Il policlinico sezione pratica anno 1927 parte 1 ocr parte3

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SEZIONE PRATICA

dovrà esser ·diretta al cuore. Nell'ipotensione portale i clisteri di siero zuccherato diminuiscono l'ipotensione arteriosa e a·g iscono 1com,e stimolanti la fl1nzione epatica. .

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pare Je cat16e gastri cl1e convj en sceverare i fatti d 'intossicazioni e le coIDtPressioni meccani·Che. l ,a colite è spesso caratterizzata ·da perdite di sostanza della mucosa (muco-memb,r anosa) ·a traerso clella quale .passa-no veleni e microbi delJ'intPstino irritato. .I veleni determinano enterone,-riti infetti ve cl1e poi si riflettono sullo stomaco. l diiStu-rbi da .co1npressione ·s-0no ·determinati s1>esso da pneumatosi ·del colon che poi si rifl-ettono sulJo stomaco sipostandolo e deformando lo, cletern1inando esagerate contrazioni e .facendolo così rapidamente vuotare e a .questo può seguire o spasrno o incontinenza pilorica. Molte volte una sen1plice son.da rettale fa ·p assare i disturbi e questo prova cl1e altro non è che un fiatto spastico. Non ·di rado riflessj cardiovascolari e segnt Yag·otonici accoma>1agnano il quadro. La pneumatosi però è s pesso la conseguenza di t1na colite infettiva. In .questa forma se v'!è ,diarrea sarà n ecessario ridurre gli albuminoidi e gli idrati ·di carbonio e 11sare Kephir magro e yo·gl1ourt. Nella costi,pazion e bisogna togliere gli al]n1.enti irritanti e f'er111entescibili. Dove si accompagna la pneumatosi ri dt1rre gli alimenti ricchi di cellulosa e di idrati cli carbonio. Il pane fresco, i legu1ni in ispecie, i f.ag·iuoli ·debbono esser 1p roscritti. Sarà bene stimolare la secrezio11e pan creatica per agevolare la .digestjone ·deg·li idrati di carbonio e ·per disinfettare l'intestino e i saìi ·di bismuto (purissimi) il taJco, il caolino saranno molto utili. I rifle~i ileo-ceco-gastrici. Una stasi dell'ileo, o ileo-cecale, o un1a tiflite o peritiflite può prodt1r.re spasmi 1p1ilorici, causa poi di ritenzione gastrica e <li ulcera. La terapi·a 1deve esser sempre rivolta alla caus a, lottare contro la ti:flocolite, per~iò dieta adatta, disinfezione intestinale e f ermenti e anche ya,ccini gui~eranno il medico nella r11ra. Cosl spesse volte l'asport1azione dell'appendi ce mig·liorerà i fatti di s1piasmo riflesso e anche ,se esiste ulcerazion e g·astrica, sarà facilitata tanto la cl1ta medica che chjrurg·ica. B frutto dell'esperienza cl1e i1ell'apparato digesti,-o tutti. gli ostiacoli a Yalle ·l1oono come conseguenza un arresto a monte che modifica ]l passa.~f;io e disturba il Y11otamento degli organi situati in alto. P erciò nello .spasmo pilorico non si de.bbono solamente ricercare e curare le cause gastricJ1e ma no11 dimenticare l'esame di tutto il tubo digestiYo con11p•r esa la regione retto-sio·mo. l 1c..ra. ~ella litiasi biliiare l'abbondanza dei plessi ner,·osi sottoepatici, le loro relazioni con le regioni piloricl1e e duodenali spiegl1eranno la frequenza dei riflessi n ervosi sensitivi, motori, gastralgici, .spastici del piloro, dell'esofago e del colon che 7

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riervo.se. -

Spesso l'antagonismo del Yago e del sin1p1atico giuoca n ella maggior 1paTte dei di~turbi degli organi digerenti. La ricch.ezza di cote&io sistema n ervoso. che si sparge in important] plessi, le relazioni cl1e 11a con tutti ·g li organi che regolano il metabolismo fanno ben comprendere tutta l'importanza delle simpatie interdigesti,?e che noi illustrian10. Una lesione gastrica, infiammatoria, ulcerativa, neoplastica potrà provocare degli spasn1i o .d el 1p iloro o del cardins o dell'esofago . il bromuri, la valeriana o lln cialmante · del vago (la bell&donna) sovente farà cedere g·li spasmi, ma tali rimedi sintom-atici dovranno esser sempre accompagnati dalla cura del. la lesione g·astrica cl1e è la causa dei riflessi. La reazione gastro-colica ha spesso caratteristiche varie, ·d iarrea do1po i pasti o costi,p azione spasmodica o semplici ·dolori. La parte predominante si riferisce al sistema nervoso e così alterati sono i p oteri motori .(ptosi) e secr etori degli organi digerenti. E difficile spesso precisare la forn1a e bisogna co11tennarsi di curare ,d·a 1Princi pio sintomaticamente. La caratteristica è data ·dal fatto cl1e i distl1rp1 tt;Ono -sempre conten1poranei all'ingestion e del cibo. Il simpatico a·d dominale eia.usa d·ell'atonia o della ptosi, a seconda se è eccitato o depresso, dovrà curarsi specificatamente. Bisogna studiare q11ali sono gli alimenti che portano al 1p aziente scariche anatf ilattiche ed eYitarli (uov1a, brodi grassi, latte, caffè, cioccolato, certe frutta, ecc.). Gli alimenti dovranno esser be11 triturati, le !farine, le carni peptonizzate, le celluJose delle ver {~nre e frutta, le carni fermentate, i formaggi matnri causa di abnormi fermentazioni e putref:azionj, doYranno esser .evitati. Quando iV'1è diarrea oppio, ~ per evitare l 'ecc.i tabilità ri.flessa, 11reparati di belladonna. In molti casi l'acqua cloroformizzata o l'ac1qua di calce con cocaina rendono buoni ser,rigi, ma il r imedio so, 1rano è jJ carbonato di bismuto. DoYrà esser ~empre sor,·egliato· il sistema nervose!>: calma fisica e riposo morale, glicerofosfati, stricnina, acido fosforico, idrotenapia tiepida, mai fr edda, potranno esser ottimi coefficienti di cura. I.'atonia e la ptosi sara,nno trattati con m ezzi fisici; cinture, dolci n1assaggi, ginnastica addo1ninale e res11iratoria. J_e r eazioni gastro.coliche a1pp artengono a qu elle forme dispeptiche nervo-motrici che sono s pesso acC'ompag11ate da dolori del plesso solare e da speciali sindro1ni dolorose. Prirn1a però d 'inco t .. irnpat"ie

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si hanno in cotesta affezio11e. Alla cuta medica o chirurgi ca della litia·s i dovrà ricorrere il medico pur tentando sintorniaticamente di atte11uare i sintomi dolorosi. Lo st11dio delle g·landule endocrine cl1e oggi OC· cupa la mente ·d i tanti studiosi, e cl1e nasconde ancora 1profondi misteri, doyrebbe esser qui esposto per poter dettare poi una terapia efficace dei disturbi simpatici. del ~istema nervoso addominale. Ma di1fficili e complicate sono l e interreazio11i glandulari almeno quelle che per ora si conoscono per 1poterle qui sommariamente e praticamente esporre. Si sa, .p er esempio , cl1e l•a secrezione surrenale e la secr~zione tiroi-dea esercitano una secrezione di arresto sul pancreas, che l a secrezj one timica e pancreatica arrestano la secrezione .sHrr.enale. Le surrenali, il loibo posteriore dell'ipofisi, la tiroide sono siroipaticotoniche, il timo, il pancreas, le paratiroidi Vtagotoniche. Tuttociò .p erò non basta per esser guidati nella t.erapia e oltre studi s1)eciali è necessaria molta altra esperienza 1per poter utilmente adoperare tanti nuovi prod otti opoterapici ch·e tanto leggerm ente ogg·i sono posti in commercio.

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il primo provvedimento terapeutico. _i\ncl1e quando jl malato sarà migliorato sarà bene per lung·o ternipo fargli prendere i pasti mag·giori e far fare le digestioni in posizione orizzontale. Nella posi~ zione er etta il paziente porterà sempre urua cintura o yentriera bene adatta. Elettrizzazione gal' 'ano-faradica sarà ottimo coefficiente di cura alla quale si potrà aggiungere la ·diatermià. La nutri zione sarà da principio corniposta ·di •alimenti liquidi e di piccolo volume, farine di cereali, uova crude e carni triturate. l\1 i g·liorando sarà preso in letto il solo pasto della sera e questo pasto sar à più abbondante rd'e gli altri .. l\1olte volte, 11elle ptosi gastriche irreducibill solo la mano del chirurgo IPUò arrecar beneficio • quando in ispecie le perivisceriti •adesive complicano e peggiorano il quadro.

SUNTI E RASSEGNE. ..

· CARDIOLOGIA. L'endocardite tubercolare.

L'aeTeofagia spesso si .complica .con l 'aereocolia e tale fatto s1p·e sso si lega a ·disturbi cardio-polmonari. L'aereofagia è di frequente . unita a scialorrea d'origine faringea e . rinofarin·g ea. 1Il bisogno di deglutire continuamente saliva fa i11trodurre molta aria. 1\1olte volte anche un appareccl1io di protesi dent•aria d'ifettoso pr·o·duce ·g li ste~si fenomeni. Ma son o più spessi i rirflessi abnormi d el pneumogastrico che an.che per minime reazioni produce tali ef !etti. Nei lattanti 1'uiSo prolungato .del poppatojo o il difetto del caipezzolo della nutrice pro,roca di sovente fatti d' aereofagia. Si ·disse 1ancl1e che la scialorrea può essere .di origine dispe1)tica. Il trattamento perciò deve, come sempre, esser rivolto non agli effetti ma alle cause. La ptosi dei visceri è una ·questione comples.;a e difficile. Il tubo digestivo 1è interamente contenuto nella cavità addominale ed è 1'1armonico tono dei muscoli addominali, diaframmatici e perineali che assicura la 1fissazione degli organi f1 la loro interna pressione. Tutte le ca llse che òiminuiranno la tonicità di tal n•aturale cintura pro,rocl1erann·o l'abbassamento, la caduta (ptosi) <ii tali organi con tl1tte le infinite conse~ruenti <'omplicazioni. L'e,racuazione dello stomaco sarà ostacolata. i plessi n ervosi stirati reagiranno producendo s pasmi e dolori e disturbi. riflessi cardio-polmon•arl e clin1agrimento rapido 1per atonia ,·iscerale. 11 ripo o i11 J)OSizio11e orizzo11tale e la rieduca zio11e dei mt1scoli respiratori e adC:on1ina1i sarà Simpatie meccariiche. -

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(Rie r ~JORENAS. Jollrn. de Méd. Lyon, n . 175, 20 aprile 1927).

Segna,late già da Corvisart nel 1806, le lesioni tUbercolari dell 'endocardio richiamano in questi utin1i ten1pi riattenzione di molti studiosi. lnfatt.i se le lesioni anatomicamente tubercolari (tubercoli e granulazio11i) son o rare e ·clinicamente poco interessanti, esiste una endocardite tubercolare .a decorso infiammatorio, che è ·d ifficile sonp·ren èere durante la sua evoluzion e, ma che si troya fr equènten1ente all'al1topsia come cicatrici s clerotiche de1l'endo.cardio parietale o ·v alvolare . . Sebbene di di1ag·nosi non facile è di notevole interesse, anche percl1è, più frequente n ei bim·b1 costituirebbe una delle cause di molte cardiopatie scoperte nell'adulto, e in specie ·delle così dette stenosi rnitraliche congenite. Etiologia. - E stata ·constatata in tutte le età, forse lln po' 1piì1 frequente nell'adulto (TeissierJ. Essa è in genere secon·daria a altre lesioni tu· bercolari, sebbene alicuni -~-.!\. considerano più frequente la .f orma clinicamente prirniti, a. Spesso si ba in tu,b ercolosi chirurgiche. Circa la statistica della sua frequen1a è :issai discussa a11cora e y1ariere1Ybe secondo le forn1 e Se si con.si·dera come endocardite tubercolare spe:ci·f ica solo quella in cui si troYano tubercoli o no,duli tuber colari i casi restano ecceziong,li, me11tre questi at1n1entano se si considerano speci firl1e tutte le endocarditi in cui si è troYato il b. di I<ocl1. Freqt1e11te reperto è in,·ece la sclerosi 1

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SEZIO.NE PRATICA

dell'r.ndocardio, probabile residuo di una en·docar·dite infiarnmatori1a s1percifica (nel 40 % dei tisici secondo .J'eissier) . :\ncora più frequ ente sarebbe l'endocardite vegetante nella grant1lia. Nei ])im1b i morti di miliare l'endocardio è quasi sempre malato. Gli .l\.i-\ . studiando l'anatomia patologica di questa forma m ettono in eviden21a il notevole poJimorf j smo che essa presenta. Essi ·descrivor10 le seguenti varietà: 1) Forma vegetante di Heller. Le lesioni po-,sono essere più o meno estese, circondare gli orifi.ci valvolari, specie delle cavità sinistre, ma si localizzereb:bero i11 modo caretteristioo alla fac · eia muscolare 1Per le valvole atrio-ventricolari, ed alla façcia cardiaca per le sigmoidi (localizzazioni simili a quelle dell'endocardite reumatica) . Le vegetazioni sar ebbero piccole, ravvicinate, .p·oco rilevate. Nessl1n carattere sarebbe specifico nè macro- r1è microscopicamente. 2) Forma inJ'iamm.atoria attenuata. l\Iacroscopican1ente si n otano Ie valvole un po' ispessite, come tumefatte, rigonfi.e (boursouflés ), infiltrate rossastre. Istologiciam.ente si tratta. idi en·docar di.ti fibrinose non follicolari: l 'inoculazi one della l.esione tubercolizza le cavie. Secon·do 'il La11douzy questa forma si trova raramente alla auto1psia sarebbe invece assai frequente e rap.p resenterebbe la base delle cardiopatie valvolari tubercolose. a genesi ignota. ~ ~ F'orma fibro-calcare: se ne conoscono due soli ca·s1. 4) Forma di sclerosi dell'endocardio : sarebbe la forma più frequente. La sclerosi, localizzata o generalizzata, appare macroscopicamente come una opalescenza, un velo biancastro dell' endocardiÒ sia come chiazze opache non prominenti c11e come striature lineari. L'esame istologico non dà nulla di sipecifico. Come lesioni con comitanti si trovano localizzazioni tu·b er colari peric1ardiche o miocardiche : e lesioni tubercolari l e più ·varie ne~li altri organi. In conclusione, se si escludono le lesioni pura. mente specifiche si trovano rigonfiamenti , ' ' egetàzioni e sclerosi ·che rappresenta1I10 i ·d iversi stadi dell'infiammazione endocar·ditica. St11d·i o Cl'lnico. - Secondo \laquez l'endocardite tiJbercol1are non ha storia clinica, gli .!\A. si sforzano di crear.n e invece, il quadro nelle varie età . 1) presso i i lattarite decorre come setticemia tubercolare subacuta cioè 1con tul)be gas triché, agitazione, febbre irregolare, dimagrimento fin o t=tlla cacl1essia, dispnea, cianosi e morte. Qu1alche vo~ta (pllÒ aversi esito fayorevole, in' an1bo i cast n on s i hanno sintomi cardiaci. ~ ) p resso il barn bino e il giova~e adulto: al quadro della sepsi sì a ggiunge quello di una ciar~

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djopatia. Si distingue una forma acuta ed una forma subacuta. Nella prin1a si ha inizio brusco, ·dolori muscolari, oppressione, febbr e, poi il quadro -di u·na insufficenza cardi1aca rapidamente 1progressiva, vera asistolia a forma ca chettica. La forn1a subacuta 11a com e seg110 principale la febbre prolungata , salicilico-resistente, coi segni di nn a endocardite. La sclerosi non ha sintomiatologia. 3) riel vecchi.o tutto decorre com e in una asistoli a progrediente. Evo l1l=ion e e prognosi. - Se si ammette ·ch e la scl erosi en·docal'dica così freqt1ente i1ei tubercoJosi ·è l'esito di endocarditi tubercolari pregresse si de,re con cl.11dere cl1e queste 11anno grande tendenza alla risoluzione. Lia produzione di una carrlìopatia ,,.alvolare ,p otrebbe forse anche influenzare favorevolmente l'evolu zione delle lesioni p olmo11ari tubercolari. L'end9cardite cl1e si svolge in un tubercolo polmonare caYitario, modifica poco le cose e la prognosi già di per s·è fatale. D iagn,osi. - Essa non può essere che di presunzi.o ne. Si deve 1pensar e in clini·c a alla endocardite tubercolare in du e ciasi : a ) •di fronte ad l1na sepsi Jenta co11 sfumature cardiache; b) di fronte ad llna endocardite subacuta ·a d ecorso anorrnale. .Nel 1° caso s i deve es~lud er e la febbr e tifoi·de e Ja meJitense e in genere ci ·si riesce. Più d elicata è la diag11osi di.f ferenziale con l 'endociardite lenta specie prima cl1e la evidente splenomegalia, una porpor 2 o ·a ltre manifestazioni e1nboliche e iuna en1ocultura positiva non ci chiariscano. . Terapia. - Come .,p reventtva s i consiglia l'allontana1nento del bimbo dalla m rud r e tubercolosa, seb})er1e ~li stu·d i di Cialmette e .! \rloing sui viru s filtrabili tub er colari infirmino un .p o' !?efficacia c1i qu esto m ezzo. Sarebbe anche utile la vacci11azione antitubercolare. La Cllra in atto è quella cl ella t uber colosi. L. TONELLI.

L'asma ca1·diaco. (R. SI~GER. l\l lerier I\.linis clie llt' ocliensc nrift, 1927, • n. 17).

L'asma cardiaco si disting'"U e per il fatto elle gli a ccessi si ' 'erificano solo di notte e so110 essenzial1nente caratteriz~ati da un a1pparente stato di soffocazion e. P er lo più le crisi si han110 n ella prin1a metà della i1otte senza essere preceduti da lln qualsiasi si11toma allarmante -durante il giorno . La dispn ea acuta togl ie improvvisa:m ente d•al sonn o il pazien te, cl1e salta dal letto e corre ad aprire Ja fi11e.stra per soddisfare la sua fa.me d'aria o assun1e un a posizione ort01p.noica poggiando fortemente le braccia distese sulla


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sedi a o sul letto in m odo d a ifissare istintivamente jl cinto scapolare ed agevolare il lavoro dei n1uscoli r espirato ri ausiliari. l.Ja ·dispnea è p er lo più espiratoria, ma l)Uò essere così frequente e su1p erficiale da assumere un tipo affatto p a.r tjcolare. Talvolta la tachi·p nea manca del tutto, e si ha solo una r espirazioi1e forzata, nel1a 1quale l'inspirazione iè breve ed a scatti e l'espirazione è prol ungata, op primente ed angosciosa. Durante quest'espirazione si odono quasi seffilPI'e sibili, ron·chi, rantoli. Il v.olto ·del paziente esprime una forte angoscia ed· 'è pallido o cianotico. L e vene ·d el collo son o chiiaramente visibili. Da parte del cuore, oltre la tac·hicardia, non si ha nulla di caratteristico : talvolta ·durante l'accesso .compaiono soffi s istolici. All'ascoltazione dei pulmoni si rile-vano, specie alle basi, abbondai1ti rumori di vario gen ere. 1

Nell'asma cardiaco 1puro , n on complicato , no11 si l1a ingrossamen to del fegato, che può ''erificarsi come !fenomeno a cuto di stasi a11cl1 e ir1 con·s eg'n enza ·dell'insufficienza d el cuore destro n egli accessi ·d i lunga durata , e costitttisce allora un ·segno prognostico grave. Molti pazienti durante l'accesso soffr ono un senso di tensione 1all'epigastrio; talaltra si ha stimolo alla defecazion e o alla minzio11e, e non di rado si 11a ab· bondante emissione di urina molto diluita o impossibilità di urinare malgrado il forte stimolo. Di solito durante l'accesso si ha sudore freddo ' attaccaticcio, f etido. I .a durata d egli a ccessi varia di molto: talvolta ·dunano pochi minuti, talaltra ore e a nche u11'intiera giornata. F in ·dai tem pi di 1'ra ube e Basch s i amm,e tteva rhe l 'a ina c ardiaco fosse d eterminato da in.s uificieni-0 del v entricolo sinistro. Questo non ha l 'energia sufficiente di spingere tutto il sangue, iper m odo cl1e s i ha s tasi improvYis a ed edema acuto d el pulmone : p er l'azione normale d el ven · tricolo ·destro il sangue è spinto nei pulmoni, ma non può defluire n ell'orecchietta sinistra, donde l ' ingorgo. I pulmoni son o ciarichi di san gue, i c apillari pulmonari dilatati al massimo, gli al Y(lOli p erciò rim1piccioli ti così ch e la capacità 1p ulmonare ·è molto ridotta. La diminuzione del san~r11e circolante in conseg'Uenza d ell' acc umulo di esso nei pulmoni, da una parte, e la riduzione degli "3Cambi gassosi, dall'altra, danno Dagione del complesso sintomatico dell'asma c ardiaco (. enso cl i soffocazion e, fam e d'aria, cianosi , sta~1 ,·enosa, tachicardia, senso di angoscia, s udora1

zio11e'. Eppingcr, Papp e ·c11".rarz osserYarono cl1e durante !!li iacce . i di asn1a cardiaco il sanrue o seorre 11rlle ,·ene con n1ag!!iore ra,p idità e cl1e il

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defj Cit di ossigeno nel s ang ue venoso è inferiore al normale. Ne indussero cl1e l'accesso non è inizial111ente scatenato da llna defi cienza ·del ventricolo sinistro, ma cl1e in seguito ad eccitazione del centro vasomotore si l1a irn.proYvisamente una massim1a. dilatazione del sistema capillare per modo c11e il sangue arterios o scorre attraverso i capillari nel sistema Yenoso senza alcuna p erdita di pressione e .sovraccarica i Yasi ·pulmonari ·d onde la stasi ma ssima n ell'interno àei pulmoni. Q11esta teoria non € accettabile 1perch.è mettendo il p11.nct7.lm. moverts dell'accesso d 1asma cardiaco ft1ori del cuore non spiegherebbe come e perchè l'acr,esso stesso non dovrebbe ' 'erificarsi anch e nei sani : e secondariamente perchè poggia su l ll' dato di fatto non esatto perchè l'alto contenuto ·cli ossig·eno n el sangt1e \·e11060 i1on è un reperto car atteristico dell'asma cardiiaco. ,,.:qssermann osserva · che l'indebolimento d el ventricolo sinistro non provoca stasi retrograda d el sangue ma solo un peggioramento della cir-r.olazion e arteriosa, e cl1e durante il sonno il contonuto di ossigeno nel sangue si riduce e cl1e 11a 1pression e sanguigna si abbassa. Questi tre fattori: p e~gioramento della circolazione arteriosa, riduzione del contenuto di ossigeno ed abbassam ento della pressione ·p rovocano nel sonno una asfhi;si a a cuta ,del centro respiratorio . L•eccitazione buJ,b are .cosi prodotta scatena lo stato clispnojieo con i suoi fenomeni concomitanti. Questa ipotesi, che ha il vantaggio di s·p iegare p er· cbè l'asma si i:p roduce di notte, non è neppure e~sa d el tutto accettabile. :Brur:in ha a,ranzato un' altra ipotesi partendo dalla ·circostanza cl1e il c uore al principio della sua insufficienza, an.c ora più indebolito dal SO· • ' ' raccarico quotidiano , è causia di una più o meno notPvole ritenzione d 'acqua. Quando l'apparato circ olatorio si rifà durar1te il riposo notturno dal lavoro sostenuto, iprocura di espellere nuovamente il li.qt1ido ritenuto: ·da ciò la nicturia, che, come è noto, è uno d ei sintomi precoci dell 'in~uffi ci enza cardiaca. 1 Ma c iò spiegherebb e anche la comparsa. notturna .degli accessi di asma. Il cuore debole trattiene durante il giorno nell'organismo ' il liquido, che durante la notte prima di essere espt1lso deve .p assare in circolo. Così notevoli q11antità di liquido sovraccaricano la circolazione, ed il ventricolo sinistro già indebolito n on potendo sopportare tanto laYoro ,·ien meno imiprovvisam ente e c osì si ha l'a sma carditaco. Qu esta ipotesi di Brunn non solo si a ccorda con i dati clinici {minzion e abbondante dopo l'accesso di asma), m a trova la sua conferma nei risultati t erape11tici . P er quel che rigu·a rda la diagnosi differenziale • si d evono prendere in co11siderRzion e particolar1

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mente l'asma bronchiale, l'angina pectoris e la tachi.cardi a parossistica. La diagnosi ·d ifferenziale con l'asma bronchiale non è facile qt1ando si {'OThSi·deri il disturbo presci11cl endo ·d alle condizioni ·del soggetto e .dai suoi precédenti; in efÌetti l'accesso d'asma cardiaco non diff8risce gran ·che ·da quello <li a·sma bronchiale. Q11ando si tratti di un individuo g·io:vane, con prea. sione san gt1i·g na normale è difficile si tratti di asma .cardiaco, ma conviene 1p ure tener presente che l'asma bTonchiale si può verificare in in·dividui ·anzj ani affetti da enfisema. ·~ell ' accesso di asma cardiaco la r espirazion e ha un carattere essenzialmente espira.torio, inspiratorio in .quello bronr.hia!e. Nel primo per lo più si ascoltano spesso rantoli alla base, mentre nel secondo si ascoltano sibili e ronchi su tutto l'ambito pulmonare. Nel1' asma c·ardiaco · si hianno accessi ·di tosse 1P.iù o me110 forti con espettora.zione di sputi schiumosi talvolta tinti di rosa . Nell'asma ·b ronchiale non si ha tosse e qua11do si ha espettorazione ·questa a v,-1 811e c;empre alla fine clell '1accesso .con l' emissione rii rnuco filamentoso e i;ischioso. •L a pressione . del sangt1e n ell'·asma cardiaico è sempre alta. l\1olto più facile è la diagnosi .differenziale con l'angina pectoris. In questa il sintoma cardinale ed inizi1ale è sempre il dolore alla rPgione car(liaca con · le s11e ·di.ffu.sioni e l'a;Sma è sem1pre s11ccessivo ed in forma generalmente non intensa in confronto ·d i q11eJla ·Cardiaca. .L\.nco ra più facile ·è Ja diagnosi differenziale con la t::. chicard~a parossistica. E ben ' 'ero che 11egli 3.tta.cchi tiachicardici s i possono avere fenomeni dispnoici più o m eno gravi, m a essi non assumono mai un carattere soffocante. D'altra parte rna11cano l'aumento clella pressione sangui· gna ed i fatti ascoltatori ·a carico ·del pulmone. DR.

ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. I progressi del tratta1nento ehi1"urgico I

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SEZIONE PRATICA

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della tubercolosi p_ol1nona1"e. .

(SAUERBRUCH. Milnch. A1.eàizi.nische l Vucheris chrif t ,

15 aprile 192.7). Il trattamento chirurgico .delle gi."avi, unilaterali affezioni tubercolari dei pulmoni si è affermato,

malgDado le diffidenze e le opposizioni che esso, . com~ ogni novità, aveva incontrato. Le difficoltà ed i pericoli inerenti ai relativi interventi (pneumotorace e resezione extra1)leurica delle costole) so110 stati superati dai rp erfezionamenti tecnici. Or a1na~ il pneumotorace si pratica correntement& senz':i!cun pericolo d i eml1olie gassose e le \'aste

demolizion i ossee sono state eliminat e m ediante la resezi011e costale pana·v ertebrale. :rutti i chirurgi e tisiologi ri·conoscono i vanta gg·i della tora.coplastica extrap1 eur~ca para,·ertebrale, che si può facilmente adeguare alla forma ed 1all'estensione ·d el. 1p1rocesso pulmonare p er modo cl1e si possono raggiungere immobilizzazioni d'o~ni grado. Si evitano così tutti i d isturbi di statica e ·di funzi·o ne ed in ispecial modo le scoliosi della colonna vertebrale. In generale la con,ressità da parte del lato sano formatasi in seguito alla retrazion e del ,prulmone malato si ricompon e ·di solito rapidamente con il raccor ciam ento delle .costole. L'elev1azione del braccio in a\ranti, di lato ed indietro, l'abduzione e l'add.uzion.e non rimangono ridotte. Anche n ei più gravi émpiemi tubercolari, ·cl1e importano non rarar11ente l arghi interventi e richiedono sempre lun, ghe cure successi\·e, si ha s olo eccezionalmente e trans i tori amente runa ·diminuzione dei m ovim enti della spalla. Ulteriori esperienze hanno condotto ad altre forme meccaniche d'inattività del torace e det polmone. Baer 11a .p erfezionato il metodo di riempimento delle caverne con grasso adoperando la panafflna. ·L a paralisi r espiratoria del diaframma si è dimostrata effi cace 1per scopi terapeuttci e niag·nostici. Ma tutti qt1esti espedienti e altri ancora i1on 11anno avuto veri successi o per lo rneno tali che si possano paragonare alla toracoplastica. Medici ed 1ammalati sono contrari ad ogni t rattamento o·p erativo per il fatto asserito cl1e esso pro"':ochi ur1'alta mortalità precoce. In effetti essa era molto alta ma con l'introduzione del metodo di ossifi~az ion e della 1parete toracica di BrauerFri edrich si è molto abbassata. ~egli operati dall' A. nella Clini cia di Zurigo nel 1922 st1 383 toracopl asti che si ebbe il 4 % di de· <::essi immediati. ' Le statistiche di altri operatori sono piìt sfavorevoli con il 10, 18, 20 e perfino il 30 %. Solo Schreiber, che ha praticato l 'operazione su larga scala, ha avuto 1'8 % di d ecessi. Si ·d ~\re ·aggiu11gere che la percentu1ale del 4 % di. 1norti sarebbe ancora più bassa qualora si 1pren dessero in esame solo gli interventi .p raticati con indicazioni pii1 scrupolose, in soggetti giovani ed in discr ete condizioni gen erali, con lesioni sicnramente unilaterali, con forme fibrose di tubercolosi, con mediastino sano , con cuore valido. Facendo una selezione degli operandi la percentuale si è oggi ridotta al di sotto del 2 ~~. cifr a day,·ero non eccessiva quando si consideri che essa 1a1 postutto non s i allontana di molto da qt1~lla data da tutti gli altri inter,·enti chi• rurgici. ' I


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Certo nel trattamento chirui:gico della tisi sono in giuoco condizioni sfavorevoli, che devono essere tenute nel dov-uto conto, per limitare l'intervent0 a quei casi che offrono minor pericolo e per consigliare la .p iù rigorosa esecuzione tecnica. La toraco1plastica è una grande operazio,ne con notevo1i reazioni ge11erali sull'organismo, e che intanto si deve eseguire su individ ui deperiti, deboli, ·sensiìbili. Le consegùenze di un'operazione priaticata con la massima precisione sono imprevedibili perch·è i malati ,p ortano in se stessi la causa dei disturbi operatori. P ertanto è un non senso dire che la toracoplastica è 'Uil '01perazione senza pericoli, come ha fatto Ziegler. Se egli su 85 operati ha avuto un solo decesso, vuol dire che egli è un abile operatore e che 11a fatto una buona sce1ta dei malati. ~e! fissare al 4 % la mortalità precoce in seguito alla toracoplasttca si è tenuto conto dei casi di morte verificatisi nelle pri'me quattro settimane dopo l'intervento. E ovvio cl1e raccorciando questo termin e la mortalità ·diventa ancora più bassa, e viceversa. In seguito e malgrado la toracoplastica extra1p leurica morirono dopo settimane, mesi e fino ad lln anno il 10-20 % degli operati. Questo elemento così sf1a, orevole dipende principalmente dalla inadeguata selezione degli am·m alati, da insufficienze del cuore, dal peggioram.ento delle condizioni del Iato presunto sano, e dall'assorbirnento che si ,,eri.fica durante I'oper·a zione o IPOCO dopo. I progressi della tecnica ed un più giusto apprezzamento delle indicazioni ''arranno certamente a ridurre il numero dei decessi a ·distanza di tempo dall'ope:nazione. Ma comunque conviene tener presente che il trattamento chirurgico vien praticato su individui malati da lungo tempo, che nessuno o scarso giovamento hanno ricavato dalle cure mediche e cl1e pertanto hanno quasi tutti i1 destino segnato. Il vialore della terapia chirurgica della tuber colosi ~i a1pprezza essenzialmente con il numero delle guarigioni. Nei suoi primi 383 operati l'A. ebbe il ?.2.5 '7~ di guarigioni sicure e persistenti ed il 30 % di miglioramenti. E nella statistica più recente ebbe il 42.4 % di guariti ed il 40 % di mjgliorati, percentuali che di,rentano 1ancora 1più alte ~e si eliminano dai casi operati qnelli che non erano perfettamente indicati per il tratta, men to chirurgico. Di fronte al numero delle morti precoci o tardive sta il fatto che molti malati gravi guariscono sicuramente. Quiantt1nque sia ancora suscettibilP di modificazioni e miglioramenti il trattamento Chirurgico de1la tnbercolosi pulmonare ha raggi•unto un certo perfezio11amento. Tutta,·ia rimane ancora molto 1

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da fare percl1'è questo 1uetodo di cura sia più rliffnsamf!nte conosciuto e più frequentemente messo in 1pratica da medici e malati. Tutti gli operati cl1e sono sopravvissuti 11anno constatato il rifiorimento delle loro condizioni gen enali, la ~.comparsa dell'e5pettorazione e della febbre, l'aumento del peso e delle forze ed il recupero del loro be11essere e della capacità al lavoro. I.' .L\ . ritiene eh e al trattamento chirurgico <lelìa tubercolosi pulmonare sia riservato un grande ·avvenire, purchè da 1parte dei m edici siano abbandonate certe diffidenze e certe 1prevenzior1i, c11e non hanno ragione à'essere. Queste diffi·denze P prevenzioni saranno senza dubbio superate qrnando gli interventi siano praticati da chirt1rgi esperti, che abbiano una perfetta conoscenza della tecnica speciale da seguire al riguardo. Qu esta padronanza della tecnica si puq conseguire solo con l a pratica ~pi)resa direttamente negli istitt1t1 clinici dove queste operazioni si ,ranno ora eseguendo su largla scala. Nei sanatori per tllbercolotici accanto ai medici esperti in tutti i generi di cure dietetiche, fisiche, medicamentose vi dovrebbero essere aibili chirurgi particolarmente esperti degli interventi di toracoplastica. Il trattament9 chirurgico deve essere considerato come un sistema ord1nario di cura della tubercolosi pulmon~re. DR.

Il trattamento chi1·u1·gico della dilatazione dei b1·oncbi. (L. ISÉ~:TEI~I. Gare tte des h6pitaux, 12 marzo 1927). L'.t\. dnpo aver ricordato che con l e varie cure medichEl non s i è mai riusciti ad ottenere delle vere gl1arigioni, passa jn rivista i m.ezzi chirurgici che si ·dividono in metodi indiretti, e metodi diretti. ~VJetodi in.diretti: lo pneumotorace artificiale; la frenicotomi1a; lo scollamento pleuro parietale; la toracoplastica. . '. . ~1etodi diretti: la 1 pneumotomia; la pneumectomi1a o lobectomia; la legatura dei vasi lobarl. Pne~Lmoto.race · artificiale. - · I risultati furono talvolta straordinar1, ma ciò rappresenta l'eccezione; in generale è inefficace o impossi.bile. È impossibile 'spesso percl1è nelle bronchiettasie 1& aderenze pleuricl1e sono .quasi costanti, se noI1 sono esse stesse la causa della broncl1iettasia. E ineffic1ace perchtè spesso lo 1pneumotor3.ce comprime ·s0lo il polmone sano, la parte malata rimanendo aderente alla J)leura, oppure esistono l esioni peribroncl1itiche che rendono rigide le pareti dell'ectasia. Con11p1icazioni sono rappresentate dalla rottura del polmone e dalla consecutiva pleurite purulenta o putrida. •


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SEZIONE PRATICA

In questi l1ltimi anni è stata ac1operata _nelle bronchiettasie rilielli. E specialmente indiciata n elle lesioni della base, ma se non vi sono forti ader€nze pleuricl1e anche le • les1oni apicali. possono ben. eficiarne. ' La bilateralità delle lesioni non è una controindicazione. Si 1p raticherà iSoprattutto quando lo pneumotorace non è possibile, e l'associazione con questo ,p are a bbia dato i migliori ri\SultJati. Due vantaggi si hanno da questa associazione: 10 che l'intervallo fra i rifornimenti può essere allu11gato; 2° che quando si abbandona lo pneumotor{l.ce, il diaframma paralizzato sostitui·sce 11na comproosione parziale alla compression e totale del pneumotoriace. Di vera controindicazione non c'è ·che la grande estensione delle lesioni. L'Qperazione deve esser e ·prati,cata con anestesia locale asportando un gran tratto del n ervo comprese le sue anastomo•si. La paralisi e l'ascensione consecutiva del diaframma Tiducono la cavità toracica in tutti i suoi diametri, e la capacità dell'emitorace viene r idotta di 1/6 o 1/3. Le cavità subiscono gli effetti della compres\Sion e. Nella letter atura esistono 3 ~oli casi mortali (Lericl1e e R~st) ; al di fuori d1 essi n essun incidente, tanto che può dirsi un'operazione ·d i pi·ccola chirurgi·a . Con la fr enicectomia si € ottenuto talvolta delle vere guarigioni, ma 1p iù s pesso 'dei miglioramenti notevoli. Associata al ,p neumotorace o alla toracopl1astic·a i risultati sono ·d i gran lt1nga migliori. Concli.1dendo è un'operazione facile e non pericolosa e che porta a buoni risultati terapeutici. Lo scol l,amento pleuroparietale, consiste nel comprimere la r egione malata do1po scollamento del1'a pleul'la 1p arietale, con garza o con altri mezzi. Pare che a Tuffier, Lambert, Roux-Ber ger abbia d'ato buoni risultati, m a il numero dei ca.si è troppo scarso per emettere un giu·dizio. La toracopiastica già da tempo praticiata per la tubercolosi 1è stata in questi ultimi anni usata per Je bronchiettasie. Le sue indicazioni sono tratte dalle controindicazioni del ,pneumotorace, le controindi·cazioni ·d all'età, (non intervenire mai prim·a .di 15 anni n è dopo i 40) dalla bilateralità delle lesioni, dia lesioni cardiache, da grave stato del paziente. Quanto all' intervento sembra ormai stabilito che debba esser in 2 tempi e con anestesia locale ed associ a to alla fr enicectomia. La toracQpll.astica deve essere larga. Tra il dì!-;Ossamento totale al1a Brauer·Fried.'riieh che .d à 1Jn a alta mortalità o·p eratoria ed il metodo di \.\ìilms o re-sezione colonnare che è più benigno, ma spesso insufficiente, tr ova posto l'operazione alla Sauerbruch che è la (più impiegata. fi'renicotomia . . -

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Dopo J'operazione l 'eS1Pettorato aumenta ed cc ìl polmo11e si vuota come una spugna che c;i spr ema ». Il miaggiore p ericolo è rappresentato dallo spostan1ento e dalla com1p1ressione d.egli organi mediastinici. I risultati sono molto m eno concludenti che nella tubercolosi, ma spesso assai apprezzabili. L a p·n eurrwtomia è il metodo che 1p rima er3. 1'unico U8ato, ~à alta mortalità operatoria e iJ1 generale dà luogo ad una fistola n on più cuT'labile. La pne-ilmectomi a o lobettomia e la legatura nei ·v asi ·s ono un inter,r.ento eroico che ·dà risultati ·Completi ma la cui IP~Ognosi è estren1a• m ente grave. Ir1 conclusione nelle forme limitate tutti i metodi s uddescritti sono applicabili, sempre 1però ò bene ter1tare lo pneumotorace, e n elle form.e nella base associare la frenicotomia. ·Nelle lesioni diffuse dopo aver tentato i precedenti metodi si ricorra al1a toracoplastica eseguit::t in due temJP1. Nei bambini usare solo lo pneumotorace, r icordando però che a questa età le dilatazioni guariscono spontaneamente. BANI.

Le complicanze laringee nel tifo. n . 22, 1926). ' .Nel decorso e nella convalescenza ·del tifo a carico del laringe possono sviluipparsi 5 tipi di alterazioni : una 1. catarral e, una 1. edem ato.:>a, una 1. ulcerativa, una 1. pericondritica con o sen z1a necrosi delle cartilagini, e in ultimo una , parali·si .p er miopatia dei mm. laringei o ;per ne· vrite del ricorrente. Gen eralmente s i r itién e che, distr,u ggendo il lb. :di Eberth le naturali difese orga 11iche, i germi normalmente esistenti nelle vie aeree superi·ori si in sediano nei• vari tratti dell'organo favoriti anche dalla tossiemia, dal decubito 1dor.sale iprolungato, ecc. Il catarro laringeo biloro si differenz:iJa da quello ordinario 1per la minore abbon1danza nella secr ezione, per la tendenz1a alla <lisepitelizzazione e alle erosioni, per la Jocalizzazione prevalente all' epiglottide, alla facciia interna delle aritenoidi e alle false .cor de. In 1qi.1este regi·o ni con maggior fr equ·enza si producono ;ulcerazioni lineari o ramificate che sono precedute da uno stato edematoso. rrali ulcerazioni, nella forma pericondriti.ca, si ·approfondano sino alle cartilagini e si formano cavità ascessuali tra !Pericondrio e cartila·gine, la qu1ale ultima ·spesso in n ecrosi e si d etermina eliminazione secondaria di frammenti cartilaginei; di rado lia 1Per i.con·drite è primitiva. (DONADEL. '/\tinerva Medica,

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Dal punto di vista clinico, le alterazioni laringee, per lo .p iù maSiéherate all'inizio d·alla gravità dell'affezione, si riconoscono più ifacilmente nel 'I}eriodo ·dell·a convalescenza: i sintomi che l e caratterizzano sono: voce rauca o atfonia, strid or inspiratorio, ·dispnea, tosse, 1disfagia, dolore e tu·m efazione, ci&,nosi . I..,a dia·gnosi 1dif.f.erenziale 1d ev',essere posta co11 la ·sifilitica e la tulbercolare: •depon.giono ,p er la f oI'!llùa l'u·etica: i dati anamn·estici, le ulce:vazio.n1 farin gee, indoloraibilità, la R. W.; .per la forma tbc.: il r eperto 'bacillare positivo, Ira coesistenz'1 di lesioni polmo11ari. l ;a prog11osi, :Per Sè ~ uona generalmente quoad vitam , è .cattiva quoad functionem poten·do residuare facilmente stenosi •del lume laringeo, an chilo.si, lfissità delle corde v-0cali. La cura dev'essere anzitutto prOlfil1attica (antiseipsi boccale con H 2 0 2 , so1uz. 0,50-1 % acido .fenico con borace, bicarbonato idi sodio, mentolo); nella l. catarrale giovano· le inalaztoni con ibenzoino, benzo·ato ·di so·d io; nella l. ulcerativa 1astringenti e disin·f ett.anti, nella 1. edematosa adrenalina e cocaina, intuba~ione 1Se insorigono ;fatti di stenosi o trac·h eotomia per dare eventualmrente esito al pus ·e alle parti cartilagin ee n ecrosate. PALLADINI.

CENNI BIBLIOQRAFJCI. (1) G. ROASENDA. Suggestione e persuasione nella curn de l le rnalattie nervose. Fr.lli Bocca, Editori , Torl.no. 1L. 16. L' A. espone in luci'da sintesi i rhst1ltati della su1a esperier1z·a clinica, oip.portunamente cri1tican1do parecchi di quei sistemi .che furono <> sono an. cora idi moda neJla terapia psichica. 1·rattando 1dell'i'Pnotiismo, lo spoglia di tutto ciò c11e è ingombrante o t rascend·e ntale 1per ri · du-rlo alla sua semplice e preci'Sa espressione: autosuggestionabilità del soggetto. Antifreudiano ~on\rinto, critica con ldi·scernimento e con n1etodo, i.a IPSicoanalisi, fac endone vedere i p ericoli. R j du~e entro termini molto modesti l'importanza d el Coueismo, sistema psicoterapico cl1e sta fra la suggestione ipnotica e la comune autosugge-stione delle m en talità 'Più semipli·ci. Nella parte per·s onale l'autore a ccenna alle varie f or1n,e nervose ch·e ~ssono avvan,t ag1g iarsi -dalla psicotera:pia, la quale non deve avere la '.Pretesa di esser sempre ed unicamente rp.e rsua·siva, ma 1d eve 1valersi anche, in certi. c asi, ·della sugge5tibilità d el p aziente, ·agendo di conserva (1) ~i pr""~a <l'in,·l."'\re due ropie dei libri di cui -si desidera la recensione.

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con .g li altri mezzi fi5ici o medicamentosi posti a nostra disposizione. E inutile, egli dice, far schemi e dar regole tro,ppo precisi: è il buon senso, 1è l'intuito ohe debbono ajutare ad otten~re i risultati, c·h e sono sovente ottimi. Il li.bro del Roasen.ld a servirà molato ai medici, ma ·p otrà anch·e es.sere affidato al ,p·u bblico, per metterlo in ·guardia affinchiè non cada· facilmente nelle mani 1dei f·anatici, o 1degli ing·enui, o degli speculatori. l'UMAROLA

BARUK. Les troubles rrientau:c dans l.es tumeurs cérébraies. G. Doin e C.ie, éditeurs, Parits, 1926.

lI.

L'Autoir e ha stu·diato sistema.ticamente i disturbi p.si·chici nei tumori cerebr·ali, basandosi ~ulla ca:sist:iJca 1degù.i autori e più sipecialm.ente su1la osservazione •di trenta casi p.ersonali. Tre eventualità ;sono possi1b ili, secondo l'autore: ·Ora i distu;r1bi psi;c hici sono precoici, spi-cic ati, e ·dominano, per cosi dire, tutta J.'e.vo1uzi·o n.e clinica ·della m·atlattia; ora sono re1atiivamente lievi o tranisito·r i e non raippresentaino che maniffestazioni accoosorie rtsipetto ai segni somat:iJci che stanno in prima linea; ora infine mancano completamente. 11 lavoro è diviso in tre pairti: 1a prima è consacrata allo stu1dio clinico, cioè a •dire all' analiJSi semeiolog:iica d ei 6intomi, al loro rapporto con le varie localizzazioni cerabrali del neorplasma, ai criteri tdiagnosti1c i dififerenziali. La seconda contien e un'.e51po:sizione chiara e dett1agliata 1de11e osservazioni personali. La terza è de·d'icata allo stu1dio 1de11e alterazioni anatCYIDi ahe, a1la !Patogenesi e alla terap·ia idei toonori cerebra1li. S'Pi.ace idi rilev ar,e .che siano un po' trascur.ate la letteratura tedesca e italri.ana, che hann·o pure recato importanti contributi alla conoscenza dell'importante argomento. L'esposizione luici1da e or!dinata, come p-ure la ricchezza idei r iJlievi origina.ii, rendono quest' oper.a 1Particol1auimente interes&ante per tutti i oultori della Neuro.p·atol01gia. G. MINGAZZINI. 1

R. PoRAK. Les stupéfiants. Editore Doin, Parigi. Prezzo : Frs. 18. Lu letteratura su gli stu·p efacenti si va facendo sempre 1più 1abbondante, 1purtroppo, in relazione alla diffusione sempre crescente del 1oro uso malgrado la ·severa legislazione profilattic·a di questi vizi. Questo del Porak ha il vantaggio di essere un lavoro desunto dall'esperienza fatta nei paesi doYe la cocaina, l'oppio, l'hasohich sono

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SEZIONE

. più largiamente usat1, n ei !Paesi che per i primi ne hanno sperimentati gli effetti euforici e dan. nosi, la Persia, la Cina, l' Am erica del Sud. Uno speciale capitolo è dedicato alla farmacodinamica degli stupefacenti. DR. 1

P.

KARN .

Pari~i.

Guide du psychiatre. Editore Maloine, Prezzo : Frs. 18.

E un pi,c colo manu·a le d'orientamento e guida per il medico ,p ratic o. La 1parte dottrinale ri-guar. . dante le funzioni, i 1d isturbi, i sintomi e le sin· dromi psichiche è breve, ma molto 1ben esposta. E st1fficiente a fornire al pratico nozioni chiare e precise. La parte sull'esame d el malato di mente è condotta con molta praticità. ,S egue la descrizi.one . delle varie rrualattie mentali, ed infine du.e buoni capitoli .sono dedicati alla ter~ia, alla profilas5i sociale, alla medicina legale. Da. Con.trib1Lti del Laboratorio d i P sicowgia e Biologia.

Pubblicazioni dell'Università Cattolica ,del Sacro . Cl1ore. Serie prima : S ci en ze filosofiche. Vol. 1. Fase. IV. Società Editrice « Vita e P ensiero ». Vol. di pag. 332. .L. 2.5. 1

F. il primo volu.m e di m emorie originali ;pu1bbli·cato dalla Uni'Versità Cattolica del S·aJcro Cuore , com e contributo d el Laboratorio di Psicolo,g ia e Biologi.a. Il volume è o rn·a to da un arttcolo intro • d uttivo di Padre Gem elli, c h e espon e i cr i teri teorici e p ratici seg.u·i ti per or.gianizzare l'insegr1amento ·~ ella psi,cologia e ,della biologia, allo sroa>o ·di preparare i giovani, con la d:i.6ctplina sevP.ra della scuola, alla vita civile. Figurano in questo volume una inter essante monogréllfia dell-a • Pastori sull 'anatomia maicro-microscopica d ell « Epiphysis <:erebr i ,, n ei mammirfer i e nell' u omo; d.ue lavori d el Gatti, uno sull'illu·s ione d \ Poggen·d orff e l'altro sopria l'a'Pprezzamento ·del • centro nelle figure 'Piane geometriche; due contributi d el Galli, t1no sui rapiporti esistenti tra la corniplessità ·d ei fenomeni associati e la forza d elle associazioni, l'altro sull'irufluenza d el punto di , fissazione sul fenom eno stro·b oscopico; un lavoro d el Beretta sui testi di Msociazi.o ni 1preferite come -m ezzo diagnostico di insu'fficienza mentaole nei fanciulli 1anormali, eld uno d el Can esi sulla psi·COlogia ,della preghiera. Numerose grafiche, ta. belle e aisegni illustrano i singoli lavori. D. PISANI .

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vero trattato di sessuologia. In Italia finora nulla si era 1pubblicato che possa paragonarsi a questa opera poderosa, che eccelle per altro su tutti ~ lavori stranieri similari. La materia vi è esposta compiutamente con i più recenti aggiornamenti, ed in modo organi~o e si5tematico. Le quistioni riguar-danti il sesso e l'amore sofw frono quasi sempre profanazioni attraverso la mente del .biologo; il pe 1Napoli sa invece cons1.. derarl~ e 1 pirospettarle con quel tanto di poésia che non toglie all'opera il carattere scientifico. Il libro si legge quindi con interesse e ,p rofitto. Occorre aggiungere che Eros non è trattato solo d a i punti di vista anatomico, :fisiologico, psicologico e patologi.co, ma è considerato nelle sue riperoussioni sulla vita individuiale e collettiv:i . Una buona metà dell'opera è d'edicata all'igiene, all'etica, alla legislazione sociale. E chi conosce la competenza del De Napoli in venereologia e sessuologia !PUÒ ap.p rezzare quale prezioso contri·buto ·di dottrina e ·d i esperienza egli dà con questo pregevole lavoro iai problemi di eugenica ch e oggi c on tanto fervore si vanno dij;>attend'o. I

DR.

BAL8UJNO BOCCI. Il commiato. Un vol. in-16°, dì 134 pag. Stab. Arti Grafiche Lazzari, Siena, 1007.

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·F. DE NAPOLI. Sesso e A.more. Editore Bocca, TO·

rino. Prezzo L. 125. Questi du e ·g rossi volumi, ch e f·a nno parte d ella ,Biblioteca di Scienze Moderne, costituiscono u.n

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A.sipra e p enos·a è la via della scienza e non per le sole diffi·c oltà insite in essa, ma per le insidie e·d il n11alvolere degli uomini, ch e osta· colano la salita al volonteroso. D i che lacrime grondi e tti che sangue questa via, -ce lo d'imostra qui il c h iaro prof. Bocci che, n el lasciare, p er raggiunti limiti ·d i ·età, la cattedra di ordinario di fisjologia alì'Università -di Siena, d'escrive a vivi tratti, in .questo suo « Commiato », 1 con, t.ra,s ti, le << i mboscate » , ie manomissioni scientifiche, che hanno attraverS1ato la sua carriera a cui ha finito p erò con J'arridere il « meriggio di vittoria », degno ,p remio del forte. 1

Segt1ono poi alcuni in teressanti capitoli sull'insegnamento universitario e sull'eduoazione sess uale ed a leggia s u tutto il libro il sorriso d'e lla Po?-sia, che l' A. unisce in felice connubio con la Scien za. E bene che i giovani, allettati dal minaggio della Scienza, leg.g ano questo « Commiato», vivo come fosse detto dalla stessa vo-ce dell' A. , e che apprendano a quali lotte, sia aperte che subdole, d'ebbano essere temprati se vogliono farsi strada fra la turba. L' esempio del Maestro li conforti e li sproni!

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ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI

L'uso'dell'alcool nella esecuzione della 'J,ilassermann, . e un nuovo mezzo di a.ttivazione della prova.

R. Accademia Medica di Roma.

Prof. ' ' · G1un10EANDREA. - L'O. non h.a potuto confermare le ricerche dello SoIARRA sul trattamento dei sie~i 0011 alcool (in sostituzione del1'.antigeno) nella R. di W. Invece ha trovat-0 che l'aggiu11ta di alcool alla miscela del siero ed ant.igene, rende più sensibile la reazione, .assumendo il carattere di un' attiv.azione.

Seduta ordinaria del 29 gennaio 1927. Presidenza: prof. R. ALEsSANDRI, presidente.

Ancora sulla « dolorabilità della fo ssetta sopraclavicolare mino re » come segno precoce .di apicite inizi.iale. 1

Prof. D. l\1AESTRINI. - Dopo iaver richiamato precedenti contributi, 1'0. parla· dell'irnportanza clinica di questo segno nell'apicite iniziale, anche come indicatore dell~ sede colpita, e si intrattiene sul meccanismo per cui si ma~ifesta. Su questa co1nunicazione non han110 luogo di. . scuss1on1.

Su alc·u ni fattori di g·ua1·igio1ie della peri.tonite tubercolare essudativa, in seguito ad ir1suff lazioni, di ossiigeno. Prof. D. MAESTRINI. - A par.t e la constatazione del successo terapeutico, già noto, 1'0. ha studiato le modificazioni subìte dal peritonoo i11 seguito alle in..sufHazioni di ossigeno ed ha trovato ohe le ripetute insufHaz.ioni diminuiscono la proprietà fisiologica del peritoneo nei rigua rdi dell'assorbimento dell'ossigeno e della permeabilità ai colloidi, mentre .aumentano le permea.bilità ·ai cristalloidi . Nel liquido ascitico dei tubercolotici, in seguito alle insuffl.azioni di ossigeno, vi è aumento della catalasi, e diminuzione della ordinaria reaziQne alçalin.a . Il prof. P . ALESSANDRINI rioorda, a confer1n.a di quanto ha. detto il M.aestrini, come egli abbia dimostrato la diminuzione dell'assorbimento del bleu di metilene per parte del peritoneo, in seguito ad insufflazioni di ossigeno. 1

Osservazioni cliniche e radiologiche sull'ulcera gastro-duodenale in fase di laltenza. Prof. P. ALESSANDRINI. - L'O. rileva oome I.a cessazione dei dolori nell'ulcera gastro-duodenale non sia sin.tomo di gufil·igione, ed €Samina le gravi difficoltà, sia dal punto di vista clinico che da quello r.adiologico, per stabilire se un'ul<>era si.a cicatrizzata o latente. Solo il complesso d ei sintomi, rilevati radiologicamente e clinicamente, può permettere una conclusione. Si addentra poi a parlare della genesi dei dolori che si manifestano nell'ulcera gastro-duodenale, ritenendo che es.si non abbiano per origine la iperacidità, ma pi·u ttosto lo sp asmo. Il prof. S. BAGLIONI conferma i concetti dell'O. nei riguardi dell'origine dei dolori gastrici.

"ulla tecnica dei prelevamenti in rapporto -alle sieroagglutinazioni diagnost•iche. Prof. V. M.\RINO. - Riferisce di una sua tecnica che consiste nel raccogliere il sangue da es.a.minare m~diante çarte da filtro, che si imbevo.no del sangl1e stesso del malato. Si intrattiene su detta.gli tecnici e dimostra l'utilità del metodo nel1a pratica.

Processo di collassoterapia cJii1·urg·ica per la cura della tubercolosi. Prof. N-. LEOTTA. - In luogo · della toracoplastica, 1'0. ha praticato un suo .metodo consistente i1el paralizzare un emitorace mediante rooezione dei p.r imi otto nervi intercostali, fre11iooxeresi e sezione dello scaleno anteriore. Si ha così una e1niparesi completa. A .seconda dei casi si può limitare l 'operazione in guisa da determinare solo paresi parziali tor.aciçheJ superiori o inferiorj. I risultati immediati, s u tre operati, sono stati buo11i, ma rimane da vedere quale sarà l'esito 1a . distanza. Ad ogni modo, stima che il metodo sia preferibile .alla to~raooplastica, pel minor traumamatismo e ]a mancanza di deformazioni. L e ind.icazi·oni sono quelle della toracoplastica ed in particolare quando le . aderenze non consentono il pneumotorace. Il prof. EcroI rileva che questo atto operatorio non oonsente il vero collasso polmonare, che si ha solo allorchè il polmone è liboro di retrarsi. Il prof. LEOTTA rioonosce che nel ~uo .atto operatorio non vi è vero oollasso polmonare, oondizione che non si ot.t1ene in modo oompleto nemmeno co·n altri .atti chirurgjci, m.a solo col pneumotorace. Tuttavia il polmone rimane in completo riposo ed im1nobilità, ossia nelle oondiz.ioni utili per la riparazione. Proff . C. ANTONUOOI e A. CASSUTO. -

Alc'U'1ti anomalie ·

reperti radiografici ed operatori di rena-ureterali (presentati dal socio pro.f. ALESSANDRI). (Al prof. 0Assu10 è conoesso di fare direttamente La ·com'.t1nicaz.ione).

L 'O. si intrattiene sulla diagnosi e sulla cura in vari stati d\ anomalie reno-ureterali, e a chiarimento dimostra i casi studiati, ~on proiezioni. Il Segretwrio: V'. PUNTONI. Teniamo diisponi•b i1i alcune oopie del Jihro men te staim pa to :

recente~

BALDUINO BOCCI Professore di Fisiologia nella R. Università di Siena.

IL COIW:l.\t.IIATO Volume in-16° di 136 pagine, con capitoli, oltre che di fatti particolari e generali tutti attinenti all 'insegnamento superiore, .anche affini e diver si: sul Pensiero d'oltre Tomba; sull'Alta Cultura; sulla Serrata, delle Scuole Filosofiche; sull'Ed ucazione Sessuale, ecc. . Inviare Vaglia postale ail Sig. LUIGI P OZZI Sistina, 14, auoiunoenào: per l'Ufficio poetale 01.U'SaJ.e d iciotto, ROMA.

Vtta Suc...-


[ ..\NNO

XXXIV, FASC. 26]

SEZ!ONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. La cefalea della crescenza. ~egli

an11i dell'adolescenza, molti individui sof. . frono di cefalea che si presenta tutti i gior11i e si va aggravando col tempo; il lavoro scolastico, le letture, ecc. la rendono più intensa, mentre è diminuita dal riposo. S. Cl1auvet (Endocrine survey, fe))br. 1927) l'iassocia a disturbi della funzi9ne pituitaria. Trattasi generalmente di cefalea ostinata, cl1e compare verso i 9-10 anni, talora anche 1piì1 tardi ed è spesso preceduta ·da un periodo di rapida crescenza. il dolore è diffuso, ma è .p iù intenso sulla regione frontale sopra e fna gli occl1i, la pressione s u questi lo calma un i:poco. Non vi è mai vomito anche se il dolore è parossistico. Gli analgesici danno un po' di sollie,·o momentaneo. ·Non si ha mai vertigini, nè disturbi agli oreccl1i, nè difficoltà di coordinazion e od altro. _Secondo l'A. la causa prima risiede nell'insufficienzia della secrezione interna dei gonadi, che porta uno squili1brio n elle altre ghiandole endocrine. Di solito i pazienti ·l11anno a•b ito eunt1coide : torace stretto, muscoli ·deboli, estremità inf eriorl troppo lunghe in raipporto con il tronco; organl genitali infantili o scarsamente sviluppati, mancanza o scarsità dei caratteri sessuali secondari, apparenza infar:itile; tutto questo in entrambi i sessi. Il disturbo della funzione della pituitaria dà la ragione ·di certe anomalie dellta crescenza ed è associato con l'insufficienza ·della secrezione in terna dei testicoli, la quale stimola o regola la secrezione pituitaria. coi:ne reazione segue in molti casi l'i1pertrofia ·dell'ipofisi e, · ·d i consef;Uflllza, la cefalea 1per l'aumento di pressione sull1a sella turcic1a; altri fattori aggra,rano la. con. dizione, quali l'astenopia e la stasi intestinale cronica. P er la prima, si prescriveranno degli occhiali adatti; pure assai importante è la stasi intestinale, che va accuratamente ricercata con l 'esame radioscopico 1poich!è spesso esiste anche senz1a costi.p azione. Si farà ·a nche l' esam e del paziente per eliminare altre cause, quali le malattie r enali, la sifili·de. ereditaria, le affezioni d ei senj, delle vie nasali, ecc. Per qt1anto riguarda la tera1)ia, l'.-.\.. dà la preferenza all'estratto testicolare (od oYaric,o) per inie21ioni ien·domus·c olari, dia farsi giornalmente per lln lungo 1periodo; esse fanno scomparire la cefalea ed influenzano favorevolmente 1-a crescenza e lo stabilirsi della pubertà.

P er la sta.si "intestinale, è co11sigliato l'olio di Yas~lina, eventt1almen te con l'aggiunta di un las· · sativo vegetale; qt1ando l 'intestino è svuotiato, si fa u11 .piccolo clistere .f reddo, ciò che favorisce l'eliminazione delle tossine. La terapia generale consiste nei riposo intellettu·a le completo, la vita all'aria aperta, and1ando a letto presto ed alzandosi 1p-er tempo; spugna. ture calde o frizioni con alcool al mattino. La dieta deve essere semplice, preferibilmente di vegetali freschi, con eccezione dei cavoli. Proscri'Tere la cioccolata, che 11a un effetto deleterio sulla cefalea. Se questa è molto .f orte, si darà qt1alche calmante, sempre con una bevanda cal· da, e si prescriverà il riposo in posizione su1p1ina, senza dormire, per 3/4 d'ora. Questo tipo di cefalea, se non è curato, ·dura spesso 2-3 e.nnj. fil.

La forma astenica o depressiva della nevrassite epidemica. ~ ell'ence.falite

epidemica sono noti i disturbi psicl1ici deJ 1periodo di stato : gli u11i conf usionali, con onirismo e delirio polimorfo, gli altri ad andamento depressivo a tipo melianconicc ed infin e le sindromi di eccitazione del Li1JO manjaco. ~I eno con osciuta è la forma astenica in cui i disturbi fisici possono essere passati inavvertiti; i dis turbi m entali sembr:ano primitivi e talora la storia dell'encefalite eipi-demica è di diffjcile ricostruzione. . A.n cl1e se la sindrome p1arl{insoniana esiste è appena abbozzata. I-I. Clau1de (Revue médicale universelle, aprile 1927) riporta diYerse osser,'azioni del genere. Co1nune ad essi ·è lo stato di astenia, di bradipsic11ismo, di indi'fferenza·, una fisionomia inespressiYa. Nella mag·g·ior parte dei casi, la ·diagnosi si ' deve fare con gli stati neurastenici e m elianco· i1ici ed un medico non ~1revenuto può facil· mente errare. :\1a la neurastenia è anzitutto uno stato di esaurimento nervoso in .rapporto con un 'usura funzionale, con u11a fatioa nervosa; inoltre. u11 esa111e attento permette di trovare dei piccoli seo·ni son1atici dell' encefalite (diplopia, tremore, ec c . } ~ Più difficile è la diagnosi con la melanconia ~la i depressi encefalitici non sono concentrati. n el loro dolore morale; essi possono uscire mo111e11tanea1nente dal loro stato a>enoso e rimettersi 1al laYoro. Quello cl1e maggiormente colpisc e è l'astenia; la depressione n1elanconica non è stata pr1miti,~;:1. Gli en cefaliti ci non hanno la concer1· trazione do1orosa cl1e ti e11e jl melanconico indiffe•


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[.i\NNO XXXIV,

IL POLICLINICO

rente a ciò che non è il suo dolore. Essi hanno ir10 ltre impulsioni bizzarre e disturbi variabilissimi dell'umore. Insomma ·delle psicosi di apparenza banale possono essere create, rivelate o scatenate ·d all'encefalite eipidemica. Altri autori hanno segnalato degli accessi periodi<:i di mania melanconica. Nei casi dell '.i\. predomina in·vece lo stato depressivo, i! quale sembra a su·a ·v olta, secondario aid un dj-s turbo mesencefalico. Non è improbabile che tali individui avessero una predisposizione psicopatica .çhe si è ingrandita e rivelata mediante l'encefalite epidemic1a. Sono inoltre da notarsi i fenorneni simpatici sopr·avvenuti~ 1quali le algie, l 'obesità, i idistur·bi circolatorii . Infine non si deve dimenticare che il bTadipsichismo la << viscosità mentale » è un sintoma frequente del1'a nevrassite epidemica. Una diagnosi esatta è importante soprattutto per la prognosi, in .quanto che negli stati neurastenici e melanconici 11a g·uarigione è la regola, mentre non si verifica 1per l'encefalite nella q-u ale si deve anche temere il suicidio, che n on è raro. P er la cura dell ' encefal~te, l'A. ritiene rr1olto t1tili le iniezioni di salicilato di sodio.

Accanto alla lom-b aggine reumatica, si deve a1nn1et.tere clinicamente quella traumati,c a (S. R. , Joilr11al d es praticieris, 26 f e'b•b raio 1927). 1Q1 u esta è unilaterale, si mantfesta i-n segt1ito aid un movin1ento fal so ed è probabilm·ente dov•uta ·a distensior1e cdelle· fi1bre muscoJari. La corrente faradica la guari·sce in di-eci miniuti, ciò ohe n on ac·Cade .p er la lombaggin e r eumatica, in cui il dolore si atteniua, m.a ri-c ompare .p oco dopo. In qnest'u.ltiJina riesce ais sai u tile l'a1p pliicazione di punte ·di fiuoco, seguita 1ùal p·assagg.lo ·d i corrente galv.anica legig-era. ·Si metto·n o i fe•l tri imbe\ruti di aoqrua salata sulle punte di fuoco, l'uno ir1 ha·sso, l'altro in alto della reg·ione lombare do lent e, alternatiVia1m ente ·da11 lato ·destTo e id.al si11istro , lascianrdo per 10 minl.lti , con 4-5 mihliamp.èrrs. In mancanza di elettricità, aip·p licazioni umi.d-e, oal•de (1cataplaS1IDi 1di farina id i linseme), ripetuti ogni due ore. Un r]medio papQllare oè quello di ri coprire la r egion-e td.oiente con corn1presse di flan ella ]rnbevute ·d'aceto, ,p assando poi ·c on un ferro da stiro (non troppo caldo per evitru....e ustioni) <'·!le .:Jissooca l e compresse (in tutto 10-30 minnti) .

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l Tti li sono: l'aspirina •dosi di 50 cg., 2-3 ,·olte al ~!orno ed il salCYfene (1 gralffimo). Localmente r iei co110 •trulora utili 1le iniezioni -di salicilato di sodio (5 cg. per eme. ), 1di ac~do sal:i!cilico (1 % o)

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di joduro di 1p otassio (1 %) ; le prime sono un po' ·doloro·se, .m a calJmano bene..~.nch.e le punture di api 'Possono d·are una raplida ·guari1gione, ma l'aipplicazione non è molto coonoda. Nel•l e forme croniche, Sitcard 1consiglia 1e iniezioni locall i ·di: A.nti·p irina cg. 15; Alcool 1 eme. Oue iniezioni ·da 2 eme. da ogni lato. L'iniezione è estremamente 1dolorosa e può fansi precedere da novo caina a 1 %; se ne ,fa una ogni 3 giorni. Con:sigliaib ili sono i bagni caLdi terebentinati, con 1-3 c ucchiai ·di esis enz·a di trementina 1per bag·no ('t·eID{P·eratura a 39°) ; anoh.e le aoqu·e minerali hanno i loro fautori. G1uarita la iom'ba ggine, se ne do,v rà impedire il ritorno . .Si da-vanno .lassativi quoti1diani (solifato di so'1d'io, srule ·di Sei1g nette) un cuochiaino a •digi·nno ed il citrato idi so1djo: (40 grammi con 20 dt aei·do citriico in 300 di a:ciq ua 1d.istilla:ta; un cuochiai 0 prirr1a dei due pasti princiipali, in un l>icc.l1icre d 'a1c1qn.1 a). Eviitar-e l'a,b uso {li carni e di vino. In crual1eb e e.a so eccezionale potrà cons.iigliansi l' interYento c.hiruTigico (lamìne·c tomia lombare con resezion e bilaterale delle lame lombari fino in vicinanza id ei forami di coniu~azione ) . 1

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f ll.

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La lombaggine.

FASC.

I~e

vertigini da menopausa.

Saln1on (R·i vista oto-neuro-oftal.n'l.ologica, fascicolo I. 1926) osserya come le vertigini cl1e si verif ica11o n el clim·aterio sareibbero generalmente la mar.tif8'sta.zione ·della irritazio11e cihe i disordini ipertensiYi .della menopa•usa determinano sul la· biri11to; nelle forme più gravi 5i associerebbe ·uno stato ipertensivo iparossiistico rdel ltqui1do cefalo rachidiano . Una ·tale interpretazione si appoggia da una parte sul dato cl1e l 'ip ertensione arteriosa e l 'jpertensione d e.I 1iquo,r 1sono la caHJ.sa iptù com11ne aelle vertigini., dall'altra sulla coesistenza n·elle verti,gini climateTiche d ei segni di iJperten sione arteriosa e ·dei fenomeni di ~pertens'ione i;rani1Ca. Tutti i mezzi at:ti a 1di:minuire la pressione arteriosa e iJ.a pressione del liquor (aipplicazio11i fredd·e sul capo, lassati\ri intestinali, dieta lat.teo-veg-etariana, ripO.SO) insieme rCOn la opoteraipia ovariJca. eserci1ano in GJU'este ''ertiJgini una fai,· ore\role infl'Uenza. 1

PALLADINl.

Reazioni cutanee di origine emozionale. Oltre all'orticaria ed 1all'edema di Quincke, C. Flandin (Th e Eridoc ti ne Surve y, febbr. 19-27) arr1m ette ('be alcune n1anifestazioni d ermatologiche più !Profo11de possono essere con11esse con ae emozto11i. In alcuni casi, compare dopo -l'emozion e, un eczema in individui fino allora immuni.


[AKNO

XXXI\', F ASC. 26 )

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SEZIONE PRATICA

L' A. cjta il c·a so di u11a donn1a che, fin dall'infanzia, soffriva di eczema ricorrente, in cui ogni €mozione forte era seguita da orticaria con se, erezione cutanea e da atta;cco di asma; u11 altro di un professore cl1e dur an te il suo corso di lezioni aYeva eczema della .f accia e ·del dorso delle mani. ,t\.nche la psoriasi può, dopo la guarigione, ripresentarsi in conseguenza çli una forte emozione ; questa ~uò puI'e favo: ire la co~parsa d i un erpete negli indi,-id1.1i cl1e vi vanno soggetti. La possibilità che. in questi casi .si tratti di llna rrisi emoclasica 1può essere discussa qua11do si sja in presenzia di un fatto transitorio, quale l'orticaria, l'er itema e l'edema di Quincke, ma di1-enta meno probabile per l'eczema ed ancor meno per la psoriasi. 1. a rtpercussione dell'emozione Slll sistema vago-simpatico s ull'apparato endocrino e sul fegato € probabilmente un fenomeno ben più complesso .cl1e la semplice crisi colloidoclasica. Solo l'analisi di tutti i .f enomeni pllò fornire una spieg·azione ai ·disturbi cutanei emozio11ali. D'a:ltra 1parle, l 'emozione può ancl1e avere un €ffetto terapeutico p . es ., s11ll' orticaria. Si cita ·-così. il .c aso di una giovanetta che soffriva d·a .tempo di un'orticaria ribelle ad ogni cura, la qu ale scom1parve senZia .p iù ritornare .qu anid o le si disse che av·rebbe dovuto essere operata per un fibroma da cui era affetta. . In parecchie altre malattie oltre a quelle cut·a n ee, l'emozione agisce come .causa morbos,a e come ter~p1ia. Il meccanismo ·d'azione ·è evi·dentemente con1plesso e non ci è noto , ma non si può ·escludere in questi casi l'influenza emozionale. fil.

TERAPIA. Prime cure nei casi di av velenamento. •

Le circostan ze che debbono indurre a ~ensare ad lln avvelen1an1ento sono la comparsa improv-vi:sa ·dei fenomeni in .u na persona fino allora ~ompletamente sana, oppure il manifestarsi, in una persona in feftma, di alcuni dati ob·b iettivi inesplicabili nel corso della malatti•a. Qualsiasi ca.go sosipetto di aYvelenamento richiede la presen za. del medico , potend·o questi a volte avere la possibilità di diagnosticare la sostanza che h·a prodotto il .quadro e somministJ."lare l 'a11titodo o il contrav-eleno capace di neutralizza.re l 'azio11e del tossico, b encl1è disgra.ziatamente q11esto sia un ideale che eccezionalmente si raggiunge. J\1a anche che ciò non si realizzi, il sanitario potrà per lo meno tranquillizzare le persone cl'le circondano l'intossicato ed, i11 ogni caso, riJP.arrà fedele al principio: << Prima di tutto non pregiudicare ». A.id esempio di ciò ·basterà ricordare come esistano attualmente un gruppo d1

m edicamenti chiamati narcotici, che vianno sempre pif1 generalizzandosi, e che si ingeriscono molte ·volte ancl1e senza la prescrizione del m eclico, allo scorp o di 1procurarsi un sonno ristoratore o 1)er mitigare un dolore. T·a li sostanze però possono diventare mortali se prese in gran1d ~ qua11tità od utilizz,ate con scopi di suicidio o di omie] elio. Un profano non potrà far altro 1per l'intossicato cl1e to11ificare il cuore con olio canforato e magari anche per combattere l a depressione del po15o e i.~ raf:freddamento per l'enorme ipotermia che tali sostanze pro·d ucono, tentiare ·di riscaldarlo, con termofori o con bottiglie di acqua calda. Non 1potrà invece consigliare un'iniezione di lobelina, c-h e ·è capace di far riacquistare l'automatismo rPspiratorio per la sua azione s11i centri che eletti narcotici paralizza·n o. ·Questo sem1plice interYento può salvare la vita di un paziente che è sotto l'azione di una dose mortale di un narcotico (come il luminal, il veronal, il ·di1al, il som11ifen ). Tuttavia nei casi in cui non sia possibile avere i·m mediatamente la presenza del medico, o sla conoscil1to il veleno prodl1ttore dell'accidente, possono ess.ere utili le seguenti cognizioni. P er poter eseguire un'assisten z·a ragionevole 1acl u·n intossicato, bisogna anzitutto tener p resent e le ,,ie d'ingresso del veleno ed il mo do con il quale l'organism·o se ne li•b era. Vie d'i'figresso. Il tubo giastrointestinale produce, in genere, intossi cazioni lente, a causa ·d ella facilità d'insorge11za del vomito, per l'azione distrt1ggente del succo gastrico ed anche infine }.Je!' la mescolanza del veleno con gli alimenti esistenti nello stomaco. Di fronte ai casi di penetra· zione del veleno per tiale via, purchè non si·a un caustico, si procurerà di farlo emettere, o tintillando 1'11gola, o somministrando aoqt1a calda, cl!a può servire di veicolo alle sostanze che agisco11~ da. ·c ontraveleno, o meglio ·a ncora estnaen·do ~1 cQnte1111to mediante la sonda. Essendo lo stoma co i1oa ·via di eliminazione, si ipotrà fare ciò ancl1e quando è passato ·qualche tem:po dall'jngestione del velen·o. Per evitare poi il ristagno del tossico nell'intestino si darà un purgante o si fara11no . la·vagg.i intestinali a pressione bassa. Uria seconda via d'ingresso è l'apparato respi· ratorio: i · veleni gassosi o volatili detti ancha veler1i fuln1inanti (acido cianidrico, ossido di carl1onio ' aas d'acetilene) sono raip.jdamente assor::> biti attraverso i polmoni, che sono poi anche una ' 'i·a elettiva dj elimin•azione di dette sostanze. 111 q11esti ·casi si cercherà di procl1rare al paziente i1n'atmosfera pura, aprendo le finestre o trasp ortandolo in un ambiente maggiormente aereato di quello in cui si troYa e. se è il caso, si prat i·· c11erà Ia r es1p.irazione artificiale. 1

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[ ANNO XXXIV, FASC. 26)

IL POLICLINICO

I.a terzia via di penetrazione dei veleni è rappresentata dalla pélie, poich.iè essi ·dopo averla alterata possono riuscire ad attraversare anche questa barriera dell'organismo. Ad evitaFe l'assorbimento .p erciò si .aovrà 1-a·v are lia ;pelle e liiberarla dalle porzioni ·di rveleno che esistono sopra di essa, mentre si provocl1erà, riscaldandò il pa ziente, un'abbon·dante sudorazione al .fine di favorire l' elimJinazione. Tenendo presente tutto quanto ·è stato detto, in nn caso idi avv'elenam·ento acuto si dovrà perciò anzitutto favorire la fuori11scita del tossico, prima che ~i p rOd1]Clé1nO gli efifetti generali, somministrando -contemip oraneamente prodotti capaci di n eutralizzare il veleno. rS ono ·di u&o comu·n e e . possoi10 esistere in qualsiasi caso la magnesia calcinata, la polvere di carbone vegetale, l'ar~·illa, sostanze che hanno la proprietà di aderire , ai veleni, imp·e d·en1do la loro iazion e. Infine si cercherà ·d i curare l'organo la cui funzione tenda ad alterarsi 1p1recariame11te, e così, ;p. es. , nei casi con polso 1piccolo si so·m ministrerà olio canforato> cardiosoJ, e.cc. Dopo aver esposto .questi principi d'ordine gen era1e G. Arrese (Arch. de Ch . Med. ~I E sp ., marzo 1927) passa ad esporre il mo.do di comportarsi di fronte ai cas) di a';yelenamento per i to ssici più frequenti. Caust·i c·i . Se sono alcali come la potassa, la soda, basterà far ingerire dell'acqu·a contenente aceto o st1c·co di limone; se invece si tratterà di a·cidi co.m e l 'a ci·do cloridrioo, l 'a ci1d·o nitrico, il vetriolo , si darà acqua con magnesia calcinata, ma in ogni caso non si• somministrenanno mai Am etici per non determinare una perforazione dell'organo ferito. Il p iofibo e i s1toi sali rappresentano una delle intossic1azioni .p rofessionali più frequenti. IJn presenza di coliche saturni11e, si somministra anzitutto un purg·ant.e salino. P er l 'arse riico, p er il mercurio (suib limato, calomelano) si farà la lavanda ·dello stomaco, si ,d,arà magnesia calcinata, latte, cl1iara d'uovo. Nei casi di alcoolismo aicuto si d1aranno ·emetici, si provvederà a riscaldare il -corp·o, si faranno iniezioni di oli·o canforato. Se la. sostanza ingerita è atropina, stricnina, n1orfina, nicotina, funghi velenosi., ecc., oltre al vuotamento dello stomaco, si son1mjnistrerà ilJna soluzion e di tannino o jo,do jodurato 1per far prec)pitn.re iJ veleno. Infine alcu·n i •alimenti, ·come le carni, il ,pesce, le llO\'a, il latte possono alterarsi e formare veleni di grande tossicità. ùn tali casi è sempre indispensabile far su1bito il vuotamento dello ston1aco, seg.uìto dalla somministrazione di pu:rg·anti e iniezioni di olio canforato per sostenere il A. POZZI. cuore.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

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. Alcune influenze dell'ormone pancreatico sulla linfa. Kozuka (Th.e TOfloku Jr..urnal of experimental Med. ) in UQa serie di esperienze ·d irette ·a conoscere la maniera di assorbimento dell'insulina, si convinsero che nei conig·li a cui erano stati derivati mediante canr1t1le il dotto toracico e il dotto linfatico de~tro, l'assorbime11to dell'insulina avvenfva per i vasi sa11guigni; in condizioni normali invece l'assorbimento avveniva per i dotti linfiatici. Ma, nel corso delle esperfenze, emerse una circostanz·a assai interessante: i conigli, che in nu· rriero di diciotto, 1previo sequestro delle vie lin~ f aticl1e, ·venivano iniettati con ·d osi forti di insulina , no11 presentavano mai fenorneni convulsivi ben chè la glicemia fosse ·diventatia assai bas.;a sino a determinare in taluni casi la morte. 1 conigli con un tasso glicemico di 0,03-0,(}2 % moriv·ano ir1 1p1reda a sonnole11za senza presentare convu1sioni, n.è sp·ontanee, nè provocate. 'Era logico pensare allora cl1e la linfa fluente dai dotti potesse avere, dopo l 'iniezione di insll· li11a, azione convulsi vante. All'esperimento invece qn esta linfa così raccolta ed iniettata in animalì, i1on solo non aveva azione con vulsi-vante, ma hensì jper.glice1nizzante. In altri termini, mentre la iniezione di linfa normale causa ipoglicemia, l'iniezione di linfa di anim1ali iniettati con l'insu1]na causa iperglicemia.' Ciò conferma che l'assorbirnento ·dell'ormone fpancreatico in condizioot i1ormali avviene p,er via linfatica, mentre l 'assorbimento ·d ell'insnlina iniettata avviene per via sanguigna. Gli AA. hanno poi \Studiato le variazioni di 1alcuni costituenti chimici della linfa in seguito alla iniezio11e ·di insulina. Circa 'il comportamento del!o zucchero, ve11ne constatato come esso at1menti nelJa linfa, parallelamente a quello del siero del sangue carotideo, sempre mantenendosi .p erò i11 qu1antità leggermente superiore. I grassi e i lipoidi aumentano notevoln1ente 4·5 ore doipo l'iniezione; l'azoto non si modifica. .t\ssai degna ·di nota è l'azione antagonista che e~ercita l'a<lrenalina. Alternando iniezioni di insulina con iniezioni ·d i adrenalina è verificabile una ·alternativa assai rego11are nelle quantità di grassi e di lipoidi ·della linfa: .dal quantitati\ro massin10 dopo l 'iniezione di insulina si passa a un quantitativo mi11imo dopo quella ·di ad"renalina. Nei controlli il contenuto in grassi e lipoidi dfllla linfa del dotto toracico fluttua en tro certj limiti: 1'1aumento è accompagnato da un·a caduta ·della .quantità ·dello zuc·chero nel sangt1e; la dirninuzione da una elevazione della glicemia. F. ROCCHI. Shigemiro

Katsura

e Kishiro

1


f .L\.NNO XXXIV, F ASC. 26)

943

SEZIONE PRATICA

,i \! dott. P. A., da C. :

Dei risultati della ricerca quantitativa della diastasi nel sangue e nell'urina nelle malattie del pancreas. R. Jauker (Munch. Mediz. Wochens., 1927, n. 3)

P er i sintomi ·della tubercolosi polmonare iniziale cfr.: E . MAZZOLINI: I metodi di diagriosi precoc_e della tubercolosi polmonare. Tip. Unione Editr., Roma A. CAPOGnossr : .concetto e Diagnostica della tisi iniziale: Casa Eqitri·Ce Luigi Pozzi, Roma.

11a voluto sottioporre a sev &0 controllo i:l metodo della ricerca ·q uantitativa della diastasi nel sangue e neJ11'1uTina aip1p·li·cato alJla di'<llgnootica del.I-e maliatti.e del pancreas. La ric.e rca ·del'La dia;st·asi, che nor:malmente s1 rinviene in piccola q.u1antità n el sang1u·e e nell'l11"in.a , può essere Lf·aJCilmente ac1Ctessi1bile usando il m etodo di WohJ.Jg·€ml'u t1h. L'A. ha vi.5to c!l1e in tutti i casi 1dr:i. stasi ·d·el secreto rpanc.Teatico, e, -cosa ancotra più importante, anche in casi di -panc·r eatiti, la ·diastasi aumrenta in ·m aniera aissai i1Qlteivole ne[ san gue e n ell'·urina con 1~ande rapi1d i tù e costanza. p .ur ritenendo le sue osse.rvazio:n i suscettibili di -altrj ·stiu.di e co'Illferme, l ' A. ipirorp·o ne 1a arp pJi1cazio11e del m eto do .a scopo di cliagnosi neìle varie mala,ttie pancreatiche. F. ROCCHI. 1

1

G. MENDES: La diagnosi delle localizzazioni polmonari d' inizio della tubercolosi con sp-eciale rig1Lardo alle ricerche radiologiche. Presso il Gior-

nale « P oliclinico », Romia. G. RONZONI, CARPI e a .: La tubercolosi polmonare dril punto di vista cl·i nico e sociale. Istituto Editoriale Scientifico, Milano. G. M.

1

Allievi ufficiali medici di complemento. -

Al-

l 'abb. B. L. C.:

1

11 corso avrà inizio il 15 gennaio 1928 e saranno ammessi i milit'ari ·della classe 1907 nati dal 1° settembre al 31 dj.cembre.

1

Il richiedente non può essere · ammesso essendo de l~a classe 1900. (Vedi circolare 287 del Giorriale . Militare 1927). A. C.

POST A DEGLI ABBONATI. 1\l dott. Basangbi Francesco, S. An gelo in Vado: ~on

saprei indicare pubblicazioni riguardanti clirettamente casi di ernia diretta strozzata. Sull'ernia diretta potrà trovare notizie nelle seguenti opere: JABOULAY et PATEL: H ernies (Baillière et fils, Paris); L. F. WATSON: Il ernia (.St.Lot1is, 1\ll osby Co., 19-24). ' · lTn articolo sintetico sulle ernie strozziate ·d ella ,~escica è il seguente : HoRINE, CYRUS F. : Strangul atect

i'nquina l

hernia o/ the urinary

VARIA. •

C1·isi p1·imaverile. Dott. 1\1. GIOSEfFI.

e d 'inverno

bladder

(Med. Ree., 1925). Articoli di MANTELLI (La Clin. Chir. , 1913) e di l\1ACAGG 1 (A rch. I t. d i Chir., 1925) si occu1p·ano d ell ' erni çi. inguinale obliqua esterna. A. CHIASSERINI. Al dott. F. lVIineo, Gi1arratana: P er le iniezioni di iodio nella ·cura del gozzo si adopera. la soluzione iodo iodurata Durante; la tecnica è la stessia di ,quella seguita per la tubercolosi glandolare linfatica ; la trova descritta nel volumetto di Durante, edito d·a L. Pozzi (esaurito). • T. iF. All'abb. n. 11605: l Tn trattato italiano rr1oderno di stomatoiatria del prezzo di L. 50 non esiste. L'editore Cappelli di Bologna pubblica la 3a edizione degli « El e• menti <li odontoiatria e protesi d entaria n d ei prof. Beretta (1L. 18) che servono agli studenti di medicina per l'esame di Stato. Il trattato del De \,.- ecchis costa L. 150 (Via S. Raffaele 21, Torino) : quello del Pia lazzi (ed. '\l allardi, !\!filano) co ta L. 130. A . P.

dorme sotto il gelo d elle 1ung·11e notti, in ·p rimavera essa festeg.g ia, i1ella rinr1ovellata vita, il suo generale Ti·s·veglio. I giorni più lunghi ed i primi tepori preludiano alla ino11'clazione ·di luce e di calor e dell'estate.. Le b·r ezze, cl1e in questa stagione si alternano ai brevi spruzzi di piogg·ia, portano un po' di fresc11rn. a11·aria: liberando1ci dall'afa p esante, tal· volta 01ppri1n.ente sotto un .cielo inlfociato. Rinverdiscono .i prati, si circon!da:no di rigagliose fronde gli alberi, dai campi e dai giardini salgono inebrj anti 1 mille ·p rofun1i id ei !fiori, limpide e me· lodiose scorrono le aoque dei rt1scellctti , m entre i1ell 'aria garriscono giult\ri gli uccelli. La intens a luminosità. i.a forte irradiazione solare , l'immenso azznrro ·del -cielo, la limpidezza ictelle serene notti di luna o <li stelle, in genere tutti questi molte · plici stimoli tattili , termici, olfattivi, visiYi ed acustici non possono rima11ere senz1a ri1perct1ssjone sull'animo d ell' uomo corne in genere s ulle ma11i f Pstnzioni dell' organisn10 animale. T t1tto qt1est0 ffiì.ltamento nel Creato non può non eser.citare un1a infl11enza sul complesso sistema n er\"Oso che r(' gola gli istinti fo11dan1 entali dell 'e isren za, ~atl1ra

1

I

I


IL POLlCLJ::-fICO

l'istinto della riproduzione, che è ancJ1e l'istinto •di conservazio11e ·della specie. \regeta nei mari 1del su1d un animale che si trova sL1i graidini più bassi della s1cala zoologi.c a, 1~ e~tnice virid·is. È un•a ·&peci e ·di verme che vive nei .meandri 1d ei bancl1i ·di corallo e si molti1p lica con un procedimento suo speciale. Jn una detern1j rtata epoca rctell'anno, tanto n el maschio che r1-ella femmina, i segmenti posteriori ·del tronco si 1distac:cano ed a scia.rr1i vengono alla s u•p erficie ·d el mare. Qui le sostanze germinative, di cui si sono vuotate quelle parti. del loro corpo, si mescoJ.ano €·d in tal moid o arvviene la f econd.azione. Q11c·sti segmenti, 1cl1e i Polinesi clliamano palalo, sono ancl1e pes·c ati e ~ostitt1iscono un cibo molto ricercato. OI"bene, gli indigeni hanno fatto l'os· serviaztone cl1e il 'Palalo si trova in quei mari e.o!o due volte all'anno, nei me.s i di ottobre e dì novem.bre ·dell'·em~&f'eTo meri1dionaJe, che corrispo.n·dono ai m·Hsi idi aprile e rna.ggio del nostro eniisfero settentrionale. La ripTodt1zione 1di un analogo verme . dell' .i\tlp,ntico, ·dell'unice furcata, arvviene nel giugno e i1el luglio. Qu esto feno·m eno del palolo si ri.p ete perio·d.i camente con mirabile puntualità, tutti gli a,nni, il gio!l'no che p•receode l'inizio astronomico ·d ell'ultimo quarto lunare di .quel mese. Senza entrare in· merito alla spiegazione di questo singola.re fenomeno, 1c.h e si è .c ercato ·di mettere in Telaz:io11e con l 'alta e con la b,a:s.sa marèa, con le fasi lunari, con l'elettricità atmosferica ed in g·enere con fenomeni .g·eofisi•ci, resta accertato il fatto c·l1e già in questo animale primitivo noi trovi a.mo l'accenno ad alcuncruè di inconsueto e di misterioso cl1e infl uj sce su (Jillell "org'anismo 11ei prin1i mesi 1p:rimaverili . :'\e·g li animali su.p eriori, così n egli uccelli ed in molti mamm.tf eri tale relazione tra stimolo se~­ sua1e ·e .condizioni -climatiche risulfa anche più ch iara. ~ep1p·ure l'uomo si ~ottrae all'influsso della ·do1, ce stagione, qua11tunque la ci'viltà abbia staccato l'uomo d1àlle epocl1e· fisse, in cui negli animali si risveg·lia l'istinto della riproduzione e, sebbene, a causa id ei molte[plici fattori sociali ed am'b ienta1i che 1o circondano, esso si tro·vi jn uno stat9 di continu·a eccitazione, rpiù o meno 60pita o frenat.a, tuttavja resta assodata la constatazione cl1e le condizioni climaticl1e della primavera co.stituis~o110 per l'uon10 un iattore importante nel risvegliare in lui lln1a •p articolare sensilboilità. ·E una constatazione c11e si può fare con una certa regolarità gettando lo sg·uar·d.o sulle statistjche : maggior i1umero di conce1p imenti si osserYa cjoiè i1ei m esi di aprile, maggio e giugno. Se anche in qu esti me6i di primavera i dolci ri1

1

1

[.L\.NNO

XXXIV, FASC. 26]

trovi serali o notturni all'aperto possono influire rd a fattori in.diretti, tuttavia la curva dei concepime11ti segna uno stesso an·d•amento [>er i. frutti legittimi c ome per quelli illeg·ittimi, tutti gli annit ne.lle rd iverse razze, . in1di1Pien•d.entemente dalle caratteristi0l1e ·d el tempo in questa stagione. · Dei .con cepimenti cl1e 1.a stati:Stica ci fornisce per l•a Francia dal 1827 al 1869 (1.1\schaffenburg) se ne eJYlJero : ·g·ennaio febbraio marzo aprile magigio g·iugno

7,84 %

luglio agosto setteffibre ottabre novembre ,dicembre

8,02 % 7,8.5 % 8,6() % 9,2.1 % 9,08 %

% 8,25 % 8,46 % 8,76

7,91 % 7,89 % 8~02.

%

P e:r Trieste veidiamo rjpetersi lo steBso feno n1eno con l1na regolari~à si .p uò dire costante. So110 .sempre i mesi id i .g en11aio, tfebbraio e n1arzo che offrono le ci·f re ipiù elevate ·di natalità: sono r,ioè sempre c1uei mesi, ai quali corrispo11dono 1 mesi }Jrin1a,rerili rde1l'a1prile, maggio e giugno dell'1anno precedente in Clli ·a\r,renn·ero i relativi conrepi1nenti. Nati a .T rieste: gennaio • • febib-raio • • marzo • • • . aprile • . ma:g·g io . • • g'iu·g no • • l nglio . • iagosto • . • •s ettembre ott01bre . noven11b re dicem1bre

1920

1921

627

682 566

527

619

544

533

446

513 5119 503

4&)

• •

1922 594

1923 493 424 419 401

501

491 483 484 464

505

450

401 3H2

514

470

411

508 4&8

503

373

395

38~

506

498

383 417 394

302

491

490 478

471 45'4

371 369

Uria statjstica, id ello As0haif1f'enburg che si ri1e-

ris·ce alla Germania tper g·Ii ·anni 1872-1883 ci prov1a con1e in questo perio1d ico aumento dei conce11>i· m e11ti nei mesi di primav·e ra non vi sia alcun-a: diff ere11za tra i leg·ittimi e g·li illegittimi. Ecco le proporzioni percentuali nei sin'g oli mesi:

gennaio • fe'b br·aio . • marzo • aprile • • • • maggio • giu1gno. . . • luglio . • • agosto • settembre ottobre • nov·em1b re dicembre ..

..

.

legittimi 100

.

.

.

.

• •

.

91 95

99

illegittimi

103 106 104 105

97

9'5

103 110 116 109 104 100 95

.

95 -

91

99

88 100

98

105

'


[ ..\NNO

XXXIV,

FASC.

26]

SEZIONE PRATICA

Il parallelismo che .comunemente corre in questi mesi tra nascite legittim·e ed illegittime ·esclude che l'acme pri·m averile ·dei conicepimenti stia unioarnente in relazione con la nuzialità pi ù accentuata ·dei mesi prima·verili. Sem.b ra inivece che entri in giuoco una mag·giore atti,rità delle ghiandole germinative, nella .donna una migliore ma tu!'azione dei ifollicoli, ovulazione e itormazione del corpo luteo. Oltre all'influenza del clima, della temperatu·ra, della irra·di·a zione sol1are in questa sta:gione ha importanza an che l 'alimentazione più ricca specialmente in vitamine, in1dispensabili all'aflmonico svil11p1po ·del n ostro organisrr10. Quale importanza ablbiiano ,queste sostanze anche nelle funzioni sessuali .d ella 1donna, lo abbiamo visto 1durante la guerra, n egli anni di carestia e ·di fa·me, ·quando il regime carenzato continuato per m esi é mesi aveva finito col so.p primere spesso del tutto le regolari funzioni mensili (amenorrea da guerra o meglio •da !farne) . minacc]ando di isterilire le fonti dalle quali trae origine la vita. Se in questi mesi si fa sentire più viivo l'istinto fisiologico della rj1p ro1duzione, altrettanto sembra avvenire ·p er gl'istin,ti sessuali perve1 si. Così sono 1più frequenti in qt1esti mesi gli oltraggi al pudore. .A.schaiffenburg ci .dà le seguenti cilfre per la Germania :

945

sin10 nel giug110, cui seguono il maggio, l'agosto, il luglio, l'aprile con il minimo· in ord.i ne . decrescente a ,f eb.b raio, noven11bre, .g ennaio. 1b urckheim Ci ·f ornisce per la Francia, l ' Italia e la Prussia le seguenti pro1porzioni n1ensili su 1000 suicidi annui: 1

Francia •

1

1

1

64

gennaio febbraio marzo aiprile maggio giugno

66

78 103 128 144

149 130 108

luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

90 68

69

Per l'Italia tali delitti sui bambini risultano, secon·do lo stesso autore, così distrib uiti nelle loro cifre percentuali: 1

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno

5,17 % 5,24 % 6,88 % 8,56 % 10,95 % 13,03 %

luglio aigosto settembre ottobr e no:vem·b·r e dicembre

12,42 % 11,13 % 8,93 % 7,WJ %

4,95 % 5,05 %

rNei mesi prima,·erili e p·a rticolarn1ente nel mag~ gio e nel giugno in·contriamo ancl1e l'acme d ei su·l cidl. Basta ·d el resto la cro11a1ca ·dei g·iornali q11oti dia11i a nlostrarci 1quanto frequenti son o i suicidi nei mesi 1p1rima.Nerili ·e n ella prima estate. Le statistiche rac<::olte nei vari paesi hanno dato carattere · di precisione a quest1a impressione fornita dalla cronaca. Esquirol rfu il priTI10 a notare che i sl1icidi sono più frequenti durante i gran·di calori. Le statistiol1e del Lombroso danno il mas I

genr1aie1 . • febibraio • • • marzo . • • • • aprile . • . • . ·rr1a oo O'O'i o • • • • . giugno • • • • luglio • • • • . ag·-0sto • • • • sctiem·b re • • ottobre • • novemìbre • . dicembre • • •

Italia

68

6~

80 86

8()

87 98 103 105 102 83 73 65 63 61

102 105 107 100

• • •

82 74

• •

70 •

66

51

Prussia 61 67 78 99

104 105 99 90 83

78 70 61

Ancl1e le stati1Sti<>l1e più recenti 1per l 'Italia ri-r)roducono lo stesso .f enomeno. St1icidi nel Regno:

1916 226 180

1917 180 173.

303 2.71

22.6

201.

2.16

328

298

353 293

268

257 261 196 163

197 275 270

1915 gennaio • • • fe·bbra.io • • marzo • • • aprile • • • ma.g·gio . • . • g·1ugno .. • • luglio • • • agosto • • • setten1bre • . ottolbre . • • • novembre • dicemlbre . • •

• •

99w .....~

. .

2a1

.

224

• •

• •

.

• •

191 198 207

240 ~2

196 155 161 159

1~

131 185

..\ Trieste pure si ·d elinea .chiara l 'inlfluenza sta... g·ion1ale nel favorire il suicidio. Suicitd i a Trieste negli anni 1920-1924 incl.: genn1aio..!ffiarzo . a'Prile-giugno • • l 11glio-settembre • nttobre~d] cembre

.

.

• •

114 155 155 119

Qnali siano gli elementi che spingono in que sta · stagion e un maggior nun1ero ·d i indi,r:idui a questo sacrificio volontario al più giovane, capriccioso ed irrequieto ·d e·gli Dei, noi lo ignorian10. certo è cl1e comun·e mente non si 1 possono chia1nare in causa la miseria, la disperazione, l'angnstia di inezzi ed altri fattori sociali , altrimt~ nti non si spiegherebbe l'aumento dei suicidi proprio nell•a stag·ione dei fiori e dei sorrisi della Natnra. No11 è escluso cl1e qualche parte spetti allo scirocco cJ1e n1ette 111 taluni 1ndividui, particolar-. 1


946

[ ..\~NO

IL POLICLINICO

miente sensibilj, umore nero, a colorito 1p.:auroso, angoscioso, ossessiYo: induce11dbli alla 1più ct1pa disperazi0ne. Noi sap'Piarrno og·gi come la l)reoc1cupazione, l 'an sia, la paura producano un al1mento dell1a se. erezione dell'adrenalina, per offrire all'organismo maggiore energia, che può essere impiegata per sodd1Sifar e le domand e dell'istinto stato stimolato. ·Qu esta stim·olazione 1a,rvie11e a n•c.h e ·p er 01)era d ~l la luce, più inte11sa e più Yi,·a in questi mesi, attraverso il sistema ner.voso p er:iJferico, il cosidetto sistema simpati co. In tale stato idi eccitazione l' indivi duo, 'labile n ella sua psich e, non sa fren are gl 'i mpuls i e le reazio11i che ne derivano e, i1ella reazione all'avn,Tersità cl1e lo circonda, beve il veleno e Ifa sic.attare il grilletto della ri voitella contro se stesso, s eguen·do quella S'Pecie di impuls o primitivo, intSito alla so,s tanza !Vivente, jrrnpulso a ritornare all'ina11imato. all'inorganico, ìn1·p ulso ch e diven ta più Yi,,o e più imperioso nell'e1poca quando l'i stinto antagonista, ·qt1ello della riproduzione, si fa più for te. Altre voJte vediam o scop1)iare in sogg·et ti psichicamente labili uno s tato di esalt1azione m entale ch e raggiunge la psicosi. Si è visto •cioiè eoo1e la stessa ondulazio11e delle morti volo11tarie seg1Je la linea cl1e i111dica il n t1m ero ùelle am1nissioni ai manico·m i, avendo qu·esta iì punt o p1ù alto in giug110 ed il più basso ne1 novembre. Il Lombroso nel suo Genio e follia ci fornisce le seguenti cifre 1per i singoli mesi: 1

1

1

1

1

1

gennaio fellbraio marzo aprile magigio giu.g no

1476 1490 1829 2.237 264.2

2701

luglio agosto settem ib re ottobre novembre dicembre

2614 2261 1604 16.17 1452 1529

Il .l\1or elli nota un miass1mo i1el git1gno con decrescenza fjno a dicembre, nel .quale si avre·b be il n1.inimo. Il MaJSsarotto su. 1dati del mani comi.o di ·R orrna ha trovato le cifr e pil.1 ù:>asse in f ellbraio che salgono poi .gra1datamente fjno all'a.gosto per poi ridiscendere fino all'ottobre ed l1a tro·v ato un ìParalleli srno tna la mania suicida e l'insorgenza della pazzia. Nella clinica psicl1tatric.a di Heidelberg (Gr11l1le) s i ebbero dal 1892 al 1909 i segu enti accoglimenti n elle loro cifre p ercentt1ali : g·ennaio febbraic marzo ·a prile maggio giugn o

7,7 % 7,7 ~6 7,8 ~6 8,9 °4,

9,3 ~~

9' ,. ., OI/ O

luglio ag·osto settembre ottobre no·v embre 1dicen1bre 0

9,4 % 8,2 % 7 ,4 '}~ 7,6 % 7,8 % 8 ,...,9 0/ 1O

P er il manicon1io del Cairo il \\'olg fa salire le accettazioni a ~75 i1el ge1111a io. a 500 l1 ell'a1prile, •

XXXI\-, FASC. 26]

a 525 n el maggio, a 550 nel giugno, a ~25 nei luglio, mer1tre n ell'iagosto n e segna appena 425. ..\nc,he qui sembra cl1e i fattori climatici face iano culn1inare le malattie mentali nella prima'"era e r1ella prima estate. Pare non sia la temperatura elevata p er sè d a chiamarsi in causa, poichiè questa raggi11nge iì suo acn1e più~ tardi, quando il fenomeno già si attenua. Quello che si verilfica invece in questi m·esi 1dal magigio al luglio sono l'aumento r el1ativa1nente r a1p·ido e brusco d ella temperatura e la insolazione .m aggiore. Le escursioni ·della temperatura, la dif,f erenza tra la temperatura massima e la temperiatura min i1na gior11alier a avrebbero cio1è la loro importanza n el fa,1 orire questi squili·b ri della psiche. In 0gni moid o manirfestazioni ·di1ver se della ·vita rpsi·chica ved iamo in cont1'arsi nel vertice di questa cur,,a primaverile: in essa coinCi·dono istinti sessuali fisiologici come a·b normit esaltazioni della. ·p sicl1e ip·atologi1ca però anche normali. Accenn iamo anche alle esaltazionj n ormali, a quelle cl1e si tro\rano an~ ora nei limiti di t1n'e.bbrezza qu.asi fis iologi·ca, poich·è sembra pro vato che gli uomin i di genio ablbiano creato dei capolavori ,p roprio nello stato ·di esaltazione o ·di ·e bbrezza cui molte natur e sono trasportate n ella primavera. Il Lombroso n el calcolare la ip·arte che ai singoli m esi spetta nelle creazioni d'arte dei Grandi ci dà il seguente pro.sp etto: 1

I

0

genn aio febbraio marzo aiprile ma.rraio giugno ~o

101 82 103 134

149 125

luglio .agosto settembre ottoib re no,rernbre ·dicembre

105 113 138

83 103 86

Un 'altra tabella nella quale egli registra le oper e idi 13 uomini di genio, ci presenta il quadro che segue : '-

.g·ennaio febbraio marzo aprile maggio giugn o

99 78 96 19'> .......... 137

106

luglio agosto settembre ottobre nOl\ embre dicem.b re 1

96 109 119 80 101 82

P er qu1anto siano m olte le incognite e le lacune rispetto ai fenomeni biologici e fisiopsicologici di cui ci siamo occupati, in ogni modo è singol are cl1e in questi m esi nel vertice della ~t1rva 1Pri.ma"\1 erile si incontrino istinti sessuali fisiolo, gici _e pemrersi, esaltazioni della psiiehe normali e patologiche. Pola (Istria), aprile 1926. BIBLIO GR.t.\FlILt.\. H EI LPACH. Geopsychische Erscheinungen .


fANNO XXX l \',

SEZIONE PRATl CA

26)

FASC.

~ ·ELLA

VITA PROFESSIONALE.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Provvedimenti al Cons iglio dei Ministri. Su proposta del Capo del Governo Ministro delJ'lnterno so110 stati deliberati dal Consiglio dei Ministri fra. l'altro: a) U n·o scl1ema di provvedime11to per la lotta contrl) i tuniori malig1ii. <Jo11 esso è aumentato di L. 700,000 il fo11do stanziat·o in bilancio: aumento che renderà possibile di accrescere la dotazione di «radium » a dispos izione <lel laboratorio fisico della Direzione Generale di San ità Pubblica e -renderà pii1 efficace l' .azio11e di profilassi svolta in q11esto c.a.mpo, dal Governo. b) Uno scl1ema di provvedimento p er migliorare il se r vizio del chin1i·nn di i'~tato e l'erogazione dei .ore1ni e . s ussidi -ner diminuire le cause della mal a ria. e) Uno sch ~1na di provvedimento con cernente l 'estensione al per sonale degli enti looali delle norme relativ ~ all a soppressione· delle indennità di caro-viveri. I l proyve<li me nto è informato .agli stessi principi sui quali s i fonda quello .adottato n ei riguardi del p ersonale stat.ale, salvo le differenze rese ind1suensabjli dalle diversità esistenti nel trat• tamento eco11omico delle due categorie di funzionari. Ma co11 le norn1e 11roposte s i è cercato di parificare quanto !>iù po:::1Siùile la s it u azione dell ' una. e dell'altra categoria in ·g uisa ch e le ri·dÙzioni le colp iscano unifor1nen1ente .

Disposiz ioni su la Sanità pubblica.

La ·con1n1issione p.a rlam entare ha distribuito I.a relazione sul diseg110 di legge relativo alla Sanità p ubbb ca. L a re.lazio11e elogia i criteri che1 so110 stati seguìti nella. compilazio11e del dise<rno di legge, che mira ad impedire la pubblicità dei cosidetti me~z,i terape utici e !)re,-e11tivi, qu.ante volte questa. si posBa pre~·ta.re a so rprendere I.a buona fede del pubblico e din10 tri co111unque te11denz.e o final ità ri proveyo] i. l Jna rigida disripli11a è prevista. per i casi di aborto re11de11do p·ossibile s11 di e si un oppo.rtuno con trollo dell e A11to rità sanitarie e dettan dosi le norn1e te11<le11ti a seguire d~. \ icino lo &volgimento di quelle i)ratiche abortive che nel c.a.m po profession1a~.e &a11itario tro, ano indicazioni terapeutich e, e ciò al fine di evitare l'abuso. La pr<l•p osta all'uopo sa11cit.a. te11de: 1) ad (~bbligare le le'V.atrici a ricorrere all'o•p era del medico qua11do constatino qualu11q_11e fatto o de00rso irregolare riferentesi alla ge .. tazi·o11e; a !JOrre qui11'di otto il controllo . a nitari.a. ogni caso di .aborto, 1nedell ' . .\..utorità d1ante l'obbligo di denunzia da parte del mer.lico al l\fedico provinciale; 2 } a ...otto•p orre a preventiva. ~Jeciale autorizzazione prefettizia l a p ertura di e.a e o <li pe11sioni per ge.. tanti ; 3) una. speciale di~cip}ina i11erente al pre idio n1edico e chirurgi1

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co, te11dente ad escludere 1.a. fabbricaz.ione e la.1 vendita di quei prodotti usati a scopi neo ..malthusiani stl.ci o abortivi e a re11der e più sicuro e normale 11el contempo l ' imp iego di essi quando non. s ia 1.a.mentata una pregiudizievole attività reola1nistica .

L' obbligo della vaccinazione antitifìca. Il Governatore di Rom.a ordina: 1. - Le Amn1i11istrazioni di tutte le istituzionf 1pubbliche, cliniche e d ospita.liere debbono faree~eguire la vaccinazione antitific.a al di.p endente. p er son.ale di a ssistenza , di cucina, di disinfezione,. di la.v.anderi.a e di pulizia 11011 oltre il 30 giugno p. V . 2. - Gli elencl1i del personale vaccinato oom-· pre11denti le gerterali tà la qualifica, la provenienza. de l vaccino a doperato e la vi.a di somministrazione, dovr.ar1no essere co1nn11icati all'Ufficiale sa-· 11itario d el Go·v ernatorato. In elenco a parte sara11no con1unioati i 1101ni df'Jle per so11e che si si.a rite11uto di dover esentar e a termine dell'art. 5 del citato decreto e la relati,·a m otiv.azio11e. 3. - Tutto il personale di assistenza, di cucina, di pn]j zia degli istituti e case di cura privati E qt1ello addetto a ser vizi di disinfezione, a lavanderie p11bb1iche , a tra.sporto di malati, pure dipe11denti da istituzioni pri v.ate, nonchè il persona.le add etto .ai ser vizi di a.pprovvigion a1nento i drico. alla raccolta ed allo s1ner cio del latte, dovrà entro il 30 giug110 sottoporsi alla vaccinazio11e an1.itifie:.a. J. ·- Tale Yaccinazio11e Yerrà ese·g uitia gratuit a1nente a. cura del Governatorato n ell' Ambulatorio del lavoro in via Galilei 1, nei gior11i di lun Pdt n1erroled1 e \enerdì dal le ·o re 16 alle 18) a co1n i 11ci.are da. ·o,g gi. 5. - I l !Jer son.ale addetto alle 1·accl1erie del1'Agro ro1n.a.11·0 verr à vaccinato sul p osto a cura del Go,-ernatorato a mezw dei 111edici delle stazi·on i .:1an itar.ie rnrali. 6. - Il persona le .a.ddett·o alle latterie della città e del n burbio ' errà vaccinato0 11ell' A1n bulatorio. 7 - E fatto divieto g r l1iun que di ass11mere ~tlle p r oprie dipendenZ€ perso11ale da adibire alla raccolta ed allo sn1ercio del latte che 11on sia. munito -0ltre che del libretto di ic1oneità s anitaria ai e n i dell o rdina11za go1 ern a toria le su citata , anche dell attestazione del la . ubìta 'Tae:cinazionc antitif ica d.a IJarte del con1!Jetente ufficio del Go,Ter· n atorato. 8 . - ~;\gli effetti di qua uto è disposto nei preC'e1enti articoli 5 a 7, . 'intendono compresi tr.a le pert.one obbligate alla. Yaccinazione antitifica e .al po esso del libretto di idoneità sanitari.a anche tutti gli appartenenti all.a fan1igJia degli esercenti j11du tria o al com1ne.r cio. I proprietari o i direttori di azienda doYranno rin1ettere alla Dir('zione dell '{ ffieio d 'irriene deJ goYernator.ato, in -via l\1erul 111a 123 non oltre il 9 0 g iugno p. ,... l' elenoo 1

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1L POLICLl~lCO

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. GuLL:a:II ((} hzati). - ~~ tutto · 10 luglio, con Roc·<li tutti i .}oro dipendenti, ·i vj comprese le persone di famiglia addette all'.azie11da stess a. · · ·. ' caspinalveti; età lim. 40 a. ; docum. a 3 mesi; tassa L . 50.10: stìp. L. 8000, olt r~ L . ~000 cav.alc., 9. - Sono escluse d.all'·obbligo della vaccinazioaddizion . L . 5 oltre_ 500 pov.; 5 quadrienni dee., 11e le persone che da certificato nledico debitaL. 500 uff. san.. ri1ente legalizzato, risulti110 o per età. o per sofferta infezione tifos·a o per ragioni peciali in conlVIANTOYA. R. Prefett'Ulra. Uff. san. e medico dizioni d.a doversi ese11tare. L ' L fficiale sanitario capo dell'TJff. d'Ig. di Mantovél; al 15 lug. ; vedi del go,~ernatorato ha facoltà di controllare la esi- f.asc. 25. st.enza delle condizi·o11i addotte l1er I.a dispensa lVIATElLICA (Jf (( cerad:a). Cl1irt1rgo p1:i111.ario, didella ,-accinazione. rettore Ospedale « S. 'ollecito ». Li1nite età anni 35. Stipendio L. 8000 residenziale . Abita11ti 10,000. Ca,ro-vi,·eri, tre quadrie1111i rlel dee i ino. Sc:c;idenza 9 luglio. MonENA. Deputaz.io11.e P1ovinciule. - Coadiutore 'Ordine dei ~ledici della Provinria di Roma. clel Laborat. Provinc. ~edioo-:Niicrografico ;· titoli ed esa1ni; scad. 7 luglio. Rivolger i alla Deputa.z. Si avvisano i medici iscritti all ' Ordine i quali (viale Regina EJen.1 6). 11011 a bbiano a.n oora versato il contributo di L. 20 Mox'IECASTELiLO (Alessonclria). Consorzio tre per l' a11110 in cors·o, che è necessario cl1e provvec:on1. ; ab. 1 l..J.; L . 7000 1 oltre L. 1500 trasp., dn110 senz.a l1lteriore indugio al pagamento, o diL. uff. sa11. , L. 300 sup1)l. 'c:acl. 9 luglio. Tetta1nente negli Uffici dell'Ordine in via dei Luccl1esi 31, dalle ore 10 alle 12 e dalle 18 alle 21, o ~loxTORIO Rol\f.\XO (Zton1a). A tutto 20 luglio; .co11 ,-ersame11to .al co11to corrente postale N . 1/2609 L. 10,500; ad rlizion . L . 4 oltre 1000 po\.; t.assa. })r e.--:w qualunque Ufficio delle RR. Poste. I.J. 50.10; età lim. 35 a . ÙTRAN'IO (Lecce). - Scad. 10 lug., ore 12; lire L'Ordine dei Medici per il ribasso dei prezzi. 1.: 500; tassa L . 50.10. Co11 q11ooto titolo i11comipletQ, nel !)recedente faPA\'IA. Istituto di Gliriica C'hirurgica e d·i Jllesci colo 25, abbian10 riportato t1n deliberato preso dici 11 a Operatoria clella R. i-ni'tersità. - Concorin merito da u11 Ordi11e di collegl1i, dimenticando ... o i)er es ami a dne posti di assiste11te; stipendio .cli -u·r ecisarne la ur or.a la inizi.a.le di L. 7500 annue oltre u11 up1)lemento di . ovincia . Con1nletia1no . notizia per avv·e rtire eh~ detto O.rdi11e è quello .·er viz io a ttivo ed il c:a r ovi1-eri di spettanza . Indi·dei :\iedici .di Ve11ezia, affi.nchè cl1i 11a i11tetesse di rizz,are istanza al R ett·ore in carta bollata da L. 2 .a ,·ere ulteriori chiari1ne11ti , sappia che p11ò ri,olpri111a del 2 luglio corredata dai segltenti docugers1 al segretario cli tale Ordine clott. A. Dia11. n1e11ti: ce1·tific.ato <li 11ascita. da rui risulti che il C'onc:orre11te i1011 ha superato i 3,3 an 11i, a meno che 11011 si trovi già in servizio come aiuto o assistente effettivo ; certif. c·ittad. i tal. ; certif. buona· cond. e <li penalità in data no11 anteriore a tre mesi; c:retif. tli laurea i11 1n-edicin.a. ; q u icta11z.a di pag.aIPOBTI VAOANTl . n1euto della. tassa cli co11co1·s·o di L. 50 all' Econo• _.\cQUAPENDENTE (T'iteruo). - Scad. 15 lug. , per 111ato dell' U11iver ità; tt1tti quegli altri titoli che 1,reYinano; L. 9500 per 1000 poY. ; addi~ion. L. 4; i I concorre11te creda utile cli i)re: e11ta re. 5 qua dr. dee. ; L. 1000 disag. resi d. ; indenn. ca1-. RosslANO (Cosen za) . Uspedal e Ci vile ~... ~cola GianTassa L. 50.10. nefta si o. Direttore {'hirurgo pr111Lario e trP ..A.:\' CA RA NO ( T7enezia U'iu Zia). 1Sanat ori io l'opolar e. 1nedici cl1irt1rghi ordina.r ì. Per il 1-= l)Osto: età - Il Consiglio di An1mi11istr.azione del Sanatorio i11ass . .±5 a. al 28 ru.aggiu; 6 a1111i i11 ·osp,ed.a.1i o cliA11tit11bercol.are di Ancaran·o re11de i1o:to che l ' a\11icl1e chirurg., dei quali non meno di 2 come asYi ...o di concorso per il posto di direttore del 'as i ' t. od aiut. ordi11.; L. 7000: 45 % prov~nti. Per natorio Antituberoolare di A11carano pubblicato il gli altri 3 posti età lim. 35 a.; L . 1800 (sic) e prog ior110 23-5-1927 è stato annullato. Il concorso ste \enti. T.assa L. 50.10. Scad. 31 luglio. Chiedere so ... arà riaperto al più presto . a nnu11z10. CASTELBOTTACCIO (Oanipoba sso) . ....\. tutto 16 ll1glio per c. 60 pov. su 2360 ab. ; altit. lll. 650; NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. s tip. L. 6500 e 3 quinque11ni dee., oltre L. 500 11ff. A clirettore generale dell 1 Amministr.azione sau i~<\11. Età lim. 40 .a. T.as sa L. 50.15. taria e clell' .A..ss iste11~'l. pubblioa clell' Argentina è ( ' ERI.\LE (Sa'ffJ 011 a ) . Con Borq;he Lto . Spir ito· i1on1i11ato il dott. Juan B. Emina. i11 eguito a ria b . 221.: 2 ~ pov. 200 c. ; stip. L. 9400 e 10 hienn1 nunzia del clott. Abel Zubizarrata . :\·entes .; L. 400 bicicl. Sc:ad. 24 111glio . .F' IRExzE. R. , 'c:ll olu di /3on i tà. J[il i tu1·e. - A1nIl prof. l{arl Ai11ersbach, di Friburgo (Germa1ni-.. ione di 80 c:;otto t enenti ined. di complen1. aspinia), è stato cl1ian1at-0 a coprire la cattedra di J'a n t i alla noni. di t en. n1ed . in <.:.er \· . per1u . Scncl. ot oJ.ogia dalla Università tedesca di Praga (CzecoJO lu~lio. \~P eli fa c. 23. , lovacchia). •

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Cronaca del movimento professionale.

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CONCORSI.

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{ANNO

XXXIV, FASC. 26]

SEZIO~E

NOTIZIE DIVER SE. La Scuola Superiore di Malariologia. Il 16 co-rr., nell',_.\ ula Magna della R. Uni-versita di Roma ebbe luog·o la solenne . inauglrrazione della R. Scuola Superiore di Malariologia. En::tno presenti alla cerimon1a il Ministro dell"Istr11zione on. Fedele, il Ministro dei Lavori Pubblici on. Giur1ati, il Sottosegretario di Stato agli Esteri on. Grandi, l'.A mbasciatore della Reprlbbl i ca .t\.rgentina pres~5o il Quirinale Fernan do P erez, il prof. Ascoli direttore -della ·S cuola Superiore di Malariologia, i membri stranieri del Co1nitato d'onore, il sen . .Marchiafava, il generale Baduel della Croce Rossa Italiana, il barone Mazzola11i in rappresentanza del 1G-0vernatore di Roma, il Senato e il Corpo ace.a.d'emico della R. lJniversità e numerose altre per·sonalità del {'.1ampo medico e scientifico. Il Rettore dell'Università, pro:f . .Giorgio Pel Vec<'hio. ·dice: « Il Capo del ·Governo e Duc·e amati·ssimo ·d el· l'Italia nuova, on. Benito Mussolini, i5tituendo in Roma la Scuolia Superiore ·di Malariologia, ha dimo5trato ancora una volta come esso rivolga le s11e vigili e provvi-de cure alla salute ·della ipopolazjone, a1 mi·g lioramento del territorio e del1' economia nazionale, al .p rogresso della ~Cier1za. Il compJ esso problema della malaria, specialme11te sotto l'aspetto scientifico, fu sempre constderato in Italia: e sarebbe ingiusto non ricordare i 1pro,rvedimenti che, sull1a b·a se ·degli studi e d·elle scop erte fatte da eminenti studiosi nostri, da tempo si jniziarono per risolverle. -M a quella soluzio11e integrale, che n essuno dei Governi preceden.ti potè rag·g iungere, sarà opera e gloria del GoYerno ~azionale Fascista. L'UniYersità di Roma, alla 1qt1ale .app·arten11cro g·li 6Cienziat~ che compirono le 1Prime e fon.d a. mentiali sco.p erte n ello studio biolo,g ico e clinico d'e lla malaria - ri cordo i nomi di Baccelli, i\tlarchiafava, Grassi, Celli, i «]:uali hanno i loro degnj pro-secutori negli attuali chiarissimi insegnanti della Facoltà medie.a - l',Università di Roma è particolarmente lieta ·di dare tutti i suoi mezzi, di uomini e di cose, ;p er lo sviluppo del 1111ovo Istituto, che celebra ogg·i tra ·c1u este mura il benn auspicato suo nas'Cimento. Mi ·è grato, in questo pro1po-s ito, di an.n une i are ch e. co11 recente un\9.nime deliberazione d ell ri. Facoltà m edica, approvata da .S. E. il Ministro -dell'Istruzione Pubblica , è stata conferita la I-aurea in medie ina honoris causa a S. E. il dott. Fernando P erez, .t\.mbasciatore della Repubblica Argentina. presso ·S. .l\IJ. il Re d'Italia. Ciò p er le -:ilte ed insigni benemerenze di S. E. P erez n el campo delle ·scienze medicl1e, e in :particolare per l1a 1preziosa sua opera diretta ad affratellare gl i sforzi dell'Italia e dell' Ar.g entina nella lotta contro il flagello palustre. P ossa la nuoYa ct1ola, che sorge sotto i diretti anspìci del Capo del Go,·ern o, orgoglio e amore 1

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PRATICA

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degl'italiani, raggit111gere piename11te il suo fine. per la -s alute fisica e la rig·enerazione economica della Patria ndstra e delle •N azioni sorelle )) . Ap erta la cerimonia pren·de a nome del Governo la parola il ministro Fedele cl1e dice: « I .a malaria, è s tato scritte recentemente, è il peggior e nemi·co del .g·enere umano. So1pra un miliardo Cd' ottocento milioni ·di abitanti , -spars~ stilla s11perficie terrestre, .forse ottocento milioni sono insidiati dalla malaria. Ma essa ·è principalrnente 11 flagello ·del1'a peni6o1a italiana. 1Già il Governo fascista da qualche tem.p o me1titava la creazione di un istituto per gli studi su questo flagello del genere umano: io stesso ~ I' on. Federzoni, p er sugg·erimento del Caipo del Go,Terno, in occél6ione del 250 anniversario delle nozze -di S. M. il R e ,d 'Italia, av·evamo ·disegnato un cl1e nei. parti·colari il nuovo Istituto. L'iniziatjva del dott. P erez, ambasciatore della R epub. blica Argentina, e dei rappresentanti degli Stati dell' .t\merica meridioniale, ai .quali mi è grato por g·ere in n ome del ·Governo razionale un cordial~ e deferente saluto, ha coronato feliicemente i nostri studi: e il Capo del Governo ha, co1n'egl1 suole, rapidamente effettuato il disegno, creando questa Scuola superiore di malariol ogia che oggi ho l 'on ore ·di in.augurare. Es·s a, 1p,er volere del Governo, mira a compiere 11 poderoso sviluppo impres-so, particolarmente in Italia, alla lotta con tro la malaria ed· a costituir e un centro di coordin1azione e di pro.p ulsione delìa cam1)agna multiforme e tenace la quale si svolge p er la redenzione ·d elle r egioni inf est e. Era .gj 11sto che il nuovo l!stituto sorgesse qui in Roma, dove la .S·cuoJ.a Romana fin dal 1700 con Gian '.\l /Iaria .Lanci.si fino ai classici s tu·di del Marchi.alava, del Celli, del Grassi, del Bignami, dell 'Ascoli, 1Per tacere ,di altri ben emeriti , ha occup1ato con onore il primo posto nelle indagini s ull1 ma.lari a. I,a nuova Scuola dovrà occuparsi non soltanto della parte biologica e sanitaria, ma ancl1e di tutto ciò che riguarda la bonifica idraulica ed agraria: e dovrà esser frequentata non soltan Lo da m edi-ci, ma anche da ingegneri ed ·agricoltor i. Non ostante i grandi .p rogressi già fatti, lung·a è ancora la via da percorrere. Ogni giorno sor g·e qualcl1e nuom incognita che è n ecessario sve· 1are, qualcl1e nuova difficoltà che è necessar10 superare. Il Governo Nazion.ale, cl1e ha ben compreso l'importanza del problema, si augura cl1e gli studiosi italiani, sospin ti dallo spirito nuovo cl1e a11ir11a oggi tutta la vita nazionale, compilano l 'opera d P! grand! che con fede di martiri, con abnegazio11· · di apostoli , furono sulle prime linee n ella guerr .i contro il terribile flagello. Cl1c la n uoYa cuola , voluta dial Capo del G1J Yl~rn o, conduca a lieto fine gli sforzi IPf' r sradicare ll malanno subdolo e deprimente. cl1e .~ 1; antjcl1i r appresenta,·ano con1e t1n mostro fam elico distruttor e di Yite uman e e di en ergie :--oci::i~L \11 inseg11i a i1oi ecl a tutte le genti il 1noc1f) di 1

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lL POJ,ICLINICO

difenderB e di ·a ccrescer-e la sanità ed il vig-~ll'é neces.sar1 per effettuare le .p iù eccelse. ideali.tà um1ane ». Il prof. Vittorio tAscoli così esordisce : « Con l'int11ito sicuro ·d ell'Uomo ·di 1Stato, appena il nostro C·a po del Governo conobbe l'attu1ale svol.gim·ento degli stu·d i sulla m·a laria in Italia e 1pres·,o le ~azioni civili, ,p ensò che una 1Scuola di malariologia doves·se sorgere tra noi, e con ·!'.abituale prontezza, al pensiero fece seguire il provvedimento e ~'azione. « I .a S cuol•a sorge oggi a Roma perchè qui 1a malattia ha una 1propria storia. Ne sono documenti gJi accenni id i Cicerone, di Varrone, del Lancisi relativi all!a esistenza ed alla diffusione della malaria. 1Gli italiani, e fra essi i medici di Roma (De Fonseca, Fabbri, Siniba1di) furono fra i primi sostenitori della efficacia ·della corteccia ·di china : ad ·essi seguirono. Sy·denhan ma specialmente il Torti nella affermazione ·d ella azione specifica curati va della polvere ·di china » . L'orator.e 1pas·sa quindi ad accenn•are aJJe s ~o­ .perte sul para·ssita malarico 1dimostrando la grande irnportanza -d egli st11di id i Marchiafav·a e Celli. e di Golgi che resero feconda di particolare imp ortanza e ·di nuov.i stu·di 11a prima scoperta del Laveran. Gli studi e le OS·s ervazioni del Grassi com1pletarono le fondamentali acquisizioni dell0 studio della malaria. Alle ricerche successive sono leg·ati i nomi ·di altri sci.e nziati italiani: Bignami, Dioni6i e Bastianelli . La ·dottrina anofelica fu accolta, sviluppata, applicata 1prima cl1e ovunque in Italia e come la china fu b1ase della cura, l a ·d 01trina anofeli ca fu b·a se della profilaJSS.i Lo Stato italiano intraprese con tutti i metodi le nuove ,direttive profilattich e ·d i cui abbiamo 11elle sin gole re.gion i d'Italia saggi ben co11dotti. Da q11esti è sorta un1a cl1i.ara verità: ch e le singole misure •devono adattarsi alle con,d izioni fisiche dei luogl1i, ·alla gravità dell'en.dem i a , ai costumi di vita degli abitanti. Solamen te la razior1ale coltivazj on e della terra p orta a risultiati d efinitivi e i>ermanenti nella lotta contro la m.aJaria. Qu esto già con obb e, ·questo sa l'il talia. E con spirito d'italian o .lVIussolini ·volle che in Roma sorgesse la S·cuola ·di m·al1arlologia. Questa Scuola moderna educl1erà i m edici n ello studio ·di tutti i prnl)lemi ·biolog·ici, clinici, terap eutici e IPlfOfila 11ti.ci della m.alaria; ma ess1a servirà a oo·li ingeo·ne. o rj , agli agr] coltori, ai proprietari_ I.:orat0re è convinto ch·e il perno del movimento antimalarjco si è spo·s tato dall'uom-0 all'ambiente esterno e c he, secondo ·questo con cetto, una .tnoàerna -Bcuola di malariologia ha neces·s aria· mente nn campo immen so di studi e di applicazion i. ;..Je è una chiara illustrazion e il rproO'>ram· ma 0 dellR n'u ova Scuola. In essia str·a nieri e italìani medici, ingegneri, agricoltori, pro[prietari avranno la ' risione d el p roblem,a malarjco n1o,d erno e cono~eranno tutti i m ezzi atti a sostenere vittoriosnn1ente la lotta contro la malariia L'oratore così conclude: « La redenzione delle zonP pal11stri all'agric.oltura cl1e d arR , anità alla

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massa degli agricoltori e i11cre111ento alla pubblica Aconomia sarà presto un fatto compit1to se noi li·denti della esperienza e n ella. nostra forza, seconderemo le feconde iniziatiYe del Governo cosciente dei supremi bisogni soeiali e dedicato a. sollevare la terzia Italia alla grandezza cui la I.S toria Ja chiama ». I

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Congresso italiano di Oftalmologia. N el i·ecente Congresso d'Igiene oc~lare, te11uto a N.apc_:>li sotto la presidenza del prof. Angelucci, e di cui demmo già notizia., fu deliberata la ricostituzione dell'antica e gloriosa Associazione Oftalmologica Itali.ana e ven11e prescelta Palermo .a.. 5'0<le del prossimo Congresso, che sarà pre&eduto· dal prof. Lod,ato, direttore di quel1a Cli11ica Ocu- . listica. In Palermo, nell'aprile del 1911, aveva avuto luog·o l'ultimo Congresso dell'Associazione Oftal-1n·ologica Italiana; dopo sedici anni l' Associ.azio11e riprende da Palermo la sua via per il progresso della scienza oftalmologica . Nello stesso Congresso d'Igiene ©c11lare, rioono.sciuta l ' import.anZia di tutti i proble.mi attinenti· all' igiene della sc11ola. ed alla pa.t ologiia infantile, fu deliberato, che a partire dall'anno prossimo il Congresso p.redetto allargherà i su~i còmpiti e diventerà Co11gresso d'Igiene del1a Scuola e di Patologia inf.antjle. Le predette ·deliberazioni sono state comunic.ate con t elegrammi a S. E. il Ministro della P. I., al Magnifico Rettore d ella R . Università di Palermo ' a S. E. Mori, Prefetto di Palermo, al Podestà. di Palermo on. Di Marz{).

Federazione Internazionale di Latteria. N ei giorni 15-21 maggio s i è riunito :a Pa.rigi presso il Ministero di Agrico]t.ur.a l'Ufficio perma-r1ente dell a « F édératio11 Jn ternation.ale de Laite rie » . Rapp.xesentò l ' Italia. il prof. Costantino Gorini, delegato per l 'estero della Sezione Italiana dell~ F ederazione stess.a. Venne concreta.to il p·r ·og1:am.11'la dell'So Con·g res S·Cl! ~{r0,ndiale di Latteri8 , r::be a·v rà l11ogo in lngh ilterra dal 26 . giugno ~ll'll luglio 1928.

Il Congresso medico ucraino. Sj terrà a ().d essa da.J ìO al 15 setten1bre; ten1ì <li relazione · « La sifilide viscer :ale » (rela.tori Melnikoff, Pletnev, Fainsch.midt, L1uria, I(ogan) · « J..,e coliti» (relatori Zlatoig·opoff, Sur.agesko, 'Ti~ogra­ do,f f , Gube.rgri2J); (<Le 1nalattie artico1ari e loro cura. » (relato,r i Brusi]onYskv . ' P e11koola.\ ~·kv Dit erichs, Serbrennick). \

)

Per gli studi sanitari ae1·onautici. .·S . E. Italo Balbo ha p.rese11tat o a S. Ji~ . il Carpo del Governo i membri del Comi ta t-0 cen triale per gli . tudi sanitari .aeronau tici, conv.e nuti in Ro1n.a. p e1 l' a1111uale riunione n e]]ia ql1ale cono ~tate trattate interessa11ti q_uestjo:ni r ig11arda11ti gli studi


[ ..\~NO XXXl\t, FASC. 2.6]

SEZIONE PBATìCA

psicofisiologici. Era.no presenti i] ten. generale medico Caleg.ari della Sanità milita,re, il ten. generale inedioo Cavalli della Sianità marittima J il prof. Sciavo ed il ten . colonn medico Di Cola dell'Uff. centrale di Sanità del. Ministere dell'.aroonautica.

951

sultato ottenut-0 dai oorsi di perfeziona.m ento istituiti per i medici e le levatrici, h.a stabilito che siano tenuti quest'.anno, nel periodo dal giugno all'ottobre, dei corsi speciali per medici condotti. T.a li corsi, ohe si prefiggono di dare al maggior numero dei medici condotti le indispe1isa.b ili nozioni di igiene prenatale e postnatale di eugenica e di puericultur.a avranno La durata di un mese e si effettueranno nelle Università di Bari Bologn.a, Ca.glia.ci, Catania, F.irenzeJ Genova, ' Mes&ina, Milano, Modena Napoli P.a,dovia Palern10 ' RomaJ' Sassa.ri,' Sia11a e' P.arm·a , Perugia, Pisa, Torino. A R-0ma i corsi saranno diretti dal prof. Fr.a 11cesco v ,alagussa. Le domande per l'iscrizione debbono essere scritte su oarta legale e dirette all'Opera Nazionale, Pi.azza Qavour, 125, Roma. Al1a domanda dev'essere unito un vaglia dj L. 50, importo del1a tassa per l'iscrizione.

•Conferenza di medici d'aviazione. Il 19 maggio si sono adunati a New York, oonYocati dal Ministero pel commercio i medici addetti ai centri di e&ame pe; gli a v'iatori ci vili.

-Oommisslone antitobercelare. L ' ll giugno il prof. Felice Lo Bia.nco deleg.a.to della Federazione dell'·u rbe per la Lotta Antit.ubercolare, ha ìriunito la Commissione per l'inizio ~dei lavori per una migliore org.a niz.z.azione antitubercolare nel Lazio. Lia ilimmissione è così costituita: pro•f. Felice Bianco, presidente; componenti: sig.ra Battiati Fadda Gin·aJ gr . u·f f. Baduel prof. Cesare, prof. Benedetti Carlo, on. barone Gian Alberto Blanc, dott. Bocchetti Federigo, oon1m. prof. D'Ormea Guido, com1n. }"er.ra11te Arturo, i)rof. Fioretti Ernia.n no, prof. Ilvento Arcangelo, pro.f. Laurenti Gaeta.no, IJrof. Liebma11 Guido, prof. Mendes Guido, 8. E. Paoluc.ci prof~ Raffaele , comm . Sirleo prof. Frances'co, prof. , T.alagussa. Srancesco e dott. L10 Bianco Do1nenico ' segi-etario. 0

Corsi Internazionali di perfezionamento per medici a Berlino. Ven·gono organizzati coll'aiuto della Facoltà d1 m edici11a dell'Università dall'Unione dei Cattedra tici (Doze11tenvereinigung) e dalle organizz.azioni unite n ella casa I111p 1ei~atrice Federico (l\:aiseri11 Friedricl1-:Haus). Alcuni corsi sono permane11ti, altri vanno d.al 15 settembre al 31 ottobre. 1. Corsi perrna1ienf i. - a) Corsi s peciali i11 tutti i rami della medicina, con esercizi pratici, <luranr. regolarmente quattro settimane. b~ Posti di uditori straordinari in cliniche, ospedali e labor atori; s0 no destin.a ti principalmente per me dici , i q11ali voglio110 lavoraire per qualche tempo (aln1e110 2-3 i11e. i) praticamenteJ con insegnamento. II. Corii dal 15 settenibre ol 31 ottobre . - P er l' autu11no ono proposti: a) C\orso s inott ico di t utta. la. inE·dicina internal considerando particolar1ne11te la terapia ino<lerna. (Durata 15 giorni). b) Corso sinottico delle m.ala ttie dello stomaco e degli intestini. e) C'o rs o sinottico sul trattame11to delle inalat tie dei ba mbini. d) Corso Speciale per m edici sp ecialisti p er le malattie della gola 1 del rL aso e dell'orecohio. e) Corsi p.a rticolari su t utti i can1pi della medicina con l.avoro pratico s u base d ' t1na lista speciale. Li11g:ua d ' insegname nto è il tedesco ' -ne.rò di1·er~ si oattedr.atici sono in grado d 'insegna.re anche in altre lingue. L ' ufficio volentieri indica alloggi con''enienti e dà inform~zioni sulle spese di sagcsiorn·o ; si .adopera a nche per facilitar~ visite i1elle cli11iche p er assistere a d oper azioni ecc. Ogni medico, il quale desidera visitare la Germania a scop o di perfezionamento, farà bene di mettersi in comunicazione con l'ufficio. Questo h a carattere d 'at1torità e ·dà informazioni del tutto o bbieftive. L 'ufficio ha sede alla Kaiser in Friedrich-Haus Luisenplatz 2-4, Berlin NW 6. 1

Per l'invio di centomila fanciulli alle colonie marine e montane. Il Segretario generale del Pa.rtito Fascistia i11·tende cl1e il desiderio del Duce, che nella prossi1na stagione estiva · centomila fanciulli siano invirati alle colonie marine e montane, veng.a esaudito con .slancio pari alla grande fiamma d ',a more che è nel com.andamento d el Ca.p o. L ' Ope ra, Nazionale per la protezione della maiernità e dell' infanzia s i è assunta l 'organizzazione .(lel complesso còmpito e già si studiano le m·o d.alità e &i predispo11go no i. mezzi con i quiali verJ:à attuata la larga opera di assjstenza della fanciullezza della P .atria. E })oichè gran parte di tale laY<>ro di organizzazione si esplicherà attraverso i Comitati di patronato dell'Op era Nazionale, che -funzion.a110 in ogni Comune, e dei quali fanno parte di diritto i segre,tari politici dei Fasci lo•cali co ì è n ecessario che i Comitati stessi s iano messi i11 g rado di a~1.Solvere con precisione ai còmpiti lor<> affid ati. Il SegretaTio generale 11a ner-tanto disposto che i · egretari federali invitin-0 tutti i I?asci dipendenti a far pervenire ai detti ·Comitati le do ma11de che 'si sara11no fatti premura di raccogliere nella rispettiva zona. Ai Comitati stessi i Segretari oolitici che ne fanno o.arte di diritto doYrànno pr~tare tutta la I1eces;aria cooperazion e in modo cordiale ed efficace. 1

-Corsi di pnericoltura per medici condotti. Il R. C\>mmissnrio straordinario dell' Opera N a :zionale per la protezione della 1n.aternità e dell'infanzia, on. Blanc, constatato il faTorevole r i-

· Decentramento ospitaliero di Milano. Il decentramento dell 'assistenza ospitaliera esercita dagli Istituti Ospitalieri di liilano. secondo


lL POLICLl); JCO

('J 'J .-~ ...

il l)iano or g.anic:o stabilito da] l{.. D . 9 noYembre 192·5. con rece11te disposizio11e (R . D. 19 i11aggio p . p .) è prorogato al 31 dice1nbre 1928.

Per un

I~titnto

biologico a Parigi.

Il barone Edmondo de R othschild 11.a donato 30 milioni di n ·a11chi p er la costruzione e il funzionan1ento di un I stituto di biologia fisico-chin1ica il quale avrà lo scopo di studiare· i meccanis mi fi sico-chimici dei fenon1e.11i della vita.

Nuovo ospedale per veterani 11egli Stati Uniti. Il 9 .aprile ven11e ii1augurato con g.r.ande solennità il 11uovo ospedale pel' \ ete r.ani, sorto a Fort Snelling, nel ~Ii1111esota. È ,·eramente gra11diooo; ris ulta di vari corpi di fabbrica, di cui tre per tubercolotici, con 260 letti; uno per i oasi neuropsichici, c-011 39 letti; un osp edale generale con 242 letti, diviso in più reparti, comp·r esi quelli per oculistica, 1oto-rino-laringologiia., odontologia, idroterapia, fisiotera.pia, radiolo·g ia ecc. ; camere per esan1 i speciali; una f.arn1ncia, ecc. Un altro edifizio a sè con1pre11de gli uffici amministrativi. All'osp edale è annesso un magnifico e 'Tas to campo ricreativo e per sports.

La e Scuola di tisiologia » visita il Sanatorio di Ariccia. Gt1idati d.al prof. L o Bia11co, clocente di patologia medica p1·esso la lt. l~nirersità di l=toma, &i s·ono .recati i11 visita graditissima al Sanatorio di ~.\.ricci.a i medici che seguo110 il corso di « tisiologia, » or g a11izzato dalla l 1'e de r ~ zione fascista ira gli I stituti .Privati di cura. Fu loro offerta una colazio11e. Il l)l'Of. Lo Bianco C·o n elevate lJ.arole mise in rilie,·o la grande importa11za dell' l stituto e la suia. p erfetta organizzazione, co1upiacen<losi dei magnifici risultati ottenuti. E saltò l 'opera del prof. :i)tlello11i e dei suoi Vialorosi c.:olLaborator.l.

Il ritiro di Kraus. Con largo interve u to di allievi, di am1c1, di an1miratori {\ .stato sole11nizzato, nell' .auditorium della· 2a Cl inioa l\iiedica di Berlino, il ritiro del p rof. Kr.a us duJ] 'insegna1ne11to. Il ministro dell' istruzione ha assegnato al Kraus · un laborato!·io 11ell' Accademia Imperatore Guglieln10, o~e egli potrà co11tinuare le s ue ricerche. Un busto di Kraus, opera dello scultore Leder c r : eretto per sottoscrizione degli .allievi, è stato. scoperto nell' atrio della Clinica, di fronte a quello di Traube

Casa per gli studenti a Chicago. L a « Young Men's Ohristi,a n Association » ha inaug ur.ato il 29 m aggio a Chicago un.a casa per

stt1denti in medicina, odontologia e farmacia, capace di ospitare 348 stude11ti e 40 medici dei oors i post-u11iver sitari' o che accomp.a,gnino agli oopetla li dei pazienti di provincia; per le ammissioni 110 11 si tiene alcun conto della fede religiosa. All'edifizio sono annessi locali per esercizi fisici e per ga.r e sportive. Gli studenti hanno conoorso alla spesa 0011 50,000 doll.; la. Facoltà e gli ex-allievi con 150,000 ; il dott. T. 'V. Brophy h.a donato il terreno; la spesa rimanente, fino alla oonoorre11za di 870,000 doll., è s tata sOSltenuta dall'Associazione. •

Falso medico. Lo studente del 2° a11no di n1edicin.a Alfonso · P restileo, da Girgenti, })er 111ezzo di falsi titoli inte tati al dott. Pi.azza si era fatto assumere quale i11edico co11dotto in diver~ i paesi del BeTgamasco e poi si era f.atto nominare assistente .alla Maternità dell' Ospedale Maggiore di Berg.amo; è stato arrestato a, Padova; dovrà rispondere di abuso di . t itoli accad emici, falso e truffa..

Manualetto di Puericultura di imminente pubblfca.zlone:

.Segue11do le provvide direttive cihe espli1ca l'Opera . Nazionale per la Protezione della Matern1ità e dell'ln.1 . fanzia, 11a n·o stra AmminiSJtraz1ione pubbli,c herà prassi- .

Donazioni e lasciti.

m a.mente:

Il s ig. Battista B arbieri, da P alanzano, morto a 6-i anni, ha lasciato un milione e mezzo di lire all'Osp edale di Parm.a, perchè vi era. stato cur.ato .amoreYoln1ente. Il s ig. Adolfo Do11arini Buttafava di Mi1ano ha donato 150,000 lire all'Ospedale Maggiore di Milano, in 1nemoria della m.adre. H anno fatto dei lasciti .allo stesso Ospedale: 1a signora I da Finzi, da Ferrara , per 800,000 lire; la. sig11ora P aolina Brigol.a vedova Cauda, da Milano, per 100,000 lire; la s ignora Rachele Brera, da ~l ila110, p er 150,000 lire ; quest'ultima ha lasci.ato .an che 50,000 lire per l' incremento della Sezione lfototer.a.pioa ...i\n1brogio Bertarelli e altrettanto per la cura 111arina dei bambini dimessi da detta ezione.

Come si alleva il bambino sano. e come si assiste il malato.

1

Questo volU1JI1etto, ecrtitto da.1l'aw>~ezzato ·n ostro colla- · boru.toce Dott. Prof. RENATO POLLITZER, docente di Clinica P.ediiatrica nella R. Università e DiTettore San.t ta.rio dell'Istituto-Sc,u ola 11 Sam Gregorio a.I Celio » i n n oma, cons·t e.rà di circa 150 vagine oon parecohie fi. gu.re sohematicihe nel tesito, e men,t re riuscirà jprezioe-ie. si.m o nei CORSI O I P UE R I CULTURA, ddeposti dall'Opera Nazionale, costdituiirà 3ùlOhe l1na sicura Cuida per le a llieve bambinaie e governanti, !levatrici, asBistenti eool asti ohe maestre (Vlisitatrici scolastiche), aseistenti &a. nitarie vieitat.rici d'ig>iene mat erna e ànifantile, ecc. Prezzo L. 1 5. Per i nostri abbonati sole L. 1 3,50 in .porto fuanoo. Questo .p rez.zo di .favore, . aoquista.n~ , in un.a sol>a volta almeno 10 copie del libro, s·a rà rtl· dotto a L. 1 2, 5 O la oopia. Inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI, Via , , isti na, N. 14 - ROMA.


[ANNO

XX.ST\-.,

FASC.

·26]

CUORE É CIRCOLA·ZIONE

LA CLINICA OSTETRICA

Periodicu mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI Il fascic-010 6 (G iugno 1927) oontieJ.le:

di elettrooaroiologia: Sulla oontemporanreità di blocchi .multipli dello stimolo cardiaco lungo il decoTa-o del fa sei·::> pnimitivo. - II. - F. CASTELLO'l'TI: Variaz.ioni sfì.gmogr afi~be del pol.6-0 rajiale e modiificazioni caipillarosoopiche, per stim-0la,zione elett.Tica del plesso nf'1·voso. - III. - G. PITTJANJ - °SP... queètione .clinica del tono ·del cuore (Rivista cnit-ica). Rassegne, riviste e Congressi : Clinica : Ct1orei e etato pueri:ierailie. - A1cune osservaziond di sclerosi dell'airteria polmonare. - Amomalie elettroca.rdiogra:fìohe in ca.ei di ohlitera.ziione delle eo~onar]e. - ])ati ba.tteriologiicJ ed ematologici sull'en<local'ld•i te da streptococco miw. - Aritmie digitaliche. - sulla 11 if·~e refr.attarila tonotrropa ,, d·e l mi ocardio. - Cardiopatie e girav:iid.an.z a. - Terapia : Trattaimento dehle a rter.iti obli· t~ranti degli arti. Notizie bibliografiche : KYLIN E.: Le .ipertonie. SCHWEISHElMER \V.: Il cuore e li vasi sanguig,n i : dtrettive di vita ;per malati di .cuore.

originali : I. - , ,_ CHINI: Appunti

Abbonamento a nnuo : ltaJia L. 3 5; Estero L. 5 O; Un n1imero separato L. •5 ; Per gli assoo.iati al <1 Poli-

clinico » •

. N.

:

I tali a L. 2 8; Estero L. 4 5.

e. -

Ai nuovi abbona.ti d·e l 1927 a <1 Cuore e Cirwlazione ,, si concedcno le intere annate 1920-1921-19221923, del pe:niod ioo 11 Le Miailat.tie del cuore >>, nonchè 1924, 1925 (questa ..enza il fasoicoJo 5, esa.u.rit<>) e 1926 dli " Cuore e Oiroolazicme 11 per B<>le L. 1 2 5 se in Italia, e per sole L . 1 7 O se all'Eetero, ·i n porto franco . A

RICHIESTA SI

INVIA NUMERO

DI

Rivista mensile diretta da Paolo Gaifaml 11 ,f a ci6olo 6 (Giugno 1927) contiene: Lavori origirnali : G. DELLEPIANE: Neonati senza collo-

Redattore-capo: virof. CESARE PEZZI

Lavori

953·

SEZIONE PRATICA

,

SACCIO

-Inviare Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, agoiunoendo: per l'Ufficio p-OStale Sucon.rsa-le diciotto, ROMA ..

La sindrome di KliI)ipel e Feil cons i derata dal IJ)·unto . Ciii Yista ostet:rdcoF atti e docume.nti : A . VIOLATO: Ar1:irite BUIJ)purativa pu1ùj-ca ed .aecesso die1lo Eij)a1io siopra.r.'l11bi·oo in puerperio: - V. MARZETTI : U·n caso di gravidanza tuboovGr:ca. La rubrica degli errori : A. MATERZANINI: Gravia,'l.11.za extra-uterina setti!Inest:re dia•g.n osticata come gra"\idanza u terina <0ompld.cata da cJi,s.ti ova.ri-0a .con ritenZJione del feto m•ortoNote d'i terapia : P. NAPPI: La la,mina.ria nel parto prema turo. Il. nostro referendum sul taglio cesareo ecc. : E. PESTALOZZA; O. VIANA; F. D'El{CHIA; A. MANNAv Dalle riviste : Ostetr-icia : I oa.mbia.m.e nti d·e l caimpo vi·siivo nel1~. gra V'lda.nza normale- - L'em·O•t taigia utero. placenta.re. - La vis cosità del sangue im gravidanza. - Ca~oin om a. e graividanza. - Soipra .la difterite fetale. - L 'esrploraiZi{)llle rettale nel p~.Tto. - Looioni d~lle articolazioni s~..cro-iliaiohe in puerpel'li•o. Cine.. COl·Dgia: L '.i niezlo.ne r 1ara.vertebrale in ginecolog.ia. Coaigula bilità del samgue e flebiti postoperatorie. Nuovo metodo dri. e mostasi nelle oper~,zioni ginecologiche addominali e vaginali. - ,S impatectomJ.a nella te.rapia gi:iin·ecolog:iica? - La diaterm·i a in un ·Caso di pelviperatonite oon cdst:Jite e cervicite. - Il: tratta.mento delle eIDOII"I'a.gie ·d 'origiJl e ovaaiza -0on tJr.a,pia.nto ovarico. - Pediatria : Lo svi1lll'PPO psli1Chioo del bambino. - Sulla oompartecipazi·one dei ·g enitali in· terni alla blenorragia inlfantile. 1

I l'ibri .

Varietà : R.agtgi Roentg.e n in raJ;iporto alJa razza. -

Lnibizione dello srvilurpr10 della ma·m me1la media.nte i·l 'radJazione R-0€nrtgen. Notiz!e. Abbonamento annuo: Italia L . 3 5; Estero L. 5 O·

Un nu.mero sep.a .rato L. 5. Per gli assocdiati a l 11 Poti..olinioo » : I ta.lia. L. 2 & ; Estero L . 4 5. N. B. - I nuovi abbonati del 1927 Possono ottenere l 'annata del 1925 senza. il fasci-oolo 1° (esaurito) e l'intera ar.nnata 1926, per sole L. 5 O se in Italia e per sole· L. 7 5 se all'Eetro"o, in po:rto fra.neo. A richiesta si invia nun1ero di saggio Inviare Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI - Via Sd.&tinia, 14, agg iunoendo : per l'Ufficio poetale SuccuTSale dioiotto. ROMA.

Indice alfabetico per materie. Amrriinistrazio11e sa.nitarza.

Pay. 947

Anomalie l'8no-uretera.l i )) Asma oardiiaco )) Avvelenamenti: p1·im~ cu1·e )) • • BibJ1ografia . . )) Bronchiectasia: trattamento chirurgico )) Cefalea della crescenza . )) • Crisi prin1.averile . )) Crona ca cl.cl 1no vi nien t o professionale '> Cute: i·eazioni di origine emozionale )) Endocardite tuberoolaTe )) Ernie: importanza della oontusione nella patogenesi del cosidett-0 pseudostrozzamento . )) • Insulina: azione sulla linfa . . )) • Lomb.aggine )) • Nevrassitd epidemie:a: fornJ.a astenica o depr~ssiva )) Pancreas: diastasi nel sangue e nell '11ri)) n a nelle malattie del -

938

931 941 936 934 939 943 948

940 930

9'24 842

940 939

943

Perito11ite tuber<:-0lare essudatiYa: fattori di guarigione in ·eguito ad in uffiazione di ossigeno . Pa a. R e.azio11e di " rassern1a11n: alti ,·azio11e . » Santonina e el1eno·p odio » Sieroagglutin azio11i diagnostiche : tec11ica )) clei pr3]eynin1enti )J Si1n patie inter<ligestive Tifo: complicanze lari11gee Tubercolosi polm 011a.re: dolora bilità della )) fossetta sopraclavicol\3.r e mino1·e . Tube rcolosi poln1onare: importa11za prognostica dei processi di sclero i con d e)) stroc.ardi a seconda i ia . Tuberrolosi polrnonare: procec;so. rli eollas)) soteraipia chir11rgica Tuber colosi polmonare: progre i del tr.at)) tame11to chirurgico Ulc€ra gastro-duodenale in fase di latenza: osser\azioni cliniche e radiologiche )) )) Vertigi11i da i11enop.ausa ))

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938 925 93 926 935

0

Diritti di proprietà riservati. -

93 919 93 933 938 9-!0

Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel l'.:>llclinico ,se non in seguftJ ad aatorizzaztone scritta dalla redazlorze. E vietata la pubblicazione di sunti dt essi senza citarne la fonte. ttom.a . 8tu.b. Ti~Lit. Arma.ni di àl (.jQurrier. V. ASCOLI, Red. I"e8J>


[ANNO

IL POLICL TNICO

XXXI V, F ASC. 26]

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Pubblicazioni su Le. Malattie del Cuore, a disposizione dei nostri abbon~ti : .

È publ)llcata.1 la ·Monogrq.,fia N. 18 della .Ce/lezion~ d.~! . ~<:,P(>l~cl~~ico »: ..

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Morfologia Clinica e Fisiopatologia del cuore Prefazione del prof. LUIGI LUOATELLO, Clinioo Medico di F'adova Un volume in-80 ti.i p-a,gg. VIII-122, oon 14 figure nel teeto, nii.tri.dam ent,e ~ampato su carta 3emipatinata. Prezzo L. 1~. Per i nostri a.bbonati s.ole L. i :-3 .~ .:".> franco di porto. Dott. Prof . DARI O M AE STRINI, doc. dj Fisiol0g1ia nella It. Un1iversità di Roma

·aardiografia ed Elettrocardiografia - Angiografia Prefazione del Prof. SILVESTRO BAGLIONI Direttore del R. TutitUJto di Fisiologia d.ell'linivers·ità di Roma Un volume in-80 ·di p-ag. VIII-166, stam pato su carta t:emipatinata, oon 64 figure intercalate n 1 testo. Prezzo L. 20. Pe-r .i. nostri abbonati sole I1. 17.50 fr:i.n.co di porto.

Dott. prof. GIOVA:NNI PETELL A Genera1e Medico nella R. Marina. - leipettore Ca.po di Sanità, Mtilita.re Ma.rittim a

be malattie del auore secondo le vedute moderne ad us o dei medi.ci pratici e degli studenti Ristampa 1924 -

Con l etter a del prof. A. CARD ARELLI

Un volume in-80, dJ. .p agtln.e VII-339, niti·damente stampato su carta di lusso oon 29 figure intercalate nel teeoo. In commercio L. ~~ più le SI>e6e postali di spedì11ione ~mandata e di imballaggio. - Pei nootr.i abbonati .so1e L. 22.90 fran co di porto e raccomandato.

Per ottenere quanto sopra, inviare Vaglia postale all'Editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA ~


ANNO XXXIV

Roma , 4: Luglio 1927

.Fase. 27

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONg PRATICA

REDATTORE CAPO:

PROl~ .

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Note e contributi : E. Pola-0eo: L'o&9li1do idrato ferriico •OOllo.id·ale per via €in doven osa nel tratta;mento delle a n.eanie seoonda.Jl'lie a form e chirurgiche. Corttribnto clini co. Osservazioni cliniche : A. Bettòlo Coilltributo ca.su.i.stico a lla Cblr a della en oefalite l etairgi.c a. Riviste sinteti~he: B . Oogldevin.a : De1l'infezione fetale. Sunti e rassegne . PATOLOGIA CHIRURGI CA : J . .B. Deaver: I c-0ncetti modernd. dell~ ma l attie degli orga.ni rud1domi· n.a.li Sl1peri01:-i. - H. B P.ily : La sin tom·art:ologia e la ettria ded.la pancreatite ac·u ta. CARDIOLOGIA: C. Lia,n e Gilbert-Dreyfus : L a tos<:>e cardi·aca e la for m a ·pert u sooide de lla insuf,ficieawa 1oa·rdi~...c.a. - E . Boridet : 8tUid·io i·aidd.o1ogico del ·OUO!l'~ degli obes~ . - A. Ley. 1a.nd Robinson : Effetti d el parto sul -eiuore. Storia della medicina : S. Diez: Igiene e •assistenza so· ciale dei lavoratori negli ordanaanentii. Medio-ev·a li ~ella Ri pu,b b1ica , . e net a. Cenni bibliografici. 1

1

1

Medicina sociale : '1.1• Rossi-Docia: P er un'aizione eia~ m atri.ca co.ntro l a m alrur.iia inia.ntile. Accademie, Società medich ~, Congre.ssi : III Con.gresoo della Società Italiana di Medicina Legale. Appunti per il medico prati.e.o : CASISTICA: La influenza ·come entità mo l'."bosa ;a eè. - Le vegetazion!i. adepo.idi. TERAPI A : I l trr1att8.m e1i-to ·delle icrufezion.i 11:r.inarie del ·Popp.a n te. - L'urotropina per via tintraven-0sa n elle iriten7.ioni u·rinairi-E': i:io-st-oper·a tive ginecologiche. su.J1'azio.ne diuretica ·della ieiaffeina e a l tri derivati puirini ci. - POSTA DEGLI l\BBONATI. VARIA: Masticaz,i·onre e secrezione gastri"Oa. Politic-?. sanita.!'ia e giurisprud.Jnza : G. Selvaig.gi: Oont.r overaie giurkliioh.e. Nella vita professionale : .A.m,m in·i str•azione sanitar.ia. Cr·onaca del ·m orvim ento pr.ofession~Je. - Con001rsi. Biografie : Il ~ II'of . Fr. K•r aus. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

A·vviso agli abbonati ritardatari E' stata iniziata la spedizione della TRATTA POSTALE a carico di quegli abbona.ti che, per quanto personalmente sollecitati a voler pagare direttamente e poscia ripetutamente pregati di dispensa.rei da. questo poco simpatico mezzo di riscossione, non si sono tuttavia da.ti premura di .a ssolvere tale dovere con la diretta rimessa dell'importo del loro abbonamento del 1927. La. nostra amministrazione pertanto rinnova a detti abbona.ti caldo invito di disporre affìnchè tale TRATTA venga puntualmente pagata non appena verrà presentata od avvisata dal locale Ufficio Posta.le. Il mancato pagamento della TRATTA. farà obbligo all'inadempiente di restituire alla. :nostra Amministrazione tutti i fascicòli finora ricevuti del ''Policlinico,,. , L'EDITORE.

NOTE E CONTRIBUTI. CI.TNTCA CHlRURGICA OELLA

R.

UNIVERSITÀ DI PADOVA.

diretta daJ p.r of. M.

DONATI

L'ossido id1·ato fe1·1·ico colloidale pe1· via endovenosa nel trattamento delle anemie seconda1·ie a fo1·me cl1irurgicJ1e. (Contributo clinico) Dott. I-:z ro POLACCO, aiuto volont.ario. Dei vari preparati di feTro che venguno usati nel . tratt•amento d elle anemie, l 'ossklo idrato ferri:co oolloidale ottenu.to per vta el81ttric·a , gode oggi del la miag1giore diffusione. Io ho usato nel trattamento dei nOGtri ammalati di for1ne anemiche secondarie ad aiffezioni cl1irurgiche, un plI'eparaito ottenurto con metodo chimico e n1esso genti1mente a dtS[>osizion e della

Cljni·ca 1q.al pro:f. S·abbatani che vivamente ring·razio. Ho usato 1a via endover1ooa e ciò per logica c:onsegruenza delle esiperienze di Foà, Aiggazzott.i, Saibbatani, Salvicili e d ell'Andreani e dell'esperirr1ento clinico ·di qrue.sit'·ultim·o e de:l D ozzi. Infa1tti l'oosido idr~to ferrico C'Olloidale iniett.ato per via ipoderrnioa viene fissato dal connet· rivo e non passa in rircolo; ·di poi il passaggio dal punto dell'iniezi·one al1a •;ircolazjone generale, cioè l 'assorb'imento, avviene co.n estrema lentezza. Sabbatani e Salvioli ritengono che la velocità di assorbiimento sia inferiore a tre cen tesiJni di milligraun.m o al giorno. Ne cons~cnue che l'affetto sull'oo"g·an.tismo de·b ba essere minimo o del tutto •élJSsente, 1ctiu nque inutile di sperare lln' azione farma.i;ologica efficace dalle iniezioni ipodermiche di ossi·do idrato ferrico colloidale. I3 e11 altri sono i ris11.1~tati fair1nacologici ;he si et.tengono inietitandolo nelle ,-ene. Esso si fissa


956

IL POLICLINICO

CfU~''

in toto nel feg·~to, nella milza e nel midollo OS'S·eo, si p~uò f i·ssare a.ncil1e im ailtri organi, polmoni, reni) , ma solo tran sittoriamente; in ques1.i ongani, do1po soli 15 giorni d0Jl.l ' injezà.one, non fu mai o&Serrvato dal Saibbatani e SalviOtli, mentr€ aib bondante e per lun g·o tempQ si depo·s ita nel fegato, milzia e midollo o&s·eo. Ir1 qit1esto modo si creano cond.i zioni più tavorevoli per llIDa buona em·atto1poiesi ruvendo n·e1l'optfil'n'UJJ:n tutte le premess ~ affinch è questa si effettJu~ n el m•odo m iigl10Tfe, O'S1 sia presenza di ferro che lentamente, ma con ritmo co,ntti.Tuuo e 1g·rad·uale ~asisa in cil'.'IC01lo ed orgiani ematop1oietici posti :nelle m iJgliori condizion i di biochirrnismo. La via end.ov·enos·a 1si è di1rno1s trata scevra da ogni periw•l o, e ben·chiè m!i.nima c·omplicattiza, J'ini·ezione è stata sop1portata b enissi·mo da tutti i paz:ienfti, e non 110 risco·n·t .rato alcun inconwniente, osservato 1aa a1'tri, quaJ1i ad es. vertigini, ·fatti 1congestizi, cecf:ailea, naJUsea, aumento di 1f're. q•uenza d el :respir·o e 1del ouore, alterazioni ti.elle funzi,oni in1t estinali e se,cretorie e s opTat utto non ho osserv·ato mai elevazione termioa, ·~osa che è molto frequente ad o.ss·ervarrsi '.!On a11ri col~oi1di Jrninerali iniettati di rettame11te in circono. I. ' iniez1011e endovenosa f'U eseguit·a con la cornu ne t ec11i1ca; osserYa1 la norlffia generale di in· trodurre la solru zione l entamente in circolo e non ebbi a constatare ness una r·e·azione n el p11.1nt o d e·l1·inieztione. Per quanto r1·gnJ a11d1a la dose iniettai in cigni 1 a n11nalata per la 1pri1na v ollta 10 eme. di solu zion e d ' ossido idrato ferri·c o colloidale, contenen1P l ' l % o ' aJlc·o lat o in f erro metallico ed a s e' t onitJ a del ri•su1tato ottenuto, do.p o una ventina ùi g iorni es eigrudlvo ·u n.a seconda iniezione egruale / alJ• a p.rece ùe11te. 111 aJlC1Uni ain1n.a:lat.i, per l 'osservazior1e f•aittia, e eguii u11a terza e pers ino UIIla qruarta iniezi'One ; Psse s ono s talt e p erfettia·m ente bene &op.p ortate e non caius arono a.l c1111 incon\"eniente, anzi rag·Q'it1ni&ero Jo 1sc01p.o c1l1e mi ero proposto di ':30J1eYare l e condizjoni generali d1 resistenza degli a m1nalati, se 1prt1re per un bTffve in terVlaJll o •di t empo. Sottopo.si al t.rattamen-to ldJ. idrato ossido di ferr o coJ.lo i·clale 14 ain11n1alati, dei quali 11 afif·et ti da fonrne nn em1icl1e s econdarie ad affezioni ch1I'l.1Tg i eh e e tre afcf.etti cla ·~J.oroan erru a. I n1iei rasi po.. : ~ o diYiderli in 4 gITTU1ppi !ben a1st ir1ti , faccjo ql1est o no,n p er s.c1hematt1sano , ma ]Jer ch è r ealn1ente si tratta di affezioni dive'l'Se che iC.li ff er e11ziano n ett.am ente t1n grup1po di rurn111nlnt i rla·~l ' 1altro . e s op1·at.utto per ]) oter ·vag1liare n1egJio i r isultati ot1en uti dal trattamento . 1

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1° I l p1 into gr11 ppo appart engono 4 airnmalruti di affez ione t ubercolare, Yar ia i)erò J.ia localizzazione

e prrc isan1entP. :

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XXXI\', FASC. 27.J

P1e1l·o C., d~a1111i 17, celibe. Diagriosi: .i.\nc·h itl osi ld1ell" arti ~olazione della. sp·a Jla secondaria a 1)ro·ce-sso tubercolare. Gon·ar~ trite i'lllbercol1arre i n atto (cure jodicbe, apparecr.i11 i o 1 g es·s.ato) . Giovanni G., di ai1ni 22, f•a leg.name, celibe. Diagnosi: P oilisdeirosite con ste110-si intestinali rn·ultiJp1'e. _i.\l essandro B., di ann1 24, celibe. Diag·n osi: B1ronco1a lYeolite; J)Ostumi di pJeurite; stenosi pilorica d ' alto 1g ra.do. Op erato 1ct,i ga>Stroenterostomia. Ri ta P. , d'anni 23, n1u1bil e, fotografa . Diagnosi: Tafb e meserai ~a. 1

1

2° Al secondo gru1Jpo ai1)1)arteng·o n o 4 am·m rulati rufif etti da neop1lasi1a mali.g n•a in cu.r a Ront,g·enterapica: Biancia G., d ' anni 50 _sposata co11 fig'li , c1asalinga. Diagnosi: Carcinoma dell'u t ero. Roentge nterapia. B. T. , d'•anni 34. sposata, casa!linga. IJiagnosi: 1Jin1fogra'Illu1lomatosi. Ro.entgenterapia. W anda C., d'amni 37, sp·o•sata, ciasalingia. Diagnosi: Carcin-0ma ute:rino. Roentgenterrupia. Giol\narma C., 1d 'anni 31, spo·satia, contadinia. Diagnosi: LiD!fosaif·c om a del collo. Ro·ent1gentera1pia. 30 Al ter::.o gruppo apip1art engono due anlmalate affette d/anemia se~onda1ria ad ernorI'agia interna. A.m abille ' ' ·· d 'am.ni 36, s1po1Sa · ~on :fi1gli. eiaisa.ili ng1a. Diagnosi: Uìcera cJiuodenale san g u inante pe!'lforata n el pan creas. Operata cli gastro-ente·rositomia. Maria s., d'ann i 37, spos a con fi1gli. Diagnosi: .l\borto tubarico. OpeI'ata di ovarosaJ. pingecltomi a ·d estra.

.10 .4 Z qtlarto gruppo infine appartengon,o quattro ammalate. ailifette d a clOII'o-anemd.a. 1\ilaria L., d'anni 21, nUlbile, operata d'àipip·endici1e. D'iagnosi : Clorosi. Giulia z., d'anni 41. sposata con rr:h~li. Diagnosi. Anemi1a cloroti,ca in s o·ggetto tulber~ colare. Lazzarina M. , · d'anni 24, sposata. Dia.gnosi: Cloro-anernja incom1nciata a1l 'epoca ò1e•lla colffijp·arisa ·d eillle mestruazioni. Virg1inia M., d'anni 48, sposata ·:.on figli. Diagnosi: ClOìI'o-anemia incomin ci•ata aill'e.poca de11a co1rnparsa d e1le m 1estrrt1,a zio[li. 1

1

Non riferi r ò rper bre,rità gli esami ·d el s.an.gueail ccxmplleto, cioè nl1mero d ei gloibruli ro•s si , nu·m ero dei .glolbuli bianchi, fomn·u 1Ja leucocitaria> pressione a l P aie1l1on , emometria aJ F[erisichl, valore globu'lare ese·g1t1ito S ll ria ~c l111 ammal.ato s i•a pri1na •)he ad int er,na•l1l'i dO})'O ogn1 iniezione di ferro , l"ileverò solo qu ei dati che sono ilndilspensabili perr il•liuis trare i 1ri·~·uJtati ·de1l,la c·u[fa e che iposs ono cl1iarire l e osser,·azioni da me fatte sugli effetti .a.el tra·t tam·en to sia delle anemie c1loroticl1e ('11e d i que'l le secondarie ad affezioni chir'llrgicihe oppl1:re a cu re R oentgent,e rapiooe. R iporto una traibella cl1e indi ~ a il comportamento del contenuto di em oglobina prima e dopG l'iniezi one di if.erro colloidale.


[-..\~NO

XXXI\i, FASC. 27]

SEZIONE PRATlCA

Di l)Oi alt.rie quaJttro tabelle scelte fra i 14 car&'i

trattati: ~- 2, Amabile V. si tratta di una am111ala.ta in grave sfiato d'.anerrnia s.ec-0ndaria ad iUil.ce-ra •diùodenale pm'forata dal pancroo.s ridotta in pe.ssi1ne oondiziollli da una grave emo:rragia ch1e la colpì tre g.i·orni dopo l '.oooo.g·l:Lmento in 1~Jinica. I ,a tn1bella n. 3 ri·porta un caso di g.rawe emo.r Tag·i<i da •aJborto it1u1barico, accolta d'1urgenza :hl gior110 21/1/192.5 e t osto 0fP erata ·d i ovarois a1pin gertomia destra. La trube1la n. 4 tratta di un'amm•al ruta aff.ei:Jta da linf ogran1t11l:omatosi c.h·e venne a mo·r te dopo dlu·e anni di malattia ·~on degenza a letto; le condizi 011i generali erano p1essime; quanldo in iziai la r..ul'a la pazi·ente a mail·a~ena 1stawa seduta, era ridotta ad uno scheletro, lo stomai~o non coa.1te11eYa. alc1 un c,i,bo, tanlto ch1e per un certo termpo vflnne esegmita un.a n'l1trizione art'i!ficiale con clisteri. ncutrienitL Lia talbe1la n. 5 riporta un caso di •anemia d'alto grado in SOglgetto tuiberoolare; in questa ammalata i l trattamento :C·On iniez1ioni endorv·en o se di ferro co1loi.&ale ra:g·gi'llillSe comp1etament·e lo scopo, come in tre aJftr e am.rnaJate di )loro-ane~ n1ia..t\'Umen·taJ.ror10 tl peso, il tn,sso d 'em01giJ.obina, il n;urmero dei 1globuli rossi, ed· il V'élJlore glob ulaTe raggi1u!l!Se l'unirtà. L'aip,p etito cl1e mancava q11asi 001np,l etaimente mi gili-0rò , i.n .u na paro1l1a le condizioni generall'i eb1bero notevolte e dl\JTatJUiro benefi.cio; d ei1'la amma1ata di cui si riJf eTitS·Oe la tabella n. 5 .il migliora1mento permane a.rnc:or Otgg.i :-id nn anno di diJstanz1a. Da.I 1cou:n1plesso dei rj·9UJtati raiglg·i1unti neig;li a.mmala.iti da me tratJta_.ti colla soouzione di ossido di ferro collloi1d:aile ottenuto con metoid o 1 ~1'imi1co potrei ritrrurre le se.gtu·enti concln.1sioni: In nie ssuno d eg;li ammalati eb'bi a lamen·tare d egli incor1v·enienti o dam.ni derivant.i dialla ciuro esegiuilfJa, al ·c onwario .in tutti ottenni v.antagìgio pif1 o n1en.o notevole o compl1eto a seconda dell 'a.ff-ezio11e e de]la sua g·raJVità.. Buooo il multato ottenuto nei quattro airruna· lati af.f etti da fonne tUtbeTcolari chtI'lurigtidl1.e viarie, dei quali tre fu1rono QIP·e rati, t1no tiratt.at·o oon terapia ìnJc.rru.enita (awareoclùo gessato). Non posso '"'aJgliiare esat·t amente il vanta,gigio· da C}llle1Sti ra.iggiunto, consistente in aumento id i peso, de1l'aip petito, !IlJUmero ld·ei gJob'Uli rossi e bianchi, emoglol1ina in m oido notevo1i·S1Siin10, poich1è qiuesti :tìurono oiperat.i e sottoposti contean·po1,an eamente a ct1re fisiche. Certo è cl1e il ~a'Pi1do aiucrn·ento d ell'emoiglOlbina oontirollato esattamente coll'emometro del Fleiscful, ·deve essere a:ttri1buito alla cn.1ra endo,renosa iecm f.erro collloidaùe, tan:t:o più se si t.ie11e •.!onto ch·e anche 'l'ammalato non operato ebbe un u.giu,ale beneficio. Ottimo risu1tatlQ sotto ttutti ·g li rus·p etti, sia coun>e 1

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9J7

111ig1ioram.ento de1le con·dizioni g·enerali cl1e d el1' ematopoiesi, numero dei globuùi rossi, numero J ei glo1b uli bian·Chi, del1'e:mo1g lobina e valore gilohu~ar·e· nelle dit1e ammaJ.a•t e aJffette da anemia sE:co11d·aria aid em orPagta jnterna, 11rua da aborto tubarico, l'altr.a 1ç1,a 1ul1ceTa duo.denale san@ui.nan-tie )Jerforata del pancreas; e nel•l e q;u.attJro pazi·entii affette da 1~.Joro-anerrua. In t·r.e di queste Jo sta.to a11'e:mi1CO •av1eva aviuto inizio all'epo·c a mestruale, nella qil:t>arita, nella qiua1e .si era inte.11venuti- 1Per ap:pend:iJcite cro.n ioa, conseg1U1entem ente al•l 'opera. zjo11e aumentò 1-0 stato ar1emico con inwppetenza, cefalea, s.vo1gliatezza genem1e. Intere~sante i;J ri1 siultia:to ragig·i1unto nel se1condo gf!ucppo di ammalate ruffette «1a neoplasi a malilgna. In queste, dopo 01gn1 Ìniezjone di 10 eme. dii. idrato ossid o di ferro colloi·d.ale, ri6contrai u1n mi·g lio.ra mento delJa crasi san·g uigna, ma.ssimamoote spiccato rier quanto ri1g u.arda l' em-0·g lobina, (vedi tab·ella n. 1), inoltre mig·lioraimento de'11le •.!ondizioni generali. Nel cia so B. T. di 1info gTan,.ulormato;si, l'ammalaita che non riesci,ra a contenere nè sol'ild·o n•è li.q1ni<io n ello stomaco e eth e v eniva nJU•t rita peir via rettaile, riprese la 11utrizione per 01s. Tre delle quattro ammalate erano stia,t e sotto· p·oste a Roentgentera11ia per lo pa.ss·ato, una affetta da linfosarcoma ·d el collo er.a in au1~a Roentgentcraipi.ca contemiporaneam ente •a.J tratftaJIDento 'dd. ferro, quest.a ha ra:ggi1u11to la g;u.a ri1giione cil!inica d·ail rn()[nen.t o ch,e e paissato un anno e Io stato genenale si mantiene b1Uono. Pr aticame11te ne · ~oinseigiue 1che il a teOOJpia endovenosa con ossido idrato !ferrico colloidale ot· tenil.lto 1per via chimica non dà a~ciu.n inconv·eniente nè lo )aJ·e nè 1g enerale larrnentat·i da altri AA. che li h.anno ·a ttribuiti a prepMati sinnili. Il vantaiggio terapeuti1c 0 ottenu-to n-0n fallì 1n alcuno ·d·e1. pazienti trattati, sia n-elle fovme tuber-colari ·~l1irur.giche, ohe nelrl e an·em.ie secon·dari <~ •a.id em 0II'(['aigia in~erna e n ella cloiro-ianemia. In questi amanaJ.ati, in n1odo s•p ec·iia le n ei due ul· timi g·rllfP·pi, il benetficio a(pport:ato al roiiglliora· manto d·ello stato generaile e della crasi sa1DJgmigna fll sp·i ccatissiJ.no. \~orrei cons·i,gliare l 'f\Jso 1d1 el 1prepa~aio am.che nel1Le fo,r me di ttllllllori mal iigni, perchè, se è cierto c11e non si riescé a raggiungere i ris•u ltati dcura· t.l1ri ·come nelle altre forme 1nl:orbose srurricol'date, f:> ut1l·e per ri1 alzare temporaneamenrte le forze di 1 esistenza d e11 'ammal•ato; inoltre è utile in quegli stati di depression e origanica secondaria a 1

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Ro en~ge nt erap.ja _

vorrei seigm.aJare Io speciale an.1mento deùl'emogJobi n•a dopo ogni iniezione di ferro collloidrule in lIUailsi asi ammalato, ed il suo s.ignilficato olinico che n e risulta.


TAHELLA

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Iniez. enòovenosa di ossido idrato ferrico colloidale. Emoglobina. Iniez. endovenosa di ossido idrato ferrico colloidale.

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SEZIO~E

[.\NNO XXXIV, F ASC. 27]

PRATICA

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N. 2.

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1p·er il dott. AI.FH.GIJO BETTòLo, assist. vol. ~1el1 ·.l ·Cli11i ca 1vle·dj,ca della R. Università di Pisa. Data la natura tuttora ig11011a della encefalite l eta1·gica (ei1cef a l i Le ep1demica. i11alatti.a d el sonno , mal della i1011a, ecc.), nonostante le assidue ri cerchc cb e sono state fatte e che tuttora si fa11n o, e non o·s ta nte le 1af:f erm.aztoni cli alcuni ' ~1 utori, è certo ch e il medico giunto alla sicura diagnosi d i questa form·a morbosa, si trova a bra n colare nel buio quando si tratti della ter apia a.a applic a r e. ~vr olti sono statj i metodi pro1 p osti per la cura dj questa maliattia ina, ·sino ad ora, n essun o di el5Si si è dimostrato di s~cura effica:cia, tanto che ben a ragione fino dal 19'20 il mio maestro prof. Qu r irolo in t1na st1a conferen za ai medici di Pisa diceva << come per l'immen sa maggioranza delle malatti e infettive acute, così per l 'encefalite letargica non si può pens1are ad una cura speci·f ica r ssendo ancora ignot o il germe patogeno » . Ed anct1e oggi, dopo sette anni, le 1parole del clinico di P isa troYano n etta confern1a n el fatto che la t erapia dell'en cefalite letargica non si può fare altrimenti che sintomati·c arnente. P er (}imostrare appun to l1::t contradittorietà esistente i11 fatto di ter apia ctell'Encefa 1i te L etargica, prin1a di riferirP in torno ad un inter essante c·aso d ella malattia j n qu estione occors omi durante un servizio di llj) plen za in una ro11dotta della ProYin cia di Pi sa n ei 1primi d el 1924, non credo jnu tile passare in rivista sintetic1a i m etodi cur ati,·i che all 'att11ale stato d elJe con o ccnze Yanno per la maggiore. Q11 eir0lo ha segnal ato per il primo , come in1ìic·a zion i di cura ca11sale. il s anguisugio delle

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L 'uso d elle soluziorii co llo id ali di ferro nella cura delle ane1nie. GioTnrale di Cli!1i ca 1VI1e.dì·C'8 , fa.s e . VII , 1924. ...\.

OSSERVAZIONI CLINICHE.

borto tulbarico .

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FoÀ C. e ..\GGAZZOTl'I D. U e ber die pliy siologische Wirkung J(oi l oider J\1. etalle. Bio ~11 em. Zeitsc·l1., XI X, I , 83, 1919. SAP.B.~TANI L. R icerche furmacologiChe s1ll ferro I, .l zi orie d el cloriLro f errico. Archjvio' di fistolo · gla, XVI, 63, 80, 1917. ~Ar.P. L\TANI L. e SAL \ ' IOLI I Aziorie dell'ossido f errl co colloidale. Arc:l1i·v lo di fdis'iolo•gri.a, ·voil. XVI, fafs c. II1I-lV, m.arzo--m·éùg1g'ÌO 1918, p.ag. 81-94. f'1su G. Caratteri ch 'lrn,ico-fisici dei prepari(bti di {erro i tsati per iriiezioni. A rChivio Farmaco l o gi t;O Sperim . e S cien ::e affirii, 1921, p. 134, 141,

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mastoidi e da iprQd er1rtor·lisi ripetuti m etodica. me11te pr.r attenuare . l'iperemia cerebnale e disi11tossic a~ e 1·organi5mo, ed in particolare i centri n er voc;j, cl egli affetti da en cefalite letargica. Ago6tini 11a consigliato le iniezioni di Neosalvar.sa11 e, n1en1re questo autore avrebbe avuto dei risuJtatj soddisfacenii, l'Achar.d invece avrebbe ottenuto ri s ultat1 1poco netti. Il Silvestri cita quiattro casi di encefalite Jetargi.ca nei quali avrebbe avuto la guarigione con1pleta inediante iniezioni di tartaro stibiato fatte per via endovenosa; però anche di questo metodo i benefici non 15or10 confer1nati da altri autori. :B stato anche usato il si-ero anttstreptococcico rpolivalente (Clini.ca d el Mingazzini), in base alla possibilità che l'agente sp ecific;o della encefalite l etargica fosse rappresentato da un diJplostreptococco e si sarebbero ottenute, se n on delle complete guarigion i, .p er lo m e110 dei n otevoli miglioramenti. Courcoux e l\1 eig11ant r.onsiglian o di u·s are il salicilato di 'SO· dio l)er ' 'ia r ettale avendo osservato che questo m ed! ca1nento, sebben e non si debba considerare -con1e ltno specifico contro l 'en cefalite letargica, di~ dei b11oni risultati specj1al~ente nei casi a.enti. I suddetti autori con sigliano di usarlo perfettamente pt1rifica10 nella diluizione dal 4 al 10 9b. i1ell<l dos e di quattro-cinque gram·m i al giorno. · S e~ ondo ~ >.,; Ll mezzo migliore per la cur a della encPfa!1te letargie.a sarebbe l'Urotropina, da iniettarsi direttamente n.elle vene nei casi gravi, jper ' ri1a orale nei casi lievi. Il ~etter però, consiglia di somministrare l 'Urotropina anzichè per via endo,renosa, per bocca a piccole dosi nelle 24 ore percll·è secon·d o questo autore, con questo m etodo non si avrebbe una elimin azione troppo rapida ·dell'organismo, a diff eren za di quand·o si sommin istra 1per via en · do ven osa. Il cons enso sull' effioacia di .questo medicamento è molto esteso, giacchè varii autori avrebbero riscontrato cl1e se l 'Urotropina non spiega un'azione di r ~ tta sul virus dell'encefalite, avrebbe p erò un' azio11e antisettica sui centri neTvosi e nrl liquido cefRlo-ra chicliano nel quale si troverebbe, sotto forma c1 i al dei-de formica. subitu dop o la s ua somrninjstrazione. Molti altri autori hanno sperimentato il chinino, il bismuto , lo iodio, il solfato di rrtagnesio ecc ., ma i risultati so110 scarsi ed incerti. Si è tentata an'Che la s ieroterapi a con siero di convalescenti , l'auto-sieroterapia e la s ieroterapia specifica: m·a anche con questi n1ezzi non si sono aYuti risultati aa>iprezzabjl L Netter avrebbe pure consigliato come r lm edio assai effica ce n ei casi gravi , e speciaL mPnte se m f' so in opera precoc emente, 1'1ascesso 1

[ANNO XXXI\., FASC. 2ì] ,

cli fissazione seguendo la metodica di ·Fochier,

r ioè in iettando sotto la pelle della coscia uno o d ue cn1c. di essenza di trementina: però anche questo m etodo messo in pratica si è dimostrato di efficacia assai ·discutibile. Come, dunque, emerge ben chiaro dalla breve rassegna di cui sopra, l'in certezza che ancora regna st1lla etiologi1a della en cefalite letargica, l1a fatto sì cl1e n ella cura si sia andati a . tentoni sperimentando i me todi · ter~peutici .p reconizzati per altre infezioni , unitamente alla cura sintomatica che più o meno si equivale in tutte le malattie infettive di una c erta gravità. Ma i pareri sulla efficacia o m eno ·di tutta la g:nande , -ari età dei n1ezzi terapeutici messi i11 opera per la c·11ra della rncefalite letargica sono, come già 110 detto al principio di questa mia nota, assai discordi tra Joro, quin·di 1p er il momento, com e? ben dice il Gaglie.rdi, siam o costretti a proceder e al qn·anto a caso, senza una linea dj condotta netta e preci.sa; al mistero e1iologi:co si a ccoppia i.l mistero terap enLico. E cla augurare cl1e ciò non d11ri a lun go; 10 fa sp~rare la febbr~ degli studi. dell e ricer{'J1e, dei tentatiYi che è sempre ' Tiva oggi come lo era sette od otto anni or son o all'ini, zio dell'epidemia encefalitica. Ritengo non i11u til~ riportar e qui il caso di encefalite letargica ·cui 1pi\1 sopra ho accennato. 1

Si tratta di una gioYane donna: F osca Or. dL 1a n11 i ii. atta a casa, rr1aritata, da Rig·lion e (Prov. cli Pi.sa ). I genitori sono viventi e sani; nulla di noteYole si riscontra nel gentilizio e n ei collaterali. Ho sofferto in tenera età dei comuni esant emi infantili. Mestruò a 13 anni e mezzo L'i rea r le in estrt1azioni furono sempre r eg·olarj pc r quantjtà , qt1alità ed inter corren za. A 20 ann1 andò a n1arito con un u omo robusto e san o, tuttora \ r i vente. E una forte ma11gi1atrice e non ha mai abusato di bevande a.lcoolicl1e. L'anamn esi prossima\ riesce completamente negativ·a. Jl 10 :febbraio 1924 trovandosi al 3° m ese inoltrato di gravidanza , gravj.d anza cl1e er1a la prima e che trascorreva normalm ente, si mis e a letto p er llna i11tercorrente forma d'inflnenz·a caratterizzata d n. discreto rialzo termico (38°,5-390), m odica cefalea pr0v1al entemente frontale, corjzza, ,,aghi dolori r eumatoicl], li evi fatti catarrali spar·si su tt1tto il tora ce, poca to~e sen za esipettor ato, sensazion e iniPnsa d] asi enia ·~enerc:i le . F atte le solite cure ' del caso, ·dopo djeci giorni scompar,,e compl eta~ n1 Pnte la temperatura ass ieme ai fatti catarrali sopra detti e si fec ero eYtclenti, in breve lasso di ternpo, alct1ni speciali sint omi, ch e or ora descrivrrò. e che. dopo un accurato esame, m 'i ndt1ssero acl emettere la diagnosi di en·cefal]te letarg ica (cl iagnosi cl1e ft1 pure confermata in quel tempo all' ambulatorio della Cl ini-ca Medica di Pisa). T.'inter essante quartro nosologico era caratterizzato da uno stato rti i1personnia che l·ammalata aveYa pressocl1è con tin11nmente. di ~iornP e · clj nott e, cln una inodica cefalea a tipo frontale. 1

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SEZIONE PRATICA

spiccata dipl'opi1a , senso di· stirament o alla radice del naso, ronzio agli oreccl1i, esagerazione dei riflessi rotulieni, s intomo di Chwosteck, intensissima djaforesi. Ricercati diligentemente e con pazienza si trç>varuno pure 1presenti il segno del front:=tle ed il Sf'gr10 del mioclono provo·cato. M i trova \ 'O qui11d j <l ina11zi ad t1n caso acuto classico, molto iniziale. di tal e malattia. Fatta la diagnosi, jnizi ai subito Ja t enapia presc:riYendo dell' urotro. pina per os a piccole dosi ripetute nella giornata {6-8 ·dosi dj cer1,tigra1nmi venticinqite cadauna) e conten11poraneamente feci metodica.m ente, per quasi otto giorni , piccole ipodermoclisi, a giorni alterni , di comune soluzione fisiologica al 0,75 %. Di poi abbandonate le ipodermoclisi e per os ·l'urotropina, pratic ai alla malata sei iniezio ni enclo·v enose di questa ultima ·sostianza ad intervalli di quattro giorni l'una dall' altra, al]a dose di quattro eme. per 'rolta, soluzione all'1 % senza mai avere spiace,·oli fenomeni di reazione, com e qualche autore ha osser\·ato , o modificazioni n ella gravidanza cJ1e decorreva semp1re ben e. Non avendo però otte11uto dai s udd etti m etodi CU l'l9tivi favorevoli ri·s ultati fe ci fare alla paziente dieci iniezioni iodo-iodurate alla Durante senza peraltro otte·n ere. a11ch e questa volta, migJioram-ento alcuno o per lo m eno una attenuazione dj qualcheduno dei sintomi morbosi. P ensai , allora, di ricorrere alle frizioni di u11guento m ercuriale secondo il metodo del Billing·heim er , metodo che a .quanto io mi sappia n on ri6ulta essere .gtato ancora provato in Italia ed al quale io mi sono attenuto, come ora d escriverò, fllOr·Ch·è nel dosaggio del medicamento. Sembrandomi troppo alta la dose jpTeconizzata dal Billingheimer di grammi ci'n·que pro die, prescrissi alla mia ammalata una frizione ogni due giorni ·d el comune unguento nap.oletano alla dose cd i gr, tre 1/2 ogni volta, dose che la 1Yaziente sopportava benissimo senzia che si rendesse evidente alcun fenomeno d'intossicazione idrargirica. Le frizioni venivano fatt e nei soliti punti di elezione come p er la cura merc11riale della sifilide (alla f1accia anteriore degli avambracci, alla faccia interna delle cos·ce, a liYello dei malleoli). Dopo una dozzina di giorni dall'inizio di questa cura cominciai a notare una attenu1azione dei sintomi presentati dall'ammalata, specialmente dello ·stato ·d'ipersonni:a, sintomi morbosi che gradatamente andavano scomparendo a misura che si proseguiva nella cura , tanto che non erano più apprezzabili prima cl1e fosse ultimata la seri e completa di 25 frizioni. ~ el frattem.p o la pazien te, che r ra gi11nta al termine della gravidanza, partor1 e11tocican1ente, e senza risentire aJcun dann u da tutte le fatiche del parto , un feto a termin e di sesso maschile ben nutrito ed in perfette condizioni di vitalità. La Fosca Or. alla quale vietai 1n maniel'la a55oluta l'allattamento e cl1e è stata seguita ~on attenzione dai primi del 1924 a tt1tt'oggi. non presenta reliquato alcuno della malattia sofferta , gode buon a salute ed ha ripreso il pro1prio la,·oro da vario tempo; il figlio sta benP e cresce sano e robus to. Ed ora, dopo qt1anto 110 brevemente descritto, viene spontanea una domanda: per quale meccanismo d i iazione si è prodotta la guarigione nella mia ammalata?

La risposta è ben ·difficile ·a darsi allo stato attuale delle .c onoscenze, ma credo,· nonostante, di poter avanzare, con le debite riserve, questa ipotesi: il be.nefi·c o effetto della cura mercuriale, n el ca.so di encefalite so.p racitato, si è avuto 1pri1na di tutto perch·è la malattia era proprio al suo inizio, secondari·amente perch1è il virus ignoto c1ella en.cefalite letargica era stato reso ,p iù labile , se pure lievemente, n ella· sua resistenza, d alle precedenti svariate cure per modo cl1e il m er curio ha potuto agire direttamente su di esso con maggiore effetto, provocando forse ancl1e un contemporaneo riassorbimento delle infiltrazioni infiam1natorie. Questa azione poi del mercurio iparmi, co1ne del resto ha pure p en sato lo stesso Billingl1eim·er, possa riferirsi al fatto delle analogie anatomopatologicb e, esistenti srcondo qu·alcl1e autore, fra la encefalite letargica e la sifilide. Ho ' 'oluto segnalare que.sto ·caso per il metodo r11ra.tivo usato con favorevoli risultati, ed anche p er ch-è trattandosi ·di donna in stato di gravidanza non vi è stato bisogno ·d'i procedere alla interruzione di questa come vorrebbe il Del Sole (Ri1• ista. di ostetricia e gine cologia pratica - Palermo 1924), il ip arto si è espletato senza d·a nno alcuno ·p er parte della madre; il feto, a termine, è nato in ottime condizioni organi·ch e. :f: certo che un solo caso, per quanto eminentemente dimostrativo come quello da me citato, non può fornire delle as·s olute direttive specie p er la cura ·della encefali.te l etargic·a, ma mi basta solo di avere additato un m etodo, precedentem ente adoperato dal Billingheimer in Germahia, di g rande sempli·cità tecni ca e scevro di 1p-ericoli, n1etodo che nel mio eia.so, è risultato di sict1ra ef. fi cacia e che potrà forse portare a risultati an cor più positivi se verrà bene esperimentato più che altro , come io credo, n ei. casi a·cuti e molto iniziali della encefalite letargica. BirBLIOGR.<\.FI.<\. G. B. QuBIROLO. L 'ence f alite letargica . Riforma m edica, anno, 19e0, n. 15, pag. 361. CHART..ES ACHARD. L 'encephalite lé thargi qiLe. Baillière et fils, éditeur s, Paris. 19-21. ALE.....~ANDRI. Rivistia critica di Clinica ~Iedica, 15 nov. 1919, 1pag. 51f5. A. GAGLIARDI. En,cefalite l etargica od epidemico. I l P rogresso terapeutico. Editor e Rancati. Milano, 1926. A.GOSTINI . Citato da GAGLIARDI. Loc. cit. V. ASCOLI. Il Policlinico, 3 agosto 1919, pag. 951. Io· Sulla cosi d etta encefalite 7etar{J i ca. Riforma m edica, 25-10-1919, pag. 945. BASTAI. R icerche batteriologiche e speri1nentali sulla etiologia della encefal i t e epidemica . ..\cca-

demia m edico-fisica fiorentina, 29-4-19-20. BI GNA~II. Rivista spedaliera, 15 e 30-11-19-20.


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BOVERI. S'l.llla enCeifalite letargica. Soc. MedicoBiologica di Milano, . 15-12-1920, e Riforma medica, n. 9 del 1920. BRILL I. C. Auto-siero-terapia nella encefalite leta.r gica. iVIedical Record, 26 giugno 1926. C. CASTEI,LI. Il Policlinico, 23-2-1920, pag. 231. \' ON ECONOMO. Die Encephalitis lethargiCa. Wien. l\f ediz. Wochens, 15 e 22 aprile 1920, .p ag. 329 e 361. GurzzETTI. Per l'anatomia patologica della encefalite letargica: Riforma medica, 1920. G. MINGAZZINI. Policlini,co, 12-4-19'-20. ID . Citato da GAGLIARDI. Loc. cit.' 1926. !\. NETTER. Le traitement de l' enceplialite lét. La médecine, agosto 1920. ..\. P1c. A propos du traitement de l' enc. lét. B ulletin ·de la So·c. Médic. des hopitaux de Lyon, 20-4-19'20, pag. 92. SABATINI' ,11 Policlinico, gennaio 1920. YIARINESCo. L 'encefalite epidemica e la gravida1iza. Bullettin de l' Académie de l\1édecin e, 12 luglio 192_), pag. 34. LEVADITT ' HARVIER et NICOLAU. Compt. R en•dus de la Soc. de Biologie, 2 lugljo 19>21, pag. 197. ::\1rcHELI. Riforma medica, 1-1-1921, pag. 9. THOì\IIAS et RENDU. Pari-s médic1al, 1-10-1921, pag. 274. \\TrNSLO\~. Diif ferential diagnosis in epideniie lethargir: encephal.i tis. Northwest Ned., marzo 1920, pag·. 73. E. BILLINCrHEIMER. Klin. Wo·cl1., 26-6-1923. COURCOUX et MEIGNAUT : Bullettin de la Soc. des 11opitaux de Pari:S, 2-5-1924. CARNQT. P aris Médi·Cal, 24-2-1923. FABERI. Il P oliclinico. S·ez. Pra t. , fase. 44, 1925. E. MATTHEV.r: Riforma Medica, 19'2.!5, pag. 302. D. DÉNFA:HAU et LÉROY. L a cura della ence1:.aiite letargica -col salici lato di sodi.o. l\1onde Médical, d'icembre 1926, n. 90. DEI SOLE. Sop1·a alC'u ni casi di encefalite letargica in gravidanza. Rivista di Ostetricia e Ginecologia Pratica, Palermo, marzo 1924. CRUCHET. Traitement actuel dtl syndrome parkinsonien. Journal ·des P raticiens, 25-4-1925. TAKAGI. Etiologie de l'épidémie d'encéphalite de 1924 au Japon. Revue de neurolog·ie, 1926. p. _l\LESSANDRINI e F. FRATTALI. Bollettino ed i\ttl ,della R. Accademia medi,ca ·di Roma, fase. 7-8 d'el ì.926.

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E uscita l'lnteressantlsslma _opera del Prof. Dott. PAOLO CAIFAMI

Direttore .de1lta R . Clinica Ostetrico-Ginecologica ·dell'Univereità dii B ari. .

ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avviamento alla Diagnosi Ginecologica e Schemi di Terapia PER MEDICI PRATICI E STUDENTI. (Con 243 figu re, delle qH~.l i moltissi1me origi1n ali, inter. calate nel tssit-0). 1

Un volu·m e j,n-8°, .d i ..pa©ine XII-373, stampato eu -carta a mericana in nitidissimi -0ar.a.tteri •b odoni·anìi, ·con 243 figure nel testo ed airtisit1oa.mente .r.i:legato in pden1a tela, c:on irus•cr1zionJ. sul pia1no e s uJ dorso. Prezzo L. 6 8 più L. 3 JPel' le spese poetali di spedizione. P er i nootri ab bon,a.ti sole L. 6 3 ,i n iporto f:ran.co.

Tnviare Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI Sistina , 14, ayaiunoenào: per l'Ufficio postale cursale diciotto, ROMA.

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POLICLINICO

Vda Suc-

RIVISTE SINTETICHE. Dell'infezione fetale. Rivista sinteticA per il ctott. BENVENUTO COGLIEVINA (Trieste). A ven·d o

a' uto occasione di o·c cuparrni

neg~li

ul timi a1mi Ji v·ari capitoli d el tanto vasto -campo d ella fis io1p atolog·ta ostetrica, mi sono ·imbattuto in tilc11ni Javori, che mi. parvero non pri"vi forse cli nn certo in teresse anche p1er il m edico pratico. P1arten·do eta questo punt.o di vista, ho co1mpilato jl presente breve stu dio. 11

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.NelJ a f isiopatolog1a del·l a gravidanza tie11e se11za ·ctu·b.b io uno d·ei 1p rimi posti la tanto di.·scussa que stione ·d eJJ.a trasn1issione di n1alattie dia madre ~ feto. E non a torto lo ammettono n el loro trat tato di o~stetricia Ri'bemont· D ~ssaign es e L e.page, cl1e il più interes.s.a11te ·p ro1bleima nella 1p·a tolo1g ia della grav:iJda sia 1appun to quelJo sul p·assaggio di m1cro·b i o dei loro prodotti da n1rudr.e a ;feto. Qn esto caip itolo del1a ·p atologia della gravidanza interessa .p erò non s·olamen te l'o1Stetri Co, ma an · r.11 e l ' 1n1 ernistia; specialmente in caso che si tratti di !J11alattie inf ettjve. 1

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I. - T~a placenta, che apparentemente 11a delle fl111zioni iC'om1parabili a qt1·elle di una .ghia11.dola a secrezione interna (.i\.scl1ner), fun ge d.a « ·b arriera >: fr::i. mrudre e feto e cioè i11 dupli·ce seru;o: meccanicame11te qua.le fjltro a mezzo del villo e bi-ochimtcamente nell 'esplicar.e un,a sua 1propria atttvità b·a tteri,cida e fag,ocitarja . e< La rpl.acenta ft1nziona allora )) - .secondo quanto esp ose in ~erito F erroni -, « in virtù dell'1attività dei s.u oi 1)rotoplasm1 viventi da organo intercettant.e e regolatore fissando , neutralizzando, traisfor·m an do i materiali cl1e le vengono in con tatto e selezto nan·do ·dP.gli altri che p.ossono pa;ssare, quelli che ·d·eb,b ono ·co,s l essere aggredì.ti » . Il ·villo ·aggredi1sce anche, se le sue condizioni di .difesa lo esigono eventualmente il corpo matern o e cioè rper inezzo ,di proprie sostan ze biocl1imicl1e lanciate cla lui ed aven ti facoltà antitossiche. Da J. Hofbat1er , cl1e studiò a fondo il ta11to im: portante problema ·dell' atti'vità biol~g·ica della pla·c en ta, que sta ' riene paragonata, a causa 1delle st1e ta11to va rie funzio11i b·iologiche non 1.Sola1nente ad un semplice filtro, ·m a bensì ad un organo cor1simile all 'inteistino e cioè sia .d al 1p'Llnto di vista anato1ni ro, ch e da qu.ello fisiologico. ..\ quan lo si è 1p·otuto finora assodare sul funzion ame11to della 1Jlace11ia quale filtro, ,p are che in condizioni fjsiologich e normal i sia ef,f ettiva1

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SEZIONE PRATICA

mente quasi del tutto .escluso u·n trapa.is.so di germi; ·ed appena in seguito a ·più m eno grruvi lesioni {causate 1direttamente o indiretta,m ente dai g-ermi ò dai loro pr.o,dotti) .si suppone che la ~la­ centa ·p erda la sua :facoltà « inilbitrice » . Cosi almeno lo suppongono viari autori e fra questi ci sono parecchi che godono induibbiamente nel mon,d o scientifico fama di indagatori seri ~ scrupol06i, 1per poterci fitd are ·di tali asserzioni (..\scoli, Lustig, Rondoni, Loewit, Kolle e Hetsch). Noi non ,possiarmo perciò con'divtdere più un punto di vista anti·quato 1C0 me io dilf ende·va a suo tempo con grande fervor e il rinomato ostetrico, Fehling, che in un siu,o lavoro (pt11bblicato nel 1877) COTu';jderaiva la :placenta in base a1la strut· tuna anatomica ttn filtro fisiologico che ini.bisce assolt1tamente ·e in tutti i casi il 1passaggio di 1

g€rn1i.

Va da sè, che l'eventual e trapasso di sostanze allog-ene da m a dre a feto oltre la barriera pla. centare, lascia s•upporre le più svariate gradazio· ni (A. Robolsl{i). I,ustig· ·coillfronta molto ben e il passag·gio td·el germe m orbigeno attraverso la plaicentia con un processo metastati·co in ùn altro organismo. Il paragone di Lu.stig ci fa venir in mente una teoria. di 1.11b1arsch: la cosidetta cc Durcl1\vachsung5theorie » . Da ·v arie osservazioni si è potuto del resto dedurre, che non è escluso af1faitto ancl1e .solaimente· una perrneaibilità tem1poranea della placenta per i germi (Vi·gnes). 1

Per addentrarsi meglio nel complesso problema dell'infezione fetale sarà bene di scegliere quale hase fra la tanto 'Vasta ri.spettiva letteratura i casi cl1e meglio si 1prestano al] a 1diJmostrazion-e della questione da trattarsi. Io s·ceglierò a caso un,a e l 'altra ·d elle numero.se pu bfblic-azioni, e6Clu ~en·do però quelle che si occupano della sifilide .e reò.itaria. Vaiuolo. Già nel 1884 venne affermato da Bolling·er , parlando egli della « vacc1nazione intra uterina i: , cc cbe il feto idi una dorina gravida inor11lata con successo, ,contragga ordinariamente ]'infezione » . D'1ltronde sost enne poi Voigt nel 1894, che ii feto n on suibisce in generale l'infezione vaiuolosa della madre, fatta , eccezione in ciaso di lesioni placentari. Grande importanza epjdemiologica, - Sjpecialmente ,dal punto ·di vista della ,p rofilassi - ha una deduzione fattq, d1fl P enkert in base agli studi di Meyer-.Ruegg: P enl·ert vu ole che :vengano consid era.ti infetti i bambini nati da madre •affetta da vai11olo e che questi sieno perciò immediata mente jsolati. 1

In un caso molto i5truttiVo S. Cappellani ha potuto 1dim1ostrare ha 1po.ssjbilità dell'infezione v·a ìuolosa ,del feto an·che se la madre rimaneva sana; questa non era però immune come risultò 1:ialla reazione che eS6a diede in seguito ~ rivaccin·azione. Nel vaiuolo si può lforise spiegarsi più facilmente l'inf·eztone ·del f.eto, dato che in seguito alla tentd enza emorragica di spesso o.sservata nel vaiuolo delle gravi.de (Kehrer), si avrà con grande probabi]ità delle lesioni placentari, che agevolano naturalmente l'in·f ezione endouterina. Jlril alaria. Riassum·endo quanto si è potuto finora ossePvare rigu·ardo la malaria congenita. si può affel'mare, che ·se il ifiltro 1placentare risultasse alterato, non sarebbe da esclu·dersi na turalm·e nte una eventuiale tra;srntgrazi,o ne endoote- · rina ·degli ematozoi stessi. tlnfine delle rispettive sue ·d,eduzioni s cri.v e V. Ascoli: « In conclusione, sec·o n,do me, la malaria congenita è innegabile, ma non è frequentemente ,dimostrabile ». A tale proposito di·ce I. Comby: « Le paliudi5me peut se transmettre par la placenta, et ;Ballantin a trouvé les .hématozoaires 1dans le sang du nouvca11-n é comm e ·dians le sang m·a ternel ». Polmonite. - Al Villa noi •d·obbi,amo uno stu.dio m olto esatto 1sulla ,p olmonite in gravi!danza e S'lllla trasmissione del m,or.bo da m&dre a feto; l'au · tore ammette l'iillfezione fetale, ma solamente in base a lesioni ·della rvillosità della placenta. Non m eno importante di questo è un lavoro pubblicato ·da Boche~ki e Gròbel, nel quale gli autori p1arlano esamrientem,ente sull'inlfezione icta diplococco Fr·aenkel-W·ei1d.h.sel:baum, ohe il feto . contrasse ·d,alla maidre e cioè in .f orma di bron<? opolmonite. (·Il lavoro :p orta una ricca bibliografia n eJla quale si scorgono con piacere anche 1 nomi ·di Foà e di u .f freduzzi). Erisipela.. - ·P arlando· dell'infezione transplacentare in generale B. Ottow si intnattiene più a lungo s11ll' erisipela, afferman do in base ai casi finora pubblicati e ad uno 1d,a lui stesso esser vato, •cl1e non si è potuto finora constatare con certezza assoluta l'infeziòne en douterina da erisi.p ela. Comby però, basandosi a sua volt·a s u quanto scrisse Ballantin n el suo studio sulla « 1Patl1ologie •anténatale », cita anche !'.erisipela fra l e malattie trasmissi•biJ.i 1p er via placentare. Tifo. - Voglio qui premettere, che Frascani sostenne n el 1892 l'idea, che il passaggio dei gerani del tifo da ml3Jdre a feto sia possibile; ma secondo qt1esto autore la tr?-51IDissione sarebbe possiibili tata solamente l(ja emorragie p la·c entari. , Nel 1910 trattò K. Petak in un suo l avoro Zajii11avy })l'ipad prech odu b. Typhi abdominalib z matky <io plod1u » l;inlfezion e tifosa in un feto. Il 1

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l l. POJ:ICL1N ICO

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ba:cillo Bbertl1 Yenn13 riscontrato n el feto (IV me1 se) e r,joè nel sangu~, 11e1 fegato, nelila milza e in grar1 numero specialrnente n el contenuto intestinale. (La maidre era ·p erò g-ià convalescente). ..\n~he J anizsevlSl\i descrisse t1n caso di ileotiio, nel quale l'esame batteriologico dimostrò indubhiamente 1'infezion e t:ilf osa d el feto (espu lso nel ' l'ottavo mese). A Schmi·dt noi do bbiamo uno studio su~l 'i nfezione en·d.outerina in seguito a parat}f·o. Qui credo o·pportuno· ricordare ·q uanto disse Hidden ·a pro1posito delle cause che possono provocare 1a morte del feto: cc. Les intoxications te1les qt1e l'alcoolisme, le p·a ludisme et le saturnism e, les ruffections aigues telles que la grirp.p e ou la fièvre ty1phoide paraissant avoir une influence • vvaiment minime et qui ne justifie guère l a place qul lenr est fai te . dans les traités clas.siques >> . Quanto all'infezione t1fo sa, noi troviamo una con'ferm·a dell'idea esposta dial H i-dden in una « nota statisti·COipratica n di -~. F erri, n ella quale qnesto viene alla 1c onclusion e, « che la presenza dell'infezione tilfosa in ·donne incinte non giustifica 11na prognosi eccessivamente gra·ve per J.a maidre e nemmeno per 11 feto )) . Encefalite epidemica. ~ella seduta del 28 maggio 1921 della Société· de Biologie Levruditi. Harvier e Ni:colan fecero una interessantiss:im.a comun1cazion e sul . tema « 1P iassage du virus de . ' ' 1 l 'e n céph~lite ·èpidem1que de la mère au foetus », dimostrando sperimenta1lmente (coniglia) che la trasmission·e ·del viru·s d ell' en tef.alite eip~demica a travierso « le jiltre placentaire n, e dicendo in· fine (secondo il resoconto .aell1a seduta pu1bblicato dalla << Gazette des h opitaux >> ) : « •Cette expérie11ce prouve qÌle le virt1s de l'encéphalite traiverse le filtr·e plaicentaire pour se localiser dans le cer· v.eau du f.oetus >>. Carbonchio. - Da runo stu•dio siperimentale di M. S. l.atis (1891) sulla trasmissione del car·b-Onchio ·d a madre a feto , risulta, cl1e l 'inrfezione transplacentare sia di fatto possibile; ma 1anche questo autore, come quegili già citati antecedentemente rigt1ardo altri morbi, amn1ette qiuale << conditio sin e qua non >> delle ·alterazioni vasali. Tubercolosi. - Sem.p re ipensando alla tanto dilesioscus sa question e della più o meno esistente . , ne 1placentare quale indispensabile'' premessa per spiegarsi un'in1fez.ione endouterina e visto 1ahe R. Kackell potè recentemente descrivere un caso di tra:smis·sion e intrauterina dell'infezione tuìbercolare, mi 1p are non prive di interesse a tal~ riguardo le osservazioni fatte da Dufour e Thiers. Questi due autori parlano nel loro stu·dio (Trasmission de la tuberculose ·de la mère au ;foetu·s » di U!1a ~onna m.o~ta poi ,p er m eningite tubercolosa, la quale trasmise ai' feto l'infezione t.u·b ercoloìa senza che gli autori avessero potuto constatare 1

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la J>iù minin1a lesion e tu·b ercolosa della placenta. Erl jrifatti venn ero già ·desicritti altri casi di inf czione tubercolosa endoruterin·a senza la rr1inim-a percepibile 1esi on e placentare (Duboi s). Si tratterà f-0rse di ciasi eccezionali , ma visto poi uno stu·d io .di Cal.m ette, Valti-s e Lacoim me <pubblicat.o n el 1926), ove st 1p arla di i·denti1che osservazioni, non si potrà più attenersi così ri·; i 1J?.mente al cc ·dogma » ·della «.barriera placent are ~> . Calmette, Valtis e La-camme dedu·c ono dalle loro ris·pettirve os·servazioni -ch e in talruni gravi casi ·di infezione tu.b ercolos a si ·deb1ia a.0'.J1Y1ettcr.e 1A. trasmissione ttanS1p1lacentare del morbo e ci-0è in seguito a-d una forma filtrabile del u. di Ko.ch, denominato 1dagili autori ultra,rirus tubercolare· ed in questi casi r1on si riesce naturalmente di constatare alcun e lesioni placentari. ~on è ·del resto aiffatto impo.-::.si iJi~e ohe a11Che in altre malattie infettive s1 d ebbJ. 1~e!1sare 'Jln pos·S ibilità di eventuali virus filtrabilj, che passino l 'ille5a barri era placentare. meno interessante del problema dell'i11fezione transplacentare del feto è poi la qu estione dell'im·m unità f etale. Da talune pu·b blic:izioni risulterebbe che da madre a f e1.o vengono trasmesse delle sostanze 1mmunitarie, e ciOè a pl:i.cent.a non lesa. Per mezz0 ·d-i esperi·m en ti, eseguiti con grande esattezza, Polano 1potè constatare, cl1e l 'antito:-sinn ·del tetano pa:ssa da maidre a feto. Polan-0 è dell'opinion e che tale proce&So non presenti un f1att.n p·atoJ ogico come lo vorrebbe rper esemipio Romer (il quale sperimentò con l 'antitossina dif. teri r.a), ma bensì un 1processo fisiologico normale. Ad ugual e conclusione •Co·me il Polan·o venne an che Kretschmann , il quale ottenne in vari riuscitissimi esperim enti la trasmissione dell'antitos· sina ·del t etano e .della qtfterite 1da m·a:d·r e 1a feto . Non pricva {}i interesse mi pare l'as·s erzione fatta da Ferroni, ch·e è ammiss1bile t1na certa « compl<-'ssa azio11e bio1 ogi·Ca dell'epit elio del villo » su talune sostanze immunitarie miaterne nel loro pa.5saggio al feto. Come ~c;en1pre in tali comrpùicate qu estioni biolo gi·che di1p€nde naturalmente molto dalla tecnica ·de1l'esperimento stesso; e poi si deve pensare anche acl un fattore non trascura·b ile, ciaè l•importanza che 11anno talune differenze individuali n ello svol·gcr si ·d elle rispettive reazioni, che d-à l 'org<lr1ismo. In lln caso, per esemipio puibbli1oato pocl1i anni f a da \\7 ic.bels, l 'autore constatò in una tifosa grav)da, che le agglutinine non erano affatto passate da n1adre a feto. · E co·m prensitbile, come in seguito a s imili differenti risultati ed aJle grandi ·dif.f icoltà tecniche II. -

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SEZIONE PRATICA

.. clie si oppongono alle ricerche eseguite per as.

sodare <lefinitiYamente il complicato meccanismo <li tal i reazioni biologi.che nell'organismo gravida j11fctto, taluni 1autori (·come. p. e. Ph. Jung) pon si azzardano a fare in merito delle idedt1zioni definitive. Contrarian1ente all'asserzione fatta dal sud1detto \\.i cl1ehs, venne constatato da Capia.ldi, che il passaggio di agglutinine del tifo da ma:dre a feto avvierJ:e di '.l'atto. ..\. Mayer, basan dosi a sua volta sulle rispettive pubblicazi,o ni di Schm]dlechner, fa le seguenti deduzioni : che le tossine, passando da ma·dre a feto possono esser talvolta 1più ·diannose al COflPO fetale che a quello materno. ,i\n-che ' '· Ascoli, parlando della malaria congeni tn. nel suo classico trattato, accenna brevemente al passaggio ·degli anticorpi dia m·a dre a feto, i quali provocherebbero « nell 'organismo •del feto reazione \'ari·abile, in rapporto alla individualità dei ·d11e esseri, alla natura e allo stadio della malatti1a i11f etti'va » . In forma esauriente venne trattato questo im~ortante ·capitolo della patologi.a ultimam·en tP anche da E. Scaglione, studiando egli a fonid o fra altro anche la questione ·degli am:bo·c ettori batteriolitici e delle opsonine, prodotti di difesa biologioa che sono riscontrabili nel siero fetale. Egli potè fra altro constatare, che in taluni rarissimi casi il siero fetale contiene ambocettori batteriolitici per certi germi mentre che nel san·g ue 'materno tali ambocettori batteriolitici mancano affatto. Non senza importanza mi pare anche il fatto, che Scaglione potè rilevare il corn!J>Ortamento dell'in·dice opsonico, il .q uale è basso i1ei primi mesi, m·a 1au1nenta n ei .m esi susseg·uenti per esser poi 'U n po' più basso dell'indice opsonico materno o di esser uguale a questo o di su.perarlo talvolta. In questo connesso appare plausibile la suipposizione fatta da Loewit (in base alle rispettive osservazioni ·di Rosenthal e Kleemann) di 1Una produzione autoctonia di sostanze imm11nitarie nell'organismo fetale. 1

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Ili. - Dalla reazione che dà l'organismo materno in seguito al su·b ire una malattia contagiosa dipende naturalmente anche la sorte del feto. Così pro·v ocano le emorragie ~la:centari che si osserV1ano spesso nelle malattie iillfettive, come :p er esemipio nel t:Lfo addominale e nel rvaiuolo, l'evacuazion e più o meno violenta .del cavo ute, rino, ·vale a dire l'espulsione 1del feto stesso. Un'importanza non ·af.f atto trascura:bile pare che abbia l' e\rentuale insol'lgere di una en•dometrite emorragica, osservata molto spesso nel decorso di malattie infettive acute (ll\!Ia·s sin).

,s arà bene a proposito di questo reperto anatomo-patologico di ricordare le osservazioni fatte· recentemente ·da S. \Veissenberg d•urante un'epi-· demia di febbre petecchiale e ricorrente, il quale ·autore nega preicisa·m ente la presenza di uilla endometrite emorragica in casi di malattie epidemich·e. 'Forse, - come 6em~1re -, starà la verità fra mezzo di 1queste du·e tesi .opposte, consideranido che anche w .eissenberg a.m mette co.n tuttò ciò una tale complicazione, se anier1e solamente nel 5 % dei casi da Jiui osservati Alla reazione febbrile dcll 'organis·m o mlél.terno va congiunta una ipertermia •del feto e la conseguente morte ·di questo. (Billon; Kronig-Voiig t). Luis Billon, parlando delle febbri eruttive, si espri.rne così: « Le gran1d facteur de gravité des fièvres éru1ptives cl1ez une f emme enceinte, est l'hy1perthermie, et c·elle-ci est d'autant plus grav.e qu'elle s'installe plus brusquement » _ 1

Io credo però cl1e il comportam·ento·, vorrei cl1iwmarlo cc ·s pecifico » - , del siero fetale, stu, diato (come abbiamo visto ) es a:urientemente dia S·c aglione, ci •dia ancl1e benissimo, una spiegazion e ,abbastanza 'Plausibile riguar.do. l'eventuale interruzione della gravidanza in caso di una malattila infettiva: aumentando le forze di d.iifesa nel siero fetale e cioè verso la seconda metà della

gravid·a nza il feto oppone al morbo tra:srnessogli oltre il filtro :p la:centare llna sua propria resistenza e difesa; probabilmente perciò si osservane> nel caso ·di malattie inrf etti·ve più interruzi-0ni nella prima che nellla secon da parte della graV1.. danza. 1

,Jn conclusione ·si può dedurre dallo stato attua.le •degli studi sull iniezione traTuSplacentar~ .. ch·e questa avviene realmente e cio,è probabilmente in gran iparte dei casi jn seguito a lesionl: p1iacentari causate dai germi o dalle loro tossine, lesioni però cl1e, - in quanto risulta da pareochieosservazioni finora fatte -, possono del resto· anche mancare, supponendosi in tal caso trattarsi con grande probabilità dei cosidetti viru& filtrabili. In relazione con questi fatti stanno poi J1a trasmj ssione rdi sostanze immunitarie da ma.idre a·. feto e la !PI'·Oduztone autoctona di sostanze bio-chimi·che difensive \la parte del feto stesso, spe.cialmente n ella secon d·a metà della graNidianza~ Con questo suo atteggiamento speciale l 'organismo fetale ne dà a quello materno indu'l:>biamente un jndiretto ai·uto, favorendo con ciò la continuar zione della gravi<lanzia. senza la grave minacci& di una eventuale inte1Tuzione di essa. 1

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11.

PQI.ICLTNlCù

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[ANNO XXXIV, F ASC'. 27]

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SUNTI E RASSEGNE.

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SEZIONE PRATICA

smo dell '.emoglo.b ina, m·a non vi è ancora ac co11do sul punto ·ove avverrebb~ il cambiamento d ell'emogldbina in biliru.b ina, che tè il più importante di tali pigmenti; non iè 1Cioè stabilito se ciò avvenga princ~p1almente al difuori o entro il fegato. Un reperto ·comune n·elle malattie degli orwani aid·dominali su,p eriori è l'ittero, ·di cui si hanno due varietà: 1quello a ti.p o .emolitico, ·dovuto ad aun1entata 1distruzione ~ sangui·g na, e quello da ritenzione, per ostr;uzione ·di un •p unto d·elle vie biliari. I.. a distinzione ·di .queste due varietà !PUÒ -sii»esso esser fatta per mezzo ·della .p rova •di Van <ler Bergh. Le cause dell'ostruzione possono essere rappr.e sentate da una compressione esterna, per opera ad esempio di un tumore, o ·dalla 1presenz·a dei calcoli o idei cosidetti « trombi idi ·b ile », nelle ivi e escretorie. La più comune J'o!'ma mor.b osa è la ca1'colos1 biliare .e la colecistite consecutiva. L'infezione ha la sua importanza nella genesi delle malattie ·della 'Vescicola ·b iliare, i cui sintomi possono apparire in un periodo •p iù o meno lontano d·a una pregressa feb bre ,tifoid.e, ;un1a dis senteria, o una in,f ezione totale ·d ei denti, delle tonsille, eoc. L'agente microbico ·è trasportato dalle vie san1g uigne o linfatiche, e id i reg·ola le·de prim·a gl i strati ,p ro:f ondi, poi la mucosa. Un fattore predisponente è rappresentato anche dallia stasi nelle vie biliari, come ·acca;de .ad esempio nell'obesità, gra·vi·danza, costipazione, visce. roptosi. I..'affezione 1biliare 1può provocare altri disturlb1, come ad esem·p io la tbra:di,carodia, dovuta all'azione dei sali ·b iliari sul vago. L'intim·a connessione c ol pancreas ;f1a sì che la pancreatite cronica sia spesso la conseguenza di llna malattia delle vie ,b iliari. Si è inoltre 101S·servata la tfrequenza id i tali malattie nei dia.betici, tanto che Joslin raccomanda ·d i cu!'lare attivamente la colecistite come misura pro1filattica contro il di·abete. Il diabete IPOi, se è accom·p agnato da colecistite, e.ed.e spesso rapidamente alla cura, qualora l!a colecistite ·sia eli,m inata, magari con l'operazione. La ;patologia chir·u rgica della .colecistite h1a appurato che le prime alterazioni si trovano nella mucosa e nella sottomucosa, e 1che la persistenza dell'iniezione 1è favorita dalle critPte profonde che esistono n·e lla vescicola biliiare. Nella colecistite cronica cal·Colo.sa è ipoi ·f requente l'ipertro.1 ia muscolare e la presenza idi diverticoli nei quali sl formano calcoli e si annida l'infezione, con esito in una pericolecistite o·d anche in ;una perforazione. 1

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Per q11el ·Che riguarda l1a sintomatologia. della colelitiasi, i .disturbi iniziali sono a carico dello sto1naco, e ciò a ·c ausa .delle aflfinità .embriologi. che ·C·h e esistono tra questo e il fegato. ,I nervi gastrici avrebbero poi una soglia di r·esistenza ·verso jl dolore più bassa di quelli 1delle ,·ie bili•ari. L'operazione !Precoce •con élJSportazione della vescicola malata diminuisce il numero 1delle cirrosi b]liari secon1darie, così spesso riscontrate 1dal cl1irurgo allorquando invece l'op erazione ·è tardiva. 2) Sto·1naco e duodeno . - La proporzione delle t1lceri dUO·d·enali risipetto a 1qiuelle gastriche viaria ·da 2 a 1 e ·da 4 a 1. L'ulcera gastrica è però più rperhcolosa, si sviluppa più rapi1damente, e spesso precedP. il car·Cinoma. Essa 1pre dilige alcuni iSeg· menti dello stoma•co, IC3d esempio la ,pjccola curvat11ra vicino al piloro, ifotse p er cat1se anatomiche. Il 95 % delle ulic.eri gastriche infatti 5i sv1lup,pa in uno spazio libero della ipiccola ct1rvatura, descritto ·da. Retzius, il qu·ale fo!"ffia una specie ·d i solco all0Ttquan do le fi1bre O·bliqt1e si contraiggono. Sperim·enta1mente le u}ceri ·del fondo te11dono rapi·damente alla ct'ibrificazione, mentre • quelle lungo la pi ccola .curviatura form ano molto spesso delle rulceri pe·p tiche. I trn ipunto di 1partenza può essere rappresentato 1da una piccola erosione traumatica della mucosa. Sembrer·ebbe che esistesse un ra;piporto tra ulcera e infezione focale, e Rosenow 11a isolato 37 differenti ceppi di streptococchi da differenti ulceri. B più frequente · nei mascl1i e tra i 25 e i 40 anni di età. Il dolore è all'epigiastrio ,e a ti1po perio dico, con una certa relazione coi pasti e con remissioni anche di lung·a .durata.- La .p eriodicità iè maggiore nell'ulcera •duodenale. Il 1dolore non è però C-O · stante .e talora la maliattia non è svelata che dal1' emorragia o dalla perforazione. L'ingestione di cibo calm·a il dolore dell'ulcera .duodenale, ID·e n· tre 'J)rovoca ,q uello 1dell 'ulcera 1g astrica. L 'insorgenz•a idel id olore è tanto più 1ritard1ata per quanto maggiore è la ·distanza dell'ulcera dal cardias. L'intensità e la qualità del dolore sono assai ,rariabili; se .è rpercepjto al dorso si pt1ò pensare a comp·a rtecipazione 1del pancreas; lia. sua ins.o"' genza corrispon·de al massimo della secrezione aci,rta. Il deperimento depone tanto per l'ulcera che 1pel cancro. Radiologicarr1ente il segno rpiù sicuro ~ rappresentato dalla ,dimostrazione delle niccJlie, dAtte anche « tascb·e iaccessorie n, mentre i fatti di atonia, di peristalsi irregolare, fissazione, ecc., non sono patognomonici. Il chirurgo non deve perciò affidare la diagnosi un:iicamente a questo 1

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[-~~NO

IL POI.TCIINICCJ

m ezzo di ricerca , m·a curarsi sopratutto ·d ella anamnesi e d ella ricerca ·dei segni clini.ci. Appena rp osta diagnosi ·di 1Ulcera Si deve senZta ·altro procedere all'operazione con uno dei me• todi ritenuti più adatti. Nessuno di questi assicura .p erò dalla riproduzione .di nuova ·ulicera a scadenza più o meno lunga. 3) Pancreas. - Questa ghiandola ipossiede una secrezion·e ·esterna iID.lP·O rtante per lia 1ctigestione, e t111a interna ;per il 1 m etalbolismo degli ~uccheri. I.a secrezione est~rna può essere .impedita in tutto o in parte per ·o cclusione caLcolosa o neoplastica dell'ampolla •di Vater. Nell'ostruzione incompleta si !Pllò avere un ref1usso ·d i ·b ile fino alla testa del ,p ancreas, con for·m azione di un1a pancreatite cronica, la ·quale decorre con 1deperimento proigre.-ssi,~o ·d·el pazie11te, anoressia, e disturbi gravi della digestione dei grassi. La pancreatite acuta invece insorge con quadro imiprovviso, allar·m a.nte, aid·dominale, e ric.11iede il pronto interv·ento chjrurgico, onde impedire la <Cli•gestione dei tessuti per Q1Pera ·dei 'fermenti li1beratisi ·dalla .ghi1andola. Nella 1pan.creatite .crontca pure è indicato l'atto op·eratorio, consistente nel ·dren·a ggio ch.i rurgico. 4) l\l·i lza. - Quest'organo ha la sua mélJssima importanza nel periodo ·di sviluppo em·b rionale, 1ormando J.e emazie, la quale tìunzione vi ene IPOi as.sunta d·a l midollo osseo. !In casi patologici 1a milza riacquista questa funzione emopoiettca. Nell'ittero e·m olitico la ·distruzione ·degli eritrociti si romipie nella milza con rapidità troppo grande, e si p,r oduce iun'anemia secondari.a. La splenectomia è perciò qui in·dicata. La inilza rappre$enta poi un ·s er·b atoio che rifornisce di sangue l'organis·m o al momento del bisog·no; .essa produce anche anticoDpi, ed ha parte n-el m·etabolismo 1della ·c olesterin·a ·e de'g1 i a cidi p:ras·si non saturati, contribuend0 cosi alla resi5tenza verso le in·f ezioni. I,a !ìlP1enectomia 1è in·dicata n ella malattia idi Banti, neJ1a porpora emorragi·Da, nell'ittero ·emolitico, in alcuni casi di cirrosi epatica S'Pleno,m egalica, talora .nell'1anemia perniciosa, n ella milza mobil e, nelle cisti e nei. tum-0ri. Dopo l'openazione possono entrare in i1perfunzione le eventt1ali milze accesso.ri e, ·ed anche lo stesso tessuto s ple11ico può rj 1g en erarsi dopo qu.alcl1e tempo. lVI. FABERT. 1

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La sintomatologia e la cura della pancreatite acuta.

processi n1orbosi acuti degli altri organi adldominali vanno notate aloune circostaJnze di fatto: 1) cs5a co1pisce rubitJUa1mente gli ind1vtd1ui grassi; sembra che l'obesità preidi1sp01nigia ail1la malattia; 2) essa è spiccatamente recidivante, nel aenso che gli individui ch e n e sono co1piti una volta possono successivamente avere altri attacchi. Un altro iìatto che aiuta nella d•i-agm.osi diffe. r en zia,le è la quaisi ·c ootante e oormpleta mancanza Idi rigidità d ella paTete .aid1dO!IIlin1ale. I.~ ciélJnooi è un sintoma del1e forme aoutissime d:ellia mail attia: è specialn1e.nte localizzata alla. r egione cervi1co-.f ruociale. Bstsa è indmlbibiamente doVlUta alla 'Prolfonda to5 Siemia, d·etemninia ta dal1'assoribimento idi proteine, in istpecie rd'istarrnine, prodotte ·d.al1 'auto1digestione id ei tess'U.ti in ·collJSegu,e nza clel versarrnento in cirrc·olo dei feTlffiettti pancre.a.tici. Qu1anto ~Pil) intensa è la cilano'Si e quindi la tossiemia, tanto più ,g r.ave la ma11.attja: essa è un sir.o.torma di pr.ognosi 1'etaùe:· Il dolore nella :p ancreatite aciuta è di un'estrema i·n t·eI11Sità: è ancorr-a più forte del dolo.re Cht;, acc.ormpaignia la per.foraz.ione deLl'u licera druoden:ale o giastrica. E localizzato all'epigastrio con diffu · sione al 1aoriso. La prova d el'la reazione mtdrtatioa ba ìa maggiore importanza cl1inica ed run gtratVe si·ginllfiieato :pro·g·n osti·co. Qu estia pro.v a fu su1gigerita da Lo ewi di Vienna ed è aipipiunto ·designata come segno di Loewi. Si prati-ca i.n qiu esto modo : si esaminano dwppri.rm.a le puipill·e; poi 1s'in1sttlla nel saiooo icongiuntiV1ale di un occhio qru.a:ttro goccie idi una so·l uzione fresca id i adrenaltna .a l millesimo; dopo cinqiu,e minuti se ne instil'lano altre q•uattr-0 goc· cj e e si esaiminruno le V'lllP·ihle dO!po una m-ezz' ora.. N1eg·l i indivi1dJui sa11i l'adrenalina non pTodru1Ce a1cun efifetto, nei so.'fiferen1i id i panicreatite acuta si ·h a qu.asi sempTe mi·driasi. La ld.i la;tazione della 'PUJPilla non di raido è eooentrica e spess·o di for· ma ovale. Non si conosce precisamente i·l vero meccanismo di prod1uz~on.e di ·questo notevole fenomeno: fors·e iJ. jpancrea1s infiamm ato e illbmrossato iJ'rita il .plesso solare, così tut1o il sist.e.ma n·ervoso arut.onomo è reso, 1S'e nsilbilis si1rr10 e l'adTenalina eeicita il sirrnpatico oc1Ulare. I sintomi su acic·ennati son.o i più caratteristici e ·quindi j più i·mipo-rtanti per la diéllgnosi diffe· .renzi ale. Ma vi sono altri Q:ati sem·eiologici che p·u re debbono etS1sere presi in con si1derazione. Raramente si ·r iesce a pa~pare il ipancrear.; ingro~5ato, s pecie perchè la malattia si verifica 1 p er lo più i11 in·d ivi1dui aiflf ett:i da obesità re questa non consente un' utile esplorazione deJl'iaiddome. Il segno di ·Grey T~rner è co·s1i1mito da uno scoloramento 1della pe1lle, che di soùi·t o si ha ai lombi. Qu C' to segno si !J>TOd'LlCe solo due o trP giol'n i dopo l'in1 zio ·della malattia. Il fenomeno 1

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(H. BAILL:Y. British Jifdicai Journal, 26 febb. 1927)

La J)HLIJCf'C'a·~,ite .aicuta è unia delle più gr81Vi af !ezioni :'lddo.rninali. Tra ll~ c aratteri•stiche cl1e la disting·uono dai

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[ANNO

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SEZIONE PRATIC,\ .

semb'l'.'a dovuto all' azj 011e ·diretta deJ suc co rp ancreatiico c·h e attraiverso i.I tessuto retroperitoneale pa5sa · direttamente al·l a supe'r:ftcie. L'indice diastaisilco rdiell'rurina è a;umsntJato: dalle 15 unità normaili isi pa:ssa alle 150 e ,p iù. Questo .s1nto.rr10 però non è pato•g nomonico ·e d,e l resto richiede Ir!01lto temipo, per cui è di scarsa utilità ·diag·nostica. Lo stesso in•con'veniente ha la ri1cerca de~l 'indiJce l~pasi·co d·elle urine. Nella pancreatite si ha runa . lieive glicosuria, cJ1e ha però uno se.arso signitficato diagnostico, . a meno che non si fosse silCJUri che non pree.s1ste·va alla malattia. Una ''òltJa stabilita la dia1gnosi di pancreatite a.t-t1ta non Pesta c:h·e prooedere all'intervento. · Ogni tratta.mento medico si risolve in una semplice attesa ch e non fa che ·differire l'operazione. La laparotomia è in diSip·enJsabi'le e tutto deve essere iridirizzato a rid•u rre i rp.eriieoli. ·di shock; a t.al1e sçoipo cor1viene fin dal princi•p io della narcosi somministr.are ossigeno in la:rga. quantità. L'inctsione meldia~a 1è preferibile ,p erchiè consente di aipvire e C·hiUJdere 1' aid dome -rapid·arnent·e. Il pan cr~as è rag1gi:unto in1 c i•den·d-0 i'.l 1peritoneo tra lo sto:r11a-co ·ed i'l colon trasverso. Nei rari crusi nel qruali c'·è notevole 1p tosi dello stomaco si può gìung-ere al pancreas attraverso l'omento· giaJStroeipattco. Non è •CO·n veniente agg;redire l'ol'gano .a.+traver.so i•l mesocolon transverso perchiè il dre nag.gio successifvo è di.fficiìle e quasi e.erta l'inlf~· zione Idi tutta la cavità peritoneaole. l\1ikuliicz intTodU1sse l'incitsiooe !del pan·creas, · ma con qrÙesto proicedimento }la mo·rt>a;lirtà è molto alta. ·l\iJ oynihan consi!glia di Ti1s.p ettare qiuanto più è possilbile il periton·eo che ricopre i·l ;pancreas incidendo-lo solo, ma 1dato il suo stato id i infiammazi<Jine ciò è molto d:iiftfi'Cil1e. J3arker s•ugigeri!Sce • di ;pratiicare un'iillcisione al Q.i1sotto 1de'lla dodice~ima costola di sinjtStra .quando la lruparotomi1a ha conlfermtato la diagnosi, introdiurre un dito nella brec·cta e ra;g,g ·iungere attrav erso il .graStSo extrruperitoneale la testa del pancreais manovrando con l' a!l..tra mano nell' aidfdorrn·e . Qu·esto m etold.o è il migliore nei ca;si nei qiuali c"è tendenza alla fo.rn1azione -di ascesso e nei quali il procesr.:;o infiarnmato,r io è princi1paolirnente retroperitonea1e. Nel 50 ~{, d ei casi 1di pancreatite operati s~ ri · scontra calcolosi biliare • tProlbabi1lmente la coleeisti.te è intitmamen•te connessa con la pancreat.i.te ed i11 conseguenza, se le condizioni del paziente lo p er111ettono, deve essere esaminata la cistifellea. Occorrendo si .p raticherà . la coùeci· 5tectomia o n1eglio la col ecistotomia. Archi·b ald ritenendo che la pancreatite acuta 1

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è 1dovuta allo sp.a smo dello sfinter·e di Oddi ohe

circonda l•amipo1la di \ 'ater, pTatica l'apertura :clel duodeno e l'incilsion·e ·d i d·etto sfin~ere. Questo pro·ced1mento 11a ·destato molto entusiasmo in .A.rner:iJca. Recentemente è stata consigliata l' apipendicosto1n ia allo scoipo ·di intr.octurre r·aipidamente gran CfUD;ntità di solruziò.ne salina per evitare il col. ln:SSù.

Il -suoco pancreatico che fuoriesce in seguito a 11. operazione tende a digerire la p·arete adldo1nj11ale ed i punti di S1UtluTa. Per iprotegigere la pelle si può .ap·p lirc are .su1lla :ferita opel'atoria e le 11a1'ti vicine una pomata contenente il 2 % di acido clortdri.co ch e para:lizz1a J'·enz:iJma pan rreatico. • ·rra il secOOJdo ed il nono giorno dali'oipera· zione sul pancreais si può determinare la cosi detta asteni.a ipanicreatica -consistente in uno stato di debolezza molto analogo a quello che si ha nel morbo di Addison: l' espressione è atonica e inespressi va e oin e qiue•lla di una maschera, ~a. voce raJt1ca, i n11uscoli rilasciati ·e si ha ten1d.enza alla sali,·azione. Il ·solo trattamento effi•c ace è la tr-a11sfusione di sangue. ' DR. 1

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CARDIOLOGIA . La tosse cardiaca e la forma pertussoide della insnfticenza cardiaca. (C. LIAN e GILBERT-DREYFUS. Soc. méd. des H6pi-

t a1J..1;, 3 marzo 1927). I,a tosse si presenta talora come il primo sintoma di · insufficienza cardiaca e può quindi aS·· sumere irnportanza notevole. 1\.ccanto 1alle form·e classiche della t 1)S.3e cardiaca (sindrome med'i astinicà:, riflesso a pttnto . . di partenz.a endoaortico o·d endocarditico, inani• festazicmi tbronco.,polmonari delle affezj011i va, . scol~ri) si ·h a assai Stpesso la tosse con1e s1nton1a precoce, inizi~le , univoco dell'insuf.fi.Cienza cardiaç1a. Essa l1a lo stesso signi·ficaio della dispnea, le palpitazioni ed i dolori anginosi e si prodH-ce so tto le stesse ip.fluenze , il decubito e lo sforzo. La tosse può essere es"lusivamente notturna, mattutina opptire non coffilparire che con lo ;;forzo. Queste differenti modalità possono asso· ciars'i; poca o punta esp ettorazion e; esan1e pol111or1are negativo. ~el la metà dei e.asi, si tratta di oardiaci Yani, con una cardiopatia Yal volare, il .p iu .;pe;sso •

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[ ..\NNO

Il POJ,lCLINICO

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Etfetti

mitra~e,

talora aortica. L'altra metà coo1prende individui che hanno Òltrepassata la cinquantina e che hanno, spesso, ipertensione arteriosia. La tosse cardiaca è accompagnata spesso :ia altri distt1rbi discreti, attenuati, quali: dispne:1, palpitazioni, dolori, rumore di galoppo, di~iurbt del ritmo. Essa risulta da un ingombro va::icolara dell'apparato r espiratorio, ancora trop1po poco pronunciato per d1ar luogo a fenomeni ::;teto acustici. Nella diagnosi, si dovranno eliminare: la bronchite, la tubercolosi IPOlmonare ed anche la pertosse. Se la tosse resiste ad una medicazion8 cardiaca energica, si ha un elemento ,p eggiorativo della prognosi. Gli AA. con sigliano un trattamento cardiodinamico, ricorrendo ·di preferenza alla digitale ,p er • bocca. La tosse di origine enid ocarditica e cru e11~1 di origine endoaortica, secondo gli AA. non esisto119 e debbono essere incluse n ell'insufficien za cardiaca..

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~el

XXXI\., FASC. 271

pa1"to sul cuor e.

(A. LEYLAND ROBINSON.

Lane et,

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g·enn1aio 1927).

Da un a ccurato studio dell' ..\. risulta che la gra-

vidanza e il travag·lio assorbono una gra.n parte della forza di rl.serva ·del cuore: quando questa forza ·di riserva è già più o men o diminuita da una cardj opatia , organica può facilmente manifestarsi lo scompenso. In l1na scon'},pensata il travaglio può portare la morte immediata, o per lo meno affretta l'esito fatale . L ' ...\. conclude che, quando la forza di riserva • del cuore è diminuita notevolmente bisogna evi~ tare la gravidan21a: se la concezione ha luogo~ si deve interrompere la gravi1danza prima dell'inizio dello scompenso. Dl1ran te nno scompenso non si deve provocars il trarvaglio; quando il compenso si è ristabilito si terminerà artificialmente la gravidanza, o;>ref oribilmente con la cesarea, se la gravid1anza è aYa11zata. DORI A.

fil.

Studio radiologico del cuore degli obesi. (E .

BORDET.

., IL POLICLINICO ,,

La. médecirie, 1927, n. 4).

Quando si f1a la ra·d ioscopia negli obesi, si ot· tien e sempre un ingrandimento delle dimensioni del cuore, dovuto · all'allontanament0 dell'organo relativamente allo schermo, in cau·s a dello sv1lu·p po dell'addome. Non si deve quindi tener conto che del tracciato ortodiagrafico, preso durante l'ineptrazione jprofon·d•a , in modo che fuoriesca la punta del cuore. Questo presenta una forma triangolare ca larga base diaiframmatiica, che dà un'immagine di cuore trasversale con diametro orizzontale esagerato. Si concluderebbe dunque a torto per un aumento del ventricolo destro. Invece si tratta di uno spostamento assiale .dell'organo, dovuto alla brevità ed all'allargamento del tora;ce. I depositi di grosso n egli angoli cardio-·diaiframmatici destro e sinistrò mascherano in ·p arte il profilo del cuor·e. Secondo l 'A. si devono distinguere gli obesi costituzionali in cui un miooardio leggermente ipertrofizzato corrilSjponde ad un aumento della • muscolatura gen erale ed è fisiologico dai grandi mangiatori, in cui il .cuore simula l'ipertrofia in conseguenza del suo spostamento assiale, una cura di dimagrimento è sufficiente per ridarg..,1 l'aspetto normale.

SEZIONE MEDICA d i retta dal Prof. VITTORIO ASCOLI

Il fascicolo 7 (1° luglio 1927) contiene: LAVORI OR I CINALI :

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fil.

I. - G. .S.A.BATINI: Studio eui divérticoli del duodeno e su paa.-tioolari sindromi ad esei collegate. (Con un grafl·c o e 8 r.adiogu-afie). · II. - C. TOSCANO: Significato biologlico dello zucchero combinM.-0. Ricel'che su can1i digiunanti. Al VISTA SINTETICA : A . ALESSANDRINI: ·Il batteriofago di D'Herelle.

SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. ROBERTO AlfSSANDRI

Jl fascicolo 7 (15 luglio 1927} oonterrà: LAVORI ORICINALI :

I . · I . CAPPELLINI: Contributo ·~Ila cura degli asceaei fred·ii da osteoperiostite tubercolare. II. - A . OHIASSERINI: A"runti ·di 1chisrurg-ia: I. Obli· ru rgia delle VJo biliari. III. - V. GHIRON: Contributo 1alle v1e d 'ruccesso dell 'esofago toracioo . IV. - T. LUORI ; La. calcolo.si .r enale Latente a tipo di gaatT<>+.nterop.a.tia riflessa. , PR EZZO DI CIASCUN FASCICOLO DELL' UNA O DEL l:.' ALTRA SEZIONE L.·

6.·

'

I non abbonati a · dettè Sez.ionti Medica o dhirurgiea i.ot.rain1to , riceverli inviando il rispettivo importo medi.ante v-aglia pioetalle, .aJ.l'Editore LUIGI POZZI, vda. SistJina, 1'4 - Roma. · ,

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1 :\~NO

XXXIV,

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FASC.

·sTòRIA DELLA MEDICINA Igiene e assistenza sociale dei lavoratori negli ordinamenti Medio-evali della Repubblica Veneta. Prof.

SALVATORE DIEZ·

I.e nor1ne leg1s1at i ,.e cl1e mi'l'lano ailil:a tiuteila tl1ella vtita e ,deilil a saliurte de,i liavoriaitori sono gen1erRlmcnte riitenut·e flruìtto della ci\iilità e del prog:resso, urlla 1conqUJisrta, quasi, so:ciail,e e1d JUmMllitairiia, dei tempi moderni 1che vildero nell'o.p,erai-0 una ' 'ita da salv1wgru1aT1dare 1dail..l e tnsicli.e ld.e'l.ll'ambient1e 'e de111e materie d·i liaiYoro. I..e ri1cien.ic.he fatte 1dia molltd. struld'io·si SU11J.ie isrtituzioni, sug·Jii 01rdÌDJatmenti, Sfllti cotStum'i delila Rep•ubb'li1c.a \ r ecneta 1d.i·rù.·01strano ielhe st·n dwl Medio· e\ 0 er9.no in v,i.gor·e nEfilia « ·Se.renissima » norrme :p·reci·se 1d i igien e d1eil laiv1oro, fatte s0ruipooosan1ente osse1'1\liaxe, e taùi dia mi.sponcl eTe ai oonoettt c.he modemarrnente oi grui.dano n e·lla maJt1eiri.a. ~e l 1ia. st.eS1Sa epo1 00 so1rs1e.ro e ao1Jllf.iin0i1arono a prosperane a V•enezia 1e p1r.ime ~1st1tu.zdoni di as c.; istenzia meci~001 &Olciru1e a f•av.o·re dei lav.o/I"atori m.alaiti ·ed inV<a~tild•i , dei loro onfar1à. ,e d e1le vedove J. . e nocme :iJgTienic.h e era110 aippùicate, 1e le op,e.re di assistenza si svro1ge1riano, attravierso gli or-gia nis.tnà. n ei qua'lri Sii erano 1eigialmenrte, e lg1 certi casi an0bJe OlbbligiartJoriainiente, insco:i.tti i 'Javooatori dei d tvie:risi mestieri. Erano q.ue51te le farrno•&e consorter ie d.elle arti, <:!elle qua.l·i è tramandato a noi il r.ilcOTd·o no.n solo attr a1rerrso i dooomen ti raiaoolti negù1i arohri'Vi, ma anche a m ezzo dli mer.avigli ose opeiI'e d. 'airbe, tA~istimoni ancoir v1.1vli ed arrnmriIDati d eii. lOII'O U1S1. e della lor o p1rospm'ità. Le co11sorterii. e d eiiùe a.irti, com'lè 1d imo·straito ·diaigli s.tndi del M1onltico1lo, ·de9. ~rurnassila , deJ S olmi, del f olmenti e d-i aJ.rtri, ebbero oirigine drull1e istii1ruzioni re1i1g1io1se conoscwte sotto il nom1e di scholae 1rh e ailitr·o n on , erano se non raig,g'I"UIIW3Jffi'0011i .d'in1di1riduì, p1e r 1o più aip.p1artenenti aid un dlato m estie-re, per pratiol1e cotliatti1re di ieu1l.to. Qu,este congTe.g1azioni (fratq,leae, confratr'iae) p1erduirairono ron queste ifina1ità per molti seco'.li in Itali·a, e 3.ncora esisibono in alliaune !'egiioni, come la Sard e.gl!la, ove i ·così detti. gremì si ipossono amm.iTare (e costi.turiSioon-0 u n nostaLgiico ricorido p1er Ch·i 11 vi1de nella SUJa ir:n.f.anz:iJa.!) nei 1oro p1itto;reschi e (',aratteritStici costumi sipaigmo'li n elle pro0essioni che si svolgono in aJ.cun·e solennità ire1liigiose. _..\ V·enezia, 'Però, le scholae si diff.erenzJarono e trasfol'(llliarcmo ne1La m età dlel ,s ecoilo XILI. A1cca.nito alle conf.raternite o semole d<i d1evozion,e, con scopl puirçimenrte reld.ig iosi, non più limitaJte agii.i eseT<',,enti i sin1goli mestieri, ma estese a tutte le ca~ 1

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SEZIONE P RATI( ».

tego1111e di 1CJi1ttaidin.i, sor.sero le co.rpor-az.iOIIli di mestieri ne.Jle qiul8Jli, se perdJulrò lo . pirito re·1igiaso orig"ina~io· c1~e fece sì chie si r1u'Iliis ser.o n elJ.le cl1iese ·e c'0nJtiillUas.sero n elle prat<i·Cb·e del 0u11to, preYaLsero a p10100· a po1co le finalità a oruratteTe economico e sociale. I ,e scholae 1oosì fatte r.ipetono la l oro origin e rla Ro1 n1a, ove fi!Il clai temp1i di ~uma si aJV1evano 1e coI)porazi01 Illi dri m est:iiere, rimas1e in vita !durante i1l deetélJdirmernrto po1l1itiico, e svi1urp.p1aJteist maiggi.01rmente nel medio-evo. Nella origine scholae erano le c~s1 e dovie c-01I1ven:ivan·o genti c·h·e ~ttein­ dev1ano a egmiaili n•egozi; sCliolares er runo i p·arte1n:Lp·anti all.l1e •COllìPOr azj_,o,n i. Com e doipo il 'Oristianesiimo oober·O .a p.atrOOli i I santj , così nelJl'•eipoic·a roonan1a t utte Le sCIUIOae erano s·ottto lia. tJUteìa degli ruJom ifni 1Ch·e a1prparteneviano a!Lla n01bi11tà 1p iù coS/pdcrua idi R'O!Il1:a clhe 101ro f1ai0eV1ano d·a ,p atr·o ni e da a'VV'ociati, ed a~e­ \1ano diviinità pro1p!I'ie. Q1J este corporazio11i, ch e dalla 1professione che eser citaivano i loro aJdetti eramo cJJ.~ham.aJte aincihe artes, avevano i loro statuti (.pac.ta). Un prior d·etto anehe primicerius era a caipo dell'associazion e e 1raip[presentruvia 1a maiestranz1a n ei TiawlP'oirti con lo Starf:o 1ciui p·agai;;asi un tributo. Già ifin daii temp~ arnticlhi il so1 da.l iZio dispensava soviveinziioni, soocorrev.a i prr'opri so•ci inììermi e pov.eri, d·a va sepol1u•ra ad ld·efru.n tii , sostenevia ].e spese d•e i banGbetti f estfl.vi. Come n ei t0ID[)i anttc·h i di Roma, n el S'eno delle scholae venete si svo[Ls·e la. ,·.i ta sociaJ. e 1degli arti.g·tan•i , si svhliuro>la rono tec11'licamente i diversi mesit,i eri, si roos,ti1lui1r ono e o.~ailforzairono p1rerog;ativ.e e privilegi. A d.iI:fere·n za 1d·i Roma !'epuibb1tcana, i regiglitori vén eti 1con ·fin·e in•tuiito, m em ori for.se 1del n efasto i.nfJUJsso ohe le masse corporative, mamowate da quel gran co1N1Uttol'e C'h!e ~u CJ0 dio, ebbero nell·e elezioni dei maigii&tlrati e n ane v'i cenld~ 1dello Start'o ai tiemp1i di Cesaire, v.o•ID.ero· le corpor.azti.1oni estl'lan ee alla vita politica del paese. nel timore chie la loro coaùizion·e non servis.se d.i str11mento per tirélJsfOTiJ11are :iJn 1aultoCII"atico iQ gaY erno arisitooca.. ti co. 10 non t endie.sse a qt11a.Ich e trasfonmazi on e democratica. Sotto lia vilgtiilanza 1del Go\.-erno, a.dunqu e, a11 & COJ'!POTazicmi era rpermessa, regolata daJlle mariegole , ogni foJ'IIIla id i attività nell '.a.mbi~-0 economico e isociailie ; atJtrarverso d~ esse erano imlPoste e frutte osservare anCJhe quelJe nor:me che la sa·pi enza d1ei magi1&1IDati dettaNa per la tU1t.fila della salute pubblioa e di qiuiella dei lavoratori. Ricorderò le 1disp'Osiz:ioni che più interessano l'igien e sociaJe. Ta.Inne iooustrie, moleste nel loro esercizio ai vicini ·e dannose allJ.'~gtiene, furono aillontamate dal 1

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i ANNO XXXI\r,

ll POLICLINICO

oentro abiitato. Da <EU·es·t a p.resc1rizione ebbero origine quei n3€gruppamenti Idi industrie in a.lJrJune località ohie ancor ogigi sono caratte.I'listici di Venezia. A Mrurano furono, l,nfaJtti, relegati i fiolari (vetrai); ail.la Giudecca i conciatori di pelli, a Toroel.lo i lani·eri; si p!UÒ di.rie anzi che a T-0rcello ogni .casa fosse un laboratorio per la lavorazione .della lana, essem.1do il Podestà ohbltgaito a dare l'a.bitaziione a qruesti oiperai. Fu p1e Tmess1a tuttavia .a nche neJ1l'ambito de1iLa Oittà l'esi1s tenza di piic coil e fornaoi jper la Javorazione ·d.i pic1coli Vleltri (veri.selli) puirchè esse fosseTo diis tanm 1d1aùJ.e 1oaJSe a'Lrneino 5 passi p1er !arto. Per non lburbare la quiete del vi-cialato era pToù.bito battere iJ cotone .'e <:aII"diare 1a lana di notte. Quale rimpi'anto d·estlano ne·i mo1detl'ni cittaidini, nevrastooizzarti dai numeirosi motoir i di ogni genere, cosi impruJd1e111telm,ent1e abu1sruti, e non meno inertem·e nte tollerati nelle i1ostre città, qiu1e ste saggie d:i1sposizionil In alcune arti, come in qiu·e'llle d·e i crristalllai, era rigoros·amente p·r oibtto aiocoglieJI"e f anciuil·l i minori di 8 aillili: puellae vel prueri non audeant labO· 1

rare ad smeriglium, nec a coiore ad plumbeum (Vedi ma;ri1egoJ.a esistente .neilil'archiivio di Stato ,aiJ. Veneiii1a, riportarta dal Monticolo e dal M'ol, menti ). Erano pure rigo1rosarrnente piro~ij:),iti ·ati fanieli:uO.Qi i m·estieri no1civi ed i 1.aiv1or1 faticosi. Bra 'Vietato fil lavoro rnotturno, era impo_s to, e non peT sempO.i·ci f'inailità :religi·o s·e, il Iìiposo festivo. S·oil o ai vetrari, e sì crupisce la .r agione, ere permesso di ten·el"e i f·uoCJhi aiocesi ·di giorno e d~ notte, pur·chiè fossero rispettati i turni di lavoro. Il liavo~o delle f·ornaici era p•erò permesso per soli 7 mesi deil'1anno, ·da ge!liilaJio a;d agosto. N1eg'.li altri n1esi i Vletrrai si tr.a.siforrmav.ano in rivenditori e si sp·argevano con la loro merce nei Idi.versi paesi. Arll'Ùti}e ec·o nomico così, s1 associava un saigigio provve1drLrn•ento ·igieiniw: ailteir nare il fata.coso lav•OII'O .presso le fQ!I"Ilaici, con 'UJla V\irta idi ffi·Orvimem.to a.!lJl' a;ria lib1era. N·ei m ercati del pescie, ahe ·s i ten1eviaino a S. Marco ed a Rialto , erano proposti speoi.aJ:i vii. g1.l1 per il seqiuiestro, e La disitrruzion.e dieil iP'eiS'ce gu,asto. .~nche nel icarmpo de11a p 1rolfi~aissi detle ma:Iattie infettive non mancarono nella repubblica veneta -adegmati provverd·irrnenti. Fin daJl 1182, infatti, f urono f ondiati ospizi per .ni>COIVloo-are i le.bbir,osi. N1e11.a p esti[enza d·eJ. 1347 cf'u.!'om.o e[elf:Jti tre nobth 1001 t ito·lo idi saivi o di prorvw.ediltori sopir.a 1a sa· 1ute della ter;ra, ii.noariieatsi di aido·ttarr'e i mezzd. -più eificaici perr 1comlb.atter-e i·l contagti10. Ai we ipirovv edi~orJ fUJrono a;ggi1.m1 ti nel 1468 1d11e pOfP01ani p er sestiere; 1pochi anni dopo fu istituito iì mngi~trnto della S·a nità. 1

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FASC.

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Data dal 1423, secODJdo iJ Mo11menti, l'ospiziio di S. Maria di N1a zaJrath per i'l riioovie:ro delJe par&Ollle a.ffette da malattie contagiose. AllJ.e spese del suo f.unziionamento si piro~edeva oon le rend.i te .ct.el sale. Quello di NazMeth fiu il pirimo istituto deJ. genel'e fondato in Eurorp·a , tamito cJhie si r~tien·e, dalla mrugigioi.I' parte degtli s turdiosi, che da esso abbdano preso noone tutti gfii aJtrl OSfPedali del genere sorti in Italia e fuori: da N•a· zaTeth fSfi ebbe N.azrur.ertsurrn p oi vo1lgrurizzato in Lazzare.tto. 1

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T1t1tto ciò n·el camipo i1gùerri1c.o. Non m81Ilo fmpo.rtante era l opera di a>Ss1stenz·a e pr.elVildre nza so0icW.e che si sv·o1gev:a ,attr avers10 ìie corpo.razioni. Queste, man mano che jprosperarono in ricchezza, non 5odo esplica.rono 1a l<>iro oip1Ulenta aJtti'Vi1tà nell '·eri.g ore p1e r loro sed·e mo1Illurr:nenit1 insigni pe!I' architettura, ed arrri!Clchiti idi miralbili opwe di piittuxa e di scultura ohe im1noritalarrQIIlo Carpoocio e San•sovino, ma .e1ddtficaron-0 aniol1e i1stiituti oispitalieri e di benef:iJcenza. 1

Fi11 da;l 1271, :inif'atm, le ·cornsoirteTie dielJl-e rurti ebQ<ero crura 1Q.i d181Violvere p:arte 1dehl·e il'en·di~e a fW'\ro re d ei sooi poveri ed iillfermi, [stiituendo a tare sc·o'Po osped«tli, 1e p1ro.vviJdeiro .rud alievitarre le miserie delle v.edove .e degli 1oirfani asse-gnandoloro ald1egru.ate ip1ensiooi. Si de'\ne aJ1la oonfraternita 1di:i. S. Giovrunni 1EivMl.ig1elista ·l a riroois truzione fatta nel 1354, deiJ.l'anrtico .ospedia;le diei Madoer. Possi.amo quti.ndii. d1re che si devono alle ooirporlél.zioni d'1airte J.ie prime fcxrme aissist·enzi·ali a favore dei lavoratori maJlati €td invruliidi e d.eJJ.e loro f am:i•gl~e cihe si ,t f.amandarono p·o i fm·o a nlQi attra,rerso le Società di Mutuo Soccorso, ancor oggi peir lo· più coSttirfJUite fra m ,aiestranze di urna data catégoria. S otto certi asipetti possiamo dire anche ch1e le oarpol'azdoni 1d·elle arti di V1en ez.ia, come altre in molte parti d''ltalia, svo·l sero quella forma di attirvità che si chiama. Belezdone pro:fessi1oneJ.e. Sen~a 11aiboratori /dii ftsio1ogta e di pstool1og]a, l'osservaz.i'Olne sola d1ei più esperti era il m ezzo ori·en·t atoc.e •e selezi·onatoce ;us•ato. LI giDIVìane ruprpreilldista e-ria aJCicetroato oom.e garzone a 12 anni in una bottega d]retta da un maestro a1Uto.mzziaito; in t ale qu,rul1tà, r·etribuii..to soltanto ·co1l vi1tto, p!'e. stava l1a sua .opera p,er UJD. p·erio1d o da 5 a 7 anni; era promosso .p oi al grado di lavor·ante, ne:lla qiu1aile posizi10n1e rimaneiva p1er ailtri 2, 3 anni. Dopo questo per.iodo soltanto, e dopo aver superaito 1un es.arme, il lavorante era . ,:rioevuio ma·esit.ro, ~d ac:quisitaJV1a il ·d iritto ·d.i aJpil'ire botteiga. Di rrn.Otlti mesti•&i era v.iietia.to ll'1esereiziro a chi nOfil si era sottopooto a questo tirocin·i o e a qtteste pro'Ve. 1

1

1


[ .t.\NNO

XXXIV, F ASC. 27 J

~EZIONE

973

PRATICA

si ass]ourò J EAN R ACHET. La gastroscopia. G. Do in, Paris 1926. e traimaindò ·quel.le ma·estr.anz.e oap.aci, fi1ere dellla L' A. fa dapprima la storia della gastroscoa;>ia e propria arte, e g·elos·e d·el pirim.ato 1d·ea protpll.'li. _·dei v ari apparecchi che furono usati a questo proidotti, dli:e reserro p·e-r ta:nti seie,o1.i fia.rrnooe nei scopo, concluden·do che quelli a tubo rigido con1·e!'lciatì, ed imbatti•b ili, le industrie proosiperanrtA struiti sui princìpi di SChyndler sono i migliori. n e1la lagruna. · In Francia Bensaude ne ha fatto costruire un La fama di esse, g.loxti..:fic ata 1dal Poeta, è anicoc tipo ,p roprio che è ~ure usato dall 'A. Dapprima oggi l'org.o.~l io idi V•enezi.a! l "A. fa inghtottire una pallina legata ad un filo Roona, gieirunaiio 1927. che ·deve servire da ieonduttore, poi introduce l'ap'Par·oochio. La mtgliore posizione da ·darsi al malato 1p er l'introduzione è di metterlo aptpog 1 CENNI BIBLIOORAFICI. ( ) giato ·sulle ginocchia e i gomiti. Dopo introdotto l ' appareéchio s arebbe consigliabile di porre l'iamA. C. GUILLAU~IE. Les radiations Lumineuses en malato in decubito supino e in iperestensione del physiologie et thérapeutique. Masson, éd., 516 tronco , sirnilmente alla rposizione per le o,p era·p agine, 17 tfi·gure, 40 franchi. zioni sul f·egato. I .a terapia ·delle radiazioni luminose è uno dei Con la gastroscopia si vede 1distint·amente il problemi ·di -cui più si occupano oggi i ricerca~ piloro , la ;pi·c cola -curvatura e l'antro, mentre tori: mentre, nelle altre lingue (·s pocie la tegran p1arte della grande curvatura e ·della pordesca) esistono lavori numerosi consacrati a quezione cardiale sfuggono alla visione. sti problemi il libro .d i Guillaume è forse il 10 laL' A. riporta i risultati di ga,.stroscopte eseguite voro in fr·ancese che si occu.p i dell'argomento non su 12 pazienti, risultati che chiariscono sipesso limitandosi alle sole irradiazioni ultraviolette ma diagnosi ·dublbie ·di affezioni gMtriche iniziali o prendendo in esam e tutte le ra·di1azioni dall'ultra silenzio se. Comunque anche l 'A. ammette che è ro6so all'ultravioletto. Dopo un primo capitolo in un esame non senza peri.coli e di grave disagio cui l 'A. parla della lu1ce e d elle varie raidiazioni per i malati (alcuni autori ric orrono alla narcosi dal punto di ·vista fisi·co n ei rappor'ti della loro per .eseguirlo) che ·deve essere riserviate solo ai capacità ·d i penetrazione e ·di assorbimento, sono tCaisi n ei quali riuscirono vane le ricerche esepa$sate in rassegna in un secondo capitolo tutt.e guite con i m eto,d i usu·a li. le varie spec~e di sorgenti artifi·ciali di luce irn V. GHIRON. 1piegate i1ella ipratica e a m ezzo di schemi sono ' riportati i vari spettri che le varie sorgenti danno. HIRSCH HOLZI<NECHT. . PhysikaliSCh techn·ische Nel t~rzo e n ei I\- ca:pi tolo l ' A. tratta dei di Gr11ndlagen der Roerttgentherapie. Springer, versi iuodi ·di ·azione delle r adiazioni luminose ed. , pag. 223, 131 figure. Reichsmark 15. e delle varie alterazioni tegum.entarie che essi Sembrerà strano - così avverte Jiolzknecht nelproducono e del mo·do c on cui i tegumenti si di la ·s ua prefazione - che si sia fatta la traduzione fendono. ]n t edesco ·di un libro americano .quando nel1'a Le .differenze e l 'antagonismo ·di azione ·d.elle letteratura tedesca non mancano libri di radioxadiazioni ultrarosse e ultraviol ette, gli effetti lot erapia , sia dal punto di vista tecnico sia dal Clali lontani ·delle r a diazioni , gli efJetti ipro.fon·dl di esse, il meccanism o fisico e biologico della 1punto di vista clinico. Yla sta di fatto che il libro che Holzlmecht h·a fotos en.silbilizz,az.ione e dei fenomeni pi 11uorevoluto tnadurr.e aE;giungendo;yi le sue tabelle di s cenza sono tutti argomenti ch e occupano 1dal V ·d osagg·io e lascian·dovi tutte le fi·g ure e gli schemi all'XI ca;pitolo in cui sono esposte tutte le teorie originali è un libro completo che abbraccia in sul 1r1eccanismo ·di azione .d elle radiazioni. L'u una sintesi proporzionata tutta la parte tecni~a tilizzazione terapeutica delle ra·diazioni nelle va tera11euti·ca. r ie malattie, il modo di dosaggio ecc., è l'arIl lilbro è di viso in tre parti : nella prima 1partè gomento che o·ccu·p a l'ultimo c apitolo il quale se sono descritti e t.rattati gli apparecchi e i tubi, -apparentemente è breve e quasi sproporzionato n ella seconda le misure dei raggi X di qualità a tuttia J.a parte fit>iologica esposta è tuttavta come quantità: nella terza p1arte si tratta del do· pleto e aggiornato. saggio fisico. Holzknecht ha aggiunto le sue taIl libro dell' A. sarà utile non solo allo speciavole di ·d osaggio già note attraverso le sue publista ma anche ai fisiologi e al clinico ed è un blicazioni in n1odo che il libro appare p er il ra. libro venamente interessante e completo. dio1 ogo vieramente completo e interessante con L. SFORZA. una giusta pro porzione nella parte tecnica della parte puramente fisica a base di formule. (1) Si prega d'invi.are due copie dej libri di cui .t.\ que5ito mod.o la 1resputbb,l ioa veneta

1

1

1

• \

1

..si desidera I.a recensione.

MILAN I.


r

MEDICINA SOCIALE. Per un'azione sistematica contro la malaria int·antile. T. ROSSI-PORIA.

co11·esa1ne dei

dati statistici sulle cause di 111orte si rileva ch e Ja malaria è una delle cause di morte che colpi scono più !f·a:cilmente i bambini. Cir ca la m età delle morti ver malaria e cachessia 1nalarica si verificiano tra O e 10 anni, come rjsulta dalia · seguente tabella che riip,o rta Je cifre ò al 1912 aJ 1924. ! .'altra metà delle morti per m alaria si ha tra 10 e 90 anni , cio è in un period o otto vol te maggiore. 1

1

:\Iorti fino a 10 ·an11i d 'età per malaria (cifre proporzionali a 100 morti 1Per malaria).

Da O ad 1 Anni

anno

Da 5 a 10

Da 1 a 5 . anni

anni• I

'

(.i\.NNO XXXIV,

11. POI.lCLINICO

974

1912

16.5

30.5

9.5

1913

15.8

29.9

10.2

1914

14.1

30.3

9.6

1915

15.3

30.5

10. 7

1916

13.6

28.7

12.2

1917

9.7

25.5

12.5

FASC.

277. o

ad altre m alattie che moltissimi di essi soccombono a queste m alattie ed alla infezione malarica. s-pesso larvata, che è la vera causa o almeno la C·ansa principale ·d ella morte, senza esser com- _. presj nelle st~tistich e tra i morti 1Per malaria. Un ·a ltro fatto di grande in1iportanza che agisce i1ello stesso seibSO è quello · segnalato dal ,p rof. lllvento nel suo libro: « Igiene e malattie dello scolaro ,, (pag. 277) che cioè « nei fanciulli è frequente la m1alaria con poca o punta spleno·m egalia », tanto che « l'esame sistematico del sangue ·degli scolari fatto nella zona m.a1'aTica di PalUJdello, su l basso Pi.ave, con dusse ,S chiassi e ~Iartinelli a trm·are che tra i fanciulli portatori di parassiti nel sangue circa un terz o non ave 1

1

vano rriai av1.lti riè eb bero sinto1ni clinici di malaria ». i\il an cando i sintomi c·I inici dell1a malaria , ·è cl1iaro che in caso di n1orte df tali fanciulli

per malattie -complicanti o seguenti un'inJezione n1alartca disconosciuta, non po.gsono figur are tra i i11orti per m·a laria, m entre meriterebbero, per una quota parte, di figurarvi. Le ·di,fificoltà diagnosttcihe rilevate nell'età. scolastica sono molto più gravi nella prima infan, zia, e più g!'a'Vi ancoTa n ei lattanti, c·h e seconido al·cuni sarebbero raramente infettabili , mentre è in vece vero il contrario. I bambini d el primo anno ·di vita sono più vulnerabili 1d egli altri. Presen tano però form e larv·a te, atipiche di malaria, hanno accessi febbrili brevissimi , &pesso notturni, -con brirvido poco a ocentuato o sostituito dia un semplice raffred•d.a mento e da lieve cianosi d elle ·estremità QP'!J.ure mancano - negli stati cronici - di qualsiasi manilfesta zione (febbrile apprezz8!bile e passano quin'di inosservati. Frattanto il :b ambino 1dep.erisce s empre ·p iù, diventa m agro, pallido, terreo, piange con insistenza Lamentosa, 11a sete, rvuol star sempre alla mamrneìla e così apipaiono ·disturbi di.g estivi più o meno gra:vi, specialmente nella stagione estiva, che, passando in prima linea, determinano esc;j J.a ·djagnos i. Se il ba:mbino muore, il certificato di morte nasconde la c ausa malarica sotto un'altra causa rcti morte ch·e non è 11a vera e, ad ogni rr1odo, n on è la sola n•è la princi•p ale. Esjstono 1p oi veTe form.e 1nalariche digestive ; ,c11e il 'Pro!f. .Alf.aro, presidente d el Dipartimento Nazional e d'·I giene della Repubblica .i\.rgentina, in una sua comunicazion e al III Congresso Argentino ·di Medtcin·a (1), considera com e le più fre. quenti tra le forme atipiche di malaria infantile, caDatterizzate da « vomiti e 'diarrea, da di-sturbi intestinali persiste11ti, fr equentemente in tomia di enterite e enterocolite, da splenomegalia molto più 3Jccentuata e rapi1da che ne11•.aaulto, da c·o11· 1

1

1

1918

5.4

18. 9

10.3

1919

5. 8

14. 1

7.8

1920

12.4

16.3

9.4

1921

14.1

23.1

9.1

1922

14. 8

23.3 •

7.7

1923

15.1

27. 2

7.1

1924

16.5

27.4

6. 7

1912-24

13. 03

25.0ò

9.45

Conie la 1nalarla inf antile sia da riteriersi assai piiè freq tle1ite d.i quello che la statistica rivela.

Le cifre di mortalità infantile per malaria .sono quelle dei casi diCJhiarati tali 1dai certiJficati di morte. )1a uria grande quantità ,di bambini tra O e dieci anni ·d i età son o certamente com;presi in altre r.ategorie (an emia e l eu_c emia - malattie dello stomaco, atrepsia - diarrea, enterite, e:oc. bronchite, pulmonite, bronco-pulmonite e sopI'latutto eclampsia in'f'antile) IPerchè l'infezione malarica induce n ei pic·coli ·b ambini un tale deperimento organico, llna cosl grave predisposizione 1

(1) P 11 bbliicata n ella Rivista del prof. CACACE, sezione IV d el )Jeclico >l 15 aprile 1927. 1

Malariologia » « Rinnovamento

«


[A~'NO

XXXIV,

FASC.

27]

SEZIONE PRATICA

vu lsioni ch e, non solo, talvolta, sostituiscono il molto spesso diventa cronica, ·scrive l'Alfaro; ed; brirvi-do n ell'inizio d egli a.cces·si, ma anche, in alan-che senza uccidere o dar manifestazioni m olto cuni casi, si ·a s·sociano a tremori, contratture, sensibili, ·debilita e deteriora .p rofondamente l'orsegno -.di Kerni1g , sopore e·d ancihe .c oma e .3imu ·ganismo, produce distrofie, che posso11c, •g1iun-· Jano una m eningite (1forma meningea) ». Nè sono · gere sino a·d un i ·n fantilismo speciale, accomip arar.e l e manifestazioni pulnwnari, le ematurie e ~nato talvolta da ipotiroidismo mixedematoso, stu. diato . da I.,anceraux, De Brun ed altri in Francia, le alb·u niinurie, ì' emoglobinuria e qualche volta ver e glomerul o-ne/ri ti. e 1da Chimisso in It-alia. Vi è per lo meno vn'az·i one ritardatrice di sviluppo che noi i\'e.diamo· · È ev1 dente che ·questo aquadro (reso anohe più nel nostro NoPd · (Argentina) e che Pittaluga sericco dalle forme ipotermiChe, stu•d iate da; Gutt.. .gnala in Las Hur·des ed in altri punti della promann e P or~k in Francia e dal 1Macciotta in Itavi11cia. ·di Ca:ceres, in '16pagn1a. Tutto ciò contrilia, da qualche caso di peritonite malarica {IDe buisce • ad alterare e deteriorare la razza » . Bias8), di ascite malarica (Va·l encia Negro), dalle Il d eterioramento della razza nelle regioni maA f nrme per1iiCiose, coleriforme, dissenteri·Ca ed a1 lari.che ·è cosi evtdente a n cihe in Italia, ch e sagi.:d1a, c h e nei bambini sono relativ·a mente fre. rebbe su1perfluo J'in-sister·vi. E dun,que veramente quenti, ·da c·asi di uremia per grave lesione epanecessaria - e perciò ·doverosa - quell'azione tica e per insu!ffi·cienza renale acuta (Pittalu1g a) e s istematica contro la mal1a ria infantile cl1e noi• da qua1che altra .m anilfestazione atipica di !Paluin1vochiamo. dismo) è naturale, diciamo, che ,questo qu·a dro mo.nboso polimor.fo possa fél!Cilmente indurre Conie dov,rebbe organi::.zarsi un' azione siste1na- ·qu.ar1do si.a s-fuggita la vera causa del male tica contro la malaria infantile in It alia. alla diag.nosi delle ;p iù !Svariate malattie, con conseguente assegnazione ;di un gr·an numero di iAnzitutto è da ricercare qu·a li sono le zone di cast di m orte per malaria infantile a . cause non malaria più intensa e •Ciò ·è molto facile sulla malariche. ba·s e delle ·d enunzie. Nella seguente tJaJbella sono· Per tutte queste considerazio·n i noi riteniamo Ti.assunte le C·i fre dei •casi denunziati nelle varie· cl1e nelle zone malariche - tanto estooe in Itar egioni ,p er gli anni 1921 e 19~ : cifre non conlia ·da rappresentare più di 1/3 del territorio na-, fortevoli perchè •dimostrano la stabilità del flazio11a.le e circa 1/ 9 dell1a popolazione itali·a na ·(vedi gello. tabella ·dell'ri l,rento a pag. 279 •del vo1ume cita1

..

to) -, una sistematica ricerca della malaria net ba'1n.bini farebbe riconoscere un numero di bambini ·m alarici assai superiore a quello che le statistich.e riv elano o fanno solamente sospettare.

Come questa insospet tata gravità della .m alaria irtf antile <igisca a detrimento della razza.

CAsi denunziati REGIONI

Piemonte

Lig.uria . .

Que6ta ri cerca si·stemati·c.a è tanto più desi·derabile in quanto si cè rooo n ecessario stabilire quale sia la proporzione dei malarici d 'età inferiore ai 18 anni, per i quali deve prorvvedere

Lombardia.

• •

Emilia.

:l'Opera. .va.zionale per la Protezione della Mater. nità e dell'I1ifanzia. Questa protezione non è solo

Toscana . .

.

fl8.tta per un senti·m ento tpietoso verso i fanciulli, 1na anche e sopratuto per un .b isogno ooncreto di ·dtf esa della stir·p e. L'·I talia vuol ·diventare una N.a zione forte e non può diventar tale se non sottraendo gli uomini del ·d omani, cioè I fanciulli dell'oggi, alle cause di degenerazione tra le quaJi occu])a il primo posto la mala.riia. Bisogna Yedere .quanti dei casi éli malaria an• • 1 nualmtnte· denun.zi·ati, c h e ·raggiungono un quarto di milione, e ·cruanti non denunziati,, ch e sa• ranno anche di più, sono casi di •m alariia infantile, perch•è a questi malarici in gip1Vane età, cioè i11 via di sviluppo, l 'infezione malarica è specialmente nefasta. et L'infezione malarica nella primia inf.anzia

Marche

• •

Umbria . .

Lazio .

73

22

32

6977

4550

24114

15780

6466

5456

.

2828

2010

211

224

Abruzzi e :Molise .

441

132&

Veneto

1921

I

4

7861

1834(}

4914

3794

7252

1224S

386!4

33591

1

,

Campar1ia . .

Puglie ..

Basilicata .

13173

8997

Calabrie .

39888

31986

Sicilia. .

-10503

270913

, _ 7-1071

108'll

I 2137589

273000

I

Sardegna

Regno ..

'

.


[ANNO XXXI\', F~c. ~.71

11. POLlCLINlC:O

Queste cifr e, sebbene lnolto incomrplete, coill.Sidera te dal n ostro purito di vista bastano per stabil ire s ub ito cl1e n on occorron o provvi·denze nè · in r>iemonte, n è in Liguria, n è nelle Marche, nb n cll 'U·IDJbri a ; <.: l1e bisogna agir e n elle limitate Jo- · calità mal1ari-che dell a LomJ:>ar·dia, ·dell'Eimilia, d elJa Toscana, ·degli Abruzzi e Molise, della Cam •nania e del Lazio , ten endo conto , in queste due ulti·me regioni , del notevole aumento avvenuto; clte bisogna agire en ergic·amen te nel Ven eto e n ella Venezia Giulia, e più ancora nelle Pu·glie, in Basili.cata, n·ell e Cal1abrie, in Sicilia e $pecialmente in Sardegna, ·dove la malaria è grav em e11te aumentata e ra.ggiun.ge le ·ci:fre ma:ssime d el ·Regno. Per le cinque ultime regioni ·dell'Italia rn er idion.ale ed ins11lare è da t ener conto del fatto -che sono anch e le più misere, le meno favorite d1alla beneficienza ipubblica, dall"as·ststenza sociale e dalla vigilanza igi enica e che perciò ricl1iedono le ma.g giori cure. Pur t roppo, p er Ja sua organizzazione a tipo .fed era le, l'Opera Nazional e è, per il momento, quasi disarmata , proprio in .queste zone più b1sog11ose ·d'aiuto, p erch.è n on ,ci sono p ossibilità concrete di federazione tra i stituzioni che non esisto110. Ma in segu]to qu esta mancanza di istituzioni d'assisten za ptù ch e un danno potrà essere un viantag·gio, p erch è l 'Opera Nazionale potrà agire p er suo conto , organizzanido ex nov~ . cioè in modo perfetto, la st1a lotta contro la malarja infantile. E come .potrà organizzarla? In un m odo molto s emplic e : .Esten·dendo a queste' zone malariche lo . schema d' azj on e cl1e 11a già adottato, molto raziona1mente, n elle altre regioni, ed intensificando"vi il numero e l' o,p era dei 1cons ultor i in.f antili d ei Corsi di p uericultur a, rctei ricoverj , ecc., senza p erder di vista le n ecessità s1)eciali della lotta anti1m alarlca. Cos ì, 'i con sultorii a\rranno s ussi di e c1apacità tecni che speciali per .questa lotta, affinchè sia ,possibil e, 11011 soltanto Yisitare, curare e profilassare i b.a mbini ·ch e \Si presentano, ma and.a re al.l a ricerca di qu esti bambini rper m ezzo de le infermier e visitatrici e :cti ausiliari volontarii cih e potrebber o esser e mag·nific amente or.g anizzati, per esempio diall e Unità della Cr oce Rossa Gio' 'Hnile. 1 e· orsi di pu eriC1J,llt lra , cl1e l'Opera Nazionale h a così provvidamente 1promosso in un gran num ero di centri, saranno yeramen te preziosi, nelle proYincie malariche, p er insegnare ai medici ed all e infer1niere ·vi·sit atrici quelle parti.colarità d i tec11i<:a Msisten zia;le cl1e la malaria infantile rich iC'cle. E sar à n ecessario cr etar e 1p iccoli laboral orli s pecializzati d a .affidar e ai. migliori ufifi~io 1i sanitaT ii praticamente istruiti per mezzo 1

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1

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1

I

1

1

-

·uei su,ddetti corsi od altrimenti, per la diagnosi 1r1icroscopica della malaria e ,dell e sue , :varie ,forrr1e. P er i serVizi ·di coi.legamento tra questi l1aboratorii, i consultori e le case private potranno in molti luoghi - come n e 11a dato esempio io Stradiotti in iLombardia - .essere utilizzati i jun i ores della Croce Ro56a Giovanile, i Balilla o gl i Ava11guardtsti. In quanto ai r i coveri, nulla di più utile che 1'organizzazione di sanato r ii malarie i infantili, sul tipo di quello org·anizzato dal Gosio a Nett uno, n el numero sufficiente per ri'C overare i m olti casi di malaria ill'fantile altrimenti irredimibili. La scuola potrà poi essere ·di grandi ssima utilità nella lotta ·contro la ma.laria della secon·d a 1nfar1zia, se i medici scolastici funzioneranno nell e zone malari.che come ·dovrebbbero funzionare ·daipert utto, così ·da permetter e, n'ellà necessaria alleanzia tra me'dico e maestro , tanto la diagnosi quanto la cura degli scolari affetti da malaria: cura da farsi nella is cuola durante il .p eriodo inyerna.le, n elle colonie montane, lontano dalle t er1 e ,flagellat e ·dalla malia.ria, ·dur·ante il periodo esti1vo. Ed « i faniciulli rimasti di necessità in queste terre, scrive giustamente l'Jlvento (pag. 281 ·del libro citato) dovrebbero fare la profilassi chi11inica, che è certa1nente rpr01filaissi dello stato m orbo-so f e·bbTi1le, s e ·n on de l 'infezione. · Bisogn er ebbe - ed è :quello che le scuole d ei contadini fanno ne le Palu·di Pontine d '·a ccor·do con la Croce Rossa Ital1ana - che gl'insegnanti conos ces.sero i principi fon·damentali •della lotta anti malarica ed abituassero g·Ii scolari ad applicarli i1ella lotta invernale e 'Prim.averile .Contro le z·a nz.aTe e le larve r1elle abitazioni ed intorno a qu este, ecc. n . Noi siamo perJettamente d'aic.cordo con l'insigne igier1ista e siamo convinti cl1e in tutte queste op erazioni id i « piccola bonifica » ed in altre svariate e molteplici 1attiività 'C!·ella lotta contro la malaria infantile, i juniores della C. ·R. I. G. e g'li altri lfa11ciulli or.g·anizzati saranno di g·ran dis..si·rrl:a utilità, individuale e soc.iale. Dopo aver 1etto questo artico'l o, molti potranno osservare ch e per una lotta così v astamente org:in izzata in tanta parte del Regno occorreranno milioni in gran numero. Sarà una giustissima osser v.azione. l\il·a ·s i potrà rispondere che il denaro è fatto apposta per es.sere ben e speso. E 11on si • p otrebbe Stpender e il denaro pubblico in modo miglior e ;rt i ·questo , cioè per rinYigorirc la stir1Je e giovare alla potenza, alla di g·r1ità , allia salute della ~ azione. 1

1

1

1

1

1


_, •

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SEZIONE PRATICA

l&CftDEMIE, SOCIETA MEDICHE, &DN6HESS1. III Cong1·esso della Società Italiana dl Medicina Legale. Fu tenuto a Firenze nei giorni 30 e 31 inaggio e 1° gil1gno , ed è il ;:>rirr10 indetto d.a1la SociPtà dopo I.a guerra. Eran·O presenti quasi t utti i titolari delle cattedre di 3'Iedicina legale, e cioè Benassi , Bianch ini , Bio11di, Carrara, Cazzaniga, Dalla """olta, }""'.al~·o, Lattes, ~oncini , ~Ioria ni , Ottolenghi, P ellegrini, Perrando, Rornane.se ; jl Dirett-0re generale della Cassa Naz . Infort uni gr.and'uff. dott. C.alamani ; molti liberi docenti e cultori di medicina legale e d'infortunjstica, fra i quali i professori Funaioli , ~lori , Pieraccini, Diez, Ciampoli11i, Pros peri, Boldrini , Di Tullio, Mibelli, Spre.cher; i dottori Gian·nini, Cioffi, Palmieri, Antonini , B ian• c.ala.n.a, Ballotta, ~vrreut i ni, Fre,l. ncioni. e molti altri. Notevole il co11cor so dei medici militari con a.Ila test.a il gene.rale dott. Riva, il colonnello direttore della Scuola di Sanità. Militare professor Grixoni , il direttore dell' I stituto Medico-Legale per l' Areonautica ten. colonn. Ferr.ari-Lelli. Alla seduta inaugur ale, tenutasi nell'Aula Magna della R. Università sotto la presidenza del Rettore Magnifico prof. Burci intervenne ro molti m embri dell a F ,a coltà _c ol Preside prof. Gatti, le autorità cittadine, e rappresentanti dell'Esercito, della Magistratura e del Fòro. Svolse un'.app1audita relazione il presidente della S0cietà professor ~errando, passando in r.assegna critica tutto ~l contributo dato ali.a m edicina leg.ale i1ell'ultimo decennio da cultori della s peci alità , da infort 111i.sti, ed altri. Notevole è risultata la produzione scientifica italiana.. Nel pomeriggio dello stesso giorno fu inaugura.to nell'aula dell'Istituto di Medicin,a Legale un busto in marmo del compianto prof. Borri, già titolar e della cattedra. Lesse una s magliante, ,affettuosa e commovente orazione commemorativa il prof. Leoncini president-e del Congresso, .allievo e su ccessore nell~ cattedra dell'illus.tr e est.into. Presenziarono alla cerimonia, oltre alle autorità e ad un numero imponente di con·gr~isti, la vedova ed il figlio del Borri. N~lle altrP. sedute svolsero relazioni uffi ciaii il prof. Biondi sulla cc In1portanza del fattore costituzionale i1el determinismo, nel d.an no e nella liquidazione degli infortuni »; i professori R·omanese e Leoncini s ulla « Intossicazione da ossido <li carbo11io »; il prof. Ottolenghi s ulla ,< l'.1e rlici11a Legale e Polizia scientifica ». N t1merose le comunicazioni, fra le quali ricordiamo quelle del prof. Mori s 11ll' <• ..\nufil~i n~gli i nfortuni »; del prof. Diez sulle « Lesioni tariff~te e necessità biologica della valutazione indi."·idurile d elle in \'alidità. »; deì dott. Ballott~ 3 u « Tra uma e tumori»; dei dottori Antonini e RiaucRlana u « L ' e':len1a noln1onare n ei traumn.ti?.7.n ti

del cr anio »; del prof. Lattes sull a ~< J)'-'te:r; mi11a.zione spettrometrica della carbo.s5ien1oglobina >• ;. del prof. Caz~aniga sulla « Intossicazione <.issicarb onica »; del prof . Dalla Volta su lla a Rea z10:1e cloro-e1noglobinica »; del prof. Leoncini sulla ,, .N.efrosi da s ublimato »; del dott. Pal1nieri sulld- < Jn tossicazioni da .alcool e da fosgene » : del prof. Di Tullio sul «Servizio antropologico criminale :ieile· carceri »; del prof. Prosperi s ulla e< Riparafilo11e delle inal.attie professionali »; dell' avv. \ . .ernarecci s ulla cc Funzione medico-let.?;ale n ella elabor:.tzio110 de l nuovo diritto del lavoro », e Jnolte altre. Due speciali sedute furono dedicate .alla :..\'ledicina Le2:.ale 1\1.ilitare e alle Assicurazio ni soùia.li _ La prima, fu tenuta nella Scuola di 8n nità Militare. Svolse una importante comunicazione ~ulla. << Scelta del pilota ae r eo » il dott. l"errar1 -l ..ielli: alt.r i .argomenti della s 9ecialità furono trattati oon competenza 'dai dottori -S garbi ,. .Acoo1·inti 1 fi.,unaioli , Talenti , Cappelli , Casella, Pasw re . L 'alt ra seduta fu t enuta nel Convale!':lce11zi;1rio « R egina Margherita» <lella Cassa N az ..<\.ssicuraz . socia.li. Il dott . Giannini, capo del servizio medico dell'Istituto, illustrò diffusamente il pr-0gramma della Cassa nella previdenza e n ella ~s­ s istenz.a. Svolsero altre comunicazio!li la dott .sa Sorrentini e il dott. Francioni dello st esso I sti• tuto. Il Congr~oo fu ruoltu import:inte per il nu_mero· e la qualità degli .argomenti trattati , e per le dotte discussioni che seguiro no anche se non possa dirsi che tutta la materia fosse di stretta per1tinenz.a della specialità. .A s€de del prossimo Congresso, che si terrà nel 1929, fu designata Bologna _

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Manualetto di Puericultura · di Imminente pubbltcarlone : Seguendo le provvide direttive che esplioea l' Opera Nazionale per la Protezione della Maternità a d.eJt'ln •. fa nzi·a, la .n -ostra Ammin istrazione pnb-bliche·:-à fra po. oh i g iorni :

Come si alleva il bambino sano e come si assiste il malato con Prefazione del Prof. FRANCESCO VALAGUSSA Questo volumetto, scr.itto dahl'a.pp.rezza to noe-tro colla,. b or atote Dott. Prof. RENATO POLLITZER, docente dli Clinica Pedtatrica nella R. Univereità e Direttore Sar I11itar:o ·dell'Istituto-Scuola 11 Sain Gregorio al Celio 11 in Roma, con5terà di circa 150 pagine oon i: arecohie fi. gure schematiche nel testo, e m en.tre riuscirà preziosi&. si·m o nei CORSI DI PUERICULTURA, disposti d aill'Opera Nazionale, eoetJituiirà 3dlOhe una sicura Cujda per le Assi.stenti S.crua6tiohe Maestre ('Vj sitatrici scolast:cbe), Assistenti Sanitarie Visitat~ici di igien e m aterna e infantile, lev.atri'°i ce baimbin·ai,e . Prezzo L. 1 5. P er i nostri abbona ti sole L. 1 3, 5 O in port-0 f.r a.nco. Quest-0 pre11zo di favore, acquistando in una 601.a 'Volta almeno 10 copie del libro, sar& ri· dotto a L. 1 2, 5 O la oopia. Invia.re Vaglia P06tale all'Editore LUIGI POZZI. Via. Sistiin a , N. 14 - R0:\1.1\ .


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!ANNO XXXI\', FAsc: 27] 1

lJ.. POLICJ.INJCO

CASISTICA. .

La influenza come entità morbosa a sè. Gli autori cl1e si occupano di questa malattia esprimono spesso . jl dUb·bio se essa realmente esista e se i nu1nerosi e vari quadri !Sintomatici descritti · sotto il nome di influenza dai clinici siano real1nente tra loro in raipporto. Q·u esto dub · hio è 'Pi?11amente giustif~cato dato che non si conosce ancora l'agen te !Patogeno. Dalle osservazionj ·C]ir1iche f1atte .durante una recente grande epidemia in Germania, H. Taterka e M. Landsberg c!assifioano la malattia in 5 'forme, a seconda della diversa locializzazione del virus nelle vie respiratorie: 1) la forma 1g rave, tossi•ca; 2) 11a faringo-tracl1eale; ,3) la lbron chitica; 4) la broncopneumonica; 5) la pneumonica. I 1dati r.;lini·ci stanno in favore dell'ipotesi cl1e i diversi sintomi siano dov1.iti a uno stesso microrg·anismo, che si associa ad altri ·g ermi, i .quali danno luogo ad jnfezioni 5econdarie. I sintomi infiiammatori loca li ''anno interpretati, allo stesso · modo che tn tntte le malattie infettive, ·come segno ·della rest. stenza organi-ca; la forma gravemente tossi Ca u fulminante è .quella che si verifica quan·do i poteri immunitari sono ·c osì scarsi, che la resistenza locale è pi acolissima. Una reazione nel .faringf. proclt1ce epistassi, dolori di gola e tosse stizzosa; nei bron·chi dà luogo 1a bronchite e a s1ntorn1 asmatici; mentre nei polmoni dà luogo a pneumonite con svariate ieorrrplicazioni caratteristiche. TJna di queste complicazioni è una infiltrazione che può esistere senza che vi sia temperatur·a febbr)le, e •ohe persiste 1per lun·g o tempo. ·Un'altra c0mplioazione è la pleurite fibrinosa, 11a quale si riscontra raramente n elle bronco-pneum.o niti r1on influenzali. Il dolore che si accompagna alla ple11rite $ecca è spesso il sintoma ipiù saliente. '3ono 1parimenti comrpli·cazioni abbastanza ,com.uni 1 'ascesso ·polmonare, la gangrena, l'empiema in~erJobare, la pleurite con essudato sieroso od emorragjco, l'indurazione e la comparsa di lesioni tubercolari. Sono s tati osservati anche sintomi a CJarico del 5istema n ervoso. Recenten1ente d11e .t\.t\. . francesi hanno descritto una iperestesi·a cutanea, che essi hanno visto associarsi costantement e alla forma tra.c heale dell'influenza. La C11te della faccia e della testa, e a volte delle spalle, diviene dolentissima, la secrezione lacrimale è aumentata, il senso del g·usto è perduto, e la frequenz·a del polso è notevolmente aumentata. Tutt} questi sintomi stanno in rapporto quasi •"'ert.a rn ente, dicono questi .t\..t\., con una infezione del trigemino e dei nervi cervieali supe-1

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riori, che è simultanea all'infezione della m\}cosa·delle vie resipiratorie . Quale che sia l '1agente patogeno della malattia, molti icli11ici autore·voli, co•m e ad es. Rodolf Jaffe, sono dell'o1p inione che la diagnosi di influenza. può •f arsi con certezza ir1 . base alle lesioni· anatomo-patologiche delle vie respiratorie. La ·frequepte coesistenza di sintomi, apparentemente llOn in rap1porto fra loro, 'PUÒ essere dòvuta alle· svariate complicazioni secondarie, che si verifi· ca.no n elLa maggior :p·a rte dei c asi. (The L ane et, 23 aprile 1927) . 1

N. MARZO.

Le vegetazioni adenoidi. P er vegetazioni adenoidi bisogna inten.dere la.. ipertrofia e l'ipe11plasia di quella parte dell'anello linfatico di Waldeyer che risiede sulla volta della faringe , cioè tra naso e gola. Le cause di questa ipertrofia sono diverse: stati infiamrnatori, esagerata funzione, speciale· condizione di diatesi linfatic·a, neuroartritica, malattie esantematiche, e sopratutto sifilide e tubercolosi ereditarie. Sembna. che vi sia anche una correlazione funzionale tra le vegetazioni adenoidi e le ghiandole endocrine, per i rapporti anatomici, topografici, circolatori che esistono tra la rinofaringe e l'i1pofisi. C. Bruzzone (La Pediatria del Med. prat., n. 4, aprile 1927) lascia inGoluta la quistione, e pensa che tale iperplasia diventi pericolosa per l'organismo. La frequenza delle vegetazioni a·denoidi è in napporto ai paesi ed ai climi; tra noi il 60-70 % dei bambini ne sono affetti; l'età è tra gli 8-15 anni; con la 1P•Ubertà le vegetazioni adenoidi regrediscono spontaneamente. A:natomo-macroscopicamente si present-ano sotto- , due tipi: ipertrofia unica, della grandezza d'una noce avellana, divisa da solchi in 2-4 lobi, € in una ipertrofia ,diffusa, che giunge fino agii sboc. . chi tubarici. I sintomi: consistono in disturbi meccanici, r1f lec;si generali. 1) D'isturbi di respirazione: v'è difficoltà di re.spirazi.one nasale; ·di notte i .bimbi respi1'1ano a bocca aiperta, con facilità quindi alle faringiti e tonsilliti; facili bronchiti nella stagione invernale; 2) D'ist1Lrbo della fonazione: nei casi molto sviluppati la voce assume il timbro n1asale; 3) Disturbi auricolari: generati ·d alla oc-elusione delle trombe di Eustachio; e quindi otalgie, otiti medie catarrali, otiti medie purulente, ed infine sor·d itè; .


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(ANNO

XXXIV, FASC. 27]

SEZIONE PRATICA

4) Alterazione dello svil11.ppo scheletrico: il ·torace è scarsamente sviluppato; si nota arresto

·di sviluppo delle ossa facciali, le quali formano la nota facies adenoidea; 5) D'isturbi di circo lazione e della crasi san-

,guigna: la circolazione risente ·d ell'ostacolata !un-

zione resipiratoria; si ha aumento della pressione. -La formula ematologica alterata è migliorata con l'asportazione delle a·d enoidi; 6) Disturbi di crescenza e di nutrizione: sono . dipendenti dai fatti tossici generali, dalle rino·faringiti croniche, ·dai disturbi dispeptici, f·a cili in questi infermi; 7) Fenomeni rifles si generali: sono molteplici. ·'"Ricordiamo: a ) l'aprosexia o difficoltà di fissare 1'attenzione, spesso dipendente dalla sordità; b) l e -cefalee, per lo 1più frontali, ribelli, legate a feno-meni congestivi della pitl1itari·a ; e) la tosse secca . -e inEistente; d ) il laringospasmo, l'asrna, l'enuresi notturna, ecc. La diagnosi è relattvarnente facile; la cura : ·{iuplice: d'attesa, se i sintomi non sono gravi, ·.sapendo che le vegetazioni adenoidi regrediscono 1lella pi.1bertà; chirurgica n ei casi gravi e diffusi. CARUSI.

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nistrati ·per via digerente, tipo l' urotr01Pina. E però n ecessaria la somministrazione di dosi alte • Goppert ·consiglia dosi di 5 cg., 8 volte ·a l giorna ·da 7 a 9 mesi e 20 cg. da 10 mesi a 2 anni. Freemann in comincia con 10 cg., dopo i 6 mesi, e 30 ·da 9 a 12 mesi, au•m entan.d o p0 CO a poco la dose. Sanhueza va da 60 cg. a 1 g. al giorno secondo l'età; Hannau somministra fino a g. 1,50 •a 6 m esi, e ·g. 2,10-2,50 da 9 .a 12 mesi. L'A. è fautore della ·Cura alcalina, che avrebbe 1per scopo di opporsi allo sviluippo del B. colt. :8 'Però difficile alcalinizzare in modo costante le urine. Si usa il bi·carbon ato di sodio od il citrato di potassio; di quest'l1ltimo da 30-60 cg. fino a ·g. 1,25 ogni dl1e ore, giorno e notte. Gli alca~ lini devono eSiSere •continuati per una settimana ulmeno dO!po la scompar sa della febbre è della piuria, senza .di che le rica·dute sono comuni. Sono inoltre utili tutte le me-di·ciazioni che ten dono a sollevare lo stato ·g enerale, prima fra queste la somministrazion e ·di vitamine (lievito di birra, ·succhi di .frutta). Si deve 1purtro1ppo riconoscere ·ch e non vi è mPdi•cazione che sia sicuramente e rapidamente at tiva. Si hanno talora dei vantaggi com•b inandu i diversi metodi, escluso ben inteso l' urotropina con gli al·calini. 1

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TE RAPIA .

Il trattamento tlE>lle infezioni urinarie del poppan•e. Si ritiene dai pediatri che la maggior parte ·-O.elle fl~bbri inesplicate cl1e si osservano nell'età infanti le ~iano da attribuirsi ad un'infezione oti. ti ca corr1plicata o non da mastoidite, oppure ad un'infezione urinaria. Vi sono di questa, forme fruste, ::tltre acl1te. setticemi·Cl1 e e recidivanti. La ·diagnosi non è possibile fino a che un'analisi pre{'isa delle urine raccolte 1p er sondaggio non "dimostri la realtà ,delle cose. Come trattamento, A. Duifourt (Journ. de méd. · de T.ynn, 5 marzo 1927) ramrnenta che in qualche caso ,f.> stato utile il batteriofa-go , mia che, nella maggior parte è inattiYo in quanto che i coliba. cilli, spesso atipici, ·ch e si ottengono dalle urine, sono r es}stenti al batterio,f ago. P iù utilizzata è la vac·cinoterapia, specialmente qut1lla ron vatC~cino autogeno. Spesso però anche qu e ~ t1R è inefficace, forse 1 perchiè, anche nella im·m11ni7zazione sperimentale, l'urina non arriva che Rd lln basso ·contenuto di anticorpi. ~egli adulti , si sono avt1ti buoni risultati con lavature d~l l1at· inetto mediante autofiltrati; e,-identemente ·nel b·'l nùbtno questi pro•c edimenti non sono ap·pl ir1bili. ·Le lavature d ell·a vescica con antisettici c:0no gi 11stifi~ate noltanto in presenza di cistite iiso k1ta. ·. '1'oltn 11c;n ti sono gli anti ~etti"i urinari sommi -

L'urotropina per via intraveoosa nelle ritenzioni urinarie postoperative ginecologiflbe. ' L' intervento nei genitali femminili determina con frequenza ritenzione u rinaria come causa della quale talora può essere invocata la modificazione dei normali rapporti fra utero e vescica, tia1ora le lesioni ·della parete vesci-cale, 1SlPesso anche il dolore alla m inzione è tale da trattenere l e pazienti dal mingere, cosa che spiega l'installarsi di una ritenzione dopo la prima operaz1one. 1 Cateterizzare in tali casi, 1per la probabile insor genza di una cistite è pericoloso, e i diuretici l1anno po·co o nessun effetto. Kufitne r (Deutsh. 1'.lediz. Wo ch., 1926, n. 41) ha praticato con successo l'iniezione in tra Yen osa di 5 crL1C. di urotropina al 40 % eseguita però non prima di sette ore successive all'operazione. Se llna iniezione non è sufficiente se ne pnatica una secor1da; in tal modo ha potuto eYitare quasi sistematicamente il pericoloso ca.teterism-o ipostopero torio. PALLADTNT . Snll'azione diur~•ica della caffeina e altri derivati purlni<'i. !{. Tamura, S. W,atanabe, Y. Shah, S. Komatsu bara e G. l{ihara (Proceed. of the imperial acadt>my, ottobr e 1926, Tokio) hanno ooservato che nei conigli, cani e gatti, dopo iniezione intrave

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[ .i!\N~O

IL POLICLINICO

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n osa di questi fiarma-ci, si ha una rapida caduta dc!la pre~sione arteriosa, e con~mporaneamente 11n aumento del flusso del sangue attraverso il rene. La ·diure1si- si jnizia solo quando pressione e ~ircolazione sono tornate normali, e dura a lungo. Quindi la diuresi non ·dipende ·dalla vasOldilatazione, ma da un'azione diretta sugli epiteli ren·a ll Provocan<lo idremia mercè infusione di li-q uido di Ringer, la diuresi caffeinica è ,p iù evidente n ej .~onigli e scarsa nei gatti, come accade del resto anche .senza · provocare idrernia, e di poco si nccresce. Deiduco110 gli .t\ .~. ch e la diuresi caffeinica è caus·a ta princi·p alrn ente ·d'all' aumentata permeabilità della capsula glomerulare, e in mj. nor grado dall'idremja e dal diminuito rjassorbimento tuibulare. La diuresi caff einica non si accompagn1a ·a not.evol e aumento del consumo di ossigeno ·da jpa.rte del rene, cosa che invece accade c-0n la diuFetina , ch e irrita il rene. T. Nishina (ibiderri) nei batraci attuando la circolazione separata osservò che la caffeina ha una netta azione diuretjca diretta sui glomeru11 , anche a diluizioni di 1 a 200,000. .sui tubuli non ha azione diretta, ma se s i fa passare per es ;i l1n1a so1u7. j one contenente caffeina 1 a 200,000, C·he ·h a già traiversato un arto posteriore, si ha di"nresi e,·i dente, per azione indiretta. DORI A. .

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POST A DEGLI ABBONATI. Pre urilo aritagonismo tra tubercolosi e rnala· ria. - All '1abb. n. 13358-2: La tesi di un antagonismo tra tubercolosi e m alaria venne sostenuta ne~la prima metà del secolo scorso da \Vell, ~Iosseret, Fleury e altri e fu validamente difesa da Boudin, che formulò la legge « v'è antagonjsmo biologico tra tubercolosi e malari1a », la quale proyocò lunghi dibattitl. Di rerente il problema è stato nuovamente affrontato da E. Stendel (cfr. R iv. di Malariologia, 1927, n. 1) e da P. Segura (R evista d e Hygiene y Tuberculosis. 30 nov. 1925) ; quest'ultimo notò che da quando la malaria divenne più grave nella cittadina di Algemesi (Spagna), la mortalità da tub ercolosi è aumentata. Dalle sue indagini risulterebbe che la malaria grave, con tendenza allia cronicità, ribelle alla .chinina, predispone alla tubercolosi o la aggrava; invece le forme benigne di malaria ~arrebbero immunizzM'e contro la tuberco!os1. Anche J. Cammermeyer (Norsk Magazin t or Laegevi<tenskapen, apr. 1927) riferisce alcune osservazioni, eseguite al Congo, le quali depor-

XXXI\', F A.SC.

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tebl>~ro

per un'azione iaYorevole deìla malaria. sulla tubercolosi acuta o cronica. "

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Distru zione delle blatte. -

L. V. ~t\ll'abb. n. 6262, da L : :

Il nome di piattole, ~ebbene usato da alcuni ''ecch1 autori e registflato dai òizionari per. indi-care le Blatte, non e!'Ce . oggi dai confini del1 a Toscana , in tale sign·ificato, n1entre è usato in.. tutta Italia per 1ndicare il Phti rius pubis, a cui in Toscana si <là il nome di piattone. La stessa Crusca, del resto, osserva che « per lo .Pit1 fra i m edici, piattola è lo stesso che pi1attone ,, . e registra il nome di Blatta, come .termine dei naturali st i; è opportuno quindi attenersi a tale terrn111c. La. distruzione delle blatte dai locali cl1e ne sono jnf estati è ·a ssai difficile. ·È. anzitutto neces-sario stuccare tutte le fessure dei muri in cui esse possono annidarsi; cospargere poi sul piavimento, specjalmente sulle tarde ore della sera,. nna m iscela di fluoruro di sodio e di farina a parti uguali (·è di solito quella venduta in comm ercio sotto diversi nomi di fantasia). Le b1'atte se ne cibano e ne muoiono nei loro nascondigli; i loro cadiaveri mangiati 1poi dalle altre blatte, le intossicano a loro volta. Utile può essere anche la polvere insetticida (purchè sia buon·a ), la quale · non sempre le uccide, ma determina dei movim e11ti convulsivi, per cui esse rimangono con l 'artdome in alto e ·da tale posizione non possono più rimetter.si in qu.ella normale. I gas tossici• (aci(lo cian idrico) non sono molto utilizzabili perchè difficilmente raggi"ungono le blatte nei loro · nascondigli; a·d ogni modo vanno usati durante · le ore notturne. fil.

Al dott. A. D. da R. : 1) Un medico-chirurgo laureato in Italia !PUÒ.-: apr1re tm gabinetto dentistico anche se non sia specia 11zzato in odontoiatria. P ri scegliere cl1i vuole, italiano o straniero , con titoli o senza titoli, come meccanico-dentista, _ cioè come tecnico che, -confinato nel suo labora- tor1o, senza contatto col 1pa.ziente, gli appresti gli apparecchi ·di protesi, valendosi d'elle impronte e delle indicazion~ da 1ui .f ornitegli. (Qua11dD andrà in vigore la leg.g e testè rupprovata dal Parlamento sulla disc:Lplina delle arti au- siliarie delle 1professioni sanitarie, il medico non avrà più questa libertà di scelta, poichè dovrà valersi di un odontotecnico munito di licenza o di atte5tato ·di abilitazione conseguiti in Jtalia~. Come operaJ,ore, ~ioè come aiuto nel suo gabi- . netto qualunque sia la mansione affidatagli, il · medico-chiru.r go non può av.ere che... un altro . 1 )

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SEZIONE PRATICA

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medico-chirurgo o un odtfllk>i~trPi aµt9riz.zato. ~on è amniesso dalla giurispr~d~rft~ i1 ·co11èett0' cl1e il medico possa assumere la roop·onsabilità di atti ·co_mpiuti da altri, sia .p ure in su·a presenza. Essa è t1nanime ne] riconoscere che il medico deve operare con le proprie m1ani. 2) ·Un sùàdito svizzero (e raltré1.tanto dicasi per c:jua'f siasi' r·a1tra nazionalità) norr· autorizzato al· l'ec:ercizio d~lla medicina in Italia, non 1p1uò per nessun motiv~, quali si siano gli studi fatti ed i t]tÒri · dentist-ici ottenuti, aprire un gabinetto dentistico. Nè a .Torino nè in alcun'altra città d'Italia si danno esami di abilitazione all'esercizio della odontoiatria. ..

c. c. All'abl). n . .9427: ~ori

mi risul1a che sia stato pub1blicato ~n Italia n essun trattato di :\eisser sulle malattie veneree e cuta.n ee. Come trattato ·di Pa1ologi1a m·edica, veda quello di PIRERA (F. Vallar·di, ed., Milano) ed il Pr ont1lario di mediCina 'interna di ...\. FERRANNINI (Idel· son, Napoli). fil.

