecioè clelle feci caprine. Non è ra.ro ohe questi maLati presentino periodi in cui la stipsi si alter.n a con la di.a.rrea specia 1-: mente oon crisi di diarrea mucosa. \

*

** Ho già .r icordato che talvolta l.a sti i)si si <1 l terna con pt-rj.odi cli. diarrea, con em1ss1oni di feci mucose, con crisi dolorose addo1uin.a.Ii di tiJH> colioo (colica mucosa). Se il ristagno fecale 11a determinato processi infiammatori e ulcerativi (t·11lite) oltre al muco si può a.vere emissione di &i 11gue, cioè una sindrome dissenterica. Alla oolite -può .associarsi la febbre, sia per <.' rfctto della jnfinmmazio11e della p arete sia per t-ifetto dell' as orbimento clei prodotti dt'lla "00n 1p osizione degli ali1neuti. Ho osserYato una a1nmalat a che trascorsi 3-6 gio rni tlall'ultiin a ff\·.acu a-


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SEZIO~E

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PRATICA

1707

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zio11e comincia a febbricitare (37°.5-38°) e la febbre cessa i1on app€na può liberarsi dall' ingombro. E 11oto .a tutti infine che gli am1nalati di stitichezza abituale vann.o soggetti alle emorroidi e .alle complicazioni che queste possono produrre.'

* ** }la 11011 è la s intomatologia localistica cl1e maggior1uente interessa esporre: essa è nota non solo .ai m edici, ma .anche ai prof.ani. V'è u11 complesso di altri sintomi che non mancano quasi mai nei veri stitici e che il medico deve ce.rcare con u pportune domande, altrimenti corre r ischio di n on cogliere del quadro morboso u11 lato più in1portante dal punto di vista patogenetico . 8i t ratta di s intomi ~n parte fisici in p.arte psichici . I si11to1ni fisici p r incipali rono: gonfiore di ventJ:e cl1e impedisce jl respiro, che ostaoola l'attività del cuore; senso di p esa11tetzza .al capo, di vertigine, di stor~i1nento , senso di S!)·ossatezza che toglie la capacità. di lavora.re. I si ntomi psichici sono riferibili a uno stato di depr&S.:.io11e, di ipocondria: i11alumore, melanconia, preoccupa zio11e di ogni piccola. oontrarietà. E tutti questi g u ai comincia110 ad affliggere questi titici a1Jpe11a t r asoorse le 24 ore dall' t.1tima e,·_a cuazione, quando tornan o clal gabinetto 1-lelusi nell' attestt clel]a evacuazione quotidiana. E ssi intprimono .al quadro il car::i,ttere della ne1.1rosi, e danno una intonazione di colore p artioolar e ;), tutta la sintomatologia. L a sagacia del medico cu rtBi~te principaln1cnt~ nl"'ll' apprezzar e ques to colorito talYolta n.a.~costo dal n1alato con ogni cura: esso costittuisce l o sfondo da cui emerge la sindrom e localistica della stii ichezza. \ TII. T erap;u. - Nella ~ura medica dellia stiti-0l1ezza lJrendi amo in oons1d arazio11e tre fattori ter apeutici: 1) l' .alime·n tazio n e; 2) i medie;amen,t i; 3) l e pratiche di terapia fis ica (ginnastica. massaggio, idrote.r ay:>ia, elettroterapia, clima, ecc); 4) la psi<!oterapia. 1 . .4.linientazione. - Gli alimenti costituiscono lo s tirnolo fisiologico dalla motilità del tubo digerente: è ovvio che la loro natura e i prodotti della s composizione per effetto dei ferrnenti della dige..sti-0ne abbia.n~o una gra nde importanza per la fun.zione inotrice del cr.3$So. E i1oto che le sostanze p.r oteiche, i grassi e ]' a.midn vengono qlJ asi total1ne nte assorbite da u11 intestino sanò è che le feci so·n o costituite da pochi Tesidui a limentari co1nmisti ai prodotti di desqua1nazione dell'epitelio del tu~o ··digerente e ai res idui e.lei secret i delle ghi~l n dole fl n neS.":ie. Se l' alime11tazione oontiene soltanto sostanze ali~enta r i facilmente digeribili , le feci rono scarse non solo ma· dure e vengono emesse con fatica an-0l1e d all' intestino normale. Se gli alimenti contengo no molti residui indigerib ili, specia.lme nte sotto form.a di rellulosa, pro1'- (lll ienti da ali.menti Yegetali (frl1tta, verdure . ecc.),

.a.llora la m aBsa fecale è abbonc1a.nte, stimola la pa.rete intestinale e \·ie11e en1ess.a in gran qua ntità e facilmente. 2. :Jl edicamenti. - Abbiamo detto che in ogni st iticl1ezza abituale v'è un fattore funzionale da co11Lbatter e la cui in1portanza è 1·i.conosciuta anche dai chirurghi più illuminati. Se ammettiamo che la parete intestinale LJ<'rssiede gli ordegni nerYo-si necessari al rimescolamento e .alla espulsione d€l contenuto : se i11 base all'influenza che l ' eccit azione diretta e riflessa del simpatico e del parasi11ipatico esercita s ulla attività secret oria e m otrice del t ubo gastroenterico, si aimmette che · il còmpito del sistem.a nervoso vegetativo sia quello di adattare la f unzion e intestinale ai p.rocessi , che si svolgono nel oomplesso 01·ganico individuale, se si .an1mett.e infine che anche i fen.omeni psichici inflt1iscono p·otentemente s ulla ,a ttività del tubo digerente e quindi del colon, sempre per mezzo del sistema nervos·o vegetativo, è avvio che i n oistri sforzi terapeutici debba.n o essere diretti a modificare la p.artic<.>lare r eazione abnorme del sistema nerYoso vegetativo che dà la stitichezza. Nel tentativo cli influire sulla funzione del s i, ste1na i1ervooo vegetativo intest inale, se vogliani.o att.enerci a~ fatti s icuramente dimostrati, siamo C'ostretti a ricorrere .a.11' uso di s ostanze alle quali la farmacologia da lungo tempo ha riconosciuto un' azione elettiva eccitatrice o paralizzante sul si1npatico o sul p a.r .asimpatioo. Fra le sosta11ze che eccita110 il parasimpatico ]e più note 00110 la pilocarpina, la mus.carin.a, la fisostigJmina, la colina : fra quelle che lo pa ralizzano l' a.tro·pi11a. Oon-0sciamo sosta.i.1z3 ch e eccitano il simpatico, con1e la .adrenalina ; sostanze che Io paralizzano, con1e l.a nicotin a . Ancl1e l'ergotossina diminuisce l'azio·ne del simpatico sulla 1nuscoltura liscia. Conosciamo pure ' l}ro~otti ormonici cl1e .stimolano la motilità inte&t i11ale (timo, tiroide, lobo posterio.r e dell' ipofisi), altri ohe la inibiscono (surreni, testicoli lobo a11teriore dell' ipofisi). D ate qut-ste n ozio11i farmacologiche, se è vero ch e il s impatico 11a sulla motilità intestinale u na funzione inibitri ce :! il parasin1patico una fu11zi·o11e eccitatrice, ~e in ogni fo·r ma di .stitichezza interviene una inodificazione d ella funz ione mot rice 001ne effetto di un t ui·bamento nell'equilibrio delle étue in11ervazioni antagonistiche del sistema ner voso ,~egetativo intestinale, lo sforzo terape'u tico dovrà es~re indirizzato a ristabilire l'equilibrio ined!a nte moderazione dell a f unZiio11e in eccesso, ecritazio ne della fun zione deficente. Da qualche te n1po éioè cLa oltr e 10 .anni si usa p er con1b.a ttere i fen·o1ne11i spastici della .muse:olatur.n. liscia un alcaloide d-ell'<J·p pio, la p apaYe. r 1na . Due sono so pratutto le conclizioni lUOrbose in cui la papaverÌ!k't dimostra la sua azione specifica, cioè puovoca il rilascia1nento della muscolatura lisci.a contratta: ne,gli stati sp astici g,astro-enterici e nell a i.pertensionf' ar teriosa. (.do-


1(0~

CL POLICLI)l!CU

vuta co111e è i'oto allo spasn10 <lelle piccole arterie). · Puraant:i. - Si può dire ohe lJer g iudizio co11e-0rde· di qua11ti si sane> occupati dello argoiuento è da abbandonare l'uso oonti11u.ato di purganti p~r con1battere la ~ti tjchezz.a abituale. Ed è sopratutto contro i purga11ti salini (solfato-sodici e clorl1r.ato-sodici) che sono state fatte le affer1nac~io11i più recise. I medici pratici h.annc oonstatato ohe le cure pl1rgait~ve talvolta determina110 u11 ·m iglior.amento tra.11sitorio, pe.r lo più seguito da un ritorno alle co11dizioni di prima; tal' altra .addirittu ra un pegg ioramento: rare volte un miglioramento che si potrebbe an 1 ~l1e .aLtribuire all'i11tervento di f.attori p ichici e clietetici che fanno parte delle co·m plesse ii1fluenze cl1e sui mala.ti esercitano i l~oghi di e:u1"a ·t ipo Montecati11i, K.arlsb.a d. Jla ssaggio . E di t1so oomune il massaggio della ))arete a.ddon1i11.ale nell' i11tento di a umentare l'efficienza dei muscoli, che i11tervengono nell' att.o dell'e1uissione delle feci. Idroterapia. - Fra le pratiche di idì.·otera.pia. à 111olto i11 t1so il .se111icupio a tempe1-.atura di 10°-15° C. p err 5-10 :ininuti; la doccia soo.z.zese che • l'Onsiste nel far cadere il getto d ' acqu.a .d ella docci a per •)._3 minuti .sulla l)arete dell'addome al~r ­ nantlo ogni 10-20 eco11di acqua calda (a 35° C.) e acqua fredda (a 10°-15° C.). ()tnnasticri . La ginnastica può ·3SSei·e fatta co11 apparecchi ee enza apparecchi ed ha lo scopo principa.1111ente di rinvigo rjre i irlusco.li addon1in.a li. J!Jlettroterapia. - La corre11te elettrica è usata • di .·olito sotto forma di fa.radiz.z.azione del retto ' allo soopo di stin1olare la peristalsi dell'ultin10 tratto del te11ue. Clirna . -- Riguardo a.ll'i11fluenza del cli1n.a nella. stitichezza le ·Opinioni sono molto discordi. Z u11zt, Lind~mann, Habe.rlir1 ha11110 visto inigliorare J.a, titichezza 01el cli1n·a maJ.·j110, altri (H. vVeber, M. '.' <1n OOrdt) non banno co·n stahato alou11a influenza benefica . EQioterapia. - L 'esposizione dell'addome e l'irr.adiazione generale, _et:ondn il n1etoèo di R.() 11i&r prodt1rrebbe u11'a:liorle ,antispas1uodica e una ~c~ citazione o reg·olazione dell' a,ttività peristaltioa (Delachaux) . A11cl1e va11 C·o rdt 11a osservato talYolta miglioran1(~nti n ella s indr.on1e d1~ll.a stitichez~ abituale in seguito .a ct1re d ari.a e di sole. 4. Psi coterapia. - A determi11are la sti.t.ioh~7.za t.ihitua.l e jJarteci pa in la r g.a misura la i1eurosi cl1e . i può considerare oome llna deviazione dello stato .i>sic-l1i co, ]Jer u11i gli stiJnoli gju.n ti alla ooscie11z.a si ripel~cuotono i11 n1auiera ,abnoru1e sulla vita ve~etati va, creando disturbi funzionali che rappre" ·e nta110 le localizz.azioni orga11iche della neu.r osi. Nello stitic-0 la. lor~lizzazio11e aYviene nell ' inteti no, in altri 11ello stomaC'o (ernttazi()ni, .areof ngia.) . N o11 avren10 -mai ct1rato con1pi11ta111ente uno stitiC<> se 1101i. ei sia1110 sforzati cli influire .an che s11l uo n eurotico. TJa t era pia h a Jo scopo: 1) di eli111inare le causo d(\i 1uali ; •>) d1 c:o1nbattern<' le r·o11segu€nze. 1...

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Lo stato. psichico ha indubbi.a111ente llna gra11<le i1nportanza nella çostellazione dei f.a.t tori ca.usali della stitich ezza, ma credo che ben pochi s ucce.ssi otterrebbe quel medi<'o p1·atico che nell.a cura dei suoi stitici si preoccu.p asse esclusivaruente della psicoterapia. L'attenzione dell' a.n 1mala.t o è tutta concentrata 11ella localizzazione oJ:ganica della sua. n·.:aurosi : l'ora dtlla evacuazione., i c.aratteri de btr]1 escr·e menti, le se11sazio11i che p·r ecedo·n o e segtlon·o il vuotamento del!' alvo sollO oggetto dell.a più' cliligente osservazio11e e spesso della conversazione quotidiana. Egli ha nella ooscje11z::t. raclicat·o i I convincin1ento di avere un oTg.ano graveme11tc an1111a,lato ed a.bb.a11do11erebbe il 111edico che si lin1itasse a curarlo con argomenti persuaçivi. Il disturbo organico è una .realtà e il inedico dei;-e 00111batterlo con le regole dietetiche con i n1edicamenti c.on le ct1re f~siche che abb~ amo gjà rico·rdato. Il disturbo orga11ioo uerò secondo l,a n·ostrn concezione p.atoge11etica, è sp esso la localizzazione deJ la neurosi, cio~ di 11ua de,riazione dello stato p Richioo s11lla quale dobbia1no cercare di influire e.on avvedutezza, senza che l'a1n1nal.ato se 11e accorga . In realtà 11el1a cura dei 111.a.lati il iuecli co pratico rivolge se1npJ·e l'atten zione .alla p~·iche del soggetto, onde la psicoterapia fa p.ar.te del piano terapeutico di ogni malattia , 1na 11el caso della stitiohez~" abitua.le il tentativo di modifjcare lo stato psichico ha una importanza particolare. La tecnica della psicoterapia. credo 11on po&Sa essere fi~ata, c:i,1·00.scritta da nor111e p ·r ecise . Qui la par te essenz.i.ale sipetta alla i11tuizione del medico: il successo dipenderà dal ino<lo co11 cui egli riuscirà. a penetrare nell'ani1no del suo malatQ e a. dominarlo.

Patogenesi e cura chirurgica della stasi intestinale cronica. P.\P.T~i

CHIRURGICA.

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Relatoo·e : Pro.f. S.

SPANGAHO

(\ "eronn).

Per farsi un'idea il meno incompleta l)O&~ibile della stasi intestinale cronica e poterla Jneglio curare è necessario da una pa.rte conoscere a11aton1icamente e funzio11al1nente }',ambiente clove la stipsi si svolge, da.Il' altr.a tutti i fattori cl1e la poss-nno · per varia guisa favorire e produrre. P er quanto riguarda l'a~iatoniia e la fisiologia, jo 110 rivolto prjncip·almente la inia attenzio11e al grosso intestino, poichè è .appi1nto i11 es~o che, nella quasi totalità dei casi , si svolge la stipsi. Col proposito di pr·o cu.r armi elementi di più sicuro giudizio, ho voluto confrontare qua11to si oonosceva sull' argon1ento, con qnant.o poteva risultare a me da osservazioni radiologi.che ed a11ato' 111iche, quest' ultime fatte tanto sul Yireute, durante Je operazioni, cou1e al tnYolo aJJato mico. Du e elementi sono stil-ti oggetto p ri11cip ale del n1io studio: 1) l'apparaffJ le:1arnentoso o di sostea11() del1

l'intesfi,no; 2) la. farnia e disposizione del arosso i11 te sti no. P er quanto rig ua.r da l'apparato legamentoso mi è ri uJtat o ch 'e o è n1olto più co n1 nle~o di qu el


~ANNO

XXXJ:\r,

c:h~

FASC.

47)

opmt1neme nte si j11segni nei testi di anatomia, tanto che unà rev isione cnmplen1entare . sarebbe ancor oggi ri.muuei-ativa per chi la facesse e pJ.'<>fittevo.Je pe r cl1i studia la fisiopatol()gia dell'inte' stino . Dirò brevepi~11t~ che il grosso intestino, a pia. rtire dai suoi confini ooil tenu€, daJla regio11e ileocecale vale ,a di re, fino .al colon s.ig:moideo è tutto intor110 racco~i.andato all' azio11e fiss·atrice o di sostegno del periton.e o e di sue p articolari duplicature od ispessimenti , sotto forma di pliche, di benderelle, di lan1ine, di leg,a111en ti. Negli i11dividui no·r mal mente o robustemente oostituiti }'.a pparato lega.i11ento~o è d~spos~ in nlla11iera ch'esso vale a tenere perifericamente dislocato j} g rosso intestino, che in questa guisa, in un certo .S e11so, incornicia -e contiene la matassa d el te11ue. Di queste s truttt1re lega111entose q11elle meno menzionate nei t esti e q11indi me110 comunemente n ote e che meritano di essere p.a.rticolarmente men zionate sono le seguenti. La p,r ima è una sp ecie di men1bra11a pa..rietooolica inferio re, che si parte dal fi.anco destro e dall a fossa iliaca corrispo11dente e discende verso la supe rficie laterale della prima p.arte dell'ascende11te, lasci ando liber·o il cieco. La seconda strutt ura è u11 robusto e costa11te e lungo legame nto éhe assicur.a e fissa l'estremità t erminal e del oolo11 'dis cende11te alla fossa iliaca sinistra, fino al ma rgipe m ediale d el muscolo psoas, e p1·eéisan1e11te fin là dove s i inizia il colon sigmo ideo. Questo lega 1uento è g i à p resen te n ei feti a terllline e la sua prese11za è costante co'.me quella del lega1nento frenico-colico. Non eguale costanza prese11ta al oont1·ario. !'.apparato legamentoso del gross·o intestino i1ella regione della fles&ura epatica, dove solita.mente manca l'uno o l 'altro dei noti leg.a.menti es·i stenti tra il diaframma, il fegato, il i·e ne, la cistifellea ed il colon ed il peritone.o presenta Jninore to·b ustezza e fissità. D al oonfro11to • dell ' app1arato lega111entoso del g rosso intesti110 degli ir1dividui robuste.mente Co·stitu iti, nel senso 1~orf·ologico di D e Giovanni e di \Tio~a; con quell·o dei de boli, d ei Jongilinei è e111ersa evidente <la pa.r t.e di questi ùltim,i u.n a incostanza e de.ficenza di sviluppo. Dove la de fic.:en .z.a è più 111a11ifesta è 11e1 legiamento gastro-colico e nel mesocolon tras v;er&o. N egli individui robttste.ment.e costituiti il colon trasverso sal€ obliquen1ente da una regìo·ne renale .all'altra descrivendo un.a leggera ourva ca11doconversa) tenendosi r •aY vici11ato all.a g r.ande curvatt1ra dello stomaco, mAdiante il robusto legamento gaetro-colico , 1na- più alto di 1-3 cm. Negli i~diYiclui dcbo.Ji al 0011trario, nei microsp l a ncnicj, nei. longili11ei ta.J1 to il mesooolon trasverso, qu.n11to il legamento gastro-colico, s o•n o 1noJto la.~\s i ed .alti, 1tanto ch e tra 1a g:r ande c111'Vatura dello ston1ac·o ed il c•olon trasverso può inter cedère u11a . lar.gl1ezza di 12-1.5 cm . i11 lungo di 1-3 cm. come n el me.ga.Iospla11cnici . 'N e con segu e che gli ii1di11idt1i 1011.gilinei abbiano 1

1709

SEZIONE PRATICA

un colon ohe discende molto i11 basso verso la piccola pelvi, C•nme aveva già 01Si.Se.rvato il Bert i, ·e che per questa deficienza dell' app.a r.a.to legamen· toso dell'i11testi110, come pe.r la a plasia della IDU- · sculatu.r.a stTiata, per la deficienza del to110 sia di questa ohe ·d i quella dell' app.arato . digerente (A .. Berti e A. Rossi) , ri sia una gr.a.n de tBnde nza agli spostamenti e.cl alle ptosi . L ' ap·p arato legamentoso dell'intestin·o coi suoi ine.zzi ha il cÒ•m pito di inantenerl·o nella s tia se·de natur.ale e di s alvaguardarlo dagli e·f fetti cl.an11os-i dBlle azioni bruscl1e e violente.

** * U11a innervazio·n e estririseca ed una intrinseca gover11an-0 e re·g'OJano l'a.t tiv ità del tubo gastro ente.rico. L ' in11ervazio11e estrinseca è r.a.ppresenta.ta dal sistema n ervoso si1npat,ico e dal parasim-

)Jt.Jtico. Co111po11gono il si&teina nervoso pa1·asimp.atioo fibre del v.a.g o, e fjbre {lel così clett.o uer-Yo pelviQo, p rovenienti dal plesso sacrale. Le fibre di questo, sono destiniate al colo·n di.stale, colon discende nte, sigma e Tetto, mentre quelle .del v.ago sono p er le rest.a.n ti parti superior~. Il parasimpatico regolerebbe l'attività moto.ria, Ja verigtaJs i çlell'jntestino e quel'la secretoria, 111e11tre il si~te1n.a 11er v>0s·o s i1n1J atico regolerebbe la circolazionG €d il tbno. Si affer1na co1nun ei1nente che il paras;111patico ~p iega. u11'.azione antagoni$ta a ql.1ell.a clel si1npatico, il prim·o eccita.udo, l'altro iuibe11do. L '.azione non è certan1ente cos.ì sem.p lice, ma uiolno più con1plessa . R,jeer cl1e di S padoli11i te11derebbero a din1ostrare che ambedue i sisteu1i po>S.siano .spjegare azioni analo.gl1e eccit-01motori Q · éParrE'.'siio , questo dipendendo dalla différente ii1tensità. degli st)1noli. Il sist e1n.a nervoso intrin seco è 1"appresentat.o da plessi ·nervosi distribuiti n.e lla par ete intestina.le, il plesso di Auerbach t1·a lo stTato longitt1din.a le ed il oiroolare, il plesso cli 1\feissner 11ella. sòtto1u uoos a. Con q11esti plessi entra110 in ra1Jp·or to i'ibre d el sist e.m a parasimpatico e simpa~]ro. L 'azione del s is te1na n er voso intri11seco è ta11to importante ohe esso è ca~Jace di reg-o lare da sol.o, a.u tomatica:rnente l' attività i ntestin.ale, anr.he quando l' intestino è 0om.p leta111ente separato dagli altri s istemi, qu.anclo l' intestino è .addirittura t olto d al' corpo clell' animale. Qualità e quantità del cç>nt.enuto re.go1a questa. nttività. . Se uer la funzio·11e è 11ecessar10 lo stin1olo, cioè l' ecc•itazione la f11nz.i.one. può grande011ente v.ar ia' re per il differente gra·do della ecc,i ta bilità intestin.ale. St1 qt1esta possono a vere grande influen..z.a i dt1e s istemi n erv<0si estrinseci. Oltre cl1e dal sist en1a nervoso l'at.tirità m otoria dell'i11tèstino diuende cl.alle P·l'O}:>irietà caratteristich e de.Ile fibre - 111uscolari, og11i fibra .. m uscolare avP.ndo caratteri adEi,tti. e c?rrispon cl enti .a quelli della .ft1nzione èhe deve c-0mpiere. Re è tr::tscu.r a.b ile la digestjon e coi succl1i dei 1

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1?10

I L P OL l CL fSJ CO

pocl1i. residui ali1ne11tari che a.rri.v,ano al grosso intesti110 11on an c.ora djg-eriti molto importante è invece que llo della lligestio·ne o fermentazione batterica delle sostanze incluse entro inviluppi vegetali (cellulosa ed emicellulosa) poco o pulllto intaccabili dagli enzimi . n.Iolto importante è parilliente 1a f unzione ia.Sso1·be nte dell' intestino crasso venendo da esso assorbita gran parte dell' acqua oontenuta nei residui a.li1nen tari. Quantlo l'.azio11e della fermentazione batterica • c€SSa (<leoo1nposizione della cellulosa e digestione delle sosta11ze da esse inviluppate) od è trop,p o scarsa, s'inizia allora \ln a ltro pr<><!ess<>, quello dell.a p-utrefazione batterica dei residui alimentari e dei contenuti inte&tin.ali. !\le11tre il primo processo è utile pe-r l'organisn10, il eeoo11do è dannoso, piotendo produrre fatti d ' i11 tossic.azione. Non va trascurata n eppure un' altra funzione del grosso intestino sulla quale· h a i11JSistito giustament~ il Sa11arelli, quello della eli·minazione batterica dei micrurgani~mi ciroolanti nel nostro sangue i qt1ali, i11 virtù di un enterotropismo, tenderebbero a d eli1ni11a.1,si attraverso la mucosa, del grosso intesti11·0, dall' appendice . [>atogenesi. - Così 1-·rospettata 1a condizione anatomica e le attività funzionali del gro&5o i11testino, sono p assato 1a considera.re i fattori che sono cap aci di questa influenzare e danneggiare in ma11ier.a tale da produrre la stip&i . Detti fattori etiopatoge.netici posson·o essere distinti in tre g rup·p i: 1° f.attori funzionali ; 2° fattori costituzion ali ; 3° f.a ttori meocanici. .-! ) Fattori funzionali . Tra questi vengono considerate le deficienze ormoniche. Le H eux ad ese111pio h a isolato ·dalla . stessa parete intestinale una so.stanza, la colina, capace di stimolare la pe1·istalsi. La ghia11dola tiroide, La milza, le surrenali, l'ipo,f isi contengono soota11ze capaci di ma.n ifestare un' azione sull'·attività motoria dell'intestino. Lo stato di civilizzazione è in generale causa di stipsi fl1nzionale, poichè troppe volte ci oostrin~ ge .alla innaturalezza dell'atto. La repressi.o.n e dello stimolo al suo primo manifestarsi conduce al1a insens ibilità ed al torpore del riflesso . L 'effetto della vita domestica si appalesa anche J1egli ani.mali; il cane ed il gatto a d es. v.anno i11contr-0 alla stitichezza, n1entre non ne soffrono gli animali allo ,stato selvaggio , ch e <l€feca110 al pri1no annunciarsi del bisog no. Gra.n de influen~a sul prodursi della stiticl1ezza 11a la qualità ~ quantità degli alim en,ti. Lo stato di eccitazione o cli eccitab>ilità del1 sistenia, riervoso può evidenternente spiegare un'i11flu€11za evidente a,~endo prevale ntemente ora sul si5tema par a in1p.atioo, ora su l sin1pa.tioo. P er convincer si di tali influenze basti ricord.are gli effetti del1e emozioni le quali si manifestano tal,·olta con fatti d i in.a,g giore attività motoria e secretoria (scariche diarroiche) ora oon fatti d' inibizione. I

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[ANNO XXXIV, FASC. 47]

In ai1aloga direzione .agiscono gli eccitamenti psichici, gli sports, gli stati depressivi. Stipsi riflessi!, dov·u te all'azione del sistema nerYoso, sono p ari111enti quelle che s ono determinate e .sostenute, per via rifle.ssa, da lesioni organiche i11fi.ammatorie si.a del .t ubo digerente, oome ulceri, ragadi, - da corpi stranieri infitti nella cavità peritoneale (scheggie di granata ad esempio), com e ql1elle determi11ate da processi flogistici dei ge11itali inter11i, delle vi-e biliari, dell' appiar.ato urir~ ar10 . Tr.a le cause di stipsi vanno .ancora. ricordate le influerize los.i;icJJ,e rome quelle della nicotina, della morfina, del piombo. B ) Fattor.i costitu"ionali. Esi.stono è Yero, delle ptosi viscerali acquisite, ma il fattore patogeHetico prevalent(!, è, io credo, quello costituzionale . Il tipo longilineo è particolarmente di.sposto al].a ptosi visoerale., a quello del colon trasverso in particolare. Il torace ristretto e schiacciato, le pareti addomina.li .aplasiche ed ipotoniche male si p.resta110 a contenere e sostenere lQ .s tomaco allung_ato, verticale, ipotonico, ingr.andito e i visceri ipooondrin.ci , p·e r cui questi tendono a discend·e r e vsrs·o la metà inferiore dell'addome. La ptosi del colon è facilitata olt re che da queste ragioni anatomiche e funzionali .anche, con1e facemmo già :notare, dalla robustezza e debolezz.a d ell'apparato legamento.so. Se a queste oondizio11i noi aggiungiamo il dato, da noi constatato, dell,a maggiore lunghezza del colo n d ei lo11g ilinei, in -0onironto di quello degli i11di ,,idui costituzionaln1ente robt1sti, si oomprende come il colon dei primi sia costretto, per trovare posto e svolgersi, a descrive.re parecchie volute. Queste i1m plicano formazione di inflessioni, di i.nginoc.chiature per cui ) ad eleménti costituzionali, f.unzio11ali, dinan1iei, si' aggiungono elementi me.cca11ici, capaci di ostacolo tale da potere favoJ.·ire, .a11che p'e r tal gl1isa, la stasi intestinale cronicat C) Fattor•i meccanici. - Tra i fattori meccanici ch e l)OSS-Ono formare un ostaGolo .al progredire delle materie fecali consideriamo i vizi di posizione co11gehiti del oolon, il cieco esagerata.me11te 1nobile, le ptosi totali o segmentarie del colon, il dolicosigma, il megaoolon, le iaderenze, le me111bra,ne, le inflessioni angolari, le. deficenze delle pareti addominali, gli sventramenti, le ernie, i prolassi , gli stati spastici permanenti, gl'impedin1enti rappresentat i da.Ila valvola di Houston. d.a11e e1nor~·oi.di , dalle ragadi an.ali. Tutte queste c.ondiz.ioni posso·no, non dev ono •senz'altro produrre la stips i; . perchè questa si· Ye·rifichi conviene s i aggiu n~a un certo deficit dina1nico o funzional9 che dir si v.0 glia, .avendo det ti fattori meccanici solo il ralore di stenosi relat1 1·e. Sotto la designazi-0ne deficit o quota dinamica, fn nzio11.ale, comprendesi l'elemento motore, secretorio, ,·asomotore, nervoso. · La stasi in testinale oroniéa può quindi, in tali C'as i considerarsi come la risultante della somma ' d i u.na quota organica od anatomica, più una quota dina1nica o funzionale. 1


SEZIONE PRATICA

Ne ·vie11e di consegue11za cl1e .a.cl in cl urre I.a stasi, quanto più gr.a.nde sarà la quota anato1nioa, tanto più piccola •avrà bisogno di essere quella dinamica, e v1ceve1·::,a. Della dtag no si.. - La .dia.gnooi deve essere ba,sata sullo studio con1pleto dell'a1nmal.a.to tene11do calcolo delle sue abitudini, dei suoi precedenti morbosi, di eventuaJi operazioni s ubite. Dell'aminalato deve essere vagliata la costituzione mo.rfo]ogica, lo stato obbiettivo degli orga.ni, l'esame funzion.ale llell'inte.r o appara.t o digere11te. Non deve mai e.s.5ere trascurato l ' esame .a.norettale, potendoci ad es. la c<>nsta tazione della i)resenza di una rag.ade o di emorroidi, salvare da grav i ed imperdonabili errori e di indicarci la maniera per facilmente guarire la fo1·ma di stipsi sostenuta da dette lesioni. Dei mezzi d'indagine il più utile è quello radiologico. Con esso possiamo .r enderci conto del tempo impiega:to dal pa.sto di · contrasto a percorrere i si11goli segme11ti del tubo digerente, delle n1odalità funzionali, dell'eventuali .anomalie di p~izione, di forma, di lunghezza, di viziature di p osizioni, di inflessioni, angolature~ di aderenze. Utilissimo ancora ci l'iesce l 'esa1ne radiologico p er constatare l'efficacia o ·m eno, dei mezzi terapeutici impiegati. Durante i miei numerosi es.ami non ho mai potuto riscontrare un ristagno ileale da potermi far sospettare la ormai faanosa ango1atura di · La11e , c11e ritengo perciò rarissima a verificarsi. • ::;ono poco l)ropenso a lla distinzio11e topogra.f ica della stasi, specialmente per qu.a.nto riguarda Ja stasi così detta prossimale, ohe io ritengo, quale forma ~en.ziale , evenienza rara e capace di oo·n durre in erro·r i, se fosse ritenuta per tale. La stasi prossinw.le è invece per lo più secondaria e non prima:r ia, è dovuta cioo a cause risiedenti nel colon dista.le oome ad es . .angolatura acuta, aderente della flessura splenica (canne da fucile), stati spastici del discendente o del sigma, inginocchiature della giuntu.r a sigmoideo ..rettale, mega e dolicosigma, aderenze o ectopie di quasto, valvole di Houston, en1orroidi, ragadi .a,n.aJi. Delle forme funz~-0nali ritengo molto frequente l.a forma di stipsi ipocinetica. A questa si sovrappone sp esso la forma spastica o discinetica o la iperdiscinetica. Anche 1.a for1na di stasi da dischezia non è raro sia oome forma a sè, che come forn1a combinata .ad altre. Del p·iuno curativo. - Dalla l'acoolta di t utt i i dati r isulta il concetto diagnostico. Si p.arlerà di stipsi fun zionale , costituzior,,ale, o meccan.ica. a seconda che si giudicherà avere nella sua produzione i:naggiore influe.n za i fattori di questa o di quella natura. Quale la tera pia? Per le forme funzionali, dipendendo esse da fatt-01·i prevalentemente occasionali, I.a terapia non sarà che interna, medica, dietetica, clima.tic.a, pgichioa. Le altre due forme di stipsi, da fattori cost~t11zionali o da fattori organici, non ~no solita.m ente

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1711

forme pure,. ma farnie niiste, associat e, fattori dinamici agendo con fattori meccauici od organici. Queste due forme , - molto meno treque11temente la prima, - 1a forma associata costituzionale, possono essere oggetto di trattamento operativo. Quali co1idizioni determinano il nostro i1itervento? La cura interna deve essere sempre praticata, tentata con tutti i mezzi. . Spesso noi crediamo di .averli tutti prov.ati, m a bisogna essere prudenti e modesti in tale affermazio·n e, poichè molte volte i mezzi che sono a nostra oonoscenza e .a nostra disposizione non sono tutti quelli di oui la scienza è in possesso. Purtroppo alla esecuzione di un piano di cur a completo si oppo·u gono spesso, per ragioni ovvie, l'e tà, le condizioni sociali dell'inmividuo. Anche il sesso può .avere dell'influenza. Il sesso ferr1minile, per ii genere .di vita abituale suo proprio, per la maternità cui va spesso incontro, rende più difficile l'effi.caci,a · .d el piano terapeutico . S1)es.~ il ohirurgo guarda l'ammalato con occhiali che gl'ingrandisoono il Yalore della quota mecca11ica t3d il medico con occhiali che gl'ingrandiscono quello della quota funzion.a.le. Sarebbe bene che i due si se.ambiassero gli occhiali, i1e risulterebbe la visio11e oorretta. Meglio fo rse sa.rebbe se si potesse considerare l'.an1n1alato se11za occhiali. Indicazioni per l'intervento. - Ad og-ni modo se, esperiti t utti i mezzi possibili a disposizi-0ne nostra e. dell'ammalato, questo non n').igliora, ma anzi le sofferenze si accrescono, le turbe delle singole funzioni, anche quelle fuori dell'ap parato digerente, peggiorano, lo stato generale deoaàe, diminuisce la capacità l avorativa ; la vita si fa pesante, credo che l'indicazione generale pei· l'intervento sia raggiunto. Indicazioni per le cure chirurgiche possono ('()Ilsiderarsi 1tutti quei disturbi s u hase an.ato1nica, che n on s~ poterono prima oo·n n es &un ·m ezzo correggere. In particolare: 1) 1 difetti di s\riluppo del grosso intest ino oon anomalie di sede e id i .d~posizione od i fatti perma11e11ti con segni ricorren ti di ostacolata viabilità intestinale ; 2) Lo sviluppo eccessivo in lunghezza e larghezza del colon o di un segmen·t o di esso, accompagn.ato a stasi ribelle o a crisi di s ub-ileo o oomp licat-0 da fatti aderenziali ; 3) Difettosa posizione di tr.atti in testi11ali con pto.si e ang-0lature acql1isìto od esagerazioni di .angolazioni alle flessu re n3Jturari (canne d.a fucile) con f orm.azione di aderen.oo tali cl.a determinar~ sintomi perm.a nenti di ostacolata viabilità o crisi ricorrenti di ristagno, con sviluppo eccessivo di gas (chiusura a valvola); 4) Dilatazioni esager.ate, permanenti di determinati segmenti, c©n diminuita attività motoria dovuta sia a fattori locali , come a fattori funzionali o meccanici posti a di.stani.a; 5) Sofferenze gravi e tali da fa1~ sospettare o pre5enz.a di tumore od aderenze, per segni clinici, radiologici o p er re lati anamnestici (traumi , opera1


rL P01. rc1 [NICO

zioni, proce..s1 flogistici, ulcerativi, ernie)! (I n questi c:a i cur a particolare d ell'elen1ento c.ausale); 6) Les i·oni apprezzabili anorettali; 7 ) 11'orn1e pronune;iate d i gastro-colon ptosi, oon fatti di dilatazione e ristagno gastriC'o. .E certo che noi non possi.amo p rometter e o p.a.rlare i11 questi casi di gua.rigioni lle fzn,itive, ina solo e.li niiglioramenti, spasso però, a vero dire, molto i1otevoli . In argo1nento della terapia deJla stasi, qu.ando non si t r atti di for111e pur a nlen te .funz.i on.a1 i , iu cui la .correzione della stasi può essere oomplet.a e definitiva, - tan to i Medici , come i Cl1iru.r gi devo110 essere n1olto gu.ardingl1i nel for111ulare prog no i troppo favorevoli, che i ris ultati potrebbero 11'011 C·onfermare. G'uri,t roincbicazioni. - Esclusi gl'ind ivid ui estre-· nlan1ente e111aciati, v·algono in generale i c r iteri che regolan·o la nostr.a condotta; in altri interve11ti. Non so110 q uincli da sottoporsi .ad o p erazione gli a111111alati gravi di cuore, di reni tanto se di fo1·' n1e 1nedicl1e che di fo r me chirurgiche, gli amn1alati rli fegato, di polmoni , di arteri.o sclerosi , di diabete. . . ~o n·o parinl!e11ti da ri fiut.a,r s i t utti gli stati c·h,e si s uppongono deter1uin ati da djsturbi ei1docri t1i, gli a1nn1ala ti Lltd siste1na nervo.so, gli . psicopatici, gli isterici, i i1evrasteniei, i tabetici, c-on1e i sof fere11ti per avvelenanìenti cron1c1 da 111orfina, da nicoti11a, àa pion1 lJ·o. C·o11 speciaie prudenza devon"' CSSBl'e un11nei;, 1 colnr·o c}1e su biro110 precedente111enrc parecchie 01Jernzioni, per lesioni non tretta111e11te ' ' i ·cerali , con1e p er r ene 111obilB, per l1tero r et10,·ers-0 o uoloro che ft1rouo piìt volte oper.ati per soluz.ione di adere11z0. Dei lllf fere nti interventi chirurgici. 1) i)oluziori,e e sezione clellc O·dere nze per s0ppri111ere 0onclizi on i mecoanicl1e o ta.c·olan ti il deflu.&So intestinale. 2) F tssazio·ne (pess·ie) di organi e cce~sivci..1ne 11 te 1no bili, p er sop pr in1ere l' ecce~si" a . ;:post.:.ibili tà. ~) l?-illuzi011.e. ,·li organ.t ecta:;iti (r1 licrif1or1 1~:;) . 1

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.1 nastoniosi. J~sclusiori,i nnilaterali. ]f esezioni . Up erazioni rivolte alla. ritostru,zione delle paciddo 11i inali seco1tllo le d is posiz l01ii na t li rcr li.· Oper<tzioni endo-re·nali. UJJerazioni all' ori1i.cio qnale.

Coneluclendo: E iuolto r acoo 1nan<labile, nell'i11teres e clell'a111111ala.to, cl1.e e.si.so Yenga obbiettiYamente e diligente1nent.e studiato in tutti i suoi ele111e11ti funzion.ali , O·r ganici, costituzionali; il :Nlcdico non disdegn.a11do ricorda r s i. dell' esisten za di una. L.erapia operat,1ria della :::;tipsi, il Uhir urgo, -- ' cu i i1ece ita i11 argomento l1na e.erta dose di i)rl1dente scetticisn10, - non facendo troppo fidanza e troppo ricors o ai s uo1 mezzi U!an11:ili . D o,·rebbo essere escluso re-cip r ocan1ente ogni senti111ento di 111ale inteso orgoglio professionale. Qua11to pil.t la Y.alutazioue dei fattori funzionali e e-o titnzionali ris11lterà a lta, ta11to più insi iente111c 11te le cure inediche do,·ranno e ere peri;:eguite, e ,·ice,·ersa, quanto più alta ql1ella dei fnt-

[.L\.NNO XXXI\' , FASC. 47)

tori meccan1c1, tanto più facilmente potrà il oaso esser e oggetto di t rattamenti chirurgici. Là dove cessa la terapia inedica; là dove questa si sia di1u.o strata in:-;11.fficiente, può inter vanire la terapia chirurgica . L 'entrata in azione di questa i1on d eve essffi:e pr.ocrasti11ata a d -0ltranza. Gl ' internisti poS&ono fiducios.a111lente cr eder e cl1e esiste .an ch e Ull.a terapia operativa soesso evidentemente efficace ,anche nella stasi 'i11testinale cronica costit uzionale. Se l'efficacia d ella cura è più facilmP-nte e p iù pal~·emente din1ostr.abile n elle forme orgauicl1e, 11·on sono <la esr:'11 dersi i1eppure le forme c,ootit.uzionali , n elle quali v.a11taggi notevoli e abbastanza oostanti , sono ra ggiungibili coll'intervento . Tl Chirurgo deve essere mo!to par co e prudente 11el consigliare l 'operazione; avveduto nel sceglierla ; moderato nelle pro1nesse. L ' ammalato di stipsi a s ua volta deve essere docile, obbediente ' .per~,ever.ante nel seo-uir e le cu.r e b e non deve supp.c>rre di p•oter fare .a meno di peci.ali nor1ne, anch e dopo con seguiti i benefici tanto di llna cu ra 111e.cli0a , oh e di una cura chir urgica.

{Oontùnuo ).

XXXI'r Cong·resso della Società Itali~na <li Chi1·11rgia. (P ar111a} 18-21 ottobre 1927). Sedl1t.a pon1eridian a, n1a.rtedì l ottobTe 1927. Presiede il prof. ~~. FERRAHI Pro·f. R.. DALLA \ '" gnoYA. Yice-pres.

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comn1 en1ora i soci defunti proff. Uarle, D e Paoli , R o tirella, ìtizzuto, I-:.omano, e pr•opone . l ' i11vio di un t1el e,gra111ma di a uguri.o .al PI"Of. Trico1ni, a.mn1nlato. J)à. q11in.di la pal··ola ai proff. G. M. FASIANT e T.1. rroRitACA che svolgono la segue11te r elazione: PRESIDENTE

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Elementi per valuf are la 1·es is tenza degli opera11di e diminuire i rischi operatorii. (Ri.assunto e conclusi-0ni) . .

L'atto chirltrgico i acco1npag11a .a stimoli in-. tensi e determina i11-0<lific.azio11i notevoli dell'i ntero •organis.m.a. Q·11esti stimoli e ql1e.ste niodificazioni non porta110 danno se le funzioni pos~i r dono l111a. sufficiente .a.n1pi.ezza ed elasticità e gli eYentl1ali squilibri n1on1e11ta11ei vengono r apidameute eorretti . S·e i11veoe alcuna delle fuuzioni vitali tro, Yasi .alterata, l' att 0 chiri;irgic·o può divenire ])ericoloso, perch.è ro111p.e equ ilibri instabili e crea ilnproV'rise ins ufficienze. L a val ut.azio11e del la ,res istc·n z.a <lell 'o~; cra n<lo <leve essere fondata su lJ 'es.r1111e del s no stato bi o logico e fl111z1onale. Pf'r questo sciop·o serY e l'intero esn1ne -cli 11i co .. n1a. sen1h ra essenziale ]o studio delle f n11zioni del . i ·tenia ne1·v-0. o ed endocrin . ùcll'.:1,·0parato c:irc:olatoriq, dell'appnl«tto respiratorio: d ell'apparato renale. ·lei fegato. di aJcu11e n1odific·azio11i del ric:.a1nbio e di alcune qualità del '-.angue. P er alcu11e di qne te indagini fu11zio11ali p c. . .,ediamo 111etodi di . uffic·iente esattezza. orinai con1


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J:<'ASC. 47]

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trollati da una lu 11ga esperie11za ecl accettati nella pratic.a; per altr€, le il!ostre co11oscenze so110 anc·or.a im p erfette, co ì che la loro applie:azioue pratica rie5ce limitata e difficile. l I i1 11otevole progresso n ella i1ostr a ca p.a<.:i tà di v"aluta1·e la resi tenza di un soggetto, Yerrà raggiunto qua nc:lo, dalla osservazione del decorso e d ell'esito {li molti~simi casi n ei quali le prove funzionali preoperatorie iSiano state ap1Jlicat€, risulterà meglio co11osc:iut.o il valore <li queste pr·ove in chirurgia. E eYìdente che i1on in tutti i casi. sara' n ecessario cl1e jl ch irt1rgo ricorra a quest·~ complesso di prove IJer v alutare la .r esist€nz.a d ell 'operanda. Fra i soggetti che ogni gior110 il chirurgo trova di11anzi a sè, ·vi sono da un lato individui giov.a11i e forti con malattie be11igne, dall'altro individui ,·eccl1i o individui colpiti da important i alterar zioni organiche o -cl.a grayi d i\7.•ordi11i ft1nzio11ali: I fra 1 u 110 e l'altro e.stremo , ,i è u11a serie infinita, (li e;onclizio11i inter111edie. N e]ln prjn1a categoria di pazie11ti l' e_ame clinico geu-eralc è per Jo pj LL sufficiente a valutar e lo ~tato funzionale e qui11cli la resistenza all 'intervento: l'applicazio11e i te1natica delle proYe fun zionali porterebbe ad u na inutile perdita di tempo. oltanto se 1'€. a1ne ge11erale dimostra qualche anorn.aJia o desta il s10 petto di qualche disfunzio11e cli orgn ni vitali, una pit1 accurata ricerca. risulta indicata . .Jla non si din1e ntichi che fra i più dolorosi insncre. -si deJla chirurgia sta11no le mort1 i11attese d ei supposti san i e cl1e in ci.ascuni0 ' di questi e.asi forse un attento e ·ame aYrebbe pot11t-0 ~vela.re l a defi«ien7'a peric-01 0 a. N e]la seco11da c:.atego ria di pazienti (sono qtH~ lli che gli an1eric:ani C'l1iamano « Haudicapped surgical l)atjents ») iJ s ucces o d.ipende dalla Y.alutazio11e e dalla prep,a razi.one pre·operat.ori.a,: in questi ainrnalaii ne~s11n 1.:lezzo deve essere co11siclerato superfluo o inutile per c·ercare di prevederne la resistenza, e p er qt1esto . copo non dovrà essere fatto ris1Jar1nio di te111po e di la.Yoro. Acra11to all'esan1e clinico, e come ('on1 pl ~111entrJ inclispen~a­ bile di questo P. da qu2;;to g niòate, devonò trovare qu; posto le prove f 1n zio11ali sist~matican1eute eseguite. Nel la categorja inter1neclia, l '11so frequeu Lt- ed tlsteso delle prove f nnziona 11 seni bra :-.:0ns i~1iuui!e. quando il soggetto abbia s uperata l'età giovanile, o sia un 1neg.alospJan<'n iL•n. o t111 obeso, o n11 liPfatico, o debba essel'e sottoposto :-td una oper azione nssui severa e ad 1111.a lu11ga 11.ar·-:0si. 1n in-:lividu.i cl1e nresentino 'iefi ci1:.~1 ? 7.e fuLizj o11ali, la preparazione all'inte1·vento do,-e com1ncia re i1atu.r alment..f' c·-011 l'eliminare o col riJurrfi i fattori d1~]l'jn c;;11ffi.cieJ1za; "e questo 11on è possibile; il chjrurgo deve sforzarsi di adeguar-e i 111ezzi ed i 111etodi operativi .allo stato clell' am111. tlal:o. T~~ n si1nile ~dattan1ent.o , inteso C<11n1e riclu zi011e lLlassima Llelle azio11i clann·a ·e , deYe pe·r ò es~e r t<>nuto in gra11de consid erazione a·n ehe. per i pa zi~nti fnnziòn.a l1ne11te snni, giaccl1è se è i;-ero cht? un organis1n·o in istato di perfetta sal11te può $1.ffront,.lrc, C-On rj schi minimi, i11terve11to CllÌl'lll'gico, J'iOll è 1ne11 vèro che ] ' intervento , di per s?:> stesso, ri p-

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porta sempre dei p èrturba111e11ti che, per <.f u anto transitori e di poca entità, è sempre preferibi.le ridurre alle p.i ù piccole proporzioni p ossib ili. N 011 \' t è particolare~ sotto questo punto di vista, che sia indegno d ell'iatten zio·n e clel c.hirurgo, se vale ia ottenere un miglior.a1uento sia pur lieve, n elle c;onseguenze e negli· esiti dell'in terven to. Le co11<liziio11i psicologiche dell'.a1nmaJ.ato 11an110 . as ·unto, p€r il decorso e l 'esito dell'operazio11e, una importanza che richian1a ogni giorno più l 'attenzion.e dei ch irurgi, i gu,a.li, in molti p aesi, oominciano a p reoccupar si di a d attare l'organizzazio11e; e perfino la costruzione dei luoghi di cu r.a, .a,lla i1ececs ità di risparmiare per quanto si p11ò la se11bili tà e l'impressionabilità degli .ammalati. L '·organizzazjone d el servizio chirurgico deve es·ere portata alla perfezion e: pe r quello che rigu.arda l' affiata.mento e l'allenamento della sq11adra clii ruJ. gic:a in t u tti i su oi componenti ia comint iare d.agli operatori e a finire 001 personale infermier e, che in qualche paese si Yuole pe·r fino s pecializzare p er }'.assistenza a determinate categorie d i operati ; per quell·o che rigu.arda ],a collaborazion e del chirurgo Qon l 'internista cl1e deve i1npararo .a co11siderare gli operandi non come ammalati da far guairire, i11 co11correnza alla chirurgia, oou mezzi me'l ici, u1a con1e nrg.anismi da 111ettere in gra·do d i affrontare e Slll)era.r e 1111 tr.aun1a non indiffer ente, eh~ colpisce e minacci a in special n1oclo alcune l'unzioni Yitali; per quello che riguarda l 'esecuzione materiaie dell' interYento si~L cl.al lato della. tec11ic.a. operatoria cl1e da qu ello {lella narcosi. Nei rigu a rdi della tec11ica, per quanto si procJa1ni finita l' ep oca d ella cl1irurgia i11dividu ale, ri1na11gono se1npre un enor111e fa.tto1·e cli s ue.cesso il moi:l.o (tr.a ttamento dei tessuti , e1nostasi, sut llre) e la ra.piclità co11 c t1i u11'opcrazione· viene c("·egt1ita. No11 è la stes ·a cosa per un infer1110 r i1Ha nere per 111inuti o p er ore C·ol ventre aperto e s-otto l' azi<011e degli anestetici, e 'i sono n1aestri della chirnrgia che no11 han1J>o sdeg11ato di studin re .a lungo L111 perfezion.an1ento di t.ec11ica Yolto ad .a bbrevia.r e di qt1alcl1e minuto l'esecuzione di un intervento. l_a, qu r tio11e dell 'ane.-;tcsia ha i1upoJ tèlnza .c a pjta le. Sotto qu.esto pun t.o di Yista il cl1ir11rgo. devo sa per rint1ncia.re alla nrop·r ia C<J>lnodi tà e rendersi pnclro11e di qua.Jsiasi 111ezzo, .nnche se di att.uazione un po ' oon1p iic.ata cl1e rappresenti per l ' i.nferrn·~ una cli111inuzio11e <le] rischi.o. J/an e tesia parziale lta Y.anta.!!CYi i11c1isc11t1bil1 , cl1e 1neltono cnrHi, in . f1)n1Ìo. !11 nti11nr grad o di i 1rr ossica7'ione- clell' org.ani · 1110 da parte <lell' a:1p;:,tE·tico ma a prescindere cln i fatto che ancl1e gli anestetici lata li p ossiec1911(> 1111n. loro tossicità , le anestesiG pnrzi.:11i tro;\;a110 dei Ji 1nj ti ins·orn1ont.abili , non solo in fatti di ordi11e topografi00 o tec11ico, ma a11-che nella resite11.z.a 11ervos.a dell'a.n1111al ato. Non tntti gli indi- . Yiclu i ,,i trovano in c·ondizinni di <t ·sic:;tf're, per così dire, all'apertuT.a del pro ~)rio v0ntre 9 del proprio cr anio. Sot bo questo p1Lnto. cli . vista i 'Vantaggi dell.a narco i son·o ei;.-j_de11ti e nessu11a forma cli anestesia locale può gnreggia re co11 e& a. J) '~l­ trn, p.arte l'in1piego di narcotici, s~11za poteri t.o. 1

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IL POI.lCL[NlCO

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[ ANNO XXXI\·, FASC. 47}

l 'in sulina permetterà egu.almente cli non lasci.are sici per gli organi Yitali (cuore, fegato, rene, poll'or gauisn10 lJriv·..> dell'indispensabile metabolita. 1none) l1a. già dato ris.u lta.ti p er sttasi ,.i e pro111etI, ' nrgan1s1uo è i>er più della n1età d t>.l Sll9 pe~v tenti per l ' a,·yeni re . composto <lj a cqua e l' acq11a con1e ' ettor e di soLa regola, accettata fino a ieri, cl1e si debbano stanze nutritizie e di prodotti di rifiuto, oomi' al possibile preferire le form& looali cli .a.nestesia, a:egolatore termioo, 001ne fattore, attraverso la vii·i erb a nclo le gen '3ra1i per. i e.asi in cui , o per J1esicosità del sangue, del rifornimento di ossigeno cessità tec11ica., o .Per assoluta controindicazio11e, p er i te&.suti 1 e come mezzo in cui si svolgono le le pr11ì1e n on sar ebbPro <.l ppJi..;abili, c01ni11r i a p erre.azioni chimich.e, 11a per le funzioni o~·g;anicl1e ciò a sembr.are p1assibile di revisione. La scelta tr.a i v'ari sisten1i di anestesia parziale, un'importa11za di pri.m o ordine. L'ope1·a~ione, d:.altra p ar te, rappr~senta. 1.a perdita di un a certa a JJrescindere d alle indicazioni prettame nte locali, q~ a11tìtà. di ac4ua ; il digiuno, i purganti; pri1na sar à r egolata dalle conseguenze che !',a pplicazione dell'interve11to, l' em orJ·.agia, il sudore, il von1ito dei singoli metodi può avere sulle condizioni gen el oorso dell'oper,azione, il digiuno e i l Yon1it-0 11erali dell'organismo, e così, per esempio, i1egli n el periodo postoperatorio sottraggono alJ 'org.aniindiYidui in preda .ad ipotensione s.aranno evitati sn10 una cospic.ua qn.a11tità ui liquidi ch e bisogna i inetod1 che espon gono a p·r ofonde cadute della 001npensare. L ' idratazione dell'organismo è perciò pr essione sa11g uigna (rachi.anestesia, anestesia deun altro precetto fou<lamE:ntalc. della tecnica chigJ i spla11cr1ici). rurgi ~a ; idr.atazio1113 a bbonrlante, 5~a pri1na1 che Riguardo a lla narcosi, si cerca di diffondere d opo l'operazione, specialme11te se a causa della se111p re più larg amente, special1nente i n alcuni malattia, l' infermo &i presenta in stato di deficit paesi, i narcotici gassosi (protossido di azoto, etii <lriro. • Jene, acetilene, propilene) i qu,ali avrebbeiro su La possibilità di sostituire il sangue per{luto, quelli della serie grassa, i vantaggi di non riui1on pi,ù con u11 liquido inerte, sia pure isotonioo, scire tossici p er il ouore, il rene, ~l fegato, il polisoio11ico ed isoviscosò, ma con ver•o sangue, oa111011e; ma sono in oompe1100 di applicazio11e un p aoe di eser citaire all' ist.ante tutte le sue funzio11i, poco più difficile e .avTebbero il difetto di i1on pro~ t1n 'a]tr~i delle co11quiste della chiru1·gia. Dato curare se111pre un.a narcosi sufficientemente prop erò il fatto che 1a perdita di saJ1gue, i1orm.alfon<la, senza oontar e, per i gas della serie c.a.rbon1ente provocata da un intervento, non &upe.ra i nica, il p erioolo dell'esplosione. Qu05tì i1uo·v i na.1·li!niti tollerabili da un organismo s.ano, e dato cotici, per la complicazione degli appareochi nea nche che per fornire il s.angue ad un individuo cessari, per l 'alto prezzo , pe.r la relatiYa difficoltà bisog11a sottrarn€ ad un altro, l'indicazione della. cl.ella. s-ommi11istrazione, rima11go110 però anoora trasfus ione non deve assumere carattere generale, piuttosto }imitati, mentre la ' naroosi p i ù diffusa ma rim.anere limitata a quei casi in cui povertà è sempre quella eterea, e si può dire m eritata di sangue o necessità di altri effetti oollaterali mente, perchè è se11za dubbio il metodo più sem(emostasi) la fanno apparire necessaria. plice e, se eseguita oon le do·v ute preca.uzioni, può Qua11do poi nell 'operando esista110 de.ficie1ize funesser e oonsiderata come innoc ua. zionali cl1e noi1 possono essere trascurate senza • 'f utti i n1ezzi, pre- e postoperatori, volti a dip ericolo, esse dovranno essere ridotte o compenmi11t1ire la dose di i1arcotioo i1eoessiaria .a.11' an estesate pri111a dell'i11terve11to oon tutti i metodi igiesia e ai facilitarne l'eliminazio11e (coni.binazioni 0011 nio1, dietetici, fisici e farmacologi<'i, che la Inediipnotici e sedativi, a 11estesie sir1ergiche, anestesie cina interna Inette a 11ostra disposizione . proft1n1ate, s omministrazio11e di 00 2 , di lobelin,a, ecc.) sono ut ili i11 qt1anto valgono a di111inuire Comunicazioni sul tema. ài inte11s ità o. di durai.a il periodo di intossicaScHIASSI (Bologna.)~ D i un « niinimo ,, n·ie::zo . z1one. p er ·prevenir e taluni rischi operatorii iri cliirurg•ia U n' i1nportanza di prin1' ordine l1a assuni:o in addomin-c.ilc. - Descrive con il nome di « tento- · questi ultimi a nni, a11che per la chirurgia ope.rario » una pezza di ga.rza che viene fissata pa.J'toria, il rica1n1bio degli idrati di carbonio. La vita zialmente alla breccia peritoneale e che con la di pen<le dall 'ossidaz.i one .del c.arbonio e il Dt'str o parte libera ricopre le anse intestiBali garantendo orga nismo non ~i sott1·ae a quPsta legge . La defila prot ezione della cavità peritoneale e l'impossicieuza di idrati dj ca rbnnio in t1n opf'ranJo o in bilità che vengano perduti oorpi estranei. un operat o rapp resen ta un fatto gravi&>1mo e l~ FASANO (Asti). D i un sempìice ?netodo cli orie·n prevenzio11e di essa è una nec8'.~ ità impres.ci11ditanien,fo nella valutazione della resistenza dell'op ebile. Po<:o importa che 1.a deficienza sia dovuta. a. randa . - Per l' inteTdipendenza tra funzione del ins ufliciEl11te f uLzione del fegato, o a m.anchey·o le feO'ato e del J:ene 11a pratica:oo 1a p1·ov.a dell'elimirifornin1e nt-O (digiuno) 1 l 'inter essante è che la nen~ione dell'in.èigo-ca1rminio. Quando l'eliminazior essaria quantità di glur<:>sio venga messa a dis po·n e dell'ori11a colorata ritarda oltre i 15 minuti sizione dell'economia: e questo , fortunatamente, si esegue la pro\a della diluizione e concentrazio11e 1 ottiene con la p iù grande facilità medi~nte a dell'orina.. Consiglia. il metodo come un coefficente som1ninistrazione d i glucosio, il quale è divenuto di orientaiuent<J utile nella pratica quando esiste un ottimo coefficiente per la buona riuscita degli una deficie11za organicainter,~<:!nti . E se si t ra tta di quei cas i 11ei qu~li il Nisro (Bari) . - A zotemia e costa nte ureo-secr epericolo <li pende 0011 ta11t<> dalla manca11za del t oria p1e- e postoperat oria. R icerche speri1nen ta1;. glnco io, quanto dalla i1nposs1bilità di uti]i7.zor-1 o, I


[..\.\~o XXXI\. , F'ASC. 47 J

SEZIONE PRATICA

- L ' intervento i11odifica poco i -valori dell'.azote1nia cl1e ]1a an che lln Yal-ore })1·00-nost ico l'elativo ' o Ja co~ tante a\·rebbe inYece un 'ralore reale. Sperin1e11t<!lme11te, diYer si tipi dell'anestesia non hanno a,·uto ir.flue11,, L c;ull'a.zote111ia p1o stoperatoria.

Ooritributo allo stullio dello.\ rian i niaziione del cuore e del respiru nei uravi accid eitti da narcosi . Ricerche spel'i11ie1itali sopra u1ia nuova in,iezione intracarclinca. - P er l'i11iezione R ON ZINI

(Bari). -

intracardiaca consiglia di iaggiungere all ' adrenalin.a, l'atropina (per -] 'azi-0,n e s ul vago.), 1a pitujtrina (per l'azione diretta s ulla fibr,a), e la lobeli11a. per l 'azion e s ul centro respiratorio. Sperin1entalmente, 11el cane, ha ottenuto una riviviscenza nel 41 ~·o dei casi in cui .aveva iniettato questa miscela. ..

/3ulle niodifica?tO 11 i della, riserva alcali11,a dopo le operazioni chiru.r giche. - Gli 00. hann·o determinata la riACERIJOT:E

e

P ELTA

(P ado,·a). -

serva ,alcalina in 50 pa.zie11tii il mattin·o deJi'01)erazio11e, alla fine , e 6, 24 e 48 ore dopo l ' iLt.er\('nto. .ha11no trovata din1i11uzio11e costante della R. A. 111a~sima al ter1nine della J11ar cosi, co11 ritorno ialla nor1n.a e".l al di.sop.r a cli questa dopo 24·48 o,re ll euli . o inter\·enti il-Segniti in a nestesia generale; diminuzio11e .m inore o mancata dopo operazioni in a11estesia locale -0 rachidea. Non hanno osservato differenze ap p r ezzabili nelle rnodifioazioni .d el1a R. ~.\. in rapp orto ai vari tipi di narcosi, hann·o notato evidente parallelismo t ra caduta della R. A. i11 rapporto H-i vari tipi ed .aumento .della glicemia, ed una <li1ninuzione della R. A. di mi11or grado i11 .an1malati trattati all'inizio dell'aneste&ia con i11j ezione endo·venosa di insulina. n .a l oo-11fro11to tr.a le modificazioni della R. A. ed il oomportan1ento della pressione arteriosa durante l'int€rY€Ui.o 11a11110 osserv.ato una rna.ggior caduta della R. A. 11ei casi in cui la tensione airte1·iosa era din1in uita. N 011 h.anno rilevato alcun J:apporto tra caduta della R. A. e ohetonuria postoperat·oria. Gli 00. hanno ricercato se con una prova dell'acido, fosse possibile J)revedere come l ' indiv:idu-0 si &arebbe difes-0 dalle sostanze acide, ohe in seguito all'interve11to si sa.r~bbero f<)irnMte; non hanno trovato alcu n rapporto tra le modificazioni della R. A. indotte dalla so111minist r azio11e di acido e quelle provocate dall'intei·vento. Seduta a11ti1neridia11a , 19 ottobre 1927.

L' esa11ie radiologico del cuo're per la valuta-zio11 e della resistenza dell' operando. L 'O., dopo .aver b.r even1ent'3 e.spost-0 eome la patogenesi degli .~compe11si fun~ionali improYYisi nel irT iducibili appartenga .a'l alter.azio11i SALOTTI

(Padova). -

del tono e della contrattilità miocardica, riferisce s11 di un metodo di indagine fu11zionaìe del cuo·r e 0011 va.rie prove (o•r tostaticia, Cardarell1-.C~atzen­ st€·in, Schru1npf-ì\!Iartinet, fa.rmacologicn) f\ co11 l'esan1e della pnlsa.zione. Con q~to procedimento, corredato con 1-icerche ll10l'fologiche e Yolumetric}1e personali, ro. ha €~a1DÌ1lcltO 100 cuori <li soggetti ·.:!hirurgici prima del] 'int~rvento e di <]nesti :J3 dopo· J' intervP.nto .ri-

171~

sco1~t:·and-0 111o~ificaz.i oni

notevoli i1ei cuori ipot o111c1 e nessuna alterazione in quelli normaln1ente Yalidi. In 11n gruppo di 7 infer mi in base .ai criteri seineiotici esposti fl11·011,o clichiarati Yalidi ;).~. l>OCo validi m a suffi cier1t~ ·~l. In ::: uffi cient.i 13 (di cui · 6 i1011 operati) . Dei 7 i11&ufficienti 6 prese11taro110 co1uplicazioni postoperatorie. L'O. oonclude direndo che il 111etodo cl ' e.sa1ne propostb è di notevole 1aiiuto al giudizio sulla oper .abi.lità.

\ TELO e BoNOMINI (P.a.<lo~·a) . ltice1·c/1c ·'t1llu glicernia postoperato1~a e postanestetica. - Gli 00. hanno determinato il conte11uto in bcrlnro"-iv " .... del sangue i11 65 i11dividui ohe vennero sottopusti ad i11terventi operati vi. P a1'allelamente queste ricerche, vennero condotte iet.ern1inazio11i dell.a riser,·a :1lcnli11a. clel1' nrea i1el san gue, della gli cosu ria e dell 'ae:~tq11u­ ria ; i11 molti ve1111ero esegt1ite a11che la glic-e1nia .alin1entare, le p roYe f unzio11n.Ji del fegati) e del rene e le determinazio11i del metabolis1no basale. l)' Nell'ian~tesia eterea e morfia-eterea la iperglicemia subito dopo l ' intervento È· co. piena e discon,de gradua.lmenté ue]]e detèr1ni l1azj on i , eguenti, ·l' èl.ggì u.n g8ntlo i ,,alori normali .1e1Je 2~..1: ·Ore nell'anestesia eterea; rm.a.ntenendosi ,invece al di sopra. dei valori di partenoo. .anche alla 4ga ora nell' anestesi.a. mo,rfio-eterea. Nell'.a.nestesia loca]e il ·oo·m portan1ento fu rliYerso caso per caso. 2) Ncs.su 11 rapporto venne trovato tra l'ipe-rglicen• ia postoperat,aria e l.a dnr ~ba rf<-·11'.aneste ia. 3) Co11sidera.ndo le altezze ragg1unte d alla cuJ 1·.a

gli cemica nei singoli oas:-> fu constatata prrese11J.a di a~etone nelle urine nel 55 % dei casi ch e €bbero valori al disopra di 1.80 %o, i1el 50 /'~ dei casi con valori .al di sotto dell'l.80 % o. 4) N·e i casi nei quali esisteva un' iperglicen1ia alimentare (espr essa col triangolo di La.bbé) s uperiore .a} i1or111ale ancl1e 1a iperglicemia po0sto1leratoric't fu di grado elevato. 5) Fu constatato parallelis1110 tra. iperglice1nia postoperatori.a e la caduta della riserv,a alcalina. 6) Con la &01nministrazio11e di 5-10 unità di in&ulin,a. per via endovenosa. all'inizio della narc'<>Si 1 si ha un aun1ento della glice111ia postop eratoria notevo11nente inferiore a quello o ser \ato n ei e-asi non tr.attat~. 7) Nessu11 rapporto· ve11ne trov.ato tra iperglicemia postoperatoria e il tasso ureico del s.angne~ oosì pure tra iperglice1nia e il co111porta111ento del metabolismo basale. 8) Nei pazienti nei quali le p rove fu 11zio11ali ~el fegato non .avevano messo in evide11z.a 11110 stato di djsfunzione, l.a curva glice·m ica 11a ~or­ pas~ato il valore di 1.50 o/oo nel 45 '}6 dei casi . Ta.le valore invece fu ~orpassa.to in tutti i ca ·i nei quali le prove funzionali ave\ano din10:-.trato u11 ce rto gra.d o di disfunzione epatica. 9) N egli .ammalati 0011 lesioni del tratto bilia re la glicen1ia raggiunse valori eleva.t i nell '85 o,_, dei casi; nei pazienti con lesioni del rene nel 66 ~o clei casi ; i1ei n1al.ati del tt1bo gastro-enterico nel 50 o~ dei cas i; negli a1nn1alati v.ari 11e1 33 % dei c~1~i.

\

1

'


1'?16

;L POLll:LlNlCO

L ' esanie fll nzioriale dell'appa-

J.1-o:\ (P;;1c1ova). -

r'"'JJiiatorio

rafu

111,

Ha eseguito que-

.chirurgim. --

...t'e a1ne e:on nt11uerose prove fu n zio11ali; n ei cnsi .colpiti da oomplicazioni p olmo11ari i)ostoperat orie a\·e,·a tr·u ,·ato capacità vitale ridotta e a mpiezza cli e: c:u r~ ju11e tor.acica. p roporziouale al disotto della J1or111a.

L o, sptroscopia 'nelle

( Pacl·ova). -

Bo1tH.\

01Je l'u -

z'Ìo11i chirul"(Jiche . H..a costruito 11110 spirometro co11 cui 11risur a La ca.paoità res pirator ia del pol1non e, g li operandi giudicati di. capacità .r espiratori a. insufficente ~)resenta rono u11 'alt.a perce11tu a le di C'~J111plic:azioni polmona.ri.

La. trasfu.•101ie cli sanuue JJ!lro · <1uule 1nezzo di esoltazione delle resist e11ze D <>C·LI OTTI

(T oriuo) . -

dell ' u11era11du. -

Premesse alcune cousiderazi•o11i· ,Sulle Y Ìe di azio ne del san gue tras fuso riferisce s u i ri ·uJtati ottenu ti in un gr u ppo di 30 trasfusioni tli sa11gue pur o eseguite in precedenza di gra,·i iltte r,·enti chirurgici . I.ie oo e rv az ioni en1at-0logic:l1e, queJle .sui p oteri di dif~1a antibatt.eric:a. ·ulle ,·.ari.::izi·o11i rJe] tempo di e1norrag i a, e del tentp 0 cl i coagulaz1·one 11on<'h è l attento esan1e clin ie:o c.legl i indjyidui sottop osti a lla trasfu s i<0n e, di1n o ·t r a 110 l'a lta. efficaci a cli ql1esto 1nezzo per nce r e ·c:ere le re "istenze clell'ope r a11 clo. Sono sop ratutto indicati per la tr.asfu sion e pi·eoper n.toria i casi cì i a 1te1u ia p rimi ti Ya o seco11daria a sv.ariuLi"si1ui -· taii patologici; in casi in cui è di ino..:tra bile uno stato emo-.rr.agico, i oasi di' sep 3i subac·nta. .e cron icn, gli Ìp·o tesi, gli indi,·idui forte111ente rlepre i e clenutriti . La t r asfusi·Olle de\·e es ere cli a l111en·o 200-400 em e. ed eventu a l1ne n te . ri}J<..:.tnta nei gi·a r11i })J"<?cede11ti 11 interYe11to. 1

1

(l.)acl·u\·a) . 1'3ulle psico:,ii JJust o1Jeru to1 Ì<. Qu 2.~ te apparteugou.o al g ruppo della cuntu.-.io11e 1ne11t.a le: e ,·entu.ali p sicosi cronicl1e .·u(•(•p,· ~1ve ra p~)re ent:l'.lt·o la con segl1enza d ella c:o11f11:-:.io 11n 111e11tnle .sn t1u terreno p redis1Jost.o ad nltre inalatt i ~ ·~f·l l a mente. U11 f a ttore etiologic.·u i1n1Jortante è rap presentato d al t r a tnn.a p ·il'li ico \1t .sugg2i.-i:i a eo tituzi-one iperemotiYa. D a qn e 'te con --ide1 azion i risulta110 le princ:ipali i11clit«l%Ì o11i profilattiche : riduzion e al mi11i1nv po~~ibile del te111p o i11tercedcnte fra la d eci: ione ali' i 11ter,·ento e l'i11ter\e11to stesso; sommi nistr.azion t~ ·lt.:r.111te que..;to periodo di far1nac:i attiYi c•ontro gl i tati d'ansia (op p io, 1umi11.a l, scopolan1inn); ane~tc. ie 'J.enerali ; proy,·edin1e11ti att i ad e\·ita r e e111.o z.io1ti al soggett o 11ei giorni s ucce..: j,·i ·~l ll'i11t0rYento. BELI. >ì'I

1

..-\.~ c.:1 1.1

Jt.

t l~o1nn).

-

1-'ull'an1p1ezza 1:eszJirato-

ria ""Uli 01,e 1·uti. -

H a. .stli diato il r espiro negJi opernti con l'appareecl1io di l~ot]1 per il m etaboli!>1111 bn~ale. ])al trace.iato J1a ric:aYato un indice di\ ide u d·o Ja, freqnenza per l ' altezza medi.a d elle o. c·ilL1~io11i . .Ha ,·isto co1ne tale i11dice au111enta pec:i n I 1nl llte do .i;>o 01Jerazioni i1ell' .a dclo1ne su p. sìt1l. (·lle ono quelle piìt frequcnten1e11te segu ite da bronc·opoln1onite. Sicc·o1ne car ·o o nul lo· era J" n Il lll'.:> 11to rl O!lO op ernz.ioni n lle p.a reti addon1illa li. attribui cc !e n1odifioazioni del respiro alla 1)a11•-..i o pn ra]i ~ i del diaframn1a. 1

Jl odubi tà cli t ecn.ica 1iel~a tr<Asfu sione di sanr;1te e suu 11iodc1lità nellu val'l.lfazione di resi:;te11za dell'ope1ando . ~segue la t r asf11sione con l' .appa recchio di l" 11gar e insi::,te CosTANTINI.

-

s ull.a opportun ità 01 11on usar e sostanze antico ag ulanti cl1e p oss9110 i11durre gravi distu rbi nel ricevente. L a valutazio ne cli resisten za dell'operand·o viene fatta n1i.:iura11do il tempo di coaguktzione d el sangue è la 11·es istenza g lob ulare, prim a e d·op r> la t rru:;f u~1io.11 e . Conclude che è prud ente aste11ers i d.a i 11terventi r a di c.a:li o con1u nqu€, piu tto.sto graYi, quando ris ulti che-- i1 t empo di coagulazio11e sia aumentato o sia diminuita la resistenz.a globu la re.

' (Pad o v a). Sibll'acidosi postope1·ativa. - Ricsl'che ... ulla l~.. A. non hanno di1n<Jstrato una corrispondenza tra i -valori pre- e p·ost ·oper.ativj, n è un rapporto t r a l'enti tà dell 'i ntervento e la c.l ur.ata e il ti p-0 dell ' a11e..-,tesia. Concl ude ch e ~.011:0 1nolteplici l fattor i che influe11za110 il 1uetabolisn10 cellulare e p erta11t·o l a R. l1 ., fa ttor i ~alora in1ponclerabili. E cPrto che ii siste1na i1ervoso che l'ego la Ja funzi·o11e di tutt i g li orgar1i e ch e .a. s ua vo lta è r eg·olato dalla f u 11 i i·o11e di .altri orga ni h a gra n de i1npor tan za ne]la Y al11taziu11e de] ri ~c hio ·operatorio. 01MINATA

1

Sr:\IEO~I (R·oma) . Lu r ice rea al cali na 11 ei t ra i:1ncbt iz:~a ti. - Lia l{. A. non 11a nei v<:tri t.ra umati' ·mi u11 valor~ pr-ogno. tico . S i può clire che e a

clai \alari relati,·a111e11te b.a.ssi sale gradatamente fi n o a raq:g inn gere la n1eclia norn1ale . .a inisura c:]1e l e con clizi-o ni gc n ~ l'ali dell'inferm•o rnigliora11-o .

(Napoli). Lo, ricercu <1.fc{(li11u nelle e1norragie e clopu la t rasfu.sione sa11g1tig1ìa. (Ricerche sperirnentali) . - Ha t r ·oYnto, d op·o emorr~ ...S!ia ' t1n.a di1ni n uzjone d el la R . A . e un a modi. ficazione clel P l1 d el ~nngu e t .011 corri~,pondente <1CPtoriuria. . L a trasfn s10nP di sa n g 11 e, &<... !1ru~1e. . . diata, è c.ap.nce di n1a11ten er e nelt'orgn111s1no di l;n a nin1ale sia.la sato, invar iati i v.aJ r r i di queste reaz.io11i. La trasfusio11e tar diva n cn hn · que~to E'ffetto, !)UÒ però r ioo ndu r re piì1 presto J orga :.1ismo .alla norma. ' R ADICE

~

Le niodiflcazioni del tasso .a:(Ji·emico inclott e dall'in tervento operatonio . H.a c. egu ito la. ricerca <.;011 un se1ni1nicrumetodo a lla ICjendahl jn 2 cn1c. cli sangue. E s iste un au111ento p osto pe i"è.ttorio c.1 e l r ar.-ot-o l'(.'l:: id uo pro1Jorz1una to a ll' inter'i·en t·o, .alla. sede di es. . . o, a ll'età, al tipo dell'.aneste.sia, a lla in orgenza di comp licazio;i i L JREXZETTI . -

postoper a.t orie . Non esiste :però 1111 pa.rallelis1uo t ra az.otemia e :.u 1clau1ento delle c·ondi zioni genera li lJer cl1i ritiene che 1101 ('asi di integrità d~lla. f unzj.011e epa to-r ena le, l o s.tuclio dell'azoto resi· duo non oostitui~ce que.l l'att<>n clibile ele1ne11t·C' 1,cr la p1~ogn<Ysi postop er.a t ori a, cl1e rappresenta '1 t:·~le forme di pura <:l1i r urgia. r ennle.

I l 111etabolismo ua.· :lr nella va?1ufazio11e d ella resistenz L dell'opera a.lo. P ERACCHIA

_

(~filano).

-

"C11 indi ce trop po elevato del inetabolisn•u basale.· al di opra della nor1na o diminuito , può porr e i11 dnbbio e C·0nt ro ind ica r e l'atto (\pPrntorio .


1/~7

SEZ IONE PRATICA

(il icuron uria e prog1'1osi operatoria. -

Pozzi. -

L 'eliminazio11e orina.r ia dell' Ac . glicuronico è in rapl:Jorto più con lo stato di intossicazione de ll ' orgaJ1is1no cl1e non con il grado di alterazione del fegato; è però solo nelle gravissim~ lesioni epaticl1e ch e si osser va la glicuronuria totale e e-ostante e l1a il significat.o di esaurimento della riser,·a del glicoge110 epatico. Quiando il fegai;o è altera.to la f u11zi<J11e glicuJ.·o.fo·r matrice è meno pronta ad esalta.rsi di fro11te .ad uno stimolo i;{)Ssico, di quanto 11on. si a un fegato normale. Sotto questo plinto di v ista la prov.a della Gl . pro:vocata (ca.11fo ra-glucosio) svela lesioni .an che di picc·(llo gr.a clo d el fe~ato. Qu a11do è negativo nel p eriodo p·ostoperatorio si accompagnano spesso inanifestazioni tossien1icl1e p~ù manifeste e <:!0m_plica11ze d'ordine gener.ale e locale più ~acili, che non nei soggetti a p r ova positiva. 1

Dr N .\T .\I->E ( P adova). - Oonsiiclerazioni critiche sulla trasfusi on e SCT1l(/1le . Conclusioni S'l.l 72 t rasfusioni eseguite. - Trasfo.11de 150-200 eme. <li sa11gue e ha otte11 uto costanteme11te .r isultati

a,,,

ottimi ; credG che .a limenti anche la il.'esistenza clell'operando. Pi11ttosto ohe come massa l a trasfusione agisce st.i1nola ndo i cen tri em.ato1:>·oi etiei e - per una parte di globuli ro&si distr11tti o semidistrutti c.0ime ni:ia tera pi.a aspecifica. C.\POR.\LI. -

81tll'azoten1 ia pre- e postope rato1via.

Ha ">tu cliato In c:nrYa .azoten1ica i)re- e postoperatoria. Nella 111ag~ior parte dei casi ha notato llll leggero nun1ento clell Az. L 'nun1ento er.a massin10 nell' a 11estesi.a eterea, minore n ella .·pina le e loca le ; era proporzionale all'interYento, 1naf!Q:Ìore nelle laparoton1ie e negli interyenti su] fegato. Il valore dell' Az. l1a un valore se confrontat o con i risultati di alt:r:e ricerche ed .assoe:i.ato a un giu. i.o criier-io clinico i11 lllodo rJa valutare volta pe1r volta l'importa11za da · attribuire nlla xi cere.a. (l\1ilan o). 1~ ulla pa1·ot·i te postl1pe1wtiva . Sull'<>sser vazione di sei casi, 1'0. amn1ette piuttosto Ja t.e·oria ematogena alla canalicolare . Oltre ai gern1i è da d.are iu1portanza a alte r azioni circolatorie e funzionali della parotjcle. li'rn. gli · n'benti causali a\'rebbe i111p.o .rta11 .z. 1 anche l 'oppio che n1olti som1ni11istra n.o sisten1atican1ente dopo interve11ti sull 'intestin·o. Per la ter apia preve11tiva, racc-01nauda i 1nezzi di i1111nunoter.apia evitando l ' l1so di . ostanze che alterano l a se11~ nzione salivar e.

1

ÙASTJ<..:LioNI

BOK)~! O (B ari). -

Ricerche Sp<;r·i rnentuli neoli effet ti <lellri . r1a1·cosi su~lr.... riserva alcaòina e sul J>71 del .'ianoue . -'--- Nei cani, dop-0· cloro o eter o11arco,si h a os ·er v.a.to nna diminuzione della R. A. Il Pl1. di111i11uì s-010 nelle g r avi co1nplicazioni .circol.atorie e respira tori e. Esiste u.n p~ra llelis.1110 tra i i>0ca p n,i a e a.rrest<» del cuore e 1' O. ])en sn cl1e la- !) ri1na s ia l'effetto e i1on la causa dell'arre to ·1ella. funzione dei regolato ri dell'eq11ilibrio acido~basi<!o. F c')IAGAJ,..J.11.

~anuu.".

-

Ricerche sulla coagulabilità del

- Ha studiato il te1npo di c-0.agulazione, l "itldice di coagul abilità o il te111po cli em.orra gin.

E s isto110 Yariazioni. nel senso d1 un a din1i11uzione dei ten1pi ne1le affezi.on i clel fegato e dei r e ni con deficit funziona ll. L' O. l1a .studi.ato a n che l'influenza di 111ezzi elnostatici di comune impiego, ed ha osservato che solo il pl a ma sanguigno fr esco 11a valore su ll a C•0<agt1la zione i11 vitro.

Discussjone della

Re l azion~ .

B . (l\1ilauo). - S.i oongratula co11 i R.el.ator i p e r la obia1~ezza e la com1)iutezza dell'esp·Osizione. Co11clivide l' importanza della cu.r a ins ulinica i1egli operandi diabetici e richied e ch e questa cura sia fatta da un m edico sp ecializzato. N ella. sna p r.atica ha eseguito operazioni gravi in diabetici o pportuna1ne11te trattati e.on l ' insuli11a. P er €vit.a.r e il pericolo dell'acidosi limita al 1n.a&5i1no l ' uso dei purgan t i accontentandosi, negli individ ui emaciati , di en teroclis111i .anche ripetu ti. Somministra idrocarburi S•i no al giorno d ell'intervento mantenendo però il p.azie11te a digiun.o i1el giorno dell' operazione perchè crede che i vasi 0l1iliferi ripieni rappresentan o u11 periC;o lo ne.g li interventi sull'addom e. Ha. oisser vat o .aceto11uri.a e di1T1inuzi·one della R. A. sp-ecie negli .ap pendicitici che restano a dieta prolungata dal1'.a.t,tn cco fino al giorno dell'·ope·r azione. Crede di danno la son1mi11istrazione di glucosio e insuli11a n1entre l l a la,r g.ame11te di ip·odern10- e proctoc1isi di soluzione fisiologica glucosata. E:nn1i complessi n11a f n nzi.011e d<:>~Ji ·organi, così gli esami complessi sull a funzione del cuore. non DO sono entrare nella prati ca del cl1irurg-o. H .a u ato ia r game11te dell.a trasfusio11e cli sangue citratat·o senza rilevarne n1ai inconYenienti. l\Ieno opp·oo·tu na gli pare la trasfusione di s angue p t1ro per la diffiroltà tec11ica di eseguirla.. Allo ~.copo di prevenire c-0rnpli0azion i br-011copolmonari usa del s iero antipne'1m·ococcico se11z.a ·ottener e, verò, risultati inolto evidenti; forse le complicazi oni han110 un decorso meno gr ave . ]~ in1portante a.i evita r e il r~ ffredda1nento. F,vita l'anestesia .generale quando l1a in corsia 111,al.ati C•o11 oon1plicazioni p·olmonari.. Grande in1portanz.a n el di1ninuire i rischi op erntL' i :ouo rappresent;1ti poi dH i perfezi0Pa111e1;iti ir6enif'i di nn istituto n1oderno, da una. tecnica ·co rret t.a. 1.a una rapida e ecuzione dell"atto 01;.er ativo. Kcnza neri:are ·, I Yalore cl C"g li c~ a1ni co1upleti d ell 'oper an<:lo crede cl1e i I \·al ore in diYi<ll1ale del cl1iru.rgo rapprese11ti en1pre una partl' inrportante del successo clell' i nterven t.o. C11I.\SSE1l1Nr (Ron1a). I l{ela tori l1anno a s !'!olt·o un con1pit.o .a,rduo per I.a vastità del .tema eh.e i11veste lo studio della p r-o.g11qsi delle op~ra­ zi·on i chir ur,gicl1e ; pr9gn·osi difficile è". fare. l .rl" diffico1tà. dipencl o110 clal fatto che la ricerca di u1ezzi atti a 1ralutare ]a resistenza degli oper.andi d eYono essere r ivolti a 1n·o lteplici . or g.ani: in più si deve consider.a,i·e . i. rappo·r ti ~ra gli organi per cui la di1ninuita funzione di uno .alo ha 1111a importanza relatÌT":l. Ifa g rande in1portanza jJ criterio clinico cl ato dall'e perienza cl1irurgiea. N ella C1i nica <li Ron1a nei c·a i c1i choc operatorio, di acidosi. si us ano fleboclisi di soluzione gluoosata e insnli11a. cosi ,·e11gono trattati .ançl1e R oss i

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I f . POLICLL~1CO

i diabetici. Nel collasso dei poln1oni To1:raca ha 0011s.igliato l ' as1;iraziç>ne ctal bronoo .d el .t appo di m1100 che avrebbe determi11ato il oolLasso; or ede p,e rò eh~~ la pato·genesi non sia così semplice chè in alcu11i casi di oollasso massivo non è stato ri1r ve11uto u11a caus-a inecc.anic.a di questa gr.a ve c:on1plicazi.one. \ Torrebhe che si desse importanza all'embolia g.r assosa el1€ seguir~bbe a taluni interventi in individui grassi simulando · lo choc postoperatorio. Gn1RON V. (Thoma). Ne~ ca.s:.i di complicazioni polmonari aJnn1ette che si .d ebb.a invocare in alcu11i casi u11a patogenesi di embolia. Rife'/ rii:.: ce in i)ropos ito le conclusioni di suoi esperi1ner;ti che dimostrerebbero ciò. C 1J.\fIN .\TA ( Padov1 a ) . - Nella Clinica di Padova ha osser,•ato un nu111ero nan minore di hr.-pblmoniti negli operati i11 anestesi.a locale. La massima p erce11tualè dl complicazioni polmonari è a carico delle operazioni addomin.a li . H.a studiato l'azione delle . inalazio11i di 002 e l'influenza della Jo,belina sul centro respir.atorio. Questa ha una azio11e netta per via endoveno&a mentre la sua azio11e per alt.ra via, è molto lii::iitaita. Dà la preferenza al C0 2 • BEH.,TOCCIII (To.r ino). Adop€ra11do il metodo deUe pile tern1oe,I ettriche, 11a studiato il oomporta111e11to della temperatur.a interna, prima, durante e dopo la n.a.rcosi, in operati .diversi (ernie, resezione gast-cr:ica, appendici~, rstroversione l1terina, genu val go, ecc.) . Ha noitat-0 che: 1) l ' in1ezi-011e di morfina prep,a ratoria alla narCOt:;i , determina un lieve .a;umento di temperat11ra (frazioni di grado); 2) nel periodo di eccitamento muscolare che precede la narcosi con1pleta,. si l1a pure 'Un a.u1ne11to di tèmperatur.a che vairia da frazioni id i griado fi110 .a 1°,50 ; 3) durante la narOOBi prof.onda coJ:rispnnder1te all'atto operatorio, si ha un abbassame11to di te1n1)e.rat.ur.a che si prolunga oltr e la sospe11sione della 11arcosi per un periodo variabile da 1nezz' ora 1a due ore e 10' ; 4) dopo questo psriod·o si 11a u11 lento e graduale aumento della temperat11ra; 5) la dura.f.a della na1·cos~ ha i11fluenza. sia sul grado di abbassa.m ento d~ temperatur.a, · sia sul p!·olunga.rsi di questo periodo; 6) gli interve11ti sull'addo111e determinano abha.ssamenti di ten1peru.tur-a piì1 .accentu,a ti .che non quelli extra'Ìdominali. Prospett.a l' jpotesi che la diminuzione ·di te1npe1'atura nella. na,rcosi e durante l'atto operativo, e il prolu11garsi di questa diminu7.ione per un periodo di tempo più o meno lungo do•p o Ja sospe11sione della naroosi stessa, si.a ,da mettere in rapporto oon fatti .di p.a.Ì-.alisi dèi ce11tri termoregolatori o con fat.ti di diminuita ossidazione. Crede che la noteYole diminuzione di tempera.tura inte rna durante la narcosi possa avere inflnenzn, (specie negli interventi lapa.rotomici) i;er 1<) stabih rsi di complicazioni polmonari postoperat orie. l\[ARAGLIANO D. (Genova). - A proposito del I.a. ari clo~i postoperatoria insiste sull ~efficacia che 11a sopra di essa l'autoem-0terapia. preventiva ohe si esegue nspir.ande 20 eme. di sangue ed iniettan1

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in1med~atame11te

sotto cute la sera p.rin1a ·d·e ll 'operazione in occasione de-Il.a preparazione del malato. O·orrispondenteme11te alla nOil co111parsa o a.ll'atteunazione dell'a.cidosi p0stoper..ato1·ia, si h.a una benefica modificazio11e di quella sindron1e di fenomeni che f.a degli operati individui in condizio11i temporaneamente anormali. TARDO (Palermo). - Rigu ardo all.a importanzè} delle prove funzionali del rene ricorda che nel Co11gresso inter11azio.n.ale di l Jrolo,g ia di Bruxelles.. si è riconosci11to ohe la K nori ha. valore i)er una prog11osi imn1e.diata o .a distan2Ja nè può prevedere ciò cho può di venire della funzione renale· d·opo l'operazione. Per .la valutazio11e della funzi·one re11.a le, si deve dare inaggi-Oft· valore .alla azotemia e alla eliminazio.11e defle sostanze oolor a11ti, p·e rchè l~ prova della oonoentrazione massi1na, non è a pplicabile. Consiglia la F. S. F. che 11.a il pregio di una eliminazione minore nell a ip-e rtensione e 11elle Jesi·oni epatiche di m-0d.o che può dare un indice di possibili lesioni. CttOSTI (Milano). - Adopera sempre l'etere i11 chirl1rgia inf.ant.il~. e ha osservato rarissime complicazi-0n.i polmonari. Nella t or.aoatomia per en1piema usa l'anestesia locale o qualche goccia. di elo1ru1"0 di etile. .Dei molti metodi proposti per la valutazione dei i11ezzi di resistenoo. dell'o~­ rando ch~ede che ve11gano enume.r .ati quali n1etÒdi debb,a no essere praticati, 9pecie in r elazione alla respo11sabiJità ciYile. l\rion.PURGO (Tori110). Rileva l'in1p-0rta11z.a della richiesta di Crosti. 1

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Seduta lJomeridiana, _ 19 ottobre 192/. (Pavia). Dalle ricerche pi·aticate ha ·tratto la oonclusione che il digiuno, la S'01nmi11istrazione <li purg.anti, l'etere e il clorofo1·mio; la natu1ra dell' affezion~ (trani1e che nei tumori maligni 1n<1ll'o avanzati), anohe l'entità dell'atto opeliativo, i1011 provoca11-0 alterazio11i d el ricambi·o .acido-hasico. I M.aggiore influenza è esercitata dalla R . A. e dalla A. L . L'O. attribuisce q U?St0 allo stato cosciente di veglia, in ultima 1an,alisi .a una oausa psicl1ica. Il fatrore neuro-ps1chioo influi rebb.e sul sistema vegetaitivo,. e.so: ed e11docrino. Per ovviare alle acidosi non cTede sufficente il glucosio .ma, ocoorre alcaliniz.:. zare per tutte le vie di so1nministrazio11e, il ·p aziente . Ha ind.ag.ato se l'i11terve.nto pone il paz. in uno st.ato di a.nergia usando la tubercolina, il vaccino di Bruscl1ettini, il Caseal. L' anergia, quando esiste, si · riferisce .a 1tutt'e tre gli stimoli ed è più facile a oonstat.are negli indi-vidui colpiti da cancro. Rispetto ·. all'influe11za della narcosi, della gr~vità dell'intervento, il pntere reattivo- rimane invariato nel 48 % dei casi, aumentato i1el 21 %' diminuito nel a·esto. Nei traun1atizzn.ti h.a trov·ato in 8 il potere reattivo .abolito ) in 5 .aumentato ) in 2 invariato. Consigli.a di n-011 n1.albrattare i tessuti per non creare uno Etato di anergi.a e . quindi una dimint1zione deipoteri di resistenza dell'operando. Rispetto a Crosti rigetta la proposta · di c.OOificare le ricerche. R. _.\LESSANDRI (1~ Q111R) . Es prime anzit11ttoF1cHERA


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XXXI\', FASC. 47]

SEZIONE PRATICA

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la sua. sodtlisf.azio11e per il tema scelto per la o 1in1itare al 111as. i1110 1'.aneste...ia generale coi relazio11e chirurgica di quest' anno, che egli aveva, . i1arcotiai soliti, co1npre ·o l'etere, che pure certàsoste11uto anche 11el Oongres;w antecedente, IJermente è il ineno i1ocivo. JI;gli 11a cere.at.o e cerca di chè esso ha dato modo . agli egregi colleghi Fadare l'estensione rnaggiore pos~ibile alle a11estesie .sia11i e Torraoa di i)resentare una relazione, che regionali e lo{;ali. J:tiC'o11osce che in parecchi casi pur 11011 raggiungendo una mole soverchia, da, ciò nou è p ossibile; i11a per quest~, da quanto ha in lt11 ca1upo così Yasto, un ria~sunto assai prepotuto vedere, special111e11te in Ameri(;a e in Inge,·ole d~ quanto vi è di più importante in a rghilterr a, ed ora per una certa este11sio11e anohe gomento: e in secondo lu.o go, pe.rchè esso ha dato in F1«1ncia, crede sia p1referibile sostituire l'ane-0cca.s1011e ,a numerosi giovani dei v.a,ri I stituti stesia coi gas, speciallr1e11te coll'etilene. Se ancora clinici e patologici di ptr<>eedere a. indagini ed 11011 ha po.t uto speri1nentarla, ciò è dovuto alla esperienze, che pur soventi incomplete o pratico1nplicazione degli apparecchi general111e11te in ca te s11 scarso 11 u1nero di casi , dimostr.ano il uso e alla difficoltà di procurarm da noi il gas ferYore cli lavoro che li anima e servono per una neces ·a.rio; iµa ora c:he crede di a Yer superato 1ne&>:.t a punto di tante questioni di attualità. questi -Ostacoli , ai propone utilizzarla , icuro di · Nè i colleghi, di cui si è fatto portavoce il raggiungere un va11taggio notevole. prof. C'rosti, 11anno ragione di allarmarsi; chè l ·e con1plicazio11i broncopoln1011ari post-operat·oeYide11temente no·n a t utte queste rioe1·che dorie costituiscono u11 pericolo assai gl'ave e frevranno essere ~ottoposti i malati prima di veql1.ente, ~.pecialmente co1ne è noto in alcu11e operazioni, che vanno oggi aumentando di nu1uero, nire operati; altrimenti il rischio oper atorio cederebbe dinanzi al danno p re-operatorio! Alcune e o~curano la prognosi di interventi, che senza indagini sono soltauto da esperire in determidi esse, sarebbe a ...sai fa,orevole. pecialme11te nate c:o11<lizioni ; altre certa.mente rappresentano p€r le operazioni sullo st<Jmaco e sul duodeno, tranne e.asi eccezionali, oggi no11 in1pe11sie.r isce un cli più in genere non necessario; ma come più, con1e un te1upo , nè l'emorragia, nè lo sl1-0ck, ha ac:cen11ato, tutte servono .a nrient.arci 11el difllè l 'infe7...ione, mentre i)er1nan€ minacciosa la posficile giudizio della progn<Jsi e della preparazione ~ibiii t j, di con1plicazi.oni i:·ol1no11ali po;:;t -operat.orie. negli -0pera11di, e potranno aver valo.r e qua11do D'accordo che, non possono esse attribuirsi p1a rt1n'esp·erienza pit1 Jarga permetterà di venire ticolarn1ente nè al ge nere di a neste ia , nè alla .a co11clusioni pi11 precise. stagione: nè ~lìa prep.a.razione o alle precauzioni Giu tau1ente l relatori ha11no insistito sull'acipre- o post-operatorie, per quanto tutte queste dosi, cl1e è una complicazione post~operatoria ascircostn11ze .abbiano il lo.ro peso da valutare e sai freq11e11:te e temibile; poco invece hanno detto pr evedere: qu·este cause so110 st.at.e es.aurientes ull' n lcalosi, che pure i11 a.lcu11e condizioni mor1nerLte riferite dai relatori. bose ~p.ec ialmente dei tratti alti del ,t ubo digePur continuando lo studio clini'co e sp eri1ne11rente, è frequente ed ha i1otevole lmpo-rtanza tale della questione e delle inda,gini fatte, ~i.\.sooli l\I. i)rogno tic.a; da ricerche fatte i1ella sua clinica. e Ghiron hanno po•rtato qui alcuni risultati non risulta non minore che per l 'acidos i l' influenza trascurabili, egli l1a i11sistito ed i11siste sulla Yacd.an11o~'l. per esempio s ul tempo di coagulazione. C:'i nazionc preventiva degli operandi aclo.p eruudo il D 'accordo c-0i relatori peusa assai i1nportanti v.accino polivale11te bro11copoln1on.are cleJl' l. 8 . ..\1 . . le Ticerche s uila funzione ep~\,tioa, e si associa Si d ic:e cl1e il t.i'attan1ent.o richiede ]ung·o te111po; alle loro osservazioni , cl1e mentre lo studio della c.: iò no11 è: .~no s ufficienti tre iaiezioni •p reventive, fl111zionnlità renale i1ella preparazione dei nl.alati e i11 n1alati in cui in ge nere l'i11terYent.o non è UT-all'operazione è stato assai diffuso e preciso, a~­ ~cnte e nei quali occorrono seri1pre vari gioTni sai ininor peso i11 genere si dà n ella pratica a di dege nl'::..i.. per lo tudio diagn·ostico e prepara!1u.ell<J della fu 11 zjo11 alit~. e p·a tic.a, che vie11e spestorio (esa1ni f1111zio11ali, radiologici, ecc.) es~·o è ~o qua~i del tutto trascurata. PUire esso è, spe... C.' 111 p re !~ OS3Ì bile ~e 11;:a danno. A11cl1e 1 i11iezione cie in certe catego rie di mala ti, importantissimo, pre·u•p eratoria cli soluz ioni gl11cos.ate, co11 ·O se11z.a e nella su a clinjca n·on si tr.ascura inai di vaconte1r1p0irnnea .::.omn1inistra~io·ne cli i11sulin.n, mi lutarl o, ove occorra , colle molteplici prove dis i è mostrata utile, contrarian1ente a qlLanto alrette e indirette, che qui 11011. è il caso di enucu11i colleghi ha11no qui riferito. 1ner.are. 111 qua11to all'efficacia della Yacci11azione preL 'O. inoltre des-idera tr.att€11er si, se pur bre\e,·enti '"a è difficile dare con clusioni decise . C€rto 1n eHte, su due pu11ti importanti. ess.a 11011 in1pedisce i l pr es~ut.:irsi di co111plica11 primo è la questione dell'anestesia, ohe è ~i-011i 'bronco-pòl111onari postroperatorie; la. frese(;o11do 1'0 .. fondame11tale, rhentre è anc·ora lungi que11z.a, non ue è dirninuita, o di l)Oco; 1are dall'essere risolta in modo definitivo, o aln1e11·0 i11vece cl1e sia attenuata almeno in parecchi non , -i è accordo oostanzi.ale fra i vari chirurghi. casi la ~ravità della lesion e, e quindi . e i1e possa Pur ri00noscendo gli .svantaggi . dell'a nestesia attend~re una di111inLtzione della cifra di niortagenerale, anche di quella coll'etere, i relatori lità per questa ca l~sa. con çludono che in fondo spe.sso l'a11estesia eterea DoN.\ TI (P.adova). Si associa alle c:onclu ioni è ancora, l a migliore ; i11entre egli direbbe più esatdei l~el at.o ri. ·crede che si debba sentire il protan1e11te che è la rneno peg:<?;iO: q11ando non si posble1n.a da 1 punt-0 di vista clinico il che vuol dire sa fare .n, n1e11·0 della na.rçosi generale. E s uq co11e-ssere indi vidltalisti ancl1e i1ella preparazione del vinzione c-he sarebbe t1tile - e 11ella cli l11i clinica n1 alato. Concorda con Alessandri nel dover ginsi . egue da te1npo questo indirizzo - abbandonare 1


• ll POt lCl

l ~ICO

<.J.ic:ar e• C011 n1olto (;l' lte1io clelle rice1·che . V-i sono si1no '.8i esegue la proy a. {.lel la \'Oro dosato e deloper a11di g i u<lic;ati ~~on ottin1i dal.l e ii1CLagi11i che . 1' apnea vo lont.ar~a. re. j t ono be11is:Sin10 ~ n1alati co11 appa.renzu. di E opportuno di interrogare ognì malato sulla i·esi:stenza che cedo110 a cause in1p·r eviste e imtendenza e:\d enèorragiia.. L ' i11d ice di coagulabi lità prevedibili. llj getta l.a proposta del Crost~ perv.à ricerca.t o per quanto un abbassamento di que<:hè anche 11ell'eseguire le ricer ohe bisogna essere sto u·o n s i a ccompagna a pericolo di emorragia . jndi vidualj. Pra.tic:.a s istematicamente l 'esame cliE obbligo di ricercarlo negli epatici con infezioue e i1ell e s1)lenomegalie. Crede che .r aramente .abbia 11ico ch e l1a j1n1)orta11za fonda1ne11tale e che Ya iatto 111etodicam·e nte . D.ei inalati Qcoou·,r e f,a re importanza l 'embolia grass05a, ha trovato lipuria. 11 ~1 11nJisi i1ecessaria nia s opra t utto la si11tesi . Teme solo in fratturati. l~iguardo al1a costan te crecle che questa possa. .avere uu. v.al.ore acca11to alla. azoa11cl1e lui al i11ass in1·0 la pol111011ite p ostoperatoria,. Con la vaccinazione pre-opera toria gli è ve11uto te1nia e .alla fe11,olsulfonftalei11a. Ha sempre usato retere nei b.a111bi11i, qu ~ti t e11do110 alla .acidosi il dubbio di aver m e&SO talvolt.a., il malato, in a ppena si stabilisca una riduzio11e degli alimenti, condizione allergica; rn.a rico11osce anohe lui un nei disturbi intestinali, nel r achitismo. L ' alcalosi Yanta.ggio e conti n11erà ad u arla. I11s iste assai rappresenta un pericolo solo nella stenosi alta su lle co ..1dizio11i della bocca. e dei denti, sommideli' intestino. L' anergia postope.rato.r ia di1nostra ni: tra lar ga111ente la n1orfina per togliere l,a conquanto profondo sia I' attacco dell' intervento chitrazio11e cl~ difesa dei . m111. .addon1in ali a11teriori . rurg1co. 6 orede di din1inuire così il 11u1nero delle c-0·m 'l'oRt{.\01' (Modena). llia.f ferma l' utilità della 1>I icazioni poln10 11ari. TJn indice dell' imtp·01rta,nza son1ministria.zio11e del glucosio, la massima p arte dC'lla co11trazione 1nusool.are di difesa ta, secondo degli 00. si è di111ostrata favorevole ancl1e alla i O. n el l' a' er osserYiato localizzazioni poln1011ari iniezione oonte1nporanea di insulina. P er 1' abbascorrispo11denti alla n1età operata. Crede che si a 1nento della R. A. non occorre .aver sovercl1i.a deb ba estender e l' a11estesia loc»ale e regio11ale; nei • preoccup.a zione: l' interBSsamento si :i:ivolgerà solo c·n~·i i n cui è i1eoes.s1a.ria l ' nn estesi.a generale, è o·p portt1110 di ser vir si di u11 anest-eti.sta. Non ha ,::i qual clie ca.so COl'l equilibrio acido-ba'"1ico alterato prima dell'operazio11e. Ànche nella trasfuesp erirnza dell'an est esia co11 i gas. sio11e la n1aggioranza è favor eYole al sangue puro Jl epl~ca dei 11elat ori . pit1ttosto che al cit r.atato benchè a qt1esto non F .\. SIANI (P :ldova) . ] a o&:;er vaJ·e come le nu- si posso no in1puta.r e inconvenienti serii. I ris·u11ner-0se co n1uni c.nzio11i u bbi.ano portato contributi tati della spiron1etria fan110 valutare l ' importannotevoli alla fi, iopatologia d€.1Ja .nair cosi e .alle za. del1 a gin11as tica respira.te.r ia. c~n1divide l'opiva rj.azii0·ni dell,e co11dizioni ft111 zionali d.i. divers i nione del ~orrela.to.re s ull' importanza del Lavoro orgn. 11i do1)0 l'interve11to. di Ascoli. Per quanto r igu.arda la genesi del colPer qt1a11to riguarda l'azotemia .accetta le con- lasso polmo11a re insiste sulla t eoria .ammessa p er·C'lu. i·oni dei lavori fatti co11 i 111etodi più p.r ecisi ; ch è in un paziente per ~ette Yolte vi fu un cole i te q11indi un. aumento tlell' azoto del a11gue lasso e per sette volte 11e f11 g11a-r ito oon l ' a pinel p eri-0do po8toperatorio. Il valore dell'azoter azione del tappo di nluoo. 1nia i1on è 1111.a. que tion e risolta in chirt1rgia geIl r1i.e todo origi11ale di Yacei11nzione di L·an1nera le. N 011 11~1 Ya lo.r e assolut·o nen1n1eno una oibret è, l'ealme11te, . troppo lungo; la siero-terapia fra. · <lell 'l 0100. L ' ncid.osi postoperator ia i·a.pprenon fa.rebbe diminuire il nun1ea:o delle ;poln1011iti ~enta un. problen1a irupo.r ta)1te, la tendenza a.11ua lle 1re11de i l decnrso p iù blando. L ' uso pr·ol' a u1nent-0 i1el periodo postoper.atorio è comune; lnngat-0 della ino.r fina con1e è usato da iuolti , è il iueccani u10 d i prod11zione è in .-ece oscuro e u11' ar1na .a dop pio taglio perohè diminuisce lo timolo all.a tosse e favo.risce l'accun1ulo del 1nuco. 11011 t11tto dipende da u11a di1ninnita os id.azio11c : si ,r ileva u11a ca d uta. n·oteYole i11 brevi interventi P~r qua nto rig u.arda le anestesie gassose, per e brevi i1air cosi , e viceversa. D eve avere u11u, imqua11to talvolta, non possono sostituire l'etere, po rta.11za fonda1nent.ale il sist e.1u.a i1ervoso . g:iudica11do solo st1i da.ti bibliogr.afioi ~rede ch e si possa 110 consigliare perchè non sono caipaci di E iste t1 n a clispooizione i11clividuale a l rischio a Itera.re il cuore, il fegato e il re11e . L 'acetilen e po top er ato rio, sarebbe n eces ario oosì la ricerca è ineno con igliabile perc:hè inverte il tipo re pidi fattori jndiYidnali di predisposizione. Le n10r atorio (~pirazione attiva), l'etilene de-ve e&Sere dificazioni della capac ità respiratoria possono rapprivo di qualsi as i traccia di in1purità , sp ecie del pre entare u11a pr eclispo jzione .al per icolo. Foà CO .a -cni venn ero dov11ti tre casi di morte. e Bo r ra riconos,cono cl1e in individui c-011 complicazio11i postoperatorie gli esan1i aYeva 110. di1noCo1J1nnicazioni varie • . tratD u n r. insufficienza r espiratoria preoperaD oMINIOI (Sassa.r i). Studio sperimentale sulla t.orin. patog enesi del.l e -pa.1'<lOsteoartropatie nelre lesioni Le ricer che d i Ascoli han110 un a in1porta nz.a traumattiche del niidollo spinale. Le osservafonda 111entalc percl1è dicono cl1e operazioni esez iani fatte dopo Ja g uerra ~pecialmente da De~nìte ::,-010 ull.a. i)arete 11 011 n1odifica110 l'escurjenne e Ceillier e i11 Itali.a dallo Zanoli dimo.· ione l espira tori a; indica110 ch e q nesta modificastra no <'l1e quc-sto lesioni so110 p ii1 f req11enti di ~ ione è doYuta alle n1anovre opera torie per riqua11to i credeva · (11el 58 ~b dej feriti ~ero11do l'les r e pn. 1ni c-hc ,·an no lungo le vie del ,~ago Ceillier ) e eh e in1"ece di vere airtro•p atie si trat<.' dcl i1npn1.iro. 1-:ìi d~vono c·on1pletare le ricerche ta~se l)Ìutto to di lesioni pa ra n1ticolari e pora, ulla funzio11nl ità epatir.a , ch e a n1algrado del srl1eletriche e cioè di processi cli ossificazione pa' no int -'re..., e 0 pOC'•) -tndiat.n. T~ pro,·e della f1i"nraarticol.ari e parao tenli, soltnnt<> in qualche zif1ne d el cnorc h,,nn0 un valore Ji1nitato. al n1as1

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fAN~O XX.Xl\',

FASC. 47 ]

SEZIONE PRATICA

caso cli Yer.5a111ento e11doarticolare gene ral1uente 1:>carso. La patogene.si è <liscussa (tro.fica, bat.te.r ica, tos&ica, tr.aun1.atica, mist.a). Da rice rche speri111e11tali fatte nella sua Cli.nica l ' ù. riti P11e che prob a bilmente è necessario u 11 trau111a di natura speciale affi11ch è negli arti piaralizz.ati per !~ioni tra u111aticl1e del mi<l oll·o s1Ji11ale si produ co110 queste paraosteoartropntie. 0

~ORPURGO

L'influenza della nu.trizio·n e insuf f ici,ente n ell'attechimento d·i zn1iesti omoplasticJi. di pe1~e. L 'ali1nentazio11e e

l\1ILONE

(Tori110). -

insufficiente, prolungata fa,·orisce l'attecchimento di gra11. parte -0 di tntt·o l'innest o on1oplastico cli pelle Jlei ratti .albini. Negli a11imali assoggettati al digiu110 si osserva 1111 e11orme cu1nulo di pign1e11to del sangue r1ell ' apparat.o reticolo-endoteliale. Il risultato di qu<:>ste esperier1.w appoggia l 'ipotesi ch·e la dife ·a d ell 'o.rganisn10 oo,n tro tessuti ete,r ogenei sia analoga .a qi1ella contro le infezioni.

e all'i1111,esto 0111,oplast·ico di pelle cliniostratu con t'aff ron,tamento del derma del trap1ant o co.n <Jllello deU'osp ite. - Din1ostrano g li effetti d ell ' in~IORP {; RGO

e

::.VlILONE

('l'orino). -

La

'1'€Ct?'l0'TI.

troduzion e di pelle d ello stesso individ uo e di quella di u11 altro incli,·iduo i1el sottocutaneo del dorso di .r atti albini. Al 6c_3o gio•r no d·opo l'operazione nel ratto inn estato co11 pelle cli un alt1·0 in-:1iYiduo, si osserYa un a forte go.pfiezza cagionD ta da idrope locale, m entre in q nello i11nestato oo,n la pelle p·r op·r i.a n·on si ha reazio11e. (Pavia). - l rinesti f eta~~i 01noue·n ei nel diabete e n ei tumori . i è di1nostr.ato cou1e l' i!111e. to <lei pancreas 11011 att.eccl1isc.:e n ei diabetici , co1ne la milza e i l timo nei c.ancer·osi. Ha st11diato il compoo:tamento di in11estj preleYat1 da fet i umani. Una pa.rte de l nlateriale prelevato veniva esan1i11ato istolog icamente per di1110strarn e lo s tato di fu11zione; la parte n1aggior e veniva innestata n ella vaginale o i1el tessuto pre peritoneale retropu.b ico . Nessun.a n1o difjcazione è stata a Yvertita nello stato <lell' o~pite. ~.._a ­ minati gli innesti .a di ve1rsi giorni di <lista11za, ha osservato che d egli innesti da pancreas s i libera11·0 gli e11zimi e s i fo r111.a110 così fe110111e11i di lipolis i .à carico del girasso circostante. Ne segue in va. ·i·o11e oellulare e , da ultim·o, sostituzione con tessuto co11nettiYo. L o stesiso avviene per la n1ilza e il timo . B u HCI (Firenze) . Ha e ·eguito in un dia be~ tico , un innesto di pa11cre as di scimpanzé senz.a ris ultato. Ila osservato 1111 . risultato tra11sitorio (pe r 6 ines i) in un i11dividu·o affetto d.a t et a.nia i11 c:ui .aveva inne t.ato !l,~1-r at i roi cli l1111ane . Rico·111parsi i si11to.m i l1a praticato un secondo inne to co n par atiroiw '.li sci111pa11zé con risultato identico. I stolog ica111e nte ·e servò che il oonnetti v·o si e ra sostituito .n l tes. uto pa.ratiroideo. 1IA1tAGLIANO D. (GenoYa ). Osserv.a cl1e a prio·ri ~li innesti di pancreas non pote,ra.110 riu&ci re perchè . i1011 e r a no in atti,~ati n el se11s.o che 11011 cs~endosi potuto · e, eg,ui r·e J' allacciatura del dotto p~ncreatico ri1na 11evano .attivi i fermenti proteoliti ci e l ipolitici . I fe11omeni osserYati ne·· ~li inne. ti di Fj ehC'ra so no do,·uti i1on t.:1nto ai F101rEttA

1721·

fe.no1neni di necro!Jiosi quanto alla risro·,·a di. fermenti i1elle cellule acin-0se inne.state. Ricorda • i r~s ultati l?erso1i,ali otte11uti co11 i11e;Jusioni cli testicoli fissati nei g.alli sottoposti .a castraziw11esubtotale (ool caìore a 70° per 1 0°r.a), che mostr ano segni d~ rigenerazione dei caratteri sess uali secondari più preooceme11te cl1e nei galli. controlli in cui fu eseguita la castrazione s ubtota.l e n1a con l ' inclusione cli testicolo fiss.at-0 . ]f.ccIIEltA (P n.via). ~ega. og111 in1portanza chirurg ie:\ i11 terapia sostitutiva degli in11e ·ti .n 11ch€' co n il n1etodo di }laragliano.

DE GAE'.IANÒ (Napoli). - ~")iridru111 e di steHus·i pilorica d et ernii nata da cisti cli ech1nococco del f egat o a paret e : pessu, e du1'a si,niu.W.rnte un can cro dello strJ11iaco . lnte'rvento. (;-u,arioione . (Roma). L e cist'i emat,i,che del. ce rv ello. - Si tratta di u11 cas·o di cisti ematica del cer vello, i11 ltna ba1nbina di 12 an111 da 111i operata i1ell' agosto soor so . L a cisti aveva pareti calcificate, era grande oome Ul1 piccolo uovo, ed nYeva sede sot toco rticale, in corrisp ondenza della zona rol.andica. d estra. L·a cisti tu a p erta, il contenuto (liquido e matico. di colorito scl1ro) vuo.rtato, chiusura i)er p1·i1nan1. L 'e ito dell' inter,·e11to fu b11ono ; un 'emiparesi s inistra, cl1e lc,1, pazie nte presenta va a.l inu111ento dell'i11ter\·e11t o, era q u.a t completau1e ute ... con1-var.' a due 1nei:;i d·o po. (~ua11t.o alla nat ura della cisit i l ' O. crede i1011 si possa determinare i11 i11odo sicuro. Data p erò la lu.n g a clur.ata della i11.alat,t ia (la paziente a1·e-· vn. p.r eseutato i prin1i si11tomi .all'età <:l i 4 an11i), l'as e nza ·li trun1ni, Q J i11izio dei si11tom.i clopo· il dec·o·r . o di i1n tifo., no11 è da escl11dèr si che si. p ossa e. ·0re t ra ttat o di llll focolaio di encef.alite e111or1:a.~ ica, succec;siYa1nente c.alcificato i. CHIASSERINI

C.\LABllE " t·~

Un rtiro tuniore dello sf"o 111aco. 1 'tudio c[ir1)} co e<-l anato1no-patotoaico ( (Bolog11a). -

A.Nz11, lTTI (J_i,.,oruo). -- ':L1u111ore <lell '<(·JJlJ('Jlllice

Caso i11teressante di polipo nden·omatoso dell.a, a1)pendice obliterata i1ella. parte di ta le con trasfo1·111azione a denon1ato a della i11u eos.c:i della parte l)J'-O , ·in1ale cl ell.a appe11dice. 11 polipo è tata ca,u a di un i11y ag in a1u0nto ·d ella n1>pendice i1el cieco 11el q11aJe p airgeva il polipo. J~ stato i)r aticato i] disinv,agi11an1e11to Clella a p1)endice e Ja resezione· dello i1nbocco 11el cieco della appendice. L 'i nter e.:. o del caso sta i1e] I.a rarità dei tu111ori i)rimitiY i della. appendice, i1ell a. r arità speci ale dei polipi .ade n o:n1atosi e i1el1a ra.rità cle]lo in,·agi11a1ne11to· d ell<l ola ap1)endice 11el cieco dato da u11 tu111or e. 1 ] H.\NCJNl (Massa Carrara). -- A. p roposito cl~dln con1nn icazione del })l'·Of. }\..n z i lotti. co1nù ll i ca u11 ea.·o di inYagi11~n1P11to ileo-cieco-co]ico nf'I quale· S\olgend-0 l' i1r,a g j11a zione si 1nisB in eYid en za. llllt1 g r o. sa idrope tot.a le rlell 'nppendice. l 1a larga. ba"e re ·e nece sa.ria unn r e _ez1one del cieeo. S ul pezz0 a ·p·ortat.~ . i ,·edeYa ] a caYità appen-· di rol nre dist.e.sa SIJ·or rre.r e J11: l fo11do cera le c-0111e un a g;r os a calotta.. La parete cecale. ~osti t 11i y.a, un n11golo contrattile nl c1i.. otto cli €Ssa. Da ci0 l'or iq;i 11e e Ta ])ro.g re ... si·n ne c1ell 'inYag in è1n1ento. con i 11,vwui,nazione u1)1Je1icltcolo-tifl'ica. -

(Continua).


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rr?22

IL POLICLINICO

[ ..\.X;\O XXXI\ .. FA~C. 47]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. '

CASISTICA.

Contributo alla conoscenza della patogene si della nefrite ema1 urica.

Gli ascessi caldi del rene.

La denominazione ·di ·a scessi caldi d el tene è S. Rolar.rdo (Journal d'Urologie, n. 5, 1927) aven:Stata data ad una specie di nefrite infetti va, ·cado st1J.diato comp1letamente u11 caso di nefrite :ra1t.erizzata ·dalla pro1duzione n el rene di ascessi ematurica, in cui la pielo-ureterogratia dimo1 • .n1iliari coLlfluenti od i~ olati." Non si t ratta di piestrava un ' angolatura dell' uretere ed un restrinlonefrite, che di solito è bilaterale e si 1ac.corn~ g]mento della porzione iniziale d el calice supepagna con piuria, nè di pionefrosi, · in cui il rene riore, e l'atto o·p eratorio dava in corrispondenza ·è ric]otto ad una sacca piena di pus. del polo superiore ·del rene un nodulo circo~critto Si tratta il !Più spesso di ~scessi prirr1i ti vi di di i1efrite parenchimatosa; crede poter riéostruire .origi11e ematogena, cl1e si verifica ~enza alcuna la patogenesi del ·detto caso ' in qt1esto eenso: è)ngolatura dell'uretere, i,dron·efrosi i11iziale, faco.affezione •d elle vi.e urinari,e. La malattia scoppia il1 persone in 1app,arenza sane, rn·a è proba.bile la.io circoscritto di n efrite emorragica al terzo .~t-..periore del rene,. ·Che preesis.ta :un.' alterazione rena.le ·cl1e è venuta a ' -din1inuire i mezzi di di.fes a del rene iL 'A. nota giustamente che la inaggior parte Un dolore vivo, continuo nell'ipoco11drio ap_r e delle nefriti ematuriche « sine c ausa » i:p ub,b licat1 non· sono accompagnati da un esarr1e uroJ og;ico la scena; si acnompagna a sensi•b ilità ad·dominale , 'Pi11 intel'.lsa delia parte Buperiore. Si può pensare completo, che in molti casi a \1 r e b be potuto Ti\·e:a })erforazione intesti11ale, a;d iappendiéite fulmiV. LOZZl. larne la ·c ausa. , ·n ante. T ernperat·u r·a a 39°-):0°, vorniti, sudori pro'fusi, delirio; lingua fuljgginosa e secca o tumida L'ematuria nell'appendicite. -e biancastra. L·O Zaffagnini , aiuto cl1irurgo nell' Ospedaìe _.\lla palpazione, contrattura ·e ·dolore specitalM·a g.g ior e ·di . Bologna (Archivio I taliano d·i Uromente vi vi all' ang·o1o costo-vertebrale. Si 1 palpa il logia, fase. V, maggio 1927) , mette in eYidenza la ·rP11e con f o·r ma di una massa .g·lobosa e liscia. compli.canza ematurica néll'.ciJppen·dicite, r1on !:'Olu I si11tomi µrinari ,sono negativi; minzioni nè frechè può far sviare . dal giusto .concetto diag110quenti, nè dolorose ; urine lim1pide, senza albustico, ma sopratutto chè è indice di un processo mina e con rari· l eucociti. 1L 'es.ame del s angue morboso di particolare gravezza. _1\ttribuisce al ·mo stria iperleucocjtos1 con polin11c1eosi; la radior.a ncien nel 1902 come il primo cl1e segnalò la grafi a, un.a n10di:ficazione dell'o1 ,m bra renale e ta.em att1ria 11el 1corso di t1n'appendicite. ']ora l'esistenza di un calcolo La stati~tica, s~condo lo Z., registra 41 osser\·a La malattìa può mig·Iiorare e tutto ritor11are .zioni corr11preso il contributo ·italiano .dato dalnell' o1nbra in pocbi giorni; tale guarigione, do}' As·~oli, rlal Segflè, dal Babi11i. Lo Z. reputa . non "\ruta all'incistamento ·degli as·cessi, non è che apinuti1e raccogliere in un breve lavoro tutte le parènte e si l1anno quasi sempre delle reci1dive. osservazio11i e l e teorie patogenetich e edite i11 1\ei casi favorevoli, l'ascesso si apre neJ bacipr01posito, facendo] e precedere· 1da alcuni casi d1 netto_; la piuria ~i accom1pagn.a a caduta dell-a ten1peratura e ne ,p uò seguir e la guarigione. AJtre · Amaturia da lui osservate · in ·quest'ultimo triennio: ill11stra co~ì 6 osservazioni .propri e. La ·casi,-01te l'asces:so si apre all'esterno nella capsula stica ha fatto \redere come i vari osservatori ·adiposa, risultandone un lfl~m~one perinefritico. abbia:q.o invocat~ momenti etio1patogenetici diSi 11uò aver e diffusione del processo all'altro versi per interpretare nell' appendicite il fenomeno "rene, oppure 1possono sopravvenire ac-cidenti di « ematuria )) . Le ipotesi emes~e si posson o riui n jhizione sull'raltro rene, la setticemia, la 1piemi~ . nire in due gruppi: quelle cl1e fanno capo al I.a diagnosi non è difficile; basta pensar\'i. rene, e sono l e più numerose, e . quelle che )11_.\ malattia costituita, dieta iélri ca, cl1inino a vocano 1'11retere. In rapporto con l'aiprpendicite le -piccole dosi, iniezion~ di olio canforato. Nei casi 5tatit5tiche so_n o piuttosto frammentarie e 110 n Of· gra ,-i,. Gra.ndj ean (J oirrnal des prat icieris, 22 gen frono ·n11lla di caratteris tico_...!\sco1i su 1098 _a pp e11· naio 1927) consiglia l'intervento chirurgi co, la diciti operate dal 1904 al 19Zl~ nella Clinica clel nefrectom]a. Sole eccezioni, se l 'raltro rene è deprof. ..c\le~sandri avrebbe ossevvato due Yolte la ficiente (in tal caso si fa la nefrostomia con ·drenaggio ampio) o se l'ascesso è unico e d allora ci .. ematuria. L ' A. illustra poi l'a11atomia-patologica. . la sintomatologia, la diag n osi. Conclude cl1e l'in· si contenta• di fare t1na larga incisione . tervento deve rp raticar.si solamente dopo che le Q11undo si tratta di reni molto grossi, con foco11dizioni .:olai st1ppurati n1nlttpli e.cl a d eren ze forti e i1u. genera.li e locali del malato lo per· meitono e do·p ò che. attra~·~rso l'esam~ clinico -~11 ti1· ose, si farà l 'interYento in due tempi: nefro~ ' rn etodico d el P. i11 Jrmonia col git1dizio sintetico ~to1ni:1 e 11efrecton1ia secondaria.. fil. 1

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[ ..\.NNO

XXXI\ .. FASC. 47]

SEZIONE PRATI-CA

scaturito da tutte le indagini ·di laboratorio si è risaliti alla diagno~i del caso in esame. A. CTOFFJ.

La gangrena vescicale. S.olitpy. (Zeitsch. f. Uiol. ), a p-ropo&ito di t1n cru5o pr~rio rti.oord:a ques·t'af!f-ezione gr·a ve (la 111ortalità sarehb.e ·del !"){) % n egli u·o mini e del 24 ~b n1ellie donne) non lfrequie[lte, ma fOJ'lS·e p •tl l <li qru ai1to ao si. xit'ieniec omunemiente. La s•ua patogenesi no[l è ben chiarita. Gli -~A. nei 167 oasi finoa:-a p1Ulbblitcati l1ana10 attriJ:>.uJto jmportanza ad . in f.ezio·ni pr.eesistenrt1 del!le rvi1e Ull'iniarie, a difetto \dli ciricolo VTescd.c·a1e, R m~atiie generruli (1 ctirubetie, stfii·l i·d1e, al:coo lismo), aJ cl ep1aJUipera111ento delJ.'orgoin·iLSmo. l\.fo•l ta ii.mpovtrunzia hianno le condiizi-0ni di C·i rC1.)lO del tpiocoilo bacino, inif1atti sono ftrieq uieD1ti, rrJ:lti,r,Mnf'mte, i caJSi tçli ,gangu'·en·a vies1oi.cale n1e1le griavid1e e nefil.e puel'lp-ere. I germi malati sono varii : streptococchi, vti.lbl'!iom1, strufillooociclhlÌ., eoo. Come cura l'.A. cons~glia l'·e p1ictstostomia e 1Il , l avag:g io velS'Cti.10ale. VITTORIO GHIRON.

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nino, allJu.m ina , aci tlj, a]cool e sarebbe un errore il rprosrri ,·erlo dalla dieta; essi a utorizza n o anche in caso di inappetenza i condimeI1ti e le spezie, in quantità moderata. Tn complesso: r egime largamen te variato , ben preparato e presentato ·C poc.l1e o punte restrizioni, per quanto 8 1)0$Sibil c. fil.

Il regime di Gerson nella tube1·eolosi pol111011are. Il r egirr1e alimentar e pro'.[)osto da Gerson sar ebbe parti colarn1ente adatto rlcr il m etabolisn11 1 de i tisici. Si tratta di un'aJi1ne11tazi9ne ricca cl i albumine, grassi e ' 'ita1ni11e. d·a Cl.11 son o esclu~i il sal e, le coTuSer·ve, le carni ed i i)esci afft1micati e salati, l'aceto ed il brodo. Sono permessi in iPiccola quantità la carne ed il pesce fre~chi, gli e$tratti cli carn e, il sidro e le bevan·d e alcoolj che. Si raccomandano specialmente i legumi cru di o cotti, il latte, il burro, le vivànde zuccherate , l e .f rutta, le uova, il grasso di majale! i legumi secchi . .Si sottom·ette inoltr e il ma1'ato ad una cura rimi.neralizzante. Le t atistich e fin ·qui r iportate sarebbero favorevoli al m etodo. tler1nan11Sdorfer J1a osservato t1na rapida ripresa rl el 1pe$0, 11na di111inuzione TERAPIA. cle1 segnj fun zi 011ali. la rarefazione dei bacilli L'alimentazione del tubercolo11Co. ed ancl1e una cicatrizzazione delle lesioni ·a lla L. e U. Guinard (R evue médicale, 11 agosto 1927) radiografia. Altri però (Bettmann) non condi,·i1nsistono sul fatto cl1e non vi è un regime spedono tale ottimism o, poichè avendo pro,rato tale ciale per il tuber coloso, ma sono importanti la regime Sll cinqlie bambi11i, ne videro due cl1è scelta d ei piatti e la loro 1Prepar·a zion e. Di grande non poterono sopportare il regime declorurato e importanza 1è la lentezzll. dell'ingestione e la contre che non ebbero affatto m iglioram enti. servazion e di un tubo digerente in ottimo stato. H. Schmitz (Zeit. f . T 1tberkulose, 1927, i1. 6) riOgni restrizione a limentare dovuta a dispep$ia , tiene cl1e questo reg·i·me € troppo p overo cl i alptosi, enterite, anoressia m ette il m.alato in stato bum in e e che il suo a:lto contenu to in vita111ine di :m·i nore .di.fesa. non costituisce u11a n ovità; quanto alla caren za Si dRve tener 1p r·esente cl1e il tuber coloso esige di esso in cloruro di so dio, ch e 'sarebbe destinata 1/5 ·di più di calorie (circa- 420) cl1e il n orma.le a favorire la saturazion e dell 'organismo lì er nxezper 1:::. sua alimentazione; n on si deve però calzo di altri sali , è fon·data ulla teoria della d ecolare la dieta ·d el tubercolO$O in base alle calominrra.lj zzazio11c dei tubercolosi cl1e non sembra rj.e ed alla .equivalenza d·e gli alimenti. Esso de\re oggi t1n dogma j nta11gi-])ile. avere un'alimentazion e sana, senza nessuna reI,'A. ha tentato di a•PlJlicare il r egime in sei strizione. Gli A.A. p erò soonsigliano le uova e la malati, dovendo anzitutto resister e ·a lle loro 1pr ot este, per una dieta dcclornl'ata e senza carni. .~arnr cruda. E assolutamente n eces$ario che i m·a lati non Non si è notato nesst111 aumento di peso e n e pre11dano nulla fra i pasti -e che non si sovral1~ sun miglioramento delle lesio11i. L \.L\. ne co11mentino; gli intervalli fra i 1pasti devono esser e clude ·quindi cl1e tale regime n on offre n essun vantag·gio m anifesto. f il. di ·l ore. P oco consigliabile è la carne bollita o a stufato; di preferenza il pesce magro. Le uova pO$SOno La bellàdonna nella colite spastica dei tubercolosi. R. Godel e A. ·C ourcoux (Journal des praticiert..s, Ps~ere date al I-atte, · in forma di frittata, m·a 28 m aggio 1927) in sistono sulla eff'ic·a cia della belsempre passate al calore. Niente latte come beladonna 11el trattamento del dolore a barra dei ,-an<la ai ,p asti. Dare in quantità abbastanza notubercoloticj. Essi prescri,·ono: estratto di bellatcYole dei grassi: burro fresco, crema, gras$i anidonn::.t cg-. due; estr. di git1&quiamo cg. uno; samali.. Dall'ottobr~ ·all'aprile. olio di feg.ato di 1 pone medicinale q. b.; per una pillola; 2-3 8 n1erluzzo ai malati ch e lo sopportano senza p ergiorno. Oppure : estr. di belladonna cg. du e: dita di appetito. Pane a volontà, bene masticato. estr. di datura stra.m. cg. tre. Per una pillola. Gli :\ .t \. insistono sull'utilità del ·vino n el rrgin1e 1 Qu :111cto il ctolorr 11on spg·ur i111n ~r<lintan1t= 11te 1 clei tubercolosi; es~o è 1·icco in fosfnti. in tn·11

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17:?4 pas~i,

I I . POI. ICLI~TCO

è prcferibil_e n o11 ricorrere alJa b ellactonna,

[ •.\N~O XXXI\ ', FASC. 47]

esercizio prof essionaJ e, ma con ciò non fu escl11so iJ 1pagamento di una tassa di registraztone.

per non t urbare l'attì,·ità n ecessaria del 1p1n eumogastrico clt1rante la dig·estione. Si useranno allora c. d ei pan11i molto caldi Sl1ll'addome oppure il ferro da stiro, riscalclato e pa·s sato sulla · r egione epigastrica, al disopra di alcuni strati ·d i flan ella. ~ei casi particolarmente ribelli, si farann·o inieUna spiegazione dell'aumentata mortalii;à zi 011i di atro11ina, di cui è notevole l'azione seda. per cardiopatie. tii.-a : solfato di atropina cg. 1.1no; acqua di lauro- · ceraso ·g·. 4; acq. dist. g. 16; per ·venti fiale tte. È noto che la mortalità da cardiopatie ha suSe n e usa 1/2 eme. per iniezione enctomuscolare bito ·durante gli ulti.m i ·anni un progressivo au(a zione ra1pida) od ipodermica (azione p ersi- m.ento. Le statistiche ufficiali americane che nel stente). 1900 dav.a no come indice di detta m ortalità 132 P er il trattamento della sindrom e -secondaria per centomil?, ne riportavano 185 nel 1925. della colite acida, si utilizzeranno: Questo incremento s'è &piegato col surmenage 1) I suppositorii: estratto di belladonna· clodella Yita m·o derna e con il 1prolungamento della ridrato di stov·a ina. ana cg. due; burro di cacao dt1rata media della vita, il che permette ad un g. 4. Per un suppositorio; 2-3 al giorno. Si può rnag·gior numero d'individ·u i di g·iungere alle età aggiungere del benzoato cli benzile (XV gocce più sogg·ette agli effetti l€tali delle cardiopatie. della soluzione oleosa a 1/20), oppure della paH . .i\.lbert espone ora (Journal Qif Am.er. Med. Ass., paverina (cinque cg.). i1. 26, 1927) una IlllO\'a spiegazione. 2) 'I cljsteri all'agar (Car11ot e Friedel) . In · Egli osserva che dalle statistiche risulta magg·ior e il n;u hiero ,degl'individuJ c,h e, per i progressi un litro di acqua bollente, si metto·n o 30 grammi ' di agar, ~l1e si lasciano rigonfiare fino a che i1on moderni de1la medicina, vengono salvati dalla sussisto. !1ilì ohe qualche filamento . Si passa allo morte per malattte infettive; quin·d i molti sog·.g etti staccio e ~i sterili zza con l'ebollizione. Si ha in ch e una volta soccombevano ad una delle infezio11i ·Che predi~o11gono alle cardiop~tie (scartal modo nna soluzione-madre, di cui si prelelattina, r eumatismo, sifilide), oggi costituiscono vano 2-3 cucchiai 1per preparare un clistere da uno stock di f11turi candidati alle malattie car~50 grammi .d i emulsion e, aspirando e ricaocian· <lo con u11a siringa Guyon, fino ad ottenere una di acl1e. L' A. basa la sua affermazione, per quanto ron<sistenza cr emosa. Sì aggiungono XX gocce di concerne la scarlattina. sulle statistiche del Masla11dano e si introduce molto "lentamente, senza sachusetts Genieral Hospital, dalle quali risulta che n1entre nel 1885 se i1e riscontravano 1224 ogni pre$S~one . In caso di intolleranza, il liquido può centomila abitanti che avevano subito la scarlatr. ~sere ricacciato fuori dopo 5 minuti; ma esso tina, nel 1925 invece se n e contavano appena 245. J::lscj a su~la m·ucos·a una sp ecie cli vernice proI .sopravvi·s suti a questa malattia sono rimasti tettiva. che è· ef~icnce. fil· probabilmente ptù o meno lesi dall'infezione subit·a, e la loro lefs ione s i rivelerà 20-25 anni più POST A DEGLI ABBONATI. tardi, in forma di cardiopatia, n8!fro1patia ecc. Al~ .~ l dott. S. C. , da F.: trettanto deve dirsi per tutte le altre malattie che s0g·liono dar luogo a complicazioni cardiache. · I l ln volu111u cont'!11ente le Leg·gi e Regolamenti salvati di oggi vengono ad essere i candidati car- · per l'assicurazionP. contro gli inf ortl111i sul lavoro cJ iaci di tm 1più o meno prossimo domani; dondP e stato pubblicato dal l\iinister o dell'Economia · l'ann1ento della mortalità da cardiopatie. Nazi onale, 19'21. Est:o è complrto, e fu pubblicato a Spoleto, Tip. Pan etto e P etrelli. Prezzo L. 10. La d imin11zione della mol'ta1ità per t.nber co losi. Com e tutLe le pubblicazioni dello Stato ritengo I a mortali tà per tub·e;rcolosi è fortemente di- · &arà in ' rendita al l\1inistero delle Finanze (Libremi nuita aglt Stati Uniti; n el 1924, in confronto ria ~tato ). DIEZ. col :1900, · taile 1d.i min·uzjqn e arri,1 av.a· al 73 % per /,

t

% p er le donne

..\1 dott . .l\. F., abb. n·. 57fYi :

le ])ambine sotto 1 anno ed al 37

Non è stabilito ogni quanto tempo ve11gono banditi. j concorsi p er titoli od esam i integrativi ad

da 15 a 19. anni. TaJe fenomeno non è limitat-0 ~g·l i Stati Uniti , ma si ooserva, sebbene in proporzione mjnore, 1anc he in II1ghilterra. La mortalità per 100.000, espre~a ilil cifr e brwte, è stata agli Sltiati Uniti nel 1900: 201,9 maschi e 188,5 femmine; nel 1910, rispettivamente 184,0 e 146,2; nel 1920, 121,8 e 103.7; nel 1924, 95,4 e 78,0.

uso dei n·tedi·ci militari per il rila$cio della pa tente di m edico di bordo. C. \ 1 c!ott. G. R. , da G. V. :

l-:on l'n1·cordo del 21 maggio 1925 l' Italia e la (;rrin 111'1" ttagna garantirono il r eciproco libero

f Publ.

H erolth Reports, 1926).

fil .


• [ ..\.~NO

XXXI\·, FASC. 47]

SEZIONE

PRATICA

17-25

NELLA MEDICINA SOCIALE. La tubercolosi p1·oble1na

que~ta

~ssicurativo.

Dott. CF.SARE GIANNINI, l\I edi·co capo della Cassa Nazionale per le A.

s.