VARIA. Masticazione e secrezione gast1· i ea. . i insi·ste sempre e dovunque suJla necessità di masticare a lungo ·gli alimenti per 18JSsicurare una buona ldJg.esiione, consi1g lio 1di c11i si era fatto . paladino Flet'eiher. Anch·e in qu·eisito però è necessario fare delle diistinzioni che possono in qualche caso portare aid una prescrizione op1posta. Nelle iiperisocrezioni gaistriche, 1p er eseJllllpio, ::vlellnier (1) ha dato ~l consiglio, cJl.e 1PUò sronbrarc paradossale, di masticare poco. Le esperienze complete fatte da von Friedrich, che vengono citate da ·L. Pron (~ournal d.es praticiens, 16 gennaio 1927) -appoggiano tale modo di vedere ed hanno notevole importanza dal punto di vista pratico. Ri....cmlta in complesso c·h e, sia che si tratti di masticazion.e a vuoto , o di masticazione parago• nata alla ld egl·u tizione raipi!da di alimenti o di masti·cazione di alim·e nti senza d,e glutizion·e, essa agifice come un fattore eccito-secretore presso a poco costan1e. Esercita la sua azione, in parte in conseg.u enza di un riiflesso a punto di partenza boccale (reflesso b11cco-garstrico iper l'intermedia1

<1) Presse médicale, 3 ottobre 19'l5. •

rio dcl blt1bo e del 1pn etLn1ogastrico), in parte per • 1 1' azione della saliva sulla mucosa gastrica. Tale azione m•a nca, in gener.aJe nell'itte:ro, per la rtiifjcazione 1d1e.lla rnu•cosa bocca.l e, che è meno sen€ibile al contatto degli alimenti. L' azione è sopratt11tto marcata n eg·l1 stati gaistrici cb e si acC-OIIll: pagnano ad i1IJerclori1drja e.d all'iipoclQII'Ìldria. l~ quindi consigliabile r1ell'iperclori·drta di soro ministrarie alimenti li1cp1itdl o semilicp1i1di in forma di ,pttree (iper 1dirminuiirG la mRJsrt~cazione) e di inghiO'ttire rapi1damente. InYece n egli ]1p>0cloridri· ci, si daranno alimenti solidi (carne, frutta, l eg-t1mi poco cotti), faicendoli m~sticare più a lunrgo che sia possi!biile. I .a carne è l'ali.mento con 1111agrgiore 1e più reigo1.<J.re azione ecci'to-secretoria; la carne ros"Sa aig1sce più cl1e la bi.anca. I grwssi di1m 1nujscono la s ecrezion,e, ma hanno l 'inc0nvenienite {li ritard·are l 'e\racuazione e, quind], il contatto pi'l1 1prolungato con la mucosa gastrica 1p uò 1di·v·entare una caus•a di ~perse-ere­ zione. Per tale r,a1gion·e vanno p.rosc1r itti agili ilperacidi. 1,o zuceh·e ro è un ]:p05eieretore nei iSani ed un ipersecretore negli iperacidi ·quando ·è preso in forma concentraJta (miele, datteTi, canditi). Invece· lo zucchero 1diluito è sempre .u n tapirco calmante ip1er lo storna:co , quando è ,p reso, p. es., in forma rlj in.fuso o di acqua contenente circa 15 graim.rni P·er bicchiere. Il tempo rd i latenza, ossia l'intervallo fra la masti·c az.i on e P la comparsa della secrezione è,. nri sani , di 5-7 minuti. I ,a •m asticazione della .g omma (sostanza insi:piòa) dà una scarsa quantità di succo gast.rico nei sani (13 eme. ),, m entre n ei ga·s tro-pazienti, ne dài mn.ggi 01·i q11 anti tà (26,40 e fino a 60 em e.).

mo-

1

fi.I..

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. La. Ro e·n.taen e la Radiumterapia, ·nel-la lotta contro i tu mori rM-li an'i. - l\iilano, Coop. F 1arm.aceutica, 1926. P1ERANGELI v.·_\LTER. Eritenia pol~1norfo con largh e manifestaz ioni alle 1nucose. - Napoli, Tip. « La . Nuovissima. » , 1926. PLITEK VENCESLAO. L '::lssociazione 1nPd1ca Triesti·n a in ci'nqua11t'anmi dii vita. (1875-1926). - Trieste, Asooc. Med. Triesitina, 1926. REITANI UGO . Rice rch e sulla filtrabilità del t -r i panoson1n 1naroca11u111. - Rom.a , Tirp. Operaia Romana , 1926. R .oASEND.\ G1usEPPE. E siti ài 'Tlevras11ite da e'TlcefaJ•i t e cpid en1ica. iena , Tip. , . Berna:rdinor 19'26

PERUSSIA FELIOE.


l:\~NO

II. POI.ICLINICO

XXXI\:, FASC. 27]

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. •

CONTROVERSIE GIURIDICHE . XXI. - Licenziamento per motivi disciplinari. Un medico condotto .e ra stato licenziato per v·a ri motiVi, alcuni dei ·quali erano risultati ines:Lstenti. Tuttavia, il licenziamento fu confermato per due .addebiti, che sembravano provati : esagérata per.cezior1e di 1Sti1poen<di .ed onorari; attestazioni n e .croscopiche senza. ia visita idei C8Jdaveri. La V Sezione del Consiglio di .stato, con decisione 26 novembr.e 1926 n. 414, ha . consi·d erato che « la .manc-anza relativa alle attestazioni necroscopi.che fatte senza la vi-sita ·dei cadaveri è assaj .g rav e e tale che dia sola può giustificare la punizione massima del licenziamento; la gravità è in Telazione con l'importanza che Ja legge (regolamento speci1ale di rp olizia mortuaria e or·dina·me.nto stato ci vile) attribuisce alle ieon·statazioni ·necrosc01piche ·esigen.do ap·p o·s ita visita <i·i un m edico •all'uopo d elegato, p er ch·è resti es·clusa la f·unesta possibilità ·di morte rupparente e sia a-ccertata la causa di ogni .d ecesso sia •p er ragioni 'igieniche e .p ro.filattiche, sia iper ragion i penali al fine -di togliere ogn i du1bbio ·di decessi dovuti a cause delittuose. E che la visita non sia for·m·a lità secondaria è ·dimostrato id.•al fatto che Ja "falsa attestazione necro·s copi•c a, per visite a ca darveri effettivam ente non eseguite, può avere g li ·estremi d ei reati ·di cui all'art. 298 cod. penale. XXII. - Licf'nziamento per fine ili prova motivato da considf>razfoni rl 'ordine rlis1·ipJinare. Qua11do si voglia procedere al licenziamento .ip er motivi disciplinari, anche l'im;piegato in ~ro­ ·va tua ·diritto di essere previamente in vitato a discolparsi, per non rimanere senza difesa, sotto il peso di a ccuse che offuscherebbero la sua fi·g ura morale e gli sarebbero di ois tacolo a pro·curarsi altra ooc·upazion e. Questo !Principio è ormai ·costantemente ammesso dalla giurisprudenza cosi per il licenziamento deliberato nel corso d el periodo di pro·va e con ef,f etti immediati, come per il licenziamento per fine ·del rperiodo di 1pro'Va. Il ·diiSsenso può sorgere nei ·s in1g oli casi e in relazione IC.llla secon·d a tpotesi, allo effetto di 'Rtabilire se i motivi del provvedimento contenga.no ·apiprezzamenti gen erici circa la valutazion8 della pro·v a o fatti ·specifi ci disciplinarmente per. -seguibili. La V Sezione del Consiglio di Sta\. .con d ecis ion e 26 novembre 1928 n . 415, ha fatto appli<'azione del sudetto 1p·r incipio per un li.ce11ziam€nto motivato da inosservanza di orario 1

Ta pr e. e nte rubrica è affidata all'avv. legai ... ciel nostro periodico. ( *)

con co11seguer1za di dis0rdine n el f unziorua1nento del1 'ufJ'icio.

XX fil. - Effetti della decisione che annulJa una nomina per illegale esclusione di un concorrente . .A lcuni concorrentj al posto di med'ico condotto eran o sta~i esclusi dal concorso per un preteso vizio di forma del certificato d'iscrizione nell'qrdine dei sanitari. Uno di essi ricorse al Consiglio di .S tato in sede giurisdizioniale e la IV Sezion e annullò la nomina deliberata dal Cornune, avendo riconosciuto ·che illegalmente era stato escluso il ricorrente dal concorso. Il Comune, eseguendo questa decisione, invitò a ripresentare i titoli non ~ oltanto il con corrente che aveva ricorso al Con· 5iglio di Stato, ma anche gli altri che erano stati esclusi per lo stesso motivo e che non avevano presen tato ricorso. Anzi, il ricorrente non r~pll'e­ sentò i tit0li; sicchè il concorso fu rinnovato in confronto di tutti gli altri conc orrenti , eccettu·ato queglj che aveva provocato, col suo rfcorso, l'annullamento della deli.berazione di nomina. Il Governo del Re annullò la -deliberazione del Comune, ritenendo che non dovessero essere riarr.mes5i i con correnti cl1e aYeY a no accettato il ,provvedimento e che, in ogni modo. spettasse alla Comm~ssione di provvedere. Ma la V Sezione del Consiglio ·d i Stato, con d ecision e 17 dicembre 1926 n. 462, dichiarò legittima la deliberazione del Comune· che aveva invitato a partecipare allo stesso concorso tutti i concorr enti che ne erano stati e.sclt1si per identico motivo. Soggiunse che la facoltà di ammissione 51Pettava al Comune e n on alla Commt...<;sione e che il concorso doveva essere rinn.o vato così com e avvenne pur non avendo ripresentato i suoi titoli il concorrente che ave:va provocato la decisione di annulla1nento della prima nomina. La V Sezione ha correttamente applicato, in questo caso, i principi generali concernenti l'eff etto delle decisioni di annullamento dei jp1rovvedimenti amministnativi.

N. B. - Ai q·u.e.i;iti degli abbonati si risponde direttamente per lettera. I quesiti debbono essere inviati , in lett.era, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del cc Policlinico))' via Sistina, 14 - Roma (6). Le rispost e ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, sono gratvite.

G10VAN '11

.


l ..\i'.'\O

~XXIV, FASC.

27]

SEZJONE PRATlCA

-

NELl~A

V I rr A P ll OF ES S I O NAL E.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Lotta contro il cancro. 11 -Yli niste1·0 dell' I11ter110 (Dir . Ge11. della S.a nità Pubblica - Div. A. 'f. - Sez. I) ha diramato ai Prefetti la seguente circolare in data 7 ruprile, Pr·ot. n. 20300.90 A . G. : L'en1a.nazione dei RR. decreti-legge 23 luglio 1926, u. 1427 e 13 gen11ai·o 1927, 11. 82, reca11ti i)rov,·edi111e11ti che la lotta t:o11tro il oancro e i tu111ori j11aligni, ha già portato il benefico effetto di fare co11vergere il pensiero ·degli studiosi, dei filantropi e delle pt1bbliche an11ninistr.azioni sull' arduo pro·b lerria ed ha anche co11co1-.si0 a susci tare in taluni ce11tri, attività varie e -nromettenti . Il :\Ii11ist.ero si cnnLpi-t<;e di qt1e-s to felice rist1ltato, i1ovell.a prova d ell'i11teressan1ento che ·destano le b11011e cause rivolte a lenire le umaine sofferenze, e conf] da cl1e la felice a.rmonica 00 ordinazione degli sforzi i)O::;sa cond11rre in u11 tempo non . lontano a qn~lla mèta, c he è nelle genera.li aspirazioni . Da v.arie p.a rti pe.r tanto si cl1iedono al J\lfinistero so1nn1e anche cospieue "!_)e1· alleYiare le 11eces ità locali, ma s.i deve. fare, a questo proposito, presente CO ne lo sta11zia n1en to ,nel bilancio d ello Stato dell.a son11na prevista dalla legge succitata, no11 può e~sPre cl1e l' Psp<)nente dell'impulso imp r ess.r) dal Ministero alle s u ccitate attività, connesso colla. p o.·::'1bilità di qun.1ohe ::liuto finanziario a.d integrnzio11e degli &forzi e delle iniziative loc.ali. Ne caturisce che l'i111piego della somma stanziat.a cleve essere att11ato - e tanto più in questo prin1·0 periodo - co11 parti c-o·l a.re accorgimento, per 11011 disperdere la .so1n1na. stessa, con evide n te da11110 di un '1azio1ne efficace, 111a questa deve affluire .a pt1ro tit-0J.o inte.g"I·atiYo, prec1sa1nente laddove le risor e locali, co11 e ffBttiv.a realizzazio11e d i n1ezzi e. con la 111a11ifestazione di opere, -si sono già affer111ate v::.1-... 0 1111a positiva e co111p1eta lotta 0011tro il canero ed i tum ori maligni. Ciò pr eme . o, i richi.am.a la pa.r ti ool are atte11zi 011e ·delle SS. I..L. .acciò Yoglian-0 indirizzar e le i11iziative locali sop ra u1\ terreno nratioo .. , te11e11do pre ente: J) chB occorre a11zitutto che s·Ì.1a. sta bili.to u 11 progr a n1ma di opere, in n1odo cl1e da esse si p-0..ssa aYere il Jn.assin10 re11di1nento, per 0orri.stponde1·e alle finalità "'he la legge si ripron1ette. Qni11'Ì1, ·ufficienza di 1nezzi clinici e cie11tifici e c:o111petenza di perso111a le· specializzato, in una arn1onica fusione di .attiv~tà , in modo cl1e, oltre alla ntilizzazi-0ne di tutti i vari co11geg11i di indagine p er l a ·d iagnosi l)recoce, possa provved ersi anche a Jla ..:u eguente e necessariame11te conne....c:-sa azione cli cur.a e di a ssistenza ai n1alati, n1ercè i tempe. tiYi inter,-enti chirurgici fisioterapici od altri n.:;geriti dalla ter.apia n1oderna; 2) <!he quante volte non ia pos ibile di a vere iu luogo tutti qt1ei ]arghi 111ezzi fina11zia.ri o di altra natura. cl1e 0110 indi. !1Pn.c:abili· uer I.a. coni1

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ple~.sa i1npresa, è 11ecessario cl1e le e11ergie di più Provinci~ con\Tcrgano per l 1u11ione delle loro forze

n1ateria]i e Jn.u1 ali, ch e vaJ gano i11 questo primo period·o di avviame11to della lotta org.a11ica contro i tumori n1alig11i, a f.ar r ealizzare pochi 01ci corriplet l e f ori.i 0 l ritri cli acce rt.an1en.to diagnosti CO e di interYe11to terapeutic·o; 3i) altT-O punto, s ul q11.a1e s i richi.a1n·a l'attenzione delle SS . LL., e sen1pTe nell'ordine d'idee sopramenzionate, è ol1e c.onviene evitare la contemp oranea azione di .attiyjtà se·narate , ch e non siano con1plete, o quanto ineno coor rlinate 011de evitare j11utili çlispersio·n i di fo rze. E indt1bitato che, i11 t111 temoo no11 louta1to sarà possibile uno ·svilupp o più frazionato ed ~steso delle attività di cui trattasi, 1na a tale porfezio~ nan1ento i1011 s i potrà gil1ngere se i pri111i passi no·n .segl1a.110 l·a via. ma·e stra del coordi11 a111ento degli sforzi, vi.a che sola può co11durre a n11 a11spirato organico e · fattivo programn1a di azione. )

Cronaca del movimento professionale. Congresso Ni1zionale del Sindarato Nazfonale Medico Fascista. l:>er essere cer ti dell'interve nto del lJl'e i r.:l ente della Confeder.a~ione N az. dei Sindaoati Fa.scistj on. R os oni, s i è dovuto differire di un.a setti111ana la data del Congresso, il quale av1·à lt1ogo nei ,g iorni 11-13 luglio in Roma nell'Aula Se11a.toria in Ca111pidoglio. P ossono parteciparvj tt~tti gl'iscritti nl Sindacato, ma hann o diritto .al 1·oto i sioli Se·g retari Provinciali, o, i 11 ma11ca.nza, un r.appresentant-e da essi de.si:gi1ato. Un'apposita Commis ione procederà alla verifica d ei poteri. Gli scontrini e le tessere per il riba o ferroYiari·o potr.a11no e sere rilevati dai soci i)re500 i ·Segret.ari Ge·n erali degli Uffici Provinci a li dei 1 inda cati Fasci ti.

CONCORSI. POSTI VAOANTI . 1\cQLT.\PENDENTE

( TTiterbo). -

Scnd. lf) lu·g.; \.l,<li

fa . c. •76. ( T-p nezia (} 1u lio). ,':fu J1atorio · Pup ol{1re Gene11l.1le ('arlo ]>et.it f i di l? ore t u. - Dir ettore tecnÌC·O e aiuministrntivo; d OC'Ulll. aJla s~­ greteria dell' 01)era Nazionale I11Yalidi di Gl1err.a. in Trieste (via Ti1neti. 3); età 30-00 a. · clocum. a 3 me i; i richiede cli i1on a vere s ,·olte atti,rità contra rie al 11.egin1e. Non sarà tet1uto co11t-0 dei J.ayori . cie11tifici 11on !)ubblicati per le ~a1npe . Non1. a11nua; conferine quadr. '3tip. L. 26,000 e c.-v.; obbli·g o di alloggio per sè e fa1n. ; 3 quadrienni dee. ; i11tere. senza. Prelev.a.m. gratuit-0 ge11eri -ritto proprio, fino a L. 3102.50, ed a prezzo cli co to per ln. fan1iglia a carico. e.ad. 30 giorni _.\.K C.\RANO

o'lSTHIA


I L Pl)l I eLI N ] <:o

98~

dal 21 giugno. .A..coettaz. e11tro J O gg. ; a ~::- nnz. .sei·,r. e ntro 20. CASTELBOTTACCIO (CampOÙlls~o). A tutto 16 luglio; vedi fase. 26. U L.\ uzE1"ro (Udine) . Proroga 15 luglio. CEHIALE (Sa"VOnlL,) . - Con .BorgheLto c. Spirito ~ .ab . 2282; pov. 200 c.; stip. L . 9400 e 10 1Jienn1 ventes. ; L. 400 bicicl. Scad. 24 luglio. ~ IJlENZ.E. ](,, S cuola fli oariità l\lilitare . Ammissione di 80 sottQtenenti nled . di co1nple1n. asp irant i a ll.a no·1n. di ten. m e d . i11 serv . p er m. Scad. 10 lug lio. V edi fase. 25. ~fANTOVA . R. l)r ef et tu ra. U ff. san . e m edico <;apo <lell' Uff. d'lg. di Ma11tova; a l 15 lug . ; vedi f.asç. 25. M ESOLA ( lf' err ura ) . - A tutto 20 lug.; L. 10,000 ~ 5 qu1a dr. dee.; assegno complem ent. L . 3000 variabile Séoondo le oscillazio11i d el 1nercato mone.t ario; L. 2500 cav . ; tassa L. 50.15; doc . .a 3 mesi d.a.l 15 giu.; serv. entr o 10 i»~. M oN'IEOASTELtLO (Alessunclr1a). Consor zio tre .com. ; ab . 1814; L . 7000) oltr e L . 1500 trasp ., L. 500 uff. san., L. 500 suppl. Scad. 9 luglio . MoNTORIO ROMANO (R or11a). - A tl1tto 20 luglio; L . 10,500; add.izion. L. 4 oltre 1000 pov.; tassa L. 50.10; età lim. 35 a. ~I ULAZZO (1ll assa Uar1'(Jkru). Soad. 15 lng. ; l a zona; L. 9000 e 5 quadr. d ee. oltre L. 2500 cav., L . 500 nff . ·an. ; età Jim. 35 a 11ni. T as~a L•. 50,15. ROBBIATE (('01tio). Uonsor.; l)roroga a t 11tto 31 l ugli-0. R O)f .\. llf inist e ro delle ()olo11 ie. Il Govern o <lell a 'Tripo litania assume 5 M e dici Colon iali co11 lo sti.p end.io a nnuo oomplessivo di L. 16,200 ed a lle nltre condi zioni (ch e gli inter essati potra11no oono~ cere r ec.a.ndosi p·r esso il ,Sindac.ato M edico Falicista, via d«~-i Lucches i 31). La• d on1and.a dovr à Assere presentata al ~1inistero d elle C<>lonie entro il 15 llrglio . . RossANO (Cosen,za). Ospedale Ci vile N~cola Giannettasio. Dire ttore chirurgo p rirr1a rio e trP medi ci chirurghi ordina r i; vedi fase. 26. Scad. 31 luglio . S. CosTANTIN"O ALBANESE (Matera). - A t utto 2 lug. ; età lim. 35 a. ,; trie nnio di condotta od osp edale; L. 7000; a ddizion. L. 10 ()]tre 300 pov.; 6 qu.adrie1111i dee. ; riconoscim. un quadriennio a 1tre condotte p er colo ro che non superano 35 a. T .\HQUINI.\ (J(o1n(I). - L. 20,000 d i c ui L. 9500 dal Ca.n1une e L. 10)000 dall' Ospedale ; c.-v.; 5 quadri Cl nni di 11. 1000 e altrettanto cla ll ' Os1)edal e; 2 .anni .i11 cli11ich e chir. od os p ed. prin cipali documentando di aver ·otten uto il posto p er t itolj od esami. ca d. 20 lu glio. TREQ1.T.\ NDA (.'iena). Scad . 14 lug. ; per 2 fra:-,;io11i ; J.J. 500 e 6 qu.a,dr. d ee ., oltre L. 2428.50 c.-Y. (v·ariabile) e L. 3500 oa,·.; ta : a L. 50.15. l ' nuJNO. (J011edale Civtle. Chjrur go pr]n1ario ; pro roga or e 12 del 10 ]ug. 1

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Bott.

E OC

PERFEZION.\MENTO.

I I :\fi11i te r o della P . I . ha bandito i l ton'"'orso .a llll n

borc;:a di pe rfer.1-0n~1n1ento pres. o t1 n I tituto

[ ..\~~ O XXXI\., FASC. ~7J

s uperiore e.stero per l'a n110 scolastioo 1927-28 da conferirsi per 1a Facoltà di medicina e chirurgi.a. L 'importo di d etta borsa sarà uguale a quelle ·de lle b{lr se di perfezi,o name nto .all'interno, cioè di 1 ... 6000, a.umentato di lln st1pplen1ento che non p otrà e~sere n1inore di L. 3000 e 11011 lJOtrà es~ere n1aggiore di L. 8000. Son·o n.1nn1essi a c911c0rrPre coloro ch i~ hnn110 <:onseguito l.a laurea da no n o ltre y_uattro an11i con1 p utati .a lla data di soadenza d el coneo1·~0. T,e i.stanze di a mn1issi-0ne al concorso redatte su car t a d a bol1o <la L. 3, d·ovran110 p er ven1re al Mini~ter·o deU a Pubbl ica I strl1zione (Direzione gen er ale ·d ell'istru zione uperiore) no11 p1 i1 tardi del 3 1 lug lio. (Per ulteri ori schi,a rime.n ti oonsl1ltare la Gazzetto, TJff 1c·iale , N . 136 d el 13 g iugno 19~7) .

BIOQRAFIE. Il prof. F1·. Krans. All 'età di 68 .a nni, .a n cora n ella vivacità delle ne attitt1dini di soienziato e di ma€stro, raggiunto dai Li1niti di età F e derioo Kr.aus lascia quest ' nnn o dopo 33 .anni di insegnamento, la 2a. cattedr.a di Cli11ica inedica dell'Università di Berlino. J niziat.o agli studi in un'ep oca n ella quale, sotto l'i1nipnl ~·o d el 111aterialismo d omi11an t e in tutti i ra1ni d el la cie11za, la medicin·a aveva smarrito la con cezione de·l l'unità clinica d el malato, FedeTico J(ra u s fu tr.a i primi a tentare di ·rioondurre verso il t-rH1cett-0 d ella person.alità, .a lla con siderazione de i pr .o b le1ni complessi della costituzione, ai qu·a li g ià d a gran tempo i nostri clinici italiani tende' a 1LO. In qu esto i11dirizzo è stata. diretta, si può dire, t utta l'attività soientifica di Federico Kr.aus, il cui pen siero pt1ò essere .sieguìto n ella. su.a contin ua e,·oluzi-011e in tutta la s11a oo pi·osa produzione ch e sta fra le clue opere principali: « L '.e sau:ribilità q u nJe i11dice costituzionale »> .appars a n el 1902, e la. <e P .atologia della. p ersona», u scita nel 1926. N è iu ~11ore è tata la 5ua op era di maestr-0: in 25 anni dj sua dir ezione, la 2a. Clinica m e die.a di B er li n o è div011t ata forse la 1)rj1na della Germani.a: u 11 istituto che riemp iva di merav iglia qn.anti lo vi itavau·o per la perfetta organizzazi 011e e per la r iechezza d elle i n&t.a llazioni e dei mezzi di studio. l) n lla . ua. c li n ica so no uscita ricercl1e ìf')nd~.men­ t [1 li 11<•j <·a~1 1p i pii1 :svn1·i ,, t] , d alla ~en1eio logi ri fis ica a 11 a. batteriologia, dal1a sierologia alla .carJi·ologia e .a Ila n et1 ropatologia, a lla <'himica, alla. fi~ico-chi­ u1icn. eec ., 111ent.r e la srua scuola si ador111ava di no1ni q11.ali il v. B ergmann, l'attuale successore, lo Sc11ittell1eln1, jl D e Lachamp, il Brugsch , l 'Eppinger, il Lo,vi , p er parlare dei pjù 0011osci11lii. N on 8Ì p uò non ricordare l'opera fonda me ntale de l t·!«1ttato cli p r. i.·olog;a. inedir a , al quale egl i ba r ivolto J,a sua opera fino a questi ul timi .anni, e ch e egli p·ot è compi er e m ediante la quasi esolus iva colla borazi<l ne di suoi .allievi. A q11est 'opera clas. i ca fa n nÒ <'O r o na .altri t ra ttati n on meno no lii d i s11oi nlliev], quale quello di tecnica di la,b oratorio c1el Brug ·eh e Schitte lheln1 il magistrale laYoro di L e"·:r s ulla !)rt r alisi agita11te. 1


[.<\N'NO XXXI,-, F ..iisc. 27]

SEZIONE PRATICA

8i11cer·o aurico dell'Itali.a ain1l1iratore profondo ' <le] fascis111'0, legato da })ersonale an1icizia con i n1aggiori dei no. tri cli11ici Federico Kraus si è climostr.a.to sempre fiero di, 'colla bora re .agli sca111bi ct1lt\1rali fra. i due paesi, ia.r.coglie11do con signorile e cordi ale ospitalità i1elln. sua Clin ica i r1ostri studiosi, n11cl1e qt1ando, nel dopogu erra, ]o cl1auYi11ismo tedesco sen1br ri va ~err.a re ite i ristretti rancori 1Jolitici i vasti c·.rdu pi d1~Ua scie11za. .Nel gi·or110 i11 cui il gra.11de r li11ico tedesco, an<'Or nell-a piena attività., si i·itira dagli agoni della scien7'a, vada .a Lt1i il reverente e cordiale saluto del « P oliclinico ».

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Congresso Internazionale di Idrologia Medica.

NOTIZIE DIVeRSE. . La lotta contro il cancro in Senato. Sl1l progetto relativo a.i pro,·vedin1e11ti cxn1tro il oa11cro e i tuni.ori inalig11 i, il relatore professor l\farchiafa Ya l1a os.Eer va to ehe il cancr o è i11 progr-essivo .a11111e11to, i11a che i due p rovvedimenti ço11tP11uti 11el Decreto ha.n n·o sictira efficacia sie Yerra11110 Le11e applicati. E i ooncer11011·0 l'istituzione ne lle YHrie r egiQ11i di O~ntri cli accerta111ento diagnostico per il ca11cro e l'attuazione di c•orsi ':li preparazicn1e scientifica e ':.li tirQ.cinii prati ci per l ' .<:1ddt 5tr.a n1e11to cl\ un }Jer~-0uale special i::/~ ,lt<.). P er ef,sj sarà possibiJ e u11a diag11osi p r onta, ,e}1e sarà s1eg11ìta dal tr.atta1nento curativo -pi tt i11c1jcat·o i1el qua le rientrano dei i11ezzi potenti, q11ali i r.aggi X e il r.adjo. Questo s olo si j)llÒ fare per ora. L a preve11zi-0ne clt l cn11cro, i11. ieme .alla cura -co11 i11ezzi C\lrativi eroici ch e n·o11 so1110 tr.a i conoscit1ti, potrà. entr are nella via t rio11fale quando arà rivelato il n1istero dell.a causa vera del cancro . L'or atore rico·r dò l'opera c-0-1111)i11ta. ·dal be11e111.:rito I stit nto a ntica11cero. o di Milnno ed espres.se la fiducia ol1e l'atto del Gover110 e i i1obili e en1pi .offerti da. Tulil a110 e dalla Lega Niazion.ale :presieduta dal <:'~en . L·ustig sar.a11no seguiti da al-tre iniziative. Così, co11 la coll a,boTazi~ne delle Autorità governative e lQcali, dei lnedici, degli scienzi.ati e dei cittadini si riuscirà, fi11alme11te a d on1n r e e a \"Ìncere a11che questo fiero i11orbo. Il sott . segr . on. S nardo , ri11g razia.n do il sen. ~I arcl1iafaYa, dichiarò el1e la !)arala dell'insigne . cien7'iato 1nroraggia il Governo ia. proseguire nei suoi studi . 0

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Scuola Superiore di Malariologia. ' La Scu ola Supei-iore di ~Ialariol ogi.a ·v oluta da ·s. E. il CavaliPr~ B e11it-0 l\fn&SOli11i, e i11a.u gurata r·on -·olen11e <'eri1Ilo11ia i11 11-0111e clel G0Yer110 Nazionale il 16 giugno 1927, 11on pote,·.a sorgere .. ott 0 Jnigliori ::ius1)ici. . I11 que ta Sc:11ola. lo stud :o con1pleto dei ])roble1ni n1alar.ici, sia nel ca.mpo 1nedico, sia i1el ra n1p o cle.11' in geg11eri.a, dP11' agricoltura e della legi lazione. per1neiterà agli allievi di re11der i edotti di ogni q11p, tione che 11rira ia, redi111ere l no1110 dal fla g-elio dellt:. febbri palu, tri. 1

· Il Gover110 Nazionale ha voluto ere.are t111 I stituto che possa essere t1tile non solo al medico, m.a anche a chi è preposto a lla coltivazione e alla ~1iste1n.azione cli terre malsane. L 'opera de1 sa11itario non può a11dare disgi11nta da quella degli ingegneri e degli agricoltori: solo una stretta e razionale CO-O}Jerazione p11\> i·endere lJ1'0fic11a e "~a­ lida la lo tta contro lu malaria. Con tali propositi e tali vedute, la Scuola Superiore di Malariologia ha già iniziato i suoi . corsi. P er informazioni rivolgersi .al direttore prof. ittorjo ~l\s{'oli, · R. Clinica Medica al Policlinico.

Riporti.amo il prQgramma provvisorio del « 0011gr esso Internazionale di Idrologia Medica » che st terrà i11 Italia e che verrà inaugur.ato il 12 ottobre 1927 in CampidQlglio sotto la Presi.denza 011oraria di S. E. B enit·o Mussolini: Ru111a , 1'2 ottobre: Mattino: Discorc<) inaugur.ale del nuovo Presidente on. prof. l~. Gabbi (P.a.rma) e del prof. D.alla. Vedova (Preside della Facoltà l\!Iedica di R·o1na). - P·on1eriggio: S-e·d\1ta di relazio11e e discussione: cc Idroterapia nelle m.a]a.ttie ac11tt' », relatori: prof. 'l. Gabbi, prof. Strass·e r (Vien11.a ) , Sir Willia1n Villcox e dottori For ecue Fox e 811ddel; cc Le ac·que di Chi.anciano », prof. V. Aseioli (Roma~. - 13 ottobre: Giorna-ta libera per v isitare i principali inonu1nenti di Roma. Alla 5era partenza per Montecatini .

JJI on,tecatirii.

14 ottobre (venerdì): Mattino: Inaugurazione del nuovo Stabilimento Termale. Visitat degli ,Stia1b i]imenti. « Le acque di Mo11tecatini >l, sen. p.r of. Quei:riolo. -- Pomeriggio: Seclut.a di relazione e discussione. rrema: « Proprietà del le aoq11e medicinali»: u) « I bagni termQ-miuera l i lQ•r() azione biologica e indicazioni ter.apet1ticl1e » , prof. Valenti (l\1il.a.n o), prof. P. Marfori (Nap·oli)' e dott. J. B. Burt (Buxto11); b) «I fe1tomeni e.lettrici i1elle .acqu e mi11erali », prof. Chassevant (1\..lgeri) e M. J Q,seph R.oce (Buxton); e) « U11i tà standard internazionale di misura » , dott. J11dd L e\vis (Lo11d-0n). 15 ottobr e (saba.to): ContinTuazione della discu ssi·one: a ) « Azio11e delle acqu e i11inera 11 sulla im1nunità: funzione a ntit-0ssica. e antia.n .afilatt,ica. n, <lott. F<'rreyrolles (la Bourboule); b) «Azione delle acq11e minerali sui fermenti e sui microrganisn1i » , dottori Mougeot (Royat) e M. Woodmansey (HarrogateL ,<:.{a l soni uauiore, 16 otto.bre (don1e11ica) : ~fattino : cc l1e ncqu p di 'al om.aggiore » , prof. L . Zoja (Mila 110). - p ,)111erigfrio: eduta di disc11... ÌQ11e e rapp·brt i: cc Process i <li inveccl1ian1ento delle a cque 111i11era.li » . J)rof. Zoerke11cloffer (l niv. di Praga ). - ' Tisita. ai v.ari ta.bilime11ti. 17 ottobre (111nedì): ,-i ita facoltativ a .a Par111a: Os pedale :;,\faggi-0re e I ·titnti di n1eclicina dell' l niverLità . ' Terra n110 .nu bblic:-.ti 11lteriori -nartioolari rl~ll e co1uunicazioni scientificl1e e dei trattenimenti. l Al Sori<'tà Internn zio11al e di Idrologia, cl1e oro-anizza il Congre , o ' conta trecento soc·1 di tutte e ......


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IL POLI CLfN lCO

le Nazioni ed l1a nel suo giornale l'cc Ar<J1iYio i11ter n nziona le di I clrologia ~I e dica » u11 potente orga110 di scienza , di pi.,atica e ·di propa·ga nda che n1~tra. l' altezza raggiunta dalla Idrote ra1)ia come se:ie11za. e come arte e n.e racc<Jglie e diffo11de le conquiste. N el 1927 è presieduta d a ll' on. 1)r ofessor U. Ga bbi.

VII Congresso Nazionale di

~Iedicina

dcl Lavoro.

Si a dnne rà. a P .arma i l 2J ottobre, proseguendo il 25 per )l od ena e si chiuderà a Carpi, città n atn le di B. R a111azzini, il 26 ottobre. a r a11110 preséntate e discu sse le segue11ti re lazioni: 1) cc P a t-0lo·g ia <la €lettr icità e raggi X », p ~r ~ 1J1·off. G. Aiello ed E. Pug no Va11oni; 2) ·cc Tuber colosi ed emigr.a zione », p e r il prof. G. Alle\i. Seguir a nnn l111a. rivista sintetica e critica d r l dott. A. N eb u loni d~l titolo: « L e intossicazio11i p r ofessio n ali dal 192"1 » o le con1unica7.ioni .:.critte. ~i\..l Co n gr es~o p otranno iscrii;er s i, prende11do ai1che p.arte all€ discussioni e presen ta11do comun ica.zioni, i cult1n·i di discipline affini e di sociologia. Il Con1it.ato Organi zzatore locale del Congresso, presied u to dall' on. !Jr-Of. U. Gabbi , i1redi porrà. per i Congressisti le 111igliiori facilitazioni di ~og­ ginr1i-o ed ha già ottenuto le e.on uete agevolazioui fe rr·o vi a ri<.., L a qt1ot a d'iscri zio·n e al Cong res. o. con diritto agli atti, è di L. 25 (peT le p er~one di fa1niglia L. 10) e dorvrà esser e i11viata 1al ca iere econ1omo , dott. B. Cavaglian·o , Yia . . B arnaba 8, )1il:i110 .

Pri.mo Convf)gno ~azionale della J.ega Italiana contro il Cancro. Sarà te ntlt·o dt1ra nte i g ior11i 16 e 17 de l prossimo ot tobre, nella sede l JniYer sita r ia dell'Jstituto Sieroter.ap ico Milanese. L 'o1·dine d el giorno r eca: 16 ottobr e : 1) cc Statis.t ic.a sa11 ita.ria den) ografica d el cancro in Italia», r Platore l)l'Of. Niceforo Alfredo ; 2) cc Metodi di pr·opaganda », ielator e prof. Ronz,a11i Enrico; J7 ottobre : &_) e< Costi tuzio11e ed org.a11izzazione de i centri diagno tici (cli11ici , radiologici e istolog ici) » , r elatore !1rof . l\1or p nrgo B e11edett·o; .J.) « Assist e n za d e i can cerosi » , relatore prof. Fichera Gaetano; 5) cc L a disciplina e d j l oontrollo d ella r.3. cliumtera~)ia del ca11cr o »J r elato re prof. P ernssia Felice. Ali.a. ]>residenza. della Lega ed a quella d0l C-01uitato 01·g::i.nizzatore di Mila n o sono già p erven nt('.> n umer ose adesioni dr'- 9arte di Enti e di p ersonalità m e diche illustri , e ve rtendo 1'0. d. G. su qu e.~ti-0 11i di alto interes. e sociale e 11azionale, i f a vivo iuYibo ai sig11ori l\fedici .ed agli Enti · a 11ita ri di in,ria.re I.a loro ade .ione e di i11ter,·e11 i re i1u111ero i al ConYegno. Il C1on1itato o rga nizzator0 è pre ieduto rlal p rof.

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XXXI\-, FASC. 271

8€rafi 110 Belfa.nti; ne sono &egreta1·i il prof. M. B or<,?hi e il clott. Qj orgio D e y. Si pregano i Sigg. Oo11gressisti ehe desicleran·o di prencler pa rte r.lla discti. sione degli argome11ti po.:;ti nll' O . d. G. di d.ar11e i11 te111po con1u11icazio11e al President€ d el Co111itato, prof. Serafino Belf.anti , ·via Da1·"·1n 20 - 1\'[il.anv (120).

Congresso Panamericano sulla 'J11l•<'rcolosi. Il l)l'Of . l-111bert.o Carpi, 111e·dic·o p riinlfl.rio de l1'0 pe dale )Iaggiore di :Niilano e incaricato di Den1ej1otira press10 quell.a ·u11i,"er sità , 0 tato invitato a Corclob a, 011d e partecipare a 1 l aYori del C-ong r esso Pa11an1erioa110 sulla tubercolosi, e gli è stata a ffidata ln. relazion e s ul tenia: cc C0i1nplicazioni d ella. t ube rcolo i polmo11.a.r e e loro cura >>. I11oltre P stato incaricato di te11e1·e nella F acoltà di i11ec1ic inn d i Cordoba cinque <!011fere11ze . ll argo1nenti .attinenti a ll' infezione t 11ber cola1·e. 11 pr·of. Carpi hn. pr<)p osto ch e q11este conferenze si a n.o tenute 1i1 fo rn1a cl i u11 ci c]o di lezi·o11i cc S11l1 a. c11r,a della t11bercolo i polmonare col pneumoto r nc·e a rtjficiale »

Un Convegno a S. Pellegrino per gli stndi sugli Stati Uricemici. ~'in

dall'an no 1925, in O<'C'H ion e delln oelebrnJ<.Ì·o 11e clel sao giubileo, la S1 o cietà delle 'l1ern10 di S. P el legrin·o aYeY:.1 cl€liber.ato di i11dire t1n.a riuJiione in S. P ellegrino per fa·r illustrare .<l [l en1i11cnti stn <lio~i lo stato a.ttuale delle co11usceuze e 1cl·e lle te11du11ze 11el campo della cli11ica e terapia n~li &tati uricen1 ici, all' infuori e. al disop·r a di ogni r,agione eo11ti11ge11te, co·ll.a partecipazione di 1nedici , ai quali si sar eb}>ero fatti ..,peciali inv iti. La riunio11e avrebbe don1to aver 1uogo nell'agoto 1927. :\Ia essendo venuta la i1otizia che i 1uedici france. i 'l sarebbero rin11iti a Vitte] 11el giugno per llll Con veg110 cons i1nile, l a ri11nion e di S. Pelleg rino ,~e11ne i·i 11vi.ata ,al luglio 1928 e precisamente a i gi·o rni 15-16. P e r questa riunione il prof. Ron1.1011i preise11terà 11ll a rei.azione cc s11lla pato1g e11esi dell'uricemia »; il p:J:of. P epere « sull'anatomia p atologica. clell' 11ricemi1a » . Il l)rof. D evoto illu~trerà. le for111e clinjcbe d ell ' uricen1ia. Il pr·of. P acch io11i (Ge11ova) t r atterà. clell'111·iee1nia. i1ei ban1b1ni. I relatori pre. . ie11ziera11no nlla riunione e 11·ispo11de--.1 nn-r) a t utt i i quesiti cl1e sara nno, lJosti. l 1a SociPtà clelle T er111e ·di . . P ellegrino sarà <>norata di offrire 9er i giorni della riunione l'ospita lità a d u11 d et e r1ui11ato 11u1nero di inedici it aliani , ch e , inter e.ssa11dos i agli st11di sull'urice1nia , le ayra11n o e presso il de~i d erio di pa.rtecip a r e .alla riu11i.011e che, del resto, an1111etterà 0ig11i n1ed ico senza alou11a tassa di iscr]z.ione. Le rela.zioni e le discu ssioni verra.nuo riunite i11 u11 \O] u1ne, c:l1e sarà lJ OÌ distribuito a tutti g li inter ,-e nnti.


[ANNO

XXXI\-, FASC.

~7 J

SEZIONE PRATICA

Congresso francese di chirurgia. L' As&aciazio11s francese di chirurgia terrà il suo 36° Co11gresso .a Parigi , presso la F acoltà di l\fédicina, dal 3 .all'8 ottobre, sott-0 la. presidenza del prof. Paul Bégouin, clinico ·chirurgo di Bol'deaux. Te111i: 1) cc Il dre11aggio i11 chirurgia addominale », relatori Caden at (Parigi) e Patel (Lio• ne); 2) cc Perit-011iti ed epiploiti croniche », relatori Lardenn·o is (Parigi) e Silhol (Marsiglia); 3) cc I ndicazioni e ris ulta ti della s impa.tectomia periarteriosa n ella chirurgia degli .arti », rela tori Leriche (Strasbt1rgo) e Robineat1 (Parigi). P e.r i11formazioni e adesioni rivolgersi al segret.ario generale, 12, Tue de la .Sei11e) Paris (' Ti e).

L'Ospedale " Antonio Cardarelli ,,.

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Il 18 giugno co11 grande solennità è stato in.a.u.gui·a.to a Can1pobasso l' Ospedale intitolato ad Anto11io Ca.r darelli. 011esta istit11zio11e è stata ,r,oluta dal Fasri mo cl1e ha d:ato i n1ezzi per att11arla. Sono i11terYe11uti l '011. l\I.artelli , i11 rappresen-ta11za del Go,·erno, il cou1n1 . Citarelli, in rapprese11tn n7.a · del P.artito N azion.ale Fasicist.a , le .autorità, 11otabilità ed. una grande folla. La cerimonia in.augura.le uffici ale s i è svolta n el Teatr·o Social€. Han11·0 parlato il Podestà, il Commissario della Prov incia, il Segi·etario Federale, i l preside11te dell Osp edale, 1'011. Martelli e d il rapprese11tante del P a rtito co1111n . Citarelli. Tl1tti gli o ratori sono stati appla u ditissin1i. . Nel discorso pronunziato per la. j11.a11gurazion e -dell'Ospe dal e \( Anto11io Cardar elli » l' on. Ma,rtelli h.a espre~so il r·o mpiacimento del GoYerno p er la provvida. istituzione civile verame11te deg11a dell a m emoria d el ~o·n11n°0 clinico de l quale l1a rioord.ato co11 ele\ate parole l 'oper a scientifioa, la vit a inten1erata e lo s pirito ital i anissimo che .abbracieja va cnt11 jasta q11a11to risponde ,·a ai supren1i interessi della P atria. L 'oratore .h a . oggi1111to che Antonio C.ardarelli f u modesto p er cl1è fu gr.ande. come è presu11tu oso o·gni ignora11te . L'Italia nuova is.p irn la. s ua azio11e ai migliori esempi del p assatci esige11do dai propri figli un volenteroso tContributo di intellige11za e di attività. L't0 ratore ha esortato i11fine ognuno ~ fare il proprio dovere per n,ssic11.I·.are .a.11 I talia la maggior e grandezza. Indi ha .a ,-u to luogo u11a Yisita .all' Ospedale, già benedetto da i11011s . Romita vescovo di Boj a 110. L e autorità sono i.state ricevute dal Con iglio di ammi nistrazione e dal Corpo san itario. Nel Palazzo ~Iunicipale ebbe poi luogo t1n ba11'(;hetto offe rto dal ì\ilunicipio e la sera u11 grande r icevime11to al Cir!'olo S.an11itico.

Commemorazi oni dJ Pinel e di Vulpian. Con gra11rle olennità so1i.o stati celebrati presso l'Accademia di ~1:edi ci 11a di Parigi) nella sed11ta del 31 inaggio, i ce11tenari di Pinel e di Vulpian. sotto l a pre.side11za dell'on. Herriot, ministro dell'Istruzio11e pubblic.a e delle belle arti. Furo110 p r onunziati i seguenti discorsi: )1 . de Fle1u·y, « Pi nel nosogr a fo e clinico » ~ G. Du1nas,

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Pinel psicol·ogo »; G. Hayeru , \ ' ulpian medico» ; E . Gley, « Vul1)ian fisiologo»; C. Acli.ard, «La medicin a da Pinf\l a ' 7 ulpia11 » . Seguì una elevata allocuzione del ministro. Il :30 m a,ggio si è svol ta una ceri1nonia ali.a Sor• b·onne, sotto la 1p residenza ·di An1d ré F a illière \ 111inistro del lavoro, igiene, assistenza e previdenza sociale. Si sono tenute .anche adunanze 001nme1norative a]l,a Salpetrière, alla Société ì\iiédico-psycl1ologique di Parigi e .altrove ed è stato r ecato un omaggio alla sta.tu.a :d i Pinel. cc

Un busto a Gaetan o l\-1azzoni . Al Protettorato di S. Git1seppe in R-0n1a (vi.a Non1entana) , capace ()ggi di ospitare circa 700 l·in1bi, è sta.t o i11augur ato un busto i n bronzo, eseguito dallo scultore Bartolini, oon oui i dirigenti dell'opera pia h a nno voluto esprin1ere la rioonoscenza del· Protett()r.ato vcr. o Gaetano M.a zzoni, jnsigne figlio della t-erra picen·a , il quale, a.Ila profonda. <lorttri11a eppe unire t1no s piTito dj altissi1na filantropia , lasciando, .a ll a s ua m-oa:te .a,-venuta n el 1922, m et.à. del isuo cos1picuo pat ri1nonio .a.ll ' I stitutQ . Alla ceri1n-onia sono intervenuti il sen. M arcl1ia.fava, il se11 . P estalozza, in r.a.ppr ooentan za del n1inistro F edele, il barone M azzolani , che r appresentava il Governatore, ~I prof. Quirioo, il gener.ale B a duel, i,l ~<)onte Ca:passo Torre, capo delFUfficio stamp.a del Primo M.inistr-0, S. E . Cassoli, P ,r -0curatore Gen erale della Corte d'Appello di To rino, il comm. F esta, in r appresentanza del ~i[i11istero dell'Inter110, il V esoovo Castren se monsignor P anizzardj, e altre autorità. Jl P1'e-idente dell'opera pia, dott. Giacom o R att.azzi ha fe.licen1ente rievooato in u11 disoorso ' t utta 1'01Jera dell'illustr e e compianto chirurgo Gaeta11·0 M a.zzon1, cl1e :tanta luce di scienza. e di bontà seppe portar e n el mondo medico italiano. A i1ome del 1Vli11istTo Fedele hia poi p r-011unciato llll lucido discorso il sen. prof. P estalozza.

Per la l otta contro la tubercolosi . L a cittadinan za romana ha ma:gnifi-0amente risposto, come sen1pre, all'appello ch e le era stato rivolto dalla Commissione provinciale iantituberoola r e, e la F esta del Fiore ha ottenuto il più lu...in ghiero successo . L 'a·pe1-t11ra delle cassette ha fruttato circa 38 n1ila lire, che potra11no raggiunrrere Je 40 con le qu estue delle Chiese, di c11i non ' s i 00i11osoono anQOtI'a i rjsultati. ~.Ula eccell€' !1to riuscita di questa benefica festa hanno contribuito molti, a comi11ciare dal presiden te sen. Baccelli e dalla s ignora Giuseppi11a. Salustri Galli-Baccelli ; e a t u tti il Comitato .ordina,tore - presieduto dal prof. ' Tittorio Ascoli e di cui è segretario generale i l prof. Ugo l\1ariotti ha rivolto vivi ringraziamenti.

Corso di perfezionamento in tisiologia e lotta antitnbercol are. Si è chiuso in N.apoli il 2° Corso di perfezionan1ento in tisiologia e lott.a antitubercolare, inizia-


[ANNO XXXIV, F ASC. 27)

IL POLICI.INICO

tos i il 28 a.p r1le nella Scuola Libera Medico-Chirt1rgica N.apo•l etana. Il corso è stato organizzato dal prof. Andrea · Ferra11nj11i, l'i11din1e11ticabjle organizzatore e preside11te del I Qo,n gresso e I Espoizio11e Niazionale A11tituberoolare . Al corso, oltre al prof. i\.. Ferranni11i, hanno preso parte i profesE.iori Blasi, Calendoli, D 'Arrigo, De Amicis, De Bo11is, De Stefano, De Vincentiis, Faloone R., Fr.a11cescl1elli, Landolf i, Lenzi, Marott.a R. , Papale, P.i rera, Rosati, Sciuti, Spinetti, Verde. Cia.·cu1110 di questi professori ha svolto t1n l•a to dèl cor so sui n1etodi per la diagnosi precoce· della tuberoolosi in tutte l e branche della n1edìcina e chirt1rgiai, a oorni11ciar e daU a clini-ca ge11er.ale, medica. e chirurgica, a. venire alle cli11iche specializ~:ate come la ginecologia e ostetricia, pediatria, oc11li1Stica, dern1.atol·ogia , oto-rin·o-lari11goi.at-r ia ecc. Durante le 4.2 lezioni sono state illustrate anche le direttive sulla inter!)retazione dei fe11o·m eni patologici, i più .r ecenti metodi di cur.a , la tecnica ·ulle istituzioni sociali per la profilassi, con il sus.5idio di esercitazio·n i dimostr.a.tive, di visite ai dispensar!, .alle scuole~asilo, ,alle stazioni elioterapiche, a~ preventori, a·gl'istituti .r adiologici) agli i.~ tituti siera-va.Qcinoterapici, .alle colonie agricole. ~'igl'i scritti è stato rilasciato un diplo1na.

All'Associazione Sanitaria

Mi lane~e.

Come abbiamo già avu.t o occa sione di a11n unc.iare i11 11n i1un1ero precedente, il i1uovo Consiglio Direttivo, presied11to dal pro·f. Pietro Boveri, h.a decis o di tenere, a1 p1rin10 e terzo gio:vedì di ogni me e (e. elusi i mesi estivi di 111glio, agosto e sette111bre) delle « Convers,azioni cliniche », nelle q11a li - De11za alcuna veste cattedratica - vengono espo.sti e discussi dei casi pratici, sia di n1edici11a, ohe di chirurgia o di specialità, che gli interv~ ri11ti credo110 di particolare i11teresse od importanza. Le oonver.sazjoni, i110.Jto utili ed istruttive, 13.11aloghe a qu.anto si fa all'estero cc ora Clinica » di Vienna) e in altre città d ' Italia (Ron1a , P.adov.a, ecc.) ,,..e11n€ro j11iziate a ~fil ano i1ella sede della Associazione Sanitaria 1\ifi]anese in via S. Paolo 10 il 19 ma<sgio. u. s. Possiamo ora dare bre\en1ente la cronaca deUe prin1e due convers.azio1ni. Nella p1·ima del 19 maggio vc11ne da u11 egregio medico oondott-o esposto un caso oçcorsogli nella sua pratica privata dj, « probabile t11111ore del mesenterio ». Nella \Seconda conversazione che ebbe 1uogo il 2 gi11gno 11n <list.ir1to cl1irurgo ha invece esposto, present.ando anche i pe2zi an.atomici, alcuni casi di oolecistite gangrenosa p1arziale e totale. Q11este cc conversazioni cliniche », i1el n1odo in cui sono state impostate, sempljce e &erio insie:.. n1e, \erranno sempre più apprezzate dai Collegl1i di };filano e fuori, i quali possono liberamente intervenirvi. 1

Un aeroplano sanitario. Nei giornj corsi , prove11ie11te dalle Officine 1\feccaniche di 1Iariua di Pisa, è giunto i11 Yolo

a Ron1a , sul campo di Centocelle> un aeroplano sa11i tario cl1e po,r ta j} no1ne di e< :\:fercurio ». .8 il i)ri1no ap!Jareccl1io del genere .che è stato OOt)truitQ tutto in acciaio e clurall11minio, della cui produzio11e oru1a.i l ' Ita.lia nuoYa si è con.11pletan1e11te resa incline11dente da.Jl'estero. I11 questa -0ccaiio11e i·l ca1npo di Ceutocelle è di ,.t!nuto 111èta di i10 te perso11.al ità scientificl1e .. 111edic:he e militari dell'Urbe. Era prese11te anche l 'on. B.albo. 11 ten. col inedico Di Nola , direttore del servizio sanita.r io dell'Aeronautica, fece gli onori di casa accompagnando gli illustri ço11ve11t1ti nella Yisiita n1int1ziosa di q11e.sto .app.arecchio, il quale è dotato cli t1na con1od.a oabi11a i)artioolarmenteattrezzata per il trasporto i11 barella. di due feriti o inalati gr.a vi, ·d i 4 feriti tr.a~portabili seduti e di lln inedico, oltre a clue pil<>ti cl1e harn10 i propri posti in uno speciale con1partin1e11to anteriore .all' a.n1 pia cabina dei feriti. 'J'utti i Yisiiatori l)oterono compiere un giro pitt-oresco ui Oaistelli romani e stilla Capitale, i11 Ti~ta del i11are, e far ritorno ·a Cento·c~lle dopo u11'ora di delizioso volo e controllarono le ottin1e qualità r.tatiche clel cc Merc11rio » a bo rdo del q11ale, per la inanc.a11za iassoluta anche delle più lie,·i scosse, è p·o~ ibile · compiere no11 d e-1 Ie sen1plici 111eclic:ature, co111e per csperi111 e11to è stato fatto, bensì de.gìi atti opeTati,i. 1

1

I medici condotti e i corsi di puericultura . J/Oper·cti Nazio11ale per la. protezi-one della ma-

ternità e dell'i11fanzia co•mu11ic.a: L!ou. Blia.11c, regio con1111is ario :traordinario p er l' 0 1Jera Nazionale protezio11e i11ater11ità e inf a11zia. racoo111anda a t11tti i Podestà del Regno che facilitino per q11·a11to possibile l'iscrizione dei 111edici co11dotti dipendenti .ai corsi di perfeziona n1ent·o in p ueric11ltnra cl1e sa ra11no te11uti i11 n1olte città c111r.a11te i n1esi estivi. L'in1porta.n za di tali cor si per la protezic11e della i11aternità e l'infa11zia i1011 può &fuggire ad a1cu110 e i P odestà ~i rendera11110 benemeriti col'la borntori nell' .azione che ha per fine il miglioran1e11to deJla. stirpe, ,,oluto dal D11ce f~a.vorendo a~lla più larga 1nisura l'iscrizione dei i11edici co11d-0tti dipen.de11ti a tali corsi.

Istituto per. le . ricerche psico-fisiologiche sull'aviazione in Firenze. Q11e to istitl1to recente1nente ~ stato intitolato a I co1npi.a11t-0 prof. Gino Ga1eotti a. ricordo dèl gra11cle impulso cl1e l'eminente biologo italiano dette alle ricerche psico-fisiologiel1c .sull' a\ia. ZJOile .

Istituto actinolog ico a Parigi . s.tat<> org,,1 nizZJa.to a Pa.rigi un I stituto di _.\.ctinologia, alle dipende11ze del )ifinistero dell~ P. I .; esso sorge nel quartiere '\T_a11gir.ard (.p.assage Don1ba::;les 6); è destinato· escl11siv.a.mente allo stl1dio dei raggi l1ltravioletti. È diretto dal dott. .J ean .Sa!cln1an col concoìl·so dei dottori Colanéri, Dufestel, Robi11e) ):fonceau e Roger Cahen. È


[A•.NNO XXXI\·, I•'ASC. 27 j

SEZIONE PRATICA

L'attrezzatura 1?er la ·p roduzione dei !l:aggi .atti nici è fo;rse la più ricca e completa che o·g gi .sii pogsegga. ' Ti sono stanze clestinate esclusivamente alle la1np·ade a vapO!I'i di mercurio, .altre per lampade a.d .n,rco che riproducono u,n a luce nlolto affine a q1ue1Ja solare. Un reparto p er rachitici ha le pareti rivestite di fibrocemento, con Lamine di alluminio che riflettono i raggi ultra-violetti e infra-rossi filtrati e s eleziona.t i, prov enie11ti dall'alto; i bambiru, quas i 11udi, ha.n,n o gli occhi protetti da l enti impermeabili ai raggi attinici. Vengono c11r.ati anche jl lupus e varie dermatos.i , l'~ma, ecc.

Letteratura sulle neu1·osi del cuore e dei ,·asi • • san go1gn1.

Il prof. GioY.anni G.alli ha i11 lavoro un a i11onografia sulle neurosi del cuore e dei vasi sanguigni e i}rega vivissin1amente i direttori degli I~ituti e tutti i colleghi, perchè vogliano mandargli i loro la,rori su questo argomento, desider.ando che tutta I.a letteratura italiana venga presa in completa e m.assim·a considerazione. Indirjzz·o: Prof. G.alli - ,~ia . .\.11tonio . Sto p1Jani , 17 - Lecoo .

Pe1· il Savio Giudice: Livio Tempestini Si è sp e11to il 2 git1gn·o in Ron1a J.,IVIO 1'EMPESTINI Presi<le11te di Sezione della Cassazione ' . del R eg110. Io <lesidero presentare d.al Policlin ico le co11doglianze .alla . famigl;a e l'ossequio all'in·gegno, ,al carattere, alla forte e "' impatica figur a dell'eccel ·o n1agistrato . E ,-orrei che tutti i medici d 'Ita lia, s' a&sociassero .a n1e n el n1a 11dare il ri1npianto alla n1emo ria di qn e t'non10 dalla forte \olontà e dai everi p ropo iti di gil1stizia.

1f.olti an n i fa qun11<l.o gli orJjni dei inedici 110 11 aYeva110 .alct1n rico11os ci111ento giuridico, io presiedevo l' Ort.:l ine di Roma ed egli era Pre.sidente· del Tribnnale. Non avevo la vé11tura di oonoscerJo . ~ 11 i prese11ta i a lui per Lle11u11ciargli che le p erizie g iuclizia rie si nffida va no <:ìp OSS·O 'per f.avoritismi & n on })er 1·agione di con1petenz.a, che er.ano compen~a te i11 111aniera arbitraria, ecc. Egli dette i1n111a11tinenti ordin e che n essuna p erizia fosse pag.atn ~er1za il ,,.isto cl ell'()rdine dei iuedici ; e d. iniziò una proced11ra c11e h n C'-Ontj n11.ato a dare frl1tti ben efici. In ~1arec<.:l1 i e lan1cntele o co ntroversie, cl1'ebbi a. p re~·~ nta rgli trovai senT~) re la stessa vo lontà, decisc;t pe1· la gil1stizia e cont.i·ariia ad ogni in·ger enza .a11ch e di s11oi super iori. CessRta ]n, mia funzione di T>residente d ell' ·Or <line , non ]10 più a\-t1t-0 occasione di i11ooritrar1ni co11 questo ma.g istrato dalle forti e oneste iniziati'e e 111erita.rne11te salito a.i fastigi della carrier n, n1a se11to il dove re di tributare ali.a n1e111or i n ·cli lui 1'01nag~io dell' an1mirazi<»ne che ho • nl1tri bo se1npre n el c11ore . l\1cntre sono sicuro che i ineclici ital ia n i s' uniranno .a ine in questo t ributo di rico11os cenza , m'at1g11ro ch e ~ giusti i11tere~ i dei medici trovi110 sen1pre i1ella magistr.atur.a italin 11n t1·0111i ni d€ll a t e1np ra del giudice Livio Te111pes tjni. , -TTTORIO .t\SCOLI . 1

H a posto volontari an1ente fi11e alla su.a vita il dott. prof. CALISTO BUA, nato a. Oschiri (Sassari) i1el 1886; f11 assistente osp e·daliero .a Sassari e poi a.ssisten te e .ai11to alle Cliniche Ostetricl1& di P .arn1a e di Padova; l ascia lavori apprezzati, tra cui l a tesi di docenza sui tu1nor i del legamento largo, sulle cisti dell'ovaio ecc . Gli si schiudeva un.a pro111ettente carriera . A. P.

Indice alfabetico per materie. .A11e1nie secondarie a forn1e chirurgiche: t rattame11to con ossido idrato ferrico colloidal e per 1-ia endoYenooa. Pag. 956 973 Bibliografia . . » 980 Blat,te: di struzione » '. Caffei11.a: azione diuretica » 979 Oa·ncl'O: lotta con,tro i7 -· . » 983 Cronaca del mo\·~me11to professionale » 983 Cuore degli obesi : stud io radiologico » 970 Cuore: effetti del p,a.rto » 970 Encefalite letargica: cura . » 959 Infezione fetale , » 962 Infezioni urina.rie nel poppa11te: trattamento . . » 979 Influenza con1e entità nlorbo.sa a sè . » 978 Licenziamento per f in e di prova 111 o fi'l;af o cla consid era~ion.1 d'orcli1ie disciplinare » 982 Licenzianic nto 1Je r niotiri non disciplina71i » 982

Malar ia in fantile: pe.r un'azio11e siste1natica contro ]a -- . . ]>o u. Malatti e degli organi .addo1nin.ali su·p e. . r1or1 » .l\<f.asticazione e secrezio11e ·g astr ica . » Medicina l egale: congresso . » ~~oniin,a. : ann,ullllmento per esclu,sion e illeaale di un concorrent e . . . » Pancreatite a cuta: sintomatologia e cura » tori a della lnedici11a : igie ne e a.ssistenz~ soc1.ale dei la\or atori n el l\f edio Evo » Tos e c.ardiaca e fornLa pertussoide nel1' insufficienza oardi.aca . » Tube.r colosi e 1nalaria : presunto antagonismo . . . . . ,, Urot ropin a per via intravenosa nelle ritenzioni urinarie post-operative ginecologicl1e » Vegetazioni adenoidi »

974 966 981 977

982 968 971 969

980 979 978

Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Poi clinico se non in seguito ad aatorizzaztnne scritta dalla redazione. E vietata la pabbllcazione d; sunti di essi senza citarne la fonte. Diritti di proprietà riservati. -

Roma • Sta.b. Tipo-Lit. Arm81lli di M. Oourrter.

V. ASCOLI, Red . l'e9P


'990

CI, POLlCLTNICO

[.i\...'\fNO

XXXI\-.

FASC.

27

. . . RAMMENTIAMO L'IMPORTANTISSIMO LIBRO DEL

Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI

Docente di Medicin1 Legale degli Infortuni nella

I~.

Università di Firenze

la Traumatologia del Lavoro nei rapporti con la Legge Seconda edizione completamente

rif~tta

·e ampliata.

A/fi nchè i signori 1\1 edici possano ed urs'i. della; [Jrancl f' it bilità che ha 11te .sto volun1e cl el prof f'sso r CianiJJOlini, riportiamo i serruenti giudizi espressi da B i1:iste Itaiiane : cc P ochissimi .anni fa il Ciampolini a.v eva pubblic.at.o in forma più su cci11ta e 1nod€sta qu€sto libro, «e l' nyerne clovuta preparare una seconda edizione rif~tta e an1pliata d11nostra l'i11ter0S'se dell'a rgom€nto cc e il successo del] 'oper,a . e< De i proble1ni sa11itaTi del ]a.vor o ttitti p.a.r lano perchè son di n1oda e fa11no sperar e qualche sod .. « d~fazione; ma ben pochi ne son·o i 001npetent.i veri anche tra coloro che ,-i ~i .affanna110 intorno. cc Oi.a.in-p olini è tr.a i pochi comp ete11tissimi : e 1nentre dal s uo m.aestr·o, il B·orri, h a ereditato la -<< llredilezione per quèSti studi e l'acume critico mera vigliooo, dal s uo p osto di ispettore medico delle (< F err·Of\T ie dello Stat·o h a ricavato un'esiperie.11za diretta e vast.a, e cl.a.Ile s ue cloti. personali 11a port-a.to .<e la faciiità e la chiarezza della esposizione. « I11 u11a pri.m.a parte del SllO voln111·e egli an alizz,a, ]e cat1se l~1ive e l'i11abjlit.à al lavoro e t ratta pa.r titamente delle vTarie ca.11se lf'sive di ordine fisi.co, chin1ico e psichico, e qui11di della capacità al la(( vor·o. delle su~ mi11orazioni, delle possibilità di adattamento e riparazione · chiru.r gica, delle c.011c.at1se, H delle liquidazioni, clelle varie frodi, della n ecr.osco·p ia. N ella. se0011da parte sono st1cce~sivaine11te ·e saH mi11ati i traumi delle diver.~~ partr del co1·po. e< L 'ampia, intric.ata e delicata m.ateria è tratl:t.ata. con. una effic:.acia. didattica ese111plare ; e l'es po« sizione, ricca di riferimen ti, di oasistic.a e di giurisprudenza non è la r.a.ff,azzonata com1)i lazione di « materiale impa.r aticcio o le~P..:icchia.t'°, ma la trattazione sever a anch·e degli .argon1enti più discllssi e « di~on ti.bili , al lu,me di una critica ohbiettiv.a e S1Ulla base di fatti p-0sitivi di osservazione propria e altrui. « E chi l1a qualch e p.r atica in materia può compr e11d?re qt1ale Ynlor € abbi.a que-:.t-0 fonda111e11t-0 di fatti -<( scelti fra i più sicuri. cc Il libro di Oiampolini è p erciò t1n'ottima gui·da pe.r chi con coscienza e serietà vuole approfo11«c dir i i11 questo ca1np<>, che sembra il più semplice ed è il più r icco di difficoltà. cc Il Pozzi, 001ne al solito, ha fatto del suo meglio per darci un libro editorial1nente bello ed elega11te ». D a ]A T~o c e Sanitaria , Napoli, Ann·J n. 7. Prof. L UIGI F ER.R.ANNINI. 1

o((

,r,

cc fl na notevole pubblicazione ital1ana è quella del ~1rof . Arn·olf.o Ciam1)olini che tratt.a la « tra u n1a1t:<tologia del lavoro n·e i rap.p orti con 1a ]e.g ge » edita cl.a.Ila. oasa e-:l: itri ce l 1uigi P .oz.zi di Ro111a. « L 'oper a del pr·Oif. Ciampo.Jin.i on ora il paese nost1~0; si tratta di una pub·b licazio11e orga11ica, che .<< oolla tr.a.ttazio11e sistematioa di tutto il poliedro tra.11matologico .arriva a fm·11ire al medico italiano la ·~< guid.a sicuria e la mate.ria, attraentemente p!resentat~. per il saggio gov€rno SU(). e< In questa opera. condotta oon un mirabile senso pr.atico, p€r p arte di chi oltre che s ulla cattedra , << è stato. ed è altamente attivo n el campò delle analisi traumatol·ogiche quo.ti.diane, son o ,aduniate osser-<< vazioni e discussioni s u vicende vissute e per tr·attate, che soddisfano p iet1amentc l' a11i1110 del lettore, << perchè questo è sicuro cli rinYenire n€1 testo tutto ciò cl1e gli può occorrere i1ello sYiluppo della sua « attività pro•fession.ale. «E i11 135 cap itoli scritti molto bene, con pa.rticola.re ch iarezza ed efficacia, il prof. C'iampolini ha «saputo disporre la in.ateria da rendersi 111erite·v ole c·o111.e insegnante, come studioso e .trattatista, di .e< esse1·e additat·o ad esempio. E l'editore co11 u11a cura veramente deg;11a di en co1nio, 11a voluto mo~tr.arsi e< sensibile verso l·a nobile fatica dell'autore. Augurian10 che medici e giuristi abbia110 a valersi dell'oipera << di . .i\ .rnolfo Ciampolini. D·a La 1\Iediicina del L avoro, Mi1ano, "'i.\.11110 X ' ""II, N. 7. 1

« QueJta sec-onda

edizione del 11oto man u.ale del prof. Ci.a111p 0Jini si presenta co.siÌ diversa ·d alla .(( prin1a, sia per mole. del volume, sia per Yeste tip ogra fioa, siia infine per la svolgimento stesso della -<<materia , da dare subito l'impressione nel lettor e di es ere di fronte a una ·pubblicazione del tutto nuova. cc L >es po · iz~one inf.atti dei vari argome11ti è stata apilUnto esrposta in ino do .assai più ampio e H as:ai migli·ore) e i p r oblemi i11erenti alla 1traumatologia dèl la·voro, con1p~es i q11elli cl1e sono oggetto ·« cl i n1ae;giore rJiso11asio·n e, risultan·o c<0sì iassai chiariti attraverso a u11.a. critica sere11.a e ob·b iettiva e cc a n11a larga esperimentazione dei fatt1. et Non è cosa 11è semplice 11è faci le u11 esame, sia pure so1n1nario di tutta la materi.a svolta in « oltr€- 1000 pagine e ii1 35 ca.p itoli. Ci limiteremo quindi a d accennare ch0 dopo un·o studio accurato «delle \arie cause lesive che p ossono 0011du.r1·e alla i11abilità .al lavor o, dopo un esa111e dettagliato delle « vari e concause di inabilità, dopo l'cspooizi·one dell·a pro.c edu ra ·p ·e r la liquida.z ione dei danni in Italia « e ia 11' est.:-ro, per le p erizie, gli arbitrati, ecc., non l asciando in disparte i vari problemi delle simula{( zioni, delle autolesioni, ecc. l' A. l)assa. in rassegna t utti i traumi che posso11·0 a.gire sull' organismo « umano nelle varie sue regioni (dal caipo e dialla f.accja agli arti superiori ed i11feriori) oosì da fornire « al medico pratico, a. cui &\Se11zialmente è destinato, un manuale utilic;simo e tale da. 1netterlo in oon<c dizione di giuclicare e di risolvere degnamente i vari problemi che nel campo p eritale della profes« s1one gli si possono aff.a.cciare » . Da Minerva 111 edica: Torino, .Anno ' rr, N . 10. 1

Un g. e~s.o volume di ll)agine XXIV-1004, nitidamen.t e sta.mpato s·u carta d~c;tinta ed ?.rtistJicamente rilegato in piena tel<:l., com i.nscri ~ ion.ii sul pdamo e Sl1lJl dorso. Prezzo L. 80, 1più L. 3 per le SJ>ese ·p ostali di ape-dizione, che 1aglti abb-01I1ati è .concesso pagare ii.n ~ue tra te di L. 4 O ciruscuna, l?. J)'l'ima subito e la. seconda ad.la dietanza di tre mesi. Al ricevimento della p!'l1ma. rata cli L. 4 O ai spedisce dl volume in pa<000 postale a. I.'Orto dovuto. Coloro oh e desiderano ottenerlo iper sole L. 7 5 e TitS'J)armia..re .a.n"Ohe la spesa del pacco poetale debbono inviiail'e eubito' t.ale BO'mma media.nte Vagld.a Postale o Barur.ario all'editore L'J fGI POZZI - Vja Sistinai 14 - ROMA e lo l'iceveranno <irn mediat.aanente franco di porto.


ANNO XXXIV

Roma , 11 Luglio 1927

.Fase. 28

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg .PRA.TICA.

REDATTORE CAPO: PROlf. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. la Ile to ta a. €.

a)·

jj

.e I.

C(}lnferenze · V. J...;coli: La Illlss1on-e della R<:uola SuperiOII'e di Mal ari<>logi a. Ddsoorso -r.er il'inaugurazion€ 1

del 1n corso.

Osservazioni cliniche : C. Leo: St.1 di un acci·dente poeto_

pel'atori<> no n -oomurne. (Par<>.lisi S1Pinale flaiooida in soggetto operato di oviarJ.e ctomia bil ateI"ale per t-i1more). - O. V.a.lenti: Ria.nima.z:ione del .cu-0tre -con ini ezione intra.cia-r.J.iaca. .:\!. Sbrozzi: Eclamuei::i. pleurica lll()rt.?.le .i.n se;.ruito a ,puntu.ra esplorativa 11er empiema. Sunti e rassegne : SISTEMA DIGERENTE : Hohlweg : Gastri·t e e u l cera 1gastrica. - Wink eLbau er e Frisoh : U l cera peptiic a e tub e~colo.si po1m-0111.a r€- - Briitt : Il punto di vista batteriol-01g-i•c-0 iper 1a qt.1esttone dell1a res.w ione delle ulcere g.aetro-:luodeniaJi -rerforate. 81STEMA OSTEO·ARTtCOLARE: J aroschy: Spondiloliatecd lombos:a.cTa. le. - Heymian-0.,.v1t·s.ch: Contl'libuto al trattamento oiperatorio dell a lussazione aibitu•ale dellia spall a. -· E. W. H ey G.roves: Contributo ?.ila chi·r ur.gi.a ri·c ostruttiova dell'an.ca. Cenni bibliografici.

Medicina sociale: I . Càlla.ri ; La «Ca.irta san1ita,r1a ». Accademie, Società mediche, Congressi : R. Acoa;demia

Me d·i«Jia di Rom.a . Appunti per h medico pratico : CASISTICA: Feb.b re r-eur .ati1ca 1aicu ta e corea. - Forme t'rure di tetano. - La prova di Dìck in urn'epi1demia scolastica id.ti scarlattin•a . - Recenti. osservazioni Erull'.amebias.i. - TERAPIA: I rim €·di d.el si6tema Yegetn.t.1v-0. - Effiea..c:ia della .cura ·m alari.c a nella paraJ.isi p.r og1reesiva. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Ulteriori '31:.Udi sul trapiianto del rene. - L'origine surrenale ilei tumori dper.nefro·idi del rene. - St11di su.lla, decom1)reesione ·de l·l a vesc-iica. - POSTA DEGLC ABBONATI. - V:\RIA: La cura delle malattie net viaggi d i m aire. Politica sanitaria e gi·1Jrisprudenza : G. Selvaggi: Con· troveraie gi11.r i1diohe. Nella v.ita professionale : C.r onaca del .m ov.imento p.rof&Ssi0tnale. - Concorsi- - Nomine, r;rromozion•i €d ono~ ;r i fi-0enz.e. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

SOLI ECITAZIONE

I signori abbonati che non hanno pagato ancora la seconda rata seme· strale a compimento dell'importo del proprio abbonamento pel 1927, sono vivamente pregati di farne s~llecita rimessa, mediante vaRlia postale. ,l l

N. B . -

L'EnrTORE: LUIGI POZZI, via Sistin.a, D el va.iglia p ostale che si invia devesi conservare il polizzi110 cli ricevuta.

CONFERENZE. La missione della Scuola Snperio1·e di ltt:alariologia. Discorso per l'inaugurazione del I Corso del prof. , ,.ITTORIO _.\ SCOLI. Con l ·intuito sicuro dell'Uomo di Stato, ap1Pena il nostro Capo del Governo conobbe l 'attuale svolgimen to deg·Ji 5tu·d i sulla malaria in Italia e presso le Nazioni civili, pensò che una Scuol1a di '1\tlalariologia dovesse sorgere fra noi; e, con la abituale prontezza, al pensiero fece seguire il proY\'edimento e l 'azione. L'Italia è la terra classica del1a m alaria. Se questa endemia, cl1e colpisce con 1p redilezione i lavoratori ·della terra, 11a desolato n ei secoli molte regioni della Penisola e ha pesato gravemente sui loro storici destini, ha pure susciooto in ogni epoca 5tnrli e provvedimenti che attestano la viva<?ità e la potenza d el nostro genio. Per rispetto dell'uditorio che onora l 'inaugurazione de1la Scuola di ~Ialariol ogia, 11on farò un disc or ·o s ull 'eYoluzione stG>rico-sociale della malaria i11 Ttali1a; ma dirò breyemente della missj one della Scuola, cl1e oggi sorge in Roma. Sorge

1~,

R oma.

qui, non solo per trarre aus1picio dall'epoca sto· rica che nel ma.gico nome di Roma ora si ,-iene svolgendo, ma per cl1è la ,Città, nata immortale, ha r esistito alla malattia che l'assediava da presso, l 'ha domiata, l 'ha vinta ormai, per r iprendere, con rinnovato vigore, la via della grandezza.

* ** La malaria costituì già la preoccupazion e dei mitici fondatori dell'Urbe, se crediamo alle paTo1 e di Cicerone, il quale riferisce c11e Romolo scelse, i n regi one pestil enti, una località abbondante di fonti e salubre. Quei codici che reser o singolare l'ordinamento della Repubblica romana, prima che delle l eggi, trattano degli alber i e delle acque cioè della coltura dei campi, della r edenz1one dci luoghi palustr i, della con servazion e rl elle selve e degli alberi sparsi, ecc. 1,0 sviluppo dell'agricoltura, cl1e costituì la forza di Rom a, spingeva gli .uomini 1p olitici ad occ11pnrsi con insisten za e con passione di agricoltura. ' rarrone, che s ~rissc n egli ultimi ten1pi dell:a R epubblica , n el suo trattato D e re rit st iCa, oltre a dare consigli s ulragricoltur a e sulla sede d elle abitazion i, espone sulla natura della mala-


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IL POLI CLIN ICO

ria, un'opinione cì1e pare una profezia, poichè pensa che la rnalaria si1a prodotta da animali min.uti che non, p ossono percepirsi con gli ocC hi.

Celso descrisse in modo sorpre11dente il 1p·art1colare e svariato andamento delle febbri mala· riche. E, per segnare soltanto le grandi tappe della storia, ricorderò che Lancisi perfezionò l'esperienza .secol1are sui danni delle acque stagnanti e SOJPratutto sul nocumento delle .paludi. Devo crnalche accenno di 1Più alla scoperta del rimedio spe,cifico. Verso la metà del x vir secolo , dopo che la contessia di Cinchon accr e·ditò la cortecc ia che guariva le febbri de Ha provincia di Lo:xa nel P erù, il rimedio fu ;p resto portato e diffl1so in Europa. Qui trovò più contrasti che consensi. Sostenitori con vinti n e furono specialmente gli Italiani, e fra essi i medici di Roma, il De Fonseca, il Fabbri (detto Conygio), il Sini· baldi, ai quali i Padri Gesuiti avevano portato, tra i primi riel Vecchio Continente, la Corteccia ~

1n iracolosa .

Nella i1 ebbia del pur o nosografis mo era ·d ifficile <listj nguere la febbre di una natuI'la ·da febbri d:!. l1n'a ltra n atura; i m ed]ci europei mal si orientavan o nello stabilire in quali febbri la china giovava. Il grande Syde.nham ha asseri~o esser e la china l'unica sostanza che m eritasse d1avvero repiteto di spr>clfico, e ciò induce,,a d1all 'osser v·azion e cl1e curasse la quartana senza espellere gli un; ori. Di lì n :poco invece (alla n1età del :XVIII Gecolo) il T orti, 111oden ese, dimostrò, no11 con ragioni teor irhe, ma in base ad una larga e sic ura esp e rlen za di ~ asi clinici, l'azione curativa d ella po l i·ere di china contro tutte le f eb bi·i d i natura i 1ite r 1nilterite. E i1eJle febbri ·di natura i11termit · tente egli incl use n on soltanto le febbri periodiche, ma con una non mai superata descrizione , ,j11segnò a un irvi 1a m t1ltiforme e com1pJessa vari età di qu ad ri morbosi ·d elle perniciose. E, per l a clùsg·iuntiva logica n ecessaria ad affermare la ~pecifj<!ità del farmaco, aggiunse ch e nelle febbr i d 'altra natura la China n,on giovava. Anche que, ta seconda proposjzione ei ·dedusse dalla consta* tazion e dei fatti. Le Jleggi derivate dai fatti hanno sempre grande portata. Le pro1posizioni r11unciate da Torti hanno dato la ·dimostflazione logica e mai smentita della Yirtù specifica della rJ1in a. Costituiscon o inoltre nella storia il primo :lrgomento di .p rova che la febbre non è in sè. Jna ne 1l a causa onde è promossa. Un lt1ngo ed oscuro periodo storico seguì, n el qu•ale le osser\·azioni di Torti 1p·assarono misco• 11osciute e con fu.se, fin chè Baccelli Yerso la met::1. clel secolo :xix le illustrò e le chiarì alla luce ll un'ec:1)erienza clinica tanto acuta quanto av,-e. I

XXXIV,

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ùuta. La clini.ca della 111alar ja era la sua inercè richiamata alle pure fonti dell 'osservazione. ua·veran trovò n el 1882 il germe della malaria, n1a per ' 'erità n e descrisse soltanto alcune delle forrne più grossolane. Se M·a rchiafava e Celli, eh~ nella scuola ron1a11a avevano ap;p:reso la clinic a d ell a malaria, non avessero riconosciute come fasi del parassita parecchie altre forme più fine, e non avessero dimostrato i rapporti costa11ti delle febb1·i malaricl1e con esse, e soltanto con esse, la scoperta di Laveran sarebbe forse caduta n el nulla. La prova ulteriore, deieisiva, che le forrne descritte erano di natura parassitaria si deve ad nn altro grande italiano , a Camillo Golgi, cl1e scorse tra le forme parassitarie il legame e la progressione. 1

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Qua11do di lì a poco - riconosciuto che il parassita della malaria apparten esse all•a classe dei protozoi - si cercò e si determinò l'o sip~te jnter1nedi1ario, in cui si moltiplicava e da cui ·' ' eniva inoculato , noi dobbiamo porre il nome di Grassi accanto a quello di Ross. Una serie di a11tori italiani 1parteciparono a· tali ricer.che, fra cui Bi gnami, Dionisi e Bastianelli. 1J.Ja dottrjna anofelica fu a ~c olta, svilup1p,ata, ap1)licata, prima cl1e ovunque in Italia. Come la specifi cità ·della -china fu la base della cura dei malarici, la dottrina anofelica costituì il fon.damento razion ale della profilassi. Lo <st:ito .secon.dò il nuovo inovimento ,profi1'atti co con impegno e con f~ducia. Con l'aiuto ·dello Stato si sperimentarono la profil!assi cl1ininica integrata nella .bonifica umana, la difesa meccanica dell 'uomo dagli anofeli, la distruzione d elle larYe e delle zanzare, la piccola bonifica, la grande bo11ifica, la coltura dei camrp.i , l'influenza dei pesci, ecc. Di ogni tentativo, prati~ato sia isolata111ente, sia in associazione e in armonia ad •altre misure J)reventi,,e, abbiamo n elle singole regioni d'Italia sag·gi ben condotti , ùove• con risultatt buoni e permanenti, dove con risultati scarsi e trar1sitori, dove con risultati illusori. .S u i sin goli 6forzi si son o accese tra · n oi discussioni appassionate che, se 11anno momenta· neamente veliato le con·clusioni, 11a nno reso poi 1pii1ì fl1lgido il vero. .t\1ppare ormai cosa pacific1a cl1e le si ngole misure devono adattarGi alle condizion} fisich e -0.ei luoghi, all a gra,,ità dell'endemia, ai costumi di vita degli abitanti , e riescono allo scopo solo se applicate con precisione e con p er · se,1cran za. Ma altrettanto evidente ora appare cl1e ~·sse rappresentano soltanto dei mezzi indiretti, r.on i quali si può giungere a coltiYare proficuam ente la t erna. Una regione non potrà dichiararsi libera dalla malaria, fino a che essa non sarà utilmente col1

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ti \·ata. Solamente la colt~\·azione qella terra porta a rist1ltati definitivi e permanenti i1ella lotta an-

timalarica. ~essuna

n azione come l' Italia conserva della lntta antimalarica vestigia così gloriose (lel passn to, Yanta conlributi storici così insigni, mostra nei sacrifici e negli ardimenti volontà così decisa, passione così ardente. Cori simile passato, e do1po i risulta1 i raggiunt1, potevamo lasciar servjre 11a nostra P e11isola, sto per dire, quale compartimento coloniale della :-cir. nzn straniera? Potevan10 11oi contentarci di o~~tenc:Jere alla pietà e allo studio altrui le residue piag:l10 deJla lotta antimaJ1arica, le quali noi scien1jficame11te conosciamo, le quali noi, da noi, ve11inrno effi_jacemente curando , con i11iziatiYe 110· strP, con mezzi 11osiri? Quest'assurdo stato di cose comprese lo spirito Y0g·gc nte di ~ lussolini, e ·volle cl1e in Roma , con spirito italiano e cioè con una orga11izzazione consone alla odierna maturità del n ostro 1pensiero sorgesse la Scuola di 1V1alariologia. L,a Scuo1a moderna di malariologia penserà certamente ancora all' educazione ·del medico, con lo studio del parassita nell'organismo e dei suoi effetti biologici, con la co11oscenza dell'anofele e cJ e' s11oi costu1ni, per conferirgli conoscenze di plltologia eid esperienzia di malati e insiem.e indirizzarlo alle norme profilatti ~l1e; rr1a si preoccupa già di istruirlo sulle condizioni fistcl1e e sulla vit::i dell'ambiente palustre, i1erchè meglio comprenda e diriga le misure preventive. _.\ nche l'opera d'nn medico così evoluto, è impari aìla Yasti tà e alle difficoltà della lotta 1ar1timalarica. :\oi n1ed1ci possi1amo andare orgogliosi e sodcl1sfatti 11on solo, perchè abbiamo appreso a guarire ~dcu ramente i malarici, ma 1perchè abbianh· saputo sviscerare i problemi relati ,.i al modr. come 1a malaria 5i prende e come si previen b, rl i sc1·d t1dendo con i nostri studi scientifici larghissimo e proficuo campo alle bonifich e e all.a agricoltura. ì\1a noi dobbiamo avere ora 11 coraggio di fare olocal1sto di ogni n ostra ar11b1::1one J)i:>r 11 bene e il vantaggio dell'umanità. Lo studio del malarico offre ancora larga m èsse 1ai i 10. tri studi; ma noi cl1e siamo stati i l)ionieri clel1o, lotta antimalarica, pl1r restandon e apostoli f Pr\·er1t i e collaboratori effica:issimi, dobbiamo riconoscer e cl1e essa dev' esser e completata e stabi1i zzatn. dall'ingegneri a sanitaria e dall'ag·ricoltura. ...\\'endo io avuto l'incarico, e quindi avendo asc:n11to la resiponsabilità, di ordinare la Scuola. tenni frJncamente conto di ciò, e riconobbi che il perno del movimento antimalarico si è spostato: dall'uomo è passato all'ambie11te esterno. Per sradicare la malaria da t1na regione, l'uo1no ne trasformerà le condizioni geofisicl1e, special-

mente in rapporto alla disciplina delle acque; ne dovrù can1biare lia flora. cioè la coltt1ra agricola, la fauna, cioè la s1p·ecie degli animali che Y i alle\· a o sopporta. La trasformazione della vita Yegetativa e animale d'una regione ne cambierà subito il rendirnento economico. L·uo1no, cl1e .."'.011 il Sl10 sforzo avrà, 1per così cl ire, carnbiato la fiac.cia della t erra, si sarà in co111pe11so lib erato della malaria e guadagnata ltna salttte, cl1e g·li darà la gioja della vita e del lavoro. Il nlIOYO orientan1ento profilattico, cl1e dovrà cs ~ ere predisposto con criteri tecnici larghi e preri~i, ar111011izzati tra loro e proporzio11ati ai mezzi fir1a11ziari, va dn.l rimboscl1imento alla regolariz · zazior1e ,del corso dei fiumi e dei torrenti, dalle bonjfiche idrauli ch e 1all',apertura' di comunicazioni tr1d a li, alla costruzione di case, a11 'introduzi one di maccl1ine agri.cole, alla ripopolazione di plaghe abbandonate, ialla coltivazione fruttifera dei terreni, e costituisce quella trasformazione del terreno che con term)ne sintetico oggi si chiama bonifica ·i ntegrale.

I iproblemi ·del risana1nento del suolo, con o S( 11za spezza1nento del latifondo, si rjpercuotono nella econon1ia pubblica, per i poderosi aiuti finanziari cl1e ricl1iedo110 e per la produzione di 1·icrhezz1a cl1e deter1ninano. Da noi, ancora lo Stato, co11 molte l)rOvYidenze aiuta tutte queste iniziative destinate a mettere in ' ralore i tesori delle fertili zone rin1aste .p er secoli abba11donate, 3,ssun1endo funzioni del 1più alto signifi~ato sociale e creando complessi rapporti giuridici e amrni11istrativi. TJna moderna Scuola di nlalariologja ha dun· ' que un campo immenso di studi e di applicazioni. Ciò serva a giustificarmi di fronte a coloro clic, scorrendo il programma della Scuola, lo troveranno trop1pro largo, o anche eterogeneo. La lolta a11tin1alarica, dal ca1npo medico passando • nPl can1po sociale, s'è arri.."'.chita di organi nuo\·i e di p) ù complesse funzioni. r. . a Scuola così ordinata mostrerà iagli stranieri ron quali metodi e con quali speranze l'Italia sria con1battendo Ja lotta antimalarica. In ciù non ò esibizionismo nnzio11alistico; è la conYinzione cl1e uno studio serio, profondo, scientifico, 1ìa bisogno dell'ambiente, doYe ' i,·e la tradizione, clo,·e si .,svolgono le esperienze, cloYe, in armoni•a con le cose, è la pre1parazione degli spiriti. '\fa oltre o forse più cl1e agli stranieri, la Scuola di malariologia è necessaria a noi italiani. I nostri medici n on 11anno tempo (e in molte Uni,·rrsità non l1anno modo) di conoscere Ja malaria . r·on1 ·è necessario. Più remota dai lJ1 ogni d ella lotta antimalarica è la Jìreparazione degli ingegneri e agricoltori: manc1ano di fo11c1ame nti bio· 1

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logici e fors'anche di sufficienti conoscen ze giu· OSSERVAZIONI CLINICHE. ridiche ecl economic11e, per affrontare in pieno il O SPEDALE CIVILE S. P AOLO ,p roblema della 6radicazione della malaria. S. .i\NGELO IN VADO (P ESARO) E come in qu esta Scuol a si formerà un corpo tecnico di medici, ingegneri, agri.coltori e proSu di un accidente postoperatorio priet0 ri cl1e sap1Jiano sfruttare, senza saicrifi ~io non co1nune. inutile di vite umane e con il maggiore rendi- (Paralisi spinale flaccida In soggetto operàto df m ento ec'Jnomico, le energie della terra, così si evariectomia bilaterale per tomorf ) ·verrà addeslr a11clo un corpo di funzionari s peciaper il dott. COSI1\10 LEO, chirurgo .d irettore. lizzati {']1e sappia110 sorvegliare e guidare questo movi1n onto clestinato a risanare e r end er e pro-· r_·a1r1n1ala ta en lra d'urgen za in ospedale, il 25 ficue rn i gli a ia cl i et.tari di terreno, ora paludose novembre 1926, senza diagnooi di ammissione. La e mJ.lsane. sua storia appare semplice e precisa: dico apI 1ncdici militari delle yarie oategori e (guerra, pare, poic!1è, trattandosi di un 60ggetto con famarina, aereonautica) a ~quisteranno t1n ricco bacoltà intelletti Ye piuttosto ridotte, bisogna porre qnalel1e rjserYa sulle n otizie che essa rifer:isce. gaglio cli ~ ono ce11ze, da applicarsi con v.antaggio, n ell e condizioni molteplici in cui esplicano la Ad og·ni i11odo, Sll·Cclntamente, è questa: la bamloro attività in ip ace e in g11erra. bina, che 11.a sedici anni compiti , che n ella prima Fin:il1r1e11te un altro compito avrà la Scuol1a dl infanzia sofferse di racl1itismo del 1q uale anc.o ra malario1ogia n el futuro. I problemi fondamentali si ve.dono le tnaccj e, e che non ha mai mestrl1ato, fu nell'autunno ·del 1925 presa da dolori dell·a n1alaria sen1brano in gran parte risolti. Ad abbasta·n za forti all'jpogastrio c,h e ·durarono cir·ca essi sono sottentrate, per necessità tecniche, molte una settimana e che poi si dileguarono senza laqne,5tioni ·p a1ticolari, essenziali per sè, m a che sciar traccia. Un anno dopo, n el settembre del 1926, ·vien e 1puesa dagli stessi dolori che durano rendono difficile la comp_re11sion e sin tetica. Noi 1all'in12irca un ug·ual periodo di tempo € cl1e poi riteni31no che, nel co1nplesso deg·li insegnamenti ugualmente scompaio·n·o . Un m ese dopo .q uest'uldella llOstra cuola , potran110 i gioYani avere la rt:;im.°' episo·dio (primi idi -0ttobre 1926) J.'atta:cco doloroso ·si ripete per la terza volta in maniera ' 'isior1e ùel problema malarico moderno e sentire 1pi11 accen tuata. La paziente, che fino al giorno Ja passione cl1e scl1iude la via al progresso. La prima a·veYa atteso al suo abituale lavoro dei 1passjone è indispensabile; è però altrettanto r1ecampi, Yien e presa improvvisamente, n ella n otte, da doJori ipogastrici e perineali con qualche ircessario che sia congiunta a una precisa educqradiazio11e lungo gli arti inferiori e al dorso. zione tect1ica, alla pratica sicura dei più fini m ezzi Nei giorni successivi i .dolori aumentano sempre ·d 'indagine m oderna. L'attuale Scuola di ,malariopiù e si generalizzano in tt1tto l'addome, mentr~ logia, per giungere a questo intento, dovrà essere compare qualche .conato ·di vomito, e 1p oi vomito completo, singhiozzo, alvo stitic.o, ·disuria accenseguita a breve distianza da un apposit0 Is tituto tuata. Cescato in qi1alche giorno questo stato, e n el quale gli ·a llievi trovin o libri, giornali, ma dopo oltre un m ese di dj screto 1behessere, l 'ultimo sopro.tt1tto laboratori, che loro consentano acquiquadro testè descrjtto si ripete ancora una volta e con m ag·g'ior e gra,rità. Questa è tale che la rastare cultu ra soda e tecnica completa e precisa. gazza è costretta a letto per diversi giorni; inolQu esto Istituto sarà. il centro propulsore delle ritre il decorso 1appare ai famili ari sempre più !Pecerc!1e scientifiche, la guida illuminata nello svi· ricoloso poichè a tutti gli altri segni si aggiunge questa ' ' olta febbre e tumefazione dell'addome. lup1po e n ella realizzazione della lotta antimalaTal e era la sintomatologia all'entrata della parica; manterrà all'Italia l'antica preminenza n egli ziente. Obbietti,ram ente: aspetto di ragazza molto stt1di sulla malaria. Nella titanica lotta tra l'uomo sofferente. con gote arrossate e gu ancie pallide, lingua arida, sguard o fisso ; null1a ·di anormale tl la terna 1 da fecondare, la mod erna civiltà hn ne.g.li ap1para1i r espir atorio e vascolare, ~all'in­ superato condizio11i che si consideravano ine$O fuo ri di una accentuazione del loro ritmo funrabili. zionale, poicl1è in o·gni minuto si ·CO·n tano 30 r eLa r cdc11zione delle zone pal11strj all'agricolspiri e 100 pulsazionL L' ad·dome si presen t·a fortemente ed uniformemente 'd isteso in tutti i suoi t11ra, clìe darà sanità ·a lla mass a degli a gricoì quadranti; null'altro si riJ.ev1a all'ispezione. Alla tori e increme11to alla pubblica econ on1ia, sara palpazione si ·è subito colpiti dalla 1presenza di .p resto lln fatto compiuto, se n oi, fidenti n ella una massa endo-cavitarta posta in corrispondenza dell'ombellico, ·dolente, ·di forma ovoidale, grossa nostra es1peri enza e nelle nostre forze, secondecome un cedro, ballottabile e mobile in tutte 1e r emo le fcco11de iniziative del GoYerno Nazionale, direzioni , disposta a grand'asse tras,·ersale. La cosciC'nte dci st1premi bisogni sociali dell'lltalia consistenzia non si può bene apprezzare ipoichè il nuova e dedicato a solle,·are l a terza Italia all1a ,.i,rissimo dolore che si proYoca impedisce una minuziosa indagine ;palpator ia, ad ogni modo, la .::l1iama. ....gr~nd ezza a cui la Storia . 0


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questa sembTa rparenchimatosa-e!Qstica. Subito sopria il pube un altro cor,po di ·uguale consistenza, ma più piccolo, che dà i·impressione di P.ssere content1to nel piccolo .bacino e di faTe sporgenza ·con la sua parte superiore al di sopra dell'arco pelvico. Tra l'una e l'altra massa uri intervallo libero la cui presenza fa ipensare che le due masse o sono affatto indipendenti ovvero sono congiunte tra loro da un sottile j stmo che non si ,p uò mettere in evide11za. La palpazione sul restante am.b ito addominale risvegli•a ovun,que vivo dolor.e ma non ·dà altri rilievi. I .a percussione ·dà suono ottuso sull'area di proiezione d'elle due inasse, altam.ente tim·p anico all'infuori di queste e ·in un territorio compreso entro dlle li·n ee tirate verticaln1ente 1per la m·età degli archi costali. All'ester·no di queste due li· nee il suono di percussione diviene ipofonetico, e alla regione declive dei fianc·h i è com.pletamente ottuso. Tale limite di ottusità è inoltre mobile coj cambiamenti di posizione ·dell'ammalata. Si procede all'esplorazio·n e ·v aginale cercando di rispettare, nei limiti ·della possibilità, le con.dizioni dell'imene intatto. Col dito si avverte cl1.e la sommità d'e lla vagina è occupata dalla cervic~ t1terina in minima 1p arte e posteriorm·ente . .a. qllesta ·da un corpo che riempie tutto il piccolo bacino, i cui conftni i1011 si possono dunque stabilire. La pressione su questa ma:ssa risveglia dolore , e i movim enti che le si possono imprimere sono limitatissimi. L' esplorazione bimanuale combinata mette in evidenza: 1° che la massa posta subito soip ra la sinfisi pubica e quella av,-ertita n ell1a pelvi con il dito esploratore n on fiono che i ·due estremi ·di una medesima massa; 20 che il corpo ovoidale retroombellicale, non fa corpo con la preced·ente poi.eh.è, 1mprimendo dei mo\1 imenti, questa si muove liberamente senz::i trasmettere alcuna sensazione del movimento al dito esploratore. Con 1piccolo speculum bi valve si cerca di osservare de ,,is n le condizioni locali. rna qu·esto esame è quast infruttuoso poicl1'è non . i riesce a vedere nemmeno l'orificio uterino essendo il collo così respinto, quasi scl1i•acciato nel fornice anteriore, cl1e il Yoler1o stirare con pinze per l 'osservazion e riuscirel)be cosa irnprudentc oltre che vana. Questo ·è lo stato s11bbietti \·o e obbietti, 0 del l'inferma all'entrata in ospedale; :Si aggiunga che la temperatura, la qual e n ei giorni precedenti si era mantenl1ta tra j 37.5 e i 38 gradi, era salita bruscamente a 39.5. Sulla diagnosi, 1a dirla schietta, non mi sentivo 1p erfettamente orientato. Tuttavia pensai a questa possibilità clinic·a : tumore dell'ovaio ed ematosal1)in_ge. Ed ecco in cl1e maniera r.agion1avo per giungere a questo pen~ siero: la ragazza ha avuto una storia recentissima, e 11n episodio un po' più iontano, -di dolori accE>.ssuali, periodici a ricorrenza. mensile, a sede verosimilmente genitale: È \'ero che nessuna conrtizione locale (imperforazione ·dell'in1ene, atre. i::;in. ''ag·inale o dell'orificio uterino) si è potuto riscontrare, ma vi è una con·d izione ·di cose che potrebbe spiegare una ritenzione d'el flusso mestruale, ed è precisan1ente la presenza di quella massia avvertita nel piccolo bacino la quale potrebbe col suo continuo accrescimento, aYere compresso e deform·ato il collo dell'utero , così d.'l in1pedire l'uscita del sangue attraverso il canale ceryicale; -Oi qui ritenzione di questo nell'utero 1

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e nella tromba. E la 1p1rima massa palpata subito sotto l'ombellico, mobile, dolorosa, che non fa corpo con l'altra, di consistenza parencl1imatosaelastica può così interpretarsi per una delle due trorr1be fortemente distesa e ripiena di sangue. Quanto poi alla presenzia di \rersamento libero nella ·Cavità periton eale, questo !Pillò essere un trasudato per compressione di qualche tronco veno·so, ovvero sangue derivante da emorragie mestruali endoperitoneali (reflusso attraverso il padiglione tubarico) o infine, più probabilmente, ascite ·p ropria ·d elle forme n on benigne dei tun1ori ovarici; versamento cl1e in qualunque caso si ·sar ebbe s econd.ariamente infettato. Con questa diagnosi ·di 1p roba·b ilità, ma disposto a trovarnti di fronte ·a eventualità tutt' affatto differentj , .;ottopongo l'ammalata all'intervento immediato, dopo avere eseguito la n ecessaria preparazione. Atto operativo. - (Dott. ·Leo) 25-11-26. Narcosi eterea a decorso regolare. •Incisione lun@a circa 20 ce11timetri che parte 2 cm. al di sopra del pu be, decorre per la linea mediana fin 1piresso l'ombeli-co, indi ·d evja a sinistra di questo sorpassandolo di circa due dita trasverse . .l\perto il peritoneo fuoriesce un forte getto di liquido nerastro (li-qujdo 1ascitico misto a sangue emolizzato). Dopo aver favorito l'uscita della maggior 1parte (}i .questo li•quido (oltre due litri), si passa ad esplorare la ca,1ità 1peritoneale. Nella parte media di questa, si trovn una massa grigio-rosea reniforme, che g·iace sulle matasse intestinali poste a1 di sotto. SolleY1ata questa massa si vede Sl1bito ch·e questa appartiene all'ovajo ·di sinistua anzi cl1e non è altro che l'ovaio stesso trasfor1nato neoplasticament e nella sua totalità, in ma. i1iera che nessun resto di tessuto ovnrico normale è pi.ù riconoscibile. Applicati due robusti J{len1mer sul peduncolo del tun1ore, costituito dalla parte iuxta-uterina della tuba, e altri due Klemmer sul · legamento largo para-ovarico, si asporta il tum-0re e la tromba. iLi·b erata cosi la cavità addominale dal tt1more, si dirige l'osser\razione verso il bacino, dove si constata la presenza di un corpo sferoidale, cl1e sopravanza. l'arco pelvico di circa due ,dita trasverse. Questo, ,per la sua posizione e per le sue dimensioni, è a cosi .perfetta tenuta con lo scl1eletro pelvi.::o che ri esce difficile mobilizzarlo sia con le dita sia con robuste Museux traenti sulla parte sporgente. Con una .ileva piatta e leggermente curva sul piatto alla sua estremità, si riesce a passare lfn. t11more e parete pelvica in corri51POndenza della sinfisi sacro-jliaca destra e ad enuclearlo dalla sua loggia pelvica . .A.ppe11a reso libero questo secon·do tun1ore ~'rente gli stessi ca ratteri del primo, si dimostra non essere altro cl1e 1' oYaio dt destra analogamente trasformato in tumore. Sl applicano anche qui due robusti l{lemmer sul peduncolo , altri due sul meso-o,1 arjo e si asip-0rta il tumore con la tuba. Residl1ano così due superfici di sezione, una a ·destra, l'altra a sini s~ ra dell'utero, il quale si presenta piccolissimo. ·1trotico, flaccido, a tipo rudimentale. Si sutnrano cor. alcuni punti stacciati in catgut le due superficie di sezione allacciando i ,-asi principali, indi :>l ~e­ ritoneizza con una seconda st1tt1flc'l. I/utero \1 iene così lasciato in 1posto senza toccarlo. Il D011glas è completamente lil)ero e normale; con co1npresse si prosciuga la cavità addon1inale dal li· quido ematico restante. Il peritoneo all'inf11ori 1

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cli un e-olore gr1g10-roseo u11 po' più marcato dt~ì norrnale, non presefl:ta segni spiccati di flogosi. Si chi u·de la feri ta l aparatom ica a strati, quelll 1profondi in oatgut, quello cu taneo in seta. Il d ecorso postoperatorio ·è d ei pil.1 r egolari. D opn ·alcune ore dall'interYer1to la temp eratura discende a 37.5, il giorno successivo scompare .definitivamen te . .La ferita si ·Cl1iude per prima. Ir1 ,seconda giornata si le'\'ar10 i punti, in 16a l'iniferma si alza 1per pocl1e ore, in 18a giornat•a ·viene dimessa. E qui due parole sulla a natomia pat1.,,1ogica delle ·due m asse .asportate. La prima massa, apparten ente, com e si •è ·d etto, all'oY1aia ài sinistra, ha la forma p erfetta ·d i un r ene con un margi11e convesso, un margine concaYo, due poli e due fac cie ancl1e ·queste mi0lto .convesse; le sue dimensioni son o di 15 cm . per l 'asse maggiore, 8 cm. tra i m a rgini, 7 cm . tra le due. faccie. I l ipeso è di grammi 500; la consistenza è parenchimatosa, 1però di una friabilità particola.re 1POi·Chè il dito si infossa con facilità n el tessuto sbr iciolandolo. Il colore è grigio-rosa opaco, m a quel che più risalta è la presenza di · numerose , ·escic ole appiattite di colorito nerastro , grosse da una len ticchia fino a un dop1pio soldo di moderno conio, sparse sulla superficie i n numero di una trentina all'incirca. 111 contenuto di queste •l)iCCole cisti appiattite è ematico ; il sangt1e è n erastr o, modificato , in qualcuna coag·ul1ato. Quq e là si Yedo110 residui di cisti, o cisti con parete rotta e fuoriuscjta de.I contenuto ·e matico : quest o spiega il rep erto cli ic1roemo1peritoneo. La superficie ·di sezion e appare bianco-grigia6tra, omog enea, unjforme senza Yasi, in ogni punto uguaì. m ente frI1abil e. L a :secon da massa ll:.1: . ....'J':i identi"1 ' caratteri fisici e morfologici or 0ra d e$Critti, al1' infuori delle s n e clim e11sio11i che s 1:i110 llP po ' .p iù piccole e del l)eso che ·è co rri5,poncJ~nte1n e11te mi11ore. (Grammi 420). Sul margine co n :::av~) di ciascun tumore iè addossata la t rorr1ba , ~~rossa com e un pollice, enorn1emente alluru;atn. ·e in·g rossata e fortem ente congesta. L'esa1r1c istologico praticato p er l 'uno e per l "al+!'0 t"G.rnore di1n ostra trat.tarsi di c1t1e t ipici sarcomi parvicellulari. L'esito d ell'atto 01peratiYo non poteYa a ppa1i.rc più fortunato, anche e, clopo conosciuta la natura maligna dell'affezione, n on si potes::>· ! sperare un risultato d efinitiv o. Ma un fatto, assoluta m ente i naspettato , viene a .c omplicarl l e cose assai .p resto e irrim ediabilmente. •Dopo tr~ giorni ·dall'uscita, giunge n otizia che la pazir.nte n c111 1può tenere la stazione erett•a, e che perde "lJOntaneamente l 'urin1a. Di ciò i par enti si sono accorti al m attino, m entre il giorno l)recedente, fino a tarda ora, l'inferma era stata benissimo. Ordjno di r iportarla in ospedale . Riscontro: addon1e enorme1nen te .disteso; n ei quaclra11ti inferiori t1n conpo elastico di consistenza cisti ca situiato st1lla lin ea rr1ediana che sopra, ..a n za il pube e arri,·a fino all'ombellico. P en sanrt o subito trattiarsi {li i1na dist,~11.s io1te Yescicale per ritenzione (e l 'urinazior1e spontanea la interpretayo come t1n rigt1rgito), catetP.rizzo t1bi to la paziente e traendo -circa 25UO eme . -tli u ri11a. Do po cli elle l'a ddom e ì'.'itorn.1 in r o11dizio11i normali. P erò t1n rt 1l:-o fatto com pj ica ; a Co a: e iste aibolizio11e èOtYJ 1. eta d el1a motiJjtù clet::li arti inferiori e rtC'lla s1~nsibi~i1ù tnt tilc, clolo 1

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rifica, barica e termica di tutto il treno posteriore, e precisame11te fino al ltvello di una li11ea c l1e passa per l'ombellicale trasver.sa; vi è innltl'c perdita ·dei riflessi t endinei cutanei. Nel treno anteriore le funzioni motorie, sensorie e della sensibilità sono integre. In una parola, il qu1adrc clini co ·è quel1o ·di un fratturato ·g rave della 1parte bassa d ella colonna dorsale con schiacciame11to esteso ·d el midollo (paralisi flaiccida del treno posterior e) . J_,a puntura spinale, pnaticata a ·diYerse altezze, non ha ·dimostrato n è presen za di sangue. nè aume11to di pressione d el liquido cefalo-rachidiano. L'inferma \1iene riammessa in ospedale, oYe r esta degente per altri 15 giorni, immobilizzata a l etto, con ·dieta adattia, con catetere in iperman enza. •Ma il ·dec·orso .del male si dim·ostra fatalm en te_ progressi,ro. Nessun accenno di ricomparsa della sensibilità, nè della motilità; dopo alcu11i giorni l'alvo ·diviene incontinente, e un poco per questo fattore e sopratutto 1p er il m ancato trofismo dei tessuti, compar e una ulcerazione da decubito sulla regione sacrale che si estende e . ; aprP rofonda vieppiù progressiv1amente. Così stando le cose, e per accondiscendere al ·d esiderio ·d ei parenti, riten en·do ormai inutile ogni .cura, e so .p ratutto non ind1spen sabile il soggiorno in ospedale, si di1nette l'ammalata. Le notizie dei familiari ~i informano che questa si aggrava sempre piìl. fino a che muore il 31 gennaio 1927 , dopo 68 giorni ·dall'intervento e 21 giorni dall'insorgenza d ella com1plicazion e. Il desiderio di una autopsia, che in ffi:e era sorto Yi,~issim o fin dai primi giorni in cui la m orte mi era apparsa immancabile, non fu appag-ato. 1

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è l) iaciuto r ender noto il caso capitato sotto la rnia osservazione poich,è esso raippresenta un. accidente postoperatorio tutt'altro cl1e. frequente ir1 interventi chirurgici di tal g enere, sopratutto per il mo·do con cui ·è in sorto e p er la sua evoluzione. L'insorgenza è stiata rapida, improvvisa, tl1tto i l qt1adr0 s i è stabilito nella sua completezza i n 11na . n otte, forse in pocl1i .minuti soltanto , \ mentre l'ulteriore ·decorso si è mantenuto di una gravj tà immutata fino alla mo rte. ·Q t1anto alla interpretazione dei fatti, non credo cl1e ' ' i siano molte possibilità a con siderarsi. L'un ica cl1e a·p pare logica e sostenibile è quella èlella rnetastasi neoplastica in sede midollare. l\tla anche questo non basta a s1)iegare la r aptdità di comparsa di u na co1npleta 1paraplegia, per la quaJ e occorre ammettere piuttosto un focolaio d1 emorragia intramidolliare, una vera e propria apoplessia spinale. ~ ed e intraroidollare, dunqu e, poi cl1è, come st è visto, la 1Pt1ntur.a l ombare n on hn dato })resenza di s angue, n è aumento di pre ;sione; ed estensione notevole, tale .d a produrre ln sezione funzionale completa d el midollo per co1n· pression e. Il nesso causale tra m etastasi ed emorragia è poi ev1d ent e; quella d oveva preesistere da tempo no11 d eterminabile, probabilmente molto li~U

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mjtata (circoscritta intorno a un via.so?) così d·a non dare segni di sè; questa deve essere soprav''enuta, in un momento qualunque, per erosione di u11 Yaso interessato dalla metastasi. Precisato così il supposto anatomico, occorre aggiungere che non si può parlare di un acc1der1te 1postoperatorio vero e proprio, in quanto che con l'atto operativo non p·oteva avere altro rapporto che quello cro ~ologico, per qu anto un po ' tardi,'o, bensì di una comp1i·Cazione clinica clelJ1a malattia che con ogni probabilità sarebb e insorta ugualmente se le condizioni dell'inferm3. · non a,·essero reclamato l 'intervento d'urgenza. Qua11to alla malattia prima · merita rilievo lo sipeciale deco rso , ad accessi periodici, con amenorrea, con inter\·alli di perfetto benessere, che non senz a ragioni ave,1 a portato il giudizio di1agnostico su <li una strada inesatta. 1

fine, lungo da 6 a 7 centimetri, praticai lenta1m ente una iniezione intracardiaca, avendo infisso l'•ago -perpendicolarmente al 40 sipazio intercostale sinistro, sul margine superiore della 5a. c.ostola ed a 3 o 4 centimetri dalla marginale dello sterno. Nell'entrata 1dell'ago ebbi netta la sensazione di resistenza (muscolo cardiaco) e •del vuoto (ceavità ventrtcolare). Dopo aplJ)e.na 40' ' si 1p ercepirono i battiti car diaiei rari, deboli, confusi, ·p oi più intentSi; s'in· trav1dero i primi movimenti respiratori e si tastaro110 ap'Pena i battiti alla 1'a diale: l enti e filiformi. Le 1pupille si mantennero sempre eno~emente dilatate; il colorito ·p allidissimo. Dopo due o tre minuti id alla in]ezione intracardiaca 1praticai una iniezione idi carufora ed una di caffeina; il p1aziente dopo una l\'entina di ininuti respirò meglio e si sentirono n etti i toni cardiaci, 'PUr mantenendosi sempre ip·iccoli i polsi alla ractiale. An·dai a•yanti con qualche iniezione a lternata ·di caiffeina e di ca11fora e verso l e ore sri lasciai l'ammalato in 1discr eto stato. Era ritorn1ato il colorito •della faccia ed iJ calore alle estremità. Polso b·u ono; toni netti e scoc~anti; resp]ro <Jll1asi normale. Ripriis tjno d ella cos cienza. Ma dopo ·u n'ora fui nuovamente ch1amato perchiè si Jamenta·v a di u11 forte .dolore all'a.ddom e. ' Esarninato il gio,ra.ne trovai un grosso tumore so1praipu bico ~r ritenzione di urina in vescica. :\on potendo urinare spontanea.m ente praticai il cateterj s1110 con un Neliaton ed estrassi un litro e rnezzo d 'urina. Cessò il dolore; ma trascorsero .ap1)cna una ·d'iecina di minuti quan do l'ammalato, cl1e era in piena coscienza e ,,e·de,-a ben e, rni chiese se si fosse fatto buio di un tratto n ella stanza. Si era avuta amaurosi completa e di colpo. P er non jm·pressionarlo risposi s ubito cl1e a.,.e,ro fatto cl1iu.der e gli sportelli e cl1e dovel\ra stare 1al buio per tt1tto il giorno . .l\.lla sera, verso le Dre venti, si ebbero dal paziente le pri•m e 1.a.bili sensazioni luminose; la. miattina ·d opo la vista era ritornata .quasi normale e rpoterv a leggere i caratteri grossi di 'u n g·iornale. 1

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Rianimazione del cuo1·e con iniezione intracardiaca. Dott.

CALOGERO \ TALENTI.

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La ~erél d el 1° febb!ìaio, alle or e 10.30, fui cl1Ja, mato cl' urg·enza in 1.1na faa.11rg·lia distinta, p ercl11è un f igli oJo, cli circa 18 anni, si era aY1velenato ing·oianrlo 65 co11Jfetti di chinino, pari a gTam mi 13. .t\.ccorso trovai il giofVa11e .P . L. di L. in stato g·ra,~c: prostrazione delle forz e, p.allore del volto, liv1·dore e raffrecl damento delle labbra e ·delle estre1nitù, tarda, res'Pirazi one, ,p.olsi nari , d ebolissirr1i, fi li•forrni , appena palpabili; dilatazione straorcl ina rj a del1e pupille. In1n1edjaiam ente pT1aticai una iniezione di apo~ morfina con risultato negati.,ro. 1'entai tre o quattro ·yolte il lavq,ggio gastrico con la son·da, la cu i introduzione mi rit1scirv.a difficile per lforte spasmo dell'esOlfago. Fjnalmente pobè riuisci1"mi; però doYetli smettere presto perchè il paziente minacciava di morire soffocato. rC ontinuai il laYaggio dello stomaco facrndo ingl1iottire abbondante acqua tieipida ed in1fuso cari'Co di caff,è e lfaJcendo poi ·vornitare col tillicamento •della laringe; man. tenendo una se1nicosc1enza con injezioni di caJffeina e tiran1do spesso fortem ente i capelli svegliavo il gi m·an e cl1e a'Ve,ra ten·denza al sopore. c:ol liquido vennero. fuori dallo sto maco una diecj11a cli compr esse di chinino rtdotte però a meno di t1n lentic ,;hio sezionato a m etù . Si tirò ruvanti co·sì fino alle ·d·u e dopo m ezza nott0, qua11'do, dopo t1na forte con,-ulsione generalizzata, il giovane ,p erdette completamente 1 polsi alla radiale, si 1arrestò il respiro, n on si perCP}1ll'Ol10 pill i battiti rCardiaCi P SCOmpar•ve il riflesso cor11eal(' . La rf anìiglia compose il suo caro s11l letto d.i morte e i. diede a pianti dirotti. Io intanto i1on perdetti il i11io ten1po, a pirai con la iri11gèt u11 eme. di una soluzio11e al %o di adren1alina e con t1n ago com11ne, pit1ttosto 1

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Il caso che p1.1bblico è il primo cl1e si abbia di rianimazione del cuore per ini ezione intTaic1ardiaca •di adrenalina in seguito a morte per a,·. velenamento a scopo sui~ida . E lo cr edo di una certa importanza anche p er chè tratta.6i di a,1,·elena·m ento per chinino, 1poj chè si sa che questo far111aco, a forte dose, 11a azion e paralizzante sul cuore. Trousseau chi•amò la cl1ini11a l 'oppio del cuore. Levizl<Y p er le dosi grandi e tossiche confermò ch e dimin11iiscono la fr~quenza e la forza dei polsi. e la press ione arteri osa per unia azione diretta .s ul cuore. Egli l1a 51per imentalm en te dimostrato che ciò non è dO\'l.1to ad azione d ella chinina sul va.go, nè st1l micloJlo allu11gato, nè ul i1npatico, p ercl1è colla rPcisione del ,·ago da una l•art e e del midollo e del sin1patico dall'altra, gli effetti della chininia sul polso erano gli stessi, se la r espirazione e la ci rcolazione i mantene· 1

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vano artilf icialn1ente . . Ancl1e Eulenburg crede cl1e l'azjone della cl1inina si fac ~ia sentire sui gangli e sul muscolo cardiaco. Data quin,d i l'azione spiccata della cl1inina sui ga11gli caT·diaci è veran1-en te 1neravi.gliosa .l'azione ri1animatrice del1'adrenalina sui gangli già paralizzati.

* ** Pare c.:l1e il primo cl1e abbia praticata l'iniezion e intracardiaca sia stato il Latzl{O nel 1904. Si ebbero altri tentativi in .~Vl edicina in istato ago11ico o rdoip o morte recente, ma .con questi te11tativi si stabilì solo l'innocuità della puntuna car.diaca. ~el 1905 il \V1nter s.peTimentò il m etodo con esito favore'vole n egli ai1imali; ed il Crile l 'appltcò tra i 1PTi·n1i in un ferito operato in narcosi clorotform·irca di resezione di un lobo polm·o nale gan grenato ottenendo una ~oprav1vi­ venza di un'ora e 15 minl1ti. Dopo di lui la praticarono altri chirurgi con risultati temporanei. P erò il m eto·do ebbe diffu.sione in acciJd·e nti per cloro-narcosj, in chirurgia, do1p10 c·l1e Zunt neì 1919 ottenne pieno Sll'CiCesso in l1n ciaso per anestesia con Schleicl1. Qt1alche altro autore attri· buisce, a torto, il primato dell 'iniezione intraca rdia ·di a'Clrenalina a Van Der ' 'elde (1906) che la praticò in 45 casi ,di malattie diverse con 13 successi. Il Bondon in Th e Laricet rac coglie circ·a 90 casi, 1dj cui uno personale con successo. P etit-Dii.1tailUs ne 11a T1aocolto 2.5 casi di appli· cazione ·d'iniezione intraca1~diaca di adrenalina per sinco1pe ·b j anca operatoria. Secondo Lenorma11t e Ri1Cl1arid invece i casi p er sinr,ope operatoria sarelbbero 31 con una reivivi· scenza 'Cal'ldiaca ·d efinitiva di 17, quin di una percentu1ale •del 55 % di successi. 1Gli stessi autori riiferiscono ·due casi personali di cui uno con pi eno successo e l'altro con successo tema>oran eo. Toupet riferisce 5 casi personali in sincope operatoria con 3 successi completi. ..\steriades ·cita 3 casi personali per cloro-narcosi di cui uno con soi:>raY\'iYenza 1permanente. In Italia casi 1personali co11 successo comrpl eto J'ebb erc Cervini, Fiori, Fasano. in sincope da pneumotorace artificiale. l\Iasotti, Buzi, Frizzera per sincope in corso ·di racl1ianestesia.. D'_.\n1.iieo in seguito ad iniezione en1dove11osia 1

d i 911.

Bastianeiìi , Speciale, Graziani per cloro-narcosi. . P egole, Tomn1a sini :\Iatteu ~ ci, LaYiano in feti nati a~fittici.

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Sul 1p1unto d'elezione delle iniezioni intra:car diache alcuni preferiscono il 3° spazio interco~ stale, J.a rnag~·ioranza il 4° spazio, qualtCuno ii 50 spazio, sempre a sinistra. . Si sa dalla anatomia topograifica ohe la faccia anteriore idel cuore è f orm·a ta per due terzi dal · ventricolo destro. Questa faiccia, nella idirezione ·verticale, si ·esten1d·e dal marg·ine superiore ·dell~ 3a costola al mar,gine inferi ore 1d ella sa; trasver · sa 1 mcnte oltrepassa lo sterno a sinistra da 7 ad 8 ce11timetri ed a destra da 1 a 2. La .p unta nello stato norm·a le lJatte dietro la 5a costola sinistra. :\e .consegue che in qu.alunque punto si faccia la puntura: nel 30 o · nel 40 spazio intercosnale sinistro, rpurc11.è sulla marginale dello sterno, si cade nel ·ventricolo 'di destr a. P erò se si vuol iniettare n el ·ventricolo sinistro bisog·na pungere: nel 30 spazio a 1due eentimetr1 dalla marg·inale dello sterno e nel 40 sipazio a :1 o 4 centimetri circa; n el 50 spazio sull1a linea d Plla mammillare sinistra. Ra:sentian·do la marginale sinistra dello sterno si Yengono sempre a scansare la. mammaria in · ter11a, od altri punti pericolosi : come il lobo polmonal e car·diaico, i yasi coronari , il fascio ·d i His ccc. P ericoli p erò a ·~ui io credo non si debba dare molta importanza, sia per la poca quantità del li1quido che si inietta, sia 1p er l'azione stessa dell 'adrenalina sui viari tessuti, sia p er l'innocuità della p.u n tura ~on ago fine ancl1e se si perfo~a un'arteria. Il certo si è cl1e l'iniezione di aJdrenalina 1d·à buoni rhsultati sia cl1'e si faocia n ella ca\rità ·del · \'entricolo µestr·o o d el .sinistro, o nel miocar-dio e qu.a.J.cun o anche sostiene icl1e si 1abbi:a buon risu~ato inie.ttmndo n ello ~pazio d el .'P·ericrurclio, 1per mezzo 1 della ricca rete ·dei l iruf atici. .l\·d· og·ni modo per il più lontano dub,b io è bene scansare i ipunti così d etti pPricolosj. P er conto mio ho ·c reduto megljo in iettare nella cavjtà ventricolare e 'Precisamente n el ,·entrjcolo !:>inistro, per la più rapida. e migliore diffusione dell'adrenalina n ei 'nari centri ner,rosi autor!orni · ·del cuore per via delle coronarie. Per la cosi.detta leg·ge della contrazione mas · sima per e·ccitazion e m inima, il cuore si dif.fe r enzia ·d·agli a ltri m u·scoli , poich·è in ·questi 3.V ve11gono contrazioni de·b oli aJd eccitazioni deboli, e forti ad eccitazioni forti. Il cuore invece si comporta semp re n ello stesso modo an·Che se debolrr1ente eccitato. Anzi anch·e per eccitazioni mi11ime, })urc.}11è riipetute, per la leg'ge della son1n1azione, rispon.de poi allo stimolo contraendosi .In principio fu stabilito che l'adrenalina aYes e un ·azione rinforzante sui v.asi e su l cuore (S1 ~ 1

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SEZIONE PRATICA

monowez e Gybulisks, Alliver e Scoffer). Fu poi il WiFlter il quale dimostrò che la circ01azione di una soluzione di adrenalina fosse capace di rianimare un cuore isolato ed in paralisi per clorof orfllio. Si sta:bili ·che l'adrenalina a;giisca direttam~nte sui centri nervosi autonomi del cuore (Gottlieb). Tali centri, - oltrè a quello di Remak, posto nel setto- interventricolarc, e a quello ·di Bildder, nello sp1azio atrioventricolare, che sono i 1P iù importanti -, sono diffusi in tutto il mio·~ardio ed in comun.icazione tra Joro. •L'En~lrn.ann ha fatto la seguente esperienza: divise un .cuore con tagli a zig-zag, in tante listerell·e in unione fra loro con sostanza 1nusco lare; eccitando la 1parte suiperior-e di quec;to cuore così diviso vitde che il movimento si 1irasmetteva in ordin1e Tegolarmente progressivo fino al.la punta. Il ch1e 1Ci dimostr.a 1eome una iniezione di adrenalina ·su 1qu:alun<ra. e punt0 id'e l cuor-e :aigiisce .de· termin.an do Je ,p rime .ed irregolari eontrazionj, che 1d i1fonldendo la sostanza rnedi·camentosa, regolarizza.n o il ritmo oordiaco. P€rò T'iniezion e intracal'ldiaca va fatta al più presto po-ssibile ed aippena si ha l "arr.esto deJ cuore. Pr'ima ·si fa e meglio risponde. I 'var! autori -conco:r:d:ano che non si de.bba praticar~~ oltre i 10 m.,, dc»po tale tem'P@, l 'iniezione non risp onde 0 si hanno dei suc cess1 transitori , pE:'r le grarvi a.iterazioni dei cen tri nervosi in segui.to <lJd anemi·a 1degli stessi. Ma rp are ohe n ei neonati asfittici tale tempo si possa 1prolung.are fino a mezz'ora. In qu·anto alla ·dose bastano d·a 1 a 2 milli . gran1mi; uria <1ose m aggiore è inutile e 1d'anno'5n perch1è porta disturbi nervosi: eontfusione men · tale, a.g·itazioni, <}e>nvulsioni ecic. Infatti tali di · "Sturbi si sono ·iavuti in quei p.a zienti in ieui si i~ iniettata una dose •suveriore 'Che è anid ata fine ai 10 milligrammi. D'altronde, se alla prima puntura il cuore r1on rispon de si può ri'Petere l~ inie­ zione; non è quindi consigl iabile iniettare do~i. esagera te. .Della .puntura a1 m io cardio non resta alcuna traccia, e ciò asseris·~e anche il Toupet che praticò la necroscopia idi un ammalato cho a ve va sottoposto per ben sei volte alla puntura i·n trncarrdiaca. Il certo si è che l'iniezione intr.acaroia:oa <1i adrena:lina •è un mezzo potente p er rianimare un cuore che si è arrestato, ·c ome 1pr'imo segno d ella morte. Tale mezzo er oico, adoperato con prontezza ed au.da;eia, dà 1d ei r isultati che hanno del miracoloso. Il maggior uso id i tali iniezioni si è fatto .in sincope bleù o bianca Ida c1oroformio, da ~tere . da m iscele, da rachianestesia e però do1

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vr eb.be prati·carsi in tutti i casi di morte acOii dentali o violente, per malattie in cui il cuore ab·b iu ancora qualche forza di riserva. Pericoli? Nessuno, ::;e la 1puntura si fa al 3° o 4o spazio intercostale sinistro rasentando la mar· ginale •dello sterno.

Traitem . de s sincopes. Anastés. Iniection ·i ntrac. adrénaline. Bull. e .M ém. ·d e la Soc. de

TOUPET.

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Favara.

del cuore.


1000

11. POLICLINICO

OSPEDALE DI

ìS.

CROCE I N l<"'ANO.

pr0f.

MARCELLO SBROZZI,

XXXIV,

FASC.

28}

strazione di ossi.gioo o; fu fatta un 'iniezdone intracarcliaica di soluzione di aidrenasli.na; ma tJUJtto riuscì viamo: l'rl . non si rieb,be nemmeno per un jst.runte e rim.a;se fulminata S•Ul letto operatorio. Allora ri•ootrdiai ai miei aissistenti, sgomenti per 1' aiccaiduto, 1a discussione avven.u~.a poiC'Jhti giorni prim.a al Oong.r esso di P~dova e l'asserzlio·ne di M·ore11i che riliaidiva ·di fronte ai dulbbi di alOUJnì arutolI'i l'esistenza dell '€c'lamrpsia tpi1eiuriiaa cOine inotd ente gTave 1del prneum1oto1r.a0e e coim e enti,tà .c1'ini1ca a siè 1da n1orn confofll!d eirsi coin l'embotlria lg,aSISO'Sia.

Eclampsia pleu1·icà mortale in seguito a puntura esplorativa- pe1· e1npiema. Dott.

f.<\:-lNO

Clhiriuirgo !Primrurio.

Di ritoo.·no ldial COITTJ.:,O'!f·ess·o di Paidovia, o"r1e a proposito 1dehla 01Jra ohtrurg.iloa della tu1ber·colosi poù1nonare si di,scusee d·egli inci.dent·i ine:renti, ho avuto Ja dolo.rosa 1confeirma · della esiJstenz1a del!'ecJéllmpsli.a pleruri1ca come e.ntità mo1rb·o sa a s1è, da alc11ni 'arurto.r i negiata ·L 'inc'ild·ente morrtale è :iJns0irto in seguito a puntm.ra es.prro:rat:iNa !Ptffitioata, come d:i regoJ.18., in un caso· di etnJ)iiema, piI"ima dii a-iioor.rerie aila tmacotomi1a. Non pertCthè il faJtto sta n:u01Vo, qruantunqrue fort11na.tamente molto rrruro, ma p1erc1h·è istruitivo, specialmente per i medici condotti, lo riferisco in que·s to nostro dilflfuso p-erioilic-0.

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Che cos.a &ta l '·ecUiamps.ia o epiloosta 1pùerurioa noi non sa~ipi 1arrno; saippdamo puJ'lt1r01p1po ohe esiste e c:he piuò insorrge:re non soltrun,to duirante la pratica ·del 1PI1eiumotoiraioo t e,rapeutiico ma per q'l1alsiasi intenr.ento aindh1e minjmo siuJlia pleura: punture esp[lorat·iive, tonooente&i, Jaivagigi, esp•lOil"azion i 1di1g1tali ooc. E ipuò .irnsoog·ere rin q:uaLsiasi momento de.11a p.raitioa 1d·el pl!leurnotcxraicie, sia nella prima introid1uzion·e, sila nei ooiocessiVti. rifornimenti; .anzi sooo!Ildo Fo1rlrunini sp eci·a1mente l1l 1° no.v1errnbre 1corr. trov.o nel rnio T·ep,airto UlilJa giovJ..netita di 18 anmi aflfetta dia errnpietma post- nei rifornimenti. .Nella nostra I. la .p rima p-unpneumoni.c·o sinisfu"o,. E.ra stata tras.f.ertta .a1al :re- tu:ra espJoraJtiva no,n diede JiuQgo a in.cidenti d.1 parto meid,i co oive if1u r i1co·ve·r ata iJl 19 ottob1rie con diagnosi 1dii rp1<)'1monrite del lobo inferiore 1S'inistro. sorta; alla seiconda .ilnrv·eoe doVteva segn.rirre l'inOuirata c001\11€Uli•entemente, in cinqu·e giorni il soiigenz.a iIIn1provviea dell'inoi1d1ente mo!l'taJ.e: inpTo-r.esso p neumolilico ·era risoil.urt·o; m.a dopo una Ci·dente aidlll.nqn_ie impTevisto e impirevedibile settimana oiroa, essendo iricomp,arsia feibb·re, do- contro i.I 1qiuaile siamo purtrop;p-o comrpJ-etamente lori aJiLa base dell'emitoTaC,e sinistro e ottusità diswmnatii. in ·d.etta regi.one, fu prati1oata una IPlJIIl1Ju:ra espJ.-0L'eclampsia pJ·eruri•ca può manifestars.i sotto raitùva oh.e dield1e esito a liqn1:i.do piu.I'lul1emto; 01n de fonm1a convullsiva con attacc·h i sdmuJantJi 1,epilesil 31 ottob;re l'I. fu passata in cihirurgta ipeir le oure del caso. sia ol1ass1ca, ciome nel nostro ca:so, oppure in 1L'ammalata, soggetto delicatissimo e neuropatiforma sinc1opa.le. Nel1a m1aggior parte dei oasi co, tr&s ~orse tutta la notte insonne e in grande l' eclampsia è a ·oar.attere transitorio di breve agitazione 1perchiè sapeva ·di dover subire un atto operatorio. Il ma:ttd:no del 10 nove.mb.r e aJVeva 38G drurata; iJ. ma1ato oaide improcvv:isamenrte in istato idi tem1 peraJtruTa, po.Jso 120, picicoa.o rego1lia.J'-e. Q[b. di co1laisso o di d·eliqruio o·p1Prur,e è coilto da sin\b iettivamente si riscontraiV'a: ottusità con scom- t·Omi ecc'itomotoiri 1con attacchi e1pile:ttifoirmi looa1ParRa del fremito v. ·t . ne.ll' emito'I'!aioe sinistro verso il basso; al di sop1ra soffi·O· bro.nic:hiale. 1izzati o generraliz,zati; il polso si fa piocolo e frequenite, iJ. respiro sQll{)er:fioiale e irregolare, noN•nll' alt.ro 1d·i notevole n°egli ailtri origani. U·r.i n e con traicce di albumin·a. Decis-0 l'inte.rve11to, prra. te·vo1lmente Q.!ispnoico. Detti disturbi dileguano in ticai sllll t.a.v olo OfP•CTatori·o, come di solito, ulI1a più o meno bre,re tempo con cardiocinetici, osiJYllntura esplo•rativia neID.'.emitocaoe posterioce sinistro 1c he confermò la rpwesenz.a di pruis, denso sigeno, re&pirazti·o ne arti.fi.ciale. Possono talora rigiallastro. Coricata l'I., in corrispondenza della petersi co111 il ri'IlJD.OfVia.rsi della puntura pleurtoa costa dia reseoare feci aJC1lllle inieZ':ioni sotto·CIU- in casi di rifornimento di pneumotorace. Soltanto tanee ·di soJ.uzione di noV10oaillna 0,50 %. non vo in rarissimi casi l'oolarnpsia assume gravità eclendo ric.orrere aJl'anestesia gen€1I'aJie in vist:>a cez.i onale fino a dare la morte. !delle condizioni .generali piuttosto depll"eS'Se. .i\lcru ni a.utO!rti. sostengono ohe si possa preveMentre mi accingevo ad inc.idere le \Parti molJi, ìl corpo dell'I. Si tese aid 1anco, 1e pu:p1ille si dila- nire evitan,do l'intervento ,aJ prim10 apparire di tarono enormemente e sooppà.ò un accesso epilet- disturbii a.a pa;rte d1egli ammalati o anestetizzan.}da tiforme 121eneraùizz.ato della 1d1ltI'ata cli cir.ca 'll!Il la sede sc.elta per la p·u ntura o if1•raticanèfo anteminnto. Dom•andai aigJ.i assis.t enti sie nella stoll"i'a oe·d1entemeinte una inieziorne ·di morfi na. Ma nella dell'I. vi foss ero piI'eoetdmiti di e:p1ilessia; mi fu ris-posto negativamente. Al primo aJcicesso tos1:o maggior p•a rte dei 1casi, esempio i.I mio, è asso~u­ fece SPlg<uito un seco,n1do, rpod un teTzo, run qu1arto tanien~:e iimpossibiJe prevedeire e prevenire .. l'ine i1n qininto , distanZ'ialbi 1poohi secondi l'u!Ilo daJ, cidente. l'n.lt.ro. Com1presi subito 1che si ltiI'attava idi ecl•am· Non è qiui il caso 1dli ri.portare le varie teorie pc;iia ol enMoa; tosto si diede mano ad iniezioni carrti orineti oh e varie e atJ. ipodermocJ.isi: fu ini- sulla patog-5nesd dell'eclampsia pileurica. Ricorziata la r espiiI'az'.ione artificiale e la soanmilili- derò eh.e non tutti gli autori ammettono l'esi1

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• SE710NE PRATICA •

stcnza di datta fcxr:m a morbosa, m·a vogliono riportaTla in ogni caso ail mocc1aJD.i·smo d ell'ernbofiia g~ssosa . ì\-la tropp,i dati dii :f.atto stanno a confermare cJhe l'eclampsia pleurica è una oo·Mtà morbosa a sè e si VeTi.fioo iln circ<>stanze del tutto diverse e indipend:enti da qp elle che determin1a.n0 l'embolia gassosa, come sopra è stato detto. Nel nostro 1caso è aJSsolutaanrenite impossibile p ensare aJl'embolia gassosia , essendo J.'ago c·aduito nella cavità aseessua.1e don de aspirò iù. 1p101s senza aver menOOillamente toccato· il poJ.mon e. P er Forùamini (citato da C'U:rti n el suo « Pnoo. motorace artificiale ter3U)e11ti1co ») scmo cc feno meni di lesa ,coscien za, di leso circol·o, di cootratture muscolari cloni·che e più frequ.entemiente toni:c.h e molto est ese, ,qu,a;lche vo,l ta interres.samti tutti i muscoli, ma più 1SfP0ciaJm.ente qu>elli del r espiro. Sono fenomeni 8!c·ciidentali di na;tlur:a J.'1· flessa aid airea di incita~ione periferica nel territorio sede d.el p iocolo atto operativo, del qu1ale non c-onoscdauno ti centri !dirustaJtici, ±>lfobabhlmente mUJltipli, daitia la moltepliicità d elle sindromi e dell'etio·l ogia ». ,s econdo C-0·ridier il il'l· nesso nervoso seguirebbe oentripetamente la via del pneumogastrico. Qu-esto aJUtore più rec,entemente (Leotta, Trattamento chir. della tub er CO·· losi polm. , relaz. al Congresso di Chirurgia 1926) dà una interpretazione nuova ·d1elJ'.ecJa.mipsia pJeu. . rica .a vanzando l'ipotesi Clh·e il Tiflesso nervoso sia riportabile al me ~canismo dello sho·ck -emoelasico; ma, come osserva bene Leotta, n<>i ignQ.. rìamo quali siano le -con·dizioni n elle quiali la sensibilità pleurica scat.en.i il mecieanismo d€lhlo shock. Quindi n·o n ci resta altro oh·e di sapere c.he anche in mtn·imi in.t erventi siulla pleura possono insorgere incidenti gravi, anche mortali, non ipreved ibili nè prevenibili contro i qu.aJi piurtrop1po siamo disammati. Detti incild·enti possono insorgere anche per una semplice puntura esploTativa. come nelliv mia m aàata : interv1enio ohe ogni giorno ricorre nella pratica del m edico condotto. Ed appunto iper i medicli condotti ho· voluto riferi'r e questo caso molto istruittivo perohè ricordino la possibilità - fortunatamente molto rara d ell'insor gen:zJa ·dell' eclampsia p l eurica che, v~ rifican,d·o si nell'abitazione del manato, potrebbe creare ad essi gravi imbarazzi e notevole sconc-eritamento non avendo a portata di mano nemm eno quei r iimedi eth e riesco•n o ad evitare una catastrofe n ei casi li evi a car attere transitorio; poich è n·e i casi gravi, come nel mio, la morte è inevitabile e fulm in ea e non dà tempo nemmeno a metter mano ai m ezzi .t erapeutici di ciui diS(poniamo. No,rembre 1926.

SUNTI E

l{ASSEGNE~-

SISTEMA DIGERENTE. Gastrite e ulcera gastrica.

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(HOI! ~ '\VEG. Munch ener Medizinische Wocliensch .• 1926, J1. 50). \

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·L e relazioni tra ·g astrite ed ulcera 1gastri•ca. so·n o 1nolto più .frequen·t i td-i que!l ·c he .c omunemente si crede. Il qua:dro 1sintoma1:i!co stesso di queste d~e aiffezioni assiume spesso le medesime caratteristirhe, ed è più che probabile che, almeno per alcune iforme di gastriti, l·a patogenesi sia la medesim1a. Ko11j etzny ·; onst·atò la 'frequenza dell'as1sociazione dellie l esioni 1g.astrich·e Jnfiammatorie con l'ulcera. E ciò dà ragione del fatto che spesso d uran'te le operazioni ehirur,giche !Per ulcere gastro~ctuodenali non si trova alcuna lesione ulce rosa netta che possa esser.e estirpata. Solo la gaistro scoipira con sente di affermare JJ&&• e,stensione ·e la n atura 1d·e·l la lesione gastrica, perch é a mezz·o ·di essa si osservan·o direttamente ' l e alterazioni i11fi.ammatorie o edematose della. mucosa. Queste •s ono difficilmente rilevabili durante !le operai-ioni tChirungiche .e d alla necroscopia, perchè si modificano o scompaiono in dette circostanz·e rispettivament•e ;per la retrazione dello. ·s ton1aco o rper ~ 'assenzra della cir·colazion e. Queste con.sild·erazion i danno ragion e della poca frequ.en za 1dell e l esioni infiammato.rie gastriche risco11trate al tavolo anatomi·co o al l etto chirurgico. In base a11a sintomatol ogia clinica ed al re~ p€rto gastr oscop'ico di numerosi esaminati Hohlweg ·h 1a ·classificato le gastriti in tre gruppi : catarro 1cronico mucoso semplice, gastrite ipertrof~ca, gastrite cronica atrofica. Il catarro cronico m11coso semiplice è caratterizzato da un rossore diffuso d ella mucosa co.a ' ·emorragie lineari .e muco abbondante, lesioni nette sopratutto sul fondo e sulla iparete superiore ·drllo stomaco. 'C linicamente si ha dispepsia, ano-· ressi.a, ipopepsira. La gastrite ipertrofica ha il massimo di lesioni· nella regione pilorica, antro e (pi.ccola curvatura~ La mucosa è granulosa, con molte emorragie p11ntif ormi e iqualche ·erosio11e o macchia emorr agi ra più granid e, spesso è eongesta .e talora pre. senta anohe pseudo..polipi o ed emi bollosi. In qt1alche oaso si osservano ulcerazioni multiple (gastrite ulcerosa). Spesso si constata rigidità della ·m ucosa infiammata, e (pOichè la parte pili :frequentemente colpita è l'antro, si ha per lo più rigiùità pilorica. Talvolta si ha ipertrofia del muscolo s.fin ter e dell'antro che può determinar~ 1

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• JL POLICLit\JCO

u ria i1etta s1)orgenza prepilori ca , c11e è patogno. .m o11ica dell'affezione. Clini1crumente ìa ·g·astr ite i1p ertrofic.a .è caratterizzata da ·dolori tardivi calmati dall'ingestione di ·alimenti, e 1a.a un quadro clinico ,che per lo più i'a far e dia.gnosi id i ulcera ·dUO·deno-piloric.a . L'a.f f·ezione è ,.p revalentemente 1d eterminata ·d all 'abuso idi alcoolici e .sopratutto 1del t1aibaaco, fu;1nato o masticato. :1,a gastri1e' croni·c a ·a trofica provo1ca il qruadro clir..i co dell11aiahilia ·gaist.rica. Co.stitui·s ce lo stadio terrninale 'd·e'lle ·due forme rp-Teicedenti, ma può osservarsi ,pr:iJmi·tivamente nelle ·an·ami·e IP·erni!cioEe, n elle leucemie e ne.ll'aiddisonismo. ' Olt!'e a quelle descritte possono aversi due form.e aocessorj e d'i ,g.rus·trite, 1qiuella dei ·g astroentero·stomizz·ati e qu.e lla ·dei ·Coleictstectomizzati. Nella 'Prima si :Il'anno ·contra zioni gastrich e ·deboli in ~ontrasto 1con movim enti 1peristalt~ci anormali pi1ori1ci : si ha quindi ·u ·n ri:flrusso di Ji1qui·do duo·•denale ·Ch·e :forse iprovoca la .gastrite, talvolta as·soci ata aid ul1cera peptica_. 1Nel1a secon1da, gastr i1te <lei colecistectomizzati, si 1ha catarro gastrico , 1'poacidità, achilia : oltr e le lesioni abituali d el -catarro croni1co si ha chius ura .sipasti-ca del piloro • -f' " pesso edema .co·n igestizio 1 della mucosa; l'antro ·contiene mu·co fxeqruentemente ,m•escolato con .bile. ~uest' af,f·e zione può evolv1 ere ver so la .g astrite -.atrofie.a. In arrrib 0 le forme :Si h.anno crisi .evo"luti,·e perio di1c he con fa'Sj d•i rmnis·sione rntercalari, dan,do all'affezione l'rup!parenza isin1omatiiea -Oell'ulcera I n efif etti ,sem·bra che l"ulcer.a -e la 1giastri-te cro•nica n on siano a:ltro che 1dru1e staidi '·evolutiv i dii un•a ~ola affezione, la malattia ulcerosa, e solo 1a gastr01Scop ia con sente di .aJflf ermare la natura ·Esa;tta delle lesioni esistenti e l'importanza d elle u lceraziorri. E le ,due ruffezio·n i più ·Ch•e :una rela"Zi.one di causa ed effetto hanno ~orse 1Una sola -patogenesi. r. a diatesi che id etermina ,l e altérazioni 1Più o m eno estese ·della mucos~ ·comip'!'ende distur·b i :die1 <Siistema nervoso v1ege1Jat:iJVo, lesioni vaisomotorie € 1capillari, .alrter azion i ioniohe rdell't3./In0iente gastriro. Si tratta d i una vera costitu zion·e ulc·erosa che forse in ruvvenire ;potrà ess,ere 'identilfii.cata ancl1e ra mezzo delJa ricer ca di speciali g.r.uip~ i .:sa ngutgni. 1Co1ntm 1qrue aNo istato 1d ei f•at1i, ed in attesa di nuovj mezz·i ·d'in da.>gine che renfdla no posis:Lbi}e 1 ' a crert aim ento pr.eventivo ·delle condizion i pato1o!?i-Oh€ i n quistione e quin·di l'ilmpiego di mezzi · atti aid evit.are il loro stabilir.si, è in·diLStPe:n&abi 1 e f orm'Ulare J.a diagnosi esa:tta allo 1sco·p o di rispar. m iar e ai p azienti inter,·enti cl1irurg~ci ,estesi ·ed 1

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dn ~ffiioaci.

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I.' ac.certamento sicruro delle conlddz.ioni della 111ucosa gastrica, della natura e sede delle s·u e altP..razion·i o l esioni !PUÒ es·sere cfornito tSolo da:11a gastroscopia. Si potrà così in molti casi limitarsi al trattamento puramente medico, magari co'n l'alimentazione iprati~ata per l•ung.o ~eTi·odo di tempo a mezzo del1a s-0nda ·d uodenale, -ed evi1'3.re gastrectom1e .grruv:i e poco utili. Comun1que, 1qu.a:l0Ta l'G>peraz1one fosse inld1s.pensa.bile, il >eh1rur.g o potrà trarre dalla gastroscopia elementi diaignostitci prezdosi per limitare l'inter_ vento alle 1parti veram ente lese e risparmiar.e i tessuti sani, con ·g ran 'V'antaggio del tiuturo stato di salute de11 jpaziente. DR. 1

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Ulcer~

peptica e tubercolosi polmonare. e

( \ V INKEI.BA UER

n.

FRISCH.

W ien. Kl.

lilt'oc h., 1~7,

10) . .

·~li .U. Ida nUJmerosi casi ·(idei qu.a li pu·b blicano

una parte) capitati a1la loro os.servazione, deducono che una ulcera peptirca che insorge in un in,divj,d·u o ·m a!l ato ·d i tubercolosi .p olmonare, rende qt1esta 'lllfjma mra.lattia di una pro1g nosi molto ipiù seria. E ~iò 1PercbJè fa evolvere r.api•damente anche form e di tubercolosi ftbros·e, favor.endo l'insorgere ·di tiisi ul1c erooe teachettizzanti, o Id i po1mor1iti cu.seose, risvegliando processi latenti o decorrenti i11 mo.do mite. l\ll a è anehe da tener presente l 'influ sso de]la clieta cui deve sottosta.ire un malato affetto da ulcera peptica. Il prob.lrona d·e11a terap.i a •è quin·di ben di.flficile a r1soJversi. L'·asten sione ·da:ll'intervento semlbra esser e talora consiigliabil e, e, se è ipo,s sipi•l e, 01ccorreroobe ·cur.are p rima ~ol .pneumotora.ce la les ion e polm 9nare. Tal'altra volta la terapia radicale del·l 'uloera (cOlllle è idimostrato in uno dei cas1 degli AA. ) pare abbia. ·aJv•u to benefici elftfettl anol1e sull'an damento della tubercolosi del polmon e. I~ fuor Idi d11l>lbi-0 ch·e bisogna riid'lJrr e il trauma operatorjo alla minima entità poss1bile, ma ta. lora , 1per emorraigie r,i petute e conseg.uente anemia grave, qu·esto iè necie ssario e indi,c ato. s ,1 dovrà possibilmente risparmiare la narcosi eterea, ma non servir.si 1della anec;tesia loca:le ohe in molti i n·dividui sen siibili è causa di 'Più lun·g.a durata dell' inter vento e di sho~ 1POStoperatorio ·Più 1grave. Tanto più che 1spesso bisogna in fine rjcorrere egu a1m.ente all'etere. Se l'inteI'IVento deve consister e in un at to operatori() grave (ip. es. resezione gastrica ), ·è ovvio che debba essere eseguito da ohi 1è paidrone in modo p erlfetto della tecnica. Ma anche la gaistroenterostomi-a e la di1

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SEZ lONE PRATICA

In essi si è vertfjcata una mortalità complessiva di 39 casi, cioè 34,8 ~b. Facendo un raiffronto a seconda l'intervento , sono stati operati 55 mediante resezione con 8 morti (14,5 ~6) e 57 con sutura e g , e. ·2on 31 n1orti ·(54 %) . Si può subito obj ettare che la g. e. sia s tata fatta nei casi più gravi. lVIa ifacen1clo un confronto tra gli operati a secor1da il perio,do di penforazione si 11a che enir·o le prime 6 ore la resezione 11a dato una. ·rn:ortali~à ·del 3,8 % come n elle rulcere 1cronicJ:1e, mentre la gastro-enteroston1ia l1a .dato llna mor~ t.alità del 27 %. .i\nche nelle .p erforazioni più tar1di1vo la ·dilfferenza esiste 1nantenendosi del do1ppio. Nell,essudato p·eri~oneale non è stato mai tro· vat.o acido cloridrico libero, ma acildi combinati in quantità considereiv0Je, anche in casi tardiVl. GARRONE. .1..n{!l1e nel st1cco gastrico è stata i1otata assenza di HCl_ iforise per .a lterazione n el1a secrezione Il punto di vista batteriologico per la que- r.om e av,riene nei narco1izzati a lt1ngo. Il contenuto id i acidi com1binati nell'essl1dato stione della resezione delle ulcere gastro-peritonea1e è spesso l)ii1 ele,rato di quello del duodenali perforate. succo 1gastrico fors e percl1·è i pazienti do1.;o la (·BRi)TT. Beitr. z. klin. Ch.ir.' B d. 138, H. 4, 1927). perforaz,ion e •continuano ald ingerjre liq11idL Menit;re per il trattamen to 1dell'rul•0era cronica Esiste un inter e&sante rafPI}Or1o fr·a la prognosi viene preferita 1dalla 1ma1g.gior p1ar~e dei chirung1 e la Jnassa b·a tterica co ntenuta nell'essl1dato pela resezione, .p er qnJello dell'u,lc.era 1per.f orata alritoneale. Con essu1dato terile si l1a una prognosi 1.;u11i, e sono i più, v·orreb!bero l'intervento limi- l>uonét che si mantiene t ale con essu1dato contetato alla chiu1sura ·della perforazione con l'ag · nente s treptococco yerde, diventa ipe~iore con giunta •delila gastro-enterostomia o del ·drenagigio streptococco em olitico e con b. coli. :}uando la con omento (iNeumann); altri sostengono la re- presenza del b. col i si ha n ei casi precoci la prog11o·s i è an1che buona. sezione. Dal] e stati:stich,e si rilev·a che la mortalità per L' essudato peritoneale nei casi 1precoci è riwlulr.era penforata 1dal 50 % è negli ulti·m i tempi ta.to sterile nel 35 ~'o . nelle perforazioni da 6 a c:;c·esa a cifr-e minori .grazie al miglioramento· lèJ,ella 12 ore è sterile neì 26 %. oltre le :12 ore solo ' tecnica, alla più ·dilff'usa .conoscenza del quaidro. nel 7 ~~ e · ciò forse in rapporto co·n l'alta percenClinico ma Sp·eCiallmente per l~ jpTecocit.à rd 'inter'tluale di acidità. 1Nei ca.si tartdivi oltre io streptococco ve~d e ·s i 1rova predominante il b. coli o vento. Le ciJfr·e ·m igliori 1dl gu1a riigione si banno in quei lo streptoco2co emolitico. I..o streptococco cl1e l,A. casi operati preoocemente; le crfre peggiori dei chian1a verde è sirrlile allo streptococco viridans casi tardivi oltre che ad una più lun.g a ·drurata ma non è lo stesso. della p eritonite si devono a l sopraiggiuTugere del Concludendo ritiene che: nell e prime 6 ore dal · b. coli n ell'essu1dato peritoneale. la perforazione manca l'infezione , la resezione Gli autori che vorrebbero ridurre al massimo dà una minima mortaili~ à ed è un'operazione giu· di seffilPlici~à l,intervento richiamano il fatto che stificata; fra 6 e 12 ore si trova n ell a maggior nelle prime ore 1,essuid ato peritoneale è innocuo, parte dei casi lln esS1Udato peritoneale sterile o che l'ulcera .p eriforata tende a guarire spontaneainifettato con stre1pitococ.co verde e la r esezione è menie, che l'intervento semplice è più rapido; 1 anche q11i consigliata; dopo il limite di 12 ore contrari richiamano la posisibilità ·d i ulcere se- interviene l'infezione con b. coli e streptococchi con·d ari1e, id i 1distu?Ybi lontan i che insorgere.blbero emolit.i·ci, la resezione ·dà un'alta mortalità menin più di metà d·e i trattati ool metodo se.mipJ.ice. tre 11n'operazione semplice ri esce verosimilmente I. '.i\. pref eri1sce la resezione, solo è da doman·d arsi di poco valore; ia. resezione può essere permessa in quali conJdizioni essa pruò essere fatta. soltanto in casi eccezionali. Infine può affermare ~egli rult:imi 6 anni l'A. ha operato 112 casi di c..:l1e i risultati a distanza sono migliori per la nlcere pertorate dello stomaco e !del duodeno re5ezione che 1per la gastro-entero~tomia. romprendeil!doivi tutti i casi presentatisi poichè R. BIL~'\C:\Tl. solo uno (morto) non è s1ato operato.

giunostomia potranno portare spesso a duraturi rr1igliorainenti. B anche necessario che si sorveglino ·da vicino le condizioni del polmone dopo l'inter vento, ·e che si sap1pia sceverare un proce~so broncopolmonare acuto 1 da ciò 1che può es1Ser l' espres6io11e di una ri.acutizz.azione del pro ces\So speciifico. Il sign ificato ·dell'associazione ulceira-tu1b.e rcolo·s i è ·dun qiue ais sai cattivo : eld 1è diflficile il paissare sani e salvi tra lo ·Scilla dell'inanizione che segue alla crur a medica dell'u·l cer.a, e il Cari·ddi della polmonite tmibereolar·e ,posto1peratori·a. È quin•di impossib·i le tracciare u n o schema terapeutico. Chirurgo e internista dovrann o volta per volta esser chiamati a dare la loro opera, seguendo i criteri che emer.gOJlo \d_a quanto si è detto. 1

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lL POLI CLINICO

SISTEMA OSTEO-ARTICOLARE. Spo11dilolistesi lombosacrale. Bruri'.s Beitr. z. klin. Chir. , vol. 138, 199....6, pag. 428) .

(JAROSCHY .

Per 1SJ)Ondilolistesi lombosacu.~ale si intende illn processo ·croniico in cui la 5a. vertebra lombare scivola su1lla prilllla sacrale verso l',avanti ,e in ba&so. Quasi sempre si a.ssoiei a runa rotazione della 5a. sull'.Hsse frontale in m oido .cl1e il &uo corpo viene a tTovarsi ,p iù o m ie no al davanti della faccia anteriore d ell a t a sacrale e n ei ca.isi più g ravi p e'netra in totalità n el bacino al da\Tlanti del saJcro. Questa forma m orbosa è accompa1gn·ata da alterazioni caratt eristiche seconld1arie del ba.• ~ino, il cosidetto bacino sipondilolistesico ed è di questo, p er l'impo:r tanza pr,a tica come viziatura pelvica cl1e si sono occupati 1per lo più la ma>Ssima parte degli ·a·ll tori , cruasi tutti ostie·tri'ci men tre poco si sono ocowpati finora di questa de· !ormjtà i chirurgi. Il sesso più frequentem1ente colpito sembra il femminile, da qiuando però si sono potute esegnire radiografie laterali 1d.el b·élJcino si è visto ohe invece più .colpiti sono i maschi per iq·u anto in qt1esti le alterazioni non sono mai molto pronunciate men·t re n elle ,d onne rag,g iungono un massimo ·di 1defomnità e ,quindi sono più evi denti. In genere esiste n ell '·anamnesi un punto di rif erimento ·dell 'i11izio della malattia, per lo più un traurna, n elle donne 151Pesso la graviid·anza. .i\.natamiicéllmente e.sisrte una r(jis.posizion·e ohe fa vori.sce i•insorgenza della mailattia e pr ecisamente si è oss~rvato che non tutta la 'V·ertebra 1si sposta ma solo la ,parte .anteriore in mo·do ch·e ri1su1lta un netto allung amento d·e1lll' aI'lco v ertebrale e precisamente della parte interarti Jolare per cui ancl1e il forarne appare aumentato nel ·diam€tro sagittale. I,e 3'p-Ofisi articolari che di solito s ono ''icine possono essere disgiunte di 1-2 cm. La causa di questo allungamento sta nella cosidetta « spon·dilolisi interarticol·a re » congenita; •..!ioè in questi oasi ogni metà 1ct.el1I'arco si origina da 2 nuclei di. ossificazione invece cl1e da uno, tra questi d·u·e nuclei si strubilisce una p.seu·dairtro·s i o solo una connession e legamentosa e solo tar.di\ramente una connessione oosea. Da ipa recchi autori è stata dimostr·ata anc·h e l'i1nrport3nza 1d ei tprOCeSSÌ artiCoJ·aTi a imp.e dire la ~aò.11ta nei bacino d ell ~ 5a. lomibare; ' ' i può essere 11nu alterazion e 1congenita o acq:ui1sita dj q!Uesti quale causa ·della Sp . Un'altra causa p·reidis'Pon ente è rappresentata d alla direzion e ob·l i qua d e1'1a prima sacraile ch e favorisce lo slit.tamento e intine dal trovarsi la 5& lombare a differenza degli altri corpi ' 'erte1

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XXXIV, FASC. 28J

brali nra una parte mo bilo e ·una parte fissa della co1onnoa. Processi infiamrrnatori dilstruttivi 1p ossono naturailmente avere ,g ran,de iJmportanza ma però non è stato finora deocritto nessun caso con tale etiologia. N·e lla taibe si può avere un.a fo·m na moobosa simile che iperò non 1si può identificare con que sta , è 1p iù opportuno invece di ohiamarla una affezione ·ta;b etic·a della colonna con spùstame.n to d·e i coripi. I.a ca:usa più frequente deill~ malattia è però la spon·dilolisi, alterazione che si rinviene in circa il 5 °b degli indi.vjd1ui. Il '5int011no <:a:riatteri:stico ·dei casi più avanziatl ~ che il tro·nlCo aippare come sp·rof-0n dato nel bacino. l'a:ddome è raccor.ciato e ne detivano delle 1pliicr1e trasversali nella parte anteriore ·dell'·a d,d·om e e al d i·sopra delle c..Teste. A carico della colonna si trova una note\Tlole prominenza della 1).arte s11periore 1d·el swcro e sopra a questa una curva ìordot~ca molto raramente ben S'ViJ•u.ppaita perohiè è ipa1rzi'a11'mente m.asch·erat-a :dall·o siposta m ento in avanti. J.l' compen·s o si f.a anche ·a ca. rico di una diminuzione dell'inclinazione del bacin o e di una riduzione ·della cifosi dorsale. iCl rapporto tra la lordosi lombare aumentata e l'in· clinazione diminuita del bacino è un dato importia11te per la ·diagnosi. La deformità ·~aratteristica del bacino è l'accorciamento del diametro anteroposteriore 1per l'esistenza di un falso IPfOmontorio e l'aumento della distanza .d alle apofisi spinose alle spine iliache posteriori che è di 6-9 cm. in,rece ,di 3 come normalmente. La regione dei genitali esterni è più prominente 1p er ·~ui osser· Yando l'indi, i duo di .p rofilo .s i vedono i peli dei g·enitali. Il ohe dipen.de in parte ·d alla ·diminuzione dell'inclinazione ·del !bacino in parte da una ele\razione delJ.a sinfisi. Sono frequenti curve scoliotiche ·della ·c olonna. L'andatura dei pazienti è r.aratteristica e assomiglia a quella dei danzatori di · ~orda. .Nei casi gravi 1è ip ossibile di palpare la 5a. lombare attraverso l'addome o con l'esplorazione vaginale. e 1do1'ori di ,cui si lame-ntano g.l i rummalati non 11anno nulla di carattertstiJco, sono ·dolori di V'a· ria inten.s ità nella regione sacrale cl1e t·a lvolta sl irradiano alùe cosce e che ven gono fatti risalire a 'llna cauis a occasionale come fl.ln trauma, una gravi·danz.a, ecc. Talvolta i pazienti si accorr.g ono di essere diminuiti di statura. Rad iologi~amente il quadro è molto caratteristico. La proiezio·n e ant.-.p ost. di.m-0stra l'ombra della ~a. lo'llllbar e 1p roiettata sulla parte siuperiore del -acro e data l'inclinazione front ale de1la vertebra l 'ombra assurrne con i processi trasiv·ersi un aisrpetto di lucerna 1da gendarrme rovesciata. Caratteristica ra dio·g rafi1c·a in qruesta proiezione 1

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TANNO XXXJ"\i~ F ASC. 28 J

quando l'ombra del corpo dell'•ultima lombare o addiritt11ra una parte del.l'a~co è proiettata sull'ombro .del sa:cro. Nei casi inizialli è necessario di prati.care l"esame in iproiezione latera.l e. In qiuesta p.osso·n o esistere qu·attro as1petti differenti ·a secon1da che la 5a. lombare sia spostata solo in avan'ti o ablbia rotat-0 sull'asse frontale o ·sia scivolata parzia1m-ente n el :btaieino o addirl1tura si sia diSllocata davanti il sacro. Queste 4 .po'3izioni vennero chiamate da ;L ambl come li.si, • cljsi, olistesi e ptosi. È solo con la proiezione laterale che si riesce a di·agnosiicare i casi iniziali. Per ottenere 1maigigior risalto delle ombre è o.p p·ortun-o ·di insu.flflare il ·Coilon. T;na t.erapi.a dei ~asi aVianzati non esiste. Qunndo la dislocazione è notevole e fissata Ida ~pierostosi e sinostosi si può rupplioare solo un. .corsetto con il compito ·di sostenere la 1colonna e alleviare i dolori. Solo ne·gùi ultimi anni si 1sono trattati ea:si recenti. È ·du1b•b io se in qu·esti si rie'3ca con un cor.setto .g essato a impedire l'ulterjore scivol1arrnento del1la colonn.a , alouni hanno oonJStgljato •di praticare rprima 1dell'ap.pliJcazione dell'aipp.arecdhio .gessato una trazione sugli arti p-er .ridurre la dislocazione . .ScheTb è rriiuscito in un ieaso a rtd·urre lo sipostamento e a fis sarlo con una ·steoca -ossea ·prelerv•ata del•l a tibia e fissata nelil.a •doocia tl'a apofisi ISlpinose .e archi vertebxali. Da alooni è stato pT:ati·cato un interv.ento combinato alla Henle-Hibbs-Allbee. Si potrebbero ad-0perare anc<he .steciohe di celluloide o di osso di .hu·e bo11ito, come ha fatto Lan.ge. Arutori francesi rifiutano un interv.ento alla Henle-All.bee perehè la steoca non viene fi·ssata alla vorzi·one che scivola. S·eicon·do '1' A'lltore l'intervento ·deve consistere nel creare una sru]da ·u nione tra sacro e vertebre lombari a:l •di•S01p ra della 5a. e rmpedire COlSÌ il pro· gredire della d·eformità e conte~oraneamente offrire un ootacolo allo scivolaimento. fi

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VALDONI.

Contrib11to al trattamento ope1·atorio della lussazione abituale della spalla. ( HEY~IANOWITSCH.

Zentr.

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SEZIONE PRATICA

f: chiaro che l'aocorciamento della capsula me-

diante sutura con le sue 1diverse modificazioni non può sempre ri•s pon1d ere allo scopo e si hanno ·d ell·e recidive che, secondo Sei1del, giungono al 25 ~~ e secondo Schulze fino ·al 50 %. In questi rultimi tempi sono stati usati gli innesti li·b eri di fascia per via extracapsulare attaccati al collo anatomico da un lato e all'acro TI) ion d all'altro. 1

Ne·l 1917 dopo Joseph incominc'iò una serie dl rnodifi cazioni con Jo scav·are un canale nella testa dell'omero dove si faiceva pa.issare il lembo di fa~H~ja. Il lem.b o deve essere molto lungo e secondo Schmieden •di 20 om. Ma anche con questo inetorlo si sono osservate ictelle reci dive probabilmer1te per riassorbimento· .della fascia. 1

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.Presso a p oco lo stesso valore ha il metodo di Clairmont-Ehrli·ch ·di utilizzare un lembo mediale del mu.scolo de·l toideo per co1P rire l'articolazione. J..' ..\.. ha usato tale metoido in 2 ·Casi e conferma che B ·dilffi·cil·e farlo in forma esatta essenrdo il lembo troprpo corto. 1

Nei casi 1più r eceriti ohe gli si sono presentati ha utilizzato un nuovo meto·do che presenta due vari1anti. EJsso utilizza il ten·dine d el capo lungo del bicipite. N·ella 1prima variante con taglio di L·angenbeck pf'r Ja resezione arti•colare si prepara il tendine del capo lun.g o d el bicipite e sj seziona più in alto po·ssibile nell'a.icromion: ·s i scava n ella testa dell'omero un canale idal basso in ialto e dal ·davanti all'in·dietro in cui si fa ·p assare il tendine -c·h ,e viene riunito ·all'~ro·mion. Nella secon·da variante )l twglio ·del tendine si fa a livello del collo chirurgico ·dell'omero e fatto il ca11ale u·n /PO ' più m edialmente 1del rprimo vi si fa p:i·s sare il capo superiore idel tendin e reciso ·Che viene poi a.id essere suturato col capo dhstale. Tutt'e ·due i m eto di sono stati usati con successo nel materiale ·clintco. Il braocio viene fi-ssato per r1-0n più di 2 settimane. mentre l'avambraccio si tiene relativamente fisso un po' più a lungo. I vantaggi sugli altri metodi sono notevoli. R.

BRANCATI.

f. Chir., n. 11, 1927).

Le a:lterazioni •anatomo,patologiche con le quali

sta in relazione un1a lussazione abituale della spalla sono rappresentate da rilasciatezza della capsula, da alterazioni ·da parte della cavità glenoi<le, dei ca,pi arti.colari o delle tuberosità ,vicine . all'articolazione special1nente del tubereolo maggiore. Non rè naro osservare uno spianamento della .cavità glenoide ed una diminuzione di altezza ·del capo articolare, o str8'PI>amenti ossei.

Contributo alla chirurgia i·icost1·nttiTa dell''anca. (E. \V. HEY GROVES. Brit. ]. Of S., 1927, gennaio).

Fratt1lre del collo del feniore. - L'A. si o .!Cup-a rtelle fratture di quel segmento del collo situate

all'interno della linea intertrocantericia : le vecchie fratture intracapsulari, dette oggi soltoi.;apital i o basali. :Esse, lasciate a loro, non : i co nso-


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IL POLICLINICO

Ji.d ano. Le ragioni ·d i questa r:nancata consolidazione sono: 1) insufficiente irrorazione sanguigna; 2) non suffirCiente ~piposizione dei frammenti; 3) inter,p osizioni capsu1Jari; 4) azione ini bitrice del li quido sinoviale. Se però i :frammenti sono mantenuti a con tatto la riunione avviene. La coattazione deve essere fatta presto, perchè nello spazio di 3-6 mesi .q uella parte del collo f emorale, rimasta unita alla testa, si atrofizza e scompare. L'intervento ·quindi ·d ovrà essere precoce, e fis- · s~re 1 frammenti solidamente e 1accura.tamente. Sotto anestesia si tfa trazione sull'arto, finchiè esso ha ria.cquistato la sua normale lunghezza; e quindi, senza abbandonare la trazione, l'arto è, prima ruotato all'interno, indi 1abdotto al massimo e flesso. La rotazione interna e l'abduzione portano alla coattazion e dei frammenti. In questa posizione si applica un apparec·chio gessato, e lo s i fa te11er.e da 3 a 6 mesi. Questo m etodo (di Whitman) ha fatto fare notevoli progressi 1al trattamento delle fratture del collo femorale; non rappre~enta 1però per H. G. il metodo ideale. Anzitutto la consolidazione può mancare : in 22 casi su 43 di Wald·enstrom; e ciò perchè il frammento prossimale può rimanere sipogtato, e parti della .capsula restare inter,p oste tra le superfici dì frattura. Il metodo poi non può essere applicato con tfacilità che in ambiente osp1tal1 ero; e l'aipparecchio è tenuto per un teffilPO molto lungo. H. G. ·è molto favorevole all'opera· zione d'infibulam·ento del collo e dellta testa femora1e, che egli pratica esponendo i frammenti con 11n'in·c1sione .anteriore ·analoga a quella di Sprengel. Ad.opera un chiodo osseo lungo circa 11 cm. e spesso 1 cm. di forma quadrata, con un estremo aippuntito. Il chiodo è di solito formato di osso bollito ed è spinto traverso un can1ale :fatto nel collo femorale con un trapano. L'autoinnesto non \è necessario, e 'Prolunga l'operazione. Usa lo stesso metodo per i distacchi epifisari. Dopo 4-6 settimane i pazienti possono camminare tenendo un leggero aJPP·a recchio e servendosi di grucce. Se il frammento .p rossimale è molto breve può convenire di scoprir bene la testa femorale e di fare l'inchiodamento dal1a testa verso il collo. TI ·Chiodo di osso autogeno può essere r iservato ai vecchi casi di pseu·d oartrosi; è forse meglio allora servirsi del perone, come fa Henderson, anzicb è di una lamina di tibia. L'infibulamento a .cielo coperto espone a grav1 disaptpunti, .e dovrebbe 1àssere ;riservato a pia· zienti molto debilitati. L'in.f ibulamento dovrebbe essere ,p recoce, per dare buoni risultati. 1

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Cura delle pseudoartrosi antiche. - Quando la pseudoartrosi non è aecompagnata da forte atro-

fia del collo o da notevole · spostamento, H. G. consiglia l'infiibul:amento con stecca fatta col perone dello stesso in·divi·duo, 1p revia asportazione del tessuto fibroso tra i frammenti. Quando il coll-0 femorale è stato riassorbito si potrà, o asport·a re la testa femorale, o f:i6sarla al morlcone periferico, ma, nell'un c~so e nell' altro, l'estremità superiore del femore dovrà essere modellata. Ciò vale per i .casi i11 cui il paziente soffr e dolori. Il pro?e dimento più semiplice è quello di \Vhit· man: consiste nell'1asportazione ·d ella testa, n el sezionare il gran trocantere alla base, in modo da permettere all'estremo femorale di penetrare nella cavità cotiloide, e di fissare il gran trocantere alJ.a diafisi più in basso. Perchè l'operazione riesca bene è n ecessario che sia rim:isto un tratto del collo femorale: altrjmenti. la diafisi tende a risalire v erso il cc dorsum ili i », appena si smetta l'abduzione. Per impedire quP..sto H. G. utilizz·a la testa fe-rporale, che as1porta, seziona in due parti , che modella e fissa con .chiodi al margine superiore crl1e11t3 to d'e ll'acetabolo. .i\.lbee spacca il gran trocantere longitudinalm e11te fino alla base e lo tira in fuori come un le~bo osseo attacoato ali.a diafisi da un peduncolo; pone l'arto in a·b duzione. Quando la consolidazione •è avvenuta il trocantere forma una la. mina ossea proiettata in fuori, ciò che dà un notevole vantaggio ·all'azio.n e dei muscoli 1abd'ùttori. In t1r1 caso in cui, oltre al riassorbimento deJ co1lo, la diafisi era risalita di ·circa 7 cm. H. G. a ccorc1ò rli cm. 5 il femore ·del lato opposto, e si. servì ·d el pezzo ·di dia1'isi femorale as1portiato, per formare un nuovo collo dal lato malato. Anr.hilosi . dell'anca. - L'anchilosi dell'an·ca richiede l'intervento ·Chirurgico solo quando è bilaterale, o associata •a r igidità del ginocr:11io, o quar1do è fortemente ·dolorosa. J_,e operazioni più ·~omunemente ·usate per que-sta affezione sono : 1) la resezione ·della testa femorale ; 2) l'artroplastica secon·do Muriphy; 3) !'artrotomia del .c ollo con trasposizione del

gran trocantere secon·do Jones. N'è l'operazione di Mt1rphy, n è quella ·d i Jones han dato buoni risultati. La escission e della testa femorale toglie di solito il dolore, e dà, o la stabilità dell"artir.olazi.one, o la mobilità di questa , raramentP queste due condizioni nello stesso tempo. La testa deve essere comipJetamente resecata e il collo femorale avvolto con la capsul•a artico-


IANNO XXXI''· FASC. 28]

lare, per impedire ulteriori aderenze. Se la ca'r!tà acetabolare è rt1vtd.a, lJa si può spalmare ieon cera di Horsley. La testa femorale può essere riformata .c on un chiodo ,d 'avorio, infisso nel collo. Recentemente (1926) Baer ha pubblicato un .metodo suo di artroplastica : egli avvolge la nuova testa femorale con un segmento d1 vescica di maiale cromi·Cizzata in modo ·da non essere riassorbita in 20 giorni. Su 100 casi egli ·h a ottenuto splendidi risultati: egli consi·dera come buon ris11ltato la cor1serv1azione di 25 % del movimento normale. È probabile che i tessuti periarticolarl impedi$cano un movim·e nto più ampio. L11,ssazione congenita dell'anca. -

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SEZIONE PRATICA

Attualment~

si può dire che la lussazione .congenita può es . sere curata a qualunque et~, ma che il grado di miglioramento dipende dall'età jn cui la cura è stata fatta. I ·Casi :possono ,essere divisi in tre jgrup p1: 1) bambini fino a 4 anni : in .questi la riduzione può di solito ottenersi con manipoliazioni; 2) ·da 4 a 14 anni; la riduzione incruenta .è diffiicile o impossibile, ma essa può ottenersi con un intervento chirurgico; 3) adulti con .forte spostamento della testa femorale e ·dolori iper osteo-artrite della falsa articolazione : in questi un sollievo p1Jò esse~e ottenuto solo con un'osteotomia o con un'artrodesi. Nei casi precoci l'unico ostacolo alla riduzione è la costrizione della cap.sula, che aumenta col graviare del pesò del corpo sull'arto. Nei ragazzi, di solito da 4 a 14 anni, in cui le mani.p olazioni (fatte sotto narcosi e col -controllo radiologico) non conducono alla riduzione, l'in· ter\·ento cruento diviene necessario. L'articola• • zione ·è esposta con un'incisione anteriore: la testa femorale si trova di ·s olito dietro ll tensor fascia latae; la capsula è incisa longitt1dinalmente,l e si vede che essa ha 11a forma di una clessidra; l'acetabolo, se è poco IP'rofondo , può essere ingrandito, ciò che però espon e al pericolo di un 'anchilosi fjbrosa; o può essere creato un margine sporgente cotiloideo, che impedisca alla testa di fuorit1scire (con uno o due lembi osteo-periostei peduncolati 1Presi dall'ileo e spinti in basso a cerniera). E probabile che, migliorando ,an cora la te-cnica si possiano ottenere buoni risultati, sia per la stabilità (come quando si scava l'acetabolo) sia per la mobilità (come quando si allarga il ciglio cotiloideo). H. G. pro:p one perciò di distaccare l'•attacco della capsul·a sui margini dell'acetabolo, di suturare i margini della capsula distaccata, d'opo avere scavato l'acetabolo; e -Oi fare fuoriuscire i grossi fili, che hanno servito •a suturare la capsula, traverso un 1

b11co fatto nel fondo della cavità cotiloide am· pliata, fissandoli al legamento di Poupart. In tal rnodo Ja neocavità è rivestita di capsula, e !a test9. del femore è cireondata dal suo sacco sinoviale. N·ei pazienti di .25-35 anni in cui si sono svl1·urppate alterazioni osteo-artritiche dolorose, la r icostruzione dell'articolazione è impossibile, perr.h·è l'acetabolo si .è . colmato, la testa si è deformata, e ,i muscoli si sono permanentemente a.e.. corciati. Nella lussazione unilaterale un'osteotomia sottotrocanterica con fissazione in forte abduzione, correggendo l'in1talzamento della pelvi che compens·ava l'a·dduzione, renderà meno corto l'arto, e il peso del tronco poggerà non più s11 1egamenti, ma direttamente sul femore n el punto osteotomizzato. B questa la base della cosidetta 01perazione di biforcazione di Lorenz. ~ei casi di lussazione bilaterale questa operazione 11on ,può essere fatta, perch è i due arti sarebbero abdotti e n-0n potrebbero conservare il parallelismo per il cammino. Per un caso di lussazione bilaterale H. G. ha reseoato a destra 5 cm. della diafisi femorale proprio sotto il 1Piiccolo trocantere; in tal modo la tensione dei g.nan1di muscoli della coscia veniva a mancare, e la testa poteva essere ridotta, dopo avere svuotato la eavità cotiloide; i due monconi della diafisi erano riuniti con infibulamento i11tramidollare. Il caso era così ridotto 1a uno di lussazione unilaterale; e i d·ue arti erano della stessa lunghezza. Il risultato, 0atante da 5 anni, è stato ottimo. Nei casi di paralisi infantile d ei glutei abduttori, specie del medio gluteo, il corpo non si può più bilanciare sull'articolazione coxo-femorale, e l'uso di gruccie è necessario. .<\ .sostituire i glutei Legg utilizza il muscolo te11sor fasciae latae, ma si tratta di un piccolo ml1scolo, ed inoltre, oltre produrre l'abduzione, quando è fiss·a to il gran trociantere, agisce anche come flessore . Kreus.Cher si serve della porzione inferiore del muscolo erector spinae, e 1Per unirlo al gran tro. cantere. usa, come ten·dine, dei fasci di !ili di seta. H. G. ha combi11ato queste due operazion i, for. mando un muscolo digastrico del tenso1 fasciae lat.ae ed erector spinae, riunendoli col trotto i1eotibialis, che è stato distaecato ,·icino al ginocchj0, ribatt11to in alto, e fatto passare tra\'erso I 'origine ct·c1 vasto esterno proprio sotto la sporgenza del gran trocantere. 1

A.

CHIASSE.RINI .


CENNI BIBLJOQRAFICI. (1) B.

2 vol. Ed. Torinese, 1927. Prezzo L. 100. BEUDIX. Malattie dei bambini.

Un.-Tip~

la tnaduzione d el classico trattato dello Beudix, fatta sull'Sa. edizione tedeooa. Molti capitoli sono stati completamente rinnovati e aggiornati affinchè il medico sia al corrente delle ipiù recenti acquisizio11i ottenute nel campo pedia, trico. Interessanti specialmente, per la loro modernità, i capitoli sulle malattie della nutrizione dei lattanti, q11elli d elle ma~attie costituzionali, e quelli della patologia degli organi endocrini. La traduzione, ottima e·d accurata, è stata fatta dalla prof.ssa "A.ngiola Borrino, la quale, con l'aggiunta di interessanti note originali, 11a indu.bbiamente aumentato il valore dell'opera. In comp·lesso , si tratta di un ottimo manuale, al quale possono ricorrere utilmente medici e studenti che :desi derino trovare esposto con cl1iar ezza tutto ciò che può esser loro necessario n ella giornaliera pratica pediatric1a. I / edizione è lodevole, come p.e r tutti gli altri volumi ·deìla « collezione di manuali di medicina », di cui anche questo fa parte. t. È

1

M. FABERI. ' Hygièrie infa11tile. Terza ed. N. Maloin e. Paris, 1927. Prezzo: Frs. 12.

R.

BRUNON.

E la terza edizione di un piccolo volume, co-

1nodo per il suo formato tascabile, nel quale sono trattati vari argomenti d 'igiene .del bambino. I.. o stile facile, e la vasta cultura dell' A., il qt1ille espone i c1apitoli rig·uardanti la fisiologia e la patologia della prima e seconda i.nfanzia, e òell'a·dole.scenza, temrperan do l'aridità .didattica con argute osservazioni. e inter·calando qua e là op1portuni richiami stori.ci, fanno sì che l'utile volumetto si legga rapidamente e con piacevole interesse. 1

1

M. FABERI. Sulla freq7.lenza della eredolues nei fanciulli anorniali. Pubblicazioni della

GIUSEPPINA PASTORI.

Università Cattoltca del Sacro Cuore. Vol. II.J ùell1a Serie VI: Scienze Biologiche. Società Editrice « Vita e 1P ensiero >1, Milano . Vol. di pag. 132. Prezzo: L. 8. •

[ANNO

lI. POLlCLJNICO

1008

XXXIV, F ASC. 28]

di ·er edol uetici, certi e IPI'Obabili, come u n ico f attore etiologico in 54 caJSi, er a in vece associata ad altri fattori (alcoolismo, tub ercolosi, gozzismo ec·c.) negli altri 45 casi. L 'A. si è basata per accertare l' eredolues sui dati ·anamne.s tici, sui r i· sultati d ell'esame clini·co ·e sull1a R. di Wassermann, cl1' è stata pratic.atJa a volte a n che sui genitori dei pazienti. Da .questi dati statistici, che la dottor essa Pa· stori ha tratti da ricerche molto scrupolose, risuita con.f.ermato il f1atto ·Che l' ereidJolues figur.a con notevole frequenza tra 1 fattori etiologici della frenastenia, sia isolata sia associata ad ·a ltri fattori non meno im•p ortanti. D. P ISANI. L.

où comment la pratiquer. Un vol. in-18, illustr. Parlgi, Ernest F'lammarion edit. (rue Racine · 26). Prezzo 12 fr. JAUBERT.

La cu1·e de soleil. Pourquoi -

I

Dalla sua lun·g a prati.ca eli·o terapica il dottor Jat1bert era particolarmente designa.to a presentare ai rrie·di!Ci, Jgienisti, edu.catori, un'esiposizione cbi1ara e CO!ffiJPleta, giruidiziosa e misl1rata, di ciò che è la cura di .sole .e ·dei se:vvigi .che può rendere. Dopo alcuni dati sulle origini e la storia., l'.i\.. ne esamina le basi scientifiche; e51pone poi gli effetti -.dell 'insolazione sull'organismo sano e malato; questo c1apitolo di fisiopatologia consente di precisare, in u n aitro capitolo, le in·d icazioni e i risultati; l'•A. af,fronta in seguito le apppli1cazioni alle affezioni medic h e eid a 1quelle chirur·g iche, in-si ·tendo sul oarattere facoltativo e su qu e~ìo im~erativo ·d elle varie in•dicazioni; l'ulti-mo capi tolo è consrucrato alla tecnica: l'A. precisa le con dizioni migliori di clima, stagione, ubicazi·orne, le modalità generali ·di a;pipltcazion e e le singole applic,a zjoni; termina 1con alcuni rilievi sui fattori adinvanti e sulle cure complementiari ' . R. B. 1

..

E p ubblicata la Monografia N . 18 d~lla Collezione d el ' 'Policlinico,,:

rvr (l,Ì lC(} aiuto

Dott. ENRl.CO PERITI no! R . .A.r-cisp edale (( di Firenze. 1

s. Mairia Nuova

H

L'INSUFFICIENZA DEL CUORE con speciale riguardo ai concetti moderni di Fisiopatologia•

Le ricerche ·della ·dott.ssa Pastori , raccolte in questo ,·olume, sono state eseguite su 203 anor m::ili fra i 6 e i 16 anni. Nel Zl.05 % di tali casi l 'erP doluP era certa; nel 33.33 % era probabile. • L 'ereCloltl es figurava nella totalità di questi casi

V'<>lucme ·i n-8°, di rpiag. XII-118, stampato eiu ca.erta sem1p.atinata, in nitlidissimi tipi bodoniani, oon 24 fì. gu..r e il.n terealate nel testo. Prezzo L. 2 2, più le spese postali di spedizione . Per:- i nostri ab bonati sole L. 1 8, 9 O in porto franoo.

(1) Si prega d'inviare <lue · oopie dei libri di cui ei desi<lera la recensione.

Inviare Va.glia postale ail Sig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, aooiu.noendo : per l'Ufficio poetale Succureale diciotto, ROMA .

Pre,fa zione del prof. LUIGI SICILIANO della R. Università di F·i.renze. IJ,~

,


.[ ..\NNO XXXI\i', FA.Se. 28]

MEDICINA SOCIALE. La ''Carta sanitaria,,. Dott.

I GNAZIO

CÀLLARI,

uffi~iale

.sanitario.

Gior11i ad·dietro pubblicavo in un gtornale poli· tj co « l l Popolo di Ancona >> n. 20, del 15 maggio, un articolo che portav1a lo stesso titolo, invian·done delle co pie ad altri gioTnali politi.ci perchè !'·argomento fosse reso noto ed esaminato. Ma è .!Più necessario che la questione ' 'enga stu:diata fra noi colleg.h i perchè dall'esame delle mi-e i·dee e da una serena discussione sorga un responso che stabilisca se è -opera interessante l'istituzione olfuligatoria di quella che io chiamo << Carta Sa1

nitar·i a

1()0<)

SEZIONE PRATIC.\

».

Il rinnovamento della coscienza nazionale mi · racolosamente avvenuto per l'opera luminosa e gra11diosa del nostro Duce, ché suscita l'ammirazione {li t~tte le 11azioni civili, nonchè l'inviidia di altre che avrebbero preferito che l'Jtalia fosse rimasta nel suo guscio, schiava delle altre pote11ze, è lln fatto COIDJP iuto che ci lasci1a perplessi .. ammjratori. L'ultimo im.port,ante documento della elevazione » per del nostro po·polo è la « Carta dcl Lavoro . . non dire delle altre organizzazioni di previde11za, di aGsistenza, di protezione, nonCl1'è il potehte progre.d ire dell'agricoltura, ·dell 'industria, del commercio, dell'aviazion e, cl1e completiano la grandiosa opera del nostro Go·verno Niazionale. Se è vero che a noi medici è stata affidata la soluzic·ne ·di non pochi pro·blemi cl1e mirano alla Eugenetica, io credo cl1e l'argomento di cui vengo a parlare, abbia anch'esso la sua importanzia e, fors e. si sarà già presentato a menti più elevate. La Corta sanitaria dirà di ogni cittadino tutta la s11a vita fisiologica , psichica e 1p atologica. Essa dà un indirizzo migliore alla tutela della pub blica salute e, conseguentemente, al mig·lioramento rtella razza (eugenia). Esamini-amo e ·discutiamo: Quante volte quialcuno di noi non si tro·ça di fronte ad un caso in cui riesce difficile il potere conoscere gli antecedenti familiar i sia n el ramo ascendente, ·~he collaterale e discendente. Xoi sappiamo quali vanta.g gi potremmo tr,arre da queste ·Conoscenze per l'indirizzo diagnostjco e terapeutico di una n11alattia. Talvolta si tratta di certi distu rbi ai quali J'infermo e i congiunti non hanno dato 1peso; ora è taciuta ad arte, per false sl1pcrstizioni, una data m alattia infettiva (si·fi!ide, blenorragia, tubercolosi, tumori ). • Il danno è sempre dell'infermo, mentre spesso siamo noi tacciati di ignorianza, ed è fortuna se tn.lyoltn noi stessi, coi mezzi di indagin e scien 1

tifica, arriviamo a scoprire la verità celata, le antiche magagne di un veochio impenitente, o le recenti battaglie di un giovanotto. Ebbene, io ho sempre pensato che, se fosse resa 01bbligtatoria la carta sanitaria e .foss e fatto obbligo a tutti i medi·ci di registrare volta per volta in questo libretto, tutte le malattie per le q1uali so110 stati inter.p ellati, aggiungenido anche le loro osservazioni p ersonali e i loro consigli. tutti ne avvantaggereb.bero. Io mi vedo scagliar contro una if aJange di colleghi e tutti i puritani i11teressati, i quali si fanno un dovere di richiamare ialla mia mente il dovere ·del segreto professionale. Rispondo tassativamente ·a tutti che se la salute è legge suprema, rlon deve esistere segreto pro·f essionale. Il segreto professionale non viene del r esto tradito in quanto il medico non strombazza ai quattro venti la malattia di questi -0 di ·a ltri. Egli osserva e registra; la carta sanitaria resta in famiglia e seip1p ure i ·genitori sapranno dalla carta sanitaria che un fi·glio ha contratto 1Una ma:IJatti-a venerea, tanto di guadagnato; se n e gioverà il malato e i membri della famiglia. E del r esto, non è forse ob bligatoria ormai (ed era tem•po!) Ja denuncia degli ab-0rti, siano essi norm a.lj , o patologici, o 1p rovocati? Procediamo innanzi • 1

Se una fami glia dovesse un giorno non s ervirsi 1

p iù del proprio medico ed altro n e Chiamasse, questi n el raccogliere l'anamnesi ·dell'ammaliato non si troverebbe impacciato e ,,eidreb•be nella C. sanitaria registrato tutto q1uanto è n ecessario 1p er avere dei lumi sul caso, che gli si potrà spesso presentare di.fificile ed interessante. La c. sanitaria dovrebbe · essere seguita, come \redremo, da un vero e 1p roprio cod,ice della salute. Quanti d ecaloghi n on leggiamo specie oggi ch'è ingaggi1ata con tutte le armi la lotta contr o ~e più temi!bili malattie infettive? Ebbene, 001 g-r11ppo di decalogl1i del gen ere riusci r ebbe allo scopo di istruire il popolo ed insieme a dei consigli sugli altri fenomeni della vita, egli avrà una coscienza s uperiore gella propria esistenza. La c. sanitaria dovrebbe entrare in vigore col 1° gennaio 1928. Frattanto, f,utti i medici avrebbero il tempo di regola.rizZ1are la c. san. degli aiduJtj, raccogliendo, 1per quanto è possibile tutti i dati più importanti della vita dell'indiYiduo, le n1alattie, gli accidenti, i vizi e si occuperannu del mestiere, arte o professione e della salute cl Pi discendenti se ve ne sono. l\Ca il lavoro più interessante che recherà noteYoli Yantaggi è quello che do\·rà essere fatto per i banJbini, con le annotazioni chP partono da:i loro pri1no giorno di Yita.


1010

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXIV, FASC. 28f

I

Mentre tPer l'adulto annoteremo · tutto quanto egli potrà ricordare e . saipere, e terremo conto delJ e sue tendenze, di 1qualche nota ,p sichica o antropologica, e per la donna come per l'uomo prend.eremo in esame il mestiere, l'arte o la professione , e tper Ia donna, ancora, oltre che le malattie, gli episodi tutti .d ella sua vita sessuale, dello allattamento, ·d ella mortalità e morb·o sità dei suoi nati, per il bam·b ino noi dob1biamo se~ gl1irlo, fin .dq.lla vita intrauterina. Pall'andamento della -g ravi.danza, dall1a 1p resenza o meno di una infezione ante o post concezionale, dalle .eventuali stimmate, nel nato, di sifilide, ·di rachitismo ecc... noi ab.b iamo tanti elementi preziosi sullo iavvenire della · sal·u te del bimbo, e ci traccieremo un program·m a di lotta. -~nn·oteremo le ·con1 dizioni igieniche ambi~ntali, "e nac.que in seguito a parto normale o distocico e qu:ali conseguenze subi il suo organismo 1dal1'a djstocia. Lo seguiremo avanti nella sua dentizione -e nei suoi' ·d isturbi collegati con il genere dell'1alime11tazione (allattamento materno, merce-nario o artificiale), nei disturbi frequenti ·d ell'ap1parecchio gastro-intestinale e bronco..,polmonare, glandl11are, nerv·oso e sul suo svilup.p o scheletri1co e nella sua crescenza (peso del corpo). Prenderemo 1anche nota ·d ell'epoca dei suoi primi passi e dei possibili di.fetti di andatura, della ;p arola, della vista e dell'·udito. · Più in là ci sarà dato a~notare le comuni malattie -d ell'infanzia e- m.eglio saranno rilevati i \rari ·difetti. Cominceremo a 1p render nota dello sviluppo intellettuale, d·elle tendenze, della preferenza di certi giuochi, dei possibili vizi solitarI e meglio si rileveranno i difetti -d ella vista, dell'udito, ·della parola. Notizie, queste, utilissime agli insegnanti che àovrebbero, prima di ammettere un alunno ri· chiedere la c. sanitaria, o ·delle informazioni & .• me·dico di famiglia...c\nnoteremo l'epo.ca della vac cinazione antivajolosa e delle altre · v·ac.cinazioni praticate a scopo preventivo contro le malattie infettive, come an·c he certi disturbi an·afilattici dovl1ti a sostanze aliiqientari , a medi·cine, o a sieri ·e vaccini. , Il medico e.be conosce il suo cliente intus et extra potrà consigliare quale mestiere o·d arte è adatto in certi casi. E nell'età 1aduita tutto sarà annotato, anche se trattasi di disturbi che appaiono lievi e che pure potr·a nno avere la loro im;p·ortanza in un tempo nv\·enire. L'adulto, un giorno, possessore della sua c. sanitaria avrà una cognizione esatta della sua vit"a e, consultandola, IPOtrà trarre degli ammaestramenti che sono nec eSGa~i al suo miglioramento. I

I

Se proviene da genitori tubercolotici, o epilettici, • o alcoolizzati o sifilitici potrà sentire il dovere di non procreare degli infelici, mentre penserà a raf·f 9rzare il suo organismo. Se J.a c. sanitaria dovrà essere 01b bligatoria, occorre eh~ le trascrizioni ·del medico siano vere e nullia nasc.o n·d ano. Siamo sinceri: quante bugie pietose no11 siamo spesso ·costretti a dire rp er evitare lo scatenarsi di teID1Peste familiari. Ebbene io 1p enso che ·oggi le cose ,devono cambiare; bi,s ogna an:che rinnovare Ja coscienza sanitaria dei nostri clienti, bisogna persuaderli che nascondendo 1a verità possiamo arrecare dei danni incalcolabili. Si ripr1stini pure la f·unzione sole11ne del giuramento del medico, che in • poche parole, deve racchiu·d ere il concetto di -Oir sempre la verità agli interessati (per il bene unico e supremo della. salute di tutti. La c. sanitari.a, dicevo, ·d eve essere esibita agli insegnanti e a tt1tte le autorità -costituite ed ha 1a sua importanza presso la Giustizia. Difatti la conoscenza ·delle abitudini, ten·denze, vizi'., ,malattie, temperamento ec~-, qi un imp-utato, molto potrà giovar e •<;tl giu·di-ce 1popolare come a quello togato, meglio e.be cento testimoni o una perizia. Provvista dallo Stato ai Comuni a iprezzo dì costo, potrà dai Co·m uni esser-e distribuita ai cittadini ·ad un prezzo di poco superiore, evolvendo a beneficio di altri enti bisognosi, il idippiù. Eoco in breve le mie idee alle quali faccio seguire un sornmario 1dei dati necessari da trascrivere nella c. -sanitarila. •

* **

'

I

.

Anzitutto figureranno · i dati anagrafici e non è' fuor di luogo un -cenno sulle con,d izi,oni climatologiche, meteorologiche e crenologiche del paese di nascita. Si in ·i icherà la pro.fessione, ~rte, mestiere per gli aduJ ti e le condizioni economi~he. Notizie s·ull'igiene della abitazione .d ell'interessato non sona fuor ·di luogo. Seguiranno le notizie a11amnestiJ Che p~rsonali, degli ascendenti dei collaterali e discendenti se ve ne sono. Si indicherà quindì se nac.q ue a termine o no, se in seguito a parto normale, se J.ia gravidanza materna decorse regolarmente o se il parto fu disto.cico e quali conse·gnenze, eventualmente h·a s·offerto il feto. Questi da.ti avranno la loro importanza in un avvenire r e~ ente 8 lontano. E op1 portuno, se possibile, indicare se l'allattamento fu ·m aterno, mercenari.o, • animale o misto a quello artifi<eiale e quali preparati arti!iciali f.urono usati (succedanei del


(ANNO

XXXIV, FASC. 28]

101.r

SEZIONE PRATICA .

milza e del pancreas, dello a1)pareccl1io genito11rinario, della pelle e dei suoi tegumenti, degli -0cchi, orecchi, naso, gola, ca;vità ora] e. P er tutti' i casi descri, ere sempre la sin•t0matologia principale, il diagnostico, il m etod'o dii c11ra ,predominante e l 'esito.

l?..tte) e quaii disturbi il banlbino ebb e, n el oaso, a soffrire. Di tali disturbi cl1e colpiscono l'appa· recchio gastro-intestinale sarà fatto cenno in modo .parti colareggiato al caiptitolo speciale delle malattie ·di detto apparecchio. Occorr endo si noteranno i fatti più importanti dello sviluppo scheletrico e ìt: sue even tuali deformazioni in con· n essi-0ne alla nutrizione gen erale, .svii.up~o muscolare e peso del c·orpo. Nel ban1bino l'uso 1della bilar1cia è l'indi-ce migiiore del suo stato di salute. S'a rà posta attenzione allo sviluppo dei genitali estern i tanto n el maschio, che nella f emmina e alle anomalie cl1e potranno osservarsi. Molte di queste anomalie sono suscettibili di giuarigione con l 'intervento cl1ir urgico.

1

In u n capitolo a pairte s-air:à 1presa n ota · ·d·l tutte le rnalattie ·d'indole ci1frurgi'ca: e i trauml ch e p ossono interess are tan1o: lo scl1eletro, comegli organi interni ed i tegumenti ester11i , c0me i tumori. I distl1rbi ·della mestruazione, d'e'.lla· g ravidanzaF l e malattie del puerperio, parti ed aborti sanannocitati al notiziario sulla ,-ita sessuale della rdonna. Le n1alattie ·ven er ee, le m a:lattie 1professionali e del lavoro, ie malattie infetti,~e aYranno ançh'esse un loro capitolo a parte.

Per la donna si prenderà nota di tutti gli ~·i ­ s0idi della vita sessuale , ia. cominciare dalla prima mestruazion e e· dei disturbi di essa 1p er epoca, du· rata e quantità. Indi saranno descritte le v·a rie ~r·avidanzc e gli esiti, m en tre delle m1 alattie d u rante esse e dei parti o aborti sarà •detto n ei ciapito}i sp·eciali. Le date della 1a vaccinazton e antivaiolosa e 1delle rivaccinazioni con gli esiti e le occasionali complicanze sono anche n ecessar ie, come le vaccinazioni di vaccini ~rofilatti ci o di sif>ri profilattici e curativi annotando se vi siano stati fenomeni di 1an afilassi o di shol<. I disturbi ·della parola, della vista, del tatto, d-ell'odorato, ·dell'udito saranno descritti con r eferti chi ari, possibilmente fatti dagli specialisti e cosi even tu ali r eferti radioscopici, esami di i..1 rine, di sangue, di li1qui·do cefalo racl1idiano, di . feci e d'altri liquidi o sostanze normali o patologici. P er il bambino l 'annotazione sul modo come proced e il sonno , se urina durant e 11a n ott e, sullo svilup1po dell'intelligenza, sulle sue tendenze, sulla preferenza a questo o a quel gioco, s ui ' 'izi solitar! ecc... ha la sua massima i·m portanza. Il bambino, come l'animale, fa da sè la scelta dei cjbi ch e più gli aggra:dano. Eb·b ene, s i pren da nota anr.he di qu.e sto e s i tenga in considerazion e se dati cibi ad es : producono disturbi speciali com e orticaria o altro. Si tratta di fenomeni anafilattic] che si possono a'rere !anche per la somministr azion e ·di certi medicinali, o per iniezione di certi sieri o vaccm1, o per l'aspirazione di certe polveri di ambiente.

* ** In una terza ed l1Jtjma parte· do:vr 0obero essereesposti sotto forma di decaloghi i consigli p er i malati Yenerei e il modo di preYenire tali mali; le norme per difendersi dalla tubercolosi e i consig·li ai n1alati : le nozioni pi\1 r ecer1ti Slll cancro e ric11ia.n 1are l'atten zione di int enpellare subito il cl1irurgo cl1e potrà evitare a tem}>o una catastrofe; le norme più el ementa·ri per evitare il <>ontaQ·io nelle malattie infetti,·e, i con sigli sulle ' disinfezioni e modo di assistere gli ammalati. An\he dei cenni Sl1lla igien·e a·elle abitazioni, su quella .::i.limentare, sessuale, e con sigli sul clim a da preferire e sul modo ·di far e i bagni di mare, • • di sole, oltre acl esporre l e verità paurose con segu enziali dell'alcoolismo-, com1pleteranno l'opera. Jl Javoro è enorme non tanto per cl1i deve poc-0

a 1poco annotare le proprie osser,razioni sulla carta sanitaria, cp_1anto per colui che a·vrà l'ambito e difficile incarico di compilarla se il G{)IVerno Nazionale, ·vigile cu6tode della 1pubblic1a salute, farà suo il progetto ·che ho aYuto l'onore ·di sottoporreaJlo ~ tudio ed nll a crit ica dei coTiegllj.

1

*

** In l111ia seconda parte della carta sanitaria in rapitoli diversi saranno descritte le Yarie malattie del cuore e dei vasi, dell'alJ)parecchio broncopolmonare e gastro-enterico, ·del fegato e della

'

\ 11mana (1.1\ncona). ~OTA. -

I giornali poli ti _·i a i quali n1i son fatto un do,1ere di in-viare COJlia dello articolo del Pop olo di Ancona n on si sono occupati dello argomento. Intanto pre\'edo che mi darà l'onoredi occup1arsene, il prof. :\1or e1li in Praxis, e sa... rcbbe credo della mia stessa opinione il dottor Couipu di Rennes ·11e propone che ogni chirurgo rilasci al suo ammalato lln protocollo operatori<> preciso. I. C.


:I.

-:.1012

POJ.lCLINICU

[ ..\NNO XXXIV, FASC. 28]

,ACCADEMIE, SOCIET~ MEDICHE,, CONGRESSI :R. Accademia Medica .d i Roma. Seduta ordinaria del 26 febbraio 1927. Presiede i l prof. R . ALESSANDRI, Presidente. Il prof . AsooLI rioord.a all'Accademia la ic10Joi.XoSa soomp.arsa. del prof. CAttLE, il on.i nome stava per figurare fra i soci onorari nazionali dell' Ar. cademia. Propone di invi.are una lettera di oon• doglia11za .alla Famiglia e d un.a alla Facoltà di Torino, sign ifi<'ando l'atto ch e l'Accademia stava .per 001np.i ere in onore del prof. CArtLE. L ' Acca. demia si associa.

Sull'incor1,ti1ientia ureterica e sulla duplicazione bilaterale completa degli uret e·ri. Dott. l\.IAN~'REDO AsooLI. - L ' O. premette ch e .. esistono già nel1a letteratura 14 casi di duplica. zione bilaterale completa degli ureteri ; il s uo è pertanto il 15° e ;·iguarda una femmina. N el r·aso .riportato i due ureteri del r en e destro sboccava1•0 in vescica, mentre dei due ureteri del rene sinistro, uno .sboccava in vescica, l'altro n ell'uretr.a con in oontinenza di uri11a. Il caso è stato ·trattato ch irurgicamente m ediante eminef r13ctotni!l. :-Sin i.stra . Il prof. iVIARGARUCCI domanda se l1on ~i sarebbe potuto cur.ar e con una semplice r~ezio11e clell ' ureter e uretrale. Il dott. AscoLI fa osservare che per lo più es•..sen·d o le due pelvi del rene, da cui si dipartono gli urete rj , separate tra loro, s1 sarebbe rjschiato .di produrre idronefrosi.

[ln nuovo mezzo di diagnosi 1ielle aff ezioni degli organi uen? tali maschiii. Dott. P. VALDONI. L ' O. descrive un nuovo mezzo di diagnosi delle affezioni testicol.ari , oon:sist-ente n ell'insruffla,r e ossigen·o n ella cavità vaginale e n ell ' e&eguire poi radiografie . De...;;crive partitan1ente la. tecnica e p1resenta u11a serie di .radiografie. .

Sulla istopatologia .della « chorf'.a minor». Prof. G. AYAW. e D ott. R . ALTSCHUL. (R iferisce il p rof. AY.\LA). - L ' O . riferisce degli studi istopatologici eseguiti in un caso di chorea. minor venuto a morte per endocardite vegetante. Ve nne t rovato il quadro di un' encefa.lit.e, non suppur.atiYa, con p iccole e 1norragie diffuse ed infiltrazione p erivasale, partecjp.azione <lella pia madre, .sen za gravi lesioni delle cellule corticali. P assa a discutere s ulla etiologia delLa chorea ·che p11ò rigu ardarsi 001ne llna sindrome 111 dipendenza di va.rie oaiuse, il che sar ebbe in rapporto con i vari reperti istoanatomici finora t rova.ti, e ri}e,·a come almeno in alcuni casi, sia probabile la natt1ra infettiva.

Ulcera perforata de l tenue (a 11rn lnetro dal cluod1;,nn), do110 gastro-di g1ll'TIO ston1ia per « it lc1ts siniplrx di"oderi,i » . Prof. V. I unA. Il ca o riferito dall'O. riguarda un uon10 di 37 anni che ,-enne a morte

per perito11ite al 6° giorno dopo .u na gastroenterostomia p er ulcera duodenale. L'autopsia dimostr ?> un'ulcera del digiuno, .ad un metro dal duodeno, in <X)rrisponden~a di un follicolo solitario. Gli esami eseguiti stahilirono trattarsi di un'ulcera se1nplice, dovuta probabilmente ad una embolia retrograda postoperatoria. L ' O. cita La letter atura esist.ente.

/3op1·a 1t,n saggio biologico deg li estratti i pofisari . Prof. P. Di MATTE! . - L ' O. riferisce su ·di un &aggio proposto da AA. tedeschi, cons:istente nella produzione di lltt'espansione dai me1anofori tegumentali della Tana. L'O . dimostra cl!e tale reazione non è dovuta all'azione dell'estratto ipofisario; ma bensì al cloreton e, sostanza che viene aggiu 11ta a scopo ronservativo dai fabbricati di qu€5to estratt-0. E stratti privi di cloretone non dànno la reazione .

I vari tipi cl i 1neningococco nelko '[Yf'Ognosi e nel"la c1ira della rne n.in gite cerebro-spinale ep·idem>ica. Prof . T . PoNTANO. - I/O. ricorda che in p1assato la s ieir ote.rapia a 11t i1neningoooccica venne rite11uta efficacissima, tale d a meritare il se.c ondo posto dopo la s ieroterapia antidifterioa . In seguito s i ebbero a lamentare numerosi insuccessi .an cl1e con e norn1 i q nantità di siero. Riferisce poi ca.si occorsigli perso nalmente nei quali la sieroterapia fu poco o i1ulla efficace, e prende da ciò l'occasione di disc11tere il rappo1·to fra l'efficacia dei sieri ed il t~po di meningooocchi. Conclude con l'affermare ch e occorrono in prono..·ito ulter ior i -:,turli sui tipi di meningooocchi ed il lor-0 potere antigen•o, e rileva. che la cura dei 111.eningitici dovr€>bbe essere fatta in rep,arti speoi.aìizzn.ti. Il prof. ARCANGELI si asso-eia al prof. PONTANO nell'affermare la diversissima efficacia della sieroterapia a 11timeningococcica .a seoo11da dei casi . AsSJer isoe 1)oi di .aver ·ottenuto in alcuni casi un risultato favorevole con l'iniezione al malato del liq11ido c. -r . prelevato co11 punt;ure lombari e scaldato a 600. I l prof . .~ 1 AJ, .\ conferma egli pure i diversi ris11ltati che si ottengono con la sieroter.apia, e rileY.a. co1ne talor a buoni ris'Ultati si hanno con semplice siero di cav::i llo normale. Il l:>trof. SA'NAREILLI prende occasione de.i rilievi fatti d.a.l prof. PONTANO, a proposito delle incognite nella. s ieroterapia .antimeningocoçcica, · per propugn ar e l ' utilità cl1e avrebbe l' istituzione di un I stit uto di l\1edicina Sperimentale. R ileva poi l interesse di q·u anto 11a affermato i l pr·o.f. ARCANGELI in r.a.p·p orto a ll' .autosieroterapia e ricorda esp erimenti di a11tosieroterapi.a eseguiti nell'1stit uto d ' I giene. Il !)rof. PoN1'ANO risponde osservando che tanto il siero di cavallo i1ormale che l'autosieroterapia, rien trano nell.a sfer a della proteinoterapia aspe-_ cifioa. mentre egli, nella s na comunicazione, ha cr eduto di doYer sollevare la questione della sieroterapia co11 anticorpi ST>ecif ici. I l /'eareta1·10: , . ,. . PuNTONI.


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SEZIONE PP.ATlC \ .

APPUNTI PER IL llEDICO PRATICO. CASISTICA.

Febbre reumatica acuta e corea.

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Nel Canad. MecL. Assoc. l ournal, g·enn. 1926. :Bouiss1ère e Rhea ri-ch:iarrnano la attenzione sulla irnp-0rtan za idei rapporti 1da essi constatati tra ,corea id i Sy·denhan e tfebblfe reumatica aicuta. Sia 1prima ch•e dopo .u na ierisi coreica è stato sp·ess·o .osservato run attaooo. di reumatis.m o tebbrile ed ambed.u e :aJP!Paiono ·di J>r.eferenza nei bambini tra i isei e i 1dodici anni con maiggior frequenza nelle f emmin·e. In ambedu·e i 1caJSi co]Jpisoe la f;requenza delle complicanze ca1rdiaiohe. 1Sronlbra che le amig-<iale abbiano una i·m portante azione in ambedu·e le iaffezioni particolarmente come 1porta di entrata (79 ~b nei 1oasi di cor·ea e 8-2 % nei casi 1di reuma·tj 5mo febbrile). Ques11e ruftfezio1 n i apipaiono spe·cialmente nelre stagioni viù asciutte. Sia l'eredità -cl1e gli antecedenti dello ammalato avrelbbero una certa in11p·ortanz1a ma qu-eisto tnon è stato messo molto chiairament.e in avild1enza. La !febbre :reium1a· ·tica aict1ta ha un inizio molto brusco. Ad un perio1do di malessere 1di •brewe durata (m·e zza giornata) 5eg.ue i'IIlJill!ediatamente un aumen'to ·della temperatura e la comparsa delle al~erazi-0ni .arrtiicolaTi. IM1eno improvvi·so jnVlece è l'inizio nella: corea: una smorfia della bocca, una incertezza nei morvimenti l'alterazion·e del carattere, il bam:•bino diventa faici1mente emotilVO e n-er.vioso. Quasi sempre la ip arola è più o meno imbarazzata, ma gli autori non hanno mai constatato corea ,p aralitica. I l trattamento in ambe · ·due j casi è stato .sémpre eseguito con riposo .a letto, somministrazione di salicilato di sodio .e tintu-ra di d'igitale nel ·~aso di complicanze -cardia{'he; cruando lo stato del m alato lo ha per~ messo ablazione delle amigd·ale allo scopo d1 evitare una ricaduta proveniente dallo stesso focolaio d'infezione. La prognosi generalmente non è grave per la ' 1ita m a con m-0lta facilità la salute futura resta compll'oonessa se e t5tato le.so il cuOTe. Nel1a corea aggrava ancora di più la pro.g nosi la possi'bilità di alterazioni irrimediabili delle facoltà intellettuali e ·del carattere del bambino. D·a questo id eri va la necoosità di un trattamento priecoce e specialm·ente !pll'01'ungiato anch e dopo la manilf estazione ·di t1n certo miglioramento. 1

PALLAOINI.

' F orme r ar e di t etano.

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J. Trupia (Ga.::etle des H 6pitaux, 19-24, p. 237) ricorda il tetano spl'ancnioo, o viscerale, che, 8 -10 gi-0rni dopo una ;ferita ·viscerale, accidentale

O:d -0iperatoria, inizia con fenomeni id1·<Yfobtci, e po·co o nulla trisma, poco o nulla rigidità degli ar:ti, spicc-ata inivece nel coll-0 ·e nel tronco. Feb bre, taichi1cardi·a, e ·di·spnea ·s ono precoci. La mo.rtA3 s11ole avivenire nell·e 48 ore. Ili-corda ·pure il tetano 1Cefal-ico, che inizia 15-20 giorni 1doipo una f·erita 1della faccd·a con trisma, r·etrazi-0n'e dell'ala ·del nruso, spesso asimmetria facciale per paralisi .faiociale dal lato '.ferito, paralisi gen·eraJmente compleit·a, Id.i tipo 1Perilferico, taliora bilatenale, talora estesa a;d ·altri n ervi cranici. L'opi·stotono iè poco accentuato. l ~ai5i meno gravi sogliono ·guarire (mortalità 40-50 %) . Di solito nel tetano il •s ensorio iè integro e la mente non è alterata, ·m a n ehle ;forme cer ebrali può ,esserlo: tali lf·orme si p-rovocano sperimentalm·en·Le negli animali .i nie1ttando il virus nei centri, ·e si son.o avute nell'·u omo durante la guerra in seguito a :f erite 'd el cranjo. ~ stato .a n1che 1 descritto un itetano locale degli a!'ti, 111-0noip'legico, oo·n poco trisma, pooo sudor e, Stpas1ni 1ci~oosoritti; è noto un tetano paraple.gjJoo, eél 11no emi1plegico. Il tetano può manifestarsi idopo settin1ane o mesi ,dalla .ferita, talora .durante ·u na malattia infetti·va o dopo u.n 'operazion·e. I.a .patogenesi .di que5te for·m e, o11e si possono sperimentalmente ripr·odurre negli anim·a li con acconoe idlosi di· :tossina rpura o diluita, è abbastanza ohiara. n ;tetano viscerale siperime11tale si 11a iniettan1do la to>S•sina in organ1 in11ervati dal R1mpati·co. Qu·anto alla 1dia.gno1&i, ·ooc-orre rtcor.d.are .c:·ll e nell'idrofobia man ca il tri &ma •e la rigiicli·t à p ermanente. Così 'J}ure nell'eclampsia manca la rig·idità tra i. parossismi, on·de si può diistingu ere dal t etano puerperale. In .questo man·c a la ·cefalea. I'aTh11minuria, i •di·stur.bi visi'Vi, l'iperteD6i Jne. ~·elle .pruralt&i dei n ervi cranici. specie i l , .Ili. :rtr.ordare che il tetano può essere in c ausa, e ricercare il trisma e la rigildità d el collo. Esclud ere, n ei c asi .dubbi, una frattura de1lia base del · cranio, con runa ra•diograrfi-a. La ipuntura lombare p,scluderà una m eningite. II tetano locale ,.a dif~ f crenziato ·dalla rigi1di tà di ori.gin e spiram'lid·ale. dalla tetania, dallia m eningite. ·~ ellTinter\·allo tra .g1i aec-e&Si di epjleSBia jal<·soniana manca la r1 ...gidi. . tà. ·:-luanto alla tera1pja, con!Viene dare l·antito ,inh . a lar.g-he d-0si. Utili sono l e iniezioni di cloralio e acido ,feni-co. 1

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UllRf \


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· 11. POLTCLI NI CO

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La prova di Dick in un'epidemia scolastica di scarlattina.

[ ..\NNO

XXXI V, F ASC. 2SJ

q·u·a ntunqu,e sembri C•h e non vi sia genereàmenteuna girande sele.tttvità in tale associazione. (Jour. 11. Al . A., 2 ott. 1926). 1

l\. Robertson (Journ. A . M . A., 13 giugno 1926) in occasion·e ,di un'epi1demi.a scolastica di scarlattina f cce la prova di 1Dick in tutti gli scolari 1

e su coloro 1c he erano stati a .c ontatto con es.hl, ed osservò poi lo svilu1p parsi dell'eipidemia. JJa prova ifu negiativa in un ca;so icLi scarlattina

al 20 giiorn·o· 1dehl'.esantema, ·ed in un altro p1aziente che ebbe l'ecantema ·due gtorni dopo: dunq11e anche ·coloro· ·ch e r eagiscon o n eg·ativamente posso110 essere recetti'Vi. In tutti i casi rd'i soorlattina divenne ·negativ.a in convalescenza. I.'.i\. si servì di culture di istreptococ·co di Dochez, in brodo, ·di 4 giorni, filtrate ,p er cande1a. P er i1 controllo, .bolliva il filtrato per due ore. !niett.ava nel der·m a 1/20 ·d i ·eme. Concidera'Va n egn.1ive l e r eazjoni se il ·con trollo dava una macchia. iclent1ca; positive, se l'estell6ione 1d ella mac· eh ja dcl oontro,l lo er·a m in or e. 1

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DORIA.

Recenti osservazioni sull'amebiasi. A.t tua1mente mo1lto sii ·disou:t e se si a possibò.1e 1d iaStinguierie n ettamente le aun·e·b·e in patogen·e e mon :pat()€en e. l\1:n!s·gr.ruve e Olegig iso~·arono 1da !f.eci dissen,t eri' c11e un'ameb·a contras segn1ata coa n . 11524, e poi dail non1e Vahlk~aITTllP1fia lotbo&pinosa, dh'e verune ,dapprin'la .consi1d-er:3Jta inn-0•cu,a . Essa vive in simbiosi con un part·i col aTe batteri·o, m.a do,p o vari paiss.ag.gi ·diviene m•eno esigente, e si contenta anche 1d·i altri germi. :E: stJa;to possjlbi1e co1ltiV1rure i] ba,c.iJ.l o 1dellJ..a leblbra in p u·r a c1uitmria m ista con . essa. 0 Tbene tre m edici, tra 1C1Ui 1o stesso Cleigg, deglutiro110 :prima una fo.r te 1dose de,1 batteTio sait·e1lite specifico de1l'rumeba in parota, e po c1hi gtiorrni dopo una forte .d ose della stessa ·ameba: in tutti si ~viluprpò un a tipi1ca amebi·a.s.i. Co's i f~u p ure possibil·e inf ettarie delle scimmi e, e:a averne ti!Pf1o11.e uilloerazio1ni del colon. Certo, anoh e p er le amebe, moll.to dirp end e dalla vir11lenza d ello stipite e da ll1a recettività d el paz11ent-e. Così è faCihle ossenvare ohe in ogni colite ameh icn ·CO·n ulcer·e in ia tto i \rasi sangutgni sono invasi daJl·le amebe: ipUTe 1' ascesso eipatiico si slV'il1nppa so.lo ilI1 un caso su v en ti circa .. Gli ascessi apatici contengono dap1pirima aimebe ·e g ermi satelliti, tpoi solo amebe, poi possono sterili 1zars1 anche rispetto ad esse, e ·diN·erure un caput rnortuum che si rileva solo all'·a utopsja. <::;arebbe forse uti~e stuidiar e più a cfonido lia questi0n e dt?i gemni. associati con le ameibP pato.g en e, 1

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DoRIA.

TERAPIA. I rimedi del sistema vegetativo.

Prima di elencarli, Molinari (R.i v. ltal. di Ter:,. 1927, n. 2) fa una ·riserv·a : che cioè essi non· sono dotati di elettività semplice (ad es. l'adre11alina eccjta il simpatico, la piloc·al'1Pin1a il para.... simpatico, l'atropina inibisce quest'ultimo, ecc.) .. m a che hanno un tropismo secondario oipposto. talora a .quello princi1pale e ·che emerge quand0> si variano le dosi, o cambilano gli or.g·ani e i siste1ni da sottoporsi alla terapia~ E ciò spiega:. le disillusioni , i risultati 'Paradossali , gli insucce1Ssi r1.oderbergh}. I gruppo. - Stimolatori ·d'e l sim·p atico. A·drenalina. - TJtile nelle sindromi ·di insuffici enza sur. reno -simpatic·a, n ei oasi' di shock anafilatttco, nel1'asma e in certe dis·p nee parossistiche. L'ap1parato cardiovascolare però risente dell'iazioneamfotropa dell'adrenalina: essa n e eccita tanto . il sistema si.m pattco che il p·a rasimp.ati co . La forma. medicamentosa abituale è il cloridrato, più efficac e per iniezi0ni ipodermiche o intvamus~olarj, meno efficace per bocca o iper via ret·· tale. L'iniezione intravenosa è 1pericolosa e va Yiserbata ai casi gravi, usandone con molta prudenza . .i\ncl1e il cl oruro di ca:Icio e la 1Stric11ina a dosi s111'ficienti sono strhipaticotropi. II gruppo. - Inibitori del simpatico. - La chinina è utile nei b·asedo'Vviani 1contro la tachicardia e la diarrea. Essa inoltre !Paralizza la porzione motrice del simrp atico uterino e modera la ipere·ccitabilità cardiaca. I nitriti hanno azione ipotensiva, e vasodilat>atrj e~ ben nota. Ln segala cornuta· inibisce del pari il simpa· ti co (orticaria, emt·cranìa, .Base1dow) . Tra i derivati x·antinici, spiccata: azione simpa· tico-·inibitri-ce hanno la teobromina e la caffeina. III ·g:r t1p1po. - Vagotropj. Eserina:. - Essa. ha azione eccitante· sulle fi.b re m·u5Colari l isce d ell'intestino attrav.el\SO· il vago . .i\ttiva le secrezioni pancreatica, salivare e sudorale e rallenta il ritmo del cuore. ·PoiClìè ·è ' ' agotropa, è t1satia nelle sim~ patì· ~ atonie per i nibire iI simpatico (tacl1icardie p1arossistiche, ipertiroid.i.smo , costipazione a toni· . ca ). Talora ha azione amfotropa e allora la si associa paradossalmente 1all'atropin.a. Dell'eserina si usano i sali, specie per bocca, e u11 suo deri,yato, la geneserina, ineno tossica. Anche lo jaborand'i e· il suo aloaloide. la pilo·· 1


jANNO

XXXIV, FASC. 28]

SEZIONE PRATICA

~arpjna,

sono vagotropi, però talora ad azione infi·da, con maniifestazioni multi·p le di effetti dis· ~oc iati. Altri stimolatori del parasimpatico sono l'arecolin;i e l'acetilicolina, sostanze non ancora adO\Perate in tel'apia, ma solo speri·m entate negli animali. IV gruppo. - Vago-inibitori. Atropin·a. - Es.;a è capace di agire su ambedue i sistemi neurovegetativi, ma a ·dosi opportune ipuò consi·d erarsi un tipico paralizzante del vago e in terapia si adopera jn ogni manifestazione di v1aigotonisrno. .i\naloga, ma meno intensa, è l'azione della iosriamina, us·ata specialmente nel Parkinson. La scop0Jami11a o ioscina ha 1pure azione vagoinibitoria; iattenua inoltre l'eccitabilità cerebrale e -spiega azione ipnotica, perciò viene associata alla morfina, come adiuvante della narcosi. La lobelina, alcaloide della lobelia, agisce favorevolmente come antiasmatico e contro lo spasmo dei muscoli dei pi-ccoli bronchi. Ma la cura dei disturbi della vita vegetativa dovrà .comprendere anche .l 'uso di sostanze opot~rapiche; inoltre molte misure igieniche generali -saranno da tenere in gran conto (esercizi fisici, ,~ita .all'aria libera). Il clima marino è più indicato n ei vagotonici, quello montano nei simpati·cotonici. Inoltre i bagni cialdi .p rovocherebbero una stirnolazione del vago, i freddi del sim·patico. GARRONE

Effleacia delJa cura malarica Per giudi·care l'ef.ficaicia ·dell'inoculazione d·el1a · malaria in caso ·di paralisi progressiva è neces~rio ra.ggrup·p are i casi .a secon·da dello stadio in cui è stata praticata la cura. (J. Ger.stmann. 1i·tener klinische Wo Chenschr., n. 13, 1927). ~ei casi curati ·nei 1 periodi iniziali della paI'lalis1 J>rogressiva si ,ottengono .quasi sempre mi·g lio!I'an1enti più o m eno notevoli. Nei ·casi osservati <lall 'autore si pro,rocarono a scopo terapeutico -otto o dieci accessi malarici prima di interron1·1p ere la fe,b bre. In seg·uito venne ,p rati cata una -cura dj salvarsan somministran·done )n t'lJtto cir·ca 5 gran1mi. Nell'83,8 % .dei casi cu:vati e seguìti 1p1iù a lungo, l'autore ··onstatò una remissione completa dei sintomi; nel 10,33 % una remissione incompleta. J'utti i casi poi migliorarono jn seguito alla cul'la mala. ri..!a. ~ ei paralitici curati con la malaria diminui~e note\rolm ente l'iperalbuminosi e la linfocitosi -del liql1or, mentre la reazione cli \V·assermann e la reazione g·Iob11lìnica rimangono positive per mol1-0 tempo. I casi Cl1rati dall'autore vennero tenuti in osservazi-olile if)er un periodo di 12-18 mesi. 1

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POLLITZER .

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Ulteriori studi sul trapianto del reDe. C. S. ·\\1illiamison (The Journ. o/ Uro., vol. XV'l , n. 4) ha usato n·e i suoi esiperimenti cani, e rtpoTta 4 .prOltocolli. Il lavoro è sfiato eseguito nel r.eparito d·i . Chtriuirgia Speir:imenW.e della Mayo Foun.dation. N·eii traipirunti di 'lln 5010 r ene l'A. ~.a es1 E-)gm~.to l'·a n·a stomosi dei vasi renaùi, termino18rm.i111al1nP.nte coll.a gi.u1giu11Jare e ooll·a ca;rO!tide e ha poi .stWiJlito UJila f.istola Urfleieirale cervicale. N·e i traip:iJanti in bil.occo ·de.i 1diu1e reni hta seigiuìto u11a tecnica qua.i.si i·d.oo.tiic a a qnJJel'lla ori•g iinale di Oarsr el-GurtthTi·e • Ha os·servato ol1e un trapianto autogeno di rene è r.a:paiee di n1antenere in vita l'·animaJe aJD..oh~ iper nl.Jesi d0tpo che è stato ta'51poctato l 'lélJ tro ll'ene, e Clhe durante qru esto temip-0, nei qrua1'e il vene autogeno tra·piantato funziona, l'orina mostra i norrrtraJli elleanenti in 11o·r m1a;lre pir01p·OO-zti.011e e l'ianl-· zniaJ e wve .e si comporta com'e 1un <ill1iima11e san.e. IJ f at.to oh1e moliti d egJi 1Mi ilrnali muoiono è dov:uto a 'lliila i~drronelflrosi che &i staibiI~s.cie .ne1 rrene trarpiant.ato e a infezioni asoendenti. l tnaipiarr1.t i oonogenieii atJtJecdhÌJSICOno e funzic nano bene come gli autogeni, ma solo per alcuni giiorni, eocet1o c:h·e nei rari c~si, cf!l'a i quali q:uelli di c .arrel, nei ·q uali il trapianto , si mantiene in vita 1più a 11Un·g o ·e ·c•h:e .I ' A. a'tJtrthui·sce a &pecaali a.flfinità umOrflali f·ra l '·amilmJailie donatore e il rioetto1re. Eigli 11.a v·o~1uto osser'V'af e come l' azotem,i.a rdei oani ch e oltrie 1ari piI'O{PII'i ren i n~ posse.g1gonu 11n terzo tr·api1antato e funzionante, sia notevolm ente r]dovt.a. N·on cl'ede dh1e l·a s ede d1e1l trapi-am.rto abbia inifluetnzia. su1la sua vitalità nè sulla .cluna.t•a idi esisia., ·e nemmeno. sUJl iprocesso p1at.olo~ grlco che pro1dJUce la dist.iruz~one di questi traip.i anti o•m ogenei. In c.a"5i nei qu aili colle più accuraJte ricerch1e l' A. aJV'8Vla 1pot1uto esoliu1der.e c'he si fos sP:o staibiliti ipiroc1essi ii.n fettivi renali, ha visto :::i.17'.esa·m e mi•cros.cop.ico d.1 tr~ia.Jlt:i omogenei, la .cui fnnz1ione ·comi!Ilcd1avia a d1eclirurure o eva del ' tiutto ce~sata, un °qruaJd1ro che egùi 11a iintel'!pretato com1e qiu ello q.i Ulll:a ·gl.OlffieTU1loJU·efri·t e aout·a atipica ch e era seguita poi da u11a nefuite acuta. generalizz,atJa. Se rerui tr.apianta~ri nei q1u1ali que~ti processi m-0rbos i si siano stabiliti \'en gono JR.sciati in situ, essi hianno t.Emdenza a ,·entrc sostit11i.td da tessuto fiihroso . T ali fattii ~) OSsono venire •attrilbuiili a unta incompattbliùità bi ologti.ca fra recipiente e donatore. Infine l'A. cr·ede CJhe la 1possibi1lità di omotra pian1ii. rpossa venire presa i'll ieonsi d eraz.iion e in alcuni caisi spec.iali e proipone un trrupdanto con ana c:;tomosi , riasail.i termino-laterali n el t.ri angolo d i Scanpa. 1

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nella paralisi progressiva.

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MANFREDO ..\SCOI. T.


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IL POLICLINICO

L'origine surrenale dei tumori ipernefroidi del rene. I... Pick (M ed. Klinik n. 1, 1927) osserva che i tu1nori ipernefroidi del rene non riproducono n f Ila totalità la struttura delle glandole surr enali; in gen·erale essi rassomigliano notevolmente .alla corteccia delle surrenali e più parti\.. olarmente alla zona fascicolata d ella corteccia. Qu esti t11mori si originano da particelle d ell-a surrenale che per anomalie del processo di sviluppo si sono trovate racchiuse n el rene. I framm enti surrenali staccatisi dall'abbozzo originario talvolta rimangono poi vicino al surrene, spesso impigliati nei plessi n er vosi, altre volte essi pervengono alla sup erficie di orgiani vicini (rene, fegat o, vasi spermatici, ecc.). Questi surreni accessori sono in generale composti di sola sostanza corticale, ecezionalmente essi possono contel1er e ancl1e .sostan21a midollare. I tumori iperr1efroidi che si sviluppano da questi surreni accessori sono particolarmente frequenti nel rene. La rassomig·lianza is tologica ,d i questi tumori con la corteccia surrenale rende molto verosimile l1a loro origin e surrenale. La certezza assoluta dell 'origine surrenale ·dei tumori ipernefroidi del rene si potrebbe però avere soltanto se si riuscisse a dimostrare in alcuni di essi una struttura che riproducesse oltre alla sostanza corticale ·a nche quella midollare del surrene. Infatti tumori renali composti di tessuto cromaffine e dl tessuto simpatico non 1potrebbero- ·provenire che da framm enti surrenali ectopici. All'autore è riuscito di dimostrare con sicurezza l'origine surrenale di un tumore ipernefroid'e del rene: il tumore era infatti composto da un nucleo gangliocitomatoso e ·d a un involucro a struttura tipi cam ente ipernefroide. POLLITZER.

Stucli sulla deco1npressionA df Ila vescica. 1Maredith F. Campbell (The Journal of Urology, voJ. XVII, n. 3, marzo 1927) fin dal 1911 ha intrapreso studi sperimentali sulla vescica distesa. :Portando la sua osservazione su pazienti in ritenzione acuta, tutti prostatici, e sottraendo !Piccolissime quantità di liquido dalla vescica e studiando, mediante un manometro ad iacqua, le piccole variazioni di pressione della vescica ha ~otuto stabilire qu·anto segue: in tutti i casi la tensione della vescica fu ridotta del 50 % con la rimozione di soltanto 120 eme. di liquido, in qualche caso con la rimozione di 90 e in qualche altro con qu ella di 60 eme.; in tutti i casi la rimozione di 30 eme. ridusse la tensione del 25 %. Quando la pression e vescicale arrivava a zero l'11rina resi1dua variava da 90 a 720 eme. il che !a

[ ..\NNO

XXX1\', FASC. 28]

n )tare l'evidenza della 1perdita del tono musco lare p er distensione. Da queste esperienze si può stabilire che la ri-mozione ·dei primi 100 eme. è quella che produce Io •s,l1ock maggiore renale e circolatorio e che rimuo'Vendo so1tanto 30 ~mc. si ha l'inizio di questo ciclo vizioso. Quindi è futile la 1pratica ·di vu otare parzialmPnte o a metà la vescica, o vuotarla completamente e riempirla a' metà giacchè la rimozione id ei primi 30 •eme. ha già ec · citato la r eazione r enale, m entre riducendo gradualmente la tensione vescicale con una graduale e attenta rimozione rd ei rprimi 30-60 eme. si riduce la reazione e lo shocl<: renale e si ha un più graiduale abbassamento della pressione sanguigna. G. ANNICCHIARICO-PETRUZZELLI. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. .-\.1 -Oott. C. B., da Francavilla al Mare: Non mi risultano pubblic·a zioni recenti che trattino ·dei doveri ·d ell'ufficiale sanitario in relazione · alle disposizioni di legge recenti. Può con sultare il volume del VICO (La legislaZ'lone sanitaria in rapporto all'esercizio professioriale. L. 16, editore Luigi Pozzi) integrandolo con·

le ultime leggi. Peraltro si attende ancora il regolamento sanitario. SELVAGGI. Al dott..I\. P., ·d a Fragagnano (Taranto) : Non è possibile fare un elenco dei medicinali che la levatrice 1può richiedere ed usare. Le determin·a zioni concrete diJpendono. dalle norme che regolano e limitano le competenze della levatrice. ·E ssa è chiama1Ja ad assistere a l parto naturalee ·dev'essere provvista ,dei mezzi necessari per q11est.o scopo e per arrestare la emorragia nei casi l1rgenti. La levatrice iè obbligata a far chia-mare il medico appena nell'andamento del parto o deJ puerperio si manifesti qualche fatto irregolare. S'jntende che in caso di urgenza, qualora. manchi il me·dico, e la levatrice ne abbia richiesto l'assistenza, essa può f1are quanto è indispen-· sabile. Ma normalmente è vietato alla levatrice di pratica re operazioni che richiedano l'uso di stru · rne11ti chjrurgici ovvero oiperazioni manuali sul feto o nell'utero. Nei limiti della sua competenza, la levatrice può spedire ricette: per esempio, se· deve arrestare d'urgenza un1a emorragia richiederà i medicinali adatti. S. All'abb. n. 6697-(1): Oltre i libri indi~ti nel fascicolo 24 anno in · corso, pag. 870, di questo 1periodico, indichiamo. R OGER, 'VlDAL e TEISSIER : Nuovo Tra·ttato di Med i ein a, volume VJ: Into ssicazioni. DB.


[ANNO XXXI\. ' F~sc. 28)

VARIA_

,

La cnra delle malattie nei viaggi di mare. Per mezzo dell'investig·azione dell'igiene moderna è stato accertato che il mare è uno ·dei più importJanti rime·di climatici a disposizione dell'umanità dolorante e che i suoi poteri tera· peutici sono per lo meno uguali se non superiori a .quelli contenuti sulle montagne, nelle foresLe e anche nel deserto (Pertusi o C., Liguria Med., n. 5, 1927). Tutti i · medici sono concordi nel dichiarare cl1e in connessione coi bagni di mare, non si deve dimenticare l'utilità dei viaggi di mare e de~ clima marino. Que.sto rimedio cunatjvo che è stato da ll1ngo tempo consigliato per i inalati degli organi respil"atori, oggigiorno è raccomandiato anche per i pazienti che soffrono di malattie nervose. L'assoluta mancanza di polvere e di microorganisrni nell'aria marina e la sua alta percentuiale di urnidità è molto proficua per i jpazienti che soffrono rti malattie della laringe e dei polmoni In conseguenza -Oell 'alta pressione atmosferica. lia. respirazione è facilitata: gli asmatici, a.a es., ne ottengono giovamenti enormi. Certam·e ntc il potere curativo del clima inarino jn alto mare è superiore a quello delle -spiaggle e ciò si spiega facilm ente [>ierchè in a1to mare l'aria è più pura, contiene .pochissimo acido carbonico e nessun germe patogeno. Contiene invece una grande .quantità di ozono relatiV1amente alt.a di umidità. e una nercentuale • I/aria marina agisce sopratutto per la sua purezza, jper i suoi venti, per la sua elettricità, 1per il suo ozono, per il cloruro di sodio, lo jodio, il hromo, la luce. Il cloruro di sodio ha un'azione eccellente suil~ membrane mucose e rinvigorisce l'organismo; il bromo esercita una blanda influenza sul sistema nervoso. Il ''alore igienico dell'ozono che è pure contenuto in grandi quantità nell'aria di ·mare, indubbiamente esercita una grande influenza sulle condizioni del corpo umano. B -O.etto pure che l'ozono ba 11n potere disinfettante, che ha la oapacità di distruggere i germi patogeni e specialmente ·un effetto direttamente rinvigorante. Ma oltre ai fattori climatici di un viaggio di mare, vi sono altri fattori terapeutici molto favorE>voli all'organismo. La vista dell'Oceano senza confin e che circonda il !Piroscafo, ha sempre un effetto calmante sul si5tPma nervoso dei passeggeri, i quali, se lo de·sidera110, possono più facilmente appartarsi a !lordo òi un transatlantico che non in un Hòtcl o in un Sanatorium. Nei dlsturbi nervosi curabili coi viaggi di roare, •

101"'

SEZ IONE PRATICA

vanno annoverate anch e la n eurastenia, l:isteria, l'jpocondria e tutte le altre morbose irritJabil1tà di 11n sistema nervoso indebolito. A ca11sa poi della de11sità dell'atmosfera, l' attiv·ità del cuore e degli organi respiratori diventa più ener-gica, ciò che naturalmente agisce bene f team ente sull'intero organismo. Un \'iaggio di mia.re è consigliabile anche 1per una terza classP di ma1attie, cioè le malattie di ct1ore. Mentre infatti per il passato i cardiologi sconsigliavano i cardiopatici a intraprendere le · traversate, oggi 1llustri clinici sono d'accordo nel r.onsigliare i viaggi di mare ai pazienti che soffrono di n eurosi cardiaca, di ·debolezza miocardi ca ed anche in casi di vizi valvolari com pens.ati. Nè d'altra parte è sco11sigJiabile un viaggio di

ma1·e ai convalescenti di malattie infettive, come il tifo, la scarlattina, il morbillo, la malaria, e in 11na parola per tu tte le p ersone che sono deb 0.1, , . anem1c . h e, clorot1c . h e. A. Pozzr.

IL ·y ALSAL V A Rl VISl'A MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA diTetta da CUCLIELMO BILANCIONI

Il .fasci-colo 7

(Lu.glio 1927) contiene;

Fisiol·ogia e patologia dell'aviatore : G. BILANCIONI :

Comp-Oirta.mento del 1a,b irinto 111ell' ipertrofia della glamùola tiroide. Osservazioni di clinica : O. ANGELELLI: Conaiiderazioil!i sulla. partogenesi di alcune .f,o cme di parotiti acute secondarie con speciale riguard-0 1a quelle post. operatorie. Ricerche di labora.torio: A . BRONZINI: I seni nasaili in rtl.pporto all'umidita dell'a.ria d'inspirazione. Raccolt=. di fatti : D. DI VESTEA: Sop:r:a alcuni ea&i di sifilide ignorata del nruso, m.on distruttiv0.. Con· siderazioni su reperti ·i sto-patologioi . Anatomia: G. VITALI: Qualche 068ell'Vaz.ione ad .al· cune affermazioni ·cli natura bibliografica fatte dal · prof. Federici nei s.11oi lavori sull'innervaizione del· l'organo par.a timpanioo e sulla probe,bile funzionie della lagena negli uccelli. Rece!'!sioni: So}.)ra 11n 1Cas<> <li .calcolosi del dotto di Stenoue. - Sulla !}a1r-0tite sperimentale. Rii>rodu. zi<:ine tardiv a di un tumore m·i sto della parotide. Parotite flem,r n-0nosa bilaterale in u.n c01so di infezione tifo:iide. - Sul1a calcolosi salivare. A pr<>p-OG.:.to della patogenesi della p.arotite ac11ta postoperatoria. - Cont.:rributo allo studio delle pall'otiti post-operatorie. Carcinoma della glandola sottolin0g u.ale. - Sull'ineffica.ici·a .d ei prodotti arsenobenzolk.i nella parotite epidemica. Alterazioni end<r rali secsre:..a<>inJ interne, acidosi della gravida. Un 'c:aso di ascesso del cervelletto di or~gine otitica.. l~eurolabirintite bilaterale da men:ing ~ te luetica. - Sui fatti <>he si osserva.no nel cervello in seguito a..ll '()lDo-innesto di -cervello tìee3.to. La puntura lo·m ba,re: sua impo.rta.n.za nell'otoiatria - La tensione snperficiriJe del liquido cefalo-rach. in condi· zioni. normali e irn condiz.ioni morboee varie delle . men1ng1. . La nota s-toric?. : G. DONADE!: u Rifleseioni :pat-010gi ch~ sopra un 'inferma 3.fcma rlurantP. la veg 1..i~. c~Je liberamente p2. r la.va in tempo del sonno n d1 G1a,. oomo Tom maa.i•n i. 0

Notizie e questi~ni. Abbonamento annuo : Italia L.

3 5 -; Eetero L . 5 o.

Un numero sepa.rat-0 L. 5 . Per gli aeeocn.ati al u Poli· oli.nico 11: ItaJia L. 2 8; Eetero L. 4-5. N. e. -- Ai nuovi ahbonati del 1927 a c1 fl Valsalva• si roncedono le intere annate 1925 e 1926 del periodico· stess<>, per sole L. 4 5 .. e in Italia e per eole L. 7 O se .aJJ'Estero, in p-0rto franoo. .t rtchi.-.sta si inv•a numern di ~&EP"i?io Inviare Vaglia postale a.l Sig. LUIGI POZZI - Via. Sistina, 14, rtO(}ilLno,.nda: per l'Ufficio J)Ot'tale Su<>cu.r eale dioiotto. ROMA.


Il

101~

( ..\~NO XXXTv·, FASC. 28]

POLJCL I NICO

POLirfICA. SANITARIA E· GlU·RlSPRUDEl\ZA.

ciò giustifica pienamente la ~ompetenzia del ConCONTR0VERSIE GIURIDICHE. XXIV - Annullato il licenziamento, può il Con· siglio di Stato cl1iamato a pronunziarsi in via siglio di Stato condannare al pagamento degli principale sui ricorsi relativi ·al detto réllpporto. ' La cogn izione delJa controversia sul risarcimento stipendi arretrati? La V Sezi0.ne .del Consiglio ,d i Stato, con d'ecisio11e 28 dicembx:e 1926 n. 473, ha diclll.iarato che, ' annnllat0 il licenziamento di un impiegato, spetta al .consiglio di Stato, cl1e ha giurisdizione .esclt1siva sul r apporto d'impiego, di reintegrare il diritt o les0, c0ndannando l'amministrazione, su richiesta del ricorre_nte, 1a pagare gli stipendi ar-retrati dal giorno della cessazion e ·del servizio. « A. 1 p arte la con.siderazione - ,è detto nella decisione - che non è facile con ~epire una gi'llri-sdizione esclusiva, come quella sul r3.1PPorto d'impiego 'art. 29 !Il. 1 T. U. 26 giugno 1924 n. 1054 e -art. 30) .quan·d·o ad essa si ·attribuisc.e soltianto la -Oicl1iarazione e non anche la reintegrazione del -Oiritto, è da ·ten er presente che lo scopo principale dell'istituzione di una siffatta giurisdizione esclusiva., fu quello di evitare la eccessiva tardi-vità nella risoluzione di alcune ·d eterminate controversie, incompatibili con la necessità puJ:>blioa ehe esige invece la loro pronta definizione. Ora tale ~co1po verrebbe ad essere in gran parte fru-strato se non si ricon oscesse in questa materia al Consiglio di Stato la potestà di reintegrare la pretesa dell'in: piegato lesa dall 'amministr azione, ·con la co11da nn1a ,d i essa al pagamento degli stipendi ::trrPtrati. Nè in contrario vale il richiamo d ella (li$posizione contenuta nel s econdo comma d'e ll'art. 30 sopra riportato e 1Per la quale son o -state riservate all'autorità giudiziaria le qui stioni attinenti a diritti patrimoniali consegu enziali alla pronuntia di legittimità ,dell'atto, perchè questa di~posizione deve interpretarsi restrittiYamente, costituendo essa una eccezione ad una r eg·ola ge, nera1e quale è quella con tenuta nel 1p rimo comma dello stesso articolo, per la quale il Consiglio di Stato nelle materie di esclusiva competenza ronosce di tutte le quistioni relative a diritti. ·Ora, se si p ensi che il modo ordinario di r einte· grare il diritto leso in questa materia dall"ammin istrazion e è quello del pagamento degli stipen di arretrati, mentre quello eccezionale è jl risarcimento dei danni, ne vien e spontanea la consegue11za ehe il primo deve rientrare nei poteri della giurisdizione esclusiva amministrativa e soltanto il secondo ·dovrà essere riservato ·all'autoTità ~iudiziaria. Ciò è confermato an che da un'altra considerazione. Il diritto dell'irnpie~ato agli ~tiip e11di arretrati, in seguito a licenziamento di~hiarato illegittimo, ha la sua causa neJ r·apporto -d'impiego e si connette direttamente ad esso: 1

1

(*) La presente rubrica è affidata all'avv

.legale del nostro periodico.

dei danni in ,·ece n on esige di regola alcun esame del rapporto ·d'impiego e quindi può :pon_ giustificar e la competenzia su di esso del Consiglio di Stato, mentre la fr equente necessità di lunghe indagini, la speci·a lità del sistema probatorio davanti alle giurisdizioni amministrative e la tradizione storica a favore della competenza giudiziarta in materia di risarcimento di danni, hanno potuto consigliare il legislatore di mantenere fer· ma s11 questo punto la competenza ordinari-a. Che a negare la corres1ponsione degli stipendi arretrati non vale l'eccezione opposta dal Comune r.he, cioè, i ricorrenti non prestarono servizio giacch è, se essi non lo ,prestarono la colpa fu dell'ammi11istrazione ch e li licenziò per ben tre volte senza seguire le form e stabilite dalla legge ».

La importanza di ,questa decisione è evidente, da dl1e punti di vista: a ) in quanto dichiara Ira r omipetenza del Consiglio di 1S tato a condannare · il Com11ne al pagamento degli stipendi arretrati nel caso di annullamento della deliberazione di ljcenztamento o dispensa ·d1al Bervizio o sospension e, ecc.; b) in quanto stabilisce che gli stipendi arretrati sono dovuti in forza del rapporto d'impiego e p er effetto dell'annullamento della deliberazione cl1e ne interrompe il corso illegittiman1e11te. Devo però soggiungere. cl1e l'una e l'altra risoluzior1e, per quanto molto opportune, non posson o essere ·accettate senza qualche riserva giuridica da un punto ,d i vista di mai.5sima. Inclino a ritenere che gli s titPendi arretrati pos, san o esser dovuti a titolo di dranno ·dipendente da provvedimento illegittimo. Stabilita questa premessa, n e deriv·a la consegu enza che, trattandosi di un ·diritto patrimoniale, conseguenzial e alla pron11nzia d 'illegittimità del provvedimento amministrativo, è competente a conoscerne l'autorità giudiziaria. Pur ap1prezz,ando la importanza pratica delle risoluzioni del Consiglio di Stato e la serietà e l a effi.caci·a della m otivazion e della de ~isione, io sento il dovere di manifestare qualche riserYa, in attesa che questo pt1nto sia defi~ nitivam ente precisato. Non è il caso di appro· fondire ona la quistione, trattandos i di una nota a scopo informati,ro. ~1i risulta cl1e la d ecisione sopra in dicata, è oggetto di ricorso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazion e. Convien e quindi attendere la pronunzia del Coll egio Su1premo, tenendo i11tanto presente la decisione del Consiglio di Stato. esercente in Cassazione, conBulente

G10YAMNI SRLVAGOI

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[ANNO

XXXIV,

FASC.

28]

1019

SEZJ ONE PRATICA

NEL.LA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Sbocchi per medici in Paesi stranieri. Il Bollettino dell'Unione dei Medici dell a Czecoslovacchia ha comp·i uto un ' incl1ie.sta sulle possibilità offerte ai inedici nazion.a li di esercitare all'Estero, così da cons~1 1tire una depr essione del1',attuale plet·or.a. I risl1ltati sono :!}erò scoraggianti. In tutti i paesi civili se111Jbr.a ess ere di regola u11a sovra.p roduzio11e di inedici. Le sole opportunità di esercizio so110 offerte dai P aesi orientali. Anche in essi, però, le i)r-0spett.ive so110 ristrette . I servizi sa111tari ufficiali vengon·o per solito riservati .a inedici indigeni , spesso for111atisi in Università stra11iere e forniti di diplomi ·cli prim' ordi11e. ~t\.i inedici stra11ierii i1on r~ta, quindi, eh-e l 'eser cizio libero. Se non che, la popolazione indigena è, per l a m.a~­ sim·a parte, così povera che u11 n1edioo riesce .difficilmente a trarne da 'rivere. L ' unica risorsa è data dall'esercizio tra gli stra11ieri ; mia questi, di regola , preferiscono i loro co1111azio11ali ; oomunqu e, è ii1dispensabile con oscere la loro li11gua e i.mpegnare forti capitali d >.i nsitallazio11e. Nelle Colonie in vi.a di svil11ppo la vita è difficile e si richiede un.a bt1011a co11osce11za della 1I1edicina tropicale. Qualche Via. SÌ apre 11el}e C·Olonie africane e asiatiche, per i 1nedici perfezionatisi in medicina' tropicale; 1na le pr ospetti"·e no11 s 0110 n1olto allet tan ti. Per co11e;ludere, l 'e111igrazio11e d ei medici non risolve. il problema della pletora e il rimedio de,r'es• sere cer cato all'i11tern·o. (J ourn . .4.. Jl . .4. ., 28 maggio 1927). 1

1

Sindacato Medico Fascista di Roma e Provincia. Il se.2:r etario dott . ~nrof. Erma11110 Fioretti ' co11~ tinua11do il s u·o ciclo di 0011ferenze nella Provi ncia acco1npag11.ato a.ai dottori Ttulli ed A t\.ngelucci si è 1,ecato a Gaeta dove è stato ricevuto dal regio commissario comm. GaJli, da un grande numero di J11edici della zo11a e dall'ispettore dei Sind.ac.ati a vv. L a11dolfi. L 'assen1blea ebbe luogo 11ella grande sala dell 'antico palazzo co1uunale di Gaeta, gentilmente concessa dal Il. Commissario. Il Segretario del Sindacato parlò s ulla f unzione del s indacalis mo fascista, d ello stato corporativ-0, della carta del l avoro e delle riforme che il D11ce \1101 p<:>rtare nel campo igie11ico-s.anitario. Aperta la cliscussion~ i !)resenti dopo aver espostò i loro d esidero ta tennero .a ringraziare sentita1nente il egr eta rio del . indacato per essersi Yoluto mettere per onaln1ente i11 rapporto coi n1edici dell.a sezione. L 'avv. Landolfi mclto onoor - . t unamente esnose .all' a en1blea alcuni des.id e rata dei Sindacati locali rigun1·da11ti q11estioni sa nìta rie; .all.a fine furono inviati telegra1nmi cli de\-ozione al Duce! a . E. 11 011. Turati e all'on. l~ o soni. 1

Dopo la riu11ione, tutti i medici , con l'inter,rento del ge11tile R. C-0mmissario, \ollero offrire ai cl i rige11ti del Sindacato u11 pranzo sulla bellissima ·piaggia di Serapo. Alla sera prima. di p a rtire il prof. Fioretti tenne n ella sede de l Fascio di F<>rmia un.a · riunion e -per i n1edici cl1e n o11 erano notuti interven ire a 11' as8en1ble.a del mattino per ragioni professio11ali. 1

CONCORSI. POSTI VAOANTI.

AcQ UAPENDENTE (T.itPrbo). - Scad. 15 lu·g.; "edi fase . 26. . _t\.KCARANO n ' I sTRI A (T' e1iezia G1 ulia) . i~a natorio Z)opolare Ge1tera1le (1orlo Pet.itti di Roreto. - Direttore tec11ico e ammi11istrativo i ,,.edi fase. 27 . Sc'a·d. dal 21 giugno. CASTELBOTTACCIO (Campobasso) . ....\. tutto 16 luglio ; vedi fase. 26. O LA lJZE'I'TO

(U dì·ne) . -

Proroga 13 luglio. CErtIALE (.9a"1>01w,) . - C<>n B orgl1e~to S. Spirit<>; ab. 2289; pov. 200 c. ; stip. L. 9-±00 e 10 bienni ventes.; L. 400 bicic1. Se.ad. 24 luglio. C1TT.\REA LE (Rie t i) . - Sca.d. 15 lug.; L. 10,500, olt r e L. 3000 tras9 . e L. 500 u ff. san .; tassa. L . 50. Cu1~INGA (C'atanzuro). 2a cond. ; L. 7000; età 1in1. -1.5 a. Docu111. a 3 1nesi d al 30 giu g no. Tassa L. 50.15 al T esoriere .Com. Scad . 30 luglio. G1R GF.iNTI. 11. Prefettu1·a. Uff. s.a.n. di Ca11iC'attì ; s cad. ore 16 deJ 15 ag.; titoli ed esami ; L. 10,000 ; età lin1 . -!5 a . ; docum. a 3 mesj. Chied. annu11z10. ~1ANTOVA. R . Prefettura. Uff. san. e m edico capo <lell ' Uff. d'lg. di Mantoya; al 15 lug-.; vedi fase. 25 . )fv. OLA (b'<'1'ra ra). - A tutto 20 lug.; Y. fase. 27. ~10NTOnro Ro1\rA~O (Ronia) . A tutto 20 luglio; L . 10,500; addizion. L. 4 oltre 1000 poY.; tassa L. 50.10; età li111. 35 a. )l i:;LAZZO (Jlassa Oarratra). cad. 15 lug.; la zona ; L. 9000 e 5 qua dr. dee. oiltre L. 2500 c;av. , L. 500 uff. san . ; età lim. 35 anni. Tassa L . 50,15. N1cosL.\ (('a st1·oai ovanni). - P er ,~illa<lor<> ; ab. 10-1:1 ; L. 10.000 e .J. qui11q. dee. ; età l in1 . ..i.3 a. e nel. a eO"osto . PAL:llANO\ A (T. . dine). Al ,31 luglio0, ore 1 ; L. 9000 e 6 qu~drienni dee., er\-. att. L. 500 , bic-icl. L. 1000, c.-v. , se uff . . ai1 . L. 1000 ; ab. 5-126 ; li:tnq. 13.11 ; pianura ; eye11tualm . aclcliz.ion. L . 2 oltl'e 1000 poY. · età li111. -!O n.; ta a L . .50.10 al l'.>o de tà; . er,-. entro 1.) f!g. Chiedere annunzio . Pr::n rcE1') (Bol oyna ). - •.\1 15 ag. , ore 18 ; ab . -lOOO c .; i '·ritti -l OO e . ; L . .__ •JOO e 5 quadr. dee. , oltre c.. -,~ . i 11 L . 1200 . e coniug ., JJ. 1'30 e celibe ;


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JL POLìCLINICO

J.1. 3000 se ·direz. Se7.. M edica Ospedale Civile. T,assa L. 50 .15. PIETRAMELARA ().-a.poli.). A tutto 31 lu·g lio; L. 7000 e 5 quadrienni ; tassa L. 50.15 intestando al Co1nune. Pooaro Rusco (Bl untova). - Cl1irurgo consorzio 3 oom.; scad. 31 lug.; età lim. 35 a.; tassa L. 50.15 al tesoriere del consior.; L. 8000, oltre L. 2400 • c .-v., L. 4000 p . .auton1obi.le obblig. ; alloggio grat RADICONDOL.r (1Sienci) . - Scad. 25 lug., per Belforte ; L. 8000, oltre L. 2286 c.-y.; 6 quadr. dee.; L. 500-3000 t r.asp .; età li111. 45 a. ROBBIATE (Conio) .. - · Consor.; proroga a tutto 31 luglio. Rol\1:A. 1'fi1iistero delle Oolon,ie . Il Governo della Tripolitania assume 5 Medici C-0loniali ~on lo .stipendi.o a1111.uo complessi vo di L. 16,200 e ad .a.ltTe co11dizioni (che gli interes.sati i)otran110 conoscere r~c.a11dosi !)1'€sso il ,Sin<lac.a to "Nledico Fasi.cista, ·v ia dei Luccl1esi 31). La; don1anda dovrà ~ssere presentata al l\1inistero delle Colonie ei1tro il 15 lu·glio. RossANO (Cosenza). () spedale Civi'le Nicola Giannettasio . Direttore <'hirurgo prinLario e tre medici chirurgl1i ordinari; 1redi fase. 26. Scad. 31 luglio. S. CosTANTI~o ALBANESE (l.liatera,). - _i\. t utto 28 lug.; Yedi fc1. c . 27. 'rARQ UINIA (Ro111<1). - Scad. 20 lug.; "· fase . 27. TREQUANDA (,Sie1ta). - Scad. 14 lug.; per 2 fra zio11j ; 1.J. 8000 e 6 q u.a.dr. dee. , oltre L. 242 .50 c. -v. (v.ariabile) e L. 3500 Cia\r. ; tassa L. 50.15. 1 1

CONCORSI .-\

P RE:1 r10 .

Preniio lnt er11u 1io 11a1le pròf . .1-urelio J~iari chi . 1~ b.andito pre>;:so Ja Facoltà di medicina e cl1i1·urgia della R. Università degli St11di di P eru·g ia un concorso al i)remio di L. it. 10,000 destinato .a pren1i.a.re i lavori eseguiti i1el ca1npo della Fonendoscopia, F ·onen Llografj a, lro nendometria. Questi lavori debbono a Yere car attere speri1ne11tale ~cl applicazioni i1el ca111p 0 del1a Se111ei·otica. Detto concorso è aperto a studiosi di og11i nazionalità. Posso110 co11correre al <letto ·p remio si11goli autori o pii1 a11tori, c11e abbi.ano lavGrato in collabor.azione. Per concorrere si può presentare itanto un'1111ica i11e111o ria qua11to u11 gruppo di me1norie, collegate tra loro e riguardanti gli .argomenti considerati i1el co11corso. I lavori dovranno essere dattilografati, IìOn esser e stati pubblicati per l'innanzi e potranno essere redatti in una dell e segue11ti ligue: italinnn, inglese, fru11cese) t edesca, sp a·g11ol.a • 11ortoghe e. St1lla copertina cli ogni la,-oro pre entato a] co11cor.<!:t0 <leve e · ere ~critto un. inotto cl1e sarà ripetuto sopra una busta cl1iusa e contenente il non1e e l'indirizzo tlegl i autori della memoria. I laYori doYranno essere inYiati alla Segreteria della R. l·11i,-er. ità clegli tudi di P er11gi.a (per il conoor o pro f. 41\urel io Bia nch~) , e per\e11ire entro le ore 1 del 24 J11aggio 192 . La. in-0nograf ia pren1iata resta di proprietà della R. Univer ità degli tudi di P ert1gia, che pro-v\ederà all a sua p ubblicazione.

[ ..\NNO

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XXXIV, F ASC. 28]

'ocietà Italiana di 1\l edicin,a inter·n a.

Il concorso al 1° pren1io Hoffmann-La Roehe, di lire 10 mila, per il miglior lavoro di Terapia Medica., è itlferior1ne1ite 1J1·orogato al 30 settembre 1927. I la-vori dovra11no essere inviati alla Segreteria dell.a Soci~tà Italian.a di Medicina interna, i11 Roma, pres o la R. Clinic.a Medica al Policli11ico, e pervenire entro le -0re 16 di detto gi0r110. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Giova11ni Piantoni, doce11t€ di patologia chirurgica. della R. Università di Roma, riuscito primo· classifica.t o d.alla Commi~ione giudicatrice nel ooncorso indetto dal Ministero delle Colonie, è stato nominato direttore del1'0speèLale Ci,~ile di Derna.

A r>res iclente dell' Associazio11e Medica An1ericnna è s tato eletto il dott. William .Sydney Tha·yer; questi. ha jnseg11ato medici11a i11terna .alla J ohns Hopkins Uni versity a.a l 1900 .al 1921, anno in c u~ fu 11ominato profesoore emerito. Egli dirige g] i e< Arcl1i ves of I11ternel Medicine ». Il suo no·m e è legato agli studi sul la microbiologia della malaria , s11lle u Iter.azioni del sa11gue i1ella febibre tifoide, sul blocco cardiaco, sulla s e1niotica del cuore, ecc. Il Tl1ayer co11ta 63 .anni. L ' l T11iver ità di Graz h a 11ominato dottori hono1 is ctt.u ·a il prof. Friedriclì Kraus di Berlino e il prof. Julins Wagner-Jauregg di Vienna. Il prof. Kurt Koffk.a di Giesse11 (Germania) è s t.ato cl1ia1nato a coprir€ l a cattedr.a di psicologia spe ri1nentale dallo << S1nith College» di North.ampton n el ~la s a.cl1usetts (St.ati. TJniti d'Ameri ca).

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Il prof. George H. Kirby, direttore del Manicon1io· dello Stato di N e"· York , è stato nominato professore di psichi.a tria dalla e~ Columbia UniversitY )) -cli N en· York • Il dott. Er11est ~L\. . Pohle è nominato professore di r.adiologia alla Scuola Medica dell'Università di 1\tlic}1j gan.

L . .\.ccade1uia . In1periale del Giap pone ha decretato nn pre1nio al dott. Genishi l{.ato per le sue ricercl1e s11lla co11duzione decres:eente dei nervi e .a] dott. I(eizo Dohi per uno stt1dio storico sulla sifilide. L ' assegnt1.zi,,nfl al dott. ICato hR i11contrato viva opposi'.lione da parte del prof. H. Ishikawa, che 11a J11a11dato una lettera aperta al presidente del1' Acc.ade111ia e ha provocato 11n appassionato dibattito, corredato da esperimenti , in seno ali.a Società Fisio logica Giapponese, nella seduta del 5 aprile La Facoltà della « Ne'' York Pol~rclinic Me<lical School and Hospital » ha proceduto quest'anno alle seguenti nomine per nuoYe cattedre: Fred "\\-. Bancroft e Harold E. Santee, di chirurgia; Cha rlto11 '\"allace, di cl1irurgia ortopedica· P ercy H. "\\.illian1s, di ginecologia; J ohn H. Carroll , di 1uedicina interna .


[.-4\NNO XXXI\-, FASC. 28]

SEZIO~TE

NOTIZIE DIVERSE.

PRATICA

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cale de H uy-Hesbaye-Condroz » . Segretario generale 11e è il dott. Koettlitz.

Il prof. W. S. Bainbridge. I l ·C·o1on11 . B ainbridge, della Ris. N av. degli Stati Uniti, ch irurgo, sp ecialista per il cancro, è stato in Roma dieci gior ni ed ha r iscosso dovunque t111a11imi simpatie. H .a aYuto modo di confermare i suoi sentimenti d'.itaJia11ità a S . E . il Capo del Governo, in u na v isita accord.a tagli per l'offer ta della prima copia dell'edizione italia n a del su o volume: I l problema .del ca nc1·0, in b ella veste .p er cu ra della Casa P ozzi di ltQma. Col bainb ridge fur-0no r icevuti a n cl1e jl p r of . Alessandri, ch e ha scritto la prefa..zio11e ed il capito-lo ·d ella lotta cont ro il cancro in I tali.a, i dottori G. Perilli ed. A . Pozzi; traduttori , i l clott. Bocchetti. S. E. M ui.SS-O·l in i volle testimoniare il gradimento della visita con l'offer ta d i una sua fotogr.afic.t e ]a dedica: « A W illiam Seama11 Baj nbr idge - Cordialmente - Mussolin i - Ro1n.a 27 giugno 1927 ». Dt1rante I.a pern1a11en~. nel1a Capitale il Bainbrjdge ebbe affettuose accoglienze da .a111ici ed ammira.tor i, cl1e gli offrirono un ban ch etto alla Ba silica U !pia, e fùrono p reHenti alle varie cerin1011ie in st10 011ore pe r la consegn.a dell a inedaglia d'arge11to della Croce Rossa I taliana, di u na inedaglia d ' uro-rioordo del Corpo Sa.nitario I taliano, del di·p lo.n1a di socio oo.r rispon.d ente dell'Accademia Medica di Roma, di socio onorar io della Lega I ta1ian.a per la lotta con tr-0 il cancro e d ell'Associazione Nazionale per la diffusione della ct1ltt1ra (Croce Celeste) . Ebbe occasione anche di fare un volo su Ro111a coll'.ap·p arecchio sanita.rio « Mer c11r io » e di visitare il Sanatorio Militare <li Anzio, -Ospite degli u fficiali medici e del direttore dottor B occl1etti. I n tutte qt1este rinHio11i, i1elle quali h.a fatto da inte rp r ete il n1agg. med ico P erilli, ed a11che alla colazio11e <lel Rotar y Club di Roma in presen.z...'l. di circa O con gr essi ti stranieri reduci <la OstP.1ida, il Bai11brid·g e te11ne a mettere in rilievo l'enorme pì·.-0grooso .compiuto dall'Italia in qu ~ti t1lti111i <:·i11qt1e anJ1i , e la d iffer en z,a. h.a potuto ben i1otarla, da,cchè egli 11n visitat0 l'Italia o,r mai sette volte. Ha i1111eggiato p e rciò ripetutan1ente al F .a cismo ed a 1 . . uo Duce.

Alle giornate mediche di Bruxelles . Sono stati delegati .uffici.ai me11te i proff. .:v.r on ti e Redaelli di Pavia

Associazione internazio1tale di studenti. L'l l e i l J2 aprile si è aielunato a. Gir1evra, pre so la .Società delle Nazioni, il Comitato dei rappresentanti dell' Associazione internazionale degli 5tude11ti. Tra le questioni discusse fu l'istituzio11e di un Sanatorio per studenti tuberc,"Olotici a Ley. Slil .

La Mostra delle Stazioni di cura. Le Stazio11i cl i cura e soggiorno italiane h.an no orga.r1izzato .a Padova., per il t ramite del Consor.zio n azi·o nale fascista, cl1e è orga110 della Confederazione generale Enti autarchici, la loro prin1a Mostr.a unita.ria . Il s u ccesso ·dell.a ~1Iostra ste a i1011 ha precedenti e dà la r ap1)resentazione, presso<:l1è oompleta , clelLa legis1lazione) cou l a quale il Governo fascista ha voluto inau gurare tln regi111e di particolare i11tere sa.m ento statale, per la ·valorizzazione pro·g ressiva. del patrimo11io i1azionale clelle a.equ e e dei soggiorni clin1atici salutari ai fini eoono1nicj, .n on solo, ina di qu.e lli della va[:,ta p rofilassi. uma.n a. La, Mostra è s tata vis itata i1egli scor si giorni da S. A. il P rincipe di P iemo11te e dal Dt1ca di P istoia.

Chiusura 'del corso di specializzazione i11 radiologia ed elettroterapia presso la R. Univers i1à di Roma. I n qt1esti giorni ;;) terrninato il bienrtio ·d el cors o di peciaJizzazione i11 ra<liologia presso la R . U11iYersità di Roma. Le lezio11i sono state tenl1te dal _prof . A. Busi, direttore dell'Istitt1to, coadiu,-ato ':l ai proff. Milani, Bianchi11i, Meldole i, Cappelli, e dottori S ilenzi e Nuvoli. I n segu ito a.gli Psamj .<.jostenuti si .·ono specializzati i seguenti dottori: Arola. R onza, L t1che1 ini , Bottaliga , Ge11tiliJ \re r11ice, Benedetti , Talia.

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Il Congresso internazionale di Rttdiolo.g ia medica. Si. nclu11erà a Stoccolma dal 23 .al 27 giugno. I la\·ori 1conc-erneranno i seguenti r.ami: radiodjagnosi, radiote1·apia (roentgenterapia, curieterapia €d elioterapi.a), elettrolO'gia n1edica, radiofisica, insegnan·epto della r.adiologia medica. La q11ota. è di -40 corone s v·edesi . P reghier.a d' inriare tutte le con1u11icazioni alla egreteria generale, ophianen1n1et, . tock hol1n (Svezi.a.).

Cong resso belga di medicina professionale. co11Yocato a H uy il 30 e 31 luglio dalla « F édération ~I~dicale Be1 ge » e dalla cc Union ~IédiÈ

Lotta antitracomatosa. Allo scopo di pre\enire I.a cecità da tracon1a 1.a. Cas. a N azi-011ale !)er Je Assicurazioni ociali - organo parastatale cl1e gestisce i n esclu iYità l' as ·icurazion e p<.;r l'invalidità e la vecchia i.a degli in1piegati e degli opera i -- ha pro\:-veduto a cr ea r e, n ei centri maggiorn1ente colpiti dall'infezio ne, a mbulatori sp ecializzati, O\e t11tti gli an1111ala t i possono trov,c1re gratuitamente cura ed a~­ siste11za. Sono già jn funzione sei ambulatori getiti direttan1e11te ed a <'ompleto cari co della ('. N. A. . e quattordici in collaborazio11e oon altri enti. N ella sola provincia di Lecce ove ]a. Ca sa si


' I L POLICLINICO

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vale dell' opera dei distinti oculisti P ansini e Chiatante, so110 già i11 cura 700 persone · oon un.a meclia gior11aliera di 100 ,-isite e medicazio11i .

Corso d'igiene per vig ilatrice scolastica. Due an11i or son o fu istituito - r ioordian10 i1elle sc11ole eleme11tari urbane del Gover natorat o, il se1·vizio delle vigilatrici scolasti che . T ale esperime11to h.a d.ato· fr utti assai b uoni e· perciò, p er decisa 1' 01ontà del Gover nat·ore, il servizio ste&so, finora. attuato i11 via di semplice es,p eriment o, ver rà esteso a tutte le nost r e scuole elementari e ciò nell'i11tere~e della nun1erosa p opolazione scolastica la qu ale potrà .a vvantaggiar si .di questa proYvi,d enza di .a lt issi1n·o valor e soci.a le . Il corso teoric-0-pratico sarà te11uto nei locali del l\!Iusoo igie11ico-didattico ann esso, come è n oto, a.ll'Uffici-0 d'I gien e, e le esercitazioni presso gli Istitu ti sanitar i dip e11denti dal Governator ato o d.a altri enti . ·ci compia.cci amo- p er questo provv&-. d imen to cl1e segna lln'or a ver aa11en te sensibile nel vasto ca1np·o delle r ifor111e scolas t i che che l' Am1n i11istrazione sta opportun.a.1 nente pro,m uove ndo . 1

Gare d'igiene. Da 9iù .anni nelle scu-0le elen1e11tar i del Gover 11a torato) rurali ed urbané, .a con1p lement o d el1~ecll1cazio11e civile delle giovani gene1~.azioni , si svorge !)er opera dei n1aestri e medi.ci addetti alle scl1ole u11 co111plesso l)f·ogr a.m m a di prop a gan.da igienicc1i' .a basi di co11fere11z.e, corsi e gare fra le scuole, le claa5i e gli .alu11n i . La Oo111111issione speciale) p reposta allo svolgi111ento del progran11na, annualmente si è stu<li at.a di est en de1·e e perfezio11ar e il prog~·aùl1ma stesso affi11chè meglio r ispo,11·da .a ll' alto sco•po cu i n1ira . Il 29 giug110 .all' Augt1steo il Governatore, &la presenza delle Al1torità politiche, sanitarie e dida.ttiche, procedette solennemente .alla consegna dei i1u111erosi pren1i stabiliti p·e r le Gare dell'.a nno scolastico 1925-26, do·iJo che il se11. prof. Marchiar fava, Pres idente dell.a Con11nissio11e rper le Gare stes.se, ebbe pro11u11ciato lln discorso d'occasio11e.

Donazioni e lasciti. Il sig. Giu seppe L eogra.nde, di Alberobello (B ar i), 11a l asciato·, mor ei1'doJ L . 600,000 alla Con gregazione c1i Carità d ' Alberobello i)er J.a fon dazione di u11 ospedale. ~f erita cl'esser r icordato lJer il suo i11defe&SO • laYoro e !Jer l' attacca1nento alla P atri a cl1e h a sempre. am.ato e servito. Era un fervente fascista.

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[ •.\NNO

XXXI V, F ASC . 28 J.

Per la scuola Medica di San Paolo. I..a Fond.azio11e R ockefeller ha assegnato 650,00(} d·ollari per la costruzion e di nuovi ·e difizi per la Fncoltà b1:edica di ~au ~aolo, rlE::ll' i1npoTt o t-ot.ale di l ,GOO~OOO dollari (2.5 milioni di lire i t .) . Il (ffiver 110 del B rasile ha .accettato la ~on<lizìon e ch tt ''en ga110 costruit i osp ecl.ali in dipe11denza {l ella Scu,ola. L a, Fon d azione R ockefeller h a anche ver~a.to al ~1inistero dell ' interno del Br.asile la pr{m a 'J.Uota, di 50,000 dol., per la costru zi one d~ un I stituto. d'igiene.

Una maternità a St. Louis. St. Louis (M.issouri, Stati Uniti), è stat'°' eretto u n « M a ternity Ros p i tal » e aggr ega t.o alla Scl1ola Medica (salvo l'amministrazione, ch e è indipendente) . Può osp itare lOa don rlo e altret tan ti ba1nhini. Con11)rende 8 sale da p.art-0 , u11a sala operatori a, u11 reparto d ' isolamento con 8 letti, un g r an.el eo solarium, l a bo r atori, ecc. L'e difizio risult.a di 8· i)ia11i. Un p i.ano·, con in gre€so sep ar.ato) è destinato esclusivalillente al1a r azza i1eg:ra. Tr ov.a.no· alloggio nella Ma.t ern ità 12 me dici e m edich.esse. ...i.\.

Ospedale per cancerosi a Boston. Il 20 aprile venne inaugur.ato a Boston il « P almer )Vlemo.rial Hosipital »' per ca.ncer«Jsi, .s11lla Pilgrir11 Roia,d ; è .a]to. 5 p ian i, a prova d i fuoc<l< ;. p uò ospitar e 75 p.a.z ienti ; ~ f a n.n cr1e p arte lln v.aRto s.er vi2.1io ambulatorio. E attrezzato per le Cl1re attiniche più modern e e per le r icerch e diag11·ostich e più accura.t e . L2. direzione n e è a ffidata al d·ntt . . D. F . J ones.

Casa dei medici a Chicago. I l 28 ap r ile ven ne in,a .ugu rata a Chicago· u11a casa dei medici, che sorge t r ,a I.a \\Tab.a.sh Avenuee la L ake Street ed è alta 23 piani. Era.110 già stati appron tati !oc.ali comprendenti il 40 ~lo dello .spazio dispo·11ibile; gli aJtri loca.li. verr.à nno ulti111.ati al p iù p r esto. ' Ti h.ann·o preso "sede la «·c11icago l\!l:eclical Society », l a cc Ch icaQ'.-0 Den tal Society », l'« Améa:ic.an De n tal Association », la « Illi11ois Medical Societ y » (per i s uoi uffici della propagand a medica); prossimamen te vi a.vra11no ~ede anche l' « I nstit ute of Medicine » e n u1nerose ns&ociazioni di sp ecialità . Il 22° e il 23° p ia110sara11n·o desti11ati 2.l club medico. L '.auditor i um sarà capace di mille posti .a seder e; sarà ult imato a, settembre . Il canitale -o er la costrl1zio11e vieneeoperto per mezzo ·di azioni .

L'Istituto Bai neologico di Wiesbaden . In -0c:cnsio11c.: del Congres\&o t edesco di 111edici11a

Per i medi.c i francesi caduti in guerra.

inter na, ndunat0si .a, Wiesbade11 Yerso la fi11e di aprile, \enne iii.augurato l'Istituto Balneologico, il qu.a le l1a. ]o . co•po d ' intraprendere e di p romu overe ricercl1e scientifich e 11el campo della ba.111eologin. , ... i pre. tera11110 il loro l'Oncor so internisti, fi iologi e far1nacologi. L ' o1·gauizzazione dell' l stit11t-0 è tale <la co11se11tirn e un lllteriore sviluppo.

P resso la ~.acoltà Medica di P arigi s i è reso oma·ggio con sole11nità ai medici che perdettero la vita sul campo. L ?. cer in1011i.a fu organizzata dall' « Association des a11ciens médecins des corps con1b.attants »; vi p artecipar on o tutti i capi del <e Service de Santé Militaire » , i p ro·fessori un iYers itari e molti raonrese1 1tanti. Il -prof Clovis --


[.~NNO

XXXIV,

FASC.

28]

SEZIONE PRATICA

Vincent, il noto neurologo, presidente dell' As.so·ciazione, n el suo discorso rilevò che i medici mobilita ti per la guer·r a oobero la mortalità più .alta tra t utte le categorie di ufficiali e ne esaltò la abne.g.azione e lo spir ito di sacrifizio.

Soccorsi medici nel disastro della Louisiana. Si è tenuta a Memphis, un.a conferenza sanitaria. p er organizzare e coordinare }'.assistenza medica in occasione del disastro cagionato d all'e.sondazione del Mississippi inferiore. Vi hanno partncipato il direttore medico della Croce Rossa An10 t·ica na la Sanità p11bblica, gli u.tficiali sanitari del la region e e "'u·ie società private di soc-cor. o.

In onore di Bordet. l'11a 111anifestazior1e in onor e di Jules Bordet, ch e ha compiuto 57 a1111iJ si è sv·olta nella s u a .cittadi11ti i1atale, Soig nies, i1el Be lgio. Al :i\fu11icipio par larono il borgomastro dott. Paternoster, il dott . I1e rrn.a.n , direttore dell'Istituto batteriologico del l' Hainaut, e l'on. Georges H eupgen ; ris p ese il festeggiato. V enne poi scop erta una lapide a1)posta ;il!a casa natale di Bordet. Si tenner o anch e oon certi e. cc:·i di b.a rnbini.

()pere d'igiene sociale. L~i

Coll1111bia U niversity di Ne\\' York l1a. orga nizza tu un corso d'igiene sociale dall' ll a l 22 lug lio; vi sono ammeasi inedici . infermiere e addetti ' a op ere sanitarie. l1a cc Scuola di Opere Soci,a li » della P e11nsylYania ha fondato t1n Istituto d'igiene so~iale; ,·errà inaugurato il 22 lu.gli·o.

Per l'assistenza sociale nella Pennsylvania. Il gover110 della P ennsylva11ia (Stati U nit i d ' Am erica) ha approvato la spesa di 50 m ilioni di doll.ari (ossia circa un miliardo di lire italiane), da e ·sere ripartita i11 dÌeci anni, per f<;>ndare o i11cren1entare op er e di .assistenza soci ale (destinate ai n1alati cli rnenteJ .agli epilettici e ai cr imi11ali).

Dimost1·azioni cardiologiche. L' _.\ sociazione Cardiologica di F i1adelfia ha tel<uto , dal 23 al 26 maggio, una serie di di1nostrazioni sull.a diagnos i e sulla terapia delle cardiopatie~ i11vitaudovi tutti i medici dello Stato <l1 P e1i11sr l vania . • Il comitato pro1notore della riunione è stato })re ieduto dal dott . J ohn D. lVIcLea11.

Agitazioni universitarie in Argentina. Il sistema i11sta11rato qt1alch e anno addietro i11 Argentin.a , di far partecipare gli stude11ti alla n omina. <lel decano, è st.ato cau sa di continue agitazioni e perturban1enti nella vita univer itaria . L 'l1lti111a. campa·g 11a condotta a. Buenos .tl ires è stata ''iole11ti sim.a, a b-ase di discor si, fogli \Olanti , giornali a(l hoc. Il giorno delle elezioni fu-

10-23

ro1~0 mobilitate 11t1merose auto1nobili e si ricorse

.alle arti elettor.ali più deplorate; ma le elezioni all'ultimo 1nomento ,·ennero rimandate) il cl1e cagionò u11.a mezza rivolta. Finalme11te è stato e letto i l pro·f. L anari. Anche a Rosario si sono a,·ut e delle .agitazio11i, per qu.a nto meno marçate; è stato eletto dPra110 il prof. J. A . Gatti.

I medici dell'America settentrionale. L 'ultim a edizione dell'cc American 1 l\fedical Dir ectory l> pu bblieato clall ' Associazio11e l\1edica .A.. mer ican a, oon1prende 164,002 1nedici diplomati degli Stati Uniti, Ca naùà, Isole Filippine, I sole Ha'vai e Alasca; segna t111 aumento di 2644 uomi sulla precedente edizio11e. •

Processo per una f otogra:fia. La dott.ssa ~t\.l\ce Ha1nilton di Boston , profes soressa assistente d'igiene industriale alla Scuola l\ifedic.a clell'U ni versità Harvard (Massachusetts), membro della Co111rnissiione per l' igiene della 'ocietà; delle N azioni .a Ginevra, 11a intent.ato t1n processo co~1tro la Co1npagni.a Chin1ica di A ugier, ch iedendo 20,000 dollari di danni, ossia circa • 350,000 lire, ·perchè una fotografia della querela11te è stata pubblicata nella prima. pagina de <e L ' I de.a. di ,An·g ier » dello scor so maggio, il che le a \"rebbe cagion,ato un pregiudizio professionale.

Medici dimissionari a New York. Ott·o ·r nedici clell'Osped.ale Bro11x cli Ne"· l -ork si sono din1ess i, perchè la nomi11.a del 11uo,·o p ersonalè! lnedico è tata fatta dall ' t:fficio an1u1i11istrativo, invece <;he da quello sa11itario. Le di111is io11i so110 state accettate dall' Lfficio nm1ni11ist rativ.o , il qt1ale sostiene il 1pt111to di , -ista <'he i tecnici po so110 bensì designare i ca11dida t i, ll1a che I.a scelta dev' e ere affidata a i resp·on abili della gestione. P er la storia, i ~ edi ci dimissio11ari son o : Albert A. B ergJ M.arti11 Rel1ling, Abù:al1an1 Hyn1a11soh11, Hern1ann Gra.d, R euben Ottenbe.rg, Si1uo11 P. Goodl1art, )[eyer Ro~e1 1 ,_,ohn, Henry Hein1an.

Sull'ezioJogia del cancro. Il prof . " 'a.rbur,g, dir ettore dell'l tituto I1nperatore Guglielmo di Berlino, .a11nunzia di essere riuscito a. tra formare delle cellule 11orn1ali i11 cellule cancero._ e n1odificandone seu1pliceme11te il metabolis111Q il che 1 )ort.a nd atti,-arne il potere di n1oltiplicazioue . Que te e peTienze condurrebbero ad escludere le teorie nar.a itarie dei tumori n1al ig11i.

L'età nuziale in America. Il g0Yer11atore della P ennsilYania l1a a11zio11ato t111 progetto di legge g ià appro,nto dalla ca1uera. legi lati ,·a , c11e ele,-a l'età mini1ua ller i n1atrin1oni da 12 an11i per le ragazze € da 14 per i giovani a 16 anni per i cl11e se. . ~ i.


1024

IL POLICLINICO

Il 23 giugno 1927 si. è spento in Roma il 'lJT<J-fessor l\lARIANO SCELLINGO, nato a Vetralla nel 1844, figlio del medico condotto del paese.. i la11reò in medici11a e chirurgia a Roma n el 1806. Si dedicò dapprinia all.a chirurgia , ma dipoi .a11dò a. Bolog11a a perfezio11arsi in oculistica presso il })rof. ~1agnj. clinico i11 quella Università. Tornato a llo·n1a fu 11ominato assistente nella .Cli11ica Oculistica Universitaria, dipoi divenne iaiuto 11e]l'Ist.it11to Oftalmico Torlonia ed in seguito direttore primario. Co11seguì la · libera docenza ' i11 oftalmoiatria e clinica oc11listica nella R . Università di Roma. Fondò nel 1878 un vasto a1n b11latorio oculistico a sue spese, primo del genere .a R-01na., dove cur.a va pure gratuitan1ente i poveri. Nel 1894 fondò r Ospedale Oftalmioo Provinciale per conto dell' Ammi11istrazione Provinciale di Ro1na e nel 1914 istituì il Padiglione Tracomatosi a11nesso a 1 <l etto Osiperlale. Fu oculista delle ferrovie dello Stato, socio de]la R. Acca.de1nia Medica di R·o111a e della Lancisiana. Pubblicò varie mono·grafie di clinica oculistica, tutte d'i11dole pratica. Fu nominato per tre volte consigliere provinciale e fu deputato al Parlan1ento Nazionale per due legis lature. Operatore brilla11te e preciso, fu valentissimo nell'operazione della cataratta. Con Lui si è perduto u11 vero fi1antro1po, labori oso ed onesto. R. R.

' ~.\.

53 an11i nella i1atiYa l\tlodica cessava di ' rivere il dott • VINCENZO MUCCIO. Iniziò la caJ·rie\l:ia co111e .assistente volontario ·del prof. AI1gelucci, che l'ebbe carissimo, e come })edi.a.t ra, insie111e col clott. Carini, i1ell'Ospeda.Iet.t o che precorse di poco 1 istituzione della Clinica pediatrica di Palermo. Dal 1901 diresse .a Modica, e con zelo, l' ufficio sa11ita..i·io co1nunale, seg11ala11dosi .all' attenzione dei competenti l)er le sue pubblic.azioni e per le sue O]_)-ere di bene. Contribuì validamente all'eleYazione dell.a clas~e n1edica e .alla formazione della coscienza igienica; e fu men1bro autorevole delrOrdine siracusa.110, del Sindacato ufficiali sanitari (da lt1i -voluto ed orga.nizzato), del Conoorzio prov. antitubercolare. La sua perdita destò un largo rimpianto e tutta Nlodica 1·ese alla salma <lel s110 beuea.m ato figlio onori in1ponentissimi.

L.

Pr.~ZZA.

N ella l·o ntana An1erica, a Tandil, cessava di esistere1, il -! maggio, il dott. GIUSEPPE TANNO. Era 11at-0 a Ri1)alimosani (Campobass-0) nel 1873. Si laureò a Napoli. , .,. e rso il 1910 emigrò nell' Arge11tina. T11tte le difficoltà che incontrò per far co11valida.re il suo i.itolo no11 lo scoraggia.t ono: gli furono di nuovo sp l'One per conqui . .: ta re Je pa ln1e. ta.bilitosi 1.:011 la. famiglia nella cittaiclina di Tandil, conqui tò be11 presto la. benevolenza della

[.t\.NNO

XXXIV, FASC. 28]

popolazione e ne fu l 'idolo. L e s ue virtù personali di medico filantropo gli crea.rono un pooto emine1lte. · AJla fami·gli.a, a,i parenti ed alnici le 11ostre sentite c:ondoglianze . M. 1'.

:E morto i1nprovvisamente, a 41 a11ni, di e1norragia d.a ulcera dnodenaleJ il dott. CH ..illLES FOIX primario negli Ospedali di Parigi , professore a.grégé a.Ila F.acolt;i, Medica, noto per ottime pubblicazioni di neurologia e per i suoi metodi di studio delle localizzazioni cerebr.ali; erano state concepite le 1naggiori speranze sul s110 pros."' imo avvenire scientifico A. P. 1

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Qua rte1·ly J O'urr n. il! ed ., gen. - A. LYALL. Effetti della dieta protei11ica nei diabetici. - H. UoHEN. Contenuto ji1 1n.agnetSIÌo del liquido c.-sp. - G. MAcFEAT vVISHART. Varia.b ilità del nietab. bas . D. :Yl. LYON. Ra.p .p orto tra frequenz,a. del polso e sta.to febbrile. . Arc]i,. de JI ed., Oir. ecc., 29 gen. - H. DuFOUR. Le assiociaz. 1norbose. Am er. Jour1i. l\Ied. Se ., gJen. - E. STARR e al. Studio batteriologico della cistifellea. - B. P. STIvErLMANN. La tens. sang . i1ella tbc. polm. - E. A. PoHLER. Eccitaz. e \~terilizz.a.z. ·r adiolo·g;ica. delle O\""aje. J. CRAIG. I .t'agente del Q·eumiat . .artic. acuto. B1';t. JI ed . J ou 1·11., 22 gen. - J. A. MAc,,.ILLIAM. Applicazio11i della fisiologia alla medicina . . J ou.rnal A.. 111. :!. , 8 gen. ,_. W. E. STE"ENS . Di.agn-0isi di tbc. re11a le. - E. J. GAMB·LE. F .allimdel1.a 1na.larioterapia nella leucemia . Bosf orn ]f Pd. a. /3urg . Journ., 13 ge11. - C. H. L.\ URENCE. L 'i11sufficienza t iroidea. J['l.(,nch. J[ed. lVoch., 21 gen . - LusT. E.n ,c efaljte paramorbi}los a. - T1LLM.'t.NN. Tratta1n. dell'ul. cera. mastr. ]Jediz. Klin)k, 21 gen. - T. BRUGSCH. Acromiçria o distrofia osteo-genitale. (}a z . d. Flop. ' 22 gen. E. LAENNEC e J. DE'LARNE. Le sclero.d ermie. Arch. l\1al. di~ Ooeur, ecc., gen . - L. GALLAVARDIN e P. VEIL. Taohicardia a salve i1ei giov.ani. ll ev . espal1 . cle J.l ied. y Oir., ge11. - A. L.LORET ~tf INGOT. Gastrite sclerotica. Pa.tholoa1ca., 15 dic. - C. LoMBARDO .e G. ToRNABUONI. Recettività del Lama alla siflide. })perinientale, V-VI. - M. P1NoHE1tLE e R. VEGNI. Rapporti tTa Herpes im.p lex ed H erpes zoster. - F. PENTLMALLI. Sa.r ooma di Rous. Paris Jléd ., 22 gen. - G. Omzzou. T!l.·attam. Bordier della paralisi inf.a,n t. R ev. Jiéd. /)uis.'l·e Rom,., 25 gen . - F. FAME. ~.\.oti1101ni.cosi del1a vescicola biliaJ.·e. tTour11,. de 2\ltd. itc litJOn , 20 gen. - Numero sull.a tbc. polm.


f.t\~O ~

XXXJ\i, FASC. 28]

!-'resse Aléd., 19 gen. -

SEZIONE PRATICA

H. 0RABANIER e aJ .

Tratta1n . del com a diabet. Soc. d. Ji6p., 20 ge11. - L. BLUM e P. CARLIER . Tratta.i11. del di.abete con la sintalin.a. l )ractitioner, feb. - J. BROWNING ALEXANDER. L 'artrite rel11natoide. R. D. LAWRENCE. Il tempo n1ig]iore per la. ricer ca dello zucchero del sa11gue nel dia1b. H. R. HoERRO\VER. Tiroide, paratiroidi e foga to: loro influenza o·rmo11ica sull.a disintossicaz. .4.·n·n. ln st. I>ustcur, ge.n . - G. SANAR.ELriI. Lte spiroeihete cecali. A. C . MARIE. Potere p~.to­ geno del virus rab.ido f~sso. A. B EGNET. Brucella ·1nclitensL:> e Br. abortus. Pediatria , 1 feb . - S. ~fAGGIORE. Ti.1)i costituzionali e an011Ul lie di costituzio11e nell'i11fa11zia. Presse Jléd•., 5 feb. - C . LEVADITI e al. Eziologia d~ll'encefali~e post-Yacciuale. J. LottENZINI. Classificaz. crjtira delle vitan1ine . .-1rch. I tal. di ])ermatol., ecc ., ott. - V. CucCIA . Infu11dib.u lite p.arauretrale di n·atura blenorragica. - L. CACIOPPO. Riattiva.z. della W. Par1 s Jléd. , 5 feb. Numero stillai 1~adiodiagnos1. Paris llf éd., 12 feb. H. J Au SION. L e <le1rn1atosi da sensibilizzazio11e .all·a, luce. Prr.nsci !ll éd ..4rg., 10 gen. - 1\I. I{. CAS'J.'EX 8 A. F . CAMA u.En. Geroderma o senilismo genito djstTofico. B.1'a il-llléd ., 22 gen. - A. VALERIO. Le oo.r renti moderniste i11 cl1irurgia. TVien Kli1i . lT' och., 10 feb. - DuRCK. Alteraz . d el si5t. nerv. c. su]le in.fez., intosi.Sicaz. e malattie d el sangue. KRA us. Encefalite post-vaccinale .

10-25

Clin. Jl ed . Jtal ., sett .-ott. -

P. (,lUFFINI . La proteinoterapi.a aspecifica. G. GHERARDINI. Il rica1nbio del silicio nella tbc . poJm. - l\I. BRASI. Il ric.a111bio del calcio nella tbc. p. Lan cet , 12 feb. - J. CoLLIEn 1 F. !I. R. WALSTE . Sulla polio1nielite.

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI Redattore-capo: I>Tof. CESARE PEZZI Il fa.scicolo 7 (Luglio 1927) conti€ne: Lavori originali : I . - L. GROSSI: La cl.a .udicazione cerebrale ·dei cairtli opatici. - II . _ I. SACCHETTO e L. ~IA.1\.TINELLI: Azio,n e .del fumo di tabacco su.J si.stem a "'1ervoso vasomotore. - III. · E. PERITI: Il tono del cuore e la funzionalità miocardica studiata col .metodo dell?. sita.si venosa provocata. Rassegne, Riviste e Co.n&ressi : Clinica: Spasmo ed obli teraz.ione 1a 1Piarui nelle n.ecroei d?. arterite incompletamente obliterante. - L'endocardite tubetrco· lare. Angina di petto : Stndii sper.i mentaili sulla sensibilità dolorifica ·del cuore e dei grossi v·asti. in .r aiptorto alla patogemesii. dell'a.n1gina di petto. Angina di petto nel corso d·i una teirrupia :Lneulinica. - Lo sitato funzionale del cnwe ·do:po J.'·est'.i.rpazione del 1sim.p ati 00 ·c ervico-toraici·c o. Notizie bibliografiche : WEBER A.: L'elettrooardiografi1a e gli .a1tri metodi grafi-ci n.e lla diag.n ostica ~ilf· colator·ja. Abbonamento annuo: ItaJia L. 3 5; Estero L. 5 O; Un numero eepan:ato L. 5 ; Per gli aseoc!iati ial « Policlinico »: Italia L. 2 8; Eeitero L . 4 5. N. e. - A.i nuovi abbon.a ti del 1927 a « Cuore e Oir<..olazione 11 si con.cedono le intere ain·n aite 1920-1921-19221923, del pel"liodico « Le MailaJttie del ouore )), non.chà 1924, 1925 (questa .. enza il faeoicolo 5, esaurito) e 1926 di cc Cuo.re e Circolazione ,, per sole L. 1 2 5 ee in I'talia, e per sole L. 1 7 O se all'Es1:.ero', in 1porto f ranoo. A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SACCIO Inviare Vaglia Postale al Sig. LUIGI POZZI - Vd.a Sistina, 14, acoiunoendo: per l 'Ufficio poetale SU<3· cursatle diciotto, ROMA. 1

Indice alfabetico per materie. Pa·a. )) )) )) )) Cronaca del niovintento professio'Tlaile . ))

.A. n1ebia.si: Tecenti osservazioni .i\.nca: çhirurgia ricosrtruttiva Bibliografia, cc Carta s anit.aJ.·ia » . Chorea n1i11or: isto patolo·gi.a 1

Cuore: rianin1azione con iniezione in)) tracard!iaca Ec1ampsia. i:>leuricia mortale in seguito a )) pt1ntura esplorativ.a p er empiema )) E stratti ~pofi.sari: s agg io biologico )) Febbre reumatica a cuta e cor~a )) Gastrite a t1lcera g.astl'ica. . Li cenziu n1 en to ainn ullato · può il Consiglio ai ~'-:tato conda11na:re al paga nien)) to degli. sti1Jerid i arretrati? . Meni11gococco: var i· ti'Pi i1ella progn.ooi e cura delta m enin gite cer.-spi11. epi)) de111ica. Paralisi progre iva: efficacia della ct1ra )) inalarica . Paralis i spi11ale flaccida consecl1tiva. ad 0Yari~to111ia bilaterale per tumore . ))

1014 1005 1008 1009 1012 1019

997 1000 1012 1013 1001 1018 1012

101,)

Rene: origine s11rre11a le dei tumori ipernefroidi . ]>ag. 1016 R e11e : tr.api a.n to » 1015 Scarlatti11a : prova di Dick i11 nn 'epide:mia scolasti ca . » 1014 cuoda R11per~o·re di l\[alariologia: di)} scoT o iilaugurale 991 )) Siste1n.a i1erYoso Yegeta ti YO : ri1nedi 1014 p alla : tra ttamento ouera torjo della lu )) 1005 azion e .a bi.tua1e . )) Spo11dilo intesi 1011100 aerale 1004 )) rre~·ticol i: esame r a diologico . 1012 )) 1013 1'eta no : forn1e rare )) l·lcera peptica e tbc. no]1no 11are 1002 l i lcera perforata, del t e11ne dnpo g.a. tro)) d igillnost oJ11ia 1012 Ulcere g.a tro--cluoden-81 i p er fora te resezione dal punto d1 'i ta batterio]ogi<'o )) 1003 l -reteri: in:-ontinenza e dun11cazione bi• lateral~

,. e ·cica:

994

tudi s111la tleco1n pre ione ,. i aggi di n1a re: ct1ra delle 1ualattie

))

))

))

1012 1016 1017

Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad aatorizzaztone scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma - Sta.b. Tipo.Lit . .Arm&1ni di M. Oourrtei-. V. ASCOLI, Roo. reep Diritti di proprietà riservati. -


10'26

IL. POI. I CLINICO

[ .!\NNO

XXXIV, F ASC. 28]

.. E pubblicato l'importante libro:

ancro del Dott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDGE A. M., Se. D., M. D., C. M., LL. D. Commendatore della Corona d'Italia. Membro Corrispondente dell'_L\.ccademia Medica di Roma.

T1·aduzione in i·iassunto dalle edizioni inglese, f1·anc~se e spagnola a cu1·a dei Dotto1·i GIOVANNI PERILLI e ARNALDO POZZI •

Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI Direttore della R. Clinica Chirurgiea della R. Università di Roma. Il libro contiene inoltre un capitolo originale

Su.Ila lotta e sugli s t u d i co:n.tro il ca.nero i:n.• Italia. del suddetto prof. R. ALESSANDRJ e del prof. R. BRANC ATI 1° aiuto nella R. Clinica Chirurgica di Roma, nonchè tutta la b i b1i.ogra :fia Or1COiogica I1::aii.a..r.i.a più recente (1910-1926) .

•• Il primo esemplare di questo libro, il 27 giugno u. s., è stato presentato a S. E. MUSSOLINI il quale, compiacendosi vivamente con l'autore e con i collaboratori, ha molto gradito l'omaggio , ed ha consegnato al prof. Bainbridge una sua fotografia con dedica. Un volume in-8°, di circa 400 pagine, nitidamente sta1npato, ed artistican1ente rilegato in piena tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 6 O, più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati, sole L. 5 4 in porto franco. Inviare Vaglia Postale o _t\ssegno Circolare all'Editore LUIGI POZZI, -\i-ia Sisti11a, 14 · ROMA.

rii nostri abbonati ricordiamo anche /'interessantissima opera del

Prof. Dott. PAOLO GAIFAMI

e

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1

Diretto.re della R. Ol~nica OstetriooGineoologioa dell'Università di Bari.

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MANUALETTO di PUERÌCUL TURA di imminente pubblicazione : Seguendo le provvide direttive che esplica l'Opera !Vazionale per l' ~4.ssistenza alla Maternità ed alla In,· fa11,zia, la nostra Amministrazione pubblicherà fra pochi giorni:

Come si alleva il bambino sano e come si assiste il malato con Prefazione del prof. FRANCESCO VALAGUSSA Que~to volumetto scritto dall.appr~zzato nostro collaboratore Dott. Prof. REN_.t\.TO POLLITZER, docente di Clinica Pediatrlra nella R. Università e Direttore Sanitario dell' I stituto-Scuola « San Gregorio i> al Celio in

Ron1a, consterà di circa l:>O pagine con parecchie figure sche111atiche nel testo, e mentre riuscirà utilissimo nei CORSI DI PUERICULTl.T RA disposti dall'Opera Nazionale, costitt1irà anche una sicura e preziosa Guida ad u so delle Maestre (\.i.: itatrici scolastiche), Infermiere assistenti infantili, Levatrici e Ba1nbinaie. , Prezzo I.,. 1 5. Per i no~tri abbonati sole L. 13,50 in porto franco. Que~ to prezzo di favore, ncquistando in una sola volta, aln1eno 10 copie del libro , saTà ridutto u L. 1 2, 5 O la copia. Inviare Vaglia Postale o A:: egno Circolare all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 · ROMA

1


ANNO XXXIV

.Fase. 29

Roma, 18 Luglio 1927

I I

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO:

PRO}?.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Note e contributi : G. Verrotti: La febbre da sifilide congenita.

Osservazioni cliniche : V. Luccarelli: Rottura completa dell'utero in trava.glio.

Dalla pratica corrente : N. Cianci-0: La pertosse-tera.pia dell'a:e.ma.

Not! !YOlemiche: R . Cornacchione: Sul mixosarcoma primitivo del fegato.

Questioni del giorno : G. Pergher: Il sistem a reticoloen:ioteliale

Sooti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: Walshe: La polio•

mielite acuta. - P. Ravaut: Il periodo p.reclinioo della sifilide nervooa. - VASI SANGUIGNI : G. Delater e R . Hugel : P atologia venosa : il sistema venoso perif eric<J superficiale. - L . Hum bert: La cu r a estetica delle varici.

Cenni &>ibliografici. Medicina sociale: G. Dragotti: prematrimoniale.

L~J

visi ta ed il certificato

Accademie, Società mediche, Congressi : Reale Accademia di Medicina di Torino. di Genova.

R. Accademia Medica

Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Estesa perfo-

razione dell'appendice provoca,(,a eia un voluminoeo calcolo svilu.pi: atosi intorno ad un ago. - L'appendi. cite malarica. - Occl11sione intestinale da cau se ali· ruentari - TERAPIA: Azione della digitale. - Fibrillazione e ohinidina. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Le recenti ricerche di laboratorio e la concezione clinica della tuhercolosi. -- I.e •·orme ron acido-resis tenti del baciJlo tubercola.re. - POSTA DEGLI ABBONATI . - VARIA : Fenomeni di soosualità nei batteri. Nella vita professionale : Jnee:gnamento superiore. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

Noti zie diverse. Rassegna della stan1pa medica. Indice alfabetico per materie.

SOLLECITAZIONE

I signori abbonati che non hanno pagato ancora la seconda rata seme· strale a compimento dell'importo del proprio abbonamento pel 1927, sono vivamente pregati di farne s~llecita rimessa, mediante vaRlia postale. L 'EDITORE:

N. B. -

LUIGI POZZI, via Sistin.a, 14, Roma.

Del vaglia postale che si invia devesi conservare il polizzino di ricevuta.

NOTE E CONT.RIBUTI. ISTITUTO DI CLINICA DER ~IOSIFILOPATICA

DELLA

R. UNI\'ERSIIÀ DI CATANIA. •

La febb1·e da sifilide congenita per il prof. GIUSElPPE

\ TERROITI,

direttore.

111 qt1esti ulti111i anni, sono stati 1PU•b blicati n1olti casi ·di feb,b re siifilitica, s pecialmente tardiva , per in.f ezion e aoqi.1isita, da autori italiani e stranieri: Glaser, !Netter, Hirota, Arnold e Netter, Ed-t1em. Gat1thier, Chiray, Bulogom, Voron, Favre e Gri,ret., Horach (1925), Justo Montes Pareja (1923) , Fa,·re e Contamin (1923), Suttenwieser e Biberf el cl (1924), Korac (199....S), }3ottaliga (1926), • Bach C)ca (192-0), Antonelli (1925), Fnaulini (1926), Frcu11d (1927), ·R ocl1 (1927) . Ohi 11on co11osce la letteratura precedente a que::>ie pubblicazioni 11a la i·mpressione che del sintoma febbre <La sifilide tardi va, o non si avesse con-0scer1za o,·yero ch e in questi t1ltimi anni fosse

il sopra ld·etto sintoma .arp.p arso pi'L1 frequentemente, c l1e non per il passato. Ora la febbre sifil itica secondaria o di eruzione era nota da tempo antico. Quella tardiva si conobbe più tardi, e si deve 1principalmente ad A. 1•our11ier se fu n1essa in ,,.alo re, e dopo di lui 1nolti autori ne l1an110 parl•ato; per modo cbe era conosciuta la febbre mantenuta dal virus sìfil itico, anche prima d ella scoperta del trepone · ma 'P· e della siero-reazione biologica del W. Pur essendo assai utile che le conoscenze si perfezionino st1 tale sintorna mof'boso, e ogni contri.buto nuo,·o vale allo scopo, bisogna convenire che quanto è siato pubblicato dopo ...\. Four11ier non ha m.odificato la di stjnzione de' tipi febbrili che quel geniale cli11ico delineò magistralm ente nel Traité de la syphilis (1899\ : il tipo ia te r1nitterite. il tipo cont inll.o (co11 due sotto-,·arietù, uno a decorso acuto e grave che chiamò t ifosi essen~ialc s.ifilitica , e l'altra a decorso croni:o. detto f ebbricn1a sifilitica' . e il tipo irregolare, come resta ancora la disti111ione. cl1e egli 1

.


1028

IC

POl . CC LI~CCO

fpre, della febbre sifilitica in sinto111utica ed es-

( ..\NNO

X.XXI\·, FASC. 29]

Sono 10 osservazioni, in cui 110 votuto seg·uire il J r.corso della febbre da sifili·de co11genita. RiJerhsco Sl11oci11tamente le storie clini0l1e, delle cruali alcu11e sono desu11te 1da una ,d elle me1norie, sopr;1 mer1zionate.

st1l;;ia le. ·i pole\1n, ,dt1.1Jjtare circa l'estensio11e cronolo-

gica della febbre tardiYa rispetto alla evoluzione ùella j11fezione, g·iaccllè Fournier ritenne eccezion ale la febbre sifilitica 11el 3° e 40 anno della infezione. Infatti, fu co11statata anc'l1e al di là di qu esto termine. Io 1'110 i1otuta riscontrare in Ppoca n1olto tal1diva, cioè sin •verso il 220 anno cl ella eroluzione della infezio,n e (1).

OSSERVAZIONE PHI~IA.

1 a 6·enerazion e

2a g·eneTazion e (1)

1--

2, 3

contagiò 1·j j sjfilide, c'he ·poco ,c urò: a11dò a malritn c'nio, 18 an11i dopo il contagio. La mo· g1i·e sof:rì ·di .dolori reumatotdi, cl1e sj modificai-or10 sensibi lmente con la cara jodo-mercuriale: el)be ·du e gravi·danze; i

I casi 1pt1bblic1ati in questi ultimi anni hanno piP1~an1e11te co11f erma to quelle induzioni cliniol1e, alle quali la siero-reazion,e \Vassermann 11a ag .. g·i unto il co11Lrollo di laboratorio, e messo in cv icle11za c:l1c llelle IJiù 1svaria1.e ioonjfes1lazio11i la febbre ~1uò ap1)arire. 1·ra le inanifestazioni concon11ta11ti della febl.>re si.filitica sinto·m atica, recento111ente })Ub1blicate, 1neritano di esse~·e ricor(tate )n sprcial modo la peritonite isilfilitica (Kovach) e la febbre c11e si 1p;uò risvegliare n e' rpuerperjo (Voron, Fiavre e Grivet). Era prece\ì entem,e11te: conosciuto cl1e la f ebbre :.sintomatica roresse sorgere nella sifilide encefalo-1neningea, sple11icn, epatic1a, r e11ale, glandolare, osteo-articolare, tcstjcolare, pleurale e- pt1l.rnonare. . Orn la pL~bbl1cazio11e ·de' nuovi casi, più nume rosi di quanto à ccadcsse .p rima della guerra, sta a ·din1ostrare ·c·he indub,J)iamente, in que.sti llltimi te1npi, cleYe essere stata ptù freque11te Ja constntazio11e dcl sinto111a <' fe}).b re » n ell'i11fezione sif. l· 1l· t lCa. .

sj

2 aborto: .

'

ba.mbino di 7 a nni , graciJe di costitt1~ione, rlervosissimo. Presenta: .a ) febbre interrriitte11te, da 3 ·anni, a periodi cl1P durano 10-20 giorni, durante i 'quali la temperatt1ra si eleva la sera a 37°,9-380,3, mentre il 111attino sc0nde sin o a 36°,3-360,5. Lia ·dj ag·n osi ·e la cura è tata rli febbre melitense;

· :1

h 1 liev e tnmore di ?nilza; e ) R. 1vns$erma1i1i + + -. ~i prescrivor10 l e ini·ezi oni. en·domuscolari di 1 . cgr. di bijocluro ùi Hg. Jn giorni alter11i sino

al nnn1ero ·di 24, cui segue la cura i11terna del Sifo. Calo1~i (preparato joclo-1nercuriale). La feb,bre. diminuita sin rd alle prinle jni,ezioni, cessa rl efi n iti1vamen te 'doipo 6 m esi, restan·do l'eccitaibi1ità n ervosa, che si modifica sensibilme11te con le f1•izi oni di 11ngnento mercuri alc napoletano. '

0S~ERVAZ fONE SECONDA .

1n. grnerazio11e 2a. g·enerazione 1-------2 a i

:\la io de\'o ri cl1ia1nare l'attenzione sopra il sintornn << febbre » i11 ra:pporto con l1a sifilide con-

3a gen erazione

8~------

9 a 14

assunse la sifilide che ct1rò saltuariamente. La J11og1 ir inorl ,do1po iJ parto di n. 8: 2 a 7 morti bambini, uno con meni11gite; 8 di anni 30 clt 1 bu·ona .costitt1zjon e orga11ica: è J}al1])11zi ente e ' 11a vo'C·e gutturale. Bambino soffrì di dolori rru1natoi di e convulsionj, per le quali f 11 sottoposto aJle rfrizioni m·ercuri1ali.l che gli gio'rarono. Si è sposato a donna, che ·è stata la pri1na .a conoscere, e ch e 11a avuto 5 aiborti (9 a '14). Prrsenta: a) febbre continuo-remittente, cl1e si. eleva .a 380 la sera, e talora giunge a 390, ri1nettendo, il inattino, a 370,2-370. curata com e melitensf', dur~ dia 8 mesi; J,a s iero-agglutinazione per la inel1ten~P era riuscita positiva nel1a diluizione 1 :100; 1

ge11ita, .clll' i11 laYori ·p recedenti hç> ricor•dato come n11a delle n1n nif estazi oni suibd0le, ch e J'illif ezione può· dart\ e che io 110 aYt1to occasio11c di constatare i11 fan1igli e eredo lu eti~l1e, seguìte in varie genr.raz ioni (:l) , giaccl11è tra, le ,p,ubblicazioni re~ c·Pnti 11011 tr oYo cl1 8 una sola di Buttenvvieser e Bibersf eld (Ycdi f>ollCI lnico, Sez. pro.t., anno 19'25, pa g. 18-i) , ch e ·s i riferisce a due bia.m 1bini su' di·eci a1111i, crr·Jo-l netici. con e1pato-megalia cospicua, che «la inolto tempo soffrivano una f eb1bre a tipo i rrc•gola r1nr•11te intern1it li?ntc, la qttale ;raggiungt•\·n u11 graùo ele\·nto la sern, e scende,·a sin qunsi ul 1101·111ale, jJ n1attino, e <>l1e guarì con la cura 1nr... t>no-brnzolica.

h ) poliadieno patia 1ritero-Cer1 1 icale;

(1) :\01 diagra1n111a è rompreso il rn1p1porto de' !l l~cl~nclcnii con gli ascen1denti. Il nun10.ro I ~ col11i <'11e 1assun$e il conta1gjo (1a generaz1one) . [{ (1) G. \ .ERROTTI. Di al.cu·1i casi di f eb bre sifiLit ica r.11111i:>ri st1rcessi.vi 2, s sono i suoi 1 disce~cle!1~1 torrlira con vi rerova tie specifiChe 1itJ1t co1niL1il. . (2a .g enerazion e sifi liti ca o 1a gen erazion e d1 s1f1 f jiorn. 111lt r11az. d elle .Se. :\Jedicl1e, 1908. V. R elj·rle rong·enita). 1' 1 ·n~i 011r i11 Gior11. It. d elle l\llal. , . e11erce e della PPr le altre osser\·azioni, i. discendenti, per es., r>pll1\ 1908. r1 e1la 3a generazjon e (·cioè, ·di 2a. generHzio11e con· 1 ~ 1 G. \ ·rnnorrr. Lo si1jilid r' erc>ri'itaria di 2a. e sa ~enita) , sono jndicati con numeri st1ccessivi al !t1•11era::;ione. Lrt ~I c> cli : iJ1a Prati ca, n. 1 e 2, 1924; nnmPro l1ltimo 1della generazione prrcedente, La .o :ifllirfe nella di scenden:.a. Jl)id .. 192'"· messi n lato d ell'ascrndente (\·e'di Oss. seconda). 1


f..\x~o XX:Xlv' , FASC. 291

e) asteriia generale, che si manifesta n el pomeriggio. Dopo un n1ese 1di iniezioni endomuiScolari di J1ijoduro di H g . (cgr. 2 ogni 48 ore), la febbre srt"'nde a 37°,5. Cessa con poche iniezioni .di calo1nelano di 5 cgr.; r1torna, p er cessare defin.itiva1ne11te con 5 i11iez ioni di 10 cgr . d ello t esso m e-

d) Jiefrile lie v·e (albun1jna 1h gr. %o; rari ci-

lindri jalini; rp . sp.ec. 1019; urea gr. 20%0; urorri1rina e a ceto11e in tracce) ; P ) oligoemi a 7Jrofonda (E1na zie: 3.891.000 per rnJuc.; leucociti 12.000. Formula leu cocitari a : linf oc jtj lJiccoli 12 , gra11di 10, polinucleati 70, mono1111C'l1.:lu.ri 5, for111e cli passaggio 2, eosinofili 1 %) ; f ) R. lV. + - f,0 iniezio11i Id i l)i,;o cluro ·di H g . (d apprima n ella <lose di 1 cgr. ogni 48 ore, e poi ·d i 2 cgr.) e il

d i~ia.mento. OSSERVAZIONE TERZA.

111. generazione

2a grnerazione

3a g·e11erazione

1 - - - -- - - 2: - -- - - -- S

a 11 12

I assunse la s ifjlid e, e soffrì i n C'tà. adulta di

illcrrazioni go1nmose, guarite con le cure m erCl1riali; 2 fjglia del prece.dente, morì a 42 anni con carcino1na mammario. Il marito non hia mai ipre:rntato 1nani1f 0stazioni di sifili·de, e la R. W. è nA~tiva;

jodnro a dos i cr es.:enti, modificano Ja ·comples ~a si11dro1ne: iprima a sip.arjre è la felJ,J:>re, poi la i1efri te, l 'ascite. ·LO stato elefantiastico deg'li arti jnferiori sten tia a guarire : l'epato-s 1)lenomegali·a e le jperplasie glanùolari si r idu cono con le iniezion i endoven ose 1ji neos alYarsan (dos i : da 15-45

co·r ,., .,. in toto oo·r . 2. 50) . Os.·r.:RvAzroNE Q U INTA. 1a. g'('11rra zio n e ! - - --

s

a :; aborti: 6 n1orta con idrocefalo; 7 con conYnlsion i; 8 sord om l1ta, 11a 8 anni; 9 a // apparen-

tem ente sani ; 12 di anni 16, n hpote di n. ·I ; figlio di n. 2; gr1acile di costituzione, con orecchie a·d ansa, eros ioni inultiple coronarie n egli incisi,,i m ediani S1 1J)Priori e inferiori e atrofia cuspild ale di 4 ca11ini. Presenta: a ) febbre continuo-rern .ittente, cl1 e dura da 2 m·esi; si jniziò a 390 di sera, ma scese , d opo 5 o 6 giorni, a 380, P il mattino si manti en e tra '>,..e 5.31-! · 1 0 ,9 . ' ' ..... , b ) iperplasie glaridolari late ro-c<>rvita li;

c) ol·i goe1nia (En1azj e 4..000.000 ·p er mmc . Emoglobina 75. Form·u la leuicocitaria: linfo1citi 35, mono11ucleari 3, -polinucleati 65 %) ; d) R. 111. + - -. I~n cu ra m er curi•ale (iniezioni en clo-n1t1scolari di i·iij ocl uro di H g. ) f a cessare la f eb1b rP e riduce srnsil1ilmente le ip eriplasie glan dolari. I..'anno seguentr, ritorna a farsi osser,rare p er clolori articolari, per l e ip erplasie glandolari e il ritorno della feb1bre ·dello stesso i iJ)O dell'anno 11ac;sato, 1ch e cessa con 11a ripresa d ella cura merc11ri ale , continuata -per 40 giorni. OSSERVAZIONE QUARTA.

1a ~ene1·azion e ·J

2a gen rra zjone

----------2 a

8

9

s i contagia idi sifili:d e pri1na. cli 1a1nmogliarsi. R. \V. varie ''ol te praticata : .p ositi\'a; 12 f' s inorti in t en era età ; 4 con n1en in gite; 5 a 8 prrs11nti sani; 9 di anni 2l , n on 11a mai sofferto di malatti0 ,-rn eree, n·è sin tomi sospett i cli siii licl e. Presenta: a ) f ebbre con tiriuo-re1nitten.t e, cl1e dura da .~ i110si, giung·enclo l a sera, sino a•<l un maximun1 <.l i 89.:,5, ·e sce11d end o 1a 37°,7-38°, ·il matti110 ; 1)) epnto-splenon·1cgalia (il f egato si palpa a ~rr •lita tras,·rrse al di sotto d ell'arco costalf.'.1, a P 1p rrfi cie liscia, di atunenta ta con sistr nza, l e~­ gL'l'Til l"'11te clolentf\ a bordo regolarr ; la n1iJza si r1nlpa 11rlla in spirazion e'. a. Cile <' .'\ tatn e l c,~nn1

lin"tiro d egli arti inferiori: <' )

iperpfa. le glandolari rl ellP rc·g·io11i latr·ro-

c,' rYi cn li, 0p itrorll')•nri

102~

5EZ101'1E PUATTCA

P ascellart~

za

3a gen erazione . - - -2- -- - - - - 8 a 6

gen erazio11e

7 8

soffrì di iridite, e si era ,contag·i ato di sifilide; figli a ·di n. I , si sposò ron i11di v i<l uo cl1e so.ffr1 di cefalea., e m orì 1p er arterio-srlrrosi , e non si sa se si sj a cont1(1.gi ato tj i siiilirte; 3 a 6 morirono in te11era ri.ù. ; 8 nubile, di anni 26, soffre di cl ism r n orrea, let1correa, cefalea ricorren te ad accen tuazion e serotina , r l1e g11ariscono con la ct1ra jodo-111ercuriale; i di an11i 22: .soffrì solo di blen orragia. Durante l n gl1erra ebbe S1plenon1egali a ·da n1alaria, e 11a cura an timalarica guarì la febb·r c. Tre a 11ni {lopo i.a fine 1del1a gu erra, .p resenta : a ) f ebbre a tipo in t ermitte1 i l e (370,5-38° cli sera, rievand osi talora a 390) e, il 1nattino, qt1asi completamente cessando (37°-36°, 5) ; dura <la un anno , r n on si è m odifi cil ta pii1 con le cl1r0 chinini ~he <' 1arsr11icali ; h) lie ve turnare di rni lza e d i Tegato, cl1e si palpa a du e dita tras, rertie al di sotto d ell'arco costale; 1 2

e) mi e ro-polialdJerio7?at le i1io ·u ino- cer 11 ica l i; d ) R . {V. + + -. Poco do.p o, prima di iniziar e il trattam e11to spe-

ci fi co, presenta: C') sinovit e d el ginocchio sin i stro. Le ricer cl1e siero-di agnosti r l1e p C'r 1a i11fezione n1elitense furon o J1cgat iYc, ec.1 11gualrn0ntP n egat i•v o jl r eperto d e] 1pJa. modjum i1el s an gue. I .. e inirzi on i cli ·b ijodnro d i 1nerc11r io, a princt pio n on toll erate, p:uariscono la febbr0. l'r-pato- r 1a splen o1nrgalia, e migljor1ano Jo slnto g0n eralr. 0~ f.RYA ZTO)fE S°-[~TA.

1 a. gl n erazi 011 r 1

1

~a grncrazion c Q,.7,h,,j

si contagiò idi s i.filide: n1or1 n 58 anni l)er :ipOJ)l e ~ i<1. L a n1oglic f11 soffere11tr di clo1ori , e 111or1 a 65 a1111i con angi11a pe<:toric;; 2 di anni 46, 11u1Jile: soffrì cli tli 111r11orrPt') ccl 0m orragie: da 8 an11i. lrnto r g-racl11a1e deperi· rnc'nto orga11ico, i)rr disturbi gastri ci : recenten1ente rlolor i ,·aganti nr1l'arto infl')riorr d estro e n ll'rpigastrio con a .:!centt1azion e i1ottu111a. P1 c~r 11ta . oltrr a/ l era::;inni d entarie (c11H' i11cisiYi sut


1030

IL POI.IGLINICO

jperiori e due molari caduti, n1olti ·denti vacillanti, in~isivi inf eriòri deformi con ger1givite atrorfizzante) : a) febbre serotiria, ir1termiitente (37o,.2-37o,5); b ) epato-1riegalia, (fegato $.porgente tre dita trasr\ 'erse al ·di sotto ·dell'arco costale, dolente e duro alla pressione, 1a s111per.ficie liscia.) : nulJ.a iclj ai.p prezzabile n elle urine ; c) R. lll.

+- - .

Si ·consiglia la cura n1ercuriale (iniezioni d i bijo·d uro di m erct1rio ·di 20 .grado, in giorni alterni). Rivista dopo 2 mesi, n esst1na m·odiftcazion e si constata nell'epatomegalia; ma la febbre , dopo un.a leggera rielev·a zione, all'inizio 1d ell1a cura, cessa : e ritorna colla sosp·ensione 1ctelJ a cura. Si 1P·r esicrtvon o le iniezioni ·di Neo I. c.. I . per via en·domi1scolare. Non si è rpiù rivista Ja 1paziente; 3 , 4, 5 presunti s a11i.

1

-

O SSERVAZIONE 1SE'I'Tlì\I A.

XXXIV, F ASC. 29]

c) cheratite parenChimatosa; 4

di anni 5, presenta: ·a) febbre serotina (37°,5-370,7) da più di un

anno, a tipo intermittente; b) splenomegal ia (da 2 ianni). La cura specifi•ca, in vario mo1do a:doiperata in n. 2 e 3, migliora le condizioni generali, l e iper~ plasie glan·dolari, l'osteo-p eriostite massiva, la cheratite. iln 4, do1p 0 2 m esi di frizioni mercuriali, si riduce comipletamente la splenomegalia, e àopo 20 giorni cessa corr11pletamente la febbre. Con le cure ulteriori (prepa!'lati j odi>ei, frizioni m ercuriali) la fe}jbre non pi"LL ritorna , nè il tumore di milza.. 1

0SSER\"AZIONE NONA .

Ja generaz. "2a. generaz. 3a gen eraz. 1-------2'----s a 6

4a ge!1eraz.

· 1 - - - - -- 8

1

111. g·enerazion e ~a generazione 1 - - - - - - 2 ·e 3

3a genera zione

5

-

assu·me la sifili·de. Ifa quattro 2 e 3 presunti sa11i; 4 -d i anni 31, b·a sso ieli statura: mai malattie veneree, nè ma.i tracce di l esioni :sospette di sifilide. Passa a matrimonio con donna ·s ana; 5 ·di anni 33: ha sten osi mitralica cong·enitia: muore id i polm-0nite; 6 (app·a rtenente alla 2a gen erazion e congenita). figlio 1d_i n . 4: ·d i ann i 3; svilu1pipo m en tale non in rapporto c on l 'età; mancanza ·d ella favella ~ aspetto e.betiform e~ fronte oli1nrpica con lie,re gr ado id i oxicefalia. P resenta : . 1a) f eb bre a tipo coritinuo-re1nitterite , elevand osi 1a sera a 370 ,8-380, e, aib.b assan.dosi, iJ 1nattin·o, a 370,3-370,.4. ·Di1ra .da un anno; 1

b ) epato e spleno.m egalia con stato d'iar roico: c) R. W . + + - .

Si prescrivono le frizioni di ungt1ento mercl1riale. Scomipaion o i ,disturbi intestinali: do1p·o 2. m esi, il fegato e la mjlza ritornano in con·d izioni normali, e com incia a .p arlare. Ora h1a sette :-inni etd 11a l 'éllspetto di ragazzo n ormaJ e. 1

0SSF.RVA 7.IONE OTTAVA.

za

'/ assume la sifiìide, e si s:posa in taroa eta; 2 neuraJStenico, a 50 anni ·s i sui cida. Non ho potllto .bene 1assodare se si fosse an·~he lui contagiato 'di si•filiide; 3, 4, 5 suicidi in gio\·,a ne età ; R di anni 46, ti1p-0 n eurastenico, mai si contagiò di m::tlattie ven er ee : a 30 anni soffre di una ulcerazione n ella gamba ·d estra che g'll1arisce con Je tCtlr e m.ercuriali: sof.fre p.o i di ·disturbi disp.epti~ ci cl1e 1durano molto tempo, e guarisicono con le cure climatiche ~ comuni. A 46 anni, ha aspetto palli•do, precoicem ente senile; iè im:potente sjn dall'età d i 40 anni; 11a leuco1pla;sia oral e. Dopo un att~cco d'influenza (1921) a !forma tracheo-IDronchiale, durante Ja convalescenza , 1presenta: a ) ;ebbre a ti.po contiriito-remittente (con maximum, la sera, a 380-39°) che si accoffitP1agna ad astenia generale, e tosse sec·c a; b) fo co iaio di bronco-alveolite alla base ·d el polmone ·destro. F ebbre e bron co-alveolite guariscono ·dopo tre mesi ·con le cure comuni , cui segt1irono cure 1nien.si·ve ton ico-ricostitue.nti e climatiche. ' I/anno seguente , nuovo attaioco d 'influenza lari11go-trac·l1eale, cui segue la costituzione d i un 1

4~-------6

1a g·enerazion e 1

[ANNO

g·en erazione .2, 3, 4

si contagiò ·di sifilide, e 4 anni .dopo and ò a matrimonio. •Curò la sifilide discretamente. L a moglie, dopo vari anni ·di matrimonio, com1inciò a soffrire di 1dolori serotini n elle g1ambe, di cefalea, e oggi è 1aff·etta 1da aortite; 2 ·d i anni 115, non m estruata an cora, di costituzi.one gracile e piccola ·di statura; 'b en e sviluppata intellettualmente. Ha polia•deno1p·atie l atero-cerv jcali e macro d-0ntismo degli incisivi m·e1diani superio·r i; s di anni 9, .p resenta: 1

a ) di stanziarn.ento d egLl in,Cisi.vi silperiori me· dia.rii e ?nacrod!ontismo; b ) osteo-periostit e n-ias siva in due parti d ella

tibia si11istra (terzo super iore e r egione malleolare), diagnosticata ·da ·clt1e anni per affezione ti1l)ercolare, p er la qt1ale fu con sigliato l'intervento chir11rgico;

1

foColaio ài bronco-alveolite nella stessa seime dell'anno precedente , persistente, con febbre serotina, la 1quale, dopo essersi iniziat~ a 390-39° ,5, scen de e rimane, lia sera, a 370,8-38°,2.

Esame ·dell'esa>ettorato n eg"a tiv o ·dal 1pt1nto di vista •del ba;cillo ·d i Koch. R. ltV. + + - . Guariscono la ·b ronco-alveolite e la ìfebbre ir1 breve tempo con la cura m er curiale (bijoduro di Hg.), cui s i .fa se·gu jre una in ten sa c·u ra di arse11o·ben zolo; 7 (1f .) nevrotica, maritata, ·di anni 40; poco dopo jl .p arto dell'11ni·Co fig·lio, presen ta il tq uadro della disti-m.ia. a forma d.'i malinconia con tendenza al suicidio, p er cui ·è ricoverata, varie v olte, in casa di salute; 8 (figlio della precedente, di 2a o 3a. generazione

di sifili•de 1congenita . .Presenta orecchie circolari, fronte sf1.lgge11te, ness una attitudine allo studio: va s oggetto nell'inrverno .ad attac0l1i comuni d'in . fluen za, cui segue costantemente una febbriciat~ola serotiria (37°,3-37°,8), cl1e dura 25-30 giornL A 15 anni, presen ta la sindrome ad iposo-genitale (di Fro~i cl1) .con infa11tilismo degli orga.n i grnl-

-


[ :\N1'0

XXXIV, F ASC. 29)

SEZIO!'lE PRA1 IC.\

tali, agenesia pilare ·çlel ·p ube e .sviluppo delle glandole mammarie, e la R. W. + + - . ~igliora sensibilme11te con le cure mercuriali associate alla opoterapia tiroidea e ipofisaria. Doa>o di che, non è andato pi11 soggetto a' periodi f e'bbrili post-influenzali. P er quanto sia discutibile in n . 8 il ·yalore di q11esta febbre pos~influenzale per rapportarla alla sifili·de, h-0 -creduto di riferirla, in rapporto alla bronco-alveolite e alla rf ebb·r e, ·Che segui agli attacchi ·d'infl11enza idi 11. 6 della stessa .famiglia er0do-luetica. 1

OSSERVAZIONE ·DECil\IA.

Ja generazione

za

generazio11e

3a

generazion~

1-------2

3 - - - - - - 4 a 10 1 assume la si·filide , e muore a 54 anni: la mo-

gli e muore cieca; 2 di anni 50, neuropatico , non si contagia di ~ifili.de, ma solo id i ble11orragia: ha 17 attacc·l1i di iridite ·dall'età di 16 anni in (poi: muore a 52 anni con aortite;

sorella di n . .2, neuropatica .anche lei, soffrì di ronvu1sioni isteriche, .ccf<tlea, e muore a ~1 anni con sclerosi cardio-renale. Il marito assunse la sifilide ·d-0po nati i figli (n. 4 a 10), tutti con stigmate di eredo-silfili·de. Di ·essi interessa il n. 6, rr1aritata a uomo sano, con R. lV. + + ~ già prima del matrimonio. Dopo un mese dal parto, presenta: a) febb re serotina. a tipo in.tern1ittente, che si e101va, la sera, a 370,7-38°; b) nevralgia crurale sinistra, ad accentuazio11e serotina. Dopo 30 giorni ·di vari trattamenti non specifici, la febbre e 1a nevralgia rapidamente gt1ari~ scono con poche iniezioni di bijoduro di Hg. .'J

...

Dalle 10 osservazioni, n elle quali si è potuto escl111dere il contrugio 8>Ctqt1isito ne' ·discendenti in modo sicuro, si ded·ucono i seguenti rilie·vi : a) La febbre da siifilide congenita può apparire in qualunque età: -da 3 anni (Oss. ?a) a .t5 anni (Oss. 9a), così in 1a g·enerazione (Oss. 1a, 2a, 4a., 7a, sa) come in 211. gen erazion e ere'ditar~a (06s. 3a., 5a., 6a, 9a, 1oa) . ~ella Oss. 9a, nel n. 8, si potrebbe ancl1e ammettere che si osservi alla 3a. generazione ereditaria, ma è lecito dubitare, non essendo certo che il nonno (n. 2) non si sia ·~ ontagiato di sifilide. Restano , per altro , i due discen-denti idi quell'osservazion e (num eri 6 e 8) affetti di febbre da si.fiJi:de con genitia. e non ac:c1t1isita; b ) Ugitalnierite trequent·i so110 il tipo coritlnuoremitt ente e 'il tipo int errnitteritr. ·Nel primo tipo

(Oss.

za,

3a., 4a, 7a e ga)

l'altezza della temperatul'a si è elevata sino ad un massimo di 39°,5; n ei secondo tipo (Oss. 1a, 5a., 6a, Ba. 9a. e lQa), la temperatura massima si mantiene sempre 1più basc;a rhe nel tipo contin110-r1?m i ttC'11te, non superanid o i 370' 4-380 . .i\d lln esame incompleto può apparire più frequente il tipo intermitt ente, perchè la r emissio11e,

1031

talora cospicu1a, nel 10 tipo IPllò far pensare che s ia cessata la feb1bre, il matti110: ma quando si è misurata la tem.p eratura, si è trovato che non rimetteva mai al di sotto di 37°, come avrebbe do\1 uto essere 1per poterla dicbjararc a tipo intermittente; r.) L'i1iizio della febbre, quando fu diagnosticn.ta, risaliva ad u1i mi1iimurn rli u1i mese prima e a.cl un niaxiniuni di 3 arin,i.

Sono i limiti estremi ne' casi osservati ,(Oss. 1oa E> 1 a). No11 vi ·è ragion~ di non ritenere che si ro.c;sa arrivare al di là de' 3 anni, come ·in un cnso ·ùi febbre rda sifilide acquisita, da me osserYato, in cui la f eibbre, che si accomipagnava a ontero-colite, e si presentava 1a ipcriodj, risaliva a 12 anni .avanti, e scompar\'e -definitivamente con lc't c11ra specilfica (\·erti m·ernoria ·citata); cl) I~a febbre si è manifestata, nel maggior numero de' casi, in con,comitariza cori lesioni orgari·iche a gra'vità diversa: epato- e splenomegali1a (Oss. 4a e 7a.)

bronco-alveolite (Oss. 9a) nevralgi.a crurale (Oss. lOa.) ipo·r plasie glandolari (Oss. 2a. e 3a.). Ma in altri casi nessu na a1ppariscente lesione organi<;a, esterna o interna, tranne un insignificant e aumento dell'aira -sple11ica (Oss. 1a, 5a e sa.), s1 1da potersi parlare di febbre sifilit·i ca essen:,irr l e;

I l riverbero purto meno con, il tip() felJbrile, che o rf] anic h e. C:os1 nPll'Oss. 4a, p)

s1tllo stato gerieraJ.e è i?i rapgrado della t e1nperatura o co l con l' eritità d ell e altera:;toni

1-n cni ·vi era epato- e splenomegalj1a, ascite ed el efantiasi d egli arti inferiori, Yi era anche cospicua oljgoemia. Quando non ci sono lesioni org·aniche,. può la febbre su ssistere con un soddisfacente stato della nutrizione generale, con1 e in quasi tl1tti gli altri casi; f ) r ,a febbre può talvolta scomparir<' co1i le cure comun,i. Si ha ragione di pen are così p rr

ross.

in cui il 1primo u.ttacco id i 1bro11co-alveolite co11 f<'·b bre, consecuti\ro a1d influenza , qua11do 1'infezio11e influenzale era esaurita, gi1arì con i tratt1amenti co1nuni dopo lungo ternpo, me11tre l'identica n1anifestazi one febbrile e 1Jro1tro-al\reoJ are, rl1r. aove,·a ritenersi di natura spe.:-ifica, i1ella stessa s ede, l'anno su ccessiYo, guarì prPsto e n1igliorò lo stato generale. n1edianté la cura speci fica;

I

in

!)a.

,g ) L a febbre ifilitica si può co nfonde1f. coniP vari ap • ca.si osservati. con la febbre rnelltense,

con la ;eùlJre tllberco lare . con la feblJre 111alnrir:a, con la f ebbre da infe:.ione intestinale. Da qt1?st ' ulti111a Ja di ffrrenziazion(I ,, i fa spec:in.lm tl11te per l'a ~ enza di distu1 bi i11 raipport~

co11 l 'ap1)areccl1io intestinalC'. ~In giovar10 certo. più 0l1e altro. i ric:;nJtnti 11C'~atiYi cl1. . lle ricPrChP.


1032

[ANNO XXXIV, F'ASC. 29] .

IL POL ìCI. !NICO

<'l i laboratorio (esa111e deJl'cspettonato, la s1eroaggJutinazione i1egati.Ya 11er la m elitense, la r icer.cn J1eg·ativa del })lasrr1oc.lium inalariae, ec~.). In qualche -c aso era per a''vrnire una deviazione 1dalla ·d iag n osi di tfebbre siffilitica. (Oss. za) 1p.er lra ricerca serolog·ica positiva ·p er la m elitense n ella ~i iluiz1one 1 :100, per .guanto iSia risaputo C·h e a tale dilnizione i1on s i p ossa fare affidam ento sul 1'isull ato positiYo ·i n tal e infezione. Viceversa, la .sie-ro-re1azione \}\iassermann è rh5l1ltata in tutti i casi positiva, sebbene no11 in ug11al grado in tutti; h ) L a f ebbre da s~fi lill e co rigerilta si è potuta risvegli are in d eterminat e ci rcostan.:.e: convalesce ·1 :n àl 11.ria i.n,f e:.ione da infl ueri:;a (Oss. 9a), epoca fisio·l ogica, cioè piierperio (Oss. 1oa). E 111la conGtatazione ·cl1e ' ra messa in rili evo p er j fa·ci1i 0rrori, cui può dar luog·o la mancata ricognizione ·della feb•b re iSiifilitica; i) L a f ebbre cede nl ?nerc1lrir: P alz>arscnobe1i;:,al o. È a 11otarsi 1.;he, essendoci una Yiscero1 p atia, l a

febbre ba regredito 1p ji1 tfacjJme·n te e :più rapidam ente della l esione orgiani ca. In l111 sol caso (Oss. 6 a) , cl1e per l a sin llro1ne obiPtti,·a ci f ece sperare un risultato terapeuti1co sicuro, p e1"cl1·è rassomiglia,ra a q11el1a di lln altro caso (Oss. 7a), la curn risnltò jneffj ca·c e. P erò, sen za n egare c l1e altro fa l1 ore m orboso fosse )n atto su tPrreno credo-lnctico, i101 1 s~ può escludere c11e si sar eblbe foese potuto ottrnE>rt:; tln risul tato m iglioee modif icc111do le 1nodalitù ·c]el trattamento, co111e, d ei resto, accade in forr110 non clu.J:)lbj e di f e,b bre da sifilidt' •ac.:quisita. c11e redo110 ad u11 detern1inato tratta1uento spe·c ifj co 1pil1ttosto che ard un altro; I) Circa la patogenesi della febbre, ric0Ddian10 olle prr que_lla da sj,filide a cqt1isita si so.no avan· zate var ir ipotesi: 1) cl1e ia espression e clella tossi p1n i a si fili tic a c·l1c ecc i t prebbe i cr11tri piroge11 i, più freque11temrr11e 1n 1p er iodo seco11dario, n1<?no i11 prri odo tarcli,·o (Ceceni , Sisto, D' Amato, ecc.) ; 2) cl1e sia es1;on ente di ipersen sibilittt organ ic1n o di infezio11e più ·v irulenta in individui privi di i rnmunitù (An clerso11. Iaco11i, ec .'. ) ; 3) cl1e ia con:egu enza di focolai atliYi che risiedon o ne' più sYariati or gani; rl a' cp1ali parton o le sostan ze 1ossichc elle andrebbrro ad agire su' ce11tri termorpgolatori (\ ·erand o, Groc.'o, Cesa-Biancl1i, San·d, Gloc;rr, ecr. ). iPcr la , i,filiù c con gr11ita, si 1potrebbero ripeter e queste' tre ipotesi pntogen0ticl1e. Jnd ub b iarncnte . l ' ipotC'si c-he la f Pl}hrc sia in r apporto con focolai nJtiYi è l1n r) iù n·c cr.ttl'''olr, nè la esistcr1za cl r lla frhhre 1lPtln e. sen;:,ia/f rscll1cle questa ipotesi, giacrh~ li 110n essrre a1)pari ce11te cl inicamente il fecola io n t ti ,.o non rsclude cl1e non c i sia. La qtll,...,t10!1 l non 1·es ta per altro risoluta, giacchè ciò Cltt' li i og·11rrebh1' spiegnl'l"' l' ])efChè nrll·t macsi tna 1ia11 •• li J0 sioni 01·gi111i ChP cliprnch'nti cl<I ifiliclr 1

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manca la febbre, e questa, inYece, pt1ò comparire quando le l esio:r1i org·anicl1e mancan o, e perchè in cert.e manifestazioni comuni , 1Per es., le iperp1as ie glandolari, ordi·1 1arian1ente la febbre lnar1c~. e in qualche caso, nello s tesso i11dividuo, essa com1pare. La ipersensib il ità organica che si d,ovrebbe risvegliare , se-con·do una delle ipotesi pa1ogenetiche, in u·n determi11ato inomento e n on ji1 t11tte IP poussées d ella inf.ezio11c', è un1a espreJsion e c11e ' rllOl s ignificare ,qualcl1c cosa, ma in sostanza no·n afferma nulla •di consistente . Sirio a qitand.o non sarà co1iosciuta la biologia del treponenia, ciò che d i sictl ro si P'Uò dire è che la S'i f i l ide può d ar l1Logo al siritorna « ,~ebbre », ?na ra determ.iriazione patogenetica ai essa ci e ignota . f ,a ·d enominazione di f ebbri criptogenetiche

e.be

ag·grup11a le febbri a etiologia oscura, ·l1a la sua giustificazione anche oggi, co,me l 'ebbe {JUando fu r r e:tta. L 't1til ità cli ·quella -denominazione l)UO par3,go11aris i, per. ,quanto entro limiti .p- iù ristretti, a quella della para-sifilide, cr ea ta ·da .A... Fournier, elle ser,rì a riunirr un insiem e di alflfezjoni rr10rbose, cl1e pur non rssendo, sPcon·do la concezio11e del somm o sifilografo, di n atura sifilitica. ne ri~onoscono l'origin e . l\1a, C011H' jl grup1)0 dellr affezioni 1para-si·fili ticl1r. è a ndato smembra1ldosi, a inano a mano cl1e 1ì1ol te di esse, per i l reperto fJOsiti•vo del trepor1er11a, prr la siero-reDz ionc \\'asser1n·ann 1positiva, 6i son o rivelate anche di natura sifilitica, e n1erit<1110 ineglio ja cleno111in azione (]i le sioni meta-si/ l l.i ticl1 r>, :Senza chr si J)ossà ancora abolire 1,a parola para-sifilide, così p er l e f ebbri criptoge11eticl1e un p o' alla \'Oltn av·vrr1·à 1ciò che sta av·ve11t'll{lo 1per le affezioni para-sifilitiche, dal rr10rr1c·n lo 1cil1 e a1c11ne f1 i esse de,ron o ri conosicere Ja genesi nella s ifilide co11genita; rd edu cen-dosi, 1)eT .attr-o, cl1e esse siano p iì1 frequenti di quanto po~sa apparire al si·f ilografo, alla Clli osservazione si sottrag.g·ono nrl p eri odo f ebbri l e ·m olti n1alati. Occorrerà ind1agar e n ell 'anamnesi famjgliar e e ne' •p re ced en ti ,del 1pazien te, sia per non esser troppo corrivi a,d in,·ocare il contagio jgnorato in <:a·si di sintomi collaterali o di llna sieroreazione \ \Tasserma11n positi,·a, m en tr e, i n,·ece, l'infezio11 e è cl i natura congenita; sia p er non n egare - .r,iò cl1e è i)eggio - la natura sirfiliti1ca di certe febbrj sol percllè mancano i s into1ni collaterali cli conferma d rl lfl rsistente infezion e, o a·n cl1e ,p ercl1è po · ono gl1ari re spontaneamente: il che . <1rvi an <lo dalle i11·da.g·ini necessari e a farsi, trascura o ritarda la ri cognizione d i lln a infezio11e 1a11to facile a mct1ersi in la1 enza . e a d esplodrre più tardi in formP più graYi, e di pjli djffi cilP 1

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cunn.


l .l\.NNO XXXIV, F ASC. 291

SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE. .

Rottm·a completa dell'utero in t1·avaglio dott. prof. VINCENZO ILUCCARELLI· Doce11te di Cainiioa Clururgic·a e Meid icina Operatoria presso 1a R. Univensità di Pa·r ma e Chirurgo-Direttore dell 'Ospedale Mandamentale di }J-er il

\ ijacla11a.

TAél i·otitura .c omp.l eta d t ll'utero ·durante il parto

e,·enienza n11olto rara e cos1titui~ce sempre un acciclente gravissi11110 in 1conseguenz.a 1del crnalo la g·rande maJggioranza de.ile ·d onne che 11<? so110 colpite soccombono. l\Io1t ) piì1 frequenti ù evo110 essere i11vece, le rottul'e in·co1111plete, cl1e interessano, cioè, p.arzi·a lm cnte lo spesSior e della parete uterina, le quali nella ])'rati.ca •I»as•sano inosservate 1perc·hiè la sinton1a1olo.g·ia è in quei.sto ca6o ·b en lung.i dal presenta1·e l 'in1portanza e la gravità. 1delle rotture oon1plPte. La rottura , com e si sà, con.seg-:u e alla eSiagrra.ta •distensione ed assottiigùiamento della p.arctr 1J1erina . .l\.lJa sua formazi- )'11.e posi.Sono •conco1·rer e oltrecl11è le lesioni violenti esterne e l'azion e trn11n1atjca di intempe·$.ti·Yo uso di stru·menti e di n1anualità, a11'cl1e e prj:ici.palmente lo stato • i1p op 1a~i co co11g·r·11ito dell'utero, l'atrofia della Sl1a Il1·l1Scolatura, la prese11za idi neo1plasle, abnorme s.' riluip1p·O 1del feto, •distoc ie, ecc. Cito i.in cas 0 di ro.tit ur.a completa, longjtuiclinale, Bp<)nt.anea dell'·u tero, molto inter essante dal t'

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11na

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}Jra'fico.

~ato

B. G., ft1 ·Giu1serppe, ·di a. 36, maritata, conta

di11a, cla Ll1zz1ara. Nessun precedente ereditario; sPm pre sana; robus ta; ·m arito ·b e,ritorc. H1a aV'l1te sette 1g"Tavi danz,e 1co11 .p arti sem1pre laboTiooi: La prima rag·giuns1e l~li. o1Jto mesi ed i·l rfet-0 dopo lu11go tra,1ag·lio na .;que morto; Il ella seconda il parto si esp.lie tò a .termine e.d il f eto mo.r ì td 01po nove 1np.. i p er mer1i11gi.te; il terzo nato è ' 1ivente e sano; i1ella quarta gravidan va il parto si v erificò J)OCo prim1a d el termi11e con feto na1to morto per lun g·o trava,gJio; il 1quinto na.to è 'vivente e sano; il se.sto 1Pure: 'nella sPttim1a 1gravidanza a bortì al siesta miese. L"otta,-a gravj1danza è quella che c i interessa. :'.\ìc)l ]10n1erig·g io de11<11 maggio 1910 fui cl1iama.t o clj nrgenza ipres50 qu esta malata cl1e, c·oisì <:!on1e - i rsp.rirr1eYa il biglietto dellia leYatrice, si troya·y a i11 con1dizioni gra,·i e con parto arrestato. Dallr i1otizi e raiccolte ris11lta,,a eh.e la gra''idanza a,·eya a ,·uto decorso regolare; l' amrn. a·,r-e,·a -oltanto notato un ·-ro.}ume aididominale suJ?etiore a que.11' 1 clelle altre ~aviclanze. Il parto a,·rebbe do,~uto esp.letia rsi il quattro o cinqi.1e del m e -e, al contrario 1s0Jtanto la mattina del 10 aYYel'ti Ql1a.lcl1e dolore al basso ,·enttrc . che si riprtè a lungl1i inten·alli 1durante il .g jorno (\ poi nella 11otte. Il J11atti110 dell'11 ~ùle ore sette ebbe dolori Yi,~issin1i 0l1e tali si :mantennero sino nlle ore 11. Durante qu1esto p eriodo la lcy·a1rice notò il r ~golarc ·ò il1a1t.arsi cleJ e :.lllo llterino e la sol0

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lecita p.r ogressione del caipo fetale. \ 'erso il mezzogi-orr10 l'amm. v1olle djscen·d cr e ,dal letto rit1sc~n·dol e imrpossi'bile 1a minzione n ella posizione orizzontale. Finito questo atto e mentre risaliya sul letto fù co.Jta 1da dog·lic e&p·u l·sive e quasi contem1poraneamento avvertì un viv·o dolore lac~ra nte all'interno dell'ad•dome, cl11e la fec e cadere r1vensa ·&ul letto . .subito do po l e p·a rve come se un grosso corpo le foss·e risalito sino a.Ila regione glastrica (iciò ohe le cagionò un dolore premente sù qu·esta parte aooomp·agnato ·da senso di nau&ea e ·di sfinimenrto) e si fosse ipoi abbassato 1pri·m a verso d &Stra e poi verso sinistra prO'\·oc·an·do .anche in q·u este parti nuovi dolori. Dopo qu·esto acciidenite l'ammalata si lfece pallida in v·olto ed accusò malessere profo'l1d·o. Il fenomeno fù, dall·a 1°evatrice, attribuito al vivo dolore sof~erto e 1cercò ivirrccrlo 1&omministrando degli alcoolic1. Da quel momenito, però, cessarono le contrazioni uter.i ne . .no.p o due ore di atteea la le,•atrice esplorò l'a•m m. e ·con sua meraviglia <"1111sitatò che non riu·s civa più a pa.J;pare la testa fetale. Impres·sionata, an1cl1'e 1dal fàtto ch·e dia.Ila ,·agina fu ori-usciva sangl1e in quianti!tà, mentre mi manida,ra a chiamare ·p raticò ·u na iniezione cli ergo.t ina. Tro,nai l 'ç,m.m. rp alli·da, &U•bcosciente, con la frante ricoperta da su·d ore fr e.d1do, polso frequente e fiolitfor.me; a·veva dl tra·tto in tratto conati cli vomilto; dalla v.a,gina fluiva sa11gu·e in discrefa quanti,t à. .i.\.lla 'Palpazione si a'reva l'imp.ressione di p1alpare un utero poc·o contratto ed al di soip ra eid .a sinistra .di esso, attraverso la parete aiddominale, o i perce.pivano indistintamente due o tre corp i allungati e duri, non ]imitabili chP il solo sospetto 1d ella esistenza di un l1tero perforiato poteva far giudi care trattarsi di artL JJ'es.plorazio11e va.ginale faceva aipprezzare 11n bacino piatto ~on coniugata ' '8lìa di circa otto re11timetrl ; il collo uterin·1 in dilatazione complP1ta, ne~ una presenza ,d i feto. Introdotta la mano in cavità uterina incontrai ·prima una pa.r tr del cordone e verso il fondo dell'utero perce1p ii . il capo . .Super.ata 1a testa i11c ontrai le bracci a e 1dopo di esse una apertura attraverso il fondo uterino in c11i si penetra,ra ag·pvolmente ·CO·n le dita .e si distinguevano n Pttamente col tatto, il conpo fetale, ·u n tratto <1 t cordone ombelicale e le a n se intestinali amma sate attorno alla a1)ertt1ra de1l't1tero. Si trarttiava, quindi, di lina rottura dell'utero attraYerso la quale ePa penetrato iJ feto con gli arti inrfer1ori e con 11 corpo, riman endo arrestato n livel.l o 1d elle ascelle p er probabile sbarra.m ento delle braccia. Dapprima cercai di ridurre n ella c.avità addominale alcuni 1ratti di anse intestinali che 1pure si trov.a,rano nella ca·vità uterina: Non riuscendovi procedei a ritirare il feto ; ciò che mi riuscì abbastanza aige,r·ole data la mancanza di contrazioni uterine, e la rilasciatezm 'Cl ell e sue pareti. Quafildo ipotei afif.errare entrambi i rp.i~di '[lraticai il rivolgi·m ento r eso malage,·ole dal gro\ iglio df intestini e del cordone m ed esim o e dall'a n ecessari a prUJdenza di manten ere ri <;lotti gl'intefitini che cerca,1ano di srguirr la discesa d el feto. 11 feto era di dimensioni normali <' non gro &O. tntt~r,ria la testa non rit1sc1 a disimpegr1art"i dallo s tretto inferiore: per ie11i 1rlovet1i rpraticarll la craniotomia su f eto mortn. Rientrato in ca·, ·it;\ asportai. la placenta sif untn snl lato sini~tro d el1

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IL POLICLINICO

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l 'utero e poi rtdussi le anse intestin:ali atro:raverso l ' rupertura uterina che in questo mom.iento riprese a co11trarsi con una certa vivacità. Infin e inclinai sensibilmente il letto ·della malata a cciocch è la massa intesti11ale si m·antenesse il più possi.b ilment·e lontana dall'utero e feci ruppli care il ~hiaiccio sull' aididome. T erminato l'intervento l 'amm. era rforitemen.t e spossiata ed ancora n ello stato di sho·~k. Si praticarono ini ezio11i eocita11ti, una abbonda11te iJpodermoclisi e dopo un p·aio di ore le condizioni si fecero a.b bastanza rassicuranti. Xon vi fù febbire, n.on vi furon-.) dolori spon, tanei; ,soltanrto e.Llla !Palpazione .del if!on·d o ld.ell"utero si sus.citava un dolore lan.c inante ed urente. Venti giorni dorpo l'amm. era completamente ristab.iilita e non risentirv.a aloun disturbo consecutivo al gravissimo aoci1denrte supeTato. Due anni dopo e precisame11te 1'8 luglio 1912 partorì nu.ova;mente. La .gravida.nz·a e·ra st.a;ta ottima sotto •ogni rapporto. Quan·do questa vOilta fui ohiamato il rtravaglio 1d1urava ·da più di dieci ore; trovai p-resentaztone di pie'd i di cui u110 era 1proci·dente in vagina e l'altro ipuntian·d o sul rpube i·m p ediva la 1di6cesa d·el feto. Disimpegnato questo arto il if'eto ·pTocedè r·ego·larmente sino a1d un certo punto e poi si arrestò Céllusa lo sbarramento ·degli arti superiori i11crociati al di dietro del collo fetale: disimpegnate le braccia riuscì con le sole manualità ad estra.r re un feto . normale, a termine, robusto e vivo. Il secondamento aV\'enne :normalmente e spontaneamente. Il puerperio si s-volse ben e e l'amm. guarì. Da rilev.aire i11 questo caso di r ottura dell'utero vi sono i seguenti paI'tic olari: la ro.t tura, int.eressante l 'utero in senso longi·t udinale, si è verificata dura11ite una ·contrazio·n e · ·u teTina nell'atto ste$&O in cui l'am111. 'Per risalire sul letto ha vi,1arnen.te con·tratti i piani pelvi·ci-peri11eali e la parete addominale facen·do in tal modo man-care al1a contrazione utierina quello s.pazio e quella elacticità idi cui n eicessi1arva la 1partic·0Jare vulnerabilità della m·u scolatuTa della matrice; la contrazio11e uteri11a non essendosi portu,t a ·esercitare no1n11almente 60p.ra tutti i seittori ha doV11to prevalentemente esplicarsi n ella zona priv·a di cor1te11zione e prec15a!mlente S1U1 fond-0 1dell'utero. La intera en.trata id·el f ertio n·ella c avità addominale n on è stata impedita ·da una abn'Or1ne contrazione della rottura, 'Perchè l'utero eoo . perfettamente inerte, .m ·a ·u nicamiente da Un pT-O\' ·videnzia.l e sbarr.amento a.egli arti superiori cl1e l!ia nno in1ipedi·ta la completa fuori·u&cita del lf eto. \.Ialgraid-0 la caiduta id i anse intestinali ne11·utero . queste si sono 1pO't1Jte ri dusrre e la contrazione dell' u.t ero avvenuta dopo l'uscita delJ'uo,ro ha valida.n1en te impedito 1oh·e esse tornaissero a•d impegn ar sj. L'emorragia è Gtata sino ad un certo p11nto c-0ntenuta 1dalla p·r esenza d el corpo del f.eto nell a fesoura ·u1terina . La cicatrizzaz.ione è <la ritPne1 si si sia effettuata in mani era p erfetta , anch e da paTte clel pe!'itonc ), se non solo non 1

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XXXIV, F ASC. 29]

sono reliquati djsturbi 1da attribuirsi ad aderenze, ma è stasta posstbile una nuova gravi-danza a termine. Il f.attore 1d·ella irregolare conformazione del bacino non è completamente 1da trascurarsi n ella f0Tmazi-0ne idi ·ques ta rottuTa in quanto non pote,•a, insie.me alle altTe cause &urricoroate, iinped]re la 1progression e ·del feto e quindi esa.ge· rare la •tensione dell'uterk> sù quel ·p unto, il fondo, ch e, come abbiamo visto, era l't1nico cl1e mancasse di c.ontenzione. Come curiosità biografica e perchiè non lo vedo riferito in n es&uno ·dei lavori da me ,consultati, ri1cor·d-0 ohe s ù « Th.e Bdimburgh l\lledical ami Surgical Jour·n al » (Julj 1833) riportato s ulla « Antologia Medica » del 1 prof. Valeriano Luigi Brera (Venezia, Tipografia A. Bazzarini, 18.34, p. 391 , aprile 1834) ·da cui lo rilevo, è citato un ca so di « R·ottura 1d 'utero in parto; ,g·uarigione~ nasci ta di un altro bambino a termine quindici mesi dopo » a.el ·dott. J ouann Dunn. 1

DALLA PRATICA CORRENTE. La pe1·tosse-terapia dell'asina. Dott.

NICOLA

CIANCIO.

Quale medico della Casa do s expostos (trovatelli) d11e anni or sono, ho osservato il caso d'un bambino di sei anni sofferente d' asma, da oltre tre annj, e che ne guarì completamente in seguito a pertosse . .coinci-denza o pertosse-terapia? Prese quest'ultima m1aJ.attia nel mese di gennaio e la tenne, più o meno violenta, sino ai princìa>i cli marzo. Nei principi d'apri-le n'era completa~ mente guarito, e l'asma · non gli venne più. Ora, passati ben due anni, il bambino sta ben e, e cioè, non ha pi1ì. nè asma e n è pertosse. Non ho ooato pubblicare questo primo caso; ~ i1emmeno ho avuto il coraggio di tentare delle altre esperienze in anima nobile, Gapendo quanto soffrono i .p overi bambini affetti àa pertosse. Ma ecco, che l'anno scorso mi succede d'osserYare un altro caso in t1n bambino piì1 grandirello (otto anni) .

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1

M. S. 8 anni, nato in Brasile, figlio di padre e n1adre italiani. Bambino robusto, frequent>a la scuola . .i\.ntecedenti famigliari negativi. Ha avuto il morbillo tre anni fa ; e ni-ent"altro v'·è nel suo ipa.ssato. Soffriva d'asma sino dal secondo o terzo anno cli vita. Gli a .)cessi •d 'asma gli venivano quasi n1atematicamente ogni \rolta che le condizioni climateriche cambiavano (abbassamento di temperatura ed elevazione barometrica, con aumento d i umidità dell'•aria). Face\'O lo stuaio fisico dell'asma <la oltre tre anni (lavoro che spero publ)li 'nre più tardi).

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{..\-,...NO XXXr\·, FASC.

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~EZIONr

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settembre 192B con trasse la pertosse. Ne soffrì molto. ~ella seconda metà di novembre n'era perfettamente guarito. ~oy embre ero. uno dei mesi dell'asma, ma questa non venne. Dicembre ... nemmeno, e così via dicend·o fino ad oggi. Io, che ac compag·rtavo il decorso con massima attenzione sino ai minimi cangiamenti, con un'osservazione assidua, lo ritengo comipletamente guarito dall'asma. Di modo 1 ~he anche ~ui, adesso non ha pift asma nè più pertos se. •

H o creduto importantissimo, per tutti i poveri bimbi cl1e soffrono il n1artirio dell'asma, ,tare questa comunicazione al mondo medico. Forse se ne potreb.b e avantaggiare la terapeutica! Chi sa che p er gli adulti (ma .g·li adulti non prendono facilmente la pertosse!) la 1p ertosse non guarì· rebbe anche l'asma. Io non 110 nessuna osservazione. Rio de Janeiro (Brasjle) .

1o:m

.PHA1'ICA ·

:sin.o,

cli.e, per 10-12 OTe, te1igorio l'infermo sospeso

t ta 40 vita e la mo1·te ». . Ho trascritto integralmente dal II volume delle « Lezioni scelte ·del 1 p rof. Cardarelli ,, stenogra~ ft1te e raccolte, a cura del prof. Senise, e l'ho fatto ' 'olentieri, non per aver l'aria di addottorarmi, nè per il gusto sadico di dare la smentita, mia per recare un omaggio postumo alla memoria dell'inobliabi.le ·Maestro . Colgo l 'occasior1e, intanto, per complimentare il collega della limpida e diligente esiposizione, e mi at1g-uro che jl modesto rilievo non gli abbia a riuscire increscioso. Ossequi. / Dott. RAFFAELE CORNACCHIONE. P irerno.

QUESTIONI DEL GIORNO. Il siste1na i·eticolo-endoteliale.

NOTE~

POLEMICHE.

.Dott. GIUSEPPE PERGHER , assist. i1eJl' Ist. d'Igien e dell1a R. Univ. di Roma.

Sul mixosa1·coma p1·imitivo del fegato. In qt1esti ultin1i anni sono comparsi numero-

Caro Policlinico, Nel n. 25 della Sezione pratioa, a pag. 885 e seguentj, trovo riportata la descrizione di un caso di n1ixosarcoma primitivo del fegato, descrizione limpidamente redatta dal ·dott. Beggiato, assistente nell'Ospedale Civile di S·chio (Vicenza) . • Non cliscuto.. . l'insuccesso diagnostico, perchè m olto probabilmente, al cospetto di quella sintomatolog·in, i più diligenti e consumati clinici si sarebbero orientati ·verso la di1agnosi formulata, meg-ljo , accettata, clal prof . .Mariani. l\1i preme soltanto di rilev·are che la puntura es;plo1·ativa, in casi di cisti da echinococco, non è, poi, sen1pre scevra di conseguenze. 'Io so cli pt1nture seguìte da disturbi gravissimi, e n el caso, mo,lto recente, di un ban1bino dodicenne, nel quale diagnosti-cai cisti da echinococco del fegato, diag11osi co11fermata all'atto operatorio, il bambino, per una puntura esplorativa, pra. tic:-l.ta. ope arlls , da un l)rovetto chirurgo, ebbe a f;Offrire delle turbe assai gravj, con ipertermia note,· oli~5i1na ( ~Oo,2) , durante diYersi giorni. ~1 a. "oprat utto, mi preme di rievocare un ricordo rtel prof. Cardarelli, cl1e non è del tutto uniYoco con qltanto il collega espone, in inerito a detta

J)untun~.

In nna delle sue memorande lezion1, tenuta nel marzo 1909, infatti, il vegliardo geniale ammo· niv~: ~< La puritttra esplorati11a ... pttò dar lttogo a (l?'t tl'i inconvenie1tti, a11che mortali. Guardatevi, dunqu e... perchè i pos. ono avere, e f acilmente, jenrr1neni di rapida into. sica::.ione, ai peritonz-

s1ssin1i lavori sulla dibattuta questione del sistema t'.eticolo-endoteliale. Di fronte a tanta. mèsse, è facile smarrirsi. f: probabile altresì che a molti collegl1i, confin•ati in 1011tane regioni, sia giunta ap1pena l'eco di taJj studi.

Stimo, pe~ciò , ·u tile prosipettare, brevemente, le linee principali cl1e oggi guidano gli studiosi del sistema rP.ticolo-endoteliale (s. r. e.) e tornire, at traverso gue.sto giornale, ai medici prat ici il mezzo cli conoscere siffatto campo della medici11a, circonfl1So da lln'at1re0Ja ancora forse troppo teorica. :.\lORFOLOGIA E DTSTRIBUZJO~E DEL

·. R. E.

Gli .studi sul s. r. e. h1anno il loro inizio fiii cl alle osser,razioni di Kupfer (1876), il quale descrisse, nel fegato, speciali ele1nenti cellulari, c11~ porta110 il si.10 non1 e. I11 seg·nito <::omparYero altre ricerche, cl1e rima ~ero, però, i ola te. direi ql1asi mi ~ronosci ute o !>er lo me110 poco ' 'alu tate. Tutte queste osservazioni. singole e sparse, con1iI1ci aro n o a pren.c.ler for1l1n, allorcl1è .i\scl1off ecl i suoi allieYi, con poderoso slan cio, le rac<:olsero le svilt1pparono con i1uo\·i studi e 11e dedussero i 11fine. n1l primo sisten1a organico, che chiama rono apparat n reti colo-endot0Jiale. Og·gi si !lUò riguardare il s. r. e., cl1e. embrio·· l o~iran1en tt>. ha un'origine mesencl1imale, for1natu precipt1amente da celltùe, come dice il nomi~ t e.sso. de I t~po endoteliale; dalle quali prendo110 1


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IL

POLt CLI~ICO

or1g1ne fibrill e, n1olto esili, cl1e ,,anno, alla lor \·oJta, a m.ettersj in diretto contatto, da una parte con gli elementi rell~lari dei diversi organi, e dall'altfla ancl1e con le pareti vasali. Un esempio, ormai classico, di .simile struttura, ~i ritrova n el fegato; ove, appunto, si vedono dipartirsi dalle cellule di Kupfer speciali fibrille, dette a graticciata (Giternf a·s ern dei tedes~hi) , ch e vanno tanto alle cellule proprie del 1parenchima epati-co quanto ai suoi vasi. Ma elementi, che costituiscono il s. r . e., s i ritroviano, si può dire, in quals iasi organo e te5suto dell'organismo animale idei vertebrati superiori, seb·b ene in numero diverso. . Tuttavia è fu ori d'ogni dubbio, ch e i tessuti, maggiorn1ente riccl1i idi elem,enti del s. r. e., sono s opratutto .quelli degli organi emolinfopoietici: la. rnilza, il midollo osseo, le linf oglandoJ e ed iJ fegato, che n ell'adulto, a lmeno potenzialmente, J1a pure la stessa funzione. ' Oltre a ciò, il s. r. e. è rappresentato negli endoteli vasali, nelle guaine p eri-vasali, n el] e lacune linfatiche, n ei surreni, n ell'ipofisi , n el 1p ancreas, nel timo, n el testicolo ed in modo assai più netto r preciso nel tessuto ·Cellulare lasso; nel quale ul· ti mo gli elementi formativi ·del s . r. e. sono gli i"tiociti, le cellule migranti e, secondo ·alcuni , anche ('erti monociti, ch e, in determi11ate condizioni, possono giungere p er.fi110 n el torrente cirro1atorio. Gli Orf!ani, che a tutt'oggi se111br an o men o SI· ' cura1nente provvisti di cellule apparten enti al s. r . e . .sono la p elle (cellule di Langerhans) ed il s istema n ervoso centra le (m esoglia). Cosicchè, dall'in sieme di questa esposizione ;:;on1.maria , possiamo fi g·unarci l'esten sione che questo Bistema abbraccia n ell'organismo! Ed è denominato siste1n,a, poicl1è è su1)ponibile cl1e questa rete di filamenti, con le loro rispettivt) celluJ e cui fanno capo, costituisca itn tutto, f· r~ anicam ente conn esso; sebbene, in base agli ultimi studi, non si possa escludere un certo diff ere11ziam ento delle singole 1parti, di loc ate in q uesto o quell'organo. L'ipotesi di una correlazion e e confortata,' com e Yedremo subito, ~·iù dalle proprietà biochimiche e biofisich e .d el s. r. e., che dalle st1e caratteristi che morfologiche ed an atomicl1e.

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FJ S IOLOGIA E F TS IOP.ATOLOGIA DEL S. R. E.

Infatti, t11tti gli elem enti costitu enti il s. r. e. hanno una proprietà comune .fondamentale. cl1e, per quan to non esclusiva, essend ~ in ultima ana~ lisi, propri1a a tutte le cellule viventi dell'orga. nismo, è tuttavia spiccatamente più intensa n egli elementi cellulari del s. r. e.

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Intèr1cto parlare dellia proprietà fagocitaria, al· tri m enti detta fun,zione granulop essica. Og·n uno conosce il significato della fagocitosi , cl1e è, essenzialme11te, il meccanismo per cui una cell11la assume, n ell'interno del suo protoplasma, 11na sostanza estranea. La fagocitosi è funzione r.I iretta a li1berare l' organi~mo dia qualsivoglia sostn11za estran ea presente n el torrent~ sanguigno od an cl1e n el 1p;lasrna esistente n egli interstizi clr)Jle cell ule •dei rvari tessuti. D' altra parte, essendo funzione gen erica, vien~ Psplicata nei riguardi di sostanze estranee, intro <lott e, artificialmente, n ell' organismo o formatesi in seno all'organismo s tesso, per cambiamento , mi Bi permetta l'espressione, sostanzjale delia rnateria, come acca de appunto n ei processi patoloQ·i ci Di qn j, la possibilità di stu·diare tale funzi one in condizion i sperim entali, che segnarono, poi, la via. a 11a interpretazione dello esplicarsi della funzione stessa tn condizioni 1p·atologiche. Sono suscettibili di fagocitosi: i metalli colloicl ali (argento, ferro, flame ecc.); i prodotti colloi· • da 1i òel ricambio s tesso (lipoidi, colesterina, Pn1og-lobin a); e<l anch e elem en ti corpuscola·t;i (ei11az i e, -detriti òi em azie, piastrine, batteri ecc. ). Tutta via è stato dimostrato ch e l'attività fagoci1nria degli Plem e11ti del s. r. e. si esplica sola, mente verso sostanze estnanee, ·a venti una carica 1'lettrlca n egativa. Il ch e farebbe supporre che le mi celle colloid.ali formanti l e cellule stesse del . r. e. avessero t1na carica elettrica contraria ossia positiva. I1101tre va 11otato ohe le sosrt:anze, ingflobatE! dagli elem.enti del s.· r . e., non sono da questi se1n1pre distrutte (digestione intracellul are) ; ma talora rimangono a lungo, apparentemente inalterate, nell'interno del protoplasma delle cell1.1le meclesime. 1

1

' f.: 01)portuno considerare un po' più da vicino,

qu1alct1na delle attività fagocitarie td egli elementi rl el 5. • r. e.; 1p erch·è esse hanno uno stretto rapporto con determinati stati patologici dell'erga- · i1 i. ino e ne delucidano, alquanto, il meocanismo pa togr11etico. Prin1a: la fagocitosi degli agenti morbosi od atlivi t ~i lJatteriopessica. L. organismo, assalito ·dai più svariati agen ti i11orbosi, appartengano essi alla gnande famiglÌ'a dei protofiti o batteri ipropriamente detti, od a qllella dei protozoi, si difend e, come ha dimo~trato da lungo tempo Metscl1nikoff, ingag·g iando nel1'a .lotta s~atutto .gli elem enti che hanno spiccate attitudini fagocitarie . Donde un risentimento imme-Oiato e generale


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SEZIONE PHATlCA

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..\nzi, nella sple11on1egalia emolitica ad es. , del s. r. e. nelle infezioni acute; che -è transitorio come ha dimostrato brillantemente il Banti, tiale iallonquando l'organismo n-e esce vittorioso. attività, alme110 1per un determinato periodo del Nelle infezioni, invece, ad an.d amento gravissimo, gli elementi del s . r. e., non hanno, mi si morbo, si polarizza 11ella milza soltanto. Do11de l'inclicazjone alla :plenectomia, che può scongiupassi l'espressione, il tempo ·di reagire; poiche rar1\ an che defin itivamente, l 'l1lteriore progrerimangono, verosimilmente, 1paralizzati nelle loro dire dell'emolisi patologica; .se l e stazion i secor1funzio11i, dalle sostanze toosiche escrete o secrete dari e non entnan o in scen a e ne contin11ano il dai batteri stessi. giuoco. Ed allora si assiste all'invasione di tutto l'organismo da 1parte dei germi, i quali, an1,i, sembrano IL BLOCCO DEL ISTE:.Vf A RETICOLO-ENDOTELIALE. potersi moltiplicare, perfino, nell'interno delle cellule stesse del s. r. e.: ne abbi·a mo un esempio P er bloccaggio o sem plicen1ente J)locco del nel l~ala-azar, ove si rinvengono le cellule endos. r. e. , i inten de la soppressione fl1nzionale che teliali spleni·che e mido1lari, talora, piene in m-0do viene es[)il i.cata n orn1almente n egli elementi d el strabocchevole di Leishmanie; ed un altro nel tipo sistema .stesso. esentematic-0, in cui le cellule ·di Kupfer abbonI.a man i festazione fun zj onale più evidente deg·li dano di Rikettsie. elementi del s r. e., come ahbia1no visto _poc'anzi, Tuttavia le affezioni che 1piermettono di s eguire è la granulopessica. più da presso l'estrinsecazione della lotta fra bat Ora, mi sj con ceda res1Jressione, <:>frutt.ando arteri ed elementi del s. r. e., sono, per necessità, 'tificialmen te e fino ad esaurimento talt:i attività. quelle ad andamento cronico. · al lume della logt.ca .si ·do,r_rPbbe giungere ad un Nei qllali casi le cellule del .s. r. e. r eagiscono, punto, in cui ·g li elementi del s. r.. e. non sono sia pure alterandosi n ella loro fi sionomia, spe1pii1 suscettibili id i ulteriori funzioni fagocjtari e : cjficamente, verso un determinato microbio; osdonde il blocco de1 6 . r. e. sia, si hanno r eazioni, in un certo senso, costanti Si è te11tato da innum.erPvoli . ~ ..\. .òi g] t1nger e ed l1guali per ogni determin•ata malattia cronica. al fi11e, battendo la stessa ,·ia , n1a co11 m ezzi diIl campo s1~rimentale ha dato ampio sussidio a versi; inif!ttando, cioiè, negli animali prr vi•a paqu ello istopatologico; mi bast·a cit~r e )'jstogenesi ren terale, le più svariate sosta11ze fagocitaJ)ili. Le del tuber colo. più usate sono: il ,ferro colloi dale, il siR C"c arato Comunque appartengono a questo gruppo di al~ssid o di ferro, il collargolo, a11che ~o spe 11si one terazioni reattive del s. r. e., oltre il tubercolo, di, e1nazie, e var·ie sostanze coloranti (pyrrol.blan, con le s11e caratteristiche cellule epitelioidi e gi · tri1panblan, carminio d'indaco, liti ocarmin in, ecc.: ganti; le cellule .di 1Sternberg, proprie del gran.uil s. r. e. è stato anche detto .·i. tema pirrofilor loma maligno; le cellule giganti, che s'osservano 1per l'attitu din e a fi ssare : cleriYati del pirr0-lo). nelle manifestazi•oni lueti·Che; quelle d ella l ebbra, Ottenutosi il blocco rleJ s. r. r. , co1t una qualdel r inoscleroma ecc. siasi delle sostan ze or 01·a elen cate, e procedendo, jn econdo tempo, all'inocnltazione nello stesso * oggetto, sempr e per Yin parenterale, di un ' altra. ** L'alt:r.a attività, molto importante, è la emocate quall1nqu e di dette sostanze fag·oc·itabili, qu est' u 1. ret·ica o fagocitosi dei globuli rossi. tima non d·o vrebbe cader precla cl rgli elementi del Ql1esta funzione si esplica tanto in condizioni s. r. e., trov·a ndosi essi in ~ tato cli compl eta <;:1 fisiologiche (con la distruzione .dei globuli r ossi, tnrazione dalla sostanza ini ettata p er jprimn. invecchiati e non più adatti al loro scopo), che 1l\1olti sperimentatori, tra cui alcuni di n1olto patologiche (globuli rossi alterati da qualsivoglia viiilore, partendo ùa qu esta premessa, in apcausa morbo.sa, di cui l'esempio pit1 tiipico ci è parenza logica, hanno ten1at o cli rlare una base fornito, forse, dalle emazie ia1berganti il p·a ras- sperime11tale ad un grnp1po Cl i fenomeni bio'osita malarico) . gici. cni accennerò tra brP\'e. Simile funzione ha il suo massimo cen tro d'atPer debito di chiarezza, premetterò !'.11bi t o rl1e. tiYità nella milza, che è l'organo più ricco di elee dal 1punto di ,.i ta teori co il bloccaggio del 1nenti del s. r. e.; ma si esercita, pure, in tutte s. • r. e. sembra pos ilJile. al lato prati<'o 11n Y r rl) le altre stazioni emolinfopoietiche dell'organismo, r proprio blocco n on e ottenibil e. che diventan-0, per ciò (un vero paradosso!) cenPoicnè, ad es., introdnC<"' Jldo sperimentalm ente tri di emocater esi. ltna qualunque delle so.stanze coloranti Yit a li, In taluni st·a ti morbosi, che sono raggruppati si o~serva che l'asst1n zione stessa {lel colore a,·_ sotto la denominazione di anemie emolitiche, l'at'iene in nlodo di,·er o per ogni c::ingol-i s•J c;ta11 za.'l e, quel che è pii1, con i nt en~i ~ à ,~arj aJ ~ il . nelJe tività emocateretic a può esplicarsi in modo sì inYarie stazioni del s. r. e. tenso da costituire, sol per se stessa, il fatto esEd allora avremo, a m o· di e ~ Pmpio. gi: élesenziale, donlinante del .quadro morboso. 1


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[A.NNO

IL POLICLINICO

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s. T . .e. sono .carichi ·di lipoi·di fosfor.ati ; 11el sementi .d ella milza sovraccarichi di sostanza., quin condo sono pregni .di lÌl.Poidi birifrangenti. di totalmente 1bloccati, mentre in altri t(lr1:jtorl P er di 1più, sembra che questi granuli, fagoci sono liberi. tati, possano ,·enir· trasformati ed elaborati ulteInoltre, molti sperimentatori, rigorosamente riorrr1ente _dal metabolismo cellulare stesso. Cio obiettivi, hanno dimostrato che non si può o1terhe più conforta questa ipotesi è la trasforn er e il vero blocco del s. r. e. se non a patto ù i rnazione, cui soggi·acciono, in modo speciale, i spingere l'impregnazione preventivia a tale gratt o di saturazione, da sopprimer e qualsiasi attività · '.Pigmenti emati-ci, i 1q·u ali, per un meeicanismo deJle cellule del s. r . e. stesso: il che equivale assai complicato, verrebbero scissi a t:nasformati in vP.ri e propri pigmenti biliari. a1la loro distruzion e. Stando le cose a questo punto, n on si è aut 1· Don1de lia possibilità di un i ttero, di origine rizzati a d edurre delle conclusi·oni; occorrono unc-rx:traepatica o come si suol chiamare ematogeno ~ora in olte esperienze. Mi sia lecito, tuttavia, a: 1· Tale ipotesi s·arebbe assai utile iper spiegare tanotare che e.sist e molto 6Cetticismo per la giu- luni stat i itterici, ·c·he non sembrano avere alcun::i c ausa epatog·en1a. stezza degli esperimenti basati sul blocco d el Tuttavia il voler dare un sostegno ~p erimenta ·e s. r. e. 1Ciò n on per tanto, p er mezzo del blocco d el a questa ipotesi, allo stato attuale, è m olto azs. r. e., molti autori, in recen tissimi iavori , avr eb- zardato. Poich è lo studio del problema della bibero dimostrato che il s. r. e. stesso h1a una n oligen esi extraep·a tica, do.p o 1aver bloccato iJ s. r. e. , tevole importan za n el ricambio del f erro, nella per esser il blocoo incerto, 1PQrta a con clusioni aJtr ettanto ·du1bbie. proùuzi on e di anticorpi ed, i n gen ere, n ello sta.,. bilirsi degli stati immunitari. PATOLOGIA DEL SISTEMA RETICOLO-ENDOTELIALE. St11diamo ad es. il meccanism o di produzio11e Prima di inoltrarci in questa parte, è opportuno d egli anticorpi. i iepilogar e, a gTandi linee, l'esposizione fin qui Se $i inocula, oppor tunamente, a d un animale fatta sensibile un germe, l'animale reagisce contr-0 il J'ra le funzioni attribuite al s. r. e., si posso11·J ,germe stesso, 1piroducendo delle sostanze speciali, ritenere, d]rei, 1quas j sicuramente dimostrate : la atte a ne11t ralizzarne .g li eff etti o'rvero a distrugfagocitosi, l'emocateresi, la produzione di tesssuto g-€rlo (aggll1ttnine, lisine, precipitine ecc.). cli granulazion e e di r~piaraz ione , cJ1e costitui•B loccando il s. r. e., alcuni ·autori avrebbero scono gran parte in una notevole quantità di osservato che la produzione di dette sostan ze di stati i11orbosi. r eazi one avverrebbe in modo esiguo o sarebbe d81 Le altre funz ioni, .cl1e sono ri unite nel capitolo tutto nulla. Donde la logica conclt1sione cl1e il s11l blocco, r estano ancora sul tap~eto della dis. r. e. ·è ad:iibito anche alla . prodl1zione di queste scussione. sostan ze di difesa. D a q1.1esta r aptd·a rassegn•a, il l ettore si sarà ,c osì pure, dopo il 1bloc-caggio del s. r. a., si e fatto un con cetto di ciò che v eramente ~i pn0 studiato ad PS . la formazione del tubercolo, cl1e riten ere come dimostrato e di quello che potrc'l come abbiam o già visto in condizioni patologicl:ie ordinarie è man ifestazion e re.attiva degli elem enti nt1cora affati care uri poco lo spirito dello speridel s. r. e.; e si potrebbero moltiplicar e gli esempi. mentator e. P er cui comprenderà che il vol er riassum€re brevemente la pat'Ologia ·del s. r. e. non 0 fa·c ile: partendo, infatti, da presu.pposti diversi ....,. ** ò diffi-cile giungere a conclusioni con.c-0rdanti. ' ii sono tuttavia talune osservazion i. nel campo P er ciò, dopo aver considerato le più disiparate del s. r. e., che hanno m olta a;pparenza di realtà, opi11ioni che domi11ano .questo campo, datia ancl1e e che io voglio raggruppare in questo capito lo; la m ia imparità alla matéria, m'è parso cl1e 1 iper~hè hanno avuto larga base sperimentale n el con cetti più coerenti e più semplici fossero quel11 blocco del s. r. e. esposti d·al Cesa-.Bjanch]; e li seguirò jntegra lLa fag ocitosi si esplica con un meccanismo d el m er1te . tutto ana10 _1..' é.l quello Gperimentalmente osservaIl Cesa-Bianchi, attenendosi al criteri o di lesa bile. ancl1e \•r rso le minutissime goccioline di funzione d el s. r. e. ne distingue due gruppi di sosta11ze li poi tl i, tra cui in modo speciale la colestati morbosi ; essendo due, fondamentalm ente, le c;terina, l e quali vengono a troviar i e\·entualmente bra11che rt'attività d el s. r. e. medesimo: in circo lo, in qu~ntità maggiore delrt1 uale, c om~ 1) l~ malattie o processi m orbo·si , dipenden ti accnde in à.etermi11ati distllrhi del ri ca mbio (ipertia le~a funzione batterio:pessi-ca, òa lui cl1iamata col e~terin rnlia) . protett i''o-riparatri ce; Ciò s'osser\·a nel morbo di Gaucher e nello 2) 1e m alattie o sindromi m or bosP, djpendent1 xantela ma; nel primo caso gli elementi del da lesa funzione emocateretica. 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Sl~lf ONE PRATJC~

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*** Le affezioni del [primo gruppo hanno mo\·enti etiologici quasi completamente noti e sono rap, pre6entate essenzialme11te dai granulomi; i quali possono essere localizzati o sistem izzati. I granulomi hanno carattere localizzato, qu1ando interessano uno o pochi territori d el s. r. e.; il che sta in rapporto alla primitiva localizzazione in situ del germe specifico. Hianno, per contro. carattere sistemizzato quando interessano, pi1) o meno completamente, le pii1 importan ti stazioni del s. r. e. stesso. Appartengono ai granulomi localizzati il tuberr.olare, il luetico, il lebbroso, il m orvoso, l 'actinomi.cotico , ec.c. Il granuloma tubercolare, ed eccezion almente ancl1e gli altri, possono presentare IPUte carattere diifu.so ; ma in prati•Ca il vero rappresentante dei granulomi a carattere sistemizzato è il granu1oma mali-gno di Sternberg Paltauf, o linfogTan uloma m aligno, la cui sintomatologia clinica è ben individualizzata e la cui etiologia, per ora ignota, è l egata presumibil·m ente al virus tubercolare.

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Le malattie del secondo grutPpo hanno momenti etio logici pressocchè completamente oscuri. Esse sono alla dipenrdenza di un'1alterata funzione emocateretica degli elementi del s. r. e. e son o tutte caratterizzate da una s indrome anemica più o meno intensa, che è tPer tutte e costantem ente a base emolitica. Queste sindromi emolitiche possono presentarsi con carattere anemico sern.plice, con · modificazioni cioè soltanto del sangue, senia lesioni viscerali clinicamente ~~rezzab·ili. A questo tipo appartiene l'anem i1a pern1c1os9. progressiva di Biermer e tutte le varietà perniciosiformi di anemie essenziali emolitiche. In s~condo luogo le sindromi emolitiche J)OS· sono avere jl carattere di ariemia splenomegalica; quando le alterazioni dell:a mjlza predominano nel quadro morboso (splenomegal ia ). . .~ppartengono a qu esto gruppo : l'1anemi.a sple. ni ca tipo Strtimpell e l'ittero emoJitico cronico splenomegalico. ' Infine vi sono delle s indromi emolitiche, che hanno ieomc caratteristica clinica fondamental e t1na epato-splerionLegalia e l'an emia, dunque, ha caratter e epato-splenomegalico. In queste sindromi la tubercolosi, la sifilide e l'alcoolismo sembrano costituire momenti etiologici di grande importanza. Ed esse hanno a loro base anatomi ca un'estesa e profonda lesione del s. r . e., nel le sue principali stazioni.

Cli11ica111ent e quc-!ste affezi0ni son o iacco:mipa~r1ate ora da ittero, ora .da ascite, op1 pure pri111a ùa ittero e.. poi da ascite, con tumore di milza persistente e con fegato grosso. In secondo tempo il fegato si riduce, compare l'ascite e può scom•parire l'ittero anche co1npletan1ente; invece sUJbentra110 o s'inten.sjficano le ma11ifestazioni ernorragich e cleJla cute e clell e mucose.

..... * Un•a terza categoria di malattie ·a scrivibili ad alterazioni del s. r. e. è data dalle iperp lasie semp lici le qu1ali possono avere carattere diffuso o localizzato. Appartengono alle i1)erplasie loc·alizzate la SfPlenomegalia lipoidica di L. Pick é la xantomato5i diab·etica. A quell e diffuse il morbo di Gaucher. 1

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Le vere neoplasie, il .cui carattere blastomatoso però è dubbio, sono: xanteJ.asma, xanto111a, encl oteliomatosi.

*** Da ultimo v'1è la splenogranulomatosi sid erollca di Gamna,, caratterizzata essenzialmente da splenomegalia con modica anemia a tipo clorotico, senza ittero, senza emorragj e e senza ascite. l.Ja milza, assai volu111i11osa, a ppare più o J11 e110 rom pletamente trasformata in un tessuto polimorfo sui generis, che per i suoi caratteri istologici 11 Gamna a'rvicina ai gnant1Jomi; ina che per una spi ccata siderosi da attiv1a distru 7.ione dei globuli ro5si appartiene anche a i disturbi da lesa funzione emoc·ateretica. Infine ln reticolo-endoteliosi leu cemica, dcscritla da O. E\vald , e la 1r>erplasia endoteliale s1sterniz :ata d ell'apparato ema topo'ieti co. descrjtta da Gol dschmid e Isaac, appartengo110 ' rerosimiln1 ente al gruppo delle sinrtrom1 emoliticbe eip atosp l8nomegal1 che. 1

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Monografia utilissima a.gli studiosi de/I• mala.ria: f. W . EDWA RDS •

Entomologo al

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British Ml1seum

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(Londra).

Revisione delle zanzare delle regioni · paleartiche Traduzione del dott G. RA..FFAELE. Un volume in-8 .• di pag. 152, co n !9 fig ure Ce::;tratto dalla 11 Rivista di Malario logia 1>) .

Prezz-0 L. 2 2, più le spese postali di spedizione . Per i notSitri abbonati sole L . 1 9,80 franoo di porto. Inviare Vaglia Postale al Sig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, a"uiµnoendo . per l'Uffi cio J>()Sta.le Succursale diciotto. ROMA.

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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. La poliomielite acuta. T h e Laricet, 12 ffeblbraio 1927).

(\\'AI SH E.

La ipol iom j elite act1ta è una malattia inf·e ttiva -acuta che si estrin·s eca inizialmente con feno m en i ,gen erali e seconclari.aimente con disorrdini .che sono l'espr essione di lesioni del t:;istema ner· voso cen trale. L'élifif.ezione consta, in efrfetti, di t re fasi : ;una br·&\'e ,fase di tdi·sturbi costituziortiali , seguìta !dia . intOlffii d'invasione ,d.egli spazi S'Ubaracnoidei, od ~nfine da .sintom i 1di alterazione d el tessl1to n erY0'8o. Quest'ultima fase è quella che d à l ' jmrpronta clinica ,alla· malatti~. ma lP. osservaz.ioni fat:t.p durante l e epitdem~e, 1Sipecie in Svez1a, h anno dimostrato che 'u na Jarga 1prop-0rzione id i 1pazien ti guaris·ce dall"infezion e senza -r.h·e s i 1sviltt11ppino le icarat.ter istiche paralisi. Anzi Ticerche fatte ir1 Am erica 1di1m ostrier eblbero che qn est i ieasi così d etti (( aJbortiJvi » rap presentano il 50 % 1clel nt1me.ro to tale ·d ei 1ca si v erificatisi in -ciastun a eipid emia. Cias('.'l1na d·ell·e f1a·si cliniche ha i1l rispettivo s11strato anatamo-pat olog1ico. Durante Ja fas e ge11 €'rn l1e il Yiriu•s ·si tr ov a n el fegato , n ella milza, 11ellP gla111do·l e linfat iich·e, n el miJdollo osseo , org·ani n ei quali .si riscontrano Jesioni .p iù o meno es tese. 1eco n d ariaJmen te il viru s T1rug1giunge glj R1pazi isu1b ara:cnoi1dei , ;provocan1d·o .caratteristiche r eazioni m enin gee, il ch·e .p uò essere rilevato a mezr.o 1delJ' r sam·e ,del li1qui·do :cefalo -rac·hidiano. lnfinie ·esso g~u aidaigna J.a. s ostanza g ri.g ia ·del si· Bf.ema ll erYoso centra.le producendov i le ben note lesioni infi·a,m1m ator.ie. La fase 1dell 'infezione .g·en er a te ,è mort o breve, a.u ra :d·a p oc.11 e_ ·01r e a tre o qu attro .g iorni. La r eazione oostitt1zion·a le ,può esser e legig;erissima fin o al p11nt o 1d1a passare inavìVertita, o assumere notevole inten sit à . La ,feb.b re è l 'elem.ento p·i ù eost1a11te 1del qu1aidro 1CJl inico, la t emperatura di $Olito sale a 139°. 1Il ra·g azzo ha un -.sens o di. m al e&ser e, e s i cOIIDlpo.rta come u n ragazzo f e'bb rici tan te . I 1sin torni locali variano ·d a i81I)•i demia al(i epidemi a e tend on o ,a ico11formarsi a tre tipi p rinci1)ali: tiipo gastro-intestinale con vomi~ o e meno fr eqnrn tMnente ·d..iarrea, ttpo tons illare co11 in f iamn1azi one delle fauci, tipo •da corizza con sint on1i a car ico clelle vie a er ee su periori. L' aiffezi on e :pt1ò arrestarni a questi disturbi, ma n ell a f 01,n1a complrta eYolve ' ' er.so la l ocalizz·azi.on P m en ingea. I. 'in izio della .fase subaracn oi· dea o m en ingea può seguire immediatrume nte qruella g enerale, Psser e con temporan ea, specie nei ca si ~ ra,·1. Pcl infinr Yerificarsi ~ distanza cl i 1

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POLICLINICO

tempo ·da i>ocl1e ore a qru.aJché giorno. Quanl<lo tra le 1due fasi c'è una pau.sa, .generalme11te si ritiene oh e il ra:giazzo sia guarito di qualche banaJe forma febbrile. La r-eazi·one m·enin.g ea può essere leg1gera fino a ,passare inavvertiba, o ID'Olto violenta. Buò essere di breve durata,- ·~·arire o l)assare n·ella félJs e t erminaLe ld·e lla lesione d-el tesGuto · n·ervoso in 1P<>Clh.e ore. I .componenti olinici d; questa 11ase .sono: febbre, cerfialea, dolore al dol'so e·d a:g.l i arti, rigildtità vertebrale con resi$tenza alla f1essjone paissiva, spaismi ·m uscolari, ed .u n particolare tremore a scosse improvvise qv a11·d·o il !Paziente è .m osso o .fa movimenti volontari. Talora si h·a retrazione, opi·s totono, e comb inazione di sonnolenza con irritabiil.ità o an che ,pr.ofon·d o stupore. ,È oviv·i o ch·e runo o più di questi componenti :possono mancare ma la cefal ea ed il dolore al ·d orso ed agili arti sono costanti. La p111ntura lombare ·dlà liqt1or iperteso, ct1iaro o leggermente ·0 pal.escente, con conten.u to oellularie d el · 30-40 rfin·o .a 2000 per eme.. con prevalen za ·dappri.ma idi polimorfonrucJeari e ,p oi di linfociti , ai11mento d ella .globulina. All'esame del san.g ue s i co.ns1iata Jeoooci~oisi con 1P•rev·a1en1za di polim orfonuclieia ri. Talvolta l ' 8Jfìfezione ,si a rretSta a qiuest·a r eazione sul}a r rocn o.iid ea ed ·allora si ha la così detta tforma m en'ing;ea della maJattia. r.a malattia assume jl siuo 1d1ec orso co•m pleto qua11d o il v1ros r-ag.giunge Ja sOtS:tanza g rigia del tessuto n·ervoso centr.ale. In tal caso J'afifezione ::i.ssu-rne 1una fonrna ,cereibl'ale, icere1b eJlare, bulibopont ina, spinale e .secon·do aJcru nj anche n euritica . .La 1forma S'Pinale è la più c 0tmru n e ed. in es·.;a lP ·para 1i i di , -arja estens ione ed intensità compaion o imr"ro,rvisamente ,e d in modo ancor 1più dram 1n,aticu quando le du1e fasi preceld:enti sono passa:te in aJ\'\rer tite o non sono state ric onosciute. T.a!lvolta la ipaoolis i iniziat~i in un grup.po ro1Jscola.ce si estende ad altri passando da arto a.d arto, e fi110 a .dare la paralisi respiratoria. Non è il r aiso 1d 'in &istere s ul .quaidro telinic o ld1e11e par alis i in se 1stesse, ma meritano ·di essere rico·r d.a·t i :alcuni aspetti ch1e élJSsumono i disturbi motori. Dei muoooli inizialmente cOllpiti la gran!de Inagig ioranza è solo .i n 1parte paralizzata p 1rofonda1nente. Per modo iche tali pazienti presentan0 apparentem·e nte solo uno s tat o di li-eve debolezza gpnera_le, .cl11e 1piuò essere .scambiata con l'astenia che s·u ole lasoi.are l'inflruenza o .aJltra mailattia feb1b rile. La 1d'ebolezza stessa può e&ser1e transitor !::L, inia fac·enid o· l' esa-me completo della mo~ilità e della r efi1ettività si svela la vera. natiura d el rlistunbo. In 11n altro gn11pipo di ca-si nei qual i al princi1pio le .g ambe sono ;profonidamente o completamen te paralizzate, si può aver e per dl; e o trP g iorn i riten zione d'urina. In altri caisi c on 1

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SF.ZIUN~

gravi ed estese lesioni rniidollari si po56ono avere anche alterazioni delle colonne antero-laterali .della sostanza bianca con Baibinski uni- o bilaterale. Le paralisi sono ,freqt1enterr1e11te a:ccornpiagnate da dolore. Si poosono a 1vere 1per qualohe giorno dolori leg;g·eri ai mov·i·m enti attivi ·e passivi, coim·e dolori intensi e persistenti. B rproba;bile 0he il dolore abbia un •importanza progno.stica, n-eil senso che i 1nuscoli ·dolenti alla pressione o ai movimenti sono quelli che ·p iù .facilmente e raipidamente presentano segni ·di mi.g·lioramento e riacqu1ilstano mag1gi·or forza. Da !quanto è stato detto rist1l t-a cl1e nel periodo '})reparalitico 1della poliomielite la diagnosi inizi:-Ll.mente è possibile solo .quando sono presen~1 ·~intorni dell,invasione subana·cnoidea, che jp1 e r altro possono indirizzare Yenso llna g·iu.sta diagnosi -solo n·e i periodi eipd demici. Il tr.attannento 1cteJ l·a 1poJiomie•l ite \ aria nei ·d ue stati preparalitico e postparalitico. Xon ap.pena è istata fatta la diag·nosi della mala tt. i a n el peri91do d'i'n'"~·::;i on.e 1su.b araJcnoidea occorre :proc~dere con la maggior·e sollecitmldine perchè rimane poco tempo inna11zi che si stabiliscano .le lesioni del l a sostanza m1dollare. Il me-Oi'C amen:to più va11taglgioso è l'urotrop.i n.a somministrata in dosi 2;en erose insieme a sostanze alc aline. An1c;h1e se 1som111·i ni.strata rp er bocca l'urotropina p ·russa ra'})ildarrnente nel li·qutid·o cefaloracl1 idiano e si sviega così la sna azion.e sul irus ·del l·a 1polioanielite. È .stato rl imostra:to cl1e i,l s iero idi in·divitdui aff f'tti o ieo111v1a!lescenti <ii 1poliomielite contiene .antiicorpi. S i 1sono perciò fatti ten~atiNi di cura c on tale sierio mediante iniezioni combinate srub... clurali ed endovenose o sottocutanee. Tale m etodo, ha dato qual che ibenelf'ico rist1l:tato. La puntura lombare ed il d1·enag,g jo vertebrale ·d11rante iì .p eriodo ·m enin.geo no11 11anno alcwa efficacia terwperutic a. Data la contagiosità della poliomielite occorrP che i malati rimian.gano i-soJ.ati Al-meno fino a tre s ettimane doipo la cessazione della !febbre. Tutte le secrezioni, specie ·queille •d.e l naso-tfaringe, de' 'ono essere disinfettate. Dura.n·t e I 'ulteriore 1periodo tdella 1fa·s e a;C1Uta, cio1è fino a quando non è scomparso il dolore, non si de,re prendere alc=un'altra miJsiura terapeutiica, al· 1·iniuori del riposo e ·della prevenzione de'lle d eformità. Il massa1g~gio e l'elettricità sono assolll· t.amente controintdiicati. J n1tU1Soeoli paralizzati der-ron o essere c olloca:ti 1p er -qnanto p.iù è .p ossibile 111 1p osizione di riposo . .i.\l rie'Uardo sono stati s uggeriti \'ari metodi di contenzi one, ma sono da prosrri YPrsì tutti quelli che 1

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PRAT!CA

tengono :ben f ermi insieme i muscoli paralizzati e quelli indenni a 1iutto svantagigio di questi ultimi. Passato il rperiodo di convaloscenza si potranno iniziare le pratiche attive: esercizi di riadrucazion·e, mn:ssaiggi, a:wli1cazioni elettriche. P·er quel che riguarda q·u est'·u ltime non tl1tt1 iSO'IlO d'aocordo nella loro elf.f ioaicia, ed alcuni l~ ri1er1gono ·dannose. S enza ·d ubbio i n1assaggi sono ·p iù utiri in .quan. to tendon·o a mantenere in buono stato di ,n·utrizior1e i m ·u scoli e d~ conservarli suscettibili ·a ri . cevere le oocitazioni idei n eur oni in caso 'di even ti1nle loro ri1generazione. I mais saglgi sono sopra tu1to indicati .in caso di completa paralisi d 1 parecchi grupipi muscolari iper 1m-0do che è asc;0 1}ut~~men~e impossiJbile og·ni movime nio attivo della pal'te co1pti.t~. An-cora più effi caci, q·uantunq·ue più d:Lt'J'~cili a 1P·rn ti care, sono gli esercizi attivi allo scorpo di o·tte11'ere la rieduc,azion·e idei muscoli .p analizzat1 P er og·11i paziente v'·è uno schema di tali esercizi ·Coo 1~j.1nati ai singoli m u 5·coli ed al graido della loro debolezza. Utili in·di1cazioni al rigiuiardo si trovano nel lilbro di Lovett dal titolo Treatment of 111/atile Para ly si. . La ri ed·ucazione deive es.ser e inizia·t a n on aprpen·a il pazj.ent e è in grado di m 11oversi. DR. 1

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Il periodo preclinico della sifilide nervosa. ( PA UI. RAVAUT. Bullelin

de l'Académie ae l\1éde-

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cl1ie , mag·gio 192/ì).

I.' ..L\., basandosi su numerose ricerche, praticate dia più d i 25 anni sul liquido cefalo-rachidiano dei sifilitici, l)Ot-è stabilire, già n el 1914, cl1e la maggior parte dell e manj.f estazioni clinich e della · sifilide nervosa sono precedute da una fase la~ tente, che si può prolung·a re p er m oJti anni, e che .d urante questo (peri·odo, clinicam ente mt1to, è 11ossi bìle, con lo stu dio del liquido racl1idiano, di m ettere in e'ridenza, nella maggior parte dei casi, cp1este lesioni del s istema nervoso. Già nel 1914 l'.I\. d escriveva questa fase preclinica della sifilide n ervosa, iniziantesi con le prime lesioni vascolari, meningee o parenchimatose deterrai niate dallo spirochete; p eriodo di una durata talora assai lunga, durante il quale gli orga11i a ffetti degen erano, si dis truggono poco a 1p oco, manifestando la loro sofferenza solo tardivamen te. t allora ch e comincia il secondo periodo o fase clinica, durante la quale -è clinicam ente poss ibile la diagnos i d ella localizzazione nerv0c;;i .A. 111 luce delle osservazioni già pubblicate <la\. I' ..\ . . stesso e da a l tr i, è fuori di dubbio che n ella n1ng$!l Or pa rte delle rnanife. tazioni n erYo e d ella


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IL ' POLICLl!\'ICO

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XXXI\:, 1-"'ASC. 29J

Dal 1p.unto id i vista a11ato1nico e fisiologico, il sistema neI'IV·OfSO sur)erficiale degli arti si sche111atizza in un'arborizzazione a •t re piani. Uno solo di questi 11a fjnora attratta l'attenzione ed è quello dei tronohi collettori che vanno nel tess uto connettivo lasso s ottocutaneo e che diventano facilmente varicosi , non essendo soster1uti .da nessun appoggio laterale ·contro l'effetto della gravità s ul loro. contenuto liquido e sulle lor<> pareti. Ora, q·l testi vaisi raccolgono il sangiue di altre ven e 1pi ccole, provenj enti dalla pelle · e dai suol annes sj, ·d alle vene intrad enmi·ol1e. Gli strati densi drl derma le sorregigono so•Ji•d.am ente; ·esse si esp andono a monte di an·a stomosi che fanno com unicare i tronchi sottocu tanei con tl si.st em·a 1profo11do e 0l1e, n ella posizione verti cale, fanne> -<lefluire verso questo le colonne san·guigne eh.e ]ngo.ffiJbr ano i collet tori s11perfi cialL Esse sono coi.sì n1·en o espost e alla rti stPn sion e e la loro fis iologia p atolo.g i·ca 1d•i1ff erjsce qnin·dt da qt1ena dell e ven·e i1po1dermicl1e ; rion <l j1\'entian o ' 'artcose ch e p er caso e si presentano al'l ora s]isitem.a tizzate a formR di p en11ello a ·m·onte rti un a comunicante non aibbastanza p ermeaib1iJe p er assi r u rare la der ivazion e del SaJI1b01.1e in ;p rofon.rt i·t à. Queste piccole varici (var~oul e) intra dermiche sono rare e n o11 ·rlanno aLcu n disturbo. .L\.n cora più a monte, ql1est e piccole v ene ld!reIlan o i l SaJil·gu e d.alle \renuzze infrac.apillar i dei territor i sottoapi·der.m i ci. La fisiologia di queste T OSCANO. 11ltim e s~mbria d.iif1fer ir e .di molto da qil1e;l la de11e pr ecedenti ; esse 01b1b edjscono a,a una ,coortdinaVASI SANGUIGNI. zi one mo'lrice delle loro ai1b r e Ii scie, e si ('fì!)anclon o in l arg11ezza e non p i'l1 seconclo 'la lun ghezPatologia -venosa. . Il sisteina venoso pe1·iferico superficiale. za di un va.so. Le dilatazioni o le stenosi comr r en rlon o tutta una regi one e contribuisco110 a (G. D EI ATFR e R . I-IuGEL. Jnu rri al des praticiens, dare ai t essuti, .for se sotto ll·n a qn al c·h e inf11' en za 12 marzo 1927) . ~rtc ri·o · a, le colora.zioni cianotich e o sin1 co·p ali d ei [ ,e yar ici sono ectasie che si svilu1 ppano jn vene •dj c;tnrhj \'•aso-an.ot ori. di m edio o idi grosso cnliJ)r o. af.fette da i1p oton ia Questa 1p·articolarità n on .soriprend.e qua11'do si progr~.s·siv1a d·ella loro tunica muscolare e conser ensi C•l1e il siste.111a venoso sup erfi c~al e non s o~­ ' guen tein1en te. ·da i·n conti n enza d elle lor o ,-a1,·ole. tanto l1a lo s copo di dren ar e il sia ngn e ver so il Qt1e.s.1a ipoionia precede ·di m -0lti anni la com· cuore, aiutan<lo coirne pl1ò la r ete profonda, ma pare::; a delle Yar1 ci, })Oi1ch è se i malati si so110 osesso de,·e so1pr attutto assifcurare l'armonia circoservati rifer iscono cl1 e il loTo p rimo di.stnrbo è la·toria fr a i territor i cutanei. .~lla s ua orj gin>er i11co1ninciato prima di qu·a1siasi •ectasia, co11 senqu esto sistema è nna faJ.cl a sangnigna ·distesa sotsazioni di p esantezza, aggra·vate, s1p ecial1ne11te to le c,,uperfici epiteJ ia1i ; da esso partono dei all' epoca IJel icaldo e n ella ~ tazion e er ettta, da vas i che si al1uilt_g-u.no , tr aversanldo il dern1a e algie r·o111fu.s e, che coincideY an o con periodi di :p oi cammin a1n1cl o sotto Ja p·elle. lurgesre11z.a cilindrica delle loro \'·ene e dall a geLa .di·m inuzion e f·unzion.ale di queste venuzze, ner·1li zzazione all'i.n s ien1e del sistem a rvenos o di estesa a tut ta la sup erficie -di un.a r egione, reaquest i attacchi di dilatazione r egolar e. L e va rici lizza la cian ooi locaJ.e e si manifesta, di prenon ~ono dun qu e tutta la malruttia yenosn, ma. feren za, sulle estren1i tn cteg-li arti, p artico1ar~o1 tnnt o un p er io1rJo nl~im,o , rsso stes-so r voluti,ro mente s11lle parti decli vi, più esposte all'elflfetto che procede per truppe, ad esse poi si rleYon·o della gravit ò.. Qu llsta ci anosi , quaindo è tt ernporavn:i r inare inoltl' al tr e man i f rsf azjoni ranr a e p aros isttca , dipend e talora 1~1a seffilPÙici sjfilid e, i segni un1orali pr ecedono qu elli clinici. ~ dunq11e possibile, med ia11te l'esame del liquido cefalo-r achidiano, di esegu ire una vera biopsia cne 1p11ò, al rnomento giusto, illuminarci su lJ o stato del sistema nervoso e 1p ermettere di arrestarb spesso n ella loro evoluzione delle lesioni che , attacciate qualch e anno più tardi, possono essere forse irreparabili. La r ealizzazione pratica ·d i ques ta concezione urta p erò contro una ·difficoltà di ordi11e materiale. In effe tti, è ·difficile otte11er e che gl'infermi si s ottopongano tPeriodicamen tt:; alla puntura lombar e, specie quando ogni segno clinir. o della malattia è ·a ssente. E dunque 1nol11> importante poter ·determinare il momen to pjlì opportuno 1pier pratioare qu esto esame. I/.t\ ., dallo studio ·di un migliaio di osser Y ~t­ zioni , è arrivato alla conclusi·one ch e le r eazioni latenti della sifili de n ervosa prese11tano il lor0 $ignifi r.ato più grande alla fin e del ter zo ann cJ di m alattta . Egli consiglia perciò di praticare s istc1naticamen te l•a puntur a lombare in 1aJe per iodo. P er m isura di 1precau zion e, si potrn ript'.) terla fra il 4° ed il 100 a nn o; p a ssato talr p e r iodoi se la p untura è n egativa, si lJUò p ensar e ch e il malato 11a gran di probabilità di n on l)r ese11tare in seguito manifesta zioni n ervose. ~1a tu ralmente qu esti d at~ n on son o assol11ti e non devon o im pedire ad un sifilografo di esaminar e il li,quido I'lachidian o di un malato qualnnqne sia 11 1p erio_ò o cl i malattia , se lo giu dica utile.

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[.i\NNO

XXXIV,

FASC.

29)

SEZlO~E

perturbazi.oni vaso-motrici. Quando inv-ec·e .è permanente, come nella cianosi sopramahleolare iposta~ica, essa implica un'1atonia ed, alla lunga, UJn'atrofia ·delle fibre li1scie delle venuz.ze e coincide spesso .con altre manifesitazioni deNa insufficienza venosa, quali le varici troncular-i o ·p iccole varici a ipennello. Le varilci non rappresen~ano dun.que tutta la patolo.gia d·ell'i draulioa rv·e nosa. Le di,rerse ·m.anif-estazioni di questa sono invece 9-CXJ!linate d·a un distur.bo funzionale e poi a!Ilatomico. La meio pragia. 1delle f·iJbre 11scie pari-etaJli 1di tutto il sistema venoso, che realizza una s indrome di <~in­ gombro )) , soprattutto manifesta nel,1a rete delle v-ene 1superfi-ci:ali d1eg.li arti intferiori ~ ohe può esteriorizzarsi elettivamente . sotpra l'uno o l'alrt:ro dei tre p~ani. . Non è quin1di gi1ustdificato ' secondo l'.L\.. l'appellativ.o rdi malattia varilcosa dato a 1questo dirretto di tonicità ·dell·a ipar·ete venooa, ohe •è molto più ampio e vasto che non la ·r nanilfestazione limi taJta e taooirva .delle vari-ci. Allo stesso modo si dovr.ebbe chtarrnare <e malattia an·eurismatiica » l'aneuri-sma, il quaJle non è dhe un'ectasda arte rioSa [ocatlizzata, termine Idi una lrun·gia e\roluzione di arterite. C08ì p:ure ·l ' ectaJSi a ve.n osa è il termine ·di una 1ffi:aliattitia molto più lunga e vasta di quello r en·d ere dal~a de. . che si ,potroolbe coma>1 namin1azione di ma.latti-a varicosa, la qua:le esclu• derebbe l'inizio e le altre manifestazioni . . Meglio corriispon·d e invece la d·en·omi·n azione di « in1su.ffici enza venosa progressiva ». 1

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II.

COMPLESSO ENDOCRINO-NEURO-VENOSO.

. Se si attri1buisce una .p arte di primo ordine alla distonia rparieta1e, si è portaiti a rtconoscere la s11a relazione con un disturbo de1ll'iillf·l uenza neu ro-vegetativa e, ·quindi, del funzionamento delle g.h ian·do1'e ·endoorine. Non 1è anoora possibile però connettere l'insufficienza venosa alla alterazione di un org·ano piuttosto che di un altro. I fatti dimostrano iperò ohe l~1Uomo, più che la doona, presenta ·delle grosse 'lesioni variicose pure, C·l1.e localizzano l'insu;flfictenza isoltanto sui co1lett0Ti; sono invece eocezicmali in esso q.ueJ.le pie cole ,rariici a penn·ell-0 e le ci1anosi sopra maMeo!ia.ri ohe sono tanto frequenti nel~a 1d.onna. Si presenta qu:inldi l'ipotesi se il rtesticolo e l'itPQ!fist da un lato, ·e l'ovaio e J·a ti.r oi1d.e, da:ll'1altro, en. trino per qrualohe cosa in questa ~dM'.ferenza. Ma non si 1p uò preciisal'e nulia per ora; tropp€ si11ergie impr.eoise cOillJplicano e mentiscono, in olinica, le sindromi tipiohe dell'esperimento e r.en dono i1nfinite Je v.arietà dello squ:tli·bri-0 endocrino. Pure riconQSCentio (aiccant-0 ai NiJppor• già 81Ill1l1e&c:;i, fra le g'hian1dole .endocrine e le fibre li-

1043.

PRATICA

.s0je delle arterie, ·del tubo digerente, dei canalli escretori, eoc.), dei raJpporti cne uniscono le stes. c;p ghiandole al muscolo venoso, in 1Un oomplesso PndocTino neuro-v-e noso, sarebbe ora ;prematuro ,p recisare la gihiandola 1destinata a tale rapporto. Si 1deve, quin·d i, i:n complesso ritenere che il san.gt1e, nel suo ritorno verso il 1cu0Te, ,obbedisce a sollecitazioni ohe non sono ancora perfettamente conoscà.rute. Lo studio delle · sue alteraziont non d·eYe essere limitaJto alla patogenesi delle varici, ma va esteso a tutte le sindromi di insufficienza. V·eno.sa che, aoca.nto ai . caipillari, pren. dono l'a·sipetto di semplici ·d istu.r bi vaiso·motori. Gjà fors e si spiegano e si coJ.legiano fra loro aven.do a camune l'ingombro ldelle ·y enuzze, la cianosi Jocale del morbo di Raynaud, dell'edema blu di Charcot, delle acrocianosi, mentre una con.g.es1i-0ne attifva, delle arteriole, un apjp(>rto più ricco di 1Sangtue ossigenato caldo .spiegruno i rossori ld.ei f.enomeni infiamm·a tori, deJ.l'eritronielalgia, ecc. È opiportuno con·senvare una vista d'insieme sui diversi piani f.unzionali del sist~ ·ven-0so e S'U'l.Je lontane e mutltilple connessioni el\docrine, :per arr.iivar.e un giorno a prec;isar.e lia disc.rirnlin·çizione e aid aipjpTez zare al loro giusto valore le funzioni di una vena o di un reticol9 vPnoso, cp1alunque si sia la loro posizione. , 1

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FILIPPINI . ,

La cura estetica delle varici. (L.

H UùiBERT. Revue

médicale universellel mar-

zo 1927). La cura delle varici non deve prender.e di mira soltanto l'elemento funzionale ma, specialmente nell·a .donna con. la moda attuale, non deve tra,. scurare il risultato estetico il quale, con il metodo delle iniezioni flebo-sclerosanti, può esser~ compromesso per diverse cause. Disastrosa dal punto di vista estetico è la formazione di esca<ra, prodotta da una soluzione troppo concent:oo.ta o troppo abbondan.te o !~tta fttori d ella vena. Per evitarla, oltre ad usare u na tP,cnica corretta, si scarteranno per l'iniezione .i pj ':'<'Oli tronchi venosi, goprattutto s~ non si ha 11na suffj ci ente esperienza delle difficoltà che si .possono incontrare. Si deve tener presente che spesso la vena si contrae al momento dell'introduzione d'e ll'ago e si trasforma in un cordonp duro in cui è 1mpossi.bile l'iniezione; in tal caso. s i attenderà una diecina di minuti, dopo i quali lo spasmo si rilascia e si ha anzi una dilatazione. Anche questa, poi, può avere i suoi inron,renienti perchè, dal foro rima.sto beante all'estrazione dell'ago, esce del sangue e determina un'ecchimooi, che è sen za nessuna gravità, ma è molto visibile sotto la ralza fine. Per impedirne


1044

IL POLICLINICO

la form·azione, si farà l'iniezione evitando di trafiggere la vena e ritirando poi l'ago d'un tratto, .tacendo subito una pression e sul .p unto in cui esso era entrato nella vena; sarà utile l'uso di una fascia di caucciù, larga 3-4 centimetri; si farà tenere la ·g amba elevata .Qi 50 centimetri sul piano del letto e, dopo 10-16 minuti, si leverà La fascia, applicando una piccola striscia· di cerotto adesivo che si fa tenere per 1-2 ore. Un inconveniente più .durev-0le è la pigmentazione che 1può rimaner.e lungo le vene sclerosate; lo s1 evita con l'uso di soluzioni molto deboli spe.cialmente all'inizio. Quan,d o già si fosse lorma.ta, può attenuaIBi espon endo la gamba al sole od ai raggi ultravioletti, ciò che pro.d uc è un'-t pigm e11tazione generale che fa scomparire il contrasto. Anche le nodosità po.ssono essere il risultato di iniezioni scleros-anti troppo forti. Si hanno talvolta delle dilatazioni atnpollari che, mantenute con una calz·a ·elastica ben fatta, specialmente se si muniscono al mattino., prima di ogni movin1ento fl1-0ri d'e l letto, con un lar.go anello di caucciù, si appiattiscono e rimangono inyisi.bili. ·Le iniezioni sclerosanti possono trasformare tJali dilatazioni in nodi duri, en-0rmi ed impossibili a dis~imulariSi e spesso dolorosi per un tempo più o meno lungo. Quan·rlo può applicarsi. si preferirà la cure. lenta, incominciando, p. ~s., con un'iniezione di 10 eme. di soluzione di salicilato di sodio al 5 %. fatta a poca .distanza dal grosso no·do venoso da ~clerosare, che sarà preventivamente ridotto al ~minimo volume innalzando la gamba per qual.che minut-0. ·S i ·a pplicherà quindi un largo anello ' di gomma: fatto in modo da modellarsi sulla gamba, in modo da ridurre il più che sia possibile il ·tumore venoso ed impedire la sclerosi ·del tronco principale. Uno o due giorni ,d opo, si ripete l'ope· r~yz]òne e si continuerà così graidatamente in modo ·da evitare ogni reazione violenta, pure aumentando la concentrazione del liquido iniettato. Importante è di non lasciare mai la g·a mb·a senza sostegno, n1antenendo la fascia anche la notte, se 're n'è bisogno, in modo da impedir-e ~he le dilatazioni venose tornino a rigonfiarsi. Tale metodo lento è consigliabile ed utile anche per le sequele di flebite e per le grosse gambe molli aocompagnate d:a rig.o nfiamento dei iPOlpacci e delle caviglie. Specialmente per le sequele -O.i flebite sono poi molto utili le fascie gommate di Unna. La cura rapida si inspirerà agli stessi 11>rincipi : trattare un paochetto venoso dopo che è stato S\'1.lotato il meglio possibile e ;prevenire una nuova dilatazione durante e dopo l'iniezione destinat·a a. dare lià sclerosi immediata. Si fa sgon·

[ANNO

XXXIV, FASc. 29]

fiare dapprima la gamba, mediante il riposo di 1-2 giorni in .l etto e si fa poi l'iniezione di 6-8 eme . dj soluzione di salicilato di sodio al 15-20 %. Si applica. un tampone di cotone vaselinato sul pacchetto v-e n.oso, per faicilitare la compressiane esercitata dalle fasci e che si mettono in modo da assicurare una contenzione .p erfetta. L'id·e ale della 0ura sarebbe di poter tenere il malato in letto per otto giorni; in tal caso, sarebbe superflua ogni fasciatura. L' A. preferisce in questi casi le f as9ie di Unna, applioate qualche g·iòrno prima del trattamento e · tenute 1per otto giorni dopo; c·on l'uso di esse, si può adottare una concentra7.ione maggiore della soluzione da iniettare.Le. . f àiScie si riapplicano se lo sgonfiamento della glamba indica un·a contenzione insUffi·ciente. In qnesto modo, la pigmentazione e le nodosità son0 ridotte al minimo ed il dolore è quasi nullo. fil.

CENNI BIBLIOORA.FICI. (1) P.

CASTELLINO.

La costituzione individuale e la

personalità (Lezioni). Idelson, Napoli, 19-27.

Dobbiamo esser grati al d·ott. Corsonello di aver raccolte e di averci fatto conoscere, divulgandole, q11este lezioni tenute dal suo Maestro il prof. Pietro Castellino. Conoscitore profondo ed &ppassionato dei più importanti ed intimi problemi del 1 a costituzione il prof. Castellino, che rappresenta notoria1nente uno dei ,p iù insigni pionieri e rappresentanti della Scuola Costituzionale Italiana deriv.ante da ,A chille De Giovanni, ha dettato lezioni che suscitano grande interesse sia per la materi·a svoJta, sia perchè in esse vengono poste conti~uamente in luce vivida l'in{}irizzo geniale s egnato nella .M edicina Clinica dal De Giovanni ed il contributo pGrtato dalla Scuola [taliana agli studi sulla Costituzione. Costituzionalista 1norfologo nel serl·s o naturali· sti('O del De Giovanni e cioè essenzialmente eclet• tioo e non esclusivista come quello di alcune scuole puramente costituzionalistiche-funzionali, il Castellino sviluppa magistralmente in queste lezioni, attraenti anche nella forma forgiatasi nei calore e nella passione dell 'A. per gli argomenti trattati, questa id·ea animatrice dell'ir1dirizzo coRtituzionalistico da lui segnato. Notizie storiche veramente preziose sullo svolg-imento del pensiero costituzionalistico dalla più remota antichità ad oggi rendono l'opera ancora ,p iù istruttiva ed attraente . . Il dott. Corsonello ha aggiunto alla fine una (1) Si prega d'invia.re due copie dei libri di cui si desidera 1a recensione.


[.~NNO

XXXIV,

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29]

SEZIONE PRATICA

serie di aforismi del Castellino sulla Costituzione ed u11 elenco delle pubblicazioni ftatte dalla Scuola del Castellino sulla Costituzione. Numerose fotografie sui tipi morfologici più importa11ti ed uno schema della metodica dell'esame antropometrico seguìto dalla scuola del Ca.stellino arricchiscono questa pubblicazione ac·curatame nte ' edita dall'Idelso11 di N·apoli. Un altro illustre ,p ioniere della Scuola Costituzi.onalistioa Italiana, il prof. G. Viola, ha dettato per il libro una prefazione che è fonte di godimento e di ammaestramenti per il lettore. Noi auguriamo a questo libro denso di cultura e_ ctt insegnamenti tutta la fortuna ch e merita. D.

MASELLI.

Err1ebriisse der gesamten J\tledizin. Bd. IX, 1-2. Uroon e Sichwarzenberg, 1926. Mk. 27. Nel presente fascicolo, ,p resent ato come tutti i precedenti in ottima veste ti;pograJfica, sono riunite l e seguenti monografie : L 'e·n cefalite epidemica nell'infanzia, stu;d io clinico .completo, co·n le aoquisizioni più recenlti s u·1l'i11teress?-nte ·a rgomento; I rapporti delle ma1

.lattie dell'iride e ld•el corpo ciliare con le malattie gerierltli; Le malattie del sangue leucopeniche feb.bri.li; Le tonsilliti cron iche e la loro cura, con

<!lnpja trattazione delle in d:iJcazioni e delle moda lità terapeutiche e del'le eventu ali complicazioni; 1

1

L'i1n portanza clinica e terapeutica del sistema ner1;aso vegetativo, nel passato e nel presente, con numerosi ritferimenti alla letteratura; Il parto .col f orcipe, stuidio teorico_,pratico dell'·argomento -con illustrazioni es1pliicative; L a perit.ontte cronica .e gli ispessimenti peritun.eali, con aiocenni particolar i alle compar1 ecirp·a zioni flogistioh e ial processo di tutti gli origani .a;d,dominali; L e malattie ..sifilitiche degli occhi, esposiziione chiara ·ed esaiu,

Tie11te, illustrata ida belle .fi1g ure e tavole. Chiu·de il !aiscicol o un la'\'o·ro accurato sull'Angina pecto :ris. d ella q:ua.1.e si sostiene il valore come malatttia ia. sè, corredandol·a con 500 citazioni biblto. .grafiche, tra le quali non ·è però dato trovarne 11na recente di autore italiano

aiutare il i11aJalo a guarire, ma a nche tutto il mate che l lil trattamento non bene appropriato è capace di provocare. Il tratOO-mento medicamentoso dovrà sempre cedere il passo ai due grandi mezzi terapeutici: la cura igienico-dietetic·a e la collassoterapia (1P·n eumotorace in ,particolare) e tanto l't1no che l 'altro sono dettagliatJamente descritti , unitamente a schemi e a figure illustrative. I .a seconda parte è d edicata ·a lle forme clinjçhe, alle complicazioni, ai vari sintomi, e per ogni ca~o v i sono adatti consigli. .L '.t\ . termina infine col riassu.m ere numerosi doc nmenti utili per il ricovero dei tubercolosi, indicando anche, riuniti in tabelle, gli ospedalt, le oase di cura, i sanatori che meglio rispondon o a tale scopo. A.

POZZI.

P. Traiterrient curati ! de l'asthme. N. M1aloine. Paris, 1927, pag. 95.

CANTON NET

L ' .<\.. senza pretendere di aver trov·a.to metodi n uovi di cura, dopo brevi cenni di fisiopatologia

dell'affezione che ndi chiamiamo asvia, espone nèl libriccino del · Maloine, quella tecnic·~ d'e lla tP.rapi:t ai1tiasmatica che ·da 20 anni ap,p lic ata gli dà qu ~c::;i costantemente felice risultato. Non sl tratta dunque di enunciazione di rimedi o di Stpecifici. nuovi, ma di speciale ed originiale organan1ento ·d elle varie sostanze comunem ente u sate, p t roppo spesso senza criterio indicate al paziente, quale lo iodio peptone, gli stock vaccini, il cloruro di calcio, · ecc., applicate t~po per tipo di asma. Vengono esaminate dall'A. anche le vie di .attacco: intramuscolare, nasale, intratracheale; ma l 'attenzione· maggiore è p ortata sullo studio ed alla modificazione d el t erreno sul quale ogni asma si sviluppa. Il pratico troverà nella breve monografia una utile guida nel trattamento di una malattia che costituisce moltissime volte una vera spina pel medko, se anche n on converr à in tutto nelle idee espresse dal Cantonnet. MONTELEONE.

M. FABERI

PRuvosr P. Tubercu lo se pulmonaire. Tuberculose <ies Séreuses. voi. in-16° di 448 pag. con 33 fig. e 16 tavole fuori testo. G. Doin. Paris 1927. Prezzo : Frs. SO. Porre l1na diagnosi esatia, stabilire le indica-zioni ~enerali d el tr attamento, realizzare i metodl rhe conven gono, tali sono le tappe che ogni me. . dico deve percorrere per ben consigliare un tubercoloso. Qt1esti sono i tre grandi oapitoli di questo volume dove è indicato non solo tutto ciò che può

Corig r essi d el~a Società Italiana di Medicina I nterna - XXXII Congresso (Padova, 25-28 otto-

bre 1926). Due volumi in-4o (1° vol. pag. xx-230: 20 voJ. 148). Roma, 1927. Casa Editrice Luigi Pozzi. L. 60. Per deliberato del Consiglio direttivo della So· cietà, quest'anno il volume degli Atti del XXXII Congresso 1è stato diviso in due parti: una conte n ente i resoconti delle sedute e le Comunicazioni, l'altra le relazioni ufficiali. In tal modo mentre la prima parte viene a rispecchiare tutto il movimento scientifico italia·


104'6

no, e fiacile ne è la !icer ~ perchè le varie co. municazioni 1sono raggrUJPpate secondo grandi divisioni, la se.cond·a parte contiene dap,p rima la relazion€ in comune con la cl1irurgia cc Sulla cura chirurgica della tbc. !Polmonare », dei proff. Galdi e Leotta, ove i relat.o ri esaminando, l 'uno· dal punto di vista medico, l'altro da quello chirurgico, i vari processi operativi oggi in uso nella cura ·d·ella tbc. polmonare, ne dis·c utono il loro valore e la loro applicazione a seconda dei casi Il prof. V. Maragli·ano, •.!ui era affidata la parte radiologica dello stesso tema, nell'esaminare i vari metodi, mette sopratutto in evidenza l'importanza della r adiologia per giudicare degli esitf della toracoplastica e {lella frenicotomia. Segue 1p oi l'altra relazione cc L·a cu ra dell'angina di petto » dei proff. Castellino e Pontano riuscita anch'essa di eccezionale interesse per la competenza dei relatori, e per il notevole contributo pèrsonale, frutto della lor-0 esperienza, 9he i relatori hanno potuto a!)lportarvi. complesso i due volu·m i fotografano lo stato . della medicin&. in •Itali.la e i .medici •.!he vogliono mantenersi al corrente dei progressi che la medicina compie, non dovrebbero esimersi dal provvedersene. 111

I volumi ·contengono inoltre uri indice analitico

C·Ompleto, a·datto ad orientarsi rapi·damente nella vasta e molteplice materia. E cosi mercè l'assi·d ua cura del Consiglio Direttivo e lta dili.gente redazione del delegato della stampa, prof. Sabatini, le pubblicazioni della Società di Medicina Interna a)'.>lpaiono con regolarità e perfezione. A questo risultato contribuisce valiòamente ·la 1potente organizzazione libraria de1la Casa Editrice Pozzi R. B.

Pubblicazione di eccezionale Importanza: , Prof. CIUSEPPE SANARELLI Direttore del R. IstJi.tro.to d'Igiene dell'Un. dii Roma

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[ ..\N~O XXXI\·, FASC. 29]

IL POLICI.INICO

Nuove vedute sulle infezioni dell' Appara~to digerente

Un volu.a1e in-8, di pagg. VIII-184 ' N. 14 de1le nostre Monografie Medieo-Ohirurgiehe d'atto&lità). nitirdamente etadnpato eu carta ee-mipati111ata, con 28 figure iro.teroa.la.te nel testo. - Prezzo L. 2 5 più le epese poetali di spedizione. Per gli abbonati. a.1 •Policlinico • eole L. 2 2. 5 O in porto franco. Inviare Vaglia poetale 811 Sig. LUIGI POZZI - Via $ietina., 14. aooiunoendo: per l'Ufficio post.a.le Suceureale clioiotto, ROMA.

MEDICINA SOCIAL:E . La visita ed·il ce1·tificato p1·ematrimoniale. La quistione l1a superato i confini della pura discussione dottrinale ed inYeste le modalità prati1r.l1e dell 'intervento sanitario nell'accertamento delle condizio11i di salute di coloro che si aooing·ono a d essere i procreatori di nuovi esseri• lJmani. In genere si è d'accordo nell'am1nettere che .n on si p11ò più essere agnostici e indifferenti in fatto di eugenica, e che la collettività, a mezzo {:lel1 <> Stato, ha il diritto ed il dovere di tutelare l'in tegrità fisica e morale ·della razza, oltre che con. la cura e • lia prevenzione delle malattie, cercando d'impedire o quanto_.meno limitare la IP!fOduzione di individui comu:.n que tarati. \la la controversia comincia là quando si discutono i mezzi atti a raggiungere questo scopo. I 1 P·iù austeri eugenisti affermano che per mig·1iorare sicuramente la prole, ocieorre limitare 1a m edesima: bisogna. sacrific·a re l•a quantità alla qualità. ~{a le tendenze del mondo moderno non i accordano con questa norma eugenica. Per esi,g-enze militari ed industriiali tutte le n·a zioni eccita110 ad una maggiore produzione di uomini. La legislazione fascista tende a conteffi1Perar~ questP. necessità nazionali con 11a difesa fisica e µsichica d~lla razza. Non senza ragione il Capo del Governo ·11a d'e dicato buona parte del suo llltimo discorso alle con·dizioni sanitarie del paese Pd agli intendimenti di procedere con un complPsso organico di provvedimenti. Per la prima volta nel Parlamento italiano la sanità 1p ubblica è st&.ta considerata adeguatamente alla sua im1portanza. Sarebbe certo tempestivo che in questo fervore di opere sanitarie avesse il suo posto anche la quistione della profilassi della procreazione, che oggi si •appunta nell'accertamento dell'idoneità degli sposi a 1prod'u rre una prole sana e ·vigorocsa. Non è il caso ·di ripetere che l'impostazione di un tale problema non è suggerita solo da senti menti di pi·età, ~a dalla necessità stessa di r idurre il numero di coloro che sono un inutile ingomJ:>ro ed· un peso per la nazione. E nepjpure è il caso di dissimularsi che alla limpida giustezza di un cosi nobile e p.roficuo fine non corrisponde ·U n'esatta indicazione di mezzi a.tti a raggiungerlo. La .v isita ed il certificato prematrimoniale che molti ritengono indispensabile, presenta inconvenienti di ordine pratico ed urta tradizioni e preconcetti non facilmente superabili. Dj ciò è jprova la resistenza che s'incontra nei poteri pt1bblici di molte nazioni civili a sancirf~ •


f ANKO

XXXIV~·

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• 1-.ZLONE ~RA!tf.A

leggi ln · 1a1 senso, e la divergenza dei provvedimenti adottati dagli Stati elle hanno già legife· rato al riguardo. N1è va trascurato che alcuni paesi non ha'n no affatto applicato o hanno .m odificato tali leggi, Il Brasile inserì nel suo Codice Civile un ·articolo che istituiva la ce11sura matrimoniale ·medica, rr1a quest'articolo non ·è 1più in vigore.! .L\lc uni Stati d egli Stati Uniti d'America hanno ni gjù attenuiato di molto le rispettive legislazioni eugeniche. ~p j pae~i scandinavi, dove la legislazione ma trin1011iale ih fatto di accertamenti sanitari è la più risoluta e la più rigorosa, si è di già manife5tato un movimento contrario. La .Svezia ·con la legge 11 novembre 1915 impose jl certifioato d'i·doneità al matrimonio, che è ini}Ji to agli individlli affetti da alienazione meni alC', da epilessia o da malattie veneree nel periodo contagioso. La legge fissa anche le c ause assolute o relative di annullamento di matrimonio, che può essere pronunziato come sanzion e contro lo sposo convinto di .fals1a ·dichiarazione ed a profitto del congiunto che ne rè stato vittima. La ~orv egia ha promulgato una legge analoga, che r ende obbligatorio ugualmente il certificato d'idon eità. I candid·a ti al matrimonio ·devono rispondere al seguente qu istionario: 1 ) Esistono tra voi cd il vostro ,f uturo congiunto legami dj !J>arentela? 2) Vi siete sposato precedentemente, e, in caso affermativo, co·n chi? 3) Avete avuto figli extramatrimonio? 4) Siete affetto da sifilide n el perjodo contagioso, o da altra malattia venerea pure allo stato contagioso, da epilessia o da lebbra? Le f1F1.lse dichiarazioni sono punit e c on il carr.ere fino a 2 anni. I princtpi su i quali si fonda la legge adottata dalla Danimarca il 30 giugno 1922, son o tinaloghi ai preced en ti. Essa € particolarmente severa dal punto <l i vista delle malattie veneree e d elle resa>onsiabilìtà di chi contagia l'altro congiunto. Il certificato d' idoneità al matrimonio in caso di m·alattia venerea deve indjc are la nat11ra d ell'affezione, la data d'inizio, l'ospedale o il m edico curante, le ultime manifestazioni , il tratt1a111ento seguìto l") la fine d ella cura . L'ufficiale dello Stato Civile non può celebrare il in.atrimonio se n on viene prese11tato il detto certificato con data no11 anteriore a 14 giorni a quella della funzione ed att95tan tc cl1e l'eventuale aftfezione ,·e11ereèt no11 costitt1 iscr J)e1·icolo di contag io o di trasn1issione alla discendenza. Lia legislazione candina \'a fa intervenire il m edico solo per registrare le dichiarazioni dei futuri congiunti relative al loro stato di 5alute. Queste dichiarazioni, fatte con giuramento, hann o in effetti lo scopo di d estare il sentimento d ella re5ponsabilità es uale. •

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1.a Turchia nel suo fervore di rinnovamento · 11a jmjtato, in fatto di legislazione nuziale, le n.azioni più civili fino agli ultimi progressi, non senza qualche aggiunta di ... colore locale. I can- · didati al miatrimonio sarebbero sotto1p-Jsti ad un vero e proprio a ccertamento m edico· e gli esaminati, p er ev~tare te sostituzioni, sarebbero bollati con un marchio indelebile s ul polso sinistro . Negli altri paesi il m oYimento per l'intervento ir1 edtco nei matrimoni si di1ffon cl e e si accentua se1npre più, non senz·a in contrare osta coli e r es1stenze. In genere i -Go\'erni sembra110 r estii ad introdurre n ella legis lazion e sanzioni che potrebbero diminuire il numero dei matrimoni , fa ,-orire · le uni on i illegittime, che urterebbero co11tro idee e sentimenti inveteratj, quali i l se11so del la lib ertà ir1dividuale ed il segr eto 1professionale, o che comun.qt1e importerebbero un ingoml)r o burocratic o. I provvedime nti suggeriti dagli stu c11osi son o . di varia in·dole: visita ob·b ligator ia da parte dì un medico indicato dall' uffic io cli tato Civile, visita di nn .qual siasi medico scelto dai fida11zati , scambio da parte d ei f idanziati d i d icl1inraz ioni sul rispettivo stato di salute, libera conc;:11 ta7.ione m edica da parte dei f idanzati prin1a <l ,,l 111atrin1011i o. .l\. vversari più decisi P n li m erosi e 111olto per1ples15i ha la istitt1zionc d ella \'isita n1edica prematrimoni:ale ·da. parte di medi ci designati da] .. l'autorità. Si obbietta che essa più ài ogn i a ltro sisten1a si presta all'inga11no, p erchè è ft1or i del YerosimiJe che due individui già dec isi ad unirai ) n m::itrimonio espon gano sin ceram ente le .lor o condizioni, i loro precedenti i11diYiduali e fami!iari. Il m edico fiscal e sarà q11indi costretto :) pron1rnziarsi prescindendo da ogn i dnto anam11estico , da ogni e lemento subiettivo, e ognt111 sia qua nto ·si.a diffi.cile t1na elini~a di tal gr11ere. D'altra parte occorrer ebbero imrp.iant i e p er:;o11ale. la c11i spesa ed il cui esercizio n on sarebber o a lla p ortata di tutti gli uffi ci di . tato Civile. ~è va tr ascurata l'obbiezion e che un tale sistema più ch e ogni altro favorirebbe l E.l u11ioni ille~i ttirn t"'.

Il rer tificato rilasciato da u11 nll}ilico !--Celto rtai ficla11zat i, a parte l'effi ca cia i1ulirettfl. 11 0 11 pre~enta alcun elem ento di garnH ·/ia P. co:-;t ituir1•hh& un serio i1nbarazzo p er i n1edici. Ora111ni l't·~ v e rìenza ll:1 larga1nente dimo tra1 o che in fatto di certificati i m edi I' i sono cli nna longia n i1nit:"t -.pe ,_ so colposa. \ 'ero è chr la r espon!'>abilità 111orale clrl n1edico in i11ateria tanto in111ortan te sar ")bbe· ben d iversa da quella che JJUò e"ser in gi 11oeo quando si tratta di a ttestazi o11i te11denti a tiare ottenPre sia pt1re ingi usta111ente indP11nizz1, e~o­ n eri, licen ze e <;i u1ilL :\la in fatt o cli t:on corre11 za C'è da temere il peggio. La po:-izione èt")1 me'11t:o

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[ANNO XXXIV, FASC. 29]

IL P OLICLINI CO

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11t t;.1li situazioni a reb lJe delle p·iù in1banazzanti, •t~g li s arebbe co1nbat111to d a i s uoi obbligl1i morali .da una pa rt e ed il segr eto 1professionale dall' alt ra , ,.. senza dire di al tr i l!1-sm.enti psicolegici e !11atPr inli che potrt-'bl)ero f ar tentenn1are la 3ua , r osei en za. Più ser ietà e 1naggior su ccesso, m in ori inconrenienti offron o certa1ne11te le misure più liberali co111e quelle cl1e prescr iYono 10 scan1bio da pal'Le ·d·e i ~ andidati a l matrimonio di dicl1iarazioni s ul ·1oro s tato ,di salu te o d i una dichiaraztone dl .avere cons ultato ur1 1n eclico, sen za .f arne il nome, e di es-s er e stati. l'ico11 osciuti sani. F. ovvio che tali m ist1r e dovr ebbero esser e inte·gra te da un'at l iYa p r opaganda intesa a ·d imo:s trare i danni cl ell't111io11e fra in,dividui fisica·rrtr n te o psich icamen te tara ti. l Tn a legge t r o1p po t&SsatiYa, tr oppo rigorosa, ch e r ir.hi Pd1a l ' in ter,·en 1o rti r etto dello Stato n egli .accertam en ti o che com l111que cer chi d i precisare le ca use m orbose {'he rer1clono n on praticabile l' un] on e matrimon ial e, potrebb e aver e serie con·seg11enze pra tiche. 1\ion dobbiam o d issim u larci che t utte le form e .d 'in ter ven to sanitario n el m atr imonio risentono gli in con''eni en ti der ivanti d al fa tto che l' eredi • i ·a riPtà m or b OS::t non 110ggia s u basi si•cure. ~1 sa che rllc une m a lattie so110 er editar ie e di alcune s i con oscon o an c11 0 J0 l1'.)ggi. d e]l R. triasmissibilità Ma. è pt1r v ero ch e si tratta di m a latti e non molto com 11ni e ch e r a pprese11tnn o una · n on alta p e~·­ r.en t uale di tu ttq_ l" rp atolog-ia u m a na. ·D i alcune m a1n ttie com e l' ep ile. ia. che si r iten evano sicur a n1en te er ed ita r ie si cliscute oggi se s ono vera1n0n te tr asmissi bil i. P er qu el ch e rigu·a rdta la i11hercolosi si di scu1e ancora iSe i genitori traf:Dtt!ttono alla pro I e i 1 g erme o la predisposizione. o ~e inYece i fi gli di tuber colotici di·v en tano tali esr! 11 ' iYarn.en te per effetto ,di contagio d erivante dalla coabitazion e con i gen itori infetti. Se si ecr.ett11a quindi J.a 6ifili d e in atto ed in p eriodo di contagio, ch e può esser trasm essa . all'altro con i ug·e ed. a lla prole, 11rr l1a gen er·alità delle a ltre m a lattie la ca1pacità ·d i tras missione ha solo elem enti di pres un zion e n1a non di certezza. Certo p er aJ<'nni casi, forse ]1er m olti, questa presunzion e raggi unge la certezza, ma si tratta sempr~ d i casi che si prr tan o an cora alla discu ssione. Sarnbbe an ch e utile ch e tutt e le .f orme di m·aliattie in ntto. tutte Je forme d i debolezze e defi cien ze costituzion ali sconsigliasser o il m a trimon io, m a è co11Yeniente cl'te in tal i o~si il òiYieto a l 1natrimonio non Yen ga in1p osto, m a solo con sigliato e che i fidanzati i11 ba P a l consigli o scegli <1sser o essi ~tessi la Yia da ~e ~u ire. Si tr atta di ma teria a 11corn incel'ta. con t roYrr sa, cl1e di sicuro n on hn fi n nr.1 ~he soli ~ri ncìp i gl'1

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11erali, e cl1e p ertanto non si presta a criteri univoci, a n orme categoriche e tanto meno a sanzioni • Qu est' elemento a ccoppiato all'altro delle difficoltà degli a ccertamenti rende inconsigliabile la ,·isita prematrimoni1ale obbligatoria ·da parte di n1edici fiscaU. L'esib izione di un certificato di un medico scel· t o dai fidanzati non dà alcuna garanzia ef.f ettiva per le r a gioni g ià dette e n on avrebbe eh~ una effj c a cia in-Oiretta n ei s enso di clififondere nel po p o~o l a coscir nza eugenica. i\'Ia tale sco1po si raggiunge forse meglio con la pratica d ell o s cambio dellia dicl1i-arazione di sa lute da parte dei fi·danzati con formule gene ri cl1e, m a comprend enti sia lo s tato di salute attu ale, ('Ome gli. anteced enti i n,d ividuali e famil iari. Tale dich iarazione potr ebbe esser e fatta su app ositi m oduli, su i quali potrebbero essere inseriti chiare istruzioni ed opportuni consigli. I candidati 1p1otrebbero esser e così avvertiti dei p ericoli, dei danni che · la maiattia di uno di essi può r,a uear e .:.:i. ll'altro ed alla prole. .S i p otrebbe così Iar pr esente ch e lo s tato di debolezza o di malattia di nno d egli sposi prod ur·e un aumento dei bisogni, r iduce le gioie d e11·esi tenza, si riverber a con u110 stato di miseri a e di tris tezza pe1 t utta la fa.m iglia. e p er tutta l' esistenza; che la stessa malattia o debolezza può ess·ere tflasmess·a n ella stess a forma o più grave ai figli l{)eggioran do così ancor più la già misera condizione. Da ciò la n ecessità ch e lo stato di salute d ei due candidati al matrimonio sita rispettivamente presa in .c onsiderazione per lo m eno alla stessa stregua delle loro condizioni economiche. Ag~ giu n gere che pr ocrea ndo in istato di malattia e quindi producend o fjgli malati, si commette un delitto più grave di quello ch e si produce provocando in altre persone m alattie o lesioni di qual~i o si Q·en er e. Si ·do vr ebbe infine cons igliare di c.011s ult.are un m edico 1p r ima ·d el m·atrimonio per avere la tran.qui~lità ·di avere a ssolto al :Qguardo tntto il proprio dov ere. I.a legislazione eugenica, almeno n ei suoi primi p assi, non dev e essere minacciosa ed . ingombran. te ; non deve aver l' aria di una sanzione ma dl u n c onsiglio p er la felicità stessa d ei futuri sposi, non d eve cos titu]re un fastidio imperioso ma un atto di premura. Est; a deve tenrl er e. e solo così si a ccosterà agli -·copi che 1p ersegue, a destare n el p op olo la consapevol ezza dei danni ch e p ossono derivare ai procreator i stessi dia u na prole debole o malata, il sen so della r esponsabilità verso la futura fan1 igl i a, v(lrso Jn nazion e, veIBo l a razza. G. DRAGOTTl . '

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"(ANNO XXXI V, F ASC. 29]

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Sf,ZlON'l!! l ·I:A]'lCA

CIDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CON611ESSI. "Reale Acca d e~ia di Medicjna di Torino. Seduta. del 28 gennaio 1927. i)i u1ia sinaolare le sione della rotula .

Prof. BoBBio. - Riferisce su una lesione tr.au1I1atica del ginocchio, che a sette mesi di distanza dal trat1ma si presentava con la sintomatologia di una grave lesione dell'aippiarato legamentoso del ginocchio. Radiologjcamente si i1otava la soomparsa della rotula ridotta a pochi nuclei ossei, irregolarmente sparsi in un vistoso en1.atom.a .,J.el ·tendi11e rotuleo. All'intervento si constatava un assorbi1nento della maggior parte della rotula. di ·cui non rimaneva in sito che l'operco.Jo articolare cartilagineo. Fu operata di 9lastica tendinea, abbassando un le·m bo scolpito nel ten<line del quadricipite a cer11iera inferiore e applicand.olo sulla rotella residu.a articolare dell.a rotula. e sutrrandolo .nl lega1n·ento rotuleo. L'O. ritie11e che dal trauma la -n. abbia ri nor-tato la frattura fro·n t-aJe del1a rotula, il oui fram1nento a11tei·iore 9iù grosso, forse diviso in altri ·fr.amn1e11ti è andato inco11tro ad un assorbimento asettico e quindi alla su•a totale soompia.rsia . La -p. , già pochi mesi dopo l'ope razione ha una ri·pJ·esa della funzione del1 'a.rtioo1azione che si può ·dire i1or1nale . Ricerche sull'epoca dell,a comparsa e su lla sede degli abbozzi di grasso prim<11rio e secondario nel fet o 1"mano . (Nota preventiva).

G. C. DoGLIOTTI (Stu<lente in Med. e Ohir.). ' Ha stt1dia.to istologica.1 nente del tessuto adipoge.no in feti e neonati unìani di ,·aria età, prelev.andolo dn, varie regioni del oorp·o. Nel connettivo cottocutaneo, nel cavo ascellare, nel cavo ischio~rettale, nell'orbita il tessuto gras ·s o proviene direttamente dai fibr·oblasti (formazione prin1 ària d.el grasso) verso il quinto m e.:e ·di ,~ita i11t ra-t1terin.a . .A quest'epoca compaiono nel protoplasma dei fibroblasti, le prime ·gocciole di grasso, che tendono t-0sto a confluire in un'unica goccia., la qu·ale roopinge su~cessivamente il })las 111a e il i1uc1eo alla periferia. Nel tk>~11to periren.al-e, nel ooJ·po adiposo di Bichat, i1el tessuto perifaringeo ha risoontrato cl1e l'adipe deriva da abbozzi specifici (formazione ·seoo11da ria. del grasso) che conllpaiono a nch 'essi verso il quinto mese di vita endouterina e cl1e sono 005ltitu1ti da. lobt1li irregolari per forma e per grandezza, circondati da tessuto oonnetti,·o collagene, for1nati da cellule tonde o poli~onali, •con gra11de nucleo vescicolooo centrale o leggern1ente eccentrico . Ha riscontrnto la pr€senza ·di .abbozzi pecifici nncl1e i11 feti in condizione di pia.rti~la.re denuirizioue. Si riserva di fare ulteriori ricerche per conierma re ed interpretare questi fatti.

Seduta del 4 febbraio 1927. Resezione totale del mascella1·e superiore con anestesia del ganglio di Gasse1-.

Prof. DoGLIOT'II . - Prem~se lo critiche che si f.anno .alLa narcosi generale negli interventi demolitori e rioostruttori della faccia, espone la tecnica da l11i seguita p er 1'a nestesja del g::1& glio di Gasser. Si introduce 1' ago 3 om. sotto l'ia.rcata zigomar tioa, 2 cm. avanti al trago, do_:o aver i11vituLo il p. ad aprire al massimo la. bocca .aiutandolo anche con un .apri-bocca ; si s pinge in profondità l'ago con forte inclinazione verso l'alto, finchè si n,rriva, soivolando immediatame nte sopr.a la incisura. sigmoidea della rnan<lib<>la sin. contro la f.accia infer. della grande ala dell' os3o sfenoide. A questo punto si ritir"'"l 1' ag·o1 di qua lc11e 111111.. si diminuisce gradatamente di qUJalche poco la inclinazione dell'ago verso l'alto e lo si spingerà in profondità: quando non si inco11trerà più una resistenza ossea si è arri,rati al foro ova.le: a questo punto si pr0cederà oolLa massim.a cat1tela e per non più di 1 om., 1 cm. e inezzo. In qualche caro qnando l'i11cisio11e chirurgica r aggit1n ge la linea mediana è conveniente bloccare anch(-1 le V1i e nervose del lato opposto. , 'opra due osservazioni di amastomo si spi1io-facciale per pa1viJlisi trai1/rr1Ptica del 11. fa ccialr .

Dott. ANTONIOLI. - 1 nervi s u cui venne fatta fino a i:·oco fa l 'a n a.stoiJnosi col f.acciale, furo110 l'aooessorio e l'ip-0glos.sù, mentre EEJOAT e VrF»L.A la -praticarono anche sul nervo masseterino . L'O. rife·r isce sui r·isultati ottenuti i11 due casi opera ti cl.al p.rof. , 'E>ilAFINr, di anas tomosi fra I.a branca esterna _dell·o s pina.le e d il faccjale; in ambedue i casi l'anastomosi nervosa ha chia.ra1nente attecchito: essa è stata in5ufficiente a fa..t· soon1parire la paralisi, rna l'ha inodificata; in lieve paresi . Dal punto di vista estetic.o, il ri ultato è quasi completo. D 'altra p.arte, se anche il risuiltato f unzri.onale non è arriv,f\,t•::>i ~11 completo ripristino della motilità volontaria , essa è più C'he s-oddisfacen.te per giudica,re questo intervento come « estetico e logico ». Due condizioni occorrono a ta le intervento: 1) che il caso si.a grave ed inemendabile; 2) eh~ il p. abbia una tenace e intelligente c<lucazion c della yo.Jontà perchè possa giungere alla di sociazione dei movi1ne11ti . i11erS1'.ici. Dei 2 operati nn·o data da 16 anni, l' altro cl~ 1

20 mesi.

Seduta del -! marzo 1927.

Rilievi clinico sta ti sti ci s1·i pu11f1i dolo1osi dell'appendicite.

Prof . BoBRIO. - Pre1nessc nozioni generali ... ui punti dolorosi dell'app~ndicit(' e cioè sui p u nti di )).lar-Burney, 1\-Iu..rro o 1.: onnenburp: . :\lorri". Lanz, Olado , Jalaguier, Lej.ar e sui begni dolorosi pi'Ovocati a distanza e che portano il n on1P. di Ilo'" inP"=>' Blu111ber 2:. Ba tedo. _.\ nron . 1'0. ha. ~o


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IL P OLlCLINICO

ricer cato iu 100 casi sistematicamente i predetti ~egni; h a constatato che nel perio~o a cuto oltrP agli altri sint omi clìnici, il punto di ~:fnc-Bur11ey è prese11te nel 100 % dei casi, quello di Lanz nell '80 %, di .Niorris nel 50 %, di Ro\vsing nel1'80 q{, , cli Blnn1berg nel 40 ~~. Nelle appendiciti a freddo, il pt1n to ·d i 1\!Iac-Burney è presente nel1'80 % dei casi, quello di La.11z nel 54 %, di Morrjs i1el 45 %, di ~i\aron n€l 16 %. Nelle a ppendiciti cro11iche i 3 punti in1portanti pe1~ ordine di frequenza sono il Mac-Burney, il M orris ed il Lanz. Il vero punto a.ppendioolare resta quindi il punt•o di M ~.c-Burney.

Di uiostrazione di uno strumentario co 11tvleto per ùi t raisfu.sione di sangu.e puro. Prof . D oGLIOTTI. - Allo scopo di .rendere inolto pratica la1 t r asfusione di sangue, present-a una cassetta co11tenente tre tubi di vetro paraffi.n ati, d~ll:l ca pnci tà di 9 11() Cl' . con .apertura superiore m·olto an1pia, ch e s i può chiudere co11 u11 tappo smerigliato al quale si adatta un doppio pallone di gon1ma per pressione; l 'estremità inferiore del tu bo te1·n1in.a con un beccuccio· smerigliato che si ch iude con un piccolo tappo .srmerjgliat·o e che si a<latta .a nche agli aghi d el ricevitore . A quest'apparecchio sono uniti: gli .aghi ca.nnula per il don at<)r e e per il ri~evente, tt1betti di paraffi11a steri le d.a 20 gr. , una vaschetta di vetro in cui si ver a olio di vasellina e vi si sterilizzano gli aghi a bagr10 maria; u11 em·odiagnostico dell' I. 8. )f. p er la cletermi11azione dei gru.p pi sa n·g u igni. I.,a cassetta f> fo r nita cl.alla ditta G. Spi11elli di T orino, ,. i.a :\ r'ì /:zi n i 2.

[:\NNO

XXXIV,

FASc.

29]

R. :. Accademia Medica di Genova. ,. · ' ...

Seduta del 4 febbr.aio 1927. Pres ide11za·: ·p1"Qf. G. MAsrNi, vic&pres·.

Illust1·azione di un caso di t1i.niore midollare operato. Prof ..S. R100A. - L'O. presenta t1n caso di tumore extra midollare intradur.ale (endotelioma psomatoso) della regione dorsale superiore, operato dal prof. LusENA all'Ospedale Oivile di S.ampierd,aren.a. I./.a. presentava una grave paraplegia sensitivo-motoria ; attualmente è molto migliorata. L ' O. s i sofferma ad illustr·are la sint-0matologia e .accenna infine alle notevoli capacità reinte~r.a­ ti ve del midollo, quando l.a sindrome di paJ·aplegia da compressio11e, per quanto intensa, non sia di troppo lu11ga durata.

Plei1/riti in te rlobo-nieclia·stini che . 1

Prof. A. GI S ):[ ONDI. - L ' O. , dopo aver dato un qua.dro esatto della sintomatologia ·di detta. lesio• n e, 0011clude cl1e queste ple11riti i11terlobo-med1astiniche o i11edias tino-interlobari come più comunemente sono deno1ninate a.a i ra.'.liologi, sono quasi ·emp re- esp ressjone di una localizzazio·n e di una infezione tu ber colare; egli crede che nella Clinica [nf ant ile la lor o frequenza sia molto· proba bil1nente .assai n1aggiore di qu.a nto abit11alme11te non si ritenga. purchè si sappi a riceròarle, sia coll'es.a1ne fisico, sia c·oll' esiplorazionc radiologica.

Note di tecnica pielografica.

Dott . FR-1NCO GroNGO. - Considerati i danni ed Ti roidis1no g iuva11ile . i p ericoli inere11ti ai metodi fin·ora u sati nell' in13.\l.P. D alle visite fatte a. :328,525 a lun11 j delie tro-:lurre i1elle oavità ren.a.l i nlezzi di contrasto a scuole p ri111~rie d elle pTovin cie d i Cuneo, Torino, scopo pielo·gr afico, l' O. pr·opugn.a il co11trollo raB erga1no, Novara ris ulta che il ti roidismo è l1guadiosc1opioo del rien1pimento come artifizio atto ad le })81' frequènza n ei due sessÌ e che ad un ca.so eli1ni11are qualsia si inconveni€nte, e a favorire le di gozzo corrisp·ondono 4 casi di gola grossa e n1igliori prese radiografiche. 19 fo rm·e li€Yi . I coscritti rifor1nati per gozzo ooC·nlle dovute ca.u tele e controindicazionj la pieno j11 numero n1i11o·r e che quello degli seol a r i collografi.a può pratica-r si .anche ambulatoriam€1nt.e. piti dn gozzo. Usa l' ioduro di so·dio, e p,i.·op on e una nuova presa P er la inortalità p e1~ gozz.o ril eva che essa è sa.a ittale del ren e con direzio11e dei raggi seco11do su.p eri.are nei 111aschi fi110 al 15° anno di età, · un p1ano frontale dell'organo. poi pr~· lo n1 i n a il ses.so fe1nmi11il~ ; per l'iper tiroidi 111<" YÌ ~ no i nv<:>ce p er ogni inorto masc•l1io 4 I vantagoi della piel·o~· co1.11ri . in or ti i e n1mine. RA::r·Fo. -- L a pieloscopia oostit uisce i11et-0du semL'ipotiroicljsmo è in .aument·o nei masr hj e n r lle plice ed innoe;uo il quale n on solo sostituisce ed fen1n1ine in q11esti ultimi anni, l'ipertiroidismo, integ ra t utti i n1et.odi di valutazione dell.a capadopn 1!1 guerra È> ir1 aumento nelle fc n1n1i11P; ricità pj elica: n1a s~n·dia a fo11do le funzioni motorie tiene.> però che qu esto .aumento sia fittizio. dell'apparato pie1o-ureterale. J n lnerito alla eziologia è del pa.r er e ch e n on l 11oltre chiarj sce ]e relazio11i fra c.avità del rene, n.bbia valo·r € I ipotesi della care11zai di iodio, soneoformazi on i, ed organi vicini. pratutto perrhè no n è n1.ai stata dimostrata per Co11sente l 'e :1rne dell' ureter e sen za uarticoJari ~a proYinri.a di Torino , n è p er quella di Aosta. accorgimenti di tecni~a, per1nette di scegliere il Ritiene rhe il go?::zismo sia dovuto ad un CYC rn1P n1omento e l 'orientazione migliore per la presa dei ri,·ente od nll0 s.u e tossine ~ che sia utile da1 e documenti radiogl.'afir.i. nrepnrnti opoterapici t iroid9i _ cioccolatini iodatj. D a. ·u lt imo chiarisce di.agnosi dnbbie ed aspetti e che non sia per ora il <'..aso cli 80m1ninistrarP pielografici fa] i. come l'O. con1prova sull.a scorta obbligat<>rinn1ente sale iodato , i_. attesa che ]e di e-empi n ei qua lj la pieloscop ia ha fornito utili Co1111nission i di st11dio. istitui tP in altre nazio n i, indic~zioni diag no.stiche, l)r ogno tiche e terapeu;1 bbi :1 no rl a to il loro parere d<'finitivo. ticl1e. S. Dott. V1LLATA. ~


I

} At\~ti

\XXI\·, F.-\SC. 2Dl

SEZ IONE PRAT1 0

105l

APPUNTI PER IL MEl)ICO PRATICO .

CASISTICA. Estesa perfo1·azione dell'appendice provocata da un voluminoso calcolo sviluppatot1i intorno ad un ago. ~on

son o frequenti i reperti di corpi estranei n el i' appendice. ~if étraux (R evue ..M.é.m., marzo 1927) cita il caso di una donna di 23 anni inviatagli in osp edalcl . co11 diag nosi di appendicite cr onica, e c on una storia di coli•che wddominali 1da due anni, delle quali 1'nltima violenba, con YOm1to e febbre. ~uesta ;p aziente presen tava alla palpazi on e della regio11e ileo-cecale un pi-astrone, &Ssai dolentt-, duro , arrotondato. All'operazione s i trovò un'app endice _,perfbrata e, incu neato nella perforazione, un volum inoso calcolo stercoraceo a for mia di pera, con il picciuolo costituito -da un ago, fortemente -corroso e ossi'dsto. Inoltre, una sa~pinge e un .ov·aio <l 1 destra in gran diti e infiam.rnati. L 'apice ·d ell'appendice era fissa, aderente al peritoneo parietale in corrjspondenza .d ella fossetta ingt1inale estern1a, ad un diverti.colo .d ella \rescica situ·ato nella s tessa regione, eld al l egamento roton·do del.l'utero. Annessectomia. Append icectomja. Guarigione per primam. L'interesse d el caso oltre cl1e nella lunga dur ata d ella malatt ia, senza sinto>i11i decisi\'i per la diagnosi, sin o a ll'ultimo atta·cco, eh~ con ogni probabiljtà coin·c ise ·con la perforazione dell 1 appendice dovuta all'ago, stia anche i1ell'jnnocuità r elatiYfl del processo, ·,dovt1ta alle 1difese peritQ neali stabilitesi in dt1e anni, e 11ell<l situazione dell'aP.pendice in vicinanza cli llna cl elle più com1 1ni por te erniarie. GARRONE. 1

L'appendicite malarica. Cl1 e l!a ma1aria, coim e q uarf siasi infezione mi-c.robi1ca g enerale, sia i.n g·r·ado di d eter:mi11are 1

l'insorgen7a. di un'rup.p endicite non è nozione an11nessa. :\ella letteratura, sull'argo111ento, si trova scritto qu•a e là, che talora l'accesso ina.Jarico può simuì::ire l1no. r.olica appendicolare; nel qual caso, cioè, 11a un andamento s ingolare e può, anche, non es er accon1paigmato dal plasn1odio nel sang.t1b. T e tl•l time epi1demie d i rnalar]a, cl1P 11anno serpeggiato a Kraisnodar, Olffrirono a S. Demjano,,r (Ct>ntralbl. f. Ba.kt. Orig., YOl. 100. i1. 7-8, pag. 348) del 1naiteriale suftfi.cienrteme11te clin1ostrati vo 1Per poter sostenere la reale esiste11za di n11'ap11en . dH'i te connessa e dipendente {ialll 'i11feziione m alari e.a in atto. La colica aippendicolare malarica a\'rebbe la so lita fisionomia clinica dell '1~1>pen dici re, associata.

ben s' i11tende, agli altri sintomi con1 u11 i della malaria. 1.:a culic:a piuò esser unica, coine può n1ostrarsi, a ri1p1etizion e, ad 01gni a~cesso foo1b rile. L '.'\.. basa la s·u1a diagnosi .clinica sulla co111varsa della col ica unitamente aJll'accesso n1a1ar:iJco e sulla s u a scoIDipa•rsa definitiva con i·l tratturnento 'l1ininir.o. ,r.n nn caso, di colj·C1a a ripeti.zione, ven.nP asportata l '·appoodice; nei snccessi vi accessi I a coli.ca non si rinnovò. 1 0ltre a ciò, l'A. adduce a favore di ti ~ sa l'esistenza di speciali trombi di pigmento 1nalarico nei capillari ·della mucosa , della sottomucosa e della ~nu.scoùare d el processo ver1ni.forme; questi tro1Illbi, n1essl in evidenza da Nischibitzl<i (tn u11' appen, dj ce tolta da un in1difviduo morto di i)erni•ci osa), sa r eb•l)ero la } ..l usa de 11 '1attac·co c:ol ico a1ppeilJdic01laue. In quasi tutti i casi osservati (6 u 7 , il clecor~o f u be.ni1gno, esse1ndo staito hene influ c: nznto dalla cJ1in in a. ' PERGHER . 1

L 'appendicite malarica non esiste. L 'accesso ?}ialarico puù accornpagnarsi con uria siridro1ne che sim11.la l'appendi~ite, ma non provoca alctLna all erci~'ione flog istica. I l quadro morboso termina con la feùl>re e dopo la chini·n a. La malaria simula la colica appendicolare . (~. della R.) .

Occlusione intestinale dn cause alime11tari . Fra i

corpi estranei cl1e 1p.iù frequ e11ten1ente l)l'Ol\'OC ~1 110 occlusioni intestina.'li, so110 . da citarsi i nocc ioli di ciliege, di cui, n ei casi di Eicl101' t e Groebclt. 1s e ne trovarono u11 migliaio. Bu~1zc1 ha osservato in p rigio11ieri ru~ i clegli a cci•denti di ileo paralitico, consecu ti,·i all 'i11gestione di fa•g it1oli seccl1i, ma si tratta ''a proba hil r11ente cli intossicazione piuttosto che di ostruzio11e mt.•l·c ar1ica. H er·rz 11a r:iJfer.ito un caso di occlusione del tenue i)er due fichi seccl1i. Haselhorst (Z. Blatt f. Chir11raie, 19 giugno 1926) riporta due osserYazio11i del ge11t1 rt">. Uno di occlu..sio11e intestina!~ ict.a cau$a ind e tern1inat<\ in llna c1011n1a di 63 anni; all'operazione, si trova n el tenue. a 15 cm. a monte d el cieco un fi co fort e mente rigon.f iato cl1e ostru~va jJ lume jntestinale. _-\ blazion e per enterostomia; inorte a I 40 g-iorno. Il secondo caso rigiuarda un u on10 entrato alJ'os·perlale con egni di occltl iori . n ">! CJllttle 'l. tr'l1,·ò la quasi totalità dell 'ileo rien1pita d•n un n.11u11a..-:iso cli fette di mele P 'di 1n re. mescol a·~c a pi P1li, il tutto fortem ente rigonfiato dni Jiquid1 i11te ti11ali. L'ablazione di que t1 n1a. ·'e fu im poC\ - ibile e si richiuse quind i l'intestino. ·n pur g::i11tc• e dei <:li teri portarono la guarigione 1

1

1

fil.


1052

TERAPIA. Azione della digitale.

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[ANNO XXXIV, F ASC. 29 ]1

IL POLICLINICO

Witherin g iper primo dettò alcune nozioni sulle pro11rietà terapeutich e deìla digitale; ma è da cred ere ctie e&sa fosse gi à adoperata da tem·p o come sedativo del cuor e. Innumerevoli studi e osservazioni di tutti i generi hianno ormai b en fissato i varii punti che 9i r iferiscono al complesso meccanis·m.o di azione del farn1aco. Traube ebbe la visione della doppia azione della digitale, esplicantesi da una parte sul c11ore dire--ttamente, d·all'altr-a sul vago. 1'aJe visione ha avuto recen temente piena co11ferma. l\l. Castellino (Rlv. Ital. di Ter., 1927, n. 2) e·s a mina 5eparatan1en te i due ordini di fenomeni, cardiaci e vagali. Si c ono~ce ormai a fondo la struttura dell'apparato specìfico di cond 11 zjcn e cil e sostien e il potere a11tom atico del cnore (no . .lo seno-atriale, nodo dj Ta\vara, fascio di His, fascio di FredericqBa~hm ann) . La proprietà di qu esto apparato è quella di ·d.a r lu ogo 1alla formazione di stimoli e di cond11rl i. Tale formazio11e e conduzionP, può subire degl i spostamer1ti e delle var1az1oni d1 punto di .,p ar ten za secondo le alterazioni anato mi.ch e o funzion al i del cuore (eterotopi·a dello stirr10Jo). Questa eterotopia può essere appunto effptto rtella digitale, più accentuata nei vagotonicj. · !In essi ·piocole dosi di dig.itale sono già bastevoli a causar e sip ostamenti .dello stimolo, per d epres~i on e del nodo sen o-atriale, con diminuzion e della fre.qn enza dei b·a ttiti (contrariame11te a quanto avviene con l'adrenalina, la .quale causa invece ·u na eterotopia di origine simpatica per eoc1 tazione ·del nodo atrio-ventricolare, con aum en to della frequ enza dei battiti). ·Questa azione della dig·itale p are si es·p lichi attnaverso il vago di destra, mentre attraverso il vago di sinistra si esplich erebbe l'azione dromotrop a n egativa (o di trasmi·ssione dello stimolo). Si a ggiunga. cl1e l'azione dell a digitale sull'eterotopia o sul dromotropism o negativo varia nel varii stati costituzionali e anche in stati tossici o p ost-infettivi dell'organis mo. .i\ltra azione della digitale è qu ella batmotropa negativa (diminuzione della eccitJa,bilità del miocardio). F.JCco p erch-è in tempi tras-corsi qu esto 1·a rma·co ha potuto esser chiamato l'oppio deì cuore t=> p erch.è giova in alcune malattie infettive (es. 1p olmonite lobare) in cui le tossine microbiche esaltano lo stato di eccitabilità della fi.b ra cardiaca. La somministrazione della digitale, nei casi sfavor evoli che non risentono beneficamente della sua azion e, può far comparire un bigeminismo cardiaco, che n on è che una forma extra.sistolica

dell'alterazione del rit1110 e che è dannoso se aggiunto alla mancata influenza del1a digitale sulla r:on trattilità, per cl1.è porta alla dilatazione acuta del cuore. ! .'azion e digitalica sulla contrattilità del cuore(az ione inotropa positi\'a) fu interpretata com.e· 1'e-ffr.tto di un maggior periodo diastolico, cioè di un a fase 1Più lungia di anabolismo restauratore; ma è ct'a ritenersi elle la digitale agisca inoltrediretta.mente sulla fi·b ra cardiaca, al d! fuori di qualnnque intervento ù el vago, corne lo .p rova il fatto c11e l'eccitazione di questo n er vo provoca invece llna diminuzione della forza del cuore. ~on si può am11 1ettere, come vogliono alcuni~ che la vaso.c ostrizione provocata dalla digitale sia. la ·ca n·sa dell'aume11to della forza del cuore rummalato c11i si crea invece un ostacolo, contrariamente ·a quanto a"Vviene nel cuore sano. L'azion e· della digital e sul tono cardiaco è data dal fia.tto che il farmac o favorisce l'espansioneattiva, tonica, delle fibre ·del ventricolo, e una costrizione tonica di quelle ·d ell'orecchietta e pare c·h e ciò avvenga attraverso al vago. Un'·azione vaso-co,s trjttiva della digitale è da ammettPrsi e questo spje-ga , ma solo in parte l'aumento della 1P1r essione sanguigna cl1e seguealla s11a somministrazj on e; per spiegare l'altra parte del fenomeno bis ogna ricorrere allo studio nell'azion e inotropa positiva e tonotroip a. I.. 'azion e vaso-costrittiva pare si esplichi diretta'Inente s11lle pareti dei vasi, poichè .perdura anche dopo la ·distruzione sperimental e del midollo spinale. Solo i vasi r enali , cutanei e cerebrali sl dilatano sotto l'azione della digitale. In quanto all'a.zione di1:1retica della digitale~ non è da ammettersi che il farmaco abbia una. azionP. diretta sull'epitelio dei tubuli contorti, ma C'he il fenomeno sia bensì l'effetto del riordinament.o cle1la circolazion e dato dalla maggior p-0 tenza 1l el cnor e e delJa dilataztone d·ei vasl rei tali GARRONE . 1

1

Fibrillazione e chinidfna. La in.ort o per si 11cope è dovuta alla fibrillazione "entricolare. Un disturbo del metabolismo di un a parte del ventricolo in conseguenza di ~teno .:;i delle · coroniar iP è spesso l:a causa effettiva clel la fibrillaz ione e della morte. La chinidina r ealizza un paradosso terapeutico. in quanto che es ~ a guarisce spesso la fibrillazione, pure rendend o 1piì1 catti·vo il metabolismo auricolare. L'a'Otività del medicamento dipende soprattutto dalla durata del periodo refrattario delle orecchiette che battono normalmente. Uno sbato m etabolico buono ed una fase refratta.r la breYe sono favor evoli. La f1brillazion-e v-entricolare può ugualmente


(AN~O

'xxxiv,

FASC. 29]

SEZIONE PRAT !CA

essere i1rovocata -da un'eccitazion e di or1g1ne intravr ntricolare, che si inizia subito dopo il p eriod'O refrattario. Se poi il fas ci o di His è bloccato, i ven tricoli sono m olto eStposti alla fibril. lazio11e. Dal punto di vist.a pratico, S. De Boer (A rch. 1rtal. d a coeur, ecc., marzo 1927) raccomanda di non continuiare a prescrivrre la chinidina d opo di avere, con essa, r]stabilito il rit.qio, allo scop o di n on iiuocer e al metabol iiS.mo del mu scolo . Evitare altresì la sommini straz]one di cl1inidina se esist e fibrillazione acco·m pag·na t a da dissociazione attricolo-ventricolare, che clia d egli elettrogrammi ·v en tricolari di origjne atipica. f i l.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Le r ecenti ricerche di labor atorio e la concezione c ti nica della tubercolosi. Si tratta di una relazione letta da S. Lyle Cum• min~ 11ell' u ltirna riunione dell'Associazione con. tro la t ubercolosi in Mancl1ester (r if. i n Brit. l\!Jed. 1O'll r n., rup.r ile 1~7). I .' .i\. m ette prima in rili e'·o la differen za che esiste tra il pleiomorfismo della tubercolosi umana e l'uniformità ·di 1quella animale. ~egli animali da Jabo ratorio, infatti, si osserva la forma c h e

può chiamarsi « naturale», a n aloga a .quella dei fanciulli e d elle vazze primitive, cio·è la generalizzazione della malattia, con 1norte rapida. La localizzazione .p olmona r e degli individui adulti potreb.be, in contrapposto a questa, essere indi~q_ta. come forma 11 m odificata ». I l cdmiportamento alla tubercolina ·dimostre rebbe che la tubercolosi n aturale è C•aratteristica dei gruppi di età e di razza non allergicl1e, mentre quella modific9.ta è caratteristic·a d el grl1ppi allergici, essendo appunto a'allergia il fattore modificante. T_' A. ha poi affrontato tre .questioni riguardanti la tubercolosi polmonare 1an cor a insolute, esam1nan·dole sulla base .d ei più r ecenti es1perimenti 1j ~ RbOI"atorio. I.e sue conclusion i son o le seguenti : 1) la tubercolosi polmonare è dovutia ad nn ri svE>gliarsi d i una infezio11e p regressa, ma esistono anche forti argomenti per riter1er e la posf'ibi1it à di una r 13infezion e; 2) l'infezione può av,•en ire tanto attraverso il tnbo a1i m entare, quanto attraverso alle vie aeree; 3) lia maggior frequ en za d ell e lesioni apicali è in rapporto alla maggiore ledibilità di tale zona polmonare, e al più facile bloccaggio delle vie linfatiche d el l'apice, cotne po tè di mostra re 1'.A.. in grup1pi d i m inator i che lavoravano tra la sili ce. !\1. FABERI .

Le fo rmo 11on acido -resi~te nti del bacillo t nbe-rcolare. J. Ree11.. tier11a (A rch. Inst . Pasteur àe Turiis a· J) re::;.~e 11iéd ica le , 26 rnarzo 1927) ha osse1,vato nelle

brodo-colture de1 bacillo tuhPrcolare d elle forme· n 0n acido-reisis1en ti sotto l'aspetto di cocchi rassomiglianti .a cell'l1le d i 1ie,·ito. Nei prep:arat j esse· si Yedon o 1nes·c0Ul1te co11 ba~illi granulooi, alcuni· acido-, altri n on ac(do·rPsistr11ti e con gTanuli in a n11nassi ecl in catenelle. Le form e roccacee si otten go110 a n cl1 e .partendo rla.l sangue dei tubercolosi. Q11al n n qt1'e sia la loro provenienza, esse da11no la reazione del co111[)l0men to con il siero cl i t·uhercolotici. e non l R da11110 con sieri di nor1

1

mali.

L'i11ocu lazione d·e1ì·e for1ne coecruce~ in a ni:n1a11 n on proldruce la tubereolosi ; alcuni animali per ò-. muoion o cacl1ettici; altri 11ann(Ì prese11tato lesioni cbe sembrano staidi prrtu'bercolari. La cutireazione praticata con i rocc11i 611 malati di tiubercolosi è negativa . I cocchi for·se non sono .alt r o c1he dei granuli tuber~o·lari o d ei grann1i di Yluc.h; l'.>\. ritien e cl1c essi siano d ei ,-eri gonjdii di un fungo di cui il ba~illo tubercolare è 11n a form a frammeniaria. Sono per lo più saprofiti. b anali , ma ;può d·arsi ch e in condizioni eccezional i \driven tin o patogen i. L' A. h a preparato con essi un s i ero ohe agirebbe ben e in certe forme tnl)errolari cutan ee. ghian-· do l ar i, oc uJa.ri. I~ interessante 1 p rosegui re le ricer cl1e in questo senso, specialm.en te s11lle forme piccolissime (1polvere) ol1e traversano i filtri e la plac-enta (er edità t11b ercolare. tipi di tubercolosi cutanea senza ba cil.Ji). fil . 1

1

POSTA DEGLI ABBONATI. l ,f'/ cura rt elle arropar''·"'e i e. -

.i.\ll'abb. n. 2690. _

T.\~ tiolog1a

e la patogP11e i delle acroparestes1e è oscura; co11 eguenteme11t e la ter apia non l1a un i11àjrizzo sicuro. Sono stati suggeriti e ipraticati i soliti i11 ezzi ton ico-ric:o.stit11enti e opoterapici (oYaio, .-urrer1alc, tiroicll'., rna con scarso r isult alo. P rr ec..lare la se11~nzione mol ec;1a si adoperano i -oli ti oalu1a11ti t'' le cure fisich e local1 (id rotrrn pin fredda, massaggi , bagni idroelettrici) \ · t' ro è l' he il disturbo suole scon1pnrire spontanea111 e11t0, lanto più cht' es o per lo più si ha l1 PI pe!·i orlo <lelJa meno1p:i11 .. a e cessa con questo

DR ~1

d ott. ùa , .illa, , -enezia:

Ce11tro chi mico militare. Roma \·ia ~l arsala 2 RiYolgersi alla Direziont::a del Centro.

1)

c.


I

tL POL lCLINICO

VA. RIA~ Fenomeni di sessualità nei batte1·i. Si a1n1nette generalmente che le cellule batteriche siano sessualmente in differenziate e che l'eventuale co1p·ulazione avvenga fra cellule i il ' · cui i. nostri mezzi d 'in·dagine non r iescono a cc_gliere delle differenze. Le ricerche di alcuni au·· ·tori tendono invece ora non solo a mettere i 1~ ·rilievo tali differenze, ma a n che a rfcon oscere una v ero selezione sessuale sostanzialmen te non · diversa da quella degli animali superiori. Dalle cellule sessu.a lmente indifferenzi-ate (il · goni.te) si s viluppa quella maschile (lo spermite J e (1u el1 a femmjnile (l'oite). Il processo di d iffe:ren ziazione, per il ·v ibrione colerico i n a cqua pe~tonat a, si compie in 5-6 ore. Primo a svilup. parsi è lo spermite, caratterizzato dal suo lungo ·e potente flagello , eh e si attacca all1a testa (.p e r lo pi\1 cli forma rotonda, ma anche talora ovale) la qual e è costituita dal solo nucleo, senza rive• · - stirnento di citoplasma. L'oite è invece formato · da una sfera, 1p-iù o rneno grose a, di citoplasma, il nucle_?, a ccollato alla parte, fa protrudere que. s ta in u n punto, rl a ndo così l'apparenza di un , capezzolo, in m ezzo al quale si trova il flaO'ello o ' molto b:.·eve e deboJ e. Per riconoscer e tali particolarj , r 11ecessario u sar e la fucsina carbolica mo1t o d il ui ta (1/10), colorando soltanto per pochi · secondi In llll1a col tura di vibrione colerico di 5-7 ore ' si po -s ono così vedere, fra le sfere più grosse e poco rnobili ·degli oiti, le_,p jccole teste degli sper· miti in viv a cissirr1i movimenti e sorprendere la · sce1 ta sessuale. Con l 'osservazione ·d i un singolo .spermite, si vede che. esso sos1pinge dinanzi a gè u n oite, il quale, indietreggiando, compie dei mo\rjmcn ti ·di arco attorno ad un asse ·ideale cl1e lo traYeTsi dal nucl eo al lato oppost.o. -Lo sper mite gira attorno all'oite con un movimento circ:olare e lo urta n el polo op1p·osto ·a l nucleo; talj · assiduità .dello spermi te possono continuar e a l11ngo. Gli oiti, ch e non si t r aviano così .sollecitati · da gli spermi ti, 11anno movimenti lenti ed insj g nifi canti e n on indietr eggiano mai. F enomeni analoghi ·descrive Gunth-er Enderlein (1) anche per l e forme batteriche (evito qui la complicata nomenclatura dell'autor e). Lo SJper · mit e compi e, per un certo tempo, i suoi movimenti ~' ttorno ad un batterio, l o urta più volte, poi se ne allontana per r ~peterli attorno ·a d un altrn: quando fi n almente s'imbatt e i n un oite, si comporta diversamente, ostin a nd osi ia girargli attorno 0 acl ll rta rlo, s pecial mente n el polo opposto Rll' in;:;; rrzione del flagello; si ri 1p osa talora p er •

\

(1' R nh'teriPn-Cycl ogenie. N. d e Gruyter, a erlin1..ei p7 h?:.

[ ..\NNO XXXIV, FASC. 29]

brevi istanti, od anche per lì!l minu to e r itorna al la carica. . Tali fenotneni no n sono che i l preludio della e op ul1a. ..\d un dato rr1ome11to, dopo i' urto che lo spermite dà all'oite i1e l polo op.p osto all ' ir1ser zione del flagello, lo Hperrni te, i n vece di a lJ onta1tarsi nuovamente, si attacca stretta1r1er1te all'.oite ' far.en do a n che talora dei for ti 1no virr1en ti vibrato~i j, dopo i quali, si Yede cl1e l 'oite ' t~nde a clilatar6i, per assumere co1ne una Ior1r1a OVlale. Ne segue allora l'u11ione dello spermite con l'oite, la pienetrazione del n ucleo del p rim o nel ~itopla­ srila: del secondo e da ultimo la congiur1zione dei nuclei. Qua r1to vi ·sia di fantasia nella int.erpr etazion~ un po' antropomor fi.ca .·dì queste osservazioni ch e . csj gor10 un a pazie11za i llimit ata, . non è dato der,i dere; ·a d ogni modo, è certo che sen zia fa11tasia no n_ p uò esservi progreiSso scient ifico. Sembra che sia anzjt11tlo da escl u d ere che i complicati m ovim enti si ano d n i n ter1pretarsi in base a forze f!'attr8zio n e puran1ente ineccan iche; bastereb.b e a dimostrarlo il fatto che una sperinite talo ra scappa via dia un . oite che gli è vicino per andare a ceTcarsene uno lontano. Può sorgere j l dnbbio c h e si t r atti di chemiot assi; comunque questa potr ebbe esser e ammessa n el senso di un vero a·d esca1nento ; n oi .avremmo èosì ripetu to il fenomeno s essuale n elle identiche forme , dagìì nnjmali sup ~riori, alle infime e p1iù semplici forrne di vita. FIL-lPP1NI . ' .

E pubblicato l'Importante libro:

Il Proble01a del Cancro del

Oott. WILLIAM SEAMAN BAINSRIDCE .t\.. 1\1:., Se. D -, M. D., C. M., LL. D.

C-om m endaitore d ella Cp.ron.a d'Italia. il'I em br-0 001·1'iep-011den.te delì..'Ao<>ademia Medica di Rom a. Traduz.ione dIJ. riassunto da..lle ediz~on.i ingl€Se, frain· ' ceee e isp agnnoia, a cura, d ei Dottori Cio11anni Perilli e Arna ld·n Pozzi. Prefazione · del Prof. ROBERTO ALES S AND~I V·i r et.ttQrE' della R. · Olin. Ch\rurg. della u>D-i v. d.i Roma. Il libl' > contiene •i noltre un cap1it0lo o r-igin al e

Sblla lotta e sugli studi contro il cancro in Italia del ~Ud·detto prof. R . ALESSANDRI e del prof. R. BRANCATI, 1° a i uto ~ 1~11~ R . Clinica Oht rti r gica . d ,i Roma, n·onchè tutta l a b1bl1ografia on c·olog1ca Italia n a più recente (1910-1926).

Il prini o ese1nplcire di q1iesto libro il 2'ì" giugno u. s., è stato presentato a 1S. E. ]JUSSULINI il qitale, ccnnpia.cendosi viva1ne'Yl f e con l' au.tore e con i collabo,-atori, ha m.olto gradit o l' 01naggio, ed ha co1isegnato al prof. Bai'YI brida e 1111.a su.a fotografia · con d edica . ,, Un volume in-8°, di circa 400 pagine. lllitidamente eta.mpato. ed artJiistica.mente rilegato in piena tela con i.oorizioni eul piano e sul doreo. ' . Pre~z ? L . 6 O, più le spese po!3 t ali di spedizione. Per 1 noetr1 abbonati, sole t . 5 4 J.,n porto franco. .Iny;a.re Vaglia postale a l Sig. LUIGI POZZJ - Via Sl.6t1 na, 14, aooiunoend o : per l'Uffi cio postale S110oursale 4iciotto, ROMA .


(• A.NNO XX.Xl\' , FA.Se. 29]

1()5.;

SEZIONE PRATICA

NELLA VlrfA PROFESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE. Per la riforma degli studi di Medicina. Il Ministero della P. I . ha inviato a tutte le Facoltà Mediche d'Italia il seguente qt1estionario : 1. In quale :nwdo 11ell'0Tùinan1ento de~li studi di medicina e chirurgia pOSiSa meglio conciliarsi l ' indirizzo scientifico oon la prep.a.ra.z ione professio11ale . 2. Se sia opportuno distinguere il corso di medicin.a e chirurgia i11 corso i)re1)aratorio e corso di a.p plicazione clinica. 3. In q~anti anni s i debba.n o compiere gli studi di n1edicina e ohirurgia. Qualora s i ritenga. che il corso debba essere distinto in due perio rli, q11anti a1lni s ia1~0 e.la a.~se­ g11are .agli studi preraratorì e quanti a quelli ·di applicazione clinica.. 4. Se, compiuto l' intie10 corso di studi, debba rich.ied~rsi per l',a.1nmissione all' e.siame prof~ssio­ nale di Stato, un periodo di pratica nelle cliniche e negli o.spedali. 5. Come debb-a essere regolato questo periodo di pratica per g.ar.a11tirns la seri età. 6. Se 1a. laurea dottorale debba essei·e conferita al termine degli studi, o dopo l'esaime professionale, avvero djpendentemente da questo, in seguito .a:d un ulterio·re corso di ~tudi. 7 . Qua.le ordiname11to s i d·e bba, eve11tu.alme11te, dare a. questo ulteriore corso di studi P. quaJe ne deb~<t essere la durata. 8. Se gli insegnamenti debbano esse re distinti in obbligatori e fa-ooltativi, e, nel ca.so .affermativo, quaJi di .essi debba110 essere classificati nella pri1n.a categoria, e qua.l i i1ella seoon<la . 9. Se e quali inscg11.an1e11ti debbano essei-e i1npartiti per più di uu. anno scolastico. Se e quali insegna.m enti possano essere impa.rtiti in un periodo di te1npo inferiore all' an110 soolaatico. 10. Se possano raggrupparsi, ai fini degli esan1j di profitto, .a.]cune discipline e ql1.ali. 11. Se convenga riunire in un unico istituto discipline affini e con11esse, aJlo scopo di assicl1r are t1nicità di indirizzo i1ell'i11segna1nento. 12. Se debba istitnir 1 ,)bblioatoria1nente 11 vincolo di aver superato gli e.sa.m i dell'anno precedente per l 'iscrizione .al st1ooessivo anno i11 corso. 13. s~ per il passaiggio dal corso preparatorio a quello di applicazi.one cli11ica debhn richieder i uno speciale esan1e . 14. Qua.le este11 ione debba ayere l 'in. egna111ento delle oli11iche s pecia 1i. 15. Qu.ale ordinan1e11to sia opportuno dare .al corso di perfezionamento !1er pecialisti. 16. 'e convenga lin1ita.r e le iscrizio11i degli stude11ti in relazio11e a i n1ezzi didattici di c11i ogni Facoltà di pone. 0

1

-

CONCORSI. POSTI VAOANTI.

(.4.lessa ndria). (Jsp<'dale Civile . - Primario i11edico e n1edico radiologo. Scad. 30 lug . Scrivere Segr eteria Ospedale per condizioni e oonosce11za doc111nenti richie ti. CArAzzo (Caserta). - Ai\ t utto il 31 Jug.; L. 7000 e 5 qtladr. dee., oltre L. 2400 ca v. ; età li1n. 40 a. ; tas~ a L. 50.15; er,·. entro 20 gg. C .\LCIO (B eraan10). Klnq. 15.-!7; ab. 4057; pov. c. 1000; L. 6000 (sic) e 5 quinq. dee.; L. 2000 trasp . ; L. 700 uff. s a11.; L. 500 Ospedale ZanonC'rll1 ; scad. ore 17 del 30 ag.; tas&a L. 50.10; accettaz. e ntrQ 8 gior11i. CAHRARA . Oonareaaziione di Oarzt.:i. Medico prin1a.rio del Civico ÙS!)ed.ale; a.I 31 ag. ; punti an1i di laurea ; docu111. a 2 me.si (sic) dal 25 giu.; uom. e confer1na bie nnali; L. 10,200; triennio 5 % su llo stip. ba.se; serv. entro 15 gg. Titoli ed eventu.alm. esan1i . Chiedere a1111unzio. Chirur g·o prin1ario,; stesse condizioni. CASTROPIGNANO (Oampobasso1). e.ad. 30 lug.; età lim. 45 a. al 31 n1aggio. CESENA (Fo·rlì) . Se.ad. 31 lug. ; L. 10,000 e bienni c. -v. , L . 3000 trasp.; età lim. 40 a. ENDENNA (Berganio). Co11S0r. 6 con1.; scad. 31 ng.; L. 9000, oltre L . 3000 oav., L. 700 uff. san., c. -v.; tassa L. 50.15. FAENZA. Oongrea . di Ca·rità. A tutto il 15 ag. Aiuto chirt1rgo prooso l'Osped. Civ.; L. 7000, c.:.-Y. , ev€ntuale s11pple-111e1tto; età 1nass. 35 a.; tassa L. 50. Doc11m . .a 3 m~ i dal J lug. Nom. bienn.ale. f111iedere ann unzio. .FR.\T·TEROSA (l 'esaro). A tutto 31 lug. ; L. 8000 e 10 bie11ni Ye11tes. ; addiz. L. 2 d;:i, 501 a. 1000 pov.; L. 3 oltr e; p. ca.,.. L. 3000; t1ff. sa11. L. 500; rico11oscim. 8 ai1ni ; età lim. 40 a. ; tassa L. 50. 20. Doc111n. a 3 n1esi dal 1° lug. Il Comune si riserva la facoltà di proroga. o d1 i1011 procedere .alla no1n ina di alcùno. G1RCENTI. R. Prefettura. Uff. san. di CaniCflttì; se.ad. 15 ag. ; vedi fase. 28. JlONT·EFORTINO (.4.s,eoli P1c.). .<\. tutto 31 lug.; L. 8500 e 5 quadr. ·d ee., L. 500 i11denn. laurea, L. 1000 indenn. fore. e, L. 500 provvi . t1ff. san., L. 2700 obbl . ca'·.; ta a L. 50.15. Ab. 2810; altit. 636 111. ; os1Jedale. Docu1n. a 3 mesi dal 30 giugno. )I·c.-s OMELI (C'alfar,,is.;eflo). J )jrctt~re del1' ..iln1bulatorio •.\.11titracon11atoso ; età n1ass. 35 a. cad. 30 gior11i dal 2.5 giug110. Nrco IA (Oastroaiov(lnni). - P er Villadoro; ab. 1041; L. 10,000 e ..J. qt1i11q. dee.; età li11i. -15 a. 'end. ago to. P ..\DOY.\. ,"{peclalr f'irilc. - ..\ sist. effett. ; al 31 Jug .. ore ] l ; L ..)000; 2 bienni decimo ( uborclinatan1. a co11fer1ua) ; tanza ron obbligo di pernotta rv j ; 111edaglit:! L. ao (>l"Yizio accettaz. e pronto socc. ; età mass. :30 .a. ; ta a L. 50.10 alla Teso1·eria ; docu 111. a 3 n1e i dal 1° luglio; serY. entro •>o gg. Doct1m. alla ~egTet eria. ACQUI


1056

[ANNO. XXXI, -, FASC

lL POLlCLINICO

29)

}

NOTIZIE DIVERSE.

PALM .\NOYa (Uclin e) . PERSIOETO (Bologna). -

Al 31 lt1g.; v. fa.se. 28. ill · 15 a·g. ; V. fase. 28. P1ETR.\~IELARA (Sapoli). ...i\: . tt1tto 31 lu·g lio; L. 7000 e 5 quadrienni; tassa L. 50.15 intestan do al Comune. PIEVE DI CADOBE (B ellano) . A t11tto 15 ag. ; .ab .. 4189; a lt. 70 n1. ; G centri c•o11giunti da 5 km. di con1ode s trade ; vi lle.ggiatnra; L. 8000 per 1000 poY. ; L. 1000-2000..3500 trasp.; L. 500 uff. san.; ta sn L. 50.10. PoaGIO Rusco (ll1antova). - Ol1irurgo consor zio 3 oom . ; scad. 31 lug.; età lim . 35 a.; tassa L. 50.15 al tesoriere del conoor. ; L. 8000, olt1·e L. 2400 c.-v. , L. 4000 p. auton1obile obù lig.; .alloggio grat. RADICONDOLI (S-iena). Scad. 25 lug., per B elforte; L. 8000, oltre L,. 2286 c.-v. ; 6 quadr . dee. ; L. 500-3000 tr.as p.; età . lim. 45 a. RonBIATE (Como ). Consor.; proroga a tutto 31 luglio. Ro1VIA·. Pio I stit·u.to cli ,S. Sp,i1'ito ed Ospedabi. Riur1,1ti . - Dt1e a ssis tenti in oculistica; due. in oto--ri no-la ri11g. ; ette del G.a bi netto Tadiolog. ; tre .ai Lab·oratori i')ntologici ; n e s aranno assunti subit·o i·isp ett1va111. 1, 1, 5 e 2; g li altri a .m isura che. si verif jchi vaea Hza dei posti. Sça.d. {)re J 6 de] 30 luglio F.in li1n. 30 a. 1,.a::isa l,. [10 . .~t. ip. I1. ,1300 e c .-Y. CJ1ied€re Hnr\unzio. RossANO (Cosenza). Uspeclale Ci vile Nicola GianDirettore <'l1irurgo prirnario e trP nettasio. medici chirurghi ordinari; vedi fase. 26. Scad. 31 lug ljo. s. CosTANTl~O ALBANESE (~1atera). - i\. tutto 28 lug.; vedi f a ~c . 27. TAHQ UINIA (R o n10). Proro.<4a a. tutto1 2-! .ag. D a. C13clnders i i dip,lo111i ri]asci.ati oon la di-chi.arazio n e « 11<1 vri lore accademico». Per la ct1ra degli abbi e nti tariffa. clP1l'Orcline approvata dalla Prefett nr.a . M edi ci capaci .a~ scrivere in forina fac;ile P brilla11te, <le..1idero ·j cli collaborare ad u11a rivistn di e dt1ca zi o11e e propaga 11da igie11ica , sono pregati <li scrivere a «Salute e I crien e », via XX Setten1bre, 98-E - Ron1a (3Q).

11 XXII I Cong r esso della Società Italiana di Lar ingolog ia, Rinologia e Otolog ia. Avrà luo.g o in Par1n.a, 11ei giorni 22-24 ottobre. [ titoli delle co1nunicazio11.i scientifiche dovranno pervenire a lla Pres idenza (Ospeda1e Civile di \'~e­ n ezi.a) non -0ltre il 31 agosto. P e·r i documenti di viaggio .a prezzo ridotto e per la pre11otazione degli ,alloggi rivol gersi a l prof. F . L1asagn a, Cli11ica Otoi atr i~a. - Parma.

Cong resso 11\ternazionale di Dermatologia e Sifi.lografla. Il prof. Ha"·.ard Fox, direttore è.lella. ca,t tedra di Dern1atologia. dell 1 U11iversità di Ne\Y Yorl{ ha jniziato l 'orga11izzazione di un Congresso Internazionale di Der1natologia. e Sifilografia da rinn irs i i11 detta città durante jl mese d i s~tt. 1928.

Provvedimenti p er la lotta contro il cancro . La cc Gazz. Uffi.c. » pu·b bdica il segue11te R. deereto-legge 16 gi ug110 1927, n. 1016, con il qua.l e la ·disp-0sizione di cui a·l l.a letter.a a1) dell >art. 1 del ll. d ecreto-l e1gge 23 lugliq 1926, n. 1427, modificato dal R. decreto-Jegge 13 gennaio 1927 n. 82 ' . , ' e .s ostituita dalla segu ente: ci) ]a so1Tun1a di L . 2,500,000 da er-0gal's i in u ssidi ai Comt1ni, alle Pr·o vincie alle Istituzioni ' od ailtri Enti pubbliche di beneficenza, ai Cons1orzi p er fa \Orire l'in1pia11to ed il funziouamento di centri di acoert.a111ent·o diagno'8tioo-terapeutico, p e r il oancro e . i tu111orj maligni in gener e, non~hè per l'acqui sto di radio da destinarsi in dotazio ne a.I T.saboratorio fj s ic·u d ella. s<1njtà p11bblica ufficio del radio.

Lega ltalla11a per la lotta contro il cancro. Con R. D.

i1 .

114, pubblicato 11ella « G.azz . Uff. »

n. 51, 1927, la Lega it.a lia11.a per la. lotta oontro il can cro , con sede in Rom.a , 'riene ~retta i11 Ente morale f' 11e è approvato il relativo Statuto. L~opera

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFtCENZE Il . e nato A ccnd e n1ico cle ll ' l.111Yer sità di Edimburgo ha clecreta to il ço11fcri1nento de.l la laurea ]; 0 11 o l'i s cau~çci .al nos tro direttore, prof. Vitto.r io A scoli , in ricono c in1 e 11t-0 dei ~uoi ineriti scientifici e clinici . La ceri1nonia aYrà ]n ogo il 20 luglio.

Il prof. ì\ilario· Donati, di c linica chirurg ica a P .a{l OYa, è stato chia.111at·o e t r asfer ito a-- '!'ori 110. 1

no111i11at i in e: ito a conc;or o i proff.: Gi.a1111i P e tragnani , d ' igiene e batteriologia a Ca~liari · Sab ato \~ i!'.;co, di fi:iologia a Sassari; G en n aro ~{o~ :rio ne, di pnt'°loo-in chi r11rcrir a a Pav ja • b 0110

~

Il prof. Carlo Ceni. di cli11iC'a nel1ro.p s ichi.atrica , è 11o n1inato preqicle clella ·F'ae:oltà n1edicn di Ca-

gliari.

pro maternità ed infanzia 1•er le Culonie ma rine e mont ane. L 1 Oper.a, Nazionale p e1 la protezione

d-~lla

ma-

ternità e ·< lell'infanzi.a 11el decorso mese di giugno, oltre i dt1e inilioni versn-ti per le oo·l onie marine e i11ontarle, h.a sovvenzionato ottantadue istituti di a ssiste11za pe1· inacl1·i e fanciulli cort la so1n1n a di L. 945,500. I.te più 11,otevoli oovve11zioni nelle provincie furon·o: Aquila: L. 50,000 ali.a S.ala di l\faternità N a po li: L. 50,000 ali' A ilo Tropea110; L. 30,000 all' A s ilo ,< Reg ina l\1arghe1·ita »; L. 25,000 all'Istituto « Princi pe di Napoli » i:>er g iovani ciechi Cagliari: L. 30,000 all'I titut·o de] Buo11 Pa.storP - Firenze: Vili.a C.a.1 nert1ta L . 2R.OOO alla Colonia. per1nanente per i fi'gli iuberoolotici -- Perugia: L. 25,000 all'Orfanotrofio i11aschile e L. 25,000 alla Colo11ia profilattica ant ituberoolare Torino:


L..\."\~O XXXI\', FASC. 29]

1057

SEZIONE PRATICA •

L. 25,000 all'Ospedale infantile « Regi11a ~1:.argl1.e­ rita » - Bologna : L. 25,000 all'Ospizio per i bimbi ra(!hitici « Enrichetta Trenti11i » e L. 25,000 al1' Asilo hambini latta11ti - Sondrio: L.. 25,000 alla Pia Casa fanciulle abba11donate.

Corsi per medici condotti. u11 corso pratico pei inedici condotti verrà tenut-0 nel prossi1110, ottobre presso l' Ospedale Maggiore di Mila110 (via Ospedale 5). È org.anizzato, sotto n1olti aspetti, co1ne i nun1erosi corsi analoghi tent1ti anni or sono, pure nell'Ospedale Maggiore, per iniziativa. dell'Associazione dei Medici Os1)italieri e degli Istituti Clinici. Si propone lo scopo <li clare ral inedico condotto, nel breve spazio di un 1nese la l)Ossibilità cli, r~nfrescare le proprie cogni:6io11i cli11iche e di Ja.boratorio e, utilizzando l' eno.rn1e ma:teriale i11edioo e chirurgico d~ll ' Ospe­ dale cli presentaTgli 1nolti casi, opportu11.a1nente seelti e s t11diati, di dargli u11'idea dei più moderni i11etodi della tera1)i.a ecc. Oaratteristica del corso sarà e-s ' enzialn1ente la pratica. Il corso durerà dal 1° al 31 ottobre 1927. L ' iscrizio11e verl'à C'l1iusa il 30 sette1nbre. Verrà i·ilasciato, .a, corS-0 ultim.a to, un attest.a.t o di iscrizione e <li freq11en~a (versa1ue11to L . 10) a coJ.o.r o che aYra11no co11 rego larità se:guìto i cor si d'i11segname11to pratic:o. L ' iscrizione viene fatta d ' ufficio .al p ervenire di vaglia. ·di J-'. 100 intestat ,o alla Direzione l\1:0<l ica dell'0Siped.a1e Ma.ggiore, vi.a Ospedale 5. Le doni.a nde va11no inoltrate alla Direzio11e dell'O ·pedale Maggiore, cui l)UÒ richiedc.'1·si ancl1e il progra 1nn1 a.

Cor:;o di Ortopedia. · i terrà a Berk Plage (Pas de Calais) sotto la direzio11e cl(-~} dott. Calot, a i)artire d.al 1° agosto e per la durata di t111.a settin1an.a, 1111 corso sull'ortopedia indispensabile ai i11edici pratici, per n1edici <> tu denti di qual ia i i1azion.a.Jità · tassa d ' iscrizio11e fr. 150. Il i1u.1nero <lei po. ti è limitato. RiYolger ·i .al dott. Fouchet., Cliuique Ca1otJ qu.ai d'Or. ay 69, Paris, nvYero a Jl'Istitut-0 Calot, BerckPlage (P.-·cle-C.,).

Consig lio nazionale delle ricerche. Con R. D. ·L. 11. 638, pubblicato i1ella « Gazz. Uff . n, n. 107, 1927, è stato deci ·o il riordina111e11to del Con iglio n.azio11aJe delle ricercl1e, percl1è possa n1eglio rispo11dere agli alti uoi fini. Detto Consiglio 11a lo scopo: <li coordin.are le attività na.zio11al i 11ei ,-ari ra1ni della sicie11za1 e delle s ue ~ùpplicazioni a11cl1e i1e 11 'i nte1·e se dell·a econon1ia ge11erale del Pae e ~ a tal fine i11antenersi i11 contatto con i diver ·i enti tata li 1)er ti1tt€ le que·tioni relntiYe alle ricerrl1e cie11tifiche ecl alle loro ap1,>licazioui praticl1e; di proporre al Go,erno di istituire o tra ·for111are la.borat-0r1 8Cie11tifici per rìcerrhe genè;rali o s1)eciali · di fornire, a richiesta deg11 enti tat.ali, inforn1azio11i <' p<lrer1 ~n detcr111inati ar~on1e11ti; di c11rare la bibliografia cien-

tifica tecnica ita.l i.ana; di provvedere 1)ercl1è· .all'est,ero sia a..de~uata1uente conosciuta l'attività scientifica e tecnica, italiana ; di proporre la concessione di borse di studio .all'interno e all'estero. Tra i va.ri Co1nitatiJ cl1e fa11no parte di detto Consiglio nazion.ale, ve n'è a,n che llno biologico ed uno medico; il fo,n do stabilito per il funziona.mento di e&o è ora di L. 500,000.

La direzione delle Accademi e e Biblioteclte incaricata degli scambi internazionali. Il Co11siglio dei Ministri ha approvato, su pr<'posta del ministro della P. I. on. Fedele, uno schema di decreto con il qt1ale la Direzio11e genera le delle Acca demie e Biblioteche è i11caric.ata df'l servizio d egli sca1nbi internazio.n ali istituito con la co11venzione di Bruxelles del 1886. Per tal modo l'Ufficio degli sca n1bi, c:he f11uzio11ava µres. o la Bibli oteca Vittorio Einanue-le Il di Roma , è passato col 1° luglio a:lle dipencle11ze d~lla predetta Direzione generale, ~]1e, in a.r monia con le direttiYe adottate d.alla Lega clelle Nazioni a. Ginevra, sarà la sede naturale della Sezione ita.Iiana dell'Istituto intern.azionale per la ooopera?.ionc 1ote1lettunle.

L'Istituto Italo-Brasiliano per l'alta culturit. Questo Istitut-0 , fondato i.i1 S. Pau l·o del Brasile. h.a pn·b blirato il suo Stntut<' e r elatr,·o Ilegolan1ento. L'Istituto s i pro1)()ne d1 : n) Pl"O,vve<ler e .acl u 11 regola re scambio di studio i \'era.mente note\oli. che tengano hTevi corsi di lezioni e confere11ze ; b) favorire sen11)re più la r eciproca conoscenza de lla lingua; e) pron:iuovere iniziative cl1e abbiano --per scopo la. diffusio11e della cu lt111"a letterari a, a rtistica , scientifica dei due Paesi; li) coordi nare e S\tilnppare quelle già ~iste11ti; e) vigilare gl i ~can1bi culturali dei clue Paesi. L'Istituto, sotto. la !)residenza onoraria. te11uta cl.al Segretario degli Inter11i dello Stato di S. Paulo e dal R. Console Generale d'Italia in S. Pa.ulo . ha due categorie di soci: fondatori (o norari, bene111eriti e contr ibuenti) ed effettiYi. Ha l111 con sigli·o direttivo, co111posto di 1_3 inen1bri , 5 scelti fra i sor i fonda tori ed 8 fra i oci effettivi. Presidente del Consigli-0 diretti,,o è attt1nlmente il prof. dott. _..\.lfonso Bovero. L ' I stituto si appoggi.a , i)er I '.azione da s\·o lgerl~ . ad Istituti s uperiori e si vale cl el l'opera e del c-011siglio di illt1stri per ona.Iità scelte ne] c·an1po dell'alta ct1ltura. Una erie a.1)1)rezzati ~si n1a di co11ferenze è già tat,i te11uta <l.al prof. Arturo F.arinelli del) ..{-n i' ersità di Torino. In agosto un'altra "'ìeric di ronferenze sarà tenuta dal prof. Gio,r.a nni }fingazzin i dell ' l.11i\·ersità cli Ron1a , il quale si r<'cl1erà pure• ,, Rio. T11 ott-0bre o i1ella prin1aYer.a ciel 192\. . t> a i curato il t11r110 del !>rof. Corrado Gin i del l'"G n iT'er ità di Ron1a. La ""celta è fatta cselu. i,·an1ente di pura iniziativa del Con ·iglio direttiYo hra il inno per quc Jli che deYono recar i al Bra . . ile: ono quindi int1tili le offerte.


IL POLICLINICO

10;)8

Per l' Istiiuto di Patotogia Gene1·ale di Genova. Con t estamento trasmesso al Rettore della R. U11Jiv€rsità di Genova, :dal Console itali.an,o di Pretoria (Transvaal), il medico ligure dott. Mangi.ama,rchi ha lasciato la ma.ggior p·arte del1a sua ooopicua fortuna, che si ritie11e di vari milioni, all'Is titutv ù1 :Patologia generale di Genova diretto dal gr. uif. prof '.rrambusti. Questo Istituto fu inaugurato il 24 n1a:ggio del]'an110 scorso da S . E. Mussolini.

Una Università internazionale sulle Alpi. Il prof. KollaJ·its di Da\OS) i11sie1ne ai suoi colleghi, han110 proposto la fondazione di unia Università alpina ii1ter11azionaJe, oomprendente tutte le consu€te Facoltà, e che dovrebbe sorgere nella famosa e salubre località di Davos (Svizzera) . Lo soop o di questa coraggiosa iniziativa saJ·ebbe: 1) offrire agli Sltt!denti tubercolotici che J1on siano in condizioni così gravi da dover interrompere gli studi , la possibilità di un.a cura climatica perfetta, insieme .al va11taggio di seguire il regolare corso ur1iversitarìo; 2). re11dere possibile per gli stude11ti cli debole costituzio11e il soggiorno in clima alpi110, senza. so&pe11dere gJi studi; 3) pron1u·overe cordiali relazioni tra professori e studenti di nazionalità diverse, mette11cloli in stretto e continuo rapporto; 4) provvedere i 1nezzi neoess.ari affinchè nei periodi di va.o anza, ·g li studenti possano godere il beneficio dello sport inver11ale, sotto controllo n1rxl ico ; 5) iniziare ricerC'be ~lJlJ.a climatologia di alta montagna e sui problemi rela.tivi all' alti tu· di11<' Ace. ; 6) fare studi compar::i.t i sulle razze e sui problen1i scie11tifici d'impoJ:ta11za internazionale. Per quanto co11cerne la l?acoltà medica, si propone che agli stude11ti dei pri1ni oorsii sia impartito l insegna111ento pur.a..n1ente teorico, e che venga istituita. una sezio11e sp,e ciale ·di Tisiologia e di Biol·ogia alpi11a per giova11i la11reati.

[.~NNO

XXXIV, FA c. 29.1

esa,me il tes to di un disegno di legge relativo .a.1l'esa,me medico prima del matrimonio, deposto dal prof. A. Pi11M·d, ~ lo ha approvato ad un.animità; ha felicitato il promotore per la sua iniziativa; ha e1ne.sso il voto che il disegno di legge sia approvato al più pres to dalle clue Ca111ere.

Per l'esame prennziale facoltativo a Buenos Aires. l3J s ta.t.a presentata .al Consiglio Co1nunale della città di Buenos Aires la p.i:opoota per l'istituzione di un OOIIBultorio speciale destinato ad cc esa1ninare le persone d '.ambo i sessi le quali domandino spontaneame11te un certificato sa.nitario in '' ista del rr~trimonio ». Il 1nedico esa.min·a tore, fatte t11tte le ricerche necessrurie, rilascerà un certificato seco11do un inodulo speci.ale staibiJito nel progett.o <li Jegge. Gli esami e tutti i mezzi di i11dagi11e necessari sarann·o c:oonpletamente gratuiti.

Per l'educazione fisica nel Belgio. E lJro.ssim.a nel Belgjo la presentazione da paJ:t-e del Ministero oompetente di u11 -progetto di legge sull'educa.zione fisica delta gioventù. Secondo i} progetto in ogni sct1ola del regn·O dovrà ·esser orga11izllato questo inseg11.ame11to !Jer ciascuna classe . rolast.ica. La giove11ti1 ehe ha compiuto i corsi scolastici proseguirà l' inseg11amento per mezzo di .t\.ssociazio·n i spooi.ali destin.ate .a questo scopo. Sa.rà fatto obbligo ai Comuni di foTrlire le installazioni necessarie tfl.nto per le sct1ole che JJer le associazioni suddette, e. cosa di pa.rtioola.re importanza, tutto l'i111Seg11a.mento per l'educazio11e fisica ea.rà sottoposto alla sorveglia.n za e al controllo diretto <lelle a utorità 1nediohe.

Inchiesta sull'alcoolismo fra gli scolari.

1

Ingrandimento dell'Ospedale di Los 1\ngeles. i11 00.1·so l'i11gra11di1ne11to dell'OspedaJe Gene1·ale di Los i\ngeles (Cal ifornia): qu.a.ndo i la.vori saranno ulti1n.ati la cap.a.cità aun1enterà di 1600 letti, raggiunge11clo 2874 letti. La oostruzione, in cen1ento aJ·mato, alta 15 piani, con molte ali, verrà a costare 8 milioni di dollari, ossia ciroa 150 n1ilioni di ]ire. Qt1~st..o tipo cl'osped.ale è assai di1er~ da quello prevalente tra i1oi, a padiglio11i bas.,i, ri<ls nti, circouJati da giardini . È

Aeroambulanzf'. Ln'apposita. C<>n1111issio11e, di cui fa parte l'on. prof. t 111b erto Gabbi, si è ri1111ita a Roma. per pro,·ve der e ron ollecitudine alla istituzione di pareC'chie aero-a.1 nbulauze fra Italia e Colonie.

L'esame prenuziale in Francia. L a ( '01n1nis ione p e.r la Profilassi delle Malattie Ye n e rec pres&o il )[inistero fra ncese del Lavoro e dell' IgiPne, aclunat asi il 15 giugno, ha preso in

Nella proYincia di Vicenza 900 n11aestri si sotton1isero alla fatica d'i11terrogare 33,156 bambini delle scuole elementari .r iguardo all'uso di bevande piritose. Di questi solta11 to 4905 si dicl1iararono .astemi : dei rimanenti fanciulli 28,251, 1'85,2 per C'ento, pre11dev.ano più a ineno r egolarme11te bevande alooolioh e, anzi il 22,82 per cento e cioè 7567 bambini ha.nno detto <li bere liquori (con gr.adoaz ione superiore .al 21 per ce11to di alcool ).

Dati sui ftgli illegittimi. Il Bolletti110 Me11sile dell' « Onera N azio11ale per la protezione della M.a.t ernità e dell'Infanzia » p11bblica ohe i figli illegittimi in tutto il Reg110 nel 1922 sommavano a 50,843, nel 1923 .a 49 272, nel lu24 salirono a 0:~,874: jn un triennio si ebbero pii1 di 150,000 illegittimi , i.l che corri. ponde ad u110 su ogni 21 legitti1ni. La statistica oontinna C'o11.c;iderando il problema della illegittin1ità anche dal lato dei figli e::Jposti e rioo·n osciuti, e qui rilevi.a.n10 che la i)roporzione {1ei riconosciuti in confro11to al 11un1er-0 degli esposti dimi11uisce in inodo .~11fortante dal mezzodì al settentrione d'Italia per raggiungere le cifre più sf aYoreYoli uelle i1n0Ye provincie: infatti nella


'(ANNO

XXXIV, li'ASC. 29]

Venezi.a Tride1lti11a la proporzione è di 1 su 37, nel1't Venezia Giulia 1 su 47 e .a ZaT·a su 47 illegittimi 11ess11110 è stato riconosciuto.

Associazione

1059

SEZ lONE P HATl CA

cardl~logica.

L 'Associazion e Cardiologica di Chicago, in vista dell'incr emento e:qnsiderevole che v a nno asst1mendo le cardiopat ie, ha org.anizzato un.a vast a opera d i propaganda t ra n1edici, st11denti di me dicina, i n fer1nieri, pro.f.ani; ha predisposto isp ezioni nelle scuole, nei dispensari antitubeTool.ari ecc. L'Associazione ha fatto funz~onare 17 ambulatori e dispensari ca.rdiologici e t1n rep arto ospedalie ro per bambi ni cardiopazient j . 1

Una medaglia d'oro di benemerenza alla Duchessa d'Aosta. S. A. R . J.a Duch essa d' Aosta - nel recarsi a Trieste per esser madri11a d ella nave « Il Conte Gra.11cle >> - visitò ancora un.a volta quelle ben~ fiche istituzioni dell'Opera di .assistenza n ell'Italia rede11ta , alla quale Ella presiede con a ugusta e 1naterna &ollecitt1dine. A Trieste la Duchessa visitò il <lispensario di Servola dell' Oper.a nazionale e quindi le va.rie istituzioni benefiche. In seguito fu a DiYacca, a Monfalc-0n e . a Gr.adisca e i1el Gradiscano, .a Quisca ; .a. Lucinico ebbe luogo l 'inaugura.zio11e del ,~e11tesimoprin10 Asilo cl1e l'' « Itali.a R edenta » ha in piena attività i1ella \ Tenezia Giulia . A Gorizia ebbe luog,-o jn Municipio la solenne cerimonia p er il conferime11to dell.a m edaglia d'oro istituita per i benemeriti delle istituzioni di beneficenza che il Governo h a assegn.ato .a S. A. Il. i)er le grandi bene111ere nze da essa acquistate nell' ope 1·a s v·olta attr.av·erso l 'opera. di .assistenza dell' cc Italia Rede11ta n . Il ministro on. F edele pronunziò u.n ,-ibra n te discor so dal quale si rileva che l'opera (( l' I.talia R ede nta » ideata e d attuata dalla Du~hessa. d' ....\osta, ha istituit o fi11or.a 102 Asili ch e accolgo110 più di 6000 ba1nbini; n el 1926 f11rono distrib11ite 300,000 refezioni gratuite e compiute 15,000 Yisite inediche; 200 ban1bi11i furono inviati alle colon ie m.arine e i11011tane; 3 tonnell.ate d i olio d i f~gato di n1(3 rl11zzo e 11na quantità ingente di ricost ituenti furo110 a do p er ati pe r i bambini deboli. Furono inoltre istituiti dispensari per i lattanti .,~11ole di ]a1;ior o p er le donne, corsi serali per gli adulti . Proseguendo l ' ispezio11e a.gli .asili dell' Opera n.azion nle « I talia R ede11ta », la Duchessa l1a visitato poi la zo11a a llogena. del rrar,·is iano, a.ccolta. ovunq11e e-on e11tus ia ticl1e manifestazioni.

Per un eroico radiologo. D u ra11te la vi. ita fatt.a da . M . il R e .a l\Ijlano .ad una in.a11ifestazione presieduta dall'on. prof. R affaele Pa olucci n ella quale f11ro110 asseg11ate inedaglie e attestati per azioni uma11itarie e ociali, venne pre1niato, tr.a gli a ltri, il dottor Gianluca Piana, vittin1a dei raggi X , il quale. dopo tredici operazioni, ha do-vnto s ubire l 'amputazione dell' avnmbraccio destro. Il conferin1ento clel pre1nio venne f.atto tra la generale con1mozio11e.

Onoranze al prof. Domenico Barduzzi. •

Il 5 a.go>Sto p1·ossi1110 l'illustr e prof. Domenico Barduzzi, emerito nell'ateneo sen &Se, entra nel suo 8()o anno di vita, e in tale occasione .a Bagni di S. Gi11lia no, d elle cui T ern1e è· direttore sa11ita rio, ·g li sar.anno rese solenni onoranze col c1mferimento della cittadi11.anza onoraria Sangiulianese, colla presentazi<n1e di un albu1n e medaglia com1ueo10rativa ed un volume, n el qu.a]e so110 rac<'..olte le n1onogr afie idrologicl1e e climatiche da lui scritte. Queste onoranze sono rese maggiorn1ente solenni dal Convegno i n quel giorno in B.agni di S. Giuliano del Comitato idrologico dell'Italia Ce11trale, del quale il prof. Barduzzi è presidente. Il mi11istr o della P . I ., on. F e dele, e !'residente 011or ario del Comitato gener.ale per questi festeggia1ue11ti .al prof. BaTduzzi. Siamo lieti di veder e riconosciuti i meriti di que to insigne maestro, avendo nella s ua molteplice versatilità scientifica sempre comb.a ttuto per il miglior.a1ne nto delle nostr e .antiche, gloriose U ni1·ersità. 1

Ricordo marmoreo al prof. Giovanni Calderini. Il 16 g iugno Ye11ne inau g ur r. t.o a ' '.arn llo 8e ia un r ioordo mar1noroo al con cittadino prof. Giovanni Calderi11i, e1ni11ente ostetrico e ginecologo all'Univer sità di Parma e poi cli B ologr~a. I>resen ziò llb cerimonia S. A. R. il l)uca di Pistoia. Erano pr~enti le autorità d i tutt a la r egio11e vaJ&1.ana . D·a P a r1na, da Bologna e da Torino c r.fl n c, inter ·venuti i l{.et tori ciel1e silJgole Univer sità e inolti professori e 111edici er a110 p rASe11t i o, 001110 }\..u gus to l\1urri, aveva no m andato ca.ld e adesio11i. Il discorso d'occa&ione fn detto dal seu. on. l}rof . .NI.a.11gi.aga.ll1 . Il monnll!enLo è opera di Gaetano Or olini.

Per un monumento a Camillo Golg i. La Società.

~Iedico-Cl1irurgica.

P avese si è fatta pron1otrice di 11na sottoscr izione i1aziouale per un monumento a Ca.m illo Golgi. La sottoscrizione sarà aperta a11che presso le Accaden1ie e I stituti dell e .altre Università.

.t\1 prof. Roberto Alessan·d ri, direttore della nostra Se::ione chlr11rgica, dt1namente colJPito dalla

perdita i1nprovYisa del fratello a\\'. GùU EPPE. Yadano le nostre comn1osse condoglianze.

...\l prof. Luigi CHrlo )la sin i, nostro rolla l>oratore c-sprimian10 le più sentit~ condoglianze per la morte de]l 'an1ata madre. n. d. Elisa De-Barbieri in ::\I.assini.


1060

IL POLI CL lNICO

RASSEGNA DEI.L A STAMPA. MEDIU. Rifor1na Jlecl., 31 gen . D. TADDEI. Sulle s pondiliti. - G. IzAR e G. l\{AsT·ROJENI. Chemoter . d ell'infez. melitense. 1ia zz . cl. Osp . e cl. l)lin., 6 feb. - U . SARTO· RELLI. L'insu]inote-r . in affE'zioni 11011 diabetiche. Zul. f. ·i nri. ~led., 12 feb. - lVl . J(APPis . Trattan1ento cl1irt1rg, delle nefriti. Endorrin.n1or;y, sett.-ott. - vV . .SuRMAN. Guan idin a e le par.atiroidi. . 'oc . d. Hop ., 3 feb. - C. J. UREOHIA e S. ~1IHAL"ESOU. Si11ghiozzo ribelle, f'on a utops ia. L. A~IBARD e al. l\1eccanis1no regolatore d elLa i·i servn a lcahna. .-l ct a. Jlecl. EJcand., III-IV. - K. ERlKSEN. Il metn.bol is1no acido· base. C. CRILL. Ricerche roentgendi.agnostiche con lipoiodol n ella tbc. polm. - J. FRASDEN. Eli1ninaz. di albumi11a nei nefritici cron. A. GRoNBERG. Lesioni .a focolaio d el 1nidollo allungato. 1?.iv. Jtal. Ginec., gen. - M. TttETTENERO. Emogramma. di Schilling nel ca111po ostet1·ico. L. P ucoioNI. Ulce1"a gastr·o-·duoden. e g.r avid. lllurich. llfed. vll och., 11 feb. DE RuDDER. Problemi epide1niologic'i nella scarlattin.a. - FELD'"EG. La castrazione Roe11tge11. • .!nal. FacHld. ~l ed . , l\ifontevideo, ·ag. V. F u ENTES Y APoLo. La linfocitosi nelle parassitosi in test. sett., W. l\iIEt~RHOFF. Cutireaz. traoo~ Jnatosa. J ournal .-1. Jl. A., 29 geu. - R. K. GHORMLEY. L 'elioter.a.p ia i1ella tubercolosi rachidea infantile. - G. P. M "GLLER e R .. S. BoLES. Manifestazio11i addo n1in. 11el m. <li Hodgki11. .lrch. de J.led., Cir., ecc., 12 feb. J. G. CEurtI.\N. Lia. 1na.l arioterapia 11ella demenza prec.

[ANNO

XXXIV, FASC. 29}

Rev . Epa.11. de Jled. y Oir., feb. - IzoKAQ-BExSoLEIMAN. Co1ne dev'essere il discepolo. Presse .Alld ., 12 feb. - F. DEvÉ: CisLi idatic.a. e radioterapia. A. C10NINI. Giurn . Batteriol., ecc., feb. Bloccaggio del sistem. r etic .-endotel. nella prod11z. degli anticorpi. Cl. ]Jed. It., i1ov.-dic. - A. 0ERESO-LI. Natt1ra del lii1fogran11lon1a n1alig110. A . PAVESI. En. z11nore.az. Riv . Ospedali, .gen . - R. CINAGLIA . Patologia e ter.apia del simpatico periarterioso . Pro c. R . ,~oc. 1lled., feb. - Di·agn . e trattam . della c-0lite . (Discuss.). Frattt1re della p arte super. del fen1ore. (DisctlSS.). Oasistica. Jou1·1i. I'ler·v. a. lllerit. Dis., feb. - G. \\·ILsD~ . Occlusione dell'.art. cerebellare poster. inf. C. U. ARIENS KAPPERS. P eso- del cervelletto. ]>resse ~léd., 19 feb . - D. FEREY. Resez. -del i1ervQ presaorale. La·ncet, 19 feb. - D. 'r. DAv1Es. Di.a.gn. dei disordini €patici. ..:_ G. KING. Toller.anza pel le' r11losio 11ell' erusme funz. del feg. ]>athologica, 15 ge11. - A. CESARIS DEMEL. Natura anafilattica. d ell'ulcer a rotonda. G. SANGIORGI. Diffe.re11ziaz . del 13. a.b ortu.s d.al B. ineìiten sis . Jou1'n·. A... JJ . .!. , 5 feb. - J. W. DRAPER e R . K. JoHNSON. L 'o1ne11to « patogeno». H. P. '\T1LSON. Sul tratta,m. dell'eclampsia. J. ZARORSI<Y e M. Mcl.c()ON. Giardiasi nell'infanzia. Jl ii rich. l\l ed. Tl7och., 18 feb. __. LANGE. P osizioni difettosa ed esercizi fisici. MAuRER. Lo iodio uell'organis1n·o. D eut. Jl ed. TlToch., 18 f 0.b . SoHLESINGER. Turbe v.asoolari funzio11ali e loro tratta1n. 1neclico e chirurgico . - ELLi\IEl{.•L\leukia hae1norrhagica. (mielotisi).

Indice alfabetico per materie. . ]>ag. 1Q53 _.\ c rnpare. tesi e : cura _.\ n aston10 ·i . pi110-facciale lJer i)a ralisi t raumatjcn del n. facciale . » 10.!9 -~ppendjce: p erforazione ·da ca loolo svilu1)pntosi attorno a lln ago » 1051 _.\ ppendicite malarica . » 1051 .-lp pentlicite : !)u11ti doloro.si » 1049 ..\ n1a: i)erto ·e-ter.api a » 1034 Iln <'ilJ.o tubercolare : for1ue non acido-r e» 1053 istenti B atteri : fen·o·n 1eni di ses:· ualità » 1054 13 ib liografi a. » 1044 ('hinidina P fibrillazione . n 1052 l)igita] e: nzione » 1052 )•~ebbre dn .·ifilicle con ge11ita » 1028 l1~egato : i11ixosarcoma pri1niti\o » 1035 l 11"e!Jn<1 ni<' 11fo superiore » 1055 :\[n celiare s t1pe!·io re: resezione tota l con ane te ia d el ganglio di Ga ... er . » 1049

()celusi·one inte3t ina] e da cause ali1ne11tari . . Pag. 1051 1050 Pielografia: tec11ica . » 1050 Pieloscopia. \a ntaggi >> 1050 Pleuriti interlobo-medias tinicl1e » 1040 l.>o.J iomielite ,act1ta » 1049 ]{otula: lesione articol.al'e . » 1041 Sifilide n ervosa: periodo i)reclir1ioo n 1035 Sistema retieo.I-0-e11doteliale » 1049 Tes~ uto adiposo: sv.iluppo· » 1050 Tiroidism·o g iovanile » 1050 Trasfu sio11t3 di .sa11gue pu.r o: tecnica » Tubercolosi_: - recenti ricer ch e di labora1053 torio e c..'1Qncezi-011e clinica . » 1050 Tumore midollare operato . » 1033 Utero: i·ottura completa in tr.avaglio » 1043 , ... a rici: cura t3Stetic:a . . » 10-!2 \ Te11e perifericl1e s uperficiali: patologia » 7 ' is jta e certificato medioo prC'matrimo)) 10-16 11iale •

Non econsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Potfclinlco se non in seguito ad aatorlzzaztone scritta dalla redazione. E vietata la pabbltcazlone di sunti di essi senza citarne la fonte. Df ritti di proprietà riservati. -

tt-0ma . Btab. Tipo-Lit. Armani di H . Oourrler.

V.

ASCOLI,

Red. regp


[ANNO

XXXI'' , F ASC. 29 )

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1061

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1062

~ltre

[ANNO XXXI.V, F ASC. 29]

IL POLICLINICO

..

interessantissime pubblicazioni : di Patologia Medica nella R. Università Dott. Prof. GUSTAVO R AIMOLDI docente Chirurgo-aiuto n egli Ospe dali riuniti di Roma

L'esame della funzione renale con i moderni metodi di indagine · · Prefazione <lel Prof. ROBERTO AL ESSA N DR I, Direttore della R . Clinica Chi ru.rgioa. di Roma. 1

Q.APITOLO I . RI CORDI AN A1'0MICI. - CAPITOLO II. COST ITUZ I ONE CHIMICA DEL PLASfilA SANCUICNO E DELL' UREMIA. - CAPITOI,O .III. FISIOLOCIA DEL RENE : Secrezione esterna del rene. • Secrezione intema del r ene. - CAPITOLO IV. INSUFFICIENZA RENALE : U remia•• Edemi . - lpe·rtrofia di cuore. - · CAPITOLO V. ESPLORAZIONE D F. LLA FU N ZI ONE Dl=I DUE RENI PRESI INSIEME : 1° METODI CHE SI BASANO SUL SOLO ESAME DELLE UE,INE: a ) Esam e f unziona le mediante l'an a l isi chimica, fi sica e microscopica dell'urina globale : Quant ità uell'u.r.ina. Densimetr;ia. U reometria. Determinazior.e del cloruro di sodio. Albu minuria. Esame microscopico delle urine. - b ) Metodi fi sico-chimici senza i nfluenza artificiale sulla funzione del rene : L a el'lio600-;;lia. delle urine. Clorurj a alimentare eipontanea. P.rov'a della resiste111Za elettrica dell 'urina. Coeffioiente azotLu'ico di M. R. Roulud . Diast~i. - e) Metodi che a r t i fi cialmente influenzano la fun zione del rene con l'in. t roduzi o•ne d i s:>st a n ze p er vi a orate e per via sott oc u t anea: .Albuminuria provocata Prova della cloruri.a alimenta r e s1perimen.t ale. Prova dell 'aumento della eliminazione ur!inniria c-ol mezzo dei diuretici. Le prove per mezzo delle aootanze ·c olora nti · prova de·l la fu.csin.a ; prova del bleu di metilene; elim.i1n azione del bleu di met ilene. paragonata a quel-la dell' urea; ip.r ova della r~amilin.a; J}ll'Ova. dell'indaco carminio; prova della fenol. eulfo n ft a leina.. P rova della eliminazio.ne ·dello ioduro d·i potassio. Prova <della elimina~ione del salic!id·a to di sodio. Prova della elimina z.ione del l attosio. Pr01Va 1de lla eliminazion~ dell'a.cido ·i~rpuri.oo. Prova della floclzina. Cap aci tà di diluizion e e di condensazione: la poliu!'lia •p rovocata· lo etuidio della OOIOOe'lltraznone m assim a. · d) L o stud i o de lla t ossici t à uri1n a ri a. - 2° LO STUDIO DELLA FUNZIONE RENALE CON I METODI BASA'rI 8ULL'ESAME DEL SANGUE: Studio morfologico del f:angue: emazie; globuli bianohi. Studlio fi.sioo del sangue : viscosim etl'ia ; il ce-efficiente viscosimetrico di 1'1:artinet ; rrioseoJ)ia del sangue; prova della pressione t:i.angu.igna sista1iica (Mx) e 1della pressione dia.sitol ica (Mn ); mii.sura della pressione diastolica; metodo OE-Oillato.rio ; valore della p.ress:ion e d'ifferenziale (PD). Stud·io chimico <lel s angue ; prova della ooagruazi one del sangue; mieur:i dell'ailbamina del siero (refrattometria) ; ureometria ·d el satn.gue; 1azotemia 11ormale e patologiiea ; azoto tota le e :izoto residuo ; l o stndio dell'uido ur·ico; c.reatinemia e ereatininemia; studio degli iidrati di carbonio con.tenuti •n el sangn.e : l a gli·cemia; la lipem.ia nelle lesioni reu•a li, oolester~nemia ; la li1pemia totale nei n efriti tj; dosaggio dei sali di potassio nel sangue; stndio .dei .ga.s del s angue: il co2. - 3° LO STUDIO DELLA FUNZIONE RENALE CON 1 METODI BASATI SULL'ESAME COMPARATIVO DEL SANGUE E DELLE URINE: La icriosoop.i a compara•t a del san.gue e ·delle uri.ne <Metodo di Léon Bernard). Il coefficiente emorenale di Bromberg. Coeffi.e iente sfigmo1'enale e coefficiente idrul"ico. La cost.iatnte ureosecretor.ia o <li A.m bard: tecnica ~ier l·a ricerea, d·e lla oositante; valore deJ.tla .costante nell '11omo nor m ale ~ va:lore della COBtante in p-aJt.olo,g i a; la costante nelle mal attie chiTt1rigiche dei ren.i ; moclifìcazionri wl1a for mula di Ambard. Clorurem ia e ~petante clorurosecretoria: metodi r.er do~ are il cloruro di sodio nel sang.ue. - CAPITOLO VI. ESAME DEL VALORE FUNZIONA !.. E D I CIASCUN RENE PRESO SEPARATAMENTE : FISIOT.OGIA DEI RENI PRESI SEPARATAMENTE E COMPARATI 'FRA LORO. - I ME1'0DI DI ESPLORAZIONE RENALE APP LICATI ALL'ESAME COMPARATO DEI DUE R'F.NI: Prova. de l1e sostanze coloranti. L'inda.co-erarminio · •Cr omo:eistosoop.ia: J.a fenol-sulfOIIl-ftalei na; g l ioo151uria flor'jzinioa; facoltà di OOlllCentrazrione e dii dilu-i2'ione. - DAPTTOLO VII. VALORE DEI METODI DI DIACNOSI F U NZIONALE NELLE MALATTIE MEDICHE DEI RENI. - CAPITOLO VII I. VALORE DEI METODI DI DI ACNOSI FUNZIONALE NELLE MA LATTI E CH I R U~CICHE DEI NARIE. BIBLIOGRAFIA.

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ANNO XXXIV

Roma , 25 Luglio 1927

.Fase. 30

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg .PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROlì .

VITTORIO ASCOLI

. e========================================================================--

SOMMARIO.· Lavori originali : G. ·v iale: La milza organo regolatore d el numero dei coI"!)uscoli rossi e bian-chi circola!lti. Osservazioni cliniche : O. l-\ruo1dr i: Voluminoso nodo var i coso del cavo popliteo. Escision e. Guar1gio11e. Commenti : P . E. Livierato: Terapia dell' ulcera gastr ica. Sunti e rassear.e : FISIOPATOLOGIA: KnamB: Le -cause del PM't o . - RENE E VIE URINARIE: M. Roserube~ e A . Hellfore: La prorva dell'elimi nazione alcalina nell 'esame della funzionalità rema.le. - L. Bouchut e P. P. Rar vau lt: Un fattore etiol<'gico sp&Seo suonoociuto delle nefriti mediche: il restrin1gia:nento uretrale l atente. E. Li·bert e 1\1. Bariety: Nefrite parapneumonii<Ca a forma emat·u rica,. - ORGANC DIGERENTI : c. M.i ller. Ematem~i. A. Sargnon : Il meg.aesofaigo. Cenni bibliografici. Stor·ia della. medicina : Midhele Bergon,,,oni. Accademie, Società mediche, Congressi : R. ~-lccademi a Medi.co-Ohrirurgii0a di Naroli. - Reale Accademia di Medici na di Tcrino. - Società Medico-Chirurgica d~ F3'dova.

Appunti pe r tos3irhe di 11ei bilia.ri. in sogget t i

il medico pratico : CASISTICA: Le C1PatiJti origine a.nestetioa. -- Dietu.r bi faringei - · P ?.rticolare rea zione febbrile a l eal aaso epato-lienali. - TERAPIA: L'assistenza al parto e ~J. puerperio. Stùlia provocazione del travaglrio con la pituitrima. - I princiipi attivi delle p.reparazioni di sega.l e cor.n uta. - Iniezioni vaginali nelle metriti crO'Ili ch e. SEMFJ1o·r1CA: Concetti moderni Erull'a&oolitazione J;IOlmonare. - Ascoltazione della carotid.e nelle .affezionri. dell'aorta. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Ricerohe sull'etiologia dell'imflueuza . - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA : La cottura de.gli alimenti e; la loro digestione. Nella vita professionale : Congresso Nazionale del Sinda.cat~ Medico F ascista. Concor~i. Nomine, prom oz.ic ni ed onorificenze. N-:>tizie diverse. Rassegna della stampa medica. 1ndice alfabetico per materie.

SOLLECITAZIONE

I signori abbonati che non hanno pagato ancora la seconda rata semestrale a compimento dell'importo del proprio abbonamento pel 1927, sono vivamente pregati di farne s'Jllecita rimessa, mediante vaJ?lia postale. •

L'EDITORE:

N . B. -

Del vaglia postale che si invia devesi conservare il polizzino di ricevuta.

LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO DI FISIOLOGIA DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA

di

LUI GI P OZZI, via Sistina, 14, Roma.

ROSARIO (R e p. A RGENTI NA )

La milza organo i·egolatore del

nu111e 1"0

dei corpuscoli rossi e bianchi circolanti. Prof.

GAETANO \ TIALE .

GENEHALITÀ SU LLA FIS IOLOGIA DELLA ì\iIILZA.

T.a mi 1 za pur non essendo un or gano indispensabile alla vita, ha indubbiamente molteplici funzion j, alcune d ell e quali ]n comune con altri org<i ni ed altre esclusive. ~el presente studio n o n è 1nio intendimento trattare di tutte le nostr e nozioni sulla milza: il ' tema, interessante e vasto, è stato trattato, con modernità di Yedute, n ella recente monografia di Leon Bi n et; mi 1imiterò a portare il contributo delle indagini $ U di una funzione splenica, fi-

nora ,p oco nota, e cl1e appare com e urua dell e JJiù caratteristich e dell'organo. Da tempo è conosciuta la funzione della milza nella evoluzione ·dei corpuscoli del s :::?lngue, il f' U O ufficio n ella nu trizione e n ell'accrescimento, invece appare nuova la con cezione della m ilza com e organo riserva di corpuscoli rossi, (Barcroft, Binet) e come regolatore del numero, non solo dei corpuscoli rossi, ma anche dei bianchi (\-iale). L·a mil za è organ o linfoide: nella su a polpa si formano contin uamen te linfociti. Quest'attività. maggiore nella in.fianzia , si esalta in molte malattie, dove il tessuto Sjplenico reagisce atti\·a mente contro l e infezioni. Inoltre nel feto la milza forma anche corpuscoli rossi: questa funzione ematopoietica ch e sparisce normalmente nell'adulto può risvegliarsi dop o una emorragia, nel rinnovamento della massa sanguigna ed in alcune malatti e del sangt1e.


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IL POLICLINICO

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Se la milza perde nell'adulto la sua funzione err1atopoietica 11a invece ben ·evidente unia funzione ematolitica, èhe col Bottazzi meglio sar ebbe -e hiamare « catatonistica ». Gli studi istologici e le ricerche sulla resistenza corpus eo lare h·a nno ormai assodato che questa funzione è legata all'attività fagocitaria ·delle cellule reticulo-endoteliali e alla formazione di spe.ciali sostanze (emolisine) e-laborate dalla milza. (Prenant). È certo che i corpuscoli rossi, attraversando 1a milza subiscono una diminuzione neJ .. la loro r esistenz1a, e la -distr uzione d ei corpuscol~ rossi VèCChi, che ha inizio nella 1p olpa splenica, va a terminare poi nel fegato. In relazione con la ematolisi intrasplenica sta lg, formazione ·di pigmenti biliari e la funzione marziale della milza. Man 11 e i s u oi collaboratori hanno dimostflato che il contenuto di bilirubina è maggiore nel sangu e della vena splenica (e delle vene reflue dal midollo osseo) che nel sangue arterioso; la milza pre[p.ara i pigmenti per il fegato: secondo Flo!enti!1 in forma ·di biliverdina. In questa funzione la milz1a collabora ·d iretta1nente col fegato ; e p er questo il sangue .p rima d'arri,v are al fegato attr·a versa la milza. /\ questo proposito dirò che sarebbe forse utile, e feconda di r esultati, la considerazione ·d i ciò · che ai potrebbe chiamare « fisjologia topog!'iafica », cio·è, la ricerca della ragione fisiologica della ubicazione degli organi: se il sangue s1p·lenico arriva al f egato questa successione deve avere ~l suo scopo specifico. I.a grande .quantità di ferro , che si riscontra 11elJ.a milza, può esser.e tanto la espressione della distruzione ·dei corpuscoli rossi quanto l'in·d ice che la milz1a sia un :deposito di ferro (o più semplicemente un deposito .d i coflPuscoli rossi). Secondo Chevallier la milza, (( accapare, transforme et ·assimile le f er. Elle accapare le fer lib·eré par la destruction des tissus et surtout le fer alim entaire: elle empeche qu'il soit rejeté hors. du corps et le donne ·a l 'organisme ·dians une forme assimil:ctb1e ». . L' ufficio della milz.a nel metabolismo e ne], l 'accresci.mento è pur da lungo tempo conosciuto. A .questo 1p·r oposito è bene ricordare che un ricercatore italuano, T. Silvestri già nel 1902, molto prima del Richet (1911) aveva osservato negli animali spJenectomizzati, non solo maggior voracità, ma il bllsogno assoluto di un1a aliment·a zione molto più abbondante per mantenersi in equilibrio. in sul11t8, e più specialmente d'una maggior introduzione di sostanze proteiche. Lo stu<iio del nletaboJ is1110 basale ha dimostrato, Iìel s uo complesso, una tendenza all'aumento negli animali senza n1ilza. (P eriaccl1i a ). L e i11da gini in rap~orto I

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I

all'i11tcrvento della r11ilza nel metabolismo degli idrati di carbonio e delle sostanze proteiche non 1ni sembrano decisi ve; .p erò merita ricordare che la rnilza versa nel sangue u na grande quantità cli aminoacidi (Delaunay, Loeper ... ), forse in relazione con l•a funzione caiatonistica dell'organo, e che la rnilza è tessuto ricco in glutatione, prod otto s11lforato che esercita un ufficio conside r evole i1elle ossido-riduzioni . Di maggior portata so'no i lavori della scuola di Abelous sopra la funzione colesterino.g ena della 1nilza. Ree.enti osservazioni ·di ·P . Seu f·a tte in uomini ·s plenectomizzatì non hanno rilevato variazioni di 1 importanza nella colesterina del sangue: ciò 1probabilmente perchè nella regolazione del meta.b olismo della colesterina intervengono 1-tltri organi (ad es. la surrenale) . . La milz·a può ·anche influire sull'accrescimento · corp oreo; negli animali senza milza si determi·n a un rallentamento nella crescita de1 corpo. .<\. questo ritardo si contrappone, per altro lato, l'azion e ffavorevole che il succo di :milza esplica sullo sviluppo delle cellule coltivate « in vitro » . È d 'altronde anche noto che Lancer·a ux sipd.egava l'infa11tilismo inalarico com e dovuto ad un disturbo nella funzione splenica. Tutte queste funzioni, ed altre che a 1p roposit(} tralascio, (co1r1e ad es. l'azione ·della milza su l1a secrezione gastrica., che si può spiegare come do-, vut.a ·a l contenuto, comun e a tutti gli organi d'istamina i1ella milza, l'azione su la peristalsi intestinale dovuta pronabilmente rall 'istamina o alla colina che si P1:1ò estrarre, come ·d alla milza, <;osì da tutti gli organi, ecc.), n on sono esclu.sive alla II?-ilza: invece esiste una funzione, che la milza esercita e in rnaniera pre1p onderante essa sola. 1

J.,A ~llLZA COi\!IE RISERVA DI CORPUSCOLI ROSSI.

Se la Irlilza è un org·ano

linfoide, se esplica una costante azione catatonistica., se influisce nei metabolismo e s11ll' accrescimento corporeo, ha .p ure una funzione m.eccanica di primordiale importanza. L·a milza è un organo suscettibile ·di grandi variazioni di volume in relazione con la rnassa più o meno grande di .sangµe che contiene : il suo tess 11to si presta a ricevere grandi •quantità Ji sangue com e una s pugnra, ed essendo inoltre contrattile ~ò esprimere questo san gue nelle vene cl1e da essa origina110 . Posta in derivazione sulla circolazione ,p ortale, la milza può consi·derarsi come una valvola regolatrice della circolazione eddon1ina1e. P erò oltre a questa funzione meccanica generica, la milza secondo gli studi di Barcrott, di


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SEZIONE PRATICA

Scheunert e l{r:z;yvvanek, di L. Binet deve considerarsi come il magazzino, la riserva degli eritrociti; riserva contrattile, che secondo le necessità dell'organismo può lanciare in circolo cor·p uscoli. Barcroft, osservando la milza, attraverso ad un1a finestra addominale, o medi·a nte la radiografia, po11endo « agraffes » metalliche ai poli dell'organo, ha confermato che la milza è molto p~ù vo1umjnosa nell'animale vivo che nel morto, e c11e l'esercizio muscolare determina una con~ trazione dell'organo. Molti fisiologi invece eran <l'avviso ch e la milza si ·dilatasse .durente il la' ·v-oro muscolare, e la corsa. Orbene, Ja milza, contraendosi durante il lavoro ml1ecolare, (o per eccitamento nervoso o indirettamente p er effetto di sostanze che si ver sano nel sangue durante il lavoro muscolare) 1può 1anci1are emazie in circolo. Barcroft ed altri hann o trovato che .questa iperglobulia dovuta a1 1'avoro muscolare manca n egli animali (cani e cavalli) ·splenectomizzati. Barrroft 11a pur trovato che durante 1'1avvelenamento ~011 ossido ·d1 carbonio, e nelle 1prime fa.'5i di una emorragia si produce una scarica ·d i cor. puscoli rossi in circolo; scarica che fa difetto negli anim·a li privi di milza. A11che la asfi.s sia acuta, quale può produrre Ja compressione tempo!'lanea .della trachea è valente a determinare questo aumento di emazie nel san. gue circolante. Leon Binet e i suoi collaboratori hanno dato la dimostrazione che questa iper.globulia di origine asfittica non si prod·uce se si ostir.p a la milza o se si comprimono con una p inza i ·vasi s plenici . I.a concezione della milza, come orga110 di riserva ·dei corpuscoli rossi, appare dunque abbas tanza solida. LA MILZA E L ' IPER GLOBULIA DA ARIA RAREFATTA.

Conosciamo dunqu e già alcu11e circostanze (esercizio muscul1are, intossicazione con ossido di carbor1io, asfissia acuta, emorragia) in cui la milza interviene versando un maggior numero di en1.azie in circolo per compen sare la diminuzione del trasporto dell'ossigeno ai tessuti. Io ho potuto dimostrare che la milza ha un notevole ufficio in altra condizione fisiologica. E noto che gli aviatori e ·g li alpin isti, anche per una breye as-censione, presentano una iperglobuliia transitoria, che si fa permanente soltanto nelle 1Persone che soggiornano nelle alte zone alpestri. La iperglobulia perman ente hp, un d eter, n1inismo diYerso (neoformazione di· sangu e p er a11mentata a ttiYità degli organi ematopoietici. .. )\

da qt1ello che può verificarsi n elle bre·vi ascensioni, quantunque entrambe corrispondan o alla stessa finalità biologica di aumentare gli ele1nen ti trasportatori di ·ossigen o; r eazione organ ica alla diminuita tensione parziale dell'os sigeno atmosferico . I.a i1perglobulia come reazione pronta e ,p asseggera alla depression e atmosferica si può sp eri mentalmente riprodurre in animali e n ell uomo sotto 11a campana pn eumatica; e per la [)ron tezza mede6ima co11 la quale si produce e s1parisce esclude senz' altro l 'intervento attivo degli organi ematopoietici . Cani e cavie cl1e si portano rapidamente durante 20-30-40 minuti a llna depressione atmosferica di 350-400 mm. di Hg. (corrispondente ad una <!ltitudine di circa 6000-5000 m etri) presentano un notevole aumento n el numero dei corpu.s coli rossi circolanti. Esempi: In una ciavia il sangue, atti nto con una !Puntura intraeardiaca, contiene 3,700,000 corpuscoli rossi in 1 mmc. Dopo 20 minuti d i perm·artenza a 42-0 mm. di pressione il numero sale 1

a 5,040,000. Ir1 un cane cl1e presenta 4,816,000 corpuscol'l rossi in 1 mmc. di sangue, attinto da una v ena del padiglione auricolare, dopo 30 minuti di permanenza nella campana pneumatica a 350 mm. di Hg. il nurnero ·dei corpuscoli rossi saJ e a 6,414,000. M

I .a iperglobulia che si produce in questi casj , t,nnto rapidan1.ente, non è s oltanto p eriferica, com e barino supposto alcuni autori, dovuta ad una djsegu ale ri1p artizione dei corpuscoli per azioni di ordine vasomotorio, ma è anche centrale come ris u.l ta dagli esperimenti n elle cavie dove i campioni di san gu e erano attinti dal cuore. Orbe11e gli animali, una v.ol ta splenectomizzati, portati n elle medesime condizioni di d epressione atmosf erir.a, non hanno presentato iperglobulia. P er esempio una cavia ch e in 1 mmc. di s a11gue, attjnto dal cuore, presenta 4,160,000 conp·u scoli rossi, portata a 450 mm. d1 Hg., dopo 20 minutt presenta 3,920,000 corpuscoli. Un cane, smilzato, 11a nel sangue p eriferico 4,840,000 emazie per 1 mmc. Si porta per 25 m inuti a d una deipiressione di 425 mm. di Hg. Prese11 ta 4,740,000 corpuscoli rossi. Ho inoltre l'impressione. cr1e con trollerò ul1 er iorr.o.cnte, che questi animali pri\·i di milza sor·· portino m eno bene l e basse pressioni. La milza in questi esperimen ti si dimostra quindi organo ch e serve all'aviatore e all'alpinista per adattar.;;1 alle variazion i della 1p ressione atmosferica, o in 1errnjni più l ati e più comprensi\·i, per adattare l'organismo, r~pidamente, alle oscillazioni della i)ressi on e parziale dell'ossigeno. 1

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXIV, F ASC. 30)

• Questo Jatto, aggiu nlo a quelli dimostrati da Barcroft e da Bin ct, pro\ra sempre 1più la importan za dell!a milza come r egolatrice del numero dei corpl1scoli rossi del san gue circolante; la milza la11cja emazie in cir colo secondo le necessjtà dell'organismo. L'ufficio ·della milz.a come orga110 di riserva dei corpu scoli rossi mi pare possa spiegare un fen omeno costan.te osservato da me ·e anelle dia altri speri 1nen tatori n ella inst1fficen za surrenale. In tutti gli a11im1li, ''enuti a morte in seguito alla ablazione delle due gl1iandole ·s urrenali, ho ic;empre in contrato un àumento en orme della rrlilza. Orben e, l'esame ematologico, n ei oani surrenertomi zzati, mi ha d'altra 1parte sempre dimo$=itrat.o un au1nento progr essi,·o •del i1umero d ei corp11scoli rossi, no11 do,·uto a una formazione corp t1scol~re, m·a relativo ad una perdita di plasma san,ffu i11eo (o per alterata ·p ermeabilità capill are, o per deficiente linfogenesi). L'aumento dei cor1puscoli r ossi può essere tan to considere\role CLa costituire un v·ero ostacolo m eccanico alla <'ircolazione, in qt1anto aurr1enta straordinariamente !a viscosità del sangue; fattore idrodinamico che certamente contribuisce alla precocità della 111orte l)er ·a blazion e aelle surr enali. Orbene la milza reagisce a questo str aordin ario a11n1-c11.to <ii corpuscoli rossi, iromaguziinand ol i nelle su e lacun e, e con ciò, eliminando corpuscol1 d all1a circolazione contribuisce alla regolazion e (~e lla Yisrosità del sang·u e; certo tale capacità è limito. ta.

. E<:Cl'fA'-lE,_ T() ELETTRICO DELLA ~lILZA

E NUl\IIERO DE[ CORP USCOLI BIANCHI.

Se111bra che lu rnilza versi la sua riserva di corpuscolj co11traendo·s i in virtù delle fibre lisce cl1e entrano n ella co1npagine dell'or·g ano; ho per ciò creduto opiportuno cimentare se l e contrazioni pro,r0ca1e djrettamente !Sull'organo hanno un effetto jn1mecli Rto sul quadro ematico. T_a ir1ilzu, estratta daJl"addome a cani in r1ar cosi cloralosica, YeniYa stimolat1a con una correntc1 faradi ca o direttamente ponendo .g·li elettrodi sopra l a capsula splen ica o in direttamen te eccit~11do il n er vo splenico. Dirò '3 11bito che Je n1anipolazioni dell'organo e nepipnr e il i11assag.gjo fanno variare il n umero dei corpnscnli i1el sa11gue. 'Invece l'eccitamento elettrtco che dura 15"-30' ', nlentre determina 1111a visibile e rilevante dim i1\11zio11c di volume ·c.lell'organo, induce una v1ariazione eYidente nel nt1n1ero dei corpuscoli; però

non son o l e emazie che mutano in questi esperirnenti, invece sono i corpuscoli bianchi. I leu. cociti diminui·s cono, e la discesa che p ermane a lungo , può raggiungere ancl1e il 50 %. Il fenomento le11c0penico si manifesta non solo nel san.gue d ella vena :siplenica, ma anche n el sangue ·d ella circo1azion·e generale. La formula leucocitaria varia poco. Eoco alcuni dati analitici; gli esperimenti s i riproducono con una monotonia r.ostante. 1) cane in n arcosi cloralosica , laparotomizzato. Un mmc. di sangue, a ttinto da una vena auricolare, contien e 5,200,000 corpt1scoli rossi e 18,400 bianchi. . P er 1' 5i f1a m assaggio ·della milza; ·à·opo 5' jl san gue presenta in 1 mmc. 5,12-9,000 corpu·s coli rossi e 17 ,350 biancl1i . !Si. eccita elettricamente la milza p er 30" ; dotPO 5' t corpus.coli rossi sono 5,360,000 e i leucociti 6800. 2) Cane in narcosi cloralosi-c a. In 1 mmc. dl san gue d ella vena splenica son contenuti 6400 leucociti. Si eccita per 30' ·d irettamente la milza. Dopo l ' nella vena splenica il numero dei l eucocitj è 5600 e dopo 12 minuti è 2000. Queste indagini ci -dimostrano chiaramente com e la milza, contraendosi, possa far variare )1 numer o dei corpuscoli bi1an chi, forse IPiù ch e quello dei cor1)uscoli ro9si; e che la concezione di ·B arcroft cl1e la milz·a sia l'org·ano di riserva dei corpuscoli rossi deve essere integrata -O.al mio concetto, più ampio, che la m ilza -sia l'or.g ano regolatore di tutti · i cor.puscoli del sangue, rossi e bianchi Il determinismo di ques ta ,-ariazione, per la stessia rapi·dità con cui si compie, iè certo di ordine meccanico; .è iprobabile ·cl1e le lacune splen jche, contratte, lascino p·a ssare i corpu-scoli rossi più elastici e più ,p iccoli, e trattengano i biancl1i, che si addossano e aderiscono con più facilit à alla p arete vascolare. Il

LEUCOCITOSI DIG.ESTI VA E MILZA.

Data la rappresentazione della milza come organo regolatore della leucooito·s i, era interes.Sian~e risco ntrare se la leucocitos i digestiva fosse in r~ porto con questa funzione, tanto più che si sa che la milza, durante il ,p eriodo digestivo, aumenta -di volume. Gli esperim enti fatti in quattro cani senza milza l1anno dimostrato ch e la leucocitosi dotPO un pasto di carne cruda si presenta intensa come n el cane normale. P er esempio: un cane senza milza cl1e 11a 33,800 corpuscoli biancl1i in 1 mmc. dopo


[.i\NNO XX~f\·- , FASC. 30]

1067

SEZIONE PRATICA

avere man.g iato 200 gr. di carn e cruda presenta 44,800 globuli btanchi dopo 60'. Del r esto, già avevo dimostr ato con Di Leo Lira che n el ·d eterminismo della leucocitosi digestiva il fattore princi~ale ~ il rias·sorbimento dell'acido • • cloridrico segregato dallo stom·a co e specialmente dello jone cloro.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE REPARTO CHI RURGICO -

DI

ì\IIANTOVA.

Primario: Dott. D. MAMBRINI.

Voluminoso nodo varicoso del cavo popli· teo. Escisione. Guarigione. Dott.

OLIVIERO

SANORI .

.

11 caso venuto r ecentemen te sott·o

Dal coIDJplesso dei miei esperimenti viene ribadito ed ampliato il con~etto che la milza deve considerarsi come un organo che regola, rapida1nente, il numero di tutti i corpuscoli del s ang ue. Giova ancor~ ricordare cl1e F . .Soler, in ~n r ecente lavoro, consid era la milza come llil o.r ganu che compj e una funzione selettiva v~rso g·li e ementi corpuscolari circolanti. Egli è arrivato a , qt1esta ipotesi ·Con siderando che n egli an in11.li splen ecfornizzati si pro.d uce una leucocitosi. Ad in dioore la ca[pa cità della milz·a ad· accumulare nelle sue lacune corpuscoli, egli propone 1 a nuo ' va parola: sissoressi (dal greco : ·accumulo).' Il Soler arri va a questa conclusione più p e"' intuizion e ispirata allo s tudio della istol ogia della n1ilza ch e per induzion e esperimentale, 1P·erchè ~t1 leucocitosi osser vata n egli 1animali spl en ectomizzati può ·C onsentire inteTpretazioni diverse ·d cì quella data dal Soler; per esemipio, una maggior attività ·degli organi em atopoietici e linfoidei con seguente ·alla brusca cessazione della funzione splenica , 01ppure come una reazione alla guarigione per second1a inten zione della ferita oper a toria ... Si sa del resto cl1e questa leucocitosi nor1 è .permanente (·P er.acchia) . ' La prima chiara dimostrazione che la inilza p uò meccanicamente far varjare, illico et i?nme diate, il numero dei corpuscoli bianchi è delj e presenti ricerche. Sintetizzando i miei r esultati con quelli di Barcr oft e ·di. altri, consideriamo la milza come l' or1

mia osser· yazio11e, &e no11 reca ness·una nuo,1 a luce nel ca1111po già b en e stu1diato rdella pat:ilog.ta delle ·ven·e e ,p recisamente delle \•a.ri'ci, 1p·e r altro credo po~sa riusic1re in teressante p·er il mod-o com e la forma n1'or:bosa si è presentata e per le S'll·e dimensioni ohe sim·jJj, certo, raramentt- è dato 0 S·ServaTc. ]a

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Il 1° marzo u. s. fui cl1.iainato· pre55o tale O. El·i saibetta d':al'lni 65 1cli Gabbiana (Mantova) ; ecc-:)ne la sto.ria: Nessuna malattia preg;i·essa ]n gtoventù. S'Posata. a ·uom-0 :&ano ebbe cinq·u e gr.avi•danz e, 3 conid·otte a termin·e re.g·o~arm1ente, 'd:ne S€lomuite ·da parti di stocici; un figlio 1norto a u11djci mesi, d·ue figlje vi-v·enti e san e. Dùra11te la prima gravi danza vennero manif estando·si agli ar.t,i inferio.ri ven1e vairi1cose, 0l1e si S\' il11pip1arono m·ag,gior1n ente :ne11e ·gestazioni . ucce-ssi\?e. , 1

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S ett.e-ott::l anni ·Or sono 1cio111i11ciò a 11otare un i1odulo nel ·cavo 1pr()l})1l]teo di destra. o11e venne

progr.essivamen;te a u·m1entallJdo d i rvolltm e sino (\ • ra1g;giungere q.u1e.llo attuale. Da •due..,tre anni si formò un secondo no1dulo st1lla !faccia interna deJla .co.sci.a d·est.ra. T ali noiduJj erano jndolenti e solio quello del e.avio pop.ljteo· proic urava n ei inovim·enti ·di deambuiazione pi"L1 &enso di mo· J~tia d·a dif1 f]1coltato movi·m ento .ch e vero· dolore. Esnrne ob·lettilvo. - Ammalata apirettic.a - n essun particolare ;:rjli·ev'o all'esame degli organ i rlelle ica,'ità 51Pd·ancnic l1e - ag.li afiti in'feri ori, biJ:::vteralmentie, notaci alla gamiba ed al lato interno rlel piede numerose ·ectasie venose con 7.one c11tanee p]gmentate, senza soluzfoni di continuo. ..\1 e.avo ip 01p1liteo destro, all'esterno d eUa linea m?di.ana, si nOita una t1t111escen,:::a del volume dl una grosscl aranc·ia., rotondegg ja·n tt- . ri C)pClrta gano regolatore meccanico del nume1·0 dei corpu,;erso la gran·de base dj jmpianto (la c.11te pjg-sc oli rossi e bian.chi d el sarig1l e circolarite. 1bn1n-0, luci1 ment·a. t a jn da. a·de rente; vp1·so la som• mità inve·c.e è t1miida e rico·}}er1a an ;~ q t1am e B IJ3•L.IO GR.i\F I .i\ . bianca.stre. Ha consi.stenza oscura1111ent·e clnro-Plnstir a. non J. BARCROFT e coll. Jour. of Physiol., 50, IP. 79, 1925. 11nifoifme; presenta. una leggera spostal)iJi tà in In. Ibid., 60, p. 44-3, 1925. , tato in sen1~0 laterale. Da.ta la larga ha ·e di im· L. BINET. L a physiologie de la rate . Cl1ahine. Pa"Pianto non si può conooc err se si cont i n11a pr.1ris, 1927. fondamente nel cavo ponliteo; i m o,·irDenti d i L. SCHEUNERT e KR Z\'~VANEI~. Pfli.lgers ...\.rch., 215, flession e 1dell::.i gamba sulla coscia. per quanto Jjmitati, non ne modjrficano la consistenza.. Non p. 187, 19'27. P. SEu. tildi Sassaresi. Serie seconda. v·oiume 40, ·vi si nota 1puills.azion e. nè ' 'i si ascolta soffi o. .i\l.Ja 'facACia ·mediana 1d·ella co&eia clestra. alp. 13, 1926. l't1niione del terzo m edio e t erzo inferiorP, lungo 'T. SILVESTRI. Rifor1na m edica, 1901. il ne.corso dalla safena n1agna i o.: erYa una riF. SOLER. Re\'. · medica latino-america11a, XI, nt1levatezza rtella r uf P, sen za n1o<l i1'i cazi on (\ di mero 126, 1926. (fltesta. alla qnale corris1)on ·Jt'') pal1)atnria1nente G. V IALE e coll. ReY. medi ca cle Rosario, to1no X\'l la p1·ese11za rti 11na tnm0~c t 1 11zn drl \· 11Jun1P- 1, e XVII, 192.6-27. 1

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IL POLICLINICO

forma di una no ce, ·d.i ·c onsistenza u11iformemente flibrosa,' aJbba.stanza n11obile sul pi·ano prof on do ~ ri1Co perta da cute purè rr1obile. Facen·d o contrarr-e i muscoli della cosci1a, la tumescenza rnostra di essere a·l di sop.r a 1del piano ,ruponeu.r otico. Sia p;_ro1ssimalmente ·c he •distalmente si avvertono e·ctasie venose della safena, ma dato '.I.o spessore del 0011nettivo sottoeut.ane.o non ri riesce 1

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[ .l\NNO

XXXIV, F ASC. 30]

saggio ai tronchi vais colari e nerv.osi (ohe dalla cosci.a 18i portano .aila gamba), mi si pori€va davanti p·e.r un ·esame rd iscriminativo tutte quelle svariate tumetaizioni del rc avo popJiteo, eihe jpro~ pTi,o dalle parti:col:a:rità anatomi.che della .r egione tra~gono 11 e loro origini. Dico suÌ)ito eh.e la presenza delle numerose ectasie venois e ;ditffuse nelle gambe bilateralrmente, l 'as·p etto della cute riico prente la tumelfazione accennata e ~·he r~conda esattamente quello 1de1la c·u te in pr·eida a dist'll.rbi dls.tr-0fici da v ene varic·ose, il lungo· perio~o di te·m po 0 cicoT,s o aillo svilfupipo e l'assen21a i11 fine di q·u alunque rioentimento, gan.g liare l'inf.ati,c o in. a. ·costantemente apirettiic a, fur.o no ·dati eh€ mi fecero iPensare ad un grosso n·o do v'arico·so deJ cavo popliteo, trovanid·o un appo1g gio alla lDJi.a 1diagnosi nella tumescenza molto· l)iù pi:etoola de-. scritta sullà fac·cia antero-interna della coscia e che i-o mi senti'V.a auto.r izzato a :r-iitenere come un noido varicoso comip.arso ta~di,ramente, ri6petto al prece1c1ente, sul ·d·ecorS'o d ella sarfena m.agn,a, ql1antunque, co1m e già dissi, non si ;potesse sentire ai s·u oi due poli il icontinuarsi de1 tumore con il vaso venoso . . Il fa.t1to di essere 1di fronte ad un no1do varicoso, &uip,erficiale. si, di 1colorit 0 oocuro, sprovvisto d1 / 1pn1lsazioni in in·divi d.iu 0 vari co1so, n·oid o però di volume cosi cospicuo, nion scompar.e nte alla pres· sione •di.stale, id i cio ns·isrtenza iQ1sc·u ram·e nte tesoelasti·ca non uniforme e così diverso insom1na n ei suoi caratteri 1d·a ouelli c11e si h·anno comune. mente p.er le 1diltatazi·o ni v.aricose della sa.1e11a est~rna, 1 poteva indurre a pensare anche ad alt.ce f ormazio11i. Trascurando ialicune tumelf·az.i·oni ·a contenulto liqufdo del .cavo pop,l iteo e cioè Je cisti sinovial·i ' c·om1unicanti o meno con l e artic olazioni, g·li ascessi freddi, n-0n potevo dimenti'care le . cist·i idatidee, se pu\fe la sede 1d'impianto ipo1t.eiv·a rp.Ip1presentare una raTità (il 1Cjgnozz.i descriv-e un caso di JocalizZ?azione popliit.ea d eJ·l'·echinococco), p.rescirrd.endo anoli.e 1dai d,ati ·della p:al;pazi·o ne, p1oichè, come ricorida il Forgue, la cisti può ta~ lora ac1quistare << una durezza tale c·h e si è pot·u to cred ere a un tumoir·e 1&oli1do ». Tra le tumefazioni soli.de escltèsi. i tumori ganglionari primitivi o 1

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Fig. 1.

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a stabilire ·Se esi6tono o m eno raipporti di co11tinuità tra ectaisie e turn es·cenza. La palrp azione a.Ila re,gione inguino-crul'ale di d estra fa escludere l a presenza di in'f iltraziipne glan•<i ola1·e. 1

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I •

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. C) F ig . ...,,

' Esan1inaita cosl l 'a111Jl1a la t.a , l}er venire aid una. con•clusione 1diagnosti·c a lo.g icamente basata- su1 ·dati incontroYertibili forniti da un accurato esa· me .objcftivo, ·data la sede rd i impianto della tumesce11za -co.&t:Ltu ita ,aa u11.a regione c·l1e lLa. intin1i rapporti con la cavità arthcolare del gino·ccl1io, che è ai.t ra,re.r.sata 1d·a fa.sci muscolari e tendinei , e.he è oede di borse mucose e ancora oh-e dà pas-

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secondari, i tumori a carico di un tronco nerv oso , lln aneurisma del cavo popliteo, per mancanza assoluta id i qualunique dato ietiologico e 1d:i qualunque sintomo pQ'egr.esso od in atto , 5i veniva 1

·così a ci.re·onscrivere il camp,o . .R esta,rano a consi'CieraTe i tt1mo·r i a·venti ra~porti con i vasi della regione o per avere .origin-e 1da tin foglietto aponeurotico della loggia va;sale od in fine per essere originati dagli elementi costih"Ltiivi d ella guaina yascolare, non dimenticand-0 però che pa1


[ ...<\NNO XXXI V, FASC. 30]

rete vasale, loggia v»as·c.olare, e guaina vasale sono, è vero, formazioni distinte l'una dall'altra, ma con.servan.ti tali intimità di rapporti to.pografici e di struttura da rendere •dilfficile la diagnosi de1le riS!!}etti,1 e neoprasie prima dell'atto operativo. 1

Non ho 'trovato nella scarsa letteratura consultata casi di tumori traenti origine dalla parete di un vaso o dalle pareti ·della loggia vascoJare aventi ·qt1ailche s:orniglianza con il nostro c aso. Trovai invece tra i tum·ori 1delle guaine vascola.rj due casi arventl. ·come sedi •di impianto e dimensioni qualche affini.tà ·come iJ nostro caso e ·degni. pertanto, io credo, di e~sere no.tati. \·olkmann n el 1868 op erò e Plettner descri55e u!l caso di lipoma 1g·ia:cente nella regione po.p litea, &vilu;ppato parte sottocute e proipagantesi, attraverso orif.ici percorsi 1da vene, s·o tto la aponeurosi fin·::> a contatto con i vasi j_pOplitei, a ridosso dei qu•ali ieon un pedunco.l o sembra,,a prendere impianto. B erlcel e~r

Hill rjferisce di un tumore nel cavo .popliteo di un uomo di 26 anni, cl1e in otto mesi rag.giunse il volume ·di una noce di co·cco, con su.p·erficic lii5cia e netta fluttuaz ione. Dilatazj one delle Yen e st1rperficiali i11 corrisponidenza della regi·on e r d al •diso.tfJJ. ..t\.ssenza di infiltrazione gagliare linfatica. _t\.ll'atto operatiYo si trovò rl1r il tl1m ore gi.aiceva sotto la asponeuro,si, pro,r,-jf;tO di 11n peduncolo profondo cl1e si impti antava suj ''aisi. L'esame microscopico ·m ostrò traittarsi di 11n sarcom·a a piccoJe cellule. r.:.a vere acicrnnato specj a.lmentr al ras·) operatn dal \ 'olkr11ann e citato da Plettner e al ca•so di Berkeley t1on imp.lica che io fa,ccia seguire alia breYP digressione t1na disc·u ssione diagnostica, che mi $embrer e.bbe invero su'Perflua, iperc·h è se il caso i1o·s tro rp ot.e,1 a .1oro a~ricin arsi per a.Icuni dati obiettiYi, per trop1pi altri se ne dtstaccava, • costrin.ge11do riporrtairmi o..lla. prima dlagnos1 d1 no•do Yaricoso ..A.. fermarmi jn tali ipotesi mi sentit poi ma1g.giormen'fe autorizzato 1dall 'avere trovat·o sul Trattato ·di Cl1ir1>.rgia del nergma11n la citn.zion.e e l'illustrazione •di 11n raso di dilatazionr. sa-cciforme deJ.la 'rena sa.fena .aJ cn''O })o pJite.o, che iper i suoi caratteri ricorda esattamente il caso nostro. 1

* ** Fermaton1i adu11q:uc ~11 c1uesto co11cetto consiglini alla P. l asportazio11e •del 11odo, poichè. date le <'Ondizioni della c11te. senti,·o che semipre l(>.i11 in<'ombent0 si fa~e,·a il pericolo d i l1na ulcerazione con con eg11ente emorragia. cl1e certo non sarebbe 5tata di lie,~c entità. E il previsto .ao,·eya 1

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SEZIONE PRATICA

infatti verificarsi dopo p ochi giorni: ma n eppure di frJnte a questo nuovo d'atto la P. si lasciò convincere all'.aJtto operati"vo. I Je emor.ragie c ontinuarono l])iù o meno abbon.. danti per alcuni giorni, finchè si idovette pro .. cedere al ri·covero 1d ur:genza all'Ospedale Ci vile di :\1antova, quando una forte 1perldita di sangue, aiggiuntasi tmrprovvisan1ente alle molte alitre già verificatesi, ebbe determinato nella P. gravi sintomi di anemia acuta. Il 23/3/26 venne or•era'ta 1da.J dott. t\1ambrini in .ane&tooia spinale: « Incisione l ongitu dinale sul. « la faccia intern1a della coscia destra, lungo 11 « decorso •della safena ma.gna, in corrispondenza cc ·d ella tumescenza sottocu.tanea. Messa allo sco ,, perto si n ota cl1e ee5a J1a aspet.to biancastro '' ten1dineo, e che ai suoi ·d·u e poli si continua « co11 1a safena direttamente: i pongono due ,, lac·ci ai punti di passaggio e si as·p orta facil« mente il t11m·ore, che alla sezione si ip.resenta « costit~1ito da un grosso trombo giallo. Previa '' Sl1tura ·clella cute ei 1prolt1nga la incisione in cc basso, hifiorcandola a icloppia ellis.:;i, e circoncc dan•d·o cc.s ì la tumescenza del cn.Yo popliteo « in prossimità. de1la base idi impianto. in modo cc rta lasciare cute sufficiente ·a ricoprire la solu" zione di continuo resilduante all'aspo.r tazione. cc 1~ a•b basta.nza nrucile snuclearc la detrta ~urne­ « scrnza dal piano ar1011eurotico suiperficia·Je òe1 cc ~avo po1pliteo , su'l qua.le g iare semplicemente, « po11endo lacci di cat1gut sulle numerose vene 1c e~tAsicl1e che ad c;ssa fanno cap•). :\ella ma(( nO\'ra però la pa1.. ete 1della tumescenza si r ompe cc facendo notare trattarsi di l1n enorn1e nodo '' vn rico~o ripieno di 1111 a:mmaJSso costituito •da " trombi rossi, sangue liqi.1ido, .g rossi coagu'li. <' Si no·t:t.n o numerose ed estese concrezioni cal· ,, caree nella parete della acca. clispostP a sca '' glia, cli crua1ohe centimetro 1d i largl1ezza. '' Si pro'"·eide all'emostasi con lacci di catgut, « quindi r;i passa alla .~utura dei margini cutanei n. r,a. P. uscì guarita e n on aYverte più alcun clistnrbo, 1potendo PSSa camminare oggi liberamente. 1

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C.amipitello C\·1 antova), otto1Jre 1926. BIBLIOGR..\FI.\ . RERG:-.L\--X

e

l3RG~S.

Trattalo di Chiri1r9ia Pratica,

\'Ol. \ -. C:1Gxozz1. Locali:;::;a::.ion e rara dell'echinococco. L' erhinococco po71liteo. Rassegna internaz. dl Clinica e Terapia, maggio 192..5. FERRARIXT. Sopra i tunioti prin1itivi delle guaine

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11 ascolari.

PLETT:\Tf.:R. BFRKELEY.

FORGUE. Compendio di Patologia Chirurgica,

vol. l.


1070

[ ..\..~NO

IL POLICLINICO

COMMENTI. ISTITUTO DI PATOLOGIA SPEC. :\1IEDICA Diì\IOSTRATIVA

R. UN I VERSITÀ DI GENOVA.

XXXIV, FASC. 30]

tcroclismi a temperatura alta 40o e 1più, che io ho usato e uso sia 11elle gastralgie che 11ei casi in cui si suppone eventualn1ente a>rincipio di ulcerazione gastrica e anche ir1 casi di enterorragie ·di varia origine; l~ uso ·dei c i'Steri cal«li può prevenire e frenare delle enterorragie e esplicare ~zione ber.efica in casi di gastralgie o enteralgie. B11oni risultati danno ancora i clisteri nutritivi • come 110 scritto, 1di Jiatte e zuccher.o e peptone, cio·è di sostanze facilm ente assorbibili dalla 1nucosa rettale. Corn' è dirr1ostrato nel mio caso cli· nico nel quale l' assorbimento era reso evi'Clente dal fatto che elimir1ava urine sino a 300 crr1c. nelle 24 ore, urine c·l1e contenevano, come dissi, 8-10 gr. di urea e 4 gr. di cloruro. I clisteri nu· tritivi composti dalle sostanze dia me usate non irritano ordinarian1ente la mucosa entericét e $Ì sopportano a lungo, come ne ·dimostra il cabo riferito. 1

Terapia dell 'nlce1·a gastrica. Prof. p . E.

LI VIERATO,

direttore.

~el

fascicolo n. 25 (20 giug110 1927) del lJeriodico « Policlinico » ho letto a proposito l'articolo « Nuo,re vie per la cura dell'ulcera gastrica » . Io, molti anni f1a, avevo esposto un caso nel Congresso regionale ligure tenuto a Savona, caso che ere.do utile ·a ·questo proposito riferire. Si trattava di una signora di 39 anni madre ·di cinque figli, tutti 6anL Da parecchio tempo ella soffriva di gastralgie forti ed ematemesi con pirosi e ncidità ·di stoma·co, sintomi certi di un'ul.c era gastri e.a. l\ilalgra·d o le cure j gienich e e dieteticTle la sintomatologia suddetta p ersisteYa, anzl andò accentuandosi. Un g1orno, coll'esacerbazione dei dolori, seguì abbondante ematemesi con dolore 1acutissimo alla region e g·astrica, lipotirr1ia, fàc cia i·p1pocratica, meteorismo, 1ntensa do· lorabilità dell'1a1ddome, pnet11natosi peritoneale, tutti segni di perforazione dell'ulcera. Polso filiforme. .l\.llòra raccomandai alla ipaziente ri1pos0 a ssoluto, vescica di g·l1i·a:0cio sull' ad1d ome, ripetute iniezioni di caffein1a e olio canforato. Raccomandai inoltre di 1astenersi da qualsi·a si cibo sia 1. l• qu1uo .~ ch e soli·do , anzi eY1tare p ersino di inghiottire la sua .saliva, ciò cl1e fu eseg11jto trattandosi di signora molto intell]gente; prati·c ava poi g iornalmer1~e enteroclismi con un litro cli aoqua salata cal1d a a 40o allo scopo di provocare, m e-diante il ca}do, uno spasmo riflesso dei vasi della mucosa dell' arpiparato gla6tro-enterico. P er supplire alla nutrizione, data l'astinenza assoluta di cibi , face,·o praticare tre clisteri nutritivi al giorno composti di latte tiepido, un cuccl1ia1 no di peptone e un cucchi1aio di zucchero, del ' ' olurn e in tt1tto 1di 50 eme. introdotto nell'ano mediante un catetere elastico. La signora sopportav·a assai bene tali clisteri; non solo li tratteneva ma li assorbiva in modo cl1e nello spazio di 24 giorni di tale cura emetteYa ogni ·g iorno 200-300 eme. di urina contenente 8-10 gr.· di urea e 4 gr. rli cloruro ed eli1nina,ra mediante entero'21ismi o~ni tre-quattro gior11i delle feci formate. In questo periodo di tempo tutti i fatti andarono grad,atamente scomparendo 1n mo do cl1e la paziente dopo trenta giorni era guarita e poteYa con precauzioni alimentarsi per boccia. Sono passati da allora 30 anni e la signora gode ottima sal11t0, nè mai pi\1 s offerse da parte dello ston1aco. .t.\.ttiro l'.atten zio11e dei pratici sull'uso ùegli en1

LA CLINICA .OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifaml Il fascicolo 7 (LU€lio 1927) contiene: Lavori orig ina li : F. D'APRILE: Diaibete, .gravidanza eJ insulina. Note preliminari : L . PICHEZZI: La determinazione del s,eseo a volootà. Fatti e documenti : E. CAPECCHI: Inondazio111e peri· toneale da gravidaniza extrauterina in 01Per,a ta di em'Piema. dell':asppendice in 10• giorna.t a. <Evolu:Dione, diagnosi. terapia., esito finale). Lezioni : E. AI,FIERI: L'iinto·ssica.{liorne gravidica neHa eua ge11esi e ne1le sue d'orme cliruiche . Riviste sinteticbe : F . CL.A.USER: In,diicaZJiond e ·m etodi della terapia .a,.ttinica nella Clinica gin.eoologi.c a di l\t:onaoo. Resoconti di ~.ccademie : Società PTtglti.ese di Ostetricia e Ginecologia. Da lle riviste : o stetricia : Tubercolooi po1monare e gra. vidrunza. - Provocazione di aibo.rto coi r~.gi Roentge1i.. Vi&ibiJità del feto ai r:a,ggi · X. - Ran·t oli in gravidanza. - Enfiaem.a suib:wiuto delle .p.artorien!ti. - Eclampsia in pl1er.perio ·a vanzato. - Sull.a que$tione delle iniezioni profilattiche Ìllltravenoee di estratti i,pofisar.i nel .J:ieriodo del post-pairtUiJil. Cinecolog ia : Sul rrupido evilupipo del cancro UJterino. - Asiportarione dell'ovaio e tuber-001.ooi. - L'esitratto di 1par.a tiroidi nelle tnenorra.gie. - .A..uito e multivalente gono-vaccino-teraptia della blenorr.a.gita aecendente neilla doruna. - Carcinom a p.l'imitivo dell'imene. - L'orina residuale nella donna. - Per Ja dia.gnosi delle fistole uretero-vagi'Dali. - Il proliaseo dell'urett·.a femminile. - L'.irradiazJone posto.peratoroa del -car.cinom3.1 della mwmmella. Pediatria : La tolleranza del Lattante per lo z11cchero. - La resistenza dei .com>usc0li roesi nei lattanit i e nei bambini pdù pie.coli. - La resistenza degli -eritrociti n.ell'illifanzia. - ,Note di biologia : Dismenorrea e fu1D.Zione della tiroide. - Esis~ una tossina i:1I.acenrtare ecla.nllPti· genia ~ Menoto\Ssine. - Il sang1ne nell'amenorrea. - Rica.mbio salino a livello della placenta. Va r ietà: Un orologio per oetetrdci. - Pubertà pr~ ooce. - Per la storia dell'aborto cria:nin<>SO.

Notizie. •

Abbonamento annuo : Italia L . 3 5 ; Estero L . 5 o. Un numero sapa.rato L. 5 . Per gli aMooi&ti .aJ 11 Pol~ olinico » : Ita,lia L. 2 6 ; Eetero L. 4 5. N. e. - I nuovi .abbonati del 1927 po15eono ottenere l'amn.a.ta del 1925 senza. il fas<icolo 1° (eeaiurito) e l 'intera .a.nn.ata 1926, per sole L. 5 O se in Italia e per 80le L. 7 5 ee all'Estero, in porto fr a.noo. A.

richiesta s i Invi a num e r o di saggie

Inviare Va.glia. postale al Sig. LUIGI POZZI Si&tina, 14. aooiunoendo: per l'Ufficio poeta.le cuTSale dioiotto. ROMA.

,

Via

Su~


[.-\ N~O

XXXI\-, F ..\SC. 30 ,

SEZIONE PRATI CA

SUNTI E l{ASSEGNE. FISIOPATOLOGIA.

1071

"\ell' uon10, dO!)O iJ pri1r10 mese parrebbe che <lv~. se inoltre influe11za la formazione di ormo11i ·di origine ov·ulare. GARRONE.

Le cause del pa1·to. · l{?\ \l-S.. J l il1LC11. Jl ed

fl 'o ch., 192-7, n. 9) .

Oltre .alle teorie cli Sauerbrucl1-Heyc.le e di von ,der H eid.e (la prima ammette c.l1e 6U'l finir e d ella gravidan za sosta11ze t11ttora ignote determinino l'i11sor.ger e del trav·aglio, la seicon·da f.a entrare in causa l 'an rufilassi da albl1•m ine eterogenee di origin e fetale), p er &piegare la antica questione del per ch·è insorgano alla fine del nono mese di g r avidan za le contrazioni •delil'utero son o state e rnesse var1e ipotesi, più o meno oon:femnate 1dall' esperimento. Dixon attribu ì gran de impor tanza nlla ipofisi, avendo visto che l'estratto di lobo ipofisar io }Joster,iore eccita la muscol·atuJ'a dell '11tero. e, d 'altra parte, cl1e l'i·p ofis i subisce m odif icazionj e ·a ccr escimenti <lunante la gra,·idan zu Dixon e Marshall vtdero in oltre c·h e -gli estratti di ovaio g·.r avidico aumentano il potere secretor io ld!e1la ~pofisi, e precjsa:m ente han no questa azione le 1parti di ovaio prive ·di cor.po lut.eo, o pro\'!Vi1ste d j r.orpo luteo gra'\·~diJco •degenerato (della fine d ella graYidanza) e àa questo ·fatto trassero con clllSioni circa la. cauisa dell'in·s orgere 1del trav a .. glio 1di .p .a rto. Analog·I1i r .i siultati raig_)giunsero C:l ark e Knaus, ed ammisero che alln fin e della gra.,•idanza 1si aicoumuli tanta seicrezi.one ip o.fisaria (e ri1spettivamente si 1iberi) da determinare l'inc;orgenza ·d·elle contrflzioni uterine. Kna11s ha ulteriormente es·p erimentato sui coniglI, che m.eglio si presta.no per ·l a prolificità, per la sicurezza ·della data di inizio deJla gravidanza. 1PP.r la facilit à di f1ar loro iniezioni nella vena rnal'lginale dell'orercl1io. Egli I1a visto che si ip11ò isempre, con d osi cresrenti. ma pi-ccole di pituitrina, dal 320 giorn n d i g:ravi1dainza (cl1e cli n orma n ei con1g1i è l't1lti1mo) sino al 29°, provo1ca.r e il parto. Dal 28° al 18° gi orn·o non è po1ssi1bile p.r ovocare l'imnt·ecli ~ta espulsione d el feto, ,m a si l1a l'aborto do1po qualch e tempo uJSanldo f orti dosi di pitui trina. Prjma ,del 170 giorno. non è possibile, con qua~nnq11e dose tollerabile di ~)ituitrin a, alterare l' 8ùldamento normale •della gravidanza. Pnre du1i:que che la contratt.ilità e l'eccitabilità dellP !ibre muscolari 1d ell'u tero a11menti110 man m ano tChe la gra·v ida·n za si i n oltra, fino a ragg iungere il rnassilffio (~o ntrazioni sponta.n ee) alla fin P di eS6a , e cl1e q11esto .at1me n to di rontrattilità e di eccitabilità sia causato ct a orn1oni o,-aricj p roi.rcnienti certo da.I corpo luteo. 1

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A proposito di quest'ultima affermazione, ricerrhe di Almagià riell' I stituto di Patologia Generale delr Urii versità d i Roma hanno portato aUa c~1icl7.Lsione che l 'iniezione in ani male gravido di picrnla. quantità di autolizzato fetale omologo, deterrriina il parlo o Caborto. Ciò f a supporre che vers o la fin e della grav·i danza il ricambio f etale coriterigli corne prodotti catabolici alcune sostanze che agirebbero come stimolo sull'7.ttero materno. d el quale, con1e è 1ioto, cresce la irritabilità con l' ava n::.are della gravidanza. Ulleri or;. ricerc he dello stesso A. dimostrarono chp, il sa·n gue d·i un an·i male che sia in travaglio di parto o a bbia partorito di re cente, inie ttato in. an·i.male gravido normale d ella stessa specie, de· t erm ina in, es.so i t parlo prematuro. l nle::.inni in animali normali non gravi d·i dt a1itoli::.::,ato fetal e orrwlogo, protratte p er ci rco 20 ginrrii, cagionan.o le modiJ14i,cazioni gtavi dichP. della i.pofisi (ip ertrof ia, corriparsa. di ce llule gra· vi.di.c l1e ) . I l sangue di animali normali cos·ì trattati, i.nduce il parto o l'aborto in, an,imali omolo[Jhi 'in stato di ava11zata gravi dan,za. L 'insieme di t1ttte le ricerc lie avvalora qui·n di Z.' ·l potesi ch e nei .<.:rtn{J'l.l e, al momento d e l travaglio, sia·n o co ntènute sostan~e, probabi lmente di or igine f etal e, ch e agi stono co111e cailsa d eterrninarite 1l par to. (N. d. R. ).

RENE E VIE URINA RI E .

La prova dell'eliminazione alcalina nell'esame della funzionalità 1·enale. {1\ f. n o~EXBERCr e .i\. JIELLFORS. P...lilnch. med. ivoch ., 3 giugno 192-7) .

Tre -;ono i 1netoùi attualmente in uso in clinica p er l'esa1ne ·d ella funzionalità r enale: 1) la prova clrll'ncq11a; 2) quella di concentrazione e 3) la ri rer ~a nel sang-ue delle scorie albuminoidi (urea. clznto r esi duo, inrlacano, creatinina). Gli altri met ri ci i, ci-te pure servono in certi casi per lo studio cl i tale fnnz jonalità (eliminazione di sostanze e tra n ee 1alJ' organismo, d iete speciali blande od eccitanti ]•A funzior1e renaler n on si sono diffusi nrl1a clinica m edica fPer diverse ragioni. P er quanto riguarda i tre accennati m etodi ge n erali, si osserYa cì1e l 'innalzamento dei valor i rtei residni albuminoidi n el sangue indica u n'in st1ffi ~ ienza renale, quando niaturalmente siano esr l11se altre cause di distruzione dell 1albumina. l\fa può accadere cl1e ,.i sia un disturbo d ella ft1nzion e r enale . pul'e a,·endosi basse cifre dei \'alori re~idui ed i n tal caso si rendono necessa rie la prova dell'a 'Qlta e quella di concentrazione. le qu1ali ha11n0 pere) ](I 'Yantaggio cli richieder e . • a 1m eno 9'-> _-.") g1or111.


IL POLICLLN reo

llì7'2

_t.\.ppunto per ottenere più sollecitan1e11t~ i dati 11ecessari, .t.\.mbard introdusse l'uso ·d ella r>i)3tar1te, cl1e ya sotto il suo no~e . .l\ia, prescindendo a!'l·~he dall 'attendibilità dei co11 .;etti teorici, cl1e &Lanno alla base della costante ·di Ambard e considt~ran­ tf ola solta1;.to dal punto ·di vista pratico, è un fatto cl1e essia diventa utilizzabile solamente con _·v alori di 0 ,14-0,15, eia.è in casi jn 1 ~ui i resti albuminoidi nel sangue sono già cl1iaramente elevati. Gli .À..A. propongono quindi un m etodo, ba.;ato s11lla dctermjnazjone del pH urinario e sulle modificazioni che esso subisce con l 'ingestione d~ -aci·di e di al ~ali. Il metodo . è stato dapprim~l stucliato da Rel1n-.Gunzburg e ,p oi -d a altri e viene usato dagli AA. co·n le seguenti modalità. Si Jascia il malato 1pier 48 ore senza nessun rimedio (che potrebbe influire sul pH urinario) . .t.\.1 mattino, dopo svuotamento ·della vescica, si far1no b ere 400 eme. di a; ;·qua con 20-30 gocce di aciùo cloridrico diluito (me·dicinale). Si fa poi svuotare 1n vescica ogni quarto d'ora-mezz'-0ra e, dopo 2 ore, si fanno ingerire 20 grammi di bicarbonato di sodio in 400 '~mc. di ·a0q1Ja, raccogliendo poi l'urina ogni quarto ci'ora. Nei sing·oli campiort:., si determina poi il 1Ptfl con il metodo di Micl1aeljs (bastà110 2-4. eme. per ogni campione). Sj può fare l 'obbiezione cl1e, specialmente per le do11ne, è diffi jile fare uri11are ogni quarto d'ora; ir1 tal caso si farà urinare ogni mezz'aria senza che, per questo, le determinaztoni perdano di 1precisio11e. Più seria è l'alt~a obbiezio11e che n ella jnsufficienza notevole renale e n egli attaccl1i acuti, si ha diffi .!oltà a·d ottenere l'urina, poichè tali malati so110 quasi anurici. In tali casi però , si 11,anno valori elevati dell e scorie albun1inoidi nel san gue, mentre il metodo degli AA. è riser\'a to ai casi di lieve insufficienza renale. D~ll e esperienze degli AA. rist1lta ·~ lle neg·1i in diYidui se11za alterazioni renali, la curva del pH subi~ce t1r1 regolare innalzamento dopo la carica n.lc~:ili na., rr1entre si abbassa irregolarmente o no11 dà va.l ori significativi, dopo la carica a~ida. Perciò risulta inutile la determinazione del pl-1 nelle urine dopo la son1ministrazione dell'aci·do, il quale 1però Ya dato ugualmente allo scopo di iniziare poi la prova con l'alcali, partendo dai più bas"'1 v·a lori del pH. Negli individui •.::on reni sani, la curva del pll raggiunge il ma.ssin10 entr o due ore dia.Ila somminj strazione dell'alcali, con valori inferiori a 8,0. Nessuna influenza esercitano le malattie gastrointestinali (ulcera, carcinoma). :\egli individui con malattia renale, mia senza disturbi della funzionalità, si banno pure ,·alori non minori di 8,0, ma va notato che an .;l1e in C$Si rioulta normale la prova dell'acqua e quella 1

[ ...\.NNO XXXI V, F ASC. 30 }'

dell a concentrazione noncbrè la determinazione· clelle scorie albuminoidi nel sangue. Interessante· è un cia:So in cui· la 1prov·a dell'a~qua dir11ostrava una lieve insuffjcienza (si trattava di una nefrite-· acuta in un bambino) ed il p.H era soJtanto di 0,1 inferi ore ad 8,0. Si ebbe rapidamente guarigione Intere56ante è pure il comportamento della pr<JYa nelle nefrosi. Secondo i •concetti n1oderni, se lo sviluppo di edema iè ·dovut9 a ·..:ause extra renali, il rene si comporta come se fosse norm1ale, anche se l'edema è forte. E, di fatto, 5i Pbbero valori di plH oltre 8,0; ciò è imp-0rtante· perchè in questi .casi, le prove dell'acqua e della con .;entrazione fa.lliscono. Nei Yeri renali, poi tutti i malati con disturbate prove do11·aoqua e della concentrazione mostrano disturbi anche dell'eliminazione alcalin1a, anche se i residui al·b umin.oidi nel sangue non danno ''alori elevati. In tutti, il pH si mantiene al disotto di 8,0. Notevolmente abbassato (an..:he fino' . 'a 5,5) si dimostra poi quando si hanno viaJori elevati dej residui albuminoi·di nel sangue. La c111rva del pH tende ad a·p~iattjrsi sempre ()•iùs giungen.do soltanto a dirff erenze di 0,2; vi è cioè una specie di fissazione del plH, co·m e vi è quell~ clP.1 veso s·p ecifico negli insufficienti. Questa prov1a J1a dunrq ue il grande vantaggio della ra1pi dità (2 ore) unita alla precisione. Jl suo don1inio ~o incide con quello delle prove dell'acqua e deJla concentrazione; si po::>sono quindi scoprire mediante essa delle insufficienze r enali in un mon1ento jn cui non si ha ancora innalzamento delJe scorie alb11minoidee n el sangue.

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1

FILIPPINI.

Un fattore etiologico spesso sconosciuto delle nefriti 1nediche: il restringimento u1"et1·ale latente. e P. P. RA VAULT . Le .l01lrn.al de decirce de Lyori, 1927, n. 178).

(l,_ BOT.1C:FìUT

~Jé­

Da molto tempo sono bene conosciute la anatomia l)atologi~a e la pa~og·enesi delle affezioni renali dei ristretti. Ogni ostacolo al .deflusso dell'orina provoca a11zitutto 11na iperpressione a monte ·di esso, che f:a rjsentjre i suoi effetti su tutto l'a·p parato urina r io. Ne segue una .d ilatazione della vescica, degli ureteri, -d el bacinetto e dei calici. Le funzioni renali ne restano pure turbate: il 1potere di con.::entrazione si abbassa, restano modifjcate la eliminazione dell'1aoqua e dei cloruri, l'urea cresce nel siangue e la costante ureo-ser.retoria sale. A fjanco della ritenzione interviene un ·po ~o più tardi, un secondo fattore: la infezione la quale

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[:~NO XX~l:V.,

FASC. -30]

-se .è poco .v inul.enta oon.<!l..u oe ad wa.a mlef.r.i te sclerotica, se lo è in maggior grad.CJ ·è eiausa della np,frite s11ppurata classi ~a. Qu~te lesioni rientrano nel dominio della urologia chirurgica e lo speci.a "li.sta, in simili casi~ ricorrerà per avere qualche lume prognosti.co all'esplorazione funzionale .dei reni. ·Gli .l \:i\. ~i ro.c..!upan.Q in vece n el loro lavoro di un punto di vista affatto differente., quello cioè del 1nedic.o ·che., tro:van·d osi di fronte ad una sin d·rom e di in-s.ufficienza r-enale la cui causa gli sfug.g:e, è condlotto .1a riferirla ad un reotrinf,in1ento uretrale sconos~iuto .. A11 a base d.i 1questa loro tesi pongono tre osserYazion i che ampiamente descrivono e discutono . Nel prtmo caso si trattava di un uomo di 59 anni con sin drome di n efrite cronica co1r1in ~iata con l'andamento dd t1r1a nefrite acuta. 11 p. 1p resentava ematurie a ripetizione, albuminuria, edemi geneflalizzati, ip-ertensione senza risentimento del ·cuore, non azotemia notevole. Dopo cir ca tre mesi ·gli edemi era!1o scomparsi, persistevano però le .ematurie, onde si mandò il malato in ·~linica uro'logic.a e quivi gli fu riscontrato: restringimento uretral e considerevole , -distensione della vescica che .era infetta e probabile nefrite ascendente. 11 p. fu sottoposto a 1clilatazioni uretrali ed a lavaggi vescicali: rapidtamente ·~ominciò a migliorar.e e continuò a migliorar e ancl1e dopo u scito dall'oS(J>edale. Dopo tre ·a nni la pressione arteriosa e!fa n otevolmen te abbassata, non aveva 1più ematurie~ r esiduava lieve azotemiia e piuria. La seconda osservazione concerneva un uomo di 63 a11ni con sindrom e di nefrite suba ~ uta cort albumir1uria, ematurie i n-0essan ti, Jieve iperten-sione ser1za r isè11timento cardiaco manifesto. Si notavano edemi ed .anasarca; l' azoternia era poco intensa, ma persisten te; n on pi u ri1a, non disturbi della n1inzi one. Poi chè, nonostante adatto trattamento, le ematurie nor1 accennavano a voler ~essare, fu praticato al p. u n esame urologico cl1e rivelò la presenza di restringimenti uretrali multipli e note. voli, che non avev1ano mai da to djs turbo alcuno al maJato. Questi fu sottoposto a dilatazioni uretrali ,_ che ft1ror10 sospese per l 'insorgere di una 1POl1nonite che u~cise rapidamente il p. Il reperto di autopsia fu il seguente: nefrite inters.tiziale cr onica con poussée infiammatoria ~ubacuta. Lieve dilatazione Yescicale, senza modificazioni d egli ureteri e dei bacinetti. Nella terza osservazione si trattava di un uomo di 64 an11i ·~011 sindrome di nefrite rroni-0a con azotemia mediocre, iniziata con attacco di nefrite edematosa su·b acut.a . Nelle orine vi era pus ed 1

1073"'"

.S.EZJONE PUATIC.A

:inche sangue ma in piccola quantità. L'esame uro1ogiro prati .;ato in vista della piuria, rivelò un restringimento uretrale antico e cl1e non dava. .alrun disturbo. 11 rP..alato poco dopo morì di canr.ro dello st.on1aro. L'a utolP6ia m ostrò nefrite sclerosa senza infezione uretero-piel o-ves ~icale. ~on distensione dell'apparato urinario sopra il restrin~imento.

In questi tre malati, tutto faceva pensare ad una nefrite primitiva: l ']niz]o con sin1oini di ne frite subacuta idropigena, le ematurie a ripetizione, la moderata azotemia, la costante jpertensione. Si trattava invece di affezione renale secondarba a] restringimento uretrale latente. Contro l'ipotesi che potesse trattarsi di pura coincidenza sta il migli oramento indis 'utibile dei sintomi r enali ottenuto nel primo coso con la dila- tazion e dell'uretra. Concludendo gli AA. 1propendono a credere che · ur1 certo numero delle nefriti che si presentano· al medico, è causato dai restringimenti uretrali; •;onsiglian o di esan1in·a re le vie urinarie inferiori in tutti quei malati di n efrite cro11ica la cui causa è poco evidente. Si può così sper~re, curando gli evP-ntllaJj restringimenti uretrali, di far regredirei sintomi ren1ali e migliorare così la prognosi di certe forme ~onsiderate rome morbo <li Bright ad: evoluzion e fatale. VICENTINI.

Nef'rite pa1·apneumonica a fo1·1na e111att11·ica .. {E. J_, TBElff e l\11. BARTETY. Paris 1n édif'a/, 12 feb-

braio 1927). lTn .giovane dj 25 anni è ricover ato nll'oS(pedale e presenta dispnea, sudore, aspetto lJrostrat o, t,emperatura a 400, polso a 96, lingua s aburrale Era stato bene fino a due giorni prima , quando bruscamente venne pr~o d.a brivido e cefal ea, tosse -ed espettorazione. Questa è r u,g.gjn osa, san. guinolenta, <:on molti pneumococch i. .i\Jl'esame d-ei a>olmoni, si riscontra lln fo<'olaio alla basl1 destra e qualche rant olo sott0-0repitante fino a. sinjstra. • Le urine erano francamente ema;tur i-che, con emazie, cilindri gra11ulosi ed ema.t.icj, n umerosi pneumococchi. Il malato si lamenta\·a alti e ì d i costipazione ostinata, v entre teso e doloroso, spe. cialmente ·verso l'ipocondrio destro. Em ocoltur ~ negai i va. La sindrome a zotemica s i traduce, a con u n a · cifra elevata dell'urea sanguigna 2.,12 %0. La sln •. ict.rom e cardio.vascolare si mani!ac;tava con ten -· sione di li-8 al Pachon. Più discreta era la sindrome di ritenzione clorurata. Il trattamento consistette in im pacchi fredd . 1


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107-}

IL POLICL lNICO

·de] t0rar.e ed in iniezioni sottocutanee d i siero :antip11 eumococcico.

ORGANI DIGERENTI.

r,a

polm onite g.u arì rapi·damente, mentre l'·e'V>oluzione cJel la r1 efri1te tSi tr.aiscinò a lung·o con azo. "temia tenace. Soltanto d opo oltr e un mese, si ebbre p nlitirìa, che r aggit1n se fin o a 4 litri in una gior. n ata . .c\ssai persistente fu anche la sindrome car·d io'· ascolare. La natura pneumoicoccica d ella n efrite . in qu esto Lrt·di·vjùuo n ·on p·uò esser· m ·essa in dubbio; la 'P'fesenza d ei pneurrnoco cchi n ell'urin a· ne dà la :prova.. Sebb en e il malato a vesse soi.feflto di •coxa1g·ia n e'll '•aidolescen za, ciò che poteva far pen. :sare ad. u n 'or1gine tubercolare d ella nefr ite, 1a T'icerca dei bacilli dii Koc11 n egli sputi e nelle urine ft1 n e1g.atirva . Del r esto l'·esi·stenza di una -n efrite pneumoicoccic.a è no.ta; in g.enerale però 1

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.l'-ernaturia n-0n è r.iovelabile mac r oscopicamente. La nefTite emaltl1rica si ooser va, non soltanto du . :ran te le polmo!liti, ma an°cl1e n elle setttce;mie -:pn e111rnoco coiche senza localizzazione polmonare. B una ''era n efrite da eliminazione, com e lo di. rrr1ost ra la presenza di pne11mococcl1i . n el le u rine. .:\ r:l n1a.lato jn esan1e ·è. stata rile vata inoltre 1' t='F.i ~tt.:11za di lLna . sindron1e C1Jddo minal e, cara•t . terizzata clalla costi.p.azione , ·clal n1et eorismo e id.al ·do 1 ore ~tl1a preissio11.e nell'iI)Oiconclrjo destro. 1

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I~

in"llp ort.ante riconoscere tale sindrom e n elle i n fezioni {}a p·n eumoco·OCO, ~JOi'Cl1 1è es•sa pllÒ e1ssere l'origine ·di er rori ·di ·dia·g11osi. 11n altro tratto impo.rtante nella nefrite d i qu1e, .f:>to malato è stata la notevole ritenzione azo tat a , ·con t1na cifra elevata di azotem iia e la durata d ella l'itenzione urei-ca. Questa azote1nia è pro. prio la .c.arat teristica ·della nefrite para.;pneumo . ni ca, inentre no11 si ha mai una n efrite idropi.gena cJ1e si inizi i d11rant.e t1na pn·eumonite. 1

B en <liffe-renti .sono in·y ece le nefriti ac u te, su. bacute o croni('ill.e co11secutiYe alla 1p·olmonite; si tratta in questi .casi di nefriti ad attaccl1i s ue. cessi vi, in cui l'edema è spesso il s i11•toana pre. dornin.a11te. .~11' azoten1ia

era id.a attribl1irsi il torpore c11e si 'OSSc1·va·va nel mal ato ·degli AA. Questi ;però non 11anno riley--ata nessuna azi:one i·p oterrmizza11tc ·d eil'azol e111ia, s u cui 11an110 i n·vece i-nsistito ali1ri :autori.

B anch e cla rilevar1si in questo malato il rista. bilirsi r.>rogressivo ·di u n f11nzionamento rena:le soddi$fa r ente, l)Ure re11,d endosi n ecessaria una a.rrnrat a sorveglianza .del rene per accerta1··e se nor1. Jtl't'. i~tn nn leggero deficit. FILIPPINJ .

Ematemesi. , (C. MILLER. Brit. Med. Journ., 5- marzo 1927) .

L ' emorraig'ia 1d·a 1lla iJ>airete deihlo st()l.ffiaco è u na

cveni"enza molto freq uente nelle ulceri di detto organo, ma con ciò n on vruol ·dirsi che essa si.a un sintorna e.ostan te ed ·esclu1silvo dell'·aiflf.e zio.ne stessa. Vi sono rulcer i gastri1ch~ croniche alle deic€>rrono 1per 1an.n i ·eld. annt senza .dar J.uogo ad ·a lcur1 .gemiz'io di s·a n g.ue, c ome vi sono al~re con 1dizioni morbose c he p'01s sono ·'Provocar.e l' mnate1nesi. Com ·e pri·n C]pio· ,gen·era.le sì .p:u ò aff·ermare ehe I' emorrag·~a .s i veriftca quan1do vi è una lesione ·della p;aret.e ,gastrio a, e eh.e la lersione .ohe p'iù freq uentemente la pJ'ovo.ca ·è l'·u lceTa. La paret·e d elilo stoma;co è rioC)Camente irrorata di sangn1e e1d allo st~to rvtvente lha l'8>S1petto di lln vell.uto roseo. Essa ip.eride if'aci'Ìmente san.gue a lJ a minima 1e.sio:n e, al1a più l egigera ~.califìttJuira. No11 a ippena la mucosa 1è Jesa rp.er qua:lisiasi ra~·ione, essa è ·atta;c~>ata rapildamente dal suoco g;astr1co , clhe 1l·a ·d i1geris.ce, la ero.de, ~ vaisi si ron1pono e si ha l ' emorriagia. In conseguenza ogtni traiuma loc.a le p·t1ò diI'letttaimente pr·Od1U;rre emia temesi : ·U n viomito vio1ento, il passa:gigio di 11na s on·dia nello 1stomaco, 11n colipo f3U}.l'·e.ptgas•ti'io pos SO·n o !Pr ovocare emorraigia ·dalJo st01IDaco, an0he 1se queisto 1è completamente :in·d enne , ed un tral1.m a più graJVe ·P'llò pro1d ru rre una lesione 1rule cl1e !Si tTa1s'forrma s u ocessiv amente 1in ulcera. Ma l'ematemeis·i è ondinariame.n-te una c«mseguenz.a id ella di.gesti.on-e ·d el:la muico•sa e 1d eg·li sjirati più pro.fondi d ello stomaco da •p arte del succo gastrico . Oltr e cl1e dai tr.aumi la parete ga strica (PUÒ esiS ero danneggiata, con la conseguente emissione ·di 1s.ang·ue, 1dai , re1eni corrosivi e da ,t utte quelle condizioni che pirov ocano l' arr.e sto della circola · zione _sangn.:ti:gna in un territorio più o meno esteso 1ct.ello stomaico. ::\"ella steno1si · mi'tralica qiu.ando, come evento ter1ninale, jSi ·h a la 1pro·d t1zione di emboli aJUrtcoIari , qiuesti trasportati ,dJa·hla corrente sangu~gna posson o ragigi ungie:re i vasi ·d ello stomaco con il con5eguente infarto. ~uesto viene rapidamente digerito dal succo gastrico e si ha ab•b ondante ._ emorra.g ia, 1ch e ,p uò oostituire l' epiJSodio terminale dell1a 1malattia. Alla n ecroscotP·i1a Id.i quesiti jpazienti talv-oùta si trova lo sto.mruco pieno di \Sangue . Anc•h e .n ell 'endocardite progresis:Lva si può wvere ematem esi con il medesirrno meocani-sm-0 iaggra vata dal fatto ch e gli emboli sono icarirtli di microrganismi, cJi·e possono provoca.re un'iriliammazione acuta locale. 1

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l.;\!\~1)

X...'\XIV, FASC. 30)

L'occl1usione .delle

~EZ IONE

Yen~

i:>uò dare effetti a n a.

,logl1i .

X.ella tulbeiicolosi mili are ,g en erale i trubercoll prodotti.si sulla ip,arete gastrica sono ra.ipidamen~e {lig·eriti e consegiuentemente si posson o aver e ern-0rraigie .p untiformi. 8 ben noto come la 1cirrosi ed altre 1condizioni che p roducono co.n gestione portale, posson o ea sere causa idi en1atPmesi Questa si 1pruò spiegare cori l a rottulfa {li vene eccessii\'amente di1atate d·alla stasi, ma è ,pi ù 1pro babile cl1e il disturbo .ci rco1'atorio e quir1di nu~riti,ro determini l'autodig-estione della i11u cosa e in conseguenza l'ulceria, che in effetti è una complicazione tutt'altro che rara della cirrosi e1patiça. L'~pertensione va·s ale pttò .prov.ocare emorra;gie d a parte dello, ,s•tomaco allo stesso .moieJo c·h ·e pr oduce emorraigie n1asali e 1cerebrali. Le aiffezioni esse11ziali del .san•gtl1e sono non rara.mente accompagnate da ematemesi. La stfili1de come causa di ulcera gastrica, evenienza ipiù frequente di quel cihe .genera1Jillen te si crede, e .come ciausa tdi lesio·n i vasali, può provocare am-0rraJgie •da p1arte dello stom aco. . Ma l'aiffeZiione che più freqt1 entemente provoca l'ematemesi, ise se ne eccettua la cirrosi epatica, è l'ulrera ga"Strica. Nelle forme croniche si può avere erosione, da parte del st1cco gastrico, di un vaso di 'Uil certo calibro sulla b'.ét se o sUJlle pA r eti .d ell'iulce1'a. Ciò sj iveri1ica rp iù comune mente nelle UÙIC81l'i 1della picco1a curvatur a aJClerPnti al pancreas. I11 tal c.aiso su l p·avirmenrto dell'ulcera può trovarsi la vena splenica, la cui rottinra proivoca aibbonrlanti emorrag]e. I,o stesso meccanismo di prod·uzione h•a l'ematemesi del 0an1cro gastrico. Q11esto contiene molrto te~sruto in 1 pairtc necrotizzato C'he viene rapidame11te digerito, don·d e r\raste uùcel'azioni ,e le .conseg-ncnti lesio11i ' rasali. Di so lito ip<:rrò le emorragie sono molto meno ,abbondanti Idi quélle provorate dall'ulcera gastrica croni.ca. I.a metà dei ciatSi di ematem esi .o di melena amim essi in ospedali sono do,ruti art 1u lcere ga5trtche ao11te. Ma ,è pur vero oh e una ceTta parte d1 queste dirugnosi non trovano conferma all'intervento ope<ratorio. 'Dal\"olta, anche in casi di emorragie ,abbonldanti e ripet11te, non si riscontra la ben che n1inima alrterazione. Ciò dimostre~ebhc che piccoliis sime ulcere rapidamente formatesi ,p er azione del su1cco gastrico, sono s•Ulbito chi11fie dalla contrazione dello strato muscolar e sottostan~ e. J_,a condizjone per la r(fllale si hanno emorragie ~.astriche senza evidenti rul.cerazioni e senza punti sangninanti è stata chiamata gastrostaxi. Ta·l e rondizio11e per la quale si determinano piccole e f ngnr.j Prosioni della m·uco a è stata messa in 1

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1075

P RATICA

ra;pv orto con alterazioni 1ctel tessuto lin1·atico dello· stomaco, tanto più che queste minutissime erosioni so110 state talvo11a viste in corrisponden za ·dri punti ·dove detto tessuto è 1più s pesso, cioè lu11go Ja piccolla curvatl.lra e la parte dis~ale dello s~omaco. Il tessuto linfatico infiammato per l'azione di agenti inrfetti,ri .p ro·venienti da parti diyer se rna specialrrnente dalla boc ca, induce alterazioni secon·d.arie delia m.ucosa, che cosi diventa facile preda del su:cco .gasttrj•co, donde le emorragie. Ciò ci dà ragione dc.lla non rr ara cojncidenza di e1natemesi con la colecisti1te e l'aipipendicite,. c:u1ch7 senza la co e~]stenza ·ai ·ulceraz ioni gastriche. Le relazioni patologiche tra stomaieo, cistifellea ed ap1p en·dice sono ben note e la casistica clinica inise·gna 1che ben rarain1ente ~i l1a un 'aJ'fe· zione di uno di ~1ali organi senz·a ripercussioni sugli altri 1d ue. Eshstonò vie ùinifatichc che mettono in comunicazj one gli organi stessi. Quando in conseguenza ,d i una ,coleci,stite o dl una. aippendicite si ha un'alterazione dello stomaco itale da con1d·u rre all emonraigia, non si pu(} ammettere un semplice .ctisord1ne f11nzion1ale da affezioni .e xtraga striche, ma 1una ' ' era lesione dei tessuti 1pro1dotta da l1ìa diffiusione 1del processo inf iarrnmatorio . An ~he nella stasi intes~inale .con ptosi o altr1 •di:Sordini di situazione dei visceri •.p ossono provocar e ulcerazioni gastrj1che ed ematemesi. Sta di fatto che 1 emateme.si è prevalentement.e lega;t1a all'iulcera 1g·astri<'a. ma non è ancoria stabili.te fino a qual punto quest'affezione di.penda da disturbi di a.J tre ,parti del s]stema digerente. L'ul·cera può essere grande o piccola, cronica o acuta, ma nella rm agigioranza dei casi segt1e ad infezioni. ed infiammazioni, che possono avere il loro p1unto di ortgiine lontano dalilo sitomaco. Il tratta.smento rd 'una emorragia gastrica deve innanzi tutto essere in_dirizzato ad arrestarla e ad impedire il st10 il."ipetersi. Il problema della eiura intesa ad eliminare il processo causale deve essrrc posto in secondo tempo. 11 paziente ,deve essere messo in .condizione di assoluto rip•oso e tranquilliltà. Al riguaJ'do oltre le condizioni amlbientali e di tPOsizione, giove rar1no iniezioni di morfina ed .occorrendo di eco polamina. L'e,·entrualc collasso non deve essere combattuto -con eccitanti energici: in qualche caso il collasso impedisce il ripetersi ò ell'emor ragia. Nei casi gra·vi rsi praticherà la trastusione e s'interverrà chirurgicamente. Provyeduto ai primi soccorsi si affronterà il problema diagnostico. Al riguarrdo potranno dare t1tili elementi di giudizio l'età, i disturbi precedentemente sofferti dal paziente, nonchè l'inda• gine intesa ad accerta.re la sede e le modalità <lel1'e' e11tuale ldolore. Quando si abbia so&petto 1

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rr.

POL ICL.rNI~O·

idi ulcera gastrica o duodenale cronica deve· es-·f-erl:! consultato un chirung·o non .per l'intervento . immcdia1-0, ma percl1è egli possa essete in g.radG). ·d i ap1)rezzare i e successive modLfiicazioni de1l'int ~ rn1i tà. Qualora l'emorra·g ia si .r i·p eta spe&s0 c' è -sospetto cli les ione 1da grossi vasi coane l1a vena ~plenica, ed allora 1 s'ilm1Pone la trasfusione e l>i:niervrnto. i\la n ella mru.:,oigioTanza ·dei casi l'em8'te1ne$i dell'·u lcera gaistrica si. ar.r esta senza l'aiuto rdel cl'1in1rgo. Oltre la morfina di c ui 1già si è fatto ce11no si 1111ò .sorr1·miniJstrare l'atropina alilo scopo di diminruire la .secrezione g8Jstriica, il canbonaito di ma:gnesta, di soda, Idi oalcio ed il 1bicmuto allo scopo -di neutralizzar e l 'acidità ·g astrica o di iimpedire -Ohe essa attaccl1i la muicosia ·dello stoma'Co, o corrne -emootatici . A quest'ultÌirn:O scopo alt~e la somminfstrazio,_lle di calcio, si :può tentare l'iniezione d1 siero di cavallo e l'ap1pliicazione di s uppositori di • • g ...1 JJCer1na. L'alimentazion e ·d el pazien•t e costituisce u n p.rob1em1a controvooso. Al0un;~ sostengono cl1e per 24 ore i1on bi•sog;na ·dar n11lla, nep;pure J'aioqua. Que sto periodo è forse ttroppo lungo : .se l' emo;rr.aigia non si r~pete doipo 12 ore si p1uò 1cominciare a n.utrire il paziente sta allo scopo di non l(lebilitarne troppo le forz e sia !Per fissa.re il •suicco gastrico. Gli alimenti e .gli alcalini riduco.no l ' aicidità di quest'ul·t imo, ma nello stesso tempo n e eccitano la secrez,i on e, per moldo che pex aivere una co..stante neutralizzazione bisogna alteTnaitivaimente sommtnistr.are isosltanze a limentari ed alcalini. Dtt. 1

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Il megaesofago. Archii·es Franco-Belge s d e Chirurgie, n. 7, 1926).

( A . .SARGNON.

Dopo aver raipi1da1nente aiccenn ato al come sino a rrualche tempo fa il m ega esofago fosise con..51 d f>rato una af,fezione moJto rara ed anzi .quasi sempr e un r eperto d'autopsia, ;r icoI'da coane a !\1orgaigni r isa:1ga il 1prin10 accenno ad un caso, m a È' soil tanto n el 1877 (Zenl-\er) che si prospetta <' On e~a·ttezza e si descri:ve una grande diil atazione •dell' esorfaigo. C:0n il rapi1d·o })fO·giredire d ell'indiag·ine radiologi.ca i lavori ed i caisi si sono m oltiJplicati e present.amo, oggi, un n otevole inter esse. Della m ala.t tia descrive tre fiasi: 1) il periodo d'ir1izio; 2) i1l periodo di stato; 3) il p erio do tardiYo o delle comp'1i1canzc. 1) Il primo p ~riodo è sovente molto lungo (tanto che di'fficiln1ente il malato può preci5arne i·inizio). I di~ tu rbi s'iniziano so,'ente ''er so l'adolec;cen za (70.5 <Jtoo •dei ca.si ). L'ilnizio è insi· dioso : leggeri d olori. dj sfagia esofagea, dol ori 1

[A:NNO XXX IV,. F!SC. 30]

lievi alla regione car:dio:-ci1raf1YcllffiIDatic-a,. sensar zione di arresto. Ranaimenie 1ln inizio· br.usco. Qu~-0 la dis.f.a,gia si fa perm.anent-e si entra nel sec0indo p eriodo (di .sta.to) . Ql:lesto periodo è caratterizz,ato da 4 grup1pi di segni. l) Seg11.i f isici: i'spezio&e: dilataz. ven·01Sa, esag'erazion e d el volu·m e d!e-1 colìl·o-; ,par;cussione torace posteriore, ivof onesi spina scapola e c_p:'" lonn a vertebrale; 2) Segni cardinali:· t )' 1@sf.agia; e i'igul'!gitoi: 2) ra·d ioiSco1pia con in·s·u m.az.; 3) ra;dtografia·; 4) ca:-teterismo esplo·r atore> evacu.atore, alimentar-e ·: non se1npre con6i1gliabile con 5) eso·f agoscopia., (ma j farla prima che 1a radiografia abbia assicurata Ja esistenza dì una ectiasia aortica}; 3} Pe·riodJo tardivo o delle complicanze·: Com-

licanze :

e:t>o~d.

meccanico : COtIIllpl''8S!Ston e td:el'l " tDruchea~ del sistema vascolare, nerv0·s e (~i:eor.­ r~nte) ~ ·d >or·d. infiamm. : crisi spasmo diche; complicaz. n-eorpl31sti·cil1e, trasformaz. ne0i:p·l astie1be. I.Ja moT't.e avviene p er complicaz·. infettive m-e.. dia,stini.che. Forme 1c1lini1c·h e : 1) megaesO!fago illlfantile; 2) 1negaesof.a.g o •de1l'aid·u lto. Il prim·o è assai raro e p.resenta gli stessi ca.. ra tt.eri d.ell altro. Diagnosi d'b,çf erenziale. Nel 1perio'do ·d i stato con : a ) Malat1te non esofagee: 1) dilataz. gastrica consecutiva a stenosi pilorioa; 2) ulcel'e dello stolllJaCo intracar·diaiohe; 3) certi cancri 1d eJlo stoma.co (.cardiaci o sot·t o•car.dita;Ci): 4) oasi di ,stomaco intratoracico (anomalia). b) Malattie esof aigee estrin seche esofagee : mecliiastinit i cron icl1e, aneurisma d el! "aorta toracic·\. i1el1a s11a parte suiperiore. Intrin·s·e ch e. Lesioni sclerosanti traumaitiche, sclerosan ti infiamrr1atorie, nervo se, n eo1P1iasti1c he. Interessa. specialmente la diagnosi idifferenziale f.ra stenosi •c on·g enita infantile, la stei:osi membranoide ed hl m ·egaesolfél>go essenz1ale, e questi ed i ·diver ticoli. .L\nat. ,pat. Sede : toracica. Dilm. ensioni: mass. 11,5 cent.; tipico allungam ento. F orma fusi·f orme. La parete da 2 milJ. a 4 o 6 mill. Jstologjca1nente : ipertrofia e desquamazione. Eti nlng la: sesso : Don ha importanza, più presi gJi nomi.mi; età: inizio n ~la' inf.anzia ·e nelJa giov111ezza. Cause occasirniali lo cali: alimenti trop1p o caldi, bibite ghiaieciate, alterazioni della m·u cosa, boli alirmen ta ri poco nnasticati, tutte le lesioni infiammat orie d all'esofago. Cause Locali iuxta eso· f agee : lesioni dell'aorta, mediastinica sifi•litica, 1

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r_.J\NNO XXXI V, FASC. 30]

SiZIONE

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lesion i baicillari, pleuriche, poùmonarj, t llb·ercolosi .secondaria, l esioni dello stomaco e del l'intestino. Ca·use generali: irufluenza nervosa, sp·a srni r iflec;si parterrli 1dal n.aso, isterismo, diis turpi psichici. Teorie . .'\tassia m·uscol are, a,b bandonata poicl1è ala contI'attilità in esofago nomnale è uguale me.gaesoJìago. T. del rardiospasmo. Considerato da:pprima com e -primitivo, essenzi·ale dopo secondario a f enomen1 iTJfiammator ii car dio dia:frammatici.. Questa teo. riia 11a contro i molti casi 01perati o df autopsia, ove non psi.6tono lesioni diaframmatiche. T. nervosa. S·pasmo ed 'aton ia mus·colare combinate con lesioni- del pneu.mogasitrico . •

T. del funzionam.ento difettoso del cardias. T. per ttlrba·n iento deT, sistema nervoso vegeta.tivo. T ·. congeniijale . Amm.eitte \una malJform azion e .

<'On.g·emi ta del tessuto. Analog-ia col me~retto, m·egacolon, ecc. Si basa su•l la dif.ferenza d·ei cairatteTi del megaesot'ago con i cia ratteri 1 del~·e 1dilata zj onj ongan iche, ·oioatrizia1i e neopla:stiche. Trattamento. M·ediico g.enerale: rialziare lo stato gener·ale e :trattare· ùo stato nervoso (i«lroterap1a) . Medic·o lo-cale: reig~me: 1Jtqu-i di, :p u rées, no.n tab acco, specie alcoo·l e vino. Masti·cazio·n e accurata. L·a v1a1ggi de'llla tasca 1con son1d·e ~ acqua al · -calina. Introduzione nell'esOlfago 1q_i 30 eme. di -olio ca1do. Allim·entaz.io11e retta] e, nelle crisi, se del caso, · ·gastrostomia. . TrOJttarriento chirurgico interno. Elettricità intraP.sofa.g ea con corrente ad aJta frequenza. Elettrosi ·e fara.dizzazione, ·dil1atazione permanente con -caucoiù, sonde aid a.ri1a, l ascian·dovi il dilataiore in ~erto temrpo ·e nom f.requentemente. Nel secondo 1Periold,.o spesso s 'i1mp·one la gastrostomia con di1atnzione retrogra1da digitale,. con pinze, ecc. 111 terventi esterni. Palliativi: gastrostomia d1 11rgenza sarelb1be b·ene prati carl·a a crisj passata quando il rrnial,ato non h·a lfebbre perchè sovente la cr1si 1d~sfaigica s'a.ccompaign.a a fenomeni dj bronchite. Raccomandata l'anestesia locale. n1 ptodi curativi. Esofagoplicatio (J1aff è) in .tre tempi.. J)aip1pri1ma fistola g.aistrica. Dopo 3 settima11e resezione 4a._5a.-6a_7a c os to],a dalla quale sl scopre l 'esofago e si incid e 11na Btri scia di 15 cm . ~c:J.i lun~l1 ezza su. 2 o 3 cm. di J.arghezza. .4.nastomosi collo .scopo di uni.re l'esofago troppo l11ngo allo stomaco in m·o do da a ccor·ciarlo. Ga.~trostomia, anastomosi esofaao-oa strirri fr.a la riorzione dilataia d el1'esofa·go e. Ja grossa tuberosità 1dehlo stomaco. Altri :fanno l ' esofarJo ga. trosto· 1

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mia sot lodiaframmatt ca. • Cardiectomia con esofagogastro ."t omia.

zio11e molto grave da

rise ~varsi

Operaal casi disperati

E sofagoplastica o cardioplasti ca ex'tramu co a . FILlPPA.