La tesi dell'orientamento previdenziale della lotta contro la tubercolosi fu 1posta al Congresso di Torino e riassl1nta nel voto SclaYo-Vi'\'ante pre~e11tato al Go,·erno nel giugno del 1925. III Con?re~so di Napoli dell'anno precedente ave,,a affr o11tato il tema del finanziamento della lotta "Iledesin1a, invocando il largo intervento dei ca1.)itali assicurativi. ..\i coll eghi i quali formularono in sede di dl.. :-,Ct1ssione. il voto che, ove non si potesse r~g­ ~i t1nger e imme·di-ata.m ente l 'assicurazione gene"ale di i11alattia, della quale la difesa contro la · ubercolosi avrebbe costitt1ito il cainitolo maa9:iore I:"·· t:> o . ' si sollecitasse dal Governo almeno l'assicurazione ·imitata a lla tubercolosi, io risposi che una ~i­ mile sistemazione, pur .costitu endo indubbiamente un \ 1antaggio in confronto dello stato at· uale, i1on pareva consigliabile, essenzia~ente per il fatto cl1e avrebbe potuto f·ar p erdere di mira il problema maggiore. O~gi, cli fronte alla realtà, formalmente difforme dalla tesi di allora, era appunto debito di coscienza che io mi ~offermassi brevemente a considerare il \ 1 alore sostanziale dell'atto legisla:,ivo approvato dal Governo, senza di che non 1potrebbe in ' 'erun modo giustificarsi il modesto r;ontribl1to di studio e di animo che ebb) }a fortuna di apportare in un simile problema cl1e, d'altro .canto, è venuto ormai a costituire uno <1ei campi di azione del gra1111e Istitl1to del rr11ale 110 l'onore di dirigere i servizi sanitarL Io dicsi allora, e confern10 oggi, che l 'assicurazione obblig·atoria contro la tubercolosi i1011 fJllò raggiungere la necessaria efficien za quando essa sia oompl.et-amente avulsa dall'assicurazione <li malattia; ma debbo immediata1nente soggiun_,ere cl:ie una simjlc branca previdenziale può lJerv1J11jre a risultati di incalcolabile valore <1ua11do essa sia orir11tata sin dalla s11a origi11<:> · ·e1·so la immane ah il e integrazione che S. ~· il (,ario del _G overno, con la suiperiore consapevo1ezza che caratte1·izzn gli ·atti della sua st1perba fatica, ha voluto oonferirle sin dalla prima enun<· j azione, quando 11a incjso. sulla Carta ci el La' oro, il canone che ql1esta parziale assicuruzionr deYe costituire J'avv iame11to all'nss icurazionr cl i malattia. Dico anzi cl 1e, r nn 1111 ~i 1nil 1 1 ori('Jltan1e11 in,

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~i.~te1n<lzione,

!),SSolutan1e11te nuova nelle. costituzioni positiYe della preYidenza, è destinata a gare11tirci risttltati notevolmente migliori che non qt1elli rag·giunti i1ei paesi o\re vige l'assi-curazio11e generale cli malattia, nei cui piani attuariali e nei ct1i programmi istituzionali e fun• zionali i1on si era evidentemente calcolata esattan1ente la qt1ota cli carico - che doveva esercitare nella. configurazione cli un riscl1io me(lio. qne~to dol oroso flagello sociale che lungi -dal rise11tire le infl11enze arginatrici del sistema previdenziale - n ell.a inisura n ella quale erano state pre\·iste clalJa logica astratta della armonica interdipe11dc11za f e110111e11ica tra fatto morboso ed organizzazione clifensi.Ya - ha . s11bìto ovun1qt1e t1na esasperazione sulla ql1.ale hanno, quando a qnando, infl11ito sit uazion·i pure esse eccezionalj nella tecnica degli studi pre\·idenziali: e mi limiterò ad accennare, tra tt1tte, le malattie a tipo epiClemico, la guerra e-d il complesso impoverim ento .biologico cl1e ne è stata la conseguenza immancabile. Così, n? e11tre jn Germani.a, · pt1r intensificandosi 1p rogre$Si\·un1ente la cura sanatoriale, se ne impo,reriva la visuale umana e sociale n el rapporto che si stabili,ra tra il costo delle diari e e la possibilità di repristinare alla meglio un conveniente periodo Javorativo e contributivo, in Austria e nelle stesse Ca$se di malattia pertinenti alle regioni annesse all'Italia, il p eso esercitato dalle cure per la tubercolosi raf!O'iuncreva e ra(1'0'1·uno-e oo o h1ttora una tale entità da destare serie apprensioni 1p er la stabilità dei bilanci $ino ad imporre 1i n1iti ed élccorgi1ne11ti cl1e fal s a~o, pitL o meno ap ertamente, le finalità soci ali della lotta anti·tuber.col are nell'insieme della gestione assicurativa. E si pen ;; i cJ1c, alrneno per quanto con cern e le Casse di malattia delle pro,rincie an118$Se, la politica sanatoriale è limitata a proporzioni irri~orj c, mentre quella ospedaliera è riservata alle fasi a.c11te enh·o lln periodo tassativamente circoscritto , co11 la prevalenza a ssoluta di qu elle cure ambulatorie o domi ciliari nelle qnali ~i finj sce 1p er s111arrire il cri terio liberatore cl1e de,· e doniinare, nel limite del possibile, la lotta, la qi1alc non ha senso - oltre la mode$ta asserzione ifrienica e la modificazion e ctel fattore sintomai.jco - qua11do si restringa alla et:pressione d el clispensa'.ri o o dell'ambulatorio. E cl i un simile disagi o economico, pur tra le ;t l«?C 11nate li111itazioni, fanno fede i dati dei piì't rece11ti bila11ci: ·i qna li ci attestano che oltre 11n qu::trto d211a sp< $U cli gestione dell 'as icurazionP ~o

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TJ_ POI.ICLlNICO

di n10.lattia ·è assorbito dalla cura l)Or la tubl~r­ colosi, pur tra le notevoli limitazioni program1nat.icl1c cd istituzionali di cui ho fatto ce11no in a11tecedenza. Sin1ili i11convenienti ed analogl1c deforn1azioni 11on doveva110 inficiare il pia110 costruttiyo della logge itnl i.a11a nella qu·a le, ad .as.sicurare la più 1perfetta !'jspondenza possibile della intelaiatura istituzionalr e ' funzionale .alla d eterminazione del costo ed alla concezione sociale delle finalità, della lotta antitube~colare, si doveva n ecessarian1e11te procedere dalla esatta d ef inizionc clel risc:hi o a..ssicurativo; concetto qua111 o lnai arduo quando si rapporti alla tubercolosi e aù un concreto di·segJ10 ùi misure diiensirve. E , j noti bene che è precisa111ente questo problema cc11trale, domi11antc t1Jtto l'organismo assicurativ·o, quello che non ven11e mai tenuto presente n egli essenziali c·a ratteri costitutiYi, dagli studiosi cl1e si occuparo110 i11 passato della niateria, se11za per altro cl1e ciò }')ossa r<:lyppresentare per alcuno il menomo ~punto, solo cl1e si ,p ensi come · 1e assicurazioni sociali c·ostituisca110 ·ormai un corpo di dottrina a sè con precise ·C aratteristiche teoriche e pratiche le 1quali partecipano ad un tempo di nume·· rosissimc J)rancl1e scientificl1r, ancl1 o nei puri ri fl essi medici. ahin1!è troppo trascurati nell'in~ e­ g·namento e conseguenten1ent0 nella pratica. La tubercolosi, se iè concetto ben <lefinito per quanto si attiene all'essen za etiolog·ica ed alle c·aratterj stiche 1patologiche, patogen eticl1e e clinicl1e, è rntitù assai difficilmente preci~nbile per quanto 11a riferim.ento a tutte q11 clle con1plesse note eh e ne debbono e n~ ·p ossono costituire una esatta e concreta forma assicnrntivn. E così., ad esempio, dobbian10 clo111anclarci se nella visuale assicurativ·a l)Ossano con1prendersi gli stnt.i predispositivi e pre111onitori, le varie forme di soffere11 ze. · eh <leficienz r r di. affezi·oni ' organicl1e ch e ~og'lio.110 vre1parare iJ ierre110 alla invasione bacillare , e vi si debbano considerare infine tutte l e varietà e g'lj stadi del morbo indipend entc1n-ente eta ognj orientamento pTognosti co e Yia eti cendo. ~on v,ha dubbio cl1e un simile complesso di fn ~i 111orbose e ùei 1problemi clic ·vi . i riferiscono eta lln p1111to di vista profilattico e terapel1ti ro. rjentrano n el co11 retto rli t ubercolosi e di difes:1 ;1ntiln~1erc,olare da u11 pu111 o cli ,-j$tn ge11er~Je. ~C'ientifico ·e eli11ico; 1r1n Ja :S tPssn cosa non i')nò <tirsi r Yjc1 0nte1ncnt e da un p11nto di visln. assicuraliYO 1p er la n Pces~i tà di dispor-re di t er1ni.ni {flléì.1itatiYan1c11te e quan.titatiYamente i1osi.ti,ri, ·a nche qt1ancto sopra n1olti degli aspetti r nei problemi nl'rennati J1on 1)esassero ancora i11co!]:nitr <' rti-:cn~ ioni cli l)l'Ofon<lo 'valore scientifico. H sep:no 1

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[.i\NNO

XXXIV, FA..··:. 4'7

ùa costituire il fo11da11H'nto 0 la i1cce:sità dL scuole post-uniY crsitarie, co111e qt1ella di Genova. inaugurando la ·quale l'illl1stre professore :.\Iarag·liano diceva: cc quella clrlla tubercolosi è una branca dt:lla medi cina elle ogg·i 11a raggiu11ta una completa personalitù ... , percll!è costitt1isce t111 c0npo di .J·ottrina cl1e và ·dalla batteriologia ·ali~, patolo·g ia sperimentale, alla biolog·ia norn1aJc ~ pa.tologica, all'anatomia patologica, ·alla clinica _ q,ll'ig;iene; prende da tutte e coordina t utto jr.~ 11n org·unismo armonico cl1e l1a vita e finali h t proprie :. . D'·altr-0 -canto ~ù u11a sil11ile vastità di a ·p et r r corrispo11de una non minore vastità del tristP. camp-0 di affermazione del morbo, anche .quando a. ri.g·or di termini 11on debba an1mettersi cl1e la 1pre~enza d el germe costituisca malattia in atto. 1p ur rappresentandone in og11i caso la incomb1e nte minaccia contro cui clo,-·r ebbe svolgert: i un'adeguata azione di vigile difesa: è appena i l caso di ri~o.rd·are i11fatti che jl ib acillo si rinYerrepbe n el 70 % -d egli in1dividui sec·o.n do. il Lustig e nel 97 % secondo i1 Viola, mentre il nllm·ero rti quelli c-he reagireb.b ero alla tubercolina sarebbe dell'86 % second,o il ·Monti e del 91 % secondo l'Hamburger, ris11ltati questi cl1 c avrebhero alla loro vo!ta la dolorosa conferma nei reperti ano.tornici specifici cl1e jl Nageli afferma di aver ris contrato nella proporzjone del 97 % dei sogg~0t1i olLre il 150 a11no di età Ye11nti a n1orte per ca11-.1 i11orbosc estranee all<=i tul>crcolosL Se pertanto lr estrint:ecazioni della morbili1à tnbercoJare so11n di un·a ,-arietà cl1e ecce-de .quasi la l)OSsibilità di t1na netta definizione, a segno da chiamare a rac-colta il c~ntributo di t utte Je scienz e bio-patrilogiche; se il conting·ente deglj esposti al rischio attuale coincide in cert e fasi della vita qt1asi col contingente .dei ~ogg·etti, deve con,,enirsi ch e una n-o n minore ·e stensione ·debba conferirs1 alle m jsure di difesa, a 1Partire da quelle che si orient~no ' ' erso una qualche modific·az1onc del fattore costituzionale. sino a giungere a quelle che ~i n1anteng·ono i11 una tra le più cornplesse concezioni clinico-terapeuticl1e, attra, erso le attivit;'.t intermedie della profilassi e della igiene , inte::.r, a variare profondamente il fattor e am·b ientale cl1 0 nella tubercolosi assume un Yalore ed un pe. o assoll1tamente decisivi. . .s e .così è, una ·~istemazione p.r evi·denziale cl 1·l problen1a cl1r ci occupa , dovrebbe, in linea purf1mente ideale, costituire i l can11po cli affermazion· · di un'attivitù nuoYa cl1e chiamerebbe a raccolt a la scienza e la pratica sen za €'Scl11sione di aspet 1 i e di f·orme intorno al problema pii1 ,·asta e pi i1 :-tr<lllO che preocct1pi ai. no tri giorni. più 1·1lr 111 pn s- ato. l 'u111nnitù tutta i11trrn. 1

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XXXI,., FASC. 47]

... EZIU~E PRATIC.\ I

*** ~la

evicle11tt 1n c11tc uosì i1on è mai stato i11teso tn1 organismo assicurativo e così n on doveva es, sere in teso dal Governo Italiano, sollecito solo di .aprire una nuova via che consentisse, di arginare le progredienti rovine di questa 1Paurosa mina-ccia della razza, dopo la positiva esperien za <lella inefficacia dei risultati conseguiti sino ad oggi in ·Stretta dipen·denza d ella inefficàcia ·d ei mezzi e delle f.onti ch·e non ·a vr.ebbero potuto -c onsentire n ean che in seg11i.to migliori pro~pettive. 1

i11tl' i alla i11c llcsitna fu11zionc, in nn pia110 arn1on ico cl1e pone i11 rilievo la pl'o!'ouda con , o~ cPnza·

della materia ed il se11so ·pratico che n e domina Ja ~i6tem a zion e. Se i11fatti si è ritenuto sino ad og·gi che la organizzazj one antitubercolare, irn1P1erniata sulla f 11nzione clei Co11sorzi provin·ciali, g·raclatamentt; ocmdotti ad llnità di comandi e provvisti ·di mezzi auto1101ni, potesse · progressiva1nente con guagliarsi alle essenziali n ecessità della lotta, l 'istituto pr e, videnziale, che sorgeva dalla pratica constatazione della insufficienz·a delle comuni risorse alle maggiori esigen ze ·difensive. doveva logicamente m irare a valorizzare n el1a magrgiore misura la innegabile ·bontà cleJ l ordi11amerito consorziale, riservandogli tutte le fun zioni perfettamente d it:ciplinabili n ell'ambito di 11na organizzazion·e a tipo r eg·ionale, 6ottrae11dogli ii1 egual tempo i pesi n1aggiori ai quali si era ormai 1provato che non avrebbe potu to far fronte e ·c he avrebbèro continua'to a frustrar11 e in larga misura i rist1i. . tati benefici. l~ i11 l H'l.se n questo in1p·a r eg·giabile compito di coordinazione e di integrazion e, o m eg·lio ancoro , di coordinazio11e integrativa, che può ricostituirsi 1'11nitù direttiva della lotta a n titubercolare in una dltplice sfe:ra di attività convergente ad un unico fin e: l'ordinamento ·co11sorziale, elevato alla mas8im a efficien za con funzioni ·diagnosticl1e, 'i gien)che, profilattiche affere11ti a ,quei prodigio ~! cehtri di ~zione che sono i dispensa r i, cr eatori tr a 1'altro di coscienza igienica e di assist enza clomici liare, lar gamente cosparsi in tutto il terrjtorjo d ella Nazion e e regolatori 1p rovvidi de.i n1ezzi difen sivi esisten ti e di quelli che !Potranno 'sol'gere nPll"orbit a della l egislazione vi.gente; l 'organismo a ssic11rativo, p·arte-cipe p er i propri soggetti giuridici di quello t:tesso ordin a m e·n to ; creatore per proprio conto delle disp.oni·b ilità più onerose e •piì1 1prov,-ide n ella cer cl1ia degli assicurati e deg1i assistiti cl1e si fa ascendere ad 11n contingente p ari circà alla metà della popolazione clel Regrio , in cui co11fronto, e s ulla base cl ei clati ~tatistici più accreditati, si è .c alcolato 11n fabbi~ogn.o di letti · ospedalieri, sanatoriali e ' . convalescenziari cl1e si aggirer à in torn o ai 20.000. Senza peraltro che un si.m ile co11tenuto prevalente, esclucln , nell ambito dell'assicurazione, la possibilità. cl t llo ·cure domiciliari che, n ella piene~ za ctell'ordinamento J1r e-Yidenzial e, a'1 ranno un ' 'alore •p revalentemente integrativo, mentre dovran110, per neces~i t~1 di cose <3 mentre si appre.c:;ter à, n ella cerchia di t111 tempo 'prevedibilmente br eve, i·l fabbisog110 osp edaliero e ' sanatoriale, costitnire la misura p r edominantè, ' d ovendo in tale i1Pri0òo ln lrgge 11re,•iden ziulf' i ns1pirarsi ai 1

Di qu i - e dalle dogma.ticl1e esige11ze ,d ella sc.ienza assicurat.iYa - la n ecessità di d efin irt' ~sattame:i1t e il ri ~cl1io , e l1 e è quanto dire l 'og·g·etto d ell' assicu razione. in rapporto al co11ti11gente cl egli at:sicnrabili, al costo dell n gestione' '\'d alla su a ri1ParU zione, i11 funzione di tln prrc iso ordinamento am111inistrativo, istituzionale r fu nzionale dir etto ad assi.curare, con identità Cli ·"riterj, la, garanzi n d elle prestazioni assicurati ve -coricepite cu111c diritto, in che risiede la diJferer1ziazione etico-g·iuritli ca cli 1naggior rili e,·o in co nfronto di qualsi asi l't'gim e assiste11ziale, pii1 o m uno inspir.nto a1 cr'iterio dell e funzio11i cli pt1bl)lica t11tela che, per qt1a11to J1a rig·11ardo alla saJt1te, sono tultora ins1iirntr a queJ :1l1blim~ concetto e'rangeli co della carità t1·011po poveramL' ntc a limentata dal « r11tnrl s11perest », e circosrri11a :tll'(( ttsqu e sufficil )),

l\Ia io riterrei di ·arrogarm i compiti cl1e non si 1nanteng·ono nell 'ambito delle mir attribuzioni se cercassi di pr·oceder e oggi alla precisa delimitazion e del con cetto assicurativo della tl1ber colosi. Di fronte ad ·una legge cl1e - con r igoroso ID<t'todo f a5cista - segn a i cardin i del nuovo pocl eroso ~trumento di difesa offerto alla N,a zionc contro uno dei piì1 immani flagelli, conviene atiendere con disciplina che gli Organi compete11ti procedano, con la coscienza e la conoscenza che li <li stingue, alle ultPriori opere di p erfezionamento dell'atto .costitutivo. Senonch è è apo;>ena il caso di a,·vrriire, com e clalla economia di una similr legge e Cl.alla reciproca correlazione cl0i vari j ·ti Inti in cl1e si ~o­ stanzia, emerga con s 11fficie11te chiarezza qual e <;ia la configt1razione. d egli stati patologici ai quali il legislatore h•a inteso di pro·v vedere, quand·o ha tabilito che le prestazioni di ma ggjor r ilievo fossero quelle sanatorjali ed ospedaliere; do11rle ~i desume apertamente cl1e il criterio fondamentale animatore d el disegno .g overnativo è stato quello di una coordi11azione e di l1na integrazion e delle varje atti,· itù e clPi di,rer si istit11ti 1

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IL

ca11011i dell' assicurazione cli r11alattia n el campo c.lèlla tuber colosi: e~_s a attua infatti, tra l 'altro, il can on e fondamentale di considerare nella sfera di as istenza le unità familjari a differenza delle branch e esistenti, imp erniate nel concetto del rischio indivi·dua:le. X·è va trascurato appunto che il provvedimento governativo oblJedisce per propria natura alle caratteristiche e~senzi-ali di un'assict1razione di malattia, ·d alla ·quale differisce 1Per la limitazione dell a sfera di attività al la forma patologica ch e e ~ige per sè sola provvidenze così comples1Se da costituire tn linea normale un on ere difficilmente tollerabile in un'assicurazi.o ne .g en era] e, ''er~o cui tende peraltro come alla fase di massimo perfezionamento ,p ~r completare le proprie 1Pr o~1 i·denze nei confronti :medesimi di un tipo di inalato che costituisce -q.n leso ed un lesibile nella cerohia incommensurabile delle più s'rariate forme patologi.ch e, cl1e tro,rano nell'organismo del tubercoloso il terreno più adatto per i più terrtibili ·quadri morbosi ac1Jti e cronici. E non cleb·b o esimermi infine ·d al far presente due singolarissimi aspetti ai quali intende di provv edere il 1Piano progra1nmatioo della tutela assic11rati\1 a: quello del s ussi·dio di malattia, al1orquanclo il malato è l'unjco od il prevalente fattore di ·p roduzione della famiglia e q11ello delle c11re post-sanatoriali. P •er quanto concerne la prima delle misure enunciate è appena il ca$O di ricordare quanto ebbi campo di far 1presente sin .d alla prima enuncia zion e della tesi 1previden ziale: che, cioè, nella situazione attuale, assai spesso le p-0ssibilità della cura sono fru$trate - anche quando 1p ossa ·disporsi di un adatto ricovero - per la ineluttabile esj genza di non privare del pane la famiglia, finch è le forze lo consentono; mentre a proposito d ella cura convalescenziaria da questa forma esa11ricnte di sofferenza organica basta andare .col pensicr·o e con l '·animo alla doloro$.a constatazione della van].tà delle cure sanatoriali quando siano fine a sè stesse: esse non impedi$Cono infattj , in linea del tutto costante, che 1'80 % dei dim es~i dal sanatorio soggiaccia alla fatalità della fin e entro un periodo ·d i otto anni successivi alla dimissione dal luogo di cura, quand' anche si_a inter venuto a suo tempo quel fallace giudizio della guarigione ~linica. Non infatti l'amb]ente di vita e di lavoro in cui c.;orse la pallida realtà della tisi può costih1ir e l'epi~o go della n o$tra difesa; ma la lenta rieducazion e ad lln r egime nuovo conguagliato, con crjterio indi vidualizzatore, ai nuovi equilibri .. biologici, neve rappresentare la mèta della n ostra coscienza liber atrice. E 11on t5i dica , per pietà verso la falange dei 1

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POLICLl~ICO

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colp iti tlalla tub erco J o ~ r, cl1e la scienza ha su 1p erbam r rl!e risolto il pr ol>len1a della inlffiunizza zione, sì cl1e è g·i à. giunta l 'ora fatidica nella quale è possibile ed utile bandire la pratica cle; rl e overi p er quella dei vaccini. l ,a t ubercolO$i, sventuratan1ent e, non è un pro blen1 a ast1·atto che conse11ta r1ella Yita il brilla11te es11erim en.to delle prove del laboratorio o delle. clinica : e~sa è un flagello in intima inscindibile co 11n e~si on e con l'ambi en te, inteso n ei più tristi elem enti cl1 e il termine comprensivo consenta. E ~e le difese . e la c11ra non mirassero, co1nE il Governo più vigile cl1e la storia ricordi 11a V·oluto, a sottrarre il inalato alle fun este conseguenzt- di un ambiente ove la tisi aleggia e ca rpi~ce tra le ·angustie, il buio, la miseria e gli ~t enti, nessun yaccino e nessun $ier o IP·Otrebber o sal \rare que.sto meravig·lioso popolo nostro ·d alla trrribile piovra ohe da ·decenni offre, come in un rito pauroso, alla tuberoolosi un tributo di vite che vPruna forza ha potuto costringere in ras~i­ cnranti confini.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Concessione e temporaneo uso del materiale pro· filatti co della Sanità Pubblica. In. ·e g nito al D eC'reto :\Iinisteriale che stabilisce l e norme per la util·izzazion e e la oonces.s ione i11 t en11)ora11eo uso del n1ateriale p rofilattico ·della Sanità Pubblica, la Direzione Genera.le della. S.anità stessa 11~ inviat·o ai ·S igg. Prefetti una circolare, 11ella qu ale, pre1nesoo che non sembra i1ecessario alct1n chiarimento di tali norn1e, . cosi' s~. esprime: cc Giova, peraltro, far prese.nte che il principio sancito nel!'art. 1 c~rca l 'uso di quel materiale tènde anche n,d evitare l'inutile inzio di ' proposte per ooncessioni a finalità ohe non abbiano carattere sanitario o che comunque non rientrino nella competenza della Sanità Pubblica,, giacchè a proposte del genere questo Ministero non potrebbe rispondere che negativa111ente » . 1

CONCORSI. POE'II VACANTI.

AcQUASANTA

(Ascoli P iceno). -

Scad. 30 nov.;

vedi f.asc. 45. AMANDOLA (Ascoli. Picenaj. Scad. 30 nov.; \"e<l i f asc. 44. BASCHI (Perugia). _.\. tutto 10 dic. ; v. f.asc. 46. CASTELNUOVO DI CoNZA (Salerno). Consorzio con Santomenna. Scad. 15 dic. ; vedi fase. 44 . OA~TEL S. N1c0Lò (_-!rezzo). - Scad. 30 nov.; vedi fase . -15.


[ ..\NNO XX..\.1\1 , F ,\SC. 47]

CJI1oa,G1A (Tl enezia1). - Per Sottomarina (fraz. B), ial 10 dic. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50.10; stip. L. 8500, aumenti periodici, p. trasp. L .1000-30004000; chied. annunzio. Serv. entro 15 gg. CITTÀ DI CASTECJ:.O (Umbria.). Scad. 30 nov . ; V. fiasc. 4.J. CITTÀ DI CAST'EILLO (Perugia). - A tutto 15 dic. .aiuto chirl1rgo negli Ospedali Uniti; DOlll. e con~erma bien11.ali ; inde11n. L. 7000, oltre L . 600 serv. att. ; tassa L. 50. Rivolgersi al Municipio. GENAZZANO (Ronia). - A tutto 30 i1ov.; L. 9500 per 1000 pov.; addizionale L. 4 fino a 2000 pov. e L. 5 oltre; 5 qua.dr. dee.; c.-v.; tassa L. 50; dooum. a 3 mesi dal 20 ott. GENOVA. O:spcdnle Psi«h:iatri~o 1'rovincialc. Scad. 10 dic.; vedi fase. 44 . GROSSETO. Direttore della Sez. M edjco-Ylicrograf. del Laborat. Pro vinciale d'Igiene e Profilassi. Scad. ore 18 del 31 dic. Titoli ed esami. Stip. L. 14,000 e quadTienni fino .a L. 21,000; L. 2500 serv. aitt. ; L. 500 .alloggio; p.artecipaz. 20 % analisi e oontravvenz. Tassa. L. 50. Età lim. 45 a. al 3 nov . Ser v . entro 20 gg. Ohied. a1111unzio alla Segreteria Gener . della Provincia. MILANO. Isti tuti Osp italieri. - Assist. del G.abine tto Rad~ologico <lell' A1nbulat . Con1. i)er · ~ bambini delle scuole e per i poveri ; L. •).J:OO annue; 2 ore di serv. giornal., escluse le domeniche; t itoli. _t\.nn o di prova; poi nom. biennale. Età lim. 35 .a. Scacl . ora 16 del 10 dic. Ilivolgersi Ufficio di Protocollo (via Ospedale 5) . Doeum. a 1 mooe dal 3 nov . Serv. entro 15 gg. Chiecl. ann. A.ssist. dell' .A.mbulait. Comunale Podo·i atrico per i bambini delle scuole e p er i pov. S.te.5Se condiz. NAPOLI. Alto f.,'o7i-,,missariato per la P1·ovincia. Uff. san. di Torre Annunziata; ab. 35,402; Ha. 990; stip. L. 12,000; dom. in carta da L. 3 .all' Ufficio del Med. P['OV. entro le ore 12 del 30 dic.; età J~m. 45 a . ; docum. a 3 mesi dal 20 ott. ~ titoli ed esami; a parità titolo preferenza: corso di pue.riooltura. NOVARA. Uffic:La.le sanitario. Scad. 10 dic.; , vedi fase. 44. REac.EJ..LO (l;'iren.ze) . - ~cad. 30 novembre; vedi fa.se. 45. SAVONA. R. Prefettura. - · Uffici.ala sanitario; scad. 30 nov.; vedi faso. 44. TIZZANA (Pistoia). - Scad. 25 nov.; L. 8500 e 8 trienni dee.; c.-v.; L. 2000 trasp. (vari.ab.). Età lim. 35 a . Tassa L. 50.15. ni

VERCELLL R. Prefettwra. - Uff. san. di Biella; ,t utto 20 dic.; vedi fase . 16.

Amministraz . Provinciale. dic. Vedi f.asc . 15. VIoENZA.

17'29

SEZIONE PRATICA

Scad. 15

C0Kcons1 ~A

PHE MI.

1' 0n<.lazione 1

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()aetario Jlazzo ,11Ji ».

l)re so la R. l;niversità di R oma è a1p erto il roncorso Utd u11 p.remio annuo, consiste11te nella rendita del capitale di L. 50 mila, dimi11uita delle tasse e delle sp ese di .amministrazio11e. Sa.r à conferito al concorr e nte che .avrà otte11ut-0 i l maggior l1n1nero di punt i e. d~ lodi complessiva.m ente i1egli esami di profitto e in quello di l aurea.. A p.arità di voti deciderà la sorte . Scncl. ore 12 del .31 luglio 1928. Chiedere .a11n\lnzio .alla. Se.g reter ia. 1'' o nda.?ione Gola san,ti.

Pre 'so la R. Università di Roma è .aper,t o un co11cor~·o a u11 p.remio di L. 1000 f ra i la ureati in n1edici11a e chirurgia n ella Università dli.rante l'ultin10 quadriennio soolastioo e che abbiano .se.gui to l ' i11t€ro corso uniYersitario in detto Ateneo. cad . ore 12 del 30 noT"embre. Al concorso dovranno presentarsi uno o più me111orie origiI1ali .a sta111p1a, su argo,m enti di f.arn1aoologia sp erimentale; esse dovranno essere oonsegnate in R ettorat-0 n on 1piì1 tardi delle 01'e 12 del 1° giugno. Chieder.r e annunzio alla SegJ.·eteria. l?on,da~ ione

Roll·i.

Presso la R. U niversità di Roma è a.p erto il concorso, per gli studenti della Facoltà di Medici11a. e Chirurgia, a sette premi della Fondazione Rolli, di L .. 1000 ci ascuno. Scad. 11 dic ., ore 12. Esam~ . Chiedere annu11zio a lla Segreteria . P OSTI

DI STUDI O.

Fondazione Corsi . Presso la R. Università di Roma è a.p erto il conoorso .a due posti di s tudio; per co11c0Trere si richiede di ave.re co11seguita la l.aur€.a m edicochirlllrgica nella università da non oltre un t rien nio solare dopo avervi frequentato i corsi lJer due a nni almeno e di aver oonseguito negli esami speciali e genera1i una medi.a di 24/30. Scad. 3 dicembre, 0ire 12. Il premio, di L. 225 mensili, sa1rà corrisposto per otto mesi. Chiedere annunzio alla Segret.eria. ,

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il Conkiglio Superjore Jella I>. T. ha approvategli atti del conoorso .alla cattedra di farmaoologia e .t ossicologia ; vincitori: 1° Menegbetti Egilio ; 2° Ajazzi ·Mancri11i ~l.ario; 3° D~ l\iat.tei Pietro. Il dott. Emanuele Sorge 11.a conseguito la libera docenza in patologia chirurgica.

VOLTIDO (Cremona). - Scad . 30 nov. ; ab. 1298 in 4 fraz. compreso capoluogo; L. 11,500, oltre TJ prof. Brugscl1, a iuto di Clinica medica a BerL . 300 uff. san. , L. 1500 trasp.; c.-v. L. 135.60 ~e ammogliato o vedovo con prole, L. 90 in caso . lino, è thian1ato a dirigere la Cliriica medica di diverso; comoda abitaz . dietro modesto fitto. H alle.


1"'30 .'

l .-\NNO XXXI,.,

IL POLICLINICO

FASC.

47]

NOTIZIE DIVERSE.

tario generale, dott. Hubert, segretario generale .aggiunto~ e M . •.<\ f'.allain , tesoriere: si è l'Ìu-Oontribnto italiano alla lotta contro la malaria. 11ito a Parigi il 27 settembre. 11 giorno seguente il Consiglio di Direzione Nella sede della Società delle Nazioni a Gidell' Onione Internazionale ha tenuto la sua euevra si è riunita la Commissione internazionale duta .an11t1ale. Dieci pae.s~ avevano inviatp i , loro della ma.1.aria, per trattare diversa. argomenti, r31ppresentanti: Germania, Austria, Belgio, Fransotto 1a presidenza del dott. gr. uff . Alberto cia, Inghilterra, Ita.Lia, Monaco, Notrvegiia, PoLu tra.r io.' lonia e Svizzera. :::>nll"argon1ento rigu1ard.a11te 1'i1npiogo del chiDae nt1ovi paes~ '1iVevano :ip.vi.ato . la loro a.d e· neto .e degli al caloidi secondarii delLa chi11a fu sione: la Finlandia e la Bul~airia; ciò che porta fatto un ampio .dibattito. Sonq state a.cqurisite .et. 34 i paesi ruttuè:l lmen~ facenti parte dell'U. .ao-li .atti della Commjssione tre importanti mo111011e. n~g1"afie del p.rof. 2.\{arjnotti, direttore teci:iico La &eduta del Colllri.tato Esec11tivo e la prima del labora.toir io del chinino cli Stato ,a To.r1no. seduta t1el Consiglio Direttivo soinò state consaIl presidente ha ianche comunicato .u~a nota. d~~ crate in buona parte aJl'orga11izzafilone clella \ · 1 p r of. V. Ascoli sull'u.s'() degli a.lcalo1d1 seoond an 1 Conferep..za dell'Unione Internazionale contro I.a 11€lla cur.a della mal.aria, e sull'in1piego della p1atuberoolosi, che dovrà aver luogo a R,oma il 25. sn1ochin.a portando .a conosce11za della Co1nmisil 26 ed il 27 settembre 1928. sione le 'ultime esperienze fatte dal dott. Bini I delegati itali.ani, proff. IlYento, Mendes .e a I•'iumicino e dal prof. l\1emmi, direttore dellloatta, hann0 presentato l(! p.roposte del .Comil ' os1)edale di. Grosseto. tato d'organizzazione italiano che prevede nume· A proposito dei corsi 1teorici e pratici di marose escursi0ini e visite .a istituzi.9ni ~titµber­ la1·iologi.a, il p.reside11te L11tr.aùio ha illustrato la oolari in varii pu.n ti d'Italia, ta~tò più che si in1portanza morale e scientifiea della Scuola Sunota do1vt1nql1e u11 grande interesse per questa periore di Malariologia di recente creata ra Roma "vI Confere1T1za che avrà lu.ogo in Italia: il Gaper Yolontà dell'on. Mussolini, Scuola che ha la na.dà pe~· esempi·o, ha già stabilito d'inviare a n1i~1si.011e fo11damenta.le di ooncorrere alla formaRom.a 30 suoi delegat i. zio11e di tecnici competenti, presi non soltanto Come nelle precedenti Conferenze le re]aziobi nel campo medico, ma anche nel campo dell'inscientifiche sa.ranno limitate a tre 1argomenti. 11 o-eO'neriia dall'agricoltura e della pubblica eooE> o ' .. Consiglio Direttivo ha scelto nella lunga lista i1omia.. Tale finalità ha un va.loa·e a.It1ss1mo per proposta dai diversi paesi memb,ri dell'Unione i • il .r.a.ggiungimento d~ risl1ltati 11mli nella lotta tre tem~ seguentj: contro la malaria. 1) Soggetto biçlogico: Elementi filtrabili d€1 La Commissione ha quindi deliber.ato a una,-irus tubercolare. ni111ità di pro.p orre al Comitato di Igiene di vo2) SoggettO clinioo: La diagnosi della tuberlere aut,orizza.re il direttor-e n1edico . a inizia.re c:olos i nell'infan.zia. se11za indugio trattative con I.a Direzione d~lla 3) So·g getto sociale: L 'organizzazione d·e lla Scuola Superio.re di l\1alariologia affinchè. quest~ profila$i antitubercolare nei distretti r11rali. possa la.rg.amente co•ncotrrei-e alla prepar.a.z1011e d1 Du.r .ante il Cong1resso I11ternazio1n àle d~ Roma. 1nedici ancl1e per conto della. Società delle N.a.saranno .t enute a11che due o· tre Conferenw su . . z1on1 . speciali &oggetti 1anoo·r a non · p.récisat~ .. · . . 11 prof. D. Ottolenghi te1u1e .a far rilevare La scelta dei relatori e dei conferenz1e1·1 e stata cl1re nella Scuola v'è un corso speciale pel' ingeriservata .alla prossùma riunione del Comitato o-ner1 e<.l aO'rari: u_. e1tanto alle An1ministr~zioni e> o , E secutivo. sanitatrie dei vari Pae-si si raccom·anderà <:l i teLia seconda seduta del Consiglio Direttivo è nerne il debit-0 co11to. · st.ata occupata . dalla lettu1'a e dalla discussione TI prof. Ottolenghi 11a riferito sui s uoi stu- del rapporto del ~ott. Dumal"'.est, direttore d~l di intor110 alla condizione e aJ. ca:r attere della San.atorio di Rauteville, SllÌ risultati de.Ila fren1infezione ·n'lalarica clegli ai1ofeli. I ri ultati otte<.:o-exeresi nella cura della tubercolosi polmonare. 11uti hanno note,~ole importanza per la ter.api.a II resoconto di questa seduta scientifioa sarà della paralisi e la. profilassi della mala~i~. . l)nbblicato· 1s ul ip1"ossimo 11umero del Eollettin~ Il prof. Ottole11ghi ha pure dato not1z1e circa cJell,.Unione Interna21ionale contJ'O la tube-roolos1 · la tazione sperimentnle per la lotta contro la 111a lnria in Rom:a. I servizi medico-scolastfci dèlla C. R. I. per

Unione Internazionale per la lotta contro la tubercolosi. Il Comitato Esec11ti\o dell'Unione Internazionale contro la tl1bercolosi, composto di ir Robert Pl1ilip, prof . ...t\rC'.angelo Ilve11to (delegato a ra~)­ presenr:,a;:e 11 P1·e:-idento prof. Raffaele Paolucc1) , .A.ndvord (delegato dal dott. H.arbitz), prof. Ca1u~ ettc, cl ott. l) cr,·ez. prof. T~on Ber11ard , segr€-

il 1927-28. I n1edici riuniti .a Roma per il V <Jong.r esso

p

di Igiene, dopo aver '' isitato ~d Anzio Sanatorio :;,\IiJit.are diretto dal Capitano medico dott. F Bo<?chetti si reoairono su .automezzi forniti d~lla Croce prima alla Scuola antitnal:iric.a che la. Direzi~ne 'Generale della Sanità Pubblica h.a in f11nzione nel Poligono militnre di

Rossa


[ANNO

XXXIV, FASC. 47]

SEZIONE PRATICA

Nettun·o e che fu n1inutamente illustrata dal prof. Romano l\faggiora , poi alla Scuola rurale di rrre Oa11celli, dove ebbero la possibilità di constataru le condizioni in cui vivono gli 131britanti delle oapanne nelle P .a.l udi Pontine e le diffiooltà che la Oroce Rossa deve s uper.are per svol gere i servizi di assistenza. sanitall'ia. P ·r esero cono~enza {lei particolari secondo cui s j svolge il servizio l.IlJedic0i-scolastico rur:ale delLa Croce Rossa, che ebbe inizio appu11to nella S cuola di Tre Cancelli 11el 1922 i.n seg.u ito >ad intese oon le Scuole p er i contadini e si è rapidamente sviluppato nella continua oollaboraZ1ione dei due Enti, es.tendendosi prima alle Scuol~ ruTali del Lazio e poi nel 1924-25 a quelle degli Abruzzi. Quindi nuove intese della Oroce Rossa oon l 'Associazione p er gli Inter€&5i del M ezzogiorno, permisero di allairgare .a.noora l' assistenza alle sot1ole d elle località pii1 impervie e più malariche dell.a Basilicata, dell a Calabria, della Sicilia. Le due gr.andi A&Sociazioni Soolastiohe - Scuole per i Contadini ed Assooi.a~ione per il MezZQgiorno hanno prepia.r.ato d11rante l'estate scorsa nuo'7e legioni di miaestre, allenandole alla ool]aborazioue col medioo, e la Croce Rossa Italian.a ha accettato di 1assum~e il oorvimo medioosrolastico ·i n altre 265 scuo·l e, che co·n le precedenti formano un totale di 494, di cui 3731 delle Scuole ·p er i Contadini e 121 dell'Associazione p€-r il Mezzogiorno oon un totale presu11tJi vo di circa 15,000 soolari, sp ar si n ell'Umbria, nelle M.a.rche, 11el L azio n egli Abruzzi, nella B asilicata, n ella Sicilia, n ella Sardegna. Il funziona1nen t o del ser vizio importa una ~rpesa an11ua di L. ;)85,000 a carico della Croce Rossa, I tali.ana. oltre i co11corsi fin anziari delle scuole .

1731

Con gra11de solennità ha av11to luogo a Catania l'in.augurazione del i1uovo .a11110 ac.:c.a<lernico dell'Univer sità. Il R-ettor e on. prof. ~Iuscatello ha. fatto uua rela21ion e e quindi ij prof. Andre-0li ha pronu11ciat.o il discorso ufficiale . Nell'Università di P.arma 1Si sono in.augurati i co rsi corr l a relazione del R etto.re, il quale h a co1nnnicato la notizia che tutti i laureati soste11nero be11e l'es ame di Stato e n essuno restò riproYato. Jlil eva co1ne le statistiehe di questio esame abbi.ano c1i1nostr.ato che per quelli u scenti cl.alle Univer sità maggiori la bocci atura ,raria 'dal 40 al 50 per cento. Poi iten11e i l disco;rso in.augurale l' on. prof. Gabbi sulla cc Medicjr1a iiolitica e F~srismo ». J_'illu ~ stre cli11ioo terminia con una oalorosa esaltazione dell'opera del Duce.

L'inaugnrazion-e di nuovi Istituti della Facoltà di medicina di Roma. 11 5 11ov. son·o stati inau gurati il nuovo I stituto di anaton1ia pa.tologioa e la n11ov.c:i aula dell' I stituto di p atologia speci ale n1:edica al Policlinico Umberto I di Roma. Erano presenti il re.ttore dell ' U11iversità lJ.rof. Giorgio Del Vecchio, ii direttori dei due istituti. p rof·f. Antonio Dionisi e Age110ire ZeJ:i, coi rispettivi .aiuti ed assistenti, e l'ing . Tt1ll·io Nicoli d el Genio Ci.vile, ohe h a illustrato i I.avori compiut i. Il R ettore p1rof. · Del Vecchio ha espresso all'ing. Nicoli il suo comp~acimento per il nuovo in1·p or tante p.asso compiuto per la soluziQne del problema edilizio universitario.

L'inangnrazf one di anni accade1nici ..

Ospedale italiano in Tripoli di Siria.

N ellà sa],a ducale del Casitello Sforzesco di Milano s i è svolta in f<)r1nia solenne la. inau gurazione dell' .anno acoademioo della R. Università. Erano p1·esenti tutte le autoir ità oivili militari e fasciste, per6onalità e ra.ppresentanze di tutti gli istituttti ed enti c ittadini. Il Rettore· magnifico sen. Baldo Rossi ha fatto I.a r elazione dell'anno accademico; rpoi il prof. Livio ·Oampi ha svolto la prolus ione.

Alla · presenza del R. Console Gen eo:a.l e di Beiru t e di D amasco, dell',agente consolaire d j Tripoli , dei direttori e di.r~ttri c i delle nostre Scuole in Siria, con l ' i11te1·vento di tutta la colonia itali.ana di Tripoli e dintorni, di autorità indigene. d omenica 23 ottobre u. s. fu inaugurato a Tripoli il nuovo Ospedale dell'.i\.. N. M. diretto cla 1 clott. Amato. Una foll.a di visitatori t<*>tirnoni ò l'ent11sia1no e l' ammir.azio11e per q11e to 11ost ·r o 11l1ovo Istit uto. l/Osp edale h.a. ('-Ominci.ato n. funziio11aru .all ' i11tlon1ani 24 ott.obre.

"

N elL' aula magna della R . Università degli Studi di Firenze ha avuto luogo la s olenn ei rinaugura.7iio11e dell' an110 accade1nioo 1927-928 e l tt consegna del nuovo stendardo dell' Univer sità, offerto 1)0 1' l'in·izi.ativ.a di , don11a Bianca G.a.r b asso clalln sezione fiorentina d-el Fa~IQio fe111mii11ile. 8ono i11tar venute le più cos1Jicu·e i}erson.a]ità civili e miJitari. 11 R ettore gr . uff. prof. Burci 11a svolto la .':> tTa. r elazione; quindi ·il sen. prof. G.ero la1110 Gatti, j11segnan tc di patologia speci ale chirnrgic·a o p resj de della . F acoltà di n1edicin.a e cbiru1rgi.n ha letto il cl·isC'{)l'SO inanguT.ale Slll t-e111n: « ] I Collegio u1cdico fiore-nti110, antichjssi1na <.'<Jrpora~i<Jue, <l al 1200 ad oggi ». . 0

••

Elargizioni. L a 001111nissione c.:e11tra lo <l i be11eficenza. della Onssa di rispar111io delJe provi 11~io lo1nb<1 rcle, h a ap·p rov.ato la s-oy,re11~i 011<~ in c<n1to corrcJJtc fin o a l ire 35 111ilioni .alla (\,s:.a clepo~iti (' pJ·c-.·titi ver la. costr11zione di case per gli iinpiegati i11 Lon1bardia ~la parte dell'I tituto nazionale per lo ea e rlegli in11)iegati stata.l i. 1-f a .a1)pro1'.ato vaeie conc~··io 11i , tra cui Jir'-' 3(),000 .al Oon-sorzio pa:ov~nciale . auti Lubercolare

'


1732

IL POLICLINICO

di B rescia per ì'istituzion(3 ·di dispensari; lire 60,000 per l'Oper.a ·Bonomelli per le ·pl'ovviden7.e assiste11ziali agli emigr.a.n ti; ecc. 1

1

Per le ricerche snll'ebefrenia. Il dott. Maurioe de Flel1:ry ha a1111.u nziato all' Acca.de1ni.a di ;l\'~edicina qi Parigi che un fila.11tropo ano11imo 'hia p.o~to a sua à'ispo&izione un mil~one di fr.anchi, da essere ~1~risposto in oinq ue apnualità, per promaoi;rere le ricerche sugli stati 1ne.ntal.i dei giov.ani, designati come oohiw'fl'enici ~d . ebefr~nici, nonchè ,su gli stati deliran~i pjù o meno sisitematiz.zati, p er i quali oggi l'unico; rimedio consiste n ell'internamento per u11 periodo più o meno lungo e 1a volte perr tutta la vita. La don.azione servirà 1a s ussidiare laborrato!l:i e servi~i òspedalieri in cui si compiranno le ri«~ffi·che, clestina11dosi 170,000 franchi l"a.nno ad Tstituti .di Pa.rigi e 10,000 franchi l'ianno a. f·re gra11di servizi .delle provincie. Se p.r ima del 50 anno il Comitato ad hoc 1accerterà la scoperta di 11n trattamento p,1I'·e1reintivo o curativo, effira.c.e degli stati , ebefrenici, gli ultir~i 200,000 franchi verra~1no assegn.a_t1i allo scopritore. Del Co1 m itato fanno p~rte il dott. Seglas per la ·Sa.Ipetrièr~ e per Bicetr.e e il do·t t. Sérieuse per gli osp~­ dali psieop·ati({i del dipartim:ento della Senn1a. · L

Pe-r la Casa di cultura italiana A New YQrk. In occasione idélla inaugurazione della Casa di Cultura · lt.aliana presso la Columbia Tiniversitv in ~e"' York, l'iavv. Antonio Campagna, che av·~­ va .a.nticipato per la costruzione cir oa 75 mila dolla.ri. <)lt1:e 6000 dollari ·offerti da.Jla sua signora e 3000 dai suoi fr.atelli, s·o mme che avrebbero tlovnto essergli restit11ite dj m,a.n o in mano che s'i fossero racoolti i oontribruti dei cittadini italiani colà residenti, h.a rinunziato ad ogni suo diritto', do1tando a11a Casa di Coltura Italiana I.a inter<t somma equip.ollenf.e .a ci1·ca un milione e me~zo di lire italian e.

Congresso francese '1i inedi~i alieni!ìttl.

·

Il XXXI Congresso degli alienisti e n~uirologi d1 Jingn.a fra11cese si ~ tenuto a Bl-0 is, sotto la presidenza del p1rof. R.aviart di Lilla. Le .adli11an?.e han110 avuto lt1ogo nelle sale storichie del Chateau de ''B1ois (ove convennero gli ·stati gen-erali) . 1

Conferenza ·'1e1 ·prof.

Pitta1o~a.

Tl q;iorno 8 corr. il p.r of. Gustavo· PittaJu~a., titol pre 'di Paraissitologia presso l'Univei1·sità di 1\{nclrid, h a. tenuto nell'·aula della Clinica Medica 1

rli U orna una bTillantissim.a oonferenza. su « La leiS1h1naniosi viscerale e la fisiopatologia del siste1lùa 1·eticolo-endoteli.ale >> · illnstrg,ndo l'argomento ron interessanti e nl1merose proiezioni. Esp osti in sintesi ~ moderni oonc~tti sul sistell lC't r eticolo-endoteliale e la sua partecip.azione n elle attività difensive dell~organismo, 1'0. passò in esame le va.rie malattie in ct1i p.r edo·m ina la lesione primaria e persistente • del sistema reti-

[ANNO

XXXIV,

FASO.

47]

colo-endoteliiale, oofferm,andosi 'in special modo a parlare ~el1a leish.ma.n iosi visce.rale. Eseguendo uno stUJd10 comparativo fra le lesioni di « blocco » del sistema reticolo-endoteliale ottenute sperimentaln1ente e le .lesio·n i dovute alla -localizzazione del virus della leishmaniosi, è stata potuta osserv.are. l1na o:assomiglianz.a nel tipo di lesione.· L 'O. terminò la Slla dotta conferenza concludendo sull'efficacia della metallote-rapi.a nelle malattie con p.r edominio 'd elle lesioni specifiche del sistema reticoJ.q...endoteliale. ·

11 sen. Simonetta lascia l'Università di Bari. Il .2~ ottobr0 . il prof. sie n. Si1nonetta, ~solta la missione affidataigJj d al Mini>Sltero di rioraaTtiz~are l'iamministrazione. della R. Uni vers.ità Adriati1c a, ha lasciato" la città di Bari ' di·. retto a Roma. Alla ~tazio,ne l' eminente uo•1110, fu ossequiiato dal Prefetto grr. uff. Dez.z.a, d~ ·Podestà o'n . Di Crollala.n za, d.al Com.a11d.ante l a Divisione militare g·e n. · De Vecohi, ·dal S~gretairio provinciale della Federaz.io·11e Fasci.sta comm. prof. D' Addabbo, dal Rettor~ dell'Unive1:sità pro.f. oomm. Lootta, da tutto '11 perso,na.le 1nsegnante dell'Università. Fu improvvisata .al partente una calorosa manifesta.. zione di simu: ati.a. • 0

Per Emilio von Dungern. TI 2-0 co1rr. riOO!l're i.l sessantesin10 com.p leanno ll i

Emil~o·

v. Dungern. Egli va considerato sicoome uno dei fo,n datori <l-ella dottrina deJl'immunità. C<>·n tempomneamente ,~l B ordet scoperse le emoliaine. Olhre alle sue scoperte, universalmente ·note ' nel campo dell'immunità, so·n o sue le tavole di f.onda.z.ione della sierologiJa oostituzionale 1d,e ttate n€llo st11dio sui g:ru:ppi sanguigni ~n oollaborazione con HirszfeJd. 1 In que8f:.i ultimi anni h.a abbandonato gli studi medici per d·arsi a problemi filooofioi. All'insigne uomo i migliorr:i voti wuguraJi.

In 1nemorla di Tribondean.,...r-·l,'8 luglio .aroTso con una semplice ed affettt1osa oerimonia fu scop.e.rt~ nel laboratario di ·batteriologi:a " dell'Ospedale l\{.arittimo di S. Anna 1a Tolone tina l.apide marmorea in memoria del prof. Louis Tribondeau, medico p-rtn'Cipale di 1a olasse dell' a.rmata francese, morto cinque an.n i fa ia Corfi1, a. soli 46 .anni. Il nome di Tribondeau è legato ari suoi n.o t·e voli studi is.to-fisioJo,g ici sul ·p ancreas (1896-1900), iaJ.la legge· di Bergonié-Tribondeau in roer1tgenolo~ia (1904-1909), a numerose ricerche batt.i:\riologìche ed alle n:1ove tecniche ad esse riferentesi (metodo di Fontana-Tribondeau per la ricerca del trepo·n~1na , ecc.).

Onoranze al

~en.

med. La Grotteria.

Per iniziativa di un comitato calabrese, i1 29 ottollre è stata. offerta 11na spada. d.i onore e ser. vito 11n ba11chetto ,nJ direttol'e di Sa11ità. òi Nnpoli , gen. Pasquale L~1 Grotterin. Elevati i discorsi, fr.a cui quello del pTof. C~asso e quello del generale in risposta agli oratori .


[ .A N N O

XXXI V,

FASO.

47].

1733

SftlZTONFi P RATIOA

I medici dell' ., A.merican Legion ,,. Il 24 sett. u. s. l' « Association amioale des a11c·iens médecins des oorps combattents » e l' « Ui1ion d es médecins 111utilés » org.a.nizzarono un pa:anzo intin10 in <)nore <iE->i medici dell'« American Lcgio11 » p resenti a Parigi. Regnò la S:Ìm1patia pitt completa, malgrado la diversità delle lingt1e . Numerosi i brindisi.

tazione viene regiQlata secondo la pl'io1ità n ella presentazione dei docu menti e nel versamento delle tasse. Per progra1nmi ed i n formazioni rivolgersi presso la Segreteria della .S cuola, via S. V i tale, 59, Bologna {13).

1

.

Vittime della sciei.za e del dovere. Il dott. Adr ian Stokes, professore di p.atolo gia o battea·iologia ia Londr,a, reca tosii. neU' Africa equ.a ~ori:-tle per inca.rioo della Fondazione Rockefeller, a llo scopo di .studiare Ja trasm.i ssibili:tà dell.a. febbre gialla, è inorto di questa ina.lattia a Lagos (Nigeria). Conta.va 40 anni. 1

Pure di febbre gialla è morto nel S'e negal, vittima del dovere, il dott. René Guvillet, maggiore medico di 2a classe delle truppe coloni.ali francesi . Il Presidente della Repubblica lo ha citato all'ordine del giorno della Nazione. La Fondaz.ione Carne,g ie peir gli er oi h a ·stanziato un assegno annu o di 600 sterli.ne (circa 50 mil.a lire it.) a favore del dott. W. Williams, che nel1a sua operosità di radio1ogo, spesa in g1·an par te durante la guerr.a, ha subìto otto interventi chi:rurgici, con perdita della man o destra e di due dita della sinistra.

Scuola di perfezionamento in Odontoiatria e protesi dentaria presso la R. Università di Bolo· gna. Sono a per te le iscrizioni per l 'anno scolastico 1927-28 .ai corsi di perfezion ame nt o di odontoiatria. e protesi denta.ria per i laureati ~n medicina e chiru rgia. " Essendo il n umer o dei posti limitato, l' accet-

' E n1orto .à N-apoli .il urof. OLEMEN'rE R OMANO. Era i1ato a B e11eve:nto nel 1847. Oo11seg11ita 1a laurea, si r<:}CÒ p·e r .due a 11n i .all'estero; p'oi trascorse tutta La v~ta scientifica e pr-0f00sionale .a Napoli . Venne abilitato in t re libere d-0cenze : p.a tologia chiru.r gioa, medicina. ope;ra.t ori.a, propedeutica e clinioa chirurgica. Nel 1879 f11 no1ni11at-0, per pubbl~co conoorso, ohiru.r go all' Os.peclale cli Loreto, e nel 1882 all"OspedaJe ·degli lncur.a.b ili; poi, per titoli, chirurgo all'Ospedale dell.a Pate e .al 2° Gruppo delle Opere Pie di Napoli. Nel 1898 venne i11ca.ricato dell'insegna1nento di ortopedia presso l' Università e successiva1nente pa.ssò strao rdinario e 01·dinario. Tenne con g rande onore questa oattedra, La p ri ma istituita in Italia. Ai1dato .a ripo&o nel 1922, fu nomi11ato p rofess0Te emerito. Lascia una copiosa produzione scientifica, di 0 ltre u na sessantinia di pubblic.a.zion1~ alcune delle qu1 ali apprezzatissime, nonchè .alcuni lavori letterari, t1~a cui gli cc Apoftegmi di sapienza latina ». P resiedette la Societ'à l talirui.a di Or.t opedia, cu i portò un riceo contributo di ;r elazioni e di com.u nicazioni. Coprì altre c~riche in1portanti . Clinico espertissimo, tr.attava i bambini affidati alle sue cure oon amore commoYente e i1e veniva ricambiato. Prodigò la su.a opera. di 1s anitario. Nella v~ta acoademica dette prove 001Stanti di equanimità e galantomismo. Al figlio, dott. Gustavo, le nostre sentite condoglianze. A. P. 1

1

1

0

Indice alfabetico per materie. Alimentazione nella tubercolosi polmonare . . . . . . . . Arnmi1tistrazion e samita1·ia . . . Ascessi caldi del Tene . . . . . . Oacl1ess~e oscu re : diagnosi . Oardiopa1t ie: .aumentata m·ortalità da Chirurgi.a : comun~oazioni var ie . . Ematuria i1ell' app en d~cite . . . . Gangr en a sponta,.nea .del piede tipo Raynaud e suo trattamento . . . Gangre11.a vesciQale . . , . . Meningite e men ingismo . . . Ne.frite ematurioa : patogeneai . . .

Pag. 1723 » 1728 » 1722 » 1699 » 1723 >> 1720 '» 1722 »

1695

>>

1723

>>

1700 1722

»

Opera11di: ele1nenti per v.alutarne la resistenza e ridurre i .rischi operatorii . . . . 1712, 1714, Paral~si i n fiantile: tecnica della cu·r a Bor dier . . . . . . . » Reumatismo .artiool.are ~cuto. : terapia \, . )) bismu.tica . . . . 1702, Stitichee;,za abit uiale . . . TubercoJ.ooi : be1lladonna rnella oo~i.te )) · spa.sitioa . • • Tubercolosi : dimi_nuzione della morta)) lità da- • • • • • • • Tt1 bercolo. i: problema assicu,rativo . • ))

1717 1701 1699 1708 1723 1723

i724

<

Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad aatorlzzaztone scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la f onte. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M . Oour rier . V. Ascou, Red. resp . Diritti di proprietà riservati. -

\

'


1734

I L P OLICLINICO

[ANNO

XXXIV,

FASO. 4~

Recentissime nostre edizioni Riordin~ta

ed aggiornata senza mutarvi l'originale indirizzo EMINENTEMENTE l)llA TICO, moltò ampliata ed arricchita. di parecchie nuove figure, abhia·m o pubblicata la terza edizione del

I.A p

Manuale di del

MARIO FLAMINI

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Come si alleva il bambino sano e come si assiste il ,malat~ .

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Ecco I ' Indice sistematico del manualetto : h) Accre8Cimento e r azion i alime11tari. 7), n1oTo - Av..rA - SoLE.

P.4.RT 1:J PR l 111i! . COME SI ALLEVA IL BAMBINO SANO.

8)

PRINCI P I! D! E DUCAZIONE INFANT'lT~R.

1)• CAUSE DR.LLA 1\'[0aBILITÀ E 1\{0ftTAT..JT À I NFAN'TJT) ç.

P ARTE /~EOUNDA,

a) Mo.r t.alità .antenatale.

7J) Moirtalità postn atale. 2)

°PRI ME OT.T RR AL

ASSISTENZA AL BAMBINO AMMALATO.

NEONATO .

C'ura dell' ombellico. /J) Pr,)filassi dell' oftalmia. e) Pri1no b a.gn o. ,1,.l ) Come si Ye~te il i1eo11ato e il latta11tc. a)

3)

'

P ARTICOL.\ l{ITÀ ANATOMI CHE NEONATO .

E

f . --

1) Temperatu'l·a, polso, raccolta (ld esame dell't1rin.a . 2) Son1ministrazione di n1ec1icine . 3) Clisteri. 4) Gur.a della gol.a. 5) Inalazioni.. 6) Uur a d egli occl1i 7) Oura del n aso. 8) Cur.a .dell '01recchio. 9) I n iezioni . 10) Impacchi . 11) Bagni (semplici e 1ne:lica.ti). 12) Ap plicazio11'e ciel caldo1 e del freddo sulla cute. 13) Coppette.

FIFib:OJ10GlOTCl<1 DF.·T ~

a) Particolar ità ai1ata.rniohe.

P .artico l.arità fisiologiche. e) lVlodificazioni nei primi giorni (peso, pelle, ma1nmeJle). J) Deficienze funzionali .

b)

di

vita

.J.) I GIENE DEL LAT'I ANTE.

a) I giene della camera, della culla, del sonno.

{;) Igiene d-ell.a p e·l le (bagni, lavag;gi, can1bi di bi ancher~a, educazione 13.1.La p ulizia). e) I giene del sistema looomotore e della, stnt ica. ;)) DENTI ZIONE.

6) ALIMEN.TAZION& . a) ' Ta11taggi dell'allattamento naturale.

NOR.ME GENERALI :

Il . -

AssIST l:!i~Z .\

IN

CASI DI

SPECIALI

MA LATT1E.

1) Assistenza al i1eon.ato prematuro. 2) Assistenza .ai polmonitici . 3) Assiistenza a~ 1nalati contagiosi. .J.) Assistenza agli ecze·m atosi. 5) Assiste1iza in 111alattie Junghe e gravi. 6) Soccorsi d' urgenza.

Allattamento materno. o.) Nor1nale liec·ui ca; l'eutrofia clel lattante). a) Nor1nale · (tecnjca.; l' eutr·ofin. del lat itante). J 11. - N OZIONI SU ALCUN.E MALATTIE INF.\ Nl IT..l: ~) Pat-01,o gioo. 1) Malattie -inf.ettiYe. 1;) Allat1iamento con balia. a) acute. cl) AllattaJIIlento misto. . b) cron~che. e) Allattamento artificiale. 2) Alcune altre m.alattie infanti! i. Pericol t e oome evita,rli. • 3) lVIa.la.t tie oontagiose della pelle P ~letodi t!- tecnica. delle .m ucose. Poppatoi e tetterelle. 4) n1alattie contagiose dell'occhio . / ) Latti mo.d ifica.t i per 1' alin1entazio·n e ln5) .à'Ialattie gastro-intestina.li. fantile. 6) Sieri e vaccini. !J) Svezzamento. • Prezzo L. 1 5. Pec i nostri abbonati sole L. 1 3,50 in porto franco. Questo prezzo di favore, acqo1· stand o in una ~ ola volta, almen o 10 copie del libro, sarà ridotto a L. 1 2,50 la copia. ù)


ANNO XXXIV

Roma, 5 Diee1nb1·e 1927

Fase. 49

fondato dai professori: GUIDO BACCELLI ·- FRANC ESCO DURANTE SEZIONE R ED ATTOR E

P RATICA ·

CAPO: PROF . VIT T ORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni cli !1 icho: E. Cartella: Sop1·a u n caso di t u ber.colosi prim1itiva dellR mD.mJDella femmi11i le. E. B ussaJay: Voluminosa cisti di echinoco-cco della mammella. E1Stirp2.1A one. Gn.1rigione. - L. Beretv.as: Sulla rontgenter?.p1a deg~!i eczemi post-scabbiosi della ma.mmella m uliebr~. Sunti e r 7.sse3ne D1Ac:1-.iosTICA: P . Forn,ac?. : La diat1;nosi pre<'oee rJ,elh'. pertosse. - ORGANI DIGERENTI : A . Perera : Appendicite in tubercolotici e tnbercolooi dell'append i~e. - Courcn.ux e Godel: Le c-0liti acide nella tubercolosi pol mcnr.re ed il loro tratta.mento. - SrsTEl\.I A NEnvos<• . Voiza!'cl e BP.ize: Le en cefalopat ie post-vaccina.l i e l a 1]c.ro p?.togenooi. DeJ.a.gen.if.re: I t1.1mol'i del midollo. (Dia.gn<Jei precoce e r isultati del2a c11ra chirurgica)

Cenni bib!iografici. Acca demie, Società m e d !ehe, co ng ressi : YI

\<.ln~r·e

oo della Società I taliana di Urologi::>.. - XVI Oongreeao S.t,o m atologico Italiano. -- VII Co11 gree <;•:> di .Medicina del L.avoro. Ap punti !>er il me dico p ratico : CASJSTJCA: Il cancro del polmone. - Gli ata.ti polmonari predi -==u ; nooti al cancro. Prob?.bile nati1ra tnbercolP,re delle conge1

1

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE C r v I LE 01

s.

ANTON IO IN OVADA .

R EPARTO CHIRlJRGJCO.

P rof. E . A.

DEL!-~ rNo,

chirurgo primario.

Sop1·a un caso di tubercolosi p1·imitiva della mammella fe1nminile ,

per il dott.

El\11L10 ConTELL A,

in terno.

iVl i pare no n privo d'interesse il caso che qu1 r iferisco, cl1e fu oggetto di cu ra n el nostro rep0.rto chirurgico nell'anno 1926. Si t ratta di una d onna, O . .t\. , di a n ni 46, spo-

sata, rontadi n a, da O·vada, con gen tilizio jperfett1n mer1t r puro, negli antecedenti della quale , sia personali che famigliari, non abbiamo t r ovato il henchè minimo indizio di u n a qualche tara 111orbosa. '.\1estrnata a 13 anni, sposatasi a 20 con uo uomo sano, ebbe sei gravidanze condotte t utte . bene a termine, n essun .aborto, n è figlio niato 1n orto . Fll affetta due v olte d a erisipela facciale; n on ::>Offerse nessun'altra malattia degna di n ota. I figli ed il marito godono ottima salute. RifAr i:Sce .ch e il 2 n ovembre di quest'ann o avver tì alla rniammella destra, improvvisamente, un

·'tj ouj JK'l !Jno·n ari ·o -µleur c.-polmonaTi l:'Cmpli·ci a ripetizione. - 'l1ERAPIA : Qu2.nido de'Vc essere sommi1n istrata la morfina ai mal2.ti .d ell'apparato circol ator·i o. - Il trattamento dell'ipertensione. Un nuovo m edi cina•le cardiaco: il m r>_rru hio bi'.l,noo; su,a azione sulle e::trasi stoli. NOTE DI MEDICINA SCIENTI F I CA: Alteraziione deg;ener?.tiiva ed altern2.n21a fù;n,z ionale n e·1 parcn-cbima epatico. P ~.togene si dell 'i tlter-0. Inf Luenza della bi l ~ snll P. digestione p a ncr ea.t.ica dei proteidi . - Hgpporti tra litia&i biliare e cole.sterol. POSTA DEGLI ABBONATI . VARIA : ". Filipipini : Le app]icazio11i deJ l2. fcs.iologia allo stur~io de gli ,31: r u1ment i inusicali. ? o!i tica sanita ria e gi~1ris!>r ~1d (1n !a : G. Selvaggi: Nuovo regohtmento per la vd.s it.a anitar.ia dehle .carni. Provvedi 1nenti per il chinino cl i Stato, - Controver 8i9 giuridiche. Nel la vita 9rofùssiona le : ME0 1c1 NA SOCI ALE : L'rusaicura zio:r)e obb ligat0I'ii2. contro Ja tnhercolo.si. - Concorsi - N ;)mi·ne. proono zioni eid onorificenze. lllostre corri c:ion!tenze : D2. Fire nze. - Da Venezia.

Notizie cl! ve rse. endice a 1 !~.lJ " ti co !)er ma terie.

t;cnso di p eso e di pizzicore. P er consig·lio cli un sanitario applicò sulla 1p·a r te impacchi caldi ·Qi acido bori ro ed in capo a 5-6 giorni scomparve la sintomatologia dolorosa. Att~ e sempre con lr.na ai lavori campestri, senonch1è ci rca 20 giorni clopo si ;accorse <'he la stessa mammella d estra presenta va a lla palip azione t1na inso1ita durezza. Chi esto il parPre di un sanitario le fu , consigliato l'interven to per scirro. Ricorse a noi il 17 novemhre 1926. Al m omento d el suo ingresso nell'ospedal e ad un esam e gen erale si nota quanto Gegue: Habit11s brevilineo, macrosplancnico. Sviluppo :chel etri co regoJ.ar e. App·arrcto _ghiandolare e linf atico. Nulla a .c·n.rir.o dr.1l'anello del Weldejer nè dei gangli cervicali, inguinali od epitrocleari. Si palpano sol tanto gross i e numerosi gan gli 1alla regione ascell n re destra, ,p oco mobili, in.doJentL .4.pparato respiratorio. ,- All'i:Spezion e si not~l rhe il torace è di forma cilindro-conica. Le fosse so1pra- e sottoclaveari sono regolari . La respirazione è prevalentemente costale. La p1alpazion e praticata sulle vari e zone toraciche dà un fremito vocale normale. Le escurs ioni r espiratori e si compiono in modo eguale in ambo gli emitoraci . La p ercussione e l'·ascoltazione n on danno n esst1n reperto patologi·co. 1..'e-:am e radiosco1p·i co non ha m esso in rilievo n:n lJa di anormale. Gli apici polrnonari si riscl1i a ran0 b en e n ej colpi di tosse, n on esistono a-Oeri:inze p1 euro-diaframmatich e. 1


• _,, 1--s

IL POLICt,tNICO

.r1 ppnrato circolatorio . - Cuore nei limiti, toni u.!:!tL1 su tutti i focolai. • , Fegato e milza entro i lin1iti normali. Esame della parte. - Portando la nostra atten·

zione sulla m·ammella destra si nota che essa si presenta un po' retratta ed' il caip.ezzolo leggermerL+.e rientrato e stirato verso l'alto. Con la 1ptalpazione si avverte anzitutto che la ghiandola è rr1obile sui piani sottostanti, anc.he facendo contrarre il gran pettorale. La cute è sollevabile in pieghe, meno cl1e in corrispondenza del quadrante supero-esterno, ove con la 1palpazione profonda si ·a vverte la 1Presenz1a ·di un tumore abbastanza esteso non ben delimitato, di for1na irregolarm ente o·v oidale, di consistenza dura. Con adatte tnanovre si riesce a·d avvertire che esso non è costit11jto da una massa ·c ompatta, ma si presenta snd·d iviso in varie lohulazioni , · non co1nple1 arnente separate le une dalle altre, di grandezza e forrna dive:rse. Proseguendo la nostra sistema tica p1alpazione nel cavo ascellare si riscontra la presenza di gangli· ingrossati, 1poco 1nobili, indo· lent.i. Nu1la esiste a carico d ell'a1trà m·ammella ~·è ·d elle altre regioni ghja11dolari. Fu eselusa la forma neoplastica in biase all'i11dagine anamnestica, circa il modo, la sede 1pri· mittva d'insorgenz·a e la rapidità ·d ello sviluppo del procAsso ed in base al reperto pa1[)atorio , e si p eooò alla forma tubercolare. Data l'estensione ·d el processo e l'infiltrazione d ei giangli ascellari fu deciso l'intervento radical e. Intervento (1~ novembre 1926 - .prof. DELFINO). Narcosi morfio-eterea. Amputazione totale della mammella con svuotamento del c·a vo ascellare. Incj6a a tutto spessore la parte as1portata, appare all'osservazione ma-croscopica una formazione nodulare bilancog·iallastra, della grandezza ·di un uovo ·d i gallina; proseguendo le incisioni in vari sensi' troviamo accanto ad essa zone di caseificazione ed aree cosparse ·di nod\1li miliariformi , bianco-gialJ.astrL In altri .p unti si notano numerosi forellin~ da cu~ sprem-endo esce a go·cce unia sostanza bianco-giallastra, densa, purisimile. Attorno alle su.d dette zone esiste un tessuto jnfiltrc:ito, che stride al taglio. Ho asportato dei pezzi della ghiand'o 1 a ~·resi sia n elle zone di caseificazione, sia in quelle ricchi di noduli. Furono fissati in formalina inclusi in paraffina e colorati alcuni con em~tos­ silina ed eosina ed altri con Jo Ziehl ed ema: · lume. Ho proceduto quind'i 1alla prova biologic:i nella cavia ir1iettando nel peritoneo di questa un ,p o' della sostanz·a caseosa prelevata daìla mammella. I...'animal e andò deperendo e fu sacrificato in con·d izioni generali molto s·cad'ute. JI reperto n ecroscopi co mi h a -.dato un ingorgo ·dei gangli region1ali, nonch-è ~res enza di noduli m iliariformi sul peritoneo, ri conosciuti ·dalla loro struttura istologica per n oduli tl1bercolari. . Esam.e istologico. - ·c on la colorazione allo Ziehl emallume si sono messi in evidenza d ei tipici ·b acilli tubercolari. 1Nelle sezioni poi colo rate con emotossilina-eosina il reperto istologico è vario a seconda dei 1punti che si esaminrano. In alcune parti il connettivo intralobulare che ~ep ura gli acini s i presenta infiltrato di cellul e emhrionali, che si trovano n ell'interno stesso d el 1obn1o a contatto degli acini, la cui iparete si presenta. in alcuni punti ancora intatta, in altri sembra, oltrech1è ispessita, anche usurata dalle I

[ANNO

xxx.iv,

FASC.

49]

cellule em,brio11ali che sono penetrate nella cavjtà gi1iand olare, mescolandosi 1alle cellule epiteli-aìi. In altri .p11nti i lobuli appaiono uniformement!j granulosi, gli acini ghiandolari ~ono pre.Ssocl:e ·scom1parsi e pare sieno stati rimpiazzati da el&mentj di neoformazione. A mala pena si riconc.· sce qualche condotto ghiandolare. Si notano po1 cellule g]ganti tipiche di varie d·jrnensioni con l1a caratteristica corona nucl eare alla periferia, la più .parte dell~ quali p erò sono mancanti della zona epitelioi·de. Alcuni vasi sono sede di endoarterite e ·di endoflebite, non esistono però tron1bosi. In base a codesto reipierto istologico ed alla prova biologi-ca positiva fu stabilito senz'altro l1a cli agnosi di tubercolosi dell a mammella che, data la negatività d ei reperti clinici e ra.d ioscopici a cari.e o ·d egli altri appanati abbi amo ritenuta com e primitiva. . ·La 1paziente ·dopo 18 giorni ·di degen za in ospedale lascia il r eparto c ompletam~nte guarita ed intrapre.nde una ·cura genei::ale -da noi prescritta. La rivediamo tre rr1esi dopo in con·dizioni gene· nali buone; riferisce di esser e aumentata di peso, di mangiare con appetito e di attendere con primitiva lena alle occuip,azior1i d ei campi. Residua come postumo operatorio una cicatrice lineare molto regolare. Gli ~t11di sulla tubercolosi della mammella risalgono a data abbastanz·a recente . Detta affezione è 1p iuttosto rara, tanto che alcuni autori q·11ali il· Cornil e Ranvier nell1a prirna edizionf.l d el loro cc Manuel d 'histologie pathologiique » ne hanno messo in dubbio persino· l'esistenza. .A... Cooper (1829) ·la ·d esignò sotto il nome di tumore scro foloso, Velpe·a u (1854) ne ·d istinse tre forrne: tubercolosi disseminata, tumori linfatici, e tumori linfatico-marciosi. Nel 1881 però Dubard ~t.abiliva in modo ~nequi vocah-ile le b.asi anatorno-patologicl1e di essa, cor1fermate l'.anno appresso ,da Ohma·C]{er cui .riuscì vositiv1a la prima prova biologica in cavia ,con pus ·di un ascesso fred·d o mammario. La forma primitiva si dà molto di rado; talor<L è confusa con la mastite cronica. Generalmente difatti si tratta di ·donne che n ella giovir1ezza. furono scro·f olose o ,p resentarono altre manifestazioni tnbercolari, ovvero sono portatrici ·di contemporanee localizzazioni polmonari. Secondo al · cuni qt1est' ultimo sare-Obe il caso più frequ ente (Mar1dry) che si riscontrerebbe in più ·della rr1eté\ cl elle ·donne affette da tubercolosi -d ell a mammella. Secondo altri invece , detta p ~rcentuale sarebbE: inolto minore. Scott ne avrebbe osservato un solo caso su 27; Broendle su 11 donne affette da tubercolosi m·ammaria n e trovò du e affette da tubercolosi ganglion·are ,preced ente ed una soltanto da apir.it.e specifioa concomitante. La t11bercolosi della mammella è una affezione gen eralmente unilaterale, .p er quanto si dannu e.a.si in verità non molto numerosi in cui si e: m anifestata in modo contemporaneo bilateraL 1

1


,

f.L\NNO XXX;IV, F ASC. 49 J

1777

SEZIONt PRATICA '

rncnte {t\ lborti11i-Sn.lomoni ) orl altri jn cui le <lue ~! 1 iancloJ c son o stinte s u crc~s ivamonte colpite <lal· IP stL'c;so 1>rorc•sso 1norboso (\Valter). nn ratnen te la g·h iancloJa 1na 1nrr1aria si presentll. cnl pita in massa cln.i processo s1p~cifico, ma statisf i<'l1 c attr· 11rli~1i li riportn no che n ei due terzi la 11:1r1r prin1i rra 111 cn1e affetta è il quadrante supero rstc• rno. Qu1a lehc \'Ol la il processo tubercolare ocr 1ipa ir~ pri1n o tern1po 1:t regione posta sotto l'areol:l, q11afi i csatta1n cntc ce ntral e e sono forse i casi in cui si tratta. sopraLntto cli lesioni di condotti. Scconrl o 0 11bar si possono distingu ere due forrn e cli tt1be rcolosi della 1nan1mella: ,la forma confl 11c11te e la I orma cli sscmjnata; Obnacker n on :trn rncttt• q 11csta distinzione, egli ·cr ede invece che l'nffezionc si1n localizzata a principio, d:issemin:tt~t più tardi e rappresentata in terzo temtPO rla nodi irrego la r i, divis i cl a prin1a da tessuto che prrsPnto lo notr carattcristi r 11e d el tessuto cli rea.7.ione e cllr infine si fondono in una ma,s.H1 11ni<'a. case ifi cal a n.l crnlro c~a11do cosl per ultimo 1n forma ro nfluen to. Vero è ch e s i daPno casi di nodi vicini gli uni agli altri i qu.ali stanno attorno ad lino stesso c·rntro e sono clcsti nati a diventare confluenti, m:t è pur vero che la mammella p 1 1ò essere jn,·nsa con tcn1poranearnente in 1più pt1nti ben dis tinti gli uni clagli altri ed ·allora bi sogn a a1n · mettere esister e parecchi cen tr i di l ocalizzazion r tubercolare. Dal Jato clin ico n ella forma conflu e11 te la ghiandola all'ispezion e si presenta in gro..;snta e. talora anche con il capezzolo r etratto. J_,;;\ pn.lpazj0ne dimostra un tumore irregolare di grar1d ezza var iabile d1aJ volume di una nocciola, a quello di una noce o poco più non raram e11tc r,ircond·a ta ùa tessuto duro, infiltrato. Sip esso si. avvertono grossi nodi un iti con la loro base alla massa centrale. Nella forma disseminata l'ispezione può anche non rilevare n ulla 1a carico d ell'organo ghiandolare o tutt'al più 'un mo·dico grado d'ingrossa.. mento, p erò la palpazione rivela in dur·amenti irregolar i di forma più spesso tond eggian ti a 5U perficie bernoccoluta, ~osti alla periferia o dis seminati 11n po' ovunqu e n ella ghian·dola, mobili o fi ssi, poco dolenti alla 1pression e. Nella form a disseminata tagliando a tutto spes ~o re l1a ghiandola colpita si vede sulla superfic i ~ òi taglio piccoli nodi prominenti, r ossi, grigi o gialli ·da cui mediante la cotna)rr ession e fuoriesce 11n Iiquj·d o torbido , bianco-giallastro. Nella forma cortf111ente, che è la più fr equente, si trova una tnmrfazione un ica più o men o voluminosa, bitorzolnt<A., mal circoscritta che deform·a la ghian doJ1a; essa non tarda a casei fi carsi al centro e form are un a r,a vità irregolare, anfrattt1osa con depressioni <' c:porgenze che d elim itano in parte cavità socon1

1

\

r~ari o ,

lo quali talvolta n on com.u11i c·a no se non pe r tragitti sinuosi . J.. a parete è spessa e tormentosa. Sulla superficie di taglio di questa !Parete, c:;pessa, dura, bianco-grigiastra, d'aspetto fibroso si vedono gruppi cl i 1p-iccoli noduli; grossi come una capoccl1ia di spjllo, grigiastri, semitraspa' r c111 1 e qualcuno opaco e già caseificato al suo rc ntro (Duplay-1Reclus) . Le alterazion i m icroscopic h e sono i·dentiche nelle cluc forrr1e ; studiate all'inizio n ei piccoli fo colai rec(\nti o sull e 1ptartj più .. esterne dei grandi, a debolr ing randimen to, si riconoscon o con sister·3 ir1 infiltrazioni di cellule embrion a rie attorn o agli acini. ghiandolari cd ai con,dotti, dimodochè 11 lobn1o ha l'RspetLo granuloso, ,p ur conservandl.J distinti acini e conclottini. Ma più tardi qt1esti e più ancora qu elli vengono invasi e sostituiti dalle piccole ccllt1le rotonde, cui si sono aggiu n te ceìl1Jle gig anti in 1nJcun i punti, m en tre in altri s~ l1a caseificazione. A·d ingra.n dimen to forte, s i trova ·a stadio ava 11znto il tessuto connettivo i11tralobare, i11terac)noso, infiltrato cli cellule embrio narie che penetra110 n el cavo gl1iandolare, m escolandosi alle cellule epiteliali, le quali vanno sromp1a rcnclo 1p er lasciare il posto alle cellule g iganti (Salom oni). P er la si ntomatologia prescin·dendo ·d·a quei casi in Cl1i la tubercolosi m ammar ia n on è che un pj ccolo episodio di u n a malattia gen eral e, che ha fo colai ben più gravi in altre parti d ell'orga · nismo e n ei quali l 'aff ezio11e specifica in p1arola può a nche 1passare inosservata, ·diremo che l'ini · zio della tuber colosi isolata e forse primitiva della ghiandola m ammaria è per l o più su bdolo. Solo n ella metà dei casi lo stabilirsi d ella malattia fn avvertita dalla paziente per vaghe molestie dolorose, com·e nel nostro .caso, e Daramen to per dolore vivo; qualche volta fu accompagn ato anche da tumefazione diffusa del seno (Scudder), che ne alter ava le linee artistiche o da retrazi one del capezzolo (Soup1let-S·alomoni), nonchè talora .tja ingorgo ·dei g angli ascellari, ingorgo precedente magari passato in fusion e caseo-marciosa con fistoljzz azione. Si danno casi in cu i l'taff ezione si mani festa con ulcerazione fungosa . torpida alla base del capezzolo con successiva formazione di ·a scessi freddi a qualcl1e distanza, nella mammella. Circa l'evoluzi on e si sa che e n ella forrna confJuent e, ed in quel la disseminata, col progredire più o m eno rapido del processo il no-O o o i n odi ingrossando sino al volume di una n oce o confl11endo sin o a qu ello di un'aflan cia, si fann o m eno distinti dar tessuto ghiand olar e cir costante, 1pèrdono di consistenza s ino a divenire fluttu·ant~ . Cr1 seg11ito ·d i solito compare arrossamento e a~­ sottigliamen to d ella cute, ulcerazioni, con svuct'31


, 1778

IL POJ.ICT.t NICO

inento tlel n1at.criale caseoso e for111azione di f isto 1c. I_.' apertura spo111.anea è infiatti l'esito attraverso il quale tende la tubercolosi rr1am1naria. \·(·ro è cJ1c i nodi tubercolari 1possono guarire senza a,pri r~i. riassorbirsi e scomparire, oppure trasf or~n.a rsi in nodi cretacei, calca ri, come si osserva in altre regioni, questa evoluzione però se è 1pos s ibile ed ancl1e probabile non è 6tata ancora rhi~ rame11te osservata n ella mammella. Il decor~o più con1une è lento, di 2-5 mesi, u11 anno e pers i110 cl i 4-5 anni (:VIandry, , cuclder) prima di arri varP al! 'ulcerazion e ed alle fistole. Le fistole persistono molto a lun go Be l'arte non inter vien e. I.a guarigione spon tanea è rarissima e r1on an-· cera bene accertata; la morte più o m eno tardiva {=i \"\'i en0 <{11ando il n1ale è lasciato a sè, p er tru.pia11to della tubercolosi n ei visceri, specie toraci~i.

I.a diagnosi flella tu.b ercòlosi della mammeJla .3 g·c11cral1nente abbasta n za ·d ifficiJe ed in questr tn.t ti conYengono, anzi alct1ni, tra cui Habermaaci, arrivano p ersino a dire cl1e essa in prin cjpio è prrssochè irr1possibile. Le difficoltà dia gn ostiche var] a n o 1a second:i d ci clifferrn ti .r asi che si presentano alla nostra osservazione .. Se ~i tratta d1 una fprm.a secondaria di leggeri si compr end e come tali ·difficoltà sono facilmente .c:;11po rabili, ma n el caso di una forma primitiva ': cluo1po andar cauti e distinguere. .L\.llorr.hè la tum efazione è suppurata e fistolizza1a la diagnosi p uò non essere ·d irfficile; mia da principio si'nchè il tubercoloma si mantiene duro ~i· pnò confondere il tu1nor e mammario irregol:tre, bernoccoluto, con focolaio di mastite ero J1~ c a, con un carcin oma e s pe-cialmente .quand0 non si 11anno anche a.Iterazioni dei g·angli asce'. lari con un adeno-fibrom1a. Qnar1do poi la intumescenza è chiusa e flu::1uante non è facil e dire se si tratta d i una forma. ~pccifica o di u11 ascesso s ub.acuto, in questo caso se la 1pa.ziente n on iè u na tubercolotica esi· s te un solo sintomo che può servirci di guida: 1'a denopatia ascellare, tenendo però presente che nnchc nella miastite cron ica, nel cancr o suppurato i g·an g-li possono pure essere ingrossati e nun1erosi. In conclusione per la diag·nosi è utile t ener 1p•r Psrnti le seguenti affezioni: la ma.stite cronica in10rstiziale semplice, la mastite lattea suppur ata, i! r.arrir1oma, gli adenomi cisti·ci , i grant1lomi i11f r l tiv i {sifilid e, aictin om icosi). P er altro tin giudizio diagnostico abba.stanza a:te ndibile si può fondare sull1a molteplicità dei i1ocli, s11lla rapidità dell'au1nento , sulla sede d'insorg·rnza del processo n el qu·a drante supero-esterl10 clell 'organo, sulla sproa:>orzione fra il tumore e l':irlPnopati a , essendo questa generalmente pi1)

[ ÀNNO

XXXIV F ASC. 49] I

vol11 n1inosn o di uno sv iluppo più rapido che nr.l canr ro e più precoce1ncnte soggetta al rammolli1r1c11to ed alla SU{Ppurazione: 1na sovente la cer1czz•a diagnostica n on si può raggiungere che con Ja constatazion e diretta dei bacilli, i1ei secreti o ' r1ell ~· granulazioni, il cl1e non sempre è facile o con la prova biologica. Il bacillo di Koch giu11ge alla ghiandola per tre cli verse vie: per i linfatici nel qual caso la tuber. colosi comir1cia ai gangli ascellari e 11a mamm ella \'jrn.e colpi ta secon dariamente; per i vasi sangui· gni il che avvien e di n orma; p er via ascer1dente 111ngr; i condotti galattofori. Nella forma prin1itiva 12 vi1a c1natica è quella r J1e 1Più facilme11te può ritenersi il veicolo d ei gertni tubercolari. Alcuni (Salomoni) trovar ono affette per prima le gl1iandole linfati~he ascellari, in modo da f.ar creder e che l'tnfezione sia perve11uta. da e.sse, p er via di linioangioite ricor· rentP svelata d•a un cordon e sotto il margine d el gra11 pettorale. Non si conoscono casi di inoculazione diretta dei bacilli in ferite, ma Orthmann, \.'erchére, Kramer affermano propabile la loro 11enetrazio11e in raga.di per mezzo di 1p<>ppanti rna1a1i. Ver meuil e Verchére pensano iPUr e pos· sibili la penetI'lazione proprio n ei dotti galattofori e la pro1piagazione in profondo per la via lattea. r>e_r·ch·è poi i bacilli circolanti nella ma6sa san· ~·nign a si arrestino proprio 11ella ghiandola mam· 1naria, la quale è un organo, secondo le espe rienze di Spediacci, poco adatto .allo sviluppo d ei processi di cui è ca11sa il bacillo di Koch e non r.egli altri organ i, è un fatto ben difficile a stabilirsi. F orse un trauma pregresso, cui la donna n.on abbia f·atto attenzione, 11a stabilito colà un ,, lncus mtnoris r esistentiae » (C11iavarelli). r ,;:i. cur a della tubercolosi mammaria, pr escindendo da quella generale, sta n ell'intervento chirurgico, il .q uale se pr ecoce ·ed ampio dà buon e propabilità ·di gu arigione; statisti.che attendibili, riferisco no che su 16 opeJ'!ate, 13 dopo tre anni eran o ancora vive e sane e tre soltanto er an o morte per tubercolosi IP'Olmonare (Broendle). L'incisione semplice è insufficiente e non può in linea di mRJSsima essere adottata; associata al ra~ schiamento ocl alla cauterizzazione en ergica dei fo colai è già preferibile , ma non è an-cora il metodo di elezione, percb.è implica gen e:nalm ente u11a guarigion e per seconda ed una cura prolungata cl1e può essere causa d'inconvenienti. Q11ando si tratta di una forma confluen te e la t11mefazio11e è circoscritta è 01pportuno limitarsi ad una semplice amputazione cuneiforme; l'en uclc.nzione infatti sarebbe 11resso a poco impossihile, date le connessioni della tumefazione col pé"ren c·hi n11a ,,j~i11 0 cd esporrebbe a lasciare dei


SEZIONE PRATICA

[.\:\i\' XXXI\. I F ASC. 49]

pi-cc oli focolai tubercolari. Se la tubercolosi è disserr1i11ata 0p1pure quando la tumefazione abbraccia quasi tutta la mammella, la quale si presenta aderente con i piani profondi e molteplicemente ulcerata alla superficie per la presenza -d i seni fistolosi, e allorquando esistono linfoadeniti del f?aYo ascellare corrispondente € ·d'uo1po praticare l'.an11)utazione totale con uno dei soliti metodi, con contemporaneo svuotamento del cavo ascellare. Rin grazi o il prof. Delfino alla cui cortesia .debbo qu esto lavoro. LETTERA TUR_L\..

ARGFLIER. J'hèse de Lyon, 1898. BosEIO. Compendio di patologia e terapia chirur'gica. Vol. II, p. I. CARLE. Gazette hebdomadaire etc., 1891. CECCHERELLI. Rendiconti clinici.

CHIAV4RELLI. Rivista Veneta di scienze mediCh 0 , fase. X, 1907. CuNm. Thèse de Paris, 1899. DE\·EccHr. Clin. chirurg., 1907-8. D UPI AJ-REcLUS. Trattato di chirurgia.

DURANO. Prov. m éd., 1896. FoRGUE. Patalogia. Chirurgica. FRAENKEL. Soc. méd. ·de Lyo11, 1896. H EJLELDER. Deutscl1e Klinik, 57. PISANI. Policl., 1896. SALOÀ10NI. Clin. chirurg., marzo 1901, n. 3. SCHIFO!\E. Tub ercolosi primitiva mamma1ria.

Incu-

rabili, Napoli, 1901, n. 5-6. SHALLO'W. Thomas Ann. of Surg., 1925. ' ' ELPEAU. Mal. du sein. Ptaris, 55. VERCHERE. Thèse de Paris, 1884. , .ILLARD. Montp. méd., 1894.

Voluminosa cisti di echinococco della mam .. 1nella. Estirpazione. G11arigione •

'.Pel dott. ENRICO ·BUSSALAY, chi·rurgo 1p.rrim., N·UOro. L'embrione e~acanto si localizza molto raram ente nella ghian·dola mammaria, .t anto che m olti tratt·a ti di patologia chirurgica non n e fanno neanche cenno. Frey su 780' casi lo trovò nella 1proporzione del 2 %; P. Delbet ne raccolse 24 casi; Binard e Braqueheve 31, compresi anche .quelli extra ghiandolari della regione mammaria. In I talia questa -s ede è st·a ta illustrata da Franceschi, Lenzi, Longo, Bendini, .scarrone. L' echinococco fu osservato n el sesso femminile più fre quentemente nel periodo dell'allattamento e ·della gravidanza. 'In Sardegna ·è stato descritto un caso dal Putzu nel 1925 (1) in una rassegna statistica comportante 474 oss ervazioni di cisti di ecl1inococco del ·di, ersi organi, riguard-anti l'isola, dal periodo 1

Arch. Italiano di Chirurgia, vol. XII, in ()nore di CARL'E. (1)

177:.>

1895 al 192:>. In questo trentennio il Putzu ricava, perciò, (p er l 'isola) una percentuale di 0,2.5 loca-

lizzazioni mammarie. E non essendo stata fatta alcuna altra pubblicazione, sull'argomento, dopo questa, il caso da me osserYato sarebbe, per ~a Sardegna il 20. Ed ecco la storia relativa. S. Elena, maritata, di anni 59 da Nuoro. Ottu figli di cui tre viven ti: 2 maschi riEpettivan1ent1~ di 21 e 27 anni ed una femmina di anni 22. Degli altri figli uno scompar ve ad 1 mese 1/2 per asfissia, uno per meningite a 9 m esi; 2 gemelli decedettero per atrepsia, un altro maschio, infine, dl 4 anni per causa ignota. Meno.p·a usa a 40 anni / ~lai malattie in p as$ato. L'attuale affezione è apparsa circa 28 anni fa e per giudizio della paziente, in seguito a spavento 1procurato a costei dal marito il quale emigrò, clandestinamente, in America senza dar più notizie di sè. La paziente av,rertì sul principio, nella marnmella sin istra, una tumefazione della grandezza di una nocciuola la. ·quale andò via via aumen tando ·di volume fino a :raggiungere l'attuale che è .quello di una no.ce di cocco. Detta tumefazion P no11 dette disturbi, durante la $Ua evoluzione, all n paziente, n eanche nei :periodi di allattamento il .quale ad ogni p arto veniva effettuato dalle due marn.m elle, ·quasi colla stessa intensità. Mai i figli 11anno presentato manifestazioni analoghe a quella descritta nella madre, Il}ai la paziente fu distolta per causa di ·detta tumefazione dalle occupazioni abituali, sia a Ca$a che in campagna, nè iè dimagrata, nè ha per·duto di peso. Solo in quest'ultimo tempo av·v ertiva, alla mam · mella sinistra, un sen so di ten5ione 1dolorosa . talora una sen sazione di lacerazione ·d urante gli sforzi richi e~ti dal disbrigo -delle svariate faccende domesti.che. All'esairne ·obbiettivo si riscontra : T. 36.5, P. 76. R. 18. Discr ete condizioni gen erali. Stato di nutrizione buono. 'lVIuscolatura \ralid·a . Sviluppo sçheletri.co regolare. La mammella destra è afflosciata, quella di sinistra ·è tur.gida, rive$tita d a pelle cqe 1per un'area grande com e 10 cm. si presenta ~sottigliata, raggrinzata . ..Detta area è compiresa nel quadrante supero-interno. Nel resto i tegumenti sono normali. Al disotto di que~ti s~ palpa una tumefazione teso-elastica della grandezza di una noce di cocco. Mettendo in ten sionP il gran pettorale sinistr o, con man ovra a-datta, si può constatare che la tumefazione racchius·a n ella mammella ha con tratto aderenze coll'a1ponevrosi pettorale; ed ogni tentativo di spostament0 provoca, inoltre, dolore. Dal capezzolo non fuoriesce alcuna secrezion e. Nessun ingorgo g.hianclolare, sal,ro sotto il margine inferiore del gran dorsale dove si palpa una nodosità grande come una nocciuola poco spostabile, indolente. Agli organi jnterni niente di notevole. Toni cardiaci validi. Itto al 50 spazio intercostale sinistro sulJn mammillare. Fega.to nei limiti. Milza i·d. Funzioni gastro-intestin ali normali. Esame delle orin e negativo. All'esame del sangue eosinofiljn non molto accentuata (20 %) . Colla puntura esploratiYa si estraggono alcuni centim etri cubici rl ~ liquiclo limpido (cristallo di rocca nel quale coll'esame n1icrosco1pi.co si mettono in evidenzn frammenti di membrana. anista ma non altri ele•


17~0

11

POLICLI~ICO

:nenti caro.tter istici. Si soprasoiede dalle indagini ,iologjche (deviazione del compl em ento) !l)er la :on tananza da centri forniti di laboratorio at~ rezzato per tali ricer.ch e. Per quanto riguarda la d iagnosi, ~e prima della ')u11iura e dell'accertamento diagnostico si l)Ote,·ano eliminare le forme infiammatorie acute: ·1aramastiti (flen1mone super.f tciale e flemmone retromammario); mastiti; e discutere le forme ,.r onich e (·m alattia cistica ·del Reclus e mastitt1 nodosa ·del Tillaux ed arre.ora, i tumori benigni: a den0mi, aclenofibromi, mentre 8i potevano esclurler e i maligni: car.Cinomi, sarcomi e poteva en~ rare in discussione la ·tubercolosi mammaria :;enza molto fondamento; dopo la 1p untura le diff i·coltà diag·11ostiche erano appianate. In base alla diagnosi di cisti di echinococco della m·a mmella ~ondata $Ui sintomi capitali: bozza teso-elastica dotata di alta tensione, estrazione di liquido lirnuido, (cristallo di rocca) non frammenti di membrana anista il 13 luglio 19'27 si procedette, col consenso della paziente, all'operazione. {,'op erazione si eseguì al domicilio della pa"':icnte, in una mode8ta ·Cameretta convertita, per l'occasione, in sala di operazione. Si ~1raticò la rli si11f. jodica, l'anestesia locale ~tovainica ·al '),75 %, per infiltrazione, alla Schleix. Fu ese~ ui ta l lil 'ampta escissione, in modo da comprendere tutta la tunl:ef·q.zione e giran parte della 6hiandola mammaria circostante. Si dovette esciclere anche l'apon·evrosi del gran · 1p ettorale per impedire la rottura ·d ella capsula della cisti ) <lella mebrana pericistica. Si estirpò dal margine anteriore del gran !Pettorale una pi.ccola ghiandola linfatic·a, quindi si suturò a punti staccati. Venne :a sciato , temporaneamente, uno zaffo all'estremi tà 8uperiore della ferita. L'esame ·del pezzo asportato 1p ermise di osservar e che si trattava di un grosso frammento di mammella ricoperta da tegumenti sani, ,nella tfuasi totalità, e per una piccola estensione da :-egum enti assottigliati e raggrinzati (come più -:;opra fu detto) tegumenti ch e facevano corpo ·olla 1parete ·d i una sacca cistica contenuta nell'interno della ghiandola. Sezionando la mam1nella• fino ad interessare la capsula della cisti ~1 :ivvertiva uno stridore come di massa calcarea ;::.h e urtava c.o,n tro il tagliente. Il tessuto ghiantlolare assottigliato era respinto all'estern·o per .1 0 ,;viluppo della cisti. ,Coli 'incisione della capsula ùi questa si mettevano in libertà numerose Ye'Cicole di echinococco della grandezza di un novo di piccione contenenti un liquido limpido trasparente. ,A ll'esame microscopico si rinvenivano uncini r·aratteristici e scolici di echinococco. Si potè accertar e, dopo fissazione di ;un frammento di mammella con li.quido di Zenker, dOJPO sezione e colorazione con emateina-eosina che l 'elem·ento mobi·l e ·della mammella, l'acino , era diradato ed n.YevB. le pareti assottigliate e gruppi di acini si 1r ovavano disipersi in II!:ezzo a tralci piuttosto roh11sti di tessuto connettivo. La parete della sacca cistica appaxiva costitllita da tessuto omogeno infiltrato da sali calcarei. Il decorso po8t-operatqrio fu ottimo. .\piressia assoluta. Subbiettivamente nessun di-turbo. In 3a. giornata rimozione deDo zaffo. Cicatrizzazion e per 1a jntenzi one a11·ga giornata. .A. gost o 1'il!,7. 0

[ANNO

XXXI\-, FASC. 49J

I S1 I TU'fO DER~IOSIFILOPATICO

DELLA R . UNIVERSITÀ DI PALERMO~

Direttore : Prof.

LUIGI PHILIBP~'·

S·ulla rontgenterapia degli eezemi post· scabblosi della mammella muliebre per il dott.

LEOPOLDO BERETVAS,

assistente · radiologo_ •

·Negli ultimi anni 110 avuto occasione di osser' 'are tredici ca.6i di eczem,~ .r 1p ostscabbiosi del1a man1mella. in donne nu·b ili, ne.ile qual.i la scrubbia rimontava m·a ·g ari a 4 anni adid ietro e nelle quali era fallita ogni cura locale medicamentosa, mentre 1pronta e definitiva era la g·uarigione apportata dalla cura rontgenologica. In tutte l'eczema era insorto dopo che avevano sofferto di sccvbbia e dopo che colla cura antiscabbiosa. qu~ta malattia era guarita. Intanto - siccome -continuava a persistere il prurito ai1a mammella, erano stati fatti ripetuti tentativi di curarlo come sca·b bia - lo stato morboso invece di migliorare ' 'ie1ppiù andava peggiorando. .t\.nche i '.Più svariati trattamenti antieczematosi usati in seguito non ,, alse~o che a mi.gliorie più o meno transitorie. E infine si era stabilito uno . stato infiammatorio cronico, restio a. qualsi·a si ter apia medicamentosa topica. In 1queste .c ondizioni io n1i decisi di ricorrere senz'altro alla rontgenterapia. Fa,ccio qui 8eguire le storie premettendo p er no11 cadere in ripetizioni, che il quadro ·morboso si presentava in tutti i casi quasi uguale, differendo solo nella grandezza della area aJffetta attorno al capezzolo. Si trattava in tutti i casi di escoriazioni e di screpolature del capezzolo e dell' areola -colla consecutiva fuoruscita di essudato sieroso e formazione di .croste, mentre la regione mammellare (più periferica ,p resentava colorito rossastro, squame, pigmentazioni, crosticine $a11guigi1e, .quadrettatura accentu·ata ·dell'·epidermide. In tutti i casi il prurito era fortissimo. I. - P ersona di servizio di anni 26. Un anno fa .s cabbia. Dal 13 marzo aJ 23 giugno 19f& · sette applicazioni di raggi Rontgen. Guarigione. CASO

Casalinga di anni 20. Quattro anni 6a sca•b bia. Dall'll maggio al 22 giugno 192-2 cinque applicazioni di raggi Rontgen. Guarigione. CASO II. -

CASO I·LI. -

Casalinga di anni 29 . .Cin.que mesi fa scabbia. Dal 23 giugno al 21 luglio 1922 quattro applicazioni di raggi Rontgen. Guarigione. L'inferma diventando ~oco dQpo gravida ha 1potut 0 poi 8enza disturbi allattare il suo bambino. Ebbe durante tutto l'allattamento lati-e in abbondanza . I'' · - Casalinga di 21 anni. '2 anni fa scabbia. Que.sta inferma con lunghe interruzioni !:!taYa n ella nostra cura dal 26 luglio 19'22 al 17 no~ CASO


[ •.\NNO

XXXI'',

FASC.

49]

SEZIONE PRATICA

vembre 19~. La sua guarigione ritardav·a tanto per il rfatrt& che l 'inferma era rimasta regolarmente via non appena ha avuto un po' di sollievo nel ~ito quanto per il fatto che nel frattempo çon trp.sse una 2a infezione scabbiosa per cui dovetté 's\!>ttomettersi ad una: nuova cura antisc·a bbiosa co;n notevole peggioramentd d·ell' eczema preesistente. Alla fine gt1arì. 1

1

CASO V. - Casalinga di anni 24. Quattro anni fa scat>bia. Dal 30 agosto al 19 ottobre cinque aipplicazioni di raggi Rontgen. Guarigione. CASO VI. - Casalin.g a di 18 anni. Tre anni .fa scabbia. Dal 17 -0ttobre 1922 al 5 dicembre cinque aipplicazioni di raggi Rontgen. Guarigione. CASO VII. - Casalinga di anni 14. Due anni fa scabbia. Dal 26 1uglio al 24 agosto 1923 cinque ap•p li cazioni di raggi Rontgen. Guarigione. di 18 anni. Scabbia 1 anno fa. .D al 21 settembre al 19 ottobre 19-23 quattro appJi,cazioni. Guarigione . . CA....~ v~III .

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Ca~alin ga

Casalinga di 22 anni. Sorel·l a della precedente. 1 dati com e sopra. CASO IX. -

CASO X. - Casalin ga di anni 21. Un an110 fa scabbia. Dal 2 aprile 1925 al 30 aprile cin·que ~­ p1icazi oni. Gu arig.ion e. Casalinga ài anni 20. Sei m esi fa scabbia. Dal 19 giugn o 1925 a l 14 luglio cinque CASO XI. -

irradiazion i. Guarigione.

CASO XII. - Casalinga di anni 27. 3 anni fa s cabbia. Dal 29 maggio 19"...6 al 3 luglio cinque i-rradiazioni. Guarigione. CASO XIII. - Impiegata di anni 18. Quattro anni fa scabbia. Dall '11 aprile al 28 maggio 1927 cinque irra·diazioni. Guarigione. · La tecni·c a delle irradiazioni seguita in tutti i ca~i era qtiesta. Apparecchio Heliopan della casa Veifa. Tubo Coolidge A. E. G. Scintilla equiv. 15 cn1. 2 miliamp. filtro : Al 1 mm. Dist. f oc: 16 cm. Dose somministrata in una volta 11/2 - 2 H md.· surata col radiometro di Holzknecht. Dove l'estensione del iprOGe$SO l o richiedeva, ho aumentato la distanza ifocale a 23 cm. op1p ure ho irradiato la mammella da due lati. Si tratta quin·di della somministrazione di raggi molli di ~.c·arsa .ca;pacità di penetrazione in profondità che non rappresentano I?ericolo alc11no 1per il • buon funzionamento della glandola mammaria...1·.] )ifatti in uno dei casi l'inferma potè in seguito magnificamente . disimpegnare il suo ufficio di nutrice. Dopo questo mi sia 1permesso di iBsistere su pa~ticolari che ~econdo me m eritano di esser messi in rilievo. 1 Era nota l'esistenza dell'eczema alla mammella

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p0&tscaibbiosa. · Difatti ven.gono menzionati in qt1asi tutti i trattati di .dermatologia. La proprietà 1p iù importante però di questi eczemi notata già dal Kaposi ( « Dans to11t le cas ie médecin ~e r appellera que cette localisation de l'eczéma est e:xtraordinairen1ent t énace -et rebelle ») è la loro ·eminente cronicità e resistenza • a11e cure medicamentose. Per anni ed anni ipersi.ste il .processo ecz.ematoso localizzato, sede di. 11rurito con tinuo e quindi caw:.a di disperazione. Evid entemente il prurito prodotto in un fPrimo ten1po clalla ~cabbia p oi dalle ·po1n.ate irritanti ha errato attraver so il grattamento un circolo vizioso ?l1e n on poteva esser rotto colle applicazioni m edicamentose. Ciò invece riesce coi raggi, i quali già fino dalla :prima ·a pplicazione ,fanno diminuire e magari sçomparire del tutto il prurito. Questo effetto così pronto io lo attribuisco a fatto ri inerenti all'azione dei raggi. Uno è, che, mentre i , medicamenti ; impacchi o pomate che siano, non· agiscono, che eulla superfici e del 1p roc. morboso,. i. raggi colla loro azion e abbracciano simultaneamen te ed uniformemente il processo morboso in tutta la sua profon.d ità. Un altro fattor.e è la possibilità di un dosaggio preciso di dosi anche· refrattis~im e, fattore importantissimo quando si: è di fron fe ad un processo infian1matorio tanto irritabile, mentre n essun a cura medicamentosa locale offr e questa ~ossibilità. E un'altra considerazion e infine s'impone. La cura rontgenologi+ca dell'eczema h·a di,rersi pregi di fr on te alla cura m ed icamento~a in tutte le forme di eczemi. Condivi-de invece con essa spess o il difetto delle recidive. ranto ,p iù rimarche\TOle è quindi la guari.gione , in tutti i casi ·definitjva, ottenuta coi rag.gi Rontgen nell' eczema che ' fa oggetto di questo nostro studio. Noi ci permettiamo di fare una deduzione da questo fatto. Che cioè il processo eczemato~ o jn questione con tutta la sua cronicità n on è altro ch e un processo locale. Difatti n on è da pensarci nemmeno che la dose di 2 H di raggi prodotti colla S. E . di 15 cm. e filtrati con 1 mm. di .i\l ipoosa.no avere altri effetti c·h e local1. Questo effetto locale dei raggi è sufficiente per roma>ere il circolo vizioso ~tabilitosi al fo colaio malato. Diifatti iJ: primo effetto dei raggi e che si può metter in evidenza lo stesso giorno d·op o la irra diazione, è la diminuzione del 1prurito colla conseguenza,. che le inferme cessano di grattarsi e così la viai si apre alla guarigione. Se invece i raggi con tutto il loro effetto antipruriginoso ed antiflogi$tico non riescono a guarire definitivamente tutte le form e di eczemi bisogna dire, che - e non credo ·di dire cose nuove - p er lo più ci entrano fattori interni nella


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IL

POI.lCLI~ICO

patogenesi dell'eczema, a prescindere naturalmente da quei ·casi, ·in cu i il ifattore eziologico esterno (1professionale) continua a mantenere il processo morboso.

La scabbia in donne può aver per conseguenza un eczema di caratte·re molto cronico alle mamm elle che può .p ersistere per anni anche dopo aver rimossa la scabbia. Si·ocome questa forma di eczema è resistene, alle cure locali medicamentose, guarisce lnvece prontamente e definiti'\'.am ente sotto razione dei raggi Rontgen, in casi ~imili noi dobbjamo senz'altro e subito ricorrere all't1so ·d ei raggi Rontgen senza per·dere prima tempo con tentativi di cure .medi·camentose.

s,UNTI E RASSEGNE. DIA ON OSTICA. La diagnosi precoce della pe1~tosse~ (P . FORNACA. La pediatria del rncdico pratico, a. ll ,

n. 5, n1aggio 1927). A. ccanto ai ·Casi ti.pici della p ertosse nei quaìi

l'inizio è rap1presentato ·da ·un periodo co.sidetto catarrale e in cui la diagnosi può logi·camente oiscilJ.are tra il corizza abitll ale, l'influenza semplice e la bronchite acuta, ·vi sono dei casi atipici con ~articolare varietà dell'inizio della perto~se. Co.sì · l' .A.. ha potuto osservare qualche caso in cui l'inizio .si manifestò .c on tonsillite follicolar·e. Altre volte, assai più di frequente, l'inizio va insieme con manifestazioni 1polmonari sog·g ettive ed oggettive che fan pe.n~ar·e ad una bronco1polmonite comune. Un'altra serie di casi si pres~n· tava con ·d isturbi che facevano pensare che la tosse fosse ·dovuta ad una adenopatia tracheobronchiale di natt1ra t11l)ercolare. 1P rima di terminare c1uesta par~e puramente clinica, bisog·na rammentar e che la diagno$i precoce della p ertosse n ei })rimi mesi di vita è assai difficile: l'inizio presentandosi con accessi di asfissia cl1e $Olamente clo1p·o si trasformano in un·a pertosse tipica: l.'.i\. crede che la forma asfittica della pertosse n el n eonato si spieghi con un certo grado di intossicazione dei centri bulbari, data la ~compars a rtell'asfissia n el oaso osservato all'inizio d ell'infezione e il suo associarsi a disturbi della re!!olazione cardiaca. I criteri s u c ui pos$iamo fondarci per una diagnosi pr'=coce clc1la pertosse possono distinguersi ~

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XXXIV, FASC. 49J

in - criteri clinici ed in dati derivanti da esami speciali ·di laboratorio o biologici sul malato. Tra i criteri ·Clinici i due tPiù importanti $Ono l'interpretazione .dell'anamnesi e l'analisi dei c·aratteri della tosse. _.<\. favore della diagnosi di pertosse parla il fatto .che la tosse è più frequente di notte che di giorno e ·Che di notte può assumere un aspetto $pa.smodic·O, mentre di giorno der.orre con un volgare carattere catarrale. L'esam.e dell'aspetto .del malato può esser.e assai utile, poicl11è la ~~acies ·del paziente assume spesso • ;> • g1u. assa1 precocemente delle turgescenze, dei gonfiori della regione orbitaria e una congestione della cufe e delle mucose congiuntivali. Restano qt1indi da prendere in considerazione gli e$ami speciali e le analisi del laboratorio. L'esame delle orine dà un reperto troppo poco specifico; il r eperto dell'esame morfologico del sangi1e è di gran valore. È noto da molti anni che nell·a 1pertosse si ha una linfoleucocitosi e questo è un segno molto precoce, esistente già. nel periodo catarrale. J_e conclusioni delle osservazioni dell' A. però dimostrano lo scarso Yalore diagn·ostico di questo dato essen·do possibile trovare in casi di tosse pertu$soi·de per adenoidi1e acuta o ,p er influenza una leucocitosi assai .superiore alla norma con formule leucocitarie di minove linfocitosi, ma non tale da _1perm·ettere su ·di ciò so-lo l a ·d iagnosi differenziaJ e. TJri criterio diag·n ostico a cui in .questi ultimi tempi è st·ata data una grande importanza è l'esame batteriologico ·dell'e$1Pettorato. ~econdo le ricerche degli autori danesi è possibile ottenere una <Cultura positiva anche in pericerca però riodo prortr.omtco. 1P ur.tr o1p po questa • è preclusa al medico 1p ratico. Finalmente abbiamo come criterio per la diagnosi di pertosse lo studio della reazione locale ad iniezioni intradermiche di S0$1Pensioni o di autolizzati di b·acilli .d i 1Bordet~Gengou e questo è lln elemento di giudizio diagn·ostico semplice ed al} a portata di tutti. 1.' .t.\. ha eseguito 1'intradermore·a zione diagno<;tica i~ 56 casi di perto$se iniziale ed in 32 casi di tosse non pertossica. Nei casi di 1pertosse ottenne in tutti reazione positiva. Occorre 1p erò notare cl1e la reazione ·è spesso assai moderata e che essa, ·d 'abitudine negativa all'infuori della pertosse, è spesso positi,,a nei bambini a r eaz1oni tubcrcoliniche fortemente po~itive come 1pure negli scrofolosi. Nonostante, però, l'intradermoreazione di vaccino pertossico rimane uno dei migliori criteri p er la rtiagnosi precoce della pertosse. L. MOOR.


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XXX1IV,

FASC.

49]

SEZ I ON.E PRATICA

178~

Nello studio clei rapporti tra appendicite e tubercolof;i s] debbono 1prendere m consi,d erazione tre gruppi di ammalati: anzitutto quelli affetti da tuber colo$i dell'appendine, primitiva o secondaria; poi .quelli che essendo tuber colotici sono affetti da appen,dicite originariamente n on tubercolare; il terzo gruppo comprende quei malati con a:ppendicite cronica ch·e simula la tbc. polmonare. L'infezione specifica dell'appendice avviene più probabilmente per via linfatica, meno frequenti. sarebbero la via sanguigna e peritoneale. Le lesi oni possono ,e5sere primitiYe o Becondarie ad altra lesione tubercolare. La lesione tipica è la granulazione che ap1p are pr]mitivamente attorno ai \ asi del derma mucoso e nei follicoli linfatici, progredendo dalla mucosa alla sierosa. Qu e~ta forrria originaria può evolvere e condurre o alla ulcer azione, o all' ascesso, o al1a calcificazione o fibri.ficazione. Dal punto di vista anatomo-patologico si ·distinguono le seguenti forme di tubercolosi dell'appendice: localizzata, enteroperitoneale, pseudoneopla$tica, ascessuale, ipertrofica, atrofica, cistica.

pre si nota un ig rande piastrone che quasi mai accenna a remissione col riposo e col ghiaccio e n ei casi gravi si riesce ad apprezzare la presen za di a~cite. L'appendicite sub acuta che mal si diff e:renzia dalla cronica è in realtà frequente e corrisponde clinicamente o a quella forma cronica al principi-o, cui sono seguìti attacchi acuti m·a di mo diche ,p roporzioni con ritorno successivo alla forma cronica; o .a quelle forme n elle quali da un primo attacco di m edia inteThSità si passa allo stato cronico. \' ari autori hanno cercato di creare un appendicismo nei tubercolotici: si sono riscontrati infatti veri accessi di appendicite mentre l'esame del 1pezzo asportato non rivelava lesioni alcune. Sabourni è ·della opinione che s i tratti di una appendicite cronica larvata. Quanto alla ClJppen dicite simulante la tubercolosi polmonare si tratterebbe di appendiciti infiamma tori e croniche n el corso delle -q uali si producono manifestazioni toraciche mentre le condizioni generali sono scadute. Vi sono però dei casj in cui la ·denutrizione, la dispep.sia e la ·d·ecalcificazion e preparan o il terreno alla tubercolizzazione del malato. Le indicazioni terapeu,t iche cli queste forme di appendicite sono le stesse di .quelle dovute a processi infiammatori semplici.

A prima vista sembrer ebbe quasi impossibile

Di fronte ad appendicite leggera e a quella si-

diagnosticare clinicamente un a appendicite tubercolare; tuttavia vi si giunge in un certo n l1mero di casi tenendo conto degli antecedenti accuratamente vagliati e del decorso anomalo della malattia. A seconda della ev·oluzione clinica, tre ~ono le :forme ·della appendicite tuber colare: acuta, subacuta e cron]ca. N·ella appen·dicite ,acuta tbc. si può giungere alla diagnosi di natura o per il decorso ·nlteriore o con le ricerche di laboratorio (istologiche, batteriolo,g iche, inoculazione in cayie, ecc.). La diarrea è stata copsiderata come compJirazione quasi specifica o patognomonica. Molto pi11 importante è la tendenza a lla r ecidiva immediata o le remissioni incomplete con cattive condizioni generali, facies terrea, f ebbr e irregolare, diarrea. Una caratteristica sinora non segn·alata è l'aspetto allarmante di falsa occlusione che quasi sempr e .si presenta nei ca:si di qualche gravità con p eriton ismo accent11ati1ssi·m o; il polso p erò, sebbene ·debole, non ·è frequente, mentre si trova en ergica contrattura muscolar e. Più difficile è la diagnosi della appendicite cronica tubercolare, quando mancan o manifestazioni tipi che locali. Si terrà conto dei dati anamnestici, della cachessia del malato che ap;pare precocemente, dei sintom] locali: quasi sem-

m11lante la tubercolosi polmonare si può sperare nella guarigione con trattamento medico. Tutte !e volte che si sospetti la es]stenza di llna tubercolosi ·della appendice sarà necess·a rio intervenire: l'operazion e potrà essere particolarmente diftficile per l' esisten za ·d i lesioni periap·p endico, lari che richiedono gran de clelica.tezza o di una bacillosi ile·ocecale ch·e r enderà necessaria l'esclu~ion e o la resezione. Accanto alle ·complicazj oni : gli a;scessi fr,edd] saranno punti, svuotati e trattati con iniezioni modificatrici; si raffredderanno gli a6cessi riscaldati per infezion e associata; in caso di fistole piostercoracee o purulente, s i estirperà l'appendice $e solo questa ·è maJata, se anche il cieco è colpito si praticherà la resezione o quel che è meglio, la enteroanastomosi con esclusione bi· laterale. VICENTÌNI.

ORGANI DIOERE-NTI. Appendicite in tube1·colotici e ti1be1·colosi dell'appendice. ( t\. P ERF.RA.

La JYl edicina I bera, 13 agosto 1927).

1

1

Le coliti acide nella tube1'colosi polmonare ed il 101'0 trattamento. (Councoux e GonEL. Presse médicaie, 18 a1Jrile 192'7). Gli .~.t\. riconoscono l'esistenza di varie forme cliniche e cioè : 1) Fruste. - Dolore a sbarra, da un ipo.;ondrio all'altro, talora tutto intorno all'ombelico;


1784

IL

POLICI.I~ICO

[ANNO XXXIV, FASC. 49]

senso di pesantezza alle due fosse iliache; il dolore a sbarra sarebbe in I'lapporto allo spasmo del colon trasverso. La colica si ha 5-7 ore dopo il pasto, r1el1a prima rnetà delia notte; la sua insor genza può essere in rapporto con varie ragioni (stato ·di replezione gastrioa, defecazione, e~c.). P06sono coesistere altri dolori generalizzati, diarrea, r eazioni peritoneali. La diagnosi 1 sospettata clinicamente, 1può essere confermata col dosamento ·degli aicidi. 2) Larvate. - Vomito 1 b iliare o mu•.;oso, nelle 1prL111e ore del mattino oppure, sindrome pilorica o spasmo duodenale, rilevabili a}la radioscopia. 3) Fra·nche. - Dolore colico, più accentuato nella fossa iliaca destra, dove. si palpa una massa molle, mobile sul piano profondo, .;orrispondente al colpn ascendente ed al cieco. Il dolore si 1può avere in altre sedi meno caratteristiche, può essere progressivo dal cieco al sigma od al 1.;olQn terminale e quindi nella fossa iliaca sinistra; oppure più in basso ed allora ~i accompagna a tenesmo rettale o vescioale e la palpazione 1profonda ·della regione· soprapul;tca risveglia dolore. Il dolore è ·di solito interrnittente, rispetto ai pasti, tardivo, ma può an•.;he essere continuo, in raipporto con l 'jrritazione della mucosa ed alla reazione periviscerale, con iperestesia cutanea e dolenz.ia all'estensione ·della coscia.

mente attaccabili dai succhi digestivi: riso e .p1asta molto cotta, frutta cotta, puree dt legumi, biscotti seo.;hi. Contro le fermentazioni: car·b onato di calcio (un cucchiaino da ·.;aff·è in acqua, 3/4. d'ora 1prima dei due pasti principali). Contro la ·costipazione, lassativi (g. 5 di magnesia prima di a:ndare a letto per v·ari giorni consecutivi); se esistono f e' nomeni dolorosi o spasmodici, belladonna, da non somministrarsi però· se i cJol<>ri insorgono durante la digestione, ,per non disturbare l'azione del vago. Le sindromi seJondarie, dìssenteriformi della colite iacida si giovar10 dei suppositori di bella· donna o di cocaina, delle lavature con agar-agr. Contro l'elemento colitico, le polveri assorbenti e protettrici, i·~arboni attivati, che hanno un potere assorbente assai elevato sui prodotti tossici, il bismuo, il caolino. Nell·a sindrome di dispepsia sensitivo-motrice, si prescriverà: Fosfato di sodio g. 4; Solfato di sodio g. 2; Bicarbonato di sodio g. 8. Da sciogliere in un litro di aoqua. Prenderne ·un bi1.;chierino (tiepido) mezz'ora prima dei pasti principali.

Si possono avere anche dolori a distanza, spesso in formia -d i dolori solari; ·dispepsie sensitivomotrici, con senso di ri1p ien ezza, puls·a zioni alla testa, tor1p1o re, vertigini ecc. T·alora meteorismo, in rapporto con la fermentazione di carboidrati.

Le encefalopatie post-vaccinali e la loro patogenesi.

1

Aspetto vario: molli, giallastre, di odore butirrico, o liquide o dure, seg· mentate. Si possono riscontrare residui alimentari, amido, microbi j odofili , parassiti uova. All 'esame ·~himico, aumento degli acidi di fermentiazione o del1'ammoniaca. L'esame della reazione con le cartine di tornasole no11 11a grande impoi'· tanza. Esame delle feci. -

I

Si possono avere diversi aspetti evolutiv'l: 1) la colite rp uò precedere le manifestazioni del focolaio polmonare ed allora st osservano più frequenternente le forme larvate. In alcuni ca6i, g1i A.A. h1anno veduto s.;on1parire i disturbi intestinali in séguito ad una cura pneumotoracica. 2) La colite acida si manifesta contemporaneamente o co11secutivame11te all'inizio apparente d ella t11ber Jolosi polmonare; in tal caso, indifPendentemer1te da ogni aggravamento delle lesioni polmonari , comp1aiono acceissi di rcoiii te più o m eno marcati. Nel trattament o, l1a importanza la dieta: proibire salse, condirr1enti , carni grasse, conserve. fritture e dare dei .:arboidrati che sono facil-

I

fil.

SISTEMA NERVOSO. I

(VOIZARD

e

BAIZE. Gaz. des H6pitaux, 1927, Il. 77)

Da quattro o cin.que anni è stata segnalata in diversi paesi di Europa una nuova coID.jplicazione della vacr.inazione antivaiolosa caratterizzata da distl1rbi encefalo mielitici spesso gravi do.po 10-12 giorni dall'inoculazione cutanea del vaccino j enneriano. Nel maggio 1927 se ne conoscevano di già 128 casi dall'esame rtei quali non si può concJu rtere per una distribuzione geo.g rafica particolare o stagionale, nè sembra .c he il mag.g ior numero di casi c·orrisponda al massimo di v·accinazioni e~eguite, n·è rapporto sembra esservi con la qualità del vaccino in quanto lo stesso vaccino in talune regjoni non ba dato luogo ad incidenti di sorta, inci·denti verificatisi invece in altre. In genere si tratta di fanciulli fra il primo e secondo anno: la comparsa degli accidenti non sembra esser e in raipporto con l'intensità delle reazioni cutanee. E in genere costante il modo di comparsa dopo un certo tempo, allorchè la pu~tola vaccinale e la sua areola sono nel loro acme. Nel periodo di incubazione sono stati notati accessi febbrili effimeri, malessere. L'inizio è imponente con cefalea costante, viva, con vomiti a tipo cerebrale, spesso con sonnolenza. ta1ora con conYulsioni. A distanza di qualche


... [ .~NNO

XXXII V, 1

FASC.

49]

SEZION E PRATICA

1785

'

ora con1paiono sintomi meningo pirami·dali: con,·ulsioni a tipo emi, o para o a carico dei muscoli degli · occhi; sono state notate contratture degli arti, rigidità della -nuca, rarissimamente 1paralisi. l n un g·ran numero di casi era evidente . il sintoma di Babinski, la miosi. Il liquor è chi aro od opalino, n on ip erteso, con debole ip.eralbumi· nosi, lieve pleocitosi a predomin an za linfocitaria ' . sterile. Iperpireseie, tachicar die sono la regola. Una sindrome insomma si ha di infezion e a cuta. La mortalità è ele:vata, sp esso al decimo giorno con coma completo. Nei casi ·venuti a guarigione son o state notate delle sequ ele quali arre~ti di s,·ilu})!po, irritabilità ·Cerebrale facile, insonnia, ecc. 'In alcune forme l'andamento r icorda perfettamente llna meningite acuta, altre forme sono aippena abbozzate, altre sono latenti. Anatomo patologicamente si con statò una lieve iperemia del cervello e delle meningi, piccoli punti di rammollimento perivascolari disseminati in t utto il n evra~se specie nella sostan za bianca. _S enza dubbio tale tipo ·di encefalite è post vaccinal e, ma n on può senz'·altro m ettersi fra questi due fatti un rapporto di causa ed effetto: egli . è perciò cl1e per alcuni la vaccinazione è la causa. efficiente, per altri la causa occasionale. Si potrebbe pensare cl1e l'encefalite post vaccinale è dovuta al Yirus del ' raccino j enneriano: in favore di ciò sta il fatto che e~ iste un inter"\7allo di tempo costante fr a la Yaccinazione e la compar sa degli accide.nti ner\·osi che s'i scatenano quando il virus si generalizza, n el momento in cui la pustola è al suo acme, ed inoltre n el aioJo, malattia simile alla vaccina, sono stati notati accidenti nervosi identici all'encefalopatia p ost ·vaccinale. Inoltre la comparsa degli acciclenti nervosi post vaccinali è in relazione con u na r e, crudescenza di attività dei vaccin i oggi in uso: gli acci·denti non sono statf mai segnalati fino al 1922 dalla quale epoca ~i segnalano reazioni vaccinali locali vive con grossi edemi, 1pseudoflemmoni, grosse pustole, ecc. "La riproduzione di a ccidenti nervosi col virus vaccinale è stata ott enuta con l'inoculazione intracerebral e e corneale, non con la ,rj a cutan ea da Levaditj, Nicolau, Lutsch: m a Blan c e Caminopetros, Condrea, Burnet e Conseil 11anno ottenuto i medesimi accidenti. nervosi con J'inoculazion e cutanea. La er uzione v.ac.ç inale si può riprodur r e con la inoc11lazion e cutq,n ea di .so.stanza nervosa di soggetti m orti di en cefalite post vaccinale. Un a scconqa ipotesi ammette che l'encefalite post Yaccinale è una encefalite letargica scatenata jn un portatore di germi dalla vaccinazione: -gli argomenti apportati sono pa$Sibili di serie obiezioni e n on può ammettersi t1na similitudin e fra encr.falite post Yaccinale ed en cef alitP cli Eco\

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nomo. l Jna terza ipotesi ammette che !'encefaliti.a post vaccinale è dovu ta ad un virus sconosciuto inocuJ ato con il va ccino o da ques to risvegliato Tale ipotesi ·è ancora più ipotetica dell'altra. I fatti cui dobbiamo per · ora porre attenzion(· ~ono i seguenti : i vaccini attuali, molto attivi, diffnsi. n ell'economta e particolarmente · nel n evrasse venso il decimo g·iorno ·dopo l'inoculazionE: possono in certi ca:si, f.avoriti dalla debole r esistenza locale o con l'aus ilio di un fattore coadiJvan te sconosciuto, determinare una encefalomie lite, mentre in via n ormale la loro azione patogena è in~ensibil e o nulla. Ad og·ni modo t alf complicazione è eccezionale e non costitui~e una seria. controindicazione alla pratica della vaceinazion e. B opportuno per altro che n ell'eseguire qu e~to atto il m edico sia discr eto nelle scarificazioni e contentarsi di due od un solo innesto . • Come dice Netter è meglio ricercare una i mmunità meno durat11ra che esp or$i ad acciden ti dolorosi ed allo scredjtamento del vaccino . MONTELEONE.

I

tu11101·i

del 1nidollo.

(Diagnosi precoce e risultati della cura c11irnrg ica). (.DEJ ..\GEN IÈRE.

Jou.rrial de Chirurgie, n. 5, 1927).

I ' A.. distingue an zitutto i tumori del midollo in di1e grandi gruppi e cio·è: tumori perimidollari e tumori intrami dollari. I primi sono tumori benigni, si trovar10 per lo più localizzati Yerso le ra:dici alle volte s11l midollo stesso, raramente sono impiantati sulla fa·ccia interna della dura madre. I tumori intrami dollari, molto più r ari, si 1di$tinguono in 2 grandi gruppi: tumori clif· fusi e t11mori circo1Scrittj. La sintomatolog·ia ge· n erale è quella della .compr.essione radi·co.lo-midol!are. La diagnosi , r elativa1nente facile i1ei cas~ tipici, disgraziatamente rari, per lo più prese11ta grande diffi coltà e la ·diagnosi 1p·r ecoce n on potrè farsi $e non ricorrendo, sistem.aticarn ent e, a tutt~ i mezzi moderni di indagine. La sintomatologi~ tipica della compressione radicolo-miclollare è Y<i· ria a seconda che si tratti del primo stadio e dello stadio più aJVanzato. Nel primo stat o la p a· raplegia 1è spasmo.dica con alterazione pi11 o meno accentu.ata dei m ovi1menti volontari : i rifles$i sono accentuati, il 15eg·no cli Babyriscl1i è monolaterale o bilaterale. I fenomeni dolorosi spe$SO e5iston o. Nello stadio .piì1 avanzato la paraplegia si accentt1a e a~sume jJ tip o flac cido. Spesso i clisturb ~ motori vanno fino alla paral isi completa. In taJ: casi l 'esame radiog·rafico troYa la su a razion.alt· applicazione. La pu11tura lombare, con r esan1r cl1 imico cl el liqui do refa lo-racl1icliano. fornisce


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ilei ~c g11i di certezza e cioè la classica iperalbuininos j o n1eglio la sua aseoci.azione con una ci·ologia 11ormale (dissociazione albumino-citologiL·a (Sj card .e Foix); all~ volte .si può avere la coagul8..zion e massiva che fa noto lo stato accen1 uato di iperalbuminosi e la xantocromia del li, C!tlido, questi sintomi poesono associarsi ed hanno un valore patognomonico. Negli Stati Uniti i neurologi utilizzano sistemati.caane11te le pu11ture lombari a varia altezza, ottenendo risultati difr9renti: al disopra e al disotto del bloccaggio si irovano differenze del liquido cefalo-racl1idiano. .. Un sjntomo che sembra ·a vere molto più ·v alore è ·- la compression.e della giug.u lare, la quale durante la puntura lombare aumenta n ettamente la preesio ne. del · liqui·do cefalo rachidiano ,qJ disopra nell'ostacolo e non può modjficarlo al disotto. ()uesto metodo present-a l'incon,reniente delle ripetute p~nture in sedi spesso difficili e non p.errnette òi avere un concetto approssimativo della 3ede della compreseione. ., L'esam e con il lipiodol preconizzato da Sicar.d, '• fornisce qati molto int_e ressanti. La tecni·c a prin1itiva cli Sicard è · l'iniezione di 1 eme. di 11piodol per via atlante occipitale. La i; untura <lovr.à farsi in posizion e su1pina con la testa non fl essa. I ri~t1ltàti di questo esame sono spes.so 11on esatti p0ich.è può verificarsi un falso arresto 1 lel lipi odol, il che può a Yersi per insufficiente inclinazione o ·p er disposizioni. patologi·cl1e del i'achièe . . • Ripetendo l'esa.m e in caso du·b bio ei dovrà ri::: ~ ontrnre l'identica immagine del lipiodol. L'im.. .. rnag-]ne data dal li1piodol può essere varia. I ris11lt.atj della cura chirur.g·aca sono differenti a ~econ,ì~ del periodo in cui si J nter~v·iene. La graYità 1 de]l' i~tervento è accentuata come pure ,a mortalità. I risultati operatori sono \rari a seconda ·"11e si tratti di tumori intra-midollari o perimirl ollari, nei quali si 11anno s1p,e sso buoni successi. ~a prognosi secondo rRobinea u varia a secondo ., ·. ~lella ' sede. e precisMnente la gravità dell'inter -.-ento $arà tanto più gr·ande a seconda cl1e il neoplas111a sia situato più in alto o cl1e il tumore sia localizzato al darvanti del midollo. Nella localizzazione laterale o posterjore si 11a la stessa 4

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[ANNO xX>.lV, FASC. 49J

IL POLICLINICO

~ravità.

Riassun1endo, ri,corda co1ne i malati cl1e prer;entan o . eegni di com,p.r essione midollari con ~nrbe dolorose ·senza causa certa sia indispensa' 1i]e prati.care la puntura lombare, che ci fa cono.;cer e. l'esistenza di una co1npressione. Con l 'inie· ?ione im1nediata di lipiodol ei potrà conoscere il "' unto di loc·alizzazione e alle ,rolte anohe la :1 :.-t t n r a .

Tn 11f(lc;enza di l1na compres ~io11e midollare non .loY11tn al 1norbo <11 P ott. hisogna opPrare subito.

Se si tratta di tumor e il rischio operatorio globale è ap1pena del 9 %, e del 4 % per i tumori perimidollari, qualunque sia la loro sede. La pro.. gnosi lontana de.i tumori intra-midolJari (gliomi maligni) è m olto catti va, essendo jmpo$Sibjle la asportazione; spesso però si hanno notevoli miglioramenti. Nei tumori peri-midollari circoscrittir · cl1e rappresentano il 74 % dei casi, si 11a guarigione completa nella proporzione del 76 %. 1

T. LA'CRENTI.

CENNI BIBLIOGRAFICI P.

LAZARUS. Haridbuch der gesamten Strah leriheill~uride.

BioLogie, PathoLogie tlnd · Therapie. Ed.

Berg111ann. Due volumi. I volume (1a puntata) pag. 166. .M archi 16,5-0. B 11sc1to in questi giorni il I volume dell'opera pubblicata sotto la direzione di Lazarus e a cui 11anno contr ibuito per i vari capitoli i radiologi più noti. Il I volume tratta la parte fisica, cl1imica, biologica e p·atologica ·delle radiazioni e porta capitoli di Sommerfeld (ato1no, elettron e, energia, ecc.), di Hahn, ll\1eyer, Glocker, Behnen, Des:sauer , Friedrich (fondam.enti fi$ici della fototerapia, radioterapia, strumentario, radioattività, d1 stribt1zione della energia, ecc.). Lacassagne e Regaud 11 anno scritto i capitoli sulla i~tologia patologica e sulla anatomia patologica nelle modi.ficazi oni dei tessuti sotto la radioterapia, Hertvvig s ulla influenza dei r aggi X sull'accrescimento mentre gli altri capitoli sulla biologia e patologia della radioterapia sono stati $YOlti da :vlilani e Mel·dolesi (azione biologica dei raggi secondari) 1Ioltr1usen, Nemenow , Holzknecht, Jesion eck, R11ss, ecc. (ematologia, ]mm unità ~ierologica, azione sui batteri, sulla cellula, sull'apparato digerente, sugli org.ani endocrini , sulla J"lelle. ecc.). _A. breve ·distanza verrà pubblicato il II Yolume sulla terapia in generale e in 1particolare clinica. .11 libro pubblicato• sotto gli auspici i e la dire"' zione di J. . azarus ~i presenta in una• Yeste tipogr:ifica quanto mai nitida e per la complessità della m aterja svolta e per la m olteplicità degli ::i.ro·omenti. affrontati svolti partitamente da radioc. logi che si sono occupati in particolar modo dell'argomento, avrà indubbiamente largo successo, specie perch<è era sen!t ito il bi.sogno ·d i un libro moderno e sintetico su tutte le questioni della E. MILANI. radioterania. .. 1

~

Curieterapia. B asi fisi ch e e biologiche. A ppli.ca.:ioni. ·c appelli ed1tore , Bologna.

CARLO PEDRAZZT.

Pag. 289, con figure. L. 35. Dire che il libro esce dalla so11ta falsariga de1 tratt3ti cle1 genere è certamente fare del libro il


f..\l'r!'fo xxxrv·, FAsc.

49]

SEZIONE PRATlC..\

mig1iore elogio: la materia 1è disposta in modo ~c111plice e facile anche là dove i problemi biologi ci :lppa i on o enorrnemente complessi. Il libro che è frutto di una permanenza negli istituti del radium -francesi risente dell'influenza e delle idee <l ei maestri con cui l'.t\. è stato a contatto; ma la radi u1r1terapia è nata in Francia e in Francia gli istituti e gli stu,di sul radium sono fiorenti: e d'altra parte tutta la materia e la cas~~tica esposta l1a sa1pore tutto p ersonale ed è frutto di ossery3zioni sul posto e non frutto di recensioni dj seconcl a n1ano. Tracciata brevemente la parte fisica , un capito lo più ·vas:to è dedicato alla radiumbiologia: la tecn]ra delle applicazioni di radium, i mezzi di mi. nr:l, léJ rlesrrizione d f\~l i apparecchi radiferi rapprccpntano a!trcttanti capitoli. Le a1pplicazioni pr:itirl1e i1elle Yarie affezioni sono state sYolte an1pian1entc ed è la parte più utile per il me· dico i 1 qua le i1on solo trova la tecnica dettagliata delle applicazioni .m a ·p uò farsi un concetto ùci Yantaggi che il paziente 1può sperare dal radjum senza soverchie illusioni. U11a breYe appendice riguarda l 'or.g anizzazjone degli i~titnti dl raclium in Francia e l'organizzazione cleUa lotta con tro il can cro. Il lihro (leJ PPdrazzi Yiene a buon p·l1nto ed è raccon1a11dabile senza. eccezioni sia al medico specialist.1 sia al meclico pratico che in piccola mole p11ò trovare cogni4ioni preziose. E. MTLANI. \\T.

Radi othérapie. Un ' rolume in-160, di . ·a· png·ine, con 67 fig-t1re. G 1.nuo1n ed ., ·P ar1;i.

\·rCì~~AL.

~.20

F r.

1

1787

di dosag·g·io, i

principali appareccl1i (COinfP•r esi qnelli di fototerapia) in uso 1n medicina, produt, tori di ragg·i e il loro meccanismo di azione. ~ella seconda ip·arte divisa per malattie, si descrive la tecnica per ogni sin golo caso e si prospetta il risultato che può ottenersi coi mezzi di cura fisici. E. MILANT. Pror. l ridications cliniqtles de l'Ele,ctro~ radiothérapie. Ed. Doin, pag. 340, 96 fig. n el testo. Fr. 46.

ETI ENNE

I

In una mole relativamen te 1p1iccola il libro ~uole essere una guida completa per il n1edico pratico spec] almente. Infatti la parte tecnica è stata ristretta al puro necessario e dopo brevi consid e· razioni fisiche e dopo una breve rassegna delle varje applicazioni sia delle correnti elettriche, sia della energia radiante (due capitoli 53 pagine). tutti i ~uccessi vi ca1Pitoli sono dedicati alle indicazioni cliniche nelle varie malattie. I.a trattazione è svelta e per ogni singola malattia, ·d opo brevi cognizioni cli tecnica, sono m~ssi .specialmente in evidenza i risultati cl1e si posso110 ottenere dajle forme tubercolari, al can cro, alle d ermatosi, alle malattie del ~istema nervoso, alle malattie delle ghiandole endocrin e, a quelle dell'apparato r espiratorio, diger ente, ecc. Un repertorio alfabetico delle varie mçi,lattie e dei vari trattamenti nei singoli casi viene a chiudere il libro, il quale per essere anche abbondantem·ente illustrato potrà essere agevolmente consultato a n che dal medico non s:pecialista al c1uale tuttavia potr à ril1scire di utilità non tra.scurabile. E.

MILA~I.

0-

~1.

Questo lilJro di formato tascabile non ha la pretensione - a confession e dello stesso autore ...._ di in.segnare la raidiotera1)ia: esso non vuole che essere 11n buon libro di cultura nel quale si 1pp~sa agevolmente e senza formule comprendere come . i ragg·i agiscano e quali risultati possano esser e ottent1ti clalla radioterapia. .P ertanto è un libro dedicato al medico cl1e ''uole aYere una buona cultl1ra anche in questo campo mentre il medico giov~11 e a dire dello ste~so autore - non può pretend ere in base a questo libro divenire uno specialista, perchiè essere un buon radioterapista sig-nif ica avere ·u na c11ltura medica solida ed essere anzitt1tto un buon clinico. Que~ti av.v ertimenti cl1e l'A. mette in fronte al s110 libro, sono in realtà 21ecessari specie p er i giovan i cl1e oggi vogliono diventare specialisti tro1ppo presto e con poca fatjca: bene l1a fatto dunque l'A. di premettere queiSte con siderazioni. trattandosi di 11n ·libro cli volgarizzazione. Nella prima parte ~enza formule sono esposte le proprietà fisiche delle varie radiazioni, il modo

.

H. GUTH ~IANN. Physikalische grundlagen der L ich tth ero..p·ie . Urban e .S chwarzenberg ecl., pag. i 16,

178 fig11re (.Sonderbande zu r Marchi 12.

Stra~1lentl1erapi e} .

Il l ihro è s:trettamente ·d edicato allo sip,ecialista : numerosi schemi e diagrammi rendono più leggera la trattazione in cui la parte fisica è largament e rappresentata. Un primo capitolo è dedicato ai. metodi di misura, un secondo capitolo alla descrizione dei Yari tipi df laffi:pade esistenti in commercio e dei tipi 1piu uiSati; i capitoli successivi sono essen iialmente fisici e svolgono largam ente unq. 1parte che tuttavia è indispensabile p er lo specialista e cl1e ·è jn genere trascurata. J~n. rifJes8ion e della luce sulla pelle, il modo cli di·s tribnzj on e d ella luce in superficie e in prof 011clità, 1 influenza della forma del cono luminoso. l'influen za rd ella di$tanza della sorgentè luminosa, l 'i11fluenza della grandezza del campo e della i11te!l&ità della sorgente luminosa sono tutti argomenti importanti per la perfetta applicazione della energia luminosa in terapia. ~

1


1788

IL POL ICLINICO

I,'ultimo caa>itolo è certamente ·u no dei più interessanti perchè svqlge non solo la question e della p~netrazione della luce in profondità, ma ancl1e la questione dell'assorbimento spettrale a rscconda le varie sorgenti lÙminose. E.

M I LAN! .

G., DARIAUX A. e QUENU J: Atlas de Radwgraphie du système osseux normai. 1Un vol. in-4o, di. 132 1pag. con 123 fig. e 123 sch·e mi. Masson e C., Paris. Fr. 160.

HARET

[ .t\~NO

XXXIV, F ASC. 49}

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI t!~1C~

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VI Congresso della Società Italiana di Urologia. (PM'ma, 21-22 ottobre 1927).

Il Presidente della Soci.età prof. ROBERTO ALEsSANDRI, .d opo aver Q'ing-i.:a.ziiato Je AutQrità governa,,t ive, il p.residente del Oom.itato Ordinatore prof . R. Ferr.ari, o rdinario di Clini<' a chirur gica' Quest' orp·era è una no\rità n ella letteratura me- di Parma, e dopo aver porto il benvenuto ai i1umerooi Colleghi intervenuti da ogni parte di Itadica francese 1per i suoi fini e per la sua forma : lia, dichiara aperto il Congresso. è lln atlante ·di r·a diografia o.s sea n ormale, reaEgli si dichia1:.a o·rgogliooo di presiedere la Solizzato in collaborazione da un chirurgo e da due cietà, la quale come dimostrano le cifre, è in radiologi e destinato a servire di strumento di aumento e florida. I nvita tutti i presenti a(l i1n lavoro a tutti coloro che debbono interpretare una istante di racooglimento per oommemorare i due radiografia, ·dal principiante al clinico 1p iù e.sper- Soci defunti durante l ' .anno, ]' uno. onorario straniero prof . T. Ro1vsing; italiano, fondatore·, l'alto. Tutte le immagini più utili delle varie parti deJlo scheletro vi si trovano riprodotte di lato, di tro prof. Pirondini, già suo allievo. Riferisce che le .S ocietà .stranie,r e hanno inviato, i11 oo.mbio faccia, di profilo e sotto gli angoli, dove si può dei propri, gli atti dei loro Congressi. Vengono 1p ratic·a mente esaminare un organo. eletti alcuni nuovi Soci ordinari italiani, corriLe prime 65 immagini riguardano l'adu•lto, le spondenti stranieri, on<>irari. In•d i il 1)1residente dà .altre 60 il bambino 1prese dal periodo letale (in · la parola .al chiarissin10 dott. G. ' 'ri9et (di l\iiisitu) fino all'età di 16 anni. laino) pW la sua relazi.one snlle u ]ri,rlicazioni A lato di ogni ra·diografia trova;si uno schema tecniche, e limiti della cistografia >). L ' O. ri11stabilito in ba;se ad ·un criterio· nuovo : questo grazia i Colleghi che volle r o inviargli il loro conschema, in effetto, è stato .disegnato su un·a se- tributo per 1a sua tesi, eq espone il risultato conda radiografia i dentica aUa prima e riprodotta delle su e ricerohe eseguite sull'a.b bo,n d.ante materia.Je dell'O.s pedale Maggiore di Mila;no. P er eT"ialla m edes1ma grandezza. tare errori ed ottenere il massimo rendimento I dati anatomici sono riportati su qu esta seda itali ricerche occorr e tener presenti alcune conda imma·g ine in modo che il letto.r e può ·ab- oondi2'ioni, ] e quali sono, da sole, quelle che posbracciare con un s olo colpo d'occhio la radiogra- sono aJdirittnra permettere o vietare la e.secufia , lo schema analitico ed il commento anato- zione della cistografi.a e della pneumocistografia, 1 mico, .senza bisogno ·di .sfogliare il libro o ripor- intendendo con la p1·ima la messa in evidenza della vescica con u n mezzo opaco ai raggi; con tarsi dall'im·m agine alla leggen.da. uno tra.sp,a rente (gas) l'ia.ltra. Cosi di.sposta l'opera costituisce una ''era osteo. Per eseguire adunque I.a cistografi.a occorre che logia radiografica, utilissima ·a lla pratica medica il calibro dell'uretra sia permeabile a strumenti che fino ad ora ne era completamente priva. di oali_bro piuttosto raggu.ardevole, che la vescica A. ·P OZZI. sia in condizioni .da lasciarsi distendere a sufficien~, che non vi sia in .atto neanche minima un'ematuria vescicale nè un residuo urinoso ero.. ~ Importante pubblicazione: nico . In tutti questi casi singoli o .associati, biDott. Prof. ENZO ROMANELLI sogna rinunciare ial]a ricerca od occorre aittenDocente ne11.a. R. Università di Na.poli. dere fino a che 1SÌano stati super ati -0 convenien · temente Cllir.ati. Per mettere in evidenza I.a vescica esistono nuSTORIA , .p aig . 1~4. STUDI O cLIN1co, pag. 5 .a 13. merosi contr asti. Di tutti o almeno dei princil\f ORFOLOGIA , pag. 16 a. 26. - ls'IR UMENTARIO, pali 1' 0 . discute i p r egi e ne r ileva le deficienze pag. 27 .a ,36. - TECNIOA DFU·I·A INT UBAZIONE, e oonclude ool dare l a preferenza al collargolo pa.g. 37 a 48. - TECNICA DF1TJ1A ESTUBAZIONE, al 5 o a l 10 % in oospensione aoqu08a. A tale p a,g. 49 a 68. - INTUBAZIONE E TRACHEOTOMIA . concentrazione, esso non è tossico, non è irri1)ag. 69 a. 72. - CURA MEDICA DEL CROUP, pag. 73 tante: anzi possiede un certo valore antiputrido a 78 .. - SIEROTERAPIA ANTIDIFTERICA, pa.g. 79 .a 86. e si presta bene per la cistoradiografia. l\ilALA'lTIA DA SIERO (anafilassi), piag. 87 a 92. Le posizioni che si possono conferire al paPROFILASSI ANT·IDIFTERICA, pag. 93 ia 106. ziente durante la cistoradiografia sono svariate, Un vo1Jume i.ln-8°. di paigg. VIII-106. Prezzo L. 1 4. 1n·a le più u sate sono poche. L 'O. le descrive sofPer .i nostri a;b bon•a ti eale L. 1 2, 8 O, irn porto franoo. fermandosi brevemente su ognun.a di esse descriInviare Va;glia Postale aJl•Edritore LUIGI POZZI ~·endone i risultati ottenuti e i casi nei quali 1& Via Sistina. n. 14 - ROM.A.

Il Cronp e· la Tecnica della Intubazione


[..\~~o

xxx11v, FASc. 49]

SEZIONE PRATICA

posizioni meno frequentemente praticate possono fornire dei brillanti s ucces&i. Passando poi alla parte speciale l'O. comincia col proiettare le imagini delle vesciche norm.aJi si.a nell'u.omo, eh~ nella donna, ciò che costituisce · la pietra di pa:riagone ,p er un esa.tto confronto con 1e vesciche patologiche. La prima ha allo stato di riempiment-0 medio la forma di un.a pera oon apice in basso; inentre quellia della don11a ricorda più volentieri l'aspetto di un.a coppa. Partioo1ari forme prende la vescica delle gravide di cui sono riportati alcuni esempi dal terzo al nono me.se di gestazione. Si vede come la vescic.a oltre che spostarsi si adatta alle mutate oondizioni di capacità del bacino. Nel prola88o vaginale si manifestano alcune deformazioni della vescic-.a le quali non sono in rapporto , con quelle dimostrate dall'esame gineoologico e ohe spiegano - solo esse - i disturbi disurici <l,i cui sii lamentano tali malate. :f: interessante notare com·e 1'0. &a, co1ne tutta la scuola del Lasio contrario .alla applioazione della cistografin. i1ella tubercolosi vescicale. Difatti 1' 0. asst~risre che le deformazioni che si possono osserva.re nella tubercolosi Ve5cicale non sono caratteristiche di questa malia tti:a, i1è sono ta.l i che possano oore delle ind'i cazioni nette e precise s ulla lateralità o meno della t ubercolosi, senza contare che la rivelazione del reflusso vescicoren.ale ohe si osserva tal volta in tale affeziono r appresenta non un dato di più , bensì un peri · colo cuj si va ad espori:t) inutilmente l' ammalato. Nella ipertrofia delta prostata invece la cistografia può forn irci dei dati di un rilievo vera1nente so,r p·r endente, n on solo per documentarci la forma e il grado di sviluppo dell'adenoim.a verso la vescica bensì anche le eventuali complica~:ioni seoondarie che essa ipertrofia della prostata- pu.ò~ aver indotto in vescica. Si intendono tr.a quelle i diverticoli, la calcolosi, il reflusso. Una indicazione relativa è d.ata invece dalla calcolosi, in cui trova invece utile impiego la cistopnenmografia, specialmente quando i oomuni ed abituali metodi sono proibiti d.a condizioni speciali . ~ Essa r~esce .addirittura preziosa ne11:t calcolosi divertioolar~ e in quella della po rzione intr.am11rale dell'uretere. Nei diverticoli ·p oi la cistografia rappresenta un.a conquista vera e pr·opria della semeiotica urinaria. Essa ci dà delle indicazioni che invano C'ercheremn10 di ottenere con altri metodi, Ce ne dà le dimensioni, la fo,rma, la posizione, ce ne in.d ica il numero, la grandezza. Sono prop·r io qu€6ti i nasi in cui le varie posizioni da co.n ferire all' amn1alato trovano la più utile indioazionP. Così nel riflusso vescico-ureterale la cistografi.a è stata quella che ci ha permesso di studiarne i vari casi e il differente oomporta.mento e sopratutto Ja loro frequenza, poichè non esisto ne.ssun altro sintoina e ne..C\Sllna altra indaginH che ci permetta ·di, metterlo in evidenza. N ei tumori vescicali la cistografia fornisce eff ettiv.amente dei d·ati che ci aiutano a definirne 1

1789

.' la i1.atura se be}'\j.gna o piuttosto malign.a e l>lU ancor.a la estensione, la base di impianto, la infiltrazione perivescic.ale. Altre indicazioni per la cistograJi.a sono da.te dalle forme da çompressione nei tumori endoa<ldomin·a li, di pertinenza dubbia, .dalle fistole specie quelle vesc:ioo-rettali di cui l'O. proiett,a alcuni esempi e il controllo post-oper·atorio nelle prostatectomi.e. A dimostrazione delle sue afferro.azioni J' O. f.a proiettare una serie interessantissima di 1 adiogrammi dei casi più dim~trativi . Seguono .altre co1nunicazioni di pertinenza del tema di relazione. . . N100LICH (Trieste). - Insis,t e su 1alcune indicazio11i della cistogl·.afia . L'(). trova eccellente il metddo nei diverticoli, specie se pratioato in due tempi, dopo cioè aver svuotato la vescica .d el suo conte.nuto di co11trasto. ~i\nche I.a proiezione laterale si dimostra qualche volta di indispensabile aiuto. 1\iie110 utile riesce nei oa.looli, .a meno ohe non siano diverticolar1 u ureterali. Opportuna e con risultati brillanti nei tumori vescicali; specie maligni. PA VONE (j .) (P.a lern10). Riporrta un caso assai ra.ro di atresia .anale eon fistola vescic·orettale, controllata çon l'esame cistogpafico che mostra le due oavità rettali e vescicali iniettate di collargolo. Il caso è tanto più ii1teressante in quanto che il p.a ziente che 11e è .affetto, 11a raggiunto l'età di 16 anni ciò che è assolutamente una eccezione in questa gravi.ss1ma m.alformazione co11genita. GERMANI (Trieste) . Dissente profondan1ente dal relatore circa la ino.ppoll·tunità di praticare la cistogr.afia nella tuberoolosi. Egli i1on trova differenze apprezzabili tra il pericolo di una cistoscopia e una cistografia, quando questa ultima può dare, come in u11 caso p ersonale, delle indicazioni p er u·na netta di.ag11osi di sede. Ritiene quindi - come ha espresso in un suo p.r ecedente lavoro - utile 1a cistografia anche nella tubereolosi vescico-rena.le. · N1s10 (Ba.r i) . Si intrattiene sui mezzi di cont.r asto .adoperati per la cistogr.afi.a, e pur riconoscendo i pregi del çollargolo, preferisce l'uso del bTomuirQ di sodio .a nohe ammettendogli lia po&sibilità <li unia certa. irritazione. Egli si serve di questo sale ambul.atoriamente. Si intrattie11e sul valore della pneumocistogr.afia e sull' importanza dell'ossigeno in questo metodo. Parla infine dei vantaggi del pneumo-Retzius in oasi ..speciali. CAPORALI (Padova). Riferisce sui risultati di ricerche praticate col metodo oombin at-0 di Valleb001·a . Questo cor1siste nell'iniettare nella vescica vuota 10-15 cc. di gelobarina a l 20 %. F .atto distendere uniformemente il liquido confacendo al paziente varie posizioni, si insufH.a dell'aria nella cavità vescicale. In questo modo è stato ·a gevole all'O. di mettere in evidenza, uer la netta delimitazione tra pa.r eti vescicali e tessuti circostanti, le più fini alterazioni del contorno in diverse affezioni. Comunica un caso interesROMANI (Ancona) .