1077

PRATIC.~

CENNI BIBLIOQRAFICI. (1) Conipend io di .4 natomia Pat ologica o en.era l e e siste11i atica. Milano, U. Hoepli, 1927. L. 58.

PERUZ ZI :.\I.

Fa 1parte della collezione d ei Manuali H oepli e co$tjtt1isc c un volume di oltre 1000 pag ine, ded1c::i.to, come J'A. 1accenna chiaramente n ella sua pr efazione, agli studenti. Ma io cr edo ch e non solo_ gli studenti potranno trarre non poca utilità dallo studio di questo compendio, 1na ancl1e i m edi cj, ch·è sono in esso raccolte e chiaramente <~sposte .quelle i1ozioni ·d i · anatomia patologica gen erale e S·p eciale ·che ·devono essere di comune e general~ conoscenza. Se qu esto vol11me è utjle guida allo s tudente, costitue11do una ottima IP,r eparazione a più d ettaf?,'liati studi di aniatomia patologi·c a, esso r a ppreser1ta per altro un riass unto di tutte q11ell e cognizioni che sono in1dispensabili ai m edici tutti. Non poca parte nella compilazione di questo compendio .b a avuto la larga esp er ienz a p ersonale dr.ll'A. 11 testo è corred.ato di 225 nitidis·sim e illnstrazjoni originali , opera essa. pure dell'A. 1

TRE.NTr.

F. v. rIEfiHENSCHvVAND. Die pathog en eri ~likru urga­ riis·m en rJ,.es A u.ge s. Ed. Urban e Schvv arzenberg. Berlino-Vienna, 1927. l\1k. 1.

P. un libro obe non vuole ·a vere la p r etesa di .fare la .concorrenza alla classica Batt eriologia ocul1are di Axenf·eJ.d , ma ·di es;porre in f orm a piana tutto ciò che si conosce sui batteri patogeni de1J'oc.chio, in modo ohe il l ett ore IP·Ossa or ien tars i fa cilmente e riconos.cer e su.b ito un dato roicr or ganism o. Il lavor o è .diviso in tre parti: la prima rig·ua:Pda la morfologia e la biologia generare dei batter i ; la sec onda, cl1e è J.a parte sper ial e pit1 vasta e più estesa, si occupa d ei microrg anismi c11e ·danno ,m1a1'attie O·Cu lari negli .. 11omini e n egli animali (pur non tr ascurando quelle forme morbose il cui germe è ancora ignoto), e Ja ter za rigl1arid a la t ecnica per la scelta del rria.teriaJ e, la cultura, l a colorazione, l 'esan1e, ecc. B inter essante notar e che l'A. l11a t e1111to conto d j tn tta la bi·b liografi a sin o aJ 1926, e d l1a dato p er ciò lln laYor o su fificjpnte1ne11te completo: son o n u m erose le citazion i anch e di a utori italiani. che purtrop.po sono sp0sso tr a5cnrati d agli str an ieri, e gl i argomenti on o t11tti tratta1i e$a11rjent emente. E evid ente cl1e in alr 11ne m n1n1tie l' ..\.. n on h ~ rotuto trarre conclusioni clefin i ti ,-è. con1e per 0-;. 11i cor1pu <·oli cl nl Pro\,·azrl\ 11 ~1 trnt:n1na, 1

(1) Si prega d ,in,iare due copie dei libr i di cui si desidera la r ecensione. •


1078 •

I

IL POJ~ I C L1NICO

etllo s~ cs!3o n1odo co1ne 11ell'oftalmite simpatica, nell 'erves zoster, nell1a v·aTicella, ecc., dove non si è dirr1ostrato ancora il gerrr1e specirfico e la via cli trasmissjone. Co.muncrue, al lo 61ato attuale delle co g·1ìizioni , il lavoro è completo ed i sin g·oli capitoli ,e saurisc.ono l'argomento. Il lavoir o, c.l1e è corre,dato di - 11umerose fig·ure .e di 12 tavole colorate fuori testo, si fa leggere con piacere e dà una co.g ni z]one a.bbastanz·a esait·a ·di tuttia la batteriolo gia OCUl;:tre. MEZZATESTA.

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'

de P arasitologie. Un vol. in ·16, •di p. 153. Parigi, 1927, Librairie Le Fran çois (Boulev . .st. Ger.m ain 91) . Prezzo fr. 12.

LorsET. Vade-mecum

un li.b ro pratico, il 1quale .oondensa le lezi·oni t enute dall' A. n el su,o corso di paras6itologia IP!I'·esso l'Urtiversità di Lilla. E ,caratterizzato ·dall·a concisione congiunta al1a chi>arezza, dall'eru dizi,o-n e che si as.socia alla scelta d elle t;ole nozioni ipiù sict1re e pr ecise. c,om:pren·de 5 1parti : tr·e pon em i . e S·p irocheti; !PI'Otozoi; elminti; artroip,odi; miceti. Ogni parte è prece·duta da un .qiuadro sin otti·co il qnale defi11isice i caratteri es sen ziali di ogni grup po e ·di ogni specie. Lo stile teleg·rafico m ette meglio in rilievo le nozioni raiocoJte. In dovinate ·disposizioni t~po·grafitche e u11 indice accurato consentono di orientarsi con facilità tra il g·rorvi glio dellè cJ.assiftciazioni e d ella nomen clatur.a . È

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R. B.

STORIA DELLA MEDICIN A llichele

Be1~gonzoni.

11 clott..I\. Casar i11i, quale omag·gio al Corpo sanjtarl o n1ilitare 1P 0lacco, in oc·ca·s ione ·d el IV Congresso Inter11azionale ·di medicina e far1n acia militare adunatosi a V·arsavi.a, rievoca, nel Giornale di rnerlici11a mililare (n. 7, 19Z7) di cui è ,d irettore, in forn1a viv1ac~ e lj1npida, alc·uni medici italian) che f11rono chiamati ed accolti fraternamente it1 t'oloni.a: Giov,anni de Sal<:is, da P avia; Giovanni .Andrea ·de Valentinis, da .Moden a; ·Giacomo Zofo, da Bari; Valentino Fontan1a, da Milano; Giorgio Blandrata, dia Saluzzo; Nicola Buccelli, da Padov·a; Si.n1one Simoni, da Lucca; Camilla S·quarcialupt, da P1ombino; Menabeni, da l\1ilano; Francesco ~1anadoni , da Firenze; Girolamo Pinocci, ·d a Lucca, e sovratmtto l\1icl1ele Bergon zon i, che fu iper ben due volte in5tauratore del Corpo sanitario militare Polacco. ~acqu e a Bologna il 6 settembre 1748. Tnasferjt-0si a Lt1blino e poi a \ ' arsavia, per i st1oi meriti universalmente conosciuti gli Yen11e aftidato l'insegnamento delle istituzioni cl1irurgicl1e nel1

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[_-\.:-;r~o

XXXIV,

FASC.

30J

run i versità e la ,direzìone della Scuola chirurg·ic·a , e più tardi ft1 incaricato di riorg·anizzare il servizio sanitario e nominato generrale medlco capo dell esercito pola:cco. P er le alte sue bene' rnerenze gli fu conferito il d]plorna di nobiltàp In tal modo egli, dotato di jTuStancabile attivjtà e grande competenza, tìi mise b en presto all'opera, apportando radicali e sapien ti innovazioni. La nuova organ izzazion e del ser vizio sanitar io milita.re non tardò ad essere messa alla prova e die.de st1bito i buon i frutti desidenati nella g·uerra contro la Rt1ssia n el 1792. ~

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Nel 1795, .dopo la perdita defi.nitiva dell'indi1pendenza della Polonia, Berg·on zoni non abbar1donò Varsavia, e non solo si dedicò con J"innovato aTdor e all'esercizio pr,ofessionaJe, ma , affrontando contrarietà d i ogni sorta, diede opera attiva a promt1o·vere il ris,·eglio deg·li stu di in Polo11ia, r.. .quando nel 1800 fu fondatia in Varsavia la Società ,degli amici delle scienze, egli fu t1no ·dei primi ,a d iscriversi: ,e poco dopo fu eletto pTesidente della sezione di scien ze fisicomatematiche, cl1e compren deva anche la m edicina, carica ,che egli tenne con plat1so fino agli ultimi giorni di sua vita. E con entusiasmo egli jpa.rtecipava ai lavori. Si fece strenu,o propugnatore ·della viaccinazione antivaiolosa, cl1e stenta· tamente si faceva allora strada, fra diffidenze ed • opposizioni ·di ogni sor ta . Dopo le vittorie nap oleoniche col trattato di Tilsit del lug·lio 1807 fu creato il granducato di ' 'iarsaYia; in quello stesso anno il Bergonzoni, per le sue indiscusse benemerenze com e m edico e oome riorganizzatore ·del Corpo sanitario, fu da1 l\l!inistro della guerra r1omin,ato is.pettore generale e protomedico dell'esercito polacco, e iper la seconda volta ebbe l'incarico di sistemare tutti i vari servizi. Questo difficile mandato ft1 dal Bergonzoni assolto nel modo .più lodevole. Anche fuori dell'esercito egli continuò ad esplieiare Ja sua opera altamente 11man itaria. Nei 44 ann i trascorsi in P olonia, il Bergonzoni dedicò aJla sua seconda patria n on solo tutto il s110 ingegno e tutta Ja sua 01Jerosj tà, ma non esitò a dare due suoi figli in olocausto alla terra prediJ etta, i quali , combattendo da prodi in difesa delJia libertà e della giustizia, caddero sul ca.Irljpo de11' onore r1el fiore degli anni. '

Amato da tutti come scienziato e com e cittadino, trascorse gli ultimi anni tranquilli n ell'intirnità della famiglia, tra gli ·a mici e gli stu,d i prediletti, non risp armian·dosi di aiutare disinteressatamente fino all'ultimo con il consiglio e con l'assistenza jn p ersona g·li infern1i dell 'osped1ale e quanti accorrevano a lui , ficlt1ciosi del suo ingegno e della sua esperj enza. Si spen se ser e.


{ANNO XXXI V. F ASC. 30)

namente a 71 anni in Varsavia 11 5 marzo del 1819. La so.Ima ·venne tras1Jortata, con tutti g·li onori dovuti al grado, alla chie.sa parrocchiiale di Santa Croce, tempio monumentale far~oso. iperch.è nella cripta vi è inumato il cuore dl Chopin. Delle opere, non molto numerose, di Michele Bergonzoni va ricordata anzitutto quella intito-

lata « Den'edueazione letter.aria e scientifica del medico pratico» ·ed1tia in Bologna.

ai

Egli si dedicò pure con passione lavori letterari. Ed altri suoi scritti n1rmerosi si conservano inediti nella biblioteca della Società dei letterat1 di Varsavia. L' .i\. ricorda poi le glorie della P0J or1la, da Co· perniro alla Curie, da Mikulicz a Bablnski, e rievoc·a il tributo di sangu e eh.e 1POlacchi ed italiani hanno offerto in ogni tempo in reciproco fratern o oloca.usto a~la comune ca11sa di reden-

zione.

·. .•

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.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON~RES$'1 B. Accademia Jedico Chirn:rgica di Napoli. Seduta del 1° n1aggio 1927. . Presidenza: p.rof. R . S'J'ANZIALÈ, presidente. '

La pressione del sangue 'Jl.ella simpatectom>ia. periotrteriosa. . Prof. DOMENICO PACE. ·_

Durante I.a simpatectomia e subito dopo di essa la . pre...t\Sione arterios.a diminuisce fino quasi a raggiungere la· linea dell'ascissa. Di poi .risale e la elevazione graduale si protrae per quarantotto ore arrivando a fornire ipertensione persistente. Dopo di ciò ritorna Un periodo di . diminuzione della pressione della du · rata ·di otto o dieci giorni, dopo di che, si ritorna al normale: Conferma l'osservazione 'di Leriche che osservò ipertensione e ipotensione controlaterale. Tali fatti dimostrano l'esistenza di fibre centripe~ nell'avve11tizia arteriosa, e · oon ciò la poasibilità di riflessi vasali om.o e contro-laterali. Milza plastica i'n, 'Un caso di ane1n1a del tipo Banti-Griesinger.

Prof. GIOVANNI CAsTRONuovo. Presenta. un individuo affe~to da fibroadenia con ipersplenomegalia, gra.ve .anemia ed enterorra.gie. Si notano due fatti importanti, cioè notevole plasticità splenica .accentuantesi dopo ogni enterroragia, e reazione di W assermann positiva senza antecedenti famigliari e personali sospetti e senza giovament-0 mediante la cura . specifica. Secondo l'O. la. plastjcità splenica potrebbe essere messa in rapporto oon la natt1ra. del processo morboso cioè la fi\lroadenia , e le e.nterorragie ed ematem~i p~­ sàno essere interpretate come effetto di veleni e100litici. Infine è difficile spiegare la positività della. rea.zionE> di Wassermann. '

1079

SEZIONE PllAtlC&

Antige110 a coslitvz1.011e

spectj tco per la

·1~taztv1t.e

chimica definita, <ti

ll

u~~t 1 llh.lfl n.

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..

1-:>roff. CAMIJ.LO NtNNl e UENNAHO ~l u a.&NARt. Hanno i-:lentificato nel fenolo usato in &>lta1.1one alcoolica a] 2°,.b delle proprietà sin1 i lari llh~ll lh:l&e a quelle dei comt1ni .antigeni lipoidei per J•e.-;e<:u-~done della W.

Il vaccino l?audrem er nella cura della pitiriasi rubra pilare. Dott. AUGUSTO Oao. - L'O. presenta due bambini, di' 7 e 8 anni, già affetti da un'eruzione cutanea generalizzata, con i caratteri deJJa pitiriasi rubr.a pilare di Devergie, come si può rilevare clalle fotografie, eseguite prima del1a cura. I due pic..ool1 pazienti, ~redo1uetici, presenta.. v.ano a Ila radiografi.a del torace << focolai nodu I.ari d'infiltrazione dei lobi superiori ed adenopatia. ilare »; la r. di v. Pirquet era + + +, la r. di Besredka er.a rispettivamente ++ e +. Una iniez. di tubercoJin.a vecchia (mmgr. 0,004) provorò febbre e reazione foca]e accentuata : nel primo dei pazienti, anzi, ebbe inizio, subito dopo di e~sa, la fase eritrodermi<'a. Sulla base di queste constatazioni e ·tenendo presente la g\l.arigione ottenuta. nel 1925, dal Gougerot, in un oaso simile, con iniezioni di vaccino antitubercolare ' 7 audremer, l'O. ha sottoposto alla stessa eura i due. pazienti. Nel primo di es.si h.a cominciato çol Tebecin Dosta1 e dopo sei iniezicni è passato al v. Va\1dremer, praticandone anche sei iniezio11i da 114 di cc. a 2 cc. ed ottenendo la gt1arigione in 4 mesi e mezzo; nel seoon<lo ba praticato, finora, in tre mesi e mezzo, 15 i11ie21ioni de11o stesso vaccino e 6 di tuberoolina vecchi.a, raggiungendo la guarigione qu.asi completa. I risultati ottenuti -porterebbero un valido appoggio · alle vedute del Milian, che, fin dal 1906, sostiene doversi la p. r. p. considerare come una tuberculide. L '(). è d'opinione che la c,ura tubercolinica per .avere delle prol>abilità di successo, d ebba essere iniziata precocemente, prima ancora, <:ioè, che si. arrivi allo sta,to cheratosico definitivo • A. CHISTONI.

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta dell'8 aprile 1927. P1·~idenza: Prof. D10N1s10, Vice-Pre.<Jidente.

,;;;; ulla. de corticazio1ie periart eriosa ed 11inesti a.u.t<>- ed omoplastici di pelle. Prof. BERTOoom. - Ha eseguito delle .esperienze per constatare se la dec(1rticazione determini favorevoli influenze .allorqt1ando ~i stabilisce i1 circolo sanguigno nece.ssario e sufficente all'attecchimento sia 13.uto- i.a on1oplastico de.Ila pelle. Egli ha praticato degl'i inne ti negli orPcchi dei conigli, previa decorticazione, da un lato, de11a. carotide esterna; reca i risultati delle osservazi~ ni cliniche ed istologie}te ottenuti in 10 innesti

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1080

[. \X~ O

11. P QL ICL l:\.lCO

a.ut opla:stic:i e in 10 p u1oplastici ed a.vvenuti durante un p eriodo -variabile tra i 5 e i 300 giorni. L'a.ttecchimenw a utoplastico è sempre più sicuro,

precoce e completo dal Irato della decorticazione. L 'innesto omoplastico invece può condurre ad un duplice ris ultato finale e· cioè egli cr ede che lina partè dell'·innesrt:o· s ia 0liminata più celer1nente perch è la decorticazione p eriarte riosa cletermina una m aggiore s1)i11ta rigenerativa ; la r estante i).arte pensa cl1e sia t r atten11ta servendo di guida .a.d una più r<?go1are rico truzione del derma e forse a nche cli alcuni .a11nessi epidermici. Enunci.a. le eonclusioni i)ratiche dello studio ed acco11na ·alle p os\Sibili ap1)]icazioni in cl1irurgia llrn ana. Prof. STttOPEN l . E sp o11c bro,·en1ente un ca so di « calcolo aiuante clell' u 1·e t ere pelvico estra tto p er via pa'rav e."cicale co11 taglio loparotontico ·SO-

prap11,'lJ.ico ». 11 dott. BEDARIDA illustra u11 caso di torsione del i·ene in cui si potè co n~C' rvare il rene. fissandolo, previa d~t-0rsione.

Serl uta del 6 n1agg10 1927 . l> re ide11z.t: Prof. NEGRO C ., Presidente. '

Nuuve 08:.scrv<.c:.iu 11,i :.s ul f enu11ieno bi'1lbo-pulpcbra~c ir.1ercinct"i co 11 elle 11atalisi unilaterali dcl nervo facc·iale.

.')i1..

XXXI\·,. FA::SG: :30J

tlu e ca.si di . cure . di:niorjitu dt·l1u 11ia i11.n1 clla .

l)ott. l) .\L Pozzo. 1)escriYc n1in.utame11te i quad ri istologici osservati ~n due cas i di tumore della 1nammella. Il primo, irradiato a lungo, ope-· rato, r ecidivato dopo 6 mesi, presentava un careinorna inidoll.are e masse di carcinoma. spino-ce] .. lulare . Nel seco11do çaso notò la prese11za di epitelio polimorfo, e fra. esso, cellule isolate del t.ipo epidermico o raggruppate. Nelle ghiandole ascel:lari \ gruppi epidermici erano più numerosi e vi ::-i 11otavano interi z,affi <lel tipo ep ide1~mico e cor1teo. No11 vi era110 forme di pas<;a ggio. '

Seduta del 13 i11aggio 1921. Pre.. ide nza: t)rof. NEGRO C. , Pre idenw.

·'1til f enonieno ni.io-gl·uteu.

l'rof . ltoA SEKD,\. Quesito s into1110 de~critto dal NE-ORO (189i) si trova nelle ne,·r.algie e n eYriti sciatiche. RouQumR h&. descritto .alla Soc. de N evr. di Parigi, un fenomeno consimile, prese ntato quasi come patognomonico delle sindromi extra.piramidali. L'O. ritiene ~he per dare il significato che l' A. francese attribuisce .al segno della natic·a , bisogna che egli trovi ad esso dei earatlieri. che lo individu.ali.zzi~o e permettano di distingue rlo da quello descritto dal N 'EGRO nelle 11evr:i lgi(• e nevrit i ciatich e. 'u.l carcinonia ntllJ1l'lnll1 iu. Considerazio11.i sta.t istiche e cl1 11 i che.. i

Prof. C. NBORO. -- Presen t.a. un' ammalata ed illust ra la s inton1atologia da essa presentata. (J'uesta d imoslrazi0n•· contraddice in modo .as~olut o il dubbio espresso dagli AA. fr a n cesi D u YEIHlÉR e B A!trtÉ che i1011 s i tratti di un fcno1n eno i>a rticolare, m.a di t111' illusion e.

csperl.nienti cli i.n1iesto 011io1Jl<i~tico di pelle ·i.rt to pi tc·n·uti u l ungo in \itna1tizio11.e (J ra i: e.

l{ i:.;1tlfati d·i.

1

Prof. M oReuaoo · e Dotb. :i\11LONE. N ei topi sottoposti a · digiuno, gli in11esti omoplas tici a t tecchiscono p er l.a massin1.a parte, il cl1e co11ferm a il concetto che la oansa della distruzione degli innesti omoplastici di pelle, dipenda principalm e n te da reazioni di fens i Ye analoghe a quelle imm11nitarie. ] ,,,

r.1·~ 1 ~ i o11 .~

dello pelle ull'inne.-;fo o rn opl<1 .') f ico '''cdi ante il r r1:::.so-f e nolo.

l)ott. :\fiLo~.E. Nerr li anin1ali così trattati ha. 11otat-0 uno s tato d i acjdità per circa. 1111a settimana tl.all' operazione. , ... er. o la f inc della prima setti1n~1na la reazione 11 n <·a1nbiato gradata rn ente Yer. o q u ella a lcali na. Ll c:o 1n1,orta1uento clell.a r eazione uPgli i11nes ti -0n1opla tic i cli p elle è quindi ug11n.le a quell n. g ià ~-eri ficato da Peyt.on R.ou co11 lo ·t e. so 1nctodo per i rf'in1p ianti autoplasti<'i . . T1gor~

i.

' ..

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J)ott. \ .ILL.\1 .\. Di 2jl p. operate di a u1put azio ne del seI\o l)Cr carc:inoma della mamm ell~ nella S€zione del prof. Bon1110 dal 1912 al 1~25 compre o, 11a potuto avere i risultati defi11itivi di 135 .a111malate. Le conc]usioni a cui arriva so110 le egt1enti : 1) j} lleoplasma del seno di destra prevale di gran lunga su qt1ello di sinistra; 2). il c:arci11oma ulcerato del seno dà una percen t uale di moTt.ali tà postoperatoria molto elevato, ment r e quello aderente 1a lla cute dà recidive a breve cade11za.; 3) il i1eoplasma compare più frequenten1en te t ra il 46° e 50°. an110 di età; 4) n1olte p. .~,i presentano troppo t.ardi all'i11teTvent-0; occorrerebbe sott-0pori-e le p. auche a ll esrune radiologico prima dell'intervento per evitaI·e di operare delle .ammalate con metas tasi nella cavità endot ·oracica; 5) le recidive .avvengono nel maggior numero d ei oasi nella cicatrice operatoria; 6) La n1assima mortalità si riscont ra tra il primo e il secondo anno; essa diminuisce oltre la metà tra il econdo e terzo anno e .anche più notevolmente negli anni seguenti; 7) la p ercentuale media delle ..,011ravvissute oltre i tre anni dall'intervento è clel 46, 7 %, quella oltre i 5 anni del 27,4 %, ..opo i 10 anni <lell '8,3 % _; 8) il tun1ore maligno del seno e operato allo stadio iniziale può a n ch e essere <'ons iderato come una malattia locale; 9) le met-astasi o ~ee so110 molto . e n. ibili alla cura irradiante, che. provoca per lo ineno ltn a regressione


'

SEZIONE PRt\'fICA'

della tu1nefazione ed ai-:, 1cu ra di tregua alla p.

1111 I

lungo periddo

Ricerche .s ulla bwtte·rieni.ia 11ost-operq,toria nelle operazio1ii asetticb,e.

Dott. 1' uitco. Ha esaminato batteriologicamente il sangue prima e dopo l'intervénto i11 200 .anun.alati operati i)el' le più .s v·a riate affezioni. Ha. riscontrato una batteriemia nel 7% dei casi : .essa q11ando esù;te si m.a11ifesta immediatamente <lopo l'i11tervento; 24 ore dopo l'intervento non è più possibile rilevare ]a presenz.a · di germi nel ~angue. Prima dell'i11terT"ento il sangue è sempre sterile: i ·germi trovati erano esclusivamente degli ~trept-000cehi e dei micrococchi

J(ir errhc sttlla, t e11tpe1·attt1·c1, cuta:neu 11clla cancrena degli arti. Dott. ANTONIOLI. In sette ca~i di c:aucrena degJ i arti inferiori dn i nsu.ffioenza di cir~ 1a~ion e, ha trovato nel seg1nento d'arto s oprastante .ai tessuti 11ec-rotici, 11n notevolo riaolzo cle'l la t -01nperatur.a cutanea in una zona più o m e no circo critta, ehe all'esan1e opera tu rie e• .a.Il' e ani e a.na tomico diretto si trova corrisponder e alla zona cl i reazione infiam.ma.t.oria acuta di den'liarcaziont• fra i tessuti sani e i tessuti i1ecrotici . La rieerca di questa zona di ipertermia cutanea locale può avere notevole importanza per il chirurgo, che o 0011 questo mezzo guidato s ulla zona di demarcazione .della can.g ren.a e quin<li sull' altezz;;1 a cn i i può j)1·atj c aru

l,nmp11tazionf>. , 'e<luta tlel 20 maggio 1927.

·

Pre~ ide11za :

Prcf. NEGRO C., Presid€nte.

L'esanie fun zionale della co·r da del timpano nte-

diante lo stintolo elettrico (0tn:od e) a livel)lo clelùt color11na cer't>i<:ale. Prof. G. riguardanti vato e già chirurgica) que » 1925, esame. ,'I il i

RoASEND.A. - Porta nuovi co11tribt1f.i questo metodo d~ esame, da lui tropubblicato nel « Policlinico >> (sezione del 1922 e sulla « Revue N-eurologie che dimostran o l' utilità cli questo

f enoli liberi e coniugati •1iel sangue e n el liquor degli uremìci.

Dotto.r i C1PU.IANI e FEB.RERo ...i\.. Espongono le oonclusioni dei l·isultati delle determinaz.ion1 della .reazione xa11toproteioa sul siero .d ealbuminiZ2-ato degli t1remici, secondo Becher, anche i11 confr<>nto..ad altre ricerche s ul sangue. Comunicano quindi le ricerche sulla presenza, i1e Ilo st.a dio fi:µale dell'uremia, di fenoli · liberi no11 co11ingati 11el .sangue e .sulla comparsa di t1na Jegget·a reazione xantoproteica. nel liquido cerebrospinale dealbuminizz.ato, c.iò che oepone rispettivamente per una .defi~e11zn. dei i1ormali pote.r i disi u tossi-canti interni clell'org.anismo e per un pa s..~aggio finale di s ostan?.e toosiche nel s i.sterna i·er' o ·o ce;n.tra le. .. . . . • .. 4

I

'

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.

~

.

Dott. MoRAOCHINI. Essa ha giovato iu tre cas i clinici più lievi·; scarsa . influenZ.a . ha <: im-0str.a.to avere in altri tre più gravi, in cui ricomparvero ·l'acetonuria e ' la gJÌcost1ria, già 3COinpa.rse dopo u11 trattamento i11sulinico'.' In 14 an1nialati diabetici o 11on1 i11 cui la sintalina è s tata provata dopo una prova di carico di 100 gr. di glucosio ~ .ha dimostrato tin'azione ipoglicemizz.a11te in 7 a., nulla in 4., iperg.iice1nizzante i11 3.. In tutti i c&Si trattati sono cvmpa rsi s e-gni di intolleranza 181] medicamento. ]Ja sintalina vn. qui11di riservata ai casi. le~geri. Rc-dut-a del 27 maggio 1927. Prc-.·i.cle nza: Prof . D10N1s10 , \ Tice-Presiden.te.

Con side roz io11i sulla zxitogenesi d iagnos'i e t erapia· rl e1l 'nlb1t1ninu-nia ortostatica. P1·of. STAF:fIERI., di1·ettore della Cliniça Medica della F'acoltà di Rosario di Sa.n~ , Fè . . Premesse le principali teorie che cerca110 di spiegare. la. llatogenesi di questa affezione, egli ritiene. che , l'ipote.si di Jehle debba essere la più accetta. E ssa sarebbe ù1111que oausata dalla. lordosi · che provoea una · flessione ed uno stiramento ·dei peduncoli vascolari del rene. Oltre a ciò S. ritie11e che Vi con~orra una n.s cero-pt-0~i p_~ù . o 1!10J.10 a~-_, ce11tuata, tanto 6 vero che i mezzi ·ord~n~i ortQ:_· pedici che servono ~ correggei:e la l<>.rdosi, molte . \·olte so110 essi da s oli sufficienti .n. gl1arir~ l'.albu-.1ninuria ortostatica. I

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Dott. 1L,1, A'l' A. - Comunica un caso .d i neo 1rlllli g no d1in~orfo , insorto da un neo pigmentato piano, e nella cui metastasi, oltre a cellule neviche, trovò UJ\ sarcom,a fu~o-cellulare. . · J)ott. A.Nl'ONIOLJ. - Espone il 1reperto istologico di t111 tumo're. libro-epiteliale dell'ombelico di na- . t 1cr a cong en i ta., e che proveniva dai resti del ~otto onfalomesente.rico. '

Par1.a sui nuoiii 1netodi di ùrrtJJt e(I na zi on e d ella ·1ni crog~ia. Dott . Bor.s1. -

Seduta del 17 giug110 192-7. Pr esiclen z.~: Prof. D10Nrs10 , Vice-.P1residen.té .

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.·l 'l.lfOfJla st ica all'i ta.lia'Tlci con, doppio lenibo

in 1.L n t e n1po 1Jer sg1tdntame11.to della · 11i·a rio. · ' 1

.Prof. G. SEHAFINI •. In un caso di sguanta1nento della 1nano in 's eguìto ad un trauma, ha eseguito <-'<>ntemporaneamente la -plastica anteriore e posteriore col metodo segueate: . inci$e e dis~cpò la cute .della parete ·toraco-addominale, con lembo .a convessità inferiore e·· di s11perficie atta. a rico- · pri.re =il do1;so della ·mano . Un altro lembo venne inciso é scolpito· nella parete addomina'l e,. la 1114no · ft-: posta comrenienteni.ente )fra. i d ue--·lembi' . dimo- J dochè il primo lembo servì · .pèr la.- plaatica. dorsale::, : il seco11do arrovesciato o ' a · po11te, per qt1ella ·pal- - ·

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IL POLlCLlNICO

mare. Vi fu attecchimento completo; in un secondo tempo i lembi furono utilizzati per riooprire anche le dita. . L'O. presenta le fotografie c.he illustrano il caso.

Sopra un tàro m"èrtanismo di.~ occlusione · inte.1tinule in u ·n bantbino. Prof. U. C.\MERA. Un bambino di 4 anni, operato un mese e mezzo prima per ernia inguinale sin. era c0Jpito da dolori colici che scomp.a.r.ivano . in seg11ito ad emissione di .feci. L'ultima ài queste crisi aveva assunto il quadro della oc(}]usione iHtestin.ale acuta, e la palpazione del· l,addome era dolorosa soprattutto alla fossa iliaca sin. Operato di laparotomia pararettale sin., si dovette esteriorizzare, con prude11te trazione, un'ansa eh~ aderiva alla regione inguinale sin . e che presentava sulla parete opposta a quella di inserzione del mesentere due pièoole soluzioni di continuo ed un filo di catgut. Ritiene che durante il primo intervento si.a avvenuta · la fissazione della parete dell'intestino ~lla parete addominale per parte di un punto di sutura e prohabilmente per quello che si dà alla base del sacco erniario, inconveniente che si può sopratut~ avere quan'1o non si apre il sacco.

Nel- quarto gruppo ha ottenuto l'immunità nel· l'apparato ciroolatorio oontro l'infezione stafilococcica, iniettando nel cuore dell.a cavia una miscela in quantità uguale di brodo va<:cino e di cultura di brodo di stafilococchi • Ha esperin1C'nt'ato }>azione - del virus · filtrante anche su fO(}olai suppurativi con bl1oni risultati.

Studi sul"la selettività de.lle radi.azion.i nei tumo1'i vegetu~i. Prof. M .. P0Nz10. - Presenta .una serie di pianticelle a cui venne innestato un tumore e che in seguito fu irradiato con raggi a diversa lunghez2a d'onda. Ne è risu]tato che una lunghezza d'onda minore ha inibito lo sviluppo del tumore molto di più che la lunghezza •]'ond~ maggiore. L'O. ha in corso .altre esperienze i cui risultati sa.ranno portati successivamente all'Accademia. Dott. G. V11.r.ATA. '

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Società Medico-Chirurgica di Padova. Sedut.a del 10 maggio 1927. Presidente: PJ·of. M • . DoNAT·I .

f) e Piazione del contplemento nell-0, go·n,orrea. e BAU>uzzo. - Gli 00. valendosi dell'an-. tigene gonargic (vaooino extra-stark di Meister Lucius) banno esaminato un centinaio di sieri di. blenorragici con forme semplici e complicate e47 sieri di soggetti e malattie generali ma . liberi da gonorrea. Hanno seguito il metodo originario tli '\Vasso1·man11. Concludono ammettendo che t1na gon<>deviazione positiva in r..asi oon diagnosi incerta e con W ~erm.ann negativa, giustifichi la diagnosi di un processo blenorragico e consigliano la tei·apia relativa. La gonoreazione deve essere migliorata nella sua tecnica specie per quanto riguarda. la preparazione dell'antigene. Attualmente non può essere e.seguita. che in laboratori specializzati . BALBI

Sull'i11.vaai1iazione inteStinale acuta del lattan.te. Prof. U . CAMERA. - Espone tre casi, tutti gua· riti e tutti diagnosticati nelle prime 24-36 ore. Oltre· clre oonsigliare l'intervento precoce in tutti i casi, ·~~li consiglia ancora di far praticare un lavaggio· intestinale abbondante subito dopo l'intervento, allo scopo di allontanare il contenuto settico dell'intes1 ir.o e per evitare forti riaJzi feb, brili ~opo. l'operazione.

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Estraz?o11e di 1t n volu·m1·noso corpo estra·neo (fischietto) dal bronco sin. Guarigione. Prof. MALAN . Il f.ischietto di legno lungo 28 mm. era stato .aspirato dal piccolo p. ed occludeva il bronco sin., producP.ndo ad ogni aspirazione il fischio tipico. L'~trazione avvenne pre· via tracheotomia; il corpo estraneo occludeva il bronco ed aveva un orifizio strettissimo, che 11on p€rmetteva il passaggio dei morsi della pinza sia tr.a. l~ parete bronchiale _ed il corpo estraneo, sia. nel lume del fischietto stesso. Si dovette costruire un uncino speciale che introdotto nel lume del fischietto fino alla s ua estremità inferiore ne pernt-ise l~estrazic5l'.1e· Guarigione dopo po]monite reattiva sfn. svoltà.si in modo benigno.

Osservazioni e ricerche sulla vaccinazione alla Besredka. D~tt. Rocc1A. -

Com11nica i 1·isultati di alcune sue esperienze sugli animaJi (cavie) che condusse in quattro 1nodi differenti: i primi due gruppi di esperienze furono di orientamento. Nel terzo •gruppo esperimentò oon uno stipite sufficit>ntemente vi1·ulento ed ebbe l'immunità locale secondo Besredka; cioè nel se~ che l'immu njtà, avviene ogni qua1vo1ta, ]'infezione e la vaccinazione sono portate nello stesso tessuto o nello stess.J organo. •

La cataratta ele ttri<'<.t. L'O. illustra un oaso di catlliratta Ja corrente industriale nel quale ha studiato tutte le manifestazioni cliniche di questo opacamento; speciale del cri.stallino. Esistono 20 casi pubblicati di cataratta da folgore, e 36 da corrente industriale. Vi è qualche diversità di dét\aglio tra i due tipi di cataratta. Nella cataratta da corrente industriale il punto di entrata e di uscita della corrente è sempre vicino alla regione oculare, se il punto di contatto del filo è later.ale d.a quel lato si ha la cataratta semediale (..ad es. sul naso) si ba la cataratta binoculare. La cataratta pare dovuta ad un disturbo di nutrizione per alterazione della capsula anteriore e posteriore, membrane che presiedono ai proe&...i osmotici nutrit.ivi del cristallino. LF,ONARDI. -

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Contributo cli1tico-istologico alla poliomi~~ite cronica degli adulti. L'O, illustra un caso (uomo di 45 anni 1 mendicante) nel quale la malattia. ha avuto ini;:io due antli prim&. GERMANI. -


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SEZIONE PRAÌ Ié1

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Fa notare th~ iì~il può essere esclusa con facilità la diagnosi Ji sclero~i laterale .amiotrofica. La 0011trattw·a della muscolatura del

11Lali venuti a lnorte ed in un caso filtrato di JJappa cel'ebrale. L 'animale i11ocul.ato presentava. d eperin1ento e La morte a vve11iva dopo 20-25 giortro11co attesta una lesione delle vie piramidali. ni oon convulsioni e opistoto110. I conigli venuti La inorte d0Yt1ta a f.atti bulbari, fa pensare ala morte ·p~·esentano istologicamente i segni di l'esteu::,ione del processo n1orboso al i11idollo alun'encefalite cara.tteriz~,ta da focolai di infillu11q:ato in forma di paralisi progre siv.a bulbare. trazioni parvicellulari e lesioni d elle cellule e delle A.11che l'e;">an1e a11atomico ha messo i11 e,~idenza fibre nervose. la dege11er.azione delle fibre mielinicl1e del fascio Si sono mostrati sensibili solo i 0011igli giovani an tl'ro-la terale. di peso di gr. 500 ~irca. I /O. pensa ch e si può,. GF.R)l .\NI. - I 11siste sulla diagnosi f.atta. 0011 riserv.a ritenere che sia il virus del moll11soocontagioso quello cl1e ha prodotto l'encefalite nei ,'\11ll'o:io11e co1nùinata di farniac1i convHlsivan,ti giovani conigli e che quindi esso possa .ascri~ersi 1 ,i;'1li <li 111etalli alcalini e alcalin,o-terrosi . al grupipo dei vir us ent-Odern1a-neurotropi. Le ricercl1e pxoseguono . • 'ct(t,)lI.\ ( 'ocietà di Biologia). L'O. contiTRUFFI. Si compiace col 8ALVIOLI. Riferi..,oo nt1a11<:lo le ricerche sul « si11ergismo » dei farmaci, che il dott. GA VIATI con le stesse ricerche non ha o~~P rvat<j 001ne il KCl au1nenta fortemente l'aottenne a11ni or sono risultati specifici. Afferma zione con,·111 iYnnte stricnica di molti farmaci: rhe l'introdu:t;ione sub..,tlurale di viru.:, filtrabili stricnica, brucin.a~ tebai11a, codeina, piramidone, ron1c quello del n1ollusco contagioso può (lare quacaffeiuu. ·co iccl1è basta aggiungere alla soluzione d ri di encef.alite da reazione per il corpo estradeJI, a ltaloicle cli<:: si i11ietta per via e11dove11osa neo inocul.nto, p1.ù che una -;· er a e i)ropria reapiccole c1uantità di KCl per ottenere l'opistotono zione specifica. con cl-0 i ·d'1alcaloide che possono arrivare fino C.\SAGR.\NDI . I/O. \1a c-sperienze sulla sua a lln 1net à delle dosi n eces arje per otte11ere lo ]Jerso11a, può affer1uare rhc il 1nollus co oontagioste. o e ffetto se11za KCJ. Quest-0 au1nento d' azio- so è dato <la un virus filtra bile ra.pprese1~t.ato ne ' ~111(;l1e n1eglio a!>prezzabile iniettando piccole da. q11ei piccoli gra11ttli che aneli.e S .\J.,YLOLI ha quantità d1 N a Cl2. per ottenere un analogo aupotuto din1ostr.are e cl1e 0110 ben col·ol'::t bili col 1nento cl' azion·~ eon Li Cl e N a Cl è i1ecessario arGiem, a. E c-0nvi11to cl1e le localizzazioni n·otate riYare a cloc;i inolto alte del sale, nelle quali la dal S .\I,\'I OL;r siano specificl1e. L:i dott.::,.. a CAsApre~~ione o~n1otica del sang11e circolante gioca, <..;1L\NDI n eJl' I stitut-0 d ' J g1e 11e <lirett·o d all'O. ha certo t111a parte, si e:l1e è difficile dire se l'audimostrato cl1e' anche i filtrati cli t..raco1ua (es~ me11to cl ' azione si de 1•e all ' ione Li e N a o alla rin1e11ta11do s u conigli gioYani a pelo bia neo) si aun1entata pressione. o ni-otica. Dal !)Unto di vico111purtano oome quelli del 1nolJusc·O. C·o11siglia sta dello studio <>ul « siuer gi mo » è i11tercss.ante a I , .\LYIOLI di tenta,i'è la pr<Jd uziune dE>l n1olluosserYare come le .azioni del K+ e del Ba + + non sc:o sull'u·o1110 col virus ricavato dai eo11igli a st son1n1ano e atta1nente quando si i11ictta110 inc~o11fer111a della SlJeçificità delle alte razio ni ottesien1e i 111<' sali e l 'alcnloide, ma si so1n111ano 1nol11ute. to inc:o111plctamente. DoNATI. L'O. c.:l1iede al '.\Lo\'IOLI C·o1ne i11terpreti il fatto che 11el1e s uccessi \ re tr~sn1issioni 'da :_\"uovo rtrtificio tecnico di radio-diau110,{tica. co11iglio a coniglio, le ti9icl1e ni a se cli 1nolll1sco s i inodificano dive11enclo più 1ni11t1te € con:e crede .\J...OTTI. Eseguitv u11 primo radi·ogr.amma ·di poter dim·ostrarc che le le i·oni ri~·C·Ontr a te nei l'O. ne pratica u11 secondo stilla stessa lastra in altra posizione dell'organo con tec11ica jnvariat.a suoi animali conservi110 caratteri di specificità. .\L\'IOLI G. L ' O . ritien.e che il corp·o estra(centran1e11to, distanza focale, i1osizione dello ueo 11on JJOS~ co11siderarsi con1e causa 111orbosa cl1a si~ relativamente al soggetto). Si ottengono precipua, dato che la ~into1naliologia ottenuta col così due immagini sovrapposte dell'organo in due prin10 innesto ripete .anche co11 inoculazioni ..sucmo1nenti fu11zion.ali o i11 due -posizioni diverse. cessi \ 'E\ di pa.ppa cerebra.le e di filtrato di essa. Tale.., tecnica è alla. portata di qu.alsjasi apparecIn questi casi si ebbe cioè morte e lesi oni e11cefachio e rli qualunque radiologo e può essere applicata, col tipo di uno chassis-cintura. .adattabili liticl1e pur rnancando i segni di focol<\ÌO da eorpo estra11eo; di più l'infiltrazio11e del fram1ne11to solidan1ente .all'in·dividuo e in modo che le posipri1na innestato no•Jl. l1a i c.a.r atteri della r eazìo11e zioni variabili di questo non determinino spostaistologica da corpo estrane·o. Col CASAGRANDI l'O. ment{> della lastra nelle due pose. concorda nel ritenere necessario istit11i,r e la prova di 'reinoct1lazione ·n ell'uomo <lel su!pp•osto virus I t . so Prove di itnocula.zio ne del mollusco con agio encefalitic·o pr·orva che peraltro, ron1e afferma del ·n el <'O'll.ialin . resto anche il CASAGRANDI p·o trebbe i11a11oare o vari.are per eventuali modificazioni cl1e il virus S.\LYIOJ.J G. - L'O. ha ottenuto una particolare feno1nenol ogia morbosa in conigli cui veni- subisca per prolungato adattamento nell'animale. vano i11oculati sotto-dura. frammenti di mollusoo Col Donati 1'0. rico11osce che la s1Jeieificità del1' affezione animale i1011 è .a11oora a sufficienza co11tngioso e in passaggi succe&s1v1 frammenti diinostr.ata , mancando la riprova sull'11omo. 'delle partioelle prima inoculate avvolte in un Prof. P ANCRAZIO, Segretario. essudato parvicellulare o · pappa.cellt1l.a;re di aniPOPPI. -

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...,..I L POI.ICLINICO

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APP UN TI PER IL l/IEDICO PRATICO. •

CASISTICA. Le epa titi tossich e di orjg in e anes tetica.

n. Benard

(Journ. des Pra ticiens, vol. 40, n. 38'

disti11gue tre forme d ell'epatite cloroformioo: 1! Forma grave, di cui vi è un ti1po nervoso, consistente in convulsio11i e delirio, polso piccolo, freq u ente, aritmi co, es_trem ità fredde e cianoU . che. I 6i ntomi epatici sul prjncipio non attirano l'atten zion e; l 'ittero è poco intenso, manca il pru . rito; vomiti precoci, d 8'pprirna bili ari, poi a fondo di c::tff è. Urine sca rse e scure, con albumina , pigmenti biliari ed urobilina; generalmente ipo · azoturia. i\1orte in 3-7 giorni. guarigione eccezionale. In un altro tipo, l 'itt ero domina la scena; è precoce, fin o dalle prim e ore. Le urin e hianno gli stessi r.aratteri del tipo prec~dente, vi è IP~ U­ rito , anoressi a , talora vo m iti . Lo stato generale rima11e p er un po' di tempo soddisfacente, senza , elevazioni termiche ; d'un t ratto, i fenorneni precipitano , il polso si fa frequentissimo, Ja re~1r azion e è imbarazzatta e di venta stertorosa; d ellr j o. con vulsioni, morte in com a entro 3~6 giorni; 2J Forma benign a . R icorda un ittero infettivo beni g no che compare all'ind omani d ell'operazione. Uri n e poco scure ed iperpigmen tate; nè pr 11 · rito , n è bradicardia; in 3-4 giorni , tutto rientra nella norma; 3) Forma fr u sta. iVIancan o i segni clinici ed esjstono soltanto quelli urinari ed em atologic1. Tal e forma è costante ed indica come il cloroformio siia n ocivo. La colemia cr esce durante le 1prime 36 or e dall'operazione e r aggi unge l'acme alla seco nda giornata, scomparendo 1poi g radatamente. La funzione proteopessica del fegato è defi ciente. Con1P profilassi è anzitutto n e0essari o abbandonare il cloroformio; l' etere, pure essendo m eno noci Yo p~r il fegélto, non è del tutto innocuo; ad ogni modo, prodnc~ lesioni eip atich.e m eno gravi. Col protossido d'azoto , il fegiat 0 non è toccat·) che in caso di anestesia . prolun gata; i l cloruro d'etile sembr a privo di ronseguen ze. Questi ultim i due anestetici sono però usnti soltanto per operazioni di breve durata Un h11on m etodo preYe nti\·o è l'uso d ello zuccl1ero · somministrazione dj 150 grammi di sciro11>po la sera prima ed il mattino d ell'operazione. E sso attenua Ja colemia, ch e può addirittura scom pta~ r ir e t::e vi si associa la . amminist razione qi c>stra tto epatico. L'uso della morfina dopo 1. operazion e distrugge tale buon effetto.

I.' inanizione pre- e 1postoperatoria n on vale nt1lla; il s upplizi o della fam e, lungi dall'esser e utile, è nocivo 1agli operati. fil.

Dis turbi faringei nei biliari. l l.11aso, la gola ed a n r1essi, come pure le g hiandole salivari hanno un'irnportanza sec ondaria nei biliari; tuttavia meritano di richiamare l'attenzione del ·~linico. Pri ma d el l e cri.si, si possono a vere: 1) disturbt secretor i: di solito, la bocca è secca ed impastata, rna vi sono forme con ipersecr ezion e salivare •]he precede la col ica; spesso vi è rin i te ipertrofica con rinorrea ed a n che ·~on depos iti crostosi molto te n aci, in ·~ui la c.a uterizzazione è in efficace. 2) Disturbi muscolari. Spasmo del faring e, con difficoltà di d eglutire anch e la SJa li va. ~1pasmo f'SO fageo con comitante cl1e può rend er e ne ~essa. ria l 'alimeRtazione con la sonda.; .a Il' esame rad io logico, la pappa si ferina in co rrispondenza della cricotde, spesso l' osta.;olo ceci e ~ùbitianea­ n1ente. Distu:nbi laringei: r aucedi n e della voce, 0he d à talora 1afonia, .a·ccom.p agnata da n otevole difficoltà ins piratoria. 3) Disturbi sensoriali: iperse nsibilità ai sapori ed agli odori (i ntolleranza per l'odore dei gas di s~appam en1o degJi a u tomobili) . /Jurante le crisi. Generalmente ipertonizzazior1e: i n un caso, G. Parturier e Vallerix (Paris médica l , 30 aprile 1927) h anno osservato l'eliminazione di 300 grammi di saliva molto fluida in m eno di due ore. Dopo le crisi. ~ onp o r e della gola, con d isfonia in T'apporto con gli sforzi di ' ' omito. fil. ,

Particolare reazione febbrile aJ salasso ' in soggetti epato-Ji enali. D. Cam1Janacci (Giorn. di Clin. 'f\ted. , fase. 7, 1927) sottoponendo a n1odi ~ o salasso (60-70 em e. di san gue o anche m en o) una ventina di ammalati, in maggioranza epatici od e1p ato-lienali, ha • çotuto osservare l 'insorgenza in al cuni di essi di un rialzo termico più o m eno marcato, poco dopo la sottrsizione san g uigna, una volta anche preced11to da lieve brivido. I casi che presentaro no rletta parti·.::olar e reazione non erano solo eipatici, 1na individui che presenta v" ,o contemporaneamente lesioni del fegato e della milza. .Circa la genesi di tale rialzo termico, l ' ..\. penSia per primo che in .questi a mmalati ogni s quilibrio di circolo un po' brusco, anche se di modica en tità può 1produtre detta eleYazione febbril e. E poi~hè si potè esclu dere facilmente la genesi infettiva o paras 1taria (ricerca del i1lasmc dio ma-


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SEZ IONE PRATICA

larico, emocultura n egativa) l' A. emette l'ipotesi ..di una febbr e da passa ggio in cir colo di prodotti abnormi di sci~ sione iProteioa (come è dimostrato dall'a·u mento dell'N-amini co riscontrato n el siero) passaggio c he dovrebbe essere a\'venuto a livel 1 0 del circolo portale (contrazione splenica ). Tali sostanze proteiche febbrigen e p otrebbero avere origine splenica e passare immodificate in cir ~olo attraverso un fegato funzionR lmente in· sufficiente o i nvece potrebbero essere di origine epatica, dovute cai processi autoliticj disintegra-tjvi provocati n el fegato da sostanze tossiche provenienti dalla milza. Il determinismo del fenomeno sembra qui11dt legato alla lesione d el sistema epato-lienale sinergicamente .!onsiderato, p erò secondo l'A ., almen o nei casi del tipo di qu elli descritti, la mi1va p otrebb e costit11ire l'organo primitivarnente r esponsabile ,p er -cui accan to alle sostanze cirrogen e ed anemizzanti di certe spl enopatie si potrebbe em et· tere l'ipotesi d ell'esisten za d i sostanze febbrigen e. forse solo quantitatiVtamente d iff r r enziantjsi dalle prime: intossicazion e proteica cr onica , n el 1prim o ·~aso, intossicazione proteica accessuale, n el secondo. Se tale reazione si r iscontrasse costante jn nu- m er osp osservazioni, IJ)Otrrebbe perciò costituire un indice di lesjone splen ica pri mitiva e fondam enta le. A. Pozzi. 1

TERAPIA. L'assistenza al parto e al puerperio. P iù del 60 % dell e affezioni alle quali vanno in contro le donnP cl opo il parto sono dovl1te ad ·assisten za scarsa o poco o .!ulata. L'ostetri co d e, r a\'er presente, second o .T. O . P olak (Am. Jo11rn. · of Obst. and Gyn., aw·r ile 1927), in primo luogo di libr rare la d onna di u n bambino vivente, col minimo dei danni per l'organisrn o in gen eral e. " in partirolàrr. p er Je parti molli , e i n secondo lu ogo di lasciarla in condizioni fisicJ1e tali rta t' ·permetterle di a..!cudire al proprjo figliltolo. Un fatto b en con osciuto, ma che spesso si di' menti ca, è che il iprimo stad io clel tr a vaglio ri · chied e te1npo e dolor~ ond e ass icurare la dil1atazione cervicale ne ~essa riu , e si comp ie attraverso ·ad u11~ 5erie di atti fisiologici così perfetti , che ·non è tln.to di poter coinunque influenzare. L'uso giu dizi0so di anodini, qu ali la morfina, ·1a s~opola.mina e l'er oina, o del sol fa to di m1a.,gnesi o, allorquando la testa è di scesa nelJ a pelvi, può tutta via riuscir util e. Allorquando la 1presentazion e è discesa i n vngirta ed ba luog0 la r otazione jn terna. un r itarclc> -troppo 1ungo •nella d istensi one del pavimento pel1

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\' ico provooa uno stiramento d ella fascia, co1\ conseguente rilassamento delle pareti vaginali aI1teriore e posteriore, ancl1e se non esiste la .;c· razione apparente. Dopo che la testa è passata n e1la ·vag ina, il feto è in pericolo p er event11ale in terruzione della circolazione u ter o-placentare, p er ct1i è assolutamente neressario a ttend er e l 'effetto della contrazion e uterina sul :.;uore fetale. Il periodo eS1pulsivo può p erò esser e abbreviato dnl controllo d el for cip e, e dalla tempestiva perin eotomia m ediana o laterale, .!0n cui si previene il cistocele e le lacerazi on i irregolari del pavimento pelvico. A ~copo di con tr ollo , e i1 on di trazion e, viene rupplicato il forcipe ai Inti d ella testa , non appen1a la s utura sagitt ale è yu otata nel diametro antero· posteriore. G11 idati dall' esp erienza, n ei •Jasi che lo richiedono, e s p ecialmente n elle primipare, si pa5sa un paio di forbi ci rette di :\Iayo sulla linea mediana, tra la testa e l<i. mucosa Ya gin a le, e sr incido no le 1p arti m olli: se i diametri sono norma li, l'incisione sarà m edian a, se inYece la bis1c:;cb i ad ica è inferi or e agli 8 .;en timetri, l'in cisione ~arà 'oblj quo-later ale. Subito dopo uscilo il feto, i rico1)re l1a f eru,ci. con garza sterile. atteu dendo il secon dam ento, ii quale vie11e facilitato clall'i11i ezione di estratto pituita rio. r'\ppena l'apparire del sangue dalla vulva in . d ica ·.!he il dista cco è iniziaf o, s i procede u11a espressj one con la mano,·ra di Credé, e, ottenuta la f u oriuscita d ella 1placenta, si favo r isce lo svuotamento d el sangue r esiduo e la retrazione d el fonrto delrutero comprimendo la parte più bassa di questo contro il i)romon torio. In tal modo si rid'11ce ~a :p er·dita sanguigna a m eno d i 200 em e. Se viceversa il gemizio di sangne con t int1a, bisogna ispezionare la cer vice, p er J'eYentua le 1prè senza d i lacerazion i, nel qual ciaso si l)rocederà al la s utura, 1..: on tutti i rigu ardi p er J'asepsi. S i passa quindi alla su tura vagir1ale1 11on applicand o 1poi alcun tamponamento, il qnale favor ir ebbe l'infezion e, piuttosto cl1e preYe11irla. ·Prima dj lasciar la puerpera, sarà lltile esp el, l ere il primo co1agulo spr em endo l 'u ter o, d o1pod ichè si prescriverann o pic·.:ole d osi d i e·rgotina,. e la b0rsa di g11iaccio s nll.a i1nrte b assa dell'addome. P er 48 ore è poi utile Ja. ci are Io: clonn <.u nella p o~izion e di F'o,Yl Pr. I/involuzione dell't1tero e degli org1.111l nnnessL p11ò esser e ritardata dalle 11acern zioni , da inf ezioni, e dai d isturbi d ell'equilibrio cir _·olutorio!P er p tosi visceraleT rctrode'\·in1zio·ne i,1teri11'-Rr e· simili. 1


~ ..\X.:-\0

IL POLICLJ NICO

1C8fi

t ...a triade ginecologica che svela anche a distanza cli an11i tale mancata normale involuzione, • P. rapprese11tata da: emorragie, leucorrea, dolore.

XXXI\.,

FASC.

30]

Sulla provocazione del travaglio con Ja pltnitrina.

Onde evitare 6imili dannose ·Jonseguenze, si porrà mente ai seguenti punti: 1) evit are le infezioni; 2) ridnrre · al mir1imo il traum _ a del tra vaglio; 3) ~imitare la perdjta d el sangu e; 4) riparare su, hito Je lesioni; 5) mantenere la r etrazione ~ la ~on tr.azione dell'utero per m~zzo dell'allevamento d el ba.m bjno al petto materno; 6) u sare la posizion e adattia alla .p uerpera; 7) f~re eser citare in mod o ap_p ropriato, onde ristabilire la pression ~ intr·a àddom inale e il ton o muscolar e della parete: 8) svl1otare di tanto in tanto l'ingorgo venoso 1p elvico, facendo a;ssumer e alla paziènte 11a posizione genl1-pettorale più volte al giorno; 9) rico n oscere 0 trattare adeguatamen te le erosioni cervi1..:ali, p r irna cl1e vi s'im pianti l 'infezion e; 10) cor!'eggere tutte le deviazioni u terin e con manovre o ron pessari; 11) esaminare sp es5o la puerpera, fino ·a che non si giudicbi l'involuzione completa. I mezzi per eseguire tale ,profilassi sono sta ti in pa!'te g·ià accennati all'inizio dell'articolo. Ve ne sono poi vari altri, tra 1Ju i ad esempio quello c0nsisten te n el far praticare subito ·d opo le prime 48 or~ del 1piuer1perio degli esercizi con gl.i arti inferiori, di flessio11e ventrale, e ·d i r espirazione, onde ridare il tono ai muscoli a·d dominali .e fa ,·ori re lo svuotamento ·dei v1asi pelvici. La posizione gen u -pettora le va presa non ap· pe11rt api:paiono i lochi bianchi, ind~..:ando il permanere di ·quelli rossi una non perfetta occlusione <l e i seni venosi, e quindi. il pericolo di emboli. P er qn el che riguarda la secrezione lattea, qua.· 'ora ~ia fi11 dall'inizio troppo ab.b endante, si sommi11istrerà u11 poco di morfina, e si sospende"'F.tnno i seni •..:on 1a1:p,posite fasciature compressive. Tali accorgimenti, uniti alla sospensione dell'al1a ttélmento, valgono allorqu·a ndo, in seguito a ragadj del capezzolo) si ha la mina-ccia di una -supp11razi.one mammaria. A.. qu esto proposito, è • 1111ona t1san za iar pulire il c·a pezzolo con glice1'in:l 11o ri ~1a, 1pirima e dop o la poppat.·a . Gr~n cnra sarà v0lta al regolare fu nzionamento ·d e 11' j11testino, facilitandolo con opportuni las·sa ti ,~i l 'ostetric o ·avrà ]nfine pazien za di insegnare 1

alla puerpera i due esercizi ·d el « passo della -scimmia » (c·a.mminare sulle mani e sui pied l contemporaneamer1te), e il « 1jaJcio ·del mulo >>, utilissimi rpe- svuotare le ven e pelviche, m1assag·· giure i legam enti, e aiutare l'utero a restare nella 5t1n 1)0Si1ion e n ormale. ~elle retroflessioni uterine costituite, i l pessario ò PYP avere il suo posto eminente. come tratta· mento cli ·'7,(' t~l t a . M. FABERI.

I

~ess11n

metodo per provocare il tra\·aglio è esente da p ericoli. I.a pituitrina, a ,q uanto afferma \V. Scott (Am. J07.l1' . of obstetri:r and gynecology, ottobre 1926), • sarebbe senza pericolo per la madre, se usata con venilente.rfiente, ma molto 1p eric.0.1osa per il feto. l Jsa11do a te1npo e con venientemente u11 anestetico si può controllare fino ra un certo punto lo s.pasmo indotto dalla pituitrina nel i11u scolo uterino, .e -che costituisce la causa della soffe· re11~~a. fetale. ' J_,a pituitr ina va in ogni caso adoperata in dose n on eccessiva, u ria .sola volta; quindi no11 si deve rtpetere in traiv1aglio . Alcuni 1preferiscono ·darla, sempre ·una sola volta, a tTa,·aglio iniziato. )1a molti ostetr ici n e proscr1vono l ' uso , almen0 nella i)rovocazion e del travaglio . 1

PORI A.

I principi attivi

delle preparazioni di segale cornuta. J_' introduzione d ella segale cornuta in_ medicina è :forse da metteIBi in rapporto ai frequenti 1aborti osi.Servati durante le epidemie di ergotismo, allorquando la ,droga non era conosciut·a come do tata di f1acoltà velenose e ter·a peutiche (J. Clarl~. B1~it. !11 ed. J01lrn., 23 aprile 1927) . r. . e tap pe d egli studi farmacologici in pro1posito furono ·segnate .da: Tiauret, che scoprì nel 1874 l'ergotinin a; Barger e ,carr, che scoprirono nel 1906 l' ergotossin a, e Stall, che scoprì nel 1922 ! 'crgota rnin-a, ad azione identica all'ergo tossina . .!V!a oltre agli alc-aloi·d i la segale cornuta contiene a11cl1e una notevole quantità di prodotti della decomposizion e d elle sostanze proteicl1e, tna Clli tiramina e istamina, le .quali (P-0sseggo110 spiccate a ttività farmacologiche, se sommin istrate per via ipocJ.ermica. . l\.ia l'azione terapeutica è sopratutto in rappor to agli alcaloidi, contenuti in quantità del 0.1-0.2 per r.ento. Da studi compiuti nel 19~3 da Clark risultò che coi processi di 1Prep1arazione va ,p erduto il 97 % dei princìpi attiv1, tranne che ·con la tin tt1ra ammoniacata, n ella quale son o tr attenuti i11 quantità di un quarto cir.ca. M. FABERr

Iniezioni vaginali nelle metriti croniohft .. So no talvolta utili allo scopo cli r>reparare la n1alata in ''ista di t1n raschiamento; si usa in tal caso il solfato di rame (6 grarnn1i in :300 cmr..


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SìEZIONE PRATICA

di aoqua). Esso, seco11do P oulot (Jovrn. tt e méd. àe Paris, 5 maggio 1927) è pratica11)ente superiore ai mereuriali, all'~poclorjto e d al 1perman ·

1087

suin e un certo timbro, per la \·icinanza di le sioni buon e conduttrici dei s11oni. Il gorgoglio è dovuto talla p r esenza cli una ca\·erna. fil.

·i l.

ganél t u.

Ascoltazione della carotide nelle affezioni dell'aorta.

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SEMEIOTICA. Concetti moclerni sull'ascoltazione polmonare . ~I.

P . .-\meuill e (R evue médicale, 3 febbr. 1927) ric1111n~ :e l'i1111)ortanza cli fare L101a revisione della non1e11clatura dei segni acustici, no11 tencnrto

conru che di quelli netti. ~ f o difi razioni d :-l inurmure vesci :olare. Possono es~L·r ,. qtta11titative ci qualitative; l'au111ento non i1a graucle i~pçrta11za; la rliminuzione e la sop· p1 t :-s~one dipe11dono dalla clistanza fra l'orec chin che ascolta Cll il polmone cl1e respira (spessor0 clella parete, in trrposizione {li inspessimenti patologici), non 'llè dallo sta to degli alveoli poln1onari (distrt1zion e o riempimen to con essudato ) P erc!1è sia affetlo jJ mnrmure ·vescjcolare, è ne· ce-.,~aric1 che la Jesio11e sia estesa. Il rnnrtnure ye-ci ~o la re, si può dire che no'\ es1sr•1 senza il ru1nore bronchiale elle ad esso si ine~' o'n. Il rniglior punto per l'ascoltazione dcl rnm•1l'P hronchiale è la r egione del collo fra i rl u r st eru o-cl ei cl O-l n (t scoid ei.

i sa quanto sia 1d:i fftcile senza l' aiuto del r a • diologo la 1diagnosi di una aorti1te incipiente, lu~tìca o di altra natl1ra. E d'altra parte ancl1e la radio logia 1senza l1a cl inica la&cia spesso in1certa la diagnosi. ~'f a spesso cltnican1enté non si 1 pq.1ò affermare la p eesenza. dell' aortite, ancl1e qu an1do si sospetti, p erchè n1ancano i da.ti a·s.coltatori fs ul focolaio d i e1czi one (riti forzo del secon·do to110 aortico) e anche nei -punti' vicini e nell1a fossa sotto clavicolare 1

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d E)stré1. ,,~in.l, ler

1~27,

n. 10) 11a fatto ricerche ascoltando comparati'vamente nel secondo sp.azio intercostale destro (f. 1), nella ifo·ssa sottocla:yicolare destra (f. 2) e st1lla caroit ide de stra (f. 3) . In f. 2 si possono spiare oltre l'aorta, anicl1e l'arteria anonima, la 1porzione iniz1iale della I.Succlavia e 11a caroti•de, in f. 3 l'aorta, la .anoni ma e la carotiicle co1mune si110 alla sua sud·di\1isj on e. P er· l':'ls1col1tazione del seèondo tono n ei lttogl1i indic·ati, .bi1Sogna osse~''are icl1e ·esso nnn soio coincide con la impro. ,,.,visa t e·n sione delle ,-alvo le seT~ n di\·ersità dei ·nffi polmonari ·è dovuta aJle mil11nari, rrnja esprim e anic11e le ' 'arinzioni s isto·011rl izi onj di trasrnissio11e ed alla vicinanza di 11c11e rle1le pareli dei vasi, do1vute sopratutto alla risonatori: caverne, pneumotorace e questo, tanto pi-essione .sang·uig11a. E ciò l11a importanza jn e.asi per i :soffi .cavernosi ocl anforici, quanto per patolo-t;ici. Inoltre 11a in'l!portanza ancl1e la qt1aq11Pllo tl1lJ;Jrio 1propri1an1ente detto. lilt à cl ella 1p·arete ld ei '"asi. Per st~hilire se u n soffio è cavern oso, bisogna f,'asc·oltazione della carotide 1clestra ,·iene fatta anzitutto a\·ere la r1ozione <l el rumore bronchiale in cl ne posizioni d·el capo. Prima: il cap o Yie11e fisi ologico; i caratteri del soffio però non fissano intrran1ente flesso e, a-ll'altezz.a ·de1la cartilag'i 11e nè l'estensione n è Ja sede della ·~averna. t iroi {l e, da ,·a11 ti allo ster11oclei.clo111astoi1deo, si apP er -quanto riguarda i rumori avve11tizi, si deve _ pli ca lo stctosieop.io. Secorllda: il ca.po ·vie11e rt10tenrr presente che essi son o di produzione n1istetato 1a sini,s tra ed esteso, e sullo stesso fo colaio riosa e di significato delicato. E dubbia l'esistenza già detto si cerca il punto di massima inte11sità di sfregarnenti pleurali. Il rantolo crepit1nnte 11n di ascoltazion e. Si sente allora che f. l >f. 2> un doppio significato: allo stato fisiologico, inf. 3. Talora però l'·accentu1azione, che non risalta in f. 2 e f. 1, si riivela in f. 3. dica una ripresa di 1permeabilità di una regione Questo fatto è clin1ostru to cla nun1erosi. casi cipolmonare atelettMica: allo stato patologico intati 1dall'.<\., in cui la 1diag11osi di aor;tjte era ra·dtca l'edema. ·dio1ogicamente •confermata. I rantoli bollosi indica110 il conflitto fra la cor.T1alora, .an che quando i11 tt1tti e tre i fo·c olai ·ren te di aria respiflatori a e g1 i essudati Jjquidi si asco lt·a un rinforzo lùel secon·do tono, il rapnei bronchi. Essi significano necessariamente l'e1porto n ormale è alterato (f. 1 > f. 3 < f . 2) . sistenza di lesioni se.;ernenti nei polmoni. Si p erIn1portant ~ sarab·b e qt1-irlJdi l'Rsco ltare co11 la cepiscono p er un'esten sion e magg·iore della lesione t er11~ca 1 d·e.scritta il se.condo tono st1lla carotiid e, e che li 1provocano. La loro presenza indica sempre un ri11forzo ·cli es,so, anche qt1an do manc.l1i stl!gli ·il muco-pus nei bronchi , prodotto sul posto o a·ltri cl1ue .focolai, starebbe quasi senz.a eccezio11e iprovenient e da u11a lesione secernente in·determt~ a:d esprim ere la .p resenza di un'aorltite in.ci.p ie11te. alata. TI ·~r epitì o n on è che un rantolo, che ~ • GAR.RONE . ( l1' ien. Klin. i vocl1.,

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108.~

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POLICLINICO

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Ricerche s ull'etiologia dell'influenza.

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11 proJ)len1a etiologico dell'influenza non è ancora risolt o. 11 bacillo di Pfeiffer , scoperto nel 1892, s1 trova i11 t1n a percentuale alta di indivi·dui sani (50.8.5 %) e in cas i i1umeroo1 di altre malattie, quali il m orbillo e la scarlattina, sì d·a non poter con· serì'atc il st10 posto di agente specifico ·d ell'inf ezion e influ enz1ale, come credette iJ suo scop rjtor e. Tra gli altri lavori notevoli apparsi in questi ultimi tempi, sembraYano aver importanza quelli di ·Gate8 e Olitshy, i quali descrissero, fin dal 1921; llll JJiccolo coc: o-bacillo anaerobico, gram negatiYo, filtrabile attra,rerso alle oandele Berl{e feld N. e \ r., il quale sarebbe costante nel liquido <li lavaggio delle cavità naso-faringee di individui affetti da influenza. Tale ger1ne fu chiamato: ·Bacterium pneumosirztes, e la sua esistenza fu in seguito confer1nata par zi almente da vari autori. G. s. \\7ilson (The Lancet, 28 maggio 1927), in or,casione di una grave eipidem iia influenzale infierit R nei primi me.si di quest'anno a Manche. c;ter, 11a P.seguito t1n accurato lavoro di '~ontrollo, atten endosi alla tecnica originale di Gates e Olitsk:v, e llSando anche p er i controlli sierologici. d ei ceppi originali di b. pneumosintes. Tali ri,~erche, però, hanno avuto esito del tutto n egativo. I :'.i\. infatti, gillnge alle seguenti con clusioni: 1) il liquido di lav1aggio n aso-faringeo di 7 individ11i sofferenti da m eno di 24 ore di ti-pici attacr111 influen zali, esaminato col metodo di Gates e 0 1i tsky, i1on l1a dato luogo in nessun caso allo svil t1p1po del b. pneumosintes; 2) nessuna agglutinazione si è ottenuta, anche a diluizioni di 1h, saggiando il potere del siero di 16 person e '~ onvalescenti d'influenza, n ei confTonti di antigene di b. pr1eumosintes, col con trollo di altri 19 individt1i; 3) n essuna d elle conclusioni di Gates e Olitsky è stata confermata, nonostante il rigoroso impiPgo della tecn ioa da loro impiegata. D. ecl R. Thomson (i bid. ) riuscirono 1 ~on grande di fficoltà ad otten ere il b. in questione, in 3 casi d 'influenza; ma isolarono pure dei germi simili in individui sani. Gli stessi A.i\. , invece, descrivono il reperto ot · tenuto seminando n egli stessi terreni del sangue estratto dalla vena di uno di loro , 8 ore dOjpO la com.parsa di infezione influenzale . Il germe, che si sviluppò contemporaneamente an•.:he dal secreto nasale, fu uno str eptococco, le

[ ..\NNO

XXXI\., FASC. 30J

c11i caratteristicl1e lo fecero differenziare da pi'1 di 100 tipi di streptococchi èonosJiuti. Il suo accrescimento avverrebbe meglio in anae· r0b iosi~ e n elle co iture mostr er ebbe un 1Pleio1norfisnl o evidente. .l\ due. 1nesi di distianza il paziente ebbe un :tllro lie.Ye attac : o influenzale, e dallo sputo fu p•.it 1n o cli nuoYo isolare lo stesso streptococco. 'f ntte queste ricerche jncoraggiano a proseguire assi :lu::trnen t e lo st11dio batteriologico dell'influenza . 1\il .

FABERI .

POST A DEGLI ABBONATI. .t.\gli abb. n. 12265-1 e 13265: Oltre ai testi citati del DE VF.cCHIS (Torino, via S. Raffaele, 21) e 'del PALAZZI (Milano , Vallardi), manuali più ristretti di Odontoia tria sono quern. del FnTTEAU (D entisterie opératoire, 1924, Fr. 45) e d el PoNr (Precis des Maladies des dents et àe la bouclie, 1920, Fr. 30) editi ·dalla libreria Bailli ère. et Fils, 19, n1e H autef euille, P aris.' Un ottimo testo italiano di Odontotecnica e Protesi dentaria è sempre quello del PLATSCHIK (1Vlil1ano, Libreria Cogliat i, L. 100). A. P .

Al dott. G. C., da S.:

\egli Elementi ai Ginecologia di GATFAMI, pubhlicn ti ·da L. Pozzi, R oma, 1927, troverà quanto dec; idera. Vi è riferita anche la parte più morterna , della pervietà delle trombe, della radiog-ra f ia ginecologica, ecc. f' . .A.. .

VA R .I A. La cottura degli alimenti e la 101·0 digestione. ·r utti ~li animali in tTodooon o i loro alim.entl così corne si trovano in natura, senza modiificarli o ,p repararli, e l'uomo •p rimitivo f aceva lo stesso_ Cjò di.mostra cl1e l 'organismo ha la CaJpacità dl trasformrare le sostan ze alimentari in sostanze adatte all'assimilazione sen za alcun a'ltro sussidio. Con i progressi ·d ellila c:iJviltà si è diffuso I 'uso di ouoc.ere la m assima iparte degli alimentj, di condirli, d1 prepararli in vario modo. Questa 'Preparazione è veramente necessaria come aiuto alJa digestione? Ed in caso affermativo, in quale 1nisura la digestione cominci a colla « cucina »? Err o quanto si domanda Pozerski .


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SEZIONE PRATlC.\

cQ!ttura in determinate parzi aln1e11te se e prolu1~ata, non l 'i.-dro·l izza per condizioni può 1pravocare la digestione ctegùi iaiLbunulla, o quasi 1p er nulla, se è di breve durata .. n1 inodi, dell'1a.mi'do è 1ctei 1g rassi. Le alte tempe~ J.a digestione del'l 'amido in1porta due ternpi: il: rature e l 'a.mbie11te ateido trasfoiimano le alburiigonf iaine11to dei granuli .qi amido, ossia la tra.. mine in proteosi, pe,ptoni ed ·a mino ·acidi, e gli sf-0rmazjone in pasta e la saccari.f icazione, ohe amidi in gluicosjo; i rg ra.ssi sono saiponificati d·allra non è p°'ssi.bi1e se non è già ·av·venuta la pr:irrut cottura con la soda . Ma le manipolazioni della n1od'i ficazione . cucina sono 11111gi rtal raggiungere le intensità e P er fare la pasta d' runido occorre acqua e aJrta le moda'lirtà di queste operazioni. In cucina 1a cottemperatura: i granuli a·amido pos-sono r~a­ tura è rapi1da, ral"an1en1te soTipassa i 1000 ed ecn er e immo·ù ificati rpiarecchi giorni n ell'acqua a cezionalmente si fa in amib ite nte acido, e quindi 37v in presenza ·d'un antisettico. mentre l'ebol•p er lo meno eocessi\ro a;ffenmare che e&5a inizl lizion e pro,roca inunedi'Clltamente la forroazion.ela diqestio11e degli alimenti. Ma non è dlllbbio ·della pasta. Adunque la cottura degli amilacei li che con la cottura e le varie manipolazioni le rena.e ldjgeribili. sostanze alimentari st1l>iscono modificazioni che D'altr a i1arte la cottura a secco, la torrefa. rendono la loro d~gestione fisidlogioa più fMile, più aig-evole. rendendole più r ecetti·v e ai fermenti zjone d egli amidi provoca la trasformazione in. dige$tivL Le albumine sono coagulate, l'a'mildo è dest.r i11a. In nessun caso si J1a saccarificazione .. trasformato in pasta , i grassi sono emulsionati. .Anche per 1gli amilacei a;dunqiue la cottt1ra no11D'-altra part(\ la preparazione deg'li alimenti, in1zia aJcun iprocesso di dig·estio11e, ma induce "hP ~i fa con tecniche e .formule le quali si sono solo deJl e m odificazioni che n e ageivolano la di, complicate rart tra, erso i c;(l'.coli parallelamente alle gestione o li rende 1digerib1li. La formazione di csi~enze 1d;el nostro gusto, influisce note\ olmente destrin•a si ha ·solo qiuando I 'amido è riscaldato Sltlla secrezione ,psichica dei succhi digestivi e ad alta teml)eratur~. a s e.eco, in presenza di favoriscono così. la digestione. Al riguardo le clasgrass i. sairhe P~pPri enzP di Pawlow su i riflessi condiI.r manipolazioni ct1linarie possono pro1Vocare zionali hanno dato una solida ba6e scientifiica l'eml1lsio11e dei gr.assi, olio e burro, ad un grado\ ::lilla coml1n P osseilVazione. molto oJeYato, 1c ome n elle s alse o'landese e m&o I .a carne bollita per ore dapprima si corugula e n ese. P er la 1presenza del giallo 1d•'u ovo la tenpoi s'idrolizza lentamenrte. In -effetti nel brodo sione snperficial e d elle particelle d'olio diminuiSi trOYa 1'1.24 ~{;, di SOStanze azotate SdlUbiJi, e sce fino a1 punto da costringe1~1e a divi der si al-prr.r.isa.m 0 nte proteosi, 'Peptoni e piccolissime q11antità d'amino-acidi. Nei vali su·cichi nei quali l 'infini1to. Si 11a così u11 '•emu.Isione 1niniu1tissimia \'if'ne rotta la c•arn P si trovano anch e proteosi e _ rhe rende queste sa15e f acilmente ·digeribili. lVIa peptoni. Nelle carni arrostite solo un piccolo nei comuni alimenti l 'emulsione dei grassi è strato della s11rperficiP si coagu'la, m entre l'in~er­ scarsa o nulla; per lo più il riscalda1nento non no rimane ,presso che i·m mo,dmioato nel suo stato pro,roca ch·e la sola fusione del .g rasso. fìsi-co e ichimico. Le carni arrostite adunque non IJe spezie, gli aron1i cl1e so,g liono a:gg·iungersi subiscono nessun inizio di dtgestione, tuttavia agli alim enti 11anno il compito di ren1d:erli più l'ortorc r,l1P. emana da es-se nonchiè il loro aspetto s·apide o ·di masch erare eventuali sapori sgrade, agi scP su l nostro spirito e1d in conseguenza sulla voli. Qu este sostanze possono essere a:doperalte· secrezione psjchioa del su cco gastrico. Qu esti ul~ anche a s~ op-0 cli eccitanti generali o 'di eccitanti timi n1etodi idi cottura della carne non provocano di.retti della fun zione gastrica. Ma p er lo più esse alcuna idrolisi, tutta·via preparano l' atito digestivo hanno n compito di eccitiare la secrezione d ei fisiologico coagnlan do le sostanze da dtgerirsi e s11cchi gastrici J)er la via olfattiva. provocan.do indirettamente la secrezione dei sucSi può quindi concarudere dhe la preparazione chi ·digerentL La ·cottura -più o meno prolunga1Ja delle uova culinaria idei cibi inizia 'la digeotione solo in • ne determina la coagulazjone più o meno comparte, in quanto r ende le albumine, gli a1nidi ed pleta, ma non le peptonizza. Quindi non si ha i grassi più facilme11te agg·redibili dai succl1i gaaltro effetto ch•e agevolare la 1di·g·e stione che aJVstro-intestinali, ma i1l s-uo 1compito essenziale . è · verrà nello stomaco, perchlè, come è noto, le al quello di agire per via psichiiea aumentando la b'umine iper essere 1peptonizzate devono essere capacità di.gerente degli organi •de.ip·utarti a questa. prima coagulate. funzion e. Si può •dunqu e conclu•der·e che la cottura abiargo. tuale deg'li a1buminoiidi, li coogula, li peprt,oni~za l\oi

sappj aJ110 cl1e la

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lL P l'l JCLINTCO

~~ELLA

Nazionale del Sindacato Medico Fascista. Il giorno 10 e<>rr. i11 Campidoglio è s tato jnaugurato il Congresso dei Sind acati Medici e Veterin.ari d ' Ltalia.. ,Y,i h a11·n o p ar tecipato circ.a duemila sanita~ri d elle due ca~egorie . Al tavolo della preside11za aveYano preso posto: l'on. Rossoni presidente d elle Co11federazioni S ind.acaili F asciste, il barone M.azzola11i per il Governatorato, il oom m . Sirleo per il Prefetto, il r.omm. Mazza per la direzione generale. di Sa11ità pubblica, il col. Ga1lici capo dei Servizi eterin arl del R. Ese.Tcito, il dott. Gazzella, preside11te del C·omitato ordin.atore, il dott. Arnaldo Fioretti segretario gener.ale del Sind ac.ato lVI edici , i.l dott. Ettore Torti segretario geljlerale del Sindacato "\Teterinari, il dott. Ruggeri segreta rio generale del Sindacato F.armacisti, il co111m . .Pecori, il c°'mm. Giacomelli ed altri. Prin10 ora to·r e è stato il Preside11te del Comit.ato orcli11at 0 re dott. Antonio Cazzella, il quale do p o aver rileYato che è titolo di grande orgoglio per lui l'essere stato desi gn ato a porger e il benve11ut·o in q11esta Città U niversale, oggi che l ' I tali.a i1ostra, sotto la guida della volontà genialP e real izzatrice del suo Duce n1anifesrta. un ' del .m ondo·, su·o p ro1)rio Yolto agli atto11iti occhi r ingra~ia le Aut·orità ed i Con gressisti per l'opera di effica ce tt1tela che esplich era nno• in fav-0re degli interessi della Scien z.a, e dell'.arte 1nedi ca e zooteenica che sono i11timame11te colleg.a ti con i n1i,glioran1Pnti economici e inorali della N azi-0n e. Di p r opos it·o si è voluto fondere l'ina11gurazione di questi C011gressi Sindacali della Categoria dei ì\ifQ·tlici e cli quella dei V eterinari, perchè esse furono per quattro .a1111i unite è con cordi, con progra.n11na a rn1011ico di azione, nel1a Corporazione Nazionnl e Sanitaria insieme all.a cl.ass.e dei Farm.a ci sti. Dai te1ni e dai t ern1ini delle di.scu~si on i u sci1·a nn o le opere del nuovo stile che si riallacce' r a nno alle gloriose tradizio·n i della stirpe italica ~ Ro1na insegnerà cli nuovo al inondo, pe.r occhè n ella <'Ca.rta del L avoro ,, la rivoluzio11e Fascista ha tro\a.to la su.a espr essio11e giuridica sen za uscire dal ca1npo delle elucubrazioni filosofiche . A nessuno potrà &fuggire il carattere uni,~er­ sn.le di questo documento che ha portata fondan1entale ~er il progresso della civiltà tun.ana e proclan1a la necessità di un educativo e .moralizzatore 111ut t1alisn10 fra 1avor.atori e d.atori di la,·o ro. differenziandosi in tal n1odo dal materialis1uo e dall en1pirisimo con cui sistemi anteriori aYe\·ano lasciato intristire 1.a vita del popolo. J"' o•·ntore chiude i11viliando i presenti a1le gr andi opere e ai grandi fatti , ed inn.alzando costant('tl'lente il pens iero a Colui che, se11za. tregu.a e senza riposo ool favore di Dio regge i destini della 11ostra Patria immortale r h t' deve imporsi ali' a1n1n i raz.ione del mondo

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FA~C.

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VITA PROFESSIONALE.

Cong1~esso

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.\XXI\..

Segue l 'on. Rossoni, il quale reca con cuore fraterno il saluto dell.a Confederazione Nazionale dei Sindacati Fas?isti cl1e ricor<l a anche oggi · dopo la trasformaz1·011e della org.anizz.azione come g_li . attua_li congressisti s iano stati fra i . primiss1m1 ad inquadrarsi nel movimento s indaca.le fascista, che fin.ain1e11te è riuscist.a a d affratellare tutti i lavoratoir i del p ensiero ,e del bracci·o ool nuovo spirito nazionale. Rileva le benemere11ze della C·orporazione Sanitaria afferma11do come nelle professioni intellettuaili e &pe-0ialmente in quelle dei sanitar i i oompiti scie ntifici siano super~o:i ~ quelli si11<lacali, p~r c11i i problPmi della s~n1~a. debbano essere risolti dagli stessi profess1on1sti ch e cura110 fisioan1ente il 11ostro i)opolo per render lo inoral111ente preparat·o .alle -vitt-0rie del domani. Pr?png 11a l' unità della organizzazione, e la sua funzione culturale e i)r·o.fessionale c-11e non deve essere mai deforn1ata. Allorchè i s indacè1ti e le corporazioni non erano r1conooci11te d allo Stato si escludev.a la ràppresen tanz.a di alcu11e proféssioni pre.sso i poteri dello Stato; oggi i11vece i poteri dello Stato J10 11 posr.on o tratta,re dei pr·aiblemi sa.11itari senza la legittima rapp r ese11ta11za di queste classi. Anche l' insegname11to scientifico deve essere corretto e disciplin ato i u .ar1no11ia a~ desideri dei sanitari cl1e devono rimanere nel1a Confederazione alla testa dei J.a,-·oratorj Jnanuali . Il s in·dacalis1110 fascista - egli dice - non 11.a bisogno di correzi·one e ins€gn.a111enti p erchè i l l avoro italiano è ormai ri('onciliato con la patria . Nella trionfal e battaglia. della lira. i nri1ni sacrifici son·o s t.ati r·on1piuti dagli operai~ ma occorre che tutti co11tribu iscano - alla ri,-alutazione della lira specialn1ente da. p.a rt€ degli industri-ali r he devono rid urre la p ercentua le del di,·idendo di q ua11to guadagnan o. Chiude incita ndo i presenti a rin1a11ere disciplinati nella Confederazio11e è .ad eleyare il lor<> pensiero 'll 'a ff~tti al Capo dell ' Italia nuoY.a , che lavora e T'Ìgila perchè gli italiani non si disperdan-0 ma resti110 1111iti 11elle ba tt.aglie di do-n1ani. Parlano poi i pro·ff. Torti e Fioretti. La seduta inaugurale 11a qui11di termi11e. Alle 16 i m edici to rnn110 a ri unirsi in Campidoglio , o i 'eterinari in Piazza n .an<1an ini n. 33. pe.r il p roseguin1~nto dei }ayori.

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Il Congres ...o d€i ~oli 1uedici pro. egue nel pomeriggio ·l ell-0 steRso giorno sott·o la presidenza dell' on. Guaccero, ooadiuYato dai '"~ice-presidenti dott. ~[on tano di Monteleone d'Orvieto, Pini di Firenze e B.aslini di :Milano. Si iniziano subito i lavori con I.a relazione 1110rale, il cui svolgimento è affidato .alla rompe-tenza del dott. Arn aldo Fioretti. Il dott. Fioretti, salutato da lln lungo applauso, dopo un brillante


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Sl:..lIO:NE PRATICA

esordio espo11e le r ealizz.azioni raggiunte dalla classe dei medjci pel tramite della cooperazione sanitaria nelle questioni riguardanti la i)erisione dei sanitari dipe11denti da Enti pubblici. l:i1' altra affer111azione della Corporazione ò quella riguarda11te gli accordi per la co11dott.a residenziale in tutta Italia ed il ricono ci1nento dei do\eri da parte dei C-0u1uni verso i 1ncdici condotti. Con essi la ca rrier.a del personale anita.rio dei Comuni è ~t:1ta gara11tita.. Il prof. Fiorelit1 J>assa quindi ad illustrare l' opera svolt.a dal Sindacato medico i)er la i·isolt1ziono ,]i altre qt1estioni i11tcressanti la elasse tra cui quella del doppio ele11co clei poveri .aventi diritto alla a. si tenza medi e.a. e f.ar111aceutica. L'oratore si i11trattiene !)OÌ s ulla assicurazione obbligatoria per le malattie, che costituisce un grave proble1na per i n1edici. L istituzione cli e · a verrà a n111tar1· 11ellc loro basi l ' ordinamento della an ità pubblicai e; quello della a ssi...rtenza ospitalier.a. \Tiene 411i11di a parla.re de-ll'esercizio abusivo dello professioni s a11itarie e ricorda che tale questione è stata affro11tata decis amente dalla organiz~zione. Co11cluéle co11 u11a fervida .affermazione di fede espri1nendo a tutti i coJlaboratori • la sua personale ricono ce11za , e dopo iaYer rievocato oon ispirate parole le bene1nere11ze dei inedici jta.li.ani , riconferma la s u.a intenzione di lasciare ad altri la direzio11e di questa organizzazione s anitari a . L ' a en1blea so rge in piedi plande11do. ~4..lla discussione cl1(;\ ~f?gu e , s ull a re l.azione rnorale partecipa prima Coe11 Cagli il quale p e r gli odontoiatri racoo111.anda a ] nuoYo Direttorio u11a attiva sorveglianza , ad e,·itare eventuali sorpre. e nella compilazione del R egolamento riguard.a11te la legge sull'esercizio abu s ivo delle professioni. De M.arco Ji Cosenza. espri1ne il V•oto che sia tolto il divieto ai di pendenti da Enti locali di coprire cariche dirige11ti i1ei ,Sincla cati. Cipolli110 di Novar.a p el Sindacato inedico della sua provincia, chiede che Yenga riconosciuto a tutti gli iscritti indistinta1nente il diritto di coprire oaricl1e direttive n ei Si11dacati p e r dignii à di cl.a sse e per giustizia. Nasini di Genova ritien e cl1e i n1 edici condotti i1on abbiano alcun diritto .a ricopri re cariche direttive nel Sindacato essendos.i essi costituiti in ..\ssociazione Nazionale. Levi Bianchini di T e ramo illustra un s uo ordine del giorno in cui s i chiede: che siano .aboliti gli Ordi11i dei i11e<lici; che dalla Associazion e Na7.ionale del P11bblico impiego ·siano ritirati i medici, i veterinari, i farmacisti e le levatrici; che sia abolita 1a Associazione N azio11ale medici condotti . Pesci di Torino si occupa della posri.zio11e dei 1nedici ospedalieri in rapporto ai Sindacati libei·i professionisti ed esprime il voto cl1e i 1nedici ospedalieri possano occupare tutti i posti 11e1le cariche pubbliche e in quelle sindacali. 11 dott. Nazzaro di Foggi.a propone che s i a approvata per acclan1azio11e la relazio11e Fioretti. In ulti1no ]a relazione del prof. Fioretti, dopo una brillante ed esauriente replica di quest'ul -

ti1110 viene appro,·.ata per a cclan1azione con un plauso al r elatore. ' ulla questione .sindacale la discussione si fa lunga ed anin1ata Interloq11isoono in, vario senso i dottori: Baroni di Chieti, Giaoometti di Milano , Ermanno Fioretti di l{on1a , Buo11santi di Fir e nze, ::M:assi1ni di Anagni , Pi razzoli di Ravenna, ~ '·o rrentino di Napoli , Ca landra di Palermo ed altri 1n·olti. ln ul t imo si procede .alla nomina di t1na. Comu1issione con1posta d el presidente on. Gt1accero e dei vice-preside11ti dottori l\font.ano, Pi11i e Basli11i , con incarico di esp·o rre all'on. Turati la situazione e il desiderio de lla cla.$Se per i i)r.ovvec.li1nenti del ca o . I.a .·eduta è tolta alle or e 21.

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N ella . eduta. .a11tin1. del gior110 11 s i approva un ordi11e del gior110 di Pini d~ Fire11ze affinchè i 1nedici di 111anicomio .abbiano il oieno ecl intero cli ritto d~ libero esercizio professionale. Cipolli110 di Novara e I.1evi Bianchini di Tera1110 i11vocano dal Governo l ' abolizi·o11e dell'Orc1 ine dei medici . Si approva quin·di u11 ordine del giorno dello i--t esso Oipolli110 con etti di fronte .alle i1uo•v e di. posizioni per la libera docenza, allo scopo di ::. folJ.a re le Università dai 11un1erosi corsi sulla stes a di ciplina , e di evitare la di pers ione di innumerevole n1a teriale didattioo a disposizione 11Pi grandi os 9eclali, ·i cl1iede cl1e la istituzione clP!la • cuola o 9italiera v en<?;a codificata dal Go,·e rno, e ufficialmente ricono ci uta ag li effetti dell' in egname11to clinico per l ' Istituto della libera do<:enza , ponend·o detta 1 c11ota sotto la diretta ,.ig i I.a nza della l 1 niver'5ità capoluogo di regione. 'i in1pre11de quindi l ' esa1ne dello schen1a d1 ·tatuto , s u cui riferise;e 1ucidan1ente il segretario ~e n era le !)l'Of. Arnaldo Fioretti. E sso rigu.arda la c· o~titnzione del Sindacato nazionale fascista dei 111edici, gli ·o rgani del Sindacato, le 11orn1e del Congresso, le attribuzio11i del segretario generale <· del Direttorio l ' a1nn1iniSitrazione, i contributi, il g ior11ale « La F ederazione l\1edica >1 , j provvedi n1 en ti disciplinari. Dopo ampia discu. sione lo t atuto vie ne appro,·at.o tra vi\e .approvazioni. ~

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N el1a seduta pon1ericliana , cl1e è pres ieduta da Ba.- lini di ::\filano, si <:liscute sull' ordinamento intPr11·0 del Sindaoato 111edico e da molti congressisti yiene espresso al dott . Ca.zzella un plauso per ) 'o·p era che e<l;J~ €splica 11ella segreteria del Si11dacato. Stefene]Ji. di Bolzan·o svolge u11a i11teressante ed accurata re1azio.11e sulle Ca. se a1nnl>alati. S egue Lang di Trieste che si occupa della Assicurazione malattie. Sullo stesso .a rgomento s volge lina dott~ relazione Filippini di Trieste. In n1erito il prof. Fioretti assicur.a che il Sindacato curerà unn. pubblicazione. affi.nchè il problema della assicur.azione cl1e t anto interessa la classe lav-oratrice l)Ossa ec:;sere ri ~<)l to.

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lL POLICLINICO

V engono poi presi in esame .alcuni importanti voti s u q uestioni varie emessi dal Sindacato medico Jnilanese. Piccinini di Milano, si occupa con grande competenza dei medici italiani che vogliono stabilirsi all'estero. Invoca che sia110 presi in esame tutti i problemi inerenti ia.l la suddetta emigrazio. ne, inf·o·r ma.n do la sta1np.a medie.a delle reali posizioni che, n ei si11goli paesi, troverebbero i medici itn.liani. E ap1)lal1dito e l a .$e d11ta è tolta.

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L'ultima sedutr.. è presieduta dall'on. Gua-ccero, il quale oomunica l 'esito d ella ' 'otazione per il nuovo Direttorio 11.azionale, che risulta oosì compooto: Ernesto Amati (Piemonte), Carlo Baslini (Lombçi,rdia), Filippo Nasini (Liguri.a), Giuseppe Filippini (Venezia Giulia), Mario Sbargella ( \Teneto), Piero Capellini (Emila), Ermanno Fioretti (Lazio), Ern~to Pes (Sardegnai), Nicola Barone (Abruzz,o), Giulio. De Ma:rco (Calabria), Edoardo Calandra (Sicilia), Alessandro Guaccero (fuglie), .A!rrigo Pirazzoli (Romagna), Monta110 1\1.auro (1Jmbria), l)oroelli ('l'osca.n •a), Enrico Civelli (Ma.r che), Urbano Sorrentino (Campania). S·ono cl1iam.ati a far -narte delta Giunta esecutiva Erma11n·o Fioretti, G uaccer·o, N.asini, Civelli, Sorrc11tino e Montano. Caz7.,ella riferis~e circ.a l' alnministrazione del Sindacato nazionale inedjco d11ra11te il p eriodo 1° gen11.a.io 1926-30 giugno 1927, face11do rin1arcare le floride c~ndizioni del bilancio. Quin·d i Ranaldi di Fr-0sinone, anche a nome degli altri d ue reYisori dei conti on. Gu.accero e dott. Gorrieri, esp·one che la situazione finanzia.ria è inforn1ata .a saggi criteri .amministrativi ed invita il Congresso ad approvare. Il Co11gresso l'.appro-va jnsieme ad un plauso al segretario generale Fioretti ed al segr etari.o amministrativo Cazzella. Il i)ro,f . :U'ior etti n el cl1iuder e i I.avori del Co11gresso ringrazia i oolleghi della loro oollaborazi-0ne. Il C·ongresso è stato chia.r ific.atore per tante questio11i e sopratl1tto lJer qua11to rig uarda i rapporti del Sindacato con i medici condotti. CJ1iude invi.ando un ferYido saluto al P .a .rtito ed all'o11. Rosso11i e r i11n0Yanclo a no1ne di tutti i inedici italiani il giura111ento di fedeltà e di de,' ozione al Duce. Tutta l'assemblea sorge in piedi ])lat1d endo cal·orosamente. Il Congresso quindi si chiude oon i11vio di telegran11ni di deyozione e di o·m aggi·o al Duce e .agli on. Tur.a ti, Bottai e Rossonj. ' 0

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Il Capo del Governo ha. ricevt1to i i1u0Yi Diret· t10rii del indacato i11edico e veterinario, presentati dall' 011. Rosso11i . Il C\1po del GoYeruo l1a. espresso la. s ua sin1patia per i sanita ri italiani di ogni categoria, ed l1a. rioord.ato t11tt.a la sua. fernda opera per la difesa igienicn, per la .c,utela . della razza, opera in cui egli oonta s11lla collabor.azione disciplinata ed intelligente dei sanit.ari. •

[.<\NNO

XXXI\.", FASc. 30)

CONCORSI. POSTI VAOANTI.

AcQuI (Ale.ssandri.a). ()spedale Civile. - Primario medico e nledico radiologo. Scad. 30 lu g . Scrivere Segreteria Ospedale per condizioni e oonoscenza documenti ricl1iest]. CAIAzzo (Caserta). - A tutto il 31 lug.; L . 7000 e 5 quadr. dee., ·oltre L. 2400 cav.; età lim. 40 a.; ta,s.Sia L. 50 .15; serv. e11tro 20 gg. CALCIO (Berganio) . !{mq. 15.47; .ab. 4057; po'' · c. 1000; L. 6000 (sic) e 5 quinq. dee. ; L . 2000 trasp.; L. 700 l1ff. san.; L. 500 Ospedale ZanonCf'll1, scad . ore 17 drl 30 ag.; taooa L. 50.10; accettaz. entro 8 giorni. CARRARA . Co11grega~ione di Carità. Medico primario del CiY. Ospedal e; .al 31 .ag.; v. fase. 29. Chir11rgo primario; stesse condizioni . CASTROPIGNANO (Campobasso~. - Se.ad. 30 lug.; età lim. 45 a . .al 31 maggjo. CESENA (Forlì). Se.ad. 31 lug. ; L. 10,000 e bien11i, c.-v., L. 3000 tras p.; età lim. 40 a. C·cr:r-rrco ( .4.lessa.nclria) - Se.ad. 31 lug. ; L . 7500 e i11den11. cavale. ENnE·NNA (B ergan1.o). - Co11sor. 6 com.; scad. 31 ng.; L. 9000 oltre L. 3000 oaY., L·. 700 uff. san., c. -v .; tassa L. 50.15. FAENZA. Conarea . cli Ca1·ità . A tutto il 15 ag. Aiuto chirurgo presso l'Osped. CiY.; L. 7000, e .-,-. , eve11tuale s1J.p plen1e11to; età 1nass. 35 a.; t~­ sa L. 50. D-oc11m. a 3 i11esi dal 4 lug. Nom. bienn.a.le. Chiedere an11unzi-0 FRATTEROSA (Pesllro). A tutto 31 lug. ; vedi fase . 29. GIRGBNTI. B. Pr efettu1'a . - Uff. s.an. di Canic;:tttì; scad. 15 ag. ; vedi fase. 28_. L uccA. RR. Speda.li ed Ospizi . - Aiuto di chirt1rgi.a; assistente di chir urgia; assist-ente di medicina; L. 3000 (sic) annue per ciascuno dei tre p·osti, oltre L. 500 s11pplettiYe per l'aiuto; L. 20 og11i .g UJardia; 1596 tasse operazioni. .Scad. ore 17 del 16 ag. Età li1n. 30 a . Per l'aiuto 4 .anni di servizio effettivo in Sezione Chirurgica di Ospedale. Chiedere an1111nzio. Mo~TAGGIO (Genova). Scad. 1° sett.; L. 9600 e 10 bienni , oltr e L. 500 uff. san., L. 300 bicicl. ~1oNTEFORTINO (.-!scoli P ie .). A tutto 31 lug.; Yedi fase. 29. :NioNzA. Oongreu . di Carità. ~Ie dico secondario n el Civico Osp edale U1nberto I ; a tutto 5 ag.; L. 4000 (sic) annt1e; purtecip.az. lJroventi cure ai paganti ; L. 10 ogni g uardia; tassa L. 50 · &er-v. entro 10 gg . NICOSIA (Oastrogiovarini) . - Per Villadoro; ab. 1041; L. 10,000 e 4 quinq. dee.; età lim. 45 a. Scad. 8 agosto. NÈ (Ge1iova) . cad. 31 lug. ; L. 400 e 10 bie1111i; p. uff. san. J.1. LOO. PADOYA. , pedale Ci"'oeile. - 1\.ssist. effett . ; al 31 l ng. ; ,·ecli f asc. 29. PALr.IANOVA (Udine ) . Al 31 i ug.; \7 • fase. 28. PERSICETO tBologna). - Al 15 ag.; V. fase. 28 .


{ANNO

xxxrv·'

F ASC. 30]

SEZi.ONE PRATICA

P IETRAMELARA (Napoli). - A tutto 31 luglio; L. 7000 e 5 quadrienni; tassa L. 50.15 intestando al Comune. ~ PIEVE DI CADORE (Belluno). - A tutto 15 ag.; ~h. 4189; alt. 870 m . ; 5 céntri 0011giunti da 5 km. di comode strade; villeggiatura; L. 8000 per 1000 pov.; L. 1000-2000 3500 trasp.; L . 500 uff. san.; tassa L. 50.10. PooGIO Rusco (~lantova). - Chirurgo consorzio 3 oom. ; scad. 31 lug. ; età lim. 35 a. ; tassa L. 50.15 al tesoriere del conoor . ; L. 8000~ oltre· L. 2400 c.-v., L. 4000 p. automobile obùlig.; .allog.gio grat. ROBBIATE (Como). - Conoor.; proroga a tutto 31 luglio. RoMA. Pio lstit iito cli .s. Spirito ed Ospedaùi Riuntti. - Due assistenti in oculistica; due in o~rino-laring.; sette del G.abinetto radiolog. ; tre ai Laboratori patologici; ne saranno assunti subito rispett1vam. 1, l > 5 e 2; gli altri a misul'a che si verifichi vacanza dei posti. cad. ore 16 del 30 luglio. Età li1!1. 30 a. T.assa L. 50. .Stip. L. 1500 e c.-v. Chiedere anrtunzio. RossANO (Cosen,za). Ospedale Civile Nicola Giannettasio. Direttore cl1irurgo primario e tre medici chirurghi ordinari; ~edi fase. 26. Scad . .31 luglio. 8 . FERDIN.\NDO DI PuGLIA ('P'ogaia). - Scad. 20 ago.sto; stip. L. 9000, con 5 aumenti quadriennali 10%; età non superiore 45 a., salve eccezioni legge. Tassa L. 50.10. P er ulteriori informazioni rivolgersi Segreteria c'<>nl. SAsRocoRv \RO ( J>esaro e U1·bino). -- A tt1tto 31 1ug., 1a. cond. ; ab. 1650; iscritti c. 550; L. 10 500 e addiz. L. 2 oltre 201) iscritti ; L . 2000 direz. Ospedale: tassa L. 50; docum. .a 6 1nesi; serv . ~ntro 10 gg. ; il Podestà si riserva di prorogare <> annullare il eone., a suo insindacaih ile giudizio. TAltQUINIA (Roma). - Proroga a tutto 24 ag.; vedi fase. 29. 4

POS'II DI PER.FEZIONA~1 ENTO .

R. TJriiver!-ifà di ]1ila11_,o. (Anno ...\ccade.mico 1927-1928).

:E me&so a concor so un posto di perfezion.a1ne11to della Fondazio ne Pier Diego Sicccvrdi .a favore di un giovane 1\ifedico laureato .a partire dal 1° luglio 1926. Il ' rincitore del concorso, che avrà funzione di ~fedico praticante, dovrà prestare l'opera. sua nella Clinica delle malattie professiona.li, per la durata di un anno sool.astiro. Egli godrà di un premio di L. 1800 chf3 p-0trà €8Sere corrisposto .a11che ·a rate mensili. Alla. fine dell'anno il vincitore del concorso potrà ottenere a n che il premio speci.ale di profitto consistente in un diploma e un.a meda.glia. d'oro. Le domande dei conoorrenti, scritte su carta bolLata da due l ire, dov:r.anno pervenire alla Segreteria dell,.Università (Corso Roma 10) non oltre iJ 15 .agosto, acoom1)agnate dal certificato di conseguita I.aurea coi pu nti di merito riportati nella carriera scolastica e da ,altri eventuali titoli e documenti. Il concorso verrà giudicato entro il 15 ottobre.

CONCORSI

A PREMIO.

Il prof. Giulio Sacconiaghi, primario medioo dell'OspedaJe Civile di Brescia., offre una cartella del Prestito del Littorio di L . 1000 perchè sia. assegnata in premio a quel medioo, socio or dinra .r io di quella Società Medioo-Chirurgica ed effettivame11te residente in Brescia o Provincia, il quale entro un 1anno dalla pubblicazione del concorso. .avTà compiuto e conseg11ato il miglioT lavor o di p.atologia e clinica medica. I l co11oc»rso è aperto a tutto febbraio 1928. I l.avoTi dovranno essere con- · segnati alla Presidenza della Società Medico-Chirurgica di Brescia in duplice oopia, inediti e d.attilografati. Norme consuete. •

140MINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE..

Il dott. T1~ederioo l\Ionaco, ten. gen. medico della R. l\farina, è nomin.ato ispettore generale e direttore centrale della , anità l\1ilitare l\1arittima, . in sostituzione del dott. P. A. Cava.Ili Moljnelli, che ha ]asciato spontaneamente il servizio effettivo.

Il dott. prof. Giuseppe Pollacci è no1ninato 1spettore nledic:o del!' t rfticio <:l 'Igi ene di Palermo.

NOTIZIE DIVERSE. La laurea " ad h onorem,, al prof. Fer nando P erez. Nell'Aula Ma.gna dell a R. "Gniver ità. di R<>ma, decorata p er la circosta11za con bandiere .argel}.tine e italia11e, il 15 corr. si è svolta t1na solenne c:erimonia per il conferimento della laurea ad honorerr11 i11 i11edicin.a e chirurgi.a .a ·S . E. il dott. prof. :H'er11a11do Pe1·ez, ambasci•a,t-0re della Repubblica Argenti11a presso il Re d'Italia . Erano presenti jl ministro della P. I. on. Feclele, l 'an1basciatore dell' Argentina })<1'€\SSO la. Sa.nta Sede, l' amb~;ciatore del Cile, i i11inistri di Svizzera, &ornenia, Cecoslovacchia, Bulgaria, UruguaJr, n1oltissiu1i .altri diplomatici, i professori della Facoltà Medica al c:on1pleto, t1·a cui i sen. P estalozza e Sanare]li, .t\.lessandri, ...t\..lessandrini, Busi, Perez, Puntoni, Ferreri, Bona11ni, Ottolenghi e Dionisi, Giusep1)e Sergi, E11rioo Ferri, molti altri professori, sudditi a.rgentini, parecchie signore o signorine e gi·.an numero di studenti. Tl rettore prof. Giorgio Del Vecchio, in toga accademiica., circondato dai me·m hri del Senato Accademico, pure in tog1a,. ha preso per primo 1a l)arola, .a1pplau.d itissimo·, 001munioando !'.adesione del conte della Vinaza, ambasciatore di Spagna, .del mlinistro ·del Venezuela, •d i mons . Oarrido, maestro generale dei l\1erced.ari, e di altre .autorità. Ha rin graziato i.I dott. Perez per aver voluto, nel ricevere il diploma di laurea , dare un nuovo duplice saggio delle sue profonde e originali ricerche che li.anno assicurato al suo nome t1na me-


1094

,

[-~~o XXXIV, ~ASC.

IL POLICLINICO

39J

ritat a e durevole f ama.. Ha terminato porgendo linggero \' aglio, segreta .r io; prof. Luigi Auricil cordiale e .rispett?...o s altrto .del·l 'intiera famiglia ... chio, tesoriere. universitaria roman.a al dott. Perez, cl1e vie11e Per ogni chiarimento rivolgersi al segretari<> ad .a.ccrescerne il lustro oolla &ua autorità; ecl espriprof. Ruggero Vag.l io - S . A11d1·ea delle Dame, 21 n1e 11clo jn p ari tempo la sua simp·a tia per la gra11- Napoli (157), al qu.ale ,andranno anche a BU<> cle Nazione sorella., ohe è dal dott. Perez così detempo inv~.ati i .t itoli de11e co1nunicazioni e le g n.ame11te rapprese·n tata. C'Onolus ioni. 1.1 Rettore gli. ha quindi cons egnato tra vivi apIie iscrizioni devono pervenire al Comitato Orplausi il diploma di ]·aurea. din.at o1·e non oltre il 15 ag'°sto. Il preside della Facoltà Medica, prof. T:tic0ardo Della Vedo1r.a, l1a letto le si-gnifica,t ive .adesioo1i Lega italiana per l'igiene mentale. dei proff. V. Ascoli e BastianelJi, che non hanno A lVJil ano, i1ella Biblioteca dell'Ospedale l\.'1agpotuto essere presenti ·a lla cerimonia; ha poi pa1·- giore, s i è adu11a.ta 1.a Sezio11e l.1ombarda. l.ato ·delle particolari benemerenze del P erez. Ha 11 presidente prof. Medea riferì sull'opera del ricordato il valoroso clinico e s cienzj.a.t·o di Bt1enos sodalizio Jlel 1926 dando i11formazioni sul proAires, che introdusse per primo i11 Argenti11.a nugr.am1na p er il futuro. Egli si è soffer1nato sullia merosi procoosi opera.t.iyi nel ca1npo dell'o.to-.rinont1ova legge, rig11ardante la protezione della m3" laringologia; ne ha illustrato le benemerenze nelternità e i:lell'infanzia, la. quale dispone che vei1Vattivarre i ra.p·p orti ooientifici internazionali e ga110 ap·erti speciali an1bu1atori meuropsichici sotto più special1nente nel promuovere quelli tra l' Ar- l a vigila11za d.e i i11edici specializzati. Ciò ha già • gentinà e l'Italia; h·a ·1:icorda.to, in proposito, che fatto la Mzione Jon1b·a1·da pri1na ancora che la · i l Perez creò la Missione antimalarioa argentin.a, leggè fosse pTom11lgata. la quale venne in Italia nel 1924, promoiase in Ro1na il primo Co11gresso inter111a.zion.a1e di Mala- Dispensario per lattanti a Cuneo. riologj.a , adu11a.tos i i1el 1925; iniziò l'Istituto InE stato istituito ia iniziati1ra del medico proter11a~ioha.le di M.alariologia., del qu13,le l a Scuola vi11ci.aJe, .a cura ·d el Consorzio Provi11ciale AntiSuperior e, testè in.augu1·ata i11 Rom.a , costituisce tubereooLare, mercè l'a.ppoggio dell'OpeTa N.aziol'org.a11isn10 di addestramentQ pTatioo, che la per11ale e colla el.a.rgizione di generosi ,sussidi; l' Amspicace vol·o ntà d.e.l Duce ha portato· a rapida r ea1ninistrazione dell'Ospedale cli Santa. Croce ha Jjzz,azione. C·oncesso l'uso dei locali 11ell'Ospedaletto Infa11tile Il prof. G. Ferreri ricordò le sc•operte del Perez cc Regir1a Ele11a »; dell'in1pianto fu incaricato l'ufs ull'eziologi,a e sulla terapi.a ·dell'ozen.a., le quali f ic i.a .l e s a11ita1·io, clott. Mirone. costituisoono u•n a st abile conquista della medicina. Il dott. Peroz ha r ingrazi.ai.o dell'alto 011ore oonUna conferenza del prof. Putti. ferit.o~li; ha poi parlato .a lungo sul proble111.a Il nr·of. V. Pt1tti clirettore dell'Istituto Ortodella profilassi ,a.ntimalarica in •.t\.rgenti11a ed ha - R.izzoli di l3·o· ' lo·g 11a, 11a tenuto nella, Unip· e ·dico f atto u1w. dotta disse-rtazione SO}.)r.a le sue nuove versità di Liverpo·ol un.a co11ferenza sul .t ema: ricer che e concezioni relative al prognatis.m·o, att enta1uente segu.ito d.a.ll'eletto U{litorio, che lo l1a «Nu ove concezio11i nella patogenes i e terapia del-·. la sciatiea ». L 'or aU:>re si è espresso in inglese .. saluta.t o alla fi11e 0011 caloros e ovazioni . Ila. sovratutto illustrato 1a sua. concezione pensonale s ulla ,< n eurodocite n , infia.1nm.azione del 11euCongresso Italiano di Pediatria. rodoco o ·tratto dello s ciatico che decorre llel caN ei gjorni 28, 29, 30 sette1nbre e lo ottob1re cornale intervertebrale; la di.a.g n·osi di essa è resa. r e11te an110 .avrà luogo in Napoli il XII Co11gresso p·o ~~s ibjle da radiogr.à fie stereosoopiche .. deìla Società Italiana. di Pediatria. In 111e.rito alla terapia, 11a preconiz~ato l'immo1\. detto Co11gresso può jutervenire e presentare bili~zazio110 e l' ip e reinia attiva praticata per un con1u11ic.azio11i anche ·chi non è oocio. Le con1uperiodo protratto, ·d i 9-12 mesi; in ca.si ribelli, si 11icazioni debbo110 1·ig ua.rdare .argomenti di Pedia- inter,·ie11e. chirurgicamente con la r emozione della tria ed e[~ere i11vi.ate no11 più tardi del 15 agosto parete posterire dei for.ami intervertebrali: abipro s11110 . tualn1e11te necessita l ' ii1ci.9io·n e delle lamine e <iei processi a.rticola.ri . La ~onferenza fu corredata di La quota d 1 iscrizione è di L. 50 e chi p.r ende storie clinich~ e i llustrata da radiografie. parte al C-Ongresso ha g1i stessi diritti dei soci ricevendo in t e1npo utile l' elen00 delle co1nunicazi-0nj , la copia delle rel azioni .a st.a111pa, il mo- Alta Scuola Convitto della Croce Rossa Italiana. dulo !Jer i ribassi ferroviari , le dis posizioni per Il 2 lug]io .alla Sct1ola Co11vitt-0 per le Inferl 'alloggio ecc . 111ier e della. C.r oce Rossa Italiana ha .a vuto luogo. J te mi dellP r elazioni sono: la. con egna dei dipl·o111i alle allieve che dopo due 1) Le n efropati e (r el atori proff. ~iaggiore e a1111i di corso e di pra tica ii,elle cliniche medica e Carielli ); cl1iruTgica del Policlinico h.anno s uperato gli esa2) I 1upor ta nza soci ale dell ' eredòlue (relatore 111i €d ·ottenuta l' abilitazione professionale. Oltre }) rof. 3Ien. i). a ciò furono conseg11ati alle Assistenti SanitaTie Il Con1itato Ordinat ore del Con g resso è cos ì coj diplomi supplementai-i del corso dell.a. Caooa Nastituito: prof. R occo J cn1n1a, presiden te; prof. zio11ale Assicurazioni e clel corso di Puericultura 1

1

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[ •.\NNO XXXI\., FASC. 30)

109~

SEZIONE PBATIC:\

dell'Opera Nazionale ~f.aternità e Infanzia. ~.,11rono inoltre 001'lsegnati i diplomi di ~rado superiore alle Infer111iere , ...olontar~e dell' Associazio11e. C-0nsegnando gli attestati il Regio Commissario della C . R. I. gr. urf. dott. Pio111arta rivolse .alle diplomate opport11ne parole. A~sistevano alta ceri1no11ia : il prefetto co11te d'Ancora, il dirette re generale della C. R. prof. Baduel, la DPlegata per le infermiere .l\fa.rchesa di Targi.ani, il R . Provveditore agli tudi co1rte Salimei, i proff . A ooli, Dalla. \ Tedo,ra ·dell'U11iversità, 'il prof. Oolli11a delegato della anità Pubblica, il col. Ricci delegato della Sanità Militare, i J)roff. Lorig.a e Giannini del1a Ca sa N~1zionale delle Assicurazioni ociali, il prof. d'Orn1Pa dell'Opera N aziouale l\faternitf!. e Infanzia, il prof. Pastore del Gover11atorato, i lJroff. Signorelli. , abati11i Br.a11cati, la Presidente del Comitato Ass. an. duc:l1e sa Cito, con la Direttrice d ella. Scuola sig.na Leone i e con la egretaria sig. ua Torti, le I s1)ettrici della Scuola Co111"itt-0 s ig.r.a Dalla VedoYa e sig.11a Pila trini, l'Ispett rice delle Infer111ier0 , ..olo11tarie, ig.na Gargiolli, la Direttrice della cuola ConYitto della C. R. I. Marchesa tagno di • 'oreto. Le Sct1ole del la Crocé Rossa provvedo110 a formare le tre cateo.:orie di Infermiere: 1) Jrif e1·m1ete ospedaliere che i<t norma del Decreto Legge 15 agosto 19'25 co11seg11ono il diplon1a. dopo due anni di scuola con,·itto . tudiando e facendo pratica nelle Cliniche t T11iver&itarie; 2) _4. ssiste1it1 Sanitarie che, con uu terzo anno di specializzazione vengono abilitate all'.assiste11~a sanita ria igienico-sociale; 3) I nf ern1iere TTolontarie che , eguendo un'antica tradizione freque11tano cor i ooterni di due anni per essere pronte a. dedicare la propria attività .a pro delle opere assistenziaili dell'Associ.azione in ten1po di pace ed in occa. ione di pubbliohe cala1nità.

A.Ile Terme della Porretta. Promossa dalla Società 1taJia11a di Laringoiatria pr esieduta dal Jlrof. Brunetti di enezi.a , i cultori della s pecialità 11an110 tenuto una riunione , il 5 giugno, nelle terme di Porretta. Guidati dal prof. Ferrai e da] com1n. Sp.r eafico, han110 v isitato gli stabilimenti.

'T

Opere assistenziali per gli s tudenti universitari. L 'Università di B ari ha la Casa dello Studente in pienai efI'icienza. con 130 letti, sa.le di studio, biblioteca, m usioa, circolo, bagno e og11i altro co1nfort: segue Roma., che l a p 0$Siede ineno lussl10sa: è stata creata dall'Ot)€l'a Cardinal Ferrari · . ' dell~ 24 Università del Regno solo al tre sette (Bologna , Genova, Me.~sin.a , Milano, Padorva, P avia, Siena) posseggono la Casa dello Stude11te in progetto.

11 7•l0 compleanno di Wagner-Jauregg. D i recente il pr of. Wag11er v-0 11 Jauregg, djr ettore del1a Clinica psichiatrica d i V ienna 11.a. celebrato il 70° compleanno. Il "'\\. agner ra.ppresenta la scuola conservatrice della psichiat.r1a te-

desoa, co.sl egli 11 a assunto lln'attitudine di scetticisrno di fronte a,l1a psicoanalisi e un' attitudi11e di opposizione di fronte agli studi .sullo sp iritic:;mo, che va ora sotto il nuovo termine di psicl1ismo. Ciò non toglie che egli sia uno dei pensatori più origina.l i e più prolifici. I l suo nome è particolarmente legato .alla malarioterapia delle ntalattie inentali e alla profila..ssi del gozzo endemico e del cTetinismo con sale iodato; destarono Yivo intere~ ~eh.e i s uoi studi sull'etiologia g.astro-i11testinale di 1alcune forme mentali e sulla i)atologia cl.elle neuriti. Egli ha lumeggiato· l'im110rtanza inedico-leg.ale della p sichiatria, il ch e lo ha p·().... to in nvaci contrasti con le autorità giuridiche, le quali vedo110 la delinq11enza dove egli dimostra la psicopatia.

Ingrandimento della Università di . Washington. :B i11 costruzione un edifiz.io di tre piani , detinato ad ..allogare le Sezioni ·di odontoiatria e di far1nacia della « Ho,Ya,.rd Uni'versity School of l\fedi cine » di ~; ashington; pot.rà accogliere 300 stuclenti in più di quelli che sono ora nmn1ess1; l'auditorium sarà ca1)ace cli 500 posti . L'edifizio è cootnto 500,000 dol.

Le malattie infettive in Italia. Mese di maggio 1927. 2

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MALATTIA

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-Scarlattina

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11 1 273 122 271 126 317 128 401 -119 31 4 13.) 349 109 258 104 249

- Vaiuolo e Vaiuoloide . ,.

Tifo a dd o minale.

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Dissent eria . . .

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Difterjte e croup

Meningite c. s. e.

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I P oliomielite a . a . FJncefalit · letar g ica.

R 8 bb. ~ 1no,..~ieati . ia ~ dichiarata. Pustola ina li gna .

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3

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Tifo pete·cchiale, ·C olera asiatico, P este bubbonica = Nessuna denunci·a .


1096

II POLICI.INICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEUI CA. Jledi~ .

Klinik, 18 feb. - C. BRUHNS. Il trattamento salvarsanioo precoce aumenta i rischi di · aortite e metalue i1ervosa tardive? - F . REIOHE. Patogenesi dell;ulcera gastr. Riforma ll1 ed., 7 feb. - A. BARLOOCO. Cirrosi alcoolica ipertrofica. - G. _.\.. NITO. Osteomalacia senile. vVien 1-1rch. inn. ll!l ed.' 3. - F . HoGLER e K. UEBERRACK. Influenza del contenuto d'acqua e sale :dei cibi sull'azione 1diu.retica dell'~cqu1a e delle ooluz. acquose di elettroliti e anaelettroliti. J. DANIEL e F . HùGLER, K . UEBERRACK. Ricambio dell'acq'l1a e dei sali dopo il sudore. J. DA~fJEL e F. l-"ToGLJ:<;R. Inibizione delle diuresi mediante infundibulin.a. - - F. DEPISCH e F. Hogler. Clinica e patogenesi del diabete insipido. - W. FALTA e H. HoaLER. Ricambio dell'acqua i1el mixedema e nel m. di Basedo·w. - W. F ALTA e F. HoGL.ER~ Edema di origine os-0ura. - F. DE-

[ANNO

XXXIV, FASC. 30J

Prove di tolleranza nel diabete mellito. ]i'. DEPISCH. « Col.azione di zucchero» per provocare la f.ame e l'ingrassamento. Arch. .M:al. du Ooeur, ecc., feb. - E. FaoMMEL. ,.\zion0 cardiaca del cloruro di calcio. Revue Franç. cl'Endocrin., dic. - P. SAOHAROFP e S. DANEKOFF . Azione •naradossale dell'insulina . Bull . .4c. de lliéd., 15 feb . M. RENAUD e C. tTUGE . Caratteri ed evoluz. della re-0ente epidemi.a d'influenza. - A . V AUDREMERs. Ricerche sul bacillo tbc. ; applioazioni terapeutiche. Brasil-!Jfed., 29 gen . - A. DIAS . La sensibilità . cosmica. Paris !.led., 19 feb. - Numero sulle malattie . re.sp1r. Annali d'Iaiene, gen. - G. PARRINO e A. UoJVI.INicI . Sostanze ad azione vitaminica nell'aglio. lliin.erva Med . , 20 feb. - L . FONTANA. l.ieuce1nia e malaria. · A.1111. de !J1éd., feb. J.-F. ~{ARTIN. Istogenesi degli stadi iniziali della cirrosi epatica. PISCH.

Indice alfabetico per materie . . Pag . 1081 A·l buminuria or.t ostatica . )) 1088 Alimenti: cottura e digestionb • ~l\scc»ltazi·one della oarotide nelle .a.ffe)) .. . 1087 zioni dell»aorta . . Ascoltazione polmonare: concetti mo)) 1087 darn-i . • • )) 1077 Bibliog rafia • )) 1084 Biliari: distt1rbi f.aring€i nei Oa.n crena <legli arti: temperatura cu.. )) 1081 tane a )) 1082 Cataratta elettrica . . Corda del ti1nnano: esan1e funzion.ale . » 1081 Corpo estraneo \'oluminoso estratto d a )) 11n· bro,n co . 1082 )) 1081 Diabete: cura -oon l.a si11talina . )) 1074 . En1a temesi )) 1084 Epatit i tos.siche d'origine .anestetica Epato-lien.ali: partic.olar~ reazione al 1

1

salasso

))

• F armaci: s inergisn10 l~eno1ne110 mio-gluteo Gonorrea: deviazione del cou1pleme11to Influenza: eziologia • Mammella : carcinoma dimorf1oo . . ~1ammella: ca rc1no1111 · tatistica e cli ..

.

lllCa

))

)) 1

'

:Jfano : sgu.anta1ne11t-0 da trauma; autoplastica ,, Jritalian.a . .

Mieg.aesofago .

.

Milza come orga110 regolatore dei corpuscoli rossi e bianchi circolanti . . Milza plastica i11 un oaso di anemi.a del tipo Hauti-Grie.singer . ~fetriti croniche: iniezioni vaginali

» )) ))

1084 1083 1080 1082 1088 1080

Mollusco contagio,so: ricerche . . Pag. Nefrite parapnenm·on1ca a for1na ema)) turica . . . • Nef rjti me{licl1e da restringin1ento ure)) tra.le l.atente . • )) Occlusioni j11testinali in bambini )) Oper.azio11i asettiche e batteriemiai )) Paralisi del n. facciale : osserv1az1oni P .a rto : cause . )) Parto e p11erperÌ•0 .assistenz.a . Pelle: innesti auto ed omoplastici; ricerche . . . 1079, Pitjriasj rubra pilare.: Ya"'c1nc, \ ra ndre)) 1ner per la cura . . Pit11itrina n ella provocazione del trava)) glio . · · )) Poliorn.ielite cro11ic.a in .adulto . . . )) Radi.o -diagnosi : tecnica . . R ea.z. di '\Tas-sermann: a11tigene a oosti)) tuzione chimica definita . Reni : prov;a dell'eliminazione alcalina nel·l ' esame f11nzion.ale . • Segale cor11uta: principi attivi . . » Si1npatecto1nj a periar·t eriosa : pressione del sangue . . . . . . . . » Siri.c/.aca.to medJico fascista: Congresso 1

nazionale . » StoTia delLa medicina: l\{. Berg<>n.wni »

» >'

1081 1076

»

1063

'l'umori vegetali: selettività delle radia..zioni . . . Ulcera gastrica: terapia . Uremia: fenoli liberi e coniugati nel sangue • • accii;iazione alla Besredka . Va.rici: volumi11oso nodo da - nel cavo popliteo ; esc:iisione, guarigione • •

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Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Pol icli n ic o se non in ugu /t o ad autorlzzaztnne scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte . . l>trtttl di proprietà riservati. -

Roma. • Sta,b. Tipo-Lit. Armami di H.

(JourrteT.

V. ASCOLI. Red. l'e9P


[.i\NNO XXXI\:", FASC. 30]

1097

SEZIONE PRATICA

Ai nostri abbonati rammentiamo l'interessante volume del PROF

CARLO BAS lLE

Diplomato in Me~icina tropica~e al Roy~I Col.lege of P~is~cians Y. Sur~eons di Londra. Libero docente lD P a rass1tolog1a - R. Cl1n1ca Medica di Roma

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefazione del prof. VITTORI() ASCOLI • Direttore della R. Clinica Medica di Roma Riportiamo alcuni brani dei giudizi espressi dalla stampa medica italiana su questo Manuale: L'alta competenza dell' A. si riflette su tutta l' opera. Scrivendo per i medici, egli si è limitato alle nozioni che li interessam..o, cioè ai par.assiti tpiù importanti per la patologia umana, e si è lasciato guida.re unicamente dall'importanza pratica legata .ad ogni crupitolo. La praticità è lo sqopo da cui nulla lo svia: elimina oitamoni, dissertazioni, dottrine: si attiene a.i fatti. Varie tabelle condensano e sistemano le nozioni esposte. Il lavoro è corredato di abbonda11ti e dimostrative illustraziOIIli, in !Parte schematiche, 1nolte originali. Esso riunisce tutte .Je condizioni per rendersi utile: e nessùn medico colto dovrebbe privarsene. Nella tecnica dell'allestimento editoriale non è stata. trascurata nessuna spesa. Una lode va. alla coraggiosa Casa editrice. (Da .:1'1111iali d'Igiene, febbraio 1923~. TI prof. Il.\SILE ha cla to unn brillnute JH' )Ya del come si vossauo soru1ou ta1·e Je gravi difilcoJtà didattiche inerenti n lla tra ttnzione s i ~te nln ti ca di unn mn ter!a tra le più ngi tn te I..a parte ding uo ·tica ti ifferenzin le - di ~r:t nel i ssi u1a iu11>ortanzn quando si con s ideri il il/ an1tale in una delle sue fl1nzio11i e~senziali . quella di cou~u Jta zione - è sYolta da l BASILE con svaria ti e spesso nuo\ i artificii didattici: ti~ure, tabelle. schemi; ne consegue una form a concisa, attraente, che dà al Jet. tore un senso e uforico cli chi a r~zzn e cl i o rdine. N e lla tra ttazi0ne cli contenuto pn rticol<1 ru1ente medico abbiamo constatato uno scrupoloso aggiornamento ùf\i da ti più i1uport.111ti. J\Io1to sele1-;iona ta, la pn rte tecnico-diagnostica di laboratorio che rivela un ricercatore cons umato ; poc:h i n1etocli. n1a pratici e attendibili. Così , conciso e; serrn t o Hf)llà elabornzione della materia . limpido e chiaro Df)lla esposi zione . corredato dai più opportuni sus idi grafici, questo jJJa,n uale si presenta agli stud iosi italiani in un opnortuno momento ed è destinnto nd un lu ngo cnu1mino. (Da Patliologica, 15 marzo 1923). Il libro del B ASILE in ira a i bisogni dello studioso e gli offre i mezzi di diagnostica. diretti: una esp~sizione nuda ma compf)ncl iosa delle nozioni certe. una esposizione stringata ma precisa che, in poche parole, condensa dei ca riitoli; e, invece. molte figure dimostrative, che parlano per la loro precisione, anche sulla sola guida. della leggenda. P er l'utilità della 111aterin.. per le doti peculiari di chiarezza e di didattica, il libro riuscirà di sommo giovamento al medico pratico e agli studenti. (Da Al i1ierva M edioa, 1° aprile 1923) . Alln insufficienza ed intempestività dello studio della parassitologia :Jnimale. i1npartito nei primissimi anni d'Università a giovani completamente digiuni di medicina, fa contrasto la sua grande i mportanza e vastità sempre più cr escente nel campo c}iniro. Il trattato qu indi del prof. IlASILE arriva a b11on punto, portando a piene mani la la rga messe di 1noderni studi e cli ricerche pratiche. La breve e chiara s intomatologia. le considerazioni d inguostiche e diffe renziali affianca te dall'enunciazione dei mezzi clinici di ln bora torio, con rorrono :1 cou11llèta re e ravvivare i diversi quadri morbosi. Si può con piena coscienza e con g iusto orgogJio affe rmare che questo 11lanuale, di pura marca italiana for se l'unico nel n1ondo librario, è una ottima e necessaria guida. nello intricato problema parassitario '' a ::>" li stnrlenti ed :1 j 1nedicj <Da L'Italia. Sarii taria....., 10 aorile 1923). ..,1

1

SAGGIO DELLE ILLUSTRAZIONI •

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Leptospira iotero-haemorragiae (No~ch1,

Microfotografia. Leishmania tantum. Origina le. Ingr. 3000 diam.

IJfsSènt'erra ameofca. "°ez1one m 1ntemno

crlf!!r~o.

1917). - Agent.e pato-

geno della ìSpirocbetosi ittero-emorragica. o ittR.ro-j.nfetti vo.

Notasi 1'En,tamoeba histolityca, nei tessuti e lo stato di eongestione dei vasi sanguigni. (Da un preparato avuto gentilmente da Wenyon). Uu volun\e in-8°, di pagg. XIl-262 (N. 8 della Colla1ta Ma11uali d eJ « Policlinico >)), stampato su carta semipatinata, con 91 figurP e 18 tavole intercalate nel te sto, più 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 3 3 più le spese postali di spedizione. ' r Per i nostri abbonati sole L. 29.50, in porto franco.

Inviare Vaglia Postale o A ssegn.o Circolare all'editore Llì"l(i-l P(JZZI, Via ,Sistina, 14 - RUMA


1008

IL POLICLINICO

Importante pubblicazione :

[ANNO

XXXI\'", FA...c;;c. 30]

J. B. HURRY.

I ~ircoli Viziosi in Patolo

1a

Traduzione dalla 3a Edizione inglese riveduta ed accresciuta dal Dott. GIUSEPPE DRAGOTTI Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI (Con numerosissime figure distribuite . in 23 Tavole interealate ed una a colori fuori testo). Riportiarn.o qui appresso la Prefazione con la quale il Clin.ico l\tledico di Roma si è degnato di preseritare il libro del dott. 1-IURRY: ·

Più s'è venuto approfondendo Jo •s tudio della funzione di un singolo organo, più manifesto e di ventato che essa risulta dalla coordinazione di pareccl1ie attività specifiche; e d'altronde è stato ri-co11osciuto ch'essa si svo1ge in rap.porto con le co11dizio11i del sistema nervo·so e della circolazione, mentre entra in d~pendenza con l 'azione di altri organi e 1p rossimi e lontani . . Quest esame della complessità delle funzioni organiche, dei rap·p orti con lo stato generale del soggetto e dell'inter-azione dei singoli organi ha fatto cosipicui acquisti i1egli anni più recenti. l\el soggetto i1ormale i fattori multipli d'una funzione collaborano per adattarla senza disturbo alle variazio11i indi,riduali e alle modificazioni delle condizioni di vita, aiutandosi, sostenendosi, supplendosi reci1procamente. In fisiopatologia si parla di mutuo compenso. Esso persiste fino a che le cause perturbatrici sono relativamente lievi e tem1poranee. Quando il turbamento della fun. zione è grave, e sopratutto quando è legato a significativa lesione del tessuto o quando è gra· . ·ven1 ~11t e compromesso lo stato generale del soggetto, le foTze compensatrici si esauriscono e si trasforrnano 1p resto in forze di cui l'una peggiora l'altra e, fra loro sommandosi, compromettono sempre più l'attività dell'organo malato, e finiscono per guastare ed anche interrompere i legami della vita. Dal compenso si passa al circo lo vizioso. . Da antichi tempi era descritto il circolo vizioso che si stabilisce in un organo od 8.jppareccl1i o, quando il collegamento degli intrinseci fat tori da coadiuvante si trasfoirmava in perturbante. Con il perfezionamento delle nozioni sui coefficienti estrinseci d'ogni singola funzione, il campo dei circoli 'riziosì s'è ampliato notevolmente. Ha nel temipo stesso raggiunto maggiore importanza in patologia, ma soprattutto nella clinica e nella terapia. Lo. patologia che insegna come i nurnerosi legami possano alterarsi e intrecciaJI'si per accrescere i danni. che una causa morbigena 1p uò produrre, apre Ja via al clinico perch.è egli determi11i come n el ca so concireto i raJJ:)iporti funzionali (con più o meno estesa e sicura dimostrazione di lesioni dei tessuti) si siano modificati per creare il quadro morboso presente. Ciò apre al 1pratico uria via larga e sicura che lo dirige alla individualizzazione cioè alla vera clinica. . Il si·gnificato 1degli elementi in ·conco1rrenza nel pro(!esso morboso e la gerarchia di essi offrono nel caso singolo l'indicazione terapeutica che stabilisce dove e come pos,s a efficacemente interrom· persj il circolo vizioso che fatalmente ipeggiora lo stato d'un organo e anche di un indivi,duo. La valutazione dei cir·coli viziosi può pertanto considerarsi un metodo semeiologico C'he guida il clinico nell'arte di comp·r endere a pieno il suo infermo. Questo metodo è corne un sentiero facile che guida a inerpicarsi nell'aspra e folta foresta de.Ila clinica, e n e dischiude dall' alto il chiaro orizzonte della diagnosi. f: merito el dott. Hurry di avecr>e sistematicarnente studiato l'argomento e di avere introdotto un tal metodo di esplorazione in patòlogia. Ma la importanza vasta e varia di 1questi studi, che har1no radice nell'anatomia e nella fisiologia e stendono i rarni nella 1p atologia e nella clinica, ha contribuito , insieme con la aibilità magistrale di quest'autore nel presentare il nuovo indirizzo, al successo, reso manifesto per 3 edizioni inglesi fatte nel corso di pochi anni e per le -traduzioni fran cese, spagnuola e giapponese di quest'opera. . Io ritengo che sia stato bene ispirato il dott. Dragotti n el curare l'attuale esatta traduzione italiana sulla 3a. edizione inglese, e sono .convinto cl1e l'editore Pozzi abbia bene 1p rovveduto alla coltura n1edica italiana aggiungendo, alla collana delle sue pubblicazioni originali, questa traduzionP dall'inglese. , Jl libro è dettato con senso di pratica verità, senza riferimenti a questioni astruse e senza sfoggio di dottrina: accessibile ed utile a chiunque medico 1pratico senta il b~sogno di accrescere con ogni rnezzo la propria capacità nell'allargare e u.pptofondire lo studio del malato » . cc

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VITTORIO ASCOLI

Riportiamo qui appresso l'Elenco dei Capitoli di questo importante volume : Oap. I. Etiologia dei circoli viziJOsi - Crup. Il. Classifica.zi0<ne dei circoli viziosi. - Cap. III. Sistema nervoso. - Cap. IV. Sistema oardio vascolare. - Cap . V. Sistema respira.torio. - Cap . VI. Sistema digerente. - C.ap. VII. Sistema urinario. - Cap. VIII. Sistema genitale. - Cap. IX. Sistema endocrino. - Cap. X. ~lalattie Costituzionali. - Cap . XI. Oc(;hi e palpebre. - Cap . XII. N ttso. - Caip. XIII. Gola. - Ca.p. XIV. Orecchio. - Cap. XV. Pelle. - Cap. XVI. Malattie Veterinarie. - Crup. XVII. M.aJattie delle piante. - Caç>. XVIII. irco1li vizj.iosi causa di morte. - Cap. XIX. CircoJi viziosi artificiali. - Cap . XX. Circoli viziosi conco1·renti. - Cap . XXI. Rottura naturale dei cirooli viziosi. - Cap. XXII. Profilassi e 'Terapia dei circoli viziosi. - Cap. XXIII . Conclusioni. - INDICE ANALITICO.

lNTRDOUZIONE. -

l ln volume di pagg. VIII-296, a colori fuori te~to, arti .. tican1ente Prezzo L. 4 5 più le spe e postali Per i nostri abbonati sole L.

nitidamente stampato su carta semipatinata, con 23 tavole ' intercalate ed una rilegato in piena tela inglese, con inscrizioni in oro sul piano e sul dorso. di spedizione. 4 1 • 7 5 in porto franco. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Inv in1·e r·aulia Postale o :! ssegno L'1rcola1·e all'eclitore LL.llil PUZZI, 1·ia .i:::isfina. 14 - lfU_lJ.1.


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Roma , 1° ~gosto 1927

ANNO XXXIV

.Fase•. 31

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fondato · dai professori:

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GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE '

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SEZ.lONS PRATICA

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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO.

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Lavori originali : T. Pontano: Metodo rapido di identi-

Accademie, Società mediche, Congressi : R. AccadeDliÌa

ficazione del tipo di meningococco nella meningite cerebrospinale epidemica. Os~e.rvazioni cliniche : M. Montanari.: Ematuria calcolosa e infortuni.o. Note e contributi : P. Cignolini: La. radriosoopia toracit:!a nella profilassi · sociale e partioolarmente infantile Commenti· F. d'Alessandro: A propoeito di lotta contro i tumo ri maligrui. I centri anticancerosi. Conferenze : Vollbracht: Le malattie allergiche ed il loro trattamento. Sunti e rassegne : SEMEIOTICA: Sutherland : Convulsioni o rleliqui. - FISIOPATOLOGIA : L . Mollo: Ri(}erohe eulla, patogenesi del u ouore da mioma u . - CHIRURGIA: C. Leo: L'anestesia generale col eolfato di magnesio per via sott'c~tanea. Sudek: L'ane.steaia con etere, protG~sido d'aa<>to e narcylene. A. Reverdin: Il li<.; nido di Dakin.

Medica di Padova.

Roma. -

Società Medioo-Ohirorgica di

TEB.APIA: Le malattie di cuore complri·o anti la gravidanza. - Sulla prognoei dell'ipertensione oeesenziale. - Il tratta.men· to dell'ipertensione della. menl()pausa. - NOTE DI MEDI• CINA SCIENTIFICA : La. vitamina antir.a.chitica. - L'azione della lu-ce srull'olio di fegato di merluzzo. - POSTA DEGLI ABBONATI. V ARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : .e;. Selvaggi: Controvensie gi.u ridiche. ( Netla vita prof,ssionale : Atti ufficiali. - Concorsi. Nomine, p1·omoZJioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Il prof. Ceeare .Agostini designato dal ConBiglio Superiore Professore stabile del ruolo.

Appunti per il medico pratico : CASISTICA

E

Notizie diverse. . Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Cenni bibli"Jgrafici. ~ue -:1 ioni del giorno : V. Lauger: P1"inoipii fondaimentali e avilui:rpo della vaccinazione antitubercolare.

.

SOLLECITAZIONE

I signori abb~nati che no.n hanno pagato <;ncora la seconda rata··seme· strale a compimento dell'tmporto del proprio abbonamento pel 1927·, sono viva nente prel(a/i di farne si.Jllecita rimessa, mediante vaglia postale. LUIGI POZZI, vi.a Sistina., 14, Roma. Del vaglia postale che si invia devesi conservare il polizzino di ricevuta. L'EDITORE:

N. B . -

LAVORI ORIGINALI. Mrtorlo rapido •li id~ntificazione del tipo ~; m~ni ogococ<·o nell~ meningite ce1·ebrospinale epide111 ica. '

Prof. TOM ~IASO PONTANO, medico prin1ario nel Policlinico di Roma, . docente di Clinica Medica. •

In altro lavoro (Poli'c l inico, Sez. prat., 1927, n. 22) n1i sono brevemente intrattenuto sulla sie-

rotenRpia antirr1eningococcica e sui reperti bacter·io'ogici in casi sporadici di meningite cerebrospina!e. Ho potuto notare: 1) che la sieroterapia preco ce e generosa, {per via intrarachidea, endoYrnosa, intrarentricolare e della cisterna) con 3iP.rn pnlli:ate ite, per lo p·i ù fallisce; 2) che nei rtiperti bacter1o:ogici ·s i possono identificare pi1ì, 1

/req11.entc1rLente 1neningococchi del Tipo B, C, D, -elle non del tipo A, e talora anche atipici. Con-

c1.11devo per la manifesta necessità dell'uso d-ei sieri specifici monovalenti corrispondenti ci oè a ciru:;cuno dei tipi noti. P11rtrop1po l'uso di questi siéri incontra , diffi~ coltà pnatiche notevoli: in Italia· non si ptoduce ed io sono grato alla generosa concessione ·della direzione degli Ospedali, che mi ha fornito siero ·d ell'Istituto Pasteur di 1Parigi. Ma la difficoltà m·aggior e è d'indole tecnica: si può scegliere -' il siero rr1onovalente ·da adoperare solo quando ·sia stato esattamente diagnosticato il Tipo di meningococco. Ora l'identificazione fa per.dere un tempo preziosissimo nella cura della m eningite ·cerebrospinale. · Le statistiche di mortJalità salgono dal 14 ~!ll 36 % (Flexn~r), dal 20 ·al 33 % (Netter e Debré), d·a ll'8 a1 24 % (iDopter), dal 24 al 50 %, dal 9 al · 50 ~~ (Robb), se, invece che ' nei primi giorni, !)i interviene tardivamente. Più si ,differisce la cura, 1più le lesioni si aggravano e divengono irrèparabili; temporeggiare signiifioa danneggiare il ma\

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[.~NO

IL POLICLINICO

lato; " bisogna rico~dare, dice Dopter, che in tema di meningite cerebrospinale epidemica è questione talora di ore e che un ritardo nell'intervento può e55ere f.atale al malato ». Netter per. fino afferma che « val meglio esporsi a praticare una iniezione di siero in casi in c~i la diiagnosi è soltanto dubbia, che perdere un tempo prezioso, di cui si ignora il valore; che diminuire la possibilità di guarigione, aumentando il rischio delle complicazioni irreparabili, ·c ome 1a sordità completa e definitiva, ecc. ». Molti medici di fronte a tali pericoli, e, dinanzi alla necessità dell'attesa del reperto bact&riologico, rpreferiscono agire col siero poliv·a lente per una ingi·u sta misura del danno e della loro responsiabili tà. La diagnosi del Tipo di meningococco è finora . affidata a.d una unica tecnica; isolamento in cultura pura del germe, agglutinazione ·d el germe isolato coi si~ri agglutinanti specifici. Lél- cultura deve essere allestita in agar siero, meglio tn .iagar T, per evitare gli stipiti « autoagglutinanti a causa del terreno >>. Quando la ricerca jproceda dirittamente e senza inconvenienti, anche in un laboratorio bene attrezzato, sono necessarie 48, al minimo 36 ore. Se la primia . cultura non riesce ;utile per le agglutinazioni, allora si possono perdere anche tre giorni, mentre l'ammalato d)UÒ rapi.damente peggiorare. Non vale, per la identificazione del tipo, sag· giare il potere agglutinante del siero del malato coi vari tipi di meningococco a simiglianza di quanto si pratica iper tifi e paratifi perch è la capacità agglutinante nel siero del malato cornpare tardivamente, non prima del 70.go giorno e Ira cura deve essere precoce, non più tardi pos~ sibilmente ·d el terzo giorno. Ho pensato che un metodo, che permetta un precoce e sicuro riconoscimento del tipo di meningococco, che, caso 1p er caso, può essere in questione, rappresenta la condizione essenziale 1per rendere di facile e diffusa applicazione la sieroterapia col siero monovalente. Lo studio del pro, hl ema mi ha condotto ad una tecnioa che è stata coronata dal successo. Il metodo che io propongo è fondato sulla pos1

sibilità di avere direttamente nella prima cultura in terreno li quido il germe in cultura pura e contem.poranearn.ente agglutinato dal siero specifico per il tipo. Tale principio d etto della « agglutinazione allo stato nascente >> era già dal

Bandi stato applicato per la rapida diagnosi del colera, ponendo un frammento di feci sospette in cultt1ra in acqua tpeptonata contenente il siero agglutinante per il vibrione colerico. Il principio, che non era stato mai tentato per la identificazione dei vari tipi, trova invece una

XXXIV, FASC. 31J

arpplicazione idoole, specie per i bisogni della terapia. La tecnica di cui mi servo 1è la seguente: In s~i tubi sterili distribuisco 2 eme. di brodo(Ph = 7), può essere utile anche il brodo com-t1ne. Aggiungo a ciascun tubo siero agglutinante ris.pettivamente 1per il meningococco A, B, e, D~ al 5° tiu1bo egual quantità di siero ·di oovallo; l'ultimo tubo resta come controllo senza aggiunta. .di siero. La quantità del siero S•pecifico da agigiungere è indicata dal titolo agglutinante del siero stesso. Preferisco perchè la reazione sia più netta di non giungere al titolo massimo : per es. se il titolo è 1: 300 uso il siero al titolo 1: 150. r terreni sono così pronti per l'uso. Praticiata la puntura lombare, lasciato scorrere , il liquor finchè esso viene a g-0cce, si fanno cadere in cia8cuna provetta d·u e o tre gocce di liquor ·del malato. Le provette si mettono subito. in termostato a 370. Con l'C:_gglutinoscopio già dopo 13-14 ore si vede· l'agglutinazione; ma dopo 18 ore macroscoipdca. mente essa è evidente anche ad occhio non eser citato. La qualità del siero aggiunto nel tubo· nel quale l 'agglrutinazione si è prodotta determina il ti·po. Così se l'agglutinazione è avvenuta solo nel tubo nel quale è stato aggiunto. il siero anti D si tratterà del meningococco· tipo D. La tecnica si può rendere ancora più semplice: invece del brodo ho usato la soluzione fisio- . logica sterile (0,91 %) ; bastano l'aggiunta del siero agglutinante e le poche gocce di liquor pertrasformare la. soluzione fisiologica in ottimo. terreno di oultura. Dirò anzi ch e il fenomeno.

de11'agglutinazione è .bellissi1no, perch•è lascia limipiid•a la ·oolonna di liql1ido con :Precipitato. ficoccoso al fondo , a differ enza del tenue intorbidamento uniforme degli altri tubi. Dopo 18 ore adunque si ha la cultura pura, che· si deve controllare microscopicamente con allestimen.to di preparato colorato col Gram.; si ha la cultura agglutinata macroscopicamente dJal siero speci·fico; si ;p uò su1b ito e con sicurezza pro · cedere alla cura col stero monovalente, che rappresenta nel momento ·attuale, l'unica speranza nelle mani del medico curante. Poche note e qualche ·dettaglio. ·Quando non si 'Possiedano i sieri test. agglutinanti, i sieri curativi stessi monovalenti i>Ossono. servire ottimamente allo scopo, purchè siano antici.patamente titolati; attualmene io mi valgo di quelli dell'Ist. Pasteur di Parigi. Possono presentarsi agglutinazioni ai gl'u·p po o. può accadere che il germe non si agglutini con nessuno dei sieri test. Per Je r eazioni di gruppo. nella pratica bisogna badare alla precocità e alla 1


SEZIONE

in,tensità del fe11ome110 aggluLinante; con1e mezzi di orientamento raramente falliscono • Mentre la cura si intraprende col siero che ha dato il fenomen o agglutinante precoce e 1più intenso, sarà bene coi metodi del Castellani e con la determinazione del titolo accertarsi della e~ttezza dell.a determinazione. Se il germe isolato è agglutinabile con tutti i sieri coma>reso i 1l siero di cavallo, l'i·dentificar zione riesce impossibile; ma tali sti·p iti sono rarissimi e non sono capitati mia.i nella nostra esperienza. Se non si agglutinano con nessuno dei sieri test, il m enin gococco è atipico ed allora la terapia si limiterà ad t1n tentativo col siero polivalente. Data la semplicità della tecnicia, i terreni con i relativi sieri aggl'Utinanti si possono preparare estemporaneamente; bisogna però essere accuratissimi nel mantenere una assoluta sterilità nor' ma che si trascura .abitualmente nelle comuni prove di agglutinazione. Bisogna essere sicur i che il siero agglutinante sia sterile e perciò è opportuno tenerlo in piccole fiale, si da non serYirsi mai di una fiala già aperta. Si possono preparare antjci:patamente i terreni e sag.giarne la sterilità col termostato, e poi tenerli in frigo con cappuccio di gomma. Preferisco l'allestimento estemporaneo. Se è stato inoculato nel rachide siero IPOlivalente, il m etodo piuò mantenere il suo valore, come in uno dei nostri casi. n metodo dell'agglutinazione allo stato nascente, applicato alla ide11tificazione del tipo dei meningococchi, è per ora il più rapido e sicuro mezzo p er r.end ere pratica la sjeroteraipiia mono· valente nella meningite cerebrospinale epidemica. •

Recentissima pubblicazione:

Come si alleva il bambino sano e come si assiste il malato con Prefazione del Prof. FRANCESCO VAL AG USSA Questo v-0lumetto. scritto da1l'a1>prezzato noetro collabo.ra:tore D~tt. _Prof. RENATO POLLITZER. docente di C!m1~a Ped~ati:1ca n ella R. Univereità e Direttore SaIlJlta.no dell Istituto-Scuola '' Sam Gregorio al Celio n in Roma, oonst~ di circa 150 1:-agine e.on parecchie ft. g_ure &o1:1em.a t1che nel teeto, e mentre riuscirà prezioais BI·m~ nei CORSI .01. ~UERICULTURA , disposti dall 'Oper . Na ~•onal~ , coet:i1tn_Lra a.nche unia sicura Cu ida per l e A.s6~e.tent~ Soo~aASt~obe Mae6tre f Vjsitatri ci s colastiche) Asa1~tent1 Sa~1~ar1e Viaitatriiei di ]giene materna e in~ fa.n.t1le. lev.atr1e1 e baimbina. ie. . Prezzo L. 1 5. P er .i nostri abbonati sole L. 1 3 , 5 O ~n porto f.ranco. Questo premo d'i f a vore, acquietaID.do 1n una so1a volita almeno 10 copie del libro sar;à ri· d otto a L. 1 2,50 la oopia. ' ~rryiare Vaglia Poetale all'Editore LUIG.L POZZI Via f:l1qtJ1na, N. 14 - ROMA. '

1101

PRATlC.\

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della CASSA

NAZIONALE INFORTUNI -

MUSSOLINI BOLOGNA.

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Ematu1·ia calcolosa e infort unio. Dott.

MANLlO

MONTANARI.

I dati statistici in gener.e e in s pecial

modo

quelli del KO.·s ter c h e su 30.000 malati ·della cli· i1ira di Baisilea, registra 10 lesioni renaJli delle quali una sola aperta, 1pifovan o ·che i traumi del ren·e n on r appresentan o una even tualità fre. cruente. Anche in infortunistica tal e lesione è rara e la ragione 'Principale è dovuta iprincipalmente alla particolare u·b icazione dei r eni, riparati e pr-0tetti <lalle costole e dallo spes•so strato mus,colare. Vario 1qiu·anto mai può essere il mecc1anirsmo traurnati>eo pench1è oltre alle forze esterne che agiscono dirett1ann.ente sulla r egione r en·a le, dal1'avanti, di lato, posteriormente, sotto 'forma di urti, id i colpi, o nell'abbattersi idel corpo per · la caduta o p er la compressione di due Iati, ve ne sor10 alt1·e che possono :partire ·da un punto del tutto 1ontano dal ren~ (contraccolpo), ed altri infine ~ etermin ~ì'l' dia uno stforzo muscoJ.are nel soll?\'are un ~ rand e rpe so, nel salto, n ella lotta. A questo proposito Imbert dice cc anche un sem· plire sforzo, purchiè violento, 1può esser e causa ·della contrazione aid dominal·e e contund·e re il rene durante una stretta. d ell'-0rgano fra la 12a costola e l'apod'i si trasrversa <] ella ta. lo·mlbare. Di solito è 11 rene D. più facilmente colpito ,, . Anch e il Morris ·a mmette tale m ecc·anismo e lo chiarr1a « toirchio aid·domin.a le » . Contrari a questa tesi sono fra gli 1altri Thoinot ·e Mar.quet;te cihe consigliiano un' estrema fPTUdenza n ell'accettar· la, ai.fermando che aJd essa si deve ricorrere soltanto quan do lu sf-0rzo sia stato eccessiV1ame11te violento.:. P·er 1d ·i mostrar·e J'irrnrportanza che può aYPT':' ii trauma potrei citare l[)er tutti, il caso di B 9Z)1 ; rti nn em•atoma p-erirenale e di rottura di 'Jn tratto di parenç_hima ren ale in un impiegato di ·com rnercio che aveva C}'l11a lche temip·o iprima urtato ·contr o lo s pigolo 1dj una scrivania senza aver risentjto immedi·atamente fenomeni special~. Senza 1d11bbio bj sogna tener ,conto dello stato pre1dis,p1r 11e11te eh e i>nò s·pi egarc t~n·a ·Sin•drome eh" ·si t11ar1if.f esta grave doipo una lesione ch e, di rer sè. non sarebbe ·api)tars-a su.fit'iciefl:te. 1

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*** Creido ,·alga a conlfern1are quanto 1più SO!Pra ho .ctetto e portare un contri bt1to sulla valutazione del danno e sulla su•a risarcibilità, la storia cli1


lL

[:\~.NO

POLICl.l~lCO

nic~.

e la succe~sjone mor~bo a cl i una gio·vane donna ohe è stata. deg·ente in questo Ospedale.

XX.Xl \ .,

l<'ASC.

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r.: 11 ri11a

g·l oLale ><1elle t4 11. è sempre ematica in toto, l<i quantità supera di poco 1500 eme. Alla s~ra

..·\lf_ons~na ~., di anui 23, ov era.ia in una seg.heT1a, il !51orno 3 ottobre d el 1925, volendo muovere e. tr~sc1nare una cassa piena, a'rvertì un violen t~ssuno 1 ~olor·c al !fianco D . ch·e i.e jmpeldi di continuare il laivoro. . ~oric·a~asi s~ cli m1 a pa11cia, ebbt' !)Oco ·d·oipo Io ·s t1molo imperioso alla •ID·inzio11e. L'urina emess·a eer1za f1cit11c a f·u nettan1ente ematjca .e tp1erciò la .donnai·fu ·Condotta e ri-coverata d'urgenza all'Oppedal~ « 1Deni to ~1[ll'. "SOli11i )) m entrr ·J) t>flcl u eaviano 1 •dolori. 1

·del gior110 dopo (5 ot.to1)r~) le ·urine comin c1 ano a cl1iar:ìlfioarsi per <lil\"enire quasi tota'l11113nte limpi·de il giorno 6. I dolo1i si sono pure 11oie,rolmente attent1ati e ,·r11gono pro,·ocati solo ·tl.alla palpazione })j,manun.h•. Il re1)erto microsico'p:i!?o _d~ll'::irina raccolta jl gj orno 7 {lù presenti : ~:·;~ta11i ·d1 os:salato, rScar5e c1n~zie, molti leuco01111, icellulc d1 sfa.11dam.e11io y1Psc1~}ale. C'istoscop1n. - Vesci:ca di capacità norrnale (cir,c3 250 C'l'DJC. di solruzion·C 1d i 06SiCi1anuro di ~g. 1: 5000). La mt1co.st1 vescicale apipare n ormale an t utte le sue 1p·a rtj. 1Lo S!boicco 11rPt0rale di gj. ;1 i. tra è norm·ale e il ratetere risale r11retere sino al 1b acinetto; l'uri11a fuori.esc0 a poussée· è lim · pi da e nel sedimento no11 si riscontrano ~le1ne.nti pal.ologici. LG .sbocco ureterale di ·destTa ·l1a un alone lievemente arrossato; con un·a certa difficoltà si riesce aid imboccare l'ureter e ma doipo circa 7 c:m. i~ ?~tet~re non ~roced e più o'ltre. e· per quian't1 art1if1'c1 s1 aidaver1no , l'ostacolo non viene superato. I} urina che esce ct.al c·atetere di questo lato è in nlinor quantità, ma J.im1p1i1da, e normale è an0l1e il séd11men to. Sotto·posta l,inferma. all'inidwgine raidiolo1g.ica (.dott. Roiversi) si J1a •qn.1esto Tep·eTto: In corri. spon·denzia ·della regione ~elvica dell'uretere destro è visilbi.l e un calcolo della gran,dezz<a di un grano idi fr.u mento più interusarnentè calci.fiicato n el suo nucleo icentrale (' r· Rafdiog:nrumma n . 1) . . i procede allora alla pielografia destra con bromuro ·d i ·Na al 20 %. Il catetere riesce a sup-erarfl l'ostacolo ris-contrato la prima volta ed arriva fino al baicinetto; vengono iniettati circa 80 eme. di bromuro di Na. La radiografia eseguita subito doipo (V. raidiograrrnm1a n. 2) mostra che il decorso dell'uretere, il baieinetto e i calici renali sono normali; ma invece :di un solo callco·l o se nè vedono 11ue, lungo il decorso dell'uretere, l'uno s·o pra la ·r·esta sacrale, l'altro quasi a livello dell'.aa>oif'isi trasversa 1della 2a ·verteb!ra lomb.a re. Trascorso qualche giorno dia q·u este manovre che avevano (lato all'inferma distu'l'b·i di vario genere: nau'.'.lee, anoressia, lieve elevazione termic·a, malescre ·generale, si Tipete la raJdiog·rai:ia (V. 30 ra<liogramm·a) e il reperto per i ·calcoli è co.m pl·etam.ente negatwo; nessuna traecia 1ai bromuro di Na. Nell,ultimo periodo dj degenza dell'inferma in Ospeùale l e uri11e si sono manten·u te costantem ente limpide; non si t' mai a., ·uto accenno nè 1a colicl1e nè a ematuria. .Jl sedimento dimostrava s01nipre cristalli di ossalato, qualche globulo bia11 co, qualche cellula vescicale di sfalldarrnento, non emazie. I do·l ori si iverificaviano solo esplorando e.on le mani la regione renale D. ·L a " ':assermann rjs:nltò negativa; l'inferma fu ·dimessa dall'oopeda1e dopo due mesi dall'intfort11nio. 1

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J

Radiogramma N. 1. L'ana1nnesi remot·a c' inform·a cl1e J'ul)l'l'Lda no11 :ha mai sofferto malatti~ gra,ri; ebbe due gra'\'j<la11~e e d·l le aborti. Circa quattro 1nesi fa .a:veva però 11otato elle le urir1e era110 tor bi•dc e. polla· <'lliuria; disturbi ai quali l'oueraja non •d iede al cu,1a i111·p orta11za. L'esan1Cl ofibietti\'O d ell" aipipara to r0::1p irFitorio e circolatorio è ne°'ati,ro . J}addome è piuttosto volun1i n oso; l'aia. epatica nei limiti n ormali ; la palp.3 .zionr bi·111a11'l.lale d ella regi on e renalr S. non dà sc11· ·nzio11i s1)eciali .ed è i11dolente . .!\ destra si riesce co11 fatica a pa I nare il polo in.f eri ore -del r en e e si ris\reglia viv issi m o ·d olore 1n tutta la reg·ione renaie destra e sui pur1ti nreterali. L' esa1np ginecologico mette jn rilievo un 1ie\'e st~ to infiélmm1torio dell '·anne~so di destra. Invitata ad l1rinare, la ipaziente ernC'tte urina ein:\tica e torbi·da; la minzione non '1 dolorosa e <lrt cnm.i n a u n notevole senso di sollie\·o. Durante la not 11'. i d olori si sono inante11uti torti e costa11 t i r cl l1anno cpcluto a ommi nistr.a i'innr ahhonnante di PF111tonon; la paziente non ha 11\'uto nè conati, nè Yo1nito. 1

1

~

1

Il caso descritto si presta a iC.rualcl1c considerazione 1dial lato clinico e medico-legale. Un'oper·a ia in perfetto fs tato di sal11te, almeno rupparente, aJbi, tuata a compiere quotidianamente fatiche musco lari, ,p er uno sforzo non ~ nprrjore (a detta della 1na.1 ata) a qµ elli ·abituali, ·vien colta dia un dolore violentissimo alla regione renale D. e Sllbito dopo co1npare rn1aturia.


[.t\.N'.'lU

XXXI\ , l·'ASC. 3J )

'

11 o.

EZIONE PRATI C.\

I

I:

Il dolore localizzato e l'eu1aturia deponeviano p·tJr 111ta colica i1efritica; ·se fosse qu·esba di natura calicolo·sa o •d i ail tra sipeL:ic non era possibile • chiarire i11 lll1 l)l'i1110 e nane. D o1)0 ldruc giorni di riposo in letto le .u rine )rano ritornate norma1 j me11trc il dolore 1più o iu eno a•c crntuato e spo!l taneo, .persiste'Va. La <.;istooe;opia e più special !nentc l'oota'Cola to ~ateteris1110 dell'·uretere D. orie11ta,rano senllpre 1Jiù ·verso la cJiagnosi di u~a lrsionr· d e11 ·a111>arato ltri11ario D. ~o il r ene foss e 5tato 1>t.o iro ·i . arel.>il>C' l)Otuto rp cn5are ad un in. rri.11occhiau1e11I o ù '11 ·uretere, .1 na il polo inlf eriorc del rc11e era u1)VL'l1a i)alrpaibile. ~on solo, mancava anche u11u <lL'i ~i11lon1i ol1e più frequentemente :tccon11po.gi1a110 tale ale io11e: l "antlriu. I11d'atti dal

ra.g-giun,gc la gra11c.lezza (l ei gi,ano ùi frumen t(}

clic n,VU\'t.l. il calcolo primitivo e se si pensa alla. 8'11a cliver·sa deooiLù ' si P•Uò SJ)ie·O'al'e come la. . o frarnme11taziono possa essere stata possi.b ile e L:on1c il catetere a1bbin ·t~iper·ato l'~ tacolo spingen.do i1itt in alt o la })arte rrnen o calci'fi.cata del cialcolo. Il terzo radiog1·amma di·m ostra come sl rosse veri•ficata J'L'li min azione dei rea lcoletti (che però no11 furo1 1u 1.rof\·nti nelle ul'i11e) tra;S(ptortati in. ,·rscic;.1 ecl l' tn e•s ·i a•ssieme al bromuro di Na. 1

1

* ** c:lilliCi i CJ·LlO .. il i cln ri ol,rt'l'f' ern110 i <SC'g-uenti: E I>OSti i

Cl'Ì teri

infort•unisti~i

• •

Radiogramma N. 3.

Riadiogramma N. 2.

'

eatete1·c i11tro clotlo per •GO·sì brcrve tratto, f·uoTiu i;:civa uti11a a i)ousst·c c-;ehhen e i11 minor quantità <'hl' a si 11i ·ira. 1

.\ bbanùonata tale ivote~i. la cliag11osi ù.i c alcolosi uretcl'alc 1 ·i prese11tava moJto ;probabile e fu

iu3t ta111r 1i1 e 1·i·velata e <·011fern1atu dal pruno ra diog·r <1n1·1na. 1La ;p ie lu1g Tafia cseg'uita l)OC'O 1ernrio d01po ·ùoveva riservare d elle sorprese; il catetere s11pera,,r·a l'ostacolo incontrato 11H, p1·in1a volta e la lcltura del SPuOll'do ra cliogran11 n1a, Ine11tre mostraYa i111 d ecorso i101'malc ·dell'11reLerc ed una ropluzio11e co111pJeta .riel bacinetto e ·dei uali~i rettali , 1·i\·cla·Ya La i1rc'sc11zu 11on piit di una, ma di due 01111bre, Ju 1Jrin1a s opra }a Jinea saicrale su pPriore e la secor1d«1 nC'llu reg·ione loml) ~re. Riu nPnrlo i<l1"<1 l111t' ll1 P in 11110 ...·oJa. ln cl11r ombre s1

Du qunlL' c<11 1sa cl'a turia?

·fHi .0

d et t'rJ1iinai1a· l'en1a-

S i p1tò di8cutere in. 11ue.s to cn ·u di una icausa- · !i tn ve1·a r })l'01prja .iJ1 <li1)r 11ùc11te1nc11t0 da uno 1

-;tatn u111t·rio1·1· o i1iuf fo..;to cln uno st ato })l'edi.sr>o11~nf,e cll<· in :1•g,11ito nl tra1 uma. si t' ag.gravia:to? 11 ra1p1)01·1 0 f1·a 1.rfl11111 a ccl t•111'atl11·ia è tro111po

1p('r polorlo n cg·a1·t>, 111e11trl' è.. da porre in. ·dub1h io cll(' il 1ru11nH1 eia · olo l'itJ)lJia pot,u to dt"'ic'rtninar e. J)t•1·ta11to l. da 1·ite11prsi t· l1 t• \'i fosc;e 11110 s tato p1'0clisponc•nf1'.I lC alc ol o~:;i flel rene o della pt}l,·i ' e (' ltl' lo sforzo fe1lio. ancl1e lieve, 1•\' itlL'lllr1

1

1

110111n1hhin a'' ulo bis.og-110 ùi essere t •t·1c t=> "Si l\'O per fu,vorjrp ln, ·di6cr. a dL I calcolo 11('ll '1 u·ctere cau1

s111i:do la

colrca r l'en1at•l1ri.n ; q11i11tlj ng-gra1vaim en-

to «l cll n lcsion(' prin1ili"'' · s 1.i t1 •111l1r1"

1n::n


1104

·.

11

NOTE E CONTRIBUTI. ISTITUTO DT CLJNICA MEDICA GENERALE DELLA

R. UNIVERSITÀ DI GENOVA

diretto dal Prof.

~ICOLA

PENDE.

La radioscopia toracica nella p1·ofilassi sociale e pa1·ticolarmente infantile. Dott. PIETRO

CIGNOLINI,

[.>\~NO

POLICLINICO

capo del rep. radiologico.

Nel dopo guerra l'uso ·dei raggi X in diagnostica si è esteso molto rapid·a mente. Ogni giorno assistiamo al sorgere di nuovi impianti 1P1u bblici e privati; e questa è lia miglior prova che i vantaggi eccezionali del metodo radiodiagnostico sono 9ggi apprezzati al loro giusto valore dai medici e -d al pubb1ico, s pogli ormai dalle prevenzioni op1poste che per scarsa esperienza nutrivano. Opposte, poichè da un lato il pubblico grossolanamente incoscio riponeva nel metodo speranze esagerate; dall'altro i medici reagivano all'attesa miracolista restringendo l'indicazione per l'esame ·R oentgen a tro·p po scarsi casi, paghi nel restante - i più valorosi - di mettere in gara la semeiologia clinica colla raidiologica per dimostrare supposte s ùperiorità, dove non sono ohe complementi vicendevolmente indispensabili. Tutto ciò è sonpassiato. I residui di questa mentalità, d'ove ancora esistono, spariranno quando i molti giovani che le veramente buone scuole radiologiche italiane stanno preparan·do avranno presi i loro posti. Il momento quindi è maturo, a n1io parere, p er porre la questione della ap1pli>Cazione della radiodiagnostica alla prevenzione di malattie socialj. Attualmente n essun1a collettività giunge primitivaniente all'esame radiologico. Siano reclute o scolari, frequentatori :a egli ambulatori antitubercolari o dei p oliclinici. ,,anno allo scl1ermo fluorescente solo coloro che gli internisti esamin·a tori reputano 1neritc\1 oli di accertamento radiologico. Solo qualche ospedale fa passare al reparto radiologico tutta la sua 1p·opol1azione e qualche ambulatorio antitubercolare tutti i suoi freqt1entatori; ma quì siamo già fra masse di malati o di sospetti; m entre le due grandi leve della prevenzione sociale, la scuola e 11a caserma, non usufruiscono dell'esame radiologi co f;e non quando l'esaminatore ha dei sosp etti che giustificano la sua richiesta di esame radiologico, se non quando egli abbia t1n qu esito da porre al !ladiologo. Ora, nii si con ceda la parola, questa l'estrizione è passatista. Richiamo quì una frase ch e nella s11a a-pparenr.a parnòossale ~col~isce come me-

XXXI \ ". FASC.

:~11

glio non si può la situ•azione; oggidì chi nell'èsame del torace ritiene superflila la radioscopia· fa co1ne clii per di1nostrare la propria bravura rinunziasse all'ascoltazione. L'ho udita - qualche a.r1no fa - dal mio M·aestro in radiologia Vittorio

l\[aregliano, la cui pru·d enza e innata modestia. sono solo pari alla sua ben nota esperienza diagnostica. Chi passa la sua vita ·d innanzi allo schermo fl11orescente ogni giorn o rafforz·a la propria convinzione che non esistono casi di ambito radio logico e casi di ambito clinico, ma che l'esame • radiologico si è ormai aggiunto in modo indissolubile agli altrj m etodi semeiologici, e a volt,a a volta preminente di gran lunga sugli altri o da?"li altri ·st1perato, ma pur prezioso compleme11to, è di doveroso impiego per l'accertamento diagnostico per lo meno quanto gli altri metodi Q11otidianamente noi special]sti scopriamo per es. • aortiti luetiche, linfoadeniti mediastiniche e ilari, focolai parenchirnali polmonari, c·a lcificati o no, peribroncl1iti, stenosi mitraliche, tumori med1astin].ci, pleuriti ]nterlobari, non riconosciute e non riconoscibili molte clinicamente. Bisogna a questo proposito affermare un concetto che in pratica è essenziale. E cioè che vi sono accanto a lesioni clinicamente non riconoscibili in modo assoll1to, lf\.sioni non riconoscibili in modo rela~ tivo. E ciOfè esse non sono rilevate 1p erchè non si è ad esse pensato. Un esame accuratissimo le farebbe sospettare od accertare; ma l'esame accuratissimo si fa bene in una clinica, viribus unitis, e in 1parecchi giorni; mentre in un esame ambu 1atorio non si ha nè tl1tto questo tempo n•è tanti 1nezzi, nè tanta compete11za r interesse rrene.ri.co. Quindi i casi. no11 riconoscibiU a]l'e.same clinico sono in prati·Cta più nu1nerosi di. quel cl1e appaia se si considera la questione in teoria. L'importanza sociale di questi casi è grand e. di c111aJunque età si tratti, ma sopra ogni altra prim eggia l'età 1p·r epubere. Una recente circolare di S. E. l\II11sc;olini ha ri chiamato l'attenzione di igienisti ed autorità sopra l'importanza sociale dell'adenoidismo t11ber colare, che insidi1a gravemente la nostra infanzi a: orbene vi è un adenoidismo interno, mediastinico, ilare che colla semeiologfa clinica è difficilmente \'alutabile, mentre radiologicamente è addirittura n711nerab1le. Non parlo delle formr peril1roncl11ali, bronchi.ali, broncopol1nonari, nelle <ruali sono ben nott gli insegnamenti dell'esame radiologico~ richiamo invec e particolarmente 1'1attenzion e sulla frequenza delle forme sierose. pleuric11e, mediasti nirhe. prrirRrdichr. ~ropPrtr r8clinlngi<:amenttl; e ~

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{ ANNO XXXIV, FASC. 31) .

SEZIONE PRATICA

110:>

sulla e''entualità di endocarditi o alterazioni card'iovasali d'origine congenita o acquisita infantile, mute 1clinicamente e radiologicamente aa>-prezzabili; e sulla eventuialità di ipertrofia timica radio1ogicamente confermabile. T11tte forme che alla crisi pubere pesano con i mprovviso gravame, e scompensano il soggetto. Di quì il vantaggio enorme individuale e sociale del loro riscontro tempestivo. Esso è reso possibile e agevole solo dall'es·a me combinato clinico· radiologico. Io ne ho fatto certa esperienza non solo d~l quotidiano lavoro di ambulatorio, ma specialmente dall'avere esaminato per preghiera del dott. Vidoni intere classi elementari, fra i 10 ed i 13 anni. Dalle mie relazioni (che il dott. Vidoni stà per pubblicare, inquadrate con altre osservazioni), si rileva la frequenza insospettabile d'i lesioni di vario gen ere in questa età veramente critica dello sviluppo individuale. L'organizzazione medica scola.stica non chiude fra le sue maglie questi casi, che passano alla vita lavorativ·a m€ntre si svolge la crisi puberP, inconsci d elle proprie debolezze, con danno personale e sociale grandi. Questa a;ffermazion e è grave, ma io la mantengo perchè l'esperienza mt -assicura rhe questa grande superiorità del metodo eombinato clinico-radiologico potrà dimostrarc;i quando che sia. Voglio ricordare che questa verità fu intuita, e .son già parecchi anni, dlal prof. Regazzi, che qnì in Genova sottopose, in collaborazione colla dottore$sa Saggioro e col dott. Porro, numerosi fanciulli all'esame radioscOl})ico toracico. Dopo di lui, a quanto mi consta, in qualche altra città itali3.na si fecero d'e i saggi in questo senso, ed io pure, fra gli uJtimi, ne f·accio da due anni. Bisogna rendere onore a questi tentativi, e t rarne argomento da un lato per vieppiù affermare il sentito bisogno di una organizzazione profilattica radiologica scolastic1a, dall'·a ltro per ammonire 'che l'opera }deve essere sull'intera .. - massa scolastica, e quindi organizzata solidamente e permanentemente a tale grande compito, o non essere; giacchiè in questo caso gli esami radiologici a per campioni >> o su designazione hanno un valore individuale talora altissimo, sociale scarso o nullo. Si ipotrebbero avanzare obbiezioni sulla passi· bilità tecnica ed economica. 1) Possibilità tecnica. Tempo : n essun esame è rapido come la radioscopia toracica di un fanciullo, purchiè chi la pratica si·a un vero esperto del .quadro radioscopico. Possono bastare uno o due minuti iprimi; difficilmente più di quattro ; le registrazioni si possono dettare contempora· nearnente; il cambio degli infermi allo schermo ,

deve essere bene organizzato, dopo ~ver dato nome, età ecc.; in tali condizioni un buo.n esame 11on oc-cupa più di 5 ,p rimi per soggetto in media. Apparecchi: nelle ~iccol e città, provviste di< im _ pianto radiologico ospitaliero, potranno le scolaresche recarsi per turno all'ospedale. Nelle gf>and~ città inyece, la densità dj popolazione scolastica, le gran.di distanze, i disagi della strada, la distrazione dal lavoro didattirco di insegnanti, e altri argomenti, consigliano di creare sezioni ambulanti radiologiche. Qu esta è la soluzione che, 1Per la esperienza fatta, ha adottato in Genova l'Istituto Biotipologico Ortogenetico diretto dal prof. Pende e di cui io sono radiologo. Praticamente, i1oi abbiamo adottato un apparecchio trasportabile italiano (Balzarini), abbastanza robusto per resistere al granàe lavoro richiesto in questi casi. E noto che tali tipi di ap1Parecchi sono ·a nimati da llna qualunque presa di corrente alternata, quale si trova in qualunque ambiente cittaidino. Pojchè fino ad 0ra invece non esisteva in commerci.o un tipo di ortoscopio smontaibile e leggero, jo ne ho disegnato un tipo, che affiderò alla co-· struzione della stessa Ditta Balz·a rini, che resulta semplice e poco costoso. 2) P ossilbilità econ omiche. Risultano da quanto ho detto sopra. Nelle ipiccole c·ittà la spesa viva si rid11ce al consumo della corrente, che è calco· ]abile in pochi centesimi per soggetto, ed al consumo del tubo, che ia regime di radioscopia in· fantile è assolutamente minimo. Nelle grandi città vi è l·a: spesa dell'acquisto della sezione radiologica ambulante, che non dovrebbe superare 1P 15 mila lire. ·Quanto al personale sctentifico, poichè in questi esami, in cui così spesso si è al limite fra il normale e il patologico, occorre una buona competenza, quale solo un provetto ra,diologo può avere, non si può pensare a fare dei medici scolastici d egli improvvisati radiologi. M·a d'altra parte nessuna categoria ha dato mal maggiori prove di abnegazione degli stpecialisti radiologi; e quindi ~l problema tdel 1Personale ~·cientifico troverà ovun.que la sua più idonea e semplice soluzione.. La creazione di una scheda radiologica per ogni sco:Laro avrà una importanza profilattica notevolissima. E se, come io spero, in avvenire si giungerà al censimento radiologico-clinico della popolazione scolastica nelle tre età infanti] e, prepubere, pubere, e magari nel primo esame si praticherà un radiogramma per i successivi confronti, si sarà realizzato nel campo della pr~ filassi, specialmente delle malattie respiratorie e circolatori~, un enorme progresso. 1

I


1106

COMMENTI. !. proposito di lotta contro i tumo1·i maligni. I centri anticancerosi.

[_i\NNO

IL POLICLINICO

Ho letto .c on molto interesse e non senza pro:fitto quanto il ·dott. Chizzola ha scritto, r ecentemente sul Policlinico (·Sez. Prat., fase. 20 del 1927) ispirandosi a quanto fa la Lega Fran-co-An·glo-Americana all'estero, specie p. .Bruxelles. Egli. traccia da par suo un programma che io chiamerò massimo, per l'organizzazione dei centri anticancerosi, organismi, particolarmente specializ· •

zati ed il più possibile adatti al compito, che si son visti indispensabili per combattere efficace·m ente contro il · flagello. Ho parlato ·di proposito

di programma .massimo giacch·è ho ricavata l'im. pressione, leggen do l'articolo, che, se in effetti per il momento esso è l'ultima parola nel campo logistico ·della battaglia ·da· ~iù fronti impegnata, esso è la visione dello stratega che guarda il problerrua tattico nel suo insieme no11 tenendo calcolo od ammetten·d o come preslJtPiposto noto ed ·attuata l'opera -delle minori unità. Ora se l'opera dello stratega è indispensabile, io penso che non sia opportuno trascurare i dettagli dell'organizzazione specie ip·er la cooperazione che possono e devono portare i gregari. Spesso le battaglie si vincono per lo slan.cio di un reparto. Basta saperlo sfruttare e coordinare all'azione generale. Uscendo di metafora, ·a me è parso necessario far seguìre .qualche modesta osservazione al ipoderoso e brillante articolo del collega Chizzola per valorizzare o meglio indicare quanto si può e si ·deve richiedere d1agli altri centri anti.cancerosi che stanno sorgendo e dovrebbero sorgere ancora più numerosi in ogni capoluogo di Provincia, centri che, a differenza di iq uello o quelli preconizz·ati dal Collega, non possono avere la dompletezza di organizzazione ·da lui tracciata per ragioni ambientali e finanziarie. Si sa che il meglio è nemico del bene. Per cui non sarebbe tPratico, secon·d o me, pretendendo il massimo, non sempre possibile, trascurare il contributo prezjoso che possono e devono dare questi orgarùsmi rninori. Ciò contribuirebbe a dare l'impressione al ip ubblico e non solo a quello profano, della inanità della lotta per chi non sia econoIl}iqan1ente mç>lto IPOtente ispirando unra sfidt1cia tngius,t ificata e ciò che è peggio il disinteressam~ nto dei volo11terosi. Non tutti sono stimolati d1~gli ostacoli, specie quando questi si presentino f\r~v~, q11as i insormontabili, per circostanze s11veriori alla volontà individuale. Io non n ego la grande in1portanza. dei grandi organismi quali cp1 elli \'Ol111i òal Collega Cl1izzola; anzi, mi preme 1

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ripeterlo, sono J)ienamente d'aocordo con Lui che sarebbe più op1Port\.ino che una Nazione ne avesse uno solo ben orga11izzato ed attrezzato che diversi imperfet'ti. Però se il centr o anticanceroso· costituisce, anche a mio m odo di vedere, nel suo I

oantro , ini parre'bbe periteoloso 1p er i fini -che si 11>er-

insieme l'arma unica è' più sicur a contro il

seguono che un solo centro Nazionale debba essere, oltre che centro di studi can cero-logici ·e di i ns.egnamento, , l'unico centro di diagnosi, di cur& ., sopratutto di propa:ganda. Tale visione è perlomeno poco attuabile in Italia dove la conformazione geografica rende per esempio poco agevo 1 e raggiunger.e materialmente a dei maltati della Sicilia l'unico centro anticanceroso che si organizzasse in gran·de, come di fatti si sta facendo ta :VIilano. L'accentvamento che, d'·a ccordo col dott. Chizzola, avrebbe ·degli indubbi e grandi vantaggi ·dovrebbe essere per noi solo relativo, al massimò regionale. Ed io ritengo ·che sarebbe. , . 1 un bene che fosse così con la riserva natura me11te che tutto il ricavato dell'esperienza e dell'osservazione dovesse "affluire ·al centro principale, 1perfettamente organizzato, che lo coordi · 11erebbe •ad incremento dello studio teorico e per la standardizzazione delle tecniche, ·s pecie curative. In altre ,p arole a me non sembra necessario che sia il malato a muoversi per raggiungere l'unico o i pochissimi centri, basta che agli effetti del prog·resso della Scienza, il caso sia osservato, studiato, curato, catalogiato e segnalato al centro. I~"'orse il dislocamento del malato a g-rande distanza, dovendo n ecessari aro ente urtare contro circostanze famigliari, sentimentali e patologiche, non contando quelle economiche, !inir ebbe la necessità d el 1PTecocc inter,rento s11 cui tanto giustamente insiste il 1Collega. L'essenziale è che si faccia presto e bene tanto nel diagno · stie-are, ·quanto nel curare. P er far ciò io penso . non sia n ecessario aspettare che siano organizzati con i sistemi ,p reconizzati dal dott. Chizzola il od i pochi centri Nazionali. Forse si aspette .. rebbe troppo e si perderebbe d el t empo prezioso. Bisogna tener presente quanto giustamente e rjp etutamente ammonisce il Collega che la lotta contro il cancro è ariche una lotta 11iolto costosa e richiede generosità Pd abnegazione . ..\. me pare però che aspettando Ja perfezione si debba e s1 1p ossa contribuire ·a realizzarla con i mezzi ch e si posseggono, mezzi di per Sè anche validi. f(ua11do si 1abbia la sapjrnza di artoperarli sagAcemente. Io penso, l)er esempio, partendo dal co11cetto della necessarietà. dei centri antica11cerosi e basandomi anche sn 'quanto solo 1parzialmente si è cominciato a fare. da noi, che ciascun <'apoluogo di pro,·inci ::i con programma. dirò r.o~ì minimo1


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SEZlONE l'RATICA

ne possa e ne debba organizzare uno in ciò ubbidendo alle direttive volute dal Duce cl1e, n ell1a. sua squisita sensibilità sociale di uomo di genio ha avvertito il pericolo e le vie per combatterlo. E quello del r esto che vuole la Lega Nazìonale Sarebbe per lo meno utopistico 1p1l'etender e che ciascuno di questi centri provinciali raggiungesse i.l grado di organizzazione e di funzione 1 p er gru1)Pl, preconizzati dal Collega Chizzola. Senza perdere la speranza che un giorno anche l'Itialia poosa raggiungere questo optimum a cui si a\·v1an o ~azioni più ricch e di noi, anche il .progran1ma minimo che si devono prefiggere questi centri non sarà certo inutile ai fini generali della lotta; in ogni modo sarà un'azione pit1 fatti va cl1e aspettare ia braccia conserte l'avvenire migliore. In ogni centro provinciale, anche piccolo, c'è e se non c'è, si deve pretender e che ci sia, un ospedale che è il fulcro della vita sanitariu del capoluogo della provincia e spesso della regione. Questi ospedali hanno o dovrebbero aver~, come , -ado sostenendo da tempo, un'attrezzatura modernizzata .nella tecnica e nelle specialità, cosa che sarà ipresto Nlggi unta se la volontà dell'Uomo <:he la ·ProYvidenza ha messo al timon e della ~a­ zione vorrà vincere -concezioni meschine, espressioni di epoche sorpassate. Ora io non so vedere un nucleo più costituito e già organizzato n el1'ambito del qual e. si possa svolgere meglio l'atiività del centro anticanceroso. Si badi che io non sostengo che tutti gli ospedali Italiani, così come sono, possano e debbano essere di tali centri . Sarebbe perlomeno ingenuo. Io affermo solo che di ogn i os1pedale di una certa potenzl1alità si possa e si debba farne un centro , sviluppando quello che c'è in potenza od in embrione, disciplinando e coordinando quello che è informe o mal funzionante. Ed invero a me pare ritrovar e in questi organismi, c11e per incidenza dirò, l1a11no bisogno di lln é\ radicale revisione di metodi e di finalità, anrl1e così come sono ora, tutti i r equisiti per affrr1nt1are e condurre la lotta int raipresn. 1' Da esso può partire, coadiuvato o meno -dall'opera dell a sezione della Lega contro il can cro, la propaga.nda a scoprire gli ammalati il più rap lda11iente possibile, quando il cancro è al sito primo stad lo, uniro mornento n,el quale le ar'>n ·i oggi a nostra d ls JJ os'i::;ione possono riuscire sicitranten te efficaci . .A.nzi io p enso cl1e n essuno mc·

g11o di un ospedale pt1ò attuare 1p raticamente tale 1p ropagand a qu ando con opportun e facilitazioni vinca la resistenza d'indole economica da parte dei singoli e d elle comunità, resistenze ch e spesso rendono inutile qu alunque persuasione. Se J)Urtropp o, come molto opportunamente il Collega <leiplora , le prati che Amministrative fanno subire

<lei ritardi e talvolta 1addirittura degli arresti agli ammalati, a 1p iù forte ragione diventano un ostacolo quasi insormontiabile se si dovesse trattare di una istituzione molto lontana e specializzata. t un·a mentalità .cotesta che molto difficilmente potrà modificarsi, tr-0vando la sua ragione d 'essere in sentimenti insiti nella natul'la umana. 2) P er ragioni geografiche, sentimentali, economiche è infinitamente più facile incanalare gli ar11malati verso un os·p edale che vers o l' unico o i pochi centri preconizzati dal dott. Chizzola. ~è credo si possa sostenere con giustizia che negli osipedali ben organizzati (per fortun1a son pareccl1i in Italia; agli altri si può imporre cl1e st organizzino al più presto) mancl1ino gli special jsti per fare un a diagnosi,, anche precoce, di tumor e maligno. L'ospedale ha o avrà ipiresto per obbligo i1 suo anatomo .p atologo il quale potrà dar e « riel tempo p·i ù breve possibile una risposta chiara e precisa con indicazioni e consigli discreti per un orientamento del 1nedico sul malato u perc)liè attrezzato e più .preparato. N1è a

questo rigu·a rdo mi pare trascurabile il vantaggio della vicinanza e della possibile presenza dell 'i6tologo alla biopsia. Ciò toglierebbe 1p arecchi inco nvenienti dal preconizzato invio del mater iale delle biopsie. Chi conosce tutte le difficoltà che spesso presenta un esame istopatol ogie.o, che non è poi vero possa essere fatto dal primo capitato, sa di quale aiuto può essere la nozione precisa dell'orientamento del pezzo e di tante altre particolarità che sarebbe trop1Po prete11dere dai colleghi che inviano materiale in esame. Chiedere al medico, sovraccarico di lavoro e di noie, che perda sia pure pochi minuti a scrivere dei dati potr à 1p ortare a vincere la battaglia contro il cancro an.che prima di averla affrontata. Le statistich e d egli ultimi due ·a nni (dall' eipoca della i1ascita dei moduli ·da riempire) segnano una notpvole diminuzione del morbo! Non suoni I critica questa constatazione ma valutazione realistjca in uno stato d'animo ·dal .quale non si può prescindere, giudicando di fenomeni umani. In un ambulatorio ospedaliero eseguire una biopsia a regola d'arte ·è una ,delle mansioni ,p iù comuni Così come l'ospedale può corris1pondere perfetta. mente alla propaga11da e alla diagnosi più pre· cocc possibile può 1avere od istituire con u11 minimo sforzo il voluto servizio deniografico e di statistica. ·B asterà che consulti i r egistri dei suoi ambulatori, del suo ufficio accettazione e d el suo Istitu to di anatomia ~atologico. 3' Nè io credo si possa nog·are all'ospedale la possibilità di portare un co11tributo allo studio del cancro colla sp eran:::a, in un avvenire più o meno lontan J, di ve der chiaro in que ~ t,. 11rnblema su l qual e tari ti punt·i sono anco ra ,,, / "' Priosi. 1


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IL POLICLINICO

Prescindendo dal fiatto che non sempre le scoperte pif1 grandi hanq.o '3.vuto bisogno di speciali organizzaztoni, n on ,è poi detto che tutti gli ospe. dali italiani mancl1ino dell'attrezzatura · per condurre ricerche a11che in grande stile e che glt altri che ancora non lo sono, non lo debbano diventare al più tPresto. 1Ciascuno nei limiti dei suoi mezzi 1p uò p·ortare il contributo del suo ingegno e della s11a opeI"a; basta sentirnè il. dovere ed averne la forza. Non è poi detto che questi singoli contributi non possano e non debbano affluire al ,centro m odello che potrà e ·dovrà, come ho già detto dianzi , elaborarlo e in1quaidrarlo nel quadro d'insieme. Ed è questa essenzialmente la funzion e principalissima eh.e io affid erei a questo organi smo unico e centrale. B·a sta che non gli manchi il materi1ale patologico sufficiente per il suo funzionamento non deve, secondo m e, essere djstratto ·da lavoro di dettaglio. ·L 'analisi la 1p·ossono compiere altri in grado di f.arlo: al ·Centro quello della sintesi e dell'insegnam ento. Un organismo che accentras<;c il lavoro d'indagine dellia Naz;ione interçi, o sia pure ·di intere r egioni diventerebbe una creatura m·astodontica con tutti i difetti della ... polisar·cia. E cjò che ho detto della indagine scientifica i>Otrei ripetere p er la' cur.a, specialmente, anzi esclusivamente per quella radiologica, giaccl1è non si v0rrà sostenere che solo i è hirurghi del preconizzato centro anticanceroso siano i11 grado di intervenire .quando la clinic1a ed il laboratorio ne indicassero' 1'01pportunità. . Avrebbero trop·p o ·da. fare. In queste mie parole non si veda una speciale 1predjlezione per la cura chirurgica. Io credo fern1·a mente nell'efficacia, spesso miracolosa, di questa manifest.a,zione dell'energia cosmica, la ra<lioattività, m•a credo sopratutto al suo avvenire. Quando avremo imparato a maneggia"'e completa1nente .quest'arma potente .e misteriosa forse potremo dare l'ostracismo al bisturi. Per il momento la pratica quotidiana ci ·d imostra la necessità Almeno deJJa .collaborazione. E ciò non per sol1a imperizia: ancl1e nelle rnanj dei Maestri le emana'zioni del tubo -Oi Kroo1<es e quelle ·del· l'ago di radio non sempre hanno fatto solo del bene. .t\ me pare che pronunziarsi oggi recisamente in un senso o nell'altro rasenti [)TOprio quPllo .r.he il collega ChizzoJa vorr ebbe evitare. Ora a m e pare che, pur riconoscendo al od ai 1p reconizzati pochi centri anticancerosi, il diritto, anzi il dovere, di approfondjre lo studio di que· sto mezzo di tecni·ca terapeutica che tanto fa sperare e direi quasi codificare l 'uso attraverso l·a standardizzazione dei metodi come brillantemente sosti ene e propone il dott. Chizzola per evitare i pericoli dell'ignoranza, del lucro ed il ciarlatani5mo, non si pt1ò n egare all'ospedale moderno 1

la raoacità di fare e fare bene anche in questo campo. I11tanto per questi orga11ismi non si può parlare di lucro P. ·di cjarlatanismo. Anche all'ignor·a nza si 1p otrà pur rimediare. E doveroso ric onoscere, ·credo, che già esistono in Italia deg!i Ospedali attrez.Ztati anche .p er lo strumentario e per il personale competente. Il servizio radiodiagno~t.ico e radioterapico s'è imposto già da qualche anno e gradatamente le Amministrazion~ ospedaliere , sempre .p iù coscienti dei loro com. pjti, lo istituiscono e io sviluppano. Per gli altri che n 0 son privi si potrà pretenderlo o per le meno incoraggia.re e sovvenzionare. La 1pireparazione ·del personale che debba essere preposto a questi organismi sia .p ure devoluta al centro preconizz·a to ·dal collega: Ona i più volonterosi e i: più coscienziosi dei nostri radiologi ospedalieri vanno all'estero [)·e riodicamente per tenersi al corrente della tecnica e ·dei progressi. Sarà un gran guadagno che lo possano fare restan·do in patria. Méi_ io mi domando se sia ,p roprio neces&ario, aspettando questo .m·a ssimo raggiungibile ,. togliere la possibilità o qu·a nto meno gettare· il discre·dito• ·come in ulti·ma analis~ fa il d,o ttor· Chizzola, sull'opera di quei 1pochi che già fanno· e fanno bene ·e ~u quegli altri che anche all'infuori ,d ell'orbita dei grandiosi centri preconizzati potranno via via venir 'facendo. D'accordo col collega che ·quest'arma potente e misteriosa bisogn1a toglierla ·dalle mani .d egli incompetenti, ma no,n più d'accordo quando egli afferma o lascia sottintendere che solo i preposti ai 1preconizzati centri debbano avere la prerogativa ed il monopolio di sapere e poter trattare le ernan·a zioni catodiche e quelle dei sali di radio. Chi sa e può,. faccia nei suoi limiti e secondo le sue competenze. ·sarà meglio che non far nulla. E SOfPra~ tt1tto, giova ripeterlo, non si aspetti la organizzazione dei grandi centri così ·come li vuole giustam ente il dott. ·Chizzola per cominciare l'opera di propaganda per la diagnosi .preco•ce e IP8f iI cen1Sim ento ·delle forze del nemi.co. Questi compit!: pnssono r. forse devono essere affidati ai cent:'i pro,rjncìali, più competenti e ,p-iù snelli nei loro mo·vimenti per ·queste mansioni. E che tutto poi faccia ·C.apo al centro unico od ai centri regionali ~arà 11n bene, anzi sarà doveroso, come vi saranno avviati per le opportune cure quegli am· malati che i centri provinciali non si sentiranno· in grado di poter trattare. A m e pare che, a prescindere dalla maggiore fa-cilità di organizzarequesti cPntri provinciali naturalmente meno costosi perch1è integrazioni di organizzazioni .già esistentj - gli 0S1pedali -, è ovvio che la sele~ zione dei pazienti può essere fatta più rapidamente e più competentemente d·a questi organismi per adire i quali già deYono essere state 1

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vinte quelle difftcoltà burocratiche delle quaii ..~iustamente si lngna il dott. Cl1izzola, organismi che devono e sono organizzati e gestiti già dia un personale almeno un IPO' più specializzato che non sia il medico generico. L'essenziale è che nrima il pubblico profano e con lui quello me• di.co si convinca eh e non pllò disinteressarsi del problen1a, poi le Autorità coadiuvino con og11i far,iljtazion e 1'01pera tecnica dei tanti cl1e già si occupano ad applicare questi con cetti generali. Qu:lnti più saremo •a co1nbattere tanto più facile sarà 1a vittoria, anche se non tutte le armi saranno l'ultimo ritroviato della tecnica. Prof. FRA~CO n' .i\LESSANDRO Prosettore dell 'Ospedale I\1aggiore di Bergarr10, \ 'ice Presidente della Sezione Bergamasca della Lega Italiana contro il cancro.

CONFERENZE . Le malattie allergiche ed il loro trattamento. (\'OLLBR.\CHT.

J IL~

SEZIONE PRATl<.:A

Wiener KlinisChe \Voch., 1927, n . 17).

Da qualche tempo si !discute molto per determinare la patogenesi di un gruppo di malattie che malgrad o la diversa 1'enomenologia hanno di co mune il fatto di essere in rapiporto ad un'ipersensibilità verso alcune sostanze, che sono del tutto indifferenti per la generalità degli uomini. Al processo che sta alla base Idi queste malattie Pirqu et diede il nome di allergia definencto1a '"un'alte:na.t.a reattività .che l'organismo umano o animale acquista ·dopo aver superata una malat tia o in seguito all'introduzione nell,.organismo di sostanze ·ad esso estranee )) . Il complesso sinto .. m·a ti·co che O'ffrono le malattie allel'giche rassomiglia alle mani festazioni anélJfilattiche. .... L'anafilassi è uno sbato •d'ipersensibilità dell'organismo verso l'ingestione di corpi albuminoi dei, il quale è ~rovocato da una o più iniezioni di proteine umane, animali, vegetali o batteriche. Se ad una c·aiviia si fa un'iniezion e intraperitoneale di siero di cavallo e dopo qual-ch e giorno le si fa un'iniezione en·dovenos.a di una piccola quantità dello stesso siero si hanno i seguenti fenomeni : l'animale 1diventa irrequieto, co1ninCi·a a starnutjre, a tossire, si graffia, ipoi ·diven·tla dispnoico, .h a crampi di1'fusi, emette feci, urin·a, spenna, e 51Pesso .muore. Il .quadro dell'amafilas·s1 sperimentale corrisponde a quello ·dell'edema acu_ to del p11lm.one con spasmo della musculatura bronchiale. Ben ·p resto si notò che il quadro stesso presenta analogie con l'asma, con la feb1

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bre da fieno, co11 certi disordi11i gastrointestinali,. .con l'orticaria. L'anafil assi e l'idiosincrasia so110 sottogruw1 dell 'allergia ed 11an110 uotevoli affinità in quanto l 'idiosincrasia è la ùisposizione a reagire con sintomi allergici a sosta11ze innocue o a medi · camenti. !\falgrado le diifferenze ct:e11omenologiche è certocì1e appartengono alle malattie allergtche: il raffreddore -e l'asma •da 1fieno, la rinite vasomotoria,. alcune forme di asma bronclli ale e 1di affezion1 cutanee, l'orticaria, alcune forme di CC'zem·a e dt der1natosi tossic11e, l'edema angioneurotico, l'iper gensib!lità verso 1alcuni prodotti cl1imici, deter minate forme gfuStrointestinali e forse alcuni cast cli ernicrania e di epilessia. Poi<'hè solo un piccolo numero cl 'individui soffre cli malattie d,ipersensi1bilità è necessario am n1ettere uno speciale substrato costituzionale <> predisposizione, che ìfinora .è stata attribuita alla. diatesi essudati,ra, a1'la costituzione i·perplastica~ alla vagotonia, al n euroartriti.smo. Oggi è generalmente ammesso che l'accesso d'asma consisteessenzia11nente in uno spasmo ·ed i11 u·n'i1per.3e erezione dei piccoli broncl1i .p ro,·ocati da uno. ~quilibrio funzionale 'del sistema nervoso vegetatil\'O con ipereccitabilità del yagosim1)atico. Non è ben chiaro in qual modo qt1est'eccitabilità sia infl1Jenzata dar sistema en·docrino o dalJe altera zioni dello stato ionico (potassio, calcio). Yla il sntb~trato costituzionale, la rpredisposizione sono solo f~'ltti 1Predisponenti, perciò l 'organisi1no nou soffre al<::nn accesso aJlergi·Co fino a qua11do non si verificano altre con·dizion i 1deterrnl.na11ti. Cosi si spiega come alcune affezioni alleegiche, coma ad es. la febbre da fieno si possa avere n·e lla giovin ezza inoltrata ed anche nella inaturità. E raro che già al primo contatto con l '1agente dan noso, allergico, si producano i fenomeni d'i.p ersensibiJità. È necessario che passino pareccJtl anr1i perchè si abbia la sensibilizzazione e s1 manife5tino i fenomeni allergici. Semibra che non si erediti una tale determinata sensibilità. ma solo lina tendenza iall'iJpersenstbjlità che si estrinseca in vario modo n ei genitori e nei figli. Così ad esempio si può avere padre sensibile per le fragole e figlio sofferente di raffred1d ore d.a fieno, m•aidre con edema angio11eurotica e figl ia con ortic)a ria. La sen.':ribilizzazione può avvenire attr·a verso la m ucos·a delle vie aeree, attraverso la cute o il tubo digerente. Seconldo le moderne vedute le parti attaccate dalla sostanza allergica sembrano le cellule endoteliali e le .f;ibre musculari lise.i.e,. ma non ·è ancora noto con quale meccanismo .. La capacità di sensibilizmzione non è eguale ne:t ·vari individui, niè è costante nello stefiSo indivi1


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la sua intensità ·di1penden1do da molti fattori soggetti a consi·derevoli oscillazioni. Ciò spiega perr hè la ipersenstbiJità si manifesta in età rela, tivamente avanzata e s pesso sol o do·p o lunghi contatti con l·a sostanza ·allergi·ca. Anche rispetto al l·a quantità ·di ,quest'ultima necessaria rper la sensibilizzazione ci mancano dati sicuri, perchè poro eappiamo .sulle sostanze che rendono com piuto il f eno·m eno .e perchè a1 riguardo hanno molta importanza gli antigeni. ·La s~n1si bilizzazione seguìt.a attnaverso il rilVe stimento eutaneo o en terico è verisimilmente s empre poli val ente, perchè negli allergi-ci si tro1Va costantemente iper·sensibilità .v erso parecchie sosla11ze, si ha cioè la polispecificità. Del resto non si=>mpre si è in grado idi determinare la sostanza o tt1tte le sostanze ·dannose. P ér quel ·che rig·uar·da l,a loro natura chimica fino 1a po<::anzi .p revaleva ]'o·p inione ch·e l'aller.g ia potesse esser e provocata .solo da corpi ·albumino i dei, ma recenti ri·cer che 11anno ·dimostrato che gli stessi fenorr1.eni possono es.sere prodotti da corpi dializzati liberi di al·b umi11e. ~i è riusciti :inclte a :p ro.Y ocare la tpersensi1 b ilità pas6iva trasiferen•do l'allergia specifica da u omo ia uo.ino. t stato già a.ccennato che le inalattie allergiche sono sofiferte -solo d a un cert o g·r111Jpo d'ind i ,·jd11j, mPntre la grande mag·g ioranza degJi non1i11i ne ·è immune. Cjò \rie11e ·ge11eralmente spiegato ammetten·do una 1prediisposizione costituzionale molto spesso ereditari·a. L' ereditarietà è stata sic uramente 1dimostrata n el 50 % •degli allergici. F orse si tratta di una 1particolar e per~ meabiljtà delle mucose e d ella Cl1te. ~torm negl j aJSrnatici da lui stu1diati l1a troV'ato che essi aveYano sofferto in fan.c iullezza eczema del viso n el 50 % ·d ei casi, broncl1ite nel 30 ~b ecl ·a ltre affezioni cutan ee n el 20 ~b . e n e 11a •d edotto che (lurante queste aJfezioni Ja p en etrazione delle so51 anze allergiche è pi"ù fa cil e n ell'org·anisrno, ch e n e pnò rimanere sen ibilizz ato o i1nmunizzato. J,a cli nica d elle maliat ti e allergiche è. i11diriz7.ata t"sse11zi.almente 1alla ricerca della causa nor·e n~ o s~i a. della sostan za sen sibilizzatrice. ""'i à i1c;tin gno110 allergie r\·er so alcune })eCi e di po1 · \'f'ri e cl i 11olli11i. verso le l)fOt ei11e ai1in1ali, sostanze alimcntarj, batteri e loro l)ro1dotti ,·erso composti cl1imici e m edican1enti ecl in fine yerso so~tanze t·olloi•dali presenti n ell'aria (allergia climatioa). dt10 ,

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T.'ip er. 0n sibilitù ,·erso il p0lline delle gra1nina CeP è la m eglio nota. In primai,·era al tempo della fior itura o in estate al tempo d ella se-

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conda fioritura si hanno manifestazioni più o meno violente a carico ·dellia congiuntiva e della ml1cosa nasofarin·g ea sotto forma di IP~urito, arroscsamento, starnuti ·e nei casi gravi 1di .bronchite e asma. Tra i fenomeni generali sono da consider·are la &possatezza, la cefalea, l 'irrita;bilità. Talora si 11anno distuDbi a carico •dell'oreochio, disor.rtini rr1estruali, emor ragie, m .aniifestazioni r 11tanee come gonfiore locale, sipeeie al viso, eru. zioni pruriginose, ·eritema (nella febbre d•a fieno l'orticaria .è rara). Nel .secreto congiunti vale e nasale si trovano cellul e eosinofile ed eosinofilia n el sang11e. Oltre che ·dal polline delle gramina cee gli stessi e·f 'fetti .p ossono essere pro,dotti dal polline delle piantP. ·d'ogni genere. ·Si IPOSSono ·a vere cosi catarri nasali 1d1a .p olline ·di acacia, di tiglio, di t uj a, di pioppo, ecc. Alla stessa categoria ap.p artiene l'~persensi.bilità verso la pol1Vere jnspirata per la strada, in teatro, 1durante un ·viaggio in ferrovia. Forse una mod1alità rdella febbre ·da fi eno ·è la rinite vasomotoria • Tra le ipersensibilità verso le ,p roteine ani·m ali la. piì1 nota ·è quella verso i prodotti della perspir-aziope idei ,c avalli, ma •Si conoscono sensib1 1ità 'rerso i gatti, i cani, gli u·ccelli. IJ numero ·delle so.stanze aliment1ari che possono provocare ipensensi,b ilità è molto alto. E ben ·n ota l'ipersensibilità di alcuni indivi·dui verso le fra7ole, i crostacei, le u .o va, i latticini, con manifestazioni pit1 o meno graivi: congiuntiivite, rinorrea, eczema, orti.caria, disordini gastrointestin·ali e respiratori. Alcuni indivtdui sono .ipersensibil i verso la ·carne, specie quella di maiale, altri verso determinati pesci, ver.so le ' 'arie specie di legumi, di frutta, o anche in seguito all ' uso ·di gl'an1de quantità ·di zucchero. In prima ' 'era al tempo della fregola nelle O'Vai1a dei pesci si trova un veleno molto pericoloso, che provoca gastroenterite act1tissima .con crrumpi alle .siure e collasso, ed al principio talvolta orti caria, gonfiore del viso e delle dita delle mani e dei piedi. 1

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genesi batterica dell'allergia è indiscussa. ~1olti indivrdui sof,f rono precocemente ed a .ripet izione di catarri delle vie aeree superiori, di hronchiti. di angine, ecc. Molto controversa è J.1 quistion e circa i rapporti tra tubercolosi e ma lattie allergiche. Mentre •m olti autori ammetteva110 un certo antagonismo tra asma e tubercolosi. più recPntomente si sostiene dai più che la tubercolosi costituiscP una causa di minorazione 0rganica e quindi favor evole allo sviluippo d el I 'asma.

Tra l e ipersensibilità verso i medicamenti va ricordato innanzi tutto quella dell'iodio, ma se ne l1anno a 11che vprso la chinina, i preparati s:i


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licilici, il pirami1don e. l '1adrenalina, jJ yero11al, i.a. cocajna, la morfi11a e ù criYati , i·arse11ico . l'i11sulina ed il .sa}varsan, ~ llc l)Ossono darr orticari a e sintorni angioneurotici. Le m·anifestazio11i d elle malattie 1allergiche so110 complesse. Si ,posso110 a vere i seguenti s'i11ton1i generali: modific azioni d ella temp eratura , s11 ec ii:i ipertermia., i·potensj one yasale, collasso, sl1ock, conv11lsioni. :\ carico della pell e si l1a: erite1n1a più o meno diifft1so. prurito, orticaria, e lema deJ vjso e delle estrrmitù, crnorragie . ..\· .cnrico clel sangue: eosino-filia. crisi e1noclasiche . ..\ ca r ico dei vasi: 1paresi. o parali si ,·aso1notorin. elle ~ i estrinseca n ei casi ,leggeri s ol o co11 r affrecldamento delle nlani e d ri })iedi. ..\ C•8rico d elle m1Jc ose: congiuntiYite, starnuti, raJf fre•J rtore. hron· chj te, asina. 1\ carico U(l l tubo d igeren t r : i1a r tl3tesie della bocca. cte11e tabbra , .~pes~ o gonf i ori~ dell e labbra, p eso all 'epigastrio , nal1Sea, Yon1itu, roliche, diarrea. Lo stato .allergico ricl1iede un esan1e accura to drll'anamnesi, l'esan1e sjs1en1atico del sang\1e, e varie reazioni cutanee. Generalm ente si ado1)era il n1rto•Jo della sca rificazione e dell' iniezion e intradermica. ~ ulla pell e scarificata p er cir ca 1 cn1. si di ~ tende a m ezzo di un bastoncino cli vetro ql1alcll c goccja della sostanza allergica. ~ ei cas i ipos itiYi <lopo cinq ue minuti con1rpare s ull1a parte 11n alone rosso, che spesso ha il diametro idi 4 cm. e più. ~elle ipersensiibilità el e\1ate si ha anche orticaria. Le iniezioni intra:cutanee sono pit1 sensi·b ili, ma pitì pericolose. In ogni caso non si ·deYono fare iP•itt di dt1e reazioni cutanee per ogni braccio e praticarne unia di controll-0 con soluzion e fisiologica. I risultati delle reazioni cutanee non ono assolutamente conclusivi. ·La reazione positiv·a i1on soonpre rivela la spocLficità ·d ell'allergia, ma solo una diatesi allergica, e la reazion e negati"1a non in•dica l'&<:;senza di qu•alsiasi allergia. Talvolta la reazione provoca una •desen si.bi li zzazione. I.a partecipazione della 1p elle ·alla f eno·m eno10gia allergica è la più interessante. i .PQssono avere foflme di eczema, •di .p ruritus, l)rurigo, or· ti.caria e Jichene. Queste lesioni Cl1tanee, non l'orticari•a, possono verificarsi i n soggetti affetti da asma, ~ia durante gli accessi, sia n ei periodi interaocessionali qu•asi come equiv·alentL Interessante è il caso di un m edico so>fferente di asma ct1e s:pesso all'epoca della mietitura J1a erite.m a e orticaria; egli è anche ipersensi·b ile per la fenacetina e l,io dio. La moglie del paziente soffre talvolta ·di edemi Jugaci, la figlia ventunenne d) f ebbre d·a fieno. Talvolta le af·f ezioni cutanee 1

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SEZIONE PRATICA

si accofupagnano anche alla rinite vason1otoria.

Si sono registrati anch e casi di a llergia alimentare con asma ed i11sieme eritema ed orti·caria. Storm hta particolaflmente studiata l'all ergi-a cli1natica ...\ Zeeland n el su,d:-ovest •dell'Olanda, una lJrovincia c h e per lo più è circon idata a.a l mare, Yi sono molti sof.ferenti di asma, ch e 1portati a 30 km. ùalla 0osta n on 11an11 0 J)iù a ccessi. A Rotterdam vi sono più frequ enti e [Jiù gravi casi di asma <'he in •altre città. Ciò indusse torm a tndiare l'allergia 1delrasn1a dal punto ·d i vista ùcl fattor e clt1nat ico. Zeeland è sp esso i11011Jata, è u·mjcla. l1a· dune. \ "i si coltiva molto il fru· m ento .c d i conta,d ini hanno l"a:bitu,di11e di tener in casa l1na riserYa •ùi grano })ast eYole per tutto ranno. Questo grano contiene l1111a gran qua11tità di tarli e i11u1f.f e, cl1c costituiscono secondo Storm la sostanza allergica 1Jer qu ei pazien tL Com.e P t:?mpio racconta di dllj.) f1·atelli grave111e11te sofferenti di asma, nei quali gli accessi di 1asma $<!OmpariYa no quan.do s'in1.b arca'\·a110 Slll Reno dir etti a Colonia e si ripeteYa110 al ritorno in patria. F a tti analog.bi notò _.\ncona in indiviclni che ·rloveYano iavoraTe con frun1enti 1a·\'ariati. Essi arnmalavano di bronchite , asma ed ecze111a. Ln causa era il p edicul osis ventricosus , un parassit,a di una tj gnuola cl1e ,,ive sul grano. Questi indi· ' ' idui m essi a lavorare con gDa110 non a ·v ariato n on ricadevano nella n1alattia. S econd o Cool\e e Storm l' aria ·d elle abitazioni ed anche quella libera contiene in i11inutissime particelle sostanze as1nogene. ~·Ialgraido l e loro pj crole dime11sioni, cl1e consente a queste sostanze d i rimanèr sospese n e Jr aria, 1p1ure esse .~l11bi cono la forz a di gravitazi-0n e e tendono a sedin1ent~rsi. t: perciò che al di sopra di 500 inetri su l livello del mare e specialmente a 1500-1800 n1. esse m~an cano o 1 pier lo m eno non si trovano in con~ cE1ntrazion e tale da poter pro, ocare gli a ccessi di asma. Storm ·distingue 1ct.u e specie di alle1'gene clima tiche: A e B. La natura dell'allergen e A è affatto sconosciuta. Storm inclina Yerso l'oipinione che esso provenga .d ·a lla ·decomposizione ·del materiale animale e vegetale nei luogl1i •b assi specie là dove i fiumi sbocca.no nel ma.re. ·L·1allerge11e climati·c.o B si trova -principalmente nellP. abitazioni. n ei letti, nei tappeti. Storm ritien e si tratti di n111fie, specialmente dell'aspergillus ,f umigatus. \f egli accessi allergici gravi è in·dispensabil~ un'jniezione di a•drenalina. Questa per la. sua azione sul siini.patico arresta r1api·da.m ente il broncospasmo e sembra a gisca anche riducendo la 6ecrezione. In alcuni casi è prattco .far precedere all'iniezione ·di aidrenalina una di due crnc. di olio canforato che ne r en•de 1p iù efficace l'azione. 1

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I L PO Ll CL 1 NICO

Spesso si rencl e i1ecessaria un 'iniezione di caf· i einia.

[ANNO XXXIV, F ASC. 31]

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casi di orticaria e ·di eczema combinati con disordini gastrointestinali giovano le iniezioni di adrenalina ialternate con iniezioni endovenose di cal.cio. In molti casi i metodi ·di desensibilizzazione specifica e non 51pecif1ca riescono meglio quawdo s1 som·r hinistrano contemporaneamente preparati tiroidei ed .ev.entualmente ovarici • In O·gni caso non è ·da .p r·oscri versi la terapia m edicamentosa. 1Giov.ano l'io·dio, 11a ·diuretina in com.b inazione con la paparverina, l'atroipina, even t11almente il piramiid one con caffeina. DR.

[,a cura etio1ogica si pratica cercando di d esen stbilizzar e il paziente ·verso la sostanza o le so· stanze dannose. Si comincia con piiccole o meglio picco lissime dosi dell'estratto corr ispondente, llil decimo ·;l P.lla ·dose necessaria a provocare la r ea zione intracutanea. Le dosi si aumentano pro.g r essivamen te a d ogni iniezione da ·1p raticars1 ogni tre o cin·q ue .giorn i. Alle gran·di dosi, specie quando si agisce tro1)PO rapi·damente, l'ipersen~iibilità aumenta e possono sopnavve11ire gravi ac.cef!si morbosi. Sl pratica allora u n 'iniezione sott0ct1tanea di adr enalina (eme. 0,3-0,5) e si ricomincia ~d iniettare la m età o ia terza 1Parte del!'ultima ·d ose .fino a scomparsa ·dei fenomeni allergici. ~on sempre però si riesce aid identi.fioare la • SEMEIOTICA . -sostanza allergica specifica. In tal caso bisogna ricorrer e al .m etodo n on S'Pecilf~co. Buoni risultati Convulsioni e deliqui. -si sono ottenuti ·dalle in iezioni di tubercolina , (SurHERLAND. The Lancet, 11 giugno 1927) . .c11e si deve u s are q·uan·do le ·condizioni ip1ulmoUna delle maggi·ori difficoltà diagnostiche è nari non costitutscono controin•dtcazioni. .l\.nche data dall'accertament o della natuTa di un improvcon qu~to metodo •bisogna comin ciar e con pieviso accesso di p el'ldita di cos·~ien2'1a, che, come -cole dosi ed a umentare progressirvamente fino :i è noto, può essere essenzialmente cerebrale, ossia cessa zione •dei fenomen i d' ~persensiibilità 0 a un attacco epilettico, o dipendere originariamen.comparsa di ·forte r eazione locale. A1bertoni, te rd a disordini circolatori, ed essere 1 ~ioè un deKrans e Biedl h anno ·dimostrato che i violenti liquio o 5venimento. effetti tossici deri.vanti ·da iniezioni en·dovenose di grand i ·dosi d i pepton e n egli 1animali .possono 1,a difficoltà è tan·t o più notevole quando il €ssere e' 1 itati facen•do precedere l'iniezione di medico non assiste al disturbo, o questo colpisoa una piccola quantità dello stesso peptone. Lambert bambini che non sappiano dir n·u lla delle loro e Bouin utilizzarono questo dato di fatto per la sensazioni e dei loro prece·d enti, o individui che cura d,egli sfiati allergici mediante somminhstra- 1pier varie ragion i abbiano interesse a n·a:scondere ?-ione ·di peptone per via orale o sottocutanea. Ja verità o che per l'in.c oscienza stessa inerente Con questo meto do si sono •a1vuti bt1oni risultati .all'attacco non silano in grado di dirne le circo- · specie n ell 'allergia alimentare, n ell'orticaria e sta11ze ed i fatti concomitanti. Spesso al riguardo nell'emicrania . P er bocca se ne dà mezzo oO'rarn n on si può far e assegn·a mento che sulle informazioni delle ,p ersone che hanno assistito all'accesso. ·mo una m ezz'ora prima d ei pasti, per via sottocutan ea s'iniettano 1dosi crescenti di una soluI progressi delle nostre conoscenze sulle affezione al ~ <J~ di peptone sol o o in combinazione zioni cardiache hanno p ermesso una netta d istin, ~on .piccole dos'i cli iodio. zione tra convulsioni e deliqui per modo che 01.tr e il peptone si adopera il Jatte, l'autosiero molti degli accessi con perdita ·di ·~oscienza cl1e -e I'autosan gue per iniezioni. In c a si di asma prima venivano considerati come ep.iletttci, oggi all'e rgica e di affezioni ct1tanee, specie orticar ia, 5on o più esattamente attribuiti .a disordini della . l'autoemoterapia ha dato brillanti risultati. Si funzio11 e cardiaca. iniettano per Yia in tramuscolare 8-10 em e. di sanOc ~orr e n otare che come nei disturbi essenzial,gL1e del p.a.zi'ente una o d·ue volte la settiman a mente cerebrali s i possono avere crisi di piccolo per circa quattro ·settimane . e di grand e male epil ettico, anche nelle turbe · Con iJ latte si comin cia a piccole ·d06i (0.1-1.0) di pendenti da disordini vaso-cardiaci si possono • f> si 'aumenta 1progressi,~amente. a\'ere sempli ~i deliqui o svenimenti ed anche E stato ancl1e adoperato con successo lo zolfo forme con\rulsive. In alcune di queste. ultime i . · in 5o~pcnc;ione i11 olio di ol~va all'l ~~ . S'inietta sintomi cer ebrali, ossia a tipo epilettico , possono lln rmc . per via intramuscolare. L'iniezione è dominare il quél>dro in modo tale da far misconodoloro~·a è seguit.a rda febbr e, cl1e clura 24 ore s cere la loro origine cardio-vasale. E pert•i ò preferibile co111inciare con 0.3- 0.5 gr. · Gli a ccessi in rapporto a disordini del sistema I

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SUNTI E RASSEGNE.

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SEZIONE PRATICA

[ ..\NNO XXXIV, F ASC. 31]

11ervoso :entrale (epilessi1a di origine ignota) possono assumere le seguenti forme: 1) piccolo male, '2) epi!essia maggiore; 3) crisi vaso-vagali (confini dell'epilessia). G!i accessi di origine circolatoria possono ass11mere la forma di: 1) deliqui e svenimenti; 2) sinc0rpi e 2onvulsio11i. I primi (deliqui e svenimenti) sono in rapporto a disturbi vascolari, mentre le seconde (sin copi e con vulsioni) sono 1r1 rapporto a di sturbi cardiaci: a ) tachicardia ( a ~­ ~essi parossistici e fibrill1azione auricolare); b) bra-Oicardia (bloc ~o cardiaco, . Gli accessi di epilessia minore o maggiore sono troppo caratteristici e conoscit1ti per meritare una trattazjone speciale. \ 'a solo ri Jordato, agli effetti della diagnosi differenziale, che gli accessi di piccolo male non so110 :::icco1nrpagnati da disturbi ~ir 2olatori. Go,vers insiste sul fatto che il colore del viso non cambia durante l'accesso, e solo dOIPO si ha un legger o pallore. f\llbutt nota che durante l'accesso non si 11a alcuna m odificazione <1el polso. Oltre la improvvisa perdita di 1JO-scienza si possono avere vertigini, caduta, scosse negli arti, del tro11co, della testa, un improvviso -sen$o di paura, un grido, una speciale sensazione al cuore o all'epigastrio. Il deliqnio o svenime1lto è di solito attribuito a debolezza cardiaca, ma in effetti esso è provocato da instabilità e debolezza del sistem1a vaso· motore. Questo non reagis .;e adeguatamente alln shocl< nervoso o alle sensazioni n on abituali per modo che il sangue si accumula n ell'addome, si ha anemia cerebrale e perdita di coscienza. La condizione di solito è di breve durata senza ulteriori comrpli .::azioni e scompare dopo che il 1p1a. ziente è posto in posizione distesa. Si può a vere ·caduta improvvisa, ma per lo più il soggetto ha la s~nsazione di venir meno abbastanza in tempo per porsi .a sedere o aJ)tpoggiarsi a qualche cosa. 11 polso durante l'attacco può essere picco1 o e debole, ma la sua frequenza non è notevolmente modi.fjcata. Le ·~ontrazioni cardiache sono tempo· raneamente indebolite, ma ciò è probabilmente ·dovuto più alla scarsezza del sangue contenuto nel cuore che a di1ninuzione del potere contrat1ile. La perdita di coscienza più ·Jhe alla dimi·nt1zione dell'apporto di san gue alle cellule cer ebrali sembra dovuto ad un improvviso abbassamento .dell1a pressione vasale endocranica. ~ua11t11nq11e r,i siano individui con tendenza agli sve'TlimPntj , tanto da rarlarsi di un vero abito oggi verame:nte non più ammesso, il deliquio è d1 ·solito t1n fatto isolato, ac .::identale. Per lo più è sempre provocato da un qualcl1e fatto non abl· iuaJe: temperature alte, sforzi eccessivi, paure ed altri shock nervosi, dolori intensi. D'altra parte :gli individui che Yi v1anno soggetti 1p tesentano '

F-eg11i non dubbi di squilibrio del tono vasomo tore : geloni d'inverno, cianosi delle m·a ni in estate, tendenz::i agli arrossamenti e pallori iml{>rovvisj, albuminur1a ortostatica, fa: Jile esauribi1itn _ I.e crisi di piccolo male in vece si verificano ~ ripetizione e senza alcuna apparente causa clP.t.erminante ed ir1 individui che non presentano a! 2uni degli accennati sintomi di labilità vasornotoria. .'\ gli eff etti clinici 1è utile divi·dere il cuore in r1 ue parti: muscolo contrattile e sistema genetiico o di cond uzione. Qu est' ultimo controlla il poter H contrattile e determina la frequenza, il ritmo A !a regolarità del battito ·.::ardiaco. Questo tessuto speci a~jzzato comincia nel nodo sino·auricolare e attraverso le orecchiette si diffonde al nodo ·e d rll fa~ci o auricolo-ventricolare, i ·~ ui rami termin~li si d.istribuiscono alle fibre muscolari del ,·e1ttrirolo. La sua attività consiste in un impulso tra messo da cellula ·a cellula, •Jhe soarica la st1a en ergia con la contrazione del cuore. I .deliqui e le forme convulsive sono ora considerati in rapporto a disturbi dell'azione del sistema genetico, che possono essere id i due spe Jie: tachtCRrdia e bradicardia. In ciascuna di queste due condizioni si ipossono avere svenimenti, che possono essere s~ambiati per a ~cessi di piccolo male, e si ndromi convulsive, che possono essere scambiate per accessi di epilessia maggiore. In ambo i casi gli attacchi sin Jop1ali ~ono dovuti al f·a tto che i battiti cardiaci non sono più in grado fflmporaneamente ·di apportare al cervello una s11fficiente quantità di sangue e di mantenervi la normale pressione v·a sale. Nella tachi ~ardia •parossistica si ha un aumento improvviso, 1accessionale della frequ.enza del pol"! O, fino a 160-200 battiti, che dura qualche secondo, minuti ed eccezionalmente ore, ed è seguìto da un'improvvisa cessazione della ta~hicar­ dia, con o senza irregolarità terminale d~l ritmo. Di solito il paziente ha consapevolezza -d ell'anormalità dell'azione c·ardiaca, avverte un senso di agitazione indefinibile, e durante e do1p o l'attacco 'PUÒ a'rere una sensiazione di mancam ento e di J)rostrazione. Talvolta l'attac Jo è accompagnato da sincope o ·da 1deltquio e da altri ·d isturbi che possono condurre alla diagnosi di piccolo male. L ·esame ·del polso, che rivela la tachica:r.dia non abituale, !fa fare la ·giusta diagnosi. 1L'inizio· im1t>rovviso e la ·Jessiazione improvvisa della tachicardia coincidono con il periodo 1dell'attacco. Per lo più gli accessi sono determinati da sfor~i ed err1ozioni. Talvolta gli ac ~essi possono assumere un carattere ·p.iù grave con vertigini, emianopsia, cecità temporanea, svenimento, caduta a terra con o senza perdita di coscienza. La niatura non epiletti .::a di .questi accessi è confermata anche I


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[ A.NNO XXXI \ ·, FA&:. 31f

II. POLICLINICO

dal fatto che la cura bromica non apporta alcun vanta.ggio. La fibrill1azione auricolare può dare una sintomatologia analog·a alla tachicardia varossistica. In molti casi la diagnosi differenzi-ale può essere stabjJita solo in base a ll'esame elettro ~ardiogra­ fi co. I.a frequenza del battito ventricolare su~era i ~00 e può raggiungere fino i 300 battiti al minuto per modo ctie l'azione cardiaoa diventa cosi c1ebol0 cl1e il paziente perde im.provvisamente la coscje11za. L'atta .~co di fibrillazione a uricolare può essere improviviso, breve, senza precedenti e senza post11n1i morbosi a ·c arico del cu ore, per moido che può esser e scarr1biato con un a~cess o di piccolo ma~e. ·Corr1e nella tachicardia parossistica, si 1possono avere vertigini, svenimenti, caduta a ter·ra con o sen za p erdita di •_joscienza. L'inizio del .paro 5~ ismo è pP.r lo rpiù accompagnato da cardiopalmo tal,·olta molto intenso. Anche qui si ha la stessa patogenesi: deficienza di affl usso di sangue e ipotensione 1della circolazion e cerebrale. E a i1ot ar c .::h e la fibrillazion e auricolare di rado st h•a in t;Oggetti giovani, ma per lo più in adulti quando si sono già iniziate le lesioni ·degeneratjve a carjco d.el .cuore. Il tipo di bradicardia associato a blocco cardiaco è dovuto ad interruzione del normale irnp11lc;o attraverso il sistema g~neti ~o . .La condizion~ pu0 t·a lvolta rprovocare a·ccessi improvvisi di perdit~ di coscienza con caduta a terra, talvolta a ccomrpagnati da ·~ontl'lazioni dei muscoli del 1 a fa·c cia ed anche 1da convulsiDni generali, danao la ben i1ota sindrome di Stol<es-Adam. Que5te varie conseguenze ·dell'an emia cerebra1 e, derivanti dal rall.entamen~o o d·a lla interruzione del battito ventricolare sono ·~osi descritte da ~1•A c"kenzie: « · ~uando il ventricolo si arresta per oltre 10 secondi i sintomi cer ebrali -d ominano il quadro. Dapprima si ha vertigine e perdita di coscienza, e prolungandosi l'arresto per oltre 15 secondi si h·a nno contrazioni dei mus~oli delìa faccia, del co1lo e ·degli arti, e protraendosi ancora l'arresto provo ~a violen te c onvulsioni e respiro stertoroso. Non ap1Pena il ventricolo ricornincia a battere tutti questi fenomeni s compaiono ed il paziente ri1prende rapidamente la coscienza ». Il blocco .}ardiaco con attacchi sincopali o convulsivi è molto più comune in individui che h::tnno s11perato l'età di 40 anni, ma non è escluso r.he possa verificarsi anche in soggetti gioYanisc::imi 1n rapporto a difetto congenito del setto inte.rventricolare. Nelle infezioni a ~ute, come ad esempio nella difterite, può svilupparsi il blocco oardiaro, ma i disturbi relativi di:ffi·cilmente ven~ono scambiati con il piccolo male, perchè i pa1

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zienti si tro,·ano sotto accurata osservazione. Il blocco cardiaco accom·p agnato da deliqui e eonv11l5ioni può essere uno dei primi sintomi del~ 'infezione ·r eumati ca. I ,a patogenesi degli accessi sincopali e convnlsiv j i1ei casi di bradi~ardia da blocco cardiaco P. ben c!1iara, perc·h1è v'è un'effettiva anemia cer ebrale dovuta 1alla cessazione dell'atti \·ità \'entricolare. Non può dir.si lo stesso 1per gli accessi dovuti alla tachicardia parossisti~a ed alla fibrillazi or1e aurico1are, perchè in queste condizioni 1' azione cardi1aca non si arresta mai e quindi no11 si compren·de come possa stabilirsi una dimin11zione dell' afftl1sso sanguigno al :·ervello. D'altra parte ·è a notare che individui con note\-oli tachicardie 1più o meno permanenti non Yan no soggetti ad a1'cun disturbo cerebrale. Deve ammettersi che con l'improv,riso stabilirsi della tachi·:ardia si .detèrmina un'alterazion e del flusso sanguigno alle viarie cavità del cuore, per modo cl1e iJ ventricolo sinistro non r iesce a s·p ingere al cervello una quantità sufficiente di sangue, e cl1c su :cessivamente l 'attività cardiaca si adegua alla nuov·a con·dizione e che una maggiore quantità di sangue raggiunge il ·cervello. Comunque la quistion.e non è 1ancora ·b en cl1iara e merita 11lteriori studi. 1

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DR.

FISIOPATOLOGIA.

Rice1·che sulla patogenesi del '' cuore da mioma ,,. (L. Mor.I o. Minerva Medica , anno V11, n. 16, 1927) f.: stata osservata di fr equente la coesis tenza

del fibromioma dell'rutero e ·d i una cardiopatia: a1la al1topsia di donne affette da mioma si sono rinvenute le lesioni pi1ì svariate del cuore; ora seblbene non tutte le lesioni pos.5ano riportarsi al tumore, 'Pure è ormai accertato che un nesso, 11on ancora. ben cl1iaro, esiste fra mioma ed affezioni car·diache. Varie ipotesi sono state emesse sulla natura di questo rappo·r to: si è pensato ch e il cu ore soffra 1per l'aum ento di lavoro jmposto dal tumore: ciò " può andar bene nel caso di miomi grossi. mentre spesso sono proprio quelli piccoli associati a lesioni ca:rdiache. Perciò molti autori propendono ad attrìbui re grande im'Portanza all'anemia da cui con forte percentuale sono iatffette le miomatose. D'altra parte Peiarskaia in seguito a nume· rose ricerche ha concluso che i miomi pro,·ocano modificazioni nella crasi sanguigna indipendentemente dalle metrorragie; l 'anemia quindi, che si ripercuote sulla funzionalità del cuore, sarebbe di ori·g ine tossica .

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[ ..\.N~O

XXXI'',

FASC.

31]

L'_.\. hél voluto 1provare sperimentalmente se l'estratto di i11ion1a possedesse u11a tossicità maggiore in confronto di quello <li utero normale. In tiali specie cli ricerche è difi icile disti111guere quali siano i processi morbo:;i cloYuti alle sostanze tnssiche di cùi si suppone l'esistenza ~ quali quelli in rapporto con la tossicità poss~­ duta da tutti gl) estratti ·di or~ano. L' ..i\. l1a fatto quattro serie di esperimenti: co1n i11ciò a confrontare il comportamento immerliato rlellc cavie di fronte ad iniezioni sottoct11~1neP ~nb entran ti clri du e est.r atti, osservianclo le variazioni d ello stato generale, d el polso e clcll:-i tnnp e r~t11ra. La ten1pcratura n ell'un caso e nell'altro decresce ip rogressi,·amente, il polso sale a notevole freque11za, è piccolo, ritmico prima, poi irregolare; l'animale in principio irrequieto, a11sioso, di\'enta poi 1nbbattuto. ~on vi è dunque differenza sensibile tra l 'azio ne dei due estratti. In secondo tPffi])O f ece ricer che con iniezioni quotidiane p er u11a serie di giorni, p er osser v are i fenom eni tardivi c l1e furono quelli di una intoc;sicazion r cr a ni ca: perdita ·d el la ·vi Yacità, din1agramPnto, cli1nir1uziooe d el numero dei globuli r ossi, senza però dif.ferenza fna l 'azion e dj un estratto e dell'altro. In una t erza serie di esperienze, l'f\ . provò le iniezi oni nella vena giugulare: em e. 1 di estratto ·p er ogni 100 gr. di p eso d ell'animale. Anche qui i risultati ottenuti con i due estratti furono quasi identici. Costante la progressiva diminuzione d ella ternperatura; iJ polso si faceva frequente, talora jnsorgevano scosse convulsive clonich e; la Jnorte sopraggiunse nella maggior parte déi casi, m1n sempre tardivamente. I·n ultimo furono studiati .comparativamente gli estratti acquosi in rapporto all'emolisi « in vitro >>. I.,' emolisi fu in complesso negativa sia per 1'estratto di utero che per quello di mioma con i globuli rossi di uomo e con quelli di montano L 'a11+ore conclt1de il suo lavoro dicendo cl1r> per quanto i risultati da lui ottenuti non siano favorev oli alla t eoria tossicia, egli non ,può per questo n egarla poichè l'est-ratto di un organo no1~ è il prodotto d el metatbolismo dell'organo stesso e che perciò nell'esperimento n on si rjproducono Jp con dizioni della ·vita. Inoltre le forme anatomo-cliniche colle quali si m an ifesta la ripercussi.one ca·rdi1aca del m iorr1n. sono molteplici r molto probabilmente nella Joro produ7inn c rientrano non uno, m·a pareccl1t fattori. L'.t\. s i ripromette infin e di eseguiTe nuove ricerche sul cuore isolato. VICENTINI.

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SEZIONE PRATlC.\

CHIRURGIA. L'anestesia gene1·ale con il solfato di magnesio pe1· .via sottocutanea. (CoSI )IO L EO. Lrt Clillita Cl1irurgica, n oi\-. 192.6, fa~

scicolo 11). In q11esta rt.1lL ri1ca e già ~tata recensi1o un n ote-vo1e articolù ·cli ,,.oita. -0l1ew·sld (Archiv. f. Klin. Chir., YOl. 141, pa g. 13'4, 1926, vol. V) che tratta dell'identico .argo111ento~ cr edo p erciò op1p ortuno riporitare le co11clu1sioni dedotte dalle interessanti ri cerche $·p erime11tali ù i . i l italiano, e cl1e pon eoncordan o che in 1part e con c1uelle ·d ello scrittore --t1 citato. L ' i\. ha potuto con statare cl1e i~ YlgS0.1 • per via c;o+to ct1tan ea cleter111ina. quasi costantemente. una narcosi idi durata Yar j1a in r.arpporto con la dos u iniettata. l e ,-arie tdosi per c o11ig.1i di m edio peso (15002500' sono le seguenti: rlose s ubnarcoti ca, 1da gr. 0.50 a. 1.10 per kg.; dose na:r.cotic.a minima , gr. 1.20 ip·er k g .; dose nar·cotica med·i a, .gr. 1.iO iPer kig .; dose narcotica miassima , igr. 2 per l{g.; dose mortale minima, gr. 2.10 ·p er kg. I~a narcosi ha d ecorso reQ;o·l are senza tfenomeni rlj eccitazione con r espiro e po'lso note\·olment e ra11en·t ati ed a pressione arteriosa abbia.issata, e si è ditmostrata pri,ra di .conseguenze prossime e remote. T... e dosi trop'PO alte idi wlgSO 4 , o !Particolari C01) ·dizioni dell'animale. ren,d ono questo mezzo idi naTcosi pericolosissimo, S'Pec~e IJ)er il pericolo della paralisi resp'iratoria; 1'1attirvità d el cuore, invece, si è ld-imo1s traft a ipiù resistente, e tfra la lParalisi respiratoria e quella 'Cardi·aca intercorre sempre u·n certo .p eriodo (5-8') . Notevole il fatto ch e se 1all'azione delle alte dosi non ·segue 1a morte .sutbito, segue po·scia lo stato normale co1npJe1o e definiti1\'o. L'ace.u rato eséllffie del sangu e 1dopo n arcosi con MgS04 riivela leu copenia notevole ma transitoria, 1ie·ve polinucleosi e li11fopenia, e lievissime ed incostanti alterazioni 11un1er 1ch e dei g·Jo•bu1i ross~, ~lell' emoglobina , rq el ' 'a]ore globulare. L ':\. ii1fine si è curato di ricer care u n f1armaco aJd azione antago11ista al ~1IgSO 4 ed ha t rorvato cbe il •CaCl 2 ha azione antagonistica, rapidissima, qrua·si istantane1a, tanto che 1s oip1p rime i pericolJ.i anc l1e più gravi idi quesita narcos.i purch1è. iniettato i)er via endo·y enosa ~1rima del1l'·a rresto del res1p iro. L ' A. stesso ammette cJ1e ogigi che siamo in po~­ ses·so di numerosi e 1p errfezionati mezzi d 'a.nestesia, e di si1cure sostanze anestetiche, si è ben

,

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1116

111ng·i da1 poter dare u11 praitico ' 'é\Jlore a questo ti po d '1a11estcsia cl1P _però. quando ulteriori studi a vru nno in eg-lj o considerato i ' 'ari aspetti ed i ' ' ari ii rricoli cl1e il ~Ig·SO 4 presenta, ip etri\ essere a1n1er10 te11ta·t o ~01ne inetodo di necessità, in quei casi 11ei qt1ali og11i altro metodo rl'anestesia sia controi11,dicato od irrealizzabile. F 1LIPPA.

L'anest esia con eter e, })rotossido d'azoto e na1·cy lene. (SLiOBK. Br.

B eilr.

Klin. Chir. , 1926) .

l)opo n '.'er ricordai i gli inco11Yen·j er1t i cl1e usual111ent e si lamen tan o nelle narcosi etC'ree, riporta 150 ca i dj grandj o·p erazioni in cui ricorse. al proto5sido d'azoto e ·a1 narcylene (acr1ilene de~u­ rato). Questi •an es1ctici non danno l'i1npressionP :111gosciosa che talYolta })rovano i malat.i all'inizio dell'anestesia eterea. r )11c1n·cono rapidamentt' ltna nnrco.si genera Jr abbastanza · profonda. Non d•P..nno fenomeni irritati \'i a carico cl el cervello, drl cuore. dei r eni e clr11r yjp respiratorie; non danno g·en eralmente disturbi ai cen1ri respjr.ato1'l (però 11 protossido cl'azoto 11a avuto qualcl1e morte per asfissia ), anzi il narc-ylenr eccjta legger·me11te jl meccar1i·s mo d ell a respiraz1one. .l \Ia accanto a ques-ti ,·an1ag·gi prese.ntano gli incon,·1enienti di i1on dare una nar.cosi profonda, giu.ceh1è rimane u·n u noteYole rigi·dità muscolare. Inl>l1 re il niancylene cl à un energico mo·v]mento del ·diafram•ma chie clistuTba gli inter,·ent] s11l ifegn1 o, Sl1llo stomarco e sulla milza e l1n'jperemia con n.um·onto d ella pressio·n c vasale. Infin e rper il loro uso sono n ecessari apparecichi complicati e costosi. Conclu1den·do I' ..\. ritiene che attualmente sia nncora prrrferibtle l 'Ptcre. almeno nei g·ran·di inV. GHIRON. ter\1enti.

Il liq nido di llakin. (.i\. REVERDIN. Re vue JJéd., marzo 1927) .

E'3so è , come si sa, una soluzione titolata dl ipoclorito di so d]o, che non c on tiene traocia d i ~nclio Iibc-ro cl1e sarebbe caus"tico. I ri s11ltati della disinfezione delle ferit e col Dakin so no ottimi e costanti , 1afferma l'A.; m·a ])i ·ogna seg uire nf>ll 'applicarln tutti i dettami di chi l'l1a istituita: Carrel. ll n~l~in agisce lisando, liscivando le parti necrotiche d ei tessuti, rispettando quelle vitali , dist rug·genrlo i germi ppr mezzo del cloro che svil11ppa. o ~ 1genanclo i te ~ uti ed imp0dendo quin<1 i Jq Y ita rtegli anaerobi. :\fa poicl1è è lln liquido instabile , 11ecessita irn~ 1)il garlo J)reparato di recente; poich1è è rapidanH·ntP sromponibi1e n cont~t to coi tessuti. occorrP rinno,·arlo spes ~ o: poich è i cinde col calore. occor1 t3 non ri~ralrlnrln oltre i 400. 1

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[ .~N~O

l i. POLICLINICO

XXXI \ ., F ASC. 31]

In oltre, i1on Gi de\'e impiegarlo diluito. E ~ so ha azione irri tatrice sulla epi cler1nide ~a11a, G!l)pnnto p er la sua ten1denza a d as1)ortar11e ~1i s trati supenfi'ciali, privi ·d i vitalità, rispettanù o 11 ~ però i profondi, cl1e sono vitali. E.eco perch ~ hi~ogna proteggere dalla s11a azion e Jn pelle con 1pornate, vasel in a, ecc. I .e p iagl1e trattate. col Dakin attraYersano cluc ~tadii: detersione, sterilizzazione. Qu~llo dura cltt 1 o 10 g"iorni, questo 24-48 ore, a seconda ·dell~ ferite. In tutte le regioni del corpo si può u ti li zzar-e il metado : cervello, faringe, mu cose, sie· rose arti{'.olari e vis·cerali. Ottimi r isultati esso 11a dato i1ella guerra recente, in ogni sorta cli ferite infrtte. GARRO.NE. 1

CENNI BIBLIOORAFICI. (1 ) n.

Pnr r ITZER. Co1ne si alleva il bc11nlJ1no sano e co rn e si assiste il malato. con prefazione d el 1p 1rof. F1t~NCESCO VALAGUSSA. \ -01u1n0 jn-80 di circ ::t 150 pag. cot1 66 fig ure n el testo. Casa Editric e l.11 igi P ozzj, Rorr1a. Prezzo L. 15.

l?iportia1no la prcfa;:,ione al libro, scritta dal pro f. F rancesco . V alagwssa, Sub-Co11iniissario del7" 0pera Nazionale Proteziorie '1\fcaternità e l nfan:;ia: L.' c~perimc11to

ùi un ann o ci l1a dimostrato jJ c:.ur.cRsso cl1 e 11anno aivuto j Corsi di Puerioolt11ra e di A,ssistenza all'[nfanzia indetti 1dall 'Opera :\azionale p er la Protezione della Maternità e del1'Inf1a11zja. Jl primo es.p erjmento prr preparore m ed i ci, assisten ti sanitarie, visitatrici scolastir11e, ecc. ecc., all'assistenza diretta dell'infanzia tar1to ·d al ·p un to di vista te.cnico .che da queJlo ~ociale, ha .Sl1perato ogni previsione sia per il nt11nero degli iscritti che 1Per il successo conse· guito nelle prove degli esami teorico-pratici. Dopo ql1csto primo esperimento è ben natt1ral& cb e qi1est1 Corsi , iche hianno come finalità di forn1ure nn~ schiera di 1dirigenti e di gregari inquadrati 11elJ.a l otta con tro la mortaljtà in fantil e, siano non soltan to con seryati, rna intensificati e coordinati in modo da r endere l'insegn an1ento on1ologo e tale da costit11ire un complesso organico e lrr1iform e ·da standardizzare le n ozioni teor!.co-pratirhe cl1e in ogni scuola si debbono 1111partire. Il 1)rof. Pollitzer, col suo 1p icco10 man uale, de1l icAto a lle maestre yjsitatrici scolasticl1e. a lle infer?nirre assisten ti sanitarie infantili, alle leya trici, ccc ., l1a compilato un lavoro che risponde :-ti concetti •fondamPt1tali Sll esposti e che rarpprE1~entano i cardini d·azione dell'Opera I\azio11:llr per la preparazione di quell'esercito di grP(1) S i p regn d' i nviar~ à u e cop ie d ei libri ò i c ui "' ri<'si<ler:i la rcc€n sione .


[ ..\NNO XXXI\', FASC. 31 J

ga ri e.be tanta importa11z·a 11anno p er la cr eazin11c di quella coscienza igje11ica fra le popola 1ioni cl1e ra1)presenta l'ele1n e11to indispe11sabile contro l'ignora!lza. principale fattore della m oria li tù inf,antile. Il m a1111ale del Pollitzer è scritto con qu el. 11 r1 ~ungg·io fa cile proprio {lei tratta ti pop olari, e elle pone alla p ortata di quelle IJersone ell e n o11 11a11no a1tro compito cl1e di sa1)erle eseguire bc11e, le J1ozioni fondan1entu li e precise clell igiene e drll'assistenza infaritile. t 11n libro di ''Olgarizzazione e di propaganda eù ~ p 0rciò che l'Opena ~azionale per l a }ìrotezione della i\•I aterrlitù e dell' Infanzia non p t1ò cl 1e en comiare le ii11alitù cl1e il prof. P olli tzcr si è proposto di raggit1r1gere offre11clo lll pubblico u n 1ihro utile e ben co111pilat o. 1

P . G.\ lFA) Cf. I l libro della grurirla. Ecl. O pPra 1

~fl­

zinnale ])er la protezio11e d ella :.\Iaterni tt\ ecl. I nfanzi.n. 1927. Ron1a, 11)iazz~1 Ca \·our. ~5 . Edito a cura clell 'Opera

~azional e

per 1n protezione d ella :.\Iaterntiù e d ell' I11fanzia e gratuitamente distribuit o co11 lurg'hezza, qt1esto op11scolo riassuntr in forma ])Opolare le nor·m e ùiretti•\·e più importanti da segnire i1ella g raYidnnza, n el parto, nel 1puerper io; 14 illustrazioni r e11dono p iù cbia ro il testo; in a11penclice è 11red isposta 11na specie di diario della i111aternitò.. 11 picroio lihro è desti n.ato al l)Opolo; n1n. ])ll ò esser e utile in alcuni punti pure alle levatrj ci r ~j m C3di ci pratici. I H:'l' d1ar0 a questi delle sa11(" i1 r:rme da diffo11der e fra la popolazione, allo scopo cli m eglio tutelar e la don11a n ella sua no· ' bile missione d Plla mater11itil. A. P . It D EBRÉ e P ..JOANNOX. La 11ougeo le. :Vlasson P aris, 1926. ~on

1117

SEZION E PRATICA

e<l.

1111a lu11ga e i-ieclante es1)osizione delle conoscc11ze sui n1orbillo qt1ella cli Debré e cll Joanno11. E ' tl11·op era di \'iYace <liscu ssio11e s n questo veccl1 io P trascuriato argomento, cl1e in q11esti ultimi cli eci a11ni 11a ocoupato m ente di abil i ricer oatori e di \·alorosi igienisti. L 'opera. pre11cle lo sip·u nto dal d ato eptde1niologico, elle n1ostra i danni ;purtroppo ign orati della malattia, ritrn uta troppo lieve, p er p assar e a ttltte le con osce11ze 1ar1ticl1e e mo d erne immunolog'icl1e sul morbillo. ·1 'e trae le di rettive d ella sieroprofilassi, c11e, dop o l'inizi,a tiva del Nicolle , si difrfonde con s uccesso in t utte l e 11azioni. c.11i voglia avere una n ozi-011e co1np leta dell'argomento, troverà og 11i ·dettaglio fino al 19'26 e .t1ttr. le ntili nozioni cl1e gli AA. , i qruali lunga1ne11te si sono occu·p atJ dell'argomento, san110 dettare·, com e frutto. 1della loro espe.rienza. Un in·di1ce bibliografico d ei pi lt .completi. cl1iude 1'01)ern.. T. PONTANO. è

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O. A llg eme ine Ii on.st i tu tio ri~ I e71 r on . Si:lri.r1Berljno, 1927. Mk. 9.GO.

:\,\ EGELI g,~r.

T~

breve volume di 114 J)agine, du.ll' a11 ì(1r1~ rledir.ato al problen1a delle costituzioni , cercando d i porre a raffr o11to quello ohe lo s i udio della J)atoJo.~ia umana ha potuto conquistare con qua111o Jianu o posto in evidenza gli studi fatti r1el cam po della b otanica e d ella zoologiia n ei ri· gua rdi delle variazioni s pontanee o sp erirnentali cl elle specie. Co1n e l'autore ovverte n ella prefazio ne, questo "'u o Yolurn e h a u11 partj colare caratter e personale, p oicl1.è egli si d edicò già alle scienze nat ural: e p orta quindi il contribu to delle su e osser\·qz io11i sia nel campo d ella botanica che i11 quello rle1la zoologia. Dopo aver lJarlato jr1 linea genP· ral e fl elle' modjficazioni e d ell e mutazioni, si sof · fern1a alle 111utazioni in bota1 1ica e 1a quelle i11 zoologia, p er pa sa re poi alle rnutazior1i n ell'uomo, alJ a analisi rl ella variabiJ itù . In p1articolare tratta ·del p·r oblen1a della costitu zio11e n elle n1alattie i11fettive ; e n ello S\-iluppo della tubercolo i cons id eru11clo sia le diverse costitiuzioni d 0,1 IJoc illo tubercola r e, sia le diverse costituzio11i d cl1' j J1cl i rid110 i1ella lotta co11tro il bacillo di Koci1. DIA ultimo considera la influenza della costìinzion e n elle psico11evr osi., e si p one in·f ine il qne ito ~e l'an e111ia p er11iciosa di Biermer è U11a In::tlatti'1 costituzionale. 1111

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1

THENTI.

È pubblicato l'importante libro:

Il Proble01a del Cancro del

Oott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIOCE _t\.. M.. Se. D-, M. D., C. M., LL. D.

Commendatore della Coronia -d'Italia. Membro oo,r riierpondente dell'A ooademi.a Medica di R-0ma. Traduzione 1in ni.assunto da.Ile edizionii -inglese, fran· oee~ e s paga.u.ola, a cura. dei Dottori C'iovanni Perilli e Arnald-ç> Pozzi. P r efazione del Prof. ROBERTO ALESSANORI lJ:irettorE' della R . Clin. Chi.r ur,g . .dell a u1Dti.v. d:i Roma. 1

Il libr > contiene dnoltre un ·Call)ii•t olo OT.i ginal e

Sulla lotta e sugli studi contro il cancro in Italia del s uddetto proif. R. ALESSANDRI e del prof. R. BRANCATI, 1° ·aiuto ~ 1ella R. Clinica Ohirur,gica idi Roma, nonchè tu tta la bibliografia onc•ologioa Italiana .più recente (1910-1926).

Il p1·inio esemplare di questo l'i bro , il 27 giugno u. s., è stato presentato· a S . E. 111.USSOLINI il quale, compiacendosi vivaniente con l' autore e con i collaboratori, ha molto gradito l'omaggio, ed ha conse gnato al prof. B ainbridge una sua f otografia

con dedica .

Un volume in-8°, di ciirca 400 p agtlne, 1Ili-t1d.a.mente t:;t01mpato. ed artlirstioam ente r.i,legato in piena tela, oon iscrizioni enl piano e sul dorso. Prezzo L. 6 O, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 5 4 1n porto f.ranco. 1

Inviare Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, aagiung endo: per l'Ufficio poetale Succursale diciotto, ROMA.


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( ..\Nl\O XXXI\ ', F..\6C. 31]

lI.. POLTCLINI CO

QUESTIONI DEL GIORNO.

Onesta protezioll1e dell'individuo europeo e spe r. ialn1ente di .qruello che vive n ell1e grandi città,. co11tro la tUJbercolosi è 1dov uta al fatto ~l1e i& prima inifezione, sov·ent8 è icontratta. n ell'·età in cui si frequenta la scuola, :quando cioè è [possibile t111.a resistenza al 'PT01g redire della ma_lattia, qua11do possono formarsi anche dei focolai later1fj, oh e non 11anno manifestazioni clini.che. Questa rappresentereb•b e nei bambini la \'eJ'a vaccinazione pr.eventiva naturale contro la tisi degli adl1lti , sempre però nei !Suoi lin1jti, gia.ccl1·è sapipiamo che qu·esto 1Proc·es·so ·d 'infezion·e n ei bambini non è 1SCe'\10 di ipericoli, 1pote.ndo svolgersi da queste infezioni latenti delle malattie gra·viss~me; aJPIP1 a rten1g ono a •queste le in1prov·v ise n°l'.eni11.gi1i tubercolari. quelle forme tJuibercolari durante a.lcun e malattie intercorrenti e q'llelle infi11e ch e ci .11a ·d imostrato l'enorme materiale di esperimento fo,r nitoci dall'ultima guerra, che cioè le soffer en ze e la .f ame .h anno i•m p1edito la caip1ar.ità di resistenza contro la infezione tuber-eolare. Tutti i tentativi idi inlfezione arti.fiiciale degli 1ndiv·i1d1.1i n11e1diante i bacilli tuq1ercolari viriulenti vi\renti doVTlahbero fallire pe.-r le sud.dette ragioni. Constderando poi· le .g ra.n 1di oscil1azioni della capacità di re·s istenza td•ei bambini contro la inf e?.ione nat.urale, non è possi1bile stabilire una dose g1e nerale inno.cua 1per 11na infezione artificial e, n è possono rite11ersi. siufficienti 1e ooperienze fatte à a Selter su 9 ba1nbini con la \11accinazione n1edia11te l'infezione arttficiale daia. dai baicilli tu· bere o lari l1mani 'rirule-nti e vilventi. P er le stesseragioni anche ia frizione di bacilli virulent i e vi'venti sulla c11te dei lattanti, rruccomandata re· centeme11re da YI611er, dev'essere esclusa; giacchè p1P..r es1P eri1nenti ·così eroici occorrono prima 1d1elle proYe sioure e 1co11vince11ti delJ.a innocuità di essi, s.pec·j e nei bambini. I \Tee.chi esper:imen ti dj Behring e ·d i Koch di v:-i ccinazion:e bovina m ediante iniezion e dei vi, tellj ,con i bacilli tubercolari ;umani, relatilvarrnente inno~ui per i bovini, ·h anno fallito. Questa cosidetta boivovaccinazione ebbe un certo risultato eh.e avrelbbe dovuto esser·e contliruuato e miglio.rato. I .o scopo che si è cercato di raiggl!ungere con tutti questi tentativi on'de ottenere una immrunità mediant.e \raceinazione con materiale innocuo si è tentato ottenere jn seguito per diverse vie, sia con i cosidetti ba1cilli a·vinulenti, ma con dUibbio effetto, sia col ,-accino di Friedmarm. RPcentamente Calmette 11a seguìto un'altra via col s110 n1nteriale di ·vaccin azione BOG il .quale con iste in bacilli tub. \li,-enii bo\·ini che hanno per~l11to la •virulenza in seguito a coltura di {Parecchi ai1ni in un terreno nutritivo alcalino contr n r nt r rl r lla bile. Qllesto DlC'11.)dO ha da1o luogo reti'nt~n1e11t c ad nnD contr0Yer$1a fra il Caln1ette 1

P1·i11cipii fondamentali e sviluppo della vaccinazione antitnbe1·colare. C\·.

LAUGER

.1ledi::..

A~l.,

n. 10).

considere,·ole aumento della inortalitù l)er t nhereolosi. in qu esti ultjmi telllJpi 11a dato un forte impu.1'so a;gli ~tcl!di ·della tu1ber1colosi in 01g ni suo campo ed ai nuor\-i n1etocli terapeutici, spec i a1111ente ri1guardo alla tubercolosi infantile, allo SCO!fJO di agLre contro la. d·i f.fusione ·della malat· t in. P er ra gigiungere questo scopo Yi sono 1d1Ue ,·ie : ·diminuire la 1pos.s ibjlitù ·dell'ind::ezione, ciolè la profjla1ssi espositiva ed aumen tare la resistenza ')rganjca contro jJ 1contag·io, cioè la 1P1rofila1ss1 d ispositiva . La prima non J.P'11ò a·ver·e un ·eiffett.o ef.fica(!0 contro la infezione in q·u anto è enorme il i1umero degli anm1alat1 cli tl11bercolosi aip erta (250,000 in1divi1dui jn Germania) e praticamente in1possi1bile jsolarli dall'ambiente so·ciale; occorre inv.ece pro\'lvedere alla iprofjlrussi dispositiYa e·d a taJ 'l1opo eercare i ·mezzi p er a;umentare la resistenza organica mediant.e la nutrizione e lo svl· luppo fisiico e mediante la vacciinazione jprevernttva. Non man·cano certo 1coloro i quali credono chP. questi tentati•v i ·di vaccinazione prevenii\ra d ~b·bano es-serie esclusi, percl11è .n ell'uom.o rnon esiste una reale imm'u nità e che anol1e auando st s)a otten11ta ,olini1cam·ent.e la g.u arigione di runa affezione tubercolare no·n si è sicuri contro runa nt1ova affezione. Sa.rebbe trop1PrO 1l1ngo esiporre tutte le \rarie ;f oTme :di :illnmi..1nità tubercolare e soffermarsi a tratt.arJe singolarmente. Già Robert l{ocl1e aveva da tamipo dimostrato ohe il .porcellin o d'Jn.dia tu· bercoloso se viene infettato iPer la i.Seconda ,~alta non .c ontrae questa seconda infezjone e 1 seg·uen1do questo ;procedimento, si gi'Unse alla conclusione che esisteva tale immunità dell'org.an:iismo tU!bE'rcoloso per la qruale .fu rpoi usata la espressione di immunità rper l'irufezione, .s ot·to il .qual nome do·v e"a intendersi che nella tubercoJosi solo per lU1 a inf·ezione pura ·e solo 1 per il perio·d o d·e lla s11a durata esista una immrunità. E ciò è ancl1e dimostralo ù.alle osservazjoni e.p 1demiologiche; sappiamo infatti 1che ql1elle popolazioni, elle nella gio·\ 'inczza non han110 s ubìto il contagio tulberro l :lTr, alla <pirima orca ione ~rE'se ntano f 01".1110 as...~ai pil.1 gra1 vi e .Pitl numerose di qi.1 el cl1e non f:ia prr le 11opolazion i europee, J)fe so le quali llCll' rtù in f antjJ e ·sono .straoJ' <iinariam•ente pil.1 freq11rnti i contatti .con l'infezione t11bercolaTc. Saippia1nn nnche cl1e n elle n ostre 1città la popolazio~ ne ~tobil c offre l1nn resistenza magigiore contro la 111hc1colo i rli q11Plla della popolazione mo· b i Il\ 1 l Pi r onta ci in i. 11

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[-.\~NO

XXXI\-, FASC. 31)

f'd il batteriologo I~ raus di Vj enna riguardo alle alterazioni tt1berrolari dei tessuti proYocate dal materiale di Yaccinaziori.e, cl1e il Cal1nette n e.ga e elle il Kra.u s a\·re))be (li111ostrato n el m esentere e Itel1e g'landole linfatic11e d ei porcellini d ' India, c.11e 11anno uibìlo la i11jezione intraperito11eale. Tutt e le co11 iclerazio11i stann o contro gli esp€rimenti te11.clenti aù ot1e11e.re una i11oculazio11e protett]Y~ 1nedia11te bacilli tUJb. -viYenti e peru sono gi11siifi'cati i tentatiy·i e gli sf orzi l)er poter giungere a 1ale Yacc:inazio11e con materi nle innocuo, cioè co11 bac illi tub. u cci. i. Nel fatto C'l1e nello 1111b er colosi è c1i11110 -traibile 1~n 'i111n111njtù solo 1p r r j l 1)erio1d.o di durata ùel p.rocesso i ubPreolare e t ·h e es ~ a ap~) arente111ente sparjoce co11 la g'UUri gjone , si è Yolnto erroneam ente troYar la J)rOYa elle l·i.m[}1nnitn s)a le.gata n.lla prcse11za <li haci1li tul). \'i v·cnti. T al e concetto troYaYa n,ppo·g giu -0nche 11el fatto che i veccl1i r~perimenti diretti ad ottenere l'immunità rr1ed ia11t e i bacilli tt!h . 11ccisi n on a·re\ a110 dato alclln ri ultato decisii\-o. Gli l1lte1·iori es1perimenti di Koch non ebbero a1 c11111 esito, n on essenclo ri111scito ad ottenere il rias. or,bimenio n el co1·po animal0 dei bacilli tubercolari in gran quantità. Riusrjti nnche Yani {utti g'li altri n11merosi esperimenti, si ,-enne al conce1to 1do ttrinale cl1e non era poS6ibile una jmo111..111izzazione con bacilli tubercolari uccisi. Solo nel 1916 Be. an dimostTò nei porcellini d 'India ch e, anc1l1e dopo un precedente trattamento con bacilli tubercola.r i 11c:ci1si, una parte degli anin1ali Qlffri\·a cl1iaran1ente 11na ricett:itvità :p er la tu.bet"Colina, c iò ol1e ve11ne C'O nf ermato nnche da Bok er e Nakajama. In tntti gli esperimenti 1p erò s i T'iro11obbe ]a i.r regolarità con la ,quale si otten eYa la a1lergia d f'lla tJubercolina. Se'lter ritenne come cer to c"he solo per infezione si p11ò rag.g1t111.g ere q.u .esta aller gia tubercoliniiea e questo concetto iparYe anche conf Pr1nato d:-il fatto chi'.\ i1on i era mai riusciti di ot1 enerE=> artid'icialrmente tale n lle.1~a nell'rnomo. )lel 1924 l '.l\. ha potuto comunicare i pTi1mi risultati 1aei suoi lunghi esperimenti rper i quali il probl·ema della vaccinazione tu1bercolare con ba~illi tu1b. uiccisi fu tanto rfacilitato cl1e s i potette p ensare gjà a dell e pratiC'h·e aJ)Vlicazion i. Egili dimostrò che per mezzo di un materiale c05tituito da gi ovaniss1mi l)acilli tubercolaT.i si può ottenere con la massima regolarità negli anirrnia.11 la tra·~1fo.rmazione all er.g i·c a e ch·e an cl1e nell,organi~n1'o .Ulffiano si può ico,n la stessa regolaxità avere l'al'ler.gia tubercolinica con la 'raierinazione intracut.anea. Secondo le osseri,·azion i f]norn fatte questa allergia arttfiiciale può ct11rarP ;per 1p arec:chi anni. TJe prove istituite su 200 ])a11T1bini l1anno perfettam ente 'co;rri·ssposto. 1L o sYiJ.uprpo di qt1esta aJ.lergia Tjr,hi-eid e 'Un p erio do di 3 a 5 m·esi, cfie cor1

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111 e;

SEZIONE PRATICA

. ri~po11de al ip1erio1do di incubazione della infezione natl1ral e. Questa allengja 11ote,·a inetter·s i in rapporto con la i·m mur1ità. Gli e~perime11ti ·eseguiti hann o portato alla di· n10. trazione c.11e per la produzione di una imr11unità tubercolare non è n ecessa.rio i.I bacillo tubercolare \ 1ivente La immu11ità rrup1presenta uno stato irritativo ·determinato nell'or·gantsmo .Per la penetrazione dei baici1li tubercolari e-d è in·diff ere11te che questi siano vivi o rnorti. B facile con1preI1Jdere cJ1e questo stato irritativo in t::ilunP c]rcostanze e per 1nat.erjale vaccinico vivo • e capace di moltiplicarsi, co1ne nell1a infezione naturale, può .essere più notevole e 1pji1 du;raturo. L'immt111ità . si e tingue quando per guarigione o riassorbia11ento o<l ·eli1mi11az] on e dei bacilli tl.llb. res~a l 'azio11e •d el11·attività del ricaim1bio. L·omoger1eità d ello sti111olo gej bacilli t.u•b. ·vivi o 'lnorti è dimostJ.'aJbjle aniche n ella omogeneità della reazjone istologica, nel·l a on1ogeneità della reazione allPrgica co111e n ella omogen ei tù dell ' i.m 1nunità. Tl fatto che il materiale vaccinico dell'1A., conC\ist ente in gioYani bacfl li tnb., determina nel· l'uomo costante.mente l'all ergia r nei porceillini d'India gli eYi•d enti fenome11i \1' im1n11nità, condusse natuJ>alme11te alle 'Prove ed all'esame del1la ua importanza n ell'uon10 e specia.l mente nei lattan1i, nei q;t1ali la mortalità nel primo anno di Yita è circa deil 30 %. Ebbene: in 50 casi in JJattanti di fam1iglie con vuber.colosi aipeTta e dOJPO t1n periolrto ·di osserv azione di 3 anni, son o tutti Yiventi e sani, mentre la mortalità, co111e si è d etto, varia in quell'età 1dal 20 al 30 %. Ai r irs ultati sperin1entali qub.11di co.rr i51po11,don o ,quelli della :pratica e d ella clini<>a . 1 a tecnica rd ella 1vaic•cj11azione è straor·a1na.r1·a n1ente facile: essa va 'Praticata a lil a superficie esterna dell·a roscìa i11 tre volte, cja:sciuna di 0,1 rmc. J.,H yac cj11azione :11011 pro·vo ca alcuna r eazione generale 0 11 alterazioni o mani1fest azioni locali; nel corso di qualche settin1ana si forma c;n1 posto dell.inoculazione un pjccolo induramen · to , cl1e poco a poco svan]sde, e solo rara.m ente si cor1sta1f! n o delle ,p iccole liltcerazio ni, rbe cic.a trizzano anoh'esse ccm1'Pletru11ente dopo alciune settin1an e. L,'jnoculazione 1può essere p;raticruta anche nei pri1I11i g·iorni ·di vita e deve ritenersi abbia ::inc.he, tardiv arin ente , una 1azione su lla morbidità e 1può essere esegui1a an.ohe nei bam bini più grandi e nfl(g·li adulth L ' ..\. 11a volu to far conoscere i prin·cipii di una \'accinazion e co11 materiale innocuo, dato da bacilli uccisi, la quale ri.solve la ipas!Si·b ilità tanto djbattuta di un'imn11unizzazione t:uib ercolare e pruò, dimostrata la sua attività e la s ua innocuità, e'ser meSGa a prolfitto. Si è qruindi autorizzati aid eisten·derla efficace.men te nella ;p1·atica. 1

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DE CH IARA .


1120

IL 1>lll.lCLT:-.ìJCO

ICCftDEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6RESSI. R. Accademia lleclica di Ro111a. 1~?7.

'edt1ta ordinaria del 26 marz-0 presiede il nrof. R.

Preside11te.

_l\.LESS A"NDHI,

potuto ottenere alcuncl1è di dimostrativo negli a 11 imali d.a esperime11to; ed è convinto dello scarso lJoter e patoge110 di questo microbio . Il ~ 'earetarlo: V. PuNTONI.

-Società )leclico-Chirn1·gica di Padova. Seduta <lel 27 maggio 1927. P residenza : l)l'·Of. ì\1, DONATI, presidente.

Sulle j or rn e filtranti del bac'illo della tu.bercolosi. Prof. O. CAStAGR.-\NDI. L ' O. riferisce sue ricerche sulle sorti del B. tubercolare somministrato ai bachi da seta e passa quindi ,3Jd esporre ·esperimer1 ti perso11ali sulle forme filtrabili del b . tubercolare: si intrattiene particolarmente sulla coltivazione , di tali forme nei l~ucoc!ti e si dichiara convint·o dell'esistenza di forme filtrabili del b. tub€rcolare. L ' esistenza di queste forme filtrabili ria pi· e, seco11do l' O. , I.a qt1estione delle fasi di v·ita dei inicrobi.

Oo,nsiderazion·i su, cli

itn

ca.so di costola cervicale.

I ;

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D·ott. E . VENEZIAN. - L'O . comt1111ca u11 caso di costola cervicale, intrattenendooi sulla diagnosi, sulla sinto111at\>logia e sulla cura.

Ra pporti fra la L eptospira icteroides (NoGUCHI) e la Leptospira icterohwemorragiae (INAD"\. e lTo). Prof. V. PuN'I01'-r. - L 'O . dopo a:ver riassunto in breve la storia delle ricerche di Nogucl1i s ulla febbre gialla , pone il problema se la L. icteroides sia differenziabile dalla L. icterohaemorr.agiae. Il differenzian1ento sarebbe possibile con le reazioni immunitarie seco11do No.g uchi e B.attistini. L'O. invece, p.aragona11do questi due microbi, ha t·r ova.to id€ntità di oomportamento immt1nit-ario, ciò che colli111a con le r ece11tissime r icercl1e di Theiler e ' 'r.atso11. Sella.rds . Conclude p er l' ide11tità micr<Jbiolog ica dei due ceppi studiati. 1

~-atura

e significat o clelle associiazion.i fusospìrochetiche.

Prof. G. ~ .\.NARELLI. - L 'O. che ha potuto stu<liare i11 ooltura pura uno spirochete, di deriv.a2Jio11e p r ob.abjln1ente cecale, e morfologicame11te simile a quelli cl1e si trovano i1elle angine di Vincent, nelle bronchiti sanguina nti ed in molte altre affezio11i, l1a osservato che .in certe condizioni Je spirocl1ete si trasformano in t ipici batteri fusati. Dopo aver de.scritto ed interpretato le Y.arie forme osservateJ 1'0. viene ,alla con clusione chP. le forn1e s piroehetiche e le for111e fuaate che si ritrovano in molte affezioni patologicl1e , e · seg11ata mente nelle angine di Vincent, n on ono due specie divPrse, n1a bensì due forme l leo111orfe di uno stesso inicTorg.anisn10. La co11oentrnzio11(l dell'ossigeno se1ubra essere la ro11di-ai-0ne pri nei pale che regola le trasfor1nazioni. Dal punto di ,-,"tn rlel potere p <.1togP no . l'O. non ba

I rnicoplasuii (proposta di denomin,azione di alcuni 1llt rav1irus e particolarmente dell'ultravir·us tubereo lare.). 1

L ' O. fa prr.sente co111e nel cicloi de~ batteri propriame11te detti non possano negarsi stadi di invisibilità. Egli chiama questi stadi de i ger111ogeni o germoci ti rispondenti al criptantigeno di Friedberger. E spone le indagini fino ad ora eseguite sui cocchi e sui vari batteri fermando l'attenzione sul bacillo di Eberth e sul B. tubercolare. E sperimenti eseguiti colle amebe hanno portato 1'0 . .a tr~va~e eh~ in esse il B. di Eberth scompare mentre i filtrati · diveno-011 0 ca:paci di ridare in cultura il haici·llo. Nella ~stesso modo le .amebe si comport.ano rispetto al B. della 1tu•b eroolosi. Prendendo ìn ,es,ame il B . della tub€rcolo.si 1'0. per Uil orientamento nelle ulterior~ esp~rienze ~a fatto tesoro di ricerche da lui praticate in bruch1 1 n ei qu-ali trovò che il bacillo viene sceTato e poi distrutto dai macronucleoliti. I bruchi pestati e tritati e poi filtrati danno un materiale che inoculato nelle oavie determina iperplasia ghiandolare trasmissibile, qu.alche volta .anche reperto di bacilli acido-resistenti. Queste esperienze lo hanno indotto a sperimentare le culture scer.ate che otteneva çol metodo Arloinoo in co·n fronto colle ordinarie a germi acidoresiste11ti. Le culture scer.ate filtrate trasformate in t erreni catalizzatori e rifiltrate hanno d.a to luogo a iperplasia ghiando lare trasmissibile oon. reperto di bacilli .acidoresistenti da.I terzo al quinto . p.assa;gg10. I gern1ociti quindi secondo l'O. si generano dalle culture scerate con opportuno trattamento delle sW.sse. Dat-0 noi il modo di comportarsi di questi germo~iti ~egli elementi cellulari (ba ~sperimentato con ìeucocitj), nei quali non producono alcun fatf:o degno di nota fino alla formazione dei batteri ac1doresistenti, egli crede che si .avveri una simbiosi tra germociti e plas1na particolare. L ' O. propone quindi di ascrivere il B. della tubercolosi al 11uovo g.ruppo <lei micoplasmi. Lo st.ato micoiplasmico oorrispo·n derel>be ,ad uno stato speciale di infezione senza malattia dimostrabile (a parte le prove serologiche negative) con ì.a prova dell.a labilità serica. DONATI. - L ' O. ri leva l'irnportanza della oomunicazione specialmeute per quant0 riguarda le infezioni latenti. P .\H!' I/O . rit·hi<im.a. la g1·ancle im1JOrtanza che secondo . :\ utori r ecenti , specialmente francesi, C.\SAGRAX.Pl. -

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{ANNO XXXIV, FASC. 31]

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SEZIONE PRATICA

.avrebbe l'infezione da virus filtrante tubercolare nel determinar.e ipotrofie nei nati da madre tubercolosa, così che si intravede che gli studi su questi virus porteranno importanti eontributi alla questione dei rapporti rPcjproci tra l'infezione tu• bercolare e la ~ostituzione morfologica d e·l predisposto. È u11 vecchio concetto itailiano che va dal Maffucci ad Andrea Ferrannini che l'infezio11e tubercolare della m.ndre po&Sa deter1ninare ipotrofie nel figlio con piartic-olari note morfologich13. Gli studi sui vi.rus ultrafiltr.a.b ili poosono portare nuova luce su questo ~ rgomento purp schiettamente italia110 della predisposizione costituzionale morfologica alla tl1bercolo i. che non si debba ENBIQUE. - L 'O. è del oarere • esagerare in quanto la predisposizione è legata a fatti anatomici ben definiti. CAs \ CRANDI. - L'O. risponde agli or.a.tori preoede11ti ribadendo i concetti espr essi e mettendo in rilievo ancor.a. un.a volta l 'a~lto 1 interesse di questi studi che porteranno certamente una notevole modificazione jn alcuni co11cetti t.radizior1ali .

l nuculazione deila febbre ricorrente africana n~i postun1,i, di ~nccfol'ite letargica. L 'O. riferisce su quattro casi di paJ"kinsonismo poste11cefalitioo in cura coll'inoculazione sperimentale del t1·eponema della febbre ricorrente .africana. In uno l'inoculazione è a ppen.a avven11ta. In due la febbre rjcorrente P in atto ed in u110 41. ma.I attia è già al termine colla cessazione già da due mesi degli .accessi febbrili. Allorchè gli acce....~i tendevano ,a soomp.a.rire troppo presto (dopo due .acoossi) il treponema (fornito dall'Istituto ieroterapico Milainese), fu 1·einiettato con effetto positiro. Una reinooulazione ~1lla cessazione degli .accessi dopo due mesi fu invece negativ.a. Nel caso già a termine di ct1ra la reazione di Wiassern1ann da n egativa divenne debolmente po~ sitiva. La ricorrente fu bene tollerata. L ' O. enumer.a i vantaggi che i)resenta la jnoculazione della ricorre11te su quella della n1alaria . Il primo caso curato ebbe ottimo risrultato terapentioo . Obbligato da,. un an no a letto ed i11oap.ace di al imentarsi da sè riprese a cam1n inare e a. poter .alimenta:rs i. Diminuirono i tremo1 i e scomparvero alcune sincinesie come quella dello· sporgere I.a lingua nei movimenti degli .arti. Sl1l risultato negJi altri due ~asi co11 r icorrente in atto non potrà essere riferito che .t ra qualche tempo. BELLON'r . L'O. fa alcune riserve su quanto p11ò "!:iguard.are l'interpretazione del risultato favorevole nel caso non più in esperimento. Si dom·an0d a }Joi se sia il oaso di pJ:atioare u na ter.apia del genere che potrebbe ai1cl1e ritenersi inopportuna. CAslAGRANDI, TRUFFI ed AR~ruzzr rilevano l'interesse dell'esperimento e fanno a lcune osserv.azioni s ul giudizio dei risultati. P Anr. - Ringrazia g1i 00. precedenti e fa presente che la gravità della malattia e specialn1ente l'in-sistenza dei feno1neni p arkinsoniani, I.a SCllirsa, PARI . -

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per non dire nulla efficacia di tutte le cure fino ad ora esperite, giustificano pienamente il suo tentativo che apre la v1a a, qualche speranza .

La farina di so1·a nella ·a limentazione q1,mana . (2a. comunicazione - Società di Bioloaia). D uccESOHI. - I/O . fa p.resente q\1.a nto segue: 1) Gli esperimenti di .aliment-a,zione con pane misto di frumento contenente il 10% di farina di soj.a sgrassata, compiuti sopra, sei soggetti normali, h anno fornito i coefficienti di utilizzazione espressi nei seguenti v.a·lori medii percentuali: assorbimento totale (secon do il residuo delle fecce), 93.69; ·assorbime11to tot.a.le (secondo il computo del• le calorie), 94.06; ~ootanze azotate, 83.90; g1ìassi, 94.13; sostanze minerali, 65.36. Questi valori di1nostrano che 1a utilizzazione del pane oon i 0l 10% di f arin.a di soja è .alla p a ri di quella del pane di solo frumento de lla migliore qualità . 2) In una seconda serie di ricerche riguardanti l'alimentazione con pane mist-0 di frumento contenente jl 20~~ della stessa farina di soja, si ottennero valori che differisco110 appena del 2% in me110 dei precedenti. 3) La digeribilità in vitro del'le proteine del1a farina di .soja, per inezzo della p epsina cloridrica, risultò del 94. 79~{,; p er la fari11.a di h·umento .si ottenne una percentu.ale del 90.06%. 4) Il processo di estrazione dei grassi E'On diminuisce la capacità di ut.iljzzazione digestiv.a per Ta farina di soja, anzi sembra. favorirla. 5) I risultati dei nostri esperimenti sono completaim ente favorevoli alla p.a nificazione con farina di soja priva di gr.a.ssi, specialmente se limitata per 0 ra a proporzioni non superiori .al 10% rispetto alla farina di frumento. 6) La farina di soja, qt1ando venga adottata oltre che per la panificazion e anche per a;ltre prep.arazioni 11utriti ve alle quali essa si presta, eootituirà un preMo-.<;o .apporto di proteine a buon inercato nella alimentazione poporare. Prof. F. P ANCR.\Zl10. 1

IL POLICLINICO ,, •

SEZIONE MEDICA diretta dal Prof. VITTORIO ASCOLI .

Il fascicolo 8 (1° Agoeto 1927) contiene : LAVORI ORICINALJ :

- P. FOLTZ : Su singolari localizzazioni muscolari e tgastriche nelle linfoadenosi ·cron.ie'he. II. - S. DIEZ: Il trauma· nella genesi e nel decora.o delle leucemie e di a.ltre emopatie. III. - F. GUCCIONE · Gli effetti dell'a.eportazione delle -ca,i;sule surrenali uel coniglio sui vasi e s ui principali sistemi organici . I.

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PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L· 6

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I non a bbonati a.Ila BU!ddetta Sezione potranno riceverlo iinvia,ndo dl ~ativo importo, med·i ante vaglia poetale, al Sig. LUIGI POZZI. Via Sistina. 14, aogiuna,ende> per l'Ufnoio postale Su001.rrsale ~iciotto, ROMA.

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il POLICLINICO

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[ :\NNO XXXI\., FASC. 31}

APPUN-TI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le mala ttie di cuore complicant i la g r a vidanza. "'.'e! periodo cli cinque anni, B . E. Hamilton e l". K e1log (A.1n. Journ. Obst. a. Gyn., n. 4, aprile 1927) l1anno a vuto agio di osservare 882.

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donne gravide, cl1e ac .;usavano disturbi cardiaci. Di queste, 218, cioè il 25 %, erano affette da ver e e. pTopri e oardiopati e, 1p er lo più di origine reumatica. ""pcondo gli .l\.A.. , inoltre, il 7.5 % di tutte l r-., don11e gravide accusa qual _jhe fastidio n ella sfera circolatoria, e se n e posson o fare tre gruppi: 1) gravide cl1e si lame ntano ·di dispnea, tachicardia, dolore precordiale., svanimenti, e_jc , pur non riscon t r a ndo il m edico al ct1na m a latt ia crga11ic·a di cuore. Si tratta di r_jasi di nevrosi cardiaca o n evrastenia, p ei ·quali vale il riposo e la p·sicoter1ap ia; 2) grayi,de che presentano rumori sistolici, dil atazione dei diametri cardia~i non b en netta. extrasistoli. Si t ratta di cardiopati e non ben diagn osti cn:bili, p er quanto « possibili » , che n on r J rl1 1edono trattamento s1peci ale; 3) f!ravi-d e con m ·a lattia di c uore indi s~utibile, con notevol e ingrandimento e segni di scomper1so, cJ1e può giunger e •alla fibrillazione auricolare. Una piccola parte di .queste ultim-e è affetta da sifiljde · ~ardio-vascolare, 1d a v izi congeniti, o da di stl1rbi gravi del ritmo. Una parte ben ,p iù ragg narctevole è invece affetta da ear.diopatia reumatica, con 1esi,oni della mitrale ·e d·e ll"aorta. Il trattamento idi queste deve essere, naturalm ente, b en pi·ù severo. L 'interruzion e d ell a gravidanza nelle c.ardjacbe è i11 dicata n ei seguen ti casi ·: segni n etti •Jonge~tizi; con comitante nefrite ed ifpertensione; fibril1azio nP a nricolare; accessi fébbTili reumatici (?) in atto o re~enti. UTla regola importante da osser vare sarebbe f!u ella ·di ricoverar e in luogo adatto di cuna le gravid e malate di cuore, n on appena appaiono i sinto1ni di scompen so. In gen ere si può ritenere cl1e 10 ·soompens0 car diaco in g ravidanza si produ ~e o p er n on aver 11bbidito ai con5igli impartiti dal medic'O~ per qu el che riguarda l'attività corporea; 'O per mia lattia intercorrente 1mprevi·s ta e inevitabile; o per l« comparsa di compli ~azione cardiaca imprrovvic;a q11ale ad esempio Ja fibrillazione. OttPnuta !,espulsione d el f eto, l 'eventuale ste· rilizzazione d ella donna S'd.Tà r egolata dalle stesse indicazion i -accennate per l ' interruzion e di gra·y iflanzn .

CirJa ai m eto·di d 'anestesia, l'etere è quello più vantaggioso, in quanto n on Ja alcun m ale alla l'a.rd]opaziente, e permette di com1pdere u na cesarea i11 t empo 1assai minore cl1e con l 'anestesia locale, previa iniezione di rnorfina e scopolamina. Quest' ultima, iuoltrn, è r iu s..:ita talvoita dannosa. Secor1do gli ..\.. ..\. poi , sarebbe preferibile ricor rere a ll'estrazione col forcipe, a dilatazione co t~: ­ .p.Ieta, p i utto6to ch e a l la cesarea. Se a.nche fos::,e in di .!atla nella pazi ente la sterilizzazic,ne, questa potr à essere eseguita in segu ito, a d istanza di tc:mpo p iù o meno lu uga . !\l. F ABERI.

SulJa prognosi dell'iperten sione essenziale. Vcitz e Siebe11 (Muri ch. med . W och eris., 1928, 11. 59) .. :on lo studio di 100 individui (46 uom ini e 54 donne) 11anno rilevato che molti ip ertèsi conscr v1ar10 u n'attività n otevole e sono quindi poco i11fluenzati dai loro disturbi. In molti la tensione a rteriosa si mantien e stazionaria a lungo e lo stato gen erale risulta s oddisfacente anche con teT!sion e molto elevata. Spesso poi si h a r etrocesoione de i sintomi fisicl e funzio11ali, n on solo in d onne, in ·~ ui l'ipertension e è di sovente in r81Pporto con la me11opausa, rr1a anche in uomini. Gli AA. in complesso, insiston o sulla ,p rognos i abbastqnza favorevole dell 'iper te nsione. Secondo Ilde (rif. in R evue 1nédicale. 3 febbr. 1927) l ' ipertension e p r ovooo talora d ell e conse· g·uen ze gravi, tal'altra invece è ·benigna, ciò che ò.imo5tra che la sua patogenesi è multipla. I . a morte è dovuta ad indebolimento del cuore od a.ll'apoip1lessia. I ·dist·u rbi renali graYi con uren1ia sono rari, l 'albumin uria è tardiva e leggera. Il Cl1ore si dilata, ciò che provooo la di5pnea da. s forzo, elemento di ·~attiva prognosi. E quin·di consigliabile di sostenere il cuore mediante una m edicazione digitalica co ntin ua e ~amministrata progressivamente secondo l'indice ,d ispnoi-co del malato. Regjme poco se,·ero e non debilitante; esclu dere la decl orurazion e. Con ceder e l a libertà di prendere delle beYande 1p.er calmare

la sete. L a 1nalattia è più beniglila n elle donne_ fil-

Il trattamento dell'ipertensione della menopausa. E . .J. Stiegliz (Tlie Endocrine . urvey. febbr. 1927) classifica le LJlertensioni n elle gr a' i de come

segtie.


{Ai\~U

XXXI \ ' , l "ASC. 31]

SEZIONE PRATICA

Un tipo relativamente b enigno , che si ma11i resta abbastanza presto (5°-6° mese), caratterizzato da un graduale innalza1nento della pressione e dai sintomi di un1a l eggera nefrosi. Tali pazienti uon sono da considerarsi co1ne molto tossi.:lle; si hanno spesso in esse dei focolai d'infezioi1c cl1e han110 un significato etiologico. 1)

Un tipo tardivo maligno, che insorge inaspettata1ner1te, con ra1pido innalzamento della ter1sionc arteriosa e segni evidenti di notevole intossicazione, che passa rapidarr1ente ad eclampsia, ·_·or1 lesio11i renali ed epatich e.

gruppo, è sempre precaria in quelle del secondo. sebbene vi possar10 essere d elle gu•arigioni; in quelle del terzo, di1p end e dalla gravità dell'intossicazione ed in quelle del quarto da quella delle compJ icazioni esisLe11ti. fil .

2)

31 !...'i pertensione di donne che già avevano n1alattie v1ascolari o r enali, quindi un'esacerbazione gravidica. 4 L'iperten sione con complicazioni definite, quali malattia cardia.;a, nefrite acuta, infezio111 acute, difficoltà ostetriche. E anzitutto necessario un accurato studio della

paziente e l'eliminazione di ogni sorgente d'in· fezion e (sepsi dentale, infezioni del tratto respiratorio superiore). Si dovranno evitare n ella dieta 1 condin1e11ti e le spezie, ma non fare e ..!cessive restrizioni nei proteici, per timore di compro1netiere il feto. Particolare attenzione si rivolgerà alle i11tos ~ icazioni tiroidee, non rare nella gravidanza. contro le quali sarà utile l ' u.so prudente della soluzione di Lugol. Un 'altra indicazione è l' elirninazione dei iprodotti tossici ; se non vi sono •.!ontroindicazioni cardiachr , si faranno bere abbondanti quantità di liquiùi (2-3 litri al giorno), anche in presenza di un edema diffuso tossico. L'uso precoce della digitale unito a1 riposo sarà di gran·d e aiuto nel caso di insufficienza ·~ardiaca anche lieve. tinvece l'A. ritiene con troindiciati gli abbondanti purganti, le sudorazioni e, specialmente il salasso. Utili sono i calmanti che 1permettono alla pa· ziente di riposare e 1p ossono esercitare anche un' azione diretta .:ome calmanti d ell'azione vasomotrice: fra questi, il bromuro di potassio (60 cg. a 1 gnammo, 3-4 volte al giorno), il fenobarbital; l'idrato di cloralio è inYece di valore dubbio. Poco valore hanno anche i vasodilatatori, quali i nitriti ed il veratrum, che l ' ..\. sconsiglia netta·mente. Se queste misure risultano ineffi ..:aci nel ri ·durre l 'j pertensione, ed i sintomi di jntossicazione a11mer1tano, si riçorrerà all'interruzione d ella gravjdanza; nei oasi del 20 gruppo, questa proce·dur a irnpedirà l'eclampsia e ad essa si ricorrer:) senza jndugio. La digitale è sempre indicata in ·.t utti i casi tossi.!i. I.a prognosi è buona nelle pazienti del prirno I

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. '

La v itamina antirachitica. B noto che le Yitarr1inc A, B e C derivano dai cibi vegetali: l'organisn10 anin1ale nor1 è in grado di sintetizzarle. La ,·itamina D o a.ntiraiohi-

tica, i n,·ece, non si trova, di reg·ola, nei ci·b i vegeta!i. Abbonda n e11·olio di fegato di m erluzzo; è an che presente n el tuorlo d ' uoYo e nel burro. e ne sono risco11trate deboli proporzioni n ell'olio di cocco preparato con frutti seccati al sole, il che è stato attribuito all'·azio11e 1attivante della: luce ultravioletta sui gr assi. C. E. Ri lls (Journ. Biol. Cl1e1n., apr. 1927) ha voluto irulagare se la vitam.ina D del merltlzzo potesse provenire <lall'alimentazion e abituale di questo. :\]l'uopo egli 11a esaminato le a lgl1e di cui al.Jitu1aln1ente si nutre il merluzzo n e i pressi di Terrano,·a, e le ha trovate llOYere di detta \'ita1nina. D'.:iltra parte l 'irradiazione del merluzzo non ne ha fatto a umentare il contenl1to di questa Yitamina; l'oscurità l)rotratta iper G mesi non l'ha fatta <iiminl1ire. 1'utto ciò tende Q proYare che il 1nerluzzo compie da siè la sintesi della Yitamina D. Tale prerogativa è condi,·isa da altri 11esci: .così l'olio di aring·a e l'olio di sardi11e ri\'aleg·giano con qnello di olio di fegato di merluzzo irn {'Ontenuto

..

cli yitarr1fr11a D. V.

L'azione della luce sull'olio di fegato di merluzzo. I

P. B. P ea•coick (La11r et, 14 o:g10 to 1926) 11a faJtto clelle esperienze in proposito ed ha rileYato che 1ri luce agisce ·ull' olio di fegato di i11erlt1zzo, indt1cendo in esso le seg·uenti modificazioni : 1) La f1norescenza norma.le cli u11 beJ color o•r o sicoon ·p1arr p1rogres:siivament1e co11 l'esposizione aJù·a lru~e~ ·C}lnesto effetto v:iien e crlrian1ato << d1elJu1nir11azione ,, . 2) 1\11co1· l)fjilna cJ1e si ,~e ri1 fi1c.11i la itle1un1in.azjone, Ja ri·cerca. d·e11la V1ita.:1nina .A.. m edia11t1e la reaz.ion e col C'lorn r o ·di arr.s.enico è n eg·a,t iva. 3) L'ollio a11cl1r se ci<Ymprre.ta,r11.ent·e de·Lu1111i11ato, i1urc1lllè sia te1111to all'o·sc1u1ro per pareic1c1h.i mesi, rLa·c•quista !:-rafla,ta.mente 1a fl1u,o.r escenz1a, ma i1011 ric.u1p1era la '' itamina che è dJa co11sid·e rarsi ·cr0111e totalmente rl istrutta. 4) Corri1spo11de11tcn1ent e .alle inocl i fica1

1

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1124

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[ANNO XXXIV, F ASC. 31}

IL POLICI.INICO

zioni dc1la flluoresoen~a, vi è ·u na mod:iifica;Ziione n·e llo spettro di assoflbirrnerrto. Man mano che progr edisce la delumimazione, lo spettro di trasmissjon e Sii estende v ers·o l'iU.ltraNiolletto; col ritorn o d ell·a fJiuocresic1enz1a vi è un :vitorno 1PlI'O'P10rzior1a:le 1dello sp.ettro di éùSSOiI'lbimento. Da quest e r .iJoe;rch1e si iposso1110 trarre ad.cmne conclusioni. .L\nzitutto è da porsi in rilievo l'impoctanza d ella Luice coim e un tattore vrur.i·aJbiJ.e tl1 oui b11s0tgna ten.er cio nto nelLl-e esper:ienzie sulle proprietà di pTomuoviere l '.acCToocimento, in secondo luogo è ess·enlJiale 1coruservare l'-0lio dli fe, gato all' O·SCIUrità; da ultimo è 0 ppo.r tmno ri1chiiamaire ù'1attenzione s'Ul111a natura d•ellil:a colinjp!l.iessa reazione dell'olio ·di fegato alla luce, Teazione che è soJtanto in parte reversibile. 1

fil.

POSTA DEGLI ABBONATI.

VARIA~ \

El ogio del medico. Il ·p r esiden te Coolidge ha pronunciato un dl~ scorso alla riunione annuale dell'Ass0ciazione MPdica t.\mericana. Ha lodato l'attenzione devota e illuminata con cui la IPJI'orfessione medica prot egge e cu stodisce la salute della comunità: cc s enz1a questo provvido servizio ha . detto i -pi1'1 grandi ce11tri ,d i popolazione rischierebbero ct: essere ·dec·i mati e le più moderne organizzazioni d ella società sarebbero 1distrutte. Nessunopuò m ettere in d'Ulbbio che se fosse possi'bil-e di dare alla umanità il benessere e la salute fisici.,. molti d ei .p roblemi sociali che ora la travaglia.in& s comparirebbero automaticamente. Con il perfezionamento dell'·i ndivitd uo si potrà sperare nel ' perfezjo11a1nento sociale del mondo, ed in u~'éra di vite. sana, di sani /Pensieri, di buona volontà e di pace » . (Da J;'Italia Sanitaria).

A1 dott. F. R. , da S. M., abb. n . 2529-1 :

La para lisi progressiva come tale non !PUÒ ri. tenersi .a~fe zi one ereditaria: se mai, si può pensare ad una eredità nervosa che 1p redisp-0nga a 1la paralisi progressiva. I n quanto alla dermatite « imprecisata ;, :p uò darsi che fosse di natura luetica. Se il p·a dre è morto <li p, p., indubbiamente era stato luetico e •poteva trasmettére l'infezione ai figliuoli. Se 1a dermiatite esiste ancora, i dati clinici e morfologici ed il criterio ex juvantibus possono illuminarne la n atura. ·MONTESANO.

All'abb. n. 2813-1 , Verona : Pl1ò consultare, oltre i vari trattati di semeiotica d elle malattie del sistema nervoso, fra i quali il DEJÉRINE (n e esce ora una nruova edizione), i seguenti volumi: 1) J{AFKA V. Taschenbuch der praktischen Un-

tersu chungsmethoden. der Korperflussigkeiten bei Nerv en- und Geiste skrankheiten (Sp·r inger, Ber-

lino);

Pericoloso esperimento p er la cura del diabete. Il J'.H'Of. Haldane, ,docente di clinica alla Universi tà di Cambridge, considerato che la legge

proibisce certi e51Parirrnenti ·sui cani senza l'uso di 1ancsteti·co si è sottop-0sto volontariamen te a S?;ravc operazione, in seguito alla quale la ;:;ua massa sanguigna -è stata ridotta nellP, -condizioni di acidosi, ana loga a quelle che esistono nei sog. g etti diabe~ici. Il ·s an gue del prof. Haldane fu ,p oi sottoposto ad una serie di esperimenti cl1imicit dai quali egli sipera cihe possa irr adiar~ n uo,,a luce sulla terapeutica del diabete. Il l)rof. Hal•dane, che ha trentasei an..-t1, già altre Yolte ha diato p r ova di eroismo in fa.v ore dell a scienza. Per esempio, due o tr e anni fa egli m ed j<inte iniezioni fu colto da convulsioni che dura rono ininterrottamente per un'ora e mezz0. Ri sultato di tale esperienza fu J.~ prepar azioHe dj uno sipecifico che, a 1quanto di.:ono i Jiornalt s cientifici, h a salvato migli1aia di bambini in tu tto il mondo. (Da L 'Av ven. Sanit.) .

2) ALF'REOO DA ROCHA PEREIRA. Liquido cef(J)lO-

raqui di ano . Valor clinico de seu exame (Comp.

Portug. :&lit., Porto). E. T.

A!l'abb. n. 9635:

l.a pratica la de\'e svolgere presso la Di·r ezione di San ità del Cor.p o d'Armata dove risiede. Nella domanda ·deve dichiarare di essere trasferito nel C-Orpo San itario con il grado di Sottotenenfe rinunziando a quello di l'enente. A. C.

Una trovata di una Società di Assicurazi one. Una Società di Assicurazioni sulla vita, con sede a Budapest, sospese il pagamento di una r endita ' 'italizia ad un suo assicurato pel fatto ch e questi si era assoggettato ad una operazione Vor on of.f. Si attende il respoil6o del l'ribunale, al q uale l'assicurato ha fatto ricorso; responso ch e evidentemente assume importanza notevole per le ..\ssicurazioni, che in Ungheria sono abbastanza diffuse. (D a L 'Avven. Sanit. ).


• [ANNO X\.XI\-, FASC. 3J 1

SEZIONE PRA1 lC.\

POLITICA SANil,ARlA E GIURlSI)RUDENZA..

CONTROVERSIE GIURIDICHE. XXV. -

Forme delle deliberazioni consorziali.

:B il ~ er:ale la delib erazione di un consorzio sa... nitario !:e non risulta dal yerbale che sia stata adot1ata in sedut1a segreta e con votaziohe a scrutinio segreto, qualora, s'intende, si tr atti di provvedimento che debba essere approYato con queste for111e. La pubblicità è la r egola delle adunanze; la segretezza n e è la eccezione. ~uando la legge vuole cl1e si d~liberi in seduta segreta, qualora cioè si tnatti di quistion i concernenti persone, })Oichè si deroga alla forma ordinaria, che è qu ella pubblica, de, e r isultare esplicitamente dal verbale che la forma eccezionale è stata osservata, non potendo presumersene la osserYanza. (ConsigJi o di Stato Sezione \~, decisione 19 no vembre 1926 n. 412). 1

XXVI. - Condizioni di legittimità d ell'avviso di un concorso. L'avviso del concorso dc\·e corrispondere alle norme del capitolato o della deliberazio11e concernen te il posto che è oggetto del concor ;o stesso. La Congregazione di Carità di Voghera aveva istitui.to un pos to di radiologo. Essa però indisse poi un con corso specificand o n ell'avviso l'ufficio di direttore d el r eparto r aidiologico e radioelettrico. Il Pre:fetto di Pavia annullò l'avviso del concorso perchè non conforme alla delibenazione cbe istituì il posto, essendo diversi il reparto dl ra·diologo e quello di radioelettrico. La V Sezione d el Consiglio di Stato, con decisione 28. dicembre 1926 n. 469, dichjarò legitUmo "il provvedimento f1 el Prefetto. XXVII . -

XXVIII. - Don1anda di stipendi l'egolamento: co1npetenza.

i11

ba se a nuove ·

Deduceva un impiegato ch e, essendo stata ele vata la sua classifica per effetto di un nuovo regolamento organico del Comune, l'aumento di 5tipendio che ne derivav·a gli eria ·d ovuto dalla data stabilita dal r egolamento p er la decorrenza degli effetti di esso. Era competente l'autorità giudiziaria ordinaria a conoscere di questa domanda o doveYa l'impiegato ri corr ere in sede giurisdizionale amministrativa? Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con senten za 22 dicembre 1926, su ricorso del Comune di 1Vl~ssina contro Grego, hanno dichi1ar ato che era competente 1,nutorità giudiziaria p erch è la domanda aveva per oggetto una pretesa patrimon iale in base ad un atto amministrativo del quale l'impiegato non impugnava la l egittimità. Questa risoluzion e corrisponde a.lla giurisprudenza ormai costante della Corte di Cassazione. Tllt1>avia, abbiamo creduto . utile segnalarla per la specialità del caso deciso, trattandosi di una domanda di stipendi arretrati in dipend enza di l1na diversa classificazione del posto di organico dipen dente da un nuovo r egolamento.

Pubblicazione Indispensabile:

Visto. ratirica, approvazione.

Badare alla forma, specialmente quando si tratti di deliberazioni di Commissari prefettizi. In tia~ caso, è n ecessaria la ratif1ca prefett izia degli atti che il Commissario compie nell a sua qualità d1 delegato deJ Prefetto. Se la ratifica m anca, l,atto è ineffi cace. Nè può bastare l 'approYazione d ell'autorità tutoria, cioè della G. P . ."'1.., perchè quest'lùtima ha scopi diversi ed è espressiamente r ichiesta, oltre la ratifica, n ei casi previsti dall'art. 102 del R. D. 30 dicembre 1923 n. 2839. Noo è nemmeno s ufficiente il visto prefettizio, il quale (*) La p r esente ruhrioa è affidata a.ll'avv legale del nostro periodi cc.

11.on· è equ ivalente. alla ratifica, cl1e rigu arda il m erito del proYvedirnento e integra l 'atto, men tre il ' 1 isto importa soltanto un controllo di legalità estrinseca. Nè infine si può ritenere implicita J1a ratifica n el voto favorevole dato dal Prefetto qua.le Presidente della G. P. .A... Queste risoluzioni, prevalenti in giurisprudenza, sono state confermate dalla ' ' Sezione del Consiglio rli Stato con decision e 14 gennaio 1927 n. 4.

Dott. Oav . Uff. ALBERTO VIGO <Dootor Ju1tlt i a1.

LA LEfilSLAZIONE SANITARIA :: in 1·appo1·to all'esercizio professionale :: (Manuale contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Oir. colari e tutto oiò ch e si riferisce all'eseroizio professionale, a d u so dei Medici condotti, dei liberi esercenti, degli uffi ciali sanitaxi.i e del perscmaJe aiddetto a i l.ah<>r a.iori di vigila.nza igienica). Prezzo L. 1 6. Per .i nos.t ri ab bonati sole L. 1 3. 7 5 in porto f ra'J.oo. Invia.re ' raglia postale a l Sig. LUIGI POZZI - Via , Sistina. 14, agoiuna en do: per l'Ufficio postale Succursale dioiotto,' ROMA.

GIOVANNI SELVAGGI,

' eserC€nt.e

in Cassazione, consulente

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1126

l J. P01.1CL1N1CO

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[ ..\NNO XXXI\·, FASC. 31]

NELLA Vl'f A PROFESSIONALE. ATTI

UFFICIAL;.

Assistenza ospedaliera ed Enti autarchici. La Con1n1i ~s io11e 9er lo studio dei problemi interes~a11ti

gli Enti autarchici, pres ieduta dal oomm. Gu.glielmotti, assistito dal segretario delJa l4,eder.azi-011e, dott. Sabelli, ha preso in e&ame il pr.oblen1a Llell' assistenza san~tari.a ed in particolare delle spedalità ro1nane; esso forma oggetto -O.i eontinuo studio d.a parte della Federazione per la vastità ecl importanza degli interessi che inYolge e cl1e essendo strettan1Bnte collegati oon la t utela della salute pubblica pongono i Comuni in una ·deliea tissin1a co11dizio11e p er la qUiale 1r.a nno qu.asi se1nvre sacrificati i loro inter essi economici. :::>i è rileYato rhe i Oo1nuni della Pxovin<'ia di R.on1a sono debitori degli Osp ed.ali Riuniti di circa 20 mili·o ni di lire. È un d ebito tale da sconvolger e .la stabilità di qual s iasi bilancio. Molti dei C'omuni non pot ra11n·o avere m.ai la possibilità di s.aldare tali pn i,·ità, 11eppure oon la pjù 1arga r.atizza. z1one. La Co·n1111.iS·sione l1a preoo .atto dei risultati di nn colloquio .a vt1to s ul p,r oblema delle spedalità con ]'on. L anf1.anconi, presidente d egli Osp edali di )'fil a110, per esa1nina.r e l'azione svolta in que lla Provin cia. onde r idurre il più largamente pos.sibile le spetlalità addebitate .ai Comuni •e facilitare .a CJlle ·ti i r elativi ricuperi ed eso11eri . E sta,t a quinòi appro,r:·•ta senza discussione ]a proposta di co:stituirc 1111. a1)posito ufficio con il còmpito e le funzioni spec ifiche di compiia·r e n ell'inter esse dei Co111uni i 1·icor. i di spedalità, azioni di recupero, presentazion e e dliscussi one 'presso le competenti ia.utorità, 1atti not.ori, ·documenti a 11ia,grafi ci, ecc. L n Co1nmis.sion e ha, inoltre rivolto il proprio e. an1ei s 1t la que tio11e della costruzione delle case popolari i n Provincia, rileva11do, le tristi oondizio11i di abita bilità specie n ei centri rul'iali. 1

1

Per l 'assi s te11 za i gi eni CO·$ani tal' i a alle masse lavoratrici. La Co11feder~zione Generale Fascista dell'Industria i tali.ana c.o·mu 11ic.a : « i no acl ora l ' a<lempi1nento degli obblighi san1 lnri c11e la legge sugli i11fortuni sul lavoro attribui. ce ai datori di laYoro i11dustriali e l' as istenz.."\. igie11ico-sa11ita.ria jn genere alle n1asse la,·oratrici, e ra no stati oggetto di esecuzione diretta pC'r i)arte delle singole ditte nell' orbita del1a loro po~sibi lit~1. o devolute ad un ente pri,·ato. cc La \~irrilC' » . ch e in 25 ~n11i di lavo1·0 FlYeva racrolto prpc.;,o cl i " ~ parecchie inigliai.a di ditte ed a\eva fon cln t<> e gerito nei maggiori centri i11dustriali. dellt-i p ro,·y idenze . anitarie sp cciali.7.zate, ottenen<lone rÌ'\tiltnti c;;ociali soddisface11ti, per quanto i1ef'(>,<-.n ri a n1Pnte I imita ti. N" l' li 'intento di 11nificare tutte le forze dell'indn~tria a quc to .altissimo scopo assistenziale, e ~ prntutto per dare a quello che oggi è soltanto istit uto pri' ato un cliver o carattere , un ?naggiore irnpnl o. una niì1 an1nia ~ fera d'Rzione ed llll:l oii1 .

inti1na .adesione all'organizzazione sindacale, la Confederazione Generale Fascista dell'Industria ha J~ilev.ato l' organizza.zione di detto I stituto, e si propone di portare queste provvidenze sanitarie specializzate nelle r egioni d'Italia che ne sono prive, di r enderle ovunque più efficienti, di intensificarn e i presidi tecnici , portand·o così l'organizzazione assistenziale al massimo .gra do; sicura in tal n1odo di inter pretare e di spingere - in ossequio alle di retti ve del Governo Nazionale la fattiva volontà degli jndustriali che vogliono la migliore efficienz.a fis ica dei loro operai unita alla m assima produttività per il benessere loro e della N.azione. ....:\. direttore generale del nuovo I siituto è stato oonfermato il comni. dott. G. i\.. Vigliani ».

Vigilanza igienica sugli Stabilimenti balneari. Il Ministro dell' Interno h.a diretto ai Prefetti una circolare nella quale richiama la loro .attenzi,one s ulla vigilanza igienica s ugli Stabilimenti b.alneari. La vigilanza dovrà es~ere estesa alle ooncessioni, all'esercizio e al funzionament,o degli Stabilimenti balneari p er ovYiare .a qualsiasi danno che d.all.a j11osservanza delle norme in vigore possa derivare .alla salute dei bag11anti.

Disciplina del commercio delle carni fresche e congelate. Il Ministro dell' Ecor1omia Nazionale ha diramato la seg\)ente r:!i r c-0lar e: cc Questo llilinistero, ad evitare che j} funzionamento degli spacci di carni gestiti in non1e e i>er conto delle Aziende cooperative di c-0nsum·o possa essere t urbato nella rigida applicazi·on e del Decreto-legge maggio 1927, ed in consi derazjone cl1e le Aziende suddette adempiono ad llD·O scopo sociale di a ltn, 1mportanz a per moderare la tendenza al rialzo dei pre·z zi deJle ·derrate è venuto nell a detern1inazione cli consentire .agli spacci suddetti la ''endita promi~.cua di carni con gelate e fresche, escludendosi pel'Ò ne.} 11i.o-do più ass·olnto la Yend ita di carni congelate e fresche ,d i an imali della stessa specie . cc Così, ad esempio, se un determinato spaccio vende e.a rni co11gelate bovine e cioè di vitello, 1na 11zo. \acca , bue, toro. ecc·, potrà vendere e-0nte111pora11ea1ne11te carni fresche O\'ine e s uine, ma no11 potrà ,-endere carni fresche bovi n e di n~ssun genere. « Nell'occ a ~ ione si f.a presente che è in corso la rettifica di alcune parole del terzo ed u]tin10 comma. clell' articolo del Decreto-legge llddetto, cl.o ve si t ratta delle carni su ine di seconda qualità, nel senso c11e in\·ece di « mascl1i e femmine, castrati da aln1eno due mesi u si debba intendere « m.aschi e femn1ine ca~ trati da n1e110 di due n1e i». « Si nn·erte poi çhe il Regolamento sanitario sul1e ispezioni delle carni da macello, di imminente pubbli~'lzione da parte del Ministro, ritiene di assf·g na re i Yerri e i criptorcl1idi .alla bassa mace1le ria 11. 1


1127

SEZIONE PH.\T I C.\

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POSTI VACANTI.

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R. l>refe.ttura . . Uff. san. di F e rmo; titoli ed esami. •.\b. 23,290; .alt. 319 m. ; 7 km. d al mare. L . l.'.5,000, 5 q u a.dr. dee. e c.-v. Divieto libero eserc . .Scad. 20 ag. Età lim. 45 a. Docum . a, 3 mesi dal 27 giugno. PI CENO.

(Bene·vento). - - Con

<leter minazioul' p refettizia i l concorso a1la con dotta med. è s~1 t.o CAIAZZO

sospeso. Kmq. 15.47 ; ab. 4057; pov. c. 1000; L. 6000 (sic) e 5 quinq. dee. ; L. 2000 tra.sp . ; L . 700 uff. sa11.; L . 500 Ospedale Z anon~111; scad. ore 17 del 30 ag. : tassa L. 50.10; acoettaz. entro 8 giorni . :\ledico CARRARA. CongregQ,'l)zone J i Oarlt.-}. primario ò chi·r urgo prin1ario del ( ,' ]y. (). pedale; aJ 31 ag. ; v. f.asc. 29. CASTELVETRO (~1od e na). Scad. 30 ag. ; :Ju l'L'parto ; L. 500, oltre I J . 2500 tr.tlSP. (oava llo , automob. o inotoci cl.). ENDENNA (Berganio). Co1isor. 6 coni. ; scad. :il ag . ; L. 9000, oltre L. :3000 cav. , J ... 700 llff. ·nit., e :-v. ; tassa J.J. .50 .15. FAENZA. ()on(] reu . tl i <..'o rifa . ..\ tutto i I 15 ag _ Aiuto cl1irurgo prl\~'><> l'Osped. ( 1i' . : T.1. 'iOOO , c .-v., ev~niuale ·up p]e-n1 ;> uto ; e t à 111a • . :35 a. : t assa L. 50. Doc11m . .a 3 1n P.~i dal -t lug . N on1 . hie11i1.ale. Chiedere a11nunzio. GrRGENTI. R. J.>refetluro. ~- Uff . . an . <li Uani.t '<l ttì; s c ad. 15 a.g. ; ' 'ecli f.a, c. 28 . LuccA. BR . , 'p edali ed Osp 1zi. - Aiuto di ehirurgi.a; assistente cli ehi1·urgia ; assi::>tente dj 1nedicina; L. 3000 (si c) a11nu e per ciascuno d e i trP posti, oltre L. 500 '3 UppJettive IJer l'aiuto ; L. 20 ogni O"OO.rdia · 15% tasse onerazioni. Scad. <>re 17 => ' clel 16 ag. Età li1n. :30 a . P er l' aiuto ..J. .a nni di servizio effettivo in 8ezion e ChiruTgica di Ospedale. Chiedere an11unzio. 0 ALCIO

(Bergauio).