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1790

IL POLICLINICO

san te c1 i cli ,·erti colo ureterale n;iesso in evidenza oon l.a cistografia p~r l 'esistenza di un reflusso vescic:o-uretera-renalC'. Non esistono secondo l'O. altri ca':>i del gener e desaritti nella letteratura. TERIL\ _i\.nRA~11 (Firenze). Sostiene l' oppo·r tunità di ad-0.perare il jQduro di litio· .al 5 % per lo studio del refl~ss.o v. r .. per1ne.sso solo· con la c~st.ografia. Segue sempre sull'a.rgomento tem.a di relazio11e u11a viYace discussio11e cui partecip1a no : V AT...LEBONA (Genova), eh~ ~rinmTazia il ooJl.· Capor.ali di a1'ergli rioon·osci11t 0 la prio·r ità ldel ine;tod·o C·on1binato e ' 1...ichjama l',attenzione 1S1Ul1a pos.sibilità dj l)Oter m~tt0l'e in evidenza oon tale - metodo gli . sbocchi ureter,ali. N BGl{O (To rino). - Insiste 5ull'opportunità di parla re più che di una forma. i1ormale, di farine normali della vescica durante i successivi stadi di rien1pin1ento. Loda l.a posizione francamente laterale che permette di raggiungere dei risultati decisivi i11 a lcuni casi. BL.\NC (Bordeaux). - Attira l'attenzione dei colleghi sull ' irto·p portunità dell'uso del collargo1o nelle cistografie di vesciche sanguina11ti~ per · la .p ossibilità di p.rovocia.r e delle combinazioni organicl1e co11 le alb umi11e dei tessuti e ·delle loro secrezi·011i .e quindi de.i nuclei di futuri e.alcoli. Ritiene antifisiologica e e.a.pace perciò di immagini f·alse la ci.stografia 1n lp offi.zione di Trendele11• burg. L .\.SlO (~[ila no). P-0ne in evidenza alcuni p unti d e lla tecnica cistografica. E gli ha notato fe1101neni i rritati vi a carico dell.a vescica dopo l'uso di bron1uro di sodio, rlelle incrostazioni con quello della. gelobarite. Non ritiene la cimog.rafia u11 m et-0'.io di ricerca da e.s.eguirsi .ambulatoriamente, specie perchè praticata di so.Jito su ammalati avariati; ed è decisame·nte co11tr.ario alln su·a applic,n.zione nella tuberoolosi uri11aria. RAVASINI ('rrieste) . - I11vece no11 crede ai pericoli t<:1 nto te muti d.al Lasio P dal Wiget ,nel1' applicazione della cistografi.a J1ella tuberc•o1losi. GERl\1:ANI (Trieste). -- Si esp·r ime 11ell'identico senso. D utL\NTI (Pisa) . ~L\.doi1er.a per la cistografia u11.a ~o luzio11e oleosa di jodio d.a l 10 al 25 %. Non ritie11e fondato il timore della cistografia nella tubercolosi ed è persu.aso inveoe della sua utilità 11ello . t utlio dell'ipertrofia prostatica. Richiama l'attenzi-0ne particolarmente sui dati che 1po.ssonsi ricaYare con l'uso del contrasto nello studio dell ' uretra prostatica e dell:i s ua funzion e . Nrsto (Bari) . - Crede che l'uso dell' O. sia da p.r €ferirs i a <ruello dell'aria filtrata. W1GE'l ' (risp·oude) : cl1e ritiene 1nolt·o iu1po rtaute e non poc·o la cistogr::i.fia. in due tempi · nei tu1nori Yescicali, e che l ' uso del cistouretroscopio re11de quasi superfluo lo studio cistouretrografico. La f·or111a \.l a lui citata della. vescica normale non . è certan1ente l't1nica, ma è quella che, per con\enzione si ritiene tale. 1

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eguon o poi a !tre co n1H111cazi on i su argon1enti differenti.

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XXXIV,

FASC.

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NrcoLicH (Trieste). En or1ne ·i<lronefrosi del re1ie sinistro i n ectopia ileo-pelvica mediana. La s ingol.arità del caso deriYa dai1a forma ~sunta d a.ll'·o rg.ano idronefrotic:o. La. radiografia riportata simula una cistografia. La operazione liberò l ' infermo dei suoi disturbi. RrsIGARI (Trieste). - Calcolosi in rene a ferro di c·a·vafilo . - Su 600 interventi renali eseguiti nel rep·a rto urologico a Trieste fur·ono o~servati d ue soli casi del gene.re, dei quali u~o p.r esentava uno speciale interesse perchè privo di qualsiasi oi11tomo clinico. Nel pri1no fu eseguita la pie]otomia; la nefro le poi i1ef rect·omia secondaria nell'altro . L a p~eudo-idronejrosi trauniatica. - Riferisce sopr a un caso clinico di questa particolare e rara complicazione dei tra.umi chiusi del reuc c.c1.p itato n ella Clinica Chirurgica di Bari. Mette in evidenza l'interesse che può destare l' evoluzione di una tale .affezi·one, nonchè le molteplici considerazioni di indole diagnostica e specialmente i erar.eutica che dallo studio di essa scaturiscono. L'int«rvento, non essendo stato possibile rj oonosoere la sede esatta del rene, si ridusse all'incisione 10 mbare e svuotamento di circa 5 litri di uri11a incistata. L'esito fu felice. Senonchè diverse pielografieJ eseguite in pros ieguo, mettono in evidenza marcate e prof.onde modificazioni subite dal baci11etto e d.all'w·etere. Il primo infatti e gih dilatati.;; il secondo risulta tortuoso, go1n]t::it o, stenC1sa.vo. _.1\ .lterazioni queste che comprometton·o defi11it1,·amen·te, in un tempo non lonta11·0, la fu11zi1.1np ,_. l' integrità del rene. N1sro

G. (Bari). -

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Rio l Parn1 n ). - Ricerche sperirnentali sull' ernostasì ren,ale per in'Tlesfo plastico con, tessuti. eteroloahì freschi e ftissati. - Daile ricerche di questo a.utore risulta che un franunento muscolare jnnestato sia fresro eh-e fissato p.r•oduce · una emostasi qnasi intim ediata della Sllperficie renale sezionata o r ese·c at.a; C"Ome l'innesto muscolare vada inco11tro ad un processo degenerativo, sostituito da un tesc:;ut 0 cicatriziale con1patto. E deg no di rilievo poi la constatazione il fatto che alla periferia dèll' i11nesto si formino sempre più o meno .abbondanten1ente delle infiltrazioni caicaree che culminano con la formazione di veri e propri ca]ooli' con freqt1ente e facile idronefrosi. La logica conclusione che n e deriva quindi è come per l'emostasi s ia preferibile la sutura al traÙF.L

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p~anto.

Discu ssion.e. GIULIANI (Pa rn1a.) . - Chiede spieg.a zione sulla genesi di questi ca leali. DEL Il10 (risp·onde) C0·1ne sia difficile esprimere in propos ito ;un'ipotetsi plausibile.

CARNELUTTI (Mila110). Trattamento conservafJivo del rene policisfico uni e bilaterale secondo P a'Yr, e risultati f'ltnz ionrlli prossimi e lo11tani. La terapia conservativa secon·do P.ayr (lombotomia, ignipuntura delle cisti) ha dato ottimi ris ultati nella Clinica urologica di ~Iilano. Dai


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[...\~)10 :S.XXJI1V, F ASC. 49 J

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SEZIONE PRATICA

dati rflccolt~ ris11lta evideute come la s int.omato}.ogi.a soggettiva e obbiettiva nonchè il notevole 111igli·o·ra111ento della funzio11alità renale oppor tu11a111ente contr-0lla·ta dop·o 4 ,a n11i da,l l'op erazione clo\·rebbero contribuire .a generalizzarne l ' uso e l'a·p plicazi()ne i)ratioa . Discussiorie . B RUNI (N ap·oli). P er I.a ... ua esperienza invece è contrario a qualsiasi i11tervento sui r eni policis.tici. G \l:tDINI (Bolog11a) . D '.a ltro canto può van tare risulta.t i b11oui eon i! n1etodo di Payr, catti'i co11 la 11efr ectomia. DE GIROKOOLI (Ven ezia). - P er s u a esperienza de,·e dir bene dell 'oper.azion e di Payr. TARDO (Palermo) . \ ' orrebbe ricordal·e come i ri ultati differenti ottenuti possano dipendere clal diverso g rado dell' affe~ione, ta,nto più che gli esami fun zionali non cl.anno in questi casi risultati attend~bili. ) fIN<1AZZINI (Ron1a.). l-Ia avuto oa.mpo di Sltu<liare qualche caso del g ener e e e;onferma tale stra11'0 comporta1ne11to degli e sami funziona.l i. Costa11ti e]e,·ate, .a7.ote1nie alte, sca.rs issima elimin.azio11e di indigo e di fe11olsulfonftaleina era.n o compatibili con uno stato gen er ale buono dell'in• di yJ"'1_ uo. ~.\LESSA"DRI (Ron1a). Sostiene cl1e i1ei r eni polici stici , a 111eno c:he J1on vi sia una cc indic.atio ,·italis » (e.1norTagie impo11enti, pionefrosi) sia più })l'li dente aste11ersi d.a qualsiasi intervento nel rene policistico. L\s10 (per Car 11eJutti) . - Pur ricon oscendo nel i11ctoclo di P ayr ll n J· in1ed~o· p.alli.ativo, s ostiene c<J!11e d i tutti i lJro ~)osti s ia semp.r e il più raz1011a le e il n1e11 0 trn 11n1atizzaute. l~ AI~IOL'..>I.

co ~ i

.-! lcuni

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cli .·ne f ralaic" ematu-

Riferisce t re cas i nuovi di n efralgia emat111 ica, clescri\ endo11e le caratteristiche cliniche, i d atj ott.~ nu'li :i li c•c:servazione cistos copica, i risultati degli esa111i funzion,ali. Due di que5ti furono 11efrectomizzati: u11 terzo sc.apsulato. Al1' esa111e istologico fu iness·o in evidenza in tutti i ca~i , un1a nefrite cronica parcella.r e . In base qui11di ai suoi risu ltati, ro. ritiene doversi dare la i)re.feren.:!;a .alla decaps ulazione, rise.rv.a ndo la n efr ecton1ia solo a quei casi in cui l'esa111e f11nzionale h a dimostr ato url valore minin10 dell'organo leso. Di8cussione . Nrsro (Bari) . - Rifer isce d i un caso di emat uri.a ripetuto e deter111i n ato di frequente da angina . I""a m alata g11arì c 011 1a 1tonsillectomia, nella to11siJla fu isolato un·o streptooocco emolitico. OcOOl'tl'e quindi inclag.are ~u t utte le possibil·i ca.u se <li . errore . R .\ \"AS I N I (Trieste) . l{i<'hian1a . l ' a tte11zione sulla r elat iva fi·e.quenza di tale iaffezio11e, ·d ella quale n ell 'Os-pedale· di Trieste si osservano 3-4 casi .al1' anno. l\1a prima di accettare tale diagnosi biso<b11a esclucler e l a possibilità · non w lo di calcoli p icc-olissin1i e tra parenti ai raggi X , n'La .anche r1 ca. -

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la ossaluria o la fosfat uria che d a sole possono provocare un' e1natu ria. Nei casi sicura1nen te accertati furono riscontr.at.e all'esame ist·o·logico lesioni di n efrite par~ C'ellare cro nica a focolaio. ~ · · R AI AIOLDI (rispo11de). Nel caso di N isio si tratta v.a di u11a n efrite cro11ica comu11e, non di en1aturi.a. Si co111 -niace cl1e il R a\"'asini conf~rm~ q ua11to ha de.t to.

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Piccolo r ene congeri ito cloloroso . ,-; lliC'ord.ato le a11·0111alie cli volume dei r~ni, · l'O. 11Ail\tIOLnI . ·-

di scute un cas.o di ren e .atrofico co11ge11ito caratterizzato cla a.olori continui e .a tip o oolico protrattis i per p ~ r eccl1i anni. All'atto operativo fu riscontr.ato un r en e di minime dimensioni oon pelvi nss.ai dilatata e ostanz.a renale sottile presentanti i carat.teri an.ato·mo-patolo·g ici del r enè atrofico congenito propria111ente detto. L ' O. discute l'importanza delle a nom.alie co11genite di volume s ia .P·e r quanto riguarda lo sviluppo di fatti i)atol·o·g ici , s ia per le possibilità di inter\ento . ull 'alt ro rene.

G:·:-ave eniatul'ia d el . r erie sup erstit e · dopo n efr ectonPir:i per tube·rcolosi. - Si t rattava di u11 g iovan e d i 26 a. ch e a dist.~nia cli circa 'JO giorni dall'operaz io11e presentò e:µiaturia di ·or igine renale (èo11trollo ci~toscopioo). D,op~ altri 15 gior11i ebbe porpora diffusa, ittero a caratter e e111olitico. Ritiene, escludenùo l 'em-0fili.a, e rite. Bendo discutibile la p ossibilità di feno.m eni conge.%ivi da iperlaYO•ro o .d,a -fqoolai tu.b ercola.ri preesist enti .e ri ·;;elatisi in itale occasione, d,o,·ersi tratta r e di u11..a _nefrite. tra11sitoria _lJrov_o cata da.ll?elin1in.azione cli una speciale tossin a tubercolare a carattere emolitico. Disc uss1o·ne . TARDO (P.ale rmo) . R itie11e l 'ultima ipotesi 1)i~ verosimile. L .\ S I O (1\fila110) . - . Crecle si.a.si 1 tra.ttat•o di u110 scon1 pens.o renale. LILLA (risponde). Le e1u·or r a gie di cui s'inte11c1e pa·r lare sono state i1up·o nen ti e quindi non . a crivjbile a scon1p enso, p·oco .ammissibile co 11s~... cler a11do n.11che il tem po n on in d ifferente trascorso cl :ill' interven to alla StLa c·o111narsa. . LTLL:\.

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Tlr e t.~ rit e

e for1na zio1i,i 1J<L1.1illo1na~os e cl eu rene. D iscussa la 1)atogenesi dell'urete.r ite ci. ti0a e dell9 forn1azioni papi110i11atose Llel r eue, presc11ta un· esemplare i11 c ui sono associate le due lesio11i e s ulla ba.se d-ell'es an1e inicr-0-copioo il qu.ale di1110 tra 11elJ.a s t essa sezione la presenza di cisti 11ei ·d iver si stadi- di sviluppo e di papill on1i cr e de poter a1111netter e un'1111ica c•a,usa p at-0.g e11etira un pr·oces o flo g!stico cr onico . M ELANOTTE

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ci .">t icci

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N1c ~r,1cH

(Trieste). - E11or11ie cl1la f aziune con De ·criYe un gen;fa. bilaterale degli uret eri. r.aro ca...,o di dilatazi.0110 congenita bilaterale degli uret er i e n el quale fu di111ost r.ata la presenza

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di ·u n oalcol·o ureterale. La rimozione di tale ootaoolo, rite11uto seoondario alla malformazione fu sca.r tata per i pericoli di fistole ed inconvenienti maggiori. Due radiografie assai dimostrative accomp.agua.no l'interessante oaso.

I mpianto dell'uretere sinistro ri,el sig rna seco·ndo in rnetodo di Ooff ey in un caso di anitria llU po legatura d egli urete'l'i. }{ efre ctoniia destra. (i ua rio iori,e. - Prooenta un RAVASINI (Trieste) . -

caso di in1pianto dell' uretere sinistro nel sigma secondo il metodo di Coffey-M.ayo in un oaso di anuJ:ia dopo lega.tnra degli ureteri. Questa avvenne dopo un' isterectomia totale per carcinoma del oorpo dell'utero, eseguita· alt1"0ve per via addomi11ale. Q11.ar.antotto ore do1)'0 l'oper,azio·n e fu ·e seguit.a la nefrostomia destra, in quinta giorr 11ata f 11 esegnit.a la nefrostomia sinistra. Dopo dieci n1e,s_i. ciroa n·o n riuscì un tentativo ·di ure.t erocist·oneostomia .a destr.a, mentre iriuscì più tardi l'impia.nto dell'uretere srinistro nel s igma seco•11do il meto·d·o Idi Coffey-lVIayo . N-efrectomiia destra.. lia gt1arigione pe.rma.i1e tuttora, cioè otto mesi circa dop·o l' i1npianto. L'O . .descr~ve più per esteso il metodo di Coffey-Mayo, e ne rileva i vantaggi del medes~mo. 1

l 1npianto per innesto di n.odi carcinomatosi dalla vescica neil'wrotere e nel· bacinetto · rlilatato per idronefrosi. - L ' O. preRAVASINI (Trieste) . -

senta u11 c.aso di impianto pe.r innesto di i1odi carcino1natosi dalla vescica nell'u.retere e nel b·acinetto dila.t.ato per • idronefrosi. L'in.t eresse offerto dal ca.so consist-0 nel fatto che non s i può parlare di metastasi per via linfatioa o sanguign·a;, lna di innesto vero e proprio di tumori neJ1' uretere e nèlla pelvi renale, dilatazione f.av<:·rita dall'orina stagn ante. T.ale dilatazione u.retero-pelvica prodotta dal tumore ha ·reso poosibile l'impianto .a.nohe nelle vie u:rin.arie superiori, per via ascendente.

Caratteristiche pielografiche e fun,zionali, d ei reni pol·icisbici. - Descrive PAVONE (Palern10).

due casi di reni 1 .nolioistici, soffermandosi sulle loro pairtic.cllarìtà fu11zion.ali e pielo gr.afiohe caratteristiche. 0

Restring·imento e dil'ata-zione dei due ureterii dopo isterectomia subtotale. - Escludendo facilmente con l' anamnesi re111ota e pross~ma, u11a forma flogistioa .acGIULIANI G. M.

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lL l'OI.ICLI!\ ICO

(Par1na). -

quisit.a. ri1nane·va p er spiegare la dilatazione bi• 1.ater.ale degli ureteri ~servata, decidere se si t.r a.t ta va cli una forma co11genita o di •U11a posttrau1natica. E ssendo stata praticata un'isterectomia subtotale, rioord an<lo 1e es.p erienze del Torraca e per I.a 11 bi tJazione della stenosi, 1'0. che ebbe cam.p o di stucliare l'amn1alata per disturbi imputati ad un rene mobile, ritiene dova·s i trattare di lesioni p ostoperatorie. 1

Discussio'ne. LIIiSA (Livorno). - Quesrte parziali stenosi ureternli postoperai.orie gineeologiche sono più fre-

[ANNO XXXI\·, FASC. 49]

quen.ti di quanto non si creda e cO\StitUJiscono l.a caus a essenziale della persistenza di pr<>ee8si infia:wmat-0ri d'.:l bacinetto e dell'w·etere. Si gio\' ano tali oasi di un oat-etere .a perm.anenza. .

PISANI L. (MiLan.o) . -

Nuovo cont1·iùiito alla cunoscenza e classificazione c.lel ·rnegau1·etere. - L '.O. ha rip·t·eso ·a studiare i casi di megau1·etere ocoorsigli e scinde dalle dilatazioni second·a rie quelle primitive ed idiop.atiche !'1i&~ le quali non è p ossibile trov.are n-eBSuna ciau.s.a se non quella di u11a atonia congenita. Dallo studio di 9 casi personali 1' 0. conclude sulla rarità del megauretere primitivo (uri solo caso con R. W. positiva del restOi). Più larga diviene la c-erchia dei C3Si se .al termine congenito si ascrive il significiato 'd.i predisp osizio11e congenita, sul qu•ale s:i i1npi.a.nta spesso un processo settioo. Le w·eter ectasie so110 per lo più l'esponente di una disfunzione 11ella innervazione dei fa.sci muscolari dell'ur-ete.re e più f·requentemente di quelli ciroonda.11ti la papilla ureterale e costituente il f.a~cio chiave. 1

.Discussione. LILLA ,(Livorno). Si icon1piace che ve11ga fatta · luce sulla definizione e sul concetto del inegauretere, che va iriservato appunto a welle forme che SO·UO: 1) co11genite i 2) sine materia i 3) prive d~ qualsiasi anomali.a d.ella costituzione .anatomica dell'organo &tes.so. R-AVASINI (TrieBte). - E sprin1e 1a propria soddisfazione nel vedere accettata la sua definizione esposta già nella relazione delJ.o scorso .anno. Rossi L. (Parma) . - Chiede se s i possono sceverare allo ooherno radioscopico le forme sp.ast.iche da quelle consecutive a stenosi. (Mi1ano) . - I11vita.t o dall.a S. M . e des ignato dalla Soc. Italiana di Urologia, 1'0. si intrattiene sull'Impiego dei mezzi. di contrasto LAs10

nello studio delle vie ·nri·narie . L'O. sostiene con dimostrazioni raidiomr.afiche come il l atte di b1ario purchè 1d iluitissimo e b en emulsion ato rap-presenti un ottimo contrasto. Da scartarsi per il dolore è il brom11ro di 1$()d.io. N elle vesciche for.w mente ~rJ:itabili, rende OOQni ssrvigi lo Jod·oleu1n da lui proposto. Nel1a pneumocistografj a è pireferibile 1'0., utilmente 13.\SSociato al p recedente (metodo Vallehon1a). Lo Jodoleum (sol. jodata oleosa .al 5-10 %) rende altrettanti b·u oni 0ervigi nelle pielogra.fie. Innocui ed importanti dal pun-t o di vista diagnostioo sono il -pneumo·p~ritoneo e jJ pneumorene. D.a ritenersi bene a mente è l'es.attezza delle ricerche, t1a eseg uirsi in p(À.~ brevissime, in apnea del paziente con !'·a iuto di t1n Pober Bucky inodificato opportu11ame11te d.all'O. Segue una. s-erie di radiogran1mi di~t inti per org.ani e l esioni .a sost-egno e dimostrazione delle afferro.azioni dell'O. Sono esse calcoli vescicali, di vertiooli , oasi di oompre ~­ sioni estrinseche sulla vescica, ipertrofie pro&tatiche e con complioazio11i. Una. gJ~ande importanza spetta .al metoclo n ella di.agno i fine 'r lei 1

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(ANNO XXXIV, FASC. 49]

SEZIONE PRATICA

tumori Yes~.ioali. Nel sospetto di questj, casi è op·p ortuno sem·p re l 'esame del ... tor aèe · (eventuali metastas i). C1asi di affez~oni della pelvi vengono dimosti·a ti n umerooi. Lo J odoleum in questi oasi ha azion~ talor.a perfino curative. Pairtioo1are interesse destò un OMO di ascesso freddo di origine delle surren.a li, guarito con lo stesso J odoleum. che e1·a servito la prima volta per la sua diagnosi . D iscuss.i one. NEGRO (Torino.). ' . - Teme l'uso dell' olio iodato perehè essendo insolubile potrebbe dar luogo agli stessi inoonve11ienti del collargolo (embol~e, infarti ren.ali, ecc .). Non solo, ma la possibile persistenz.a potrebbe dair luogo ad ombre che sa,rebbero di difficile i nterpretazione. 0

BoRET'.lI (J\ilil.ano) . - Con,tr·ibUito alla conoscen,zu della si f ilide vescicale . - Espone tre ca.sii personali che prese11tavano cistite ribelle ed ematuria, e in un caso anche ritenzione. La cistoscopia fece rivelare: pap1u le ulC€rate, ulcerazioni scod.ellif€)rmi, vegetazione, edemi, v.a.sCQ1ari.z.zia.zione n•otevolissima, tutti feJ101neni ohe miglior arono assai o scomp arve1·.o addirittura con la cura a ntisifilitica. L a lue yescicale s i .d imostra qu.i ndi meno iiar.a di qua11to si riteneva, ma r iesce difficile .a di1a gnosticarsi . Soccorrono a.. questo riguairdo non solo i sintomi, che 1'0. descrive, nla .anch e l'esito della r eazio11e e sopratutto l 'esito del1a cura b asata sopratutto sul Hg, e KJ. D iscussione . SEsT·INJ (Napoli). - Conferma quanto ha detto 1' 0. e orede come lui ch e la f orma piiù freque:µte sia la porpora.

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s ubtotale la vescica rimane contratta ed a cavità virtu.ale se ri~ce sopp·r essa la fu11zio11e deviando a monte la corrente urina.ria. Con una 3a ser ie- dimostrò che asport.ando tutto il collo vescicale sino agli sbo.cchi ureterali ed un tratto dell' uretra si ha ,r icostituzione del collo v~c~cale e rico11giungimento, mediante fusione? coll' uretra, la quale '°°nser va come il oollo la p ervietà e la funzione. Con un.a 4a ser iE' constatò ohe, asportando tutta la vescica, ed una .porzione d·ell'u·r etria ed abbandon.ando gli ureteri recis.i, nella cavità iaddo·m inale, si av~va dopo 70 giorni la completa fusione . delle estremità ureteriali r ecise fra di loro e coll' uretra, con dil.atazione ia serbatoio d ell' uretra stessa e completa pervietà e degli U·r eteri e del1' u.r etra e da parte de ll' animale n<>n incontinenza. D iscussione. CIMINO (Palermo). - Riferisce di un individuo che ebbe a soffrire di incontinenza oonsecutiva a<l in~i sione perineale per .ascesao p.rostatico . Tutto feoe supp01rr~ una. rigenerazione del collo vescicale. RA VASlrNI (Trieste). - Ricorda un caso clinico di rigener azione della vescica, in cui fu estirpata tutta la vescica .ad eccezione di un piccolo lembo in cui fu ~mpiantato un uretere.

R AIMOLDC. (Roma) . . - Corit1 1ibulo alla cura delle ulcere semplic'i. della ve8cica. - Riferisce di tre casi ohe h a potuto os&erva.r e e cu.r a;re co.n la elettrocoagulazione . Una delle malate è gu•arita; le .altre due assai migliorate. D iscussio·nc . LILLA (L jvorno). -- La st.asi rappresenta un fattore di grande importanza nella persistenza di tali 11lcere. Questo ha potuto osservare egli stesso in alcuni casi giunti alla. su.a ooserv.a zione, g uarjti 0011 la elettrocoagulazione. P AV0NE (P a lermo) . - E gi11nto alle stesse conclusioni in un suo caso. TARDO (Palermo). - Domanda se furono fatti e&ami batteriologici. RAil'IOLDI. Risponde ringr.a.ziando del contributo <legli 00 ., le cui conclusioni collimano con le sue e .assicura di .aver eseguito ricerche l)atteriologic]1e complete.

ALESSIANDRI (Roma) . - T en,tativi di cura ch,iirurgica, nelki chiluria. - Riferisce un oruso ocoorsogli in quest'anno che orede importante sotto due p unti di vista: 1° P er la r arità di e.asi, in cui si è dimostrata la filaria sanguinis hominis, come in questo, e ehe non si sono mai mossi dall'Italia (Abb ruzzo): durante 1-a guerr.a però l ' individuo er.a stato sul Sile, in provincia di Treviso, dove La Cava ha descritto un focolaio di infezione da filairia. 2° P erohè, avendo determi.nato oolla cistosoopia e il cateterismo ureterale ohe la comunicazione coi chiliferi era dal lato .des tro, intervenne scoprendo il .rene e l'uretere, e trov.a ti numer-OS1ssimi linfatici intorno alla pelvi e all'uretere, con mangli e rete .assa.i ricoa sin verso la linea mediana, procedè .all'ablazione di questi, più completa ohe fu possibile, prima sull.a .p elvi e sulla parte alta dell' uretere, avvolgendoli anche in un lembo gr.assoso p er evita.r e il r istabilirsi d.i comunicazioni, e poi sulla 'Parte. Si ebbe su cce$o in p.r imo temp-0 in quanto dopo l 'oper.azi0ne le urine rim·asero p er vari giorni del tutto chiar e, ma poi la cb ilu ria riprese e non si modificò successivamente.

MEL.ANO'ITE :NI. {T orino). - Stud·io sperimentale sulla '/~generazione (lella vescica urinwria. - Op erando s ulla ·vesci ca di .c ani potè dimostrare oon una 1a serie di esp erienze che il serbatoio uriniario demolito ili m.età, sutur.ata o non la breccia, ric11pera, dopo d11e mesi, unfa ca,piacità CONÌSlpondent~ ai 2/:3 rlell.a prirn.itiva. Co.n un.a 2a serie trovò che nella cistectomia

L'uroterapia nelle infezioni banali delle vie urinarie. - L 'O. senza rioordare i principi scientifici , baoo della. sua terapia e g ià -esposti altrove, espon e i risulta.t i della cura. 811 227 malati, l'uroterapia ha dato il 75 % di gu·arigione, in quelli subacuti il 54, e 1'8 .50 in quelli cr onici. Il metodo, S'O ntigliante agli .altri fonldati sulla v.a-ccino-protei110-terapi.a, è cap·ace

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C1Mri\o (P alermo) . -


1794

!T. PO I.ICL l ~IC'O

quindi di 1111 re11di11iento ta11to ma.ggio1re quanto p iù r ece11te è 1'infezicone e Yiceve.rsa.; ma è semp l! c faciln1ente a p1J~icabile, n.on importa quas i nr: suna sp esa; 0

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1.'t. ::>'.: ussione. . L).\, oNg (P aler1nò) . F a osservar e oorrne r1111 a uga oltr emodo difficile se non imp ossibile dot·a re e .aumentare la quantità dei germi da iniett .1.·e . Del resto la urato.rapi.a rappresenta una proteine-terapia: e a llora è forse ineglio ricorre.r'::! a prodotti ora1n.ai sta11d.a.r diz2'ati deJ com. 111e.i·c1G. NEGRO (Torino) . -- Ha usato un metodo a n a logo, ma h.a otte11uto r isultati così scoraggianti che non ha cr ed uto oppor t uno pubblicarli . L ILLA (L iv.orno). N on può vanta.re risulta.ti s<»d<lisf.ace11ti co11 tale metodo ch e va ,adunqu e o controllato o ripetuto. CIMINO. - Pur tenendo conto delle osservazioni e de1i rilievi mossi gli da i oolleghi afferma che il metod·o c0Tri'spo1'1de .alle moder11.e vedute scienl>ifiche e che è qui11<li u t ile per lo men o pr·ov.a rlo. 1

L 'o.z.ione del c}ii1ii:no 1l ella, f eùb /'3 Wl'ÌJ'llLria . D.e scrive i vari t i1:>i di f€bbre ch e si osservan o 11eg]i Ul'inari, elen ca le po::c::1ibili spiegazioni p atogen etiche, accettandone una teoria eclettica. ll ch inin.o ~gisce: riducendo 1a sensibilità delle m11oose 11rin ario allo sh o1k , ii'ldebole ndo le facoltà co11duttrici dei cordoni midolla.ri, attenuru1do perciò la r eazione 11ervosa e q11in·d i l'azione n ociv1a rif1~ssa s ui r eni ; s ulla tossicità urin.ari a, aumen taJ1do la resistenza dell'<»rganism-0 di fronte ia1le tossin e, oon meccanismo 1ancora i1on. ben chia:r o. Con1unque il chinino è in·dica,to si.a come preventivo neo-li inter •Ye1rti sulle vie ucrin.arie, s ia co1n·e b . curativo negli accessi di febbre u r in aria. f _,ç\rONE (j. ) (P .alermo) . -

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. Dr lVIAJO (Niila1.o). -- Tl alore progn,ostico, dal p!lnttJ

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d~

vista r;hirutrgico dell'azoto residuo in rapfJUtfo n ll' rizoto 111, ·din clcì sangue . D allo studio dell'·O. rist1lta 0h e i l valore preopea.·.ativo dell'az.oto re:)iduo i1011 11a una importanza. p 1.r ognostica. i}ost01Jerati v.a sup e1:iore a quella dell'.a zoto U•r eioo: ch e nelle oris i di iperazote1nia postoperato,r i a l ' aun1ento <lell'a.zoto r esidu.o si avvera. più precoce1nente rispetto a quello dell' urea e si attenua con maggio-re le11tezza. I 11 questo senso pllÒ servire ·a aar ei una spiegazione dei fenome11i uremici post·op era~rii meglio e per maggior du.rata di tempo che l 'azoto ureico: vi è esatto pa.r alleli mo t r.a azoto ureico e azoto r~i duo. L'azoto resicluo e quello ureico non sempre 00110 a.Iterati quantitativ.a111-ente dall'intervento operativo e clalle anestesie ge!lerali. x•

** Ten1n. per jl prossi1110 Co11gresso da tenersi in Ro1na: « Le eolibacillosi ».

l -.\~xo

XXXI\", FASC. 49]

XVI Congresso Stomatologico Italiano. in au.gurato .a Mila.110 nel Castello Sforzesco il 17 settembre u. s . P ortò il saluto ·ai c-0nYe11uti (oltre 250 stomatologi d i t utta l tali.à) il Presidente del Comitato Ordinator e dott. Bellinzona . Seguì il Podestà di ì\!Iila110, on. B elloni, congratulandosi p er le recenti conquiste st on1at-0logiche sotto gli a uspici del Fascismo ch e saprà certamen te m ett ere un freno all'empirismo dei dent isti .abusivi. Il :Presidente della Fede1:a~ione i;.;tom.atoJ.ogica Italian.a, dott. Di l\!Iento, t essè la storia ascensionale del ventici11qu en11io dell' Associazione e del suo organo ufficiale « L a Stomatologi a », fo11<lato 25 an1ti or sono dal defunto priruo Presidente Pla.tscl1ik ed ora diretto dal pro.f . Pi- , perno ,oon Ja solerte collabo razione del p rof. CoenCaali una illustrazione delle recenti leggi o . D·ouo sto1natologiche fatta da ll'.on . P erna e un defer en te saluto dell'Unive1·sità di l\1ilano p or tato dal Preside della F .aco·ltà l\f edica prof. P epere, fu procla.mato vincit:ore del Premio Platschi ck di L. 2000 il dott. Carlo \ 'ecchiotti di Milano per la memoria tl nonialie ù ucco-cle11,turi e nei ragazzi anormali e fu offerto dal Comune un sontuoso rinfresoo. I lavori del Congres&o si svolsero nella R. Uni\·ersità. Su gli .4.scessi e f len111io ni <li oriui1ie den taria t en11e una importante relazione il prof. C. Cavina e una libera discussione su i D ettagli di pratica 1;rtJj ession,a<le il p.rof. Piperno e il dqtt . Seppi. Fra . le comunicazioni di maggiore inter esse : T eoria trofo-1nicrobzca dei processi cui'. osi e. nuovi fatti sulla vitalità dello smalto del prcif. Berett.a; Uliteriori ricerche sullu ca1·i e dentaria. del p rof. l\.f anicardi; .4.lcuni pu11,t•i .f onclame1itali 1ielle C'li,1·e co,n servative del p.r of. Fasoli ; 31etoclo cli cura del proaenisnio del . prof. Ar lotta; Sull' innervazione <lel dente del prof. P apa; L 'opera udont:oiatrica degli itulriani Eustachi, Campani, 11lon?Ji e P latschick del prof. De Yecchis; ed .altre <lei dottori Amo<leo, l\ilacoaferri, 'l1 an'1burini, Gaspar1n1, Lippo, Oasarotto, Sarava1 '. ..i\- ..lban~s~, Puppo, Corr adi, lVIihich, Csernyei, Linea,_ Ga1~1, Muzi Dalma Forst er, ~.\scenso, Brusott1, cl11r. denti~ti ))~ érescenzo e Cassullo. Su l'igiene sociale trattarono il pr·of. Oav.allaro (1Serviz10 ocl un. toiatrico n,el~e scuole del Comune di Firenze), il dott. Monaco (J nilovi servizi odontoiatrici scolastici nel Governatorato d·i R oma), il dott. Grandi (iServizio stomat ologico neg li Usped~li_ di Trieste) e ten. col. med. CandidoTi (Serv1zizo st o11iatoiat1·ico nell'Ospedale lllilitare di R onia n~l 192?) ~ udite le quali comunicazioni fu.rono ,·ot-a~1 ord~n~ del bcriorno -ner l.a sollecita istituruone d1 ser,·1z1... stomatoiatrici nelle scuole pubbliche n elle c1tta che an cor.a 11e sono prive e per l '.assu11zio·n e di stomatoloai n ell' ambiente ospe.daliero. 8 ·in via r u110 telegr;1ni a S . M. il R e e a S. E . l\.lussolini. Durante il Con gresso ebbe luogo, nelle sale adiacenti all 'aula del convegno, una notevole es~o­ s izio ne di i11ateriali per la prof-essione odon to~~1trica . Fu visitato l' Istituto ·S tomatologico a \ ia C<n111nenda 10 con ] 'annes.!:o P .adiglione (lei .YJ n~ tilnti del \ 7 iso. S i ebbero gite alla Certo~'l d1 F tt

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[ ..\~~o XXXI\-,

F.~c.

49]

SEZIONE PRATICA

Pavia e s ul lago <li C·on10, quest' ulti111a signoril111e11te offerta .agli osyiti dai consoci rn.ìla11esi. Il 20 settembre i Congressisti si reca.rono co1npa tti alla sede del « Popolo d'Italia » per offrire un gra.11rle m.azzo di fiori al oomm. Ar11alcl.c> ~1us­ sol~n i, i11di, in corteo, depa.sero altri fiori in Piazza S. Sepolcro, sulla lapide ch·e ricorda. la prjma ad11nata dei pionieri del F.ascis1110. ~i\l banchetto sociale, te1111to al Grande Albergo Continentale, fu offerta all'on. Perna , dagli sto111atoliQgi ita1ian1i riconoscenti, una medaglia d 'oro con1111e1norativa del 25° an11uale del sodalizio , ornlai, talmente fo rte e solidale da accrescere 1~ s ue fila, durante l'.as.sem blea privata del Co11g r~sso, <li Le11 119 soci 11uovi. A. P1PERxo.

VII Cong1·esso di Medi cina del Lavoro. (9.J:-26 ottobre 1927). •

( 'on fras~ c.olo1·ita, questo Congresso è sta t-0 <le110111inato il cc Periplo ra1nazzi11i.ano· », poichè nel suo sYolgin1cnto l1a seguit.o le grandi t.appe l1ella ,·ita di BeTnar<lino Ramazzini: a Carpi che gli <li~<le i n.a talj, a l>arn1a <lo,-e fu p er gh st udì unive rsitari, a ì\'.Iodena do\e egli dette l' insegnament.o della medicina prof.essi<l11ale. Ed i11 queste tre città, i congressisti si riu11iro no sucoessivame11te in sedute laboriose e feco nclamente attive. L ' inaugurazione \e11ne fatta a Par1na , dove s i ebbero le relazioni sui ten1i uffici.ali. G. ALLEVI p.arlò della Emi yrazio1ie e tu ùe.rcolvsi., pre111end-0 in esame la gran d e iill!J.J·o rtanza sociale di ques to fen-0n1en·o demog;1·afico eh.e, negl'i an11i p ri111a della guerr a aveva preso un gra11de slancio. :\ ttira ti dalla mira di facili e lat1ti guadagni, parti va.n·o i n ·ostri emigr.anti, t r·ov a,nd·o sp esso la ni.orte p er tubercolosi i1egli stes~·i luogh i d·ove sper.a\"<111·0 di acciuffare l.a fo,r tun.a, o ritornando i1ei loro paesi C·ontagiati e centri di nuove infezioni. L a inaggior !Jarte dei tubercolizzati ci er a restituita dall' A1neric.a del N ord, mentre qu€lla del Sud dà un C'·O·ntingente aS.Sai iniJ.101·e. Però no11 è l.a sol.a emi~razioue transoceanica che rie~ce pernici·OiSa alla sal ute dei nostri lav<Jr at.ori , m a .anche quella c-0n~inentale, sebbene inanchin 0 delle ptt·ove dirette . Ad ogni niodo restano dimostrate la grande i11flu€11za: che, i1ell.a tubercolosi p olmona re esercita l' emigrazione e la n eces.sità d i provvedime11ti in pr·oposito. Sulla patologia da elettric'ltà. e du ra!lgi . rY. ' , h.a riferito G. AIELLO. I casi di lesioni da elettricità so110 in g ra.n de aurr1.e nto <.~ d è qninrli cli gr.a nde lJtilità anche pr.ati<>a uu o studio accurato di essi . Gra11de iinp·airtanza si deve attribuire nella patoge11esi di essi ai fattori costituzi.pnali inerenti .al soggetto ooi!)ito, specialn1e11te all' acoe.r tamento aua1n11estioo o clinico di n1·al.attie pregresse, di diates i e particolarmente dello stato t,i1llo-linfatioo ; in esame dal punto di vi'3t.a oostituziouale, quale può e ssPre f:·itto rnedia11tr un a a,cc·urat:.i \Ti.sita preve.11tiv.a é periodica, dovrebbe fa.re e.s clt1dere i soggetti prediap,osti dalle lavorar.ioni in ra.ppo.r to co11 l 'elettricità. Dopo aveir~ accennai o alle c.ausf' d ella. i110rte dn elettricità, alle lesio11i anatomo-patolo.gicl1e che si riscontrano ed alla i1osogr.afia delle lesioni, 111ette in riliev·o eh.e , i1el tratta111.ento, oltre ni comuni 1

1795

soccor i per la p.ar.alis i ca1·diaca e l'espiratori:1, ~ doveroso il tentativ·o di i11iezi-0ni eudove11ose di cloruro di potassio, di cloTuro di oalcio, di ad1l'enalina (anche intracardiaca) e di l·o belina. P er qua1Lto i·iguard a la puto/uuia. {la ra(l(li ..x~, osserva ch·e quest e lesioni &011 divenute oggi r a.re, gra~ie a.gli a_ccurati sisten1i di p rotezion ~, ina. jl p er icolo n on e ancor a scompa.J.·so. Oltre .aUe rad10dermiti, è stat.a re·centemente 111ess.a in luce la radionecrosi tardi v.a, più con1un·e n1en te cuta11ea, che .a vviene in u11 terreno app are11ten1ente i11tegro e può ei5:.sere favo rita da fatt·o,r i locali , da 'infezion e . Sono suoi caratteri gen erali l'inizio bru. sco, i . i11tomi di mo~·tific.azÌQ ne dei tessuti la leutez.za di elirni nazio11e, l'assenza di istolisi;' le pa.r tieiolarità cli11iohe ·ca.1ubia110 poi .a seco11':1. a della sede e d€1 terre11·0 biologico . ...i\.nch e p er le lesioni da raggi X, ha gr.a11de im· i)orta.nza la predisp osizione dei singoli individui eh-e sar à be11e 1nette1·e in luc.e con lo studio a11am11estico, ~emeiotico e I armaco-di11amioo, p artic. ola r. i11e11te veden·do il inod·o di reag ire al vescicante . Sul C'ancro d ei r.adiol·ogi, che colpisce il 30 ~b ':.l i coloro ohe soffersero di. radi.odermite ' sono neres~.ar i ult.e riori studi. Per quanto rigt1arda poi i disturbi gen er ali, i1e è tt1tto ra incerta la patoge11esi, ina, -si può ritenere p1·obabile la presenza i1.e l sangue di p rodotti di scissio11e d ell'albumina, d.n. di truzi-011e ·dei t~su ti. Sui da.t i t ecn ici irierenti alle lesioni cla elettricità e da raggi X , ha riferito l ' ing. R . P uGNOVAN o:r--·r. Alle due r elazi-0n i è seguìtia u11a cli cussione d 'in'1ole teorico-pratica. L'interessante rassegna delle intossicazi oni prof CSS'Ìonali dal 1924, (atta da ~i\. N EBULONI, 11011 si presta ad essere ri ~s unta. L ia Carta del lavoro è stata degnamente illustrata dai proff. L. DEVOTO· e RANELLETTI. Il Co11gr€sso ha tributato un Yoto di plauso .al pr.of. L OHIGA, cl1e è sta.t o il pre1)aratore del R egola1n€n'to d ' igiene del 1avaro·, ed ha espre · ·o· la p.iopria ·H1111nirata ri c:-0a.1'oscenza al Ca.p o d el Go\rer110 p er la i1uov.a legige. 61Ull' A. sicuraz,io11e obbligatoriai contro la t ube.rcolosi. A )fo·dena, la vita di R amazz.ini fi n o al 1700 ve11ne illustrat·a in u11 oa.Id-0 e ' ' ibr,a11te d iscorso d el proì. A . I>oNAGGTo, ch e p er più di t1n ' ora. t enue incatenata l ' attenzione del1 ' udit-0•r io e suscitò alla fi11e entusiastici app1at1&i . L attività . . cientifica e didattica S"\'olta dal Rama.zzini in Padova dal l 'iOO .al 1714 ' e1111e poi magistralmente esposta a Car!Ji dal p rof. A. 0AS1'IGLIONI. A~1Sid11a1ne11te frequentate furon·o le sed11te riserbate alle comunicazioni nel ca1npo della patolog i.a del 1av·o ro e ·d ell'inf.0J·tu11istica, nelle quali i congressisti po rtarono i risultati clelle i)roprie osserv.azioni ; le discussioni ani1nat·e e oor dia.li ch e ne seguirono e.d il pr·otrarsi delle sedute fi110 ad oltre le 22 din1·o strar on·o il gra nde intere ~e cl1e tali co1nt1nicazioni· s us.cital'o110. \ Ti assistette sen1p.r e, nlla Presjdenza. p·O'r taudo spes&o 1:1. sua parola elevata l 'inf.aticabi1e !)r of . DEVOTO, cl1e do1rette anobe prodigaJ·si n elle ceri monie della triplice i11augurazione ufficiale; a lui va tutto il inerito della buon.a organizznzio11e d el Congre o, che h a la. ~iato 1~ei 1111n1er osi i11ter"Venuti il più sin1p.atioo fil. l'ÌCoTclo . 1

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!L POLICLINICO

[_i.\NNO XXXIV, FASC. 49]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA.

zioni cròniche per arsenico, cobalto e nikel; azione irritante delle polveri, antracosi silico~i. Il cancro del polmone. polverio serna>~è crescente delle strade. Il cancro del pulmone non è frequente, ma · Tuttavia persiste una grande oscurità sul vero spesso passa in·osse.!"vato. Tra tutte le localizzavalore predisponente di qu·esti fattori, e ciò si zioni canceri.gne quella pulmonare è di più difcomprende per8isterà finchè ci sfuggirà la vera • causa del ca11cro. ficile cli.agnosi. I sintomi che 8ono stati attribuiti a questa affezione non sempre sono presenti. Nei Frommel E. (Revue de Méd. 1927; n. 7) ha ricasi dl1bbi conviene praticare ogni mezzo .q'inda- 1preso crnesto studio analizzando tutti i casi di gtne, quelli clinici e quelli radiologici: l'esame cancro polmonare osservati alla clinic·a medica citologico si farà in secondo tempo p er conferdi Ginevra (prof. M. Roch) dal 1900 al 1926: in mare la diagnosi. tutto 41 casi. Egli nota: anzitutto il numero dei Gli a1S1p etti clinici del can cro pulmonare ~ono casi è in progressione costante, in rapporto con molto variabili. E ovvio che in primo t empo si la. marcia a8cendente del cancro in generale. Il p en si alla tubercolosi, ed in effetti spesso c'è cancro del polmone è una 1nalattia della seconda molta rassomiglianza clinica fra l e due affezioni. metà de1la vita e colpisce sopra tutto il sesso maCosi in un caso di Loeper e Garcin di pach1, schile. Su 41 malati, 30 soiifriv·a no di affezioni pleurite emorr.a gica .s i pensò ad una tubercolosi polmonari pri·m a di divenire cancerosi. 1ple11ro-p11lmonare. All' autop~ia si trovò cancro Su 41 casi, in 8 coesisteva tubercolo8i .p olmo1pl1lmon are a form·a serpiginosa e con aspetto nare, e in 6 casi le due malattie col·p ivano lo pseudotnbercolare con noduli uniti e 1p.oliciclici · stesso lobo. Ciò prova che non vi è la incompatibilità tra i due processi, come pretendeva la e·d l1lcerazioni ·cavitarie multiple, lesioni che divecchia teoria di Rokitansky. La tubercolosi 1pree1p en·devano da un epitelioma d'origine bronchiale. sisteva se1npre, onde si deve ritenere che sono _i.\ltre volte si suppone una cardiopatia a carus.a più spesso i tubercolosi che si cancerizza:tl:o, che del v er.samento pleurico e dei disturbi d'asistolia. non i cancerosi che si tubercolizzano. Gli altri 21 Quando il cancro ·a8sume la forma di tumore malati erano affetti da bronchiectasie, bronchite si l1anno f cnomeni ·di compress ione, sindrome mecronica, enfisema. Sebbene 8i deve fare la riòiastinica, disfagi.a e.sofag·ea, steno·s i bronchiale. serva che la maggior parte dei malati avevano Viceversa vi sono casi di neopla8mi mediastipiù ·di 50 anni, e .que8·te forme morbose sono asnici che s i rivelano con sindromi prevalentemente sai com11ni in questa età, resta sempre il fatto 1pulmonari. (Jo?lrnal des Praticiens, 1927, n. 39ì . che dt1e terzi di- questi P . avevano antecedenti DR. :polmonari ·assai marcati. L'-qfficio che ha la pol·v ere come predisp.o nente semb ra evidente se si Gli stati polmonari predisponenti al cancro. rivela che Sll 29 malati che indicarono bene il I.e cause cl1e si ritiene po8sario favorir e la loloro me~tiere, 20 erano per questo particolarmente calizzazione del çancro sul 1polmon e, v·anno scheesposti a respirare della po1 vere sia minerale che maticamente su·d divise in due gruppi: a ) metavegetale. L'importanza che si deve attribuire alla plasia bronchiale, b ) cause irritanti fisich e e chigrippe, e all'in catramamento delle strade non è miche. ancora chiara. Si deve infine concludere che se a ) la metaplasia dell'epitelio che per alcuni il cancro del polmone può inizi arsi in soggetti rappresenterebbe la •p rima fase della cancerizcon polmoni precedentemente del tutto indenni, z·azione è i8tologicamente bene pr·ovata. Essa si è certo p erò che esso predilige, nella grande rp.agha nella bronchite cronica, dilatazione bronchiagioranza dei casi, dei polmoni che ~i trovano in le, e tubercolosi. Più raramente per sifilide, t1no stato di meiopragia funzionale, per causa di m entre è una causa certa di metaplasia la gri1ppe lE>sioni antecedenti. L. TONELLI. epidemica (.i.\skanazy). Anche i gas ·d i guerra ed il ft1mo ·d el tabacco possono produrla. Sebbene Probabile natura tubercolare delle congestioni la m etaplasia si debba con sidera.re come un terpolmonari o pleuro-polmonari s emplici a ri· reno faYorente, pure · debbono associarvisi altr e petizione. ca11se; \\'oillez n el 1870 già sospettò che alcune pous b) comprende cause _etiologicamente ipotetisée.s congesttve a ripetizione potes~ero avere una che : corpi estranei, raidioemanazioni delle minatura tubercolare. Carri·èr e nel 1889 pubblicò una niere, azione dei raggi X. Gas tossici, intossica1

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[.i\NNO XXXltV, FASC. 49 ]

SEZIO~E

osservazione clinica assai dimostrativa in questo senso: un giovane di 24 anni è colto da una forma moribo$a ·Con tutti i segni clinici e semeiotici della congestione polmonare t~po Woillez che rjsol6e come di norma. Tutte le ricerche p er dimostra re l'origine Kocchiana dell'affezione, furono n egati ,.e. Dopo due anni e mezzo insorse tuberco losi polmonare bacillifera con localizzazione n el1a sed e della ·a ntica af.f ezione congesti-

zia. Caussadc e Tardieu (Bull. et Mém. de la Soc. des liop. n. 19, 9 giugno 1927) riferi~cono cin1que osservazioni inedite con cernenti diverse forme di cor1gestioni polmonari n elle quali la natura tubercolare fu provata o dal decorso clinico o dalla bacilJ iscopia. :.'\el 1° .caso il P. ebbe una congestior1e pleuro-polmonare ùa pneumococchi con ver ··arnento ])le urico 1prevalentemente linfoéitario, l ' esani e clell 'e-peLtorato fu del tutto negativo, la cutireazione e la R. B ~~redk a positive. Quattordici n1esi più tardi insorse tubercolosi p olmonare unilaterale cl1e oocupava la stessa s e.de d ella congestione polmonare primitiva. Il 3° caso, presen tò una congestione pl euro-polmonare de$tra, e un versamento con linfociti. Il P. gua rì e stette bene per tre rnesi ~oi insorse una tubercolosi polmonare ·acuta con meningite tbc. tern1i11ale. Il 4° caso, presentò tre volte congestio11i polmon ari n el corso di 6 anni. Durante l'ultima affezion e sopraggiunse una affezione pleuro-peritoneale ed u n a localizzazione tubercolare dell'apice destro. Il 2°-50-60 ca$ O riguardano pazienti che eb·b ero più v olte congestioni polmonari e nei quali per il decorso 1prolungato, per la cutireazione e la Becreclka positive (6° caso) e per il persistere. di febbricole postume gli AJA. ritengono fortementE> presumibile l'infezione tuberçolare. Gli .i\.I\. rite·n gono di poter concludere che pure essendo la prognosi di .que~ti casi relativ·amente favore\·ole, si d ebba ritenere IPOsitiva la natura loro tt1bercolare, e forse si ,debba 1p ensare che le congestioni polmonari ripetute si svolgano attorno a una 1piccola !es.ione tubercolare (spina tubercolare irritativa, ·Come la chiamano) clini·cam ente r1on di1no:Straibile. Sarebbe bene studiare qn est~ fatti dal punto di vista d el virus tubercolarP filtrabile. I

L. TONELLI.

I

1797

PRATICA

TERAPIA. · Quando deve esser.e somministrata la morfina ai mal~ti dell'apparato circolatorio. Tre :-ono le indi.cazioni fondamentali cli talB somministrazione: 1) èontro il sintoma « dolore » n ei cardiopazienti. Un vizi o valvolare, uno stato di ipertonia, una arteriosclerosi o una malattia .aortica non co,s tituiscono controindicazione alla morfina, nel caso di un accesso dolorifico di quals iasi causa (colic·a r enale, colica epatica, ecc.) . Nelle crisi ·dolorose iner enti alla malattia cardiovascolare stessa il m edtco deve porre attenzione allo stato del pazìente. V·ale a dire, se al . dolore Ya congiunto un polso piccolo , filiforme, raffreddamento d elle estremità, pallore e cianosi,_ al narcotico sarà aggiunto un medicamento cardiaco. F. questo frequ entemente il caso dell'angina 1pectoris, i n cui. si può, senza. alcuna tema, ricorrerP. alla morfina, in do.se d.a 0,005 ·a 0,01 e più, unendovi la canfora, la digitale, la caffeina, l'alcool, la senapizzazione, i maniluvi bollenti, la nitroglicerina. .Solo allorquando la circolazione si compia in maniera assai difficoltata 1p ossono riuscire inefficaci ancl1e dosi forti ·di morfina. Buoni surrogati di que$ta sono poi il pantopon e l::i. dionina (0,02-0,03) ; 2) Contr o l' ed ema p olmonare acuto, nell'asma cardiaco e nelle forme m iste. Nelle form e lievi di tali complicanze può talora es~ere st1fficiente la digitale, la canfora o qualche altro ca:ridiocinetico. 1Se invece i do.lori sono forti, 1.5i deve ricorrere alla morfina per iniezione o ·p er os, diluita 1p1er esempio con ac·qua ·di lauroceraso (10-20-30 gocce di una soluzione all'l %) . La sola morfina può talora e·ssere s ufficie·n te a vincere l' edema polmonare, ed allora il m eccanismo cl"azione è il seguente : affievoìimento del dolore, riposo del centro r espiratorio e del cen tro d ella toS:Se nel midollo , facilitazione d el lavoro car·diaco, migliore svuotamento del ventricolo sini~tro;

3) Contro la ·dispnea del cardiaco. La m orfina, in dose di 0,01-0,02 al giorno, riesce spe$SO a d e~~rcitare influsso benefico sul centro del r espiro e ·dalla tosse, .specialmente se vi s i associa la digitale, la qt,1 ale è sen z'altro indicataI n ei ·vizi scompensati. P 8r combattere g·li eventuali. disturbi cl1e può procura re i.a morfin·a (nau·see, vom ito, ecc.), si ,p uò aggiun gere alla .stessa siringa del solfato di atropjna (0,0005) . Controindicazione assoluta alla morfina è rapprPse1~tai J. dalle n e,·rosi cardiache. le quali r i1


1798

1I. POLICLINICO

[.-\ NNO XXXI\ 7 , F.\SC. 49] •

chiedono sedatiYi, con1e: il bro111uro, la valeriana, ccc. (E. Zak. lV ien. Klin. ivoch., n. 39, sett. 19Z7). ~1. f'ABERI.

Il tra ttamento del! 'ipertensione.

.J. l"). O' R are (Amer. H eart Journ. 1927, 1p. 510) , i 0 ccu1)a clell'iperiensione VlliSColare, spesso di orjgine ereditaria ed aggravata d·a u n .] a,roro esagerato e da fatiche intellettuali. Prof ilassi. Nelle famigl1 e predit:.p oste ai dist urbi vascolari, i ragazzi d ebbono eYitare ogni sforzo fisico e mentale e l'obesità; specialmente i11 quelli con instabilità vascolare e tendenza alle ei norragie . . i dovrebbe eYitare il matrin1onio fra gli ipertèsi. Cura. L'iperte11sione Ya trattata, sia perchè la pressio11e è generalmente trop1po eleYata, più di qu~'lnto esigerebbe un sempltce compenso, sia percl1è, pil.1 ele,·ata è la ,p ressione, più rapid.a è l' arter i o scl eros i . Diversi son o i fattori che influenzano l'ipertensio11 e; stato del mio·c ardio, viscosità san guigna, graclo cli arteriosclerosi, grado di va;so-costrizione o clila.tazione. La cura deve rivolgersj soprattutto allo stato di vaso-costrizione, di cui l~ c.ause 1primorrU :1.!i .sono : infl11enza n ervosa, tossine microbiche, sostan ze chimicl1e note (guanidjna) od ignote. 'i clovrà , di conseguen za, diminuire lo forzo fisico e mentale, aumentare i periodi di riposo erl in1porre t1n reg·i m e moderato di calorie, poYero d1 proteine, cli sali e di acqu·a. La costipazione ~arà accuratamente evitata. J/ edi ca1n e11ti. - 1) Sedativi: bromuri, cloralio, lu1njna1 , talora ancl1e gli oppiacei. 2) J oduri ~ specialmente i ·composti or.fSanici; son o di uso corrente, ma sembran o .p oco attiv~, ~a],·o in casi .q \\7.assermann 1 positiva. 3) Poco ·attivi sembrano pure gli iperten15ori : clort1ro di calcio, t:olo od associato all'atropina, al vischio, ai nitriti; questi ultimi sono utili per il sollif.>YO sintomatico dell'angor e dei crampi agli arti. 4) La digitale può sempre essere somministrata se il cuore la reclama, qualsia~i il grado di ipertensione. I s.ali·c ilati son o indicati nelle emicra11ie cla ipertensione; il vischio è conGigliabile nelle emicranie, vertigini, disturbi cerebrali. 5) l' idroterapia calda può, per va so-clilatazio11e, d imi n uire la iprest:-ione arteriosa. Il sa1asso <'Yitrrn le emorragie cerebrali; la p1untura lombare potrà d]minuire le emicranie, il delirio, l e manifestazioni cerebrali. 111 latte ed il tè potranno e ~ sere utili n elle insonnie e n elle em1cra11ie, cl1 e i m~11ifestano di buon n1attino. 1

\

Fra· g·li estratti (r orga11i, son o consigliati: quello oyarico (jperten si o11e della menopausa), quello •p aratiroideo e c1uello epatico, cl1e è tuttora cliscusso, ina cl1e sen1bra aYere realmente una certa azione, diminuendo l'iperten6ion e . 6)

Ti l . Un nuovo medicinale cardiaco : il marrnbio bianco ; sua azione sulle estras istoli .. Page~

e C.01nte (Hu tl . de la Soc . SC'i ences }léd. de "flio·n tpellie)', n. 9, scite1n bre 1927) osser-rano cl1e, sec on.do Mackenzi e, la terapia 'delle estrasistoli è cooì difficile che sarebbe n1eglio n on tentarla neppure . ...\.ncl1e \ yaquez è pessimista, tutta ,·ia la cl1jnidina ha dato a ·L ian qualche successo incorag·giante. Gli .i\.1.-'\. a\·rebbPro scoperto casualmente. un rimedio efficace. Somministra11clo ii1 un 'recchio 78enne , un pre1parato a base di marrubio hianco (illarrubiu1n vv.lgare li1ineus; erba comune 11ei ll1ogl1i incolti , appartenen·te alla famig·lia delle labiate, usato dal popolo in infu6o contro la tosse, con terrebbe come principio attiY·O u na sostanza amara, la i11arrubin::i. "'· d R. ) contro la d; atrea ,,j,d.ero cessare cl t' 1 tl1tto t1n' aritmia estrasi-s to lica ·da cui iJ ·P. era .d a lun go torn1 entato. Pr0Yaro110 il ri m~dio in 111olti altri casi ottenendo dei rist1ltati simil1nente favorevoli. Il meccanismo farrnacodinamico non è ancora chiaro. Gli ...\.A.. fa.11no ,-arje ipotesi ma riconoscono che nesst1na di queste m erita ancora cli es~ere accettata. :\on può escl11dersi una azione diretta sopra il miocardio. E certo cl1e ]'estratto di Marrubio bianco alla do.s e di g·r. 0,50-1 al giorno 11a un'Rzione fa~ vore.·rolr, Sl1lla aritn1ia estrasistolica. ~on Yi sono controindicazioni di ~orta e n on Yi è i1ericolo ad a·u men tare a n che dj molto le dosi. L . TONELLI .

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Alterazione degenerativa ed alternanza funzionale nel parenchima epatico. Molti anni or sono Claude Berr1ard basandosi su r icercl1e fatte sul fegato, rene, 1p ancreas, glandole salivari stabilì la legge detta della aJternanza funzionale, secondo cui la funzione secre· toria è in.terrr1ittente. ~Vlolto studiati (la questo punto cli v i~ta sono stati i reni, ina gli esperin1enti sul fegato in ri.gua rdo a questa legge sono rari; m entre se ne potrebb ero forse cavare delle conclusioni interessanti p er le localizzazioni dei processi cle·g enerati,,j nelle tanto complesse epatiti ed epatosi. -:\luggia (Archivio per l e . cie11.:e J1 edi che. \~o l., XLIX, n. 15), riprende quPstc ricercl1e su: 1 ratti


I-~~NO

XXXIV,

FASC. 49]

SEZIONE PRATICA

1799

ìlOn d<i lle cellule del fegato e n on passata p er inoculati co11 sosta11ze coloranti; 2) su ratti intosesso. 6icati co11 Yeleni batterici (,difterite) e chimici (sublin1nto e arsenico); 3) su ratti inoculati conA qu este conclusioni giunse ricerc1ando I.a bilir ubina n el siero ·d i sangue mediante la ·diasor,ea temporaneamen te con l e due seri e di ~ostanz e . zione di El1rlich ; tale r eazione sarebbe immediata Egli fa cei.-a sempre un esame a fr esco d el f egato di fronte a bilirubina di origine epatica, sar eiblbe e in qùesto n otò che la cellula eip·atica normale invece ritard·a ta in presenza a t)ilirubina. no11 si prcseù.ta di.sti11tn.rnente granulosa. Dalle ricer fabbri~ata dalle cellule d·el fegato. che co11 sosta11ze coloranti risulta che i granuli Heyd, Killian e Klemperer (Surg. Gynec. and colorati con1paiono in cer ti .p eri odi dopo l'inieObst., 1927, n. '~) 11anno studiato il comi:p ortamento zjone. e ~olta nto in una parte del protoplasma della colesterina n el s ang-ue degli ·itterici ed cellu1ure, e non in t u tte le cellule. L ' A. ritien e hanno r iscontrato che n ell'ittero di origine meccl1e la colorazione dei granuli rappresenti un~ canica la colesterina é aumentata n el siero; menpartir81are r eazione in rapporto con rparticolari tre che n ell'i ttero dj altra origine, la colesterina e non contin ue funzioni dei gran uli stessi . A.nche è ·conte11uta n el siero in qu1antità normale. nel}a serie d.i esperienze con sost anze tossiche ri• All'aumento di colesterina corrisponderebbe una sult<i cl1e le l e~ioni che si riscontrano bene evidiazoreazione immediata; alla èolesterin emia n ordenti 11elle cellule (r i-gon fiam en to, riduzion e d ei male t1na diazoreazione ritardata. granuli , co u1pa rsa di gocciol e cndocellu1a.ri l uo .egli itteri non ·di origine meccanica , gli aucenti ecc.) , i1on s i verificano che in al.cuni gruppi t.o ri fanno due gPuppi e così ancl1e in accordo di cellule i1eutr e, n.1tre conservano i loro caratterl ' con l\if c:\'ce distingu ono tre tipi di itteTo: 1) itt ero norm ali: onde l '.t\.. con clude che ancl1 e quando il ,-eleno è regolarmente distri·b uito a t utto l'or- , d a ostr uzione ~elle vie' bil i1ar i; 2) ittero da infezione epatica od ittero tossico ; 3) ittero em oliti.cc. gan o col sangue circo1ante, n on a gisce ugualIn t11timo gli A.A. parl ano ·rlella .g enesi della m ente con Ja stes5a intensità, ed an zi rispetta 111obilinnria n egli itterj ci: essa manca n·elle un certo num ero cli elementi e loro gruppi, m enostruzionj complete ·delle vie biliari p er chè in tre in altri l1a già cagionato l 'e~ trema roYina. tali casi la bilirubina non passando n elle feci, Dall'!n sieme di qt1este interessan ti ricer che si non si ha f ormazione ·di urobilina che, com e si può concludere : 1) r esta confermato il con cetto s a, trae OTigine dalla sco·m posizion e della J)ilirudi C1 aude Bernard delJG al ternanza funzion·a1 e; bina n ell'intestino. Si h a in·vece urobilinuria nelle 2) si pu ò mettere in rarp .p orto la localizzazione ostru zioni comp.J ete e i n tutti quei casi in cu i 1a. dei fr 11orneni d egen erati·\'i che si manifestano in ' cell t1l1a epatica lesa permette alla urobilina di segt1ito a gravi intossi.caz1oni, con l'attività fun1p assare in cir.c olo e di essere eliminata con ,e ziona1 c alternante del par~nchirr1a; 3) tutto ciò orin e. può bene r end ere comp ren~ibi1e il ben noto fatto VICENTINI . d ella ineguale comp a rsa <:li processi d egenerativi nelle 11iì1 sYariate form e cli epatiti ed epatosi. L. TONELLI. Influenza della bile sulla digestione pan ere atira 1

Patogenf>si dell'ittero. L'ittero può avere due or igi ni: una dal fegato, -l'altra indipende11te da ta·l e organo . Esso derivia da alterato m etabolismo d.ella bili-ru·b ina cl1e si accumula n el sangue, sia in seguito ad impedito {lef1usso clell a bilé, sia p er cl1è f.ab·b ricat a in eccesso dalle cellule del sistema r eticolo-endoteli1al6 specie della m.ilza e del fegato. I sali biliari a d ifferenza della biliTubi na, sono elab·orati sola. m ente dal fegato , cosicch,è se vengono trovati. n egli or9·a11i di un )tterico, si può senz'altro ~ar­ lare di u11 ittero epatogeno sia esso m eccanico o funz io11ale. Serondo Van d er Berg·h esister e'bibero due spe· cie rli itterd': in un ciaso esso d eriva dal r iassor, bime nto d ella bilirubina cl1e non ·p uò essere eli, minnta a .causa della ostruzione d elle vie biliari; n ell'altr o caso è prodotto da bilirubina formata 1

I

dei protei di.

S. Matsakura (P roceed. of I mp erial A.ca de1n.y, ottobr e 1926) 11a osservato che la digestion e pa11cr eati ca ·dei proteidi si inizia in assenza ·di bile : la bile dap prima inibisce tale digestione, ma lJOi n e pr olunga l'azione. DORI A.

Rapporti tra litias i biliare e colesterol.

1

F . S. F owweather e G. A. Collinson (Br i t·is h Jnurnaz of Surg ery, a1prile 1927) 11ar1no dimostrato . i11 35 casi· di colelitia$i ·su ?5 (46, 7 %) u11 aum en to Cl ef init.o rtel colesterolo nel sangue; solo in 4 ca.cii qu esto era al disotto del normale, ma la riduzjone non anda,ra mai sotto 0,11 %. Su 58 casi in cui fu cleterm i11ato a n cl1e il ·contenuto ·d i calcio. si trovò aumentato in 19 (32,8 %) ; in due soli ca ~i fu a l di$otto clel n orma IP ''·

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1~00

lL

POLICLINICO

POSTA DEGLI ABBÒNATI. Die ta scarsa in sostanze proteiche e urea nell,urina. - .A.I ·dott. F. B. da N. :

L'azoto eliminato con le urine, anche quando la quantità di proteine ingerite è inferiore al bisogno mtnimo (g. 0,60-0,50 per k~. di p eso), n·on di~cende mai al disotto della ·quantità corrispondente al consumo minim·o ·estremo. rn tal caso, la quantità ·di azoto eliminato è superiore a queìla clell'azoto inge-rito. 1Nemmeno nel di.giuno assoluto l 'urea ·d iscende a zero, poichlè, quando l'ap·p orto di protein·e è insuffi·ciente, $i ha produzi-one di urea per ·disassimilazione dei tessuti (origine endogena). G. Cavallero in una convales·cente di tifoide t rovò l 'eliminazione di g. 0,125 di azoto per kg. di peso, mentre l'introd·u zione di azoto delle proteine era di g. 0,033. La paziente pesava 32 kg., sicchè, calcolando in urea i dati dell'azoto, si aveva un' eliminazione di g. 0,27 di urea e cioè un totale di g. 8,04. Tutti questi dati vanno r i fe· r i ti alle 24 ore. Va poi tenuto presente che, menr81ppresenta 1'88tr e in condizion i n ormali l'urea , 90 % dell'azoto totale eliminato, in condizioni di deficit 1proteico, essa r·a ppresenta solo il 60 %, quindi le cifr e reali dell'ur ea debbono ritenerf:i ancor più basse. Quan·d o poi vi sia un processo n efritico, l'individuo 1può ·ancl1 e arrivare al punto di e·s sere incapace di eliminare le scorie azotate del fabbisogno minimo di albumina e quindi le cifre del1' azoto (tispettivamente dell'urea) sono ancora più 1

bas~e .

I dati e le considerazioni di cui sopra si- riferiscono sempre . alle .u rine delle Z-4 ore. B noto. però che, quando il filtro renale è incapa ce' di eliminar e le scorie ai<:t una certa con centrazione, l'organismo vi &Upplisce con una maggiore eliminazi one di acqua (poliuria). In tal caso, la quantità .cferfe ~ostanze disciolte si abbassa moltissimo , s-ìcch-è l'urea può arrivare ·a l 6 per mille ed anche meno. Il semplice criterio del d osamen to d ell'urea, senza r iferirsi alla quantità totale delle 24 or e, è quindi fallace, poich.è la quantità di urea complessivamente eliminata nel maggior volume di urina può avvicina~i alla norma. Ricer che di tal gen ere n ecessitano ~ empre ,un bilancio (sia pure approssimativo) dell'entrata (quantità di proteine ingerite) e dell'uscita (azoto t otal e ed ureico) ; inv·ece i dati desunti da una semiplice analisi di urina, senza conoscere bene. la djeta del ma1'ato, n on pos~on o che avere un valore indiziario. f il.

[.\~NO

XXXI\' , FASC. 49)

.\1 dott. G. C ., da C.:

Qualunq.u e personçt autorizzata all'esercizio della m edicina dal!a laurea (prim·a del 1924) o dall'esame di Stato (dopo tale anno) ip'llò aprire un Gabinetto . dentistico ed ef:ercitarvi l'o.dontoiatria e la protesi dentaria, pur essendo spro_vvisto di qualsiasi titolo inerente a tale specialità. Gli è vietato soltanto di arrogarsi il titolo di specialiFta che ·è riservato, sinora, ai docenti della materia e a coloro che h anno con seguito questo titolo n elle scuole p ostuni,rer sit arie di perfezionam ento. La l egge votat·a dal Parlamento n el giugno scorso sulla disciplina delle arti ausiliarie delle professioni ~anitarie 1prev·ede (art. 2) I 'istituzione di cor si di insegnamento della odontotecnica, ma sinora essi non sono stati jstituiti. C. C.

Al dott. R. lVIott Erle, da Vicen za: In italiano sulla diatermia solo traduzioni (BUCKY, ad es., Frat. Treves); in francese il BoRDtER. Ancl1e per l 'elettroteraipia mancano tr attati in italian o; in francese GUILLEMINOT (ed. Masson). Un libro completo ·d i elettroterapia e delle varie branche della elettricità n ella medicina verrà pt1bblicato in italiaino per gli auspicii della Socirtà di Attinoterapia per le onoranze Voltiane (per la prenotazione : dott. CONIGLIO, Como, Lungo

Lario Trento).

E. MILAN!.

All 'abb. n. 6797: Nel n. 20 del co.r.r. anno abbiamo riassunto con esattezza i termini dell' accordo it alo-britannico .p.er l resercizio ·d ella .m edicina. Poich-è l'.i\:ustralia e il Canadà sono <e Dominion s » ingle~i devono rientrare n e1l'accor-Oo; tuttavia per informazioni più dettagliate su casi s peciali, è bene rivolger ;i ai Consolati della 1Gran Brettagna. A. C. Al dott. A. F. da S., abb. n. 7305 : Consulti: L. PATRIZI. lVuove ricerche sperimental i di p sico-fisiologia del lavoro manuale ed intel : lettitale. 5oc. T~p. Modenese. Modena, 1923. C. Ru BINO. L 'orga·n,izzazione igienico -sanitaria del lavoro professionale. Stab. Ti1p. Papini. GenoYa, 1919. {'il.

.A..1 dott. O. J. da S. :

Cons11lti : LANGERON. Masson ed. Paris. 1

P récis

de

microscopie. fil.

..\.1 dott. N. M. da F., abb. n. 12500:

Consulti· P er la ginecologia : SPINE,U,I. 1\il anuale di terapia medica ginecoiogica e di piccola chi. rurgia vaginale, Idelson ed. Napoli, nonchè gli Rlementi di Ginecologi a di P. GAIFAMI. P ozzi ed.

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[ANNO XXXil\t, F ASC. 49]

SEZIONE

Roma. Per l'oculi.stica e l'otorinolaringoiatria, veda i volumi di DE VINCENTIS e di BILAi~CIONI, recentemente editi da L. •P ozzi, Roma. P er togliere la ruggine ai ferri chirurgici, provi a tenerli immersi in olio di paraffina per qualche tempo, ripulen·d-Oli 1p oi accuratamente. Meglio vale però prevenirla, tenendo i ·f erri in ambiente asciutto, fra cotone idrofilo da cambia·r.si o.gn1 tanto ed asciugandoli accuratamente ogni volta che si usano. L 'enterovac1cino arititi;ico (tifo e paratifo) può esser e usato senza timore di inconvenienti in chiunque. I.'imballaggio di un rnicrosco1pio si fa u·s ando la relativa cassetta, in cui $i introducono dei cuscinetti di coton e non idrofilo (avvolto in carta velina) in modo da zaffare tutti gli spazi vuoti. La cassetta \ a 1p oi introdotta in un'altra di legno comune, più grande, in cui si riempie l 'intercapedine con fieno, trucioli o simile materiale. 1

f i l.

VARIA. '

Le applicazioni della fisiologia allo studio degli strumenti musicali. La preparazione tecnica iper l 'esecuzione musi-

cale, specialmente per gli strumenti più di.it\ficili o complessi, come il violino ed an cor più il pianoforte, con si5te, come è noto, n ella continua ripetizione delle più var ie combinazioni di note, allo scopo di ottenere scioltezza, uguaglianza ·d i tocco, indilpen·denza delle dita ed agilità. Fin dal prim o giorno, le rriani d ell'allievo sono· messe sulla tastiera, facen.do,gliele tenere Ìh una data posizion e e seguendo delle regole che, talora, sono in .contrasto con i postulati d ell'anatomia e ·della fisiologia. Una di e$.se è, p. es., per il piano, la imm·obilità ·delle mani nella maggior parte dei passaggi; t utto deve essere ot. tenuto per la sola azione delle ·dita, di cui i muscoli ed i tendini ''engono così sottoposti ad un lavoro eccessivo, che potrebbe i n gran parte v enire risparmiato con l 'U$O di movim enti di altre parti dell'arto s uperiore, specialmen te con la ro, • tazior1e del polso che permette ancl1e d i ottenere una maggior uguaglianza di tocco. Alcuni, ·dotati ·d i particolari attitudini, riescono abbastanza facilmente; molti altri invece, di volontà tenace ma di m·ano m eno a·datta, si sforzano per vincere le ·difficoltà e le su1perano a grande stento, speS$O a prezzo di cram.p i e si, noviti. Per elimina.re l'ostacolo creato all'indi· pendenza ·dell'anulare e ·d el mignolo (la disperazione del pianista) dall' esparu:;ione tendinea che collega i tendini estensori di queste due dita, al-

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1801

PRATIC.~

cuni (fra .questi Schumann) $Ono arrivati a fal' togliere chirurgi cam ente tal e espansi one senza ottenerne risultati migliori. D'altra parte; molt.i allievi, che d evono ripetere di ecine di volte gli esercizi rpreparatori, se non SODO sostenuti ·da una buona 'd ose di VO• lontà, si a·n noiano mortalmente, $icchè esegui· scono alla m eglio tali esercizi senza porvi al· cuna attenzio11e, ma·gari le.ggendo frattanto un libro, ·Sicchè manca in t al modo l"utilità ~sico!i' . s iologi.ca, che permette idi « creare )) le nuove vie di conduzione. Lo stu·dio ries ce per tal mo,do faticoso e lungo, tanto cl1e il program.m a degli Istituti musicali per lo $tU·dio ·d el pi anoforte compren·de nove anni e n on è detto che, alla fine di questi, l 'allievo consegua sem·p re .l' ambito / diploma. Egli è che, come giustamente osserva G. De-: meny n el suo aureo libr·O « Mecanisme et éd·ucation des mouvem ents )) (1F. Alcan Paris), tali metodi ·di inse.gnamento sono basati sopra un e~­ rismo ·dannoso e meschino , mentre ·dovrelb'b ero insp·i rarsi ai lavori dei fi.siologi ;per arrivare più rapjdan1ente a r i$Ultati migliori. .t\nche la tecnica dell'operaio si è ' 'enuta trasformando $Otto l' im·p ulso dell' organ izzazione scientifica ·del lavoro, da un lato, e ·degli stu.d i dei fisiologi dall'altro . Sono note le belle ricerche di An1ar sul lavoro alla morsa e sp ecialmen te su quello di lima, che hann·o con·dotto ad adottare pos:izioni e movimenti razionali , otte.. n endone minore di~pendio di forze e mag·giore r endimento. ~o n ·a ltrimenti va trattato lo studio ·degli stru~ n1enti mu sicaJj, che per ass·u rger e all'arte deve hasar si sùlla tecni•ca. Ed ecco che1 invece di infli.ggere con rj1petizioni prolungate di esercizi di ogni specie, di cui l' e.ffetto è ignoto e comunque n on dimostrabile, viene logico di in·cominciare ·d apprima l'educazione dei diversi movimenti d ell e dita, d el pOl$O , d el braccio, in modo non solo di assicurare l 'indipQn.denza, ma di aumentare la . forza. I movimenti che si fanno sul -pta.. noforte sono di un'ampiezza ristretta e quindi di u n effetto limitato per quanto riguarda l'acqui-sto della forz a e la scioltezza del m ovimento stesso. Lo $tesso Demeny ba accennato, n el libro ci .. tato, ai movimenti preparatori che si do,rrebbero eseguire e ne 11a stu·diato particolarm ente l'ap.. pli·cazione allo stu·dio del violin·o. Per il piano .. forte, hanno seguito questo indirizzo, la Jaell, T . Matth·ay, Steinhausen ed .altri. Un nostro mae~ stro, E. Paccagnella (1) lo ha perf.ezionato, eri~ 1

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In 4 volumi. Puiblblicazioni della Rivista « ·Nuova Didattica e P edagogia musicale », Milano , via Ro... ' 'ello 19. (1) '!lletodo per lo studio del pianoforte.

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POI.ICLI~rco

gen1Jolo ad un Yero metodo s istematico, che prend e le sue radici nel n1ovimento intelligente <lei mu~ co li e si · espa1i.d e fin o. alle vette d ell'espressione artii.Stica, la quale è lega ta in modo indis -olubile al primo. Il Paccagnella incomin~ia il su.o in segn a:men to con \'t"ri esercizi di gi nna stica g·enerale del b usto, delle s1)alle, ·dell e braccia, d el pol~o ; movimen ti ampì che mettono in funzione molte masse mt1scolari e rnuovon o ampiamente le a rticolazioni. Intercssa111j son o i movirmenti partiieolari per le d ita, che partono dalla posizione ·di pugno t;, fann o slan ciare le dita n ell'or.din e prescritto. Bisogna chP n eJ cer,~ello si formi l 'imma.g·in e del m 0Y in1en to , ~pesso tutt' altr o che sem·plice, prirn<;~ d i dare l'im!Pulso m otore, ciò elle fissa l 'att enzion e cl ell' allievo e g·li facilita p o·i il n ecessario a cqui sto della desiderata in·dipen clenza delle dita. Seguon o poi numerosi eser cizi -di per cussion e, da far si tutti !?Ul tavoljno, co.m binati in rno.do da abituare le mani a quals iasi spostamen to e gradu an·do il peso e la forza, ottenendon e la mas simB varietà di timbri e d 'intensitA, ba.s i clPll~ espres!=ione sonora . Non è soltanto l'indipende11za d elle rlita che si otti ene jn t al rnodo, rn a è soprattutto l'edu cazione d el senso rnn sco lar 1~, elle fa cilita poi di molto l'rup plicazione al piano. Soltanto in qu esto morr1 ento, quando cioè l' al lievo 11 n. a cqu istata la padronanza dei suoi 1n ovim en ti ed ha alimen tata la forza cl ri 5uoi muscol1 e relas: icità dell e sue articolazioni, Yiene m esso al pianoforte. Sgo[nbrato così il terreno dalla n eces~ità r1 i educar e e sYiluppare i musc·oli, il P. può qui dare degli esercizi che , perfezionan do il tecn ici$ rno, S\'iluppano al tempo stesso il senso a rn1oni co e, co,s a ipoco cu rata gen eralmente dai m eto cl isti e dagli insegnanti, dà grande estens ione allo stu·dio del p edale. I11 seguito, con l' applicazione ·d el tocco, in segna ad ese~g-u i re una. raccolta idi composizioni in ordin e progr es8ivo ·di difficoltà; lo iStu·dente impara ad osser,·arr continuamente sè stesso nell 'esplicare il grado ·di fo r za ," di sensibilità, ·di per cezion e. f.: appunto questo ~tudio cosc·ien te che ha la massima im1p ortanza per otten er e i migliori risultati. Il 1continuo controllo dell' attenzione, il bisogno della 1precisa volontà per ·eseg uire i rnovimenti danno un'edu·cazion e più rap ida e più prof on.da: si com·p rend e quindi come jl corso di nove anni d egli Istitu ti s.ia ridotto -co 11 quc~to siste.m a a sol i quattro, con n on piccolo vantaggio p er gli alli evi e per le farnigli e. Il m etodo è 1poi m olto adatto p er gli Istituti , 1J)restan dosi n ella 8Ua prima parte all'educazion e in gruppo, anzi traendon e giovamento. Gli stessi principi potrebbero bene applicarsi a 110 studio di ·a ltri stru1m enti, i deando IP· e~. , 1

[.~NNO

XXXI,-, FASC. 49]

·degli e.ser cizi sistematici .di respirazione e dei muscoli bu·ccinatori per gl'i strumenti a fiato. Non è qui il luogo ·di discutere sul l"alore artistico ·di questa riforma dell'in segnam ento. Ci basti insistere sul suo signi1ficato e sul s uo fondamento psi·co-fi:siolog-ico. Ad esso i seg·u aci dei consueti sistemi faranno ·certamente le stesse obbiezioni che fanno, o meglio faicevano, i sos1enitori ·.aella ginnast1 ca con gli attrezzi al metodo che si chiam·a svedese, che ormai si è vittoriosamente irn'Posto, dimo.strandosi il più aidatto per Jo svil11p.p o armonico d el corpo. J,a sostituzione ·del vieto empirismo con la ~e­ dagogia scientifica, basata sulle nozioni del funzionamento ·della maic.china umana, non può che es$er.e utile in tutti i c arn~i del lavoro e dell 'i'struz1one, 1per ottenere, con maggiore rapidi tà, un r endimento migliore. A. FILIPP.I NI.

IL VALSALVA , RI VI STA MENSILE DT OTO-RTNO-LARINA O.TAT R IA diTE>tta da CUCLIELMO BILANCIONI

I l fa scicolo 11

<Nov<~tubre

1927) contiene :

O s~ervaz•oni

di clinica: G. MERELLI: Sul v alore dell 'indagin l! radic gr.a.fì-ca dellr. . a.pof1Si m2-'St 0-i•dea norma1e e pato·l o g:i,ca. Anafont ia pa! o lò gi ~: a: A. OAMPATEL·L I: .I l reperto di J)las m~.cellule nella oostitltzione dei polipi nasarli ed a :..<ricolari non ha f!.lcun sign i ficato di s pecifi·cità. Raccolta d i f c.tti : M. GIUSSANI: Sinid:rome dell'a.bdu- · ce.nte (Gra.d,e nigo). . Es1periment i e saggi : R. MOTTA: Le arlteJ.'larzioni del muscolo del marrtell-0 in segu·i to a!la StiiJDJpatect-0·m 1a 0ervica1e: Corris pondenze : G. SANVENERO-ROS~ELLI :. La " ~­ nica I·nt.ernazionale di Oto-rin°0 -lar1n•golog1a 2 -0hil'Urg:La, pl aati-ca 1della ' :flaaciia ,, di Pariigi. . Rece nsioni : Considera.ziioni eullr. estraZtione dei corpi eé'.t r.a.nei ·dall 'esofago. Oroup primit irvo e p seudo-croup per corpo estraneo nel t.nbo lar~ngo-rr?-cheale. - Pre$entazione ·dell'eso1fa.g o di una, testugg.ine ma-rina (« Ohelc.ne M:y.das 11 , Lin.). A !J)roposito di u.n co•rpo estraneo nell'es.of ago .di un be.mb in o. Esptlhsione SI>ontanea di un .corpo ~t.rai;ie? pe!letra to nelle vie ~.eree - Sulla dilartaz1o ne id1op~t1-0a ·dell'res<' fago_ - Ri cerche sullo sviluppo del v:est1bo~o d'ella hoicca.. - Emorr a,gie benigne delle ;pr1.m~ .vie a eree. Sulle €fill·o rr.agie idi a-p.p arente oru.g1ne bronoo-polm.on•are. - Tricb omo nae in~e~~nalis-bucc~­ lie-vagin ali$. Loro eventu:.1.le patogen1cita. Act1nom icosi sperimente.le (Acti·n ·o micosis-a,typi ca pse11do_ tubercolare). St1 una entità morbosa divenuta o gg.i com1ine. La geng-·i 'vjte ulcer-0~~-. - ~dici . trapianti Q€sei sulla me..nidibola. Tecn1 ca e T11Sultati. Ma,lattie ocu lari di o rigine d entaria. - Sugli ipotetici r appocti , frR cLia.t esi essuda.tdva e dentizione: Su a lcuni casi di reimpianto di denti staccati per t rauma. Ricer che sperimenta~i sull a ca.rie dentari a . - Le ba.sii -0l indche e tecn·1t0he della res taurazio ne chirurgica delle ·perfo razioni siflliti.ohe del ;pia,lato. - I l -or-01blema ·m edico del taJbacco. La nota storica: Da,l •Sistem·a della linea laterale all'-0rga,no paratimpanico del Vitali· Notizie e questioni. Abbonamento annuo : I tal ia L . 3 5 ; Ester o L. 5 O· Un numero aei>arato L. 5. Per g li a.eeoicd.ati al 11 Poltclinioo »: IitaJiia L . 2 8 ; Estero L . 4 5. N e. -- A·i nuo:vi abbonati del 1927 -a. u Il Va.lea.lva • si ~nreedono l e inrte!re annate 1925 e 1926 de l period·ioo stesso, .per sole L. 4 5 se .in Itaild.a e per sole L. 7 O se all'Estero, i n porto fra noo. A richiesta si invJ a numero di s agg io Invia.re Vag.lia Poetale a ll'Editore LUIGI POZZI, Via 1

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S istJin.a, N. 14 -

ROMA .

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[ANNO XXXI\", FASC. 49)

SEZIONE PRATI CA

1803'

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Nuovo 1·egolamento pe1· la visita sanitar·ia delle E stato approvato, con decreto Z1 luglio 19~7 n. 1586 (Gazz. U.ff. n. 215), un nuoYo regolamento per la ·vigilanza sanitaria delle carni . ·Ne segnaliamo alcune d elle di51Posizioni più im.p ortan ti. La ·m acellazione degli' animali d eve essere eseguita nei pubblici macelli; soltanto in Yia eccezionale e quando fondati motivi giu stifichino il pr0Yvedin1ento, può esser e consentita dall'auto · r ità com11nale la m acellazione p er uso ·p rivato o<l a scop o industriale, anche fuori del pubblico m arello , con le n orme e le garanzie stabilite dal r egolamento ste6so. Nei Comuni non ancora . provvisti ·di macello, la macellazion e deYe eseguirsi in appositi locali, rjconosciuti idon ei dall'autorità comunale. Ma i Comuni stessi saranno obblj g:ati d ' ufficio alla costruzion e di un macello pubblico. Sp Pci ali norme sono stabnite 1per i macelli dì capoluogo di provjncia e quelli di note\'Ole im. portanza: r eparti per mac ellazione di urgenza; frigorifero; spaccio p er la Yendita d elle carni di hassa macelleria, ecc. La rUrezione ed isp ezione sanitaria d ei 111acell1 ·d e·v ono essere affidate ai veterir1ari municip·a li. Nei Comuni sprovvisti di s ervizio ,·eterinario, le ispezioni d elle carnj da macello d e"· on o farsi dai vet':'rinari dei Comuni viciniori o da un Yeterinar io libero esercente clebitament e incaricato o. quan do ciò non sia po ssibile , dall'ufficiale sanitario. Segnaliamo la innovazion e cl1e da queste norme ri~ulta agli effetti d ella comp etenza per la ispezione cleJle carni. L'ar t. 7 clel r egolamento riguard.:i le forn1e della. n on1ina d el direttore dei macelli: con cor5o, terna. Il titol o II comprende rigorose norme cir ca la jspezione degli animali e delle carni: claJl'a:rt. 9 al 23. Si tratta di dis p osizioni cl1e hanno contenuto preval en temente tecnico. ~on le riportiamo per n ecessità di spazio . ,Seguono 1poi disposizioni 1per gli spacci di carne fr esca, con gelata ecc". (titolo III) , p er il traeporto delle carni (titolo IV) , pèr le carni .d i b assa macelleria la quale deve essere di regola esercitata direttamente d al Comune (titolo V ) , per i labor atori cli carne i11saccata, in iscatole, ecc. (titolo VI); per i pollami e la selvaggina, cl1e son o pure ~

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(*) J.a prP~~nte legaj~ <JeJ

rubrH«l

è affidata all'a'r· t·

no.str9 periodicç ,

sottoposti al controllo d el veterinario {ti telo \ "II) e l)er l e contra~1 enzion i, (titolo VIII ). Il reg olamen to contien e u n comple~so cli normen1olto importa11ti.

P1·ovvedi1nenti per il chinino di Stato. Con decreto 21 lug·lio 1927 n. 1502, J)Ubblicato n ella Gaz:.. Uff. n. 198, è stata soppressa la Commission e di ''i.g ilanza sul ser,·izio clel chin ino di Stato. I prezzi d ei sali di chinino p er lo spaccio al pubblico e quelli di f avoi·e 1per la ve11dita degli en ti pubblici e priv·ati cl1e n e fanno la gratuit a distribuzione, per la lotta contro la malaria, sone>d eterminati dal l\1inis ter o delle F inanze. Alla erogazione dei s u ssidi e premi per climinuire le ca•u se della malaria, provvede il l\Iinistero dell'Interno. L e somme n on impegnate alla fin e dell' esercizio finanziario saranno con servate ai resicl11i e potranno essere er ogate negli eser cizi successi vi.

CONTR<>VERSIE GIURIDICHE. Dispeusa dal servizio di medico di reXLII. pnrto. I pro,·vedi111enti disciplinari stabiiiti per i mec1jci iii reparto delle FF. SS. sono : la cens ura, la sospen sione dal serYizio e la r evoca dall'ufficio. La disp ensa dal serYizio 11a carattere di 1Prov,·edin1ento ammini$trativo deliberato per esigenze e n ell'interesse d ell'amminis trazione, non già di· r Ptto a punire chi sia colpevole di fatti a ccertati a sno carico. L.e indagini che deve fare la Com n1ission e istituita dall'art. 49 del r egolam.ento 31 dicembre 1913, son o prescritte quando si tratti dl r eYoca ctel m edico di reparto, cioè q.u .ando si provVPda per fatti pu nibili ·p er via di8ciplinare e non quando sia deliberata la dispensa dal servizio. Il decreto ministeriale 3 dicem·b re 19:?.5 non ha inn ovato all'a·r t. 43 del r egolamento 1913; rimango110 ql1i11 di distinti, 1p er cau sa e natura, i prO\'Yedim enti ·di reyoc.a e. cli dispen sa. I Qu alora si proy,· eda alla dispen sa di u n medico cli riparto n on si d e·ve osser,·are la proce. dura stabilita, per casi identici o analogl1i, dalla legge o dal r egolan1ento Gullo stato giuridico degli impiegati ci,·ili o governativi, p oicl1è i me· clici cli r iparto non hann o qualità di irnpiegati: come risnlta dall'art. 1° d el decreto l eg~e 8 gen1

n a1. o 10..?v-:l n. 3" .:t.

GJOVAN>T

SFLV .\GGI,

eseroente in Cassazione. rons ult .. ~'


. II POLICLINrco

~ELLA ·

[ ANNO

VITA PROFESSIONALE.

MEDICINA : -SOCIALE.

Contro il rifiuto di concessione delle pre$tazion1 è ammesso il ricorso al Comitato speciale, che L'assicurazione obbligatoria deliber a s entito il Consorzio antitubercolare predetto, i1ei casi in cui la prestazione abbia per contro la tubercolosi. oggetto il ricovero e la .cura dell'assicurato . La Gazzetta Ufficiale pubblica il R. Decreto. ·Gli assjcurati i quali abbiano persone di fami· ·Jegge 27 ottobre 19-27, n. 2055, relativo all'assicuraglia a carico, hanno diritto, in caso di ricovero, zion e obblig·atoria contro la t ubercolosi. Jl decreto $tabilisce fra l' altro ch e è obbligato- ad lina indenn ità giornaliera ragguagliata alla classe di cont ributo p er la quale n egli ultimi sei r ia l'assicurazione contro la tubercolosi per le m esi. è stato eseguito il maggior numero di verper5one di ambo i sessi $he sono a ssicurate consarhenti quin clicinali, n ella misura segu ente : wo la inYali·dità e la vecchiaia e' per le p ersone Classe pi:ima di contributi : indennità giornadella gente di mare con tribuenti alla Cassa degli liera I... 4. inYalidi della 1.Vl arina mercantile. Cla$Se seconda di contributi: indenn ità giorRestano ferme, ·a nche 1p er l'assicurazione contro la tubercolosi, le eccedenze stabilite per l'as- · naliera L. 6. Le 1prestazi-oni dell'assicurazione, in caso dl sicurazi.one contr o la invalidità. e la vecchiaia. m a11ca11za di di. pon ibilità di posti negli istituti I,'assicurazione ha per iscopo di provvedere a aippresso indicati posson o es$ere sostituite dalle favore degli as$icurati e ·delle p ersone di l oro seguenti : a) ricovero presso istituti del tipo di iamiglia al rico,·er o : a) in speciali luoghi di cura cui alle letter e a) e lJ ) : b ) cura a domicilio nei ·a tipo ·sanatoriale, osped·aliero sanatoriale e post. modi e nei limiti cl1e saranno fissati dal regolasanatoriale; b) in istituzioni ospitaliere le.g9:lTlle11te mento : e) indennità. giornaliera an che di_1 l"ante la riconosciute, le quali abbiano sp eciali. e ~.eipa~at1 ' cura a domicilio. locali atti ad a~sicurare agli a\renti diritto un isolamento ritenuto con venien te dall'autorità sa·L a Ca$Sa nazionale pro,·yede alla costruzione ed arredamento degli istituti di cui alla lettera a ) nitaria rp rovinciale. Quali com pon enti della famiglia si intendono : occorrr.nti per l'applicazione del decreto, anticipan·do11e l'im1porto, di cui si rimborserà, con i la moglie dell'assicurato, il m arito invalido di donna assicurata, i fig·li legittimi o naturali nonrelativi in teressi, in un periodo n on super]ore ai venticinque anni, sul provento dei contributi corc:t1è i fratelli e sorelle conviventi ed a carico, gli risposti per l'assicurazion e. uni e gli altri di età non superiore ai 15 anni. Sono e-quiparati. ai figli gli espof:ti r eg-olarm e11t e .P resf:o la Cassa nazionale per le assicurazioni affidati . socj ali è istituita per l'assicurazione contro la Il diritto alle prestazioni .si aC'quista quando r it11ber colosi una gestione autonoma arnministrata sultino corrisposti almeno 12 contributi qui11dicidal Consiglio di amministrazione clella Cassa e nali nei ·due a n ni precedenti la domanda di 1ricoda lln Comitato ~peciale. vero. Si provvede ag·li scopi sopra indicati con Per la. rj sol t1zione cli tutte le controver sie conil con tributo degli assicurati e con quello clei cernenti l'assicurazione rli cui al presente decreto datori di la,roro. I con tributi _sono $tabiliti in resi applicano le clis1p,osizioni di cui al titolo v·. 1azione alla retribuzion e lJercepita dall' assicurat0. del R. Decreto 30 dicembre 1923, n. 3184. nella misura seguente: Le disposizioni ·di cui agli articoli 39. 41, 42 e 43 P r.ima clwsse di retribuzione g·ior11aljera . fino del R. Decreto 30 dicembTe 1923, n. 3184, relatiYe a L. 8, con tributo quindicinale a carico clell'asst· a]la Yig·ilanza ed alle penalità, si applicano anche curato : L. 0. 50; a carico del datore di lavoro: per l'as~icurazione di cui al presente decreto. L. 0:50. Seconda classe ·di retribuzione giornaliera, Sono estese a tutti gli atti in diprnde11za del oltre L. 8, contribt1to quindicinal e, a carjco delpresente decr eto le esenzioni fiscali concesse da 1'aS$icurato: L. 1; a carico del da tor e . di la,roro: })recedenti leggi e decreti p er le assicurazioni L. 1. gestite dalla Cas~a nazionale 1per le assicurazioni L'accertamento delle conclizioni 1p er il cliritto sociali. alle prestazioni è fatta dalla Cassa nazio11ale per Il Governo del Re è autorizzato ad emanare, su le assicurazioni sociali. Il ricovero degli assicuproposta del ~Iini stro per la Economia :\azionale rati è ordinato, salvo che non sia dispo~to in, ,-ia di co11certo con il ~1inistro per l 'Interno, le norme di urgenza, dalla Cassa naziGnale se11tito il Conr egolamentari per l'esecuzione del decreto che sorzio antitl1bercolare della pr0Yi11cia i11 ct1i rientrerà in Yigore alla data che sarà stabilita con siede l'assict1rato . 1

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XXXIV, FASC. 49]

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I ANNO XXXII\', F ASC. 49]

d ecreto reale, su proposta del l\!Iini~tro .p er la Economia Nazionale . . Il ·d ecreto sarà presentato al Parlam·e nto per la sua convel'sione in legge.

- -- Il provvedimento emanato dal Governo Nazionale costituisce uno dei più grandi atti di previdenza e di profilassi contro la tubercolosi. I l problema viene affrontato in pieno e r is olto in modo completo e radicale. Non solo viene assicurata la cura e l'isolannento àei tub ercolotici, ma viene loro garantita un'indennità per i l mantenimento dei fami liari . Gli assicurati contro l 'inv alidità e vecc hiaia sono • oggi 7 milioni, e poi chè questi sono obbligatoria· mente assicurati contro la tubercolosi e gli effetti di qttes tn assicurazione si estendono anche alle persone di fami,qli a, si calcola che potr anno avvantaggiarsene oltre venti milioni d'italiani. Si preve de ch e gli assistibili saranno circa centomila, e che dovranno essere impiantati oltre ventimila letti. Cosi la nuova q~sicurazione avrà altri benefici effetti indiretti: so llevare gli osp,e àali comuni da l l e l1tnghe degenze dei tubercolotici. I progetti di legge p er l'assicurazione contro le nialattie in genere hanno su scitato critiche giustificate, anche perchè gli esperimenti fatti in altri paesi non hanno dato lodevoli r isult ati . L'assicurazione circoscritta contro una sola malattia, la più t erribile, la più sociale per la sua diff u,sirn1e, per la sita durata, per la sua contagiosità , non può trovare che unanimità di consensi e di plausi. L 'aff rontar e per ora la lotta contro una so la ma,latti.a garantisce larghezza di mezzi. La nuova legge è congegnata in modo da attaccare il problema in tutti i suoi aspetti: sanitari, economici, sociali. E sarà vanto dell'Italia di aver dato al mondo 'il model lo di una 1egisla:.ione assicurativa di vera ~ indiscuti bile eff icacia pratica. DR.

CONCORSI. Po~'I I YACAN'II.

AscoLI PrcENO 1?. Prefettura. - Uff. s an. di Fern10; titoli ed esa1ni; ab. 23290 ; L. 15,000 e 5 qua dr. dee. ; indennità; .d ivieto di eserc. profess. Tassa L. 50.15. Scaid. 20 gen. Chiedere .a11nunzio e infoil.·mazio,n i .al medico provinc., O'V'"ero al segret. oom. di F ermo . BASCHI (P erug·ia) . - A tt1tto 10 dic. ; v. fase. 46.

CARPI. Oongregaziorie dri c ·a}rità. - Assist. nell'Os1)ed. B. Ran1azzini; laurea da n on olt r e 3 an-

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1805

SEZIONE PRATICA

ni; tassa L r 25.15; stip. L. 5000, c.-v., quota integrat~ va 10 %. sullo stip . e 5 % ~t~i, . -Operativi agli abbienti ; celibe 31lloggio; entro 15 gg. Ohiede.re a~Jll~nz~o. . CASTELNUOVO DI CoNZA (Salerno). - Consorzi0 oon Santomenna . Scad. 15 dic. ; ved i fase. 44. CHIOGGIA (Venezia). - Scaid. 10 d ic. V. f,asc. 48 . CINIGIANO ·(Grvsseto). - A tutto 31 dic. , per Montioello Ami ata; L . 10,500 e 5 s essenni dee. ; tassa L . 50 (50 .15) ; ·dooum. .a 3 mesi dal 1° dic. ; serv. entro 20 gg. CITTÀ DI 0AsTELLO (Perugia). - A tutto 15 dic. V. fase. 48 . GROSSETO. Direttor e della Sez. Medico-Micrograf. del L ab or at. P rovinciale d'Igiene e P rof~lassi. S~ad. 31 dric. V . fase . 48.

se

serv.

MELzo (Milano). Ospedale di S. Ma r·ia delle Stelle. - Assistente; a t utto 31 d·i c. : L. 6000 e 1

c.-v. ; alloggio ecc. ; p.artecipaiz. diiarie e proventi. Prefer en21a: pratioa negli esami di labQrat. Serv. entr·ç,> 10 gg. MILANO. Istituti Ospitalieri. - Assist. del Gabin€tto Radiologico d,e ll' Ambulat. Com. e .assist. dell' A1I11bui1at. Com. P odoiia trioo .pe-1r i bambini delle scuole e per i pov. Scad. 10 dic. V. f.asc. 4.8. MONTESCUDO (For°ffi,). - Scad. 9 dic. ; L. 10,000 e 1O bienni v~ntes. : indenn. cav:alc. o autoveicolo L . 1000; per u ff. san. L. 500. NAPOLI. Alto l}on-,,1nissariato per la Provincia. - Uff. s an. di Torre Annunz.iata; scad. 30 dic. V. fase. 48 . NovARA . Ufficiiale sanitario. Scad. 10 dic.; vedi f.asc. 44. PrEVE EMANUELE (Jlf ilan,o). Soad. 15 dic. ; con Opera ; L. 10,500, oltre T--'. 1500 trasp. PoTENZA PICENA (Macerat a). 2a. oond.; .a tutto 27 dio. ; L . 8000 e 3 quadr. dee. ; indenn. complement. 1/10 stip . base; L . 1200 mese supple11za obbligat. ; L . 1000-2500 t r asp. ; età lim. 40 a. ; se uf-f. sa11 . L. 1200. f ·er .altre oondiz . chiéd. iann. SAVON.\. - Due med. cond. S!Upplenti sen za assegnaz. di zona; L. 5000 e 10 bienni ven.tesin10; c.-v Soad. 31 dic. SPEZIA. (>spedale Civile T'itto1rio E manuele III. - A tutto 31 gen., medico prim~ rio. (Jhiedere copi.a ,avviso all'Ufficio di Segreteria. VERCELLI . R. P1·efettwra. Uff. san. cli Biella; a tutto 20 d ic.; vedi fase. 16 VrcENZA . Amministraz. Provincia le. Scad. 15 dic. Vedi faso. 15. Uf j i aia li niedici per le Colori i e. - Il l\Iiniste ro del1a Gt1erra acoonse11te ohe sia110 destinati nelle C<>lonie, uffici.ali di com·plemento, che abbiano l'idoneità .al servizio col oni1ale. L a per111anen~a in colonia dev'essere di a.l1neno anni due. Do1nande al Distr etto Milit~·e. 1

1

Vende-si Gabinetto D entistico con .an11es o alloggio da cedere in affitto, centro R -0ina; prezzo mite, c,ompleto istrt1n1e11t.ario. l{ivolgersi sig. A. Costar elli, via Dntaria 91, p . 3°, Ron1a.


18-06 CONCORSI A

1L

POLICLl~JCO

[.l\NNO XXXI\-, FASC. 49}

NOSTRE CORRISPONDENZE.

PREMI.

Fondazione P errando. Secondo le diisp·osizioni dello Statuto .approvato co11 R. · D. 1° maggio 1924, n. 737, è bandioo jl 0 011corso al premio della cc Fond.a.zione Perrando » p€r l' anno 1928 alle condizioni seguenti: 1) Pos&on·o concor~·ere al premio tutti ooloro che ha1111·0 con seguito la lauJ·ea in lvledi~ina e Chirurgia. o in Giurisp.r ude11za nell' ultimo quadriennio presso le Università di Genova, Pis.a, Catania e Sassari. 2) Il prem.i0 verrà conferito al concorrente che avrà presentato il miglio,r Lavoro nel campo delle discipline medico-legali con speciale riguardo alla legislazione e medicina sociale. 3) Le domande d'ammissione .al concorso debbono es~ere prese11tate, in carta bollata da L. 2, al l{ettore dell'Università di Genova entro il 15 n0Yen1bre. 1928 insierne col certificato di laurea ·e col lavoro i11 quattro esemplari, scritti a mano o a i11acchina. Nella domanda il concorrente indicherà la pro·pria abitazione . 4) La Commissione giudicatrice .sa.rà costituita da u11 professore stabile indicato dalla Facoltà di Medicina ~ Ohiru·r gi.a , da un professore stabile indic.ato dalla Facoltà di Giurisprudenza, e p.r esieduta dall'inseg11ante ufficiale di Medicina Legale dell'Università di Genova. 0011 giudizio motivato, che sarà inappellabile, La Commissione des1gnerà al Rettore il vincitore del concorso. 5) ..i\1 vincit.ore del pren1io p er l'anno 1928 sarà assegnata l.a somma di L . 1000. 6) Il premio è indivisibile. 7) Il vincitore del premio pot.rà concorrere, con altro }aYoro, al premio ohe sarà conferito nel biennio seguente, purchè non siano trascorsi più di quattro anni dal conseguin1en"to della laurea. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Sono trasferiti i proff.: Ber11ardino Lunghetti, di a11atomia patologica, da Cagliari .a. Siena; Lo.doYico M.aro·g na, di p1ato1logia chirurgica, c1a Sassari a Mode11a. Il 'dott. Giuseppe Nisio di Bari ha conseguito la libera d ocenoo. in clinioa urologica, svolgendo la tesi (( S11i t,umori della vescica n . La Commissione eTa composta d.ai p roff. G . .M. Fasi ani p.residente, L . Fèrr)a ~ C. Bru11i. Complimenti al neo ur-0fessor e. Il prof. 'f rendele11burg, direttore dell' Istituto fisiologioo di Tubin·g a, è sta.t o chiamato a Berlino. A succedergli è stato chiamato da GreifS\Yald il prof. K ohlr auscl1.

11 prof. Haffner, di Ko11igsberg, è stato chia1n.ato a dirigere I I stituto f ar111acologico di Tubin ga, in ~Pg11ito al ritiro clel prof. Jacobj, p01r lin1jti di età. N e l fa c. -I.. , a lJag. 1772) 2a 11otizia :1i q11esta rubri, ·a. ] ('l !gere: 30 Lionetti GioYanni. 1

Inaugurazione dell'anno accademico all'Università di Firenze. ll'irenze . La n1attin.a del 5 novembre ha avuto luogo 1a solenne inauguT azione dell' an110 .a.c~a demic·o 19271928. La cerimonia ha assu11to carattere di maggiore irnporta11z.a per la consegna del labaro universitario che u11 gruppo di gentildonne fio11:enti11e ha offerto al nostro Ateneo. Il magnifico rettore gr . uff. prof. Burci, inne.ggiando alla Patria, al Re, al Duce, l1a. porta1to jl saluto inaugurale agl'inte.rvenuti e con nobili espressioni ha commemorato i professori Piste.Ili, Scerb,o, Rooter, Co1nparetti, defl1nti nel decorso an110 scolastico. Esponendo quindi il re.sooonto inorale, st.atistJico e finanziario dell'Unive1sità si è particolarme11te compiaciuto del fa.tto che nessuno dei gio•v,a ni in essa laureati è c.aduto al1a prova d ell'esame di Stato sostenuto press·o le altre U11iversità del RR.gno, il che f.a fede del serìo e severo indirizzo che viene dato agli studi. Ha messo in rilievo quanto è stato fatto per inante11ere .a lta questa gloriosa. .t radizione scientifica. e quanto anoora resta è a f.a.rt: onde provvedere alla pros perità e grandezza di questo grande centro culturale. Il cliscorso del prof. Burci, sottolineato da vive approvazioni, è stato in fine calorosa.mente applat1dito.

* ** Il « Collegio ~Iedrico Fiorentino », .antichissima corpo.razione dal 1200 a.d oggi, è stato il tema dell'interessa11te p1:olusio11e che il sen. prof. Gatti, Preside della F.aroltà di Medicina e Chirurgia, h.a letto in occasione dell.a cerimonia inaugurale dell'anno a.ocademioo nel nostro Ateneo. La vita e l'atti~ità di questa antichissima istituzione, le cui origini risalgo110 oltre il 1200, in quell' ep•o ca in cui le Oorporazioni delle Arti ebbero tanta. parte nello svolgimento della vita pubblica, son·o state rievocate nella bella confe:renza del prof. Gatti, che ha messo in rilievo l'importanza del Collegio stesso per i n1olteplici uffici cui er·a prepost·o, per la qu.a.ntità delle mansioni di c11i er.a investito. Al Co11egio i\Iedico, a capo del qual~ trovaYasi un « Proposto .» e dodici dott·ori dei cc Fisici », er.a devoluta la. sa11zione dell'abilitazione all'esercizio della medicina, il qual fatto, che allora veniva detto la « matricola », ·p uò trovare oggi perfetta rispondenza nel nostro esame di Stato· facoltà della quale rimase ii1ve. ' stito fino al secolo soorso, poichè nel Granducato di Toscana tutte le 1natrioole di abilitazione erano rilas ciate dal Collegio Medico fiorentino anche quando gli studi erano stati seguiti in altre Università. Per opera del Collegio ~ledioo, la cui attività si ricoileO'a a quella dell'antichissimo Studio Fiorentino ~orto nel 1321, e che per la mèdi-


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:\XXI\·, FASC. 49]

cin.a ebbe la s ua sede nell'Ospedale di S. M . Nt10Ya. fu resa obbligatoria in molti casi l'esecuzione clell' autopsia, usanza che in qu ei tempi era seguìta solo in I talia, poiohè nei paesi stranieri, quando veniva fatta, era da co11siderarsi con1e a\\-·euime11to più unico che raro; della qual oosa si .avv·antaggiarono moltissim·o i cultori delle scienze ana.to1niohe. Ptu'e al Collegi.o }ledico, cui era devoluta la vigilanza sui medicame11ti e le visite d'ispezione .alle far1uacie, si deve la 001npila2ione di un elenco dei rimedi ufficial1nente in uso, cl1e si p uò a buon diritto rl1ia.1uare I.a più antica Farmacopea. I pa1·eri del Collegio er.ano poi tenuti nel n1assimo C'o11to dai goYernanti in t utte le qui-stio·~i attinenti alla sanità pubblica, alla medicina militai'e, forense e Yeterina.ria. L'attività di questi..'"\. antichis. ima .istituzione: a.11dò col tempc> restr1 i1gendos i, specie qu~ndo n&l 1770 fu sopp ressa, in~ieme con le altre, anche la ..t\ rte dei )fedi ci, e q1tando vennero crerrte alùre istituzio11i a.ffi.ni, t11ttavia a,l C0llegio M~dico rima.se ancora pb:- molto tempo la propria ,au tonomi.a e i11olte mansioni e prerogative, tra l'altre l'a egi1azione di premi e legati . Poi, a poco .a poco , dopo la creazio11e ·dell' Istituto· di Studi Superiori , ari.che que~te nltirne prerogntive clec.addero , e \ani furono gli .sforzi dei suoi co1upo;nen ti per conservarle. (~osì cl1e oggi, dato che nes una ordinanza 11a pe·r anco soppressa qnesta ist.1tuzio11e, di cui nel 19] 4 esistev.a ito solo a]cuni men1brj. e })e1.• evitare un'indecorosa co1u,unz;one, sarebbe forse desidera.bile chiudere ufficì,alme11te e in lltan Ìf:!ra p iì1 àegna l a. non breve e gloriosa vita P. C. <lel Collegio l\Jed iro.

rnaugurazione della scuola Mini eh all'Ospedale civile di Ven ezia. T' enezia. Il 3 no vembre nella sala della Biblioteca dell ' Ospitale civile di Venezia, venne 0011 la consueta solennità inaugurato il corso 1927-2 della Scuola priatioa di medicina e chirurgia di fondazio11e prof. A. Minich, ed il corso aooelerato per inedici -00ndotti. L a ffila era stipata di autorità, di medici dell'Ospital e e della città. D·opo una breve relazione del pr,of. L igorio, di1·ettore dell'Ospitale, sull'andamento dell' Ospitale, il prof. Fabio Vit,ali, medico prin1a.rio, disse la prolusione sul tema: cc De praesagenda vita et morte .aegrotantiu·m >> (Prcspero Al pino 1601). L ' O. premessa l'importa.nza che ha pei malati e per i f amil~ari dei malati la prognosi nel decorso delle malattie dice che il n.r iino medico dell' an' tichità che abbia fatto pronostici è Ippocrate. D.a allora i11finita è la schiera degli studiosi che porta.rono pietre .a.Il' edificio di cui il .saggio antico · aveYa gettato le basi colla su.a cc iVIetlicina prognostica » . Ricorda l'a11reo afo.r isn1a: che non vi so110 ina]attie Jna mal.a.ti; q11indi è l'indivjtJuo che bisogna anzitutto studiare ed .anche i11 questo si può dire ' che Ippocrate abbia scritt·o oon preYeggenza dei tempi. In epoca moderna due maestri della bio-

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1807

bEZIONE PRATICA

logia il De Giovanni ed il .Be.nedek' fo11darono la teoria della struttura e della costitu~ione fisica, e secondo questi due scienziati r iguardo alla costituzione la massa degli uomi11i si può classificare in brevilin ei e lungilinei, i primi come i fanciulli con sviluppo maggioue del cuore e dei visceri in confronto agli a r ti ; i secondi ali' in verso . '1'r.a. gli uni e gli altr i ci sono i nor motipi par tecipa11ti di .ambedue le caratteristiche. V i sono anche altri fattoir i che ha11no influenza s ul deco·r so dei n1orb1 . Enumera i var i sinto1nì dai qu,ali si può quasi s icuramente trarre il p ·r e.sagio fausto od in fa usto; ardua materia nella quale ha fatto testo un i10.stro inedico del Cin quecento , .Prospero Alp ino, nato a M.aro&tica i1el 1553. I / 1\lpino, dopo aver viaggiato in I talia ed in Egitto accumulando osservazioni e sapere, fu 1ettore dei semplici e poi direttore dell' Orto Ilot.a11ico all' Università di P adova, egli fu u n i11novatore. un natu ralista nel vero se nso della pa.rola , che si basava p er i suoi studi solo sull'osservazione d~retta.

Nel 1601 pubblicò il suo tr.attato: cc De p·r ae:::.::i genda vita. et morte aegrotantium » . Face11do tesoro dei libr i di I ppocr.ate e di Galeno, egli descrive i siJ1t-0mi e st u di.a di conseguenza. l p.1 v g11o:stici . Le fun~ioni p rincipali delFuomo St•L.·<> tre: ì' animale che risiede nel cervello, la vita~ 3 nel cuore, e la nutritizia 11el fegato. Nel libro sugli studi sul polso e sul respiro si leggono osseryazioni così a..cute che precorrono i tempi ; così pure l'esa1ne esterno dell'amn1alato e delle sue parti è f.a.tto oon gran de maestria. rrale opera diede 1l modello delle osser,.,azio11i ner ]o studio degli individui inalati. LO. , citati i grandi progressi fatti dalla scienza, dice che vi son molte cose che .restano an cora sempre un mistero, l ' imp ortanza della scienza talor.a. è .supplita da risulta.ti ohe colman.o di Btupore tanto il saggio che l ' ignaro. L a scienza del 1}ronostioo non deve perciò trascurare l'eredità di sapienza che ci è venut~ dagli antichi. 11 prof. Vitali con chiude citando l'aurea 1n1assima che non bis ogn.a sostituire i11oonsider.atan1ente il vecchio col i1uovo, ma oonten1perare e riunire l'uno e l'altro arrr1o·n ]can1ente. A. DIAN·

Rivista di Malariologia P eriodico himest:rale diretto <lal prof. sen. C. San arellt, con la coo1 era.zione d'ineigni studiosi. Redattcre-capo: Dott. L. Ve rn ey.

So m.m ario del ,fase. 4-5 (1927) : Memorie ori g i1n ali : G. PETRAGNANI e A. OASTELLI: Le gambusie nella lotta antim.a.larica antilarvale in provincia di OaglJLa,ri (con partioola.re rignardo alla biologia). - P. SEPULORI: Ra.pporti t ra anofelismo e ,asmb~en.te nella zo•n.a littoranea fra Pdavie e Livenza (1 C?.rta) . Commenti : D. FALLERONI: Diac1l!Ss<ione sulla zooprofilassj e sulla biologia degli anofeli italiani. Recen si on i : Serologia della malaria. - Lotta biologica contro g-li ?.•n ofeli. - Mal.arda e lotta antimalarica nel.lai Jugoslwvia. - Malaria e l otta a,ntimalarica in Argentina.. - Miscellanea'. Rivista b ibl iogra fica. -

Noti zie. -

Sommari.

Ab')ona1nento .annuo alla u Rivista di Mal3.I'iologia t•: Italia L. 40 , Esitero L. 75; per ;i nostri abbon ati L . 3 5 e 6 5 rispettirvamente; un numero se[parato: Ita lia L. 1 O, Estero L. 1 5. - Invi2-re Vagli'.1 all'e·tl itore LUIGI POZZI, via Sistina 14 - Roma.


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POLICLINICO

[ A~NO XXXIV, F ASC.

491

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NOTIZIE DIVERSE. Scuola di Malariologia. ·Il Capo del Gov€rno così illust,r a, in una Tel.azione presentata alla Camera, gli scopi dell'istituzione in Rom.a della Scuola Superi~e di Mala.... riologia: e<' L ' istituzione vi.ene a innestairsi nello sviluppo semp1·e piu ~ntenso ohe il Governo N aziona.le, sulla base delle più ·rece1lJti conq·u iste sciei1tifiohe, è 'venuto imprimendo alla lotta contro 1a epidemia 1nalarica e mir~ a co~ituire u.n centro di C-OoTdinazione e di propulsione della oa.mpagna che ten.acemeilte si svolge oon indirizro stretta.men~ localistico per la redenzioD e <l elle . reo-ioni . o infette. La nuova scuola attenderà contempotraneame11te allo studio e ,aJla soluzione dei molteplici e complessi pr~blemi, sia rper qu.a.nto rigu.a.r1d a · La biologia sanitaria, sia pe.ir quia nto rigu.arèLa 1.a bonifica idral1lica e agraria. <t P er il raggiungimento dei suoi fini , la scuola si v.arrà di lezioni, di esercitazioni, di éicli di co11ferenze, di visite e ;d i esourrsioni nelle ZQDe bonificate e in via di bonifioa, e nelle 2J0ne infeste . Essa potrà Vlalersi d~gli istituti dipendenti dalla Università e della Scuola d'ingegneria di Ròni,a, .e di ogni altro· istituto dipendenite dai J\IIinisteri interessati e provvederà ai propri insegn.a.nti peT inoarico ». Con altra relazione il Ca po del Governo illustra il ..disegno di legge cill'ca il pTovvedimento per lia lotta contro i tumori maligni.

Congresso Ostetrico-Ginecologico. Sarà il XXVI Congresso indetto dalla Società I~riana di Ostetricia e Ginecologia. I oongre5Sisti insaritti saraJ1no oltre 300. ,Sarà tenuto in Roma il 18-21 dicembre, aJ Policlinico Umberro I nell'.aul.a ,della R. Clinica Ostetrioo-Ginecologioa.' Sa.rà presieduto d.al prof. sen. Ern€Sto Pestalo.z.za, direttore della Clinica. Sono già annunciate molte comunicazioni scientifiche e molte .d i pratica pa-ofessi001aJe ostetricogineoologica. Notevoli e oausa <li interessanti disoussioni sar.anno le due relazioni scientifiche affidate: la prima al pr-Of. Aymerich (Perugia)' sul tema: « Innesti ov.ariai »; la secQndia aJ prof. Gaifami (B.ari) sul tema : « Distacco p.rematuro di placenta nQrmalmente inserta » . Tutti i medici pratici oono invitati a pariieoipare al Congresso. Pei.· tutti sono stabilite notevoli riduzioni di via.ggio sulle Ferrovie dello Stato, che debbono esser richie&te al Segretarto del Congresso. Al Segretario pure debbono éssere inviati i titoli delle oomunioa.zioni scientifiche, che i congre&sisti int{•nllono portare alle sedute e deve essere richiesta ogni informart.ione aJ riguardo. Il Segretario: Prof. OEsAR.E M1oe E•.i. R oma (27) - Via XX Settembrre, 68.

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I Congresso Internazionale di Oto-rino·laringo-

logia.

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Si riunirà a Copenaghen il 1° agosto 1928 e .avrà come lingue ufficia.li il · fria~cese il tedesco. e l'inglese. , ' I,e qltestioni messe .all'ordine del gioirno sono. le seguenti: 1) cc .S ull'operazione r ad·i cale parziale o con\Servati.v.a nelle otiti medie suppu,r ate ». Relatori: Neum·a nn (Vienna), Tapia (Madridi).. 2) cc Setticemia di Qrigine farin,ge.a ». Relatori: Ferreri (Ron.La), Uffenorde (Greifswald) . 3) « La oua·a diatermo-chiru.:rgica dei tum-Ol'i maligni delle vie .anter.i ori ». Relatori: Holmgre~ (Stookolm), Mackenzie (Lond.i"a). 4) cc La struttura .anatomie.a dell'orecchio med.io e sua influenza s ul decocso .delle suppurazioni dell'orecchio». Relatori: Mouet (di Monirpellier), Wittmaack (di Amburgo). ., L'_isor~~one, che dà diritto ad un esemplaa-~ degli A tt~ ·del Congresso, è di 30 .corone da.n~si, e deve esser inviiata al tesoriere, rd ott. Georgen· ~?ller (JJykkeshoJms. .L\.lle 8, Copenha·g11e V) non p1u t..ar,d i del l '' maggio 1928.

Congresso internazionale sulla protezione della infanzia. Questo Congresso, ohe f.a parte •della cc Quindicin.a Sooiale Intern.a.zionaJe », si .a,dunerà ia Parigi dall'8 al 12 l11glio 1928; è org.a.niwmto d.a.lla Lega delle Società della Croce Rossa dall'Associ.azio11e Internazionale per la pirote~ione della prima Inf-anzia, dall'Unione Internazionale di Soccorso· .ai Bambini e dal Comitato N,azionale delF Infa.n.via, sotto la presidenza del sen. Strauss, ex-mi.nistro dell'Igiene. Sarà rip.arti;to in 5 Sezioni per oi.ascuma delle quali sono g.i), fi.ssati i temi di relazione: 1) Maternità; 2) Prima Infanzia; 3) Secon.1da Infanzia; 4) Servizi sociali; 5) J.nfa.nzi.a infelice e moralmente .abbandonata. La quota per i titolairi è di 60 fu-.anohi e dà diritto .anche agli atti; per gli ,associati è di 8(} franchi e dà td iritto solo di russistere ialle sedute, . parteci piM~ alle feste ed talle visi te. ~er q·uaJsiiasi informazione rivolgersi alla segreteria del Comitato org.anizz<ttore: Avenue Vioto·r -Emanuel III,. 37, P.a1ris (VIIIe).

Scuola di perfezionamento in chirurgia presso. l'Università di Roma. La souo1a ha la du.ir.ata di cinque .anni. Gli isoritti (non meno di sei) lmn1110 l'obbligo 'di fTequentare il corso ufficiale di Clinica Chirurgica e le specia.li conferenze ed esercitazioni loro <lestinate. Du:rante tutto l'a.nno, a fturno, presteranno servizio nei diversi reparti dell'Istituto. Gl'insegnamenti sono ÌlllcP&rtbti da.i proff. Ale&. sandiI'i, Perez, Versa.ri , Bona.nome, Crainz, V aJdonri, M atronola, Ohiasserini, Bianchini, Bra.noati. 0


[ •..\NNO XXXI,,., F A.-.."C. 49 J

SEZIONE PRATICA

~er

le iscrizioni la tassa complessiva è di L. 1250; per colo.ro che frequent.ano il · 20 coroo (isorittisi nell'anno 1926-27) la itassa di freq uenza è di L. 800. :Per le altre condizioni chiedere il programma al direttore della Scuola, prof. Rob~rto ~tllessandri, R . Clinica Chirurgica, Policlinico l-mberto I - Roma .

La Scuola di perfezioname nto in Medicina e assicurazioni sociali in Genova.

l~gale

Nel corrente anno accade1niro sarà te11uto presso l'Università di Genova il corso teorico-pratico per i medici aspiranti al diploma di perfezionamento in medicina legale e nelle assicurazioni sociali, secondo g1i ar,t . 44 e segg. dello Statuto ed in relazione al titolo di specialista di cui all' a1·tioolo 4 del R. D. 31 dicembre 1923, n . 2909. Il corso ha la durata di due anni acca.demici e vi si possono iscrivere soltanto i laureati in medicina e chirurgia. A coloro che .a:rra11no seguito il corso e superate le proYe d'esame sa.r à conferito il diploma di perfezioname11to . in n1edicina legale e nelle assicurazioni oociali. Tasse : tassa annuale d 'iscrizione L. 200; sopratassa annuale d 'esa1ni L. 100; tassa di diploma L. 100. \ · Durante l'anno accade1hico, ed i11 accordo coll'Istituto provinciale di Previde11za Sociale, sa1·à pure tenuto un corso speciale di 1nedicina legale delle russicurazioni sociali d€lla durata di due mesi, cui potrà iscriversi chiunque si interessi della materia. Agli uditol'i di questo corso sa..rà rilasciato un .attestato di frequenz,a. La tassa l1nica per l'iscrizione a questi corsi è di L. 300. Per inforn:iazioni e cl1iarin1enti rivolgersi all ' Istituto di Medicina legale della R. U11iYer.sità in via A. Bertani, n. 5, Ge11ov.a.

Scuola. Libera lledico-Chiru1·gica Napoletana. Il ..7 di~embre, ,a lle ore 17, nell'aula della Scuola fllioo·r .a é~ . A~iello Capona.po1i, n. 2), 1a vTà luogo 1a seditta inaugurale del III a11no aooademico>. ~ 11 disoo.rso- inaugurale sarà tenuto cl.al i)rof. Vittorio De Bonis: « Sulla esistenza della forma filtrabile del ' 7 irus tubercolare » . Il Presidente della. Scuola Libe1·.a., prof. Andrea Ferr.annini, parlerà su l te1n.a: « Conti11uità della impronta ·d~rettiva n ella. scuola medica i1apoletana ». Nell'identico giorno verranno inaugurate nella Scuola Libera l'ampliata Sezione Ospedaliera Domen.ioo Cotugno per degenti. gratuiti, la SaLa. Anatomo-Patolo~oa Angiolo Maria Maffìuoci, la biblioteca Gaetano Rumrno a.p erta sinq .alle ore 23 e. riscaldata, ],a Sezione Eliotera.pica Antonino Sciascia. Il 9 1d icembre, 11ella identica aiula. della Scuola Libera, alle ore 17, il prof. \~inoenzo Mrurio Palmieri terrà la prolusione .al Corso pare ggiato di Medicina Legale sull'argomento « La ,funzione del med~oo nella organizzazione ooientifica del Javoro » .

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Corsi di perfezionamento medico a~ Berlino. L 'Associa.z ione dei docenti di corsi di perfezionarµento e 1 I stituto Kaise1'in Friedrich-Ha.u s, con l'Assistenza dE-lla F .a coltà l\iledica . d1~11~ Università di Berli110, hanno organizzato una serie. di oorsiper1nanenti, della.. duJ·ata rJi 2-4 settimane e di 2-3 1nesi (eYentualmente anohe p~ù), per i quali. 1 J aerettaz1one 11a luoP-o in t ut.to l'anno·; e una serie di oorsi speciali, della dur.a ta di 8-14 giorni .. . in n1ai1·zo e aprile, di: sinottica clinica e ter.a1)eutica, ainottioa delle malattie della nutrizio~e,.. sinottioa ostetrico-gi11eoologioa,. s~nottica uadiologi\:!a , e coxsi parti00L1ri. Gli uffici ha.11110 sede al << Kaiserin Fried1'ichHaus », Luisenplatz 2-4, Berlin N. \V. 6. ~

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Tra i periodici. Segnalian10 u11~ ottin1a iniziativa della Cassa N13,~ zionale per le Assicura.zio·11i Socia.Ii, la p,u bblicazione del periodico « Le _l\ssicurazio1ni Socia.li », il qua.le è Oifa, 13.1 terzo a11no di \rita.. Interessa in. larga. n1isura la classe inedie.a , sovratutto oggi che le as ·icurazioni sociali contro gl'i11fortuni, l'in,ra.- . lidità, la vecchiaia · e le 111alattie yanno assumen-0.o· u110 vilu1)po sempre piì1 poclerooo . L 'ulti1110 fascicolo (n . 5) 0001itiene un breve ma effioaoe articolo del 1ninistro G. Belluzzo sull'assic11razione obbligatori.a oontro 1a tuberoolo&i, .altri pre·ge,oli articoli di L. Pezzoli , Maga~ai , J . R esch, F. W. La,ve, una copiosissima documentazione, notizie 'Ta,rie, ecc. L 'abbona.m ento i111porta L. 35 per l' I,t ali.a,L. 6q per 11 Estero; i1t1n1eri sep.a rati L. 7 e L. 12 rispettiva111ente. Rivolgersi alla Di:rezione; Corro· U1nberto I , 239J 1{0111a; od aJle principali librerie.

'r.

Onoranze al prof. Mol'selli. Co1rL è noto, l'illustre prof. Enrico Morselli lascia l'ii.nsegnan1ento ufficiale .avendo raggit1nto il· li1nite d 'età pel r.ollooan1ento a 1·iposo. 01.tre i<tlle onoranze augurali già tributategli dai colleghi psichiatri, la Facoltà inedica di Genova coll'adesione generale dc Il' _t\.t1:-11eo l ig11.re; in oooasione dell 'inaugura.zione dell' Anno acoademico celebrata il 5 novemb.re, Iia. vol11to fare all 'insigne Clinioo u11a s imp.a tic a dimostrazione di stima offrendogli u n' art istica pergau1f\ na dettata dal pr0f. Bel~r.a­ mi. Parlarono applauditissi1ni il rettore Moreseo,. il IJ.r.eside r)rof. Oan~llis e rispose oon eloquenti eco1n1n·osse pa.role di ring.r aziamento il festeggiato _·

Omaggio alla memo1lia di G. Gradenigo. Per o.norare la memoJ·ia. delPillustre mae8tr-<> scon1parso, il Ministero dell' Aeronautica ha decretato che il Oentro psico-fisiologioo per l'aviazione militare di Napoli venga intitolato 13l suo nome Giuseppe Gradenigo, che fu il fond.atoree l'animatore di · questi i.stit11t i fin da.I tempo. della grande guerra .

In augurazioue di anni accademici. Alla solenne inaugurazione dell'anno accademico dell'Ateneo di Napoli, dopo la relazione del Tettore magnif i.co p1rof. Arnaldo Bruschettini ,.

• I


J810

J I. POLICLI1' lCO

tenne il discorso i11augur::i.le il prof. U inberto Pie.i·antoni, di an atomia oomp.arata, s ul tema: cc L ' intelligen za negl~ .animali » .

Per la vigilanza sanitaria delle cal'ni. La « Gazzett·a Ufficiale» ha pUJbblic.ato il R. D. cl1e ap.p .r ova il regolamento per 1a vigilanza. sa11itari.a delle carni. Il regolamento oonst.a di 62 .art icoli in 8 titoli. .Suli~

speculazioni nelle assicur1tzioni contro gli infortuni del lavoro.

L '-011 Silvio Gay ha pre~ent.ato al Pre§idente ·della. Camera un' i11terrogazione al Ministro della E conomia N azio·n ale per conoscere il suo pensiero circa ì p •r ovvedimenti diretti a troncare le vergogn·ose s peculazioni che tuttora si praticano nel oa1npo delle assicurazioni 0011tro gli i11fortuni del laYoro, in dann-0 degli operai, dei datori di lavoro e degli Enti assicuratori, da p ar te di a.v vocati e di medici senza s crupolo.

·Tassa proibitiva sui medici. Nella provineiM. di R. .J uari, della. Repubblica _.\.rgentina, è stata imposta a~ medici una tassa , .di es~rcizio professionale proibitiva., di 5000 pesos all'anno, <:or.r ispondenti a circa -10,000 lire .elev ati&Sima anehe per l ' .An1erica - a n1€JlO che1 essi non si obblighino di prest.are un certo numero di or e di servizio gr.a tuito negli os1p edali o 11ei dispensari. I.,a tassa s .. risolve dt111que in una f01rma coatta di sfruttan1ento pro.fessionale. Lo ~tran,o è che l 'attu.ale governatore 1della provincia (A. Cant.-Oni) è m·e dico; e medioo era an.cl1e il governatore precede11te (F. Cantoni) . A di.spett.o delle proteste generali da parte .dei medici, 1a legge dell.a provincia di San Juan non è stata revocata (le provincie dell'Argentina hanno il valore di Stati, con leggi autonome). Essa però è stata 'Portata avanti le Corti, come incostituzion ale, e si .attende un.a decisione . (Dal J o u rn. .4. . _'lJ. .! .) .

La sterilizzazione umana in America. Il Trib-t.tn.ale Su pren10 degli S.t ati Uniti ha. emiesso un verdetto, in data 2 maggio u. s., oon il qu.ale s anziona la cos tituzionalità di una le·gge dello Stato di Virginia, legge cl1e .autorizza 1a ·sterilizzazione di certi deboli di 1nente, .allo scopo di proteggere lo Stato contro il gravame di mantenere la prole di tali soggetti. Il ca.so che prm·ccò l a sentenza , si riferis ce ad una debole di me11te la quale er.a stata raccolta in una Colonia per epilettici e per fo:enl3.stenici; è figl ia e madre di debo]i di mente. Il 'fribunale Supre1110 ha d.icl1iarato di essere meglio pe·r t utti ohe, in,·ece di sperare nella rieducazione di una proge11ie degenerata, o di lasciarla morire per fame, si a meglio che 1.a società ne impedisca la produzione . Il principio della vaccinazione obbligatoria - .aggiunge la sentenza - va]e a giustifica-r e .anche' I.a J·esezione coatta de)le trombe <li Fallop pio. (Dal J ourn. A . M . .4..) .

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[A. t\~O XXXI\-, FASC. 49] •

Il 10 settelllbre n. s. inoriva in 1' isa U.A.ltLO FEDELI, i1.ato nel1a stessa città il 4 novembrQ l 51. Egli dal 189-± resse la cattedra. di p.atologia spec:iàle medie.a della R. Univer-sità di J:'isa fino al 4 i1ove111bre lf126 epa-ea nella quale, per i raggiunti l~miti di età, fu collocat·o .a riposo. iJurante questo periodo di tempo diresse oontemporane.a111ente l'Istituto di Patologia Ì\.Ledica da lui creato e portato, malgrado la deficienza di mezzi finanziari e difficoltà di ogni ge11ere, · all'importauza di altri I stituti già fondati e provvisti di riso,r se notevoli. L aiu'eato a Pisa a 92 .anni in inedicina e chirurgia, conseguì due a1111i dopo, una sec-011da lau·rea in scienze natuTali & Firenze. Nel 1876 i1ominato .assistente di clinica medica a Pisa .r ic·opJ.'Ì tale carica fino ·al 1882. Libero docente di patologia medie.a nel 1878 fino al 18 3 insegnò semeiotioa. inedica e supplì il padre sen. Fedele ·Fedeli n ell'insegnamento della patologia inedioa. Nel 1884 fu inc.a.r icato dalla F acoltà ine'clica dell' inseg11a1ne.nt-0 dell.a patologia medica, istologia e chimica clinic.a, inoarioo che gli fu confermato dal l\ilinistero della P. I. Nel 1890 fu nominato direttore dell'Ospedale Galliera cii Genova, i1fficio cui rinunciò per ri1n.anere all 'insegnament·o e, finalmente, con ·decreto ministeriale 25 dicembre 1894, egli ven11e nominato pr()fe&sore straordiu.ario di pa.t ologia medica nella sua città natale ove .rimase sempre, l)Ure avendo conseguito l'eleggibilità ad ord111ario a P.aler1no, Napoli, Cata.n ia, Messina, Siena e Pe. rugi.a Puomosso ordina.rio .a. Pisa, dette com.e sj è detto un incremento notevole a~li studi di patologia medica per novità di indirizzi, lJer serietà di rice'rche e larghezza di dottrine, fondando una scuol.a da cui us cirono stimati d·ocenti e professionisti egregi. L a sua 13,ttività s~i€ntifioa e professi-0,n ale si divise fr.a l'insegnamento a Pisa e l ' opera sci~n­ tifico-pratica .a Mo11tecatini ove fu vice-ispettore delle RR. Terme, ·t lipoi ispettore i11 mo<lo da continua.re la tTadìzione pa:terna nel re11dere più note e iapprezzate le qualità terapeutiche di quelle acque termali. In questo lungo periodo di attività. di pjenézza d-elle sue facoltà fisiche ed intellettuali, il pro.f. Fedeli oltre aa a·ve1'e insegnato con· costanza, scrupolo: efficacia, ordi11e e chiarezza le dottri11e i.11ere11ti al su o speciale insegnamento eseguì e i)ubbli cò moltissimi lavori &perimentali e dissertazioni cliniche riferentisi ai più SYariati argomenti di patologia medioa clinica e terapeutica. Alcuni dj questi lavori son·o a~1olntan1ente di carattere biologico e di pura scienza i1aturale. Fra essi per la originalità ed il met<Jdo sono da ricordarsi come tuttora di attualità anche alla stregua delle dottrine endocrinologiche moderne le ricerche s11 lla. cloriosi (« T.1a t eoria. della cloro.'i »7 Vallardi, i\Jilano 1897). Fra gli altri &tloi 1.avori, tutti importanti, merita speciale considerazione « La peritonite da


[ ...\NNO

XXXI\', FA.Se. 49]

1811

SEZIONE PRATlC:\

pr'opagazione nella febbre tjfoidea » clic insieme co11 le ricerche content1)01-.anee fatte, sotto lo stes~o l11dirizzo, (lal ~en . lJl'•or. ~·t1e1rolo , co11ciude una l nturE:'ssa..111:,e questione di pato1Dgi.a e di clin1ea. .tio citato solo quc...'-& t,i lav,o.ri come 1 lJÌÙ cara,tter1 stici, perchè \ oJenoo en un1erarl1 tutti, es::;en~ lll>Yene a diecine, sureooe t 1·op110 lungo e fuo.r di lu·.)go in questi bre\'l cenru b1ogratic1. l\f-011 bi~­ g11n, pcr0 Lliu1euticare 1'atti v1tà e la comp ete11zn ·tel prof. ~'edeli oltre che i1Glla patolo·g1a. ined1ca propriamente detta, a11che nel vasto can1po d ella idrol·ogia e della storia della rned1c1n.a, c11e i11seg11ò, pure 1J€r lungo te1npo, ii.ella U111versità di • J~ is~l . J:'rovv:t.sto d1 larga cultura delle scienze 11.\:)L0ù-Cl11n1100-ge-0logich e, egli dettò splendide lezioni di idrologia r ese più i11te.ressan t 1 e chiare dal e:ontri outo clinico pe r so11ale del docenteJ talchè le lezioni. stesse erano frequentate uo11 solo da studenti ina da n1.edici e oultoir i dell.a scienza ·i drologica, oon grande a..~sidt1ità. Anche in quest-0 ramo il prof. ~'e deli fece ricerche molto inte ressa11ti e lasciò pubblicazioni notevoii. l"tisp etto alla storia della u1edicin.a egli fu oome ebbe n, dire il Ba.ccelli addirittt1r.a n1.ae.stro, e nel lu11go oorso della s u.a ca. rrier.a universitaria sentì se111pre u11a spec~ale 1attrat·biva per questa discipbna; e sia nel SllO b.rillia11tissi1110 001.r&o libero 0he in1partiva quasi ogni anuoJ sia n ei riferi1nenti storici nell'insegnamento del1a patologia, sempre richiamava in vita ed esp oneva a.gli soo1.ari le dottrine e la vita medica d e.l passato con Yiva soddisfaziu n€ sua e degli .ascoltatori. Anohe i11 ql1esto c.a1npo molto egli ha pubblioato e dici.amo così ri.esumato e cl1iarificato m-0lti punt·i o~cu ri e poco no.ti de1la Storia della m·e dicina. Llnch e di que.:·ta .su~ attività va tenuto conto perchè c.'Ompleta la figura di colto, erudito e ge11ia]e llmanista dell'illustre soomp.a rso. Come tutte le p·e r s.one vera.me nte superiori, fu un a p.p 1assionato a111atore delle belle a.rti, specie di quella musicale di cui fu un non 00·111une oultnre .e di cui S l oco11pò anche in i)regevoli pubblicazio11i. Rig n arclo all' uomoJ quando si dica che fu esemplare p er bontà e per vera fede religio&a, basta. In.da lge.J1te, piet-0s-0J 1disinteressato, scrupoloso p-er sè, largo p-er gli .altri, iattivo se1np.r e e sereno, tollerante con tuttiJ a.n che n·e gli ultimi tempi d el1a Slla vita e già. ()!!)presso 'dal maleJ ena pre1nuroso più degli altri che di sè. Da .appassionato 111ediro &~ inte.re.~va della :::-.alute altrlli e 11asooncleva a.i suoi familiari le soffer enze del s uo corpo. Sull'orlo della .t omba concepiv.a ed aJ·cl1itettav.a ne 11a sua mente, a11oora integra, nuovi I.avori, pu.bblicazioini e ricerch e ed .a.1 tre manife.sitazi 011i intellettu.ali da co1npjersi al più presto. Con la sua 11J·orte l 'Università di Pisa ha perclut-0 uno dei su oi pit1 illustri l\1:a estri, la P.a.t ria uno dei suoi figli più eletti; la scienza u110 d ei suoi più 'd egni cultori , la umanità e la fede un-0 dei servi più affeziona tj.

~{ cll' a utun11·0 gr1g10 cle1 c. a . è cleccdnta a Pa-

J,a 'dottoressa sig.ra D~J- .ùjitINE, già ~111pa­ g nn <l',amo re e <li. ::>tu dio al- pro·f . .IJejerine, del quale er a. vedoYa da un dece11ni-0 . I <.~)ornali la rjl'< ~rc lun ~, e n e rauune11k'lno i l a" ori fatti nel 00111po neurologico, dissoda:to insie111e e-on il marito, che d ello Ch.aroot fu secondo sn<·ce~:ore alla Salpét~·ière. l l 1utt.o s uscita qualohe ·ricordo ~ forse llt~le. ll lJQllSi c ro ric-0.r re a quella scie11tifioa rliniastia Chal'cotian a che, dopo il breve interregno· di Brissaud, proseguì con il RaJrinond (1894-1911), e poi 0011 il l)ejerine (1911-17), e oggi continua e.on Pierre MaJ·ie, giubilatoJ e con Georges Guil1ain, qt1a:rto sncressore (V. « Policlinico », s. p. 1925). Du, lei era stato coadiuvato efficacem ente nei suoi 'stt1di, il profoncl-0 N eur-0-logo che (per dirla. con u11 collega b.rétone, già uffi.ci~le ne i « chasseuL·s des A1pes ») ebbe la. ::sup rème doi1ceur de devoi r une iJa1·tie de son, fP1lv1~e à l,a co/J,aboration de l' igi

1

1

Jl ad a ni.e D ej erine.

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0

1

Prof .

'

GIOVANNI

GENTILI. '

P ar·o le ·n1e1r1•o ran1cle oggi, asoolta1te nel 1917; quando 1a g-ue1Ta tlivan1tpav~ sull'u11ica f.ronte dal1' Yser .alla J\1:.aoedoni.a. (« Una con vers.a.zione alla f Jce del Roja », Caffa rO, Genova.. 2 gen11 . 1918). Da ~ig nori na, nel 1887 co1n in ciò il ti.riQcinio dell' interri,:tf, e fu -noi la -n.rim.a. students.5.Sa che a Par] gj conseguisse il dottorato . Disou1Sse la c.Jassica. tesi d e « le p1aralisi radiool.a.ri d el p1e&So bracl1iale ». Dive1111ta lVIadame D ejerine divenne .a nche la eo.l laLora.t rice del 1\11.aestro, in una teotri,a di 110zi·')ni e in1-:l agini di fisiopa.t oJogia della vita di relazion e. In mezzo a Rchemi originali, e .a prove ist·clJgiche seriali s'appassio11ò lo spirito scru tatore di lei; quando il bisturi e il 111icrotomo le .:;~n a rei a vano i veli dell'ig11oto e .occulto. Così lei seguitò il solco della,. ooltura Dejerinian.a, a.Ila. qn.~d e ap p.arte11gono l '.atrofia muscolare pr-O·g ressiva (tipo f.accio-scapolo-omerale), · la nevrite interstizi a]e Ìp·ertroficaJ la cl.audicazi·one intermitt ente cl'·o•r igir1e midollar e, le radicoliti e l'anato111 ia de centri n ervosi (1897). Uo.adiuvò a11cor.a il Dejer i11e n ella « Sem eiologia delle 1111alattie nervose »; il buo11 libro didascalico che n el 1906 a rrorino f11 tracl·otto, e pubb Iica to con le pos tille del Hil va.. ~fnY.:l an1e Dejerine lasciò inonografie di squisita an.alisi: istituì nella Società di N eua·ologi a un « Fo11d D ejerine », nelJa Facoltà di Medicin.a un I~abor.ato11·i-0 specia le affidato al J u1nentié. Nel 1915 presiedette Je sedu te .a lla Società Neu.rol-0g ie:a, ap2Jar tenne i11oltre alla. Socjetà di Biolog i.a e a.g li Uffici·ali delJ.a Legi-0n d'Ono,r e . Donna intelligente e buona, fu savia guid.a agli alu11 ni d ella Souo1a che indiTizz.a.va e vigilava. D urante la g uer.r a diresse l' ospedale dei « Grands blc:ssés i1ervenx » agli Invalidi, d-0ve p·rocligò cure e ooll evò gli &J>iTiti affranti e smarriti. Il còmpito riusciva facile a lei cheJ decorata .al valo.r e, aveva risc4i·ata già la vita gettandosi nelle acque iii soccor so di due na.ufra·ghi s.tTappati così alla 1norte. . ·'

1 •


1812 ~ 'obbe110

IL POLI CL !NICO

c1a qualche .anno valetudinaria, pur

c·o11ti11 uò .a finirf\ il còmp~to suo per quel dom·a ni, elle Je facev.a. oblia.re il ])resente, sorridendo .ai 1nnl i che procurò l'epJ.~ìmere e llttA.Soondere. L ' oper osa g ioTnata su.a è finita. li lutto colpisce i figi ioJ i: M. e l\II 1nc Sorrel-Dejerine, .t ra il rimpianto àella gente me1nor,e della pi.a dottoressa. cl1e vi<lo C-01110 U?ia 'l'Osa fior1.S1.:e ra fio1· d'uyn,i be1ida, pres.so i feriti. Nel silenzio raC<X>1ti, e spi.ritualmente presenti curviamo 1a fT-011te insieme oon coloro ohe s'inci1i11a.i1<> al la car a salina e ialla m etnoria doli.a stucl i os.a co 111,p ,a gn,a. Ge11ov·a, 20 nove1nbre 1927 . Pro·f . LUIGI CARLO MASSINI. 8i è spento .a Parigi il dott. A . PRENANT, professo,r e d'is.toJogia in quella FacoJtà medica.. 1<, u uno dei ·più e minent i mia.estri della biologia fra11cese. Egli intese ad orientare l'iiStologia verso la. fisiologi.a ed .a f arne un·a scie11za en1inente111ente cò111parata. ,Sono· 1·imaste classiche ]e Siue ricerche suila sperm·atogenesi, sulle cellule ciliate, sulla . mitosi, sulla eredità oellulare . Sapeva risaì1re cl.ai p articolari aJle vedute generali ed in1pri111ere un su·g gello di originaJità a tutti i suoi stu·Ji. Lasoia cl11e pregevoli tr.a.ttatazioni: il « 'fraité d ' Histolo·g ie », di cui il pJ:imo volnn1e, cc Cytologie ~énér.a.le », è un.a poderosa affermazio11e »; e la. cc E111b< ryologie des Vertéb,r és », lavoro considerevole, ricco di contributi personali. 1

[ANNO XXXIV, FASC. 49)

Il suo laboratorio era tra i più frequentati e vi si ·. ono ed;ucati inolti studiosi di 1ralore. p.