-

.'cad . 1° ~eii.; 1.1. 9600 e 10 bienni , oltre L . -300 uff. an ., L. 300 bicicl . MoNZ.\. <.Jonareg. cli Oar-ità. - M e dico seco11dario nel Civico Ospedale Umberto J; .a t utto 5 ag. ; J~. 4000 (sic) annue; partecipaz. J)l'O\Tenti cure a i pag.anti; L. 10 ogni ~nnrclia ; tas. a.L. 50· serv. t>ntro 10 gg. N1cos1A ( Qa~trooio vaiin ì). - Per Villadoro; ab. 1041; L. 10,000 e -i <Jninq. clPc·.; età li1n. 45 a. ~cad . 8 agosto. .PmsIOE'I'O tBologna). :\l l."5 ag. ; v. fu se . 28. PtEVB DI CADOBE (B ellt1,nu). A tutt;o 15 ag.; ab. 4189; alt. 870 in.; 5 cent1·j eongiu11ti da i3 km. di comode stra.de; villeggiatura ; L. 8000 per 1000 pov.; L. 1000-2000~3500 t rasp. ; L. 500 u~·f. s an. ; tassa L. 50.10. ' POLLENZA (j}faceratu ) . - - Al 1·3 ag.; ~erv . chi rurg. intera popolaz. e ~Pr\·. medico capoluogo e fraz. Pia11e di Chi enti ; L . 8000 , oltre L . ] 200 Oc:;ped. Civ. , L. 500 tra c;]) . . J,. 900 t c n1 p. uff . . an.; MONTAGGIO

1

(Genova). -

tà li1n. 40 :1. ; duc·u 111. a 3 n1esi <lctl 6 lug l io;· taasaJ'· 50.15. S. FBHDI~ .\~no PuGLIA ("l!'ouuia) . - Scad. 20· agosto; sti1) . L. 9000, con 5 a u menti quadrien nali 10%; età non s u periore 45 a., salve eccezioni legge . Tassa L. 50.10 . Per ulteriori informazioni rivolgersi Segreteria com.

1.•

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'fAH.QUJNIA

(Ro111a). -

vedi fase. 29. UMBF.RTIDE

l:lro·r oga n t utto 24 ag. ;.'

(J>e1 ·u.yici). 8cad . 3 1 ag.; con d . pr i-

111aria; L. 8000 e 6 qu i11q. d ee., olt r e L . 600 serv _.. .at t., L. 1200 direz. Osped. Civico; età li1n. 40 a. ; Lassa L. 50.15. • ...~l 10 a.g., ore 18 ; città; L. 000, oltre L. 600 serv. att. e c.-v. ; serv. •>spedaliero , L. 600 uff. san . ; 10 bienni ventes.; addizion. L . 2 ; età lim. 40 a . ; tassa L . 50.10; doc. a 3 mesi dal 10 lug.; serv. entro 15 gg. URD.\ NL\

(P esa ro-Urbi11.o). 1

l'O~COR . I .l PRE.llI.

.Pre111io · « Curlo

.t>la. t~c hitk » . ,

J~

aperto il couoort:10 al Premio cc Carlo .Plat~ vl1iok n di L. 2000 d.a assegnarsi all' .autore del n1ig lior lavoro, sopra un argome nto di stretta atLinenza .alla dis ci1Jlina sto111atologica , che sarà pre~011tato .alla sezione scientifica del X '\7 I Congre&s<> Sto1natologico. Italiano C'h(' a.vr~ luogo a )1ilano i l 17 .settembre 1927. I concorrenti <loYra.11110 in' iare, i1on più tardi d Pl 17 .agost o. i loro la Yori jn piego lJO tale r.a-cco11Hllldato a l Presidente della. Ji"'c dera.zione Stomatologica Itnlia11a. <lott . H1)iro Di ì\lento ( via f) ' ....\.ze-glio 3..J.. Bolog 11a 129), al quale potranno es<.\ l'e cl1ie.ste le altre norrno del <'onco1-. ·o. •

MOMINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE. Con rece11te decreto l'ufficio di presidenza della R. A coaden1ia delle Scienze )i{edico-Chirurgichecli Napoli per i.I biennio 1927-28, risulta <'<>sì composto: presidente prof. Gaetano J.appelli; vicepresidente prof. Rocco J e1n1na ; ·egretario prof. Giovanni Boeri; vice-seg.reta rio prof. Cesare Oolucci ; t esoriere 1•rof. France oo Pa olo ,_ 1gobbo. _.. Pubbl/ca z /on e indis p en sabile :

R.iordi11ata ed aggiornata ·enza 11111t.arvì l' originale indirizzo eminentemente pratico, molto am-

pliata ed arricchita di parecchie nuove figure. abbi.arno pubblicata la terza e dizione del

Manuale di PEDIATRIA PRATICA de! Prof. Dott. MAR I O F LAMIN I

Docente di Clinil(}a Ped.iatrioa nella R . Università Direttore del Brefot1·ofto Provinciale d.i Roma. ( Ve dere l 'Indice del Volum e , 1·iportato a. pagg. 665, 666 del F.a.sciCO'lo 18 del 2 1na,g g i o t927 ).

Un volUllile in-8°, di paigig. XII-452 llitida.ruente sta.mJ)at-0 su earta aemipatinata. con 118 figure i 1nteroalaitè nel testo. Prezzo L. 5 5, più l e Ei•P ese postali di s;pedizio ne. Per i nostri abbon1ati sole L. 5 O, in J}Orto frane<>. Cnviare Vaglia Postale a11 ' B1li t or<' T,UTGJ POZZI, Via Sietina. 14 - RO~f_.\.


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IL POLlCLINIC.0

NOSTRE CORRISPONDENZE.

NOTIZIE DIVERSE.

Il prof. Cesare .Agostini designato daf Consiglio Superiore Professore stabile di ruolo.

L'Università di Edimburgo al prof. Ascoli. Il giorno 20 luglio il prof. Vittorio Asooli, direttore del R. Istituto di Clinica medica di Roma, nostro direttore, ha ricevuto la laurea. hanoris causa .d all'Università di Edimburgo. Il pr.Qf. Asooli, chi,runato appositamente n el celebre Ateneo, è stato acoolto oon sfarzoso cerim.oni.ale e fatto segno alla stima dei migliori scienziati inglesi. L' atto della nobile Univ€rsità di Edimbul'go è il 1·iconoscimento delle be~emerenz,e del clinico d1 Roma .acquistiate in duri anni di studio e di la' oro, e di circa dieci anni di insegnamento, serio e sereno, dalla stessa Cattedra del suo compianto maestro Guido B,a.ooelli.

Perug10.

S. E. jl 111inistro Pietro Fedele telegra,fava .al Rettore della nostra Università : << Mi è gradito comunicarle che il Consiglio Superiore ha espresso parere f av().Tevole nomina prof. Cesare Agostini insegnante ruolo universitario ai sensi seconda parte art. 17 Decreto ordinamento universitario » . A questo telegramma ugu.almente inviato al Prefetto ed al Podestà di Perugia rispondeva il vicerettore prof. Rossi nel modo seguente: • «A non1e dell'Università vivamente ringrazio E. V. corr1unicazione parere Consiglio Superiore fa,-orevole nomina il·l ustre professore Agootini ai sensi dell'art. 17. Compiacendomi sentitamente giusto rioonoscimento altissimi meriti scientifici insiP"ne oollea.a. o,n ore di questo Ateneo e della. => Città ». Lta Facoltà di medicina della nostra Università .avev.a inviato a S . E. il Ministro della P. I. un voto al quale si era unita la ·Foooltà di legge e corredato dal giudizio dei più eminenti psichiatri d'Italia, quali Leonardo Bianchi, Enrico l\llorselli, E11genio 'f anzi, Ernesto Lugaro, Arturo Donaggio, Giovanni Mi11gazzini, Ernesto Belmondo, Gio. Battista Pellizzi, voto con il quale dopo aver messo in luce gli .altissimi meriti scientifici e didattici del prof. Agostini da oltre trent'anni docente nella Università, nonchè la gr.ande estimazione da lui goduta in Italia ed .all'estero quale Maestro insigne delle discipline psichiatriche e le sue benemerenze nel periodo bellico, unanimemente faceva voti perchè il Ministro della P. I. nomin.asse • 11 prof. Agostini professore di ruol·o stabile della Clinica d elle malattie nervose e menta.li nella R. Università di P erugia in .applicazione dell' articolo 17 del R . D. settembre 1924. La Giunta del Consiglio Superiore composta dagli jllustri proff. Simonetta, P ende. Bottazzi, Pasc31le, Donati, Padre Agostino Geme!li .all' un animità proponeva ai componenti il Consiglio Superiore per il p.rof. Agost1ni l'applicazione dell' .arti-0010 17 e la proposta della Giunta veniva con splendida votazione .approvata nella seduta plenaria del Consiglio Superiore Con quest.a nomina cl1e è tenuta in così alta considerazione da essere raramente conferita viene oggi dal piL1 alto Consesso degli scienziati itali.ani proclamato i~ prof. Agostini Mae.stro insigne della neuropsichiatria italiana e noi am1nir.ati e riverenti ci congratuliamo con il nostro illustre .amico che solo oon la s u.a ferrea volontà con il suo intelletto superiore ha saputo conquistarsi così lar~ estimazione e tale rinomanza tra gli studiosi. d'Italia e dell'estero che ridonda a grandissimo < norP del no tro A tpne-o e della nostra "Perugia;::!)

I

[ANNO XXXIV, FASC. 31]

\

Il li Congresso Nazionale per la lottat contro la tubercolosi promosso dalla Federazione Nazionale Italiana per Ja lotta contro la t ubercolosi, sarà tenuto a Milano dal 23 al 26 ottobre sotto l'alto patronato di S. E. Benito Mussolini . Presidente del Co11gresso è il podestà di Milano, on. Belloni; sede del O<»ngresso il Castello Sforzesoo. I lavori si svolgeranno in tre sezioni: Sociale, Scie11tifioa, Consorziale. A segretario generale del Congresso, organizzato sotto gli a.uspici -del comune di Milano, è stato chiamato il prof. Andrea Soarpellini, ufficiale sanitario, diretoore degli Uffici d'igiene, sanità e annona d€1 comune, il quale è a disposizione per info~rmazioni e comunicazioni.

XVI t;ongresso Stomatologico ltalia11u. Il XVI Congresso promosso dalla Federazione tomatologica Italiana .avrà luogo a J\.ililano dal 17 al 20 settembre p. v. Esso 3>SSUme.rà speciale significato poichè quest'anno riooNe il XXV annuale della fondiazione di tale .sodalizio e del suo organo uffici.aie « La Stomatologi.a». Al Congresso interverranno stomatologi ungheresi, france.si e svizzeri. Sono all'ordine del giorno unia relazi()ne del prof. Cesare Cavin.a dell'Università di Bologna su.l tema cc .Ascessi e flemmoni di origine den ta.ria n, . e due temi di libera discllilBÌOne, uno sulla « Cu..r~ dei canali radicolari » e l'altro cc Sui materi.ali e strumenti preferiti ». Si annunciano già parecchie comunioaziani fra le quali quelle del prof. Giuooppe Caval laro dell"Universiià di },irenze « Sul comportamento della carie del terzo molare superiore » ; dell'on. prof. Amedeo Perna dell'Università di Bari sulle cc Terminazioni nervose nel dente sano e in quello ammalato » ; del dott. Umberto Sara val di Venezia sulla « Ricerca della colesterina. e: del calcio nel sangue di individui oon carie dentaria », ecc. Il progr.an1ma dei festeggiamenti comprende una gita sul Lago di Corno e la visita alla Certosa di Pn ,~ i.a.


1ANNO XXXI'l,

F ASC. 31]

SEZIONE PRATICA

Oltre ai soci della }federazione Stomatologica Italiana p ossono partecip.a re al Congresso i medici e gli odontoiatr i italiani e stranieri, i quali avendo fatta domanda alla Presidenza della F. s. I., si.a.n o stati da questa ~cc~ttati. ~ domande devono esse-re rivolte al presidente di detto sodalizio dottor Spi.r o Di Mento, via D'Azeglio 34, Bologna (129)·

I Cong ress o Nazionale d 'i n fortun istica agricola. F. stato indetto dalla Cassa l\1: utua Infortuni Agricoli di Vercelli, per solennizzare il suo ventici 11q uesimo anno di , ·ita, esseudo essa sorta nel 1902, t' cioè 15 1an u i prima che f-0sse eman~ta la legge 23 agosto 19l7, n. 1450 sugli infortuni in agricoltura. Il Congresso .a'' rà luogo in Vercelli, sede delLa. Cas.:;a, nei giorni 24-26 settembre. Vi sara11no trattati vari temi interessanti la detta legge ed aventi lo scopo di oonoorrere al miglior.amento di essa, che per quanto fondamentalmente buona h.a bisogno di oorr~zioni e di modifiche per renderla più ~onson.a allo scopo per cui fu promulgata. Oltre la trattazione dei temi che saranno svolti da illustri medici infortunistici e da esimi magi6trati vi saranno festeggiamenti, gite a tenute modello e possibilm ente anche in qualche vicina looalità montana.

Associazione Oftalmologica Italiana. E stata diramata la seguente circolare, a firma del prof. Gaetano Lodato, direttore della R . Clinica oculistica di Palermo: « Nel recente Congresso d'igiene oculare, tenuto in Napoli sotto la presidenza dell'illustre prof. Angelucci, è stata deliberata la ricostituzione dell'antica Associazione Oftalmologica Italiana e venne prescelta Palermo a. sede del prossimo Congresso che avrà luogo nel 1928. Le ragioni, che hanno determinato tale decisione, sono chiaramente espresse nel telegramma di comunicazione a S. E. Fedele, ministro della P. I., dove è affermato che gli oculisti italiani H pervasi da alto spirito di disciplina fascista e dal proposito di riunire in unica f amigli.a tutti i cultori della oftalmologia per il maggiore incremento della Scienza Italiana, hanno richiamato a nuova vita la gloriosa Associazione Oftalmologica Italiana ». Ho accettato l'onorifico inca.r ioo di formare e presiedere il Comitato ordinatore del prossimo Congresso che sarà il XXI dell' ...i.\ssociazione Oftalmologica Italiana - nell.a fiducia che tutti i colleghi d'lta.lia saluteranno con vivo compiacimento la rinascita dell'antica .Associ.azione, cui sono legati i più cari .r icordi di concordia e fe-00ndo lavoro. La risorta Associazione Oftalmologica, seguendo l'antica tra.dizione, è a p erta .a tutti gli studiosi, senza alcuna distinzione, fuori di qualsiasi formalità; la sede mobile dei Congressi, oon ufficio di Presidenza da rinn<YVare volta per volta senza alc11na. p·rev.a.lenza di persone e di scuole, servirà

. 112!J

a meglio cementare i vinooli di solid.arietà fra gli oculisti del·le va.rie regioni d;Ital~a. Con altra circo1a.re sarà comu nicata la data del prossimo Congresso, e saranno pubblicati i nomi dei componenti il Com~tato ordinatore )). La crioolare ricorda che nel predetto Congresso d'igiene oculare venne deliberato di tenere ogni ann·o, .a primavera, in Nap oli un Congresso d' I giene della Scuola e di Patologia infantile, che sarà presieduto dal prof. Angelucci.

A.ssociazione Italiana F ascis ta p er l 'igie ne. Organizza zioae Nazionale di Propaganda Igie nica. Nella i·iunione straordinaria tenuta in Roma nel deoorso maggio dall't:-ffi.cio di Presidenza, oon l'intervento di buona parte de~ più autorevoli soci e dei rappresentanti ùei maggiori Enti .aderenti, \.ennero ooncretate le modifioa.z ioni da .apportarsi. allo Statuto sociale, in conseguenza della trasforIll!azione fa-schs.ta deliberata ad unanimità .al Congr~o di 'l'orino. Delle risoluzioni .adottate I.a Presidenza generale dette immediata partecipazione ufficiale a S. E. 'I'urati, segretario generale del Partito Nazionale Fascista, il quale ha risposto con un.a lettera di aSsenso ed ha ratificato il testo del nuovo Statuto ~ relativo Regolamento. Al prof . Achille Scla vo, confermato nella carica di Presidente Generale, è stata consegnata a .Siena, in form.a sole11ne, la tessera fascista, presenti l' on. Baiocchi, il Podestà oonte Bargagli, Petrucci e le maggiori personalità cittadine.

Congr essi med ici t e deschi. A Vienna si .aduneranno i seguenti Congressi: Il 13 e il 14 settembre la Lega Tedesca di Psichiatria; temi: 1) « Psioologia delle schizofrenie », relatori Gru ber e Berze; ~ « .A..ssisten~ agli psicopatici », re1atore Monkemoller; 3) cc La mCldicina nei ma.nicvmi pubb lici n, relatore Mer.:. clclin. Per inform.azioni rivolgersi al segretario dott. G. Ilberg, Sonnenstein bei Pirn.a (Sachsen, Germania; · Dal 15 al 17 sette.m bre la Lega Tedesca di Neurologia; tema: « Anatomia., fisiologia e patologia del sistema sensitivo», relatori Wallemberg, v. Frey, v. Weizsaicher, Sçhwab; per informazioni rivolgersi .al segretario dott. Kurt Mendel, Augsburgstrasse 43, Berlino; Dal 29 .agosto al 2 settembit·e I.a Lega dei Med ici ferroviari; per informazioni rivolgersi .al San itats-Chef der Oesterreichischen Bundesbahnen Hofrat dott. A. Bogdan, Schwarzenbergplatz 3, ~rien I; Dal 4 .al 7 ottobre un Congresso per le malattie digerenti e del ricambio .

Corsi di perfezionamento. Presso la Clinica delle malattie cutanee e sifilitiche della Facoltà medica di Strasburgo, sotto la direzione del prof . L .-P. Pautrjer, avrà luogo dal 19 settembre al 5 novembre un corso di perfezionamentct in Derntatologia e Venereologia. Sarà


1130

IL PUJ.lCLl~lCO

teori<..:o-pratico, oon · di mostrazioni batteriologiche e istologiche, nonchè dei me.todi· terapeutici (cauterizzazionj , ~carificazio11i, elettrolisi, nevo carbonica, radioterapia, uretroscopia, ecc.). Gli allie'\"'i avranno libero accesso nelle sale degli ammalati, nell' .an1bnJatorio, 1ìolla r icca biblioteca e al museo fotogr afico e istologico. Alla fine del corso sarà· rilasciato un certificato di frequenza. Tassa d ' iscrizione, frs. ~00, da inviarsi al prof. Pautrier, 2, quai St. Nicolas, Strasbourg. I medici stranieri possono .anche fi~are l'alloggio prima del loro ar:rivo, ·.:i prezzi JJiuttosto modici. Coutemporaneamente a d etto corso, ne avrà luogo u n altro riguardante i p.r incipali metodi di 1aiboratorio e di a11atomia patologica· delle dermatosi, il quale compr enderà 20 lezioni. I p.artecipant i a,<l esso avranno ,a gio di form,a rsi ttna colle· zione di tagli istl.>logici e di cult ure di tigne, che resterà di loro proprietà; saranno loro anche insegnate le varie tec·n iche sier ologiche (reazione di Bordet-W asser mann, di H echt-B.aiuer, f1occul.azione di ,~erne-s). La tassa di iscrizione è di frs. 300 e Ya pure 111nata al prof . P autrier. Un oorso di perfezionamento in patologia digestiva è stato organizzato d.al prof. F . Gallart y Monés nell'Ospedale della Santa Croce in Barcellona. (Clinica :Meèl.ic.a e D ispe11Sario per Malattie dell' .Apparato Dige r ente); vi coopereranno sedici inseg11.auti Il corso inizierà il 5 ottobre e durerà in-circa 3 me&i. L e lezioni saranno illt1strate da proiezioni, fotografie, pezzi patologici, prep.arazioni i '3tologiche ecc. e si alterneranno 0011 ~erci­ tazioni racliologiche, esofagosoopiche, rettoscopiche, coprologiche e oon dimostrazioni operatorie. L'iscrizio11e importa 100 pesetas. P er le iscrizioni rivolgersi alla: Adn1inistraci6n del H oopital de la . unta Oruz, D epositari.a , B a.r celona (Spagna).

11e ge11e1·ale, ca1npo i1el quale esso colla.bora int1-

n1amente con la Direzion e Generale di Sanità . •

Consigl io Superiore delJa P . I. Si è riunito il Consiglio Superiore delta Pu bhlioa L~ruzione s otto la presidenz.a del miniatrO. Fedele. E sso hai tenuto oomplessi,-.a.m ente quattordici sedute. È stato tlato parere favorevole alla i1omin.a d el prof. ...~gostini jn base a.Il' aTt· 17. Si è proceduto ,a lla nomi.aia di tutte· le nuo,·e Commissioni p er le libe1·.e docenze) l">er Ja stabilità dei rrofessori non stabili e oono ·tate designa.te le Commissioni per i oonoors i uni,:ersitari in c:ors.<>•

I

Colonie mari ne, f luviali ed elioterapiche. Il Foglio d'ordini del Partito Nazionale F asc1~t·a reca che centoquarantamil.a bimbi poveri egr.acili hanno t rovato o pitalità nelle colonie ma1·ine e monta ne ; altri quaranta.mii.a nelle colonieelioterapiche e fluviali. L ' Opera l\1aternità e Infanzia , i }',asci maschili e femminili, in una gara magnifica di .ardore. hanno sapu con mezzi modesti diffi.- to sunerare co1tà enorm i, grazie iaill'a1uto del Governo, della; Croce Ross,a, e delle opere v aJ.·ie di assistenza. Alla fine dell'estaite, cir ca trecentomila figli di operai e di modesti impiegati torneranno alle f.arniglie col corpo risanato e irrobustito, e con I' ani1no sorridente per le ore buone e liete vissute. La lotta p er I.a sanità della razza è in pieno vilu·p po e darà i suoi immedi.a ti benefici frutti . ' Ne...~un regime, in nes un,a p aTte clel mondo. mai si occupò dell'inf.anzia co11 ta nta a1noro8'8 sol0rzi.a.

Assistenza sanitaria agli studenti. Il i)rof. E. Ligorio, direttore dcll 'O 1)edale Ci,·ile di \ Tenezia, ha istituito presoo il detto Ospeclale dei dispensar! per la -vjgilanza igienica degli 1<5colc-'lri inscritti all'opera dei Balilla e delle picc>ole italiane, munendoli di u11 ' libretto sanitario l' ,-isit.andoli periodicamente. Dato il felice esito cli questa prova, lo stesso () "pedale intende ora estendere il provvedin1ontn a.11rhe a gli. "tudenti 1nedi e s uperiori.

l're~~u

la Facoltà medie.a di Vienna si terrà un corso di pe rfe21io:µamento sui progressi .della medicina, con particolare riguardo alla terapia (per medici rurali) dal 26 settembre .all'S uttobre (oontem1)orane.amente avranno luogo esercitazioni di seminario) ; un <:Ol'SO intern.izionale di p erfezionam ento ::;ullc malattie del cuore e dei vasi clal .28 noven1bre al 10 dicembre (tas..:a. se. 50) e ogni mese v.ari corsi di p erfezionamento in singoli rami del1a medj cin.a. P er infor1u.azioni rivolgersi al Kursbiiro der Wiener 111eclizi11ischen }, a1itt1tat, -"'cho &elga~sc 22. "'\Vie11 III ; per i corsi i nternazionalj al ·cgretario l)r . J{rohfeld . Porzclla11 g:1-,"l' ~~. " 7ien IX . 1

Elargizioni.

111 oceasione del nriu.10 ceutt;11ario e.l i fondazioneclelll:L Ca a di Risparmio di 'l'or ino, la quale ha depositi per oltre un miliardo e trecento milioni di lire con u11 patrin1onio di !:)/ inilioai , il Con-..iglio d Amministrazione h a cl elibPrato cospicue e largizioni pe-r opere di hencfi<'cnzn <' cl i p11bl:>lica 11I1lità. ·rr.a le a .... ~gnaùoni figura 110: 4 n1iliou i .all' Opera Pia O~pedale San Luigi uer 00111pi u1ento di un ·rubercolo~a rio di 1000 letti; ;)00.000 lir0 a]l'Ospeda le )J aggiore Sa11 Giov.anni; .) 111 ilioni alla Clinica chirurgica univer iiaria. I/<1tnt11nntare ò~lle· ,. J :1r~izìo n i t' di 1-f.60~.1:2.~ lirt:' .

Nel Consiglio Superiore di Sanitù. C1on r ece nte Decreto-legge 0 . tato

·tabilito che il Ca1)0 dell lTfficio Hanitariu C('ntr.ale dol1e Ferr o\"ìe d ello ~ ttato è inf>-1nbro del Co11 igJio Superioro di an ità. I l p rovYe\.li1nonto, ÙoYuto nll ' inizia ti\ a <lei )liniS<tro dcl le Co111t1nicazio11 i 0 11. Ci.a 110, ò giui:itificato ,la lla i111po1·taute fu11zio11e eserl'itata. <lal servizio ~anitario d pllC' ferro,'Ì<' dello ~t<1to nc•ll'igiet


.t

\.:XXI\' , FASC. 31]

-\:\.\O

'Tombole di beneficienza. Ln

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1131

SE./. I ON.f. PRAT JCA

Gn27•. Uff. » pubblica un R. D. :Ji marzo

1927. n . 493 concernente la' ooncessione di una tombola nazionale a f.avore de-ll' Ospedaile Vittorio Eman11ele II cli C.altanissett..a. degli Ospedali di Rin1ini e di Afon0hia.ro e- del Rioovero di Mendi-cità di \ Terucchio è 1' app rovazione del piano regolamPnta.re relativo. ·

Tricentenario della Sorbona. L '8 111glio I 'lT ni\"ersità parigina della « Sorbonne » ha celebrato 11 trioontenario della s ua rioostruzioQ.e. Il preside11te della repubblica Gastone Doumergue presiedette .alla ceri moni.a , cui p.arteci pò anche il principe di Galles. G~i oratori ri<·ordarono, fra l'altro, che il primo libro stampato Jil Francia lo fu nei. sotterranei della Sorbonne. Poi fu posta la i)rim.a pietr.a. della Casa degli st.udenti inglesi. nella città universitaria. Il pre· sidente Doum€rgue) prima nella sala accademica, poi µella cap1)ella.. ulti1na traccia della ca.sa. di Roberto di Sorbonne, rievocò, dinanzi al principe di Galle ·, ' Tetusti ricordi di quella Un i versi tà, illustra ti ·d a miniature, da preziosi ma:nqscritti, e -da quadri famosi. Stria.ordina.ria l'affiuenza del pubblico f' dr-g li s t11de11ti. .. Nuovi ospedali in Argentina. , . Sono in corso Je pr.a,.tiche per la ricostruzione <le11'0spedale Ramos ì\·I ejia dj :Buenos Aires, di c ui è preventivata la spesa di 3 milioni e mezzo di pesos (al cambio attuale circa 25 mii. di lire). Inoltre i.1 Governo ha approvato i progetti per tre nuovi ospedali pubblici nelle' province di Santiago dol E stero, F.rias e Anatuya, per l'importo <li 400,000 pesos (3 milioni di lire) ciascuno; nonchè di due stazioni sanitarie pubbliche, a Ojo tle Agua e Fernandez., per ..}?importo cli 250,,000 pesos (2 milioni di lire.) ciascuna. J n conformità al parere espresso dalla Commissione per gli Ospe<lali ed i Ma11icomi regionali, verrà anche erett.9 un ospedale per malarici, a Guemes, i~ provincia ci ,S alta, capace di 162 letti, per l'in1por.to di 8 milioni di pesos · (60 milioni di lire). Un altro oope-dale sorgerà .a Pa1npa; Jositè.rà rnilio.ne e. inezzo di p esos (oltre 2 milioni di lire); e i suGi pa' diglioni saranno adibiti in prevalenza ·a sanatori per tuberoolotici.

un

Per una biblioteca medica alfU niversllà Johns Hopkins. La F,ondaz.ione Roçkefeller ha el.argito 750,000 tloll.xri (13 111iliQni di lire it.) per dotare l'Università J oh,ns Hop-kins di Balti1nora di una biblioteca; inoltre si è impegnata a versaTe 50,000 ·dollari J'anno, per l'acqi.1isto di libri, per 5 anni, i t oon<l·i zione che l'Università assegni una oomma -doppia. l 1a biblioteoa sarà dedicata a William H. Welch,. già decano <lella F .aooltà medica ed ora professore di storia ·della medicina. L'edifizio, in stile italian.o del1a rinascenza, sarà alto ;3 pianj .e .costerà 000»000 ifollari . E preventivata

t1na dotazione di 400,000 volumi, di cui 50,000 ottenuti racoo~liendo J.J singole biblioteche degli istitut' universitari. . ,. . . I

Istituto radiologico a St. Louis,

Un n'1ovo Istituto radiologico ver.rà eretto a St. Louis (Missouri), nell'ambito della cc Washington U niversity School of Medicine » ; . .sarà 1de.stinato agli Ospedali A:ffiliia ti della città ed alla ,S cuoi a di J\1edicina. Alla oootruzione oon:corrono, con la. somma d i -un . milioi1e di dollari eia.se.un.a (80 milioni di lire it.), la Fon~a,zion~ Rockef~l~er e l:i .famiglia di Edward l\{al1ink!l·odt di St. Louis.

Otlpttdale per le cla.s sl inedie a New York. Si ·è oostiti.1ito un coinitato . per erigere a New York (qu:-irtiere ·Wanvick) un Ospedale destinato .a persone del medio ~to, ci-01è non abb,3J8tan.z.a ..ricc11e per sostenere jn pieno le. spese di crura ne. . ~i ospe~lali i>rivati . e, .al tempo st~o, disd~ . . gnose di ricevere l' elemosin.a dell' a$Ìsteruia gratuita .. La tariffa sarà compreSa fra dol. 17.50 e dol. 25 a setti1nana (lire. it. 310-465 al oambio attu.ale). :t stato lanciato un ia.ppello per racooglie~·e la somma di 500.000 dollari, destinati alla e-ostruzione dell'.Ospedale.

Si è spento, a 61 anni, durante un ·riagg;io veroo PJ11dia inglese, ERN~ST H.. S'I'ARLIN~. . Era na:to a Bombay. Fu .allievo apprezzato di Heidenhain (Breslavia) e di Lud,vig (Lipsia) . Ad .appena 24 anni conseguì la oàttedra di fisiologia ÒE:ll 'Università di Londra e la tenne fino a questi u·l timi tempi. [l suo nome è le~ato alla scoperta -c.lel1a secr etina, che fu compiuta in collabo.razione oon Bayliss e che ne ha fatto un pioniere dell'endocrinologia . H.a ese·g ui to i11terEssanti ricerche sul din.ami&mo del cuore e dei ·vasi: sul .. ricambio, s ul chimismo del sangue; ]1a dato impulso ;alle ricercl1e di fisioa chimica e di elettrol·ogia nel campo fisiologico. Duran te la .guerra studiò con competenza il vettovagliamer1to delle truppe e partecipò, come .rappresentante britannico, .a,} Comitato interalleato per gli approvvigionamenti. · · · · Colpito d.a. ca1·cir1oma del tenue, potè essere precocemente e felicemente operato; ma l'ineffi· cienz.a del cuore, aggr,a.vat.asi do·p o alcune disgra-

zie fa1niliari, lo aveva costretto a lasciare le sue occu p•a,zion i e -0 i:a lo ha condotto a morte.

A·P R morto .a l )or_p.at in età di 70 anni il profesSior l(ARL1 DEHIO, rettore di quella Università. Fu l1no ·d ei . ·p iù vale11ti <Jli nici medici della Ger1na11ia, cliagnost.a sicuro, tera.p,ist.~ avvedl.1.t o, chiar•o didntta. Studio.~.o di valore, lascia pregevoli s tucl,i sull.a 1necoariica d el cu·ore, sulle gastropatie, sulla tubercolosi. Fu tra i pri1ni a valorizzare la protei11oterapia parenterale, recando un contributo notevole alla conoscenza. delle reazioni anafilattiche. P. G.


IL POLICLINICO

1132

ILlSSEGNA. DELL A ST•MPÀ MEDICA.

I

Journ. A. M. A.7 12 feb. - J. W. WILLIAMS . Tossiemie della · gravid. - R. D. HERROLD e H . C·uLVER. '11 rattam. della blenorragia oouta. - G . HuLL e L. A. BLl\OK . La febbre ondulante cqme problem·a di sanità pubbl. Arch. di Patol. e Cl. Med., gen. - N. SAMAJA. La xerostomi.a. - C. BARINET'.lI. Nutrizione degli obesi. - L. WINTERNITZ. Veloc. di sedim. dei glob. r. nella tbc. polm. Amer. Journ . Afed. Se., feb. - G. L. HuNTER. Stenosi ureterale. - H. M. OoNNER e H. C. BuMPUS. Emia turia e~~nziale. - H. J. JoHN. Rapporti tra obesità e metabolismo dei carboidrati. - E. GoLDst:rFlN e J. HARRIS. Xanthoma diabeticorum. - K . E. APPEL e D. A. CooPER. Acidosi diabetic.a con reaz. cloruro-ferrica negat. nell'urina. - G. H. HoxIE e G. M. L1SHERNESS. Ipoglicemia. - R. M. 'fANDOWBKY. Studi serologici s11lle proteinurie. - R.. D . LEAS. Miosite del m. retto addomin. - A. e M. W ALZER. Studi sull'urticaria. Tuncet 26 feb. - D. ARMOUR. Chirurgia del ' e d elle sue men1brane. - R. H. Honmid. spin. DON. Carbonohio trattato col siero Sclavo. Arch. de Med., Oir., ecc., 26 feb. - H. G. MoGENA e J. J. CARBAJO. Il calcio nelle nefriti - A. ZoRRILLA y PALANCO. Dilataz'. acuta riflessa del cuore. liyon Méd., 20 feb. - Numero sulla medicina infantile.

[ANNO XXXIV

I

F ASC. 31 l

Bull. M éd ., 23-26 feb. - Numero di oiio-rinolaringol. lVien. Klin. 1ìf1 och., 24 feb. W11TEK . . Chirurgia - del ginocchio. -· ELEK e 0PPENHEI·MER. Ricambio '1ei carboidrati negli epatici. Deut. Med. Woch., 25 feb. - RoHDE. Infiammaz. e concentraz. idrogenionica.. - FRIEDEMANN. Trattam. dell'influenza. - S1.MON. Esami funzionali del pancreas. ~Iunch. ~~led. Woch., 25 feb. GRAFE. I:nf&zione e regolazione del ricambio da parte del sist. nerv. centr. HERRMANN. Terapi·a di Allard della colelitiasi. - RAKUSIN. L'idrossido di magnesia come oon trovveleno del sublimato. Jfediz. Klinik, 25 feb. - H . H. SoHMIDT. Lombaggini e loro cur.a. - M. PoPOFF. Stimolaz. cellulare in medicina. Revue N eurol., feb. - M. LEMos. Crampo degli s~i!ani ~ur.ante sindrome parkinsoniana encefalitica protrat.ta.. - E. ScHULMANN e E. TERRIS. FQrme evolutive del morbo di Recklinghausen. Practitioner, mar. - H. GAUVAIN. Effetti del sole, del m.are e dell'.a.r ia aperta sullo stato di salute e di mialattia. F . Kmn, E. RovsING. Chirurgia del rene. - F. KEANE. Secondam. nel par.t o norm. Edinb. Med. Journ ., mar. - Numero sulla tbc. .4.mer. Med., gen. - A. M . LrEBBTEIN. Effetti terapeutici di vari cibi. M orgagni, 20 feb. - L . Cru:sPINO. Lesioni del cono e dell'epicono in clinica. Giorri. ]fed. Mil., 1 mar. - CASSINIS. Tonogram~i del respiro durante l'allenamento.

Indice alfabetico per materie. ,

AGoSTINI C. . . . . . . . . . Pag. Anestesia con etere, protossido d'~oto e na.rcylene . . . .. . . . . . . » Anestesia generale con il solfato di magnesia per via sottocutanea . . . » Atti di Oomm.ì ssari prefettizi: ratifica. » Atti. ufficiali . . . . . . . . . » Bibliografi.a . . . . . . » Cardiopatie complicanti la gravidanza » Concorso: condiziuni di legittimità del)) l'avviso . . . . . . . . . Consorzi sanitari: for1ne delle delibe• • )) razioni . . . • • • • )) Convulsioni e deliqui . • • • • • )) Costola cervicale . • • • • • Cuore « da mioma » : patogenesi . » Ema.t uria calcolosa e infortunio . . » Febbre rioorrente africana: inoculazione nei postumi di encefalite letargica » Iperten C)ione della menopa11sa: trattamento . . . . . . . . . » Ipertensione essenziale: prognosi . »

1128 1116 1115 1125 1126 1116

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1125 1112 1120 1114 1101 1121

1122 1122

Leptospira icteroides » e cc L. icterohaemorrhagiae »: rapporti . . . . J. . iquido di Dakin . . . . . . Malattie allergiche e loro trattamento . Meningococco: metodo rapido d'identiif ioazione . . . . . . .. Olio di f.e gato di merluzzo: azione della luce . . · · · Radioscopi·a toracica nella profilassi sociale e specialmente infantile . . . Soja ne.Il' alimentazione umana . , . Spirochete e hacilli fusiformi: unificazione . . . . . . . . Stipendi: domanda in base a nuovo regolamento; conipet enz.a . . Tuberoolosi: forme filtranti del bacillo Tumori maligni: a proposito di lotta oontro i - ; i centri anticancerosi . Ultravirns: ricerche e nomenclatura . . Vaccinazione antitubercolare . Vitamina antirachitica . cc

Pa!!. 112() 1116

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Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel PoJ lcliuico se non in Sl'galto ad oatorlzzaztont scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di santi di essi senza citarne la fonte. Dlrtttt di proprietà riservati. K<>ma . Stab.

Ti~Lit..

Arma.ni di M. Uourrter.

V.

.A.SCOLI.

Red. reep


[ANNO XXXIV, FA&:. 31]

SEZ LONE PMTIC:\

Prontuario dell'Igienista del Dott• A • FILIPPINI '

con prefazione del Prof.

dir_igent.e il ~eparto d ' Igiene applica_ta nello Ist1tuto !4per1mentale. dPlle F . ~' . s.-s. in Ro1na

Glu~eppe ~aoarelll.

811 questa nostra edizione già pn.hblicammo i giudizi espressi in « Annali di Igiene >); « Italia Sanitaria »; e Rivista di Biologia »; « Avvenire Sanitario ». Riportiamo ora i seguenti, che diniostrano il favore co11 cui questo utile PRON'fUARIO è stat·o accolto .

dalla stampa medica e •la illustri cultori dell'igiene. (<

::ID t1n volume che non dovrebbe maincare nella libreria d·e l medico igienista,, costr·etto a

ricoITere agli ottimi, ma poco maneggevoli trattati del Celli, del De Gia~a., del Paglia.ni, pe1· ricordare solta.n to i manua.l i di casa.i nostra, e al quale no1n può non tornare l1tilissimo il lavoro del Filippini, vuoi perchè di consultazione facile e pronta., vuoi perchè reda,t to in guisa. da I·isparmia,r gli un tempo non indifferente. . Le cogn1z1on1 necessarie per I'esercizfo corrente dell~igiene sono comp-lete sotto ogni ra.pportc e C()ndensate in un numero di pagine relativa.mente ristretto. Il libro non è pesante ed ingoml>1·ante come ce1·ti ca.lepini tedeschi e non è a.rido come un formulario; non cade nel ria8sunto 8Chema.t ic.o perchè dà nozioni complete intorno a,g li a.rgomenti trattati, ma., dato il piano del la.vo•r o , è ovvio che l' A. non può correre dietro a tutte le nozioni astra,t te, le disquisizioni, discussioni, dottrine, dottrinelle e deve contenere il suo dire a.l p·uro indispensabile, ri· oordando fra le dottrine quelle solta.n to diretta.mente necessairie a comprendere i procedimen· ti teenici, dei quali il volume è ricchissimo». «Credo di non essere tacciato di esagerazio·n e afferma,ndo. in tutta co~cienza., che il libro dfll Filippini è ven11to in buon punto a. colmare nella letterat11ra me<lica1contemp<>·ranea una lacuna che era sentita. da quanti fanno scopo dei loro studi le discipline igieniche >>. (da, Lotte San·i ta·r ie).

COSTANZO EINAUDI.

- « E un libro vera.men1e utile. È la miglior lode che di un libro si possa fair e. E questo del Dott. Filippini la. merita indiscutibilmente.. Il contenuto corrisponde alla premessa che è nel titolo: un prontua.rio. Ma un prontuario ricchissimo e attua.le, in cui tutti gli argomenti che IQ possono interessare. nell'eser·c izio delle sue funzioni, l'Igienista trova, non lo svolgimento lungo, minuto, dottrinale, che mira a,d esser completo e lascia dubbiosi e perplessi a.ffa.ticati e insoddisfa.t.t i, ma il sommario conciso delle notizie meglio acquisite e più utili, la descrizione rapida dei metodi di esa.me più accredita.ti e vantaggio,s i, la guida sicura per lo studio dei ya,ri aspetti del p·r o blema· che di volta lli volta si è presenta.to. Per raggiungere lo scopo propostosi, di riuscire cioè eminentemente pratico e condensa.re molto in poco, il Dott. Filippini ha. a.d ott.ato uno ~tile inusitato, una esposizio,n e pressoché tP · legrafica, che può apparire un'a,u dacia per un libro stampa,t o, ma una a.u daeia e.b e è stata. aiu tata dalla fortuna., coronata dal successo. Se tutto ciò è già molto, va pure aggiunto che la materia trattata è passa,t a a,t tra rersc il va.glio della coltura e dell'esperienza personale dell' i\., che la materia. ~tessa., si può dire, vive quotidia,namente nell'esercizio professionale, quale dirigente dei ripa.rti di Igiene applicata. delle Ferrovie <li Sta.to. Al libro è premessa una prefa.zione del San«1relli. che ha. volt1to pre~entarlo a.I pubblico con le pa,r ole che meritaYa. La. ma.lleveria non ooteva essere miclio1·e. · · AI· prontuatjo del dott. I<"ilippini dov1~à a r1-ide1·e sic.llro st1ccesso lib1·a·r io Noi lo, ~tuguria.rrto ai lettori più che all'Autore >> . (da Giornale di medivina ferroviaria). r. t . . « ilo p1·e~'O in ~s~1me il Prontuario, ritraendone la migliore (è la pura, verità) delle im1>r~~ ­ sioni. Ella. ha fatto cosa utilissima e l'ha fa. tta bene, con amore, con giusta misura, con mo dernità. Tanto gli studenti che i medici ne trarranno indul)bi \'antaggi >>. Prof. Oooo CASAGRA:'IJDI Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di PadoY&. 1 •

« Il J>ron tu ari<> ùell'Igienista. è un'opera <li grande utilit<li pratica e condotta con profon· da competenza. cùe i1on fa. meno onore all ' Editore elle all'Antore n. Prof. D. 0Tl'OLE:-.JGHI Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di 81fta. '

« Data. l'indo·l e del MaJJuale che deve anela re nelle mani ùegli studio·s i di Igiene e dei pratica.n ti di Ln liora.torio, lo trovo molto a.I cort·ente dei vari argomenti e molto utile per i medici e per gli Uffiaiali Sa.nitctri. Io l'ho consigliato ai miei iscritti al Oorso di Igiene pra.tica )'. Prof. E. DI ~f.\ TTEI Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Catania. I

(( ..... Ilo moti,·o cli gi11di~are elle esso deùl>a. avere larga.. diffusione con ,·antaggio gran< le de-gli ~tt1 "1 iosi e dri l;i unzio11a r1 d'Igiene n . Pt·<if . . e\.. DI \Tr;;~Tr;:\ Direttore rtell' Tstit11t0 ni lf.!iPne dPll a - R. Università di Pl!ll\. Un volume in-8°, di pagg. XVI-562 (N. 10 della Collana Manuali del «Policlinico»), nitidamente stam· palo ed artistica111ente rilegato in piena tela. PrezzoL. 5 2 piu le spese postali di spedizione. Pttr i 11ostri abbonati sole L. 48.50, fra11co di porto. · _ ___l_n_viare Vaglia Postale o Asseg no Circolare all'ed?to re LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - .RUMA 1

I


1134

~

IL P OLICLINICO

[ANNO

XXXI\',

Pubblicazione di eccezionale interesse:

FA...~.

31]

..

Prof. Dott. LUIGI FERRANNINI della R. Università di Napoli

Ln nelln Medicinn prn:fica

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Indicazioni · Prescrizioni igieniche, fisi.che, .dietetiche e farmaceutiche •

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INDICE DEJ...L'OPERA:

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introduzione. -· A) TERAPIA ETIOLOGIVA. - I. Medicazione antlnfattlva• . A) Med1caz1ooe antiblltterlca od lmmuorz'zan i.• • immunterapia). - a) Infezioni generali: 1. Tubercolosi; 2. fnOuenza; 8. Streptococcla; 4. Staftlo1•occla.; 5. Tito; 6. Febbre melitenae : i . Peste; 8. Carbon chio; ~. Morva•• b) ' Infezioni esantematiche: 10. Vajuolo; 11·. Tifo esautematico. - e) Irafezioni cou prevalenti ·focalizzazioni nervose: 12. Rabbia; 13. Tetano; 14: Meningite cerebro.spin'lle. . d) Infezioni con preya lenti localizzazioni ttlSPi.ra· ·torie: 15. Difterite; 16. Polmonite. • e) Infèzioni con prevalent i localizzazioni Intestinali: 1i Dissetrtl:'rite baciIla re ; 18. Colera. B> Medicazione antimicotica. - C) Medicazione antiprotozoica (cbemoterapla): 1. Sifllille; 2. Spirillosi e Tripa11osom i;1si; 3. Ma tarla; '· Dissen terite amebica.; 5. Leishmaniosi; 6. Reumatismo articolare aouto; 7, Neoplasmi; 8. '1'11bercol11si; 9 Pneumorocola. Streptococcla. Stafilococcla; 10. Accesso got toso. - D) Medicazione antielmintica: l. Cestodi; 2. Trem •totli; 3. K1 .i• 11 li ; 4 . StroD· gilidi ; 5. Tricot rachelidi; 6. Filarie e Anguillule~ - E) Medicaz'one antiartropoidea: 1. A caridi; 2. / nsetti. - 11. Medicazione ••· ttto11ica. - A) Autointossicazioni. - B) A vve.lenamenti: 1. Acido cianidrico; 2. Acido ci tri ~o; 3. At•iJo l' loridrit·o; 4'. Acido . fentoo; 5. Aconito; 6. Alcool ; 7. Antimonio; 8. Antipirina; 9. Argento; 10. Jrsenico; 11. Bario; 12. Bellac1onna; 13. Calt't~ina; 14. Cala. barrina: 15. Calcio: 16. Canta.ride; 17. Carbonio 18. Catrame; 19. Chinina; 20 Cia11uii ; 21. Clora Iio; 22. Cloro: 23. Cloroformio: 24. Cqca; 25 Digitale ~ 26. Felce; 27. Fosf'oro; 28. Giu~gu~amo ; 29. Cdrogeno . sQlforato; 30. J r>dp; 31. ~1etl'urio; 32. Must·arina; 88. Nl· èotina: 34. Nitrito d 'amile; 35. Noce vomica; 36. Oppio; 37. Piombo; 38. Rame; 89. Santonina; 40. Segala. - B> TKRAPlA SIN · '1'0MATICA.- I. Terapia generale. · 1. Medicazione tonica; 2. Medicazione 'r icostituente; 3. ~ledicazion e antidrotica; 4. ~'ledieaato oe antipiret ica: 5. Medicazioa e dell 'inftà mmazione: a) Medicazioo flogogena; b) Medicazione ant1t1ogistica . - IL. Terapia dlii• pelle. - 1. Ter apia della secrezione sudorale: a) Medicazione ant idiaforetica ; b) Medi cazione diaforetica; 2. Terapia della Stlcres10'1e sebacea . - I I C. Terapia del sistema nervoso. - 1. Medioaz1one nturotroftca; 2. Medi cazione ps ich ica: a) r.tedicazione psicotera pica; b ) l\1erlica zione depresso-motrice; e) Medicazione eccito-motrice; 5. Medioaz.ioae ipor en si va où evacuatrice. - l V. Terapia del 1l1tema endocrino.simpatico. - l. Medicazione simpaticotropa: a) Medicazione simpatico·t onica, b) . l\1eclicazione simpnti1·o·ipoto nica; 2. Medi cazione autonomotropa: a) Medicazione , autonomu·tpn1c&; .b) Medicazione auto.n omo-ipo,tonlra. - V. Terapia del 1angue. - l. Medi cazione emocromoge~a; 2. Medicazione eritrocltica~ 3. Medicazione lenco~itica . .Vl. Terapia dell'appareoohl• r.lrcolatorio. • A) Terapia del cuore· l. Medicazione cardto-sedntiva; 2. Medicazion e· cardio·cinettica; 3. Medicazione cart.lio-regol&· trice (antiaritmica). - B) Terapia del vasi: 1. Medicazione angtotroftca; 2. Medicazione vasndilatatri ce; 3. Merlicazione V&ROOO· 11trittrice; 4. Medicazione emostatica. - VII. Terapia' dell'apparer.chio urinario. . 1. Mec1icazione astringente ; 2. M...rl!P.azione diure· tloa; 3. Medicazione antitossica.: '· Medicazione a nt isetti ca. - VIII. Terapia dell'apparecchio respiratorio. - 1. I\' c!ulcazione anti tispnoica: 2. Medi ca zione dei disturbi dell'ematosi; 3. Medicazione espettorante: 5, Medicazione essiccante. - IX. Terapia ael· t'apparecchio digerente. - A) · Terapia d ella secrezione salivare : l. Medicazione !pocrinica; .2. ~lt!dicazione ipercrinica; a. Medi· cazione modificat ri ce della saliva, - B) Terapia dello stomaco : 1. l\1edicazione eupPpti ea : a) rtiledicaz.one g a st ro-ipt'rl·rinica b) Me· d1cazione gastro-ipocrinica; 2. Med ioaz ione gastro·cinetica: a) Medi cazione gastro.i p1•rcin1·t ica; b) Medi cazione ga stro-ipocinetica C) Terapia dell'intestino. 1. MedicazJone enterocinetica: a) Medi cazione entero·iper<'i11eti ca (p11rJ,?a11ti); b) MPdi r azio11e entero· 1pooinet1ca (antidiarroici); 2. Medicazione antisettica. - D) Terapia del fegato. - 1. Mt'diraiione colngoga; 2. Medicazione modtft· oatrice della ·bile: a) Medicazione anti colelitiasioa.; b) Medi cazione antisettica,. - E) Te1 ap1a fiel Pancreas. - X. Terapia dellN nutrizione. - 1. Medicazione del metabolismo dei carboidrati; 2. Medi cazione del met11h()lismo rfei gr;. ssi; 3. Medi1·az ione del meia· bolismo dei proteidi: a) Medicazione antiazoturica; b) Medioazlone antiossalica; e) Meciionzione antinrir a. - C) TE RA PI A DELLI MALATTIE. - I Malattie Infettive. - A) Infezioni generali: 1: Malaria; 2. Tripanosomulsi e Leishman osi; 3. Reumatismo ; 4. In· ftuenza; 5. Tifo ; 6. Paratifo ; 7. Febbre melitense; 8. Peste; 9. Carbonc~io; 10. r.1orva. R) Infezioni esant~m atiche: 11. Tifo esantematico; 12. Vajuolo; 13. Varicella; 14. Morbillo; 16. Scarlat tina; 16. Erisipela - C) Infezioni con prevalenti localizzadonl nervose : 17. R abbia; 18. Tet ano; 19. Poliomielite anteriore acuta ; 20. Meningite cerehro-spinale ep i d ~ mi ca. - D) tnfezlool con .PreY&lenti localizzazioni respiratorie: 21. Difterite; 22. Tosse convulsiva; 23. Pulrhonlt e crupale. - E) Infez1<?ni con prevalenti loca· lbzazioni - àll'a.pparato digerente: 24. Mughetto; 26. Parotite epidemica; .26. Dissenter:lt&; 27. Colera. - l'l. ''·Malattie d,et 1t1t1!"1 •ervoro. • 1. Isterismo; 2. Nevrastenla; 8. Epilessla; '· Meningite; 5. Commozione ct>rt'bro·spinale: 6. Emorrn~ln cer<' hra le; 7. Tr0m· bo-embolismo cerebrale; 8, Encefalite; 9. Paralisi agitante; 10. Corea; 11. Polioencef>tlite: 12. Paralisi bulhare ; 13. Spo11òìloel ri.o. mell c&.; 14. Carie vertebrale; 15. Meningite spinale; 16. Ematomietla.; 17. Mielite; 18. Sclt•rosi multipla; '9. Sirin~ 1 1mil' l1a; 20. Poliomielite ant-eriore a cuta ; 21. Amiotrofte; 22. Tabe; 23. Nevralgle :24. Neuriti. Ili. Malattie ,del sistema endocrino-simpatico. • 1. Nevrosi celiaca; 2. Asftssla looale d elle estremità; 3. Edemi nevrotici; 4. EritromelalJ.?la: 5. l\leralgla parestes1ca; 6. Acropart· .tesla ; 7. Cef algla; 8. Retrazione dell'aponevrosi palmare e plantare; 9. Osteopatle sistematiche; 10. l\lal~ perforante; 11. Mir• dema; 12. Gozzo eaoftalmico; 13. Tetanla; 1,, Acromegalia e Gigantis mo; 15. Sinc1r? mi arlipose ipofisarie ; 16. )Jorho bronzino; 17. St ato t imico-linfatico; 18. Infantilismo. - IV. Malattie del sangue. • 1. Cloronnemla; 2. A 11emla per niriosa pro~reeslYa; L Policitemle; 4. Leucemle e Pseudoleocemle; 6. Ittero emolitico; 6. EmoflJla; 7. Porpore; 8. Scorbut o : 9. Emoi:?lohinuria paro11I· 1tic&.. - V. Malattle dell•apparecchlo clrcolatorlo•• 1. Angina dì petto; 2. Cardiop11lmo; 3. rerir ardi te; 4. \ l101·11r<litt': 5. Eodoeardite; 6. Arterite; 7. Arteriosclerosi; 8. Aneurismi; 9. .F.leblte, 10. Flebectasla. - V I. Malattie dell'apparato urinario. · 1. Ne. lrorragla ; 2. Nefrite; 8. Pieldte; '· Idronefrosi; 5. Nefrolitiasi; 6. Enuresi; 7. Cistite. - V 11. Malat tte dell'apparecchio reeplratorla. • 1. Asma bronchiale: 2. Bronchite; a. Bronchlettasla; 4. Broncostenosi; 5. Edema polmon are; 6. At~l ettatJla potn1unar~; 7. Ent· tema polmonare ; 8. Broncopolmonite; g_ Polmonite interstiziale ; 10. Pneumo1·on1osl: 11. Tuh~rl'olosi polmo11are: 12. Oa11fZrena poL. monar e: 18. Ascesso polmonare; 1•. Pleurite; 15. Pneumotorace. - Vll I. Malattie dell 'apparato digerente. · 1. Stom 11 t i1 : 2. AD· gine; a. Stenosi esofagea; 4. Spasmo del cardias; 5. Spasmo del nil()ro: 6. ln1h11 rR7.7.0 ua~trt t•o; 7. <;H i;trit e : A. Carl·1 1101 na galtrico; 9. Ulcera gastro-duodenale; 10, Enterite; 11_. Tiflite; 12. Appendicite; 13. E11tern·<'Oltte; 14 Emorroicli ; 16 Pe rito11ite : lf\. C' r· roal epatica ; 17. Ascesso epatico; 18. Bchinocooco deJ fegato; l i>. Tumo ri del fegato: 20. Anglo.!ollte e Cul eci~t rt e ; 21. Col~htla1l; t:!. Pancreatite; 23. Tumori d el pancreas. - IX. Malattie dilla nutrizione. • L Dlllbete . 2. Obeaità: 3. Oott.a: 4. Rllcbit.lamoa a. Oat.eom&lacla.

U n volume di p agg. VIl-574, n el formato della Collana Manua]i d e] « Policlinico», nitid3mf'nte stan1pato su carta di lu ~so e rilegato artisticamente in tutta tela inglese con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 8 p iù le ·peoc [>O!)tali di sp edizione. Per 1 n o tri abb on ati sol e L . 5 3, in porto franco . 1 111·inrr.

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s

Roma ,

.Fase. 32

Agosto 1927

'

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .PRA.TIOA REDATTORE CAPO: PROii .

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. osservazioni cliniche: I. J <'. <:c:hi<>. : l Tn l'tt"o non coa:n:uTie di meningite acuta. Note e contributi : E. Pazzi : L'.inclagiue radiologica in· completa. mRi utile per l 'accertamento clinico, può es&ere causa di errore diagnosti~-0. Commenti : G. Basile : L'appen1dieite malarica? Lezioni : H. G. Mogena : 11 vomito in patologia digeotiva. sunti e rassegne : \'rE RESPlRATORlE : Rieux: La prognosi della. tubercoloei polmonare e pleurica negli aidulti. R. Hutehison : L'asma nell'infanzia. - FEGATO E Vlh BILIARI : S. Genkin : Alter~..zio'J\Ì anatomo-patologiche del fegat-0 e della cistifellea nella ooleci&tite senza oalcoli. - G. W. Crile: Trattamento oi:ierativo dei calooli del coledoco. Medicina socia.le : La c~ mpagn a antin1ala1·ica nell'Agro Romano. . Ques tioni del g iorni> : Dekeyeer: Lai terapia oon alimenti irradiati. - Tera.nia ohet-oni ca dell'epileesia.

Accade mi e, Società mediche, Cong ressi : R . Accademi a Medica di R ema. Re~. le A-ccademia Medico-Chirurgica di Napoli. Accaidemia Medioo-Fjaica Fiorentina. Appunti per il medico 9ratico : CAS ISTICA: Due ea.E>i di gangli d el menisco esterno ed un caso di ganglio del mcni.soo interno. - Nodosità iueta-artioolari luetiche . - TERAPIA: Indi-cazioni per il salasso. Gli incidenti della diatermia - SEMEIOTI CA : Ulteriore osservazione di rifloosi addominali di tipo patol!>gico. - Il rifleBSo rotuleo nell'encefalite letargica. - .!.GIENE: Apparecchi frigoriferi domestici . POSTA DEGLI ABBONATI· - VARIA· Polit ica sa nitaria e g iurisprudenza : G. rSelva,ggd: Oontr.ove1·~ie giur ichl.che. ~ Ne lla vita protessiona la: Cronaca del movimento [P'l'()f e3:::ionale. - C.On-corsi. - Nomine, promozioni ed ono. r.ificenze. Nostre corrisp0>ndenze : F. Brunett i: XIII Riunione dell'Associazione Professionale dei Dermosifilogra,fi Italiani in Montecatini. Not izie diverse. - Indice alfabetico . per materie.

SOLLECITAZIONE

I signori abbonati che non hanno pagato ancora la seconda rata semestrale a compimento dell'importo del proprio abbonamento pel I 927, sono vivamente pregati di fa rne s?llecita rimessa, mediante vaglia postale.. LUI GI P OZZI, via Sistina., 14, Roma. Del va.g lia postale che si invia devesi conservare il polizzino di r icevuta. L 'EDITORE:

N. B. -

OSSERVAZIONI CLINICHE. _,

OSPEDALE l\llAGGIORE DI BOLOGNA. •

SEZIONE MEDICA LANZERINI.

Prof.

~TNO

SA~IAJA,

primario incaricato (1) .

Un caso non comune di meningite acuta. Dott. l ,UIGI JACCHJA , assistente i11caricato. () . Mrufald.a, 1dl anni 20, sarta, entra in o.spe-<:lale il 26 Luglio 1926. Anamnesi: Padre m orito a 37 anni di giangrena 5immetrica degli arti inferiori; la maicke - vivente e siana - ha avuto 7 figli (tutti viventi e in buon.a salute): tre dal 10 marito, il p1a dre della nostra malata, e gli 1alltri quattro in u n su~­ c-essivo matriJ:nonio. L'inferma s otferse a 4 anni di enterite, durata, - a quanto racconta - 4 o 5 m esi e, verso i l 0-12 anni, di iparQlt.ite. Il 31 maggio 1923 oa;dde d i bi·Cicletta in un fossato e fu ricoverata sino (1)

Nel _periodo f eri al e.

al G g·iugrto i11 .una sezione Chirur.g ica, don•de fu dimessa con di agnosi: cc Contusione alla regione dorsale ». P er un po' di tempo risentì, ·s e .faceva n1ovimenti 1bruschi del tronco, dolo.ri a livello delle ultime vertebre ·dorsali: e li risente tuttora qnando , compie s f0trZli notevoli e ne1l'imminenza cl i bru sche variazio11i atmosrfer~che. Le mestr.uazioni iniziarono a 11 anni e furono s·em.p re regolari tantJ 1Per l'epoca di comparsa ql1a11t.o per la dlu.rata e la quantiià d el flu•sso. I primi .rapporti sessu·ali ri·m ontano a 5 me&i fa c·on 'Un uomo - a 1dire del.ila ,p azi-ente - s ane. L.·inferma è in cinta di circa 5 m esi e ha avuto fin d rui iprimi t empi i disturbi 1della graviidanza. Il 24 lugli·o, ·verso sera, C·ominciò ad aocusare dolori vivi all'arto inferiore sinistro, che si e&tesero n el giorno soocessivo a11a gamba deSltra e 1p osicj a agli arti su.p eriori. V ero o m·ezzogiorno del 2.5 eh be un im'PfJ)Vviso a.icceS1so f ebbTile (39°), con cefalea intensa, conati di vomito, epista;ssi. Date le con dizi·oni p overe d ella sua famiglia, si fec~ tra ~ 1portare in 01s.p edale o•v e fu subito ricoverata.. Esame obbiettivo , [>·r ati-cato n el giorno d'ingresso in sezione : Soaaetto ·d i cos·t itu z~one scheletrica regolare, ove t:>si eccettui un lievissimo grado di scoliosi 1

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I J. 1-'UL TCJ. l :-, t t.U

d or ...:n-lun11Jar(• clc ·t ri1. ~tato di 11utrizio11e discreto. <:olurlt o palJjdo delh1 c·11te e ùeJ.le i11ucose Yhsit,11i. ~on :-,i pal})flllu gro..;sc gl1iuD1c'• )lL' nelle ::;eC11 aJ)i t uali. ~ o n c cl ('Jl1 i: J ~f·!J C'1 1 1 al lahb~'O i11feriore. 1. R. - 'u lla di i101e,·01r, a.Jl'infnori di u na liere irpot'one::;i n li\·ello dl'lla .~0 1)rn-spi11ata ùi .~ ii1i;:.,tra, o\·e p·url' ~i aS('u,lta 1111 r c:spiro a tipo bron chialt'. . f . ·C. P 11. o 1"a: I i.al e : 100 rego~8.lJ:' i; po.liSo ,·aljdo, pil' no. It.t o della 1pi.111ta a·l •l \. spaz io in tei-costalr si ni tro, . ul.l'emirlaYeare; cuore in U1r1iti norn1n,U. .:\Ila ascoltaz.ione, LSi. rileva alla. pt1nta ru11 1° ior10 ial qu anto forte, t>egu ito. ua 11r0Ye, d olce rt11l1oretto si&toli co . ~·ull ' altro \d i 110trvole a.i ci 1orr. t?re ss . .411 . ()nJ. l ><".; frn . - (Pac.hon ) l\ fx. 115-120; :\Tn.. 55-60. . l rtdo111e. - LicrPtnc·11le e dif.f11 . amcnte dolente. Utero paLpabile a li \'e.Ilo ·d ella ci e atri ce oml:>elicale; fegato e milza in limi.ti normali, no11 pa,Jp.abili soitto le areiate cois tali. S. ,\ r. - P siche inte.gra. 11 ,rolto clell' I . è atteggi ato a clolore: essa tiene quasi costa11temen te gli oc·cih i ohiuisi e la fr1Jnte corrug.aita. .1-\ cc11s~ <'e.tfalea pa,rieta11e 1c lO'CCilJjtnle conti11ua e 00~1 intensa eia fa;rla. J.a·m ·entarc e talYolti:i pian gere. Fotofobia. Rigidj là e iperce11s.ibilità nucale intense e irraidianths.i ' Ter.so la colon11a ve-Ptebrale, nella Slla n1età s uperiore. L·a ))ires·s ione s:u Jle a1p ofisi spinosr delle ultin1:e tre ·v ertebre dorsali provoca modico dolore. :vioti1itù ,·ol ontaria normal e. La palpazione prof.onda idei moocoli del Pf)l<paccio proivoca dj.screto ·dol ore. Acc·enn o al K ernig. Segno ·d el Signorelli, presente. Pupille tonde, l1guali, reagen ti alla luce, a:Lla convergenza, alla aocomod.azione. R iflessi 1Pal1pebral i assenlti;· r. congiun tivali e corneali presen ti. J,ieve s·coisse di nis"taocrrno 1orizzontale in O. O. Nes$Ull segno di deficienza a carico idei n ervi cranici. Riflc5so faringeo: J)resente, viv.ace. Riiflessi rl e.gJi aTti sup. : ·tl11 ti norn1ali, sa:lvo il trjcipitale e il bi.cipitalr r.l1 e app.ajo110 nn po' più deboli a sini tra. Riflessi d egli art.i irtf. : turtt.i nonn·ali. Rilflessi addo111i11a,l i presenti. Senso muiscolare, senso di posizi\1ne e senso stereognost.i1co conservati. Normale' la sensibilità f;ttl t11tta l.a st1perficie d el conpo, 0'1e il toccamento superficiale, la pun tu,r a idi spitlo, il ca.1d,o e jl freddo \ ren gono bPn P ap1pTezzn.lti ~ giuslament0 localizzatL Dern1ografi nl o hi anetJ, cangi ant0 rapid·am0ntl' in rosso e come ta1e persistente. Nei -primi 1d1ue giorni di ;de.genz.a, l'I . ha febbre ronti11 t1a. morlirn. con rninimo a 37°,1 e ma .. s imo di 38°,8. L 'uri11n. n 11 'i ngrc.c:.so. n on pre5enta cl1e trace~ li evi di .nlb11mina (P. . . 1013) e n1Jmer·osissin)j le11coriti in disfacimento llcl sedi1nento. Il 26 luglio (1f) giorno di d egen za) si pratica la puntt1ra lon1l)arc 0 si preleva €angue 'f)er la r eazione di \\ ·assern1ann. Alla p.u ntura lombare, si rstrae un li qniclo torbido, orpalet>cente, f t1ori u · scPnte con a1nipio za111pil1n. sotto pressione note\'Ol1nente al1a. ~ e n e raccolgono oltre due prc,·ctt e coln1r. Il liquido lasciato a ~è sedimenta .Sf)lìn t an 001ncntr in 111eno cl i un'ora. Non si ha tormn1ionr òi reticolo. All'esame chimico: Albu· n1inn. 2 %0: )\01111c- l1Pelt, 1a. fase: reaz. posjtiva: .;;n.ngne: renz. clrbo1issirna; Ct1 S O 4; de.b olis sima rirl11zion r . .\ll 'rsan1c citol ogico: tappeti fit 1

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ti:--~i111i

di ,!. : · lolJ11li llia1tL·i1i. iu g1·;,u11 le 1Jrevale11za pul11 tucleati: 11ou -.;i ,.1,do110 d plococ ·Ili nè bacilli di Ko c l~. R eazu)11c ùi \\"«.i....;:--1)r111u.1111 ;-,t1l u 1... iquor » attivo C\ fetodo ori.!4·i11al1") : Estratto .\ . (organ i di feto luetico) + + + E~tratto B. (c uorP cli b ue col e"'teri11ato) - ; Estratto C. (cuu1·0 di ea,·ia colet'ter j11él to) -; (·I,a 1Jor n tori o <l' .\ 11 al isi - Osp. ~tJ.ag·g.) I~. \i\7 • sul ~icro <l i sangui': 11cgatiYa co11 tutti 1

.!:!;li estratti. Do1po la 111111t11rn lon1har1'. la cefalea ac cenna n. 1din'hin11irc; ln tcn1p1'rat u ra, come ..,i è g·i:\ detto, arriva .a 1111 i11a:.\ i 111·u11 di :380.8. Il terzo g·ior110 In t~1t1pl 1 1 ' ntn ra i1011 sale olt.r e :37°,8; l 'iI . a1)parP T)iù ~ :lle,·nta : la cefalea e la fotofobia sono dr.cis a1n entc . ìi1 n i1111ite; pensiston o :=;en1vre - ma i n grado i11f'n o l101t 1 VOl(:~ - Ja riigi<lità n ucale e l 'a1cce11no al K 1"rn ig-. Esame d cl fondo clrlroc·c hio r ~prc]a~ista: <loti. <:1111rg·in) : « In O. O. : .~11 ·c. :i n1r oftalmosco1)ico. la ,p upilln rcag·isc0 a llo ~1 :1n nl<> Ji)tom eltrico . l\Jezzi idi rifrazione n ormaJi. I ,n. 11·a pilla si tro \·a .. nl 1pian o d ella 1·rl ina.. a ·011tor11i netti . Arterie l1ormal i . Le ve110 sono turgicle, tortuo e com(' sì osseTva n eg·li ostaco11 ,di cjrcolo. Non s i n 1ta.no emorrag·i r retti n icl1r nè t uberco·l i rtella coroi·de ». r.,.a rn.at i i11n cl•el ~ 0 giorno r r. si p.resenta apiretica e in co11cl izio11i n10.l to J1)iglioratc': la cct'a- _ lt. . a è Bcon1par. a tot nln1ell tr e mol to 1l imj1111 itH è la r igi·d ità nuca l·c~ l\f,a, n elle prime 11rr del po1neri1g·g·io, l' I . è ~·01Ca ntlOYamenite da crfalea violenti.ssirna e da fotofo'b ia; aioous·a pure do.JorCl . or.do e ,-a~o (n on 1I1t.en s o) agli orecohi, co11 qualoh e ronzi.o. Segrto di Kernig· più eYi1d entr <lei giorni 1n1rrredenti. T.. e apoifosi mastoidi so110 cl o lenti alla prt'Ssion f?. Insorge n'l1 0''amen te> la .frblbre che alle 24 raggil1ng·e 39'\5 (P. R . 112; R rsp . ~6) per rid.iscrn rier e a 370,7 alJa mattina idel 30 luglio (q ui11to giern o). S j ri.n noYa 1a puntura lon1bare'. raocop:li en,c} ) i.1n liq·L1j1do bian castro, t.orbido, 01pale~·r1 e nte, f·u oriuscen~·e clapprima a za.m'Pill o, e 1101 a g'O{'.Ce r avvicinatie . rf ale <t .liquor » ,riene St'minato s u Yarii terr0n i di cultura: (1) agar. semplice; 2) agar e sangne; 3) brodo semplice: 'I) b r od·o gluco•s ato ; 5) ,g·rl at i11a) e so ne in ieittnn o :> c. c. n el peritoneo 'Cl i 11na cavia. Dne ore 1dop1) la J)untt1ra l ombar0. la cef.alca è ùi nuo,·o noteYolmentt. . cli1ninuita. l'I . si seJ1te meglio e 1101 pomcrig·gio r nnovarm1"nte e defin t· ti vam·en te apiretico . T..'esame cl1jmi<::o d el << l .inuor » r. trntfto con Jn "econrta 1p 11ntura lom·b are dimostra: ..\lbuin1i111a 1,5 O.foo; Nonne-.A.ppelt, 1a fase: 1posi~i,·a; angnr ! 1ie·v e reazion e positiva; 1C11 S O 4: lievi1&s in1a ricluzione. All' esa111e citologico: tapprti fittissimj rti globuli biancl1i, qua i t11t1i 11olinurleat.i; 11on rare cellule endoteliali. :'\on si vPclon o l iplo<'orc h i n·è bac'i1li di Ko~h. La reazione di , , ,a&serman11 col 1netodo origi· naJe nel cc Liquor n atti,·o rlfl il n1edrsi n10 ric;nltato della prima volta. Ef;fl atto .t\: + + +- ; Estra•tto B : - ; Estratto C: - fJ.,aboratorio Osp~ Maggio1re) . La mattina 1del Go giorno, si inizia una ct1ra merc11riale con t1na . erie di XII frizioni. Xel giro 'di tre' giorni, la ceifalea e la fotofob·i a ceòono progre sivamente sino a scom'Parire; C0$1 pnre la rigidità nucale di1ninui~~e sempre più, n1Pntre permane un accenno al Kernig. Il 3 agosto l'I . si sente perfettamente bene: nnche l'acrenno al Kernig è sc;Jmpar~o e la ri1

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XXXI\',

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~010 fle~ ~ io11 e

i11 lic,·c gTa c..lo 11fli i110,·i 1nP11ti d.i dcl caJJO in a\ranti. I.,1>rsistono sc1111)re le lie"i sco!j-:;c cli ni~ta0'1no nrizzo11tnlc i11 o. o. r.a flessione del tro11c~ si con1pic i101·111alme11tc. lLa JPressio11e 5uli'nlt.in10 tratto 1lrl t;pg·111e11to 1dorsale della aJlonna ,·crfL"h1·alP. P p•articolarmente sull'a1pofisi spinosa dPlla XII Yt'l'tehra clorsale, fa sempre risentirr l tn certo g·rado cli doJcnti·a . J .l" , . isiic e• "('g·uil 0 nei giorni immediatamente ~uccessivi ronfl I'1111ano il dec.i so migliora.n1cnto, tanto clH' il giorn o 5 agosto (un nt1ov-.o esam<? c· linico (}bbieittiYo eseguito con cu.ra non riuscen<ln a rile\·arr J)itt alcun segno }}ato·l ogj co r le ··ond i zio11.i sog.~·t_)tti ,.C' Id ell 'inferma a1)1~ arendo ottim e) ~i è con. 0 11 tit ) <li considerare la paziente in co11 ,·al<'"'<.:r nzu. E · a il1fatti dopo . }'.) OOl1i giorni riprl nd.:lrù ad i1lza1't:ii e il 14 ago to verrà dirnes-..n rl:iJ}'oc;p0rfn] 0 r)erfr1tflmentr g'llHl'ita. g-iditil

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PHATl CA

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10 ngi Silo - clopo In X ft•izionc ir1 ercu1·iale '.li cd~ il seguente repel'to: liq.u.ido clùaro, liffi1Pi,do, 1 u o r1.u~cente

d.apprima a zampillo e poi a gocce ravv1c111ate. 1\ll'e&ame ohi1nico: A.1bumina: fra 0,33 e 0,50 %o; ~qnne-Ap1Pclt, ta. fase: debolmente positiva; angue: a;sse·n te; Cu S O 4: 'd iscreta riduzione. All'eSiaroe citologico: rare cellule endotrliali ed ele1nenti della serie bian ca (linfociti e poli~ucleati, ·CIJn prevalenza ·di questi u ltimi) jn n1ed1a 12 per cum'PO mi c.roscopi'C·O (Korist ka - obb. jmm. 1/12 = Ocul. 3). J ,n 3a R . W. nel cc Ltquor n att~vo col m etodo nrig inale (Laboratorio O. M. ) dje.de il seguente 1operto : Estratto A: ris11ltato dubbio; Estratto B: - ; Estratto C: -. Dopo 14 giorni Idi o~c rvazione, i va.rii iterren1 li ~ultutra di liqui·do spinale estratto con la za puntura lombarr permanev;an.1 .asso1u.t amente "t erili Th l 3° c. ame oftnln1osco1pico pratrcato in clata 1~ agosto sempre dallo st·esoo speciali.sta dott. ":lturgin diede ,il seguente reperto in O. o.: « La papilla si tro,·a 5t1l pi ano della retina, a con1,orni n etti, di colore normale. Le vene sono piìl l:Jrghr ·rlel nor1nale e tort11ose; le arterie sono normalL ~t1ll'.altro a carj co della retina e clclla roroi·d e l> U·n esam e degli or cccl1i pra;ti cato dallo sr·ecj alif)fa dott.. G. 13. Fa..0chjni die1de il seg·uente ··rprrto: cc OrerCh io m/e dio ed interno (coclea) : E·same nhhiPtti,,o e funzionale normale. nrerf'hio jn terno (' ·cis1 il1olo) : ~ i~taa-mo siponta-

:\oi rlo'"P\'H.Jllo però. nell'interesse stesw dL•lla a1n1nnlata. stabiljrc - se possibile - una 1pre, •'isa cliagnooi sulJa i1atura della meningitr da ~s&a ~of.ferta. .i\ questo sco1 po - sempre di C'tro rons!glio e sotto la guida del pri·mariJ1 - prorg11im1no 11elle i11dagini 1diagnos.tiche, romr ri~ 11lta <l R ql1~nto nn cora esponi arn o. Urt C'\ùco11 lo l'snn1e oftalmosco1)ico p.r aticalo 11 '.) ngosto rl allo stc&so specialista ili Jtt. C:h11rgin (·onfrrm ò jl rep<>rto rlrlla 'rolta i1rrcedcntP , in C'o11fro1lto <l r lla quale i1on rilevò ~P non 11na rJi 111in11z ionr in "nlibro delle ''e11c. La radioscopia clel torace riu6cì i1rgnti,·é1. Cl)]lle n.egatiYo era <;tato il reperto asrolf ntorin nrg-li llltimi e~1mi r.linic i r>hhir1 tiYi. TnYP('(l l'inclnginr ra rliografica clella colonna v1'lrtPbral1" - rsra-11ita llfll gabinetto rtell'Oc;p pdal" '\ifaggiorr - mise in rvidenza 11na lesionr <lPlla XII vertPh ra clorsalP. " Il corpo della XII clor!;aJr si presenta 1cli oipa1cit à normale, senza alcuna zona <li rarefazionP, con la fac cia in1'eri ore di aspetto normale, mPntre Ja faccja superior e nppare irrego .. ~a.re . frastagliata , P con 11n as1) etto n, bj etJt.a C' 0 mP, r.onseguenz.a rli nr rclita di sostanza o di schiarriamento, rhr abbia interess.ato in m orto spccialP la 1net:'l st1peri0rr r sipecialmentP anteriore nel rorpo ver:tebr<tl r . T~o sipar.i11 ,1ertpbrale è alq11a.n to assottigliato e irrrgolCll'<'. ~on si osservano proceS$i osteofitici. ~essun segno di raccolta. T_,o <;rpPciale n ~petto clella XII ,-ertebra fa ritenere che possa Pssrrc n1esso in relazionP all'antico trauma alla re.gione !clor~nlr che fi gura nrll'anamne:,i della pazirnte » . T.-'esame morfologico del 6ang-ur (11rel E>Yato nelle ore pomrri<li~nr ) n on nTesentò nulla di pairt.icolnrmen1 r nolrYolr: glob.nli rossi 'L800 . 000 ~ Pmog1ohiné1 60: Yalnrr Q'l Oh111~re 0.62; normali la ~ra1J1rtr?:7.n . lA forma e la colorazion r él 0i glolhnli ro!ìsi. G10buli hia,nchi: 17.600 (linfo cjti 17 ~ri : .g randi m on onu clrati ~ 01,: fo.r mie <'l i <n as·sR.g;.gto t ,!1 °/ii; po1inri1•rleat; nru1irofi1i 69 °,{,; 1polin11cleati f'Osinofi li

oarico della sierosa e ·d:ei varii org.ani ivi contenuti, i qualj ft11tti avevano élJSlpie tto normale sia n.,ei rigua!'di della suiperfirci1P che a·l taglio. L''U tero era gravbdo e ·contenr,ra 11n unico ifeto vi,·o. :\egativi pure gli esami delle ·ca•vitù. toraci0<'1 e rranica. Si .a.lleotirono numerosi 11reparati di polp a. splenioa, dj s.uc1co epatici), lli sostanza ce rpl)rale. <li sangrt10 pla:cenrtare e idi s11cco epatico fe falc. All'esame micro.~copi ro dj tn li 11l'eparati (colorazioni con May Griin,vald - Giems a, Tri~ hond·eau - Fon.taina, Ziel1l - ~eelsen) n1Llla si os~Pr\·ò di notevole e anormal e. Così ipure la rirrrca di. SJpirocheti riu scì clel t utto nr·giatj,•a. l Tna t eirza reazione ·di ,,,a sl" rma 1111 n el sangue della i1aziente , eseg·t1ita CJllcln·do essa era g·ià usc ita d1aJl'os11edale e a distanza. <l i 40 giorni clall' ultima (XJiI) frizion o mercurial e ristLltò ancora n egativa e cosl pure n egative riuscirono la reazion e cli 1VIeinicke D. M. r la r onzionc di. l\tleirucl\e

O.:> O{,) .

T. R.

T,a reazione cli \Vassermann snl sn11{~11r prflJ.e,·.at.o 'dalla maèlrr 1dell'inferma ri116cl nE>gati,ra tf .. nhoratorjo O. M. ): e così pure una seroncf('l n. \\1 • <;Ul sangue rtrll.a paziente. TTnri 1111ovn puntura lomJ)n.re praticata il gior·n o

In fine un t1lti1no r run1 e oft nl1n osco•pico e&e.gt1ito i11 assenza del Dr. c11.u rgirt da ·u n altro sprcialista, il prorf. Xilo , .rliede i1n reperto p.r es. ochA i1ormale: « O. D.; mezzi diottrici traspal'C' nt i. P apilla cl el ";.J. O. rosra, a mélrgini n etti.

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rH·n n ~sPnt e . .c:;erliCT qirevol e (10 giri. W" ) : eccitabilità nor111a lr tanto per i canaJi ,c.:rn1i rir c·ol.ari che iper i \'<1 1·ti

r ali.

0tor((lorimelro (aicq.ua .i7°) : Eccit.albilità nor1nal0 p-er i canali orjzzontali e Yerticali » . Il giorno 10 sette.m hre - do;po 40 giorni 1dal1'inocula zione in peritoneo di 5 c. c. di liquido ~ piT"JaJe - oi prlJ~ed eVt·e all'arutorpsia della ca'\"ia, !n quale apipariva in p e.rf etta salute e i1ulla aveva n1.aj presentato di abnorme n ei traseorsi 40 oo·j orni. .t\pertane la ·cavità p eritoneale, nulla s i n otò 1

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l l. POLICLINICO

\..asi i1orn1alj, sia per c.:ali·bl'o cl1e p er d ecorso. Normali la r et] na e la co.r o.i·d e. O. S. : m ezzi diottrici trasp,arentj. p .apilla del ~. O. r ois ea, a m·arg.ini n etti. Vasi .-retinici l'ettilinei, di calibro nor, male. J_,'llngJJ la ,,ena te1np oré1. Le s1.1periore (i1m ma,gine rovesciata) a dist anza ·di 3 d iametri papillari dal mta rginc d ella p apilla, si nota s·otto il \'aso una. rpiccola ·C111azza cli decolorazione del1.a c·oroi•d e. Nc.s·stm altro fo.colaio inf i·aimmaJtorio nè di ipregressa :infiiéVmroazione si trova n elle n1rmbrane prorf )11·d e dell'oochio >>. 1

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*** I re1)erti dell'ecame obbietiti,·o e delle ricerch e

di.agnostiohe com·p1iute, se permettono di esclt1d ere molte rdelle 1cause p ossi:bil i di una m eningitf\ act1ta, n on fol'ni~c.ono però elementi isurfficent1 p er 11na diagnosi di sitcu.r ezza. I l risultato negat~vo rd,eile varie oulLur.e e <l eJl'in oculazione nella ra\ia elimina sicuramen te tan to le irpoteci ·di 'IIl(lrri·n gite infettiva (cerebr-0spinale, ld·a influen za, pn et1mococ cica, ,g onorcoocica, tifosa, 1pa.rati.fosa , m elit ense ecc.) e di men ingite da sepsi - .quanto 1ma pos5ibile raris81ma forma di n1en1ng1te tubercolare, temporaneamente g uarita. E n epp1ure si pt1ò trattare (esoend 1 a questo riguardo n egativi i dati anamnestici) di ·u na rea ztone meningea da insolazione, simil e al cas-0 illustrato 1da Li:sbonne, Leenl1ardt et M.lle Sentis, i quali in u n gtov-Hn e, in segiuit o a un colip·O di sole, osservarono una inten sa reazione m e· ningea pUl'i•f orme asettica. Bisogna p er esclusione pen sare alla meningjte s ifilitica; ip1erò tale diagnosi &i fa abit-ualme1110 ~,11 t1n c1)mpleS&O di sin tomi obbiettivi. di noitizie ana·m·n estiohe e di r jcerche di labo.r.atorj,o, n essuno ·dei qiuali dati 0 suffici·en te, singolarmente e di p er sè ste55o, n strubilire 'Una siicura. 1dirugn o5i. ' Nel nostro caso sip ecia1le, alcuni dati !dell'anamnesi e d elle r icercl1e di·agnostiche e così pure il decorso de.i la meningite stessa, parlerebbero ir1 favor e d el1a m en ingite silfilit~ca. Il pad.r ·e della paziente 1è morto a 37 anni, dopo una d~genza rdi 22 giorni in un o&perdale di Bol. Jgna (1da.ll'8 aì 29 feb,b raio 1910) ·p er cc trombos.i ·delle femorali oon gan gr ena bilateJ'lal e cl egli a~ti inferiori ». La cartella clinica, mut·a n ell'an amnesi e n ell' es~e ·Obbiettivo, segnala in c1dentalmente 11n esame n egativo d elle u.r ine. temve~ ature s.u·b-f ebhrili con un massimo di 370,8, un polso aritmic'1 con 80 ibattiti al m. (15 d'ebibraio), un 1delirio continiuo nella notte fra il 15 e il 16, t1na ter.api-a idi str o fRnto e 1citgita1e. Con ogni probabilit.8 la g·angrer1a .sim.metrtca d e.g li arti inferiori era in rappo.r to con un em1b0Jo d,a 1pregressa lesion e valvolare, ma non si può esclu1d er e peraltro - di fronlte , ~Ila giov::l ne età del pazien te e al d·ecor so delJa 1

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inalatt ia fin.iaJe - una !)OOSibile, per quant,o rara. endo-arterite luetica alla ]) iforca z]one <lelle arte, ri e ili.a:che. R itornan do a quanto rigu ar·da p!iù direttam.en1.e la nostra malata. r il cviam.o inoltre cl1e il reperto r,himico del « li·qt1or » non esclu.de la natura si· fiJitica della m eningite; e non è n eancb1e srufficien te la polin11cleosi n el seclimento per elimin are 1·a le i pot esj. La linfioicitosi. è la r~gola n elle m e. n ingiti .si1filitiol1e; ma la •p rev.alenza. lc1i po.Jinu . rle~ti è una eocezionr abbastanza fr.equeni e. Sam aja (1921) l1a già segnalato i ca·sj <li Te· '· •lc101R ( ntd ~nizi\) e .rt. ·decorso R f"1JtisSlimo), !d1 i\1 o~ny ·e Portocalis, ·d i i card e iRoussy (28 pun t11r a); sucicessiv.éVmen te abbian10 rin trac'ciato n elJa lett eratura. i casi <li Ver.g er e Massi a.s (1polin11rleosj pura), Rou rlincsco r Odier (pol1n'tlcleat' , cii cui alc uni con nucl ei alterati ), di.i Loohelle \\Tejll e Delthil (l o ca so : liq.u or purid'.ormr con 1/3 <li polinucleati e 2/3 cli n1ononu cleat.i e linfo~iti; 20 caso: liqu~r .purif orm P con polinu-cleati e linfociti misti). rnoltr~e n:el ca so illustrato da J(innirr \Vilson e Gray il sedimen'to mostrò pTin1a 11na linfoci.tosi, poscia una polinur leosi e 1nfine <I i nuovo unR littfocitos i. ~el nostro caso, 11na \'Tassern1ann sic uramente posii iva i1el << liquor » o n el sirro avrebbe perm esso idi fronte a ·l ·d e>Corso b,enigno clella mei.ningite e all'effi·c.aici.a della C'U.r a rnrl'c:uriall' t1na rl i ag11osi sicrur a. 1\-fa. la \\Tas&ermnnn 1111ò essere neign1i, .a, in c a ~) 1di sj oura m·eni11g-jtp sifi1i.tica, i1on solo n el sier o d i sangue llln it11c,l 1P n el << l]qt1or » (11n <'aso d i JeanselmC'. il caso cti .~u clr,· . r La.,ran ' il 10 ID·a'l ato ·cl i Sarnaja, il 1° malato rti Boissière Lacroix. e all'jnizio nPl caiso di Kin ni er 'Vilson e Gray e in qlt·rJlo d j Rourlinesco r Odier ). D'altra par;te la \Vussel'mann 1p•uò ,esser-e posit'i va n el « liiquor )) ct i soggetti s:iJfili ti ci nel corso rl i 11na meningite t.u1ber colare (casi di Stot:>ber. 20 caso di Samaja , 2 cas.i 1cli Jalmel). Tn()].tr e, la \Vasse.rm.ann t'u constatata positiva i1cl « li.qUfor n di sog,getti 11011 silfiliti!ci. malati sia di m eni116rite tlllbercolare o n1e11in.gococcica, vneumococcica , purule11ta otogenn (Krarmer , P In nt) sia di tumori cerebrali ecc. Ch1 v•oglia stn'fiiare tale a rgom en to può con· sultare .con profitto un i 11terr,~an'tr lavoro di P iero Fornar a . ~el caso speciale. ·l a reazione id i ,,,assermann fn tre volte n egatjva n el siero di sang'lle della pozien te, una volta. in quello d ella inaidTe (nella p0ssibile i1potcsi di una er edo-lue) . 1\IIeno sict1ri f.urono i risultati della \Vassermann n el << liquor ' si ottenne una r eazion e rlu e volte n ettamente positiva .col solo estr.atto .~ (estratto alcoGlico di organ o luetico), netta.m ente n eg.ativa con gli altri I

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[ AN~O XXXIV, F ASC. 32)

<lUL' esl1·atLi (c uore 1di cavia cole6tcri11ato e cuore di bU l ' coJesterinato). ~on

si attribuisce 1g eneralmeinte un valore si· curo alla reazione positiva ciol solo estratto d1 organi di feto lt1eiil'O; 11el ca so speciale 1p erò la reazione positi,1·a 0011 tale estratto divenne incerta, quando ft1 l)I'ele, a1to il « iiq'l1or » ne.Ila. malata convalescente tdopo 12 !frizioni 1nerc·urialj. :\la peraltro fu troppo te11uc la c.:w·a mercuxialc 6 troppio l'apid.a Ja giuarigionc - m e11tre. per di pii1 Si sa come sia indicata la cura mercuriale nella. ma.ggior parte tdelle meningiti - ~er potere, n el caso nostro, appoggiarsi per la cl iagno&i d1 11atura al ·Criterio « ex jt1vantibu~ ». Rin1an-e dw1que n1olto 1dubbia la natura d~lla meningite sofferta dalla nostra malata; e pare a11cor meno probabile che essa fosse sM'ilitica se ~i co11sider a inoll1·c clic la i)azicnte dopo una g.raviidanza regolal'issima - ha partorito il 17 novProbre 1926 un feto v ivo e vi!tale, prematuro di circa 2-3 settimane. senza segni evidenti di ;1tilide e che la plaieenta f ·l l dal prof. Pirani, pri. mario della Mater11 itù, giudicata sana . ..\ qt1esto ipunto, 11011 ritenia1mo del tutito superfluo ria ·::;.umere, a ti1olo di tlocun1entazione, 11n caso cli11ico di R ot1dine5eo e 1'I.lle Odier, che presenta alcune analogie col n ostro. :}ucsti AA. in una 00municazione alla ~Soclété 1

de Pédiatri e ·di Parigi, n el 1925 1)resenrtaro110 un

ragazzo di otto ·anni, il quale - mentre era in loro osservazione per il ~uo stato generale cnttiyo e decaduto - era stato 1colto bruiscamente da viol e1llt.a cefalea, feb.b re, vomito e stitiohezza, ~e­ gniti il ~iorno segt1Pnte da rigidità 11ucale, segno <li K er11i.g o strie n1eningitiche. La outireazion·e tubercolinica, eseg·uita 3 vQlte, el':.t stata n egativa. ll li1quido cerebro~pinalc raccolto alla prima pu·ntura lombare era sitato pt1rulento, con grande p.reval enza d i polinucleati (a!lcuni Idei quali con nucJ eo alterato). con ra1·i l inlfociti e aissenza d] germi .all'·e sa.me cli.retto. La semina di tale « ljquor » in ,,arj i terre11i id i cul tura era riuscita nega1 i ,.u. I{eaziouP cl i s0Tina11n n egati,·a sia nC'l « liquor ,, ohe 11el .san,g uc; .reazi.one di H ooh it lcggerrr1c11te positi va i1el sang'ne. Negativo l'esame 1

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''Ta.

ò ell'OJ'eoohio; no1male . il fondo .)c111.are. Ancihe l'inoculJazione del « lic1uor » n eJla cavja .aveva dato ris11ltato negativo. Gli A.\ . a,·eya no lo stesso sot1op osto J'IJ. a una tera;pia si1}ecifica, con iniez.ionj ~

cianuro idi mer·cutiio. E inf.atJtj, do1p10 la terz.a liquor ,, era di''cnuto più cih iaro, iniezione, jl i polint11cleati più rari e più altei-ati , i linfociti sempre più nt1me.r osi. Fatto importa11te: la R. di W;aissermann era divC'Iluta in cguito leg'germente posi ti \'a n el << lÌlq·uor ». Dopo Ja 1oa iniezio11e tt1tti i sintomi meningei erano prog·rcssivamente scomparsi e il liquido cerebTo-spi nale era ricliYen·ut.o rli

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SEZIONE PRAtlCA

normai.e e, un ·n 1e5e do·p.o la guar1.g1on e Idi tale 1ne11ingite acuta, esso non 1p resenta, a più eh-e alc-nni rari linfociti nel sedimento. ~onostante le reazioni di Hecht e di Wapserlllt-ì11n leg'g·erm,cnte posìtive, questo caso di Roudinesco ·e Odi·er c i sembra cl1e rimanga molt.-0 n-..C'Uro per la na,tura della m e11ingite e che su·sciti .~l i stessi dubbi cl1e nel caso nostro - non n bbiamo saput 0 eJimin.a.re. E non solo ·per qt1e.sti ·dubbi idi !LllJl. certo interes:t• scientifico , n1a -puranco per consi1derazioni 01ni11entemcnrte 1)ratiicJ1e ci . iamo deci:Si a p tlibh licar.e il Ili06tro caso clinico cli noo fa:cile interpretazione, in quanto :r iteniam10 che la 1det1a.gliata eposizione di esso l)OSiSa essere utile ai Colleg·hi agli Bffetti della ,prog11osi {]i certe meningiti acute, nelle quali non sarà male tener cor1to anche cli similj, per quanto rare, event~1 al ità. 1

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Novem bre , 1926.

B fBLIOGRAI• I .i\ . .'."ino ~l 19:ll, , .. S\.\JAJ,\: P.Je1ilrigite sifllit·l ca acuta lìl adulti tubc1col.osl. Rassegn a di studii psichiatric i. le na, 1921, fase. 3-4, ipa.g. 121-151. Ror · IÈRE e LAcno 1x: Deux cas de mén:ingite uiu·ue syphil·l tique chez l' erifa'f1:t. Soc. de méd. et de cl1iru1~gie de Boncteaux, 1 déc. 1922; in P re6· se :\fédicalc, 1923, pag. 42. FnR~ARA PIERO. L a reazione d·i 1-Vasserntan 11el liq1Lirl o cefalo rffcliidiano . Il Policlinico, SezionP ]}l'élftirCD, 1923, l)ag. 793-798, e rpaig. 830-836. . J\ rNNTEll w ILSON et CHAHl .1:.--S F. GnA y : .:Jl ériingite syphilillque aigue. Br. m. Jour11al, n. 2961 ; 29 ~rpt. 1917, 11ag. 1.19. In Press0 ".\·Ttsrt icRlC'. 1918, pag. :115-316, e pag. 476. J{nA~lER C. U.eber positiven {tflcis.-;errna11n l1n Liquor bei ni.cht lu etischer l\tlen,inqit·i-". l\ Tn11ch. ".\Ioùi z. \V·ocl1 .. 8 oct. 1918, pag. 1131. L ECFIELLE P., WigLL .J. et DELTHIL P. n e11.r ras de 111é11,ing l i e svphi liti que sécondalre puriJ,Jo r1ne. B. c1 ".\IJ. S. l\!I. H òp. Pnri s, 1926 , pag. 1160-1168. T. ISBONNE, LEENHAHDT et ~1I .lle SENTJS. 111 {' rii1iyite 11urifnr1ne riseptique . . oc. (l cs S-cicnces m é-d. et

lii ol. cl e Montpcllier et d11 f,anguedoc m.éditerr a11éc u . 17 no''<'Inhrr 192? . ili Presse ".\1édi cale, 1923, pag·. 12. \ fr LANI GUIDO. fvlen:lrigil e arula luetica 11,e/,l' ini:,io rtel per·i odo seconrlarin. Ri f'orrr1.a :\T edi c·a, 19?.5, 1

pag. 701-705. Ueber posiliven \l "assermann in1 Liquor lJe i n icht luetisc l1er 111en,i n g itis. ?\'fflnch. 1\1 r rliz. \V·ocl1. 5-XI-1918, pag. 1247. 11oun rNESCO et iVI. lle ODIER. 1\J énir1,g·i t e o igue r1 11nlynucléaires, a?n.icrobierinc , ail covrs d'1lne ni éningite occulte; guérisori par le traitement n1err· t1riel. Société de P édiatriC', P &tis, J G .Juin 1925; i11 PresGe Médicale, 1925, 1 p ag. 893. \"EHGER et MASSIAS. R éact'lon 1nérii11,gée usepti<Jli e à volv1111cléose due à la s/philis. Soc . .\n. Cli11iq.u e de Bordeaux, 3 clrc. 1923; in Presse 'Ttsrl ica l e, 1924, pag. 98-~9. PLAUT.

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IL

POLfCLI~lCO

NOTE E CONTRIBUTI. L'indagine i·adiologica in com pi eta, mai utile pe1· l'accertamento clinico, può esse1'P causa. di e1·1·ore diagnostico. , Dott.

En~IANNO PA Z.ZI - Ro~J A.

1.\ NNO XXXI\·, f•'ASC. 32]

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1· anza dj colicl1c, i1011 1·ra aJ,f alto c.:011vi11to del1· esattezza cli t a le d iéllgi1osi e perciò, sipinto ancl1~ cla l1n i.llustre cons11le.111te, si era ri\'Olto alla Clinica per u11 compl eto aiccertainento llrologico. In r·caltà le Tnclio1gra.fie prescntat<', tccnirrumente bene oseg·uite, n on e.r iano Id i faicil e inter,p reiazion e. Si :r ilevaYano d'l.1e omb1~e di cal ci1fi.cazion1: runa a sin isfra, d ella forma e gr«.:111dezza cli u11n ri0oci110Ja, a li.1vclao ·della mertn. superiore del c·o~·po della 4a ., ,crteb1;a 1·01nbarc, stilla paravert E:bral·e; l'altta, l)LlL 1P·i1cool a , dclJa forrma e gra11 dezza di u.r1 fagjuolo, a /d.us tra, a livello dello .~p azio intervertebrale tra la 3a. e ~a 4a. vertebra Lombare un po' più vicina 1clelJ'e.ltra alla colo·n11u ' ' ertebrale. Le 0 m1YI'e dì caJctfi,cazioni no11 sembravano rirferilbili a calcoli renali a meno che non 1si fosse trattaito di reni ec.topici, fortemente ptosici : le omib re sembra/Vano ;pi'l.1ttosto potersi identifi care con q.ue1le di calcoli uTetera:li nel tratto acldominaJ e degli ureteri. ~Ie11i•re l'urologo i11izia,·n gli al·ccrtamenti urolog·ic), cjstoscopi::t ed csaunr ao·l la funzion.alità rrnale, io con1111·ciai J'esa mr 1·a1diol0igico. Tentai la radioscoipia per Y<'de1·c nelle v1al'ie inci.de11ze e proiezioni la posizione e sopratutto la ro&siliile spoistabtli~à dcllr ca1c.i,ficazioni, ma le cl imensioni e lo spessore ·dell',a ·d1dome della pa zio11te n°on mi i)en1niscro alc11na ,esplorazione conr l111dente. Ri1pclci le rrudiogl'afie isemrplici rlelle rrgioni renali ecl u 1rc,1crali cd ottcnnj raidiogran1mi si1mili a qu elli già pos.seduli clnll 'i11fPrma. ma per la inig'liore Yisibilità delJl' ull1brr renali. cl1e era110 111 posizionr 11onmall•, si potè . ta.bilire o11r effetti,,amen.t e ll' calciCirnzioJti eran o exlrarenaii 0d, appaxe11tr.ine11t0, n el cll·co1-....,o deg<li urrLerL Gli esamj urolo1gici intanto no11 da1ya:no rf'prrl '> cl i calcolo ~j renal e e tanto ci cl es tra qnanto a si11ist.ra la f unzionalitù re11al c era n orm ale. , I l proble11la atJten de\ a Ja risoluzione della in<h.i glne radiolog:ùc.a e si 1pl'aticò Ja 11retcro:g rafia l))lateralc• p·e r aocertare la posizj onc cl elle caJcificazj 011i in ra1pp0Tto a,g.J"i ureteri. La nreterogra .. fia cl i siniStra d·:imostrò su1bi1o cù1r l a cai·citic.aziorte 110.n era st1l decorso 'UD.'etera.le, ma all'interno idell 'ureit.er e (vedi fig·. 1). La ureterogra.fia f1i dest1"a altresì dtmost·rò cll1e la ca1q.i.firaz.io.n0 ancl1e da quei lato era extra 11rrLenale, ma dnbitaniclosi, per la s1ià ;v)cinan za al catet ere, la possiibilità di un di.,rerticolo ureterale, si eseig·11ì a11cl1e J.a ;p,i elogrrufia (irmmi-ssionc di bromuTo di sodio al 20 %) , ma an<'hr qneSito esa.m.e ronferrmò cl1e l'ombra di _cal·cilficazione era assolutamente e.xtra11reterale e non fcc0 il·ilP, a1'e alterazioni ld<ella l1Clvi r enale destra (l\·ecl i fig. 2'. I~ 'inrrl a1 gine }JOtC\'.a ritenersi co111jp1i'l1·t a e si poteYn concludere che le calc;ifi~az.ioni nell'ai<'.Ldome cl ~ll'in.f eirma, riferibili vossi1 biJm011t.c él gangli cal · L·i.firati, non era.no in raq1porto coll'a:pvaraJto ·uri11a1·io, Lanto piì1 c11.c n @i cl i1flfercnii rndiogra.mmi le ca.1ci fi ea zj 011 i stess0 sei n)) u11Ya a. \'C'ssero s'Ulbìt o a11 cl11e li-eiyj spostame·n·ti di :po1s izione: nella fig1ura 1a infatti J' orn1·b rn ,dello. cal1cifi1c azLone dii d e~tra è ip·i1ì aJ ta ·cij cri1011o oh·c non op(paja 11ella rignra 2a. çruittru,·ia Yolli co·1n1pletnrc l'esan1r ra · 'i li<ilogic·o cd e.seg~uii 10 rarlio·grafi P, sem'Pre co11 1a pernla11e11za cl e·i cnteteri 011 )arhi n egli ureteri. 111,llt:'.'I l)l'Oi0zio11i Ja1e1·ali. •ccsira e si nisira: ottr11oi co~ì i cllle raidio.g·ra111'lni (Yecli ·fip:. ~ e fig'. 4' ne1 c111nì i si nssPr,~ano fncilm0nte Jc on1hrr <1P11 cal1

~cri\·o

a·nr(;llu q uesta volta nel Pol·ic lin·ico, e r1on i11 lln g·j orn.a le della speci.alità, p eirichè l.a dimo':>t1 azione della n1io. tesi pruò interessave il medico pra;tico, non il r a;diolo1go, arla esperienza del quale n-0n IPO L'ta a1cun contrtbuto ·dj novità. L'nrgom.ento è troip(po vasto ed importante p er e c:.~ ere trattato esa.nrientemente in una breve nota, e st ar~a è l'u.tilità di e11·u merare serniplicemente. senzn l e OPJJ)Ortttn e dooun1entazioni, i vari casi n ei qua li nn rsarn r rafl i 0 1logtro incomrpJ r-to p11ò inlclt1rrc j n r rrorc. 1

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Rite11g·o 11111a,·jn cl 11• a11cl1e t111 solo ese~pio, purch!è ·di·n 1ostr-u1i1vo, }>ossa essere snf,f iciente a pl'ovaro la ,~er ii ù fl·clla t esi e.n1111rj ata, e scelgo l 'esempJo in 11110 c'l ei campi nei quali maig·igiore è la pos sjbi]jtà cl i. crl'are. La ,diag.n osi radiolog·ica di1ìferenziale aelle 001bre di cal'ctfioazioni n ell'addome, in rappo["to specialmente aJl'rup1parato urinélrio, è ~ra le meno fa<:ili per cl1è richiede speciali accorgimenti ed in1i ma cooperazionr frn il radioloigo e l'urologo. L 'ill'l.1sfJ.razi onc di 11n {·a so <li calicifico.zioni addon1in ali, non bene jntcrpr e1 ato in un prim0 tPrnpo per incom pJeta indag·Jne radiologica, costitu i se· e n1p p t11lto il 1nio p,~c m~)i O dimostrati·vo. 1

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-~. F. , <li n1111i GO ((:lini ca fli ro11cli11i, o·ennaio 1 . ;-:, 19-..,:)"'' , ) , <C 011J.1a <11 casri, <t.:o.nill.g·u.ta, co11 prole sana;

a.na1m n0lsi faun:hljrure: tuber~colosi nei collaterali; ar1nn1nc. i personale f (ljJ11ota: n.u lla lli i miportante; nna:n1nl'si pcrson aJ e pros ima : cl a qualche anno cl oloi-i al clor"o, all'a;clclo111e, alle regioni re11ali e, Ida qi.1alcl1r mese, clolori più fo1·Li alla regjonr rrnnlC' si11istra ed e1natl1rie interi11ittenti. ..\ll'·e élme ohicttirvo sog1g·etto di costituzione ar tritica, co11 rallentato i;icrumbio •m aterjale e notevole tl'n1dc11za alla obesiità : non alfezioni dell'ap11arato l'esip-i ratorio, non lesioni del cuore e d eJ gTossj \'lélSi, Jj o,·e gl!'ado di arteriosclerosi in ra1)1porto all'età; no11 alterazioni e'Tident.i degli 01µ-a ni a1ù1·lon1il1ali, n1a l'esame. (lell'addome i1er le spccj a.li co.nclizioni di Aidi:p,ositc'L delle ·p areti e per la rfort.r cl).f c.sn H1l1scol.axe, .a nc11,e a]J] a: fP'a lpn · 7. io11c s uip cr fi cj alc, non da.va, clinicamen~e, un ri's1Lltait.o aite11fl iJbj le. _i\.nalisi c1ellc 'l.11·iuc: p.e.s o spoc.;iJico 10~2 a 15°; a1l1bu1111ina gr. 0,20 %o; numerosP emazip i1rl sedi111ento centrifugato. 11 co ll cg·a (' lt<' thY C\' a a cco11111) al~·n ato l' i i1r e l'-m a in. \.l i11i ca p1 ·f'~t"\ 11tè> cl ur ra•rl io·g ·ramrni. <' eg'ujtj aJla ~nn C'lil· 11tl', in ba ·e ai qna1i era stata fu lta dia· g-11ogi <li L':llc·olo::-;i rP11ale hil1a1erale. Jl collega trut1itYia, in assPnzu cli 1u1a Yera. sintomatologia di {·nl•·olo i 1·01 1nl <'. in i. p0rie per l'.a• sol'l1ta man1

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SEZIO~E

J. 'l1rologo, accei-la1 o cl1e l' ema;t.t1riu

cificazio11i il noll'\·olP dkla11za dagli ureteri ed in 1111 l)ia.110 nss1)lnt.a1n1erlrc cli,·orso cla qnello de-

gli ureteri stessi. I ra rt i o gi: wmrm i pe1

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PHATICA

int e1~mittente

pro\·cniYa •d al lato si11i tro, <>he l a funzionalità del rene era i1011male, esclusa, !)Cl' gli ulteriori l'Sa1ui, lHla fo11nn cli tuhercolosi, aanrrnisc 1a pos, ...,ihili·tr'1 t1rlla clin~10. i di tun101·e rc11ale sinistro.

.::0110 a1)l)a:-;tanza cliJ11ostratiY i al1rc parole di cll iarimcnto.

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.. , .....; •

1-'ig. l. •

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conclu ·r· pt·rtanto c-l1c le on11Jrr cli c-a lc1ficazioni adc101ninali no11 a,·~-'Ya110 rnµp(l rto al-c1u n0 ron l' a.ppar.a to lll'in ari o e l 'i11d agi11l' racl iologiica 1

<'Oitferl llÒ feSall1C' 1ll"Cll0!..!Ì ·o Cl l P l'!->l'lUtleva nella paJr ient c la cnlc-11J11~i r1•11:1le L' In 11rc"' l! 1'ale .

l .a. pielografia ~ inj:-;tra cltt', f111'~l\. <l\' l'L~bl>e IPOf·

ialo u11 a-ltro eloo.1ento i11 fa1Yo1·e cli tale dia-

gnosi, non f1t1 ~seg·t1ita JH),rcl1è la signora volle nscire dahla Clinica: l. 111anc:nto cp1incli, anche 1

l'eventuale controllo op c rnlorio. 1


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lL POLICLINICO

Pe-r la di1n·ostrazione della n1ia tesi ciò non ha molito valore: l'in·d ag·ine ra diologir.a incompleta tendeva a far ammettere u11a ralcolosi r enale od liretera.le bilatera:1e, · l'indaiginc ra1dtologica completa, integ·rata cioè 1dalle r1CeTC1JC cormrbinate tra l'urolog·o ed il radiolo.g o, lla pro·va.to ché le caJcific.azio·n i addominali nQn erano rid'eribili a ca1. .coli 1U'inairi. ·Con questo ruyrei ternlinarto la mia dimos tra'Zione, ma l'a1~go11tenlo mi sru1g ger1sce alcune co11sird erazioni praticl1e cl1e non cr~do sll[)erflue. -~ 'Pro1posito d el1a di,a:g'11osi idi tumore del i·ene simstro, i1011 ,p otuta confer1nar·e colla pielog-ralf1a e non a ccertata aall' i11tr r,r.ento cJ1irurr gi1co·, yoglio aggiungere cl1e in alitri due casi di tllmore del r en e, co n I rollati coJl' operazione, '.si era constatata, 1

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XXXIV, FASC. 32 J

[ANNO

l'e.sistenza di l ln iJper11efronia 0l1e aveva inV'aSo "'p.ecia1menite Ju Jnetà suiperiore d·el rene, con 1p eri1Jrcterite, t'd 11nia calctfioaztone nei tessuti inf1ltrati peri'Uro.teraJi. Sono Lroppo rpochi tire caiSi .accertati eld uno non nc<::crtato, rua <l L foI'Te i1ro.baibilità, di oaliciifica· zjoni addorninaJ.i nei t1umori del .rene p,er potenfe trarre 1dellc conclusioni,• ma 110 \"Oluto ·fairne cenno J)Br due rag·io11i: 1) p ercl1Jè s·e altri J1a ossel'vato Pd o.s serv1erà casi simili, il r e,perto delle oalciilicaz.ioni adidomin ali, nel sospetf:.to ·di tumorre del rene, potrà , in· sie.me cogli alitri 1segni clinici, ed urologici, avere il suo v·a lo,r.e di conferma, ed in oa,s,o di man c anza di se·gni clinjci .ed rur-010,g ici che facciano sorgere l'ipotesj rti n eoplasn1a 1·enal0, netto re0

Ftg. 5.

ratliol og·ic<:u11e11le, la, 111·e ·e11za ùi caiciJi:eazioni rudldominal i. e proprj o in qrne. ti giomj, m entr.e scrive,ro .questa nota , 'Si è avuto in Cli11iJca Ull terzo c&SO. :B sta~,a inviata p er l aocertamento wologico e raidiologico una ;i111fer1n a con sintomatolo.g ia clinica molto .stmile a 1q.t1ella ·d el caso illustrato: d olore nella r egione renale sinfu.stra, emat uria intermittente dallo stesso lato con frunzionalità II'e· nale buona. P •er br·evità p:reisernto solo il pielogramma bilater.ale .'d irmostrat.i1vo i(:veai d'.:iJg. 5). Si vede 1'01nbra r enale sinistra in grandita, ld.eformata, co11 la pelYi a11,cl1'essa ingrandita e deiforrnata, con 1mozzatu1r a di u n calice, dilaJtiazione del cali«}e ·superi·or·e, irrcg·oJaritù {l ei medi e ·de1'1'inferior e: si \rede altr.esì l 101nbra di una calciifi·c azione rolo11da, extrarenale ed extraureterale, aìl 'ester110 d ell'uretrrc, a liYcllo d ella quarta vertebra 1011lllJarr. In bu e alJ'accrrtan1e1)'to t1rologico e ra·.diologico è st at~ f;llt~ dia.gn n. i cli tumor-0 r enal e :-.ini. t 1·0 r l'nltn npt'rntorio l1a co ni:fcrmato 1

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}Jerlo pul rù ricl1ia111are i· a tte11zjo11e a11che su t&le poss ibile eventualità; 2) perchè n ella .n1ia . taljs,ti<:a radiologica le calrifirazioni addo111inali sembra sia.no quasi più frequen~i n ej tu.1 nori 1c]el rene che nella t u·b ercolosi renalr: 110 constatato i1nfatti in rr11attro casi· di tumore tre ,v oìte le calcificazio11i , ·ed in dodici casi di fiuber coJosi sej -volte la 1prese.11za di gan~ gli oa1cifj ca1i. Co m e 110 g')à r11)e t•nio, questa inia nota ha sola111e11tc 111tl'r~ssc lJratico e v ericiò ini sono limi· fato ad ac~e11111are a.cl alou11e os'Servaz.ioni clhella11110 lo ·corpo d i i·icor darc l ' Lm!pol'1anza e la clifficolt à 1cteJ l >robl c'mn cìiagr101 Ljco delle ralcifi· c::izion) aid·do~11inalL Qu esto ~)·ro1J>lrn1(1, cou1)e molti altri, non può r ·sere risolto sr lì On con i 1J1·d a;gi11i radioloigioh~ compl ete, inclagi11j cl1e r1on •p.osso110 essere esegui.t e dal 1adio1ogo solo senza la cooperazione 1

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del ·chirurgo.


SEZIONE PRATI C.\

COMMENTI. L'appendicite mala1'ica ? 111.mo sig. Direttore del giornale Il P oliclinico , Poi cl1è è s tata riohian1uta la mia attenzione su di un breYe riassunto cli t1na pubblicazione di De1nja110,,· (Cen trabl. f. Ba ct. ) riport1ata su qu e~to giornale (fase . 29, pag . 1051 , d ell'anno in corso) vuol concedere a inc un po' cli spazio p er nggi nnger e qualcl1e parola alla git1sta nota della RP<lazione, la quale ha bene fatto n el mettere le cose a posto, 11cl n egar e cioè sic et simpiicl t er r,be di ap1p endicit e 1nal1arica n on si ·d eve parlare, sibbene di infezion e mnlari ca sin·i ularite t 'appendir;ile?

La mia domanda di ospitalità è giustificata d a l I1tto cl i essermi occupa to ampiamente ·d ell'argon1flnto più di 20 anni fa con un lavoro letto alla allora fiorente ocietà Lancisiana, e pubblicato poi nel Bull. d ella or. La n.c., fase. I , 19-06. Prirn.a d el mio erano apparsi i laYori d ei m e<1 i<· i greci, i cjuali aYeYano segnalato le for1ne 1nalarichr 1a sin dron1e JJeriloneale (qualcuno anzl improprjamente parìò cli prriloriite malarica). Nel 190~ H. F ord n el J1 edi rnl R ecord pubblicò 5 casi. fl; t Pr:a na 1nal ig11 a a, si ndrom e appendicola re (Rare case o f malariar infection ) ; n el 1905 Gillot pubhl~caYu Bulla Sen1,. JL éd ical e un s uo laYoro: Du przlit d l~me à f or1ne perilonitiqtte. E 'finalmente appa.r,·c 1a mia pubbli cazione, la quale piglian(lo le n1osse da due oasi di infezione mal arica a sinrlrnrn.e append ico l are, mi 1p ermise in base ai la"o ri precedenti ed a qu elli da me osserYati di stabilire ch e nel decorso d ell'inf czione estivoautunnalc può avverarsi una sindrom e appendJ. colare o a n ch e peritonitica, che pn ò dar luogo ad ahb1agli diagnostici con la v era appendicite '' peritonite, tanto ,·er o che nei mi ei casi si f11 nc1 un rasso daJr i nterYPnto, mentr e altri .A.. .!\. i ntcrvennero anche nell 'ipotesi idi u n a vera flogosi. Ma tanto io, che gli altri che dorpo di m e, spc, CiEl in Roma, si son o occupati dell'argomento, abbian10 Len e insistito s ul fatto, ch e se anch e 1a sjntomatologia ri corda la fl ogosi appendj colare , di vera appendicite non si ·d eve parlare. In qt1e1 mio lavoro intitolato l\t aiaria e Siridro. me ap7Jendicolare, io volli far rimaroore b ene tl1tt o c1ò, ricorda11do che il parassita malarico ha potere pirog eno, ma non flogog eno. I~ prof. E. Marcl1tafava , che presiedeva quella seduta, do1po la m ia comunicazione v olle con la sna grand e autorità riba dire il conèetto che si dovesse parlare soltianto di sindrome simulante l'appencli rite, nella infezione malarica, e non di vera flogosi.

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·rutt o ciò è or1r1ai pacifico, tanto p el caso di sindromi 1periton eali, a.ppe11dicolari, quanto ine!! ingee, ecc., nel corso d ella infezione malarica per lo più estivo-a utunnale. Ed in vero non v'è studente dei nostri corsi dj P atologi a o di Clinica ohe tali nozioni ignori, ed io per convin cerli che di vera flogosi non si tratta , rarr1mento loro che a far dileguare la sin· dromc allarmante basta la somministrazione di d osi gP 11er ose d el f arrrlaco specif ico, m entre se di vern flogosi si trattasse, ben altri interventi sarr.bbero ricl1iesti! Ciò acl u11que appare pacifico. Pur nulla men-0 di tanto in tanto si vedono AA. , come il Dem}anow ed altri annunziare casi di flogosi di origine mala rica sia a c arico d ell'app endice Yermtforme, rome a carico di altri orga ni. Qn a1che a nno f1a lessi cli una epididimite ma. lari ca !

Ciò permette d i l)C11sare cl1e non sempre si tengo110 presenti le lesioni anatorno-patologicl1e che il 1parassita malarico induce negli organi cl1e invade, e quali differenze S·o stanziali corra no tr a queste lesioni -p arassitarie e l1a· vef'a flogosi di ttn organo. R ingraziandola dell'ospitalità, mi cr eda Roma, 26 luglio 1927.

Suo dev.mo Prof. G. BASI LE.

LEZIONI. Il vomito in patologia digestiva. (If. G. l\t10GENA. .4 rch [110.S rle òl ea[ciria , Chirurgia y Rspecia l iJrlade s, 1927, n. 2).

l fno dei sintomi cli maig.g ior e imrportanza clin ica nPlla 'Patolo•g ia di gestiYa è il ·v omito. ,L;:i sua .p resenza o mancan za , le sue n1o·da,l ità per .tem'Po, quantità' qua lità , cois ti tttiscono elementi molto preziosi p,er la d iag·nosì_. ill m eccanismo di produzio11 e d e.I vomito non è ancora ben chiaro. Daipprim a si 1cre dette ol1e esso lfossc 1dovuto uni ca.mente alla contrazione d elle pareti dello stoirnaico, ma ipo i S'i .dimostrò ch e ' 'i })ar~eeipavano att:iJva iner1te il caTdias e la pressa addominale. Magend ie con una mano introtd.o tta n ella cavità aid dominale di un cane cui ,~r.a stata ir1iet tata em etina, r1on p er cepì n es1S"una contrazJont: gastrica e avvertì ..cfhe la mano e!'a fortemente campr.essa contro i v isceri dalla icontra zione simrultanea dei m t1scoli addominali e d·el diaframma. L 'iesp·l orazione radiolo.g·i·ca 11a dimostrato cl1e ·durante il "\ 0im·i to e prechsarrnente al n1om ento d ella i1au1s ea. il foncio clello ston1aco si 1

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rilascia , i movin1enti peristaltici dell 'antro cessano, il piloro si co11trae etd· il cardia.s si a1pre: !Jer effetto ctella ipressa adido111inale il conten uto gastrico è proi·ettato nell'esofago; co11temporan ea'11cnte s i produce 'un'inspirazione v'iolenta cl1e provoca dimin•u zionc della pressione -endotoracica, don de dilatazione dell'esooa.g·o e.d· asipirazione del c ontenuto g·as trico in direzione della bocca; intan to la r e;pen·t ina asp\i. razione provoca la cl1iusura del'la g lottide e la espulsion e delle materie vomjtate attraver so la bocca. l\Ientre nella fase prepara.tori.a l' eso1fa.go si 1dilata pas.siv.am·en1e per il v·uoto pleuri.co, n ella rfa-se espulsi'Ya si contrae attivan1ente. Altri movimenti ac•oes.gori che facilitano il vomito sono le contrazioni dei geniioidei , d·egli ioidei e t irotdei esterni e dei tiroioid·ei ch e solleYano la larin:ge l'o&So ioide ; nello stesso mom e11t.o della es.puls ione il ' '·e1o pa•l.atin o si sorlleva e si ·dilata, la liillgua ed il paYimento della bocca si a.b bassano. La coo•rldi n·azione id i qt1esti 1complicati movim enti s arebbe realizzata da un centro specia;le C·h e nu.m erosi a·u tori loc a1lizzano n el bul'bo. Hatcher e W eiss a ttr tbuiscono al rig·uardo gran valore ai nuclei senisitivr.i al va.go. Le relazioni di questo n ervo con lo stomaco, l 'intesti110, il cuore e la farin.g·e dan110 credito aJl'aif:fermazione di detti aiutori. Il vomito riiflesso ha il suo plinto di partenza n ell'•ecci1azione dei territori inn·e rvati rd al glossofarin1g eo e dal sìste1na va go-1Simpatj co. Jl glossofar1rig,eo fu 1c)taigli anti·chi 1detto ·~p1pt1nto neI'iVO naruseoso perchè l'irritazione delJa glottide, della base deìl.a lin.g ua o del1la :f.arin·ge, ir>rodt1ie·e nausea seguita da vomito. I! vomito di origjne gasirica si ;prod,urce in cons eguenza dell'eocitia.zione delle terrninazioni sen · sitiJve td ella mucosa dello stomaco, o per 1iperestesia délle terminazioni ste'Sse, nel .q ual caso bastano a pr0vocarl-0 la semiplice in.g estione di ciil:>i o 1'eocesso di aci1dità (•g astri1e, urcera gastrica}, o la intensità o accu·m ulo degli stimoli emetici che irritano J.a mucosa (caustici , stenosi piloriC.'1 ) . Il vomito .g astrico pare ooe segua esclusiYa1nente la via ·del vago, ma secondo a}tri anche q·ll•e1la id el simpatico. L'ilp•ecacu ana, il tartaro emetico, iJ sollfato di ram.e prOf\roicano il vomito r i.flesso eccitando la mucosa ·g astrica, mentre l'apomorfina si consitd era un emetico centrale ossia eccitatriice .d1iretta d·el centro del vomito. La eccitazione degli or.g·ani toracici, anch'essi. innerv.a ti dal va1g o simpatico, p uò prov-oc,are vomito. Recenti ri·cerche hanno di-mostrato che i 1 ,·om ito da intoss1•c azion·è d:ilgitalica o stroJf.an1ica ha il suo .p t1nto di pal'tenza nel cuore e segue la via del simpatico. 1

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[~t\N~o

IL POI.I CLINICO

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XXXIV, FASC.

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La eccitazione di ailtri organi, con1e il i·c11e, la ' ' C!SCi1ca, l' ut ero, ecc., p·uò :p rovocare vo·~ito per la ' 'ia 'agosi•mrpati'Ca. I1 vomHo i p uò prorturre anci}e per l 'azione di al cuni centri uniti a·l centro de1 vomito, p€r m 0•,'l o che questo si pro,rocberebtbe per la prqpagazione dell 'eccitazione da un 1centJ'o all'altro. Un ta1e 1neccanis mo si ha ne1lle eccitazioni rilp.etute del cen·1ro dell.a tosse, <? orme nel1la tu.b ercolosi e nella pertosse. Il centro del Yoii11ito ipuò essere eccitato ancihe • <lall1e 'variazioni fisicocl1i1midhe de1l'ambiente interno. J\Iosso spie.ga il vomito •degli areonauti, qua11do ascendono a 7000-8000 m., con l'acapnia. o ia con la defi cienza Id.i C02 nel sangue conseC·uti.va all ' ip erventi~1azione 1p ulmonare. Negli alpi11isti invece iil vomito si ha quando ascendono ad altezze inolto minori, in segiuito all'.eccooso d1 :1ciclo latti~o nel sang.ue 1doV'Uto allo isforz-0 muscolare eocessiyo e prolunig ato. Secon·d o Si10and l'atto del vomito consta di tre stasi in1d.i pendenti d·alla sua origine rifJessa o diretta : nella prima f•ase domina l'azione del vago, che si estrinseca con angoscia, malessere g-enerale, incertezza, inqu1et·uid ine, nal1sea, pallore del yiso, rallentamen·t o del rpol.so, ,rerti.g ine; n ella seconda fase si ha la contrazione irreisi·s ti bile del diafraùl1.m a e dei m11scoli ad d,ominali, e dello storuaro <:on la espulsi-0ne del suo conten·uto; nella terza fase, o d€ll "irp,e rcr inia , il v:ago esaurito dallo sforzo compi·uto cede il 1posto al simpatico, il cui $Opra'"·ento provoca un senso di 5ollievo m·en~re il polso si fa rpieno e si aiccelera ed il viso si co 1or1sce. Drlaunay ritiene che dal punto di iVista fisiopatolog-ico il vomito p~ù che un atto r:Lflesso dd difesa o un s egno di irritazione nerwosa o d'in· tossicazione, de,'e considerarsi come il sintoma di llna crisi acuta d 'iipervagotonia o d1 uno stato di sq·u ilibr'io , ·agosimJPatilco. Il ,,omito 1costitui·s ce uno dei drso11dini più freq11enti in una grande varietà idi aiffezioni; si verifiic,a n e11iaci1dot.Si, nell'uremia, durante le anestesie chirur,g iche, 11ei disturbi meccanici del la cir- . colaz,i one bul'b are, nel•le inlf ezioni ac ute, negli avv e1ename11ti esogeni ed endo·g eni, n·el1a meningite, nell'emicrania, nei tiu mori endocranici, nella gra,·i•danza, ecc. Qui sarà trattato solo del vom ito come dtsturoo dipendente da aflfezioni del. 1'.a1p.p ar a to gaistro-intestina·J.e. • Il v o11Lilo esofageo si ha vrincilpalmen~e nelle a1ff ezion i sten osanti ·dell' esofaigo siano ·e sse organiche o funzionali. Più che di vero vomito si tratta di un ri.g urg·ito ed in elffietti gli alimenti tìono emessi allo stesso stato di dilgestione nel q·u ale furono in•geriti con assenza idi aioi·do cJ.ori1

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[ ..\~NO XXXl\7 , F:\SC. 32]

SEZIONE PRATICA

drico e per lo più misti a bava. Se la steno.,i 11on è con11pleta 1può essere vomitato anolie con1e11uto gastrico. La rpresenza di san,gt1e indica <'rosioni o neoplasmi; il sangue però è sellllpre li<Jni<lQ € rt1tilante. Il vomi~o .è semipre preceduto <la senso di oppressione e di tensione retroster11ale. L'aibbondanza del •von1ito è in ra1p;porto al 1· nm·piezza d·ella tJ i.latazione dell' esof?go al disopra della tenooi. La. rottura di varici esoifagee che pt1ò a;\rersi niella cirrOiSi epatica provoca la espulsione di san.giue liqui do e rosso. La gastrite cronica cl à \'Omiti viscl1iosi cl1e s1 1•111Pttono di soli1o al n1attino in coi11cidenza di 1 spettorazioni lbroncl1iali. È a n otare che Ja ga strite rronilca colpisce per lo 1più bevitori e fu1nat ori inveterati che sono, an('he a[!fetti da bronchite cronica. Gli sforzj del \romito a st0tmaco \?uoto id i alimenti pro:v ocano talvolta anche la emissione di })ic.cole quantità di bile mista a

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qua11do il contenuto dello stomaco è più abbon·dante perohè alla raccolta di ailimenti intro1dott1 durante tut'ta la ·giornata si agigiun.gono i pro•tiotti della secrezione g.a.s trica. Il vomito è abbondantissimo fino a ragig iun·g·er·e vari litri. Raccolto i11 un vaso do·po qualcl1·e minuto si separa in trf' strati: uno al fondo solido e di colore ~curo, u110 m edio li qui1do ed uno s·up·eriftc·iaJe co stituito da muco e resti alimentari misti ad aria. l ..'odore è aci1d.o, di ·u ova fradicie, speici·e se v'è ipocJoTi dria, o risente deg·li aliim·enti i-ngeriti. Ha sapore acre o amaro. ~el1a stenosi ·da ulcera il Yon1i to è a cre anche quand,o difeitta H·Cl libero, e nella stenosi da cancro 11a un aspetto granuloso e nerastro per piccrue quantità di sangue digerito. Talvolta nell'urerr1.ia si 11anno vomiti con residui alimentari ed aibbon'dianti coim e nella stenosi pilorica, dorv·uti a spaisrr10 del pilo·r o e dilatazione acut:i dello stomaco. ID'llCO. NelJa ste11osi cf)r1,yenila del piloro il vomito aip~.ella gastrite rLcuta e n el1'indig·estjon€ si espelipar<?. a quattro giorni di distanza 1dalla nascita o lono gli alit111e11ti ing·eritj poco innanzi, non dl · poco 1più t:.trdi. E u.n vomito 10aratteristirco per 11:i grri ti, n1isti a mt1(!0 e tal\·olta a. bile, con poco sua p eriod_cicità 1do1po ogni poipipata: il bambino acido cloridrjco libero e molti acidi organi~i. r on rapida contrazione dello stomaco proietta con ~ella gastrjte flemmonosa il ,,omito contiene an;z-ran de ,·iolenza insieme al n11ovo iatte quello che pus e batteri. Se 1a gastr1te fu prodotta da iprtlcrùentemente succh1ato. sostanze irritanti o corrosive conterrà elementi ~ ella dilatazione gastrica senza stenosi 1 pilori'ca della mucosa gastri~a. il carattere d el \ 1 om1rto è somigl1ante a quello di I \'Omiti liquidi, non biliari n è m11 cosj, forteCfll E»st.' ultima. 1nente acidi, in·dicheranno una secrezione gastrica ~ella rlilataziorie acil1a dello sto1naco, che s1 contin.ua. . ha quasi sempre coim e comiplicazione d egJi inter. T 'VOiniti che si presentano alla iine 1de11a fase Ye11ti a d·do1n·inalj, il li-qui•do iè esip·u lso in g·ran <ligesti,·a, liquidj, molto a cidi, iproducenti una cp1anti tà in una o pit1 'Volte, ha colore \'erd.aistro forte sensazione di alla·ppa-mento, 'COn n essuno o o nerastro, con g·ran cp1antità ·di bile e SlliCCO scarso residuo ® a·l imenti, in1dicberanno iperse p·ancrea tico. rrezione alimentare che talvolta accompaigna ,a ~ elle en1,orragie gastr·l clie o duodenali, se la secrezi·one continua. :Nella ipercloridria semplice , q11antità .di sangue cT1e si acoUJmula nello stoche è il tPrimo graido dell'ipersecrez ione alim·en· maco è p1eicoJ.a, esso può essere emesso con i tare e della secrezione continua, il vomito acido resid11i alirmentari ed iT1 tal C·aJSO il .v omito ha è iancora più tardivo, si 11a cioè quando, cessato J'aSJletto di posa dt ca:t:fè. Se l'ernor\rag·ia è al>il proce5so digestiYo, rimane HICl libero nello sto11ondante il 'romito sarà esclu.siivameinte san.gui1naco. Il dolore c11e talvolta accom1ptagna qruesti gno. Il sang·ue 1provenien te 1d1allo s.tomaco si esp·eldisond.i ni iperisecretori si alleiviano c·o n il volJll'ito. lo generalmente 1n OC'casione di un vomito e '\1-ell'ulcera gastrica il vomito suole verifi-0ar<;i ' poco dopo. Se è raippreso in 1coog•uli più o meno d·ue o tre ore dopo i pa:sti; esso non è sempre gran·di vuol dire 0l1e esso è ri1maisto qualcl1e aci·ùo e sipecie negli sforzi violen1i può essere te,m.p o n eìlo Sltomaco; se è li.quido vuol dire cl1e a<'com1pagnato da bile. :Nell'ulcera duodenale il è von1ita to st1ibito dopo J'emorra·g ia. Se il vomito von1ito è m·e no frequente . Un'ialtr.a 1caratteristioa è n erR tro vl1ol 1d ire che ·è mescoJ,ato a resi·du1 del vomito degli ulcerosi si è o'he esso può conalin1entari. tenPre sa11gue, }')er cui a.ss.u·m e t1n colore di ciocIl san·g ue mescolato a molt'aria .p roviene dai r·olat.to o di poisa id i caiff.è. p11lmo11i. La stenosi pilorica ·dà al vomi1o caratteri molto L'fllmorragia gastro-duoid.enale abbond.ante è ac · tipici. Gli alimenti ristaig1nano nello stomaco, lo r.om1p·a.gna;ta da 1 nalessel'e, .che costit·uisce quasi dilatano enormemente e non potendo ;p assare atil sintoma pramunitorio dell'ematem·esi. N·ell'emottraverso il piloro sono vomitati. P er lo più t tisi invece <ruesto s intoma 1nanca 'Perch1è il sanvomi'.i si veriificano di notte, sipecie all'alba, 1

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IL POLICLINICO

gue viene e l)lllso clalla boccn immediataimente dopo l'emorragia. . Le feci nei gior11i se,gucnti l'ematcn1esi saranno del tUJtto nere, i)a: ·tose, attaocaiiccic, feti·de perpresenza di sangue. :\ell'e1nott isi invece, ancl1e se si ctegl11tisce d el sangt1e, questo non può essere mai in tale qt1antità 1cta dare mele11a. Nel cancro d ello ston1aco il vomito non è costRntP al,meno a1 pr inci1pio e fino a quando non si è c10iermi111ata Ju stenosi pilori1ca: t1no dei primi sintomi è lo. nausea con l)iccoli rigurgiti. di li.q11i·do cl1 iaro , n1ucoso, 1s enza s81porc. ~el can ero il Yomito ha pesso colore os01.1ro ron aspetto somigli ante alla vosa di .catf è, il cl1e indica la esi$tenz1a di pi.ccole emorragie; 1p er 1'assenza di HC1 libero g·enera1rnente non è aci·do. Le quantità vomitate sorìo ld1i soli;to piccole e con resi.d ul alimentari che in di cl1er.anno la stenosi pilorica senza però dilatazione g·rustrica che di solito non .si stabilisce per la rapicljtà del processo. L'odore è molto carttivo specje nel can cro ulcerato. A differenza di quel che a\T\'iene nell'ulcera il dolore non si 1ca1rna co11 il vomito, che pro\·oca solo tln legg·ero sollievo. Nel1a litiasi bilir11·r il vomito è Jyilioso e 111•a ttutino. .Si 1può spiegare come conseg'uenza di un d.istnrbo ne11ro,·0geta ti \·o o Id.i le ioni infiamn1atori e de1la ci•stifellea cl1e ne provocano la con· 'trazione e la es1)uì1sione del contenuto. Durante la colica epa.tica si han110 \'OIIDiti ))iliosi ed alimentari cl1e non ca11ni:lno 11 doJort· come arv1viene n ell'ulcera igastrica, e cessano co11 Ja scomparsa della col~ca . . Un o dei prj1mi sintomi dell' itterizia catarrale, prin1a cl1e si n1a11ifesti l'ittero, è il vomito alimentare ·che suole ceis sare quando quello si prefienta. Nella col·l ca avpe1irlicolare il vo1nito è fPresso <;l1e costante. .L\tlcuni autori lo considerano prodotto da irritazione perh1oneale, m entre per altri sarebbe un sintomo riflesso. Il vomito nero ap . • pendirolare 1sare})bc un segno cl'in.st1f.ficienzl1 epiatica. N(~ll' enterite acuta, specie se associata a gastri~e, si l11anno ·vomiti rd i alimenti non digeriti. ~elle ste11osl iritestinall i \romiti 11anno carat teri differenti a seconda della sed e delJ.a strozza. tura. Le stenosi 1dnod enali so1prapa1)illari k};anno c:intomi sirr11ili a qt1elli della 5~enosi pilorica; le inrra,p apilJari si. DJcc0impa1g11ano a vo1niti molto .a bbon1danti senza sforz.i, senz.a odore, di colore v:er.da:stro , che si presentano a criiSi e contengono spesso gran quantjtà ·d i s11•c1co pancr eatico. I~· occlusione iritest in.al e a liYello dell'ansa dilotlen o-Cligiunale per l)re s·ione dell'arteria o vena 1

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mesenterit:a dà quasi isemipre come primo sintoma il ,·omito .. non actdo, mescolato a biLle e- succo JJanr,reatirco con piccole quantità di ·sangue, cl1e gli clà. un colorito bruno, senz·a però alcun carat.t0re fccaloi·de. Nella steriosi crani.ca del grosso inJestino i vo miti si presentano .n el corso del dolore colico accompagnati da contra:aone tetanica. Nell'occ lu sione in testina le acuta al principio si 11:anno ·vo1niti aliln.entaxi, c·h e n ei 1giorni succeJ.~ivi ass'Urmono 11n colorito brunastro con forte 0 clore intest in al e. All'esame ohirrn·iico si trova urohilina ed ~cl:robiliPu'1>i11a. Il vomito fccaloi·de com1)are pjù ,·p resto n elle oc-clt1sioni ·del1l'intestino tenue che in quelle del gro·sso. 1Jn ogni caso non conviene ai te1l1dcre quest'elemento diagnostico per c1eci-dersi al trattamento, peDchiè son molti gli ind tvi·dui a:tìfet.ti 1da occlusione intestinale che muoio110 prima clic si presenti il ,,omito fecaloide. ~ella perilonitr aruta il vo111ilo è costante e rostitnjsce 11n si11to1no. cardinale. T·alvolta è mucoso, brunastro e poi •diventa a.limen tare o biliare or1pure fe oaloi1de. Questo ,,omito fecaloi.de non inclica se1npre cl1e v'è o<::clusione intestinale da .c;trozza1n ento o in·ginoc•ch1iaunento; esso è l'espo• i1ente dell'occlusione da paralisi intestinale par7.ial e. Se i vomiti sono p·ersistenti e si trasfo.r mano in 1serruplici ri.gurgiti indicano l'ag.gravan1ento ·deJla perinonite. Talvolta 1però cessano quando l 'infermo entra in collasso. ~cl rancro del peritorLeo si possono avere vomiti crnac,i smnrpre coin cidenti con le crisi dolorose: sono alhmentarj, biliari se lo stomaco è vuoto. rara1mente fecaloi·di; negli ultimi periodi diventa.no inco1erci·bili. Nelle donr1e mo1te volte si hanno ·vomiti c~1e r1on possono essere spi·egati con alcuna affezione d ello .sto1naco, deJla cistifellea, dell'appendice, dci gentt.ali , ecc., e che son ritenuti nervosi. La -particolarità tdi qiuesti vomiti è la facilità d e1 l' espulsione, il nessun raip1Porto con la quantità e qualità idei 1cjbi in geriti ; sono inv·ece spesso provocati da circo-stanza es1terne, emozioni, ra;ffrert·da:menti, straipazzi, e<:c. E1vi•dentemente essi Gono in rap·p orto a transitori squilibri del vagosimpatic0. 'I a infine ricordato che tra i pri1ni siilltomi del]a tabe vi sono le icrtsi .g.astriche, caratteriz· za.te da vomiti 1perio1dici, assoc:Lati spesso a violenti ·dolori a cintura. Crisi gastrich.e oocompag·nate ·d.a vomiti si presentano t8Jlvolta nell'aneu~ risma ·dell'aorta addominale, nel Basedow, nel 111ixec1cma, ecc. 1

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S:EZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. VIE RESPIRATORIE. La p1·ognosi della tubercolosi polmona1·e e pleurica negli adulti. I R1r.:ux. Jourrial des

Praticiens , 1927, n. 20) .

I .a 11rognos i della tLubercolosi ,dell'apparato ple11-

ro-pulmonare va considerata sotto due punti di. Yista, in1n1ediato e a distanza. T~ a prognosi imn1ediata è in rap1 porto: a) al ja formia anatomo-clinica del processo tubcrcola-e; I>) n lle condi zioni del terreno organico ed allo f't ato degli allri org ani e sistemi; e) al contenuto cli h~cilli n ell 'esvettorato. J ) La prog nosi della tubercolosi pulmonare •l tendenza sclerotica è faYorevole, perchè in ef _ f~lti la guarigione della tubercolosi con siste nella trn.sfor1nazione fibrosa o fibra-calcarea del focolaio tubercolare. Ciò •avviene n ella tubercolosi abortiva, n ella tpnlmonite ardesiaca dell'aa>ice, ne1 le sclerosi degli apici, nella scler of i djffusa ron enfisc1na. Le condizioni che determinar10 questa prognosi fav orevole son o comp] esse: l'età, il ~P.~o, ]l modo di vita, la localizzazione Jiulmonare, e sopratutto l a diagn osi e 11a cura precocP. I .a tnber colosi caseosa o 1neglio ul cero-caseosa hn ·u na prognosi graYe. Lo s tesso es ito sfavorr Yole hanno la tubercolosi 1pluril obarc o tisi gal0ppante, e la. forma piuttosto rara detta gangli oJ)Ulmonare o ilo-pnlmona re 2sten s iva, nella qual e, :1. differ enza di qn anto avY iene n ell 'ad enopatin 1r:1c heo-bronchiale dell 'infan zia e dell' a dolescenza, il processo s i òiffond e rapidamente 1pcr continuità dai gangli ilari al parenchin1a p11l1nonarr peri-ilare e poi a quello central e. Rara1nc11te la t11bercolosi pulmonarc assume llic::tir1tarn entc 11a forma fibrosa o ca seosa, con1u nerncnte si ha Ja forma fibro-caseosa. Il tipo co11g-esti \'O sem1pl ice, caratterizzato d nll' emottisi, è ~pess o I 'espressione d 'una tubercolosi 1r1cipi en te o anche t=iborti va, e quindi l1a prognosi fav orr.· Yole. I.:i prognosi diventa riservata in r a pporto all'abbo11danz,a dell" emotti si , all'estensione dell e lesioni pulmonari sang uinanti e a lla tendenza :-\ lJe r ec idi ve dell' e51Pettorazione con sangu e. 1Nel tipo comune o fibro-cas eos o la prognosi è genera!rnente favorevole specie quando la diagnosi è prpcoce e si procede tempestivamente al tratta1ncnto jgi enico-di et etico c~assi·co . Le l esioni pul, monari si stabilizza:o.o; i fo co1ai bronco-pul1n onici sono i5olat,j dia tess uto fibroso ; la febbre caùe; i 1 s~1dore scompare; il p eso aumenta; i segni arustici si n1odifi can o. 1)11 est:i r egr ess ione può durare più o me110 a lunqo rll esser e anche definit i\'a. t\Ia spesso per

influenze di verse il processo si ridesta e ricompare la sintomatologia della tubercolosi caseosa con bacillosco1p·i a positiva. 111 ceguito a nuove cu r e il focolaio si ristagna. l~ ben nota la particolare gravità della forma acuta interstiziale o miliare. l\Ia esiste un·a forma n1iliare cronica o fredda, messa in evidenza dalle r.acliografie istar1tan ee che h a un•a tendenza naturale alla cicatrizzazione e c1uindi ha una prog nosi favorevole. J_,:i corticalite, con gestiva o caseosa, con 1 p leurite 11on essudati\ra, al 1p.rincipio suole assumere la si11tomatologia ù 'una con gestione pulmonare pnenmococcica : inizio improvviso con dolore, l'spettorazione mucosa e rutilante, febbre altissi· in a, 5egni di lesione pulmonare •alla base. Solo dopo qualche giorno la diagnosi s'orjenta verso la tubercolosi, che è confermata dalla bacilloscopia, positiva. La prognosi è g·c neralmr.nte favor i.:!· ,·ole, ma diventa riservala quando, scomparsa la zona congesti \'a ed edematosa ch e circon·d a il for.o1aio cn seoso ce11iralc, questo perma11e 1più o meno esteso. l I.a plet1rite siero-fibrir1osa , abitualmente tuber· ro1~re, 11n. una prognosi ge11erial1nente buona: si 11a guarigione con riassorbi1nento del liquido ed :iderenz e pleuricl1e 1p iù o m eno diff11se. I fatti chr. possono essere di catti \·o auspicio sono: bilaterilità del yersamento con tendenza alle sjncopi ed nlla morte improvvisa; accidenti della toracentesi; tubercolosi second<i ria ùel pulmone. B ) La prognosi della tubercolosi 1pulmonare e plrurica è subordinata •alle condizioni degli orgnni e sist en1i , alla s u a influenza sull'intero org·anisn10, ed alla difesa ch e quest'ul timo può apportare al processo tt1bercolare. La gravità d'una tubercolosi è talvolta pro1Porzionale a1 grado della t8rnperatura ed alla pers1f' tenza della febbre cle\·ato. Ciò è vero per la pneumonite caseosa e la tisi galoppante, n1a non 1p,e r la pleurite siero-fibri 11osa acnta . L,apiressi ri è pr r lo pii1 l'espression e rl ella 1endenza all'estinzion e l?cl alla c1catrizzazione de1 focolaio tubercolare. Il d]rr1agrimento progressivo indi eia diffusione, ' evo1uzionP. o attività delle lesioni tubercolari, inentre la ripresa del p eso indica il loro arresto e. Ja loro cicatrizzazione. I.e medesime con siderazioni si devono fare p er i s l1dorj, l'astenia, l'esaurimento . TJa tuberco.Josi rpulmonare ,p rovoca , com e è noto, tachicardia, ipotens] one, oscjllometria debol e, sintomi che sono tan to più marcati qu1anto pjù grave è la m alattia. Lo stesso può dirsi cl ei disturbi digestivi. L'ipolJ<?psia con i1pocloridr] a. la flatulenza, la dilatazione, la ptosi gastrica aggra\·ano la prognosi •

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immediata ancl1e perchè riducono le possibilità di riparazione dell'.orga.nismo. La diarrea è 51Pesso indice di lesioni ulcerative del tratto ileo-cecale. \~i~ eversa la normalità ·d·e lle funzioni digestive ra.ppresenta un .fattore importante per il regresso <lel processo tubercolare. Conclusioni analoghe posson trarsi dall'anemia, dalla fosfaturia, sip·eSS·O parallelta all~ denutrizion e, dai disordini ·d ismenorroici. La gravidanza, il puerperio, le malattie associate come ,la sifilide e il diabete, l 'alcoolismo ' ·aggravano la prognosi della tubercolosi. C) P er 1quel ol1e riguarda il significato prognostico della pretSenza dei bacilli tubercolari nell'espettorato bisogna ·distinguere forme con esame costantemente posi ti~r o, con ris11ltati positivi intermittenti è con risultati positivi molto rari, uno o ·due. B ovvio che le prime sono le pii1 gravl. G11ignard in base alle sue statistiche è venuto alla si?guente conclusione: il numero di anni di soprnvviv~nza è inversamente proporztonale al num ero di re1perti positi\·i dell'espettorato notati nel corso di esami regolari e frequentemente ripetuti. I .a prognosi lontana riguarda naturalmente solo le forme subacl1te o croniche ossia l•a tubercolosi fibrosa o fibro-caseosa, e la tuber colosi pleurica. La tuber colosi pulmonare fibrosa ha la prognosi pi l1 favo,~evole, è la più curabile. In ogni caso 1per poter~ con siderare guarito un focolaio pui· n1c naro occorre che sia scomparsa ogni traccia ai sostanza casPosa, che l' esame microscopico e biologiro dell'espettorato ·diventa negativo, ed infin e cbr a contatto del1a massa i11cistata non si rilP.vi alcuna trace;ia di reazione infiammatoria subacuta interstizial e ·O p1arenchimale. Non va na~eos to che non sono rari casi di tubercolosi evo· lutive J1 ei quali l'anarr1nesi , l'esame clinico, 1 a Tadioscopia provano l' esistenza di Jesioni tube:- · colari preced~hti abortite o spente. J.. a riattivazion e tubercolare si estrjnseca sotto forme le ipi1) ''•~rie: pleurite, pleuro-pericardite, tubercolosi puln1onare. I.a forma fibrosa a tipo granulare parziale cronico o fred·do può durare parecchi anni senza che le lesioni miliari si estenda.no, 1p,r esentando anzi una spiccata tendenza a l riassorbimento. Queste forme in genere guariscono, quantunque ~i a se1npre possibile una riattivazione più o meno lontana sotto forma bron co-pneumonica o c<:tverrtosa. La prognosi lontana della tisi comun e è in funiione dello stato generale, della curva del peso, della tPrnperatura, della tensione arteriosa, delle funzio11i cardiaca e digerente, ·dei fatti acustici, dP.11 a bacil losco1p.ia, <iell 'eStam e radiologico. La inedia globale dei risultati otte1111ti ·dai sanatori pop olari a meric:lni, ing-Iesi, }?cJgi e svizzeri dà, 1

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in capo a cinque mesi, una sopravvivenza del 50 % dei curati. La prognosi quoad vitam della pleurite sierofibrir1osa è di solito favorevole, ma purtroppo parecc!1 i di coloro che hanno avuto ,questa malattia soffrono successivamente •a distanza di tempo ,p iù o meno lontano altre affezioni tuberc0lari. Secondo alcune statistiche perfino 1'80 % dei pleuritici diventano tubercolosi. DR.

L'asina nell'infanzia. (R. HUTCHISON. British ì\1edicai JO'UJ'nal, 30 apri le 1927).

L'asma assume nell'infanzia un particolare interesse non solo perchè vi si presenta nell1a forma più sem·p lice ed ele111c11tare, ma anche percl1e le poss ibilità di cura sono più facili che negli ét!dultL L'asma è relatiYamente più comune nei bambini .che negli adulti, ed in effetti un buon terzo 1di e.asi si riscontra in soggetti cl1e non hanno su•p erato i 10 anni di età. E più frequente nei ragazzi eh e nelle rag1azze. L'affezione assume nell'infanzia le seguenti varietà: 1) ti•p o s~osmod i co, cl1e rappresenta il quadro classj co con c risi ac cessionali di c·aratteristiJca disp11ea asmatica. Si 11a più frequentemente nei ragazzi più gran dicelli; 2) tipo a febbre da fieno, in cui il catarro nasale è il sintoma preminente. Di solito queste .forme sono .considt'rate come semplici raffreddori di testa ricorrenti; 3) asma bronchiale, alla quale sulla base ùi una bronchite si ha lo spasmo periodico dei bron cl1i. E la forma più comune; e gli attacchi sono n1olto prolungati; 4) tipo bronchitico, caratteristiico della prima infanzia: l'asma è masch eratia dai f enomeni bronchitici , ,p er cui la reale natura d e1l'affezione r imane misconosciuta. Si ·distingue dalla semplice bro11chite .per l'inizio e la cessazione improvvisi, per il fatto che la dis·p nea preced e i segni fisici pulmonari, 1per la mancanza r elativamente cosLante ·della febbre, p er la presenza d'eosinofilia; 5) as1n•a timico o paraasma prodotta dalla pressione sulla trac•h ea da parte del timo ipertrofico o da glandole peri.b ronchiali ingorgate. Questa for1na s'inizia quasi sem1pre prima de! 18 mesi ,d'età ed è caratterizzata dalla prese11za di ·s egni fisi,ci d 'ingrossamento d el timo o delle glandole peribroncl1iali. La dispnea iasmatica, come è ben noto, è statn attribuita ad occlusione d ei bronchi in segu ito a • • spasmo delle fibre muscolari bronch1a11 o a gon fi0re rtella membrana mucosa, o a tutt'e due questi fattori insieme. L'oeclusione può verifi1

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carsi o per cc<'itamento de1 centro respiratorio o per azione 1diretta sulla mucosa broncl1iale. 11 centro respiratorio può essere eccitato per via psichica, ritflessa o ·sangui.gna. Tra i fattori psicolog·i·Ci vanno annoverati Ja paura, le eccitazion~ psichicl1e d'ogni genere e la suggestione, la cui infl uenza nei primi an11ì di vita è ·difficile a determinare. Le parti periferiche la cui eccitazione può stimolare il centro respira torio ed in via riiflessa scatenare una crisi. d'asma, sono il na5o, l e fau1ci, il tubo digerente. E stato notato che ianche la fimosi potrebbe costi tl1ire una sorgent e d 'eccitazione. Il centro respiratorio infine può essere eccitato direttament e da sostanze en·dogen e o esogene circolanti nel .s angue. Le alterazioni bronchiali cl1e co nducono all'occlusione possono essere pro,rocate, anc11e direttaInllnt-e e senza l'intervento del centro r espiratorio, dalla ,p resenza nel sangue di sostanze specifiche, che agiscono come irritanti. Tiali sostanze sono costituite cla proteine estranee o a~lergiche, per le quali il soggetto asmatico è sen si·b ile. :2uesta sensibilità può essere innata o a cqt1isita ·: il più delle volte è una caratteristica costituzionale spesso ereditaria. 1'a1e eccitabilità m etabolioa può rivelarsi con la praduzione non solo di asma ma di altri di· sordini episodici o accessionali, come l 'emicrania, il vomito ciclico e alterazioni cutanee come l'eczema e l' orticaria. Il ·p azi enti sono per lo più s e11sibili per parecchie proteine , ma il caratter e ed i.l grado deìla sensi.bi~ità può vari1are di volta in volta, e comparire e scom1)arire impro·vvi6amente. Può 1essere ·p rovocato ·d all'introduzione nell'organismo di ·dosi eccessive id i protei11e estranee : così i ·b ambini pos\Sono diventare sen. sibili per le uova iu seguito all'ingestione d i grande quantità di a cqua albuminoSla o per i sieri ·dopo iniez1oni sieroterapicbe. La sensibilità 1p uò soprav'Venire anche in seguito a malattie in.fetii~e, alia pertossf.; in ispecie, o ad interventi operatori, ! Il part'ieolare di quelli sulle tonsille. Quando l'asma 1è prodotta da questa speciale sen5Ìbi1ita, I1a proteina alla quale l'organismo reagisce 1p uò raggiungere il sangue in vari mo·di: per ~ngestione, per in.alazione, 11er penetr·a zione batterica. Generalm ente le proteine ingerite sono .quelle assunte insieme agli alimenti. .t\.l riguardo le pro · . teine che più fr equentem ente .p ro•vor.ano l e r ea· zioni sono quelle contenute nel latte e nelle uova . La sensibilità alle proteine alimentari è di solito innata e ten·de a scomparire con gli anni. Da ciò la maggior frequenza ·di questa causa di asma nell 'inf anz1a. J_,e -p roteine possono essere in alate sotto forma 1

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SEZIONE PRATICA

di polveri di varie specie, 1polline, ecc. Questa iorma di sensibilità è 'Pi"ù spesso acquhsita, il che non toglie <:l1e sia innata ed ereditaria la tendenza all' instabilità m et-abolioa che prepara ìa sensibilità. E più per.sistente della sensi·b ilità alle proteine alimentari avendo minor ten denz.a a scornparire spontaneamente. Perciò è mag.g iore la stia imiportanza n el .p rocesso patogen etico del1'a.sma. 1

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Le protei11e per le quali sono sensibili i soggetti

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as111a tici possono essere ·di natura l)~tterica, prov enienti dai mi crorganisn1i ohe provo,c ano infezioni croni1che, tra cui le più comuni sono quelìe localizzate al nasofarirrge. IIJ così detto asma broncl1iale è la forma cl1e più comt1nemente ha qu est'origine.

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Il fatto ch e un paziente è sensibilizzato può essere des unto dalJ.a sua anamnesi. Un tale ha

attacchi di asn1a solo quando vi'Ve in una fatto· ri a a co11tatto c on certi animali, un altro ha l'asrna solo qu ando rimane per qualche temrpo in vtcinanza ·cli un albero. f·: inolto ·diffi eile sivelarc la sens i'bilità ·specifica p er i comuni {;Omponent1 dei ci bi o p er le polveri, ma J1a 1pratica dell 1~ 1 eazioni cutarLee agli estratti a;c.guosi delle dif ferenti protei ne può ·dare lJti li risultati. s .arebbe !)ertan to OJ)·p ortuno praticare tale .p rova a tutti l h11nbini sodìfer enti di asma e,d in conformità i.ndil'izzare il trattamento. 1

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I .a cura

delì'a1o cesso di asma è nei bambini analoga a quei-la 1degli adulti. Il miglior rimedio è sempre l'iniezione sottocutianea ·di adrenalina, cl1e eccita il si1npatico e contrasta l'azione del vago. La morfina ,.a usata nei bambini ancora ron n1aggtore 'P rec.auzione. l,,a parte più imiporta11te ·del trattiamento consist.e nel mo·àifi1care la tendenza asmatica. Al ri9."uardo è d.a rile\rare c11e l '•asma non è uria malattia cl el sistema respiratorio, ma un'affezio11e n er·vosa, e come in tutte l e affezioni 1accessi ona1i og ni crisi ifavorisce la produzione di nuove crisi ed accentu a la tendenza morbosa. Pertanto cleve essere posta ogni cura per eYitare il ripetersi d egli accessi e .quindi r egolare la vita del paziente 1n modo da evitare tutte le cause cl1e f1n,Yoriscono o determinano l' asma. Naturalmente no11 b1sog11a cadere nel]' eocesso di consi derare j bambini asmatici piante da serra. Saranno evitiafi t ut ti gli eocitamenti n ervosi, gli s trapazzi, l'esposizione al fr e·ddo, al •caldo eccessi·vo, all't1mido. Il cambi a.rr..ento di resi·denza sembra che sia f:avorevole ed in molti casi fa scomparire gli a(·{'essi, proba.b ilmente perch è n ella nuova località mancano Je sostanze 1per l e quali l'asmatico è SE:'IlSibil e. È $tato n otato 1che al ,aiso•p ra di 1500 m. gli accessi. scompaio110 , n1a. si rimanifestano 11on ap1

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IL POLICLINICO

[ .J\NNO XXXIV, F ASC. 32)

pena il sogg·ett0 rjtorna al livello ·dia cui era FEOA TO E VIE BILIARI. pa rtjto. Per quel cl1e riguarda la ·dieta è stato ·n otato Alte1·azioni anatomo-patologiche del fegato che talvolta gli accessi scomrpaiono eliminando e della cistifellea nella colecistite senza dall'alimentazione le cose indigeribi-li e facendo calcoli. piiccoli pasti asciutti senza zutppa. (S. GENKIN. A rCh . f. Klin . Chir., 144, 3/4). Cornunque l'alimentazione del bam·bino deve esÈ d 'osservazione ·corren te la constatazione che sere sempre ben composta i1on ,p otendosi sacrifi af~ezioni della cistifellea e delle vie extraepatiche care alla :nalattia lo svilup'Po d el soggetto. s i acco1nip agnino con gravi lesioni ·delle cellule I n1edicam enti dai ·qt1ali si può ottenere qualche cpaticl1e. l 'ali lesioni in alcuni casi dominano il b en efi.cio son o quelli •Che riducono l'azione del quadro clinico, e assumono una straordinaria im· vago e din1inuiscono l'eccita;bilità del centro respiportanza nel decorso post-operatorio della malat· ratorio. Al riguardo, la 'bellad onna e l '1arsenico si dimostrano i pi tl efd'ica ci. tia: T ictze sostiene che bisognerebib e definire ogr1i caso di colelitiasi come un'af.f ezione epatica. Molto utile è una mistura con piccole dosi di Ciò lnalg·rado rice rcl1e sulle ·a lterazioni epatiche ioduro idi potassio, belladonna o stramonio e arser1i.co 1da rpre11dersi per molto tempo ,dopo ogni n ei primi stadi delle colelitiasi sono scarse. E sembrato per ciò oiµportuno all 'autore di intere3· pasto. P er evitare la minaccia di un attacco ocsarsi d~ tale problen1a nelle co lecis titi sen:a calcorrono larghe dosi di sedati.vi, come il cloralio e l'antipirina, ed il rirposo a letto. coli. Furono a tal e scopo studiati 15 casi del gen ere sottoponendo all'indagine microscopica un La rimozione di tonsille ipertrofiche o <ii vegetazioni ade11oidi non è sen1pre ·b enefica, anzi è pezzetto di cisti·f ellea e u110 di fegiato tolto dal lobo si nis tro (F or111aJ i11a , ematossilina-eosina, o stato notato cl1e l '1asn1a :può manifestarsi dopo \ 1 an · Gi c~on ) . tali operazioni. '\1ucroscopicam en te le lesioni della cistifellea _:\JeJ ti po broncl1iale conYienc tentare 11a vaccino consis tevano in fenomeni infiammatori a suo caterapia adoperando vaccini autogeni preparati dallo sputo err1esso ·durante l 'attacco. :Ma i risul- rico con pericolecistite più o meno recente, 1PiU tu.ti non so110 si·c uri n meno t ~nace . 1L a forma della cisti non presentava alte:nazionL Notevole era la rigidità e la Se si riesce ·a scoprire la sostanza per la quale il ragazzo è sensibil e occorre allontar1are la so . , stenosi r elati·va del cistico con difficoltà nello ' sbanza stessa dall 'ambiente n el quale· egJi vive <:>c<lric o ·d ella bile. Le pareti della cistifellea si presentavano ispessite. Il contenuto era raippreopipure allonta11are il ragazzo. Jueste sostanze entato da bile densa, n erastna. possono trovarsi nelle ·piume dei cuscini, nelle :\·licroscopicamente si riscontraYano i segni d~ lan e clei ir1aterassi. n egli abi ti , st1i cavalli, sui ca11i, ecc. unn flogosi limitata o per lo m eno 1)reYalente a carico de1la 1nucosa (dilatazione vasale, i11filtrati Sarebbe molto vantagg·ioso Glesensibilizzare i I perivasco1ari) . .paziente per le sostanze alle quaJi reagis'ce, ma Consegt1enza di tale processo Ile era, i11 una purtroppo la te cnica della d esensibilizzazione 6 ancora allo stadio sper~menta1e. p1arte d ei casi, un'iperplasia della mucosa con rnrtaplasia mu·cosa dell'epitelio di rivestimento, •.L\ tale scopo sono stati fatti tentativi e.on il comparsa di glandole mucose n ella 1Parete della peptone,' il latte, il sangue dello stesso ragiazzo , cistifellea: in un'altra parte dei casi si manifela tu·b ercolina e l e culture di microrganismi isostava sopratutto un.a desquamazione epiteliale con· lati td al nasofaringe e · dall 'jntestino. deposizione di sali di calcio nelle plicne disepiteDi tutte queste sostanze la più attiva si è d i lizzate e scl eroticl1e . .t\. tutti i casi era comune una mostrato il peptone per yja endover1osa. Bisogna ipertrofja dello strato muscolare, e una sclerosi procedere con precauzione e- ben proporzionare le dosi. con ispessimento di tutti e tre gli strati dell::i parete ci~tica. Pe quel cl1e rig uarda la prognosi ' 'a o55ervato Nel fegato, nei casi gravi (Ti etze e Winkler 1, cl1 e l'attaicco asmatico p er se stesso non prasentia si riscont!'ano alterazioni di epiatite interstiziale alcun pericolo alm~no cl1e non si tratti ,di bam o interlobulare a carico del connettivo, e di d ebini molto piccoli e gracili. ·P er .quel che riguarda generazione cellulare, ~<ari abili dalla semplice de. l 'avvenir e dei pazienti va notato ·Che con l'an dar generazione grassosa fino all'atrofia grave e ne· degli anni ·g li accessi si fanno semvre più rari e. erosi totale non solo di singoli lobulj, ma di leg.g eri ed in·f ine cessano 1de1 tt1tto. Solo ·quando terrj tori ·Cos pict1i. gli aocessi ·Si ripetono con molta frequenzia e Nei preparati degli A..i\. enano evidenti alteradurano a lt1ngo possono lasciaTe uno stato eillfi· zioni flogisticl1e a carico degli spazi periportalt. sematoso o influire sfavoreivolm ente sullo sviintorno aj_ dotti biliarj, ·ai va·sL Tal e processo 1più luprpo del ragazzo. DR. 1

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XX XI \:, FASC. 32]

SEZIONE PRATICA

o m eno nc<:'entuato , a tipo 1prod utti vo, di infiltrati cellulari si può definir e co11 una parola com e un 'epatite interstizial e. Un Girnile processo può 5nbire l1na regressione, fino a r ivelarsi con un aumento del connetti\'O fi·broso. D'altna. parte sono possibili :inche delle riacutizzazioni d el processo. Quasi sempre era evid ente un processo di periepatite. Le cellule epatiche inY ece non presentavano che raramente d elle profo11de alterazioni : vi si osservava solo un'indecisione dei loro contorni, rigo11fiamento torbido. 1Invece era qu1a:>i costante la presenza di pigmento giallastro sotto forma di granuli o zoll e, più o meno abbondanti sparse n el corpo cellulare. Rappresenta la conseguenza di una micro-stasi - per così dire della bil e, tanto maggiore quanto più accentuata è la pericolecistite. t notevole ancora un fatto. In tutti i 1pazienti operati di colccistecton1ia fu tolta l'appendice pcrchè ri~onos ciuta malata. La ricerca offriva il seg11ente interesse: stabilire cioè quale fosse stato il primo dei due orga11i ad an1malarsi. Dai dati obbi ettivi microscopici tutto faceva propendere per una l esion e di data 1più antica a carico d el· 1·appendice, la quale presentava proprio tutte q11elle ".:·arotteristich e : iperplasia dell 'ap1p arato follicolare, lievi alterazioni catarrali a carico della mucosa, l'a ssottigliarsi della muscolare, l'au1nen· to di spessore della sierosa, una mag.gjor evid enza d el r eticolo vascolare, e un aumr nto di spessor e della sottom ucosa, c he secondo ..\schoff stanno a significare una pregressa flogosi gu1arita. Su tale dato che sembra dimostrato elegantem ente e sul n esso ca11sale tra le due aff ezionj, gli ..c\A. non si pronnnciano oltre, ma si lj mita no solo at1 averlo aff~rmato e dimo..c;trato. E. MINGAZZINI,

Trattamento operativo dei calcoli del coledoco. (.G_

w.

CRILE.

Ann. Of Surg., sett. 1926).

Gli :inteirvooti sul c-01l·edoco sono spesso russai gira.vi. ()alcoli possono essere esitra:tti Klall cdledo·oo oon •UJlia tec1I1i0a IPeir:f-etJta da run c.hiI"lll'go sipffi'imentato: e, nonostante, il paziente può venire a m·o rt-e. La morta.Jiità di ·q uesrta orper,azuone è ai~tia <)JUanto qiueùlia C'OIIlSoouttva a interventi ,p er tu· mori r..iereb.rta.1i. L'A. è d'iaivrviso ooe gtli interv.einti ohi1riurgicJi sul coil edo00 o suil cerviellio 1h anno un·a analo.g.a :iJn;f11iuienza suJJ '·in~ero or:ganismo: rarr>ida ~ dimin.uZiicm·e .dii. for.zie, analOlc·anza di m·ezzJ. a nostra d'isp.osizLone per migli-0!raire le coodizioni ldell'oper ato. Lo stato d.eJiLa pressione arteriosa non ci idà indizi im·p.octa.nti. IIll oe1rv ello e i.I fr~o 1

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·s ono am.b educ n1-01lto soo.s1ibili ai carrnbi'a.anenti dii tem1pe·ratu.va. .i\Jnbed1u1e sono n·ec,essairi ahla v:ima.. h't mor·t!81li tà 1d1ef]J·e op1erraz~on i ~el'ebJ>oJ'i è stata 1nolto ridotta per la teicnicra prooettiva per~ezli. o11ata sopratutto· qa C1us hring. Piuò d1trsi lo stesso per le operazioni sul fegiato. Ambedue .g li organl l1anno 11!Tla esit·e&'l 1connessi1one nieJI'IVo.sa; ma a c.d.O poco si ~ baidJat.o, p er ciò ch e ·r).guairda il f agiato, forse per.c'.hlè gtli e.flf·ettJ i1nm eclia1.i sono meno eJViid en·t i. Eip1p ute n1el c.ruinipo OJPeir.atorio, cù.1-e OOIITiipJ'.''ende iJ. cole-doir.o, € ·corrupreso qrue.llo ch·e .p uò dir.si il « .cervello >> deil & iistema 1Si1111Piati1co. Ognj. oelù.uila epatica h1a una .irnn1ieirvazi.one completa. Il c·h l. nuTgo, op,er.aJnd·o sruà ieoJ·eldoco, pruò led·e.re n-0n so.lo 1.' innermz1one <leJ f.eigiato, ma anci1e qll.lJell·lla dal r~nr rP1$, Sll.lITTl'€!11ail.1, sit-0maco, ililtestino. Un'Qlperazi one molto aggyre.ssiiv:a s11l ieole:do'Co· co.misp-0nd·wcbbe aiù una ci•eca ricerca diiigita.le 1p·e r entro l.J cr.rvrlJ:o. E jrmrcro g11i .e•ffett'i cimici deùJ·o stiraip1)an1cnto di tenarri rudetrelllze p1eni:col1eoocl1'irune oono 1naloglli a qu el'l i prod.otJti da maini'Polazioni sul cerviello o il m:i1doiLl.o; tir.arumi sip•erill:nenta1i o lfo1rit:i eanozioni s•uil sisi.ema s~1at~co 10all.11San•o alte:r;iazion i 11elJa stnut1,rurr.a del1 e c1eà.l1Ule epia:triJCllle; iJ '!l1occo ·deil. sistema sip.l ancnico riduce gli effetti dell-e rrrH1nip-0Jazd001:i SJUi vJ.soeiri. Nc•l le orp1enaz.ioni sul col-e:doJCo s•a;r·à drunqu1e bene f aif P. 11n eS1t1eiS-0· b ~orcico ;r e;glional.e, e 1p-01ssibli.tl m ente eii11c.}1e rnn bll.OC~O sp1l1amC1I1irCO , C-On Il!OlV0tC·ain•a; espo,r.re bene Ja rt>giione; dissecaxe co·l ~Jlliente; '1. pi rare il sangnr o la bile versati. 1,1 dr cnaigigio n 1i.gfi1iore è quello che .1ìu1oird. esc e dal fianc.o· e ter:rnina tle~1a tasca 'di Morr:iJsrcm. Un a ltro fattD!I'e <li pe.rri1cofl.D è il d!rena@gio d-el coledoc.o. Una rin'liptravivjsa d ecompr.eisisione n·e l si~tema b1iliaire p ·U Ò· aive.re lo stesso ef.t'1etito suilila flllnzi o·n e ep1a1t.i•c a c11.e U[ll 'iimìPrr ovvisa d·ec·ompires.sion·e dell'aiJ>1Paira.f.o escir.eoor e rurinairio ha sull.a. :funz·ione rienJal€. La runz-i.o ne deJ.lia b i:lie, con la s1ua .f.o·r te aJie.a.Jill11ità, qiuan1d-0 essa trwasi alla nor1na Je p.ressione, è ·ùi mantene.re l ',alcail·iJnità d1eill1a ceJ.l ula ap1atica. ..\ quc5te 001I1sid1eraziilon·i u.n'aJltlra via aigig.iluntJa. Il fe rrato è lia più ilnporrtan1e fru1cina oh:iffiìiica diel1'orgia.1nj-smo; e la s·Ula attirv1ità è folfteu:neinte mo· diflcata dal[·e varl:azd10llli di temip1eiratJnra. L 'ilintirodn~ione idi oailar.e nel ieavo aiddom:iin1 aJ e fa Ì!lllll.Ile!diataJnente arum-en1fta:fte la tem~»emture non solo de·l f ega t.o, ma run1ch1e d el oerve111Q. I/ a p p~lica.zd101I11e dri oaQIQ:r e srulla , r-€6<>"ii00 e ~a td ca per rr1·eZZ10 diella {liateirmia fa siì c:h1e 1a temp,ea-atu!fa •del f.eigatio e ~iellia degli altl"ii: visoari aiddomin-ali può essere mrunten1uta al normaJe lfuvelllo pe.r t i\llttia la druJr.a1Ja kl1ell',operaz~one. Ta!lie metodo 1

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POL lCLI~ICO

è an !;l1e ut1le nell'i11Lmediato p eriod o l)OlSì-O(peratorjo. I risultati ottenuti nella u1tin11a s-e r ic dj cailcolos;i del ool edoco, in CIUri. ,f1uro1I10 aJp[)li•uatli i conceitt:i sop[l"ar100'I'dati, sono stati mo1tu miJgJiori d·ei precodenti. In 1in·ea gen•erail·c tal e irn i1g'l j O•f·~Tn·en ~o · nella :r:no.r tai]jtà e ino1nbi.l ità post.-opc.r.art;or ia <lo. vrebl)e e&seT·c anal:ogo a qu•e'llo otte11urtio c oITT Ja. 1nes.sa in rprria1 iica ld1elll.e nruove idee n c111a ol1ir•ull'gio. d·r 1 crervciLJ.o e ·d·eJ1la tin"oidc. .\ . CH rASSERINI.

MEDICINA SOCIALE. La campagna anti1nalarica nel~'.Ag1·0 Romano. • •

L ' Agro llom1an() 1è ancora i1e.lla. m ent e di moltl un.a la11cln de ·010.ta, in c ui s i tro·Ya110 so ltnnto pocl1i pas tori e .qua1c110 huttrro: un q11n:dro d i maniera di m ezzo ,secolo :fa. f'c.r forL11na. .d eJ nostro .p a,cso, l e ·condi.z ioni 1altuali sor10 ben diVElr!Sc; la prog r cssiYa · intcnsjficazionc dcJl'agriooltura ha r eso n ecessaria la costruzi o n c di n 11m erose abitazioni; fra le ine8s i rigoglio:c il Yccchio ca'5al e si ·è rammod erna to e soprattutto ~nol t.iplicn to e la poip'Olazione di questa zona rag· giu11ge ora i 70.000 abit•anti. Uno stato di co ·r ciH' ·dimos1ra la ferYida atti,·ità d ell<.1 no:tra gcr1te ma che, al tempo stesso, impon e una pertfctta orga11izzazi0ne clc·j servizi i)er protegger e queste ~opoln.iioui dalle ins~di e della malari a s1 da p crm etl ere loro ·d i com.p i ere il profiie; 110 Jn vol'o. Ba sta. del r esto rj1pens1are a qu ello cbe era Ostia n 1 prin cipio .rli questo, secolo: squaJJida horgala ahi · tata d[l un a scar: a coloni a C"he si rinnovò }>lit volte p ercl11è .a ecimata ùalle f rhlJri, ogg i j n ,·cce stazi on e balneare di Roma, cl1e in t 11tto il 1926 non ebbe :o non 5 casi d i febbre pri1niti,·a. f: inter ess ante con oscere con qua l i sia gnc i C'rt opero e cu re s i sia potn to giun g«'re a questi rjsult.ati e molto opport unamente n Direttore d e ll 'Ufficio di Jg jen c di Rorna, prof. G. P ecori, ed il C..apo d ei scr-vizi antimalar i'ci, dott. G. E scalar (Rivista d i Malclriologia , 1927), ci d escrivono l'organizzazione ·di questo importante ser·vizio che, se grava sul bjlancio p er 1Pi11 di trç mjlioni annui, :napprosen~a run inestimabile :van taggio di vite e di attivj tà 11mane. ·U n tempo la lotta antirnal a ri•c.a eta imp erniatn. -quru;l esc! usivamenté sulla pro,filassi cl1jnir1 ica, attu·almen te 1è ben più com1)lessa e com1p·r ende : 1) L'organizzazione di 46 stazioni sanitarie n c1 pu11ti più strategici d ell ':.l\.gro r omian o (prima de 1l a guerra erano 20). Ad ognuna ·di esse è preposto un m edico, in 2o si irO\'a poi t1n infermi ere segnalatore, 1per scovare i ma;larici e continuare a 1

[.~~NO

XXXI\i, FASC. 32J

<· urare qucJ lj cr 011ici n ello s tesso luogo del loro la \·oro. I~a stazione, oltre ad essere il centro di organizzazione d ella bonifica .u mana sseguita con il ro11trollo dell 'e ·ame del sangue, è anrcl1e centro per la lotta 1antianofelica in g·enere ed antil.ar,·a 1 e i Il Ì$p ec ie. ~ ) Istituzione

cli

.d i cci

squadre

di

disinf e-

s tatori. :11 (Jrga nizzazio11e della bonifica umana e della profilassi cl1i11jnica , (comrp lessi,,amente .y ennero co ~s umati 900 Kg·. di cl1inino), per mezzo di' 18 stazioni ausiliarie ambulanti, co11 signorine inferrniere che, nelle , -isite quotidiane ai ricoYeri de ll'agro, insegnano anche a conser,·are ])ene Je reticelle, a distruggere le alate e ad attuare pratica1nente la lotta antilar,·ale . 4) Servizio di sorveglia11za sui malari.ci usce11ti .cJagli ospedali di Roma, cl1e ' yengono muniti di una certa quantit~L di ch inino per contin l1are la cura e sono .segnalati ai riStpettivi medici ·dell e stazioni sanitarie. Jnvio dei bam·b ini ma.In ri ci all' asiJ o :.\Iaf'cl1iafa ,.a, c h e ne ri•co,·erò 487 e tratt8nne i semilunari fino 1alla scon1iparsa d ei ga111eti. 5) Disposiz io11c c.he di tutti i morti p er p erniciosa ver1ga eseguita l'autop. ia. 6) F.secuzione del i>roO'etto di un 'at ti ,.a piccola bor1j fica in sei zone d ell' .-\gro. 7) Propaganda atti·,·a pratrc:a, fat ~a essenzialmente cla l id ott. Escala.r , .p er mezzo cli ·conferenze in tutti i centri dell '1:\gro, con proiezioni cinema tografiC'l1e sulla malaria. Propaganda intensa nelle scu ole rurali dov e, .con la collaborazione .degli jnsegnanti, si istit.u irono delle picc ole maestranze 1antimalariche. 8) Erna11azione e.li u11' Ordinanza g'overnato, riale obbligante i proprieta ri di terreni e case all '01)era di iprofilassi a11timalari•ca. · 9) Istituzion e, p er opera .C] ella Fondazi-one Rockcfeller, di due zone di lotta antilarvale, a complete sue spese e cori personale ;proprio. 10) C: ~ nsimento di tutti i feb1bri'citanti, accertarnc r1to con l 'esan1c d el sangue (n e ,·enner'o fatti circa 2000) i.n molti centri diagnosti.ci , protezione rlei mal.1 arici con r eticelle e zanzariere, lotta parLi~ olarrr1ente atti \·a contro l e alate nelle abitazioni d ei semilunari. 11) Corsi ·di istruzione ai medi1ci dell'A,g ro. Prezinsa orpera fi anicheggiatri•ce è sta·ta esercitata èalla Società idi bonifica lVIa1ccarese e da ' ·al~ c nni grandi proprjetari ,di terreni. P er ql1a11to riguarda i sistemi d i lotta contro le • anofele , si praticò la lottia antilarvale col yerae · cli Parigi .che si è mostrato un· ottimo larvicida; la tecnica p erò n e è -delicata; la ·polvere n ella miscela d eve essere molto fina e la mescoìanza deve essere fatta con molta cura; il verde d eve 1

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1ANNO XXXI\·, FASC. 3'2]

SEZIO~E

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PRATICA

.essere sparso di buon , inattino, !Prima e l1e si alzi 1925 1926 il vento . \ renne u siato anche il petrolio e 1Ven:p.er o fatte largJ1e im1nissio11i di g1afilbusie in tutti i :\un1ero totale . • • 3769 2546 tossi. Primiti\'e estive • • 508 270 Si praticò , un a:ccurato .diserbo dei fossi e st prirnav. • 414 330 perseg ui la lotta contro le alate, mediante la catindeterm. 26 tura n1anuale, con o senza if umigazione o spargimento di liquidi zanz1aricidi; corrispose bene lo Totale . . • 9::>.....::>... 626 --spruzzamento con aùqua semplice. Questo risultò un ·b uon metodo di lotta, 1poi Cl11è 1dove la lotta, Re cidive 8stive 1739 744 • • contro le alate fu a ttiva, la l)ercentuale delle 1Primav. • 1108 980 prim.i tive fu ba\Ssa o ridotta a zero. Il nu.mero indeterm. 196 de11e alate catturate ·i n u11a stazione nei mesi dal giugno al .dicembre fu di 929, 4140, 2208, 2035, 1228, Totale . . . 2847 1920 1186, 401, la cifra più alta si r aggiu11se i11 luglio, ' m·ese in cui le febbri i)rin1a verili rag·git1nsero la Ricoverati negli Osp. 1591 433 ciifra più alta; seguono poi ag·osto e s ettembre, P erniciosi . . . . . 28 (7.4 %0 ) 14 (5.6 %0 ) nel quale ultimo me5e si ebbe il maggior numero di estivo-aut. Notevole 1d iminuzione, quin di , ch e si ha ne 1le La protezione meccanica fu ap1Plicata nel 10 °·,~ pr:imitt,·e e nelle reicidive. Rilievo importante è, del! e abitazioni cl1e ancora non l 'avevano, siccl!L-i poi cl1e le iforme estivo-aut. sono state n el 1<.1l6 .i n attualmente il 60 % d i qu este € ora protetto; es..:a numero minore cl1e le primaverili, ciò ·c he fa av-. del resto vier1e ora r ichiesta clagli stessi la ,·o- vicinare il tipo della n1alaria dell'Agro romano a l"atori. 1quello ·dell'Italia settentrionale e si può trarne la Efficaci sono stati gli esperime11ti di s tabuladeduzione cl1e s i avvii ·verso ,u n tipo mite. zione, fatti mediante porcili-trappole (·F alleroni); · Non risulta alterata nei 1due a11ni la percen. ~i è osservato che n elJe cas e munite di porcili o tuàle delle primi ti Ye riStpetto alle recidive (32 %) , · di ·stalle, le anofele sono scarse o mancanti, menil ch e fa ritenere 1cl1e l•a benignità dell'Bpid·ernia tre invece sono abbondanti in quelle d o'\·e non del 1926 sia ida attribuirsi in gen ere alla ottenuta si trova bestiame stabulato. dimin11zione delle reci•diYe, m·e·diante l'aoc.t1rafa Interessanti sono i rd ati sui 14 morti 1per per~011ifi ca uma11a . niciosa; di essi, 4 erano bambini, 6 andaYano fino Ir1 alcune stazioni sanitarie, cl1e r1egli a11ni pae. ai 40 anni e 4 aidulti oltre i 40 . .P er 12 di essi, ~ ati ' ebbero malaria grarve, non si €bbe in .si seppe che si erano sottratti alle cure del me.quest'anno nessun caso di pri1mitiV1a, risultato dico e non ricorsero agli ospedali cl1e dopo 10-15 cl1e, ·Con og·11i ,presunzione, va attri'buito al lagiorni ·d i febbre; la grande maggioranza dei devoro a1a.cre idei medici ed all'applicazion e dei cessi \'a dunque attribuita a.ll'ignaYia d ei malati: metodi ·di lotta. da ciò l a necessità di una prop1aganda sempre Risultati dun.que c.onfortevoli ed in1c.oraggoiant1, . più attiva che inciti i malati a farsi curare al di cui i vantaggi economrci imrnediati, tradotti f'I P,iù presto. La forma clini·ca prevalente fu quella in cifrt:i •Con lln calcolo ap1prossin1ativo, ,p ossono comatosa, insorta quasi semp.re al 3°-4° atta&o . ritenersi ·di circa .L. 1.330.000. Essi dimostrano elle In uno dei casi, si riscontrò tumore croni·co et 1 .1a Yia iseguìta è buona, ma che si esige una conmilza, ·del ,p eso di 750 .g rammi, ?iò iche fa so- tinua attività e la cooperazione .di .tutte le forze. . ' spettare che an.che i malati cronici possono anBo11i,f i'ca. igienic·a, i'draulica ed agTaria 'd·e bbono dare incontro a forrr1e 1perniciose mortali, forse andare unite e completarsi a .vicenda; il Goverper- una rein·f ezione acuta. natorato rdi .Roma l1a ·b en dimostrato di ~ompre11Dalle osservazioni statistiche risu·l ta anzitutto dere I 'importanza .del problema della malaria e cuna ~rande dJversità n ell'inten sit à ·d ella · malari·a sembra 1decisia·m ente ri6oluto a:d afifront.arlo, non a seconda delle •diverse stazioni. La morbosità valesinando i mezzi finanziarii; i medici e tutto il ria dal mezzo al cinque per cento; mag·giori di·f- ·person,ale sanitario co·m piono {la ajp,ostol~ l'opera ! fere11z e si ri·levano poi per l' tndice srpleni co i1elle loro; moltò si atte11de ancora dalla collabor azio11e .S'CUO) e, rèhe O•SC)lla fra 1,6 e 58 %; 1del tutto neg·a· rJei proprieta.r:ii e degli affittuari di tetre (L'aver· · tivo è risultato !'indie.e p1arassitario praticato in o1tPn11to -ch e la n1aggior parte delle cai~e sia proY.due stazioni in cui l'indice splenico ·er·a idi 16,9 ·vi·s ta ·cli protezioni me ccanirch e è già un buon rie 25 %. Partiicolarmente colpite sono le zone st11 1a sultato) etl .è da prevedersi · non lontano il giorno riva ·destra del Tevere. i11 cui l' ..\gro ·completamente ris·anato dirventi srComplessi'varnonte i casi di malaria risultano r,ondo i1 comandamento del Duce « l'orto ed 11 d alla seguente ta-bella :· giar,dino 1d ella C·apitale ». fil. 1

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IL POLICLINICO

[ ..!\NNO XXXIV, F ASC. 32]

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QUESTIONI DEL GIORNO. La te1·apia con alimenti irradiati.

da una· 5ostanza non ancora definita, che è stata detta « vitiamine-precursor » e che sembra essere l::l parte attiva. $e si ti~ne presente che j1 colesteroilo è molto ·diffuso .nel1a p·elle, si può supporre (rD ekeyser, Bruxel les--Yéd., 24 lug. 1927) che questa /Contenga la sostanza 1p re-vitaminjca e che il so1e, con 1 ~uoi raggi u.itra-viole·t ti, le conferisca delle proprietà ant.jrachitiche. Si spiega cosi l'azione benefica dell'olio di fegato di m erluzzo, dell'elioterapia e del colesterolo irradiiato.

Esperienze s ui ratti e sull'uomo hanno conf er.. mato 11a scoperta di ..\. F. Hess, secondo cui gli a.limenti sottoposti all'azione ·dei rag·gi ultra-violetti guariscono il rachitismo. Van110 ricor·date, al riguardo, le pregevoli ricerche cli11iche di L. S·p ol"'1erìni. Sfortu11atamente . l'alin1Jento di sceJta, il latte, sotto l'influenza di queste radiazioni assume un L. V. g11sto e un odore tali che i bambini lo rifiutano. Può .an-c!1e perdere ailcl1ne proprietà alimentari. Terapia chetonica dell'epilessia. Le ricer.c he di Hess, Parsons, \\7einstock, Aidin e di altri hanno dimostrato C·h e il fattore antiEna stato osservato che il digiuno riduce gli racl1itico degli alimenti irra.diati è costituito dag)i atta.echi epilettici; ad esempio H. R. Geylin (Afecc steroli » , i ·quali somjgliano ai grassi, ma non rlicaz Rer:or d, 1921) riferiva sui risultati benefici sono saponificabili ed 11anno la funzione di al. ottenuti da questa t erapia. coli secondari; si differenzi-ano anche dalle cere, Nat11ra1mente il digi'llno non può essere spinto dai fosfatidi (lecitine), dalle lipi11e, ecc. I IP:iù difagli est.rerni; quindi si sono dirette le ricerche a fusi sono il .colesterolo nel regno animale (pelle, s tabilire quali fattori favorevoli esso mette in sostanza nervosa, tuorlo d'uovo, fegato, bile, olio g·ioco. R. M. Wilder (M::iyo Clinic Bulletin, 1921) di fegato di merluzzo, ecc.) e iJ fitosterolo nel suprp o~e che intervenisser.o i .corpi chetonici, proregno vegetale. Sono stati ottenuti allo stato cridotti n èll·autofagia ·dei tessuti, e in particolare stallino. 1·acido diacetico, il quale eserciterebbe un'azione: Mediante steroli irradiati si sono con seguiti rianestetica. lVI. G. Paterman (Amer. Journ. Dis. sultati sorprendenti. Così R. Aidin (Brit. Journ,. of Child., lug. 1924) obbiettò c l1 e l '1acido diacetico. ,4 ctinotllerapy, nlaggio 1927) si .è valso di colestebrt1cia facilm ente n ell'organisn10 e p'e rde la sua rolo proveniente dall'olio di fegato di merluzzo, a.zion e; egli consi dera molto più pratico di somirradiato per uno spessore di n1Jn. 1.5 tra due lamine di quarzo, per 1-5 min,u tj, con una lam- ministrare una dieta ·chetogenica: ia tale scopo. basta rid11rre la somministrazione di carboidrati p.ada Cooper-Hewit 1a una distanza di 15 cn1.; il • Il problt'lna è s.tato ripreso, per l 'epilessia in·· colesteroJ o irradiato ver1iva somministrato allo i'antile, dai pediatri del Massachusetts Genera! stato di sospensione in olio di lino, al 3 %, a H osipita.! d1 Boston G. Ho effel e Mar gherita ·b ambini che però ricevevano an-che olio di fegato ~V!oriarty f'i bldem, luglio e 11ovembre 1924) hanno<Ji m erluzzo e malto: in 20-30 giorni si sono ottenuti gli stessi risultati C·h e con il solo olio di fe · confermato l'1azione del ·digiuno nel sosipendere gli attacchi epilettici ed hanno indagato le mogato o con la lampada a.d arco richi edevano clifi cazio11t da. esso indotte, le ·quali non consi15 settimane (controllati alle radiogr·afie). · stono solo in maggiore eliminazione 4i cor.pi ·R icerche di Heil1brow, 1K amm e Morton hanno dimostrato che una soluzione di colesterolo in chetonici con l'urina e con la respirazione, ma acetato d'etile dà, allo spettroscopio, una le·g gero lnche in accumulo n el sangue di aci·do urico e: banda d'assorbimento con tre strie di 247 µ µ, di ·anidride ca~bonica, riduzione di glucosio e281 µ µ e 293 µ µ; dopo l'irrrudiazione 'queste banJieve riduzione della concentrazione idrogenio. ' de scompaiono e al tempo stesso il colesterol 111 ca. J . B. Tallbot e i ,suoi collaiboratori K. M. assume le pro·p rietà antirachitiche. Metealf € Margherita E. ,M oriarty (ibidem, feb.Secondo la legge di ·Grotthus-Oraper, l'irradiabraio 1927) hanno ora siperimentato la somminizi.one è assorbita solo se i gruppi molecolari della strazione ·di una dieta speciale, già suggerita da. ~ostanza irra·d iata sono in risonanza con l e lun\Vilder e da Peterm·a n, ricca di ia:limenti cheto. ghezze d'onda delle radiazioni. Ora, la modificagenici (grassi) e povera di alimenti antich·e tog_e z]o11e si eff ettua proprio n.e lla regione dello 51petnici (idrocarbonati e ,p roteine) : i risultati sono ·tro che corrisiponde ai raggt U. V. ef.ficaci contro · molto promettenti e -·j}ai·o no aprire una nuova. . il ra.c hitismo. strad.a, n el trattamento dell'epilessia. (Journa~ D'altra ·p arte alcune esperienze con colesteroi .4. M. A ., 21 maggio 19-27). cristallizzato 1provano che .q uesto è accompagnato L. V. 1

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( •.\.NNO

XXXI\-, FASC. 32)

SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI R. Accademia Medica di Roma. Secl uta del 30 aprile 1927.

Presiede il prof. R.

Presidente.

ALESS .\NDRI,

11 Presidente co1nn1emora il prof. ORESTE FERRARESI e propo11e l'invio di condoglia11z.e alla famiglia. Riferisce sulJ.a s ua prese11za a Lo11dra i11 rappresentanza dell'Itali.a e dell'Accademia .alla comn1~1norazione di LISTER. Partecipa l 'i11vito della Università di l(r\•anio alle feste cente11arie di quella UniYersità. Dà: poi la p.arola al prof. FERHE'rTI TITO, cl1e commen1ora il prof. PosTEMPSKI. 11 Presidente si associ.a alla 00111111emorazione. Rivolge poi un s aluto a l prof. STAFFIERI e, passando allo svolgime11to dell'O. d. G., gli dà la parola. Il prof. STAFFIEHI svolge la co1nu11icazione sulle coste cervicali, soffern1andosi su proprie osservazioni cliniche e proponendo una classificazione basata piit specialmcntf) sulla sinto1natologia . Il prof. DALLA ' rEDO\'A a p1)rova i t'()ncetti esposti dall O.

..Il a 11 if e.stazion,i 11scudo-appe ndi cola 1·i nei processi del colon distale. Prof. ALESSANDUINI I>AoLO. L 'O. Ticorda la .si11tomatologia dei processi neoplastici della poTzione distale del colon (stiticl1ezza; qualche volta diarrea; emorragie; dolori). Descrive poi cinque casi capitati alla st1a osservazione su 16 malati di tumore del 0011011 distale, nei quali , unic.a manifestazione della ste1tosi del colon discendente e del sign1a, si avevano crisi dolorose periodiche acco mpagn.ate d.a stipsi, da von1ito, e da localizzazio11i di dolore nella f O$sa i leo-cecale destra . un i11ten"o . dolore al punto di M.ac Burney, rigidità muscola.r e, iperestesia rutanea, lieve febbre. Po ne in rilievo l'importanza cl1e i11 questi casi ha l'esame radiol<:>gioo completo e l'esa.m e ig tnoidoscopico. Non si ha discussione. 1

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Lu sindro1ne clinica di tifobacillosi JJC 1' la tubercolosi clell'ilo rLell'aldolescente.

Prof. PoN'IANO T. -

L' O., dopo .aver accennato

alla clinica e al significato della tifobiacillosi di L an do11zy e ai suoi rapporti con l'adenopatia dell'ilo.• illustra una •nartioolare forma morbosa da lui osservata negli adolescenti. 0011.siste in una sindrome clinica dj tifobacillosi che si svolge negli .adoJoocenti e che 11011 è d·e.t ermi11ata da. una b.acterio~mi.a bacil lare, n1a da una tubercolo.si dell' ilo. Sono colpite in modo imponente le glandole d ell'ilo e il tessuto polmo·n are e p leuricò cir costante. Alla sindrome di tifobacillosi segue costantemente una pleurite essudativa d.a]lo stes1

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so Jato dell'affezio11e e spesso alla pro1)ag.azione,. anche per via li11fatica , al pol1no11e ciroostante~ I...a s.indromo 11.a tendenza a guarire. L' O. vedei 1~ qne.sto particolare 111odo di reagire dell' organis mo all'j nfezione tubercola,r e, no11 la conseguen za ~li u11a prima i11fezione, ma la conserv.azio11e delle proprietà difen i ve del sistema linfatico di fronte alla j11fezio11e tuberrulare, lJropria alla pri1na età e clenomina questo particolare stato: infantili ... ruo linfatico. Il prof. AnOANGEI.>I rico·rcla cl1e da più di venti anui egli ha richiamat·o l' att.e11zione dei medici s ulla natur.a tuberc·o]are <.li in·o lte « febbri oscure »: riasst1111e 1a si11to1n.atologia caratteristica. della. tifobacillosi e dice cl1e la ricerca dei si11tomi fisici spesso aiuta e confern1a la diagnosi. Il prof. ALESSANDB.INI P. esprime dei dubbi Slrl valore assoluto del re•p erto radiologico. Il l) rof. D10Nrs1 ricorda ia sindro me descritta da autori tedeschi s otto il no111e di sepsi tubercolar e .acutis~i111a e preferirebbe 0he, invece di linfn.tisnio, PoNT.\NO dicesse scrofolo.~i. Il prof. ANTONELLI r itiene opportu110 restringerei ]a indr-0me di tifohacillo5i alla descrizione fattane dal I1a11dot1z''· • ] l prof. PONTANO risponde al prof. ARCANGELI cl1e non tutte le febbri di origine tubercolare. nascoste sono da riportare a l ooncetto patogenetico di tifobacillosi. Nei s uoi casi 1'~1au1e clinico er.a negati 1:0; tale si è 1na11tenuto .a nche qua11do. sulla. gui·cla dell'esa n1e radiologico, portò l'esan1e s ul l'ilo. Rico rda cl1e nell' adult-0 la sindrome ilare. e n1ecli.a.stinica sogliono e. sere mt1te e che la letteratura dci sinto111i speciaJi di tali localizz.a.zionì è Ù·ovuta soltanto a pediatr i , percl1è solo nel ban1bino la Dinto1natologia è apprezzabile. Con\rjene col prof. Ai:>RSSANDRINI che non è facile interpretare radiologicame11te tutte le 01nbre che si posso1vo 111ettere i 11 e\·ide11za in corrisp·ondenza dell'ilo poln1011are, ina pone i11 rilievo l' imponenza (}e] la ~i11tonla tologia radiologica dei suoi casi, per i quali ebbo a11cl1e l'asse11so ae1 prof. B usr. J~ cl' accordo col prof. ANTONELLI n el restringere il nun1cro dei ca~i cli IJur.a tifobac.illosi J1el concetto di Landouzy, s indrome 11ella quale è la. negatività degli esan1i con1pleti e minuziosi cl1e éJ utorizza il diagno stico. R ,i ng r azj a il 1prof. D:rONISI p·er l' interve11to nella cli~cu ssio11e e dice che la si11·dro1ne definita dai tedesch . i non si -nuò ide11tjficarl.a oon la tifobacillo.:;i i11 generale, secondo il concetto di LANoouzY, i~ cui decorso l)UÒ essero lieve, di media gra vjtà, ra p i<lo, prol nngato, n1ortale. Alla · sincl ro111e grc1 ve e inortale ·d ella t ifobacil101Si corrisponde J.a si11dr o111e illu t r a.t a in Germani.a. A pr·opo.si to dell' i11fa11tili&1110 linfatico che D10Nrs1 vorreùbe sostitnito dal C"o11cetto di scrofolos·i, fa notare che 1a tubercolosi dell' ilo è clinicamente nssin1iJabile alla scrofolosi; ma tutte e due le ]ocalizz.azioni, con p.articolare sindro1ne clinica, 5011·0 l'esponente cli u11 fondan1ento fisiop.atologico rhe propone di chian1are infantilismo linfatico, per le !)eculiari proprietà del s istema lin1

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I L POLICLINICO

fatic-0. Qui11di scrofolo-.5i e t ubercolosi dell'ilo nell'adolesce11te posso110 rest.are come .sindromi ISOrelle de-te rminate da un unico fondiimento fisiop atolegico, l'i11f.antilis,m o linfatico .-

[ ANNO

XXXIV ' FASC •

3.::>~ .., J

nier.a tale .::lte sia J:>ossibile fare assumere all'arto fr.atturato quell'atteg-g iamento che sotto lo schermo radioscopico sia riconosciuto il mi~liore nel caso particolare. A dirnostraziune di quanto h a e.sposto presenta ,a mmalati e radiografie.

L 'a11,ca a scatto. Le tifn-aaalulinine nei p il'cioni a riso brtllato. Prof. DoMINIOI. - L' O. espone la sintomatologia caratteristica di questa ano~alia che, de~ scritta prima dalla scu ola fr.ance...~, fu poi stu diata anche da tedescl1i, americani e inglesi. Ricorda il caso comunicato nel 1859 a lla Société de Chirurgie de P aris dal PERRIN e l' ampia discussione <;he ne seguì ·p er l'interpretazione p.atogenetica. Presenta il proprio pazie11te, già ope1'ato, c he oonta ora 32 .anni, e che fino all'età di 15 .annj aveva presentato la sindrome tipica del1'.a.nc.a a se.atto . ,S 'in trattiene s ulla etiologia e la patoge11es i di questa affezione) no11 an cora s1ufficentemente chiarita da i vari casi fino ad ora pubblicati. Sulla hase delle 0&5erv.azioni fatte dura11t.e l'atto operatorio, eseguito sotto anestesia locale, facendo ripetere più volte a.I p.aziente i movimenti di flessione, di adduzione di rotazio. ' ne, che p1-oducevano lo scatto, 1'0. t rasse .k't convinzione che cau sa di esso fosse il tendine del grande glu teo, ch e non aveva un decor so p erfettamente normale, cl1e venendo teso nell.a flessione della. coscia fino ;,t ch e questa ra.g giu11ga un diato angolo, ed allora, favorjto d.alla leggera rotazi-0n e esterna e dall'adduzione, s.alta in .avanti s11l ma.rgine poste~·iore del trocantere, producendo, collo ~fregamento su di essi, il rumore caratteristico . L 'O. si soffer1na .a lungo su ricerche di ordine anatomico esegt1ite per inte~pretare questo meccanismo patogenetico del l'anca .a scatto. Non segue discussione. Stante l'or.a tarda il Presidente sosp ende la seduta e rinvi.a I.a prosecuzione dell' O. d G. alla prossima seduta ordin a r ia. Prega i ooci ·ordin ari presenti di volersi trattenere per lai seduta privata. Il T· ice-iS'egretario: 1\'I. ALMAGIÀ.

Reale Accademia Medi~o-Chi1·nrgica di Napoli. Sed11ta del 29 maggio 1927. Pres idenza : Prof.

G·AETANO

JAPP E.Lr_,r ,

P reside11te .

T rattaniento delle fratture dell'omero e del fe1nore . R isiLltati otteni1,ti con l'uso deg li a.pparecchi GiantiLrco. P rof. GIULIO G1ANTunco. Part.e ndo dalla oonstatazi-0ne di fatto che gli atteggiamenti da dare agli a.r ti fratturati con sigli~ati dai vari AA. come i n1igliori nei diversi tipi ·di friattura., consent-Ono risultati solo approssimativDmen te esatti, l'O. ha fatto costruire i suoi a pparecC'l1j ln n1a -

Dott. G. MARINELLI. - Vista la disparità di r isulta.ti dei diversi sperimentatori che hanno studiato l' influenza delle diete prive di vita.mine sulla produzione di antioorpi specifici l' O. ha istituito in proposito delle esperienze sui piccioni ten uti .a dtieta di riso brillato, ed inQCulati alla comparsa dei primi sin tomi c.airenziali con antigenE: t~fico. Essendosi previamente aS&icurato che il siero di san gu e dei piccioni normali non ha potere .agglutina11te sul B. tifico, e che questo p<>te re non oom·p ar e per il semplice sta.t o car enziale; egli ha potuto notare che il piccione in avitan1inosi, inoculato oon antigene t ifico, produce agglutinine sp ecifiche pe.r i l B. tifico in quantità molto minore ohe non il piccione normale. Inoltre queste a.gglutinine del piccione avitaminizzato ~ono molto lente a ll'.a zione, rivelandosi n elle maggiori diluizioni del siero soltanto dopo 24 ore ; e persistono i1el sangue dell' ainimale un tempo molto p iù breve! che non nei controlli. Questi ris ultati si distaçcano a bbastanza netta mente da quelli di altri sperimentatori che hianno eseguite ricerche oonsimilj • E1n<len1ia. dissenf erifor me in un asi-lo cli alieriati. 1

Dottori G. AscIONE e G. l\iARIITT)LL.T. - Durante l'epidemia dissenteriforme verificatasi nello scorso inverno tra gli alienati a Miano, fu isolato dalle feci degli infermi (7 volte s u 20) un ha.cillo, dotato di vivace movin1ent.o oscilla,t orio, Gram-negativo, pato·g eno per il coniglio e anche per via orale per l.a cavia, nella quale determina quasi le stesse lesioni risco1ltrate nel cadavere nma.no. Si differenzia dai · bacilli dissenterici perchè attacca il glucosio con p1-oduzione di acidi e gas e i1on fermenta la mannite, oltre ohe per proprietà sc-rologicl1c; e si differenzia per .alti i caratteri <iai p.ara-dissenterici finora descritti. Tra que&ti ultimi si avvicina, sopratutto per l'azione patogena negli animali e nell'uomo, ai tipi isolati da uE ~fORGAN, çoi quali però non può essere identificato per la mancata produzione di jndolo e per il comportamento verso gli zuccheri. Le vaccinazioni, prat icate con questo germe in un gruppo di ammalati, hanno dato resultati incoraggianti, sia nelle forme iniziiali sia in quelle piìt a,·an zate, tanto più se si confronta I andamento di questi infermi con quelJo dei non vaccinati . ..e\ . OHlSTONI.


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SEZIONE PRATICA

Accademia Iedico-Fisica Fiorentina. Adunanza del 2 giugno 1927.

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Presiede il prof . DE-

ECCHI.

Di unri 1nodificazio11e ncll'aaglLLtinabilità del b. di Eberth in seguito a tratta11ie nto con i 111 n1111io. siero. Dott . G. :l\-IENNONN.\ . - L' O. ha separatan1ente ooltivat<J, nelle medesime condizio11i s peri1nentali, un ceppo di cultu.ra di bacillo di Eberth, un ce1)po derivato dal medfl..si1no tenuto in co11tatto col siero di coniglio idrovaccinato ed un ceppo eguale ten uto in contatto col sier o di coniglio lipoY.accinato. Mentre questo t1l t imo a\·eva otto ogni ri.spetto un comportamento eguale a l contr ollo, il .secondo ceppo, quello cioè tenuto in contatto col .siero di coniglio idro,-.accinat.o, pre..."entaYa un oomportan1ento più o ineno di' erso. Le patine s u .a.gar .ai primi trapianti erano più esili ; le culture in bì·odo si svilupp.ava110 i)referibilm e n~ sul fondo; la inobilità de i ger1ni era alquanto ridotta ; .essi- :.u1davano soggetti al fenon1eno dell' agglutinazione sponta.nea.. Tali modificazioni sono conseguenza delLa azione del sier o batte riolitico u sato.

Usservazioni su alcuni interven ni chirur(lici per 1aalattie del dllodeno. Prof. ,~. P uccINELLJ . - L ' O . comunica 11 ca~ i di i>eritoniti da p erforazione di ulcera duode11ale trattati dal 1921 ad og~i. Degli 11 casi, cinque sono st~ti operati nelle prime sei o·r e, quattro 11elle seco11de sei ore, uno dopo sedici ore e uno dopo 24 ore . Nove sono stati trattati con la s utura. dell ' u lcera e g.astroenterost-0mia poster iorC' e o no tutti guariti; tre di questi hanno dato notizie (dopo s e i anni, dopo q uattro e dopo tre anni dall'operazione) e semb r ano guariti .anche dell'ulcera ; uno , quello operato dopo 16 ore, è stato trattato con la. sola chiu..sura d ell'ulcera ed è mor to in t erza giornata con i segni di un.a nuova perfo razione ; l' ultimo, quello ope1'.ato dopo 24 ore~ è guarito bene, ben ch è l'intervento si.a stato lin1it ato, per le condizioni gra\•i, ad un semplice ta1nponan1ento sottoepatico. L'O . p erciò dopo aver riferito ]e opinioni di :àloynihan, Deaver et Finney sul trattamento delle perforazioni duodenali, conclude che è bene non i)artire da presupp osti inetodjci, iua di regolars i caso per caso, tenendo prese nte che i l trattan1ento appropriato p uò dar e garan zie ass-0lute o quas i di gun. . r1g1one. R iassume poi qna.ttr<' casi di s ta si cronica duod ena le trattati con la d uode110-digi unosto1nin e g u ariti bene. In tre casi si tratta va di co1n pres8ione della terza porzione d uodenale, probabiln1e11te ~er~itata dal pedu11colo mesenterico e sono stati t r att ati con la. duode110-digiunostomia sottomesooolica; l'altro caso invece era do~to ad una piega. ad angolo molto accentuata tra prima e Sflconda

porzione duodenale con g rave dilatazione della pri1na vorzione cd è st.ato t rn tt.atr, con duoòenodigiunostomia antecolica. '' u, 'luna part icolare disposizione ch e assumono nelle

iridocicliti ali essudati che si deposita1io sulla crii5fall oide anteriore , e sul suo si(]ni ficato pro(]n osti('o . Prof. A. B us AcCA .e dott. G. MELLI . - I l fatto osserv.ato h a p1reci1)uan1ente un valore prog nostioo. Trattas i di depositi di essudato sullia faccia libera della cristalloide di pazienti .affetti da iridociclite; osservati con la la1npada a fessura, e col J11icro.soopio cor11eale, tali esst1dati si presentano c'0111e stelle, g ranuli o filamenti depooitati unica1nente -sulla porzione pupillare della superficie a 11teriore del cri.stallino. L 'esame accurato di tali occ11i Yale molto per forn1u l are la: prognosi, e Yiene praticato n el seguente inodo: se dilatian10 la pupill a si constata l ' assenza di tali essudati i11 tuttc't la zona di cristalli110 precedentemente ricoperta dall'iride; ora, m a ntenendo la dilatazione artificial~ per qualch e giorno, nuovo essudato tende a.d occupare anche questa porzione , m.a suole ri1n1U.nere liber.a una zona ch e cor.r is ponde p roprio all a periferia del ca1npo pupillare a pupilla rjstrett.:t, qna11do t rattasi di forme che si avvia110 a buon esito. mentre nelle forme gr.avi, o durante le esacerbazioni, a11che q11esta zona anulare vien e coper ta di essurlati. _i.\na]ogo è il comportan1ento in quei e.asi in c ui già esisto110 sinechie i)osteriori : e n1ediante 1 midriatici riusci.amo a rompere le ade renze, lOmpare la ?.ona anulare sgombra nei ca i che tendono a riassorbirs i, i11entre se le .aderen ze tendono ad organizzarsi , s i può risch iar.are la porzione centrale della cr istalloid e. n1a i1on la predett a zona a1111 lnre.

P . 1\1. N.

M"' Il mentore per la pratica del medico : Dott. CARLO SANTORO A~istente

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SINDROMI D'URGE-NZA Cause, Diagnosi e terapìa Prefazione dei Protessari TITO FERRETTI

e

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IL POLICLINICO

[.~NNO

XXXIV, FASC. 32J

APP UN TI PER IL MEDICO PRATICO. Nodosi tà iusta-artlcolari luetiche.

CASISTICA. Due casi di ganglio del me11isco esterno ed urt caso di g anglio de] menisco in terno. P elizaeus (De utsclie Z eltschrift f. Chir., 1926, Bel . 1~n. rleft 6, S. 426) ha tro\·ato descritti n ella letteratnra solo altri. 25 casi di gangli ·d ei menj• schi, tra i. quali uno solo appartenente ial menisco i11tern.o. S~ tratta perciò di un'affezione rara, la quale co l1phsce più frequenteme11te i mascl1i (75 %) , intor110 ai 25 an11i. 2\el 50 ~b dei ciasi aveYa prece· duto u11 gra,,e trauma. I sintomi sub biettivi si limjt3.no a ùei clolori n el ginocchio, la cui fu11zionalitù è Jie\'e111ente disturbata. Obbiettivamente Gi ric;('ontra n el lato ir1terno od esterno d el glnocchio, a livello dell'ir1terlinea articolare, una tumefazione semisferica od ovale, grande da u11 pise1lo :::td una piccola noce, di .consistenza durcelastic1a, per io più fluttuante, saldamente unita alla tjbj a, dole11te quasi sempre alla .p ressione. ~on versamenti nè altre n1odific·azioni a carico ctel1'articolazione ..~natomo-patologicamente la tumefazione, che si i1n1)ianta 1P er lo più con largn base s11l margine più. _,1spesso del menisco, è costituita da numerose cisti piene ·di uilla sostanza gelatinosa, le quali si notano anche nei due terzi esterni d1311a parte media del m enisco ; del resto le modificazio11i degenerati ve di quest'ultimo appaiono già dal suo colore gialliccio. Il reperto microscopico è quello degli ordinari gangli IP-0 11· cj stiri. Quasi tutti gli autori considerano come unico fattor e etiologico il trat1ma (cisti degenerative traumatiche), sia ch e questo danneggi immediatqmente il menisco ne111a sua nutrizione, sia che proclnca in primo tempo emorragie intrameniscali (analog·ia con le cisti cerebrali postemorragicl1e). I .a preferenza cl1e l'affezione mostra 1per il men.i se o esterno, contrariam ente a quanto accade per tutte le altre lesioni dei menischi, viene spiegatia cla Rieòel con il 1più forte carico che g·raverebbe sul menisco esterno. Alcuni invece interpretano questi g·angli come veri tumori (artromi), che si originano da residui en1brionali degli abbozzi ·a rticolari, cui il trat1ma dareb·b e un impulso ·d i accrescim ento Una g uarigione ·sicura si ottiene soltanto con J'asportazione della tt1mefazione insiem e con il me11isco, poichè non solo la separazione ·d el ganglio clal m enisco, mia anche la resezione di questo es na ngono a. recidive. 1

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J essner (Arch. f. Dern-iat. 1.l. Syph., n. 1, 1927) 11a osservato tre casi di qt1esta forma morbosa f.. l1c cedettero rapiidarnente al trattamer1to. Si tratta cli nodooità che risiedono per lo più attorno !lll e grosse articolazioni (gomito, ginocchio, piede ecc .) ; sono sottocutanee, rotonde, grandi da un pisello a un u ovo, talora plurime, per lo piu mo.. bjJi sui piani profondi, 1possono aderire alla pelle o :i! periostio. Di consistenza. varia, dura o car tilaginea, o spt1gnosa, o paistosa. Sono indolenti. Compaiono diall'11° m ese a 29 anni dopo l'j nfezi.onc; :possono ·durare anni sen za tendere ia ulcerarsJ. rrstologicamente: si tratta cli tessuto fibroso, al centro di un tessuto jalino 1povero di nuclei, simile a cartilagine. I vasi sono spessi e il loro lume può essere obliterato; vi sono i11filtrazioni cli linfociti e plas1nociti, cellule epitelioidi e cellulP giganti rare. I.a diag11osi differenziale è difficile sopra ..tutto con le nodosità dcl pian; si fa la diag·nosi co11 le altre nodosità per la R. \,·a. ser111ann e l'efficacia clclla cura specifi c1a . L.

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V. GHIRON

TO~ELLI.

TERAPIA. Indicazioni per il salasso. Kollert (W .-ie n. J(lin. lVo cherisclir., 11. 13. 1927) osserva che 11 salasso agisce sulla pressione e sullo composizio11e dcl sa11gue. Non rnodifica l a pressione arteriosa norrnale, u.n a pressione art0riosa uas-sa può invece venir pericolosamente abba·ssata da un salasso 1cti n1 edia e11tità. Nei ca.ai di ipertensione il salasso riesce utile soltanto r_r11a11do esistono crisi vasali; è jnutile o dannoso i1ei casi di ip·ertensione stabilizzata e costar1te. :Kei casi ·ù i crisi vasali, il salasso è assoluta- . 111e11te i11di1cato quando il ·p aziente ha eccessi in cui l1a la sen·s azione di vedere rosso; può essere utile ancl1e in qu ei casi in cui il pazie11te avverte aiccessualmente un senso di pressione nella t.Psta come se .questa volesse scoppiare. Utile è il salasso jn casi di aumentata. pressione -ve11osa; partirolarn1ente nei pazienti con stasi epatiça, po1mo11e da stasi, edema cerebrale iniziale. Se i pazienti 11anno 1p olso filifor1ne e cianosi intensa e·s si risentono un notevole v antaggio dal salasso .se 1questo è preceduto dall'iniezione endovenq~a ·di 1/2 r11 iJligrarnmo ·d i strof1antina. A 11che in quelle n1alattie ohe detern1inano una dilatazione d ell'aort·a ,rfesce utile il salasso; pi·ccoli salassi (1p. es. 100 eme.) attenuano spesso notevolmente \V.


SEZ JO~E

'[.l\.NNO XXXIV, FASC. 32]

la tormentosa tosse stizzosa di questi pazienti. Il salasso modifica anche la comiposizione cl11mica del sangue. D opo il salasso entrano nella circolazior1e li· .quidi d1ai tessuti 1per cui gloibuli rossi e bianchl ~i tro·vano in un prir110 tem,po ad essere dimi· nuiti. 111 seguito entrano in circolo cell ul e giovani della serie rossa e della serie bianca. La diluizione del sangue ne diminuisce la viscosità; si altera anche iJ raip.p orto tra i colloildi del 1P1a· fima e l'ac·qua cir·colante: ne risulta una diuresi più t'acile. Con l,ac.qua entrano nella circolazione anche elet1 roliti e anolettroliti: sostanze accumulate n elle celll1le si mobilizzano do1po il saltasse ccl entrano rtella circolazione. Così dopo un sala-sso lJraticato ad un paziente uremi·co, 1e scorie del rica1nbio e sp ecial·mente l 1urea acicumu· lati n ei tessuti Yengono ip.ortati nella circolazione dall 'acqua 1cl1e penetra nel plasma: ne risulta un Oll1m ento dell'azoto residuo nel sangue. NelJ'uren1ia vel'la il salasso talvolta non è pri·vo di peri·coli percl11è l ' uremia si a.ccompagna spesso ad una grave anemia. I l salasso dà invece buoni risultati i1ell'urernia cc: lamptica. 1\ella polmor1ite i l salas-so è indico to se minaccia l'edema polmo· nare~ ancl1e l'ederna polmonare nelle intossicazioni da ...flas vien e utilmente influenzato dal salass o. Il saléllSSo è util e in tutte Je intossi.cazionl in cui è inibita l'as sunzione di os·s)gcno · da parte dell'e111oglobina (intossicazione da acido carbont~o intossicazioni cl1e formano metaemoglol)ina). Nei casi di insolazione il salasso è rac·c ornantda· bile per-cl1è esso cornbatte l 'edema fJolmonare e ~erebrale, vi si associa lltilmente la puntura lon11

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bare. POLLlTZER

Gli incidenti della diatermia. I due pericoli del1a ·diatermia sono le ustioni su,perfici·a li e 11i1pertermia inten sa. Le prime possono derivare dal -cattivo adatta1nento degli elettrodi, oppure ·dalla rottura o dal10 ~postamento di un filo . Il malato percepisce subito l' anomali1a dovuta alla u stione; le scintill e sono dei veri ca11teri e le ustioni che ne risultan 1 sono di lenta c)catrizzazione. Più grave è l'iJpertermia, per la quale, Laquerrière (Journal médtcai français, 4 aprile 1927) rì· .conosce che in certi casi si è costretti all'amp·utazione ·di un .arto. I fisioterapisti debbono quindi • ()Tendere le precauzioni necessarie n ella applicazione dell1a ·d iatermia. fil. '

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115~

PRATICA

SEMEIOTICA. Ulteriore osservazione di rifle~si addominali di tipo patologico. G. H. 1Vfonrad Krol1n (A eta M ed. SGand., volurne J_,X\,-, 5-6) distingue ,dal riflesso ·addominale

normale, essenzialmente unilaterale, provocabi1 e con l'eccitazione ·cutan ea bl1anda, e manifestantesi con deYiazione più o meno marcata dell'omhelico e ·della linea alta, il rif 1 esso addominale patologico. Quooto appartiene ai r:iflessi di automatisrr10 s1p·i nale, -e si associa geneDalmente ad altri riflessi ·del genere (riflessi di flessione od estensione degli arti inferiori). . r,e sue caratteristjche speciali sono le seguenti: 1) t endenza ·alla contrazione :bilaterale, pe:~t1i può essere cl1iamato: « riflesso di retrazione », mentre il normale è piuttosto: « riflesso di deviazione unil1aterale »; 2) periodo di latenza spesso prolu11gato; 3) minore elettività dello stimolo ricl1iesto p er provorarlo; 4) in·dlpendenza da11o stato anatomiço delle vi e pir amiclali. Le oss ervazioni di questo riflesso patologico so110 1piuttosto rare, per cui l' A. ne riporta t111a riguardo :ite t1n paziente affetto ·da p1araparesi ai tipo 1piramidale, nel quale i riflessi addominali erano st::i.ti asse11ti per lungo periodo. A un dato momento si riuscì a proYocare, con stimoli di \'<.tl'ia spec ie, ap1)licati in 1qualsiasi punto dell'addome, un riflesso patologico in forma di contra?.:ione della metà destra e rigonfiamento del'a sinistra. l ,o stimolo mig]iore era rap1p·resentato dal frr.dclo e dal punzecchiamento. I/importa11za rti questa manifestazione patologi r a sarr Lbe d1ata ·dalla contrazione limitata :;emprc alla metà destra. La i1on compartecipazione dell'altra metà ..sarebbe stata invece dovuta a le$ione ·dcl neurone motore più basso del quadra11te inferiore ·di sin istra, come lo comprov:\ la r eazi 011e dege11erati ,.a all 1esame elettrodiagnost! co. M. FABERI. 1

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Il riflesso rotuleo nell'encefalite letargi ca. l\VIalgra<lo la grande irniporta11za cl1e 11a il ".'iflesso rotuleo, ·p ochi tentativi sono stati fatti allo scopo di ·determinare esattamen te le variazioni eh e e"so sub)sce nell' uo1no sano e n·el malato. J. S. J-I1arris (The I ,ancet, 7 maggio 1927) ha cerc ato non solo di studiare il comportamento del riflesso rotuleo in diversi casi di encefalite epi· clemica, ma anche cli stabilire le eventuali mocli:ficazioni ·del riflesso stesso in seguito alla somministrazione di joscina e di stramonio. A.l1'uopo 1' .i\. si .è sefvito d 'u11 apparecchio sp e-

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1160

II. POLICLIN ICO

cialr., che pern1ette di ottenere la rappresentazjon e grafica dei movimenti della gamba, co11secu tivi all'eccitan1ento del tendine. Il tracciato inostna tre curYe distinte: due al disotto e una al di $opra della linea assiale. La prima di dette curve (situata al disotto della linea assiale) corrisponde al movimento i11 ava11ti dell1a gamba, che si verifica imm ediatamente dopo l'eccita. me11to del tendi ne. La secon da curva (sit-u ata al disopra dell1a linea assiale) rapprese11ta . il movimento -di ritorno della g·amba alla posizione di riposo, che segue al rilasciamento dei muscoli esten sori. La terza curva infine (situata al disotto della linea assiale) rappresenta 'Un n10Yirne11to secondario in aYanti della g·amba. L'.t\. 11a esami111ato con il m etodo grafico su descritto il comportamento del riflesso in 18 n1alati di encefalite letargi·c a e in alcuni pazienti affetti dia dementta praecox. E in base alle osser·vazioni fatte peTviene alle seg·uenti conclusioni: 1) n ella maggior parte dei casi di encefalite letargica, e sipeciialmente in quelli con sintomi di parki11sonismo, il riflesso rotuleo si din1ostra spiccatamente anormale ; 2) in seguito alla somministrazione di joscina, la quale riesce parti.colarmente utile nei casi s-:_1d.d etti, si nota che il riflesso rott1leo si approssin11a molto al normale; 3) all'opposto, nei casi di dementia praecox catatonica con rigidità spiccata, nei quali il rifl esso rotuleo p·ur pTesenta molte delle anomalie riscontrate nel parl<ins onismo encefalitico, la josci na non riesce ad esercitare alcuna n1odificazione sul comportamento del ri·flesso. 1

~. MARZO.

IGIENE. Apparecchi frigoriferi domestici. Il problema della conseryazione delle sostanze alirne11tari durante la stagione calda è della mas·· sima importanza p er l'igiene e per l'economia J om esti ca. Carni, latte, brodo, ecc., con l 'ele, 1 ata ten1peratur.a esterna, subiscono rapide alterazion.i , che li rendono inadatti al consumo. Nelle famig-Jie più modeste, si sceglie · 1'angolo più fresco dell a casa, si las ciano i cibi esposti alla finestra dura11te la notte, ma con scarsi risultati, poichè l e temperature minime dell'estate sono sen1pre piì1 che 6Ufficienti per pern1ettere un rapido svilu1ppo di germi saprofiti, che inducono le note alterazio11i delle sostanze alimenta.ri. Nei ristoranti, nelle m1acellerie, nelle comunità, sono ii1st~llate de~le g·.J1iacciaie, g·randi casse a pareti he11 rivestite con materiali cattivi .conduttori del rnlore, con recipienti in cui 6i mette il ghiaccio jn colonne; vi sono anche dei modelli piccoli per f3miglie, che da noi sono poco usati.

[ .t\~~o XXXIV, F ASC. 32 J

.t\.Ìlrl1e la gl1iacciaia, però, 11on risolv·e molto. J:)ene il 1problema. La temperatura cl1e vi si può· ottr.n ere non è molto h.a.ssa e, speciialmente nei t~1pi piccoli, è raramenta inferiore a 100-l2ò; inoltre l 'a1nbie11te vi si mantiene sempre molto umido, per il condensarsi del vaip10r acqueo sulle superfici fredde, ciò che porta non pochi inconve11ie11ti. P. ecenteme11te, sono stati costruiti degli appareccl1i, che s o110 di costruzione semplice e di tacile n1aneg:gio, sicch1è potranno essere lar-g amen.. te utilizzati, quando i prezzi, cl1e attualmente si agg·irano sulle 6-8 mila lire, sarafino resi più· accessibili. Trattasi di piccole macchine frigorifere, che· ono messe. in ·azione con la corrente elettrica 9.ell'in1pianto domestico. E noto che vi sono due tipi di maccl1ine frigorifere, le une a co1npressione, le altre ad assorb·i mento. ~ elle prjme, ISi ha un co1npressore, che aspi .. a t1n gas, -c11c può liquefarsi (ammoniaca, anidride solforosa, cloruro di metile, anidride carbonica) e 1o co1nprime fino ad l1na certa pressione, spingendolo ad un condensatore ad acqua, dove il ~as ~i liquefà. Il liquido frigorigeno passa in seguito ]n un eYaporatore in comunicazione con 1a condotta di aspirazio11e del com.p ressore. Juest'ultin10 , aspirando una certa quantità di gas, procluce l'eva1porazione di una quantità equivaleute del 1i<JUi·do; a taJe evaporazione corrisponde u11 assorbin1ento di calore e, quindi, 11a produzi 011e del freddo. Ou Pst e n1acchine sono più c·l1e altro adatte per la g1·andc industria frigorifera. Le macchine ad as. orbi1nento ir1vece possono essere costruite in n1odo tale da rispondere anche ai bhsogni domestici . In esse, si 11.a una soluzione satura di iammoni.:LCa che viene riscaldata per mezzo di una resistenza el ettrica. Si libera cosi dell 'amrnoniaca che, dopo a ,·ere abbandonato tutto il vaipor ac1qt1eo, si liquefà in un condensatore iad acqua. J_,'ammoniaca liquida passa 1n segt1ito ad un eYapor.atore, cadendo in n1odo da favorire l'eva · 1porazione a cui corrisponde l'assofibimento di calore e la produzione del freddo. ·L 'eyaporatore p11ò qutncl1 raffreddare l'ambiente in cui è col1ociato, cl1P è l·armadio frigorifero. Con altri disposittvi, l'acqua riassorbe l'ammoniaca evaporata e si ricomincia così il circuito. :Nc11·apparecchio non vi sono valvole, nè pom· pe e la rircol~zione dei liquidi e dei gas è assicurata per il fatto di e&Sere in un'atmosfera dì j drogeno. ., J.}evaporatore, in cui si 1produce il freddo, è cor1tenuto in un recipiente con acqwa glicerinata incongelabile, la quale ripartisce le frigo-


[.~NNO

XXXIV,

FASC.

32]

SEZIONE PRATICA

rie aJl'inter110 della g·hiacciaia e, con la sua massa, costituisce un accumulatore di freddo ed nn regolatore della temperatura, per c ui il funzionamento può essere fil10 ad un certo ~·unto discontinuo. Nei serbatoi vi sono poi dei cassetti in cui si mette dell'acqua e si •p ossono così ottenere dei cubetti di ghiaccio. La superficie del recipiente co11tenente l'acqua ghinecia1a è inferiore a (}-0, sicch1è il vapor acqueo yi si condensa sopra in brina; ne viene di conseg uenza che l'atmosfera interna è perfettamente sec\ja, ottima con1dizione per la conservazion e delle sostanze ialimentari. Con 1111 funzjor1a1n.e nto giornaliero di 8-10 ore, si può ottenere una ternperatura interna da 0° a 5", più cl1e sufficiente per assicurare una buona conseryazione; co11 t1n fl1nzionamento continuo, si ottiene una temperatura inferiore a Oo. L'apparecchio è costruito in ferro elettrolitico, inattaccabile dall'ammoniaca, con saldature autogene, per cui non si l1ia nessuna perdita. Il funzionamento 11ecessita una sorgente di calo;e, elettricità o gas. Per la prima, si ha un cons1rmo di 300 v·a tt/ora, con il secondo di lit1'i 85/ora. :E anohe necessaria la circolazione di acqua di 25 litri/ora. Il funzionamento continuo ed automatico è assai semplice. Il principale incon·v eniente, oltre a quello già accennato d el prezzo, è la 1possibilità, sia pure piccola, che il dispositiYo che interrompe auton1aticamente il risoaldamento quando è raggiunta una certa temiperatura, non funzioni a dovere e che si raggiunge quindi nell'interno dell'appareccl1io una pressione troppo elevata. FILIPPINI. 1

POSTA DEGLI. ABBONATI. Al clott. A.

~I.,

da G.: Il n. 6 (·dell'ottobre-dicembre 1926) 1d el Bollettino della Federazione Nazionale Itali·ana per 1a lotta contro la tubercolosi. che porta gli atti del I Congresso della Società di studii scientifici sulla tubercolosi, tratta diftfusamente della tecnica e delle indicazioni dello 1p neumotonace. Rivolgersi: ·R oma. ' 'ia Toscana 12, ·Federazione Nazionale Italiana per la lotta contro la tubercoloBi. Segreteria. G. ·MENDES.

VARIA . Donne medichesse. Il numero delle donne che si orient·a no verso le carriere scientifiche - &eri ve l' Excelsior ' au1nenta ogni anno .p iù. Nel 1925 si contavano i11 Italia 552 donn e iscritte alla Facoltà di scienze: nel 1926 sono state 675. AJla Facoltà di medicina erano iscritte 874 stud entesse nel 1925 e 897 nel 1926.

1161

Le do11ne dottoressè in me1d icina in Francia si co ntano ,a centinaia: non tutte però esercitano. e ce n e sono di quelle che, maritate a medici, limita110 la loro collaborazione alla direzione materi1ale di una clinica. Anche il i1urnero d elle donne dentiste va aumentando: l 'anno passato frequentarono la scuola d entaria 1a Parigi 239 donne. E si d.ice cl1e le dorine dentiste siano preferite: in pro·vincia esse J1anno delle buone clientel e, e, 1p are, sposino aneli e faci l n1ente.

Le medichesse inglesi. I11 u11 r ecente articolo l\II. Robinson richiamava l'attenzione sull'esuberanza ·di medichesse in ln· gl1ilterra; il loro nt1mero supera le possi·b ilità di occupazione. Ad esempio la richiesta di 2 posti di rnedicl1essa in un ospedale infantile, con lo stipe11dio di 600 e di 500 sterline, determinò 48 offe rte, mentre una richiesta simile 1per medici de.. terminò solo 12 offerte. La situazione è tanto più deip'lorevole, in quanto già esiste unia forte pletora di medici: l'ultimo al bo generale (Medical Register) 1p orta più di 53.000 nomi; al t empo stesso la monbosità va di continuo riducendosi. ljrnitando il campo di at.. tività dei medici. Il Robinson invoca l'esempio di alcune Scuole n1ediche degli Stati Uniti , ove si è deciso di li., ntitare il numero delle iscrizioni a quel tanto cornpat ibile con un proficuo insegna1nento pratico .. ..t\l Rob inson l1a replicato laidy Barrett, decana della Scuola medica femn1i11ile di Londra; ella osserva che la produzionf' di medichesse non è ;;.upcriore 1alle richies1e. Il forte numero di candi1date ai 1posti ospedalieri deve attribuirai alla circostanza c·h e le m€dicl1esse vi sono ammesse i 11 proporzione molto minore degli uomini; ma. un 'inchiesta co111dotta tra le 224 1diplomate ne·L triennio 1923.,25 11a dato 216 risposte, le qual1 prnYélno cl1e solo 33 diplomate erano senza occu~ pélzjone stabile; ma 18 di queste l'avevano già aYut1a e poi l'avevano abbandon·a ta, in seguito a n1atrin)onio . all'esercizio libero od a sisten1azioni Yar1e. ~

Le medichesse di Vienna. Nel 1926 erano r egistrate a Vienna 383 medi~ chesse, contro 326 nel 1925, il cl1e segna un aumento del 20 %; al tempo stesso il numero dei medici è aumentato solo 1d el 2 %. Il 1111mero totaJe de·i me·d ici di Vienna compresi .g·li specialisti, ammonta a 3688; l e donne vi figu" r;:i.no du11que con :più del 10 %. Nell'ultimo semestre invernale della Facoltà n1edica le stu1dentesse sono state 361, ossia il 15 % del totale, il che pro,·a c·h e la iproporzione tende a<l aumentare.


1162

[ANNO XXXIV , FASC. 32]

IL POLICLINICO

I

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GI URIDICHE.

XXIX. - Licenziamento per fine del periodo di prova: termine. Il li renzian1 nnto clel 1nedi co condotto, per fine xlel p er iodo di pro\·~1, rlevc essere ùcliberato almeno tre rnesi 1pri rna dcl comi:> i rne11to ·d el biennio, il quale decorre dall1a data della effettiva assunzion e in ser,·iz1o. ·i è disc11sso della legittln1ità del licenziam ento deliberato con anticipazione notevole, in ra1)porto al termine legale: per es., cinque m esi prima <lel biennio. Con .altra nota. riferendoci a decisioni del Consiglio di Stato, esponen1n10 le tesi opposte. In sostanza: .secondo 1n. prima tesi, l'an1ministra.zione non può abbre,·)are noteYolmente la durata del p eriodo di ·pro,·a cl1e è stabilita dalla legge, con 11orma impera 1i v-0, al fine di r e11dere !Possibile t1na completa ,-al utazi one delle attitudini specifiche del medi co condotto. :>,uesti ha dirittL> di completare la l1fOYa e di essere 1giudicato (jt1ando è compiuto quel periodo di tempo che la legge considera i1ecessario e sufficjente allo scopo di t1na adegu1ata \Talutazione. Secondo l 'altra tesi, la legge stabilisce che il licenziamento deve essere deliberato almeno tre mesi prima , rna non esclt1cle che il Comune possa provvedere cori anticipazio11e, quaJ ora abbia già suffic.:ienti elementi di giudizio. ipurcl1è, s' intende, non sia frustria to lo scopo della ,p rova. La contro,·ersia si è ripresentata recentemente ìn11an zi alla ' ' .Sezjo11c del Consi·g lio di Stato, la cp1ale, con decisiorle 21 gennaio 1927 n. 20, l1a precisato una risoluzi one cl1e si può considerare, in lil1ea cli ina . sin1a, ·c1efìniti,·a : il licenziame11to può essere deliberato anche prima del ventunesimo inese dall'assunzione in ser\'izio, purchè p erò la dunata dell'esperimento, ir1 relazione aille :circostanze 1del caso , si rav\'isi con grua per il giudizio dell 'a1nministrazione sull'opeTa del sanitario. In sostanza, l'anticipazione non costituisce illegalità formaJ e, in qua11to non vi è di~1p osizione di legge cl1e stabilisca oltre il termine massi·m o qt1ello rninimo per il licenziamento; n1a dal punto di vista dell'eccesso di potere, l' anticipazione pt1ò costituire deviazione se sia tal e da no11 corrispo11dere ai fini della legge. Si deve quindi giudic1are caso per caso, in r elazion e alla entità dell'anticipazione e alle circostanze concrete ·dalle quali eventt11almente l)ossa già ri sultar e una proYa negati,·a, se il proYvedimento anticipato si.a leg ittimo o se sia ·v iziato da ecces~o di potere. (*) L3i presente rubrica è affidata al] '.avv.

lega.le del nostro periodico.

Nel ca.so clec; iso da1la V Sezione con la ser1ten~ za 21 ge11naio 1927 fu d icl1i1arata legittima la de liberazion e pres1a do1po diciotto rr1esi dall 'assunzione i11 servizio, essendosi ritenu1o che la durata della prova fosse suffj ciente.

XXX. - Sospensione deliberata dal Prefetto. Jn base iall'ultimo comma dell'a. 39 del R . D. 30 dicembre 19-23 n. 2889, concernente la riforma

degl i ordi11amenti sanitari, contro il provvedimento prefettizio c·h e commina una sosipensio11r. al sRnitario, ~uperiore a tre mesi, è ammesso ricorso ancl1e nel merito al Consiglio di Stato in s . g_ Con ciò il Jegis1atore h·a voluto stabilire. una proced 11ra speciale, diretta e più rapida per 1'a impugna tiYa di decreti prefettizi, sottoponendoli direttamente alle sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato omisso m edio (Conf. a. 4 del R. D. 27 1naggio 1923 n. 1177 e a. 43 del R. D. 30 dicembre 1923 n. 2889, portante riforma della legge comunale e provinciale, art. perfettamente identico q, quello sopra jndicato. N è di fronte a tale 1Sfp•eciale disposizione può , fare ostacolo l'a. 4 del T. U. 26 giugno 1924 numero 1058 cl1e 1è l1na norma di carattere general e e trae la sua origine e le stesse sue parole dall'a. 16 ·del R. D. 30 dicembre 19-23 n. 2840 trattandosi di due disposizioni contem·p oranee. contraddistinte solo dalla progressività del loro numero (a. 39 del R. D. 30 dicembre 1923 n. 2889 e 16 del R. D. 30 dicembre 19'23 n . 2840) . Il decr eto del Prefetto cl1e applica punizioni dj sciplin1ari ai sa.n itari non ·è suscettibile ·d t ricorso gerarcl1ico a] ministro dell'interno, ma è prov,re dimento .clefinitivo. L·art. 39 del R. D. 30 dicembre 1923 n. 2889 prescri\1e la contestazione degli 1addebiti e il parere del Consig·lio Provin·ciale Sanitario i1el caso di sanzioni su1periori alla sospensione dello stipenclio per llll m ese. Non prevede il ·diritto dell'interessato a presentare .per iscritto e ancl1e a voce le s u e discolpe al Consiglio medesimo, come stabilisce l'a. 42 del reg·olamento sanitario 19 luglio 1906 n. 4G6; ma nessuna ragione di incompatibilità sussiste per dovere escludere l'apip1licaibilità dell'a. 42 del regol. cl1e rientra fra le garanzie fondamentali di difesa. Devesi qnindi an11t1llare il decreto cl el prefetto. cl1e 1nflig·ge la sosprnsione dallo stipendio suiperiore ad un m ese, senza che il Consiglio sanitario abbi:a udito l'incol1)ffto cl1e aveva fatto espres.c;a domanda di essere inteso. (·C onsiglio di Stato, Sezione I'').

G10VANNI

1

1

SELV.\GGI,

eser cente in Cassazi one, consule nte


[ANNO

XXXIV , l<'A&:. 3;?]

116J.

SEZlONE PRA11CA

~ELLA

VITA PROFESSIONALE.

;

Cronaca del movimento professionale. Sindacato Medico Fascista dl Roma e Provincia. Si porta .a conoscenza degli iscritti a l Si11<la.caro che di qu.alunque i11iziativ.a a caratter e scientifi<:o.sociale-cultu1.,ale...ais,sistenzia.le che si rioolleg~i a conferen~, o

cors i di i truzione o di perfeziouiamento, deve es:sere preYeutivan1ente i11for1na.t o il Sindacato, affincl1è l'iniziat.iva ven·g a t.$em1)rc svolta in collaborazione di esso. in c·onforroità delle precise direttive ent1nciate nell'ultimo Co11gresso Nazion.a.Ie )fedico Fa cista. La ragione del provvedime11to , .a ricercata nell'assoluto clesiderio dei dirigenti del Sindacato di ooordinare tt1tte le forze e Je attività cientifiche per il r.aggiu11gimento degli scopi sa11itnri inrli<'ati <l.al Duce nel discor. o del 96 maggio.

---

FAENZA .

roriyrea . di Carità . -

.-\ tutto il l&

ag. Aiuto chirurgo presso l'Osped.

Civ.;. L. 7000, c.-v., ev€ntuale s upple.mento; età 1nass. 35 a.; tassa L. 50. Doc11m. a 3 u1esi dn l 4 lug. N om. bie11nale. Chiedere annunzio..

(Gonio), -- .~l 15 .a g .; ore 16; oonsor. 5· com., .ab. 2491 ; tassa L. 50 ; L. 1O,000 per 400. pav.; 4 qui11que11ni d ee.; .addi~ionale · L. 900 uff _ GEHA

sa.n. ; L. 500 a111bulat.

inden11. t·rRsp.; ta.r iffa ab1 bieutj. Chiedere a111111nzio. !

LucoA. RR. Spedali ed Ospizi. -

Aiuto di chirurgi.a; assistente di chirurgia; assistente di medicina; L. 3000 (sic) annue per ciascuno dei treposti , oltre L. 500 supplettive per l 'aiuto; L . 2(} ogni gu.a1·dia; 15% tasse operazioni. Scad. ore 17. dcl 16 a~. Età Jim . 30 a. P~r l'aiuto 4 anni di· . erv izio effettivo in Sezione Chirurgica di Ospedale. Chiedere annu11zio.

(Genova). - Hc:all. 1° sett. ; ~· 9600· e 10 bien11i , oltre L. 500 uff. an., L. ~00 bicicl . :VIoscr \NO H. ANO 1.;;.w ('J'e ra·nio). - Scad. 31 ,ag. ;. pc.'1 Ri·pattn111 : ·1.J. 7000, oltre J..1. 2700 trasp.; se· • Hl'f. 1:. n1i. 1-. 000; -I quadrie1uii «li IJ. 500; età lim . - Uff. san. di (':111i10 <1. al 12 lt1~.; ta · a l..1 . 50. 28. PERsIOETO •Boloana) "1 1·>- ag.; \". f asc. 28 . , . • ·"' MONTAGGIO

CONCORSI. POSTI VAOANTI. •\.GRIGENTO·

R. l'refettttru.

{'.lttì; scad. lo ag.; vedi fase. AsooL1 P1cENO. R. PrefetturCl. Ji"ermo ; v . fiasc. 31. Scad. 20 .a~.

· ·ff.

~an.

cli

ARzA~A (Yuoro). ~rv. entro 15 gg.;

A tutto 30 ag. ; tassa L. 50; L. 9000 per 1000 pov., addizion. L . .) ; per 11ff. sau. L. 500; inde11n. ,.,_,,. in I.J 1400 soggetta a rid11zioni.

nr

rn~c-.

~~1 .

PoLr.1.:~Z .\

C1.,uon 1~

? 7~el711 11 11).

.\ i utt.o 1:5 ag. ;

.\ I l5 ag.; ,-. fase:. 31.

(J/ t1 t t' ra f").

-

R. Prefettura. -

Uff. san. cli l\1onopoli; scad. 31 ag., ore 14 ; ab. 25,195; L. 14,000 .au1nentabil i ·a 16,800 i>er effetto di 2 quadrienni; divieto libero eserc. tranne 00us11lenze; obbligo eventu..ali funzioni med. di porto; titoli ed esami; età lim .Jf:' a. ; <locu1n. a 3 me i dal 10 lug. Chiedere . annu n z10. CALCIO tBerganio). Kmq. 15.47; .ab. 4057; pov. c. 1000; L. 6000 (sic) e 5 quinq. dee . ; L . 2000 trasp.; L. 700 uff. sar\.; L. 500 Ospedale Zanonc(lll1 ; scad . ore 17 dCll 30 ag. · tassa L . 50.10 ; nccettaz. entro 8 giorni. BARI.

,..

PIRVE

1

Uong rega~io1ie

Oartt.i. -

M edi«o primario ' chirurgo pri1uario del CiY. O:peda]f\; al 31 ag. ; ,. . f.asc. 29. O .\RH.\HA.

CAao1 ,1:~ u' Ji~L:S.\ (19ie·11<1)·

di

- l•~ co nd. (capoluogo);

L. 8500 e 6 quadl'ienni dee.; p . c·a.v a lc. IJ . a500; c.-v. rn<>l)ih• S e.ad. 13 ag. CAST~LYBTHO (~!lodeno). -

~cad. 30 ag.; 2° re-

parto; L . 500, oltre L. 2500 trasp. (oava1lo , auto1nob. o n1otocicl.).

(11eruon10). - Co11sor. 6 co1n.; sca<l. 31 ag.; L. 9000. oltre L. 3000 c.ny., I,. 700 nff. sa n. e . -" . : t a a J., . :30 .15. ENoENNA

8. FEnDIN.\NDO DI PuGLIA (l <roggiu) . - Sc.:ad. 2(} agosto; stip . L. 9000, con 5 aumenti quadriennali 10%; età non superiore 45 .a., salve eccezioni legge. 'rassa L. 50.10. P er ulteriori informazioni Tivolgers i Segreteria coni. S .\N . EYJ;_jH O (l?ouuio). SC'ac.I. :20 ag.; L. 9200 e1 .j 1nnd rie1111i 10 ?0 ; (' .-\". ; età li1u. 35 a. 1'assa IJ . •30.15. l{jyolgersi ~egreteria coni.

17. Prefettura. - 4.\. tutto il 15 sett . ; uff. sa11it. di La l\Indclalc11a. per titoli ed e ·ami; T..i· 6000; ta~a IJ. ;)0. ~O ; pt~t lini. -J.5 n. "a IYo ~('cez. l<'gge. ])ocu111. rjt.o .a.lla l>r~fettu ra . SENOSECOHI.\ ( 'l' rif'sfe). AJ 15 .'l<:>tt.; (;Oli 0l'enovi7-zn ; L. 11,000 e 4 quincpienni; c.-v. ; L. 300(} tra~p.; L. 1000 p. uff. san.; ,50 k1uq.; a,b. 4179 ~ j<-<c.rittj 400 t. Età. lini. 30 a.: tHs~o::,n, L. 50.10. 8 .\SSARI.

1'ARQUINIA (Ronin).

Prorogn a tutto

-

~4

ag.;

ved i fase. 29.

'foH HIOE (J!' 1·u~N no ne). ~a <.:oll do t.t a ; L. 9500 ; ab . 6000 c.; 6 kn1. clal c:apol. ; ospe<l.ale; farmacj-<1. 1 'tato <li fan1. Scad. 15 sett. Ta a L. 50.15. Doc·n111. ['\ nt~ri v l'i :1.l } O clg. ( h it' clPrC ClTillUil.ZiO. 1


1164

l ·\NNU XXXI\", FASC. :l:! l

11. l'OLICl. IN I(.()

U~IUF.HTIOE

( J>-e 1·uyiu ). 8c:nd. Jl ag.; cond. pri-

inaria; L. 8000 e 6 qui~1q. dee. , oltre L. 600 ser,·. .att., L. 1200 direz. Osped. Civico; età lim. 40 a.; tassa. L. 50.15. ' 7 EI'-<BZIA. Osp edale ()ivil e. Cl1irurgo i)ri1nario l)er la. Divi ione Chirurgica II; i101nina soggetta n, c·onfermn o cli lletta entro iJ 1° bien11io; ces~a­ zione a. 60 anni; L. 6000 (sic) non aumentabili , s erlza cliritto a. pens jone; cad. ore 17 del 10 ·ett. ; doou1n. al Protocollo. Fità. l inl. 45 a. Doc·11n1. a tr<:' JnesL dal 28 lu p..;. 'l'ito]i ecl e.-nrni.

13fJ'ì'Sa

di stncli u

t<

.:-L. l'ipt1·no )) ,

J:: aperto il coucorso alla

bor~a

di tudio « A. Piperno » di L. 20,000 destinata ad .aiutare un giovan e ine d ico di cood izioni eeono1niche disagia te, che intenda seguiTe il corso biennale 1927-28 di s peri a ljzzazi one in odontoiatria e pr<>te... i dentaria pres. ·o la l{. Scuola di l\iila110. I concorrenti debbo110 essere • cittadi11i italiani d i condizione eco11omica disagiata, non residenti .et Milano, laurea.ti i11 inedicina e chirurgia da. no11 olt re due ·è\ nni. D evon.o .aver riporta.to negli esami u11i ver~itari t1 na i11edi.a no11 i11feriore ai 24 trentesimi. D e \ ono impeguarsi di non esercitare la specialità. ~ ·e n-011 .a diplo111a di spec],a.li ta co11seguito. Docun1enti d ei coneor ·i e titoli .cl · ieme .a lln do111a11da i11 carta s en1pliceJ .al Pres idente d e lla li'ederaz:ione k t ornatol-0gica ltali~na dott. Rpi ro Di \ J e nto. Yia D ' .'\ zi->g lj o ~~-i; B ologna , 1101L olt re il 3(1 ·ette111bre . .Lu, Coro111i. sjo11P .lggi11di<:<1triceJ a parità cli condizioni , terrà co11to d ella tesi di laure a in tema di ton1atologia, clei servizi n1ili t ari di gue1·ra e cl i , e v e ntuali titoli e n1eriti speçial i dei concorrenti . I/importo c1ella bor.:a verrà co:rri 1)osto i11 rate bi1nPstrali .n.n.tioi1J.ate, clet r.at.te ]e ta se della scuol1a . .La seco n<l·a a11uunlit.à verrà corrisposta solta,nt<> .~e l' allievo abbia tenl1to buona co,n dotta, a,bbia superato gli e· ami f i11.a li cli profitto del pri1no .an110 e si s ia. inscritto <.\l , ec-0nd·o . Qualora la Borsa p er ql1alsi.a\.Si tnotivo non ve11isse aggiudicat a, il COll COl'SO • nrn ri1na11dato .al1 a11no s~1ccessi vo. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE,

I I (( l•'xa nl~ li11 l nstitute » di Filaclelfi a. ha assegn ato du e m e da g lie .J 0hn Scott: i1n.a nl dott ..\1frecl F. f f e s , clini co pedi.a tra all 'U 111versità. e n l BelleY110 Ho t.. pitnl 11 ecliral College di N~"· ì 'ork , p er i ç;11o i t ncli r e la.t i,·i all' i11flue11za che la luce Pse rc· itn i:;ul rnrhitis n10 ed .all' azio11e cle j r.a ggi nlt r<t ,·iolelti ~nll ' orga 11i. s1no a.nima.]f' e ~~u alcuni ,a lin1 e11t i. p orta ndo ad nccre.. oere la produzio ne di vita1n i 11a spec if jea ; nn ' al t rn .al dott . F'ranci. Peyton J{ o1 1 ~ , ]):ttologo .a Il ' f ·t itut·O l{o ckefe}ler di. ri~crche ntell i<·hc., !><>r g li ... tu«Ji c·l1P lo h n11110 c·ondotto a . P ~) nra rP. ci,,1 ~arc·on1 a d ei !)Olli. nn pr inC'1pio filt r., ntc' <·ann<·p cl i r iprodurre la n1nl n ttia ('-•lrron1a I

di I~ o 11 ·) . L-a n1e(lagJ ia , 'c:ott è a.une: i. 1000 dol]~ri .

~li

bronzo·J vi sono

.A..ll' Università di Ne"· York sono nominati il prof . J ames l(endaJl, direttoTe della Scu ola medica ; I ...ia.ac Levin, professore di- oncologia cliniea; 1 ' ' alter J. Hi~;h1nan e Clement ,T. Halp erin, profe ~sori di cli11ica de·rmo-sifilogra.fi~.a. ; George A. J{_n1?11ig, i)rofP. s·ore cli clinica chir11rgica. l I prof. Abre u Fia lho è.; nomi11ato <lec.ano de1la SC'uola M e djoa di R io clc J .a neiro.

Il prof.

1

1' Univers ità •ncnto ecl è (. 110minatn l' l,.niYer. iti1

a111uel M ax,vellJ di fisiologia aldi California , ha lasciato l'insegn~­ . tato 11ominato emerito. Al . uo posto il pr-0f . •Ja11)C!-; ~f. n. OJm tea , <leldi Tororlto (Canadà).

NOSTRE CORRISPONDENZE. Associazione P1·ofessionale . . dei l)e1·mosifilografi I t aliani. XIII R1 ·u .r

ott 01N ARIA. (i\[011tecatini, 16-17 giugno 1927) . lONE

Xl rl Riunione ordi11aria dell' .A ·sociazione • J >rofe~ ionaJe clei Dermosifilografi Italiani si è l.1n

tenuta .a.i 13agni di ~iontecatini con insolito inter\e nto cli soci, fra cuiJ oltre il Consiglio di Presi{lenza , r <-t ppre. entato dal presidente prof. Piccardi, dal ,-ice-pres1de11te prof. Ga Jlja e dal egretario dott. Br11nett i di TorinoJ "i notavano ben seti e direttori delle CJi11ic·he dermatologi~l1e: prcfes. ·01·i Pasini di ~ f ila110, M.artinotti di Bologna, Cappelli cli ]"irenze, Lombar<li di Pisa, Tommasi di 1ie11a , )T errot.ti di Ca.tania , Bertacci11i di Perngia. Oltre a questi .r appre. e11tanti de]l'insegna111e nto uffici.ale, cl1e 11011 disdegnano interessarsi clella ,Tita professionale, intimamente legata al proq;resso ·cientifioo ed a. quel movimento di proriln si i sess uale cui 1'-attuale Presidenza l1a dato 11 n i1otevole irupul o. intervenne un numeroso st uolo di liberi docenti, di direttori di reparti o p italieri dermosifilopatici , di direttori di dipc' ns a.r i celtici, di •m edici visitatori e di liberi professionisti dPrn1osifilografi. E1·ano presenti i professori Arto1n (NnYara), 1~·01Jjn1 (.:\fjlano), Mollt e ano (Roma.)J Pini (Bologna), Po~roelli (Livor11 0), S egrò (l\iiilano) , :i\larcozzi (Pisa.) , ed i dottori 13c>nin i \(Perl1gin), 0c-1pp0llin1 (13olognia.), Cesa:ri (V\' 1'r«1ra), Oh ia.ppini ( f1'c>rrara), t\.<lorni (J..1ucca), 1 ( ortona (.AJe(·Ran·d rin) l )e N ic<>la (Triest<:11), Don;1to (Tarant<>) , J ..eicli (B re ·eia), Sbern.a (Firen:1,e). 'rr.a.v .agli (Gel1'o,· a) , L10 \Tullo (Firenze), Luc.: i cli (Teran10) > Nnrde tti (Trento) No,·elli (Firen7.• ·) . ;'-}e r afini (\;·e11P:-;in), \ "nf'f'H (Ca:gliari). \ ''itto11e (T o ri 110). Norlenghi ('l1o rin·o ' , ecr. J..,a stampa mecl ic·}l <:·ra rn ~~ present<1 tn cln 1 dott. Oli.a.ro, redattore ci e l « Der1n o ifilogrn fo » e di cc ) r iner,·a )'Jediea ».


1165

SEZJONE J:>HATIC.A

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l.1a riu11ÌOHl' i ·, inaugurata il 16 giugno n e l J>;1 l:\zz<> Con1una le, c:o11temporane~m'e11tc alla « o<.:il•til Itali ana J)er lo studio delle questio11i ses.~ uali ,, Nl alla << 'eY- ione Tosco-Umbra della ~O('. l tal . <li De •·mat. e 'ifilografia. » te ·t è costitt1ita i ~>tto ln, prcside11za. o noraria d el sen. l)rof. Quei~ J'•1lo, dirct tvr e •"Hllita rio delle Te rn1P di ::\Iontc<.:ati ni , c·ol 1~ nluto inaug urale tclell'·jnsigne Clinico, <.: hc· 1tH?ttc in c,·idenria l ' indirizzo sciontifico dato ,di<' C'urc t e r111a li cl i quiest.a gria11diosa Stazione, <.:o n c1 iscorsi cl i rin g ru ziame11to, lJer 1.a oorcliale -0 grandio ·a. o ·pi Lu lità riceV11ta dall' a ntorità locali e dalla .. oe:ieth delle.• 'L'e rn1c, del prof. 8. Baglioni , il qu..tlP co.;,v onc il «a.ratte.re pratico che inte11do t-..-.. 11111 (')1'<' •l'or.a in11a nzi la Soc. di studi sessu ali ' ~g11e nd<> lo di rettiYe del GoYerno N.azio11ale del pro i. J> ic:c-ardi, cbo ril~Ya la sempre inaggior~ affi n i là dl'l lc due ;t ·sociazioni nello &tu elio dei probll'n1i cli }) rofilas~i ociale e del prof. Tommasi che }).a rln per la 'ez iouo Tosoo-Umbrn dell.a Società ' Jtnli:-ina di Der1n·atologia e ifilografia . l I Congres o <:>i t' ·yo]to 11Pl giorno egu c11tc, ~o tto ln l'resiiele11za del prof. Piccardi, il quale "Cll'H l ':t" e11~~a de l Yic<~-presidPnie p rof. l•'+0ntana e clc·l ca sil"r<> -ec·o1ic.1u<> dott. \ ... erceUi11-0, a s ·enti l'<-' r n1a lnttiH, o <.:on111nica 5uJJ · andan1c11to clell' As.::.oc:inzione, pi i1 ch l' n1ai florida p er j I C'r cscente 11u 1uPro elc i oci e per l' atti,·ità di1uo t rata, spee iahne11t<' in oc:on i o1u.• della recente « lliunioue P('l' lo t uclio {lP11.a "ifi Iid<' er e dit aria ». tent1tn a Torino in unio ne agli O.'-'tetrici ed ai pedj.ai.ri . 'i con1pi ac~c C'h<' 8. E . il C1apo del Go\(>r n o, ri cono ·cc11do l '<>pera dei cl 'l'lllO'il'ilogra fi, :i ,·:1 ntaggio della -..ti rp (• . .abbia {l i-.,!><> to che 1<' l'l·lazioui pr<'~entate dal i>re ide11tt> <' dnl ~>ror. (},,llia. ·ia110 tc11ut~ in ..,pc.•c· inle c·on . . ide rn zione dalla ( '01n1ni .. ione jn cari<:at:1 dc>) la J'('v·i...,ion e ciel Rego la 1ncn to ~u lln profila~ i c·o nt ro IP 1nal.n ttie Yc11eree Dopo brP\ e di seussiou e ed llll voto cli pla u. o .:ilL1 PrP~icll•1 1 zu 1)1opo. lo d:tl prof'. l\J ontr:>-,an o, ·1 J1t1..., , a allo ··•olgi 11H' t1to cle] L<.'111:1 u!ficia! •, 1<' <·ui relnzio ni per cortese ospi.talit~\ ·dcl « l)ermosifilogrn ro ye Il nero 5ta 1np.a t e in a11 tcced e11 z.a (' di :-,t r i h nit P ai soci: La res1/on.·abili fà del dernio ..;1fiJ)

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nelle

c11re

arsPn nbf'11 zoliclte.

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l . ' in1por tantis in10 argo1nento c1 ;\ 1uogo, c·o 1110 € 1 :i eia vr(),-edersi, a v ivaci.ssitna di.'-'<' ll~ç;ione. 11el1<l quale inter loqui. C'ono i ·oc·i P1~1 . J JF.l lH . \ ' F.HrtO'l'Tl . :\los'lt:".\XO e J >Asl~I· Q11e, t ' ultin10 > npprovnn<l<> vie11a 1ncntc• lt• rclnzioni , espone brilJnntc1ne nte lo $1 ato clellèl <1u e~tione ch e !)U Ò dir.si ri, olta nPl . <' n.. o <·11:c i I <ler 1n o. i fil ogr.afo 110 11 possa e..~serp re..,o re.(_,pon sabil e 11egli acciclenti <l a arsenobenw]j , qua11do nQn abb ia pccrat<l di jrnperiziì1 o di ncglige-11 za . • ..\ qu e~tc idee • i a · ·ocia il prof. l::>t•lL1,ei:: 1tJN1 , ti tola rt~ cli )'fedic· i11 a JJega l('.I cl cll ' l"niYrrsit~1 di .PH.(10,·:1. c-hc, in v itato c1al1a Pre-Siclen7.<1, fa nn a i1i i ida l'·" p q.:;j zicJ1 10 c1rllp lesioni ai1ato1n n- pn to logj< 11 (\ 11Pll 0 n1ori i cl;1 a r ·en obenzolo e tratta dcll0 r<>:-..poll '>hlii liL;1 prof0~. ionali dal l~ to inedic-0 ll'gnl(• , e <l <· l C'O t1tro ll f> clini«o d egli arseno b0nzoli d n pnrtf' <lPllo • l11to. ,·e n c> ncl o a llP . te~"e ('0 11 c· l11 s ioni <lei 1ir<·c·ed0n li or ntnri. l)opo q11alc·h<' o:--l'('I'\ <tzi<>n e del P1u·:sro..:N'l' F. r i..!lla rclnn tl' le in<lic·n:1.ioni (' lt> <·0 11 ir-0i 11 clirn~do n i

deg li arseuobenzoli e la 11 ec.:es ità d el loro u so neila lotta rontTo la lue, sia lJer la cura i11diYiduale , per la. i)rofil.assi e p e.r l ' eugen·ica, la discussione .. i concl1iude -col segu e nte o rdine del giorno ap-iJ ro\·a,to nll' r111ani1nità : «

L' A.ssociazio11e Profession.ale d ei D e ru1osifilo-

g rufi Italiani, riu11ita a congresso i11 ~Io11tecatini i I ] 'i giugno 1927, t1dite le a.ccur-fl te ed esaurienti i olazioni Porcelli e Segrè sul teme'\ uffici.a.le: Re~1;onsa bii li tà professionale clel dcrrnos'i filografo nel-

le Cllre arsenobenzol'iche , e !',ampi.a discussione cui \Iir dero lt1ogo ; COJl\-i nta ch e gli a r~e 11o b enzoli 1·app rese11tano i rin1edi pitt .attivi uella <:ura della sifilide ed i 1nezzi di . Iot~a. più efficaci contro tale ina lattia per la. c ura iud1v1duale, a scopo profilattico ed eugenetico; e C'h e i1erciò non p o sono esse r e n è aboliti dalla tera.pia, nè li1nitati, .ad onta di dolorosi in<.:identi , che per for t u11a vau110 diYcntando sempre .' . . . p1t1 r a r1 , con Ja m1gl1or i)r01)a1 azione d ei prodotti e t'011 l:i 111.a.ggior e p eric nza d ei medici ; c.:lte la lin1itaziono 11-011 l'uò e.ssere impo.·ta a µri uri cla. sp eoi.ali co11tr oin dicaZ;i.on;i, sull·e quali uon e-si tono i1orn1e precise ed u · ·olt1te n1a d evo110 C~Cl'0 Vt\ lutate CA.SO l>e r CH SO dalla SCÌ0Il00, dalla ,.<) ·c·ienz.a d el medico· aopr+0\tL le c;on clu:-, i0ui d e lle uddette r elazioll i. eh e s o110 iu a r111o nia c·o 11 l·ece n t i perizie me<lir·o- lcgali; ritene udo eh-e j l der nlo ifilografo non peh'>sa esser e r esp onsabile n.è p ellal1nente nè civiln1en te di eventu.ali inQide11ti disgraziati, impre\·isti ed imprevedibi.li, qt1a11<lo u ell a pplicazione di tale n1etorlo di cura n on pos a dimostrarsi la s ua in1perizia Q l a sua i1eglige117.a., com e in qualu11qt10 .atto d ell'eser cizio n1edico-chirurgico; r icon osciuto utile il co11tr ollo clinico degli arsenobe11zoli ritie11e n ecessario che lo Stato ne asou1na la direzione e ne determini le modalità·, rac<:on1a11da i prodott i ita I ianj , p e r i1ien te ·infc•riori agli ~tra11ierj , controllnti dall·o "tato, .anul1e cli11ica1nent~. che 11a1111·0 già. dato ottimi risultat i ~ia rigu n rdo al I offic·nc· i a cl10 n Il et toller a 11za n . )

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in i;;eg11i to le s eguen ti comuni-

c:a.z1on1 :

Le ucq11e di Jf untecatini 11 elle 111alattie della pelle. NoYELLI (Firenze). l: esoconto sta tist tco sul .-.e rviziu m eclico dei 1n ed? ci riisitatori ui J-Jagri i dt SnERX.\

(Firenze). -

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1l ( u ngresso ~ i <· lti ude co11 1111 r i n g r uziH n1euto al clotL. 1q bérua, or ga ui~zat<>I'<.' dc'I ( ' o n g re~~ o , c;1Pi r ic·<.'vi111e11 t i e delle gite , c·on Lv lc.•u_..., ra 1n1ni cli cnn ao·gio :1 S. ~.\. . R . il Prin r ipe cli Pic•111°0 11t0, alto p.atron.c J c]p]l ' ...~:!:-ociaz i o n e Pl'ofe ·:-.ion i1 l<' , ed <li })uec > ;111in1 a t o r e cli ogn i ini~ i nt i,· ;.i H \· a11t :1~q,:i<> della :-.li rpe italiana. ·tab ile11du eo11H' IP n 1:1 uffiriale d el pro ·,inio C'o11gres..o: « L ' i111portanzi1 clel derm~- i­ fi IO!!,l'<l fo ne> Ila .1-..:;; i ' tP n zn cl0lla 111 n terni tà e delI' in l'n 117.ia >>· l ) nl t. F' . Ba 1 - ~ 1·:TTI. 1

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IL PUL I CLINICO

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NOTIZIE DIVERSE. Le lauree

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ad h onorem

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dell'Univ ers ità di

Ed imburg o. Nel 11umero p r ecede nte abbia.111-0 .accen11.a:to alla l.au1·ea horioris ca usa conce · a <lalla Univer&ità di .Edimburgo al nostro reclattor e ca po, jl prof. Vit-

torio A.scoli. Crediamo op1)ortu110 <.lar e rlu.alch f' maggiore par-

Pross imi Congressi medici. 24-26 ag. , Berna, Congr. i11ter11az. per gli ~tudi s ul gozzo; v. fase. 24. 29 ag.-2 sett., Vienn aJ C-Ongr. tedesco di medicina fei·r,o viaria; v. fase . 31. 4-9 sett., Budap est, Congr. internaz. di ooologia; v. fase. 17 . 10-15 sett., Odessa, Uongre&so med . ucraino ; '". fa.se. 26. 13-14 . ett., \ t ienoo , Co11gr. tedesco . di psichiiat ria.; v. fase. 31. 15-17 l=ìett., \rie11na, Con gr. te<l. di nel1rologia ;

ticolare. L 'UniYersità cl i 1~~din1burgo 1 c.:o~:ren do i l ce11teuario della Jlascita. del grande Lister, ha ,·oluto, per \" , ra::,c. 11. la circosta.n za, insignire .del titolo di dottore hono17-20 ~ett., }lilauo, ('ongr. itnl. di tomatolo'ris causa, 21 ltomjni eminenti nella . medici11a in - gi1a; fase . 31. ternazionale. 2J-26 . ett. . V e rcelli, ( 1011gre ~ ita.l. d 'infort·uLa cerimouia l1a acquistato molta solen11ità. i n ni ti ca. agricola; ,-. fase . 31. quant.-0 cl1e si era, e:l ..dunata nel1a capitale della 17-19 sett., Vienna, Congresso internaz. di psiSco~ia, in tale ocoasione, la « British Medica! À.B· eologia; v . faisc. 32. sociatio11 n, la quale, com'è noto, oomprende la 28 sett.-1 ott., Napoli, Congresso ital. di p-equasi totalità dei medici inglesi, 11el numero im<lia.tria; v. fa ·c. 21, 24 e 30. po11en te di circa 35;000. 22-26 sett., rrre nto, Congresso ital. di freni.a.tria :: In tal guis a la consegn.a dei diplomi di la11rea , .. fac:ic. 32. è aV\ enuta al 0011 petto <lel corpo medi eo del I' f n J-5 ott. ~ P erurria Congr. ital. de lle Scienze ; t::> ' ,-. fase. 25. ghilter·ra, delle c-0lonic e clei domjni. I professori d elle ,,arie Univer ·ità ve;:itiYa110 le 3-6 ott. , 3lila uo, Congre::i o it.a.l. di idrologia , r u p ettive togh e. N e-1 pubblico era rappresentata climatologia e terapia fi icn.; ,-. fase. 3 , 14, 25 e 32. la p iù distinta aristocraz.iia. inaschile e femminile. 3-8 ott., Parjgi, Oou~·. fra11c. di t h irurgia ~ L' i1nmen a ala della )fac E'v.an H all e1·a gremita. '·. f.a~c . 21. Il conte di Balfot1r , cl1'è cancelliere dell'Un i.1 -7 ott., v~ieuua, Uo11gres ·o tedesoo rllal.attie diver ità di Edi.m burgo, per~:,.onalmente l1a imposto ger enti e del ric~mbio ; '" fase. 32. il berretto ai ingoli neo-la11 reati ad honorem, do5-6 ott., Lione, (~ongr. interua.z . d 'idrologia , po che il cl€ca110 , J ames :Vf.acl\:into h . ebbe p el' t limatol. e geologia medica, ; v. fa . c. 23. l2-16 ott. , l~ orna - ~(outecati11 i - Sal omaggio re , ognuno indieato le motivazioni del 1c 111a ~in10 0110Congr . i nternaz. d'idrol01gi~ n1ed.; v. t::\.SC. 27 . re un iversita.r io » co11feri to. Tra i n e-0-I.a11reati S<>no alt~-s. inte personalità della 16-17 ott ., èo ng re ·so ital. s·ul cancro; ,r. fascimedicina e della chiru1~gia inglese : D onald. lord coli 2.5 e 27. Da ,vson , D ou.g l.a.'3, H ogarth , Hunter, Milroy, Moy18-21 ott. : Congressi itali.ani di medicina inte.rna e di chirurgia; ,.. fa. c. 32. nihan , Par 011 , R'°lle ton ~ . t ill, Trotter e Wù:ight; e a'.ccai1to a d esse, ~alcune per sona.lità am erica.ne ed 92-23 ott. ; l"> urn1a , Con gresso jt.al. di otorinoeur,opee di fama mondiale: Oushin g: Dana e 1,halaringologia. yer ( tati Uniti), Tuffie.r (Francia~, ) f oyerhof 22-23 ott., l">nr1u a , C-01rgresso itaJ. di l1rologia, (Geri1tania), Faber (Da nirnarca), van der Hoeve 24-26 ott:, Parn1a. , ~Ioden•a-Oar1Ji, Congresso ital. (01.a.nda ), N aegeli (SYizzera ) L ' Italia, come abbi.a<li 1nedici1Ja clèl Ja,·uro; v. fa~c. 27. mo detto, era r appre.sentata in questa eletta sc}1je24-30 o.tt., Parigi, Congresso fra n cese di stona dal lJrof. Vittorio Ascoli . u1atologira.; v. fase>. 30. 28-29 ott., ) l ilan o, Congre. so d el le Fe<;Ie1·azioni · L a redazione tiene ad es1Jrimere t utto il proprio • ~ • ntitnberco1ari. co111piacin1e11to al s u·o Capo, lJer l' altjssi.ma di.sti1111-18 i10,r ., Be rlino, Cougre o internazion . di zione testè co11feritagli, La qu ale viene decreta.ta genetica; ,.. fa~c. 2. oo]o ai i11assin1i e sponenti della medicina. E sa 5-22 dic., Calcutta, Congr e ·so di medioina t ror ec:.a una sanzio11e - internazion a le al valore indipioal e dell' e..,tre1no Oriente ; 1- . fase. 21. scu o del prof. ~..\.scoli, il qua.le nel corso di un 15-24 dic ., ~ni r·o, Giornate Mediol1e d'Egitto;. decenn~o 11a apt1to crea.ir e un gr.ande fio·r ente I stit 1.1t-0 <li Clinica medica ed hai a11i1na.t o la .sua '· fa c. 19. Scuola con un indirizw moderno · e rigorosamente Società Ita liana di Me di ('i1 1 a 1nter11a . scie11tifioo. E·g] i con .as sidua , vigile e i1nmediata opera direttiva di molti lustri, ispirata .a serietà Il p1·of . .A.s<X>li, come già d'accordo in precedene onestà ji1deflettibili , ha fatto del « Policlinico » . za col Presidente sen. 1\!Iaragliano, si è -occup1tto l'organo J11edico -nii1 accreditato e niù diffuso di i11,· i Lare per i llostr! cong.r essi, a cvminc;a..re(l'Italia, t r urne11to' di ooltura na.z ionale, aJl' infuo1·i clal p,ro~sj.nio , i medici dell'America del Sud che d'ogni escl11 ivi ino di sc11ola, .accogliendo ogni coTn umProsi partecipano ai Congi'e&Si francesi. re11te in atmosfera di -serenità. Egli ha acquistato <>ra il rlinico, di 1311eno~ Aires, 1J1·of. Ca,st~x , altre e i·gn~ficative benen1erenze J1el campo degli eon1unioa. i no 111j del Comitato .arge11tino per la tudi, dell' in~egnamento e della medicin.a soci~.1e. p ar+ E·c ip;1?Ì •n1e nl C'o llf!l't\';SO d i P a 1·n1a. E .. ~i sono:

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SEZIONE PRA'f ll'. \ •

presidente: prof. l\il.a1·.ia110 Cas.tex; vioe-p.reside11ti: prof. P~r!10 .l::Jscudel'o, prof. Ca.rloo Bonorino Uda.on do; i00nsiglieri: prof. J,acopQ Spang-elbert, dott. Victor Fos ·ati, dott. Eugenio eroollino; tesoriere: dott. Oarlos Donn1igues; .segretario: doi.:t. FJ·.ancesco Grapiolo. I delegati ufficiali peT il Congresso di Parma di q11est anno 00110: prof. Bonorinol U dnondo" dott. Eugenio ercelli110, i q·u ali porteranno i lavori .argentini. Psr la_' Commissione relativa. all'org.a.nizzazione, ne fanno piarte il prof. .Mari.ano Ca t~x, professQre ti tol.are dj clinica medica della. Facultad de Bu.e-nos AiI·es, p.r of. Oarlos Bonorino U daonclo, B.anqt1e E spagnole du Rio de la Plata - 8 Avenue de l'Opéra - Pari .

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Congressi riuniti di Medicina e Chirurgia. T oollegb i 1nem1b ri delle due Società cli l\fedi<: iu a jutern.a e di Chiru.r gia, sono i11vitati a inviaire ln loro acle.. ione scritta. ai Congressi che s~ adun~ i·anno a Parma (18-21 ottobre) ed i temi che jntende.ra1l110 cli svolgeTe {'On lln breYe .sunto ai segretari (prof. Pontica<·c· ia e Stop.p ato). E bene non ritard8 r~ ulte.riorm0nte pe rchè ave11clo i q11est' anno la e7.ione di ~Iedicinn milit.are (coll'annuncio <li due i11teressantis ime conferenze S1Ulle va-0cinazi<>ni è1 ntitificl1e ne] l 'E ercito e !-'Ull A.' ·iazio11e sanitaria lU ilita.re) il tempo per le <.-0munic.a.zio·n Ì deve e. ere n1isurato con esattezza fi11 dove è pos1

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~i hile.

Congresso internazionale di Idrologia Medica. A Roma i->Ì è oostituit-0 il Piatronato del Congresso, d e l q11ale ha ac<'C'tta.to la. preside11z.a s. E. Fedele. Im1>orta che i colleghi dell' As.soci,azione Nazionale di Idrologi11, ( 1lin1.at-01ogia e Tera1pia fis ica (ne.ile loro q11~ttro ezion:i;) i:n\riino adesione e titoli ·a l prof. Gabbi (Par1na) o nl prof. Sabatini ( Clinica Medica. - Roma). IJ Congresse>, già a nnunziato, si a.dunea:à a Rouia, Munt,ecat.ini e 8al 01n.a.ggiore d al 12 al 16 ottobr e.

XVlll Congresso della Società Freniati·ica Italiana. In confuru1 i tà clelle deliherazio,11i i)rese al XVII Congresso clell.a. Società Fa:'eni.atrica Itali.ana, tenutosi in Tri.èSte 1d al 2LJ al 27 settembre 1925) la pxossim·a Riunione si terrà. in Tre11to dal 22 al .26 settembre. Il Consiglio Direttivo intende clal'e a questo :XVIII Congr~o le caratteristiche di. attività ~ientifica e di interesse pT.atioo cl1e ebib ero, per ·le glo,rio0 e- tradizioni d el sodalizio, t utte le p.rece_<lenti riu11io11i. E perciò ha p.r eg.ato i ooJleghi 'di Trento di volersi costituire in Comitato looale di prep.ar.a.zi-0110 e di organizzazione; e si è rivolto· a coloro c]1e ebbero l ' incarico' di pre.se1itare le r~a­ zioni sui te111i ge11er a.li proposti a 'J'irieste sollecitandone e assic11'r.ando11e 1a co-0per.a.zione. Dopo di •{·h e venne form111ato il seguente pl'•0 gl'amma: LI Comitato l<>cale di orga11izzazione è presieduto dal dott. prof: oomm.. Angelo Albert.i, direttore -dell'Ospedale psiieihiatrico ·della Venezia, Tridentina ii1 P ergi11e, e ne s<»no0 segretari i dottori F1 rance1

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sco 1\tl aria Do11ini e Alfonso Satta <le1F()sp.ed.ale p ichi.atrico di Pergine. Temi di rela.zioni: cc 'fc11sione endoeranioa e suoi rapporti oon le neu,r osi e còn le psicos i », 1·èlatori proff. Ayal.a e G. Bos.c h i · «Le ·alterazioni della i ·t.oarrl1itetton.ica corticale nelle malattie menta· li », relatori p ro.ff. Cerletti e Bonfiglio; cc La oapacità c ivile degli infer1ni ed an<>rmali di mente nella. legisla.7.<ione attuale e possibili rifa:i·me di qt1esta. », r elatori i)roff. Cap·p elletti e 011. ,~. Bian1

ch~.

....

Sono organizza te varie gite. I collegh~ che volessero fa.r e dell e c:o11n111ita.zioui, sici ·ui temi genera.li, sia su altri argo1nenti di N eur.op ichiatria., sono pregati di inviarne il ·t itolo alla Se.~reteria della Presidenza in Ge,n ov·a , Ca. ella Postale 879. I s oci della Società _H'reniatrioa d<>v·r anno invi.ara L. 20 per le due .anna.te 1926 e 1927; nonchè la quota cli altre L . 20 per la. i11 cri.zione aJ C<>ngr ess-0. Il Con~iglio direttivo del1a Società è 1)1'€s ieduto dal prof . Enrico 1\'Iorselli · ne è segTeta.rio M. Koby linsiky . Vi sonò ribassi ferro·v iari del 50<J'o .a_, OOlùSa dell' Estate Trentina , da qualunque punto d'Italia. I c•ongressisti, per ottenere 'i l ribasso, dov,r ebbero pr·e n dere il biglietto d-i ,a ndata e ritorno• per Mer.u.no, mèta ultima del Congresso _ e perciò .anche i11izio clel viagpio di rirorno.

XVlll Congresso Nazionale d 'ldroloO'ia Cli1na· o 1 tologia e terapia Fisica. I,a Presidenza onoraria del Co11gresoo) che si terrà a .!.\1.ilano dal 3 al 6 ottob·r e, è stata a&sunta dall'on. prof. Ernesto Belloni, podestà di Milano, c-he ha acceduto ,alle vive preghiere del Comitato organizzatore. Il Congresso riuscirà indubbiamente alta affermazione, di ca1-.a ttere medico-scientifico e pa.triottioo, a favore delle nostTe S.t az.iohi di C"Ur .a !icrmali, climatiche, m.arin.e ecc. Hanno già .aderito·: \1 cc Consorzio Nazionale dei Comuni di Cura», 1a << Federazione Faooista. della · Industria Idroclim.atica », il cc Touring Club itali~ no», l'cc Enit », ecc. È .assic~u·iata altresì la collaborazione di tutte le personalità scientifiche italiane aventi s.pe('.ial~ co1npete11za 11el ca.m po iclro· clini a,tolo·g ico. L e più imp•0'1'tanti rSta~io11i di cura figureranno i11 una :J_VJ o~tr.a .a nn-e ssa al Cougrc+~o, durante ~l qnale sarà a.n,11u11zjat-0 l:esit<>• ~i var1 Concorsi p.ro1110~. i dalla cc Associazione I t aliana di Id1·olo_gia », e p1a rticolarmente di u11·0 s ul t ema : cc Doct1111entazio11i .storiche e V€stigia tutto!l'.a esistenti di Terme Romane» . Il Comitato organiz..zatore del Oongresso ha sede in via S. Paolo·, 10 - ~filano, ove possono richiedersi schiari me nti anc,h e in rapporto all.a Mootra.

IV Congresso internazionale di Psie<Jlogi-a. Sii, a dun€rà dal 17 al 19 settembre a Vienna. La 1a sezione s arà destinata alla preve11zi0ne e al trattame11to ,delle psioosi. Lir1gue ufficiali saranno il ted&-~ico , il fr.ancese e l'inglese. Per adesioni e inforrniazioni riv.olgersi al dott. Ca.rl Novotny, l Tntere WBisgerberstrasse 16-17, Wien III-2.

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Congresso s ulle malattie digerenti e del ricambio. •

L' nn1111alc co11verr110 deJla <t Gc cll chnl't fi.ir \vt.·1·da n un bo ' - u11d 1 toff"·ecb elkrank h e iten >> s i terrà . a Vi en na dal -l: al I ottobre ; i tratte r a11110 i te-

1ni: ostrnzionc i11te ·t inale e ileo, diabete l'o ·111o~ i i1el n1etaboli. n10 e~c . Segr·~ta.r io gc11er.a.]e ò il i)rof. von de n \ -<._.ldcn, Ba111berger t1..~v\ C' .+9, 13e rlin 30.

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111 quest.a. O(;(; a.~ioue è ~t..ata offerta al d irettore d c l . 'a n atorio dott. 14'. R occl1etti nna perga1nc11.a. p1·ege\0Je 1.a.,,-oro (legJ i tit< 1 ~si 1ri cove1·ati , con que~ta di{'itt1ra: « Alito di. nrte, aYYÌva11do di grati ~ensi la f ian1tn.a. l'opera. e d i l 11on1e di ~..,ederjgo l3of'c·h etti 'olle ro i11 11obil for111.a. <>noir .are q u anti per lui ri1u1c:qtre1·0 alla i)erauzn cogli nltri n1 ille ridon ati alla Yi ta ».

permanente deJle

La cittadinanza onoraria di Chianciano al prof. G. Sabatini.

La C01mrnissi-0n·e i11ter11azio11ale p e rn1a11e n le dellA inalatti e p rofessiona,li l1a. juc·a !·i cn to i n1e111bri t itolari di naz ionalità france.se cl ' orga11iz:barc Ja J:a Itiu11ione 1nternazionale, cl1e avrà. ]11<l·go a l.1ione d al 3 al 6 aprile 1929. T..i'or<line del g iorno comprendP. 1) La silico~i (tre rel.a.zioni: etiologia, ('I inica, legislazione). Le pnenn1oco11iosi (n11 ra1)porto ge11e1ra.le); 2) La. catal'a tta d 'origine profes. iona le (dt1e r elazioni: etiol•)gia. clinica): a) Ap1)arato e11clocrino e intos::,j('U?. Ìo n i (r elnzion ~ t1nica .affidata ~. t re esperti); 1) Oo,111unicazio ni in ed ite. 8 e u11'n l t1»a qt1estio11e pote se i11scriverG.i. a ll'ordine d el gi·o rno, 1a celta ,d ovrebbe cad er e s ul1a « Statistica delle malattie del lavo ro ». Il p r-0,f . Etienne :i\'.Lartin, direttore dell'Istituto di medicjna J,e g.ale dell' TI11i\er. jtà di Lione, rogli altri d11e n1e n1bri titolari f r a11casi, i i)roff. Agasse Lafont e T<ol111 Abrest cli P arigi, sceglieranno, <:l '.accordo colla Presiden za della Comn1issione, i relatori p er le 'ingolc CJl!e tioni all'ordine del . g iorno. P e r i11for 1nazioni . r i ,-olger si a 1 prof. Jijtienne :àfa rtiu {) al segr etario della Comn1issione dottor T.1. Ca r ozz i, . erYice d H ygiéne B. 1. 'r ., Ginevr~ .

})o•p o la Jl0 mi11<t .a, c:.ittad ino ·011 or n rio di Chi a 1tc:iano del prof. Vittorio A .·col i, oggi g iu11.g-e q uelln cle l n ostro amico e -collaborat·o re prof. Giu ~ ep pe :;n oati11i. 8j an10 lieti di riporta re ~ntcg ra l111ente La, inotiyazio11e p ercl1è es a rn1)•p re.5en ia l' ontaggio re.-.:o al lavoro di u11 inedico, il c:l1() farà i)iatere a tutti i c·ollegJ1i e per cl in10 ·tra r e oon1e a UJ1iauciano e ita Ja pe.rfetta concordi:.lA del htYor o, cosa iJ1Yero -<tbba. tanza rara cl1e l)UÒ ser Yire di e emp io. l 1 jò fa o nore a lla onestà e al gaJ.a.n torni ino d i f'hi ha .-.;a puto crear e q_uesbo stato ( fj_ rorclialit?l. pur la Yora,11do attiva111e11te) jl çh e <li regol a port.a a 1uaIin te i , a <'on fl itti n nel in Yicl ie. E C'C'o la 1n ot i ''";r.1011e : « Il Podestà; cc R a mme n tand<> le al te beJle1uere~z.c d e l prof. G. S.abatin.i ch e, n ella direz ione sa111itari·a delle 110. tre Ter1ue, otto gli at1. pici del ll<J grand e 111ae tro pr·of. Vittorio A coli, cla lu11gh i anni èasser tor e e fficace {l elle vi r tù c- n rati ,.e d elle a rgenti _alt1tal'i e con lezioni , co11 1>nhbl ic- nzion i . co11 di. cor.si den i cli clottri11a a di pratica, clin.a n zi a ~ cl1ole e a. Conmres i di scien;1,;iati ita.lia11i ed e. teri J1e ,·a lorizza la indicaziollt> , ne d iffonde' il c· r edito; « Ricono ·e:e11do ch e i1ell '-0pera <liutt1..i.·11a dcll' eg regio proifes.. , or ç si ra,v,•i, n no nn11 ola1ne nte il g r.and e .a.n1ore per la. scie11z.n, d i cni ~ i Il u ·tre t; U] tore, e il Jj lui ì utoressan10nl o per l 'un1a nità <.:offere11te 0110 cli q11el fa rn1a.c o nntu ra.le ·i giova,. n1 a eziandio ~l d i I ni a.t tac('a 1nc11to affettu>000 pe1· questa. te r ra cui dia tant i <1nni egli dedica le ri orse del s uo Yn.lore profe ·s i<i1 1aJ e · cc Considerato che t u tto u11 pop,o lo c·osciente dei <:> uoi doveri, libero nelle n1a.nife ·tnzidni della : u a ,·olontà, ne l ,·edere 1na r ciare Ye r. o il p iù i)rom et LP nte <lY\eni re le sorti del s t10 l)<l trimo11io idrolo-· g ic-o, f'h ~ è la ,·ita cli tt1tto il p a~ e, n on può i1011 se11tir. ; J0g.at o dai Yiu coli più . tretti e più saldi cli g ratitucl i11e 0 di r ico11os.c·e11za Yer so ol1i in11)rin1e il rit1r11l a q11('l ln n1a r c·in c·h0 h~ per 111eta 1111 t i·i onfo; « N elta pif' n.n ce·r tezza di bc->11 e interpreta.r e il . ·enti1ne uto cli t utta la pop o I u.z in 11 e, c1 0libera la i101n1na a c:itta dino ono•r ari 0 ».

Commissione internazio11aJe malattie professionali.

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Il. l'lll.I Cl.l:\I CO

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Modificazioni alle tariffe dei medicinali. 0011 d ecreto i11 data 30 gi11gno del Capo del Governo ~finistro1 dell' I 11teruo, sono tate apportate a lcune m·odifi:ea.z ioni ed aggiunte alle cc Tariffe Ufficiali d ei l\1fedicin.ali» n.pp•ro~~ate 0011 D. l\l . 20 g iug110 1926. Il ProvYeclitorato Generale dello tato ha posto in vendita una apposita p11bblicazio11f' uffici ale conteuc11te tali n orm e ed i farmacisti, ai quali è fatto obbligo, .a 1ne11te d ell'art. 17 della legge 22 maggio 1913, n. 468 di ten er€ in · fa r111acia in i11oclo osten ·ibile al l) Ubblioo un.a copia di detto decreto, potran110 farne acquisto presso la L ibreri.a dello Stato o press·o le librerie concessrionarie della vend ita d elle p 11bblicazioni statali, esistenti in tutti i capo]uoghj di provi11cia ed elencate s11lla testaitn d ell::i cc Gazzetta U fficiale ».

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1

Una lapide suggestiva af Sanatorio Militare di Anzio.

Richiesta di pubblicazioni sulla tubercolosj. 'Diretto d al prof. L. Bra.u e r <li Amburgo, è sorto

Tn questi g ior11i al S anatorio Milita r e di Anzio

nn I &t itnt ·o p er gli st11di s ull a tubercolooi con ]o ·copo di promuovere nuove rirerche, e di crear ~ l ln centro cl1e ra ccolga tutta la letteratura n1-0n- · cliale sull'a,rgomento. Il prof. Brauer h.a quindi espresso il desiderio <li aver e copia di tutte le pubblicazion i rompiute

è stata 111urata i1ella Yer.anda che fu inaugurata da B e11ito l\lussoliui, que'5ta s uggestiv.a lapide: « I l Capita110 Achille ~lanzo curato in questo Sanatorio due anni dopo vinceva I.a copp a d el Caya}lo cl ' Ar1ni a 1'or di Quinto ».


11 5!}

SEZIONE PHATIC.\ ,

iu Italia. l:>Ull n tubertolo.si. Coloro c he hanno lavori sull'.argome11to, 0 110 pregati di volere inviare gJ i e">tratti delle loro pubblicazio11i, i11 doppia copia, al prof. Ei1ri co 'fre11ti presso la R. Olinica Medica di Ro1na . .Il prof. 'l'renti , intere~1ato in tale raceolta dal prof. Brnuer, ·i i11enricl1e.rà di far p(\ryeuire le ~ucldette l)nbblicazioni a ll ' I tituto di .J\ll1burgo.

()orso di Patologia esotita e di parassitol<'gia. medica. Nell' ~tit11to (LeUe 111a lattie nautiche e tropiC'a li c1i ...\.mb urgo (In ·titt1t ftir cl1iff ·- nnd Tropen kr.a.nkheiteu) Yerrà tenuto un 001·so dal 3 ottobrP .u.l 17 di<:en1brc. E . o eon1prende co11ferenze, din10. trazio11i ed e ereizi l)rntjC'i ui eguenti , oggetti: l'linica. etiologia, anaton1i a. })atologia, trasmil'isioll<" del le in.ala ttie e otiche, e lotta co11tro di ~e; introduzion~ allo st udio dei protozoi patogeni , dell'el1ui i1tològia e dell' e11tomologi.a 1nedica, delle epidenue aui1uali e dcll ' i~pezioue delle carni, ed infine dell'igiene 11a11tica e t ropica le . • i prega <li portare ii pr•1prio n1icro copio. Proc;petti particolareggiati <lietro ricl1ie ta. l l ror o sarà te11uto <lP. B. Noc:ht, l~". Fi.illeborn . G. Gie111 ·a , F. Glagc, ì\il. :\fay<'r, R. ~lartini , l>. :\fiihlen , E . J>asl'he.ll. E. R ejc·h e11-0\v, H. cl.a Roc·h.a-Li1na, Pi"";(-), K. 1 aune 1nann. 1 l)Ul'tecipauti Hl C'Ol'SQ, purc}1ò . j <1110 mewf'i appro.,,·ati, potranno a ricl1i<:: ta otto1netter~i .ad un e an1e finale <li <e 1neclicina tropicale e para--sitologia 111<•clic.a ,, ; se lo o terra11110 con succes o , . a rà ri tnesso lor<> u11 diplon1a.

''r. ,,.

~i prl~ga <l'i~eri,·ersi

nl pitt tar<li u11a :-:,etti1nana pri111~1 dell'ap(' r t ura del corso e d'i11viare ogni <orri. ·po11clenz.n, ·Hll' J n. t it 11t fti.r Schiffs- 11nd Tropen J~ ranlrheit<::'n , l~ p 1·11l1<1rc1stra~se 74, ~Jn111bur g .+ (Gcr 1na n ia).

Corsi in lingua inglese all'Università di Parigi. I"'a Jt"<1coltà )j cc.lica cli }>arigi ha organizzato una ·erie di lezioni e cliu1o::;trazioni i11 li11gua i11g le: e , per il pro:::;si1110 1nese di ottob r e; es-se O<)nc·cr11eran110 le malattie polmonari, uer,rose, cardiaC'he o. te-articolari , l 'oftalmologia e altre SJ.Jecia1ità j è stabilito i I prc~w1 di 50 francl1i per ogni lezio11e e per ogni .allievo. Tra gl'inseg11a.n ti figurera11 no alc-uni dei 1Jii:1 reputati medici di P arigi . Progran1n1i clet:,agliati dei corsi ..;1ono 111andati a ricl1ie ta llal . egretario dell' A. R. :\II., Salle Béclard , F ac.:u lté <le )1 é<leci n e, ruc de l'];cole de l\:f é<lecj ne 12 P ari · VI.

p e11to a Hu eno1:> Aire.s .J O. I~ l•". M()I..J AJ~l ; fu profes ore di clinica giuecologiea, v]ced E:'Cél 110 del1 a V,acoltà, !)J'e~iden te dP 11' •..\&,o eia zio Il e }lpcJica •..\r ~entiua o del1a Società cli Ostetricia e Ginecologi ~t , direttore della « Revista Médica Lali110-An1erica.na », pres ide11te del 'Sa.11atorio Bu enos .Aire~; coprì Jnolte ia.ltre cariche tra cui que]le di prl'. i dente del Tour~ug. Club e (li rettore del Banc·o P opolar e •.\.rgentino; ft1 ge11enal1ne11te ·tin1;1t ' ) per la 111ae"tria di ch~rurgo . p0r la n1ode~tin. pc-r le <loti ntorali e intellett11;1li. Si. <.'

Indice alfabetico per materie. Ali111enti irradiati in tera1)ia Anca a scatto . Appendicite ma.la 1· i c·a'.-' Asmia 11ell'infanzi.a . Avitaminosi e produ:tio11 e di tifo-ap·,O'l11-

ti11i11e . Bacillo di Eberth: n1odificazione de]]' agglutinabili tà Calooli del coledoco: tratta1ncnto opl'1-;ativo

Colecistite . . .e nza GaJcoli: alterazioni an.atomo-patologiehe clel feg.ato e della cistifellea . Colon distale: tu 1nori con sindrome cl' appendicite Cronaca dPl nicrvimen to professionale . Dermo.sifilogra fi ita l ia11 i: .4 ssociazione

profes8iOlf}ale Diatermia: incidenti . Duodeno: interventi chir1u·gici Epidemia dissenteriforme in un asilo di .alienati Epilessia: terapia chetonica

l'aa. l l .3-t >> 1156 1143 >> » 1148 »

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11, ralture clell 0111cro e del felll·O t<': ll·"O clegli appa.recc:hi Giu11turco . l ' (( (J . ] ] 56 l~'rigoriferi dome tjc.:i )) ]160 )) ]158 Ginocchio: ga11gli dei n1eni. chi frjcl ociclitc: essudati ulla c.:ristalloicle a.nter. )) 1157 J.i<'eJL":,io11i en to JJcr ftJ1e lli z1c1·1rJl l u cli 1

terrn.irie

1Jrora:

:\ l alaria: can1pag11a contro la - 11ell'.:\ g ro Rou1a110 . .. :Vl e11i11gite G1cuta: c.;.aw 11·011 c:o1uu ul' .

Nocl()::>ità iustu-a.rticolari luetie:h.e Radiologi.a: i11dagi11e inromplet<l: inutilità e danni . lliflessi ad<lon1inali di t.ino patologico . l ~ifl esso rotuleo n ell'encefalite letargica , 'a lasso : indicazioni

1'1ospens·ione del'iù erccta dal Prefetto ~1 uberool-0si dell'ilo n-011' adolescente : si 11 ~

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dron1e di tifo,b acillosi

'l"'uberoolosi polmo·n are e pleuric.a : prog 11osi negli a<luJ t,i Vomito in p atologia tligest]va .

Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla rl'dazlone. E vietata la pubbliraz/one di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma. • Sta~ . . Tilpo-Lit. Arm81Dii di li. Ooumer. V. ASCOLI. Red. resip Diritti di proprietà riservati. -

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IL POLICLINICO

l r\ NNO XXXIV, FASC. 321

__..-- Pubblicazione di grande interesse : Prof. GIUSEPPE SANARELLI Direttore del R . Istituto d'Igiene dell'Università di R oma

Nuove .vedute sulle infezioni dell'Apparato digerente (Con 28 figure intercalate ne' testo). Riportiarno qui di segztito l'intero INDICE di queè co111piaciuto assegriare alla nostra Collezione . sta interessa11,tissin1a Monografia che l'jllustre aittore si .Pr~fazione.

I. cosa s'intendeva in passato, per infezione intestinale. !ll. La patogenesi della febbre tifoide. § 1. Q11el cl1e si pensava in addietro circa la patogenesi della febbre tifoide - § 2. La febbre , tifOl.ide sperimentale. -- § 3. Le odierne oorncezioni patogenetiche sulla febhre tifoide. tlll. La patogenesi del colera. § 1. Opinioni antiche e recenti sulla patogenesi del colera umano e sperimentale. - § 2. Critica delle precedenti opinioni. - § 3. La « peritonite colerica » delle cavie. § 4. Galvanonotropismo microbico: i vibrioni colerigeni e loro segno elettrico. - § 5. Evoluzione del processo vibrionioo nelle cavie. - § 6. Il g~ro- enterotropismo d ei vibrioni colerig~ni. - § 7. Il processo colerico int estinale nei roditori: la « barriera gastrica » . - § 8. GeneBi parenterale del colera detto intestinale nei giovani cani. - § 9. Permeabilità ai vibrioni della mucosa naso-bucco-faringea. § 10. - Come entrano, come si comportano e conte escono i vibrioni nell'organismo animale. § 11. Una fase oscura del processo Colerico: l'.al'gidismo. § 12. L 'algidi&mo sperimentale nelle cavie. - § 13. Colera sperimentale nei conigli; l'c<epitallassi » ~ sintomatologia e l€6ioni anatomiche. - § 14. Colera e influenze stagionali. - § 15. Colera e gestazi-0ne. - § 16. Identità fra i quadri batteriologici del colera umano e sperimentale. ~ [\T. La patogenesi del carbonchio detto « interno» o cc intestinale». § 1. Opinioni correnti circa la patogenesi di questo processo morboso. - § 2. I « batteridi » carbonchio.si e i succhi intootinali. - § 3. La sorte ,d elle spore carbonchiose nel canale digerente. § 4. I conigli «portatori » di_ spore carbonchiose. - § 5. Come si p·r ovoca il carbonchio nei conigli cc portatori» di spore. - § 6. Natura ematogena delle manifestazioni carbonchiose intestinali. - § 7. Come sii pro<lucono ·1e lesioni intestinali nel carbonchio.

'V. Altre infezioni ri~enute enterogene. § 1. P a togenesi della dissenteria bacillare e delle febbri paratifoidi. - § 2. Patogenesi dell'aJP pendicite. - § 3. Patogene&i del tifo murino. - § 4. Ti·opismo batterico, tattismo• parasBitario e affinità elettive degli ultravirus. ·vI. Corollari pratici di queste nuove vedute patogenetiche. § 1. Bando ai disinfettanti intestinali. Igiene della bocca e vaccinazioni antitifiche. - § 2. Il mi· orobismo delle tuniche jntestinal_i. - § 3. Ipotesi antiche e recenti sull'azione biologica delle aoque purgative naturali. - § 4. Meccanismo d'azione delle aoqu~ purgative naturali nelle enteropatie. - § 5. Fi.sio-patologia delle idr-0tfilie tessulari . V II. La crenoterapia nelle smicrobizzazioni e disintossicazioni intestinali. § 1. Effet t i del tra ttamento idropinico nelle enteropatie spe1·imentali. - § 2. Meooanismo patogenetico delle ritenzioni clorurate e dell'acidosi. 1

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Un volume di ... irca 200 pagine (N. 15 delle nostre M onografie Medico-Chirurgiche d'a ttualità) nitid~ mente st amp at o su cairta semipatinata, con 28 figure i11tercalate nel testo. Prezzo L. 25-. Per i 11ostri abbonati sole L. 2 2. 5 O in porto franco. 1

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ANNO XXXIV

Roma, 15 Agosto 1927

Fase. 33

fondato dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONS .PRATICA REDATTORE CAPO: PRO}~ .

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni cliniche : F. Majeron: Diagn<Jsi e cura

deJ.La polineurite postdiftericn.. Not~ e contributi : O. &iarra: Le rioorche di Giudicea.ndrea e la oooi detta ((.attivazione in vitro della w. » oonfermano il valore della nuova sierodia.gnoei tlella sifilide. Commenti : V. Giudiceandrea: A proposito della sierodiagnosi della sifilide proposta da Sciarra Sunti e rassegne : FISIOPATOLOGIA: Pasteur Vallery-Radot, P. A. Carrié, P . Bla1noutier e M. Caudat: Urticari.a e fenomeni di choc da sforzo muaoolare. - M. Nathi:n: 1.e reazioni biologiche e psichiche della de. morfinizzazione. - E. Rdzzatti : Sullo 1c scatenamento 11 delle criai epilettiche co11 l'ad1'enalina. Rame! : P atogenesi delle eruzioni da siero. - RENI E VIE URI· NARIE: R. Beckers: Nefrite cronica e gravidanza. H . Maclean : Le a l terazioni <'P.r<ijo-vascolari i1elle ne~ froi:a tie. OHIRUltGJA DELLA FACCIA: A. Hautant. o. Mon<>d e C. Verger : w~ chirurgia •· la -0u.rieteraipia degli epiteli-0mi del m.ascellare superiore. - G. F er · reri: Osteomielite purulenta acuta del temporale da proiettile rimaeto infisso nella. rocca per 18 anni (estrazione). Contributo alla chirurgia del t emporale

per colpi d'arma d.?~ fuoco nell'orecchio. - G. Ferreri : Sull.a r·a.di u mchi.rurgia nei t umo1·i maligni dell'etmoide e d el m a.scell are superiore.

cenni bibliografici. Questioni del giorno : G. Dragott.i: I progressi tecnici ed igienici della scrittura..

Accademie, Società mediche, Congressi : R. Accademia Medica di Rom a. - ReRle Aeoademia di Medicina di Torino. - A.asociazione de'i 1'1 edici-Ghirurgi Speci·a li· sti di Palermo. Appu1nti r.er il medico pratico : CASISTICA: Contributo all a caaistic.a delle meningiti pseudo-t~ber colari. Le forme periferiche dell'encefalite epidemica. - L'avventire dei traumatizz~.ti eranio-oorebrali. - TERAPIA : Il t r a t tam ento del fluor non gonorroi co. - Il t r attamento della sicosi. - L'.?-Zi<>ne farmacologi-ca del tallio. - IGIENE : Le intossicazio ni da carne in Germania. - POSTA DEGLI ABBONATI· - VARIA: Cagliostro. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Oon· trovereie giuridiche. Nella vita professionale : Concorsi. - Nomine, promozion i ed onorificenze.

Notizie diverse. I o dice alfabetico :>er materie.

SOLLECITAZIONE

I sig nori abbonati che non hanno pag ato ancora la seconda rata semestrale a compimento dell'importo del proprio abbonamento pel 1927, sono vivamente pregati di farn e s'Jllecita rimessa, mediante vaglia postale. LUIGI POZZI, via Sistina, 14, Roma. Del vaglia postale che si invia devesi conservare il polizzino di ricevuta. L'EDITORE:

N . B. -

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE C I VILE DI UDINE. DI VISIONE MED ICA

diretta dai proff. P .

E PEDIATRICA

PENNATO

e G.

BERGHINZ.

Diagnosi e cura della polineurite postdifte1·ica per il dott.

FERDINANDO MAJERON,

assistente ed ·a iuto.

Contro 1poche malattie noi possediamo attual mente dei m ezzi di .difesa cosi coffifPleti e sicuri come contro la difterite. La r eazione di S·chick e l 'anatos.sireazione ci rivelano lo stato di immunità o di recettività che l'individuo p ossiede verso l 'infezion e; la vaccinazion e antidifterica, quale trattamento preventivo, ha oramai surperato le prime e più difct:icili p rove ed è venuta perfezionan•d osi n egli ultimi anni colla sostituzione dell e miscele di tossina..

antitossina più o men o iper- o ~poneutralizzate con l'anatossina; la sieroterapia specifica, è ora· m1ai assodato e comun emen te ammesso, riesce non solo a guarire la forma in atto e ad evitare le complicanze, tra cui la più grave, la para11s1 1postdifterica; m a costituisce altresì l'unico m ezztl. efficacr. e nazion ale di cura di questa coma>li· canza medesim a. Risulta inf1atti cla numerose osservazioni d ella ·scuola •del prof. •B erghinz e di ' rari autori che n ella grandissim·a maggioranza dei casi, più del 90 %, la complicanza ·p olin euritica si ha in difterici non sieroterapizzati .od inis·u fficentemente sie· roterapizzati; cl1e, istituitasi la paralisi, la sieroterapia inten sivia rie.sce, .q uasi sempre, aJd averne ra:gion e. Aven·do avt1to occasion e durante l' ultimo biennio di riconfermare ~1 ersonalmente questi concetti, in diversi casi .di paralisi postdifteriche, dei quali alcuni con difficoltà diagnostiche e particolar ità di decorso. mi è sembrato opportuno


1172

l L POLICLINICO

farne oggetto di bre\·e studio g·entil111e11te concessomi dal 1nio :\Iaestrl? prof. Bergl1inz. OSS ER\"AZJONE

I. -

~.