La morte di ETTOltE BORA è stata u11 ll1tto per i mal.a.riologi italiani . L 'attività a11tim.a1arioa del Bo1·a fu ispirata .a p11ri i11tendime11ti idea-11, se11za pJ·eoccupaziotri di cri r.rier.a e senza an1bizione di fama. Imbevuto com'era di dolce e sereno um.ori&111ot> dikensiano e di sana e genuin,a filosofia oolstoian.a, considerav.a la vita una nobile ,e ialtr.uistica 1nissioine, e non lo.t ta più o me no occllita, e più o meno sleale. Tern1inata la g·ueT1'.a, alla quaJe partecipò volontaria1nente com~ se!Thplice ooldato, si recò a Fiu1nicino e prendeva paa:te .attivissima alla campagna anti1nalarica diretta da Gr,assi . Nel 1921 il Gr~s.sri lo i1ominò direttore della lotta a nti.anofelica 11elle ]>aludi Ponti ne e ft1 propxio in <J.Uesto periodo che il Bor·a i11troduceva in Italia dalla Spa·g na le p ri111e Gambusie, ottenendo dei brillanti risultati anche a Rovigno d'Istria. Nel maggio scorso, i.n questa p.i coola città, il Bor.a cadev,a sulla breccia, vittima dcl dovere, prima a11co·r a di raccogliere ~ migliori frutti del suo laY<>ro'. I11gegno .acu.to e scintillante, person.alità originalissima, il Bora 1ap ptarteneva a q11el gru1)1)0 di uou1i11i per i Y. u.ia.li Dante scrisse- i mira bi li 1

1

VGl'S·l:

« E se il inondo sa.p esse il cuor ch'egli ebbe e<

Assai I.o locla. e pitt lo Joderebbe ».

M. 8.

Indice aJfabetico per materie. Appendicite in t ubercolotici e tubercol osi dell' app e11dioe . I'ag . 1783

.4.s:si t U/taz'ione ò/Jbl1.gaforio co1itro lCf tu)) bercolosi Dibliogr.afia . • l) OHA .l.D.: n ecrologia. • Un nero del pol1~1one e stati predispoi1enti . » (Jhi'11Jin,o di s;tato: pro·v·t1ed·i1nen ti . )) C istografia: indicazi<ini, tecniche e lin1iti . . . » Coliti iacide i1el1a tbc. poln1onar€ e loro t r3'tta1nento . » Co11gestioni pol1non.ari e pleuropol1non a.ri se1np lici : prùba bile i1a.tura. t11)) bercola.re 1 ( or r ÌS])onde'fl ze . 1 06, • )) D E.JEtt'INE (si·g . a) : necrologia Encefalopatie post-vaccinali e loro )) trattamento )) FF.or,r..r C.: necTolo.g ia Fcg.at-0 : .alterazione degener.ativa. e alterna,nza funzionale )) I per tensione : trattamento . Jtter o: patogenesi . )) Litias i biliare e roJCl~terol: rap1J01·ti ))

))

))

))

1801 1786

1812 1796 1803 1788 1783

1796

1807 1811

1784 1810 1798 1797

1799 1799

Ivf ammella: c~sti d'echinococco volumino~a; estirpazio11e, guarigione . . Mam1J1ella: r oentgen-u>.r api.a degli eczemi Mammella.: tuberC'olosi prirnjtiva MaJ.'rubio bianco, nuovo medicina.le cardiaco . . . . . l\fedicina del lavo·r o: relazioni e oomu. . . . nicaz1on1 vat·1e . .~I edico f e1roviario (/•i. repa·rto: cl1spen saJ dal servi~io . . ~o,rfin.a: qua11do deve essere sommini~trata ai malati dell'apparato respiratorio !Jdontoiat ria: esercizio . Pertosse: clia,gno.si precoce . PRÉNANT A.: necrologia . Stomatologia: relazioni e oon1unicaziq. . n1 v.air1e . Strumenti musicali: applioazioni della fisiologia allo stt1dio degli . Tumori del midollo: diagnosi pr.ecooe e r111·a ch.irur,gi ca Urina : oontenuto scarrso in t1rea . Urologia: oou1nnicazioni varie T~i sita sa·1vitaria del2e carni : nuovo regolamr nto . . .

J>ag . 1779 » i.7'8 0 »

1775

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Non è o ise-i ttta lu rl~ta'Tl.JJ Jl lavori oubblicati nel l' fl lcclfnlco se non In seguito ad J. 1ttortzzaztnn~ scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

Dtrlttl di proprtetà riservati. -

R on1a -

tab. Tipo-Lit. Armani di M. C-0urrier.

V. AscoLI, Red. resp.


iANNO

..-.-,... -...... ,

XXX IV, F ASC. 49] 1

SEZIONE PRATICA

1812-a

I'' IL DIRITTO SANITARIO,, '...... ......... ...::: ... ...

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g{_gfz· amici de[ ''Policlinico,, . È nostro intendimento di pubblicare u11a Rivista di legislazione e giuris11ru-

denza, autorevolmente diretta, per uno scopo pratico che troverà certamente favorevoli consensi. La Rivista pubblicherà : 1) Tutte le leggi, i decreti, i regolamenti e le circolari concernenti, an. ... . cl1e i11direttamente, l'ordinamento giuridico sanitario, nel senso ptu a11ipio, e

..~ .. ..e:...... le istituzioni sociali. -e -.,..... 2) Note di commento e di illustrazione delle leggi e dei regolamenti . . . piu importanti. ,' ..."'

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3) Una rassegna completa della giurisprudenza della Corte di Cassa' zione, del Consiglio di Stato in sede giurisdizioL1ale e consultiva e di altre magistrature, con esposizione ragionata delle controversie e delle risoluzioni. 4)

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1J . POI.lCLINICO

[ ANNO

XXXIV, FASC. 49 ]

professionale, non può prescindere dalla conoscenza esatta dei fenomeni giuridici: lo riguardano e quindi lo interessano.

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Nell'attuale periodo di profondo rinnovamento degli ordinamenti giuridici, la • utilità di queste conoscenze è anche una necessità.

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La Rivista sarà una guida chiara e semplice specialmente per tutto ciò che attiene alle istituzioni sociali, ai rapporti d'impiego con enti pubblici, ali' esercizio delle professioni, all'ordinamento sindacale, ai poteri di polizia sanitaria ecc:.

Sarà pubblicata ogni mese in fascicoli di circa 48 pagine di testo e formerà a fine d'anno un volume di oltre 500 pagine, con indici sistematici. L'abbonamento sarà di L. 35 - (per gli associati al Poli·c linicq L. 25 - ) . . Coloro che riconoscono. la utilità della riostra iniziativa sono vi·v aniente pregati di

inviare, per adesione di massima, la quale non importa impegno di abbonamento, l'zi1iito . tagliando in biista aperta affrancata con 10 centesimi. Il numero delle adesioni costituirà per no-5 motivo d'incoraggiamentç. all'attua·tione del nostro proposito.

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ROMA (6) .


ANNO XXXIV

Roma, 28 Novemb1·e 1927

Fase. 4-8

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .PRATIOA.

REDATTORE CAPO: PROl;. VITTORIO ASCOLI ,, SOMMARIO. o sservaz ioni cliniche : A. Nohili: Sulla r eazio11e di Wassermann negativa nel corso del1a sifilide secondaria. • Commenti : V. Aeco1i: Sulla stitichezza rubituale. (Nota i1n margine a lla seduta in comune dei Congressi dii Medicina e Ohirurgia, Parma 20 ottobre). Sunti 1"2.Ssegne : ·GINECOLOGIA E OSTETRICIA : Levi-Solal, Dals ace Coben-Solal: Ricer.che sulla patogenesi dei vomiti gravtidici e terapia di dooensibiJ.izzazione. N. Guel'!djikoff: Influenza e gravidanza. - Pomini: Sop1a un Ca60 di tJumore placentrure - FARMACOLOGIA E TERAPIA: H. Sohlossman•n : Nuovi s tt1di sulla narcos1. Cenni bibliografici. ' · I c.on g re.s~i di Medicina e Chirurgia : XXXIII Congresso d-i_ Medl!c1na Interna. - XXXIV Congresso della So-0iertà Italiana di Chirurgia. - Congressi Riuniti di Medi-

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE MAGGIORE DELLA CARITÀ - NOV~A.

Sez. Dermostfilopatic·a diretta dal Prof. M. ARTOM

cina e Chirurgia ' (Sezione Militare). IV Congresso Internazion,ale di Navigazione Aerea (Sezione Medica). Appunti per il medico pratico : OASISTICA: RottuTa bilaterale del. 1bicipite. - Ernia musco1a.re per Tottura a poneurotica ii.n un ta·bet ico. - Un caso ·dii i'PertTofìa monolaterale. - TERAPIA : L'insu·limia nella -0ura dei tub~l'lcolotici. La .t ubercolina è specifica? La cur a delle a.deniti tubercol-at.ri con il cacodilato .di soda. S.elHEJOTICA: L'~attezza nella conta degli eritrociti. S1tlla foi:-mula leucooita-ria nella polmonite. - POSTA DEGLI ABBONATI . - V ARIA Nella vita professionale: MEDICINA, SOCIALE: Il Patron•ato Nazionale. - · Croniaca ·del m·o vimento profiesaionale. C-Oncorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze Notizie diverse. · Indice alfabetico per materie.

l'infezione; è 1questo il 1p•rim-o caso della letteratura nel quale la R1W n egativa ·a ccompagni Il1altif estazioni secondarie sicure di lue. \V. Fox (2) nel 1920 comunicò alla Società Reale di ì\ Iedi•cina 3 casi ·di sifilide secondaria ulcero~a con RW negativa in uno ·dei quali iniezioni cli cianuro di mer,curio deter.minarono un·a positivizzazione della R. W. Tutti e 3 questi casi però si r i1ferivano aid indiv11dui cJ1e avevano subito una teraipia specid'ica dopo la quale erano comparse le manifestazioni secondarie. ~ella di~ cussione ai ,casi di Fox, Whitfield (3) ricoPdò un caso da I·u i osserv·ato di un in1d ivi duo con una eruzione rpaipulosa sicuramente luetica con RW negativa e Dawis (4) accennò alla resistenza che in questi ~ogigetti le manilfestazioni secondarie presentano alla terapia in opposizione a.lla labilità del reiperto sierolo·gico. Nell'anno stess·o Dillenberg (5) ded·icò una tesi ad un caso che egli crede unico nella letteratuTa ·di una donna il cui marito eria .si.filitico e la quale aveva aidenopatie, angina specifica ed irite 111etica de~tr·a, in cui la RlW fu n8'gativ.a prima ,dell'inizio 1della cura 2 volte e che ripetuta ben 17 volte d·urante tutta la .cura si mantenne costantemente negativa. Tzancl< (6) diffi.ostra con una sua osservazione la possibilità di r eazioni sierologiche negative d11rante m·anifestazioni secon·darie in evoliuzione 1

Sulla r eazione di Wasserman11 negativa nel co1·so della sifilicle secondaria per il dott. A.

NOBILI, ais~istente.

Se .è co gnizione generale che la reazione sierologica non sia costantemente 1p ositiva in ogni caso d•i sifilide c-0.stituziona1e o viscerale è pure concetto generale che durante l e ·m anifestazion i secondarie de·l Ja sifilide, specialmente n el periodo esantematico ·di tale affezione, l'esame sierologico sia costantemen te positivo. Contraddicono tal e concetto ben pochi ~cicenni che noi troviamo n ella letteratura. Bloch (1) nel 1917 rilferisce il caso ,d i una tlonna ·d i trent'anni che dopo un trattamento iantiluetico di 3 iniezioni ·di salvarsan e 30 frizioni m.ercu. r iali pre~entò un' e:flfloresicenza paiptl•loide ·a l lrubbro inferiore e 2 iplaoche mucose lent·i colari alla lingua con numerose spiTocl1ete, nella quale la \VR era completamente negatiiva. Bloch panisa che in questo caso la sterilizzazione sia stata incom1p leta pereh1è la terapia istituita era .'5tata troppo debole per distruggere l e ~pir o-· chete ma sufficiente ad impe1d ire lo svilupipo del1

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I L POLICLINICO

le quali pOS$ono dar luogo a contagio. Eg·li in· fiatti ·descrive una sua osservazione fatta in un uomo di 36 anni che presentava placche mucose a lla commissura la·b iale con RW, Hecht n egatiìVe la cui n1oglie f·u vista dopo un mese con un si· filoma ~primitivo del 1°abbro nel quale furono trovate le spirochete: i'l marito pr.esentò poi placche papillomatose della lingua dur·ante le quali la R\V e la Hecht e la Vernes si mantennero negative. Ne.I la diiscussione che seguì a questo caso il Darier confermò l'importanza di qruesti fatti, che 1pure essendo rari, dimo$tTano come la sieroreazione n egativa non abbia valore assoluto per fare escludere l'esistenza di una s:ilfili·de viru• lenta. Hu·delo e Ra1bout (7) prefig;gen1dosi specialmente di conlfronrtare il valore esplicato dalla te. ra;pia antiluetica sulle reazioni· siero·logi.che ~on quello esplicato sulla ·S intomatologia c'linica, ricord·ano il caso di un paziente che presentò ripetutamente RW ed 1H echt ne.gative d·urante r.ecidilve di placche mucose bo·ccali e tali autori concl11dono ·8'S$ere un segno ·di cattì vo 1Prognostico l 'esì$tenz.a di reazioni 6ierologìche negative d·u rante il perio·d o secon dario. Bernard (8) comunicò un caso di sifilide con roseola inteillSa, dolori reumatoi•di, cefalee inten.si'Ssime n el quale le reazioni sierologiche ooeguite contemporaneamente i·n due laboratori diver$i diedero risultato neg·a ttvo: in taJe malato bastò una iniezione di N,eosalvarsan per f.ar diventare positi·v e tali reazioni. Ruge (9) comunicò 1due casi id i sifilide secondaria: il primo con noduli e con papule sifil1tì1che anali contenenti n·u merose 51pirochete n el quale la RW praticata 18 volte fu costantemente negativa, il secondo con papule umi·de e cro$tose alla verga ed al glanide, con con1dilomi piani an·a li con reperto po·sitivo di · spirochete nelle paipule, n·el .ql1ale la RW1 ri1p etuta 13 volte ,fu costantem ·en te negativa. Lacapère (10), Lortat-Jacob e Roberti (11), 1Gougerot, F ernet e p.eyre (12) comunicarono casi di manifestazioni secon·darie con W1R negiattva in soggetti curati con wsen.o benzoli e nei qL1ali presumibilmente esisteva una re$istenza all'aTsenico per quanto riguarda le manifestazioni cutanee mentre non ssi-stev.a .u n·a resist·enza per le reazioni sierologi1che. Clèment-Simon (13) in un .laivoro nel quale raccoglie la casistica relativa alle reazioni di W. negat:ilve nel corso della $ilfil~d·e seconid aria con manifestazioni cliniche, casistica che egli assomma aid una tr·entina ·d i casi, dopo •aver di·s cu1sso sul valore delle varie reazioni sierologiche ed aver conclu~ o come la negatività sierologica sia 1

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possibile anche con le sieroreazioni più sensibili, quali la He'Cht, ·diichi·a ra essere tale negatività sierologica un segno dì gravità quando accompagna delle manifestazioni luetiche secondarie, fon·danidosi in to.le giudizio ~·ulla sua esperienza 1personale di 3 casi di sifiliide secondaria con RW ed H echt che eseguite nel contempo in 3 laboratori si 1dim·o str·arono negative e nei quali le lesioni cliniche guarirono assai le11:tamente malgrado La cura intensa e precocemente recidirvarono pur re$tando .sempre negative le reazioni sierologiche. ·D onato (14) ha assai r.e centemente riferito un caso idi un indivi!du.o di 26 anni il qu.ale durante tutto il corso di una sirfili1de, la quale ha dato luo·g o a·d una f OI'm·a di· sifiloderma paJPulo-pustoloso e psoriasif:orme pa:lmo-plantare, e ·d urante la terapia s.aJ·var$anica eseguita ha presentato costa.n tem ente la RW e la Hecht negatirve. Nell'anno in corso lflurono osserv·ate nella nostra Sezione 2 casi che rient rano nella casistica sopra espo$ta e per i quali sono 1poss:iJbili delle consi·derazioni e delle deduzioni relative specialmente· alle divertSità 1delle caratteristiich·e cliniche da essi presentate. CASO I. - 1C. G., di anni 19, operaio, da Novara. Nulla nell'anamn.e si famigliare : n essun prece.d ente morboso 1degno di nota. Si presenta al nO$tro Am·b ulato.rio il gi•orno 6-7-199...6 per un ulcera la .quale è compar.sa da circa 2 mesi. L'a. arfiferrma che l 'ultimo .contatto sessuale risale ad una ventina di giorni prima del}a com. parsa dell 'u.~cera. Esame obbiettivo: al solico ibalanico nella parte laterale ·destra si nota una lesione di continuo a vente tutti i c·aratteri 1del $Ìifil-OiIIla con adenopatia ing uinale ben maT1cata. Al tron c-o ed agli arti numero1si elementi di roseola. ·P lacche mucose orali, papule ive·rtrofiche scrotali. Si preleva sierosìtà. ·dalla lesione ·del solco ba.'lani.co· e dalle papule scrotali e si allesti-scono numerosi strisci che 'C olorati col meto·do ·di Fontana dim01stran.o numerose spironhete palli1de. Il giprno 9-7-26 si preleva sangue venoso sul s-jero del quale ~i eseguisc~ w.R. , Sach·s Georgi f) Meinicke che danno esito completamente n egatirvo. Nel giorno stesso si fa una iniezione di 0.15 di ·Neosrulvarsan per via endcweno$a. Il 16-7-26 si ripetono tali esami sierologici che ug·u.a1mente danno risultato completamente negativo : si eseguisce una secon·da iniezione di Salvarsan da 0.30 per vi·a enid ovenosa. Finalmente il giorno 30-7-926 si ripete una presa di oo.ngue al malato il quale presenta soltanto più .qualche elemento papuloso allo scroto in via di ripa·r azione in quanto sono completamente scomparsi gli elementi ·di roseola e Ie pla;cche mucose tonsillari ed è cicatrizzata l'ulcerazione del solco 1b alanico iprepuziale e questa volta si hanno i seguenti ri$ultaii: Wassermann :positiYa + + + +; Meinicke positi•Ya; ,Sachs Georgi positiva. 1

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[ANNO

XXX IV, FASC. 48]

SEZIONE PRATICA

CASO II. - T .•i\., di anni 32, operaio, N·ovara. Negati'Ya l 'ana.mnesi f.amigliare : in giovine età una orcl1iepi1di1dimite sinistra. Nel gennaio u . s. nota la comparsa al solico balanico di una ul.tcer azione a margini duri, indo1ente, contraitta d a un coito di cµi non è 1possibile preci~ar·e la d:ata. P ocl1ii giorni dopo aipparvero numerosi elementi ipapu.losi e pustolosi cl1e si ditff.u sero rapi1damente a tutto il tronco, al collo ed al caipo. Il giorno 6-3-27 si presenta al nostro Ambu1atorio: persi~te al solco balainiico J.a lesione iniziale cl1e 11a caratteri impon enti e .ch·e ha determinato un edema aissai accentuato di tutta la verga. No·n esiste in1filtrazione id ei linfatici n è aidenopatia inguinale. L'esaime microscopico ·p er La ricerca della spirocheta ripetutamente eseguito sulla sierooità della for·m a pre~entata dal solco balanico •diede costanten1ente esito negativo. Su tutto il ·corpo esistono n°u merosissimi elementi 1papl1losi e pustolo·si; e1d al tr onco e.d alJ.a fronte, alla linea di 1d·eiJ.Thar c.azione ·del capillizio, si notano gros~ti. elementi ectimatosi ricoperti da una crosta nerastra rupioide, e qu·a lche piccolo eleme11to n ettamente ' 'escicoloso. Il malato non acc·u sa disturbi .g eneralj, n on cefalee, non artralgie: è però assai depresso ed a$1enico. Si preleva il giorno stesso :sangue '' enoso sul si·ero del quale si e~eguiscono le Teazioni di W., Sachs Georgi e Me1nicke cl1e dann o risultato negativo e viene contemporaneamente iniettata per \ria endovenosa una fiala di 0.30 di neosalvarsan. Il 14-3-927 si ripetono gli esami sierologici che danno i seguenti risultati: R. ,V. + + + +; Meini.ck e positiva forte; Sachs Georgi po~itiva forte. Il malato che si è fatto ri·coverare in Ospedale viene intensamente trafltato con cure miste in seguito alle quali ripararono assai lent·amente sia la manifestazione primaria, si.a le forme del1'esanteina alle auali re~i.,duarono cicatrici intensamente pigmentaite. 1

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Particolarmente interessante è il caiso n. 1. In esso non è pos~iibil e irn·p utare aid un trattamento specifico, l)er il quale si avesse una parti.colare resistenza ·da parte delle m·ani.festazioni 'Cutanee e non rta parte di 1q uelle :sierolo.g iche la negatività della R. W. 1durante il .p ersistere d elle manifestazioni secondarie. .L 'evoluzione clinica d ell'affezione, il reperto positivo di spirochete nelle placche mucose, la campar.sa .della R. W. 1p ositiva durante la teraa>i1a ren·dono indubbio il ·d ia1gn ostico cli sifili1de nel ·caso riferito e d'altra parte la rapidità colla 1quale cedettero le manifestazioni $pecifiche alla terapia istituita non !fanno concordare per quanto si riferisce a questo ooso con l'aiffermazion·e di nu1nerosi .autori e s,p ecialmente di Hudelo e ·R about e idi C1èment-Sim·on secondo i qua li tale comportame,nto sierolo·g i·co sareb1b c c9,ra tt eristi.co ·di <:;irfilide a manifestazioni clinic'h e ·p artico.larmente resistenti alla terapia. Come si pl1ò interpretare tale contr.aiddizione tra il r 8!perto clinico e quello sierologico? .Ren°de diffi cile ]l rispondere ·a talP. quesito la mancanza dl

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conoscenze precise sul m eccanismo di produzione r. sull'essenza ·della reazione idi RW. Mentre infatti da alcuni auto,ri tale reazion e viene considerata una reazione ·di i.:rufezione, da altri ·essa viene consi1derata co·me una reazione di jmmu .. nità. P er i sostenitori della prima ·di rqu&Sta ipotesi essa di1pen1dere1bbe ·d·a l num1ero delle spir.ochetc che sono contenute nell'or.g anismo e per i sostenitori dell'.altra ipote~i essa ·dorvrebibe &Ss·ere ·do-. vuta alla r eazion e organic a che si a;ccompagna all'infezione e che determina un parti,colare stato fis ico-chimilco ·del siero. Assai 1P:iù faicilmente si pOSS{)RO s piegare i n ostri e.asi dando alla reazione ·di R. vV. il $:Lgni1ficato di una r eazti.one di infezione concetto questo che d'.altra parte è stato recentemente sosten·u to dal Golay (15) . Il $econdo ca:so in particolare ,p·ur essendo m eno importante p erchlè meno raro dal •p unto di vista clinico si presta a coniferm·a di tale ipotesi. In qu e ~to caso esistono molti segni di quella cl1e il Queirat ha. ·de.finito la sifiliide maligna pr ecoce n ella qu.ale la 1g ravità dell'infezione invece ·d i avere come in·dice ..delle reazioni sierologi c·h e 1precoci e forti si a ccompagna a sieroreazione che di,renta solo tar.divamente positiva ta.n to che il Queyrat credette che essa ·s i mantenesse n egativa durante tutto il decorso della mala:ttia. In tali casi i sostenitori ·del con cetto ·della dip en1denza .d ella positività della reazione RW. dalla presenza nel torr ente ci!'colato:rio di una ql1antità sufficiente idi elementi .spirocl1etici pensano che la caratteristi1ca d ella ·di:Vstruzione raipi1da dei treponemi 1doiVuta all'intensità dei fenomeni allergici cutanei · determini la negati1v ità del r eperto 6ierologico. E noi possiamo appJj•care ,questo con·cetto !aJcilmente al ~econdo idi qu esta e-asi ammetten·do ·c he esista aniche per la si'fili1de · uno :stato aner.giico co·m e esiste per la tubercolosi e cl1e, anche n el periodo secondario flor~do, possa esister e com e indice di questo stato di anergia · una n egatività dellia R. W. che .spiega ancl1e la r esistenza del1a terrupia delle lesioni specifiche e la facilità id i quesrte ·a r eci diva.r e. Resta J)eTò al·quanto oscuro il complesso ·d i ragioni per le quali la RW. si mantenne n egaitiva n el primo dei casi ·de~·critti nel · quale l'insieme d ei segni clinici non 1permettev.a certo di pensare ad una sifilide maligna, ad una intensità abnorm e dei fenomeni allergici cutanei e nel quale d' a] tra parte l' evoluzio11e ·Clinica ·e I '·azione terapeutica non av rebbero giustiificato un simile concetto. La spieg·a zione di que.sto 'caso sarà pos~i­ bile soltanto quando gli elementi che hanno azione determinante p er 1a r eazione id i R\'' · saranno p iù compJetamente conosciuti. 1

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IL

POLICLINICO

Una constatazione p erò noi crediamo poter trarre 1dall'osservazione d ei casi riferiti e che cio·è ~ e il procedimento comunen1ente usato di affi·darci alla R. idi W . n el diagnostico di manifestazioni secondarie, iè un'ottima linea di condotta, nep:p ure esso però è in·f alltbile e c·11e esistono d ei casi nei quali il concetto clinico ~0 ~­ tanto può ·dare un sicuro responso e r1ei quali di fronte aid un reperto sierologico nega.ti \'O si jm1 p one un·a riserv·a ed una osservazione 1Più a:c• c11rata del paziente. Tale constatazione inoltre deve e.s~ere f e·n uta presente da coloro che parlano ·di reir1fezio11i fondanid osi soltanto per un reperto sierclogico negativo in 1base al quale uc11san o che le :c'."1a11ifestazioni presentate dai loro 'Pazienti siano lP,sioni primarie ii.n period·o prei..c;ierologico Pscludendo la p ossibjlità che ;possano essere n1a!1ifestazioni secon·darie . Inoltre la conclusione favorevole all'esistenz.a di uno stato anergico nel corso 1della sifili·d e ac . compagnato da reazioni sierolo,g iche negative deve ren·d ere vieppiù ,g.u aPdi nghi nel trarre concetti teorici e deduzioni pratiche circa la gua.rigione della si.tfili-de stess·a.

Al t~rmin e idi questa n.ota s8nto :..1 dovere di rin·g raziare il mio Pr:Lm·a rio r r of. 1\1. A!'to1n che mi fu di gui da nella comipilazione ai es~a. Novara 4 luglio 1927. 1

l3ffJ3UOGJRtAFlilA . . I

(1) BLOCH. Correspondenzblatt. f . .Schweiz. aerzte,

(2) (3) (i4) (5) (6) (7)

(8) (9)

(10) (11)

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(13) (14) {15)

X1LV·I·I , 1917, IP· 683. X Fox. Pro e ed. R . Soc. of. me d., 1920 (Lecht. olf. Derm), P. 120. 'VHITFIED. Ibi d. DAWIS. lbid. 1DILLLENBERG. Tl11èse 1de 1B onn., 1920, n. 8. TZANCl{. D erm~t. Zeitschrift, Bd. XXXVII, 1922, p. 335. HUDELO et RABOUT. Presse Médicale, 1924, n. 73, pag. 740. BERNARD. Bruxelles m édi.cal, 'VOl. IV, 1924, p . 650. ROUGE. Klinische Wochenschri!ft, B'd. II1I , 1924, pag. 1540. ·LACAPÈRE. Bu]l. Soc. Frane de Derrn. et Syphil., 1924, p. 267. . LORTAT-JACOB et ROBERTI. 1B ull. et Mémoire~ d e la Soc. Méd. des HOpit. de Pruris, 1924, n. 24, pag. 1006. GOUGEROT, FERNET e PEYRE. Bull 1Soc. Franç. de Derm. et Sy1ph., 1924, p. 294. CLÉlVIENT SIMON. Bull. Méd., 192.5, n. 26, p. 732. G. DONATO. Archivio 1ltali ano di Derm·atologia e silfilograflia e venereologia, vol. .JII, n. 1 pag-. 78. Gor.AY. La Pa.thologie généraie de ia .syphilis. \ 'i got FI'ères, Paris , 1926. 1

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[ANNO XXXI\i, FASC. 48]

COMMENTI. Sulla stitichezza abituale. Nota in margine alla seduta in comune dei Congressi di medicina e chirurgia (Parma 20 ottobre) ( 1) del prof. VITTORIO ASCOLI. I .a discussione sulla stitichezza abituale si è $Volta con molta vivacità alla seduta in comune della Società di Medicina Interna e della Società ·di Cl1irurgia del 20 ottobr.e. .A. vevo -Oesiderio di ,p rendere la parola, ma l 'i1npegno dj presiedere la riunione della Stampa n1e1dica - la quale, per il prolungarsi insolito delJa discu.s sionc sulla stitichezz·a, ven ne a coincidere c·on questa - mi ha impedito di esprimere allora alc11ne idee semplici e chiare. Mi ·perm~tto di pubblicare q11anto avrei approssimativamente esposto a voce, nella speranza di portare una qualche con cl11sione alla discussion e chiusasi dopo i discordi pareri dei singoli oratori intervenuti nel dibattito e dei r elatori stessi. I tre relatori: l'intern~sta Schiassi, il radiologo .t\. Rossi, j] chirurgo Spangaro avevano, tutti e 1re, studiato a fond o l'argomento loro affidato e avevano presentate dotte relazioni integrate da o•s ser,razioni fP€r$onali e da ved.ute propr ie. Nessuno dei tre .p erò, e nessuno degli oratori, ha cercato di stabilire nettam ente qu ando e perchè la Cl1ra doveva essere medica, quando e perchè la cura doveva essere chirurgie-a. ·E ppure questo era - e non altro - il fine che la discus:sione in cornune tra medi.ci e chirurgi si proponeva. Per stitichezza abituale i medici sogliono - e d evono - intendere un ritardo tra un'evacuazione e l'altra e l'emissione di fecci molto solide e per lo più a pallottole secche: è implicito il concetto • che il disturbo non è causato da processo di infiam,m azione, e i11 genere da alterazioni patologiche (ripiegameµti di an~e, ste11osi, ecc.). Il relatore medico, stando al tema, ha discuss.o le cause e la genesi della stitichezza dando molta importanza al fattore indivi·d uale, ·anq;i costìtuzionale; non ha insistito sulle indicazioni cl1irurgi.. che; se cjò fu giu·dicato manchevolezza dai chirurgi, va invece inscritto a merito del r elatore. ~l radiologo, illU.6trando la posizione e la funzione del colon con l'intermezzo degli $finteri primari e second·a ri ha suggerito una serie di dati di fatto che illuminano di viva e chiara luce la stipsi abituale, e anche altri processi morbosi. Il chirurgo h::i descritto la molteplicità dei legamenti tra gli organi addominali e le affezioni legamentose, le flogosi croniche dell'intestino con (1) Vedi r esoconto dei due Congressi , nel nu-

m ero preceden te e in

q11e~to.


[ANNO

XXXIV,

FASC.

48]

.SEZIONE PRATICA

reazioni peritoneali e ·aderenze, le varie dilatazioni e le a;bnormi po~izioni rilevando i danni delle svariate alterazioni e proponendo aptP.r opriate indicazioni 01perative. Egli ha trattato, OP'.P·Ortunamente e con abilità, di condizioni che poteYano causare ;disturbi, spesso ritardi, nell'emissione dellP. f ecci; non 1p oteva forse fare diversamente; non ha trattato della stitichezza abituale. - Gli oratori intervenuti nella ·discu~sione si sono riferiti aglj argomenti dei relatori, secondo le proprie tendenze e i propri studi. R elatori e clisc:erenti pareva fossero in contrasto vivace di giu·dizi e di condotta t erapeutica: in realtà, non di6cutevano, ma parlavano con convinzione e con calore di cose differenti. Ciascuno, e p.er lo più con ragione, annuncia·va e reclamava la ineluttabile giustezza ·della propria linea di condotta. Per tale stato di fatto, come non vi fu contrasto, non potè nascer e accordo o concl.usi-0ne di sorta dal dibattito. I ,a causa essenziale di ciò sta nella maniera onde è stato enunciato il tema: non ·doveva mettersi in discussione la stitichezza abituale, ma o semiplicemente la stitichezza, oppure le stitiche:;ze, esclusa l' a.bituale. Non p ossiamo considerare come non avvenuto ciò che è in realtà succc~so. E mentre con tale cl1iarificazione intendo scagionare r elatori e disserenti della piega che prese l'andamento della discussione, voglio pur affermare la mia precisa convinzione cl1e i singoli argomenti sono stati ~volti con sicura conoscenza e con ·a bilità. Ql1este premesse servono pure a giustificàrmi se io mi limiterò a discutere la stitichezza abituaie , e non mi occuperò che poco delle indicazioni chiri1rgiche. Comincio con il riconoscere, d'accordo con il relatore, l '1 mportanza grande, nella stitichezza abituale, del fattor e indivlduale. I .'individualità che s'esplic·a n ei caratteri soma. ti·c i e nelle attitudini funzionali , ha radici nel1' eredità.. Vi sono famiglie di stitici. Aggiungo che non di rado le prime m anifestazioni della stitichezza risalgono all'adolescenza, non $Olo nel sesso f P-mminile, ma anche ne1 maschile. Con i fondamenti costituzionali si uniscono cau.. se condizionali varie n el c or.so ·d ella vita. La genesi della stitichezza è complessa. In e$S·a ha p iù parte che l'internis ta non abbia ammesso , il giuoco degli sfinteri e le modi·f i·c a.iioni dell'attività propulsiva ·d el colon. Il radio logo ha ciò ricordato e ha chiarito con radiog·rafie la inten$ità e varietà dei movimen.. ti del colon. ·M a io dubito che il pasto opaco provochi sempre e intera !"attività contrattile del colon e la ~ua capacità a promuovere il trasferì-

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mento del contenuto intesti11ale verso il basso o anche ver.so la via orale. L'attività motrice Yaria nei singoli distretti del colon, e dispone variamente alla stitichezza. Risultano alla esperienza clinjca SU$Sidiata dai controlli radiologici le stasi localizzate in segmenti : cieco ·e colon ascendente; colon di.scendente e sigma; am1polla r ettale. 1Le .singole forme hanno cause 1p romotrici pro-

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prie e la fenomenologia particolare fisica e funzionale; diver$o è il trattamento. In alcuni gradi estremi i disturbi funzionali localizzati ·d el colon ' come pure la ptosi o l'atonia, dopo essere stati compensati dall'att ività n ervosa generale o da a.ltre forze (supplenza d'altri segm.enti intestinali, tono della parete a ddominale, m ezzi di 1protesi, ri1nedi chimi·ci o biologi.ci) lfiniscono con l'essere insufficienti; allora ip uò divenire indicato l'intervento chirur.gico. Nella sua r elazion e, densa ·di fatti e piena di buon senso , il radiologo h·a m esso in vista la di?atazione atonica della cistifellea quale altro p.,.obabi!e fattore della stitich ezza, in quanto ve n iva a versare minor quantità di bile nell'inte~tino. r,e raidiografie n1olto dimostrative di tale dilatazione m eritano, secondo le n o'stre attuali conoscenze s ulla cistifellea, altra intenpiretazione. La cistifellea infatti, se ha q·ual~he moYimento parziale, vermicolare, prodotto dalla s·u a t·enue muscolatura, n on ha la capacità (1Gra·h am) ·di vuotars i per propria contrazione; ver~a la bile per l'apertura dello sfinter e coledoco-duodenal e, e fino ad un certo .g rado per l'aspirazione duodenale stessa. La ripienezza della cistifellea nella stitichezza abituale ·dovrà 1pertanto co11siderars1 come lln fenomeno coordinato all'atonia gastrointestin ale. Il diminuito afftU$SO di bile nell 'intestino, che n e consegue, rende ·a sua volta più debole lo stimolo a contrarsi nel resto dell'intestino. I-Io accennato alla qualità delle f ecci che emet t0110 gli stittici: seccl1e, a pallottole. Come il relatore internista non ha discusso l'importanza patogenetica dell'asso.rbimento, soprattutto dell'.assorbjmento ·dell'aicqu a ? Io non voglio far e citazioni p er egrine: ricorderò che lo Schmidt nel suo trattato sulle malattie intestinali, dopo .discussa profondamente la natura della m·alattia, finisce per concludere ch'essa forse è cagionata da un ottimo, eccessivo, p otere d'assorbimento. Ho richiamato l'atten zione su alcl1ne delle cause della 5titi·c hezza abituale, il cui m eccanismo, ricono~co con il r elatore, è vario e complesso: nei singoli casi vanno accuratamente discriminati gli elementi che vi con corr ono.

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II. POLICLINICO

[ ANNO

XXXIV,

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FASC.

Pa ~~ando

alla sintomatologia, mi piace di assodella mucosa. E sottinteso che, data la frequ en za ciarn1i al relatore n el riconoscere che la ma~sfma di s,pasrni , di varietà di comportamento a seconda parte dei disturbi n e~ \·osi e la debolezza gen er·a le il contenuto intestinale e lo t=tato nervoso del sog(asten ia) cJ1e tal"volta aocomipagnano la stitichezza getto, non è consentita alcuna deduzione se due, abituale non sono effetto di intossicazione, ma tre e anche più esami radiologici n on sono condisturbi in erenti alla costituzione ·d el soggetto. cordi n ei dati; ma i r esultati radiologici sono preBast3 p en~ are al numero stragrande di individui zj osi, perehè ci insegnano a distinguer.e la stitistittici senza alcun a conseguen za patologica e chezza abituale primitiva dalle stip~i secondarie. d '.altro11dP alla difficoltà di documentare negli stit~el caso ·èli stitichezza primitiva insegnano a ritici con esa.m i chimi.ci la presenza in eccesso di conoscere $e la stitichezza è legata ·c on atonia o prorlotti. di fermentazio ne o di putrefazione. Cl1e ' con spa5n10 dell'intero colon o di singoli segmenle malatti e organiche (flogosi, s tasi inten~e circoti; n el caso ·d i t:titichezza secondaria in segr1ano a scritte provocate ·da aderenze, da di verticali, da stabilire la alterazione anatomica nella sua sede invaginazion i, ecc.) possano attivar.e gerrrù patoe n el'la sua entità. geni e indurre intossicazioni, anche gravi, è inS econdo il r elatore medico la guarigione sarebbe n egabile ; non meraviglia che l'.intervento chirurrara e difficile. E com'egli ·è riservato nel prognogico, modificando le cause, tolga gli effetti tossici sti·co, è diffidente verso i mezzi di cura. ch'erano conseguiti. ~uesto pessimi$mO è forse necessità logica della Si deve invece ancora provare che ciò avvenga .parte prerr1inente, stavo p er dire eccessiva, ch'egli n ella 8titichezza abituale, a cui di solito non condà alla costitu zione . Sar ebbe incongruenza ammetsegue flogosi della mucosa o tutt'al più un cat ere la guaribilità d' una malattia co stituzional ~. tarro {li lieve entità, ma ·da cui non deriva mai M a ogni m edico i:p ratico sa che taluni stittici una flogosi grave che intacchi gli strati profondi a·bituali. guariscono cambiando modo di vita e di e 1p eggio ancora che giunga alla sierosa nè acutaalimentazione; che una gran parte riesce ad elim ente nè cronicamente, come mi è 1parso che minare più o meno del tutto il d)$turbo con qualqual che oratore abbia ammesso avvenga con facl1e m etodo curativo, per lo più del tutto indiYicilità . llualizza.to: chi usa i lassativi; chi beve un bicS e l:i stitichezza abituale poco o punto cagiona cl1j ere d'acqua fres ca a digiuno; chi a d igiuno dic;turbi '!enerali del f:istema nervoso , anche meno fuma; cbi s'applica un clister e, cl'1i un supposiè in grarl o di provocare la febbr e, soprattutto gli torto. accessi febbrili elevati. Non vorrei n egare che Se noi m edici interni dovessimo e&sere ris ervati li evj a11n1enti di temperatura a intervalli ·possano n e'l prognostico presso gli stittici abituali, li spin 1 Mcri Yersi alla stitichezza ·in qualche caso, ma a ger emmo ver~o i chirurgi, e non 1p.rovvederemmo presenza della febbre n ei malati di stitichezza bene ad essi. Un trattam·ento chirurgico non rpuò deve t= en1pre muovere il medico a cercare se fuori mettersi in discussj on e se non quando esistoI1o d ell'intesti.no non esistano altre cause e, quando hene evidenti alterazioni .organiche : .q uindi n ei ogn i ·diligente esame ciò escluda in modo assocasi in cui o non si tratta di stitichezza abituale luto, a cercare se rintestino non soffra qualche o essa, localizzatasi in .qualche segmento, ha fjnito alterazio11e flogistica in m odo che la. t=titichezza per prodt1rre come postumi alterazioni organich e. non sia primitiva. abituale, ma ·dipendente da Deve sempre iniziarsi n elle stitichezze il trattaqua]che processo patologico circoscritto o almeno mento m edico e soltanto quando esso non ragcon e.sso venuto a compli carsi. giunge lo scopo pensare all'interven to chirurgico. · .. 'i o i.·olessi stare alla mi·a esperienza, direi che Non ci rivo'lgeremo al chirurgo quando, jnsieme tP111ttosto 11n qualche decjmo di .aum ento di tem• con i noc;tri- tentativi terap eutici, si sarà esaurita perat11ra passeggiero, t alvolta anche 37,-8-38, ~i la ·vitalità del paziente. Invece, ruppena ci avve· osservi n on raramente n egli stittici (da qualunque dremo che .ai nostri razionali tentativi la malatcausa, quindi an che negli abituali) in rapporto tia è ribelle, procederemo alle indagini radiolocon il p eriodo attivo dei p.urganti. 1'.>'iche accurate e ripetute. Sono esse, insieme con P er termina.re di t occare gli argomenti n ei quali sono con i r elatori )n qualche dissenso di apprez- ~l resto degli esa mi di laboratorio e con i dati delzamento, debbo nella sintomatologia a ncora ins i- . l' osservazion e diretta, che ci indicheranno l' OIPp ortunità e la qualità dell'intervento. Il proble~ter e soltanto sull'indispen sabilità dell'esame ram a, ripeto, dev'essere messo presto , quando i dj olo2,·ico per ben comprendere i quadri clinici. nostri razionali tentativi non hanno successo. l a radiologia ci dirà la pO$izione dei vari Sulla n atura dei tentativi razionali sono in segn1e11ti del tubo digestivo, le loro m odificazioni di forma e di funzionalità, e p erfino le alterazioni gra11 parte d'accordo con il relatore medico. Lo

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[ANNO XXXIV , F ASC. 1~8] ~tudio

rninuzioso dell'an:iinnesi, dei caratteri sor11atic], dello stato psichico, dei disturbi funzionali intestinali e nervosi sopr·a ttutto, deve gutdarcL In due punti devo alquanto dissentire da lui : nella scelta dell'alin1entazione e nell 'uso dei purganti. L'ali1nentazi11ne ricca di vegetali, ch 'è la più rutinaria1nentn indicata, e eh "è preferita dal relat or e, giova in molti casi. Devo ,p erò osservare c11e n ella ~.titi.~hezza abituale, secondo la mia esperienza, torna più spesso utile un uso limitato di ,·erdure accompagnato a dieta carnea e a modico uso di farinacei. J,'abbondanza d e1le scorie non soltanto è dannosa nelle stitichezze spastiche, ma anche n elle forme atoniche, specialmente localizzate a destra (ci.eco e colon ascendente) . Ed esse sono frequenti. i.In qu este forme di stitichezza llna abbondanza di residui rende s tentato il progresso del materiale intestinale, invece un'a1irnentazione facilmente assorbita n el segmento cieco-colon asce11dente sollcv,a questo da un p eso e n e facilita la funzione. P er motivi analogl1i tale dieta è ]ndicata anche n rl s]gma lungo e ripiegato. Dei purgan ti s'è fatto abuso in un periodo recente, rr1assim·e dei p urganti salini. B indiscutibile. Ecl è altreti<'lnto g~usto che ta stitichezza non può costituire la semplice e ·d iretta indicazion e . clel pnr~·ant e; che an zi dallo studio min.u tissimu dell' i11diYiduo dobhiarno cer car e di trarre tutti gli elen1enti cl1e, all'i11fuo!i .dei purganti, giovino a pron1uo,·ere e fa' orire 1a n orm alità dell'evacua zione. P armi d'altronde inopportuna la diffidenz·a yerso i purganti, alm eno verso i lfuSsativi. In alcuni perio.di, sop rattutto nei p eriodi iniziali della cura, son o indicati, variamente secondo la loro natura e il meccanismo d'azione: giovando a promuovere e regolare la defecazion e, migliorano le condizioni vegetative e influiscono favor~vui· 'mente sulla psiche. Scegliendoli con giu·dizio, gradua ndoli con scrupolo, associandoli ad altre cur~ . medicam ento.se e fisiche, gioviamo per lo 1P1iù at no~tri ma lati. Certamente dobbiamo di questi rin1edi suggesti ,·i della stitichezza limitare l'uso (n ella dose e n ella durata) più che possibile; rn·a n0n temerli troppo n è troppo disprezzarli. Il r elator e, secondo me, ha preso partito troppo contrario ai pt1rganti, e onestamente non ha sai:>uto indicar e nes~una cura succedanea. Da ciò la ti11ia ' pessimistica delle sue conclusioni. Proponendomi di sfior ar e alcuni punti della clinica clella .stitichezza, h o inteso indurre i m edici ad un più obbiettivo e 1neno sever o giu·dizio della stitichezz·a abitu a.le . •

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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. GINECOLOGIA E OSTETRICIA. Rice1. che sulla patogenesi dei vomiti g1. avidici e terapia di desensibilizzazione. (LEVI·SOLAL,

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·e COHEN.,SOLAL . J:>a.ris M éd. , m a·oo o,0·1·0 19·)7) DALSACE

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Gli A.~. sostengono già da inolto (1923) per i vomiti gra·yidici una 1p atogenesi, a11a.loga a quella degli cl1oc, basata sulla ~ensibilizzazio11e dell'orga11ismo ai prodotti ovulo-placentari. .:\"on essendo p er ciò dimo~trare, sufficente l'osseryazione clinica, essi hanno ricorso a·d e~perimenti. 1) Rlcerclie d ella serisi bilizzazione del le donne

agli estratti placentari: per mezzo d i ·cutjreazioni

con estratti glicerinati di placenta e di .f eto 11anno ottenuto i seguen ti risultati : a) le don11e con vo, miti gravidici sono sensibilizzate a q11esti estratti; ù) dopo l'aborto esse re.stano an ~ora se11sibilizzatc ·p er due o tre giorni ; c) al di ft1ori della grav id.a.n za le clonne non sono se11sibilizzate; d ) dO!PO qt1attro 1nesi dalla gestazione, o dopo la cessazione dei ' romitj, l' organis1no rnater110 è clesen$ ibilizzato. 2) Ricerche sperimen.tali sull'ariimale: dalle ricerche su 130 cavie risulta: che l'estratto l)lacentare e i sieri iniettati s oli son o inattivi, mentr e il miscuglio di un siero· qualun1que e dell'estratto placentare determ in a delle crisi .p iù o meno violente. Dalle esperienze si può con clud ere: a) esiste n ella placenta delle donne che vomitano un antjge11e che, riattivato . con un siero t1n1ano qualu11que, determina n ella cavia dei · fenomeni di cl1oc: b) la placenta giovane normale rletermina delle crisi più attenuate; e) la placenta norn1ale a tern1ine è inattiva; d ) la placen ta clege11erata (1n0Ja i.clatidea) ·è estremamente t ossica. 3) S f'u dio sullo sperma: Siccome le [>•roteine dell'uovo ·derivano da due celll1le distinte, maschile e femminile, gli A•A. allo .scopo cli. studiare l'influenza isolata d ei du e elementi, si sono messi a studiare direttamente l'azione delle l)roteine spermaticl1e : a ) Ricerche della sensibili::::::a::ione d elle do1ine alle proteirie spermatiche. I""e espe· rien ze sono state fatt e con cutireazioni con sper· mi A. pr ovenienti dal marito di donne presentanti vomiti incoercibili , e B. con spermi qualunq11 e. Nel caso A. su 15 donne cl1e hanno avuto reazioni positive, solo 5 ave\1 ano avuto dei vomi tl nel~ '11ltima gravidanza. Qualunq11 e fosse la cond]zione delle donne, quasi tutte 11nnno reagito allo 5iperma A. mentre solo due han110 dato delle reazjoni lievemente positi,-e allo spern1a B.; b) R1cerche sveri.men.tali sugli an.in1ali: l'j11iezione di I


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IL POLICLINICO

sperma ..\. determina delle scosse diaframmatiche ripetute e un fenomeno nuovo, cioè peristaltismo intestjnale intenso che si manifesta con evacuazioni cli boli fecali e talora con· notevole diarrea liqui·da. Gli .t\.i.\.. credono potere concludere che l 'albu1nina spermatica sembra essere alla origine del fenom eno di choc determinante i vomiti graiv1dici. Terap ia . - Gli AA. tentarono quindi una terapia di desensibilizzazione e ricord·ati i ' buoni .e ffetti ottent1ti con tro gli cho·c con il cloridrato di rpiJ ocarpina, e con le iniezioni intradermiche con estratti placentari, dicono di avere avuto buoni successi con la ·de~en.si·bilizzazione n on specifica col peptone di Witte. L . .TONELLI.

Influenza e gravidanza. (N. GtTERDJTKOFF . R evue Atédicale de la Suisse Ro

mande, lugilio 19-27).

....

La grjppe, come la maiggi·oir ip.arte d elle malatt1 e infettive, trova nella donna in1cinta o partoriente un terreno favorevole alle complioazioni piuttosto gravi. Nelle donne incinte si riscontrano s pesso i ·p rim·i casi gravi di una e'.Pi·demia grip1paJ e al suo inizio. Ma an·che all'infuori di ogmi epiclen1]a, u11a grippe stagionale banale, or1din.ariamente benigna, p·u ò, sotto l'in;fluenza della gravidanza, trasformami in grippe grave. L' eti della gravi·danza s embra av ere, a questo rign•ardo, una notevole llffi'Portanza. In effetti, se la donna incinta è presso a poco ugualmente disposta a contflarre la malattia ·durante tutto il perioido della gravi-dainza, la gravità ·della grirp'Pe e delle sue cons•e guenze aumenta con l'età ·della g:raJVi·danza. Il iperiodo più perico1o·so sembra essere l'e1poca che precede il parto, tanto· più· che i'nterruzione della ·gravi-dan za è allora ineivitabile. E·d è noto cl1e le comp1licazioni più gravi e cat::vstroficl1e intervengono più &pesso i·m .mediatamente dorpo il p.a rto, prem•a turo -0 a terrm.·ine, e durante i primi giorni suocessivì. L 'a:ffefilone grip1pale, contratta dopo il 1parto, evolve genera]· mente in modo più beni.g no. :(,a grippe, d '•altra parte, ese:rcita un'azione ma· ni-festa sulla gravi danza. Essa è una causa incont estabile di aiborto e ·di pairto prematuro. Vari~ cal1se concorrono a determinare tali et:fetti: le emorragi·e a livello dei villi, l'azione eccitante .... del le ror1trazioni uterine esercitata dalle tossine e l'ipertermia. I. 'aborto ed · il parto prematuro 0 d a termine h1anno spe~so, nelle ·donne ·aJffette da griP'.Pe, un d ecorso 1parttcolare. Una congestione straordinar iamente forte domina la situazione. Ad essa è do\ uta probaibilmente la particolare atonia che si osser\'a spesso, ·atonia che p erò non ostacola la marcia dell'a·b orto o del parto. Questi due caratteri particolari sono certamente la causa prin 1

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[ANNO XXXI\", F ASC. 48]

cipale delle emorragie profuse oehe si osservano in questi caisi e degli aborti e parti .di sorpresa, silenziosi, che mettono in graJVe dmbarazzo infermieri e medici e ,p ossono •d€terminare la morte della paziente. La gri1ppe esercita anch.e la su1a influenza nefa. .sta s·u l puerperio. ·E ssa può, per .s·è sola, determinare una in1ezione pu,e rp·erale e .fa;vorire l'attec chimento ·di altri germi pato geni. E~a '.PUÒ in oltre pro·cura.r.e ·delle sp·i ace·voli sor.p rese, in qu1anto • determina un diso·l'di·n e ed un ritar·do nelila cronologia degli accidenti pu·erpera!li. Dall'insj em:e di questi fatti si 1p1ossono trarre le seguenti -con·clusioni prati·cl1e. Occorre ·m ettere i11 opera ogni mezzo per evitare, per quanto è possibil·e, il contagio alle ·donne in istato di gravidanza ed all'ai1}parire del minimo sintomo sospetto hisogna imporre •a queste ·donne un riposo . a letto prolungato e ri·g oroso. L'inter.r uzione della gravi d·anza è, come si è iVisto, un accidente generalm.ente sfavorevole nel corso della grippe. Occorre d'altra .p arte considerare .che non € po~sibile im· pedire lln aborto od ·Un parto prematuro con l'impiego ·di ca1lm·anti. 1B isogn1a dun.que rivolgersi en ergicam.ente e con ogn~ m ezzo contro l'agente in.f ettivo o le sue tl()ssine, aidoiperando i vaccini ed i sieri senza preoccu'Pazione per le reazioni vjolente. Qu·este ultime sono passeggere e meno dannose idi quello che si crede rispetto all'·i nterruzione del1'a giravi-danza. D'altra parte non è ammissibile che si lasci progredire un'aiffezjone per sè sol1a mortale, solo per salvare un bambino di cui Ja vita è rp iù che problematica o p·er im'P edire una interruzione della gravidanza. E vero che l'jnterruzione della gravi·danza è dannosa, ma dis·g raziiatamente è in evitabile nei ·casi gravi. Dati i pericoli cbe presentano l'atborto ed il parto, l'o.p era ·dell'ostetrico è necessaria sin dallo inizio d·el travaglio. 1

~

TOSCANO.

Sopra un caso di tu1no1~e placenta1'e. ( PO~IINI.

r. 'A.

Riv . Jt. di Ginec., vol. VI, f·a sc. 2).

presenta un caso ·di tumore della placenta.\ di vistoso l':Vilup1po, e crede sia uno dei più voluminosi tumori descritti, misurando ll 1h x 12 e 5 ·d i profondità. ,Il vo,l ume del neoplasma occupa'\·~ quasi metà -d ella placenta. Si presentava . c~st1~ tuito ·da diversi no·di grossi nettamente d1st1nt1 glj uni dagli altri: tatto questo veram·ente degno di nota 'OOiChiè nella massima •p arte dette neoipJa' sie ~ono costituite da un unico nodo. ùllustra le diverse teorie e struttura dei tumori, la sintomatologia. Nel caso in parola il bambino nacque vivo, bene sviluppato e conformato, del peso dl 3620 gr., e ciò contro il pensare di alcuni .i\..\. , 1 quali mettono invece in eYidenza che il feto risente s 1)es~o della presenza d el tumore nascendo


r. ANl\10

XXXIV, F A$C.

48·~

<lebole e poco sviluppato. Conchiude ricordando le 1p arolc di un nostro grande clini·co : <1 ·di fronte alla struttura fondamentale angiomatosa i diversi com·p ortamenti isto,p atologici non rappresentano cl1e condizioni secondarie od accidentali » (1P e· ~talozza) . A. CIOFFI.

FARMACOLOGIA E TERAPIA. Nuovi studi sulla narcosi. (H. Il .

SCHLO""'S:\IA!\TN.

D eutsche

1745

SEZIONE PRATICA

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med.

ivochenschr.

22, 1927).

Una v·olta si amrnetteva cl1e i narcotiic i agis-

sero per la loro solubilità n ei grassi e nei lipoidi; oggi ~i ritiene che essi agiscano per un'azione di . superficie, in quanto essi ~ vengono élJSsorbiti dai colloidi della superficie cel1ulare e determinan.o co~ì una diminuzione di permeq,bilità (reversibile). A questa diminuzione r eve:rsibile di p·ermeabilità corrisponde una diminuzione o scomparsa, egualn1ente reversibile, dell'eccitabilità cellulare. Quanto più è complicata la struttura cel' lulare tanto più facilmente si manifesteranno i dj sturbi deri'vanti da'll'assorbimento dei narcotici ·alle sup erfici delle cellule; così si spiega l'azione eletti'va dei narcotici ~ul .sistema nervoso . Il cloroformio e in gra:do minore l'etere non sono sostanze innocue per l'organismo. ·Nelle cellule della corteccja cerebrale viene raggiunta la concentrazione del narcotico che determina narcosi soltanto se il sangue si è così caricato di cloroformio da determinare d·anni anche ad altri sit;terni cellulari ·dell' or.g anismo. Cosi dopo la narcosi cloroformica si riscontrano costanti alterazioni anatomo-patologiche del fegato e del rene, di gravità maggiore -o minore a seconda della durata e profondità della narcosi ed a seconda dello stato di questi organi. La narcosi determina inoltre sempre notevoli alterazioni nel chimismo ematico: forte ·dimi.nuzione del ìPOter e di combinazione con l'acido carbonico, aumento dell'acido lattico e clell' acido urico, iperglicemia. Da pochi anni è stato introdotto in pratica come n·a rcotico. l'acetilene, che determina una narcosi che non lascia le spiacefoli conseguenze della narcoei cloroformica ecl eterea. Infatti dopo la narcosi non si hanno nausee n1è vomiti; l'acetilene non danneggia il miocardio come il .cloroformio nè abbassa, ma anzi eccita la 1p ressione si e'Vita un eccessivo aumento d ella del · sancrue· o ' -pres~ione del san gue (maggiori emorragie) aumentand·o oara·dat·amente e lentamente il contenuto di acetilene dell'aria inspirata. Un altro vantaggio della narcosi acetilenica è quella di migliorare le contrazioni dell'utero durante il 1p arto, mentre l'etere e il cloroformio diminuiscono le contrazioni e possono cosl i11 alcuni casi dcter, minDr e ..r.-ra Yi atonie uterine: perciò in ostetricia

I

si dovrebbe ;usare come narcotico soltanto l'acetilene che riesce talvolta ·a vincere di colpo le atonie dell'utero. L'acetilen e non determina mai nei narcotizzati nè alterazioni anatomo;patolo~ giche degli organi nè alterazioni del chimismo ematico. Nonostante questi vantaggi sugli altri narcotici l'uso dell'acetilene non ,è ancora molto diffuso; ciò dipende da difficoltà tecniche perchè il miscuglio ·a cetilen e-ossi.g ene è in alcune condizioni esplosivo. Il perfezionamento moderno degli apparecchi permette però di evitare il 1p ericolo. Nella n arcosi è importante ottenere grandi volumi respiratori: ciò permette di narcotizzare usando concentrazioni li evi della sostanza narcotizzante. Al1a fine della narcosi i grandi volumi res1p,iratori permettono un rapido risveglio. Fisiologicamente il volume respir atorio viene · r egolato della tensione dell'acido carbonico nel sangue. Si è perciò cercato in America, con ottimi risultati, di eccitare il centro res.p irato.r io aggiungendo acido carbonico al gas inspirato, aumentando in tal modo artificialmente il volume respiratorio. Nei primj e negli ultimi minuti ·della narco·s i si aggi11nge al miscuglio ossigeno-acetilene dell'acido carbonico in proporzione del 5-10 %. POLLITZER·

CENNI BIBLIOGRAFICI. L. NÈGRE

e

A. BOQUET. Antigénothérapi e d e La tu-

berculose. Masson et C.ie, Paris, 1927. Fr. 16.

E un piccolo volume di 158 pagine che racco-

glie quanto gli AA. hanno fatto n ei loro studi sulla . tubGrcolosi n ei riguardi ·d ell'antigene metili co. Detto antigene, noto a tutti 1p er il suo impiego nella deviazione del complemento p er la diagnosi della tuberoolosi, ·è costitt1ito da ·u n estratto m.etilico di bacilli di l{och 01p1p ortunamente preparato. Gli A.A... hanno cer cato cli impiegare l'runtigene da loro, proposto, nella c·ura ·d ella tubercolosi sperimentale. e incoraggiati dai favorevoli risultati ottenuti, hanno esteso il metodo terapeutico alla tubercolosi umana. . Essi ril1nisoono in ·questo volum·e il ris ultato delle loro osservazioni ·di vari ·anni , e il lettore vi trova non solo tutti gli elementi di tecnica nec·essari per la preparaztone e l'uso dell'antigene, ma ancl1e tutti i dettagli dell'azione che l'antigene dimostra nella cura della tubercolosi. E ancora nn altro esempio degli sforzi compiuti 1per combatter e l'infezione tubercolare usando n ella tera1pia un estratto di bacilli tubercolari. TRENTI

La tuberculose médicale de l' enfance. G. Doin et C.ie, édit. 1927.

MAURICE P ÉHU-ANDRÉ DUFOURT.

P ar is. E jl primo libro francese sulla tubercolosi meclica dell'infanzia.


1746

IL POLICLINICO

Concepito secondo un vasto piano di trattazione esso aggiorna in II_lOdo completo la storia nosologica cl1e fa della tubercolosi infantile .u n quadro SJP·eciale don.d e il tisiologo ·ancl1e non pediatra deve prendere le mos~e per lo studio della tubercolosi in genere. Premessi alcuni prolegomeni storico-statir ticì, gli A..<\. passano in rassegna le varie e più scottanti .que~tioni: l'er~dità tubercolare con il corredo delle m·odern e concezioni sull'erede contagio transplacentare ·e sulle forme filtranti del virus tubercolare, il contagio umano ed animale nell'apprezzamento delle i.Sor.g enti dell'infezione, Je vie di p8netrazione, ecc. In successive ampie descrizioni è ·esposta l 'anatomia patologica dalla loca'lizzazione iniziale alle forme anatomiche comp.les~e secondo i periodi dell'infanzia. Il nucleo ·d ell'·o pera è formato dalla esposizione dell'evoluzione e sintesi clinica d ella tubercolosi inf·a ntile, sia ·dei lattanti cl1e d ella seconda infanzia: minuta ·descrizione delle forme clinich·e non tralasciante le forme extrapolmonari, pleuriche, ganglionari. cutanee così caratteristiche dell'infanzia. B ~uperfluo ·che io metta in rilievo i capitoli , riguardanti la Roentgenterapia, la profilassi, la cura. Con la riccl1issim·a bibliografia mondiale, il libro costitnisce m:a delle più importanti opere la cui consultazione non può ch·e riuscire utile a chi voglia abbordare dal 1p1unto di vista .p ratico o scientifico i multipli problemi che pone la tubercolosi infantile. MONTELIDNE. ,

St udi clinici di Tisiologia . Un vol. in 80 di 15C\

pag. Istituto èditoriale scientifico. Milano, 1927 Prezzo L. 30. Sono riuniti in qu esto volt1me i Javori com1piu ti nei primi mesi del 199...,6 nell'Istituto di Tisiologia di G. R onzoni a l\1ilano, quale contributo culturale alla V Conferenza internazionale contro la tUberco•lo~i. di Washing·ton. Segnaliamo anzitutto lo stu·d io di G. Ronzoni sul valore d el contagio tubercolare n ell'adl1lto, relazione ufficiale alla sopra nominata Conferenza. In r sso, l'A. , con ampie prove derivate dai mod erni studi, conferma che la surrinfezione esogena 11on p·u ò e~sere considerata la regola nella patogenesi d ella infezione tubercolare dell'adulto , pur non .p otendo essere del tutto esclusa. Interessanti sono anche i lavori su « La semeiotica fisica e racliologjca dell'apparato respiratorio » (A. Cecchini), sulle pleurocorticaliti (G. Ronzoni), sulla difesa antitubercolare nelle zone rurali (F. P ecco), s ull'ergomanon1etro (F. Parodi), ecc. t;n comple-~o di studi cl1e dimostrano il fer-

~:\NNO

XXXI'\r, FASC.

~8]

vore ·di Jayoro dell' A. e d ella sua scuola e la maturità nel nostro Paese della Tisiologia come srpecialità medica. tll. DARGAILO R.

e

EsPINOSA YI. Tratamiento de la tu-

bercolosis pul1nonar por la Sarno·crlsina. Barce-

lona, Llbrieria Sintes, 192B. P esetas 7. una pubblicazione ·d ell'Jstituto Medico-Farmaceutico di Bar.cellona, e relati va ad ùna conferenza che nell'Istituto stesso 11anno tenuto gli _.\..\. Esc;i 11anno riferito i risultati osservati su 50 malati di tubercolo$i p olmonare trattati con la Sanocri~ina. Senza essere entusiasti del metodo , essi ammettono che nei ca$i scelti opportunamente e con nna gi11sta linea di condotta terapeutica, si possono ottenere veramente risultati buo11i. Essi 11anno imp1e.g ato le dosi piccole e quelle medie. I .a loro pubblicazi-one ·è ricca di documentazioni. e particolarn1ente cli dimostratiYe radiografj c. TRENTI· È

Reports of · the St. Arldrews (James i.\!acke rizie) l nsti.tute f or clinical research. Vol. III. Un vol. in 8°, di 224 pag. con fig. Humpl1rey Milford,

Oxford UniYer~ity Press, London, 1926. Prezzo 10/6. Gli insegnamenti ·di J. Mackenzie hanno fatto scuola, tanto che si è fondato in !Inghilterra un Istitu to con lo scopo precipuo di studiare i primi s1ntorni delle malattie e le condizioni che vi predispongono, aiutan·do così il medico pratico ad acquisire la conoscenza dei metodi per Jo studio della ~intomatologia. Sono ap1punto i resoconti di tale Istituto che vengono qui pubblicati e che contengono molti studi di interesse pratico. In questo III volume, troviamo studi su: I riflessi viscero-s e n~oriali, l'albuminnria infantile, il dolore ombelicale nei bambini; casi d1 esat1ri1nento, la nntura delle proteine urinarie, il sistema capillare in rapporto con i stntomi clinici ed altri i n cui è sempre ' tenuto pre~ente il punto di vista d ella pratica me elica. I Precerle un interessant e discorso di .~. Ramsay, che illu5tra la vita e l'opera di J . Mack enzie. I

fil.

Symptom Diagnosi.s: Regional and Gen eral. \Vil-

fr ed M. Bartou, pag. 851. Ne\v-York, Londra: AJppleton, 1927. È un libro volto esclnstva.m ente ad ait1tare il 1prati co nel redigere rapidamente una diagno~i . La distribuzione dei sintomi non è alfahetica. ma essi sono raggruppati p er regioni , ed infine un'in· ·rlice generale racchiude i sintomi che n on si sono potuti classificare nella prima maniera. Il libro 'è, ripeto, Yrran1cnte utile al pratico . L.

To~ELLI .


Jft~NNO

XXXI V, F ASC. 48]

SEZIONE PRATICA

174'ì

I CONGRESSl ·DI MEDICINA E CHIR.U·RGIA. XXXIII Cong1·esso di Medicina Interna. Sedut a in comune con la. So<' i età 1tali ana di Chirurgia. (Oontmuaz . e fine ; vedi fase . prec.) .

La sti tichezza abituale {Cor r elazione radiologica ) Rela.z~one

del prof. A. Rossi (Parma) .

11 ritard.o più o meno accentuato che i,l contenuto intestinale subisce nella traversata dell'intestino e che clinicamente si manifesta con la imp ossibilità d~ evacuare spontanea.mente e suffioen:t emente o.gni 2-!--!8 o.r e, putò essere dovuto si.a a -0auoo funzionali sia a cause meccaniche che osta.colano il regolare funzionamento del oolon: nel primo caso abbia1no la stitzcJiezza abituale (che l 'Holtzcknecht cl1iama « genuin•a »), nel secondo si originia quella ~indrome cl1e passa comunemen.te sotto il non1e di stasi. intestinale crorvica. L ' indagine r.adiologica può servire tanto nell'una quanto nell'altra forma: per rilev.are l'alterata f unzionalità del colon e dimostrare 1a esistenba e la sede di u na causa m-eocanioa, che, occorr e ndo, il chirurgo potrà rimu<>vere. Per oomprendere le alterazioni funzionali e il meccanismo col quale agiscono è necessario ri..oordare breveme11te come s i presenta morfologicamente l'i11testi110 nornMle e specialmente il colon e come procede la su.a funzion e. 1) Come ~i preserita il colon in condizioni nor-1nali:1 dobbiam·o .all'indag~11e Roentgen la dimo:straz1one della morfoloaia reale del colon n el vive11te. La seanientaz1011e australe che caratterizza il colon, consider.ata per lungo tempo come for1nazione ana.ton1ica, dalle osservazio11i radiologiche si è dimostrata dovuta .ad un eleme11to funzio11ale in modo cl1e le singole austra possono accentu.arsi -0d attenuarsi, cambiare di, forma, s p ostarsi o soon1parire. L a divisione fisiologica del colo1i in prossiniale e diistaòe e meglio rispondente alle esigenze della clinica della di visione .a11atomo-topog.ra.fica bqsata sulla diversa direzione dei \' ari seg111enti, è stata completatia e meglio preeisata dagli stuc1i radiologici i quali hanno contribuito largan1ente .a metter e in rilievo l a presenza di sfinteri fu nzionali o anatomici nel punto di passaggi·o t ra i vari segmenti del colo·n : all'u11ione del p·r imo con i due terzi del trasverso 11 Cannon ed il Boel1m hanno dimostrato la presenza di un primo sfintere funzio·n.a1e che sep.a.r.a il colon p·r ossimale dal distale, un secondo è stato descritt·o dal P.ajr e dallo StraTuSS iall'angolo sinistro del colon e divide il tratto distale in colon inter1nediario a monte e te;r minale a valle; quest' ult imo a s ua volta è divioo nel punto di unione fra colon p elvico e retto da un ter.w sfintere dimostrato dal Moutier . Acoanto a questi s finteri .altri ne sono stati successivamente de-

scritti : il cieco-oolico del Busi nel punto di pass.aggio t ra il cieco e l'ascendente in modo che e, il cieco può app arire div~so dall'ascendente mediante un solco .anulçi,re profondo, e, i n certi casi appare p roprio oome attace;ato a ll'ascendente mediante un .'Picciolo sottile, regol·are, oosì come un pomo .a.I suo .ramo »; lo sfintere dell'Hirsch n ella parte prossimale del colon ascendente che anal·o gamente a quanto è stato descritto da Keit · ed Hirsch per il colon discendente può assu.m ere il significato di nr10 sfi11ter e allungato (Monta11ari) ; merita infine un p articolare rilievo il contributo por.t ato dal Busi e dalla sua scuo1a nella dimostrazione di uno sfinter e in corrispondenza della valvola del Tl arolio, (considerata per molto tempo una semplice valvola membranosa che .agisse passivamente), dei _suoi aspetti radiografici, d€i rapporti funzionali oon l'ansa terminale dell'ileo e con gli altri sfinteri del cieco-ascenden.t e in condizi.oni normali e patologiche. Lta dim·ostrazione di questi sfinteri ha .assunto una impo·rta11za i1otevole nella funzio!lle motrice d€l colon fav·orendo od ostacoland·o il transito fecale a seconda delle necessità fiaiolo.g iche nei casi i1orm·ali, mentre in C-0 ndizioni p•a tologiche pare .d~vengano la sede preferita di .alterazioni funzionali od a n atomich e. Di ogni segmento del colon le osservazioni radiologich e h anno precisato J.a forma, la sede e le loro variazioni (Balli), poi la spostabilità sia nelle varie posizioni del soggetto i n esame, sia con la p alpazione sotto il controlio dello scherlno e nei vari momenti del loa:o riempimento o di quello degli organi vi,cini, infine (come ved:remo fr.a breve) ·il tempo ·impiegato per iniettarsi e per liberarsi del contenuto. Dettagli tutti che orcorre oonosoere in CO·ndizi.oni norm.ali per essere in gr.atlo d~ valuta.r e con certewa le .alterazioni p ato]o·giche e p·a.r tioolarmente ptosi, aderenze, malformazioni congenite. 2) 0011 quale meccanism.o si compie la progressione dell.e feci nel crasso? P er quanto non ancora si sia r aggiunto un accordo completo e non pochi dat i r estino ancor.a oscuri non c'è alcun dubbio che da qu ando la indagine radiologica è st..ata estesa allo stl1dio dell'intestino i p rogressi raggiunti nell' ultimo ventennio sulla funzio11e motrice sono in gr.an pa.rte legati al co'n tributo della r adi·ologia : alla progres.s.i o11e del co11tenuto intestin ale concorr ono diversi fattori, la cc vis a ter go » (8cl1\v.artz, Lo&Se11), la p r esen21a di ga.s n ell'intestino (l\.f ax Cohn), la pressione addominale (Sch war tz), i movimenti passivi del colon (Busi), ma in p articolar modo i movimenti della parete intestinale. Onesti ultimi oono di vari.a . n atura e sch ematicamente si sogliono dividere in: piccoli movimenti àustrali, dimostrati r.adiologicamente dallo Scl1wartz prima, poi da K.a.estl e Bruegel, Kasch. B ergmann e Bocker , Serena, Milani, ecc. oon esami eseguit i ad intervia.Ili di qualche minuto o col seriografo di Busi : consistono in modifica1

0


1748

IL POLICLlNICO

zioni continue dei co·n torni delle austra che rioordano i movimenti ameboidi (Serena) o in spo5tamenti "1lternanti .dell'apice delle austra, ora <la un lato ora dall'.altro restando fissa la base (nio1:i nieriti pendolari). La loil'Q funzi,one è di rin1escolare il contenuto intestinale, favorirne l'.as~orbimento, e farlo prog;redire lentamente. L ' Holtzckneoht p.ri1na. !><)i Case, Rieder, Sch'vartz, Cohn e in ltalia il Tandoia e il Busi haJ'lno di1nostrat·o la prese11za di rapide ed estese migra:t.:io11i del contenuto ~nteptinale, i cosidetti gra;ndi rnovimen,ti ::porudic·i , che oomp.a io·no solo poche volte al giorno e durano pochi secondi : circa un terzo del colon improvvisamente perde le sue austra, si a!>sottiglia in un cilindro omogeneo a co11to~rni paralleli- e subito 1a oolonna op.a.ca si sposta vers·o l'ano compiendo un percorso più o me110 lungo; appena arrestatasi, le austra si Tiformano. Questi movimenti se il paz. presta. attenzione (specie all'atto della defecazione) IJ~sso110 essere avver~iti per quanto gener.a.1u1e11te p.as.sino inooservati. Secondo Case molti altri questi movin1enti rappresenterebbero il principale elemento della progroosci.one normale delle feci nel colon. Ai1ohe dura11te gli esami O<)ln i clismi opachi questi mo·vimenti posso110 essere osservati. Il Ttieder che vent'anni or sono iniziò lo studio dei n1ovimenti gastro-intestinali dimo&trò . la presenza di sensibili s1)ostamenti di segmenti del colon e ..specialmente del :t rasverso e del sigma, i arand i niovimeritii pendokrri o nw.v imenti di ereptazione come più esatt.amente vennero ulteriormente definiti, poichè iraip•p resentati da notevoli dislocazioni delle anse senza alcun spa&tament·o del contenuto ~ modifioazion·e del lurue. Seoondo alcuni sarebbero dQvuti .alla 0011tr.a.zione della muscolatura longitudinale, secondo altri a quella delle fibre musoolari liscie con-OOnute nel 111e.so . ·S eoondo Case sarebbero movimenti precurS0ri tle i gra11di n1ovi1nenti sporadici dell'Holtzcknecht. Bergmann e Letz e poi Case hanno dimostrato la presenza a n che 11ell' uomo di trasporti retrogradi., già o...~ervati radiolo gioa1nente dal Cannon nel gatto ed ammessi poi pii1 tardi dal Glejbloc, Stirlin, Klose, che co11sistono in un trasporto -ora assai le11to ora molto rapido della oolonn.a opaca in direzione orale. Case ha dimostrato all' indagine radiologica la presenza di vere onde antiperistaltiche cl.a.Ilo sfintere de l Canno11 al cieco ·e dal sigma .all'ascendente, quindi di movimenti a•ntiperistaltici veri con funzione analoga a quelli sopra descritti . .Anc-he io dimostrerò la presenz.a, di questi movimenti in e.asi di stitichezza abituale nei b.ambini. La. importanza di q11esti movimenti a ritroso ap.p are subito notevole nei rapporti di eventuali interventi operatjvi tendenti ad escludere dei segmenti intestinali dal normale circolo feoale. Anche l'atto della defeca~ione, già illu&tr.ato dal Beirn, Cannon, Gant, Goodairt, è stato ulteriormente t)tudiato ai raggi X dall'Hertz e dal 1

[ANNO XXXIV, F ASC. 48 J

Moutier, Jnette11do in rilieYo che oltre alle oont1~.zioni deJl.a parete addominale ed alla resi' s~nza opposta dai m.11scoli del pavimento pel\·ioo, il diafr.arnn1a si vede abbassare e oo&ì gli a11goli co,l ici con notevole riduzione di altezza del colon ascendente e disoe11dente. Inoltre si ossBrva una invag.in..'l.Zione del sigma nel retto agendo C't()me un pistone che spinge innanzi .a .sè le feci mentre il sigma stesso si raddrizza e lo 5fintere .sti dila.t a; le feci arri v.an do i1el retto pro vacano lo st~1nolo alla defecazione e rapidiainente tt1tto il contenuto del sigma e del retto superando l'ano vie11e emesso all'esterno. L a defecazione quindi si effettua per l'azion e sinergica dei varii elementi ricordati. 3) Come si effettua la traversata intestinale? E ancora l'osservazione radiologica che ha fornito i dati più approssimativi: la dimostrazione data dall'Hertz è ancora oggi la più attendibile. Il , pasto opaco lasciato lo &t-0maoo, dopo circa 4 ore giunge nel c~eco; seguendo accuratame11te la p1rogressione alla ra.d ioocopia si osserv.a, che alla 5a...7a or.a raggiunge la flessura ep·atioa, alla 10a.-12a. ora arriva -alla flessura liena.le alla Isa. ' espulso. ora al sigma; infine do po 2-1-30 ore viene E q11in·d i m olto importa11te tenere conto dt1rante ' la osserva.zione radioscopica del momento nel quale in ogni segmento c:om,p are l'ombra del pa5to opaco : ma è pure utile studiare la durata del soggiorno del pia.sto op,aoo; in 24-30 l'intestino deve essere vuoto e pern1a11ere circa sei Ol'e 11ell'·ascendente, dodici <>·re nel trasverso, 18 nPl disoendente, 24 nel cieco <ld anche 30. 4) Le nostre OO·n oscenze sulla innervazione motoria dell'intestino si sono anch'esse avvantaggia.t e dagli studi radiologici : la dimostrazione già dat.a dai fisiologi della p;resenza nel colon dj fibre ecritatrièi dei movimenti (.appartenenti al vago) e di altre ad azione antagonista (toJ.'njte -dagli splancnici ed anche dei nervi pelvioi, per il tratto termi11ale) ha. troviato chiara conferma n€lle eRperienze del Oannon e di Klee con il sussidio dei raiggi. Così l'influenza di azioni riflesse sulla motilità intestinale è stata mtlssa i11 ev-i~'enza dal Cannon, mentre Lebon e Aubourg con la percu~one di centri midollari 11.ann-0 anch'e5Si din1ostrato ta.le azione creando le basi di una. nuov·a terapia. Infine dobbiamo ancora al Cannon la dimostrazione radiologica d•·lla influenza p sichica sulla 1notilità intestinale, <~ta eccitatrice, ora inibitrice. 1

* ** L'ind.agine radiologica dopo aver fi~to ]a morfologia del colon nel vivente, chii3Jrito il nu3ccanismo col quale si oompie la su.a funzione nwtrice nell'uomo normale, foirniti elementi abbastanza attendibili per stabilire il tempo nnrmale dell'.arrjvo e del roggioruo in ogni singolo segmento d el chimo opa.co, per vedere gli effetti degli stimo]i che all'intestino poSBOno pervenire .attraverso le vie nervose, eoc., ha potuto es~n­ dere il suo studio a tut-00 le .alterazioni 1lella


[ANNO XX.XIV, FASC. 48]

1749

SEZIONE PRATICA

normale fu11zi_one del c-0lon che costituiscono la sindr·ome clinica della stitichezza abituale. Nella stitichezza abituale il mecca.nism·o che altera la normale funzionalità del c.r .a sso (poichè è 00Jtant9 in quest' ultimo che dalla maggioTanza degli A A. la stitichezza viene locaJizzata primitivarn.ente) è molto complesso e all'ind.agine. radiologica ·p ·ossiamo osservare si.a le alterazio11i dell'attività motrice, diminuzione, rinforz·o, irrego,Ja.r ità, sia le modificazioni più o meno .accentuate del tono muscolare, aton~a, iperto.n ia o s pasmo, che variamente s i asoociano fra loro. Nella sede degli sfinteri sop11~ricordati si osserva .1.a comparsa o si rendono più evidenti anelli di contra~1one dai ql1ali po~ono irradiare i11 direzione di \'ergente onde peristaltiche Qd antiperist.a ltiche, mentre in altri casi 1p o.ssono associarsi .a perdita della tonicità di un triatto più o r110110 esteso di colon .a m o·n te. Secondo osservazioni riporta.t e dai Reiss il funzioname11to di tutti i centri autonomi dell' intesti·no sa..rebbe influenzato d.a reciproci stimoli essendo questi centri fra i..iro collegati d.a fibre nervose. Gli aspetti rilevati all' indagine Roentgen nell8, stitichezza abituale sono numerosi e svariati; generalmente vengo110 raggruppati nei seguenti tipi: . 1) Costipazione ipooinetica. Descritta dallo Schl·r.artz è oomunemente accett.ata ed è caratterizzata sopratutto da una progressione lenta e co11tinua del contenuto intestinale, per cui oltre ad un notevole ritardo nella traversata di tutti i segmenti del colo11 troviamo che la eiolonna opa·· ca i1on p·r esenta alcuna disoontinuità. Secoado Sch\varz si nuò .associare anche atonia delle pareti ed allora il colon iap pare anche uniformemente dilatato c-0n scarsa segmentazione austr.a.le. 2) ()ostipazione ipercinetica o spastica. Descritta dal Singer e Holtzcknecht, è caratterizzata rla ipe rmotilità de~ segmenti p1rossimali del col0n, per cui già dopo sei ore dalla assunzi·one del pasto o.paco appare iniettato il colon distale (trasverso, . ùiscende11te, sig1na) che a sua volta appa,re notevolmente ristretto, oo-n facile presenza di un.a interruzione della colonna opaca in cor.rispondenz.a del genu recto-romanum, che sa1~eb­ be dovuta secondo gli AA . .a,d uno spasmo intercorrente dello sfintere; inoltre i11 questi casi per l'aumento della pressione i11t-estinale nel tratto prossimale, si os&erva facilmente un.a insuffi.cjenza della valvol.a ileo-ecoale con reflusso del co11tenuto 11el tenue, ed in qualche caso anche della valv-0la di Gerlch, donJe la visione dell'appendice . 3) Costipazione discinetica. Desoritta d allo Sch,vart2i, è ca1'.atteri.z~ta da una p·r ogressione del pasto in un tempo normale seguito poi d.a un a.r resto prolungato quando la colon11a op·aca ha raggiunt-0 il retto; la colonna opaoa non è oontinua ma frammentata da interruz.ioni più o meno estese; le .austra sono picoo,Je e numeros&, e studjando .accuratamente il comportamento del contenuto intestinale durant€ il prolungato so.g giorno si nota una vairiazione conti11u.a nel qu!3.1

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dr,o radiologico pe.r Jo sp·ostarsi in senso retrogr.ad10 o 1a,nterograd.o ed il va.riare di fo.rma delle sci.bale opach~. . 111 questa for.ma quindi no,n SI.i ia.vrebbe limita,.. zi-011e della funzione motrice del colo·n ma un disordi11e nella C0 ordina.zione dei movim€nti nei riguardi della evacuazione e -sopratutto un.a esaltazione di quelli. ch e oont1~astano e ritrurd.ano 1a. progressio.n e delle feci, e cioè la ~persegmenta­ ~i-0ne e ~ trasporti· retrogradi, fav.oriti (come recen ten1en te ha n1esso in rilievo il Lossen~ da.ila din1inuzione della << vis a tergo » che il c!iimo porta con sè pe.r la co11traz'io·ne delle anse del tenue al i1101nento del suo ingresoo · nel colon . Con discreta frequenza a questa forma si ~ sociano segr1i di colite. Accanto a queste forme ne sono state descritte .altre che potren10 chiamare il tipo segmentario in quanto la base della loro aistinzione è stata la loro di5tribuzione topografioa. 4) L o Stierlin ha descritto la form.a ascendente ca.ratteri.zzata da un ritardo e l'istagno degli ingesti. opachi nel cieoo-ascendente o dal cieco al p1rimo tr.a.tto cleI trasverso (sfintere del Oan11011) ; si. pre&e11ta 0011 dl1e aspetti diversi a seconda cl1e il ritardo della progressio·n e è .as.soe;iato ad at onia delle pareti del colon o meglio aucora .a spas1no · .a11ul.are a valle (sfintere dell'Hirscl1 o de-I Ca11non) con atoni.a a mo.n te, oppure ad ipersegmentazione · La forma as{'.endente si può osservare anche per sp::tsn10 durevole dei segmenti successivi del colo11. 5) Lo Stierlin h'a ·p ure de.scritto. un se-00.n do tipo di stiticù.ezz.a s egme11taria: la stasi del ~ sverso ca.r.atterizzata dal ristagno prolungato in questo segme11to ed anch'essa legata ad uno spas1no dello sfintere del Pajr o dello Strauss, oppu0re di tutto il tratto terminale dell'intestino; oon .a.to11i.a. a n1onte. 'r anto nella form.a asce11·dente qu.anto in quest' ulti2na. noi dobbiamo i11 ogni e.aro differenziare la i1at11ra f1111zionale dalla pr~enza di eventuali e.a.use organiche, ed .a questo proposito, co1ne il Busi ha rilevato, è di ottimo sussidio lo studio col clisma opaco. 6) Il terzo tipo è la dischezia: descritta daJ1' Hertz, è caratterizzata dal ristag110 del oontenuto fecale 11e! retto· e nel sigma dorpo .avere 1·iaggiunto il colon terminale in tempo normale. Le cause i11vocate a spiega.re questa form.a sono molteplici e le più frequenti sono rappre...c:entate dallo spasmo del genu recto-romanum o da ipert·onia di tutto il sigma. L ia dischezi.n, è gen Pra1n1ente trascurata o al~· lneno teo1111ta in .poco conto dai rad.io1ogi , sia perchè lo studio del tratto terminale dell'intestino si può agevolmente fare con i ben noti mezzi diretti, sia per la sc.a.rsa i1nportanza che si .attl'ihuisce .al ristagno fec.ale nell'ultimo tr~to del colon e:o1ne fattore generatore della cupremia:: c·on1e rileverò fra breve io ritengo, in base .a]le OSS€rvazioni fatte durante la · mia pratica profe.ssionale e per :ricerche praticate nei ' lattanti e 1

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IL POLICLINICO

nei bambi11i, che s i debùa inv~ in ogni caso di stitichezza, speci.e se occor.re in soggetti giovani (che ,t roppo facilmente non sono invjati per quest' affe2ione ad un'accurata osservazione .radiologie.a) studia.re con pa.rticolare cura anche il coJon distale essendo molto intinù, i rapporti funzionali tra le varie sezioni del colon e quindi l'influenza che le porzioni terminali possono far risent~re su quelle proosim.ali. La classificazione riferita se risponde alle classiche dimostr.a zi oni ~te sulla scorta .d ei ~:ilievi radiologici, chi la oonsideri nella pratica e la con.f1·onti <.:on i quadri che sj osservano negli stittici, rileva subito che essa è trop.p o schematica, poichè non pochi sono i oasi nei quali l ' una forma si associa o si trasforma nell'altra, mentre un po' trop,p o numerosi e scolastici ap paiono specialmente gli ultimi cinque tipi descritti. Infatti i vari quadri descritti per la forma spastica, discinetica, a.scendente, trasverso, dischezia 5i spiegano tutti .ammettendo per e&'ii a1trettan te modalità di sede (di p.referenza gli sfinteri), forma e intensità dello spasmo aooociato a motilità ora. normale, ora esaltata, ora .attenuata. In t al modo 1iella forma discinetica tutt e le cinI

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qu e . 'l.Lltime varietà . descritte potrebbero essere comprese e non rappresep.terebbero che manifestazioni. diverse della stessa forma. - Quindi nel quadro radiologico a due soltan-00 si ridurrebbero le forme di stitichezza abituale: la ipocinetica e la discinetica con tutte le varietà, desoritte.

In quu.l i circosta1ize, nella pratica, si osservano di pre.f erenza i quadri radiologici ricordati? Do,b biaino s ubito affermar'e che il problema è .ancora allo studio e quindi non potremo riassumere che le · ipotesi emesse. · Recentemente il Rasetto sotto la direzione del prof: V·.: l\faragliano e del CO·m 1p ianto p.r of. Barlocoo, in uno st.utlio assai interessante sulla st itichezza abituale, sulla scorta dei dati clinici e sopratutto dei riliev i Taqiologici, ha potuto rile:v.are che i due principali quadri, la stipsi ipocinetica e la sp~tica (o discinetica) sono intimamente legati fr a loro: la stipsi inizierebbe, oltre che con una form.a .atonica •p ·r imitiva, generalmente co11 una forma spaatioa la quale passando attraverso ad un periodo misto in cui si ha,nno tratti inte.stinali spastici associati a tratti atonici, giungerebbe .allo stadio atonico finale. A questa 'Wndenza unificatrice, recentemente, l'H9ltzckn~cht ha .aggiunto una concezione eminentemente costituzionale: l'osservazione radiologica fatta nei soggetti normiali, in Tapporto ai v.ari tipi di costituzione dimostra che la funzione motrice dell'intestino e del colon in p a:r tioolare è · diversa a . seconèLa del tipo costituzionale al quale si dimostra strettamente legato: orbene se ·interviene I.a stitichezza; le turbe ·funzionali ~lie si .Tilevano. nel · quadro mdiologioo presentano anch'esse · un diverso aspetto e . ohe è proprio «preferito n s~ondo l' A. del tipo costituzionale del 1soggetto. colpito. Quindi nei longilinei si osserverebbe di· pteferenza 1a stitichezza ipocine-

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tica, nei brachitipi la forma discinetica; forme miste nei soggetti della seconda categoria dill De Giovanni. Naturalmente si trovano anche molte ecoezi9ni e a volte anche delle inversioni e cioè il quadro radiologico di un ti.po costituzionale in un soggettQ di opposta coo:iiq.rma.z.ione morfolo. gioa. Le osservazioni da me fatte in un numero grande di casi (per quanto non studiati. d.a} p1mto di vista .antropometrico) dimostrerebbero la grande oonsideru.zione nella quale dobbiamo prendere l' indirizzo datoci dall'Holtzckneoht, ipdirizzo che trov.a nella m€ntalità italiana per merito delle sue gr.a11di scuole mediche un !terreno favorevole e già preparato. E credo meritino un rilievo alcuni dati che ho potuto racoogliere studi.a.ndo la. stitichezza abituale p.ei lattanti e nei primi anni d.i vita del b.ambino, studio che ia me era .app.arso interessante per le ripercussioni ohe . può avere sullo sviluppo ulteriore dell'affe:z,ione e per chiarirne le eventuali cause; le osservazioni da me fatte s\ po&sono brevemente oosì :riassumere : 1nentre in casi normali l'alvo si vuota dopo 24-30 ore, e in questo periodo è evidente la form.azione del « globus pelvicu.s » çon frequenti trasporti retrogradi nel sigma e .a lternative di periodi di co11tra.zi·one a periodi abba~tailza lunghi di riposo, al 0011trario nei bimbi stittioi si trovia: l) con grande frequenza una dolioocolia del tratto terminale · dell'intestino; 2) un notevole ritardo n ella p rogreasi<>nale del contenuto intestinale in questo segme11to; 3) .un.a esialt~ione ed una maggior f requenz.a dei trasporti retrograili (in certi momenti a.ppaiono vere onde .antiperistaltiche nel sign1à) per cui il contenuto intestinale .anche do1~<> evacuazione pa rziale del!' alvo, viene riportato nel oolòn discendente o a.n che nel trasverso e nell'ascendente; 4) spesso il colon prossimale appare disteso da gas. Tanto il ristagno quanto la presenza e la esaltazione dei movimenti retrogradi è stata osservata non oolo ool ·p asto, ma anche dopo il clisma e precisamente seguendo il oo•m portamento 'd€l liquido opaoo .accu:ratamente, dopo la sua emissione dall'alvo con la prima scarica : è inter&SSante rilevare a questo proposito la corrispondenza perfetta dei rilievi fatti prima col p asto e dopo l,.evacua..zione del clisma e dei . risultati da me ottenuti con questo dettaglio di tecnica e quelli rilev.ati recentemente dallo Schw.artz negli adulti mediante la introduzione n ell' alll!polla rettale di piC<X>l~ quantità di clisma op.a co i11 modo da riempire 1a sola ampolla rettale senza provoca.rne riflesso .alla defecazione. 1

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Stasi •intestinale cronica. -

Praticamente potremo riunire in due grandi gruppi, le più importanti cause di stasi: le stenosi ileo-ooliche da posizione (Donati e Alzona) e le malformazioni congenite. Nel primo g·r upPo, dal · punto di vista anatomo-patologioo comprendiamo le ptosi, le aderenze e le dia.e forme associate.


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SEZIONE PRATICA

Dobb~amo

alle osservazioni ra.diologiohe (M.a..ragliano, ecc.,) e alla inti!Ila oollabora.filone coll'osservazione chirurgica un_a più esatta definizione del concetto di ptosi; non basta che il cieco sia basso per dire che è ptosico, occorre ohe tale situazione si.a associata d.a un abbassamento bene accertato della flessura epatica (Busi), mentre saa-à spesso difficile stabilire con cer.tezz~ se il trasv~rso è realmente ptosico data la grande variabilità di forillla e posizione che questo tratto del colon subi,soe anche in condizioni perfetta,... mente fisiologich~, oomunue è solo quando rileviamo la contemporanea p.t.osi di una flessltra che potremo supporre 1a pto?i. Le ptosi, <.vme le .aderenze, .agirebbero per la stenosi relativa che per il vizio di 'p osizione si va areando nel lume dell'intestino, ma l'indagine radiologica in questi ultimi tempi ha messo in rilievo un altro elemento che da ora innanzi si dovi·à tenere in considerazione e cioè l'atonia della cistifellea che spesso iaooompagnia . la ptosi intestinale e sulla quale io ho avuto l'occasione di descrivere minuta.mente le caratteristiche del quadro radiologico, atonia che .agirebbe associandosi alla ptosi co1ne f.attore chimioo sQttrae11do o meglio limitando lo stimolo della bile sulla peristalsi d.e l colon. Tutte le ·a derenze, Sianò esse di natura congenita o infiammatoria (membrane pericoliche e pericoliti) od .ancora <lovute a membrane congenite seoondariamente infìammate (mesenteriti) possono rendersi evidenti alla indagine radiologica poichè fissando anse intestinali fra loro, oon le i.;areti raddominali, con gli organi vicini, opp11re stirandole in determinati punti, accentuiando normali flessure, od ancora comprimehoo e coartando determina:ti segmenti, · limitando ~a n101bi- . lità di tratti normalmente dotati .d i facile spostabilità, si dete.rminano inginocchi.amenti anormali o .accollamenti stabili, irregolarità di contorni, riduzioni di- ampiezza del lume intestinale, alterazioni del tono e della motilità ·in sede od a distanza, con stasi intestinale di un .determinato segmento del colon, elementi tutti che accuratamente rilevati e prudentemente v.a.lutati possono por.t are un validissimo contributo alla dia. gnos~. Anzitutto rioorderò gli inginocchiamenti del tratto. terminalie dell'ileo: tutte le varietà (a V, a V rovesoiato, a ferro di cavallo eco.) e 1d a· qualunque causa determinati possono essere rilevati· all'inda.gine radiologica, e con essi la p.r esenza o meno della stasi ileale. Mentre p&ò Lane basa l.a sua ooncezio·n e della stasi intestinale, sugli inginocchiamenti d.el tubo gast.rioo €nteric-0 e particolarmen.t e su quelli dell'ansa terminale dell' ileo, le osservazioni :çece.D:ti· (Busi) . estese ·s·u più larga soa.la di ma1ati hanno dimo~trato che se è vero che qualche volta la sindrom_e del Lane si osserva ne.I quadro radiologico, in molt.i altri casi l'indagine radiologica ha dimostrato sia un · inginocchi.amento senza . stasi, si.a una ptosi senza ing1nocchiamento, sia ancora un inginocchiamento dovuto a proet~ infiammatoiri o a varietà an.ato.,. miche (oontrollo chirurgico) .quindi tolto molto !

valore alla concezione del Lane. Infine nella stitichez.z.a abituale solo il ,colon è interessato, mai si osserva stasi ileale. Gli studi fatti sugli sfinteri del colon e particola-rmente su quelli 1d el tratto prossimale hanno p Grtato molta luce sulle affezioni che colpiscono questo segmento: lo sfintere ileo-cecale può ia.lterarsi per lesioni intrinseche (alterazioni .del lem... b·o vialvola1:e) o, seoond,airiamente per affezioni delle parti circostanti (aderenze pericecali) e tra:dursi nell'obiettività .radiologica con due quadri; la insufficienza e la ste,nosi, qualche volta riunite insieme. Sia col pasto opaco p.er os, sia col . clisma. noi p ossiamo Tilevare l'insuffi.c ienza e la stenosi della valvola del V G!rolio e in associazione · ai dati clinici risali1·e alla . loro causa. ,. .. La presenza cli una membrana ·pericolica,_ ~ p·r .atutto date le s ue varietà non determina. un quadro radiologico tipioo (M.ainoldi) tuttavia. noi potremo .av.anzarne l'ipotesi (011~ .d all'intervento si è dimostrata .attendibile) . tutte . le volte · ohe tToveremo un ascendente ristretto o fisso con cieco dilatato e ritenzione fecalè e. dolore, oppure qua11do il cieco e l'ascendente presentino d~lle ir1fle..saio11i stabili Qd Anco.ra notevoli deformazioni; - La nialattia di Payr quando è ragione di stasi è pure messa in rilievo sia col pasto sia col clisma; può invece sfuggire quando l' aécoll.amento delle due anse della fessura lienale · pur essendo accollate e fissate permettono una canalizzazione sufficiente del colon. .1 N el tratto terminale dell'intestino due affezioni ancor.a possono avere luce dall' indagine nostra:· l.a mesenterite e la diverticolite, ohe entrambi possono deoorrere per lungo tempo inosservate e presentarsi clinieamen.t e &olo co.n una sindrome di costipazione. La presenza di un sigma ohe assume stabilmente una forma a ferro di cav.a.llo e-on estremi ravvicinati, e restringimento del lu~ me nel punto di conta_tto tra . le due anse, oppure un accollamento a doppia canna · di fucile, , od .a.n~ oora un'i1nmiagine ad M con. stasi intestinale a monte dei punti ristretti, ci far,à pensare ·alla mesocolite, mentre il 'filievo, specie dopo un .clisma, con le nlodalità proposte dal ' Case, di immagini diverticolari magari di . tratti di inte~ stino ristrétti nelle laro adiacenze parleranno decisamente in favore della seconda e· metteranno in rilievo (nel caso di riduzione del calibro inte-.: stinale) anche 1a presenza di una pericolite · s~ nosante. ·· .' Le n1alformazioni congenite prima considerate rare e rilevate generalmente solo casualmente durante un intervento o ralla. necroscopia, dopo l'impiego dell'osservazione allo scheirmo specié nei casi di stitichezza ostinata; si sono d.i 'mostrate .sempre più frequenti in ògni · periodo della Vita e la dimostrazione nelle loro caratteristiche- nel quadro radiologico fa sì ohe con maggiore ·facilità le an.: dia-mo rilevando e rioohoscendò. Io · Ticorderò .in'..: sieme a lcune anomalie ·.del èolorl ·c he non sempre si dimostrano so1trantò· congenite, · p'er il fatto che mi vàdo facendo là comiinziohe che di mi!no ili mano che allargheremo le nbstre ricerche · il · nu• 1


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IL POLICLINICO

mero delle forme oongeni te prevarrà su quelle dovute a cause acquisite, ' Gli allungamenti del colon pur rilevati ai raggi pe.r la prima volta da Kirr1boch nel sigma (il sigma elongatum et mobile) e più tardi dall'Hertz nei noonatj, dal solo L a rden11ois e Aubourg so.no stati descritti in modo completo e me.s si in rilievQ pt:;r la loro i!'Il.p ortanza nosologica: do.bbi.amo così alla i·adiologia 1a descrizione anatomioa nel vivente delle numerose forme di allungamenti definiti da.g li AA. r icordati come dolicooolie e delle l<lro caratteristiche, che brevemente possiamo così riassu1ne1e: inobilità spiccata delle .anse, fa.cile ptosi e inginocchiamenti donde stasi accentuata. e , quindi clinicame11te stitichez.z.a ostinata . •.\ ' 'olte I.a dolic:ocolia può passai·e lungamente t<enza alcuua m.anifestazione cli11ica, in questi casi allora troviamo ohe la motilità intestinale non appare alt~rata mentre nei casi con stitichez.z.a tanto il to110 quanto la peri&talsi intestinale si dimostrano .alterate. Anche l' a·bI1·orme dilatazio·ne ~otale o segm~n­ taria del col<ln, il megacolon è spesso rilevata ai raggi anche in casi non ~spettati e facilm~nte dimostrata col clisma opaco; ma interessante è pure l'indagine Rontgen sia per stabilire esattamente il volume e l'estensione, dell'ansa dilat.ata sia per rilevare .la presenza o meno, di 11n ostacolo: e se il diaframma Mauclaire uno spasmo dello sfintere anale o del genu rect-0-romanum sono facilmente rilevati .anche all'esame diretto, meno agevolmente specie nei bàmbini è il rilievo della ipertrofia delle valvole di Houston, una eecezionale lunghezza del sigma con infessioni stenosanti. Il quadro radiologico in tutti questi e.asi è caratteristioo, mentre spesso è clinicamente simulato da una stitichezza abituale. ' ' In questi ultimi tempi abbi.amo avuto, sopr.a.tuttò per merito dei .rilievi :radiologici, la illustrazione d~ ~nom.alie congenite del tubo digerente le ·quali hanno anch'esse fornito alla clinica la dim-OStrazione ohe un errorte morfologico, peir quanto g1'ave ed esteso n·on si ap.p a lesa per molto tempo con fenomeni clamorosi, anche oon una sindrome che .altrimenti sarebbe passata come un disturbo d'ordine funzionale (Vi gi), quale la stitichezza abituale: le osservazioni dello Schiassii, Melchi-0r, Mij.ake; Possati, alle quali poi il Vighi ha aggiunto altri sei casi studiati al t.avolo a.n:atomico si s ono .segliite a brevissima distanza di ~mpo. Si tratta generalmente di casi cli mesen·terium comune con mancata <rotazione dell'ansa ·di Toldt e di un caso di rretroposizi<lne del colon. 'La importanza del loro rilievo è grandissima poi·-Chè si può ·prevedere e prevenire oosì l'esito finale, la torsione assiale intorno al · pendunoolo mesenterico; è quindi il volvolo . , Terapia. - L'impiego dell'indagine a:.adiologica e stata da tempo esteso ,anche al controllo dell'influenza dei medicamenti che agiscono sulla funzione motri ce del colon e brevemente possiamo 1·icordare eh& i l(lssativi gli oppiacei, la adren.alina, la atropina, la pilooarpina. sono stati s uçcessi.vamente studiati.

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XXXIV,

FASC. -'18:

In tal modo la clinica possiede un nuovo mezzo obbiettivo e sicu ro di guida e di a.coortamento dei ris11ltati della .terapi~ mediaamentosa. M.a di ug11ale se non maggiore importanza si è dimostrato il controllo allo schei-rno dei ris1tltati <>ttcnuti nei vari interventi ope.r ativi p.r oposti per la. c1u·a, della stitichezza e del1a ::.tasi. Dei più im.p ortanti, le varie forme di esclusioni del cra.s&o, ~enzn ent.ra re j_n dettng]i, ric.'Ord~rò che mentre una schier.a di valentj chiJ"urghi (Donati, Caucci, Ceccherelli ecc.) ha rilevato un.a regolarizzazione della funzione intestinale, se non perfetta certo p.r aticamente otti1na, altri invece oon a capo il De Querven e lo Stierlin hanno dimostrato che « nei ca.si nei quali il tei1ue è staito impiantato chirurgicamente in un p-unto qualsiasi del ouasso, se i;io·n vi era un ~tacolo anatomico, il reflusso del contenuto inte&tinale .sUi per i ,t rasporti retrogati, sia per la mancata vis .a tergo (secondo Lossen) gjunge fino al -cieco. La ulteriore osservazione p.r eciserà e dirimerà le divergenze. Seduta pomeridiana del 20 ottobre. Presidente: Pro.f. V. ...i\.sooLI (Roma). P .r im.a che s'inizi la discussione sulle ·R -elazioni, il President.e prof . V : A~coLI, chiede che ·Hl prof. Cin1inata, aiuto ' del prof. Donati) venga eoncesso di riferire su alcuni i1uovi studi sul camp·o d~1 diabete . Il pl'oJ . 0IMINATA svolge quindi la sua 001n11nicazione riguardante Le basi sper?lmentali per un possibile nuovo indirizzo derla terapia chirurgica del diabete· pancreatico. Egli dopo .aver~ ricordato i ·r .ap.p orti esistenti f,r a pan0reas e capsule ~ nrrenali nella f11nz ione glicoregola trico, riferisce le sue. esperienze dirette .a ricercare l'effetto della enervazione delle capsule surrenali nel cane spa.ncreato . Dopo una serie di jninterrotti tentativi infruttuosi a volte soonforta11ti è riuscit,o a far sopravvivere un cane, che egli presenta al Oonsessio, e del quale i dati più sal~enti . sono i seguenti : Cane giovanf; del pese> di kg . 5,200; operato il. ~6 .a.g osto 1926 .~i asportazione completa del pancreas. · L'.a nimale dimagra, diventa glioosurico e iper~licemico e 1'8 settembre raggiunge il p eso di kg . 4 co·n glicemia del 3,60 %o. In tale giorno è oper ato di enervazione bilaterale delle caipsul~ sui·renali. Il 12 seiten1bre l.a glicemia è dell' 1,60 pe.r mille, il 27 settembre dell'l,15 g-oo, e il peso è salito a kg. 8,500. J/O. e8 pone sòJtnnto i dati della esperienza compiuta, si domanda se questi risultati non stiano per indic:.:tre un nuovo indirizzo 11ella terapia chirurgica del diabete. Si .augura che un.a intima collaborazione fr.a le va.rie scuole italiane porti all.a soluzione di questo imp·ortante problema. Domanda che davanti ad una corrun.issione stabilita venga fatta l'autopsia del cane onde constatare se l'asportazione del pan-


lA~NC

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SEZIONE PRA-IICA

-creas fu completa, e se per caso non esistessero pancTeas aocessor1. Ne seguì una 13.ppassionata discussione n~lla quale presero parte vari oratori. CEsA BIANCHI (Milano). Ricorda oome egli .già d.a. un anno ,abbia affrontato 1a questione del ·diabete nel1o studjo del compl~so ormonico iperglicemiz~ante e oome dopo molte ricerche abbia -trov.ato c11e fra le siostan2e paralizza11ti del simpatico l 'ergotami11a sia quella che rende riducibile la quantità d ' insuli11a nec~ss.a.ria a diminuire una data glice1nia. · CoNooaELLI (Napoli). Ricoo-da di avere nel 1924 pubblicato lln s uo lavoro sulla im portanza ·che nella gliooregolazione del sangue h.an110 i due ormoni insulina e adrenalina. FoÀ (Milano). - Anzitutto propone _d i non uccidere il (~ane perchè crede sia utile oompiere su ·esso alcune altre ricerche. Osserva che .sarebbe ·stato meglio che l 'animale fosse .adulto perchè anche una picoola parte di pancreas rimasta può, p er effetto della crescenza, essere divenuta sufficiente 1all,a lSOpravvivenza dell'animale. Giudica importantis,s imo il ris ultato ottenuto oon ·I.a enervazio11e delle capsule surrenali non solo nei riguardi della sopra,rvivenza dell'animale ma sopratutto per l' aumento di peso verificatosi. Ri·oorda come i dati riferjti Si .acoordino con l'espe1·ienz.a già nota che nei cani decapsulati l'insulina dimostra una maggiore attività. PJ>opone che venga .ricercato se le ca.p sule surrenali dell'animale oper,ato ricevono ancora .adrenalina e qu.anta, il che può essere fatto con l'aiuto della cir<00lazione crociata. Crede inoltre utile conoscere ·quanto sia il glicogeno epatico e quanto quello muscolare. Cr?rIINATA. Ringrazia. e insiste perohè venma ·fatta l ' a utopsi.a. 0

Comunicazioni relative al tema di relazione. R. (Roma). -- lri dica~ioni. all'inter1Jenf.v chirurgico e le modali tà opc1•atorie nell,a .stipsi specialment e cla pericolite. - Dice di aver asr·oltato con ,attenzione q11a11to hanno riassunto i -tre .relatori ; sulla relazione medica, ottima, desi.<lera 5olt.anto o&serva.re che non vi sono trattati quei ca.si ohe oostituis<!ono .ap punto ·i l limite f·r a 1e lesioni funzionali e quelle anatomiche, e che :so110 p.r oprio i più importanti perohè è in essi che è più arduo il g iudizio sulla cura 1nedic.a o -chirurgica. La r a diologia è sta,t a di grande interesse, oltre che per la rjcca documentazione pJ.'es en t.ata; per .alcuni punti che ritiene essenziali; -specia.lmente la dimostrazione di casi con reperto tipico (diverticoli, invaginazione, ecc.) che indica -senz'.a.ltro l'intervento operativo, mentre la sindrome clinica poteva riportarsi a quella di un.a -stipsi abituale di tipo funzio.n aJe; assai impo·r -tanti anche so.n o stati gli -&Sami riadiologici <:>he prov.ano i movimenti \l"etrogradi del contenuto oolico e i .rifle.5si dopo le esclusioni; e lo studio ·che il prof . .Rossi ha intr.apreoo sulla stipsi dei -bambin·i, di cui h.a riportato esemplari di gran·dissimo interesse. · ALESSANDRI

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'La rela.zione chirurgie.a assai estesa e minuta è !:> tata la sola che si è oocupata .di quei casi limite, che sono i più discussi, in oui alt€razi<>ni funzionali e anatomiche si associano, e nei quali dunque è :necessario valutare l 'importanza rela. tiva dei due f.att-0ri, per stabilire ' quale sia prevalente e decidere in oonseguen.z.a se convenga più ins istere ancora 11ella çura medica o decidere invece di rico1·rere a quella chirurgica. Non si dichiara P€rò del tl1tto d 'accordo col relatore ~n ogni punto. Ad esempio, non crede sia giusto afferma.re, co1ne il Rel. dice, ohe sia sempré prima d.a esperire la cura medica, e insistervi e solo in caso d'insuccesso evidente -e constatato pensare allc't oura chirurgica perohè ciò equiv1ale dire che i medici sono .autorizzati a non oonsigliare i malati .a .rivolgersi rui chirurgi, se non quando spesso sono ridotti. a tal~ condizioni, da rendere grave la p·r ognosi immediata dell'intervento e assai dubbio un ripristino funzionale soddisfacente, .anche tardiv:o. Mentre esistono indubbiamente casi, come alcuni di quell~ riferiti .d.al prof. Rossi, che colla sindro111e clinica di st.ips1. ~<::mplice presentava.J.10 invece l~ioni ana tomiohe tali da poter ia.fferma.re che il trattamento medioo sarebbe sicuramente inutile e talora anche pericoJoso per l'attesa. A questi si debbono a.ggiungere .dei casti tipici di megacolo11, e. specialmente 'di megasigma, che confermano .t ale su.a o·p inione e di cui può mostrare diapositive e preparati. L' es.ame r.adioscopico oostituisoo secondo l ' O. la indagine fond.ament;ale; crede non si debba omettere in alcnn ~..a....-m, anche in quelli che a pp·arenten1ente sembrano forme di puro distu.r bo funzionale. Sarà bene sp esso non -contentarsi di un solo esame, ma 1ripeterlo, ~ soprattutto aggiungervi un esame radioocopico ool clisma opa.oo; l'O . 11a osservato casi e ha a documentazione delle diapositive, che confermano questa nece6Sità diagnostica. Crede opportuno insistere specialmente sui reperti frequenti, ~n casi di stipsi a.bituale, di lesio11i di pericolite cronica, ohe non Bemp.re sono legate ad un'.appe,n dicite p;r egressa, m a talor.a si possono riferire .almeno in parte ad alt.e.razioni .anatomiche congenite, più spesso o insieme a queste a cause infettive o tossiche dovute alla stessa sta.si o a f,atti colitici concomitanti o a diffusione di flogosi biliari o duodenali, e portano ad alterazioni o retrazioni delle pa:reti <:oliche dei mesenteri, ad€renze, membr.ane, accollamenti, ecc., lesioni tutte cl1e non sono facilmente suscettibili di g ururigione colle cuJ:e mediche, m.a richiedono spesso un ,intervento ch.:iirurgioo. . Queste lesio·n i, oontr.a;riamente a qu.anto sosb1ene il r elatore, sono secondo 1'0. più frequenti nella metà .d estr.a del colon (oeoo, .asce11dente, angolo epatioo, prim.a metà del trasverso). Sulle modalità dell'intervento dice· ohe ha s pe' rimentato ]e liberazioni , le plastiche, le passie, le sto1n ie, ]e esclusioni : ma solo raramente si può così raggiungere un ·successo completo e duraturo. Crede pertanto che nelle lesioni tipiche di pe1

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IL POLICLINICO

ricolite, ordinariamente a destra, l'ope:riazione di scelta <leoba essere la emicolectomia destra. L'intei:vento non è. gr.ave.• certo non .più grave di un.a ston1ia o di un1a esclusion e, e · dà viceversa. ris1tltati assai migliori, in genere duraturi e 8'pesso sorpren<leP.ti. Ha praticato p er questa incidazione 14 emioolecto.m ie con un solo decesso. Non orede invece che eccezionalmente indicata la oolectomia totale ' che psr suo conto non ha mai praticata. '

PASCAL.E (Napoli). TJ n quarto ·g ruppo di mome11ti causali di .stitichezza cronica è dat<> da tutti que~ processi patologici, d'indole diversa, 'd ella cavità perit.011eale (perito·n eo ed intestino) i quali o meooanicamente o ner infezione cronic-a, e per esiti di pro{!essi pregressi, fini scono ooll'impedire la funzione noirma.le del colon. Si com1Ja:ende ol1e . in questi oasi diversi per cause e peT patogenesi non si può dare una in' dicazione precisa .di tecnica operativa che può andare dalla sem·pl~ce ian.asto·mlQsi, seqnestr.a.zioni, ecc. e 'può a.r rivare 'sino ,aJLa, aspo-rtazione completa del colon. In questo è I.a esperienZJa individuale del chirurgo che, <l'.accor,do col medico, stabilirà in ogni éaoo.

In ciò sta il successo <lell'o·p erazione. L 'O. pensa che Tiguardo al1a piatog~nesi .della stitich.ezza oronioa abituale, oltre ai tipi prospettati dal relatore meriti grande attenzione quello stato di alterazioni che si posSOIIlo riscontrare non· r.ar.amente nella metà latea-.ale destra, le quali sono ooll.egate iad una serie ,d i alterazioni corigenite .del cieco, del peritoneo, ecc., le qua.li appunto possono essere un'altra causa di stitichezza ahi tuale. Mentre per le' p.rime due forme 1'0. non interviene quasi mai ohirurgioamente, nelle seconde invece coll'oper.azione molto semplice di una .anar storno.si jleo-oolica ne] punto prossimiore del col()n sano gua.r isce sicuxamente Je sofferenze e la stitichezza. 1

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PoNTJCAOOIA L. (Pal·ma). La. stitichezza ipotiroidea. - L'O. richia.m.a. alcune sue OSS.C?rvazioni presunte oirca l'utile effetto della cura ti·r oidea in oasi d' stipsi cronica funzionale. Passa qt1indi a. trattiare .dei nessi che €&i.stono tra ipotiroidismo e stipsi e dopo avere citato le osservazioni di v.ruri .altri auto.r i mette in luoe i rapporti che si possono osserv.rure fra costituzione e stipsi e specialmente oome nei tipi longilinei ipovegetativi e stipsi prev.alentemente del tipo ipocinetico. In questi soggetti la cura con !tiroidina opportunamente cond()·t ta non soJo miglior.a la motilità del colon ma rie aumenta il tono . del sistem.a neuromuscolare. Osserva come si.a difficile p.recisare quanto spetti ad un.a a..zione diretta della tirpidina sull'.intestino e qu.a nto àd un.a azione indirettà attraverso iad una stimolazione d ell'.ap petito e dell'intensità del Ticambio generale. • .. 0

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XXXIV, F AS:-'. 48}

PESCATORI e PONTICACCIA (Parma) . - L'O. espone i risultati delle st1e ricerche compiute con il controllo di numerose osservazioni radiologichecirc'a la diversa .azio11e che i vari ormoni hanno nella motilità e nel tono dell'int&stino. MAITOLI (Chieti). Jn,dicazioni modalità ed e~1 ti del~a c·ura <;/1irurgica della stitichezza grave~ e ribelle. - I casi in cui è intervenuto oorrispondono .al titolo della su.a comttnicazione. In 21 ain11i 11a OJ?erato 61 pazie11ti. L'jntervento è· indicato per que~ malati in cui il ristagno delle feci è causato da vizi di posizione, membrane periooliche, ecc., fattori che con l'osta.colo meccanico della propensione delle feci determinano ln, compiarsa dei distuirbi generali. Distingue una sta.sii destro-colica e un.a sinistro-colioa. Non & vero che la stasi destro-colica sia eccezionale, .anzi afferma cl1e dalla indaginé clinica, da11a biopsia,. dal fattore curativo,. ha dedotto la convinzioneche la stasi destro-oolica è quasi 1a regola. Nei suoi oasi esisteva nella pe.r centuale dèll'81 %. Riguardo la metnbr.ana di Jakso·n conviene nel' ritener]a di origine congenita, può però intervenire un fattore infiammato.r io che f.a arguire tale carattere alla membrana rendendola dura oo' if stringente. Nei ca.Si da lui o8servati prevale sesso femminile (13 uomini, 48 donne). E partigi.ano d ella emicolectomia 'destra.

E. Ooloptosii e stitichezza. - Si dichiara anzitutto poc-0 interventista nella cura; della stitichezz.a, limitando le indicazioni .all'intervento solta11to a quei casi nei quali si verificano condizioni che · ne alteri110 .La peristalsi. ()sse.rva oome la coloptosi non sia sempre causa; di stitichezza, e come taloT.a a nohe quando coesistano coloptosi e stitichezza possa . mancare o·gr1i distu.rbo subiettivo. Egli pensa però_ che la ooloptosi oongiunta .alla stipsi, possa dare luogo a fenomeni di intossicazione con danni no~ indifferen:ti .pea· il pazjente. , MoR.ELLt

La cwra chirurgica della stitichezza abituale in un centina-io di malati. Tecnica, risuitati recenti e' lontani, presentazione di operati. - D.a l 1925 ha operato. BrANCHERI (Reggio Emiliia). -

103 casi di stipsi oro·nic:a. Ha abbandonato qualsiasi tipo di pessia per la plicatio. Gli stitici. sono individui .astenici in cui il fatto primo &. l'ipotonia con ptosi dell'angolo del colon, secondariamente intervengono altri fattori; così le lesioni della mucosa e della sierosa. Rioo,n osce .alla plicatio il merito di rendere al cieco la funzione <li cc pompa » nel1.a progressione delle feci liberandolo e iridandogli la tonicità, e di facilitargli• il compito eliminando la ptooi, le sinuosità dell'intestino. Pratica ]a, plicatio longitudinale abbreviandoe innalza.ndo il cieco, abbrev.i.ando l'ascender.te,.. eliminando l,.angolo :epatico, raddri.z..zando il tra.• • sverso. In 20 casi· ha praticat<> una plicatio verticale allo stomaco associando o no, · a seconda della


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XXXI\', FASC. 48]

SEZIONE PRATICA

tonicità una gastroenterootomia o una plicatio del rol(}n tr.asverso. Ha avuto successi in tutti i . . .. ' . casi in cu1 e intervenuto. Afferma che la cefalea e gli ialtri disturbi 'che Sohiassi ha .affermato dipendenti dalla natura del paziente sono invece dipendenti dalla stipsi perchè cess.an·o dopo l io·p erazione q11ando l'evacuazione diventa gj-0rnaliera. •

Uontributo alla cura

G. PrERI (Be.lluno). chiruraica della sbipsi.

L 'O. riferisce su 21 casi di stipsi .abituale da lu~ operati: 3 ,d ovuti ad ootacolo meccanico e 18 di carattere funzionale . I 3 oasi di stipsi di natura meocan~oa e a patogenesi . verosimilmente congenita concernono un caso <li bTiglia trasversale comprimente 1' ascendente subit-0 .al disopra del cieco (sezione .d ella briglia), un caso di briglia trasversale f.ra ascendente e trasverso (sezione dell.a. briglia e ciecosigmoidostomia) e uno di dolioocolon, con acooli.an1ento esteso dell'angolo splenico (larga anastomosi fr.a trasverso e djscendente). Più interessanti appaiono i 18 casi di &tipsi di origi11e funzional e, di cui 18 ,appartengono .al tipo .atonico ciecoasoendente e 5 al tipo spastico tr asversod iscenden te. In un caso di stipsi atonica 1'0. praticò l'impianto del .t enue nel sigma, con c·a ttivo risu ltato (accumulo periodico di feci nel cieco; dovuto ai movirnenti antiperistalti ci). In 8 oasi (7 del tipo .atonico e 1 del tipo spastico) l ' O. p.raticò la ciecosigmoidootomia, colla tecnica. che egl i ch~arna de11'.an astomnBi-resezion-0 (r &Se21ione del fondo del cieoo e del1a pa:rete s ig. moidea a livello della .anastomosi) coll'intendimento che il contenuto intestinale scendesse d.al cieco nel sigma, e quello che per i movimenti antipe~'istaltici fosse ricondotto nel cie<!O o :desse nuovamente nel sigma. Ma i risultati non corrisposero, perchè la quantità di c.ontenuto intestinale che passava per l' an.a sto mosi era minima . AllO!I'a 1'0. pensò di oombinao:e i . due tipi di anastomosi: il contenuto intestin.ale avrebbe dovuto p,a ssar e tutto nel sigma attra.ver.so l 'anastomosi il€osigmoidea, e quella pairte che per i movimenti 1a nt1pr-rist.altici avesse refluito n el cieoo, ·sarebbe caduta di nuovo nel sigma .attraverso la anastomosi cieoosigmoidea. Con qu~,,sta tecni.oa furono operati 5 e.asi (2 di stipsi atonica e 3 di stipsi spastica). Si ottenne solo un miglioramento : piccole scariche quotidiane, e a distanz.a di settimane o di mesi periodico .accumulo di feci nel cieoo-ascen~ente, ohe costringe all'uso di purgt:i11ti . Visto lo insuccesso delle a.n astomooi nella cura dell.a stipsi abituale di oJ:igi.ne funzion,a le, 1'0. pensò all.a possibilità di risolvere la questione coll'intervento sul sistema nervoso viscerale. Nella stipsi .a itìpo a.tonico .ritenne trovasse la sua indicazione oon intervento s ul simpatico (resezio.n e del piccolo sp·l ancnico di .d estra) che iapplicò in tre caEli, ottenendo la scomparsa ~ell.a atonia (queste~ operazioni datano da 7, 6 e 3 mesi).

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NeJ.la stipsi a tip-0 s.p astico intervenne sul paras impatioo, rooecand·o il vago di sinistra, e ciò in un <?aso <;l.atante da 7 mesi, in cui per or.a il successo si 1n,antiene. L ' O. ri ~iene che d.ata la scarsezza dei casi e la data r.ecente della operaz.i~ne non s·.iia possibile per ora t r ar.r e conclusio·n i su questo n uovo indirizzo .di cura dell.a stitichezza abituale di carat-çere f H.nzionale, che sem.b ra presentare caratteri di rigorosa !l'azio11.alità, e che forse è 1desti11ato ad allaAJ:gru'e notevolme11te il do-Iill,nio delle indicazioni ohirurgiche.

lVI . LA'PENNA .(Belluno). Osservazioni radiologiche suila cu1·a,· eh i'rwrgica dellaJ stitJichezza abit 1Lale. - L 'O. riferisce i da~i r.adiologici fondamentali tr.attj dagl~ e&ami pJ·atic.ati su malati di stipsi cronica puramente fu.11zionale sottoposti .a interventi di varia n.atura dal pro.f. Pieri. Stabilita la differenzi.azione fra la stipsi atonica del tipo ascenidente e la stasi cieoale, e fis~ato il criterio geHer.ale che l',ato·ni.a del ciecoascendente è indipendente dagl i eventu.ali stati spia stici nei segme11ti più distali del oolo·n , passa a riferire anzitutto i dati dell' ooame Roentgen éì opo i vari titli di a.n astomosj. Nell'ileo-sigmoiàost-01mi.a il dato prinoip.a le è la presenza quasii costante del flusso i·etrogracf6 antip eristaltico da1 sigma vers.o il cieco . ; rielia: ;..éieoos~gmoidostomi'a. la. causa del ma.11cato sucèesso sta nel fatto ohe la anastomosi ~n genere rion funziona; e non funziona i1ella ccieoo- ed ileosigmoidostomia associ.a-. te, in cui a distanza di tempo si è verifioata pure u na stasi pe-r antiperistalsi. Notev·o li invece i risultati dell'esame negli interventi sui nervi (resezione del piccolo splancnico di destr.a nella stipsi atonica e èleJ vago sinist ro nella stipsi S·p astica) in quianto si è 1Dovato il ristabilimento di condizioni no·r mali di tono e· <li motilit,à sia nelle forme atoniche sia in quelle spastiche in malati osserv.at~ successivamente coru nt1m€rosi esami fino a 7 mesi dall'intervento. 1

Discussione delle relazioni. Rossr B. (Milano). ·_ Le osservazioni per stipsi danno una mortalità del 7-8-9 % per tale oausa e anche peichè n o11 ha .avu to semp1re risultati buoni · a.rriv.a all 'intervento e alla oolectomia solo in casi ecoozionali. Ricorda cl1e talvolta oon interventi minimi si possono ottenere ottimi risultati: in un p.aziente con stipsi gravissima e con crisi di occlusione intèrntittente dopo una plicati-0 ha avuto un buon risultato. DONATI (Padova). Quando la stipsi abitu.ale è dovuta a un fattore oostituzionale la cura deve essere medica. Con questa cura si possono otte11ere buo·n i risultati anche i11 q"Q.alohe caso di stipsi da cause meccaniche fino .a, quando non si viene allo scompenso. · Kon crede che si debb.a limitare la definizione di stip si abituale solo . alle forme congenite ma che si debba estenderla ~nche a.Ile ·forme determinate d.a mesooolite, mesosigmoidite, da appendiciti riconosciute o n-0, ecc. Nella su.a p.ratica ha


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1756

TL POLICLINICO .

l""isto ohe prevalgono le fo,r me · di stipsi destrocolioa. Non fa più pessie · perchè inutili e spesso dannose. L 'ileosigmoidostomia, la ciecotrasversosto1nia, ecc. sono cattive operazioni. L 'emioolectomi.a destra è ~nvece u11a operazione molto semplice, con scarsa mortalità. Usa praticare l 'anastomosi termino-laterale. Nella stipsi da megacolori la 1·~sez~-0ne_ del sigma è l'intervento ~migliore e pr.atJcab1le Jll un.a sola seduta se viene ese~uito oon J.'-apidità. Fi::RRATA (Pavia). L'O. osserva- anzitutto oome dall'esposizione fatta dai varii relatori ap. . ' p.a1a esistere un dissenso fra loro sì che non fa-cile è ricav.arne un chiaro concetto sull'.argoJTieJ.ltO. Afferma ohe su alcuni p·u nti fond:a.mentali deve esistere un acco.rdo fra l'internista e il -chirurgo e si .doma11da ·anzitutto quale sia la -stitichezza .abitu.ale. Egli crede che sia di dominio medico quella stitichezza che è dovuta.. a condizioni .11atu;rali congenite o costituzionali ed è oonvinto che in tali forme qualche cosa pure si può fare di utile con le cure mediche. Circa la patogenesi in alcune forme è evidente un ipotiroidisn10 o un iposurre11.alismo. La cu•r.a adeguata può da.re ottimi risultati. Tutte quelle f-01rme di stitiche'z za che sono dovute .ad alterazioni -organiche a tipo stenosante non hanno a che fare con 1a stitichezza cronica abituale. GAMDERINI (Bologi1.a ). - Ha osservat-0 con ooami ra.d iosoopici pr.atioati dopo dE?rivazioni per ·stenO\Si organiche o P,er stipsi da perieolite che il past·o mostrav.a ·u na canalizM.zione ncxrmale. N ell.a derivazione nella stipsi costituzionale, qliia.ndo non esisteva un ostacol-0 .a.I riempimento della parte esclusa, J'intervento no·n aveva fatto altro che agg1,avare i sintomi precedenti. Dopo oolectomia nella stipsi abitu.ale ha osser. v.ato un J·1stagno en.o rme con di1atazione' dei mon-ooni il ohe uon avviene invece qua.n do l'intervento è stato pr.aticato per un ostaool·o me:ccanioo al1a progressione delle feci. Consiglia perciò di evitare l'anastomosi latero-laterale. VEsPIGNANI. - · A p1roposito delle mesoooiiti prese in esame dal relatore Spa.ngaro, osserva ieome in esse sia da tenere in conside1:azio,n e la alterazione delle fibre nervose ohe decorrono nel me.so. E cita ad appoggio di tale .asserzio.n e quanto egli l'La potuto notare in 30 casi di dilatazione cirooscritta di .alcuni segmenti del tenue. In tali •casi si no·t ava una mesenterite ron evild~nti le. . ·s1on1 nervo~e . Nei riguardi d.ell'importa.n za dell'atonia dell.a cistifellea di c11i ha parlato il Rossi, egli osserva ~he anzitutto ha , im·p ortanza la posizione sulla qt1ale si esegue l'esame r.adiografico, poichè in posizione e.retta la cistifellea si mosltra più rapidamente e che talora il vuotamento lento può -e....~ere solo apparente perchè dovuto ad un lento rien1pimento. A proposit-0 delle osserv.azioni ri-portate dal Pescatori 1'0. ritiene che le modificazioni del colo11 studiate in seguito a stimoli farmacologici, poco possono concludere, perchè è facile notare nello ~tesw individuo e a brevi in;::>

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[ANNO XXXI\', FASC. ~8,

terv.alli. di tempo, notev.oli oocillazioni dello stato Jel colon .

Risposte di Relatori. ScHIASSI. - ·Avverte . anzit.utt~ che ri.s.ponde.rà soltanto alle questioni più importanti. Se qualc~no. ha cr-~uto di rilevru-e un disaccordo di opin1on1 oon quanto ha esposto il relatore radiolo.' ' . g·o, c10 non e in realtà perchè emli ritiene ohe i grandi movimenti di Holzknecht costituiscano un dato di fatto sicuro: insiste però sul f.atto che l'esistenza di onde peristaltiche risulta solo nel colon discendente, è dubbi.a nel trasverso. Riguardo all'ascendente Rossi ha citato un so1o autore che l'.avrebbe vista oon siou.rez~a onde · Ja questione è ancor.a insoluta. Al n·r of. Alessandri fa rilevare che ben si comprende .oome i chirurgi possano ottenere quelle guarigioni definitive che &~esso non otten~no. i medici; perohè i chirurgi s1 preoccupa.no pr1nc1palmente di rimuovere ostacoli meccanici. Circa ll .i-eperto citato dal sen. Rossi, il R. riferì~ di ave.re egli pure studiato due oasi analoghi appartenenti alla stessa famiglia, e presentainte un colon allungato e molto largo. Se il colo11 lungo e 1argo è il pr·o dotto. di u.na stitichezza prolungata, oome effetto ' della distensione e dello stiramento n.u ò dairsi che col ' ristabilirsi della funzione normale cessando la distensione e. lo stir.amento il colo~ rito1'ni alle dimensjoni normalir. .t\.l prof. Donati osserva che non solo ha m.esso in evidenza l'importan~a tlel fa trore funzionale, ma che ha anche affermato c'ome le anoonalie di oositituzio-ne del tubo. diO'eo rente debbano essere oonsideir.ate .anzitutto come fattori associati .ad un disturbo funzionale del sistema nervoso vegetativo intestinale. Rispondendo al ptl'of. Ferrata -rileva oome La definizione che il Ferrata ha esposto coinoide perfett.amente oon quelLa posta in principio della R elazione. Tutte le stitichezze associate a malattie organiche di visceri .a:ddominali sono meglio indicate con l.a denominazione 'd i sti tiohezze occasi on.ali. Riguard·o àlle conclusioni ter.apeutiche il R. osserva oome la sti.tiohezz.a abituale sia una sindrome che spe.sso comincia nella fanciullezza e ~he dura tutta la vita, con .altern·ative di miglio- · ramenti e .aggravamenti; sindrome che ha per car.atteristica le recidive. Egli afferma che dalle applicazioni del piia;no terapeutico, esposto nella sua relazione, ha quasi semp.re ottenuto dei' sucC'essi immediati; ina. che non può oon .~trettanta sicurezza affermare che quei successi si.ano definitivi . Nella su.a. oasistica quanto più a lungo ha protratto il controllo, tanto !)ÌÙ frequenti sono state le recidive. I SPANGARO. I casi di stipsi .a patogenesi funzionale non devono essere operati. Per i molteplici fattori funzionali che coosistono sempre si deve prima sperimentare la cur.a medica, se oon que.sta non sii ottiene un miglioramento, se i disturbi che accasa. il malato sono gravi interverrà il chirurgo. Il miglioramento che si otI


JANNO

XXXIV,

FASC:.

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i·ien~

oon l'intervento è sicuro, la eionv,a lescenza P.erò è lunga. E neces~ ario un lungo periodo di convalescenza perchè nella stipsi a.b ituale accanto ai fattori meccanici che. sono elimi11ati dall'inte.rvento esi.stono fatt<;>ri fu11z1on.a.li che il chirurgo non può modificare .a ll'atto dell'intervento, fattori im,p ortant.i che si possono valutare con il 30 -0 il 50 % èi ooncausali tà. H.accomanda di fare un.n, indagine clinica prolunisata dell'operanda perchè così si limiterà il numero· dei pazienti in cui un'indagine .affrettata port.a alFintervento L 'O . è fautore della colectomia totale perchè ammette ohe tutto il colon è causa della stipsi. ·O onferma la su.a opinione che I.a ma,ggioJ:anza dei -ca.si sia rappresentiata da stipsi sinistro--colicl1e, in cui ci-0€ la metà sin. del colon è la causa delJ' affezion~ che poi si riverbera. anche nella metà destra. (<< La parte che soffre è la destr.a, quella .che f.a soffi·ire è ·1a si11ist1·a ») . Conclude accennando alla possibilità di un fattore nervoso dipendente da lesioni dei nervi -per mesosigmoidite, crede che l 'esistenza di questo fattore sia dimostrata s perimentalmente perchP producendo· delle lesioni a carico dei nervi si è -ottenuta u11 it. ectasi~ del grosso intestino. Ross1. - Ringrazia .anzitutto i _ colleghi che hanno preso la parola e partioolarmente il prof. Alessandri e il prof. Ferrata per le loro p1a role 1·igua.r·danti la radiolo.g ia e la su.a relazione. E d'accordo co1'l lo Schiassi cir ca i movimenti del -colon 'i l cui studio è nei riguardi della radiologia ancora aperto. Al Pascale osserv.a che le diverticoliti oono d~ pertinenza chirurgica in quanto esista cont.e1nporaneiamente una stenosi. Non -è d'accordo col V espignani perchè non si può ammettere un.a at.onia della cistifellea in base ad 11n solo dato morfologico, ma solo quando accanto -alle modificazioni morfol·o giche esjstono quelle funzionali rilevabili .a11che col so·n;(ta.ggio duodenale.

LA rJ RI A. ·(N.ap•oli.). - l! isiopatolo(lia del fr emito crn11io vocale e i oce <Mscoltu.ta sul cranio. 1

1

Studiando il fremito . cranio v<>cale per la prima volta osse rvato dal Landolfi, l'O. ha potuto notare: 1) a narici chi11se ~l fremito si percep1ooe meno ch~aramente; 2) il fremito 'è più intenso .a voce bassa e forte anzichè a voce alta; 3) esso è forte sul frontale e va decr6'Scendo di intensità a mano .a m..an,o ohe s~ passa nei parietali, nell'occipitale e nei tempora.li dove quasi . st spegne; 4) l'impervietà del cavo naso-faringeo in generale lo climin u isce. In base :l. ric~rche fa.tte sul cadavere col di.apaRo11 1'0. h a potuto concludere ohe per trasmettersi il n'emito cranio vocale s~ serve sia dQlla via aerea che di quella ossea. La voce ascoltata 8Ul cranio si comporta secondo· le norme del fremito cranio-vocale. G. -Della anisocoria nelle sindromi ade.lo nvinali. - Studiando l' anisoooria nelle malattie addominali ha. trovato che tale sintomo è presente da.I 21 al 27 % e che precisamente· si trova nell'81,8 ~b nelle colecistopatie, nell'87 % nelle ip,ersplenomeg.alie, nell'81,8 % nelle coliti, nel 42,8 % nel!' appendicite, nel 32,4 % - nel tifo. Percentuale mino.r e si trova nelle neoplasie addominali e IH::lle pt.osi . L 'O. si è risolto a studiare anche l 'anisocorja dinarrLica oo.n instillazione di cocaina e di. on1.1atropina deducendone che il sintomo è dovuto ad un ipertono e .ad una ipereccitazione simpatica di un iride. Secondo 1'0. nella · grande m.aggi-0ra11za dei casi l '.anisocoria sarebbe dovut,a .ad uno stimolo che interessa le terminazioni del sistema i1ervoso vegetativo, rimanendo ancora oscaro il ineccanismo per il qu.ale la midriasi è unilaterale, in sindromi addominali bilaterali, e ancor più con m.a ggiore frequenZ>a .a s inistra. DoNINI

1

F. (B·o logna). laria con. la plasmochina. SoHIASSI

Seduta anti1neridia11a del 21 ottobre. Presi clenza: Prof.

1757

SEZIONE PRATICA

DEVOTO

(Milano).

Comunicazioni varie. . MAROTTA R. (Napoli). Biologia delle cirrosi ~patiche e cirrosi ad eziologia mista. In bas-e alle sue ricerche e ad osserv.azioni cliniche 1'0. ,conclude che la sifilide e l'eredosifilide hanno grande importanza nella e.iio1ogia delle ci.rrosi ; per la tubercolosi occorrono ulteriori .ricerche; la malaria p.r edisporrebbe il fegato e risentirà l '.a-zione di cause tossiche cirrogene. L 'alcool avrebbe secondo le pjù moderne r~cerche importanza minore e sol·o p.:rep.arerebbe il terreno alle cirrosi. Secon•<:lo l'O. il polimorfismo clinico delle cirrosi €patiche tenderebbe .a giustificare l'ipotesi che -esse siano una delle manifestazioni di una malattia che interessa parecchi altri organi, più ~he malattia localizzata aJ fegato .

La cura

de~la

ma-

Riferisce su malarici curatj nell' Ospedale di R.a.v~nna con la Plasmochin.a. · Ha sempre ottenuto la scon11parsa degli accessi al secondo o terzo giorno di cura e <..'-Ontemporaneamente la scomparsa dei parassiti dal sa11gue periferico. Si trattava nella maggior parto di terzana primaverile. H.a tTattato un solo caso di perniciosa ·c on s indro·m e meningi ti ca. Un grup.p o · di. 28 bambini malarici sono stati curati a domicilio. Per tutti ha compiuto personalmente l'accertamento diagnostico con l'esame del sangu.e. Osserva che le sue conclusioni riguardano la cura dell'accesso durante la stagione endemica non considera il probletna delle recidive ' che è ancora in istudio. L e sue conclusioni sono : 1) la p lasmochina è un rimedio che fa rapidamente scomp.a rire dal sangue periferioo i parassiti e fa c01SSare l'accesso febbrile nel periodo <li due-qu attro giorni; 2) la scoperta cl.ella plasmochina è importante sopratutto per la cura dt:lla malaria nei bam•


1758

IL POLICLINICO

bini avendo risolto le difficoltà della pr,o lungata sommi.nistra zione del chinino; 3) La scoperta ·della plasmochina ha una grande importanza sociale, pe_rchè tutti i popoli pot ranno cos ì essere in grado di prodUil·re in via sintet ica u11 medica.mento ohe si .dimostra realmente efficace nella cura dell'.accooso malarico. I

Discussione . MANAI .

-

Do1nanéLa .aJl'O. quali dosi egli ha

impiegato. AscoLI V, (Roma). - In base alla sua esperi enza s11 casi di malaria be11igna e . nJJaligJ?.a ricoverati nella Clinica Medioa di Roma e trattati c0n La plasmochin1a, Sii diohiara non del tutto soddisf at to dei risultati ottenuti. Lo Schi1assi ha dotto cl1e se i risultati sono stati diversi u110 dei due ]1a, errato. Ora errore non c ' è nè per l'uno nè per !'.altro e le opi11ioni a prin1a vist.a discordi, i1on lo so11·0 iad una più .a ttenta analisi d ei fatti. Inf·atti è vero che la pl.asmochina fa scomparire la febbre e i parassiti dal sang.u e periferico, co.m.e .afferma · lo Schiassi: ciò avviene nella te.rzana benigna e in :µiolti casi anche di terzana inaligna, rha osserv,ando i ~alati oooì tnattati si rileva che manca in essi quel miglioria.mento delle condizion-i ~enèr.ali e della sa.nguificazione che si ve;rific1a in· seguito iall'uso del chinino. Inoltre, a p che se si_ continUia .a somminist rare la plasmoohina, spesso rioompai.ono p1ar,a ssiti in circolo e t alvolta: ritorna pure la .febbre. E certan1ent-e importan:t-e J'avere trov.a to lln · prep arato sintetic 0 che f:a s compari.r e 1a fepbre e i p arassiti, ma dal p_1~nto di vista curativo, l.a pl~mochina non _p11ò sostitµire ii.I chinino. Inoltre le ricerche che ritrovano iÌI\. c.ircolo la. metaemoglobin.a din1ostr.ano anQhe ~se ehe la plasmochina i1on può pJ.·eferii·s~ nel1a cw.·.a, del1a malaria deterJninando modificazioni dannose della crasi s.a n,gi1igna, che si esprimono me <liap.te il p ersistente ma.lessere . ~ la cianosi. GABBI. Domand.a. allo Schiassi se i casi trattati si riferivano a f<>rme recidive o primitive. · PERIN. - Riferisce anzitutto sulla maggio-re d.iffus.io11e at·t ua.Je de lla n1alnria nel Lodigiano e crede di potere trovare un.a ragio11e di ciò nelle conseguenze dell.a malaria di · g.uerra. Ha usato la pJasmoehi11a con risultati ottimi in tutte le forme, sia n ei riguardi della scompar.sa della febbre e di pa rassiti che del miglioramento 'delle condizioni generali. H.a però impiegato non la plasmochin.a semplice ma quella composta. For1nula l'au gurio che ve11ga .adottata in grande la plasmochi11a. n ella lotta oo·n tro la m.alaria. Ri-: tiene pi\1 efficaci le polverizzaz.ioni oon liquidi parassit icidi ne lle case o nello st alle, durante l' in;-erno per uccidere le femmine ibernanti, anzichè la lott.a co11tro le larve. · . . G1u GNI. - OsserY•a che il problema della cura della malaria con I.a. prlasmochina è stato nettamen te -posto 'Ascoli e che è f~ile d.ai . dal pJ·of. , risult ati esposti dall'Ascoli stesso dedurre che la pla&moc:hin.a nç>n gu.tJi·isce l.a mala.ria. E gli fa notare inolt r e ch e è risaputo oome anche senza 1

1

~

alcuna cura possano nei ca$i primitivi di terzana benig11a scomparire la febbre e i . para.ssit~ dal sangue periferico. MAN AI. __:. .Ha usato la plasmochina seguendo. i malati per altri 6 mesi, ed ha constatato che co11 la pl.asmoch111a se1npre si ottiene la guarigione nelle forme p.rimitive e .recidive purchèsi Ìllllpieghino d~i elevate. Nella terz,an.a malig11a .anche le dosi alte nan evitano le recidive. Ris ultati .più fa,·orevob però ha ottenuto con la . plas111qcl1ina composta. AscoLI V. - Riprendé I.a pa11·ola per alcune· osservazioni che crede doveroso fare dopo quanì.9han110 detto Perin e ~f.ana~. A proposito · della comunicazione del Perin fa notare che non si deve più oggi piarlaJ:e di malarici di guerra.. La malaria d.i guerra è scon1p.arsa, perchè tutti ne sono guariti. Se 'ciò .non è avvenuto i1el Lodigiano~ p·r obabilment.e vi sa.ranno oolà 1d elle condiz~on~ diverse da qu~lle di tutte le ~ltre ·regioni d'Italia. Il Perin considera come definitivamente acquis~ta l' efficacia della plaBllloQhina, mentre . la guestio.neè a11cora ..allo studio, e créde di inv~care un pr.ovvedi1nento sLa.tale che ne permetta l'introduzione· e una-larga 1applicazione. Ciò è oontr.aJ.'io ad ogni savio pri11cipio perchèlo Sta~o i10n pu?> e non .d eve ,.apip1licaire un rimedip. che è ancor.a. sottoposto a studi e controlli. Al ~f,a11ài os_serv,a èhe vale più u11 caso bene srtudiato. che numerose statisticlie q_QID.piu"te senza il oontroll·o neoessar.io. Ammira il coraggio dell'O. che· hc:l. us ato dosi iaJte di plasmochin,a : lo felicita per. i1on a.ver mai provocato disturbi. Fiacile · cosa è· curare for1ne di ter.za,na benigna e 'di quartana: 1nentre gravi sono quelle .d i terzana maligna e qui si ha quasi sempre la recidiva·, u,s ando la .p lasm0chi.na, ~i oome h.a constatato e ,d etto il Mana:i· stesso. °J;J' uso poi · dell.a. plasmochi11a composta non porta .ad alcuna utile d~duz1one. E gli si dichi!ara ia.ncora t1na volta ammiratorecle?;li sfori,i oo·n 1piuti per ottenere t1n preparato· sintetico da usare nella cura della malaria, · ma afferro.a recisamente ehe sino a che non varirà.. trovato un rimedio che più efficacemente gwa.risca. la nialiaria., nullà p11ò ·sostituire il chinino. ScHrAssr. - RispondenElo alle osservazioni fatte: dopo la sua comunicazione nota come in fondo non e3ista un disaccordo fJ·a qu,a11to egli ha iaffermato e quanto ha' esposto il prof. Ascoli. E sen1pre stato iscettico di fronte aJla l)lasmoehin.a e 11on crede che possa sostituire il chinino. Ritiene però che il preparato poosa essere di grande utilità nella cura del1a maJaria dei bambini che troppo di:fficilm~nte sonò chininizza.b ili. Inoltre egli pensa che facendo scomparire i parassiti dal sangue può . essere utile nella profilassi. Dichiara di avere o.sservato, non in accordo oon quanto ha , detto il prof. Ascoli; che i suoi malarici curati· éon la p1.as1nochi11a lianno sempre migliorato anche nelle condizioni generaJi. Al prof. Gabbi rispo~de che non ha potuto stabilire se .nei suo~ 0asi si trattasse di forme primitive o di i·ecidive dato che gli indiviflni vivevano in zona malarica. 1


l Amro XXXI V, f

ASC.