C.' di an11i due; e11tra i11

osp edale, iClivisione 1J»ediatric1a, il 6-12-1924. Nulla di notevole nell'ananmesi famigliare. Un mese lJrima dcll 'jngresso all'ospedale, sof•f erse ·d i difterite ·d elle fauci iper la .quale ebbe 1due iniezioni di siero anti difterico. Guarita della forma angi11o·sa, rimase ,debole e pallida e 1da circa dieci gtorr1i venne sta1bilendosi il <qu1aJdro clinico che po1ssiamo com.statare all'ingreisso: Aspetto di grande sofferenza, nutrizione scarsa. pallore; respiro difficoltoso ed affannoso, stfla· bismo, voce nasale, capo cadente in avanti, rigurgfto di liquidi dal naso, bocca stirata a sinistra (paralisi VII inferiore destro); occhio sinistro deviato all'interno per paralisi del VI sinistro; anisocoria: .p upilla si11istra più ampia dellJa d estra. La lingua Yiene sporta con la punta deviata a destra (paralisi XII1I destro); il Yelo pendulo è immobile, la deglutizione si compie con grande difficoltà. Riflesso oculo-cardiaco assai manifesto, polso aritmico, rifless-i ,p atellari aboliti totalmente. Astasia, abasia per graYe atassia. Esame dell'orina: negatiYo. T empieratura 37.50. . Non essendoci dubbi sulla diagnosi, fu ripresa intensamente la sierotel'lapia e, in 12 giorni, sj iniettarono, per via ipodermica 50.000 u. i. di si ero antidifterico, in parte ·dell'[.S.lVI., jn parte di Berna. Già dopo alcuni giorni si notò un inizio di miglioramento: la bambina cominciava a regge_rsi, a deglutire con minor difficoltà, a carnm1nare biarcollando. Di poi la grave sintomatologia andò gradualm ente migliorando; a sieroter apia ultimata non 1persisteYa che lo strabismo dell'occhio sinistro e la abolizione dei. riflessi · patellari. Il giorno 28 dicembre 1924 la piccola paziente viene dimessa completamente guarita. 1

1

.... ono rare n elle polineuriti diftericl1e Je lesio!Ili ùel VII e XII n ervi cranici, un po' m eno rare l e lesioni del VI e del III con strabismo e 1par1alisi dell'accomodazione (ramo ciliare del IIIJ); le une e Je altre m olto marcate nel nostro caso. P er queste particolarità, 1p·er la grave miastenia, la atassia, ed il con1plesso sintomatico di alta gravjtà il c-aso è note\'ole; note\'Ole il pronto e bril . 11ante successo della sieroterapia intensiYa. II. - ~I. V., d'anni 3, entra . in ospeclRle il 5 febbraio 1925. Nell'anamnesi famigliare c'è difterite della ma·drc lSei anni ;p rima e JPl].eurite essudativa non ancora rornpletamente risolta. la pazie11te godette sempir e ottima salute fino ad i1n m ese e mezzo fa : i.I?- quest'epoca (20-12-1924) fu ?Olt~ da feb·b re, 1apatia, pallore, disappetenza. I g1orn1 seguenti i famigliari notaro110 tumefazionp, ·delle regioni laterali del collo, degl utizione un po' difficile, r espirazione rus.sante· non dànno tuttavia importanza a questa rpiur gr~ve sintomato1_og~a. Finalmente otto giorni dopo l'inizio dei pr1m1 sintomi, visto che la b1ambina non migliorava, rlle era più abbattuta e tormentata da sforzi e colpi dj tosse ineffi.oaci a liberare le sue vie aeree, s i decidono a chiamare il medico dopo OSSER\"AZIONE

1

[.<\NNO XXXIV, FASC. 33]

aYer ris<::o11tra10 40° di temperatura ed aver provocato, ~01 dito introdotto nel retrobocca, unC:t. emorra.g1a . . I l medico a~·endo riscontrato membrane difte1·~ch~ e_ n~crot1ohe, i)ratica in tre ·g iorni, tre iniez1on1 d1 s1~ro antidi~terico, in seguito alle qua1i l1a g rave s1ntomalog1a va migliorando. Si nota 1p erò che la bambina si fa edematosa alla faccia ed. agli . arti e l 'esame più volte ripetuto della ur~na da presenza in discreta quantità di albu:r:11na, fino al .g iorno 20 gennaio . l~e5, in cui l c1sa111e non ne mo·s trava 1p iù traccie. A qiiesto punt~ tutt~ sembrava feli cemente suip erato = Ja bam'b1na r1prende,ra le sue abitu1dini era allegra, gioca·v a, mangiava di tutto; 1aveva' solo qualche colpo di tosse ed aveva il respiro legge~me?t e r~m?ro_so. ~1a ecco ·Oh e il giorno 28 genm.a10 1 fam1gl1ar1 notarono, per la prima volta, c~e pa_rte d ei ljquidi che la bambina prendeYa, r1gurg1taYano dal naso e la deglutizione si compiYa con t1na certa diffjcoltà. In pari tempo la Yoce assunse un accento nettamente nasale e la ban1bina non poteYa espr imersi più con chiarezza .t\.YYertito il ni ed1co, questi riprese la sieroteraa>ia (due in1 ezioni fatte il 1° f ebbraio). Il giorno dopo, a eletta dei famigliari, la bambina era peggiorata: n on reggeva pil'.1 bene la testa, non si recrO'e\Jla pfl in piedi n,è stava ben e seduta; era prof~~da · mente abbattuta. Il medico curante, aven·d'ola vista, preferì non più intervenire e si affi,dò alla cura as1piettante, ripromettendosi eventualmente di inviarla all'ospedale, ciò che avvenne il 5 feb·briaio 1~25 . .L\l suo ingresso all'ospedale la bambina presenta di patologico: Aspetto molto sofferente, abbattimento graYe, Yoce nasale, respir o stertoroso; ogni atto di de · gluti7.ione provoca stimolo di tosse e parte del liquido ,-iene ricacciato all'esterno .p er le vie nasali. Leggero strabismo convergente dell'occhio sinistro 1per rparesi ·d el retto esterno sjnistro; 1anisocori a (pupilla sinjstra più ampia della de.stl'la). I. . eggera deviazione a de5tra della rima boccale e ·della lingua; ugola , arc'hi palatini, tonsille, pareti faringee arrossate ma d eterse; immobilità di questi org,ani al toccamento, mancanza del rifle~so faringeo e dell'ugola; accenno a respiro b11lbare, irregolare, in m edja R. 32 al minuto. Toni cardiaci molto deboli ed· impuri; polso ip•i ccolo ed aritmico, frequenza 100 al minuto. Rìfl e.sso oculo cardiaco assai manifesto. Miastenia ge11erale e particolarmente accentuata J1a debolezza dei muscoli dell'arto inferiore di destra, dei · ml.1scnli. nucali, dello sternoclei domastoideo e del .trapezio di destra: la bambina non si regge. tiene la testa piegata in a, .anti e leggermente a destra; la scapola d estra appare divaricata e ~taccata dalla colonna vertebrale più che la sinistra (·p aresi 1del X1I); riflessi rotulei a·b oliti. Es1ame dell'urina: scarse, torbide, con abbondantissimo sedimento (urati fosfati); zucchero ed albumina assenti. Reazione di Schick positiva. · 5 febbraio. - Con·d1zioni 1so1pra descritte; temperatura 37.2° iniez . di 8000 unità i. di siero antidift. Berna . .Strofantotint. sei gocce. 6 febbraio. - La bam!bina isi è aggrav·ata miaggiormente, temp. 37.2,o-37.5°, polso molto debole ed aritmico, respiro n1aggiormente difficoltoso, sofferenza intensa. aloni cianotici agli occhi. 1


SEZIONE PRATICA ~on

,,uole 111è può prender nulla per bocca. Si pratioono due clisteri nutritivi; iniez. 12 mila 11 . i. cli siero di :l\1ilano, 1/2 millig. di stricnina e 112 di adrenalina. 7 febbraio. - Condizioni sempre più gravi ed orinai disperate; temp. 37.6°; non ha potuto prendere neppure u11a goccia di alimento, ogni tentativo di deglutizione proYoca accessi gravissimi di soff ociazione; astenia completa e gravissima, cuore e respiro sempre più compromessi. Si tenta l'alimentazione con sonda nasale ed in due volte s i somministrano gr. 400 di latte. Si insiste coJla siero-terapia: 10.000 · u. i. di siero, stricnina ed adrenalina con1e sopra; due clisteri cli acqua glu· corata. 8 febbraio. - , ·ta1nane lie,·e migliorarnento, polso irregolare, ma un po' più Yalido, respiro u11 po' meno rantoloso, temp. 37°. Si continua l'alin1entiazione con sonda nasale e si iniettano anrora 10.000 u. i. di siero. ~Ia poco dopo questa ultima iniezione s i nota un repentino peggioran1ento: la bambina ricade allo stato, quasi agonizzante, di ieri e si riperde ogni speranza. In CJllesto stato rimane tutto il giorno e buona parte della notte. 9 feb~)raio. tn111ane la bamlbina è un po' più sveglia, tenta cli sostenere un po' meglio la testina. Pol6o frequente 115, aritmico ma valido, respiro lln po' piì1 libero bencl1è ancora assai ostarolato dalle mu cosità e catarro faringeo. Si ritiene sufficente la sierote rapia; si continua la n lin1Pntazi one con sonda, si inietta 1/2 milligran11no cli stricnina e adrenalina. conti11ua lento ma progressivo I ocriorni seO'uenti o il mio-lioramento; la d eglutizione è ancora impossibile0 P per altri tre giorni i pasti Yengono dati ~ on la sonda. La bambina si vede risbrgere a ,-istia d 'occhio, è euforica, Ya riprendendo le sue forze, sostiene per un po', se aYvertita, la testina, riesce abbastanza bene a liberare coi colpi <li tosse le stie vie aeree dalla saliva e mucosità. Il giorno 18 febbraio i parenti vogljono portarsela a domicilio: da quattro giorni la piccola [paziente prende e deglutisce abbastanz1a b·ene i suoi pasti, con rari colpi di tosse; ha an.c ora tendenza a piegare la testa in avanti, incomincia a camminare con l'aiuto di una mano, mangia volentieri, parl1a discretament e, un po' lenta e cadenzata, con tono ancora leggermente nasale. Apjrettica, polso r egolare e valido 88' resip·iro normale· non pif1 strabismo nè de,riazione della bocc~ e della lingua. Non persiste che paresi del palato molle e mancanza dei riflessi patellari. In tali condiz1oni Yiene dimessa e qualch e tempo dopo ci viene comunicata la completa guarigion e. Il caso che abbiiamo potuto seguire e studiare nei òettaO'li è certamente interessante e molto o istruttivo. Non incertezze diagnostiche (pseudo~ membrane caratteristiche; ·cutireazione di S1chicl\ positiva, quadro polineuritico presso che complP.to e generale); trattamento sieroterapico asso1utarnE>nte tardivo, per incuria ed ignoranza dei iparenti, e insufficente durante la forma difterica in ·atto; esso riesce ad arrestiare l'infezione ed a vin<'erla ma non evita le immediate conseguenze

1173

di ll11a grave intossicazione già effettuatasi con stabile fissazione dei tossici nei tessuti di loro elezione; sistema 'nervoso, miocardio, reni. Indi ce della gra,·e intossicazione generale la nefrite durata per 20 giorn1. Appena viene determinandosi i l quadro della polineurite, si riprende 1a s ieroterapia, da prirr1a cautamente e con una certa titubanza p er lo sbocl< anafilattico che serr1bra 1nanifestarsi ad ogni iniezione, evidente• mente favorito dalle condizioni renali, e poi intensiva ed ard]ta. 1L a sintomatologi1a si co1n1pdeta a si aggrava sempre più e, a togliere ogni speranza, si 1aggiunge la minaccia dell' inanizione per la paralisi completa pei muscoli della degl11tizione e la conseguente invin cibile di.sfagia. Senza dubbio la sieroterapia intensiva non sarebbe bastata in questo caso a salvare la piccinia se non si fosse ovyiato al gravissimo 1pericolo mediante l'alimentazione forzata con sond•a nasale. Appena la bambina pot,è essere rialimentata, 1a si vide riacquistare le necessarie energie di re· siste nza ed immediatamente si notarono i benef iri influssi della sieroterapja nella rapi dia regres· Bione delle paralisi. OS. . ER\'AZIONE JII. -

I ... i\I., 1cl'anni 2 e mezzo; en-

tra il 6 agosto 1925 con diagnosi di laringotracl1eobronchite ·a cuta: .g·enitori sani, un fratellino cli 10 m esi 6amo; natia bene, allattata al seno per mesi tre, poi artificiialmente. Crescenza e sviluppo normali. Il 21 gi11gno 19"25 fu riscontrata aS1'etta da faringe-tonsillite di sospetta natura d:Lfte,r ica, per cui le fu praticata una iniez. di siero antidifterico. In ·d11e giorni la fe'b bre, che aveva raggiunto 1~00, scomparve e la bambina rimase solo un 1 p oco fiaoca, 1debole, e di umore ·d epresso. Continuò ·Cosi fino a dodici giorni or sono quando fu notata disfonia, voce nasale, e dopo un p1aio di giorni , caduta della testa in avanti, miastenia generale, ·disfagia con rigurgito ~er le fosse nasali, feb1b re. Da due giorni anche dispnea, affanno, tosse, abbattimento e febbre più elevata. E. O. 6-8-1925: pupille bene reagenti, non diplopie. Nessuna lesione di nervi cranici tranne: paralisi ,de] •'velo pen·dulo più com1p1leta neUa m età sinistra, fuoriuscita di liquidi dal naso. Riflessi patellari aboliti, mi1astenia grave. Catarro bron~bjale diffuso. Esame dell'orina: negativo, temp. 38.1-37.4. Si ,p ratica subito 1niezion_e 'di 10 u. i. (]i siero nntidifterico di Milano e per 5 giorni di seguito sj continua sieroterapia 1ntensiva iniettando com;ples'Sivamernte 45000 tl. i. si.ero, 1parte ·di Milano, parte di Berna. La bambina vien e alimentata con latte e cafrf1è-latte sommin)istrato con molta cau tela. e prudenza ad evitare il pas..saggio in laringe. Il giorno· 11.:8-1925: eruzion e da siero. Si sospenrte la sieroteI'lapia e si 1dà cloruro di calcio ed urotropina. La bambina deglutisce bene, non ri~ no·urO'ita sta in piedi e cammina con qualche incertezza, sostiene Ja testa, J1a voce è ap1pena na1

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M

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1174

TL POLICLINICO

sale, il palato si muoYe, il polso è regolare; mobilità degli arti infe~i ori 11ormale, riflessi patellari ancora aboliti. Il 24-8-1925 viene dimessa completamente guarita. '

Una macrobron cl1ite eYide11temente ab ingestis , aveva fuorviato in qu esto ca5o la giusta diagnosi; l'anamn esi, la paralisi del palato molle, l'abolizione ·d ei reflessi i:>atel1ari, la grave miastenia generalizzata, furon~ dati rp iù che sufficenti a ristabilire lo esatto diagnostico, riconferrnato splencli·da11Lt;n te e r a1)i•damente dal criterio terapeutico . I\' . - V. D. , d 'anni 4; entra ir1 r e.p arto pedtatrico il 12 ottoib re 1925. .t.\.narnnesi famigli1are tarata di tubercolosi dal Jato materno. Nato bene; cr ebbe leggermente rachitico. Un ir1ese e mezzo fa n el vicinato del bambino morì per paralisi postdifteric·a .una bambina di 5 anni; circa in quell' eipoca il paziente cominciò ad essere di cattiva vogli1a, a non correre al gioco, ad im})allidire; 25 gior11i· or sono, colto da vomito e da dolori in .gola, fu messo a l etto ed il medico riscontrò 1pseu·domembrane diftericl1e, gonfiore al collo. Praticò iniezione di una fiala di siero antidifterico. Di lì a po.chi giorni (3-4) stando il bambino anc ora a letto fu notata incapacità a reggersi, miastenia generale. Il bambino era migliorato nella r espirazione (da prima difficoltosa) ma era assolutamente incapace di reggersi s1Jlle gambe .e sul collo. La ,roce sembra non fosse nasale o solo leggermente, c'era una certa difficoltà alla deglutizion e ma senza rigurgito dal naso. Anche lo sguardo non era come di norma. In tali condizioni tirò innanzi per una venti11a di giorni finchè si decisero a ricorrere ·d allo specialist,a. 12 ottobre 1925: Esame ·d el fondo d ell'occhio n orm1ale in entram·b i 1g li oc.chi (1dott. F eruglio). Astasia, abasia, iper atassia; anisocoria , tardo e debole il riflesso faringeo. Polso frequente, aritmico, rifless o ocnlo cardiaco molto ·positivo. Rifl essi ,p1atellari, aboliti. Interveniamo colla Gieroterapia iniettando in tre giorni 20.000 u. i. ·di siero antidifterico. [l bambino migliora rapidamente , il 16 ottobre i ri· flessi patellari si riscontrano presenti , il bambino cammina bene, corre, sta bene. Pochi giorni dopo Yiene dimesso. O SSERVAZIONE

1

Q11esto caso è degno d'interesse .p er la precocità della p·a ralisi, per la prQYalenza d el di1Sordine atassico sulla paralisi ·del ipalato molle e del .f aringe. Dopo un lungo periodo di staziona· r] età dej sintorni, in cura aspettante , il trattamento specifico appena. iniziiato mostra i suoi ben efici influssi . D. R., d 'annj 4 e m ezzo. Entra in Reparto il 5 novembre 1925. Genitori e O SSERVAZIONE

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coll aterali, sani. Allattato al seno. Un anno fa ebbe morbillo e pertosse. 22 giorni or sono fu co]jpito da febbre , gonfiore ·al collo, diffi-coltà di

[ANNO

XXXIV,

FASC. 33]

deglutizione. La madre afferma d'avergli notato inembrane bi•ancastre in gola che 1puli e.ssa stessa provocando una piccola emorragia. 12 giorni dopo : voce nasale, rigurgito di liqt1i di, miastenia grave. Consultato il sanitario q11esti inietta complessivamente, in due giorni, 12 mila u. i. ·di S . A. ma non aven·d one riscointrato notevole vant·a ggio inviò il paziente all'ocpedale. . E. o. 5-11-1925: Molto pallido, si regge a stento, PU1Pille bene reagenti, motilità degli . occhi norrnale; f1acciale, ipoglosso integri. Velo pendulo itnmobile, lievemente stirato a ·destra; riflesso .faringeo abolito. Retro bocca deter5o; voce nasale; pol6o 90; riflesso oculo-cardiaco leggermente presente. Riflessi patellari ed ·achillei molto tardi e deboli. Miastenia. Esame clel fondo dell'occhio: negativo . Si riconferma la diagnosi di polineurite postdifterica e si riprende la sieroteraJl)i.Ja iniettando in tre giorni 9000 u. i. di S. di l\1ilano. Il giorno 9 i1ovembre in condizioni pressochè immutate il bambino esce per volontà dei genitori. Rientra t1n mese dopo (10 dicembre 1925) notevolmente aggravato. Vi si nota: strabismo convergente dell'occhio destro; diplopia, \ oce nettamente nasale; parali5i comrplet·a del 1Palato molle, c.h e pende fla-rçctdo e cascante, mosso pas·s ivame11te dai colpi di tosse; spenti i rifl essi del retro bocca; dispnea, polso 120, aritmico. Riflesso oculo cardiaco molto evidente. Riflessi patell1ari totalmente aboliti; andatura atassica barcollante. Ingerisce a:dagio adagi@ dei 1P1iccoli sorsi di liquidi, così non rigurgita. Si rifiuta di bere più prp,sto e più abbondantemente , perch è, dice lui stesso, si .soffocherebbe. Esaine oftalmoscopico negativo; temp. massima 37.8. Ripre.ndiamo la sieroterapia energicamente e in 12 giorni iniettiamo 30.000 u. i. di S. A. di C·a se produttrici diverse. La grave sintomatologia c0n fenomeni minacciosi a. .cari.co 1del cuore e del re51Pdro è ,q uesta volta particolarmente tenace. Si ricorre 1anche all'adrenalina .e alla stricnina, e si desiste dalla sieroteraip-ia quando filI11a1mente si nota un inizio di miglioramento. ·Questo però, benchè sensibile e progressivo ·è molto lento e il 10 gennaio 1926 (un .m ese dopo) persistono ancora aritmie, voce nMale, deambulazione e deglutizione difficoltate, abolizione dei riflessi patellari. Finalmente il 26 gennaio 1926 il bambino viene dimesso pressochè · in condizioni normali. 1

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Il <!aso è di particolare interesse 1P•er la su·a

gravità e per il decorso eccezionalmente lungo e protratto: l'una condizione e l'ialtra non ci è possibilé non mettere in rapporto col tenore della cura assolutamente tardiva irregolare e con intfJrr11zioni affatto inopportune. Infatti abbiamo visto : assenza di ogni trattamento durante l'infezione in atto, nonostante la sua gravità; stabili· m ento preco·c e dell1a !Paralisi e intervento con 12.000 di u. i. ·di S. all'inizio , poi interruzione di 7 giorni; nuovo mterve11to con 9000 u . i . e nuova interrt1zione di un mese. ·Lo stato polineuritico· \

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[ •.\NNO

XXXIV,

FASC.

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117~

SEZIONE PRATICA

si potrasse cosi per qua.si tre mesi a decorso progr essivamente più grave finchè ci è possibile riprer1dere la cura energica1r1ente quando i famigliarj, im1PXessionati, si de.cidono a riportarci j] piccolo infermo. Ed anche all ora a stento e molto lentamente si riesce ia vincere la teRaice sintomatologiia evid entemente per l 'alto grad o di fissazione e di impregnazione dei te.ssuti da parte della tossina, fissazione che l'antitossi11a non riuscì ad evitare, essendosi trovata n ell 'organismo sempre jn concentrazione troppo sca r sa . VI. - M. .E., di anni 4; entra in reparto il 3 giugno 1926. Genitori sani; il fratello maggiore s ano, un ·a ltro morto p er spasmoifilia. Allevamento natunale, crescenza e sviluppo n ormale. Nel Inarzo-giu gno 1924 eb·b e pertosse, nel gennaio 1926 m orbillo. Jl 17 aprile c. a. si ammalò con febbre elevata, gonfiore later o-cervicale. Fu rit.enuto ammalato <ii orecchioni di cui pare, ci fosse in paese pie.cola epi·demia e curato palli.ativamente. Però dopo una decina di giorni di rnalattia acuta il bam bino ron tinuA:\·a ad essere di cattiva voglia, di scarso appetito , pallido e deperito. Verso la metà di maggj o (qu•asi un m ese dopo la forma acuta) fu notata dis'fo nia con aJbbassamento di voce e raucedin e. Il sa11itario cl1e vide il bambino in ques ta epoca non vi foce gran caso e lo lasciò senza speciali trattamenti. 1\!Ia Ja sindrome and ò estendendosi ed aggravandosi P jJ 3 gi11gno 1926 ''iene allra nostra osservazione. OSSERVAZIONE

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E. O. 3-6-1926: grave m iastenia genetale, caduta

della testa in avanti; sgu·ardo atomo; rnitriasi bilaterale, scarso e tardo il riflesso 1pupillare sia alla luce che all'accomodazione; movimenti d e·i globi oculari normale. VII p•aio integro, X.JI integro. Paralisi completa del velo pendulo; paralisi delle corde vocali (dott. P·arenti). Rifl essi ad,dominali e .cr emasterici presenti; patellari abolitj , an·datura atassica; voce rauca e nasale. Esame viscerale n egativo; evidentissimo j] rtflesso oc11lo cardiaco: Si provoca dispnea g-rave ·ed un n etto •arresto del cuore ch e• impr essiona. Esame urin a; n egati,ro. Es. oftalmoscopico, n,egativo. Dall 'anarnnesi, ·dall'esame obiettivo <leduciamo trattarsi cd i polineurite da pregressa difterite passata inosservata e giunta oramai ad un grado cl i estrama gravità. Tentjamo Ja ·s ieroterapia, la stricnina, l'adrenalina; iniettia1no ogni giorno per via ipodermica 5000 u. j_ di S. A. Il baml:>ino non migliora ben ch è si alimenti modica.mente, la. deglutizjone non essen,do del tutto impossibile. Soggiace spesso a crisi bulbari gTavissime; in una ·d i queste soccombe il 9 giugno 1926. Gli erano state iniettate 36.000 u. i. ·di S . .i\.. come al solito di C:ase pro,dt1ttrici ·d iverse. Dirò fra ipoco delle difficoltà diagnostiche del caso; notiamo intanto 1 insuccesso della sieroterapia, giunta as·s olutamente in ritarçlo ·d avanti a delle irreparabili compro.m isiSioni dell'innervazione d'el cuore e del respiro. Ben presto però e 1

proprio n ella s tessa famiglia del piccolo defunto la 5ierotera1p1ia ebbe la sua rivalsa; inf.atti a distanza di un mese appena si ammalò ·l' unico fratello superstite di anni 5 e me~zo . Amm.a estrati dalla dura · esperienza mi chiarnano d 'urgenza: trovo il b1an1bino a letto con febbre a 38.5, alquanto abbattuto con tumefazi.one discreta di ghiandole agli angoli mandibolari, specie di destra e sensibilità dolorosa alla palpazione L' esame degli altri organi ed appar·ati riesce n egativo. All'is1Pezione del faringe noto entrambe le to11sille moderatiamen te ingros·?ate e coperte da un velo di leg.g era patina. ·Ne ·p relevo un po' e n e allestisco alcuni strisci che tratto coi var1 n1etodi. .i\11' esame microscopico, associate a varie specie batteriche troYo, in numero piuttosto $Carso , forme indubbie ,del bacillo di Loffler. Intra-prendo la ·sieroteraipia, inietto ciomples sivamente 20.000 ll. i. di S. A. e in una settimana il bambino lascia il letto in pjen1a convalescenza . Nessuna complicanza, nessun postumo. I genitori, p erson e i.ntelligenti, non s i stancavano di rjpetermi che le m anifestazioni. morbose del loro piccolo defunto diag·nosticate per orecchioni erano 5tate icl entiche a qu este testè guarite. ~

VII. - D. V. E .. òi a'n ni 23; entra in r 0ip arto medico il 12 agosto 1926 c on diagnosi cli postumi di letargia; n ullta di notevole n el . l'anamnesi famigliare e personale r emota. Una grav-i·danza co,n parto normale, nessun aborto. Ileotiifo a 19 anni poi semipre (bene fino al primo rli febbraio del c. a. In questa epocia .fu colpita da raucertin e e da abbassam ento di voce, cui la paziente non fec e gran c aso. II di stl1rbi 1però tendevano ad aggravàrsi e verso la fine di aprile costrinsero la paziente a mettersi a letto es~endo intervenuto dolore in g·ola, gonfiore al collo , tosse e difficoltà di respiro, febbre. Tenne il letto fino verso la metà di maggio ; coi rolpi. di tosse emetteva, 1a. st10 dire, m embrane e ratarro sanguinol ento. Si curò con colluttori e fumigazioni. Verso il 15 maggio iwsciò iI letto e le sembrava di andare migliorando, se non eh.è dop o alcuni giorni, che la paziente non sa precisare, .cominciò ad avere difficoltà per la d egl11tizion e, ·p assa.gg·io ·d i liqutdi inghiottiti dalla gola alle narici, voce rauca e nasale, senso cli oip1pressione, disturbi cardi1aici. Si aggiunse tosto grave cefalea specialmente frontal e e cominciò a per dr.re la vi.s ta tanto ·da non poter distingl1ere gli oggetti. Non strabismo. In queste condizioni venl!le .al 'Consultorio del mi.o prim·a rio prof. P en. nato che diagnosticò for•m a postdifterica e prescrisse siero-terapia. Dopo 4 iniezioni di siero i diJSturbj andarono .sceman·do; 1p ersistette p,i ù a lungo l'of talmo.p leg·ia e la cefialea. Al suo ingres.so in ospedale si lagna di persistente m iastenia diffusa e specialmente gr·a nde d'ebolezza agli arti, incertezza, lentezza e pesantezza i1ei movimenti, tacile stanchez.zia; alc11ni g·iorl!li prim·a le cadevano di. mano gli ogg·etti senza avverti.rlL Intellig·enza sempre integra, alvo r egolare. OSSERVAZIONE 1

1

. d


1176

IL POLICLINICO

E. O. 13 agosto 1926, nutrizione buona, esame vis·cerale n egativo ; a11estesia completa del faringe e d el yelo !Pendulo, abolizione dei riflessi del retro boceia, abolizione ·dei riflessi patellari etl a.chil1ei. Riflesso muscolare ·d ei g·emelli, vivace; :iipoestesia degli e'Str8mi ·diistali ·degli ·arti, andatu11a legger111ente atassica; deglutizione un po' stentata, esan1e oculare: 00 V = 10/10 em1n etropi (·dott. F eru glio) . Esame t1rina : negativo. La sintomatologia essoo·do eYtdentemente i11 de~ cr escenza e d 'altra parte la sieroterapia avendo già d ato i suoi benefici effetti, ci rimettiamo ora alla cura rico.stituente e fisica: i11iezioni gior11aJier e a rsenicali e ·stricninicl1e, 1ba:gno solforoso, riposo, massaggio, elettroterapia. La malata continua a mi1g liorare, ·va ri1acquistan·do le sue forze, la coordinazione e la speditezza -O.ei movimenti ; ricompaiono l en tamente i rifle~si , c h e erano spenti , da prima tardi e deboli di poi normali. Viene dimessa il giorno 11-9-19-26 con residuo ancora teli appena una Jegg·era 1dimint1zione del rifl esso e ·de1J.a sensibilità fari'ng·ea.

* **

Le paralisi postdiftericl1e vengono comunemente consi derate come n euriti 1pe rif ericl1e infettive= i .p jù recenti stu·di e g·l1 esperimenti in anima 1 i adatti (cani, conigli) hanno dimostrato che l e lesioni, sempre di carattere ·degenerativo, possono colpire tanto l e fibre perifericl1e quanto le cellul e central i in modo diffuso ed in guisa da al· t erare l'intero neurone (Guizzetti). I11 tal m odo si comprendono ipiù facilmente certe 1p·ar.a li1Si isoliate, per esempio l 'oftalmoplegia interna l)er paralisi d el muscolo ciliare e ·delJ'jride st:>n za cointer essam ento ·della muscolatura esterna. (r etti e obliqui) com e abbiamo visto in alcuni dei nostri ca s i. I nuclei di origine dell 'oculo-motore essendo parecchi e separati, si co.r nprende 1come u-no ò più a ·differenza degli .altri 1posson o restar C' illeisi e il n eurone ·da essi originato p erfettamente funzion1ante; meno facile ed in te1_1 igibile si fatta 1p ossibilità nel caso di le· 1Sior1i al solo tronco n ervoso (neurite). La diagnosi di poli ne urite postdifterica riesce generalmente assai facile , specie se l 'infezione djfterica s i presentò in forma grave e conclamata: i11 g enerale i fen omeni paralitici compai 0110, u11a ven tina di giorni dopo la guarigione d ei fen omeni lociali. 1M a si possono osservare <iei c~:si con paralisi immediata , con paralisi precoce o tarcliY a , com e abbia rno potuto vedere no1 stessi. Spesso p erò le parali si d ifteriche ten gono dietrv a casi assai leggeri d i d rfterite non curati o passati affatto inosservati; sono eccezionali dopo la forma laringea, seguono per lo più alla forma anginot:ia n ella misura di cir ca uno su dieci di qllec;t i ra~ i.

[ANNO

XXXIV, F ASC. 33}

Sono appu11to i casi, in cui l'anamnesi tace r fu fuorviata (vedi osserYazione \~I ) cl1e possono presentare difficoltà diagnostiche e devono essere riconosciuti dal solo quadro clinico attuale. La localizzazione più frequente e quasi caratteristica della paralisi difterica si 11a nei muscoli del palato molle e della faringe (territorio dc1 IX e X nervi cranici). La IJriorità di questa 1ocalizzazione sarebbe pressochè costante qualunque sia la sede del 1processo difterico 1P1rimitivo (difterite delba pelle, delle ferite ecc. ). Abbastanza spesso anzi il processo morboso si limita a quest 1 linic·a localizzazione. La paralisi isolata dei muscoli ·d el palato moll e e della faringe fu riscontrata in rarissimi altri casi <morbillo? influ~nla? ) ; essa fa parte delle sindromi bulbari ,p er lesioni ·d el nucleo ambiguo (p1ar ali'si faringo-laring·o-velo-palatina), delle form e pontine e bulbari della malattia di Hein1· l\tfedin, della paralisi ascendente di Land.ry, dell 1· paralisi pseudo-bulbari. Questi quadri però, sempre gra·vissimi, non si limitano alla paralisi d el ,palato molle e della faringe , e facile n e riesce la ·differenzia.zione dal ·complesso sintomatico come dal modo di insorgere e dal decorso. Dopo la paralisi del velo ch e fu costante n ei casi s t11•diati ·dalla nostra ,S cuola, circa una quarantina, viene per frequenza l 'astenia generalizzata e la paraparesi flaccida più o .m eno acce11tuata, con l'abolizione dei riflessi patellari ed atassia od im·p ossibilità a reggersi (1paraplegia ~ . _i\nche questi sintomi appaiono costanti in tutt i i nostri casi. Essi però non hanno nulla di caratteristico p er la forrna difterica e si rinvengono anch e n ei rari casi di polineurite conseguente ad infezion i od intossicazioni òi altra natura (influenzale, tificia, tubercolare, rr1alarica, puerperu le, alcoolica, saturnina, ansenicale, ecc.) . I.e lesioni dei nervi oculari , ,p iù o meno estese, con strabi·smo, anisocoria, ·orftialmopleg'ie, ho tPOtnto riscontrare sei volte su sette. Fatto importante,· il riflesso oculo cardiaco , accuratamente ricercn.to, fu trovato sempre presente e più o ineno marciato in diretto ra1)porto colla gravitù d ell a forma. Come € noto le lesioni del ·III, del IV e VI paio. ,p ossono rinvenirsi oltrecl11à in n euriti to?siche o d inf etti,'e di altra natura , n ella lesione della base del cranio e dell'orbita, in caso ·d i tumori, di meningiti, traumi, ascessi, emorragie, ecc. ' ' iene poi per frequenza la paralisi, di solito nnilatenale, del ' 'il.I e XII (2 casi su 7). Particolare interesse per la rarftà e per le difficoltà ·d i·a gnostiche cui può d are lu ogo assume la paralisi delle cord e Yocali, specie quando il quadro IPOlin euritico esordisce con qu esto sintoma


[ ..\NNO

XXXIV,

FASC.

33)

SEZIONE PRATI C..\

(vedi Osservazione \ "I) . Al lor a si può pensare, in pir.coli inferrni, ad adenopatia tracheo-bronchiale, a tumori mediastinici, esofagei, ecc., e, in adulti ad caneurismi, lesioni degli apici polmonari, gozzi, ecc., fatti tutti che comprimendo e l edendo 1 ricorrenti provocano la paralisi cli una o di tutte e due le corde vocali. Difficoltà diagnosticl1c, si 1possono avere, in taluni casi, tra polineuri1 e e 1nalattia di Heine Medin: a IJ)arte il modo particolar e di insorgere e le lesioni del retrobocca cl1e molto raramente rruancano n ella p olineL1 ri te, nella malattia di I-Ieine Medin le lesioni delle estremità inferiori sono meno simrnetriche, colpiscon o gruppi mu· scolari ben determinabili; l 'andatura quando è possibile è paralitica mrntre nPll a 1poline11rite è atassica-c;teppante. Meno facil e l 'errore con l'encefalite letargica (vedi Osservazione VII) <1uadro multiforme e com1plp,sso nello stadio acuto, ben d eterminato e ber1e caratterizzato n ello staàio cronico: ipertonia, iperiflessia, aspetto statuari o , tre1nori. lentezza e ipesantezza nei movjmenti, ecc . I .e lesioni di sensibilitil, ccrtarnente 1presenti nel quadro della polinet1rite cl ifterica non si posson0 mettere agevoln1ente in eYidenza n ei bambini; esse si palesano invece bene n egli adulti (Bergh inz) (vedi Osservazion e ' ' tllJ. I

* **

I criteri terapeutici risultano chia rame11te dai casi su riferiti: sieroterapia i ntensiva fino ad ottenere un principio di miglioramento e ricorrenclo a tipi V18.ri di siero data l 'esistenza d i cep1pi bactcrici diversi (Berghinz). ~ ei casi indicati : pj ec ole d osi di adrenalina e stricnina. Badare all'opportuna alimentazione dei pazienti ricorr endo e\'en tualtnente all'alimentazione artific irale forzata.

TJdin e, 15 novembre 1926.

_.. R.lcordlamo l'Interessante pubblicazione : Prof. FRANCESCO VALACUSSA

lrledioo della Fa.migJJia Reale, Direttore e Promano del Preventorio per lattanti cc E. Ma;raind Il, Medico prima.rio nell'Ospedale infa.ntile « Bambino Gesù n. Do· e.ente dri Clinica pediatrica nella R. Università dl

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.

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117?

NOTE E CONTRIBUTI. Le 1·ice1·che di Giudiceand1·ea e la così detta '' attivazione in vit1·0 della W. '' confe1·· n1ano il valo1·e della nuova sierodiagnosi della sifilide (1) p er il prof. OLINTO SCIARRA cloc. di pat. m ed. nella R. Univ. di Napoli. P er i11tendere bei1e Ja IPUbblicazione di Giudiceandrea su << Il Policlin,ico » (2) è necessario Psan1inare la sua comunicazione alla R. Accademia di Roma (3), cui si riferisce: « L'uso deil'alcool riella esecuziorie della Wassermanri e un 1i1Jovo n1c:;:;o di attiva;;ion.e della prova ».

i nota s ubito che una sola serie di indagini errale 11n indotto il Giudiceandrea a conclusioni infondate sul mec·o anismo i11timo e sul valore de~ mio metodo, in pieno contrasto con .g li ottimi ri ul l:l ti delle stie esperie11ze cornpiarati·Ye con la ,,. a e; erm~11n .

* ** ESPERIENZE OI GIUDICEANDREA (3).

Serie con alcool eseguite con numerosi sieri p ositivi, parzi1almente positivi e prelev·ati da individui sotto1posti a cure e negativi già speri111entati (c on la vVassermann?) o prelevati da incli,·iclui indubbiamente sani ». I -

«

1\iletodo all'alcool

i cri: cc. 0.20

\Vass. comune: 0.10

P osit i,.i completa1ncnte

parzialme11te

»

))

))

Nega ti\·j

++++ +++ +++

+++ ++++--

(emolisi lenta)

+--+ +--

)) ))

eYi dente1nente s_oddisfacentissiml. lenta ,, non lla importanza ,p ercl1è Giu di ce::i11drea conside\I'a « lenta l'emolisi cl1e non si effettura in m ezz'ora». Io ho consigliato di atten dere da 1/.2 a 2 ore. Perciò se la titolazione del coniplemento i• stata fatta in preseri::,a di alcool, 0,15 giudi co negativo il + - - - e dubbio il ·t ·+- - -. P erò i sieri con esito + + - - sono certamente qu elli <e negativi sp erimeritati >> cioè 'V - negativj; qt1indi non si può· escludere la lue. Nei mj ei esp erjmenti, su o.g ni 100 W. n egative, 13-14 ''oltc la mia r eazio11e è stata 1positiva e R L u Ltati L ' << emolisi

----

~ c r ARRA.

Poli cli 11ico, Sez. prat., n. 27, 1926; R ifor1na l\Jed ica, n. 23, 1926. (2) GIUOICEANOREA. Pol'i.clirii co, Sez. prat., n. 16-18 (1)

aprile 1927. (3) GIUDTCEANOREA. .i\.tti ·della R . .A..ccad emia l\Iedic,a di Roma, fase. 3. marzo 1927.


1178

·sempre con sieri appartenenti a luetici certi, eredoluetici o ad individui molto sospetti. Il y1alore di una nuova sierodiagnosi va commisurato p iù alla clinica che ai risultati della W.; questa n on è r eazione perfettissima e si rivela positiva nel 44-66 % di casi luetici, secondo le conclusioni recenti della Com mission e Internazion ale di Copenaghen (per lo studio della standardizzazione della sierodiagnosi della lue. lnoltre, n ella \V. reagiscono solo gli anticorpi in ecces6o o sfuggiti alla fisStazion e n el sangu e; gli aggregati antigeno-anticorpo, fattori essenzi·a1i della mia r eazione, r estano perfettamente inattivi; reagis co110 invece 1iella « R . lV. di cori-

f erma

\

[:\NNO

IL POLICLINICO

».

E . naturale che la W. comun e sia negativa in casi di sifilidi gravi o maligne e in individui eredoluetici debilitati lentamente e lungamente d all'infezione durante lo svilup1p'O, poichè ·gli anti · corpi, 1p rodottisi scarsamente p er la debole rea zione difensiva organica, restano tutti fissati n el sangue. In questi casi la mia r eazione è positiva e !})Ositiva ancora si ri,•ela quando gli antilu etici 11anno ridotta alla negatività la \V. ma n on spenta o r esa latente l 'infezione. Nei casi invece w~ - resistenti asintomatici clinicamente, n ei quali la W. positiva dipende unicamente dia immunità ·a ttiva antilipoidea, la m )a reazione è negativa. A questo pro1p osito via ricordato u11 mio esperimento, 1p er il quale si può f~rse con cludere che la mia reazione positiva è <e indice di infezione in atto » . 1

In casi sperin1entali - scrissi - con \V. fortemente positiva, dovuta però a immunità a ttiva antilipoidea in seguito ad iniezion i di antigeni luetici, si è sempll'e ottenuto esito negativo , com'era prevedibile per il m eccanismo intimo d ella reazione » . «

Orbene resi W. - rpositivi animali W . - n egativi - ciò era già precedentemente riuscito agevolissimo anch e a W assermann { 1) - la mia reazione fu positiva solo durarite le iniezioni e divenne completamente negativa dopo sosp ese tali iniezioni, pur persistendo lungamente positiva la W.

B questa un'altra conferma ch e i fattori d ella mira r eazione sono anticar.p i e ·a ntig·eno; e· l 'antigeno luetico - nonostante le imprecisioni scientifi<!h c sulla sua natura - è, più degli anticorpi, esponente di infezione in atto, in conformità anche delle indagini di \Vasserma11n (2) secondo le qu ali <l i Jjpoidi patologici (antigeni) provengono <1) \~/ASSER HANN /\ . Berl. Klin. lVoch., n . 9, 19-21.

(2) Io. Ihid.

XXXIV, FASC. 33]

dalle 5[>irochete e dalle cellule dell'organismo ospite che stanno sotto l'influenza di esse ». Cosi si comprende perchè la mia reazione è negativa n ei li·quidi cefalo-rachid:iiani, nei trasudati ed essudati W' - positivi, poveri di anti.g eni e riccl1i di anticorpi rimasti lungamente isolati in essi per il l ento se.ambio col sangue. Ciò è impor tantissimo 1Per la terapia della neurosifilide : più che l a V./. p ositiva del liquor, valgono la iperalbuminosi e la ipercitosi a denotare una lesione in atto.

* ** Serie di ricerche di G. con etere. Risultati: '< Sieri: cc. 0.20 1lVIetodo W1ass. all' etere comune : 0.10 P ositivi çompletainente +++ +++ » parzialmente + -+->legativi (emolisi rapida) e cioè risultati analoghi a quelli ·d ella Wassern1ann , mia m eno evidenti cl1e col metodo all'al cool praticato conterr1poraneamente ». II -

1

P er esiti così favor evoli - conformi in tutto a quelli da me ottenuti con etere - nessun commento 1nigliore delle p·a role di Giudiceandrea s tesso : « l 'eliminazione dell'anti·g eno estratto, il ' cui ti~olo è sempre da controllare, e la sua sostituzione con una sostan za a proprietà costante do,·rrbbe con siderarsi u rua ' rera conquista della i.Si erodjagnosi della lues, elimi11andosi così una delle possil>ili cat1se di errore >> . · FinoTa ' le ricerche di Giudiceandrea praticat~ <'On i sieri inattivi 'Usati nella Wass., m eritano il .plauso incondizion ato ; non vi è dubbio che, se . i fossero qui arresi.tate, le conc1usion i sarebbero state più che favorevoli.

* ** Ricercl1e di G. swla riatura della reazione: A ) incomp lete e B ) errate.

Giudiceandrea scrive: (( Il siero lueticò mi ha deviato il complemento soltanto 1Perchè trattato ·con alcool o con etere, verificandosi in tal modo il fondamento di una reazione n·u ova o invece perch1è è stato se1nplicemente impiegato A)

'i li una dose eccessiva, doppia di quella che suole usarsi n.ella comune wassermanri? e< Ripetei allora le esperienze usando con al-

cool ed etere - solo 0.10 di siero positivo, facendo però nello stesso tempo la 1prova con la. dose doppia proposta da Sciarra. Risultati : Sieri Metodo l\1etodo wass. alcool etere comune Positivo 0.20 +++ +++ )) 0.10 - ---+ + + Non si può per ciò dubitare cl1e la deviazione ccn 0.20 si debba soltanto all'eccessiva dose del siero »


1ANNO :\XXI\., .. r'ASC. 33]

Se Giudiceandrea avesse scelto sieri fortemente .positivi ( + + + + ) di luetici con infezione in atto, avrebbe ottenuta anche con 0.10 la mia .reazio11e positiva, totale o parziale. ~011 senza ragione io scrissi: << Volendo, ,p er .esami comparativi , usare la stessa dose di complemento necesaria nella W., occorrono 0.20-0.30 crr1c. di siero, percl1è la reazione si avveri chiaramente essendo i sieri p iù riccl1i di anticorpi che di antigeni lipoidei » . La r eazion e con 0,10 pu~ essere posi ti v·a ma non chiara111e11te e ciò in rapporto alla ·d ose di com• ;plemento non commisurata 1al quantitativo di antigeno contenuto nel 0,1 di siero, il quale invece può essere ricco di anticorpi, ,p rodottisi in più del 11P ce ~ sario per la legge di sovracompensazione del \' ieigert, e dare la R. \V. positiva intensa. Se non avessi seguito tali concetti mi sarei sfiduci~t o li 1 primi esiti incerti o negativi con 0,1 di sj ero e non avrei ideato la reazione. 1

Per evitare ancora il più piccolo dubbio - dice Giudiceandrea - ricorsi ad un mezzo di non dubbio significato: adopera'l cioè l'alta BJ

-

dose d i 0.20 ed anc.he di 0.30, ma senza affatto alieool o etere, e soltanto diluendola nelle opportune

proporzioni in siero fisiologico. Il risultato , abbastanza eloquente, fu: Sieri senza alcool n è etere. ma solo in soluz. fi siologica.

Posi ti ,-o completamente (0.20; ,, parzialmente (0.20) :Nega t i ,-o (0.20} Il

(0.30)

(0.30)

- - -

+ - -

+

++

++++ +

(emolisi lentissim'l.) (emolisi lentissima)

Non si può negare perciò ~he il ·siero 1positivo può deviar.e il complemento da solo a 0.20; che il siero parzialmente positivo lo devita parzialmente .a 0.20 e totalmente se si aumenta fino a 0.30 la dose del siero, mentre anche il siero n egativo dà un' emolisi lentissima a 0.20 e parziale a 0.30. ..Si 1può concludere che la deviazione ottenuta da Sciarra usando l'alcool senza antigene, o l'etere, era dovuta unicamente alla dose elev·a ta del siero » . 11 risultato di tali esperienze, equivalenti al .controllo dei sieri, significa solo questo : se lettt i risultati dopo due ore, i l sistema emolitico è deficiente oppure i sieri usati harino azione anticorriplenientare e non sono bitoni affa·tto per la mia rea:;ione e p er la W.

Se non fosse c0si cadrebbero nel nulla tu tte le sierodiagnosi 1della siifiìide finora note. Quale reazione più precisa, sicura e semplice di questa, ' tendente a m ettere in evidenza uno sconosciuto 1po~ere anticomplementare specifico dei sieri luetici? Il ,potere antic omplemen~ar e purtroppo non è specifico dei sieri luetici. ma comune ai · sieri inattiv~i

Poichè non è possibile che il prof. Giudiceandrea, di cui è ben nota 1a tutti la scru polosa competenza,, ·abbita usato sieri anticomplementari e qt1indi da .scartarsi, ho ragione di credere che egli in queste indagini, isolate e senza la W .., pure servendosi di ottimo sistema emolitico, ab bia letto i risultati troppo presto, in mezz'ora o meno come nelle indagini (I ) con alcool.

I sieri inattivi ben conservati non fissano mai il complemento a 0.20-0.30 ed anche a dosi maggiori. Del resto poi la reazione positiva ha valore solo quando il controllo del siero presenta emol·l si completa.

chiaro che se Giudiceandrea avesse avuto minore impazienza per il ritardo dell'emolisi, « lentis s'lma » anche con i sieri negativi, avrebbe · confermato che cc unicamente 1a.ll"azione dell'alcool e dell'etere s ul siero è dovuta la fiSBazione del complemento costituendosi così il fattore di una nuo,,a reazione ». -. È

*

**

u

))

1179

SEZIONE PHAT H.:.\

aiterati ed a molti sieri àttiv'i.

«

Ed ora pocl1e considerazioni su la cosidetta attiv1a zione in vitro della wassermann ».

Giudiceandrea « usando nella Wassermann: Siero in esame . . . . . cc. 0.10 Soluz. fisiolog. 8,5-9 %o . . . » 0.30 Alcool a 9,50 . . . • . . . . » 0.10 ha ottenuto una maggiore evidenza della reazione positiva ·debole o dubbia o un1a reazione apprezzabile quando con la W. manca, 1pur trattandosi di sier o luetico. Risultato di numerose esperien ze : wass. In soluz. Sieri : cc. 0.10 comune idroalcoolica con l'antigeno Positivi completamente ++ + + + + + » 1parzialmen te ++++ + :» debolmente + ++ .Quasi negativi + - (em. lentis. ) - (em. lent.) Dubbi + - (em. lentis.) - (em. lent.) ~egat . sicl1ram. - - (em. un po' lenta) - - Non metto in dubbio l'aumento di sensibilità della \V. Però GiudiceandrE>a, come egli stesso confessa, sen za .seguire concetti esatti su l'azione dell'alv cool, l1a creduto di ·a ver tro\/lata una cosa nuova • solamente 1per aver concluso erratamente s ulla. mia reazione ritenendola con 0.10 • di si·ero luetico · costantemente negativa ciò che non è. .i\.ltrimenti non sarebbe ·g iustificato l'aver egli ricono~ciuto dopo all'alcool la efficace benefica azione nella deviazione del coffilplemento negatagli prima nelle 1nedesime condizioni di uso. · Fo notare nell'uso dell'ia.lcool: · •

.

I

I

a) l'alcool assoluto · o quasi tale posto direttarn.ente sul siero agisce rapidamente e sicura· mente in piccolissima dose;


'

1180

[ANNO XXXIV,. F ASC. 313 j

TL POLICLINICO

b) se u salo invece diluito, corne ha fatto Giud·ice<in drea, o 11.el si.ero diluito ha un'azione lenta ed incerta e solo in, dos·e maggiore.

La maggiore sensibilità però, comunque, si otti e11e solo per i sieri luetici provvisti ài aggregati antig erio-anticorpo.

111 ogni caso non si tratta, come pensa Giudiceandrea, della necessità di aggiungere alcooì alla \V., potendosi l'effetto medesimo ottener~ con l'alcool dell'antigen o usato opp"rtunamente.

M•a tali sieri negativi a 0.10 sono fortemente 1positivl a 0.20, col mio metodo all'alcool senza antigenq. Quale l'utilità pratica allora della sudd'e tta unificazione? In cljnica necessita svelare le W. pseudo-negative -e ciò è possibile solo col mio metodo sepa.. rato, col metodo unificato totale o col metodo S.-W. (1) . Ancora un'altra considerazione va fatta: la uti· li~sima reazione ·di intorbidamento (2) riscontrabile nellia prima ,p arte della mia reazione con Rlcool si verifica solo con le unificazioni da me proposte.

E sempre e solo l'azione diretta dell'alcool sul .<;iero che conta più della dose. GitidiCearidreci non avrebbe ottenuto la sensibilizzazione della w. con alcool così diluito, se non l'aves se ·usato in dose doppia di quella con· sigliata da me e diretta·m.ente sul siero.

Quindi Giudiceandrea ha seguito le mie direttive nell'uso dell'alcool e non h·a fatto altro che unificare il mio metodo e quello ·ài Wasserrnann. Re.sta ora a yedere se tale modalità di unificazione, impropriamente detta « attivazione della \V. », è utile. Se Giudi~eandrea avesse praticato contempo.. raneamente •anche il mio metodo all'alcool avrebbe avuto con essp esiti molto .p iù evidenti, i suoi ri·s ultati infatti col metodo [puro all'alcool, sebbene con sieri diversi, sono molto migliori di quelli da lui ottent1ti con alcool diluito e con antigene. La unificazione fatta ·d•a Giudicean·d'r ea è incerta e lenta per la diluizione dell'alcool e non è ua preferirsj al mio metodo ·all'alcool o ai metodi Unificati più rapidi e sicuri. (1) Ulteriori indagini sulla nuova sierodiagnosi rtella stfllide. Sua unificazione con la W. Nuo var reazione d'intorbidcimento. (Riforma ~1edj c1a, n. 15, 1927). -7\1.etodi W . e S. iini ficati. Con prevalenza della Wassermann (met. W.-S.) (1) O. SCIARRA.

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.'-\lcuni analisti usano il COIDfPlemento a dose fhssa, 0,10 cc. p. es., se11za titolarlo. Ciò è errato, per la W. e più ancora pel mio metodo, anche se il sangue è 1prelevato da più cavie. L'attività del complemento v·a ria nella medesima c·a via e dia ca.via a cavia; la mescolanza quin·di -d i complementi diversi è variabile anche essa • S1pesso con 0,03 ·di co1nplemento integro si na emolisi totale. Il rorriplemento va titolato volta per volta ed in prese·n za di alcool 0.15 e di siero normale 0.20. (1) SCIARRA. Rifo1ma Medica, n .. 15, 1927. « a) Metodo unificato con prevalenza della S.

(n1etodo S.-W.).

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AntiJgen·o

Com~len...

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1.5

Metà. dose usata per la W.

Dose secondo il titolo.

Termosta.to, s iet. emol. ecc.

termostato 0.10

0.05

1

Dose per la

w.

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Antigeno alcoolico diluito a parti uguali

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e.e.

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0.10

Dose per la W. non minore però di O. lC-0:5.

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)/2· 2 ore ; esito .

b) Metodo unificato totale S.-lV. , Co.m e il precedente, aggiungendo 7Jerò tutta la dose di antigeno 1ichiesta per la Wassermann. ».

Si fa agire l'alcool dell'antigeno.

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M• ... Cl)_,

Dose secondo il titolo.

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1.5

Oomplem.

e.e. Dose secondo il titolo.

Termostato, sist. emol. ecc. •

E prefer1b1le usare antigeno di tito1o non eleviate. Volendo adoperare l'antigeno· integro direttamente sul siero lo ·Si usi alla dose di 0,05 per evitare l'intorbidamento intenso e si aggiunga l'eccedenza fino alla dose utile 1Per la W. dopo la soluzione fi siologica ».

(2) $GIARRA. Ri forma Medica, n. 15, 19"27. « Reazione di intorbidamento » .

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Intorbidamento ca· · Limpideziz..a e· tf8ratteriStleo di di· spare;:za. luizione di antigen-0.


.. [ANNO XXXIV, F ASC.

3.3]

SEZIONE PRATICA

La dose utile per la reazione sarà quella minima occorrente per l' errwlisi completa di 1 c,c. di globtt li rossi 5 %.

Risultando in tal modo lia ·dose del complem·ento esclusivamente in raplJ>Orto al sistema emolitico in uso, anche se è stata deficiente la preparazione di auesto, la reazione sarà attendibile. 1

COMMENTI. A proposito della sierodiagnosi della sifilide' proposta da .Sciar1·a. Il collega S~iarra nel titolo della p·r ocedente. s11a nota dice che le mie ricerche conf.ermano le su.e, _e subito dopo le definisce errate e info11-· date! Aggiurnge ch'io trassi le mie con,clusioni da un•a sola serie d'indagini, e poi me ne ripo·r ta ben ·cin,que serie, nelle quali ìnoltre era ovyioche, pur trattandosi di osservazioni comparative colla \\Tassermann, ·dovevo tener conto anche .dei rilievi clinici. Il filo conid uttore d el mio lavoro fu molto sem.plice. Eseg11ii da prima tf edelmente il metodo all'alcoo1 proposto da Sciarr·a e ne ebbi di'scr·eti risultati. Pensai allora ·di sostituire all'al·cool l'etere; e, sebben e egli avesse nella sua prima com·u nicazio:r1e (non più ora) afaermato che n essun altro sorvente di lipoi•di 1può sostituire bene l'1alcool, i risultati furono analoghi, anzi migliori. E quec;ta somiglianza già intaccava il fondamento della reaziO'Ile, enunciato da Sciarra pel solo alcool. Egli ora ·dice che questa prima parte del mio lavoro merita il plauso incondizionato; ma iot dal punto di vista ·del collega, non .credo di meritarlo. Ed egli stesso non me ·lo avrebbe dato se, nel r iport,a re, nella nota c•h e precede, il mio brano n el quale scrissi che l'eli·m inazione dell' antigeno estratto da lui ,p roposta avrebbe ·dovuto considerarsi una con.qui-s ta della sierodiagnosi, si fosse accorto (e l'avesse rtporta:ba) che vi er a a·n cbe .la frase: se fosse risultata vera1

CONOLUSI01NI. 1) Le ricerche ·d i controllo ,d el 1Prof. Giudicean-

drea non negano ma confermano v1alidamente il fondamento scientifico del mio metodo. Il Giudiceandrea è stato tratto in errore, per puro caso, 1da incomrplete esperienze sul meccanismo intimo della mia reazione. 2) La così detta « attivazione in vitro della W. n è una unificazio~e dell·a W. e del mio metodo all'alcool ,e nonostante 1a suia utilità è meno efficace e sicura dei miei metodi unificati con ~evalenza dell·a W. Tuttavia i buoni risultati ottenuti con essa d'a Giudiceandrea riconfermano il valore pratico della mia reazione. 3) Per ogni siero in esame si pratichino a scopo clinico : a) Wassermann; b ) mio metodo all'a lcool; e)

a e

metodo unificato totale S.-W. (controllo di

b ).

Così fa cendo e tenendo conto della eventuale reazione di intorbi damento diffici 1nierite sfug giranno casi di lue; si potrà osservare anche il 1

grad o di positività sempre massimo col m etodo totale e ciò tè prezioso per la diagnosi e la tera1p ia. ~apoli,

20 maggio 1927. .

1nente possibile ed utile!

P roseguendo nelle mie ricerahe notai che sieri s·i curamente luetici, e cont·r ollati come fortemente •p ositivi colla wa.ssermann, usati a metà della dose 1p roposta d,a .S ciarra, e col solo alcool, non mi davano più, o quasi, risultato positivo, e viceversa me lo daviano nelle dosi superiori, anche senza alcool. Si noti bene che in qu ~ste ultime proporzioni ciò non avveniva coi sieri negativi, e si verificava soltanto in parte con sieri parzj almente d evianti e già noti come tali. Manifestai perciò logtcamente jl mio disparere s11ll'azione dell',alcool, come fu .concepita da Sciarra, Titenendo cJ1e non fosse sen za conseQ'uenze 11a varia quantità di sier o positivo usata. Ma qui il collega mi fa diventare ·disattento e affr ettato nella tecnica, e parla di esperienze incom!Plete, di erroneo apprezzamento del tempo in cui , si verificò l'emolisi, di sieri attivi o mal conservati, ecc. Io no.n 110 altro ·da aggiungere. 1

a D' Importante pubblicazione: •

Riordinata ed aggiornata senfia mutarvi l'originale indirizzo eminentemente pratico, molto ampliata .ed arricchita di 'pairecchie nuove figure, abbi.amo pubblioata la terza edizione ·del

Manuale di PEDIATRIA PRATICA del Prof. Dott. MARIO FLAMINI

Docente di Cliniiea Pediiaitrioa nella R. Unive:rsità Direttore del Brefotrofio Provin-0-i·aile dii. Roma. (Vedere l'Indice del Volume, riporta!to a pagg. 665, 666 del FaecitCOlo 18 del 2 ma.iggio 1927). 1

U·n vo1ume in-8°, di paigig. XII-452 nitidamente s.t a.mpato s11 carta eemii;ratinia-ta, oon 118 fignre i'llltercalaite nel test-O.· Prezzo L. 5 5, \Più le e.pese J)OSltali di spedizione. · Per i noetr.i ai.bl>oolJaiti sole L. 5 O, in porto fra.neo.

Inv.i aTe V a.glia Postale all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - BO:MA.

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1182

lL

POI.ICLI~ICO

~uanto

alla n1ia propostia di riattivazion e d·ella \:\' asse rmann in vitro essa Yenrìe dall'aver rilevato cl1e coll'alcool, forse per una particolare azione di questo sull'emolisj (da me già accennala e 01 .r,ui ho visto ora un ,p iù preciso e.enne in t1r1 recente lavoro di Ninni e 1V1olinari), l'emolisi si manifestava molto più lentamen te che nelle .esperi enze coll'etere. Sciarra vuol togliere ora quasi ogni merito a ·questa mia modesta p·r oposta di m odificazione ·della W•assermann, pur chiamandola unificazione . ·del suo metodo colla w.,. il che veramente non è. l\!I1a l'aggiunta dell'al cool al siero in esame, non escluden·do l'antigeno, come io proposi, eglt ipoi la riproduce, con .qualche lieve modificazione, J1ci 5llOi lavori successivi!. .. Il lettore confronti in proposito l'ultima mia tabella ripartarta n ella nota del collega e la prim·a tabella a del medesimo, e giudichi seren am ente. ;

'

1

V. GIUOICEANDREA. Cuit ciò sti.rnia1ì2.o chillSCl l a disciissione. (Nota della Reda:=ione ).

SUNTI E RASSEGNE. FISIOPATOLOGIA.

Urticaria e fenomeni di choc da sf"orzo mnscola1·e. P. BLAMOUPresse J.11édicale, g'iugno 1927).

( PASTEt:H \ i ALLERY.J.RADOT, TIEH

e '..\1.

CAUDi\T.

P . i\ .

CARRIÉ,

Gli AA . .descrivono il caso, raro nella letteratura, d] una 1donna ·di 29 anni, apparentemente sana, che .però proveniva da una famiglia di aisma tic i ed a veva sofferto dai 7 ai 15 anni atta:~cl1i di asm·a, in cui d a 18 mesi ogni esercizio muscolare un po' intenso determinava la comparsa di una 11rticaria accompagnata e ipreceduta da si11torr1i clinici costanti (maleSBere, nausee, vertigini, senso ·di ·~alare, ·astenia, costrizione al cap o), cl1e permettevano alla malata di preved ere sicuramente l' eruzione, a guisa di ·un'aura. Nei primi mesi, occorreYa uno sforzo violento e prolungato (salire r aipidamente le scale, correre, camminare a lungo a passo affrettato); nelle ultime settim1an e era sufficiente un·a sempli·~e passeggiata a ,p asso normale o il solo disbrigo delle faccende domestiche • Le prime crisi si erano accompagnate ad edema del volto fin o alla deformazione. Parallela ' all'urticaria, si manifesta,-a regolarmente una crisi di asma. L'intensità dell'l1rti :;aria e dei sintomi -generali 1

XXXI\,., F ASC. 33 J

[ ~NO

era in rapporto con l'intensità .dello sforzo fisico, che solo, a esclusione di altri agenti (calore, sole~ e qt1alunque alimen to), era caipace di tale azione anafilattica. Il rac~onto dell'inferma fu confermato e completato da osservazioni sperimentali: il salto ir6 situ , modicamente affrett·a to, per 4 minuti, si da non 1provocare stanchezza, fece comparire dopo 2 n1inuti chiazze eritematose sul collo, che otiurarono 3 minuti, senza altri sintomi; ·~onten1pora­ neamente pressione arteriosa e leucociti, dapprima elevatisi , si abbassarono al di sotto della norma. Dopo 20' idi riposo, 3' ,30" ,di corsa a passo ginn astico f\1rono seguìti ·da a<ffanno, vertigini e bat· titi alle tempie; coricata l'inferma, la pressione arteriosia. ed i leucociti risultavano aumentati, aumentati i polinucleari eosinofili a s ~apito dei n eutrofili. Dopo 3' dalla fine della corsa, larghe chiazze eritematose sulle braccia, sulle s·p alle, sul collo, poi sul torace e l e coocie; su di esse sorse rapidamente un'eruzione confluente, di elementi rotondi od ovalari, -della grandezza ·da unia testa tli spilJo a una lenticchia, rilevati, d' un bian.c() opalino. Dapo 6', l 'eruziooe ha un aspetto netta1ne11te 11rti·~ ato, la pressione arteriosa e la leucocitosi sono cadute sotto la norma. Dopo 7' : estremo malessere generale, vertigini, ronzio alle oreccl1ie, nausea; dopo 10', 1pallore improvviso, angoscia, perdita del polso e rdi ogni 1p ulsazione al lo sfigmotensiofono; respiro .ditfificile a tLpo asrnati')o, sibili numerosi su tutto l'ambito tora ci ~o, tremore generalizzato. Il quadro dello choch dura pochi minuti; indi in meno di m ezz'ora tutti i sintomi subiettivi ed obbiettivi dileguan0; solo dopo un'altra mezz'ora • ~t 11a un rapido ed intenso brivido. Ogni qualvolta si volle, si ip-0tè ripetere infa1libi lmente 11a prova, che riuscì solo meno dram 1natica allorch·è si fece eseguire alla malata u11 solo eser : izio ., fisico per l'esiperienza. Nelle prove successive si rilevarono altri segni ·: 1) al buminuria alla fine .delle crisi; 2) tr·a nsitorio a ument-0 del contenuto di albumine nel siero di sangue subito do.p o la prova; 3) aspetto rutilante .del sangue durante la crisi; 4) d iminuzione ulte-· riore, durante la crisi, della riserva a1'~alina del 5angue, che già si trovava nella malata costantemente inferiore alla norma. Mai aumento di temperatura; nessun disturbo di coagu1azione; n essun fenomeno di precipita· zione dcl siero nè mediante il contatto con siero normale nè col siero stesso deJla malata prele· vato in periodo normale. 'Faceh'd o eseguire movi m enti limitati a un · sor gruppo · mus~olare ; ma.i ,, . '· si produsse urticaria locale. I

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4


11~

:::-EZ LO~.E PRATICA

***

Le 1·eazioni biologiche e psichiche della demo1·finizzazione.

CPrcando di indagare sulle cause di questo fe-

nomeno strano ed importante, gli .i\.t\. pensarono dapprima a quella diminuzione dell'alcalinità del siang11e constatata ripetutamente, per cui la loro inferma veniva a trovarsi in stato permanente di acidosi; ma nè l'ingestione ·di ·a cido latti·~o (acido che pure è prodotto dai muscoli in movimento) determinava la crisi, nè, d'altra 1parte, l'ingestio· ne di bicarbonato di soda, alla dose di 16 g. pro die per 3 e 1per 10 giorni, impe,dì o attenuò meno1namente le crisi, benchè, in seguito a tale soni· ministrazione, 11a r iserva alcalina del sangue fosse divenuta an ~he superiore al minimo normale. Invece l'iniezione endovenosa di 100 eme. dl bicarbonato di sodio al 3 ~b, bencbè non riportassr l'alcalinità sanguigna che al minimo normale, impediva, per un certo tempo, completamente le .:risi, n onostante sforzi ripetuti. Gli .A.A. attribuirono allora tale effetto alla nota azione antianafiLattica del bicarbonato di sodio, l1tilizzata nella pratica della terapia arsenoben zolica. E saggjarono un altro sale neutro, conosciuto 1pure p er la sua azione anticlasica, l'iposolfito di sodio, in egual dose e diluizione, per la stessa via; e questo dimostrò un'azione non solo eguale ma duratura (2 mesi, durante i quali appar,rero però una coriza spasmodi~a e un lungo periodo di asma). Altre 2 iniezioni su ccessiv-e di itv-0solfito provocarono e5se stesse violenti fenomeni di choc· ma ' in segui.te la sindrome morbosa mutò permanentemente, residuando solo minime eruzioni di urticaria di quando in quando, senzia alc1m altro sintoma, si da permettere di nuovo all'inferma un'esistenza norm·a le.

<~1 .

Concludendo, gli AA. classificano il loro tra i soggetti così detti cc colloidoclasi· ~i » secondo Widal (in iquesto oaso la diatesi n on era imputabile ad insufficienze endocrine), i quali r eagiscono esageratamente, ma n ello stesso senso del normal e, a stimoli, quali Io sforzo fisico, che, in fondo, an·~he nel soggetto norma.le provocano uno choc jn miniatura. Gli .t\.t\. attribuiscono l'efficacia ter~eutica definitiva dell'i1p osolfito di sodio, oltre che alla sua efficacia antianafiJ.atti·~a, a quegli chocs che determinò nella loro inferma, a causa appunto della sua suscettibilità ed instabilità colloidoplasmatica, .A... CORRADI.

Bulle tiri Jf édical, 1uglio 1927).

Se i nledici l1anno definitivamente abbandonato la demorfinizzazione brutale e la ·de,m orfinizzazione molto lenta, le opinioni restano ancora di,·ise sulla scelta fra i metodi molto ra1pidi o relat?vamente lenti. Il com,p lesso dei sintomi morbosi che si prec;eritano i1el corso della demorfinizzazio·n e richiama l'ide1a della crisi vagotonica. Biologicamente q11esto stato si oppone alla simpaticotonia conc;t~tat?.. n el corso dell'intossicazione. l\tla la vagoton)a è assai banale in patologia e può risultare da gran numero di cause. 1Le ricercl1e chimicohiologicl1e poco 11anno aggiunto alle nostre cono~ ·enze sulla esse11z1a dei ·disturbi da demorfiniz. zazione e se non è lecito accettare la con clu sione cl i Gelma, cl1e attribuisce solo a cause emotive i disturbi da demorfinizzazione, non è du1b bio che tali cause abbiano noteYole importanza. Senza dubbio ca11se di ordine JJSichico possono provo· r1are delle si·n dromi dt1revoli di squilibrio vago si.:mpatico o endocrino, ma bisogna tener conto d cl fatto che nel corso 'd ella demorfi11izzazione una dose di morfina. anche 1P•iC'COla, fa, almeno temporanean1ente, sparire tutti i sintomi. In attesa che gli studi biologici e fisico-chimici chia. . r1scano meglio la q11i. tione. si può, in consi·derazione della incon te~tabile importanza del fattore psichico, inclinare per i metodi ·di demorJinizzazione piuttosto rapidi che, ben sorYeg1iati, sono por.o dannosi. La napidità relativa della soppressione della droga ha il va11taggio di evitare l'allontanamento pren1aturo ,del soggetto dal luogo di cura. Questa so1p,pressione però no·n è cne una prima tappa e 11a ct1ra è incom·p leta e spr ~so ]nutile senza la rieclt1cazj one psicologica cle 1 soggetto . 1

1

***

~.\THAN.

TOSCANO

S11llo '' scatena1nento ,, delle crisi epilettiche con l'a.d1·enalina (E. RI ZZi\TTr. Giorn. di Clinica ll edica, apr. 1927).

Le proYe proposte per la determinazione del1' accesso epilettico, se non 11anno un valore pratico medico for ense essenziale, sono però di gr111 de interesse teorico. L'alcool, la cocaina, il clorl1ro ·di so dio e, ab•bastianz·a recentemente , l'adrenalina furono ,p roposti ,·olta a volta per la rivelazi on e ,d egli accessi epilettici. Il Benedel{ consigliò l'irnpiego d ell'a,dre11alina 1per iniezioni sottocutanee alla dose di 1 mn1gr., ma le esperienze di D:i1ma, di Bertolani e dell'-~. non hanno confermato i risultati buoni ottennti c11al Benedek 1


I

1184

lL POLICLINICO

Data 1'inefficacia ·della prova sottocutanea, I'A. ha voluto prov.a re le iniezioni en·d oven.ose ,d i ·adrenalina, alle dosi di 3-4-5 decimi di mmgr. in ·soluzione fisiologica. I rist1ltati delle espe~ienze si possono così riassumere: 1) su 11 casi trattati, solo 4 hanno reagito con io c;cop!p io ·di convulsioni; con maggior frequenza le donne (3 casi su 4) ci1e non gli uomini (1 su 7); 2) non vi è corr:h.spon·denza 1r·a gravità del male, nun1e:ro -d egli accessi, durata di essi e provoc.amento artifici•ale della crisi; 3) gli accessi, se il risultato è ;positivo, intervengono subito dopo la crisi ·adrenalinica, ma non sono c ostantemente ,p rovocati nel medesimo in1divi:duo; in qualcl1e ·caso furono necess·a rie fino a tre prove; 4) la iniezione preventiva di :atroipina o di pilocarpina o,d anche di adrenalina stess~ in 4 casi sperimentati negativi non ha portato a nessun deciso effetto; 5) l'adren·a lina endovenosa non ha un'1azione convulsivar1te generale, come a.d esempio l'assenzjo, perehiè in vari controlli esperiti in molti altri malati non epilettici non ha mai portaio allo scoppio idi convulsioni; 6) le convulsioni sono probalbilmente da addebitarsi alla imtt>rovvisa anemiia corticale, che ~i av·ver a già spontaneamente all'inizio ·dell'ac• cesso e che riduce o anche toglie le connessioni tra gli elementi neTvosi ed i singoli campi corti ca1 i e quin1di impoverisce .o abolisce le sinergie funzionali ·da cui risultano la personalità, la co~ i:rcienza e l& inibizione, donde lo scatenarsi delle .attività automatiche (Roncor·o ni). L'n.I1emia cerebrale. non essendo l'unico .coeffi0ie11te dell' aiccesso epilettico, in quanto 1a effett11azione di e.sso ·è sunoridinata alla i·p ertonia dei .centri autom·atici delle aree motrici, ·è possi1b i' e che l'anemia del pallio in ·determinate e for se frequenti circostanze n on trovi riscontro nell'aìtra condizione ne·c essar]a all'insorgenza ·d ell'a ccesso epilettico. 1

TOSCANO.

Patogenesi delle eruzioni da siero. (RAMEL. Revue Méd., marzo 1927). Ern zioni ·da siero precoci possono aversi n ei primi minuti o nelle prime 24 .ore dopo i 'iniezio11e. E.s.se sono assai rare, eld avvengono quasi senltpre in seguito aid una reiniezione. Sare:bbero di natura anafilattica. Reazioni tafldive alle sieroiniezioni av.v engono dopo 6-12 giorni, sono molto 1Più frequenti .delle prime, seguono spesso a una 'Prima intro·duzione di siero e sono in rapporto colla quantità di

[ANNO

XXXIV, F ASC. 33 J

si ero iniettata. Co11sistono in eruzi·oni a tipo eri-

tem.atoso e a ttpo d'orticaria, 1P1revalentemente negli arti inferiori, quasi sempre a'.I)-iret~che, e che durano raramente più :di 48 ore. Volendo spiegarle con la teoria dell'anafilassi, bi·sogna am1nett ere ch·e nei gi·orni che seguono l'iniezione si for:çnino lentamente anticorpi; formatisi in quantità sufficienti, essi entrereb•bero in contatto con la quantità id i antigene che resta ancora nell'organismo, promuovend·o la li·b·enazione di anafi1'atosisina •Che ·dà la eruzioni. La .l enta [ormazione di ant~corpi nel sogig.etto sipiega la 1poca entità degli accidenti tal'ldivi \d,a siero. Tale teoria sarebbe dimostrata ·d al fatto, osservato dall' A. , cl1e il siero di un soggetto cosl trattato, iniettato ad altro sog:g etto, gli con·ferisce uno stato ana;filattico passivo. Praticamente , il fenomeno si ricerca col procedimento di Praussnitz.Kt1stner (iniez~one intfladermiea di sie. ro· sensibtldzzato 'in un ·sog·g etto nuovo, e dopo M: -ore iniezione, n ello stesso lUo•go, di siero antigene · si ha 'in situ una er.u zione papuJo.c;a: anafilassi locale). Il prin,ctpio anafilattizzante è termosta.b ile. Se si m1odi-fica il iprocedimento nel senso di prati·o are la reinieztone nei mu·scoli, anzich·è n el derma, la reazione è generale e non $010 Io·c ale. GARRONE.

RENI E VIE URINARIE.

Nefrite cronica e . gravidanza. (R. Ì3ECKERS. Revue de Gynécologie et d'Ob.,

n. 2,

f·ebbraio 1927). La nefrite croni•ca sia 1durante la gravidanza, sia ·dO'.PO il parto ip uò dar Iuo.go talora a pericolose complicanze. I ·d isturbi ·digestivi, l'aumentato lavoro reruale ed i ·dist11rbi 1circolato1I'i che si hanno durante la gravidanza,' aggravano talora la lesione renale; tal'Volta si può avere del tutto l'ostruzio·n e di uno o di €ntriambi .g li ureteri, p,e r compressione. La n efrite cronica è consecutiva ad una ne-. .frite acuta; è necessario .quindi; durante la gravidanza, di inda.gare se vi è stato nel .p assato u.n a nefrite. 1'alora la nefrite cronica è successiva ad una 1pielonefrite ts uppurata o ad una nefrite gravi·di·ca, la cui etiologia sfugge. Infine vuò aversi u11a nefrite croni.c1a in seguito 31d una tubercolosi renale o a;d una · iSifili·de; questi casi però sono molto rari. Una nefrite .cronica ;durante Ja gratvi·danza può non ag.g ravar.si : pùò presentare un lieve aumento ·di albu•m ina, con qualche emazia e cilindro. Talora iperò p·u ò aggravarsi, e 1presentare i sin tom1 della for.m a a.cuta: cloruremia, azotemia, tp ertensione. 1


.. !ANNO XXXIV., FASC. 33]

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SEZIONE PRATICA

La cloruremia è meno grave, e non ha nesc un1a influenza sul feto. Si possono a'Vere edemi locali, cefalee, qual'Ohe ·disturbo vi-sivo, raramente ~risi di eclan1•p sia. Lu ritenz1on.e ureioea è più grave sia sper il feto, sia per la madre, specialmente durante il pl1erperio, perchè si può aggravare fino a1 punto da con•d urre a morte. I distur'bi cl1e in questo caso aocusa l'infermo sono costituiti 1dal prurito e dai disturbi visivi, i quali arri'Vano fino alla cecità. Si riscontra al1' esame una retinite, detta .g ravi·dioea, caratterizzata da essu·dati biancastri e da piccole emorragie. Su questa retinite le statistiche sono ancora -òisco:rdi: Burnier, Slex e·d Enten euer riportano una •p ercentuale ·di 1 : 3000 gravide; Polte ohe ha ricercato tale lesione s istematicamente nelle donne incinte, ha una percentuale ldel 2 %. L'ipertensione arteriosa è grave per il feto, perchè spesso muore in seguito ad emorragia pla· -centare, e per la ma.idre, percJlJè dopo - i.J parto p ersiste e si wocentua. La terrupia di queste lesioni consiste nell'ab· brcviare il tempo del parto, meroè la narcosi ieterea, non cloroformica, e nel regime alimentare. Xella forma cloruremiea, attenersi al regime i•po·clorurato; proscritto il latte, si somministrer à carne, legumi, frutta; il tutto privo ·di sale. Kell a iperazotemia, 'bisogi1a attenersi al regime idrico, e somm'inistrare dei purgianti drastici; abolire gli albuminoidi, e dare legumi ver!di, burro , frutta. Tal e regime va regolato con lia gI'avità dei sintomi; se aJIYPaiono gravi disturbi visivi, non esitare a provoc·a re l'aborto. L'ipertensione ·aTteriosa impone un r egime vegetél riano assolu.to; in caso di necessità si p1Uò a11che ri•c orrere al salasso. CA RUSI. 1

Le alterazioni cardio-vascola1'i n~lle nefropatie. (H. MACLEAN· Lancet, 11 giugno 1927).

I.e varie forme <ili nefriti possono essere classifica te in tre gruppi: nefrite a;cuta, nef·r ite i·d rem.ica e nefrite inters,tiziale -croni.ca o azotemica. Nella n efrite acuta tutte le funzioni r enali sono rpiù o meno comp·r omesse . .C'è ritenzione di liq11ido e di sali ipeT cui si .hanno spesso · edemi .m arcati, e ic'è anche tendenza 1alla ritenzione degli ultimi pTodotti del metabolismo dell'azoto con i 1 con seguelilte loro accumulo n el sangue. 1'ella nefrite i·dremica si ha difiiicoltà della ·e!=rrezione di liquido e ·dii sali, ma non delle so-

stanze azotate; perciò il sintoma più notevole è l'edema. Nella nefrite interstiz.iale c•r onica di solito non si ha alcuna, riduzione ·dell'eliminazione ·d ell'acqua e dei sali, mentre c'•è n otevole di·m~nuzione del, l'escrezione •di sostanze azotate. Si ha perciò a!ccun1ulo di quest'ultime nel sangue 'e bassa concentrazione delle stesse nell'urina. E ben n oto come uno dei fatti clinici più t'videnti della n efrite interstiziale cronica sia la ipertensione con , la conseguente ~p,ertrofia cardiaca. Spesso la 1pressione sistoli,ca raggiunge i 200-2.50 mm. Hg. e l'itto della punta ·è spostato i11 basso ed a sinistra. La condizione p·uò essere accompagnata da indurimento delle par eti delle arterie peri1e·r iche. E a notare che quest'indurimento, a meno che n on sia molto marcato, è cli difficile apprezzamento: la sensazione dell'arteria sotto il dito varia notevolmente ieon il tono Ya.sale, . per modo che un'arter,i a normale può a1pparire indurita e viceversa. Di solito c'è anche aumento della .p ressione diastolica, che n ell'ipertensione 11a importanza magìgiore di ·quel che ha la pressione s istolica. 1L a pressione diastolica alta ha lln signi-fi cato prognostico grave anche se lia . pressione sistolica non è molto elevata, e viceversa. E ovvio che la maggiore pressione sisto1ica in con:fronto di quella diastolica è indice della energia della ·Contr azion e cardi1a1ca: Occo·r re comunque tener presente che l'ipertensione è . un sintoma molto comune d elle ne:friiti interstiziali croniche, ma non .costante. A parte il fatto che n el periodo terminale la pressione !PUÒ esser e più o meno normale ed anche subnormale- in conseguenz·a della debolezzia ca:rdiaca, vi sono forme che decorrono fin dall'inizio e fino all '11remia termin ale ·senza alcuna apprezzabile compartecipazione del sistema cardiovascolare. I.'ipertensione con ingran·dimento del cuore può ri1scontr~rsi anche nei casi ,g ravi di n efrite acuta. Si tnatta in ogni caso di un fatto transitorio pe1·· cbè Ja tensione ritorna al n ormale con la scom · parsa degli ede1ni, mentre il cu,ore riacquista grad~tamente le su e dimensioni abituali. Di solito l'ipertensione si ha sol o quando gli edemi so110 molto mar.cati e la sua presenza in assenza di eden1i deve fare pensar e all'esacerbazione acuta di un processo renale cronico. Nei casi non complic1ati la lesione renale reg:r~disce e si ha guarigione iCOilllP·l eta. In alcuni casj in vece i sintomi sono più 1p ersistenti ·e la lei:;ione passa allo stato cronico. Allora la efiici enza renale si abbassa gradatamente e contemporaneamente la pressione vasale tende ad elP.varsi ed il cuore 1ad ipertro.fizzarsi. Questo è j} processo abituale, ma qualche volta si l19.11no 1

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lL POLICLINICO

manifestazioni u ren1icl1e senza che la pre\5sio• 1e si alteri , sal,ro l'elev~ménto avutosi nella fasA. acuta. In altri casi si ha il fatto opposto : la cq.11• dizione r enale, come è dimostrato dallè pr 0 ve fun zion:ali, migliora gradatamente fino ~:id apparire n ormale, m entre le condizioni card ii)va.~·~o ­ lari non m·anifestano alcuna tendenza a1 fL'lg1jorame11to, la 1pressione vasale si eleva ed j } cunrt:l s'tpertrofizza sempre più, fin o a che ~a sc~~11u è chi lisa d all 'insu.f.ficienza car·diaica, da un' e1norra gia cerebI'lale -0 da qualche infezione. Nella n efrite idremica n on complicata, ancl1e quando l'edema è molto .grave, non si hanno alter azioni c ardio-va·scolari: la pressione non aum enta ed il cuore non subisce modificazioni. ~u an•do questi fatti si verificano vuol dire eh-e la n efrite idr emica è passata n ella forma inter~tiziaìe cr onica. L'iperten sion e è sempre indice di r iten zi0fl1e di sostanze azotate. I/ipe rtensione primitiva, o iperpiesi1a, si ha qu ando J'aumento dello. ten sione vasale non è a ccompagnata da lesioni r en·ali. La presen za di lieve alln1minuria non indi.ca una vera lesione dei r eni, la cui efficienza è dimostrata normale dalle prove ·f unzionali. La lesj one r enale può esser e second·a ria, nel senso chP. l'altera zione arteriosa Ja quale provoca l'ipertensione, ,g uadagna i vasi r enali. Al rigu1a"'do si può ·dire che la prognosi d ell'iperpiesia P in gran parte dovuta alla compartecipazione dei vasi r enali . Quando il sistema vaisale renale è risp1armiato la 1prognosi è m iglio-re di quan·d o si ha. la diff11sion e del processo morboso ai vasi dei r eni con l a. conseguente alterazion e fun zionale di questi organi. Da ciò la n ecessità di pror.e<J.ere p eriodj camente a11'es·amP. della funzionalità renale ·d egl 'ipertesi. / MaJgrado il fatto che in molti oasi d'iperten. sione non si riscon tra alcuna lesione r en ale molti autori opin ano che l'aumento della tensione vasale ha sempre il suo punto d'origine n ella sclero~i delle arteriole ren·a li, ammetten·do che la fun 7.ionalità dei reni può mantenersi buona anch e qu1ando la lesjo:r;i.e dei vasi di questi organj non sia sufficientemente marcata da disturbarP. l'afftustSo rti sangue ai glomeruli. Ma è più vP-r l· simile che n ell'iperpiesia la lesione plI'imitiva non sta n ei reni, ma che 1'af.fezione è gener·a le c0n tenden za a ·d iffonder~i a tu tte le più ip iccole r:lmificazioni del sisi:;ema vascolare. Nell'iperpiel'i9. i reni possono essere rapi1damente alterati attra · verso le l esion i degenerative delle èlrteriole ma non raramente possono esser e colpii.i con lo stesso meccanismo ·altri organi, com e la milza ed il pancreas. •

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CHIRURGIA DELLA FACCIA. La chirurgia e la curietera:pia degli epiteliomi del mascella1~ superiore. (.i\. I-IATJTANT, O. l\i10NOD et G. VERGER. Journ. d~ Chirurgie, n. 3, t. XXV·I II , 1926) .

Gli AA. ·distingu ono, ·d al punto ·d i vista chirurgic o, duP. varietà nej can cri massivi •d el masce1l1are s11·p eriore ·a seconda cio1è ·che la: rrt1assa prin. cipale ~ia .l oca lizzata s11l processo alveolare o si svilupvi . nell'etmoi•de. A queste due varietà corrispon·d ono ·due tipi di interven to e cio1è l'estirpazione del tumore con r esezion e del mascellare su1p criore n el caso se si tratti di ·cancro del mascellar~ s uperiore, e l 'asportazione d el neoplasma per via para-latero-nasale, rispettan·do l'apofisi alveolare e il palato osseo n el caso di cia.rcinoma delle foisse nasali. Il carcinoma del mascellare superiore comprende du e varietà principali : l'osteosarcoma e l'·epitelioma. Mentre la guarigione dell'osteosar.coma si ottiene .c on la sola chirurgia,. l'epitelioma richiede, invece, altri sussidi tera;p eutici come dimostrano i numerosi tentativi . fi=ttti n ell'Istituto d-el radio dell'Università di Parigi dial 1919 al 1926, ·dove sono stati utilizzati -: seguenti mezzi : 1) la curieterarpia ·è stata adopei:ata in 7 casi per m ezzo di aghi forniti di emanazione di radio; due -O.i questi casj perm·a ngono guaJ?iti rispettivam ente di 5 anni e mezzo e quattro; 2) la roentgentel'lapia è stata impiegata in 4 casi con una guarigione; 3) l'associazione della curi e ·d ella Roentgen· terapia è stata utilizzata in 5 casi. Tutti i malati,_ nel mese seguente alla cura, sono m·or ti p er reci·d ive locali: 4) l'a:s sociaziooe ·della chirurgia e d'e lla roentgen tera1pia è stata us ata in un caso e, malgoodo i1na dose r elativa1nen te debole di raggi X, la lesione r estò cicatrizzata per circa 10 mesi; 5\ ]'associazio11e della chirt1rgia e della curieter apio. è st.ata usata nella maggioranza dei casi. Su 18 malati, in 8 non si è avuta r ecidiva, cioè il 44 %. P er quello ch e si rifer)sce all' associazione della cura chirurgica e curiterapica gli A/\.. fanno rf1evare come la chirurgi·a si proponga di togliere com-pletamente il tumore, d'i sopprimere tutti i focolai di infezione, di evitare l' osteoradionecrosi. Il radio, nel trattamento degli ~piteliomi d el mascellare su1periore, dovrà proporsi delle regole precise; infatti è p ericoloso impiegare forti dos) d) radiazione, poichè anche •dopo un intervento Chirurgico esteso potrà determinare la radio-n ecr osi n elle parti sane. Gli AA. in media, usano una dose che varia dalle 20 a 25 m illicuries soro · 1

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min istrate in 4 giorni. Importante inoltr e è il n umer o dei focolai, prescindendo dalla questione della -0.ose totale. Gli A.!\.. distribuiscono la dose di 20 mi Ili curi es in media in 18, 20 focolai. Per qt1ello che si riferisce alla tecnica QPeratoria e all'anestesia ricordano come, per l'anestesia locale, adoperino la soluzione ·d i novocaina all '1 9fi, mentre per l'anestesia regionale utilizzano la so · luzione al 4 % a livello del ner\-o mas,c ellare superior e nel fondo della f ossa pterigo-maiscellare. T;a scelta dell'incisione è ·varia a seconda del1' estensione e della sede del tumore. I focolai rndio attivi debbono avere tutti la stessa intensità e la dose di 20, 25 millicuries è distribuita in 11 o 12 tubi in modo da avere una r::idiazione on1ogenea. Tutti questi tubi vengono situati sopra delle compresse e i fili di tutti i tubi sono riuniti in un fascio unico che fuoriesce dalla narice. Quanto alle cure post-operatorie ricord1ano come rto1po aver levato i tubi di radio, la cavità sarà irrigata con soluzione leggermente antisettica. ~ei ~iorni seguenti si nota come dett.1 ca\·ità si ricopra di piccole croste biancastre o leggermente gialle; dopo il primo mese, la cavità si presenta liscia e umida. Nei primi due mesi si nota qualche lieve dolore, che poi scorn1pare. Il primo giorno dopo l'operazione, in gen ere, non si ha temperatura, nei giorni seguenti pnò raggiungere anche, specie dopo il 40 giorno 38,50 Gli accidenti post-oiperatori sono rappresentat1 dalle emorragie, -O.alle nevralgie, da disturbi ocu· lari (turbe d ella ' 'isione, chemosi). Per 1applicare la protesi occorre attendere la cicatrizzazione completa. In genere dopo 2-6 mesi. Applicata la protefii la fonazione torna quasi nol'male. Come fattore di gravità e quindi di iprognosi riservata sono da considerare l'invasione ·d ell'or bita, della ,·0!ta del 1palato e d ella fossa pterigo-mascelJ.are; l'invasione d'elJa pelle e della mucosa del gjugnlo, non chè l'in\'asjone dei ganglj.

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LA URENTI.

Osteomielite purulenta acuta del temporale da proiettile . rimasto infisso nella rocca per 18 anni (estrazione). Contributo al la chirurgia del temporale pe1· colpi d'ar1na da fuoco nell'orecchio. (G. FERRERI. Valsalva, gennaio 1927) .

I,' A. rif erisoe su d1i UJil oaso di estrazione di .protettile r1Jrnasto jnfisso profondamente nella rocc a per 18 .anni in seguito a tentativo di s-utcidio. L' amma'lato fu condotto all 'atto OIP'erativo per gravi fatti acuti, irnprovvisamente compia1nsi ii1 un foc·olaio 1d'o.s teomieli1e p11rulenta staJbilita;si attorno a corpo straniero. 1

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Il paziente presentay.a tr~sma, 1dol0ire intollerabile p1rofondo nel m ezzo d·el oapo , :fiebbre a 390, brivi di, m alesser·e intenrso. All' esame esterno nulla p,ortev1asi ~ll'ezrere gi acchè il condo.tito urdit'i,-o aiplParirva ab o.lito per una stenoisi , osse,a to·t a·le. La regione pretragioa era f octemente t'll[Ilefatta e , . iv,iis.siimam.ente d10,J.e nt e alla p.r ession,e. M1edi.ante radiogT1éllf\ie, in proieziione antere-posteriore, latero-laterale ed ,assiale , si •dimostrò un ~osso proiettile ·d·e.1o;rmaito, pro1fondamente incastrato nel inargin e ante;riore del1a rocca v·errso l'-rupilce della piram:id e, in co1'TJ::-:"' 0nd enza, del camale car oiidro e della tuba ossea. La roocia a'J)pa1riva più pj ccola di quella del laito opposto e compil·e tame11te eburnej zzata. Il p1roiettile venne estJratto per via retJro-aruritcoJarP resec.a ndo la mastoild•e secondo il clas&ico m ctorlo cli S ch"\\·1artze, benchè l'osso eburneizzato n essun punrt.o di r epere più concedesse a!.Ll'OJperato. La sgorbi·a ta1glié\Jva in pieno cworri-0 e fu JJOssjbilr l•a g.uida solo sotto controllo delle lastre ra.Lli o.graifi ol1e. L'incision e esterna , ·enne condotta dal terzo m cd•io della masto1·ù e i.n alto, circon·dan,do l'emicirconferenza superioTe del pa·dj·g liione fjno c:il solco an~eriore d ell'o•r eodhio . Con lo scolla1mento completo del padigJ.ione e do·p o a"'erlo :rovesciato in av·a!Ilti ed in baJsso si riuscì a metter e assolutamente allo scoperto tutta la regione d el condoJtto 1u·ditiv10 osseo, <lia11'a p a· r ete anteriore fino ai lega.menti della articolazione tP.mporo-ma:scellare. Nonostante la l·airga resezione anche d e11a 1p1arete supero-anteriore ·del condotto , l'articolazione tempora-mandibolare Yenne assolutamente r1sp a rmtama. Fra i metodi objrurgici da seguire nell'estrazione di proiettili pTof onda.m eritje infi.s si nella rocra (via pre...auTicol are . 'ria sopr a-aurico~a.re, · via Tetro-aiuTi•00 lare) l'al1toO"e è ·decisam·ente fa,ror evole alla via r etro-auricolare. 1

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POLLITZER.

Sulla radiumchi1·u1·gia nei t11mori 1naligni dell'etmoide e del mascell are snpe• r101·e. (G. FERRERI. Radiologi.a 1Jedic a, noYeimibre 1926):

L'A. riporta 5 casi di trumoiri maligm.i del masoeilar e s.U[piertoire, da lui operartii con resezione 1parziale ·delle ossa jn,-ase e con larga exeresi cl1ir urgiica, delle m.asse n eO(pJ.as•t iche, convinto di rtoYer oercare dì :fair aig:i.re più p~o.fondamente pos·si'biJ e l ' eneT.g ia :ria1d io attiva 9i1cie1hè ess a possa ope:rnre fin sopra i tessuti sani. ind·u cendo in 1

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IL POLICLINICO

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qt1esti u11 vwv1ooe pr·ooesw di d!i1fesa e di s1barra· m e•n to contro l'inviasione •trumortalle. Tratrtavasi idi ·d'U·e epci·telù<>mi, un pa,piU1oma ma. lig·r10, un •c:iJ.inldroma, ed un a:il1doiteliomia. Solta11to uno d eigJ.i élJilhffialati si r:Lpr·esentò do1po 14 mesi 1con un.a .r.eciidiva in s~rtu : gli altri 4 sono p·e rf ettame11te giuatriii .e 41aJbam.o da qu·aisii d1u1e anni dall' 01peT·aZÌOlle smita. L.'.t.\. riti•eine 1ooedlf.i1c·ente f()[lldrumentrule per u•n a corrPtta e precisa applicazione l'adiumteraip icu q111ello idi non am.eiUtJere mai l'esame isioùog:Lco d1el t-urrn:()(f e 1da :imr.aid·i.axe, .aJl fine di potervi agire cc:xn una esa;tta doo·e v1ariabi1e a seconlda 1d·el~a natuira e della inaùiign,ità d·at tumore stesso. L'Autore -è favorevole alle dosi medie d1 radi!nan, da 15 .a 25 Inlilli1grrarrn:mi id i raldium eJemento, lasciate a contatto del tumore iper 4 o 5 giorni. fi110 a consurrna!I'.e in media daltle 13 aie.le W lffili1lli·curies. SconS!i1gùi.a di oùtlrep.russare le 20, 25 mi:J.li1ciurieb per non 1corre'l'le il pericolo di and•a.re incont1'!0 a n ecro·si o sequestri delle partj circostanti al tumo'I'e. Non ha n•otato r1essun i111c·onf\'leniente i1è loca1'e, nè geinooa1e i1 ed. su·oi oip Pl'aiti. 1

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1pitoli speciali sulla diagnosi delle varie a;f.f ezioni del cervello, ·del midollo spinale, dei n.ervi periferici, e sulle psicon·evrosi. Quasi in ogni argo.m ento l'autore porta una nota 1personale, che r~vela la sua vasta coltura, n.on solo nel campo neuropatologico, ma anche in quello della medicina generale, nella quale po~ siede u~a competenza indiscussa. Accanto agli stranieri ·sono largamente citati anche gli autori italiani, e le loro opere messe in prima linea. Il volume ·del Ferrio ·costituisc·e un'opera veram ente pregevole, che merita di essere raccomandata a tutti coloro che colti vano le discitP·l ine neurapatologiche, sopvatutto ai giovani che hanno bisogno di ad•destr.ars1 nell'arduo co·m pito ·del~\1 diéùgnosi. Perfetta la vest·e tipografica; ottime, se pur T' ~ 1 sen1pre originali , le illustrazioni cliniche e anatomo-patologiche. FUMAROLA. 1

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C. f_.i;:\rAniTr. L~l'ierpès et le zona. Un vol. in-80 di 388 pag. con 87 fig. ed una tav. in colori. Masson e C.ie ed., Parigi, 1926. Prezzo 6 fr. svizzeri.

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L'intricata questione degli er.peti, in questi ulPOLLITZER. ti 1ni tempi 11a .attirato molto l '1attenzione degli studiosi, che tentano di dilucidarla dal complesso delle osserv·azioni che si sono venute accumu111 CENNI BIBLIOORAFICI lando su di essa. LA. riunisce qui agli erpeti, la zona; trattasi in YCrità di due malattie diff eL. l''ERRIO. La diagnosi cli ni ca delle malattie in, renti, determinate da virus distinti, che hanno terne. Vol. 'IIII. S1:te1no Jlervoso (seconda ediperò in comune la natuva infettiva e ·C ontagiosa zione interamente rif.atta. i:o11 294 figure in pared il néurotropismo dei germi che le provocano te a più colori). Unione Ti1) .-Editr. Torinese. In entrambi i processi, di Jatto, è preso non solE ' un volume di grossa n1ole nel quale sono . tanto l'ectoderma (1pelle e mucose) ma anche tratteggiati i qu31dri nosologici delle varie mala\. ·qt1ella .p arte di esso che, invaginandosi, è venuta tie del sistema nerv·oso, non g·ià l'uno dopo J'ala costituire il sistema nervoso, donde il nome di tro·, secondo il meta.do usua1'e, ma in maniera, ectodermosi neurotrope, sotto cui l'A. riunisce per cosi dire, ·comprensiva , giusta tl iProcesso lo · anc11e altre malattie, quali la rabbia, la poliomiegico C·h e si forma nella mente del diagnosticalite, l' en,cefalite ·epidemica. Ed ai rapporti di tore. quest'ultima con l'erpete, l'A. ·dedica tutto un • Al •dottrinale anatomico, espos to volta per voleiapitolo. ta, l'autore fa immediatarne11te seguire l"ap1p licaIl libro che costituisce un'ottima « mise au zione clinica, di modo ·che riesc·e facile al lettore JJOi11t )) , mostra un'impronta spicc·atamente perrendersi ragione d ei sintomi ohe insorgono per sonale (giustificata dal fatto che l'·A. ha portato la offesa di 1questa o quella parte del sistema .::11.lJ 'ar.!Somento un largo ed importante contributo nervoso. Viene •quin•di anc-0ra una volta Yalorizdi ricerche e vedute proprie), ma tiene anche in zata l'importanza del meto do anatomo-clinico, giusta considerazione i lavori di tanti altri autori, vanto 'Prin·c ip·a le della :scuola neuropatologica di non esclusi gli italiani. fil. Roma. Il libro h·a inizio con alcuni ciapitoli sulla ereKuRT S rNG:E-'R. Leitfaden der neurologischen Dia<Cl i tarj età e sulle alterazioni ·del cranio e ·della cognostik. 2 A11flagc. Ed . Urban. Schwarzenberg, lonna vorte·b rale in rapporto e-on la diagnosi neuBerlino, m. 11.40. ropatologica. Ne seguono altri sui fondamenti a. Il ManUJale di diagnost]c·a delle malattie del sina1 om] ci dei sintomi in·diretti, e per ulttmo i castema nervoso del Singer si è arricchito, in questa seconda edizione, di un utile capitolo ir1Lro (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui duttivo sull'esame nev·r ologico. Ogni singolo arsi desidera la recensione. 1

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SEZIONE PRATICA

gomento è stato 1poi rnaggiormente sviluppato e sopratutto le questior1i rig·uardanti la .p atologia delle g·landole a secrezione interna, del simpatico, del sistema extrapiramidale sono state ogge!to di un'accuflata trattazione. L 'Autore si è sempre più preoccupato di rendere questo manuale una guida pratica per i medici e per gli studenti allo studio minuzioso dei diversi sintomi nevrologici in rap1porto alla diagnostica differenziale. Ed ha raggiunto il suo intento, .p oichrè è riuscito a mettere in rilievo, in una esposizion e ordinata e breve, i criteri più utili nel1a pra:r:is medica per una giusta valutazione d<>lla complessa sintomatologia nevrologica. D. PISANI.

Taschenbuch der praktischen Untersuch ung srnethoden der Korperflilssi{Jkeiten bei 1 ._\ eri·en- und Geisteskrankheiten. Dritte Auflage.

KAFKA

\ ·.

Berlin, Springer, 19"27. Mk. 6.60. Qursta 3a edizione ùel libretto del Kafka , n1arlticne gli stessi caratteri e tratta gli stessi argomenti de1 la za edizione. Essa peraltro è arr1pliata aggiungendo queJle ricerche 1noder11issirne che so110 entrate n ella pratica corrente nello studio delle varje a'ffezioni del sistema nervoso. Cosi i11 questa edizio11e è esposta la tecnica della pu11tura della cistern1a, della determinazione del Ph, del quoziente albuminico, sono trattate le reazioni di Luttge e di von Mertz, la r eazion e alla _p araffina, la Trlibung-reazione e la determinazinne dei grupp i sanguigni. E. T .

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QUESTIONI DEL GIORNO. I p1·og1·essi tecnici ed igienici della sc1·ittura. lVIenrtre il lirugiuagigiio p·arLato non J1a biso·g n o d·i alcu110 strurrr1e.nto d'es-pressiione, il liillglua:gg·.io sicritto o g-r·af~co n on 1p1uò eS1Ser1e €Spresso senza l'airuto di un qiualc.hie m eccanilsmo·, salrvo , s'inteillde, l 'uso ruld.i1men.taù1e rdeJ 1dllt·o su sosta11ze pol,rerose o mol.l i , o int into in qu1alche sois tanza colorante. Dahlo stilo ail·l·a m ia cdhin·a da sin1v ere v',è t utta w1a seri·e di stmml!enti ch e iatteslta i progressi della tecnilca aJ .rig.uarido : 1a penna d'oca, la penna d '.aJC!ciruio, lla penna stilograli,ica. Ques.t 'ultin1a, .in fatto di 1coan<>dità, Otffre notevoli v;anta,g:g.i : poosibi'lità di ltrasiportare s·ulla per.sona pr.nna ed inchiootAro, inaJlteraib·illità ed elasticità del penn•i no, continuità ·delba smttur.a senza interruzioni 1Per intin:g ere l a rp etn.na. Ma senza 1drulb· b i 0 è la m 1acc hJi.D.1a 1da scri·v er e tl m,ecic.ani.smo Clhe offre .i .n1·agigiror i rv·antaiggi di como1diltà e d 'igien e L',uso d·ella maicichina da scrivere via rèLilflfonden- dosi ovunque: limitata dapprima tagli u f·f ici stata1i e commerciali si è insinuata ora negli studi id i prof eS1sio11isti. E .m entre 1pri:ma era destinata unl· c~mrnte alJJ.a 1 copiia, ogigi viene rusat>a per la .scrittura d irettt·a ~un .p ,o' !d•a tuit ti, 1da ,p r·ofessionisti, lPtterati, s cienzd.ati '.e comrrneirc:Lanti. ùJ vollume e il :peso n on l·a r endono f aici·Lmente t11a,isportaJb:i.le, ·i·l costo non '1a xenrd1e ·al1a 1POrt1ata .di tutti. f: 1per questi svantaiggi che la macchi<na da scri',rere n on s01p,pJ·anterà mai :la {Penna, e p eri~iò ai baJinlbini ,dJovrà ·esseire sempr e insegm·at1a la scrittura tradizionale. I1l lin~u~gigio grrufi.tc 0 senz.a d'airuto di m eacanismi comrpldcati ed ingombrian.t i è o·r amai divent.ata una funzi.one indiispa:n5albi1e quaJSi come il lin.giu aig~gio par.Irato. Bss·o 1costitutsc.e a>ier 1'.indilVid,uo ·una caipruo:Utà n eceS1Saria al vivere S·O~iale e eme d etve esser e ldd.~siJmpagnata con i mezzi pti.ù semplici. ~.on a torto il 1B ian1chi ammetteva nel cervello un cen tro. motore 1per la scrittura, centro in via di evoluzione, oom e ammetteva un ·'entro V1iisivo specùale per ~a l eiltru1'a. La maac.hina da scritvere r.aippresenta un m ezzo s111ss~d.j a rio dii scrittura .che, ,a 1 parte 1e già taJcic en · nate ql1alità n egative, alle 1quali va aggiunta quella •del rumore, offre noteYoli viantaggi di como dità, di r.rupi1dità, ·e, sopratultto per quel .che interessa i medici, d'i1g iene sp ecie iper quelli e.b e de,ro.nv ecrirvere molto ·.}om e p er qiue·lili Ch·e devono le·gigere 1le JuJJ.JgÙ1.e scritture di altri. La sCII"itJtura a penn1a ot,bJliig;a ad1 una posizione asimmetrica ed inclinata del tr onco che p,u ò con1

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RotrQo rER A. PréCis de séméio logie neuro-1JsyChia ·

trique. O. Doin , édit. Paris, 1927.

Il libro che il Rou.quier, medico militare ed in<:egna•1te nella scuola medica di Val-de-Grace, ha srritt0 con piano originale ed alla portata di qualsiasi studente o praticante, è d estinato ia tr ac. ciare n ella mente del lettore le linee diretti ve ,della semeiologia n europsichiatrica. Nella prima parte viene trattata la semeiologia -n eu r ologica partendo d·a quanto h1a attinenza con 1a via p irami1dale ,p er giungere alle moderne cognizioni riguar danti le vie extrapiramtdali ed i. nuclPi grjgi centrali, alla semeiologia della via ·sensitiva, p er iferica, ecc. Nell3. seconda 1P arte sono descritti gli stati psicopatici costituzionali, i ·d isturbi mentali acuti, i .(tisturbi mentali cronici, l e epilessie, l'istero-epil essia: su ·questi stati m entali l'A. particolarmente · 5] indugia apportandovi il frutto delle acquisizioni personali ricavate dal servizio prestato in -un reparto di neuro1psichiatria militare. 1

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MONTELEONB. ·

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IL POLICLINICO

du-rre a deviazioni 1p ermanenti, ad un'-inclin·a zione d el caa>o ch e fa'Vorisce i vizJ ·di refrazione dell ' oc ~.l1io, ed iruf'1i.n,e ac1cent1Uia il destrilsmo. L o ,svi1lupipo anmoni1co d elle masse miusaulari è prop·i zio taJl\110 staio di sallute. Il destrilSlmo ,e d il m a n cirusmo sono coJlldiZ!i oni sfaivorevoli anahe p er i·l r endim·en to id i l·avoro. Per ~ o ~ frut~amento completo d eàla macdhirua. .u mana occorrereb1b e Clhe amlbo le mani si ano capru)i di eseocuire egiuailm•ente i1l m edesimo lruvoro, che aib biano la stessa f,oTzra, 1a stessa aigi/lità, Ja stessa p:riassi. I.niz.ta.1m en/te gli ruomini sono am·bideistrj, è solo con lo S\1 ill1•p po sUJacesisivio, con l 'eserci zio e l'abitudin·e c:h e .u n lato (prende 1a prevalenza su'1l 'altro, e q·u esta prevailenz.a è accentuata in tutti i s·u oi c-aratteri daJla scrittura com'l.ln e, tanJto più i~he I 'insegnamento 1della fs c.rittura è rprat icato quando J'or,g anismo ha Ja m aiggio!'e ·C·apacità di adattam ento. Si è 1d atto c·h e i.a m aiochin a d1a scri1v er e costituisce un mezzo di pre,1 enzione :delJ.ta mo,g igrafia. In effetti .fin.o ra .non .sono stati reigistram ·~asi di crampi dei ·dattilografi. E la patologia e la ca$istica dimostrano 1p oco rpr.olb·a bjle una tale even ienza. In eiflfetti i crarm·p.i 1p irofessionali più che dalla rip1etizion e d ei mo1viment1 sembrano d:ovru ti 3lla contrazione rprol.ungata di quei gruppi mus colari 1ah1e .con1coriron 0 rulla presa di u no 1.Stl'IUm en to. La r ipetizione prol'l.lngiata d·ei m ovim enrt.i 1prov:o0a stanc'hez.za ma n1o n i dii.sturbi 1cl1e ·.;a:r·atterizzano i crampi prOlfessionali, percih'è il rit.m o 1c1d Ja-vor·o e ·di r iposo ·è 1una legige fisiolo.gica gen eraile ohe consente la resta·u razj-0ne nutritiv,a d ei tesS'llti in la;voro . Invece il ~en ere a i.u ngo in contrazione iun muisc<Ylo implica fl.lno &forzo continuo 1d elle ffil:>re ID'll&.!olari e del relativio ap(pa1·ato nervoso 1centrale e peri•fei:ioo tdhe non pii.1ò non avere ripercussioni dannose sulla loro nutrizione e .quindi .sulla loro funzione. J...e ricerClhe elettriche hanno confermato qru esti dati dott rina1i in quanto n·e1la mogigr.afia si ha una ·diminuzione 1d elol'eccitaJbilità fa.radica d e1 muscoli ·d el pollice e dell 'in·di•ce, ossia ·delle dita ch e concorrono alla presa ·d ella penna. Ed il vero dilst·urbo 1d.el crampo d e·gli scrivru1i è nel difetto di presa. Il paziente non può scriv er e correttamente rperch1è I ',i ndice ed il pollice si r]fiutano ·di 5tringere convenienlt·mnente la penna. D' a'ltra parte statistiic amente risulta che i cr.am1pi si manifestano 1più frequentemente in quelle pTOfe&sioni r)h e obbliig.ano a1cuni grup1p i m•l lSCOlarj a tener in presa un determinarto ogigetto assoggettandoli ad una fatica cronica. J casi di m ogi.g rafia costituiscono il 90 % d ei cra1n pii professioniali; seiguono j crampi lC11ei violinisti , nei qiuali iJ di sturbo ·colpi·sce prevailente1

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:iiente i m,u s·ooli rde1P1utati 'allila ,p resa del manico· del vioiino; e poi qruelli dei tel,egraJf1Sti, n€i quiaili sono ooJpiti rp.rev·alentemente i mus.x>li d epurtatt alla preisa ·del tasto dal1l'.a·pjprurecohio trasimetiitore. .Anal0te,oiarrn·ente a;vvieine in t'Ultti gi1i a1tri crampi professionali: così Jltelle 'ballerine iÌ ·d isturbo c0tl1Pisce esciJ.us:Wa.mente quei grUjppi muscoaari delle gambe ohe sono tenuti in 10ontrazioo.,e proillungata per eseg'!Uire iJ passo 5'1.1lle iP!Unte dei piedi. Lo strumento che ha magigi1ori anailoigie con la. rnrux.hina dia scr:iJvere è il pianoforte. Nei pianisti il craJIWp·o è pos1s i•b jle, ma r·aro. .i\.nclhe in questa form a il diJsltflll'lbo è 1provocato Id.alla contrazione 1prolun1gaita di aJ1cru.ni grupp i .mru:sicollruri tend ente a mantenere i n flessione l'av~mibraccio e a tenere qu est'ultimo, il carpo ed il m etacarpo nella po. sizione più f1avorevole p er rendere i movimenti dP.lle ,dita più vei oci e più 'V'alidi. Ma nei1la d attilografia. questa 1unhformità di posizione n on e indispensabile -e d 'a1Jtl'a p1arte il so g·getito datile <?isigenze stesse dell'uso ld,e1J.a macClhlina è •:ostrett0 ad ese:g qire movimenti di a.mJ:)o grli a r ti surper iori, clhe 1nterrocmpono ogni eYen tu.ale contrazi·orie. Certo il maigigjor ,-anta.ggio della scrittura a . 1n·acc.I1inn è tratto dai lettori. I caratteri eguali, ~ra.ndj, a contorn i n etti, bene allineati n on possono non a\rere llna be11efica influenza sul1lo spirito e s ul1a ' usta di cl1i legige. La scrittuir.a coml1ne oibbli.g a ad ·Uno sfor zo di inteTpretazione ·es1~urien te ed irritante, e a·d 1Un laiYoro dell'apparato yisivo ·~he d etermin a o aiccen t:ua i vizi dt rr.frazio11e. Sanllo i tipografi a quan.ta minorf. fatica, quanta minore 1p·erdiita di tempo e quanti minori f,astidi procura loro il com1porre da origin·aJi scritti a ma.cchi·n a. c'h e pertanto risparmia maledizioni ed impTecaz.i on i d'o,g ni genere , agJ1 autor}. Qu es1i i n ge11ere l1anno poca pieJtà per ì !ipogr R,fi , e non ne possono raivere m.oJ.ta perchè la fretta dello s·cri\rere stor.pia orribilmente la e.al [igr~ìfia. Sa.reibbe pertam.to opiportuno che tutti ·.;olv ro c,h e d evono dar e i loro scriJtti alle stampe imparais sero a .scril\·e.re a mrucchina sia per il ,,.a r1taiggio p ersonaile sia p er ri.guarr-do aJiJ.ra saJu,t e è ei n ervi e 1d·ella vi1sta de1 ti1P,01g rafi. Senza dru1bbio al1a dattilografia è riser.vato Uil granide svrlu.pvo. La maochina 1d·a scrivere in Itali·a è ancora ipoco 1us ata in confro.nto di altri paesi, sp eci e d ell'America. Il costo reJa.tivamente a1 to n e ljmtta Ja dri ffus ione. Ma non è doobio che la , ~on·c orrenza 1delle varie .f.aibbri1c'he e delle varie nazioni (ancihe 1n iJtaìia o,g gi se ne falbibricano delle ott:ilme) la ·ren derà alla portata di tutti coloro che .attualmente d e,·ono 11sare a lungo 1'a penna. 1

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G. DRAGOTTI.


SEZIONE PHATIC..\

ICCIDEMIE, SOtlETA MEDICHE, CON6HESSI. R. .Accademia Medica di Ro1na. eduta del 28 maggio 1927. Preside11za: prof. R. ALESSANDRI, presidente. Il PRESIDENTE legge lettere di ringraziamento dai dottori Castellani, Roux e ' Tincent per le rispettive nomine .a socio onorario nazionale ed .a socio corrispondente estero. Con1unica inoltre una lettera (4899 in data 7 maggio) del l\1inistero della P. I. che notifica oome il 30 e 31 maggio saranno colebrate dalla Società ~Iedico-Psicologica di Francia, a P.rurigi, il centenario della morte di Pinel ed. il cente11S1rio della i1ascita di Vulpian; i11 tale occasione l' Ambasciata di F1·anci-a sarebbe lieta se le Accademie d'Italia inviassero delegati. Il PRESIDENTE prega quindi i soci di 'ro}ergli notificare se alcuno di essi è disposto ad accettare tale invito .llc llJte d uod el1 o-d1a iu nosto mie.

Prof. \~. P-cccINELLI. - L'O. si intrattiene d.a prima sulla diagnosi della stasi duc<lenale e ne dilllostra Je difficoltà anche rico.rren do ali' ausilio pella radiologia; riferisce po-i dettagliatamente di 4 e.asi osservati personailmente, cli 'egli curò chirurgicamente mediante I.a duo<leno-digiunostomia, ottenendo sempre dei buoni risultati. Si intrattiene su dettagli operatori. Il prof. ALESSANDRI mette in rilievo l'impoir tanza del deperimento grave, presente in molti casi ed a11cl1e in uno da lui osservato; in y_uesto l'esame radiologico fu decisivo Jnettendo in e1Tidenza un inegad1;odeno, ed all'atto operativo fu possibile estrinsecare, .attraverso il mesocolon, t1na plica della terza porzione del duodeno, in n1odo da poter applicar e agevolmente l'enterostato .a tre branche.

ll niet odo araf ico . nello sf1tllio della cicatrizzaz'ione delle ferite . Cn1.\SSERINI prof. A. e FERRETTI dott. L. (Espone la comunicazione il prof. CHlASSERINr). · L'O. ricorda precedenti ricerche di .altri AÀ ., intese a gtudiare con metodi vari, il decorso macroscopico delle lesioni di continuo. Esp-0ne poi un person.ale metodo grafico basato su misure prese ool compasso delle dimensioni tlelle ferite e tradotto poi in diagramma. E spone osserv.azioni sull'uomo e ricerche sperimentali sugli animaJi nei quali ha studiaito il decorso delle ferite sotto l'influenza del1a simpatectomia periarteriosa e della medicatura insuli-

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In linea generale le lesioni di continuo da pri• ma. n on si n1odif1cnno, poi con1i11ciano a restrin-

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gersi ]entan1en te ed è solo in un terzo periodo che· rapidame11te si ohiudono. L a. s i111rpatectomia. periarterios.a no11 apporta inodificazioni, mentre la medicatura insulinica .acceleTa la gururigione ed in pratica si dimostra. t1t ile sopratutto nei e.asi di granu.l azioni torpide. ~guo110 proiezioni dimostrative. Il prof. BAGLIONI chiede se gli 00. no11 abbiano· eseguito esperime11ti col metodo fotografico in serie che si è dimostr.a to partj col.armente utile nello· 1Studio del germogli.a.mento delle piante, ed è mol-

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preci~o.

11 prof. CHIASSERINI ammette la n1aggiore precisio11e del metodo fotografico, ma crede che agli effetti pratici e per 1a trasformazione delle misure in diagramma, il metodo esposto .abbia il pregio della semplicità e corrisponda bene. #

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L e leoui dell'acit,sfica 1nusicale come base dii un nuo ru niet odo di ascoltazione. L 'applicazione alla clinica del principio fisico dell'interferenza.

PARODI dott. F. - Tenendo conto che i suoni polmonari che si ascoltano alla periferia del torace 11anno tonalità ba.sse fjsiologican1ente , e tona lità alte patologican1e11te, l'O. ha ideato un <Vpparecchio che chiama cc Fonoseletitoocopio » basato sul principio dell'interferenza dei suo11i, co·l qualesi riesco110 a s111orz~re i toni che si formano in t1n parencl1irna di ùensità normale o fisiol·ogico, ed a 1nettere invece in rilievo tutti i s·uo11i che si forn1ano in a1nbiente patologico. Questo apparecchio riesce utile altresì i;>er la Joc!11izzazio11e dei rumori. Il prof. BAGLIONI chiede se l' ap.p.arecchio è basato solo s ui tubi di Quinclce ossia solo sullo smOTza1nento di .alcuni toni, o anche sull'applica.zione cli tubi risonatori per accrescere altri toni. Il dott. PARODI risponde che non 11a .a doperato tubi risonatori, bastando lo s1norza1nento di alcuni toni per rendere be11 percepibile con le originali caratteristich e i toni che si desidera mettere in rilievo. La s·intaliria nella cura del diabete ·n1.ellito. Usserva.zio11i stil 1necca nisnio d'azione ed esperienze

cliniche: prof. S. - L'O. riferisce proprie os-serrazioni sull'azione .d ella sintalina, che è un.a guanidina pdlime.tilata recen temente proposta. come s11ccedanea della insulina. Egli ha .ap plicato la cura sintalinica su 7 m.alati dei qua.li 3 erano da lui ben conosciuti. Ha otte11uto risultati poco incoraggianti, poicl1è la sintalin.a si è limitata ad agire in alcuni oasi St1lJa glic-0suria, ma non sulla glicemia, nè 1St1llo stato di acidosi. I i1oltre dà con facilità disturbi gastro enterici. Per q11esto non crede che possa essere utilment~ co n igliata. con1e succedanea (lell'ins11lina. iILVES;IRI

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1L POLICLINICO

Usservazion•i sopra un, caso di leuceniiw acuta.

Reale Accademia di Medicina di Torino.

prof. i\i. - . L'O. comunica un caso di leucemia acuta con prevaJe1iz.a di linfociti e linfoblasti; in a lc11ni dei quali ha osservato, all'ultra.microscopico, dei corpiccioli ovali mobili. Essendo l'amn1a1ata venuta .a morte, 1'0. ha pros eguito le ricerche 5ul midollo ·osseo, sulla mil.z~, sui gangli mesenterici. Nei linfociti e linfoblasti di questi ultimi, mediante la colorazione di Giemsa, ha posto in rilievo dei corpicciuoli riportabili ai cosidetti co rpi della leu,cemi.a descritti per pri.m o dall' J okm,ann. All' ultramicroocopio os:Servò poi corpiccit1oli che apparivano simili a .quelli osservati nei linfociti e linfoblasti circolanti. Le colture rimasero negative . L ' O. passa .a discutere il significato di questi corpicciuoli, e fa un esame critico della teori,a parassitari.a della 1eucemia acuta, per la quale propende. Il p l'O f. ALES SAN DRIN I p., rif erendooi a 3 casi personalmente osservati, di . le11cemia acuta, fa rilevare come sia difficile d.ar valore ail reperto di granuli mobili cl1e t.anto facilmente si osservano .nelle cellule bianche. Il prof. GnrttON ris po11de rileva.n do le differenze che esistono fra i corpuscoli mobili da lui oo.servati ed i granuli leucocitari comuni.

Seduta del 1° luglio 1927.

GHCRON

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'l'umore del le.gam.erito gastro-colico. Asc;ow prof. ' ' · - L 'O . illu~ t.ra i1n caso 1>erso11almente 06-&er\'.a to di tumore J 0l leg~1r1ento ga.stro-coli~o intt.ressa11te lo stoma(,'O t.d il colo·n , jntra.ttenendosi anche genericamente "lilla sintomatologia clinica e st1lla diagnootic.a di t ali casi. Presenta poi il pezzo anatomico che venne .asportato .dal prof. Aless.andri. Il prof. ALESSANDRI dietro invito del prof. Ascoli, riferisce sull'operazione eseguita. · Egli dice che, nonostante l e gravi condizioni di .deperimento dell' a1n1nal.ata, giudicò possibile l'intervento non risultando diffus ione del proçes&o, nè idrope, nè ingorghi ganglia.r i al cavo sopracla·vioolare sinistro. Aperta. la cavità addominale con incisione paTarettale destt·a , potp p.rocedere alla :t.Sportazione del tumore, ohe richiese la r esezione di una parte .della grande curvatu.r a dello stomaco e del colon ..col r.elativo ro&Q in cui erano nume<r-0si gia.ngli. Fu dovuta asportare ancl1e una Lairga zona della p,a,.. rete addominiale in corrispondenza dell'ombe.lico quasi per tutta la Ja,r ghezza .d ei dt1e retti, ciò che r ese difficile la ricostruzione della p,arete ad-do1ninale, la quale fu .fatta con punti ia V a. tutto spessore. L'operazione fu es eguita in anestesia spinale tt1tocainica fortunatan1ente completa e con buon rilasciamento musoo1are . L ' intervento è stat o s opportato hen~ssimo , ed -0ra, a quindici gio r11i di distanza l'esito immedia t o può dirsi si•curo. V. }l u NIONI , seg1·etario. 1

J>atologia canaLicalare del nervo ottico . Studio Roentgenstereoscopico. Prof . BERTOLOTTI. - Discusso il termine di patologia canalicol.are del nervo ottico lanci.ato dal' la s eu·ola fr,ance.se, fa rilevare che tutti i mecca- · nismi invocati .a proposito di questa patologia, devono ancora ess0re sottoposti a .r9Visione, e ohe nessur1.a delle varie ipotesi eme~ fino ad oggi ha ricevuto s anzione dell' anatomiia patologica e dell' indagine Roeutgen . L' O. riferisce sulle sue ricerche ~ul oanale ottico eseguite; nell'Istituto di Radiologia dell'O- . spedale Maggiore, in quooti ultimi .anni: su 230 cas i di sinusiti posteriori con -reazioni perisinusali venn ero riscontrate 19 volte delle alterazioni del nervo ottico. Si dilunga a parlare de1l'enorme valore dell'indagine Roentge11!:>t ereog.r.afica che permette una meravigliosa introspezione del cranio del vivente: con questo metodo i rappor,t i dell'apice orbitario sono sve1ati 13.ll' oftalmoscopio in modo insuperato. I roentgenstereogrammi del canale ottico permettono di studiarne i r.aipporti topowa.fici ool seno sfenoidale, colla cellula etmoidale pootrema di Onod e i)ersino ooi prolun.g amenti posteriori del seno frontale. Cita i lavori di White sull'argomento e discmte il v.alore dell'opinione, iSeOOndo 1a quale nella pansinusite oronica oon alter,a zioni del n. ottico si dovrebbe sempre intervenire ohirurgica.m ente, quando il oalibro del caniale ottioo è inferiore ai m1n. 4,68 sui seni posteriori, onde otte!lera u11a decongestione delle guaine del nervo, impegna te nel ca.n .ale. Rioonooce I.a fondatezm di questa teoria che egli oondivide poiohè ritiene .c he l'in1n1ensa maggiorianza delle nevriti ottiche rinogene dipenda da disordini ci•r colatori; non può però acoottare come dogma I.a cifr.a citata di mm. 4,68 sia per le v.ariazioni individuali molto late, sia perchè 1'0. ha riooontra.to molti casi di pansinusite cronica senza nevrite ottica oon un cli•aanetro del canale ottico inferiore a mm. 4,68 e viceversa ricorda. parecohi.e sue 08Serva.z.ioni di nevrite ottica rinogena oon un diametTo del canale superiore 4 5 ed ianche .a 6 m.m . Il restringimento osseo d~l e.anale ottico venne dall'O. riscontrato soltanto due volt-e su numerosi ca.si studiati: in queste due osservazioni singolari il foro ottico misurava .r ispettivamente mm. 1,9 e 3,4, ma il reperto oftalmoscopico dimostr.av.a un.a atrofia semplice primitiva senza fatti ~nfiammatorii ed lln Testringimento Qoncentrico del campo visivo. L'O. · in base alle sue i·icerche ritiene che la nevrite ottica ri11ogena nel più dei casi sia dovuta .a disordini circolatorii e quindi non possa differenziars i d.a.l vasto campo delle nevriti retro--bulbari.

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SEZIONE PRATICA •

.llicerchc comparative sul cont enuto di anticorpi nella linfa e nel sangue.

La cura è durata, in gen ere, due mesi, e mai ha })rovocatu in<'onvenienti.

P. NIGRISOLI. H.a studiato nel coniglio .u -00ntenuto di anticorpi nella linf.a del dotto tora·cico comparativarnente a quello del sangu e ed e pervent1to alle segue11ti conclusioni : 1) il potere battericida è ben manifesto, aspecifico rispetto ai germi presi in esame e meno termostabile di qu~llo del sangue ; 2) il potere complementare è termolabile e notevolmente minore di quello del -siero di sangue; 3) il potere opsonico è ailquanto maggiore di quello del siero di sangue, ma non è specifico; 4) il potere batteriotropico è in genere u11 po' più intenso di quello del siero di san.: gue, 11011 è specifico, r esiste alla temper.atura di ,56° ·per mezz'or~., ma non a quella di 60°; 5) il potere agglutin ante specifico è assai scarso o addirittur.a 11ullo in confronto di quello del siero di sangue. La linfa ed i l sangue presentano un contenuto di anticorpi notevolmer1te differente: queste differenze sono specialmente evidenti per ciò che riguarda il potere oomp lementare e quello agglutinante. Dott. G. VILLATA.

L'acr-idi11.o-terapia nel.la ble•n orrllgia e nelle in f ezioni delle 1:ie uri.1uirie.

Associazione dei Medici-Chirurgi Specialisti di Palermo. Seduta di 1naggio 1927. Presidenza: prof~ TEBALDO Cr:MINO, presidente.

Tra corna e scuola. Prof . B . TRISTAINO. - Sulla ..scorta di dati statistj.ci pone in rilievo che la più .alta percentuale di traoo1n.at001 è data dai b ambini. L a lotta dev'essere inizata negli Asili infantili e nelle Scuole. L'O. invoca La separazione dei bimbi tracomato.si da quelli che non lo sono, colla costruzio11e di appositi locali, ad0gu.ati ai bisogni della popolazione scolastica cittadina e illustra la necessità che gli ..\sili P le Sct1ole per t.r.aoomatosi sieno nello stesso tempo anche Solarii e ,~anatorii; che sia 1·esa obbligatoria 1a visita p eTiodica di tutti gli alunni delle scuole pubbliche e private. Rileva ancora come il tracoma sia un triste privilegio delle classi povere, 'e perciò alligni - oorne il linfatismo, il r aohitisn10, la tubercolosi -- là dove pii1 misere sono le condizioni igieniche ambientali e invoca che a.I nroblema seolastir o del tracvma sia strettamente oonneSSio quel1o delle .abitazioni dei . poveri.

La cura della plewrite coi raggi ultravioletti. Prof. Il. CAFFARELLf. -- L' O. tratta d ella cura .delle pleuriti ooi raggi ultravioletti ; enumera Je ' controindicazioni di tale curia e mette in particolare rilievo il dosaggio su cui è basata la tecnica dell'attinoterapia. Desorive le r eazioni biologiche cutanee e del ·m etabolismo di certe sostanze (calcio, gluoosio, tirosina) ed espone infine la su.a statistica di tre .anni, in oui h a curat·o coi raggi '(J. v'. bO · ammala.ti: 20 di pleurite secca e 30 dì pl. essudati va. çronica, con ottimi resultati, contro lJ~tj 1·idiologicamente e con ricerch e v.arie .

Dott. F. MisfuRAOA. -- L'O. s ' intr.a ttiene s ul nuovo mezzo terapeutico: l'.a oridinoter.apia. Ha ottenuto vantaggi più evidenti che non coi metodi di cura finora usati . Nei casi recentissimj 1a t erapia .acridinica locale gli ha dato resu ltati insperati. L'O. ooncludendo questa prima parte, afferuna ohe t.avolta, l',!lcridinoterapia, da sola, gli è apparsa insufficiente e che pertanto ritiene che tale cura debba essere integrata oon le cure locali le più opportune. I r esultati ottenuti dall'acridinoter.apia usat.a sia per via endovenosa, sia oon iapplioazioni Jocali, in alcuni casi di infezioni delle vie urinarie non tubercolari sono stati incoraggia11ti, quantµn que talvolta lim1t.ati. T.ali limitazioni sarebbero legate all'età e aille condizioni speciali dei soggetti. Prof. CASCIO RoccA. - Riferisce che la conclusio11e che la trip.aiflavina da sola oer via endov~nosa in tali casi, molto .spesso non' porta a guarigione, tnentre usata unitamente alla cu-ra locale sembra che veng.a .a sensibilizzare i g•onococchi verso i comuni antisettici locali. Prof. G. ADAMO. - A proposito di nuovi metodi di cura diretti contro le infezioni delle vie urinarie, è lieto di comunicare il brillante resultato ott enuto in un suo congiunto, da tre mesi aJìfetto da pielonefrite ribelle .a qualsiasi cura, con l'uso della urot . erapi.a proposta recentemente dal -orof . Cimino. Prof . T. CIMINO. - Ringrazia il prof. Adamo delln. oomunioazione a.e.i s uo imoortante caso e coglie l'occasione per ritornar~ s ull'argoment.o della llroterapia da lui proposta di recente. Le iniezion i dell'urina purulenta del soggetto (uroterapia) iagiscono OQ·g li stessi principi dei vaccini e delle protei-ne sp ecifiche ed aspecifiche. L'O. ricorda la tecnica semplicissima adope1·ata: raccolta asettica dell'urina, ebollizione im,m edi.ata, ed iniezione a dose gradt1almente crescente da mezzo a due cc. P.rof. G. 0Asc10 Rocc.\, segretario. 0

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_... Interessante pubblicazione:

Dott.. Prof. francesco Yalagossa Med!i-0° . Reale -

a~11a Fa·migll~

Direttore e Pr1· marr,~o del ~r.eve.ntorio ~er lattanti Emilio Maraini 11 _ Medico Primario ~rell Ospeda le infantile <t Bambino Gee~ 11 - • Docente dli Olinica Pediatrica nella R. Università di Rom.a. (<

I L BA M B I N O

CONSIGLI

1EiiNJAo·R1

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(Qu1arta edizione notevolmente amp1iata con 84 figure echemattiiche irnter.calaite nel testo). Un vo lttme di pag. XVI-244, nitidamente stam.p a,to su carta u so mano, eon beltl.is&imo <iirpiinto .a olio di c. A. Sartorio, rip-rodot.to in t1ricromia 6U·l la .copert.i na. Prezzo L. 2 5, ipdù le s;peee ~ootaiLi dii. sipediz.ione. Per i nootri abbon.a ti eole L. 2 3, 2 5 ·f ranco dii por·t o. ' Inviare Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI - Yia Sistina, 14, aggiungendo: per l'Ufficio poetale Sucoureale dioiott o. ROMA.


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IL POLICLINICO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. - CASISTICA. \ C.ontribnto alla casistica delle mening iti P.Seudotnbercolari. J .a pn11tura lombare è certamente un ausilio n ot evolissimo p er la ·diagnosi delle meningiti. 1\Jia ~om e è faciJ e in tal m·a niera ·distinguere una r11e n)ngitf.l' purulenta d a una non SU1ppu rata, è ,;:pesso altrettanto difficile fare una diagnosi prer.isa di quale varietà si t ratti in questo secondo caso. Ci si •trova c ioè in praticaI spesso in irnbarazzo n el decidere se la m eningite è tubercolare , luetica, poliomielitica, da orecchioni, ecc. F. ciò p er chè tutti i criteri fisico-chimici e micr oscopici fin qui dat i come patognomonici dell'una e dell'altra forma possono esser e fallaci, e ritrovarsi indiffer entem en te in ognuna di esse. I,a m ononu cJeosi, l'aumento della globulina e d el coag11lo, non sono infatti, a·d esempio, esclu· sive della m enin gite tuber colare. Il reperto dei ba<'illi ·di Kocl1 n el liquor av:rebbe invece valore b en mag~iore ; m a è t utt'altro che .f requente. Lu inoculazion e n ell'animale, che costituirebbe 1poi la prova cr uciale, richie de un t empo t roppo lun· go, perchè se n e poss·a attendere il r e51Ponso in una ma1attia ch e deve essere diagnosti·cata con J1a maggior e rapidità. La cutir eazione, che è positiva n ella maggior parte d elle meningiti tubetcolari, essendo raro il c.aso r. he esist a un 'anergia completa, è una prova • anr.h'essa assai ntile, ma non si può escludere a p-riori che un ballltbi~o con cutireazione (positiva non possa ·a mmalare di un1a meningite d'altro t.ipo. I .e irritazioni m eningee ·d ella poliomielite e d'el1' en cef3 lite, con la limpidezza del liquor, la mon onucl eosi, l 'aumento d ella globulina e l a sterilj tà d elle colture, r icordano molto la meningite tubercolar e, qualora fiacciano difetto gli a ltri sintomi a carico del sistem a nervoso (paralisi flac.ri de, sin tomi cer ebrali, miocl onie, ecc.). I a g-1icorr a chia, chiamata ìn simili casi in ausili o, è nncl1'essa un c riterio non assoluto, in quanto, ~1 1 r;ie i1 e~le mcnlngiti t11ber colar i, all'inizio 10 zuc c!1ero dsì li quor può tronsi10rlamente aument::i.rc i nvece che dimìnuirP.. B isogna allora t0n er conto nel la di1agnosi anche rtei fattori d 'indole epidemiologico, e d el decorso cl-ella n1a 1a ttia. Si d c·: 0 p oi tener e ,p rcse11te la possibile even ien za di una m eningite luetica, forma piuttosto ·rara nell'infanzia, ma che simula assai bene la m eningit e> tt1bercolare, e le meningiti k'ln che più

rare che si banno durante la pertosse e gli oreccl1ioni. .i\. \\lallgr en (.4. cta M ed . Scand., vol. LXV, 5-6) riporta 7 casi ·d i m eningite acuta, di cui 6 insorti in b a mbini sicuramente tuberco1osi, ,p er cui 1a diagnosi fu, ·a ll'inizio, di forma specifica; viceversa tutti guar irono senza relitti ; in un caso si potè constatare una pregressa ~ertosse, in du e ìia parotite eipidemica, in uno }a sifilide; negli a ltri 3, i.nfine, si dovette ammettere una forma di meningite asettica acuta criptogenetica. In conclusione, l'A. p ensa che nel novero d i tali c asi, solo in apparenza tubercolari, devono esser e ascritti 'tutti quelli fino ad oggi pubblicati co1ne esempi di m eningiti tubercolari guarite, nei quali tutti difetta 11a pro,ra batteriologica. M . F ABERI .

Le forme periferiche dell'encefalite epidemica. Ravine (Presse médicale , 21 maggio 1927) cosi descrive il quadro di queste sindromi di ra· dicol o-nevrite accompagn·a te da iperalbuminosi del liquor. Inizio qu1asi sempre brusco ed ac·~ompagnato da 'fenomeni in•fettivi, f ebbre, angina, erpete, stato saburrale dellia lingua, congiuntivite. Quas i costanti i segni di meningite (cefalea, Kernig, costipazione, raramente confusione mentale) ma poco intensi. Variabile la lo ~alizzazione della (paralisi, ma il più spesso si tratta di paraplegia con. diminuzion e od abolizione d ei reflessi cutanei. Atrofia mode· rata, sen za reazi on e d i degenerazion e in corrispondenza della ra·d ice dell'1arto. Raramente presi gli sfinteri. I disturbi sensitivi si limitano a qualche dolore sordo esagerato con l'allungamento dell 'arto; esso segue il d ecorso dei tronchi nervosi; talvolta form i ~ o)io e parestesie. Alla puntura lombare : liquido limpido, talom con linfociti; i1peraJbuminosi (0,50-2 grammi); spesso positiva la Teazion e d el benzoino colloidale La guarigione è la regola; essa avviene len ta· me11te; la motilità e la forza muscolare non ritornano che dopo parecchi mes i. Persistono poi a 1ungo l'rastenia e }a tachi1 ~ardia, malgra.do la regressione dei fenomeni paralitici. La malatti a € abbastanza caratteristic·a, ma di diagnosi difficile. Si p uò esclu dere anzitutto la p olinevrite tossica. La paralisi difterica succede ad l1n'1n gina e prende quasi costantemente ancl1e il \ el o idel pa1'ato. Le .p olinevriti alcooliche no n ris pettano nè i n ervi cranici, n è gli sfinteri .l\.

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salvo in rari casi rapidamente mortali; i dolori sono di solito più ,p ronunciati, l'esame del liquor lè,,a poi ogni dubbio. La meningite tubercolare si presta alla 1.!onfusione; la linfocitosi è in essa 11>iù pronun ciata, vi .è dimagrimento , fotofobia, vomiti. Molto più difficile è la differenziazione dal1(t -poliomielite anteriore, specialmente nei casi ad i11izio brusco, che ~n séguito r etro.!edono ~arzi al­ mente . ..\d ogni modo, nella poliomielite, i fenom eni generali sono più gravi, lo st·abilirsi della paraplegia [»iù brusco, l'atrofia muscolare pre coce e con siderevole. Infine, i muscoli panalizzati ed atrofizzati lo rimangono definitivamente. L'esistenza dei dolori, più frequenti e 1più pronun ~iati, la diffusione e la benignità delle paralisi p ermettono di solito la diagnosi. fil.

L'avvenire dei traumatizzati cranio-cerebrali.

genit,ale molto ,aiblbon,dtante, eh-e passa 1p resso.chè inosser\·,atia. Nell"un caiso e nell'1aùtro è .comUDJqiu1e necessaTi·O· di aJssir)uransi d ehlo stato ana;to·m ico diei g·enttal'ì, e id i complierie de1lle ricerdhe microsco11j ol1e Slllll secfleto. Tale secr eto, an.c:b.e n o.r mailmente, conltiene dei bacilJ i Gram-posittvi (1bacilli vaginali di Doderlein), ma a mano a mano 1 ~he si entra nel orumpo del p1a tol1ogi-co si ritroiva una flora cocco ...batteriroo 's.va•rirarta, iniista a ,quantità più o meno grandi d i lr,ucoci.ti. .se si traltta di ·U llla sempliioe seicrez.i on·e biancastra, di costii1uzion.e ma-cr·OSCQPi·ca e milcroscoipi.ca n ormale, è ~uf!ficiernte di o.I'dinare 1al massimo 1-2 la·va11de settimanali con infuso di camomilla. Se invece la .secflezion·e è aibibonrd•ante, b 1isognia aissi.curarsi prjmai ·da qual p unto d 1e1l'ruppaJrato gieni'itale prOfV elllooia. Nel1e ·d onne in .p iena maturità sessuale iJ corpo 1d•el!l'rutero non è mai forute di filruoJ', all'infru ori • d el periO'do pruerper.aùe. N1ell·e donne in c.1imaterio, invece , .si 1può st?ibilire un piometra seniO.e, in re l'azione o non •con , un carcin·oma. Nella c·ervi1c.e uterina si con-statan o :vara.mente. ano,111"ali1e secr·etorie; ma tailora, anailo·g amente a cp1an to av·'vtene n e110 ·s tomai)O .d ei soggetlti vaigoton i ci, 1s i tpcUò a&sistere aid u n·a ilpersecrezione mu~ cosa, .c.on.t.enente an•ch·e ,dei l·e ucociti. J)eiJ.e [piocole dosi di 0,01-0,03 di .e.storatto di bellaidonna possono in tal ioa:so riuisc:Lre ·u.t i1Ii. Se po~ qu•e1s to caltraJITo .cervicale è molto ricco in leucociti, il più delle volte si può r:hsoontrare ancfie un' erosio ne• c·e rvirale , la quale va trattata con c·a usticazioni bisettimana1li ail liaipils 1dri niltrato d 'airgen to, e con tamponi ailla glicerina e .prota:ngolo . Fin1cl11è l '·er,osione . non è gt0aritra si IÌ),r.ati.c·h eraJino lavar11de .giionnali1erie con ·soJ..uz,i-0ne d'a; ~i1d.o 'l18Jttico 1 : 100, o di allium.ie . .t\..llooquan1do 100DJcomita una ·va-gini.te, si ~pO.ica uno ,5p·eau,Jrum t uoo.l are e si t-0ccano 1e p1air.eti vagin.ali con io.d io o con so1luzioni di nitrato ·d,.ar.giento ail 2 : 100, p 01Il!enrdo ruttenzion·e a non c:aiuc:tj ca.r e la v.ulva. l'nolt r e, per 1g ene.r .are i1l mezzo acido in ·cui po&Sano sviluppare i bacilli di Doderlein, sov·erdhiat1 1ciaàla flora p.a to1g e.n a, si introdurranno 1d·e.:11le sol1Uz1ion i ld1i acido J,a1tti1co o di lattosio, la 1ciui fermentazioi11e 1proYOC·a lo svfillll3_)tpo a1p.pUJil.to di aciid-0 latttco. Nel le donne più avianzate d'età s i può tr.ovare. l1na cosi.1drtta << vaginitis vetularurr1 », la quale è egrua lmente bene inflfuenzaita 1dal1la terrupia suddetta, cihe g·io\r.a ipur1e, unita al riposo in letto, ·nel flru·or de111a grarvtd·anza, cruusata dall'iperemia 'à ei goo1itali. Una ·p anticolarità del .fl1uor è quella di re~tdi­ viare facilm,ente, per oui iè neoessario c11·e il medico es~rcit.i 1p eir liu n·g o tempo controllo suil1le Sllle 1

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Da uno studio di 500 casi riveduti 10-12 annt dopo 1a lesione, Villaret e Bailby (La Presse mé 4icale, 5 marzo 1927) conclu·d ono che la 1p rognosi deve essere riservata per quanto riguarda il lontano avvenire; gli aggravamenti verificatisi in <ruesti dieci anni ne sono la prova. l ,a rnortalità, assai scarsa, deriv1a il più spesso da ascessi cerebrali, che si manifestano con aceci · denti rapidamente rnortali. L'in siem e degli aggravamenti rpresentati dagli altri, nel 26 % dei casi, è rtato dall'raumento dei disturbi già esistenti, ·-Oppure dalla comparsa tardiYa di disturbi su,b bietti"\'i , epilessia o disturbii m otori. Si devono -0onsi<terare a parte i malati con ematoma sub.durale non evacuato. I l m edico sarà dun·que molto cau to prima di -ac-<=ordare una pensìone definitiva. •

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TERAPIA. Il tr•ttamento del fluor non gono1•roico. {Jna paziente cl1e si lamienta di arver pe:ridite 'biianal1e deve esser e sot·t oposta ad un esaime me-d ico generai.e, il .qiu an.e esc1lru1da c11e si tra1Jti di .an omalie cost1tt1Uzionali, di inf•an'tilismo, di 01StJen i a. 11i clorosi o di malattie strn:ili, rp er ·1e quali 1'indicazione terapeutica è fo ndarrnentailmente ir.apprese.ntata da c1ure gen ePaù.i ricooti.t uenti. T ailoria si t.na1t.terà d'i p1azienti n·erv·o,s e ed irnpressionaibili, 1c·11e sC'amibiano p er fluor runa sensazione idi umidore dei genitali, la ,quale w1 ~ev1ers.a non corriStponde aiftfa>tto ad 1uno :Stato patolo1gtilco. lr1 t~ li casi saTà 1u,ti!le ieih e il rn,edd.co tranqu:hl~izzi .1.a m<lJl'ata, modifiicando :i.Jl suo errato g\uidizio. Altr-e v•olte in1vece può ·esiffi,ere una secrezrione 1

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pazjen:ti, ·con ig li1ando ad esse ·t utte le n·e<}essari·e preeaJUzioni d'indole iigieniiea. In tal sen so, ad ·esempio, ' ~a.ranno sconsigfiliate le lavande 'VaJginali troppo ri1petute, l·e qiUali liedono )1 n1e: oan1smo idi a'Utodif-esa n·aruuraJe, px1eè·Jspon e11d·o al fiiuor. (Il. R unge. De1lt. M ed. W oc h., 48, 1926). M. FABBRI . •

Il trattan1ento della sicosi. I .a sicosi semplice (non parassitaria) è caratterizzata ·dalla ·comparsa di pustole, quanto una gro,s sa testa di spillo, piene di 1pus giallastro, al centro delle quali si trova il pelo. Sono generalmante disseminate senza ordine; dopo qualche te.m po, la regione si mostr·a coperba da croste bruno-gialle, da cui la pressione fa gemere del :pus. Se 5i tenta di stréijppare tl pelo che si trova al centro, si avverte una certa resistenza e si provoca dolore. , ~ella sicosi banale della barba la prima indi·cazione è quella di non radersi; il rasoio ten,d e a f::tre estendere le lesioni; la barba sarà tag.lr.i.ata ·soltar1to ·con le forbici. Mattino e sefla, il malato farà polyerizzazioni tiepide di resorcina a 1 %. Si ·f arà fraittanto 1,epila_ajione, medi-ante la pinza; es5a è dolorosa e quindi si leveranno soltanto pochi ipeli per seduta; negli individui iper5ensibili, si farà l'epilazione radioterapica. l ,ncalmente, evit·al'e l'uso di pol'Veri. I topici migliori, .secondo A. Lévy-Franckel (Journ . de méd. rie Paris , 5 n11aggio 19"27) sono: il blu di m etil en e a 1 %, !'.-\ equa di Alibour diluita con 5 volumi di acqua bollita e J.a formala di Milian (Violetto di metile, Violetto di genziana, ana cg. 10-25, in alcool a 90<> eme. 100). 1L e croste spesse si leveranno dopo la polverizzazione e rprima 1dell'applicazione sulle lesioni dei topici in'di'cati. Potranno usarsi talora anche le mediic azioni um.ide, che però sono dia sorveogltar.si attenta.m ente ;perchè favoriscono le reinocl1lazioni. Nel caso di sicosi dei baffi, trattare contemporaneamente la coriza cronica o la follicolite .d elle naricj ch e coesistono sempre in tali 1Casi. La \'accinazione antista.f ilococcica non sarà usAta che come coa:diuvant e; dia sola, è molto men10 efficace che contro la . foruncl1losi. Sarà bene inoltre eliminare dal vitto ·d el malato i cibi troppo drogati; i formaggi fermentati, lo zuc chero e sorvegliare l e su e elin1inazioni urinarie ed intestinali. ~ella sicosi tricofitic1 a, le lesioni 1pure essendo circumpilari, si raggruppano in isolotti e rirpo. sano sopra un·a zona d'infiltrazione dermica, formando t1na piastra nodosa stpessa, una specie di tubercolo. Al contrario della forma comune, i peli si strappano faciirriente senza sforzo; esami-

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nati al microscopio , previo trattamento con potassa al 40 % si vediQno i filamenti del m.icelio. e l e spore. Nelle regioni vi·cine alle lesioni, ·s i l1anno elementi di eflPete circinato parassitario. Il trattamento è basato sull'uso dello jodio e· degli joduri. Localmente, epilazione con la pinza,. che riesce facile ed in·d olora, oltrepassando il limite delle lesioni. Si faranno seguire delle~ spennellature con 'a lcool j odato (Alcool a 70o g. 5, ·Con Tintura di jodio gr. 15), aumentando il titolo ·della soluzione (50-75 %) secondo la tolle· ranza. Si a&socierà il trattamento jodico interno _. fiL

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L'azione farmacologica del tallio. Il tallio è un elemento per cui i cbimi•.!i non. hanno a11cora deciso se classificarlo fra gli al~ C;l] ini o non piuttosto ac, ~anto a1 ,p iombo. Introducendolo nell' orgianismo, non se ne ha un'azioneimmediata, salvo un certo rilasciamento dei mu~roli lisci dei bronchioli, dell'intestino, dell'utero. Ma lq sua azione più notevole si esplii..~a dopo al eu11i giorni sul sistema autonomo, per cui glt. .. stimoli normali vengono esagerati sotto la sua i11fluenza. I,'effetto ipdù caratteristico del tallio è pere>. quello di produrre l'alo.pecia. Tutti gli animali~ salvo forse la cavia, dopo l'iniezione di tallio perdono ]l pelo; questo si fa dapprima meno lucido,_ si strap1pa facilmente e finalmente ·~ade. L'aloiper,ia incomincia ralla nuca ed attorno alle orec-chie; gli ultimi peli che si perdono sono quelli del mento e del naso. Ma, a pi·~cole dosi, il. tallio provoca la crescita del pelo. Di due animal~ rasati sulla stess-a area," quello a cui è stato som. ministrato il tallio mostra un notevole accresc .. 1nen to del pelo; il tallio cioè distrugge i a:)eli'. ve ~clii e stimola la (produzione dei nuovi. Nes· s una modificazione istopatologica si osservia. nel1' epidermtde; l'interruzione nel normale accresci1ne11to del pelo è dovuta alla m·a ncanza del pro· cesso di transizione dalle larghe cellule poligonali alle c13llule stratificate ·ohe form1ano il pelo, T enuto conto ·dell'azione sul sistema nervoso.· autonomo e della frequente associazione di disturbi n ervosi con l'alopecia, si deve ritenere chequest-a, con la somministrazione ·del tallio, si ottenga per via nervosa. Del resto , localmente, il' tallio non ha nessuna azione dep,i latrice, la qua]csi osserva soltanto dopo l'assorbimento di e$so. ·Come osserva W. E. Dixon (Proceedings R. S.. of Merticine, giugno 1927), l'esame chimico de~. tessuti animali uccisi dopo il trattamento con tallio ha din1ostrato cl1e .q·u esto si deposita in tutti i tessuti, ma in quantità più scarsa nell1a pellè_. Ciò dimostra sempre meglio ·~he l'azione del .t.allio non è locale, ma generale. • I

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SEZIONE PRATICA

Anche la calvizie naturale,' del r esto, è in un certo rapporto con il sistema nervoso, tanto è vero che gli individui, come anche le razze (an. glosassoni) prevalentemen te v•agotoni Ji diventa110 più facilm ente calvi, mentre i simpaticotonic1 (russi, alcune razze latine) lo sono meno. L'effetto del tallio sul sistema simpatico può anche coinvolgere quello sulle ghiandole surrenali, in quanto •Jhe il primo è intimamente connesso ".?On le :ghiandole endocrim.e e, d 'altra parte, i surreni possono avere importanza n el determinismo di certe alopecie. IJ tallio viene escreto con l' urina, ma non determin1a nefrite nè albuminuria. Ad ogni modo, è probabile che nel caso del tallio la depressione del sistema autonomo n o11 sia l'uni Jo fattore dell'alopecia, poiché la prirna si ha anche con altre sostanze (nicotina) che non provocano affatto alopecia. f il.

IGIENE. Le intossicazioni da carne Jn Germania. Nel p~ri-0do ·dal 1923 ai 1925, si sono avrute irl Germania 196 ep:itdemi·e dia Cél>Tn e, e cio'è 65 n.el · 1m, 61 nel 1924 e 70 niel 1925. Il nrumero toit ale dei mal·ati f.u di 6453, irisipettiviarrnente n ei diJVersi anni, di 3196, 1694, 1563; quello ldiei mort i di 25, 21, 22. fil numero dellle epidemi·e è rirmasto a un di presso costante ·e così .pur1e il numero dei mort1, mentre quelLo d ei caisi è dilillinuilto dal 1923. Il maigtgior nrumero delle intossicazioni si è veri.ficato nei mesi diail maggi-o all'ottobre. l.JP intossicazioni \dla ·Carne di ,lc aivalllo sonio andate aumentando dal 1913 aJ 19-22 e sono 'Poi diminuite nel 1923, aumentan·do poi, si1c1oh1è n el 19'25 esse c-OStitu:iJrono il .qual"to di tutte le into.ss.ic.azioni da carne. Le intosisicaz'ioni 1 da salsic1cie sono state le • • tpiù fr equenti sia iper i l nrumero delle ·epidiemi•e ~·mne p8r quelllo dei ·c·asi e ,d,ei morti. Le maicel1az.ioni ·d'•UT.genza orugion airono il 31,1 % del.J,e in·fo~gicazioni; 1a oarne tritwta il 53,4 % di tu1it1 i .c·asi. In 164 d·elle 196 epidemie, 1s i fecer o d elle rice.rc.h•e batteriol·og:ilch·e, eh-e r~uscirono negati:vie in 12 oosj. In 1-01 epi1d·emie (61 ,6 % id i ·tJutti i casi in eui 1Si· fecero ri·oerrdh·e) si trovò il paratifo B, in 23 i.J baci1lo ·d i GàT·t n·er, in 5 il botu•1i'IllU·S, Si trovarono inoltre il · Bac. enteritild·i!.s Bre&~aIU, il !Plf'Oteus vu1garis ed il- coli. Nellia metà rd•ei casi si potè staibi~irie il modo · d'infezione dellia c,aTne ·c'he fll.l, in 21 un'irufezione d·ell'anima;1e ·d1uranite lia vita, in 175 dopo la ·morte, in 13 da parte id i pa.rtatori ld,i b·a:Ciili. ~ Questi dati , veramente · fmp~eSJSicmantì' " cl1e 'rilevo 1d1a :Nederlansçh tijdschri tt· 'uobr ·yeneesk·u nd.e 1

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(15 .genn. 19Z7) e ohe fanno rj sco11 tro con altri" c·h e si dan110 ;per al~ri !Paesi .come~ p . es.,' per· g1li Sta.ti Uniti, ci fanno [pens-ar·e alle condiziond ·rter nostro paese, dove epi·demie ·di tal gooere non \"engono se.g11a:1ate ·e so1amen te di tanto in tant0v q·ua1c1h e ·epi1sodio tsolwto. Si tratta di m•i gliori con1dizioni sanitar.ie o di mancato riconoscime11to da • parte dei m edilCi 1dell'·o·rigine 1alim·entél>re j(j,i tali~ epi d·emire ? Non è iLmJproba1bile cllie, p.er un c,om• plesso di cose, la prima j1potesi sia la più v.erisim.il1e (P. es., le inftezioni d.a botut.Lin·u s son·o una.. assoluta rarjtà dta noi); aid ogni. mo·d-0, ci sie.mibra. ch e il pro1bJem a and1r ebbe s·t u1d.i.aJto più a fon·do, poi C·h è n on iè j:rrupossibii.le che la v er·a or:Lgine df diverse ·ep.idem1~e sf1ugi~a ·e venga, attribuita trOJpipo.. ~pesso ad in1quir1amento dell'aic:qiua ohe, n ella m ent·e della ma•g g.i or 1pa.rte id ei medi.ci è il veitC',.ol-0'9 più frequ·en te {l!eille infezioni ·t ifose. fil. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. fJl1.inirta riell'ern,aglobiriuri a, arsenoberizoli e plas1noc l1:in nella. 1nalaria. - ..\ 1 ·dott. S. Fonda.-

da Prevesa: I.e molteplici ·d omande non consentono rispo.. ste esauri en ti bibliografi.ch e, dat·a la natura dt questa rubri ca . P er l'uso d el la chinina nella emoglobinuria in. malar·lco, bisog11a esattamente dis.tinguere l'ori· gin e dell'ernogl01bil1uria.' Se essia è provo.cata dcr chinina ln nialarico, bisogna su1bito sospendere· il me di can1e1n to, ·che può divenir e iI»ericoloso per la ''ita. Dop o l 'a ccess.o ·di emoglobinurta da chi11ina, la malaria subisce una naturale tregua ed ' P. opportuno approfittare di essa per atiendere n el somministrare 1antimaJ.arici. - Dopo La tregua:. ric-omp aiono i parassiti e si riaccende la febbre;: non è opportuno più tentare la chinina a dost. progr essive (sebben e sia noto che qualche voltrlr con questo n1ezzo si può giun·g ere a dosi alte·· senza ·p rovocar e di nuovo emoglobinuria); ma si 1 d e,1e r icorrere 1ad uno ·dei succedanei della ch'i· nina e il prir110 p 9st.o è tenuto dallç. cin.conina· (solfato di cinco11ina), sperimentato larg·a.m ente e con s uccesso in questi ultimi anni . nella Clinica ,di Roma sotto la direzione ~el pro.f. V. Asco li. Sono utili i prepa.r &ti salvarsanici, i qt1ali però.. sono in·suf'fi-cienti a sterilizzare il m alarico, specialmente il malarico con terzana maligna (Praecox). UtiJj sono e lo stovarsolo o Io stovaxs'Olo so.dico sia p er bo1cca che ,per in iezioni endové. . nose · (aci·do a cetilossìarninofenilarsinico e il suo · sale .so dico) . Cinconina, 1Salvar.sam. e stovarsolo· sodico, mentre n on determin.ano emoglobinuri·a , . "ono Sl1rr ogati utili .se pure non pari nel valore· an~j parassitarjo alla chi11ina. r'nu tiJ~ ·è i.I bleu d t metilene. 1

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1L P OLICLINICO

Se l ' emoglobi n,uria è d eterrninata so'lo dalla 1nalar·i a (P l. praecox aibit.ualmente), .allorra s i può istituire la cura chfninica, e, a diagnosi stcura, a dos i curative, quan•d o la febbre ritorni e s 'abbiano forme parassitar ie in cir colo. Cjrca il valore d el ·bismuto e dei preparati io·dobismutici co.m pare .già qualche osserv·azione favo revole all'•uso dei r imedio nella malaria; ma i contribu ti sono ins u1ìfi·cien temente corredati da dati probativi. Nel cor1fronto tr.a i n eosalvar sanici p er v ~a e~­ ·dovenosa e p er via intra·m ·uscolare, i iprimi sono incomparabilmente più attivi , ma la loro azione .è sopratutto sensibile nella terzana benigna senzia una. efficacia evid ente nella ter zana maligma, .se 11on si associa alla c·h inina. St1lla Plasmochin, derivato chinolinico nella sua forma ·di Plaismochina pura o di cl1inolina e cl1j11ina, n ella foJ.·111a com posta, sono comparsi nu·m erosi lavori (11Vliiì1 1 ens, F iscl1er, R oel1l , Shulemann e lVIemm i, ec-c.) che esaltan o il valore an·tj mala r ico d el nuov o preparato sp ecie n ella terzana b enigna e nella quatt·a na. Attiv.o è pure n ella terza11a maligna in specie n elle 1Semilune. La esperienza d ella Clinica 1di Roma n on permette ·entu5iasmi. Il r imedio non è privo di incon ve·nienti (cianosi, disturbi g1as trici, ecc. ), distu rbi -per ò trans~to ri e non gravi. Bi sogn a attendere ·11r1a esper ien za più larga e da ogni 1parte 1p rima di p er1snre a sostituire alla chinina un qualunque pI'odotto, anohe se s aipien tem en te lodato. I lodevolissimi tentati,,i di sostituire un pre·parato sintetico alla chinina d evono da noi essere r iguar dati come un mezzo d i risoluzione del g·rave problema malarico ed essere incoraggiati, ma sempre v1ag·ljati con ogni cir cospezione. T . PONTANO. 1

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Patogen.-i cità d el bacillo di Bang . -

All'abb. x. y.:

Circa la, patogenicità d el B . abortus di Bang p er J' uomo molto si è discusso in .questi ultimi 1empi. Mentre 1da una parte Nicolle, Burnet e Conseil n on sono rìusciti a provocare infezione in ocula-ndo . in cinque pa.zienti il B. abortus (Bang), dall'al tra vari l\ A . (Cooledge, Kee1er , Orpen, Evans, Carpenter, Duncan, Ficai e Ale5sandr] ni, Ma.nzini, Pont icaccia , ecc .) hanno riportato n11·m erose osservazioni di una affezione simil-m.a ltese prov ocata nell'11omo da l B. abortus. Sorg·e però qui la q.uestione n on ancora risolta ·d ella iden tità o mer10 d el B. abortus col M. me·· .lite1ise (\·. in Annali d'Igiene, f1aisc. 12, 1926, C. Enrjco « La resistenza al calore delle a:gglutinine antibang e antimelitense » n el quale è riportata la bibliografia s·ull'argomento). Il B. nbortus è patogeno 1Per la vacca, pecora, caYic, conigli. capre, caYalli, maiali, n ei qu·a li animali $i è riusciti a detel'min are s perimenta!-

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FASC.

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m 0nte anche l'1aborto. t patogeno jnoltre per i r~tti e le scimm ie. Il 1\1. 1rLelitense, oltre cl1e l)er l'uomo, è 1patog eno per le capre, pecore, ca valli, muli, asini, bovin], cani, polli, e meno per le cavie, conigli, topi: ratti. C. ENRICO. Al ·dott. A.. D., Lia C.: In italiano no11 esiote un trattaLo cornpleto di rliaterrr1ia sul tipo dei t rattati tedetiChi o france-,i: buor10 il BORDlEH ir1 fran cese; in. italia110 la trad uzio11e d P.1 Bucl\:Y o la traduzione di CH1ozz1 e \ ' rTALE ·della diater111ia d el KO \VARSCHIK, qtiest'ultimo in rista1nr>a. E. MlLANl. ..t.\ll'abb. 11. 12560: 1) La tanaglia

a baionetta corrispondente a.1

n. 52 della Ditta C. Ash e ,SoM, per i denti 5uper.iori : la tai1aglia corrispondente al n. 79 (Ash) per i inolari in.f eri ori. 2) La tian agli·a n. 44 (Ash) per radici superiori e la tanaglia n . 45 (.A.sh ) per radici inferio0ri oltre a una leva a ,p unta •dritta. 3) Vedi P osta d eg li a bbonati nel fascicolo del 25 luglio 1927 (pag. 1088). 4) l\1ezzo semplioe 1per togliere '.la ru.g gine dai ferr i chir t1rgici: spalmare la super~icie arruginita, per al1cuni giorni, con olio, indi fregare con u110 straccio imbevuto d ' a.m moniaca. Se alcune macchie persi•stono, adoperare carta finemente sm erigliata e fregare poi con a ceto di vino e pelle morbida. _.t.\_ P. All 'a;bb • n. 13647-1 di Alezio (Lecce) : Per tradurre in gra·m mi di urea per litro , i centimetri cubi di gas sviluppati nell' ureQmetro , occorre la t.avola ·d i Regn ard, ch'Ella potrà trovare tr ascritta o sul S·ahli o su qualcl1e altro buon trat tato di ·C·h imica clinica (.Agasse..rLa:f ont), edit. Masson, Parigi. Questo per l ' ureometro da uri111ia. Per l 'azotqmetro (per l 'azoto residuo nel sang11e, azotP.mia) 11a ta,·o la su citata non serve. Ella a·vrà n otato che la graduazione d ell' appar ecchio è al centesimo, occorrono quin•di ta,·oie con opportuna ri,duzione : Ella potrà trovarne una utile e con il modo di usarla nell'artico lo pubblicato da L. ·Con·dorelli nel P olicl·inico, Sez. Prat., Ann o 19"2.2, pag. 1366. Impossibile ·dare dettagli, essendo la tecrri~a assai lunga a descriversi e naturalmente diversi i procedimenti, a seconda ·cl1e si tratti di esame su' . sangue o st1lle urine; sull' ..t.\gasse-Lafo11t troverà tutto descritto ' i11 extenso. Avverta cl1e è necessariia una lunga prati:ca e tanti rp iccoli accorgimenti, prima di desumere dati ch e diano un qu·a lche affidamento in queste delicatissin1e prove di laboratorio. La m emoria dell'Olivieri fu pubblicata sulla Rivista- Osp ed.al iera. Ella potr à richiederne


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XXXI\', l•'ASC. 33 J

SEZIONE PRATI C. \

t1n estriatto rivolg.endosi all'Autore o alla Redazione di detto Giornale, 16 via Lu·dovisi - Roma. AUGUSTO CASSUTO.

.i\.1 dott. A. J:."'. , da S . :

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Scacciato 1ial se111i11ario fu rincfrli uso nel conve.nto dei. Fate-Bene-Fratelli, dove si rupp.l icò allo studio deilla medicina e .d,ella 0l1imi1ca. I·nsolfferente di o·g;ni disciplina abbandonò ben presto il eo nve11to e si s~abiJì a Palermo, dcv.e cominciò a ''iv1er·e di src,ro1crco e di fro1di. P.romise a,d un tal :vrarano, oro.lo1g taio, un tesoro maginiif:iico crustodiito ·dai diru\'0 li ·e 1per gili scongiuri si fece vers·a.re 30 0111cri e d'·oro. M.arano si recò al p1osto nel quiale doYeva essere il tesoro, ma vi tTorvò i 1 diavoli sotto :form.a di coonip~ici del Bailoomo, ohe lo c01priro·n o 1ùi bastonate. Poi·ohiè il frutto f·eoe rumore egli prtlide11tem·ent e pensò di ailiJ.ontianarsi (la Palermo. Si recò a lVIessina presso ·u na sua zia, la signora CaigJiostro. :\Ia q•u esta .era morta, lasciando l?rede di tutti i suoi beni la Chiesa. Balsamo non po1-e11do lb enetf.i.c1are d' aJt·r o .se n e rup propriò il n0me aggi un1gendovi il t1tolo no!bili.are , e ùivenne c o~ì il conite Gagilio~tro. Co1nil1'cia allora una iserie di via1g1gi al Cairo, do, e senlbra :S'iniziò ailla inag1a, a l\1·aJta, a Roma, dove sposò una l)elli6sima rag.azza, la Locenza Feniani, il'- cui fa1sci n o tCOnt1·ibuì molto al suo sl1cccsso. Da Ram1a fu sc acciato 1perc.hiè fabbricava monete false; pas ò a Berga1no e l')'O.i in S'Paigina ed in Po-rtog1aJ lo ic;cn1ipre in c·onnp•aig.ni<.i della m.o. gili '". .sol to Yestc di inenidi1canti. Nel 1772 passò a T~0nrlr3 dove s' i11izia la sua .c·an·ie·r a di ciarlatano. I l se.greito del suo su1coess·o è n el~ 'instalbi.lita; no11 app·ena 11a l:>entOil'e di ies.sere scoiperto e.ambia 1)aese. Il \'iatg·abon·d a.gigi o de[}.a cop,pi a non ha -posa: pélssano nel Be·1gio, im. iGerman·i·a, 1n .Stci ì.i a, ·do1ve è di 11'llOV-O i1mrp;rigionato. E'rade e ritorna a J_,ond·r a p·er la' vta Idi Ma!lta e deJJa Spa.. ;;m a. Rét.oC1ìgiruruge Pietrobungo, dove ·h a il i111a·ggior suocesso con il miraibo'lante p.r o1g·ra;rnma di fabbrica:re l'oro .e prolutillgare la vita. In RJu•s sia la sua ;tia1ma di s.aper curare e gruarire ogni 1na.Jatt.ia s.i sp1a[l)de ra1Pi1dam1ente. M•a un mir·acolo lo rovinò. Ga1giliositro fru invitato a curare il ba.mìb1no di 'U n gran sj·gno[I'e cil1e itro ' ' Riva:si 1n condiziooi disrer.ate. .i\.c1cetta a condi· zi on e {' 11e i·l bain'lbino si1a assi1siit-0 nel~·a propriia dimora e dia lui soJo, e -cm·e iper tutta la diu·r ata <lella cura non fo1sse vr.isitiaito da nessuno , ne!P1>iJI o .aa.i g·en i·to.r i. Dopo qiu1ail1c'h e tem p-0 riicon segna un 11a.m1hi110 in ,mwgnilfi clh e cori1 diz.ioni. Ma la g·ioia ·ùei ge.n1torj m.on f~1 lun g1n, be1n presto s'a:ocorsero della sostitt1zione. iin segl1ito .a questo scandalo 1l'in1pcratr1C·e Caterir1a or-din ò l'es1 prulsione di C.a g1l.ios tro. B:.l1g\giunsc allora Stras1bturgo, dove .s'inizia la sua r.arri era franoese, 1cJurante la quale C·aglios·t ro na.g·g·in.unse l'a.p icie 1della glorri.a e ,d el1la ric.chezz·a. Egli si presenta ,a Straisbungo nel 1780 con gll a1hi ti i pjù :f.ast.osi, cari co di gioielli, seguìto da 11n cam f riPre ch r eg:li cl1iamava I.. i a Ramée. Si l>O.

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Per l'a!'t. 29-bjs del R. D. 29 11oven1bre 1925, n. 2288, possono e5Sere esonerati dagli esami in-

tegrativi quei medici militari elle dimostrino di aver prestato servizio in un reparto oopitaliero o r.lil1ico di ostetricia o di pedi atri a. La semplice f req1tenza rappresenta qualche cosa meno del servizio, ma l'importante è che dai titoli esibiti appaia cl1e l 'aspira11te abbia una sufficiente co• nosr.enza pratica della specialità. Non è influente l'epoca i11 cui questo tirocinio abbia avuto luogo, purch è naturalmente dopo la laurea. c.

VARIA. Cagliost1·0. Il ciia:rlatanismo ccmta n e.Ile sue scl1iere fi:gure

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eminenti per 1a geni.alità delle 1trovate fraJUdo1entj. per la portentosa abilità con la qru1alc esse erano traJdotte m· praticia. E tra tiutm. i ciarl aitani .di ogni epoca spicca nettamente Caglio tro, cil1e fu certamen te hl genio della frode. i\Ia la scienza mod erna v.a riiabilita1I1do sotto ce:rti .a'S!petti la figura di quest'1mbrog1ione, i çui meitodi terapeuti·ci, sfron·daii di tutto qiu·anto i11 essi c'era di losc·o ·e d.i criminale, si v1a nno d1mostrando tira i !Più effic·aci. Cagùj ostro era run potente MJ1gigesrti1Qnatore, e Ja suggestione è ent.rata trionf•ante nel~ l'arrnamentarjo della terrupi1a scientifi!C·a. .An·ohe oggi <>iooni medjco per essere un valente terapista deve essere u111 abile sugigestionaiore, e perciò ogni medi·co deve essere Ulll po' ci•arlatano. Le medicime ~50110 senz'efifeitto se nelJia coscienz,a dell'inifermo non entria e d·om.ina J.Si.CuTa l'idea della l oro efficacia. La rp.ot.emz.a ld1eJ.La su1g,g.estione precooizzata e controflil.ata 1dap1prima nella :crura delle n e11rosi, va ora téllf.fernnam·d•osi anc11e neUe malattie organiche : j1llazione certam.ent.e ardita, ma non pri v·a di lfond·aimenito .speci-e se non la si voglia generalizzare oltre i·l veroiS1mile. Cagùiostro :ilil!con•sicJa.ni.e.nte , e 1P er soli.o inieresse :pensona1e, ha prevooruto qrue5ta modern.a tendenza s.cientifica, Clhe per altro l1a Je su.e radici n ei t.emu:>i 1più Teo.n oti delJ.a Sitoria umana. Eld è perciò interessa,n·t e riicof!d:are come i1 celebre ciarla11ano estri111SeoaJV1a la sua .atti,rità. Giuse:pjpe Bal·samo n•acque a .P ale·I'\n10 neil. 1743. Destinato aLla caTriefla eic.c.lesi aistic·a fu rinchiuso i11 .se.mina.Mo, rd•ove b en p·r esto 1dette sa.gigi mira·b 0ilanti dcl su·o spirito in diS·C1rp'1inato, avv·entu roso. J11ciaricaio di Ieg~gere pel refetrtor]o b·ra.ni di libri sacri si d.i vertiva a sostibuire ai nomi dei santi c1u e:ldi lde·lle '.I)i11 f1a1no sc corti.g iane d·el ten11

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IL POLICLINICO

[ANNO

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'ferma sull•a piazza ·d·a,ranti ad lln crocifiSlSo di ! egno ed es,c ilama m,era;vi•gld.·ato: « Come m·a i un artista che :forse no~ 111a mai visto Gesù Cristo ha pot uto scollpire uin ritratto così rassomi.~lian­ te? ». Uno d·alla folla ohe lo segiuiva d oman1da: « l\1 él corne po te te voi giru·dic ar11e? » . cc Pe:rclhè, .e gli ri Sipon·de, io l'ho ,conos.ciuto, anzi ero suo bJUon :vn1 ico. Qu·ante voJ1t.e .aib1biamo rpiasse1gigiato insieme s ul J.a.g o di 1'1berja-de. Egli aiv eva moito di buono, Ifl,a non ha ·vo1luto ascoltamni. Se la fruceiva oon gen te da nulla, con pes,c atori , e 1Perciò non e riuscito . Ti ricordi, L a Raan ée , d eilJa seria nella q:u.ale Gesù C·r isto fu mes6o in -croce? ». A:l che il rdo m esti1c·o incJ1in an dos,i fi[)O ·a terra: cc Monsignore di1nentic a cl1 e io s ono a.l s uo selI'Viz.i o s oilo da 1500 anni ». Il suo elisir •d i lunga vjta faceva in modo cthe eg'li fosse rima.sto alla med esim.a età da oJtre venti seco1li I Il non1e di Ca.glios tro passò di !bocca i.n booc.a , 13 s u.a fama ·d ~ven tò mo[l)dlaJe. Da p er tutto si ;diceva di quest' uomo strao.rdina;rio , eocez.ionale, che operava m iracol1 , senza limiti, d i guarigioni, ·d i r1ngiov1runim e;nti . Aveva 1un'a1rt.e rneravi.gliosa n el far~i ·criedere dis iJilteressato, filantr-0po. Ostenta\ra 11n odio i.rri·ducibile p er i ri-cdhi, un amoTe sviscer:lto ·p er la ,p o1v era gente, ii ohe aumenta·va l a ~u·a poipo1larità. Fu r icer cruto, ornorato nelle corti. Il s uo busto aip1p are n e11e saJle sontJu ose, 1a s·ua .eiffigie è inci5a sulle pietre preziose. La folla asseidiav·a l1a s·u 1a oas.a. I su oi s u1c1cessi miracolosi e;rano p.roc•J am,a ti, ingran.diti dagli ing·enui, dai sug·,g estio nati , o ~d.a abili suoi co,mp~ici. I sordi ascoltavano 1g1'i inni di riconoscenza dei mniti, i ciecl1i si est1as iavano i1el vedere i par·aJi t i 1ct cJ1e d·anz1a v1a[) o. A Sitrasbiungo .r estò par.ef:ic1hi anni e là cono!bibe il corfl )nale di Rohan, che rfu, come •è noto, impJicato n el furto de1la co·11ana d e.Ila regina, n·el qu·a.3,e ebbe parte 1preval·eI)te il nostro aivven.tJU~ r iero . Fu lo steis·so .c.ar'dina.le cih e domarl'.dò una UJdi en za a ( ,agrriostro, ma questi fiera.m ente rispo ~·e: cc Se il cardinale è malaito, ' 'enga e d iu lo g.ua ri rò; ma se è sano ,egli non ha bisogno dt m e co,n1e io non 110 lbi1so,g no ,d i lui » . Rohan ·trovò questa risposta sulblime; essa eccitò il suo d esiderio di striThg'eTe r e.lazion e con Cag1iostro. Di venn ero :vrni ci, e ,p resto i'.l ·cardina9. e potett e orna.r e il ·s uo ldito idi urn d i.amanite r·egTulato1g li da Ca.glJostro e c1he questi gli f ece credere ave.re fab,b riie,ato lui stessr) . Nel p1aJazzo eprLsc.01p aJe t·r oneglgiava i.l buoSto dell 'alal1.imista con qu esta isrc.rizione a lettere d 'oro: « Il ·di'v1no Cagliositro » ! Da Stra~s.burgo tp1a ssò a Barigi , dove continuò I.a s na carriera dli 1nedLco m iracol os o , d i alc'himi-: sta. F ondò una 10.gigia ma,sso·n i ca di rito egiziano di sua iinYenmon e, n el~a quale furono ammesse 1

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le donne. 'futta l"aTis to,crazia si troJVò riunita nella. lo1gig·ia ,d 'I6is di Cllli J,a s1Lgnora Ca,gù.iostro e-ra la. gran aveva . maestra . Da fine psico.Jogo . trov~to il m ezzo di fa;rsi ben ivoJere drulJ.e (dorn ne: corteggia va le più brutte e le più vecchie, ed insegr1av;a 1c•l1 e l' adwlterio non è un pecc·a.t o quain.do l1a donna si p.resta solo rprer interesse. . Coimpli r ati n el l)r-Oc·esso de.J.J.a collana de'11a re~ g·in1a l ' a.vv,entJuriero e la moglie f urono àrrestati e tra;dotti l'uno alla Ba.stiglia, l'alltil~a. a Santa P elag i.a. Prosciolti ,p er marncanza di pTQIVa fu:rono esp'l1lsi ·d.aJla Franc ia. Passrurono a Lollldra, ·d ove Cagliostro scri•sse una lettera al po1poJ.o in.gùese. M•a n~n Ifu p.r eso s·u l scrio e ,dovette abban•donare la ter.ra d'Albione. Da Baisil ea c er cò di .far ritorno in Francia, ma g li fll risrposto: « v~or.i sarete ise.m1Pre il be.Th,·enwto in prig] one i> . Co.m inciò allora la fase doolinan te della fortun a idi C.ag11iostro. V e.n ne a R·om1a dove fu accuSR>to di .gtra,ri frodi e corruziO!Ili. Giiudicato e conrJannato fu 1ncarcerato in ,Castel S ...\ngelo, do,·e . 1norì dop o ·dru·e anni di 'Prigio.n i a . argo. 1

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IL VALSALVA RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA dirPtta da CUCLIELMO BILANCIONI Il f ae.c icolo 8 (Agoeto 1927) contiene : Affinità e analogie : E. MORELLI: Sind.roa:ne oculare nelle lesioni lueti-0he dell~.. lamina quaidrilater.a. Raccolta oi fatti : I. - M. LORETI: Di un volumjnoso angioma -cavernoso oon t umore a struti,ura tiroidea nella regione laterale del rollo. - II. - R . MOTTA : Tubercolosi bil1a,tera.lc del soloo retro-auricolare. Ricerche di laboratorio : o. MUZIO: L'enzimoreazione negli aidenoidei. Note di tecnica clinica : I. - U. L . TORRINI: Riei:-0nde il tamponamento ·p net1•matico dèlle fosse n8.eali ?· . II- - G. PIERI : Tecnica semplice per l'estrazione d1 monete dall'esolago. Discussioni : La .polemica e;;ul1a malattia laringea del NO'bil~ Fe.l erico. Recensioni : Sulla ·r aidiumcihirur.gia nei twmori ma liigni 1dell'etmoide e gel miaseellare superiore. - Su di una proteEd dentale :Per J'apiplicazione di sostanze radioattive . nell~ cavità orale - La d·;agnosi differenziale rwdiologica tra iperplasria timica e .a denopatta tr~ ch·e obronchiale. - Contributo d.i osservazioni cliniche e radi-0logiche sul1e sten<>Si esofagee. - T,u mori ipofis,a ri con o senza sin•d rome ,ipo,f isaria. Sintoo:natologia oculare e ra.di,ogr.a.fì-ca. - Raidiodiaignostiea e il'adi<>teraii:da delle neoplasie i'J)Qftsa..rie. -. L'at~inot~rap~a nella tubercolosi laringea. - Studio raid1ologiioo in un caso di tumore ieranio-ifariin.geo. - Il raidium nelle .affezioni e nei tu·m ori benigni del rinoi.aringe. - Le les.ion.i tubercolad'li. estrapolmonari e la .cura eliotera_ pica. - La zecca dei oani quale •001'$)0 estraneo dell '-0re0chio um,a no. - Alterazioni dell'ip<>fìsi nei conigli -consecirtive a lievi caiusticaziorui sul parlato molle. Comrpliican•z e influenzali .a carico 1del si&tema dentario. - Ricerche aruatomiche sulle ghiandole nasali della porzione res-pir8.toria. - Osservazioni su lla struttura de<l cc Loous Valsalvae u . Su di un caso di fistola t orac·o·aiddomi'llale. La nota storica : L. OASTALDI : Guido Guidi fiorentino ·e l'anatomia rinologioa (1500 ·Oirca.-1569). Abbonamento annuo: Italia L . 3 5 ; :Estero L. 5 o. Un numero seJ}arato L. 5 . Per gli a.&30Cliati al « PoLi· eLiin.ico 1> : I·t aJi.a L . 2 8 ; Estero L. 4 5. N. e. -- A·i nuovi abbonati del 1927 a « 11 Val.salva ,, si <'oncedono le in,.teire annate 1925 e 1926 del periodioo stesso, •P er eo1e L. 4 5 se in Itail!ia e per sole L. 7 O B'e aJJ'Estero, in porto f·r anoo. A. richiesta si invJa numero di sa!!'gio Inviiare Vaglia ·p osta.le a.il Sig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, aggiunoenào : per· l'Ufficio poetale SucCU1"8ale diciotto. ROMA.

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[ANNO XXXIV, F ASC. 33 J

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SEZIONE PRATICA

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GIURIDICHE. XXXI. - Concorso : efficacia della graduatoria.

i)endio per of.fese al ind aco, contenute in un r i, ('orso alla G. P. A. in sede di tutela. l\1a . questo 1P1rov,·edimento fu dicl1iarato illegittim'o perch~ risultaYa cl1e ·i l ricorrente non ·a,reva avuto la intP11zione ·di offendere il Sin·daco e le espressioni n o11 r igt1ardose erano dirette ad altfla autorità (Consig·lio di amministrazione dell'osp edale). egn a1iamo .c1t1esta decisione non tanto per la quistio11e cl1e è stata in concreto risoluta, quanto 11cr din1ostrare, con esem·p i pratici, la speciale condizion e d ell' impi egato ·di fronte ai sup eriori gerarcl1i ci, ancl1e in sede giurisdizionale. E se1nvre legittj mo l 'eser cizio dei rimedi giuridici p er l1a difesa ·clei propri diritti ed interessi, n el sen so pi \t ampio. l\Ia se per tutti e in ogni caso è do' erosa la •p acatezza e Ja obbi~ttività della form a. \.luesto doYere è più marcato per l'impiegato, i1 qu ale deYe saper r ea gire talvolta anche a spinte che sia110 o possano apparire giustificate da stàti d'animo detern1inati da ingi ustizia.

La \' Sezione <i el Consiglio di Stato, con decisione 19 febbraio 1927 n. 74, Ila confermato il princi1pio che le ainministrazioni pubbliche, quando procedono alla n omina dei propri impiegati per concorso, deYono nominare il primo graduato per ordine di m erito, sf! norme generali o speciali non disponga110 di,·erS1an1ente o se il concorrente de5ignato in ordine prevalente non c;ia riconosciuto n on idoneo all't1ffic io p er cause di indegnità o inco1npatihil it à 1positiya111ente a ccer. tate. Se la legge o i regol amenti attribu1scono a ll'am·ministrazio11c pubblica il l)Otere di scelta tra gli idonei (per es. 111cdici condottj ) o e11tro una terna ·di eleg·gibili , può esser e no minato chiunque degli idonei o uno dei concorrenti cornpresi ·n ella terna. Se jnvece questo potere cli scelta non è espli citam ente attribuito all'ente dalla legge o dal r egolamento, l'ammini5trazione deve osservare l'ordine della gr~a cluatorja . .A.. qu e- . XXXIII. - Revoca di atti amministrativi: disto principio generale si fa eccezione qua11 clo ritti quesiti. si tratti ·di posti p er i qual j, oltre la ca1pac i tù Un me(Uco condotto era stato cl is pensato d rt .! tecnica accertiat a clalla Com1m ission e, sono apserYizio. L'am1ninistrazione comunaJ e, disvolendo prezzabili altri requisiti cl1 e l'amministraziont"\ cruel che aveYa \ oluto , reYocò il provvedimento p uò v·a lutare con s uo criterio di scr ezional e, come d i cl ispr1tsa; ma, per effetto della revoca, doveYa nel ca!;o della scelta del medico condott o. ~ l a la essere 11ecessariam ente eliminato dal servizio u11 eccezione deve essere e ·pressan1e11te sta bilita dala 1tro ~a11Har jo. EI'la legittimo il provvedimento di la legge o dal r egolame11to; allrimenti ' 'ale il rtlvoca? La IV Sezione del Consiglio ·di Stato, con princ1p10 general e della efficacia Yincolatrice decisione 25 marzo 1927 n. 154, l~ a anzitutto condella graduatoria. si derato :lue cause di revoca: o p er motivi di opportunità, cio è ;per diversa valutaz·i one .d elle XXXII. - Provvedimenti disciplinari per offese circosta11z8 cl1e determinarono il ;p recedente provHii superiori gerarchici in reclami o ricor~i. i.rc dimen to ; o per illegittimità del 1proV'Vedimento La sernplice 1proposizion e di un reclamo all'austesso, i11 quanto l'amministrazione a:bbia succestorità su p eriore non costitu isce man canza discisi ,·am er1te r ilevato di .a.Yer m1anifesta:to una vo· plinare; all,impiegato c11e si creda leso ùa 11r~ 10ntà v lzi ata da errore di fatto o di diritto. Nel rprovvedimento del superiore gerarcl1ico è lecito ~ )rimo caso è possibile la revoca, purch·è pere\ di tutelare i suoi interessi legittimi con ricl1iamo ,dall'atto non sia nato un diritto del terzo. Ne' -Od appelJo all'autorità superiore. C1ò è tanto ovsecondo r.aso, la revoca è sempre possibile, purvio che è rp erfino n on necessaria la dichiarazione r.l1è risulti ~ositivame nt e cl1e la causa d el provche la V Sezione del Consiglio di Stato n e 11u vedimento è viziata da illegittimità. fatto con decis1on e 4 febbraio 192i n. 49, per la Q11esta diS'tinzione e le drte di verse situazioni risoluzione di u11 caso particolare. Di fronte al gittridiche corrispondono 1alle direttive seguìte potere di supremazia, cl1e caratterizza la posirlalla giurisprt~d enz a. Interes·sante è invece Ja zione della pubblj oa a:mministrazione, sta il di· :J.ppli cazione cl1e, in qn esto caso, n e ha fatto la ritto di dif 8$a dell'impiegato. lVIa, sog·giunge la I\' Sezior1e ·d el Consig·lio di .Stato considerando ·decisione, il reclamo o ricorso deYe essere r e- illegittima la r e\'oca, p er motivi di opportunità e datto in forma con,·eniente e riguardosa, cioè O])cli convenienza , di 11n prov,·edimento di dis1)en sa bietti va e corretta. dal serYizio, in quanto p er effetto della r evocia Nel oaso al quale si riferisce la decision0 so- stessa sar ebbe stata l)r egiudicata la situazione pra indicata, un medico chirurg·o era stato pu ..giu1·idica di un .altro sanitario. ch e aYrebbe dOYll· to esse re dis1)ensato dal servizio in,·ece del primo. nito cori la sosp ensione l)er du e mesi a.a llo sti.1

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(*) La presente rubrica è affidata all'avv ~le

del nostro periodico.

G10TANNI SELVAGGI,

esercente in Cassazione, ooDBulente

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[ANNO XXXI V, F ASC. 33]

IL POLICLINICO

NE LLA

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1TA PROFESSIONALE.

C ONCORSI. POSTI VAOANTI.

ARZANA (Nuo·ro). - A tutto 30 ag.; tassa L. 50; serv. entro 15 gg.; L. 9000 per 1000 pov., addizion. L . 5; per uff. san. L. 500; indenn. c.-v. in L. 1400 soggetta .a riduzio11i. AsooL1 P1cENO. R. Prefettura. - Uff. san. di Fermo; v. f.asc. 31. Scad. 20 .ag. BARI. Ispettore sanitario; titoli ed esami; L. 13,700 .a.u111ent. a 16,000 dopo 12 anni di serv.; L. 35()0 S€rv. att.; c.-v .. Due eondotte; titoli ed esami; L. 9500 aument. a 11,600 dopo 10 anni di serv.; L. 2100 serv. att.; C. -V·

Per i tre conco,r si: scad. 15 se-tt.; esami a 45 gior11i (1alla scad. Rivolge1·si Segreterja Generale. BARI. R. Prefettura. - Uff. san. di Monopoli ; scad. 31 ag.; vedi fase. 32. CALCIO (Beraanio). - Soad. 30 ag.; v. fase. 32. CARRARA. Oongregar?Jione di Carità.. Medico primario e chirurgo primario del Civ. Ospedale ; al 31 ag.; v. f.asc. 29 . 0ASTELVETRO (lllode1ia). Scad. 30 ag.; 2° repart<>; L. 8500, oltre L. 2500 tr.asp. (cavallo, automob. o motocicl.) . F AL\ ATERR.-\ (F'rosinone) . - 8cad. 20 ag. ; lire 10..500 e 5 quadr. dee. ; staz . ferrov . a km. 4,5. F1HENZE . R· .-lrcispeda1e di S. 3-f. Nuova e l3tabili ni. Riu11iti. - Aiuto m edico; titoli ed esami; L. 7050 e c.-·v. ; età lim . 35 a. ; 4 a. di laurea (o as istenti da un biE>nnio o s c.aduti da 11on oltre un quaclriennio); tassa L. 50; se.ad. ore 16 del 5 &tt. : •.;e rv. e11tro 15 gg. ; non1 . e co11ferma biennali. ::\IrL.\NO. l stitu,ti Ospedalieri. - Dirigente 1' Ambulator.io Comunale curativo antituberc. per bambini delle scuole e per i poveri; L. 6000; 3 ore di serY. giornal. escluse le domeniche; .aumentì; non diritto a, sta.b ilità . Se.ad. ore 16 del 31 agosto. T.assa L. 50. Età mass. 40 a. Serv. entro 15 gg. Rivolger i Protocollo (via Os pedale 5). l\1oNTAGGIO (Genova). - Scad. 1° sett.; L . 9600 e 10 bienni, oltre L. 500 uff. san., L. 300 bicicl. MoNTICHIARI (Brescia). - l~ reparto; .ab. 3500; iscritti 700 ; L. 9000 e 6 quinq. dee. ; L. 3000 carrozz.a o at1ton1ob. ; L. 300 Spedale; c.-v.; L. 10 per ogui \risita necro. copica di a.g iati; a&~icur . Sciad. 30 sebt. Ta1Ssa L. 50. V.errà- te·n uto conto dei <locum. di chirurgia. Certificati a 3 mesi. l\fosc1ANO S. ANGELO (Tera1no). - Scad. 31 ag. ; vedi f.as c. 32. RoM.\. Pio I st1tuto di S. l3pirito ed Ospedali Riu·niti. - 11 assistenti; doct1m. alla. Se·g reter i.a generale entro le ore 16 del 81 ag.; età lim. 30 a.; t..a~a L. •30; chiedere annunzio. Stip. L. 4500 (sic) e C'.-Y.

S. FERDINANDO DI PuGLIA (Foggia). - Scad. 20 agosto; stip . L. 9000, con 5 aumenti quadriennali 10%; età non superio,r e 45 .a., salve oocezioni legge. Tassa L. 50.10. Per ulteriori informazioni rivolgersi Segreteria com. SANSEVERO (Foggia) . - Scad. 20 .ag. ; L. 9200 e 5 quadrienni 10 % ; c.-v.; età lim. 35 a. Tassa L. 50.15. Rivo1'gersi .Segreteria oom. · SASSARI. R . Pref ettwra. - A tutto il 15 sett.. ; uff. sanit. di La Maddalena; v. fase. 32. Scad. 15 sett.; uff. san. per Pattada; tassa L. 50.20 (cart.-v. intestata a l Prefetto); domande e documenti iall'Ufficio sanitario. ScORDIA (Catania). __. Al 31 ag.; L. 8000 e 4 '}Uinquenni. SENOSF.CCHIA (Trieste) . - Al 15 sett . ; v. fa~. 32. TARQUINIA (Roma) . - Pror oga a tutto 24 a.g .; vedi fase . 29. ToRRICF: (Frosinorie). 2a oondotta; L. 9500; ab. 6000 c.; 6 km. dal capol.; ospedale; farmacia. Stato di fam. Soa.d. 15 sett. Tassa L. 50.15. Docum. non anteriori .al 1° ag. Chiedere annunzio. Ul\:t:BERTIDE (P erugia). - Scad. 31 agosto ; vedi fase. 32. VENEZIA. Ospedale Civile . - Chirurgo primario; scad. 1O sett. ; vedi f.asc. 32. "\rITTORIA (Ragusa~. - A tutto 31 ag.; per Scoglitti ; L. 11,000 e 4 quadrie11ni dee.; tassa L: 50.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Il coJonn. n1eclicQ grand'uff. Vittorio Perego è no111inato generale di Sanità. Il gen. Perego, dist intosi per ottimi servizi dt1r.a.nte la guerra, fu per pareGchi anni Di.rettore dell' Ospedale Militaue Pri11cipale di l\i1i1ano, p oi ool1ocato a riposo per limiti di età, diresse l' Ambulanz.a. delJ 'Opera (< Oardinal · , Ferrari ». 1

l.1a Direzione cli Crosby Hall (Londra) ha bandito - &otto gli auspici dell.a British Federation of University Women - un concorso internazio11ale per t1na bor sa di studio tra donne laureate,. offrendo la residen~ a Londra per tutto l'anno accademico ottobre 1927-giugno 1928. Il conco,r so per tit<>.Ji, esteso .a studi scientifici e letterari, è stato vi11to dalla dottoroosa Emilia Sorrentini, .medico del Servizio sanitario centrale della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Soci.ali> la qt1ale si occuperà precisamente del problema della tubercolosi, dal punto di vista clinico e sociale, con speciale rigt1.ardo allo stt1dio della soglia cli res istenza al lavoro. .. Sono abilitati .alla libera docenza i dottori: P ettenati Alfredo in· p.a tologia medioa, Bernaboo Gaeta.n o i11 traumatologia. Il prof. Wilhelm Trendelen.b urg, di fisiologia. a Tubi11ga, è ch ian1ato a coprire la stessa cattedra a Be:i·lino.


[ A.~NO XXXI V, F ASC.. 33]

SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. Congresso internazionale di organizzazione scien· tifica del lavoro. Questo Congresso, il 3° della serie, si svolgerà in Roma dal 5 all'8 settembre; la prooiden~a di onore ne è stata accettata d.all'on. Musso1ini. P er" informazioni rivolgersi all'Enios (Ente N aziona.le Italiano per l ' Org.ani~azione scientifica del lavoro), piaizza Venezia. 11, Roma.

Congresso Pan-Americano contro la Tubel'colosl. Nel prossimo ottob,re s i terrà a Cordoba (Rep. Argentina) l '.annunziatQ Con·gresso Pan-Amerioano contro la 'rubercolosi. Il Comitato ordinatore ha invitato ia, parteciparvi e a tenervi oonferenze, anche talune personalità del J11ondo scientifico europeo. D,all' Italia sono sta.ti invitati il prof. G. Sanarelli della R. U11i versità di Ro1na e il prof. U. Carpi della R. Università di ~lilano. Il 8anarelli terrà una conferen~a sul tema: « Il fattore ereditario nella tt1beroolos i » ; farà pure un ciclo di lezioni in quella Facoltà di Medicina. Il Carpi, come si è già detto in un nUlnero precedente, tratterà del « pneumotorace artificiale ». La scelta di queste due per son alità del nostro mondo medico ci sembra felice; djfatti il prof. Sanarelli ha leg.aro il s uo nome, n el campo della tisiologia, alla ooncezione dell'eredo-in1munità, da lui formulata, largame nte documentata e fatt.a prevalere sulla antica con cezione dell'eredo-predisposizione, prima generalmente ammessa; il Ca,rpi ha fatro progredire le 11·ostre co11oscenze s ulla col1assoter.apia polmona1Te e ne ha esteso le applica•

Mostra delle Stazioni di cura. L e Stazioni <li cur.a e &0ggior110 italiane ]1anno organ izzato a Paidov·a , per :i,l tr.a n1ite del ConsoTzio N.azio11ale Fascista, che è oTganD della cc (\ >nfed.erazione Generale E11ti Autarchici », la loro pri1na M·ostr.a unitaria.. Il successo dell a Mostr a stes.Sa 11on I1a precede11ti e dà la rappresentazione, presso.cl1è oompleta, della legis lazione) con l.a qua le il Governo fascista Ira. voluto inaug urare u n r egi111e di p .articolare i11tere~ssa.mento statale , per l a va.lorizz.azi·ctne progressiva del p atri1no11i0 n,a.ziio11a le clelle 1acqne e dei ooggior11i climatici salutari a i fjni economici, 11011 solo, ina. di qlie1li della Ya!:.tn.. J)rofil.assi u111a.na. 1

ZlOill.

. I nuovi compiti della Croce Rossa.

III Congresso intel'naiionale della Stampa tecnica.

Il Co11siglio Ltei l\tlinistri ha .approvato u110 sche111.a di R. D. legge concer11ente l 'ordiname11to dell'Associa.zione dell.a Croc:e Il.ossa Italian a. L a vigen te organizzazione di <'l etta Associa zione più non rispi0n1leva .alle esigenze dei nuovi tempi e della aumentf.Lta sfer a di azione dell' Ente. Con il provvedi111ento approvato son·o s tati specificati e riordinati i çòmpit i dell' Associazione, estende11'do la sua .attività, in tempo di pace, a tutte q11elle opere di profilas:;1 nel campo d elle malattie infettive, di Hssistenza sa1titaria e di edttcazic,ne igienica a favore delle popolazioni pii1 bisognose. 111 relazione a questo nuovo còmpito ò stat...'t affidata al l\tiinistero d"'l PI nterno, <>ltrecl1i~ a q ltP-llo della Guerra , la vigilanza sull' Associazione . Si è quindi p1ovveduto al riordinamento degJi organi costitutivi dell ' Ente i n n1anie.ra . più prat ica dando un assetto periferico p er Provin cia, e sono sta.ti resi più .agili gli organi diret.tivi centrali e periferici soppri1nendo le numerose asse1nblee, e s·o&~ituendo al s istema elettoralis tico de lle cariche il ~riterio della nomina con Decreto lle.ale dei dirigen~i centr_a li (Con1itato Centrale) e d.a p.a.rte del Comitato Centrale d~i dirigenti locali . Il provvedi mento riso] ve poi la questione relativa. a ll.a organizzazion e del personale s i.a p er le

Si terrà .a Berlino clal 26 a l 29 settembre . Gli Uffici hanno sede a: Schellingstr.asoo 9, B erli11 w. 9.

Congresso francese di Ginecologia e Ostetricia. II V CongreLSso d ei ginooologi e<l ostetrici di lin·g ua francese è in.d etto 1a Lione dal 29 set t . al 1° ottobre, sotto La preside1iza del prof. Villard. Temi: « Diagnosi e trattamento chirurgie.o della sterilità d'origi11e uterin·a e tub.aricn », relatori Ohatillon (Ginevra) e Donay (P.arigi); « Indica zioni de ll'interruzione del1a g1.,avida.nza », relatori Brouha (Liegi) e Bue (Lilla); « Separazione del neonato d.alJ.a madre e mezzi per evitarla» , r elatore Rheuter (Lione). Sono .ammessi solo membri delle Società ·di ginecolo1g ia ec11 o~tetricia di lingua francese. P er informiazioni com.pleme11tari rivolgersi al prof. Voro11, quai Tilsitt 12, Lyon.

Le Giornate l\ledlche di Bruxelles.

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Fr.a11cia., Spagna, Giap,p one, Romania, G,r ecia, Svizzera, Olanda, · D.an:i,marca, Cianadà, Messico, Lussemburgo, M.a rocoo. I teµll in discussione furono: cc TTa ttamento del di.a bete oon la sintalina » (prof. Snapper di Amsterdiam); « P.ancreas e insulina » (prof. Laguesse di Lill.a); « Permeabilità v ascolare >> ( dott. Duj.ardin ,d:i, BruxellesJ; « Trattamento cl1irurgico dell'angina di petto» (dott. Danielopolu di .B11car est) ; h1 .anche tenuta unia conferenza su cc I confini della medicina » (prof. Pierre Mauriac di Parigi) e furono fatte numerose comunicazioni. Ebbero luogQ visite e <limostriazioni va1;ie negli ospedali dellia. città. Alle gior11ate n1ediche fu 1annessa un'Esposizione di prodotti farmaceutici e di strumenti chirt1rgici. Fr.a i trattamenti segnaliamo un banchetto ufficiale di 400 ooperti, una seriata di ga1a, in cui fu rappresentata cc Turandot » di Puccini, con l'inter vento de:i, sovrani, un :tè al p·a lazw di Giustizia, un ricei;rimento al Municipio, un'escursione all' .a.rtis,ti oa e d eroica città di Tournai.

Si sono tenute dal 25 al 29 giugno, riportando un nuovo successo. All'jnaugurazione i11tervennero S. M. 1a Regina, :i,l ministro dell'interno e dell'igiene, il borgom,astro, i rapprooe1rtanti d'Italia ,


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lL Pl!LICLINICO

opere del tempo di p ace, sia per quelle re] a ti ve al ten1po di g ue rra ; e precisa l '.azione della Croce Ro sa giova111lt3 . I..10 schema accorda .a.Il' Associazione le opportune concessioni governative che le possano consentire il disi1npegno delle sue importa nti funzioni parastatali e sociali. Col nuovo ordinamento la Croce Rossa itali.ana potrà assolvere in un campo più vasto e con maggiore efficacia il suo còropito umanitario e contribuire a prep.ara1·e ge11er.azioni sen1pre più sane e più forti.

Seminario di Antropologia Criminale e Diritto Penale in Torino. Nel pro& i1no anno scolastico 1927-28 sarà ripre.. o il C·or o per lo studio biologioo-giuridico della cri111i11alità. Esso si propone anzitutto i11tenti culturali e i11sieme applicazio11i pratiche e tecniche, cl1e rie:c.a.no utili sia nell'esercizio della p11·ofessione forensP, ... ia nelle indagini di istruttoria e di polizia, giudiziaria, ..,ii'fi. infine per un retto ci·iterio 11ella elab·orazio11e e nell' apprezza1ne11to ielelle perizie i11edico-legali. Le lezioni saran110 impartite da insegnanti d-e lle due Facoltà, di giurjsprudeuz.rt e cl i 1nedicina. e ch~rurgia. Potranno iscriversi i laureati in giurisprudenza, in n1edicina e chirurgia , i11 filosofia e pedagogia, i iuagi trati, i fu11zionari dei tribu11a]i militari, delle Amn1i11istr.azioni della Pubblica Sicurezz..c't e clelle ca r ceri, gli t1fficiali dell' ar1ua dei carabinieri, ed ognuno che per studi o per attività prati ca sia ritenuto dal Consiglio della Scuola idoneo .a. freque11tare il Corso. ll Cor:o av1·à principi·o il 16 i1ove111bre 1927 e durerà qt1attro 1uesi; le lezioni s i terra11nò negli I. tituti Universitari Bi~logici del v. . ale11ti110. E sse avran110 carattere prevalenten1ente di111ostrativo e i1ra tico e sara11no i11tegrate da discussioni, conferenze, lettt1re e da ' risite ,a d Istitt1ti pe11ite11ziari e 1n anioo1nia] i. \ -errà rilasciato un <liplo1na a coloro cl1e lo r ic:h iedano ed abbia110 sunerata una -nrO'V.a di esa111e . La tassa di iscrizio11e è fissat.a in L. 250, quelln, di diploina i11 L. 25; e saranno Yers.ate .all'Eco110111ato clell'U niversità di Torino Chi desideri ulteriori informazioni e chiari111e11ti pnò rivolgersi al1a Direzione del Se111i11ariò, Yin. )Iichel1a11gelo, 26, Torino (XVI).

Corsi di Pnericultura per medici condotti a Bologna. Oltre .ai oorsi di P l1eric0Jtura per l\fe dici e ~CYatri ci già svoltisi in ,ra·rte citti'1, l ' Opera N.a~1ona 1e pro ::.Vl aternità. ed. lnfnnzia sta pro1noYe11do la effettu azione di speciali Corsi acceler.ati d n tenPr.si nel I)eriofìo estivo ed a \:enti ]o SC.'Opo <li prep.arare i ::\1edici Condotti elle esercita110 nei piccoli cent1·i a con1piere un'opera cli propagand a delle i101n1e di igie11e infantjle pre-nat.ale e postnatale curando l 'eduoazione igienica delle popolnzioni.

In Bologna sarà prossima.me11te te11uto un Corso di tal genere che . arà organizzato dal Direttore

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XXXIV, FASC. 33]

dell.a Cli11ica Pediatrica e che, col consenso del .Magnifico Rettore, si svolgei·à 11ei locali degli I stituti Univer&itari, grazie alki.. prestazione di ,~a.ri Docenti della R. Università . • Il Corso .avrà i11izio il primo di settembre, avrà la du·T ata di u11 mesè e consterà di otto insegnan1enti con u1J, numero co1nples.sivo di 60 lezioni, i11te·g rate cl.a esercitazioni pratiche. Il Diplo1na con&egt1ito permetterà a.i Medici Condo;tti di aspirare ai posti di Sa.nita.rio degli a111bulatori che l'Opera Nazionale, in conformità a qua11to prescri,re il Regolamento 15 .aprile 1926, 11. 718, provyederà. gradiatamente a istituire in tutti i Comuni del R egno; per coprire tali pooti la ·preferenza sarà sempre data ai Medici O>ndotti I)Ossessori del Diploma di perfezionamento i11 Puericoltur.a. [ :\ledici Condotti che intendano frequenta.r e il Corso debbono far11e domanda su carta lega.le direttamente all'Opera Nazionale a. Roma, piazz.a CaYot1r 25 alme110 otto giorni prima dell' apertu.r a del Corso , t1nendo copia a11tentica del Diploma di laurea i11 Medicina e Chirl1rgia. indicando la Sede . .' della Scuo]a cui i11tendo110 isçriversi e versando la t1omn1a stabilita per J.a. iscrizione. I'Pr poter co11seg11ire il .Diplon1a di perfeziona1nento })fey·isto <lall' art. 66 del Regolamento 15 aprile 1926, 11. 718, i :Nfedici Co11dotti devono versare all 'Opera N.aziona]e la 0111111.a di L. 50 per tassa d'isci·izione al Cors o cli Puericoltura, la ·on11ua di L. 20 per l'a1nn1issio11e all'esame e I.a on11na cli L. 15 per il rilascio del Diploma. P er niaggiori chiari1nenti gli inter~ati potran110 rivolger&i al Djrettore clel Corso, prof. Francio11i (Os1)e':lale Gozzaclini), Bologna.

Pellegrinaggio Nazionale Voliiano. L'-011. Ezio iVIaria Gra~y, presidente della Compagnia Italiana del 'Turis1no (CIT), assumendo il s uo posto i11 quest.a in1portante istituzione, che Yiene a sostituire nella prat ica organizzazio11e turistica, l' Ente Nazionale Italiano del Turismo (ENIT)) si propo11e di fa r e opera altamente beuefica per la col tura 11azio11a]e promuo;vendo una serie di itinerari tu1·istici <!he dovrebbero fare apprezznre e conoscere l'opera di grandi italiani. J.i""'ra questi nQn poteva 1n.ancare Alessandro V9lta:, del quale quest'.a 11110 si celebra. tanto solennemente il centenario. ...\. cura del prof. Mieli è stato pertanto organizzato 1111 cc P ellegrinaggio Na.z.io11ale , ... o]tia.no» che, oltre .al Vo,l ta, ricorderà e 001111nen10.re1·à i inaggiori fisici italiani il cui nome è collegato allo svolgi1ne11to della scienza dell'elettricità. Il (1 Pellegri naggio » offre anche un note,-ole intere~se turistico, comprendente, oltre la visita di j1nporta11ti città, anche una pittoresca e poco 11ota' traversata de]l' Appennino, escursioni ai tre grandi laghi clell' Italia Settentrionale, visita a località ~1.lpestri, a Rtabili1nenti industriali ed a monun1ent~ di arte. Esso si svolgerà dal 6 al 20 &ettembre, partendo da Fire11ze e sciogliendosi a Roma. Per informazioni, progra1111ni dettaglia.ti, notizie sui prezzi (vi sarà .a11che una cc sezione goliardie.a.» a prezzi veramente eccezionali), rivo}•


[ANNO XXXl\., FASC. 33]

1205

SEZIONE PRATICA j

ger.si alla Direzl4.)fie ge11era.Ie della <e Con1pagnia Italiana del TuTismo >J, via M.a rghera 2, R.-Oma, oppure agli Uffici CI1' (già dell' ENIT). Prezzi: Cat. A L. 1450; C.at. B L. 1100. Chi non d€sideri compiere l'iti11erario con1plcto potrà iscriversi per dete1·min.ati percorsi parziali.

Un Co1nitato di allievi e di ammiratori, presiecl nto d.a.l prof. Batti.sti11i, e di cui f,anno p·arte i proff. Cl1iòJ BoTelli, Diana) DezaniJ Colombi110, ecc., certo di interpretare il sentimento di inolti altri allievi ed .ammiratori sp.arsi p·e.r tutta; l'Italia, 11a preso l'iniziativa di un1a manifestazione di affetto, di stima e di rioonosoenza al prof. • lndex analyticus cancerologiae. ~ Giacos.a in occasjo11e del suo· collocamento a riLa Lega Francese co11tro il Cancro pt1bblica poso. ' L ' inizi.a tiva ha già avuto il plauso più fervido trimestJ·alme11te un indice bibliogr.aJico in cui sono raccolti, riassunti e classifica.ti tutti gli .artidi illustri personalità della scienza, della letteratura, dell'arte € dell' industria, ed il gru1)pO procoli concernenti i ttu11ori maligni, pubblicati in mo·t ore è certo che .a qu€Stte onoranze vo.r ranno tutti i Paesi. Il Co1nitato direttivo scientifico dare la loro adesione 1nor.ale e ma.t eriiale quanti oomprettde .A. Borrel , J. de Nobele, H. Hartma11n, c. Regat1<l e G. Rot1ssy. an1ici, colleghi, a llievi, ammiratori rico11ooco110 it1 Pjero Giaoosa un amico, un collega, un ma-estro Onoranze al prof. Piero Giaeosa. \re11erat<r ed un lavoratore ii1faticabile del pe,11siero. E intenzione del g ruppo promoto1·e di offrire Allo scadere del prossimo ai1no scolastico 1927-28 nel giorno delle onoranze (che avr.anno luogo nella il prof. Piero Giacosa, st.abile di fa rn1aoolo.g ia speprima vera del 1928) un ricordo artistico ial 'prof. rimentale nella R. UniYer. ità di T orino: dowà, Piero Giaochga. Si prega d'invia;re le .a desioni e le in omaggio alla legge 11niversita.ria sui lin1iti di offerte al tesoriere dott. Seco11do Buronro, Corso età, abba.•1donare la cattedra cl1c egli occupa ed R.affaello, 20 - Torino (116). i]]ust1 .a. da. più di J5 an11:i. Il nome di Pi ero Giacos.a è largan1e11te i1oto XX anni di laurea. 11el campo 5cientifico, in quell-0 letterario ed i11 quello artistico. P areccl1ie generazioni di medici, I laureati in 1nedici11a e chirurgia presso la di farn1acisti e di artisti ricordano tuttora le R. U11i~ersità di R.oma n ell'anno 1907, sono presue dotte ed elega11ti lezioni di Farmacologia, di g::tti di i11viare I.a lo-ro adesione non più t ardi del Storia clelLa Medicina e dj Anatomia artistica: 30 setten1bre, al prof. Temistocle Lat1renti (R. Cliinnumeri lettori s1 sono abbeverati 001n1e a pu11ica Chirurgica di Ron1a) per fes;teggiare il loro rissin1a fo11te di pe11siero e di bellezza alle s u e 20° .a11110 di laurea. vperc letterari~·, -ai F: noi articoli di gior11ali ed. Con avviso per'Ron.ale &arà loro comunicato il a.Jle s11e novelle. gio1·n~ e l ' or.a della riu11ione.

Indice alfabetico per materie. Agglutini11e: i·icer ch e c-0·mpar.at ive i1ella Jinfa e nel sangue Pa(}. 1193 Ascoltazione: leggi <lell'iacustiça musi)) cale 1191 .4. tti a 1nn1 i ni strativ i : revocu · lÌi ,.,;.tti

l\1e11ingiti pseudotubercolari: casistica . 1>ag . 1194 Nefrite cr·onica e gravidanza » 1184 N efroli2atie: alterazioni cairdio-va.scolari nelle . » 1185 N erYo otti oo: 1)atologi.a canalicolare; stt1dio roentgenologico . » 1192 Ost e·o1nielite purt1lenta acuta del temporale » 1187 l.>Jeurite: cura coi raggi l1ltravioletti . » 1193 P -0line urite p·o stdiftericia: di a gnosi e cura ., » 1171 Provved11ne1-iti discipli·na1i pe1· offe se ai S1l pe1·i0Pi oerarchic'i ùn reclanii o. t 'l-

)

q11tesiti B açi1lo di Ba11g: patoge11icità Bibliografia . .. Blenorragia e i11fezioni delle vi~ uriJ1arie: ac:ridino-teTapi.a. Cagliostro . Concorso: efficacici delki araduatoria Crisi epilettiche: scaten.a1nento con l'a~ drenalina . Demorfinizzazione: re.az10111 biologirhe e psichiche . Duodeno-digi u n ootomie Ençefalite epidemica: forme periferiche Epiteliomi del mascellare su perior€: chirurgia e ct1rieterapia · Ferite: metodo grafJco nello studio ·della ci catrizz.a.zione Eruzioni da siero: p.atoge11esi . Fluor non gonorroico: trattamento• Intossicazioni da carne in Gern1a11i a Leucemia acuta : ricercl1e . Malaria: chinina nell'eim oglobinuria da-; .arsenobenzoli e plas·m ochina .

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corsi .

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SC'rittnr.::t: progressi, tecnici ed igienjci » .SicJosi: \tiratta.m ento n Si fil i<l e : sier·odiagn·osi 11uova, ricerche di Giudiceandrea e attivazione i11 vitro della W. . 1177, Sint.alina nella curni ùel diabete 1nellito » Tallio: lftzio1n e farn1acologica )) ] 'r a corr. a e se uol a . . » Tra11matizzati cra11io--0er ehrali >) Tumore del legan1e11to, gastro-colioo )) Tu1nori i11,alig11i dell'et1noide e ·d el mascellair e supeTiore: radi umchirt1rg:La . » Urticarja. e fe11ome11i di choc da sforzo 111u,sc.olare »

1201 1189 1196

1

1186

1191 1184 1195

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1181 11.91 1196 11~3

1195 1192 1187 1182

Non èconsentlta la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Diritti di proprietà · riservati. -

P.oma • Btab. Ti'J)o-Lit. Arma.nit di H . Oourrter.

V.

ASCOLI.

Red.

ie81)


1206

IL POLICLINICO .

[ANNO

XXXIV, FASC. 33)

Pubblicaiionl della nostra Casa Editrice il dispositione deSli abbonati del ''Poll· clinico,, con asevolationl sul preiio di copertina. , ..

Dott. Prof. ENRICO TRENTI Aiuto nella Regia ·Clinioa Medica di Roma

Prof, dott. PAOLO STANGANELLI deUa. R. Università di Napoli

Docente di Patologia Medica ID.ella R. Yn.ive:reità

L'asma bronchiale

La Sanocrisi11a nella cura della tubercolosi polmonare

òei moderni concetti

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Note critiche e Osservazioni cliniche. All'ar.nunci-0 1del nuovo tl'limedio I>ropoeto dad mediiioìi di Copenh agen nel1a cura del1a Tube.rieoloe'i polmonare, tutti si sono l'livolti con alto i•n terease e oon nruove ei::eranze a i risultati che da esso s;i potevano attendere. La pubbli caiion~ del p.r of. 'l'Tenti, -che per prima cotllparisce da noi sull'argom ento, ·p orta alla queetione il oontnibuto delle 06servaz;ion.i eliniche oompilute nella Cli· nioa Medica- di Roma, quando ancora. Elci era aiglii. albori del 'Q.UOVO m etodo curativo. Alla obiettiva espoeizione dei fatti, doctlDl.entati da n.iU.IIlerose iradiogra.fre, segue la diecuseione critdca dei risultati ottenuti, m entre sono nettamente fissati i pu1D.ti prin-cipaJli nella applicazione della nuova terrupia, allontaiuanrln quei timori e quelle ti.ncertezz'e che nei •p rimordi sembravano cixcon,d airne ogni tentativo. Per queste ragioni 1a nuova pubblieazione .riuscirà certa.m ente dii gr.Ml!de u t ilità anche a tutti i medicti pll'atdici. Un volume i n-8° (N. 17 delle Monografie ~fed,i-00-Cbi­ rur~io.he d'attualità, Collezione ,d el « Policlinico »), ni· ti d3Jmente stam·r .ato su crurta semipatdin.a ta, con 38 1'81" diografi.e e 22 grafiche .t&l'mometriche nel testo. Prezzo L . 2 O. Per i noe.tri ab b-0nati sole L. 1 8, in porto framco.

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ln~iare i Vaglia Postali al Sig. LUICI POZZI, via Sistina 14, aggtlUJThg_endo _'' per l ' U_fficio postale succ•. di~io!to •, ROMA· Per i Vaglia Baincari (che devono essere riscuotibili in Roma) basta 1ndir1zzare: 51g. LU I Cl POZZI, via Sistina 14, Roma.


ANNO XXXIV

Roma , 22 .Agosto 1927

Fase. 34:

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCQ DURANTE

SEZIO~

REDATTORE CAPO: PROl~. •

PRATICA

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Riviste sintetiche : L. De Benedetti: Prool a6Si degli acVarsavia. - Reale .Acca.demia di Medi~ina di Torino. cidenti da :inie~ione endovenosa di prepar~iti arseno- Acca;demia Medico-Fisica Fio!.'e nti:na. - Accademia benwlici nella cu.ra della. sifil ide. Gioenia,, di Scienze N~.tUTaLi di Catania. :Note e contributi : G. Blasi : La v.aceinoterap,ia della Appunti per il medioo pratico : OASISTICA E TERAPIA: Epertosse. ritrodermie insorte dura.nte l'uso del luminal sodico. ·conlm~nti . M. Benci : Una diagnosi ti.i a&eooso oesi- Ittero da atofan. Nefrite emorragica mortale fluente, errata. durante una cura bis.mut ica. - Due ica.si di morte Sunti e rassegne: F1s10PATOLOGlA: Volhard: La teoria da sali di bario. - 80iP.ra il si1gnifi·C·a to clriuiieo della . tli Piitter delle tre ghiandole 11ella secrezione dell'll· ii:iezione co.ngiuntivale CO!Ille eintoono di intolleranza rina. - P. L . Violle e P. Dufourt: Azione delle a.e- · del sa·l varsan. - I nfluenza del chi·n ino sul ricambio que mineraJi sui colloidi cellulari e eul meocani&m o · dei dia.beti.ci. - La dionina in oftail!mologia. Iom della diuresi. - TERAPIA : Bauer: L 'alimentazione deJ NE : La profilassi Q.etla blenOll"ragi-a nella donna. sano e del m alat-0. VARIA• . '&enni bibliografici. Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria. Medicina sociale : E. Ligorio: L'a.seistenza igienioa sa· Canoorei. - No mi•n e, promozioni ed onorifi.cenze. nitaria a i giovami e la scheda b·i ogra:fìoa s,a ntitaria. Nostre c-orrispondenze: Da Venezia . .Accademie, Società mediche, Congressi : IV Congress<J Notizie divet•se. Internazionale di M~icina e Farmaciia militP:ri .a Indice alfabetico per materie

SOLLECITAZIONE

I signori abbonati che non hanno pagato ancora la seconda rata semestrale a compimento dell'importo del proprio abbonamento pel 1927, sono vivamente pregati di farne sollecita rimessa, mediante vaglia postale. L 'EDITORE :

N. B. -

LUIGI POZZI, via

Sistina~

14, Roma.

Del vaglia postale che si invia devesi conservare il polizzino di ricevuta . /

RIVISTE SINTETICHE. Profilassi degli a{,'Cidenti da iniezione endovenosa di preparati arsenobenzolici nella cura della sifilide. Dott. LEONARDO DE B ENEDETTI -assistP11te d ell'Asilo Materno · &ov. di Torino. I

Fin dall'inizio della terapia della sifili.de con le iniezibni endovenose ·d i 1Preparati arsenoben:1olici si sono •Con statati numerosi a ccidenti, la cui fteq11enza oggi è molto diminuita, sia p er la più accurata fabbrioazione dei pro.dotti, sia per la quasi completa (}()noscenza della patogenesi d egli. ·a ccidenti stessi, la quale, fra l 'altro, ha condotto al perfezionamento ·della tecnica dell'introduzione .d el rimedio e ha .su·g gerito le cautele 4a c ui deve circondarsi il medico prima ·di IPfO·Cedere all'i.niezione. Tuttavia tali accidenti sono ancora r elativamente frequen ti: essi possono es-

I

sere ,dovuti a;.,errori di tecnica o a reazione de1, l'organismo malato, e possono dividersi in: f enomeni im1ne diati (sen sazioni sog.g ettive olfattive e gustative; pruriti; ·dolori lungo il decorso della vena; :parestesie in g·enerale); si ma nifestano ·durante l'iniez jone; f eno·m eni precoci (ltpotimie; crisi sincopali; 51pandimen ti perivenosi; crisi nitritoidi; febbre; cefalea; disturbi gastrointestinali; albuminuria; reazione r.Ji Jarisch-Herxheimer; eruzioni cutanee; en~·efalite emorragica) ; Bi manifestano immediatam~nte o p oco dopo l'iniezione; fenomeni tardivi (neu rorecidtve; ittero) . Prima ·d i discutere la patogenesi' di tali accidenti e di indioorne i metodi profilattici, credo opportuno ricordare le precauzioni generali che deve adottare il mediDo accingendosi a curare con iniezioni endovenose di pr~arati arsenicali un malat9 di sifilide. Tali precauzioni s i potreÌ). bero compendiare in u n a s ola frase: poichè esistono controindica~ioni all'imp iego degli arseno..

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·1208

{ A~o

IL POLICLINICO

XXXIV, FASc. 34J

benzoli, il n1edico d~ve - con u110 scrupoloso esame fisico e funzion1ale - escludere la presenza di queste co11troin·dicazioni nel paziente che egli sta p er assumere in cura. Le controi ndicazioni poosono essere assolute e • relative; queste ultime, a loro volta, possono essere ~ermane11ti o temporan~e. Nei primordi delle esperienze cliniche con il salvarsan, Paolo Ehrlich iaveva in.dicato un numero abbastanza ragguardevole ·d i c on·d izioni morbose che precludevano l'uso del suo rimedio: oggi l'esperienza h'a ridotto grandemente tale numero, riconoscendo come vere controindicazioni assolute le gravi alterazioni ·del sistema nervoso centrale, que 1le dell'apparato cardiovascolare, ·del rene, del fegato, sempre che tali lesioni non riconoscano un'eziologia Juetica (nel ·quial caso la cura specifica deve essere praticata, tuttavia con molta pru·d enz·a). Altre con·d izioni che controindicano la terapia arsenobenzolica sono: la ·d iatesi em-0rra.gica, gli stadi avanzati di tubercolosi, i processi infjammatori anc·h e leggeri, . lo stato timoC·ontroin·dicaziòni relative - vur linfa~ico. /Le 1 permettendo l 'istituzione ·d ella cura en.doveno<::ìa - richiedono •al medico una speciale attenzione : si consi-derano controindicazioni relative permanenti le forme leggere ·di ·qu·elle condizioni morbose ~descritte come controindicazioni assolute; il

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una dose minima ·del rimedio, ricercan·d one quindt i fatti reattivi La preparazione inorale del malato all'inizio. della cura è importante: , esistono individui pu. sillanimi, sensibili, suggestionabili, che temono.' . 1a vista del sangi1.e ·e il dolore : € bene spiegare a costoro come la cura sia necessaria, i peri.coli• ininimi, il dolore nullo; e poichè molte v·olte la sem1plice sensazione ol'fattiva d'el rimedio è sufficente a provocare .i n t·a li in.divi.dui · lipotimie. n at1see, conati ·di vomito è consigliab'i le evitare al 1p9.ziente tale sensazione, invitandolo a comprimersi .fra l'in·di~e e il medio le narici. f,'ìndivi.duo 1ohe si sottopone a un'Lniezione . endovenosa .ct·eve .essere digiuno .da almeno 12 or~ e ·deve .avere l'alvo libero: ma poicl1è in ~ndivi­ ·d ui ·dal canale intestinale sensibile l'ass unzioned i un purgante può port·a re distur·b i tali da compromettere il buon esito dell'iniezione, sarà suf, ficìente che egli si sia ·p raticato un enteroclisma. Riguar·d·o alle .dosi da 11sare, ·b-isogna tener presente che l'azjone ·degli arsenobenzoli iè essenzialmente 1spirillicida, e che nella sifilide i parassiti µon si trovano .direttamente nel sianguema si anni·d ano in regioni dove il rimedio pu~ giung~re ·difficilmente per la loro scars·a vascolarizzazione. Quindi la terapia .a ·eve informar3i a due concetti: 1) iniettare il rimedio in modoche esso possa essere prontamente a;ssorbito edi-abete; il morbo di .l\.d·d ison; il mor-b9 di Flaj aniarrivare .dal sangue negli s:pazf linfatici deglt Basedov;.r; la tubercolosi n el •p rimo ;Stadio, specie , organi e dei tessuti in una concentrazione abba· le for1ne fibrose; i ·v izi cardiaci :valvolari. Sono stanza forte per poter .eS(ptlicare }a sua azione spicontroi11d·i cazio·n i relative temporanee i .pi;ocessi rillictda; 2) ripetere a intervalli le iniezioni alloinfiammatori 81Cuti (riniti, bronchiti, .ecc.), anahe se lievi; in tali casi è pru·denza attendere la loro scopo ·di agire sui trep.o nemi eventualmente sfugguarigion e. . J. \nche lo s tato ·di stanchezza fisi ca giti alle prime iniezion1 e profond'a mente nascosti. rientra fra queste controindicazioni, perchè l'in .!\.. questi con·c etti bisogna aggiungerne un terzo: ·dividuo ·a ffaticato .b a .consumato nel lavoro l'adre- ' • nalina di riserva: dovendo procedere all'iniezio- ·Cfllello dello scopo che si ivuole raggiungere, di\ :prso se ci troviamo di .f ronte a un caso ·di in' Ile endoven·o sa, il m·edico attenderà che il paziente fezione recente (trattamento abortivo) o a uno di si sia rip-0sato al1quanto e gli somministrerà deli nfezio.n e antica (trattamento curativo). l'adrcnialina mezz'ora prima ·di eseguire la inieAncora un quarto eJ.emento .da prendersi in conzione en·dovenosa. Dopo esser·s i accertato cl1e il paziente si trova ~id erazione nella 1posologia e che il medi:co devevagliare con accuratezza 1è lo stato fisico del in con·diziopi .g enerali adatte a SOJpportare l'tn· malato. Tenendo presenti i · concetti su esposti, letroduzione endoven·os·a di preparati arsenobenzodosi ·devono in linea generale essere regolate nel li.ri, il m edico 1deve ancora istituire delle ricerche per saggjare un' eventuale i diosincras:iJa d'el ma- segt1ente modo: se il malato € g]ovane, ~vigoroso, lato verso il rimedio: a .questo proposito Wech- :obusto e non prese11ta controindioazioni, si d evec on1incia~e ·da dosi di 15 ·Ctgr., per arrivare a selba11m consiglia di ,praticare un'ini-ezione intraun rr1assin10 di 60 ctgr. , aumen~ando la dose ·di dermica ·d i arsenobenz.olo, in·dicando come segno 15 ctgr. ogni 5-8 giorni. E ·b ene non sorpassaredi into1lera.nza verso .q uesta sostanzia la form.arnai la dos~ massima indic·ata; ·volendo, si potra zio11e di un eritema. Effettivamente questo segno prolunga.re la cura ri,p eten·do una volta le dosi: ha ben poco valore: la formazione dell'eritema me-die. Se• il malato è un indivi-duo debole o. si ha con molta fr equenza anche in individùi che tolleran-0 benissimo l'arsenobenzolo, data la presenta controjndicazioni relative, le ·dosi devono -essere molto inferiori e 11a progressione grande causticità di questo medicamento. Piuttoa.scen·dent~ ct·eve farsi c on cautel1a : non si aumensto, si' potrà ricorrere all'iniezion e endovenosa ·d1 •

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SEZIONE PRATICA

terà. Ja dose se l'am1nalato ha ·presentato fatti di reazione .. anche minimi e, se questi si ripetesser4 alle iniezioni s11.ccessive, sarà ·opportuno diminuire le dosi o addirittura sospendere il trattamento. Se l'infezione è rooente e si ,ruol tentare utt trattamento abortiva, lia progressione ascendente potrà essere più .rapida: la prima 1niezione potrà esser e di 30 ctgr. e l'ultima di 75 ctgr., .sempre che non esistano controindica zioni e ìl ,p aziente dipiostri di sopportare bene il rin1edio. Poich1è le dosi devoa0 essere proporzionate al peso dell'individuo (la dose massima è di lin ctgr. di rimedio per un kgr. di peso del mal~to) , per le donne ci ·si atterrà a cifre interiori. Il rapporto indicato però non serve ~er g-li indrvidui obesi: non bisogna dimentioare in questi casi i disturbi del ricambio e d'ella circolazioo e, oosi frequenti negli individui adip,osi, e che costituiscono contr0indicazi <lni 3.s solute o re lative, secondo il loro grado. Il migliQr liquido solvente da usare è l'acqua ,bidisti1lattt e sterilizzata (l'acqua deve essere di5tillata ifl alambiccl1i speciali di ;yetro di Jena , 1per evitar-e i residui metallici e silicei degli altri apparecchi); per lia concen trà.zionc della soluzione è bene attenersi a valori medi (da 10 a 20 eme di acqua) : soluzioni troppo diluite <'om.p ortano diffico!tà nella tecnica dell'iniezione; soluzioni troppo concentrate espongono a due gravi ipericoli: 1) possibilità che qualche granelìo di arsanobenzolo non venga sciolto. e, iniettato, dia luogo ad embolia; 2) trovandosi di ct'.ronte a un paziente intollerante, iappena iniziata !~iniezione , possono insorgere subito 1de·i gra-vi 'fenomeni , perchè, anche se si sono iniettate soltanto ipoche gocce della soluzione, questa, molto concentrata, contiene una quantità molto alta di arsenobenzolo. La soluzione dell'al'senobenzolo nell'acqu1a distillata può essere preparata rapidamente nel. seguente modo: nella fiala che contiene l'acqua, e che deve essere a collo largo, si fa cadere con 1piccole e rapide scosse la polvere, che tosto si scioglie; versando invece l'acqua sulla polvere, perch~ questa si $Ciolga, occòrre un tema}o assai maggiore: infatti gli .gtrati s uperficiali del pre parato, investiti da1l'acqt1a, costituiscono una pol. tiglia che impedisce all'ac.qua · di penetrare negli strati ,p iù profondi. Quando tutto il ipreparato si'l. sciolto, bisogna osservare per trasparenza la sol11zione, per giudicarne dell·a bontà: se esso è alterato, la s·olu'Zione si presenta torbida; se è in buono ~tato di conservazione, la soluzione sarà l>eflfettamente limpjda. Anche l'esame del colore del prepr'lrato ha vialore per ·questo giudizio: ma per esso non si possono dare regole generali, variando il colore per ogni singola m·arca. 1

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Dobbian10 ora descrivere la tecniGa dell'i1iie . zione, per ricevere la quale il paziente non è necessario che stia in letto: è sufficente che eglt stia comodamente seduto e che 1appoggi il b ·acci-0 ben ·disteso sopra un tavolo: si avrà cura che, in .tale iposizione, il livello della ascella d'el paziente corrisponda all'altezza del tavolo, di' modo che xisulti quasi abolito l'angolo del brac cio con .l'avambraccio. Si ·disinfetta accurata· mente con tintura di jodio la facciJa flessoria d'e l ~omito, asportando quindi con alcool l'eccesso di jod]o; si applic·a quindi nel terzo medio del braccio un tubo di gomma, stri11gen.dolo moderata... mente j n modo che non ostacoli la pressione· arteriosa , ma rallenti soltanto il circolo venoso. In tal mo·do le vene si fanno turgide e ben ap pariscenti sotto Ja cute, tanto più se il ,paziente,. per favorire il ·deflusso del sangue .dJalla mano,, cornpie dei movimenti di flessione e ·di estensione delle dita . .La siringa che si ado,p era deve essere molto pulita: poichè, ·dopo ogni iniezione possono restare aderenti alle sue rpareti de11 e traccie di arsenobenzolo che, ossidandosi, possono, nelle · iniezioni successive, esser causa di accidenti, per ovviare a .questi Go1ay consiglia ·di lavar.e la si_,. ringa, st1bito dopo I 'iniezione, a fredd'o con acqua distillata e di precipitare i composti arsenical1 che si trovano eventualmente nell'acqua di la• ':-aggio con una soluzione di nitrato d'argento· al 2-4 % : si tf ormerebbe cosi un precipitato bruno e ltno - 'ri olaceo, che non sarebbe altro che un arseniiato ·d'argento misto a materie organiche. :B bene pulire ancora meccanicamente le (l)al'et1 della siringa con un batuffolo di cotone. L'ago che si adopera non deve avere una lunghezza superiore ai 4 cm., n·è deve essere troppo gro -so per non ledere eccessivamente la parete della vena; la sua punta non ·deve essere troppo lunga ed affilata - per non trapassare la parete qpposta della vena - nè trop·po smussa - 1p er evitare un a lacerazione ·d ella parete d'e lla vena -. Con J'ago si può rimestare la soluzione per favorirla, ma bisogna baidare, .quando si ipratica la iniezione, che esso non siia stil1ante .dellat soluzione pP-r evitare che ·q uesta provochi - a contatto de i tessuti - una reazione infiammatoria. P er trafiggere la vena prescelta, occorre che questa sia ben ·ferma: i n alto essa è già fissata d·a l laccio, in ba&so la si fissa co~ 1pollice della mano sinistra, che, con le altre dita , abbraccia l'avambraccio: i11 tal mod·o l'introduzione dell'ago sulla vena è abbastanza f.aci1e. l\lla talvolta la cosa pre. senta alcnne difficoltà: anzitutto nei soggetti adipo5i, nelle donne in specie, le vene sono poco visibili e, affon-date come sono fra cuscinetti di grasso, si possono talvolta percepire soltanto col tatto s otto forma di cord-0ncini. Negli individui a I


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fL POLICLINICO

vene prornine11ti, talvoltCl , :1ppe1w. infisso !'·a go, si forma un piccolo . ematoma: .q uesto inconven1ente è da attribuirsi in parte a una particoliar{! dispogizjone anatomica e in parte al la~ci-0 tro1PP0 stretto: acr.ade quindi che la ,p ressione del san· gue si presenta in un certo momento troppo ele' vata, sicchè il sangue fuoriesce intorno all'ago. Verificandosi tale fatto, non bisogna insistere, ma togliere l'ago e pungere un'altra ·vena. 80110 state st11diate e costrujte siringhe atte a semp~> fi car e l'iniezion e: siringhe ·a becco eccentrico , siringhe a becco ricur~o, éCC. ; I?a, con un po' di pratica, servono ottimamente le usuiali siringhe. Infisso l 'agn nella vena , un piccolo getto di sangue refluo nella siringa avverte che la punta ·dell'a.go si troiva veramente nel punto voluto: allora, tolto il laccio , prima idi .spingere la solu:zior1e di arsenobenzolo nella vena, conviene ruspirare un po' di sangue nella siringa per diluir0 magftiormente la soluzione; in seguito si potrà spingere molto lentamente la soluzione nella ve,na. Pit1 è lenta l'iniezione e 1Più sicuro ne sarà il successo, potend'o si così evitare gli iaccidenti da embolia medicamentosa e altresì sospendere tem1p estiv·amente l'iniezione se insorgono segni di intolleranza nel malato; nel corso dell'iniezione conviene ripetere due o tre volte la manovra di aspirare un po' di sangue nella siringa per assicurarsi che l'ago sia sempre nella vena. Questa 1nanovra va poi sempre ripetuta alla fine della iniezione, per asportare d1alle pareti della siringa con un lavaggio di sangue i residui del medica mento, e per evitare, .quando si estrae l'ago dalla vena, che .qualche goccia del preparato si versi fuori della vena. Estratto l'·ago, si lasciia ca·dere sulla piccola ferita della pelle una goccia tli callodio. Se, nonostante tutte le !Precauzioni, -qn po' di liquido si versasse nel tessuto perivenoso - e di ~iò r~i avverte il malato stesso coll'accusare una sensazione urente -, non bisogna estrarre Sll· bito la siringa, ma, con energiche e ripetute aspirazioni, si deve cercare di aspirare 11ellia siringa • almPno uaa parte del li·quido fuoriuscito , in mo·do ohe (J.a susseguente reazione infiammatoria sia relativamente modica. Fatta l'iniezione, è bene che il paziente resti ancora per qu•a.lche ora in diQliuno assoluto e in riposo. , I

* ** Indicate così le precauzioni generiche che il medico deve adottare ogni qualvolta si accinga a ,praticare un'iniezione endovenosa, vediamo ora quali siano i metodi di profilassi dei singoli accidenti .d·a arsenobenzoli. Qt1esti si possono su<i'dividere in quattro categ-0rie: 1) acci·d enti dovuti

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1a errori di tecnica; 2) accidenti dovuti a feno-

meni di reazione dipendenti dalla sifili-de; 3) accj·denti dovuti a tt1rbamenti umorali consecutivi all'iniezione; 4) aiccidenti dovuti a :fenomeni tossici. :\CC:IDENTT DOVUTI A ERRORI DI TECNICA.

Possono essere locali o generali. I primi sono ·do·v11ti a spandimento del liquido nej · tes~uti perivenosi: jn questo caso insorge repentinamente, nel corso dell'iniezione, un dolore vivissimo, che impone la sospensione immedi-ata dell'iniezione. lln seguito può formar.si edema, infiammazione difft1sa e, se lo spandimento è stato relativa. m ente . abbondante, si può avere anche necro"i d'ei tessuti con formazione .di escara o di flemmone asettico. Questi accidenti sono facilmente evitabili, se il medico si attiene rigorosamente alle regole dell-a tecnica, descritte !Precedente· mente. Talvolta una goccia ·di sangl1e fuoriesce d1all'orifizio dell'iniezione e infiltra il tessuto cel· lùl are, .dando luogo alla formazione di un'ecch1· mosi che scompare poi in pochi giorni. Anche qt1esto accidente si può evitare facilmente, usand0 aghi di medio calibro. Gli accidenti genera!) sono per lo più fenomeni tossici dovuti a un;. troppo lenta preparazione della soluzione che. esposta 1per tal modo all'arla per un period'o di tempo re1ativ·a mente lungo, si osstda, per cui at1menta il suo potere tossico. Possono anche clipendere da una troppo l'apida introd·u zione del farmaco nella vena: in tal caso, si nota u.ngo· :;eia, a.ccelerazione del polso, fenomeni di congestione. :t !PfUdente quindi prolungare la durata d~ll'ini~zione per il maggior tempo possibile. A.CCIOENTI DOVUTI A FENOMENI DI REAZIONE DIPENDENTI DALLA SIFILIDE.

Allorch·è un inedicamento attivo come gli arse· nobe11zoli arriva a contatto di lesioni sifilitiche, si prod11cono delle reazioni locali e generali che. è importante conoscere per saperle evitare. J. . e . reazioni generali sono la febbre e la cosi· d'e tta reazione di Herxheimer. La febbre (a parte quei casi in cui è provocata da microorganismi eventualmente caduti nell'aoqua distillata se que· sta rimane trO(ppo tempo_ esposta all'aria) indica una intolleranz·a viscerale o, se ·è accompagnata da vomiti, da cefalee, ecc., un 'intolleranza del sistema nervoso centrale, come ha dimostrato il Ra·vaut. •I n genere la si può ev·i tare, se si farà precedere la cura araenobenzolioo da una serj e di cinque-sei iniezioni mercuriali o bismuticbe. Se, come acc·a de nel maggior numero dei casi, la . febbre non dura che qualche ora e non sor.p assa i 38°-SF.o,5, essa è indice di una reazione modica. 1

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:3EZ10NE PRATI CA

tanto più se insorge s oltanto dopo la prima iniezione : e in questo caso è trascurabile; ma se essa si manifesta dopo ogni iniezion e, se sorpassa i 380,5, e sa>ecialmente se è accompagn·ata da altri fenomeni generali, occorrerà a,g ire con la massima prudenza, diminuendo le dosi o, per lo meno, non aumentandole 1p iù fino a scomparsa della reazione febbrile e distanziia.ndo maggiormente un 'iniezione dalla successiva. Se, nonostante ciò, febbre e i enomeni gen erali persistono, è opportuno troncare la cura. In genere, le r eazioni febbrili si manifestano con una certa regolarità, sì che si può dire: dop o la prima iniezione di arsenobenzo li la comparsa della f ebbre è la Tegola, l 'assenza l'eccezione; dopo le iniezioni successive la comparsa della f ebbre è l' eccezione, l'assen::a ta r egola. Si chiama abitu·a lmente reazione di Herx heime1.

sebbene il fenomeno sia stato 1p er primo osser, ..ato e descritto da Jarisch, che Io notò sulla pelle di individui luetlci curati con mercurio, una particolare manifestazione di iJpersensibilità a carattere iperemico ed edematoso, che s i produce n ei tessuti sifilitici, sotto l'influenz,a di una cura specifica o con mercurio o, assai più di frequente, con. arsf'nobenzoli. Herxheimer e Krause studiarono i fatti cutanei prodotti da ·d'e tta r eazione In seguito alle cure mercuriJali e successivamente Ehrlich estese il concetto di tale reazione alle manifestazioni interne consecutive alla cura del sa.lvarsan, facendo in tal modo ass11mere una notevole importanza ,a questo fenomeno; al quale , più tardi, Leredd e volle addirittura far risalire la causa di tutti i casi d i morte !Prodotti dal salvars·a.n, cancellando quasi quelli dovuti all' azione tossica del rimedio. La r eazione ha carattere spie· , . oatament.e iperemico, che si estrinseca sotto lforrna di esantemi , i quali possono comparire un paio d'ore dopo la 1p rima iniezion e e scomparire in sei-otto ore; altre volte invece essa non si r ende manifesta che .d opo uno o ·due giorni, ~r scom parire lentamente; talvolta si ripete ancora, ma in forma più debole, dopo la seconda iniezione. Contemporaneamente le manifestazioni si.filitich~ preesistenti ipresentano un' aocentuazione dei loro caratteri; tuttavia la reazione ·è diversa second'o j vari stadi dellla malattia. Mentre gli esantetr1 del periodo secondario reagiscono · intensamente, il sifiloma iniziale si limita a ·diventare un po' più turgescente; se il sifiloma iniziale 1è ulcerato , per Io più non ,dà r eazione; le gomme si gonfiano e, se sono aperte, oltre a farsi turgide, possono secernere un essud:a to sieroso; se esiste • roseola, questa diventa diffusa, vivamente arrossata, potendosi associare taltresi ad infiammazione della mucosa e a febbre. Cosi ,p ure le eruzioni papulose si fann o più turgescenti, più in-

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fiJtrate, più ro8se, circo11'dan·dosi talvolta di un alone eritematoso. Le manifestazioni profonde della sifilide grave, per contro, restano quasi sempre senza reazione. Come si è detto, la reazione è caratterizzata da iperemia ed edema del tessuti e si nota, ancora ,dopo la scomparsa delJ'esantema, una forte infilt:razione p eriva.sale, come si trova nella roseola sifilitica, ed edema crell'epidermide con ammassamento delle cellule e stiramento dei ponti intercellulari. Si tratta q11indi di manifestazioni che ripetono i caratteri, alquanto esaltati, delle lesioni siifilitiohe stesse. Le reazioni viscerali posson o anche p·a ssare inavvertit~ o venir scambiate con mani.festaziont di altra natura; così l'ittero, l'albuminuria, la ceftllea sono sintomi che, in date condizioni, possono essere l 'espressione d i una reazione di Herxheimer, sebbene frequentemente siano riscontrate in un d'ecorso norrr1ale ·di sifilide. Il sistema nervoso è quello che dà le r eazioni più svariate e 1Più temibili, che l(>Ossono andare da una sem· plice cefalea alla vertigine, dalla perdita di coscienza a quella sindrome complessa, tal volta mortale, che è la cosi·d etta apoplessia sierosa. Questa graive manifestazione non viene però da tutti collocata fra le reazioni di Herxheimer : secondo alcuni autori essa dipen·derebbe ,d alla tossicità del pre{Parato arsenicale. Invece Leredde, Pincus, Caesar non esitano a inter.p retarla come una reazione di ipersensibiJ.ità; Gennerich avrebbe notato che essa si mianifesta soltanto n ella sifili.de primaria o recentemente secondaria, mentre mancherebbe nelle sifilidi avanzate e in quelle già precedentemente curate. La r eazione dl Herxheimer si può anche osservar e n ei peTiodi di latenza della silfiJi,de e, d'altra parte, la cosid'e tta reattivazione délla sierodiagnosi con iniezioni di arsenobenzolo viene consi·d erata come l'espression e di unia reazione di Herx·h eimer di occulti focolai sifilitici. ·L a natura di questa reazione ha ·dato luogo ad intenpretazioni ·diverse, ma inolti autorevoli osservatori convengon o nel consj·d erarla come manifestazione di ipersensibilità ·dta procoosi immunitari; altri in1vece la attribuiscono alla· distruzione rapida dei treponemi; Ravaut ritiene trattarsi idi reazioni chimic,h e tra il medicamento e i tessuti irritati. .i\.d ogni modo, qualunque ne sia la patogen esi, ;è iin{l)Ortante sapere che la reazi·o ne di Herxheimer è evitabile, iniziando la cut1a con ·dosi deboli di arsenooenzolo, o facen.do precedere una serie di qualche iniezion e mer curiale. In seguito non bisogna condurre troppo energicamente la cura, e, al minimo allarn1e, rallentarJ.a. Delle reazioni lo cal i la più frequente è la cos~­ c!etta neuroreci diva, cl1e ne pt1ò esser e considerata il pr ototipo. Essa consiste in una le ione det

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[ANNO X~,.

IL POLICLINICO

rnervi cranici, •ch e può 1portare alla paralisi e, i-n ·alcuni , f en0meni limitati id i meningite, che so· JJraggiungon o in. modo subdolo, dopo .qu·a lche settimana a anche .d opo qualche mese da che si è u1timata •0 sospesa la cura arsenicale. Si manifesta soltanto in individui a sistema nervoso pre1cedentemente alte1'ato e nei .quali il trattamento .a.r senicale non è stato .s ufficentemente cond-0tto, •e ~durante il 'q uale non Si ·è sorvegliato il COm· portamento ·del sistema nervoso. Questi lfenorneni :guarjscono, riprendendo la cura con ·d osi deboli ·e cautamente crescenti. Quale ne è la 1p atogenesi? _A partire ·dall'inizio ·del periodo secondario, il treponema si insedia pressoohè in tutti gli organi ·e particolarmente nel sistema n ervoso , producen·dovi alterazioni n ei vasi, la cui importanza è :tanto più grande in ·quanto nel!e meningi la .circolazione capillare iè assai fitta. Oro, s e un trattamento energico determina una reazione in corrispondenza di queste lesioni, ne risultano alterazioni circolatorie, che possono andare fino all'obliterazione dei vasi; ne risulta diminuzione o soppressione d ell'arrivo del medic·amento in seno a qt1este colonie parassitarie, le quali sopravviveranno. Se in queste con·d izioni si abban,d ona la cura, i treponemi sotpravissuti, così isolati, proliferano, continuano la loro opera e producono, dopo qt1alche tempo, i segni a carico del sistema n ervoso d etti cc neurorecidi\re » : sono, queste, lesioni in piena attività dimostrata dalla forte roo.7.ione meningea. Nello stesso modo, pare, s1 producono certe lesioni cancriformi, simulanti reinfezioni, che sono state osserv·a te in individ'ui sifilitici che avevano sospeso la cura, dOIPO un brevissimo trattam·ento., Volendo appro.f ondire la rice1'ca ·del meocanismo, col quale si produce l'jsolamento ptù o ' meno completo della colonia di parassiti, si affacciano due ipotesi: o che un trattamento più o meno energico 1Provochi un'ir· ritazione nel vaso già infiammato, per cui si avrebbe un rallentamento d'e lla circolazione; op:p11re bisogna invocare un processo puramente m eccanico e dare importanza ai precipitati eh e sì formano nel sangue per l'introduzione di certj preparati arsenicali. E ovvio ricordare la neces· sità di evitare la formazione di precipitati nel sangue che possano ostruire capillari già lesi : il pericolo di formazione di questi precipitati er~ grande col « 606 », in raipporto con un difetto di alcali.nizzazione del ipreparato; ma con i derivatt successivamente fabbricati di qu el pro·dotto gl t errori di alcalinizzazione furono soppressi. .A.coanto all'azione da nnosa d elle precipitine, potrebbero intervenire reazioni chimi c·he locali e specialmente processi · di ossidazione per opera dei fermenti ossidanti (che si trova.no i11 corrispond en z1a dei. focolaj infiammatori) st1l m ecli~amento,

F ASC. 34]

questi pDGaessi d etermi11erebbero neaeioni suscettibili di ailte-rare e di obliterare .p~coli vasi e capillari;.. Se hg, t:nsìstito , su questi fattil,. ·è· pe-reh-è essi hanno. ulll!a grande importar1za Ml. tr.afJt:amento arsenicate· della sifilide con gli ar.senobenzoli, ne cost.i1nadiscono un punto assai dlelicate>, e. pur essend10ne incerta la patogenesi,. ci d·anno indioazi©miii l!)rezìose sulla direzione· d'el trattamento e suii mezzi per evitare gli accì.den11li- che ne derivano. Bisogna ricordarsi che iJ sistema nervoso à'eglì ìnd~ v idui sifilitict i"Q J'.leriodo seconqario :rappresenta un locus minofJ'lis 11e-siste·ntiae,· non bi·sogna quindi maltrattal?'l& con un trattamento ìnizia~e troppo violenta; bisogna osservarne con molta attenzione le t1eazio.n i alla eura arsenicalé e non bisogna,. abbandonando troppo presto la curo stessa, lasciare che vi restino intatte colonie di germi. Si deve ipraticare ' alcune volte la pun· ti1ra lombar·e. ..che ci t·o rnisce schiarimenti assai preziosl su11•ooistenza e l'evoluzione dei focolai menin·g ovascolari. Da quanto abbiamo ·detto, si può dedurre che 1

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1tn trattamento insùffricente può essere più terio che utile.

dele-

Un '·a ltra reazione looale, ohe diversi 1autori at.. tribuiscono alla medesima patogenesi, è l'epatorecidiva, più frequente a verificarsi della neurore.. cidiva. Essa compare alcune settimane dopo l'interruzione del trattamento con rd isturbi gastroin testina.li, segni di epatite, comparsa di un ittero più o m.e no inten·so che h·a i caratteri di un ittero infettivo; t.ale quad.ro dl1ra da •qu3ilche giorno a qualcbe settimana e in genere non è molto grave, tanto che ipuò scomparire spontaneamente. La patogenesi è stata molto discussa: alcuni AA. SO· ~tengono <}he tutti gli itteri e le epatiti in·sorgentl durante un trattJamento arsenicale si·a no di orlgoine sifilitica, altri che si tratti di ep.atiti-.. tossieih.e. Milian, sostenend·o l'origine sifilitica di questo ittero, dice cP.e, allorchè un ittero sotPraggiunge parecchie settimane dopo una cura arsenobenzolica, senza altri sintomi che <I1Jellt di un ittero da ritenzione, s enza febbre o con febbre modera.ta, con modificazioni varjabili del volume del fegato e ,d ella milzia, si tratta sempre di sifilide epatica: quindi il trattamento di elezione consisterebbe nel1a nuova somministrazione di arsenobenzoli. Rasvaut jnve.ce. ·p ensa ohe un'opinione cnsì assoluta possa essere peri.colos·a per le · c-0nsegue.nze cui può ·d are origine e crede che bisogna essere eclettici: egli pensa che alcuni di questi itteri siano di ori-gi. n e 'Sifilitica, ma che• la I ma·ggior (~~arte siano ·di origine tossica: si hanno cioè epatorecidive come si hanno neurorecidive. Noi non possiamo qui dilungarci sulla d-i scus- · sion e. alla quale ha dato origine codesta que1


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SEZIONE PRATICA

stione; tentiamo piutt05to di in·dicare c1uale sih la condotta da te11ere in qu esti casi. Se si tratta sicuramente ·di un ittero sifilitico (come quello che insorge sul principio della sifilide o quello che compare in un malato in cui la cura siia itata soopesa da molto tema>0), se la Reaz. \Vass è positiYa, si può applicare il trattamento arsenico.mercuriale; ma se si tratta di ittero insorgente durante la cuna arsenicale o qualcl1e settimana dop9 che questa è terminata, bisogna essere molto prudenti: chè, se è vero cl1e esistono epatorecidive vere e pr~rie (cioè itteri o epatiti -strettamente sifilitici), ve ne sono anche di quelli di natura toosica, per i quali il trattamento 3.rc;cnicale non soltanto può riuscire pericoloso, ma -addjrit.tura mortale. Emery ha schematizzato la questione in questa frase: cc Durante la cura della sifilide. l't.ttero da ca·uso to ssica è la regola; l'it tero da epatorecidiva i' eccezion e )) . Perciò di fronte a questi cast sarà bene iniziare un tratta• mento mercuriale e non 1p iù riprendere la cura arsenicale, se non si ha la certezza della natura non tossica dell'ittero. .-\CCIDF:NTI DOVUTI A FENOMK.'èl DIPENDENTI DA TURBE UMORALI.

Fino dall'inizio qella cura antiluetica con pre1>iarati arsenobenzolici, furono descritti da vari AA. certi accidenti speciali, a iI11Sorgenza rapi.da, che furono considerati in dipendenza da alterazioni lllnorali e contrapposti agli accidenti di or igine tossica: fenomeni caratterizzati da astenia inte11~a. congestione del volto e delle congiuntive, dispn ea. seI11Sazione di 1angoscia, acceleramento del })Olso; fenomeni che, eccettuati il vomito e i <lolori intestin·ali, sparivano presto, sen za lnsciare traccja alcuna. D0tpo un breve periodo di incertezza sulla ~oro patogenesi, essi furo110 attribuiti a speciali alterazioni umorali, in seguito a .decomposizione del medicamento. .L\lct1ni di essi sono incostanti e non si producono sempre; possono a1)parire soltanto dopo la ,p rima ir1iezione o dopo parecchie iniezioni; altri appaiono invece dopo ogni iniezione .con la stessa intensità o con intensità maggiore; i primi sono facilmente ev i· tal>ili , i secondi sono inevitabili. Consideriamoli raa>idamente: I fenomeni transitori appaiono in generale fin dall'inizio .dell'iniezione: sono nausee, conati di ''om ito. stato sincopale, parestesie agli arti, dolori addominali, sbarra epigastrica, diarrea, gusto di. etere, formicolii alla lingu·a, scialorrea, edema delle labbra, dispnea, tachicardia. Non appena il pazi ente li accusa, è ben e soSfPendere imn1edi1atnmt>nte l'jniezione. Talvolta, ai fenomeni indicati si 3gg·iur1gono fatti congestizi: gli ammalati <li-

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ventano cianotici; sulla loro cute · s1 formano zone eritemat05e; si hanno sensazioni di ango~ia, ·di ·difficoltà di respiro, di morte imminente. ~1ilian 1aveva paragonato 1 q ueste crisi ai fenomeni ùi co11gestione prodotti dall'inalazione dei \'apori di nitrito di 1amile, per cui ie chiamò. « C?"isi nit riloidi ». Esse possono essere fugaci e leggere o gravì, prolungandosi ·fino a un'ora e più; possono essere 1p iù gravi ancora con perdita di coscienza, respjro 5tertoroso, convulsioni, coma ·e terminare con la morte. Se i lievi accidenti non sono rart. quelli mortali sono per fortuna eccezionali. Kolle dtce che questi accid'e nti sono la regola nelle iniezioni ripetute a dosi troppo elevate o in soluzioni troPIPO concentrate: perciò essi sono facilmente evitabili; egli raccomanda inoltre un·a buona alirnentazione durante la cura e l'asteI11Sio·n e da ogni eccesso. Accanto a questi fenomeni si possono mettere certi fatti. transitori di eruzione cutanea (eritemi orticari.formi) e fatti ·d i dispnea a tipo asmatico; in certi malati si possono osser\1are lievi emorr·a gie e porpora. Secondo alcuni .!\A., 1 ap01pJ.essia .da siero sareb·be ·d a collocarsi fra questi fenomeni; secondo ca.Itri, essa rientrerebbe nella reazione di Herxhei.mer . Le cause · di queste manifestazioni sono assai varie= fra queste sono ·da ricordare la tecnica delle iniezioni (iniezione troppo rapida; soluzione 1

concentrata) e la qualità dell'arsenobenzolo ado-

J>erato: infatti tali accidenti erano iassai frequenti con l'antico cc 606 ». Alcuni pazienti sono in. special rnodo predisposti a que.sti fenomeni: ma tale 1predi-sposizione è assol11tamente temporanea, poichè deriva da una fatioa, da uno strap·azzo fisico recente; perciò è consigliabile che gli ammalati non si affatichino nelle ore che precedono l'iniezione. Come si vede, è impossibile attribuire a un fattore ben determi11ato la causa di questi aceideP.ti, il -c ui meccanisn10 è ancora oscuro. Ad 0gni modo, per evitare il pericolo di incorrere i~ crisi nitritoi1di, .gli AA. consigliano diivel'Se prec.auzioni. Così Milian nel 1913 ha .p roposto l'uso rl ell'adrenalina, &ia conie mezzo ,preventivo nella dose ·di 1 milligr. e più per ' 'ia orale o sottocuta1lea mezz'qra prima dell'iniezione, sia come mezzo curativo quando compaj ano gli accidenti; secondo la gravità e la durata di questi, le dosi saranno più o meno forti e ripetute. Se non bi· sog·ria temere l'uso dell'adrenaljna, d'altra parte non bisogna .credere che ·e ssa sia infallibile; in r.erti malati che non l1anno che r eazioni assai deboli essa determina talYolta 11n tal pallore, astenia, tremito, sensazione di angoscia cl1e certi pr~feriscono la leggera r ea.zione a questi malesseri talora assai 1p enosi. Per st1pplire a queste mancl1 eYolezze e a questi i11conYe11ienti dell' adrena ltna, si è consi-gliato l'uso di mezzi cl1e si ado-

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perano per· prevenire gli shocks anafilattici. R1avaui pensando ohe i distur·b i consecutivi all,e iniezioni ·d i arsenobenzolo siano dovuti a fenomeni di ossidazione, cer.ca di impedire o neutralizzare q:Uesti con l'uso di corpi riduttori e spec:ba.lm·entd con iposolfito di so·dio. Più recentem·e nte Lumière e Ghevrotier hanno sop1Pil'esso sperimentalmente lo sho.ck anafilattico di siero con l'uso dell'iposoltfito di sodio. Quale è l'azione di questo sa.le? Lo .s hock .anafilattico a·vìfebbe 1p er base una rottura dell'equilibrio collojd1a1e, che si rivela con t1na flo.cculazione micellare, donde ostruzione della rete capilJ.are e asfissia f11lminante: l'ipo·solfito di sodio avrebbe azione anttflocculante. I fenomeni consecutivi alle iniezioni di arsenobenzolo avrebbero la stessa origine, fperc.h è nella morte da shock da e-ssi provocato, sono stati osservati flocculi nel cuore e nei vasi del polmone. Ma l'uso dell'iposolfito ·d i sodio non è entl'ato n ella pratica: Ravaut stesso raiccOIIIlan·da estrema prudenza nel s uo uso per via endovenosa. Egli adopera dosi varianti fra i 4 e i 15 gr. di una soluzione al 20 %, preferendo incominci·a re co1, dosi minime per saggiare la suscettibilità dell'infermo. M·a Cheinisse osservia che u;na tale pratica non risponde alle esigenze della profilassi dello shock arsenioale, nel quale bisogna agire presto. Nessuna r1serva invece nei riguardi del carbonato di sodio, adO[peroto per i primi da Sicard e P a, raf. Q·u ando si temano fenomeni di intolleranza per in1ezi-0ni endovenose · di novarsenob-enzolo anche a piccole ·d osi, basta introdurre in precedenza nella v·ena 30 eme. di soluzione fisiologica contenenti ctgr. 60-75 di carbonato di sodio. La soluzione arsenicale .p uò essere iniettata subito dopo con lo stesso ago lasciato in sito. Si evita così qualsiasi ·fenomeno reazional.e, sia immediato che lontano. Vj sono però da pren-d ere alcune precauzioni tecniche: siccome l'alcali intaçca. il • vetro, bisogna servirsi di soluzione di carbonato di sodio sterilizzaia e conser.v ata in vetro 1duro e, per la stessa ragione, ·e vitare c·h e la soluzione · di · mori ·a lungo nella siringa ·di vetro. Si.caro ino 1 1re raccoman-d a di attenersi scru1polosamente al titolo indicato ·d ella .soluzione, potendo una più forte cont!entrazione produrre una stenosi venosa. Altri mezzi 1p iù semplici sono stati proposti per evitare lo shock consecutivo aid iniezioni ·di arsenobenzolo : I. H. Stockes .consiglia di pratiieare, u n quarto d'ora prima dell'iniezione en-d oven .. un'iniez. ipoderm. ·d i gr. 0,0012 di ·atropina; Bu-sman, eonfermand·o l'effi.cacia ·d i questo metodo, osservia però che non in tutti i casi l'atropina impedisce la crisi e consi-glia in conseguenza di associarne l'uso 1aJle iniezdone subentranti, se. con,do il metodo di Bes~r-edk8::. Ka.pacewisky pro!J)one diversi mezzi : 1) v·ersare 3-4 goceie ·d i etere I

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nella sol11zione aoquosa cbncentrata di arsenoben.: zolo e iniettare l e11tamente; 2) scioglier.e il novaTscnobenzolo in una soluzione :di saccarosio a.l 10 ~lo; 3) praticare un'ini·ezione iJpo.d ermica di tre cm·C. ·di olio canrforato mezz'ora prima dell'iniezione. Si. •è pure tentata }la desensibilizzazione dell'organismo·, iniettan·do .qualche centig~rammo ·d el pre1)arato mezz'ora prima .dell'iniezione o sorr1ministrando per via orale 5-10 ctgr. del pr.e· ,p arato un'ora prima dell'iniezione. Sìcard ha 1)roposto di eseg'Uire l 'iniezione in dt1e te1npi, lascian.do, 1dopo 11a prima iniezione,· il laccio su1 hraooio per evitare una trop·po rapida diffuslone·del m1ed'icam·ento: questo 1Procedimen~o di topofilassi gli avrebbe permesso di iniettare individ·ui n1olto sensibili senz·a insorgenza di reaziohi. ,i\.ltri avrebbero aidottato metodi più semplici ed ugualmente efficaci: per Gaston sarebbe st1fficente meGcolare a parecchie riprese sangue e m edicamento. nella siringa e per Belgodlè re praticare ì'i11iezione in un vaso lontano dal cuore e ·d al 1cervelio, 1p'e r es. i11 una vena della gamba. Prati<;·ament'e, Tzanck e Vallery-Radot, 1pur ri·Conoscen-Oo la· bontà {]_ella serpto;ftilassi ·di B·esredka e della topofilassi di Si card, Paraf e Forestier, ricordano che tali metodi comp.ortano una notevole perdita: ·di tempo , ·doven•dosi praticare due iniezioni ai una .c erta -distanzia di tempo; e poiieh1è la desensi.b ilizzazione 1per via orale ha d'a to altrettanti buoni risultati, •essi consigliano ·di a ttenerBi a. questa, facendo ingerire al 1paziente un'ora circa· prima dell'iniezione 1 ctgr. ·d i arseno·benzolo. ..i\.lle reazioni pas·s eggere su deseritte fanno co11-· traisto alcune reazioni permanenti: queste 11ianno. la caratteristica di rinnovarsi ad og,n i iniezione, a.n che se si ·d iminuiscono le dosi o .s i pren·ct·ono le precauzioni •SU·g gerite; spesso esse aumentano di intensità· se si persiste, anche co.n dosi minime, e i mezzi curati vi che sono efificaci .nei casi pre .. cedenti restano senzà effretto. Alla costanza della loro insorgenza, si aggiunge la costanza della loro estrinsecazione : esse insorgono dopo un· teID{Po variabile ·da malato a malato , ma uguale·· per ogni mia.lato; nello .gtes~o malato sono sempre uguali, si tratti per ciascuno d:i essi di febbre odi tremiti o di icri·si congestizi·e o di orticaria o .d l eritemi o di vomiti. o di porpora o di emorra·g ie Una volta che l'ammalato · è diretto, per cosi dire, verso un tipo di reazione, vi resta fedele , anche se ·s i cambia la marca del prodotto ·da iniettare. Talvolta, diminuendo di n101to la dose, si :Posson(}· far ·diminuir.e ·d i intensità e qi.I·a lche volta si riesce anche a stabilire una d·ose limite, cl1e non ·si (può oltrepassare e ch1e anzi può decrescere se· si pro! unga troppo la cura. In altri malati in~v ece ciò è .Jmpossibil~ e gli _accidenti si. .1nanifestano -con tale violenza anche con dosi minime· '


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cl1e è preferibile rinl1nciare alla cura arsenoben• zolica. Talvolta certi pazienti che non tollerano l'arsenobenzolo sopportano bene quei pre1Piarati di arsenobenzolo più argento. /Ir1 cruelli cl1e sopportane soltanto ·dosi piccolissime, si potrebbe credere cl1e queste sJano insuf1fiieenti a combattere l'infezione: ma probabilmente, se qt1esti malati sono cosi sensibili all'effetto nocivo, lo sono altrettanto .a quello tera1p·eutico. Si potrebbe ancora • credAre cl1e in questi malati le iniezioni endo·mU· scolari debba110 p.sseTe meglio sopportate, rr1a così non è: qualunque sia la via d i somrn-inistrazione, essi hanno r eazioni più o meno vive, in rapporto a propri età acquisite e spesso definiLiYe del €ieio che rientrano nel .qu1adro d ell'a nafilassi Sicard-Roger e .~1ilian hanno indicato due segni di intolleranza verso l 'arseni·Co, cl1e è bene ricercare prima di intra1prendere una cura: Il .p rimo segno consi st ~ 11el pennellare la cute del paziente, dopo aver praticato l 'iniezione di una picrolissjma ·dose, con tintura di jodjo: se esiste intolleranza si hanno fenomeni di irritazione locale. Però questo segno non è costante: Fontana ricorda quattro casi di individl1i intolleranti in cui il segnq di Sicard-Rdger fu negiativo; e d'altra part e qu esto segno può essere 1positivo in individt1i tolleranti l'arsenobe11zolo e intolleranti lo jodlo. Il segno dj Mjlian invece ·è pi11 ·s jcuro: esso consiste nell'insorgenza di una congiuntivite - congjuntivite arsenicale - che si manifesta per lo pii1 con iper emia p1assiva 1de1 quarto inferiore esterno della congiuntiva bulbare in entrambi ~li occhi: può talvolta essere anche più este~a. invadere tutta la congiuntiva b·ulJ)are ed essere anche ipiù grave di una semplice iperemia passiva. .L\CCIOENTI DOVUTI A FENO~!IENI TOSSICI.

Si dj stinguorio dai precedenti p er l'e1)01ca del 1 a loro com1)arsa; sono in realtà pii1 ta:ridivi e non si m an if PiStnno cl1e do1p o pareccl1i e iniezioni. In certi malati sono r elattvamente precoci, ma non si mani.fe':ìtano ancl1e in .qu esti c·a si cJ1e dopo parecchi e 1niezi0ni; non sono aumentati n è determinati da1 1o ste~so shock della iniezione. Presso alct1ni ma1ati sono r e1ativamente precoci se gli orgar1i sui q11ali agisce l'intossicazione sono già alterati; in altr1 s ono molto più tardivi e non posson o ap. parjre cl1e in un tempo assai lontano ·d alla cessazione della cura. Bisogna ritenere come fenomeni ·di sl1ock tuttl qu(lg]i accider1ti di breve clurata. cl1e insorg·ono subito do:p o l'in iezione; come fenomeni tosstci quelli che insorgono tardivamente e che son o ,duraturi. I più frequenti fenomeni tbssici son o. quelli c11e si manifestano a carico del fegato 0 {lell:i cute. In genere, l' e'})atite tossica di origine 1

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SEZIONE PRATICA arse11i~ale

compare qualc·h e giorno ·d opo ·u na serie di iniezioni; si manifesta con tutti i sintomi ,di un ittero catarrale ordinario senza caratteri clif!fer enzj ali da un'epatite sirfilitic·a o ·d a Ùn i ttero infettivo or din1ario. Abbiam o già ricordato l'opinione di Milian, :che ammette che qu este epa titi secondarie alla c ura arsenicale siano sempre ~ifilitiche e rap!Piresentino ·delle recidive da curarsi con una nuo,·a somministrazione di sali arsenicali; altri Al\. al contrario riconoscono non soltianto ].a possibilità, ma .la grande frequeJza, di epatiti tossi-che. ;Essi danno come 1prova che certe serie medicamentose sembrano più tossiche e più itterog·ene di altre, che .questi itteri · sono spesso agg·ravati ,d alla ripresa del trattamento arsenicale. La prava clello sho,cl< proteoipe1ssi1co proposta ·cl.a V\ii·dial e .l\brami ha 1po.rtato un contribt1to allo studio di .questi fatti, mostrando l'alta tossicità del salYarsan per il fegato, che presenta costantemente, durante una cura arseno,b enzolica e ancbe per pareochio tem.p o dopo di questa, un leggero stato di insufficenza funzionale . Comun. que, in ragione ·delle conseguenze, talvolta iassai gravj, che 1possono avere •queste epatiti, è ip rudente non trattarle sempre e sistematic·amente, co1ne consiglia lVIilian, con gli arsenobenzoli, ma di ricorrere piuttosto al m er curio o ancl1e di 10s p endcre ogni trattamento per un certo perio·dO di tempo, tenendo i11 os:.Servazione il paziente. Gli accidenti tossici a carico della cute sono ' rappresentati da eritemi persistenti, cl1e ricordan o .gli crite:m i tossici, ir1 partioolare le eritro1dermi·tj da m erc11rio: sono generalizzati, evolvono c on << po11iSsèes », so110 spesso p'rurtginosi, talvolta durano a lt1ngo e terminano ordinariamente con abhonòante des·quamazione; altre ·v olte l'eruzio11e è Rncora più jnte11s·a e ri1col'1d1a certe dermait iti esrf·oli a ti ve. '\fon si può n egare la natt1ra tossica di quf\sti ·acci·denti, la •quale comporta l'imme·diata sospensione del trattan1ento; può ·clan.si cl1e essi derivino da un'alterazione ,d el m edicamento .p rodotta da una speciale costitu.z ione umorale; in particol1are ·dall'intensità di certe reazioni ossi,danti. .T alvolta si possono interrompere queste manifestazioni con l'iniezione ·di ·Corpi riduttori, come l'iposolfito ·di soda in dosi di 5-10 ctgr. al giorno, pu:rchrè questo inteTvento non si a tropfPO tardivo . In t1ltimo, come. a ccidente tossico meno freq11ente, ricorderò l'albuminuria; eiSsa iè molto rara nel corso ·d i u n trattamento arsenicale, m entre è frequente nel trattamento mercuriale. Tuttavia. in certi maJfl,ti, le iniezioni arsenicali, anzichè determinare la ben nota euforia, sono seguite da 1P.alJore, anemia, dimagramento, secc11ezza ·della pelle , alb11mint1ria in rapporto certamente con t11rbe tossiche. E ·a n.che s tatia constatata un 'ip c1


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ra1bumo5i rachidiana isolata in sifilitici curati unicamente co11 arsenobenzoli: .e ssa può essere considerata come un segno di intossi-cazione e di alterazione di centri nervosi. I disturbi tossici , vanno accuratamente evitati: 5e si teme la loro comparsa, iè bene sosipendere il trattamento arsenicale e ,istituire una cura m ercuriale o bismutica.

*** Riassumendo, ri·sulta da questa rassegna che la maggior parte deg·li accidenti da arsenobenzolo può essere 1prevista ed evitata, ma c·h ·e altri costituiscono ·vere sorprese, 1p er:ch•è derivano da al-terazioni m edicam entose e da m o·dificazioni umorali momen tan ee clle non si possono prevedere n•è -evitare. Inoltre, poichiè jparecchi di -essi, pur essendo di origine differente, s i manifestano con i medesimi sin tomi, è della massima importanza , di fronte a qualsiasi reazione, studiare ogni elemento che 1p uò entrare in ·gioco nella loro patogenesi p er avere un sicuro elemento di giudizio nell'ulteriore proseguimento della cura. Rivoli, maggio 1927. BIBLIOGRAiF1A. RAVAUT. A.cciàenti proàotti dagli arsenobenzoli. Ann. d e Derm. et ·d e .Syphyl. , dee. 1921. GouGEnor. L e traitement de la Syph. P·aris, A. Maloil1e, 1911. NICOLAS. Syphylis. .N ouveau traité de n1édec., fiasc. IV. Masson et C. FACCHINI. L a pratica della cura antisifil. per mezzo del « 606 » . (Scritti med. in on. di A. , MuRRI p er il suo XXXV anno ·d i insegnam.). LESSER. Berl. Klin. Woch. , Il. 23, 1911. EHRLICH. Berl. Klin. woch. ' n. 20, 1911. MICHEI.I e ·QUARELLT. ·C omunic. alla R. Acc·a'Ci. di Med. di T orin o, 8-VLI-1910. WECHSELùiIANN. Die B ehadl. der Syph. mit Dio.xydiam . Berlin, 1911. EHRLICH. Die Salvarsantherapie. Rilckblicke und A.u sbl,ic k e. Munch. Med. woch., n . 1, 1911. . EMERY...QUARELLI. La cura della sif. co l salv. U. T. E. T. , 1912. FABRY. Medizin Klin. , Il. 47, 1919. GALEWSI{Y. Munch . Med. W och. Il. 5, 1919. STARN. I bid., Il. 29. 1919. DE SILVESTRI. L a tecnica d elle iniez. endov. La Rif. Med., 1921, pag. 80. . MILIAN. Traitement de la syph. par le« 606 n . Bul 1• Soc. Hòp. Paris, 1913. Gor.AY. Ann. ·de Derm. et de Syph., 1919, pag. 229. RAVAUT et SCHEICKEVITCH. llbid., n. 4, 1913. REBAunr. Sui f enomeni anafilattici ne l camipo dermato logico.

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NOTE · E CONTRIBUTI. La -vaccinoterapia della pertosse. Dott. GIUSEPPE

BLASI.

La terapia clell a pertosse è stata oggetto in ogn i tempo dei più svariati tentativ~ ed ~ iU:ini\a. la lista ·dei i11edica1nenti proposti da1 s1ngo i autori e r11cssi in commercio. Si tratta generalniente di f1arn1a.ci a base di antispasmo,dici, atti solo ad jnflue11zare temporaneamente i sintomi, 11on ad aggredire la causa. con la scoperta dell'agente eziologico clella pertosse per opera di Bordet e Gengou, i tentativi di 11na terapia specifica si sono segµìti ininterrotti. L'immunizzazione passiva ifu la prima ad es~ere tentata oltre che dagli stessi scopritori del1'agente morboso, anche da Klimenko, Duthoit, Rosenthal, Vauliai r. I risultati ottenuti dissuaser o dal persistere in ulteriori t en tativi. Le su.ccessive ricercl1e furono rivolte all'immunizzazione attiva mediante la vaccinazione, che iniziata in America da J ahorskj , Freemann, Saunders, Johnson , W hite, fu poi sper imentata da <>'ran n umero di studiosi : Grahiam, Sili, Bam.ber::::o !5er, La dd, Luttin ger, Scott, Xicolle e Couvr, Ker, lej, \\1 il•50n, Davi<ison, P hilibert, Campol, H ess, Ritter, Caval.canti, Caronia, Pastore, Luzzatti, Spolverin i, R andegger, Guidi, ..\11ricchio, Vitetti e moltissimi altri. I metorti usati dai vari autor i per la Y•accina· zione Sjpecif ica si riduc ono quasi t utti al m etodo di Wri ght. Diver si sono i m eto·di u sati da Nicolle 0 Couvr e da Caronja. I primi u sano una sospensione batterica di 1germi ·d i BO·I 'det-Gengou in soluzione fluorurata al 7 %o , il secondo u sa un autolisato di germi in aoqua ·distillata fenicata al 0,5 % con l 'aggiunta dopo tre giorn i rli 0,85 ~~ di NaCl. Sebbene i risultati riferiti dai sing·oJi autori 11on sian o ·con cordi, tuttavia la ma ggior parte rl egli autori ammette che il vaccin o, convenientemente adoperato, esplioo un'azione benefica !c;nl!a m3.lattia, modificandone i sintom i ed ab breviandone il ·decorso. Pochi autori inrvece (,Sicott. Bacl1et e Methnilcoff, Alfred, Luzzatti) non riconoscono al vaccino nlc11na azione terapeutica. Parallelamente la Je tteratura registfla anche per qu esta m nJattia numerosi tentativi di terapia aspecifioo (Mani'catide, De Vasconcellos, Valagussa, Bloom, €'cc.). I risultati ottenuti sono però di ~an lunga inferiori a qu elli osservati colla cura specifi ca. 1

1217

SEZIONE PRATICA

XXXI,', FASC. 34]

Ritas')unta così nel modo più breve ipossibile la letteratura sulla ·c ura vaccinica contro la pertos5e, si de\·e convenire che q1Jesta appare la terapia più razionale. E se esistono ancora oggi, opinioni discordi in proposito, ciò è dovuto con tt 1tta probabilità al fatto che gli autori che si sono occupati di c1uesti studi, h·a nno usato ·nelle sin<'·ole enidemie un s olo metoid o .curativo, trasc.u... ra ndo di trattare i bambini pertossici in modi di versi :pE>r aver e un criterj o comparativo sulla cf~icaci1a dei diversi m etodi usati. Dal gennaio al maggio ·di quest'ann o, per una e~te~a epidemia di pertosse vertficatasi n ella m ia condott:i, sono capitati alla mia osseryazione circa 300 casi di bambini af•f etti da questa forma morbosa. Di q11esti, 250 sono stia.ti trattati con le comuni cure sintomatiche: prescrivevo i , diversi ri1nerli per contrade, p er a vere un criterio più esatto della loro efficacja. Creùo inutile riferire ' d ettagl iatamente le sin gole storie, poich,è i risultati furono costantemente n egativi. A :u~ti i b1mbini così trattati (sia cl1e· abbia usato 1prepiarat.i opoterapici, ·d i bromo o di bromo-co·deina, bromoformio, anti1pirina, be.lladonna , ecc.) gli ·accessi di to se con,'ulsa sono durati fra continui rnigl ior~ m enti e peggioflam enti , p er molte settimane: non 110 potuto, però, osserYare un solo caso che s ia durato m eno di otto .settimane dall'inizio della n1alattia. U11a cinquantina di casi sono stati trattati con 11 vaccino antipertossico senza so·m ministrare c onterr~1)o raneamente alcun altro m edicamento. Tengo a dichiarare anzitutto, che i ba1nbini scelti p er la cure va:ccinica erano gen eral1nente più g.ravemer1te affetti degli altri trattati co11 la cura sintomatica. L'età ·dei !bambini sottoposti alla vaccinoterapia, ' 'ariava da 1pochi m esi, a dieci anni. La cura è stata iniziata nei più diversi p erjodi di malattia. Il vaccin o usato si trova in commercio ed è :.i.Jlestito con una eml1lsion e di bacilli di BordetGengou in soluzione 1'isiologica fluorurata (1 %o) e fenicata (5 <}oo) . Ogni em e. ·d i vaccino corrisrponde 1a 250 milioni di germi circa. Il vaccino Yeniva jntrodotto p er via intramuscolare , di solito a giorni 1alterni, alla ·dose di 1 eme. Le iniezioni 11on hanno mai dato n è reazione febbrile, n.è rea · zione locale. In qu·a lchc caso 12-18 ore ·dop o l'iniezione, 110 potuto osservare u11 lieve arrossamento cl1e scomparve completam ente dopo 24-36 ore. .Ne!l:annessa tabella sono riferiti i risultati ottenuti con la cura vaccin ica Riferisco soltanto la rasi'3tica di quei casi che ho potuto seguire 6iornalmente. ~

1


1218

IL POLlCLINICO

[ .t\NNO

XXX Iv', F ASC. 34]

'

Gio rno Età

Nome

di

malattia

. .

1 . Arduino N .

Quantità di iniezioni prati cate e durata di cura

E si to

a. 4

20°

6 iniezioni -

15 giorni

Guarigione

a. 3

100

6 i niezioni -

12 giorni

))

6 iniezioni -

12 giorni

2

Iolanda G.

3

Emidio C..

4

Iolanda C •.

a .. 5

go

5

Ad a R. . .

a. 4

400

Jl),

11

Lina C . .

7

L ucia B.

8

Vin cen zo E.

9

Alfredo M ..

I

1

10

Ma rio G.

11

Nadina C.

12

Lodovi co C. .

13

Quinto G.

14

Alfre do P.

16

Fausto P.

16

Ald a D . . .

17

Carm eli tano D ..

18

Ines M. . .

19

Salvo R.

20

Santa Il .

21

Nazzareno F .

.

6 iniezioni - 14 giorni 16 gio rni

))

a. J

6 ini ezioni -

12 giorni

))

a. 5

4 iniezioni -

8 giorni

5 iniezioni -

10 giorni

))

a. 2 • m. 2

8 iniezioni -

16 giorni

))

6 iniezioni - 10 giorni

»

a. 5

8 iniezioni -

16 giorni

»

4 i niezioni -

8 giorni

))

6 iniezioni -

12 giorn i

))

40°

a. 1 •

a . 3 1/ 2

19°

7 iniezioni -

15 giorni

»

a. 1 1 /'J

600

6 inie zioni -

12 gio;ni

))

a. 4

8 iniezioni -

16 g iorni

»

a. 2

7 iniezioni - 15 giorni

»

6 iniezioni -

»

. . •

a. 4 1/2

m. 9

30

8 iniezioni -

12 giorni 16 g iorni'

a. 2

.JOO

6 iniezioni -

12 giorni

8 iniezioni -

16 giorni

a. 10

Dopo la prima iniezione bron· copolmoni t e risolutasi in po· chi giorni.

S in dal l'i nizio d olla malatti a elevazioni febbrili fino a 390,

7 iniezioni -

a. 3

Osservazioni

Sin dall'inizi o Qella malatti a elevazioni febbrili fino a 390. Tracce di albumina nell'urina. Negativo l'esame obbiettivo.

Curata dal 250 giorno di ma· latbia. con preparati opotera· pi ci senza a lcun effetto.

6

·

Riws.sumen.do i ·d ati es1posti nella tabella e quelli che p er brevità ho creduto inutile esporre detLagliatarnent.e, si r egjstrano complessivam ente 52 casi curati con la vaccinoterapia (di cui 21 riferiti ne1la tabella)". Di fronte a questi casi trattati con la cura v·a ccini ca, ho trattato 250 ciroa con le comuni cure sintomatiche (preparati opotera · ·Pi ci, ·di bromo-codei11a, bromo'f ormio, antipirina, belladonna, ecc. ). La inalat1ia si trascinò in ques ti uJtimi, con alterna ti,·e di miglioramenti e peggioramenti, per pareccl1ie settimane; nessuno dei ria si trattati colla cura sintomati.ca, guarì prima di ott0 settiman e dn.1 l'inizio cl ella malattia, ma nella maggioranz·a la malattia si 1protrasse per 3- ·~ m esi ed in alcuni , per 4-5 mesi.

Temperatura elevata nei primi ~iol'ni senza. localizzazioni. Piccole dosi di aristochina. P1ima si somioistrarono pre · para ti di an tipirjn a e bellad . senza risultato.

·-

Broncopolmonite. S ommj n i strazione di ar istochin a ed idroterapi a.

-

»

Somministrazione di prep a r ati di bromocodeina. »

Dei c,1si trattati ·con lia Yaccinoterapia, tutti .$Ono gt1arjti in un tempo relatiYamente breve (da 8 a 16 giorni di cura) con un nl1mero di iniezioni .ch r v·ariava ù a 4 a 8. ~oi n on esitiarno quindi a rjtenere il vaccino antipertossico, u11 rjmeclio inolto· effica,ce nell1a cura di .questa malattia così pericolosa per le conseguenze cl1e può portare e così difficile a curare con altri mezz1 tera.pentici. 1n alcuni casi si o&serva su.b ito dopo iniziata la cura ' 'ac-cinica, remissione completa cli tutti i s inton1i e rapida scon1parsa di qu esti. ùo p·o. poche iniezioni (4-5); in •altri, invece, 1a Yaccinazion e apporta una sensibile attenuazione cl ella sinto1l1a tologia, ma 60110 n ecessarie parecchi e ini~zioni cli yaccino (fino acl 8) perch-è qt1e0

1


\

SEZIONE PRATICA

1219

sta scomparisca completame11te. :\on 110 potuto COMMENTI. osservar e nessu11 ca o, che non si sia giovato della !'Ura vaccinicia. Una diagnosi di ascesso ossifluente, er1·ata. Q11ello cl1 e imporla è di aYere fede i11 questo I-Io letto n el n . 2/j, del 13 giugno 1927 de I l Pon1edjca m ento e di i1on abbandonarlo dopo poche l ir. lin·l co, Sezion e pratica, l'articolo ·del dott. Verin iezioni. Q11alrhe Yolta capita ·d i osservare vere nazza, i11titolato << Una diagnosi di ascesso ossiguarigioni }')er c risi soltanto dopo 6-8 i11iez ioni, ~1'..1 en te, err ata (strana estrinsecazione del li.quido mentrP le 1precedenti non aYe vano d ato che un di una peritonite tuber colare) » . Ora, siccome i n effetto t erapeutiro scarso o quasi n u llo. q11esto arti colo c'è qu.alcl1e inesiatta affermazione, Dal la nostra esperj enza, sembra c he l'età degli e ci sono delle con clusioni che mi sembrano arinfermi 11on ab11]1a special e influenza sugli effe tti tificiose, mi p ern1etto • di scr i, rere queste rio-h e o rle1 ' ·areino. I latta11ti ed i bambi11i della 2a e 3a. se11za p er qu esto voler entrar e n ella discussione infanzia 43i con1port nn o allo stesso modo. Contra · cl8ttagli a t a di un caso clinico n on osser,·ato perria111ente a qua11to affern1ano altri autori (Caroson uln1 ente ma inducen·do soltan to da quanto nia , .A..urj cchio , ecc. ) n on abbi~mo p otuto osseresposto n (·ll' articolo in parola. '·are un'influ enza m a nifesta d el vaccino, i n rapNel caso citato dal dott. \ -er11azza si tra tta di p ort o al nPriodo d ella n1 aliattia n el senso ch e la · t1na donna 1affet ta ·d a tubercolosi ·y ertebrale lom. guari ~ion e è tanto J)i ù rapida qua11to più è r ece11te bare con tutta· la sin tomatologia concomitante: l'infezione. Questi at11ori b an11 0 usato, l:>erò, u11 rigidità, crollo vertebrale, cu i d eve n ecessaria''accjn o molto più ricco cli germi ed io sono conm1') nte acco111p agnarsi una raccolta ascessuale ,·into a'·rpi ot tPnuto risultali ancora migliori, ado• 1113.gari i1on palese dappr]ncipio perchè paraverpPrando e1nuls ioni battericl1e pil'1 ricche d i germi. tPb!.'nl e, cu i segu e psoite a d estra con contrattura Ri$ultati n1olto inconaggianti h o otte nuto an · i11 flpsc;ion e fl elJa cosci1a s ul ,b acino, e, da ·ultimo, r.he. in due. casi ri i broncopolmonite cla pertosse la 11rotru ~ion e alresterno di una raccolt a alla \nch e i $intorni poln1on}'lri regrediscono rapidafa cc ia in tP.rna della co. eia d estra , raccolta che, mente con la cura vaccin]ca. J.~ pirn to, ·dà esito cc i1on al i1oto pus d egli ascessi Concludendo, cr edo cti poter a ffermare in base fredcli ~lla a l iquido giallo-citrino lievjssi1n1am ente alle rr1i e osseryazioni ed ai dati ch e Ja letteratura torbi do ». Ora ,qui mi permetterò di ct ire elle non rife r isce, ch e i m igliori e pi11 costanti ris ultat i è seinp rP JJur ul en to il contenuto d egli <>scessi nel~3 rura della pertosse, s i ottengono con la fred·d i o. sifluentL ~oi in qu esto Istituto, come vaccinotPr apia specific1t'1. La s nn azione ben efi ca . ' certan,1e11te m o]tj altri cl1irurghj , abl>ian10 avuto ron51ste cli solito n ell 'attenuazion e dei sin tomi si 11 p nrecchj e vo 1te o cc a si on e 1di aspirare da ascessi dJ11e prime iniezioni, e s uccessivamente, n elia ossi fln r nti, anche d a cari e vrrtebriale, clel li quido rapirJ3 scomparsa cli questi, n ella r egolarità d i .rria11o-citr1 n o a ssolutan1 ente· senza frustoli e traPvcl uzione. e n ell 'n bbreY ian1ento del deco rso com<.; parl'11te. E su ccessi Ye. ri petute a sipira zjon i hanno plessivo rJelJa malattia rl a to sempre esito a liql1ido ·di tal n a tura. Ag~1onteiprandone, luglio 19~7. Q·iu11go r ll e, solitan1ente, ,questo reperto è a!bba'' a11zn cornune n elle forn1 e ossee 1di vecchia data (ron1r, c;2 n o11 erro, è il caso del la pazien te ir1 BIBT...IOG R.\ FI ..\ CO:\:' UL T ..\ T _L\. p:"lroln) . ..\ rgon1entnn.do quindi solamente dai si11t.fìmi esposti e,d ]11d·ucendo da qua11to r acco·n ta CARO~ IA. La P ediatria. n. 6, 19,17. il dott. ' ' etnazza credo ,c he n el suo caso s i ·debba PASTORE. lbid ., n. 6, 1013. <:A~ATA. Thi d .. n. 3, -1918. porre la diagnosi di ascesso ossifluente perchè FISCHL. :.\led. Kl in ., n. 25, 1917 t11tti i fatti clinici concorro110 a r en·clerr maggiorH uEN i\ fENS. Amer. Journ. of Di~~- of Ohild, 1918. men te Yerisimile una tale ipotesi. C11e un p·a c co BT.OOi\I. A rch. of P r d.. n. 1. 1919. g!1iancl olare r etropel'itoneale case1t"ica1o abbia da R EYNOI.n . Ihi d .• n. 5, 191 9. 11n1a pa rte ,dato ìuogo alla formazione della racf ,t rzZATTJ. Policlinico, S ez. prat .. n. 16. 1920. C:ARONJA e DT CRT STTNA. IX Congr. Ped. I t .. 1920. colta olla cosci a e dall'altra a·d un'iil\'<:LSione ipeRAì\TDEGER. Tbid. , 1920. r itoneale, ·m i pare con cezion e un po ' rfa ntasiosa .-' \NnRAtN . BuJJ. et ~Vl ém. Soc. H op. Paris. n. i 1, 1921 Cfttando djrittamente si può far risalire al focoD~ERRTPON . .J onrn. de Soc. l\tl érl . de Lille mct ~rg-10 1920. .' (~ laio v ertebrale l 'origine 1dell'ascesso, da cch è esi~REE::\IANN. :\ Ierl. R ee., n. 99, 1920. sto no t u tte le pre1n esse clin iche per una de·duTTETTI. Ri v. Cli11. P ed ., n. 6. 1924. zi one di tal g en er e. Ed anche trattian·dosi d i ghian1\'f F.YER. C.p t. rend. d. séan ces de l1a. S oc . Bio l , dole rctropcritoncali caseiiicate, com e mai quen. 8, 1921. st.P. potrebbero dare ·del li·qui·do chiaro anzicb1è CA\·Azzurr. Seim . n1e d .. n. 2, 1921. del pus, secondo il cdnr.etto del -Oott \ "ernazza?! DoRELT. Sch,,rei z. m rcl. \"'\Toch., n. 10. 1921. 1

1

\

1


1220

IL POLICLINICO

Concludcn·do quindi, è .p iù verisimile essersi trattato ùi una tubercolosi vertebrale lon1bara con le mani.f estazioni elassicl1e di un ascesso di discesa lungo il psoas d i destra : in un primo tempo , co11trattura flessori1a {lell'anca; in un .se· ' co!ldo ten1po, comipar sa ,della raccolta a lla faccia interna della coscja destra dove il psoas termi11a i11serendosi al piccolo trocantere. Cor1comitante a tutto questo, una peritonite siero-fibrinosa dj natura specifica essa pure, cos·a non rara a trov:irsi anche q uesta quale localizzazione accessori a in forn1e specif icl1e a focolai m oltcplj Gl. Dott. l\1An lO IlENCl Ai uto all'O.sp lzio l\ la rino Ele11a DuchesSia d'.L\osta della Croce Rossa. Italiana a \:aldoltra (rfriest eJ. v'aldo1lra (Trieste), luglio 1927.

SUNTI E l{ASSEGNE. FJSIOPATOLOGIA. La teo1·ia di Putte1· delle tre ghiandole nella sec1·ezione dell'u1·ina•

(VOLHAHD. Zentralbl.

f. Iriri. Jl ed , nn. 22 e 23, 1927).

Pl.i.tter parte d al }}resup1)osto della somiglianZJa fisiologica fra i re11i dei diYersi animiali, e rigetta in ve ~e la teoria fisico-chimica, p er inten · cler e il m eccanismo cl ella funzione r enale. Duplice ·è la funzione del rene: eliminazione / fl ei prodotti finali del ricambio, conservazione della concentrazione del plasma sanguigno. .Negli echinodemi, in alcuni vermi e nei moll11s ~hi, la escr ezj one urinaria è intracellulare (fa· gocitosi, migrazion e di cellule), in antalogia a quanto ~vviene per l' e sp11ls~one di co1~pi estranei rnicrosco,pi ci dall'organismo umano. L'eliminazione dell'a cido carbonico avviene nell't1omo per diff·usion e o evasione (senza impiego di energia) e '..! OSì ,p robabilmente avviene dell 'intero ricambio organico dei protozoi e degli orga, nismi di poco sua>eriori. Nei platelminti e n ei rotiferi già si trovano emuntori costituiti da un'unica specie di cellule (cellule terminali). •Nei vermi di classi più ele,·ate vi è già l 'eli· min1az] on e di · ~ orpi purin ici dagli e1n untori, cosa che avviene an c11·e n ei \rerte.brati e cl1e costituisce un importante punto di confronto, tanto più che in questi vermi si 11anno cellule di due categorie, ·~he corrj spondono agli epiteli glorr1erulari e a quelli t11bulari ·dei mammiferi. Le cellule ghiandolari 11anno la proprietà dl fo~~marc c1nJl'organismo prodotti diYersi da quelli

[ANNO XXXI V, F ASC. 34 l

eslliten ti nell' ambiente esterno e di espellerli al di fuori. Ciò richiede un lavoro celluliare misurabile con· la determinazione dei 1prodotti d el ricambio. Anche altre· cellule sono ·d eputate alla ip roprietà anzidetta, in altre ghiandole destinate ad emettere prodotti ,d i difesa e ·di escrezione. Tutte le cell·ule ·..!he producono sostanze finali 11anno anche la proprietà di fabbricare sostanze coloranti; quelle invece destinate solo alla elimin1azione dei liquidi non hanno questa proiprietà. l\~ei vertebrati ciò non si può osservare al microscopio, ma nell'emuntorio della chio~ciola s1 i1ossono seguire tre modi di eliminazione: fuoriuscita . di semplici gocce, sep·a razion e di bollicine a sottili pareti, ed eruzione di vacuoli ~ ontenenti bl occhetti di escreto. L'elaborazione r itmica a1llornatica è uno dei punti jp·iù importanti secondo Putter ; accanto a ~ ellule i11 riposo ve ne sono altre in attività, e tale atti ~vità è determinata nel rene dall'accumulo <ii sostanze da eliminare. Tal e accumulo è la co11centrazione critica, al d! Jà della quale il ritmo di eliminazione si ac~elera.

escrezio1ie è ritmica, men tre Ja evasione è continuativa . Eù ancl1e si può 1afferrnar e che la prjma modalità di el]minazio11e è in tutti simile a una sectezione. Riguardo all'elimi11azione dell'a cqua, si sa che già ncl1e piante esistono vere cellule ·~ apaci di fnbbricarne ed elimin arla quasi pura. ·I .e gl1iandole escretorie extrarenali esistono anche rte1 celoma dei vermi ed elimin ano anch'esse sosLa11ze puriniche. Di fronte ad una co11centrazione in solidi di un se~reto gl1iandolare maggiore di quella de! su ccl1i dell'orga11ismo , si deve credere ad - elaborazione e concentrazion e attiva da iparte delle cellule gl1iando1ari, m entre non è probabile che questa esista qu1ando . il secreto ba una con·~entrazione minore. Se la secr ezione di solidi aumenta e il ritmo diminuisce, si deve pensare a maggior concentrazione n ell'or ganismo di s ostanze d·a espellere, se aumenta la rapidità di eliminazione e dirru · nuisce la concentrazione, si ha esiaurimento d ei prodotti da eliminare. An . ! he influenze nervose oJ ormoniche posson o provocare l e variazioni dt ritmo e conce11trazio11e ·suddette. L'impedime11to m eccanico all' ev-a.cuazion e non influisce sulla natt1ra d el 1p·r odotto da eva·~uare, ma bensì sulla su·~ conce11trazione. Nè può variare la direzione di eliminazione, r.h e è sempre dall'organismo ver so l'esterno, ,p er~hè se 3ostanze penetrano dalla parte opposta , I~ a


[.t\.NNO XXXIV, FASC. 34]

SEZIONE PRATICA

ve1tgono subito sequestrate, accumulate e risospinte ,p€r la via normale. L'e~crezione è quasi completamente indipendente dalla irrorazione sanguigna, a meno di ,rariazioni n1olto considerevoli di essa o d el lavoro clell'orga110 es .::retore (il quale lavoro porta però ad irronazionc sanguigna maggiore). ·Ciò avviene anche per• il rene . Non esiste in esso ne.ancl1e aumento di eliminazione in segt1ito ad aumento di pressione san· guigna, in -contrasto alla teoria della filtrazione. Piitter rifit1ta inoltre la teoria del riassorbime11to dell'acqua. Difatti contro que le due teorie sta il fatto del differente comport1arn e11to, nella diuresi, dei sali e degli zuccheri, e del1a 1poca influenza della pressione sanguigna sulla diuresi stessa, ·.::ome s1 disse: difatti la q11antità di llrina escreta p. es. da un glon1erulo ùi rana è eguale a quella escreta .eia t1n glon1erulo umano; controversa è la questione se la pressione intnaglomerulare sia differente n ei due (Pf1tter afferma che essa sia minore nella rana ch e n ell'uomo, \tolharcl la crede egualm ente bassa j11 entrambi). Anche l'avYclenan1ento da varie sostanze, cl1e produce anuria, non si spiega .;he con la teoria delle cellule ghi1andolari. o teoria secretoria. L'unico elemento renale costante in tutti i vertebrati è quello corrispondente ai tubuli contorti di 10 ordine dei mammiferi, ed è analogo agli artrociti dei molluschi, nei quali avviene l 'a ·curnulazione di corpi purinici. Il I.opl1ius Piscatorius ha l1n rene comrposto solamente dj quella parte che corrispond e ai tubuJi contorti di 10 ordine; altri pes .::i hanno anche glomeruli, ma in minor quantità che nei vertebrati. Tutti i vertebrati, compresi gli ianfibi e Je tartarughe, hanno urina ipotonica rispetto al sangue. Tutti i vertebrati, compresi gli anfibi, o mancano di aMe di Henle o ne hanno solo la branca. minore e sono tutti animali pit'l o meno acqua• ti·.;i. Gli animali dotiati di anse di Henle 1J)<)ssono avere anche urina ipertonica, il che farebbe credere a proprietà secretorie di sali delle anse. • Come in ogni glandola, deve nel rene esservi rapporto tra escrezion e e superficie escretoria. Putter fa confronti ·~on altre ghiandole delle varie sezioni del rene in ordine ·a lla capacità secretoria ed escretoria e divide le sezioni stesse in tre sip ecie: 1° tipo: g·I1iandole sali vari, ghiandole di Lie. berkuhn, ghiandole mammarie, con .cir ~a 4-5 eme. <li secreto per mq.-ora, corrispondenti ai tubuli contorti (5,5 eme.); 2° tipo: ghi1andole dei villi dell'intestino te1

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nue con 7-9.,5 cm.::., corrispondenti alla porzione grossa dell'ansa di Henle (12,5 eme. ); 3° tipo: ghiandole sudoripare con 19 eme., corrisipondenti alla porzione sottile dell'ansa di · Henle (19 cm.::.) e all'epitelio del glomerulo (50,4 eme. ). I n base a ciò si stabilisce la teoria delle tre ghiandole.

La prima è il glomerulo ch e 5arebbe deputato alla escrezione dell' aoqua. La seconda è il tubulo ··ontorto, deputato alla escrezione d ell 'iazo to. [,a terza sarebbe la porzione grossa dell'ansa di Henle, che consideriamo come ghiandola preposta alla escrezion e dei sali. La seconda ghiandola sarebbe pure quella che elimina l'acido i1ppuri.::o. Che lo zucchero venga elimi11ato dai tubuli di prim'ordine, non è provato, ma è da credersi. Per i pesci, nei .quiali manca la capsula di Bo,vmann, pare che i tubuli funzionino · anche da ghiandola per l'a .)qua. Circa la ghiandola per i sali, si può notare che essa e_iste solo negli animali ca1p1aci di emettere nrine ipertonicl1e, i quali sono gli unici a poosedere quella porzione dei ca.n1alicoli che per noi ·orrisponde al tratto grosso dell 'ansa di Henle. L'uomo emette dal ren e circa gr. 9.65 di cloro ~1 giorno , e, ten uto conto della diversa superficie secernente (del tratto grosso d ell'an sa di Henle), si comporta carne gli altri animali più ipic ~oli tt.opo , r.cc. ). E così dicasi per l'eliminazione renale dell'acqua, del bicarbonato di sodio, del •.::loru re di potassio, dell'acido solforico (sol•f•ati). E pare cl1e la conce11trazione molecolare ·sia ·~o­ sl an! c per tutti i sali eliminati dal rene: 0.54 circa. Secondo la legge del tutto o nulla, una magg-iore o minore attività della ghiandola per i salt non modifjca questa ·~ onc entrazione, e la costi.'lnza della quantità di sali eliminati st SJpiega ammettendo che a una diuresi più abbondante rorrisponda una diminuzione della durata dei periodi di attività secretoria. Riguardo alla ghiandola per l' acqua, si osser\lla bene nel diabete insipido come vi sia un aumento enorme di attività di essa, mentre le altre due (5ale e azoto) rendono una n ormale quantità di prodotto. In questa malattia si elimina110 perfino 30-43 l itri di urina in 24 ore, cioè litri 1.25-1. 79 all 'ooo., costituiti in gran parte di a·~qua. L'eliminazione del fosfato di sodio è il mezzo con cui il rene mantiene costante la reazione d cl sangue. I fosfati si eliminerebbero non solo dalla ghianda la dei sali, ma anche dai tubllli, e vi sarebbe


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IL P OLICLINICO

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Corriposl:ione d cl sa11g i te e attività re nale. -

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XXXIV, FASC. 34 J

Secondo le ricerche di Piitter, es)sterebbe una iperfunzione di una isolata o clue delle tre ghiandole r enali, senz.ia infl uenza s ulle altre (p. es. rp otrebbe aversi un 'aurnentata eliminazione di sali, senza variazioni della quantità di urea e acqua) . Quando l'altera• • z ione dell 'ep) telio abbi a naggiunto un certo grado, nllora esso si comporterà come una membrana filtrante, e la •.!oncentrazione delle sostanze em esse con l' urea tenderà ad avvicinarsi a quella di quelle stesse sostanze n el plasma sa·nguigno. Ha poco valore se l'alterazione sia primitiva (d cl tessu to r enale) o secondaria: in questo sero ndo caso s arebbe la conseguenza di una alterazio11e d ei v1asi r enali. T.e tre fa st snc:essi ve d ella alterazione renale sa ranno: • 1) Aumento (o diminuzion e) dell'attività, senza Yariazioni della p ermeabilità. 2) In11alzamento d ella 1permeabilità ,p er le so~tnnz e non t rasportate attivamente. 3) \Aumento d ella capacità dellia •secrezione \ s pecifi ca, con innalzamento della permeabilità per t utte le sostanze. La teoria di Piitter è dunque suggestiva e spiega rnolti fatti della fisiologia e -d ella clini.:;a. Pure 11on è esente da critiche. Per esempio: a1l'ipotes) che gli elem enti secretori si comip<>rtino come gl1iandole ad attività ritmica, seguendo la legge d~l l1ltto o nulla, si può opporre : In qual rapporto sta l'attività ritrni !a di ogni singola cell11J1a d ei tubuli con l'attività secretoria pure ritn1ica dei glomeruli? Bisogn erebbe ammettere anche una attività ritmica d ei vasi afferenti: e sarebbe questa centrale o periferica? Con tutto qu esto, la teoria d) Piitter rapip,resenta un.a pi etra miliare su quella via lunga e diffi cile della quale a n .::oI'la non è visibile la fin e. A.umento d ella furi::.lorie. -

proporzion e e dipendenza tra la quantità di essi e quella dell 1azoto e dello zucchero eliminati. Escreziorie e secrc:::iorie. Sarebbe molto inverosimile cl1e le innumere\·oli sostanze estranee cl1e si possono troYare n el sangue venisser'o eliminate · og·1111na per m ezzo di una s1Jeciale m odalità di 1Secrez1one. P er q11este i11Yecc l'eliminazione a·v-verrebbe per difrfusio~1 e, qunnùo la loro con cen trazione n el sang ue super.a lln dato limite; ·.:;iò succede del resto ancl1e in alcuni cn:si per sostanze normalm ente presenti n el sangue. I.a circolazi one delle secrezioni nei canalicoli r eniali avviene ·~o n una certa pressione. Questa · vis a t.ergo è, neglj t1ccell i e n ei mamm.i feri, di circ.a 40-50 mm. di mercurio. La velocità del liquido nei canalicoli renali è cli .:;irca 0.5 mm. jn un secondo, quasi com e il sangue n ei Cél1pillarj . Il glom erulo n\rrebbe così nncl1e una funzione , m ec .?anica. I Jo sfato d el meccanismo di secrezione può alterarsi e jl prodotto essere quindi differente dal norm ole. r.. a mis ura d elle alterazioni è data dalla qu·a ntità delle Yari e. sostanze nell urin1a. 1

Si deYe supporre che ci sia una sog l ia minim1 della secr ezione r enale , e un li mite rriassimo a 1 di là del quale non possa acic rescersi l 'attività ctei rene. Così mano a mano cl1e ci si av vicina al limite inassimo,. crescerà del pari n el sangue la concentrazione delle sostanze da eliminarsi. E •Jiò avviene veram ente, meno che p er l' acqua, e si aipprezza in modo particola re p'er l ' urea e lo zuc~hero, un poco meno per i sali. A ltcrazioni d el ?neccariismo secretorio _:_ Esse possono esser e alterazioni cellulari, o an~he alterazioni del ritmo secretorio. Come in ogni altro organo vl\'ente, anche n el r ene si ,p•uò parlare ad un certo punto di affaticabilità e di esaurimento, sebben e. secondo le ricer che -d i al .!un1, r esauri . men to nel rene normale insorga -difficilmente e basti un quarto d el volume dei reni p er la vita. Vi è una periodicità giornaliera nelrattivita del r ene, no11 esog·ena, comle lo dimostra 1 u g·uaglianza ·delle cur ve di se crezione anche nell'assoluto dj giuno. Inoltre il rene r i·sente di influssi ormoriici (radrenalin1a accresce la diuresi, l'~pofisina la dim inuisce, mentre quinéii la soglia di secrezione si ab·b assa n el primo ·~a.s o e si innalza n el s econdo) e di ·l rvflussi nervosi; il sistema nervoso esercita sul ren e, co1ne s ul cuor e, solamente u11' azione regolatrice, ed 11a maggiore influenza sulla elin1inaziG>ne d ell'a cqua e dei siali che non su quella dei prodotti del ricambio azotato. P are ·.:;he a~isca attraverso gli ormoni, per mezzo della doppia azjone yago-simpatica.

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GARRONE.

Azione delle acq11e 1ninerali sui colloidi cellula1·i e sul meccanismo della diuresi. (P. I ...

\ ' JO f LE

e P.

D UFOlTRT. Pre sse médical e,

giu-

. gno 1927). C:orn e pi ccolo contributo allo studio d el m eccanismo della diuresi, gli .A...A. riferjscono esperienze in vitro compiute osser vando il ·~omportamento cl Pl rnuscolo gastrocnem1o di rana immerso, in lclr.ntiche con1dizioni di riposo e di temperatura, in cam·p ioni di acque minerali differenti, tra quelle riconosciute ·~linicamente come diuretiche e quelle non diureticl1e. Scelto il tessuto mus .!olare quale il 1p1iù interes· sante - poicl1è la m età dell'ac,qua dell'organlsm<> è contenuta n ella muscola tura - furono registrate l".:>n tità e la rapidità degli scamhi d acqua tra gli 1


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SEZIONE PRATIC.\

elementi cellulari (cl1e sappiamo essere allo stJato •Jolloidale) e l'ambiente di acqua minerale. La prima fase di questo metabolismo consiste nell' imbibizione rd i acqua del tessuto )) ' nel (( rigonfiamento », il qu·a le con le acque riconosciure diuretiche avv:iene rapidissimamente ma raggiunge un grado massimo poco eleY1ato, con le altre in,1 e Je si stabilisce in mo.do lento e continuo ed è molto più pronunciato. La seconda fase è ancora più differente ne1 due casi: con le acque diuretiche si ha u rie· sgonfiamento rapido, con perdita anche di elettroliti, ·~he porta il muscolo ad un 11>eso inferiore a quello che aveva prima dell'esperienza: con le acque non diuretiche, il nuovo equilibrio cellulare prodottosi con l'aumento nel contenuto dl acqua e di elettroliti, è assai stabile, e non si ha sgonfiamento, oppure questo nort dimin'Uisce che progressivamente, senza che si ritorni mai al peso iniziale. Per quanto queste prove non pretendano di rap.. presentare esattamente quel che avviene in vivo tra Ja cellula e la linfa interstiziale che la circon·d a - carica, sì, di a ~.qua m inerale assorbita, ma di un'acqua che, prim1a di raggiungere l'intimità dei tessuti, ha subito trasformazioni - non si ipuò negare che i fatti osservati concordano p erfettamente con le proprietà cliniche delle acque sperimentate; attività diuretica da una iparte (Vittel, Contrexévà.lle), dall'altro pericoli per l'asso!'bimento troppo rapido di grandi quantità di acque non diuretiche (Evian, \'ichy) i .cui effetti in vitro sipiegherebbero quelle r eazioni morbose conosciute sotto il non1e di « crisi termali >>, fino alla « oacl1essia alcalina », o almeno la riconosciuta man·~ anza di attività diuretica. A. CoRnADI. (t

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l\la. vi è •qualcosa che rimane costante anche qu1ando variano tutte le condizioni (1Peso, età, razza, clima, sesso, ecc. ) ed rè il fabbisogno di albumina: esso si aggira costantemente intorno a gr. 1-1.50 1p er kgr. di peso ·del corpo, cio•è intorn.o a gr. 100 giornalieri. l\1a non tutte le proteine hanno lo stesso valore nutriti,·o: uno m·a ssimo ne !hanno le proteine del latte, della carne, delle uova e del .formaggio, m P.ntre è minore quello delle patate e del riso ·e ancor minore quello d ei cereali e dei legumi. Ciò in dipendenzia del di\·erso contenuto di tali proteine in aminoaci·di. Sorge spontanea l'osservazione che, mentre è agevole introdurre i 100 gr. di .p roteine giornali eri necessari mangian·do carne o form·a ggio, non è altrettanto facile , specie a {;hi fa vita sedentari a, introdurli mangiando due chili e mezzo di pane o cinque chili di patate! E si 1pensi che si tl'latta del fabbisogno minimo! D'a1tra parte, i cibi ricchi di proteine sono carl ~ poco accessi·b ili alle classi povere. f·~ ,,ero che le macchine hanno sostituito da qualche tempo molte braccia e che il la,•oro dei campi e delle of.f icine richiede ora minore impiego di en ergia e quindi minor quantità di cibo eh e un tempo. T11tte q11este considera.zioni fanno vedere come siano troppo rigidi gli schemi dietetici che genenalmen tc sono posseduti dal1a maggioranza dei m edici. S1pecialmente nei diabetici bisogna tener conto di cjò, poichiè n el diabete appunto si vede che. è n ecessario SUfPplire con l'aumentata somministrazione delle protein e all'aumentato frubbisogno dell'organismo in c·a lorie, dovuto all1a limitazione dei carboidrati. E difatti un diabetico al quale si diano molte proteine sopporta assai meglio la privazione di idrati di carbonio cui si deve sottoporlo. Le stesse considerazioni 'ralgano per il fabbisogno ·d i acqua e sali dell'orgianismo. Sap~ian10 che, a parte le solite consi,derazioni sul clima, stagione, organismo, ecc., non si può far~ a me110 di un litro di acqua al giorno. Ma vj P chi, per varie ragioni intuitive, ne avrà bi· sogno di due, tre ed anche più e risentirebbe forte danno ·da un1a privazione troppo forte di li f]lli·di. Così dicasi dei sali, specie del cloruro ·di so dio ' la ·diminuzione de1 ·quale porta ad una minor s er.rezione gastrica e quindi a perdita dell'aippetito e dei poteri digestivi. Anch e le ·vitamine deJ)bono esser 1prese in consi de r~zione n el compilare uno schema dietetico . J.,;-i. vit1an1ina .A, la cui carenza pro,roca lo scor-· bl1to, si trova nel burro e non nella margarina o nel lar·do. La \rit·amina B, n el pane, n ei Je1

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T ERAPIA. L'alimentazione del sano e del malato. (BAuF.rt

Wien. Klin. Woch ., 1927, n. 19).

I .a dietetica è al primo 1posto nel trattamento di molt1 ssime malattie. Ma se il medico prattco ha bene a1p presi gli schemi .d ell'alimentazione· dl 11n diabetico, di un nefritico, di un gastropatico, di un colelitiasico, egli spesso non 11a presenti le variazjoni individuali dia apportare ·all'alimenta zione, secondo l'età, la classe sociale, la razza, le abitndjni, la costituzione, i gusti, le inclinazi onj, i 1 clima. <::::app1:im o, con1e punto di partenza, che un uomo normale al:Ybisogna in m edia di 1600 calorie, quando ·è in riposo, e l1a donna di 1400. Le ''ariazioni da questa cifra,. dovute ai più svariati fattori (la·voro corporeo o mentale, tempcraturtt esterna, costituzione, ecc.) sono oscìllanti entro larghi limiti: da 200 a 3000 calorie.