48]

.Al P eri11 nota che circa il problema dei mal.aricii '4ii guer ra e della reviviscenza della malaria, oggi .non può più p·a i·lare di 1nalari.a di guerra. Al Manai o~erva che egli 11a ou.r ato pochissimi casi .di terza11a 111aligna. Da ultimo l'O. insiste sulla utilità dell'impiego della plasmochi11a nella cura .della mal.aria infantile. D r P ACE (S. Ma.reo in Lamis). - Sugli ascessi ·da fissaziorie . - Avendo applicato la curia con .ascesso di fissazione in varie malattie infettive, ne ha constatato un'.azione dubbia, soar~13, o assolutamente assente, e se ne ·dichiara apertamente .contrario.

Di PACE (S. ~{arco in Lamis). - L'irudizza.zione nelle flebiti. - Avendo impiegato il metodo di Turnier nella cura delle flebiti, ne ·ha notato degli .indiscutibili v1antaggi, e do•p o .avere par.titam~nte riferiti i oasi sottoposti a tale cu.r a .si dichiara favorevole .alla su.a appli'oo..zio11e in ogni caso di flebite . VELaRDI F. (Napoli) . - Oolesterina. Anafilassi .e, splenectornia. H a dosato la colesterina nel .sangue pri1na e ' dopo iniezioni d~ siero normale .di cavallo, e oiò tanto negli animali normali, cl1e in quelli splen€ctomizzati. Tanto negli uni che ..negli altri ha osservato che la oolesterina sale .dopo l 'iniezione di siero raggiungendo il massimo .al VII giorno.

valori del Ll e· del Pl1 del sangue p rima e dopi> l'eccitazione del v1ag() .

In. -

Ricer<:he sperime ntali sull'anafilassi re1iale. L' O. asseris.ce di essere riuscito iad ottene.re l' anafiJ.a.ssi del Tene, in animali sensibiliz.z ati per via end,operitoneale, inoculando l'antigene soatenante nell'arteria renale. Ciò è oonfermato dalle lesioni istologiche e dall'asse11lkt di ogni rnanifest.azione in animali che non avevano st1bito la se.nsibilizza.z ione. Con la circol.azione crociata nel rene isolato dalle connessioni Yaseolari oon il resto dell'organismo ha Tisto cl1e nel rene 'd el oonig.l io non sensibilizz.ato si ha colorazione intensa dello strato glomerulare 0011 il bleu di metilene sci·olto in siero .d i cavallo 111011tre nel re11e d\. t'oniglio sensibilie;zato si ha c-0lorazione delle ve1'le stellate.

tale sottoponendo conigli e topi ad una alimentazione particolare. {)on sonnninistr.azione di __g:Lallo d'uovo e di colesterina h.a notato soltant·o .scarse altera2io11i nelle cellule del lobulo ep atico -e della vena controlobulare. Sottoponendo invece gli animali ad iniezioni ripetute di siero ai CaYalJ•O, ha notato dopo Ull mese la comparsa di processi regressivi ia carico del fegato (rarefazione de l protoplasma delle cellule eoatiche scarsi fenon1eni reattivi e dege11e' ra.tivi dei Yasi). l~Yide11te 11na i11aggiore attività • fagocitaria delle cellule del Kupfer. In secondo . tempo ha osservato i1egli .spazi clel l{iern.a11 connettivo oO'iovane neofor111ato che cerca di invadere il lobulo spi11gendosi fra le travate cellulari. G.\RBI. Domanda 111 qu.ale stato fossero le .cellule periferiche del lobul·o €patico. VELARDI. ·- Rispo11de che e~se si prese11tavano in parte co,m pletamente distrutte perchè compresse dal con11ettiYo p.r olife rnnte, i.n parte in pred.a S<>ltant-0 a rarefazione del p·r otoplasnia con spo.stamento del nucleo verso la p€riferia. (Perugia). S·u~ supp·osto ormone °vagale di Loevi. - L 'O . espone le sue ricerche pratioat~ su gatti, conigli, cani, t.artarughe, eseguen<lo la c)roolazio11e crociata, e l'acoogliendo il sangue vagale e ·non v.aga.le dalla carotide e ino- ~ulandoLa, d·o po defibrinato in aJtro .animale della stessa speci~. Dalle grarfiche ottenute risulta chiaramente dimostrabile l'azione del sangue vagale • . sul cuore. Ha notato notevoli differenze n ei

1

In. ·-- Sulla possibilità cli .ottenere sieri citolitici e citotonici anbicerebellari. - Ceroa1ndo di otte11ere sieri ,anticerebellari d.a anin1ali della stess;:L specie e di specie diversa, ha notato .all'esame istologico lesioni modiche delle cellule del Purkinye; e lesioni discrete del restante te&uto cerebellare (emorragie 1Jare11ohi1nali, co11gesti-0ne piale e vascola,re). L1cc1ARDI (Catania.). - Ripoil:ta le sue osservazioni sulla. cura della febbre itte.ro-ematu.r ica m€diante estratto alcoo1ioo di euoaliptus glo·b ulus, associato .ad acido citrico e .ad .acido arsenioso.

In. - l' on t ri b u·to allo studio della cii:rrosi sperimentale. H a studiato la cirrosi sperimen-

R1ccrr~LLI

1759

SEZIONE PRATICA

Seduta pomeridia.n.a. . Pres1(lenza: Prof. GA.BDI. \

D. (Te.1~amo.). - Studio clinico e radi ol oai ro sulle anomalie di Vu.nghezza e posizion,e <lel colon. - Ha rivolto la su.a attenzione s u 21 casi di anomali a del colon, d.ei quali 19 di dolicoc·olie e 2 di inegacolie. Nella 1n·aggior parte don1u1aY.a 1a stitichez21a (15) i11 al~ri la. stitichezza s i .a 1rernava a diarrea (6), inoltre esisteva dolore o nella fossa. iliaca D o in quella S . Ha pure not ato b.1 presen z.a taloira di vomito e di meteorismo . RadioJogicamente f;r a i casi riferiti ne esistevano 8 d·i clolieiosigma e 2 di dolicooolia uni\rers.a.le. l;titicne di notevole importanza la dolicocolia nella genesi della stitichezza .abituale &ia i11 rapporto al fat tiore meccanico che a quello clinico di un alter.aio assorbimento dell'acqua e di sali. 'i)I.<\li:l:>''I RINI

I

Io. -

L'azione delle fossi·ne tubercolari sitlla ati iv i t ù cardiaca. Ha s tudiato l' azione idi emulsioni bacillari e del siero di .a1111nalati nel cuore ed. 11a osservato che per €ffetto della tossin~ tn.bercol:1,,re 11 ritmo cardiaco può essere di frequen za inferiore alla norma, ohe il cµote è uno stato ipotonico, che la muscoLatura atriale è più danneggiata di quella ventricolare.

A;. (Pav.i.a). - Sindromi Bantiari,e. ,Splenogra_nulornp, sid~r,o~iço e mioosi spleniche. 01\,:on}l}r-ZoRIN~

- L O. tratta di una _nuov~ forma di ' splenomegalia illustrata dal Ga1nna,. ca:i:.atteriz~ta dall'es istenza ·ai un tessuto' granulom.atoso della pol-


.1760

IL POLICLINICO

pa e da , u11 gra11 i1umero di focol1ai di necrobiosi <lel connettivo tubercolare e periv.asale. Tali focolai reagiva110 intensa1nente con i metodi per il ferro. · Ga111na indicò tale for1na come splenogran ulon1atosi siderotica. Riporta p~r esteso la storia clinica di un caso da lui osservato nell'agosto '27; ese·g uita la sp.le11ect0omia furono c·o nstatate istologicamente le lesioni carattbristiche della splenogra11ulomatosi sider·o tica. LAURI A. (Napoli). Destrocardia congenita e stenosi rnitralica. - liiferisce su 4 casi da lui oss~rvati di destroca.r dia puTa senza inversione degli .altri Yisce ri, nei quali esisteva una stenosi mitralico, pura. Pensa che si possia prendere in consider.az.ione quale causa della destrocarqia quella affezione, er1douterin.a che puJ:e ha co.n temporaneamente determinato la stenooi mitralica.

,

LANDOLFI M. (Napoli). - La forma niediastirc.ica della stenosi mitralica pura. - Richiamando le s ue osservazioni p.re<>edenti su tale sindrome rioorda come egli abbia sino dal 1912 posto in ev~de11za alcur1i &intorni pa.rticolari rappresentati dalla anisocoria, dal ma.rezzamento della regi·one precordiale, dal pulsus differens, dalla disfonia. Osserva come vari autori fra i quali ìl Pareja di Montevideo, parlino anche di una sindrome di a1}gi11a di petto e .attribuiscano queste sind.romi ad un processo. concomitante di medi.astirro pericard~te .

L'O. non ci·ede ohe tale ipotesi sia acoettabile, per la variabilità (lei vari sintomi presenti sulla sindrome mediastinica, ~ mette nuovamente in luce i v.ari sintomi caratteristici già posti in evid en~a da lui, dal Gagli e dal Corso11ello. PIAZZA V. C. (Palermo).- L'iperazotemia provocq,ta conie 11ietodo di esplorazione della funzione renal ~ . In base alle osservazioni oompiute dai vari .autori sulle modificazioni che subisce l'az.ote1nia in seguito .aJl.a alimentazione e all'ingestione di urea, ed .al diverso comportamento di essa i1ei sa11i e nei nefritici 1'0. propone, un nuovo metodo di esnlorazione della funzione renale ba' sato sulla determinazione in serie dell'urea nel sangue. A tale scop·o si dimostra p.artico1larmente utile l'.a.zotometro capillare dell' A. Es....~ permette di determinare con gra.nde e.sattezz.a l'azoto sviluppatosi da un cc. di sangue. Le determinazioni dell'azotemia vengo·n o compiute a digiuno e di 30 in 30 minuti dopo somministrazione di un pasto contenente 10 gr . di urea. La cmva dell'azotemia ha l111a durata di circa 2 o.r e nei normali mentre ne~ nefropazienti la curva tende a sa.lire e a mantenersi alta pe.r un te.mpo maggiore. SANO GIGNO N. shock eniocla1sico - Riprendendo nnio che il 72 ~l positiva reagiva

(N.apoli). Nuove ricerche sul~o da tube rcolina nei tubercoloti;ci. gli studi del D ' A.r nato, ha ottedi tubercolotici con cutireazione positivamente alla crisi emocla1

[ AN~O

XXXIV,

FASC. !1g 1

sica in seguito .a d i11iezioni di vecchia.. tuberco1i11a. Nei sani, con cutireazione positiva, ha ottenuto positiva la pro1va nel 27 %. CABHINI. - Riferisce brevemente sull'indice di elin1i11.azione dell'indacano e sui rapporti che esist-01110 fra indacan.o e urea nel sangue. BoRRA. - H.a. s.tuctiato l'importanM dei lipoidi s all'accresci1nento dèll 'organismo e riferisce i ,r ifi tfltatì ott.enuti da numerose sue esperienze sugli animali. I)ozzILLI P . (R'°ma), Gli oli i vegetali irradiati e la Loro 'i..itaminizzazione. Ha , co11tinuato lo.studio .delle proprietà 18..lltirachiticbe degli olii vegetali sottoposti 1ad irradiazione co.n lanipada a n1ercurio. Ha usato l'·olio di oliva f1·esoo che, dopo irrarliazione di mezz'ora., ha impiegato nei ratti giovani e nei bambini. Espone i risultati ottenuti, dimostranti co1ne con al.io irradiato si possa.n o otte11ere 11otevoli vantaggi nella cura di rachitici 7• e c-0u1e sperimentalmente nei ratti si eviti l 'azione deleteri.a di diete ins ufficienti. In. - L'opoterapia associata nelle malattie dicrescen.za.

In. - ()onsiderazio ni cl·in,iche e terapeutiche· sulle ipotrofie dell'inf(J/(l,zia . 1

In. aent.

La i'accinoterapia nelle i11,f ezioni da pio-

* **

I

Esaurito . l'ordine del giorno, il Pre.sidente On. GABBI dà la. par·ola .al Prof. A.. FERRANNINI, il quale sente il dovere di invi.are un voto di plauso 1a l Sen. Maragliano, Presideute della Società Italiana di n1edicina Interna, e all'On. Gabbi che qu.ale 1P ·residente del Comitato Ordinatore .del Congresso, così alacremente, f.ascistica1nente si è .adoperato perchè esso veramente riuscisse degno di Pa1·ma. Invia pure un caldo saluto ial Generale Gualdi, e dopo .avere rico·r dato come con la Carta del Lavo·r o e CQ11 l' assicu.r azione contro la tubercolosi il Governo N azi·onale abbia iniziato quella 11uova via di .assistenza alle malattie, voluta dal D u ce, invita i Congressisti tutti ad invia.re un voto di plauso al Duce e all'opera suia~ 11 Sen. MARAGLIANO si aJza quindi e rivolgen..: .dosi ai Colleghi tutti, dice che compie il dovere di interpretare il pensiero di tutti tributando. un caldo ringraziamento -al Prefetto che ba voluto concedere l'onore di aprire i Congressi e di assisterne in.Ile chiusure, interessandooi gTande... mente ·d i ogni progre....~o della scienza, così come vuole Benitò Mussolini. Ringrazia i partecipanti al Congresso per il 'loro conoorso e per l'opera data ai lavori che h·a nno assunto una particolare importanza e per i temi svolti .e per le comunicazioni fatte. Ciò seTve a combattere il tradizionale erro.re di credere che i Congressi non .abbiano risultati prat..ici e positivi . Pone in evìdenza l'importanza che il Congresso ha ~unto per il concorso della Sanità Milita.re e l'interesse destato dai lavori della sezio11e di Medicina Mi-


~ANNO

XXXI\',

FASC.

48]

SEZIONE PRATICA.

Jitare e Coloniale, rilevando oome ·o ggi si studi c:on i mezzi cl~ indagiile scientifica moderna, . per applicare le conquiste della scienza alla salu te dei soldati. E constatando come l 'esposizio,n e annE\Ssa al Congressv è\bbia dimostrato come l ' industri.a nazionale a.btia raggiunto e siu1)e.rato quella strai1iera che. oeroava e cerca d ' invadere il campo, si augura che tale oonsuetudi11e continui anche nei Congressi futuri. Rivolto poi p.articol.armente a Gmberto tiabbi, che h.a <Jrdinato e prooieduto il Co11gresso, oss.erva ch e se tutti lo oonòscev.a.no i1el s uo valore cl i st udioso e di clinico,. egli si è uerò dimostr ito quale un fervente .seguace del1e direttive volute da Benito Mussolini. Consapevole cl1e con il nu-0vo o·r dinamento italiano, tutto · ciò che ha rig11ardo iall.a salute deve essere in prima linea, egli si è dato con ogni attività al progresso e all::t intensificazione di ciò cl1e s i dève fare nel. l'interes:>e della pubblioa salute, divenendo quindi collaboratore di Benito l\tf ussolini che ne apprezza il contributo e l 'oper.a. E come tale egli vi appare quale un oontinuatoire dell'oper.a di Guido Baccelli. lnfi11e dop·o avere inviato un -r~11grazia1ne11to alla città di Parma, elogiando il grande nuovo ospedale che riunisce le finalità di un osp edale con quelle della scienz.a, e di avere notato .coJne le Università, che non sono nè molte nè troppe, oono oggi da tutti v.alutate .n el loro rinnovamento in questa primavera della rinn-0vata vita italiana, oosì termina il suo discorso: « Il C<:i·n gresso si chiude mentre n ella Sicilia si festeg;gia Crispi che fu il prin1·0 Uomo di Stato che abbia d.ato all'Italia una legge sanita1·ia ; il primo che do·p o Ca\ 70U1' :a.b bia av uto iJ sen so' degli inte.ressi Itali.ani, ai quali sncrif ieò tutta la sua vita. Era un p:r ecu rsore e 001ne tale non fu fortunato. · Benito MuS50lini ne contin11':1 l'opera e ·ad essa dà vita; avendo la possibilità di svolgere la sua attività nel concetto del rinnovamento della vita Italiana. • I l Congresso vive ìn quei giorni, nei quali sei anni or so110 la vita italiana attraversava ore di trepi<laJJione e di aspirazioni ». L 'O. chiude invia.11do un pensiero rioonoocente e deferente a ·Benito Mussoljni ed in11eggiando a S. M. il Re.

** L 'on. GAJiBI sente il dove re di pren·dere la 1 parola dopo che il Sen. Maragliano tanto e troppo ha detto di lui. Ricorda come con non piccolo ardimento chiese che il Congresso fosse tènut-o .a P arma, quan·do non conosceva t utte le difficoJtà che si prep.a ravano. E non, un ~ol Congresso, ma altri quattro sono stati tenuti in P .arma contemporanea.mente ; ed em!i è lieto che di ,t ale onoil'e a.b bia avuto PaTma che ben ne era degn.a . Ricorda come ai oon groosi di Medicina e Chirurgia abbi.ano partecipato 600 soci e oome la compiartecipazione della Sanità 1\!Iilitare abbia dimostrato come in pace continui quella solidarietà che so·r se sui campi della guerra. Annuncia che s i è costituita la Società dei cultori di patologia esotica. Rile.~a il significato della mostra dei nostri prodotti farmaceutici, e l ' impo.r tanza a.ssunta dalla •

1761

Esposizio11e del giorn ale me<liço italiano. Invita l' assemblea ad un voto di plauso per i suoi aiuti e a,~1S istenti, che oon la loro oollabor:azione e col loro aiuto gli hanno pe.rn1esso di p otere riprendere la via della medici11a politica, seguendo l ' ese1np i·o e l ' indirizzo di Guido Bacoelli. Osserva come il fine dettato da Mussolini si.a quello di " . .a;vere un p·opolo sano e forte, di difenderlo d.alle malattie del lavoro per indiriwarlo sulle vie del progr ssso della P atria. L' opera voluta dal Duce ha già p·o.r tat 0 alla protezione della maternità e dell' infanzia, .alla Carta del Lavoro, alla assicur.azione contro la tt1bercolosi. Infine ringrazia il Prefetto e invia un voto di plauso a chi ha f.atto e mantenuto i l nuovo O~pe­ dale . Invita j Congre...c:-sisti tutti a seguirlo ad una visita p.artioolare ai v.arj P.a.d iglio;ni ed ai vari servizi ·d ell' Ospedale dove hanno sede le diverse Cliniche. 1

* ** A sede del p·r ossi1110 Congresso è stata scelta. i:>-er accla1nazione R oma. Daremo qu.anto prim.a. notizia dei temi scelti edei rispe:ttivi relatori. Prof. E.

TRENTI -

Dott. A. P ozzr.

(La seduta in comu~e con la Società I taliana di Ch~ru.rgi.a., è stata redatta in colla.borazion& 0011 il dott. P . VALDONI).

XXXIV Congresso della Società Italiana di ChiI·u1·gia (Contiriuaz . e fine; vedi fase. prec.) . Seduta antimeridiana del 21 otto·bire 1927 . . Presiede il - Prof. A.

FERRAR!.

(P.a.lermo). - l nto1·no ad un tu.more· apiteliale malig no in sede non comuqi.e, ..-- UO . descrive un tumore epiteliale incluoo nel muscolo gr. pett·orale e circonda.to· da ogni parte da fibre integre; pensa di conseguen2>a ed in origine ·d a gern1i a.b err.anti. CARMONA

1

(P .avi.a) . - .Sulla colelitiasi. - Ha potuto d-eterminare speri1nentalmente la formazione della cistifellea a fragola oou l'introduzione · nel lume dell.a cistifellea di un modello di vetro. La genesi di questa forma sarebbe rappresentata da tre fattor i: la par esi della pai-ete, la stasi biliare e l 'infezione. L 'epitelio della cistifellea h.a una funzione importante nell'.assorbimento di colesterina una. sua lesione determina uno stato preliti.asico ' 0or1·isp ondente alla cistifellea .a fa.'agola , reversibile. G;c;LIANI (Parma.). - Non crede ialla reversibilità 'd ella inalattia. CmAROLANZA (Napoli). Ha dimostrato che ]a_ cistifellea rapp:r€Senta un organo di difesa: germi F r cHF.RA


1762

IL POLICLINICO

..

iniettati in circolo vi .a.rr1vano nel lume anche se il cistioo è chiuso . ANARDI (Pavia). - . Sulla m,aiattia di Usgoo.d Sr;hlcitter. - · Comu11icazione di u.n caso. VILLA~A

(Torinq) . Tu1nore dei ·testicolo di . ' gra·n di cellule rotonde e di c'ellule interstiziali. PERAOCHIA (Mi1ano). - Le frattwre dell'estremità sup. dell'omero. - Riferisce i risultati f.avorevoli della cui-a incruenta in 80 casi .d i queste _f r.atture. P1EasANT1 (Cremona). - Tumore ipernefroide del tallo dell'utero . - Il tumore, dopo J'exeresi', è re-cidivato in lQCo. E il secondo oaso .di tuip.ore ipernefroide a sede uterinia. FICHERA (Pavia). - Negli ipernefromi i.a teoria ..emb.rionale di • Dµrante-Conb.eim 1trova la più netta oonferma. ·

I •

LEONE (.Palermo). - Sulla legatura dei orandi vasi G1ddominali (a~rta, cava). Ricerche sperimentali. La leg.a.tura dell'aoir ta a.ddomina.le nel cane è compatibile in alcuni casi con la vita, qu.ando venga praticata al punto med~o tra le .renali e le iliache. Lia· sopravvivenza è legata ialla f orma21ione di un circolo ooll.ater.ale oon le a.a. lomba.ri. Risultati simili si ottengono con la legatura . della sola cava inf. Legature simultanee , dell'ar• teria e delLa- vena non alterano i risultati. CAPPELLI (Ancona) . - A proposito del lavoro dell'O. e della teoria del Ceci (legatura siimuJ.taneia dell'.arteria e della vena) ricorda I.a funzione regolatrice del circolo .del Willis eh~ spiega oome d·opo la sola Legatura arteriosa non avvengano . di.sturbi di circQ].o cereb.rali. FRANCIN~

(Massa Carrara). - O•isti dermoide deA mediastino anteriore. - In un p.aziente intervenne d'u·rgenz.a con una toracotomia ia~teriore per gr avi sintomi, di oomp.r essione: diede esito a due lit ri di liquido torbido con sferule di g.r asso. La parete cistica fu esvulsa per eversione conseguente alla retr.azione cicatTiziale. LATrERI (Palermo). - Tumori sperimentali del rene e clell'uretere da catrame . - L'O. co·munic31 g li ulteriori risultati dell~ s ue indagini spérìmentali cond-otte a.Jln s<::op·o di l'iprodu.r re, a mezzo del catrame, tumo.r i del rene ]n genere, del bacinetto r ena.le in ispecie. Ricorda che i tumori epiteli.ali della . pelvi si divido110 in papillomi, ca.rcinomi papillari, carcinomi alveola1·i, adeno-c.arcin-0mi e carcinomi pàviment.osi. Afferma che è p-0ssibile a mezzo del catrame, riprodurre negli .animali, specie i1ei topi bianchi, le va:rie forme noo,p lastiche che si osservano n ell 1 uomo. A mezzo ·d i numerose microfotografie illustra .alcuni casi di p.apillomi del baci11etto, di oa.rci11omi papillari _d i cui due oon meta.~tasi p·ol1notlari, di oa1·cinomi alveolari, • uno con 1netast.asi polmonari, di .a.deno-oarcinomi con metastasi p-0lmonari e di carcinomi p.a vimentosi. Riferisce pu.re su due adeno-carcinomi del pn.rencl1ima renale, su due carcinomi dell'uretere,

[ANNO XXXIV, FASC. 48]

uno papillare e l 'altro alveolare e su tre casi di papillomi multipli della vesoioa. S'intrattiene sul comportamento del tessuto connetti.vo, degli infiltrati leuoocitari, del reperto di pl~niacellule, della presenza di granuli di catJ·ame ed illustra in ultimo ·a.lcuni casi di leucoplasia del bacinetto ren.ale. F1CHERA (Pavia). - l\!lolti dei èooidetti carcinomi sperimentali sono iperplasie perchè capaci di reg.r edire. . LEONE (Palermo). - Ha ottenuto oon il catrame le seguenti lesioni vescicali : pa.p illomi ~em­ plici, epiteliomi paviment·osi a globi cornei, epiteliomi papillari e alveolari. 1

PAOLUCCI (Napoli). Sul mancato attecchi1nento di innesti an1,toplastici nei conigli scottati. (Ricerche s·perimentali). - La refrattarietà .aJ1' attecchimento sa.r ebbe 'd ipendente da uno stato di anafilassi .aspecifica. Con iniezi-0ni di siero di cavallo ha ottenuto l' atteQchimento. GIULIANI (Parm.a.). - Tubercolosi del ginocch·io, sua cwra. - I risultati lontani di 17 gi-0v.anet~i op-er.ati sono ottimi. Era stata eseguita l'artrecto1nia e lo svuotamento con il cucchiaio dei focolai • ossei. L 'e1Stensione delle parti da asportaire è stabilita dallo sviluppo assunto d.ai focolai. L 'accorciamento dell'arto è stato oompensato dall'abbassam ent·o del b:acino . V ALDONI (Rom.a). - Non crede opportuno un intervento sul tip·o della .resezione nei giovani. V·olendo i11tervenire chirurgicamente s~ potrà 'ci.are la 'prefere11za al metodo di Robertson-Lavalle, molto racoomandato da chirurgi argentini e che non interessa l'osso nella su.a continuità. FERRAR! (Parma). Spiega l'intervento esegt1ito - nei casi di GiuJiani. CHIAROLANZA (N a'Poli). - Rileva che l'intervento eseguito i1on è urta vara e prop.r ia r esezione. Riguardo al metodo di Robertson osserva cl1e alcuni chirurgi francesi non hanno avuto un bu·on risultato. Non crede che si possa inte.rvenire sistem.aticamente percl1è la gr.ande maggio1·a nza dei casi guarisce con ouTe conser1-ative. COLLICA (Palermo). -. Contributo alla patoge. nesi della caVcolo.';)i, urinaria. Seduta p-0meridiana del 21 ottobre 1927. Presiede il p.rof. A.

FERRAR!.

MENDO·LA e L10RETO (Roma). Usservazioni sullo sviluppo d~ll'a'Cleno-carcinoma dei topini varianiente trattati. - Dalle loro ricerche g!i 00. arguiscono : 1) che, eliminando oon l'ultrafiltrazion e la possibilità d~ un intervento microbico, il potere inibente qegli .autolizzati va attribuito, con molta probabilità, ad una azione diretta sulle cellule tu.m orali di -0rdine citolitico e ad una azione di stim-010 sulla funzione di organi a potere antiblastico (sist€ma emolinfopoietico); 2) dato che il siero di sangue di topini portatori di tumori s i è dimostrato jnattivo oontro lo sviluppo degli ii1nesti neoplastici omologhi, non si può pensa.re •


[ ..\:"J~O XXXI\·, FASC. 48]

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SEZIONE PRATICA

che i11 esso fosseTo contenuti ,a.n ticorpi specifici d'origine microbica . Il permanere .dell'azione .a ntiblastomatosa negli ultr.afiltrati e la assenza di qualsiasi azione .antiblastica del siero di to·p ini portatori, fanno escludere in generale la possibilità chB l'origine dei tumori si.a legata a un fattore ruicr.Qbioo.

c'è il pericolo dato dal1a mobilizzazione del duodeno. Non ha osservato emo1~·agie mortali, quando esistono n on clipe11don,o dalla tecnica ma dalla costituzio11e dell'individuo e dallo stat-0 anatomico della p.arete. I11 230 resezio,n i gastriche non ha visto mai ulcere peptiche. CLMINATA (Tori11-0). L'unico pe.ricolo della resezione è la b.ronco~polmonite posto.p .erativa. VALDONI (Roma). - Il pneumocel~ . Nuovo meCrede che tutte le pi11ze sono buone. todo di diagnosi 'nelle malatti"e del testicolo. VECCHI (Piacenza). · NelLa cura dell' ulcer.a Ha elabor ato un metodo di diag11osi radiologica gastrica e duode11ate p.r atica solo J,a resezione. che 0011siste nell'insufflazione di ossigeno nel cavo ' Ha oS\Serv.at,o talvolta e111orragie, mai 1nortali . E vaginale. Si ottengono immagini radiologiche .t ifa utore della Billroth II. Usa. la pi11za di Depetz piche per le diverse affezioni del testioolo e delcon qualohe sopraggitto p·arziale per assicurare 1' epididimo. Illustra il metodo co11 proiezioni. l'emostasi. CAPPELLI (Ancon,a.). - E fautore della res€2ÌoCACCIA (Bologna). La st,i tichezza abituale, ne che pratica anche quand-0 l'ulcera non è resua patogenesi e trattarne,n to. - L ' O. viene .alle secabile (rese.zio11e rp.allia ti va). I risulta ti sono seguenti conclusioni: 1) la stitichezza abituale buoni anche in questi casii . può essere di origine primitivamente cecale (cieco BRANCATI (Ro1na). - La resezione am1)i.a che ipermobile o eccessivamente fisso da dismorfie prima veniva eseguita ha cedut-0 di 11uovo molto per lo più congenite). posto alla G. E. perchè vi 00110 ulceri peptiche 2) Questa forma di stitichezza può essere cuoonsecntive a tutti e due gli interve11ti. Da.ti i rata con successo con il metodo conservativo orbuoni ri1Sultati cl1e si ott.engo110 con la G. E. e tomorfico di P·arlavecchio. l~L 111aggio11.' gravità dell.a resezio11e {là la prefe3) L'esame radiologico permette di identificare r e11za n,lla prin1a. N ell' ulce.ra m e.dio gastrica viene questa f·o rma e di controllare il i·isultato opep raticata sistem.atioa1nent~ la resezione mediorativo. g.a stric.a oon risultati ideali. La G. E. viene fatta CA ucc1. Uperaziorie per niegacolo11, totale. senza esclusione. Quando si pratica una resezioPropone l 'associazione della sigmoide~tomia con ne si fa la Billroth II con I.a modificazione di l'anastomosi del cieco con la porzione i11fima del Polya-B.alfour. colon pelvico, operazione da lui eseguita con sucPoTOTSÌCHNIG (risp.). Non c11tra 11ella dicesso. Nei e.asi di stasi del tipo ascendente p er seussione tr.a resezio·n e e G. E. Co11 1' al1.acciarolopa:tia sinistra consiglia l'associazione della ti- t ura dei vasi sotto1nuoosi ha ervitato le en10,r raflosigmoidostomia con l~ oolectomia sinistra. gie. Preferisce la Billroth I. Bisogna re~.ecare sempre anohe l'ulcera perchè snesso 11011 gt1ariPoTOTSC:IDlIG (Bressanone). - · Pericoli ed errori sce altrimenti. nella resezione gastrica. Discute particolarmente delle lesioni .açcidentali dei dotti biliari GALLI e Dr NATALE (Napoli). E11 erva~ior1,e e dell'a.r teri.a ep.atic.a e delle gravi comp.Jicazioni cl el cistico e ,tr ìlu :;·i,stif ellea. - Dopo l' e11erYadipendenti dalla st1tnra a11asto.m otica: insu:ffi.- zione ha11no ·Osservato un ritard,o dello svuotan1ento della cistife]le.a (oon la colcecistografia); cenza per errore di tecnica o pe.r azione digestiva del secreto pancreatico, ste11osi del neopiloro, l'iniezione di preparato ipofisario no11 provocava oontrazione dell.a p a r ette negli animali enerr-ati. emorragia postoperatoria. Ricorda infine il pericolo dell'ulcera peptica e le complicazioni do\... GrrrnoN. Uria n'ltova anastonto:iii fra la . vute all'uso del bottone. Illustrati i mezzi atti vena JJOrta e la vena cava (innesto dello, 11iesena • evitare le cause d'e:rrorr e insiste sul rapporto tcrica i·n.feriore -"llll' iliaca comu·ne). - L'O. riesistente tra una buona tecnica e il v.alore del1a C•)rda co1ne i procedimenti fi110 ad ora i;eguiti resezione gastrica nella cura dell' ulcera. per I.a cura dell' .ascite sulla cirrosi epatica .abCHIAROLANZA (N13,poli). - Crede cl1e 11on si posbiano tutti gravi lacune. L'operazione cli Tal1ua, sa adottare un metodo o.p erativo unico nell'ulla più p.r atica, h a tuttavia un 'alta inortalità, e cera rtuodenale. Il pericolo dell'en1orragia nella ra1'ameute r.aggiun ge uu vero s uccesso. La fistola resezione è molto lontano e no11 crede neceooaria di E ck è troppo g r aYe intervento, gli altri m el'a.llarciatur.a dei vasi della sottomucos1a. todi sono i11st1fficienti allo sco.p 0 . Pertanto 1' 0. FrcHERA (Pavia). - Si può 1res00.are se la reseha credu to di esperimentare il v.alore pratico delzione è facile; non. s~ resecherà mai un ' ulcera l'inn esto della mesent·erica inferiore 1Su1l' iliaca pe11etrante. Non orede alla possibilità frequente prin1it]Ya. I vantagq;i pre..c;;entati sarebbero: di di una emorragia. interyenire nel quadrante inferiore clell'addome dove le operazioni presentano minori rischi, di SCALONE (:r'1il.ano). - L 'indicazione nella cura innestare il ramo del sistema portale in u11a grosdell'ulcera gastrica è sempre la resezione, per sa vena vicina .alla çava assicu1·ando u11a buona l'ulcera duodenale è opportuno regolarsi oaso per aspirazione dell'atrio destro, di avere u11 bt1011 decaso, solo quando è facile è da, preferir si alla G. E. flu sso veno&o di tutto il sistema venoso dati i Usa la pinza del Rossi. La Billroth II è prefet1un1erosi r:1mi annston1oti ~i cl1e legano la me.s.enribile perchè conse11te una resezione ampia e no11 1


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: : :__ POLICLINICO

[.i\l\~O

XXXI\', FASC. 48)

terica inferiore a.Il.a inese11terica superiore .e .alla splenica . L' Q. ha eseguito questo intervento sui cani a cui occludeva la vena porta con buo11i risultati.

una differenza di comportamento negli arti paralizzati e i1ei sani.

Il trattamento chi'l'urgi.co di a.l.ctt·rLC. jur'lrie di elejQ1n,tliasi degli arti . inf eriori. - L' O. illustra. un caso in cui ha ot-

Comuniea il caso di un uomo robusto che in pieno ben€Ssere, per un lievissimo trauma, presentò i sintomi di un' ernia diafra.mm.a tioa destra. L' O. crede sia da ammettersi un.a :d ebolezza congenita del muscolo frenico. L'intervento fu eseguito per via addominale.

Cm AROLANz.1 (N a.p oli). -

tenuto buoni risultati con l'operazione di Kondoloon. CH1AROLANZA (Napoli). Pla stiche faccriali. Con J1umerose proiezioni mostra i s uooessi ottenuti in chirurgia estet ica. E partigiano ·d ella utilizzazione dei tessu t i v icini per la :riparazione .d ella perdita di sos tanza . CAVINA. - Crede p·r eferibile 11ella maggior part e dei ca.si l'impiego di lembi presi .a distanza. PALMA (Napoli). -

cltbSio1ie int estinale . -

La linfa.ficostomia nell'oc~I\.

proposito1 di questo intervento da ricerche speriment.ali conclude che la tossicità della linfa .aumenta da.I duodeno il grosso intestino; che no·n osta.nte il ·d ren.aggio della li1if a la virulenz.a del b. Coli .aumenta nell'o . i.; che la linfaticostomi a non impedisce il passaggio in circolo di ge.r mi i1ell' occlusione dell'intestino.

Il trattamento chiuso d elie ..veritoniti acute di ffuse da p erforazione appendicolare . - Eseguita l' appendiceotomia e deterSBROZZI (Fano). -

so il pus chiude completament e il peritoneo. In ci11que casi così tratt ati ha o·t tenuto 5 guarigioni, in otto casi simili in cui .aveva messo un dren.a.ggio ebb·J solo due gu.arigioni. BRANCAl I <Itont.a). 'il! et odo semplice d i sut 11ira a catena.. B una sutura idea.le per gli organi pa.r E;nohimatosi, p. € S . pe r il fegato dove permet t e resezioni r ettilinee e a cuneo con emos t.as i perfetta. Si ~gue con un .ago da siringa in cui il filo passa p~r il lume e con movimenti che l' O. illustra , si ot tiene una sutur.a a cat ena a tutto spessore, di r:apida esecuzione. Ha &perimentato su 20 oani in cui h.a asportato un grosso lobo di fegato o un profondo cuneo di par en chima . Ha utilizzat o questa s utura anche in p azien t i p.er la chius ura del peritoneo riusr;.endo così a f.ar a ccolla.re le lamine con la faccia sierosa. Per rendere più a gevole l' uso dell'ago ca11nula ha unito ·a ll' ago stess.o un manico ed un dis positivo su cui si può avvolgere il filo d.el1a sutur.a. P er pr.aticare la sutura .a catena in p rofondità occorre che l' ago sia di foJ'ma cu.r va. CALZAVARA (Treviso). Intorno alla calcolos·i d el pancrea.;. - Ha operato 0011 successo un caso dì calcolosi p an ore.atioa in cui la diagnosi era stata fatta co11 l'es. radiografico m entre gli es.am i di labor atorio non ave\ano dato n essuna .in dioazion e.

R i cerche sperimentali sugli effe t ti de lla, enervazione sull'andamiento ed esiti d el di st acco epifisario. - Non ha trovato SANNAZZARr (J>arrna). -

Contributo alla patogenesi ed alla terapia dell'ernia diaframrnabica. LAZZARINI (Mila.noi) . -

Tre casi di chirwrg1ia add omi1iale con reperti non comuni. - Il primo SCALONE (Mila.n o). -

caso riguarda una pseu·docisti traumatica del pancTeas oontrollata con l'esame istologico, il secondo un sarcoma da nodulo aberrante cli milza associ.ato a una raccolta di gas nel sacco epiploioo, il t erzo in un' ernia d~l diverticolo di Meckel questo era colpito da degenerazione pseudocistica gelati1102.a del connettivo, processo infiammatorio fi11 ' ora descrjtto solo a oarioo delle sinoviali t endinee e delle cartilagini semilun-ari. PIGNA1'TI (Bologna) . -

Contributo alla chirur-

(flia del rne gaesofago. -

In un caso di mega.esofago p rimitivo intervenne per via addom1na1P, eseguita l'eso.fagofrenolisi ed esteriorizzata parzial.J.nen te la sacca, sezionò le fibre periesofagee ch e era110 a11ormalm.€nte sviluppate. Il ;risultato è stato otti1no. BIANCHERI (V oltri). -

Sul cosidetto gozzo m e-

tastatico benigno. -

In una paziente operata per go.zz,o tre anni prima asportò una tumefazione pulsante del tèmpor.ale sinistro che aveva i caratteri ·del tessuto tiroideo. Per i caratteri clinici e l'infiltr.azione 1'0. ne iI'itiene probabile la n atura ru.a1igna. . C:Ol FERRAR! (Piarma). - Ha o·p erato un gozzo caratteri del gozzo oolloideo che fu seguito d a recidiva in loco ·e da metastasi diffusa. BARONr (Messina). .4.ctinomi cosi speriment-a,le. - C{)n l'iniezione 'd i ooltura dell'actinomiceto ba riprodotto negli animali i diversi tipi dell'infezione umana. F1cHERA (Pa viaJ. - Ricorda La forma di sple11omegalia niicosic.a descritta dal Gamna. ALEssANDRI (Roma). Recentemente da .aut.ori francesi è stata dimostrata, con la scoperta di uno speciaw aspergillus, la realtà di questa i11fezi-0ne micosica della milza. VEccm (Piacenza). - La coledocotomia ideale. - Rilev.ati i vantaggi e le indicazioni della sut uTa primaria del ooledoco do·p o coledocotomia per calcolosi, riferisoo di 3 casi operati con s11c:eesso. Discute la te-Onica e oonsiglia di prati<'are la coJedocot.omi.a ideale più largamente di q11ello che si sia fatt o sinora. ALESSANDRI (Roma). Sulla coledocot omia ideale - Afferma necessa.r io distinguere i casi in cui esiste un'infezione evidente delle vie biliari, e d in questi crede sia sempre preferibili-'


(ANNO XXXIV, F A.Se. 48]

un drenaggio, per lo più .all'ester110, col tubo di Kehr Q simili; e quelli in oui non vi è infezione o questa è assai lieve, e in questi può praticarsi la sutura del ooledooo; ma anche allora ritiene prudente sta.bilir~ lln drenaggio di sicurezz.a o all'esterno o preferibilmiente favorendo il deflusso nel duocle110, forzando la papilla di Vater con una sonda, o lasciando .addirittura un tubo nel coledooo sporgente 11el lume duodenale, o semplice, o oon punta metallica come quello idi Duval. PoTOTSOHNIG (Bressanone) . H.a 12 casi di ooledocotomia ideale oon chiusura compJeta delle pareti. Procede alla divulsione della papilla con candeletta sottile che sostituisce con altra di calibro m aggiore. CAPPELLI (Anoon.a). Ha trovato poche indicazioni alla. f',oledocotomia ide31le. In 2 ~asi ba usato La sonda di Nélaton. Ricerche sperimentali sugli eff etti dello strozzamento totale temporaneo di wn/an.sa intestiinale. - Ha studiato istologicamente le .lesioni di un'ansa intestin.ale di coniglio sottoposta a strozzamento temporaneo. BENAS SI.

-

I

Dr G101A (Napoli). SPlenectomia ed anafilassi. Dagli esperimenti eseguiti de~uce cl1e la milza pre11de parte al meccanismo dell'anafilassi : nelle caYie splenectomizzate lo sch<Jck a11afilattico insorge più tardi, con Slintomi di minor gr.a.vità e d11ra più a lungo. ALEss~NDRt

Un caso d·i pancrtJas accessorio. - Riferis~ su un caso da lui operato di pancreas .accessorio situato nella prima porzione del duodeno. Espone la rarità dei casi o&serv.ati s ull' uomo di pa11creas accesso·r io, specialmente di quelli operati , che sono in tutto 12, sempre senza diagnosi prima dell'i11tervento. Elenca le sedi più frequenti, che oonai sp~ci.aJ­ meute il te11ue e sp~so su diverticoli, e i11 seconda linea lo ìStomae:o e il duodeno. Riferisce l'idea poggiata su un caso operato oon reperto di autopsia, ohe nella stenosi pilorica congenita dei neo11ati si possa tr attare di pancreas .accesso.rio sul piloro, che più ch e p~r azio ne meccanica per irritazione determinò lo spasmo' pilorico. Il s uo caso è i11teressante perahè i disturbi .che 13t 1nal.ata presentava da tempo f1aceva11-0 pensare a lesioni biliari o ad .appiendicite; con questa diagnosi ii1 un attacco dolorifico acuto. fu po-rtata alla cli11ica, ma non operata d'u1:genza, perchf> 1.a diag11osi non appariva chiara. Le indagini esperite fecero piuttosto pensare a malattia della cistifellea; all'operazione questa come l'appendice ap.p arvero normali. Sulla prima porzione del duodeno esisteva. t1na tu1nefazione poco rilev·ata, che fu escissa .a t11tto sp essore. L 'esame istologico mostrò t rattar si di pancreas a struttura quasi del tutto normale. :E interessante notare, che dopo l'operazione la sindrome cli11ica cessò. (Roma).

1765

SEZIONE PRATICA

-

1

lan·i,. - Hanno rilev,a to lesioni di natura essudat1v.a e proliferaAtiva con tendenza .alla selerosi a ca:rico della sinoviale, lesioni di natura necrobiotica 'della cartilagine con itentaitivi di reazione riparatrice encondrale, lesioni regressive del tessuto os~co &pugnoso sottooondrale con successiva fase reattiva specialmente .d a paJ:te del rivestimento endosta.le degli s pazi midollari . (lV[antov.a ) . - .4.lcun.i casi di osteosintesi per fratt11,r<» dell'estrernità sup. dell'omero. Rossi F. (Milano) . - Ricorda gli ottimi ri&ultati ottenuti con la trazi<Jne continu,a. ANZILOTTI (Livorno). Preferisoo I.a cura incruenta. DE VRCCHI (Piacenza~. - H.a <Jttenuto buoni r isultati con 1a riduzione cruenta. Usa grappe metalliche a ·d oppia branca che toglie dopo 15 . . glorn1. MAMBRINI

Trapianti ossei nella mandibola. N dte di. tecnica operatoria e ,,;isultatti deila casistica personale. Negli ultimi 7 anni ha eseguito 20 trapianti ossei nella mandibola. Tutti sono stati dei trapianti .autogeni, 4 p eduncolati, 16 liberi. Nei tr.apianti p edun colati (lembi musc-010-periostei-ossei) la stecca ossea è stata sempre pres.a dal n1argine inferiore del corpo della 1napdibola, nei trapianti liberi 2 volte dalla tibia, 14 dalla cresta iliaca. Ha avuto un insuccesso per elimin.azione parzi.ale dei trapianti causata dalla infezi.o ne della ferita da decubito dell'iapparecchio di protesi un mese dopo la cicatrizzazione de.Ila ferita, 19 consolidazioni perfette. CAVINA.

-

TRINCJIELtA (Bari~ .

- R icerche sperimentali sulla iritlueriza della t iroidectortLia parziale e totale nell' equilib1,io acido-basico. - D·a i risultati .dei numerosi esperimenti e..c:;eguiti 3ASegna una certa importanza .alla .t iroide, oltre che alla paratiroide, sul determinismo dell'equilibrio acido-basico del sangue; la ptI'ima probabilme nte .a funzione acida, con 1neccanismo diretto ed indirett·o, 1a seconda a funzione b·asica. (:\filano). - Ricerche ~perimentaDi sul&e lesio1ii traumatiche interessa·n ti a tutto spessore il pancreas. FRASSI

1

e AGOSTA (Roma). - Lesioni articosperinientali da 1\101iilia Tropicabis Castel-

1\-IENDOLA

lari

(Anco11a). Radicotomia posteriòre e ramisezione in un caso di paraDisi spastica de~ gli arti inferiori, associata a neuralgia radicolare ribelle. - La lesione era conseguente a una lesione èra11ic.a e midollare riportata 33 .anni p.rima e aveva r esistito a tutte le cure. L 'O. esegui la sezione delle radici 2a_3a._4a. lombare e 2a. sacrale a sinistr.a, della 2a e 4a. lomb.a re a destra. Il successo oper.a torio fu ottimo .a sinistra, nullo .a destra. Si ebbe scomparsa d~lla neva:algi.a e miD"liora1nento dello spasmo solo dopo ramisezione o . dei rami oomunicanti lomb.ari a destra, da.Il.a vi.a anteriore retroper~toneale . CAPPELLI

Rossi F. (Milano). -

Cure ed esiti della frat.., tura del goniito. - Ritiene che sia da preferirsi di massima, il trattamento incruento. Illustra con proiezio11i alcuni casi di massimo interesse.


1766

1L

POLT CLI~ICO

*•

** Il Presidente A. FERRAR!, co111piace11dosi .del g r an numero di oomunicazioni i1nportanti presentate ne trae lieti a u spici per la Chiru.rgia Italiana e dichiara chiuso il XXXIV Congresso della Società Italiana di Chirurgia. ~-\. &ede <l€l prossimo Co11gresso è stata scelta per acclamazione Roma. P.r esidenté ne sarà i l p!'of. R. Ar;ESSANDRI, ·direttore della Cljnic.a Chirurgica di Roma. E stato scelto i l seguente 1tema di relazione: cc Ris ultat i lontani (1918-1927) dell.a . cura chirurgica dei tumo ri 1naligni del t ubo gastro-intestinale ». P. VALDONI.

[ ..\~NO XXXI\·, f ASC.

~8J

Tratta di qua.nto si è comp·iu.to in Italia, in rappo.r to .ai trasporti aerei, e degli enormi vantaggi che si roo.liz.zarono i11 Colonja cogli areoplani sanitari; par La dei diversi tipi di apparecchi in uso sì in Italia Ghe all'Estero, della loro i1eutralizzazione in riguardo ali' applicazione delle guar entigie, stabilite dall.a Convenzione di Ginevra e chiude augurando il trio11fo dell' Avi azione Sanitaria. Il Relatore è vivamente e ripetutame11te applaudito. Si .as:siociano ne.Il' augurio l ',011. p1rof. U. GABBI ed il Presidente generale medico prof . G u ALDI.

1

Cong1·essi Riuniti di Medicina e Chi1·u1·gia. Sezione Militare. (P arma, ottobre 1927). Ai Co11gressi riuniti di 1Yiedicina e Chirurgia, ch e si inaugurarono a Parma il 18 ottobre u. s., pre_e parte la Se.z iòne di l\iiedicina Militare e Coloniale col oonco.i·so di numeros i Uffici.ali l\tledici ven uti da tutte le r egioni d' I talia, i quali, nelle Sedute del Congress·o di M edicina Interna, presi eduto dall'on. pTof. u~1BERTO GABBI, p·r esentarono e discussero imp·o rtantissime cd elah·o·rate R elazioni e Co.municazioni. L a Relazione ufficci.ale, sul teina cc Vaccin,azion·i antitif iche nell'Esercito » del ten. colonnello Medico GERMINO prof. ALFREDO fu tratt,a.ta e discussa in una delle sedute del Con gresso della Società di Me dicina Inter11a; nel r esooonto di tale Co11gresso P stn la riportata quasi per intero. (N. 46, pag. 1672).

Per una 1nigliore orgawizzazione sanitaria coloniale ed un più razionOJle coordina'mento di ricerche in 1\1 ecliciria Esotica. Co1nunicazione del m agg. medico della R . Ma.rina dott. CoTEI..LA CERRI. E so·r disoe .richia1na11do !'.attenzione sull' importanza delle ·ri.cer c.lie in Medicin.a. E wtioa, e cita com~ esempio l'Inghilterra ricca di secolare esperien.z.a colo11iale e di una poderooa organizzazione p~r assistenza sanita ria e per r ioerche mediche ai tro,p ici. Dimost.r.a la neoes.siità .d i istituire in I talia: . l) un Corpo di l\tled~ci Coloniali s pecializz.a ti in Me dicina E sotica, prima della loro partenza. p er l ' Af.rica; 2) Ulil I sp1ettorato Generale Sanitario Coloniale .alle dipenclt:-.11ze del Ministero delle Colo11ie; 3) una Scu<tla S11p eri·ore di Medicina Esotica ; -!) un Ospedale per le malattie tropicali. L'O. parla del funzio11amento di tali I stituti, dimostrando l.a sua competenza in inateri.a, comp ete11za che gli vie11e riconosciuta dall'on. Gabbi e dal colonnello iuedico Grixoni, cl1e prencJ.ono breven1ente la, pa roJn. do·po la su.a comunicazione 1nol~o ap plaudita.

Il 20 e 21 ottobre, sotto La, presidenza del gen erale n1edico (:tu ALDI prof . CARLO, vennero presenta te le 8egu~nti Re lazioni :

I quesiti dell'aGclimatazione e<l il proble111a, eniigratorio i talia no .

.!1vi azione 1.';a1iitaria..

Relatore : capitano medico P EDRAZZI .

R elatore il ten. colonn. medico p rof. A. D1 NOLA, capo llfficio di Sanità della R. Aeronautica,.

L 'O . parl.a dell 'imperioso bisogno cl1e molte Nazioni hanno di espan dersi in lontani Paes i, dei problemi ch e al sociologo si impongono per l 'aec1im atazione delle popolazio11i che corrono verso altri cieli, e p er la loro difesa oontro le nialattie infettive e parassitarie innumerevoli. M.a chi può aiutare il socioiogo è il m edico e più precisamente il medico militare, che ha vissuto e studiato a lungo in Colonia.

1

Egli traccia sinteticamente la storia dei mezzi di trasp orto dei feriti in u so fino dai tempi più remoti per sgomberare i campi di battaglia, mezz1 che, pur migliorando e perfezion.andooi succ~si­ vamente, si 111ostraro.no semp,r e insufficienti per un r~p.~do e oomodo trasporto. L'Aviazione Sanitaria , ch e ebbe in t utti i p aesi del mondo ooste11itori, p ionieri e M artiri , h.a risolto l'arduo problen1a, ed ancor a meglio proverà la sua grande utilità, quando .avrà a s ua disposizione un 11un1ero a deguato di . mt zzi aerei e verranno appianate le oontroversie e le difficoltà fin.anziarie è politicl1e cho n ei vari Congressi vennero e&poste dai rappresentanti delle diverse Nazioni. Certo è che og~i la Francia sta in primis.sima fila.

1

F usospirochetosi dell'apparato respi1 a torio . Comunicazione del magg. medico della R. ~f arina dott. CoTELLA CERRI. Tratta cli un caso tipico studiato da lui in Provincia di. Bologna e della somigli.anza cl1e tale affezion e ha colla t uber colosi polmonare.


[ANNO

XXXIV,

l~A':iC.

4SJ

.llcune ricerche sul sanuue di ammalati di tifo petecchiale . Co111unic.azione del ten. col. medico

CoRRADI .

Egli trovò nel sangue dei dermotifosi febbricitanti il proteo volgare; non è però possibile dire che parte esso abbi.a nell'eti-0logia della mal.atti.a.

Il posto attuale della Cirenaica nella epidemiologia cl elle Leish rna ri,'Ìosi nel Nord A J1iica. 1

176ì

SEZIONE PRATICA

1

Relatore: capitano medico PATANÈ. Di rie risult a,re da studi fatti che il l(a1a-Azar è assai più sporadico 11el Nord Africa che nei p aesi meridionali europei; che in Ciren aica il « bottone <l 'Oriente » 11on risulta endemico e che vi è rara la Leish111aniosi canina viscer ale.' Forse c:iò dip€nde dallo scarsissimo numero di cc flebotomi » c·he in Cirenaica si trovano. 1

P arla i11 ulti 111 0 il colonnello medico R1zzu11 dice11do di s uoi reperti di n umer-0se ainebe coli in pozzi artesiasi dell'Udinese. Siccome nella popola21io1ne 11on ~i ebbero a rilevare m a lattie infettive i11tcstinali al origine i drioa, conclude, con a ltri autori, per l' as.senza di potere p atogen o del1'.ameba coli .

Fa

BoooHETTI.

bercolari, cli111ostrate oolla labilità serica e plas111atica dopo il volo. Il prof . .Bilancioni dell.a R. U11i versità di Pisa ' ha p arlato del concetto st-Or ico di .a.ria. IL ln.a.gg. medioo Galeone dell'Istituto Medico legale dell'avia.z ione di Napoli, h a riferito sulla funzio11e uditiva in i·elazio·n e a l volo ed il ten. col. medico Accorinti del!' I stituto Medico legale dell'iaviazio·n e di Fire nze, ha esposto l' importanza. della p ercezio11e del movimento rotatorio i1ella . . .av1az1one. Il lnagg. medico Talenti dell'Istituto Medico lega.le dell'aviazion e d~ Torino, ha tr.attato .del1' i11fluenza delle luci colorate s ull' adattame11to r etinico ed il c.ap. 1nedico 1'1eineri, del m€desimo I stituto, della determinazio11e del virus in r a1)porto all'ad.attamento retinico nell'oscurità, per la scelta del personale di .aviazione. Il cap. medico Catarzi dell'Idroscalo di L ivor110, ha riferito sul, sinto1ni nervosi degli aviatori. Il ge n. 1nedioo Bad u ~l della C. R. I. , il dott. Tiln1ant (F·rancia), il prof. Alessandri della R. Olinica Chirurgica di Roma ed il pr·o f. Di Nola, han110 am pi :i.mente tratta.t o il p.r oblema dell'aviazione sanitaria per il trasp orto dei m.a,l ati e dei feriti sia in pace cl1e in g11erra. Il prof. Pellegrini, della l't. Univer&tà cli P.aclova, l1a: trattato questioni medico-legali d i .alt.a iinporta11za pe.r la medicina aviatori.a. La dottoressa Casagi-.and1 Carmelita ha riferito s11l le i1tisure p reventive a,ntimalariche dopo l'atterL·aggio di sferici in zone ricche di .anofeli. 11 prof. Ferry (F1ranoia): ha riferito sul senso muscolare dell'aviatore e s ullo stesso argomento h.a parlato il oap. medico Parodi clell'Jstit11to l\rf edioo-legale tli Montecelio. Il proif. Eriksen (Danimarca), ha tenuto un discorso sulle nuove p1ro,v e psicofisiolo·giche pe.r i piloti , e la ste,SS!a questione è sta.t a trattata dai _ proff. M atsu1not-0, Tanal~a e rr.erazaw.a (Giapp1011e). Il dott. Aliotta ha p arlato degli acciden ti avi<litorì cd il prof. G~ani ha illustr.a.to l' importanza della ma;,;ch er.a. di Pech dur.ante il volo. 11 28 ottobre tutti i oongressisti d€lla Sezione 1\{edica si sono reoati a visitare l'Istituto Medicolegale di J\1ontece.lio ed ivi, in una s€dut.a di chiuSl1ra della Sezione, sono stati proiposti i seguenti te1ni per il venturo V Congresso I nternazionale di Navigazione Aerea che si terrà a.11' Aj.a nel 1929: 1) Pilota.ggio delle donne; 2) L a malaria in aviazione; 3) La sifilide in aviazione ; 4) Stand ardizzazione di qualcl1e metodo di csa111e pe r il la.b i.ri nto. 111 seguito il p rof. Til1nant ha presentato un ordine del giorno oonce·r11ente l'aviazione sa11itaria e la 11eu traliz?Jaziione degli aerei. L 'in1portanza dei temi t r a.ttati e le eminenti autorità scie11tifiche che l1anno p.r eso parte ali.a Se7.ione Th{edica, ha.n110 portato un oonsiderevole contrib11to alla n1eclicin.a dell' a'·iazione. P. RrNALDI. 1

IV Congresso Internazionale di Navigazione Aerea - Sezione l\Iedica. Dal 2.J. .al 30 ottobre u. s . si è tenuto, in Rom a, nei locali della Ii. Accademia dei Lincei, il I'T Co11gresso Internaziona.le di N.avigazione Aerea che, fra. le sei Sezio11i, avev.a. .anche la Sezione Medica. Questa è stata i11augurata il 25 d etto oon un.a conferen za del p,r of. H erlitzka, dell'Istituto di F isiologia dell.a, R. Università di To·r ino, dal t itolo: « L 'op era del medico per il progresso deli' aviazione» . Il 11rof. Gabbi U1nberto, della R. U11iversità di Parma, ha riferito . su degli interessanti esperi. n1enti rl i volo di persone anziane, le quali relat ivamente possono salire anche a griandi altezze, pu.r chè le ]01ro cotlclizioni orga11iche siano buone. I l col'. medieo Anastasiu (rumeno) ha po·r tato, con la sua comunicazione, un prezioso contributo a llo studio della tensione a.r teriosa degli .avi.atori. Il 1na.gg. 1nedi<!o Marulli, dell'Istituto Medico lega.le clell' .aviazi-0.ne di Montecelio, h a t r attato il soggetto delle alterazio,ni del sangue oon secl1tive alla de1pression e baro1netrica. Il cap. m edioo J\iidulla dell'Aeroporto di Cen to.celle, h.a parlato di un caso grave di ,an emia consecutiva .ad u11 t raum a in seguito ad incidente aviatorio. Il prof. Casagrandi della R. U n iversità cli Padova, ha trattato della latenza e della recru descenza cli C<~rte forme malariche sifilitiche e tu-

1


1768

IL

POLICLINICO

[ANNO XXXI\;,

FASC.

48]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Rottura bilaterale del bicipite. La rottura bilaterale del lungo tendine del bicipite bracl1iale, è certo non frequente, Baum· gartner (Bull. et 111ém. de la Soc. Nat. de Chirurg. Paris, 1926, n. 13) ne cita un interessante caiso, che merita menzione. J\Jccadde in un uomo robusto ·di 53 a. che sollevava a livello del su o volto una tavola di legno tenendo gli avambracc1 in flessione, le mani· in completa pronazione e le palme volte . in alto. Mentre la tavola gli ~tava 1per cadere, egli per non ferirsi girò bruscamente le mani dalla pronazione nella estrema supina· zione ~antenen d o la flessione ad angolo retto. Improvvhsarnente e sirnrnetricameinte i tendini dei due btcipiti si ruppero. Dopo un mese v1 era grave ·d isturbo funzionale, e nel .f lettere il braccio, d'ambo i lati, compariva nel centro di questo un .tumore mu sicolare. Si intervenm.e a distanza ·d i quattro giorni sui ·d·u e arti. L'aponeurosi fu trovata intatta, la porzione prossimale del tendine era ass·ai corta e posta nel solco intertu bercolare il che ren.d eva difficile la sutura a capo a capo. Baurn1g artner suturò il ten·dine di$tale al periostio deJ so1co intertubeI'colare ottenen·do guarigione 1con ottin10 risultato ;funzionale ed estetjco. L. TONELLI· 1

Ernia muscolare per rottura aponeurotica in un tabetico.· Si tratta di un ·dd.sturbo trofico in un tabetico finora mai segnal·ato. Il •m alato, osservato dal I,aigriel-Lavastin e ·e Valence (Bull. Soc. méd. h6p. 1926 n. 14), era un sessa11tenne sifiliti•CO fin dal 1906, tabetico dal 1922. O·l tr·e ai sintomi clinici classici del1l.a tabe presentava un'ernia muscolare del bicip1ite •destro per ~ottura dell"aponeurosi bra• ohi·a le anteriore, soprag1giunta spontaneamente, progressivamente senza a;lcu11 sforzo anteriore e senza 1do·l ore n el mese di gennaio 1926. tl l malato n on se ne era oocorto cihe fortu,i tamente riguardando il ~uo braccio. L'ernia era tale che interessava qua.si tutto il aeorpo carnoso de1l bicipite: costituiva 'Lln tumore molle nella parte inferiore del braiccio e la ipalpazione permetteva di aivvertire al di sopfla di esso il col"done du~o del tendine superiore ·del 1m uscolo, che scompariva più in alto sotto il d eltoide. Al pél.ri delle lesioni ois teo articolari e cutanee presentate dal malato, il fatto notato è da considerarsi di natura trofioa, simile a quelle rotture tend·i nee segna1ate ·da n·umerosi autori nei tabetici e messe in evidenza dal Pierte Marie. 1

1

MONIELEONE.

Un case di ipertrofia monolateral e. B. S. Sirrnpson (Ed. lvle<i. Jour., ottobre 1926} rjporta un caiso di una bam1b ina id i 8 anni, nella quale, fin 1dalla nascita, si era osservato l'arto inferiore sinistro molto più svilupp.ato del destro, cori ven.e super1iciali mo·l to dilatate. Tale differenza Si andò sempre più aJccentuar11èo col corso d·egli anni, e le vene assunsero l'aspetto •di vere e p1rorprie vari.ci. A ·causa della maggior lunghezza dell'arto sinistro, si stabili a poco a po-co un·a scoliosi sinistro-concava com. p er1satoria. T.' A. interpetra il caso come pseudo-ipertrofia seco11 daria ed alterato funzionamento d.el sistema vascolare, n el senso che un maggiore a.f,flusso di rs.angue .avreibbe ,i ndotto nelJi' arto infetriore 5inistro un aic-crescimento piìt accentuato. 1

1

l\1. FABERI.

TERAPIA. L'insulina nella cura dei tubercolotici. I tentativi di cure d'ingrassamento per mezzo dell'insulina sono fondati sui fatti seguenti. L'in~ulinemia provoca nell'organismo un bisogno di idrati di carbonio e, insieme con l'ipoglicemia, CofillPar e un aumento degli scambi, che si manifesta con una sensazione di farne. Qualunque dent1trizione, qualsiasi l.a sua origine e dato che e5sa non sia legata ad uno stato febbrile o ad una malatt~a del sangue ·dovrebbe ·q uindi giova1\5i di tale trattamento. Herich (rif. in Presse médicale, 10 agosto 1927) ha applicato tale cura ai tu·b ercolotici apireti·Ci, non emottoici, ad andamento cronico. La presenza èli un processo evolutivo, però, non costituj$ce la controindicazione maggiore, in quanto che detta cura non provoca nessuna reazione focale. L' A. b:a iniziato la cura con du·e volte al giorno 5 unità di insulina, aumentando la dos·e di 10 unità al giorno, fino a raggiungere le 60 unità giornaliere. Son o state prese tutte le prec::tuzioni per evitare l'i.p oglicemia. · I/aumento di peso dei malati è stato di IPOCa durata; l a .curva, cl1e .si eleva verticalmente all 'inizio ·della cura, non tarda a farsi orizzontale; speS$O. qi1·ando si sospendon·o le iniezioni, il malato ritorna al peso abitu ale. Sembra che le forrn·e torpide e croniche si siano manifestate .q uasi del tutto refrattarie a tale terapia, mentre nei casi gravi, con denutrizione e disidratazione rapide, si è osservato notevole a11mento di peso. f...' A. ritiene che l'insulina agisca soprattutto per ritenzione dell'acqua, ciò c11e spiegherebbe l 'au-


[ANI~O

XXXI \' F ..\SC. 48) I

SEZIONE PRATICA

mento di peso di alcuni malati, di ·Cui l 'alimentazione rimaneva sensibilmente l a stess·a . In co~lesso quin·di, tale trattamento, nei tubercolotici non ·diabetici non è fondato Bu nessun successo confermato. 1

fil.

La tubercolina è specifica ? F. la tubercolina specifica tìia ,dal punto di vieta diagnostic·o che terapeutico? Ecco il pro·b lem1a ch e l'.<\. (F. Guy Griffiths, British Medical Journal, 7 maggio 1927) si è proposto di risolvere mediante una serie di ricercl1e accurate, cliniche e sperimentali. Dopo aver accennato alle varie reazioni tubercoliniche ed ai rieultati ottenuti in numerosi pazienti affetti da tubercolosi e da svariate altre malattie, l'A. perviene alle segu.enti conclusioni: a) dal !p unto di vista diagnostico la tubercolina è specifica per le seguenti ragi-0ni: 1) essa è un reagente, che proviene dagli stesei bacilli che sono la causa dell'inf.ezion.e; 2) gli indivi.dui ,che non sono infetti. godano essi buona salute o siano affP-tti da altre malattie, non rea~iscono alla tubercolina; 3) coloro che sono infetti reagiscon o, a m eno che non siano protetti da immunità artificiale o troppo esaueti per rispond ere allo stimolo; 4) la reazione loc·a le dimostra che jJ paziente è stato infettato; la reazione generale che i bacilli tuberc·olari sono viventi; la reazione di focolaio mostra la sede delle lesioni specifiche; 5) gli esperimenti sugli animali confermano quelli eull'uomo; b) 1a tubercolina è specifica, infine, per •quanto riguarda la t erapia, 1per i seguenti dati di fatto: 1) la tolleranza alla tubercolina e l'immrunità per la tubercolosi aum entano ·di pari passo; 2) la tubercolina agisce stimolando la << vis medicatr ix . naturae )} ; 3) le dosi crescenti di tubercolina fanno cessare la ipereensibilità iniziale; 4) sono r1ecessarie forti do.si per ottenere benefici · duraturi; 5) se dopo la cessazi·one della cura tuberrolin i·ca l'immunità si estingue, es8a può ripristirtarsi rapidamente ricominciando il trattamento: 6) la tubercolina è inattiva co11tro le infezioni streptococctche e le altre infezioni non tubercolari: ciò sta a dimostrare che la sua azione è specifica. Ed è ,per ciò che la cura tubercolinir.a rispondr. meglio nelle forme chirurgiche - che per lo più sono forme ·di tubercolosi pura - cbe nella tubercolosi polmonare.

-

N. MARZO.

La cura delle adeniti tubercolari con il cacodilato di soda. Il cacodilato di soda t orna in onore in terapia. La lun ga esperienza ha ·dimostrato cl1e esso è il preparat o arsenicale più vantagg·ioso n ella cura

1769

rleg·li stati ca chettici e dei ~ro ces~i infettivi cronici. Luna e Ganan (El Siglo Medico, 1927, 16 luglio) l'hanno sperimentato nelle adeniti tubercolari ed affermano che senza avere la pretenzione di guarire tutti i casi, nè di soppiantare le altre cure, specie quelle ;fisioterapiche, il cacodilato ,d i soda determina miglioramenti sensibiliseimi. Si adopera per in1 ezioni a ·dosi .g enero.se e pr ogressi ve fino a gr. 1.20 al giorno e per 15 giorni . I gangli c·aseificat.i si rarrunolliscono e dopo puntura ·diminuiscono réllpfi.damente di volume e si ria8&orbono, mentre ·quelli non caseificati s1 sclerotizzano. Contemporaneamente lo stato generale rnigliora, l'appetito ritorna, le emazie ed il valore globulare aurnentano, e si ha leucocitosi m.oderruta a tipo polinucleare. DR.

SEMEIOTICA. L'esattezza nella conta degli eritrociti. Il The Journ. oit A1nerican 'Nled. Assoc. del G agosto 19i7 richiama l'attenzione s ul fatto che

mentre nella mis·u ra della temperatura, non si tengono in €;ran conto piccoli sbalzi che possono rtiper1dere da fattori individuali, o da condizioni fisioloaich.e ~

tr~mirabili;

mentre n ello studio del

metabolismo ba~à.lè si lascia un ampio n1argine a <ruelle moclificazioni che si indicano come oscillazioni della rnedia normale, e così pure in altri cam:pi si fieguono dei criteri numerici con giusta larghezza, viceversa nella conta .d ei globuli rossi si è 11n po' troppo aseolutlsti e si consideran-0 come patologiche modi·f icazìoni numeriche non. troppo ampie. Leal{e-Kohl e Stehbius hanno fatto acc11r.ate ricercl1e in molti uomini sani dai 18 ai 30 anni, a distanza di ·u n'ora, ed l1anno dimo· strato che si possono avere delle variazioni diurne nel numero delle ·e mazie di 345.000 p er gli uomini e di 310.000 1p er le donne. Onde clinicamente non si ·d eve dare importanza allè modificazioni n~meriche .d elle emazie che se queste ~0no superiori ad un quarto -di milione. 1

L .. TONELLt.

Sulla formula leucocitaria nella polmonite. W. l\1enninger (Journ. A. M. A., 8 ago'3to 1925) riferisce un caso di polmonite ·d el lobo inferiore destro in alcoolista venuto alla sua osservazione ii1 quarta giornata, e deceduto il giorno rtop o. Ripetute conte di leucociti, eseguitr. in maniera da evitare errori di tecnica , diedero dai 150 ai 300 leucociti per mmc., r~wresentate p el 95 °/o da linfociti. L'A. ricor·da che secondo NaegeJi una r claticva leuco·p enia (m eno di 10,000) si o~serva


1770

II. POLICLINICO

n el 5_10 % dei casi di ,p olmonite, ed è di cattiva prognosi. Si h a quando il midollo è, almeno funzionalrn ente, lesd, e quindi freq11 entemente n el! 'alcoolismo. (ì\ei luetici, n ei malarici croni· ci, ecc. iv. d . R .). DOHIA.

POSTA DEGLI ABBONATI. T i 1tl Il r rL di iodi o con alcool d enaturato. l 'abb. !l. 1570-1:

Al-

L'i111piego dell'alcool denat urato per la preparazione di tinture o p er 1qualsiasi u so ;farmaceutico € tassativarnente es cluso dalle .F armaco,p ee di tutti gli Stati . L'alcool viene denaturato con l'aggiunta di SYariati prodotti (essenze, metileni, basi pirid]nicl1e. ecc.) e ·questi po$sono irritare i tessuti, dar l u ogo a incompatibilità chimiche con la sotStanza ter apeutica o. eventualm ente, modificarne l'azi one. An ch e nel caso della soluzione alcoolica di iodio (tintura di iodio) adop era ta per uso esterno o·c corre sempre impieg·are alcool puro ·d i 950 ed €Seguir e la prep arazione s econdo l e norme della Farmn copea. Con vien e solo aggiungervi dell'acido iodico (.~·r. 1 p er 100 di tintura) 1pier r endere la soluzi on e ~tabile ed assicurar è la ·d istruzione ·d el· . l' a ci do ]od]drico, ch e si forma a mano a mano nelle tin ture v ecchi e, renden.dole irritanti. Una Yo1ta si ·adop era·v a in L.\m.erica, ed era ancl1e i crjtta n ella Farmacopea Germanica, una tint1~ ra di i odio d ecolorata preparata S·empre con alcool puro ed a.ggiunta di una certa quantità di cimm on1a ca p er otten ere la decolorazi·on e. Si tratt Jva cli una preparazione assolutamente irraz1 on al e · SP !'·aggiunta ·di amm·oniaca era scarna -poteYa formar.si 'Un iodu ro di azoto, SO$tan za es1plosiYa e p ericolosissima, se l ' aggiunta era abb ondan te c:;i ott eneva una s oluzione di ioduro di amrno11io. priva ·dell'efficacia terapeuttca della t intur3. di iodio. Ciò dirnostra il r igore e le precauzioni che sono ind i~ p en s abili anche p er le più semplici prepar azion i m edicamentose. P.

DI MATTEI.

v ·ARIA. Un confronto tra donne e uomini. H. Ca.1I1pbell (rif. Journ. Amer. 'l\led. A ssoc., 1~ d ic. 1926) ì1a tenuto , n ell'Istituto ;d'Igien e di Londra, llna 1confer en za sul vialor e rispettivo d ell'u orn o e della donn a n ei riguardi fistci, inte11ettna1i e m orali , traencion e occasione dai recenti i·ero1rl s di nuoto a ttr a, er so l'a wlanica. 1

[ANNO XXXI\r, F ASC. 48]

N egli altri r.namn1if eri, come catvalli e cani, no1, 1

vi sono dif1f·er enz,e tra masClhi e femmine per quanto riguar.da lo sviluppo muscolare o la velocità; Ina n ella specie umana la donna 11a uno s,riluppo muscolare ri dotto, IPOlmoni più piccoli, ed jl sangue ·m eno ri,cco ·di emazie nei rrupiporti di 4: 5; il « f.u oco vital·e ,, nella donna brucia meno rapidamente .che nell'uomo. La donna è più pi ccola. di s tatura, e la differenza è ascrivibile SO\Ta.tutto agli arti inferior i, il che ne fa, tra l 'a1tro, u11a nuotatrice meno vali·da. La donna è adunque manifes tamente m eno a·datta ad una rvita fisiica rude. Psicl1ìc.ai.n1ente uomini 1e donn·e sono incirc a allo st-esso ·liYello medio. Se nell'uo mo il genio è più fr equente, n ella 1d·o nna è più rara l'idiozia. uo. mini e donn·e dtfif.eriscono qualitartivannente più 0he q·u antitativam.ente nel CaJffilPO ps:iJchico: 1:i donna coltiva più il campo del sentimento. 1

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(Arin. d' I g., if eb. 1927).

Per l'insegnamento della limitazione delle nascite in Inghilterra. A. E. Giles (Lancet, 22 genn. 1927) sostiene che

la limitazione delle nascite ·h a in alcune circos tanze una giustificazione me-dica, in altre una giustificazione economiic a. La pr·ofes,sione medica do·vr ebbe r enderne note le indicazioni e le lim1tazio11i. A coloro che inten•dono di .p ratiicarla per sole ragioni econ omiche, converre·b be pr-0spettarne tutti i pericoli e i danni p rossimi e remoti. Se g·i11dicata necessaria, bisognere·b be insegnare i mezzi migliori da adottare 1Per eliminarne le con·seguenze dannose. •

Pubertà precoce.

G. F. J{eatinge (Journ. of Obst. a. Gyn. of Brit. Errlpi re, ' '· 33, 1926) ne descrive due casi: 1) Bambina di 7 anni, mestruante regolarmente da 6 rnesi; bene $Viluppata, con caratteri sessuali s econdari; all' esame addominale e rettale si scoa>re· un~ cisti ovarica s., della grandezza di una palla da tennis;· 'utero di tipo adulto, ma non ingrandito, i11 posizione normale. Rimossa la cisti, di t ipo ·derrnoide, unitamente a quasi tutto l'ovaio, le me~truazioni cessano ed entro sei m esi anche i caratteri sessuali secondari scompaiono; 2) Bambjna cli anni 3 1/2; aveva cominciato a mestrl1are ad 1 mese; il pu.b e si era coperto di peli alla fine clel 10 anno; all'esame addomino-rettale si scopre una c1sti ovarica d., della grandezza di un'avellana; rimo$Sa la cisti insieme a buona parte dell' ovaio, la bambina non 11a risentito nessun mifrlioram ento·' mestruazioni e caratteri sessuali se,, cond.ari persis tono in,·ariati. (Da « La Cl. Ost. ,, l •

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;! .i\NNO XXXI\., FASC. 48]

SEZIONE PRATICA

1771

'

NELLA VITA PROFEiSIONALE. MltDICINA SOCIÀLE. Il Patronato Nazionale. •

Fra le previdenze sociali dello .stato Fascista in

relazi·one alla nuova organizzazio n e Sindacale ·della Nazion e, vi è il Patron ato Nazionale. Esso si occupa dell·a ·effìca_ce as~istenzia in pro' di quei lavoratori .colpiti da infortuni nell' Industria e nell'IA.gricoltura; controlla l'applicazione ò·elle Assic11razioni sulla ·I nvalidità e la Vecchiaia e la disoccupazione; !facilita la offerta e la richiesta della mano d'opera al fine della pronta utilizzazion e e del selezionamento di e~sa 1Per mezzo rtei suoi uffici di collocamento. Disponendo il Patronato Nazionale di Uffici in ogni capoluogo di Provincia alla diretta Dipendenza dcl S-egretario ·Generale Federale Provinciale, n·o nch:è ·cor:rispondenti in tutti i Comuni <lel Regno attraverso i Podestà ed i Segretari dei F asci, ha il modo di effettivamente far sentire la sua benefica influenza a tutti i lavoratori Italiani. Esso deve diventare il tulic ro ·dell 'As~istenz·a sociale nel vasto e .complesso programma che lo Stato Fascista intende svolgere; in diretto contatto con l'Istituto della !Mutualità e Previdenza, .con 1a Cassa Nazionale i!nfortuni; con la Ca~sa ~azionale per le Assicurazioni So<!iali. Uno dei più importanti compiti dal lato assi~ stenziale e morale , è l 'assistenza al lavoratore in· fortunato sul lavoro. Far dare all'operato qu ello .che realmente 1Per la sua le~ione ha ·diritto; co·mbattere e vincere la resistenza ·d i difesa delle So.cietà. Sindacati Assicurativi; ·smascherare gli esageratori, i simu.Iatori è opera altam·ente sociale. Sr noi guar·diamo alle cifre espo$te, p er questo ramo dell 'attività dal Patronato, nella relazione ~1 Consiglio Diretti\ro .N azionale dal Direttore Generale .~ . Buffa, comprendia·mo facilmente quale imponente laYoro ·è stato fatto e quale proporzione ta~e opera p11ò assumere per l'avvenire. Nel 19~6 furono eseguite p er infortunati · delle Indu strie 18.847 visite chirurgiche; 426 n euro1Patologiche; 16.413 di .contr ollo; 207 oto-rino-laringoiatrich e; '2523 oculist.icl1e; 688 m ediche; 1373 radio·· grafiche. 1'"'urono altresì esperite 8464 prati·che per gli infortuni a gricoli. J,'o,p era ,del Medico è e deve es$ere preminente in q u esto enorme lavoro sociale, in quanto e5sa è per la legge attuale Infortuni la base prima e la base ultima sulla quale ·si fonda il giudizi.o degli a.:v vocati e le conclusioni dei Magistrati. Ben ciò .sanno le Società di A·~sicurazioni che · hanno ' ' oluto nella loro compagine medica i mi-

gliori fra i clinici d'I talia e li 11an110 sempre ben p agati. Per combattere ad armi pari, 1per poter dare alle relazioni Mediche la .completezza n ecessaria, tale cl1e a d essa dagli ·a vversari nulla vi sia tla opporre se nen la discussione $Ulla interpretazione sintomatologica occorre ·Che i collegi me·dici dei P atr onati Provinciali siano forni ti di tutti i mezzi d'in·dagine (Gabinetto Radioscopico, Gabinetto di analisi, Gabin·etto nevrologico, oculistico, otoiatrico, ecc.). Occorre altresì che le visite avvengano pres~o l'Istituto provinciale. che la collaborazione dei vari specialisti sia effettiva e contemporanea onde il soggetto visit·ato prima dall'infortunista generico e 1poi dai specialisti nece~sari al caso possa oosere dai medici visitatori discusso e la relazione m edie.a a.a redigersi si·a la conse.g uenza di detti esami ·e ·di detta diSCU$Sion e. .così si darà sempre più la sensazione che il Patronato Nazion.ale è ben differ ente dai soliti Studi infortunistici, che esso vuol ragg·iung·ere quella p erfezione n elle indagini e nei resp on~i alla quale nulla debba e possa obiettare la Società Assicuratrice, che esso ·è centro di eff ettivo elevamento della pratica infortuni$tica. (D a cc Il Medico I taliano », 25 settembre 1927) . 1

Cronaca del movimento professionale. Si ndacato medico fa scista di Roma e provincia. Jl Dirett-01rio del Si11dacato Me·ìico F ascista di Ro.1na e Pr-0.vi11cia, nell' a1clt1na nza del 10 · corr. , ha deliberato di a.ssrociarsi comp letan1ente all'ordine del giorno votato. dai Direttori .r iuniti degli .altri Sindacati intellèttuali p er chè sia re};?ressa CO!ll ogni severità I.a senseria IJrofessionale e non vengano concesse licenze 'del genere. Si assooia i nolt re a. qu.anto i predetti Sinaacati hanno deliberato nei riguardi della Cooperativa cc Pr-0 h omi11ibus ».

CONCORSI . P os11

VACANTI .

A tutto 10 dic. ; v. fase. 46. CAHCERI (PadovaJ). Al 30 nov.; L. 9000 e addiz.ion . L. 5 oopir a ], 1000 P'°''"·; ])er uff. ... a11. L. 500 ; tass.a L. 50. CASTELNUOVO DI CoNzA (Salerno). Consorzio con Santomenna . Scad. 15 dic.; vedi f:-isc. 4-1. CHIOGGIA (Tl enezia1). P er Sott ornnrina (fraz . B), .al 10 dic.; età lim. 40 a . ; tassa L . 50.JO; stip. L . 8500, aumenti periodici, p. trasp. L.1000-30004000; chied. annunzio. Serv. entro 15 gg: . BAsom (Perug•ia) . -


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IL

(-~~NO

I.>O Ll C Ll~ lCO

(Perugi u). A tutto 15 dic. aiuto chirurgo negl~ · Ospedali Uniti; nom. e confern1a biennali; indenn. L. '1000, oltre L. 600 serv. att . ; t assa L. 50. Rivolgersi al Municipio . GEN'OVA. o~pcda,[e l'sithiatrièo l)rovincialc. Scad. 10 dic. ; vedi fase . 44. GROS SETO. Direttore della Sez. l\!Iedic-0-1\llicrograf. del Laborat. Pro vinciale d'Igiene e Profilassi. Scad. ore 18 del 31 dic. Titoli ed esami. Stip. L . 14,000 e quiadTienni fino ia L . 21,000; L. 2500 serv. att.; L . 500 .alloggio; p.a.rtecipaz. 20 % analisi e contravven.z. Tassa L. 50. Età lim. 45 a. al 3 nov . Serv. entro 20 gg. Ohied. annunzio alla Segreteria Gener. della Provincia. ì\1I1LANO . Istituti Ospitalieri. - Assist. del G.abinetto Rad~ologico ·dell' Ambulat. Com. per ~ bambini delle scuole e per i poveri; L. 2400 annue; 2 ore di serv. giornal., escluse le domeniche; titoli. _.i\.nno di p~ova; po~ nom. biennale. Età lim. 35 .a. Scacl. ora 16 ,d el 10 dic. Rivolge·r si Ufficio di Protocollo (via Osped.ale 5). Docum. a 1 inooe dal 3 nov. Serv. entro 15 gg. Chied. ann. Assist. dell' Ambulat. Comunale Podo-iatrico per i bambini delle scuole e per i pov. Stesse condiz. NAPOLI. A.lto f}u1n1n,issariato per la Provincia. Uff. san. di Torre Annunziata; ab. 35,402; Ha. 990; stip . L. 12,000; doro. in carta da L . 3 all ' Ufficio del l\!Ied. PTov. entro le ore 12 del 30 dic. ; età Jjm. 45 ·a. ; docum. a 3 mesi dal . 20 ott.; titoli ed esami; a parità ti tolo p referenza : corso di pue.riooltu ra. NovARA. Uffici.a.le sanitario. Scad. 10 d ic.; vedi fase. 44. SAVONA. Due med. cond. &upplenti senza ass eg11az. di .zona; L. 5000 e 10 bienni ventesimo; c .-'' Scad. 31 dic. ,. \ TERCELLI. R. Prefettur a . Uff. san. di B iella; a tt1tto 20 dic. ; vedi fase. 16 \ T10 ENZA . Amrninistra.z . Provinciale . Scad. 15 cli c . Vedi fase. 45. C ITTÀ DI CAsT·ElI·L-O

XXXI\-, FASC. 48)

POS'II DI PERFEZIONAM.€NTO.

~

aperto il ooncors o al posto di pe.rfezio:n.ar. mento « Maff11cci » presso l' I s.tit·uto di Ai1atomia patòlogica del1a R. Università di Pis a. per gli anni sc.olastici 1927-28 e 1928-29. L 'assegno è di L. 1000 1annue. Possono ooncon:ere i laureati negli an11i 1926-27 o 1925-26 da tutte le Univers ità del R egno. Il concorso è per titoli; la Commissione p otrà sottoip orre i oonoorre11ti ia una ·p rova di esame. S cad. 31 dicen1bre. ·

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il p.r of. on. Git1seppe lV[uscatello è n·omina.t o rettore della R. Università di Oatama per il biennio a ccademico 1927-28 e 1928-29. S i è test è chiuso il 0011corso pe11· titoli ed es.ami pel' qu.attr.o posti di n1edioo dei diSipensari celtioi del Go\ ernatorato di Roma. Sono stati eletti secondo gra.duatoria i segue!lti medici: 1° Umberto Granelli; 2° Riva Sennen; 3° Lionetto Fran cesco; 4° Angeli Rodolfo. 7

Il dott. Francisoo Ca.stillo Najera è stato eletto presidente dell' Accadenù.a l\tledica del ì\!Iessico. Il N.ajera rap·p ·r esenta il GoveTno del Messico nel Belgio, in qualità di ministro plenipote11ziario.

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C0:-.;rcotts1

A

PRE:l\11. •

P re 1ni o Lo cat elli. Non essendo stato aggiudicato all'unico concorrente il premio Looatelli p el 1926, l'Associazione professionale dei D ermosifilografi italiani ha riapea.' t o il conco·r so per l'anno 1927, con la somma di L . 2000, da consegnarsi all'autocr·e del miglio.re laYoro su] tema: « Le dermatosi so0lastiohe » . Il laYoro h.a scopo di prop.ag.anda igienica e peroiò sarà s volto in forma tale da poter essere letto con profitto., oltre che ,da,i medioi non specialisti, ancl1e da tutti coloro ai qu,ali per ragioni di inseg11a1nento, di educazione, di custodia, eco. sono affidat i <lei b.ambini in età d.a frequentare la scuola . Dovrà essere perciò c0irredato di nt1merooe fi g ure . I lavori, scritti a macchina o stamp.ati , debbono e ere i nvi.a ti al s egretario dell'Associazione, dott or F elice Brt1net t i , Torino (Ya Garibaldi, 5) ent r o il 31 gennaio 1928.

NOTIZIE DIVERSE. Il Consig lio superiore della Sanità. Con 1·eoente Sovrano provvedimento si è p·r ovveduto .al1a oostituzioJ1e del Consiglio Superiore di Sanità pel triennio 1927-29, in oonfoTmità del nuovo ordi11amento portato dalla legge 23 giugno 1927 . L'alto con.sesso a prescindere dai membri di diritto - è stato costituito come .appresso : 1) Alessandri11i p·r of. Giulio; 2) Aoooli prof . \ Tiittorio; 3) B argellini prof . Guido; 4) Bilancioni prof. Guglielmo ; 5) BoJ'doni ing. Ugo; 6) Bosellini prof. Pier LudoYico; 7) Canalis prof. Pietro; 8) Casagr.ande prof. Oddo ; 9) Di Vestea prof. Alfonso; 10) Gabbi prof. Umberto; 11) Gia11turco dott . Emilio; 12) Lanfranchi prof. Alessa11dl'o; 13) L essona prof. Silvio ; 14) l\{aggiora p·r of. Ar11.aldo; 15) ì\I.ancioli prof. Tommaso; 16) ){anfredi prof. Luigi; 17) ~Iarchiafa.va prof. Etto1·e; 18) Orsi p rof. Giovanni ; 19) Parravicino prof. Nicola; 20) Puppini ing. Umberto ; 21) Sclavo prof. Acl1ille ; 22) Se.rpieri prof. Arrigo; 23) Stazzi p.r of. Pietro ; 24) V acino dott. Achille; 25) ,.,. alenti prof. A<lriano. (~11ale rappresentante dell' Opera N.azion.ale per I.a protezione della maternità e dell'infanzia è stato designato a far parte del Consesso stesso il prof. Francesco , ... a lagussa. Con s uccessi \·o dec reto ministeriale, poi il p.rof. Ett·or e ){arch1afaYa e il prof. Alfonso Di ' 7 es tea


F·A-C. ~ -i'8]

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SEZIONE PRATICA

so110 stati n ominati rispettivamente Presi de11te e vice P r esiden te del Consiglio medesimo per la sessi<>ne dell'anno -corrente. . . ~0 110 in corso le designazi-0ni , d a parte dei risp etti vi Si11daoati Nazion ali, de\ rappresentanti in detto Con.sesoo dei medic:i,-chir-urgb i , dei veter inari e dei fa.r m acisti eserc'3nti nel Regno.

L'assicurazione contro la tubercolosi. La « Gazz . Uff . » p,u bblica i l R . D. L. 27 ottobr e 1927, r elativo all' assicuirazione obbligatoria contr-0 la tuberoolosi, della qu ale ci siamo già larg.ame11te occupati. I l Decreto stabil.isce fra. l '.aJtro che è obbligatoria l' as8icurazio11e contr o l a t ubercol<>s i per le person e di .ambo :i, sessi che son o assicurat e oontro la invalidità e l a vecchiaia e per le per sone della gente di ma.re OQD.t.ribuenti alla Oa.ssa degli invalidi della :VIall'ina mercantile. Restano ft-·1·me a.ncl1e p eJ.· l',assicu r.azione contro 1a tubercolosi, le eccezioni stabilite p er l' assicuriazjone contro la invalidità e la vecch i.aja. L 'ass1cU1·az.ione l1a pe1· soopo di provvedere a f,a vore degli assic-qJ.·ati e delle persone di loro fam igli a al ricovero a) ~n s1Jeciali luogh i di cu ra .a tipo sanatori ale, ospedaliero, sanatoriale e postsanatoriale; b~ in istituzioni ospitaliere legalmente r ioonosci11te, le quali abbia.no speci ali e sep arati locali atti ad a&sicurare agli .aventi di.ri tto un isol amento ritenuto oonve11iente dall'autorità sanjtaria provi11ciale.

Scuola di Sanità Militare Marittima « Alessandro Pasquale :. . I l 21 settembre nell ' aula della, R. Scu ola di S'1nità )lilitare Maritti1na cc Alessandro P asq ua le » di N apoli, dinanzi ad u11 pubblico numeroso ebbé inizio ]' \ '"III C-0rso di Ap pl1oazione per i tenenti medici cli nuova. n-0mina nella R . M arin a. Fr.a gl 'intervenuti erano : S . E . l'ammiraglio Solari, R. Oon1missa rio del Porto di N n,pol ·, il medico capo della provincia comm. Sbriscia., il -001. m€dioo De Maria, di.r ettor e dell'Os pedale Militare della 1 rir1i tà, i geHeTali n1ecl]ci prof f. P~ .squ ale·, Belli, Gu err a, altre .au toirità e personalità f' nu1nerosi altri 1nedici civili e m ilitari f'd ufficiali della R . Ma.r ina. 1'e11ne il discorso iua11gu rale il Direttore della ·Scuola ool. medico <Ìot.t. Alfonso Falso . 1

S cuola specializzata in Medìcina Legale e delle Assicurazioni Sociali. Presso 1a Segreteria della Faooltà Medioo-Cl1iTurgioa i1ella R . Univea:sità (via B1albi, Ge11ov,a), son o .aper te le is,crizioni per gli aspir.anti .a l d ip loma di perfezionamento in l\1edicina legale e delle Assict1razi-0ni &ociali, a norma dell'art. 44 ·dellè'L legislazione llniversitar ia, per il titolo d i sp ecial izzazione (D . 31-12-1923, n. 2909). I l diploma è ooiDferito a chi ha firequentato il ·oorso regolamentare, e l1a superate le prove d'esame in )ledicina legale generale, Elementi di Di.ritto civile, commerciale e penale, esercitazioni

1773

alla perizia Neuro-psichiatrie.a, Traumatolo·g ia chirurgica, Tana.t ologia forense , P-0lizi a medica, Tecn.ol<>gia. Le dom.ande cl ' iscrizio11e dev-0no recare no me, cognome, paternità, domicilio dell'aspirante, che vi unirà il certifioato di lau1·ea in medicina e chirurgia. T.a.ssa annuale d' iscrizi-0n e L. 200. I l corso corrisp onde alle finalità contenute nell'articolo 209 del Cod. di Proc. P. Per alt,r i chiarimenti rivolgersi .all a D irezione dell' Istituto di Medicina Legale, via Bertai1i 5, Genova. L 'iscrizione p€rò va f.atta pJ'e&SO la Segreteri a della R. Università, via Balbi, dove va p11re versata la tassa d ' iscr izione e di esame.

Elargizioni e lasciti.

I l e;om1nercinnte di Trap.ani Giu_seppe S erraino Vulpit ta. ha lasciato, morendo, la oospicua somnia di quattro milioni .a qu el DispensàJ'io _L\.ntit11bercolar e, già er et to a,, sue spese, e pel quale egli era stato già insignito della media.glia d 'oro dei benemeriti dell3. sanità pubblica.

Il dott. J . Sch r1eider, noto oftalmologo, da poco morto a 1"lilw.a nl{ee, A. N . (Stati U11iti), 11a 'legato .all'Università d~ ' Viirzbu rg (Germania) la somma di 300,000 doila.ri·, pari circa .a 6 milioni di lire it., oome fondo di riserva destinat-0 al trattamento delle inadri e dei b,a mbini che frequentano la Oli1tica e la Policli11ica di Oftalmologia.

Per il prossimo Congresso francese di chirurgia. Per il · Oon gr esoo fr.ancese di ohi rurgia che si ad unerà nel 1928 sono stati scelti i seguenti temi: « L a l'aohianestesi a », re1atori For g11e (MontpelJier) e B asset (Parigi) ; cc Res ultati remot.i del trattamento chir urgico dell'ulcera d uodenale », relatori Delore (Lion.e) e Okinczyc (P ar igi); cc Sequele remote della t r ap.an azio11e del cranio per lasioni triau,r oatiche », ·r elatori l\iaisonnet (dell'Esercito) e P etit-Dutaillis (Parigi) . Il Oongr€sso sarà presieduto dal pr<>f. Gos.set (P arigi); ne siarà vice-presidente il prof. T ixier (L i-0ne) .

Per i Centri anticanceros i del Belgio. Con decreto del r e dei Belgi sono stati assegnati 277,300 franchi a quattro Ceni.ri .anticancerosi per le spese di fu112iona.mento inoont1·ate nel 1927.

Donazioni all' Università di P arig i. La cc Société des ·amis de l ' Université de Paris » nell 'ultima su a .assemblea, presieduta da Raymond Poinoaré, ha deciso di f.are oospicue donazioni a vari laboratori. Pel tramite di essa, il r ettore onorario dell'Università, Paul Appell, ha fatto una donazione per l'acquisto di libri destinati alla sala degli stu denti; l 'esempio fu imitato. Da.vid , ,.eildette ha donato 100,000 franchi per la pubblicazione di te.si di. dottora~, in co_nsidcrazione del fatto che molti studenti 11011 rie-


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POLICLI~ICO

scono a co?IBeguire la lat1rea a causa delle forti spe8e .att~aJi di sta.111pa e dato che i fondi già fornjti a tale soopo dall'Institut de F.r.ance, dal gove1~no centrale e dalla .miaJ~chesa Arçona.ti Visconti, sono esauriti . La Società si adopera attivamente a SOBtenere gli studen,t i stran~eri che frequentano l'Università di Pairigi, allo scopo di diffondere la coltura francese nel mo·n do: attualmente vi sono ,a Parigi 633 studenti stranieri, di cui 329 degli Stati Uniti. L·a Società favorisce ·anche la creazione di nuove cattedre, di corsi, ·d i conferenze, d~ borse di studio, di premi, di bibliot€che speciali.

Istituzione per i deficienti mentali di New York. Lo Stato di New York è venuto creando una grandiosa ii:;ticuzione per deficienti mentali: il villaggio di Letchwo.rth; esso è oa,pace di 2,500 posti, ma verrà anoora ingr1andito fino a raggiungere ~~500 posti. Nel villaggio è stato recenteme11te inaug·u r·ato un nl1ovo oop edale, destinato si.a .ai ricoverati della colonia, sia agli impiegati e al lJersonale 1addettovj. Esso è fornito di tutti i servizi più perfezionati; ha delle sezioni per tubercolotici, camere d'isolamento, camere private, un ambulatorio, un gabinetto .roentgenologico e un laboratorio .

Il centenario della « Gazette des Hopitaux

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Il reputato periodico medico francese diretto oon ta11ta autorità e competeriza dal .d ott. F. LB Sourd , 11a festeggiato, il 14 novembre, il suo centenario. Al Palajs d'Orsa.y si sono riuniti a banchetto i suaii redattori e collaboratori, _i suoi 13JIIlici ed i r.app re.senta11ti della stampa meclioa straniera. Ci associamo alla simpatiqa ma.nifestaz.ione ed auguriamo al oonftl'atello una. lunga vita e ore.scente succeSS'O .

Insegnanti a iutto impiego nell'Univ. di Tulane. L'esperimento iniziato qualche ianno iaddieto n ella scuola medica dell'Università di Tu1ane, a N e w Orleans (Stati Uniti), .relativo all'adooione

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XXXI\·, FASC. '*8]

di insegnanti cui è vietato l'esercizio professionale libero (OGBÌ da consacrarsi per intero .a.ll'insegnament0t) va sempr e più sviluppandosi. Ora il Generai Education Board ha stanziato 150,000 dollari paga.bili in 5 annualità, perQhè 1a Scuola. 01rganizzi l 'insegnamento della chirurgia con questo sistema, che là è detto del «full-time teaching >1.

Un medico francese a un Congresso tedesco di medicina. Al Congresso dell' AssociaiZione dei Medici Tedeschi a.dunatisi a W iirzbu..rg intervenne il dott. Edgar Leroy, il quaJe aveva partecipato al Congresso intern.a zionale demooratioo per la pace che si era tenuto q.u,asi contemporaneamente. lnvitta.to a ·p ·r endere la, parola .alla seduta in,a,ugurale, egli rilevò che i medici tedesohi mettono al primo piano ,delle loro preoccupia zioni gli stessi problemi che richiamano l'attenzione de~ medie~ franees~; constatò l'importa,nzia, crescente della collaborazione internazioiltaJe, per .i. p1rogressi scientifici, teonici, eoonom~ci, sooia.li: vengono, oosì , sorpassate e spez.ziate le iìrontiere. M.andò un saluto a. tutti i medici te.d eaohi. F ·u calorosamente applau-dito. Aveva oomin~iat-0 a p.all'laJre in inglese, ma fu invitato ia c-0ntinua.re in firanOOSle, meglio QOmpTeso dalla gener.al~tà de.i convenu ti . (Mouvem. Sa·1iitaire , 30 sett. 1927).

Scuola di perfezionamento in Odontoiatria e protesi dentaria presso la R. Università di Bolo• gna. ~ono

a.perte le iscrizioni per l'anno soolastico1927-28 ai corsi di perfezionamento di odontoiatria. e protesi dentatria per i laureati ~n medicina e chirurgia. Essendo il numero dei posti limitato, l'accettazione viene iregola.ta secondo la priorità nella pTesentazione dei dooumeruti e nel versamenìodelle tasse.. Per programmi ed informazioni rivolgersi presso la Segi·eteria della Scuola, vi.a S. Vitale, 59, Bologna (13) .

Indice alfabetico per materie .

Adeniti t ubercolari: cura con C.a<X> dilato di soda . . Pag. 1769 )) 1745 Bibliogr.af iia . . )) 1761 Ohirurgia: comunicazioni vaa·ie )) 1771 Cronaca d el movi1nento professionale )) 1752 Diabete pa11oreatico: ricerche )) 1768 Ernia i11uscola.re in tabetico • • • )) 1744 Influenza e gra.v idanza . . )) 1768 Ipertrofia monolater.ale . . )) 1768 l\fusoolo bicipite: rottura bilawale . )) 1767 Medicina nella n.aviga.zione .aerea Medi cina i11tern a: con1unic'.lzioni \aTie . )) 1757 1766 ~fedicina i11ilitare: comunicazioni via.rie ))

. Pag. Niarcosi : nuovi studi • • )) Pat1·oriato }.Tazionale Polmonite: formola leucocita.r ia . . )) Reazione di \Vassermann negativa nel corso della sifilide seoondan:iia . » Sangu e: conta degli eritrooiti . » Stitiche~za a .b itua.le . . 1740, 1747, Tintura di iodio con alcool den.atur.ato » Tubercolina: è specifica? . » Tubercolotici : clllra insulinica . . » 'run1ore placei1tare . » Vomiti gra\idici e terapia di desensibi)) lizzazjoue .

1745· 1771 1769 1737 1769 1753 1770 1769· 1768 1744 1743-

Non èconsentlta la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad aatorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pabblkazlone di sunti di essi senza citarne la fonte. R-0ma - Stab . T ipo-Lit. Armani di M. Oourrier. V. AscoLI, Red. resp. Diritti di proprietà riservati. -


A.NNO XXXIV

Roma, 12 :Oicen1b1·e 1927

Fase. 50

' Per l'anno 1928. Ai Medici italiani, Per 34 anni, il Policlinico, fondato su salde basi e fermo nelle direttive della vera clinica, ha potuto mantenere una~'isionomia sua propria. Superate tutte le di/f icoltà dei tempi della guerra e del dopo guerra, ha ripreso con vigore la via del suo avvenire. Nel decorso anno le sezioni mensili, medica e chirurgica, veri archivi della produzione clinica nazionale, si sono ampliate per un numero molto maggiore di pagine e si sono arricchite di tavole. Anche la sezione pratica settimanale ha potuto dare più largo sviluppo alle sue molteplici rubriche, nelle quali il lettore sa di trovare a colpo sicuro quanto g li interessa di scienze biologiche, di casistica clinica, di terapia, di norme legali che regolano i suoi rapporti, di nuovi sviluppi amministrativi, di notizie sul personale medico italiano e straniero. Gli archivi mensili e la sezione pratica costituiscono un insieme, ch'è sufficiente per soddisfare il sempre vivo desiderio del medico italiano di perfezionarsi nella coltura, nella pratica, nello spirito. E però egli ha nel Po.Jfclinico, il suo giornale. Mentre salutiamo il nascere e il fiorire di buoni periodici medici, non abbiamo motivo di cambiare il nostro indirizzo che ci tiene lontani dalle frasi pompose e dagli esclusivis1ni di scuola, volti come siamo so/fan fo alla sana clinica, all'onesta tutela degli interessi generali e a quell'elevazione morale che distingue la nostra dalle altre professioni. Perchè sempre meglio possiamo raggiungere simili intenti, volgiamo calda preghiera a tutti i nostri bravi collaboratori, delle sezioni mensili e della sezione pratica, di volere mantenersi brevi, di esporre nettamente, chiaramente, quanto è frutto dei loro studt e della loro esperienza, senza troppo divagare in ' ricordi storici o in esplicazioni dottrinali, e senza /'ossessione di documentare ogni cosa. E nello stile dell'epoca andare diritti allo scopo. Le 1nemorie concepite e scritte in tal modo sono più lette, più apprezzate, meno ingombranti per il giornale: noi potremo contentare maggior numero di autori ed evitare le lunghe soste dei lavori in redaz ione. Rifiuteremo pertanto o ridurremo i lavori che non rispondano a tali requisiti. Il sacrificio singolo sarà largattletJfe compensato dal vantaggio generale. Dal canto nostro, mentre ringraziamo l'amministrazione di avere ridotto il prezzo di abbonamento, assicuriamo di aver preso ogni misura perchè il giornale sia meglio aggiornato, rapidamente esponga il nzeglio che nel mondo si viene producendo nella scienza e nella pratica clinica, e sollecitamente lnf ormi di quanto può interessare. sotto ogni rapporto. I corrispondenti che abbiamo scelto in ogni centro di coltura italiana completano il carattere prettamente nazionale del Policlinfco. Abbiamo anche escogitato i mezz'i per ottenere di fatto una maggiore copia di riviste sintetiche e di lez ioni dei nostri migliori clinici, d'ogni scuola, ahe non ha avuto fin'ora lo sviluppo da noi vivamente auspicato. Sicuri nella coscienza di avere con lena, e con passione di bene, lavorato per il vantaggio e per la dignità della medicina italiana, porgiamo saluti e grazie ai nostri fedeli abbonati, e sollecitiamo la cooperazione deg li studiosi italiani, per soddisfare la nostra ambizione che il Policlinico spanda da Roma per l'Italia e il mondo.la luce di verità e l'ideale ché sorge dalle rinnovate energie della Patria. 1

LA REDAZIONE

Gli anni di vita del ''POLICLINICO" sono orinai tanto numerosi, che essi soli dovreb· bero essere sufficienti ad infondere nell'animo dei medici quel senso di stima e di fiducia, proprie di un giornale scientifico serio. L'Amministrazione perciò avrebbe potuto esimersi dal rivolgersi anche quest'anno, come usa. annualmente, ai suoi lettori per tornare a ripetei:e, in fine, quanto essa ha fatto e quanto si propone di fare. " Deve il ''POLICLINICO", con il suo passato, fare ancora ciò? Quest'anno l'Amministrazione, dopo le parole della Redazione, aveva. pensato senz'altro di tacere, sicura che non per ciò gli abbonati avrebbero disertato; ma poi, sapendo che i let-

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tori del '':POLICLINICO'' attendono le sue parole di fine d'anno, non tanto per il èontenuto"" quanto, perchè sentono iu esse il persona.le saluto, fatto di ringrazia.mento e di augurio~. anche quest'anno ha deciso di non venir meno alla consuetudine. Ma anzichè dire parole, porta fatti: La diminuzione del prezzo di abbonamento è la . miglior prova del senso di sacrificio che ha, sempre a~ima.to ed anima il ''POLICLINICO" •. Forse la diminuzione di per sè può sembrare esig:ua., ma ba.sterà·tener presente il grande numero degli abbona.ti al "POLICLINICO" per valutare, il grave onere impostosi da.Il' Amministra.zione. Questa, ciò non ostante, si impegna di mantenere il " POLICLINICO " uno dei mi- . gliori giornali medici italiani e, nel med-esimo tempo, il più a buon mercato fra quelli maggiormente accreditati. Che tali pregi siano posseduti di già. dal "POLICLINICO", lo dimostra. il fatto che rara.mente i suoi · abbonati · se ne allontanano, ed anzi, con orgoglio, possiamo a:ffermare che qualcuno dei pochissimi che lo aveva lasciato, dopo appena un anno è tornato nella nostra. fa- · miglia, pentito della decisione presa e chiedendo anche l'invio dei Numeri dell'annata interrotta.. Nè è da dimenticare un merito intrinseco del nostro Giornale: tutte le sue colonne, le· quali per i caratteri tipografici adopera.ti, racchiudono un materia.le efficiente, aono destina.te · esclusivamente al testo, senza che in ca.Ice a nessuna di esse si riscontrino avvisi a pagamento. Ciò non si verifica neppure n~lla. ~ubrica "Notiziario", dove, forse, potrebbe anche essere consentito. I medici Italiani vorranno, ne siamo certi, tener presente tutto ciò e continuarci il loro· valido consenso. L'EDITORE

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ABBONAmENTI 1ll ''POLICLINICO'' PER IL 1928.

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Singoli: Alla sola Sezione pratica (settimanale). • • Alla sola Sezione medica (men sile) . • • • Alla sola Sezione chirurgica (mensile) . • • Cumulativi : Alle due Sezioni (pratica e medica). • . . Alle due Sezioni (pratica e chirurgica). . . Alle tre Sezioni (pratica, medica e chirurgica)

ITALIA Lire 65 Lire 40 L ire 40

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Lire 95 Lire 95 Lire 115

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t~. B. - Tutti coloro che ci faranno tener~ entro il mese di dicembre 1927, l'intero iimporto del proprio.abbonamento pel 1928, potranno, coll'aggiunta di sole

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ricevere, a loro scelta, UNO dei due volumi indicati qui sotto alle lettere a ) e b) : (( ) LA CLINICA DELLA ADESIONE PERICARDICA (Fi brechia d el cuore ; NELL'ASPETTO suo DIAGNOSTICO. (:Prof. G. L: S ACCONAGHI ) . . prezzo di co1pertina lJ ) LA LEGISLAZIONE· SANITARIA IN RAPPORTO ALL 5 ESERCIZIO ~ROFES· )) SIONALE. (D ott. ALBERTO V IGO - doc tor Jus titja) . . . . . . ))

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e coll 'aggiunta di sole Li .... e 6 . ricevere, a loro scelta, UNO degli altri tre volumi indicati alle lettere e) d ) e) : e) L ' IMPORTANZA DELLE PARATIROIDI SECONDO LE ODIERNE VEDUTE .

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d ) LA MODERNA LOTTA CONTRO LE MALATTIE SESSUALI. (Dr. F. TRAV~GLI ) e1 DEI MEDICI FUTÙRI. (.i\.U GUSTO l\1URRI ) . . . . . . . . . . . . . .

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Avvertenza - Questa eccezionale riduz ione è riservata esclusivamente a coloro che f arann·o direttamente capo alla nostra Amministrazione e non già a traverso commissionari.

.,.- Una preghiera ai nost1,.i fedeli abbonati:

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quanto più possibile l'invio dell'importo di rinnovazione dell'abbonamento pel 1928 e, al polizzino del vaglia postale, den' Assegno, Chèque, o Vaglia Bancario (questi ultimi riscuotibili in Roma), applicare possibilmente la fascetta con Ia quale si sono finora ricevuti i fasc icoli o, quanto meno. indicare con esattezza il rispettivo numero di abbonamento. Con ciò verranno fil Ciii tali due compiti: all'Ufficio d'Amministrazione, quello dell'esatto accreditamento del pagamento nella rispettiva partita; alt' Ufficio di Spedizione, l'altro. di mantenere ininterrotto e regolare linvio dei fascicoli pel nuovo anno 1928.

Ricordiamo che il vaglia postale dovrà essere indirizzato nominativamente all 'editore LUIGI POZZI, via Sistina, 14, " a gg1un~end o,, per l ' ufficio Postale Succursal e diciotto, ROMA e che (nel posto riservato al bollo dell'ufflcio Postale pagatore> deve essere munito della prescritta marca da bollo da 5 centesimi fino a L. 100 e da centesimi 1 O se il vaglia supera le L. 100. Chi si trova 1provvl1to della marca accresca dei detti centesimi l ' importo del vaglia stesso. Coloro che faranno uso di Chèque, Vaglia o Assegno Bancario provvedano che questi siano riscu otibili In Roma. L·Eo•TORE ~.

B. I n di1izzare i Vaglia Postali o gli ass egni Bancari (questi debbono essere pagabili in • Roma) all' Edi tore L UI GI P OZ ZI - Vi a• Sisti na 14 ROJtA...

..


A.NNO XXXIV

Roma, 12 Dicembre 1927

Fase. 50

.. fondato dai professori:

·GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI \

SOMMARIO. Lavori originali : N. S<"itte: L 'i!ll.POl't:tnza nell' inalazione di 1gas ;putri1dd nel tifo. (Setticemia Eberthia.n a con reinfezione riipetuta). Osservazioni <:tilf1'i che : E. Baeso: Rac ~olt.a :iid1·oaerea endopolmonfure .cistica apontanea con perima.nenza di scheggia metallica. D. Olemente: Un caso di ascesso po1mooare ~n sea:·u 1to a ~eJ>si p-uerperaJe. Note e contributi : L. Settimj : ~ nocivo l 'usor di a liment i oonditi con .a ceto o .con s ugo di limone nelle cure di joduri a.lcalini? Dalla pratica corrente : .A. Fer:rri.: Di uno speciale fenomeno nervoso-ftllD.lZioaia.le. C1Jnferenze : Ja.mee: L';:i.rteriosclerosi cerebrale. Sunti e rassegne: VASI SANGUlGN I: Va.quez e Donzelot: La 1diagnosi de1l'aor1Ìiite add-Om:i·P•a le. Ei1Ch elter e Knofl.aob : Su11a chiir.t1!'lgia 1degli aneurismi e degli an1giooni racemosi. ~c.hropf : S·u11a malattia di Buerger. - Stul!tz e Stricke.r : Osservaz.ioni di surren alectomia n ell'enctoarterite obliter::i.nte {:,iovanile e nella m.a1attia c1i Bt1erger. - A. w. .Allen: La sim.patiicectoonia periarter.iosa in malattie circolatorie delle estremità - MILZA: P . E. Weil: Le sple!1nmegalie mi~ooiohe. - Wilkie : Le chiri1rgia ne11e m 'llattie eple.nomegalìche. - - IG ! EN!lJ: -~. Mi86jr -01li. : "La prevenzione della malaria nel ramp0 p-ratioo.

cenni bibliografie•. Accademie, Società mediche, Congressi : XVIII Oongresso Nazionale di Idrologja, Clima.t ologja e Terapia fieica. - IV Corugre~ so tiella Soeietà Italia·n a di OifLa l!nolog1a. · Appunti per il 1nedico prati<;o : La, ba:::e a natoim·o-patologica della Blindro1m e p·arkineoniana post.€.n<lefalitica. - Le .menin..git1 pseuidotubercoliari. - Disturbi epil1ettoiidi e vertigini dej dispe:·.ptici. - TERAPIA: Vari·a.zioni dii. int-enE=it.ì dell'a zione dt•ll'in:-ul in a nel diabete e . casi d i' inRulinoresisten•z a. - L'insulin·a ne1l.a terapia 'ingra.esante. -- Ija reazic ne jpogHcemica e le psicosi insuLnj ohe. - 8rMElOTI CA : I.a prova dell'iper-· glicemia provocata nella. .(, U ~q-~ nosi id.i cancro delle vie digerenti. - La :reazione di Wa-Gserma.nn e quella. di flocculazione nel J,i_t,tt> d1 dc,nne luetiche. - VARIA: E. Bertaret!Ji: I m.ediei e ril t L•nnis. Politica sanitaria e giurisprude1nza: G Selv·aggi: Dif:1ci'p1lina delle arti sanitarie 1ausiliarie. Nel la vita professionale : E. Fa.mbri : Dottore, voll'rei nn certificato! - Con e:oré:'i. Nostre corrispondenze : Da T vier:;te. - Da. Cagliari. -

LAVORI ORIGINALI.

fra un periodo febbrile e l'altr o, con1e iTuvece nel caso in questione. Ql1esto caso poi, olitre all'interesse clini co, credo abbia interesse specia le nei riguardi del mestiere ,che il P. faiceva e qujn.di 1può. trovare risco11tro con le osservazioni cliniche e s perir11entali ·dei raipporti fra inalazioni putrtde ed infezion i i11 generale.

ISTIT UTO D' I GI ENE UELLA

R. UNIVERSITÀ DI ROMA

diretto dal Pro.f. G. SANARELLl. L'impo1~tanza

dell'inalazione di gas putridi nel ,tifo.

(Setticeo1ia Eberthiana con reinfezione ripetuta). Prof. >;rcoLA

SETTE,

-

Da Oaitan.:La.

Notizie diverse. Indice alfabeti-00 per materie.

assistente.

L'infezione Eber tl1iana , quale si trova descritt:.a ne1 trattati class.Lci di patologia e clinica medica, comincia a non essere più tanto fr equente m entre, per a1tr-0, i mezzi di i n·dagine , che sempre più ~i perfezionano, ci f aru10 cla1Ssifi~are dei ca.6i che per il loro decorso anomalo diffi'cilmente s i potrE:bbero ben dia·gnosticare e che rimarre·b1ber o ad ingrandire il gru{Ppo .delle infezioni criptogenetic·he. Il caso d i infezione Eberthiana che sto ora per descrivere credo che abbia un interesse particolare in quant o che l 'ammalato ha avuto quattro perio·di feb·b rili, ira loro in stretto r apporto; tu ttavia l'infezione non può essere clatSsificata com e « tifo a ripetizione » in quanto che, in tali casi non si osservano Grdinariamente periodi lun.gl1i

Eccone la storia clinica :

1

M. ,t\rmanrdo, di a . 29, m eccanico addetto alla si.s ternazione ·di tubi p er la 1posta pnel1matica. .t\naimnesi remota personale e famigliare, nega. ti.va. Negli ul.t imi tempi, ·p rim·a di ammalare, è stato costretto a scen·dere nelle fo.g ne della città, rimanen·dovi per va.rie or e consecutive a l<ùvorare. Ìl 18 giugno 192.6, dopo qualche giorno di ma1es.sere, ha av:uto per1dita di a;p1p etito ed è poi ammalato con febbre preceduta da brivido e cefalea intensa. Non h·a éVvuto erpd.stassi niè tosse. E. O. Stato generale discreto, lingua patinosa con n1argini e punta arrossati, milza debordante appena un ·dito, ventre contratto , sensi'b.ile in oo.rrisponden za 1della regione ileo cecale. Stipsi persistente; temperatur a, nel primo settenario . fort.e1nente remittente. Essen·do8i così d iagnosticata una pruDabile infezion e tifica, si fa ricover-are in Ospedale ove in n ona giornata viene redat ta la car1Plla clini ca con J'E. O. seguente:

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[ A~.NO

l L POf.JCLINfCO

181 4

Condizioni gen erali discrete, sensorio ir1tegro. decubito in·diififerente. Polso: molle, accenno a dicrotismo, frequente. Re51Piro: 1di frequenza appena aumentata. Temperatura ascellar e: 38.5 C0 • Nulla a carico della cute; lin·g ua umi-da, irnpaniata. Esame del torace: negativo. A·ddome: poco trattabile, i11dolente, assenza di roseole e tumefazioni abnormi. Fegato: bordo superiore nei limiti; bordo inferiore n on si palpa ma con la percussiorie Pi delimita a tre dita trasverse dal bordo costale, sul prolungamento della papi.Ilare. Milza: in alto al settimo spazio, in basso de· J::>orda circ·a due dita, liscia, 1poco aumen tata di cOn$istenza, in·dolente. Esami praticati: Urine: tracce di albumina. Sierodiagnosi per tifo, paratifi e melitense, praticata il 28-6-1926 ed il 3-7-1926: negative. Etmoculiura praticata .1'8-7-1926: negativ·a. Ricerca del parassita malarico : negativa. Si riscontra leucoipenia. Cura: durante la id egenza gli è stato sommini· strato chinino ed urotro pina. ·

Il 2 settembre ricompare la febbre con un decorso più grwve di quella dei periodi precedenti

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e questa ,·olta vi è comparsa di roseole; in questo periodo, mentre già la feb·b re sta per scomparire. viene praticata vaccinazione con vaccino antitifico Brt1schettini ed il 21 settembre il P. sfebbra. Ma 1'8 ottobre si ha ricomparsa di feb bre sia pure a ·decorso 1più m.i te. In questo periodo, e proprio il 13 ottobre, vier1e da me praticata. una emocultura e vengono raccolte le urine con ca-

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Emocultura

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~-~ Inizio dell'autovaccinazione

Grafica 4.

G.r afi·ca 1.

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Il 12 luglio Slf ebbra e viene dimesso dall'Ospedale il 17. Il 26 luglio, tn pieno benessere, è nuovamente c0lpito improvvisamente da febbre con brivid o ed il decorso della malattia è 1Pressochè uguale al precedente fino al 13 agosto. Il 6 agosto fu eseguita la siero,diagnosi per tifo, paratifi e meli tense, con r esultato negativo.

tetere, cominciando a s ospettare, p er il d ecorso strano , altra in•f ezione. ,. Dalle urine ifurono eseguite culture cl1e rimasero sterili; ·e venne fatta iniezione ad a;nimali di laboratorio ·' tutte queste ricerche non dettero . alcun resultato meno l'emocultura che ·invece fu positiva per un n1icrobio che l])er le proprietà monfolo.gi.che, culturali e sierologiche fu idenrtificato rp er un bacillo tilfico; con tale stipite alles.tii l'autovaccino col .quale fu ·d ominata la infezione. Il ca.60 -0ra descritto si presta a dell e cons.iderazioni prima di ogni altro, di o~dine clinico.

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Il ·dicrotismo del polso ed il tumore di milza,

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n el primo periodo, non possono da soli essere su·ffi cjenti a farci fare diagnosi di tifo. tanto • più che le ricerche di laboratorio sono negative, ad eccezione della leucopenia, però sono sufficienti p er farci SO$tenere che si sia trattato di un processo infettivo. Non sarebbe da escludere, per ec::emp io, l a possibilità ch e si sia trattato, nei


[ANNO

xxxiv-,

FASC.

SEZIONE PRATICA

50]

~primi

periodi, di una in'fezione in cui gran part3 abbia avuto il ·Colibacillo a virulenza ·a umentata e solo secondariamente, in un individuo C08ì minorato, .abbia potuto attecchire il bacillo tifico. Le curve febbrili id ei vari p·e rio·di però, cl1e quasi si equivalgono, ci fanno sostenere l'ipotesi che si 8ia trattato di una unica irrifezione Eberthiana, e ~dù propriamente cl1e il malato ab bia avuto una reinfezione tirfosa en·dogena. Il bacillo ti.fico infatti può restare albergato in alcuni orga11i (fegato, milza, midollo osseo) e fintanto che non si è consoli·data }'immunità, l)llÒ, in detern1inaiti momenti, ri1pai5sare in circolo. Sono infatti note le ricadute e le affezioni ossee ohe con que1sto meccani~mo, avven.g ono a distanza di anni. L'andamento bizzarro può trovare riscontro nel cos:Ldetto u .genio epi·demico » .d el ti:fo; ai clinici è noto infatti che vi sono periodi ·di anni in cui vi è pra.do·m inanza di complicanze polmonari, rnentre in altri ancora, co1ne nel 192'6, vi sono molti casi di tifo a ·d ecorso anomalo . i\Ia nel paziente oltre al « genio e1pi demj co » c'è da inYocare un altro fattore importante qual 'è quello del m estiere che il P. esercitava e cl1e lo aveva costretto a rimanere vario temp o n elle fogne,· inontr e qt1esto· non era il lavoro suo a bituale. Th1olte osservazioni ~ia cliniche che · sperimentali sono state fatte sui rapporti fra inalazioni di gas putridi e malattje, e non credo inutile riassumere quanto su questo argo.m ento si conosce E noto ·a nzitutto il rapporto che e8iste fra apparecchio res1p1iraitorio e tubo gastro er1terico, e come numerose -siano le · osservazioni cliniche e sperimentali fatte precedentemente <la di ,·ersi .<\A. Searle (citato ·da Di 1\llattei, 1896) narra come, in seguito a svuotamento di una fogr1a; il cui li·quame fu ·disseminato in un gi.a rdino · sorttostante ad un convitto, in Lon·dra, po:tè· osservare, dopo alcuni giorni, una vera epi-demia <li « colera nostras » fra gli scoJ arj. Speri.mentalmente poi P11ntoni' (Pol :; Sez. med., 19i4) ha osservato che animali sottoposti ad ina1azioni· di ga~ putri1di possono 1p-resentare lesioni polmonari di natura congestizia ed alterazioni intestinali; (nei toipo1ini infatti h a notato disepiteli.z zazione del te11ue e dei piccoli · broncl1i). Ro·g er e Garnier (citato da C·a.stellana e Bra11cati: Bo!L Sier. Mil.., 1927) 11anno osservato l'aumento di tossicità ·del contenuto intestinale in seguito ad inalazioni di mater.iali putre.f atti, per quanto., in tali casi, non sappiamo quanto de rJl1a e~ser dovuto al co.n tenuto intestinale 1n sè e p('r sè, ·e quanto all"aumento di vjrule!1za clei ;çrrni ' in €Sso contenuti ed .:.n s1p·e ci al nio i·) rlel Colibacillo. Esiste peraltro, per qruel eh.e riguarda so~tanze 1

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I

t;assose, u'n o scambio inverso ossia fra intestino: ·ed apparecchio re.spjratorio. Sanarelli ·e Biffi (Ann. lg., 1902) ·hanno dimostrato che le sostanze ·volatili, organiche ed inorganiche, prese11ti. 11el tubo digestivo, possono ve~ nire eliminate per la superficie l)Olmonare~ Qliesta eliminazione non sem·b ra ·d isciplinata d~ alcuna regola fhssa, ma si effettua ogni volta· che .si verificano, nell'intestino, abnormi iprord uzioni ·di sostanze ·volatili o gassose. E poi da' osservare che lo scam.bio fra superf1. cie polmonare (assorbe11te) ed a.pparecchio ga~tro· enterico ('elin1inante) 11on l si limita solo alle sostanze volatili, rna ancl1e alle ·1)artìcelle solide cl1e vanno constderate nella loro qualità di sostanze colloidali. S·a narelli, per 1Jrin10, e p oi la sua scuola, 11anno· dimo~trato come i microbi, possono penetrare nell'organismo- attra,·erso la su1perfj cie respiratoria e venire eliminati per l'intestino. E ovvio che, percl1è q'uesto avvenga, i microbi devono essere veicolat i dai tessuti liql1idi quali il sangue e la linfa, ed in sjffatto m odo deYono venire a irovarsi a contatto delle sostanze colloidali e d egli elettroliti che formano l'organismo animale. Vien e quindi log·ica la deduzione che se nei colloidi dell'organismo sono avvenute delle morlificazioni, di esse ne risentjr.a11no sia i microbi che le r eazioni sierologicl1e cl1e si accompagnano alla loro introduzione. Sono peraltro ben note le morlifjcazioni che possono es8er e apportate alle reazioni e.d ai colloid i d·agli agenti fisici e fisicocbimicL Rjrr1anen·do per ora nell'argomento dei g·as, vediarno nella letteratl1ra, anche remota, molte osservazioni sulla infll1enza C·h e i gas (specie gas di fogna) inalati, 11anno rie petto alle varie maJatti e ed in special mo·do ris1p·etto a quelle intestin·ali. · Il Tl1o n1~)S on (citato da Di ì\llattei) infatti acce11na che, fra .g li 01perai addetti alla l{)reparazione dei fosfati, destinati a scopo agricolo, per la quale è necessario il n1aneggio di sostahze puzzolenti e meln1ose delle fogne ,-ide ~vill1pparsi gravi epidemìe di rpol-monitj. " Il I\:irchner poi al congresso della Società T·edesca d'Igiene pubblica, te11uto a Stuttgart nel 1895 si espressè dicendo: '< i-:: ben vero cl1e Je nostr'e attuali conoscenze sulla i1atura degli agenti infettivi i1on cj permettono di ammettere la cliffusione delle ma. lattie epidemj cl1e, specialmente del ' tifo, del colera, della d'i fterite, per mezzo dei gas delle fog·ne. Ma è bensi anche vero eh e quando questi ga-s vengo.no r espif'ati per lun.go tempo, esercita no suJl'orga'n ismo un'influenza tossi ca ctelete1

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1816

IL POLICLINICO

ria cl1e distur ba i ~roces~i nutritj!vi, diminuisce la r esiste11za organica e dispone perciò all'aJttec. çhimento dei germi infettivi » . Rigua rdo poi all'intluenza sulle malatti-e inie· sti.nali, 1possiamo ri·andare prima di ogni altro alla teoria pitogenica del Murchiri$on che, come è noto, rit en eva cl1e i gas putridi foss ero la cat1sa .\'l iretta de1la febbr e tifoi de. ·per quanto non si $ia n1ai potl1to dimostrare con certezza che per azi.or1e di g·a s putri1di vi siano state insorgenze ·di febbri tirfoidi, pure eSi$tono molti argomenti che ten1dono a dimostrare lo stretto rapporto che esiste fra en1anazioni putride ed insorgenza di febbre tifoi.·de. Deraltz nel 1888 comunicò alla « Società Med. <lP.gli (}c:;p·e·d ali ·d i Parigi >> ·di aver osservato nelle persone colpite da feb1b re tifotde, solo 1Perch·è dormivano in pros~imità di latri11e. F ernet (citato dal Di Mattei) eb1b e a.id osservare e seg11ire un'epidemia ; di ti-fo svoltasi in un colle.gio ove le educande, che in precedenza erano tutte in buona salute, ammalarono in seguito ad e.c:;·a lazioni pt1tri•de che appestaivano da otto giorni il collegio, in seguito allo svuotamento di una grande fogna $Ot;tosta.nte. Brouardel e. Chantemesse riferiscono di aver osservato fatti analo.g hi in una caserma; Gie11 narra di aver osservato altre epi.demie di tifo i..r1 op~rai ad·detti alla rimozione di letame ed allo spandirr1ento di esso nei campi; Ei.ch orst accenna a gravi e1p·i·demie di tilfo effettuate~j in seguito a p11lizia di alcune cloaahe. In favore ,d i tutto ql1anto si è detto innanzi starebbe l'af'fermazione d:l alcuni autori · Jn.g lesi ohe attribuirono alla soppressione di es·a lazioni pt1tride la grande diminuzione di mortalità per febbre tifoide. osservata in seguito alla canalizzazione .sotterranea , nelle . loro città. Essi aggiungono inoltre ·di non avere ottenuto lo stesso risultato ir1 a1 cune città in cui, per ragioni speciali, i gas spesso re.fluiv·ano nelle case. Si p11ò ammettere in base a queste osse.rvazioni, che i gas possano direttamente provocare una febbre tifoide? ·I o credo che questo poss a avvenire solo indirettame11te e che cioè i gas possano fare evolv-ere iJ tifo in un portatore di ·b acilli ti-fici oppure che possono predi$porlo all'attecchimento del germe. Qu esta ipotesi può essere avvalorata coi dati sperimentali ottenuti da vari ricercatori: Alessi (Ann. Ig., 1894) che ha fatto delle ricerche in proposito è stato condotto a dequzioni as~ai importanti 1 per la mia tesi: egli infatti, dopo aver esposto vari gruppi di animali alla inal::tzion e di gas di fogna, ha potuto n otare che i g:as putri·di respirati , predispon.g ono l'organism o animale all'azione di Bacillo tifico e di 1

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[ANNO

XXXI\"",

FASC.

50]

B. co1 i, ancl1e se attenuati. Gli animali, peraltro, hanno maggior p.redi51Posizione nelle pri·m e due settimane d'inalazione e questo collima col fatto che gli individui che respirano abitualmente ari·a di fogna o, comunque, corrotta, finiscono col1' abituarcisi e non sono poi colpiti da infezioni intestina li. Questo , peraltro colliroa .con la fase negati va c11e si ha nelle vaccinazioni, e ci può spiegare come il P. dì cui ho riferito sopra, pO$Sa aver contratta I 'infezione tifica nel periodo in cui i] suo organismo, minorato dall'inspirazione dei gas 1p·utri·di, presentava minor resistenza. Il nor1zani (Ann. Ig. , 1908-1909), sperimentando col cloro , ani dride so1forosa, ipoazotide ed ammonia.c a, ha potuto oss.er vare una parziale per·dita dell'i mmuni tà naturale e diminuzione dei poteri di di·f esa di cui d ispongono i vari organismi per combattere le malattie infettive. Anche Puntoni (Ann. I g., 1916) ha dimostrato che, nel 15 % delle sue esperienze, germi del gruppo tifo-paratifi rimasti nell'intestino, allo stato -di latenza, 1possono risvegliarsi 1p er azione di esalazioni 1p utrtde. Peraltro, anc·h e Sanar~lli (Ann. Inst. Past. , 1895) jn seguito ad enterite provocata sperimentalmente è riuscito a far comparire vibrioni nelle feci di animali in cu.i prima era stato im.p ossibile e.veJ:arli. Inoltre anche Zirolia (Ig. Moderna, 1910) ha potuto sveìare vibrioni nelle feci di convalescenti di colera, in segnito a somministrazione di un p11rgante. Ora è certo che il .g as putrido apporta un complesso di 1pertuI'bamenti più o meno profon·di ed tina altern.zione generale funzionale di tutto l'organismo, noncìhè dei collotdi che lo co~tituiscono, e quindi, le reazioni serologiche, che in fondo non sono che r ea7.ioni fra ieolloi·di, devono risentire la sua influenza. Ques·to dato non è sen1pl1cemente teorico ma emerge da molte esperienze e per esempio il Ronzani ha potuto mettere in evi•fl.enza, in anirr1ali sottoposti all'azione di gas di fogna , alterazioni ·della compO$iZione del sangue, n0nchè diminuzione della produzione di sostanze batterici.de specifiche e nella produzione di aggl11tinine; questa constatazione è stata fatla anche del tutto recentemente da Castellana e Brancati. Questi ultimi autori hanno inoltre notato 1a possibilità d'infettare Je cavie con dosi molto 1p,i ccole di germi. Tl1tto quanto a\1 anti ho rias~unto mi sembra ch·e ' -ner il caso dianzi descritto, possa servire di aippoggi o : noi potremmo benissimo pensare che la permanenza del P . per solo poco tempo in una cloara lo abbia predisposto all'attecchimento del bacillo ti,fico e questo sia che egli n e sia stato 1portatore, sia che egli a,bbia introdotto a 1

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[ANNO XXXIV, FASC. 50j

SEZlO~E

breve scad enza, in qual11nqne modo, anche con1aminandosi direttamente dalla cloaca, il Bacillo iifi CO. . Riguardo a lle prove di laboratorio indirizzate a svelare la presenza del germe nell'organis1no , -Oiremo che la sierodiagn05i mantenutasi negativa sia nel 1n° giorno del primo periodo, che nel terzo periodo, deve trovare spiegazione nello ~tato umorale del paziente, influ enzato probabi lmante dall'inalaz1one dej gas. La negatività della prima e1nocultu ra può i11V8C.e e~sere spiegata col fatto che è $tata eseguita in 21a. giornata ed è noto come essa tanto più fallisca, quanto 1Più ad essa ci si rivolga a di~tanza da11 'inizio dell'infezione. Nella 4a. ripresa si è ritentata l'emocultura che, come ho detto, ha ·dato risultato ,p ositivo; ora, siccome 11el 30 periodo era stata praticata la vaccinazione con vaccino Brusch ettini, vie.ne logica 1a s11pposizione cl1e il vaccino abbia stimol<.1to l 'entrata in circolo del 1Bacillo tifico. Non P certo facile poterlo a·f fermare ma, un'altra oS\Servazione occorsami, a po.ca ·d istanza dt I tempo, ml fa propendere per questa i1potesi. 1J n un P. affetto da febbr e accorr1pa.g nata da sintomi che fecero sospettare nel medico curan te 11na malattia infettiva, el:fui a far e una e1nocultur.a, in mezzi aerobi ed anaerobi, che, seguìta per quindici giorni, ·diede risultato · negativo. .I\vendo consi·g liato di ripetere la emocultur a , mi fu inviato un nuovo campio.ne di sangue pre1Pvato al paziente che, nel fratternpo, ed anclle ventiquattr'ore iprima di questo prelevamento, aveva praticate delle iniezioni di protei.ne etero. gen ee. Da que~ta e1nocultura mi fu possibile isola.re una Britcella Melitensis. Questo fatto dunque starebbP in appoggio sia a quanto ho supposto ' nel caso in questione, sia a quanto Puntoni scrj -reva n ~ l s uo lavoro (Policl. , Sez. m ed. , 1914) a propo~ito dell'influenza di esalazioni put.ride: · « ..• che <1uando con la nostra tecnica non si riesce a svelare in un dato mezzo, un microbio, no ll ·si è per questo autorizzati a concludere per la sua assenza; al contrario esso ipuò trovarvisi in tino $tato di trasformazione o di latenza, ed è possibile, sotto l'influenz·a di speciali caus e, il ~uo ritorno alla forma :p rimitiva ». P eraltro è noto come per svelare il parassit a malarico laténte ·p ossa servire la iniezione d1 adrenalina o di ~tri cnina o an.c11e il solo bagno fred·d·O, com e d'altro canto, la iniezione di iproteine o di un antiluetico serve per la riattivazione ·della R. W.

1817

PHATICA

hero rl?spiratorjo ed intestino e viceversa tanto clìe si è $pinti quasi a pensare cl1e questo poS6a essere in relazione colla origine di essi dallo stesso foglietto e1nbrionale; 2) Il gas di fogna può .far variare lo stato llmorale e quindi anche inibire l e reazioni serologicl1e; 3) Ii mi.crobio che non 1può svelar$i colla comune em0cultura, può rnettersi in eyiden za in s11ccessiva emocultura, <zyan·do la si faccia preceder e da iniezione di proteine od altre sostanze varie.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Raccolta idroae1·ea endopolmona1~e cistica spontanea con pe1·manenza di scheggia 1netallica. ER:\IENEGILDO BASSO,

te·n. colonello 1nedi co .

I .a sin tomatologia ohe accompaigna la permanenza dei pr·oiettili o ·delle schegigie di essi, nel parenchima po1mona~e è varia (per molte ;raigioni, e specia.lmente secondo che la si consideri iim· medtata o a ·distanza. Sotto questo punto id i vista è interessante illustrare hl seguente caso, 0he fa parte delle sindro1ni, direrrno lontane, e che ,p resenta un esito ecc ez.i onale. 1

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S ... G... B ... soldato del to R·egg. · .l\l·pini « Mondovì >i . . Il 20 giugno 1917 sul ì\1. Orti.g ara ven iva f.erito da scheg1gia ·di granata all'amitorac.e ·destro. Eibibe espettorozioo·e sian.gutgna p er circa otto mesi. Il 7 maggio 1919 veniva r:i.for,m ato. In seguito, attraverso diversi collegi medi·ci, veniva sem.p r.e riconoeciuto aiffetto •da .p ostumi di pJeurjte tT1au.m,ati·ca eon presenza di sche1g gia m-etal1i·ca en·do·p·o lrnonare. Il 2 febbraio c . a. , a ·distanza cioè di nove anni dall'incidente 1dJ g1l1 erra, viene nuovamente sotto la nostra o·sservazione. Indivi·duo ·di costitmzio'lle ori.ginari.a ·d iscreta, in sta to di buona nrutrizione : p eso Kg. 53. In corrisipondenza 7° costa d. sulla paraverte br·ale presen ta piicco1a cicratri•ce rotondeg.giante, infossata, ;i:n par.te lievemente aderente. bene consolj.data da .f. a . f. (iforo 1ct ' entrata di scheggia di granata). AJl' esaime rtscontrasi legig·el'a ipofonesi pal'avertèb:ra.le presso l'angolo della scapola; f. v . i . leg1ge!'lffiente aumentato in detta regione. All'ascoltazione: -respiro aspro diffuso con qualche incostante creipitaz jone inspiratoria anteri·ormente a.Jla base •de.ll'emitorace d. Gli accertJamenti diaignostici p·e r la tubercolosi polmonare hanno ·dato risultaito negati vo: cutireanione, espettorato. L'esame •degli altri organi ed a ppa.r ati pure n e. gativo. Urine nGg. Rad i oscopia. « Presenza di sche.o~a m etal1ica g:ran·d e q11anto llna moneta da cinque e ente1

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CONCLUSIONI. 1) Il gas di fogna, inalato , irrita l'apparecct1io respiratorio e contemporaneamente l'intestino; esiste insomma u~~ ~t:retta relazione fra al·


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f..\~NO XXXI\.,

lL POI.ICLii\!CO

simi endopoln1onare sulla base del torace d. in corrispondenza del gruppo inferi ore delle ghiandole ilari. Esciu rsioni diaframmatiic he ridotte a d. per raderenze lievi costo-freniche. La s,chegigia appq,r.e al fC?n·d o di una zona cl1ia;ra a forma ovalare della gran°dezz.a dl L1 •• novo di tacchino circ·o n·data da cercine oscuro. A1la base di detta zonra not~i anohe leg;gora. quantità di liiqui·do ben mobile. Segni di frattura della 7a e sa costa di destra, con callo osseo che r iunisce le du.e coste » . · Così che in posizione eretta si nota un'area più chiara del rimanente campo 1polmonare circonldiat-a da linee scure intense. L'area 11a aspetto grossolanemente O\'Oi dale e si vede contenere neUa parte più decli,-e un nucleo denso ·di op.a... 1

FASC.

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costa, J.ievi ispessimenti !Pleurici basali, permanenza rd i LS•Ch·egigia me1tallica nel parenichi111a polmonarie con prooenza di liquido e di gas i11cistati (!'accolta idroaer·ea saccata). Esente da attività poi.menare tbc. 1

* ** Questa storia si presta ad ai.cune considerazioni non prive idi interesse. Come vediamo ,talvolta 'Verificarsi per ·c erte so. stanz1e ·meidi·o~entose d1epositate .p er· m ezzo delle iniezioni n1ei mus·coJi, le quali o 1Per il loro stato fisico, o td·el vetcolo in cui vengono so1nu1ini1

• FIG. 1 -

Soggetto in tPiedi.

FIG. 2 -

Soggetto coricato.

strate, rprovocano ·delle reazioni locali. r l1e i1e cità, cl1e è f aicile identificare c011J1e un frammento meta111cG, cne s1 n1U·O·v e con gli atti respiratori osta;colano l,·asso:rtbimento, e magari l'impediscono secondo le ifiis iolo1gic<l1.e \rariazioni di posizione, addirittura, formandooi attorno alla mas.sa inietche assumono i corpi en•d o1p olmonari. Al di sopra tata una cisti, 1che col tempo si circo11da di tes-· della 0tp·aicità metalli·ca si nota .un'altra opaci t;'l suo fibroso, così vediamo accaJdere di un corpo più tmiue, che si livella perfettamente orizzontale. che è intensamente mo.bile non solo con l 'a.ttegestPaneo, e in questo •caso di 'll'n proiettile. che gi;ameilto del tronco, u1a anche ron mo,·imenti si d·e.pooi.ta ttra i tessuti. di succussione, che sieno impressi al torace. Al M·a ciò ohe maigigiormente interessa, è che il di sopra di questa ombra livellantesi e mobilissima si vede che la rimanente area inclusa nella . ~enomenQ si verifica anche se q.uesti tessuti per zona demarcata, come è detto, aippare ben èhiara la stessa Joro stI'uttura sembrino i 1ncni adatta Xella posizione orizzontale l'ombra metallica per ieompiere tale lavoro reattivo. gnélidagna pressochè il c€ntro della. zona areolare Del r esto aJblbiamo già imparato ·a \'eclere e ad ed aPtPare· s,otto aùtro rproifilo, l'ombra mobile aipprendere ·come il parencJ1ima l)Ol111onare si scompare dirf1fonden1dosi su tutta l' are·a ·d i detta comporti in questo modo, ·e sappia compiere zona, e no·n sarebibe possiJ:>ile sospettarne in tale po~izione l'esi·s tenza. Il repert.o radiologico del qillesta opera di dtfesa organica. .:-imanente ambito toraeie<i> ·R OR presenta nulla d 1 Nei casi delle comt1ni caverne polmonari dob· si rnificiati"To )) . bin ino in ·definitiva ammettere che esse nltro non niagn osi. esit i di f a. f. n11".emitorace rl. rappresentinQ çhe questo potere '1ifensiYo. che r .1 ppr es rntati 1 d (l se-rrni di f,rattu_rFI ~e:l:J~ 7a P 83 1

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[ANNO XXXJ\T, FASC. 50]

si manif es.ta con la formazione di un 11)ercine reattivo .attqrno ra,l proces so 1distruttivo ·del 1Paren,cl1ima. Con1re af\rven·g a 1qu·esto fe11omeno è faicile OI'ig1a.. nicamente a dirsi, ·m entre non è altrettanrt o facile a , ~tabdlire p erclre non sempre a'\rveniga. r.on dizioni regiona1i circolatorie, Jinlf ati1C'h.e e di meccani.ca resp1imtoria a,giscon,o evtdentemente e in manj era favorevo~e. al 'Processo reattivo cll.€ de.ve cos tituire qu esta .barriera. Ne1la lt111ga esperi.enza siu1gli esiti ·d·el1e ferite ·da arma ·da fuoco d·e·l t.orac.e .e 1delle loro conseguenze, an0l1e a ·di.stanza di temipo, rubbiam0 P·Otuto v eidere cO!ffi,e sia facile lJa permam.ie nz,a di scheggia o di salblbia metalliJc•a nel parenchim~ ;polmonare, senza che es:se si s]ano ip er nie·n te mosse o abbiano dato 1disturbi; ·e 'ciò ·Ohe più i·m porta, non aibbiarno reso l'indirvidu 0 co1pito più valit1u·dinario all'attecohim·ento di ma1attia 1polmon1re, di qu·anto già fosse per sua nratura. Abbian10 visto proiettili interi di fucile permanervi senza danno. Il pol1no11e s.emb~a dei -visceri d;e.Jl'.economia uno d'€i più atti a svjluippar.e processi reattirvi derrrarcanti e incistanti non so·1t'anto su corpi estrrune1 sprovvi·sti ·d i o·g ni azione setti c1a e di ogni effetto ·Ohi·mico, m.a anclve e sopratutto di fronte a pro cessi chA modilficano localmente la compagine del tessuto p olmonare stesso. La tu·b eroolosi croniica le diverse mic·osi polmonari son·o esem.pi noti:ssimi della cap'a•cità polmonare -fiibropJ.a:sti1ca o s1cleroge11a contro processi prof.ondéliID•ente intaacrunti la Btrt1ttura 1del tessuto. È ap1 p ena ~mmaigir1:albil·e l 'esterusio·ne .e la ~en­ sità delle sclerosi, che il C·onnettiv-0 polmonare è capaoe di O'P.p orre a un processo inlfettivo, jp·e r poco che ·decorra .con lentezz.a suffici·ente a daT·gli tem'Po idi mettere in op.era la sua if.u·n zion.e « pro1d11tti\ra ». S·ono ·d·el par i iben note le i·n tense roozi·oni connetttva1i, così caraitteristi1cp.e .ct:ei pro ceissi asc·es'31l1ali 1polmonari, d·elle cisti dra ec·h in·o cocco e d.eJle l esioni p1e'Uri•che 10 pleuro1Co·r tfcali s cisS1UTali. Ma anohe di fronte a •oorpi c'h e abbtano un'azione irritante id i modi1co graldo, se non rp.u re .u na sem.. pJice azione di ,p resenz.a, qu1ali son·o 1€ polv.eri in·erti e h1 soll11bi1li, le r.eazioni 1conn ettiivali sono pronte e rniantf.es·t e, e molte vol1te .sp·esso intensissime, sia nel campo .ghian1d•olar,e, dove cotd este ipolv·eri finmco'Tho ip·er essere 1convog;Jtate, si a negli spazi linifatici en1ciopolmonari 1d01Ve, primamente attravensato }'.epitelio, si amn i1d ano . .s-0no le s1clero.si ·di·ffuse o siste.matizzat.e dmnute a 1pneumoconi osi. I cortp.i est!'lanei, come i proiettile e li0To frammenti, in somma tmtti :l framrne·n ti metallici, cJ1e rimangono innicich:iiati nel tessu to poLrnonar.e si direbbero meno ·crupaci di .soocitare urta rea2icne connettival e almeno lq:ti:natura e sclerog.ena, 1

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SEZIONE PRATICA

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nel polffion•e. Raram.ente si veide infatti ohe il 1proiettile o il .fr.amm.ento sia ciI'lcon·dato da zone opacl1e ·a1la sc.hio,scotpia o che sia comipreso in grossi ban•chi conne.ttivali 1all"esame anatomico diretto. Si dtr.ebbe ch·e le p1articelle inetal:liche aJblbia.no una azione irritante di 1gran lunga minor,e c·h·e i ,processi infiammatori cronici tUJbeI'lco'1ari e mioot.i·ci, come O·VlVi'o apip;are; e che a;Q"iscano o .ool s1stem·a linfo connettiv·orvascolar.e del p·o1mone in modo ass.ai mo:desto, se non suscitano una sensibile neoipro,d,uz.i.one reattiva. La scansa atta;célJbiJ.ità ·del metallo p.e r i su.e.chi organici, 1a scarsezza di contraminaz,ton.e mi·c robtca dei proiettili delle armi moderne, che penetrino con veJ,ocità sUlffici.ent'e senza in·t ro1durre brandelli rd i aib<ito, pOISSOIIlO 1Slpi1e1g are il fenomeno. Il fatto si ac.co rda 10on l'altro, ormai ,a;l)baistJanza rtscontrato ed accettato, fdre1la relaiti;va benignita ·<1elle ferite da arma ·da fu·oco. del polrmone ~ della scansa .p,ercentu·ale di esiti gravi. La rel!atirv:a e&clrusi•on.e 1di detti proiettili dlal conit atto ·con i te1s suti polmonari vivi e 1con le vi1e linfati.c.h e apiparrelfue in1ducilbile •dalla sic1arsis1Silma I • p ercentuale ·di 101oaliz,zazioni sul tessuto leiso id:i pr·oc,essi settici generali ·e locali, c1J..e 1p1arv·ero suJ.l,e prime 1d·01po l a guerra :di do.v er·e preannunzi·are. Si 1p•u ò ·dire · in p:rp.ti!cra che il pr·oietti1e enrdop.o lmonare aigi sce come .u n co,r po estrane-0 inerte non diveroomente da quanto a ccade, qu.a ndo sia in:dovato in t eis:suti mie.n o no1bili, meno ricchi di tesst1to liil!fati{>O e vrus.cola.:ve ·e n ei quali cOIIIle per es . nei musc·o1i ila ma,ssa a1pp1are indiiffere_n ziata e ·a:ver1te egu.ale .fìunzione e 1d!i•gnità i·s tolo gica. Il polmone ospita coid esti ·CO·r pi estranei metallici senza cl1e niè il ·connetttvo vrus1colare, n1è il. ,sii,s!·ema t u1biulare ·o aerilf,ero si. mo1di-fi·ch0.n10 Jn mo,do s·ensilbile 1deJla loro pre:s enzia nè •3.natomic·arnente e, a vero dire, neppure fisiologicamente. Ciò jndip,endent.emente dalle vicende stesse alle volte gravi ·dei primi iJem'Pi d·e lla ferita e .a.elle con1111 i1canz1e i.mme,idiate 1c he n.e sogJ.iono deriv·are, .cam·ei v.ensamenti 1Ple.urioi proce.gsi broncop.011monari rp.er l-0 più 1dorvuti a fatti id i emorraigia jnter·r1a, che .co•n certa fr·eq;uenza ·si incontrano, e che ir1 un gran1d]S1Si-mo ~umero •di casi pass·ano a buon esito in tempo più o n1eno ibreve. 1

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Il ·raso cl1e noi illru1striamo rapipresenta rnvece u11a forma di esito n on ·comune, e diremo eccezional.e, déllPOiiC'hiè ci mette ·d inanzi un fatto in cui la p·e rman.e:nza ·della scheg~i a rct.el rp roiettile det.e rmin a ll!lla reazione organiic.a SJPie,g ata fino aj punto da provocare la .compar1sa di un liquido reattivo non solo da parte della plerura, ma da inta·cie are l'in·t egrità del iparenchima, fino a sco1

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lRZO

~L

POLICLINICO

prire le ramificazioni bronohiolari e al conse guente :parziale JJneumotorace cistico. E tl1tto .qu.e sto senzra f.enomeni reattivi g·eneral; e senza determjnarsi flogosi acute viol;ente. Ciò r.l1e non p uò coin11PiI"enidersi in altro modo c.h e invoican.do la graJd1u ale e tempestiva barriera difensiva sotto forma di cercine cistico 1di c'Ui la raid•i-0grafia ci oi!fre 'Una chiaTa im1maigin e. Che cose deve essere successo della ferita rice vuta ,dal noistro so1~etto in primo item;po? Il 1proiettile ·h a lentamente pro.dotto una escavazione ic ont.enente aria e .gws, qu.esta escavazci.one piare essere n·el profon do dell1a mais sa po1monare una raccol.ta incistata iposterior.e, ind.iipendente dalla par ete, mobile con gJ.i atti respiratori. Una sacca paren·ohima1e aJd·u nqu.e, che contien e liquido, g.as e sicheggia insieme. La pos'Sibilità cl1e per pro cessi polmonari anc.he en dogeni ·e tu!b. si formino dei ip:n.eumotoraci cir coscritti e saccati c·h e vanno spesso confusi con ·Cav.erne ipolmonari è stafJa ricon ois c•iutta e studiata, e fra noi ancl1e dall' Alessandrini di Roma. Ma nel norStro c31so non si può .p arlare di lesione che abbia sede pleuriica o pleurocorticale. La figura radiolo·g ica e il rep,eTto fisico molto modesto e poco ~pecifico non si presta.n o a queste interprefJazioni. 1

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FASC. 50]

fino imponenti sono, llna manifestazione molto sigr1ificativa. l\IIa la sindrome d'ascesso o di raccolta purulenta che 1Si SViUota per le vie aeree, come grosse masse di essuda.ito .muco1P,urulento a C•3 .ratteri vari i·n tali casi non manca mai. Potrà a lun.g o andare rimanere latente u11 aiscesso 1polmonar.e, ma il pericolo di p.a lesamento 'S'Ui.fi!cientJe.m ·ente chiaro non man-ca pressocl1è mai se il malato sopraivrvive. Il rep,e rto .:fisi•co pr.e coce o tar.divo può più o m•eno ·OSOUrarsi non •COSÌ tuttelJvia obe non r esi1dui una notevole ipofonesi. con interusa variazio11e del fremito ed ialtri .es1ponenti di addensamento polmonare o pleuropoJmonare di una certa entità. .i\ vo]te però i reperti fi~ici sono meno adB.oo-uati quando il focolaio di a'<lidensamen.to sia rnolto profondo nel tessuto polmon.are. \f.a quello ch·e n on si concilia con l'ipotesi dell'ascesso po1mo11are · q•u ale aitituaJmente lo si consid era è la scarsa opacità polmonare residuale, che ;p er lo più si associa ai vecchi ascessi polmonari i quali non sogliono a.ipiparire contenenti • liqutdo •così mobil.e e lfiaci1mente spost.aJbile e liveJla!bile, co·me è n el cais o nostro. Forma quindi d i r.aref azione '.PO~monare in r e· ]azione al sj_.srterna aieri!fero avvenuta len:tam·ente s1, ascesso no .. 1

più ra.gionevole indurre che il proiettile, peSorrid1e m o,l to al pensiero l'iipotesi che la forma n etrato nel 1parenchima, abbia dato luogo a fatti / cljstruttiva siasi ifonmata in modo meccanico, cio1è in seguito a formazion e idi i1n a emorragia distruttivi diretti o indiretti, immediati o mediati uis ur ando anche il si·stema polmon·are aeriintra'Polmonare, nor1 s·u bito eviacuata ,attravel'so fero, senza produrre pertanto un processo infetle. ~ie aer.ee, o reciidtvata per O<p era della scl1.egtjvo nepp111re local·e. gia. Certo la speciale capaeità le~iva di una Si direbbe cl1e si è formata una caiverna sen za scheggia di ·g.ranata fatta di metallo di note,role contenuto purulento e senza ap1Parente comuni- durezza e a margini taglien.ti :può a\·ere lia sua cazion·e con gro·s se vie .aer·ee. rag.ione di es·sere chiamata in causa. Il po1rno11e La storia .dice che il sogg.etto emise sang.u1e per eh e ospita una schegigia metallica tagliente i1uò dieci m esi circa. ooser@ ri,p.eturtamente maJtriattato, come non è A.nche a non voler e drar·e ID:niportanz.a numerica ammissibiln quando si tratti di un nucleo mea codesti dieci mesi di espettor.azione ematica, si. tallico ottu~o o a margini non acuti. La ripetipuò ammettere ch•e ·p er un tempo molto lungo zione di offese al parenchima polmonare, dovute a lla irregolarità del margine della scl1eggia, poil soggetto abbia emesso espettorati ematici. trebbero giustiftcare e il l'Ungo iperio.do di emisIl fatto -concor da con _que6ta in·térpretazione che do1po Ja ferita si siano avuti .p ro,ces'Si distrutt1vi sioni e.rrnorra.igii·ch.e per 1' esrpettorato e la formazio. di ti.po benigno e di lunga durata, tali tuttavia n e a.setttc.a di una zona di rarefazi.one di un1a d1 screta granidezza comunioante con la \ria aerea, da non deteriminare un ascesso polmon are vero e che non dette luogo a f.atti funzionali di sorta. proprio. A ciò si oppone .e la m'Utezzia d·ella stoSolo pensando che in primo tempo si sia a1\'uta ria e la sindrome radiologica e forse anche unia. abbondiante emorra:gia che sia rimasta, in fisica. gran parte tratten uta nel 1parenchima polmonare, Ci sono delle form.e aascessuali, in cui la stoil'ia offren:d.o alla scheg·g·ia l.a '.P·ossiJbtlità di muo.versi è tl1tt'altro che espl:~ctta nei ri·g uardi d·ella esl· ed evitando che fosse fissata e localizzata dal stenza idi un ipro oesso suppurativo ipolmonare. Si connettivo, 1s i può com1prendere 'l a sua attuale 11otano al,cune volte delle forme asoess'lJ.ali in cui posizione in una cavità idroaerea in perfetta litt1tto tace fino aJ momento di 1palesamen.to della bertà o quasi. raccolta, che si iprotnaie solitamente da lungo E' entualità aidunqille penfettarrnente eccezionale tem•i:;o. In qu esti casi la frecruenza id.i !fatti emo ttoic1 nella qua}e possono essere inter,renuti f attori c1e1 più vari, la cui presenza sfugge clo·p o sì lun·g o reci·di,ra11ti scarsi u abbondanti e delle volte perÈ

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SEZIONE

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PRATlC\. •

ternpo passato dalla ori·g'ine della lesione, la quale 1p er .g i·u nta ha iSempre mancato di caratterj ben distinti. E l'interpre.tazione di tali casi rimane semrpre s0nsibilmente ipoteti·c.a per il fatto che la oasistica di esiti di questo genere è straofldinarian·1enie scarsa se non pur e assolutaimente mu.t a. Questa è l 'importanza d ella segnalazione di cruesti ca.si cl1e m etton o un fatto nuovo nella stiatistica. e n ella casistica delle lesioni polmonari d1 gn l".l rra. Ecco jnson1111a lln caiso in cui t1n sog1getto può portare, inof.fen si1-.am ente una raicco·l ta i.droaerea endopolmonare da scheggia m etallica ritenJUta nell·a raccolta, con u11a sint-0matolog]a .t·uttavia cruasi esclusi,·amen.t.e radiolo1gd.ca. Un e.a o cl i ferita polmonare senza comiplicanze? :)uesto è 11no de.i casi più ·sin g·ol ari . Dol)biarno prnsare che complic·azioni sian o av·venute n el caso nostro, se ab1biamo un esito patente di d istruz1one poln1on·ar e; m·a dol)biamo, in pari tempo, ritenere che s'•è trattato di un processo muto senz~ re.a.ttilvità flogo·g ena. Questo ca.JSo contri buisce a dimo,s trare pr ima di

O S PEDALE

Cl YILB DI 0Ll VEIO CITRA (SALERNO).

Un caso di aSC(>SSO polmonare in seguito a sepsi pne1·perale. Prof. dott. DOì\IENICO

CLE~I ENTE.

Ho osservato n ei primi mesi di quest'anno caso di sepsi puerperale, che ·dette origin e em·b olia e poi ad q,scesso polmonare, e credo ter essante riferirne alquan to 1diffusamente storia.

un ad inla

I. Rosina, di anni 29, ·da Oliveto Citra. Niente di notevole nell'anamnesi familiare ed in quella personale remota. l\IIaritata da 4 ·anni : 1° 1parto 3 anni fa, febbre in travaglio, p1arto op erativo (for cipe) per inerzia uterin a , feto vivo, puerperio febbrile p er endometrite settica. Si r iesce a vincere l'infezione con iniezion i di yatr-èn-caseina , trifenil e soluzione oleosa di trem entin.a al 20 %. ·S econda gra·vidar1za n ormale; 1parto. il 29 gennaio 1927, tSpontaneo, lfeto vivo. Prim·a cbi1am ata al letto dell'inferma il 7 febbraio: la donna riferisce di aver avuto febbre Jeggiera fin ·dai primi giorni di puerperio ; i1arra c11e il parto fu rapido, ma cl1e il secondamento fu s tentato e ch e vi furon o manovre da parte della levatri·Ce. Non ha chiamato 1p•r ima il me·d ico , perchè non 11a avuto distl1rbi n otevoli fino élld oggi, in cui dopo lungo , forte brivido è stata ·Colpita da ·febbre 1alta. Osser\'azione (10a giornata di puerperio ~ : temp. 40o,6; p olsi 120. L'inferm.a si lamenta di in tensa cefalea e di diarrea profusa. Lingua umida . A1p parato r espiratorio n ormale. .t\.pparato genitale: utero all'altezza ·della metà della linea ombelicopubic1a, lochii sierosi, putridi. .t\.l riscontro l'utero ·è dolente e vi è pure 1dolenzia in corris1p.ondenza del parametrio sinistro, che è alquanto infiltrato. !Non si n otan o escar e ai genitali esterni, n è sul collo uterino. Ghiaccio sul ventre, segale per os, alimentazione nutriente (si sospende il latte .p er la diarr ea), entero·clisi tanni ohe, iniezioni ipodermiche di trif.enil. Nei ·du e ·g iorni consecutivi, 8 e 9 feb bra]o, persistendo i lochii putri1di, si 1praticano, oltre le altre cur e, sotto mite pressione 2 lavande endouterine colla sonda di Doléris con una so1uzione molto diluita di perman g.anato di potassio. Le ·condizioni ·g enerali ' migliorano raptdamente, la temperatura scende fino ad un m·a ssimo di 38°, la ·diarrea finisce; soltanto il polso continua a mantenersi m olto frequente . Il 14 febbraio, la febbre si eleva nuovan)ente fino 1a 390,5 1dopo un lun go bri\rido e compare un forte dolore puntorio al lato sinistro del torace, accompagnato ·dia una tosse stizzosa, aspra, sec1za escreato, ·e da dispnea. Nei giorni seguenti, mentre la t emp.eratura si mantiene alta, l'inferma comincia a·d emetter e espettorato prima n:.>tiarnente ·S·an·guigno, poi di sangnP rosso-sc nro misto a muco, tPOi a volte em -:itir: 'l a ·volte 1n111~ 0-purulento. All'esame del torace si nota fi11 dal 14 febbralo. ottusità n ote\role ialla perrussj0ne in corrisrortdenza delle r egioni sottoscapolare e sotto as~el1are ·sinistra e all'ascoltazio ,.,e run1ore d: :rregan1ento .pleurico e rari rantu1i s1.1b cr -·pjtanti. .t\. ·destra. e posteriormente s i n :_itnno r·~l,,. '1 qna e là

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tntt o: I.11 toll eru n :a clel polmone verso i corvi estrariei; e i11 secondo luo·g o, tenuto conto della distanza di tempo dal momento della penetrazi-0n e del proiettile, che questo 1io11 d arà riearic h,e iri seguit o m,n-

nifesta;ioni 1norbo.se. Ciò rl1e è di note1·ole importan za dal lato delJe

valu.tazioni medico-legali, e della invalidità di guerra. La dibattuta qu estion e se un polmone ferito, o port:ato-re di proi1etthli, sia m eno r esistente aid eventuali malattie infetti\re, e specialmente allét -tuber colosj polmonar.e è •s tata ri.solta d·alla eSjperienza della g"UeTra su11'.esame di 11n largihissimo materiale che da ·quaisi 1dieci anni s,fiJia sotto la osseTvazione clini.ca 1delle Cornmis.5ioni Medi1che peci,aljzzate, co·mpletata dagli esami di l•abOI'a· torio e dai rilievi radiologici. Può in definitiva affermarsi ~he, contrariamente a quanto alcuni tisiologi ritenevano della massima importanza, la presenza di proiettili endopolmonari non rappresenta afifatto .u na cf1usa predis1ponente alle localizZiazioni specifiche e che tale concomitanza morbosa è di eccessiva rarità. Il raid]ologo è m eravi1g liato, , scrive V. Maraiglian o 1), n el con statare ,come n ella grande maggioranza id ei cas.i i corpi stranieri ,p ermangono n el tessuto ·p olmonar.e senz1a dar luo,go 1a f en·oan1efl1 r ea ttivi constatab.ili radio1ogicamente e cio1è senza adclens aimento, senza strie di sclerosj , senza focolai ·di atelectasia e ·di enfisema.

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(1) La Radiodiagnostica dell'ap11arato respiratorio 1926.


1822

IL POLICLINICO

dei ra11t oli sub-crepitanti. Si fanno eseguire sul torace delle .p ennellazioni con unguento· al mesotane p er calmare l ·intenso dolore, si presc~ri· vono dei seda tivi p er lia tosse, si 1·ratica.no inj € · zioni di yatr èn-caseina e di soluzione oleosa di trèmentlna e si ra cct,rnantia alr ammalata una imrr1ob1l1tà a6~oluta . Nell e settimane successive fi.i1u n.1 12 rn1arzo il dolore e la disp11ea vanno gradn.t~1rn,~n t e rnitigandosi e la temperatura va re~nlar1n e1lte diminuendo fino a ridursi solo a.I u1; lie.v~ movirnento su1b.Jfebbrile serotino ( ~7°,5 ~ ; l'espettorato ~ inu.co-ptlrttJ ento e la zona· rli ottusità va limi ta.ndo~i. Un ntlO\'O esamè g·enitale eseguito il 27 febbraio dà iper r eperto: utero in rctroverso-flessione aumentato di volume, mia · :ion eccedent e lo stretto superiore del .b acino; persiste la dolenzia e l'infiltrazi on e del para1netrio sjnistro. Il 12 marzo improvvisamente si .h a fi i nqovo fort e dolore all' emitorace sin1stro e si ha u:1::i vera e propria emottisi copiosa di sangue f1 :1ido; temperatura 380,1. .t.\ll'esame del torace si not(l un a larga zon a di ottusità 1p.osteriormente e ,:i sinistria , ch e s'inizia al ·di.sopra dell'an golo dP.lla scapola, giung·e fino alla base polmonare ~ ~;; estende in a'ranti 111ngo la regione sottoasce1lare !fino a toccare il limite inferiore della regiont.. mammaria. Il fremito torace-vocale è abolito, all'asco1 tazjone s] nota r espiro in·distinto ; al disopra della zon1a ·d i ottusità •s i ·odono rantoli oscuri. ~ell'en1itorace destro vi è ipofo11esi nella r.egione sottospinosa e si ascoltano disseminati rantoli crepitanti. Questa ' rolta, ·data l'abbondanza dell'emoftoe, si somministra del cloru ro ·di cal·Cio, della gelatina € del1' 01ppio per 1a tosse insistente e penosa. 11 15 marzo r1uova emoftoe, meno rilevante. In seguito finisce l'escreato sanguigno, la temperatura di-venta più elevata e l'espettorato diviene co pioso e chiaramente purulento, con grossi zaffi irregolari ·di forma, •d i colore grigio-gi1allMtro, eh.e cadono al f on·do · del ·bi-echi ere, ove si form.a la stratificazione caratteristica. La quantità di espettorato, emessa n elle 24 ore è rilevante, fino iad oltre 500 eme. L'esame del bacillo di Koch è ne· gativo. Compaiono nella zona polmonare, collI)ita dall'infarto, se·g ni fisici cavitarii in alcuni punti (rantoli consonanti ecc. ). Si instituisce una cura di inalazioni di olio di trementina e tintura di benzoino, oltre a·gli esipettoranti, ·alle iniezioni di olio guaiacolato canforato, a preparati ricostituenti e aid un 'alimentazione abbondante. Si h·a un pro_gressi,·o miglioramento nelle 4 settimane se·g uenti: la temperatura diminuisce IJ)rogressivamente fino a scomparire del tutto il 7 aprile; l'espettorato si ri·duce n ella ·qu1antità, pur mantenendosi purt1lento. Dei preparati di bromoformio b·a nno in.f ine ragione anc·h e dell'estp.ettorato, che scompare il 2b aprile. Dei segni "fisici non resta che u11a lieve ipofonesi alla base polmonare sinistra P l'inferma entra 1n · definitiva convalescenza. Come rist1lta da1la storia riportata, nell'inferma si sono ,:erirficate prima un'endometrite settica ed 11na flebite del parametrio sinistro, che hanno dato poi origine a successive « 1poussées » di embolia polmonare con formazione di un voluminoso infarto n el lobo inferiore sinistro e pleurite

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co!lcomitante. L'infarto ha subìto infine, dopo l'ultima emboli·a massiya del 12 marzo, la fusione purt1lenta ed ha dato luogo ad un ascesso po1, rnon~re., che si è vuotato per i bronchi.

Ho voluto esporre il caso sia iperchè l'asces::.() pol1nonare ·costituisce un >.eventuialità non mol,to freqt1cnte, sia perchè dopo lunga, tenace lotta si è potuto raggiungere la fausta risoluzion e d1 una gravissima complicanza di un violento proce~so setti·co pueI'JPerale. Oliveto Citra (Salerno), maggio 1927.

NOTE E CONTRIBUTI. '

E nocivo l'uso di alimenti condi~i con aceto o con sugo di limone nelle cu1·e di joduri alcalini 1 del dott. LUIGT

SETTi l\IIJ

(Roma).

La maggior parte dei medici quando prescri' rono la r.ura: di joduri alcalini (.Sodio, Pota~.sio, Litio .e Rnbidio) o di altre soluzioni alcaline com ~ ' p. es. : il Liquore arsenical·e del Fowler (.soluzione aJc3Jina di metarsenito di potassio), raccomandan~o al paziente di astenersi dall'uso di alimenti co11'diti con àceto o con agro di li1no11e. • Risponde questa ta~sativa prescrizione ad una necessità fisiologica? La natura acida o basica di un alimento non tSi deduce comunemente dalla reale acidità o alcaljnità ch e eSiSo jp.resenta all'atto dell'ingestione. ma bensì dal1'a reazione cl1e a~sumono dopn ; a loro completa ossi·dazione o come si dice in f ~­ siolog·ia dalla reazio1ie delle cerieri (1) per cui essi possono imporre all'organismo la messa in opera 1

(1) RONDONI. B iochirrilca, Milano, pag. 330, 1925. Effetttvamente non è la reazione 'delle ceneri che

dà il carattere di acidità o .alcalinità ad un ele, mento, giacchJè con tale espressione tutti gli alimenti ,s arebbero di natura .alcalina, 1pre~entando le cen eri di essi una reazione attuale r.nlealina, ma bensì il vero carattere di basicità o di acidità delle cen eri, rispetto alle funzioni biologiche, è dato dalla intima compooizione e cioè dalla pro1porzione con cui sono contenute l e basi alcaline o terrose-alcaline in confronto alla quantità e qualità ·degli acidi inorganici. Quando nelle ceneri di un alimento predominano basi combinate con acidi minerali ·{solforico, fo~forico, cloridrico). si dicono alim.enti generatori di acidi, mentre quando nelle ceneri di un alimento ·p redominano le basi alcaline (Sodio, Potassio) o terrose-alcaline (Calcio, Magnesio) sotto forma di ossidi e di


[ANNO XXXJ\i , FASC. 50]

1823

SEZIONE PRATICA

<lei mecc3.nismi neutralizzanti o stabilizzanti (sostanze tamponi) per mantenere inalterata la riserva alcalin·a ·e l 'acidità jonica del san gu e e ·dei tessu ti. I.a ritenuta controindicazione, invalsa nell'u so di corr1une com e dogma, dell'aceto . e dell'agro .. limone nelle cure di joduri alcalini è doyt1ta principalmen te al fatto che tali con·di:r;nenti conten endo acidi organici liberi (acetico e citrico) c.i crede cl1e ostacolino o neutralizzino l 'azion::! d~i j o duri alcalini. I mi·gliori aceti di vino contengono da gr. 6 a gr. 8 (1) di a cido acetico per 100 eme.; p er condire un a 1porzion e di verdura cotta 'o cruda, occorrono, al massimo, em e. 4 di aceto, e ammettendo che ·questo contenga in me di ~ il 7 % di acido acetico libero, nella razione s uddetta vi sar à presente gr. 0.2.8 di acido acetico. !Il sugo di . limone, ha composizion e alquant.'.) variabile secondo la qualità e il .grado di maturazion e dei frutti, la stagione, lo ·Sta to di COJ.1.ser va zion e dell'agro stesso, ,ecc.; si può ritenere che esso contenga in m edia circa il 6 % di acido ·citrico libero. P er condire una porzione normale di verdura cotta o cruda, occorrono, al massimo , em e. 5 di agro cli limone, n e deriva ·c he l'in·gestione di acido citrico libero con l'alimento pnò raggiungere l a quota di gr. 0,30. f. om r sj vede n eJl'u so tanto dell' aceto che ·d el sugo d i limone l'ingestion e dei rj spettivi acidi organici ljberi, acjclo acetico o acido citrico, è m1n1m o.. I i o duri alcalini possono esser e pre~i immedia· tamente avanti al pasto de\ giorno, n e.l quale sono ass11nti gli ali1nenti conditi con aceto o sugo cli l]mo11e oppure i joduri alcalini possono esser e presi la mattina n el latte. ~el primo caso si potrebbe eccepire la più grave con troind icazione, mentre in effetti nulla esiste cl1e p ossa ·dare una b.ase scientifica a tal e cr edenza, per dt1plice ragione chimica e biologica. E ben noto dal lato chimico che i joduri a;lcalini ptlri in pre~enza di acidi inorganici od organi ci ljberi r]mangono inalterati, è solo n el caso di •iod'l.lri alcOJlini impuri o conterienti jodati che gli acidi organici od in organici m ettono in libertà l'jodio. \

~ elle

cure mediche devo110 essere usati, per tassativa disposizion e di legge (1) , i j o duri alcalini 1p1uri esen ti da jodati. Quindi nessun a in compatibilità chimica e~iste fra j o duri ·alcalini puri e acidi minerali od orvo·anici • Dal lato biochin1ico, daia la piccola qua11tità di acido aceti'co o di n,ci·do citrico contenuta, come sopra è stato detto, n ei d ue condimenti, l'acidità di qu esti è in p arte n eutralizzata dalla alcalinità della .saliva e in par.te dalla combi11azione cl1e subito avviene con gli alimenti nella masticazione orale, e quin·di quando pas6ano nello stom aco son o ·qua~i del tutto n eutralizzati e combinati. Nel secondo ·caso l'ingestione ·di aceto o agro di limor1e n el pasto del m ezzogiorno o della sera tr ovano già i jocluri alcalini passati nel cir colo sanguigno e . in Yia ·di eliminazion e, ecl in tutti i m odi anche in tal caso è l 'alcalinità della saliYa la combinazion e con gli aliment i, l'alcaJinità ,d el succo pan creatico ed enterico cl1e i1eutralizzeranno cornpleta1n (lnte la t enue quantità di acidr. organico, libero cl1e può e~sere 1p•a ssato inalterato. :B ben e inoltre tenere pr esente che l'aceto per ciò che riguarda il s uo co11ten uto in acido acetico n on è da considerarsi u11 alimerito generatore di «Cidi, perchè l'aci do acetico n ell'organismo viene bruciato compl etamen te fino agli ultimi composti H 2 0 e C0 2 ; l'agro di limon e poi in bMe a lla sua complessa costituzione è da annoverare f r a gli

alimenti gen eratori di alcali perc.h·è le s11e cen eri contengono e~senzi.almente ossidi di metalli alcalini ' K ) e ossidi di m etalli terrosi-alcalini (Ca) con pjccolis1sim e qt1antità dj fosfati e solfati al. calini e t errosi alcalini e per quanto r iguarùa l ' arj do c.it.rico è ben n oto cl1e anche esso è bruciato qna:si lotalmente dall'organismo. Da quanto ~i è esposto emerge cl1e l 'aceto e l'r:gro di limone, assunti come conclim e11ti di ali~ rr1cnti varii, n o11 hanno alcuna controindicazion e -riè cl'1imica, nè. biologica alle cure cli 1preparat1 alr.aJ ini ·di joclio o di arsenico. Non è n ecessario quindi il consiglio di astenersi da alimenti conditi con aceto o sugo di lim on e n elle prescrizioni di cure con joduri alcalini. H o ,,oJuto iSoff ermare la ania 'atte11zione su ' qu e~to .semplice que.sito e dirimerlo come meglio no potuto, p er ch è n el Ju11go contatto a' ruto col pubblico, 110 con statato come il ·d i,1ieto assoluto di con cli r e alimenti con aceto o sugo cl i li111one, portava in moltissim e :persone una riluttanza ad esegl1ire la ct1ra j o dica. 1

carbonati con tenui quantità di cloruri o solfati o f o.sfatj, allora ~i dirà alimenti generatori di alcali.

·

Quindi alla espressione « reazione delle ceneri n sarà ben e sostituire quella ·di << çomposizione dell e ceneri » che r ende più chiaro il concetto fisio logico. (1) G. V. VILLAYECCHIA. Dizionario di Jlerceologia., 1923, YOL I , pag. 38.

(1) Farmacopea Ufficiale IV Ediz., 1920, pagg. 205-206.

del

Regno d 'I talia,


1~24

[ANNO XXXIV, FASC. 50J

J I. POLI CLINICO

.

,

DAL.LA PRATICA CORRENTE.

CONFERENZE.

Di 11no speciale fenomeno nervoso-funzionale

L'a1·te1·ioscle1·osi cerebrale.

per il dott. ANDREA FERRI.

(.JA lVCES. P toceedings Royal Society of A1edecine,

Si tratta cli un fe11om eno che, mesi sono, mi capj tò d i proYocare cast1alme11te, durante l'esame di t1na malata. :\on mi con,s ta che sia stato desr·rjtto f i11ora; p er cui è da SUJp1p orsi che il fatto sia raro, oppure cl1e dagli eventuali o~servatori sia 6ktto ritenuto non degno di rilievo. Mi son o indotto a rifer)rlo, senza volervi ann·ettere importan7-a maggiore di quella che m erita. I .'oss~ry uzion e riguar·da una donna .sessantenn e, cli r.onformg_zj one r e.g·olare, di aspetto p letor) co, colorito sano e in'. ottimo ~tato di nutrizio11e, ina con tare n evropatiche famigliari e personali . .t\.ccusava ·disturbi viscerali vaghi, che all' esame cJini·co e ·ad un.a. lunga osservazione, ri~ul taYano cli natura ner,·osa, senza base organica. A YeYa 1) eYe tren1.ore cl elle mani, a~petto ansioso e prencc11pato ; rifles i, pal,peùrale, corigiuntivale , fa ringeo asserili : nddomi.nale superficiale deboJissimo, rot1llel vivaci, normali .g1i altri. Ventre ;µi t1tto. to Yolumi11os.o, ma flotScio, ipotoni-co, ancl1e )n con c: eg·u r11za cl i ripetute gra \·] clanze pregres~e. La palpazione dt'.lJr epig.astrio, tanto sulla linea mediana cl1e un poco lateralmente, ·dava luogo arl ?lnr1 . crle di sil ssu lti, di scosse rapide e rit1ni" che d el ventrr in tntn, cl1e ces~a,rano col soll·e' ' arsi rl ella mano r>a.lpa11te ·e si, ripeteYano sempre llgt1ali, in numero di dieci a dodic1, ad ogni nt}OYO t entati,ro cli palpazione. Il fatto era del tutto indi!)endente dalla \ olontà della donna, che, con1e n on a"\·rebbe mai potuto riprodurlo da sè, era altrettanto incapace di imp edirlo; ·coiSicchè, do1p·o pro,·r. e riprove, essa doYe\rn, preg?-rmi di sospendere l'esp·er imento, 1p erch·è le riusciva p eno!? o. Si tratta·v a eYidentemente di un !fatto rifl esso, proYocato dalla pressione manuale all'epigastrio ecl e..splj cantesi medi.ante contrazioni e ril ascian1enti alternati dei muscoli addominali (in modo precipl10 rlei retti, ma jn via accessoria an·cl1e degli Ol)liq?li e dei trasvers·l ) , c osì ·d a costitt1ire un cl ono d el ventre analo.g-o al clono del piede e al clono della rotitLa, a 1parte la minor durata e a part e anche il di,rerso signific.ato semei olo~rico, p er chè n el n ostro caso non era certam e11te in :ri uoco una Jesione del fascio piramidale. Il f e11on1eno i11fnttj è scomparso, ins].eme col n1iglioran1ento ·dello ~ta.to n evrotico, dopo m esi cli cur('.l psicoterapi ch e e ricostituenti del sistema n crYoso ; donde la certezza cl1e s i tratta,ya di un fat to puramente fu11zional e, forse faYorito dal1'em ozione. al mon1 pnto della Yisi ta. ì\1i sono lin1 i ta to a riferirlo senza pret ese sci entificl1e, e ~ o1 ta11to com e e p011ente raro e caratteristi·co, di 11n o stato 1p 1 ~ icopotico o n et1roiico . Salu Bolop:i1e;;;e , oit obre 1927. '-'

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1926, n. 8). I

La scl~rosi dei vasi ·cerebrali può costituire una parte dell'arteriosclerosi generale, ma può anche presentarsi separatamente nell'a~senza di qualsiasi lesione delle altre parti del sist~ma arterioso. Mott la pone al quinto· posto e J'homa al t.Juarto posto nel.l 'elen.co delle varie sedi dell'art 0r:!.O$Clerosi. Am·b o gli autori affermano che le artcr1e degli arti sono quelle .p iù sogg·ette alla sclerosi. I segni ed i sintomi del.l'arteriosclerosi variano in rapiPorto alla distribuzione ed all 'inteTuSità della sclerosi, nonch!è agli acciidenti dipen·denti dalla Jesione stessa (emorragia, trombosi e, piì1 raramente, em·b olia). La sede delle arterie .co1pite detc:irminerà i l tono del quadro clinico : così l a sclerosi dell'arteria bai.c;ilare produc.e sintomi bulbari, qi.1ella dei vasi cerebellar i sintomi cerebellari, mentre le lesioni della cerebrale media e dei suoi rami danno sintomi paralitici. La fase iniziale iè ricca di sintom), povera di segni. J pazienti a ccusano: •Cefalea al verti.c e più graYe <t.l mattino, ;palpitazion e e ·d olore substernale dopo sforzi, _ ~ac)le sian chez.za fisica P. m entale, vertigine, intolleran z·a agli eccitanti (alcool, caff1è, tè), depres~ione, facile emotività, irritabilità, ed in molti casi alterazione progres~iYa del carattere. La depressione psi.chi.ca può estrinsecarsi con uno stato di preoccupazione é di ansia, con iclee di rovina sopratutto per lo stato di salute. Si possono avere di6turbi transitori ·d~lla sensibilità alle estremità, debolezza m<Ytoria specie alle braccia ed alle gambe, afasia o aprassia momenta11ee. Sopratutto ·di n otte si 1possono avere brevi periodi di conf usione. Si ha ostin ata insonnia notturna con sonnolen za dit1rna. Qu esta sintomatologia dura in genere .q ualobe anno. L'arteriosclerosi .cerebrale .p uò esistere senza alcuna apparep:te lesi on.e dei vasi periferici. Spielmeyer per mettere in evidenza le lesioni peri.feric he h·a 1proposto il segu ente segno : s'invita il paziente a tenere fles~i il capo ed il tronco p er 30 secondj e 1poi a mettersi in posizione ritta; in caso cli ar.t eri osclerosi dopo questi movimenti le arterie temporali appaion o com e cordoni tortuoei e nodosi. Questo segno però può riscontrarsi anche in persone a1Pparentemente sane. I riflessi profondi 11anno lln con1portamento vario; si può riscontrare disuguaglianza anche ~enza emiplegja o altre ·g ravi lesioni. La pression e sistolica e ·diastolica può essere elevata, ma ancl1e normale e bassa. Può ri~contrarsi ipertrofia cardiaca, che 1


lANNO XXXIV, FASC. 50]

però i11 gen er e si lr1anifesta n ei periodi avanzati. L 'alb11minuria è presente in quei casi d'iperipiesi secondaria ad affezione renale. L'ar.co senile non è un seg110 patogno·m onico. Nel prirno stadio, quantunque raramente, si può avere torpore pupillare o n1iosi. ~ ello stadio av·anzato la fenomenologia mor· bo sa asst1111e tipi diversi, -a se con.da che l'arte· riosclerosi è a carattere involutivo, senile o prese11i.Ie, o )perten sivo, la così detta iperiI»ie~i. In quest'ultima forma sono sintomi impon·enti: i disttrrbi percetti Yi, l'incontinenza emotiva, con irritabilità ed impulsi, sp.ecie ·dopo attacchi apo~ plettitormi o epilettiformi , depressione malinconica con tendenza al suiciclio; dis.turbi ·afas~c1, aprassici ed agrafici, tendenza al ''omito, sordità; stazione insicura, andatura in certa, ver tigini; espressione immobile ed inespressiYa, talvolta come q11ella della sindrome postencefalitica; ridt1zione progressiva della discriminazione sensi tiYa; talYolta clLsuguaglianza pupillare, miosi e perfin o segno di ,L\.rgyll-Ro,b ertson. I.e n11n1erose lesioni paralitiche che occorrono i1el corso della malattia sono dovute per lo pi'L1 ad emorragi e, minute o di.ffuse. Le paralisi, l'afa· sia, l'anestesia possono essere transitori o perman enti. Si pos~o110 a\·er e due s1pecie di accessi epilettiform i, a tipo di epilessia essenziale e a tipo di epi!e~sia jacksoniana. Questi accessi pos~ono essere legati a rotture dei piccoli rami dei vasi sottocortj cali. B caratteristico dell'arteriosclerosi cerebrale il fatto r.t1e i.I paziente .conserYa ·u na perfetta cono(;~P.n z<l clcl proprio stato fino all'ultima fas e. La personali tit 1persiste a lungo, e q.uantunque si perda quasi del tutto la memoria dei f·a tti r ecen·tj, è ben conservato l'orientamento nel tempo e nello ~pazio, l'interesse per le co·se familiari e per gli affari. Nell'ultima fase però si J1a un decadimento completo s imile. a quello dello stadio terminale della ,p aralisi progressiva. Nella forma involutiva senile o presenile, l.&. pressione sistolica e diastolica è in gener e 1p iù bassa cr1e n el gruppo precedente, e l'ipertrofia cardiaca e la sclerosi renale sono per lo più assenti. .t\ncl1e questi pazienti presentano facile emotjvitcì, diminuzione flella n1en1ori.a, vertigini (ld altri di2orclinj , ma nella maggioranz.a dei casi mancano i sintomi a focoilaio. Il decorso della rnala.ttia per lo più è lento ed i paz.ienti 1p ossono r a,g giungere anche un'età avanzata. La decadenza intellettuale è progr essiva e del tutto somigliant e a quella cl1e suole aversi nella senilità. Per ql1el .che riguarda l'anatomia. patologica dell'arteriosclerosi cerebrale occorre tener prc1

1825

SEZ IONE PRATICA

$e11ti i !)articolari caratteri della circolazione encefalica. Alla base del cer,·ello .le vertebrali e le carotidi intern e. comuni-cano fra loro a mezzo del circolo di Willis. I rami dei vasi principali sono di piccolo volume, con pareti .relativamente sottili e piccoli ca,pdllari. II ·v asi .b asali irrorano i gangli e la sostanza b.i anca, ed hanno scarse o nes$l1n a ana.stomosi. I rami .corticali coprono la corte.ccia come un·a .f itta r ete vascolare, si ana•stomizz.ano li·b eramente, e si rami.f tcano arn~ 1p iamente· nella pia prima di penetrare nella sostanza corticale. Oltre a ciò i vasi cere·b rali so·n o circondati da un arn°pio sp.azio perivascolare, mentre il tessuto n ervoso .costituisce un'impalcatura molto tenue per il loro sostegno. Le lesioni scleroticl1e colpiscono tanto i vasi corticali che quelli basali, con l e loro ramificazioni nella sostanza bianca e gTigia. Il punto di predilezione del processo sclerotico -semJ")ra sia negli s·t rati più profondi della sostanza bianca del cerve.Ilo m edio, nell'operculum, nell'insula, n el nucleo striato, nei gangli del ponte e nel nuc.leo dentato del cervelletto. I due tipi clini·ci ·di arteriosclerosi cerebrale sopra accenna-ti non c,orrispondono nettamente a due formr, anatomo-p.atologiche. ruttav:ia l'arterioscler osi corticale .vrevale nel tipo involutivo, senile o presenile; n1entre nei cervelli di pazienti con ipenp1esi si riscontrano più ·spesso degenerazioni subcorticali diffuse e tracce di pregresse emorra.g-ie in tutt1 gli ~tadi . lJn altro problema ana:tomo1p.atologico è quello rig-l1ardante <l. a i1atura delle alterazioni che colpi· ·scono i \ asi cerel1rali. Questi appartengono al gr11pp0 delle arterie medie e piccole, co11 scars:i avYentizia e largo sp azio perivaJScolare. Data la r elativa sot·t igliezza le arterie cerebrali non 'POS sono sopportare .gli imp1rovvisi aumenti deltla pressione sanguig·na, così come le arterie degli a.rti. Le prime lesioni .campai ono nell'intima con ipertrofie e poi alterazjoni degenera.tive negli strati. più pro:fondi dell'intima stessa, rottura delle fibre eJastiche, depositi grassi e poi cailcarei, sul quali scompare l' endotelio. •L a media talora pre · 5enta ipertrO'fia muscolare forse come fatto reattiYo all'jpertension e, ma i fatti più costanti e si.cl1ri son o l'al1mento del tessuto fibroso, l'atrofia e la ·degenerazione ialina. Le cause del1l'arterio1scJerosi cerebrale sono verisim.ilmente simili a quelle C·he provocano l'arteriosclerosi generale forse con qualche fattore ag.g:raYante in più. Al riguardo è a notare che Moro,voka ha trovato in tre pazientj fenomeni i.per~er.rPtori cl elle ce1lu.le epiteli.ali dei. ·c orpi coroidei con proliferazioni epiteliali e cisti 1p·seudocolloir11l'i , con abbondante presenza di colesterina, chP, corr1e è n oto, troYasi in ecces.so nell'ipertensione. Ciò farebbe sup1p orre che i corpi coroidei 1

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1826

lf POLICLINICO

hartno una gran parte nella produzio11e dell'arter io.sclerosi ·Cere,brale. L'influenza del logorio e delle azioni traumatizzanti locali sembr.a ben sta.b ilita. Romberg for. ml1lò Ja dottrina cl1e l'arteriosclerosi colpisce le regioni sottoposte a maggiori ~forzi. È stato dimostrato cl1e il lavoro manuale ecic essivo provoca l'arterio.scJerosi precoce degli arti. Ma 11on è stato d'altra parte ·dimostrato che il cervello dei lavoratori del pensi ero ' rada più so.g getto ·all'arteriosclero~i .

Le .affezioni re11ali possono esser e accompagnate da 11perten.sione, ma c·l1e la iperpiesi sia sempre d'origine renale è t1n'ipotesi non giust]ficata dei fatti. ~on è chiaro come e perch1 è l'iperpiesi induca la eclerosi delle arterie. B stato incolpato J'eccesso di alimentazione, sopratutto di proteine. :Ma pur~ropp o il trattamento ·dietetico non sémpre riesce a m odificare la condizione, ·d'alra p.a rte i 1prodotti tos·s]ci derivanti dall'intestino serr1brano aver,., piuttosto un'azione ipotensiva. I 'obesità, per il fatto stes~o d'essere dovuta ad un d]6turbo del metabolismo, può essere cansa d' ar·teriosclerosi. La gotta, l'·alcoDl e la ni·cotina .sono stat.i indicati come fattori d'arteriO$cJerosi, ma attualmenlP. si mette 1n dubbio l 'importanza che al riguardo era stata loro attribuita per lo passato. SiaemmJ er attribuj sce grande importanza alla infi ammazior;ie dei gan.gli simpatici. Egli sostiene il se,guente meccanismo: infezione, irritazione i nfja.mmatori a dei gangli simpatici, simpaticotono, i1pier.pie~i. arteriosclerosi. Le emozioni ripetute, sopratutto la paura e l'an, sia, hanno vailore indiscutibile come cause deter. minanti dell'iperpiesi. Recentemente è stato rilevato che i climi tropicali, specie per gli Eurovei, affretterebbero 1a comparsa di arter iosclerosi cerebrale. 1

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SUNTI E RASSEGNE. . VASI SANGUIGNI. La diagnosi dell'ao1·tite addominale. (VAQUEZ

e

DONZELO'I'. Paris Nlédical,

192.7, n . 27) .

La diagn.o~i dell'aortite addominale è general· mente difficile in rapporto al I.fatto che € un'afrezio11e i·ara e 1c he decorre per molto tempo senza bintomi im1J>'On enti. Le f orm.e cl1e ha11110 u11a sintomatologia più n etta sono quelle co111plicate. l ,a romplicazione più gra:ve. è costituita ·d alla rottura dell'aorta addominale consetutiva ad un processo lllcerativo, aneurismati.co o semplicemente sclerottco. Nei casi finora pubblicati, nei qll·a lj si pro,d usse tale evenienza e i1ei quali la rliagnosi fll controllata all'autopsia, la malattia decorse senz'altro sintomo 81ll'irufuori del dolore, che per altro è molto varia.b ile, ,potendo essere atroce, le·g gero o assente. Il secondo .g r.u ppo di com_plicazioni è dato dalla trombosi del tronco o dei rami dell'aorta addominal e. La trom·b osi del tronc.o non provoca dolore ben netto locale, ma determina a distanza una si11drom·e dolorosa e tro,fic·a interessante gli arti inferiori, talvolta una sindrome di pa;raplegia completa. La tromb·osi dei r ami collaterali non produce una vera sindrome aortica, n1a, secondo ì'arteria trombizzata, una sjn·drome do1orosa nella sfera ·vhscerale improv,risamente iscl1emizzata. ! .'esempio 1pi-L1 ,caratteristico ·è dato dalla tr ombosi mesenterica con il suo quadro d'occlusione intcstjnale cl1e n on richiama. l'attenzione sul.la circolazione fino a ,quando non si producono le emorragie intestinali. Occorre a>erò rile-vare che le sin, dromi locali, a carico dei visceri o degli arti inferiori, possono essere provocati ,d a trombosi dei tratti superiori del tronco dell'aorta anche a livello del segme11to toracico . Le aqrtiti addominali complicate, adunque, pos· sono rivelarsi a m ezzo di due specie di sintomi: dolori lor.ali e disturbi a distanza, periferici o I ' riscerali. Ma 1questi sintomi hanno un YaJore a!~ fatto relativo, per·chiè il ·dolore locale può talvolta do.minare tutto il .quadro o mancare del tutto e perchè i disturbi· a distanza possono essere provocati da un'alterazione che non interessa direttamente il segmento addon1inale ·deill'aorta. L'aortite a·d dominale non complicata può esprim ersi clini1c a1nente a mezzo di segni diretti ed indiretti. I segni diretti }>iù i1nportanti sono: dolori, dila tazione e mobilità con incuTvamento dell'aorta (triade di Potain). Il dolore può essere spontaneo e provocato. Il dolore ~pontaneo a carattere angosc1ante si pro1

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[ ..\NNO XX.XI\., F ASC. 50]

1827

SEZIONE PRATICA

·voca paross i.sticat.nentc i11 se.g.wto a sforzi, in Con1e segni indiretti. clell' aortite a;d·dominal-e occasione della digestione, e durante il decubito: '"feissier ha indicato l ':Lpert en~ione della pedidia s'irradiereblbe lungo i vasi ed i loro rami. Non in confro11to della radiale, e Nlougeot la manÀ un 5into1na i1atognomonico 1 perch1è non c'iè sin~ , canza di sincronismo f1·a il po1so r.aid iale e .fe/ . drome addomi11ale acuta che non possa provomorale. Per quel che riguarda il primo segno è ca re llna crisi dolorosa analoga. Il dolore provoa rilevare ohe numerose ricercl1e 11anno stabilito cato ha. ancora minor valore clintco. È a ricorcl1e anche in sani la pressione al collo del piede <iflrè che davanti · l'aorta, in corrispondenza del è superiore a quella del polso. Il segno di Moutronco celiaco e mesenterico superiore, trovasi il geot, precedenza del 1polso femorale su qu.e11o plesso c:oìare cl1e invia rami alla 11faggior parte radiale, noh 11a valore diagnostico s·p ecirfico, perdei \risc eri ed alla 1parete addominale, rami c·h e cl1,è il fenomeno si risco11tra nelle lesioni ·di tutti seguono il tragitto d elle diififerenti arterie circoni segmenti. ao·r tici. dando~e come altrettanti plessi secon.dari. PerLa radiologia nei casi $OSpetti ·di aortite aiddotanto l'a.orta, nella regione epi.ga.stri.c a, costituisce n1innle non può venire in aiuto ·della cJinica. il collettore doloroso di tutto l'a1ddome : la pa.l;paL'es·a me radioscopico dell'aorta addomina:le è ditzione profonda di detta region e può scatenare ficilP. P er rendere visibile questa sezione vasale "lo lori n elle pj ù d.tfiferenti affezioni addominali. -sono stati prop.o·s ti due espedienti (insufflazione ~ ell'a1pp c~11clicitP e nella co·l ecistite si hanno docombinata dello ~tomaico e del colon e pn·e umolori 1ocRli, dovuti aìla diffusio11e deJ processo inperito11eo), che in .effetti non hanno reso utili 5eryjgi, :enza dire dei loro possibili inconvenienti. fiammatorio al peritoneo ed in pl es~i sottosierosi, e ·dolori diif,f.us i provocati a distanza, dovuti alla DR~ djstensione ed allo stiramento del mesentere. Sulla chirurgia degli anen1·ismi Q11esti 11ltimi dolqri si conce11tran o nel plesso $Olare, ossi.a alla porzione su;periore dell'aorta e degli angiomi racemosi. addominale, con irradiazione n ei plessi secondari (EICHELTER e KNOFLACH. Acta CJiir. Scand., vo1'ua dis1rjb11ziou e ,-asale. Si 11a dunque irritazione me I.XI, fase. IV). d9l !)lesso solare in con·seguenza di qualsiasi aff ezionè addon1i i1uJ e se11za che tl'aorta sia in cau·s a. Gli .t\A. riferi$co110 su ~1 casi ·d i aneurisml L'aorta aùclo1ninale può, come quella toraci·ca, osservati in 25 anni nella Clinica di v . Eiselsberg. ,jiJatarsi in conseg·t1enza. di un'alterazione della Dallo .st11dio sono esclusi gli aneurismi dipensua parc>tCl, m.a questa dilatazione può ·dif·f icildenti cla ferite di .g uerra. Rip.ortano dettag·liatamente rile,·arsi all' e~an1e clinico, nonché a quello n1ente le osservazioni più interes$anti dal punto ' ra·diologico. Xè Yanno co1l.1usi con una dilatazione della patogenesi, della sintomatologia e d ella gli an1pii ba t ii ti dell'aorta addominale, che indiagi1ostica: aneurismi prodotti da t11terventi vece sono l 'espressione d'una perfetta ·ela~ticità medi ci, aneurisrrù consecutivi a esostosi, 1predella parete \'asale e 1c·h e in efietti sogliono riscon$enza di dita a bacchetta di tamb Ul'O in caso trarsi in so.g.getti g iovani ed emotivi. di aneurisma 1dell'a. omerale nello stesso lato che Anche l'inct1rYamento e la mobilità dell'aorta gJi .!\ ..!\. riteng.o·n o idovuti ad arumento della 1p resaddominale non è un segno sicuro di aortite, 1posion e ver1osa e a d:iminui~o afflusso di san·g ue, tendosi riscontrare i11 soggetti con ptosi viscerale nonchè a disturbi ·di origin e nervosa. Viene anche rtferito un caiso di aneurisma « micotico ,, generale. in lln malato aJ.fetto da en1do1o ar1dite lenta. Fra i In conclusione i tre sintom·i della triade : docasi ri.portati ve ne sono ancl1e alicuni di aneurilore, dilatazione, mo.b ilità, presi isolatamente non hanno valore ·d iagnostico, ma nel lo~o insiem.e smi ·dell'aorta torac:ùca e a;d!do mi·n ale e d ell'a. spleni·ca c'l1e non vennéro di aignos-ticati e ch·e furono costituiscono u11 elemento di sospetto a favore scoperti con interventi esplorativi. Le diagnost dell'aortite addo1ninale. furono di treore deì m eçlia.stj110, cisti d el panRoch ha indicato un altro segno diretto: un creas (?), volvolo. Eoffio sistoltco da rilevarsi n aturalmente senza Contraria.m.ente a quello cl1e è stato ossevvato comprimere il v<IBo con lo stetoscopio. Ma questo n.e gli an~urismi di guerra, l'infezione degli ·aneusegno si riscontra solo quando ·c'è un'ectasia, rismi traumatj•ci è rara; l'emorragia invece è ·u11a m entre nell'aortite semplice, ac·u ta e crontca non complicanza più frequente. si ha un r estring·inlento o una dilatazione capace Il trattamento ideale consiste nell'estirpazione di determinare un s.of·fio. D'altra 1parte il soffio kjella sacca aneurismatica seguìta ·da sutura ' rapuò essere ·determinato da una compressi.one sale, quando si tratta di g ro1s si vasi. Se si tratta est·er-na del vaso, da un tumore, aid esempio. di vasi piccoli è sufficiente legare l'arteria e la Dun·que, salvo 1cl1e nei casi di aneuri·sma, non s1 vena interessata ed estirpare o inci·dere od oblip·u ò contare sul ~oftfio sistolico per stabilire la teoo.re la saioca. I m:ilgliori ri.sultati si sono avuti dia•gnosi d'aortite addomin&,le. 1

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18?.,8

II POLICLINICO

coi metodi di Kikuzi, di Frisch e di Matas. La l eg·atura dei vasi e l 'estirpazi,on,e !della sacca ha dato invece risultati poco buoni. L'indicazione a mtervenire negli aneurismi traumatiici è data dal loro accrescimento o dal1· ap1Parire di compli.aanze. Biso.g na invooe intervenire sempre negli aneuTi>smi artero-venosi per J)rc·venir·e le lesioni secondarie del cuore; anche in caso di lesione cardiaica in atto l'intervento si imipon·e . Gli aneuri~smi cimoitdei 1devono ·e ssere crurati col1' estirpazione r·aidicale, se essa è t ecniicamente possibile, natural m ente legia.:r11do tutti i vasi afd'.erenti ed .efferenti. Si può rendere m eno pericolosa la legatura dei vasi di groisso cali!bro, anche tdeJJe dl1e car,ot:i!di comuni, con runa rupproprial:Ja. i!)reip·a:r.azione, ciolè intercetitando ogni giorno l+!i ~oro circolazione per 5-20 minuti, per un lasso di tem1po abbastanza l'llllgo. I .. a compression e 1d·ella tracl1ea e l'oatruzione dell'esofago, 1dovutj a gr0ssi aneiuris·m i d,ell'aorta, -può . essere allevi-at a con fistole bronchi1ali o gastri.che. Von Giselsberg e·sf;<guì tre fistole bron· chiali, ma tutti e tTe gli interv.enti furono seguìitl ·da esito letale. M. AscoLt. 1

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Sulla malattia di Buerge1·. ($CHROPF. Presse médic(JJle, 1927,

n. 61).

L,a malattia di Buerger ·è un'affezione a inizio flogistico acuto , a decorso cronico, dei vasi arter o-venos i s ui) er:f~ciali e 1P·r o1fon1di delle estremità di stali degli arti, che interessa tutte le tuniche vasali e che presto o tardi m ette ca:po alla gangrena. Si di$tingue n ettamente da tutte le altre arteriti croniche, specialm ente sifilitiche; colpisce quasi esclusiva·m ente gli uomini, e con una certa predilez.ione gli ebrei d·ell'Europ·a centrale: per cui è stata detta trombo-angioite, obliterante degli ebrei. ;[ /evoluzione segue q·ua.1Si sempre tre staidi distinti: 1) $Ìa·dio del'la clau.dicazione intermittente, parossistica, dolorosa, .cauf:ata dall'angioite latente con angio-spasmi intercorrenti; 2) stadio della disfasia dolorosa progressiv·a (con rigidità muscolo-leg:amentosa) a causa d·el1'angioite ipertrofica stenosante obliterante; 3) finalmente lo stadio t erminale della gangrena per trombo-angioite oblitèrante. La sen$ibilità ob!bd.ettiva e subbiettiva è alterata: terribil!i sono i dolori urenti crampif ormi, veri (( angina cruris » ; cosi pure lo stato dei riflessi è alterato. L'etiologia sicuramente tossi-infettiva non è chiara; se.mJ::>ra che siano colpite le p er~one ohe abbia110 avuto il tifo esantematico. 1

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[ ..\:-mo XXXIV, F ASC. 50]

I.a frequenza della coesistenza d~l piede piattQ in questi malati, non deive far,ci in1d urre in er.vori patogenetici, perchiè è raziona:l.e . amim ettere che la trombo-angioite obliterante, quale angiopa tiia cronica, abbia per conseguenza indiretta, la formazione sincrona del ,p ie,d e piatto. La nostra ter·a pia è inca1Pace a i•m pedire la gan grena; qu,alche tenue speranza potrebbe aiversi nell'u·SO dell'in$Ulina. V. LOZZI.

Osservazioni di snrrenalectomia nell?endoarterite obliterante giovanile e nella malattia di Bnerger. e STRICKER. Revue de Chirurgi e, 1927, n. 3) . Gli A.I\. illu$trano 8 osservazioni di malati capitati in Clinica Chirurgica nel 1925 e nel 19W. · Ricl1tamano al von Oppel nel 1921 il trattamente clj <'-'3 rte arteriti obliteranti con l'a.blazione d'una capsula. surrenale. Prima di procedere alla surrena1 ect.omia M. Léric·h e ha eseguito altri tratta menti. La resezione d'un segmento ,di arteria oblitc>rata o la simpatectomia, malgrado un'azione di iperemia manifesta. alla periferia d el 1nembro intere$sato, non ha iprodotto che una sedazione passeggiera dei dolori. La surrenalectomi·a pos. sie·de, secondo gli AA., un'jndicazione netta nella malattia di Buerger, ch1è essa arresta in un certo ni1mero di casi, l' evoluzione del male. Si ignora il meocanismo esatto. Jn tutti i casi gli AlA. hanno visto un miglioramento notevole. A. ·c roFFI. ( TULTZ

La simpati.cectomia periarteriosa in malattie circolatorie delle estremità. •

(A. W. ALLEN. Boston M. S. Journ., 2.5 ag. 1927).

Dal 1924 ad oggi l'tA. h,a avuto occasione di ,praticare 8 volte simile intervento. In due ca$i di ulcer e trofiche .da lesione spi nale la guarigione avvenne r·apidamente; un'uJcera arteriosclerotica guarì quasi del tutto, ed in una trofon eurosi il dolore cessò per sei mesi. Non· si ·e,bbe invece alcun effetto notevole in una sin drome di Raynaud in soggetto lu etico, in una tromboangioite obliterante, in una lesione n ervosa irritati va, e in un ca.so di sclerodermia. A questa sua- breve statistica l'A. aggiunge casi trattati da altri autori con la semplice simpatiCPctomia (operazione di Lérich e) e casi trattati con Ja escissione dei rami comunicanti f:pinali e d ei gangli (operazion e di Royle). !_a concJusion e ·ch e ne t rae è che il campo della 5impaticectomia è molto limitato. L'iper emia temporanea che segue all'o(Perazione giova indubbiamente alla guarigione delle ulcere torpide e facilita la scomparsa dei fatti dolorosi; ma non o


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SEZIONE. PRATICA

escl11so che identici resultati possano ottenersi con J)eriodi più o meno lungl1i di cure fisiche appropriat e. Comunque, poi, le reci·dive non sono affatto escluse. Il trattam~nto chirurgico combinato, coi metodi di Royle e Lériche contemporaneamente è certamente più efficace, ma costituisce ima>ir esa molto più seria, e non scevra da pericoli. Forse gli stessi scopi possono essere raggiunti con la sola operazione ·di Royle. M. FABERI:

MILZA. Le splenomegalie micosiche. . (P. E~III.IE-WEIL , GREGOIRE e FLAUDRIN. Press e méd.,

n. 57, 16 luglio 1927). I medici algerini Cochez, Broult, Nicolle, ecc., pensavano ed insegnavano che dovevano ,esister·e delle milze infettive il cui agente non era nè il parassita m alarico, nè quello del Kala-azar, ma mancava la ~rova. :Nauta riusci a mettere in evidenza .1' esi~tenza di funghi n·ella milza; egli insieme con Pinoy cbncluse per l 'esistenza di un 1nicetoma della milza dovuto alla Sterigmato·cystis nidulans . Gli A..<\. dimostrano cl1e il 50 % delle splenome-

galie primitive, a 1P arigi, hanno una etiologia micosica. Questi AA. in una b ella rivieta d ettano le linee fondam entali noso.grafiche di questa form a morbosa. Etiologia: coltpisce i giovani , più frequentemente i maschi, a preferen za i coltivatori e i camp·agnuoli. [?atoge.nesi: è ancora impossibile 1p rec1sare le porte di ingresso della infezione. Con tutta prob3bilità a ccade per via sanguigna, p er l'arteria splenica, è probabilmente 1preceduta ·da uno ~ta. dio setticemi·oo che rimane inavvertito. Anohe il t11bo dig-erente e le tonsille potrelb·b er.o essere iporte ...... di. ingresso. Quadro clinico, inizio della malattia: 1p uò com inci are co11 emorragie, ematemesi o m elena. L'esame del malato ·dim ostra poi la S1Pil.enomegalia. Talora invece l'inizio è dato da un ittero febbri.le . .~ltre volte s i hanno dei Bemplici ·d isturbi gastro intestinali con diarree e coJjche. Goinard l1a segnalato un inizio con febbre continua o intermittente simile alla malarica. Periodo di stato: si ha una splen om egal] a, con milza rlura, g·rossa, in gen ere .ptoBica, più d~a della milza leucemica, con ipertrofia orneomor.fa. [.J feg-ato è normale o aumentato di ·volume. Le .... linfoglandol e si. mantengono normali. Spesso si trovano dei sof·fi anemici, vi è sempre della ipotensione. Non è eccezionale un lieve versamento pleur1co qualche ' rolta emorragico. Forme r.liniche: gli -~. n e descrivono sei f or.. me. A ) Spl enom egalie con emorragie; è qt1esta ia 1

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forma più abituale, specie oon emateip·e~i e m elena. 'f anto che .g li ·AA. .giungono a sosten ere cl1e in 1p resenza ·di splenomeg·ali·a e emorragie digestive, nei loro paesi si sbaglier à raramente mettendo la diagnosi di splenomegalia micosica (!) . B ) Splenomegalia pura. C) Splenomegalia cori i ttero em.olitico : in qu e~to caso la diagn ooi di ittero splenomegalico non ha ·Yalore che se è co1npletata da una pr0va etiolog·ica. D ) Splenomegalia cort, anemia : se il sUJbittero, costante, in un grado minimo, in tutti i c·a si, passa in seconda linea, e l'anemia, costant e anch'essa in un grado minimo iri tutti i ·ca~i , si esagera, si 11a il quaidro di una. anemia splenica. C'è leucocitosi, po lin11clear e con eosinoifilia, talora discr.eta r·eazione m ielocitaria. $ ) Splenomegalia con poliglob·u lia : in un solo caso si realizzò una sindrome di Vaquez, l'ev oluzione fu di un anno, senza .cl1e si verificasse mai anemia. F ) Sp lenomegalia con ascite : in ,due casi sì veri1fi1cò q1Jesta evenienza ed il decorso preci·p itò r aJpida m ente. Evoluziorie: non è faJcile stéllbilire l 'inizio, quindi la vera durata sfugge. Goin·ar d disting·t1e delle forme lente da 1 a 15 anni, e delle for.m e rapide (qualche m ese) e delle f orm,e intermedie. Glj .~ .~ . riteng·ono sip, semp r e una infezione torbida a lunga dl1rata. Prognosi: a lt1ngo an,dare ·è sempr,e fa tale, p erò la guarigion e è chirurgicamente pOS$ibile. Dtagnosi: p rim.u si d eve ,f are la diagn osi cl1e si tratti di una ,grossa milza cronica; poi si deve escludere che si tratti di una milza iperpl-as tiica (leucemica, IPSffudoleucemica da Hodg1l{in o da earcom a) e si ·d eve ·dimostrar.e cl1.e si tratta di una milza cronica infjarnmatoria. Di poi si deve far e la diagnosi per esclusione: la milza mala.. rica si diagnosti,ca e per l'anamnesi, e per il !uogo di provenienza del paziente, per i caratteri della febbr e, per _la . ricerca del parassita, l'efd'icacia del chinino. · ·I l lcala azar per la ricerca della leisl1mania con la puntura ·dell-a milza. La milza l1tetica per la anamnesi, la coe$:istenza di lesioni luetiche, la R. ''Tassermann e l'effetto della cura S1Pecilfiica. La tubercolosi isolata della milza è di diagnosi djfficilissirna e spesso impossibile. La bilar:;iosi dovuta allo Schistosom·um Mausoni prodl1ce in Egitt.o Ja maiggior i>a.rte delle splenomegalie c-roniche; essa si riconoscerà . per l'ananmesi che ricorda ,dissenterie, per i segni ·d i ulcere intestinali, per la ri1cerca delle uova n elle feci, per la reazione di ·deviazion e d el complemento, 1p er · l'eosinofilia. L 'echinococcosi splenica è rara, si diagno$ticl1erà p er l 'orticaria, l'eosinofilia, la \Veinberg, la Casoni. Quindi' eliminate queste splenomegalie croniche si potrà per e.sclusione ammettere la splenon1e.galia n1icosica. Terapia: A ) m edica: si può tentare lo joduro a 1

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IL POJ.ICLINICO

forti dosi, 4-8 gr. al g·iorno; i risl1ltati non sono .a ncora certi. B J Cl1irurgica; rapjpre..5enta oggidì 13. vera cura cli ·queste forme; essa può dare la ~guarigio·ne nelle forme non complicate. La splenectomia deYe essera 1preceduta dalla trasfusione ·di 200-260 eme. di sangue, l' emostasi deve es~ere ·p erf.etta. La ~pl enectomia deve es ere precocissima perchè le complicazioni che si 11anno col pa~sare -del ten1po ag.gravano· la prognosi . L. TONEJ.LT .

La chi1. u1..g-i a nelle malattie splenomegaliche. -{\'' rI.I<IE. Edi1nburg l\1edical Journ., luglio 1927).

r,a crescente conoscenza delle funzioni della

( .L\.NNO

XXXIV, F ASC. 50]

dicl1e può facilitare la cliagnosi. L'ascesso solitario clella milza è una rar ità. ma al caso può ricl1iE:dere utilmente il dren~gio. La tubercolosi splenira, specie se con i1odi caseosi multipli può rap-

presentare il focolaio tubercolare principale di un or~anismo, e specie n€i bimbi, ~ono noti dei casi in cui l.' n. portazione òi una milza tuber-colare liberò da febbri di lungl1issima data invincibili in altro modo. Sifilide spleriica: :vJayo ricl1iamò l 'attenzione sul fatto cl1e la milza 1può rappresentare un focolai o ove si a ccumulano le spirocl1ete, e una causa dell'inefficacia del trattamento. IJn que~ti casi egl] consiglia la splenectomia. ll1.ala.r ia : è consigliata la splenectornia, con un con cetto simile al precedente, nei casi ùi malaria resistenti al trattainen to.

milza ha jncora.g·g·iato i cl1irurgl1i alla st1a a~por­ ·tazionc in inolti casi cli splenomegalia. Oggidì Cisti idatide e e tumori prl1nitivi d ella rnilza: -abbiamo raccolto dati sufficj en1 i per tentare ·u na sono rare e\renie nzc, ma jn ambo j casi è indirivista d'insien1e cli que . . to int eressantissimo arcato l'intervento. ~gomento cl1e ricl1iede una perfetta cooperazione .Spleriomenalie: Si pos~ono diYidcre in due tra il medico ed il chirurg,o. Sarebbe monotono gruppi : un primo comprende le splenomegalie pa s~are in rivista tutte l e funzioni ch e sono state primi tiYe e l ' .~. vi incl ude il In orbo di Banti, i1 attribuite alla mjlza: in breve rjcordo come noi morbo ·di Gal1cller , e la splenomegalia Egiziana: e un secondo grt1ppo di splenomegalje secondarie ·conosciamo oggi ch P essa ha 11n importante ufcl1e comprende la leucemia , la anemia perniiicio n el {] istru.g gere i corpuscoli rossi e le pi-aciosa(!!), Ja n1alattja di Vo11 Ja•l<sch , l'it1C'ro emo· :Str i11e ; cl1c essa è l111a parte importante del silitico, la porpora ern orragica e la policitemia ~tema r eticolo-endot.elial e, che po&siede n elle sue ,·nra. \rect1amo partit·a rnen te queste forme: fihrc elissoidi u n effi cace fjJtro del sangue, e i l\Tnròn di Ra.riti: i mag·giori .A.A. ritengono s11oi ~ru1ppi di cellt1le reticolari hanno alte proquesto nome es ~ere sinonimo dell'anemia sple· priAtà fagocitarie: ha lilla azione importante nel nica gi 1Jnta all'ultirno sta.dio. La cansa vera ·d ella combattere le jnfezioni generali, e ciò è bene evimalat Lia n on è ancora conoscjuta. Tutto fa pend ente n el tifo e n ella malaria. :B stata dimostrata sare ell e si tratti di t1na infezione 1primitiva d ell a Ja capacità di fermare l e sostanze circolanti nel mjlza. Nella Clinica il\lfayo si fecero culture d ell a sa11g11P. Si è conclu~o t1ltimam ente che la circolamilza. ir1 82 casi, ma rist1ltarono t11tte ne,gati,Te. zione della milz·a è segmentale, e ciò fa comJ... a. splenectornia ha qui ottim.a effic<t cja specie ~e prendere corne in ·casi utili ~ia possjbile ecl effi · praticata llel 10 o 2° stadio che danno 11na morrn.rc una spl rn ectomi a parziale. Si è imparato talità i11feri orc al 10 per cen to, m en1r r. questa cl1e il fre11jco di s inistra invia fibre ai. vasi splesale al 50 per cento al mi11imo se si interYiene nici e ciò spi ega con1c malattie della milza posnP1 terzo stadio. J,a caus·a del cl ecrsso i' per lo \Snno f1 0ter1ninarr clolore alla spalla ·d i sini·s tra. più una trombosi della ~- me~enterica. Seronclo Sajppiamo ora che in date condizioni patologiche E·v ans si dev·ono dj Yi cl ere i ca~i di Banti in <lue p11ò ria~~umere funzione fetal e di formatrice di cateo·orie ·una con un l>asso numero di l)iastrine. emazie. Bnrcroft ha dimostrato che essa è u11 cl1e risponde bene alla spl enectomia. ed lln'altra vrro serhatoio del angu e, e che la grandezza del lnrne. rcl il p oter e contrattile d ella ''ena splenica · con nu1nero normale o el e\·nto di piastrine che f:.i cornplica facilmente con trombo. i m P~e nt ericn . n e reg0Jn110 11 passaggio nel circolo generale. La T.'op Prazione presenta du e difficoltù: l'esistenza r elatiYamentc g rand e quantità di sang·u e che atp0$5!11ile di u n a diffusa e spessél perispJrnite traYersa la milza e poi per la porta Ya al f l?gato. fibro-nclesi\·a, e la friabjljtò d ella ,·ena ~plenica fa pe11. are ad i1r1portan ti relazioni funzionali tra p er Pncloflebite che n e rend e fa ci1 e la lacerazione i clne orftani, e spiega il $Ollie,·o c11 e la spl cn ecsotto l'allacciatura. ~ell' ultimo . tadjo è bene aston1ia puù 1p ortare acl un circolo portale congec;oçiar e' alla spl enectomia l'on1C'nt o-pessia a1Ja stionato per cjrrosi epnlj ca. Tan~ini; in tu tti i casi è be11e fnre 11recedr re llna Jlalattie infettiv e d el la 1nil::a: ricl1iedono rara· rn ent e. J'inter,·cnto cl1irurgico. L'irifarto sp l enico trasf11c;ione $anguigna. SplPnornegalia eg1=iana: Coleman e Bateman p11ò ricl1i eder1 o per )1 viYo dolore cl1e provoca e operarono iO casi di splenecton1in con risultati <'1 10 con le condizioni generali pnò simulare 11na ottimi, vi fu solo una mortalità del 15,7 IP r crnto. pl'l'fornzione. I.a i1rElsenza cli affezioni encloca1'I

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[ \NNO XXXIV, FASC. 50]

SEZIONE PRATICA

Jlorbo di Ga1tcher: è caratterizzato cla una enol',,

n1e splenomegalia, se11za alterazioni yeramente .caratteristiche nel sangue, se si eccettua ·un'anemia a tipo secondario ed una leucopenia. Gau-ct1er la considerò un epitelior11a splenico, ma le celln!e cla lui d escritte sono ora ritenute di genec;i €ndoteliale. l,a rnalattia si manifesta in gi.0Yir1ezza, p er lo .p iù in fanciulle spesso con carattere famig liare. La splenectomia solleva le condizioni generali, e iog1ie i disturbi meccanici dovuti ·a l peso della grande milza. Su 14 casi operati da Guillot \'i furono ?, n1orti, e gli altri tutti mi.g li.orarono note\10lmente. Il/ er o c111 nl i li co : è il primo nella Ji s t~i <l ei s ue· CP~$1 dP1Ja s1plenectomia. La malattia si presenta jn du e furrn e : una congenita o famigliare d e~r· t· it 1 a cl a l\ilinkowsl<i ed una a oquisita descritta <la J lll ycu1 C? ,,. iùu1. I. . a ca11sa d el m orbo è oscura, 11la i carnttcri cli ni ci .;·on o bene noti. \~i è una n1 1 )clica sp1 e n o nH>g~lia , nn ittero l ie \·e clella cute fl L·ongin11ti\·e ; n~ en za d i bil e n elle 11rine e ·pre, st•n za cli bil e n el' san gue. l ,e emazie mostrano uua flr1 or1nal c fragilitc'l e 1111a. diminuita resis tenza ' al le soluzion i sal in e ipotoniche. Le cellule ros~ e fl'tlg-11i so no <1 istr uttc in gran num ero nella milza ci cln ll' eu1ogluhinn resa libera si forma · ·d el pigm cn1 o l)iliare in eccesso, v i ·è q11incli una grande t en cl e11za alla formazion e {li calcoli pigmentari n e~la ro le cisti. (Xella r li n ica ùi Mayo furo110 troY:1 r i n el GO ~6) . ~ ella for1na co11genita e famigliare 1' o nerazione non è n ecessari a: m~ ntile. Spe~so i Y.:tri membri di una famiglia con ittero emolitico .c!1irclono 1'11no dopo l 'altro di esser e splenectomizzatj , P questa è la migli ore prova ch e si hanno ben efici effetti. Nella form a acquisita la s i.>lC"nectorr1ia si d eve imporre di urgenza. Sn 137 ('.fl si di Krumbl1aar vi. f11 llnq. mortalità del 2,9 o/o, -e in tu tti gli. altri i sintomi ~comipnrvero. Por pora emorragica: in essa si trova spesso :5plrnon1egalia, e note\'ole diminuzione d elle pia. -st rin e; ora ·p oichè qurs te sono distrutte nel ~i­ str!1na r eticolo-endotelial e e sopratutto in quello d Plla n1ilza si pensò all'asportazione di questa. Xel 1916 Kazn elson fe ce la prima s pl en ectomia p er po1ìporn cronica, ed ottenne un buon ri$Ultato cl1e fu poi confermato in molti casi. L<i {1ingr1osi deYe esser e 11erò accuratissima : \Vl1ipple in8iste ..-affincl1è r1on si p oa ga la -diagnosi eh~ se ~i c:;ono t rovati i cinque srgni seguenti: 1) nn basso nurnero di pias trine; 2J t1n prol11ng·amento del tempo cli stillicidio; ~) nna mancata retrn zio ne del coa.g ulo; 4) nn tempQ norrna le cli coagulazione; 5) il fen omeno dcl laccio. \ \711ip1ple ha avut o 6U 73 casi di porpora trattar.i con splenectomia. solo una morte dell'8,2 ~{, e b11onis$imo esito in tutti gli. altri. Esaminiamo 1

lSSl

ora una $erie di malattie del sangue n el le qu ali le indicazioni della splenectomia sono m eno certe e causano dibattit o. Anemia pernic·i osa: solo l 'inefficacia dei più svariati tentativi di cure m edicl1e ba indotto a provare la. 51Plenectomia in questa n1alattia in cu1 non parrebbe molto indicata perch.è la m ilza non è jn essa ingrand·ita. Tuttavia Mayo, Percy ed altri basan·dosi ~ul fatto che la malattia sia doYuta ad un ,-eleno che -agisce sulle emazie e isug1i organi ematopoietici istituirono un tratta1nonto poggiato su tre punti: 1) un t entativo d i stirnolare la formazjone di nuove emazie con tra. sfusi.on p sangt1igna; 2 ) un t entativo di iffi!Pedire l'as~orbimento di batt eri o tossine em o1 i t icl1e col rimuovere i focolai di infezione, )n bocca, nei seni ossei o i1elractcl om ~ ; 3) un t entativo di proteg.g ere le e1nazie cl i nuovo format e dall'azione dis truggitrice della ini1za rnediante la splenecto .. 1nia. ~1ayo n e operò 61 casi con una n1ortalità cli soli 3 casi. L e ·s u e con clusioni ~ono cl1e n elle forme a drcor so cronico e svolgentesi in g·iovan1 essa P indicata; n elle form e ·d i tipo aplastico ed in pazienti nnziani non è inYeCè raccomandabile. L e1tcemia : Secondo molti A.i\. in questa malattia l'intervento chirurgico non è indicato; ciò è certa1nentc Yero nel1 e forr11 e a cute. I primi tentativi n elle forme croni che non furono incoraggianti. La mortalità gi.unse al 90 o/o. Le ·Condizioni ~ono migliorate n egli ultimi anni. 1 N ella clinica cli Mayo st1 33 ca·si, in 31 d ei quali precedette la radioterapia si ebbe una mortaJj I ~t del 3 o/o. Su 33 casi, 4 poterono riprendere il la ,·oro per cinque annL otto altri JPer più di tre anni , e i rimanenti stettero lln po' meglio p Pr un solo anno. Concluclendo n el maggi or numero dei casi è indicata la rad.ioterapia, e se c; i aggit1nge la splenectomia si può ancora a'' ere nn migl iora~ento, ma non la gu·a r igione. Malattia di Von .Talcs ch: r orri~poncl e all' ane1nia infantile ·splenomegalica. .\ ccade n ell'infanzia. c'è 11na milza un po' ingrandita1 t111 fegato pal. pabile, llna notevole ·dim)nnzione d elle emazie, poichilocitosi, policromatofilia e n et ta linfocitosi; edemi e tendenza alle emorragie. Ashby e ~outl1am l1anno av11ti bi1oni risultati con la Siplenectomia. Poli.citem ·i a 1 era: sebben e si sian o n \~uti d ei l1ucr11i risultn ti con la splen ect omia non è })O~si­ bile trova re t1n argomento razionale rl1e la g iusti fichi, poichè <inzi parrebbe in qu esta malatt ia clovesse essere assai consiglia bile co11serYare la milza cl1e è t1n organo di~tn1ttore di ~' tuazi e. Cirrosi. eplTlica d'i Laerinec: \rari ehi rurg·lli seçr uenclo Tansini , hanno combinato ln ~plen ecto­ min r.on l'omentopessia con buoni effetti, forse J)Prcl1è così si scarica il cir colo portale di una discreta quantitù cli s ang11e. L. TONELLI.


1832 -.

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I G I E N ·E. La prevenzione della mala1·ia nel campo p1·atico. . (./.\.. MISSIROLI. Rivist9- di 1\lalariolog·Lci, 19-27,

n. 3).

I '.t\. p11bblica la prima r elazion e sull'attività

[.\~NO

IL POLICLINICO

n ella Stazione sperimentale per la lotta antima~ari ca, fondatà sotto gli al1spici. della Dirèzion e Generale di Sanj tà Pubblica col conco1\So ,de111 « Intemational H ealtl1 Division » della « Rock,efcller F oU:ndation » . I.a lotta è stata iniziata lln paio d ',unni or sono pet alc11ne stazioni ed è stata estesa nello scorso · anno complessivamente a 21 località, in Sardegna, Sicilia, Calabria, ·provincia ·di Roma, Ferrara, Monfalcon e, ·1stri-a. Metodi di lavoro. - Prim o compito è la conof:Cenz·a dellè cond izioni fisicl1e delle località prescelte e la valutazion e d ella loro malaricità . Sopra una carta top ografica si. segnano i cen tri a:bitati, IP abitazto11i sparse, i ricoveri degli animali e le raccolte idriche (stagni, can·ali ecc. ) presenti entro il raggio . delle operazioni (per ~olito 3 km. di ra.g·g io intorno alle località da difendere); inoltre si precisa la capacità di queste raccolte di dare sviluppo agli anofeli. P er avere un cr.iterio PrSatto sulla rtiffu.sion e e sulla gra:vità d eJ la malari1., ven go110 d etermin ati gli indici splenico, lJ>arassitarjo , emo·globinico, il n umero dei m alarici fra i bH.mbjni nati ent.ro !'.anno e fra gli abitanti cl1e proYengono cla zon e sicuramen te imml1ni, il numero totale di malarici curati entro l'anno ed il nurnero cl elJ e a~s enze dei b9.mbini dalle pub, bliche · scuol e. Il funzionamento d elle stazioni s i iniz'ia in pi eno dq1la m età ,di marzo. Definiti i fo colai anofeli.g en i, si segn ano giorno per giorno i risultati cl ella cattura d elle larve P. si indica in qnali giorni viene usato il larvicida. Il controllo dell e oper azioni antianofeliche si fa' con la cattur a delle alate eseguita in otto località sce.lt.e entro il raggio rli azione. Com e 1nezzi dir etti di lotta si u~ano : 1) I .a disinfestazione idrica mediante il verde di Parigi (* ) , sparso mertiq,nte soffi etti ; si è anche fatt o 11so (a Monfalcon e) di 1Jn aPr opl ano (**) . L'esperienza fatta con lo stud io sistematico, da parte dell' A., porta a molti consigli 1p ·r atici per l'uso del ,rerd e di P arigi, cl1e ha st.11 petrolio i grandi vantaggi <li 11n costo ·d ieci volte minore e di ·r1on alterare i caratteri dell'acqna. (*)

In q11alche locali1ù si

ono

u~ate

Je Gam-

hu ie. e~*)

Dt:lll. l'f[icaein e COllY('n ie11za d i C(lll'Sto ]aJ'\'Ìri nn già ci sian10 occt1pati (rfr ., frn l 'nltro, P oli<'linif'o . ...,ez. i)rrtf.. 19~:>. pag. 10~~' - ·

I

XXXI\' , FASC. 50J

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' 2) La c11ra dei malari<?.i è stata eseguita in a lct111e locaJ.ità nell 'intento di ridurre il numero del 1e fon ti cl i i11f ezion e. L' .1-\ . . ril~Ya che la lotta è stata imperniata in gran parte sulle o~servazio11i d i V . .t\scoli. Questi sostier1e, cl1e . . . sono le nuove infezioni a far as-5.: umeré, soYrappon endosi l e une alle altre, il catatter e di cro11icità dalla malatt1 a, in quanto n elle infezioni ripetute ven . . . gono ad essere più fa ci lmente inoculati parassiti di di ,~er~e specie, oppure cep1pi diversi della stessa specie; in tal case> l'immunità r elativa cl':1e si .a cquista contro u na . fo rma, non ·vale contro le altre, per inodo cl1c i , danni si sommano e si ·a ggravano. Con un'intensa lotta antilar val e, si Jirnita molto il numero degli anofeli. Associando·v i la cura dei 1nalarici si ri,ducono: al tempo ste~so, le f on t ; d 'jn fezion e. E l ogico cl1e da quest' azione combinata debba ottenersi la diminuzione nnmeriea dei malarici. Nei luoghi dovt~ ~i applica con st1ccesso la lotta· a ntilarvale, le probabilità di n uovi appo.rti di parassiti diminuisco:no e correlativamen te l e forme cronicl1e si riducono o scompai ono. In tali concllzioni è da con sider ar e la convenienza di limitare il .p eriodo di sommini5trazione della chinina (cl1e per la cura ra,di'cale o sterilizzante viene prolung ato, secondo i m etodi di Bass e di Dionisi, a 60 giorni). Ciò è ~t. ato fatto in una località; 1,-i non è stata org·anizzata l a cura sistematica {lei malarici , ma si è eseguita soltan to la lotta antilarvale; eip·pure si è veduto che la malar ia è discesa con Jo stesso ritmo come n ella località. vicina dove invece la cura dei malarici er a stata compiuta radicalmente. Se n e desume che la semplice cu ra delle manif estazioni cliniche della malaria, quale viene prat icata ordinariamente, può e.sser e bastante ai fini profilattici, .quando si evitino nuove infezioni. Vi.ce,1crsa la bonifica umana o cura radicale senza la riduzione d egli anofeli , non porta a noteYoli ris11ltati nrofilattici. PPr q11anto riguarda la chininizzazione dei malarici, i risultati di questi anni di e~perimento climostrano: 1) che il metodo quotidiano (60-80 cg.) è da preferirsi n ella cura dei malarici duran te il periodo epj.demico. P er gli estivo-autn nnali senza carattere di cr onicità, è però da rac- . comandarsi la som ministrazion e (quoti.diana e bisettim·a nale) 1p er periodi prolun gati. P er tutte le forme allo stato cronico, in paesi di~anofelizza tj, è preferibilP fare solo dopo ogni accesso la ct1r3. per 3-.'t giornt, secondo 1Jn'u~anza molto jn voga tra le nostre popolazioni. Tale sistema ha anche un fondam E>nto teorico, in quanto, per ottenere la guarigion e, si dovrebbe a,rcr e una suffi ciente procluzione di anticorpi, il cbe ~i verifica solo quando c;i liberi ·una sufficien te cp1antità cli antig€1ne. meL


~ANNO

XXXIV, F ASC. 50]

SEZIONE PRATICA \

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diante la distruzione di un gran numero di parassi ti, quale si ha con la chininizzazione dopo 1 ascesso. Risultat·i ed obbiezioni. - I risultati ottenuti sono stati ottimi e dimostrano l'efficacia del metodo. Per accennare a due sole stazioni (Bianconovo in Calabria e Portotorres in Sardegna), diremo che l'indice splenico è diminuito in entrambe del 50 iper cento, m entre quello parassitario si · è quasi annullato, ri·d ucendosi del 97,73 % a Bianconovo e dell'86 % a Portotorres. Nel primo paese, i 125 po~itivi del 1924 sono stati ridotti ad 1 appena nel 1926. La minore diminuzione dell'indice splenico rispetto a quello parassitario, si spiega col fatto che i iprocessi di rip.arazion~ ·della milza, . che portano alla riduzione di volume, sono relatjvamente lenti. La malaria iè 1P raticamente scomparsa a Biart"°onovo e si · riduce rapidamente a Portotorre~; . anche la facies malarica è scomparsa da qt1elle popolazioni; risult·a ti questi che su.pera110 tutte le I aspettative.

1833

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clrebbe proporzionalmente aumentand o negli anni successivi, della lotta antilar. con il continuarsi . vale. Se non che, Missiroli ed Hackett 11anno dimostrato cl1e il verde di Pari.g i viene rapidamente distrutto per azione ·di vari microrganismi, cli.e ~o volatilizzano, analogamente a quanto fan.n o le così dette muffe arsenofaghe. ·Quan·do ~i .compte lo spargimento per mezzo dell'aerop1ano, il verde si deposita, oltre che sugli specchi di ac1qua, ancl1e stille erbe, sulle verdure, sug-li alberi, ecc.; non è d·a esclu·dere che possano derivarne intosBicazioni di uomini od animali. ·C.o nv·e rrebbe 1qit1indi limitare tale modo ·d i ~pargi­ mento a terreni pFl ludosi senza prati o coltivazioni eduli. Più ~he un'obbiezione, è questo un quesito cl1e sottopongo all'esame dei compètenti, a cui certe non deve eStSe:r.e sf11ggito. Il nuovo metodo appare fecondo .di risultati. .t\d un oeservatore superficiale, esso non ajprporta nulla -di nuovo, trattandosi deg·li anticl1i concetti di lotta antianofelica e d) bonifica umana. Ma la prima è ridotta a poche operazioni sem.p lici e Un altro rlemen to deve essere considerato, anche la bònifica ·11mana ·viene ad essète' porta_ta quando si voglia portare l'attuazione della lotta nel C'ampo pratico. Uno dei grandi pregi del antimalarica nel campo pratioo, ed è quello del Bistema ·è lo studio accuratq dei. particolari, i.1 costo. di tale lotta. -S otto questo punto di vi sta, che , lo ha reso non solo efficace, ma di agevole . è esecuzione. Esso non per~egi.1e lln so·gno antibionecessario distinguere le stazioni in cui l'esperi. . mento aveva scopi scientifici, da ql.lelle dove -era logico irrealizz·a bile,• qual' è quello della .distruesclusivamente indirizzato alla 1pratica. Come è zione delle anofele; ma si con tenta di ridurne il <>vvio, nelle prime le spese furono molto. 1più rinumero e di limitare, ql1indi, lè infezioni ripe.levanti, ma queste non varino pre~e glo·b almente tt1te; così 1pure esso è ben lungi dal voler t.enere in consideraz.ione quando si intenda appJicare tutta t1na porpolazione sotto l'incubo della · chinipraticamente il metodo. Troviamo cl1e la spesa è . nizzazione perpetua, come si propon eva ·1•ai1tico . . stata ·di L. 3,90 a 10,50 per testa della popolazione m·e todo della profilassi chinihica çlei ~ani; il chi. . nei ris1pettivi paesi pr'otetti; f:pesa esigt1·a se s1 nino a.'ìsolve il suo compito n ella cura comune dei malarici, cura che diviene sterilizzante per·chè tenga presente che in essa sono compresi l'impianto, l'amministrazjone e di.r ezione scientifica, s i eliminano le infezioni rip:etute; vengono ad la lotta antilarvale e la chininizzazione; è questa esaurir~i quindi i serbatoi di ·v irus. 'I due scopi si che, nelle stazioni di lotta i)ratica, assorbe i] integrano ed i' risultati ottenuti ne dimostrano i maggior :contingente ·d elle spese (anche il 58 % v.antaggi. Il lavoro di A. Missiroli contiene, inoltre, molte del totale); sicchè le aliquote toccano i limiti più osservazioni pregevoli, s1p·ecfa lmente su~la biobassi dove la chin.inizzazione p.on è .tStata fa,tta. ~ogia delle anofele. sulla t ecnica · della coloraAd ogni modo, la chininizzazione è una spesa ch13 zione col ·Giemsa, ecc. ~ol tempo tende a ridursi a zero. r,· ~tato detto che il metodo non è generalizzabile; ma in rea1tà non sono palesi .g li ostacoli * ** che esso potrebbe incontrare per un impiego st1 larga scala. Ci sembra che i n1etodi adottati dall' A. · orienInvece un'obbiezione a c11i mi sembr·a OIPiP01'tino I.a lotta antim·alarica verso · un'appl )cazione tuno accennàre è quella riguardante le ,p ossib·ili - realmente pratica: Es~ì: 1) mettono in linea molte intossicazioRi are·enicali nelle località in cui si fa second·aria il diserbam.ento e le piccole sjstema1a profilassi '(esclusj nàturalmente gli ·spargitori, zioni' idriche che, col · costo attuale della mano per i ·quali n·o n esjstè pericolo quando eseguano d'opera, rksultano molto onerose; 11 diSeÌ'bamento a dovere. le operazioni). ·Calcolando à. 20 il nuè stato eseg11ito so1tanto in 3 f:u 10 stazioni ed in mero di vòlte irt cui si sp·a rge il verde, ei ha un mis11ra assai ridotta; 2) p O·SSòno usar si . contempoaccumt1lo di 2 grammi per mq., quantità che an, raneamente alle operazioni di b·onifica idraulica 1

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1834

f I POLICLINICO

ed agraria, che essi integrano; 3) ~ono di applica. zione agevol e e non esi.g ono la cooperazione delle • !Popolazioni (come acèade per le ,p rotezioni meccaniche e per la profilassi cl1ininica dei sa.ni); 4) esimono dalla caccia alle alate cl1e nella pro· fila ssi gen eral e è inattuabile, costosa (fumigazio11i) e, come 11a dimostrato l' ..\., .anchQ inefficace; 5) ~on o attuabili con spesa modesta. E ·qui11di da augurarsi cl1e dall'esperimento si passi all'applicazione pratica in grande. Sotto ltna buona direzione scientifica, attive squadre di tecnici potrebbero concentrare i loro sforzi in una determir1ata 7ona abbastanza yasta. Calcolando 10 lire a testa (ed è un mas~imo ) il costo delle operazioni, con la spesa di un milione S·i 1p otrebbe portare il risanamento in una zona di 100.000 abitanti ed, in conclizioni favor evoli, di 200:000. Sa- ,. rebbe un coraggioso tentativo, a cui non mancherebbe certo iJ successo e che potrebbe preludere al totale debellamento della malattia, che tanto pesa ancora sul no~tro paese. FILIPPINI.

CENNI BIBLIOGRAFICI. ,A. CASTIGLIONI. Storia della medicina. Società edi-

trice « Unitas », i\1ilano. 'Mancava finora in rr,t alia un trattato comp~eto ed organico che esponesse la s.toria della medicina in tt1tti i luo.g hi ed in tutti i ten1pi. Questo del Castigliani coln1a la lacuna in i110-do , veramente degno. Abbondano g·li studi d'indagine storica, le espo, sizioni critico-narrative di singoli periodi della storia rtella medi.cina, v'è qualche testo i5tituzionale, cbe p erò ha · il difetto di trascurare quel periodo, l'ottocento, n el quale il prog·resso della scienza medica rag·giunse i massimi fastigi, ma mancava un trattato che partendo dai tempi più remoti espones~e lo svilUPlPO della m edici11a fino ai giorni nostri. ,. Questo del Castigliani oltre a questi meriti 11a quello di porre in giusto rilievo l'opera deg·li italiani spesso ignorata, qua~i s empre trascur~ta o cons·apev·olmente svalutata ,p er quel che riguarda i tempi ipiù vicini ai nostri. Non è senza un senso intimo di commozion-e o òi compiacenza che si leggono i capitoli riguardanti la storia della medicina del secolo xix e de] principio del xx. Il Castigliani senza esclusivismi nazionali espone l'enorme sviluppo della medicina in quel periodo, al quale contribuirono egualmente tutte le nazioni ·civilizzate, e mette bene in rilievo senza. esagerazioni e senza enfasi l'apporto degli scienziati italiani, apjpOrto senza ,dubbio notevolissimo e talvolta decisivo.

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[:\~~o

XXXI\ ·, FASc. 501

Jibro pertanto ·y arrà ancl1e a tener ' 'iva nella 111emoria dè.g'li italiani la i11e1noria dei nostri g·ra.ndi, perchè ·questi s.iano deg11a.m ente onorati. E sia qui lecito rilevare che proprio in questi giorni la Francia ha tributato solenni onoranze a ' ri1le111in, che è indicato come colui che fu il primo ad asserire la co11tag~osità della tubercolosi. Forse 1pocl1i saru10 in Italia cl1e un anaton10. patologo napoletano, Luciano .i\rmanni, nel 187:?. precorrendo la moderna tecnica batteriologica dim05trò con geniali quanto semplici e~perimenti , la ,·irulenza e la specificità ·delle $06tanze ca. seose tubercolari. :vrolte ·di simili ri,·endicazioni contiene il libro del Castigliani; abbiamo citato il caso dell' ..\rm·anni perchè ce ne ha dato motivo la recente esaltazione ,di Villemin. Questa storia della medicina non è un'arida esposizione di fatti, un elenco di nomi : con 1profondo spirito filosofico ed artistico il Castiglioni 15a cog·liere i riferimenti tra la vita dei popoli e la s.cienza medica, e l e loro r eciproche influenze. In fondo la storia della medicina non può essere, 11on è che l'esposizione critica dello sviluppo ·d ella medicina nella storia umana, ed es$a non può essere studiata ~ enza una profo11d a conoscenza clella scienza medica e della storia. Il · Castigliani è padrone dell'una e dell'altra, e sa valersi di ·que5ta padronanza coglien·do le parti $Ostanziali, quelle che 1più interessano, quell e cl1e più 11anno influito sul progresso della scie11za e sull'evoluzione umana. Ricco di figure, di ritratti di scienziati insigni di tutte le epocl1e, di riproduzioni di opere arti$tiché con riferimenti medici, questo libro allestito in splendida veste tipografica, avrà di certo 11n ottim·o successo. Esso in effetti dovreb•be ftgurare nella b,i b•l ioteca di ogni medico italiano. Il

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V . ..\SCOLI.

l'vf. FLAMINI. Manuale di Pediatria pratica. I·II edi-

zione. Un vol. in go di pag. 452, con 118 fig . . L. Pozzi, ep. Roma, 1927. Prezzo L. 55. Nel 1914, l'editore del « Policlinico » ebbe la felice idea di offrire ai propri a:bbo!lati u11 manualetto di P ediatria, redatto dal prof. Flamini. Scevro da trattazioni teoriche e ricco inV(lce di consigli dettati dalla lunga pratica della specialità, il 1piccolo manuale dava a tanti medici, che pur non essendo 1pediatri hanno spesso -Occasione di curare dei bambini, la ,p ossibilità di apprendere molte utili nozioni sull'assistenza e sulla cura dei bambini. E largo fu il favore che esso incontrò. Una nuova edizione accresciuta dello ste$SO manuale comparve nel 1921 ed ora, a distanza d1


[.~NNO XXXJ\l, FASC.

50]

1835

SEZIONE PRATICA

,p ochi a.nni, eccone una terza assai più an1pia e particolareggiata, ma cl1e della prima. conserva l'impostJ.zion e e l e caratteristiche. Espone nellà iprima parte l 'assistenza al bambino ~ano, accennando alle indispen sabili nozioni di fisiologia e dando gli opportuni consigli di igiene generale specialmente p er quanto riguarda l 'alimentazione. · Esamina n ella seconda parte la semeiotica e la terapia gen erale del bambino, mentre tratta r1eJla terza la cliagnosi e ct1ra delle più comu ni malattie dell'infanzia, in tegrando questa parte con la posologia infantile, in cui sono elencate a nche molte specialità di uso comune i1ell'infanzia. E questa la parte a cui -è stato a.ate il maggiore sviluppo, completando anche i capitoli sull'eziologja e l'anatomia ipatologica che nelle prime edizioni erano appena accennati: que~ta parte è ~tata acc11ratamentp aggiornata con l'esposizio11e dei metodi ,p iù recenti (uso dell'anatossina nella ,d ifterite, del siero antiscarlattinoso, ecc.) per cui il libro può essere a ·g iusto dritto con~iderato come l'ultima paro~a moclerna per qt1anto rig11arda le nostre conoscenze in fatto di pedtatria pratica. 1

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fi 1. W. CI~1BA!. . Die Neurosen des Ki ndesalters. UrbaJJ e Schw·arzenberg, Berlino, 1927. L 'importante argomento è S"volto in modo pro-

fondo e, completo. In ~ingoli capitoli sono trattate le ,,arie !orme di manifestazione della neurosi, in modo piuttosto scl1ematico. Con particolare cura sono trattate q11p,lle neurosi, che minacciano di turbare i raipporti del bambino con la collett1·vità fbambini cl1e imparano difficilmente. e ban1• bini difficili ad educarsi). Capitoli molto elabora ti trattano dei metodi di esame dei bambi111 nervos), .della cura medi camentosa e deJ la cura POLLITZER. p edagogica. TH. v. JASCHI(E. Ph11 sto logie, Pflege u. Erruihrung de s Neugeborenen . ì\rlonaco, edit. J. F. Bergn1ann, 1927.

E la 2a. edizione del libro dell'ostetrico tedesco. L'interessante argomento della fisiologia del neon ato è tr attato diffu samente, in tutti i suoi particolari. I capitoli che principalmente interessano il medico rpratico (cura d el n eon ato, alimentazione, élJSsistenza al prematuro, disturbi della n11trizione) passano un po' in seconda linea di fronte all'ampia ed esauriente trattazione ,degli • argomenti di carattere teorico e scientjfico. P erciò il libro di v . .Jaschke sarà più utile agli studiosi che non ai medici pratici; è da raccomandarsi caldamente a chi voglia approfondire le sue conoscenze .sulle particolarità fisiologiche del p eriodo neonatale. POLLITZER.

ltCftDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. Il XVIII Cong1·esso Nazionale di Idrologia, Climatologia e Terapia fisica. (Mila n o, 3-6 ottobre 1927). ..A.1la seduta inaugurale,• te11 utasi ial Castello Sforzesc·o, parlaTono il prof. L . DEvoro, quale Presidente Generale d ell' .A.ssociazio11e I tali.a.11a di l d1'0logi.a; il pr·of . P. PrccJNINI , qua.le Pr~sidente del Comitato o·r ga n izzatore; l 'on. prof. E. B ELLONI, Podestà di Milano e Pres idente 01101rario del Congress·o , ed altri . Le relazioni svolte f u rono due, e cioè: p·r of. A. \TALTu'l'I I sul wma.: Jl me<:c·a11. is1no di a.zio ne delle . . a.eque niinerali da bagno, che dette luogo ad ampia d iscu&Sione scientifica ; e prof. A. DA &°HADI e dott. E. SILVANO s ul tema: Soggio1no de1i tubercolotici nelle Stuzioni cl.i1no.tiche . La discussi·o ne cl1e seg11ì, di carattere scie11tifico e pratic;o ad un tewpo, si conchiuse oon un O•r dine del giorno nel q u a le si invoca che il cc Governo favorisca ecl imponga in tutti i n1odi il sor g€re nelle Stazio11i Cli1na tiche di Case di Cu1ra e d~ Sanat·nri » . .\Jla sera del p ri1110 gi-0.r 11 u ebbe luc1go uua seduta 0011 proiezi on i; illustra nt•i le Stazioni Idrocli111atic.h e del Trentino, dell'Alto ...i\.(lige e la Trip o lìtani ~t dùl punto di Y.i~ta cli1nat.ologico. l lavori scien tifici del Congresso rigun1 dano tntti gli argomenti che aila Idrologia si riferiscono, 11Pl çan1.po chin1it·-0-f1siro-i g ienico-b!ologiC'o ere . Oltre le comunicazioni del prof. N .\S l:::\I , rigua,rdanti i1nportantissi1ni arg<H11enti d i carattere ge11ern le (rnppre.5-entazione dei &ali ~ciolti nelle acque iuinerali ecc.) e speci.ali (Alcuue idee di Baudich; la catalisi ere.) si ebbero co111u11icazioni di n uovi studi sperim e11tali d.a pa.rte d el prof. C.\SAGRANDI , ( .A.zione dei bagni sulla produzione della leurobase gl'avidioa; comp·ortamen to dei germigeni i1ella alimentazio11e idric.a ecc .) del dot.t. F. P v l~r,È, <111fluenza delle acque di mare sulla racl1itide) del òot.t GA~PERI~I , (Oo 1n11orta~n-e nt0 0 del fosforo urin.ario con la so1umi11istr azion e di acque bicarbcu1ato ·calcich e); lfi.eHire sono noteYoli d~.l punto di vista clinico le 00111 un ioazi0ni del p1.,of. DEVOTO , CATT.\NEO, CARRERAS, ecc.; da un 1)u11to cli \ista farn1acologico quelle del pr-0f. 1\1AHFOHI, Gi:.~1no l\iIAHl.\ PrccININI, ecc., da Ull punto di Yista rJidattioo quella del dott. BuROONZIO. i ebbero anch e otti111e co11111nicazioni 11€1 campo della cli111atologia e talassoterapia, della elioterapia., della di.ate.rmia, della radioterapia, ecc. Gli Atti, di pros~in1.a pubbliraz.io11e , dimostrera11110 qua11to ampio e pr·oficuo sia stato il lavoro s,~olto da. questo Co11grcsso, sott,o il duplice a&i:>etto, scientifico e pratico. In un.a sed11ta del Consiglio Direttivo Ge11erale della A.ss·oci.azione ve11n ero procla111ati , fra l'altro, i v i11citori dei premi &ia del Conc0ir ·o storico idrologic-0 su Terme Ron1ane (dott. B oTTO ~IrccA cli Torino, dott. -~· 8GOl3DO di Napoli, clott. BERGONZI di l\Iila110), sia d i quello sulla fangoterapia. (}.)rof . S. P1s .\~I di Acqui) e di altro . . ulla c-li111ato]orri.a clPi Gn rda (rlQtt. G. SILY \XO di Fa-

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1836

IL P OLICLINICO

sano) . \ten11e pure Yotato uno 5p ecia1e plauso a l periodico cc T erme e Riviere n , compiendooi il v en ticin q11esim.o .an110 di s11a vita fattiv.a a favore della l dr·oclimatologia I talian a . Sede del prossimo Congr esso Idrologico N azionale sar à N aipoli .

IV

Cong1~esso

della Società Italiana di Oftalmologia.

Il 3 clel.lo scorso'

ne.Il' Aula M aigna della R. Uni,·e rsità di Lloi.11a , si è tenuto il IV Congresso della 8. I. cl'Ofr.almolo·gi.a.. Ha p.r esieduto l'in·aug11razione il prof. Della Ve dovia in rapprese11ta11za del Nl inistr o dell' I struzion e Pubblica e del Rettore . F ·ace-vano a lui òorona il P .r eside.nte della Società., prof . Ovio, Direttore della Cliniea Oculistica. di P a dova, il comm. l\1essea, Direttore Ge11er ale della Sanità del Regi1·0, il comm. Oxilia, i11 r ap1J·r esentanza Jel ~ov e. rn.at.ore di Roma, il p rof. Ilvento p er lia Croce R ossa, il oomm. Ricci, in rap·p resentanza del gen erale Galligaris, Direttore Generale della 'Sanità 1\1.ilitare, il prof. Fioretti, Segretari.o d el Sindacato ~{edioo Fascista e Presidente dell' Ordi11e dei Iv.ledici <li Ro1na e Provincia, il p rof. Pet.ella, generale n1edi co di l\tlarina, il prof. V al enti, in rapprese11tanza del Direttore delliUfficio d'Igiene di R-oma ed altre 11umer-0se personalità i11 rap1)resentanz.a di vari e nti e d istituzio11i civili e militari e della Facoltà 1\1edica. Il prof . Dv1vr.A VEDOVA p1~ese per il pr_in1·0 l::t parola, po-rtando ~l saluto inaugurale, a no·1ne d el l\Ii11istr o e del R etto.re . Disse ch e la S-0cietà Italiana coi s u<.> i C'o ngressi e colla pubblicazione degli Atti relativi, av eva ~egn ato un'orma evidente nello sviluppo della Oftalm ologia Italiana cl1e non solo era s.tata a1)pr ezzata nei })rincip·ali centri di, studio italiani, ma anche in quelli stran ieri, portando i1 n 0ffi.cace e geniale contributo .all.a. Scienza Oculistic.a . Espresse l'augurio che la \ita della Società possa, svolgersi co11 regolar e i·it1n·o progr essivo. Ricordò le medaglie d 'oro di be11en1er.enza date nell'occasione dei Congressi n ei pa~.sati a11ni, ai proff. Francesco Falchi, Iloberto R an1poldi, Erasmo Scimemi, Elia Baquis, Giuseppe AlbP.r tott.i e Fran c·esco Denti , a cui si a·ggiungeYa no quest'ann o, altri due be11emeriti degli ~ tudi Oftaln1ologici: il prof . Can1illo Gallenga, Direttor e della Clinica Oct1listica di P .arn11a e R ett·ore ~fa.gnifico di quell-~ Diliversità ed il prof. Don1e11ico B asso dr Genova. I proff. Galle11ga e Basso risposer 0 oon co1nn1osse p ar o-le, ringraziando la ocietà I taliana di Oftalm·o logia per l'ambita di tinzione ) di. cui a\·(•va voluto insign irli. Conferì a11che il premio al d-0tt. Fileti, vincitore clel pre1nio Nazionale Cidonio e la medaglia d'oro al dott. Candian :F'erruccio p er il premio degli . _t\.11n al i d ' Oft,1lmologia e C1'ini c.a 0 culistica.. 'eg nì i l .clisoo1r.10 de,l prof. Ov10, presidente dell.a 1_ocietà It. di Oftalmologia. S i rallegrò coi Soci per il loro numeroso intervento e per il grande nu111ero di comunicazioni scientifiche annunziate, cJ1e prov.ano l'elevamento culturale della no. t rn Nazione Yolu t.o dal Duce . Ricordò co1ne 1

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XXXIV, FASC. 50)

la Società I t . di Oftalmologia abbia vivificato l' .antica Associazione Oftalmologica, che per circa due lustri .aveva cessato di funzionare. Informò ~ Soci che i ra.p presentanti inviati all' Aja per la prep.a.razione del Congre.sso Internazionale, ch e sarà svolto ad Amsterdam nel 1929, han110 ottenuto ohe la lingua italiana sarà ammessa sia per le Co·m unicazioni che per i sunti ed i resocont i e clippiù lui stesso era stato prescelto a far parte del Consiglio Internazionale ordinatore composto di otto me1nbri . Rioordò infine alGu11i &oc~ morti. Lesse parecchi telegramn1i di a d.e.si.on e, ma pri1no fra .t utti, accolto da vivi applu.usi, quello del 1\1inist ro Fedele che diceva: cc Mi spiace che, p er i1npegn1 tne renti al mio T.~ffi­ cic 11011 mi ~ia pos~ibile l)artecipare seduta in.augur ale IV Oongresso Oftalmo1logia. ·stop. Ringrazio pe r ·ooll·tese invito rivoltomi ed informo1a che Rettore Università Roma mi rappl'ese11terà cori1no•nia. Stop. :Nlinist:ro Ist ruzione: Fedele »· Alla assemblea dei Soci fondatori ed ordinari f u non1inat-0 il nuovo Oon1itato esecutiYo nelle ;persone dei proff. Ovio Gi~eppe, PJ·esidente; Gaìleng.a Ca1n~llo, f> enti FJ"ancesco, De Berardi11is Don1enico, R-08e.lli R omeo, Segretario. Nella prima seduta fu svolta la Relazione uffici~le s ull' « Inforitunistica ocula,re » .daJ prof. PARDO di Genova <e Sul valore del visus in r a pporto cogli .altri ccnnponent i ].a funzione visiva nell'i11fortunistica oculare » e •d el prof. RICCHI di Bologna cc Sulla valutazione delle diminuzioni del visus d.a infortunio ~ul lavoro» . A cui p1rese.ro p,arte i11101I.ti S·ooi fr.a cui i rp.r off. Bo&GHI, RICCI , CozzoLI, B .-\SSO, DE BERARJJI~Is ed altri. Vari altri i1nportanti .argome11ti furono trattati 11elle alt.re s.edute sia di Ottica :H'isiologica che di malattie delle varie par t i dell'occhio, m a , degne di nota speciale fu.rono le Comunicazioni dei p•r escelt i fra i concorrenti .ai vari P remi indetti dalla Società, e primo fra tutti quella del d.o tt . Poos di Munstte·r cc Sulla fisiologia e f.ar1nac-0logia degli organi muscolari lisci dell' occhio » p er il Premio Cirincione di lire ventimila, lui asseguato. Anch·e il dott. MoNTALTI, vincitore clel P remio Cidonio di lire settemila comunicò il suo lavoro cc Sulle emi11e11ze bigemin e .anteriori del l'occhio » presentando una lunga ~.erie di Qttimi p.rep,a rati da lui eseguiti. Seguì il dott. NrcHELATTI di SaJò, V'inoitore del Premio Valenti colla Comunicazione « Le radiazioni infrarosse nella terapi.a di alcune affezioni r-0ngiuntivali e in partioolare del tracoma». A11ohe importante fu la C·omunicazione del dott. CAstr·ELr.o, vincitor e <le.I Pre1n.io Oozwli col lavoro cc Contributo allo stud~o del ret ioolo endoteliale dell'occhio» corredato d.a nume rosi p r ep.arati istologici. Sarebbe troppo ari::luo riporta.r e t utte le Con1unica.zioni prese11ta te in questo interessante Congresso, oltre cento comunica.zio11i, cl1e verranno pubblicate 001ne negli anni antecedenti. 11egli Atti del Congresso i ·q uali riescono sempre a f.orn1are un grande ed im1Jortantissimo volume ed un'affern1azione della cienza Oculistica ft riProf . RosE.LLI. . 1iana.

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XXXIV,

FASC.

50]

SEZIONE PRATICA

1837

APPUNTI PER IL MEDICO PRA 1,ICO. I

CASISTICA. I

La base anatome-patologica della sindrome pa.rkinsQniana postencefalitica. Dall'esame della le1teratruria ri·~uiardante il par. kinsonisn10 posteucet:alitico, risulta elle in qu esto la (( su•bst antia ni·g ra » è lesa in maniera grave /:l co~tant e; per 1 cui la maggio.r p1a rte dc g1i 0;utori ritie11e cl1e la sindrome p·arkinsoni·ana sia dovuta alla lesione di tale zona cerebrale. Da u 11a breve esposizione ·delle recenti ·vedrute a11atorrnicl1e ri.guardanti la <e substantia i1igra », D. :\1•c. .i\lfine (Bra iri. vol. 49, n. 4, 1926) m ette jn e\·ide11za come qnesto nl1cleo sia connesso con altri ce11trl al disot·to e al ct.i sorpra, tra i quali il più conosoi uto è il globo 1pallirdo. I.,' ..\. •descri,re poi il r ep·e rto istolo1g·tco di un caso di encefalite aouta, e paragona la distrtbuzrione delle lesioni negli stati acu.ti delba malattia con quelle ri centrate nella si11drome parkinsoniana. Risult.a ·d a tale paragbne cl1e, sebbene i1 processo i11fi ammatorio sia in·izialmente ·difrfruso e in 9pecial modo a carico dei gangli della b•niSe. del1':i regio11€ sru·b talamica ·e 1del mesen ce.falo, purtutifaYia, qrualt1nq11P sia la fa:se considerat•a. d·ell.a m alnttia, è sn11prc il me&encef.alo e s1p·ecialmen te la ,, sub ta11tia nigra » che di r.egoJa sono pil'l aff.ette Nel lia,·oro si d esc rivono i reperti istologici in 8 caisi di P ark111son~smo, e da questi rjs'lllta pure come gli unici g·ruppi di cellule lese si·a'Ilo qruelli della « sub ~tanti a nigra >>. In tutti i casj si ri trovarono alterazjoni infiatm· m atorie Gubacut e, specialment e marcate n·eil mesencefalo, anche allor"quando la durata dell1a malat'tia s1.1però i 12 mesi. IJa persistenza d·el processo in fettirvo s1piegerebbP il pPriodo idd. latenza ch·e p111ò inte.rco.rrere in qualoche caso t:r:a 11a mall attia e la comrpa:rsa d el pàrl\i11sonismo , &U1J)!Pon.endo che la « sub.stantia nigra » s]a po co aif'f.et1a in 'Primo tempo. In •questa re·g ione la gliosi apipare s·peci·alrm·e nte marcata n e11e aree pri"re di cellu1e, e, in minor grado, nella sostanza grigia intorn.o a\ll'aoque,dot. to. T gangli delki base, ed in p arti·colare il gloibo p alli·do, non mostra,rono alterazio·n i d·egn·e di nota. In tre casi si ritro,rò invece una lesione monolaterale i1etta n·el (( loc11·s roe:ruloos )) . Le cellule normali di tale nrucleo, p·u r conten·en do un p igm ento simile, non ra:sisomjip;liano a qrnelle a.ella << snbstantia ni.g ra », essendo 1più , rotonde; presun1 ibil1nente 01uindi l'atti.vi1à fiu n zionale ·delle ' ' dup for.mazion1 è <li•fferente. Si potrebbe qui11di ritenere che una lesione del {( locus corruleus » no11 pro\-oca nes~nno dei f e-

nomeni notori c·ar.attertstici del parkinsonismo postencefaliti.co, po·t,en·do tuttavia e.ssere la causa di altri Sintomi attribuiti al Gistema vegetati'Vo. M. FABERI.

Le meningiti pseudotnbercolari.

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Esistono nella bibliografia circa 200 casi di m eningiti tubercolari guarite, e nei quali m a nca ogni prova ·batt eriologica. 1Invece la diagnosi di m. tbc. dovrebbe sempre esser e basata su prove batteriologi·che positi,re, o autopsie; per i casi di guarigione ~i deYe almeno, iper provarne- la. natura, ricorrere a prove batteriologiche -0 inoculaziont su animali. \Valgren (Acta Med. Scand'inava, vol. 65, n. 5-6, 1927) cita a sostegn o di que;sta tesi sette osservazioni personali. CASO I. Bambina di 13 anni in cu i sotto apparenze tubercolari si aveva una m eningite sifilitica. (.L\.namnesi e mig·lioramenti con cura specifica): la ereditarietà tubercolare s piega la morte consecutiva a un secondario idrocefalo interno. CASO II. Bambina decenn e con tbc. latente, c;orge meningi te acuta a decorso benigno. s11lla basP ·d i ereditaTietà luetica, cl1e guarì con cura antisifilitica. CASO III. - Baro.bino di 18 m esi, pertosse che s1 complica con menin gite. & hste adenopatia pPritracl1eobroncl1iale tubercolare. Si inizia miglioramento che si afrf erm.a ·dopo t1na cura di sanocrisina. La gu arigion e finale fa indurre all'.i\. cl1e la forma m eningea non fosse tubercolare. CASO IV. - Bimbo di 14 a nni tubercoloso, compare una menin.g ite a esito in guarigione, cl1e era dovuta con tutta probabilità alla parotite epidem ie-a di cui er a ammalato lln fratello del P. (Gli _L\._t\ . francesi ammettono come frequent e nella parotite epidemica forme di m eningiti s ierose: N. d. R.).

CASO V. - 5 anni e mezzo: compare meningite, l 'esame del liquor n e esclude la natura tubercolare, pure pre$entando il bimbo aden opatia specifica. Questo caso si deve avvicinar e al precedente, regnando n ello stesso p eriodo una epidem ia di parotite epidemica. Altri casi. - I .'.L\.. cita altri 2 casi cli non notevole interesis e n ei quali esisteYano ~egni clinici di tuber colosi, e fenomeni ·di meningite mentre la natura tubercolare ·di questa manife$tazione morbosa si dovette escluder e e per la negatività dell'esame batteriologico e per il decorso ulteriore favorevol e. L. TONELLI.

Di sturbi epilettoidi e vertigini dei dispeptici. R. .i\... Gl1tmann (L a P resse médicale. 2.5 giuo-no 1927', durante l'esame radiologico <li u11 individuo osserrò lo sviluppo ·d 'un acce$SO epilet-

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1828

IL POLI CL TNICO

tico finito !P·Oi con cefalee e vomiti. Durante l'accesso, il polso era a 30 e solo in seguito risall a 40 e poi a 54. .Si trattav·a di un vagotonico, soggetto a nausee, a vertigini, con pollacl1iuria, $enza alcuna anomalia clini·ca nè sier ologica, cl:1e rton ebbe mai crisi comizi~li, n€ equivalenti e che n on ne ebbe nemmeno in seguito all'operazione eseguita tre giorni ·dopo l 'accesso per aJClerenze fra appen·dice e cieco. La crisi epilettica ap!P·are quin·di come un episo.dio isolato, in rap:porto con un polso lento, determinato a su.a volta dalla pres$j one sopra una appendj.ce in.f iarnmata. Il rallentamento ·p arossistico del !P•Olso .nelle af· fezioni gastro-intestinali non è raro, mentrè d '·al. t ra parte esi.So può ·determinare dei disturbi epi. lettoiidi od equivalenti; cri$i coliche, con stati !ipotimici e sincopali e c9n r iflesso o·culo-cardiaco positivo. Alla braidicardia, l'A. attribuisce anche le ver. tigini, cì1e s ono tanto fre.q uenti n ei gastropazienti e f1peci·a lmente negli in1divi1dui afjetti da disturbi ·dell'intestino, ·dell'appen·d ice, d ella cistifellea, clel fegato. La grande m ·a ggioranza di essi wppartiene ai vagotonici, che in patolo·g ia digestiva sono assai· più frequenti che non i simpati cotonici. L'A. c·onsiglia qudndi, in tutte le manife$tazio'[\i convulsive, sincopali ed anche vertiginose <l ei malati del tubo •d igerente, di e51plorare il ritmo cardia.co che, molto spesso, si troverà alterato nel senso indicato. 1

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fil.

TERAPIA. Variazioni di intensità dell'azion6 dell'insulina nel diabete e casi di insnllnoresistenza. I .'azione ·dell'insulina è generalmente costante nello c;tesso sogge.t to, e la ·q uantità di idrati di carbonio che vien e metabolizzata da una unità è gen eralmente tra un gram.mo e un gramm o e m ezzo. gi11ngendo in rari ca$i ad oltre due grammi e mezzo. lVJa Yi c:: ono alcuni casi in cui l 'azione dell'insulina è scarsa o nulla, e A. ILuttichaii (Bull. delle Se . .7\lled., 1927, marzo-aprile) ne ricorda alcuni suoj, ed altri della letter atura, n ella m aggio parte dei quali vi erano disfunzioni pluriglandolari o stati settici gravi. In questi casi non si trovano n el $iero di sang11e c:ostan ze ch e n i:iutralizzano in ' 'ita l'insulina. L'.i\ . ha osser,rato che l'insulina viene inattivato dal 1pu$ e dal filtrato di pus , in vitro, e in viYo, se iniettata in siem e .con essi : se le iniezioni si fanno separa tam ente n on si ha inattivazione. Ancl1e j leucociti clel. sang ue di in dividui con suppurazione in atto diminuiscono l'attiYi tà dell'insu] ina.

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XXXI\', FASC. 50)

· I .'!\.. con sigl!a, negli stati settici, le iniezioni di insu1ina endovenosa. debitamente frazion ate. Viola o~serva però che generalmente oggi si ritiene che un diabete insulina-resistente non è un di~bete di origine pancreatica : in parecchi casi. vi sono alteraztoni 6 disfunzioni tiroidee, ipofisarie, surrenali. 1L a glicosuria delle gravide non suole cedere all'in~ulina, ma bensì all'opoterap·i a ovar:Lca. In qualche caso con l 'ins ulinoterapia rimane una lieve glicosuria ribelle, che suole scomparire con un mi.gliore frazionamento delle dosi. .~llievi del Minkowski hanno osservato .cl1e iniettan do 1per via endovenosa negli animali pus e insulina., manca l'azione ipoglicemtzzante: essa persiste 's e il ~us è stato prima portato a 80o: sembrerebb·e dunque confermato anche da questi esperimenti che i fermenti dei corpuscoli di pus inatti van o 1' in:s ulin·a. . A. Luttichaii ricorda poi un caso in cui somministrando piccole dosi di insulina (5 unità) come medicamento anabolico in individuo non diabetico, vide com.p arire glicosuria senza c.hetonuria, scom1pars·a sospendendo· l'insulina. Una r eazione paradossa si spiega fors e con l'eccita• mento cli ghiandole ad azione a11tagonistica. D ORTA.

L'insulina nella terapiR ingrassante. Scimone (R'lvista ài Cli n ic a medica : giugno 19'27) ba ec::p erimentato in alcuni casi il metodo di ternpia ingrassante a ha.se di insulina , t erapia introdotta in pediatria, in casi di atrepsia da .4i.A. amertcani e ~eguita per scopi analog·hi da vari altri osservatori, in una serie di stati caratterizzati da dimagramento . I sei pazi en ti ·dello Scimone erano curati ambulatoriam ente con ·dosi moderate di insulina (due ini·ezi oni al giorno ·di 5 U. ·con gradu·ale aumento fino 3 iniezioni quotidiane di 10-15 U. ciascuna) e p er 111ngo tempo. ·In un solo caso ed in particolari condizioni si ebbero sintomi di i1poglicemia. In t11tti l'aumento di pe~o del corpo è statb costante e pro.gressivo bench1è · più lento che n e.gli altri l\..4i.. : non fu m ai accusato senso di sete, ma costante aumento dell'appetito fin dal primo, secondo giorno di trattamento, ·aumento <lell'appetito non accompagnato da !Sensazioni spiacevoli. I ~intorni den·otanti disfunzione dell'ap1p arato diger ente scomparvero come r egolarizzat e furono le condizioni dell'alvo ove fo sse preesistita stitichezza. Seguendo con ripetute misurazioni il ricambio basale dei soggetti fu possibile constatare una co~tante diminu zion e di esso : non fur ono o5servate variazioni apprezzabili nei valori ·d ella glicemia a dj.g iuno n è in quelli della rl· serva alcaljna. Gli elementi che ci p o~sono aiutare n Al l 'intcrpr etazione dei fatti osservabili con la te-


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XXXIV, FASC. 50]

SEZIONE PRATICA

rapla ins11li11ica nei magri in studio, sono mul tipli, maggiore ingestione di sostanze alimentari, modjficazioni delle condizioni della f·u nzionalità gastrica, quali l'evacuazione e la motilità gastrica. antagonismo pancreas-tiroideo ecc. ecc. Una 1parte importante è forse anche ·d a attribt1irsi all'aumentata imbibizione dei tessuti forse p ropoTzionata alle rjs erve degli alimenti che si vanno CO$tìtuendo nell'organismo. 1

MONTELEONE.

.4. i n 1l1nerosi

coe,~ficienti

determinanti l'ingrassarnento « insulinico >> rrii pare opportuno aggiungere quello espresso da un aumento' dell'attività trips inica, amilolitica, lipolitica del pancreas· che consegue con tutta probabilità alla iniezione dell'insulina, aumento che JJOrta a ris11.ltati non dubbi sul rica1nbio dei tre gri1ppi di sostanze-basi alimentari. Qu esta accentuata attività della secrezione esterna pancreatica sotto l'azione dell'insulina i> stata sperimental1nente da me dimostrata nell'uomo (cc I Problemi della Nutrizione », 1925) e drt Grott negli animali. M. •

La reazione ipoglicemica e Je psicosi In suliniche. Oppenheimer (Medizinische Klinik, 1927, n. 30) rileva che i disturbi 1p iù gravi d'ipo.g li cemia i.n seguito al trattament0 insulinico si verifjcano pre,·alentem ente n ei casi di diabete complicati cor: t.ubcrcolosi, infezioni acute, gan gren e ed in occasione d'jnterventi chirurgi·ci. I disturbi ipogl1cemici s ono quasi sempre di natura n er,~osa e $i ·d istinguono in due gruppj : 1) sintomi cerebrali a focolaio a carico del corpo 5trjato frigidità, fison.o mia a ma·schera, sin dr.ome pail~insoniana , perseverazione, alterazioni delia mimica, riso e pianto spasmodico) o a carico della corteccia (afasia. motoria , aprassia); 2) sin tomi 1psichici, com e c;tati isterjformi, schiz.oidi, rna,niaci , confusionali o soporosi simulanti il coma diabetico. Qu e~ti disturbi, che pos$ono a ccompagnarsi anche con disordini a car . ico ·del sistema vegetativo (sudori, palpitazioni, . bul]mia) compaiono di solito 3·8 ore ·dopo l'iniezione, durano poco , sono segt11ti da amnesia completa, e scoonpaiono ~ ubito con l'ingestione di alimenti zu ccherati. Si posson o avere anche disturbi oculari (diplopia, nistagmo), rvertigini, incontinenza d'urina., arefles..sia. Non sem·p re questi di~turbi sono leg·a ti ad un tasso glicemico basso, e talvolta si possono verl ficare stati ipoglicemici senza reazioni cliniche In effetti più ch e dall'ipoglicemia presa in f:ens o assoluto le crisi sono determinate dall'improvviso abbassamento della glicemia. DR. 1

1

1839

SEMEIOTICA. La prova dell'iperglicemia provocata nella diagnosi di cancro delle vie digerenti. · P. Le Noir, :\ . Matl1ieu de Poney, R. Goiffon (Presse rriéd., 14 mag·gio 1927) con cludono che tale prova non ha valore diagnostico, poichè, al· 1'inizio l'iperglicemi1a manca, ·p oi di viene eviden te in una metà cj rea dei caisi, poi, durante la cacllessia, viene di nuovo a ·mancare. Riconoscono che l'iperglicemia (a ·d igiuno o provocatq) è più alta. nej tumori ·deglj organi interni che in quelìi cutanei. Essa è s1pesso presente an·c he nelle uJ. ceri gaf:triche o ·duodenali . I .a prova potreb·h e avere un valore prognostico in qnanto un tumore che si accompagna ad iperglicemia, escluse le altre cause di questa, non è più :al1o stadio 1niziale. DORIA. La reazione di Wasserm1tnn e quella di flo cculazione nel latte di donne luetiche. P. 1Iael{eman11 (Munc li . med. 1,Vocheris., 1926, n. 19) , 1per utilizzare il latte per le r eazioni di flocculazione che richiedono un liquido assolptamente i-im·pido, lo 11a filtrato attraverso Berl<efeld, procedimen to che atten ua solo li·eve1nente i risultati po1siiivi. Fra le donne che allattavano, 24 avevano \Vassern11ann positi,va ne:l saTIJgme e co.sì• prure nel lattG; 5 con Was sermann neigati•va nel san.g ue, la diedero positiva nel latte; 4 la diedero negativa sia nel sangu e che nel latte. Le tre donne che non allattavano av.e vano la r eazion e positiva nel sangt1e come n el latte. Qua~i t'l1tte avevano avuti trattame!Ilto antil:ueti1c'i nella .gravi:d1anza e n el pueriperio. J~e reazioni di floc.oulazione diedero ri·s.ultato meno attendibili e mut.e.voJi. f i l. 1

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1

1

I medici e il tennis. In Italia i medici si intere.ssano medjocremente di ~port. La ·p rov·a n on discutibile è offerta dal silenzio qu.asi completo tenuto ·d ai giornali medici italiani in materia di educazione fisica, di rapporti tra esercizio fisico e funzionalità orga11ica, tra sport e m.alattie. Ben i.11tèso si può n on desiderare le esagerazioni ~non mancano paesi nei qu·ali vi sono .medi ci ~1p·eci.alisti in... sport) e gli inutili perditempi: ma se pure con armonia di rapporto, sj può desiderare onestamente cl1e l'atletico rivolga talora !'attenzione allo sport. ~on foss'altro per i! fatto che deve consigliarìo con con06cenza di cause ai clienti.

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1840

IL POI.lCL iNICO

P er q11esto è bene porre inna11zi la in1portanza funzional e ed educativa di uno sport cl1e da noi è allo. sua alba , ma per il quale non 1può man, car e il trionfo cl ella gen eralizzazione. Intendo parlare del tennis. Il t enn)5 non è .p opolare in Italia: però comincia ad avere le sue brave schiere organizzate, e la Fed erazione italiana n ov·era oggi diecimila iscritti. >ro·n molti invero se p aragonate alle 1Schiere degli altri paesi: molte se raffrontate agli scarsj giuocatori di pochi anni sono. Il t enni~ comin cia ancl1e ad aver.e una buona stampa e una tribuna elo·quente: e il Governo non manca di considerarlo così come esso merita di essere considerato. 1

I preconcetti contro il tennis sono un po' se:n tjmentali. Si è creduto che inter es ~ass e 1pier sno, bisn10: mentre l'interesse è diretto e derivato dal fatto ·stesso ch e esso merita p er la sna essenza og-r1i rjg-uardo. ..... I. .o. sola obbiezione è ·Che il t ennis rappr esenta un giuoco 'Un po' costoso per esigenze di area, di orizzontalità, di reti , ecc. Le madri di ifamiglia aggiun gono che esso 11a pure esigenze di abiti ·e di scarpe: ma si comprende che si può giocar e al ten11is ser1za seguire il figurino. P er contro i vantaggi r eali di questo eser·cizi o fisico sono veramente notevoli. Esso p ermette anzitutto una serie com'Plessa ·di movim en ti, senza ·d eterminare un eccessi v.o senso di ~tanchezza, senza brl1talità. l~ n ello stesso tempo esercizio di attenzione, di agilità e di forz a : ·e .I ppocrate (il qu ~le ha dato l'esempio del come un medico si .p ossa inter essare con intelletto d'am-ore agli esercizi fisici) lo avrebbe collocato tra g·li esercizi che (( assottiglia no e fan forti i m oocoli » . Su altri esercizi: com·e il foot-ball presenta il ,,antaggio di n on ·esporsi ·a lussazioni, a vi·ol enti corpo a corpo. Sulla palla (pallone-toscano), presenta altro vantaggio : r ende 1possibile un più lung·o periodo di gioco ed è di mezza agilità. Inoltr e dimostra n ella sua essenza stessa alcune note di buon congegn amento le quali spiegano com e abbia 1potuto inter ess·ar·e con larg·h ezza. Si direbbe che esso è il p iù fortunato tra gli sport, poichè se n on vede le folle rumorose dei partecipanti al foot-ball, ha però culto~i in tutto il mondo. Altro vantaggio, non denegabile del tennis è quello di poter essere giuocato in tutte le età: il cl1e non costituisce da"'rero un pi ccolo elogio. E bensl ,~ero che da noi gli adulti non lo giu ocan o : 111a n ei rpae~ i anglo-sassoni l'esempio di oo-iuoca· tori nncl1c veccl1i è ;frequentissimo. ~

[ ..\~xo XXXI\·, F ASC. 50]

Infine non è facile troyare un altro esercizio fisico cl1e p·erJ.11etta la conte1nporanea partecipa. zione dei ·due sessi, stabilendo nella tran1atura stessa del giuoco una certa ar1nonia di rapporto tra la forza maschile e l'agilità femminile. Que~ta fortunata condizione stabilisce p er così dire la r agione prima clella superiorità sociale del tennis, e lo r enda l' esercizio fisico più adatto alla vita sociale. Clii non con osce e n on 11a proYato questo esercizio può ·Cr edere cl1e esso svilu1p1p i in scarso gra·do i muscoli e ricl1iegg·a una rnediocre manifestazioD:e di ener.gia muscolare. Ma è indubbiamente erroneo ap1)rezzamento di gente non pratica . In verità basta provare ·qualche volta r>er comprender.e com e ancl1e la forza abbia Ja sua lJarte n el tennis. Del quale non si può _tacere un'altra caratteristica · la intrinseca eleg·anza che obbliga a con. temperare ·a r.m oniosamente (così come in n essun altro giuoco si osserYa) l'agilità e la forza. Si direbbe ·Che per sua natura esso 1è l'esercizio euritmico p er. eccellenza; giuoco di elega11za e di rnovimenti. adatti. a tutte le ·età 1p·er entrambi i sessi, e fatto p er r ender possibile t1n giuoco continuato c:enza rapidi esaurjmenti, Si era detto. che il tennis non ·è adatto al ten1perarnento latino. ma l'esçime anche più modesto dei movimenti cl1e costituiscono il giuoco dim ostra l'error e di una così fatta affermazion e. E se non bastasse l'eisame dei tempi di giuoco , la per~ u a-Sione doYrebbe nascer e dal fatto cl1e in Francia i giuocatori in pocl1i anni si sono moltiplicati a ·dismisura dando cam pioni m ondiali. Oggi in Italia ci si comincia a ricredere intorno ai g·iudizii affrettati e ·p essimisti·ci sul t ennis. I fatti dimostrano ·Che ci si 1può appassionare al tennis anch·e in Italia. A Milano - ,p er citare un esempio - i campi di tennis sono diventati d·ozzine e sono affollati sempre, e ogni nlese aumentano. P erfino n ell'Italia meridionale l'inter essam ento si ifa note' role. Lél Federazione t ennistica italiana novera soltanto 10.000 iscritti : pochi in confronto ai 40.000 fraftcesi e ai 70.000 tedeschi, ma molti per coloro che riflettono al p essimismo cl1e tutti avevano sulla p ossibile democratizzazion e del t ennif>. I medici che m eglio di ogni altro sono in grado ·di ·valutare il contenuto b11ono dei diversi esercizi fisiçi non possono n on sser e propagandisti e .sostenitori di questo ottimo S1port, equilibrato, ' Tivace ' eleo-ante a-ccontentante sotto ogni a~petto, o , e deJ:>bono raccomandarlo com e uno deg-Ji esercizj più euritmi ci anche dal punto di Yista fisiologico. E. BERTAREI LI. (Dal Pensiero Jl ediro. ~ O sPtten1bre 1927 . 0

1


f_.:\NNO XXXI V, F ASC. 50]

SEZIONE PRATICA

1841

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Disciplina delle arti sanita1·ie ausiliarie. (Legge 23 giugno 1927, n. 1264, Gazz. Uff. 1 agosto,

n.

176).

..\rt. 1. - Cl1iunqu.e intenda eser citare le arti dell'odontotecn ico, dell'ottico, del meccanico-or topedico ed ernista e dell'in fermiere, compresi, in questa ultima categoria, i capi bagn ini degli stabilimen ti idroterapici ed i massaggiatori, deve essere mun ito di speciale li cenza ed a\·er raggi unto la maggiore età. I limiti e le n1odalità di esercjzio delle ~ingole arti sarann o determinati ·dal regolamento, da emanarsi di concerto tra i ministri per l'interno e per la pubblica i·s truzion e, per la esecuzione della presente legge. Art. 2. - Con regi decreti, da emanarsi su proposta del roj n istro 1per la pubbljca jstruzione, di concerto col mini$tro per l'interno, saranno istituiti corsi di insegnamen to pel rilascio clelle licen ze di cui al precedente articolo. Art . 3. - Chiun que, n on trovandosi in possesso della licenza o dell'attestato di abilitazion e, d i cui rispettivamente agli articoli 1 e 6, esercita. una delle arti contemplate d·a lla presente legge è punito con la multa da L. 200 a L. 500. In ca~o di recidi va, la pena è della detenzione da 15 a 30 giorni e della m'L1Jta da L. 500 1 1

L . 1000.

Il materiale che serYì o f·u destinato a corr1mettere il reato è confiscato. In attesa della decisione ·dell'autorità giu diziaria. il Prefetto della provincia può ordinare la chiusura del locale nel quale l'arte sia stata abusiYamente esercitata e il sequestro clel materiale. Art. 4. - ..\11e pen e di c.ui al precedente artl· colo soggiace anche chi, essendo regolarim ente autorizzato all'esercizio di un a delle professioni sanitarie o di una delle arti ausiliarie contemplate dalla presente legge, presta comunque il suo nome ovvero la sua attività, allo scopo di permetter e o di agevolare il reato di cui, all'articolo stes~o. La condanna l1a per effetto la sospensione dal1' esercizio della professione sanitaria o dell' arte ausiliaria 1per un periodo di tempo uguale a qu el· 1o clella IJ)en a inflitta. ..:\rt. 5. - Le contravYenzioni alle disposizioni del regolam en to, in quanto non co~tituisc.ano r eatj già contemplati dalla present e o da altre leggi. saranno pt1r ite coll'aro 11enda da L. 100 a I... 200.

Art. 6. -

c.oloro che, alla pubblicazion e della -

pre;;;ente legge, abbiano esercitato abitua1mente e direttamente ·da almen o due anni le ·arti e le sp e.. cjalità contemplate all'art. 1, saran no ammes5i, entro un o.11no cl alla entrata in vigore ùella legge, a dare un a prova di idoneità innanzi ad una commissione esamin atrice, secondo le norme che rerranno ~t8Jbilite nel regolamen to di cui all'ar ti· colo 1°, di intesa tra i mi11istri per l'interno e perla p nbbli ca istruzione. Il certificato di idoneità conseguito abiliter à alla co11tin1uazione dello esercizio. Putra11no, tutavia, es.sere ammessi alla 1prova di idonPità, per l'arte di infermiere, anche senza ayer compiuto il prescritto bienn io di servizio, coloro che dimostrino di avere seguito i corsi per infermieri di bordo, indetti dal min istero d·el-. l'jnt~rno, e supera.ti i relativi esami. J_,a disposizi one di ct1i al precedente co,mma è applicabile, st1 con forrr1e parere, da esprimersi, cnc;o per caso, dal medico 1p r ovinciale, anche a coloro che dimostrino di avere seguìto i corsi 1per infermieri in detti da istitt1ti ospedalieri e di aver superati gli esami relativi. ..\rt. 7. - L ç amministrazioni ospitaliere potranno ·p rovvisoriamente mantener e gli infermieri attualmente in servizio, ancl1e se sp r oV\·]~ti della licenza o delFattestato di abilitazione di cui rispettiYamente agl] art. 1 e 6. Nel termine di nove anni dalla pubblicazion e della legge, 1:ierò, anche tale personale dovrà munirsi d<?lla licenza o dell'attestato suddetti. N·u lla ·è in novato alle dis1p-0sizioni del r egio decreto 15 agosto 1925, n. 1832, convertito in legge . 18 marzo 1926, n. 562, con cern enti le capo~ale degli ospe,dali. ..\rt. 8. - Fin o a quando non s·aranu o istituiti i corsi di cui all'art. 2. sarà in facoltà del ~VIinistro per l'interno, di concerto col ministro per la p11bblica i~truzj one, di in dire nuove sessioni di esarni di idoneità per gli infermieri di cui al prececlPnte articolo e per coloro i quali, al momento in cui gli e~ami ven gono indetti, abbiano un tiroci11io di almeno qt1attro anni nell 'arte cl1e intendono di esercitare. ..\rt. 9. - Le licenze e gli atte.stati cli abilitazione, cl1e verranno r1lasciati ai sensi degli art. 1 • e 6, saranno soç;getti alla tassa di concessione goyernativa n ella seguente mi~ura: a) per le arti dell'ottico, del meccani co-ortopedico ed er11ista, L. 50; b ) per gli odontotecnici e per gli infermieri, con11prcsi i massaggiatori e i capi bagnini degli stabilin1enti idroterapici, L. 30. 0

(*) La presente rubrica è affidata all'avv. GIOVAN ?\I S ELVAGGI , eser cente i n Cassazione, c-onsulen t.4t.

\eg&le d el nostro periodico.


lL POLICLINICO

NELLA '' I TA PROFESSIONALE. ,

Dottore, vo1'rei un certificato! Or è qua 1ehe mese fu ·tenuto in Campidoglio un congresso Jnodesto, n on troppo rumoroso: Il Congres.·o della nlorale.

In esso furono agitati a· fo11do, da cornp·etenti, 111olti dei problemi che presentavano attinenza coll'argomen to enunciato, solo che questi 1proble1l1i, esan1inati un po' a distanza, ci appaiono, Lll genere, veduti 1per scorci, trattati per sintesi, in una parola, studiati un 1p o' troppo in blocco. E anzitt1tto, noi possiamo chiederci: ·è proprio esatto, in tempi, come i nostri di specializzazione, di fliff erènziazione, di frammentari6mo, quasi, ' 7 en ir a parlare di un congresso della morale o non sar ebbe più ·giusto parlare ·di congresso delle m orali, in quantoch1è, se pur vogliamo un,ico i punto di partenza e quello d'arrivo, varissime sono le Yie cl1e vi possono condurre? Orrore, 1potr~t obiettare alcuno! « La morale, almeno per una c1eterrr1in·ata civiltà e una deter.m inata epoca, no11 si ·può non ammettere cbe non sia · unica! Il do\·ere, per esempio, di rispettare la vita deg11 C1.ltri Yale per tutti gli uomini e in tutti i mestieri. ..\ltrettanto dicasi del dover e d1 risp ett are la proprietà» . ·E così via. Errore. Errore colossale. X.on. ·vi sono due 1profe~si-oni, ·d ue mestieri, ·due occupazioni anche .simili, in cui, per esempio, la parola ladro assum·a il ·medesim o significato. L'onestà dell'albergatore non è inai stata l'onest3 <lel clic11te. L'on està del cocchiere non Fomiglia all'onestà clel pizzicagnolo. L'onestà del banchiere non è l 'onestà dell'artista. I a parola furto indica, per il commerciante, l'atto ro ecliante il quale lo svelto borsaiolo tagli·a la sto.ffa del SllO soprabito, nel punto preciso ).n cui si trova il portafoglio... lVIa. non si applica mai alle contraffazioni ·chimi·cl1e, alle sostituzioni , alle sofisticazioni così indulgentemente toì1erate nel commercio. Un o chauffeur onesto sarà anche capace di riportare all'ufficio oggetti s1narrit1, un portafoglio dim en1.icnto n ella sua automobile. ·Ma chiedergli di non clare, i11 determinati casi, qualche opportuno colpetto '11 sensibi le tassametro è chiedergli trop. po. \ 'i ~ono cuoche incapaci di appropriaiìsi un0 spillo; n1a che considerano la cresta sulla spesa come lln $acro diritto e vi son cameriere che ;ion tocch erebbero un soldo, ma che considerano la guardaroba della signora come iproprietà comune. \"i son c a~si e ri che scapperebbero volenti eri colla cassa, ma cl1e si considererebbero come irri n1clliabilment e disonorati se sottraessero un 1

piccolo oggetto di .cancelleria, e vecchi impiegati probi che. mantengono a spese di un qualunque miniBtero a carta, matita, e pennini perfino i cugini in terzo grado. Qual'è il sarto che non si ritagli i gilets fantas.i a dal soprabito eccentrico clel cliente elegante, o la moglie che non si faccia uscire un cappellino in più da una sagace economia sulla s1pesa? Qual'è -l'avvocato che, per .conto del suo cliente, non viaggi in seconda mettendo in conto la prima, e il medico che al cliente facoltoso lirniti strettamente il numero d~lle ' visj te? Ma, in compenso, come si indigna il medico, .sui conti dell 'avvo·cato; e la moglie, sui furti del sarto; e il sarto, s ul tassametro dello chauffeur; e lo chau~feur, sui krak ·del banchiere; e il banchiere sulle sofisticazioni del pizzicagnolo; e il .p izzi.c agnolo sulla nota del medico; e tutti insieme, d'accordo, sull'·u nica fon te di guadagno dell'onesto bor~aiolol Ora se in un argomento semplice qual'oè quello del rispetto alla proprietà possono verificarsi, a seconda dei vari mest]eri, divergenze così profonde, 1quanto più assurdo sarà pretendere unità di criteri allorchè 80no in gioco argomenti ardui com e il senso della re.s1ponsabilità ·p rofessionale, .e il n ecessario limitarsi della sincerità nella pietà, e il lab·i le confine esistente tra rigidità, esagerata ·e troppo in• dulgente interpretazione dei propri doveri ! Tl1tti sanno, in genere, che non bisogna rubare 11è ment1re nè venir meno alle proprie r esponsahilità professionali, perchè lo vieta una legge morale a cui tutti ci inchiniamo, ma se tutti ammettiamo volentieri questa legge, ben poch i sono coloro che il furto, la menzogn·a, la responsabilità professionale eanno riconoscere allorchè si presentano, per così dire, travisati sotto gli ingan· 11evoli aspetti di innocen ti coru:;uetudini o al massimò di piccoli strappi alla rigida l egge. Chè se ogni profe8sione, ogni mestiere presenta, da questo punto di vista un'infini tà di . problemi quotidiani da risolvere, la nostra è fra tutte irta di situazioni difficili e di difficoltà ~pesso inestricabili. Strano, ;p aradoseale, contradditorio il concetto r,he la s0cietà ha del medico! Oggi avvilito, schiacciato sotto l'incompetente presunzione dell'autorit:ì civile, domani giudice inappellabile dinanzi al cui responso non esiste possibilità di ribellione. ·Controllato, oggi, nei suoi giudizi dal ciarlat::lno o dalla sonnambula, ascoltato, dornani, da principi, come un oracolo. Portato alle stelle - accolto a sassate. Defraudato di ogni sacrosanto guartagno - compensato in modo regale. Invo1


!ANNO

XXXI\ 1 ,

FASC.

50.]