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IL POLICLINICO

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gumi, ecc. E si sa ch e la sua assenza dall'alimerl.tazione può portare a malattie gl'lavi (·Beri-Beri). L'nlimenta.zione d ellè popolazioni cittaidine, specie ·d'invern0, 1è povera di Yitamine, come ne son poveri g·li alimenti sottoposti a cottura . .ìVIentre i contadini h·anno u11a dieta sempre pi~ riccia in v it:imine dei cittaidini. Inoltre, fattore importoote cl1e non si deve dimenticare è che nel compilare una tabella di dieta 1Jisogna t e11er conto dei gusti del malato , n ei limiti del possibile, sotto pena di togliergli l'appetito e il b en essere, oausa la rallentata azione dello Btomaco, privato dei gusti e delle .sostanze sa11Jide ed estrattiYe d egli alimenti. E non si ·p ot rà i1cgare cl1e i11 og·ni malattia wbbia molta importa11za il fattor e psicl1ico e 1'a mancanva di ani::l1e l)iccole co11trarietà. La sazietà, cl1e compare presto con l'alimentazione carnea, lattea, ·di uo,ra, ecc., insorge 1Più tardi con la dieta v egetale. Il contenuto deg1i alimenti in cellulosa ·è pure un fattore da pren dere i11 considerazione , a causa sopratutto della sua azione sulla p eristalsi intestin·ale, ma anche della minore utilizzabilità ·degli ·a limenti più ricchi di cell11losa. F. quindi compito delicato 1quello del n1edico che si accinge a prescrivere una dieta, ed tè suo do · vere di non ·g eneralizz,are, ma ba1Sarsi sull 'alimentazion e 1precedente dell'individuo , quan,do era sano, e (l ! regolar e la dieta stessa $econdo i 1prin· cip ii sues1J0Sti. GARRONE. ~

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CENNI BIBLIOORAFICI. (1)

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rime-dio essere affidato, senza soverchi timori e s011za eccessi,·e ipertrofizzazioni di diffi.coltà e e.li pericoli. P ONTANO. lle.1i1ingwerk-Mitteilungen. Heft. 5. Die Lipatrenlherapie der Tuberkulose . Von Dr. KURT KLARE Marb11rg-Lahn, 1926. ~egli

l1Jtimi 10 anni la terapia della tubercolosi si è a rricchita di nuovi rimedi, ma una cri· tic a rigorosa ha dimostrato quanto ·sia difficile giudicare della 11tilità di ogni m ezzo di cura sia ' 1per la speciale resistenza del bacillo di Koch di f!'onte agli agenti chimici impiegati, sia jpercl1è come in n essuna altra malattia, è manifesta nella tuber.colosi una spiccata tendenza alla guarigion e spontanea. Si è quin,di rivolto ogni sforzo a cerca:re di aumentare questa tendenza naturale e a esaltare quei poteri dell'organismo che da soli sembra spesso riescano a vincere la malattia. ·c on ciò il capitol o della Reiz--Therapia si <va 1arriccl1endo o,g ni gior110 di nuove osservazioni. In que~to fascicolo è trattata la cura ·della tubercolosi m ediante il Lipatren che si presenta come un composto idi lipoidi e di yatren. Alla parte siperimentale, segue un capitolo .sulla parte cli11ica con i risultati ottenuti impiegando que· ~to nuovo preparato sia per via paraenterale cl1P p er vja orale. La letteratura suìl'argomento si arri,cchisce di un importante contributo completan·do quelle osservazioni c·h e n ello \Stesso campo erano già sta~d rese note dal Mattausch e da Ma'Urer. TRENTf.

F . RIETT1 . La terapia insulinica. Unione Tip. E

II. , LEVENT R., PELISSIEH L. Le s syphil·is viscéra le s tardives. Mass on, Parigi, 1927. F-r. 32.

GRENET

·ditrice Torinese. L. 10. I.a tera.p ia insulinica del diabete ha pocl1i anni di vita e già 11a dato origine ad un numero tale di Javori, che riesce difficile tener dietro a quanto iè pub·b licato e a quanto giornalmente ·s i pub.blica ; ha dato origine a voluminose monografie. che la r<lJgione del1a mole trovano nell'intricato d edalo ·delle te·orie cl1e oscurano ancora l'azione del benefico rimedio. La ~piccola monografia del Rietti si propone scopi pratici, è d e dicata al pTatiico, il · qruale deve sapere :ar.,canto ai principi fondamenta1i che diedero vita a ·questo gen er e di teraipia, le norme si,c11re p Rr essere utile ·e ,p e.r non nuocere: cenni fisiologici, clinica son1maria de1la malattia, dettaglio n ell 'uso dell'insulina. con tutte le ricerche indispensabili per seguire e regola·rne l'uso. La ~o!bria trattazione dell' argo1J.nento, ,c he no'n manca ìi lur.i·da ~.hia:rezza, s arà molto utile ai nost.ri medici pratici, nelle ·n1ani dei 1quali deve ormai il 1

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(1) Si prega d'invi.aire due oopie dei libri di cui si desidera la recensione . •

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Gli .t\.~. si sono preoccup1ati di dare 1.1no studio clinico e critico sulla importanza cl1e ha la sitfiljde nelle affezioni viscerali .croniche, portando alla trattazione dell'argomento quanto è il frutte} clella loro esperienza personale. In un primo ca: pitolo sono studiate le sclerosi V·i scerali nei loro rapporti con la sifilide, n egli altri capitoli sono trattati argomenti più particolari, quali la sifilide d ell'app ar·a to cardio-vascolare e specialmente J 'ao·r tite, l'aortite addominale, l'ipertensione arteriosa, le mediastiniti. Trovano pure iampio svolgimento la sifilide gastrica e quella ·del fegato, la sifiltde ·d el polmone, dell'intestino, della milza, d el rene, del 1peritoneo , del pancreas. I11fine gli A.A. trattano di quelle forme generali zzatc, cachettizzanti o feb·b rili per passare poi allo studio degli elementi generali di diiagnosi e di t erapia. F. un 'opera 1particolarmente utile ed interessante per i ·medici tutti . TRENTI.


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SEZIONE PRATIC..\

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MEDICINA SOCIALE.

sie1ne alle eventu1ali manifestazioni morbose clic si a\'e5sero nel peri.odo di vi•g i lanza 1da parte di que~to D1s1}ensario. Non s.0110, ma al Dilspen sario stesso lo Spedale ha ad•dette <delle ·assistenti sanitarie ·visitatrici le quali vigjJano il regime e l'arribientè ·di . .iita id i questi gio.-vanetti, consigliano le famiglie, ne accertano le necessità e segnalano le forme di assistenza 1che più sieno adatte .c aso p er eiaiso. ·Le ·visite, aJll'infuori td i quelle •dovute a m alattie intercorrenti, si ripeto,n o 0 gni 3-4 mesi con r egistrazione dei nuovi rilievi cui 11anno dato luogo. E: un'op er·a id i vasta assistenza che intanto, come 1pria.no risultato, ha ipermes50 di ben diri·g ere aiuti e 1prov.vi de.nze sia per le f ami•g lie, si.a pei. giovMli iscritti alle ·due :preziose istituzioni. E ne ha 1a,-vantag.giato an<Cfue i-1 concetto che va penetrando nel pUtbblico 1d ella · utilità delle assistenti :Sanitari·e alle quali dobbiamo a.lffidare un ulfficio sempre .p iù im'portante in 1quella iche sar à. tn un futuro che v.01g'liamo augu.r arci pros'Simo, 1a medicina sociale Intanto i!l ibuon esito di questo pirimo esperi1nento ave'Va fatto 1pensare a:d e.stenderlo ao-11 o stt1denti deg'li tstituti secondari, 1q uan1do l 'attenzione fu ,p ortata sulle speciali con1dizioni degli sl11dentj universitari. ~1ercè ac~o·rd'i inter.corsi fra J.o Spedale civile e la S 1Cl1ola superiore di commercio, fu provveduto ad istit-u·ire un controllo igienico-sanitario sui gio,rani allievi di questo istttuto , ,superiore veneziano. 'L'ac:.si1stenza, cl1e og.gi ·de'li'beratia si inizierà col1' imminente anno accadem'i.co, consisterà in una visit~ preliminare di iscrizion·e, nel1a 1 quale si prenderanno tutti i rilie'V'Ì e •l e misu.razioni e si r.accoglierann.o le noti zie ·anamn.esticl1e. Q11esti da'1:i so110 racico:lti in un libretto-tessera pensoniale su cui il medico visitatore segna ancl1P. il i·ep-i.-mc •di attività :fisica ~he ritiene a:datto al soggetto, gli sports che •sono 1da •consi1g liare e quelli sconstgl1ati e piI'oibiti , ecc. Uno spazio è l.asciarto ip.e r tutte le ·a nn.otazioni dP.lle e·v entuaJi malattie Tisco,nt.rate durante il perio,do di stu dio ed il libretto termina icon alcune nozioni e IS(p~egazioni sul va1lore ·del1a t essera sanitiaria, s ulla profilassi 1delle malattie celticl1e e sulla necessità 1deìla c1.1ra ai primi sintomi ·di ogni forma mo:rbosa, segnat.amente se a i11izi0 st1bdolo. J_·n. visita di iscrizione ''iene comipiuta dalle sezioni mediche os·p edaliere, mentre per le st1ccessi\1e lo stt11Clente 1ainidrà dal primario .a.id.atto alle t-urbe cl1e eg·li .eventualmente avverta. E però sempre fatto o'bbli1g o a chi viJSita. 1questi •g io,'an1 ·di an11otare le osserv1azioni Sl1lla tessera e con1u1

L'assistenza igienica sanita1·ia ai giovani e la scheda biog1·afìca sanitaria. EDOARDO LIGORIO

::\I~cliro

Direttore degli Ospedali di ' 'enezia.

Si continua a dibattere, sostent1ta da valorost fautori, la appl~oazione •1)ratiica ·della scheda sanitaria -ed intanto si \·iene con.0reta111do l'i.stit.uzione di essa 1Per determinate categ·orie di citta:djni. F. recente un articolo del Filippini ipooblicato ne•l fase. '?8, denso di fede .e ,di praticità ed inspi_rato alle idee del ,pr.olf. Devoto, st1lla 1assistenzà. igi e11ica agli st111de11ti universitari; sono recenti scritti oltremodo persuasivi ,di •P ellegrini e di F errannini, su·l la necessità 1della ' 'isita periodica obb1igatoria ·dei la,·ol'atori per stabilirne la capacità la,·orati\Ta e le attit11dini. Ora se noi ' roglia1110 raggiungere se11za scosse, e f1acendo ''olta a ,-olta tesoro, della esperienza in campi sempre i:p iù estesi, lo scoipo di dotar·e tutti i cittadini idi una scheda tbiograJfica sanitaria, e se vogliamo che il pubblico sia gradatamente educato atd accettarla ed usutfruire di tutti gìi innegabili suoi vantaggi, la miglior cosa è appunto attuarla gradatamente prenidendo determiniate categocie •d i 1persone e comincia11do natural.mente dalle più aidatte. 1Si verranno cosi accertanclo le inig·lio-r i modalità di funzionam ento di ur1 servizio sanitario dl ·tanta importanza e, com e dice\'O , il giorno in cui esso potrà essere generalizzato a''re1110 già sperj mentato le 1Cli1ficoltà ·da superare, i difetti ohe vanno evitati, le 1dtrettive partiic alari da dare ad 1alcuni i·jlievi e ricerche . I.'05rpedale ci vile di ' "enezia , retto da tma amministrazione che ·h a -apt1to vedere com e l"azione degli Ospedali d ebba oggi estendersi dalla sola c11ra diretta dei malati ed entrare risolutaimente nel can1po del1a n1edi,cino. preventiYa e dell'assi• ste11za 5•anitaria sociale, in ac.cor.do col Faiscio femminile di Ven ezia .aveva aperto 11el febbraio u. s. un A:mll:>ulatorio pei Balilla e le ·Giovani I taliane e vo lle dare aid esso un carattere di di~p Pnsario sociale. no11 limitando la prestazione propria alla semplice ct1ra delle forme ambt11aiori e. Fu 1dirfatti stallJiJito che non di l)lroipria in iziativ·a ' 'e.ni•c:;sero i giov1anetti alla visita, ma do·ve·ssero gradatame11te 1presen1ansi tutti e ,f u istituita una sche.d.a individua!le in cui i vari caratteri somatici, le misurazioni , l'anaIIliilesi lfamig'1iare -ed indtv'i1duale, i rilievi •p ri·n ctpali sullo ·stat.o •dei -vari apparati fossero regolarmente annotart1, ai~1

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[ANNO

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niic arle poi alla Direzione dello Spedale che tiene 11110 .<3chedario .coi duplicati delle scl1ede emesse. J_,e visite pe.r af·f ezioni medi~he e .quelle 1P1eriodìche ,di controllo si fanno sempre dalla sezione .cl1e eseg11ì la visita di iscrizione. Questo servizio di iscrizione .e dt consigli è 1a·s_ o]uta·m ente gratuito per 1g li stu·denti. Ecco ·dunque ·Ol1e noi andiamo ad istituire in una classe ·detenni.n ata la tessera sanitaria; io <;ODO certo elle questa tessera non •esaurirà la sua funzione col ichiudersi della vita stu,dentesc1a del giovane, ma nella gran,de maig gioranza dei casi sarà con$ervata e le annotazjoni continueranno, così cl1e avremo già una catego;J.'ia di cittadini ch e della scl1eda sarà f1autr:i!ce e propagand:iLSta tanto ne awà apprezzato il v?Jore. I nostri prim·ari ospedalieri l1anno anche in questo ca.so a-ccolto con entusiasmo lta nuo1Va fun· zione loro ·chiesta; hanno accettato di farsi l~ g uide, i cc·n siglieri sanitari di questi giovani, in gran parte per la prima volta fuori della fami· glia, e certamente l'opera loro sarà preziosa come lo è stata e lo è nel campo .della assistenza ai giov•a11etti Balilla e Piocele Italiane e nel campo elinico. Il Filippini si augura che tutte l e Facoltà medj che assumano 1a protezione igieni·c a ·degli studenti delle s ingole Università: l 'eselllJpio ·di come lo Spedale ·d i Venezia 11a potuto subito .o rganiz· zare un ~ervizio di ques to genere con l 'rrs tituto sup eriore cl1e 11a sede n ella città, mostra che l•a co sa non è ·difficile; e d el resto nulla è dtlficile in .q11esto campo qua:-i do ci si appresti all'OJPra r on fede e 1con ferma volontà di bene. Pellegrini e Ferra11nini auspicano Iia tessera sanitaria e la visita periodica a tutti i lavoratori; è questa un'altra categoria a cui si possono comin~iare le applicazioni .p arziali che devono preJu diare alla apiplicazione gen.e.rale e natur.a1mente si ·dovre bbe cominciare dalle classi di 01p erai meglio specifi.cate, più •Colte e ·Che ·pe.r il loro laYoro presentassero speciali pericoli o tendenze rr1orbose. Io ·volli accennare in questa no~a a quanto si fa. a Ven ezia non solo 1p ercl1iè gli Osp.edali si n1ettano risolutamente in una ·via che è loro in1'posta ·dalla fi.guDa ch e va..gradatamente asisumenrJo l' assistenza sanitaria, ma p ercl1è si veda come le i dee esposte da ·vari autori, e idi r ecente portc.t.e in 1discussione e propugnate dai tre valorosi scienzi::iti ch e citai in queste righ e, sia.n o concezioni tutt'altro ch e teoricl1e, mia fe conde di ben e e di f acil e e pratica attu·a bilità fin 1da ora n.ell'attesa di una i1i-C1 Yasta e completa organ izzazion e. 1

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XXXIV, F ASC. 34 J

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI IV Congresso Internazionale di Medicina, e Fa1·macia militari. 7 ('

I

a.r s a via, 30 maggio-4 giugno 1927).

QUESTIONE. -

L' evacuazio1ie nella guerra di

1no 1;iniento.

-· t'1 eJJa gt1e.i·ira di nlovimento, l'in-· fluenza delle condizioni tattiche, della natura del terre110) delle intemperie ha tale importanza da r e11dere impossibile od .anche dannoso uno schema preciso di ft1nzionamento. L'ideale d.a aver di mira per il trattamento dei feriti de'e à.Yere anzitutto come scopo l'adozionedi tt1tti i 1nezzi di cu i si può .d isporre sulle linee. a,~ anzate , tenuto conto delle condizioni variabili dell 'ambiente. Per qua11to riguarda i mezzi di trattaJnento, so110 i1ecessarie. la n1obilità e la leggerezza. P er i mezzi di evacu.a.zione, tutti i tipi S.Qno utilizzabili, re•golan1entari od improvvisati: barello, a11ton1ibili sanita.r ie, carrome ippomobil~ l1i diverse specie, teleferiche, aeroplani. La tattica sanitaria nella guerra. di movimentodovrà tendere. a munire le grandi unità di combattin1ento del minimo di formazioni per il tratta1nento ed il trasporto, conserYando le riserve 'mporta11ti nelle 1retrovie. L >.a viazione sanitaria doYrà assumere u11 ufficio sem1Jre più importa11te nell' eY.act1azione della guerra di n1ovimsnto e talora rimarrà la soluzjone indispensabile . L ' organizzazione dell'avi.azione sanitaria, uscita ormai dal periodo di tentativo, .do•v;rà esse·r e studiata in tempo di piace ad attando gli aeroplani qivili .agli scopi sanitari. · I mezzi telefer ici assumeranno grande importanza i1ei movi1nenti i11 montagna e la loro organizoo.zione doYTà essere studiata in tempo di pace, con l'adatta1nento delle teleferiche di guerra. liisulta sem1:>re più indispe11sabile che i diret-· to1i dei servizi sanitari ed i lo·r o stati-maggiori speciali p<;>SSano i·isolvere i vari problemi posati dalla gueTra di movime11to. Soltanto una conoscenz..a p·rofo11 da e ma11tenuta .al corrente, tenendosi in continuo contatto con i comandi delle condizioni tatticl1e e ool ser':"izio di stato maggiore permetterà di trovare rapidamente' la soluzione logica .applioabile .alle di,erse eventualità. 1

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II

QuEsTIONE. -

Traumatisnii cranici)· sequele,

L'esperienza della guerra ha di1nostrato cl1e f.ra le sequele dei traumatismi cranici, l'epilessia, Je nevropsioosi, i disturbi psicopatici, ecc. si sviluppano negli individui piredisposti. Questi v.a11no elin1ioati dall'esercito, anche dt1rante la guerra, oon1e eleme11ti nocivi. Le sequele più favorevoli dei traumatismi cra11ici si ooservano i1egli individ11i cl1e hanno evitato l'infezione, mentre quelle più gr.a vi si hanna fr a quelli che 11anno subito la. suppurazione. E quindi necessario utilizzare durante la guerra dei. tr.t'todi di t r a ttamento che p er1net t ono la gua rigio ne per prima intenzione . t r attQ;n1e1-ito. -


[ ..\x;.;u XXXI,-' FASC. 34]

.fi"ra le eqt1ele dei traurnati rui cra11 1c1, l'epilessia pre11de un po to prepo11dera11te in considerazione della sua f requenza e gra\·ità. Si in1pone ].a necessità cli fare delle I'Ìcerc11e s ulla patogenesi di que t.a si11clron1e .

III Q-c-ESTIONE. - E zi(1logia e profilassi dell'influenza. - I...'a e11za attuale di ele1ne11ti decisivi di cliag110..,•i clinica rende particolarn1ente difficile la prof ilas.:i , spec:i.aln1e11te all'i11izio di manifestazioni . epide1nicl1e. .arebbe desiderabile u110 '-Can1bio di idee su tale questione, da farsi tutte le Yolte che ciò i rendesse opportuno. L'influenza en1bra doYuta ud u11 Yirus filtrabile, e-on sede !)flCialn1ente i1el n1uco rino-far ingeo e nei prodotti di espettorazione. Questo virus è . u ·cettibile, indubbia1nente ver il n1eccanis1110 dell'anergi.a di favorire di moJto lo s vi lu ppo di n u1nerosi germ~, partioolar1nente ,di quelli che proYocano ]e cnn111licazioni. La trasmis ~ ione diretta dell' influe nza per n1ezzo dei Yeri sen1inaiori di gern1i , che sono gli indivi -.l: ui che to si cono, è il ino~o qua.s i esclusiYo di dis-emi11azio11e della malatti.a. J n q u.alche caso, è possibile cl1e il contagio i facc ia per Yia indiretta. Nei corpi di trup1Ja , lo scovare e l' i o lare i)re~ coce1nente costituis00no la. base de lla profilassi. E però in1po sibile . co\·.are precocE>rnente gli infetti .. eJ1za l:t collaborazione intin1a ed illuminata dei co111andi di tutti i gradi. L 'organizzazio11e di tanze ·li i 0J.a111ento ù utilissi1na. Fra le misure con1 p len1e11ta.r i, sono d.a cit~rsi l'organizzazione razionale della visita n1edica alf ' infermeria, la <le.stinazione clat.a s ubito ad ogni . inalato, il ten er lont:i ni fr.a loro i letti nelle ea111ere, la din1inuzione del laYoro quotidiano. ~-lll'ospedale , l'isola1nento i11dividuale fatto stretta1nente o co11 mezzi in1prO\Yi ati di tutti i malati che -orese 11 ta no cl elle com -olicazion i deve es~ere praticato instanc.abiln1ente. L'uso di vaccini contr o le con1pl icazioni infettive dell'influenza deYe contint1a1ner1te richia1nare l'atten'zio11e. Si potrà altre.:,ì proteggere ]a bocca, Je n a rici e gli OCC'hl d~l persona le IllE>dico e di .assistenza mediante a·d atte maschere.

I\7 QUESTIONE. - Gli arse11oberizoli.. - Ne&Sun n1etodo chimico !Jer1nette attualn1 ente di apprezzare con sufficiente sicurezza Ja tossicità relati vn decrli arseno- e noY arsenobenzoli ; è q uin~li 1·.ac001nandahile proseguire le ricercl1e in questo senso. 1. a ricerca degli i11dici D)f e D:Vf 1 n on deve

e . ere cousitler.ata corne una 1nisura sufficiente di tossicità. Il Congresso esprime il voto che i di-rersi governi vadnno d ' accordo per adottare dei 111eto-::li cl1imici di !"> rova e cl i clos.a1nento deg] i arseno benzoli. Ogni novarse11obenzolo proposto per uso Jnedico deve avere un co11tenuto in ar~cnico non inferiore a 19 % e non s uperior e a 20 %. :e raccomand.ahile cli continuare a studia.r e la possibilità di ap!)rezznre n1edi~nte n1ezzi fi s ici la. tossici là. reln tj''a ·d ei 9rodotti.

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1~27

SEZIONE PRATTC,\

11 n1etodo di per1z1a toosicologica s ugli a.nimali (co11igl io, sorcio. ratto) è ritenuto 11ec~..ssario. Si potrà inspirars i .ai 111etodi elaborati dalla Com1niss ione di Igiene dell.a So~ietà delle Nazioni. f./ esn1ne cl1in1ico ri1nane· un controllv di identità E: di fabbricazione. Nei casi in cui. si dovesse studiare l' a.z ione di u11 arsenobt?nzolo sopr a un' affezio11e speri1nentale da tripanoso1ui, I.a designazio11e dell' a zion-e prenderà i.1 nome di .attività tri pa nicida sperin1entale <· non di nttività terapeutica. Si farà seguire tale designuL'jione col n-ome <:l ella specie del fla!!;ell::tto studiata. 8 raceo1nandabile di servir si del 1'. Brucei.

Il prossimo Congresso si terrà a Londra e tratterà le questioni segu e11ti: 1) L 'evacu.azione per l ' acqua e per 1 aria . Collegame11to dei servizi di an ità degl i e.serc:iii di terra e di mare. (Gran Bretagna e Francia.). 2) Le febbri tropicali di breve durata (Gran T1retagna e Paesi Bass.i). 3) Ferite dei Yas i e loro sequele (Gran Bretagna e Belgio). 4) Anali i fisica e cl1imic.a degli oggetti di ,-etro e <li cauccit1 utilizzati per i servizi di s anità (Gra.n Bretag11a e Spagna.). 5) Lo stato della dentatura e l'.attitudi11e fisica ai diversi fi ervizi i11ilitnri (Gra 11 Bretagna e Cuba).

fil.

Reale Accademia di Medicina di forino. e d u ta dell' l->resi.denza: ~~uoue

I ugl io 1027. DroNI~IO.

prof.

Yice-pres.

ric e rche sulla ulleroia tubercoli11,ica e sull' i1111n.:u1tità, tubercolnre.

J>ott. C. G1 0 1tD.\ KO . ~.\.Ilo scopo di studiare se s ia. possibi le !JrovoC':ire artific iahnente nelle cavie nn·o s tato di alle r gia e di im1nunità per mezzo d1 111ateriule tube rco lare, 11on inf0tta11te, ha eseguito acc urate esp erie1~ze nelle cavie. L' O. ne ·dedu ce che l ' iniezione n elJ e cavie di ba-<·illi nrn.ani tuberoolar· trattati a l c.a1ore a 70° per 11 11' ora in due giorni consecutjvi nella .quantit~t di due 1Tin1gr ..di : ostanza secca , pro\·oca una a IJergia tt1bercolinica di modico gr.ado, ch e compa1:e fra i 100 gior11i e gli 8 111esi dall'intervento. 'rale ipersensibilità a lla t ubercolina 11011 si può ntt ribuire al tr.atta1nPnto co11 bacilli inorti perchè le es perie~1ze han110 din1ostr.ato che i bacilli tub. c.-o5'l tr.3ttati, 11011 11anno perso completamente la loro Tirulenza lna .sono in grado di proYocare nelle c·aYie lesioni s pecifiche, sus cettibili di essere rip r -0rlotte in un ~urcessivo tra.pianto.

.

Le n1odificrrziorii. delle vie lJ,ilia1·i do JJO la colecistecton1ia. Dott.

:JI.

)l.\TR \ NO.

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In l1na. serie cli espe-

rienze eseg uite sul ca11e ha !1raticato la colecistecto1ni.a n ~~ ~i.ata o no alla a. portazione del cist·i 00. · Dal co111ples. o delle ricerche 1'0. t r ae le seguen ti c·one;lus ioJ1i:


[ANNO

IL POLICLINICO

Alla CQlecistecto1nia, che è bene t-0llerata i1el cane, succede sempre u11.a dilatazione compensatoria delle ·vie biliari · -che i nter essa sopratutto i l coledoco ed in n1inor grado gli epatici in vicinanza del loro Sbocco. Jl cistico, qtlUlldO Yiene COTIser vato nell'intervento, si dilata sempre formando una cisti 1ampollare, che ricorda la fo:::ma della cistifellea 111a cl1e si lJresenta di di1nens ioni molto inferio1~i.

Lo sfintere cli Od<li nei prin1i giorni dopo la oolecistectomi.a si rende ~ncontinente l asci.anelo però defluire la bile nel duode110: questa incontinenza dura alcuni giorni indi g r a datamente di1ninuisce e dopo alcuni mesi es a è totalmenr.c soomp.ars3. in qualch e anim.a le n1entre in. altri per siste soltanto i11 grado parziale.

Sit,ti1;rci del cuore per f ertita cl i arnia da t aglio clel 1:entricolo (l. PJ:"of. F. FERRSRO· Un gio,· ane di 23 anni portato i11 ospedale circa 20 111int1ti dopo esse1\si inferto u11 oolpo di stile al sesto spazio i11teroostale sin. presentàndo anemia pr-0gr essiv.a, arutissim.a , venne operato ·dopo cir ca 30 niinuti dal fer imento·. Praticato 1111 len1ho a. cerniera interna secondo 11 p.r oca."So di Rotter, alla r gò alquanto J.a' ferita pericardica e rie cì .a sc<>prire e-on la punta del dito indice una ferita della faccja ant<:>riore del ven11ricolo <l , che venn~ s utura t.a oon tre pt1uti di -0atgt1t, posti sulla guida del dito. D renaggio della plct1ra e del pericardio. Gu a rigion e <loro 11n mese. L a diagno-si, uon facile nè sicura venne fatt.a . ' s ia p erchè l 'anemia act1tissima no11 pote'a ~~sere in rappo rto e.olla ·quantità di sangue versatosi .all 'ester110 , si a p erch è 11Qn vi e ra alct111 segn o di versame11to di sa11gue nella cavità pleurica o addominale. D ' alt ra parte i toni cardiaci erano os(}uri o lontani e il polso Tadiale era piccolissimo e molto frequente e con te11de11z.a a peggior.are; oltre a ciò si ebbe un for te zampillo· di san gue dalla ferita allor qtlando si j11trodusse in essa lo specillo. Pur non ritenend o po~sibil c da r e norme .a.ssolute p er la scelta cl el 1netodo operatorio da seguire, ha co11statato che il le1nbo a cernier.a interna di Rotter, riescì molto ben e a. mettere allo scoperto la lesion e.

Calcolosi dell'estrernità i11f. dell'uretere_. Prof. F. }"'ERRERO. Ha onerato t.r e casi di calcolosi dell' estremità inferiore dell ' uretere in · t ut ta vicinanza dello sbocco i11 Yescica. seguendo la via para-ing uinale e con un a incisione che i n b.asso arriv.av.a fin.o al margine esterno del m. retto ant. In due .a.mm.a.l ate il r ene è tutt'ora funzionante; i1ella ter za ammala.t a, n ella quale il rene era profondan1ente a lterato, si git1nse colla esplorazione digitale d ell' uretere .a fra ntt1rn are il calcolo che scese in vescica. Si ottenne l' abolizione del tragitto fist-0los~ proveniente dal bacinetto

XXXI\., F.o\SC. 34 J

ren.ale e insie1ne la completa scomparsa dei fenomeni suppurativi e febbrili. L ' O. consiglia l' insuffiazione di aria in vescioa. a llo scopo di agevolare la ricerca e la mobilizzazione del calcolo. La sutura dell'uretere si dovrà solo eseguire quando si.a. effettu.abil~, lontano dal punto in cui v1 e ra incun eato il calcolo e quando le pareti siano del tutto norn1ali. E necessario in ogni caso lasciare un dre11aggiQ. /:-)a rco112a pri11iitivo

dello st omacò.

Prof. F. F E RRERO. Un. gi~v.ane di. 27 anni, quattro anni fa cadendo su l timone di un carro ri portò contusione alla regione epigastrica; dop<> u11 mese di sofferenze ebbe vomito alimentare: segu iro110 gastralgie e vomiti sempre più frequ.enti, no11 notò mai ematemesi, ebbe invece emissione di feci di coloJ.' nerastro c.affeano. E dimag·rito di 15 kg. All'esame radiologico si trovò ritardo nello svuotamento dello stomaco e d una irregolarità della piccola curvatura dello stomaco. Il p. venne operato di gastroenteroanastomosi retro-colica posteriore e subito dopo d i resezione del piloro e di porzjo11e d e]lo stomaco. L 'esan1e istologico del pezzo asportato e delle ghiandole ha dimost rato trattarsi di sar coma dello stomaco, cleri vato probabilmente dal retioolo delle ghiandole lenticolari dello stom.aoo. Il caso presen ta t1n certo i nteresse sia per la r el ati va rarità dei s.arco1ni primitivi dello stomaco sia per l ' insorgen~ d ella sintomatologia, consta· tata subito dopo il trauma.

Sul modo cli azione e.te-i sali di calcio sul cuore. Dott. F. BESSONE. Sull'uomo e su anima.li da esperimento ha &tudi ato l' .azione dei sali d i calcio sul ·<::uore . I sali adoperati furono il cloruro ed il bromuro di calcio, che vennero somministrati per v ia endovenosa in quantità variabile da 5-40 cc. di soluzi-0ne al 5-10 %. Con l'iscrizione elet- · t rocardiografica regj,strava l'azione di questi sali sull'attività cardiaca .a seconda che il soggetto in esame €ra in condizioni fisiologiche oppure era atropinizzato: nelle esperienze sugli .animali fu anche reciso il vago. D a l complesso risult.a che i sali di calcio modific.ano l'eccitabilità e la conducibilità oardiaca e che la loro azione si esplica sia s ull'animale sano sia su qt1ello in cui il vago era stato paralizzato o reciso. 'futtavia p oichè in quest' ultimo caso l' a 11imale è meno sens ibile all'azione del calcio conviene ammettere cl1e il pneumogastrico p·a rtecipi s ia pure in piccol·a inisura al modo di .azione di questo sale. Ritiene però ch e l'effetto principale del medicamento si esplichi sul cuore SBnza che s i possa specificar e se il calcio agisca <liretta1nente .sulla fibra miocardica o per mezzo dei g.a ngli nervosi intr!lcardjaci. I

Dott. G.

VILLATA.


fANNO XXXI\l, FASC. 31t]

SEZ IONE PRATICA

Accademia Medico. Fisica Fiorentina. Adunan~a

del 9 giugno 1927.

Un singolare caso di a'fVvelena1ne1ito da tingueri,to nie1·curiale . Prof. P. M. N1cooLINI. -- Tr,a ttasi di uu individuo, ch e, allo scopo di liberarsi da una infestione di piattoni. . i pt.atj.cò enc.rgLr.a e 1rrclungata frizione 0011 tmguento antip edic11la.re (oontenente gr. 5 di Hg. in 100 gr. di pomata), su tutta Ja super ficie oorporea, eccettuata la faccia. Dopo pochissime ore fu a.s&a.lito d,a febbre violentissi1na, cefalea, sto111at1te, parotiteJ pruriÌ><.' cutaneo, ec·zema, in ommn. tutta una oc)torte di sintomi .attribuibili ali' avvelen.an1ento mercuriaJe .a()UVO. Uiò che ha però un interesse farmacolog~cb è il oomportan1ento re11ale. Mentre nei primi giorni l a diuresi er.a i11feriore a,Jla norma, in sa-1oa giornata. cominciò ad at1mentare fino .a r.aggiungere un massimo di 4500 cc. perdurando per circ.~ una ' ventina di giorni. La diuresi era non solo acquo_.,a, ma a ltresì solida non ostante ta. dieta l attea, e J.a consid~revole sottrazione di acq ua per altra via in seguito .a generose sommi11istrazidni terapeutiche iperidrotiche .a scopo &\relenant.e. Non si tr.atta cli 1rr~a icLiosincrasia p t!r il m ercurio., in quanto il ipaziente qualche a nno prima aveva fatto unn lung-a cura inerouriale antiluet.ica, 1na 3i interpreta con1e la espres.sione della uzione diuretica dei mercuria.li in seguito .a l lento a.ssorbimento del medessirno metallo i11 dosi s11fficienti u11icamente per la stimolazio11e della cell11La renale e non p er proclurre altri s intomi ohe spettano escl usivamente alla azione toscsiea del mer<'urio.

fseudo-t11tbercoùi del peritori eo da ossiil'rid,i (con tiimostrazione cli prepara.ti.). PJrof. V. P ucc~NEL~r. L ' O. comunica un ca&> nel q11ale interven endo per fibroma dell'utero ha trovato numerosi piccoli nodi come caseosi sulJ~ sierooa r etrouterin a e pel\rica . All'es . m iorosoopioo (p1·esenta i p r eparati) è stato notato che nell'interno dei i1odi p seudo-tubercolari esisteva un verme riconoscibile ro111e un ossiu1·i le per la forma e p er le uo·v a, alcune delle qua.li anche con e mbrion i. L ' O. cre·de cl1e, ,9icoome l 'a11amnes1 à st.ata co1npletamente i1egativa per ftmn1ettere perforazioni o malattie açute intestin·ali, bisogna ammettere, anche per lia sede della les1ione, ch e gli oosiuricl i siano giunti n el cavo peritoneale per l a via della vagin a, u tero e t ube. Ricorda come già aia stata notata altre volte la migrazioue di os-· siuri<li n ella vescica.o f e1nminile, ma non h a trovato nella letteratura CG'lsi simili a que.1101 comunicato . 1

D·u e casi di varici vescicali.

P<>tt. C. CONFORTO. · - 111 u<n caso trattavasi di una donna cui in .seguito ad un cateterismo 11ormale s11 Jnianifestò un.a intensa ematuria: l'esame clinioo null.a. deponeva, così chP da principio si

pensò ad una lacer.azione uretrale, solo dopo del tempo f~onvi riscontrate varici del collo della vescica. Altri casi s~mulano le ematurie d.a tu1nori malign~; in tutti e due ùn fatto è oostante, la presenza di vaJ·ici in .altre superfici c0rporee. L'O. ritiene che per quanto siano fo.rme 3f!Sai r are meritano di essere tenute presenti nella discussione diagnostica delle ematurie. P . M. N.

Accade1nia Gioenia di Scienze Naturali di Catania. Seduta del 9 luglio 1927. P.rof. 0:rTELLI. - Riferisce sui risultati odier11i della s1113. cura vaccinica, dei tumori maligni umani. Fa conoscere cl1e dei 9 infermi di cui parlò nella s u.a comunicazione di due anni fa, 4 sono 13.n cora guariti, 2 da 4 anni e 2 da 2 anni e inezzo. Il quinto caso presento 11na :picoo1a riproduzione che 'fu subito vinta oon lo ste.5so metodo. La sesta inferma presenta a.de.sso una limitata ripro,duzion e ·e· verrà subito Cl1rata nello ste.sso modo. Il settimo caso 1norì dopo 2 anni e me2iZ0 dall.a scompar sa del tumore probabilmente di .altra malattia. Gli 1altri 2 vivono ancor a pur .avendo avuto la riproduzione che non si è potuta curare di nuovo, in un.a per trascuratezza tlell'inferm1a , n ell' altr.a per una infezione generale febbrile che non permette più la e;ura 11eoplastica. Con1unica inoltre eh~ ha. po.tuto cu.rare con1pletamente .altri 3 nuovi infermi, ·d ue d ei quali sono gu.ariti e uno lJresent.a una p icco.la ripro·duzio·11e. Accenna infine ia. qualche modifica rece11te n ella prspar.azione del suo vaccino n eoplastico. Vennero presentati a ll'Acca demi a 5 dei suddetti infermi.

Dott. 0Aacò. Riferisce su un caso d i epit elioma del[a conca e dell'anielice operato col metodo di riduzione plastioa di Citelli. Prof. AMICO. - - Riferisce sulla cura del c0/nc1·0 del),'utero; distingue .anche n ei riguardi dell.a teTapia il can oro del corpo .d ell' utero (per il quale il trattamento è puramente chirurgico) dal cancro del collo. In qt1esto ulti!llo egli h a applicato oon oppo·r tuni .accorgimenti di tecnica la radiumte~·api.a otten endone risultati incoraggiant i. Prof. LoNGO. - Riferisce su t r e casi di distrofia. cronicà d ella pelle a tipo epodermolisi bollosa; giudica che le ghiandole e ndocrine e nel terzo oaso p a,r tioolarmente la gh. s urrenale abbjano import anza nelLa p1a togenesi della malattia. Dott. L ANTERI. - · Riferisce sul Pyotropi:n, nella cura del ltipilts volgare non ex-dens. I tre cas.i di lupt1s trattati ool Pyotropin e seguiti per parecchi 1nooi dimostrarono una certa elettività del prepar ato sul tessuto luiposo ottenend·o cicatrici di bt1011 .aspetto ; però nei rigu.a rdi dei primi d t1e oasi si è avuta ,r ecidiva in si.tu del processo e nel terzo accen110 d.i probabile recidiva. A. T .


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1230

[:\~:--:o

IL POLICLINICO

XXXIV,

FASC.

34}

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTI.CA E TERAPIA. E ritredermie insorte durante l'uso del luminal sodico. I bro111uri, i sali di boro e il luminal o i succe da11ej, costi tu isco110 og·gi la terapia a.b i tua le ù 8gl i ep iletti·ci.

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Difficile è giudicare il vero valore terapeuti.co ùi ognu110 ·d i questi farmaci, oorne pl1re ra,rere un crlterjo 11njforn-:ie sopra gli accidenti che si p ossono produrre con l'uso combi11ato. :8 evi·dente però cl1e i bron1u1·i vanno perden·do s e1npre !Più terreno a causa dei disturibi gastrici, cutan ei e I1ervosi cl1e producono frequentemente. Il lurnin al .anche ,p uò dare lu·ogo a seri in.convenienti, e \·itabiJi solo cor1oscendo bene la sua posologia e la tecnica di somministrazione, e p er quanto il veccl1io luminal sia stato sostituito, con van1~ggio, dal sale sodico, l)iù solubiie e di p iù facile u30 attra,·erso varie vie, tuttavia a11che la prescrizione ·del lumi11al sodico, non è sempre f'Scnte da inconvenienti. B. Rodriq•uez ...\r1as (11 rch ·i v. d e Jl ed. Cir. y Espc>c., 25 giugno 1927) a tale •scopo riferisce alcu ni casi cli eritrodermia, jnS·ort1a i11 malati affetti da e1p-ilessia, duTante il trattarnento con il l umina1 sodico f_,e c[lratterìstiche clin icl1 e di tali eritrodermi e eran o le corr1uni: arro samento infia1nmatorio r1Plla cute, più o meno esteso e persistente, curi· d esquan1azione e forte reazione febbrile n ei casi .di generalizzazione. Il lumin1al sodic·o, a dose tera.peutj ca (rr1ai furor10 sorpas·s ati i 0.35 grarnmi ) fu sempre la causa, perchè la somministrazione continuata d ei sali borici i1on ave\'a mai dato luogo ad alcun accidente eritrodermico. Gli AA. 11anno potuio racc ogUere 8 casi, dei quali in due l 'eritrodermia fn g·eneralizzata e negli altri localizziata. Ln causa di tale fenome110 11on è facile a spiegarsi, forse la composizi·on e cllimica d ell'agente curativo e una speciale predisposizione individuale può sipiegare la natura d ell'a cci·dente, le condi zion j della s ua produzione e la poca sicurezza cl e i 1nezzi rreventi vi e tera1)eutici proposti. Qu ello che è certo è che tlna volta manifestat~si I 'eri tro·d ermia, è necessario sospendere definitivame11te il medican1ento, per non esporre l'ir1f ermo ad un' esfoli.a zione c1acl1:etizzan te, di ~1eg­ giori con seguenze che un aggraYamento, transitorio o no, dell'cpilessi1a. .i\. Pozzr. ,

Ittero da atof 4 n. D.

1\linl~ert

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1ieeskur1.de, 22 n1aggio e 30 ottobre 1926) 11a os-

servato tre éasi di ittero in seguito a prolungata .c:;omministrazione di atofa11 . .In un primo, un individuo Con r eun1atismo poliarticolare subacuto. il ip1aziente ;ricevette 15 iniezio11 i di atofanil e, I .clo1po 3 giorni di riposo, tre La ,·ol ette di atofan al giorno (in tutto, 166). Si n1anifestaro110: 1nalessere, svogliatezza, ingrossan1ento d el fegato (fino a 5 centimetri sotto l'arco co tale), ittero, pigmenti biliari nell'urina. In un altro, pure dopo la som·n 1l.ntstrazione complessiYa di 160 tavolette, si ebbero: ittero intenso, ifeci scolorate, urin a scura con p]grne11ti hiliari, in·g rossamcnto del fegato~ con margil1e liscjo, un po' dolen1 e alla pressione, cistifell ea ingrossiata. Venne da·p1prima sospettato un tumore della testa del pan~reas, 5i ebbe ,p oi meteorismo ed ascite; alla f inc però il paziente guarì. 1\.nalloghi f e11omeni pi :.e b bero nel terzo r.riso. L'ato·f an ha un 'azjo11e &pecifjca sul parenchima r patico, 1per cui si 11a aumento di eliminazione della. bile; esso è dunque una .sostanza capace di jrritare le cellule epatiohe e di fare iammalare il fegato co11 la prolungata ·so1nn1inistrazione. Può quindi ven ire considerato come un cola.gogo di azione ar1aloga a quella di alcuni ·di·1.1retici a base di m ercurio (nova·s urol, calomelano) che, se somministrati a ll1ng·o, proYocano una nefrite tC\·sica . Esso i1nò somn1inistrarsi i1cgli itteri catarrali e ro 1 p11re in ·q uelli ·da c ausa n1erc canica, ma non già ir1 quelli dati. da una lesion e de] fegato in cui la cellula epatica va risparmiata., allo stesso rnodo cl1e in una n efrite acuta non si somministr::ino diuretici irritanti per i reni. Non è del tutto ·da escludersi cl1e nei tre casi 0s5erv.ati ' ri cooperasse una qualche causa infettiva iper le determjn azioni dell'ittero. A·d ogn i 1nodo, è da. te11ersi presente la possibilità de11'ittero rd, in conseguenza, si deYe e''itare la prolungatR sommini~traz1one dell'atof.an e s1. curera' cli tenere ::;otto o.sei-razione i mR1ati sottoiposti . a tnJe cnra. fil.. 1

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N f:lfrite e1norragica mortale durantA nna cura bfs mutica. 1

Galliot (Bull. Soc. Franç . dermath. et Syph. e n evue ·01 édicale, 28 aprile 1927) ri1porta il oaso di nn sifilitico che DYeva avuto parecchie serie di hi smuto j11solnbi1e e cl1e, alla quinta in iezione di •

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(.~NNO

XXXIV, FASC. 34]

una nnova serje, emise urine sang·t1igne, senza stomatite nè febbre e morì in coma. Esso aveva avuto, sei settimane prima, l'influenza. In occa~ione dell 'ultin1a in iczione l'infermiere a\'eva os · serYato '?morragia dopo ritirato l'ago. E consiglirabile t1na tecnica rigorosa nel fare le iniezioni e, se si 11a emorragia, astenersi dal farle: è inoltre nrcessario sor,·egliare sempre le urine. f il.

Due casi di morte da sali di bario. r1011 rn. A. 1\l. A. , 13 giu1gno 19"261 ricorcla un caso di Jnorte per somministrazione -di JOO gr. (4 oncL"') di ,carbonato di ·h ario a sco po raidi0l0gico, ecl t1n a l lro caso n el ·quale per errore il farm.1:~ista 5on1rrti11istrò 100 gr. di solfito <li bario i11,~ece di ~olfato. Nella lettc>ratura s.on0 riportati p•i ù 1<li trr nfa. casi 1di mort e per salj di .:\aJl~v

,,.. l\l.c .

1231

SEZIONE PRATICA

Influenza del chi11ino sul ricambio dei diabetici. Da esperienze di .i\. L ow e R . Pfeiler (ltl'ien er l~lin.. l\,.ocllens., 192.7, n. 16) risulta cl1e l'idroclorél to di chinino produce un abbassarn ento dello znc..'.hero 11el sangue ed una diminuzione p iù o

1r1eno acce n tuata clei corpi acetonici eliminati con l'urina. ! .'azione del cJ1in ino, jn questo se11so, è quindi da ritenersi analoga a quella dell'insulina, senz1a cl1e \ i sia 1qual silasi rapporto chimico fra le ·due sostnnze. 1·ent1to conto delle recenti ricerche s ulla f-;i 11tali11a, è opportuno intensificare lo studjo sul1'nzione delle diverse sostanze chimiche sull~ gJice1nin. 1

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bario, presi a cci•<ll nlal1nente o a scopo s uici1da o abortiyo: nesst1n o per 50rnministrazionc di soifato .rl i bario. T f,al1 1ti1i 1h ario, aict e.sc1'l11Sio1ric clej solo solfato, sono potenti veleni .mruscolari. I .a doSP leta.lr 1nini1n1a, ipei isali molto solubi lj, si ag-grira suj 4 .Q·rammi. Una closc di 20 centigran1m.i & giù t<.•. ica. Si tentò usare i sali di bario in sostituzione della di1gilaij e, ma f11rono abbandonati per la ,-iolenta irrita~ione i.11trsti 11ale che •p:rovocavano. Il carbonato, bc11cl1è insolubile, è pe1iic 1lost1, poic11è l'aicido. cloriiJrico del succo g.a trico ne può scio gol i er e Utna di. cref.a Cjilll(lntità. 1

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DORI.\.

Sopra il significato clinico de11R iniezione con· giontivale come sintomo di intolleranza del salvarsan. ~el

1921 1Vfilia11 osserYò c1'1e •durante il traLta-

(,a (}ioni na in oftalmologia. Può ut il izzausi la su1a azione ,a nalgesica, tenendo prPsente e l1c essa non ha nessiuna azione

nociva sull'occl1io. Si usa: per iniczjoni sottocon giuntivaùi, in pol· \rere i11't rodotta nel cul rl i sacco con·g iuntivale, come i11sl illazioni. Il pTi1no modo si usa rara. mente e se.m.bi-a essere 1poco 'yan•ta.ggioso; la dose è idi 15 o~ 20 mig·. ipe~ iniezione. Per il secondo modo, s i mette un cristallino ·di cli onin a nel cul 1di swcco ieongi•u ntivale; '.l'azione è rapida, ma qu esto m.eto do p11ò dare forti reazioni; la ,do.se è 1d i 1-2 cg. :\Iigliorr è invece l'u•so come collirio: 10 cg. di <li011in a in 10 eme. di n.ccrua distillata; due gocce a qualchr minuto 1d'in t ervallo alla sera al n10· lllf'nto cl i anrd are a letto. Daricr (Journ. de mérl. de Pa.ris, 27 dic. 192-61 roru:;jg·lin: D'i onina <)g. 10; Cocaina cg. 10; Cl.lol'uro di soùio rg·. 10; Soluzione 1rli cianuro di n1erc11rio ·a 1/500 01nc. 10. Dne g·occc mattina e 1

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~sera.

mento con neo-s·J I ,.<:1rsa11 in qnalchc caso si os· serva,y a ·u n arros a·n1ento congi·nntivale che ])OleYn. .arri,·are .sino alla yera e proipri a j11 f i ammaz ione. Szazzdiez S. ( i \lien. kl'in. llioc h., n. 26, 192·6) r iporta il caso dj 11n indi\'iCl'llO nel qu•ale clo1po 15 minuti <la un a iniezione id.i neosal1\·arsan fii è ma. nifie.sta·io un ·arross,amento nella rongiuntivu bnl. bare e 1) alipebrale cli ·Un occhio. Nello ste~so in<livicl110 •dopo otto settimane, ancora ad ·una in1ezione ·di neosalva1·sa11 6eg.t1irono dolori artiCc · lari cl1e s i rn•8 ntf'nnero rprr ·tutta la ,d u,rata clPl

c.heratiti ed iriti, si darà : Cocaina, Dionina, ana icig. 10; .-\trop1na cg. c1nque; .t\icqil.1a cn1c. 10. Due gocce mattina e sera. Nei ca.si idi tpertenision·c ·da gla n coma: Dionina. cg. 10; Pilocaiipina c.g. 20; .i\c1c1ua eme. 10. Due gocce, 2-·~ ' 'olte al giorno. 0p~11r c : p jonina cg·. 10; Salicilato cli rserjna cg. 5; Ar·qua •cunre. ·to. Dur .!toccr. 111~ttina e srra.

t ratt3meT).to . La ]niezion e con g·iuntiY•alP sareblJr considerare come un .erjtema nel sen:::o cli Nag·eli, i 1d·en·

La profilassi della blenorragia nella donna. T,. ·BO t1 Jan1g·er osserY.::t c111e 1 la bleno tTa.g·i a è 111 cont1nuo aumento (.Journ. des Pratici eris, 8 ge1111 1927 ~ e bais a le sne osseryazioni s u11 1a statistica clell'Osprrlale di Urolo,gio. di P arigi, in cui la pro· -porzione r1elle 11retr!ti da gonococco nell'uomo è

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da

tico allP forme di congiuntivite arseni ralc cl1e Milian da descritto come sintomo (lj intolleranza di n rosalvarsan. 1

PALLAOINI.

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IGIENE.

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1232

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IL POLICLINICO

[ ANNO

XXXIV, F ASC. 34 J

a11rnentata da 16 % nel 1914 al 20 % nel 1924. Per le,gg·erj (fra 2 e 3 kg.) invece più tardi ed ancor la donna è impossibile qualsilasi statistica seria più .quelli che p·es·ano m·eno idi .2 l{g. ma, evtdentermente, l'aum.ento per l'uomo si.g ni4) Peso acquisito. - Esercita poca influenza. fica ancl1e l' aumento p er essa. E c·e rto ch·e la 5\ ,')tatilra. - Ha poca influenza, poichè lo blenorragia è .e stremamente lfJ"equente nel~a donsvllu.p1p() scheletri·co non è parallelo a quello del na, :::ebbene molto spesso non sia rirconosciuta e sistema nervoso. nemmeno ~o'srpettata . 6~ Modo di alimentazione. I bambini nuOra la ip·r ofilassi d ella lb1enor raigia n e1l'uomo è triti .e sclus ivamente al seno camminano :più pre· rela tivamente fa;ci.Ie, me'Iltre è 1quaJsi imipo.ssiJ:>ìile -5to; i risultati dell'allattamento misto e di quello protegigere le un1dici porte 1d 'in.gresso che il goartifi.ciale non dif·f eriscono che di poco in ftav'Ore nocor..co ha n ei g.ènitali <felffilffiinili e cioè: gli -0riùel primo. fici delle due gh.i an1d-01le ·del BartoJini, dell'uretra, 7) Dentiziorie. [1 67 % ·d ei bambini incodei quattro c.on1dotti sopra-uretrwli <}i Sk1ène, del mincia a ca·m.m inare da solo quan·do banno 4-8 collo ·dell'1utero, d·el col'.'po ·d ell'utero e delle du ~ denti. 1r om.be. Pnati.camente la iprofilassi indivi·duale non esi~ 8) Sesso. - Leggera differenza in favore delle ste p·er la ·d onna, m·entr e sarebb·e tanto necessa- · bambine. rio proteggerla contro questa infezione ohe, per 9) Fattori morbosi. - Le eredità moflbose (tuessa ancor più che ip1er .1'1uomo, è songente di bercolosi, sifili1de, a1cnolismo) le mal!attie conge-gravi malattie. nite Od acquisite del s i6tema n ervoso , e del siLa prolfil·aJSISi 1d1ave 1d unque essere indiretta e stema. os.s eo ritardano il cammino. p ,oca influend eve etercitaT1Si suli'uomo. Evitando la contamiza ha il rachitismo; in ·quello flori1do, si ha rinazione ·della 1donna 1da parte di qu0st'111ltimo si tar·do in un oa:so su tre; in 1quello atro·fico il camarriverà alla sola profilassi raziona.le. A tale mino è tardi·vo e non è corr etto ·che a 2-3 anni. scopo si deve .soprattutto . istruire l'uomo a cufil. rarsi ,b ene della blenorragia; sono appunto gli scoli •cronici .•e di1soreti nell'u omo e le b-lenorraigie Influenza della malaria sull<t sviluppo fisico . insospettate della donna ch e manten1g ono il cirLa q·uestione dell'influenza ·d ella malaria sullo colo vizioso. Tut1a Ja so"l111zione diel proibl·ema d el· sviluppo è ·a ssai controversa. Negto Francesco la blenorragia femminile è basata sull'imipedi(R'btorma M edica, n . 21, 1927) ·h a jpreso in esame mento èlella contaminazio11e del.la donma da parte oltre mille bimbi delle scuole del comurne di Gros~8to in zona nettam ente malari.ca ed ha fatto su fil. tutti un a Qcurato stu·dio d el p eso e. dell' altezza. Egli con stdera conie malarici s olo i bimbi infetti ·da almeno un anno, potendosi, giustame1I1te, riten er e che almeno questo perio do di morbosità VARIA~ i1a necessario e s ufficiente per notare l'influen· Le cause che ritardano la marcia bipede za dell'infezione · rnalarica sullo sviluppo. Il numero c-0mi:plessivo dei ma1'arici su 1044 del bambino. • bimbi stu·diati era ·di 338 e cioè 161 maschi e 177 La marcia bipede, se11za aiuto -e senz·a appog·gio fe.mrnine. L'A. cita i d·ati anno per ·a nno dal 1919 1 n on è 1possibile che quando l 'apparecchio locomo · al 1923 inclusi. Per es. per il 1919 abbiamo: il tor e ed i centri n ervosi sono su.fficientemente svi· ·peso ' medj.o dei masch.i non m·alaritei !fu di lu·p pati. Tale sv.iluppo è comandato da diversi kgr. 21,683 ; nei n1alarici, kgr. 20,333. L'altezza mefattori r.hc · Variot (S oc. méd. des H6pitaux, m1arzo dia nei ma·sch'i n on malarici fu m. 1.136 e nei 1927) h a studiato in base ad .u na statistica di 49-0 mal3rtci · m. 1..115. Per le fem·m ine si eibbe come casi. F.ssi sono : peso medio nelle non malariche l-i:gr. 20,436 e nel• 1) Eredità. - Vi sono ·d elle if amiglie in cui s i le malariche 21,185. Come altezza media nelle non cammina presto, altre in cui si cammina tardi. malariche m. 1.105 e n1elle malariohe 1.136. Seguo2) Età. - · Il 67 % ·dei bambini crummina da no, minuti 1dati per tutti gli altri anni, e dall'insolo fra g:J i 11 e·d i 14 m esi; rari sono qu·elli ohe sie me dèlle ric.ercl'le l 'A. concl'uid e che egli nel camminano a 9 m·esi. complesso crede di !POter. affermare che l'infe3) Peso alla nascita. - I bambini del peso dì . zio ne malarica esercit·a un'azione ben poco spic0ata n ei riguardi del normale sviluppo. kg. 3 a 3,500 cammin an o fra gli 11 ed i 14 mesi ; q11e11i IJ)iù grossi camminano pii1 presto; quelli più TONELLI. 1

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• [ ..i\NNO XXXIv·, FASC. 34]

NELLA VITA

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SEZIONE PRATICA

PROFESSIONALE ~

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Laboratori provinciali e comunali di igien e e profilassi.

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presente circolare, e confida nella oculata e vig ile azione delle SS. LL. perchè possa essere .assicurato il regolare funzionamento di qu esto imp ortante r a n10 di servizio. Alla circolare sono uniti gli elenchi dell' arreda n1ento e de i presidi per i 1.aboratori su dd etti . 1

Il Ministero dell' l11terno -- Direzione Generale di Sanità pubblica - 11.a indirizzato ai Signori Prefetti del Regno la seguente circolare: L'art. 23 del Regolamento per i laboratori provinciali e comunali di igiene e di profilassi , approvato ool R. D ecr eto 16 gennaio 1927, n. 155, pubblicato n ella Gazzetta ufficiale del 22 febbraio detto an110, demanda ad apposite istruzioni, che debbono esser e impartite dalla Direzion e Generale d ella ... anità Pubblica di questo )iinist ero, la specificazione della suppellettile tecni<:a della, qualE.' debbono e~ ere costanteme11te prl)vvisti i laboratori di igiene e cli p rofila&Si e le loro sezio11i di stacca te. Tn conformità <lelle disposizioni del citato articolo si sono predisp<>sti gli uniti elenchi nei quali vengono indicati singolarmente gli appa.recchi, ed in genere la suppellettile tecnica, ivi e:oID1Preso anche il mobilio di cui debbono essere i1ecessariamente foi·niti i laboratori anzidetti . Tali el en chi che, nel loro complesso, sono anche preordin.ati al fine di far conoscer e quale e.leve essere, in atto, la attr ezzatura «tipo » dei laboratori in parola, dovranno essere subito comunicati alle Amministrazioni provinciali e coID\ln.ali interessate, perch è ne abbi.ano norma n ei i1rovvedimenti che dovranno, ora, adottare a sensi degli articoli 5 e 6 del R egio ·decreto 30 dicembre 1923, Jl . 2889. Per quanto si attie11e alla scelta clei locali dei laboratori .~teBSi, La cui idoneità deYe e ·ser e p r eYentivamente accertata dal n1.e<lico i)rovi11ciale, a sensi dell' .art. 22 del Regolame11to a11zidetto, si reputa opportuno di richiamare la p er&onale attenzione d elle SS. LL. sulla necessità, specialmente ove trattasi di nuovo impia1Tto, che il numero degli ambienti sia proporzionato alle esigenze del servizio, per non menomare, in modo assoluto, I.a capacità funzionale dei laboratori stessi destinati a qualsiasi ricerca di oontrollo chimico o batteriologico interessante l'igiene e ]a profilassi delle malattie diffusive e sociali . Detti ambienti, poi, dovr.anno essere convenientemente illuminati ed areatì, ed ubicati in località possibilmente quieta , con abbondante provvista di acqua potabile, con CO·n dotti per lo scarico .d elle .acque immonde, con spigoli a sagoma curva e con t iraggi per la eliminazione dei gas e dei vapori che vi si svolgono. Inoltre, almeno uno dei detti ambienti, dov rà essere adatto per· la conservazione e l'uso degli strumenti di 1

\)r e~1s1one .

E superfluo .avvertire che il Ministero annette la maggiore importan.z.a .ali' esatta ed integrale ap plicazione delle disposizioni impartite con la

Denuncia delle cause di morte. Il 1\rl inistero dell'Interno comunica ai sigg. Prefetti :

L'I t ituto Centra}<:; di Statistica che presiede, t r a l'altro, .al rile,·a1ue11to dei . dati demografici della popolazione, h a l)Otuto rilevare, -attraverso l 'esame delle cc sche de nomi11ative » redatte per ogni persona. defunta, ch e ad esso pervengono direttamente dai Comuni, che non sempre, dalle dette scl1ede, !>UÒ des umersi in modo p·r eciso la inal.a.ttia, che ha deter1ninato il decesso. Si è osservato che spesso la indicazione della causa di morte, anzich è riferirsi al p1·ocesso m orboso fondamentale, si lim ita ad indicare q u alch~ si11to1no (ad e&en1pio co11vulsioni) oppu.re la c·at1sa ultima (paralis i cardiaca, en1ottisi, emorragia, ecc.). Questa scars a i1uporta11za che talora viene data cl ai medici curanti e da quelli addetti al servizio 11ecroocopico, alla denuncia delle cause di morte, a.Iter a e non r ende esatta P \!ornpleta la conoscenza del fenomeno della mortalità; conoscenza questa indispensabile, oltre che per i fini pu ra1ne nte statistici, a n ch e p er concretare i provved1n1enti di ordine sanitario e soci,ale, e per indirizzare le p1X>'\rvidenze statali a]l' alta finalità della tutela della pubblica salute. t\d eli1ninare l'inconveniente lan1entato, ritiensi necessario che le SS. LL. ricl1iamino i sanitari t l1tti all.a com1)leta valutazio11e de i fini della (( ch eda )) conte11ente il certificato di morte e cl<'lla responsabilità che essi .a ssumono con la c11l111ciazio11e delle - cause di morte. Ed affinchè gl i Ufficiali sa11itari possano essere i11 gr.ado di controllare tale servizio, oltre ad assicurare l a ina.ggiore diligenza possibile nell'accerta1nento della causa di inorte da parte dei Jnedici i1ecroscopi , si appalssa necessario sia subito disposto dalle S . LL. che l'Ufficio dello Stato Ci vile comunichi .all'Ufficiale Sanitario o n.1 l111 Sanitario da. questo delegato, le « schede non1in.ative di n1orte n per u11 preventivo esame. Questo Minister o s i rende conto delle difficoltà di organizzare un efficace con t rollo - perobè la i J1·di0aiZione delle ca.use dj mo·r te è rin1eesa aJla. scienza e C'IOscienz.a del Medico :d ichiarante ma d' .altra narte co11fida n ella valida co.Jlabora' zion e dei Sanitari tutti e n elle sollecitudini degli lTffi.ci Sanitari Provinciali e Comu11aJi, a:ffinchè le statistiche delle cause di i11orte, di tanto interesse per la Sanità Pubblica, p ossano, con ogni maggiore esattezza, rispecchiare lo stato sanitario del P aese. E le SS . . LL. ' 'ogliano, in ogni caso, provvedere a cciò a qualsiasi e\entuale ;nadHm-


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11. l':.:L! CI i:'\ICO

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pie11za, in qt1esta delicata n1ateria, s ia posto senz'altro immediato rip.n:ro. Pe.r ottemperare praticame11te .a quanto richiede il MinisteTo dell ' Interno credo opport.a~o disporre q11anto segue: Gli U:fficia1i dello Stato Civile trasmetteranuo tutte le «schede nominative di n1orte » all' (' fficiale Sanitario del Comune, il quale esa.inin'i~rà dett'e scheéle allo &copo di accertare se esse . co.r rispo11dano pienamente 1alle prescrizioni della. ir1dicazione precisa del « processo morboso » fr,ndaIl}.entale causa della 1norte, pro1nuovendo in c.flso rontra rio le o•p portune rettificazioni. F. evidente che , nei Comuni 11ei quali l'ul1ico Sanitario residente è anche Ufficiale Sanitario, deve egli stooso · curare la esatta compilaz1011e ,dell.a scheda..

L . 7050 e c.-v. ; età lim. 35 a.; 4 a. di laurea (o assiste11ti da u11 biennio o sc.aduti da non oltre un quadrie11nio); tassa L. 50; se.ad. ore 16 del 5 sE::tt. ; ~ery. entro 15 gg. ; i1om. e eonfer1na biennali.

GROSSETO. - Per Batignano; sciad . ore 17 àel 31 ag.; tassa L. 50 alla Tesoreria con1. ; L. 10,000 o 5 qua.clr. dee. oltre L. 1000 indenn. complem. e <:.-V. MILANO. l stitu,ti Ospedalieri. - Dirige11te l' Ambulatorio Comt1nale curativo antituberc. per bambini delle scuole e per i poveri; L. 6000 ; 3 ore di serv. gior11al. escluse le domeniche; aumenti; non diritto a stabilità. Scad. ore 16 del 31 agosto. Tassa L. 50. Età mass . 40 a. Serv. entro 15 gg. Ri volgersi Protocollo (via Ospedale 5). MONTAGGIO (Genova) . - - Scad. 1° sett.; L. 9600 e 10 bienni, oltre L. 500 uff. san., L. 300 bicicl.

CONCORSI . POSTI VACANTI.

ARZANA (Nuoro) . - A tutto 30 ag. ; tassa L . 50; serv. entro 15 gg.; L. 9000 per 1000 pov., addizion. L . 5; per uff. san. L . 500 ; indenn. c.-v. in L. 14-00 soggetta .a riduzioni. BARJ. - I spettore s an1t.a.rio, due J)<.>Sti; titoli ed esami ; L. 13,700 a11n1ent. a 16,000 dopo 12 anni di ser,r.; L. 3500 serv. att.; c.-v. Due condotte; titoli ed esami'; L. 9500 aument. a 11,600 dopo 10 anni di ser,-. ; L. 2100 serv . .att. ; C. - V·

Per i qt1.attro co11c-0r si: se.ad. 15 sett.; esami a egreteria Gene4.5 giorni dalla sça d. Rivolge r si rale d el Con1u11e. BARI. R· Prefetti1.ra. - l Tff. san . di Monop-0li; a.b . 25,195 ; L. 14,000 au1ne11tabili a 16,800 per effetto di 2 qt1adrienni; divieto libero e serc. tra11ne eons11lenzo , ohbligo eventu.ali funzioni med. di p-0rt-0; t itoli ed esan1i; ~tà lim. 45 a . ; docum. usuali. Scad. ore 1.-t del 31 agos Lo . Cl1iedere .an· nunzio alla }{,. Prefettura. BRr&NzA (Pot enza) . - Scad. 30 sett.; L. 6000 (sic) , oltre L1. 1000 se uff. sa11. ; 6 quadrie11ni dodicesimo. CALCIO (B ergll·nio). -

Se.ad. 30 ag.; v. fase. 32.

CARRARA. Congreaa~ione di Car1t.1 . Medico primario e chirurgo primario del Civ. Ospedale; al 31 ag.; v. fase. 29.

l\!IoNTICHIARI (Brescia). - 1° reparto ; ab. 3500; iscritti 700; L. 9000 e 6 quinq. dee.; L. 3000 carrozza o a utomob.; L. 300 Spedale; c.-\.; L. 10 per ogui visita necroscopica di agiati; assicur. Se.ad. 30 sett. T.assa L. 50. '\Terrà tenuto co11to s pec. dei dopu1n. di chirur·g ia. Certificati a 3 mesi. MoscIANO S. ANGELO (Teramo). ,·edi fa.se. 32.

S cad. 31 .ag.;

NoYARA. P er Lun1ellogno; L. 000 per 400 pov. ; 10 bien11i ventes. ; e.-v.; L. 3500 tTaS1p. ; L. 150 ambul.; L. 150 arm. fa.r. ; addizionale L. 1000 ogni ·5 00 poveri o frazione oltr e i 400; scad. 25 .ag.; età Jin1. 35 (40) .a.; tassa L . 50 alla T esoreria ( jom. (Banca Popolare di Novara); serv izio n -011 oltre il 1° genn . PORDENONE (Udine). Osp edale Civile. - Primario di cl1irurgia; l ·. 5000, c;.-v., 4 quadrie11ni , percentt1.ale introiti ope1-.azio11i ; tass.a 1,. 50. Sca.d. 31 0g. PRECI (Per11t(1iu). - Scad. 31 ag.; L. 9000 e 3 qui11q. dee. , L. 2100 serv. attivo, L. 4000 cayaJc., c.-v. Età lim. 40 .a , 'rassa L. 50. RoccA PIA (Aquila). - Scad. 31 ag.; L. 10,500 o qninquen11i, oltre L. 500 uff. san. , L. 200 arn1. farn1. ; alloggio gratuito. Pio I stituto di S. Spirito ed Ospedali · Riuniti. - 11 assistenti; doc111n. alla. Segreteria generale entro le ore 16 del ~l ag.; età lin1. 30 .a. i tas.sa L. 50; chiedere annunzio. Stip. L. 4500 (sic) • e c.-v. · RoMA .

SASSARI. R. Pref ettitra . - A tutto il 15 setti. · uff. sanit. <li La Maddalena; v. fase. 32. CASTF.LVETRO (llf'odena). - Scad. 30 ag.; 2° reScad. 15 sett. ; uff. san. p er Pattada; tassa parto; L. 8500, oltre L . 2500 trasp. (cavallo, auto- . L. 60.20 (ca.rt<>l.-Y . 1r.te ·tata a.l Pre fptto) ; !:lo1riande mob . o motocicl.). · e documenti .all' Ufficio sanitario. CASTIGLIONE DE I GENOYl\SI (Salerno) . - ; Scad. 23 ScORDL.\ (Catania) . - Al 31 ag. ; L. 8000 e 4 . . sett.; L. 7000 e 4 qua dr. dee. , addizio.11. L. 5 per '}U1nquenn1. iscritti oltre il quinto d ella po!)ol.az. ; L. 500 &e SENOSF.CCHIA (T rieste) . -· Al 15 sett.; Y. fase. 39. uff. ·a11. Tassa L . 50 .15 . FIRENZE. R· .4.'rcispedale di S . JI. Nuova · e Stabilin1 . R i1tniti . - Aiuto medico; titoli ed esami;

SoR1No (G rosset o). - :~· ( 1011cl ; 1.J. 10,500 e qunclrieJtni dee. ; assegno temporaneo L. 800 coniuga-


( ..\~~O XXXI\!, FASC. 34]

SEZlONE PRATICA

ti, L. 300 celibi; ~ 1000 ca\a.lcat. (sflnza obbligo di te11ere il cavall~. Scad. 20 , sett. ToRRIOE (Frosinon.e). 2a condotta; L 9500; ab. 6000 c.; 6 km. dal capol. ; ospedale; farmacia. Stato di fam. Scad. 15 sett. Tassa L. 50.15. Docum. non anteriori al 1° a.g. Ohiedere annunzio. uArBERTIDE ( J>erugia). Scad. 31 agosto; vedi fase. 32. VENEZIA. Ospedale Civile. Chirurgo primario; scad. 10 sett. ; vedi fase. 32. VITTORIA (Ragusa.). --:- A tutto 31 ag.; per Scoglitti ; L . 11,000 e 4 quadrienni dee.; tassa L. 50. CONOORSI

A

La Co1n111iissione aggiu<lic.atl'ice, a parità di condizioni, terrà conto della tesi di laurea in tema di stomatologia, dei servizi militari di guerra e di eventuali titoli e ineriti · spooiali dei concorrenti. L'importo della borsa verrà corrisposto in rate· bi1nestrali .anticipate, detratte le tasse della scuola.. La seconda ai1nualità verrà corrisposta soltanto se l'allievo abbia tenuto buona condotta, abbia superato gli esami finali di pro·f itto del primo anno e si sia inscritto al seoondo. Qualora la Borsa. per ql1a !si.a si motivo non venisse aggiudicata, il concorso sarà ri1nandato all'anno successivo.

PRE::\1 TO .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

R. Istituto 1·e11eto di Hcienze, L ettere ed Arti .

z) remio

di F ondazio1ie Balbi-11alier di L. 6000 all'italiano «che avrà fatto progredire nel biennio 1925-1926 le scienze nlediche e chirurgiche~ sia colla inve11zion<: d1 qu.alohe istrumento o di qualche ritrovato, ch e valga a lenire le uma11e sofferbnZ€, s1a puhblicando qt1alche opera ùi sonJmo pregio». Il premio è per Cl ncorso. No11 può essere conferito ai niembri del R. I stituto \ "'eneto. Scadenza 31 dicembre 192i.

I

Il prof. G. v . Bergmann, ora a Francoforte, è ·tato chiamato alla direzione della Clinica medica di Berlino, lasciata vacante da.l 1·itiro del prof . 14.,riedrich J\.raus . . Quale s uccessore di v. Bergmann è stato cl1iamato da Halle a. S. il prof. Franz. ,~ olhard.

1

Premi d·i. Fondazion e Arig elo ll in,ich. Con· <-orso pel tr1onnio 19(~5-1927 sul tema. . « Influe11.z.a delle glandole endoc1;ine nell' e-roluzione j 4;>i rumori sperimentali ». Il premio è di L. 9000. c·adenza 31 di~mbre 1927. Concorso pel _triennio 192-1-1926 sul tema: u Contributo nel campo della chirurgia del sistema nervoso». Il premio è di L . 20,000. e.ad. 31 dicembre 1929. .i\ questi due concorsi no11 possono partecipare che italiani, e vi sono amn1essi pure i soci e<>rrispondent~ del R. J, tituto. Bon'3E

DI sT·un10.

Borsa di studio

1c

A. Pipern,o ».

E aperto iJJ concorso alla borsa di studio « A. Pipe1·no » di L. 20,000 destinata ad .a.iutare un giovane medico <li oond izio·n i economiche disagiate, che intenda seguire il oorso bienn.a.le 1927-28 di specializzazione in odontoiatria e protesi dent..aria presso la R . Scuola di ~iilano. I concorrenti debbono ~re cittadini italiani di condizione economica disagiata, non residenti a. Mi1ano, laureati in medicina e chirurgia da non oltre due anni. Devono aver riportato negli esami universitari una medi.a non inferiore a.i 24 trentesimi. Devono impegnarsi di non esercitare la specialità se non a diploma di specialista cons·e guito. Se i1on ha11no a.incor.a sostenuto l'esame di Stato, per l'abilitazione iall' esercizio della medicin.a , devono' superarlo entro il biennio prima di dare l'esame di specialista. Docu111 enti del concorso e titoli assieme alla domanda. in carta &e111p1ice, a] Presidente d ella Federazion'e Stomatologica Italiana dott. Spiro Di Me11to , via D'Azeglio 3.J., &log11a, non piìt tardi del .30 Eetten1bre p. r. 1

La dottoressa ~lari.a 'feresa de Ga11dino, di origin e it.aliana, b.a vinto per concorso la cattedra di clinica ostetrica. presso l'Università di Buenos A.ires, inaugurando c-osì la serie delle professo1esse u11i,ersita~ie dell -~rgentin a.

NOSTRE CORRISPONDENZE. T' enezta ..

Onoranze al p1·of. G. Velo .

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Il 13 luglio all'O~pedale civile di Venezia ven-· nero dal Cons1g,J i" d' .an1n11nistra.zione: e dai San ita.ri dell'Ospedale e della città rese solenni onoranze a.1 chirurgo prof. Giovan11i Velo che per ragioni di salute e di età aveva rassegnate ledin1issioni dal posto di primario che occupava da oltre un trentenniò C<U.l grande (!Ompetenza e valore dopo essere stato l)er sei anni aiuto alla. Clinica di P ado,-a diretta. dall 'illustre prof. Edoardo Bassi11i. Primo a porgergli il saluto fu il presidente. dell'Ospedale dott. Spandri manifestando il ram-· n1arico dell'Ist.i tuto e della città per ]a decis:i one· presa dal prof. '1T elo di_ ritirarsi da, quella divisione chirurgica che co11 l'op era e con l' ingegn& a,·ev,a illustrato. 1Seguì il iprof. Giordano per fare al eollega e l .amico 1' .augurio che · dalla vita. della campagna possa trarre giovamento alla ~a. salute e godere lungan1ente e bene del meritatoripooo. Il dott. Peppi porse il saluto a 11on1e de-. gli assistenti . Per ultin10 il prof. \Telo con vi va c.ommozi'1)neringra.ziò tutti dell'3. dim·o trazione di affetto e, di stima tributatagli. . Gli venn.e fatto on1aggio di un elega11te va.s-~B · d .argento offerto dalla .i\.n1mi11istrazione ospedaliera e di un ricco "Vaso d'argen to d0110 del Corpo._ a nit.a.rio de1 1'0 speda1e . .A.. D. 1

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. 1i36

IL POLlCLJ N1CO

gJ:esso. Alla <::erimonia assistev-an.o il ministro degli interni datt. Tamborini, l'.ambasci.atore ~ il La Scaela Su.periore ·di Malariologia. eonsole d ' Italia, il rettore dell'Università, il sen. Lustig di Firenze, il prof. Herlitzka di Torino e La scuola funziona in piena efficienza. una densa schie1a di ailtre personalità. Parlal'ono AH e due sezioni sono iscritti 88 allievi e molti il prof. M.arotta, il ministro, l'ambasciatore d'Itaaltri 110 avrebbe raccolti se per le esigenze dellta conte Franklin. l'i:n.seg11amento non ' fossero state chiuse le iscriL'Istituto biologioo arg'Sntino è opera italiana, Jtio:ni pocl1i gior11i dopo l' inizio dei corsi. sorto per la tenace volontà del prof. Silvio Dessy; Degli 88 allievi, 58 appart€ngono alla sezione il persoD;ale direttivo ne è quasi tutto italiano. 1nedica, 30 alla sezione eco·nomica, cioè degli inL'Istituto, per merito del Dessy, si è efficacemente gegneri 1ed agr.à.ri. Diçiotto allievi esteri, dei adoper.a to a intensificare' i .r·apporti ooltw·.ali e .quali 7 argentini, 5 columbiani~ 3 venezuelani, 3 scientifici t1·a l'ltal~a e l'Argentina; a titolo di persia11i, attestano con quanto interesse .anche le esempio, ha fondat.o delle borse di studio, ial nome lonta ne i1azioni seguano gli _atti .del nostro Go- del Lustig, per medici .argentini che intendano ve1·no. perfezionarsi in Italia. Nel campo politi<X> l'IstiLa grande affluenza di .allievi alLa Scuola Su- tuto ha contribuito a tutte le opere benefiche cu.i periore di Malariologia com.p rova nel modo più è associato il nome d'Itali.a. -chiaro l'interessa1nento che ha d&Stato, e l'azione, I laboratori dell'Istituto, destinati .alla fabbriche effettivamente già svolge, il nuovo Istituto. cazione di sieri, v:accini, prodotti opote.raJpici, si I corsi delle lezioni teoriche sono assiduamente troviano .a Florenc10 Nerela, ad un'or.a,, di treno ·freqt1e11t.ati e si svolgono secondo i programmi da.Ila capit..'lle. Sono grandiosi: contano centinaia prestabiliti: docenti e disce1rti mettono ogni im- d'impiegati, molti edifi~i e abbondantissimo mapegno ad insegnare e ad apprendere. · teriale .animiaJe. Pu<> affermarsi che l'Istituto bioLe escursioni i1ell' Agro Romano e nelle P.aludi . logico. ai~~entino· è s~nza .rivali al mondo, per ::Ponti11e lianno suscitato il massi1no interesse. Ogni grand1os1ta e rioohezza . .aJl1e,~o l1a potllto co11statare con . quanta perspiL'Istituto pubblica anche un'importante rivista. -cacia e con quanta tenacia si lotti contro gli elementi avyersi e oontro la malari.a che insidia La * ** Yita dei lavoratori. I dirige nti dei Con.s.orzi delle bonifiche di PiIl giorno -successivo all'i11augurazio·n e del nuovo scinara e delle Paludi Pontine hanno concesso edifizio, il prof. Herlitzka ha inaugurato il salotur.to il Joro interessa.mento e la migliore ospine delle conferenze. talità agli allievi della Scuol.a. · No11 1neno istruttive furono le visite, sotto ]a Congresso nazionale di medicina interna. sagace guida del dott. Escalar, ad .alcune scuole Il Congresso di Medicina Interna conteropor.ae a.cl .alcu11e delle 50 &tazioni sanitarie dell'Agro Ron1a110 cl1e l' ufficio di Igiene del Governatorato neo al Congresso di Chirurgia avrà sede nella grar1de aula del nuovo Istituto di Anatomia Umadi R.ou1a, diretto dal prof. P•ecori , ha dislocato na presso il nuovo Grande Ospedale Maggio.r e. nei cli11torni 1della Capitale ed ha munite di ogni mezzo per fare, con solid.a e ·ia.rmonic.a direttiva., Quest'anno per accordi presi dall'on. prof. Gabbi, coi Direttori G~nerali di Sanità del R. Eser~ito llna. ì)l'oficl1a lotta ~ntimalarica. La Scuola di ' ' della R. Marina e .dell'Uffici<l Sanitario AeronauJ\fala1·iologi.a di Nettuno ha · pure ospitato per tico e .d ella Scuola Coloniale della R. Università due gior11i gli allievi che dall'illustre prof. Gosio di Bologna, sentito il parere del presidente della ha11110 l)Otnto apprendere l'o,r gan'i zzazione fatta Società sen. Mar agli ano e del segretario gen, prof. dalla direzione generale dell.a Sanità Pubblica Ascoli, vi sarà anche una Sezione di Medicina miper la lotta oontro la malaria e i metodi e ]e litare e coloniale che terrà le s ue sedute nell'anfi- . opere più efficaci nella piccola bonifica. teatro di Clinica Medica (Grande Ospedale MagIn <JUeste: C'S CTirsioni , completat.€ d.a visite ai giore). ::e già preannunziata una conferenza sopra po ti sanitari della Ci·oce Rossa Italiana, all' A.silo di g·r ande interesse: << L'aviazione sania.11ti1na]arico M.archiafaya ecc., gli .allievi si sono un tema • p erfetia1nente resi edotti dell'organizzazione e del- ta.r ia in I tali.a. » I temi del Congresso di Medicina Interna sQno: l'attività ohe quotidianamente svolge sotto., le direttive del Governo Nazio11ale, la nu~va Italia. 1) «Malattie di crescenza» : relatore, prof. N. Mentre l'insegnamento teorico e pratico prose.i\ Pende; 2) « La stitichezza abituale » (in comune gue, si st.ann.o preparando interessantissime escur- colla Società Italiana di Chirurgi.a): relat.-Ore della parte medie~,, prof. Francesco Schiassi (Ravenna); sioni in' Calabria e nell'Alta I tali a p~r. oomple3) « Le diatesi emor1·agiche », rivista; . relatore, tarP i l vn to prog·ra1nma di insegnamento. prof. Giovanni di Guglielmo. L',i naugt1razione del Congresso .a vvClrrà al matL'Istituto biologico argentino. tino del giorno 18 ottobre nell'aula Magna della Il 9 agostéi , sono stati solennemente i11augu1·ati R. Università. Qui sarà anche tenuta la relazione i 11u o v i. locali dt li'Istitut-0 biolo<Y1CO araent.ino a in comuue co11a S-0cietà di Chirurgia h , :Buen06 Aires . Tanto i soci come coloro che intendono parte'i tr.atta di un i1nponente edifizio ·a l1ndici piacipare al Congresso sono vivamente pregati di »1, ch e sor ge nella ce11tralissiu1a pinzz.a del l !on- &cri vere al segretario del Com itato prof. P onti-

NOTIZIE DIVERSE.

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(ANNO XXXIV, FASC. 34-1,

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(.~N~O

XXXIV, FASC. 34]

SEZIONE PRATlCA

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· caccia Luigi (Clinica lVIedica · Ospedale 1\-laggio&oterapica dell' Assacia.z~one medica italiana di re - P arma) assicurando del loro intertento ed idrologia, climatologiia e terapia fisica. invia11do la tassa di iscrizione al Congresso in lire Tutti i medici ohe si occupano di cure climatio0quaranta. marine sono invitati a questo importante conveA Parma non sono numerosi gli alberghi e sarà. gno i1el qUia.le si tmtterainno qt1estioni del n1a&Simo necessario ricorrere agli ·alloggi privatj od agli interesse. alberghi della celebre stazione di Sa)somaggiore, Nei giorni 13-14 s a.y anno tenute letture su qus·è perciò necessario che tutti coloro che intendono st ioni talassoterapicl1e da dotti cultori della mar di partecipare al C<Jngresso per 1a Medicina, manteria. - <lino la loro .adesione al segretario prof. Pontic~cLa Compagnia ItaJ:i,a.n a Grandi Alberghi con. eia non più tardi del 30 agosto. cederà ai si~g . congressisti speciali facilitazioni. Tra breve sarà data notizia delle facilitazioni ,Ribassi ferroviairi. ferroviarie e delle feste che i Comitati Ordinatori Si prega di inviare l'iscrizione con sollecitudine a l prof. Giulio Ceresole, Ospedale Civile, ,. enezia. dei vari Congressi d'accordo colle autorità locali avtanno stabilito.

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Convegno idrologico. .

. ·Congresso nazionale di chirurgia.

Il Congresso della Società Italiana di Chirurgia avrà luogo quest'anno a Parma ~ontemporaneia­ mente a quello della Società di Medicina lnterna nei giorni 18-19-20 e 21 ottobre, sott-0 ]a pre.sidenza. del prof. A. Ferrari, direttore di quella Clinica chirurgica. I temi di rewione sono: cc La valutazione del I.a resistenza dell'oper.ando e i mezzi per diminuire il rischio operatorio»: relatori i proff. Fasi ani (Padova.), Torraca (Motlena); e u 1-'a stit.ichezza .abituale »: relato.re il prof. Spangaro (Verona): questo tema è com une colla Società di Medicina. Nei gìorni 21 e 22 ottobre .avrà. pure luogo in Parma il Congress0 della Società Italiana di Urologia, sotto la presidenza del prof. Ales.sandri. Tema di relazione è « Tecn.ica, indicazioni e limiti d ella eist<>grafia u: relat-Ore il dott . ' riget di i\i[i1ano· .. 1

Esposizione 1anitaria di Parma. Parma sarà dal 18 al 24 ottobre sede di cinque c~ongressi : Medicina, Chirurgia, Ot<>rinolaringoia tria, Urologia e Medicina del Lavoro. Il giorno l't i memb.ri del Congresso intern.a.zionale di Idrologia medica saranno .a P.arma per visitarvi il i1uovo grande Ospedale e gli Istituti Universitari. In apposite sale vicine 18.11' aul.a dove si terranno i Congressi, verrà .allestita u~ Esposizione di libri , strumenti per esami clinici, chimica, microscopia e batteriologia clinioa, specialità medicinali, acque minerali, fotografie di stazioni termali, di luoghi di cura, ecc. V.i sairà una sezione speciale di Medicin,a milit..are e coloniale e accanto all'.anfiteatro della Clinica Medica dove sarà tenuta, delle stanze disponibili per strumenti, apparecchi di psico-fisiologia, modelli di · aero..ambulanze, ecc. Per informazioni rivolgersi al prof. Umberto Gabbi, direttore della R. Clinica Medica, presidente del Comitato, o al segretario del Congresso di medicina interna prof. Luigi Pontica cci a. R . Clinic}l medica (Ospedale Maggiore), Parma . J

Associazione Medica Italiana di idrologia, clima tologia e terapia ftsica. Nei giorni 10-11 settembre .avrà luogo al 'Lido di Venezia la prima riunione della Sezione talas-

Sotto la presidenza dell' on. Gabbi, presidente della Società idrologica · internazionale, e con l'int er \·ent-0 di numerose versonalità italiane e stran iere, ha avut-0 luogo a Bag11i di Sa11 Giulianò, il 6 agosto, lo s'ro]gin1ento del convegno idrologie.o naziç>nale. <Jon l' o<'~.sione è stato festeggiato 1'80° compleanno del p1·of. Domenico Barduzzi, decano degli studiosi di idroh)gia in It.alia e pioniere della iuodern.a crenoterapia e della. storia dcll·a medicina. Avevano inviato le loro adesioni il Mi11istro della pubblica istruzione, on. Fedele, v.ari Sottosegret ari di Stato, rettori e professori nonchè i rappresentanti delJe A n1basciate di Ger1nania, Inghilterr.3' e delle Università di Parigi, Varsavia, Cambridge e Copenaghen. Sono stati pronunziati vari disoorsi illustranti l' attività del prof. Barduzzi al quale sono state offerte due medaglie d'oro ed una artisti0a perg.a1nena. B stato infine invia.to t111 telegramma di 01naggio all' on. l\1:ussolini . '

Congresso Internazionale di Navigazione Aerea - Sezione Medica. ~1 utti

i signori medici che desiderano prender parte attiva alla Sezione :i\1edica del IV Congresso f 11ternazionale di Navigazione Aerea, phe avrà luogo in Roma dal 24 a] ;~O settembre pot,ranno rivolgersi: per l'Italia direttamente alla segreteria generale del Congresso in Roma, via del~ l\IIercede 9, maggiore Pier Francesco Bittossi ; per l'Estero .alla rispettiT"a Ambasciat.a o L egazio11eSi i1utre fiducia che il concorso di tutti gli studiosi di discipline inerenti a,i problemi della psicofisiologia dell'uomo in vòlo ed a quelli di assistenw. e vigilanza al personale navigante, sarà rispondente .alla importan:ba che sempre più v a acquistando questa branca della tnedieina. Le comunica~ioni · dovranno essere inviate .alla. Segr.eteria generale entro il 15 settem·b re .

IV Congresso internazionale di Limnologia. Si a.du11erà, sotto l'alto paitronait.o cl.et R e, a Roma, N.apoli, Milano e Perugia , . da. ] l & s-ett elll;bre al 3 otwbre ; sono o.rgan1zzate nu1t1croseescursioni ; vi sarà anne&.Sa una :\f osinra . Tra. le com11ni«azioni a nnu11zi nt 0 11iolte interessa110 la biologia ed .ale'Titte }"igien e· ~teetil.1·ca per

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I

12as'

( .t\NNO XXXI\., F -~SC. 34]

IL POLICLINICO

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lo studio e l >allevamento delle larve di anofeli, par.assiti dei p esci lacust1·i, ecc.). L a segr eteria ha. sede presso il R. Laboratorio Cent1iale di Idrologia, piazza Borghese 91, Roma (9) .

La lotta antimalarica della Croce Rossa in Sar· degna. La Croce R-0ssa I t alia11a, i)ei·seguendo l' opera \

su a nobilissima nella lotta antim.al arica, ha manùato in questi giorni una speciale missio·n e sanitaria nelle c.amp agne di Nuoro- La Missione, che, sotropoota alle dipendenze del Co,m.missario per La, Sairdegna, Col. Marchiafava, è <liretta dal Cap. M edico Bonfigli ed è formata da due medici, una .assistente sanitaria e quattro infermieri, olt1·e ad un automezzo e a t1n.a larga dotazione di medicina.l i , n1edicature ed altri mezzi di ·assisten za. • Le .autorità e la popolazione hanno rice\·u to con fede ed entusiasmo la provvidenziale missione della Croce Rossa Italiana , ben comprendendo l'alto spirito umano e patriottico che l'aveva condotta ed il Prefetto di Nuoro oosì ha espresso l.n. g,r atitudine sua e della provincia: R. Commissario Croce Rossa - Roma. (( Missione qui giunta col Col. Marchiafava trova ambiente dove oper.a. s anitari.a e infermieri &SSUrgerà altissima significazione oltre che risponde1·e urgentissimi bisogni. Alla benernerit~ T'a]orosa Crocerossa grazie e riconoscenza. Prefetto:, D1NALE ». 1

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Corsi di perfezioname1tto. Pre&SO la Clinica di dermatologia e s ifilografia.

d el1a F.aooltà medica di Parigi, sotto la dilezione del prof. JeanselmP-, .avr.anno luogo i seguenti corsi di perfeziona.mento: di dermatologia dal 3 al 28 ottobre, di venereologia da:} 31 ottobre al 25 nove111bre, di terapi.a der.n w.to-venereologica dal 28 novembre al 20 .dicembre, di tecnica di laboratorio n ello stesso periodo. Tassa. per ogni corso F .r s. 250. Per le iscrizioni rivolgersi al cc Seoréta..riat de la Faculté de Médecine », rue de l ' Eoole de Médecine ; p er informa.zioni .al Dr. Bournier, H&pital Saint-Louis, 40, rue Bichat, Pa.r is (Xe). '

Corsi delle maestre rurali. Nella sede d ella 8-0uoJ.a Convitto della Croce R.os.sa Italiana in R<>n1a (piazza Sas.c;a,ri.), S. A. R . la Duchessa cl' Aosta ha presenziato l ' inaugura, zio·n e dei coi-si di perf~iouam ento delle maestre delle scuole per i contadini, ch e si svolgono nella sede. stessa. 9ueste giovi11ette compiranno la 101·0 missio11e in centri privi di . qualunque conforto, , spesso tormenta.ti dalle n1alattie e dall'ignoranza. ~~ ricevono lezioni integrat ive di igiene, dida.ttica e altre materie.

I due Maestri, raggiunti da.i limiti di età ma anco•ra giovanili di pensiero, hanno ricusato, ~in­ gr.a.ziando, le oonsuete Qnoranze, che allie·T'i , ammiratori ed .a1nici intendevano loro t-ributare. Hanno accettato in vect:> un banchetto offerto loto dai colleghi, in uno stabilimento balneare del Lido di Ca.tani.a . . Disse affettuose ed .alte paro•l e di saluto e d ;.augurio il prof. Oi ::\lattei, che presentò poi, in noine della Faco.l tà, a ciascuno dei colleghi, l~ !la. medaglia, d'oro, in ricordo d,e gli ~: nni vissuti insieme, legati d.a vin.ooli di stira.a e di affetto.

Assistenza sanitaria nei paesi inondati d'America. Il 5 giugno si tenne a New Orleans llna conferenza sanitaria per stabilire le niisu.r e sanitaa:ie da .attuare nei sette Sta.t i oolpiti dall'inondazione. F11 deciso di creare dei centri sa.n itari bene organizza.t i e una stazione &H nitaria da eanipo. (~1.testa azione verrà sussidiata dalla FederazioHe: dai singoli Sta.ti, dalla Fon<l.aZAione Rockefeller e dalla Croce Rossa, Americana. La. Croce Rossa Americana ha prestato. oper.a p1rez1osa. Sono stati impieg.ati g randi quantitativi di Y.a;ccini ·antitifici; si è proceduto alla depu1·.azione delle .acque destinate per uso potabile, alla distruzione di carcasse, .a.lla disinfestione di r.a~colte idriche in cui si sviluppavano zanzare ecc., nonchè all' assistenza sanitaria. • I medici del po.c;to, a giudizio generale, si sono comportati in m odo ia.mmirevole, prodigandosi nel1'.assistenza, mailgrado i danni da essi risentiti alle loro proprietà. La loro opera è stata C'Qadiuvata e rafforzata da ispettori, da staziòni sanitarie ~. 1

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Ospedale per cancerosi a 'Boston. Il 21 giugno venne in.augurato il « Poudville Hospital », a No1·folk, a 30 miglia da Boston: è un riadattamento f.a,tto a .spese dello Sta.t-0 di Massachusetts, di un re1»arto dell'Ospedale Statale per mialattie mentali. Risulta di 8 padiglioni con 95 letti ; è fornito di installazioni chirurgiche e radiologiche perfette; è posto sotto la direzio11e del dott . L. A. J ones.

Incremento di otolaringologi In America. L' « American Board of Otolaringology n ha rilascia.t o 119 diplomi, su 142. medici esaminati, in un.a sessione di esami tenuta .a Washington il 16-17 maggio; e 46 diplomi su 52 inedioi esaminati il. 4 giugno .a Spokane. Segretario dell'ufficio è il dott. H.anan W. Loeb) 1402, South Gr~nd Bo.ulevard, St. Louis, Ma, S . U. A.

Pletora di dentisti a Parigi.

Dalla « Semaine dentaire » si ~pprende che dai Resoconti ufficiali della Prefettura di P -0lizia di l profl'. Ughetti e Feletti P,a rigi risultavano al 1° gennaio 19'26 in i1umero lasciano le cattedre .che _p~r tanti ~nni .~urono -· di 1366 gli eser cer.ti regolarro~nte .._odo11toia.tria da essi illustrate presso la Facoltà medica di Cai1ella capitale francese, in confronto di 4583 eserta1nia, .alla quale l1anno conferito decoro e rino- centi medicina e chirur gia: in ragione, cioè, di ma.neza in tutta I talia.. qua.s1 l.ln d~ntista ogni tre n1edici.


1239

SEZJONE PRATICA

I nati in Italia.

Falsi medici.

Seoondo i dati raccolti dall'J.stituto Centrale di Stati ti ca i1ei primi cinque mesi dell'.anno corrente, il 11umero dei 11.ati in Italia è stato di -000 mila. inentre è stato di 535 mila negli stessi mesi del 1926, con una diminuzione quindi di 35 n1ila, ossia di settemila al mese. Questo fatto non ha carattere contingente, ma ha t utto l'aSJJetto di un fenomeno sistematico.

lI T1'ibunale di Bergamo ha condannato a due a11ni e 8 mesi di l'eclusione, di cui un sest-0 oon segregazione cellulare., a L 1000 di multa e L. 100 di .ammenda., al risarcimento dei danni e alle spese tale Alfonso Prespileo da Girgenti, di anni 27, che sotto il nome di dott. Piazza era riu&eito ad ~ccu­ pare il posto di medi00 interinale in div.e rsi paesi della provinc1.a, senza essere provvisto di laurea_ Aveva frequentato solo per due anni la Facoltà medica di Palermo sostenendo gli es~mi di an.atomia . I

Per l'ingrandimento dell'Università di Londra. L 'l1 niTersità di Londr.a 11a acquistato un terreno di 11 .acri, in un posto centrali&Simo, al i1ord del British :Museum (in Bloomsbury). All'acquisto ha co11corso I.a Fondazione Rockefeller. Vi saranno -ele,ati degli edifizi universitari) oggi sparsi in pii1 p11nti della città.

-Ospedale galleggiante incendiato. L'l gi11gno l'O!>pedale galleggiante «Boston» ve11n c cli-..trutto dal fuooo mentre era in cantiere per l' nnnu.ale ripulitura. Era stato in servizio per molti .anni: vi avevano compiuto delle crociere mi~liaia di fancjulli <lebol~, per la cura marina. .Al inome11to del dis.a.stro non ospitava pazienti. 7 ' i erano otto uomini .addetti ai servizi· essi riu. sc1rono a fuggi.re. Il danno è computato' in oltre un milione di lire it. •

"'

** E stato arrestato a Geno,-.a l1avv. Giooepp-e 1\fazzarino, il quale si qualificava pe1· medico allo scopo di avvicinare le giovani donne. Già altre volte egli aveva dimostrato la sua sfrontatez7'a e la sua mancan~ di s crupoli verso le donne. Si erano .i niziati .Contro di lui 1d.ei .procedimenti giudiziari ..

Conda11na di un medico. Il Tr\b~nale correzionale di Bruxelles ha sospeso un medico, per I.a du.r ata di un anno, dall'esercizio professionale e lo ha condannato .a p.a·g are 30,000 franchi, per avere prescritt.o senza necessità ia morfina in modo tale da creare., manten€re e attivare una morfinomania .

Un'altra esposizione artistica medica .

. v. . iene

organizzata a Boston; verrà inaugurata il 1° noYembre nella Biblioteca Medica (Boston Medica] Libr.ary, 8, The FenwayJ Boston, Ma s .) a cu1·a del dott. George H. Monks.

Per migliorare ti trattamento del corpo sanitario militare inglese. Il Governo dell' Inghilterra ha chiesto alla Ua a dei Comuni un credito di 300,000 sterline, pari a :24 milioni di lire it., per miglior.are le condizioni --economiche del oorpo sanitario militare .allo scopo di att1·.arvi medici di va.l·o re, mentre or.a esso ·tende a venire disertato dai migliori elementi. Il rapporto tra le Col\dizioni economiche del •eorpo sanita.rio militare e l'efficienza emerse qu.an<lo, alcuni decenni or sono, fu migliorato in inodo notev-01e il trattamento ai 1nedici militari del SerT"izio Indiano, e ciò ebbe per conseguenza che que.sto oorpo potè fregiarsi di una serie di nomi di fama mondi.a le: LeishmanJ Ro.ss, Bruce ecc. Tra le nuove condizioni fatte al corpo san itario ·n1ilitare sono queste: rioonoscimento del servizio prestato anteriormente ne.gli osp-edalj ._; gratifica·zione di 7000 sterline (:pari a 56,00b ]ire it.) dopo una ferma di sette anni. 1

'Un infermiere donatore dl

san~ue.

L'infermiere Alberto Anselmi, d ell'8° padiglione .al POlliclinioo Umberto I di Roma, ha genero.sa'lllente tlonato per la settima volt.A. il sang11e per ._compiere la trasfusione.

g morto a New York, dopo brevissima malattia . il dott. ANTONIO STELLA, eminente figura nella vita italo-amerioa.na, apootolo e scienziato della imrnigrazio11e. Era .andato in Ameri~a, 26 anni or son·o, entrando subit·o in r.apporto con le migliori classi e con le. più eleva.t e manifesta.z ioni ·del1a vita . americana. Stin1ato professio11ista, appa1·tenev.a al Co·r po 1nedico del Columbus ~ del Manhattan State Hospital. :Nia soprattutto lo commosse e lo appassio11ò il triste spettacolo dei nootri em~granti, \ ere masse di carne umana: strappate dàl suolo della p.atria e gettate nella bolgia infernale dei quartieri congestionati delle grandi metropoli an1ericane. Gente roz~a, ma sana di mente e d.i corpo, che c~ ritorna spesso in pia.tria pon qu,alcbe dollaro, ma che porta al suo paese La sitilide e la tubercolosi . Erano allora i momenti in cui le condizioni dell'igiene e dell'attività industriale -erano ben diverse dall'oggi ed influiv.a110 s inistra111ente sulle 0011dizioni dei nostri emigrati . 'F~ lo Stella, i11- numero.se sue pubblicazioni esp ose i ri sultati delle sue osservazioni e specialme11te in quel suo bel libro: « Some aspects of italian in1miqr.ation in the United States » (d·a noi recens ito ,nel 1924), in cui si rivela uomo di gran enore e -cli grande scienza, sempre .amante del s11.0 paese d'origine, di cui riproduce i più caratteri-;tici e simpatici tipi etnici, lo spettacolo tric;; t e delle inas~e immigranti, dei rifiutati di 1

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[ ANNO XXXIV, FASc. 34)

IL POLICI,INICO

Ellis Island, ecc. ed in cui esa1uina sotto tutti i suoi .aspetti 1a ques~ione della nostra immigrazione sfata11d.o tanti vieti piregiudizi, per cui la ' ritenuta « 11ndesirable », mentre è un apsi era porto di sa11e er~ergie fi_sicbe e psichiche. « Molti dei difetti degli italiani », egli dice, cc ~ono i 1·isultati d1 fattori diYers ~ nel loro passato storico. M·a una rawa cl1e, dopo secoli di op·p ressione, di sfruttamen"Lo e di ripetute inviasioni straniere, non soltanto no•n l1a snat11·r.a:to le su e oair.a.tteristicl1e, ma ~ i è condotta in modo da conservare la su a vigoria fisica e menta1e e può vantare un.a preminenza i11tellettua.le per un periodo di 2000 anni (ricordo . ~enza i)rooede11.ti nella sto1·ia dell'umanità) p uò beT1 da.re .a.ffi<l.amento di. fornire nel futul'o un ben largo contributo fa questo paese (gli Stati Uniti) ed al progresso della ci,Tiltà ». Tali gli elevati sentime11ti ed il ca.I do amore di quest'u omo ch e divenne ben preeto un'.autorità in materi.a di im~:nigrazione, specialmente in l'apporto ai pericoli dell' urbanesimo. E fu consigliere e coadiutore dei Governi 1americani nelle , opere di studio e di preparazione a lla legis1azione sociaùe; fu il primo e più efficiente cc welfare worker » i-taJi.a.110, membro della Co1nmission e degli -aliena ti nello S:tato di N ew York, dell'Accademia -di 1nedici n.a, dell' Ameir ican Statistioail !Associa.tion, fondatore della Società medica ita}i.an a. Ebbe d1a l nostro· Gov:erno l' i11ca.1:ioo di rappresentarlo al VI Congresso internazionaJe della. tubercolosi tenutosi a ' 'r·ashington nel 1921, mentre rappresentò gli Stati Uniti al Congresso internazionale del Con1mereio e del Lavoro tenutosi • a T orino . L'I talia perde in l 11i 11n "\'"ero amioo ed un so-

ste11itore de.i troppo :bistrattati interessi dei 110stri oonnrazionali ; la Scienza perde un profondo.. con O.Sci tore dei problemi dell' emigraDJione. . FILIPPINI.

'i• è spento .a Lodi il prof. GIACOMO DE FRANCISCO, chirurgo pri mario in quell'Ospedale da ben 22 anni. Era n.a.to nel 1872 a Palermo ed ivi Laureato; per un decennio fu assistente nelle Cliniche Qhirurgiche di P·alermo e di Pavi.a e per oltre un anno rimase nella Olinic.a. chirurgica . d i H eidelberg. N el 1924 aprì up.a Casa di s alute, ohe volle inaugurare peneficando i bambini della Infla.nzi.a Abbando11.ata. L a sua v.alentia professionale lQ rese generalmente apprez~to; del s uo .amore per lo .studio fanno fede. numerose· Relazioni. Era dotato di eccezionale bontà d'.animo, zelante, scrupoloso. L ascia un vivissimo rimpianto.

z. H a posto fine ai suoi giorni , .a 73 an_ni, in una e:asa di salute per malattie mentali, il prof. ...i\.NGELO ZUCCARELLI, valente psichiatra, docentepreBSO l' Università di N~poli ove fondò e dir~e­ un gabinetto di antr op ologia cTimi n.ale con annesso un importante Museo. La cattedra er a stata soppre&~a dalla riforma Gentile ; ma recentemente il Governo Nazionale l'aveva ripristinata, in considerazione delle speciali benemerenze dello Zuc-carelli. A. P .

Indice alfabetico per materie. . Alimentazio11e del sano e del Jnalato . Pag. Amministrazione sari.i taria » Arsenobenzoli: tossicità . . 1207, 1227, .Ascesso ossi fluente: diagnosi err.ata. di » .A.Bsistenza igienica sanitaria a i gìov.a1ii )) e ooheda biografica sanitaria Avvelenamento da u11guento mercur iale » Bambino: influenze che ritrurdano }.a ' )) marcia bipe de .. . • )) Bario: morti da sali di - . )) . Bibliografia . )) Blenorragia: i)rofilaSSii nel1a don11Ja Cl1inino·: influenza sul ricambio dei dia)) betici . . Colecistectomia: modificazio11i consecutive delle vie bili.ari » Cuore: .a zione del calcio . » Cuore: sutura » Diuresi : meccanismo ed azione delle acque !minerali » Guerra: evacuazione dei feriti » I n llut?nza : eziologia e prof"!.]assi »

1223 1233 1281 1219 1225 1229 1232 1281 1224 1231 1281 1227

1228 1228

I ttero .da atofan . . Pag. 1230· Luminal sodico "ansa di e1·itrodermie . » 1229 Lupus volgare: cura . . » 1229 :àfalar ia: influeD.2.:a sullo sviluppo fisico » 1232 Nefrite emorragica duTainte una oura )) bismutica . 1280 )) 1229 P elle: distrofia cronica 1229 Peritonep: pseudo.-tubercoli da ossiuridi ) ) )) 1217" P ertosse : vaccinote:naipiia .. . )) 123L Salvarsan: · sintomo d'intolleranza Sifilide: profilassi degli .accidenti da iniezione e ndovenosa d ei prep•a ra.t i )) 1207 arse110benzoli ci )) 1228· Stomaco: sa.roo.ma prin1iti vo Traumatismi cra.nici ; ~equele, tratta)) • 1226. mento .:. . . )) 1227 Tubercolosi: allergia e immunità . 1229 Tumori miali.g ni : teraipi a .- · . )) 1228, Uretere: ca:lcolosi dell'est1·emità: inf. )') 1220· Urina: teoria del1a secrezione )) 122~· Vescica urinaria: varici . ))

1222 1226 1227

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad aatorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pabblicazlone di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma - Sta.b. Tirpo-Lit. Armamd di li. Ooume:r. V. A8C6LI. Red . resp Diritti di proprietà riservati. -

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[ANNO

XXXIV, F ASC. 34]

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.

La diagnosi medico-legale dalla .. nevrosi dei traumatizzati .. l.

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dott. ARf'f01.PO CIAMPGL . . . Docente di medicina le1&.le dei;li Jnfort M Ml a. I1tttuto dt 8todl Superiori la ~reue

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Prof. CARLO BASILE

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ROMOLO RIBOLLA diplom,ato della Marina Merc.ant.ile

'

Medicina Tropicale e Igiene Marinara

Prof. Dott. ARISTIDE RANELLETTI Libero docente di Patologia. del Lavoro nella &. Università. di Roma

MANUALE TEORICO-PRATICO secondo i nu01Vi prog.ra m•rnà. per l'.abi1i·t azi001.e .a medico. di m a.rina ·m er cantile, oon l ettere d.i AUGUSTO MURRI e di ALDO CASTELLANI. . Ecco. oome 6i sono ·0$jpll'el3eii i due scden1ziati ita1ian.i su questo libro del Ribo lla:

Le ·n 1alattie da Lavoro

«Caro Ribolla, ohi è di noi, che chiudendo un libro. << già letto, non abbia rimpianto il tempo perduto nel « leggerlo? 'Ella, o~ro amico, può vivere sicuro che noni

I. Patologla e Cllnlca - Il. Assicurazione

cl sarà uno, ct1e dopo aver ·letto il suo Manuale, non lo riapra per impararci meglio ciò eh.e c'è- dentl"O; « Noi che nascemmo e 'vivemmo sempre qui sul suolo,. « onde venimmo, non ci accorgiamo troppo della nostra · cc ignoranza, ma· ora che gl'ltaliani sembrano voler r i· << cercare le vie d'acqua Che percot"s&ro gJorlosamente· « u·n tempo, il suo Manuale sarà pretioso per tutti loro2 , « e nessuno. lo studierà senza mamtare un grazie d1. « cuore a chi lo ha lavoyato per loro. cc IDI Le mando le mre con-gratu1azioni (( aff.mo collega AUCUSTO MURRI )) , cc cc

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( ..\!~NO

lL POLICLINICO

XXXI\", F ASG. 34]

.Affre · pubblicailonl a disposliione del nostri Sljnori Abbon,afl. .

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Prof. Dott. CIOACCHINO FUMAROLA

Prof.

Docente e primo aiuto nella Olinioa. delle maila.tti• nervoee e ·me!ltaili della , R . Università. di Roma.

Diagnostica delle Malattie dei Sistema nervoso

E>irett. della R. Clinica

Oto-~ino-laringoiaitl"ioa

di Pisa..

Manuale di Oto-Rino-Laringojatria. Volume I. -

Prefazione e due capitoli del P"rof. CIOVANNI MINCAZZINI PARTE GENERALE : un volume in-8 di pag. VIIl..J52, \

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Parte Generale.

Naso e cavità annesse.

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..


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ANNO XXXIV

Roma, 29 Agosto 1927

.Fase. 35

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg .PRATICA REDATTORE CAPO: PR01~ .

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. '

I

Lezioni : D. Ta.d·d ei: Su cli un caso idi sindrome awa-

ren temente u r.i naria .dovuta a oolite cieco-ascendente. Osservazioni cliinìche : A. Car2.tozzolo: Un caso di epitelioma cistieo del pzo.ncreas. Note e contr-ibuti : V. Della Ca.isa: Incostanza della eoeinofìlia 'Delle .affezioni dR echinococco. Sunti e rassegne : SEMEJOTICA : Biaer : Le sindromi dolorose addominali nei bambini. - VASI SANGUIGNI: RaYatult: La. cura delle arteriti obl i1Jerallllti degli .arti. - L'embolia .gaesoea venosa e arteriosa. - Oh . .&badie: Med:ica;menti va.sa-costrittori e vaso-dilatatori. Cenni bibli ografici.

0

0

Medicina sociale : G. Dragot.t i: Lavoro monoit ono, artigiana,to e dopolavoro. Accademie, Società mediche, Co n g r essi : R. Aiccademia di Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. Società •

LEZIONI. 8u di nn caso di sindrome apparentemente urinaria dovuta a colite cieco-ascendente. Prof. DOì\IENICO TADDEI, Direttore 'd ella Clini.ca Chirnrgicu Generale d ella R. Università di Pisa. Lezione iclinica raccolta ùal ·dott. ONOFRIO ANGELELLI , asststen.te. .

I•l caso, che 110 creduto 01Pr>ortuno di presen tarvi stam{l11e, si rtf·ertsce a.id una aifieziotne 1aididomiaale, Slllla quale specialmente in questi ultimi anni è stata ri·chiamata ù. 1attenzione e ohe acquista particolare i.ntere.sse ip erchè ais.sociata rud un altro processo ·m orboso, eh.e ne complica il qu·adro e rende cosi più a~duo il prolblema diagnostico e terapeutico. Vi leggo in nanzi tutto la stor] a clinica : 1

F\'. M., di a. 28, id i Cohl1e Val d',Ellsa, mar it ata.

Ingresso n ell'il stituto il 30 a1prile 1927. La pazien te r iferis·ce che all'età di 12 anni tu <rolpita dia dolori a tipo co.Jico localizzati n ella t ossa tliaca di destra : T emperatur a febbrile (39°) ; Non vomito. In c·apo a poche or e qu esti disturbi sparirono ed è stata sempr e ben e fino a 6 an11i

'

Med iicc-Chi rurgica di Pa;dova.. - A.ccadem·i a Medi.ooFieica Fiorentina. - Acc~..decrnia Pugliese di Scienze. - Società Medico-Ohiru.rgioa di Alessandria. Appunti p\er il medico prf:tico : CASISTI CA E TERAPIA: L a. 1J1ecessirtà ·della va1Jutazione della g licem ia nei so1s petti di' .diabete oon a senza gliicoauiria. - La coleci.stograAìa ne·l di~.bete m ellito. Esiste il dia b ete traumatico? - ]pogli cemia m ortaJe. - La eintalina. 'llel dirubete infantile - POSTA DEG LI ABBONATI. VARIA: Polrtica sanitaria e giurisprudenza : G. ,S elv aggi: Disp-0eizioni varie i::ul'1a sanità !Pubblica. Nella vi ta p r afessi:lnale : Amm in iistr.a zione sam.1taria. OontX>:r:si. , 1

N ostre corr i sponden,ze : Da Pisa.

Notizie diverse. Indice a lfabeti co per materie.

fa. In tale e,poca, a 6 mesi di distan za da un parto, iu senza una apprezzabile causa eo1pita . al mattino da dolori discretamente inten si, ch e, insorti in corrispondenza del fianco destro, si irradiav·an.o· verso la region e inguin ale cor rispon dente, la radice della coscia dello stesso l ato e verso l'ipogastrio. Con temporar1eamen te comparve stimolo assai vivo alla minzione : l'urina fu emessa in 1piccol!a quantità ed a gocce d i asp etto gi'allo-tor'bi·do; n on vomito: temperatura intorno a 380. Immediatamente fu consultato un sa11itario, che fece diagnosi di colic·a r en ale, praticò una in iezione di morfin a e prescrisse dieta lattea : Alvo stitti co. D81P·O p101ohe ore i 1f.enoaneni 1dolorosi si al leviarono; ma la ser a stessa r idiventaron o intensi, sì da obbligare il sanitario a IPI'aticar e una ' seconda p untura di morfina. Il giorno '<i·opo i dolori erano molto ·d iminuiti, la temperatura abbassata, 1persistevano i distu rbi alla minzione. In capo a 4 o 5 giorni questa sindrome efla com pletamen te scomparsa. La paziente aggiunge che i fenomen i dol·orosi si alleviarono sipecialmen te dopo abbondanti defecazioni in seguito ad un purgante ingerito. Per circa u n. anno nessun disturbo: la paziente attendeva regoJarmente alle sue ordin·a rie occupazioni. Dopo qu esto periodo rimase di n u ovo incinta: la gravidanza si svolse regolarmen te con part o eutocico ia termin e. A circa un mese di distanza dal parto fu d i nuovo col1pita ·dalla sopranotata fenomen ologia dolor osa, 1


1244

IL

POLICLI~ICO

con i soliti disturbi alla minzione, senza febbre n·è von1ito. Le fu praticat·a ialtra liniezione di morfina: i dolori si alleviarono ed in capo a 6 ore tutto s~oonparve. Alf\llo stittico. Dopo un mese di nu·o vo si ri.p eterono questi f1atti, ohe sparirono in c.rupo • a 1poch·e ore anohe questa volta. Per questi disturbi fu ricoYerata in os1pedale a Siena, ·dove oobe una quarta coltca con caratteri di maggiore intensità delle precedenti: temperatura 380; qu1esta volta 1a temperatura su1b,fe.b bri1 e serotina 1permase per circa 30 giorni. In questo periodo l'alvo era diarroico: la paziente riferisce di aver notato del muco striato di sangue nelJe feci. Era notevolmente ·d 1magrita (1circa 12 kg.) . Fu dimessa dall'Osipedale con una cura medica. Nonostiante queste cure i fenomeni dolo~osi successivamente si ripeterono tre volte sicchè la paziente s i ricoverò di n'UO\'O in ospedaJe a Cohle Val d'Els a, dove fu praticata una appendicectomia. Dopo 4 giorni ·dall'intervento si ripeterono di nuovo i fenomeni ·dolorosi con la stessa localizzazione di quelli di 1Prima, anzi ·con caratteri di maggiore intensità: durarono circa due giorni, poi diminuiron o; ma rimase un senso di p eso in corrispondenza della parte alta della faccia anterjore del fian co di destra. Anche questa volta si ebbero i soliti ·disturbi alla minzione: Elevata temperatura febbril e : Alvo diarroico, ch e rimase tale per 5 o 6 giorni. Gradualmente tutti questi disturbi si alleviarono e segui un periodo di relativo benessere. Ma dopo circa un mese di nuovo comp·arve t.emiperatura soofebbrile sero.tina: p110fu·se su·dorazioni nott·u rne: dolori non molto intensi, mia continui alla parte anteriore del fianco di destra. Riferisce ·di avere spesso durante i periodi di diarrea avvertito senso di gorgoglio in corrispondenza ·della fossa iliaca di destra. Persist~ndo .questi · ·disturbi la paziente si è ricoverata nel nostro Istituto cJini co . Nell 'anamnesi famigliar e si nota che la madre fu affetta da lesione specifica al polmone destro. Un fratello h1a avuto tubercolosi delle ghian·d ole latero-cervicali. Una sorella è morta per iPeritonite specifi·c a. · Nell'anamnesi personale r emota nulla oltre J dati già riferiti. Mestruazioni regolari per quantità, a volte un 1PO' ritardate: Scarsa leucorrea. I/ecsame obbiettiv.o fa rilevare condizioni gen erali piuttosto scadenti. Appare.ochio [lervoso e cwcolatorio : nulla di notevole. A1p•pa ree chi o respinatorio: alla percussione: lieve ipofonesi in corrispondenza ·d ella regi·one sopr.aJspinoSta 1del 1la sca1p10 la destra. iA.ll'asco1l1Jazione : rantoli a picicoile bolle nella regi·one apicale de, stra: 1B srpirazione aspra su tutto 1'1amibito .detl. polmone sinistro : Slfregarrn.enti alla base d·e ll'emitorac·e ·d estro. Esi'.'te microp·o,liadenia latero-cervicale ed ascellare. · All 'esame del ventre nulla si rileva all'ispezione delle regioni dolenti. Con la palpazione si provoca dolore in corris1:pondenza della fossa iliaca di de.stra. Dolente è a.inohe la rparte alta ed anterior·e 1del fimoo 1d estro. Non si risveglia dolore ir1 corri1spon·denza dell'angoil•o costo-l'omib are corr1spo11·dente. 1

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[ ..\NNO

XXXIV, F ASC. 35 j

11 rene sinistro non si palpa. Il rene de(Dtro si :palipa, ma non ap1pare in1g rossato. 12: dolente la palpazione dell'aorta addominale e delle iliache. L'esplorazione ·d ei genitali interni è negativa. Utero lievemente antiflesso di volume normale. Esame del sangue: GlobuJi rossi 4.000.000, globuli biianchi 8.000. Formula leucocitaria: Polinucleati 60 %, Mono11ucleati 18 %, Linfociti 22 %. P eso del corpo l{g. 58,00. L'esame delle orine totali asetticamente estratte 11a dato il seguente risultato: colorito giallo chiaro 1paglierino. Reazione acida. Glucosio e albumina a ssenti. Urea · 16,32 %o. Sedimento: cellule vescicali. Nonostante questo risultato ho creduto opportuno, per ciò che dirò in segujto, di ,p vaticare una cistoscopia, previa iniezione di 1 eme. di Paunevrol. Tempo impiegato 5 m'; Capaicità vescicale eme. 160. Vescica •di 1as.p.etto normale, s,booco ureterale di sinistra un poc•o allargato. Gli ureteri si son·d ano con facilità. . Risultato del cateterismo con sonde bismutate: Urilile tot;a1i: eme. 50 - giaJlo-chiare-limpide acide - albumin1a assente - fosfati assenti" - glucosio assente - urea 19,04 %0. Sedimento : pochi · elementj amorfi; scarsissimi globul~ rossi. Rene ·d estro: eme. 13 - giallo-chiare - albumina tr·acce - fosfati assenti - urea 8,16 %0 . Sedimento: elementi ureterali e cellule roton,deggianti; scarsi globuli rossi, i6olati per il c ampo microscopico. Rene sinistro: eme. 10 • giallo-chiare - albumina minimo intorbidamento - fosfati assenti - urea 8,16 %o. Sedimento : scar si globuli rossi. L'esiame radioscopico di controllo l1a dirnostrato cl1e la sonda di ·dE*>tra era giunta a livell10 della III vertebra lom·b are e quella ·di s intstra fino nel bacinetto. \

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Come aYete sentito dalla storia clinica i disturbi che hanno spinto la paziente a ricorrere al nostro Istituto sono consistiti in dolori, che, insorti in corris1pondenza ·della r egione lombare 1destra si irradiavano alla regione inguinale ed a1la radice della cosci1a corrispondente; ip iù stpesso però i dolori avevano se·d e nella fossa iliaca destra. Questi dolori di varia ·d urata, ·saltuariamente insorgenti, hanno assunto qualche volta iJ tipo colico, accompagnati dia rialzo termico e da disturbi alla 1ninzione. Per questa sindrome la paziente ha subito un inter,·ento cl1irurgico (apip1endicectomia), ma il quadro s]ndromico si è ripetuto anche dopo l 'operazion e, anzi a 150Ji 4 giorni da questa e con caratteri di maggiore intensità. ~aturalmente di fron te ad un caso di questo genere la prima cosa che viene alla mente è che qu este coliche fossero di origine renale. \ roi sapete come sVJariati processi morbosi renali possano determinare fenomeni dolorosi. Oltre che nella calcolosi, anche nella tubercolosi renale è frequ entissimo osservare delle cOlliche e ricorderete i casi di nefropieliti, ohe vi ho il.


[.t\NNO XXXI\-, FASC, 35]

iustrato quest'anno, nei quali esisteva una fenomenologia nettamente dolorosa. Nel c&So speciale però m:inca all'esame obbiettivo il dolore posteriore costo-lombare, segno quasi cosbante nelle infiamn1azioni re11ali ed il dolore al di sopra • della <:-pina ili aie a, anch'esso frequentissimo in questi processi. ~ella nostra paziente il dolore al1'a p1alpazione del pl1nto ureteriico .1nedio non si può stabilire prr la d0loraibilità dell'arteria iliaca; jnf1atti è <lolente alla palpazio11e anche la corris•p ondentcl arteria di sinistra. Credo si possa se11z'aJtro escludere l'eventua1!tà di u11a neopla~ ia renale. ~Iianca la tri3Jde sintomatologica ·dei tu1nori reniali: dolore, ematuria, tumefazione. Nel nostro caso il rene alla palpazione ed alla radiografia si mostra di volume ed in situazione no!'rnale, per cui si può anche escludere c!le questi disturbi siano in rapporto a vizi di posizione dPll'organo. La n ostra ipazientc inoltre non ha mai avuto ematurie. 1VCa oltre i ùati clinici anche le prove di laboratorio hanno dimostrato non trattarsi di lesione renale. l/esarne dell e urine totali, come voi avete sen~ tito, è stato negiativo; tuttavia per tranquillizzarci de-Jl'eventualità che le orine emesse ap1partenesc;ero solamente al r ene sinistro per una, magari transitoria, mancata eliminazione del r ene destro, ho prat irato un!i cistoscopia anche per constatare Jc condi7ioni della vescica ed ho cateterizzato gl~ ureteri con sonde bismutl(lte. Gli esami delle orine se1paratamente raccolte hanno .a irr1ostrato non solo la eliminazione normale in tutti e due i reni, ma anche la mancanza iii qualsiasi elemento a sostegn o di un processo re11ale. Nel sedimento come avete sentito dall<:i storia esistevano solamente pochi globuli rossi in rn pporto certamente alle rnanovre del cateterisrno, poichè n egativo era stato l'esiame delle urtne r accolte in precedenza dalla vescica. 11 reperto radiografico ci ha anche permesso di r~cluòere senz'altro trattarsi di calcolosi. Credo non inutil e a questo ~·r O·pos1 to richiamare la vostra attenzione sulla interpretazione de 1le radiografi e eseguite. Come vedete esistono i11 tn·tta vicinanza della zona renale ·d ue ombre, che a t11tt•n prima potrebbero esser prese per 'Calcoli: g-uard ando invece più attentamente si vede che l'ombra del rene ben evidente è un po' più bassa, • ombre corrispondono 1pJ ù lHterale e che queste perfettamente al!'altezza delle cartilagini della 1oa costa: evilc1enterrn1ente n·o n possono essere altro che r.alcificazioni dellJa cartilagine sopradetta. Desidero richiam are la vostra attenzione sui di1

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SEZIONE PRATICA

sturlli vescicali che la nostra paziente ha presentato. Ad essi nel caso speciale non si può, data la negatività ·d ella cistosco~ia, 1attribuire importanza per una affezione vescicale data anche la transitorietà, con la quale si sono 1presentati, evi de11temente espressione di fatti riflessi. Elirninata così nel nostro riagionamento clinico l'eventualità che la nostra paziente fosse af,fetta .cl.n t1n processo morboso renale, come spiegare la -:;i11ùrome? 8 possibile che n el caso speciale si possa trat1are di una colecistite calcolosa? Crederei di no. La n ostra paziente non ha m1ai avuto dolore all'epigastrio che sappiamo frequentissimo nelle colecistiti, non è mai stata itterica. I dolori dai quali era co lpita non si irradia· vano posteriormente e v'lersò l'alto, verso la soopola n1a ir1vece verso il basso. Il dolore che .--i risveglia talla ipalpazione n on è quello delle colecistiti in corrispondenza dell'ipocondrio destro all'incrocio della pararettale colla 1oa costa, ma invece, ·come vi ho fatto osservare, un po' più laterale e più basso. Oltre tutti questi dati clinici anche l'esame radiografico è stato negativo per l•a calcolosi della cistifellea. Non cl1e i calcoli biliari d1iano sempre ra1diogra1fi·came.nte delle ombre bene apprezzabili e di sicura interpretazione; ricordo in proposito di aver in altra ocattenzion e sull'im-· casion e richiamato la vostra I portanza da attribuire al reperto radiografico nel1a diarrnosi di calcolosi bili1are. Corr1unque credo però che nel caso s1peciale il reperto radiografico suffragiato dai dati cli11ici e di laboratorio ci p ermetta di escludere senz'aìtro eh e si tratti di un processo colecistico. UJ seg110 del Mul'phy, cb e del resto in questa ùo.n na ma11ca (arresto dell'inspirazione profonda. 1per il dolore, mentre la mar10 preme sul punto colecistico) è incosta nte nella calcolosi e può aversi in altre affezioni (duo denite, colite ecc.). Escluso dunque che nel nostro ciaso si possa t.rattare di .lesione renale o tiella cistifellea quali nltri orga11i ·d obbiamo prer1dere in considerazione nella regione dove Ja nostra paziente localizza la fenomenologia dolorosa? Non l'appendice, che risulta essere stata chirurgicamente asportata. Non mi 1pare inutile a questo proposito richia· mare ancora una volta la vostra attenzione sul valore da attribuire 1alle notizie ana1n11estiche for11ite dai ,p azienti. Bisogna essere sempre molto cauti sull'attendibilità o meno delle notizie, che Pssi ,.i forniscono, scever.anle con 01b1bietLività, in special modo q·u ando, ·cou1e nel nootro caso, su esse si debba basare un vostro giudizio diagnostico. Può suqredere ch•e il chirur,go intervenendo per una -sindrome aprpen·dii1e·olare si trovi q·ualche rara 1

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[ANNO XXXIV, FASC. 35)

IL POLI CLINICO

volta in condizioni di n o11 1poter eseguire l'app endi cectomia e chiu9-a l'addo1ne senza pratioare alcun trattamento. Può succedere che il chirurgo non ri fer isca esatto il reperto operatorio o percllè la m entalità del ~ paziente n on glielo ipermette o per non con.fessar e la .p ropria impotenza, lasciando così al paziente la convinzione cl1e l'awpen·d ice si1a stata asp ortata. Oppure l)Uò darsi cl1e il chirurgo praticl1i una esportazione ·d i una appendice sana, specie se non pratica una l~aro­ tom1a estesa che permetta l'esplorazione dei var i organ i addominali, esplorazione, che cr edo necessari1a in tutti i casi, ma S1pecialmente in quelli n ei quali l'appendice appaia n ormale o con alt~ razioni minime o di valor e patologico discutibile. Nel caso speciale ho da fonte attendibile avuto assicurazione che l 'arp·p endice è stata veramente asportata. Senz'altro possiamo escluder e che n el nostro caso si tratti di un processo neoplastico o 1pseud on coiplasti.co (in,fiMnrrnatorio) rp~ritoneale, ceoale, co·l ico ecc., perchè alla palpazione non si percepisce alcuna t umefazion e d egli organi d ella r egione. Altra even tualità da tener presente, se pure molto rara, è la torsione omentale a sintomatologia addorninale e ad •anda m en to diciamo così -Tec\.di v::inte. Sapete come •questa f.orma morbosa spesso ha un ·andamento molto analogo a quel 1 0 d el le apoendiciti a decorso subac uto; xna se a ll'inizio della fen om enologia dolorosa qu1a ndo è ancora difficile praticare un accurato esame paJpatorio <lel v entre la diagn osi di t orsione del l'ome11to può presentare notevoli. difficoltà, successiva1n ente la sindrom e è cl1iarita e dalla pal.Pazion e e dal . decorso ·d el processo. Nel nostrt> oaso crecl o però si 1p·uò escludere sen z'altro oltre che ,p er .l 'andamento anche per la n1an canza dt qualsias i intumescen za end oaddominale. Non cred o che n el caso speciale si possa pensare acl un !PfOCesso infiammatorio m esenteriale ad una form a di mesenterite ad es. sclerosante circoscritta delle ultime anse ·deù. tenue, do·ve più frequente 'è 06servare detta lesione. Questo processo 111orboso, non ancora completa.men te studiato etio-patogeneticamen te, prim a d1 tutto è molto raro e poi clinicarr1entc si rr1anifesta solo 'quand o esistono alterazi oni di una cr.rt-a entità (a.n golature wcicen tu·ate, torsioni di anse, ansP. a;d Q, ecc. ) della canalJzzazlone 1ntestina.le, bene apprezzaibili raodiograficamente e cl1e n el nostro caso sono m•an cate se s i eccettna, come vedrerno una anor1na1e disposizione d ell'angolo colico dcc:;tro. La patologia d el segrr1en to .cero-colico ha a~5unto principal1nente in qi1esti ultimi anni p er parte dei chirurghi una grande imrp ortanza e sono

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stati m essi in evidenza svariati .proce5si morbosi congeniti ed 1aoquisiti di ·questo tratto intestinale, la fen omenologia d ei quali trova molti punti di anal ogia con la sindrome dalla nostra pazier1te presentata. Rico rdo di avere in aJtra occa siofle richiamata l·a vostra attenzione s u di un processo rr1orboso quanto n1ai interessante e frequente che va impropriarnente sotto il nome di Per~colite o d.i malattia da membrana ,di Jabkson e del quale 5i sono principalm ente inter essati i cl1irurghi americani, inglesi , francesi, ]n minor grado gli ita . liani Cf ad•dei, Tosatti, Qua relil:a, Donati, Alzone, Nassetti , De Gaeta.n o, Francini, ecc. ). Di questo p rocesso morboso del quale io mi sono partico· larmente interessato e dal punto di vista clinico e da quello •anatomo-istologico e sul quale ho varie ,.o lte richiamato l 'attenzione degli studiosi (Congr. Soc. '! tal. di .Q~rurgia 19'20; Ri forma medi ca n. 2, 1914) perchè si abbiano fenomeni clinici sono n ecessarie alcune condizion i che qui non sto ::i. rtp,~tere (•v edi Tlaid1dei: Co1I1feI'enze ' Lezioni e Note di ·Chirurgia pratica, pag. 166) alcune delle quali solo l'esame radioscopico può delucidare con sic11r~zza. I 'esam e r aidioscopico d el tubo ·digerente ooegtli to nella n ostra .p aziente ha •dimostrato : Niente allo s t omiaco, duodeno, tenue. Col iclister,e d i bario jl colon si riempie .facilmreinte. Tutto il colon è !1iutto,s to contratto. Il trasverso aip.p are a•ddossato con la i.Sua metà d estra all'éllScendent& a g'l.l iS::ì di 1doppi·a 'Canna di fuicile e non si disten·d c n ein1meino con la rptression e esterna. rutto l 'ascendente ed il ceco s ono d olo:na:biùi. P er questi dati radiosco1pici siamo autorizzati ad ·arnmettere ch e n ella nostra paziente esista ~ 1 na m errbrana peri1 coli·ca m•o lto ·pro,babilment~ ·del III ti.'Do 1a varietà 1d ella m ia classiificazione anatomi ca di queste plicl1e peritoneali e che esistano quelle condizioni nelle qua li detta m embrana può ·d ar e una f en omenolQgìa clinic~, in xnolti casi assente. .i\.v€te sentito dahla stori1a clinica che la n ostr.a paziente .11a avuto dei periodi spesso febbrili d i ·diar.r ea con emission e di muco san guinolento nelle fer,i e l'esa.1ne ra•dioscopico ha dimostrato tutto i1 colon :gi11ttosto contratto; eviJdentem,ente si tratta di un processo 1co1itico: conid izione percbiè le suid·dette m emb,yia;ne peritcolich.e ·diano una f.enomenolQlgia clinica, ·sia che esse s iano la. caus a _<tella colite, sj1a . iehe ·esse va~gano ·aid aggravarla, sia cl1e (iper q'llei chirurghi che n egano l' origine congen jta, ma 1amnnettono la ,g enesi in!fiammatorial e5.se siano l'espressione di una periJcolite ftbroadesiYa. • Che n el n ostro caso la malformazione ·sia congenita, che cioè si tratti di una 1alterazione dl 1

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[.i\.NNO XXXIV, FASC. 3.5]

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SEZIONE PRATICA

Ior1nazione di legamenti o pieghe peritoneali t ~ pecialmente del legamento 1 parieto-colico, di una esagerazione di sviluppo di qu esti legamenti co munque spiegati (t eorie di Lane o di Roll, Co1emann, di Mayo, di Flint ecc. ), mi pare suffragata dal fatto che 11a nostra paziente ha ·a vuto l'inizio della fenomenologia dolorosa fino dall'infanzia, iper quanto anche in adulti si possano trovare form e certamente congenite, che solo tar· divamente si r endono clinica1nente apprezziabili (ristagno, infezione ecc.). Se la nostra paziente n on ha avuto i disturbl gastrici (nausee, pirosi, sen so di peso all'ipogastrio), se n on 11a avuto l a visibile formazione di bozza Eiporgente su lla superficie ad domin ale in corrisponden za dellia fossa iliaca, ha tuttavi::i avt1to tutti gli altri segni che caratterizzano queste m embrane p eri coli cl1e: fenom eni dolorosi più o r11eno inten si, con tinui o a cr isi non cir co~cri tti rome i1ell'append icite~ ma diffu si alla 1·egione iliaca destra al fianco destro; ha avuto la sensazione di gorgo;Jlio colico ; è deperita; la cute è divenut•"t di color terreo ecc., tut ti da Li ch e ci possono far sospettare l'esistenza d Plla SOIP!l'la<letta lesione, del r esto indiscu tibilmen te dimo5trata dal reperto rad i oscop ico. :\1a oltre que.sti fatti come abbiamo notato cori l'esame obbiettivo la n ostra p aziente ha dolente alla palpazione l'aorta addominale e le i·l iache. Ho in aaltre occasioni richiamata l 'attenzion e su l significato di questa dolorabilità diffusa a orticoiJiaca e ho detto com e, m olto probabilmente è da ritenersi in r~pporto a fatti tossici d i natura sim· patica. Ho aYuto occasione di con statare come sernpre n egli individui, n ei quali esiste questo sintoma, se pratic-hiamo llna raidi1o grafia del torace, si riscontrano lesioni specilfiche po1rn0i!1ari, lesioni benigne a.id andannento cronico, m aigari tendenti alla guariigion e sipontanea e la r aidio151copia eseguita n ella nostra paziente l'1 a confermato 1 irl.1ti acusttci e pJ essiici, che ·dirrno.s trano esistere effettivamente lesioni n o dulari più 1ch.e tutto ben dimostrabili nel polmone sinistro. Ora se noi p ensiamo che la st asi di materiale intestinale nel cieco in rapporto alla disposizione 1anormale del colon può determinare fatti flogi.stici nel cieco e ascend ente, tenuto conto dell.. &. tossicità del materiale in questo tratto intestinal e dimostrata maggiore di quella del discendente, possiamo sip1iegarci la fenomenologia doloros<l nalla nostra paziente presentata. Il processo colitico oltre che in rapporto con la disposizion P. angolare anormale del colon destro potrebbe es~e.re dovuto ad affezion e delJ1a stessa natura delle indubbie lesioni ~1pecifiche polmonari esisten ti; fatti di p ericolite, di p eritoniti circoscritte, quindi formazioni di aderen ze, ·di nuove m embrane 1Pericoliche, capaci di crea re nuovi ostacoli al nor1

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male decorso del materiq.le intestinale, determi · i1ano, come € fa cile c omprendere, nuove sindromi dolorose. J_e .sindromi localizzate al tratto cieco-coli-co ascend ente sono faicilrrnente sp:i:eglaibili sia ,p er il fatto che spesso, come h o già insistito in numerose 1p ubblicazioni, esistono condizioni cl1e aumentano o favoriscono o det erminano la stasi in questo segmento intestinale (cieco mobile, membrane pericoliche, pericoli te eec.), sia p er la qua lità ed il contenuto bacterico del cieco e del colon ascendente, che sono segmenti, dove si comp1e Ftncora una importante fase di gestiva, a cui non sono estran ei i batteri , m entre il r esto d el colo11 compie più un uffi cio di serbatoio e di canale di eliminazion e con la funzion e special~ di assorbimento dell' acqua e quindi di indurimento della feci. Queste condizioni 51p.iegano le flogosi così fre· quenti di quel tratto intestinale (cieco-colon ascenden te) e, dato il n otevole potere di assorbir11ento della mucosa, i fenomeni generali (feb . brili, n.nemici, astenici, n er rosici), che accompagnano ques te form e. Germi e tossine assorbite dall'intestino possono determin1are anch e fatti abbastanza limitati ad alcuni paren c·himi 01d organi e si possono ave re così form.e morbose a d aspetto· cltn:Lco speciale. Così ad es. germi arrivati a l fegato possono dare delle angiocoliti e colecistiti (F orme epatObiliari ir1 rapporto con la stasi intestinale ciecoas~end ente (Chiray e Lebegue) ed io direi ancl1e in rapporto con le coliti); oppure dell e Forme oastri ch e, che son o le più frequenti, alle quaii non è escluso ancl1e che contribuisca il rap1Porto 1ra la fu11zioine sfinterica ileo-oecale e pilorica messa r ecentemente in evidenza da Od,do; Form e 7>ielo-ci<:titiche (Forma cisto-ren:ale di Heitz-Boyer ) o n efriticl1e (Forma psetldo-riefritica .di Chirey e Lebon). Il nostro caso non en tra n è n elle sindromi· -pseud o-n efritiche n è in quelle ptelo-cit>ticl1e iperchè non esistevano lesioni renali dimostrabili dovute a batteri e tossine, che avessero agito sul rene, ma a una Forma a ti.po v escicale (ten esmo, riten zion e, 1pollacuria) che è logico riten ere in r:tpporto b con fatti riflessi o per azione di eli· minazion e urinari'a di tossine d'origine in testi, nale. Si hanno spesso inson1n1a individui, che vengono a noi con ·disturbi e sindromi varie, che fa nno p ensare non tanto all'appendicite, colla qual e la confusione è massima, quanto ·a malattie gastriche, renali, epatiche o gen eria li e chP. s ono spesso err on eamente diagnosti cati e quindi rn ale trattati dal punto di vista terapeutico. Bisogna quindi non dimenticar e mai d i front~ a pazien ti di così svariati t]pi 11a possibile origin e 1

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ci.eco-ascendente dei fenomeni, per poter stabilire e curare o la stasi intestin ale cronica o la colite cronica con acutizzazioni frequenti, spes:;o ritenute 1per appendicitiche, m·a dall'iappenqi.c ite facilmente ·differenziabili con un esame accurato sia anamnestico, sia locale specialmente sulla estensione e diffu sione del dolore ed eventualµiente coll'esame radiologico. Ten uto conto di quanto son venuto esponendo ~ di tutti gli ·elementi not.a ti qu1nle la ter·a pia pii1 consi.gliabiJe nel ·caso speciale? Non sono ·d a aspettarsi ,-,antagigi durevoli co11 Joa dieta , con l 'uso d1 clisteri se ;pure si ,p ossono 1con .questi ·detemninare sollievi In QIIIlentMl ei. Sono soo11.sigli·abili i pur,ganti, che anzi ag.g ravano il processo colitic.o. L'unico trattamento r·a zionale è sol1amente Jl cl1irurgico. Vi h o in altra òccasione d etto che u1: trattamento sufficiente n elle m embrane pericoliche congenite, e che in quas i tutti i casi mi ha dato ottimi risultati è la plastica dell e n1embra c1 « pericoliche con incisioni in m odo da otten ere J::l completa liberazione del tratto intestinale aderente e successiva sutura peritoneizznnte. Natnralmente la plastica sarà varia a seconda del tipn della n1embrana da trattare. Ho iprr oposto ed 1 applicato in centinaia di casi urua tecnica semplice, che voi conoscete per averla vista eseguire e eh·~ 110 già più volte .descri tto (i ncision e lungo Je linee di trazione della membrana e 6utura a11 =t Lembert a punti sta ccati in sen so perpend icolar·~ all'incj sione). Nel n ostro caso tenu to· conto dell e gravità de i .fatti jnfiu1nn1atori diffusi capaci d i generare u1 teriorm en te altre m ernbran e 1può darsi che un intervento, limitato solamente ad una plastica , possa clarci gar a.nzia di successo? D'a1tra parte jl pr~ticar e delle entero-entero-anastomosi per d eviare la corre11te del materiale intestinale e<l escludere il colon o porzione -di esso in quest i es.si, se può 1darci una scomparsa di dis turbi p er . un .certo tempo 1più o meno lungo, non ci garar1tisce un buon risultato definiti vo. Ques to invece possiamo ottenere asportando addi rittura il tratf11 intesti n1ale :i.nlf1·amm•a to (nel caso speieial·e, cieco e colon asc t~nidoote ·e parte 1del traiSrverso),. i)raticando cioè una emicolectomia e quindi una ileosigmoidostomia . · Alla laparotomia si stabilirà quale di questi d11e jn f en renti (1Pla:sttca p eri colica o Etnicole.cto mia) si1a .p iù conveniente. Dopo il trattamento chirurgico nella nostra pa ziente praticheremo ·anche . ·una cura medica .i base j o cl o-arsenicale, elioterapica ecc., allo sco1Po di curare l'evoluzione dell e lesion i p oln1onarj. Ritengo che solo seg·u endo qu esta linea di co11· dotta avremo preso tutte le garanzie possibili per un buono e definiti \'O successo. 1

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[ANNO XXXI V, F ASC. 35]

IL POL ICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI BRESCELLO (EMILIA ) .

Un caso ·di epitelioma cistico del pancreas. Dott.

ANNUNZIATO CARATOZZOLO.

assistente ononario.

rJa clinica delle malattie del pancreas non ha t1n ·diagnostico interessante, e la stessa diagnosi · dei tumori si basa, sempre con molta probabilità, ..3ul criterio dirfferenziale. Se anc·h e il Leube asserisce che negl'individui m agri 1c si perviene talora ia toccare anche la testa del pancreas .sano, tra la linea sterna1 e destra e la linea parasternale, a traverso d el 1piloro e del colon trasverso » il caso n on è frequente, n è a m e è c apitato . V. .t\.nte, fu Francesco, di anni 51, nato a Suzzara, muratore; abita, fin dalla 1primissima infanzia, ·a Palidano di Gonzaga. Alla sua nascita il padre, contadino , aveva 26 anni; iè morto n ella ,età ·d i 71 anni pe.r 1aide110carcinoma del fegato. La madre, casalinga, n e contava 24 ed è m orta a 52 anni, rper diabete, della qual e malattia sono pure m orti i suoi cinque fratelli e la sorella. 111 paziente ha una sor·e lla vivente e sana con prole sana; d' un fratello minore s'igno!'la la sor te, es.senn o emigrato in Amerjca. Nato a termine ed allattato al seno materno, non pare che abbia so·f ferto i ·comuni esantemi. Di famigli·a agiata, ha sernpre 1abitato' in ambi~nti sani, nè 11a mai soif·f erto privazioni od emozioni violenti . .t\ 15 anni ha iniziato il mestiere di muratore, continuandolo ancora, alternato con la ·g raditia occupazione del piccolo agricoltore. Ha prestato · seY.vizio m ilitare di leva n ell"arma del ·Genio, a Verona e a Fire11ze, e durante qu esto (periodo ebbe 1a soffrire d'un ascesso, del qual ~ resid11ano ·due cicatrici pallide, aderenti all'osc;o sulla faccia ,esterna del terzo. superiore d ella coscia sinistra. Riten go che si sia trattato d'un ascesso freddo . A 26 anni h·a s posato ed è pa·d re· di due :agazz ~ viventi e san e. La moglie non ha mai avuti · aborti. Mangiatore di buon appetito h a sempre . 1pref~­ rito e preferi:rebbe ancona la carn.c e i far1nace1; <è di screto ·b evitore e, ·d ai ·v ent'anni, fum atore moderato di sigaro e 1Pipa. . Non ha mai subìto infortuni sul lavoro, ne traumi , nè altre malattie. Temp eramento chiuso. carattere timido ha vissuto molto appartato, 1p referendo la vita ·d i .famiglia. Nell'agosto 1926 ·h a incomincìato .ad avvertire 11nia più facile stan<:l1ezza dopo l'abituale lavoro e talvolta di n otte, una vaga dolenzia al dorso. ' Consultato un sanitario di s ua fidu cia , questi non ebbe a formular e alcuna ·d iagnosi, ed ha. rassicurato il paziente, attribu endo alla fati'.c a eccessiva n ella stagion e ·calda, il senso della st~n =-. chezzia. L'esame dell'urina è risultato !legat1vo per lo zucchero.


[ANNO

XXXIV, FASC. 35)

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SEZIONE PRATICA

M·a, verso la seconda metà di ottobre, la vaga L']ntervento operatorio e l ,esa111e istologico di dol~nzia al dorso s'è venuta precisando al ;punto rpezzi dalla parete 1della 1ci,s ti hanno resa indubbia costo-vertebrale di sinistra, ed oltre che a far.si la ·d iagnos'l 1d''Una di quel1e c.istii ·del tes-suto. p1ar1più intenso e 1più frequente, s'1è venuto mano ·creati.co r,.la:ssilfi1cate dal Korte come e1pd.telioma cistico, infatti il fraimmento esa·m inato si è mu· mano irradiando dia tutte e ·d ue i lati, lungo i strato 1Qostituito ·da epitelio ipavim.e ntoso stratipunti costo-muscolari e costali, peT .congiungersi, ficato. anteriormente, nella regione epigastrica, in modo gravativo. Un modico rialzo di temperatura, massimo Le cisti ·d el pancreas, fon·damentalmente, pos· 38° C., l'ha costretto a letto. sono esser e divise in: cisti p1arassitarie e non La faccila ha un'espression e. composta, ma sù'fparassitarie. Le parassitarie - cisti idatiche da ferente; la 1pelle è pallida; i baffi, i ,p ochi capelli grigi; s-carso il pannicolo adiposo, ma . ben svierl1iriocorco - Gono distinte, dal P·arlavec.c·h io, luppato il sistema osseo e muscolare. in ir1trinseche ed in estrinseche. Le non parasMisura in altezza m. 1,75. •Non s'è m·a i p esato sitarie, o .cisti ghian1dolari, furono divise dal e afferma di non essere in quest'ultimo tempo I,azar·uis tn cisti riv·estite· da epitelio, o 1cistoroi, dimagrito. Polso 80. e i n non rivestite, o cistoidi, vere pseudo~cisti Respiro 22. dovute a ~ollezioni sierose, sanguigne o purulente Ha lingua impaniata, asci11tta; alito fetido. della borsa omentale. Le mttcose congiuntivali e del1a bocca sono Il Korte, a sua volta, ,c lassi.f ica le cisti : 1) in palli-de. L'esame del sistema glandolare ·è corìl(pletamencisti da ritenzione; 2) in cisti secondarie a pan, te neg~tivo. {·re~tite i iterstiziale cronica; 3) in .cisti .d a ,p roNulla di noteYole ·a i diversi organi e sistemi. lificazione del tessuto pancreatico: ·c isti-adenoma, La pressione digitale ai punti indicati, e cioè. epitelioma •Cistico; 4) in pseudocisti. costo-vertebrale di sjnistra, costo-muscolari e costali d'ambo i lati , ne esacerba il ·dolore. iVIa nemn1eno ·questa classifica è generalmente Rilevasi un1a lieve tumefazion e alla regione epian11nessa e, per le cisti ·g hiandolari, si tende ad ...• gastrica, precisamP.nte aJ punto pancreat·ico di sinistra. Tale tumefazione, più appariscente nella ,ammetter e la teoria ·dell'orig·ine congenita. L.'n.namnesi fan1iliare del mio caso l1a un'imiposizione supina, durante l'espirazione forzata. • raggiunge la grossezza d'un mezzo mandarino; portanza 1particolare in questo senso. ha limiti netti, di con sistenza dura, alquanto spo. Le cic;ti del par1crea6 non sono molto frequenti; stahile nei movimenti respiDatori e spostabile; rare nei ba.n1bini , l'età più registrata è dai 20 non iè pulsante, ma ·è evidente l'imp.ulso. epigastrico post-sistolico. ai 50 anni. L'esame dell'urina svela una leggera glicosuria. Tutte le parti del ,p ancreas p.ossono essere sede S'è pensato ·all'intervento chirurgico e, di fattj , delle cisti, compresi pan·c reas aiccessori. .per lo è stato eseguito la mattina del 6 novembre 1926 più sono a svilu1ppo 1anteriore, tutte, primitiv·adal prof. Giovanni zanetti, n ell'Os1pedale di Brescello ove l'infermo era stato trasportato. mentc, retroperitoneale, fin quando non ·h anno Narcosi mortio-eterea , laparotomia m ediiana soacq11istato un volurne notevole. praom.belicale, l'apertura della cisti .è stata fatta Le cisti epiteliali, d' ordinario, sono le 1più \·oattr·a vef6o l'epiploon gastroepatico. 1uminose e le più interessanti clinicamente; :uni1T...'apert11ra della cisti ·h a ·dato esito ad un'abbondante ipoltiglia quasi gelatinosa. ·L a mano in r:l) e , per lo pil.1, a largo impia11to con predi] etrodotta si affondava sino alla colonna iVertezi one sulla coda, con la .cavità divisa in logg& brale, accertando altri lobi c omunicanti del1'a c1in ·rnodo ·da dare cisti multiloculari. Lia facci~ sti, a pareti di spessore vario, in alcuni punti esterna della parete si presenta liscia ma quella spesse assai e facilmente 11acerabili con pezzi lardacei. ·L a parte posteriore della cisti, molto voiç.terna può esser e tappezzata ·d a un e1pitelio a luminosa, occupav·a tutto il fon do dell' ad.d ome cellule •cjlindric·h e od appiattite, a strato contin110 dietro lo stomaco e l'intestino tra l'apofisi ensio discontinuo (Martin); come pure l'epitelio può forme e l'ombelico, mentre il lobo anteriore si . mancare ed allora delle striature la percorrono , SfPingeva in avanti, !facendo corpo con la parete ' mentre, in quelle ·a decorso neo1plastico malig110, ' posteriore ·dello 'stomaco , lasciando , però, liberi il cardias ed il :p iloro, mentre, invece, aveva si osservano .aelle villosità polipoidi. contratte tenaci •aderenze col ,tenue , col duodeno, Il co ntenuto di .q ues.te cisti non è qUJasi ma1 con la vena cava. L'asportazione, naturalmente, limpido e può anche essere misto ad una poltiè ris11ltata impossibile e fu prati·Cat·a la marst1glia gelatinosa; 11a reazione, quasi sempre, alca pializzazione. In terza ·g iornata s':è avuta un'impon ente emorJi11a· una densità che varia da 1002 a 1160; vi ' ragia secondaria, . come nel caso dello Strandfurono trovate sostanze di verse e, . n elle cisti giogeard. vani, .qualche !fermento pancreatico: il diastatico. Il decorso post-o,p eratorio ha concl11so con l'esito letale, dopo una trentina di giorni, ·dur·ante i Nel loro sviluppo, a second·a della s·e de d'imquali sono aumentate le eruttazioni putride, lB ;pianto, vengono a contatto con gli organi della stitichezza e l'insonnia tenace, e ia ·disf1agia è loo·O'i•a anteriore addominale e finiscono col con· t':' arrivata al 1punto da non permettere n eanche la trarre forti aderenze. introduzione di liquidi. n ello 6toma~o. 1

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[.A.NNO

IL POLICLINICO

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Fra le comp1icazi'Oni possono osservarsi le suppurazioni o la rottura n egli organi vi·Cini: stomaco, duodeno, intestino; .quelle a tipo neoplastico 1possono dare m etastasi epiteliali nel fegato. Nel caso in es·ame abbiamo avuto, in quinta O'iornata ·d all'intervento operatorio, una fi5tola t> con i! colon toosverso . Lo sviluppo di queste cisti è svolto m olto lento, con ritardi ed accelerazioni. Manca una sintomatologia primaria loro· propria ~he possa servire al diagn ostico, e di fattj, secondariamente, e per lo sviluppo particolare della cisti verso lo stom~o son o comparsi sintomi a carico di questo organo, e nemmeno im,p onenti. L'E>same ·dell'urina è ·di n essuna importanza; l'es·ame delle feci può rivelare lia steatorrea e J~azotorrC' a, ma .questi « sintomi di abolizione » pO$SOno compar.ire anche in malattie intestinali con diminuito potere d 'assorbimento della mucosa intestiniale, 01ppure con p eristalsi aumentata (Leube). Elemen to ·diagn ostico più importante, ed al quale son o costretto dar più valore che non lo Schm.idt otesso, ritengo il d olore. Certo che un tt1more dello stomaco con una evoluzi on e sim.i le, senza. aver dato prima alcuna sintomatologia sua, non pers uad e, e l'osservazione d'un tumore ch e arriva allo stomaco è .quasi spontanea. Ma l'analisi della sensazion e ·d olorosa, fatta con finezza, serve m olto in questo <liagnostico. Non è s tata s orpresa alcuna pancreasalgia notturna; piuttosto il dolore di n otte era in coincidenza della 1posizione dorso-supina la quale, anzi, costituiva la « posizione dolorosa » caratteristica del processo r etroperitoneale. L'irradiazione prima, verso sinistra, come ,p ure ha osservato Eustacchio, indicava la coda com e sede della cisti. Ed .anche quando ormai era palpabil e il tumore epigastrico piutt06to c he un dolore, il 1paziente 'li avvertiva un senso ·d oloroso di pression e. Il lobo anteriore della cisti piriforme o m eglio a (( zucca da vino » lasciava libero tanto il piloro che il cardias; ecco la ragione ·della muta sin tom·a tologia dt questa cisti, la .q uale n on . ebbe 1a manifestar si che .con irradiazioni dolorose del plesso solare dal quale, -0ome si sa, provengono i nervi d estinati al pancreas. La cura m edica non è n emmen o intervenuta , e quella chirurgica, la 5ola indicata, in questo ooso, ormai n on poteva avere altro eipiloio. Mar.zo, 1927. 1

BIBlJIOGRAFIA .

LEUBE. Diagno stica differenziale. Casa ed. Vallardi , Milano. l{ORTE . Deutsche m ediz. wochenschrift, fev. 1914, pag. 42-424.

XXXIV, FASc. 35)

CAROZZI. La cl1:ir11.rgia del pancreas. L . Cappelli, • edit. Bolog11a, 1919. PART.AVECCHIO. Di un caso rarissir1io di idatide del pancreas guarito co lla marsupializzazione. Pe11siero ~1edico, 1913, p ag. 38.5. EUSTACCHIO. Un caso di cisti del pancreas. Rifor, ma Medica, 1915, pag. 424. DONATI. Chi rurgia dell' addome, 1913. LÉRICHE, LÉCÈNE. Therapeutique ChirurgiCale. Masson, edit. P aris, 1926. STRANDGAARD. Fall von Pancreas Cjs ti. Hospital studende, 1897. · SCHMJDT. I f enomerii dolorosi nelle 1nalattie interne . .Soc. Ed. Li b. Milano, 1908. '

NOTE E CONTRIBUTI. Incostanza della eosinofilia nelle affezioni da echinococco. Dott. VITTORE DELLA CASA Diplom ato in patologia d elle malattie Esotiche e Coloniali n ella R. Università di Bologna - Medico del Laboratorio di Analisi dell'Ospedale Civile ·di Orvieto. 1

Nella sezione chirurgica dell 'Ospedale Ci-vile di Orvieto, n egli ·anni 1925-199..,6 sono stati ri.cover'ltI nnmerosi in·f ermi per echinococco d el fegato o del polmone ch e ' 'ennero openati dal chirurgo dott. .~Cide Crespi. Durante la loro d egenza ho , eseguito indagini allo sco1po di controllare la presen za rd ella eosinofilia e ricer care se la assenza ·d i essa dipendeva dalla morte del parassita. Il giorno precedente all'interven to prelevavo sangue .con la puntura del polp1a6trello per la ricerca d ella formula leu.cocitaria; l'intervento chirurgico poi s tabilirv·a la vitalità d·ell'echin0icocco. I.a colorazion e <lei preparati di sangue è stata esegpita col metodo May Grunwald-Giemsa. . Riiporto brevemente le storie dei malati presentatisi alla mi1a osservazione. 1

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CASO I. - Sig. Bia. .. Non è stata da m e esa-minatia , 1p erò ivenne ·dal collega dott. ~riz~ prelevato il san gue ed in viato al laboratorio d 1 analisi •dell'Ospedale icon un estratto del~a sto~ia dalla .quale risultc;i.v a che era stata ~s~gu1ta ra~10grafi1a -ch e aveva fatto sospettare c1st1 da echinococco d el 1polmone. La formula leu cocitaria d1ede eosinofilia n otevole e ,p recisam ente : 1

1polinucleati neutrofili » ibaso·f ili » eosinofili lin:fo.c iti . . . . . grandi mononucleati f orme di passaggio

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Ran. .. Angela, anni 26, ~ont?_fia­ E>pon e. Echinococco d el fegato. Ha dolori all 1pocon·drio destro .dove colla palpazione si sente sul CASO

II . -


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f -~~~o XXXIV, FASc. 35]

SEZIONE PR.\1 I C \

bordo del fegato una grossezza come una doppia gros. a castagna. 21 settembre 1925. Laparotomi1a. Asportazione della cisti. ·Guarigj one. L'echinococco era vitale. La formula leucocitaria diede non eosinofilia e 1preri::;an1ente: polin111·leati neutrofili eosinofili basofili }Ì11fUC ìti . . ~randi n1ononucleati for111ri lli 1passaggio

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% su 300 elementi

II:I. en .. . Giovannina, anni 5, Castelvi6Cardo. Voluminoso echinococco del fegato. Bambin1a in condizioni generali ;buone che ipresenta una arossa tumefazione all'ipocondrio destro. ~on sensazione di fremito alla percussione. 9 ,g iugno 1925. Laparotomia. Asportazione della cisti. Guarigione. L'echinococco era vitale. La formula leucocitaria diede non eosinofilia e prech:;amente: CA...O

poli1111cleati neutrofili l1nfociti . . . . gra11d i i11ononuc1eati forn1 t• di passaggio

% su 300 elementi

CA. o IV. - Tot. .. Rosa, anni 26, Castiglione rn Teveri111a. Ech.i·nococco id.al polmone sinistro. E sofferente id i tosse cla oltr e un mese. ~on ·h a febbre. Si nota ottusità pleurica sinistra. · 16 luglio 1926. AS!J)ortazione ,della cisti. Guarigione. L' echinococco era vitale. La formula leucocitaria diede non eosinofilia e 'Precisamente: • poljnucleati neutrofili . 71 ) eosinofili

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basofili linfociti . . . !!randi mononucleati I)

0,5

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CASO ' ' I. - .p lem... Vincenza , anni 36, Montefiascone. Echinococco del polmone destro. Da alquri.nto tempo ha dolore all'emitorace destro ove si nota ottusità.. 25 ottobre 1926. As'Portazione della cisti. Guarigione. I/echinococco era vitale. 1L a formula leu-cocitiari·a diede lieve eosinofilia e precisamente: ipo~inucleati neutrofili . . • 64 eosinofili • • • • 3 % su 300 linfociti • . . .• . 29 • elementi grandi mononucleati 3 • forme di passaggio • 1 • • 1

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t~A:30

' ' II. - SaY. .. Riccardo, anni ·56, Roccalver ce. Cisti da ecl1inocooco multiple del fegato. l\talato da tempo; si lamenta di ·dolori alla regione epigastrica ove colla palpazione si notano i1ocluli come piccole mele, duri, in raipporto c ol fegato in preferenza della zoria medi-anta e medio destra. 26 n1ag.g io 192-0. Laparotomia. Asportazione della Cisti. Gt1arigione. L 'echinococco era vitale. La formula let1cocitari1a 1diede non eosinofilla e precisamente:

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polinucleati neutro·f ili linfociti . • . . form e di passaggio gnR nd i mononucleati

67

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1

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C.\SO , .III . -- 1'.,ast ... ·P asqua, anni 43, Radicofani. Cisti da echinococco del !fegato. ~ convale scente di 1grave tifo durato ci.nca tre mesi con tlntProrrngia. Sotto l'ipocondrio destro si nota tumefazione ·del fegato del iv olume di JUn grosso arRn('io ~he è fastidiosa alla palpazione; ·s i 3'Pprezz·a lia fluttt1azione. 23 dicembre 1S26. Laparotomia. As•p ortazione. Gt1arigione. ·L'echinoco~o era vitale. La formula leucocitaria diede lieve eosinofilia e ,p recisa mente: 1polinuc:leati net1trofili ll eosinofili basofili linfociti grandi mononucleati .

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68 3,5 J 0,5

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IX. - Ant ... Biagio, anni 21, Colono Capret ta. Cisti da echinococco al polmone destro, Ha un aumento di volume al torace 1dèstro; in tutta la zona mamm1aria anteriore corriStpondente alla tnmefazione vi è ottusità come in una pleurite saccata. 25 marzo 1927.•.\sportazione ·della cisti. L'ec·hi- · n ocorco era ''itale. 1L a .f ormula leucocit.ari·a diede non eosino·f ilia e precisamente: CASO

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1

CA ·o ' ' · - Ser... Giovanna, anni 6, Oastelvi .. scardo. Echinococco del fegato. È la stessa bam1Jina del Caso ILI che venne operata nel 1925. Presenta ora t1na nuova cisti. 20 luglio 1~25. Laparotomia. Asportazione della cisti. · Gnarigione. I/echinococco era ' 'itale. La formula leurocitaria diede non eosinofili-a e prec1san1ente: polinucleati n eutro'fili eosinofili linfor iti -grandi mononucleati forn1e di passaggio

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polint1cleati n eutrofili eosinofili linfociti . • . . gDandi mononucleati . forme id i passaggio

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I.

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Come rjsulta nei singoli casi l'eosinofilia fu presente tre volte soltanto ·(Caso I, VI, V1Il1I) senza essere oltremodo accentuata. Il concetto che la m.anc·n.nza di eosin ofilia in malati sicuram€nte fl.'ff etti da echinococco indicasse la morte del para6s it1a non è stato conforme ai risultati degli ec;ami eseguiti, come no11 lo è stato quello della eosinofilia nelle affezioni da ecl1inococco. I.e -0sservazioni cl1 e formano og·g·etto della pre:-;ente ricerca ·dimostran o ,c11.e non sempr e la eosir1ofilja Ei risco11tra n elle affezioni da echi11ococco e c11e la st1a assen za non l)ermette di .formulare alcun g·i udi zio diag11ostico n è permette di stabiJi re la ress.ata vitalità del \'erme.


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1r.

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POI.IçI~INICO

[ •.<\NNO

XXXIV, FASC. 35-J

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA.

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Le sin.I1·omi dolorose addominali nei bambini. (BAER. Meàizinis che Klinik , 1927, n. 20).

IJa ·diagriosi 1della •causa dei dolori · addominali se non è sempre facile negli adulti, è s·p esso an1

cora 1più di1tficile n ei bambini. ·Questi sono . anoh.e J>iù imprecic;i r1e1la indicazione del carattere e clella sede d el 1dolore e nel ·f ornire tutte le altre notizie anamn·estiche ·che sono così preziose nelle quistioni ·del genere. Da ciò la n ecessità di un esame accurato che d eve ·essere praticata non 8olo su·g li organi addo.minruli ma anche s·u quel 1i toracici perch1è i 1dolori ventrali posson o costituire sintomi riferiti id i 1affezioni lontane. 1 ·d·o!l ori a;ddominali possono .es.sere sin.tomi di : A) affezioni d ella .p arete a;did ominale (cute, muscoli, peritoneo B ) asftfezioni degli organi ad,do1ninaJi (stomaco, intestino, milza, fegato, pancreas, r eni, vescica); C) atif ezioni dei puilmcmi, del cuore e idi infezioni gen erali; D ) affezioni r1ervose·. È 1a notare che molte a!ffezioni c~paci di dare ùolori addominali non si verificano del tutto o a l 1a si de1 l tutto nell'infanzia. T·a li affezioni sono : l~ulcera gastrica, il carcinoma ga~trico, le crisi tabetiche, la calcolosi epatica, ~enale e vescicale. la necrosi ,del ipancraas, le anneS'siti. . A) J dolo·r i 1di:pendenti ·dalla parete a d.domi. nale possono essere in raipporto a d a·ffezi-0ni cutanee, m·u scolari e peritoneali. L'iperestesia d ell·a parete .aid·domi.·n ale si riscontra con molta ifPequenza nella 'Peritonite, n ellla periap•p endicite, n el tifo r ecente, n ell1a meni~gite: nella ipulmonite e !Pleurite, oltre ·Oh·e n ei ra·r1 casi di ulcera gastrica e colecistite. Si ha su1l territorio 1cutar1 eo i cui n ervi sensiti vi sono in Ta'Pporto con i segmenti mi1dollari, n ei quali te.r~i­ nano anche le fiibre simpatich e degli organi interni af.f etti. È ovvio che tali :i!perestesie non son-0 sintomj clj alffezioni cutan ee ·dell'aid1dome, ma sono un sintoma d i le.sio•n i de·gli or.g·ani interni e praticamente hanno grande im·p ortanza di~no 1)

viati dal caJ.rdo locale, non sono influen zati dall'introduzion e ·di c i•bo e dai movimenti intestinali. La pressione esercitata s ui muscoli pigiando fra le ·d ita la parete ad•dominale provoca dolore. Il dolore pµò essere causato anche dalla dia:stas1 d~i muscoli r etti, daùl' ernia epigastrica ed ombelicale. Il do1ore è un sintorna cootante ·d elle ii1fiammazioni peritoneali. È per lo più secon.dario nel1'appendicite, e meno frequ.e ntemente n elle perforazioni di ulcerazioni gaist·r iche e intestinali (tifo, 1dissenteria ed altre infezioni). In segu.i to alla perforazione nell·a cavità addominale la 1p·eritonite si stabilrsc·e s·u bito, dopo 4-6 ore. Il ·d olore raTamente è a carattere colico, ;p er lo più si manife6ta improvvisamente ma è continuativo, tormentoso. Al pri'n Ci•p·io 1è localizzato n el punto .d~ll'iinfiam·maz ion e, e perciò più frequentemente al cieco, e ·diventa sempre più forte e si ·diffoi1de in pochi gjorili a tutto l' a·d d0im e. 1Nella 1peritonite acuta la parete adJdominale è avvallata e tesa a di fesa 1del sottostante p eritoneo, successivamente s·i ha meteorismo. T·alv-0lta tl ventre è Tilasciato i n c.011seguenza 1dell-0 shock proforndo al principio d ella malattia., o alla fin e in conseguenza delle gravi alte:nazioni tossi'che del sistema ner voso. Ogni sforzo (r es-çiiriazion.e profonda, tosse e simili), ogni movimento aumenta il dolore. Il ragazzo se · ne sta immobile, evita ancl1e di U·rinare e la rilpi-enezza d ella vescica aggraNa 11a situazione. Nel-l a f9rma tubercolare i dolori sono in1determin ati, v·ariaibili sia per sede ohe per ìn· tensità . B ) L'1appendicite è rara n ei ragazzi molto al di lf1 1piccoli e ·di·v enta sempre più frequente .di qliattro anni id i età. ' Nelle forme acute il do· }ore non mane.a mai. 1Il ragazzo al princi1p io lo localizza per lo più all·a regione ombelicale .cor· ri.spon·dentem·e nte a:lla distri'buzione •d el 10° e 11~ n ervo inte~costale, attraverso i quali il dolore passa dai nervi simpa.tici m ediante i r.ami com·un tcianti. ·I l dolore impr-0vviso, atroce accompagnato ·da grido è in,di·oe id i iper.forazione. L'-aspetto del rag·azzo e l'intensità •del d olore ind.icano la O'·r avità rd eJla malattia..Sono sintomi precoci d·el;, affezione· i disturbi generali, l'inaiJ)lpetenza, ! '"irrequietezza, l'insonnia. Ma talvol.t a si può essere i110-a· n nati 1dalla tenuità dei sintomi laoali e dallo o stato generale .b uono .. Al principio della malattia per la contrazi-0ne riflessa dello i)Soas i ragazzi pr esentano un inicuTvamento della per<Sona, cl1e aumenta con i movimenti. L'iarito. inf.eriore destro per la contrazione riflessa dei muscoli è fles.:> 9' per m odo che il ragazzo è :piegato in avainti e lateraln1ente a destra. La respirazione" è preva-

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stica. Nei muscoli a•d1dominali possono a versi dolo:çi in seguito 1a S'forzi corporei , ad esercizi ginna-. stici, o a tosse insistente e vio lenta (tu·bercolost p pertosse) e molto raramente, n ei ·p iù granrdl· celli, in· seguito a degen er.azionè muscolare da tifo. Questi ,d-0lori si manifestan-0 per lo più senza febbr e, si accentuano con il cammino, la tosse e J:c:t d efecazion e, cessano con il ri1p o·so, sono a:lle1

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.. [AN.NO XXXIV, F ASC. 35]

~EZlO!'\E

Ierttemente costale e la ,p.arte inferiore rd estra dell'addome vi 1pélJrtec:iJpa poco. :E: un indjce rassicurante lléi respiraziO'Il.·e a:ddominale normale. Il riflesso aJd•d-0minale in'feriore non di raJClo è abolito, la cute è i1p erestesiea. AJ. primo giorno si pt1ò a\·ere cliarrea, la stipsi è la regola. La te1nperat11ra dj rado supera i 39°. Caratteristica è la forte differenza tra la temperatura ascellare e quella rPttale, che supera 118. ~rima spesso di un graido ed ·a nche più. ,Nei casi gra·vi il polso è d'.requente, piccolo, debole. Il sjntoma d ecisivo dell'appendicite nei fanciulli 1è il dolore alla pressione. Questo per lo più è locaJizzato n el punto di ~1ac Bum·ey, ma spesso è spostato id i 1-2 1dita all'interno e ipiù vicino all'ombelico. Il dolore si ac· centua quan·do s~ solleva l1a mano dopo aver premuto profondamente (sinitoma di Blum~)erg) . In ~onsegue nza dell'ir1fiammazj on e del peritooeo <lel1'appendi·ce e delle parti vicine si ha dife5a ml1scolare. che è dovuta ad eccitazione del peritoneo parjetale, la quale •si trasmette per le \•ie d ei nervi sacrali, lombari e intercostali. La ~ie,·e sensjbilità alla pressjone senza con.trazione musrolare parla contro l' appendicite. La difesa mu. scolare manioa quand o . l 'appendice è })OSteriore o peJvi.ca. L' appen·dicite cronica 11a un quadro c.;linico oscuro perchrè mancano i sintomi al•l armanti e prrchè il dolore spontaneo è sipesso localizzato n ella regione gastrica o·d ombelica le, mentre manca quelil.o allia pressione sul 1punto di ~Iac Burney. I ragazzi a.ccusa.no crjsi di IDélJlessere perioùj co , a ccomipagnate da t empera1ure subfe·b · bri1 L Kummel nota che in man canza del dolo.re nel fJuin to di Mac Burney J1a im'}')ortanza diagnostica una 1certa doloflalbilità di u11 p1111to posto al djsotto .dell'ombeli.co. Nei raigazzi più grandicelli il f;:itto che gli ·a coessi dolorosi so·n o accOinlJ.Jia"'nati da v.omito e o11e il ,dolore si accentua neigli sforzi per inohinarsi, mingere e de:fiecare fa 1p.e nsare all'esistenza idi 1bTig]j e p eritonealj, ad ostacoli al passagigio n ell'intestjno e quin•di all'wppendtci te croni,ca. Tra le malattie loc·a li che possono essere scambiate con 1'3'I)pen.dicite bisogna tener presente innanzi tutto l e affezioni del tubo gastro-enterico Il catarro gastrico acuto rè faci.l mente scam1biato ' CO'Il. l'awenid icite 1perch:è anche nell e gravi infiammazioni del cieco sip,esso il ·dolore è localizziato ~~llo stomaco. Per riconoscere un dolore di origine gastrica tbi5ogna pren·dere in considerazione !'·anamnesi e tener presente che le app;l1cazioni ca.Lde lo alleviano e lo abbreviano. Lo stesso :può 1dirsi ·d el catarro )ntestinale acuto, Cfll~ntun·qne qrui il ·dolore sia p1 11 dirfftl'SO e meno intenso. I

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PRATLCA

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·L'1ùcera :gastrica i.è i1ei ragazzi ~traorùinaria . 111ente rar~ e la sua sinton1atologiia è iPerf etta1nente analo1g a a -queJJa degli adulti. L'ulcera 1duod·en·a le è note,roln1ente più frequente, ed è per lo più localizzata al disotto del.. J'anello pilorico nella 1 parete superiore e posteriore della parete duod.e nale. L 'atrofia costituisce uria causa 'frequente di preclj sposizione. P er 1o più man ca o.g ni sintoma e si manifesta con le· P1norragie o con la perforazione. ·Juest'ultima <itf,ficilmer1te può essere scambiata con l'appeni. dicite, p ercbiè la sintom·atologia tè così grav·e da:. non consentire indugio p er l'operazion e. J,'0cclusion e intestinale, che nei riagazzi è p er lo •p iù doYuta ad inva·g inazione, dà frequentem ente dolori nehla r egione ileo-cecale, e tal volta la dia.rnosi dif.ferenzi'ale si fa solo a.ll 'operazione... ~

Nei ragazzi l'occlusione è provoicata ·d·a tumori,. corpi estranei (elminti), ulceri tifose e tubere-0l Rri ed anch·e 1d1a emorragie, come può avvenire· nella por·p ora aididominélJle di Henoch . Quest'u1 • t ima pnò simulare un'appen•dicite: il ragaz.z o ha; i n1provviso ·doJore nella regione ileo-cecale, vo-· mito, stipsi, fe1lbre alta, difesa muscolare. Mianca i1erò il caratteriistico .p unto dolente al1la rp·r essione .. Oel r esto il quaidro clini·co genera] e (emorragie :ottocutanee, so·t tomu·cose, a.riticolari ) inette sul1·a,·viso. Gli ascar~di e g,l i oxiuri non solo 1pro' ocano ileo, ma anc·h e una vera 1aippendicite. Gravi ·dif1icoltà dia:gnostiche o.f fre spesso. al vrin cipio della malattia la tubercolo i dell'intesUno e delle glan1dule mesenteriiche. Quest'ultima. affezione provoca dolori ora colici, ona ,p ersistentj , che jl ragazzo localizza nella parte su,p eriore ·clPll'addome o alla regione -:ùleo-cecale, il che fa p c11siare all'a1prpenidicite. Ma la J;>resenza di masse bitorzolute e sensibili alla 1p Tessione, Ja febbre rtica, il grave deperimento spesso in contr81St<> con la tume1lazione dell'·aid·dome i11dirizzano al1' esatta diagnosi. La colelitiasi e la 1coleci1stite non presentano difficoltà per la diagnosi dtflfer enziale data la loro rarità nei rag·azzi. Tal,rolta la poliomielite a:cuta nel p eriodo inizjale può far .p ensare ·all'1appen·dicite in consilderazione del d'atto che essa 'Iruò aJCcompagnarsi a vomito, sintomi gastro-intestinali, iperestesia della cute e dei muis coli al tPrinci.p io localizzati soJo a ll'addome. La tendenza. 1al s u1dore, la ulteriore particolare iperestesia muscolo-c·u tanea, l'indebo·limenito ·di uno o più rifl es·si, :la pa.r e~i .fanno ' fare la g·iusta dia.g nosi. Un' altra malatti-a C·h e può ·diare sintomi pseudo· appendi ci ticj, è J.'osteomielite ·dell'ischio e del fe-


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m ore destro, perch è al jp['incirpio si manifesta <:011 febbre al.ta, vomit~, diarrea , dolori a;ddominali, specie alla parte inferiore destra, e flessione della coscia. Il dolore che si a ccentua ad ogni mo vi mento dell '·arto, per m odo cl1e questo è tenuto fissato, la manoa·n za di difesa musco,l are nella r egion e iJeo-ce,cale e del caratteristico punto dole·n te alla pressione, il ·dolore alla .pressione ed il gonfi ore 1dell' osso, n oncl1iè il reperto radiologico, fanno fare la giUBta ·diag·n osi. Analog11e 1consi,derazioni si pos sono f1are iper la c oxi te. Ta.lvolta l'ascesso ·a outo dello psoas può provocare un essudato 1p eriappendicitico. Anche in tali c asi il reperto della palpazione è ugua.J.e, e c' è flessione e leggera ad·duzione dell'arto inferiore dec;;tro, febbre e dolore. Qu1ando c'è il focolaio primitivo alle vertebre la diagnosi è ifacile. Al trirnenti la 1diagnosi differenziale si fa in base wll'esame aocurato e vagliando opportunamente <0gni sintoma. .Talvolta il testicolo ecto1p ico può dare sintomi pseudo-appen cltcitici. L'esame dello scroto metterà 6ull'avviso. Nei disturbi ·della· secrezione e ·della motilità d ello stomaco si possono avere dolori localizzati alle r eg·io11i epigastrioa ed ombelicale. A.l l'esarn e chimico dello stomaco si trova jper lo più ipocloridria. Nelle anemie 1d'ogni specie, sopra tutto nella tuber colosi l)Ulmonare e n ella clorosi, possono con caratteri analoghi a quelli a versi ocra.stra}crie o dell'ulcera gastrica. ~egli stadi act11 t i ·della ·colite muco-membranosa si uosso·n o a·vere ·dolori a•d·dominali diffusi, vio" lenti, coli.ci, taivolta con vomiti e d ancl1e con fenomeni 1cli collasso. Il c•aratiteristico aspetto d elle fec i fa fare l'esatta .·di'a.g nosi. Talvolta i dolori addominali son o ·p rovocati dalla. lJermanenza n ell'intestino di scibale dure: Le cistiti e le pieliti .p osson o dare llna s1nto. matoloo·ia r ocrenerale e locale analoga a quella del1,appendicite. La 1diagnosi giustia si farà in bas~ all'esame delle urine, che n on deve essere mai trascurato per evitar e 1p ossibili errori. La calc.olo si renale .è n ell'infanzia r ara. Essa p uò dare dolori ·a·ddominali intensi ed impro~­ visi , ,romiti e sintomi ,di paralisi intestinale r1 flessa, tanio da potere ·essere soambiata con l'ileo. È importante cl1e le colicl1e .et.erivanti da aff ezionl del rene , ·del.la cistifellea, 1del 'Pancreas e del fegato sono carrutteri-sti·che ;per il fatto cl1e il dolore in esse non ha delle es·acenbazioni continue, comp pare imprOY\Tisamente, raggit1ng·e e persiste nel st1o mas:·imo per tutta 11a dt1rata dell,accesso, e sccnnpar0 rapidam e11te. JJe coliche deriYanti 'd al 1

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lL POLICLINICO

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l'intestino invece ·durano soJi pochi minuti, rimango110 breve tempo al mru:;simo, caidono per ricomparire dopo breve pausa ·e lasciando sempre una dolenzia conrtinua. C) Nell'infanzia si possono avere dolori aid·dominali in casi di pericandite e miocardite acuta. L ' esiame del cuor·e consente di svelare la loro origj ne. Anche n elle parali si cardiaiche ·d i•f teriche si polssono a vere ·dolori a·d1dominali violenti, irr1provvisi. La causa di .ques ti 1dolori è os·cura. I.a 1p11lmonite incjpiente può presentare sintom1 analogtii all'appendicite e presentare ditificoJta diagnostiche .specie quan·do i focolai ipneumonic1 sono piccoJ.i e centrali. Nell'wppendicite in genere non si hanno mai temperature così alte (oltre 39°) come nella pu1rnoni.te, nella quale peraltro i dolori spontanei ed alla 'Pressione non sono cosi forti come nell'aiw en-d icite. Si può avere ~nche tensione ·dei muscoli addominali, iehe è in rapporto alla temper rutura. La pressione profonda è meglio sopportata del tocco superficiale. La frequenz·a idella resptrazione in contrasto con quella del pol'So, Ja tosse, l'erpete laibbia1e, la rnancianza del I"iilesso patellare, la presen za idei rifle·ss.i adclominali ,di d estra (parlano per la pulmonite. Anche 1?·eI.le infezioni (influenza, parotite, malaria, poli1al'tr ite, sepsi, t:itfo, dissenteria) si po'i>sono avere ·dolori ad·dominali. La ·dissenteria con f~bbr e, vomiti e 1 dolori addominali può essere scambiata con l 'appenid icite, specie se al J)rincirio della malattia c'.è dolora bili.tà alla pressione dell'aid·dome. La mancanza id i ·difesa muscolare, il tenrsmo e l 'aspetto delle feci sono ciaratteri· stici della ·di'ssenteria. 1Nel tifo c'è leucopenia e polso lento, mentre n e1l' appenrd icite .c'è 1eucocito~i e tachicardia. D)• I ·dolori a;ddomin·a1i possono costituire p·u re ·disturbi nervosi no·n legati ad a1cuna affezione 1d eg·1li organi cavitari (coliche ombelicali di Friedjung e Moro). VerisimiJ.mente questi di-sturbi sono in rapporto a spasmi (vago tono) intestin1ali. I! r agazzi (per lo più tra 3 e 10 anni ·di età) accu- • sano dolori r icorrenti alle regioni epigastrica ed orn•b elicale, senza però un'esatta localizzazione. T/anamnesi, l'esame e l'ulteriore osserYazione dimostrano che si tratta S1p esso · d~ soggetti nervosi , eredit•ariamente tara.ti , che vivono in un ambiente sfa,·orevole e con ~cattiva educ·a zione. La durata, . . . 1 l'intensità .e la 1periodicità degli acces s1 e variabile. In tali casi :l'atropina giova mo11to. ·S i ritiene ·da qualcuno che anone 1n tali ·casi si trat~i di. appendiioite cronica, per cui ·è sempre c onsigliabile l'operazione che comunque •avrebbe notevole effetto st1g.gestivo. 1

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DR.

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[ANNO

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VASI SANGUIGNI. La cura delle arte1·iti oblite1·anti degli arti. (RAVAUI.T.

Journ. de 1\-léd. de Lyori, n. 172, 20

avril 1927). cause P,rocise che 1provocano la maggior parte di questi 1p rocessi sono oscur e, onde le cure ettologiche -che sono sempre più riccl1e di successi sono sc~rse , in ogni modo i nostri mezzi terapeutici posso110 essere di varia natura, e cioè: m edici, fisioterapici e chirurgici. 1) Terapia medica : a) cura etiologica : in prima linea va messa la cura antisifilitica. La sifilide deve in tutte le if orme idi arteriti essere sospettata e va accuratamente ricercata. L'A. loda il bismuto, e, contrariamente a Guillamme, ritiene che ant;he l'arsenico sia efficace. Il mercuri·o e lo ioduro son·o utilissimi. Le .f ol'Ille dolorose, i 1di sturbi di ipoirrigazione senza sfacelo, le claudicazioni intermittenti risentono molti vantaggi d1alla <' ura s;p ecifica. f_,e formP con gangrene risentono m en o, ma ciò potrebbe dipenrtere ·d a un fatt or e srttico associato. ~ei casi con infezioni secondarie si ipuò tentare la s1eroterapia antican g r enosa . ..\nche la vaccino terapia e la protcinoter8'p1ia son o state lodate. G11 .l \A. americani consi1glian o una cura scriurpolosa dei focolai d'infezion e dentaria e tonsillare, c he 6econ-Oo le loro vedute manterr e!bber o una setticemiia attenuata, cau·sa di trombosi arteriose. F. stato consiglj ato il salicilato di soda e il chinino in forme .ch e si è ritenuto potere ris1)ettivamente attribuire a infezione r e11n1ati ca (?) e malarica .i\nche più dif.ficile è una cura razionale ed util~ dèlle lesioni 1da arteriosclerosi. Si do·vrebbe tiare. lina prova di cura 1antis1filjtica, ·l)Oi tutti si ridu~ r.e alle solite norme igienico dietetiche e m edicinali note. Il siero jrperalcalino dj Trunecek h·a fatto il suo tempo; il regim e iporc alc ~co semlbra inattivo, invece con l'ins ulina si sar ebbero av.uti dei risultati. · b) t er apia anticoagulante : si c]_tano ·vantaggi con uso di iniezioni saline ipertoniche. Ha ancl1 r b11oni effetti il citrato di soda (2 per 100) n elle vene. e) t érapia vasodilatatrice: comprende il n i1.rito di soda, Ja trinitrina, il tetranitrato di eritrol0; j .r is11ltati non sono bene ·evi·denti e spe6so si hanno disttwbi : vomiti, cefalee, lipotimie. I joduri a vrebber o .,buoni effetti a ·dhstian za di tempo. 2) Fisioterapia. - I bagni oaldi hanno eff etto ~edativo ma t emporaneo, possono essere seguiti rla esa rerbazione dei dolori , e macera110 i tesst1ti favorendo le cangrene. f .(l

125&

SEZIONE PRATICA

Le doccie, lozioni .f red de e la mHocanoterapia sor10 utili all'inizio. I bag~i carbogassosi dann(} buoni effetti. Erb con siglia il bagno galYanico. Molto l1tile paFe l'aria calda. L'elioteraipia se bene c.ondotta può dare ·qualche vantaggio. La diatermia dà effetti molto notevoli, ottimi sopratutto nelle cangrene umide infette, e nelle formie diabetiche specie se si associa all'insulina. F. st·a ta anche tentata la radioterapia cl1e ag Lrrbbe sopratutto contro il 1dolore (Philips e Tunirk). I .o stesso effetto avrebbe il clor.u ro di radium p er iniezioni endovenose (,B rown). 3~ '1.' erapia chirur gica: COllllPrende: a) inter·v enti s11lle arterie : cioè .arteriotomie. e anastomosi artero·venose; inutili nel più dei casi sarebbero vantaggiose solo nelle embolie. b) interventi sul simpati co: cioè JJa simpatjcertomia periarteri.o sa alla... Ler iche e le iniezioni periarteriq,se di alcool. Non ·h anno 1dato risultati notevoli e poi solo transitorii. È stata anche consigliata (1Adson ) la r esezion e del 20-3°· 40 ganglio lombare cl1e determina una vaso.di1atazione notevole ·delle estremità. e) interventi s.u i tronchi nervosi compren. dono: l'alcoolizzazione dei nervi, le anestesie r egionali, le iniezioni eJiidurali, la raidicotomia posteri.ore, e le nevrotomie p eri·f eri1che. Tutti questi intrrventi calmano bene il dolore ma hanno scarsi altri eflfetti. d ) 1nterventi s ulle s urrenali: basati sulla teoria ·di Von Oppel secondo cui molte cangre11e art.erio~e ~pontane e ·diJp en 1 dereil::>bero da uno spasmo periferico 1perma:nente d-0i\7uto a iperlfunzior1e delle surrenali (cioè a iperadrenalin em.ia); on.de egli consiglia la surre11_a lectomia l1nil1aterale. La base fisiologica su cui riposa qll est::i or1c-razione è troppo 1d iscuti1bile. e) intervento sui tessuti in sfa celo o ischemici : com'Prende in cisione di accessi o di flemmoni , amputazioni. La s eide a cui si deve u.rn.p1u tar e r·é\Jìpre.senta la questione più jmportar1te. F. necessario tenersi fuori della zon a di ipoirri ga. zione ch e circonda sempre per un certo tratto la sede della necrosi. Si ri·corre per stabilire questa zon1a a vari m etodi: cioè alla s tria vasom otoria rti Co~asexo, alla 1pro.va della tnrge.sce·n za delle vene s.nperfic)ali di Tu.ffier e Hallion, alla JJr ova ·di Moskowitz cl1e •consiste n ell'·atbbassare l' arto dopo a'rerlo tenuto sollevato per uno o dt1e minuti, e n ell'osservare fino ·dove è invaso da iperemia. c.adenat, ·Bailliat e Mériel banno eseguito una radi o·diagnosi con iniezioni endo Yen ose cli lipiodol. Passa.t i iR rivista tutti i nostri mezzi terapeutici, gli .i\..\. schematizzano il comportam ento 1d a segt1ire n ej vari casi : 1) arteriti stenosanti o obliteranti seriza can· 1

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11256

IL POLICLINICO

cioè nelle for.m e dolorose, e con •sole tu~e vasom,oto·rie. Prognosi discr.eta. .Cura: 1prescrizioni igieniico-dietetiche, .esercizi mo~ derati, bagni ieaxbo-gass·osi, cura antiluetioa se ·del ·Caso. La diatermia qui n·on darebbe molto. Nei casi dolorosi rtbelli, simpati ce.ctomia periarte. ' riosa o nevrotomia. Nei mali perforanti e nella .smdroime di Raynaud o·p erazione di Ler1ohe. _grena ischeniica:

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2) arteriti progressive con, gangrena parCel1.are distale. Cura, ·etiologica se p·osstbile; la dia-

i.ermia e la simpaticectomia sono senza effetti Amputare il p·i ù tardi possi1bile. Medi cazioni an tisettiche con balsamo del Perù e vino aromati·co. "B molto efficace l'aria c-alda. 1

3) trombo si obliteranti a decorso rapido cort cangrena estesa. I ·mezzi med ici sono s·carsi dj

·eÌfetti: se si può attendere si tenti la diatermia, le iniezioni di insulin1:t. e il sier o anticangrenoso .Se no amputazione secondo le norme. 4) cangrene arteriose dei diabetiCi: risultati ' -ottimi con cure di insulina 1p rolungate e asso-ciate a ·diatermia in sed ute ·quotidiane e ripetute L. TONELLI .

L'embolia gassosa venosa e a1·te1·iosa. (Hutter. Mit. a. d. Grenz. d. Med. u. Chir., 1927J I

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Il sangue contie11e normalmente disciolti i gas -dell'aria in una qt1antità proporzionale alla pres-sio11e atmosferica: se la quantità di .g as introdotti è 5uiperiore, questi r imangono indisciolti sotto forma di bolle. I polmoni le possono utilizzare iper gli scam·b i respiratorii e pertianto se J'int.roduzio11e di g)ais è lenta non si hanno i nconvenienti g-ravi, se è rapida si 11anno anchE: con quantità non molto grandi, feno,m eni di embolia che possono giungere alla morte. Dalle ricer c11e sperimentali risulta che i polmoni l1anno l 'l1fficio di trattenere e di elimin1are i gas e fl1nzionano ,cruasi come valvole; sempre però entro certi limiti. Esistono infatti delle '(Juantità stabilite ,p er peso del corpo e sp ecie di ·a nimale, oltre le .quali si hanno fenomeni di -embolia mortale ed altre di disturbi passeggeri. Secondo Ricl1ter i1el can~ si avrebbero i · primi dislurbi dopo l'introduzione di 20 eme., la morte dopo 250 c'mre. : n el ca,1 allo rispettivamente 1000 eme. e 8000 cm~. · L·a vi•a d'entrata in circolo è nella maggior parte dei casi la Yia venosa e le modalità sono svariatissi1ne. Nelle Oiperazioni sulle estremità, bencl1è non ·ano fra le cal1se più frequenti (for:Se per ·1a • stanza dal cuore?); nelle manovre sugli organi genitali femminili: irrigazioni, tentativi di abor · to, parto (sembra cl1e nei casi di inerzia t1terin1 sia possibil e dai ,.1asi beanti l' entrata di aria i1el 1

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[ANNO

XXXIV, F ASC. 35]

grande circolo); negli interventi sulle vie urina. rie (sopratutto per l'ins ufflazione di aria in vescica (Gorning ne riuni 9 casi mortali); negli inter;enti sull'a;dd-0me (stoma..co, fegato ) e sul siste.m a nerYoso centrale nel pneumop.eriton·eo. Eiselsb·erg 11a avuto 1 caso di emboli·a per 01perazione sul m~dollo, Clairmont, Eiselsberg, ecc .. per interventi sul Cflanio sopratutto quando vengano lesi i seni venosi; sulle cavità della faccia; sul collo (molto numerosi sopratutto nelle stru, mertomie come è noto da gran tempo, a causa della vicinanza della cava superiore e deJla beanza delle vene ·d'el collo). Ma la maggior parte di casi di embolia si debbono ad interventi sul torace. Qu1 pure si sono verificati i soli casi no tj, ma sempre molto g-ravi, di emboli1a arte• riosa. .J...' occas] one 1Più frequente è fornita da "t pn eumotorace terapeutico. Benché la percentual~ sia generalmente assai bassa, dato il gran nuro.ero di inst1fftazioni di ossigeno si ha sempre un numero di casi non trascurabile di embolie. In vari casi e5sendosi punti i rami arteriosi c11e irroravano le aderenze pleuriche, si sono :::ivute emholie ~assose arteriose rapidamente mor. tali, jn altri casi l'ago-cannula inietta il gas in uria dira1nazione delle vene polmonari e le bolle gassose dall'orecchietta S. raggiunsero l'aorta n le :i,rterie cerebrali. Ranzi ha pubblicato nel 1903, 4 casi di embolia arteriosa in 01p erati per ascessi polmonari, empie.mi, bronchiectasie. I.e bollf> di aria possono anche seguire un decor50 retrogrado: cosi 1aria inspir.ata dalla giugi.1lare fu trovata nei vasi mesenteri•Ci e nelle vene sopra epatiche. \Valcher (l\ilitteilitngen a. d. Gréu::.. d. JV! ed. it. Chir., 1926) ha potuto eseguire 15 autopsie in donne n1ort~ per embolie gassose ipost-partum o dopo aborti .proc-µrati, ha trovato la persistenza del forarn e di Botallo in 5 casi. Anche Ranz~ , Clairmont, Eiselsberg, Gold ed altri tro,narono in casi di morti per embolia la persistenza del forarne di ·Botallo. L'importanza di qru esti reperti è ,data ·d·al fatto che· attraverso a questa comuni,cazione l'aria inspir~ta dal sistema venoso 1pt1ò passare direttamente in quello arterioso senza passare a.ttraverso al filtro, ·polmonare, e qui11di ca11sare disturbi più gravi e anche mortali. Il m~cc anismo d'azione .è ancora discusso e i reperti an•atomo-patologi1ci non hanno un valore assoluto 1percl11è essendo eseguiti generalmente a distanza dall'accidente mortale, e spesso senzJl le dovute cautele, è mancato nel 1pii1 ·dei casi il d·a to sic·uro di trevare le bolle d'aria negli organi circolatori. respiratori o nei centri nervosi. (Klo se, Zei·dler. "· Jacl~en) . ·Si sono pure trovate assai spes..so lesioni dei centri; .e la radio·s copia ha dt mo.:;trato. ctnrapte la vita del paziente. la pre1

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f AN~O XXXI\-, FA c. 35 ]

SEZIONE PRATICA

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..:;e11za dell'aria n egli organi in qu estione. Si 8 anrl1e ricorso alle ricerche sperimentali sugli ·a nim ali. Sulla base ·di essi ·Colle ritiene che la <:3 u sa dell13. morte debba assegnarsi al riein1Pir11ento delle ca·vità cardiach e con aria. Altri autori as5egnano una notevole importanza all'en· trat::t élell'aria nelle art. coronarie che avrsbbc 1'eff ett0 di arrestare dopo un lasso di tempo va- . ri abile, i battiti cardiaci. Jnfine la presenza <ii lesioni sui centri nervosi riscontrate in numerose autopsie di individu i morti p er embolia, sottolineia l'i1nportanza decisiva che gli emboli gassosi anche ~)iccoli possono avere quando giungano iéllle a1 terie dell' encefalo. Anche in vita fu , conc;;tatato da Brauer amaurosi •da un solo lato per rie11111i111ento 1d'ari.a dell'art. della retina. I si nt oni.i eon sistono essenzialmente in un silbilo prolungato, un rurmor.e ·di glu~glu 1che produce l 'aria entrando n el la vena; al cuore: in un rumore l)aragonato a quello rd ella ruota da mulino; e con1e segni di carattere generale: pallore, òispn ea in.tensa o •a.u.m ento d ell a frequenza e d.ella profo·nclità del r espiro, senso di an1g oscia, IPOIBO p ircolo, frequenti ssimo, ·m ovi!m en ti con vulsivi, scosse tetaniche. I.a teraa:>i1a dell'embolia iè assai scarsam ente efficure, la migliore t erapia è quella profilattica: qt1 inrii ~olto riguardo n el s ezionare i vasi, s opratutto al collo, n ell e 1ni ezioni d i gas, nel pneumot or<1<::e terapeuti.co , n el riempimento .con gas della v escica, n el pneum operitoneo, ecc. Qu anto ai tentativi fiatti di cura diretta, si puo ricordare quello di rpungere il ventricolo S. ed. aspir a re l~ aria in esso contenutavi , anche sotto il controllo radioscop.iico (Cla1mnont). Più semplice è l'inf11sione n elle ven e d i notevole q·u antità d i ~o1nzior~ e fisiolo.g ica ch e avrebbe lo scopo, aumentando la · inassia sanguigna, ·di spostare e dtl11ire i gas. Anche si raccomanda di praticar e 1ln'energ1ca respirazione attivando la funzion e polmonare che ha t anta parte n ella difesa dell1organi '"'n10 dall 'embolie gassose . Jnfine si può ricorrer e a lla terapia sinto·m attca a haRe cli scci1:Janti. Ma P. da notare 1cbe per l'en1boJ i a arteriosa la morte è così rapida da rend er~ in n t il i i tentativi d i qua;lsiasi specie. •

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GHIRO~.

)[edicamenti vaso-costritto1·i e vaso-dilatatori.

TJ' ..\. cita alcuni esempi di gravi malattie di

origine vaso-mot0iria, n elle quali l'uso di 1preparati via.so costrittori e vaso-dilatatori ha un effetto curativo. Fra le malattie gravi di origine va scolare costrittiva l'A. cita dei casi di cecità uni1aterale e bilaterale da spas~o delle arterie retini che. In questi casi l'iniezione di un milligrammo di atr 01p·i na nella cavità orbitaria o sotto la co11git1ntiva permetterà id i confermare l 'origine spasmodica dell' affezione. Posta la diagnosi di atrofia spasmodica, contin.u ando a prescrive.r e l 'atropina Ja visione si ristabilirà progressivame11te. \.ome esempio di afifezion e di origine vaso-di1atatoria l'A. cita i] glaucoma, affezione determinata, secondo quanto l' A. stesso da più tempo Rostier1è, da un a vaso-di1iatazione ·del sistema v·ascolare dell'occhio. Egli ·da qualche tem.p o ha ~ rattato ~ti i casi d i glaucoma con m edicamenti vaso-costrittori , con risultati buoni, anche nei casi ·d i glaucoma cr onico semplice senz1a iper· trynsion e apiprezza'bil e. I .. ' ..\. ritiene C·h e nella zona oftalm1ca le turbe trofich e cutanee siano ·dovute ad una vaso-dila tazion e eccessiva d ell e arteriole e d ei capillari delle papille d13rmiche della r egione, alterazione ch e ''i ene provoeiata dall'·azio11e ·del virus erpetico s t1l simipatico. ·della regione. Queste eruzio·n1 locali circoscritte si estendono qualch e volta su tu!to i1 corpo, come in certe forme di pem'figo, ed hanno anohe in questo caso l1a stessa origine. _.\ conferma di tale i·dea l'A. ricorda d ei casi di $Ua osserv·azione di pemcfigo generalizzato iass aj grave, guar1ti con l' uso di m edi camenti vaso· costrittori. TOSCANO. 1

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CENNI BIBLIOORAFICI <1} fj. L. $ACCONAGHI. Ln diagnosi clinica dei tumori adrlo1riinali. 2a. ediz., pag. x rv-432. Bologna, Z·a m-

honi, 1927. L. 120. I..' ai1tore, 1primario degli Ospedali 1 ~ivili di Bresr.i a , presenta il suo l"ibro in una caratteristica

prP.fazione e dice che ha creduto qpportu•n o pub blicare in una nuoYa edizione il suo libro 1'innovn.tq a modo , secon.do il progresso dei tempi e pi1ì ancòra secondo la maturata sua esperienza: e p1tr emendare ha vo luto e rifondere con la1 f1fiezza , omettendo ogni nota bi bliografica, aggiungendo in quella vece n,on poche figu,rette illustrative . ~

(C11. .-\BADIE.

In

prrsen~a

P resse Médicale. maggio 1927).

di un processo morboso è interes~ante ricercare la parte che è dovuta alle turbe cir colatorie, in quanto tali turbe, :prol.u·n gandosi, pro·ducono delle alterazioni trofiohe che si possono fare sparire con l'impiego giudizioso dei mPclican1enti vaso-costrittori e vaso-dilatatori.

L' autore ha dunqu e, con istile classico italiano, su ddiviso la 1nateria del suo volume secondo uno (1) Si p1·eg.:.1. d ' i11viare due copie clei libri di cui si desidera. la recensione.


1258

I

IL POLICLINICO

schema maturato da. . più an11i. Determinato il ·~OTJ.· cetto clinico del tu1nore addominale, descrive i reperti della palpazione dell'addome e dei suoi visceri così come norm·a lmente si riescono ad aa>prezzare. Passa poi a descrivere, con uno straor-din1ario buOJl senso critico e · ~linico, i r ep erti obbiettivi ottenuti nelle diverse affezioni, siano frequenti che rare. Poich è anche delle malattie rncr10 comuni è dato almeno un cenno, a giorno ·dei risultati € 1delle 1cognizioni 1p1iù mo.dern·e. Non solo non sono dimentichi i tumori apparenti e a fantasma, quelli spostabili e quindi di diffi ~jle diagnost <li sede, ma iè ricordata la ascite in rapporto co·i tumori 1dell'aid1dome e le disto.piP. classiche del rene, della milza, del fegato. .seguono i tumori del fegato e della cistifellea, della milza, ·d ello stomaco e dell'intestino, del .p àncreas, del rene, dell'uretere, del surrene, dell'aorta, del grande omento, del mesentere, del peritoneo e quelli retroperitoneali. Chiude il libro un cenno sui tumori addominali, rd egli organi del pi·~colo bacino e delle pareti. r:autore congeda il Jibro confidando nella molta benignità degli aristocratici, ai quali il 1

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ER lVIANNO MINGAZZINJ.

A.

Compendio d i traumatologia teorico · pratica. Bdit. Vallardi , !Vlilano, 1926. Pag. 490, 374 fi.g. II.J Eldiz. L. 70. PRF.DJERI.

I1a bibl1oteca del Med i1co itali.ano si arri·o chisce

i.!On questo libro del Predj eri di una opera compl eta di ,Traumiatologia. L'A. che nelle preced·enti · edizio11i aveva raccolte le lezioni che svolge da un tren!ennio in un corso li·b ero di traumatologia, l1a vol1uto, e vi è riuscito rnagistralmente, dare alla nuova edizione la forma ·di un trattato . • Il li1bro rileva subito la compiutezza di studio d el teorico e un·a va.sta esperienzia ac quisita direttaJille.nte al letto del malato. Lo stile è piano e facile, la trattazione dei singoli argomenti è completa pur mantenendosi in limiti non trowo estesi. Con cura partico1are è trattato in ogni eia pitolo il pro1b lema della terapia : le indicazioni sono nette e precise e il lettore non trova difili coltà a orizzontarsi in questa parte della trarumatologi·a ·ohe ne rappre-senta certamente il ca· pitolo p iù discusso . Nt11nerose fi:gure iJlustrano esaurientemente il tegto. Una lo,d e all'e ditore per la bella ·veste tipografica. 1

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VALDONT.

XXXIV,

FA~C.

35J

Beobachtungen uTh(J; Ergebriis se bei elner /'ilritjahrigen Frakturbehandlung. Pag. 85. Eclit. Springer, Berlino, 1927, Mk. 3.

ScHEFFLER.

Un nuo,·o contributo a una questione cl1e si agita d.n anni ed è sempre aperta: il trattame~to nl.igliore ·delle fratture. L'A. porta i risultati di una vasta esperten za fatta nell'ospedale di Bochu·m sotto la direzione di von Brunn. ,.engono tlescrittj i meto di di cura us·a ti nelle singole frat ture, quasi sempre meto,d i incruenti e ,-engono riportati •per esteso i risultJati lontani ottenuti 2.nche nej rapp.o.r ti m .edico-legali. L'ec:1ten sione con tinua è stata usata i1elle fratture del femol'le e nelle fratture ·di diif.fi{;ile rilduzio11e, in tutti gli altri casi ·è stato preferito l' apparec.c:t1io gessato quasi sempre a docieia. Semp~e sono stati iniziati 1al pi.1ì presto i movim.enti pas sivi e attivi. \°..\LDO~I. 1

MEDICINA SOCIALE.

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dettar clinico vuol essere mozione serrata d'idee cfJncrete, no solletica.zione ghiribizzosa della fantasia e 11on pur ninnarianna a continuo ritornello. •

[ANNO

Lavoro monotono, a1 tig,ianato e 9

dop0J avo1·~·

_l\.lcuni problemi di medicina sociale sono stati posti 1al p·r imo piano della vjta. politica. Il CalPO del Governo nel s·uo ultimo discor6o 11a i)rospettato i pericoli ch·e minacciano l'integrità fisica e I 1psicl1ica della nostra razza ed ha ma11if estato la volontà d'incrementare le vecchie, e creare nuove • provYidenze atte a ridurre o ad eliminare le co11-seguenze sociali ·di alcune malattie. Sana11no così adrguatamenfe affrontati i 1problem.1 della tuberC·olosj, 1de1 cancro, 1dell' alcooli smo. Il nostro Governo non ha mancato di a\visa.r e r.d apprestare i mezzi atti a ridurre i danni fisici e psichtci che l'industria moderna apporta aglj operai precipuamente con la monotonia del Ja,·oro. L'opera del dopolavoro e l'incremento dell'·ar~ ti!r,iar1ato, · oltre alle ·f inalità 1POliti1che e.d . eca110.... miche, sono essenzialmente ]ndirizzati a ql1esto scopo. In ~n altro precedente numero di ql1esto 1perio·dico è stiato riferito .co·m e questa quistione sia ·s tata ampiamente discussa alla Brit·ish Jl edical 4 ssociation e come Hudson Daviés ne abbia precisato i termini sug.geren do anche gli espedienti pratici atti a ridurre gli inconvenienti. In Italia se ne discusse al Congresso Kaziona1e di Medicina del ·L avoro del 1924, ·ed il ·prof. Don ao-crio in una dotta l!'elazione espose come e per quali ragioni il l•avoro macchinale è di pregiudizio alla salute degli 01P1e rai, ne alteri j1 carattere r. p!'econizzò il ritorno all'artigianato. Già precedente1nente lo stesso Dona gg·io nel · 1922 avevA. richiamato l'attenzione sul ftRtto che 1

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XXXIV, FASC. 3.5]

[ANNO

SEZIONE PRATICA

1259

l'industria moderna obblighi gli operai ad un striale più diffi.cile, mentre più fine è il senso artisti co, 1Più spiccata è la ,p ersonalità individuale lavoro con caratteri cosi ·evidenti di monotonia, di automatismo, di dissociazione tra la .p ersonadei nrJstri lavoratori. La qutstione quindi di porre rimedio ai danni lità psichica del lavoriatore ed il prodotto lavorativo , da costituire una condizione sfavorevole a ·ò eriv anti dal lavoro monotono rimane anche se l'artigianato avrà l 'auspicato sviluppo. Al riguarquella n ormale cooperazione degli elementi psi, do sono stati proposti ,rari espedienti: interruchici, che, invece, è palese nel lavoro integrale. ossia artigianale. AuStpicava pertanto che parallezione periodica· del lavoro durante il giorno, turni di l1avori diversi, selezione degli 01P1erai più lamente al lavo1ro industriale, imposto dalle insopprimibili esigenze della vita moderna, si av. adatt1 al lavoro uniforme, ecc. Riteniamo che notevoli benefici possano essere ''erasse la r inascita d el glorioso artigianato italiano, per viantaggio economico, per risveglio del dati dall'Opera del Dopolavoro. Quest'istituzione sP.ntimento estetico, per igiene psichica, per la deve essenzialm.ente correggere i nefasti del lavoro monotono, automatico: eccitare lo spirito pres.ervazione del genio della stiflPe. Il lavoro macchinale, scrive il ponaggio , spezza d'iniziativa, ridestare l'interesse per tutte le mal'armonia che, seppure embrionale, esiste in la- nifesta.zioni della vita, ridare in una parola ai vori anch e umili ma spontanei, e che lega la lavoratori il senso della propria 1personalità. F: ovvio yme tali .risultati non si possano otte. psiche all'atto compiuto. Questa disarmoniia o disn ere con quelle provvidenze dopolavoristiche insociazione tra personalità del lavoratore e prodotto lavorativo fa mancare ogni interessamento tese a fornire agli operai svaghi e divertimenti, o affetto all'opera che compie, e paralizza ogni diciamo così, passivi, quali possono essere dati .. 1 spir1to inventivo. Nel lavoro 1artigianale, invece, dalle r~ presentazioni teatrali e cinematografic'è perfetta colleganza tra pensiero ed azione, eà che, dai con certi, dall'assistenza 1a gare sportive . · 1. il compimento dell'opera è suscitatore di ..auove e s1m1 .1. associazioni, induce un senso di soddisfazione Questi sv·a ghi possono · costituire ottimi m ezzi per allontanare gli operai dai 1piaceri nocivi e che si riverbera su tutto lo strato sentimentale ed ideativo con le conseguenti favor evoli riperoccupar e il loro tempo, possono anche riescire profondamente istruttivi e staccare gli animi dalla cussioni su tutta la personalità. Lo stesso sforzo, che è cosa ben differente dalla fatica, è una conr ealtà d'Olorosa o noiosa, 'ma non contribpiscòno gran che a sviluppare la .perso11alità e meno andizione favorevole alLa migliore esplicazione della mentalità. cora incremen~ano lia produzione nazionale. Ma tutti· i vantaggi dell'artigianato n on riescono Il do})oJavoro può essere anche un •altro lavoro~ a sopraffare la rprevalente n ecessità del lavoro un lavoro piacevole, che ecciti l 'immaginaziooe e desti interesse, un lavoro n el quale la perindustriale. Le esigenze della civiltà moderna in so•n alità sia t11tta tesa verso il p,er.fetto compin essun modo potrebbero essere soddisfatte dai . mento dell'dpera. Niente ·di tnale, ahzi tutto per prodotti, s~a pure più perfettj, della mano e delil meglio se questo lavoro riesca proficuo anche l'intelligenza dei singoli. ecop.omicamente. · D'altra parte convien e considerar e che la granL'artigianato potrebbe così risorig ere non solo de ind11stria con tutti i suoi danni, di .cui gli com.e m.ezzo esclU5ivo 1p er provved.ere 1ai bisogni operai non sempre· sono consapevoli, offre ai lavora tori maggiori vantaggi materiali, rende loro 1deU'esi1stenza, iJ>er il che .p are problematico co he possa riaJOquistare un lar·go sv-iluprpo, ma cOlffie la vita più !-acile. Gli operai delle grandi fabbrimr.zzo sussi·d iario ·del lavoro in·dustriale, e come che oltre la paga quotidiana godono di altri bemezzo ·di riparazione dei 1.d anni rupip ortati d·a l lianefici forniti dalle organizzazioni . sociali,. senza voro monotono ·delle gran·di industrie. dire de~ diritti .assicurativi garantiti dalla legge. Il lavoro è la gioia ·P iù schietta ·della vita perl .'artigiano isolato deve invece superare ogni gechè ci allontana dalla realtà, soddisfa uno d'ei nere di·. difficoltà a cominciare da quella ·d ell'alnostri istinti più profondi, quello di superare, ·di loggio e della. bottega a .finire 1a quella di colloeoceller·e, ·di. v·i n.cere, e dà l 'inti·m o compiacimento care il prodotto del suo lavoro. Al rig uardo va ' di produrre e .guél(dagnare. notato che la produzione d·e ll'artigiano non può Il lavoro monotono non procura generalmente essere a buon mercato e ·qùalunque sia la finitezza del suo elaborato sarà seffiG)re sopraffattia i1essu no di .questi stati e sentimenti. I.ungi dal distaccar.e ·dalla realtà esso avvicina dal prodotto macchinale. L'artigianato adunque non 1può sostituire l'in~ · ad e.s so: ia mancanza ·di ogni interesse, di qualsiasi contributo ·speciale della personalità e dì dnstria, può, se ma.i, integirarla. E ciò è tanto sforzi attentivi fa sì che la mente si rifletta sulle pi1ì auspicabile e possibile in Itali1a, -<:l'OV·e la deproprie miserie e sulle proprie deficienze, dond~ ficienza di materie prime rende l'attività indu,

,

1


1260

IL POLICLINICO

uno stato di tristizia. e di depressione, che si cerca di naufragare nell'1alcool o che si estrinseca con uno stato d'inquietudine, di malessere, di rivolta. L'unifor1ne grigiore e la modestia ·d el lavoro non consente lotte .e gare !Pier s uperar.e gli altri e il contributo individuale al compimento dell'opera sfugge alla consapevol ezza ·d i chi compie atti uniformi e senza coefficiente [personale. Il Governo f1a:scista ha provved·u to ad istituire il dopolavoro e ad incrementare l '3!rtigianato. Migliori provvidenze non si ipotevano escogitare per ovviare i danni del lavoro macchinale. Ma perchè l'artigianato possa prosperare esso non d eve costituire solo fine a se steoso, ma deve integrare • il lavoro industriale. E perchè il dopolavoro r1. sponda ai suoi sc01P.J., deve sì facilitare gli svaghi ' (ld i divertimenti n on nocivi, ma deve anche pro· curare che negli openai si ridesti l'amore e l'interesse ·p er il lavoro individuale per modo che questo costituisca non solo un r istabilizzatore dell'equilibrio turbato dal lavoro monotono ed un fattor e gioioso di svago, ·ma anche un potente ausilio per l'economia individuale e nazionale.

[ANNO

XXXI V, F ASC. 35 J

Dopo ·l'asportazione del ganglio cervicale superiore le p aracusie cesisarono completamente nell'orecchio del lato operato. L 'O. attribuisce tale scomparsa a migliorate condizioni circolatorie 'd el1' orga no, .alterate da,ll' iperfunzione v·aso-costrittrice delle fi bre provenienti dal ganglio cervicale superiore, in stato di ir r itazione per condizioni locali rivelatesi all'atto operativo. Questa spiegazione è stata conferni.ata dal fatto çhe mentre p rima del l' operazione nell'ore<:chio d ell'infermo si risvegl iavano fortissimi ronzii con la pressione ssu di un p·unto qt1alsiasi del territorio innervato dal trigemin o (probabilmente per il tramite d elle fibre vasocostrittrici contenute in questo nervo) dopo l ' intervento il fenomeno non si ebbe ad osservare più . Persiste ancora nell'orecchio .d el l ato non operato . Degna di not·a ancora è la rinite crostosa seguita nella narice corrispondente .al lato operato dopo l 'intervento, perchè rappresenta un notevole contributo i1el problem.a dell'innervazione simpatica delle fossie nasali e della patogenesi del1' ozena. L 'esame isoologioo del ganglio h a rivelato un aocentuat.o processo di simpatoganglionite a decorso cronico con .avanzata trasformazione in simpatogangliosclerosi. A. CmsToNI, segretario. 1

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G. DRAGOTTI.

Società Medico-Chirurgica di Padova.

ACCADEMIE, SOtlETA MEDICHE, CON6KESSl. •

R.. Accademia di Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. Seduta del 19 giugno 1927. Presidenza: Prof.

G.

~ficetoma

!APPELLI,

presidente.

del palato .

Prof. MARIO BATTAGLIA. - Presenta un importante caso clinico e riferisce .sopra il reperto microscopico coì quale ha posto in evidenza un if omicete della molteplice e varia famiglia dell:Oospor.a. Propone la dicitura di Eumicetoma.

Estirpazione del ganglio cervicale superiore del simpatico i·n otopaziente . '

Pl'of. G1uSEPPE CALOGERO . L 'O. presenta un ammalato in cui ha estirpato il ganglio cervicale snperiore del simpatico :>er alct111i disturbi vasomoto·r i e sensi ti vi d ella f.a,cci.a che s i suppose potessero essere anche la causa se no11 unica, non trascurabile 'd i una notevolissima sintomatologia a rarioo dell'orecchio (ronzii, sibili , fischi ed accenni .a vertigine). L 'O. avanza e spiega sulla scort~ de lla storia clinica e con l 'aiuto delle più mo<lerne .acquisizioni della fisiopatologia del sistema n ervoso \egetati vo l ' ipotesi che le vertigini con lo q11ali si apiri la scena dell'attuale sindrome .auri.oolare nel suo paziente s iano state provocate da .stimoli abnormi sul simpatico cervicàle.

Seduta del 27 maggio 1927. Presidenza: prof. M. DONATI, presidente.

I m·icoplas1ni (proposta di denominazio·n e di alcuni • ultravirus e particolarmente dell'u.l travirus tul,~rcolare ) . L ' O. fa presente oome nel ciclo dei batteri propriamente detti non si passano negia,re stadi di invisibilità . Egli chi ama lo stadio di invisibilità stadio dei germogeni o germociti rispondente .a l cripta11t igeno di F .r iedberg. Espone le indagini fino ad or.a e.seguite sui cocchi e sui vari batteri feTm.ando 1' attenzione sul bacillo di Eberth e sul bacillo di Koch. Esperimenti colle amebe hanno portato 1' 0. · a trova.re che in esse il bacillo di Eberth soompare mentre i filtrati divengono oapaci di ridare in cultura il bacillo. Nello stesso modo le amebe si comportano rispett.o al bacillo tuberool.aire previo scenamento. Prendendo in'esame il B. della tbc. l'O . p & un orientamento nelle ulteriori esperienze ha fatto tesoro di rioerche da lui eseguite in bruchi nei quali trovò che il B . dell.a tbc. viene scenato e p oi distrutto dai macronucleoliti. I bruchi pestati e tritati e poi filtriati danno un materi.a le che inoculnt.o nelle cavie determina ipe-rplasia ghiandolare trasmissibile e qualche volta anche con reperto di baoilli acido-res ist-enti . Queste esperienze hanno indotto l'O . .a esperimentare le cultur e soorate che otteneva ool metodo Arloing in confront<? colle ordinarie a germi .acido resistenti. Ora mentre que, st.e ul tirrie filtrato previa o no triturazione e proCAslAGR.ANDI Q, -


JANNO XXXIV, FASC. 35]

SEZIONE PRATICA

venienti da t erreni ordinari o da ,t erreni cataliz.zati non hanno mai dato luogo negli .animali .a fenome ni degni .d i nota, le .altre filtrate trasforma.t e in terreni catalizzatori e a-ifiltrate hanno dato luo_go ad iperplasia g hiandola r e trasmis.sibile con reperto di ba<!illi acido-resistenti dal terzo al quinto passaggio. I germociti quindi seoondo 1' 0. si generano dalle culture scer.ate con opp ortuno trattamento delle stesse. Dal comportamento poi dei germociti negli elementi cellu1ari (.ad esempio n ei le ucociti come b.a. esp erimentato 1'0.) dove non p roducono alcun fatto degno di nota fino alla foTmazione dei bacilli acido-resistenti, l ' O. cr ede che si verifichi una .simbiosi tra ger mociti e plasma. Lo stato micoplasmico risponderebbe ad uno stato part icolar e di infezione senza mal.attia dimostrabile (a parte le prove sierologiche spesso n egative) con la prova della labilità serica. L 'O. · propone quindi di ascrivere il B . della tbc. al nuo,·o gruppo dei mioopl.asmi. D0NATI M. L ' O. rileva l'impo~·tanza delle ricer che del Casagrandi specialmente per quanto riguarda le infezioni latenti. PAn.c G. A. - L ' O. richiama la g r ande impor t.anza che secondo .A.A. recenti specialmente francesi, iivrebbe l' infez ione da v irus filtrante tuber~o lare nelle determinate ipotrofie n ei n ati da ma.dre tuber colosa. Così ch e s i intr.avvede che gli studi su qulsto virus porteranno impo r tanti contributi alla questione dei rapporti r ecip r oci tra l' infezione t ubercolare e la costituzione morfologica -Oel p1re<lis1;osto. ~ un vecchio con cetto italiano che va dal M.affucci ad Andrea F errannini che l ' infe.zio n e t ubercolar e della madre possa determinare ipotrofie n el fi glio con particolari n ote morfologiche. Gli studi sul virus ultrafiltrabile p ossono portare nuova luce su questo a r gomento pure .schiettamente italiano della predisp osizione oosti .tuzionale morfologica .a.Ila tuber colosi .

Inoculazione del'la f ebbre ricorrente a fricana nei. postumi di ence fa lite epidemica . i~ \.Hl

G. :\. . - L ' O. riferisce su quattro casi di -parkinso nismo post-encefalitico in cura ooll'inocuJazione .s.perimentale di treponema Duttoni della febb·r e ricot'r ente africana. In uno l'inoculazione è appena avve11uta. ln due Ja feb bre ricorrente è i n .atto ed in uno la n1aJattia e già .al termine COll ]a cessazio11e da ,quasi due mesi degli accessi febbrili. Allor ch è gli accessi tendevano a scomparire troppo presto (dopo due accessi) il t r eponema for11ito da.ll ' I stit uto .Sieroter.apioo Milanese fu reiniettato con effetto p·ositivo. Un a reinoc·aLazione a ll a cessazione degli accessi 1dopo du e mesi dall' inizio fu invece negativa. Nel ca.so già a te1 mi11e di cvi' a la reazio11e di \Vassermann da n egativa d_ive11ne d ebolmente po:sitiva. La ricorrente. fu bene tollerata . L'O. enumera i vantaggi ·che presenta l'~nocu1azi0ne della.. ricorrente su quella della malaria.. Il primo caoo curato ebbe ottimo risultato te-

1261

ra pe utioo. Obbligato da un .anno a l etto ed incapar.e di .alimentarsi da ·sè rip;rese a camminare e ad alimer:.tarsi. Diminuiro110 i tremori e scomp a r vero alcune .sincinesie come quella dello sporgere la lingua n ei movimenti degli .arti. SLLl risultato terapeutico degli altri due casi con ricorrente in .atto 1' 0. non potrà riferi.re che tra qualche tempo.

La farina di soya nell'alimentazione umana (II comunicazione). V. D u ccESCHI. - 1) Gli esperimenti di ali mentazione con pane misto .di frumento oonte:iente il l G % di fari11a di soya, oompiuti .wpr.a sei soggetti normali, hanno fornito i coefficienti di utilizzazione espressi d~i seguenti valori medii p e rc:entua li: · Asso.r biment-0 totale (secondo il residuo eecoo delle fecce), 93,72 ; assorbimento totale (secondo il ro1n puy:> delle calorie), 93,84; sost.anze azotate (...ooondo il computo delle calorie), 83,90; grassi (secondo il computo delle calorie), 94,13; idr.ati di carbonio (secondo il computo delle oalorier), 96,59; sostanze minerali (secondo il computo delle calorie), 68,60. Questi valori dimostrano che la utilizzazione del pa ne con il 10 °', d ella farina di soya è pari .a quella. del pane di :..olo frum.ento de1la migliore qualità. 2) In un.a seconda serie di ricerche riguardanti l'alimentazione con pane misto di frumento oonten ente il 20 % della stessa farina ,d i soya, si ottennero i seguenti coefficienti di utilizzazione: Assorbimento totale (secondo il residuo s~ delle fecce), 92,41; assorbimento totale (secondo il computo delle oalorie), 92,48 ; sostanze awtate (seeo11do il oomputo delle calorie), 80,30; grassi (secondo il computo delle caloirie), 95, 70; idrati di carbonio (secondo il computo delJe calorie), 97,01 ; sostanze mi11erali (secondo il oomputo dell~ calor ie), 6~,53. L ' utilizz.azione del pane di soya al 20 % si dirnostrò dunque in complasso legge.rmente inferiore a quella risultata dall'esperimento precedente, p11r rientr.a ndo n ei limiti proprii di una assimi1.azione assai sd.J<lisf acente per il pane bianco. 3) 1.a digeribilità in vitro delle prot eine della farina di soya, p er m ezzo della pepsina cloridrica, risultò del 95,01 % ; per la fari na di frumento si ottenne una :percentuale del 94,26 %. 4) Il pr ocesso di estrazione dei g r assi non dimi nuisce la 00,p.a cità di ut ilizzazione digestiva per la farina di s.oya, a.nzi sembra. favorirla . 5) I ri sul tati dei nostri espe rimenti so110 comp leta111ent e favorevoli alla p a ni ficazione di farina di so.ya priva di g ras.sii , specia.Jmente se limitata per ora a pToporzioni non superiori al 10 % rispetto .alla farina di frumento. 6) L a far ina di soya, quando venga adottata sia pe.r la panifica.zion e che p er le ailtre preparazioni nutritive . .alle quali essa sri p.resta, oosti tui r à un prezioso , apporto 'di proteine a buon mercato n ella alimentazione popola.re . Prof. F. PANCRAZIO.


1262

IL POLICLINICO

Accademia Medico-Fisica Fiorentin;t. Adunanza d€l 30 giug110 1927.

[ANNO

·xxxiv

t

F ASC. 351

Sul significato dei bacilbi pseudo-difterici con. particolare riguardo alla xeroftaluiia avitanii. ~ nica. · "',...-· -~ ~

-

Su alcune forma.ziorii nodulari del bordo pupillare dell'iride risèo·r itrate in 1vn caso di uveite endoaena croriica . .Loro stritttura e s1gnificato (oon, prese11tazione di 10 microfotografie). Prof. A. BusACOA. - L'O. ha .avuto occasione di esaminare i.1.1 vivo e successivamente con le ind-agini istologirhe un'iride che presentava dei noduli grigiastri in parte pigmentati sul m.argine pupillare, in un caso di iridociclite: l'occhio fu poi dovuto aspo·rtare in seguito ad un tumore della coroide. Tali noduli sono proliferazioni del foglietto retinioo dell'iride e come siunificato è ' .::> prnba bile debbanr, unificarsi. con quei fiatti prolifer-ativi cha si riscontrano a carico del medesimo foglietto retin·iro del oorpo ciliare in .alcuni stati iJ1fi::trmmat()ri. Tali formazioni erano limitate all.a parte sfinteric:a. ,<)u l pane con soia e di soia.

Prof. G. CAPPELLI· - L'O. dimostra la pratica importanza dell'uso della -soia nella panificazione, indica ndo quali siano i metodi migliori .a cui deve essere sottoposta 1a farina di soia per il digr.assamento, e quale la proporzione che è utile e quale · la ma&;im.a tollerabile. Egli· , giunge .alla conclusione r.he l'aggiunta del 10% può essere oorrentemente impiegata, e che in casi eccezion.ali si può arrivare a panificare col 15% di soia, non mai oltre il 20%; p€rchè i.I pane diviene ·allora inappetibile e malissimo digeribile. '

111 e1iingioma della regio ne temporale e della ba se.

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'

Prof. V. Puqc1NFJIJJ. Comunica un caso di tumore, nel quale si può' dire che la -prima m.anifestazion_e sia stata_ una tumefazione extracranica nella regione temporale. I fatti locali e· generali di compressione permisero I.a '4iagnosi di tùmore · intracranico e l'intervento dimostrò la pTeseriza. di una massa neoplastica ohe partiva dalla region e del ga:ç.gli? di Gasser (a sin.) e si espandeva sopra la dura madre della base cra,nica e della regione tempor.ale, fi_ltrando poi, sen~ distruggere l'osso, al .d i fuori della scatola cranica rivestendo tutta la squama del temporale. I/in~ tervento dovette necessariamente limitarsi all' asport.a.zione del tumore fino alla regione Gasse._ 'riana e non oltre, fu seguìto da un rapido mi- ' glioramento dei fatti di oompressione, ma dopò un mese si ebbero di nuovo i segni della riproduzione neoplastica intracr.anic.a. Un energico trattamento con raggi X non ebbe alcun resultato e . .. s1 e &.vuta la morte 4 mesi dopo l'intervento. L'esame istologico h a dimos~~a..to la struttura dei cosiddetti meningiomi.

Dott. G. SAMPAOLESI. I numerosi ceppi di •b . pseudodifterici ()}tre a C3tratteristicbe culturali e biochimiche proprie, si distinguono altresiper il loro scar&o o nullo potere patogeno in confronto col b . dift~ioo. L'O. b.a isolato unò di tali germi dal sacco congiuntivale dei ratti bianchi in xeroftalmia a vitaminira, che poi ba potuto ritrovare, m.a con una frequenza di gran lunga inferiore, .anche nei ra.tti. norn1ali, senz.a alcuna lesione corneale, alimentati a vitto completo; sem- · bra che la frequenza del germe cresca col progre-· dire della avitiaminosi. Anche non volendo gi11ngerP. alla conclusione che la xeroftalmia avitarninica sia causata da questo germe, 1'0. ha dimostrato che I.a c11min uzione di resistenza dell.>organismo in i&tato di carenza costituisce un.a p-ropizia condizione di sviluppo per questo gern1e · ospite· nor1nale del sacco c:ongiuntivale del ratto provvisto di una virulenza limitatissima. Mancano dati p~r .affermare che ali'.aumento dj sviluppo si associ un aumento di virulenza. P. M· N. • •

..

.. Accademia Pugliese· di Scienze. t •

••

:S edt1ta del 3 febbraio 192.7 .

P.r~id.enza . del : pr~f.

N.

LEoTTA,

'

presidente.

Sui rapportii fra M. mélitense e. B. abortus. lticerch.e sperimentali. • • . Dott. SrMONETTI. - L'O. ha esperimentato sui. conigli e, si.a nei r iguardi della fissazione del oom, plemento che del comportamento di fronte ali(, zucchero, non ha· potuto •riìevare fra i .due germi , alcu rta <liffercrza . Con<.:lude ritenendo che i dueg~ rrni costituiscano un ur11c:o ceppo diviso in due varietà. Ri 1;erchP- sperirnentali sopra unà nuova . irviezio1te intracardiaca per ·za riànimazione del cuore ~ • <I cl respiro nei :.travi .:it.:cidenti da narcosi.

Dott. R ONZINI. J)opo b.r evi cenni storici sulla rianimiazione del cuore, 1'0. passa in· rassegna le varie sostanze che furono introdotte ·n-e1 cuore dai diversi AA. Indi discute i m:ecoa-nismi patogenetici della sinoope bianca in narcosi sia dell.a fase iniziale che in quelLa tardiva, rioonoscendo, nella grande maggioranza d·e i casi, una ' genesi di ipe.reocita~ione v,ag.ale dipendente o da azione riflessa per 1a via ·s ensitivo-bulbo-vag.ale oda azione diretta del n.arcotioo sul bulbo oppu.r e da un'eccitaizione bulbare da p-arte de-11'.acido carbonir.o chè si produce · per lo stato di asfissia.. In ba.se ·a tali vedute 1'0. spiega le ragioni che fan.no dell'adrenalinia, per vi.a intracardiaca, il prin-cipio 'chimico di scelta. _.e\. questa sostanza egli si è sentito ·a utorizzato di aggiungerne altre qu.ali •


(ANNO :\.\ .\ 1 \ ., l•~ASC. 35 l

::,J.:..lIO~E

l'atropina, la retro-ipofisina e la lobelina, cl1e per le loro di verse azioni sul miocardio, s ull'innervazione oa.rdiaca e sul centro respiratorio fanno sì che qt1esta miscela meglio e più efficacemente si adatti alla fisiopatologia del cuore arrestato in corso di narcosi. L'O. h,a eseguito le sue ricerche sui ca11i co11 risultati che lo incoraggiano a persistere nei suoi esperimenti.

Lo. sple1iectorn.ia n,ella an,eni ia splen oniegalica infantile

(CARDARELLI)·

Dott. Rossi. - L'O. dopo aYer .accennato bre\'emente alla storia. clinica ed a1la diagnosi del caso in qu€stione, si occupa principalmente dei risultati ottenuti con la spleneotomia, ciò cl1e costituisce un problema di terapia chirw:gica per ora per nulla risolto. Dopo sei mesi dall'operazi<>ne I.a piccola inferma presenta un certe. n1iglioran1ento delJo ~tato generale con un auu1ento di 3 Kg. del peso corporeo, ma nessun beneficio inostra aver ricavato la crasi sanguigna. Modico aun1ento 'del tacso emoglobinioo, i globuli rossi sono numericamente que]l1 di prima dell ' opera~io11e, i globuli bianchi sono aumentati (da 19,000 a 34000); Je emazie nuoleate sono aume11tate, sono comparsi i megalobl.asti ed i mielociti che prima inan•'a vano. L'O. perciò ritiene che, dal punto di vista ematologico, la splenectomia abbia peggiorato la crasi sangui.g11a generando un'eccessiva iperplasia delle cell u.l e hianc;he riel midollo osseo spo~tando ]a sit11.az1one ematologica d-e1r in ferma Vélso le forme fruste di leucemia mieloide. L'O. si ritiene perciò sfavorevole ailla sp1lenectomia in queste forme di .ane1nia spleno1T1egal ica 3ssoc:iate a leucocitosi e a forte reazione mi eloirle e ciò oontra.iriamente all'opinione espressa da Yari autor: 5pecie ainericani. eduta del 24- niarzo 1927. P1·esidenza del prof. N. LEOTTA, pre. ide11te, quindi dell' on. 1prof. Sr:à-IONETrr A. '

(.,' isti

ematica del collo.

Prof. PA0Lucc1. - L ' O. riferisce un caso operato in lln bambino di 10 mesi di cisti della regione sopraclavicolare desrt1·a situata sotto l'aponevrosi cervicale me'tlia con un peduncolo p.r ofondo impia11tato fra i rami ·del plesso ba·achiale. Fu nece~aria l'enucleo-resezione del1a cisti che aveva la grossezza di un piccolo mandarino con aspetto esterno irregol~re e consi&tenza molle elastica, ed er.a costitùìta in part.e da un tessuto spugnoso e per I.a ma:ggior parte da una grossa cisti, a concamerazi-0ni, e contenente liquido ematico, di color rosso c upo. L 'esan1e istologieo ri,·elò una struttura tipica di 1inf.angion1a cistico con eonsecutivia trasformaziòne in u'n punto del tessuto ron11ettivo adulto in tessuto conn ettivo a carattere embriona.r io con cellule giganti poli11u-

PRATICA

cleate . Positiva ]a ricerca dei granuli di en1osiderina.

lllilza malarica niigrante. Spleriectoniia. Prof. PAOLUOOI. - L' O. ha operato una do11na di 25 .anni, malarica oon grossa milza a ~ede pelvica che .aveva &postato in basso lo ston1aco e l' angolo sinistTo del colon. I disturbi soliti concomitanti alla splenopt<Jsi ed alla splenon1ega.l ia erano stati per un certo tempo offuscati e ~om­ plicati a disturbi dolorifici a sede ipoga.s,t rica dovuti a crisi uterine espulsive per ritenzione di residui placent~ri abortivi. La splenectomia condusse l ' inferma a guarigione complet.a e l'es.a.me ist<Jlogico della milza dimostrò le CO•m uni alterazioni del1 a 1nilza malarioa.

Ricerch e sul "i\- be11zil-p- naffila 111 in <t. Prof. C1GS..\ e dott. CRE)fONlNJ. - Comuuic.ano i risultati delle loro ricerche Sl1lla N benzil - ~ na ftila1nin~ Per riduzione del nitroso cleri vato ottiene ]a benzil-na.fti1idrazina, della quale prepara il c]oridrato, il picrato, ed i composti di conden ~.azio11e con nu1nerosi con1posti carbon ilici· Per copulazio11e coi .sia.li t.:lj diazo11io, furono otte11uti Ya ri co1nposti benzil-am ino-naftala li11-.nzoici. . '1 1lla 1 r ese nza del rir11 .· rabico n f'i t ess uti oculari. 1

Dott. F. BAr_,Acco. - L ' O. riferisce i ri ·t1ltati delle . ua ricerche co11dotte allo scopo di ricercare I.a pre enza dei corpi del Negri nei tessuti nervosi dell'occhio di coniglio. Egli ha diYiso le sue ricercl1e in tre gruppi. Nel prj tno ricerca le inclusioni specifiche ~della rabbia nell'occl1i·o di coni gli morti per inocula1Zioue s ubclurale di un Yirus fi sso e di strada; nel eoo11do i1ell'occhio di conigli infettati con virus cli strada per Yi.a encloculare; i1el terw infi11e st11'li a le relazioni esiste11ti fra virus ,r abico e tessuti ocu]a.ri . Nelle prime due serie ser\' end·os i del inetodo <lel Neri per n1ettere in evidenza i C'·Orpi deJ N eg1·i e che r o. dichiara ottimo, non è riuscito a i11ettere in e ,·jdenza tali forn1azioni , n1e11tre positivi si erano dimostrati i reperti su i C'Orni di A1n111onc degli. &tessi oonigli . N ell' u ltin1a sei'ie pur i11ietta11'do acqueo, vitreo, r etina , nervo ottico e coroide di c-011igli morti di rabbia. sotto la du r~ i11nc1re di :J ltri ~011igli , non è riuscito n1ai a provoc.ar e in questi 11ltin1i La 1·abbia. L' O. ·p er tanto ritiene che- il virus r abiC'o non doveYa esser pre ente negli occhi dei coni gli in esperi1nento. l rrfl11 e11 za del lavoro niuscolarP slll 1·i.fl esRo rotuleo .

Dott. PERRINI. - L'O. ha trovato che il lavoro ann1enta l'altezza del Tiflesso no11 s-o]o neJI a.r to che Ja vora, ma anche i1ell' arto cl1e riposa e questo 11.a. notato anche nel la.Yoro dell'arto . nperiore. L'O. esclude che si tratti di un f e no1nen o periferi co percl1è i11 tal ca.so esso doYrebbe solta11to notnr. i nell'art·o r he lav-ora . Pensa inYeee cl1e 11 •


' (ANNO XXXI\·, FASC. 35]

IL POLICLINIC.O

.1avoro 111uscolare 111 genere determini un aumento .del potere inibitorio cerebrale che si tra.duoe oon aun1ento del 1riflesso ·rott1le-0.

. Le niodificazioni della meccanica respirato ria ,dopo ln resezione wnilaterale dei n1i. ·i ntercosta.li .

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Società lledico-Chi1·nrgica di A..lessand1·ia . Seduta del 31 gennaio 1927. Presidente: Prof. O. F1Nz1.

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Dott. BoNOMO· L ' O. riferisce .alcune oonsi.derazioni fatte .attorno ad un caso operato clj .resezio11e unilaterale di tt1tt.i i nervi interoostali allo ~copo di jm1nobilizzare il tora<Ce jn un t11ber•coloso polmonare. L'O. ha posto in evidenza la -completa paralisi dei movimenti in- ed espirat-0Ti fisiologici con cospicuo .appiattimento dell' emitorace corrispondente e movimento paradosso del:J'emitorace operato nel senso che 1a inspirazione .detern1i11ava una retrazione del medesimo mentre l'espirazione un'espansione. Pensa che q·u esta -0perazio11e .abbia il valore per l'uomo di un €sperime11to fisiologico nel senso di poter affermare. :nella tanto dibattuta questione nell'uomo circa il 'valore dei -vari muscoli respiratori , la n etta p re. va.lenza dei . m usooli intercostali s ul di.afr am111a.

.4.no duplice in ban1b'ino rachitico. Dott. N. GAUDIO. L ' O. riferisce su di un ca.so di ano duplice jn un bambino di due ,anni "chC' presentava c0ntPmpor.aneamente l'atresia di u110 clegli or1l 1e;i e l'imperforazione p.arziale del.l'altro. Disçute sull'origine di tale rara malformazione e l' .attribuisce ad un ritardo 11ello svilu.p po delJa fossetta .an.a le. Spiega oome la pre.senz..a, del prolu11gan1e11to clel ra.f e scrotale p ossa esser ca.usa di questa d11plicità.

.Sul pn eumot.orace Gld ipotensi0'11 e mono- e bilaterale. Dott . N1s10. L ' O. comunica i ris ultati di .19 casi t rattati col pneumotorace ipotensivo monolater.aJe e quattro trattati col pneumotorace ipotensivo bilaterale. Dopo aver toccato alcuni problemi riguardanti la manier.a di agire di que.·sto tipo di pneumotoraçe e la tecnica relativa, si mostra favqrevole alle insufflazioni di piccole dosi con rifornim·e11ti .non moJto distanziati uno cl.all'altro. L ' O. infine riferisce i buoni risultati clinic i ottenuti. ,';1t la pre~u'Yl.ta rigenera?Jione della rnilza.

Dott. N. GAuo10. - L ' O. rifeirisce i risultati di .a lc11ne ~perienze da 1t1i istituite per vedere ·se la n1ilza si rigenera negli .animali splenectomizznti. Egìi :n 1111 g,ruppo di animali (cani) h a. eseguito la splenectomia e più ha disseminato nel periton eo fr.ammentini di milza, sia tr.at1matizzanclo quest'ultima prjma di as portarla, si.a versando i1el cavo peritoneale un'e1nulsione di tessuto ·splenico. I11 una serie di cont.r ollo ha soltanto aspor tato la milzn. evitando ogni traum.a di que~ta . Dopo Jnolti n1esi dall'intervento h2. n·o tato nella pri111.a serie di esperimenti numerosi noduli impi.antati sul peritoneo avanti una tipica strut:tu ra splenica. Presenta varie miçrofotografie. Il , 'eoret a.,,io : Dott. O. Ross1

Appwrecchio per ·irnped·ire l'inquinarnento · del tavolu ·.fa la.i1:(JrCJ dP;l batt(~rinlogo. G. MAROCCO (Alessandria). -

L' O. presenta un

apparecchio consistente in un manie-o tto di rame che può ·adu,ttarsi al becco llun€1en in modo da raccogliere il materiale che si 8t.acca d.all'ansa e che ha poi il vantaggio di potl!r esser sterilizzato con i comuni mezzi evitando oosì qu-alsiasi pericolo di dispersior1e del irtat e rial e jnfetto o rospetto. I

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l) ori.sidercizioni sc>pra ·u,-11, caso di asczte infO!litile di probabile patoge·uesi tub1.!1·r;ola re. 1

G. DE TONI (Alessandri.a). L'O. presenta un ba.mbiuo di 10 an11i con una ascite riprodue;e11tesi a.d ogni par.ace11tesi e che ha già d.ato luog.o ali.a estrazione oomplessiva di 90 litri di liqltido . Ritiene causa dell'ascite in questo caso sia una cirrosi capsulare perie1)atitic.a oonsegue11te a.d ltna flogosi tubercolare peritoneale orn1ai spenta. Propone una laparotomia esplorativa.

R isultati consecutivi alla rnaÙJlrizza.zio ne di 4 casi di paralisi progref,siva . indicazioni e 1nodaJ,ità d·i applicazione del m etodo. , JVI . SANTONÈ (Alessandria). ·_ Dei qu.a ttro e.asi trattati dall'O. oon la malariz7ja.zione (ceppo di terzana) due non ebbero miglioramenti di sorta, t1n-0 ass11nse .an<l.am€nt·o stazion.ario ed il quarto invece pr~ntò notevole miglioramento · clinico co11 regressione p.arziale nelle alterazioni del liquido c.-r. l/O. ritiene che si debba intervenire con la cura ma1arizzante il più p·r ecocemente possibile e cioè anche quando, maneiando evidenti sinton1i clinici, esistano alterazioni del liquor che denunzino un' affezione luetica del sisten1a nervoso. Ele11ca .anche le controindicazioni di tale metodo ter apeutico.

Co1isiderazioni sovra un caso di ost eomielite post-ti fica delle due t i b,ie da· bac1llo di Eberth .. O. FINzI (Alessandria). - L'O. attribuisce I.a localizzazione della lesion e .~Ila tibia al fatto che, essendo il soggetto un giocatore di foot-ball, aveva .avuto frequenti t.raumi in t.ali regioni. La lesione è caratterizzata d.a uicoole nu1nerose ~a­ \azioni nella part; compatt·a dell'osso a guisa di alveare, occupate da granulazioni d.a cui si rica ,-ò i11 ct1ltura pura il b. d~ Eherth. · A si11istra data la va..stità della 1esio11e e la con1partecipazione del periostio, ese~uita un'ampia resezione, l '0. suturò solo in parte lasciando uno zaffo; a destl'a , dove si era formata una specie di esostosi ed il periostio era integro, scnl· lato questo e aspQrtata la wna asse.a .alterata. r enza nprire il focolaio, f\segnì u11a suturn ro111pleta. Ottenne una perfetta guarigione per prin1:1 i nten zionP. •


[ANNO XXXIV, FASC. 35]

1265

SEZlONE PRAT ICA •

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. 1

CASISTICA .E TERAPIA. La necessità della valutazione della glicemia nei sospetti di diabete eon o senza glicosuria. Hor~ cè

Nelle n.efriti a causa ·d ell'alterazione del filtro renale, si può tro,vare glicos uria senza ipergli·cemi-a; o, caso più frequente, glicosuria con i-pergll· cernia, il che sarebbe dovuto ad una eccessi va mobilizzazione ·deJ gli·cogeno per cauSJ?- di una ipersecrezione delle s1Jrrenali eccitata dalla rj tenzione d elle scorie.

Greeley (New -York-Stales J. of lvled. 1927, n. 10) riporta le sue ricerche fatte in 100 casi nei quali esaminò 1Per un anno contemporaneamente L. TONELLI . le urj11e e lo zucchero del sangue. Durante tutto il periodo delle ricerche non si somministrò, naturalmente, m·ai insulina. Sui 100 casi solo 24 La coleoistografia nel diabete mellito. erano stati diagnosticati J..n antecedenza come La coJectiisti te e 1'e miail.a.tti·e ·diehle vi e biilLalI'j da diabetici, gli altri 76 furo·n o esaminati solo come lungo tempo sono riconosciute ·C·o me causa di pancasi sospetti o per ricercare la causa di inspiecreatite. Par .quanto rtgu1ardra il dtaibete m elJitu gabili d ebolezze. E interessante notare in 31 casi alcuni A ..\.. peTuSano 1ohe non vi sia allcun raworto - manca va lo zucchero nelle urine, mentre lo zuct:ra esso e le malaititie d elle vie biliari , altri, lnv.echero n el sangue era in 16 casi di 120-150 mmgr. ce, sono ·d '-0.p inion1e rontr.airi1a . AJJo scopo idJi stuper 100 eme.; in 8 casi 150-200 mmgr.; e in 6 casi diare i·l coigiiportamento 1d;e:lJLa ciJSt1fe11lea :nei dia200-300 mmgr.; e in 1 solo caso, 400 mmgr. La 1b etici, M. Ted'Str-Olffi, R. Bond, W. Olmsted e S. quantità di zucchero normalmente esistente nel !\1oore (! . A. M. A. , 13 i1ol\r. 1926) si sono ..serviti • sangue è ·d ata d·a circa 80-120 rmmgr. ,p er 100 eme. "ieJ m.etodo Graham-·Co1e e cioè 1dP1lll'iniez.i.on·e in- / e la soglia renale è stata stabilita a circa 150 tra'venosa ·di tetraio·d ofeno]ftaleina so1d·i,ca. Questi mmgr. Queste cifre normali .dipendono da molti A..t\. eseg.uiro·n o la .co,1eci>sto1grr-af:La in tutti i 1dj1a· fattori: 1) la quantità d ei carboi drati ingeriti; !lieti1ci TI.·c0N1eratì neJ cc 1B arnes Ho1sipiitail » dJurente 2) il limite. d el loro assorbimento; 3) i~ valore delil 19':?5, e1d .otten·n •e!J'fo i segu ooitii r.:Lsu1l:tati. 11 44% dei l'immagazzinamen to ; 4) l ' attività d el sangue p er ·diiaibetjicii soprra i 40 ainni mostrarono ,de) coleliberare e utilizzare, lo zt1·c chero immagazzina to; cis·t.01gr.a·rorr1i anoilimali . L·a m3.1o01griotr'e p ertC entu.ale 5) e infine la sensibilità dei reni 1allo zu.cchero di col ectstogirairn1m i 1ano.r ma1i neill·e don·n .e si spied el sangue, e il loro 1p()tere escr etore quan·do g·a. co11a maiggiiore f.rieqenzia d·ell.a colelitiasi n el questo :aggiunge un dato v·a lore. Dopo un accu"·esso ifiemrminiU1e. Su 24 ma:lati cih 1e pre&entiarono rato esame ·di .questi singoli pu11ti l'A. viene alle colecJstogramn1i an·ormnaili, soltanto 9 (37,5%) l()resegi.1enti conclusioni: l'a,ssenza dello zuccl1ero sernta;rono· sintomi 1eli ni·ci di coJ:eicist'ite. Bei!' qru an nelle uri11e non dimootra ch e il paziente non è to iposs an-0 1s·embrrur·e i:nrtefle,s1San.ti i dati SiU r)f·ediabetico, che in un terzo .d ei casi. La presenza riti, essi non hanno alcuna im.poirtanz,a p er ciò dello z uccl1ero nelle urine non dimostra che il eh.e rijg u1arda l'etiologia d•e.l di1ab1ete, a men.o cJ1. e caso sia dLabetico .p oich1è ciò può d erivare ·da U·n a no:n venissie 1dim.Jo1SltAraJto cfh1e ,~a 1col1e1cjf;1ite è molto nefrite o da una glicosuria renale. L'esistenza <li m.eno f.r equ.einte nei non djjaj}yetiic·i cll1e n~i diab1e· una nefrite, evidente ·Clinicamen te e per l'esame t i.ci. I ..a n·eCTOISC0 piia dovrab!be rd1solvi8'I'e :La quedelle urine e che si accompagn i a glicosuria, 1può stione; ma s!f.ort.runatarrnante ,g li anatomop·atologi indicare tanto una nefrite primaria con gli-cosuria non ha·n no proice1d uto sistematicamente a.id un dp,rt1ta. ·ad una deficenza r ena l e, quanto una n ees a.me mi1cr.roocopdic10 1d1el1'e pareti 1d1ell.1a ci1Sltif eJ!liea. - frite secondaria causata da 'Un preesistente diaIl voler consi·d.eria..re, d'altra parte, la ip,ancr eatite , bete. La misura esatta della glicemia è il solo -chle si aoc ornip.a(gn1a . a;J.J.a ool.ecistite, qu al-e fattor e - metodo con cui possiamo con cognizione esatta ' eitiologi·co imJp1ortante .del 1diiab·e t.e miellito è condecidere se un paziente 5ia un diabetico, e frarci trastato 1dia rvrurte -e 1Seri e oblbiezioni. In.f.aitti la • ('O sì r1na i dea ec.;atta del grado ··della sua i-nsut · pancreatite c:h e a!ccompa:gna la coletc istite e le m afic enza pan·c reati·ca. L'assenza d ello zucchero Jatti,e 1del1'e vie biliari è /lln.a p an1oreatite inte1rlonelle ltrine di un diabetico certo, non .p uò essere b·u.l are, ir.a.r.amente iaJSSO•c.i ata a 1ciistl'uzione d1edl e is-011e ·d·i Langie:nh•a n.S ; la pan1C·r·e.a1tite cr·ornca j n - ritenuta come una prova -che la curia abbia ristateiracinare (]a lesio·n ·e amartoonopait o1loigti1c1a nel di.abilito n ella n orrnalità il \bilancio d el metaJl)o1ismo bete) non si russo•cia .ajb•i 1mallmente co·n le ma1attj·e d·e i .carboidratL La g·licemi·a \P'Uò elevarsi sopra delle ,,ie biliari. Cecti.'l ris0ont.rò oal1co.lo1sd in ~ la soglia normale, prima che si possa metter e in su 90 td ìia betici esaminati; 1è 1degmo di no:ta, 't1u'tit aevidenza l1na irritazion e reniale o unn. n efrjte se. ' ria, r,1h.e in questi 9 e.asi la s cJlerosi err·a a t1[1(> co11C!nri a . 1

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1266

IL POLICLINICO

i11ter.acin.a.re. un·.a.1l tra oib bjezion·e è , cihe la 1P1an.croot1te dovuba a malattie delle vie ·b11Ìlari in1er·essa di soilito la testa tdl(l,tl pancrea;s, -e petr con·eignenza non è da attend·ersi che possa esercltél.II"e. molta in.flruenza siul rtessu .. to ins'lllaire della coda, dove vi è p·iù dhie il dop1pio d·i isole dl l a.n g.e rhian s. ~1alg-raido qu.es te ob1 b]ez,io.n i v~ sono alooni ,d1at1 rhe fanno pensare ol1·e le m.a lattie delle vie biJ) ari possa.n o ·élJvere una qua.Lche i1m portanza nella N. MARZO. etio-patogente si del dia.Jbete. 1

Esiste il diabete traumatico? ~on

si deve confondere con il ·di-abete la sem· 1plice glicosuria. Mentre il diabete ha sempr e come causa prima un1a iipo1fu•n zione d el'l'a1pipar·a to insulinico, le glicosurie possono avere origini molto diverse. Orbene i traumi dicono F. Umber e Max Rosenberg (Kliriische Wochen., n. 1, 1° genn. 1927) non agiscono sull'1apparecchio insulinico, m entre lesioni cron i·cl1e (commozioni) o altre, come pure dei fenomeni 1psichici possono provocare glicosuria estra·insulinica per lesion e d ell 'app·a rato ner,roso o endocrinico, regolatore del metabolismo .d egli idrati di carbonio. Queste glicosurie hanno prognosi benigna. Piuttosto i traumi possono ren·d ere evidente un diabete latente o aggra,rare una forma già esistente, in ogni modo l'influe11za del trauma ·è lieve, e non può ·determin1are che la liquidazione d i un moderato. risarcimento. Anch·e il ·dialbete rpostin·f ettivo. (pe1 es. in seguito a ripetute recidive di suppurazione ossea) n on potrebbe agire cl1e com e fattore aggravante u110 stato anteriore. L. TONELLI.

Ipogli cemia mortale. H eirn ann, Trosi en, Hirscl1, KaUJffmann (l( lin. ll' Or.hen., 3 settemb.r e 1926) es.'Pongono il oaso di una raigazza di otto an1Ji con diab·ete g:I'a.Ve ed acidosi n ella quale il tratta1hento insulinitco 1die1de luog.o ad accitd·e nti dia ipoglicemia l"ul1imo dei q.nali .f11 resi1ste11te aid ogni cura ·e co·ndlllsse a inorte la paziente. i; noto .c11e durante 1'a cura insuli11ica gli acciJdie nti ~p·oglicemic.i siano f·rucil· mente scongi-urabili con la som.ministrazione di zucclJero, come pure che tali accidenti ~i presen•tino ieon 1m ag.giore facilità n·ei f.an.ciuali i qt1•ali possor10 presen tare una se11sibilità alla insulina diversa da un giorno all '·altro. Nel caso in qiui-stione igià era110 stati osseryati aicci·denti da iipogliremia conte.mip·o ran eam•ente aJ11a glìcosuria; il tasso glicen1iieo .os~illa·\Ta da 2,65 a 0,80 per rnil1e; dura11te il ·trattamento in.sulinico talora fu riscon. trato un tasso glicen1ico di. 0,24 l)er n1ille senza e11e si verificassero i11ci d·entL Gli :\ ..\. citano altri

[ •.\NNO

XXXI\.,

FA~C.

35}

3 casi di ·m·orte attrib·u ibili alla insuli11·a, ma in nessuno di essi s i ebbe la sindrom e td1escritta. nel PALLADINI. 1

La si.ntaltna nel diabete infantile.

Priesel e Wagner (Klin. lVochens., 7 maggio 1927) hanno appliciato il trattamento alla sintalin a in 9 bambini da 6 a 16 anni, otten endone dei risultati che non sono p er nulla in .!~ raggianti e elle sconsigliano l'uso di questo r imedi o nei bambini. J ,e piccole dosi (10 mg. 2 volte al giorno 1 non danno disturbi gastrici, ma sono anclJe ineffi c a·~i. LP. dosi più el evate provocano sintomi di intossicazione: giastralgia, anoressia, vorr1iti e danno anche 1perdita di ·peso, aumento dell a glice mia, g1 i cosuria, a ~etonuria. • Qneste osservazioni sono in contraddizionr con quanto si nota n ell'adulto, in cui la sintalina, as· sociata o Jlon all'ins,u lina, :h a in·d icazi-0n i precise per la f1acilità del suo uso e }a •.!ertezz 0 dell'az]one ipoglicemizzante. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. M. F . : !'aggi ultravioletti in terwpia del S AID:\iANN (G. Doin editore, Parigi, 65 franchi) è il lil)rn che fa .p èr lei: è in f~an·ceise . Un corso di terapia ultravioletta ufficiale univer6ifJario non esiste e la terapia 11ltravio1etta fa parte d ell in segnamento d ella Radiolog·ia ·ed Elettroterapia o ·della Terapia fjsica seco·n do l'in segnamento uniYersitario. Ma a Mil•ano n eJl'anno ·d ecorso si sono aYl.1ti d èi corsi <ii terapia ultra,-ioletta promossi da11' ...\ ssociazione ultra·violetta iche tenne a Milano il st10 primo Congrooso tperc.J1 è la fondazione è r ecen.te. Il gii.ornale u·ffi ciale è L' A etino logia (redattore dott. Conigli0 . Lurtgo Lario Trento , Como) : ma lJuò cl1ied er e a1d ttn altro p eriodi1co Che 1è stato il primo in ordine di tempo e cì1e ora si è se·p arato dal· 1'Associ1azion e (I raggi ultravio letti, Ba stioni Gari1baldi, 3, Mi.l ano) l e 1p1ubblicazioni u.s cite su11a tcr.apia t1ltravioletta (.p iccole m onografie da L . 1-3 riass1111ti od original i idi confer enze ' . I

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1

E. Trattati S'Ulle morti irnprov·vise. -

:\l lLA~I.

..L\.l dott. G. R .•

:=tbb. n . 9238 : Il dott. L. Griva da T orino ci ind'ica gentilmen · t·e iJ segu·ente: P. BROUARDEL: La mort et la 1n.ort sub·ite, Bailli·ère, Paris, 1895. fil.


{A.~'.\O

XXXI\',

FASC.

35)

SEZIONE PRATlC.-\

1267

All flbb. n. 9427:

Il trattato di cutarnee è stato ' ' · l\'1oNrESANO e Da.nte ..\ligl1ieri

Effetti del vento sulla tnbercolosi poln1onare.

NEIS.SER sulle malattie ·ver1eree e tradotto in itali1ano dal pro.fesi;or pubblicato dal la Società editr ice di Albrighi e Segati, Roma, 1908. fil.

..\Il. abh. n. 11615: :\on sembra cl1e n el 1928 aYranno luogo gli c santi per medici di b ordo. I l)rogr.ammi li può acquistare 1presso la Libreria del Pro·v veditorato g-enerale dello Stato, oppure chiederli a qualche Utfficio sanitario provincial P. 2) Pt1ò c.;onsult1are i segue11ti trattati: CASTELLAN L e 'C HALTvIF...RS : Malattie tropi c.a,l i; R. G. .'\RCHIBALD : The prar.'ice of niedic1ne. in the troJJics, T... on<lra 1923; :\Iuzro: Le 1nalattie dei parsi caldi, ed. Hoepli; JoYEux: Précis de .1Iédecirie coloniale, Parigi 1927, ecc. ( :. 1

All 'abJ1. l-;..

alv. ,

~a:poli:

Pu11 t11il1nente legg·er e il bel lil1ro del RIBOLLA! .)lfedicln.a Tropicale e Igiene 1narinara. Esso r isponde a pieno alle esigenze del servi.zio di medico rli bordo. È edito da IJt1igi Pozzi, Roma. ap.

VARIA~ Le cause degli accidenti automobilistici. l 1 n comitato della « Dela,Yare . tate Conference on ..... trees and Highhays » ha co111pi11to uno stu1dio

staJt]stiJco su1gli infortuni automobil]stici occor->i nello Stato, ·durante un perioclo cli più anni. Risu'lta, tra l'altro, che sebbene la metà incirca degli infortuni 8JOCaida di giorno e i tre quarti su pavimen ti asciutiti, per ogni unità di percof$1) le r>robabilità 1d 'aiocidenti sono molto magigiori di notte e su 1straida bagnata. . La metà incirca •d1elle morti da auto·m ob! 1; so110 dovute a collisioni rtra due automobi•l i; un !1Uat't•) a collisioni con treni ferroviari ; solo u11 quin to sono imputa•bili a disattenzione dei pedc·t1i. TJa Jnrussi 1na par te d egli infort nni automobilistiici sono dO'V·l lti a negligenza, trascuratezza o ·disattenzione dei motoristi. Nella città di Wrilrningiton si è trovato ohe tre quinti delle person e ·ucc:iise so110 p ed'5ni; un terzo scolari; 1che l e ·donne sono ipiì1 guardingl1·e dcgl) uomir1i, sia come conduttrici C'l1e come pedoni. Questo studio è stato ba·sato st1 tabelle al1esti1to dal Dtparttmento st~tal e di Sanità e vi han110 cooperato vari ospedali Qi \Vi1miI11giton. (Journ . .4..11ier. Jled. A ..~oc .. 25 dic . 19:?6, e .4 n11. 1

à'Ig ., f eb. 1927) .

\\'. Gordon (Briti sh Journ. of Ttlb., 1926, p. 20) l1a stn·diato attentamen•t.e per venticinque anni, coi vari metodi e in numero·s e iocalità, l'influertza dei f or1 i venti sol •d1ecorso ·d ella tub ercolosi p ol monar1" ed assicura di potere con 1ohi·u1dere in mo . do ir1d ubbio che l e· popolazione esposte a questi ren·ti soffrono di più, e sip esso molto di più, di tt1bercolosi c·h e non le ~01polazioni riparate 1da essi, e che i tubercolotici i quali vivono ir1 loca. lità esposte a tali venti danno una mortalità m ag. . ' g1or e e spesso assai. maggiore, e t1na minore per~ centnale, s pesso ·aillche notevole, di git1ariti, che r10 11 j malati ·che v ivono al riparo 1cla essi. ! ~ n,n. rl' I g., feb. 1927).

LA CLINICA OSTETRICA Rivista men!ilfle diretta da Paolo G::lif11mi li f P. cicolo 8 (Agosto 1927) contiene:

Lavori originali : I. DAVANZO: 811 alcn.ne f orme <li metrorragie ·p-0&tcliima.. cteriche non iearcinomatc,se. Fatti e documenti: s. BARBER.I: Contributo al'lo s·t ulio Jell ·i t:ero emo1it iro Il•!i J?.tta11ti. - · A. '3 .\ CHEC.A: Idrocefalia e 'Palatoschisi. · La r ~1brica degli errori : F. CLAUSEl{: Sulla dia.gn <1si di gra\idanza extra-uterina 2. termi·ne. Lezioni : E. ALFIERI: L 'int-Ossi·cazione grarviidica nella sua geuesi ~ nelle ~ ue forme cliniche. Note di terapia : SPRECHER: L::i. provocazione del1'ahorto nella sifilitica? Il noc;t ro referendum sul taglio cesareo, ecc. : E. AL· :F']El{I; F. D'ERCHIA; P. GALL. Dalle riviste : Oste!ric•a : L'influenza della gestazi< inE s.ul la tuJber·oolosi •polmonare ed i l s uo si!gnifi,c ato per la tei·apia. Interruzione della gravidanza nello.. tubercoloei e neJ ,l e pal'torienti. - ·Concepi..m.ento ne l lJerioclo di latenza dopo 1castr.a~ione R-0entgen c ::>n sviln·ppo normale idel feto. - Su•i rap.porti fr~ tif::>, u1estruazione e graivid2.nza. - Vaccin.azione profilatLica e decorso lel pruer.perio. - Sull'•u so profilattic-0 dell' iniezione endovenosa di rpit11itrina. nel peric,d o lJOOt-partum. - Su l·l 'uso del filtrato di Besredk!'.. nelle infezio·n i pu·e rperali. - Cinecologia : Frequ~nza e im. pCirtauza della s ifilide uterin a. - Velocit1:L di sedi· menta zion3 degli eritrociti nel c2.rcinoma dell'uter<! e s no '"alore prognostico. - La rel2.zione fr2.. il trattamento del .cancro ·del collo ed il tipo di cellule. La radic;.teraipia e l'operazione r..el <tratt.a mento <lel ca1ncro 1d·e ll'utero. - La .irradia.zio·n e .preoperatoria del c?.rcinoma del col·l o ·dell'utero e la sua azione in i1roifon1dità. - Radium ter,aa>ia ·del 02.ncro u terino. - Sui r~. pporti f1·a insulina. e orvaio e consegul'nti ap plicazioni terapeutiche nella cura .delle menorragie. - C-0ntri1bnto alla terapia della dis.me!lor~· e.a ~on un 11110\0 -prep.arato di benzile. - N-0te d1 b101og1a : E siste i.111a tossina rplacentare nel sen so di Obata? - 11 idrena•ggiio .del .dQtto rtoracico n elle peritoniti. Ipofisi e ghiandole ·g enitali. - Sul 0011tenuto in ncqua del ..5 ecreto v aginale. I !ibri . Varietà : Le YRriazioni etagionali della natalità. Notizie. Abbonamento annuo : Italia L. 3 5 ; Eetero L. 5 O . Un :numero eep..'trato L. 5 . Per gli aseoc;ia.ti aJ « Policlinico 1> : It~li.a L. 2 & ; Estero L . 4 5. N. e. - I nuovi abbonati del 1927 p<>ssono ottenere l'annata del 19Z5 senza il fa.ecioolo 1• (esaurito) e l'·ln· tera amnata 1926, per 60le L. 5 O ee in I t alia e per sole L. 7 5 ee all'Estero, in porto franoo.

A richiesta si invia numero di saggio Inviare Va.glia. postale al Sig. LUIGI POZZI - ' "ia. Sistina, 14, aooiunoendo: per l'Ufficio poetale SucouTSale diciotto. ROMA. \


[ .i\..NNO XXXIV , FASC. 351

IL P OLICLINICO

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Disposizioni varie sulla sanità pubblica. giugno 1927, n. 1070 (Gazzetta Ufificiale, 6 luglio, n. 154).

LEGGE 23

.t\rt. 1. - All'art. 16 d el R. decreto 30 dicem· ))re 19'23 n. 2889, modificato dal R. decreto-legge 27 aprile 1924 n. 621, è sostituito il seguente: Il Consiglio superiore di sanità è composto: d i q11attordici dottori in m-00.icina e chirurgia particolarmente competenti, sei nella igiene jp1ubblica, otto n elle altre branche della m edicina soci~le; di un naturalista; di d.u e in gegn eri esperti nell'ingeg·n eria sanitar ia ; di due 'dottori in c·h imica; di ·due dotto.r i in zooiatria, particolarmen te ver sati in igien e veterinraria; di un far:macist-a; di una persona esperta nelle scienze agrarie; di una persona esperta nelle materie amministrative; di un u rfficiale sanitario capo di ufficio di igiene. .Bss] son o nominati con d ecreto Reale, sopr·a proposta ·del Ministro p er l'interno, durano in carica 8 ann i e posson o essere rinomin:ati. Fanpo, inoltre, 1parte del ·c onsiglio stesso : jl d i rettol'e generale d ella sanità pubblica; il direLtore generale dell'Amministrazione civile; il di· r ettore gen erale ·degli itali-ani all'estero; un direttore generale del Ministero delle colon!e, design·ato dial :Nlinistro per le colonie; un di.rettore generale del Ministero delle corporazioni, designato dal l\1inistro 1per le corporazioni; il gen eral e m edico capo dell'Eserc'ito; il cap o del\' ufficio d 1 ispezione vet erinaria dell'Esercito; il gen erale m edico capo dell'Armata; il procuratore gen er ale d el Re presso la Corte di appello della caip,itJale; il à irettore generale d ella l\ifarina m ercantile; il direttore g~nerale dell'istruzion e superiore; il direttore g en erale 'del lavoro e della previd enza sociale; il presidente e il direttore gen erale dell'Istituto centrale di statistica; i l direttore gene rale d ell 'agricoltura; il capo ·dell'ufficio centrale c;anitario delle F er rovie ·dello Stato; un rappresentante dell'Opera nazionale ip er la protezione della maternità e d ell'infanzia designato dal presi1dente dell' OJ)eoo. j n persona ·di 11n membro d e·t Consiglio centrale; un rapprese11tante dei medi ci chirurgi, uno dei Yeterinari e uno dei fa.rmacistL esercenti n el R egno, designati ·d alle rispettive asgociazioni sindacali legalmente riconosciute agli effetti della legge 3 aprile 1926 n . 563 : le norme, i termini e le con.dizioni per far luogo alle pre· dette d esignazioni saranno stabilite con decreto Reale su proposta dei Ministri per l'i nterno e p er le cor1porazioni. Sor:io aabrog·ati i lJrimi tre comma, lettera n ) dell'art. 1 d el d ecreto Luogotenenz1ale 31 dicembre 1915 11'. 1910, l'art. 10 del regolamento general e sartitario , apvrovato con R . decreto 3 feb· • braio 1901 n. 45, e l'art. 2 del decreto Luogotenenziale 17 ottobre 1918 n. 691 , modificato con decrP.to-legge 5 ge,n naio 1919 n. 36. Nella prjma attuazione d ella prese11te legge, i componenti che saranno nominati con R. d ecreto scadran110 dalla carica il 31 dicembre 1929. 1

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Fjno a quando non siano fatte le design1azioni clei rappresentanti dei medici chirurgi, dei veteri n ari e d ei farmacisti, di cui al 30 comma dei presente articolo, continueranno a .far ·p arte del Consiglio superiore di sanità i rappresentanti degli Or<l ini d ei sianitari nominati pel tr iennio

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1924-1926. Il Ministro per l'interno designa a · segretario .

d el Consiglio superiore di sanità un funzionario rnedi co in servizio presso la Direzione generale · ·della san ità pubblica il quale non avrà voto. .i \rt. 2. - All'art. 8 ·del testo unico delle leggi s·a nitarie a·p provato con R. decreto 10 agosto 1907n. 636, e s uccessive modi·f icazionj , è sostituito il seguente : Il Consiglio provinciale di sanità è composto di: tre ·dottori in mediiein1a e chirurgia di cui uno particolarmente coffijpeten te i n pediatria; un cultore di c1himica; un giurecon sulto; un farmacista; un veterinario; un ingegnere; una persona esperta n elle materie amministrative; una persork'a esperta nelle scienze agrarie. I su·d·detti com.p onenti del ·C onsiglio p~ovinciale­ sanitario sono nominati con d ecreto Reale, su proposta d el Ministro p er l 'interno, durano in carica tre ann i e possono essere rinominati. Dello stesso Consiglio il Prefetto è presidente .. e n e fan110 parte il medico provinciale, il vete~ rinario .p ro;vinci1ale, l'ufficiale m e dico in attività di servizio ·di pi1ì alto grado r esi·dente nel capoluogo fleJla Provincia, il procurator~ d el Re pres"o il Trihunale civile e penale, l'ufficiale sanitario del capoluogo s t esso, nonchè un rappresentanie dei me·di~i ·chirurghi, uno dei veterinari e· uno dei farmacisti esercenti n ella P rovinci.a, d esignati dalle rispettive associazion i sindacali, l e· galmente riconosciute agli effetti dell•a legge· ~ aprile 1926 n. 563. l,e norme, i termini e le condizioni per far· 111ogo alle ipredette designazioni saranno stab-ilitecon decreto Reale su proposta dei Ministri per· 1-'in terno e per le corporazioni. Il Pref etto rd esigna a segretario del Con•s iglio un impiegato della Prefettura, il ,quale n·o n avrà voto. .Nella prima attu azione d ella presente legge, i com ponenti che saranno n ominati' con R. d ecreto· 5caidranno ·dalla carica il 31 di.c embre 1929. Fino a quaando non siano fatte Ie d esignazioni' dei rappresentanti dei m edici chirurgi, dei vetAr:Lna.rj .e idei farmaici'sti, di cui al 3° cOIIIlma del presente articolo , continueranno a far parte dei Consigli ;provinciali di sanità i presid enti degli Ordini dei sanita.ri. Art. 3. - Il 40 comma ·d ell'.art. 5 del R. ·decr eto· 30 dicem3)re 1923 n. 2889, è soppresso. Il 50 comma dell'articol o stesso è modificato· come segi1e : « Gli utili provenienti dialle i ndagini di inter esse privato, eseguite nei laboratori , andrann°' a vantaggio della gestion e » . Art. 4. - La lettera d ) dell'art. 21 del R. ~e.. 0reto 30 d1cembre 1923 n . 2889, è mod ificata come· segue: 1

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[A~NO

.\.\.\!\ .. FASC. 3j ]

pproYa la tariffa dei compe11si per le indagini di interesse privato eseguite nei laboratori di vigilan.zia igienica ,, . I Art. 5. - All'art. 17 dcl testo unico delJe leggi sanitarie, approvato con R. decreto 10 agosto 1907 n. 636, modificato dall'art. 23 del R. decreto 30 dicembre 1923 n . 2889, è aggiunto il seguente c<>mma: u Riceve dagli esercenti la professione di 111edico chirurgo le informazioni sui fatti e sulle circostanze, che possono interess·a re la S•anjtfl pubblica, e le denunzie degli aborti. Quando nel · l'esercizio delle 'Sue funzioni, a:b bia notizia di un reato per il quale si debba procedere cli ufficjo, d-eve darne denunzia mediante rapporto ». .~rt. 6. L'ultima parte dell'art. 31 del R. <l ecreto 30 dicembre 1923 n. 2889, è modificata cou1.) segue: " La n1isura di tale co1npenso per le singo·e prestazioni e le modalità del relativo Yersamento da parte dei privati e della liquidazione verranno stabilite, con effetto dalla data di .p ubblicazione della presente legge, dal Prefetto, sentito il Con siglio provinciale di sanità e la Giunta 1Provinciale amministrativa. cc Sulle $Omme versate dai privati per i con1pensi previsti dal 1p resente arti~olo, è devoluta, in ogni caso, al Comune una quota non superior(·

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Nella Iiqi1idazione dei comipensi, detratta ,a quota spettante al Comune, dovrà essere pure compreso, per UDJa quota non jnferior e al terzo di quella dovuta all'ufficiale sanitario, il personale che ha eventualmente coa:di uvato negli acc~rtamenti l'ufficiale sanitario stesso ». Per effetto dei compensi dovuti a norma de 1 present.e articolo, non possono essere dirr1inuiti nè all'11ffici·a le sanitario nè tal personale che lo coadiuva gli stipen·d i e le indennità loro assegnati . Contro il provvedi.mento del Prefetto è amrnes.;0 ricorso , entro 15 giorni, al Ministro per l'interno, che prov\rede definitivamente. Art . 7. - .L'ultimo comma dell'a.r t. 34 del R. decreto 30 dicembre 1923 n. 2889, è modificato come segue: « Uguale attribuzione sa>etta alla Giunta pro vi11cjale amministrativa cper 11a determinazione d egli stipendi minimi degli ufficiali sanitari, con nomina regolare in seguito a concorso, tenuto conto dell'importanza del servizio » . A.r t. 8. - All"art. 39 del R. decreto 30 dicem . bre 1923 n . 2889, è ag·g i'unto il seguente comma: cc Il 1 p rocedi.m ento, di cui , al presente artjcolo, sarà seguìto anche 1per le sanzioni d·isci1p1linari previste dall'art. 2 d el R. decreto-legge 23 ottobre 1~25 n. 2113, nei riguardi dei sanitari comunali Art. 9. - All'iart. 55 del testo unico ·delle leggi sanitarie, approvato con R. ·decreto 1° agosto 1907 n. 636, è sostituito il seguente: u Gli esercenti la professione di medico chirurgo, oltre a quanto è prescritto nell'art. 154 ·dèl tPsto uni eo delle leggi di pubblicR sicurezza, éi.ppcovato con R. decreto 6 novembre 1926 n. 1848-2132, sono obbligati: . ci

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11 •

a) 3. denunziare al podestà, in ogni caso di

111orte, la malattia ~be n e è stiata la causa ; l: b) n. denunziare in modo circostanziato arl n1edico provincj ale, entro due giorni, ogni caso di a;borto per il quale essi· abbiano prestato la J)ropria opera o ·del quale siano venuti comuncrue a conoscenza, nell'esercizio della loro 1pro · fessione. <e La denunzia è fatta secon·do le norn1e indicate dal regoJ1amento. Il contenuto della denunzia deve rimanere segreto; u e) ad informare il medico provjnciale e l '-ufficiale sanitario dei fatti e delle circostanzeche ipossono intere..c;sare la pubblica salute• . <t I .contravventori sono puniti con l 'amrnenda: (1a L. 100 a L. 1000. cc Della sentenza passaia in giu dicato è data· l·omunicazione d1alle Cancellerie giudiziarie, a Juezzo del Prefetto, al competente Ordine dei me· rtici chirurgi, ai fini di cui all'art. 8, lettera e)~ dPlla legge 10 luglio 1910 n. 455 ». .i\rt. 10. - La levatrice è obbligat·a a ricorrere all'opera ·del ?edico chirurgo non appena nel· . randame11to ·del1a gestazione o d el parto o del puerperio riscontri qualsiasi fatto irregolare. A tale scopo •deve rilevare con diligenza tutti i fe-11omeni che si svolgono nella gestante o l!Jarto: riente o puerpera, ·alla quale presti la sua assi--tenza. La .contravvenzione alla presente dirs pos izioneè punita con l'ammen.da estensibile a L. 500, alla quale, n ei casi gravi, si aggiungerà 1' arresto fino · a tre m esi, salvo l ' appli~azione delJe maggiori pene portate dal Codice pen·ale. ..\rt. 11. - Non possono essere messi i11 com rnercio, senza una speciale registrazione dia 1Pa.rte d el Ministro dell'interno, i prestdi 1nedici e chi rurgici che sarann o determinati ·d allo spectale re· zolamento, da approvarsi co11 decreto reale. Que5to determinerà altresì le .p rescrizioni da· osservarsi nel commercio '<iei presidi medici e chirurgici da esso contempl1ati. :\!on possono essere registrati presidi medici e rbirurgici che vantino: a) proprietà od efrfetti contrari in qualsiasi modo alla morale ed ·a l ·b uon costume; b ) effetti speciali intesi co,m unque ad interron11p ere o a turbare il corso. fisiologico della !?'e.stazion e; ~ e) effetti ,p reventivi o terapeutici s1)eciali per · qur.lle infermità che saranno indicate nel rego· lamento. .t\rt. 12. - I contravventori alle disposizioni del precedente 1articolo ed a quelle del r elativo rego· lamento sono punitj con l'arresto fino a tre mesi P con l'arnmenda da L. 1000 a L. ·5000. I presidi m edici o chirurgici messi abusivame11te in ven · dita sono confiscati ed il giu.ctice ordina la 9biu sura fino a tre mesi delle fabbriche, depositi o t i vendite. 111 caso di recidi,·a, la pena è dell'arresto da nno a sei n1esi · e' dell'ammenda da L. 2000 a r,_ LO;OOO; oltre la' confisca ·dei presidi m edici o ~ chirurgici m essi abt1siYamente in commercjo, e· 0

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126~

SEZIONE PRATICA

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IL POLICLI ~ IC(I

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FASC.

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Indipendèntemente dal giudizio pen·ale, il Prebricrte, d epositi o rivendite. fetto d ella Provincia può ·diStporre e fare eseguire Se11za pregiudizio ·dell'azione 1penale, si procede la cl1iusura dell'esercizio. iJt Yia an1!Ilin1str·ativa all'imrnediiato sequestro, « E abrogato l' art. 60 ·del R. decreto 30 ·dice1n·dovunque si trovin o, ·dei presidi 1nedici e clli· bre 1923 n. 2289 » . rurgic i abusivamen te fab·b ricati o messi in co1n Art. 15. - Al 2° ccxmma dell'art 123 ·del testo '111ercio. 11ni'Co d elle leggi sani•t arie, approvato con R . decr eto 1° ag·osto 1907 n. 636, sono aggiu11te l e se[11oltre, quan·do concorreranno gr.avi motivi ed a11cl1e indiper1·dente1nente dal corso del giudizio , gu en ti' ptarole : i1 Prefetto può ·disporre la immediata chiusura c( E·d i prov1Ye{iimenti 1 discipljnari che il Pretemporanea dell'officina, in cui siano stati profetto provocherà dagli organi competenti od &.dot.dotti, o d el •d eposito od eser cizio in cui siano t erà ai sensi •degli articoli 39 e 53 ·del R. decreto tenuti pAr essere. ven1duti i presidi medici e ch1 · 30 dicembre 1923 n. 2889 » . r u rgici di cui ial comma precedente. In tal caso, Art. 16. - Salvo quan•to è 1disposto n el titolo III, la cl1iusu ra dell'officina o ·deposito o esercizio capo III, d el testo unico delle leggi ·di pubblic·a 11on .può a ver e ·durata maggiore .di cinque giorni, sicurezza, approvato con il R. d ecreto 6 novem·e. in caso di recidiva, ·di quindici giorni. bre 1926 n . 1848-2132, è r1ecessaria la licenza del Prefetto 1p er la ·divulgazione, a mezzo della stan1.-\.r t . 13. - All'art. 65 del testo unico delle leggi pa o in 1qualiSiasi 1altro m od o, di mezzi per la sanitarie approvato con il R. d e-cr eto 1° agoprevenzione e la cura ·delle malattie, o di specia .sto 1907 n . 636 , è .sostituito il segu ente: lità medicinali, o di presidi m edici e chirurgici, " Salvo quanto è ·dis'Posto nel titolo III, capo II, ovvero ·di ambulatori o case o istituti· di cura del testo un ico delle leggi di pubblica sicurezza, ID8 èUco-chirurgica o ·di ·a ssistenza ostetrica, ov·ap proYato con R. d ecreto 6 ·n ovemb re 1926 1·ero di' case o pensioni per .g estanti, ovvero di ·n. 1818-2132, n on si possono ·a prire o mantenere stabilimenti termali, idroterapi1ci, di cu re fisiche ]n esercizio ambulatori ·O case o istituti di cura ed affini, ovvero ·di acque min erali naturali o ined]co-chirurgica o di assistenza ostetricia, ovartificiiali . ''ero case o p ensioni per gestanti, sen za speciale ·I contravventori s ono pun iti con l'arresto fino a1Jtorizzazione del Prefetto, secondo le n or1ne in a tr e mesi e con l'am·m en·da d a L. 1000 a L. 5(}00. ·Clicate ·nel regolamen to. salvo che la legge stabilisca i1na pena più grave. 1c Contro il provvedimento del Prefetto è ammesso il ricorso entro 15 giorni al Ministro !Per Art. 17. - All 'art. 86 del R. ·d ecreto 30 ·dice1n'l'interno. bre 1923 n. 2889, è sostituito il seguente: « I contravventori alla presente dis posizione ed cc t\. m eno c:h e non sia diversam ente stabilito a lle prescrizioni che il, Prefetto, sentito il medico per sin goli casi : provincj ale, ritenga ·d i imporre nell'atto dell'autocc a ) contro i provvedimenti emaniati in ma' l'izzazione, sono puniti con l 'arresto fino a due teria san itaria ·dal Podestà è ammesso ricor::;o ·rnesi o con l 'ammeoo.a ·d a L. 5000 a L. 10,000. gerarchico al Prefetto, che ·decide ·u·dito il 1parere « Indipe11dentemente dall'·azione pen1ale, il Predel m edico provinciale; fetto or.dina la chi usura degli ambulatori o case « b ) contro i provvedimenti del Prefetto che non siano d efinitivi è ammesso, entro il termine ·O istituti di cura medico-chirurgica o. di assistenza ostetrica ovvero 1delle case o pensioni per gedi 15 giornjl, r icors o gerarcl1ico al Mini&tro per stanti aperti o eser citati senza l'autorizzazione di l'interno, che ·decide ·def1nitivamente. cc J riçorsi gera.r chici .al Governo 1 d el 1Re ·previ·cui al presente articolo. Il Prefe·t to può, altresì, sti dalle leggi e regolamenti sanitari sono decisi ·ordinare 11a chius ura di ·quelli di ·d etti istituti nei quali f assero con statate violazioni d elle· 1prescriin ogni c aso -con pro,rvedim ento ·d efiniti vo deJ zj oni content1te nell'atto di autorizzazione od alMinis tro per l'interno » . Art. 18. - Sono ·a brogate t u t·te le ·disposizion1 . tre jrregolarità. In tal caso, la durata ·della chi11 . . s ura non può esser e superior e a tre m esi. del R. ct ecreto 30 ·dicembre 1923 n. 2889, concercc Nessuno può a prir e o mantenere i n esercizio nenti lia istituzione e le attribuzioni ·del medico circondariale, restando demandati rispettivamente stabilimenti balneari se non ·con l'a:utorizzazione al medico provin ciale e al Prefetto i provvedi ·del Prefetto, sentito il medico provinciale. Contro menti e le attribuzioni ·clalle ·disposizjoni stesse la d eci!'ione 1del P refetto è ammesso i l ricorso enassegnate al medico c ircondar iale e al sottopretro giorni 15 al lVIini stro p er l'interno. l contr.avf etto. ven tori alla 1presflnte disposizione ed alle relatiYe p~e&eri zioni d ell'autorità sanit1aria sono puniti Art. 19. - ..t\11' art. 89 d el R. ·decreto 30 dicemcon pena pecuniaria estensibile fino a L. 2000 >>. bre 1923 n. 2889, 1è sostituito il segu ente : .A.r t. 14. - All'art . 114 del testo unico delle legg1 « Il GoYc:>rno del Re è at1torjzzato 1a coordinare sa11itarie , appro,rato con R. ·decreto t o ·a gosto 1907 1e di sposizio11i della 1prese11te legge con le altre n. 636, so110 ag·g·iunti i seguen ti capo,rersi: vigenti j n m ateria ed a formare il nuovo testo cc Il giudice, in,Yestito 1 del giudizio con travvenunico de1le leggi sanitarie. a-cl('li,~ene11do anche zion ale. l)llò , i.noltre, agg·iu n g·er e a t ali pene la alla modifica di quelle cli sposizio11i che non siano ·Chi·us urn 1emporanea. da un mese iad 11n anno, in armonia con altre n or1ne cli legge che ,.i ab0 la rhiU!'ura d efiniti,'a dell'esercizio. biano attine11ztt » . 1a cllfusura da tre m esi aJd un anno delle fab

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[.'\.NNO

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SEZIONE P RATICA

NE·LLA

1271

' ' I 'f A PROFESSIONALE.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Provvidenze sanitarie per gli emigranti in Ameri ca. Allo scopo di agevolare lo sbarco dei connazionali che si reca110 in quo•t:a o fuori quota nella Confederazio11e A1neric.ana, si è stabilito, in seguito ad .accordi intervenuti fr.a il R. Governo e il Governo degli Stati Uniti d'America, che dal 15 agosto corr., la visita medica e l'esame dei documenti d'ingresso sar.anno esegui ti in I tali.a da uffici.ali sani tari del Governo a:-mericano presso i ConiSolati generali s. 11. A . di Napoli, (:~~11ova e Palermo. In base a t~le procedura, le H.utorità ita.liane, compiuti i consueti rigorosi a<XJertamenti, .avvieranno ai detti Co11solati soltanto le persone che sono fornite dei documenti richiesti per prova.re la loro ammissibilità negli Staiti Uniti, di guiisa ch·e gli individui che in seguito .alla visita otterranno il visto in quot.a o in non quota avranno la sicurezza <li ~barcare immedi,a tamente al loro arrivo in America, co1ne gli stessi cittadini amer icani, risparmiandosi la sosta talvolta lu nghissim.a .presso gli uffici d 'immigrazio11e . dei porti di arrivo. I RR. I spettori di emigrazio11e n ei porti di M~ina e di Livor110 oon1unicheranno i no1ni dei connazionali della loro giurisdizione rispettivamente agli Ispettorati di Genova. e PaleTmo, i quali provvederanno r>'2r le notifiche del caso. Quanto al porto di Trie.ste e fino a che non sia destinato presso quel Consol ato degli Stati Uniti un ufficiale sanitario, 1.a visita avrà luogo per i connazionali che s i imbarcano colà .a P .alermo o a Napoli dove riceveranno il visto conso1are. Le autorità consolari nord-am1ericane hanno dato .affidamento che porteTa11no tutta la loro cura per la rapida attuazione del nuovo sistema dal quiale i nostri connazionali potran Qo per i prin1i risentire evidenti vantaggi . Il s istema a n dato in vigore r ece11telll!ente .anche in altri Stati, come l'Inghilterra, sarà tra breve esteso alla Cecosdovacchia e ad altri paes i dell'Est eUiopeo, i11 Jn()<lo che .-:i11che gli 12migi-.anti stranieri trasporlati dalle nostre Compag11ie potr.a.n no fruire del non trascurabile beneficio.

Per gli odontotecni ci de lle nuove Provincie. Con legge n. 1187, pubblicata n ella cc Gazzetta Ufficiale» nel n. 104 (18 luglio) fu disposto oh1 ~ i citta-Oini italiani deJle nuove Pro·v incie del Regno, che si.a110 in possesso di concessioni per l ' esercizio della odontu tecuica o che abbiano esercitato la loro professione J1el territorio delle P rovinci ~ stes.se, potranno, qua11tunq11e sprovvisti di laurea in medici na e chirurgia, essere .autori zzati , entro un anno "laJla ptd1blicaz]one 6ella p r esente legge, all'eS12rcizio dell a od·nntoiatri a e protesi denta1·ia. L ' auto-rizz.azi·one sarà co,n cessa in seguito ad una prova di esame da soste11er.sri innanzi ad ap-

posita Com1nissio11e, secondo norm e da stabilirsi. La tassa di diploma fissata •ner l' at1toTizzazione suclde.tta sarà di' L . 300.

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P OSTI VAOANTI .

A sow (Treviso). Ospeda·le C·i vile. Pri1nario 111edico-chirurgo; scad. 15 sett. Rivolgersi Segreteria Congregazio11e- Carrità. BARI. D ue posti d'i.sspettore s ainita.rio e due conclo.t te; scad. 15 sett. ; vedi f.asc. 34. CAPOLIVERI (Livorno) . Scad. 10 ·s~tternbre; L. 12,000, oltre L. 500 uff . san. CASTIOLIONE DEI GENOVESI (Salerno). - Scad. 23 setn. ; Yedi fase. 34. CECINA (Livorno) . Ospedaie della P . .1 . . - Medico chir. fisso di guardiia; età 32-45 a.; I.1 . 10,CG(J; faoolià eser ?1zio lib. ; taissa L. 50.15. COTTANELLO (R ieti) . - Sca<:l. 10 sett.; ohi.edere . • annunzio· ~.,IHENZE. l ?· .4 rcispedale di . '. JI. ~-uova e Stabili 1n. 11iuniti . - .Aiuto medico; se.ad . 5 sett.; ' '-<?·d i fase. 34. ~10N'fAGOlo (Genova). Scad. 1° sett.; I.1. ~600 {~ JU bjenni. oltre L. 500 uff. sa 11., L. 30U bicicl . :\10NTI OHC.\RI (Brescia) . Scad. 30 sett.; vedi fase. 34. NARNI (T erni). .Scad. 10 sett.; coi.id . co1npri1naria; 1 L . 8000, oltre L . 600 serv. att. c.-v., L . 4000 ca v. ; taSSla L. 50.15; asst1Mio.11e serv1z1<J entro 15 gg. liIGNANO GARGANIOO (Fogyia). Scad. l Tnese dal 10 ag. ; età l·i m. 35 a .. ; dooum. .a 3 n1"'"'Si <lal 10 ag.; L. 9000 e 5 qniadr. dee. ; c.-v. in L . 420; tassa L· 50.10; serv. entro 15 gg. RoYEGNO (Ge·nova). Consor. con Go.r r eto; lire 10,600 e 10 bie·n ni, oltre a va.rie indennità. Scad. 15 setten1br e. SASSARI · R. P re f ettutrll . Ufficiali sanitari di La 1Vlad(lale11a e di Patt.ad.a ; vedi fase. 32 e 34; sca<l . 15 s.ett. Uff. san. Ozie-ri ; L . 6000 ; ~1cad. 30 sett. Tassa 11. 50.20 . Do0ç. alla Prefiettura. S ENOSF.CCT:lIA (Trieste). Al 15 sett.; \' .fase. 32. SORANO ( (J.r·J.c;se f o) . S cad. 20 sett. ; v. fa.se. 34. ToRRICE (F 1·osin one) . ·Sc.a,cl. 20 sett.; veni fase . 34. VENEZIA. Ospedale Civile. Chirurgo prim.ario ; scad. 10 sett.; vedi fa.se. 32. VILL ANOVA DI CAMPOSAMPIERO (I'arlova) . Sc.:.a.<l. 15 sett.; L. 9000; c .~,r.; L . 3000 per cav. ; L. 500 uff. s am.. ; tassa L. 50 .10. 1

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A.Jnpulatorio me dico-chirurgico e G.abi11etto anarlisi ricca.me11te OOl'I'è·d a.ti, già avv:iat-0, in qua.rtiere 11uo~·o ~)01po1arissimo della p·e riferi,a di Roma, provvisto di telefono e stanza .abitazione. Vendesi buone condi~io 111i. Rivolgersi: Cam panelli Enrico, Sj stin.::l , l.J, Ro1na .


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[ANNO XXXI\: , FASC. 35]

IL POLICLINlGO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Pisa. Onoranze al prof. B11rdnzzi. Un Comitato .di scienziati it~liani e d esteri, p.ri2sieduto dal ministro Fedele, celebr.a a Bagni San Giuliano l 'ottantesimo genetliaco di Domenioo Barduzzi, decano del1a idrologia itali ana e pioniere della mo1deLrn.a cren·o ter.apia. e .d ella stori.a ~ella medicina. Il comune di Giuliano è stato ~11 festa per il conflarimento della ci'ttadin.anza onor.ari.a all'illustre idrologo. L e e.a.se erano adorne di drappi e bandiere; la popolazione era t u tta a nimata in at~..sia delle personalità che dovevano prender p arte alla dèrin1oi1ia. T.ra gl'inte1·venuti erano il lJl'efetto d·ott. Terzi, il podestà di Pisa on. Buffarini, il prof. Kiisoli dell' Ambasciata tedesca, i professori D evoto , Taddei , Silvestrjni, Bilai1cioni , Oarreras, G.abbi e molti.s8imi altri. Il podestà di S. Giuliai10 .avY. ì\Ielani con nobili, b revi pa.role oon.segnò a l B arduzzi una p er gamena sulla qua:he è riporta.t a la deliberazione podestarile con la quale al prof. D omenico Barduzzi, p sr una i1ime con s•eDJOO d ella po1p.olazio11e, s i d ecreta la cittadin anza on oraria a di1nostrazione dell'affetto e delk't viva ricon()..scenza per l'opi2ra da l11i svolta in un qnarantennio di direzione delle Terme. Il fe.st~ggiato, appl a udito e ascoltatissimo, pronunciò un di5corso, ringraziando le .autorità e la cittadii1an za. Dopo la cerin1011ia il Podestà ha off 2rto agli intervenuti un sign orile rinfresco. P oi ha avuto luogo una impor tante seduta i1el Tepidariuni delle 'f erme, seduta alla quale olt r e agli eminenti idrologi .c-011 v.enut i so110 intervenute le autorità . Il Segretario del Comitato ha d.ato lettura delle centinaia di a desioni pervenute tra le quali q11elle di s. E . Fedelie, di S. E. Bodrero, d el con11n. Malinverno, dell' on. Ma.r.aviglia,' di S. E. jl Cardin.ale Lega, dei se11atori Queirolo, Giordan<1.' 1::i a nc·hi .. Ze.rb-0glio e Rossi, di mons. Attuoni, dei P o destà di Chia ncia110, di Faen~a, di Rin1ini dei R ettori delle Università di Pisa, ' Padova, FiTenze, R onl.a: M essina , Cata11ia, del dott. J on,v.aqu e d.:. Bruxelles, de l dott. Moore di Dl1blino, tlel d()tt. ' ''.rbow di Spa , del prof. Zoltan D almady di Budapest, ecc . Alla sed11ta hanno parlato l ' on. Fabbri, e succ~iv.an1ente il 1prof. Carrer.as che ha portato il saluto dell'Associazion e -italiana di idrologia e <;limato logia, il prof . L11isada ch e ha d.ato il saluto p er 1' Associazione di Idrologi.a d ell'Italia ( '!entral e, i.I g1·· 11ff. R ebucci il qu.ale h a parlato in no1ne i:>ure dell'oi1. ~Iar.aviglia che l·o aveva delegato .a rappreseL.tarlo, il prof. Caroli che h a portato al vener ando scienziato il saluto di Siena dove il prof. Darduzzi fu per vario tempo Rettore dell'Unive-.·sità, jl prof. Silvestrini di Brisighell.a, città natale del festeggi.ato, il pJ·of. Bila ncioni il quale ha pronunciato il discorso ufficiale ed il ~aY. uff. Lischi. Al prof. B.arduzzi è stata offer ta dal grande ufficiale R ebt1cci lllla magnifica med.aglia d'oro

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dono dell'Associazione <li Idrologia ; altra medaglia d'oro è stata offerta dal prof. Caroli per La città di Siena ed una artistica sig nifi cativa pergamena dal dott. Silvestrini . Poco dopo, il c.apo del fascismo <lella provincia on . Buffarini, il Prefetto, il Qu1estore, il comm. Rebucci e le altre p erso11alità si recavano alla S€de del Fascio, dove avai1gu ardisti e fascisti in divisa prestavan·o servizio d'onore. Nella saLa delle adu11a n2la del F ascio il segr etario politico sig. Gn ooi ha dato il benvenuto .agli ospiti e quindi ha offerto lo champagne .augurale. La popolazione .adunatasi sulla piazza, all'uscita delle autorità dalla sede del Fascio ha improvvisata una eR lorosa dimostrazione d! ~impatia. J nfine h a avuto luogo il ba nchetto nel gia.r dino dJ3l Casino delle T erme. Allo champagne il segretario del Comitato ha letto nuovi telegrammi di a de.sione e quelli delle Associazioni di Idrologia tedesoa e ungherese che nomi11ano il prof . Barduzzi membro onoi-.a rio dellia rispettive associazioni. Il Podestà di P isa on. Buffarini ha portate· il s aluto di Pis.a e di t u tte le camicie nere della provincia assieura.ndo ()h e og11i suo intento sarà rivolto .al risor gimento del paese o.spitale e ride nte. Hanno p1airl.a.t o il oomm. Sossi a nome d·e lla Direzione del~e T er1ne, il ;pro.f. GuTrieri ed i l Prefetto che h.a recato il sialuto del Gover' con up caldo inno alla Patria i10, 'concludendo e d un devoto sailuto al R e, .al fascismo ed ial Duce. H a nno poi p arlato il dott. P ellegJ·ini ·per i medici d' I talia, e il gr. liff . RPbucci il quale ha pronunciato uno sniagliante discorso a,çcolto da e11tusiastiche ovazioni. :E stato lett-0 un t.e legram1na per ·il Capo del Govern?. P er ultimo il fcstegrriato vinto dalla intensa commozion e, ha proo ' nunzi ato p arole di ringraziamento, inneggiando al Duce ed .al Fascismo. Durant€ il banchetto sulla piazza delle Terme la music.a ha svolto · u110 scelto programma . In onore dJe1 B arduzzi il Comitato 11a anche dato alla luce un magnifico opuscolo, cQi tipi delle Arti Grafiche Nitti di Pisa.

*** D o.menico B.arduzzi è una glori.a. rom.agnola, nato a Brisighella, delle cui acque è stato sempre fervido propugnatore. E prima di dirigere le Terme di Sangiuliano cui tuttora p11esiede, egli ~ stato consulente anche di quelle di Castrooa.ro, d1 cui appunto i11 questi giorni è stato no~nato dalla città consultore onorario. E mentre il Co111une dei Bag ni di S. Giuliano gli ha conferito la nomina a citt.adino onor.a.r io, la sua terra natale - B1·isiahella - e la città di Faenza (ove il Barduzzi flece i s uoi pri1ni studi al T.aricelli) g li offriranno artistici ricordi. Nè Siena., ~ve l'i~­ lus tre M.a estro ha trascorso t utta la sua. vita universitari.a ha voluto esse.re da meno e gli offrirà ' medaglia d'oro . una grande Modesto in ogni s uo atto della vita, è stato sempre di Ullf prodigiosa .attivi~à ~utta sp·esa· pe~ la P atr ia e la sciienza : e proprio in questi g1orn1 sono uscite due opere "Volu1ninose del Barduzzi.


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{ANNO XXXl\l , FA8C. 35]

SEZIONE PRATICA

Una è il S€co11do volume del :&Januale di Sto1·ia della 11iedicina - edito dalla Sten di Torino e nel quale 1~ .Autore si è studiato· di por~ in evidenza come nei secoli xv111 e xix l'opera dell'Italia ad arte trascurata, senza vantal'le dei primati abbia però molto contribuito al grande edifici~ <lellla scienze mediche e naturali moderne. Ed un merito poi 1 :o~vùie ha quest·o studio: popolarizzare la storja della n1edicina. E nel nuovo volume sull'idrologia moderna })l'epa1 ato dal T1·ambusti di Genova Dome11ico Bar<luzzi 11a illustrato la moderna c~·enoterar)ia. Studio profondamente .analitico chle gio·v erà 111i0lto alla formazione di quella classe di medici specialisti idrologi che tuttora difetta i11 I talia.

NOTIZIE DIVERSE. Esposizione del Giornale medico italiano . In occasione d ei cinque Congressi ~1edici che si terranno prossin1,an1ente a P.arma d~l 18 a l 24 o~tobr~ , vi snrà anche, nella sala dell'Esposizio11e L1brar1a, una 1nostra del « Giornale Medico ItalLa.no >>. I oong:i12tSSisti potrann o oosì formarsi una giusta idea dell'attività itlliliana nel oamrno della medicina scie11tifica e clinica. ~ I periodici che intendo110 di l)artecir)are alJ.a Mostra basterà eh~ inviino, e11tro il 15 settembre, un fascicolo al prof. Gabbi. <lirett-01iè R. Clinica Medica di Parma. V Congresso dei pediatri di lingua fran cese. .

Si riunir~ a Lo anna dal 29 sett. al i o ott., sotto la presidenza del prof. Tajlle11s. T e1ni: cc Trattame11to della p oliomielite»: a) .agenti fisici, rel. Duhem di P .arigi ; b) sieroterapia, rel. Etienne di Nancy ; e) ortopedia 1a chirurgia, r el. Niood di Losanna; cc BroncopQ lrnonite » : a) batrerii0logia e profilassi, rel. Dufou rt di Lione; b) sieroter.apia e vaccinoterapia, rel. Grenet di P arigi . Si preparano delle escursioni. P er infor111azion1 rivolgersi .al Dr. J. Hallé, 100, ru -clt1 Bac, Paris (VJc). 1

I CongresE&o Pan-Americano di tisiologia. La Commissioni.? organizzatrice, presieduta dal dott. J. A. Caferata, ra~comanda d'invi.are co11 la maggiore so0llecitudine i titoli delle con1unica.zioni, affi11ch è queste possano essere cl.assificate e riparti te. . La segreteria gen.r~rale del Con oaresso h a sede in: Avenida Gener al Paz 87, Cordoba; la segreteria. del Comitato J)resso la cc Asociaci6n Médica Argentina », Cordoba. La quota è fi ,sata in 10 pesos .arg-entini · essa ~onferisce il diritto dj pa.rteciparia ]avor i e di ricevere gli Atti.

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Giornate Mediche Brasiliane. Il p eriQ<lico -<< Bruxelles-Médi~al » annunzia ch e il prof . DeJmiro Valverde intende organjzzar e per il luglio 1928 le Giornate ~diche a Rio de Janeiro . •

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Conferenza demografi.ca. Dal 31 agosto al 2 settembre si riuniranno a Ginevra :'l]cun~ specialisti in demografia per stu- ' diare 1' accrescimento della popolazione e le su e co11seguiènze dal punto di vista nazionale e inter11az1011ale. Tra i princip ali problen1i che s.a.r.anno t r.attati se.gnaliamo: la natività differenziiale · la ' densità optirnwm d elle popolazi'°ni; le 1nigrazioni e il 101·0 co11trollo; fecondità e sterilità in r.apportQ .alla pop olazione. •

' Società Italiana di Biologia Sperimentale.

11 23 luglio si è riunita la Sezione di Messina n.ell' aula dell'Istituto di Zoologia. Essendo l' ultin1a seduta per l'anno accademico corr ente alla fine della. discussione delle importanti oom~nica­ zio11i poste all'ordine del g.iorno, ha preso La parola il p rof. G. Izar, il quale h a rivolto .al presidente della sezion e, prof. C. Ciaccjo, il viTo plauso ed espresso la stima sincer.a diei soci tutti. Ri11graziando, ha risposto il prof. Ciaccio, il quale ha f3.tto notare cheJ oon }',attiva colLabo• 1 azione della; ' maggior parte dei soci .anche questo anno, cp·m e lo scorso anni0, l'.attività della sezi,0110 ·di Messin.a h a i1ote:volmente superato quella delle altre sezion i, s~.a pur numero di riun io11i annuali) sia per numero com plessivo di co1nu11icazion 1. Figura., in fatti) q11est' anno la detta ezione co11 un complesso di ben 54 comunicazioni , volte nelle otto sedute tenure dal dicembre 1926 .al luglio 1927. •

Federazione Internazionale delle Organizzazioni d'Engenica. La prima con ferenza avrà luQgo ad AmstJ?rdam da1 19 al 25 settembre, ·conten1p oran ean1ente all'assen1blea dell' I stitt1to Intern.az:i:omale d' Antropologi.a . Due temi 00110 l'or tati all ord111e del giorno: « Gl' ibridisn1i t1mani », r elatori D avi3nuoTt e ~fyoen ; << Significato del termine Euaenik""a », r elatore A. Govaerts . l ;a Federazione terr~ a n cl1e due sedute d'ordjne a n11ni11 j strati vo.

Nella Lega nazionale contro iJ cancro. .

Nella Provincia di Torino si è costituita una St2zion e della Lega Ce11trale Italiana oontro il canc ro; ne fu nomin :i to !Jr<:>::;~dcnte j} prof. P escar olo. Essa ha aperto u11 Ambulatorio pubblico, pe rsonalmente diretto. dal prof. P escarolo, e si propon e di dare 1naggio1 0 impul so, con l'arlesione a.Ila I. e-ga Ce.ntra.J;e, .a.1 Centro ospitaliero per lo st11{lio , ]a diag11·0Si e I.a cu ra del oa11cro. 1

L'Istituto Oncologico Italiano. Il sen. L. M.angiagalli dà notizia, negli cc Annali di Ostetricia e Ginecologia » (n. 7), del grandioso I stituto Vittori0 Emanu ele III per lo studio e la cur a del oancro, il quale verr à in.augur ato ed aperto alla sua nobi1'e ed .alta missione nel corso di quest'anno .


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IL POLICLINICO

L'iitlea venne lanciata il 19 genn. 1925 dal Mangiagalli, in una riunione d~l Palazzo Marino, per celebrare il 25° anno ·di regno del sovrano; a llestito raip·i da.mente il progetto di massima dall'ing. FerJ·ini, qualche m1ese dopo, il 28 ruprile si d eponeva. la prima pie Lra .all.a pr€.Senza del Sovrano e del Ministro della P. I.; n el frattempo era stati:t raccolta pler sottoscrizione la somma di circa 10 milioni. Il progetto. di massima venne convertito in definitivo ed i l~vori c~minciarono e proseguirono .alaoremc11te. L ' I stituto .S ieroterapico Milanese aveva donato un'area di 10,000 mq.; ma si dovette rinun21iarvi 1e .allo•r a esso convertì lia donazione nel contributo di mezw. milione. L'area su cui sorge l'Istituto, estesa 12,000 mq., è all'angolo tra le vie Q. Ponzio e A. Righi. L'Istituto è stato oonrepito ed a1.tria.to s u vasto disegno. Ne è otato nominato clirettQre ~enerale jl prof. Fichera ; c;011d irettori sar.anno i proff. Rondoni, Pepere, Perussia, Alfieri, dirigenti le sezioni biologico-sp eri1n€ntale, .anatomica, radiologica e ginecologica . .

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Nuovo istituto per il cancro al Brasile.

E sorto r ecenteme•n te p er opera .d ella Fondazione O·s v.a ldo Cruz, .a Rio de J .ainero, ed è fornito di tutti i più perfetti e con1pleti metodi d 'indagine e di cur a medica, chirurgica, radiologica, ecc. · La sezione oopitaliera è divisa in due reparti ) uno di vei·o ospedale e uno a~ uso dispensario ; l'ospedale possiede alla sua volta due reparti , uno per. l.a Roentgenter8.pia, e uno per la cura del radio. L 'ospedale, oltre .ad accogliere i malati poveri, dispone anche di camere .a pag.amento. Si ritiene ch e questo I stituto sia i] primo del mondo per gran,Iiosità e perfezione di mezzi.

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Per il pt•ogetto del nuovo Ospedale Maggiore di Milano. Si è chiuso il conoorso per il progetto di costruzio·n ~ del nuovo Ospedale Maggiore di 1500 letti, che dovrà sorgere, come è noto nella localita tra Affori e Nigu~1J·da e ·vilia l ~nati . I concorrenti oono stati 28 . Si dQvrà ora proce dere ad una esp<Jsizione pubblica ed è in corso la n omina della con11nissione d'esame. Com'è noto, sono fissati tJ'ia premi di L. 100,000 75 000 e 50 000 e<l un rimborso di spese in L . 20,000 per c1asc11no d ei dieci progetti classificati primi. J

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Istituto an ti rabico di Genova. E stato .aperto a Genova nn Tst1tuto antir abioo, alle .dipende11ze della Direzione dei serv1z1 comunali d'igiene 'a di sanità pubbljca; è diretto dal dott. Tanda, cap·o d·e l L aboratorio batteriologico municipale. P er ridurre le spe5e di soggiorno ai cur.an<li, sono state stipulate convenzioni con al· cuni alberghi della cit.tà. •

[ANNO

XXXIV, FASc. 35-}

Centro di rieducazione uditiva a Parigi. 11 d.ott do Parr~l b.a fondato a Parigi un Cent ro di RieducaziOOJ.Je per infermi della voce, della parola e delì' ud1t<.>. Egli è coadiuvato da.Ila. dottor essa Henriette Hoffer, professores8a di seuola primari.a, normale e superio·r e, diplomata dall'Istituto Nazionale dei Sordomuti di Parigi. Per ogni i11forma.z ione rivolgersi al dott. dle Parrel boule' vard Ma.le::;he.rbes 78, Paris (\ ' IJlè).

Un ambulatorio per l'igiene mentale a Baltimora~ Verrà istituito ad iniziativa del1a Società per l' Igiene Mentale del Maryla nd, piresso la. Seuola. di Medicina d ell'Univer sità di l\faryland, e affidato .n,l dott. Ralph C. P. Truitt; entr erà in funzione nel prossimo ottobre.

Nuove specialità Ospedaliere. Il « J ewish Memoria] H ospital » di Bronx. a New York, ha creato tre nuove Sezioni per 1a cardiologia, il metabolismo basale e ]a chirurgia pl.astioa; verranno ~ 1 ff1d.ate a. p.rimari specialisti .