SEZIONE PRATICA

cato come il me,ssia o tollerato appena ... È, dav· \'ero, diffi cile, pe.r non dire impossibile, sintetizzare la ~ituazione morale clie la società , fa al ' I medico! Ora (ripetiamolo pure), se anche le profei:;13ioni che la società n ettamente Yaluta portano nece5sarjamente seco una massa di complicati • casi » morali da risolYere , c11e dire di una profes~ione di fronte alla quale lo spirito pubblic0 a ''olta. a \rolta s'inc11ina o s'inalbera, prende pos~zione di s ubosse quio o di ~up ercritic a? Pure , se vogliamo occu1parci di uno tra i p iù frequ en ti così detti casi d'i coscien:.a cl1e pos sono presentarsi al m edico nell'eser cizio della s11a prof essi on e, dobbiamo premettere cl1e, per avversari.a che gli sia la società, essa gli concerte un'arma la cui poten za nessuno può contestar~li . Vi è una formula che la società gli pern1ette ed all'ombr a clella quale egli può affern1are l e frottol e più esorbitan ti. Una 1parola di fed e ch e egli stesso ~cri"ve, rna che Yiceversa i m· plica la fidu cia cl1e l a soci età ha i n l u i, una parola dinanzi alla qual e tutti si incl1inano : in f ede. In fede ... c11e il tale sta p er morjre o ~1er resuscita r e, in f ed e. .. éhe deYe e~sere internato al Jazz·arettn o t rai5portato d ' urgenza al manico mio. In f ede... cl1e e.gli d eYe essere aJ)bandonato dai suo i più cari, fnggito come la peste, o riconqi.1istare 11 su o posto tra gli uomin.i. Un in f ede priva l 'uon10 cl ei suoi diritti civili, n e f·a l1n fanci11llo o un ,-eccl1i o ;rnpotente. u n in f ed e può ridargli <ligriità cl'u o1110 ... 1

1

P otflnza enorme d' una formula e co1n .m 0Yente fiduc j a cl1e essa 1presuppose i1ella probità. n ella rettitudine, n el la comp etenza di chi può usarla! Orben e, ecco una. parola ~u cui n oi m ecli ci d o, vremmo clav·vero e piuttosto spesso co11ce11trare la nostr a attenzion e, corri \'i con1e siam o a scr1verla colla disinvoltura spen sierata con . cui buttiamo giù la data o il ghiribizzo della firma. Siamo stati, 6iamo tutti e ~empre colpeYolmente corrivi! E il pnbblico lo sa e 11e approfitta . Non sa p iù distinguer e tra l a distratta bonarietà, del p.rofes~ sionista troppo affaccendato, e la complicità del dison esto. Chi.ede e pretende ad ogn i momento l 'o:µi ertà del .m edico, certo che l e 'renticinque 1iitie della ta r iffa o al masein10 le 100, a cui è ' os~o a spin gersi n ei casi speciali d eYono in dj~p I lq1 spffocare ,ogni scrupolo ... .Rro,ri, provi un po' il m edico coscienzioso a pit~ten d ere il .~erio controllo d ell e a'rventate o • m enzDgner e ·· dichiarazioni che gli si Yogl1ono estbrcer·e! Provi acl ostin3:rsi all' esam e acc urato del ltubèr col91so· c11e Y'llOle il certificato di « sana e robnsta costituzione », o a negare il suo avvallo a1'' deperimento organ ico d el fannullone cl1e ' ruol scroccare r:;nf!;idio! Ricu si all'operaio cc sotto asI

1

1843'

sicurazio11e >> l'inutile frottola che lo sgraffio che egli si è fatto e che cicatrizzerà avanti sera sia guaribile oltre i famosi cinque giorni! Ormai la società ha fatto l 'uso alla sua colpevole connivenza, e non ,-uol sentir ragione! E dunque giù certificati! .4.. p ioggia, a torrente, a Yalan2'a! Certificati di .malattia e di ~alute, di gioven tù invalida e di v ecchiaia rubizza, per essere esentati da una testimonianza seccante, per esser promossi accalappiacani effettivi, per eYitare di far gi11nastica, p er metter le ma11i sul n1is ero capitaluccio dell'orfanello minorenne, colla scusa delle c ure indis1pen6abili alla sua salute... PriYato d 'ogni diritto di critica, esautorato, ricl1iamato all'ordine al primo tentativo di ribellion e con ·un « Quante storie! Fuori di qui tro,-o io barbe di professori che di certificati me n e fanno a dozzine! » , il povero medico si troTa ridotto alle fl1nzioni di qu elle m acchinette automatiche inevitabili in quasi tutte l e stazioni ferroviarie, e in cui, introducendo la moneti11a e girando la manovel}a, non può darsi che il cioc-

colatino atteso ven ga a manc:tre ... Formalità, p ezzi di carta inutili o doct1mentì · privi di qualsiasi importanza giuridica, cl1e non costitujecono se non il punto di parte11za per esan1i fiscali b en pi'l1 severi? Ma è partendo da sim ili formalità che n ei processi illustri dei templ andati il b enigno pubblico fu chiamato· ad assi&tere all'indegna gazzarra d ei p eriti medici di difesa e d 'accusa che, 6traziando la verità. dila11iaYa110 al ten1p o stesso il buon nome che do\'rebbe sempre circondare di una grave aureola ln prof essio11e del medico. Oh piacevoli per il p11hhlj co, e 1p er noi lacrimevol i cronacl1e giu di~ ziarie, rese così varie dai battibecchi d ello psi· cl1iatra o d ell' a11atomo patologo di parte opposta! Chi non vi ricorda? 1

~la

delle due l 'una: o il certifica to m edico è r;11p erfluo, e si riBpar.mi alla serietà professional e • ed al1a fiducia pubblica questo tacito e }JOCO edifi cante accordo di mala fede recia>roca , o, sia pure in ·via subordinata, val e, e allora si guardi il medico p er leggerezza bonaria, p er frettolosa con1piacenza di cli ventare il complice spensierato dell'in cosciente o dell'imbroglione, e, dal mo .. n1ento che la sua affermazione non è discu~sa, pesi il ~uo iri f e·de con la p edantesca e meticolosa probità con cui un g alantuomo dà la s ua parola cl onore! 1

,

11n

• •

Dott.ssa ELENA

FA~I BRI.


1844

IL POLICr I.NICO

e o .Poe'II

N

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I.

XXXI\", FASC. 50]

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Trieste .

VACANTI.

AscoLI PICENO

R. ·Prefettura. -

Ap p r ovvig ionamento idrico dell'Istria.

Uff. san. di

.Fer1110; v. fase. 49. Scad. 20 gen . . fJARPI· () on (J reua~1on e

di Oa1,ità. -

Come è n oto l' Istria ha necessità d'€Ssere fornita d ' acqua potabile buona ed in quiant ità ~uf­ riciente . . Il p roblema si impone, ed il Governo t~ azionale dall' agosto del passato a.nno ha deciso di occupar si atti,.-amente di cosi grave quistione i ntel'essant~ questo territorio, 1ora che esso l1a raggiunto il corona.n1ento delle prqpri~ sante aspirazi011i cori l'otte11uta unione alla Madre Itali.a. \ ' e1111e perciò nominat.a una Commissione con l' i11carico di dare attuazione .ai desideri istriani. Sappiamo c:l1B questa Commissione ha presi in esa.n1e i \ari p rogetti tecnici, ha eseguiti diversi sopraluogl1i, e ci è i1oto cl1e il lavoro di massima si t rova a pu11to molto ava11zato. Si è qujndi certi di veder sollecitarnente portata a termine l'import,ante inissione. L a Con1missione governati va è presieduta dal valoroso idrologo prof. :E'antoli, direttore del R. P olitecnico di :àliilano, e ne fanno parte .altre p erson alità scientifiche illustri come il professor c~omm. Cas.ag ra11di~ direttore dell'Istitu to d' Igie11e della R. UniYersità di Pado~.a ed il prof. Dal Piaz, diretto.re dell.' Jstituto di Geologia dell' Università stes~a . Ad essi va.n no aggiunti il me4ico provinciale e 1 inge.gnere dirigente la Sezione del Genio Civile di P ola, ed il pJ>of. Gino ,~ eronese, specialista di fama bè11 nota in quistioni di .acqued·o tti, e che può considerar si l 'anima della Comn1issio11e . PLF.

Scad. ore 12

-del 31 dic. , - . fase . 49. GoRGO,.'iZOL.-\ (Milano). Ospedale f:5erbelLoni (p ro sima s€de di ÙS'P€dale di Circolo)· - }1edico ns istente; L . 4000, oltre c. ~v. e partecip.az. alcuni proven t i . Scad. 31 dic., ore 20. E tà lim. 30 a. Docum. 131 3 mesi dal 29 nov. Ch iedere avviso .alla Segre.teria . GROSSETO. D i r ettore della Sez. )Iedico<.\licrog.raf. e Direttore della Sez. Cl1i1nica d€l I.1abora torio Provinciale d ' Igiene e Profilassi. Scad. ore 18 del 31 dic. Titoli ed esami. Stip. L. 14.000 e quadrienni fino a L - 21,000 ; L . 2500 ser v. att.; L . 500 .allo·g gio; part.ecipaz. 20 % analisi e co11tr.avYen2J. Tassa L. 50. Età lim. 45 a . .al 3 nov. Serv. entro 20 gg. Chieder e .annunzio alla Segr eteria Gener. della P.rovi:ricia. )1ELzo (ll1ilan,o). Ospedale di S. Maria dell e Stelle. - A t utto 311. dic. V. fase . 49. NAPOLI. A.lto f}o1n.11iissuriut o per la Provincia. - Uff. san. di Torre Annunziata; scad . 30 dio. V . fase . 48. N _-\P OL L

\

[A.'tNO

R. Uonimissario della Provincia.

Uff. san. de l Consorzio .ìVIugnano di Napoli-Calvizzano; .ab. 10,000 c . ; ha. 1400; L. 9500 oltre L. 1500 t rasf. Scad. ore 12 del 31 gen. E tà lin1. 45 a . DocUIIll, a 3 mesi dal 20 nov. Ohi ed. ann. NovARA·. Al 31 dio. , per ? erna.te; L. 8000 Da Cagliari. per 400 pov~; L. 1000 ogni 500 pov. o frazione Nella R. Univers it à. :in più; 10 bienni ventes . ; L. 500 bicicl.; L. 150 .a mbul. ; età lim. 35 a. ; docum. a 3 mesi. Il 21 u . s. nell' .t\.ula di Anatomia normale il prof. Armando Businco ha fatto la sua pTolusione P OTENZA P10ENA (lJi acerata). - A t utto 27 dic. al cor·s o di Anato1nia patologie.a, svolgendo il ternai ·v. f asc. 49· «Nuove fonti dell'Anatomia Patologica». PR.!SOMASO (Sonclrio). Sanatorio Umberto I. Ri.affermata, 001ne premessa, la necessità e 1a Vice direttore ; per titoli e per esami ; scad . 31 convinzione oh~ l'insegnamento dell' Anatomia p&ge111n. 1928; ertà non s uperiore ai 35; dooumenti di rito; stipendio L 11,200 (con 5 aumenti bie11- . tologica non deve 1allontanarsi dalle cla.ssiche linee d ella morfologia, ricorda come all' incremento n.ali del decimo), l)iù indenn.ità di carica .a11nue L. 3-±00, lorde delle rit-enute di legge; vitto e al- delle conoscenze abbia, vi.a via, contribuito la patologia cellula re, l'indagine etiologioa,, la patoloJoggio a d persona.n1. Domanda all' Amministraziogia sperimentale e tutti i n uo vi a.p porti, severa-- . ne: Y~a D e ...L\.micis 45-A, i.V1i1ano. mente vagliati, offerti d.alle ,aJtre discipline hiP.RosION,\NO :vl.At:IT"l'l~fO (liivo1·1io ). - Al 30 dic., logiche, clin iche ·g enerali e speciali. ,per Gabbro; ab. 2200 c. ; non obbl. ca v.; L. 9500 D.a pochi anni ha assunto, n egli studi nleqioì e 5 q11adr . dee.; c.-v . ; obbligo s upplenza· scame nell.a pratica, una importanza notevole l'iqclabieYole. Età lim. 40 a · ; docum. a 3 mesi dal 22 gine r a diologica, la quale - a parte qualche lono\.; tassa 11. :;o; :is.sun z. ser,r. e11tr o 10 gg. (sic). devol e esempio - non è ancora a.bbastanza sfrutChie<l€re annu11zio. tata ai fini di certe conoscenze morfologiche, che, SPF.ZtA. <>spedale Civile T~ittonio Emanuele III. inv€.c e, in virtù dell.a radiolo·g ia , sono sta.te ~o­ .- ~L\. tutto 31 gen., medi co pri1nari~>. (Jhiedere perte, e possono essere seguite nelle twppe evo.copia avviso all'Ufficio di Segreteria. lutive, -e meglio interpetrate da.I punto di vista UL:\i:ONA. Uosa Santa dell' .4. nnu 11 ziata. fisiop.atologico. A conforto della sua esp osizione, dimostra una .Aiuto di chirurgia all'Ospedale Ci,·ile ; L . 3000 int~ressante serie di quadri scheletrici o artro(sic) lorde; eventuali proventi ; SC'ad. ore 12 . :l el SC'heletriri, che sono .r€si di agevole studio, dal 31 dic. Età lim. 35 a. D ocuin· a 3 me i. A sunz . lato 11~01·fologioo, mercf- l'in1.agine radiolo~ica, serv. entr o 15 gg. 1

(


[ANNO XXXIV, F ASC. 50)

SEZIO~E

quadri che vanno dalle frattul'e .alle alterazioni di sviluppo, alle flogosi, .alle metafisiti d.a. crescenza, all' osteopeoil~a, iaJ.l' osteosi monomelica, ai neoplas1ni ossei, ecc. Così, nel cam.p o degii altri sistemi, i·ilev.a. }'.u tilità ,dellQ studio '1.'adiologico per l 'in.teg.r azione di ceTte manifestazioni che, nel cadavere, possono non essere visibili o non più esatta.mente aippre~zabili, oome I'isulta da tutta una serie d 'immagini p1·oiettate. Rileva, a oonclusione, l' utilità scolastica di mettere accanto .al quadro radiologico quello morfologico e istologico, ciò documentando oon esempi fornitici da;gli stl1diosi .americani e tedeschi che si oono già messi - Ulllendosj i competenti di clinica e di an.atoniia patologica - feoond.a mente su qu·esta strada .

Donazioni alla R. Clinica 1nedica. Per interessamento del Direttore prof. Luigi Ferrannini sono pervenute all·a Clinioa Medica della R. Università di Cagliari, le seguenti donazioni per acquisto di libri e d app.arecohi ooiemtifici: dalla Ditta Wa&ermann L. 3000; dall'Istituto Biochimico italiano L. 1000 ; d all' Istitruto nazionale medico farmacologico L. 2000; d·alla S-0cietà A.nonima , Sandoz ]'abbonamento a varie Riviste estere· P. A. T .

Da Catania .

L'attività scientifica del Sanatorio Ferrarotto di Catania. Il Sa11atorio Ferra:r ot.to, p()Sto in luogo incantevole, è sorto nel 1907 in Oatan·i a in seguito .a

donazio·n e di una somm.a, per aJlor.a cospicua, de] comm. ll.,errarotto e col concorso dell'Amministrazi~e del Civico Ospeda.l e Vitt. Em.ainuele. Nel 1910 fu a ffidiata la direzione tecnica idi esso a l ·p rof. ~I. Ascoli .i l quale ne assunse il còmpito con gr ande interesse. La guerr.a europea interrwppe sfortu11atamente il ritmo di lavoro soientifioo che p erò .al termine di e&sa fu rip.r eso con egu:d(- zelu, sott-0 I.a stessa direzione. Collabor.atori attivi sono stati il prof. F',agiuoli prima e poi il prof. Fich era ed il dott. Giuffrid.a . V·arie e numerose furono le ricerche biologiche eseguite : notevoli quelle sulla bacille1nia tubercolare, su lle precipitine, s ull' au~siero e a;uto. uroreaz1one. o~ervazioni semiologiche e cliniche rigua.rdaron-0 i campi d i Kronig, l'associ.azione della tubercolosi con la sifilide, le scapole a.1 ate ed asimmetriche. La. ter.api.a, sia dal punto di 'Tista scientifico che pratico, formò oggetto di speciale studio . P er la prima volta. fu proposto tl13.l prof. Ascoli il pne11n10.t oraoe ipotensivo, mod ifioa.n do con . esso il concetto fon damentale della collassoterap~a ed arrivando ialla oonc&zione della p r.atioa del pneumotoir•ace bilaterale. Il Sanatorio F errarotto per lr. sua tradizione scientifica è .da considerare oome un centro di irradiazione di cultnra medica. A.ugnro al Sian.atorjo Ferrarotto ch e tanto fervore di stulclio trovi ir iscohtro nell'inte1·essamento

PRATICA

184;]

cresoente dell' Ente che con• amore lo a1nministra e della popolazione del1a laboriosa Catania da cui sorse venti an11i fa un uomo, il comm. Fer,r arotto, ohe diede vita e nome .ad u11 I stitu to tanto benefico . Il Governo Nazionale, che tanto interesse ha preso .alla lotta 1antitubercolare, sarà felice di oooperare a questa come a tutte le g·randi opere di assistenza soc.i ale. A T.

NOTIZIE DIVERSE. · Per gli orfani dei medici morti in guerra. Un magnifico esempio da imitare. FT.a le più meritorie iniziative .a beneficio degli orf.ani dei medici morti in guerra è da segnalare, a tutta la classe medica, la borsa di studio intitolata ,a l prof. gr. u ff. Angelo Di N,ola. La cos1picua somma di L. 12,905 è stata r.acoo,I ta fra i p.rofes.sori 001nponenti il Cc·m·itato Suiperiore degli studi sanitari aeronautici, cl.ai medici militairi e ci vili in servizio nell',aviazione, in occasione delle no'.?ize d'argento del loro degno capo p·r of. Di Nql.a. Questa nobile iniziativa ch e v.a ia beneficio d egli orfani dei colleghi caduti p er 1a P.atria onora alta1nente tutto il Corpo sa~it a rio jn servizio nel1'.aeronautica, e speri1amo sia di stimolo e monito a q11.a.n ti .ancora restano rordi ai ripetuti appelli del Comitato per l'assistenza degli Orfani che iniziatosi tre anni or sono dovrà continuare fino al , giorno in cui avranno con seguito i titoli di studi necessari per affa:ontare da soli I.a lotta per l'esistenza. S i rammenta intanto che questa opera non h.a nulla in comun e con l'opera di assistenza degli ' orfa.ni ·dei sanitari ohe ha il p1roprio convitto in Perugi-a., ma è un'istit uzione oomplet.amente distinta ohe h1a per isoopo di ,~istere soltanto ~li orfani dei colleghi caduti in guerra. I l Oomitatò ha sede al Sanatorio Milita.re di Anzi o (Roma).

Le Giornate mediche d'Egitto rimandate. 11 Comjtato organizzatore, redendo a!Je ~,)1lecitazioni del Re e del Gover110, ha deciso di rimandare le cc Giornate mediche d'Egitto», al dicembre 1928, in occasione del Congresso pel centenari o egiziano, allo scopo di oonfurire maggiore solennità .a, q·u esto convegno. A p.r €Sieder e La Sezione d' Igiene è stato designato il prof. Giuseppe Sanarelli, dell'Università di Roma.

Bollettino Internazionale di Medicina e di Farmacia Militari. Il 15° Co.n gresso internazionale di ::\Iedici11a e Fairn1acia inilitar i n·.1unatos1 a , ... arsa,ia ai primi di gi ngno u. s . ha deciso di pubblieare, a pa.rtire dal 1° .gen11aio 192 , pel t.raruite degli « Arcl11ves Médicale.c:: B ...J~es », un Bollettino interna~ionale. Esso racroglierà qua11to concerne },organizzazione dei servizi medico-1nilitari cli tt1tti i

\


IL

Pa ~i.

Nazionale pro )'.f.aternità e Infanzia la somma. di cinquantan1ila lire suJJa ela.r gizione di 100,00(). f.attagli dallp. Banca d'Italia.

. 'arà redatw in francese e inglese, i1ell' a.ttesa di· p ot er usare anche le altre lingue ufficiali dei Congressi di ~fedicina e Farmacia i11ilitari . Delegato pùr l'Italia è il prof. Casariuj; nel Comitato permanente l'Italia è l'appresentata cl.al prof. Caccia. Si ricevono sin da ora le sottosoTiz.i.o ni per l' ann.ata 1928 ; esse importano 8 belga, da r imettere a : · majorr 1nédecin V onoken, secrét.aire du Comité Permament du Comité Internation.al de l\iédec~ne et de Pharmacie l\Jf,iJitaires, Hòpital :Vlili ta:i.re de. L jége (Belgio) .

Il compianto prof . Guzzoni degli Anc.arani ha lasciato, morendo, L. 70,000 .a lla Società Italiana di Ginecologia, L . 100,000 .alla R. l' ni ve.rsità di 1\iiodena, L~ 75,000 aJ suo paR.Se nati\o, Corrre ggio E n1ili.a, L. 15,000 .all'Università di Pavia e L. 10,000 a ciascuna delle Università di Siena, Messina e Cagliari, affinchè ool reddito an11uale ve1Tgano ·distribuiti p remi a medici e lau reandi.

Al Congresso di Economia domestica.

Il dott. Hackett.

Nel lavori del Congresso di economia don1estica , svoltosi a Roma, è stata f.a.tta una p arte .anche all' igiene della casa e dei la~· ori do1nestici e all' apiplicazione del t..aylo1·is1no .all'e oo.n ·o mia do,1nestica. La l\'.lostTa compre11de un Teparto d ' igiene e ci-0è la. pl1lizi.a nella prep arazio11e dei cibi, la detersion e, l' illuminazione, il riscaldame nto delLa casa , l' igiene individuale del bambino . e dell' adulto. Essa è stata organizzata dalla Dir ezione generale della Sanità pubblica. 1

1

1

Colonia Marin a Internazionale della Croce Rossa Italiana a Porto Sa'id.

'

[ ..\.~~o XXXI\ ' , FA:::;c. 50]

PO!.lCLl:\ICO

Fo11data dal dott. Lui·g i Doiri, n·el 1925, per incarico · ~dato,gli ·dalla Croce RO,ssia I taliaJ1a, esist e .a. Porto Said, in Egitto, una Colonia Marina fiore11tissimia, che ogni anno va note~olrnen­ t e a1npli.andosi .e ohe, q_u oot' ann o ha ricevuto, 150 bin1bi di varie niaziona1ità, poveri e gracili, proYenienti anche dall'il1Jterno dell'Egitto. Per l' aa1no prossimo se i1e studia un gr ande .an1pliamento, oon · la costruzione di a.m pi padiglio11i seeon<lo i p1 u moderni principii d ' igiene. La Pre idenza generale di Ito1n·a del:la. Croce Rossa Italiana segue con costante amore lo sviluppo di questa Colonia. ìVI.arina, ohe fedele allo spirito della PatTia r jnn.O'Vìata, mi.r a .a 'sviluppa.r si semp1 e più pel bene d~; pi<:coli <le.rel1tti . :E perciò c:he la detta Pr€.sidenZ1a Centrale, per dare un segno tangibile del suo vivo mtere&SJamento, le ha. asisegn.ato quest'anno una sovvenzione di 30 n1il.a lire italiane.

Omaggi alla s cienza medica italiana. Rileviamo da «La Sem.ana Medica» che il 2-1 ott-Obre .si tenne a Buenos Aires un grande banch etto in onore dei proff. Sana.relli e CaJ·pi, i quaJi erano stati chiamati al Congresso p.anamericano del1a tùberoolosi, aduna,t osi a Co·r doba. Il iJ1·of. .Arioz Al faro manifestò tutta la su.a ~m1nirazion e per la .c;cie.a za medica italiana. Il prof. S.anarelli rispose rin·g raziando per le manifestazioni di siu1pa tia di cu.i i delegati italiani so110 stati oggetto e ponendo in rili'(\O i grandi progr essi 001npiuti clall' Argentina nel ca1npo colt urale e dell'assistenza sociale.

.Elargizioni e lasciti. Il Cìegr etario Generale del Partito Nazionale Fasci ta , . E. Turati, ha. assegnato all'Opera.

Il dott. Lewis ' V. Hackett, raippil·e-...~11tante in Italia della Fondazione Rooke.f€ller, è partito il 3 dicembre per l 'Oriente, 011de 001npiere delle indagini sul1a ma.la.ri a. Visiterà l'Egitto, l' lndia. bl'itannioa, l'India neerl.ande.se, la ì\1:alesia, la Ci11a e farà rjtorno iu Ita.lia ne1l giugno dell'ann<> . p.r·oss1mo. All'egregio studioso un cordiale arrivederci. 1

L'eroica morte di un medico. Il dQtt. Adriano J] a.rbnger. Ca.JJ<> dt:illa Cli11iea · Laribiorier e a P ·ar1gi, è morto in se.gt1ito a. ,t etano sviluppatosi d·opo una puntu r.a che egli si era fatta al pollice _destro op er.a.ndo u11 amn1alato. 11 dott.. H 1aTburger, che non si era i nganuato suJla n-a tura della i nfezione, prese .all'ospedale cinque ampolle di siero antitetariico e se ne a11dò dicendo ohe n on sareb·b e torn.ato nè l'indoman? nè il dopo domani. Il giorno successi\o il direttore ·dell' ospeg.ale, acoompagna.to da altri due medici, si iJ:'ecò ia. trovarlo. I tre sanitari asooltarono dalla bocca dell'Harburger una calma es.posizio11e delle fasi della malattia . Il . dott. Harburger è si.ato citato all' 0 rdine del gior no della na:r.ione. 1

Medaglia d'oro ad un medico. .

La ,,, Federazio,n e Generale delle Società Itali.a11e » di Buenos Aires ha consegnato una medaglia d'or,o .al dott· Nico,l a De MaLJ:e, maggiore i11edico <lella . M.arina italian.a P. regio co1nmissario di bordo, e ail sottufficia.l e della M.arin.a argentina J ua11 S·a ntoror·o per 1,eroina .azione svolt.a nell'opera di sa.lviataggio 9ei naufraghi del « P r incipessa M.afalda ». Alla. cerimonia ha presenziato il Prf's idente della Repubblica, dott. Marcell<> dE' Alvear, .acco1np agnato dal ministro dell.a guterra, cl.al ministro della marin a. 1e daJl'i11ten<lente municipale. Vi hanno pure p artecipato l' Ainb.asciata d , l ta li.a, il Consolaw, ~l ~"'asrio , gli istituti ita]1a ui e le piiì. cos picue personalità della Colonia. I d6corat! furono oggetto di vi~ accl.ainazioni.

Atti generosi di medici. Tl dott. Giuseppe Miti, ex \OlontaJ.·io di guerra, lnntilato e decorato con due n1edaglie di argento aJ ,ralore, llra gener 00an1ente offerto circa inezzo litro di sangue per venire in .aiuto di un bambino :ricoverato nell'Ospedale del Ban1bi11 Gesù di 0


[f\ :\NO

XXXI \ -, F ASC . 5·0]

SEZIONE P RATICA

Le malattie infettive in Italia.

R.ou1ia, ove il n ostro v alente collega p resta ser -

Mese di Agosto 1927.

, ·1z10.

I ..o stesso atto gene ros o é stato compiuto da.I <lott . Garragi, .della Ol:iniQa os·t et:rico--ginecologioa .di Bologna, per s ai1v.are un ' amma1a.tà in -an em ia acuta conisecutiv a a d impone n te emo 1·ra gia .

1-7

- ..... .... i::: ..... ~ ·z . . ... e•.... .... .........

MALATTIA

Il dott. Carlo Grosso, medico cl1i.rurgo .assiste11te all ' Ospe dale Civile di Alessandria, g uidava un'ia.u to mobiie in cui &i trovava110 P.ure il padre di lui do·t t . Giovanni, m edioo oondot.to di Sp in etta ]\{a re ngo (Alessaindria), che s i r e<:>.a va IJe.r visita a d t1n c~cin,aJe, e una cugina diciassette11n e; a.l p·a ssaggio a livello ,det t o del Molinetto, l 'at1tomobile veniva investita da un treno . Il dott. Carlo .rimaneva sfracellato insieme alla cugi11a . Il dott. Giovanni veniva sb.alZia.to e rrpo r-ta.va. la fr.a.ttu1·a di ·u na g.a.mb1a ; ven ne ricover ato nell' Ospedal e di Alessandria . I l dott . Seb astiano G.att orno di Trieste è stato .aggredit o d,al giardinier e da lui licen zi ato, e fe;r it -0 a l fianco destro· c1a u.n a stilettata, p er fortun a 11on gr avemen te.

I l « S iglo ~{édioo » informa ch é il soviet cli Besego"', in R u ssia, ha portato innanzi al Tribu nale il m~dico locale, imp·u tandogli il crimine di esser r imasto amm aliato pe r cinque giorni, in m odo d.a non p oter ,accudire . alla clientela ; seoondo i componenti dj, q11el soviet il medico, cl1e insegna a star ben e, h·a il dovere di darne l 'esempio, non ammalandosi .

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Morbillo .

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189 625 184 5Ì l

Scarlattina

123 269 122 275 109 236 144 301

Varicella

47

80

31

46

39

51

18

Vaiuolo e Vaiuoloide .

3

3

1

1

2

2

__ -

Tifo addominale . · . .

Dissenteria • . . Difterite e croup

Meningite c. s. e.

-

.

__.__

1691486

360

_;___..:.._____;.

77

32

57

23

-

34

74

34

6t

132 202 151 253 10) 169 182 279 I

6

6

3

6

6

5

5

b

8

Rabbi~ \ ~or~ieati

61 100

75 119

. Pustola mali g na .

58

Eln cefalit~

14i

I1428 692 l i57 554 1292 604 1482 5871 37.

Poliomielite a. a.

Il medico ha il dovere di star bene.

; a..eo o

e~ o <:) o o o

Infortnn'i di sani tari.

II

8 - 14

letargica

. } dichiarata. .

3

9

9

4

5

3

8

70

93

8

5

6

68 119

70 101

GO

78 102

·-

73

I

8

81

Tifo . petecch ia le Coler a Asriatioo, P este bt1bbon1.ca : ne.ssun a denun zia .

Indice alfabetico per mate'rie. Aneurismj e ain giomi r acemcsi: . 1

g1.a

Ao~ite

~hi r ur-

. Pag. 1827 . )) 1826

a.d dominale : djagn~i . . .\..c;resso p ol monare in seguito a se ps t p11erperale .A r tf.'t r iooe:1erosi cer ebra le Bibliogr afia . • Cai11cro delle vie diger en ti: p.ro;va. dell ' ip er1g licemia p·r ovocat a e e~rtificati m e.di ci Oorri.spondenze • I>i sipeptiq.i: disrturbi ep ilettoidi e vert.i gini . F ei1omeno n er voso f11nzion.ale : speciia]e -

·.

prevenzione nel oo.mpo pr atico Pag. )) . M alatti a id i Buer ger . )) 1\1:.alattie infettiv~ in I talia . )) Medioi ~ il tennis . )) l\i en in·gi t i p seudo-t ube r oo.lar i . )) Oftalmologia : cong r ess o . _Polmone: Taicoolta id r oaer ea cistica. con )) perman anza di sch eggia. ·metallica 11eazioni di V\'.a.sse·r m·ai1n e di flo ccu la)) zi'o nB n el latte di d·o111n e luetiche . )) .~n1nitari ausil·iari : disciplina . Siinp atectomia periarteriosa i n malattie )) cir colator ie delle estrernità S indr o·1ne p·a·rkinsornian a. p ost-en . . cefa lit i)) ca.: bas e a.n a tom.o-p1atolog;ic.a .' . )) S p·1e11ome.g.aJ.ie : chir urgia )) Spleno1negalie micosiche . Su r ren a.l ect omi a nell'endoa·o,r tits obhtera.n te giov.a.n ile e n ell.a inak1tti.a di B u erger . » T ifo : imp·oir t.an za. clel l'inalazio11e di gas p ut r i di » l\1ala.rj.~ ·

))

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I clrologia, c1im a t o1ogÌ;.l e terrupi.a. fisica : congresso n I ns ulina n ella. iterapi.a ingr.a..ssia11te » I n sulin a : r.eiazioi1i jpogli ceu1ich e e l)Sl- · cosi d a ~ . » I nsulina: 1r.airiaz ~oni d' intensit à dell' a zion e i1el diabete e insulino·r esist enza >> J -0.duri alca.lini : è n ocivo l' uso· cli .ace to e limone ne lle ·cure cli.-? . »

1821 1824

1834 1839 1812 1844 183/ 1824

1

1835 1838

1839 183 1 22

1832

1828 1847 1839 1837

1836 1817 1839 1841 1828

1837 1830 1 8~9

1822 1813

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad aatorizzaztone scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. . Roma - Stab. Tipo-Lit . Arma ni di M. r.A)urrìer . V. A SCOLI , Red. r es p . Diritti di proprietà riservati. -


1848

IL POLlCI.INlCO

--~----~

P e r 1' a.11110 1028.

= Riviste speciali di nostra edizione conces·s e agli associati al ~ = ''Policlinico,, in abbonamento cumulativo pel 1928. ~

Gli associati al «Policlinico>, a qualunque Seriè siano essi abbonati, coll'aggiunta di sole:

L. 30

per

r Italia

o

L. 45

per· I' Estero potranno ricevere i fascicoli che si pubblicheranno durante l'anno 1928 di un.a delle tre seguenti nostre Riviste di specialità.

CUORE E CIRCOLAZIONE Continuazione de

Le malattie del cuore e dei vasi J?JB;ll~JLOJOICO

MENSILE ILLUSTRATO

di1etto dal Prof. VITTORIO ASCOLI · Clinico Medico di Roma Ogni fascicolo si compone di 44-48 pagine di hzsto distinto in 3 parti: a) lavori originali, b) rassczgncz, riviste e congressi i e) notizie bibl iografichcz.

h~zloni

E confErenzcz

ABBONAMENTO ANNUO: Italia li. 36 - Estero li. 5 5 - Un numero separato li. 5,00 Per gli associati al "Policlinico.,: Italia I.i. 30 - Estero li. 45

...- N. B. -

Ai nuovi abbonati del 1928 a '' Cuo1·e e Circolazione,, si concedono le inte re an1iate 1920 - 1921- 1922 -1923, del periodico ''Le malattie del cuore,, nonckè 1924, 1925 (questa senza il Fasci.colo 5 esau1·ito), 1926 e 192 7 di '' Cuore e Circolazione,, per sole L. 150 se in Italia, e per sole L. 200 se all'Este'ro, in po1·to franco. 1

LA · CLINICA OSTETRICA Rivista mensile di Ostetricia,

fii~ecologia

e Pediatria per Medici pratici

fondate nel 1898 dal Prof. F. LIA TORRE

diretta da PAOLO GAIFAMI Professore di Clinica Ostetrico-Ginecologica nella R. Università di BARI Ogni fasctcolo si compone di oltrcz 48-60 pagincz di tczsto distinto in 3 parti: a) lavori orlglnalt, fatti E docum2nti (clinlcl cz anatomici), le rubrica degli 2rrorl, la pagina dczl mczdico pratico, czcc. ; b) rczccznsionl, quczsiti 2 comm2ntl, bibliografia: e) Varicztà, notizicz.

ABBONAMENTO ANNUO: Italia li. 36 - Estero L. 55 - Un numero separato li. 5.00 Per gli associati al "Policlinico,,: Italia I.i. 30 - Estero L. 45 . . - N.B. - I nuovi abbonati del 1928 possono ottene1·e l'annata del 1925 senza i'l 1o fascicolo (esaurito) più le i·ntere an?zate 1926 e 192 7 per sole L. 75 se in l tazi·a e ve1· sole L. 11 O se all'Este1·0, in po1·to

franco.

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IL VALSALVA RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINfiOJATRIA diretta da GUGLIELMO BILANCIONI Professore di Clinica Oto-Rfno-Laringojatrica nella R. Università di PISA

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Questa rivista-, che entlra nE>l quarto an:no cU vita, ei è affermata vittoo'dosamenite, ~ 8 essendo oggd .f.ra. noi il più completo, agile e ràooo periodico della. ~ailiità.. All"g(>- ~ o menti d'indole pTa1tioa. e di alto rilievo scientifico sì fondono armonioa.meDJte, fOiI"'Dlando ~ ~ un.a rivisita moderna, in cui ha degn·a sede quanto si produce nelle OlriLniohe e negli ~ Istituti d'Italia. :. Q) ANNUO: Italia La. 36 - Estero Li. 55 - Un numero separato l.J. 5.00 a: ~-

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ABBONAMENTO Per gli associati al "Policlirrico,,: Italia li. 30 - Estero L. 45 ~ _.,. N. B. - Ai nuovi abbonati del 1928 a ''Il Valsalva,, si concedono le intere annate (1925, 0 ~ 1926 e 1927) del pe'ri"odico stesso, 11er sole L. 75 se in Italia e per sole L. 1 l O se all'Este1·0, in po1·to f1~anco. ~ .S

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IMPORT ANTE : Coloro che assumeranno l'abbonamento A TUTTE E 1'RE LE RIVISTE e ne invieranno subito l-'i'mporto, queste sa·ranno loro cedute al prezzo di favore di sole:

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L. t25 per l'Estero

l 1 11·iar1• 1·aglia Po tale o Chi'que Ba ncari all'Editnrr) J.T'!GI POZZI - T' ia

Sistina, I-' - ROMr4.

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[ANNO

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XXXIV ,

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50]

SF.ZlONE PRATICA

1848-·l

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''IL DIRITTO SANITARIO ,, 5ll.gfi amici de[ ." ç}Joficfinico

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È nostro inte11dime11to di pubblicare una Rivista di legislazione e gizirisprzi-

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'e.. denza, autorevol111e11te diretta, per uno scopo p1·atieo che troverà certamente fa.. vorevoli con sensi . '...'..-.. La Rivista p11bhlicherà: -,.-. .. 1) Tutte le leggi, i decreti, ì regolamenti e le circolari concernenti, an..' . '.... che indirettamente, l'ordinamento giuridico sanitario, nel senso piu a 1n pio, e .... .... le istituzioni sociali . -, (

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2) Note di . "' . . piu importanti.

commento

e di

illustrazione delle leggi e dei regolamenti

3) Una ,rassegna completa della giurisprudenza ,

della Corte di Cassa-

zione, del Consiglio di Stato in sede giurisdiziot1ale e consultiva e di altre magistrat11re, con esposizio11e ragio11ata delle

controversie

e delle

risoluzioni .

Studi sintetici di quistioni di attuatità.

4)

5) Cenni di legislazione estera. In queste $emplici indicazioni è il progra111ma, che sarà esplicato con la se. rietà ch e caratterizza le nostre iniziati, e editoriali . 1

L'attività sanitaria, in t11tte le sue più i1n11orta11ti manifestazioni, è ormai giuri-

.. dicamente regolata. Chiu11que operi nel campo sanitario, sia pt1re per libero esercizio-.

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Tagliando da staccare e s pedire firmato .

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Spett. Ca sa Editrice POZZI Via Sistina 14 - Roma.

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Letto il programma per il i1uo,·o 1)eriodico « IL

DIRITTO

SANITARIO »,

vi prego spedirmene, appena sarà pt1bblicato, il l " fa scicolo per ESAME.

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(F 1r1na e ·indirizzo coniplet o) .................. ...............................................................

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1848-b

IL POLICLINICO

[ ..\:'-fSO

XXXI\·,

FASC.

50]

professionale., non può prescindere dalla conoscenza esatta dei fenomeni giuridici: lo riguardano e quindi lo interessano. , Nell'attuale periodo di profondo rinnovamento degli ordinamenti giuridici, la u tilità di queste cono,s cenze è anche una necessità.

La Rivista ~arà una guida chiara e semplice specialmente per tutto ciò che attiene alle istituzioni sociali, ai rapporti d'impiego con enti pubblici, ali' esercizio delle professioni, ali' ordinamento sindacale, ai poteri di polizia sanitaria ecc. ' Sarà pubblicata ogni mese in fascicoli di circa 48 pagine di testo e formerà a fine .(I' anno un volume di oltre 500 pagine, con indici sistematici. L' abbonam_ento sarà di L. 35 - (per gli associati al Policlinico L. 25 - ). ·

Coloro che riconoscono la utilità della nostra iniziativa sono vi·vamente pregati di inviare, per , adesione di massima, la· quale non impprta impegno di abbonamento, l'u1iito tagliando in busta aperta affrancata con 10 centesimi. Il numero delle adesioni costituirà per noi motivo d'incoraggiamento all'attuazione del nostro proposito. Casa Editrice POZZI Roma, Via Sistina, 14, Roma.

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Taglia ndo da stae-caire. ,

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.inviare: . ..

Da ; quale stampa .: in busta aper· .: ta affrancata. ; con 10 oente•

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Alla Spett.

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Casa Editrice POZZI

Via Sistina N. 14

ROMA (6) -


ANNO XXXIV

Homa, 19 lliceuibre 1927

fondato dai professori:

,

Fase. 51

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PRO}· .

,_

VITTORIO

ASCO LÌ

SOMMAllIO. Osservazioni clini che : G. Pilotti: Meniugjte acuta siiilitir-a pnriforn1e lrL ~ccg'getto tabetico. Note di tec-nica : R. Cnrnelli: Tampona.mento vaginale rapidissimo. Note polemi che: L. C'ondorelli-G. iVI:elli: • ul dosaggio del Ca nel :-angne. Medicina socia le : F. Bottazzi: Il problema nazionale de ll'alimentazione. Sunti e rassegne : \·rn RESPIRATORI E: A. Ravina: Gli a~ressi del pclmoin e. l1. Rchroder: I nuovi trattamenti medica.mento •i , e dietet.i ci della tnhercolosi. PANCREìA§..: Sprengell: Ricerche cliniche e anatoonoietolog·iche ::inlle necl'r1si pa.n1creatiche g~u,arite. Fried : La diagn osi del cv.nero primitii.\o del pancreas. Cenni bibliografie•.

~

Accademie, Società mediit:he, Congressi : I Congresso P.ainamericanò della tubercolosi. - IT Con.g resso Naz1 011ale contro la~ tubercolosi. - XXIII Colllgresso ItaLiano di Oto-rino-laringologia. Appunti per il medico 9ratico : CASISTICA: La con O'i11nt~vit e gonococcica, clel neonato - L 'artrite gonCOcoc<'IC'a nel poppa1 nte. - Le orch iti primitive acute dell'i.n fanzia. - L'orchite della vari·celtla. - TERAPL\ : I n1eto·d i di Whiip,ple e W?Ji11ski nella cura dell'anen1ia pe1-.11iriosa. - .A cidoei postoperatoria e sua cura. -

POSTA

DEGLI

ABBON.\'fI. -

V ARIA.

Nella vita professionale : .A.mministrazio11e sanitaria. - Ooncor;:;i. - Nomine, rpromozion i ed on1orifìcenze. Nostre corris pondenze : Da Padova. - Da Milano. Noti zie d•verse. Indice alfabetico per materie.

Una preg·hiera ai nostri fedeli abbonati : .

quanto più possibile l'invio dell'importo di rinnovazione dell'abbonamento pel 1928 e, al polizzino del vaglia postale, dell'Assegno, Chèque, o Vaglia Bancario (questi ultimi riscuotibili in Roma), applicare possibilmente la fascetta con la quale si sono finora ri_çevuti i fascicoli o, quanto meno , indicare çon esattezza il rispettivo numero di abbonamento. Con ciò ·verranno facilitati due compiti : all'U.fficio d'Amministrazione, quello dell' esatto accreditamento del pagamento nella rispettiva partita; all'Ufficio di Spedizione, l'altro di mantenere ininterrotto e regolare linvio dei fascicoli pel nuovo anno 1928. ·

Affrettare

Ricordiamo che il vaglia postale dovrà essere Indirizzato nominativamente all 'editore LlllGI POZZI, via Sistina, 14, "aggiumgendo,, per l ' ufficio Postal e Succursale diciotto, ROMA e che (nel posto riservato aJ bollo dell' ufflclo Postale pagatore\ deve esser& munito della prescritta marca da bollo da 5 centesimi fino a L. 100 e da centesimi 10 se il vaglia supera le L. 100. Chi si trova sprovvista della marca accresca del detti centesimi l ' Importo del vaglia stesso. Coloro che faranno uso di Chèque, Vaglia o Assegno Bancario provvedano che questi slanct riscuotibili in Roma. L'EDITORE

N. B .• Del v aglia postale inviato in saldo dell 'abboname11to, deve conservarsi la relativa ricevuta.

OSSERVAZIONI CLINICHE.

d ette esito positivo. Si sottopose allora ad una cura ·di frizioni m ercuriali (~. 30) ed a 15 iniezioni di 1calomelano; migliorarono così i disturbi ' 'isivi. Il giorno 2 di ottobre del 192-4 ebbe inalessere generale, cefal ea e febbre; questi disturbi continuarono il g·iorno 3 e il giorno 4. Il giorno 5 la febbre ·divenne 111olto elevata ecl il soggetto avvertì una diffjcoltà nel muover e il collo. P erciò fu inviato all'Ospedale. r\ll'ingresso si potè osservare, per sommi capi, quanto segue: soggetto in condizioni di nu1rizione buona: lingua in1paniata, u1ni1da. Polso ritmico, di ,frequenza e l)ressione n1cclia. Negativo l'esame degli organi toraco-addominali. Sistema nervoso: sensorio inrtegro. ~ulla di anorn1ale a carico dei n ervi cranici. Rigi1dità della nu·ra, sp·e cialmente manifesta n ri movimenti di flessione del collo. Non di sturbi motori a carico degli arti superiori e ·degli arti inferiori. .i\ndatura normale; mancano segni manifesti di a~ns­ sia. Assente il segno di Kernig. Non disturbi d ella sc11sibilità superficial e cutanea, nè della sensibilità profonda. Assente il segno di Romberg. 1

O~PED.

• . SPIH1TO IN :-;A.: IA - SALA LANClSI - ROMA

Meningite acut~t sifilitica p111·ito1~me in soggetto tabetico per il dott. GIOVANN I PILOTTI l\Iedico Prin1ario negli Ospedali Riuniti. La seg·ue11te osserYazio11e riguar.da un in-fermo, tal De Silv ... Orazio, commesso postale," di a. 28 da Napo·li, ri. coverato nel mio Reparto il 6 ottobre 1924, che 12 anni prima si era contagiato ·di lues. Dopo contratt·a l'infezione aveiva fatto solo dieci iniezioni di bicloruro di Hg·. Circa 9 n1esi .prima dell'ingiresso in Ospedale aveva notato le,g gera dimi11uzione della vista; uno specialista per malattie oculari da cui si fece esaminare, avendo notato diminuzione dei ri.fle'15i ·pu1pillari e rotulei, gli con si_gliò di sotto:porsi ad un esame del sangue e, la R. allora eseguita 1

1

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IL POLICLINICO

Rillessi tendinei e ~eriostei degli arti superiori presenti d 'ambo i lati. Riiflessi rotulei ass enti d 'ambo i lati, anche con la manovra d1 Iendras$ik. R1.flessi achillei assenti bilateralmente. Riflessi addominali vivaci b ilateralmente. Riflessi cremasterici presenti d'an1bo i lati. Assente il .fen o.m eno di Baillinsl<i. • Pupille anisoco ri•che: sinistra maggiore della dest.ra, ·a contorni irregolari, r igide alla luce; bene reagenti all'a'Ccomo·dazione ed alla co11verg·enza. Lingua ggio normale. La .p untura l ombare eseguita il giorno stesso dell'ingresso 1dette esito a liqui·do to:vbi1do, conten ente albumina in quantità ·d el 0.60 %o . L'esame microscopico ·d el centrifugato del liquido $pinale dimostrò una quantità molto a·b bondante di leucociti polinucleati e in minor numero di corpuscoli biancl1i m ononucleati, nella proporzione di circa 3 a 1. Sia m edfante la colorazione col me. todo di Gram, che con la fu csina diluita, non si rinvennero m eningoco ochi n è altri germi; la colorazione col liqui·do di .Ziehl riescì. negativa p er i ·b acilli di Koich. La R. Wa. n el Liquor e nel sangue, risultò p oiSitiva. L e ·p ro'Ve culturali del liquido 1dettero esito negativo . 1Sottoip•os1to ·ad una cura endoven osa. di neo$a lYarsan , alternata con calomelano., il paziente anòò r aipidam ente miglioran•do: la cefalea e la rigi dità nucale, do po circa 20 giorni, erano com pletamente scomparse; la febbre era già cessata fin dai primi giorni di degen za. Con una 2a. p u n tura lombare, eseguita il 21 ottob r e 1924 fuoriuscì un liqui·d o limpido con dei blocchetti biancastri sospe$i; albumina 0.30, t\onn e-Aipelt, positiva; r kazione del mastice (Emanuel), cur va di m e.talues. Nel iSedi1nento numerosi elementi corpus1c0Jati, costituiti da numerosi linfociti e da scar~i polinucleati. cll 16 nov. il soggetto fu dimesso, guarito d elle manifestazioni meningee acu,t e; persiiStevan o l'anisocoria, con rigl:dità 1p upillare e l'abolizione d ei ri.flessi p·a tellari ed achillei. 1

1

1

Il caso ·da me r i.f erito mi $embra interessante sotto diversi punti di vista. Prima di tutto si può discutere se i segni clini·ci oiSservati n el pazien te autor izzano sen z'altro una diagnosi . di tabe~ dorsalis; dalla storia risulta che egli si era contagiato 12 anni innanzi di lues; che la lues era stata curata all 'inizi o in mod o del tutto insufficiente; che, in seguito, maniifestatasi una diminuzione del vis1ts, fu con statata, circa 9 m esi innanzi a i disturbi attuali, una rigj·dità pupillare alla luce, la scomparsa ·d ei riflessi (patella ri, e. la R. W a. nel san gu e aveva da to esito positivo; che sottoposto ad una intensa cura mercuriale erano migliorati i disturbi visivi. Dopo circa 9 m esi dalla compa rsa dei 1disturbi visivi entrò a.ll'ospedale con malesser e, cefalea, febbre; si constatò una r igidità nucale, una anisocoria con ri~iclità pupillare alla luce, la scomparsa dei rifle~si patellari ed achillei; la puntura lombare 1

dette et;j to ad un Ji qui do con R. \\ a . !POSiti \'a, contenente elementi m orfologici, costituiti prevalenteme11te da lel1cociti polinucleati, con u 11a quantità di albumina del 0.60 %o; con la cura s.p ecifica scomparvero la cefalea,, la febbre, Ja r igi dità nucal e, jJ male$sere generale; il Liquor st modificò in moclo d a pePdere l'aspetto tor.b ido presentato aJl 'in i zio, la polinucleosi cedette il .p osto ad una lin·f o•citosi e le con.d izioni general i migli orarono tanto che il soggetto chiese di essere dimesso. P ermanevano in1mutati l'an'tso·cori·a con rigi,dità puipillare, l ' a;boljzione d ei patel1ari e degli achillei. Non fuTono mai constatati segni di atassi a, n è disturbi della sensibilità superficiale e 1Pro,fonda. Po s~ ono dunque questi segni di alterazion e del sistema ner\·oso centrale , che erano stati osservati precedentemente alle m a nifestazioni acute meningee, per le quali l'infermo av·eva ctiiesto il rico·v ero in Ospedale, e che r e•siduarono dopo la cura ~pecifiica cui flJ sottoposto, essere intel'pretati senz'altro come segni ·di 11na talbe dorsale? 7

A questo 1p roposito ritengo che occorra es~ere prudenti nel giudizio diagnosti.co, tenendo presente ciò eh e Nonne (1) scrive n ip .roposito d i casi con sjrr1il i in cu i praticam ente si ri1nane in dubbio se veramente ~i tratti di tabe abortiva o rudiment aria, s econd o l' espression e di Erb, dl « formes frustes » ·di tabe, secondo la terminol ogia francese, ovver o di una pseu dotabe sifilitica . In que~t'ultim.a l'esa1ne anatomico dimostra . secon do Nonne, che n on esiste una tabe sist~·ma­ tica, ma che la d e.generazi one dei cordoni posteriori è secon·daria ed ha p er punto di p artenza una m eningite sifiJiti·ca, la quale ha strozzato . le radici posteriori e condotto alla ·degenerazione, ovvero ha causato una distruzione di alc une zontd el midollo spin·a le, con le r elative degenerazioni ~econ·darie del m i·cf ollo stesso. Non è J)f'~­ sibi1e emettere un giu1dizio definitivo diagnostico, per quanto r iguarda il caso che ci occupa, no11 avendo avuto la 01pportun ità di un lu1lg o periodo d i osser vazion e, come è n ece~ario per notare quei segni eh: sono dati come caratte".'istici d eJ la pseoootabe, e cioè: il rapido svilupno dt.1i ~egni a carico d ei cordoni posteriori, il P1utar~ dell'intensità dei singoli sintomi, le variazior.i nel comportam ento dei riflessi tendinei, SJ•t?cie del rifl esso patellare, la ·combinazione co r:i paresi o paralisi d el le estremi·t à, delle quali una è per lo 1Più coJpita in modo più intenso dell'altra : la pre~enza d el quadro d ella neurite invP-c~ dell'atrofia p rimaria ·del n ervo ottico , la rigi l it.ì totale ·delle pupille invece d ella rigidità paL"ziale alla luce e la tendenza d ei sintomi a reagire ai.. l' azion e della cur a antisifiJ1itica, maggi.ore di 1

..

1


[.-\ N~O

XXXI\·, FASC. 51)

SEZIONE

quelìa che ~imo stra la tabe. Pur essen.do propenso Qd a.m rnettcre 1'esistenza di una tabe frusta, nel caso in esame, tenend o pre~ente la curva di metalues <lnta dalla reazione òel 111:;\stice e la persistenza clei se.gni proprii d ella '.<1be (..\.rgill-R obertson, abolizione dei 1p ntellari 8 .1 nielli llej) malgraido la c11ra antiluetica eseg• 1i ta nove mesi prima, i1011 mi ritengo tuttavi a autorizzn to a·d esprimermi in 1nodo a~.solutar11cnte reciso circa l'interrretazione dei segni not~.tj, i qua1 i possono si .Q·i l1SLificare nel 11ostro sog,gt:~tto la dia.gnosi di una taibe rudin1e11taria, aut pos6ono o>ffrire ancJ1e' il fianco a qnalc11e obbiezior113 in favore di una ~ifiltde spinale. Questa i n certezza dingnosUca i1otrebl)e sembrare convalidata dalle manife:stnzioni sfntomaticl1e a car attere acnto sommatesi con q11elle già esisten ti a d e. c0r<::.o cronico <.\ r~il-Robertson, abolizione d el rifl. rotuleo e dcll'acl1illeo) che no11 lasciano al~ cun du·bìbio sulla presenza, durant e il peri odo d ella degenza rtelJ'infer·n10 in OspElrla~e, di una mcning]1e sifilitica. i\'Ta. senza entrare_ ,,t ·d'iscu t e re l' an11osa quesf i onc su la pa togenec:: i dE·lla tabe dorsale. sulla sede 1primitiva delle d1terazjo11i anatomiche e sui carattqri èl essE: accennerò soltanto che la pos:;ihilit~l di ·l1na coi!uhinazione de 1 la tabe tipica con la mening·ite spinale f::ifilitica n o11 è affatto {la e ,e l udc:n .i\ r~zj. sc:condo Pi cl~ (2), esJ stono dei casi., come quelli pubbli~ cJti da Dcjerine. Sacl1.:;, H offmann-l(ul1, Ewal1d, R aymond, e, secondo :'\onne, i casi di Dinkl P-r ·~ di Sch\\'artz, nei quali fu dimo3 t,.at:1 la ccesistenza dei due processi, 'lr modo j 11 L1pJlU .~ nabile; non 'Solo, ma questi AA., e·ccet.~1.1<.1.to lo ScJ·1,vartz, am•m jsero anche esrpJicitamente c~·0 nfi ì1 ·. ro casi, la tabe era inrtipc11den~e da)la meningite e che quest'ultima rap11r0sentava se 1 llll::l complica7 ione della tabP.s. La 1possibilità, qn in di , cli un processo me11ingitico, cl1e si svoJgc accanto a quello pro pri0 d ella tabe, e shste e d è ~uffragato da osservazioni istopatologiche a 1ccu1rate, come per es. qurlle recenti di Jalçoh, riferite da Nonne. Perciò se anche si omrnette nel nostro malato coB1e co... a certa una tabe ·vera e propria, non è il caso di constderare come una e\·enien za sJrana ed invero-simile l'in8orgenza di t1n processo men ii1g)t i·CO che, come cercl1 crò t1 i cl in1ostra.re in segui 1o. deve essere a11cl1 'esso i11terpretato come 0

1

d ipcn{l ente dnlla 111es. \ ·ero è elle le rr1eni11giti elle si c ornplicano con l.a. tabes sono i11 ge1terale a decorso cron ico, ma poicl1è è orr11ai a~so<lato cl1e anche la meningite sifilitica acu1a non è affatto rara ad incontrarsi nei cliversi sta·di 1drlJa Jues, cotne dirò in seguito, com11rcso il tl)rzi8rio, n on può esser rite-

f'~ATICA

1851

nuto come un avvenin1ento i·m possibile l'insorgenz·a di un proce8so meningeo acuto sifilitico i11 un tabetico • E, senza entrare in particolari, ricorderò solo, a questo proposito, che a lato di casi. di meningite acu ta sifilitica, insorta a brevissi.m a distanza cli ternpo dal sifiloma iniziale (Krat1se (3), Loeb (.j.), Fal1r (5), \Vilson e Gr·ay. (6), ecc.), sono stati resi noti casi insorti ancl1e in ,p erio·di ta.rdivi a distanz::l di 2 anni (1Chatelin e Barat (7) 'ed nnche di 7 anni (Pette) (8) dall 'inocu I azione del]' infezione. P oli eri (9) calcola poi a 7 i casi noti cli rr1eningite acuta manifestatosi nel perio·do terziario d ella lue. I caratteri del Liquor sono noti: Non ne Apelt, fase I, quasi sempre positiva; la reazione al sublirnato -Oi Wei cl11b ro·dt, di regola più inte11sa che la r eazione di Nonr1e-..t\pelt; IP'iù o meno intensa linfocitosi; R. \V. nel I .iq11or col n1etodo di Hn uptmann quasi sc111pre posi ti va. · 1

Pochi AA. parlano cli u11a reazione puriforme clel Liquor nelle meningiti sifilittcbe acu;te. Tra le o~servazioni più anticbe ricordo quelle d i DebO\'e (10), Widal e Lemierre (11), Bo in et· (12) . In un caso di le.ptomeningite acuta si filiti c a, seguito da autopsia, pnbblica1o da ~onne (13) si osservò iper·citosi con .p revalenza -dei 1polinucleati (2/3) sui linfoc1ti (1/3) e numerose p1risrnarellu1e. A 11c11n i casi analoghi eo110 c itati da Sa ma ia (14) e preci8arn ente quello di Tescola (15), di ~losny e Port oc::i.1in (16) , di Sicard e R oussy (17) . In un al tro ca:,o di m eningite sifilitica act1ta di Wilson e Gray (18) si osservò da pri1ma. nel 1iqui·do spinale, un ecicesso di linfociti .co11 un piccolo nun:ero di polimorfonucleati; in seg·t1ito si vide la prfldominanza ctei polimorfonucleati, poi ricompn rre la linf o citosi. Rotidinesco e 811.lle Ozier (19), in nn bambino di 8 anni, osservarono i segni rii u1la meningite acuta ed estrassero un liquido tlpinale 1pur11lento, costituito di polinucleari. di cni al·c11ni con i1ucleo alterato, aJ.c11ni rari linfociLi; asse11za di mi1cro.bi. R . W. negativa nel sa.11gne e 11e1 Liquor. Dopo la 3a in1r.zione lntra\'enosa di cianuro di Hg. il liquido cli,re11ne più chiaro, i polinucleari più rari e i li11fociti di più in pl ù nu1nerosL La R. \Va. <l ivenne legger111l~n te positiva nel · Liquor. Dopo 10 inieziopi scor11parvero tutti i segni della rneningite e il liquido ritornò normale. ::\lasci (20) riferì di un caso occorso in una gio\'ine donna in cui comparvero i segni di una ntl·riingitr. acula, <.lopo circa 6 111esi dal contagio sifilitico ; l'c~ame citologi co del Liqu or din1ostrò una prevalenza cli JPOlinucl ea ri sni Jir1fociti.


IL POLICLINICO

1852

\ncl1e \ ·erger e Ì\lassia~ (21) tro varono un li~ quido cefal o rachidiano torbid o, con t1na poli11ucleosi pura , cl1e dopo somministrazione di novarse nobenzo1o cedette il posto ad una lieve linfocitosi. Le c ulture del IJiquor riu~ ci rono n egatiYe; r eazion e di ~7 a. e benzoi no colloidale intrn.samente positive. Egualmente Lechelle, \\ Te11 e Delthil (2.2) , n et 19~6, comunicarono due casi di mening·ite sifilitica seco nc1ar i~ 1 p11riforme cl1e cedette rapidamente al tralta1nento specifico . Un caso incerto di meningite ac11ta s ifili tica con liquor purifor1ne comu · nicò r ece11tern ente J acchia (23). In alcuni casi, come i11 quello di Nonne, seguito · ·da autopsia, $i co11statò col m etodo di I ah n el la presenza di spir ocl1 ete r1eJla 1p.i a ma·dre e ne 1Je pareti -dei vasi sp.11g ui gTii . Quind i, oltre il criteri o sf' rolo çrico e tcrape11tic0, i11 alcuni casj la dimost razio ne sic ura della natura luetica della m enin gi te è stato dato anch e d al reperto anal on10-i9tologico. Perciò non pu o. sussistere alcun dubbio in pro·p os ito.

[ANNO XXXI\1 ,

così rara come si riteneva in pa~sato; più rara in,rec e è la combinazione di una meningite act1ta s ifiliti-c a con una tabe preesistente. Il carattere purif orme ·del Liquor è stato notato i n alct1ni casi, n ella meningite acuta sifilitica, rna p er quanto rni co11sta, è stato osservaito ~olo i11 qualche caiso isolato di tabe. I-Io ritenuto perciò che il r e,.,erto da me descritto, ap1p1unto perclì è poco fr equente, meritasse ù i essere segn alato. \

L.t.\ VORI CIT.t.\ 1~ 1.

1

'

...\nche nel caso da 1nc osservato mi sembra cl1inro ~.i tratti cli u11a pou ·sée inenil1gea febbrilr .a ·d ecorso acu 1o, rli natura sifilitica ; il malato era 9tato in\ri-a to inv ero all'O•s pe·dale co11 -Oiagno i ·d i rn eningite ccrebros.11i na le epid emi ca; ma l'esito n egativo d elle ricer che ha·t tcriosco.p iche e culturali insistenterr1 er1te fatt e, per il rluJ)bio insorto in seguito alJo sp ecial e . r ep erto citologico ·d el Liquor, ·do·yp j IPOlinuc1eari erano jn notevole l)reponcl er enza sui rr1ononucle.ari; l'esito positiY o ·della R . \\1 a. nel s angue e n el Liquor ; il rl ecorso r api dan1en te fa \'01'8\'0le in segui to a1 tra ttarnen.to srpcc ifico, e-on 1a caratteristi ca ir1o·ùifi cazi o11e della citol ogi a cl el Liquor , n el quale i po1imorfonucleaU ce·d etl r ro presto il posto ai linfociti, mi 1)are che siano argome11ti s nrfficienti per compro vare la natura l11 ctica d el p~o·cesso meningeo. Cerc~ ndo i1ella letteratura, all,infu ori dell,osser\·azione di ~f. P ap1penh ei m (24) d ' una leucocito . i del Liqu or l1ella paralisi progr essiYa , io n on ho potuto trovare a cce11no alla poJi nucleosi {lel Liqnor in soggetti tabet ici trann e in un lavoro di , -i llaret e Tixier (25) che d escrissero un liqn i·do puriforn1 e i n un sogget to t n.betico colpito cl a eclnn1psia J)Uer perale, r n el manuale di Pla nt , R l'l1m. Schottmttller (26) , i quali acce11nano acl un :i pa s~egge ra leuco ci tosi. orca si onalmen te o~9er\·.abil e n elle c osìdette cr isi tnheticlle, in c ui il n 11n1ero cl ei polint1cleari può ascendere fino al GO 0 ~.

Può dars i ch e q ualche altra pubblicazione in proposito si a sfuggita alla mia in1dagi ne. :\.d o~ni mocl o n1i sen1hra si possa rit en er e che la l?Yt')n ie11za di una n1e11ingitc acuta sifililica non è '

FASC. 51 J

J.

• ~ONNE

1\ 1. Syphilis 11. _\" ervensysterri. Karger, 1

BerJin , 1924. 2. PrcK Fn. Citato da :\ONNE. . 3. Id. Citato da !\IASCI, v . sotto. 4·. Io .. Ibi d. 1

5. Io. l·b iicl.

6. \\'T L o~ et GRAY. Briti sl1 ~ I edi cal Journal, settembre 1917. 7. cr-r1rv.r.1N et B ·\RAT. R evn e neurol ogique, 1913. . 8. PETTE. Oen tsch e Zeitschr. f. Nervenl1 eilk. Bd. 6R-f39, 1921. 9.

1O.

11. 12 . 13. 1 .~.

15.

16. 17. 18. 19.

P OLt ERT. Policlini•co , Sez. pratica, fa se . 41, 192:~ . DEBOYE. Ci1 ato da _J\NGLADA in L e liquide céphaLo-racl?id·i enrie, ecc. Paris. Baillièr e. 1909. \\1 TDAL et LEr-.IrERRE . .So·c . ìVI·éd. d es Hopitaux, 22 giug·no 1906. BOTNET. J J) ' Oll lVr ~cti c aJ, p. 993, 1906. :\ONNE. wlediz. I<linil< , 1921. SA\[ AJA . Rassegna cli stl1di p~ichiatri ci , Siena , 1921. TESCOT.A. Citato da SAiliJ:AJA . ~IOSNY et PORTOCALJS. lbid. STCARD et ROUSSY. lbid. \\"'ILSON et GRAY. Loc. cit.. ROUDI~l~CO et :'.\I.LLE OzTER. Presse :\léd .. 1925. p. 893.

20. 1VTASCT B. P o1 i cli11ibo, Sez. pratica, ottobre 1923.

2.1. 22. ~3.

24. ~

25.

Presse 1\1éò., 1924, ipag. 98-99. l ,F.C:HF.f.LE. \\TETL, ECC. Ibid., 23 giugno 1926, p. 791l-. J ACCHTA L. Poltclinico, Sez. prat. , 8 a,gosto 1927. PAPPENHEI1i l\II. Zeitscl1r. f . d. ges. Neur. u. P sych. , 1S11. \ ' ILLARET et TIXIER. ·Gaz. des Hopitaux, 139. 1907. ' ' EnGF.R e t 1\IASSTAS.

26. PLAUT ,

REH1'L,

SCHOTT"l\fULLER,

J _,ETTFADEN,

ECC:

Fiscl1er, Jena, 1913. Tenia,mo dds'Poniibild a l cune copie del libro recentemente stall'.llpato: BALDUINO BOCCI Profess ore di Fisiologia nella R. Univer sità di Siena.

IL C01\(Il\t.CIATO \ Tolume i11-l60 di 136 pagine, con cap_itoli,_ oltr~ cl1e di fatti pa rticolari e generali tutti at~1nen~1 all'insegnamento superiore . .anche affini e d1vers1: sul Pensiero d'oltre 'l'otnba ; su 11 'Alta Cultura ; sulla S errata, d.elle S(;nole Filosofi che; sull'Educazione Sessuale, f\CC . Prezi·o L. 1 4 r ?er i n ostri abbonati sole L. 1 2,50 in

uort.o f1ra1.co. Inviare Va.glia Poetale a.ll'Eclitore LUIGI POZZI Via Sistina. n . 14 - ROMA.


] i\N~O XXXI\,-, FASC. 51 J

. 1853

.SEZIONE PRAT lCA

NOTE DI TECNICA.

fosse completa1nente cessata ed il collo dell'utero fosse perfettamente retratto. Notai inoltre ~l1e, il rotolo di fascja, benchè Tamponamento vaginale I"apidissimo. fo~se apparentemente tutto intrjso di sangue, in Dott. RICCARDO CARNELLI, chirurgo 1p·r imario realtà lo fosse soltanto all'esterno, perch·è, srotoe direttore .dell'Ospedale di Modigliana: lando la fascia, ·dopo alcuni giri, osservai che ·via, via che procedevo dall'esterno all'interno, la In tutti i trattati ·d 'ostetricia e di ginecologi.a 1parte di garza più centr a;le .era .p erf ettarr1er1te viene, generalmente, in~egnato che il tamponaasciutta, mentr.e' che l' estremità a contatto della m·en to vaginale deve esser praticato o con batufportio era tmpregnata di sangue per una profonfoli di cotone muniti ·d'un filo, o con striscie dt garza. _t\J.cuni ·anche ·fanno il tamponamento me- · dità p·ari a quella degli s:trati p.eriferi ci e l'estremità .distale era perfettamente asciutta e pulita. diante pallottole di cotone i·drofilo legate l 'una Ne conclusi, lì per lì, cl1e l'assor.b imento capillare .all'altra, a mezzo d'un filo di seta, come gli acini notevole della garza ·dispo.sta, in tal modo, era d'un rosa.rio. stato sufficientemente limitato anche senza opLa tecnica ·da seguire viene, press'a poco, cosi 1porre, dopo di essa, un 'altra barriera emos:.tatica_, indicata : sulla guida dello speculum la fascia di con cotone idrofilo. garza sterilizz·ata s'introdu.c e in vagina, otturando Ho avuto occasione ·d i osservare in Ospedale i tutto ir1torno la volta vaginale,, cercando di ·dipiù diversi e bizzarri m etodi ·d i tamponamento o spor11e uno strato multi1PJ0 davanti alla portio ea zaffo vaginale, eseguito da colleghi e molte volte a poco, a 1poco, colmando la vagina fino a cl1e inal messi o insufficienti al bisogno, ma nella sia mediocremente ·distesa. L'estremità della str~, mia lunga pratica, non mi è mai occor~ o di vescia ·di garza od i fili , in Ca$O di tamponi di derne uno eseguito nel modo da me prattcato cotone, si lasciano fuori della vulva, in m odo ·d·a cosicchè mi è s e1nbrato che questo semplicissimo 1poterli estrarre a tempo debito. Per solito, dopo m·eto·do di tamponamento po.ssa esser tale da ren~ 12 oré. Esistono in co·m mercio anche dei tampoder a n cor più rapido quello che, giustamente. natori così detti (( automatici » mediante i quali vien chiamato cc l'atto più $emplice 1Per un osteuna striscia di garza può venire introdotta dentro trico » . l'utero od in vagina, senza che la garza stri~ci Facendo, in seguito, alcune constderazioni sulla lungo la parete vagin·ale o venga a contatto dej ·costituzione anatomica ·d ella vagina, (specialmengenitali esterni, .m a non sempre questi tampona te .quando la donna è posta per tal biso.gno, nella tori sono utili, in tutte le evenienze in cui il posizione dorsale sul tavolo, c©lle coscie div·a ritamponam ento può e6Sere indicato e questa rnacate) che P·Uò ritenersi un condotto cilindrico, novTa è sempJ"e meno rapida ·d i quella da m e dritto, muecolo-membranoso, della lunghezza meusata da ·d iversi anni e ~empre con ottimo sucdia di 7 o 10 ·c m. con .p arete posteriore un po' cec;so. .p iù lunga de.ll'anteriore ed una ampiezza variaIl metodo mi è stato, fortuitarnente, suggerito bile a secon·da ·dell'età e dello stato fisiol!) atolodall'-urgenza dell'indtcazione e per essermi, caugico ·d ella donna su cui s'in tervien e, elevai il sjsalmente, trovato preisso una donna affetta da ste·m a anzi citato, a metodo ordin.ario di zaffaforte metrorragia cla inerzia dopo il parto, avvemento, tantoch è da 20 a.nni lo pratico, ir1 Ospenl1to senza as:sistenza di levatrice. dale e fuori, con ottimo successo, colle modalità Non avendo lì per lì, presso di me, n è spect1cl1e e~pongo . lum, n1è cotone nè alcun altro presidio chirur.g ico, In tutti i casi ove il tamponamento 'viene indima . -;al.tanto llrìa fascja st~rile di garza introdussi, cato (m etrorragie da neopJasmi, aborti, placente in vagina, la fascia intera arrotolata sen za alcun previe, ·da inerzia post-partum eoc. ), previa disinaltro aiuto c,h e aueJlo delle mie manL Divaricai fezione accurata dei genitali ·d ella donna, applico colla sinj~tra l e grandi labbra e colla destra· in- llno s1peculum bivalve o direttamente l e ,-alve vatrodussi jl cilindro di garza con una certa presginali che faccio tenere da un assistente e, dalsione. :Il .sangue cessò tmmediata,mente ed allora l'apertura di questo o di quelle , giudicando dalpotei, praticando i1 massaggio continuato sul 1' ampi ezza pres:socnè ·u guale della vagina . introcor1p,o dell'utero, aver ·Completa ragione della 1r1edl1co, facendolo penetrare con lieve preseione, un trorragia. All'indomani, tornato presso la donna, rotolo di fas.ci-a sterilizzato, dell'altezza ·di 6 o 7 armato di s:peculum . e di pinz.é potei facilme11te cm., pari alla lung·hezza del tratto di vagina che estrarre il cilindTo di garza, al di dietro del intendo tamponare. Il tamponan1ento è così già quale venne fuori un discreto coagulo di sang11e fatt o. :\fon resta cbe to.g liere le Yalve o lo specue, collo speculum, constatai come l'emorragia li.i m. 1

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f.!\~~O

IL POLICLINICO

L a f rvscia precedentemente sterilizzata arroto Jata e tagJi a ta sempre d ell'altezza di 6-7 cm., ma in rotoli ùi calibro più o meno sottile, in modo d a 1pote1,si adattare alle diY er se ampiezze vaginali, l e tengo pre~so di nie, in tamburlano steri lizzato . L e fasci e devono esser e arrotolate in modo che n e resulti un rotolo n on tanto duro e com1presso ch·è altrin1enti i1on serve . allo scopo. Quelle già p ronte jn commercio non servono. Questo s empliciseimo e rapido si stema di ta1np on amento Yaginale, secondo 1'esp.erie11za fattane, mi sem.b ra aver e sugli ordinari mezzi conosciu ti, i segue11ti ' rantag·g·i: 1) E r apidissimo e semplici~simo. 2) B, asetti.c am ente più sicuro i11quantocll è jl r otolo di g·arza è preso con 1Pinze sterilizzate ed introdotto direttam en te in vagina, tra le valve -O ello .speculum C·h e gli ser von o da guida ed impecdiscono ogni contatto even tu ale coi ge11ita1i esterni. 3) T era.p euticamente è di efficacia sicura inq11antoch1è le pareti vaginali si adattano sulla fascia con1e un c ilindro elastico sopra un tubo semi-solido, dal chè n e resulta un con.ta tto egual e ed uniforme di tutto i l tubo Yaginal e e quindi l'assoluta mancanza di spa zi m orti. 4) Il ·p otere assorbente n otevole della garza è limitato ·dal.l 'estremità cl1e guarda la portio i)erch1è il rotolo di faeci·a è, alle due estr e1nità soffice e filacci coso p er c ui faciJn1 en te si mod ella sul collo dell'utero, riempi endo. in !p·a rte , ancl1e i fornici e n on v'~ bisogn o di opporre altra barriera emostatica in cotone, com e è n ecessari o fare con altri m etodi di tamponamen to, oncle limitare la troppa capillarità d ella .garza stessa. 5) Non v'è bi~ogno di fili 1p er estrar lo p erché basta divaricare le grandi laib bra, per 1p,r enderl o con 11na comune pinza di m edicatura e -Oa ciò è evitato anch·e il risalire di germi daJl' esterne nella vagina. 6) Non ' 'i è per icolo, praticando un tale tamponamento, di ledere la muco·s a vaginale come altrime11ti può s u cceder e facendolo , con ~ascia di garza spiegata ed introdotta coll' isterometro 7) Non ' 'i è p ericolo di fuoriuscita inquantoch1è, praticato n ella lunghezza di 6-7 cm., permette all'ostio , raginale di r·a cchiudersi a l davanti di es~o. m entre d 'altra parte, le 1pareti vaginal), modellandosi su di esso, servon o a trattenerlo n1edian te le loro pijiche mucose. 8) Quando , sia esegnito con rotoli relativam ente -;offic i ben proporzionati a ll 'ampiezza della \,·agina da tamponare non p roduce compreseione d e11 'uretra e quindi evita anche i conseguen ti di sturbi derivanti dall'impossibilità d'urinare. l\'l od iglia11<l. 15 settembre 19-27.

.\.XXI\·, FASC. 51]

NOTE POLEMICHE. Sul dosaggio del Ca nel sangue. ~1i

:":ia {'Onsentito fare, per ciò che mi riguarda due bY'evi rilievi all'articolo del dott. Melli sul « Dosaggio ·del Ca nel sangue » (P oliclinico, Sez. n1ed., fase. 10, 19'27) : 1) .Jl dott. M elli dice cl1e il mio micrometodo p er il Ca è essenzialmente uguale a qt1ello di • · De V/aard ~aturalmente quando si formula una nuova tecni!'!a chimi ca, n on si può trattare di principi nt1ovi. T11tto dip ende dallo stabilire l e condizioni (titolo de1le soluzioni, procedimenti, manualità di tecnica) più opportune perch·è le r eazioni si veri. ficl1ino quantitatiYa1nente. Faccio notare che la tecnica (la me d ettata h::i n otevolissimi vantaggi su quella di De Waard. I l p11nto essenziale è questo: con la tecnica di D e \\ aard, tutte l e p r ecauzionj p erchè il l\flg non sia occl11so n el precipitato di ossalato di Ca non sono osservate. A ta l llopo è n ecessario che la neutra1izzazio11e avvenga molto lentamente (Treadwel con iglia 20' ) e a temp eratura di lOOo; i n caso con trario, come risulta . dalle ricer che di Ricl).ards, parte del l\1g precipita ugualmente . P er tale m otivo la n eutralizzazion e operata con animoniaca conceritrata (De \V1aard) i: del tutto inadeguata al.l 'uopo. .i\ltretta11to inopportuno è oltrepa8sare il pu11to n e11tro, per poi riaci dificare con acido a cetico. Se si lavora su sangue totale (quindi i11 presenza di ferro ) l'a1nmoniaca i n eccessu precipjta il ferro al inassimo, eventu almente presente nè 'il precipitato formatosi può esser e r idisciolto d all'acido a cetico, tant0 più che questo è aggiunto fino al punto neutro . • Con il rnetod0 da m e adottato, il ferro al massimo eventualmente presénte, non può essere pre·cipitato, perch.è la n eutralizzazione, che procede l en tissimamente con s oluzione 1p oco con centrata di ammoniaca (n. ), è ar.restata al pu11i:o neutro del rosso di m etile. I_l ferro al mini.m o, com e ho dimostrato con c11• ver~e prove, n on è n eppure preci1 pitato n elle con dizioni di esperimento da m e determinate. Qna11to ho detto dimostra che esistono <leJle differenze sostanzi ali tra il rnio micrometodo ecl il micrometodo di De \'\7aard. ~atur:iln1 e nte tralascio di parlare di altri due a ccorg) rn enti tecnici, eh e si son o di mostrati tanto bu0ni da esserP. 3.dottati dal dott. \IellL a ) I.'aclozione del ro~so neutro p er stabi lire il n1omento in cui la n eutralizzazione è con1pi11ta. {.<\ questo pro po~ ito faccio notare al dott. \lellì 1

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[ ..\~NO

XXXl\ 1 ,

FASC.

51J

SEZIONE PRATICA

che il Ph optimum per la precipitazione del Ca è segnato dal momento in cui la soluzione vira dal rosa al giallo e non viceversa (Treadwel). Il De Waard per un così delicato procedimento si servjva .ctell'olfatt·:-. · b ) I .'adozione della p11Jetta speciale ad angoio retto, che anche al dott. Melli è sembrata utilis$ima p er evitare che parte d el precipitato ~iu aspirata. P er le ragioni su esiposte a me non pare che il metodo del dott. l\1elli, visto che segue la tecnica di De Waard .p er la precipitazione del ·Ca, sia chimicamente esatto . ~algrado ciò in clinica può es.sere utilizzato (a prpf erenza di quello di Clark , cl1e come ho dimostrato non può dare affidamento alcuno), purchiè nel liquido residuo non si proceda alla determinazione del 1Mg. E ciò perchè la quantità di Mg è cosi esigua, cl1e anche una parziale ,p recipitazione di esso non pt1ò influire molto sul signi· ficato clinico .da ?-ttribuire ad un tasso calcemico. Per ri.c erche biologiche, specie se interes~a anche la ricerca del Mg, non saprei consigliare questo micrometodo , come nessuno di tutti gli altri che purtroppo sono comunemente adottati. Per ' le ri cerche in cui il materiale da analizzare è ricco di Mg tali metodi sono da proscriversi. Il mio mi crometodo per le ragioni ~udd ette, è l'unico adoperato nell'Ist. di Chimica Gen. dt Napoli (diretto dal prof. Zam·b onini ) p er le microanalisi dei minerali. 2) L'altro rilie·vo è di ordine biologico. Io ho sostenuto che per avere risultati comtparabili f.:arebb e bene che tutti gli sperimentatori ]avorassero su siero di sangue o su, plasma. Ciò per evitare, .che alle gravi incertezze dei m etodi , <>i aggiungano le altre dipendenti dalla variabilità de! rapporto tra massa corpusco1ata, poverissima di Ca (1 ·2 mgr. %) , e pla$ma, m olto più ricco in Ca (9-10 rngr. ). Il dott. Melli dice che tale obiezione è insussistente, perchè la calcemi a reale è quella del sangue totale. Ora i.o penso che se il biologo esegue d elle d eterminazioni, non Io fa per il gusto di accumulare cifre; ma per trarne delle deduzi oni biolo. giche. · I /equi librio elett.rolitico del sangue ha un enorme valore biolog-i co ~ppunto perch è il $angue, liquido irrigatore dei tessuti , influ enza con l' equilibrio dei suoi cationi e anioni tutte le fun· zioni citologiche. La composizione minerale dei corpuscoli è talmente differente da quella del siero (si t enga presente il loro contenuto in Na, K, Ca), che bisogn:i considerare i globuli r ossi come elementi immer$i n el plasma, ma aventi un equilibrio elettrolitico proprio, come i tessuti. 1

1855

Il li qnido di perfusione non è d u11que rappresentato dai globuli rossi , ma clal plasn1a.. Ciò che può modificare le eccitabilità n euro-1nuscolare ' per es. non è l'equilibrio elettrolitico dei globuli rossi, ma quello del 1plasma. Tanto per e$ernplificare. In un caso di vizio di cuore congenito può esistere un'intensissima iperglobulia, tanto da aversi un tasso di ca nel . ' -san gue totale ugual e a mgr. 5 %, e n el plasma uguale a 9 mgr. %. \ iceversa in un bambino tetanico, piuttosto anemico, può aver$i una calcemfa, 11el sangue totale 11guale rngr . 5 % e n el plasrna uguale mgr. 4 %. Non vi è chi non veda l'abisso esistente , dalpunto di vista biologico, tra la calcemia di mgr. 5 ?lo trovata n el sangue total e n el primo caso, e l'identica cifra trovata n el 20 caso. E taccio di tutte le variazioni cli rapporto tra massa corpuscolata e plasma cl1e l)Ossono verificarsi in uno stesso individuo in speciali condizioni (stasi in un arto, d epr essione barom·e-· trica, ecc. ), ed in ~peci ali territori vascolari. N·a tur.almente l'ideale sarebbe ricercare il Ca contemporanea.mente n el plaisma e nella parte corpuscolata. Ma volendo fare una sola analisi insisto n el dire che è nP.cessario eseguire la detern1inazione sul plasma o ~ ul s iero, se vo-gliono aversi risultati utilizzabili dal punto di vista hiologico. LUIGI ·coNDORELLI. '

* ** Una mia recente pubbli cazione (Dosaggio det calcio nel sangue ecc.; P oliclinico, Sez. Medica, fase. • 10, 1927) è fatta oggetto di osservazioni e rilievi da parte d el prof. C.o n.dor elli , per due brevi accenni in es~ a pubblicazione con tenuti, riguardanti precedenti ricerche ·d el Condorelli stesso. :Mi sia consentita una breve rjsposta . 1) Dicevo incid entalmente nella citata mia pub· blicazione che la tecnica di dosaggio del calcio proposta dal 1prof. Condorelli (1925) è sostanzialmente ugua1:e a quella del De Vaard (1919). Il prof. Con.dorelli (che nella e ~posizione ctelle tecniche alla sua precedenti n on ricorda quella del De \ ' aarct), nega tale parentela tra i du e metodi, e f·a rilevare come il suo si diversifichi, a suo modo di ve·d ere, da quello del De Vaard iperchè questo Autore , al contrario di Lui, aYrebbe dimenticato le precauzi oni n ecessarie ad evitare ìa contemporanea ·preci1Piitazione d egli ossalati di calcio e m·agnesio. Vediamolo. Entrambi gli AA. calcinano in crogiolo di platino circa 1 em e. di sangue. Entrambi riprendono le ceneri a freddo con 1-2 eme. di acido cloridrico circa normale. Entrambi trav a~ano acido e 1


"1856

liq uid o di lavag·gio in . una proYettin a e.la ce11trif11 ga af'f jìata. P er queste operazioni il De Vaard si serY e di una pipetta capillare comune, il prof. .co11dorelli di una 1pipetta capillare piegata ad angolo retto, in rr1odo da l)Oter vedere il liquido ~a11 mano lo si aspira. Tutti e due gli AA. aggi"un ~·ono quindi ossalato di ammonio, e poi, e quì starebbe la diversità principale, il Condorelli n eutralizza con ammoniaca ·diluita, il De Vaard con a rr1monia.ca concentrata. Secondo il prof. Condorelli al la tecnica di De Vaard sarebbero da irr1p utare le seguenti imperfezioni che la diversificherebbero dal ~uo metodo : a ~e utralizzazione a freddo. Operando in q11esto modo, secon·d o De Wale, parte del magne ·i o verrebbe oc-eluso ·dall'ossalato 'd i caJcio. GiuiStissimo : senonchè il De Vaard così testualm ente ~i esprime: cc La pro·vettina viene immersa in un bagno-maria bollente, si aggiungono em e. 0 ,5 di soluzione satura di ossalato cli ammonjo e ipoi t anta .a mmoniaca concentrata ... » . Quindi tale appunto è in·sussistente. l.J ) ~ e ntra 1izz azione imperfetta. E infatti ve.ro 'Ch e il De Vaard n ella prima sua pubblicazione ricorreva all'olfatto per giu·dicare della avvenuta neutralizzazione, m a quasi s ubito dopo, avvi~tos1 d e11' l niperf ezione di tale tecnica, consigliava I'uf:o cli u n indicatore (e precisamente del ros sn di

[.i\NNO XXXIV, FASc. 51]

lJ_ POLlCLINICO

metil e, più

tardi

suggerito

d al Condore'lli)

talcl1è in tutti i compendii di tecnica di laboratori·O è attualmente sotto questa forma che il metodo viene riferito (vedasi ad esem1pio il Ch emiker Kalender dal 1922 in poi). Cade quindi automaticament~ an·che 1'altra obie· zione che la aggiunta in eccesso di ammoniaca , (che non si ha più usando l'indicatore) possa far precipitare il ferro. F erro cl1e d el resto jn ambj ente debolmente acido per acido acetico co1ne d a ultimo ~i ha, si ridiscioglie. (Faccio notare a questo proposito al prof. ·Condorellj, che mi fa colpa percJ1iè nel metodo da me proposto l.a acidifi cazion e con acido acetico è s pinta troppo oltre , - tinta r06a del rosso n eutro - cl1e tale punto è stato scelto ad arte perchè in tale ambiente il ferr o eventualmente precipitato si- ridiscioglie, , n1 entre ricerche minuziose mi 11,anno dimoBtrato non clann eggiare per nulla ta1e lievissima. acidità, la preci1pitnzione del calcio).. e) 11 prof. c.ondorell i , come ho già rileYato, neul ralizza con ammoniaca diluita, mentre il De Vaard usa amrnon]aca concentrata. Il Condorelli a.ttribl1i.sce a questo pl1nto molto valore, giacchè, secondo I.ui. solo con una neutralizzazion e lenta si. PYita l'occlnsione del mag11esio. Ed è giusto. P erò noti il Conrlor elli che operando come egli fa i du e o~salati di calcj o e di magnesio r es tano in ron1 atto m olto a 111n ·-go (5-6 or e) il che (Ri1

ch arcls) facilita viceversa la occlusione. del ma . gne.'ì10. I': per q11esto, ritengo, che .~I De V·a ard ' (ed io seguendo questo Auto-re) ha ,P.referito la ' l i11 eno perfetta neutralizzazione rapi-Oa, ma seguendo la quale si abbrevia a non oltre 10 minnti il tempo di contatto çlei ,due ossalati. Per il rimanente le due tecniche decorrono ass0lutame11te identich e, colléjt. '$.Ola variante che il ConclorelJi aggiunge anche 1 eme. di soluzione di cloruro ·di ammonio; aggiunta ·dal De Vaard trascurata e d·el r esto perfettamente suip-erflua, chè clor.u ro ·di ammonio in quantità 1p iù che sufficente si è già formato ,con la neutralizzazione ammoniacale dell'acido clori.drico. Concludendo : due sole differenze sostanziali esistono tra le tecniche del Condorelli e -quella ' d el De Vaa.rd: 1) la ag.gi unta fatta dal Conàorelli di cloruro ammonico; 2) la neutralizz~zione più lenta. Abbiamo visto più sopra come la prima di tali inanualità sia superfll1a, la seconda forse non utile. Mi pare quindi non aver sbagliato nel giudicare i due m etodi come « sostanzialmente uguali » . ~ I

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*** 2) Il prof. Condorelli mi fa colpa di ese_g ujre il

dosaggio del calcio sul sangue in toto, e fa rilevare -come il liquido di p erfus ione .dei tessuti in realtà ' s ia il solo 1p lasrna; ·dovendosi .considerare Ja parte corp11scolata come un tessuto immerso nel plasma stes~o. ma di questo notevol1n ente più povero in calcio. Quindi solamen.t e nel plasma avrebbe valore determinare l'equilibrio elettrolitico. Ed esemplificando il prof. Condor elli rileva come una ipocalcemia può essere dovuta ad una iper'globulia. 1\1a vorrei far osservare al prof. Condorelli , che nemmeno dosando il calcio nel solo plasma o siero si è in gra·d o di conoscere la quantità di cal<::.io-joni del liqui·do di perfusione, che è no· t orio non tutto il calci o del plasma essere ionizzato, e, 1p er lo meno, non tutto, ma solo llna frazion.e di e~o (60-80 %) essere ·dializzabile, e auindi non t11tto ha valore n ell'equilibrio elettrolitico. ·Non solo, ma la frazione n·o n ·d ializzabile non è costante, ma notevolmente varia d::l indivi duo a indivduo in rapporto a fattori noti ed ignoti (in particolare tasso albuminico e quoziente albumino-globulinico) . Ect allora qu ale vantaggio · abbiamo a con oscere, così di per sè preso, il valore calcico del plasma? Si noti d'altra parte che non siamo per niente così sicuri che il contenuto in calcio della parte cor puscolata del sangu e ·debba essere sprovvista di significato, com e 1per nulla possiamo ne~

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[.i.\NNO XXXI\·, FASC. 51)

:E7.TCN1<: PRATICA

gare che tra eritrociti e plasma a YYengnno scambi di sali calcici; ed ancora ·è molto possibile, ed anzi probabile che nello. sedimentazione degli eritrociti parte del calcio venga asportata dal plasma, per semplice adsorbimento superficiale, ed in quantità p1ù o 1neno notevole a seconda di condizioni mutevoli da caso ·a caso; ed infine non sappiamo per nulla se il contenuto in calcio degli eritrociti, sia realmente cosi fisso e stabile co1ne il Condorelli ammette, e per esempio le affermazioni antiche ·di Lamers e quelle più recenti ' di Krammer e Ti~dall che negano un contenuto calcico o.gli eritrociti; se contrap.poste a quelle; di :\1andel r .steudel, Mazzocco e molti altri che viceversa ne affermano un contenuto di Milligr. 1-2 %, ci fanno pensare che tale contenuto possa oscillare in termini anche abbastanza ampii. E perciò che, nella incertezza di tanti dati'· mi è •p arsa più opportuna una determinazione globale, quella della calcemia rtel sangue in toto, per m ettere poi tale cjfr e in rapporto con tutti i dati necessarii e ~ufffcenti a permetterne una idonea interpretazione, che non adottare se nz.'altro nna cifra, che clPll<i 1naggiore attendibilità n on ha che l'a:pp·arenza. E perciò che affermavo nel citato n1io lavoro che in ogni caso poi «sarà compito suss idiario del ricercatore di determinare, ove gli sia possibile, il m eccanismo iper cui in quel deterrninato soggetto si venne, per esempi o, ad una ipocalcerr1ia ». Della quale opinione sono tutt'ora. Del resto, che la determinazione della calcemia sul sangue totale non sja sprovvista di signifj cato, riconosce lo stesso Condorelli quando afferma che l'ideale sarebbe ricercare il calcio contempo· ranearnente nel plasma e n ella parte corpusco. lata, ma aggiunge che, qualora si voglia eseguire una soia determinazione qu esta va fatta su p]asma o siero. Ora io ritengo, ed appunto su questo ho insi~tito, che una sola determinazione sia sul iplasma che sul siero, che sul san gue in toto, sia sprovvista di ogni e qualsiasi significato, oltrechè .p er le: ragioni più su enunciate, anche e principalmente perchè la calcemia non è rappresentata da t1na cifra costante, fissa, ma oscilla in termini abbastanza ampii. Io ritengo di aver chiaramente messo in luce che nel medesimo soggetto in identiche condizioni dietetiche e dj vita, si possono oc;servare. senza alcuna ragion e apparente, variazioni clella calcemia da un giorno all' altro 1perfino di 2 milligr. %. Ora se ~i tiene presente quanto spesso si veda afferrnata n el la letteratu ra nna ipo- od ipercalcemia in base a deviazioni dalla norma di 1-2 mmgr. %, constatato in una sola determina:=ione, si compren rle facilmente a quali errori possa portare l'accontentarsi di llna sola analisi (come il

1'857.

Condorelli sembra ammettere) e come vice,·ersa sia indispensabile che la cifra della calcemia sia rappresentata dalla n1edia di più dosaggi eseguiti in giorni diversi e come infine tale cifra debba in ogni caso essere messa in r elazione con tutta una seri<~ di fattori, debba insomrna; essere <C interpretata ».

*** 3) Infine il Condorelli. in base a considerazioni: puramente\ teoricl1e, muov.e qualche ap1punto alla tecnica da me proposta. Ed a.ff erma che tale tecnica, visto che segue per la parte precipitazione, le linee generali del metodo di De Vaard. non· può esser.e chimicamente esatta, bench1è clinic·amente utilizzabile, e ciò per gli appunti più su riferiti, e 1p articolarmente 1Perchè tracce di ferrof' magne8io sarebhero precipitate assieme al calcio. Non starò a ripetere quanto ho rilevato più sopra , e· cosi non ripeterò come insussistenti si ano alcune delle obiezioni mosserni, perchè non sussiste il fatto che De Vaard (e così io' ese·g11isc·a la neutralizzazione a fred·do, nè c·h e questa ven ga r egolata dall'olfatto. E soltanto ricapitolando , vorrei fare osservare che le sostanze che potrebbero inquinare il precipitato calcico , sono ferro, fosforo e mag11esio. Ora l'o8salato di ferro è solubil e, ed altrettanto dicasi del fosfato , purch·è sia presente una quantità sufficente di ossalato ammonico, ecl una tracci-a di a ci-do a cetico. P er quanto riguarda il magnesio, s;:tppiamo dagli studji di Rjcl1ards cl1e ad evitarne la occlusione va1 gono principalmente: 1' la •pre~enz a in eccesso di joni ammo11io (nel modo più semplice ottenuti colla agginnta di cloruro ammonico) oer la retrocessione che provocano nella scissione dell'ossalato ammonico e per la co nseguente formazione di sali complessi di m·a gn e~io, facilmente solubil i; 2) il breve tempo di contatto dei due ossalati (si è già accennato sopra. ad altri due fattori; tempo e tempi} · 1più r1tura di neutralizzazione). Orn essendosi nel metodo da me descritto ottrrr1perato a tutti questi r eq11isiti era a priori c~cl uso che ne~su n 'altra sost.an za all'infuori del calcio venisse precipitata. Cosa del resto che minuziose ricerche di controllo mi hanno dimostrato, come prim a che a me avevano djmostrato al De Vaard. E poi chè il Condorelli vi insiste, ancora un par· ticolare, puramente manuale: non è esatto che io mi valga, dopo centrifugazione, per a8pirare il liquido sovrastante al piccolo rprecipitato. della pipetta ad angolo r etto dFtl Condorelli consigliata. c on questa si può, è vero , vedere il liquido mentre lo si aspira, ma non si può affatto garantirsi dalla asportazione di piccole particelle del


1858

II. POLICLINICO

preci1)itato. J.Jo stesso Cundorelli ricon osce essere questa parte della sua tecnica (com e di altre [}recedenti) assai delicata. Appunto per evitare t111 tale pericolo, consigliavo un piccolo dispositivo a d hoc (raffigurato nel citato mio lavoro) e costitl1ito ·da un capillare di vetro arricciato su se ~te s so , in. m odo che il lume di esso g uardi verso l'alto, e collegato ad una pompa ad acqua, di 1nodo cl1e, ·v enendo esercitata la a spirazione verso la superficie del liquido, il precipitato non c<Drre alcun ·p ericolo di venir smosso e la decan'flazion e delle acque di lavaggio può esser e eseguita ron tutta ~i c urezza. Il (pi ccolo dispositivo da me con.sigliato, nelJa sua · banale sempl jcità, rende la parte della d'etern1inazione ch e il Con dorelli definisce (com e è realmente) estr emamente delicata, di una facilità elementare, e non ha nien te a che vedere colla pipetta dal Condorelli llSata. Del resto la parte Yeramente originale · del metodo da me .p roposto non consiste in ciò, e nemmeno nell'aver io evitati alcun i errori in oui altri ~ono in cor si (così il lavaggio con acqua che sciogli e parte del precipitato anzich1è con alcool come io la eseguo), m a: principalissimamente n el metodo a cui ricorro 1per la determinazione dell'ossalato. Meto·do infinitamen te superior e a qu elli fin qui usati per una serje di raO'ioni o , e cioè: l J perchè term ina con una titolazione joàometrica e quindi a punto di viraggio nettissimo e costante, anzichè con una titolazione al p ermanganato che, con ~ olu zioni normalcentesime è sen1pre :p iuttosto soggettiva., di difficile apprezzamento (Jansen), soggetta ad una infinità di cause di errore ed a variazioni anch e notevoli per una serie di fattori (q1tali piccole differenze di temperatura durante la titolazione, agitazion e più o meno vivace, ecc). 2) P erchè è possibile usare sol uzion i titolate a plù alta diluizione (soluzioni ~/200 o N/250 anzichè ~/100) con conseguente aumento della sensibilità. • 3) P erchè anche a pa rità di normaJità è pi il sensibile. 4) P erchè col metodo da m e indicato ci ~i reHde q11asi completamente indipendenti da 1ninime impurità cl1e tanto spesso rimangono inglobate n el preciJpitato, o son o con questo centrifu gate, o sono comunque provenute dall'ambiente, impurità che per esercitare quasi sen za eccezione potere riducente, sono titolate dal permanganato conducendo ad errori a ·volte ·a nch,e enormi. E taccio per brevità .di altri numerosi perfe· zionamenti tecnici. 'Io in~isto n el ritener e il metodo da me proposto di gran lunga superiore e più preciso cli tutti quelli IP•r eesistenti. . GUIDO ~IELLI.

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XXXIV, FASC. 51]

· MEDICINA SOCIALE. Il problema nazionale dell'alimentazione. (F.

B OTTAZZI. A rch . di Scienze biologiche,

ott. 1927).

Il problema ·dell'alirnentazione, mentre è di estrema complessità e di f.ondamentale importanza fisiologica, tocca d'altro canto i 1più vitali, i più . gelosi inter essi della Nazione. ·P erchè, in somma, un' alimP-ntazione razionale, cioè fondata su principii .rigorosamente scientifici, è la prima necessità della vita e condizione imprescindibile di ogni efficace attività lavorativa; e solo un popolo che riceva dalla sua terra gli alirn-enti che gli abbisognano può dirsi sicuro in c·asa sua iI1 ·Caso ·di guerre. Si 1P·Uò dir e che, dalla· soluzione che ciascun popolo dà .al problema della nutrizione dip ende, n on solo il suo benessere attuale ' ID::\ anche il suo avanzamento intellettuale. Problema complesso , nello studio del quale deb. hn no concorrere parecchie discipline. E neceSGario anzitutto conoscere le proprietà fisiche e chimir.h8 degli ·a limenti, la loro digeribilità, la ca~ 1pacità degli organismi di utilizzarli. Fino a poco tempo fa, l'analisi chim ica consisteva nelle determinazioni del contenuto in a cqua, 1proteine, carbotdrati, gras~i e s ali inorganici; ma ora, intenrte di preferenza a chiarire la struttura moiJ.e. colare delle sostanze nutritive ed a cer care 1 rapporti fra .essa e il loro valore fisiologico . ' ' i sono volu1ni di tabelle in cui sono registrati in gran p ar te questi dati, sicchè sembra cosa a·g evole il comporre le diverse diete. Ma bisogna anzitutto tener presente che tali dati sono in gran parte forniti da sperimentatori di altri paesi e si ri feriscono a prodotti vegetali ed animali di altri 1paesi. Una prima n ecessjtà sar ebbe quindi quella di determinare con m etodi analitici perfezionati la composizione, le proprietà fisiche e l'utilizzazione fisiologica degli alimenti che fornisce il nostro paese, in quanto che tali proprietà va- . r.iano a seconda la provenienza. Non solo, ma anche annualmente si hanno delle variazioni notevoli. Così è stato dimostrato per il grano rumeno che la stessa varietà, analizzata per sei anni con~ ecutivi ha .presentato variazioni n elle proteine (fino a 2 volte e 1/2 il valore minimo), nei grassi (1,8 volte), n ella cellulos a e n elle ceneri (ris pettivamente 2 volte e 2 volte e 1/2). Variano ar1che il volume dei gr ani e la sfarinabilità. f: quindi eviden te la scarsa attendibilità dei valori 1nedi e come sia imprudente valersi di questl qt1ando si voglia determin are la razione alimentare, tanto più tenendo pre~ ente che analoghe variazioni pos sono aversi anche in tu tti gli altri alimenti.

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SEZlOi~E

P.RAITCA

r,'osservazione di quanto avvien e n elle condi-

zi one eccedente la normale risipettivamen te di 740, zioni naturali m ostra che gli animali e gli uomin i 4'04, 344 Cal., gli italiani disponeva110 di una insi ali1nentano a ssai di \'ersam'e nte secondo la referi ore di 181 Cal. alla minima normale. gione della terra · dove dimorano, il clima, la ~ta­ Con queste condizioni di inferiorità alimentare , gione ecl altre circostanze. ·r utti vivono, si ri pronoi affrontammo la guerra e solo rnolto tardi ducon o, lavorano; ma l'alimentazion e ed i proclalla cc Commission ~cientifique in teralliée du racessi m etabolici cl1e si compiono r1ei ·loro tessuti ' 'itaillement » (C. I. S. R .) venne assegn ata ai non p osson o essere identici n egli erbivori e nei nostri soldati una razione soddisfacente per carnivori, negli oochime,si e n egli ·a bitanti d ei troquanto di molto inferiore a qu elJa deo-li inO'lesi 0 0 I pici, negl1 alpigiani e n ei' siciltani. Le grandi diffrancesi e degli ste~si tedeschi. E l'Italia fu la ferenze cb e si osservano a tale riguardo ci dimopri r;i1a a subir e le privazio11i della g uerra ed a strano la n ecessità di non adattare ad ogni po~ risentirne le piì1 gra\'i conseguenze nelr alimenpolazione ~rincipi fisiologici concernenti la nutritazione dei suoi abitanti . zione e razioni alimentari stabilite per altre, o :\Ia .11emmeno clopo la guerra si sono avuti mip er lln d eterminato gruppo di individui. Occorre g1i oramenti. La razione dell'uomo m eclio fu di invece d eterminare singolarmen te per le vari e 299~ Cal. nel 1919-1921 e di 3113 n el biennio 192~~clas~i di lavoratori del nostro paese e delle varie 192-1.•. inferi ore cioè di 6 ·Cal. a quella prebellica regioni di esso, n elle differenti condizioni. Je l fn migliorarr1ento in qu esto senso può otte n er~1 esigenze n utriti "e normali, guardandosi dall 'apanzitutto aumentando la produzione, n onchè utiplicare ad essi i dati ottenut'1 da s tudi osi tedesc111 lizza ndo meglio i prodotti nazionali e quelli im. ocl americani. portati, assegnando ai lavoratori, che costituiscono la magg1oranza clei con sumatori , un a · raL'AS PETTO QUANTITATI\ o zione alim en tare determinata, conform e à1 biDEL PROBLE~IA OELL' ALI~•IENTAZIONE. sogno effetti\·o ed evitando infin e rigorosamente ogni speJìPero, ogn i coneumo di lusso. Si calcol a che noi spend iamo oggi alm en o un I ,'.I\_ cita a tale proposito l'utilizzazione della quarto d elle no~ tre entrate per l'acquist o cli d erfarina di soj a , la quale presenta i van taggi di rate alimentari. Sui 28 milion i e 1nezzo di ettari co11tenere 1naggiore percentuale di proteine, di del nostro t erritori o nazion ale, ap1p,en a 12 e rnezzo sono seminatjvi o coper ti da piante legn ose, cioè grassi. di vitamine .i\ e B e di esser e molto a l buon n1ercato; al suo difetto in sali di calcio ecl produttjvi di alimen ti yegetali E l' Italia è coin carhoidrati , 6i J) UÒ faci lrnente rirr1ediar e. stretta ad importare cir ca un terzo del gra110 occorrente, e cifre rilevantissim e raggiunge pure I .e ri cercl1 e di iVIem1no e cli Ducceschi han11 0 l' importazione di carne. di g rassi, di formagg·i. di dim o ~trato ell e il pane fatto col 10 % di farin a di baccaliì. ecc. soj a è gradevole al gusto ed è ben digerito ed Solo le Amerj cJ1 e e l'Australia poss on o bastar e ntilizzato. E, poichè le proteine di soj a. oltre a a loro stesse e rifornire anche al1n eno tre dei trova rsi i n m aggior quantità ed a costare men o, grandi stati europei. In vece tutte le nazioni e.u· sono per ~:iunta ancl1 e complete dal 1p1u11to cli vista ropee importano d errate alimentari, l1anno cioè del lor o contenuto i n a minoacidi ed atte a 1prouna bilan cia alim entare passiva. ~el 1909-1913, m uo ,·ere il normale .accrescimen to d ei giovanisl'It~li a ven iva ulti m a, sotto tale riguardo , co n si1ni organi smi , il vantaggio della ~ostit uzione è eYide nte. . l 'imiportR zione dell '11,69 ~~ delle calori e occorrenti; ad essa ~ eguiva la Germ an ia, col 12.82 ~b. la Francia col 15,15 % e l'ffnghilterra col 58,27 ?b. La .L 'ASPETTO QUALITATI\.O nostra minore impor tazion e p erò, pu r e essendo DEL PROBLE~I A OELL ' ALiifENTAZIONE. gravosa per un paese povero com e il 11ostro. riv ela non una produzion e propor zionalment e Xon bisogna però riten ere che. perchè una razion e sia com·p leta, basti ch e essa fornis ca almag.giore, ma un consumo minore di quello che l'organismo una d eterminata quan tità di ene rgia sarebbe fisiologicamente ri chie~to. in altre parole, I ibera, da valutarsi ·con la corrisp ondente q11anuno st ~to di alim entazion e cr on icamente insuftità di calore; è anch e n ece~s ari o ch e essa rjfi ci€n te. sponda a certe esigen ze della sua composizione Soltanto l' Italia, cli fatto,· prima della guerra, av €va una bilancia fisiologi ca passiva , poich è. chi mica. La prirna concezio.ne fu imperante fin verso la stabilita in 3300 calorie lorde la razione giornaliera dell' uomo m edio, si è veduto che il tedesco fin e d el secolo scor so; l' organ jsmo animale fu riceveYa .~050 calorie, l'i nglese 3704, il fran ceee con s iderato press'a poco come una macch ina termica, ond e ciò che importaya co noscere erano i 3614 e !'italiano 3119. ' rale a dire ch e, m entre tec;;1101 hisogni espressi in termini di ener gia, tar1to ·descl1i, in gl esi e francesi disponevano di una ra1


1860

TI. POLlCLlNfCO

che Rub11er fu indotto a formular e la 1< legge dell'equi \·alenza isodi~amica » dei. tre 1P·r incipì alimentari ed a dedurre che i tessuti doma11dano non l'ur10 ,piutto~to che l'altro di essi ma e11ergin e, propriamente, energia chimica. Pur non disconoscendo la grande i1nportanza della calorimetrja e delle applicazioni della ter n1odinan1ica al metabolismo animale, si deve riconoscere che esse sono insufficientj; ·anzi, che è errore gravissimo, nel giudicare dell'effici'enza di una razione alimentare, il tener pre$ente solo il. suo valore calorico; gli esseri viventi non sono tali sistemi da poter considerare gli avvenirnenti cbe vi si svolgono solo dal punto di vista della t ermodinamica, astraendo dai meccanismi molecolari che ne costituiscono il substrato. Essi sono per eccellenz·a il dominio della qualità . ..\.d essi importa molto se le molecole delle protei11e alimentari contengono qt1esto o quello aminoacido e in che 1proporzione rispetto agli altri; importa la conformazione molecolare degli aminoacidi e degli zuccheri $emplici; importa se gli aci(li grassi sono saturi o non, se sono parzialmente ossidati o non, se combinati soltanto con g·licerina o fanno p·a rte, insieme con acido fosforico e qualche base azotata, ·di corpi assai più complessi ·quali i lipo~di; irnporta se i sali inorganici sono, e in che grado, cliss ociati e che l'equilibrio normale fra i varl jor1i delrorgar1ismo sia rigorosamente conservato. Dalla $truttura molecolare dipendono le pro1prietà caratteristiche della materia vivente, la .utilizzazione delle sostanze nutritive ed il decorso dei processi metabolici catalizzati dagli enzimi. Non è la legge dell'equivalenza isodinamica degli alimenti che governa i fenomeni della nu· trizione, bensi « la legge del minirno » ; ed il « fattore limitativo » in questo campo può eesere, non solo la razione energetica, ma qualunque dei principii alimentari. Solo se la razione è equilibrata nel senso chimico , cioè dal punto di Yista qualitativo, l'energia può diventare l'unico « fattore limitativo ». Ma fattori limitativi sono più sovente le proteine, le vitamine (delle quali si sa finora poco 1più di qu esto, che in minima quantità sono indispensabili alla nutrizione), certi joni inorganicj, perfino certi ·aminoaci·di. Per quanto piccola sia la quantità indispensabil e di . tali sostanze, fin chè essa non sia raggiunta, l'uti· 1izzazionr della razione alimentare è ridotta in proporzione del difetto del costituente indispensabile. Questa è « la legge del minimo » ed è di fonda rn ental e importanza n ella fisiol ogia della r1utrizion e come n ell 'a gricoltura. Si comprende che, quando l a razion e alim entare è tanto ricca rla sodcl i sfare , a i1zi superare iJ bi sogno energetico llrll'0rgnnismo P Jihera è lascia ta la scelta d~i

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cibi, assai difficilmente si verifica il ca~o del· l'assoluta 1n·ancanza di un componente inclis.p ensabile; più spesso accade che il Yalore energetico ' totale sia ins11fficiente e che difettoea sia ln sua co1nposizione qualitativa. ·com11nissirrta è la scarsezza dei grassi n ella razione a.lirnentare ert il prevalere di quelli di deposito sui gras$i d'organi; difetto , il pri1n0. che JlUò essere co1npensato,. n1a solo dal pu11to d1 vi.sta calorico, da una quantità corrispond ent e di idrati di carbonio. Di scarsezza dei gras$i e del corrispondente eccesso di carboidrati durante la guerra soffrirono tutti i rpopoli belligera11ti, ma soprattutto i tedeschi, nei quali si manifestò per ~conseguenza una E=r>eciale forma di p erturbamento dello stato chimico-fisico dei t essuti e cl ella nutrizione in generale. ~on infrequente è la scarsezza dei fosfat i e del calcio , specialmente nell'alimentazione dell e cl assi elevate. Di maggiore importanza però è la questione concernente la qualità d ell e prot ein·e. Xon ba~ta stabilire la razione protei ca giornali era; bisogna accertarsi se le protein e conte11go110 almeno la quantità minima cti anlino.1 cidi i11clispensa.bili per la restaurazione della quota cli log·orìo . Occorre inoltre tener ipresente cl1e gli aminoacidi non servono solamente per la sintesi delJ e proteine che entrano a far parte ciel prot opla..sma Bpecifico dell'organismo, ma anch e p er co1nplicate trasformazioni molecolari di prodotti cle~ti11ati a funzioni importantissime. Ora , non ogni proteina contiene <tutti qn egli aminoacidi cl1 e ]' organismo animale, a quanto sembra, è incapace n fabbricare da sè (1p. es., il triptof an) ecl al enne li contengono, ma in quantità troppo piccola. Sono particolarmente le proteine vegetali qu elle i11 cui gli aminoacidi più complessi fanno clifetto. Somministrare aél un ·animale, specie ~e in l) Pl'ioclo di accrescimento, una dieta in cui le proteine contengano tutti gli aminoacidi necessari m en o uno di quelli che non può fabbricare da sè , r quivale corne fornire a.id un tipografo una grand e massa di caratteri nella quale 1però manchi llnéì lettera; egli non potrà comporre nemmeno una lìagina ed i caratteri rimarranno per la massirr1a parte in utilizzati. Ora le proteine animali , salvo la g plati11a a ·cui manca la cistina, Bono sicuramente complete per quanto riguarda gli aminoacidi incli spensabili ed è questa la ragione per cui si richi Pcle che almeno una parte della razione proteica giornaliera sia fornita dalla carne. fra cni cl ebhono com1prendersi anche le frattagli e. rli cui il Yalore nutritivo P el evatis simo. Ma la specificità delle protein e CP1lulari i1on è data soltanto dalla qualità cl e ~li an1inoaricli. ma ancl1P <la~l'infinita moltepli cità di forni r rli ~ .g -


( A-l'lNO XS :S. I \t , F .-\SC. 51 J

SEZIO.NE Pi.1ATTC,\

gruppa1112nto che · essi possono produrre combinando~i in vario modo. Nè le conoscenze cir~a la struttura molecolare delle proteine si esauriscono col s·aP:ere che es.se risultano .da una ventina di aminoacidi insieme · ri'llniti per legami amidici, cl1è anzi tendono oggi a ,p revalere le nuo-re vedute sulla struttura ciclica di queste ~o­ st.anze. E dei ·composti ciclici che entrerebbero nella COffilPOsizione delle proteine si è tentata, con risultati confortanti, la sintesi. Si può dun,que ritenere che ·dei composti di\•ersi dagJi aminoacidi o ·di polipeptidi possano esser e assorbiti dall'intestino, circolare col sangn e e giungere alle cellule, che li utilizzerebbero nei processi di assimilazione. Per conseguenza, è po~sibile che una proteina, pur contenendo tutti gli aminoaci1di conosciuti, risulti inadeguata ai pro.cessi nutritizi se ·essi non vi si trovino uniti a formare i composti ciclici a cui si è accennato. Così, la nota superiorità fi$iolog1ca delle IP'r oteine animali potrebbe dipendere dal ~ontenere esse qL1ei con1post.i cicli~i in f~rme e combinazioni più adeg11ate al metabolismo cellulare. Quindi, non iè l{lcito affermare, come ·si fa da taluni, che le proteine d2lla soja possono sostituire interan1ente C(uelle animali, fino a che e~perienze continuate per generazioni non abbjano dimostrato che tale sostituzio11e non produce effetti sensibili sui caratteri della specie. E, per quanto riguarda i noti esa>erimenti su <liete yegetariane e le considerazioni che se ne tra.g gon o, OS$erva l' A. che non si tratta 1d i ·dimostrare s perimentalmente o statisticamer1te che l 'uomo pt1ò vivere con una razione di ,:proteine esclusiYame11te o prevalentemente v~g_etali. Sl tratta inYPce di vedere se la vita dell'D:omo civile moderno, ·del pensatore, del lavoratore compo:rta l'introduzione e la digestione di una grande. massa ' di alimenti, quale è re~a inevitabile dal regime ' 'egetariano. Si tratta di ve.dere se una r·a zione .proteica esclusivamente vegetale .c-0ntinuata per generazioni permetta all'uomo di raggiunge.re il Jìiù alto grado di vjgore fisico ed intellett-µale ed a noi di riconquistare quel primato fra i popoli cjvili, di cui oggi tanto si parla se.nza considerarne gli indispensabili fattori fisiologici. '-

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lia, 115 in Argentina~ per il latte, i valori sono di 15 litri a'll'anno p.e r ogni italiano, 90 per l'Ing'h ilterra, 235 per la Germania, 265 per la Svezia; an•a,loghe disparità si trovano per il burro ~ per i formagg_i. Vi sono ~n Italia milioni ·di individui che ricevono per 360 giorni dell'anno una razione del t'Utto priva di proteine animali e di gras~i di organi; milioni di bambini che, dopo l'allattamento, non ricevono più 11è latte nè burro, in.di.., spensabili agli organismi in accrescimento~ F. soprattutto il costo che spinge a cercare . in altri ·alimenti di che sfamarsi. Nel 1918, a Naa>oli, 100 grammi di proteine costavano L. 0,75 se fornite dal pane, 3,60 ~e ·dal latte, 7 se dalla carne di manzo; 1000 -cal. costavano L. 0,10 se ottenute dalle patate, 0,23 se dai maccheroni, 2,80 se dal latte di mucca, 8,&5 se dalla carne. Un·a delle ragioni di questo maggior costo è la scarsità della nostra produzione animale, non solo di bo·vtni, ma anche di mai.ali, che sono la mac..china pifi efficiente per la fabbricazione di carne e di gra~so. B ·q uindi tutto nostro interesse : svi~ luppare al massimo la nostra industria zootecnica e quella della pesca, in modo ·d a fornire: 1° non meno di g. 1,5 di proteine per kg. di peso del conpo (105-115 g. per l'uomo medio) delle quali almeno i1n terzo di proteine animali; 20 non men.o di 75 g. ·d i grassi; 3° la r.azlon.e ·d i 1'atte cbe spetta ai. bambini. IL I:ABORATORTO PER LO STUDIO DEI PROBLEMI ALIMENTARI

I vari problemi connessi con l'alimentazione, dalla soluzione dei quali dipendono il ben e~sere del nostro popolo, l'efficienza lavorativa dell'ope raio, la pace social~ e la sicurezza, qella · Patri.a, sono tali da dovere essere trattati con meto0o rigor osam ente scientifico . e per tutti . gli aspetti • che presenta il loro studio. Ma i dati ~cientifici I ' cbe attl1almente possediamo.• sulla fi~iologia e la statistica dell'alimentazione sono scars1 ed .in. comtP 1etj, es~endo .più -che altro il frutto di ricer. cbe frammentarie e non sistematiche. P er ovviare a questi inconvenienti e che si presentarono in tutta 1a loro·· importanza durante ·:ra guerra alla ·C.. I. S. IR., i nostri ex-alleati hanno già adottato •p rovvedimenti intesi a·d attuare nei rispettivi paesi la proposta di fondazione di un DISPONIBILITÀ DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE. « Laboratorio per . lo studio d~i ip roblemi de~la aliIl reg·jme alimentare delle classi lav.oratrici ita- mentazione umana· »-: pro:Posta che la d-e tta Com. missi.one fece fin dalle prime ri'unioni ed, ·in lian e è caratterizzato da eccesso di idrati ·d i car, bonio, cla scarsezza di grassi, ch1e sono per la . · seg·ui to , estese ariche nel senso di trasformare la massima parte v.egetali, da scarsezza o totale Commissione provvi8oria i11 permanente. Con i professqri -Gini, dell'Istituto centrale d 1 3.$senza di proteine ·a nimali. Per portare delle · cifre, diremo che in [talia, nel 1921 si sono con- Statistica, e Menozzi, direttore della Scuola agra. sumati 16 kg. di carne per ogni abitante, mentre ria s11periore di ~ilano, l'A. presenta oggi la se n e sono consumati 5!S in Francia, 60 in In- .proposta· di fondare un Laboratorio nazionaJ e per ghilterra, 89 nell'America del nord, 103 in Austra, lo studio di tali 1problemi. ~

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lL POLICLTNICO

Si potrebbe creare ex-novo un grande Istituto, costituito da varie E=.ezioni con un capo e vari assistenti forniti di adeguata pr81Parazione scien. tifica e tecnica. Tale Istituto dovrebbe, fin dall'inizio, essere in rapporto, .da una parte con quello centrale di Statistica, dall'altra con una . Scuqla superiore di agricoltura, affinchè nel Laboratorio potessero eE=eguirsi anche le ricerche sul metabolismo e l'alimentazione degli animali domestici. :E: questo il sistema seguìto dagli americani (Nutrition IJaboratory di Boston) e dai giapponesi. Diverso è il metodo adottato ·d agli ingle~i. S1 potrebbe, ·a tale scopo, creare una Direzione general e a Roma e distrib·uire le varie s ezioni ,p resso i maggiori Istituti universitari di Chimica, di Fisiologia, di Chill?-ica biologica, in continua ed immediata relazione con la Direzione generale, dalla quale riceverebbero suggerimenti ·Circa le ricerche da istituire ed alla quale dovrebbero trasmettere, oltre che i riE=ultati ottenuti, le projposte di indagini nuove e suggerimenti di ogni genere. vario e molteplice sarebbe il lavoro delle sezioni. In primo luogo, !'anali.si fisica, chimica e batt eriologica, con la determinazione del valore calorico. Vengono poi. le ricerche sulla digeribilità degli alimenti, sull'asstmilabilità, sul ricam. bio materiale .ed energetico dell'uomo, ~ul metabolismo basale e sui yari fattori che vi influiscono. Di speciale imp9rtanza sarebbero le ricerch e di c·alorimetria diretta ed indiretta da fare sull'uomo. verrebbe infine il compito della statistica che consjste, in· questo .campo, nel d~terminare le quanti~à totali delle varie specie ·di alimenti che occorrono annualm ente alla popolazione italian a, cioè nel calcolare la bil'ancia alimentare del Paese. Si ·C ompirebbe in tal modo un'opera altamente utile, di grande interesse 1per il benessere del popolo italiano. FILIPPINI.

_.. DI prossima pubblicazione : Prof. CINO FRONTALI Direttore della R . Clinica Pediatrica dell'Università di Cagliari.

.. L~alimentazione .

del bambino

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xxxrv·,

FASC.

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SUNTI E RASSEGNE. VIE RESPIRATORIE. Gli ascessi del polmone. (A. RAVINA. Revue de médécine, n. 3, 1927) .

L'esistenza di suppurazioni polmonari deve essere oggidì ammessa con maggior frequenza cl1e non .sia.si fatto finora; a fianco ·d egli ascessi polmonari ie pleuriti interlobari formano una gra11 percentuale ·delle suppurazioni, ma non preponderano. ·Gli ascessi 1polmonari sono sempre secondari o ad infezioni generali nelle quali streptococchi, stafilococchi, colibacilli ecc. giungono al polmone per vi.a ematica. Quasi sempre in tali casi n1ultipli, Rathery ed altri nP. 11anno de.scritti solitari e voluminosi. Prognosi sempre fatale. Ne furono vist1 seguir e ad op erazioni cl11rurgic11e (ernie strozzate, ap1p~ndicite, infezioni puerperali), ad endoc-ar·diti, a f1ebiti, ad infarti, ecc. In altri. caiE=i la sup1p·u razione polmonare è sec-ondar1 a ·a 1esion·i infiammatori e locali (polmoniti, broncopolmoniti, jnfluenzali ecc.) in specie pneumoniti.cl1e o ab ingestis. Sup,p urazioni polmonari furono notate in seguito ad inalazione di gas belli.ci. Infine ascessi polmonari possono esE=e.re conseguenza di suppurazioni eipatiche subfreniche o mediastini cl1e (Pott-{;ancro esofageo). Interoosanti ·SO~o gli aisce8si del polmone amebici descritti da Rist ed altri. Per .analogia i germi che vi sono $tati trov·ati furono streptococcl1i, stafilococchi , bacilli di Pfeiffer, di Friedlander, coli, amebe , anaerobi e spirilli. In gen·ere ,gli ascessi del polmone sono polimicrobi ci. ·Gli a. 1nilia.rici multipli invadono ~utto il tess11to poln1onare e non sorpa&Sano in genere il volum·e ·di un pisello : ~ono organizzati intorno ad un caipillare •p 9lmonare e con tengono pus -d·enso e giallastro. Gli a . consecuti'i ad infarto sono sr arsi e talora unici: in genere interessano la corticalità. Sono note le tre fasi per cui pas~a la loro evoluzione: infarto rosso, bianco, suppurazione finale. Gli a. consecutivi alle broncopolmoniti sono lobulari, arrotondati, multipli ed al taglio m q.strano una superficie anfrattu05a con pu s denso. L'eE=ame microscopico mostra t1na zona centrale suppurata circondata da una zona di alveolite nello stadio di epatizzazione grigia. I grandi ascessi contengono 1pus grigiastro od emorragico, con parete 'anfrattuosa, in pieno centro di blocco ·d i epatizzazione. Da notare ch e se all'autopsia è facile di stinguere un grande ascesso eta una ca,~e rna tubercolare, è talora invece difficile distinguer li da una -pleurite interlobare le


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[ANNO XXXIV I F ASC. 51 J

SEZIONE PRATICA ·

cui pareti dovrebbero ·essere regorari ed indip·endenti da ogni processo di epatizzazio·ne. Esistono infin-e a. .gangrenosi con pus fetido, pareti anfrattuose ed _in comunicazione con un grosso bronco. Voluminosi sono anche gli asces.s_i consecutivi a lesioni di vicinanza: sono nettamente limitati, e .comunicano con un tragitto irregolare con l'organo donde ·p rovengono. J...a sintomatologia ·degli ·a . IP.· è sp~.so frustra: i piccoli sono quasi sempre sconosciuti; una spe. ciale individualit à hanno i grandi. Se n e hann-0 metapneumonici e parapneum-0nici a seconda del tempo di malattia in cui compaio·no. Di rado alcuni a. p. sono in apparenza 1primitivi. L'evoluzione ·è ·variabile : in alcuni casi si evac11ano con una vomica, in altri si aiprono nella pleura e si complicano con piopneumotorace o con pleuriti purulente. La. vomica spesso. è netta: s e precoce 1P·Uò costituire secondo Trousseau . un segno differenz,iale con le pleuriti interlob ar1; essa può es~ er e pr·eceduta ·dai una recrudescenza dei sintomi generali febbre, disiprnea, dolori; o si può produrre bruscamente pr·ece-d ut a da fetidità dell'alito, da sen so di strappamento toracico -cui seguono intensa to.~se e soffocazione; con apparente miglioramento successivo. Ma il 1P iù spesso la v-omica non è netta e si ha una espettorazione che diviene s empre 1più abbondante e purulenta. L'esame r·a diologico 1precisa la diagno-s i mostran·do le immagini ovali a .g rande asse verticale, con raccolte liquide o idro a eree : -d a rile·vare caratterjstico fatto , il nétto ·d oppio contorno dell'ombra, contorno del tutto reg-0lare (Paisseau, Salomon , Aimé, Ravina). P·Òich,è la vomica 1è impotente p·e r se sola a drenare la cavità, la evoluzion.e degli a . p. è c:;empre grave, con c·a chessia 1p rogressiva del malato, s·p esso a ccelerata da una pleurite purulenta, rla un 1piopneumotorace, da una pericardite ' da. un'a setticemia, ·da una trasformazione ·gi=tngreno$a dell'ascess·o. All'opposto sono anch·e stati .descritti molti casi di progressivo mig·lioramento e guarigione e n on rari casi di guarigione ' sotto l'azione dell'emetina. Questo per gli a. p. di .grande volume : ·qu·elli consecutivi a .p iemia passano per lo più inosEervati con la loro scarsa sintomatologia in mezzo • al grave .qua.dro ,della . infezione ·g eneralizzata orig-inaria. Gli p. migratori differiscono per la loro evoluzione generalmente lenta secondaria al foco 1aio p rimitivo: taJora assumono l'ru=;1petto di una sir1drome polmonare ·diaframmatica. Dai numerosi lavori pubblicati in questi ultiml anni sull'ascesso amebico rieulta che se ne p-0ssono dist1nguere ·d ue varietà: a.lcuni- dovuti a propagazione di una suppurazi-one epatica, altri 1

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PrimitivL Nel primo caso ·si tratta di vecchi dis- • senterici con fatti epatici n ei quali compaiono dolori alle regioni scapolari, to1ese secca ed infine una vomica. tL'a. p. primitivo sembra più raro: l 'inizio è in .g enere brutale, con · dolore toracico e ' to&Se, con -espettorazione ·d·a ppri·m a ematica netta poi ematico purulenta con reperto di a:meb-e. Guariscono con l'·emetina. La diagnosi de gli a . .p. è ·difficile 1p1rim-a della vomica ed imp·ossibile nei piccoli ascess i : occorre rivolgerei alla ra;dio~copia ed alla puntura esplorativa e differenziarli dall'·epatizzazione, dalla pleurite, jnterlo·b are, dalla gangrena polmonare, dalle caverne tubercolari, dalle bro-n chiettasie, dai cancri del po1mone. Gli esami di laboratorio (ricerca d el bacillo di Koch, delle amebe, ecc.) ci saranno utili • per stabilir·e l'etiologia. Negli · a. p. unici si 1può agire con l'intervento chirurgico ed il drenaggio: si tratta però sempre •d i intervento grave anche perchè non è facile identificare la se.de dell'·a. p. La semp•l ice puntura evacuatrice , seguita da lavagg·i antisettici 11a guarito molti a. p . poco ' volumino~ i: Talora ·dopo la vomica si ·è mostrato utile il pneumotorace artifici ale .utile specialmente se l'a. comunica largamente con i bronchi: occorre 1però cl1e la pleura si a r.·o mpletamente liber·a. .'\. 1q.u esto trattamento 1è stato ritenuto 1Jtile aggj11nger e l'olio· .go.m·enolato :p er via iRtratrach·eale. Sono stati descritti casi di gu arigione con 1'a sola si·eroterapia, . ma 1$·!tmb·r a oggidì che. ci si debba orientare vers.o l'autovaccinoterapia. Non è abbastanz·a sup·erfluo ricor·dare che in caso cli natura amebica l'em.etina porta a guarigione. Vediamo perciò la gra11de variabilità ·della cura .che ·dovendosi applicare caso per caso porta a pro.gnosi individuale non sempre fatale dell'a. p. 1

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MONTELEONE.

I nuovi trattamenti medicamentosi e dietetici• della tubercolosi . (G. $CHRODER. Zeitschr. f. H. 4, 1927).

Tuberku l ose, Bd. 48,

1) Terapia eccitante sp ecifica ed a spe cif'lca. -

lTno ·dei pro1blerni più studiati è stato ed è quello della vaccin·azione preventiva e curati va contr-0 la tubercolo.si. Fino ad ora si riteneva che tale scopo non poteooe essere raggi unto cl1e usando un virus vjvente , mentre invece oggidì le ricerehe vengono di preferenza fatte· per .mezzo di bacilli della tubercolo-si a v1Tulenza più o men o attenuata, per quanto i vecchi tentativi con ·vir us del tutto uccisi siano assai scarsamente r i'usciti. Tra i più recenti 6i udi vanno mentovati quelli di Calmctte, col ~uo vaccino (B. C. G. ). :)uesto è


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POLICLINICO

[.L\.NNO XXXIV, F ASC. 51]

st·ato so1nministrato 1p er os a migliaia di bambini in Francia, sen za che· si verificassero incidenti di sorta, e si può dire che la m a6si.m a parte d el vaiccinati è r e~tata tuttora sana, pur restando espostc.t al contagio esogeno. t ,a critica che .p uò muover.si a tale metodo , è eh e ancora i1on è dato con sicurez-za stabilire com e si cornporteranno in futuro n ell'organismo umano questi germi attenuati n ella loro virulenza, ma non morti. ln Olanda, inoltr e, st sar ebbero constatati in cidenti morbo~i in alcuni vaccinati. In Germania ·è .st ato analo,g amente usato il vaccino Langer in numerosj bambini , nei quali si po·tè dimostrare l'insorgen za, n el decorso di al· cuni mesi, di un'allergia positiva evidente,. da . . interpretarsi, secondo Langer, come un aumento ' dei p oteri ·di r e~isten za verso un'infezion e consecutiva. Resultati incoraggianti s.areb·bero 6tati ottenu l1 coi tentativi di vaccinazione dei Giap·pon esi Ari· ma, .L\.oy:::i.ma e Ohnawa, i quali hanno impi·egato dei bacilli avirulenti, sviluppatisi in terreni nutritivi r.ontenenti saponine. Analogamente, 1B isceglie e Schaffer banno u.sato Dacilli sottoposti a ll'azion e del bromuro di ~ o-dio . Spronck e H.ambur.ger h-a nno introdotto un loro prep·arato consi6tente in bacilli ·d i Ko,c h uccisi, prove1:i enti da culture speciali, n elle . quali il germe p erde il carattere dell'aci·do-resistenza. • L'A. ba poi ripreso i fP·rO·p ri stu·d i r iguar·d anti l'azione degli. estratti ·di organi l infatici sulla . . ~truttura del ·bacillo di Koch, il .quale,. a contatto di . tali sostanze, perde la su·a capsu.la grassosa e l'acido-re$istenza, ed ha ·composto un va;ccino che sembra abbia una certa efficacia immunizzante e euratiYa. · ' 'i è poi una lunga serie di m ezzi terapeutici ba$ati sulla « tera·p ia eccitante specifica», .m olti dei quaJi costituj.scono specialità m.esse in commercio con vari nomi. Si è pure -cercato ·da lungo tempo, sem1pire su tali ba.si, di aumentare l'azione difen~i va ·degli organi cutanei verso l'infezione tubercolare, facendo penetr,are i bacilli , variamente trattati , e le tubercoline appunto attraverso alla cute. Uno di tali metodi, cal damente so$tenuto di recen te cla Guttman n e da K·ersenboorn, è quello di Sahli, dell'iniezione subepidermica di vecchia tu' be.reclina. A questa .c.ateigoria appartien e anche il metodo di P onndorf. Più malsicura .e di effetto proble matico è- Ja somministrazione di si.m.ili sostanze per ·via orale. .A.ncor più problematici sono i r esultati della « ter·a pia eccitante a$1Pecifica », fondata sulle r eazioni t1mora1i pra\·ocate dall'introduzione ~ ell'or­ ganisn10 di sostanze estranee, la cui presenza det ern1inerPbbe processi reattivi ed infiammatori J.

vari, congiunti a deviazioni del r icambio intL'rmedio. - Tali so.stan ze possono es$ere ·dl. natura proteinica o 1ipòi.dea, e in 'c ommercio si . troYano var ie &pecialità ·der gen er e, con ·denominazioni di~i7ers c. ' L~ stesso metodo di .cura dell'A., (Più sopra mer1tòvato, e con~istent e in miscele di bacilli d1 Koch e ·di estratti linfocitari, r.ap1pre.senta in ultima analisi una teraipia lipoidea. Bayle. avrebbe ottenuto il 75 % di guarigioni di tu·b ercolosi polmonare coi s·u oi estratti di ·m ilza. 2) T etapia medicamentosa. - Alcuni veccl11 m etodi di cura sono st·a ti rimessi in vigore, quale ad e~empio le strof-inazioni e le applicazioni sapo uose di trem e.n tina, e nei 1casi con tend·enza al catarro cronico delle vie aeree inferiori se n e sono trq,tti resultati curativi discreti. Più r ecenti sono i tentativi ·con preparati di silicio e di calcio, 1per via ,orale e per via endovenosa. P inl{hO.f avrebbe avuto resultati incoraggianti con socie di inieztoni endovenose della ~o­ !uzione di cloruro ·di .c alcio .al 10 % (5 eme. pe1 volta). lTna bu·ona azione emostatica n elle e-m ottisi e s-tata constatata n ei preip.arati idi canfora ad alta dose (3 eme. di s oluzione al 20 % ogni 6 ore, ·pe1· 1-2 giorni). 1

Nei ·disturbt card.iaci, sp·e cialmente nella mio-

cardite .dei tisici, gioverebbero secio nd·o Bodmer iniezioni endoveno$e di 30-100 ernie. di soluzione ·di glucosio al 30-50 %, ripetute 4-5 volte . nel1'a giornata, uni tamente a insulina sottocutan ea , per op· por$i alla glicemia. ~Nelle -tubercolosi ·cron ic·h e, comrplicate con lue::i cronica, il treparsoJ o p uò riuscire giovevole. Nelle foc,m e complicate da infezioni miste sono invece consigliate l e inalaz~oni a ba~e di soluzj oni idroalcooliche di mentolo, ·olio di trementina, olio di pino, formalina. Di ef.ficacìa 1quasi n ulla sem.b rano al contrario i va·ccini misti, ottenuti .d irettamente dallo sputo . del p aziente. 3) Oh~mioterapia. - In <}uesto campo son o i preparati d'oro che hanno destato il massimo interesse. È molto pro·b lem·aiico che la terapia aurtca e~er·. citi azi.one diretta. sul tessuto tubercola-re e sul sis tem a r eticolo-endoteliale. 1Secondo l' A., si deve piuttosto ritenere che si. tratti di una vera e ipropria tera;pia eccitante. Il più r·ecente ·e il più ·discusso dei preparati aurici è la san ocrisina di ~ollga:ard, intorno alla c11i ef fica eia i pa.reri son o molto discordi. La somministr az!on e di dosi forti del rimedio nor1 è, ad 01 g ni modo, scevra d 'inconvenienti, vei:so i quali il siero speci·a le, preparato dallo stesso Mollgaard , riesce senza effetto. 1


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\XXI\1 , FASC. 51]

.l\naloga in·certezza terap eutica esiste per gl1 altri preparati aurici 1del comme·r cio. Recentemente sono stati riport at i successi con la terapia col rame. Il solfato di r am e al 10 %, ini ettato in quantità di 2-3 eme., avrebbe, efficacia nelle fistole tu·b ercolnri. Del tutto inutile, e pi·u ttosto no.civa sembrerebbe P$Sere la ter<llp·ia iodica per bocca, u.s ata S·p ecialmentc in Francia. 4) Terapiia nutritiva. Per comb,attere la demineralizzazione ·dell'.organism·o tuberco.Jare è st~ta rece11temen te vantata una dieta special e (Gerson), priva del tutto di sal·e, ma ri·c ca di altri mtnP-rali e di sostanze ·alcaline. Tale i1pernl1trizione .alcalina fa,1 or]rebbe il depositar$i del r.él.lcj o, altrimenti o)s tacolata dallo stato di aci·dosi. I..'olio di tegato di m erluzzo occupa un posto sempre importantissimo,. specie se vi si agg-iun ge d el ca1cio. P oich·è le form,e tonp1i·de di tubercolosi ~ono di re~·ola accompagnat e da l1na aumentata glicem ia, si è in tal~ oasi provata la terapia inisulinica. Si iniettano 2 volte al giorno da 5 a 50 unità, somm)ni:Strando 1contemporan eam ente a:bbondan.ti idrati di car.b onio. Con tal e meto.d o si hanno talora reazioni a fo colajo ; lo controindtc·ano inoltre le forme attive, e c111 e11 e con t endertza all'emottisi. Si so.spen·derà poi <i urante le me$truazioni. . P artendo jnfjne dall'osser·v azion e che g.l'indiv1 r1t1i con diatesi gottos.a si ammalano id i forme b·eni.gne cli tubercoJosi, si è cercato di aumentare ' artificialm ent e i1ell'organism.o l 'a cido urico, somministrando speciali estratti ·di oarne. I re$ultati no11 sono però an.cora decisivi. M. FABER1.

PANCREAS. Ricerche cliniche e anatomo-istologiche sulle necrosi pancreatiche guarite. (SPRENGELL.

B eitr. z. J(lin. Ch., Bd. 140, H. 1, 1927).

Esiston o m·olti casi di necrosi acuta del pancreas guariti, nei quali a·d una nuova laparotomia n on è stata troYata alcuna tréliccia di n ecroB1 pancreatica. 1L o stesso tè capitato di vedere in un caso del rep·arto chirurgico dell'ospedale Elisabetta cli Berlin o cliretto da Landois. Una giovane di 21 annj venn·e operata con diagn.osi di peritonite generalizzata per 1p·r o·b·abi.I.e u l cera perforata dello stomaco o ·della cistifellea, m entre furono trovati i segni ·di 1111a n ecro·!::i ·g rassa del panicreas. .... F ~1 aperta la capsula pancre·a tica e drenata la cavità e venne fatta una col ecistostomia dopo apertura della cistifellea. La paziente guarì. Dopo 4 mesi fu praticata la colecistectomia con drenaggjo dell'epatico. F u rivisto perciò il 1p.ancreas cl1e si presenta.va come una COJ'da di colorito gialliccio. Nella l etteratura manchiamo di •

1865

SEZIONE PRATl CA

dati preci.si Bulla gran{lezza, aspetto e sopratutto di reperto tstologico del pa11creas. Korbe è stato• il primo (189'3) cpe 11a potuto studiare un paJ1creas guarito di necrosi acu ta in .u n uomo morto ·dopo 7 anni p·er coma diab etico : alla sezione fu trovata la testa de~ 1p.ancreas conservata, il ·corpo e la coda sostituiti da cicatrice. ,I l reperto micro~copico non .fu dato in exteTuSo. .<\.ltri r eper ti anatomo-patologici macro- e mi croscopici non si trovan.o ancl1e nei più grossi trattati . I reperti di autopsia sembrano rari. . L'.<\.. ha avuto l'occasione ·d i osserva.r e un altro caso guarito di n ecrosi p ancreatica operato da Landoi1s anche queBto trattato con ·apert.t1ra e drenaggio della cavità pancreatica e colecistostomi a. La 1paziente fu ril.aparotomizzata per la fistola biliare e fu rivisto il pancreas che apparve di aspetto e di .grand ezza normal e. Dopo 18 mesi dall'uscita dall 'ospedale Ja paziente 'Yi tor11ò coi segni di un ileo e m orì. All'autopsia fu rinve11uta u11 'an8a intestinale tStrozzata; il pancreas pr e sen~ tava colorito grigio ed aspetto lobato, alquanto ingrossato, .con dotto pancr eatico 1pervio. Istologicamente si 1rovò la .str.1Jttura in lobuli co11 tessuto interstiziale ricco ·di isole di \Lan gerhan s a volte str·aordinariamente gTO$Se. /In un solo punto si troYò 11na forte ·atrofia con infiltrazione p arvicellulare. I ·due casi occonsi in du·e donne rispettiYamente di 21 e 56 anni furono trattati ugualm ente con l' apertt1ra della capsula, il ·drena,ggio della retro cavità e la colecistostomia. In tutt'e due per la riparazion e della fistola biliare si potè rivedere • il pancr eas che appar,r.e n ormale. Nel secondo caso morto 1per ileo fu fatta l'auto p$ia con il r eperto 1su descritto nel riguar.do d el ,pan cre~. Dai due casi si detrae la nozione che il pancreas ha un tessuto resistente e .c<lJpace ùi rige11erazione. L'ipertrofia delle isole di Langerl1ans si p·u ò s piegare con un aumento della funzione in seg.u ito a lla perdita di paren chima come è stato rlimostrato sperimentalmente con la legatur.a dE>i rlotti dopo trapianto ·d a Joms . Nei due casi il 1pancreas riprese tutta la sua funzione non eBsendosi trovato m.ai zuccl1ero nelle urine. R. BRANCATI. 1

1

La diagnosi del canc1·0 p1·imitivo del pancreas. · (FRTED. Boston Me dical-Surg. Journal, 1927, n .

16).

I.a dia gnosi del can c-ro primitivo del pRncre.ns è dif~iri~t"' anche n egli stadi 1avanzati d ella malattia. Spesso è presso cl1e impossf.bile farP dia1inz~one tr a tumore epatico e pancreat ico, tra tumor e ed infiammazione del pancreas. J_,a compl essità della d iagnosi è esser1zialn1ente legata alla topografia del pancreas, al fa tto cl1r; esso è q·11asi in1accessibile all'esplorazione, noncl1è


' •

1866

TL POLICLINICO

al fatto che si trova . in r aipporto con organi important i e sogig etti a varie specie di malattie. La testa del pancreas è in contatto con il duod11110 , il corpo con il colon transverso, la vena cav:t inferiore, le vene renali e l'aorta, ed infine la codla è in stretta relazione .con la m ilza. La sintomatologia clinica dei tumori del pancreas, <tlmeno nei perio·do iniziale, varia n otevolmente a seconda che sono colpite una delle diverse parti dell'organo, testa, corpo, .coda. È a notare che negli stadi iniziali il cancro del panrre3s, come il can cro ·di .qu1alsiasi altro or -· ga110. può decorr ere silenziosamente o con sin· torni del tutto indefin iti. Bard e Pie descrissero per i primi la sintomatologia clinica dei turrtori della testa del 1p,ancreas: 1 ~· ittero progressi·vo, indolore; .2) cis~ife 1lea di~tcsa e palpa'bile; 3) oachessia a ·de.corso rapido con notevole perdita di peso ed astenia aGce11tt1ata. L'ittero 11a inizio improvviso e no11 subisce rem·i ssioni ed è determinata dalla compressione del dotto 'b iliare da 1p arte della. testa del :pancreas ingrossata. È aiccompagnata da coluria , prurito e bradicardia. Adunque i sintomi peouliari del cancro delle. testa del 1p.ancreas sono leg·a ti essenzi1aJmente alla topografia ·dell'organo: la testa del pancreas 1ngrosc::ata dal turnore comprime il dotto .b ilia·r e provocando l'ittero caratteristico e la dilatazione cle1l n cic;tifellea. Il cnncro del cor1)0 del pancreas è meno f-reque11tP. ~d ha una sintomiatologia affatto dirf·ì er ente. ::\Ientre in quello della testa 6i ha ittero e no11 dolore, in ·quello del corpo manca l'ittero ed il sintoma ·P iù imponente è il dolore. Questo è di u11 'e5trema intensità ed al principio è loiealiz7.ato alrepigastrio e sopravviene ad accessi, mentre ·Più tardi diventa costante. Non ha alcun rapporto con i pasti, è lancinante, spesso a c·i n.. tllr.a come quello ·delle crisi tabetiche, con irra~ diazi.oni. <11 doTso ed al petto. Spesso è accompagnato rta diarrea. La sintomatologia dolorosa del corpo del pancr eas è così g ra ve, che Dienlafoy l a de si ~:n a com e cc dr·a mrna pa11creati.c.o ». Questo dolore è stato variame11te spiegato. Alouni l'attribuiscono a perineurite pancreatica, altri a ~tasi della secrezione ipancreatica. Ma Ja ipotesi più verisimile sembra quella di Ch1auffarù che l'attribuisce a pressione sul pl esso solare ed eventual1nente a diffusione del carci11oma nel plesso stesso. Per modo c·he mentre la sindrome I)oncrE'<:itico-biliare è caratteristica del oancro della test:.l del pancreas, la sindrome pancreatico. solare lo è del cancro del co·rpo del pancreas. I cancri della testa e della coda del pancreas possono dare dolore, ma solo in secondo tempo, cioè ql1a11do il ne• plasma si è diffuso al corpo. 1

OR.

[ANNO XXXI,T, FASC. 51]

CENJVI BIBLIOQRAFJCJ

1 <)

Dott. prof. G. DE VINCENTIIS. JYlaniwle di Oculistica. Prefazione de1 prof . .J.\.rn·aldo Angelucci. vol. di pagg. xvI-624, con 2.59 figure in nero e a colori nel t esto e con una tabella e 7 tavule fuori testo. Roma, editore Luigi Pozzi. Prezzo L. 68. NelJa, C,ollana Manuali del Pol'bclinico della Casa Editrice P ozzi è stato di recente IPUbblicato in bella forma il Manuale di Oculistica del l)rof. Giuseppe ·De Vincentiis. B un ljbro della specialità veramente prati cu, tratt anclosi in ·esso in modo ~uccinto e cl1iaro tutto ciò che occorre sapere sia per gli studenti di medicina e cl1irurgia che per l·a pratica deJ medico. Vi sono ·dapprim.a esposte nozioni elementari di ottica fisica, quelle ~ppunto necessarie tPer con1prençlere ~ene la diottrica oculare, che viene ~volta Sllbito dopo. .Questa parte tanto utile ed jmpor tante negli studi oftalmolog.ici è trattata molto praticamente senza eccessi \·e formule, cl1e spesso generano confusione, specie per chi n on è 1nolto ed.otto nella matematica. Sono trattati pure in modo compendioso tutti i vizi di refr·azione ·Pcl i vari modi di correzione colle lenti, spiegandone molto bene ~e varie applicazioni. Completa questa parte intere$santissi ma un capitolo sul meccanismo della visione. ·Questa ffil'ravigliosa funzione ·dell'occhio è spiegata in modo chiaro e preciso tanto che nel leggerlo si co111prende subito come si formano le varie perce' zioni visive, il Eenso luminoso ed il .senso cromatico. In seguito vien e trattata la Semeiotica ~ la Terapia oculare in generale e pure questo capitolo è svolto con un vero senso pratico, dando modo al lettore di formarsi un con cetto esatto cli ciò che è n ecessario osservare n ella vi~ita di u11 malato agli occhi, e come ci si deve comportare nel trattamento curatiYo. Viene in seguito trattata la patologia delle varie parti dell'occhio, cominciando dagli annessi oculari, orbita, a1p•p arecchio motore, apparat0 lagrimale, palpebrale e congiuntiva e di ciascun annesso è prima espo~ta in modo compendioso la parte anatornica e fisiologica. .J.\.ltretta11to è fatto nelJ a parte seguente, do\'e tratta delle malattie delle varie parti del globo oculare. Importantissimi sono i capitoli riguardanti l'uyea, il cristallino, la retina e le vie ottiche, nonchiè tutta la parte operativa. Il tutto è corredato da r1umerosi ed ottimi disegni, figure e tavole a colori, che sono o1tremodo esiplicative ed illustrano molto bene tutte 1

Si prega d'inviare clue copi e dei libri di cui si desidera la recensione. (1)


[ANNO

XXXIV, FASC. 51]

le varie pal'ti del testo. Questa importante 1p ubblicazio11e, che viene ad arricchire la letteratura oftalmologica, è molto raccomandabile, e dovrebbe figurare non solo in ogni biblioteca di studiosi della specialità oculistic·a , ma anche , in quella dei medici pratici. Prof. ·R01\1EO ROSELLI. •

-~ . ROCHO~-D UVIGNEAUO

et .P . DF.SCOLA. L'OphtalmolO,f]ie en, clientèle. Un Yolume di pag. 906 con 83 figur e nel testo. Ed. Robert Maloine, Paris, .. r::: 199"" ~1. F r. ;);).

110 studente, cl1e alla fine dei 5uoi studj di medicina. si decide ad entrare in una Clinica oculistica, proYa un certo senso di malessere, perchè ha l'impressione di passare ·diretta111ente da una sala cli O$pe dale ad un laboratorio di fisica, dati i quadri con figure geometriche e formule algebricl1e <ii cui vede tappezzate le mura. Se IPOi segue un poco le c·onsultazioni, vede sfilare una I serie cli occhi rossi. per lui di aspetto uniforme, e che so110 invece classificati con nomi diversi: . congiuntiYite, cheratite, irite, glaucoma, ecc. Se entra nella camera O$CUra cade in pian o mistero , percllè trO\'a diversi strum enti voluminosi e complicati cl1e si succedono gli uni agli altri, e di cui e ,g Ji non sa intendere la cliff erenza. Egli riporta l'i1npressione che .l'occhio è un organo complicato, 1per il cui esame occorrono le cognizioni di un medico che sia in.sieme fisico e materna. tico. ~on c'è nulla di più fal$O di questa conce zionP dell'oftalmologia: l'occhio non è uno strumento di ottica, ma un or.g ano vivente sottoposto alle leggi cl el1a fisiol ogia e della patologia generale; p er u11 esame ordinari.o di esso bastano delle lenti di l)rOYa ed un comune oftalmoscopio. mentre gli strumenti complicati e costosi sono indispensabili per completare la diagnosi e 1per mettere i11 evidenza le l·esioni ·delicate. .~nimati da · quest o principio, gli AA. si sono preoccupati di compilare un manuale che risponda ai bisogni dello ~tudente e del me-dico pratico, dilungandosi princi1palmente sui mezzi curativi e sulla diagnosi differenziale, e lasciando da parte tutte le interipretazioni patogen etiche e le discussioni teoricl1e. E sono realmente riusciti nello scopo, perchè hanno fatto un manuale pratico e completo, in C'Ui tt1tte le ·difificoltà di condotta e tutte l e ·e~i­ tazioni di cura sono evitate con la chiarezza ed i dettagli dell'esposizione. Questo libro fa parte della ·B iblioteca « Come guarire? » ecl è il 220 della ·collezione, ed è destinato perciò agli stu denti ed ai m edici pratici, che, mancando oo·eneralmente di nozioni elementari di oftalmologia, si trovano disorientati in presenza della piì1 semplice delle affezioni oculari : essl 1

1

1867

SEZIONE PRATI CA

trovano qui tutto quanto loro occorre per i bisogni della pratica ordinaria. MEZZATESTA.

F. TEI<RIEN. Chirurgie de tOeil et de ses Annexes. III ediz. Un vol. di pag. 648 e 565 figure. Masson

et C. ie, Parigi, 1927. Fr. 100. Ne.I la III ·e dizione di questo manuale, che tanto favore aveva già incontrato nel pubblico medico, l '.~. si è preoccupato ·di tSeguire il principio, che l'jnsegnamento tanto più è efficace, quanto p.iù al testo si accompagnano le figure: vi ha aggiunto .quindi 75 nuov.e .f igure, rivedendo il testo per intero ed in alcuni 1P11nti anche aumentanrtolo. Sono qui trattate specialmente: l'estrazione della cataratta con i processi di .Smith e di Barraquer, la trasfhssion e iridea. la dacriocistorinostomia, l 'operazione della 1Ptosi e la trapanazione del seno sfenoidale; tutti argomenti, che erano 5tati appena accennati o ad.dirittura trascurati nelle edizioni precedenti. I singoli ·argomenti sono trattati, seguendo la struttura stessa ·dell'occl1i·o,. €l cioè prima parlando delle palpebre e poi del~a sclera, della cornea, dell'iride, ecc. Dopo a·v er richiamato le nozi-oni anatomiche e ricordato i 1p unti principali di rif.erimento. l' A. descrive le operazioni abituali, secon.do il processo che gli è sembrato più pratico, non trascurando lo studio delle indicazioni operatorie e delle c11re postoperatorie, nonchè delle complicanze che possono sopravvenire in seguito all'intervento. Sono de~critte dettagliatamente le 01 perazioni sul globo oculare ed in particolar modo i diversi metodi di ·estrazione della cataratta. Il lettor e tro\'erà esposti in tutti i loro particolari anche le regole df!. seguire per la situazione dell'operatore e del] '.aiuto, la fissazione dell'occhio, la tecnica del1'incisione, le 1precauzioni da prendere, ecc. S1 può considerare insomma questo lavoro come un vero « trattato di chirurgia oculare » . •

MEZZATESTA.

J . M. LE MÉE et A. ·BLOCH. Otites Latentes chez l' enfant. P aris , 192.6.

uno degli ·arg~m enti non sconosciuti a chiunque si occupi di malattie dell'infanzia e specialmente di malattj e infettive. È però bene che gli .i\Li\. a bbi::tno ancora rjchiamato l'attenzione degli stl1djosi, ·d ei prati.ci su questa subdola malattia tanto fre.qt1ente, spe$SO misconosciuta, non raramente dannosissima, e che abbiano insistito oltre che sulle nozioni patogenetiche e curati ve, sulla in1portanza dell'esame otoscopico, che, assieme alla febbre, sono non raramente gli unici segni dell'affezione auricolare. È

e

T. PONTA:NO.

,


1868

[ANNO XXXIV, FASC. 51]

JL POI.ICI.INICO

Annuario bibliografico italiano delle Scienze mediche ed affini. Anno X, 1925, Serie 2a.. A cura

del Laboratorio Batteriologico della Dir. Gen. della Sanità pubblica, diretto dal 1Prof. B. Gosio. Edito dall'Istituto sieroterapico milanese. Un vol. in 8° di 236 pag. Stab. tip. Stucchi, Ceretti, Milano. Prezzo L. 25. E que~to il decimo volume dell'utile Annuario, di cui abb1 amo rilevato qui i pregi, in occasione della pubblicazione delle· annate precedenti. Si tratta dello spoglio di 247 periodici e del raggruppamento dei singoli lavori in 32 soggetti (an·a tomia; fisiologja, diagnostica, ipatologia chirurgica e medica, igiene, malaria, storia, veterinaria, .ecc.); a 1parte è poi fatto l' elenco ·degli autori. Paziente ed accurato lavoro che mette in lt1ce quanto è stato pubblicato in Italia per ciò che riguarda le scienze mediche e paramediche. Chiunque abbia bisogno ·d i intrapren dere una qualsiasi ricerca ~opra un determinato argomento non può fare a meno di consulta.re questi volumi che gli fanno conoscere tutta l'attività scientifica italiana in fatto di medicina. ~ però da augurarsi che, per i successivi volumi, si ritorni all'antico Si$tema, tralasciando quello attuale di SU·d·divisione in 12 fascicoli mensili, ciò che rende più lunghe le ricerch.e, -Obbligando a consultare il singolo soggetto i n tutti i 12 1ascicoli. E un tempo prezioso che si perde e che potrebbe e$sere agevolmente risparm1ato. Sarebbe inoltre desiderabile che dei libri, che sono già inclusi sotto i singoli soggetti, si facesse un elenco a 'p arte; anche ·q uesto agevolerebbe la consultazione e renderebbe meglio utilizzabile I' An· nuario. ,Mo·deste richie$te mosse dal desiderio di vedere perfetta questa opera veramente indispensa;bile ·a i 'medici ed a chiunque voglia seguire i progressi delle scienze nostre. fil.

ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI I Congresso Paname1·icano della ·tube1·colosi. (Cordoba, 10-16 ottob1·e 1927). Di questo primo Congre~ Panamericano della Tuberco·l osi tenutosi a Oordoba (Al"g_enti11a), in occasione della celebrazione del cinqua11tenario della Facoltà di Scienze Mediche di quella Università N.az~onale, è stato organizzato1·e e presidente effettivo il dott. J. Cafferata, deputato nazionale, a.I qu.ale si deve ìl sucoe&•o di questa grande manifestazione scientifica, ohe riunì tutti i raipp.resentanti dell'America I..atina e un gruppo i1otevole di rappresentanti e uro·pei~ fra cui i professor i sen. Sanarelli e Carpi per l'Italia, prof. Sayez per la Spagna, pure r app.rese11tata dai delegati ufficiali proff. · Fer ran e M.artinez Varg.as, pro-f. Nègre per la Francia, prof. Sauerbruch per la Germaniia. La sessione del Co11gresso si è S!Volta. contemporaneamente aid alcune in1portanti ma11ifestazion i accademiche oelebranti il cinquantenario del1' Università Cor dovense, alla storia della quale sono legati nomi di scienziati italiani, quali quello di Duccesohi, fondatore dell'Istituto di Fisiologia, di Strad.a, professore di anato1nia patologica e di c .a rlomagno della cattedra di farmacologia e dove udimmo rioorda.re con simpatia i nomi di ,~. Ascoli, di .Alessandr ini, di Ficher.a, che vi dettarono apprezzate lezioni. Da.I 6 all '8 ottobre si tenne un Congresso i11terno della Facoltà di Medicina al quale IJartecipa;rono, fatti segno a cordiali manifestazioni di sirnpatia, i proff. Sanarelli e Carpi, e che per l'importanza dei temi trattati fu un.a eloquente dimostrazio11e della feco11da attività scientifica di que.st-0 importa Tlte centro della cultura universitaria argentina. Dal 7 ial 9 ottobre si svolse rotto la presidenza del prof D .A. Villalba, titolare della cattedra di igiene, il Congresso d'Igiene che riu11ì tutti gli igienis.ti .argentini. Il p·r of. Sanarelli ne fu proclamato Pr&~idente Onorario. Durante lo stesso periodo si ebbe, nella settin1ana che p.r ecedette il Congresso Panamericano della Tubercolosi, lo svolgimento di· corsi speciali alla F .acoltà di ~1edicina da parte del prof . .s.en. Sa11airelli e del prof. Carpi, ai quali furono tribnt'3.te ca lde manifestazioni di p lauso e di sim• patì.a . Alla oorimonia 'inaugura.le del Congresso per la tubercolosi parlò per l'Italia in lingua spagnola, suscitando vivissimo entusiasmo, il prof. SA~AREf,LI il qua.le inneggiò ai tradizionali vincoli di a micizia e di oultltra italo-argentini e all'avvenire della grande e gio'1·.ane nazione .argentina preconiz21ato dai suoi grandi pensatori Alberdi e Sarmiento e sintetizzato nel precetto « governare è popolare» del primo, !C governare è educare » del secondo, ai quali l'Argentina .aggiunge oggi quello della sua. eleYazione scientifica. 1

_.. Op er a inte ress antissima : Prof.

c.

BILANCION I

Manuale di Oto-rino-laringojatria. Voll1me I. - Parte GEmerale. Naso e cavi tà a nnesse. Volume di p.agine xvt-524, con 224 figure nel testo. Prezzo L·. 5 8, Per i nostri a,b bona td sole L. 5 3 • 2 5 , Volume II - Parte I. Bocca, Fa r i nge, T i mo, Tiroide . Volume idi p.aigine vin-339, con 234 figure n el testo. Prezzo L. 4 5 , Per ii no stri ab bonati L. 4 1 , 9 O. 1

Uscirà 1f.r.a breve la P arte II del Vol. II: Laringe, Trachea, Esofago.

In preparazione il volume III: Oreoohio. Per ottenere tali volu•mi inviare Vaglia Postale o Assegno Banca rio all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - RQ}f_l\.


[A~NO

XXXI\·, FASC. 51]

SEZIONE PHATICA

L a pJ·i1n.a sessio11e del C-0ngresso P anamericano della Tubercolosi venne d€dioat.a a lla esposizione del1a Itelazione della SEZIONE DI P ATOLOGIA. Iniziò il p.rof. l T.

CARPI

(}onipl~cazioni

(Mila no) s ul tema :

della tubercolosi polmona re, loro patogenesi e cwra. 1

L ' O. li1nita La s ua ~ooizione a quelle complicazioni che fanno parte del quadro mo rbooo stesso dell•a tuberoolosi polmon.are. e che assumendo talora un deoorso1atipico -0 predominante, moldificano il quadro morboso c1assico e 1'esito 1d ella malattia. L 'interesse de.116 studio di qu€Ste mar1ifestazioni complicanti non è solo di caratteTe clinico-diagnostico ma .anche e pauticolarmente prog11ostico e curati \' O. La cu.ra r.azionale delle s indron1i oomplicanti può decidere del decorso, degli esiti immediati e lontani della t11be rcolosi ·p olmonare· 1

,)tndl'o1ni eniatologiche coniplica1iti il decorso cl ella tuùe1 colosi polmonwre . - L ' O. dopo •aver e acce11nato alla emaitologia clinica .della tubercolosi, osserva che poco note e :anoora discrusse sono a lou.ne for me di a n emi a g1~a.ve a tipo p erniciosiforme ohe compaiono nel corso di tale mal.a tt,i a. Di es.e.e l'O. ripo rta due casi pe rsonali, l' uno rispo11dente al quadro classioo della anemia perniciosa tipo Biermer, manifestatosi nel corso di u11a tub . polm. cro11ica. fibro-caseosa a decorso evolutivo, l'altro coi caratteri di una a.ne mia pseudo.a.plastica sviluppata.sci nel oor.so di u11a t ub. pleuropolm. a decorso lentissimo 1na tuttavia attivo. Si tratta di sindromi gravi d i significato pr-0gnosti00 p a rticolarme nte s favorevole, nei quali La terapia ha ben poche ri sorse di fronte al decadimento dei poteri difensivi dell 'or~an ismo. Il successo ottenuto oolla trasfu&ione sa11guigna in casi an.aloghi consiglierebb-e di rioorrere .a questa forma di cura. L' enio ttisi è complicazion e oosl freq ue·n te dell a tubercolosi p olmonair e, ohe d.a molti .au to.ri è ritenuta sempre d i n.atura tubercolare. L ' O. r itiene che tale formula semplicista: sia un vero e peri co~ loso pr egi udiz-io· Nella t ubercolosi l'emottisi è certo u110 dei più frequenti sintomi complicanti, s ia oome emottisi iniziale sintomat ica di una prima manifestazione, si a corno complicazione tardiva di lesioni poln10nari a-vanzate, sia come fo.r n:La p·r evalente e persistente (tisi emoftoica). Import.a.nte è il fattore costi tl12ionale n ella disposizione all'emottisi. F ra le 001nseguenze dell'emorr.agi a polmonare la p iù co1n·u ne e 1a più temibile è la oo·m p.all'sa di focolai di 1ru:;pirazione ohe p-0ssono ass,u mere il carattere di forma pneumonioa evolu tiva a prog11os1 sempre gr ave. Tr.atta poi 1a.r~amente la terapia dell'emottisi che s i rpcropone norme di indole generale, fis-iohe (riposo) medicamento&e ed en1ootatiche 'dirette (p,n eumotorace a.rtifici.ale) . Pleurite. - L~ pleura par tecipa a tutti i 1>rocessi <l.i loca.lizza.zione t ubercolare polmonare. La localizz•azione tdel ·oompJesso primario dell 'i11fezione broncoge11.a tende a':l insediarsi di prefe1

1

1869

re11~a

nelle vie lifatiche sottopleuriche (per azio11e della p·r~ione n f'~ati \·,a pleurioa). Ques te localizzazioni sot.topleuriche possono generare processi reattivi i.wlati; ma possono esser e il pu·n to di p.artenza di riattivazioni in luco con diffusione alla ·pleu:ria e con m anifesta2io11i che variano a 8eco1Lda 1d-cll'e11t ità della localizzazione a natomica e de11a reattività dell'organismo. P er la p.ato•g en es.i delle pdeuriti, si afferma la dottrina che vede in questa iuaniifestaz,i one mor booa i segni di uno stato r ea.ttivo ,a llergioo. La c w·a sistematica e r.azion.ale dei ver samenti pleurici co,n siste nel loro' svuota.m ento che per essere completo de ''e es.sere ese1gt1i to col metodo di Forlanini dell:-t p11 ewnotoraoentesi. I l pne1i1notorace spontaneo può verificarsi per evoluz.io11e di lesioni polmo11a.ri distruttive in vicin anza della pleura visoer.ale con apertura del focolaio distruttivo n ella cavità pleurica , o per r ottu.ra di un focolaio tubercolare ciroosoritto alla su.p erficie della pl~ u·r a, o per rott ura di un.a vescicola e11fisematica a lla s uperficie della pleura (enfise1na bollooo LJottt opleu.rioo) 0 p er strapp.a.1nento della pleura viscer ale per oauset meccanich e (sfo1'zo) agen t i b ruscari1e11te in sede di ader enze pleuriche circoscritte, infine p er apertura di un empiema ·attr averso alle vie bro11cl1iali. Gan,grena polmori,are. B ronch·i ettasia· - Sono 001nplicazioni non comuni . l 1a p rima è <loT"uta all'azi<n1e locale di gerrni anaerobi di probabile proven ienza or.ale; la seconda si osse.r\.a n elle for1ne a t ipo sclerotizzante cr o11iche con p artecipazione della pleura e con retrazione del parenchi1na p-0.l1nonare . 1

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J:!1or1ne .filt·rab·ili, saprof i ti che e non acidores; t- te1iti del bacillo di J(och. L oro ini.portanza nello. pa• togenesi e pro filassi della tubercolo~i. fJ.ot~

A. FoN~rEs (Rio de Janeiro) . - I l T'irus tuberooJ.ar e filtrabile, di cui 1'0. l1a din1ostrato per primo l ' esistenza, è dotato di poter e p atoge110 ''"ariabj le <la caso a caso e cap•a ce di ·r iprodurre lesioni ora atipiche, 01·a identiche .alle lesio.n i classiche i}rodotte daJl bacillo di "Koch. I l viTus filtra11te è rapp resentato da e lementi figurati ,.iJ granulari, Yisibili e d.a elementi invisibili ch e lo fanno cla.s&ifioare fra gli ultravirus. L a. for1na. bacilla.re r.appresenta la classica fornw parassitari.a del virus t uber oolare originata p·e r caratt~ri accidentalmente acquisiti e conser v.a ti, con relatiYa stabilità per le leggi fisiolo·g i'che di .adattamento e di eredi tà. P e,r il s uo p leomorfis mo il virus può subir e la p.e rdita dei suoi caratteri specifici e passare ad u110 stato di ~· ita lità latente o di saprofitis1no dal qt1aJ.e, in oondizioni propizie, l')UÒ eYol,rere riacquista.n do i suoi caratteri specifici. Colla couosceinza delle forme filtranti , la p atogenesi della infezione tu beroola.r e deYe differenziare i -vari aspetti del1a infezione i11 .atto da quelli della infezione latente· .Anche il problema della eredità tl1he.rcolare si innesta eon quello della infezion e da "Virus inappar ent.e.


1870

[ .-\NNO XXXI\i, FASC. 51)

IL POLICLINICO

Ooncez•ioni attri.uJJli sopra la pOJtogeriesi e l'èvoluz·ione della tuberco~osi polmonare: ereditò,, terren o e contagio . Dott ....i-\.. RAI~10NDI (Buenos Ai1·es). - I figli di madJ·e tubercolosa niasoono, nella maggior parte dei casi, in condizioni di buona salute . Pur riconosc,endosci. la possibilità della trasmissione ereditaria del1a tubercolosi, p·l ìaticamente non do·b biamo p·r eoccu p,arci tanto del1a possibilità della tra-smissio·n e placentare dell' infezione, quanto della profilassi diretta ad evitare il contagio post-natale. •

Tl acoinaz·io ne antitubercolare. Prof. NÈGRE (Pari·gi). - E.sii.ste ·un.a immunità naturale in tuiti gli individui che Siubirono in precedenza un.a manifestazione tuberco1aJJ:e benigna. I tentativi di p·r ovocare .artificialmente questa immunizz.azione non hanno in passato raggiunto lo soopo; CaJmette ie Guéri.n i&phl-andosi al principio che l ' immu11izz,azione è possibile solo oon haci11li vivi, riuscirono ad ottenere un b1acillo pato·g eno (bacillo B. O. G.). Ques.t o germe in-0culaito in animali sensibili .u.lla infezione tuber-00lare, conferisce loro u11.a resistenza verso l'inoculazione di b.a cilli virule11ti . Il metodo è stato applicato ia.lla va.ccinazione preventiva umana ricorrendosi alla via boccale. Le statistiche mootra>no che, mentre i fanciulli convive11ti 0011 genito·r i tubercolosi, muoiono ilei q_)rimi due .ai1ni di vita, n ella proporzione del 24,30 ~lo , q11.a.nd<> no n siano stati v,accin.ati, a parità d~ 0011dizioni i bambini vaccina.ti col B. C. G. non mnoiono che in una proporzione di 0,8-0,9 %· 1

Il fattore ereditario nella, tubercolosi. l'rof. G. 8ANAREI... Lr. - Anche 11ella Repubblica .i\.rgentina l'enden1ia tuberoola.re s.i compo!rta come in tutti gli altri i)aesi del mondo: e&Sa è relativamente poco .accentuata fra. le popolazioni d'origine euro1p ea, rior· dvt.ate di un cer.to grado di eredo-imn1ttnità, me11tre infierisce in modo impressionante fra gli elementi indigeni ch,e prendono co11tatto per la pri1n.a voJta col oon·t agio tubercolare impolrtato e 4iffuso dall'uomo civile. Si ripete OYt1nque ~l i11.e.des.imo feno1ne110, già da lu·i illustrato fino dal Congresso Internazionale di Ro1n fl del 1912· _i\.llora la ooncezione di Sana.relli sulla eredo-imn1unità, contrapposta a quella t~a­ dizionale e ippocratica della eredo-p.redisposizione parve una audace novità. Ma l 'esperienza fatta durante la grande guerra mo1~di.a le, ha pienamente oonfernMto la tesi d ell'o1r1atore, a.p1p01ggi.ata a.ncl1e dai l'isultati del t.ratta1uento sa11.a.toriale quali appaiono in tutti i paesi dell'America settentrionale e n1eridionali, popo!ati da razze bia nohe di colore e miste . In que-ti t1ltin1i te1npi le osservazioni e le documenta.i ion i f.avore,~oli allo intervento del fatto·r e in1mu11itario nella eziologia della .t ubercolosi, si sono an·icchite e rafforzat e anche dal ' punto di Yista. speri1nentale. I recent i.., i mi t udi s ul Yirt1s filtrante e sulle 1

i11fezioni t.r a.n splacent.a.ri che po.ssono dar luogo a infezioni, o a cache...c;sie mortaJi, ma pu·r anche a infezioni specifiche effimere, latenti, occulte, tr·ansitorie, sponta.nearuente guaribili, non sono altro che una conferma degli studi eìiettuati dal i\llatfucci ben 25 anni or sono. Le osserva.zioni clin~che e le esperienze di labor.a.torio dimost.rano che i neonati ohe riescono .a sopravvivere a tal~ infezioni specifiche tr.ansplaoontari, .r isultano dotati .di un.a più va.lida dif~a contro le t1lteriori infezioni ~cifiche, endogene o esogene, ohe sono :in.evitabil1i negli .a mbienti di sociabilità intensa .a condizione, ben int&<;o, che si tratti di infezioni intermittenti e p .aucibacill~ri. Alle jnfeziorii ripetute e massive, non resiste alcuna jn11nu11ità tubercolare. Devesi tener pre&ente quest.a circostanza, allorchè si studia l'eredità tuberoola1·e. Così soltanto si riesce a capire il fatto .appairentemente paradossa.le, ma che risulta nondimeno i11di.scutibile dallo studio anamnestico delle famiglie tuberoolotiche, e cioè che .ammalano di tuberool osi in maggior numero i discendenti di f.a miglie immuni da, tare tuberoo1ari e in minor nun1ero ~ discende11ti di oeppi famigliari con preoed.enti tuberoo·la.ri. Anohe la percentuale del]e forme croniche e torpide risulta maggiore nei figli di famiglie ta,rate, in oonf.ronto dei figli di famiglie &enza precedenti tubercolari. Ciò dim<>s tria che il terreno organico si è reso sfavorevole .allo svilup:po del bacillo tubercolare. La n.atura de1l'immw1ità a.ntituberoolare è ben diversa da quella ordin·aria antitossica e .am.tivirulenta. E un incrocio di fe11omeni di allergia e di sensibilizzazione, di pirotez.ione e di predisposizione, di i1nm;unità e <li anaifi1~i , di stimolo e di attiv·azione di quel complesso di difese Specifiche e aspecifiche che risveglia il p·r ooesso t·u beroolare, e di .resistenz~ espulsiva .aJie 1·einfezioni eooge11e e endogene. i\fa lo sfo.rzo dell'organismo verso lo stabilirsi di una immunità attiva, IJ'isulta evidente. Nella dimostrazione della immunità .tu_bercoJare, SANARELLI ricor.d a le prime esperienze del Ma.raglia,no, rivendicando all'illustre Maestro della Clinica di Genova, il merito di aver dimostrato p er pri1no, fi11 d.a.J. 1895J la possibilità di v·accinare attivaimente gli .animali co·n tro la tubercolosi· Al Mara,gli.ano spetta, del pari, il merito di aver appJicato p·er primo, fino dal 1903, la vaccinazione antit11beroolare nell ' nomo oon vaccini costituiti da baicilli morti. L ' immunità antitubercolare non è sempre suscettibile di dimos trazione medi.ante reazioni umorali effettua.bili in vitro. Ma si conosoono altre malattie infettive, nelle quali deboli reazioni in1munita.rie s ono leg.ate .a oondizioni di refrattarietà e reciprocamente. SANARELLI chi11cl~ la sua conferenza accennando alla i>robabile origine della tubercolosi nella s pecie uma.n.a, al1a scarsa efficienza degli sforzi per sopprimere le cause della tuberoolosi, ohe sono ormni i11erenti alle condizioni stesse della nostra vita soci.ale e ~lle sneranze cl1e debbono riporsi soltanto nelle oonqt1iste scientifiche da effettuar i n ei laboratori di ricerche. 1

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[ANNO :S:S:SIV, FASC. 51]

:='EZIONE PRATICA

La cosidetta lotta sociale oontro la tubercolosi non è che un.a semplice fase deJla eterna lotta uman.a. SANARET.i.C.J. oon clude inn€ggiando alla giovane e 13,nim.ooa Nazione Argentina la quale per iniziativa di uno dei suoi figli più eminenti, più attivi e più lungiveggenti, del prof. Araoz Alf.aro, l ' .attuale Djretwre del (\ Depa.r.t .a1nento N ac.:ional de Higiene », 11a decis'o di far sorgere in .tluenos Aires un gra1ide Istituto .scieritifioo oonsac.rato unicamente .allo studjo del piroblema tube1rcolare. L 'O . si augura che il futuro lstituto diventi, quanto prima, w1 faro luminoso verso cui saranno rivolti gli sguardi di tutw il mondo civile e i fervidi T"oti di legioni di sofferenti. L' Asse1nblea saluta la chiusa della lucida, e.loquente e imp;ressio111a11te conferenza con una lu11ga e oaJ01.,osa ovazio11e. Il ·p rof FoN·r Es , delegato ufficiale del Brasile, propone, e l' asscu1hJea approya per acclamazione, un voto di plauso al prof. S.anarelli e hll.a Scuola l\lfedica italiana· Segue il dott. l:t. E. PLUNKETT, di New York, con u11 rapporto sopra la lotta antitubercolare negli ):)tat·i Uniiti . L'O. illustra una serie di d.ati statistici sull'organizzazione antituberooLare negli Sta.ti Uniti e sui mùtodi adottati dalle Istituzioni profilattiche del s uo Paese. Prof. ~.\.R ..\OZ ALFARO (Buenos Aires). - I risultati attuali della lotta a·ntitubercol<Vre. - Negli ultimi dooe11ni la mortalità p,e r tubercolosi è diminuita. del 21 S·Ì no al 31 %· Elogia l'org.anizz·azione antituberc·ola.r e degli Stati Uniti e nei p.aesi anglo-sa ..so11i, nella Svezia, nella Norvegia, nella Danin1arca. Di~<·ute i diversi fattori della profilassi diretta e i11diretta, mostrandosi favorevole ad u11 lnetodo di difesa ecl~ttico. Considera la vaccin.azione preventiva come un poderoso sussidio nella difesa antitubercolare. · Dott· J. 0AFFEHATA ~Cardoba). - Azione di Go1v erno nella lotta contro La t11,bercolosi. SEZIONE DI TER.\PIA. Prof . dott. SAYÈ (Ba rcellona). - Ohe·m ioterapia della tube1·colosi. - LO. illustra partioo1armente gli studi sperimentali di l\!Ioalga,ard sulla sa.notrisin.a. Dott. \V. KNOCliE (Chile). - Oltmatologia e c~­ nioterapici della tubercolosi. P .rof. SAUERiJR UCR (Mtinchen)· - La . toracoplastica nella cura della tubercolosi polmonare. L'O. illustra ~ principi dottrinali della coll.assoterapia e le sue finalità pratiohe . Espone i risultati ottei1t1ti col suo metodo, riferendosi alle statiSitiohe delle• Cliniche d~ Zurigo .e di M,o n·aco p er il periodo che va dal 1911 al 1925. I oasi operati furono 701, dei quali il -12 % fu seguito da guarig.ione,. il .18 , 9~ ùa. 1niglioramento, il 4 ~~ rimasero invariati e 111 13 'ro fu seguìw da motrte .a breve scadenza e il 16,2 <}o cl.a morte a distanza ·d.a ialou.n i mesi ia 0 ltTe un anno ; nel 5 ·% il risuJt.ato rimase sconosciuto. Prof. dott. C. MAININI (Bnenoo Aire&). - Cura <lellci tubercolosi pol1nonare col pneumofor~ce arti0

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f iciale . -

Sulla base · dell.a sua va.sta esperienza per~onale (500 casi) illustm i food.a.menti dottrinali ' ·d el metodo di Forlanini e Je norme .della suia applicazione olinica. Dott. G. SAYAGO (Cordoha)·· - Trattamento chirurgico della tubercolosi polnionare. - Discute i fondamenti teorici e le indicazioni dell.a toracopLastica. Questa è particolarmente indicata nelle forme .a decorso oronioo oo·n tendenza .alla sclerosi e alla .r etrazione. Tratta delle indicazioni della frenicotomia e riferisce i risultati del1a sua esperienza personale. Prof. RoBER.TSON LA vAI·IiE. - Cura delle osteoartriti tiibercolari. per mezzo di innesti ossei. - Il1ustr.a il suo metodo ·Origin.a le di cuTa delle osteoartriti tub-erco1ari, oon innesti ossei omoplastici praticati nella zona di ·i peremia periferica del fooolaio tuberc-0liare. L' O. ottiene un rapido proce&:;o neoformativo che isola ed esaurisce l'attività del foooJaio stesso; ·espone i risultati vera.mente brillanti cons~uiti e dimostra ' le ·r adiografie di . . nt1merosi casi. Prima di lasciare ]' Argentina, i p1·off. SANARELLI e CARPI vennero i11vitati da.I la F·acoltà Medica dell' Università di Buenos Ai.rea a tenere oiaoouno un a ·oonferenz·a, i.I primo ~Sul trattamerito della rabbia secondo il nietodo •italiano, il secondo su Dott·rina e clinica del pneumoto'1'0Jce <11rtificiaDe. Le conferenze, .alle quali ha assistito t1n folto uditorio d1 pi·ofesoori, ·di medici e di stu·denti, furono assai .applaudite· D. C.

II Congresso Nazionale contro la tubercolosi. (Milano, 23-26 ottobJ"e 1927). I11augura.t-0 nella s ,ala deì Tesoro del Castello Sforzesco, è stato tutto domilllat<> dall'importanza del provvedimento governativo dell'assicurazione sooiale COI!tro l.a tubercolosi. Il Presidente del Ia l~ederazione itaJ ian.a antituberoola.re, ipJ:of. R . PAOL uccI, fece un r.apido qn.adro dello sviJuppo ,r aggiunto• dalla lotta iantituberoolaJ"e in Italia e ·d·elle possibilità di .realizzazio11e 1ohe le recenti provvide11ze governative consentono. Esse da.r·anno n el complesso trecento 1nilioni .aru1ui uer la lotta .antitubercol·a re, ehe serviranno i 11 parte .a.d .am11101rtizzare gli a11ticipi forniti per dieci a.n11i in ra.gione di 60 nulioni annui dalla Cassa N.azion•ale delle Assi.ct1.razio11i e devoJuti .alla costruzione di nuove opere a·ntitubercol.ari, in piarte a s u;;;s1diare dispe11sarì, a <l. assicurare le dia rie a a li j nfer1ni ed i 1Sussidi alle famiglie. ° Con questo meccanismo si avranno oltre 8 milioni di .~aura.ti, .&1 oltre 7 milio1u di assistiti, avendo di.r itto aJla assistenz.a de indigente, la n1oglie dell'assjcura.to od un' altra persona di f.a111i~lia.


1872

II

POLICLINICO

Ma non è qui che s i ferma l:a provvidenza lungimirante del Governo: è già in istudio av.a.n za.t o la estensione dellia assicu ra.z ione a.gli insegnanti • di ogni categoria e~ impiegati i n genere. P ossiia.1110 per ciò con sicura fede afferma.re che .t ra qJUalche ann·o i risiUtltati t angibtli della lotna ·a ntit uber oolar e san:anno i n Italia veramente co11foJ:tanti. Ma se, nel campo delle previde11ze legisla.t ive, det.eniamo ormai · il primo posto, siamo a nch.e in prinuS&:Lma li11ea per ciò ch e rig,uaJ:·da ·gli studi scientifici s ulla t ubei"Oolosi; p·e rchè p oss:Lamo ·a ff erma'.r e ohe n ella. ter.a;peutica e ne l1a pirofilassi dell•a tu bercolosi ·.-iamo statii e siamo· sempTe i pionieri. B1asti cita.re il no me glo.r ioso di FoRLANINI e quello .di MARAGLIANO il qllla.00, trent'.a.nni or sono an.n un.ziò le su e es;p e rienze &ull·a vaccinazione no·n di~simili da q11elle ohe ·O~gi v anta.n·o i suo.i detrattn1·i d 'iallora. Conclude spToniando .aJ lav-0.ro, .a 1lo scopo di servire come soldati la oau&a .n'Lagnifica di questa I tali.a giovane, redenta da t u tti i mali del .p assato·, soldati tenia.ci) silenziqsi d i questo grande esercito che, .auspice il Duce, lavo1ìa in qua.dr~to e p osse11te p1er la g-ra11dezza della P .atri.a. Fra J.e. diverse relazioni e co1nunieia.zio·n i, cj tiamo· le sieguen~i : Il pro1f. BENED»TTI di Roma., in 00 llabora.zione col ;aott. .8ALVINI, :di . M~l.ano , p1arla sull'opera disperzsariale profiLa·ttica, indicandone le iattuali deficienze ~ecutive e propo,n ·e n.d o Qppo;rtu.ne riform(\, s op.i·.a;ttutto per la più stretta t1nione con 1' inizi ativa 'Pil"esla diai medici condotti . Sull'.argom ento h a i11terloqu-ito il p rof. FAGIUOLI, di Ver ona, .soote.n e11do ] ' utilità dell'integrazione del dispensario comune col dispensa!I'io ambulante, ] a ne~ess.ità della co.Jlahorrazione del popolo a ll.a lotta antitu.berooJa.re ed il con oe.tto che tale dispensario non crei preocoup·azio11i id.i ·Clientela nel Corpo san i.tal' i-O. H.an..n o seguito le Qoim unicazionl del pJ:of. .P_~N­ CRAZI di Faenza, su·l tema: ·« P erso·n alità gimidica dei dis·pensari »; del prof. GALASSI, di T,e rni, sul tema : « P er un maggior r endime.n to del lavoro disipensar iaJe »; clel prof. BIANCHI di Milano, sull' Opefla nazionale p er l '1assiistenz.a .a gli invalidi t ubercolotici di guerra; .del dott. J ONA, di Mila110, sulla pr evenzione f:amiglia,r e individu.aJe della t ubercolosi ; del piro·f. BIGI, s ul dispensario antituber oo1are, oon an·n essi rep.a .rti speciaài.wati, in Terranova Braociolini; del p.r o·f. SANDRO Rr~zr, di Cremona, sull'attività d-el .dis·p ensario centrale di Cremona in funzione d~retta del Consorzio e in raipporto diretto oon 1'1attività dei med'ici condotti de1lla provinoia; del pro1f . SAGONA, di Caltanissetta, sullo stato attu.a.le ,ael ricovero de-gli inc1u·abili i11 Sicilia. lì prof . lLVENTO <li Ron1a, <lt.'ll a Presidenza della F ederazione, svolse poi un.a importante relazione sul -tema : cc Finanziamento del1e opere ~n­ titt1bel'colari », i llustil'lando lucidamente lo stato della questione ·p ,r eoodentemente .al deciso ìnterve11 to del Gove1'!10 con la legge sulla assiour.azione socia.IP. contro la. t .ub€:rcolooi, gli sforzi com· piut i p er realizzare i mezzi e le moda lità. della 0

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assisten za, ed oopone ndo .il 0011cetto inform·atore del nuovo s istema di. fi.niauziame·n to cl1e si impernia sulla 1 ass~c11razione e ohe pe rmetterà di afi·r ontare in pieno e di risolvere in pocl1i deoenni il problema della assis.ten21a 1ai ma.lati di tu ber coJosi e dj dirrigere in mo1do efficace e posse.n te l.a lotta sociale ~tituberoolare iai sùoi veri S00lpl.

Il gr. u f.f . SrLENO F AilBRI, presid ep te della. Feder azio11e ;degli E.11ti AutaArohioi, svol•ge uua :re1az.ioue sul cc P,ro·blem.a iantitUJbercolare e la legge sui Consorzi antit ubercolari tproivinciali » . Egli im- ' p,o sta }a questio11e fo.n damentale de.Ila ]eg1sla.z ione dei Co nso,1:zi, passa.ndo in ra.p ida ra..ssegn·a i 'P'r ecedenti legisiLativi dell'a:ttu.ia..1e le.g.ge, di cui fa un',acourata a.11alisi. L 'O. r ilev·a come in que·s ta legge si.a a1ppa.rso chia4'amentn il principio già ~1o:mb·rato ne.i i:>reoodenti 1egis·1ativi} che la Provincia ·d~e, in oono al Con&oirzio, r.a.ppresentare il maggiore ormanismo pro•pulsivo del Consorzio stesso, e termina a.p1plau1d ito daJ.1do oomu11ic.azio11e ·del ta-tto che la F ederazione N azion.i:t.le delle Provincie istituisce un U ffi.ci·o s.anitario am:rnin1 str~tivo col lX>mpito di stu'Cliare ·e dì c-0or,d inrure }',a zione Oonsa.rziale. Le di.rettive enunciate n.eH.a re1azi-0!11e del Fa.b bri ~ d.a luj e lencate in apposito ordine ~lel giorno, ven gono ap.pJ:-oV'ate. So110 appJ'OVati a.n che un ordine del giorno di More·l li, l\iie11d&5 e F.agiu.oli !·1llla costruzione di appositi riparti ospeda.lieTi v ieri.no .a.i maggiori nooooon1i e uno del pr:o,f. Marag:lia.no sull'istituzione di corsi specializzati di tisio.Jogia. Segue il protf. D ' ORMEA, ispettore gen.erale sa11itario dell'« Opera N a.zion.ale .p oo· la maternità e l 'inf.anzia » Egli ~1pone le !in(\e gc·nerali del1' a.ziona s volta dall'Opera u.el s11-0 pri1no anno di ,rita nel camrpo 1antitnbffi~colare, .azione che viene riassunta i11 un p1rogT.a.m1na di pro.filassi e di preven zione contro· le malattie sociali. Si è i11tr.attenuto sulla legge dei brefotrofi, i)er i quaJi è .as:sicur3'to ia.i figli illegittimi il latte ma.tur110, 1nediante fo:rti prf~rni. di ,.t]J.atta.m ent-0 alle ma.d.ri nubili, i quali mraveranno su l .bi'lancio dell 'Oper,a per molti mi lion i . Queste c11re p e.r n1et-. ter.a11n o · di preip1arare ialla vita in pieno T'igore migliaùa di tfa.nciu1li f•ata.lmente 1destinati in oaso contrario, all.a morte per inanizione o per tuberoolosi . Per i · fj g]i legittin1i c.1i maclre tnberc'()los.a, l ' Opera Niazi.o·n.~le pl·ovvede, inediante p agan1ento di rette mensili a.gli istitu ti ch e ric:evera11no tali bambini fin d al momento della na.scita e c011 p.a.gamento di sussidi di bal iatico; non infer iori a 150 lire mensi!i, e sovvenzion i ai pre,-entùri .antituberoolari, a oolonie mari11e e montane per molti milioni. Inoltre ha sovvenzionato, per parecchi milioni, gli istituti che riooverano fa,nciulli. L'Opera ha oreato tutta ltn.a serie di propagandist.i e di puericultori, ha istituito 12 scuole ner rr1edici, 12 per leT".atrici, 18 per medici ~ondotti ; ha diffuso le 11 orme di propaganda igiPnica. nelle campagne con 50 ambul.a.tori volanti ed un gran numero di a1nbulatori fissi. 0

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XX.Xl\i , FASC. 31)

SEZIONE PRATIC.\

lu tale modo, l'Opera n.azio11ale ner la mater~1ità e l'infanzi.a svolge tutto un iavru·o di prevenzion..e a.ntituberoola~re e di difesa sociale, che ~sarà notevolmente •ampliato i1ei p r0ssimi ,anni per il gettito della tassa sui celibi e per altre <:ontribuzioni cospicue che si conta possano venire in altro' mo.do. L a clott.ssa CARMELA DADDI l1ia esposto inter e.ssa11ti notizie sulle cc oolonie profilattiche &I elioterapiche » del Fascio fen1minile di Firenze ' sui criteri s anitairi di scel~a dei bambini e stigli -0ttimi risultati teraipeuti ci ottenut i. I l ::ien . ~1.AR~GLl ANù, i1el discorso di .apertur.a dei lavo1·i dellia sezione scientifica, h.a rico.r dato l'alta figura di Villemin, il gran.de scienziato f.rancese, da.i le cui sooper,t e ta;nto impulso hanno avuto gli studi sul1a tubercolosi . Indi il prof . RoKZONI illustra un ordine deJ giorno, che viene .app rovato, col qua.le si affe.rn1a l a nece&sità di un disp ensario almeno per ogni provinoia, la sua i11di•p endenzia dal Consorzio praivinmrule, la collabor azione all'Opera .antit ubercoI.are ti"a Consorzi ed .<\..s...'Ociazione dei mooioi condotti. I l prof. \ '"1NcENZO ~"'1cr di 1>alermo espone una <lotta e{l elaborJ..ta' .relazione sullo « Stato att uale delle 110LStre cognizioni s ui riapporti fra oo-tStituuone e maJa,t1tie :tubercolar i ». Dopo .aver .a.cce11nato alle q uestioni più recenti, riguardanti il co·ncetto di costituzione orgian ic.a ed i snoi rappo·r ti con I.a ereditariertà e co11 le in:rJ .agini dinam ioo-1uorali e i1.europ.sicolcJg:iche, e fatte le disti.i1zioni fra co..s.titn zione orga.n ica generale e par ?Jiale, il r elato.r e si adde,n tr.a nelJ.a de&crizione d ell° abito tisioo e lon·gilin eo, riv€ndic;.ando 1a lJiatern ità di tali studi alla scuola ita.Iia-na, e prec1... a.n1ente a quella di P adova, che fu diret•t a d ail def11nto seniatore De Giovanni. Ri1e~a i. d·ati • statist.ici che dimostrano la p.artiool.are tendenza dell abito-tisiw alla morbilità tubercolare e di-scu te le obbiezioni che alla dottrina di tal€ abito sono state mosse. L'O. si intrattiene quindi sul1'.abito li11fatico, sugli infantilismi, nan ·smi, gigantis1ni e sulla dottri11a meccanica del1a p.redisposiz,i one a.pioale all.a tubercolosi . Indj il dott. P ARODI ha illustrato un « nuovo metodo di ascoltazione » ed un nuovo .app.areo-chio da lui ideato, fondato essenzialmente sul~'.appli0azione ·a1lla clinioa 1del pxincip1io dellta interferenza dei s11òni. \ .. iYo è stato l 'interesse dieii oongressist] p er 1a dotta confere11za del p.r o.f. ARLOING di Lio ne, sulla filfu·rub\lità del virus tubercol are, questi one d attualità che, pur essendo di oaùlattere :.str etta1nen te scientifico, non può non avere un.a J:~rolfo.111da ripe rC'U1ssi<>ne \anoh e . 1nel ~1.po della ~otta socia1e con tro la tt1ber0olosi.

1873

antitubercolari. S ulla Confe1·enza internazio11.ale, che avrà luogo .a R oma nel p.r ossimo anno, ha parlato l 'on . PAoL uocr. Il p·r ·of. FELIZiIANl pro·p one di estendere l'azione della Federazione ian che ai dieci milioni di italiani residenti all'ester-0. Da ultimo s i nomina il Consiglio .d:iirettivo e iS~ ruppTova lo Statuto ~ella Fed01razio,n e, che prende ora il nome di « Federaz.ione Nazionale Fascista per la lotta contro la t ube r colosi ».

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** * All Asse111blea, de lla. Federazione, il pTof. lV[ENnEs rifà la storia dell'istit11zione, elencan'.':l o i -provvedimenti legisla.t ivi sollecitati · d a essa presoo il Governo per co1nb.attere il morbo e prov, ·ed ere al finanzi amento n ecessario ai Consorzi

.. l\1olto i11t.eressant i riuscirono le visite alle varie e belle Opere antitubercolari di Milano. I Congressisti hanno· visitato .an che il Sanator io di Legi1a110, sorto per opera concorde di industriali ed operai, che, col concorso di Enti, ne finanz]ar-0no la. cos truzione e la gestio.n e. Gli operai contribuiscono con una giornata ,a ll'anno di lavoro. ·rale Sam.atorio dispone di 120 letti installati in u.na bella OCN;truzione, che riappresenta qltant o di più moderno s i possa oggi ottenere nel campo edilizio e tecnico .

XXIII Congresso Italiano di Oto-rino-laringologia . •

(P arma,

~2-2-l

ottobre 192·7) .

'l e1na uffici.a.le di re,l azi-0n e : l"unzione ulfattiva , oustativa e respiratoria nasale in rapporto allo1 clinica. Esso è stato .svolto ·dia.i pa:-off. S. BAGLIONI e G. BIL·ANCION 1. Il primo h a parlato dell'esa1ne funzio11ale delle diveroo •sensibjlità della muoosa 1'1a&ale, ricon osciendo in questa due S·p ecie di sensibilità, quelle generali (tattile, termica , doJairifioa) 'e que•ll.a specifica, che ha sede n ella p.a.r te su p eriore della nl'e1nbrana sch11eideria.na. Ordinarinm.e nte queste due ~ensibil ità sono ooitsider.a.t e indipendenti l' una dall' alt11·a e, ~iebb ene la n1a.ssim·a :importanza sia stata rivolta a qt1ella sp·ecifica., si deve riconos ce:re ohe ,ancl1e qt11e.l la generaJe 11.a no,tev·oJe sig11ificato ed è di g randissima utilità. L 'esaime funzion.ale di quest e sensibilità consiste i11 diversi procedimenti, dei quaJi i più importanti ~.o,no quielli del valore di sorflia (d r·t to ~.n ch e il minin10 percettibile), di intensità e di qualità olfattiva. La s ogli a ·dell ' intensità di u11 determin at-0 odore si stabilisce medi.ante l' olfatton1etro di Z\-raairderna ker e si misur.a in olfattie (mini1no percettibile ':li una scistanza odorosa indicato ]n ce11ti111etri della lt111gl1ezza della. swperficie cilindrica odor osa dello strumento stesso). L'O. ritie11e che sia p·o~sibile ottenere delle i11is11r.azioni pii:1 esatte inedin nte a ltro u.p•pàrecohio basato sul pri11cipio d~l­ l'i11sufRaz,io11e di aria, il quale potrebbe ser vire ro1nc un vero estesiometro . Ha pure importanza la detern1inazione della soglia dei , v·alori qualitativi (os f resiometria), che 0onsiste nello stabilire il minimo stin1o·l o odoroso 1

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1874

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XXXI\-, .F'ASC. 51]

di qualità diverse, che il p ·a ziente è capace ai valo1·e diagnostico differenziale dell.a opacità del .avvertire e riconoscere. seno sfenoidale; SAN\"ENERo-RossELLI sulla correzio• Esamina poi le diverse co11dizi.o ni piatologiohe, ne chirurgica delle tlef~rmità nasali . Si sono poi che hanno importanza clinica. avt1te diverse co111unicazio1ni sui tumori delle fosse Il pirof. BILANCIO}.'! rifeTisce sulle niasali (fib.r oangiomi , fibromi, epiteliomi., papil, disosmie, di101ni). · · sgeusie e disturbi ·affini .d al punto· di vist~ clinico. Fr.a le djsosmic, esamina anzitutto l'anosmia, ]j'arin,gologia e lari11 uolog-ia. - T. l\1~KOIOLI ha che può essere assoluta e coingenita. Può verifiparlato a lu11go sulla ' lotta contro l'a.de11oidis1no, c·arsi, i·n seme con altri disturbi dell'olfatto, in leriporta11do i dati de.11a sua larga e;s.pe1rien~a. Disioni dei centri 'n ervosi specialmente de11a coryersi 00. han110 riferito s11 p ob·l emi inerenti alle teccia.; in generale, si può ritenere cthe i distu rbi .t onsille : biochimica, a.Zio11e degli estratti tonsildell'olfatto ve11gano come qua1·to sintoma, per orlari, la glicemia in raprp oirto alle mal.a.ttie delle dine di frequenza, delle neop1asie tempo 1'ali. tonsille, sif ilomi iniz~ali delle tonsille. G . :JlERELLI L' alltQSll1iia può essere do vuta a lesioni delle ha 'Parla.t o delle P·~raJisi post-difericl1e del velofosse n as.ali, sia per origine meccanica o -resipi.rapendolo, ooserv~do che esse possono aversi anche to·r ia, si.a per lesioni della mucosa olfattiva. Quei11 individui precedentemente .ad abbo11dante1nenste l1lt.ime sono assai difficili .a riconoscersi e law sierote:riapizzati; i iniglio1ri risul~ati terapeusci nno spe..sso in d11bbio. Sono .da citarsi anche tici sono• sbati ottenuti associ.a11do alla s ierotera.p ia le .a nosmie da gas iasfissianti e quella degli albini, le cure elettrjche e. la sio1m111inis.tr.azione di stricnidei qu,aJi le cellule olf:rtfive sono prive di pig11a. CALICETI. e ÙR.LANDINI han·no rifeJ.·ito sulla. tuberoolooi laringea. Q11est'ulti1no ha ottenuto dei 1ne11to. rjsultati tera.peutici inco·r aggianti lned~ante le Vi sono poi a11osn1ie senza les1o·n i .a.p pa.r enti delle f()sse nasali,· ohe p·osoo.Jio essere perife.r iche 1n1ezioni endotraehea.li di essenze balsa1nicl1e; egli e ce11trali. Interessa.n ti ~rl esar11inat~ .a pa,rt-e sono preconizza l'unione fiattiva del tisiologo col larinle a.11osmie di origi11e piti.atica. golo·go . Otologia e vmrie. - F.ra le molte comunicazioni .i\lt.ri disturrbi del]' olf.a.tto con~isto·nÒ nelle ipea.t tinenti ·all' .a11atomia, l' e1nbriologia, la elinica, 1·0.simie, in cui gli odori sono percepiti oon intenI.a fi..,iologia, citiamo quella di E . AR1slr sullo sità S'lllperioll'e al1a norn1a~e . L 'iiperosmi.a P·UÒ esstudio delle a.lterazio.n i fo111.e tiche coi p alatose1·e t.-otale o parz1a.le; l'impressione pe nosa- detergra111mi; di PINALI sull'1a;pplic.az.io·n e della diatern1ina.t a da uno o da più odori può ·p oi da.ire orimia. in otoriuoJftringoiatria; di RIMINI sul1a megine a v.a.rì riflessi: nausee, v.o miti, cefalee, sinningite labirin1to1g ena; idi ]'1LIPPI sull'oto0scleJ· 0Sli .in cope, arresto .d el r.espiro, .afonia) dispne.a, ecc. raJpporto oon le disendoorinie. Di solito l' iperosn1ia. cootituisoo un disturbo funA~ F . zionale senza lesioni a1p1pa1·enti . La perversione de l pot.ere olfattivo p,rende il no1ne di !Ja.rosmia, ohe pt1ò essere u11'illusione deill'odorato, oppurr e un.'allfllcinazione. In quest'ul_.. Recentissima pubblicazione: tima, il nlialato sente un odore senza tro·v arsi in presenza di i1essun·a sosta:nza .c apace <l 'inlJP·ressioProf. CUCLIELMO BILANCIONI naTe la mt1cooa iOIIfattiva . In generale l'odore percepito è p·e ssimo, cacos-niia subbiettiva. Le p•a rosmie possono acoorrupaigna.r si o non a. lesioni delle ~ome si ptteviene e eome si etttta. fosse nasaJi. Interessante è l'a'ltra plbrosmica degli epile.ttici, i1ei qu1ali . l' ooame aocuraito delle fosse Precetti d'Igiene dell'Orecchio. nasali p uò riv~lrure delle lesioni, da cui si origiL'O.n . Prof. Pi.etro Capasso n.e l " Pensiero Sanita,rio » 11nn-0 per via riflessa le crisi convulsive. $Crive fra l 'altrQ: Il cwpitolo dedicato all'im.portanz.a. ' . biologica e eociale degli organi ·dei sen~i e alla neAlla disaussione de.il tema di relazione sono seeessità d'dstituire un'edrucazione ·dei sensi durante lo guite P.umerooe comunicazioni. svilWPIJ>O somatico dell'i·ndi-vidu~>,. quello ded~cato ai Rinologia. - <Jomunic~ioni diverse 1attinenti raip·pOlrti tra. J.'orecchio e lia civiltà m~c~?.1n1ca, a~le •lesioni della ·g uerra moderna, alle sord1ta profese10al te'm a di relazione; altre sull' atmometri.a giranali e l'.altro dedi·c ato alle norme d'igiene dell'orecfica Jtnsale e rinof.aringea, s11lla rino1)letis.inogra- ·chio' e a1la necessità d'in.t.egrazio1!~ ·c!_ell'igiene. deJl '.a.pparato a.custicc oon quellP. dell intero . c·r~anismo, fia. G. FEnRERJ e A: RuGGERI riferisrono sulla dànn.o una ,precisa fisionomia alla pubbl1~aM?ne, la quale, per l'opera di propa.ga,nda cpe oo mp~e ~ camflora batterica del meato medio ed inferiore, ohe po ipiù v·asto ohe non sia. quelllo d~lla &~ial1ta, mesi sono 1nostra.ti ass a.i scarsi di germi: speciHlmen- rita di essere .aJdditaJta e lettP., specie fu.ori d~l ~po medico. Agigdungasi la forma dello scritto: il B~lan­ te il medio; i germi più frequenti sono i comuni cioni è uno scritto.Te ornato, acut-O, arguto. e piacepiogeni, specialmente lo stafilococco. vole adoratore dell'arte. E ·perciò questo libro. conToRRIGIANI e LuNEDEI hanno p~rlato della ooTiza centra in sè due rare qualit~: è UiJl ele~ento d1 ~­ tura e di diletto e perciò merita la p1i1 larga difner,·osa ap€riodioa; S1LVAGNI sulle alterazioni del fusione »· sa11gue i1elle .stenosi re~piratorie, oonsistenti in Un volume iin-8° di pagine 255 nitida.mente sta.JDJpato. iperg lobulia ! ipere1nofilobinemia, leucopeni.a. neu- Prezzo L . 2 5. Per i noetri rubbonati sole L. 2 2 , 9 O trofila co11 linfocitosi €d eosinofilosi relative, al- in porto franco. terazi~11i cl1e l O. mette in :r apporto con modifiInviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA. cazioni c"!e11a tiroide. E. l~onF.sTÀ b1a tr.attato il 1

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SO~DITÀ

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SE'ZIO.NE f' RATICA

1875

APPUNTI PER IL lI EDICO PRATICO . . •

CASISTICA.

{Cg.

2U i11 10 c1nc. ùi a cqua ,dist.); il nitrato d 'ar-

gento r1on va usato qu ando vi siia una lesione corn eale p er qua·n to minima , oppure si a.bbiano J>seudomembrane o fatti i nf iarnmatori m·olto in· tensi. Le ulcerazioni corn eali vanno trattate con i n1i·d riatici o con i mioti ci, ma in qu esti casi è sempre prndent8 ricorrere alìo specialista. 2) Generale. Curare un a. buona nutrizione, u11 buon governo del bambino (1per evitare le infezio ni !) ; tentare la vaccinoterapia, pur non tralasciando ma.i la cura locu le. til. 1

•La congiuntivite gonococcica del neonato. una di qllelle. affezioni gravissime, l'esito delle quali d~pend e in buona parte dall'opera P.nergica del medi co, dalla precocità del1a ·diagn osi e •dalla dili•genza della cura. Sebben e sia ' oggi me110 comune ch e una volta, essa è tuttoI'la tanto frequente da assumere un'importanza no·· tevole; og11i medico 1deve saperla riconoscere e curare, ta11to più che n ei centri ininori mancano gli specialisti a cui affidare la cura. Si manife.sta di solito fra il secondo ed i 1 quint o giorno di vita ed è quasi sempre biliateral e. Alla fase ·di infiltrazione segue presto quell:.i di piorrea; <io1po 2-3 1giorni ,d i m alattia , il pus è tanto abbondante che, se la prima palp ebrale sta chiusa, vi si accu mula in tant•a quan. tltà da schizzare fuori con violen za quando il m edico divari.ca le ·p alpebre. P er ciò, git1stamente G. B. .-'\Ilaria (La pediatria àei meàico pratica, m·a rzo 1927) consiglia al medico di proteggersi gJi ocelli con occhiali di vetro quando si a:ccinge alle manovre di ·p alpazione e di m edicazion e. Segue poi la fase di regres8ione e 1si pos6ono av ere complicazioni extraoculari ed oculari, le quali ultime n on raramente determinano la cecità. f ,linicamen te si può soltanto far e ·diagnosi di ,p robabili tà, in quanto ch e si possono avere altre forrne di congiuntiviti ; la diagnosi di certezza si ha solo con l ,esame batteriolo·g ico . Si eviti sempre ·durante I,esiame di fare pressione digitale sull'o~chio infiammato del bam1 bino, poichiè ne potrebb ero risultare delle lesioni gr·a·v i; durante tale esame è indis pensabile l'assoluta immobilità del bambino, quale .p uò ottenersi m·e diante le a11t! che fascie che ten gano ferme le braccia. Profila ssi. 1) P er la m·a:dre; irrigazion i vagin1ali caJde di permanga11ato di potassio (in carte da cg. 50, da sciogliersi in litri 1 1 1h di aoqua). 2) P er il bambino. Instillazi oni di nitrato d'ar·. g:ento (cg. 5-10 in 10 eme. di acqua di-stillata; una due gocce 1p·e r occllio, badando di n on farle cader e Sl1ll1a cornea!) ; si può avere com e con ;eguP.n za una intensa rea~i one inrfiammatoria che cess·a dopo 4-5 giorni_ Può usarsi il protargo10 (cg. r-0 in 10 eme. di acqua ). Cura. 1) Locale. Irri·g azion e della con giuntiva a grande acqua (n on con semplice tampone di codi pofJa.6sio (cg. 25 tone) u s.ando . .il perman ganato . . in 1 litro •d'ac.qua), ogni 2-3 or e. Usare debole pr ession e e strumenti sterilizzati. Cauterizz·a zione della· congiunti·v a con nitrato d'argento (cg. tre in 10 em e. di acqua d ist.), 01ppure il protargolo È

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L'artrite gonococciea nel poppante. ffl quadro clini.co dell'artrite gonococcica è abha stanza caratteristico: rig·onfiamento inffam1na tori o dell' articolazione che rapidamen te evolve verso l'ascesso. .t\.ll'inizio esiste impotenza funzionale, che proyoca l'immobilizzazione dell'arto. La durata varia da qualch e settimana a qualche 11tese; la guarig1on e è spesso 6IJOnta11ea e quasi ~rmp re senza sequele. Secondo l 'evol'Uzion e e la durata, si disting·uono due forme cliniche : l'una ~enigna, che si accompagna .a stato generale buono, senza disturbi della n utrizione; la malattia rima11e localizzata a poche a rticolazioni, che guariscono faci lmente. L'altra , forma settica, colpisce parecchie :irticolazior1i ; la febbre è elevata, a carattere- con: tinuo ; spesso, si hanno eruzioni eritematose o p a1pulo-vescjcolari. I .P complicazioni cardiache, osserva Gunsbèrg (lVlonatss f. K inderheil lc., 1927, p. 486) non si rjscontrano n el poppante. Anche n ella fo rma settica, lo stato generale è poco affetto. Le forme ipluriarticoJari sono più frequ enti che le m onoarticolari. ~o n è mai stato possibile ritroYare il gonococco nel sangue. La stessa setttce,mia. però n on porta alla morte, ma diminuisce la r esistenza de\ 1poppante a d altre infezioni ed ai disturbi digerenti. Raram ente la diagnosi differenziale pres'? 1ta grandi difficolt8. Si può anzitutto escludere n el primo anno di vita il r eumatismo poliarticolare acuto. J_,a sifilide invece può dare una poliartrite. .t\.ltre volte, la diagnosi è difficile con la pseudoparalisi di Parrot; soltanto la puntura dell 'articolazione e la ricerca del gonococco le\'ano ogn1 dubbio. Il trattam ento consiste anzitutto n ell'immobilizzazione in buona posizione dell'articolazione affetta. L' A. ha ottenuto buoni risultati con i ·vaccini antigonoco-ecici, alla dose di eme. 0,1-1 . in iniezioni endomuscolari. fil. 1


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lL POLICLINICO

Lé oi·ehitl •primitive acute dell'infanzia. • Sono •p er lo 1p i ù secondarie a malattie in.fettivre <tjfoide, infJuenza, tu1b'8rcolos.i oreochioni, sifili· de) ; qualche volit·a sono invece primitive e dipendo110 dalla torsi·one 1d·ell'i datide ses5ile di Mor· gagni. Si iniz·i ano con un 1dolore brusco; lo sicroto è rossJ, edema·toiso, dolente; con la ipalp·azion e non si arri va .a ·distingu·eTe l' ep1i1d'i·dimo; il coird·one e grosso e cl'o,l ente; 5i ha. leggera 1'ebbr·e (38°) . I sinton1i retroic.edono ·con .qualche ·g iorno di riposo in letto; sono di solito neces·s ari 4-10, riman e però f!Ual cl1e ' 'olta un po' ·di atrofia testiicolare. Altre volte invee.e la temiJ>·era.tura ragigi·u ngc 1 390-400, a tumefazion·e aJumenta e co•m pare la lflut· tuazione. L'incisione della vaigin.ale porta la fu·or) UtSci tia di pus ed in 3-4 1&ettiman·e si ha .la guarigione. Talora l'~p.erlt·ura, ·sv ontan ea o pI'1ovo-cata, della ·vagina1e .è seguiita ·da sfacelo· testi100lare, ciò ·c·h e indica c·he, se p.e rsiste la tensione, si p11ò aYere l a morte funzionale d·el testicolo. L'jnterYento c•h )Turgico •5'imrp1)ne quindi, il p lù precoce possibile. Dorp.o .a;pertura id.ella V1a;ginale si fa immediata-mente la detorsion·e, si fissa il testicolo alla vaginale, questa allo scroto e si sutura la cute •5-enza drenag,gio. Quan•do la torsione è soprava@inale l'inciLS-ione devP arrivare ftno a11' anell·o inguinale. :\'el caso qi orohite su·b acuta, le condizioni ezio · logjche SO·nO le stesse, ma , i sintomi m en·) note'voli. J_,a ~ emperatura D·On o'1trepas~a i 38°, i d olori sono meno vrvi, la tumefazi·o ne è minor e. Abbandonata a sè l'aff.ezione retrocede spontaneamente 1dopo una ·diecina di giorni, lasciando il testi·colo indenn·e . .Per a.ltro è sem1pre raicco:mandabile l'intervent:i d'urrg·enza che è ino!if ens.i vo e può farsi f on la sola ane·stesia .local ~. Si pratica la in ci5iorie •d·ello scroto e de1la vaginale; ia detersione è in uiti 1e. Dopo legatura, si pratica la resezione dell'i1dati.de che è vol!Uminosa, di colore rosso souro, quaisti ner-0. (Journal des P1'aticiens, 4 dic. 1926). /il. 0

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M. SABATUCCI.

· TERAPIA. I metodi di Whipple e Walinski nella cura dell'anemia pernicio8n.

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L'orchite della varicella. L'orchite, com·p li·cazione frequente e ben i10La del Yalolo, non è stata WJai descritta n ella varicella. J. Sabrazès (lJuzz. de l'Acad. de rriéd., n. 30, sed11ta del 26 luglio 1927) ne ·descrive un caso da 1ni osservato nel 1918 in un u omo di 20 anni, che, all'inizio del periodo eruttivo, viene colpito da orchiepidi dimite prima monolaterale, iPOi bilateral c, con versam·ento a carattere infiammatori0 n ella Yaginal e, e con parecchie riprese successiYe, che seguiYano molto fedelm ente il decorso ~ le poussées dell'esantema varicelloso. L'autore 1

FASc. 51J

esclu·cl e la l)feBenza di altre cause possibili di orél1i-epi.di dimit'e, e ricorda il reperto 'di fnc1usioni cel 1ulari, simili a quelle ·dell'herpes, nei testicoli di una scimmia inoculata con materiale varicelloi.so (Ri vers). Non dice se nel caso da lui osserv·a to rimase compromessa la f11nzione delle glan·dole genitali.

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Il metodo di WhitPple conBiste nell'ir1gestio11e quotjdiana di 200 grammi di pappa di fegato; ourllo cti Walinski nella trasfusione e nelle inie• zioni quotidiane di 5 a 20 unità di insulina. P . Emile-Weil (Soc . méd. des H6pita~1x, ag. 1927) ha riferito su quattro casi di anemia perni~ eiosa progressi va criptogenetica od ipoplastica, guariti con questi m etodi. Tali guarigioni datavano già da parecchi me~i ed erano state ottenute in sei settirnane circa; esse sembrano cornplete, i11 quanto che i malati hanno ritrovato le loro forze, no11 hanno più disturbi digerenti ed hanno ricuperato del peso (in due casi 12 kg. ). I /efficacia del metodo di Whipple è confermata cla t1na sessantina ·d i casi finora pubblicati, ai quali rnanca soltanto un'osservazione molto prolungata n el tempo. Pure efficace sembra il metodo di \X/alin ski , in cui le iniezioni di insulina pern1ettono alla trasfusione un'azione più utile e oi ù

in~cnsu.

Il fatto ·che diversi metodi opoterapici possiedono una tale efficacia non solo ha ·Un grande interesse pratico, ma suscita tutta una 6erie di iproblemi fisio-patologici; sembra che, ,per la prima volta, si agisca n on solo sull'emopoiesi defici ent e, rna anche sui processi di emolisi. Alcuni hanno rilevato che, ·Col metodo di Whip·p le, s i hanno delle ricadute quando si cessa <li somministrare il fegato; ma tali ricadute cedono con un nuovo trattamento, che è quindi neces· sario prolungare a dovere. 1Importante è la preparazione del fegato di Vl· tello. Es~o deve e&Sere raschiato mediante un coltello allo scopo di allontanare i vasi e di ottenere la polpa. Lo si cuoce quindi per qualche minuto a fuoco lento; lo si 1passa allo staccio e si riunisce la polpa al brodo, aggiungendovi un l'l po' di burro e di sale. ,i. Acidosi

po~toperatoria

e suR cura.

L/acjdosi postoperatoria è stata descritta jper la prima volta da Naunyn e venne interpretata come un aumento patologico dell'acidità nel sangue e nei tes:suti. Gli studi moderni sulla concentra-


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:::Ez lllNB P lt\TTCA

1877 •

zione d egli ioni iclrogeno deYono rr1odificare questo concetto. ~ ell 'acidosi entra110 in circolo in quantità maggior e rlel i1or1nale, sa li di acidi organ1c1, ma la concentra zi ')Ile in i 1ni H cl1e caratterizfl a il grado éli attività dell'acidità d el sangne resta in,'ariata perchè il sangue possiede una riserva alcalina sotto forma di fosfati e carbonati e una valvola di sicurezza con il C0 2 • N ell' a ri·do~i quindi non si 11a llna altrrazione d egli ioni l-T m·a l)ensì una diminuzione d rlla ri6erva alcalina del sangue. Oltre a questo è caratteristico d ell'acidosi un aumento nel san gue e n ell 'orina di rorpi chetonici (acetone. ac. acetico e acido B -ossibutirrico). I sintomi clinici posson o e!:=sere app ena accennati (cefa1 ea, insonnia) o possono prPsentarsi con 11n quadro più graYe (agitazion e, insonnia, nausea, vomito, secchrzza cl ella bocca, cefa lra, ecc.) o addirit1 ura, 11ellc for1ne gravi, p osson o essere rappresentati d a uno stato comatoso eh e p orta a m orte. Ber eso,v, Kucl1o"''al'Pnko e Li fscl1ut z (Archiv. f. · h:l in. f.hir., ' roJ. 144., pag·. 222, J927) hanno esaminato 28J pazienti e hann o potuto stabilire l'esisten za dell'aceton11ria n el 43 % .d ei ca-si. La percentua le r ancora inferi ore a quella di altri autori. Non ha importanza alcun a il tipo d ella anestesia perchè l'acidosi postoperatoria è legata ·a l trauma opera1orio per sè stesso. L' acetone compare per Jo p il'1 nel giorno su ccessivo all'intervento e dura per 2-3 g iorni. Le donn e so110 col.nite circa tr e Yo1te più frequent em ente d egli uomini. In tutti i ca si osservati si è trattato di acidosi compens~ta. È interessan te r ile,rare che n on esiste, secondo le ricerche degli Al\. un raipporto netto ira il pH d ell 1 orina e l' acid osi. r .ontemporaneam ente veni,ra dosata in tutti que~ti pazienti. la glicemia, in genere è stato osservato un anmento del contenuto in zucchero d el sangu e dopo l'i nterYento. .Nei casi in cui questo -aumento era not evole i sintom i dell'acidosi si trovarono prrsenti n el 72 % dei casi, nei v·alori m edii la frequenza era del 41 °6, n ei casi senza aumento d ella glicPmi:i ma11caYano sempre 1 segni d ell' acido~i. Questa iperglicemia può essere spiegata com e dovuta a 11na diminuzione del potere di ossidazione del gl u cosio cl.a parte delle cellule dei t ess11ti e d el fegato , con seguen za quest'ultima dello choc. Il diminuito potere dj ossictazion e ò e11 e cellule oltre all'aumento (lella g'Uce1nia 1p-0rta alla comp·a rsa di acidi organici n el sFJ11gue e quindi al. l'insor genza dell'aciaosi. La cura dell'a cidosi con sisterà n el fa,,orire J'os:3idazione completa del glucosio e cp1indi nella •ommini$trazion e cli ins11lina. .

1

L'insulina può detern1inare d'altra parte, ·u na in\•ersione del q uadro del glucosio provocando una ipoglicemia che si accompagna a gra,·i sintomi. E quindi prudente di associar e all'insulina la sòmministrazion e di glucosio. In questa maniera il glucosio può venire ossidato completa, mente e viene a rappresentare un note,'oli ~ :-- in10 fattore nell'aumento <li re. istenza del 1paziente allo .choc operatorio. 11 giorno prima d ell'operazione si iniettan -i .}00 eme. rli gl11co1sio al 5 % endovenosamente e 10 unità insulinjche sotto cute. Questo s i ripete il giorno dell'operazione prima e dopo l 'inter,-ento. Il giorno seguente i l paz. riceYe tè zuccherato per bocca e 10 U. I. 01egli jndivi dui molto deperiti la cura vien e con tin uata per 4-5 giorni do1:>0 l'intervento. In questo modo si sono ottenuti risultati brillanti in ,p azienti con cancro d ello stomaro e in condizioni m olto deperite . V ALDO);fl. =======================~===================·

POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. Gianni Cazzarolli, Verona:

I lavori ·di R . Magnus e d ella sua Scuola sui riflessi di posizione si tro,·ano raccolti jJ1 u11 YOl11me dello stesso 1Map;11us: J{6rpers t ell111ig. E :cperiment ell-phy siologis ct1 e 11 rit ersu cl iurig en fi ber di e einzelnen bei d er K orpers t ellung in ttitigli e·i t tTed en deri ref lexe, il ber i.hr :.usam1nen1JJirken urid ihre storiLngen. Julius pring-er, Berlin , 1924.

I numerosi lavori del 11\1agnus su i rapporti di

inn ervazi on e e le influe11ze sensoriali n el sistema digerente sono ri1Portati nel « .P flnger·s .t \rchi,r ,, e n ell' cc .L\rcl1iv f. d . .ges. Phy.siologi e » cl eg·li anni 1906 e 1908.

P.

DI ì\1ATTEI.

A.1 clott. P. S., abb. n . 13748:

P er quanto riguarda le cause d el parto, Yeda: Knaus, L e cause d el parto, << ·P oliclinico 11, Sezione 1pifatica, 19'27, n . 30, pag. 1071. La saliva dell'uomo affetto da rabbia c:o11tiene jJ yir us rabido, ma le osservazioni ep1 clen1iologicl1 e escludono la trasmissione della malattia da u omo ad uon10 <1)er attenuazione del ,-irus?). f il. .t\ 1 dott. P . ..\. , da N·apoli, abb. n. 10864-1:

Demelin e Destraigne: Atanuel de i' accou eh e1lr. Ga~ton Do in, edi t., P arigi ; I Jn pratique d e l'arl des accouchenierits. nella 11110,·a edizion e diretta da Brind eau; \ ·igot t.,rèrec; "<lit.. Parigi.

]). [).


1878

; f POL ICL IN I CO •

VARIA_ Dellnque~za

' .

.

ed encefalite letargica.

Si appr ende che al Parlamento inglese fu prese11tato un progetto di leg·ge col quale si mira a stabilire criteri speciali p·er giudicare di cP.rti reati, qt1.ando siano compiuti da persona già col· 11ita da e·nce.falite letargica. Sj sono verificati dei casi - non molto fre.quenti, a dir vero, da noi - di convalescenti dell 'acce1111ata forma morbosa, i qu.a li hanno comm es~o reati che sono ·Contemplati ·dal Codice p e·nale, o quanto !fieno atti strani, ·che possono lasciar cluhbio sulla integrità delle loro facoltà mentali. lE d'altra parte ha rag·ione lo psichiatr·a quando afferma che in molti casi l'encefalite pl1ò ct erorrere q11asj inconsape·v olmente all'occl1io ·del profano, clata l 'estre1na Yariabilità ·dei sintomi coi quali può pre$entarsi. Ond'.è che appare no11 fu ori d el caso cl1e la materia c.l1e riguarda la pl1nizio11e d ei crimini ·p renda in esame serio il [i·r e,re11uto, n el clubbio cl1e la preg·ress.a malattia .abbia potuto, colla incompleta padronanza dei poteri ii1ihitorii, scemare, aJn1e110 j11 parte, la sua f f·S})OllSa 1Jilità. Certo è che rton bisogna esagerare nel provve·clin1ento col .quale si Yl1ole ~cagionare chi ha compiuto atti lesivi verso la società, dan·do troppo ·fa cilmen te parte della colpa, o tutta la colpa all.a prt'g·r e ...... a malattia: e certo pure si è che, n el dt1blJio, simili ca.si do,·ranno essere studiati accuratan1ente da Yere competenze, tanto più nel pen~j ero ch e la moderna scuola n el ~·iuclicare cl1 i con11n ette qu alunque reato, giustamente non in1.endP con una pu11izione vendicare la società com l1nc111e offesa, ma piuttosto m"ira a correggere 1e fl1neste tendenze ed a facili tare la rede11zion e di colui i::he la g·iur]sprudenza co 1 pisce. R chi non ·v ede elle quan,do non si segr\isse il l)rincipio che ora sembra preYalere n ella legge propo~ta. in Ingl1ilterr.a , la giurisip;ruclenza si mostrerebbe retrograda. in confronto della scienza m erlicB, punendo cnm·: cri.n1inalj com·nnj, dei malati abbas tanza g-ra Yi, q11a li sono tutti co.Joro che dell'P.n cefalite letar,Q'i ca 1portano Je sti.gm~te pur troppo indelebili? 1

_.\ que-sto ,p r0tposito l'.<\. rileva che la religione ebrea. e ,q uella mu·st1lmana, co•diificate d·a igi•enisti, non 1n1pongono di togliersi il cappello entro i templi. L'iI)lconveniente sop.r a àegnalato si ren1de so. vrat11tto manifesto 1per ·g l'indivtdui anziani e cal1vi; ·e nei tempi .d'mflu.e nza € .addirittura preoc. cupante: i funerali sono divenuti molto pro·dutt.ivi P er le ditte di onoranze funeibri; . ma sarèbbo tempo di modiJficarre i costu·m i, in quanto banno ·d'irrazional e. L' ..\. vorrebbe modificato an1che ·l'uso delle • marce ifun·e1bri in tono minore e tutto il cerimo. :riiale rattri s1t-ante: precoruzza un ritorno ai t~mpi d·e lla Grecia, in cui le cerim,o nie _fune-b ri non ave''a no l'attuale caratter e di 1desolazione. · .. 1

1

(A·n n. d'lg. ).

Tenta1.ivo di suicidio con insulina. R. Secher (Ugeskrift tor L aeger, 5 maggio 1927) riferj·sce il caso <li un di·abetico v,e ntottenne il q11a!e, in un mo,m ento di depressione, prese a scopo suicida ùna do·s e maiSsiva di ir1sulina: nO ur1ttà; immédi ata1ne11te ~e n e .penti · e fece seguire due cu ccJ1jaia.te da tavola di zucchero. Si ~etermjnarono sintomi di ipoglicemia, .ma seguì lA gnarigilone . L '.i\ . rileYa che in casi di omici1dio o suicidio ·da insuljna sarebbe difficile riconoscere all'autopsia la caui.sa della morte O. ·F .

'La durata del sonno.

1

·'

Sir Thomas QJj yer , clinico medico dell'Unjversità di Durham, n el suo discorso in.augurale, tenuto all'I stituto ·d ',Igiene di questa città, trattò della ,recchi·ai,?-. Mise in rilievo, tra l'altro, che a . torto si ascrive a insufficienza ·di sonn o il comrp·jfo di anttcipa.re I.a ,~ecchiaia. La durata del ~onno è jn .gran parte questione indivi·d uale; vi sono indi vi·d·ui che di regola non dormono più cl i 4 ore su 24, e cl1e. rendono molto e raOIO'iung-ono un'età avanzata. L'oratore ne wddusse alc11ni esempi? tra cui quello di E·dison, da lui vi- · c:.!tato a due rip~ese e che dimostra un'intelligenza <::e mpre vigile e una m emoria ferrea mal.graido '1e poche ore coo,ce$Se al sQnno. O. F. ~o

1

PUBBLlCAZIONI PERVENUTECI.

(L '.·l 1'1'e n . .c;anit.. ).

Deli tti i~ienici delle pompe fanebri. E. Briau p.l1bbli1ca i1 eJ -:\Joilven?ent Sanitaire del "30 110': JS26 un art~co1o in cui so1stanzialanent8 d jce cJ1e coloro i qllali 1parte~i·pano alle onoranze f·u11ebr i sono molto '50iglgetti a contrarre d·ei 1na. lanrti, a causa dell ' ~birt u•d•in e inYalsa di tenere il .ca.po ~ copeTto mentre si sYol1g.e la lenta ceri monia , e ~ iò sia all'esterno, sia n elle chiese, le qua :i -d 'i11Yi=>r110 I'lestano s en11pre fredd e. a!llche se ri seal <latP nrtific1a1mente.

dott. A'.ITILIO. L a quistione della libera docen.zn e la legge 30 settembre 1923, n. 2102.

CANDELA

-

Jesi. 1926.

.4.borto e ste1·ilizzazio•n.e tubarica t empora1iea in urui sola seduta lapatrotomica. P avia, Ti1p. Coop., 1926. · ATT·ILI SoRDF.:LLO. Studio radiologico di due ca.si di pse udoerniajroclitisnio . - Mil.ano, C. Zerboni, 1927 Io. I l 7rri..11io anno cli vita dell'Istituto di Te1 a pia fisi ca dell'[J.niversità r..li Rar·i. Ron1a, Tip. Piaggesi, 1926. .ALFIERI EMILIO.


, .(ANNO XXXI\', FASC. 51 ]

l d79

SEZ IONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Indagini s ui modi di allatt amento. Il Jliuister-0 dell' lnter1110 (Direzione Gen erale della Sanità Pubblioa, Di,v. \Tl , Sez. I ), ha diramato ai Sigg. PTefetti del R eg110 la seguen te circolare in data 30 n·ov. 1927 (\t-I ) : Questo Ministero, 11ell' intento di are.re u tili eleme11ti nei riguar,di de i modi più diffu i di allattamento &i b ambini, e ·dell'influenza c:l1e il modo d i allattamento eser cita sullo stato di salute dei lattanti, ha stabilito di procedere ad uno speciale rilevamento statistico. Due ordin i cl i provvedimenti si sono ricono.sciuti utili allo scopo : a) il controllo :1ll' aitto delle denunzie di ·m orte ,· b) il controllo all'atto della p rima vaccinazione jenneririna obbligatoria per legge.

, * ** P er quanto riguard·a il p.r im o pu11to, l' l stituto Centrale d~ Statistica ha già .a.dottata u.na nuova scheda 11ecrologica, i1ella quale, quando t r attasi di denunzia d\ morte di b ambini al di sotto di un anno, il medico che redige il certifioato deve rispon dere alle doma nde seguenti: 1) Era st:i to allattato al seno? P er quanto tempo? 2) L 'allatta1nent.o era fatto esclusivame11te al seno? •Oppure in parte artificiale? 3) L allattan1e11to al sen o era materno? E superflua ogni delucidazione st1lla iinportanza, a.i. fini sanitari, delle dette .domande, e su ta.le a.rg-omento si p·rega.n o le SS. LL. di volere, a mezzo dei 8indaoati e degli Ordini dei medici, richiamare l'attenzio1ne dei sanitari , affin chè n on t.nasolllfino di, fornire, nel modo p itl preciso, risposta conc reta alle singole dom.ande. N~ita an che 'd isporre che gli ufficiali dello Stato Civile por tino attento esame sui certificati di denunzia di morte dei b ambini a.I disotto di un anno, richiedendo, qu.alora risu ltino omesse, le jnclioazioni neoessa.r1e. 1

*** Il control lo all'atto delle vacci1iaz1onti può dare altri e più completi elementi. Ritien si necessario rammentare le disposizioni che disoiplin.ano la « vaccinazione J enneriana ». Ai sensi dell'.art. 67 del R. D. le~islativo 30 dioemba-e 1923, n. 2889, tutti i bambini devono essere vaccinati i1el primo semestre di età, ocl al p iù tardi nel p·rimo anno di vita. L 'art. 19 del reaolamento 29 marzo 1892, nu'=Ibero 329, stabilisce che il medico vaccinatore. sia oon1unale che privato, deve inviare all'ufficio sanitario 1nunicipale la dichjara zion e della \'ac1

1

1

c-i11azione praticata e dell ' e~ i to di essa indicando il nome e cogn ome del vaccinato l' ~nno e d il . ' giorno della nascita. Queste oon~izioni di fatto, già esistenti, rappresentano c~rcostanze fa.voir evoli a.I rilevamento i.11 piarola, ed esse possono agevolmente oondu·rire al risultato che s~ ·p refigge questo Ministero, richiedendo dai inedioi vaiccinatori un a integraz~one del1€ n·ot.izie che già l1a1nno obbli:go di for111r.e. Le 88 . LL. d0vran110, perciò dig,porre: che i medici vaooin.atori municipali, come i 1 medici priva,t i, .che éseguan o la vaccin azion e nel darne ' l'obbligatoria denunzia all' ufficio sanitario del Comune, oltre le indjcazioni, prescritte dall'articolo .19 de] regolamento su ricordato, debbano fornire .anche le notizie segu enti circa il modo di allattame-nto del barnbino: a) se è allattato .al se110 materno; b) se è all.a ttato da nut vice, indicando se !'.allatta.m ento effettuasi in casa dei ge.n itori -0d in casa della nutrice; e) se è allattato 00.lo .artificialmente ; d) se si esegue l'allattamento misto (al serio ed artificiale). Di queste disposizioni le SS . LL. Yorranno rende re edotti i sanitari , ed inte ressare i Sindacati e gli Ordini dei médici per un.a valida collaborazione nlla divulgazione delle stesse . Occorre, i.noltre, disporr e che gli uffici.ali sanitari comunali, n el ricevere le dichi.araz.ioni di \'accin azione, s\ accertino se1npre, e d in tutti i casi, che i medici .abbiano forn ite le dette notizie, promovendone la necessaria integrazione, qualora esse rist1ltassero incomplete. R endesi .anche i1e.ce.&s.ario predis.porre in conformità i registri di vacci11azione, creando apposita vooe sul cc n1o·do di allattamento n in guisa che 11e venga agevolato lo spoglio dei dati.

* ** Le indagini su accenn.ate, in un primo te1npo, rlevono essere esf>guite n el Capoluogo ed in qualche altro ce11tro importante, lasciando peraltro .al prudente giudizio delle' SS. LL. di stabilire se convenga. estenderlo a tutti i Comuni della Provin cia, ovvero .ad alcun i di essi, che me.gli<> a:flitli110 per un sicuro risultato. Il Mini&tro è si.curo del vivo persona le interessamento delle SS. LL. e del! a efficace co1lnb-0razione dei medici prov~ncia.li p er I.a più rigorosa attuazione dei s t1oi intendi1nenti in q nesta materia, che r~veste gra11de importanza sanitaria, e, inentre attende sollecita assicurazione, p,rega .d.are entr o il 31 dicembre p. v. notizia dei provvedimenti adottati. P el ì\1ini stro: ~il. ~JES'SEA.


IL POLI CL IN I CO

CONCORSI.

,

Pos11 VACANTI. ASCOLI PICENO 1~. l!refet tU'l'a. fi1 e rmo; v. fase . 49. Scad. 20 gen.

(Jff. san . d i

ill·unicipio. - A t utto il 10 g e n. begret.ario di 1a capo ufficio .Nledico presso 1a D iBRESCIA.

visione III (Sanità - P olizi.a. - ~ilnnona) . T itoli., ' laure a i11 Jnedic. e votazioni negli esa..1ni. D ooun1. l • 3 n1e.si dal 3 dic.; t·assa L. 50.05. btip. L . 13 mila e -! trienni di L. 1500 ; serv. a tt. L. 3500; inde1111. carica L. 2000; e .-v. ; divieto liber.a prof ession0. L Amministraz. si riserv.a di non proce, de r e ialla. no111ina 0AGLI (Pesaro-[] rbttno) . - Chir·urgo prima.rio di città e 2 m ed.-chir. co11dotti ; L. 9000; pei medici i11de nn. c av. L. 3000; tassia. L. 50; scad. 31 dic. •

CArtPI. Con gregazione di Carità. del 31 dic. , -. fase. 49.

Soad. <).re 12

DELLE STI \'IE1~E

1.. J lun.tova). - Uongregazione di Carità. - Al 15 g.en. , chirurgo pri111.ario direttore dell' Ospedale Civ. ; L . 10,000 e 5 quadrienni dee. ; c.-v.; 60 % .atti operativi e tasse di oura; età m ia&<s. 45 a . ; doc. a 3 me& dal 1° dic.; t.a.::1sa L. 50.

CASTIG1,10NE

C1cERALE CILENTO (Salerno) . Scad. 31 dic.; L . 7000 e -1: aume nti deci n10, o1tre L. 500 1.1f. san. e L. 1500 cav. ; .aiddizion . L . 5 oltre il 20 % della p ov·~·la z. C~NIGIANO

(&'rosseto). - A t utto 31 dic. , pe r ~f.onticello Ainiat.a ; L . 10,500 e . 5 sessenni dee. ; tassa L. 50 (50,15); docum. a .3 mes i · d àll 1° dic.; serv. enrtro 20 gg. CI VIT'ELLA CASANOVA (Pescara) . - Scad. 6 ge11. ; L. 9000 a.umenta b . e inde11n. ; tassa I.1. 50. C n .Es l'I~o (Rovigo) . ...t\..l 31 dic.; L . 8000 e inde nn. v·arie; tassa L. 50.15. • CuRTATONE (M~tova). Scad. 1° gen.; due condotte ; L . 9.300 e I,. 9000, 5 quadrienni di L . 1000; c.-v. ; in,denr• trasp. va-ri ab ile ool mezzo adoperato ; tassa L. 50. ' Ft<:J. rRE (B ellu no) . - Sca.d. 31 dic . ; 3° rep. ; L . 800 per 1000 ' pov., addizio 11. L. 5; 5 qu.adrienni decimo; c.-v .; L . 1000-2000-3500 tras.p.; tassa L. 60. 15. E pe11dente un r icorso del già titolare . FERRARA. U ff icio cl' lgie1te . - 1'1edioo · aggiu•n to di 2a, titoli; se.ad. ore 16 del 16 gen. ; tassa lire 50.15; stip . L~ 10,100 .a.umentab. e inidenn. varie GORGONZOLA (.il iilano). Usp edale , erbello1ii. M e dico a ssistente; Scad. 31 dic. '.'.. fase. 50. G1~ossETO . -- 8 (·.ad. 31 clic. V. fase. 50. LEPRIGNANO (R orna) . - Al 20 g en. ; L. 10,500 e co1nplementi; tassa L. 50.10. )l i.:Lzo (~filano). Ospedale di S. Jlaria d ell~ .St elle . - A t u tto 31 dic. V . fase. J9. ~IONTEF.\LOO (l'er·zloia). Scad. 30 dic.; li1 e 9000 e sesse1111 i dee . ; 1 . 600 ospedale ; indenll . t ra p. · c.-Y.; età lin1. 35 n. 'l'assa L. 50.15. :MoxTEFIORE DF.LL' Aso (.-1. . coli P. ). - .t\1 10 geu. · l .1. :---092 e indenn . ; ta.. a L. 50.10. 0

[.i\NNO XXXI\·, r;· A~C. 5lj

M ONTIRONE (Brescia) . - Scad. 31 dic. ; L. 11,000 e indenn . ; ab . . 1500. Mo&RO n' ALBA (::I.neon.a). ~ cad. 31 <lie:. ; lire 8500 e 10 bien n i ventes.; L. 1000-2000-3000 tras p.; L . 500 uff. san. ; L . 780 c .-v.; oaiSa oo·n orto dietro congruo prezzo di fitto; tassa L. 50.15. N APOLl . rJ lto r:,J 1Hl11,issariato per la I)rovincia. - D ff. san . di 'l'orre .Annunziata; scad. 30 dic. \ . . f.asc. 4b . - . [ :ff . .sian. :Nlugnano di Na poli-C.alYizzano. Scad. 31 ge11. V. fase . 50'. NOVARA. - Al 31 dic. V . faDc . 50. P OTENZA PICENA (111acerata). - A tutto '21 dic. \ .. f asc . 49·. .PitASO:h-!Aso (Sondrw ). ,~a'Tlatorio Uniùerto 1. \.ice d ir etto•r e; soad. 31 gen11 . 1928. V. fa . c. 50. RAIANO ( flqu:ila). Scad. 30 g g. <l.al \>.j no,-. , ore 18; L. 8500 oltre L. 500 uff. san. ; <."tà lim. 45 ·a.; doc um . a 3 mesi. Tassa L . 50. .Ab. .)000, raggru1ppati . RrM1N1. Due oe>nd. ; .al 5 gen.; L. 9000 e comp len1enti. R IPOSTO (Catania). Al 20 gen. ; . r.,_ 000 e 4 q u inquenni dee.; .ab . 10,697; kmq. 11 ; c:o11dott.a. unica; 8 1nedici liber i eserc. ; età lim. 50 a . · tassa L . 50.15; docum . .a 3 111esi dal 30 nov. ; serY. entro l~ gior11i. RosIGNANO MARITTIMO (Livorno) . - Al 30 dic .

V.

f.a..~.

50. SALEMI (Tra1)ani). -

A l 30 dio. ; L. 8500 e oom-

·p le-m'enti. SAN BENEDETTO V AL DI SAMBRO (B ologria) . Scad . 31 d i~.. ; L. 9800 e 5 quadrie nni dee.; trasip . L . 3000 ; t.ass.a L. 50.15. SAVONA. Due med. cond. su .prple nti se1fza asseg.n az. cli zona; L. 5000 e 10 bienni ve11tesim o; c .-v. ; scad. 31 dic. SPEZIA. (>sp edale Civile Tlitto 11io Ernuriuele 111. - A t u tto 31 gen., 111ecl 1co pri1na.rio. C..~ hiedere ~op.i.a .a vviso all'Ufficio di Segreteria . SuL:MONA. Gasa Santa dell' Annunziata. Aiuto d~ chi,rurgiia all' Ospeklale Civile; se-ad. 31 dic. V. fase. 50. • TRENTO. - Al 15 gen.; iper 2 sobbor.ghi; L. 7800, a·u menti, indenn . VERNATF. (Cune o) . Se.ad. 31 dic. ; 2a cond.; L. 8000 e 10 bienni vi gesimo. VERONA . Amministraz. Pro,,,inciale. Direttore ·della Sez. i11edir:o·rn1orogra.fica del Labora.to!~io provinc. d'Igiene e Profilassi ; L. 16,000 e 2 scatti qu.adr1enn a li di L. 800 e di L. 1000, oltre indenn. serv. attivo L. 4200 e 20 % .analisi .a p agam. ; titoli ed esami; età mass. 45 a. eccettuati .aiuti e assistenti delle F'aooltà inedich e puù·ch è i)r estino già servizio ipr~ la boratorio d ipen:de11te dalJo Stato. Se.ad. 30 gen. \ TF.RZ .-\NO ('11re'Tlfo). Scad. 25 dic. ; consor.; L . ~)500 e 5 quadrien11i d ee., oltre indennità. \ T1cENZA . .4.ni11ii nistraz. P rovi'Tlci"le. Proroga al 15 ge n ., ore 1 , del eone. a dire ttore del Laborat. Provinc. d ' I gien e e Profila i, ( ,'a] ' O rlella. ~ezione b.atterio]ogica e inedico-nticrograf icn.


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A

PREMI .

P rentir.i J.:attista Grass i. 1

I. a R. Accarl e1nia Nazionale dei Lincei con la s0111n1a cli L. 126,588.60 raccolta per onoir aTe Battista Grassi, e per desti11.azi.o.ne data a questa somma iCl.allo stesso socio, ha istituito un cc Premio Battista Grassi » destinato a ·promThOvere •gli studi Ilit}l ea1npo del1a paria.ssì.tologi.a . La detta so.m ina è i11Ye~ti.ta in oonsolidato italia no 5 %. Gli i11tere. si , \'"lepur.ati d.a.lle. eve'n tuali spese, c.ostitt1ira,n uo un pre11rio annuo, perpetuo, i11divisibile, d a 0011ferirsi .a studiosi itaJiani come inco1«tggia1nento a ricerche nella scienza s'l.lddetta. 11 premio sarà pro•p osto da una Commissi·o·n e 0on1post.a di tre ~-0ci della classe di r.cienze fisicl1e, 111a tematiche e n aturali. Per desiderio esprr. so da.I co1npia11to socio B . Grassi , la figliu·ola dott. Isab~lla G·rassi prenderà parte, co11 Yoto c--011s~1ltivo, ai. I.avori dell.a Commissione . Le proposte 1c·l la comrrtissione ; 'lrann-0 s·ott-01p oste all a a.ppro·Ynzi.one dell' Accarl en"Jia . Il git1dizio sarà nnp.u11 zi a to n ell' ad nJ1ianzia solenne . Co·l or·o ch·e aspirano nJ << Premio Battista Gr.8s- · si. >> do,·ranno presenta.r e all'Accademia, e11tro l'anno s-01}.are p.r ecedente quello in cui il p remio siarà conferito, lavori editi o i11editi, o progr a1nmi •~.=-trt i colarery~iati delle ricerche che i11tendono '"=>• 001np.i ere . i11sieme a quei titoli di s tudio o di carr1E?ra rl1e crederanno ut ile di f ar con oscere. P11ò concorre re ~i nuovo ed ottenere il pren1io · anche chi ne abbia goduto precedenteme11te, purchè i nuovi titoli nresentati dimostrino l'impor. tan 7..a e i i1rogressi della ricerC\3. che è stin1ata 1

1881

SEZ lONE PRATICA

de6na di incoraggiamento. Però il premio non può essere dato alla st'=ssa persona per pit1 di due anni consecutivi, se non in via ec{}ezion.ale, e in ogni modo non ma.i più di tre Yolte. Il premiato, entro un anno dal conferimento, dovrà far conoscere all'Accade1nia i ris ultati della ricerca a cui il premio ha contribuito. Qualor.a nessuno dei ooncorrent.i sembr i alla Com1njl\sione meritev-0le del n.r e1nio potrà la Co11unissione proporre e l' Acca~le·mi.a ~ta,bili·re che il -detto premio 1> :>arte di ess'0 venga conferito a.nche 8 persona çh e no·11 abbia co11co·r so, ina. abbia n e.i trienni.o p·r ece:l'=nte pt1bblioot.o scritti e compiute ricerche in1port.anti 11el campo della par assitologia. I Soci NaL:ionaJi dell' ~..\.ccade mia n on potranno concorrere al Premio. I premi non conferiti e le altre somme rimaste disponibili cost ituiscono un iondo .amministrat\) dall' Acrade1uia in conto separato, destinat o a facilitare nuo\e ricer c:he nella scienza cui si riferisce il premio, nonohè a f·ormare lln ca pi tolo sp eciale ·p er controbilancjare eve.ntuali c-0nversioni della rèndita. 11 te11~mine per _la presentazione d elle domande al prim·o ccincors.o scade il 31 dicembre 1927.

La " Rivista di Ternpia. ~Ioderna e di .i\f~di­ cina Pratir...a » di J\Iila11·0, bandisce tre concorsi a urP1nii, tra i Medici. di naz.i-0,n alità italiana, p er J a~orì ·su~ te1ni seguL:nti: l ) « Il coutribt1tn scientifico italiano, a ntico e recente, nel campo deLla Medici 11a interna e delle ~ingole d iccipline me~ic-0-ch irurgicl1e ». (l~i, endi­ cazionì scientifiche italiane) . 2) cc Applicazio11i t era,peutiche della cc F orgeni.na » nel oamp o della ~Iedicina ci.nterna e delle sin gole .spec~alità iu~<lico-chirurgiche ». 3) cc Ap.p Jicazia.ni ter.u.peutich e della « G·e netin.a » riel ca1n11o .d ella ~1edicina. interna e deJle singoTe speéialità ine dico-chirurgiçhe ». Son11na disponibile p ei premi L . 30,000 (trentamila), con tre prin1i premii, ciascuno di lire 5000 (cinqt1e1;11ila); me11tre le ri1ua11enti L. 15,000 r estano clivisibiJi in p.r emi min·or i, seoondo il criterio c·he ad ottt;!.rà la Commissio n ~. la quale . agO'irrrJieh erà tali. ·-p ren1i . I-:> I tre concorsi si ~hiuderanno il 15 clicen1bre 192 · ed i premii s aranno aggiu dicati da una ' Commis.c;;i-011e di Pr·ofe.ssor i Universitari e di Personalità scientifiche, con r appr ese11tanza anch e del gio r11~lismo inedico. Per ·o gni u]teriore schia.r iroent·o r iYo1g€rsi alla cc R ivista di Terapia Modern a e di ì\1edici11n Pratioa. ». !Vlilano (139) , vi a v. . allazze 39. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICE NZE.

Ln F acoltà me.dica di Catani.a. in sostitt1zione del n r of . Il ai1nondo F eletti and.at·o in ritiro per l i1niti di età ha n-0n1inato direttore della Clinica 1n ediC'a il prof. Mat1rizio .A.scoli , che d.a molti anni OC{"Upava onorevolme11te la cattedra d i patologia 1nedica. A. quPstn c.a.ttedra la. F acoltà h a cl1inma-


I

[ ..\~NO

lL POLICLINICO

to il prof. Luigi Preti, titolare dell'insegna1ne11to di J.)a t<>logia e clinica meclica .a Sassari.

11 prot. Giuseppe Sabatini, aiuto presoo I.a Clinica medica clell'Università di Roma, è stato incaricato dalla Faooltà medica di Sassari dell'insegnam€nto di piatologia e clinica metlica. Rallegra1nenti eordiali. Con1itato d 'Igiene della Società delle N a2.io11i ha deci.so di chiamare a. f.ar parte della Commissione mala.r iologica, in qualità di membri oorriS'pondenti, il dott. A. Ba.rber del Servizio .di Sa.n1tà Pubblica degli Stati Uniti; il dott. F . Boyd, dell' « Interna.t ional Health Board » cleJJ.a Fo11clazio11e Rockefeller; il pJ·o.f. A. Missiroli, della nostra Direzione Generale della Sanità Pubblica, direttore della Stazione Sperimentale per 1a lotta a,n timalarica. Ci co111.p iaccian10 col nostro amico p·r of. ~lis­ siroli, per queRto rioonoscin1ento ufficiale del suo valore nel c.ampo ·d ella 1nalariologia. [J

Hanno conseguito la libera docenza in batteriolog ia il dott. K icola Sette, direttore dei laborato1·i dell'O&pedaJe Civile di Ancona, e il prof. Pietro Zan11elli, dei La.b o·r atori scientifici della Sanità. Lo Zan11el1i era. già ]ibero docente in igiene. Ai nostri due otti1ni amici , che si .~ o no decisamente afferma,ti nel campo ~cient.ifico e :tecnico, i nostri vivi ra.llegr.amenti.

Il Consiglio Superiore per la diffusio11e della coltura, presieduto dall'on. ì\'.!ichele Bianchi, 11.a affidato al prof. Achille Scl.avo, rettoir e della R . Università di Siena, la presicle11za defla CommissiQne per l'igiene e l'educazione fisica. Ìl Comitato Internazionale <lri Urologia, riunito a Bruxelles in occasione dell'ultin10 Congresso Internazionale di Urologia, ha nomin.a oo membro della Società il lJrof . Teb.a1do Ci1nino di Palermo.

NOSTRE CORRISPONDENZE.

I

Da Padova.

Notizie del movimento scientifico , della R. Università. Nell' l tituto d ' Igie11e della R. UniYersità il Direttore, prof. Cas a.g randi, ha comunicati aJc11ni suoi st11dj d'111dole eugenica eseguiti con filt.rati spermatozoi rivi,~escenti, i qu.ali , inoculati intradermicamente a. femmine gravide di ani1nali <la e.speri1nento , hanno data speciale reazione, a differenza dei filtra.ti di altri spermatowi .· Queste ed altre ricerohe convalidano l'esist~nza di partico1ari spermatozbi feconda.n ti nella massa di quelli che vengono emessi. Tali rioercbe l1 nn 11 0 ancl1e condotto l ' Autore a prospettare la po ibilità cli 1nettere jn evid€nza l'esistenza ,.di sper1natozoi a1n111al.ati in alcune infezioni, tra '<>ui la sifilide Pure nell' Istituto d Igiene il prof. Casa.grandi, eervendo 1 <lei n1etodi d€lla Ia.bilità serioa o pla-

XXXI\-, F ASC. 51 J.

smica in ri.spon<lenza a particolari stati c-0lloidoclasici, ed in p·a.rticolari oondizioni degli 01·ganismi (p. e. progenie di individui tubercol®) ha n1esso i11 e''ide11za squilibri colloidocla.sici riveldnti u11-a predisposizio•n e .all'infezione, ohe in i1e.ssun altru modo è rlimostra.bile, ed ha precisato così l'esistenza di una p.redispo.s.izione co11 infezione, p1·edisp·osizinne che ·11on ha nulla a ohe ,-edere oon quella -0.ata dalla latenza dei Yirus dimootrabili nel:l.a forma n1icroscopiea nota. Questo squilibrio colloidoclasico din1ostra che si può cu.r are in vario modo, ai1che con .agenti terapeutici semplici.ss.imi, come oon le acque minerali oligometallriche, r3ipresentando questi i primi t~n­ t ativi di cura diretta della cosidetta predisposizione. Nello stesso tempo 1 Autore stabilisce al-cuni f.atti ohe svegliano questa foo:ma di predisposizione ed aloune volte anche latenze vere e proprie, tra cui l'abbassamento di pressrione, sempre che questo si leghi a conse·g uenti fenomeni collo i 'Ì·ocLasici. 1

:,:

** Il prof. Sabbata.11i, Di.rettore dell' Istituto di Fa.rn1aoolo·g ia d€ ll'Università, ha p~esentato •a l pubblico ~l XXI volume dei lavori eseguiti nel suo Istituto durante il 1927, volume composto delle seguenti pubblica.z1oni · sue e dei suoi .aJlieYi: Sabbatai1i: « Ricereh~ farma.cologiohe s ul ferro»; VIII. <t Saggio biologico dei pre,1 Jarati di ferro per uso i·p odermico » (Biochim . e T erap. Sµcri·rnentale, 1926, .XIII); rc Ricerche far1nacologiche sul ferro»; IX. cc La ·p roooferrina. o ferratina è sostanzial1nente dell'ossido idr.ato ferrico » (lb. , 1926, Xfll); '< ~icerche farmaoologiche sul ferro »; X . cc 1 ndi.r izzi ~ 1r.etoJ! di Studio » (lb ., 1926, XIII); cc La cattef.ìra dei se1n.p lici fondata a Bologna d·a Luca Ghini » (>Studi e ,r nenwrie per la Storia dell'Univers. di. B olo(}'lia, Yol. IX) ; cc Se Luca Ghini abbia studiato a Pard0<va » (Atti del· III Oongr. Nazion . della .Soc. Jflal. dri "storia delle ,Se. 1\-Ied. e Natwr., Venezià, 1925); « Commemoriazione del pTof. Gaetano· Ga.glio » (Rendiconti d . R. Ace. dei Lincei, Classe Se. Fis. Mat. e N rut., 19~6, vol. III, serie VI}. Screinin: « Studio sull'antidotismo generale fra bario e solfa;tq '> (Are h . I nte l''Tl . de Pha rrruicoclyn . et de Th ér., 1926, XXXII). cc Come si ooniporti ]a cute àn presen~a di soluzioni acikl€ » (B oll. d. • oc. di Biol. 19peri1n ent., 1926, I). cc Del sinerg:ismo fa.rmacologico 1> (11;., 1927, II). ·- Sp·ag11ol: « Esperienze rela.tive aiHa inooagulabilÌtà del sangue emoftoico » (..4.tti d. Soc. Med. OM. r. d? Padova, 1926, IV). cc Azione della. gelatina ui o-lobuli bianchi» (Gaz. d. Osp. e d. Olin. , ::o 1926, n. 23). «Azione fanniacologica comparat.a d€i :-.nli ramosi e r.aJJùci » (tlrc h. d . Soc. Biol., 1926, IX). «Azione f1armaoologioa oompa.ra.ta dh alcuni colloidi di ra1Ite » (lb. , 1926, I). « Come il curaro svolge l'azione sua in rapporto .alla ~ locità d'iniezione» (lb. , 1927, II). T estoni : « T ensimetro differenzia.le ed esperienze oon miscele olio-etere » (lb., 1926, I). «Come la presenza di olio modifichi l'azione dell'etere .. 1

1


[ANNO XXXIV, :r,ASC. 51 j

::3EZIONE PRATICA

Esperienze per ·via p oln1·on.are » (Bt och . e T erap. Sper ., 1926, XIII). Ide1n. cc Esperienze per via peritoneale» (l b., 1926 XIII). « Azione co1nparata dei sali roiercurosi e mer cu.r ici » (Arch. l nter. de Pharmacody1i. et de Th ér ., 1926, XXXII). Stella: « Die gegenseitige .S chutz"\virkung der kolloid-en Mg. Ca. Sr. und Ba l{arbonate » (Kolloid Ze1tschrift, 1926, XL). Rabbeno: cc S ui saponi di calcio ». I. « L 'oleato di calcio » (B0ill. cl . Soc. di R iol. Sperini ., 1927 1); II. cc Iniezioni endQl\enos e contemp oran ee d'i oleato sodico e c]oru·r o calcico » (l b., 1927, II). A11ton:ibon: cc A21ione oom parata della quassina nei Yertebrati e negli i11setti ,, (A.rrh . lriter·n . de ]>h.a r11iacodyn. et de Th ér. , 1927, XXXIII). Cominotti: « S ulla inco·1 npatibilità fra acido oianidrico e composti 1n,e rcuriali » (Arch . di Farni,ac. Sper: e ,_'c. a.ffi1i i, 1926). . L a parte p ii\ imp·o rtante di questi ·t udi riguiarda il gruppo delle ricerche .s ui colJ.o-idi di ferro (Sabba.tani), di .rame (Spagnol), e sui coJloidi n1i sti alcalino-terro.s i (Stella ),, st n di {'he 111i r.a n o all'organotropisn10 dei coll oidi , cioè .aJl.a possibilità di fi ssare il materia.le fa rn1.aoo,lo~ico (iniettato nelle vene) all organo sul quale de\e agire. Con m ezzi vari, in q11este ricerche, venn ero a11che ott~nute v.aria z101ni di tropismo: inter e.ssa.11tissime in tal senso sono le esperien ze inediante Je qua.li venne p r ovato che in qualunque puuto della. cute d'un a nimale s i può ottenere una facile fissazione di sostanze in iett ate p e1· Yia endovenosa (colloidi o soluzioni n1et3 lliche capaci di t r asformar si in oolloidi in contatto col s angue) quando il detto punto sia stato sotto19o ~·to a rapido co,nt.atto col e . C I Ol'O:{ l' d l l O .

* **

Nella Clinica Oculistica i l direttore prof. G. Ovio pt1bblioa una ser~ie di I.avori dei quali . .alcuni escono anch e dal limi te dell'interesse scientifico per entrar e in a rgomenti che interessano vi vamente lia cultura genera.le. Sono i seguenti: cc ~t\.na­ t.omie et Physiologie de l'reil dans I.a seiI'ie animale " (P a rigi , ed. Alcan; oon 307 figure); « La visione dei colori » (J\tlilano, e d. H oepli ; co11 19 tavoJe ed 81 illustrazioni); cc L ' espJ.·essione e":l il senso estetioo fl f:ll'o<·chio » (Ib., con 17 tav. e 39 figure); cc Indicazioni crenoterapiche n elle malatti·e oculari » (in 'J'rattat o di Crenoterapia del prof . Tra1nbl1st1, Ib.) ; cc Il p.r incipale difet.to oou1.are di Giacomo Leopairdi e la suia ·prete.sa infltrenz.a su ll 'ope.rr.. d«~l poet a» (Atti d . R . l st . Ve·neto, tom. 6, p ar te II) .

1883

Yenin1ento scientifioo, d.ata 1'importa11za che hanno assu11to tali Congressi. A Buda,pest gli iscritti erano circa 850, dei quali viù di 700 effetti Yame11te inter ven n ero al convegno. PIJ"J:'. Da lliilan o.

L'Opera dell'Istituto Vaccinogeno Antitubercolare. '

Va s e11ipre più affer1na.n dosi l'op era. s volta nel C~·111po s peri1nentale dall'Istituto Vaccinoge110 Antitubercolare. L'Istituto, che conta o·r ·ainai qt1asi quattro an11i di vita, è stato fo,n da.to dal C'o111une e dalla Provincia col p.:rec~so còmpito, di stt1dia.re i va.ri tipi cli vaccinazii0°11e e di viaccini antit11bercola1i, ma 5i è dedicato sinora soprattutto allo studio delle vaccinazioni con b acilli di Calme-tte Guérin. L ' I stituto h.a eseguit o .sino,r a circa 4000· Yac:cinazion i su.gli animali bovini e ,oltre 100 sui 11-eonati un1,a ni scelti tutti t r a figli di tube r colotici o oonYiventi intiman1ente con tt1berc0Jotici _ Oltre 1a ciò ha e2.eguite varie serie di es1p·erienz.e. di co11trollo, le une sotto.p o·u e11do contempora neamente .anin1ali v-.accin ati e non vaccinat i a i11fezìoni artificia.li n1assive con baoilli de.Ila ttlberoolosi, al tre sottopo nendo .ad una str etta coabitazi·one oon animali tubeirC·a.lo·t.ici di fo rme .aperte n11un.nli vaccinati € anim.ali i1on vaccin ati. Secondo i dati uffi(;i a] i de.l l'I stitnto Vnc:<:inoge110 ~<\.11titubercolaire si sairebbe raggi unto con tali vaccinazioni una mo rtalità per ·t ubercolosi nulla ·sia n egli .animali che 11ei ba.m bini vacci11ati. Come è uòto le v·accinazi-0ni con bacilli di Calmette si poss ono pratica.r e solta11to nei primi 10-15 giorni cli vita e ven·gono p rat icate 11egli ani1uali sottocute e nei bambini per bocca. RuGGERO A sc.oLr. 1

NOTIZIE DIVERSE. Alla Società delle Nazioni. Il Con siglio della S. d. N. ha preso conoscenza clei lavoPi com'Piuti in un.a r ee.ente sessio11e stra or'lin.aria dal Con1itato 1dell' op1pio, stabile11do di r ichiama.re 1'.atte11zion di tutti i 111e111bri della Società che non fanno pa.rte della Co11Yenzione di Gi11evra clel 1925 sull'interesse cl1e l a Comini .. si on e annette ia.11' entrata in vigo.re d s lla Co11Ye11xi on'e . Il deleg.ato1 itali.ano Scialoja h.a, p·re• entil to, a que t-o rigu ar do, 11na, iproposta r elati1·.a al n1t~do di cost ituziaine dell't1ffic~o centrale !)er111a.i1ente pre,·isto dalla Co11venzione de ll'oppio del 199,) . Si è stabilito quindi di invita.i:e il Comita.to l i ... t ndio deH ' ttnion-e inter11a..zion.a le di ~·occorso pron1osrso co111e è nò tÒ da ll' ita.li ano Ciraolo, a ten eJ·e un a. pros.isirn a riunione per lo studio delle 1nisure 11ecessa r ie per la attuazione del progran1n1a che l ~ 11nione s.i propone. Il Co11sig lio h.a proceduto a un oorto n11merodi no111 in e . 1

* **

Il pr{)f . Paolo ~nri qu es, diretto:r e dell' I stituto di Zoo1l·ogi a dell'U 11iversità~ ha pr>rt.ato al X Uongresso Tntf'rn.azi.onale di 'l311da pest (.'S(ltt.embre 1927) l'invito 'Ì€] Gover110 italiano percl1è l'XI• Congr esso di Zoologia si.a tenùto in I talia.. L ' invito venne accolto calorosa111ente, e ve1111e scelta co1ne s ede por il convegn·o la c:ittà. di P adov.a., ov.e esso .avrà luogo l 'anno 1930. Il !)ro,f. Enriques i1e fu nomin.ato P res~dente seduta stante. Si pre,ed e ohe qu.tSto c;o~r.i tu1 rà un gran de av-

Congresso internazionAle ospedaliero . Su invito dell'Associ.azione Americana Ospedaliera , si sr)no a dun ati a P .a.rigi, il 15 settembre,


II.

POLICLl~lCO

i rappresenta nti medici di 11 Paesi, p er prendere i n esa111e la p roposta. di a'1una1re un Congresso internazionale ospadaliero nel 1929. Oltre ai delegati americani, intervennero a.Ila riu nione il segretario generale dell'Associazione Medioa Britan11ica, il pll'ooide11te della Federazione francese delle Unioni ospedaliere, il presiidente della Lega internazionale delle Soci€tà della Croce Rossa, la se~retaria del Consiglio internazionale delle iniermiere, ecc. ,S i decise di tenere il Congresso negli Stati Uniti -du.r ante il inese di giugno clel 1929, ,e di t:ostitui re un Comitato ordin atore, ohe sarà composto di due delegati 1per ogni P aese r.ap pre.sentnto; ne sarà segreta.r io generale E. H. Le'vin. ki-Corvin, Ph: D ., United Hospita.1 Fund , N e'v ,~ orl\:, il quale indirà una prima riunione del Oo.n 1itato 11el marzo 'prossimo, a Piarigi, pres.so I.a L ega delle Società della Croce R oss·a . I principali problemi da discutere sar anno limitati a i segu enti: 1° creazione di Associ.azioni -0&pednlie1re nazionali e di un' Associ.azione internazionale; 2° il campo <l'azione degli osp eda li pub · blici e privati (Case di salute); 3° l ' ospedale ca.m e ce11tro di cura, dj profilassi, d ' insegna.mento me-dic.o e di r icerohe scientifiche; 4° 1p1rep a.r azione de l personale infermieristico, iausiliario e di fatica; 5° problemi ·econo·1nici rel:at1vj ali' Amministrazione 0~11 edaliera. N·on si emetter.anno voti sui problemi tecnici . Un'Esposizione internazionale sarà .anne~~sa al Congiresso.

.Il Congresso i11ternazionale di radiologia medica . Si iadu11erà .a Stocoolmia daJ 23 al 27 luglio 1928 . Segretario generale ne sarà il dott. Alexel Renal1deJ.', Stockholm. Tassa d ' iscrizione: 40 corone ..,vede. i . Colo.i·o che intendono di fare delle comunicazioni, son o pregati d'inviarne un sunto scritto a inacc:h i11a, i1on eocerlente 400 piar·o le, non oltre jl 1° ge1111aio, in fr.a ncese, inglese o tedesco; ed un.a pa.gina i11 otta.vo n o1n oltre il 1° aprile. Qt1alora il numero delle comun icazioni annunziate doYesse eccedere quelJe oh e potranno essere let·t e, il co1nitato ordi11atore si 1 riserTa di farne una cernitn.. Le comun,icazio11i non potra11110 du.r a,re più di 15 i11inuti e ogni socio non potrà f.arne più di cl11e.

L' A.ssociazione Me dica Br itannica . .~1

ConJ!·resso annuale tenutosi que t'a11n o a Edi 111bt1r,i;O è tato eletto p r esiden te dell'Associazione per il 192 ; -:J8 sir Robert W. P hilip, profes sore di tisiologia a.ll ;'Uj1iv0rs ità di E din1bu1r go e n1edico 011orar io del R e per la Scozia; sir Ewen .\f e·I1ean, gin~ologo della Ca rdiff Infirmary, fu elet to pres idente del prossimo Congresso; il dotti. Ol1 .1rles O. H n" ·thor11e f11 eletto p1·esidente del oor p 0 ·rll3L delegati. Si è det ·1~0 <'h e il <'o n ~ re o del 1980 clebb.a t ener i t1e1 Cn11~v-:là, .a \v~innip eg . 0

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Co ng resso tedesco di med ici ferroviari. l)n] 29 n<ro ~ to al 1° ett<31nbre si è adu11.ato a \-ienna il l..J.0 ( 'ongresso dei m edici fer.l 'oviari ted'- --ch i . \ '"i furono fatte intere.ssanti relazioni. Il pr-n f. \\·.n~ner-.J~nregg trattò d.egl1 stadi in iziali •

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F ASC. :,,,. LJ'

dell.a. den1enz.a p rlral 1ti<!~ <' della tab,: dorsaJe tra. i ferrovieri; il dott. Bloss mise in evidenza l .. import a n~ degli esami psichici ri petuti; il prof. Roepke trattò del1a lotta contro la tnbercolos1 · il ' p1rof. Schef f er d<:· lle n~urosi t r:-.t unta tich f' ; il dott. Schnei'der degli e .)ami oculari.

I stituto tedesco per ricerche di medicina interna. Sarà tra breve .aperto ad H eidelberg, con f()udi elargiti dal1~ St.ato di Ba.cLen e dal 1.Vfunicipjo òell a oittà, che ha d0nato ~11rhc il suolo per la costr uzi.one. :E stato r·acoolto •u n primo. fo11do di 780 mila marchi. Il nuovo I stituto sarà <liretta dal prof. l{rehl, d j1·etto1r e della Clinica 1ne.dica, e comprenderà sezioni di fisiologia p,a tologica, fisica m e.dica, ch imica n1edica e psicologia inedica, i rui direttori n·o n avranno l'obbligo d' insB·g n.amento. La sipesa a11nua d'esercizio dell' I stituto è calcolata di 300.000 m archi. ·

L'Istituto tisiolog ico di Amburg o. Il 15 settembre venne rjaperto ad Amburgo, in occ.a.sione d~ 1J11 Congresso di tisiologi, l' Istituto per gli stu di sulla tuberoolosi , presso l 'Ospedale OppBndorf. ,Si er.a dovu to chiuderlo durante la guerra, p:er n1ancanz,a di fondi, i qu.ali &o·n o stati ora elargiti da varie Compa.gn ie d'assicurazione, in seguito a i11ter essamento del prof. Br.auier, diretto r e .dell'Os ped alè . L ' I stituto reche.r à il nome di « D eutsche Forschungs.anstalt flir Tuberkulose » .

Convalescenziari per bambini r eumatici a Londra. I l Comitato Metropolitano de1g li asili ha d~ciso di provvadere alla. cura, dei ba.n 1bini di l 0 ndra .sofferenti di malattie reumatich e, in ruppositi con,-.alescenzi13.ri. All'uopo il numero dei letti del <e Queen's Mary Hospita·l » · p er .b ambini verrà portai?O .a ,350 in aggiunta ai 60 letti prin1iern111'ente riserva ti a scopo di ri~erche. Era stata i)rospettata l'idea di t:tilizzare la bellissima oon'trada !di Coptho rne, acquistata nel ] 914 per la costJ'uzione di un san.a t orio; ina questo progetto è stato .a bbandona t·o, a c.ausa della ingente spBsa che importerebbe la c ostruzione di un fa,b brioato in ·u na località, ove pre1S:9nteme11te. vi è deficie11za dei p ubblici s .. rvizi. Il convalescenzia rio do·v rà aooo·gliere b.ambj ni d' .ambo i sess i al disotto dei 16 a nni , soff'=renti di reumati' s ubacu to, cor ea minor, o cardi ti rBum.ati che sn10 incluse le forme c-0n attacchi ricorrenti. Si ammette oh e a Londra vi siano i1011 meno di 10 mii.a bambini ch e han no sofferto o soffr·ono di infezione reumatica e in una recente relazione al ' Co11siglio della contea cli l ·on dr.a, i I d-0tt. F. I\:. )lenzies b,a fatto 1>re ente c·l1e da COO a /00 ba111bi11i s ono asse11ti da scuola per lun~hi periodi di ten1po perchè mal a ti di rcu1~n ti <;mo, i l cl1e r~1ipp1I'esent.a il 23 ~f, cli inY.aliclitn eionìra tra gli scolari. L 'espcrin1ento di inYiare questi han1b ini ai co1nuni <!onYalcscenziari no n l1a dato bu-oni risultati . Tl sottocon1itato ~J er le n1al.attie cnrd i.ache ren 1n.ati r he nei ba1nbini ha dimostrato l'urgenza di nn1pl inre detti con,·:• lec::.cenziari o SC'nole-ospe1

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<.lnli. Ci.c:1 cuna città dor r ebbe c:erc:are di creare lUla s1)ec:ie cli osp edale o colonia s uburba11a , i11 una loealità an1e11 a, ove poter cnra1·e detti b.<:1111Lini . (~n e to progetto sta. per a ,·ere la sua piena .attn az i-on e .a L o11dra al « Quee11 :\J.ary 's flosrp ital ».

(The 'Lanc_et). 1' uovo ospedale per veterani a Ne'v l .,.ork.

11 13 . ettc111bre fu solennemente in,angu r ,a to a. X el\" Yorli il nuo\o « \ retera11s' )le1norial H ospital », oh e S•orge .a l 1'-.in gp Pa.rk; è co ·Lato 3 in ilioni di dolla.ri, o s i.a .30 n1 iJioni di lire it.; i nuoYi t-difizi &0110 i n nun1ero di 17 e po ·son.o ospitare ;31 O pazie11 ti; Yi :--·0110 cost r u~ioni separata p er la 111c> ~l~cinn, la chirurgia., gl'infettivi, i cron1c1, i c·on\·alesceuti, i)er il personale· ecc.

V I Congresso della Società ltalian;i di Urologia. J~rruta- corrige. Nel rcsooouto cli q11e8t-o ( )ong re _'\SO ( ,. • fuse. .J 9 J p.ag. 1792. colon Ila 2a, la. conf e rcn za ·u 11' l 11i1>if!fJO dei 11iezzi cli cu n tra~lo 1nellu ~tuclio d<jlle vie u1iJ1ctr1c, .nttribuita, per errore tipografico, al prof. , Ln io cli ~Ii l<uHJ, fl1 t·P11nt·a i11vecc clal prof. A. R ·o :::;i di Par1ua..

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cli elettricità cui dette il no1ne cli ioni, e c:on1e In conducibilitn s'a fl1112ione di q11esta diswéiazi·onf' : e labo1. nv.a c.osì u11a dottrina rigoro a1n0nte scie.ntifica, cl1e è la ba e d e11' elettrochirui(;a n1,oder11a e che h,a a vnto ur\a yasta. portata in . c:h imica. ed in fisic.a, i,11 biologia ed in n1edìcina. EgJi fu poi ospite .de~ laboJ"atori di Kohlr auscb, R oltz1ua11n, 0 "t\Yald. Va.11 't Hoff. Nel 1895 venne i1on1innto P·L"OfPssore di scienze fis icl1e alla « .Stukholn1 H «)g k·ole » (Se11ola cli a!ti .stncl i cli · toc·colnia ). ])urunte g li .n.1u1i 1902. e 1903, n egli I tituti Sie~·o l og iei d el la D a11in1arci;1 e della Pru sia, in c·o.11.aborazion-e c:-011 lVl'ad. en, stn{1iò le r e.azio11i fra to~ .. iue e a n t 1to:-, ·ine; elnborn11clo una co11cezione l'isico-chi111ica bas at:'t sul la legge d el le inasse e cli1uo:-.trauJo c·he si tratta di -reazioni incomplete o ~l ~equilibrio , paragonabili a quelle t r a aridj e b<l~i cl.eh.ali. S·ostituiYa,. coc;;ì, la co11cezione <.li Ehr, lic•h .°'n i t·o:::soidi: flL q1Lella 1111a lezion e, in1pnrt ita ai biolor-·i. chP in genere sono oostretti a <'ontent 11-. i di studi qualitativi, da una mente abituata. nll'esnttezz.a. q11nntit.ativa . La ·eia altri i111portauti c·ontributi alla fi .·ica chin1ica. La ·1La l C:'ndenz.a.· .a es ul.are da I caJnpo a bitunle di ric·erche è c1i1uostrata dallo si.utlio lei rapporti tra f0no1ne 11i biolo,g ici e fen·Ol!1c n i co:-; 1uici: stato Plcttrico dP11'at1uo ·fera 11at~,·ità, Jn urtalità freCJ 11 c nz:i. d eg] i :t('c·e·...,~ i ep ilettici, i11estru azion.e , ecc. Grande riperc:ussio11e ebbe il S ll() libro (( r . .a chi111 ic·n. della Yita m·ocler11a ,, , cTitto .n 63 n1J11i e in eui .n ffru11ta il problC'n1a della rice1·ca di nu-0,~e t>11erg1e. F'u uno dei pri111i n r i<'e\·cre i I l)remj.o Nobel, tH•I ] ~1 03; ora diriµ:eva l 'J.tituto N obel. )(l.)Hte u ni,·er sale, l'Onti1111aY;1 i11 SYezia la. i rncl izione ~c· il'ntifjea di Srllee1e . l ;in neo, B C?r%Pliu ·. L. V. 1

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Con , ' \-ANTJ·~ Al{ l{H RN I ~ s ·compare l1na delle pit1 lu cide 1nenti <.le ll a sc:ic'nza. oonten1por.a11ea. ·,·ante A11g11st ...\. .\ rrhenin · 11aC'que pres o l"p ala ( ·,·ezia), nC:'l l L'.39. T-'o ~te ~o a u110 1H8+ i11 c-ui si laureò Ìl1 scien • ze fi]o~ofic·he e Da t urali, ·Ud U psala, fu i1ornin ato r)rofc-:lSore di fisira. e ch i1ui cn in quella U11iYer~ità. Gli è c:hé da 1 J 8 1 a I 1 83 .a.veva già elabcn·a to la teorja d e lla di ... oc·ia~i·one, elett r olitica: • t11dinudo, co11 Erdnntnd, a . 'toccoln1a, J.a eo11du<:>ibi lità del le soluzioni di elettro! iti, ave,, ·a c1 i1notr.at-0 -co111e i solnti oond uttori I.sian.o i)arzialllH'nte dis $1H·inti i11 C'len1cntli ·o d i11 radicali carichi

lntlice alfabetico per 111alerie. ·_\ c1dos i po ·to.} Jeratorin P :1in t11ra. l 'u u. _..\.li tnentazi<).ne: il problc111;\ i1.a7.ionn le <lell I )) )) _lllatta111enf(: i11d 11,,,·11i .•:ui 1110<7; . di . _.\ nP111i.a. i)ern icj.osa: c: ura c.011 i n1etocl i )) cli ' 'Thipple 8 \,.al in .1ki 1

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Bib'liografia . • Calcio: dc> ·a.ggi o n el sa ng11e Co11 ~i11ntivit<? go noc·occ-ica del' 11eonat-0 ~r e11ingite si fili ti e·~ nu riforn1e iJ 1 soggetto tabetioo •

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1849

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Orc·hite nella Yaric\-'lla • ()rc]1iti priinitiYe acute del I' i11fnnzi n ()to-rino-lar iug0]·ogia: relazio·n i e c·o11111. . . . it1caz1on1 ya.r1e J>anore;ls : ea.-n cro p ri111itivo: diagJHl· i . l">.nncreas : 11ecro ·1 guarite; ric:erc·he cliniche € a11aton10-patologic·he

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J>oln1one: a ce S! >> l l. 62 'l 1 nn11)>011ament·o \'agi11.a.le ra niclis-.._· i1110 » J l r;3 rJ1uberoolos]: llllO\i tratta1nenti 111er.lic·<.1Jllt'IJTOSÌ e d10teti~i )) 'l'ubercolo. i: 1·elazio11i e c·<)Jl1 11 11ic:nzioni . i050 l~il ' '.arie l "' o ,

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(.~'r•zion e

J> 1 af i c<t).

Il fase. 52 contenente il frontespiz• :> e l'indice genera le ~arà s9edito nella pros sima settimana. 11 1° fascicolo dell'an1n a ta XXXV u scirà il 9 Gennai o 1928 . •

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Pol lclin1co se non in s~euttu nd a;i torlzzaztone scritta dalla redazione. E vietata la oubb/icazfone df sunti df essi senza citarne la font".

IJlrlttl di proprietà riservati. -

Ilo1na - Stab. Tipo-Lit. Arrriani di :\1. Cou rrier.

V. ,.\ scOLI, l{ed . resp.


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[ANNO XXXIV, F ASC. 51]

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Con tint1azione de

Le Malattie del Cuore

dei Vasi

Diretto dal Prof. V ITTORIO ASCOLI 1

Clin ico M edico di Roma.

P e r i11928.

17i Medièi s {è.Lt<l l

1talian~

Tt1 tte le 11<1.r.ioni ci vili ha.i1110 lln i1etiotliL: u tleclieato e:1 l le i11a.1a.tti e di c11or·e . L'Italia, e<.111, a1\'èlng·t1e:1.1·<ljn. in ta.l e n10,,rimento di col t111·a ei tiene c.legru11lllente il suo posto cou

uore e Circolazione. Nel tito1lo ~ il p11"0g1·a,lll1ua u o,stJ...o, po1ichè la. cair·d i<,lo1gia1 l1illfiuia1 i da.t i anatorni ci e 1i1

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siologit,i no,1·u1alj C(ltll lei 01s1se1·,ra,z ioni cljni.c.he1 e i i~eipertì (li a.11a.t omia1 pa,t o•l o gic.a ·; s'e,stenclt~ de:1lle a.Itera.izio11i clel c:ent1·01 citco latorio1 a q11el le di tutto l'a.lbero· vasco1la1re, e include l<~ st11dio· e.li molte l>l'oprietù lled. liqui di cir·colanti, cio1è sangue e1 ]jnfai. osì moc.let11<11111ente1 intesa1, le:l· catdiologin. o.ffre1 inaite11a. a t utti i bi ol 01g i, ment1·e to11 <.:e11tta1 l' a tte1 1zione e.lei 1ue1rli(·i H11lla, fonc.1~1111e11 ta,le i111portanza, dell' a1p pa11-.e:1to dispensa.tot~ (lc1llù1 vita. l l' n 11n1eto1 e il si g·uitiea,t o <lPl le: melllo1·i e <}1~iginali cla, i101i r·a,ec.o1te tl<.t1 t.u tte, le scuole. . ita.lia1ne1 H·t testa. Ja. 0111'l)O·r tuntà <.l el i)ea:i o·d ico, specializzato1 che le l)I'esent~1. fa1cilmeute a,11zi le i1npo ne (t.l l' <1tte11zioue clegli stl1tlio!--.d. di tuttn il 111ondo, e tlocumen ta, uel st10 insieme lo H v·il11pp0l <li tali studi t1·a n oi . Co11 lai 1icc11e.zza e la. l >I'cc: isio11e, <.l egli èl·l}11ositi i ...ia.s snnti i·iuuiti nei 11ositti nume1·i lllel 1~ ::.iili, tenia11101 a gio 1110 i medictl. del mo1rimento che1si ·v iene. corn1pie11do in qt1e sta, branca, tle·ll<L I l<"\.;t o logia.. I l n o:-;l ro Cuore e Circolazione è ind b..;:1)iensa1b ile p€1r· e.h l si 0ccu pa1di ea1·dio1ogia, <.:011 l,t, (ì.nezza1 C' Un se11tita. cl.ai perfezio11<1ti mezzi d'i11cla1gine; è non meno1indis1)ensa.bile ai medit·i ('he Yo·g lin.110 c·c;1111)1·e11(lere. nel t101 i11tenso IJel'fl!Zioua.r si la patoilogia1 e l a, cli11ica clella. citc·o lazioue. (}11esli n1C1(liti sono la toit aJità. Qt1a.Je n1eclico se1~io infa.t ti pot1·à 11te~7cjudere da11'<"'. f>· J>l'Of on<lite i J>l'O ble111i della. cit<:Ol<1zione? Sei <tlc1111e1 t·ice1·<'hP so110 tise1·ya,t e ai tec:nic i ~J }et:ializzait i, le risulta.n ze e linic.:l1e, cois ì co111e . lP H1])l)lic·ft'.f;io11i c··LLl''.<l.iti ve, i11 t r1·essano i11 alto, g·iin·dol ogni J)'J ·ait ico. e Circo!a -· IJ,i11tli1·i%rio cli11ieo· l)l'flsiecle infa,t ti a t t1tt.i gli stu di biolo•g ici in com ple tPzza zio ne elle i l1t< fliei it:1.lii1ni clo1,~ tebero tutti ~t 1 g11i 1·e pa. siOllèl·t ameinte, tlella 101·0 coltul«l· (.1 l)(l1· il ya11tag·g1.o dei loro i11f(l1·mi. 1~<1· J>C11et l ar.io11c1 clel ~io1·11e:1.l e tta1 i J1tRtiC'i jtaliani 8èl11à, il miglio r 1)1'~1njo alle <:lssi<l11c~ fnti('hc~ clclla, 1 P<lilzi<>ne e clell,n 111111inistra.zjone. c11P fa11no og1ù ~fc1·zo '1 e1· 1·e11<le1·lo all'alter-z<t dell<t t1·n<lizione itn. li ~l..ua 1 e. flPi n1o(l er11i 1>1·o·g1·(l·.. si.. 1

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La. Direzione . .

Ogni fasc icolo s i compone di 44-48 pagine di te sto distinto i1n tre parti: a) lavori originali, lezion i e conferenze: ù J ra ssegne, riviste e c ong ressi; e) no t izie bibliografiche. Abbonamento annuo: Italia L. 3 6 . Estero L. 5 5 . Un nun1ero separato L. 5. - P er gli associati al /> n/iclinic(J: I tnlia TJ. 30. E. t ero L. 50. 14 N. B. I i nuo v i abbonali del 1928 a « Cuore e Circola:;i o/le » si conted(i)no l e intere annate 19:!0l'l'!J-192~-1923, <i t•I 1>e ri odico « LC' rnulaltie d ei cuore >> 11011ch e 19'!4, 192.5 ( qu es ta ~en:;a. i l Fa scico lo :; ,.,-;aurito), J.920 r> J!J'lì di cc Cuore e Circo la::iorie » per so l e L. 1 50 se in Ital ia, e per sole L. 200 .-;1> 11//' J~s t ero,

i11 11or/1J franco.

A richiesta s i invia n11mero di s aggio . •.•..........• ..•.. •.

t>t'r ahl>u 11 a1 ...,,

in,·i al"L' \ ngl i n P ostale all'editore T~ lT Jl;1J I>OZZ l - \ ·in .__i-,tina, 1~ - RO.:\I ..\


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XXXI \-, FA&C. 50)

SEZ JO~J~

PRATICA

1887

Rivisto mensile di Ostetricia, Gineco?ogio e Pediatria per i medici pratici _ fondata nel 1898 dal Prof. F. LA TORRE

diretta da PAOLO GAIFAMI

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P r ofessore di Clinica Ostetrl co-Ginecol ogica nella R . Università di Bari •

P e r il· 1028. ·A/ COLLEOHI, I l ~tto.ti de l « P oliclinico » non hanno ve1•amemte bi sogno cli s11)ecia.li sollecitazion1 per ticono.'ce1Je la ut ilità, pra.tica.. e scientifica., della. CLINICA OSTETRICA . Q11unti, <l11ra.nte l'ail111ata., hanno sco1·so g·li indici dei singoli fai ci cali mens,ili riporté:1.t i ne1lle <·oJonn e del « PolicliniC'o1>> Sti sa,.1·an110 ben c.o.n vinti che1 q11esta1 riv·ista, ·è o\l'ga.n ica v·aria,, c·o1111plPta., l1tile . Con i la.v·or·i ori.ginaJi, con le svail.~ia,te r11b1 i cl1e ed additiam~ qt1ellrt. degli Errori terapeutici e diagn os tici - , co1n la ricchezza clelle1 iiviste sinte-ti che . ugli n_,rg-01ueuti di ma,g·gio["e a1ttualità, con la. co pia delle1 r'ecensd.0 ni <laJla sta.r upa mo!ndia.le, ·on la f1·r·~el1ezza.i "'clel n ot jzia.r io·, e~s1a bene r1.s1>ec1chia, il mo,v imento ost.etrico1-g1.n€ieolo1g ic.o, attt1aJe e1d i11 clitizza, i medici 1p11"atici ad un sa.n o· e 1noderno· esercizio· della1 speci~Jità) me111tre J>UÒ i·it1scire l1tile ~1,gli stessi specia,l i sti. Il bil<.l ll <:io· deìl 'a.u no· i)a,s sato ea.,a, già ra1gionr d] confo17i:o più a,n cora lo è quello· del 1927: l'annata attuale infatti costituisce un fitto volume di 704 pagine oltre le XX degli Indici delle varie rubriche, con molte figure intercalate e una tavola fuori testo. \ Ti 11a.n no c·olJaborato : clinici, m eclici ospedaiJieri <~' lltatici clelle 1Ji1ì '?<'lit ie r egioni: da. Ro·m a ~l T o1·ino ; <l<l Paclova a Pale1·mo1, c1a, 'l'rieste a B<.l1·i : fln. Pa.v"ia. e ì\Iodena, a, Siena, Sa1 &sa1i, ré1·ugia, I~er1·a1ta, Aquila, ' Teroncl1 ...\.:rezzo·, B1·escia , I~ire11ze!, LiVOl"'llO, :àlantova, ecè. Ossia. da tutti i più r<t.r:i cr.nt1·i clella. c11ltuta, e clella. p t·èllti<'<:L af1i11irono1 i con tributi, <lando la. documenta.zione 111j glio1·e. dell~l· solida rinoma1n za 0rn1ai èl cquistata. da.11<1 CLINICA OSTETRICA. M~t noi vog·liamo· IJerfe,i iona.r la, nncor·a; 1101 11 biso1g11a èl·r1·e:sta,rsi : neil 1928 la. caJ.~ta saJ."à senz'a.l tr·o1notevolmente migliora1ta \rog·]j a.n10 cla1·e u11 1)iù lairgo respu:·o, n.Jle i~iviste senza s.areri ficaJ>e la l)[l·t te Oi'i gina le; voglia,mo non. f tl re a.ttPndere: t1~01p•po aig li a utori la pubblicazione delle 1011"0 r1otie1; vo1gliamo1 rende1~e a.J.1cora più ri,ra1 la. Rivista,; ne vo,gl ia,mo, ins:o•m ma a;c·c rescere Ja, mo1le . ~fa que1sto non è 1p 10 s:sibile sell7.it. il c.o·n co·r·so· deg'li a111J.ici. Su essi fa,eciamo affidamento, J)el"C.ltè. curino la diffusione del giornale fra i col leghi, sollecitandoli a divenire abbonati; ed intanto essi non frapp ongano indug io a rimettere Ja loro piccola quota annuale (1). Ness11no, fra1i medici p1"at ici lettori del «Policlinic10 », clo1v rebbe manca.r e de1lla CLINICA O ST ETRICA, che1 vtene acl integra1"e le ail tre due1sezioni ma.ggiori. Da .pa,r te della. .(lirezione e della, r·e da,zio1n e, eome da. pa,r te dell'editore·, non 'Teri. à meno l 'entusia,smo1 fa.t ti Yo, che1 ha fin quì tenute ailte le serti della, CLINICA OSTETRICA. 1

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(1) Chi pensi alle e11orm i somme richj est e cl.agli alJbo11an1enti dei periodici stra11ieri, a11che indipen· •

dentemenie dal cambjo, n on p otrà non trovare irrj:orio il prezzo di abbonamento della CLINICA OSTETRICA; le 11ominali L. 3 6 di oggi, corrispon cl ono n eppure a 10 lire dell'ante-guerra... E non occorre cornim ento!. .. Occorre i11vece pagare subito 1'nbbonam ento, per incorag·g iare l 'iniziativa italiana. Ogni fascicolo si compone di 56-60 pagine di te sto distinto f.n tre parti: a) lavori originali, fatti e dpcumenti (clinici e anatomici ), la rubrica degli er rori, la pagina del medico pratico, ecc.; b) recen. sioni, quesiti e commenti, bi,bliografia; e) varietà, notizie. Abbonamento annuo: Ital:i:a L. 3 6. Estero L. 5 5. Un numero separato L. 5. - Per gli associati al P oliclinico..· Italia L. 30. Estero L. 50.

N. B. - I nl1ovi abbonati del 1928 posso110 otte llt'.) re l 'annata del 1925 senza il fascicolo 10 (esaurito) e le intere annate 1926 e 1927 p er sole L. 7 5 se in Italia e per sole L. 1 1 O se all'Estero, in porto franco.

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CL POLlCT.Ixrco

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RIVISTA MENSILE DI oro- RINO- LARINGo:rATRIA diretta da GUGLIELMO BILANCIONI Professore di Clinico Oto-Rino-Laringoia t~ic a nella R. Università di Pisa

Per il 1028.

Al LETTORI,

r\.J1no qllèl·1·to: po·c he l>èl1·ole cli ll1·e<.tml>olo . JJa rivista svolge n1ctoùi.t«t1ueute1 il st10 in·c 1

afti11t111do1e atln1)Ua,11clo tc11eIJclo conto1 '<:lellei e~1ge11zi:~ della.i modei-na. coltn1·e:t. IL VALSALVA si è 1p•osrto, a.11,a,~a11gnc.11·cljèl· fra, le J_)11bl>lieH. zioni 1)eriodic1h e nostre1, i·accoglientlo il {·u1nse11so seru1>1;e i}if1 la.1·go, uon solo cle.g;li ot0-1"i.110-ln1·ingoia1t1-i, mai 11)tll'e dei <11i1·l11·gi ge.nc)1·~li, deg·li ofta,ln1olc g·i , degli stou1atolcgi, e.lei IlPl11?olog·j, dei ra.cliologi, Jler· ql1a ntr11t1ò e,s sete1·te1-re110· cli la.vo1'0 affine o' con11111e . 1·! c·iò che 11osi a.u1bi ''an101. I~ brne richiamall.,.e i· a.tt€111zio ne o~t1--r cl1r Bt1lla i)a.tte clc1ta. <la.g·li scritti originali, molti dei g·r«1111ma. e si

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qt1a.Ii co·1·1·eda1ti di t~1.-r0Je ill11SJt1<a.tive1 in neto1ed a. colo1·i - i iccn, cli t1oct1u1enti clncl1e grnfiti e c.h e1 ce1·chia.mo r·ispeoc.I1ino tt1Lti g·li a1sp€rtti della, 01to-1·ino·- la t•ing·ologia quale c g·gi deye essere • intesa. - sullo1 spoglio dei ])e.1·ioclici italia.n i, i1o·n (lella. SJ.JCeia,lit<l., cl1e i1e cst1·ae ciò cl1e· iu• teressa1i nbst1"1 ~gomenti di stt1dio. Nel volt1m.e: te1·zo1 cli oltte1 600 }Ja,g ine <le11s1e (li c.:o,nte1111to e di tecensioni a, dovizia,, q11este fo 1"ma!IlO· una i ·a.cc0Jta1 clte fc.1·11te11·ù, lln nrcl1i, io I>tezioso e (li facile consulta~io•ne. . . IL VALSALVA è (li,·e11l1to1 cl11nq1i.e 11n poderoso ·strumento di lavoro e di progresso ner" l'oto -rìno -la1·i ngoia.t1·a. colto e1 si è aiffermato v1tt c1·jo~1a,me1nte, in Italia e fllO·t i, essenclo c-gg·i fr~ noi il l)itì c0011plelto e a1 g ile pe1:iodico della sipeciaJib),, sig·no rilc nell'l• \·este ti11'0 g1·afi«nJ. Arg·omeuti delle ,~a.11e pa.1·ti dt essai - e1 nei lo·r o I"a.ppo1·ti co11 le ma,t erie affini - d'i11dole pra.t ica, e di èlJto r..ilie1v o seientificol si f 0ndccno• a•1"mo11icamente, f O·l''lllèlndo· un<l· l'i·vista Jt10derna., in etti ha degnai sede qua1nt01 si p1--odt1ce 11elle Cli11icbc e negli Istitt1ti del Reguo. Una simpatica caJ:atteil'isticai del periodi~o, s11lla., q11a.l e, infine, vo•gli<.1n10 richj<,1ma.re l'a.t .tenzione, si è l<.v nota storica, che 1uensi.l1uento ill11stra c<)n uta.t eria1le nuo1vo e 01·igjn;tle un ca.p itolo o u11a figi.1r·a1 nostra, in 'tema. <.li spetialità. Il p<1.t timonio scie11tifico, italia t10 vi€!Ile così ad essere, senza, fa,l sc pr·e te,s e di nazionalismo o7iait·vitiista, po~to i1t gi11sto vHlore 1

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e tolto' da·l l'oblìo. ...

Abbonamento annuo: Ital~a L. 3 6. Estero L. 5 5. Un nun1ero separato L. 5. - Per gli associati al

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