Beneficenza. Il maggiore ca v. Enrico Balle rio - padre di u·n valarooo capitano medico caduto in guerra a Gorizi.a nel 19'17 - · ha lasciato erede universale dell1e sue sostamze, che .ascenclono 1a più ,di 3 milioni d~ lire, l'Ospedale Maggio1·e di ~Iilano, riservando ialla moglie !"usufrutto.

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1 ,a sign ora Giuseppina Brera 11.a disposto un legato di 150,000 lire a favore degl'infermi dell' Os pedale Maggiore di Milano, esprimendo il desideratuni che la benefic:enza della .su a · famiglia abbia in qualche modo arl essere J:icardata· in uno. dei padiglioni dell' erigendo nu ovo Ospedale. A. tale prop·osito va ricordato che la sorella., ~;ignora Rachele, recentementia lasciava all'Osp ed.a le .s-uddetto 200,000 lire e oh e anche il fratello, il oompianto monsig11or Carlo Brcra, è stato 111J .benefattore del Pio L11ogo. La nuova .amministrazione del cc Progriesao l talo-. Amer1cn no » ha .offerto 50 mila <loìlari, in me-: moria di CarlQ Barsotti, per !'erigendo ospedale italiano di Ne'". Yo1· k. •

Nella stampa sanitaria. H a iniziato le l)Ubblicazoni il (( Gio rnale n1edico dell'Ospedale Civile di Venezia », destinato a i'\3.Cc<>:gliere i risultati d elle ooservazioni e delle ricerche compiute r:el g1·an de nosocomio, in modo che questo non limiti la sua funzione all'assistenza 1nedicn, ma sia centro di diffusione scientifiea. ~ redatto d.a F. Brunetti e F. Delitata; segr etario di r edazione ne è il dott. Cagetti. Sarà a periodicità bimestrale. Il primo numero, che rooa la data di maggio-giugno, CQnt.iene pregevoli memorje di D. Giordano, F. Brunetti, G. J ona, S . 1

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IANNO XXXl\i, FASC. 35]

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SEZIONE PRATICA

Marconi e C. Ciceri, i resooonti delle .adun.anze soientifiche tenute nell'Osped.ale e la oronaca ospedaliera. L'abbonamento annuo importa L. 20; un numero separato L. 4. Au·g uri.

Pubblicazioni giappo11esi nel 1926. Nel 1926 furono pubblicati nel Giappone 58,971 • libri e riviste, il che .segna un .aumento di 17,800 circa sull'anno precedente; di essi 20,313 erano libri e il resto periodici e pubblicazioni ufficiali. I lihri di medicina raggiunsero il numero di 517.

L'acquedotto del Serino.

E morto ·a 73 anni il dott. ERWIN FRINK SMITH, dottore iµ scienze natu.r.ali, direttore .d el laboratorio per la p·atologia vegetale del Dipartimento per l' Agl'iooltu ra degli Stati Uniti, un posto che egli occupava da quarant'anni. Le sue scoperte i1el campo della batteriologi.a vegetale ha1Lno fat.t-0 epoca; i n specie qu~lle relative .al tuberoolo degli olivi, di cui dimostrò le analogie con i tumori m.aligni degli animali 1·ichiamarono . ' l'attenzio·n °e universale . Nel 1924 fu fatto presidente della Società Americana per lo studio del Cancro; l'Associazione Medica Americana gli decretò un diploma d'onore. R. •

Nel celebre acquedotto che fornisce la ci tta di Napoli ·ono state oon,rogliate le sor genti P.elo."i, la cui port.ata varia da 30 a 60 mila mc. nelle 24 ore. ,

Assistente farmacista condannato.

Si è spento il prof. ARTURO GUZZONI DEGLI ANCARANI, direttore della Clinica ostetrico-ginecologica . dellia R . Università di Modena. Ne daremo più amipi.a notizia prossimamente.

Il Tribunaìe di l\lantova ha condan11at.o .a tre mesi di reclusio11e e mille lire di multa il signor Felice Fraini, assist.ente nella farrnacia di Acquanegra sul Chiese, p er avere venduto senza ricetta medica delle compresse di sublimato, oltre a compresse di cl1ininR., ad una. giov~netta che, per mezzo di esse, si era suicidata; ha .assolto il oonducentJe la farmacia <lott. Pao1o Agostini. E stato interposto a.ppello.

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1

Le malattie infettive in Italia. Mese di giitgno 1927. 30 ma g.

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MALATTIA

Evasione di l ebbrosi.

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I giornali i)olitici ha.n no dato notizi.a dell' evaiione di alcu11e centinaia di lebbrosi d a un lazzaretto dello Stato di S.an Paolo nel Brasile. Essa ha dato or1g 1ne a scene di t.errore ed a· cacci1~ spietate.

Spedizione per raccogliere la glandola pituitaria delle balene. Sotto la dire2ione del dott. Ma-x S. Dunn, profes&Qre assistente di biochimica all'Università di California, la nave hale11iera « Lansing >• ha intrapreso una crociera lungo le coste della California, e del M~ico, allo scopo di catturare delle balene per estrarne .allo stato di freschezza le glandole pituitarie o altri organi a secrezione interna, il cui studio viene ora compiuto nei labora:tort dell'Università.

A Verona a soli 37 anni è mancato il prof. OARW GRANDE. Aveva studiato .a Torino ed era stato assistente ·d el Graid enigo, presso il quale a· Napoli aveva 00nsioguito la Jibera docenza in otorinolaringoiatria. Scrisse pregevoli memorie fra le quali una accur.ata e completa monografia wlle romplicazioni endo-orbitali di origine nasiale. Professionista e oolleg.a . stimatissimo, la sua fine ha destato gen1ar.ale compianto. Alla signora ed 3illiai fa.miglia le no.stre sentite condoglianze.

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Scarlattina

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Vaiuolo e Vaiuoloide . Tif•) a.dd omi11ale . Disse111eria .

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Meningite c. s . e.

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Poliomielite a. a .

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Difterite e croup

E ncefu. li t · , R 8 bb"18

l~ta.rgica

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Pust..>la maligna .

Tifo

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chiale, colera asiatico, peste bt1bbonica • nunzia.

CIPRIANI.

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6 giug.


1276

RASSEGNA DELLA . . STAMPA MEDICA. TIFFENEA u . Lez. inauMATEEsoo. Singhiozzo in,

Paris 'Aléd.) 26 feb. gur. di · farmacol. fluenzale contagioso.

[ANNO XXXIV, F ASC. 35]

IL POLICLINICO

Arc}i. Fascista di ]1.ed . Pol·it., ma1:.-.apr. - U. GABBI. :l\1edicina politica . - A. FERRANNINI. Sta-

Bull. J1léd ., 2 e 5 mar. -

:.:\IERKLEN. Diagn. differenz. tra sciatica e ooxartrite. l?ev . 111 éd . d . Uruguay, gen. - J. B. MoaEr.1.1 o J. N. Qu AOLIO'ITI. Poliglobt1l1a oscillante o « a fisarmon iea ». Paris .!.lléd., 5 1naJ:. - Numero sulla sifilide e le i11al.attie Yeneree : l~ ev . JI éd. Lof'7.no-Ll n1t1:> rlc ., ge11 . - P. EsouDERO.i e l\i[. E .. V ARELA. La biopsia midoliare nel- · .l'ittero e lnolit. e 11ell' anemi::t. pernic. -· L. DE }!AR.YAL. Il liquido <>. -so. nella sifil. ]'resse ]J éd ., 5 111ar. - ~I. V1LLARET e J . BAILEY. L' avvenire dei tra11m.atizzati cranio-cerebrali. J o llrn. A . "/JJ . .4.., l~ feb. - M. G. SEETJG. Principì fonda.m entali nel1a cul'a Qpe~ativa dell'ernia inguin . - L . H. SNYDER. L 'eredità uma111a.. C. E. B u RFO&D. N ef1·orpessia nelle pieghe clell' uret~re da ptosi. Folici gynaeco·l., n. I. - L. C.\.TTAI\TEO. N efropati a gravidica az0°t emica. G. ALBANO. Diagn. differ. tra n e·f ropat.i a gravidica e nefrite in gravida 11 ~a. II. - F. · MARABOTTO. Azione dell'urotropina negli stati tossico-g1·.avidici. - D . FERRACCTNI. F1111zi'°nalità del feg . e del rene in graYidanz.a.

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F. FaANQON e R.


[ANNO

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FASC. 35]

SEZIONE PRATICA

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1277

Gaz. d. Hop., 12 mar. -

L. IsÉMEIN. 'l,rattam, chirur g . della dil.ataz. dei bT011chi. · / ]}[unch. llfed . Woch., 11 mar. - GuTHMANN. Foto-eritema, pigmentazione e l1unghezze d'onda. - PAKHEISFR. La questione sifilide-p.a;ralisi. Deut. lt1.ed . l{loch., 11 mar. - BENTHIN. Sala operatoria e di medicatura: organizzaz. e funzio1tamento. MANTENFEL. Tl siero a.ntill1etioo. JJediz . Klin,ik, 11 1nar. - G. DoMAGK. Danni d€i re11i da raggi X . I\:. FAHRENKAMP. Rafforzan1. dei preparati digitalici. Studiurn, 20 feb. - Numer·o su A. Ca.r darelli. Pathologica.t, 15 feb. - E. BANCHIERI. Az . del vele110 di cobr a. sull'attività del corpo intermedio. del liq. ce.f .-rach. - E. PuccINELLI. Analisi istochimica di alcune .altera.zio11i infiltrative della . sost. nervosa.

A.rch. 111 éd .-Ohir. de l' App. respir., n. 5. LOEPER e R. TuHt·I!'\. Carcinomatosi ~condaria acu t.a del polm. J. PERQ UIN e G. RICHARD. ·Ra:ìiot e r.a:pia p enetra11te n ei .t umori del media,.. stino . P/ CoTTENOT. Aspetti r adio,l ogici della region.e ilare. ::l rch. de Oardiol. y Hemat., feb. - R. ALOALÀ SANTAEr.:.A. Anatomia del fascio di His e della. rete di Purkinje.

Indice alf ahetico per materie . •

Amministrazione 8anl ta nia . Ano du.ulice Arteriti oslitel'.anti degli arbi: cura . .A.scite infantile di prob.abile patogenesi tu beroolare B::l cri1li p&eudo-difteric·i \De lla xeroftalmia a1 itaminica · , Battt2\rio1logia: tecnica Benzil-naftilid1r.azi11a: ri c€ll·chJe Bi b1iogr a.fi.a Cisti esmatica del <:ol l-0 Coleoistografia llel dia.bet e 1nellit.o Diabete tranmatico : se esista . Embolia gassosa venosa e .arteriosa . . Eosino fiJia : incosta11~a i1e11e a.ffezioni da echinococco , Febbre ricorrente. africana· inoculazione nei posturni di encefruli.t e epide• mica 1· • •• Glicemia: 11eoessità della, v.aluta.z ione nei sospetti di diabete Ipoglicemia mortale Iride: form.a.zioni ;n odulari Lavoro rno notc)110, ·à.rtigianato e dnpo1avQro .. . Lavoro muscolare: influen~a sul riflesso rotuleo • MaJarizz.azione neilla paralisi p . Medioamenti vaso-costrittorr i e \asodila'tatori . 7

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Meningion1a della reg1011e tempor ale. e <lella b1a~e . Pag. 1262 Micetoma de.li palato )) 1260 cc Micr . melitense » e cc B aie. abortl1s » : r.a1pporti . » 1262 Milz.a n1igr.an te m1alarica » 1264 Milzia: p.resunta rigemerazion,e >> 1264 N.a.rcosi: ria.11imaziorue del cuorei e del r·espiro nei gra,ri aocidenti da - . » 1262 Nervi intercostaJi: resezione unilatér.a,le ; modificazioni J eilla. n1ecc.nnica r espi.rat,oria . » 1264 ()st eoinielite post-tifica » 1264 P aincreas : epitelioma ci6ftioo » 1248 Pn1211motor.ace ad ipotensione mono- e bilaterale » 1264 Jta.b bi.a.: prese11za del ·virus nei tessuti ooulari . » 1263 > 'anit.i pubblica,: disposi~ioni varie . » 1268 Siimpiatico: .aS1portazione del ganglio <::er vic . sup. d el - in otopaziente . » 1260 Si11drome ia1p •p.a.rente.rrnent~ urìnaria · d.a. coJ:ite ci-e-00-ascend:ente . » 1243. Sindr omi dolorose addominali nei ba1n)) bini' .. . 1252 • • . )) . 1266 S intalina nel diabete i11fa.n tile S·oj,a nell'alimentazione uma.na. 1261, 1262 S plerueictomie . 1263, 1264 Ultravirus . )) 1260. • • I

Dlrtttf di proprietà ri~ervati. - Non è ron.~entita la rlstamoa di lavori pubblicati nel Pot ictinlco se non irz seguito ad autorlzzazinnl' scrtfta dalla rPda:rlonP . E viPtata la pubblfrazione di sunti di essi senza citarne la fonte. &oma · 8tab. Tipo-Lit. A~mant di M. ùoorrlel' V. ASCOLI. Red . res~


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:::.. POLICI.INICO

[ANNO

XXXIV, F ASC. 35]

Pubblicazioni a disposizione deSli abbonati del '' Policlinico ,, con asevolazioni sul prezzo di copertina. . Prof. Dott. LEONA.RDO DOMINICI D-Ooente dd. Patologia, Chirurgia, Cliniea Chirurgica. e Medicina Operatoria neUa R. Università dii Roma •

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ùn \<Olume .i.n-8°, di 1p ag. XII-118, stampato eu oa.rta se:miJpatin·ata, in nitti.dissimi tipi bodoniani, oon 24 fì. gu re iintere-alate nel testo. Prez~o I .. 2 2, pii1 l e spese postali di spe~izione. Par I nootri abbonati 6Qle L. 1 8,9 O in porto f:ranoo. 0

Dott. ANTONIO SEBASTIANI Med.ico aiiuto negli Ospedali di Roma

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Prefazione del prof. LUIGI LUCATELLO Clinico !lledico cli Padova

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Medico primario negli Ospedali civili di Breaoia

trattament6 cruento delle fratture sott.ocu.tanee.

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Il Problema del Cancro del

Dott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDCE _i\. M ., Se. D., M. D., C. M., LL. D.

Commendatore della. Corona d'Italia. Membro corrispondente dell'Accademia Medica di Roma. Traduzione ii.n massunto da.lle edizion·i in.glese, fram· eeee e spagnuola, a cura. dei Dott<0ri Ciovanni Perilli e Arnaldo Pozzi.

Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI D:i-rettor~ della lL Clln . Chirurg. àella uillii.v. dri. Roma. Il libr > contiene

~noltre

un

~rupii.tolo OTigi~le

Sulla lotta e sugli studi contro il cancro in Italia del sud.detto prof. R. ALESSANDRI e del prof. R. BBANCATI, 1° ·aiuto ~1~lla. R. Clinica Chirurgica di lloma, nonchè tutta la bibliografia oni>ologica Italia na piu recente (1910-1926).

La prima copia di queslo lib1~0, il 2·7 giugrto u . s., è stata presentata a S. E . MUSSOLINI 1l quale, compiacendosi viva11i~11te con l'au vre e con i collaboratori, ha molto gradito l'o1naggio, e ha cons,,g1i1to al prof. Bainbridge u1ia sita fotografia co1i dedica. Un volume in-8°, di ciirca 400 pagiine, 1J1itida.rnente eta.mpato, ed artJi·s tica.mente rilegato in piena tela, oon is<lrizioni 6Ul piano e sul dorso. Prezzo L. 6 O, più le spese postali di spedizione. Per i n-oetri abbonati, sole L. 5 4 d.·n porto franco.

La Clinica della ADESIONE PERICARDICA (Fibrechia del cuore) nell'aspetto suo diagnostico Un volume in-8 di circa. 200 pagine (N. 6 delle nostre « Mt>Dografle Medico-Chirurgiche d'attua.lita>), nitidamente stt.111· pato su carta semipatina.ta. - Prezzo L. 2 O, più le spese poetali di spedizione. - Per gli abbonati al < Pollclinioo • sole L. 1 7. 7 5 franco di porto. Prof,

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Un volume in s• di pagg. VIII-122. con 14 figure nel tPsto, nitidamente stampato su carta sE>mipntinata. Prezzo L . 1 5, Per i nostri abbona.ti sole L 1 3. 7 5 fran co di porto. Dott. Prof.

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Oott. prof, ALESSANDRO ROSSI doc. rli F isiologia e P atologia ~le dica nella R. Università di Padova

MorlOIOUift Clinica e FiS10PillOIOOiil del

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Dott, DARIO MAESTRINI

Docente di Fisiologia nella R . Università di Roma

Cardiografia ed Elettrocardiografia Angiografia Pref azione del prof. S. BAGLtONI Direttore dell 'I stituto di Fi siologia n ella R. "Gn.iversità . di Roma Un volun1e in-8, di pagg. 'VIII-168. niti·lamente stampato su carta sem ipatinata con 64 figure inter<'alate nel testo. Prezzo L 2 O. Per i nostri abbonati sole L. 1 7. 5 O franco di porto.

Pref. GIOVANNI PETELLA, della R. Università di Napoh Generllle Medico nella R. ?iiarin a - I spettore Capo di Sanità Militare MarittinH\

Le malattie del cuore secondo le vedute moderne a~ uso dei medici pratici e degli stt1dentl. Ristampa 1924 • Con lettera del prof. A. CARDARELLI Un volume in-8°, di pagine VII I-339, nitidamente stampato su .:mrta di lusso, con 29 flgnre intercalate nel testo. In coni. mercio L . 2 4 p iù le spese postali di spedizione raccomandat n e di imballaggio. Pei nostri abbonati sole L. 2 2. 9 O francn •li porto. 0

Per otten.ere quanto sopra inviare i-·aglia Postale alL'Edi lore LUIGI POZZI , Via Sistina 11', R OMA..

:


Sette 111b1~e

Roma, 5

ANNO XXXIV

1927

Fase. 36

.

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE ~

SEZIONE .PRATIOA

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REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI .

SOMMARIO. Lavori origina li : G. Petragnani: La posologia. dell'autovaooinc1.eTa.pia. Osse r va zioni -!'lin iche : 'f. Lucherini: I l pneumoperitoneo tera1leutico nella peritonite tubercolare .a forma e6Su<lati"\"a. Sunti e rasseg ne : FIS !OPATOLOGIA : G. Melli: Sunti di a.lcune proprietà fi ico-,.bimiche degli essudati e trasudati. - )fAMMELL.\: S. Erdlheim: Sull'importanza -clinica e l a entità patologi~?. della cosidetta "1iammell a san guina11te 11 . - Andrejew: L'a•neste·s i ~. local e nell'amputazione delhi. 111a.mmell a per cancro. - Aus. chiitz : Sulla irra.diazio ne poetoperatoria nel carcinoma de lla m a mm ella. - ASCESSI ADDOM I NALI: Graf : 066er\azion i ?.lla diagno. i e alla terapia deg.li ascessi sott o.frenici. - 'l'apie: Oli aerassi della mil ~. Cenni bibliogra fici . Mediciina socia le : Lo,·ell Gull ~. ru·l : Ipertensione alhumin nri a e glie< ~uria ed russicurazioni sulla vi'ta.

LAVORI ORIGINALI. l~T I TCTO D' I GIENE E DATTEHIOLOG I A

DELL.\

REGIA

U~ f\'EH ·rT.\

Direttore: Prof. G.

DI

CAG LIARI.

PETIL\GNANI.

La posologia ilell'a11tovaccinote1·apia. G.

PETR .\GNA~I.

In ,·itll to, da più cl i u11 Clinico, aid aJlestire l'autova c·cino per questo o <Juel rr1alato, previo isolamentp i11 cult1111a pu·r a dell'agente infett.a·n te; una volta confczio11ato l'autovaccino, mi son sem pre inteso cloma111clare quale dovesse esser n e la dose cla iniettare. La do1nanda è giusta cl<l parte cl eJ Clinico, mia l a rjsposta non è certame11te facile. Se la ricerca d ella rtose minima e surfficien te d ei vaccjni prerentiYi. è gjà dilf.f icoltosa e non scevra <li incon,·enie11ti. 1n11cor 11iù d iifificile diventn tale con1pito per gli a11toracc ini, nei quali il ,<.:rrrn1<' 11a una virule11zn n on J1ota e l'in1dLvicluo, r.hP li rice,-e, è in condizioni anormaJj, del tutto vari '1bil i da caso a caso . ~ella preparazioin e di u11 ,·accino profilattico anticoleri1co, 1antiti,fi.co, antipestoso. ecc ., la dose di prjm1 o seconda Yaccinazione si stabilisce in ba se all~ conoscen za del valore tossico ed a~gressi­ 'tO degli stiipiti ~rr1·piegali e della tecnica usata l1ella preparazione. 1

Acca~e mie 1

Socie t à Medich e. Congressi : Società Med·i coChirHrgica di Padov·a . - R. A·ccademia Medica: di Genova. App un t i per il medico pratico : C AS I STICA: Flebite e tr~m~loflf~b ~ te degJi. art.i inf~riori e delle vene euperfi c1al1 clell '1pogastr1 0. - I l risultato pratico dell'estirpazione della l&lùl'ren,aJe nella eosidetta can.g .rena ::;vontanea secon1d<> i da.t i rP.ccolti i1n 110 casi dai -chi· rtlJrgi russi. - Diatesi emorragica in r3JP1I>Orto a .forte esaurimen to nérvoso. - TERAPI A: La t eraipia a1le diveroe età. - L-e iniezioni intraidermiche di peptone nelle a,ffezioni an afil ~,Jtticb e . - Di a1cune controiruiir·azioni degli estratti i pofi.sari nel parto. - POSTA Dl':GLl ABBONA'l.'l. V ARIA: La periodicità del deaiderio ':le5é3lla1e nella donna. Ne lla vita professionale : Cronaca del movimento prof essioinale. Comicorsi. · Nostre corrispondenze : Da P i.sa. Not izie diverse. - I n,d ic2 a lfabetico p er materie.

L a titolazion e defj.niti ,.a del valore tossico e vac-

cinant e del 'J)rodotto 11ltimato viene poi d eterrni1tato sugli a11 inllali di laboratorio e, più t ar·di, ancora d ai risultati sull't1omo. Questo è u11 eJe.m en1o prezioso per una giusta IPOSologia. Questi mezzi m ancano d el t'lltto quando si tratt a cli determinare l a dor-: e ·di u n autovaecino. Lo ti11itc\ 11.n una aggressività e tossi•cità non nota e l 'organismo ha, per esso, t1na modalità allerg·ica molto so1gg1?i.ti,·a. Il ·de.finire·, in questi casi, iJ ntnnero dci germi presenti in un cc. di una r-:ospensione di quel .germe ucciso, se può essere uti.1e a togl iere una ct1r iooità, non flà alcun elemento di sic11rezz·a per j risultati c l1e si vogliono con seçr·u ire. Ed an cl1e la ri cerca d el valore tos'5 iGo sugli ar1imali di laiboratorio, se porta certa· J11ente a perdere qualche giorno di tempo, non llft u11 elen1e11to ri.feriJJ i•le al malato. , .Am1nesso prevent ivamente che l'autovaccinoterapia sia t1n interYen to possilbi]e solo in queg·li indiv~dui ·cl1e l1anno ancora una notevole energi1à ·difensiva poten ziale, non ancora con,reni entemen1e tr1ndotta i11 atto 1per la ·di!f·esa pronto, contro l'infezione, è da credeire cl1e essa vaida con fel1ce ini.'Uito clinico consigliata agli arrnmalati prima cbe esc:i ca:ctano in e~a.urimento e comipaiano i segni ana1lergici. N·ei c·asi di infezioni loca1izz·a te, ad andrune nto .torpido, il clinico trova anche dopo . . 11n· t cn1poreg:giaroento di settimane o mesi la utilità di nn tale intervento; ma nei casi in cui la

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lL POLICLINICO

. infezione è diffusa e vi è g~oo.ve risentimento generale, la otpportunità dell'autovaccinoterap,ia non può essere tenuta a liungo in discussione, senza vedersene Stfuggtire la opportunità. E' presup~osto dell'autov·aiccinoterapia la possibilità di st:Lmolé}.re quell'organismo ; infetto, aq una migliore f.unzione allergica; quin·d i la neces· sità di 1proporzionare quello sti'molo alla capacità ed alla m 01dalità reattiva di quell'organismo . Saipen·dosi che la reazio·n e immunitaria 11a come indice inseparabile il ria'lzo termico, è dia ch·i edersi se la curva te~ica del ;p aziente consenta una tale ascesa ·e sino a quale liimite. La difficoltà dell'autorvaocinoterapia sta nel potere con esattezza misurare, ipreventiv.amente, la reazione conseguenziale all'iniezione di vaiccino. Di fronte ad una tale di.f!icoltà, ben poco vale la ricerca del quantitativo numeri·co dei germi per cc. ·di vruccino; ancora poco utile la ricerca del valore tossico .del vaccino stesso s.ugli animali di laboratorio. Basand-0si 1solo1 su questi elementi, l'incognita. permane: al trattrumento pu.ò conse.ocr:uire o una insufficiente reaztone, se si è usata molta pr11denza, o una violenta esplosione, j 11 qiualche ca~0 anche fl1nesta , se si è esagerato r1ella dose. f: mio pensiero che si debba in o~i modo cercare di misurare l'azione .dell'autoYaccino sullo ste~so individuo malato. Da tempo vado ·consigliando i·l trattamento a dosi s11bentranti, di sei in s·ei ore, p~ :-- • via sempre p iù profonda, ·dal .de.rm·a al $O~ t0cut e, ·a i mu&coli, circolo, ,ferm1an dosi ap.p ena si incontri un&. apprezzabile reazione termica. Il batteriologo allestirà l'autovaocin·o, con la teicnic;a che gli ·è proipria, e darà ad esso la concentrazione solita per i v·accini aid uso profilattico . (idi germi di specie viicina a quella del germe in qrnestione). Verificiat ane la sterilità, lo rim ette al clinico. Qt1esti 1p oi n e farà: 1) una iniezione di 1/10 di cc. nello spessore del derma: 2) dopo sei ore, se alouna reazione termica ed o.1·c11n arrossamento non è aipprezza;bile al \PUnto <!'iniezione, una seconda iniezione nel sottoc11te d i cc. 0,1 o 0,2, a secoil.'da che l'i.mpressione dei . clinico ~ia i_Per l'una o l '·altra dose; 3) dopo sei ore, se alcuna r eazione non è . se.guìta alla seconcla iniezione, 1an.cora cc. 0,3. o 0,4 1n el sottocute; 4) rlopo altre sei ore, se nessuna reazi.one è seguita, 112 cc. o 1 cc. del v·a ocino nel1o spessor e dei muscoli. ~ella più parte d ei casi questa. r eazione consegue già alla seconda o alla terza iniezione (sottocutanea) ; m·a, se s i allestiscono vaocini notevolm ente densi , si può anche notare una pronta rea1

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FASC.

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zione ·alla pri1na iniezione intradermica. Se capitassero casi, da me non conosciuti, ma ammissi·· bili in linea d' ipotesi, nei quali la reazione non interviene alla terza o quarta iniezione subentrante, 1più che continuare in 11na lunga serie di i11iezioni, per via sottocutanea o endomuscolare ' a me · semhira più promeit tente. procedere alla in, traduzione di vaoc.i no ·diirettamente per la vi~ del r.irco·Jo, i1·a tur·a lmente con le precauzioni che il c.a·~o suggP-ri'sice e, ·quindi , iniziando, ancl1e per tale via, con 1dosi minime di vaccino. IJ fraziona.re, ·1di sei in sei oce, la dose minima suf.ficientie iallo st:imolo per runa allergia dtf ensiva, è vantaggevole. In vari casi clinici, molto interessanti, in cui è stato seguito tale procedimento , i risultati sono stati 'rera•m ente buoni. Per esso si riesce veramer1le a misurare la do~e di vaccino necessaria per l'efIL'tto ch e si vuol conseguire. Sorpassata la fase reattiva alJ a prima serie di iniezioni, il clinico giudic·l1err-à se si1a il caso dj ripetere un nuovo tratta.mento ·d i al1tovaiccinoterapi~, che in 0ooni caso sarà distanziato dal primo di sei-sette ig iorni e praticato con gli stessi ri· guardi ~ co n dosi subentr·a nti, co.m,e nel primo t rattamento. ~ell-a prepairazione •degli iautovaccini, io ho sempre seguito il m eto·do della omogeneizzazione dei corpi batte·r ici con idrato sodico e suocessi'Ya n eutralizzazione con HCl e, stantech·è essi hanno dato sempre buoni risultati, credo utile indicarne la t ecnica anche perchè essa ci permette di otte.nere in poche ore un vaccino sicUJramente steril~, 1

VACCINO OMOGEN EIZZATO.

Fatto l'isola.mento ·d·el germe, dal materiale ,p atologi•,,..,co, ed ottenutane la cultura pura in terreno solìdo, si porta, con l'an~a di platino, una parte della patina in un p.rovettone steril8, con idrato sodico ail 4 %. In media si m et:teranno per ogni oc. idi ·idrato sodico ·d a una a dieci an~ate ·di patina cultura. Si ornogeI_leizza con adatto movimento e si mette in termostiato, agitando di nuovo . alla mezz'ora. Per aJc1mi stipiti batterici (tipo vibrione colerico, B. Coli, paratifi, tifo, dissenterici, dirplocoicco -di Loe.ffler, di Weichselbaum, Neisser, ecc. ) si nota già rd opo ipochi minuti una diarf aniz~azione del liqui·do, che arriva sino . a comrpleta traspar enz.tt; p er .::i.Itri micro·b i (strufilococchi, streptococcl1i, streptotricee, ecc.) l'omogeneizzazione si ferma a un 1prunto intermedio, -0ltre il quale non prooeg11e, anche Iascian·d-0 trascorrere un molto maggior temp.o. Dopo un ·ora, si passa alla neutralizza· ::ione con la soluzione sterilizzata, in autoclave, di acido cloridtrico (densità 1,8 diluito al 16 %0 ). Preparazione. -

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[..\~NO XXXIV, FASC. 36]

Il punto neutro si p erce.pisce malto bene, per ch·è il liquido in quel m omento diventa notevolmente qpa.J.cscente e, se isi proseguisse n ell,ag.gi.unta di acido, presenterebbe la separazione di flocculi. In ogini caso, al primo n.ccenno, si cootro'lla toccan· do, coll'ansa carir..ata del liqiuido in viia di n eutralizzazione, una cartina rossa ed una azzurra al tornasole. Raggiunta la neutralizzazione si può fa.re ancora U1I1a diluizione in soluzione fisiolog1ra cloruro sodica, ~terile, con uno , due o più volw.ni, a seconda del numero di ansate messe nella soda. Si semina in terreno adatto, .p er la ricerca della sterilità, e poi si passa al clinico. Un tal metodo di preparaziOIIle dei vaccini fu da m e introdotto da v·ari aruni e me n e servii anche p er la preparazione d egli antigeni, pretesi anafilattogeni, dell'asm a. La tecnica da m e seguita (vedi Polic linico, Sez. med., anno 1922 : Ricerch e sperimentali sulla cosidetta asma anaf fla ttica) era alquanto diflficoltosa perchè impiegavo

d elle soluzioni esattamente titolate di Na OH ed HCI. N/3,3 oon le quali, dopo n eutra'lizzazione, ottenevo un liqui1do isotomic o per cloruro sodico al 9 %o circa. P erò la soluzione di Na OH N/3,3, cor rispond endo all'l,2 %, ha un 'azione omogen eizzan te nn po' lenta, specie su alcuni germi. D'altro lato, la equivalenza delle due soluzioni, per la omogeneizzazione dei pil'Otoplasn i :batterici cpfrata dall'Na OH, che in parte si combina, viene a per.dersi e cessa cosi il vantaggio di p,otel" ottenere la n eutralizzazion e per aggiunta di 1 1na uguale quantità di HC1. ~/3,3. Dovendosi, anche con qruelle solu zion i esattamente equivalenti, fare sempre la n eutralizzazione con la guid·a del:l'in·d icatore, ho trovato molto p1ù utile omogeneizzare con una soluzione di ~a OH ~/1 e neutralizzare poi con la soluzione di HCl. N/6. In tal modo si dispone di una con· centrazione di Na OH capace di omogeneizzar~ tutte le forme vegetatirve,' fuori il B. di Koch, e si ~orna <poi di nuovo 00 ottenere un ] l(IUido neutro ed i~otomico, per contenuto ·di Na Cl ial1'8-9%o, neutralizzando con una solluzion e HCl. N/6. :}u·e~ta, poi, più facilmente id i quella .N/3,3 .p ermette l:a ricer ca del iPUlilto neutiro, col m.etodo 5u deSicritto. In ipratica non essendo n ecessario r1 ttP.n er una concentrazione di Na Cl. pròprio al 9 %0, ma potendosi impun·em ente oscillare lf.ra 1'8 e il 10 %0, si può ancbe rinunciare alle so'luzioni esattamente titolate ed iinjpdegare, invece della soluzion e di Na OH N.11, una co,m une Boluzione al 4 % (prepaI\'lta. senza il r:Lgore solito n ella preparazione delle soluzioni titolate) e, p er la ~oluzione di H Cl. N/6, una soluzione ·di HCl puro (1densità 1,8-1,9) diluito in proporzione di cc. 16 per un litro d'acqua distillata. 1

128!

SEZIONE P RATIC.\

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1:

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OSSERVAZIONI CLINICHE.

OSPEDALE POLICLINICO UMBERTO

VII

PADIGLIONE:

I

primar io prof. U.

IN

ROì\IA

A RCANGELI.

Il pneumoperitoneo terapeutico nella peri· , tonite tubercolare a forma essudativa per il doti.

TONI~IASO

LUCHERINI, aiuto meditCO.

La pratica di insufflare gM nella cavità peritoneale non € recente, n è è stata adottata per un unico fine: W1eber nel 1913, ~Ieyer-Betz, eppoi Rautenberg e Goetze (1919) in Germania furono i primi ad ideare tale 'm etodo per rendere possibil·e la disso,ciazione dei ·vari visceri a,cldominali e permetterne di conseg.u enza il r elativo esame ra<liologico. Tale m etodo che ha preso il nome dt. 1< pneumoperitoneo artificiale » è s tato in seguito s t11diato e perfezionato per l'indagine rooiod~a­ gnostica da Ascoli, Alessandrini, P erussi·a, .l\.ttilj, ecc. in 1Italia, da Stein e Stewart, Rosenblatt in .i\.merica, dia Ribadeau-Dumas, lVlallet e de Laur erie, P aturet, ecc. in Francia. Il pneumoperitoneo tu ttora raa>presenta spesso per i radiologi un grande au.silio per l'accertam ento diagn ostico di alterazioni viscerali intraddominali. In seguito il metodo della in&uffla zione di g!ls nella cavità p eritoneale è stato tentato a scope> cunativo in .qualche caso di peritonite tubercolare, ed i risultati soddisfacenti cl1e si sono avuti hanno incoraggiato in questi u~timi tempi varji autori a prati·c are con tecnica perfezionata t1P.lla peritoni'te tubercolar e a forma ascitica il pn eumoperitoneo curativo. I primi tentativi con q11esto metodo di cura sono stati fatti dai varii esperimentat-ori parten ·do dal concetto fond1amentale che J.a semplice la·· paratomia può guarire la p eritonite tuberco~ are. Infatti dopo il famoso erorre di Spenicer " 7clls (1872) , il quale operò credendo che · fosse una cisti ovarica, ed avvedutosi che era una peritonite tubercolare richiuse il v entre e d ottenne la guarigione, la laparatomi1a semplice par ve dovesse entrare trionfatrice nel trattamento curativo. Da quell'ep oca gl i interventi chirurgtci si moltiplicarono largamente e r appresentarono il vero metodo curativo di elezione della p erit onite tub ercolare (I{oenig, Margarucci, Frees, ecc.). A p oco a ·poco però gli entusiasmi cad·d ero e si osservò ohe 1a laparatoonia non era la sola ed unica ian cora di salvezza; ma che altri tratt·a menti eran10 egualm·e nte giovevoli nella peritonite ba· cillare. Fra ·questi in ispecial modo s i pensò, evitando l'in tervento cruento della laparatomia, dl pratic·a re m ediante semiplice puntt1ra l'insufflazione di gas n ella cavità peritoneale. 1

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lL P OI.lCL IN JCO

Ora i varii au tori n on h1anno usato il pneumoperitoneo terap eutico secondo un'unica modalità di tecnica e di applicazione, e n on 11anno insufflato sempre uno stesso gas, ma l1a.n no quasi tutti tentato qualche particolare m odificazione n ei criteri di introduzione e ·di scelté\ .del gas e di eviacuazione del liquido . . E tutti hanno sempre avuto p r essoché gli stessi ottimi risultati. E così hanno insufflato soltanto aria. sterilizzata o rfiltrata nella cavità peritoneale per i 1primi lVIoseti·g -Moorlof (1892), J orfida (1893), \\' ins (1896), poi Sor go e Fritz (1.921 ), e·d in Italin T. Silvestri (1925), che ha iniettato sem11ljce aria atmosferica. La maggi'Or parte ·degli iau tori in vece hann o ri-

tenuto opportu no d 1 in sufflare soltanto ossigeno nella peritonite t ubercolare : i primi furon o P otain e Scl1ulze (1907); Schmid ; poi L. Sil,rcstrini (1918) , Stein (1922) e Gilbert (1924) . Miaestrini iniziò tale m etodo di cura con l' introduzrione rli ossigeno n el 1923 in un bam1bino d j 8 ·anni, e lo g uitò nel 1925 nell'ospedale di Teramo. Così pure Contarini (1925), Alessandrini P aolo (1926), Gar bat, Tre1niterra, ì\llonguzzi, De-Ben edetti, Canelli, ecc.~ hianno usato l'ossipneumoperitoneo curati,ro. Recen tem en te Lo Presti Seminerio (1926) ha aJp11licato tale metodo n ei bambini aff.etti da peritonite bacillare. P er sino 1'azoto si è tentato di insufflare con risl1ltati favore,roli secondo Striimpell e .S·a ntorsola; ma senza alcun r jsultato secondo lVIaiestrini. >;on tutti gli a u tori poi h1ann o .adottato, com e ho d etto , lln unico criterio di applicazion e del pneumoperiton eo, ossia non hanno segui.t o sempre le stesse norm e riguardo alla quantità del liqt1ido da evacuare e·d alla quantità del gas d a introdurre. I nfatti alcuni si sono attenuti al criterio .di insufflar e un volume di g1as eguale circa alla metà •dell'essudato estratto (Sorgo e Fritz); altri al criterio dell e modiche introduzion i di oss igen o, cioè non m eno di 200 .cm c. di gas jn toto, e non più ·di 100 eme. di g·as p·er •ogni litro di essndato e·v acuato (·Contarini); alcun i insufflano · ogni volta 150-200 eme. ·di ossigen o, previa estrazione della maggior parte del liquido ascitico (l\1aestr ini); qualche a u tore ricorre alle dosi massi,·e di ossigeno ed insuffla tanti litri di ossigeno qu1anti 1Sono i litri ·di essu·dato sottratto. Alessandrini Paolo invece ha tentato con su.ccesso un metodo nuovo che ha chiamato metodo d ei gorgogliamento, che con siste nell'introdurre 100-200 eme. di ossigeno nel cavo peritoneale, senza togliere a.f fatto ltqutdo e facendo gorgogliare l'O. nell'essudato. Ora s~pendo ap·p unto che il pneumoperitoneo curativo ha dato, secondo recenti lavori, brillanti ri c;nltati speci·almente in ra.Jp!por to al tempo di

se-

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[ ANNO

XXXIV,

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guarigione, 110 voluto ianch·e io tentare questo me·todo di cura jn . vari casi di peritonite tuberco• lar P. a' 11ti nel m io rpadiglione, allo scopo. di osservarne i risultati imm·ediati ed a distanza. 1

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Il gas che ho scelto per l'insufflazione nei cavo periton eale dei miei malati è stato l 'aria atmosferica, proponendomi cli osservare se ancbe cori 4uesta, raramente usata dai precedenti esperim~ntatori , si riusciva ad ottenere gli stessi brill1anti risultati che si sono avuti con l'insufflazione di ossigeno, come la maggior parte dei recen ti autori ci ha già ·d imostrato. I malati che io ho scelti per l'applicazione del pne.11moperitoneo terapeutico eran o tutti affetti da peritonite tubercolare a forma essudatiV\a. Il criterio da m e seguìto .r iguardo alla quanti ~à di ari.a da immettere è stato il seguente: introd tl::.ione di una quantità di gas eguale alra metà circa d ella quantità di li qui do estratto. I-Io scelto questa proporzione per evitare che

l'ari.a, come tutti i gas dilatandosi per il calore c11e .t rova n ella cavità peritoneale, potesse provocare disturbi al paziente (dolori tensivi, difficoltà alla respirazione, ecc.). · , Ed ora espon go bre,·emen te i casi da m e stn ·

diati : 1I. - P . T er esa, di anni 14; da un paio 01 m esi si è .accort1a cl1e l'addome è an·dato gradatamente aumentando di volume. All'esame obiet tivo si ri]evan o segni di ver sam ento libero n ell'addome. Cutireazione di P irquet: positiva. Punt11ra esplorativa: si estr ae liqui·do di aspetto emorraigico ; con Rivalta positiva, ed il cui r e· 1perto citologico dà presenza di linfociti e di numerose emazie. n iagnosi: ,p eritonite tuiberco1are 1a forma ess11d a ti va. Paracentesi: si estra·g gon o 2 litri e m ezzo di Jiqni do, e si introducono 1200 em e. di aria atmosferica. • Con teggio dei glo buli bian chi prima del.la para~ centesi: 7200; 8 ore dopo il pneumoper itoneo 1. globul i bianc·h i sono 9500; 24 o.re ~opo ~ono 8000. La paziente è stata sempre ap1r et1ca prima e dopo il trattamento. . . . . ·Dopo 5 1giorni dall'introd·uz1one ·d i ar~a n on s1 rjs'c ontrano più segni di vensam ento ~ibero nell'addome ·L 'inferma v·a sem1pre meglio e dopo un m ese · esce in ottime condizioni dall'ospedale. CASO

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II. - c . .t\.merjco , di Gnni 21; d a . circa lln mrse l'addome è andato aumenta ndo . ·d l volume, ert è insorta modica febbre . e sen so d1 de):)olezza. Prcisenza d i versamento li·b ero nell'add~me: C:lttireazione positiva. Nei primi giorni d1 degenza. all' o·spedale è apiretico. . . . . · I)'lln tu1:a esplorativa: si estrae. 11.qu~do c1tr1n? limpido con Rivalta positiva ed il cu.1 e~ame cito l0Qico mostra la presenza di linfoc1tos1. J) ie:ignosi: peritonite .tt1ber·colare a forma essu, cl1a ti va. CASO

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XXXI\/,

FA C.

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SEZ IONE PRATICA

P_a1_·a~entesi: sl

estragg·ono 2400 c1nc. cl i Jiqu ido, e s1 iniettano 1100 c111c. di arja atrnosf erica. Conta dei globuJi bianc hi pri1ntt della paracentesi: 6800; 6 ore dnpo il 1pineumoperi tonro i O' lobuli biancl1i s0n o : 9300. {') L'ammalato clic era apiretico, comi11cia 6 ore dopo l' introduzio11c r1 i aria 1nù a\'ere rialzi f Pbbrili (37'8) , che aum r ntano graclatnmente n el qiorno success1\'0 (39°) r che prrclurnno sn lt~11t o ·3 giorni. Il paziente in seguito a queslo tratta1ne11to mjgliora rapidamente , e do1)0 poco i1j\1 di nn 1nesr e.s ce dall'ospedale in bt1one condizioni gen r ral:i. r senza aJcnn segno di Yersan10nto li hr ro· 11ell'addome.

Dopo la parace11tesi iton si rilevano ri-alzi t ermici. Co.nt1a globuli bian.cl1i prima ·d·ella paracentesi: 8-2.SO; 8 ore ·d opo i globuli bianchi arriYano a J : a1nmaJata doipo le.i paracentesi migliora rapicln1nente e ù esce dall'ospedale dopo u1( m ese ln ottimo stato e senza ~<'gni di versamento libero i1rll 'add om€. CA·so VI. - D. C:. ::\Iaria , di anni 12; entra all ' ospedale con 1 sintomi di v crsarnento n rlla ca-

Yità peritoneal e. · Presenta li.eYi rialzi termici (37o ,3-380) . C:utireazi one fortemente positiva. Puntura es111orativa: si estrae daJl'addon1 c liquido citrino limpido con RiYaltn positiva e con 11rcsenza cli nn111 eros i 1infociti n el secl ime11to. fli a,qnosi: peri1onitr tubercolare a forma es5u~ cJat jYa. Para{' entesi: si estrn g~o110 550 cn1c. <1i liquido citrinn, r si i11trocln con o subit o dopo ~00 crn c. cli nria atn1osf8Jicn. Dopo qualcll r ora la t e11~pel' a tura si eleYa a 39°; e forti rjnlzi tern1i ci (:38°.5-39°) persi,s ton o l)er tre g i orni; in seg·uit o t1 on 1118 più te1n1)eratura. II ,·ersan1cnto p er itonea le non . i ri'forma durante i tre inesi ch e è ~ 0110 la n1ia o. S" rvazio11e, e<l esce cl all' o·~P P da 1e con 1111 etan1en te guarita.

n1e ...\!l'ingresso all'ospeclnle s i ril e\'ano se:~11i <li versamento libero nella rav itù addorn inaJ C' . Cutireazione posi ti va. Puntura esplorativa: si estr.ae liquicl o citrino co11 Ri,ra1}n. 1positiva e con presenza. rli ;lhhon danti linfociti n el sedim ento centrifngn 1 n;ag11osi: p eritonitr tnhrrrolnre a for1nn (1 :-;('jtica. . Parn cenlr.5i: si estraggo no 2600 cn1c. rli liquirl o, e si introd11cono snccrssivan1ent e 1300 <·n1 c. Il i aria atmosferica. Contia globuli 1Jian chi i1rimn d ella par:-trentrsi: 7100; 7 ore doipo i gJ. bian chi sono 8300. I/inferma ha soltanto nei clue giorni s 11 ceess i,·1 al trattamento 1ie,,i rlevazionj t0rmjchC' (37o,5) . Dopo un mesr escC' dall'osp edal e in otti1n con• clizioni generali , r senza relicti p eri toneaJi. •

c.,so \ ·Jr - i\I. Vincenzo, cti anni 24; un anno fa rbbe })ll'llrite rssudaiti\ra s i11i stra; da .ci.r ea t1n n1cse si è a ccorto elle l'addòrne è i11grossato e do· l ente. A;f ferrna cli avere piccole eJeyazioni t ermiche (37o.B ·38) . Oh1bi ettivnm ente presenta sinto·m·i di veraamento l)bero n ell'addome. Cutireazione J)OSitiYa. Punt·u ra esploraliva : si rstraggono dal'la cayjtù. addominale . ipocl1i eme. <li liqui«'f o citri,n o lin1pido con Rivalta posit iv·a ero n prr~t')nzn cl i li11focitosi n eJ sedim rnto. /) ia.gnusi: peritonite tl1bercolare n forrna essu.

D. F. Emilia, di anni 28; <l n ri rcn 4 mesi a-cct1sa dol enzia all'acldomP, il qual r è CASO I\". -

andato gradiatamente aumentando cJj volun1e. ~fai febbre. Segni di vers am·ento libero nell'add ome . Cuti reazione di Pirquet positiY n. P·untura esplorativa: si estrar liquido citrino limpido con Riv·alta po_ iti va, e con prrsrnza cl i

elativa.

D. S. Tt'\resa , <1 i anni 1 :>: <ln ~ mesi accusa dol enzia all'addome , che è' :-:i llclato lrntnmente aume.n tand o di voll1mé. Si n otn no ~ intorni dbiettivi di versam0n to Jihero nel J'n rl r101 nr. CASO \ ' . -

~on

ha febbr e.

Cutireazione negativa. Puntura esp lorativ a:

-s i r strae li cp1icl o citrino

limpido con Ri vaJ ta 11o~iti,'a e con l'l'C'~l"nza di linfociti n el sedimento. Dia.gn.osi: peritonite tubrrc0Jar0 n formn ess nd::itiva Pa,racente!\i: si estrag·gon o 600 cm r . di 1iquicto, e successiYamrnte si i11t.roclnrono '.3>'J cn1c. cli nria atmosferica.

estraggon o 3000 c1nc. d i liquido~ e i jrnm r ttono 1500 cn1c. di aria. Prrsentia forti rialzi lPrmici p er {l11P gior11i con · SPCuti,'i al trattamento. · Il paziente migliora n ell e condizjoni generali : Tna. jl '·rrsamento addo1ninale 11on tende u scom11arirr . Dop o u11 n1 ese clalla pri1na paracentesi ... sr n e fa una seco11da, e si estraggono 1000 eme. cli liq11iclo ri.trin o ljmpido, e si introduco110 500· eme. ùi aria u.t1nosferica. Dopo questo secondo pneumOJpcritonco i1on si notano rialzi ter1nici. L' essudato periton eal e non si riforma più : e dopo dur m esi da] srconclo J)neumoperiton eo escr. dall'ospccla le in ottim r condizioni generali e senza più -alcnn apparente ~ in tomo ò i peri ton i te i 11 a.tto. Parace11lesi:

nun1erosi Jjnfoc iti 11el sedimento. Dia,qn o-"i: )leritonit e tuhPrcolarr n t'orrrn r~sn ­ clativa. Prira cen te.c:.i: s i estraggon o dne l itr i e n1 rzzo cli liquido, e si immettono 1200 em e. di n.rj n. D01po 9-10 or r dall'introduzion e cl'.arin insorge modi ca febbre. cl1e 'Perdura tutto il gioi·no su ccessivo (380,1) . L'essu<lato peritoneale 11on sj rifo1·rnn, <' l'ammalata esce d1nll'osprclal e in ottin1P c·r, ncli zi nni locnli e generai :.

'

10,300.

CASO III . - Q . Flora. di nnni ~6: cl~ <1u0 mrc;i si -è iaccorta chr 1'addon1r è n umentato cl i Yol n-

1

1283

~i

r:.,so ' 7 lTI. ~f. R o. n. cli anni 25; da nn m rse presenta l'addome aun1<'ntato rli volum e P <lolcnte. .A.Jl' esame ohhi r ttivo si ril evano i segni dj Yrrsamento Jibero nrlla ca,rità p eritoneale . r·: .a1pi.r eti.ca. Ctitireazione l)OSit.iva. P tln,tura esplorativa: Jiqt1ido citrino li1mpido~ co11 Ri valttl p osi t iYn, <'con ·presenz1n cli linfocitosi n el sedimento. TJ1rrgn,nsi: p eriton jte t11brrcolarr n forma nsc i-

t'i.ca.

,

I


1284

IL POLICLINICO

Parac entesi: si

eme. di liquido, e s i introducono subito dopo 600 eme. di aria. D opo la paracentesi non \Presenta alcun rialzo 1er1nico, Conteggio dei globuli bianchi prima della para· çentesi: 8000; 7 ore dopo il 1P neumqperitoneo j g lobuli bianchi sono 9900. La paziente esce d«>po circa un mese dall'-0speda le in ottime condizioni e senza segni di vers amento libero nell'addome. e~traggon o 1~00

1

.

·CASO IX. _:_ F. Angela, ·di anni 23; pr·e senta segni di versamento nella oavità p·e ritoneale. Apiressia. Puntura esplorati v a: liquido citrino limpido con Riva.Jta pooitiva . e con presenza di linfocitosi n el sedimento. Diagnosi: 1peritonite tubercolare a forma essudativa. Paracentesi: si estraggono 800 em e. di liquido -e si introducono 400 eme. di aria atmosferica. Dopo il pneumoperi.t oneo ha lievi elevazioni termiche p er due gi-0rni. L'essud•aito peritoneale non si riforma più; e ·d opo un m ese esce dal1' osped·ale in ottime condizioni g·en erali.

[ ANNO

XXXIV, FASC. 36]

minare l 'inferma dopo 9 rr1esi di distanza dalla sua uscita dall'ospedale, ed ho rileV1ato ~enza ·di ogni segno di versamento periton~ale, mentre la tumefazione intraiddominale persisteva immutata di volume e di :forma senza però dare alla pazien.te ·a lcun di5turbo ·di sorta. . Caso XII. - D' A. Matiù.de, .di anni 14; da un n1ese ciroa ha incominciato ad avvertire senso di op•p ressione al torace e ·d ifficoltà respiratoria, e si è .aerofita di avere l'a·ddome ingrossato ·e do· lente. Ha ogni sera febbre alta (38o-3So,5) . .Obbiettivamente 1presenta sintomi di pleurite es. sudativa bilaterale, ·e di versamento a·d·domina1e. Cutireazione positiva. Puntura. esplorativa dell'addome e della cavita pleurica.: fuoriesce in seguito .a;lle due punture

li,qutdo citrino, con Rivalta positiva, e con nume. rosissimi linfociti nel sedimento. · Diagnosi: polisi-erosite tubercolare. Paracente si: si estraggono dalla cavità addo. :ninale 5200 eme. di liquido citrino lin1ptd-0, e si introducono 2200 eme. ·di ·aria atmo:;f erica. Ir1 seguito a taJe trattamento insorge f8bbre alti5siroa, continua (:fino a 40<>) che perùura 6 giorni ed ·è aiccompagnata da dolori e senso di stira mento a'l.l'ad!dome. In seguito la 'febbre coo~a; l'essu1daio 1peritonea1e no·n si riprodu,ce, ·ed i dut\tensamenti ipleuri-ci che erano abbon·danti si riassorbono spontaneamente e -con raipidità (1~0.ntr-0110 radioscopico). L'ammalata esce dall'-0spedale dopo due mesi in buone condizioni generali e senza 1più segni di versamento nelle cavità sierose. 1

•CA'30 X. - B. 1Maria, ,di anni 56; da due me.3i .si è accorta cl1e l'ad·dome è andato gradatam·ente aumentan do ·d i volume ed 1è dolente rulla pr·es1

I

si.on e. Obbiettivamente presenta se·g ni di versamento libero nell'addome. Apiressia. Cutireazi-one negativ·a . Pttntura esplorat·i va: si estrae li.quido citrino, con Riva1ta positiva e con ipres·enza di abbon-Oanti linf-0citi nel sedimento. Diagnosi: peritonite. tubercolare a forma essu-0.ativa. Paracentesi: si estra·g gono due litri di li·quido limpido, e si introducono 900 eme. di aria atmo€ferica. Dopo il · pneumo·p eritoneo presenta febbre alta (37°,8-38°,5) che perdura tre giorni. In seguito non ha più feibbre; il versamento pe·r itoneale non si ·r:iJ:forma, e dopo due mesi circa dal trattamento esce dall'os,p edale senza alcun segno apparente <li peritonite in atto. CASO XI. - C. Cesira, di annj 23; da più di due m esi ha l'addome ingross·a to e dolente, e pre, s enta febbr e vespertina cJ:ie rag.giunge al massi, m o 38°. All'esame oblbiettivo presenta sintomi di v ersamento addominale. Cutireazione positiva. P1J,ntur a esplorativa: li.quido citrino limpido con Rivalta p~itiva, e con pr·esenza di linfocitosi n el sedimento. Di agnosi: peritonite tubercolare a forma essudativa. Paraceritesi: si estrag.gono dalla cavità ad·d ominale 400 eme. ·di liiq ui1do citrino limpido, e si introducono 200 eme. di aria. Dopo il pneumoperitoneo si hanno lievi e fugaci elevazioni di temper·atura, che do·po un pait· di gj orni spariscono completamente. Dopo una quindicina di giorni •dall'introduzi on e di aria, mi accorgo cl1e nel quadrante inferiore destro dell'iad·dome della paziente è insorta una t umefazi-0ne dura, che in seguito è andata lentamente a umen t ando di volume sino ·a d assum ere la forma di un grosso ipiastrone irr egolare, indolente e mobile. Ho avuto occasion e di r iesa1

1

XIII!. - C. Margherita, di anni 24; da circa 4 mesi accusa dolenzia aJl ventre, il quale speci-alm·ente ne.gli ultimi tempi (circa un m·ese fa) è andato aumentando di volume. Da una ventina ·di giorni ha un ·dolore alla regio.n e sca:polare ·destra ·e senso di ap.preissi-0ne arl respi·r·o. Presenta .dia molti giorni elevazioni termiche (37o,7-38o). Cutireazione negativa. CASO

P·l ln,ttLra esplorativa della . cavità peritoneale e della cavità. pleurica destra: si estrae liqui·do ci-

trino limpido con .Rivalta positiva, e con presenza ·di numerosi linfociti nel sedimento. Diagnosi : pleurite es.su·dativa ·destra e jperitonite tu·b ercolare. Paracen.tesi: si estraggono dalla cavità peritoneaJle 1500 cime. di li·quido citrino, e si introdu · con.o 800 eme. di aria. Dopo il pneumoperitoneo si hanno rialzi termici che durano 3 giorni. (38°-38°,3) . Conteg.gio •dei globuli bianchi prima d~lla pa: racentesi: 7700; 8 ore ·dopo il pneumoperitoneo i o-Iiobuli bianchi arriV1ano a 3500; 24 ore· dopo t> • son.o: 7800. L'es6udato peritoneale non .si ri.forma, ed il ver~ sa.mento pleurico d·estro ·si riassorbe StpontJane~­ mente (contr-0·110 radioscopico) in circa. '15 giorn~ . La paziente esce d·a1ll'oiS·p edale in ottime con1~~­ zionj ·dopo circa due mesi, e non P:~senta J?lU alc11n. se·g no di versamento n·ella cav1ta pleurica e peritoneale. V. Boelia, di 1anni 16; da un m€se a:ccusa Ieo-O'eri dolori e sens o di p eso al ventre: da una q~Ìndicina di giorni d.olor e puntorio all 'emitorace destro ..!\piressia. CAso XI,-. -


f A~~o XXXI\·-,

FASC.

36]

SEZIONE P RATICA

Obbiettivamente presenta segni di -,,-~rsamento li1bero nel iperitoneo e nella cavità pleurica destra. Ct1tireazione positiva. Puntura esplorativa della cavità pleurica e peritoneale: si estrae liqui·d o citrino limpido con

RiYalta po·s itiva e con presenza di lin.f ocitois i nel sedimento. Diagno"i: p eritonite tubercolare a forma essu. <lia.tiYa e pleurite destra. Paracentesi: isi estraggono dalla cavità addon1inale 1500 eme. di liiqui·do citrino e si introducono successivamente 700 em e. di aria atmosferica. Dopo il pneumoperitoneo ha avuto per la sola dul'ata di un giorno lievi elevazioni termich.e (37°,2-37° .~). I.a rp aziente migliora rapidamente, ed il versam en to l)lcurico sparisce (controllo radioscopi.co) dopo t1na quindicina ·di giorni dal pneumoper1 to11eo. Esce ·dal·l 'ospedale, •dopo poco più di due mesi di degenza, in buone condizioni ed appar entem ente guarita. CASO X\·. -

iVI . Rosa, di anni 18. D·a un me5e

cir.ca si è 1accorta cl1e l ' addome è aumentato d i Yolume . .i.\11 'esam e obbiettiYo si notano i segni d i Yersam ento libero n ell'addome . .A:piresaia. Cutireazione 1egg·ern1Pnte 1positiYa. P1Ln t11ra esp l orat iva: liquido citrino limpido , co11 RiYa1ta positiYa, e con linfoci tosi nel sedim ento. D iagn,osi: peritonite tubercolare a form·a 1asc1tica. Pa 1 r1renlesi : si estraggono 1200 eme. di liqui·do, € si. introducono subito ·dopo 550 eme. di aria. Do1)n Ja paracentesi presenta 'Per due giornj lie\'i · rialzi termici. Conteggio dei globuli bianchi 1prima dei1la paracentesi: 8200; 7 ore dopo il pneumoperitoneo i globuli bianchi son?: 97~0. J,n 1)aziente esce dopo ·due m esi dall o,s ~ed·al_e senza . piì1 alcun segno clinico apparente di per1ton ite tulberco1•are in atto. 1

X\' I. - P. Annunziata, di anni 17. Da cir "~t un an110 si lag na d i ·dolenzia all'.addome, ~he ~ assai aumentato di volume. Da due m_es~ poi accusa sen so ·di costrizion e al torace e d1ff1c0tltà t1 ella respirazione. Afferma ·di ess~re stat8: sottoposta a viarie cure (~ar ~, el~oterap1~, ragg~ ul~ra­ ,·ioletti iniezioni di iodio, introduzione d1 glicerina i~d oformica n elila c·a vità - p eritoneale_), m~ n ess 11na clJ esse ha 1portato giov~ento. I di.sturb1 5ono co11tinuati ed il gonfiore ed il 1senso di p eso all'addome sono .andati lentamente aumei:itando. Accn sa ~pesso felbbr e non elevata che insorg-e qua.si sempre di sera. . . . All'esame obbiettiYo si r i1evano 1 segni ·di versan1ento nella cavità addominale e n elle due cavjtà pleuriche. Cutireazion e positi,ra. . .

mo.p eritoneo: 7600; 7 or.e dopo i globuli bianc;hi sono 8300. . Le con•dizioni g.enerali della p.azi.ente vanno rapidamente miglioran.do; '1'eS6u·dato peri•t oneale non s i riforma, ed i due versamienti pleu rici si riassorbono , in una ve11tina -di giorni. {,'inferma. esce ·d opo tre mesi diall'ospeidale senza alcun ·segno di v ersamento n elle cavi·t à sierose, r senza disturbi ·soggettivi. CA.So XVII. - G. Mario , di anni 16. Da ipiù di 4 mesi ha tos.se ·e dolore all'emitorace sinistro; da circa due m~si poi si è accorto che l'addome è ingros'Sa·to e dolente; accusa anche dolo.r e 1ailla regione precor.diale, affanno, tosse e febbre. Obbiettiviamente presenta segni ·di versamento n ella icavità peritoneale, pleurica s inistra e nella cavità pericardica. Cutireazione positiva. Puntura esp·l orativa delle tre cavità (peritoneale, pleurica e pericardica) : dalla cavità peritoneale

e pleurica si estrae li•quido citrino limpido con Rivialta positiva, e lin·f ocitosi notevole nel sedim ento; dalla cavità rperi.car·dica si estrae liquido r ossastr-0, emorragic.o, nel cui sedimento si notano linfociti. emazie ed elementi endoteliali. D iagnosi : p olisierosite tubercolare (peritonite, pericardite e 1p leurite s·inistra). 1Nel rc orso di 5 mesi h o insuffliate cinque volte ar1a n ella cavità pericardica, previa estrazione di liquido; in qu.esto stesso periodo ·di tempo ho fatto tre paracentesi: con la pri·m a h<? estratto 3 litr i di liquido e subito dopo ho introdotto un litro di aria; .con àa seconda ho estratto 2.500 eme. di liquido e s uccessivamente ·h o introdotto 1200 eme. -O.i ari.a ; con la terza ho estratto 3300 eme. di liquido ·ed ho introdotto 1500 cm-e. ,di aria. Dopo le parare!ltesi ha semrpre avuto lievi elevazioni te1'mir~1e, della durata d i un giorno o due. In seguj to ·a qu1esto metodo di cura le condizioni genel'lali del ipaziente e quelle locali di tutte le sierose mi-gliorarono cori ra'Pi·dità; ma sfortunatamen te dopo •qua:lcl1e mese sor8e la meningite tub,ercolare, p er cui ·s i ebbe i1l ·d ecesso. 1

CASO

Pu ntura ésplorativa d ell'addome e della cavita

pleHrtra : fuoriesce in seguito :a~le due pu~ture

licruido citrino, con Ri,ra!J.ta pos1t1va, e con l1nfoc] tosi i1-el sedimento. Dia.gri,osi : 1p·o lisierosite tuber.c olare .. , . Pai'rtcentesi: si estraggono dalla cav1ta a d•dom1nale 2000 eme. di liquid o limpido , e si intro.ducon o st1bito ·dopo 1000 em e. di arita a~m~sfer1c~. Alla paracentesi ·seguono ~iev~ elevazioni term1cl1 e (37o ,5), che ·durano 2 g1orn1.. r.ontegg·io dei gloht1qi bian chi 1Pr1ma d el pneu

B. Fe·lice, di anni 28. ·D a un mese e mezzo avvier.t e ·dolori al ventre, e . si è accorto cl1e ·qu esto ·è an•dato lentam ente ·aumentando di 'roJ lime. .i.\ piressia. ..\11 '~am·e Obbiettivo si rileVlano i segni di v.erCASO

X\'lllI. -

samento libero n ell'ad·dome. Pilntu,r a esplorativa: ·f uoriesce ltqui·do citrino limJ)ido, con Rivalta positiva, e con presenza di Jinf e.ci tosi notevole nel sedimento. . D iagriosi : peritonite tu.b ercolare a forma essu·dativa. Para ce11 tesi: si estraggono 800 eme.· di J.iquido, e si introducon o 1.Sl1ccessivam en te 450 eme. di " azoto » . Dopo il p11eumop eritoneo sorge lieve ri.alzo tern1ico per la durata di un ·g iorno. Conteggio dei globuli bianchi 1prima della parace11tec;i : 6600; 8 ore ·dopo il pneumoperitoneo \ ..eilobuli biancl1i arrivano a 8400. Tn questo .caso, in · ·seguito all'insufflazione d i 1c azoto » ottengo egualmente ottimi risultati; il pa.zie11tP migliora subito; l'essu·droto p eritoneale non si rjprodu ce, e dopo un m e.se e m ezzo· ùi degen za l'inf ern10 esce rta'll 'ospedo le cljni camente guarjto . ._ 1


• 1286

IL POLICLINICO

[.t\~NO

XXXIV,

FASC. :~6J

·'

P. To1n111 a~o , di anni 51. Da 6-7 mesi si l1agna ò i dolenzia cf iffu sa all' ad<lon1e e t1 i <list nrhi gastrici; da un paio di m esi s i è accorto che J'adflome è aumentato di volume, è teso, doCASO XJX. -

lente. .A piressia. Edema delle gambe. All'esame obb)ettiyo segni di versam ento libero n el'l'aid-Oome; si nota pure SYiluppo delle Yene i11t orno rulrombelico (caip1ut :\1edusae); t umore di miJza. Pun.tura es111orativa : si estrae liquido citrino Iimpi•do, con Rivalta n egativa; peso speci·f j,co 1016. F:.c;a.m e ?J.rine: albumina lé!SSente; presenza di no tevole ql1antità òi l1robiljna. Sedi1nento: nulla di pato'logir o .. W asserm.ann: n ega.tiYa.

. Diagnosi : cirrosi epatica di Laenriec. Parrtcentesi: si estraggono 3-60-0 eme. di liquido 11mpido, e si intro·dl1cono st1ccessi,ramen1e 800 crnc. di ari1a atmosferica. Dopo 11a paracen1 esi si hanno elevazi oni termiche (37°,5) che d11rano ~ giorni. Il paziente in seguito al pneun1 or>eritoneo non ha n' ' nto alcun miglioram ento: è aumentato i l senso ·di 1pes.o e la dolenzia: all'.a:d·dom e; il Jiqu jdo ascitico si è rapi1darrflente riprodotto, ert il decorso d el la. mall attia i1on 11a .a:vuto alcun arresto o aln11na modificazione. 1

Le osservazio11i sugli eff etti terapeutici dell'introduzione di gas n ella cavità perito11eale non sono trop po nu,m erose, ii1 contrasto invece con la ricca lette.ratu:na che si l1a sul pneumotorace artificiale. La ragione di c1ò n on credo sia dovuta a diffi• coltà d i tecnica, n è al p erico·lo di ev entuaili inci<l enti ehe si pos..sono avere usan.cJ o il pneum01Peri toneo, rr1a probabjl1nente al fa.tto ohe la prognosi in gener e della peritonite t ubercolare non f1 sfa,,orevole, e cl1e il mi·g lior a m ento o la guari gione di essa si posson o 1an che avere m ercè all.tri svariati trattamenti. Io ho ·~toluto stu1di·are il pneuu1operitoneo nelJa cura ·d ella p eritonite tu bercolare a forma essudativa, e p0sso senz'altro ·dire che co·n questo me .. todo di Cl1ra ho avuto ottimi riSlJ.Jtati; sono scomparsi rapidan1en1e i seg11i clinici della malatti"l. e l'essudato p eriton ea1le non · .si è :p iù riprodotto dopo un1::t sola in sufflazi on e di aria, previa estrazione d el liqui·d o; ad eccezion e dei casi n. 7 e 17, in r ui ho dovuto ri1Jeter e l'introduzion e.

A propo1sito ·dei casi mi e i, n·ei quali 110 usato questo mezzo di cnra, io intendo naturaln1ente parlare di guarigione « clin jca » , avendo osser · vato per un lung·o l1erio·do di tempo la sco1nparsa d ei sintomi ch·e caratterizzavano J1a ma·latt ia (dolori addominali 51pontanei ed alla pressione, spe)so iebbre, dimagram·e11to gen erale, Yersarnento ad,dominale), ma non p osso a vere g.Ji c:>lernenti per parlare ,d i una guarigione in senso << ana. tomie o » . ~aturaln1ente come per il pneumotoraoe, così pure per il p11eun1operitoneo artificiale i inalati ·debbono esser e a ccuratam en te scelti, poicl1è n on

~1 .p11ò

in tutte le forn1e di peritonite tub ereo lar~ u sar e, se11za f1a r danni, ques to m ezzo di cura. Soltanto infatti n eìla forma essudati va l'u so del pn eum o1p eritoneo artjficiaùe può rd are e·f fi caci (} duratt1ri ris ultati. I o ho avuto ancora occasione di osserYar e lia ' maggior p arte di questi malati a 9-10 m esi di distan za, dalla lòro uscita, e posso afferma.r e che li 110 tr.ovati in con1d1zio1ni generali buone, e l ' esame del1'addon1e n on mi ha ·fatto rilevare i)resenza · di essu·dato libero. Dirò soltanto che n el cas o n. 11, già dunante la degenz.a all'ospedale, insorse qualche tempo dopo la prirna ed unica ' in iro·duzione di aria una. piccola tumefazione nel q11adrante inferiore des•tro dell'addome, ch e a ndò lentamente e gradualm·ente aumentando d i ' 0l111ne. a•s1s u:n1,en·do la forma di una gros·sa piastra irreg·oJa~e. duna, indolente, n1o·b ile. Ries aminat<:t qu(l'3ta malata a 9 mesi di ·distanz~ dall a sua uscita da~l '·o &pe·d.ale hu notato ancora la persistenza di qu esta ptaiStra addominale ir11m11tata di forma e di vol11rrie, molbi:le ed in1dolente; l'in frrma non 1pre..senta pe.r ò segni 1di versamento libero nell'addome e non h1a alcun disturb-0 della funzior1e i ntestinale. lVIa qti.esto metod o di cura n on 1'110 soltanto a pplicato 1n qu•ei . pazienti n ei quali l'esan1e obb~ettivo gener.a:le .rlava la presenza dei soli ed pscltl'sivi segni cli ni-ci di una peritonite tuber colare (n . 13 casi); 110 voluto usare il pneum-0perito1n eo curativo in cinque casi di poli·sierosite tubercolare, nei quali 011t.rc la lesione della sierosa pcritonea1 e si aYeva ancbe la lesione delle sierose .p leuri che, ed in un ca.so di quella peric·ardica. E ciò a1lo scopo di osservare in questi pazi enti iJ d econso g·enenale de·11.a malattia, ed il comportam~nto degli essu·dati pl eurici in seguito all'introd11zion e ·di airia in una soltanto delle sierose ma. late, ossia n eJla sierosa peritoneal e. El)bene in questi casi di tubercolosi poli jcrosltica (casi n. 12, 13, 14, 16) , non soltanto 110 ot~e11uto co11 l'u<So ·del solo pneumopel'iton eo 1niglio rame11ti sicuri e n etti d el sin.t1o·m i peritonealj , ma 110 11otato an·che la rapi-da diminuzjone. e 11a scorr1parsa in tempo r elativamente breYe (.m eno di 20 giorn j) d egli essudati pleurici. Le os~er Y o.zion1 son o state fatte s otto il frequente controllo radjoscopico. Nel ca.so n . 17, in cui vi era un processo tuberco1are non solo del p eritoneo e della 1ple'ura, ma anche del pericardio, ho usato il pneumoperito11eo, e r1ello stesso tempo ho "\'Oluto iappliciare a n r.he jl pneumopericardio artificiale. Ebben e in 5.eo·uito a O'uesto trattamento (ho insufflato 5 volte ...., aria nf>lla cavità p ericardica e 3 ' 'olte n ella ca,'ità peritoneale), le condizioni generali del pazien te ~ q11elle lccali di tutte le sierose, rn·i gliorarouo ra 1


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SEZIONE

pidam·ente e racP.vano bene sperare per ]1a guarì, gione. Di~graziatamente però dopo qualche rnesa d'ill'inizio di questo trattamento, perfettament·~ tollerato, insorse la mening·i te tubercolare, che cond11sse a morte il paziente. Ora per quanto il pneumoperitoneo non sia l'lIDi<'O ed esclusivo mezzo di cura dellia perito. n1te bacillare, pur tuttavia i risultati che e350 mi ha dato sono veramente brillanti. I suoi effetti pres~ochiè egua1i se non superiori a quel 1 i ~he 5i ottengono nella forma essudativa della peritonite tubercolare col mezzo cruento delta. laparotomia, non fanno esitare a dare la preferenza al pneumoperitoneo, metodo assai più pratico e semplice. Naturtitlmente questo mezzo di cura bisogna evitare di usarlo a quei pazienti in condizioni assai gravi, con disturbi della funzione cardiaca e respirato1·ia., E controindicato anche nelle malate -che sono in periodo di gravidanza, in casi di tubercolosi intestinale, di estese Jesioni polmonari spr.cifiche, e soprattutto in quei casi nei quali non vi è presenza di essudato, e nei quali si riscontrano nodosità più o meno grosse e d1ff11s1e nella cavità iaddorruinale (peritonite a torma nodosa e fibro-adesi va). Nei miei pazienti affetti da peritonite tubercolare a forma essu.c:Jativa non ho mai avuto duTante e dopo le appljcazioni del pneumoperitoneo, alcun incidente degno di nota.

* ** In Q'Uale pe:riiodo del'la ma1'attia si deve fare la ,p aracentesi e la consecutiva insufftazione di aria? I n oo-enerale ' se il versamento non è in tale .quantità da richiedere per i disturbi che arreca 1.1n immediato svuotamento, è bene attendere che I -sia passato il periodo a ~uto della malattia, quando cioè è scomparsa la dolenzia alla pre~ ­ -sione dc'l l'addome, e sopratturtt.o ·quando è caduta la temperatura. Altrimenti possono aumentar6 -Oopo l'applicazione i <lolori a,ddominali, e si po~ -sono a vere fortissime elevazioni termi-che, ed -evPntualm-ente ritorno dell'essudato peritoneale, come è accaduto nel oaso n. 12. In tutt.i i miei •m alati, ad eccezione del n. 12, no usato i·l ·p neumoperitoneo nel periodo di com. -pJeta r11piressia, ovvero in un periodo con tempe, Tature subfebbrili. Ebbene neJla maggior parte dei casi ho avuto dopo l'immissione di aria l'insorgenza di elevazioni termiche che si iniziavano qualche ora dopo, e che vari~vano per altezza dia ma1uto a malato, e che perduravano uno, due, Taramente tre giorni dopo l'applicazione. Soltanto nei casi n. 1, 5, 8 i1 pneumoperito.neo non ha pro-vocato il più ipiccolo rialzo di temperat'llra. Riguardo al genere di gas insufflato nella oaJ)

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PRATIC.~

vità peritoneale dei miei malati dirò che ho scelto la semplice aria atmosferica non filtrate., per le ragioni che ora espo·r rò. :luesto gaz che è alla continua portata di tutti, è asso1 utamente innocuo e senza inconvenienti, co1ne le ricerche batteriologiche e culturali, e l'uso clinico fatto da parte di vari autori ci hanno dimostnato. Io ritP.ngo c.he l'aria atmosferica introdotta nella cavità .addominale quale es::.a è, ossia non altprata in alcu·n modo nella ·s·u a composizione chim ica nat11rale, permette di realizzare nel modo migliore la così detta 1e boccata d'aria » dei chir1..lrgi, tanto fecon·da di buoni risultati, la quale si fa 1prend-ere al peritoneo mediiante la lapar9 , tomia. Io non credo a:ll' azione elettiva, specifica di un determinato gas nell!a peritonite tubercolare. Se si raccolgono infatti le osservazioni clinich-e e gli esp,erimenti dei vari autori, si rileva che la peritonite tubercolare risente con eguale efficacia l'azione di quals ias i gas insuffliato. Silvestri, ad esempio, ha ottenuto brillanti risultati con l'uso d ell'aria atmosferica, eguali a quelli che h1a ottenuto Maestrini, Contarini ed altri con l'u50 dell'os<:;igeno, ed a quelli che ha ottenuto Strump ell, Santorsola con l'uso dell'azoto. Come si vede quindi dall'osservazione dei v·a ri autori, risu·l ta che pur usando un gas d-iverso, in genere non si nota una sostanziale differenza negli effetti immediati e lontani, e si ved-0no lo stesso r;i.pidamente regr·edi.r e i sintomi della malattia. D'3ltra parte anche se si volesse ammettere !'·a zione special.e elettiva di un determinato g~s n0lla r.ura della peritonite bacillare, la scelta de!l'aria atmosfericia .p uò accontentare sia i sostPnitori della specificità dell'ossigeno, poichè come è noto l'aria oontiene circa il 20 % in volume di ossigeno, come pure jpuò accontentare i s05tenitori dell't1tilità dell'azoto, contenendo l'aria circa 1'80 ?~ in volume di azoto. CON5IDER.\ZIONI CRITICHE SUL MECCANISMO D'AZIONE E RICERCHE SPERIMENTALI.

Oscnra è ancoI'la l'azione che ha il pneumi0pe.. rito11eo artificiale sul processo di guarigione della p eritonite tuberc·olare. La difficoltà e nello stesso 'tempo l'interesse dell'argomento hrunno spinto molti .autori a fare delle ricerche sperimentali e delle oss·crvazioni clini.che, da cui sono poi scaturite nun1erose teorie. Della questione si sono In primo tempo occupati i chirurgi, i quali hanno voluto stl1diare il processo intimo ·di regressi{)[}e del tubercolo ~eritoneale in seguito alla semplice c'Ura laparatomica, il cui meccanismo d'azione non sembra diverso da qu·elJo del pneumoperito11eo curativo (Nassauer, D'Urso, Franquè, Gél1tt1,


1288

II. POLICLINICO

Veit, Frees, Veinstein, Ir1gia11ni, }3umm, Mazzoni, Schwartz, Ceccherelli, D'Arrigo, Arcangeli, ecc.). Recentemente anche coloro che hanno usato il pneumoperitoneo terapeutico, ·hanno voluto, seguendo l'esempio dei chirurgi, studiare e ce~care di interpretare il me~oanismo d'azione di questo metodo di cura. I11fatti l\.!.aestrini in seguito ad osservazioni cliniche ritiene che l'os sigeno abbia una azione specifica sulla vitalità del tubercolo. Egli ha fatto delle ricer.che sia nell'uomo che negli animali da esperirnento, proponen·dosi id i si udiare il peritoneo com-e membrana ·d ializzante. P ..~lessan1 drini, in base ai risultati ottenuti col suo m etodo ·deù gorgogliam.e nto, ipiensia che l'os· s-igeno non agisca beneficamente, come si credeV<l, per contatto diretJto con la mucosa, ma pro. vocando modificazioni chimiche del liquido, per c11i si stab] liscono condizioni di ·h abitat non più opportune allo sviluppo del bacillo tu·b ercolare. Tremiterra, a pro·p osito ·del pneumoperitoneo, invoca un'az,i one intriMeca ·dell'ossigeno sUJl. pro- . cesso tossico tubercolare. C.ome si vede varie i1p·o tesi sono state fatte per cere.are di spiegare il meccanismo d'azione del pne.t1mop eritoneo n ella peritonite tubercolare. Tale m eccanismo però non è ancora chiaramente e suff1icientemente accertato, ed a tal proposito jo ritengo , in base alle mie ossarvazioni. che complessi debbono essere i fattori ohe intf>rvengono nel processo di guarigione di tale malattia. Il gas insufflato nella cavità a;ddominale non d eve J)rorturre soltanto benefiche mo.d ific·azioni biologiche ed istologiche locali; esso deve pro·vocare modificazioni dello stato <ie'l1a circolazione addo1nlfinale favorevoli al ,p rocesso di regression e d el tt1bercolo, e n ello stesso tempo modificazioni umorali generali. Se così non fosse non 1potrebbe 1spiegarsi per. r.hè qualsiasi gas, sia ess·o ·Ossig·eno , azoto, aria, ins11ffiato nella cavità ad·dominale, nella misura diversa, e con diversa modalità di tecni~a, 1possa se.m pre ef)sere, come abbia·m-0 rilevq.to, egualmente benefico sul processo di ·g uarigione della per ito11i te tubercolare. Infatti ,.\ lessandrirni usando il pneumo·p erito·n eo con una tecnica propria, ha ottenyto gli stessi ·ottimi risult ati che banno avuto gli altri sperimentatori, i quali hanno inve.ce estratto liqutd.o ed . introdotto il gas. Io con l'insufflazione di aria atmosfe·r lca ho ottenuto nei oasi miei gli stessi buoni risultati che altri autori 11anno avuto con l'insufflazione di ossigeno e di azoto. Per controllare ancora se il beneficio fosse dovuto alla specificità di uno speciale gas, ho insufflato nel caso n. 18 azoto puro, ed ho ottenuto io stesso rapido successo che ho avuto negli altri casi nei qu•ali ho introdotto aria.

[ANNO XXXIV, FASc. 36fi

Ciò mi induce a crede·r e che l'utilità di tale metodo di cura sia "legata, come ho detto, a molteipl~ci fattori insieme, fra i quali la modifica::.ione della circolazione addominale, nel senso che la immissione di una determinata carica di gas deve con tutta probabilità influenzare la d" stribu:?one del sangue nella cavità addominale. Dopc gli studi di Au·g u·sto Bier sul1a iperemia,.

come metodo di cura dei proceS6i tubeTcolari,. m·olti altri autori (Jacoby, Hink, Signorelli, ecc.) si sono · occupati dell'argomento ed hanno osservato che il bacillo di Koch non resiste allo stato di iperemj a venosa degli organi e dei te.ssuti. Ora l 'immissione di aria nella cavità addomi na.le viene a creare, se pure in maniera transi. toria, con la modificazione della pressione intraddomi1iale, le condizioni di iperemizzazione della sierosa p eritoneale, sempre utili al processo di regressione del tubercolo.

A questo proposito ho creduto opportuno di fare delle prove sperimentali su cavie dello ste& so peso, allo scopo ·di mettere in rilievo se l'im... m1ssione di determinate quantità di gas nella cavità iaddominale di questi animali di laboratorio, determinasse uno stato di ip.eremizzazione della sierosa peritoneale. Gli esperimenti sono ::>tati cosi condotti: 1) Cavie n. 2: ho introd.otto ne.J.l'addo.m e di queste 100 eme. <il aria ed ho sacrificato dopo 24 ore dall'introduzione id i a.ria qnesti due animali. 2) Cavie n. 2: sacri·fi·cate dopo tre giorni dal1' introduzione di 100 eme. di gas. 3) Cavia n. 1: sacrificata dopo sette giorni da un 't1nica introduzione di 150 cm~. di ari·a. 4) Cavie n. 2: sacrificate dopo aver introdotto 5 volte 100 eme. di gas, alla distanza di 4 giorni ogni volta. Per tutti e quattro 1 gruppi, a scopo di controllo, ho nello stesso tempo sacrificato una cavia, nella cui cavità a·ddominale non è stato mai introdo.tto g·a s. Ebbene gJi animali hanno tollerato bene l'iniezione intflaperitoneale di aria, ed in tutti, a differenza d elle cavie di controllo che non hanno subito il p;Ileumoperitoneo sperimentale, le coodizioni anatomiche della sierosa erano modificate nel senso che vi si rilevava sempre e nettamente uno stato più o meno intenso , di ip-eremizzazione. Questo stato era ,p iù intenso nelle cavie del l e del II gruppo, sac.r ificate dopo 24 ore (I grUtPpo) e ·dopo tre giorni (II gruppo) dall'introduzione di aria, che in quelle del III e IV gru·ppo. Queste ricerche avvalorano l'ipotesi che, almeno nelle con.d izioni dell'esperimento, il pneumo1peritoneo artificiale favorisc~ la replezione venosa dei foglietti peritoneali. , Non credo però che al solo fattore dell'ipe~-


!ANNO XXXI\7,

I

FASC.

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SEZIONE PRA111: \

mia bisogna attribuire ì ben~rici del pneumoperitoneo; l'introduzione endoperitoneale di gas deve ancora produrre d elle modificazioni locali e generali utili 16.l processo di guarigione. A tale proiposito M . .Roussiel (1910) ha fatto interessanti ricerche sull'argomento ed ha osser'Yato che, introducendo una certa quantità di ossigeno nel peritoneo di cani e cavie, si ha nella linfa peritoneale, dapprima una ~poleucocitooi, . poi l'apparizione -di polinucleati ed un iaumento del num~ro dei glopuli rossi: poi iperleucocitosi con polinucleosi e quin·di degenerazione dei polinucleari, distruzione di questi da parte dei macrofagi ed infine ritorno allo stato normale. Per ciò che riguarda i fenomeni generali Roussiel ha osservato che l'ossigeno come pure l'aria. iniettati n·ella cavità addominale, determinano una leucocitosi nella circolazione generale chfl' ipuò dunare circa dieci ore; la leucocitosi cosl provocata jpl'esenta il suo miassimo d'intensità durante le prime tre ore che seguono all'iniezione. Io, riferendomi agli studi di Roussiel ho in nove pazienti (casi n. 1, 2, 3, 5, 8, 13, 15, 16, 18), praticato il conteggio dei globuli bianchi prima, e 7-8 ore d·opo l'introduzione di aria nella cavit:t peritoneale, ed 110 notato in tutti costantemente dopo il pneumoperitoneo un lieve ma netto aumento del numero dei globuli bianchi nel circolo. .t\.nche nel caso n. 18, in cui ho insufflato azoto invece di aria, ho osservato 8 ore dopo l'introduzione di questo gas , 1aumento del n 11mero dei globuli biainchi. E questo aumento aei leucociti nei miei malati non ipuò essere messo in rapporto con l'insorgenza o con i rialzi della tem'Peratura che si osservavano dopo il pneumoperitoneo, poichè nei casi n. 1, 5, 8, ho osservato l eucocitosi senza che l'introduzione di aria fosse seguita da alcuna elevazione termica. D'altra parte l'aumento dcl numero dei globuli bianchi non può essere n eppure attribuito al fenomeno della leucocitosi d1 gestiva, poichè il conteggio è stato sempre !atto nei miei malati in periodo di digiuno. Non ho mai rilevato negli strisoi di sangue fatti qualcl1e ora dopo il ~!Ileu·moperitoneo alcuna particolare modificazione della formula leucocitaria. Allo scopo ·di osservare il comportarnento dc L versa·menti addominali da stasi in seguito a\ pneumoperitoneo, 110 in un caso di cirrosi epatica di I~aennec (n. 19) introdotto con le stesse modalità di tecnica 800 eme. ·d i aria atmosferica. previa estrazione di 3600 eme. ·di liqutdo ascitico, ma ·d a ,questo trattamento il malato non h':l riportato assolutamente alcun beneficio; ed il liquido a·ddominale si 1è r8Jpi-damente ripro·d otto con i medesimi caratteri. Oa quanto ·h-0 ·detto io ritengo che il meccanismo ;principaile delle riparazioni debba con tutta

probabilità ric-e rcarsi nello stJato di iperemi,a vasale e nelle modi1icazioni d'ordine locale (in!ilrrazione leucocitaria) ed ancne d'ordine generale (leucocitooi), le quali stimolerebbero la neoformazione del connettivo riparatore. L'introduzione e la presenza di aria, come del resto di qualsiasi altro ·~s (azoto, os•igeno), nella sierosa pe· ritoneale costituisce, per le dette moditficazioni che apporta, uno stimolo sclerogeno favorevole alla trasformazione :fibrosa del tubercolo. ~-On nego che questa trasformazione fibrosa possa avvenire, come in tutte le sierositi tubercolari, anche spontaneamente senza l'immissione di aria; però il pneu.m operitoneo innegabilinente favoriS<!e ed affretta, secondo le eoncordi osservazioni dei vari autori, il 1p rocesso di guarigione <lella peritonite tu1b ercolare. E come ho già detto questo metodo di cura non iè SQltanto utile alla 1nanifestazione morbosa locale, ma nel teIIljpo stesso provoé'a benefiche modificazioni generali, e giova anche indirettamente alle altre localizzazioni tubercolari presenti. Certamente con i comuni mezzi di indagine clinici e biologici, non si può affermare di ottenere con questo mezzo ·di cura la guarigione definitiva in senso anatomico; si sè. che ogni processo tuberculare anche latente per più anni, può a distanza di tempo nuovamente ridestarsi e coetituire il punto di part~nza di nuove successive localizzazioni in altre sedi. ~on ho osservato in seguito all'uso del pnenmoperitoneo in nessun -caso la trasformazione delìa ·peritonite a forma essu diativa in quell•a a forma nodosa o fi,bro-adesiva. Io .consi-gli-o, come ho già ·detto, di introdù1;·e 1

vol11rne di gas eguale circa alla metà del l i quido estratto. Ritengo che l'aria sia il gas meglio aMperabile. E inutile lasciarsi guidare du11.n.

rante l'immissione di gas dall'e·srune della pressione intraid1dominale, essendo troppi e diversi i fat tori che concorrono a determinarla. Il pneumoperitoneo non credo ch·e rimarrà ur1a « curiosità ter.apeutica », p.oichè nella c·ura della peritonite tubercolare è indubbiamente fecondo di ottimi ri sultJati, e perciò mPrita dj essere piiM Jargamente ap.p licato. BIBLIOGRAFIA. Le iniezioni di ossigeno nella cuta della tubercolosi delle sierose. Comunieazione R . Accademia Medica ·di Roma (sedute 30 gennaio 1926). lo. Seduta 29 gennaio 1927 d·el1la R. A.ccaidemia Me-

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1290

IL POLICLINICO

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[ANNO XXXIV, F ASC. 36 j

SUNTI E RASSEGNE. FISIOPATOLOGIA. Sunti di alcune proprietà fisico-chimiche degli essudati e trasudati. (G. lVIEr.r r. Riforma medica, n. 40, 4 ottobre 1926; n. 21, 21 marzo 1927).

Lo studio della concentrazione degli H-ioni nei vari liquidi biologici ]n. questi ultimi tempi è stato molto aipprofondito, scarse invece sono state le ricerche relative al pH dei liquidi da versamr.nto. I ... a differenziazione tra essudato e trasudato è ~t<tt a fatta in base 1ai criteri clinici, ai risultati delle reazioni di Rivalta, di Martiri e Sochansky, al P. S., al contenuto di albumina, ecc.; la determinazione del pH col meto do elettrico mediante un dispo1s itivo montato a potenziometro principalmente secondo lo schema di M'tchaelis (strumento ·di misulla il · galvanometro di Lipp.rnann, ·vaso elettrodo quel1o ad U di Mi-0haelis a J)o1la di idrogeno o-0n elettrodo di tpl.atino ricoperto di nero di platino; elettrodo fisso quello di cal0melano saturo). Un tentativo di sostituire all'elettrodo ad idro.~eno l'elettrodo a c.hinidrone 11a dato risultati non buoni. I liquidi da esaminare sono stati sempre prelevati in maniera da evitare in ·m odo assolÙto per(litP di C.0 2 • Dai risultati riportati risulta che il pH negli e6sudati Yaria fra 7.36 e 7.60; nei. trasudati tra 7.70 e 8.40 me11tre il 1P H del sangue si aggira intorr10 a 7.35. Per €1Pi egarsi ·questo comportam·ento bisogna riferir8j alla patogenesi dei versamenti. E notorio che l'jntj.m o m.ecca11ismo di form·azione .d ei due tipi è fondamentaJrnente identico: in amrb edue i casi esistono alterazioni vasali che ;permettono il passaggio e il liquido non è più scaricato suff~­ cientemente dai linfatici ingorgati. La parte .p rinc.ipale però ne1 eccanismo di .p rod.uzione spetta alle lesioni vasali la cui P.ntità può viariare entro limit.t ipi n1tosto estesi e a seconda dell'entità deìle lesioni insieme ·a lla parte acquosa potrà passare una quantità variabile di albumina che come è not.o risulta di una me&co11anza ·di una serie di r.olloidi di diversa grandezza mi.cellare, s,ì che è ovvio pensare che a secon·d a d-ell'e11tità delle smagliature va.sali .p otranno passare ora l'uno ora l'a.ltro, ed oltre qu esto occorre tener presente che 1a parete vasale essendo alcun che di vivo e come tale in continua evoluzione, tali smagliature 1posson presentare variazioni di ampiezza. Il sRngue e 11a linfa da una parte, il liquido di versamento .dall'altra, stanno c.osì come due li.J. I.a toricentrazione degli H-ioni. -

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quidi divisi da una membrana semipermeabile col qua1e termine però non si vuol indicare la membrana tipo ferrocianuro di Cu nè la membrana ttpo collo dio, ma una membrana permeabile all'acq1la, agli e'lettroliti ed a quei colloidi la cui grandezza micellare non superi lln certo quantum. I liquidi separati da una membrana siffatta presenteran110 tra loro un particolare tipo di ~ilibrio che pren·de il nome di equilibrio di Donnan ed è regolato dalle seguenti leggi: 1) la somma di tutti gli ioni + dev'essere sempre egnale alla _somma degli ioni - in ognuna delle due ~oluzioni in presenza (legge dell,elettro ne11tralità); 2) lo stato di equilibrio tè oaratterizzato dall'egnagli.~nza dei rapporti di concen trazione del diversi cationi nelle due soluzioni. Il valore del rapporto delle concentrazioni degli anioni delle drue soluzioni è esattamente eguale all'inverso di quel1 o dei cationi; 3) la differente concentrazione in ioni diffu. si.bili alle due facce della membrana porta uno c:ba.lzo di ipotenziale tra le due soluzioni in presenza (potenziale di membrana). Nel caso del sangue da una parte ed essudato e trasudato dall'altra divisi da una mem1b rana coi .carat,teri accennati si trovano sali diversi di cristalloidi {per lo più dispersi allo stato di ioni) ed un colloide (albumin·a) aniolito (sprovvisto di carica elettrica al punto isoelettrico, + ad un pH pi1) basso, - ad un 1pH più alto). Si h1a quindi un certo numero di cationi diiffusibili e un nu .. mero corrispon dente di anioni in parte diffusi·b ili (anioni di cristalloidi, anioni colloi·dali a micelle più piccole dei pori della membrana) in parte non diffusibili (anioni colloidali a micelle più grandi) . Nel sangue il colloide è in maggi'Or quantità cbe nel versamento. Dato che il colloide dell'essudato è controbilanciato esattamente nella sua ' forza osmotic1a da una quantità corrispondente • di PISSO contenuto nel sangue, queste due quantità non hanno in con seguenza più alcuna in·f luenza nello f'tabjlirsi dell'equilibrio si che si p.uò considerare presente solo la qu·antità di a1bumina conten11ta in eccesso nel sangue rispetto all,essudato. Per semplicità si considera come colloide t1nico 1'albnmin a (A,); i vari sali si possono rappresentare come ac. clori·drico (H · + Cl' -) . I dt1e liquidi $i 1possono cosi rapipresentare graficamente : 1

1

0

Sangue

Versamento

A'

Cl, H·

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SEZIONE PRATICA

Cl'

Per 1a seconda leg'ge Cl' ed H · tenid ono ad &guagliarsi , A, a diffondere nella soluzione in cui llon è ('Onter1uto (in realtà dove è contenuto ir1

quantità più scarsa; ma non potendo A' per la sua grandezza micellare diffondere attraverso la membrana e siccome le due soluzioni (legge 1) debbono restare neutrali, l'equilibrio può stabi· lirsi o con l'esp1ulsione di un certo nurnero di ioni dPllo stesso segno (Cl') o attivando un certo numero di ioni di segno contrario (H ·). Qur.s1o in realtà avviePe: l'albumina del sangue richiama un certo numero di ioni positivi (H · ). In conseguenza della terza legge u110 sbalzo dì ipotenziale che varia a ·s econda della maggiore o minore differenza nel contenuto in albumina tra sangue e versamento da 1 a 120 milli volta ( = differenza di pH di 0,01-0,96) segnala la differente conce11trazione di H-ioni. In tntto ·quest.o schematico meccanismo, col qnale si stabilisce la .d iversa concentrazione degli I-I-ioni, è stata presa in con siderazione solo la parte liquida astraendo completia.m e~te dalla parte figurata 1che verosimilmente o non prende parte o soio in modo trascurabile allo svolgimento di questi fenomeni . Esperienze opportunamente disposte dimostra. r-0no nettamente che la diversità di pH segnalata fra sang11e e versiamenti era dovuta allo stabilirsi di un equilibrio osmotico anomnlo o di Donnan. Stando così le cose appare logica la domanda se la ricerca del pH di un versamento non sia rorrispondente alla semplice determinazione del quantitativo d'albl1mina. ilnd·U bbiamente i due dati s ono tra loro in stretto rap1Porto d'interdipender1z~1, ma non 5embra cl1e siano paralleli e sovrappon:iibili. L'albumina attirva nella conce:i.trazione rii H-ioni è quella dissociata in ioni; non si sa se tutta l'albumina presente sia in tali condizioni, nella quantità in dispersione in.fluisce la distanza dal punto isoelettrico, e i colloidi il cui miscuglio è noto col nome di alb11mina hanno c]ascuno un punto isoelettrico più o meno distante !'uno ·d all,altro e nei versamenti il miscuglio risulta di elementi variabili. Nulla si conos ce del gener e di sali che le varie albumine son capaci di formare nei vari pH nè delle ·valenze cl1e que5ti sali acquistano essendo evidente che J'atti\'ità -d i 'Un ione colloidale ·è in rapporto diretto cori le proprie valenze, n.è del11a funzione 1prop1·ia vi tale della membrana ormotiz.zante. Tntti questi fatti in ducono a ritenere non equivalenti i dati tra pH e contenuto d'.aJbumina e opportune esperienze h·a nno dimostrato che con albumine di varia provenienza si ottengono risultati del1o stesso genere ma diversi fra loro. Da un punto di vista pratico, la prova può ~ervire a ·d ifferenziare un essudiato da un trasudato. Se pure non esiste una linea netta di d:emar(!azione, .i l fatto non è ·da imputarsi al metodo ma alla esistenza reale di una scala intermedia fra i due estremi che del resto sono 1


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IL POLICLINICO

( ANNO

XXXIV, F ASC.

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denominazioni puramente cliniche. D'altronde è MAMMELLA. indisèusso che solo la differenza del 1PH è la ragione della reazione di Martiri e dei suoi der1· Snll'importanza clinica e la entità patolovati, quindi !I)arc debba essere meglio e più sigica della cosidetta ''Mammella sanguicuro risalire alla causa che non limitar si alla nante''· .constatazione <lell'etfetto. (S. EHOHEIM. Arch. f. Klin. Chir., 139 2/3, 1p. 366) Forse la determinazione col metodo elettrico riLa preGenza di una secr ezione anormale deJ ..chiede une strumentario apposito ed una tecnica capezzolo ra1Ppresenta un fenomeno il quiale non delicata se non difficile, ma a scopo clinico il 11a trovato aI11cora una stpiegazione univoca, nè metodo colorimetrico di Michaelis è an cora sufuna patogenesi s cien tifica ben definita. Tuttavia ficientemente sensi,b ile. essa va oramai interpretata non come un'affe· Possono considerarsi essudati i liquidi con pH zione a s è, bensì solo come un sintoma di varie inferiore ~ 7.60, trasudati quelli a !PH superiore malattie 6iano benigne che maligne della mam a 7.60; i valori intermedi c·a ratterizzano liquidi di r11el1a. Sarebbe meglio sostituire al termine di transazione n on classificabili. rnam1nella sanguinante l'altro più esatto e (più II. Il contenuto in cristalloidi. - Correntemente coTrispondente di secrezion e patologica del caipez. ~i iaff erma che i cristalloidi siano conten.u ti in zo·10 poiohè non ,~olo n on si tratta sempre di con centrazione eguale nel sangue e n ei versasn n gue, ma talora di sierosità o di liqui·do che hanno però dato menti. le determinazioni del del sangue non ne hann-0 neanche l'aspetto gros. ' ralori di 0.52-0.55 .d i fronte a 0.55-0.56 d el sangue solano. Il fenomen o si presenta di solito in donna Questo dato, controllato e riscontrato esatto, fa oltre la trentina: eccezionalmente anche 1p rima ritenere che il contenuto in cristalloidi debba dei 20 a nni. La secrezion e non ·è cospicuia. L'at · essere diverso. Infatti una tale differenza n on ter1zione d elle 1pazienti viene attratta sulla prep.11?> ·es.~ere data dalla presenza di maggior con$enza .di piccole ma·ccl1ie brunastre, che si raptenuto albuminico del 9angue ricordando che il Il pren·d ono .sulla biancheria e da piocole quantità dei colloidi è piccolissimo, ma opportune espedl li.q11i'd o che esce dal capezzolo con la com· rienze, t enden ti. ad eliminare questo dubbio, hanno dimostrato che una differenza (pll'essochè ,pression e sulla glandola. u guale di punto crioscopico esiste tra ultrafilr,a secrezione ·di solito iè indolente; qualche trato di s angue ed ultrafiltrato di versamento. volta si accompagna a lievi dolori che si esaNon essendo possibile un dosaggio s imultaneo .. cerbano durante l'inizio delLa mestruazione. Annel sangue e nei versamenti di tutti gli elementi cl1e quando si tratta di sangue, l'emorragia non in essi contenuti, la ricerca, è stata ristretta al è n1ai cospicua: rr1a è n otevole lo stato i(poconCJ, .al Na. al l{, al Ca ed allo zucch ero. Il Na , ùri~=.t.f!o (timore del cancro) n el quale crudono le il I{ e il Cl so.no conten uti in egual concentra- donne e per il quale si inducon o a richiedere il medico. All'esarne clinico spesso non si risconzjone n el sangue e nei versamenti. Nei trasudati tra110 1delle alterazioni della glandol1a: qu·alohe Jo zucche~o è n ettamente superiore, negli essualtra volta si palpano delle cisti più o meno dati eguale o , lievemente superiore al sangue. Il grosse, dei tumori solidi, 1premendo sui quali si coFitenuto in Ca nel sangue è più alto che nei dà esito alla secrezione anzidetta. E difficile che versamenti, nei trasudati forse 1più alto che negli la s~crezi one sia così abbondante da fuorie~ire ~ essudati e la frazione di Ca n on diffusibile forse ,g etto. Il dotto dal quale fuoriesce la secrezione più forte nel siero che n ei versamenti e più alta si riconosce talona per la presenza di un piccolo Pcgl i essndati che nei trasu·diati. Una esperienza coagulo, tolto il quale n on di rado il dotto riopportunamente disposta ba dimostrato ·che l'ag1nru1e bea11te. gil1nta di un sale di calcio ad una soluzione d j Sul sjgnificato cli11ico di tale sintorna, preso a lbllmina messa di fronte ad .u n'altra soluzione in generale, m entr e da alcuni autori è ritenuto qualsiasi porta un aumento permanente della come l'espressjone di alterata funzio ne ormonica forza o~motica della soluzione stessa quale non o dj un esagerato disfacimento della com'Plessa si verific•a o si veri.fica solo transitoriamente cori molecola album in oide, da altri viene sempre conl'aggi unta di un altro s ale qualsiasi. Potrebbe ~i,derato come l'espressione <ii un1a degenerazione avere questa esperien za un qualche valore per maligna delle cellule della glandola mammaria. spiegare l'azione clinicamente c6nstatata del Ca Il dissenso dei vari autori si continua anche sul riassorbimento dei versa.menti, oppure non è quantio s i tratta di catalogare l'affezione dal che un altro aspetto del fatto già nof.o della difpur1to di vista patologico. Qualcuno parla di f.usibilità non totale del Ca? A questa domanda « catarro siero-emorragico », altri di « infiammanon è per ora possibile rispond ere n eppure per zione », di « r1eoformazione maligna e benigna •, via d'ipotfl-Si. P ALLADINI. 1

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XXXIV, FA.Se. 36]

SEZIONE PRATICA I

Herrn1ann di « arteriosclerosi », Krukowsky di e e1nofilia » di involuzione senile. Nella letteratura ginecologica il fenomeno viene volentieri interpretato come una mestruazione \·icariante. Si è perfino pensato all'isteria, alla tabe (Giding). Jn realtà la secrezione anormale del capezzolo non deve rappresentare un fenomeno dta studiarsi isolatamente. Esso deve dirigere l'attenzione sull'affezione che le si aiccompagna. È a questa e a questa Rolta;nto che si deve indirizzare la terapia. Dal punto di vista curativo non bisogna - in 3$enza. di qualsjasi segno .di degenerazione maligna - ricorrere alle vaste o·p erazioni mutilanti accompagnate dallo svuotamento dei gangli ascellari. La r esezione o l 'esci~sione parziale può bastare. Naturaltnente una s:Lffatta terapia va accompagnata sempre dal controllo istologico este. 60, Il quale soltanto può garantirci da spiacevoli sorprese più o meno tardive. •A.. queste conclusioni è giunto l'autore in se · ·• \ guito allo studio clinico ed. istologico dei suoi casi patologici (17) e di altri, assai più numerosi, normali. Nella maggioranz.a dei casi (70 %) si trattava di lesioni localizzate ai dotti galattofori sotto forma di paipillomi o di polipi adenomatosi con frequenti fenomeni di disturbato circolo. In un secondo ordine di lesioni si trattava di tipiche mastiti cistiche croniche intese nel senso di Realus. Infine in un terzo gruppo vanno collocati nun1erosi casi di epiteliomi. Ma in questi oasi la secrezione non rappresenta che un epifenomeno. In conclusione la secrezione di sangue o di liquido anormale del cwpezzolo rappresenta un fenomeno, sul qi1ale d ev'esser attratta l'attenzio11e del medico e del quale va ricercata sempre la vera c·a usa. E . M.

L'anPstesia lo~ale nell'amputazione della mammella per cancro. <ANDREJEW. Deut.sch. Zeits.c hr. f. Chir., vol. 201, fa$<!. 5/6). . .

Nella Clinica. Chirurgica ·d i Leningrado diretta da SC'haack, dove lavora l'A., il 78 % di tutti gli interTenti vengono esegui ti in anestesia locale. Anche nelle operazioni radicali per cancro della mammella viene eseguita la anestesia Jocale con una tecnica standardizzata. che permette l'asportazione del grande e piccolo pettorale, lo svuotamento iaccurato d el cavo ascellare e, se n~esM.· rio, anche della fossa sopraclavicolare. I nervi che presiedono alla sensibilità del campo interessato all'amputazione della mammella sono i sopraclavicolari del plesso cervicale, i toracici

ante!·iori dall'ascella in basso il n. thoraeicus longus, i rami del n. sottoscapolare e il n. toracicodorsale cl1e decorre lungo il margine ascella-e della soapola. I.a cute del III sup. del toracico è innervata dal n. cutaneus brachii medialis che si anastomizza col II intercostale e dal n. cutaneus antibrachii medialis. Vengono infine interessati i campi dei primi 7 nervi intercostali. I rami cutanei mediali dei nervi IV, V e VII innervano la mammella. L' .A... preconizza una anestesia regionale in 3 tempi: 1) anestesia del plesso .brachiale secondo K11lenl<ampff; 2) blocco dei 6 primi intercostali; 3) in1iltrazione lungo il limite mediale del campo operatorio. Per il primo tempo l 'A. 1p referisce la tecnica orjginale di Kulenkall}pff cioè l'iniezione endoneurale dei cordoni del plesso al diso1pra della clavir.o1 a, a quelle modificate di Hirschel e Bazy. La prima blo~ando il plesso all'aseella non interessa i nervi toracici ·a nteriori e sottosoopolare. La seconid a, ,p er vi.a sottociavicolare, è molto difficile ad· eseguire. Per il 2° tempo l 'A. usa il blocco dei nervi intercostali secondo Braun sulla linea ascellare in modo da bloccare anche l 'intercostobrachiale. Per il 2° e 30 nervo intercostale .:>ecorre 1Jn ago lungo almeno 8-10 cm. Poi mfiltra una striscia di sottoc11taneo che partendo dall'acromion segue l~ clavicola fino al suo estremo sternale, poi "a para,sternale fino all'Sa. costa che\ viene seguìta fino alla linea ascellare. Usa coIDtPlessivamente circa 300 eme. di novocaina al 11ii % e non ha mai avuto complicanze dovute all'anestetico n-è duoonte nè dopo l'intervento. Sono stati cosi operati nella Clinica di Lenin· grado 12 casi di cancro della mammella - fra i quali due recidivi - e in soli 2 casi fu necessario durante lo svuotamento dell'ascella ricorrere alla narcosi generale. La guarigione p. p. non fu ostacoliata nè turbata dall'anestesia locale. L'.i\.. crede che l'anestesia locale sia per questa operazione sempre da preferire alla generale, 1Però ritiene che ogni chirurgo riconoscerà come freque11temente, essa sia l'unica da usare quando per altre cause sia assolutamente controindicata la somministriazione di etere o di cloroformio. MANFREDO ASCOLI.

Sulla irradiazione postoperatoria nel carcinoma della mammella. (AUSCHOTZ. Bruns' Beit. z. Klin. Chir.,

1927).

Le irradiazioni intensive nei carcinomi mammari operati sono secondo Wintz dannose; invece le ipiccole dosi ri.p etute, come è uso nella cli-


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IL POLICLINICO

nica chir. di Kiel secondo Meyer, hanno dimostrato un certo vantaggio. Certamente la prognosi varia a seconda lo sviluppo del tumore, le metJastasi, la struttura ·d el n eoplasma. L' A. divide i casi operati n e1la clinica ·dal 1908 al 1922. Dal 1908 al 1912 fu fatta soltanto l'operazione radicale; ·dal 913 al 22 si fecero segìlire irradiazioni a piccole dosi. I casi furono O'Perati con lo stesso metodo (a 'Volte ·s postando i ·due pettorali, altre ' uno). La maggior parte dei ciasi sono stati seguì ti da 3 a 5 anni, eccetto il 2,6 % che non furono ritrovati ed il 2,6 % morti dojpo l'operazione. Rimangono così 331 casi, 116 non irrélidiati e 215 irradi·ati. Tutti i casi furono controllati istologicamente e vengono esclusi gli adeno.m i, i ci·s tadenomi, la mastite cistica cronica. Di questi complessivamente sono viventi dopo 3 anni il 44,8 % dj non irradiati ed il 60 % di irra·diati e dopo 5 anni risip ettivamente il 35,3 % ed il 44,4 %. Raggruppando i casi secon1do la gravità si hanno i seguenti risultati tra non irradiati ed irradiati: nei casi senza meta$t-asi nè aderenza alla pelle o al pettorale .ì.n' tutti il 100 % di guarigione; nei oasi con metastasi 00. aderenze il 50 % e il 71 % di viventi idojpo 3 anni, il 40,2 % e il 56 % dopo 5 anni; n ei casi con forte infiltrazione dei muscoli della cute si ha il 24,1 % e il 36,1 % di viventi dopo 3 anni, il 13,7 % e il 16,1 % dopo 5 anni; nei casi con m.etasta.isi sopraclavicolare si ha il 25 ed il 27,2 % dO'PO 3 anni, 12,5 e 9,5 <lopo 5 anni. Così si vede che i risu.ltati sono ugu·a lmente buoni coi due tratta, menti nei casi senza metastasi; in quelli con metastasi ascellari ed infiltrazioni :r>iù o meno estese alla cute ed al pettorale i risultati sono migliori negli irradiati, mentre sono nulli i risultati de·f casi con metastasi SOIPI'acla'Viieolare.

Negli ascessi a localizzazione anteriore, si pratica una inci-sione lungo l'arcata costale, arriva1t· sul epritoneo parietale 6i scol1a questo per vt~ ottusa ·dal diaframma. Se con il sen1pliiee scollamento non si è arrivati sull'a.g.cesso, si possono1p raticare •delle punture esplorative con un ago comune o con la cannu.la curva iòi Clairmont. P er gli ai.scessi lSottofrenici a estrinsecazione post. si procede an1alogamente con la dif.ferenza: che ·q ui si derve resecare la XII costola e le inserzioni diaframmatiche all'altezza d ella XII ap-0!isi spinosa dorsale. · L'A. propone un·a modifiieazione >alla via di accesso .p ost., modificazione che serve a evitare la .sezione d·elle in·serzioni diafram,m atiche che può 1portare, in secon do tempo, alla formazione d f un'ernia •diafra1nmatica. E precisamente è stato osservato recentemente da Melnikoff che tra il setto costo ..diaframmatico e il diaframma, esiste u110 s pazio riem.p ito da cellulare lasso: lo spazio predi.aframmatico. Arrivati a questo spazio è facile di scollare il seno pleurico verso l'alto e, S81P8.rando le fibre del diarrramm·a secondo la di · rezjone co11 cui si inseriscono, cioè secondo la direzione 1deiliùa costolta., si ~uò arrirvare facilm ente nella cavità ascessuale. Ricerche numerose su ca-daveri e tre casi operati ·dall'A. hanno dimostrato eh.e il setto costodia.fr·ammatico non scen de mai al disotto della linea che 'corrisponde al limite osteo-cartilagineod&ll& s-12a. costola. In questa m:aniena si ottien eanche una via decline di drenaggi.o e quindi rapi·dità di guar1gione .e impossjbilità che ne resicl uino fisto·Je. I/intervento è stato eseguito così: aneste5ia Io-. cale nel territorio del VII-XII n . intercostale, incisione idi 20 cm. nello spazio intercostale corriR. }lRANCATI. spondente àlla sede dell'ascesso, resezione di dueco·stole (VII.II-IX o X-XI o XII) dal limite osteo-.cartilagino p er un jpalmo prossima1mente. PreparaASCESSI ADDOMINAL1. zione per via ottusa dello spazio prediaframmaOsservazioni alla diagnosi e alla terapia tico scollando il seno e divaricandolo veroo l'alto: I vasi intercostali vengono legati. Messo allo scoJ degli ascessi sotto frenici. perto il -diaframma punture esplorative e susse(GRAF. Brun's Beitrèige z. Klin. Chir., vol 138, guente incisione del diaframm·a secondo la di.re1pag. 483, 199.J>). zione dei fasci muscolari. L'A. si occupa degli ascessi iSottofrenici a 1oca ·E ·c onsigliabile di lasciare una piccol1a 1parte diUzoo.zione esa.ttamente sotto-diaframmatica. La esso aderente alla porzione cartilaginea della via ·di accesso a qu est'ascessi è comunemente la ·costola per imJpedire la necrosi della cartilagine_ VALDONI. \ria transpleurod.ia.frammatiic a, m entre, sec. l' A. sarebbe da preferirsi quella recentemente ipTO· 'Posta •d a Clairmont e Nathev. E precisamente il Gli ascessi della milza. metodo indicato da questi AA. ·s i basa sulla pocl(TAPIE. Journal médical français, n. 7, 1926). sibilità di scollare !acilmente il peritoneo d1alla Gl.i ascesst delJ.a milza nOIJl sooo molto conofaccia inf. ,del ·diaframma, non oc-corre quindi sciuti se si oonsildieri il n·umero deti. laJVOO'i fattt aprire il cavo ,p leurico il che è importante nei sulJ'argomento. Fin dall.a più remota antichità casi a pleura libera. •

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SEZIONE PRATICA

Ipp ocrate pensò alla 1p ossib,i lità di guarirli ma non è che alla fine d·el seco·lo XIX ch,e peir mer ito specialmente di Broussais que~to capitolo della patolo1gi.a entra veramente in un periodo fecondo. Segutrono molteplici ricencihe di numerosi autori e tra qiu este sono da ricordare specialmente le tesi di Estrade (1911-12), i lavori di Ler1ormant e Senèqu·e (1923), ·di lVIorel D ' Ambrin e Tapi1e (1926) sugli aisrcessi dellla milza d 'or~ gine tifosa. Pr~nd e.ndo in ·esan1e tutte l e ricer che fatte in praposito l'A. compie uno stu.dio sistematico dell'argomento, iniziando le sue ricerche dall'eziologia. L'asceE=so ·della milzia per lo più è raro , si può osser\·are in tutte le età e sembra sia più frequente n ell'uomo che nella donna. Tale aff ez.ion e pruò ripetere Otl"i.g ine traumaJtica, può essere consecurtiva aid un p!I'ocesso suppiurati vo ,pirossimo, ad una infezio,n e iniziaù.rri.ente localizzata (paterecicio, favo, otit.e, osteoiperiostite, ustioni eoc.) 01p1p1t.1rre ~1uò comrplicare una malattia infettiva (dissenteria aimebica, tifo, endocardite maligna, influenza, infezione puenperale, appen·diicti.te) . Per qu,ello che si riferisce alla p<lJtO· genesi rp:rescindendo (}agli ascessi di <>rigine traumatica e da qiuelli secon·d ari alla suippurazione di un organo vicino, tale lesione per lo più ripete un'origine ematica. Che può verificarsi per du·e vie: p·e r 1a vena porta e p1er l'arteria sple nica. I.'infezione pr.1' ·l a vena porta n on iè frequente: per lo più avviene · n ella dissenteria e nell'~pencìicite 1nentre l'infezione iper via arteriosu si ha con maggiore frequ enza per ~o più ncJl' endocardite maligna, n ella feb,b re tifoild1e e neJ tifo ricoTrente. Il germe determinan1Ae l'ascesso p•er lo più ·è l·o stesso che determ:imia la malattia primitiva. · ·· Per quello che si riferisce all'1anat-0mia 1paJtoJo.g ica 1de1'1a lesione si nota che là milza si presenta aun1entata di volume, liscia ·o irregolare çon colorito variabile. Sulla .superficie si notano alle volte delle maèchie violéllCee o giallastre che corri51pondono 1ad mfarti anttchi o recenti. La CélJP•Slllla ftbrooa è ispessita, alle volte ·p uò trovarsi rotta e allora aversi un versamento di pus nella zo·n a p1erisplenica. Le aJderenz.e possono mancare quando la raccolta occupa il centro d·eìl1' organo, al contvario gli asciessi del .p olo su'Periore assumono .aJderenze jprecoiei con il diaframma. L'ascesso raramente è localizzato al livello d·el bo·r do anterior·e o de~ po1lo inferiore. Infine la milza può essere invaSla ·t otalmente. daJla sup. . . pu·r azione ·.e trasformarsi i n runa 1ga'ossa spugna pmt1lenta Jà: cui sup1erficie raJderisoe agli · organ1 viicini. Il numero d egli ascessi è ivairiab.ile. L'~;e:tt·0 'd el 1pus è di f!eifente a 15eiconda delJ.la natur.a ,deH'infeZlione. 111 suo odore puire presenta 1

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varianti non pochi, infatti è inodoro negli ascessi da bacillo di Eberth, mentre è nauseabondo neg:i jnfarti gang;renos~. Non è difficile trovare in mezzo al pus ·dei frammenti di milza più o meno al, terati. Questi aoce,s s.i s·e questrati coirne li C·h ia.m a l{ uttner possono trovarsi anche n el fegato, nel ren e, nel pancreas. L'asciesso spesso è limitato da una vera membrana pio·g enica. Dal pru'Ilto di vista istologico si n ota iperp lasia del reticolo, j.peremia, fo colai emorragjief. La sintomatolo.gia alle volte è imprecisa, l'inizio è non freqiuen.temente brusco. Nella febbre tifoid e l'attenzione gieneralmente -è attirata verso l'ipocondrio sinistTo 1dal fatto Clh·e fenomeni dolorosi aooo1m p a1grnano l'andrurnen.to febb·r ile. Nel periodo di stato il qu.rudro clinico è differente a secoI1da <iella sed e dell'ascieSJso. Gli ascie ssi del polo superiore presentano sintomi to.racdci, mentre quando l'ascesso è localizzato in altra sede si 11·a per Jo !P iù µna s·inldrom·e aid1dominale. Ne11'ascesso aid ·evoluzione tora:cica che è quello che si risir,ontra p1er lo p,i ù n ella fe.b bre tifoide si not1ano tre sintomi principali: doloTi, smtomi psen d o-pileuri,ci, fenomeni .g enerali, m enbre negli asocssi a evoluzione .addominale si ha dolore, ~plenome.galia, raramente circolo collaterale, edema della parete, fluttuazione rprofonda. Si • nota , inoltre, alterazio11e 1delJa facies, vomito, singhiozzo. Qu·esti a;scessi se non vengono trattati ap·p ortunamoote ed in tempo danno luogo a complicazn-O!Ili addominaJi. Si può no·t are aper· tura spontanea alla parete, apertura nella oavità B.Jddominale, apertura nell'intestino·, nello storr1aco, nel rene, nell'uTetra ecc. P er quello che si · riferisce a:lla diagnosi è o1pportuno in tuttJ:i i casi di infezione general e pensarvi e praticare tutte le ricerche opportune, un grande vai.ntaggio si può avere con· l'e,s ame . d el sangtU'e · specde con la ricerca della · 1eu•cocitosi. L'ascesso ad evoluzione ad,dominale non ,d ovrà confondersi CO!Il un flemmone della pareie1c'11e è ·rno1lto più super.ficial,e nè con un flemm,o·n e periferico che si aiccomrp;agna · d do.l or e e a edema e11a regione lombarie. L'ascesso s1p1lenic·o p.u ò oa1d1 ,cup1a re anche la regione lombare e allora è factle ,confonderlo con la pid-n·e!rosi. N·el dubbio si ricorrerà aà ·cateterismo ureteraile. ·L 'asc·esso a·eilobo sinistro del re.gato è anche un·a causa di erroire. Con l'esame radio1lo1gico 'P0 1a'à farsi una diagnosi esatta poich.è lo ston1aco viene spostaJto in senso contrario a seconda che l·a raccolta aip-· p artiene al fegato o alla milz a. Staibilito che J:a J,esione è a caiflioo 1della milzlél: occorre fare Ta 1dia.gnosi •diff,erenz1iale con alcune splenomega.Jie doloiTose e . ci0è con La . grossa' milza tubeTcoiare, ' . . ,co1n il ~ala-.azar, e.cm l1a cisti di echino.~a~oo . &.U.11)- . · purata, con le leucemie. Ci serviremo, quindi, 1

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del criterio de[1a croni.ci tà idi queste affuzioni e dell' esame del siailtgu·e. .N.egli a;S·Cessi ad eivo1uzione tOT·a cica •C-Onsild·err-ato che tale affezione pll'eis.enta dei sintomi simili con l a pleurite p·u rulenta si ricoir rerà all'esame radioscopico ·che ci mostrerà l'18Js.cenzdone dell'eim~dia~ framn1.a . SJ ricotl'rerà · alla puntura esploratrice soltanto nei momento dell'oiperazione. La prognosi è catt.i va qruando i:l pTo«esso morboso è alb1b an1do:dato a sè .steis·so, poiC'hè la gu.arigione, spontrunea è p·ossibile, m·a J'ariss·i ma. L'intervento, inviecie, ha migliorato molitis·s imo il · pro1gn.ostico po·i.Chè la mortalità è stata molto b•a ssa, 2.3 guariti su 27 operati. Per quello che si ri.feris ce alla cura E=i prati·ca la sp1lenoto·m oa e la .spJenectom'ia: 1a rprima convie1D.e .alla maggior ip1axte dei òasi e la rac·colta srurà aig·g redi·t a a se·conJd,a dei1:1'a s ed·e. Gli a;s·c·e,s si del polo SSUiP•erioir·e cihe sono i 1più freqiu·enti sa;ranno ii!lJcisi pe'I'· la vi a tr.ansitoT-aioo-diaf ramma ti.ca. L 'i.ntexv.ento sarà pr·a ti.ooto· in aneste&i1a lo·c ale, m~tten·do il paziente in IP'o.siz.tone semis-eièLuita. In e.a.so dd. aisic1essi multipli .e ch·e il drenaggio non fUinzioni ,pe.rfiettamente 1dofVirà ri.coll'II'ersi aJlJa sp lene·cton1ia, ohie ra-pipTes1ent1a un inteirvento molto 1più gràve e ·dh1e ~ ris·ervaio ai c:aisi !Ì[l crul la milza 11b1era da a;d.erenze, è ·1a sE:1a,e · d'i aisicessi ' . 1 m1ultiipli o di una .gro1sisa ·MC co1ta -cem.tirale, che abbia qua~i 1distrutto il parenc~ima dell'organo. 1

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T. LAURENTI. '

CENNI BIBLIOORAFICI. (1) ..

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e G. ANCONA. L'asma bronchiale. Un Tip. T·a:rine.se. L. 18. :L·e conc'ezioni etiopatogençtiche sull'asma bronc·h iale hanno, in questi ultimi anni, mutato la fig11ra del m,a:liato ag'Ji · oochi del clinico e del terap16ta. .N ell'analisi ·d el soggetto asmatico si sono innestate ed hanno 1preso posto preponderante le concezioni· immunitarie allergiche e an.afil:attich·e; nella tera;pia la difesa contro le so, stanze asmogene, i tentativi di desensi bilizzazione , le vaccin1azioni. Nella m·ente di qualche autoTe asma ed anaJfilassi si sono fusi in un uni co prob1ema, e, limitato cosi il .campo, tutto . un passat.o di osservazione clinica, di elabo·r ate teori1e e di studi minuti su compliooti meccanismi di produzjone è diventato un museo di ferraveochi, cfhe non giova più allo stu·dioso e a·l me·dico moderno, ma sol0 allo storico. Frugoni e Ancona non iappartengono a questa FRUGONI

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di si desidera 1a recensione. •

~ui

modernissima schi·era di stu·diosi nel campo dell'asma. E:=;si son-0 per l'asma' anafilattico ' essi ere. dono che jn quei casi in cui si nega l'asma anafiJ attico « bisogna ·dimostrare che non si1a ·d i natura anafilattico »; ~ loro ' stu·di, sia quelli deì Frl1gon.i (1che hanno p·o rtato all' angomento dati esatti con sperimentazione acuta e precisa), si·a quelli di ..\ncona (che hanno aggiunto fatti inte . ressanti nel probleffila dell'estensione dell'af:ma) una larga esipierienza clinica, che gli AA. hanno • potuto a;oquistare in questo campo con lo studio .di num·erosissimi casi di proposito ricerc·a ti e scan·dagliati, Li conducono ad accettare e a sostenere .a ragion veduta le moderne teorie. Ma nel.. l'a.ccettare la causa e il meccanismo anafilattico nel determinismo dell'asma, Frugoni affr0nta tutto il pro1blema gran·de della malattia e ri1fugge ·dall'impioc·o1tm·ento del problema, lo ·a ffronta nei vasti confini segnati dalla storia e dalle conqui, ste che avevano preceduto la teoria ianafilattioa. L'.A. ritiene che i fattori ereditari, diatesici, ner~ vosi, .aisendocrini, se non sono tutto l'asma, come in passato si è ritenuto, sono rperò tutti\ elementi . utili ed in·dispens·aibili a ;Completare la teo,r ta umorale. Con misura e con equilibrio gli A.A. assegnan.o 1a ciascun elemento un posto ben definito e .circospritto nella formazione del grande qua·d ro morboso. Questo studio di conciliazione non • p·oteva esser.e compiuto -c'h·e da uno studiosa che racchiu1desse in sè le qualità del clini-co e quelle ·del ri-c ercatore di lalboratorio, 1da uno studioso che -s apesse dare il peso che meritano alle prove indi·s cutibili 1della rtcerc·a sperimentale, ma che non ignorasse la portatia. d-ei fatti clinici, p·u nto ·di partenza e ·di arrivo dii ogni esjperimento sull'uomo. Gli AA. hanno svolt-0 il caipitolo con rapidità e con sicurezza. La ,p iecola mole del libro sacrifica il lusso letterario ma nessuno dei fatti fondamentali ed esaurienti. Storia, descrizione clinioa, an·a tom] a 1j)atologi.ca, etiologia, patogenesi, diagnosi, . cura, progn9si sono capitoli legati ·e serrati, che si comrpletano nello scopo ·d i dare una nozione chiara ed es·a tta di un iargomento se non difficile a co•m prendere, legato ai crupitoli dilfificili dell'immunità e 1delle reazioni umorali. E·d è bene che un libro riassuntivo da parte di .d ue competenti·s si.m i richiami l'attenzione dei nostri medi.ci ed inviti a studiare i mal'à.ti di. asma. con visione e con mezzi mod-eTni. ·N on tutto .è de·f initivo e risoluto: ma se·n za ·dtl'bbio gli AA. portano un organico contributo di sintesi critica che riuscirà di grande utilità ai n-ostri medi-ci: e la· fortunia n-eri mancherà al volumetto ri~co , <U esperienza e di sapere. 1

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T. PONTANO. •


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SEZIONE PRATICA

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NO?.l Veau Trai té de Pathologie interne, publié sous la direction de G. ENRÌQUEZ, A. LAFFITrE, CH. LAUBRY, CL. VINCENT. G. Doin éd. Paris, 1926, vol. 12.

Ancora un nuovo trattato di patologiia interna in Francia. :)uesto primo volume tratta delle malattie infettive e delle ma·l attie del tubo digestivo. Sono annunziati il secondo, il terz-0 e il quarto riSlJ)ettivamente sulle malattie dei r eni e glandule a secrezi one interna, e malattie della nutrizione, ~ul cuore e viasi e sui bronchi e polmone, sul sistema nervoso. 1.e malattie infettiive oocupano 1p iù della m età di questo primo volume e la materia è divisa tra Enrìqnez, Gutmann, Weil, Ca:rrié. .Le malattie del tubo d igestivo sono trattate 1da Gutmann, Durand, Enriquez. I meriti e le caratteristiche printcipali sono la modernità e la brevità, n on disgiunte ad una lucida chiarezza, tutta francese. :B un libro con· sigli1abile a medici e a studenti. Il testo è corredato da illustrazioni molto d imostrative ; nella selezione del] e teorie e delle concezioni moderne devesi notare una grande felicità da parte dei compilatori. L'edizione su carta di lusso, molto .accurata. T. PONTANO.

tare ; ma le esperienze in tal campo devono avere il controllo di molte scuole e di molti esperimen-. tatori, pri.ma che si aggiungano -contributi clinici e statistiche di igienisti. Per ora a noi sembflano affrettati gli entusiasmi, sebbene la lettura del libro desti un inte:resse suggestivo. T. PONTANO.

MEDICINA SOCIALE.

I

A.

BESREDKA .

Immunisation

locale. Masson

éd.:

Paris. F·r. 20. ·Bes-redka ha riunito in .qu,esto volumetto fatti e 'teorie sulla immunità locale; il libro tratta del1a ·p arte sperimentale, della interpretazione, delle .conseg11enze terapeutiche. Le concezioni di Besredka, se pur nelle fon damenta non sono una novità, con le conclusioni portano la rivoluzione nelle idee immunitarie attuali : a determinati t essuti, nei •rigua~di di determinati germi, spetta, secon1do 1 A., una opera '5jJ)ecifioa non solo di r ecettività ID·a an.che di di1esa. Il carbonchio in·! atti non infetta l'animale .che per la .cute les·a, il bac. tifico non infetta l'uomo -che attraverso l'intestino da qualunque via penetrino i germi; in sostanza ogni virus ha la sua ~ellula, ogni cell11la la sua im.m unità, l'immunità è cioè il prodotto di questi privilegiati 1ess11ti nella p·r oduzione dei 1fenomeni immunitari. Que5ti i punti nodali di tutte le esperienze di Besredka e della sua scu·ola. Sulla guida di esse 1.a 1p natica terapeutic·a e profilattica già vanta suc,cessi.• B bene che ogni studioo-0 conosca nel fondo la teoria e le esperienze di Besredka, che le conosca '60prat11tto e prima di tutto per controllarne la ~attezza, prima di •r endere confuso il caipitolo~ <00n la prati.ca sull'uomo o di esaltarne il valore ~n dati statistici di dubbio valore. I nostri con· ee'ttl immunitari· ~o mutare Q dbTranno mu· 1

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lpertension~,

albuminu1·ia e glicosuria ed assicurazioni sulla vita.

(L OVELL GULLAND. British MediCal lournal,

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braio 1927). Il co1npito del medico nella pratica ordinaria e nel le visite p er l'assicurazion·e sulla vita è af- . fatto differente. Nel primo caiso egli può utiliz· zare elementi che mancano o •di cui non si può ten er nessunr conto quando deve accertare le con· dizioni ·di • un individuo, che si presume abbia tutto l'interesse a nascondere i dati di fatto che potrebbero fargli rifiutare la chiesta .assiieurazione. Il medico assicuratore non è aiutato, eventualmente ,può essere deviato, ·dai dati anamnestici, dai sintomi subiettivi, che il più ·delle volte <30no .più che sufficienti ad indirizzia.re il pratico ad un esatto giu•dizio diagnostico. Egli deve contare ·sopratutto sull'esame obiettivo, su :quelle prove che rvalgono a documentare lo stato di salute •dell'assi curando. Al riguardo gli ·e sami più comunemente in uso sono quelli indirizzati alla d eterminazione .della .p ressione vasale ed allia ricer ca ·dell'albumina e 1dello zucchero nell'urina.. ·Le compagnie ;di assicur.azione jprescrivono in genere che la pressione vasale deve essere 'misurata in tutti g li esaminandi che abbiano superata l'età di 50 anni ed in quei casi nei quali si abbia il sospetto che essa sia anormale. Un1a utile in dic·azior1e al ri'g uardo ipuò essere data d.a1l'·e same del rpolso e dall'ascoltazione del cuore. Ogni variazione della tensione art~riosa apprez. zabile ieon la mano e ogni modificazione dei toni cardi1aci devono in durre il medico a determinare la ipressione arteriosa. Devesi comunque tener ;presente che la pressione arteriosa ha sensibili oscillazioni nei vari indivi·d ui ed anche nello stesso indivi·duo in rap1port.o alle ore ·del.... giorno ed a ciroostanze varie (la·voro, ipasti, eoc.). Queste differenze in·d ivi duali e circostanziali 1p ossono far ·Si c-he indi'Vidui giovani presentino una pressione alta e viceversa.. In genere però è certo che Ja pressione vasale aum enta con l'età. Si è cercato di fissare delle regole indicatrici della tensione nelle varie età, ma si tratta idi regole che ·h anno solo un valore di approssimazione. Si è c06l !ormata 'lµla ·ta· 1

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bella nella quale la 1p ression-e corrispondente a:d ogni età è indicata nella cifra ·d i 120 più. la metà _ degli anni del soggetto. Ma •alcuni autori, come Gulland, ritengono che si sia più vicino al vero p·a rten·do ·da 100 anzichè da 120. Sono ben note le cause d'ipertensione:• le aff ezioni arteriose e renal i, l'obesità, J'agitazione, l 'insonnia, il lavoro fisico e mentale recente e· ~ro111n.gato ten.dono a,d .aumentiare la pressione sanguigna. Ma nel caso di visite aissicurative deivesi tener conto di un fattore attuai e di pertur·b azjone della tensione : lo stato di eccitamento n el qµale trov·a si il soggetto. Ricerche sistematiche hanno ·dimostrato che in tali condizio11i ia pressione vasale aument1a generalmente di 10-20-30 ed anc·h e 1più mm. Il fatto si verifica anche in · individui penfettamente sani, n1a è più frequente ed accentuato nei ne·rvosi. Pertanto qt1arr.d o l'esame degli altri organi e sistemi non dia ragione de11'ipertensione riscont-rata conviene ripetere l'es~me in condizioni ·della maggiore tranquillità . A1d t1n nuorvo esame, is pecie quando il medico ab bia avuto cur·a ·di 1calmare e rassicurare !'assicurando, spèsso ·s i trova· una sensibile riduzione della tenBione vasale. Comunque le s1>atistic·h e provano iehe, anche all'infuori ,di ognf altra lesione organica o funzionale, Ja durata media ·della vita si abbassa a misura che si ele:va la J • pressione sanguigna. 1

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Come si è ·detto, l'albuminuria può a.versi anchese11z1a alcuna lesione renale, e se ne ha una prova llella così detta albuminuria ortostatica degli adolescenti. Nei ·casi del genere e quando la somma assicurata sia molto aJta, si consiglia ·c ompletare l' esame della funzionalità renale con la determinazione della concentrazione dell'urea ' col dosaggio -dell'urea nel ~angue, con la pro·via ·d ella fenol-sulfon-ftaleina. Ma conviene tener pre· sent,e che nei soggetti molto giovani, e son quelli per i quali capita di 1POrre il quesito, queste prove po&sono dare risultati normali anche in presenza. ,di una nefrite. Tuttavia negli adolescenti la quar1tità di albumina nell'.urina è senza importanza. .S i tratta di un disordine transitorio e gli indivi·dui che ne hanno soifferto spesso godono nellq. giovinezza e nella maturità una perfetta salute ·e vivono lungamente. Le visite assicurative h.anno avuto il vantaggio· ·di C:lVvertire tem1p estivamente i sofferenti ·d i glicosuria del Joro disturbo. Molti so·f frono · il diabete e non ne hanno cons~pevoJezza fino all,e:sa.me . ·delle urine praticato in occasione di un'assi-· cu:nazione sulla vita. Per la ·ricerca ed il dosaggio dello zucchero nell ,urina il metodo più con~eni ente rimane sempre quello ·di Fehling. Per· gli scopi della medicina assicurativa è ozioso indagare la causa ·d ella glicosuria. Anche se que:sta non è· legata ad un ivero e proprio diabetecostit.uisce sempre l'jn.d ice di un disordine meta· bolico che può avere altre ri1pe:r:c11ssioni sullo.s tato di salute, aniehe s-enzia tener .conto ·delle le-· sioni in·d otte nei reni •dal ,p assa·g gio più o meno· ' continuo d1 zucchero. \ DR. 1

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ben noto che l'albumina è presente nell'urina. e.nche con reni normali, e che [)Uò mancare in ruo~ti . casi ·di lesioni anche gravi dei reni. Com~1~q-q~ l'a1buminuri-a è sem'Pre l'indice d'una , non perfetta funzionalità dell'apparato uropoie · tico. ·Ma i:r. ogni .caso conviene sempre aocertar·si ché si tratti effettivamente .d i albumina. I reattivt adoperati sono molti, ma il più consigliabiJe è l'~ctdo nitrico, che iPUr essendo abbastanza senf:ibile non 10 è troippo. In caso dubbio può usarsi l'acido ,. salicil-sulfonico in soluzione concentrata. SEZIONE CHI'RURGICA l ..a pr~va calori.ca. può ingene~are errori: in ogni. diretta dal' prof. ROBERTO AL ESSANDRI caso bisogna farla seguire da1l'aggiunta di acido. aceticG, in piccola qu1antità e molto . diluito: altriIl fascicolo 8 (15 Agosto 1927) cpntiene : J mer1ti l'albumina coagulata si ridiscioglie. LAVORI ORICINALI: . . ' . . La. presenza dell'1albuminuria deve senz'altro i11ùurre all'esame microscopi·cp ·d ell'urina. · Tal- I . - R. BROGLIO: La pi-elografia in ,serie e la .piel0w. scopia . .nelle diverse.. affezioni .renali. ,~olta 1piccole trac·cie di ·a lbumina sono spiegabili II. - L. P ANSINI : La .g astrQJ>legia .acu~a ipoet-operacon la presenza di elementi non renali (sp~rma, toria. sangt.1e con cristalli di ossalati, ecc.). La pre- III. - P . . S.iNNAZZARI: Contributo .all'istogenesi deI 1i, va ricocele fleboli tico. s enza di cilindri. ialini, specialmente. epitelia . . . •qeve far sospettare una. l esione renale ed il giu- IV. - G. . ZAMPA: Osteite •l uetica_ ~; !ocolai multipli.. . . dizio sul ,caso ·deve essere ·d ifferito fino a .q-q·and,o J I .. PfiÉZZO DI CIASCUN; FASCI.COLO L:.. 6 '"W . . ' ' . '' a,lt:r:e . iprov.e ~on diano ·la sicu,rezza 4ell'in~eg.rità El'lllddetta votranno :r:i~ rI, .-·non .. , ,. ., .abòonati. alla . ,,. . . " Sezione '. . , "''> d ei . L'eni. Per il medico assi·curatore la coesistenza.. . ' . . ·' . '· . . . vèrlo iinvi'~ndo i l relativo inipO!I'"to, mediiante vaglia po- · <l:~l·l ~alb~inu~i.a. e .della. ç~lip.rdrQr~a è _..~ :ftl~me:n!o· sita:1~: a1 Sig:· :&Ulcfl ..POiZI~' Vìa Siétiiliia: 111, . ao(fmnoen'ilt11 s:uf~iç.i.ente p.er =·. at!~·e~~ar,e · ~'a~ox;~l~it~ 1d~ re~e.,! .1 . pere )>"Q"tfiiçitu~ weiWe~ · Su(l9'Ù.~&:10. dicibtto. · ROM~. '. ;; ~. ' .a.. .• ... .,. • "',. r . . .. .... ·· · J.,,:o,"' • ' ,.-· " '"·' ''7. ... :') ) "··· f f'<' ,. . '"r.'" • .I ! .. . •

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ACCADEMIE, StCIETA MlDICHE, CONGRESSI Società Medico-Chirurgica di Padova. 82-duta del 24 giugno 1927. Presidente: Prof. D uccEscm. .4.ppendiciti e appe1idicalgie . •

Co1J.E. - In seguito all'esame clinico e anatomopatologico in più che trecento appendicectomie 1'0. eonclude per 112sioni più o meno intense anche n el caso che non esistano a lter.azioni microscopiche apprezzabili. In qualche raro caso di appendici non nlterate ha riscontr ato l)resenz~ idi elminti e delle loro uova; in qualche altro ha. ooservato modificazioni della mucosa appendicolare dovute ad in~n1tfi ci~n­ za delle v.a lvole del Morgagni. Altrove ha visto lesioni circoscritte al mi~t\ nteriolo. Crede che anche in queste i nervi e le cellule nervose riJcontrate in gran copi.a nella appendice possa.no giustificare la sintomatologia dolorosa. Note d·i radiologia dell'appendice.

I/O. riassume dapprima 1a atoxia della radiologia dell'appendice, richiamando l'attenzionE" sopratutto sui lavori del Gii1GORIEFP, di MAx ConN, d el Bus?!, dello SPRIGGS e dell'ELLis. Afferma che la visibilità dell'.append=ce itormal.• f. straorù1nariamente f.requen te; e che osservarla è solo questione di tecnica e di ~ligente indagine. Illustra la t ecnica d a lui seguita: quella di Tari pasti opachi consecutivi. La pratica di svuotare l 'alvo con i purganti o con clisteri prima dell'indagine altera >Sf300·n'1o l'O. le oondizioni normali del colon, gli a8petti e i movimenti di questo e dell'.appendrce. Ritiene inutile di seguire lo svuotamento d ell'appendice poichè il tempo di svuotamento può essere desunto dal tempo di riempimento. Una appen'1ice iniettatasi precocemente in un soggetto non purgato e non t enuto a dieta è certo una ,a,ppendice che si è prontamente svu otata del precedente contenuto di feci non baritate. Il ritardato s vuotamlento ·d el contenuto opaco dell'appendice può esser e invece talvolta riferito .al p.asto · opaoo stesso, sia per la sti'Psi deti2rminata in molti soggetti sia p er la i)Ua visoosi tà o per lia sua consi.stenza. L'O. non crede possibile una classificazione delle alterazioni morfologiche dell'appendice a mmalata. Analizzando vari asp etti di .appendice ammalata n e definisce tuttavia alcuni car.atteri. Anzitutto l'O. ripa.t e la diap:nos i differenziale già da lui stabilita fr a calcoli feoali dell'ap pen dice e i no.rmali , spazi chiari che si pooso110 osservare fra scibal.a e scibala: n el primo caso la colonn.a opaoa è delimitata d a una linea concava, nel secondo da una linea convessa o retta. Crede chJa il vacu.olo d.a oalcolo fecale abbia importanza solo quando persiste nei diver si e.c:;.ami . Altro aspetto patologico d ell'appendice può essere quello del costanA. VESJ!IONANI . -

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SEZIONE PRATICA

tementJa rego~ are riempin1ento dell'estremo libero <l·ell'a.p pendice P.re.sso il quale la colonna a.ppare ~1fumata .

L a ridotta n1obilità dell'appendice ha pure grande valore, tutta via alcuni cas.i di appendice fissa, quando essa sopr atutto sia r ivolta in alto e medialmente, p os.c.:o ,n o e.ssere semplicemente riferiti .a p ::tr t iool.a.ri forn ie del m}.:so-appe.ndice. Una speciale irregolarità è data dall'asp etto m..arezzato della colonna opaca che ricorda quello del colon nella colit g. ]?ra i e.asi illu-str.a ti d all'O. ve ne sono alcuni che presentano una vera e propria c.otizzazione, appendice dilat ata, decisamente austrata e con filettatura dei bordi della colonna opaca e co.11 marezzatur a diffusa. Altri segni di .appendice patologica sono l'appendice cc atonioa » e l'~ppendic9 « i percinetica » . L' O. illustra .alcuni casi di appendice atonica, uno dei qua.li particola rmJente interessante perchè a$ociato alla sin'1rome raidiologic.a che 1'0. ha per primo illustrato, della dilatazione atonica ~gmentaria del tenue da mesenterite. Oper.ativamente in questo caso si riscontrò una placoa cicatrizi.aba .an che n el mesenteriolo della. append ice. L'O. ritiene che ~n quasi tutte queste forme a·t oniche dell'appendice si debba riferire l'atonia .n, looione dei ruarvi mesen terici e della innervazione intrap.arietale. Alla irritazione nervosa può d, altra pa.rte essere ri ferita la ipercin esi dell'ap'Pen'1ice già dlenunciata dallo SPRIGGs come segno di appendicite cronica e confermata da.Ile osservazioni dell'O. controllate .al tavolo operatorio. In qualche caso di sp.a.smo circoscritto dell'appendice oorris poS1a all'esame anatomico una. alterazione circoscritta della mucosa senza stenosi or b<Yainica del lume appendicolare. Qualche • importanza ha seoondo 1'0. an?he l'os.5ervaz1one di sipasmii cirooscritti cost.anti del cieco e del colon .ascendente speci,almente lo spasmo dello sfintere intercieoale del Busi e dello sfintere colico di Hirsch. La vaJutazion1e di tali fatti è tu ttavia an oor.a. .ard11.a ..3ssendo essi freq11enti in varie forme di colite. Anz.i secondo l'O. lo sfintere di Hirsch è s p esso a lung o contratto in cast <li .colioa .ascendente mobile, senza palesi segni· d.i c-o1it21. Il segno più impol'tante e pil..1 costa.n te di :appendicite cronica è il dolore .alla . pressione s.11~1~ a ppendice. E' frequente una modica ~olorab1~1ta allo spostament-0 del ba...~ in lato dell ~ppend1ce. In molti casi la localizzazione d el dolore è il solo segno patologico; in atri permette di prendere in oonsiderazione e successiva.mente controllare aJc une irreO'o]ari immagini iappendico·lari. RichiaE:> • • 1na ndosi alla straordinaria freqruenza della visibilità dell'aipp endice normale 1' 0 . conferma oon la sua casistioa che il mancato riempimento del1' appendice e il dolore alla pressione ne lla sua sede l'lalpipre&2ntano un segno fortemente favorevole alla diagnosi clinica di appendicite cronica. 1

L'O. cl1iede sa fu.r ono osservati • casi <;on sindrome radiologica negativa pur 001srendo sintomatologia clinica chi.ara. VEsPIGNANI. L ' O. risponde che seoondo sue FRUGONI.

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II. :tOLICLINICO

[ANNO

XXXIV,

FASC.

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. osservazioni è IJ!erò facile il contrario, clinicamente non si oospetta mentre ~adiologicamente La sindrome appendicolare è indubbia. DuccESCHI. L'O-. nota l'importanza rlclla comunicazione anche pe.rchè ~llustra la tisiologia. dell'appendice.

La prova dell'acido e dell'alcali nelle malattie renali· PAGANI-CEsA. - L'O. osserva: 1) che la p,r ova trasportata nell'infanzia con alcune lievi modificazioni da lui fatte, si pr~enta assai facile anc•he nei pioooli bambini; 2) che e.ssa può essiere usata per completamento di un diagnostjco renale poichè risponde molto diversamente a secondo che abbi.amo rlinanzi un nefritico o un nefrotico; 3) che essa ha un certo valorè anche pronostico -noichè n elle forme lievi di l€6ione renale la eliminazione dell'acido e. dell'.aloali si avvicina molto all'eliminazione di un rene normale. 0MIROLO. L'O. chiede se le prove possono -essere dannose ie se hanno del resto una vera importanza p.ratica . C1MINATA. - IiO. domanda se entra in azio.n e una fo,r mazione ammoniaoo1e la quale spiegherebbe la ragione :d ei fatti . PAG:\NI-CEsA. - L'O. risponde che non vi sono pericoli, che con tali prove poi si facilita una ·diagnosi differenziale tra lesione tubulare e le.sione glomerulare. Se esiste una formazione ammoniacale . non pt1ò pronunciarsi essendo i·l suo un :aem'p lice lavoro di controllo.

La reazion.e di Nobel ed il Ph nei liiquidi cefalo-rach~diani n•JT·mali e patologici.

G.

HALFER. -

L'O.

aff~rrna:

1) normalmente i_l liq11ido cefalo rach~diano ha ·un « ph » che oocilla dai 7,9 a 8,20; 2) nella meningite cerebro-spina1e epidemioa

·e nella purulenta jl te ph » si sposta versò il punto neutro; 3) nella meningite tubercolare lo spostamento ·verso il punto ne·u tro è molto leggero, però sempre dimostra.b ile; 4) alcune volte anche meningismi d.ati da va-rie malattie possono ca;mbia.re il « ph n del liquor -spostandolo verso il punto neutro. Prof FRANOEsco PANCRAZIO.

frenico e delle vie accessorie di innervazione del diaframma. Gli risulta che nella maggioranza dei casi le vie accessorie di innervazione raggiungono il tronco principale all'ingresso del torace a livello dell '.articolaziohe sterno-clavicolare ma che in qualche caso l'unione si fa anche al di sotto dell'ilo polmonare. oome già .avevano oonstatato Ruchmann, Goetze ed altri. Le vie aocessorie che originano ·n ella grande maggioranza diei casi o direttamente · dal plesoo br.achi,a le o dal nervo su cela vio sono f ~ilmente identificabili sul margine esterno dello scaleno anteriore nel suo terzo inferiore. Gli risulta inoltre che in quei casi nei quali esiste aderenza <lella pleura mediastinica, l'interruzione del Il· frenico collo .strappamento avviene generalmente a livello dell'ilo polmonare. In base a queste constatazioni crede necessari-O associare alla frenicorexi semplice . (W. FelixM oro ne) I.a ricerca sistematica dei irami accessori per ottenere sicuramente la para.lisi completa dell' emidiafr.amma.

I ndicazimi è rtisultati della frenicectomia . nella cura della tubercolosi polmonare. Prof. i\.. DA GRADI. Riferisce au 8 casi ·operati venendo alla conclusione: 1) Che la frenicectomia è senz'altro da preferirsi alla semplice frenicotomia. 2) Che la frenicectomia è consigliabile e dcr verosa in tutti quei èasi nei quali, seoondo le norme , dettate dal Forlanini, è indicata la cura ' pneumotor.acioa; ma nei quali, per ragioni di tecnica, tale cura non è attu.a bile o deve essere abbandonata (escludenrdo quindi le forme iniziali e leggiere). 3) Ohe il taglio del frenico serve ottimamen .. te oontro le emottisi. 4) Che con la frenicecto~ia e 1a pa,ralisi consecutiva permanente del diaframm.a !interessato, il volume del polmone cor1·ispettivo è no~evolmente ridotto non solo nel periodo di riposo, ma anche durante la. fa.se inspiratoria, per l'aspirazione ed ascesa del diaframma paralizzato nel cavo tora•

CIOO.

Prof. G. MASINI. Di alcwne complicazioni endocraniche dell'of:tite media purv,lenta. Sedt1ta del 25 febbraio 1927. Presie'.de il prof. I. Cuvio, ,Presidente. '

I

R. Accademia Medica di Genova. Seduta del 18 febbraio 1927. Presiede il p.i·of. I. CL1v10, presidenw.

Frtnicorexi o f renicoto1nia alla Goetze nel trattamento chirurgico della tubercolosi polmonare? Dott. G. RonI. - L'O. riferisce di aver praticato dieci frenico-exeresi per tubercolosi polmon,a.):e. Si è preoccupato di ottenere la paralisi c.ompleta e per1nanente dell 'emidiaframma e pertanto ha espletato ricerche bibliografiche .ed anatomiche nel cadavere sul comportamento del n.

Herpes zoster e varicella. Dott. A. RAD.A'ELLI. L'O. ha avuto modo di o..~ervare, in un uomo di 72 .anni, un herpes zoster del plesso cervicale superficiale di destra accompa·gnato da una eruzione vescicolOISia, generalizzata, a ves-0ico]e erpetiche sparse sul tronco, clinicamente silillli ad elementi di varicella. Istologicamente si dimostrano numerose cellule degenerazione. del malpighiano in , . . Ricorda come nella letteratura si trovino casi simili che vanno sotto il nome e< zoster con vescicole aberranti ,, o di e< zoster generalizzato ».


1..\NNO XXXIV, FASC. 36)

SEZIONE PRATICA

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Tratteggia il quadro dello zoster generalizzato, ferisce alcune esperienze personali che dimostra.seguendo i numerosi casi pubblicasi sotto questo no l'importanza della nozione dell'orientamento nome. Ricorda infine i fatti clinici, epidemiolodell' osteo-sintesi rispetto alla posizione degli eletgici, sperimentali, immunitari che .sembrano av- . trodi. valorare l' potesi della origine unitaria dell'herRichiama l'attenzione sulla possibilità di propes zoster e della varicella. L'O. crede di poter durre coagu]azioni profonde senza .avere lesioni interpretare il suo oaso come una concomitanza di cutanee. qu~te due ultime malattie.

Gontrib1i,t u alla conoscenza dei neoplasmi nei diverticoli vescicali.

Interpretazione del pielogramma. Dott. F. GIONGO. - L'O. sopra la soorta di numerosi disegni ricalcati da immagini radiografiche dei più vari pie logrammi, dà norme pratiche per la lettura d essi.

L'azione della luce sui f ermentli.

Dott. G. RADAELI. -

L'O. ha potuto dimostra.re ii n:cora una volt:i che i raggi ultravioletti di.struggano 1' amilasi sa.liv are; ciò si ha sia allo stato di seoohezza che di soluzione del fermento , come anche in soluzioni gelate dello stesso. Anche il fermento fissato sull'amido crudo risente l' azione di questi raggi. J./(). non ha .riscontrato almeno nelle condizioni delle s ue esperienze, una azione nociva della luce solare. I raggi ultravioletti hanno una forte azione noci va anche s u di un lab vegetale estratto da lle infiorescenze del Cinara Cardunculus.

Ricerche sopra il conipnrfamento dell'amiilasi in prese nza di amido crudo. Dott. G. RADAEIJ. - Sappiamo dalle esperienze <li L Ambard che l'amido crudo è capace di fissare l'amilasi animale oontenuta in un liquido con cui venga agitato. Se la quantità di .amilasi è piccola il fermento viene fissato integralmente. Il fermento nuò essere allontanato dall'amido crudo con salda oppure con glicogeno ma non con altre sostanze. I risultati dell' Ambard vengono oontradetti da altri autori i quali non hanno mai risoontrato una fi ssazione completa del fermento. L ' O. oonferm1a i :risultati idell' Amba.rd anche per soluzioni di fermento assai più conoentrate di quelle usate da quest-0 A. Aggiun·ge inoltre che egli ha notato che i sali (KCl, KNO 3 ) sono capaci <li asportare una piccola quantità del fermento legato all'amido crudo, ciò che spiega la nooessità della presenza di elettroliti Galiui nella defissazione della amilasi dell'amido crudo oon sal'd a o con glicogeno. L'O. ritiene che non debba ~ere rigettato il metodo proposto dall' Ambard per il dosaggio dell'amilasi in liquidi che ne oontengono in picoola quantità /sangue_, urine).

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Seduta dell'll marzo 1927. -Presie<le il p·r of. I . Cuvro, presidente .

La diatermia in rapporto alle osteo-sintesi metalliche. Dott. UBALDO VALLEBONA. - L'O. espone i risultati 'di applicazioni di correnti diatermiche su regioni contenenti osteo-sintesi metalliche, e ri-

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Dott. VITTORIO RAFFO. L'O. oomunica una osservazione personale di cancro sviluppatosi in diverticolo vescicale congenito, riepilogando i pochi casi simili esistt nt1 nella letteratura.

Sul valore della prova del salicilato quale rivelatrice dell'insufficenza epatica globale. Dott. GiuslEPPE MAZZACUVA. L'O. ha eseguito su 94 pazienti degenti presso la Clinica Chiru.rg ica di Genova la prova di R.-Och e Schiff p er svelare l' insufficenza epatica globale iniziale. Dai risultati ot~nuti dal confronto coi dati forniti da altri metodi di esplorazione funzionale della cellula epatica conclu·d e che la prova ha scarso valore clinico.

La valvola · termoionica colla griglia nella pravica radiologica. Prof. VITTORIO MARAGLIANO. - L 'O. ·dopo aver &numerato i vantaggi ed i difetti dei selettori meccanici propone l'uso della valvola termojonica colla griglia (triodo) allo scopo di selezionare non solo l 'onda utile, ma I.a cresta di questa onda. A tale scopo egli propone di caricare con dispositivo apposito la grigli.a in modo che essa sia positiva in corrispondenza della cresta dell'onda e negativa alla base. Con tale accorgimento si ottiene l'effetto di utilizz.are solamente nell'ampolla Rontgen la cresta dell'onda, eliminandone la base a minor potenzia.le.

Seduta del 25 marzo 1927. Presiede il p·r of. I. CLIVIO, presidente.

Un,a, modificazione della reazione di SchJick. La 'r eazione di Koplik. Prof. A. GrsMONDI, Dott. L. CONSIGLIO e Dott. E. OLIVELLI. - Nel reparto pediatrioo degli ospedali ci vili di Genova-Sampierdarena gli 00. hanno proceduto ad uno st11dio comp.a rativo della reazione classica di Schick con quella semplificazione proposta da Koplik fin dal 1918, e di cui finora nessuno si era mai occupato. In 79 b.arubi ni furono praticate le due reazioni contemporaneamente. I risultati sono stati i seguenti . Le due reazioni concordarono 75 volte su 79; ossi.a si ebbero 44 volt€ entrambe negative, e 31 volta tutte e due positive . Nei quattro casi in

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IL POLICLINICO

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cui vi fu discordanza tre volte si ebbe Koplik positiva e Schick negativa; una sola volta la Koplik fu negativa .e la Schick invece positiva. Gli 00. ritengono che La Koplick sia più sensibile della Schick; la lettura ne è più facile; e oon1e lo mostrano i tre casi di Koplick positiva con Schick negativ.a è capaoo di rivelare casi dubbi, ove il contenuto ·di .antitossina nel sangue arriY.a appena al limite dell'immunità. Essi spiegano l' unico ca.so di Koplick negativa con Schick positiva come un eventuale errore di tecnica, trattandosi di uno dei primi , ca.si studiati. La modificazione di Koplick ha anche il vantaggio di dispensare ·d alle diluizioni di tossina, diluizioni che devono sempre essere fatte estemporaneamente per la grande labilità che mostra la tossina diluita, tanto che già entro 24 ore può perdere il suo potere tossico.

cui mancano ulteriori dati,), e 6 pe1· la sifilide di cui 5' con conferma clinica. A..ccenna inoltre alle osservazioni condotte dal dott. BALBI nella Clinica Dermo~ifilopatica di P.adov.a per la diagnosi biologica nelle neoplasie cutanee su 25 ca.si di forme epiteliomatose vere della cute e su 9 con malattie precancerose. Mentre la p ercentuale di positività ottenuta fu del1'8,3 % con la reazione meiostagminica stalagmometrioa di Ascoli ed Izar, del 4,2% QOn la reazione meiootag1ninica precipitante di Izar e del1'8 % con Ja reazione di Kahn, oon la. enzimoreazione Balbi riferisoo di aver ottenuto un.a percentuale di positività dell'83 ~b .

Eryotamina e istamina.

Redattore-capo: prof. CESARE PEZZI

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLl Il faA:ici-oolo 8 (Agosto 1927) contiene:

Doti:;. P. BERRI. L'O. · ricorda il suo personale contributo allo studio dell'azione dell'isM.mina sulla secrezione gastrica e sul valore della prova dell'istamina nella diagnostica delle malattie dello stomaco e oome saggio della funzionalità gastrica, fo qnello recente di altri autori italiani. Traendo argomento dall'errore assai frequent~ in cui 111olti autori cadono ancor oggi de• finendo l'istamina come principio attivo della sefgale cornuta, 1'0. rioorda che il principio .attivo di questa droga è l'ergotamina. Di questo alcaloiid.€ egli pass -, a oonsi dera.re le pri11cip.ali proprietà f.armacologiche e le vantaggiose applicazio11i cliniche. Indi ricorda quali sono le proprietà dell'i1Stamina, quale ~l suo pa.·obabile meccanismo d'azione e quali i tentativi di .applicazione terapeutica.

Diaanosi biologica nelle neoplasie. Dott. I. Ms~~~IT1. Dopo aver brevemente acce11nato .al 0011cetlio su. cui si basa l 'enzimoreazione (possibilità ài potre rilevare nel siero di sangue la presenza di fermenti specifici, per la oon~er ;rata tipccific1tà della molecola .albuminoidea anche n egli stadi ulteriori della sua scissione ~drolitica) riferisce sui risultati ottenuti dall'applicazione di tale mezzo di indagine biologica nella diagnosi delle neoplasie. Quarantotto furono i oasi studiati. Su 30 risposte pooiti·ve per carcinoma il reperto clinico risultante dall'atto operativo o dal rilievo .anatomo-patologi~o mostrò la sua esatta oorrispondenza per 25, di 3 casi invece non si potè cont··olla.:e l'esattezza del reperto della enzimoreazione 1)er mancanza di ulteriori dati. Dei 2 reperti 9ositivi del sarcoma, uno ebbe oonferma clini e.a, l'altro istologica. N ei 48 casi studiati venne })raticata l' enzimoroo.zione oltre ohe verso le neoplasie anche per la tuber oolcsi e la sifilide; si sono avute 8 risposte posi ti ve pe1· la tubercolosi (di cui 7 con conferma clinica ed anatomo-pat-0logica ed una di 1

I. - L . CONDORELLI: Fibrillazione auri<'.olare transitoria durainte la tachicardia nodale. Rioorche elettrocardiografi.che ed istopatologiche. Il. - A. Sl~B.ASTl..A.Nl: ~u di un raro tipo di taohicard·ia paroo-sistica ventricolare. III. - P. E. LIVIERA 'J.10 : La percu.eeione dello sterno come proeed·i mento semeioti co per determina.re le condizioni &na· tomiche de1!'aorta. Ras~gne, Riviste e Co11gressi : Clinica: La. durata ielini-oa degli aneurismi saociformi dell'aorta negli individui di razza inglese. - Un~. causa importante e S•p eeso miooonoeciuta di t?.chiioal'ldia oetinata e di fibl'illazione auricolare. - Il valore (}lf nioo del segno di Hill e RaC'k. - L'iperfun,z iona.mento renale nelle card·i opatie comipens.aite. - PossjlJilit~ di una fiblill·a zi0tJ1e ventricolare transitoria con a.ooidenti sincopali .ainal<•ghi a quelli di Morgagni-Adams-Stokee e precedenti la morte imp.rovvisa. - L·a oura delle arteriti obliteranti giovanili e senili. - L'anatomia oomparaita dei vacd corona.ri del cuore. - Una anomalia. insolita dei v.asi coronari in un vizio oongeaito di cuore in un bambino. - Osserva?i ')n·i sulle reazioni vat1co~ari nell'uomo in risposta all'istamina. Oa. servazioni sulla rottul'a dei ·1aei minuti della pelle e sull a ·distribuzicllle delle emorr.a.gie e .d·i a..ltre eruzioni .out.anee. - Sulle differenze nella -00lorazione vasoolare de' le varie regioni ùell~.. cute u.m.ana normale. Modi focazioni region.aJi della tenei·o ne arteriosa negli stati p itologici, con speciale riguardo alle differ~nze tr.a arti su·peric ri e inferiori. - Gli effetti de.gli at:teggiamenti forzati del .capo sul volume dei vai:1 segmen,ti cal'ldiaci. - U•n a. caua~ d·i e~r~re nella ncer~a del riflesso oculo.-carid1aco d1 Dagn1n°1-A.sch•n er.'FiEiologia: Svi,l uppo dei vasi corona.ri nel -00niglio. L'innervaz.i cne dei vasi sangl11gn•i. - Anatomia pa· 1:ologica : Deficienza congenita del perical'ldio, e ()Ele.erV1azioni sulla funzione di questo. ,- . Fél.rma.' ol~g~a. : Contributo allo studio del modo dazione dei n1tr1t1. Notizie bibliografiche : E. PERITI: L'insufficienza de! -cuore, oon speciale rigu2.rdo 2.i ooncet:Jti moderni d1 fìei::>patologi,a

Lavori

originali:

Abbonamento annuo: Italia L.

3 5; "Estero L. 5 O;

Un numero sepairato L. 5; Per gli aseoo...ati .al « Policlinic-0 » : Italia. L. 2 8; Estero L. 4 5 • N. e. - Ai nuovi abbonati del 1<;27 a •Cuore e OlT<.olazione n si c-0needono le intere annate 1920-1921-192i. 1923, del pel'iiodioo « Le Ma,la.ttie del cuore», nonch& 1924, 1925 (questa .-1enza il fasoicolo 5, esaurito) e 1926di « Cuore e Circolazione» per e-0·I e L. 1 2 5 se in Italia, e per e-0le L. 1 7 O se all'Estero, in porto franeo. A RICHIESTA SI

INVIA NUMERO DI SACCIO

Inviare Vaglia x}ostale al Sig. LUIGI POZZI - V.i a. Sistina, 14. agoiu:n.oendo: per l'Ufficio poetale Sue6ursa,.le diciotto, ROMA. ·


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FASC.

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SEZIONE PRATIC.\

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APPUNTI PER IL llEDICO PRATICO. CASISTICA. Flebite e trombuflebite df>gli arti inferiori e 4felle Vdue snp~rficiali dell'ipogastrio. R degno di nota il fatto che nella maggior parte dei trattati di medicina la flebite o è a.ppena acce11nata o non se ne fa éùffatto m en zione, il che sorprende alquanto, visto che esS1a è ab_Dastanza frequente sia come complicazione o postumo di malattie infettive, sia n ei gottosi. E s tato oggetto Id.i controversie se la flebite si mani!esti con o senza formazione di trombo o se • la trornbosi preceda la flebite. Hunter e i suoi allievi ritenevano che l'infiammazione della vena pr~edPsse la trombosi, ma Virchow nel 1856 <ttJabilì che la condizione primaria ed essenziale fosse la trombosi e che la flebite fosse un fatto secondario. Proba·b ilmente vi è una certa verità in ambedue queste asserzioni; ma la evenienza pii1 comune è certamente la fl ebite con trombosi. w. Bain (Th e Lancet, 2 aprile 19-27) si occupa diffusamente di questo argomento e rip orta 4 casi clinici interessanti. Le varietà idi flebite o flebite r.on trombosi so110 le seguenti : 1) la fl ebite migrante, di cui ha descritto alcuni casi Briggs, e Che egli chiama « flebiti ricorrenti di oscul'la orig1ne >; 2) la flebite luetiiea, che interessa principalmente la tunica avventizia della vena; 3) la flebite che insorge in seguito a una ferita settica: 4) la tromboflebite che complica o segue alle malattie infetti-ve (febbre tjfoidea, influenza, ecc ) ; 5) la tromboflebite intramuscolare. Alc11ni i\A. sono del parere che la flebite e la trombo!lebite siano cau~ate ·dia germi patogeni o dalle loro tossine. Per quanto riguiarda l'etiologia, la trombosi ip.uò (1-~serP. dovuta a cause molteplici: 1) lesioni del l'endotelio della vena; 2) rallentamento d ella cor. rente sanguigna e alterazioni del sangue, che ne aumentano la coaguLabilità; 3) la clorosi. Nei f'oggetti clorotici la formazion e di trombi è probabilmente 1d ovuta ad alterazioni del sangue: quando vi è una notevole diminuzione di emoglobina n el sangue circolante l'endotelio delle vene è nutrito insufficientemente; 4) la gotta. Ptaget era dell' opinione ·Che la flebite n ei gottosi interessa pi uttos1 o .le vene superficiali che le profonde e si ·manifesta alternativamente in diversi tratti de1la stessa vena o in •Un tratto della ' 'ena oIPonima 1nell'altro I.ato. Questa disposizione me tastatica e simmetrica sta in favore dell'ipotesi Che la condizione prim·aria non sia I1a coagulazione del sangue bensì l'infiammazione delle pareti venose. W. Roberts pensava che la .p resenza di cristalli di urato sodico nel sangue ipossa co-

stituire il punto di partenza nella formazione_di trombi. Coates e Raiment sostengono che i gottosi ~iano predisposti 1aid attacchi di trombofle~ bite a causa della ipercalcemia che si riscontra in essi (16-24 mmgr. di Ca per cento); 5) il parto, specialmente do1po gravi emorragie; 6) le malattie infetti ve. B degno di rilievo il fatto che n elle tro1nbosi, complicanti le malattie infettive, non è stato mai r iscontrato il germe d ella malattia nel coagulo. La maggior frequenza delle trombosi vei;iose n ell'arto in·f eriore si11istro è da attribuirsi a rapporti anato1nici ben noti. 'I 8intomi inizial i ·d ella flebite e 1della trombo flebJte sono identici quando è interessata una vena superficiale. La cute si presenta di un co1orito rosso o rosso cupo. Il ·dolore ,è più o meno vivo, •a seconda dei ieasi; le flebiti della v. siafena di sinistra sono !Più ·dolorose Idi .quelle della omonima di ·destra e ciò a causa della maggiore '.'irinanza del n. safeno alla vena. •Quando è trombosatla una vena superficiale il poL.c:;o e la temperatura sono normali, a me110 che il trombo n on sia molto esteso o settico. In ~en ere vi è edema più o m eno cospicuo. L' A. cita lln -caso interessante di tromboflebite della ''ena f~moral e sinistra in un paziente af1f etto lda gotta. J.. a vena rima5e occlusa per .u n anno; di poi e5sendosi ri s tabilita la circo1azione l'eòema gl\1:d11a1mente scom1Parve e l"élirto riacquistò la grandezza primitiva. Per quanto rigu.arda la cura, è ,b ene .quando vl è febbre elevata, consultare un chirurgo per decidere la linea ·di con·dotta da seguire n el c·a so particolare. Nei casi, invece, in cui la temperatura è normale o vi è ·p ooa febbre, la terapia verrà regolata come segue. Il malato dovrà stare a letto, in posizione semiSA-duta se è interessata una . vena superficiale, e in 1POs izione supina se trattasi di una vena più gran1de. Il fattore più i1nportante n ella cura è il riposo assoluto. L'arto verrà mantenuto in posizione elevata mediante cuscini o rialzan·dO il 1etto da piedi , e sarà 1protet1o mediante una gabbia di legno. Si faranno degli im·p acchi caldi idi acido borico, r icoprendo con boudrouche e .applicando 11na fasciatura lenta. Se vi è ·d0lore si userà uria soluzione di acetato di piombo con oppio o meg]jo ....g!icerina e belladonna. Se è interessata una vena profon1d1a si potrà ricorrere ad altre prepar;:.izioni: antiflogistina, ecc. L'urto verrà tutto avvolto di ovatta e tenuto in posizione acconcia mediante un accurato bendaggio, c he si rinnoverà una. o dt1e v olte al giorno. Se il dolore dovesse p·~rsistere si ·daranno dei cachets d i p1· ramidone e citrato di caf.f eina, uno ogni 4 ore,

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JL POLICLINICO

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e, in casi estremi, si. ricorrerà a una iniezione di morf ir1a. Occorre ra vvertire il paziente di non compiere dei movimenti bruschi, per il nericolo dell'pmbolia. L'alimentazione dev'essere tenue e sosta11zio~a e si .p rovvederà a vuotare l'alvo regolarmente. Se la trombosi interessa una vena su1perficiale il paziente potrà far uso del vaso da notte collocato vicino al letto, ma se si tratta della vena femorale dovrà assolutamente far uso della padella. .Si porrà la m·assima cura nell'evitare i decubiti. Dopo un certo tempo il malato accuserà dei dolori acuti 1alla regione lom.b are; . in. tal caso è bene applicare un linimento di mentolo, belladonna e -cloroformio. Quando è !rombosata ia v. femorale si potrà prescrivere un delirato m·assaggio do1po 2 o 3 mesi dall'inizio della mala.ttia. Una dom·a nda che viene spesso rivolta ial me~ dito dal malato è la seguente: .quando potrò al· zarrr1i? _.\ questo proposito sarà bene attenersi aJ detto: melius abundare quam deficer~. Se è trombosata una vena superficiale il p. potrà calzarsi dopo 4-6 settimane, se una vena 1p rofonda il t empo verrà ·determinato in b·a se alla gravità ·del caso e alle condizioni del malato. Anche se la temperatura e il polso sono normali, può esser e neces5ario prqlungare la degenza per 3 o 4 mesi. Per quianto riguarda la .cura medicamento ;a, ...\. Wright raccomandava l 'uso .del citrato di sodio nel latte o l'a·ci-do citrico. (20 gr.) in ·acqua , due volte al giorno. Se si sospetta una causa setti·Ca, si IPOtrà somministrare d el mangane.:>e colloi-Oa!e per vja orale. Tuttavia è ben difficile stabilire il vaJ ore ter~peutico di questi rimedi sussidi::tr). Pare che le acque e i bagni della stazione t ern1ale di « B1agnoles· de L'Orne _» ab· biano la proprietà di prevenire le flebiti. 0

. N. MARZO.

11 risultato pratico dell'Pstirpazione della surrenale nella cosìdett.a gllngrena spontanea se-

condo l dati raccolti in 110 casi dai chirurgi rossi t

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He:rzber.g. (A.rcli·i v f. k lin. Chir., vol. 143 pa;g. 126, 1926) scriv·e ohe nell uatimo ,dece nnio vennero prop-0iSti nwnero·s i metodi terap,eutici nella cura della gangrena s1p·ontanea. Ricordiamo p . es. la simpati.cecto:rp..ia periaxteirioea, l'anastom()si arte ro-venos.a, la sezione ld.ei n Ell!"Vi, la legiatura dehl e v.ene, l'iniezione en1d·o venosa di solluzione fisioilo'· gtca, la d:Lateimia, l'iniezione di alie-001 nei nentj , la t errup.ia endocriniica, l'innesto di gihiandole sesSIUali e delle suTrenali, l'iniez.ione di pilocarpina e di insulina, ooc. OppeJ. ritenendo che la· .m alattia sia dovuta a uno spasmo vasale conseguente a una aumentata funzione dclla capsuJa sU!ITenale , pro.pose e 1pra1

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[ANNO XXXIV, FASC. 36}

ticò La' asip0Ttazi-011·e di questa.. I casi da lui U'attati sono finora 90. L' A. ha {Potuto osservare 6 casi trattati ne:l!La Cl;ini-ca d·d i Lenin.grie.do e ne riparta i risuJtatt aggiungendo le oss€rvazioni di altri 104 eia.si così oper0Jti da ·diverai ohi;rUif.gi russi dia! 1921 a . . oggi. Da questa inchiesta !'.esito lontano della epin·ef.rectomia € apparso poco so1didisfacen~e. La mo.rta;lità operato ria ·è d•ell 14,5 %, n el 40 % dei oast si è doviutç> procedere poco dQpo l'intervenito a una aJ'DIT).u tazio·ne, neglJi altri casi U'e.ffetto è stat@tran~itorio. Solo i.n 11 aperati, · dopo due anni, non si sono avu1tie reci dav.e. L'Herzbe~ viene così alla c01I1clU1Sion€ che prob·a·b ilmente la causa ·della gangrena spontanea non è uni.ca e quindi ol1 e la epine'frectomia potrà es·s.ere effic·ace solo in qu,ei caJSi in .cui l'affiezione dipenda dta lla jperaidrena1in·e mia. p .QT qiu.a nto riguwda la tecnica operatoria ri oorda eh.e l'operazione P. stata eseigruita 22 ydl.te per via laparotomioo, negli alttri oasi fu SOE}lta la vi.a lombar·e che l'au·t ore consjgùia. La suorre~ na1e d·owà essere aispoTtata a pezzetti e inc.om,p.l etamente p erc'hiè non si può avere la ce.rtezre che la s·urr.enar1e Id el lato OIPIPOSto funzioni a sufficienza. . 1

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VAU>ONl .

Diatesi emorragica iit . rapporto a forte esaurimento nervoso. Sono ben conosciute alcune delle cause di stravasi di sangue: aneiill;a gvave, trorn'.bopenia, alterazioni della coagulabilità, malattie infettive, seniJità , disovarismo, ecc. Muller . (Deutsch. Med. Woch., 1927, n. 16) cita i casi di due malate con epistassi ribelli ed emorragie ·cutanee nelle quali nulla d.ell'anamnesi. dell'esame obbiettivo .e delle ricerche di labom, torio specialmente sul sangue, lasciava sospettare una ·de1Ie cause abituali, all'infuori di un esaurimento nervoso id i alto grado. Egli si domanda . so ta]e esaurimento abbiia potuto eventualmente •p ortare alterazioni tali delle pareti dei vasi, da determinare la fuoriuscita del sangue. E ciò forse per azione .d el sistema neuro-vegetativo. GARRONE.

TERAPIA. La terapia alle diverse età. In generai.e, nel bambino, il medi-co deve essere so·b rio n ei mediieamenti e talllto più oon i medi· camenti attivi, cioè tossici', c·hie devono essere usati con estrema pru1denza. Da belLadonna, l'oppio presentano , sempr e dei pericoli, anche alle dosi terapeutich·e generalmente animesse. In ogn1 éaso, ci si terrà al sistem·a delle dosi frazionate ,


tAHNo XXXl'i, FASC.

:~fj j

SEZIONE PRATICA

• mediante il qu·ale si è arrivati a fiar preni d ere il solfato d'atropina in casi di spasmo gastrico senzia nessun inconveniente. Si sceglieranno le ·f orme farmaceutiche più maneggevoli e che meglio si prestano al frazionamento; per esempio l~ tintura di radici di bellad-0nna a preferenza ·del:lo sciroppo o dell'estratto; l'elisir p~regori«o, lo sciroppo di codeina, relativamente poco _tossici piu1Jtosto che le altre preparazioni Qpipia+cee. Si daranno con estreIIlla 1p rudenza nei neonati i preparati arsenicali Oflganici in uso ;per il trattamento della sifilide. Quando un neonato viene al mondo coperto di ·eruzioni sifilitiche, con un fegato grosso, 11.' arseniGO può dare dei veri disastri; non sarà cosi invece in un bambino abbastanza forte, specialmente se l'erede-sifilide non sembra in periodo di attivtià. L'alcool, anche a d osi deboli, può dare nel bambino intensa ec'citazion<e, deliri. Invece, per il fatto dell'-integrità degli emuntori, i bambini tollerano bene i diversi sieri (il siero antidifterico si usa adesso a dosi doppie o triple di un tempo), il salicilato di sodio, l'an1ipirina, ' I bambini rea·g iscono bene ai diversi agenti fisici che . determiruano la rivulsione o lo • shock ,, : impacchi freddi, bagni, ecc. Spesso basta un imp.ac·co freddo per f,a re sc-0mpa.rire un focolaio congestizio. La dj etetica ha un'importanza capitale nellia medicina infantile, in considerazione del~ 'impor­ tanza del tubo digerente nella patolo·g ia dell 'inf anzia. Mediante un regime raziOO.ale si ha 51Pesso regione di gastro-enteriti ribelli. Uno scoglio da evi tarsi è però l'uso dei diversi latti modificati d~lle farine industriali; il ipratico, osserva

(Pré cis de Cli~ique sémiowgique e' Jour. nal des praticiens, anno 39, n. 12) deve ricordarsi

r,_ L;on

che un regime sarà tanto più ·efficace quanto più sarà composto con alimenti natwali, non modificati. All·a medicina del buon senso, si devie aggi ung·ere Ja dietetica del ì> u-o n senso. Per quanto riguarda il modo di somministrazione dei medicamenti, si terrà presente .~he il bambino ri1fiuta spesso le pozioni per il sapore d·isgust-0so, e n·o n sa inghiottire nè le pillole, nè le cartine. .Per tali ragioni, si dO'Vrà ricorrere, quando è possibiile, alla somministrazione per via rettale (amtipirina, sali di chinina, bromuro di .p otassio, cloralio, salicilato. di sodio). I medicamenti insolu.bili possono essere dissimulati nelle minestre, nelle puree, nelle marmellate. Evitare, qt1an·do è possi'bile le iruiezioni sottocutanee ed endomuscolari, ·che sono dolorose e cleterminano nel ·b am•bino nervoso una reazione 1

occessiva; q·uelle endovenose sono •d ifficili per la piccolezza del.ile vene. .L'iniezione nelle vene epicrar1iche o giugulari, teoTicamente più !facile, non è 18Jd.ottata dalla m.aggior parte ·dei pratici, 1che temono l'effetto morale sull'am•b iente e le difficoltà di tecnica. Leiniezioni sott-ocutanee ·di siero fisioù.ogico o glucosato saranno sostituite dal goccia a .goociia. . Guard.arsi inoltre ·dall'abuso dei topici . cutanei, che sono sipeS6o punto ·di partenza .di follicoliti ,. dii impetigeni, di irnfezioni cutanee diverse. In complejsso, la ter8Jpia infantile, deve essererid·Otta aJ.la più semplice espressione. 1

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Nel vecchio, si dovrà esser uguC1Jlmente sobri!

di medicamenti attivi, in ragione dello stato difettoso degli emuntori, che non ·p ermette un'eliminazione ·c ompleta; anche in essi lia morfina sarà usata con pruçlenza; spesso mal sop:portati sono anche1 10 ioduro di potassio ed il salicilato di sodio. • l Jn altro fattore di intol1leranza è costituito dalla. ipertensione arteriosa; ci si asterrà quindi 'dalle iniezioni endovenose id i arsenobenzòli negli ipertesi, e si sarà anche prudenti co.n i sieri ~ specialmente con 1i vaccini. La rivulsione nel vecc·h io 11a effetti scarsi; 4'a:ltra parte, gli impacchi freddi sono spesso 1al tollerati, i 'b&i.ni tiepi1di, di applicazione ù iff icile. Non si deve per•dere di vista il fatto che ni:J , vecchio che sta in letto, le 'b asi p-0lmonari si ir: · gorgano facilmente e che la stast san.guign3. è un punto di richiamo per l 'in·f eziorne, sicch·è si dovrà 'fare •cam.bia.re spesso di posizione e far ,p ren.dere rfrequentemente quellla semi se·duta. La pelle dei vecchi va facilmente soggetta .agl! effetti del ·decubito; sicchè, dn tutte le affezionj croniche, che rendono necessario un. lungo \ so~­ giorno in letto, si avrà estrema cura di ritardar e· gtli effetti del decubito, con l'asepsi cutanea ét.€~ curata, con l'uso di cusctni e m·ater.aisso d'l gomma. L'indicaz]OID..e essenziale nella terai~eutiica senile è qu:e lla di sostenere le .forze del malato 9on una bu.ona alimentazione e di risvegliare tuttele sorgenti di ener.gi.a, specialmente ~on l'uso della stricnina. fil . 1

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L~ iniezioni intradermiche di peptone

nelle affezioni anafilattiche. Si fa una se·r~e· di venti jniezioni quotidiane, che .p otrà eventualmente e.,,_ sere prolungata o rinnovata. Talora il migliora.. m8nto è tardivo. I risultati migliori si ottengono· iniziando il trattamento al Zo-3'0 giorne· della coCoriza da tieno. -


1306

IL POLICLINICO

riza; quello preventivo. è ine.fficaice e quello iniziat-0 da una settimana dà risultati poco favorevoli. Asma. I risultati più buoni si ottengono quando r1on esiste una spina irrit~ti va broncop0In1onare. Astenersi dal trattamento negli asmatici che hanno •..:risi conttnue ed in quelli che ha11110 r.risi soltanto a lunghi intervalli. Non praticare le iniezio!li se non in periodo di crisi e -non farne r1ia1 meno di venti conse·cutive. Spesso esse diminuiscono di molto l'intensità e la frequer1z1a dplJe ·..:risi, a.ando uno stato che è suscettibile di migliorare con una ripresa del tratta·rnento. Coriza spasmodica. - Si ottengono dei miglioramenti che però sono fugaci, per cui la maggior parte deg li autori sconsiglia il trattarnento. Nell'anafilassi digestiva, si ricorrerà di preferenza . alla 1peptonoterapia preprandiale. Per la preparazione della soluzione, Pasteur Va1lery-Rndot e Blan1outier (Bull. Soc. méd. d es R.6pitau:v, 5 maggio 1927) •..:onsigliano di usare 50 grammi di peptone (Witte o ·C hassaing) a cui si ~ggiunge tanta acqua distillata per fare 100 eme. 'Si lascia in contatto .per 24-48 ore, agitando ogni ·tanto con una bacchetta di v•etro. tFiltrare su carta, ciò che esige parecchie ore. Mettere in fia 1 e di vetro neutro e sterilizziare ·a 110°. L'iniezione deve essere rigorosamente intradermica. Essa produ·~e una papula orticata, circondat~ da una zona eritematosa; entrambe tendono a sfun1are dopo un'ora; all'indomani non rimane più che una piccola nodosità rossastra, che scompare del tutto dopo una settimana. Talora permane una zona pigmentata. Alcune pelli molto sensibili reagiscono •.!on la form·a zione di flittena o di una ~iccola escara. I .e iniezjoni si fanno nelle donne ~ulla faiccia esterna della coscia, nell'uomo al terzo superiore della fa..:cia esterna del braccio. I .a dose iniziale è di 1/10 di eme.; se la reazione lociale non è stata molto intensa, si farà a!l'in1domani di 2/10 e poi di 3/10: dose massima 1

che non dovrà mai essere sorpassata. Fra l'ottava e la dodicesima, alcuni malati presentano reazioni locali molto vivaci, e..:cezional·mente pseudoflemmonose; talvolta, si ha un risveglio delle reazioni focali .d ei giorni precedenti. Sembra che i malati che ne risentono maggiori v·antaggi si1ano quelli che hanno più forti reaziorti lor.ali. I .. e cure ripetute, in alcuni casi, 1possono dare buoni risul lati, mentre sono del tutto ineffiC8J ~i in altri, nei quali la malattia riprende il suo stato ·pri n1iti vo. fil .

(ANNO

XXXI\' , FASC. 3'>]

Di alcnne controinllicazioni degli est1·a t ti ipoftsarii nel parto. P. Gaifami (La Clinica ostetrica, 1927, n. 3) rt~

·p or ta l'osservazione del caso di una donna con mari if este note di raehitismo nella statura e nella cl eformità degli arti inferi ori, in cui la levatrice si ostinò a praticare ben tre iniezioni di pituitrina. L'utero ebbe dapprima una ripresa di co11trazioni energiche, ma inefficaci per vincere l'ostacolo -Oato dalla evidente viziatura pelvica e, dOPo la terza iniezione, cadde in corr1pleta inerzia. J4 léllparotomia praticata immediatamente all'ingTe~so della donna in Clinica ~ermise di sa·Jvare la malata attraverso un decorso burrascoso e grave. Questo caso ed altri ancora danno l'occag!one a:l'.L\. di mettere in guardia il medico pra.tjco contro l'uso inconsiderato della piturtrina nei cal:)i in r,u i la distocia è rr1eccanica e no11 funzior1ale , cioè nei casi di viziatura pelvica, di idrocefalo, di stenosi cicatriziale o neoplastica del collo, di un tumore occludente lo scavo, di una ,p resentazione di spalla e così via. Si deve poj tener presente che la pituitrina non • ripete la contrazione fisiologica dell'utero, con la ritmica intermittenza, ma continua la sua azione anche i1ell'intervallo, per cui persiste un a11meoto di tono il quale, in casi sa>eciali (eccesso di azione del !p reparato o 1preesistente ipertonia dell'utero) può condurre ad una vera tetanizzazione con tutte le conseguenze dannose. Quindi, anche nel caso dell'utero ipertonico o, peggio, se esiste cli già spasmodia u.terina, bisogna · guardarsi dagli estratti jpofisarii e somministrare invece la mo-rftna o 1p reparati equivalenti. ·Massima deve poi essere la prudenza nel 1>eriodo dilatante, mentre una maggiore larghezza si può avere in quello espulsivo, purchè si tengano 11>resenti le due controindicazioni acrenrtate. Anche in tal caso però si starà attenti per Je .p ossibili sofferenze fetali e ci si terrà pronti per un eventuale intervento. ftl. 1

POSTA DEGLI ABBONATI. Cloroformio per uso interno. -

All'abb. n. 5021 ·

Il cloroformio vien somministrato per uso interno, specialmente contro gli elminti, alla dose di gr. 3-5, negli ·adulti, senza che si manifestino di~t.t1rbi di sorta. G. Aless·a n:drini che lo hia sperim.entato largamente lo ra:ccoIDJanda e ne assic11ra. l'innocuità. La dose tossica di cloroformio, per uso interno, è mal definita perchè il cloroformio è fortemente irritante e introdotto in forte quan1)


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[ .t\.NNO

XXXI\., F i\SC. 36 j

130';

SEZIONE P RA'.rlCr\

' tità nello s.toinélìco 1p-rovoca i111'mediata.mente vornito cl1e contribt1i.sce alla elimi11azione del ·v eleno. Tailor vacconta un caso i11 cui si verificò la morte di un fanciullo ·cli quattro anni che aveva ingerito quattro gra111tI11i di clororfor111io. D'altra. part e si sono \'isti ·degli a<luJti rcsistl're aJd una ingestione di gr. 60-80. 'fut to dip "lii.de dalla rapidità dj elin1ina.zionc> col ,·on1ito e claJla quantità di clorofoI"mio eon es o elin1i11ata. 2) Il clorooformio, per uso i ntE>r110, è co11troin.idicato in tutti i casj cli infin111111 nzion e della inucosa gastrica . 3' e il cloro,f ormio è 1e11uto i11 fJaco11e ,p erifeiba1mente chiu o e di ·v etro oscuro, vuò conservarsi anche per un paio d·artni e più , pecjaJmente se contiene piccole quantitù. di alcool assoluto, ol1e s.pesso Yi ~i aggiungE ilallt• fahhri cl1e per assicu· rarn e la sta·bilità . l .. e ali Prazioni di1pendono dal· l'aria umi·da e dalla luce. Il clororfor.mio alterato si riconosce dall'aspett0 che n on è più ljmpiJClo. àa1l'odore ,disgusto~o. ùn i f u111i l)ianchi cl1e spande :a contatto cli élllnn1 on i n~a. <lal J)reci1pitato c11e nppare trattando cori 11 itrato <li argento, ecc. 1

P. DINIATTEJ. A!l'abb.

11.

}106,

1~ n=ipa1 1 i:

La legge sugli jnf ort un i e Jn gi'l11·isprudcr1za relativa ammettono il diritto al ri~arc ir11ent o anche quando una malattia, o in e \'Oluzio11e o allo stat.o di lat enza, iia aggr<lvata da una causa \'ioIenta. Occorre, però, d i1nostrare ·cl1c in segu ito all'infortuni o si 1è ef.frttivamentE> verificato un aggraYamrnto rispett-0 allo stato quo rinte, dimostrabile clinicamente in 1nodo sicuro, si tr.attj di una riooutizzazionc d ella n1alattin. o cl] compllcazioni prim1a inesi$te111 i , o, comunqu e, di alterazioni cl1E> i11ducano un ]Jegigiorame11to n el decorso clella inalattia qual r .appnriYa ant r riormrnte al tr=-tumn. Non ~ i 1può stia;b ilire g'rn erica111t-- 11t e il grado d1 inabilità •di un tu1)ercolotico, .potP11do esso variare a seconda della gravità clinica 1del1'a malattia. u i ra·p porti fra t11ber colosi e trauma p1uò co11sultare lo stuid jo· ;p ubhli1oato 1clal prof. DIEz in R asseg·n.a Previdenza, .Sociale, 1~2.5 , n. 9, ove la qu Pstion e è trattata esaurj ente111 r.n te. A. P .

VARIA·_ La periodicità del desiderio sessualP nella do~na. In questi ul timi t empi gli st udi s·u i rappoi-ti tl'è!. mestruazione, ovulazion e, concezio11e e desiderio sessuale :e;on o stati int ensifi cati. ::\f olte ri cerc11e su·g li a n i.ir11ali superiori si sonu eseguit ' lna con ri _ultati non molto con clusivi. :\el cam po umano i dati fino ra riaccolti sono a11corn. in cc·rti specie i1er q11el che riguarda la 1p eriodi cità del <l esideri o sessual e, ch e com e è ben noto no11 l1u se1npre la .n1E>c1csima i11tensità. Studi al ri g uarclo sono tati irdzi'.'lti da i11iss Davi s cli :\ P \\. 1·ork. cl1e n cl l ' A:nie rlcan Journal of Obstetriry ond logi1 espone l e sue prime ric r rch e

11

r;yne co-

donn e

i1ot'ì

maritatP.. :'.\1j ss DavisI l1 a rivolto jl segue11te quistjo11aric a 1000 don~ i1ubili: ..\ Yetc voi coscir nza cl i sen sazioni sessuiali ben defi11ite o ·di d es id eri ch e si man ifcstnr10 a l)erio. di p]ì1 o m en o regol ari? Ed in ca so affermativl): a ) quan ti perjodi inar·c aJi rli d esid erio avete

tra una mestruazione e i·a1tra? b) qu·a le relazioni di tcmp-0 h1a11110 i pc>riod1 <1l de$idP-rio con Je n1c. iruaz ioni? Dn ran1 e, prima o dopo? e) se avete più cl i un cl esiclerio 1ra una n1e· strnazione e l ' altra , sono essi egt1ali p er in tensità e durata? Quanto i clistanzia110 l'uno da1l' altr o1 qua nto durano? d ) questi p eriodi di desi clerio sono tanto i 11tensi da indurre a lla tentazione a cedere? Dirni11 ui·scono essi la re;;;ist enza alla tentazio11e? DA!lc 1000 donn e interrogate 10 non risposero 182 n egi'lro110 og·n i sen sazione o d esiderio sessuale per t utta la l oro Yita, 808 ammisero di averl~ avvertito in varie ep oche d ella \rita. Di queste ultime 238 n on nYevu no osserYato alcuna periodicità del desid erio ~essuaJ e e 272 n otarono un.1 regol are p eriodi cità in rapporto ad , ogni cicln !1lcstr11a 1e. De!lc 272 donne cl1e ammi.~ero la })eriodicit à del desiderio sessuale , cir.ca la metà, 126, d ent111zi·a rono di avvertirlo n ello stesso periodo cli temp'l ciascun m ese e l1a m agg·ior porte , 69, immecliatan1pnte prima d ella m cstruazio11e, 38 dOjpo, e le :iltre prima, durante e d opo la mestruazion l 'Cii:> contrasta con i dati forniti finora dai 1estì di fisiologia i qnàli affermano co11cordemente cl1e il periodo più a c uto delle sen sazioni sessuali neli~ cl onne s1 verifi ca ge110raln1e11te dopo la m estrul{}.zione. 1

Al dott. P. E., da T... in.g·uuglo.ssa: Cons11ltj : . GAT.RUSERA : L 'ig·i erie dcll e ccir11i ali.. 1nentari, edito a P1aò0Ya 1clulla << .J_,itotj~)O editr ice

uni,1 ersitarja

»

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f'il. •

.

DR.


I

lL POLICLINICO

[ AN~O

XXXI\', FASC. 36]

NELL·A VITA PROFESSIONALE. '

Cronaca del movimento profe§ionale. XX Congresso dell'Associazione ~azionale Fa.!!Jcista dei Medici Condotti. Si adunerà a Siena dal 17 .al 19 settembre. Sono ~ll'ordine

.del giorno, oltre ].a relazi<»ne morale e finanziiaria, i bilanci ecc., la Cassa .Assistenza e 1.>revidenoo. o la. lotta contro le malattie sociali. Avrà luQgo u11 i;.cevimento n el P.a1azzo muni, <;~pia}~ e si organizzerà llna gita .ai Bagni di Ohianciai10 o alle Miniere di Abbadia S. Salvatore. P er le a.desioni, Je tessere, la prenotazione delle ca;mere ecc. rivolgersi ~l segi;etario del Comitato, d<Ytt. Manlio Mancini, Siena (S. Prospero) .

CONCORSI. POSTI VACANTI,

ab. 3500, iscritti 300 c.; L. 8000 e 4 quinquenni dee. oltre L . 1000-2500-3000 tr~ . , L. 500 ambul. ; ta.ssa L. 50 (se p er cart.-v. L. 50,20); docum. a p Jnesi 00.1 15 ag.; serv. entro 15 gg. RIGNANO GARGANICO (Foggia). - Scad. l 111ese claJ 10 ag.; età 1im. 35 a .. ; dooum. a 3 n1esi dal 10 ag.; L. 9000 e 5 quadr. dee.; c.-v. in L. 42ù; tassa L · 50.10; serv. entro 15 gg. RovEGNO (Genova) . - Consor. con Gorreto; lire 10,600 e 10 bienni, oltre a va.rie indenni~à. Scad. 15 settembre. SAS'SAR.I. R. Prefettura. - Ufficiali sanitari di• L a Mad<:lalena e di Patt.ada; vedi fase. 32 e 34; sca<:l. 15 sett. Uff. san. Ozieri; L. 6000; ooad . 30 sett. Tassa L. 50.20 . Doç. alla Pref1ettura. SENOSF.CCHIA (Trieste). - Al 15 sett.; v. faso. 32. SORANO (Grosseto). - Scad. 20 sett.; v. f.asc. 34. ToRRIOE (Frosinone). ·- Soaid. 20 sett.; vedi fase. 34. VENEZIA. Ospedale Civile . - Chirurgo primario; scad. 10 sett. ; vedi fase. 32. V10ENZA. Ospedale Civile. - Se.a.cl. 15 ott., ore 18 ; ohjrurgo primrurio; nom. e 00 nferme setten11ali fi110 al 60<> Mino; L. 6000 (sic)' ; età lim. 45 a.; doc. a 3 mesi dal 20 ag. ; tassa L. 50; 8 anni di laurea di cui 4 di serv. oopedaliero o in olinioa. V 1r,J.ANOVA DI CAMPOSAMPIERO (Paitova) . - Sca<l . 15 sett.; L. 9000; c .~v.; L. 3000 per cav.; L. 500 uff. sa1I1. ; tassa L. 50 .1o.

À.RICOL<\ (Ro11ia) . Scad. 15 .sett. ; L. 9500, c .-v., L. 2000 oura poveri oltre 1500. AsoLO (Treviso). Ospedaie Civile. Primario ::.iedico-chirurgo; scad . 15 sett. Rivolgersi Segre-teria Congregazione Ca,rità. . BARI. - Due posti d'ispett-01re s,ainitatrio e due -0ondotte; scad. 15 sett.; vedi fase. 34. BASSANO ~Vicenza). - Scad. 3Ò sett.; L. 12,000 .e 6 quadrienni dee. ; c.-v . CAPOLIVERI (Liv orno). - Scad. 10 setternbre ; L. 12,000, oltre L. 500 uff. san. CASTEGGIO (Pavia). - Cond. ~terna. Scad. 17 .~tt.; L. 13,000 e 5 qUtadrienni; età lim. 35 a. Cercasi medico chirurgo interino fisso oon retri'T,~a L. 50.20. buzione 131nnu.a, per i soli porveri, ·di L . 10,500, 0ASTIGLIONE DEI GENOVESI (Scilerno). - Scad. 23 oltr e L. 500 quale uff. san. Popolaz. di oltre 1225 sett.; vedi fase. 34. abitanti; 180 iscritti. Il pia..e.5e non ha f.nazioni, è OEcINA {Livorno) . Ospedale della P . .1. ·- Mesi tu•a to su aim1e na collina, dista da Aq·u i1a km. 25 4ico chir . fisso di gua.rdia; età 32-45 a . ; I,. 10,CGfJ; ed è attraversato da.lla Jinea ·automobilistica Aquifacoltà esercizio lib. ; tassia L. 50.15. Scad. 15 sett. 1a-Avezzamo. Assunz. servizio subito. Rivolgersi: CoTTANF.LLO (Rieti) . - Scad. 10 sett.; ohie<lere . Comm1ssa.rio Prefettizio dott. Oalì · Roccadican1an-n.unz10· bioli (Aquila). FINALE EMILIA. Congregazione d4i Carità. Soorl. 15 sett. Chirurgo direttore dell'Ospedale ; Cercasii. medico disposto sastituire coJlega conL -.15,000 con 5 qilladrienni · dee. , c--v. in L . 720, dotta 20 sett. -20 ott. Condizioni ottime. Stazione .50 % importo oper.azioni chirurgiche ia.b bie·n ti. idroclimatioa. Rivolgersi: Ufficio Sanitario AcquaOlU.100.ere avviso. sparta (Umbria). GENOYA. R. Prefettura. - Ufficiali sanitari per à.ue oonsorzi oomrprendenti R€eco e •R apallo; tiNOSTRE CORRISPONDENZE. t<di ed es.aimi; L. 14,000 e 10 bien;ni di L. 700, A. proposito della lotta contro il cancro. ~ltre L. 2000 per v isite settimana.li oriiuarie, oltre rirr1borso spese di trasporto; divieto .esercizio Pisa p rofess. T assa L. 50. Scad. oo:e 17 del 1° ottob.re. Pochi giorni .ad1d ietro il prof. A. Caesaris-Demel, ~{ERETTO or ToMBA (Udùrie). Soad. 30 sett.: direttore dell' I stituto di Anatomia P.atologiùa del"tip . L. 8000 i)er 1000 poveri, L. 1.50 og11i povero l a R. Uni ''ersità di Pisa, e presidente della Sei:a pii:1. Ta.ssa L. 50.15. Rivolgersi Segr. oom. zione Pi.sana per la lotta contro il oan cro~ 11n teM oNTICHC \RI (B rescia). - Scad. 30 sett.; vedi nuto dietro invito dell'Associazione nazionale fa. ' fase. 34. scista m(.,dici condotti della provincia <li Pisa, una NARNI (T ern,i) . - Scad. 10 sett. ; oond. co1npriconferenza sui tumori maligni e particolarmente ._aria; L. 8000, oltre L. 600 serv. att. c .-v., sul cancro, .rich:iam.a.ndo l'attenzione dei me<lici sulle conclusioni degli studi fatti in proposito e L . 4000 cav.: tassa L. 50.15; .assunzione sel'vizi<> c9D.tro 15 gg . sul modo di combattere la terribile cal.an1ità.. NoG.\tL\ ( TT er ona). Al 15 sett ., 1° reparto ; L 'illustr e anatomo-patologo, dopo a'\·er risposto 1


t ANNO XXXIV,

F ASC.

36]

al saluto ed .al ringraziamento che il dott. Qu.ar.atesi, segretario provincirue dell' A.N .F. dei mledici oondotti della provincia di Pisa gli ha rivolto, per averu .accettato l'invito, è subito entr~'to in argoment.o. Ecoo riassunto quanto ha detto l'illustre scienziato: cc In questi ultimi ,a nni si intensificarono gli studi sui tumori, maligni e speciallnente sul cancro che di tutti è il più frequente, • e così J.ar~a messe di osservazioni nel campo sperimentale e clinioo furono racoolte. Oggi noi non solo possiamo trapiantare indefinitamente da animale ad ,anim.a.l~:> tun1ori fJriruiti vi spontanei degli animali ste.ssi, rna possiamo anche :a- nostra volontà 0011 svariati agentì fisici (calore, traumi, raggi, ecc.) ~imici (catrame, par.affina, ecc.) parassitari (gomgilonema, spiroptera, ecc.) determinare tumori maligni negli animali, tumori che una volta originati si possono trapiantare in serie. Abbiamo oa;ì la ~ibilità di avere sempre a nostra disposizione, per svolgere i nc,stri studi, animali con tumori maligni. Da questo mirabile ~mplesso di osservazioni la oausa vera specifica dei tumori maligni i1on è stata però ancora dimostrata, si è solamente potuto determi na•r e che questa causa no11 è unica ma molteplice e che una volta deter1ninato il tumore questo oontinua nel suo fatale .svolgimento senza che la causa debba ancora agire, a differenza di tutte le altre 1nalattie di origine infettiYa che levata la c:au.s!.l si .arrestano e possono gu.arire. Quanto però la ricerca sperimentale ci 11a or.a dimostrato era già stato in tempo passato dalla clinica con perspicace intuizione sospettato, giaccl1è si era già di1nostr.ato che cancri seguivano ad irritazioni o fisiche o chimiche o _parassitarie, e si originavano in questi casi sopra un fondo i11fian1matorio. D.a queste osservia.zioni sperimentali e cliniche noi ·p erò possiamo trarre un utile insegname11to che ha una i1nportanza pratica di primo ordin e. L'insegnamento è questo: che il cancro,, si.a sponta11eo che sperimentale è sempre preceduto da lesioni che non sono ancora cancro ma che stanno per diventarlo, lesioni che oggi sono denominate come «precancerose ». Il sa per riconoscere queste lesio11i dà .al medico la possibilità di i11ter\enire a tempo per troncare la malattia al suo nascere con un tempestivo intervento terapeutico, cl1e può es.sere dato dalla asportazione chirurgica· o dalla distruzione a mezzo di ca\1stici o di raggi. Per determinare I.a natura e l'evoluzione è sen1pre necessario ohe queste formazioni siano esaminate istologicamente e da ciò la i1ecessità che in parte siano esportate per biopsia, e consegnate all'istologo per una pronta <liagnooi precisa. ' Si prospetta çosì la necessità assoluta che non solo i medici si pers uadano della utilità della biopsia ma si co·n vinca.n o ancl1e della necèssità di persu,a dere i propri malati a lasciarrsela pr.atioare, biopsia che, se bene eseguita, non presenta tutti quei pericoli che i tenaci oppositori di ogni .ardita innovazione si ostinano a pro, spettare. Per opporsi alla diffusione del cancro in t11tte le Nazioni si stanno fondando .apposite Legh·e che sono largamente fo·r nite di mezzi da Enti e pri-

-

1300

SEZIONE PRATICA .

vati. Anche ·in Italia una simile Lega si è fondata ed è ora ~ sotto alLa presiden21a del sen. Lustig. Questa Lega ha avuto un incondizionato .appoggio del Governo che oon opportuni decreti le ha assicurato larga sovvenzione di mezzi. In ogni provincia la Lega deve .avere la sua Sezione e questa . recentemente fu fondata anche a Pisa dove oomincierà a funzionare dopo che nel Congresso che molto opportun.a mente si ierrà nel prossimo otto.b re .a Milano, sa.r.a11no in modo preciso coordinate le azioni delle singole S~zioni. Pisa sed~ di una gloriosa },acoltà Medica si appresta con ooraggio e ron fede a f.ar funzionare la propria Sezione. Comincierà coll'istituire un « Centro diagnostico » per la diagnosi dei t umori o esportati dal chirurgo Q prelevati colla biopsia, Centro che avrà sede negli Istituti di Anatomia Patologica e di Patologia Generale e che potrà corrispondere pienamente ai bisogni dei medici e dei malati. Si istituiranno poi anche nelle cliniche universitarie speciali ambulatori per la d?agnosi clinica proooce dei tumori, e si spera anche di poter fondare kn luogo di cura sufficientemente fornito di radio per una larga npplioazione .d i questo promettente mezz-0 di cura. Fino ad <;>ria alla Sezione di Pisa hanno aderito in massima parte i medici sempre all'avanguardia nelle opere benefiche. È desiderabile ora che i citt adini e gli Enti locali largamente contribuiscano a i mezzi che occorrono alla nascente istitU.2.ione. Pisa così ancor.a · una volt.a non sarà iad alouna altra seoonda in questa nobile iniziati va, Pisa sapr à risp()ndere degnamente .all' a'Ppello del Duce che anche in questa opera profilattica tant.o necessaria è l'animatore ed il più teRace .assertore ». Terminata 1a conferenza il prof. Demel, che si era irrigidito nel saluto fascista, è stato Iungan1ente .applaudito e nuovamente ~ingraziat.o da tutti gli intervenuti, fra i qu.ali notavan:si il prof. S.acerdotti, direttore dell'Istituto di Patologia Generale della R . Università di Pisa , nel laboratorio dlel quale molte preziose ricerche sperin1entali sono statci eseguite sl1lJ'assillante problem.a, il prof. Polettini, direttore ·dell'Istituto idi Patologia generale della R. Università di Sassari del quale oo-no 11oti gli importantissimi studi sull'argomento, nu111erosi 'aiuti ed assistenti Universitari oltre un.a schiera di medici e chirurghi e specialisti da 'p iù p airti intervenuti. Dott. O. ANGELELLI.

Rivista di Dala:i•iologia

Periodi1co bimeswale diretto d.aJ prof. sen.. c. Sanarelli, <lOil la cooJ)ieriazi~ d'iinsigmJi s'tudiosi. RedaittCTe.-caa>o: Dott. L. Verney. 8-<xmmaTio ·d el N. 3 (.d,i prooeima pubblioazione): Contributi originali : A. MISSIROLI: La preventione della malaria nel ieann1p_o !Pratico (con 2 tavoie, 9 figurre, 12 gr.a fiche). - lJ. SPERANZA: Il biem11to nella teraipia della malaria. Recensioni : :Malaria e :l otta .3Jiltim.a..larica in S_pagm.a,. - Mialar.i-a e lotlt:Ja antim.a.larica nel Bira.eile. - Mala.l'izzazione terrupeutica - Miscellanea. Rivista bibliografica. - Notizie. Questo .f ascicOO.o 1com.prentde fCirea 200 Teceneioni e consta di 200 p-aigine. Abbonamento a.n.n.uo alla 11 Rivhsta di Mala,l'liologia ,, : Italia L. 40, Estero L. 7 5; per ii nostTi abbonati L. 3 5 e 6 5 rispettirvR·mente; un numero separato: Italia L. 1 O, Estero L. 1 5. - Inviare Vaglà.a all'editore LUIGI POZZI, via S.is tina 14 - Roma.


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lL POLICLINICO •

NOTIZIE DIVERSE. '

Infortunio redazion·ale.

'

1'utte le bozze di stampa del « Policlinico » e della « Clinica .O stetrica », çorrette dagli autori, sono andate perdute. Pn nostro fattori110 stav.a t1·é1Sportandole dalla tipografi.a in redazione, entro una grande borsa legata alla bicicletta.~ ma. a vendo. egli lasciata questa momentaneamente incustod. ta, un ladro ne ha pro.f ittato per ruba.rla, e insie1ne alla bicicletta sono scomparse lè boz.~. [ nostri tentativi per ricuperarle sono riusciti infruttuosi. Abbiamo provveduto a far tirare una n11ov.a copia di bozze (si tratta di parecchie miglia.ia cl i pacchi di composizione) ·e ad inoltraTle agli autori, perchi> .abbiano la compiacenza di curarne uua nuova correzione. Intanto alcuni I.a vori e alcune recensioni avranno ce-rse,· in <}'Uesto e· -Bei p·r (}Ssimi faseieoli, senza le correzioni degli autori. E gli autori ed i lettori vorranno t enerci per scusati.

li Congresso Nazionale per la Lotta contro la Tubercolosi. • \ Tie11e org.a111zzat<> sotto gli at1sipi<!i della F&lera.z.ione Nazio11 ale lta;li.ana '!>er .la L·o·t ta contro '1a Tl1berc.olosi. È indetto .a Milano dai 23 al 26 ottobre ; si svolgerà nel Castello Sforzes co1. La. preside11z.a 1J11oraria ne è stata .a.ccettata da S. E. B~nito ~Itlisso1ini; la presiden:ua effettiva dal -urof. E1mes to Belloni, podestà di Mi1ai10. Segretario generale i1e è il prof. Andrea Soarpellini, 1

llfficiaJe s.anitario di Milano·. \ Il Congresso sarà diviso in tre Sezio·r1i: 1) ~9ezio1Jie sociale : P.resildente, prof. Gaetano R or1z-011i ; S E"gretario, dott . Guido S,alvini. Q11·e stio11i all'ordine clel gio·r110: 1) Necessità ·di revisione dell' Is tituto Dispen~,ariale in Italia. (rel a t·ori: prof. Ca:rlo Benedetti._, ;Boma,; dott. Guido Ba.1v i11i, Milano); ~ Il· fina.11zia111ento del~e Opere A11titu•b ercolari (rel.a.t ori : prof. Arcangelo Ilvento, R.on1a; pro[. Gustavo Pisenti, Udine). 2) ,~ezi on e co·n sorziale : Preside11te, on. ing. Acsosti11<"> P·21rego,; Segretario, ·a o.t t. Giovg,11ni Gl1izzon. Questio•11e a.l l' -011·dine clel gioTno: L 'ordinamento legisla tivo dei CollS(}ir zi Antituber colari Pro;vinci nli (relatore: on . .avv. Sileno F.abbri, Milano).

3) S ezio1i,e sc·i entif·i ca: Pres~dente, prof. Umber t o Carpi ; S:e.gi·etari-0·, clott.. i\mb_rogio• Ce<}.chini. Questione iaJl' ordine del giorno : St:ato attua.le d eltle nostre oogniziòni sui rapporti tr.a costituzio11e e lna.lattie t t1b·erc.o•l ari (relatoJ"-e: pr·o f. \ ì'i11cro1z.o Fici ) .Paleri'lf.O). Il 2.6 ott cbre verrà t-e11uto, iie11a &tessa sede del Con gr esso, u 11 ConveP"J10· N.aziornale delle Assistenti ~ nitR.r ie , oon 16 svolgimento dei seguenti temi : cc L ' As i~nte Sa.nitariia i1ei Dispens a.r i antitu.b er<·ol n.r i n (R12l at.ori: p rof. Ca1rlo Galassi , Ter11i , e . ig.i-a Carn1ela Sartori, Trento). « Dignità prof e si o111ale e r espon.siabilità clell' Assiste11te SanitaI

ria g arantite dalla legge di Stato » (Relatrice~ Sig.n.a, Pilastrini, Roma). Du·rante il Congxesso sar.anno tenute le si2·g uenti c:o~fere11ze nelr Aula ,e L1tigi )1..angiagalli n pressio gli Istituti Cli11ici di Perfeziona,me:nto (v~ia, Co1m111enda , n. 12) . PTof. .A.ntonio Fag i ll()li e dott. A gi de del Bue: cc Il disuensario ambl1lante: metodo . itali~ .no di lotta con..tr{» la t.l1bercolos i »; prof. Alberto Pepere: « RepeTti ia.natomici e c:oncezio11i p1at.oge11etiche d~l1.a tuberoolosi polmona.re >> ; dott. G. B. Roa tta. : cc L'organizzazione .d elle infermiere sociali nel mondo ia:nglosa.ssone ». Chi desidera fare delle c0imunicazio11i dorvrà ir1• dicarne il tema · prima del 10 ottobre ~1 Seg.r etario G 2·nerale del Congresso prof. .A ndrea Scarpellini (Vi.a P alèrmo 6, Milai10) . Il Comitato o·r dinatore del Congresso è. in faoo1tà 'd i .a1nn1ettere o no lo svolgimento di oom.m 1icazio·n i di cui gli fu dato annuneio. Per la. inscrizione a1l Co11gT0:r::.o è necessari>O i11viare non alt.re il 16 ott·oibre la quota indiYiauale di lire venti .alla Segreteriia de.]l1a FèdeDazione NazionalP Italiana pel' la lotta· oontro la. t11bercolosi (Via Toscan·a 12, Roma (25~). La Segreteriia provvederà a.Il' i11vio delle relazic.mi .a. staimpa ~ d~i doicumeuti di viaggio i1eces.sari peT ottener.e la r~duzione delle tariffe fer. . rov1ar1e. A una seduta i·iservata .ai11a assemblea 'd ella Federazione, potranno inter-ve11iro solo i soci del1a F e1der.azione al corrente ool pagamento dèlla. quota per il 1927, effettu1a.to 1a.l 30 ~ set't embre. 1

XIX Congresso francese di

Medicina~

..

Organizzato dall'« Associa,tion des Mé<lecin.s de La11gue FraJ1ç1aise » e·· indetto· a. P.a.rigi dall'll al ] 5 ottobre, sotto la presi'd.enz.a del prof. Pierre Teissier. Temi in di~ussiqne: cc Se-mio~ogia delle setticemie mediche ,, , re1a.to ri: P. Gastinel •e J. R.eilly· (P .arigi), P. de. Vez.eaux de La.ve rgne1 (N1M1cy), F. ATloing e P. Dufo1urt (Lione), L. La.ngeron (Lilla.) ; « Fisi-0-parologia degli ed•ami », rel.at ·o ri : E; A u bel e P . Mau1ri~1c ( Hordea ux), P. Gov.aerts (Bruxelles), P. V·allery-R.adot e P. Nic.a.u d 1

(Pf;trigi); « I11dioa.zioni mediche e valo·re ter~peu.:.. tico' oomp·ara to d.el1la sip ]en•2ictomia » , rel ato-ri : N. Fi,es inger e P .-L. Brodin . (Parigi), A. N a.11ta (AF-

geri), J. Ta.p ie (Tolosa.). S1ubito dopo il Congresso verrà celebrato il ce11te11ario di Villemin. · Al Con gi·esso &a r à n nita u11' Tup·osizi-0ne ·cli i·iYis te e di libri, di ,a,~Jpa.recchi 1ei presidi e di pìr odotti. Viene anche preparata un'Es p·osizione artis tic.a re&rospettiva. · Ui1 Comitato · di signore si occlllperà d€!lle fami-

. glie dei Congressisti. L e qi.1o·t e sono : p 2•r i n1en1bri 1a'.d ere nti di 50 f r.a.11chi; per le p·e rs•(}ne di fan1igJia e per gli studen ti di medicin·a di 25 franchi. v .an110 indirizzate a;l s ig . Pie].'re Ma1S&on , boulev a.r d Saint-Ger-. 1nain 120, P.aris (VI8 ) , medil3-nte chèque o v ersam'?nto .a l conto-co1Teaite degli chèques p ostali N. 599', P arjg], (Esse danno diritto al viaggio 1


[ANNO

XXXI\·,

FASC.

36]

SEZ IONE PRATICA

gratis di ritorno sino alla frontiera, purchè le quote non s iano state rimE*3Se oltre il 1° sett.~. Per gli alloggi e il mantenimento rivolgersi al1'« agence F. le Bourg2ois », boulev.ar'd des Italien.s, P aris (IX6 ). Informazioni o011T1Jplen1entari p ~1 ouo aversi d agli uffici del Congrooso, salle Béclard, Faoulté de \1édecine, rue de l'Ecole de Médecine 12, P~1ris; ovvè1ro daJ cc ~ureau de l' Associ.ation p~ur le Dévelo1)pement des Relations l\tfédicaloo .avec l'Et.ranger », stesso irì,Jirizw; o dal segretario gene1·ale del Congresso, Dr. Chiray, rue Pétirarque 14 .Paris (XVe); <> dal tJe.soriere, Dr. Lian, rue de Bourgogne 19, P.aris (VIIe), a seconda della natura delle infor1n.azioni. Per la oon1memorazione di Villen1in, che avrà luogo -alla chiusura del Congresso nei gior11i 16 e 17 ottobre, i·ivolgersi alla cc Direction d11 Servioa de ai1té du l\1inistère de la Guerre », rue de Bellechnsse 66, Paris .

Conv.egno della stampa mediea. In occ.asio11e del

X\~III

Co11gre so N.az. Idrologico, che si adu11erà a 1\Iilano dal 3 al 6 ottobre, avrà lt1ogo, in ora e locale da destinar&i, una riunione pri\ata di Direttori e Redattori di periodici i11edici italiani, pier uno scaimbio di idee, che, se anche non condurrà S·U bito a pratiche co11clusioni, lJotrà tuttavia riusci r e 11ti le sotto vari i aspetti. Esclude11do ~he s'intenda costituire u11a qualsia i.;i Associazione (la quale, .anche contro ogni i11tenzione, potrebbe siembrare \"olersi .c:;ostii uire .a quella cli cui furono gettate le basi a Padova, nello cor::;o ottobre), la riunione dj Milano, a fi.a11co del Congresso Idro•logico, varrà tra l'altro ad affern1.are quale g;randissin1a influenza ha la Stampa ::\l edica i1elle so1;ti delle Stazioni di Cura, deducendon e, di conseguenza, qu.ali sono i diritti che la Sta1npa Medica può g i usta1ne11te ri ve11dicare. ' rerrà .anche discussa l'idea (çhe ·si 'deve ad Ul1 illnst1· ~ vediatra , diretto.r e di due periodici) di ttn « Ufficio per la Starl'llp.a ì\1edica Italiana », il qua1e, vale11dosi di organi pubblicitari che vanno a tutti i 1"Iedici d'Italia e :àie.dici italiani al]'e. tero , si i11car'ichi, fra l'altr0, di procur~re a.bbonannenti •ai periodici medici ita..lia.ni, che ad e~<;.o cc U ffiçio l> aderissero. si cerch·crà di ottenere la presenza o Padesiione. di tutti i gru1:rypi di perio.d ici a.pip1artenenti a.Lle s i n.goJe djscipline, o speci.a.lità 1ne.d ico-ràirurgic·l1e, delle qnali talune (Neuropatologia, Ostetrici a, ecc.) co11tano più di di eci periodici p 1er cia~nna.. La. riunione di Milan·o avr à dnnque eissenzialn1ente lo ~~opo di strin gere sempre 1neglio i ra.pporti fra i periodici medict i~'lliani di tutte le vai·ie catJegorie, avendo pt1nti i11ti1ni di contatto e di .accordo. Come abbian10 già annunziat{), del Congresso idrologioo è presidente onorario l'on. pir of. Belloni, podestà <li Mi1ano. Presidente del .C omitato organizzatore è il prof. Prassitele Piccinini. La sen;reteria ha sede in via 8. Paolo 10, Mi1ano. (103).

1311

A richiesta s'inviano tesse.re di 0111aggio ohe .'Janno diritto a riduzioni ferroviarie e ch e so1:io perso11ali. Della te&sera possono fruire .anche p ersone des ig11'ate in precedenz.a dai oolleg4i, qualora questi 11011 potessero interve11ire p erson ailmente .

Congresso italiano di ortopedia. Il Co11g:resso an1i. u•alé dell.a Società it.alia11a di Ortopedia s i terrà a Bologna, n ell'Is tituto· Rizzali, dur~nte i giorni .16 e 17 ott·oh re; s,otto la Presidenza del prof. M. Donati.. Tema di relazione è la « cura dei tumori delle ossa l>; 1~l1atori pr·off. \ T. Putti e M . Ca1m urati (conrela.tore il prof. P ossati, !)er la pa,rte raidiotera.pica).

Congresso i11ternazionale d'igiene e cinquantennrio della Società di Medicina Pubblica. Si adu11erà a Parigi nell'Istitt1to Pasteur, dal ~5 al 28 ottobre, sotto l' a.l to patronato di Gaston Douruer gue, l'1 esi<it:•nte della R•erp·u bblica. Ne sanann·o presidenti ·onorari il dott. Roux, diretto·r e '1ell'I tituto Pa ·teur, e il prof. R oger, decano deUa l•,aroltà di Medicina; p·residentia effettivo i l pro f. L éon Ber11t11rd, pro·fessore d'Igiene e di Medicina Prerenti va. .alla Fa('nlti1 di Medicina di Parigi , l\IIembro dell'Accademia di Medicina e del Con1i tato d' l q;i1. ne della Società delle Nazi-0nj. I teni{ segt1enti s o110 all' otdine del · gÌor11.o : « Ra.p porti tra le &5&icuTazi·oni sociali e la salute J)Ubblica », relatori: Kuhn (Copenaghen) . HoltzJtt:-1nn \ ~trri sl>urgo), Briau (Parigi) ; « Fattori cli r ec1"udesce11za de·l vai1101lo ne1l 1m ondo e n1ezzi di <·on1batti ~rli », relatori: p rof f. .J orge (Lisbon.a), Jitta (L' Aja) e Ca111J.ius (Pa.rig,-i); « La profilassi 11ell 'Esercito », relazione de.I d·o tt. Sa.cq11epée, Medi co I pettore, p11·o·f essor e a lla Scuola d' ApplicIDzio11e del Val-Je-Grace. Confere11zia saranno tenute dai proff. Mad en, Presidente del ComitRto d'Igiene del1a Società clelle N azioni (Organizzazione Inter11azionaJe d'Igiene), Nuttall, dE:-ll' T..11jyer sità di Cambridgie (P aTassitologi.a e Igiene), Ottolenghi, d'Igiene all' Universii tà di Bologna (Qualche a.1S1petto clella qnì2stione delle vita·m in·e da.I punto di vista del1' I giene) Vjsite concerne11ti l'igiene sarann o orgnnizz;1te e fi ln1s scie11tifiche saranno pr·oiett..ai•..:. Un'Espo izione d'Igiene strettamente t ecnica avrà luogo all'Istituto Pasteur. Il Presidente della. Rep11bblica farà l'onore aj Cong.ressis.t i ed .aille loiro f.a1miglie di riceverli i1'!~i Saloni dell'Eliseo. Due .ailtri .ricevi·n 1enti .a;,,·anno luogo l'uno alla Fa-00ltà di ~Iedicina , l'altro all'Istituto P.asteurr. Un banchetto p er sottoscri2'ione chindPrà il Congresso. Sara11110 s oltanto a1nmes ~a le comu11icazioni cl1e 1a vra.n no pel'. sco1p·o · i Boggetti .d elle relazio11i , ed il cli c11i titolo . ~ia. pervent1to a.v anti il 1° settembre 1927. E sso non dovranno aver più di sei pagine (p. ~gine di 39 linee, lin•ee di 52 lettere), e -In. loro esposizio11e no11 potr à durare più di 10 1ninuti. L' insorizione al CongrE?&sO è · g ratuita per i 1

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1312

[ANNO XXXIV, FASC. 36J

IL POLICLINICO

~[embri

della Società di Medicina Pubblica.. Essa costerà a.gli ai]tri Congressi\Sti una somma variante fra 40 franchi (Congressi n -.an:cesi) a 60 franchi (Congressi esteri, per spese di poot.a). Le insçrizioni sono ricevute: per il Congre&SO, dal dott. D11j.arric de la Rivière, ULpo di J.aiboratorio dell'Istituto Pasteur, 26, rue Dutot, Paris (XVe); per 1' Esposizione, dal cc Comité français des Exuositions ,,, 42, rue du Louvre, Paris.

Yeterinarie; segret. gen.: Dr. Lépinay, Casablanca (~I.arocoo) . Dal 21 al 25 131prile, ,av.rà luo1g o 1'8a. sessione d·elle Giornate mediche di B1·uxelles; segret. gen.: Dr. Beokers, rue de Froissart, Bruxelloo (quota 75 fr. belgi). Dal 23 al 27 luglio, a Stoocolima, 2° Congresso internaz. di Radiografia; 1per informaz. e iscrizioni : Dr. Ascel Renande, .S ophiahemmet, Stock:ho1m (Svezia).

Giornate Mediche d'Egitto. Sono organizzate daJl:a « Revue des Mia1adies Calendario dei Congressi medici. de.s Pays Chauds >> di P.airigi; si svolgeranno dal Settembre 1921: 15 al 24 dicemhre, nell'U11iversità egizia del 10-11, Venezia) i tal. di talassoterapia; v. faCairo. Il Comitato d 'onore comprende il prof. A. scioolo 34. Castell.a.ni; del Comitato scientifico fanno parte 13-14, Vienna, tedesco di psichiatriia; v. fase. 31. i proff. A. ed E. Perroncito e il prof. (*. Sa.na15-17, Vienna, tedesco di neurologia; v. fiascirelli. I titoli e i. sunti delle comrunicazioni e i . colo 11. sunti delle confere~ dovranno pervenire non ol17-19, Vienna, intern.a.z ionale di psicologia ; v_ tre il 1° ottobre 13,} segretario generale, Dr . Zei- fase. 32. toun. Lingue ufficiali s31r.anno il francese e l'in17-19, Siena, dei medici oondotti; v. f.asc. 36... glest .•~I Congresso sarà unita un'Esposizione In17-20) Milano, italiano di Btomatologia; v. fatern.azio11ale delle arti e delle scienze applicate scicolo 31. alla medicin.a , .ailla chirurgia, .ailla farmacia ed 20-29, .l\.msterdam, internaz. di oaintropQllogia; all'igiene sanita.r:La. V. fase . 36. . Su r)resentazit011e della tessera di oongressista 24-26, \ 7 ercelli, ital. d'infortunistica agricola;. a<lerente o associato, ~ranno accordate riduzioni v. fase. 31·. di viaggio. 24-30, Roma, internaz. di navigazione aerea ,. Iiiscrizione importa 125 franchi francesi per e;on Sezione Medica; v. fiasc. 34. gli aiderenti (rmedici, farmacisti, d en.t isti o vete27-29, Vienna, internaz. di psicologi.a; v. farinari) e 100 franchi per gli associati (<persone scicolo 32. di f.amigli.a). 22. 26, Trento, italiano 'd i freniatri.a; v. f.asc. 32. Per quaisiaisi informazione e per le adesioni ri26-29, Berlino, internaz. 1della stamp.a toonioa,. volgersi ai segretari: Dr. Zeitoun, :r·ille G.ay-Lus- ·v. f.asc. 33. sae 32, Paris (V6 ) ovvero route du Palajs III, 28 ~ett.-1 ott., Napoli, italiano di pediatria;; R.ond-Point, Alessandria (.Mgitto); Dr. J. Khou.r i, ·v. fuse. 21, 24 e 30. rue de France 4, Alessandria (Egitto). 29 sett. -1 ott., Losanna, francese di rpedia.triia ;. ' -v. fase. 36, Prossimi congressi medici. 29 sett.-1 ott., Lion·e, francese di gineoo·logia;.. A oompJeme.nto di notizie già pub1blicate sui v. fase. 33. Ottobre 1927: congreooi medici indetti proosimamente, riportia3-6, Milia.no, italiano d'idroJ., climatol. e ter,a - · mo le seguenti aJtre notizie: D al 20 al 29 settembre si adunerà arl Amster- pia fis. e Convegno del1a stampa medica; v. fadam la 3a, Sessione dell'Istituto Intern~ionale di scicoli 32 e 36. 2-8, Parigi, f~an~ di chiru•r gi.a; v. fase . 27 ... Antro1po logi.a. Informia.zi()(l'.li dal segretario Dr. J. 4, Parigi, francese di u1·ologia; v. fase. 36. Bru·gin.ans, li, rans van Mierisstraat 134, Amster4-7, Vienna, tedesco delle malattie digiarenti & dam. Il -1 ottobre sj terrà a P.arigi il 27° Con.g rasso del Ticambio; v. f.asc. 32. 5-9, Lione, intern,azionale d'idro!., olimatol. & dell' As.sociazione francese di chirui-gia; per inforgeologia medica; v. fa"8c. 23. mazioni rivolgersi al segretario gen. Dr. P.asteau, 10-] 6~ Cordo·b a, p.anarrnerioano di tisiologia; "' Avenue de V~llars 13, Paris (VIJe~. fase. 26, 33 e 35. Dal 17 .a.I 20 ot.tobre si terrà ia Parigi un Con11-16, Parigi, francese di medicina interna; v. gresso francese .d i oto-rino-laringologia; segreta.rio f asc. 36. g en. : M G. L1ébault, bo11leva.r d Saint-Germain, Paris (VJie). 12-J 6, Roma-Monteca.tini-S.al.wJnaggiore, i1rter-Il 22 e il 23 ottobre a Pa.rma si Tiunirà la So- nazionale d'idrologia medica; v. fase. 27. 16-17, Bologna, itaJ. di ortopedia, v. fase. 36._ t'ietà. Italian·a 'd 'oto-rino-laringoilo·g i.a ; per iinfor16-17, l\1:il.a110, italiano sul oancro; v. fasci1nazioni rivolgersi al prof. Lasagna, Parma. Nella seconda q11indicina di ottobre (data in- coli 25 e 27. 17-20, Parigi, francese di oto-rino-laringologia;.. determinata.) si terranno le prime « Giornate Meàiohe di Madrid». Segret. gen. : Dr. Coca, La- V. f.asc. 36. 18-2J, Parma: italiani 'di medicina interna egasca 38 (.apartado 290), ~Ia.drid . DaJ 3 all'8 n;prile 1928, ia Oasaiblanca, sono in- di chirurgia; v. fase. 32-36. 21-22, Parma, itaJiano di u.rologia ; v. fase. 34. dette le seconde Giornate 1narocchine mediohe e 1

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[ANNO XXXIV,

F.~.

36]

131:3·

SEZIONE PRATICA

22-24, Parma, italiano di oto-rino-1aringologia; V. f .a.w. 36. 23-26, Milano: itialiia.no di tisiologia; v. fase. 36. 24-26, ,. Parma-Modena-Carpi, italiano di medicina del lavoro ; v. f a.sc. 27. 24.,30, Parigi, francese di stomatologia; v. fascioolo 30. 25-28, Parigi, internaz. d'igiene; v. fa.se. 36. 28-29. Milano, della Federa2 antitubercolare. Seconda q•uindioina: Madrid, Giornate Mediche; v. fase. ~-{6. N<YVembre 1927: 11-18, Berlino, interna.zicma.le di genetica; v. fase. 2. Dicembre 1927 : 2-22, Ca.loutta, di medicina tropicale dell'Estremo Oriente; v. fase. 21. 15-24, Cairo, Giornate Mediche d' Egitto; ,.,. . fascicolo 36. Aprile 1928 : 3-8, Casablanca, Giornate marocchine niediche e veterinarie; v~ fase. 36. 21-25, Bruxelles, Giornate mediche; v. fase. 36. Luglio 1928: 15-16, S. Pellegrino, italiano sull'uricemia; v. fa.so. 27. • 23-27, StA:>ccolma, internazionale di radiologia; v. fase. 36. Data jndeterm.inata (19:!8), Rio de Janeiro, Gior11.ate mediche; v. fase. 35.

Istituto radiologico della Università. di Milano. , Col

proSSÌIILO anno, l'Istituto di raruologia della Il.. U11iversità di Milano, diretto da.1 prof. FeJi,•e

Perussia, .avrà sede nBJ gi·1aJ1dioso. Istitu~o Vittorio, Emanuele III per lo &tudio e la cu.ra del cancro~ Il nuovo istituto sarà dotato di impianti mode1·nissi·m i per roentgendiagnostiea, roentgenterapia. e curieterapia e si varrà dcl.La oolLaborazione d-ell& sezioni chirurgica, ginecologica, anatomo-patolugica e di patoJogia speri1nentale, pure annesse all'istituto, sia .a fini di ricerca q·u anto .a fini didattiçi.

Scuola Convitto per signorine Infermiere a Ve• nez1a. ~

.aperta l'iscrizione alla Scuola. C-011vitto « Na11i » presso l'Ospedale Civile di VenEYLia per l' a.n110 scolastico 1927-28 . La duriata del oorso è di un biennio. Oltre il diploma professionale di InfeJ:miera., le .allieve potranno oonseguire, con un ulteriore corso annuale, .anche il Jiplo1na di Assistente Sa.nit.aria.. .Le iscrizioni si ricevono sino alle· ore 17 del 31 ottobre. Età 18-30 anni ; per le aspirant i minorenni l'istanza dev'essere controfirmata dal padre o dall'esercente la patria pode.stà. Richiedesi la liceriza teonica o comiplementare o titoli equipollenti.

Infortuni di sanitari Il dott. Erooli Natale di Genova risaliv.a su di u11'autovettura lo strooone di Valle di Nora; in.. vicinanza del piasso della l\ifendol.a, per la rottura dello &terzo, la macchina .andava ia cozzare contro due paracarri, abbattendoli e rovesci.a.ndosi lung~ la scarpata; il dott. Ercoli, travolto, riportò gravi ferite per cui trasportato nell'Ospedàle di Oles. mori,~a dopo lunga agoni.a; lo chauffeur, lanciato a qualche distaJlza, rimase ille60 .

.

Indice alfabetico per materie. . Pag. 1299 Appendice: r:l.diologia )) 1299 Appendiciti e c:11ppendioalgie )) 1294 Ascessi della milza . • )) 1294 Ascessi sottofrenici: diagnosi e teraipia Asc:ticurazioni sul1a vita, iperte1IBione , 1297 albuminuria e glioc:>$uria . )) 1279 Autov.accinoteraipia: posologia . • )) 1296 B~bliografi,a, )) 1306 Cloroformio per uso interno . )) 1308 O·, .onaca del mo·v'ime1ito professionale Diatermia in ra11»porto alle osteosiintesi )) 1301 metalliche . . Diatesi emorraigica e.l a esauil·imento nervoso? . . >> 1304 Difterite : reazione di Koplik . >> 1301 Essudati e. trasudati : proprietà fisioochimiche . . . >> 1290 Fegato: esame funzionale . » 1301 Flebite .e tromboflebite degli arti infer. e delle vene superf. dell'ipogastrio » 1303 Fermenti : ricerche . » 1301 Gangrena spontanea: iazione ·d ella surrenale » 1304 Herpes zoster e varicella. » 1300 ))

I stamina. e. ergota.mi11a. . Liquidi cef .-r.ach.: Ph e r eaz . di Nobel M.aJnmella: a1I\fPutazione sotto a.nestesia looale M amroella: irradiazione postop eratoria Maimmella « &anguin.a11te »: i1n portanza e-linica ed e11ti tà patologica . N efu:opatie: prova dell'acido e ·d.eill' alcali Neoplasie: diagnosi biologica . . ' . Parto: controind1razioni degli estratti ipo.fiS:ari · P eptone nelle affe~io11i anafilattiche Peritonite tubercolare es-sudativa: i)11e umoperitoneo teraipeutioo . Pielogramma: i11terpretazi.ona Radiologia: tecnica Sessuale: desiderio - ; periodicità 11ella donna . . Terapia alle diverse età . . .. Tubercolosi e traun1a: rapporti in i11fortunistica Tuberçolosi polm.: frenioore&Si, frenicotomia, frenicecto.m.ia V escioa: neoplasma d~ un diverticolo .

l:>ag. 1302 » 1300 » »

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Dtrtttl di proprietà riservati. - Non èconsentita la ristampa di lavori pubblicati nel Polfclinico se non in seguito ad aatorizzazlone scriHa dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma. · Bbb. 'l'.)po.Lit. Arma.ud di H. -Oourrter. V. .ASCOLI. Red. reep

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131 -~

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I


ANNO XXXIV

.Fase. 37

Roma, 12 Settembre 1927

I

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg PRATICA R EDATTORE CAPO: PRO}ì .

VITTORIO ASCOLI '

SOMMARIO. 1.a\lori ori g inali : P. C,traim •i.zza: Studio clinico e sperimentale sull'idrocefalo. Osserva zioni cli niche: G. lotti: Un caso di frattu.ra del collo del 1·adio. Hote e contributi: R. Gaeta: Influen za, e tuoorcolosi: Rrupporti. Note polemiche : L. Condorelli-C. Toscano : Sul significato biologioo dello zuc~hero combinato. Sunti e rasseg ne : ORGANI DIGERENTI: Walton: La ptoei viscerale. - M. Fa.sano : Nella. gastroptosi con speciale riguardo .alla. ooncomitante eipatop.t osi. M. Chiray e I. Lebon: Contributo allo studio della stasi intestinale cronica. - NEUROLOGIA: H. Peiper: Nuove vedute sulla terwpia chirurgica della nevralgia del trigemino. Cenni bibliog r afici. Med icina socia le: La zooprofilassi nella lotta antimalarica. Accademie, Società mediche, Cong ressi : Sooietà. Italiana Ot~Neuro -Oftalm.ologica. - .A.ssoci~zione N31po. leta.n a dei Medici e Na,tu:ralisti. - Riunion·e per J.o studio della, sifilide congenita, in Torino.

Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: L'interrogatorio nella pr2.1ica ginecologica. - L~. diagnosi dell a .s terilità di ori.g ine tuibari-ca. Insufflazione e iniezione di liipiodoil. - OASISTIC!\ E· TERAPlA : La classificazione dei gozzi. Il riconoscimento idei malati <li gozzo esoftalmioo non aidatti .alla tiroidectomia - Malattia di B2.sedow e -cura jo1di ca. - Il trattamento del reUJillatismo articolare acu to. - Il traittamento dell'influenza. - Il salvarsan intratra· cbeale nei 1processi !fetidi respiratori. - I l bismuto nPlla aifì.lide. °NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: La permeabilità -0apillare della cute. - VARIA : G. Pieri: La morte di Francesco c.enci. Politica san ita r ia e g iur isprudenza : G. Selvaggi: Del1tci1dazioni espli1cative delle n1.1ove di.siposi zi oni ooncernenti la sanità pubblica. Nella vita p rofessionale : Concorsi. Nomine, promozioni ed onorifi.cena;e. Nostre corrispondenze : Da Bari. Not izie dive rse. Ind ice a lfa betico ve r materie.

LAVORI ORIGINALI.

lombare, in diversi casi esaminati, va a sostegno dell'ipotesi che le forme più frequen ti e più vistose dell'idrocefalo cronico appartengono generalmente a tipo così detto cc bloccato » • Le ricerche sperimentali venn er o raa>pr esen tate da tre serie di operazionj, 1p raticate in cani di diversa età : 1) ostruzione de1 forarne d i Monro; 2) legatura del ·p lesso corioideo; 3) zaffam ento di un ventricolo laterale. Dall'insieme dei '.fatti clinici e sper imentali os~ervati, l' A. è pervenuto ·alle segu enti conclusioni: 1) nei corso ·dell'idrocef1alo n ell'uomo, si r iscontrano disordini diversi ·da parte del sistema nervoso, che si manifestano con fenomeni psich1ci, motori, sensitivi, trofici;

1

l

CLINICA .

MENTALI DELLA R . UNIVERSITÀ DI PALERMO d iretta dal ·p rof. R. COLELLA. DELLE

i\ifALATTIE

NERVOSE E

1

Stndio clinico e spe1·iment ale sull'idrocefalo per il dott.

PIETRO

NOTA

CARAMi\ZZA, interno.

PREVENTIVA.

Sotto ia guida del prof. R. Col ella, l' A. 11a isti tuito una serie di ricercl11e cliniche esperimè11tali sull'idrocefalo, essenzialmente rivolte a due aspetti di questo iargoroento, non ancora del tutto chiarito, e cioiè la patogen esi dell'affezione e la sua terapia chirurgica. Dell'in gente numero di malati, di cui disporie la. Clinica delle malattie nervose e mentali d i Palermo con l'annesso Ambulatorio gratuito, egli si è valso per lJa scelta degli oip portuni casi, in nutnero di undici , in ·b ase ai quali ha f.a tto un'accurata ·disamina d elle varie condizion i etiopatogerietich e della malattia: eredosifilide, alcoolismo degli ascendenti, meningiti a cute ,p regresse, ccc. I/assenza di ogni notevole aumento della pressione ·d el liquor, saggiata con la puntuta

2) dal punto di vista etiologico l'i·drocefalo è, 11ella maggior parte dei casi, una malattia congen ita, in dipendenza specialmente dell'alcoolismo e soprattu tto della sifilide dei genitori. Esso 1p11ò verificarsi anche nella f1anciullezza, nella giovinezza e 'Persino nell'età matura; 1

3) ·dal 1punto di vista p·a togenetico le n ostre ricerche di patologia sperimentale ci in·ducono a ritenere cl1e la occlusione d el forarne di Monro deve avere una notevole importanza nella genesi dell'idrocefalo; poichè negli animali la occlusione sperimentale di questo forarne ha detenni-


1316

IL POLICLINICO

niato u11a dilatazione evid·entissima d el ' ·en trico·l o occluso; 4) dalle ricercl1e sperimentali da noi praticate emerge che lo zaffamento ·di uno dei YentricoJi laterali determina una dilatazione d el ver1tricolo omologo, dovuta probabilmente o a una dilatazione compensatrice ovvero a dil atazio11e secondaria alla co·m pression e occlusiva ·d el forarne di Monro corrisip ondente, determinata dallo zaffamenLo; 5) per ciò che concerne la cura cl1irurgica dell'idrocefalo, non possiamo apportare .per ora, con Je nostre in·dagini, un contributo di sicura conoscenza a questo argomento, a causa del breve tempo di sopravvivenza degli .animali alla gravissim a operazion e praticata..

[ ANNO

XXXI\7, FASC. 37J

modo ·da rivolg·ere la S'U1p erficie articolare secondo le 1direzi.oni 6\Jipraidette. T e11uto conto della brevità del segmento osseo frattillrato e ·d ell a s ua s·epe intraarti·colare, unite al 1fatto che ~ i l trau ma datava rd a otto criorni si è creduto inutile ·ogni tentativo idi ridu~ione' incruenta, proceiden,d-0 senz'altro a ll'atto operativo. 11!-t.ervento (24 .settembr e 1925) . Op·eratore pr-0.f. L'lllgl Gazzotti. Etere narcosi regolare : fascia isc·l1ernica: Grossi.eh . Incisi·o ne obliqua «ial·l'·epicon,dilo ail 30 sup eri~)r.e dell 'ulna, sul lato posteriore del O"Omito 1

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sin~~o •

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Pe~ s~ol1a~en~o .fra l'an con eo ed il gruppo epi

cond1.Jo1d eo s1 1g1unge et1lla CaJpsula articolare che è distesa .da li·qui·d o si.er o ematiico. Incisa questa, e-rl a sporta ti a.J.crun i co,a g·uli fibrino·si si ·noìt1a ch1e il ca;pitello d el raidio è posto all'~sterno .e di dietro al m on con e di'StaJe, 1per fr.attura ,d el co[lo traisversa, a SU!perfi cie un poco obliqua. Esiste già fra i 1due m1onconi di frattura 'llna miass·a r.rnoro-fibrinosa, i n parte in via idi organizza•zio1

OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO

ORTOPEDICO DI

Direttore: Prof.

REGGIO

L UIGI

EMILIA.

'

GAZZOTTI.

Un caso di frattura del collo del radio.. Dott. G1No IOTTI, élJssistente. In qt1esto Istituto Ortopedico 1è occorsa una fr attura 1 d ~l <!OlJ.o d·el radio. I)ata la scarsa frequ.en za di tale t.irpo di lesion·e, cr edo valga la pena farla 1)ggetto di brev e i1ota. 1

E. A., a nni 12, ·da R e1ggio Em1lia . :Nulla di n ot evo.le n el g·entilizio e nella anarimesi Temota. Entra in Istitut1'J il 23 .settembre 1925. Otto giorni iprima è cwd1uto dal~e scale. Il piccolo paziente ch·e s i ùJ1rnostra sveglio e bene ricor·da, co.s ì riferjs·~e le modaljtà 1del trauma: 1< '1entre scendevo in fr etta da.Ile scaJ.e, sono a ll'jmprov1\1 iso scivolato p.er pare-ccl1i gra·d.ini, -e m i -sono apipog,g·iato Slll pavimento con il palmo della mar10 sinif>tra e con l'avambraccio tutto piegato (fJ esso). I-Io a\rvertito m olto dolio·re al go1nito 1che è rimasto impedito n ei mov'imienti ,, . E sr:me nlJbiett i uo. S oggetto idi r obusta costitu. zione. S'VilllP'P·O osseo nomnale. Non traic-cie -Oi pregressa r aiel1itide. G)mito sini·&tro in flessione di 130°, modicamente turr1efatto. Ecch1moiSi all 'in terno ·dei s upinatori. Alla 1palpazione dolorabtlità ])en circoscritta al disotto •del capitello del radio. )lobi1lità ,flesso estensoria quasi completa. La pro. n azione è in parte aiboJita; la ·5utpinaz·i one lo è compl etamente. La m·ano sta in l)ronazi1') n e iniziale. Non e<;istono alter azioni 1della funzione n ervos<1 nelJ'arto. · ~u1la a carico dell' rsame 1 g enerale e d el rima· nente esame speci.aile. • J_,a diagn osi di frattura d el collo del ra1dh1 viene r onfermata dal reiperto radi olo1g i1co, i,J qual e di· m ostra inolti::e cl1e alla frattura .è seguìto un n otevolr. spostamento del n1oncone epifi·sario, che tSi è portato infuori ed indj etro, inclìnan·dosi in 1

Fig . 1. •n e. La rplasti1cità del callo permette mediante forte pres.sjone a leva di riporre il capitello in s r de norm·ale, ·dove resta 6enza tendenza a facili spostamenti. Si sutura il legan1ento anulare, lacerato nel trauma e la ca1p1Sula articolacr- e. Emostasi; ·sutura jn catgouit ; m e1di.catura sterile. ApparecC'llio .g essato sino alla mano, fissante l'avambraC'cio in supinazione e ·~ ~ dica fl essione · sul braiccio. (2/10/'25) ,s i toglj e il primo ap.p areccl1i·o. Gu·arigione per prima della in cisione cutan·e a. Nnovo apparecchjo g essato ad aNambrac cio flesso aid angolo retto, e man o supinata. Con quetSto apparecchLo l'ammalato viene dim e.sso t•e1n1poranea.men.t e per una settimana. (9/10/"25) Si r ipresenta. T olto l 'arpipareC'chio gessato si in iziano le c·u re fisi che: bagni locali, lnR$S.aggio l1na ''olta al giorno, graduali movimenti. ~uesto trattamento ·è proseguito a domic ilio per al tri 15 gionni, in caip 0 ai quaJi il ri1r>rno d ella funzione arti<!olare del gomito è completo. (2/7/'26) Dietro ricl1i esta, ritorna in Istit11to. Tutti i movimenti sono po&sibili ed indolori. 1

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! ANNO XXXlv',

FASC.

37]

SEZ lO~E

1317

PRATICA

11 reperto radiologico dimostra c l1e il capitello òel ra•dio ha mantenuto la posizione datagli con l'atto op erativo.

binati, gr adruali e violenti. In tali evenienze non si nota l 'insorgere di alc un .fattore anonmale di co!nipr r~sione ad ostacolare il ipenfetto scorrere <le1'1a cupola radinl e sul condilo esterno dell'om ero, e ra1)ace ·di pro,d.urre l'infle,ssione e, quindi, la frattura ·del collo. Come in ge11ere, nelle "fratture intraarticolari l'intuno meccanismo ·di frattu·ra rin1ane os0uro, non essendo del resto possibil e so ttoporre a con trollo du e fatrt.ori idi importn.nzu. d ecis:Lva: la contrazione •dei muscol1i, la. resjstenza idei legamenti e l'intensità del traumar Rifer endoci poi all'altro asserto di Bergmann clre cioè questa fr attura « si produce a5sociata. « alla lu•s sazione .a,ell 'ulna a1l'i11dietro ed alla « frattura òel processo rooronoide », è degno di n ota il tatto che n el nostro caso la frattura dei ro-!Jo si presen tava isolata,

I .a sede insolita della frattura, il m ecca11ismo di produzione, l 'esito buono ·del trattamento f:~ruento, rendono m eritevole di esam e questa storia •Clinica. Comr è n oto le .fra1turc d elle ossa comp on enti l'articolazione d el go1nito, av·yen g·o110 gen er almente in bam1'ini ed jn adulti gioYani per ragioni anatomicl1e e fu11ziona1i, e la loro buopa tPrapia è di alta importanza agli eff etti indivi<l11ali e sociali. Più fr c>quenti a carico del condilo e5tern o, \anno facendosi -più rare sul condil o interno, sull'olecrano, sul processo coro11oi1d eo dell'nlna e sul capitello d el radio fino a r ender si \

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I

La cliffìcoltà pro5upinato,n ia, la sede fl ~] d!@for.e~ e la inancanza della sensazione 1n seàe n ormale· data ,dalla testa del raidio, facilmente conducono~ ad una ·diagnos.i precisa; s1pecie n el caso inJ 'JJ}e.rrola dove a carico d·ell'articolazion e d el gomito n on esisteva alcuna altra com plicanza. D'a1tra parte l'esam1e radiologico torna ·ntile per m ettere in e\'1den za t utte quelle fini 'Particolarità ldeJla l e5ione che le in·dagini 1cliniche ordinarie n on. perm ettono di precisar e.

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F ig. 2.

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r:1re sul collo ·di que5t'o so.

econdo Ombrédanne (l ) predili.g·ono i bambini clélgli otto ai doi:.l ici nnn i. .~ff erma il Ber gm an11 (2) che m anca110 oòservazioni e ricer ch e ·d irette sul meccanismo del tra un1a. Egli rittene ca u sa Yerisimile la p r onazione forzata la q;uale, alm eno come modalità esteriore tro·v a riscontro alla chiara e"posizione ' d ell'infortunio fatta dal nostro pazi€111te. caduto <'Ol tron<:'.o $Ull' avambraccio fl esso e fortemente pronato, m entre la m ano a1ppoggiava col palmo nl suolo. P er quale .m omento l a pronazii)n e forzata si ri:p,er ct1ota su.I e.olla del r adio, i l Bergn1ann n on lo dice. Onde r endermi conto dcl s uo asserto, e s·u ppo11 ena'o che la ct'rattura d oYe-sse v erificarsi p er una Gat1~ n. coim press1va del r adio secondo la sua lungl1Pzza , ho cercato sul caJdaivere la pro'Va ·d el1'ipotesi. Preparai •dun,que l' a~t i c olazione d el gon1ito, eù eseguii inovifrnen ti ,dj pronazion e e 1'lessio11 c coni1

'

Conclltdendo 1dall'esame dei dati clinici ed anatom o-patologici in g·en er e, e n el caso in ispecie,. r is11lta evi•d.en te ch e l'uni ca terapia la quale possa r ondt1rre a buon risult·a to è la cr uenta : tanto. più oggi in cui la grande probabilità de~la gua·· rigione per prima p ermette ·di essere tranquillj r ).gtn ardo a11e even tuali c omplicanze rpostoper&torie. A ·con1pJem ento d·ella cu r a è bene an·cl1e tener· p resent e con1 e la prec<>ce cin ematizzazion e attira e passiva, purchè controllata in n1 od·o r igoroso,. a ssociata a cure tfisich e appropria1re,. c0nduca ra pida.mente al r ipristino funz1onal'e. 1

1

1

LETTER ..\TURA. (1) OMBRÉDANNE. P récis clinique et opératoir e d·e ,

chirurgie infantile. Paris, 1923. (fo)J BERGMANN· Trratt ato di ch irurgia: pratic@ .. V.111. V , Milano.


1318

IL POLICLINICO

NOTE E CONTRIBUTI. Influenza e tube1·colosi. Rapporti. Dott.

RICCARDO GAETA

Ver~o

(PO·g gio Berni) (Forlì).

[ANNO

XXXl\-, FASC. 37]

per altre n1alattie e cioè per l'atteocl1imento del djp lococco e cocchi piogeni e 1per l' attecc·h imento, in un tempo pii1 o meno lontano, dello stesso b. ·di Koch.. Cosi si è veritficato nei miei casi. In llll primo tema>o, e cioè nella primavera, molti bambini l1anno presentato le solite banali inanifestazioni dell'influenzia, con oatarro bronchiale diffuso , in un secondo te1npo, e cioè nel maggio e giugno, si sor10 determinate delle pol-

la fine del maggio e nel giugno di questo anno, in molti bam·b ini, risparmiati dall'infezione grippale ·d ella primavera prece.dente, si sono manifestate d' e112blée e sempre in forma eipide·m oniti fibrinose apicali, a decorso epidemico. mi ca, flogosi polmonari, del tipo 101b are, che Con tutto questo an cora non si è insistito su 11a hanno ~ empre prediletto gli apici, o il destro o spiccrztcc ]Jr edilezione che il b. di Pfeiffer, alla il "ini~tro o entrambi consecutivamente, tanto da 7'Jari de l b. d·i Koch, ha per gli apic·i polnwnart, rendere la' 1diagno~i, sul princilpio, oltremo·do ·di·ftanto da ·p ermettere la diagnosi retrospettiva di ficile, se non si prestaiva, di proposito, la ma.ss1ma attenzione verso la sede presupiposta co~p·ita . . influ enza in lfor1ne di bronchiti prevalentemente a1picali. L'espettorato di questi bambini, quando si è ~cssun altro germe· mostra tale predilezione potuto raccogliere, presentava quasi costanteIJer gli apici polmonari, all'infuori dei d·u e citati. meYlte e in forte prevalenza, bacilli corti e miSa1~ebbe per·ciò interessante eseguire un ace.unt1ti, con estremi arrotondati, da ritenersi, dato rato . studio biologico del b. di Pfeiitfer, e ricer·anche il criterio epidemiologico, come v eri b. ·d i • Pfr.iffer, associati a numerosi micrococchi, a for- carne le eventuali ten.denze atte a favorire l'in'rasione seco11dari1a del b. ·di Koch o a unirsi con ma di « fiamma di oan.delia » disposti a gruppi questo . in si·m biosi. Tendenze fino ad oTa dimo· di ·dt1c o più in·d ividui e muniti ~i caipsula : e strabili per lo stesso tropismo apicale ohe i due cioè diplococchi di Franckel. germi presentano, ·p er la facile insorgenza, nel Altri germi, specialmente cocchi piogeni, comtipi predi~5posti , dj una tu'b er.colosi polmonare pletavano il quadro microscopico. dopo un attacco influenzale, per il decorso più Senza ·d ubbio, trattavasi di polmoniti loba"'i, che m·ai aggressivo e prolungato che l'influenza causate prevalentemente dal diplococco e dal b. di aissume nei soggetti af.f etti da focolai tubercolari Pf Piffer -- associati. latenti o comunque predisposti 1alla tubercolosi, Cl1 e il b. dell'influenzia o per lo m.eno che il nPi qual·i soggetti aniche le reazioni tubercolinihacillo fino ad ora ritenuto agente specifico di che nel frattempo si spengono e viceversa per tg,le malatti·a , possa dare polmoniti .f ibrinose, è i1 decorso rapi·da;mente' mortale che può assuammesso da molti autori: tuttavia il più delle mere una tll!ber co1osi polmonare c·o nclamata, in volte, in tali rf or1ne morbose, esso trovasi asso· p ersone colpite da una intercorrente infezione ciato al diplococco, al b. di Friedlauder, a coc - grippale. chi piogeni. Trattasi di quei casi di polmonite, Q11esti rilievi. quantunque di ordine puramente in cui la crisi si protrae oltre la comune norma~ .clinico, ci autorizzano ·da soli a considerare l'inin r.ui ianzi la crisi viene sostituita d·a lla lisi, fluenza una malattia tubercoligena per eccelverso la 15a ·g iornata di malattia. lenza, specie nei bambini, alla pari del morbillo, col ·qt1ale del resto ha, secon·do Francioni, molti Ma di questo non intendo occuparmi : scopo della presente nota sono le consiid erazioni che altri ipunti di contatto, e della pertosse. seguono. In un mio breve artiieolo, pubblicato sul . Polir,lin.ico (Sez. ' IPrat., n. 22, 1926), io ri•f erivo come Ricordiamo l'Interessante volume il ·b acillo dell'influenza possa dare « bronchiti OQtt. CIUSEPPE CIORDANO apicali », tali d.a simulare per!ettamente, assieme · Medi.co neg.lli Ospedai1i Riurniti d'i Roma. alla concomitante sintomatologia (febbre serale, tosse stizzosa, anoressiia, astenia, dimagramento), delle broncih iti specifiche. Il bacillo dell'influenza cioè, una volta peneUn· volume in-8° di 'l)a.gine 229. P.rezoo L. 2 5 .più trato nell'albero :respiratorio, mostra uno spiccato le si-ese 'POStali di &pedizrl()(Jle. Per i 111oetJri. abbonati eole L. 2 2, ii.n porto franoo. tropismo verso l'apice polmonare, come appunto il b. di Koch. InvtiaTe V.a.glia. posta·l e atl Sig. LUIGI POZZI - Via Giunto all'apice (e qui sta tutta la i·mpO'I'tanza Sisitinra, 14, aggiungendo: per l'U.ffiei.o poeta.le Suodel .p roblema), potrà !forse preparare il terreno ou!I'Sale ielioiott.o, ROMA. 1

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ba sifilide del midollo spinale-

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SEZIONE

NOTE POLEMICHE. Sul significato biologico dello zucchero combinato Il dott. C. Toscano ha pu.b blicato al riguardo una nota (Policiinico, Sez. Med. , 10 lug. 1927) Ho compulsato i dati sperimentali da lui recati alla miglior.e conoscenza 1del rproblema, e ho letto la discus.5ione che ad essi segue. Osser\riamo quali sono i fatti nuoYi portati dal Toscano; vedremo poi se essi 1autorizzino a delle conclusioni diJflferenti da quelle, cui io sono pervenuto, dopo aver accumulata ingentissima mole di dati sperimentali. l ) Il Toscano tiene a far rilevare che d1urante l'iperglicemia adrenalinica vi è diminuzione dello zucchero combinato. Questo d·ato di fatto, da m e 1111esso in eYiden· za (1) , è stato anche lu·m eggiato nella sua essenza. La diminuzione dello zucc11ero conibinato in. prir110 te·m po, è una r eazione a qualsiasi causa iperglicemizzante (aJdrenalina, introduzione enterale e parenterale di glucosio, puntura del pavimento del 40 ventricolo, irperglicemia da freddo, irritazione d elle terminazioni splancnicl1e (2) , . azione dei narcotici, ecc. ecc.). I}] J'osciano non vorrà immaginare che se lo zucchero combinato di·m inuisce nel sangue in seguito ad iniezione endovel).osa di glucosio, ciò a\1 · ven&ra perch1è l'orglanismo senta il bisogno di scin'" . . de re lo zuicchero coilllbinato per trasformarlo in libero! In scienza 1però non bisogna fare ipotesi, ma -Oare prove. I o ho dato prove. a ) H o dimostrato ehe in vitro lo zucohero combinato può essere fissato dai tessuti. b', Ho dimostrato con i miei lunghi e pazienti studi su la gl:Lcolisi (3) , che lo zucchero li.nero si trasforma in zu•cchero ·c ombinato, e non viceYersa. Tutto ciò risulta con maggior rilievo dalla breve amichevole polemica avuta con Bufano (4) . In quanto alle argomentazioni del dott. Tosca. no, che caidono contro i dati di fatto oramai iassodati, si deve soltanto far notare che il sang.ue non è contenuto in un recipien~e chiuso. E' qu1n-

---(1) Policlini.co, Sez. med., _1924.; ~iornale di ~.1· nica medica, 1924; A·n nali d1 Clinica terapeuti.ca~

19M; Ih:Ld., 1925; Presse médicale, in corso

d1

stampa. (2) CONTI. Minerva medica, 1927. (3) Poli•clini.co, Sez. med., 1924; Boll. .dell~ . R. .J\.cc. Med .-Ohilr. di Roma, 199-4; Annali d1 Cl1n1ea terape.u tica, 1924 e 192.5. · . (4) BUFANO. Arch. di Faran. Sper. e Scienze affini, 199....6; ID. Ann. idi Clin. :rer~p. , 1926; CoNDOREL· LI. Annali di Clinica Tenap'., 1926.

PRATICA

1319

di bioto.g i:camente assurdo :i:mmaginare di trovare delle variazioni quantitative in un liqui·do, che come il sangue è continuamente soggetto a scambi cJie si verificano tra esso e i tessuti. Conclu1den,do, gli esperimenti fatti dal dott. Tosciano sull'influenza dell'adrenalina sulla glicemia, sono una completa con!erma alle mie ricer che. 2) Il Toscano, senza nessuna ragione ip .Jausibile, si sewe per le sue argomentazioni del dato di fatto che durante i.I dia.bete sperimentale lo zucchero comlbinato aumenta; senza cU11arsi che io 110 sostenuto il contrario. Anzi egli dimostra ·di ·dar più peso a quanto asseriscono Nitzescu e Popescu-Inotesti. Ciò non credo sia nella ipraxi della discussione scientifilca; tanto più che i d. tti d<i Nitzoocu ,e ·P opescu-1lnotesti sono .isolati, men~ tre i miei sono oramai conlfermati da numerosi A.J\.. (Calta·b iano (5), Liotta (6), Brugi (7), Carrà (8) . Il Toscano, am•che qruando avesse .avuto una certa diffidenza per i miei d·a ti sperimentali, avrebbe dovuto sin·cerarsi con degli esperimenti della ,reridicità ·di essi, 1prima di scartarli. Circa questa nota discordante sui valori dello zucchero combinato, non mi stanco di dire su tutti i toni, che l'i.drolisi non può condursi in modo arbitrario. Se io ho fissato certe norme, è perc'h è i miei 1prelimina.ri studi mi h~i:mo. d~mo­ strato che in quelle determinate c0Illd1zioni si ha l'optimum della idrolisi dello zuccher? comb~n~­ to, senza che la mol.ecolia proteica sia sen1s1b1lmente intaccata. Sareb1be 1per lo meno opportuno, prima di adottare un .qualsiasi .m etodo d'i•drolisi, controllare con preliminari prove, se esso corrispon~e ai. requiGiti ,d a me nettamente fissati nel m10 pruno lavoro (9). 3) Circa i dati dal Toscano ottenuti .sperimentan·do con l'insulina, mi pare che essi non siano tali da consentire la formulazione di nuove interpretazioni. Non so quali fatti nuovi il :roscano abbia o1PPosti ai miei, ohe di·m ostrano con l'analisi chimica, il passaggio dello zucchero com.b inato dal sangue ai tessuti sotto l'influenza dell'insulina. se il Toscano tenesse presente che il tasso dello zucchero libero del sangue è in dipendenza di dlle fenomeni che agiscono in senso opposto (da una parte jJ versarsi in circolo di g!ucosio d~ .fegato, dall'altra fissazione nei tessuti de.Ilo zuc~ cJlero com·b inato formatosi a spese del lib_e~o )_, .i suoi ·dati gli riuscirebbero abbastanza intell1g11b1l1. (5) (6,) (7) (8) (9)

·Poli•clin~co, Sez. ·m ed., 192.5. . ·Atti ·dell~ R. Ace. M~d ...Chir.

di Napoli, 1925.

BRUGI. Minerva Med1ca, 1925. èARRA'. Il Mo:rigagni, 1925. . . . Vedi anch·e BUFANO. Ar,ch1v10 di Farm. e S·c ienze affini, 1926.

spe~.


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JJ. POL 1CLT~lJ CO

Lo zuccl1ero li~ero dirninujsce perch·è la rapidità con cui esso è trasformato e fissato daj tessuti € maggiore di quello con cui si versa n el .sansue dai depositi di glicogene. 'b) Nel siangue c'è sempre un aumento r elati-vo dello zucchero combinato, dinotante la più. ra. ·ptda f ormazione d·i esso. L'aumento assoluto pu ò mancare, data la rapi dità co,n cui i tessuti fissan o lo zu·c chero combin·a to. ~aturalmen.te, come sempre jn biologia, vi sono d·elle variazio·n i in·dividuali nella reazione dell'organismo agli ormoni. Prima di cl1iu1dere questa .amichevole conversazione con il dott. Toscano , gli vorrei far rile,·tt· re che egli non è completamente a conoscenza dei miei lavori. Da essi si rileva che io spiego la diminuzione dello zucchero •com.b inato durante l'iperglicemia. adrenalinica (e durante la ip1er.g.Ji·cemia da fre1d1d o, da puntura del 40 ventricolo, .d a n·arcoti1ci , ecc. ) am·metten·do cl1e, alla ra·pida immissione in circolo di glucosio, l'organismo reagisca, fissando rapidamente lo zucchero com·bin•ato d el sangue in mo·do che la reazione: glucosio+ globulina = ·g licoglobulina si possa verilficare più facilmente, per diminuzion e di pressione n el seconido termine 1dell'equazio· ne. La mia non è solo una ipotesi, perch·è tutti i fatti sono dirmostrati (trasformazione di zucchero libero in combinato, fissazion e di questo nei tessuti). I,a supposizion e del Toscano è contrad1detta dai dati di fatto già .assodati, e ohe il Toscano n on ha tenuto presente: nel sangue non esistono le condizioni chimico-fisiche apportune, perchè la reazione glucosio+ globulina = glicoglobulina si verifi·chi nel senso i11verso. a)

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LUIGI CONDORELLI.

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cl18, m e11tre ai1torizze.no d ei ·dubibi, sulla consistenza della teorica enun ciata dal Condorelli ' giustiificano, a mio rno·do ·di v·edere, una diversa concezio11e delle funzioni hiologiche dello zuccl1Pro combinato. Se l'amiieo Condorelli vorrà aver e un po' ·d i pazi1enza, di'seuteremo presto con larghezza maggiore id i quella consentita da unia breve nota 1polemica, tutti i la.ti della interessante ql1i.s tione. ·E se, a concJusione de1la n'o stra discussio11e, potremo essere d'accordo, io per ,p rimo ne sarò lietissi·m o. Ciò ~remesso, accetto volentieri, entro i limiti <lella mia nota, una breve conversazione con l'arnico Con1dorelli. Il Condorelli, alilia mia interpretazione della dl, n1inuzione dello zucchero combinato sotto l'in· fluenza dell'aidrenalina, contra;p.pone la sua. Egli afferma che la sua non è soltanto una ipotesi, l?erchè tutti i fatti sono dimostrati (trasformazione dello zuccl1ero li1b ero in zucchero combinato, fissazione di questo n ei tessuti). Mi p ermetto di non condividere il suo modo di p·e nsare. L'aver dimostrato ohe sussistono le con•dizioni n ecessarie perch·è un dato fenomeno si verifichi (ammetto per ora che tutti i fatti siano stati veta·m ente dimostrati) non signifi·ca aver dimostrato che fil fenomeno di f1atto si verifica. Il Con,dorelli accennando a « dati di fatto ormai assodati » dim enti1ca che io non ho discus·so sulla consistenza o me110 ·dei fatti, ma sulla loro interpretazione. Ma il Condorelli 11a un po' il torto di consi·derare verità rivelate, quindi al id i sopra di ogni -discussione, quelle che, allo stato 'attuale delle cose, si pos-sono solo ritenere sue personali convinzioni non .d a tt1tti condivise. E, 1per esempio, una sua person·a le convinzione 1que·lLa che attribuisce alla diminuzione dello Z'll'Cchero com.b inato in seguito a1d intro·d uzione di glucosio, J.o stesso significato •della dimin·u zione che segue alla iniezione di adrenalma. Rjchjarho, a q·t1esto proposito, l'attenzione del Con dorelli ~ui seguenti dt1e dati di .f atto: 1) Risulta dallle mie tavole che la dtminuzion e dello zucchero .com•b inato dopo )niezione di adrenalina è già in atto quando l'aumento dello zucchero libero non è ancora 1di tale entità da , . giustifi-care l'intervento di speciali meocanism1 clfe ne facilitino ill passag·g io nei tessuti. 2) Risulta 1d ai protocolli del ·c on·dorelli cOIIDe in un soggetto n ormale la ingestione di 20 g·r. cli glucosio a1bbia provocato, do1po 20', con una iperglicemia di appena 1,25 per mirle, la totale sco.mpars a d ello zu•ochero combinato. Ora, apipare strano cJ1e, pe·r faicilitare il ritorno alla norma cla. un tiasso iperglicemico tanto poco accentuato. s i rend.a necessario il vuoto assoluto nel sangue cl i zuccl1er o combinato. 1

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Devo una breve risposta Q.l prof. Conid orelli. Il Con•dorelli lamenta ch'io non ab1bia tenuto conto, nel ,m io lavoro sul significato biologico de1lo zucchero combinato, di tutti i dati da lui raccolti in !favore della sua t esi ormai n otissim1a. Il Con·dorelli a.m metterà cl1 'io non potevo , in una n ota preliminare, discuter e, d opo avere controllato il comp1lesso dei d ati pazientemente da lui r accolti durante tre anni, tutti i lati di un problema tanto complesso. La mia nota 11a volutei p ortiore un ,p rimo personale contributo, con il quale non pen so di avere esaurito l'argomento. Non nuove basi di di scussione 110 ·yoJuto portare ma soltanto mettere in eYi·denza fatti discor1d anti


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SEZIONE PRATICA

XXXI\", FASC. 37]

I l Condorelli mi fa il torto di ritenere eh 'io aJ)bia considerato il san·g ue come contenuto in un recipiente cl1iuso. Se egli si fosse data la pena di J eggere con attenzione il mio lavoro, si sarebbe certamente accorto che io, accettando Ja base. di discu86ione da lui scelta (del Condorelli ho ripor .. tato p er sino le 'Parole), 110 ·di~cusso i risultati raggiunti, tenendo conto delle varie p ossibilità circa gli scambi che continuamente si verificano tra sangu e .e tessuti, e tenendo conto delle variazioni rèlative de1'lo zucchero combinato, oltre che di quelle assolute. Il ·Condorelli lamenta cl1'io abbia, senza giustificato moti,·o, utilizzato per la mia din1ostrazione un ·dato di fatto che è con traddetto dalle sue ricerche. Ora io non ho ragione alcuna per diffidare apriocisticannente dei dati speri·m entali portati da!l. Condorelli, .ma non 110 ugualmente ragioni per di1'fi1dare .di quelli di Nitzescu e P opescu-Inotesti. Fra due risultati contraJClittori, consi-derando che il Condorelli non ha ottenuto risultati decisivi in quanto !:U tre cani o·p erati di a51Por.. tazi one totale del pancreas ha ottenuto in due ip e>rglicemia e totale scomparsa dello zu·o chero combinato e n e'l terzo i1pergliicemia senza àPprez7.abile diminuzione •dello zucchero combinato, ho a ccettato quello che meglio risponde al mio modo di concepire il corso dei fatti. N è .mi si può n egare que. to diritto p er il fatto ch ' io n on ho personal e esperienza in piroposito, p er ch è se l e no~ stre conYinzioni a.Yessero bisogno, per esser e giu• dicate legittim e, del crisma della ·p ersonale esper ienza, 110 pa UJ'a che l'amico Condorelli non mi 1permetterebbe n emmeno di creder e che la terra gira intorno al sole, n on disponendo io in pro· posito cli personale es'Perienza. Chiu,do c1uesta breve risposta chiedendo infine al Condorelli in base a quali dati di fatto egli ar. fermi che nel sangue non sussistono le condizioni fisico-cl1imtche opportune percl1 è la r eazione glucosio+ globulina= glicoglobulin1a si verifi-cl1i in senso inverso. C. TOSCANO. 1

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Dott. C. GIULIANO PERONDI

Docente d i Clinic.a. Ostetrico-Ginecologica nella R. Universit à di Roma

Il sistema cutaneo nella gravidanza Fisiologica e Patol•)gica Un volume in·S grande, d1 pag, 275, uitidalJleute stampato, e.on due Tavole fuori testo. Prezzo J,, 5 O. Per i uostri abb<> nati sole L. 4 7 • franco di J>')rto.

Invia.re Vaglia postale al Sig. LUIGI POZZI - Via Sistina, 14, aooiu:noendo: per l'Ufficio poetale SuoouTSale di-oiott.o, ROMA .

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. La ptosi viscer,ale. Laneet, 2 luglio 1927). progressi dellla civiltà e della medi1cina

• (\VALTON.

Con i a;lcune malattie tendono a scomparire, ma ve ne sono altre la cui frequenza 1è in continuo incre· m ento . Esse ·sembrano ·dovute aJlle coodizi1oni d ella vita civile, m entre d'altra rparte sono più fa·ci1mente rLconoociute graz.i e ai perfezionamenti ·dell'in·dagine di.agno'Stica. T~a queste malattie è la visceroptosi. Non è ·dublbio che la ptosi viscerale è una condizione essenzialmente ereditaria, m a è altresi \'ero che essa è aggravata o provooata da fattori secondari, ùa abitudini imposte dalla moderna civiltà. I P er b2n comprendere il meccani'Smo di svilu·ppo di questa alte.razione oecorre esamin.ar·e i · f-atti concomitanti che sogliono riscontrarsi in in1di.. vi•dui iaf·f etti da ptosi v:Lscerale e ohe possono così raggrupparsi: abnorme mobilità e dilataZJi one ·degli intestini, ·p r·esenza di membrane a-ccessorie, a.1terazioni della costituzione somatica· 1

e psichica.

La visceroip tosi n on è caratterizzata solamente da dilatazione ed abbaS\Samento •dello stomaco e clel colon: anche il f egato, i r eni, l 'utero .sono spostiati. Il !11egato più ch e ablbaissato è r otato in aYanti st1l lato destro; i r eni, .specie quello destro, son o abnormemente m obili e spesso a:bOJ.assa ti, l'uter o 1è sempre retro.verso e S1P esso 1p.r olassato. L'1abn orme mobilità dell'i ntestino grosso è jn quasi t utti i casi accompagnata dalla presenz a di m esenter e in 1qu·elle aree che norma'mente non sono posteriormente coperte da p er1. toneo. Notevole jnter es1se ha la dilatazione di pori casi di ·vena zioni del trat•to intes·tinale . In tutti . ptosi c'è dilatazione dello stomaco o d ell'intestino n ella sua totalità, a meno che non si aggi unga qualcl1e fat·tore occlusi·YO e n on ci sia tpertrofia della paret e muscol1are. 1Molti adulti di ambo i sessi i .quali si sono assoggettati ad u11 · ecce~siYo Jarvoro presentano atonia e dilatazione d ello stomaco e di parte dell'in·t estino che pro·yoca una 1ptosi a cquisit1a , ma tali condizioni sono orclinariamente transitorie e re,a gi,scono bene al trattamento, per m odo ch·e è dl1N'.>1io che si tratti di ·ver a ptosi. \'Till~ie 11a richiamato l 'attenzi one 9n di una condizione caratterizzata da estrema dilatazione ·del duo1deno e c·h e egli chiama ileo duoden ale e cl1e è spesso associata a viscer optosi. B poco pro·b abile cl1e si tratti di una compres~ 1

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IL POLICLINICO

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sione del ·duodeno ·determinata ·da stiramento del m esentere, ma che inveèe si tratti 1di una dilatazione atonica che è in raiprporto a1l'1atoni•a generale ·d ella ptosi. Talvolta in in·divi·dui relativam ent e gio.vani s i riscontra notevole dila;tazione di parti dell'intestino grosso con sti•p si e ac1c·e·s si di dolori coltci: è ·diilfìficile ·dire se .si tratta di casi di pto·si gra;ye o di morbo di Hirschtp·r ung di media gravità. Tutt avia è ·d a notare ·Ohe le porzioni ·dilatate non si pil'esentano i·p ertro1iche. / La pTes.enza di membrane a:ocessorie è caratteristtca .della visceroptosi. Spesso si riscontra :una m embrana filam.entosa che va d·a l duoid eno .all1a ctstifellea, la cosi detta pli·c·a cisttco..id•u o·d enale. Briglie analoghe si trovano tr.a lta prima '.[)'arte d el digil1no e la. supenficie mferiore del m.eso.colon, la fascia mesocoli·ca. Un'altra ance>ra più densa ·e fibrosa è qu ella 1oh.e parte d1al bol'do antfunesenterico dell'ileo a circa 4-12 cm. •da11'a valvola ileo..,c ecale, e .u nisce ·l a sup·eJ:'lfi-cie in·f eriore ·d el mesentere con la parete addominale posterior e, la ben nota lf.a:scia 1di 1L1an e. Al lato d·estro ·della parete a;ddominale attraver:so il cieco ed il colon as•cendente v'1è la membr.ana id i Iackson. Nei ·Casi meno •a'Vanzati v'lè solo una ip·iic cola !asci·a attnaverso il cieco, la 1quale avvolge l'aip·p endice atro1fica, mentre nei casi gravi •fo·r ma una larga cortina che raggiunge la cisti.fellea e l'incif:ione epatica. Nella :p arte media gira a destra sul colon iascen·d·ente, Ch·e :può an·c h•e J.eg·are con il colon trasverso, nel qual caso ·è ev1:dentemente una continuazione del .g rande omento, mentre in basso avvol.g e il cieco .c on una '.f.as1cia spessa e voluminosa. M.emi»rane ·simili partono dall'incisione splenica e rag.g iungono la porzione terminale del colon trasv·erso ed iniziale d·el colon dis cen·d·ente, cosi .q ues·t e due p.orzioni 1dell'intestino diventano parallele -e sono fissate alla milz·a : si tnatta della m·e mlbrana di Payr. Al latò esterno del 1co·l on pel'Viico c '•è una spiessa membrana bianic.a: s ovraippo·s ta al m.es·o colon, la quale lo tira in basso nella fossa i'liaca : essa è chtamata memibrana di T·o.Jdt. Tutte .q ueste membrane sono in·dublbiamente congenite e non hanno carattere infiammatorio. ~ · po·co v·erisiim ile che esse '3iano 1'etfetto del~a stasi intestinale, come ri· tiene L,ane, o siano la conseguenza di un pro· cesso i nfiammatorio, come ,p ensano A•dami ed altri ·a utori. N·e1le donne vergini con ben svilu'P,p ata ptos' ' riscerale si riscontrano caratteristi•c he alterazioni s omatich e generali, che in genere si stabiliscono tra i 20 ed. i 30 anni idi .età e sono per lo 1Pdù ereditarie. l'ali ·donne s ono r elativamente alte, magr e, spesso 1deperite. ;La colonna v erteb.r ale doll'sale è piegata in avanti, e la curva lombare norm ale è scomrparsa; le s1paile sono esili e ipromi1

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n enti; )1 toraice stretto nel senso antero-posteriore. Nella [p·o·sizione eretta l'a;d1dome è spianato ne1la parte s urperiore e rprotU!bel'lante ·e flaccido in qu.e1la infertore. La ristrettezza •della 1Parte interiore ·d el torace e superiore dell'aid•dome dà alla donna. un curios o aspetto, ed il baçino appare troppo a mpio in confronto 1del resto del coI'po. Lo s•postamento in ba:sso di tutti i visceri addominali aipipare evidente. Oltre a ciò c'è ·m olto spesso debolezza musicolave genera·le, una certa tendenza a1 •g inocchio v1algo eid al piede piatto. L' er editarietà id i queste alt erazioni somatich•e è spP.sso ben 1dimostrata. Briggs ha esamilnato 128' indivildui aprpartenenti a 2.3 ·famiglie e ne h·a trovat-i 6~ a1'.f:e tti 1da .p tosi, ·Che si tra;sm.ettev·a secondo le leggi di Men·del. IRorvsing però , ha dimostrato che 1e ;alterazioni stesse sono do1VUte all'inter.fer en za ·di inrfluenze esterne con fattori congeniti. ' Il fatto che molte ragazze con sintomi di vi·scero· i;tos i sono bene sviLuip1pate e robuste si spiega. COI.il la "'Circostanza che la m·usculatura id i relazione ·h a uno srvilwppo indi1p1en·d ente da .quello dei: muscoli dep.u tati 1a ·m antenere la posizione del ' corpo. J)al ·pu11to d i -vista psi.c(h i1co questi s og:getti sono tris ti, scoraggiati, concentr ati s ui loro distur.bi, ir1capaci 1d'jniziativ a, f·aicilmente esa.urtbili. Questa deficienza di tono mentale corrispon1de alla deficienza •de.I tono dei muscoli d i '.fissazione, ed' è anche es sa ere ditaria. l;a pto·si , non tenendo conto di quella delle "lonne che hanno partorito, 1è molto più comune· n elle ·donn.e : su 441 casi ne sono stati riscontrati 340 in ·donne vergini. In 1queste l'elemento eredi tarlo è più eviJdente. Negli uomini i iprimi sinto.m i compaiono in 1conseg.uenz·a idi un lavoro duro ed «~ccessi,ro in. un' età nella 1 quale comincia a manifestars i la stanchezza. In tali casi mancalllo i ca ratteri .g en eI'laJi ·della !ptosi, e 1qu·esta migliora ra.p id amen.te con il rtposo o ieon la modi:fiieazione ,del lavoro, per modo che non si può parlare di \Tera ptosi m·a ·di un'atonia transitoria. Da quanto si ·è esposto si può 1dedurre come probabile che la ptosi viscerale è una condizione· risultante dalla comibinazione •d i w,receìii f atto·r i. Si può consi1derare come .fatto congenito l'aumento della mO!bilità intestina-le e la form·azione di n1embrane, nonchè la pov·ertà .m entale e la t en• ·d enza al cattirvo svill.llpipo sO'IDatico. Ma conviena notare che l'aumento della mdbilità e la formazione idi membrane si riscontrano con mo·l ta frequenza in i1ndirvtdui che non presentano alcun segno di ptosi tanto che non si possono considera re come vere anormalità : esse verisimilmente11anno più il s:ilgn:Lficato di fattori predisponenti. I. . a debolezza meritale e somatica congenita può esser e solo un fattore c-0nicomitante. 1

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[.L\NNO XXXI,-, FASC. 37]

I.e condizioni della ,·ita moderna delle ragazze 1avor1scono l'i-ndebolimento del tono della muscolatura di .fjssazione e l e anomalie somatiche. Se ~se n on hanno m embrane accessorie non sof frono alcun disturbo anche se c' è d e·b olezza dei m11scoli aid1dominali ed un grado note,role di ptosi. Ciò è particolarmente evidente nelle 1Ptosi di donne che hanno avuto molti figli. Se però sono presenti le membrane aiccessorie i disturbi si m1nnifestano rapi damente dopo la pul:>ertà, quando si fanno evidenti le alterazioni somatiche. L'a!ffezione ·è più rara negli uomini che nelle donne, perchè queste sono più soggette alla povertà di s\riluppo dei muscoli di fissazi one. Nell'uomo questi sono ipiiù validi ed i disturbi non compaiono ·f ino a che non si l1a la diminuzione del tono che comincia co·n la stanchezza dell'età media. P er a,·ersi la oaratteristica sintomatologia è n ocessarj a non solo la ·discesa dei ''isceri, ma il loro avvolgi.mento con .f ascie e membrane, le quali · costituiscono una deformità congenita. Nella visceroptosi si 11a dolore colico, che l'indagi!le ra·diologica 11a dimostrato essere in rapporto ad aree irregolari di spasmo dello sto1naco · e dell'intestino. La intensità ed il carattere aiccessionale del dolore hanno qualche cosa di analo~o alle crisi di angina pectoris e di altri spasmi arteriosi, tanto che si ritiene probabile che esso sia dovuto ad iperattività 1dell'innervazione simpatica. 1

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DR.

Nella gastroptosi con speciale riguardo alla concomitante epatoptosi. ( ~. FASA:'-lO.

A. rch ivlo Il a li ano di Chirurgia, vol.

XVIT, f asc. 2). I.,' -~.

ricorda il metoido di Parla,·ecchio come una filiazione ·del metOld.o Pertl1es modificato dallo ~rl1loessmaun, salvo ·che tenderebbe a correggere la lateralizzazjone dello stoma.co a sinistra e serve contemiporaneamente alla pessia gaistrica e a ·qu~lla epatica. Mentre il Parlavecchio si ~erve di una benderella prelevata dalla guaina del m. retto, il P erthes e lo Schloessmaun si servono del leQ'a1nento teres. P er ottenere un allungamento del legamento teres il Perthes si era servito di un filo di seta intrecciato all'estremità tdi esso. . L'A. ·crede inesatto questo pro.cedimento e dichiara di potere riparare a questo inconveniente serven:dosi solo del legamento teres aggiungendo 11na specj e di af.fal'dellarrnento 1della ipi.ccola curvat.ura. Tnoltre l'autore fissa il legamento con dei punti alla Lembert in .u na ripiegatura d·e lla p·arete gastrica parallela alla piccola curvatura, estendendosi ·dal piloro a tre cm. dal cardia.s . 1

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SEZIONE PRATICA

Così riesce a fare una gastroplicatio e quindi la riduzio11e di questi stomachi ·dil1atati, ectasici. L'A. fa rilevare l'importanza ·che in alouni casi ha la 1Ptosi epatica in rapporto colla ptosi gastrica. Negli indi1vidui che hanno abbassato lo stomaco e il fegato, sollevan!do quest'ultimo .e riducendolo nella sua loggia si. ha un contemporaneo sollevamento dello stomaco. Con lo spostarsi in basso ùel fegato e quindi del piccolo epiploon il cui margine inferiore si i11serisce per un 'estensione id i 4-5 cm. alla prima porzione del ·duodeno, è ovvio come detta porzione 1debba Sjpostarsi .p arimente nella stessa di· r ezione unitamente al piloro che la rprecede e che ·su di eS5a esercita una notevole trazione anche ' 'erso il lato mediale; da ciò un'aocentuazione • dell:angolo epatico ·del •duodeno, una esagerazione 1della normale ·a ngolatura fra la prima porzrone del duo•deno mobile e ptosico e la seconda fissa. In conseguenza di questa angolazione stenosante si han170 sfavorevoli condizioni allo svuotaento, ectasia, diminuzione dell'energia contrattile dell e pareti ga.stricl1e, alteraz. dei $ecreti, ristagn o. I disturbi nella gastroptosi derivano, da una ste11osi da inginocchiamento fra la IP'Cl.rte sup. e la parte media del duodeno. Nella gastroptosi qua1cl1e volta si possono osservare emorragie nello ston1aco. Fissando lo stomaco abibassato all'arco costale mediante il legamento teres si può rista>bilire la forma naturale ·del viscere. Nei ·Casi di stoma<:o atonico con gastroptosi si discute se la :p essia dello stomaco non si 1debba combinare con un altro intervento. È a·p,p unto l'atonia gastrica la causa magigior e degli insuccessi della 1pessia. In questi casi trova la sua indicazione la gastroentero·s tomia per ottenere facilmente una via di scarico allo ~to·maco. Alcuni a torto consigliano di associare la pessia all'esclusione pilorica; ma .contro questi gue processi insorgono coloro che vogliono trorvare la causa precipua dell'ulcera peptica nell'escll1sione ipilorica. Esi.ste un metodo jproposto dal Payr td etto piloro-miotomia e"')(tra-mucosa alla Payr, che ripara ai vari inconvenienti ipredetti. ConsiBte nella sezione 1dell an ello .p ilorico attraverso ad u11a incisione in senso longitu·dinale della .p arete 1p ilorica per il tratto di quattro o cinque cm. sino alla .m ucosa esclusa e nella sut11ra della sierosa ·con un .p aio di punti in seta. 11 payr ha fatto l'operaz. 1p er riparare al tumore da spasmo, in ammalati i quali presentav·ano ..a.olori, iperacidità, iperse.crezione e leggeri sintomi di stenosi. L'operaz. è asettica non aprendosi il lume del.l'organo, 1a tecnica è sempli.ce, e interr empen.do 1

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IL POLICLINICO

le fibre nervose si 1procvvede allo ~pasmo e quindi si crea nn libero deflusso del contenuto intestinale. L' ..t\. ricorda una piccola modi.ficaz. rproposta da B11t.zengeiger consistente nella sutura trasversalo della soz. longitudinale, della sierosa pilorica. Lui ha operato sette casi di epatogastroptosi in tre ·dei ·quali ha usato il m etodo alla Payr, in due con madificazione alla Butzengeiger. Per quanto il periodo di osserv·az. non 1ctati da molto ·t empo l'autore si dichiara so1d•disfatto dei risul . tati ottenuti e consiglia il m etodo come uno dei 1Più rispon denti. SCANDURRA. 1

Contributo allo studio della stasi intestinale cronica. (!\1. CHIRAY et J. LEBON. Pre sse ~léd., maggio 1927).

r ,e grandi cause della stasi intestinale cronica sono di due ordini: i vizi di rposizione del ceco e la pericolite membranosa. Si ,p otrebbe comprendere fra le cause della st·a.si intestinale cronica il inegacoJ on e·d il dolico.colon, che realizzano al massi1no la sin·dro·m e ·del1a S. I. C., ma us·u almente ·queste due affezioni sono descritte a parte. Per comprendere il meccanismo patogenetico per il quale queste ieause agiscono, 010Corre premettere qu·alcl1e nozione sui rdati modern'i relativi aJla fisiologia 1m uscolare ·del grosso intestino. Pirimo ·dat.o importante è che la p-rogressione p eristaltica normc,ùe delle feci nel grosso intestino non occ11p1a che po.chi secondi nel corso delle 24 ore. La colonna .fecale progredisce per tutta la sua lunghezza verso il se~ento seguente, do.po di che segue un riposo di molte ore. Si com · pren·de 1allor·a quale danno 1p ossano ap.p ortare le briglie ed i rvizi di 1p1<)sizi·one a questo movimento di gnande ampiezza. Il secon·do punto è che il cam,m ino p ercorso non è definitivo e ohe dei moV'imenti r etrogradi sono possibili e frequenti. Le zone di partenza di questi movimenti corris;pon· dono ai nodi 1di Keith, in cui le cellule ·de~ plesso di. _.!\ uerbach si tro;vano aggrup,p ati in ammasso particolarmente a:b·bonclante ed entrano in rapporto diretto con la mu·sculatura intestinale. La n ozione di queste onde antiperistalt'iche o, secondo la terminologia ·di Case, anastalttche, che esa·gerano la loro arrn1piezza in certi casi patolo, gicj, p ennette già ·dj s·p iegare perchè un ~stacolo anche ·di poiea im·p ortanza, rpuò ritardare considerevolmente il cammino fecale. I radiologi ed i fisio.l ogi ammettono l'esistenza d i tre pri ncipali centri contrattili intestinali, di. cui il piì1 vicino all1a valvola ileo-cecale, l'anello di Ca!lnon-Boehm, ·diYide il colon in due parti, la pr ossin1A.'le e la distale. 111 segmento prossimale (colon ascen•dente e pri.ma 1po·rzio·n e del trasverso )

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costituisce il luogo di predilez.ione ,della s. I. c. Il colo-n distale è ben ·distinto dal pro·ssimale, perch è con es-so corrnincia la p·arte mabile del colon trasverso. Es.so è poi div1.so in ·due segmenti dal1'anello 1di Piayr, situato a livello dell'·a ngolo sinistro del colon. Il primo di qu·esti due segmenti, colon interrm ediario o metaxo.colon, è ,p articolarmente p·redisposto alla ptosi. L"u·l timo segmiento, che v·a dall'anello id i Payr all'a·n ello di Moutier, costituisce il colon sinistro e .co·m prende il colon discendente c on l'ansa signnoi1dea. Le briglje, le aiderenze ed i vizi di posizione determinano, 1p er mezzo di questi anelli d1 contrazione, la stasi temporanea delle feci ed è certo in virti1 di questa azione so[amerrte indiretta che le Conseguenz.e patologi.che della S. I. C. differiscono totalmente da que.lle ohe Ip·r oduce l'occl1usione acuta. o cronica. S1 comprende aniche come le diverse cause della S. I. C. rpossono esistere 1ungan1ente senza provo1c are alcuna alterazione. Occorl'e Eenza ·dubbio l'•intervento ,d i un ialtro elemento che accentu·i la stasi al punto da determinare .l a co1premia. ·Gli AA. ritengono· che questo elem.e nto sia costituito dalla colite, che esagera l 'azione frenatr:bce degili anelli, sopratutto di quello <li Cannon-Boehm e di Payr, e localizza nelle zone ·a monte di essi 11a maggior parte dei casi di S. I. ·C. E dun-que contro la colite che dev·A rivolge.rsi il trattamento medico deUla S. I. C. Passando a -consi·derare le varie ·f orme cliniche della S. I. C., gli AA. non ritengono di ·dover isolare una forma psichica ·della S. I. C., in quanto le turbe psich~che ap1partengono a tutte le forme di costipazione. La forma comtlne della S. I. C. ih a ;per segnl fon·d·a mentali la co.st:Lpazione ed il dolore al quadrante inferiore ·destro dell'aid·d ome. La costipazio1n e, ·elemento ·d~agnost:Lco primoDdiale, può es· sere mascherata da una falsa diarrea da irrita. zione crontca. 1m dolore consiste in una ·disten sione 1penosa, prima transitoria, poi perman'8inte :alla fossa 1liaca destra, ·a li vello 1del cieco-colon. Eeso non 1presenta nè le intermittenze nè la pr·e. cisione ·del ·dolo·r e appen·d icolare. Ma su questo fon·do di sensiibilità vaga e diffusa del cioco interver1gono <U teimpo in tempo delle crisi dolorose intense, aiooomipa•gnate da nausee e vomito sia aliment·are, sia bilioso. Manca rperò la contratt11ra muscolare e l 'irperestesia cutanea. La febbre . è mo·dic1a. Sotto il nome ·di torine epato-biliari gli AA. comprendono due tipi cltnici vicini ma ·distinti, la forma epatica e Ja forma ''e&cicolare. ~€Ila forma epatica dominano i segni della congestione del fegato. Il fegato è ingra·n dito e leggermente dolente alla pressione. La costiip.azione oausale può r estare misconosciuta e l'attenzione del me· 1

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SEZIONE PRATICA

dico si rivoJ.ge escilusivam.e nte su·g li acci,denti epatici. Le feci, da colite reattiva, prendono il tipo cecale, sono cioè giallastre e decolorate, segno cl1e viene intel'pretato come una 'PrO\'a di insiufficienza ~atica. La 1decolorazione delle feci no11 è però dovuta a mancanza di stercobilina, ma alla putref•azione. L'errore è facillitato dal fatto che negli infermi si ritro\1 ario altri segni classica,meTlte attribu1ti alla insurf!icienza epattca (urobilint1ria, glicosuria alimentare). Nella forma ve~cicolare si ritrovia la sintomatologia classica della colecistite cronica non calcolosa. La diag11osi differenziale è possibile con il sondaggio duodenale, che ,p ermette ·di constatare n ella « bile B » dei segni certi d'infiammazione cronica (1presenza di rmuco, a·b bassamento de<l. pR, €levaz1one anormale della biliverdina e polinucleosi più o meno .abbondante). Per sipdega"'e la f.ili1azione ·dei fenomeni, gli A.I\. ammettono che esista un'analo gia fra la sindrome entero-epatica descritta e la sindro·me entero-r enaile. E probabile che i microbi con le loro tossine, riassorbiti a liYello della mucosa intestinale, siano con.dotti al lobulo epatiico per via sanguigna. Dal ao.b ulo epatico microbi e tossine passano nelle vi e bj.liari e ritornano all'intestino, lasciando però le traccie del l oro passaggio sotto form,a d-i angiocolite e sopratutto di co[ecistite. Le ffJrme renali sono caratterizzate dai segnl della pielo.n efrite e 1deL1a cistite colibacil1are. Aicr'1anto a questa !forma, nota sotto il nome di sindro1n r entero-ren ale, esiste un altro tjpo clinico, cl1e g li _!>.. _!\.. propongono di chiamare fonma pseudo-nefritica. Il tipo clini.ico è caratterizzato da 11na oliguria abituale, che si esagera al momer1to della crisi di ritenzione stercorale. A que· sta oliguria si sovraiprpon e un'1al1burminuria legata senza du·b bio al riassorbimento tossico dalll'ansa sta~ica. I nfine questo stato è élJOCOmip·a gnato da dist11rbi digestivi multiipli che simulano l'uremia digestiv•H (stato salburr<i le de'lla lingua, dispeps•i·a gastrica, crisi ·dol·o rose id i ooclusione incoonpleta se-g11ìte da diarree pii.1 o meno abbondanti). L·a cliagnosi p11ò es·ser fatta sia con aa constatazione c~inica e ra-0.iologica della co1 prostasi, si1a per l'·as5enza di ipo1d ensità urinaria e di iperazotemia. Ec::is tono poi for1ne gastriche, nelle quali i si ntomi gastrjci pren.dono il soprav.vento su quelli inte5tinali, torrme respiratorie, dovute 1a1 riasc;orbimento in ciT"co.lo 1del colibacillo, e forme f eb, brili, nelle quali tutta la sintomatologia consi·ste p·e r monto tempo in piccoli accessi febbrili ves.pertini, ·ohe fanno pensare alla tu·b ercolosi. ';ono infine noti i raipporti che intercorrono fra la stasli intestinale e l e anemie, e l'importanzq, che alcuni .!\.A. dann·o ai disturbi intestinali per spie~:are ·al1cune forme id i aneirni·e perniciose TOSCANO. crirptogenetiche. 1

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NEUROLOGIA. Nuove vedute sulla terapia chi1,.urgiea della nevralgia del t1~igemino. (H. PEIPER. A rch . f. J(li·n . Chir., 143/2, p. 384) .

Per la terapi1a della lf orma essenziale ·della neuralg·ia del trig·emino esistono 3 gruppi di ri. medi, così raggruppati: 1) teraJpia merd ica; 2) rim edi fisi ci ; 3) meto·di chirurgici. Al chirurgo capita raramente di vedere i casi iniziali iCli ,questa aJfezione, ma egli non idev" neanche ignorare che sull'inizio almeno, J.Ja neurDlgia è ~pesso guaribile. Incruentemente 1servono uno dei tanto numerosi analgesici, o uno dei ri1nedi siano antichi (purganti) o moderni quali la cura vaccinica, J.a inalazione ceon gias << clorigene ,, . Fallita questa prima serie di rimedi, sl può tentare l 'applioazion·e di quelli fisici, nei quali rientra il sole d'alta monta:gna, l'elettricità, l e pomate al 7adium, la roentgenterapia. Occorre do minare perfettamente uno 'di questi meito·di, e bisogna aver 1dei casi curati solo medicalm ente: allora si 1p ossono ottenere dei successi. A proposito di que,sti metodi, però, n on iè 1ancor deitta l ~ ultima parola. Ma tenen·d one anche conto, rimane sempre un certo numero di 1casi di neuralgia del trigemino, Idi spettanza chirurgica. Ci si può a questo proposiito dom·a ndare: è preferi1bile praticare delle iniezioni di alcool, basali o 1P1e r1. feriCh·e, o passare all'interYento sia basale che periferico? L'ini ezion e ,d'alcool nel nervo periferico non vjene certo superatia dallo strappamento periferico, sopratutto con si1derando delJ.a vrima la tPndenza s·p iccatissima alla reci'diva. Nello strappamento, la ,cicatrice è facilmente nascosta e il tratto ·di nervo asportato può, con tecnica appro1priaJta, raggiungere perfino il ganglio di G1asser. L'iniezione basale ·di alcool presenta 'POi pericoli ai1che maggiori: basta enumerarne .qualcuno: anchilosi dell'·a rticolazione tem.p oromascellare, lesione del seno 1carotid eo, della carotide interna, paralisi dei nervi basali con di1plopiA, shock. E ip1ur vero che qualche volta con n1anovre assiai semplici la iniezione ·alla base riesce, ma anohe nei casi più fortunaJti non siamo in gra'd-0 di te11erci lontano da altri gravi periC·oli. Così, aid esempio, è suc.cesso ·d i osservare - data la grande di·ffuiSibilità 1dell'alcool - delle necrosi non solo .delle meningi, ma anche dell'osso, a distianza an.che di tempo cospicua idall'iniezione. Regolarn1ente si stalbilisce una meningi!Te adesiva d'origine tossica. Infine la r ecidiva è frequente e l'origine n e è da ricercarsi non se.rr1pre in una rigenerazione d el gang1io, ma nella for1nazione di aderenze. È 1pur ·v ero che nei casi n ei quali fallisce 11a ini0zione rimane l'ir1tervento, ma non molti sanno 1

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le d ifificoltà terribili, operativan1.ente parlan,do, che si creano con un'injezione ·di alcool. Questa trisite consid erazion e è il legittimo corollario di 9 interven ti praticati alla Clinica di Schim ieden 1p er n evralgie ribelli e già curate con iniezioni di alcool alla b ase : di 9, ben 5 morirono in conseg11en za dell'intervento. Degli altri 4 sopI'laJVVis suti, 1 solo pot1è esser di1c.hiarato guarito e fu rproprio 1qu·ello in cui l'as portaz.ion·e d el g.anglio fu abban•donata, d oip o essersi persi a lungo in un intricato labirinto idi a·derenzel .D el r esto anche negli altri tre l 'asportazione fu incompleta. Evenienza aJSsai frequ ente, e ,g li AA. ne hanno os · servato •due casi: la presenza di ùna meningite s ierosa circoscritta qualche . volta spontanea, l'alltra 1con secutiva dall'iniezione e protbabile origine, anch' ess·a , id i una ptarte della reci,dirva. Invece in 9 Ca.6i, non trattati con alcool, l'in t,ervento fu ·co·m;pleto (meno ohe in un caso) e sopportato •b enissimo. In 3 d ei IJ)'azienii fu prati,cata la gasserecto·m ia, in 6 la .sezione d ella radice protuberanziale, secondo A·dson. Da quanto si è 'detto , si può pr11dente1nente concludere ·Ohe - nelle form e ·d i n euralgia maj or in 1quelle cioè in cui son pr ese 2 radici ·almeno ~ gli attacchi si su~seguono r api·darmente, è senz'altro indic ato l'intervento, su1b ito. .N on esiste una differ enza sostanzial e tra la sezion e e la distruzione chimioa ·di una ra1dice nervo.s a. Quindi l 'iniezione di alcool alla base si rpuò riservare alle cosi'd.ette forme minori. In quanto alla te.cnica, esistono numerosi m etodi. La m ortalità operatoria n elle m·ani di chi· rurghi 1pro•vetti r aggiun.g eva una m edia del 10-15 °f . Cus·hin g, però, n e operò 332 casi con 2 mar.ti (0,6 '}~). N·on solo: ma toglien•done i due morti 11ei ipr imi 34 c·asi, rimane una serie ininterrotta di 298 casi senza mortalità. Oggi 1è prerf eri•b ile limitarsi 1alla sezione della l'adiCù protu.b eranzial e sen sitiva secondo Aidson. La gasser ectom ia .p resenta anche numerosi svantag,g i, poichtè non r isip.armiando la radice m otoria, ·determina lo spostam ento ·d ella mandibola. Si 8!C'JCom1pagna ,quasi oostantem·ente alla cheratite neuroparalititca con possibile cecità consecutiva. Questa ·è la consegu enza della 1distruzione di tutte le cellule gangliari c h·e ·appartengono al 1° ramo d el 50, forse ancl1e ,dellé•. ·distruzione delle comunicazioni col plesso carotideo . P er questa consi'<it}raziorle Frazie1· •h a propo-s to la sezione dei 2/3 €Ster11i ·d ella radice ·del trigemino subito 1d ietro il ganglio. Ma a tale ipotetica distri·b~zione funzionale non n e c orrispond e una 1ana,tomtca (1plesso del San torinil) e 1poi non è esatto quello che egli di.ce, e che cioè la n evralgia ,del1a 1a. branca non r appresenti mai l'origine d ella nevralgia di tutte ..... le altre. 1

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La i1eurotomia retrogasseriana invece è infinitamente più facile: 'di numerose ~tatistich e ·oltremodo confortanti ba$t.a riportare la più r ecente: quella ,d i Cushing-Hor:z,ax con 345 casi senza un morto! .L\.lcuni autori , hanno 1prol)osto d i raO'o giu11gere la r31dice 1dalla foss·a .p osteriore (con risultato oltremo do sconifortante) : rimane unica la via temporale. Tale intervento, però, non è indic~to n elle rPci"iive delle n euralgie dopo la sicura 1asportazione ct~~1 gangli,o, poichè la raJdice, emanazione ·d( ganglio stesso, s1 tr ova in tali e.asi ·degen·e rata. P·u r tuttaivia la reiei diva si osserv.a anche n ei casi di sicura gasserec1omia n el 14.5 % d ei casi: in qualcuno di ·questi l a sp.i egazione risiede n ella per6is tente integrità ·di pochissime fibre di tutti e 3 i r ami. ·~u alche altra volta biso·g na ammettere (-ciò che con t:z,asta evidentemente con le cognizioni correnti e con l' o.p inione già e51Piressa dall' A. - N. d. R .) una rigenerazione id el tronco d ella r a·di1ce del trigemino. Ma è certo che, a parte questa ultima evenie.nz·a che dev·e veramente esser straordinaria1m en te rara, la persistenza dei d olori va ascritta la massima ,p arte delle volte ad errori d i diagnos i .a;d una n evralgj.a del glos~o faringeo o del ganglio s feno pa1'atino, m antenuto - q11est'ultimo da una flogosi cronica del seno etmoidale (n euralgia di Sluder) e d el 1gianglio genj1c olato (n. di Hunt). 1M a queste neuralgie 11anno le loro caratteristi-che e ·d~bbono lfaicilmente .esser svelate e sopratutto distinte, anche quando co:ò.comitino con una n evral·gia .d el trigemino. Valgano iper la neuralgia di Slu·der i seguenti sintomi : ,dolori co.ntinui con sc·a rsa tendenza a parossismi, persisten za di una sup.purazione del seno etmoi·dale, ld1olore locale alla compressione, ed infine sco1m parsa ·d ei ·disturbi con la cocainizzazjone ·d el polo posteriore d el cornetto medio. P·e r le numerose anastomosi del ganglio sfeno1Pala1tino col s istema n errvoso centrale attraverso il sirrupatico mediante il g . petroso ~up eflfi.ciale col g. ·genicolato ·d el faciale, e con le filbre centripete rd el faciiale, si spiegano .f acilmente le r ecidive p ossibili ·dopo le ga sser ectom ie. Così la n euralgia d el ganglio genicolato ('di Hun t) può esister e collateralmen te 31d una n evralgia d el , ,- o insorger·e in c oinci·d enza con un intervento su d1 esso. P er questo bisogna indagare sui suoi segni clinici: essi 6ono : dolori ipersistenti dietro l'orecichio, a cari·co dell'orecchio m edio, sulla spalla. P er l a cur a di ,questa n evralgia sono state ipropos te la sezione ,del n. gran p etroso s uperficiale (op erazione di Leriohe-W ertheimer ), o la sezione del tro nco ·del faciale (in corris pondenzia dell' angolo pon.to-cer·ebellare) che comporta la contemporan ea i nterruzion e del n. interroe·dio e d elle 1

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SEZIONE PRATICA

fibre superior i ·del n. acustico. C'è da notare p erb che quasi costantemente nella gasserectomia il g. petroso superficiale viene coinvolto nella distr11zione. E a questJa evenienza dunque che bisogna riferire la passeggera paralisi del f aciale che nel 7 % di tutti i casi si osserva nei iprimi giorni della gaiSserectomia, e pro·p abilmente una parte d elle recidive. P erò bisogna aggiungere subito che una tale diagnosi Ya:da posta con e.strema precauzione perChè la sezione del tro11co del facial e e la sua consocutiva paralisi ra1)presentano degli interven ti assai griavi nei riguardi delle conseguenz e. Altri autori (Kul enkarnpf, Pette, ecc.) hanno ric11iamata l'attenzione sul1'1mportanza del simpa1ico nella nevralgia del trigem.i-no. Difatti non mancano mai durante gli 1attacchi i segni di una compartecipazione 1q i esso. P er questo 1è stato proposto di praticare, prima dell'intervento intrar.ranico, la simpaticectomia periarteriosa della ca. rotide interna, as~o ciata o no all'asportazione de) tratto superiore del simpatico ·C ervicale. È bene dir suibito come m entre l 'efficacia di questa operazione d ebba riuscir dtl·b bia, 'dall'altra è stata osservata l'insorgenza di una nevralgi1a a carico <lella terza branca del V prorprio dopo un tale intervento praticato per un'angina pectoris. P er quello che riguarda Ja tecnica I'.<\. segue I'inci.:;ione di Adson. B un taglio longitudinale parallelo alle fibre :del te1nporale che scende dalla sn a inserzione sull'osso fino al ponte zi'gomatico riBp~ttan1do l'arteria omonima. 1L 'osso vien tolto solo in corrisipondenza della breccia e i11 isc~.rsa esteTuSione. Serve ·b ene una spatola co11 lampadina elettrica. La legatura della meningea perde ogni dif.ficoftà stringendol1a con una piccola grappetta d'argento secondo Elsberg, cl1e vien lasciata in situ. L'aneste.sia qu·an·do si può, è locale, altrimenti è preferibile il clorolform1o all 'etere. E. MTNGAZZINI.

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CENNI

BIBLIOGRAE~CI

RUFFINI .i.\ . Pro cessi di tecnica embriowgica ed

istoloaica. Vol . in-16° illustrato, pag. 110. L. Cap-

pelli, Bologn a, 1927. L. 10. · es.pone in mani era s u•c cjnta e 1precisa. i ,p ropri procedimenti di tecnica usati nel suo largo studio di em.br.ioni e di vertebrati e tratta nelle ultime -pa~ne dei .m etodi tecnici necessari per ottenere nel camipo d ell'i6tologi1a normale ed anehe i11 quella .p atologica, preparati ,c hiari che mettano specialmente in 'e\idenz1a i rapporti delle cellule tra di loro e ·la fine struttura d ei 1p rotoplasmi. A. Pozzr. J.,' .i.\.

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F. MEF<KEL. D ie 4. natomie des i\1 enscheri. 2a. ediz., rifatta da E. KALLIUS. Un YO l. in-So gr. con 295 fi gure in nero e a colori intercalate n~l testo. :vronaico, J. F . Bergmann edit., 1927. Prezzo RìVI. 21; rilegato Rl\I. 23.10. Q1Je~ t0

celebre trattato giunge alla 2a. edizion e, il che si,:i·nifica molto , ·data la natura del lavoro. I.'edizione è stata affidata al prof. I{allius, che per un q.uindicennio eb·be consuetudine di vita scientifica e didattica col compianto Maestro, il quale aveva già espresso il desi.derio che questa pnbblir.azione fosse curata dal suo tP~ù apprezzato allieYo. Il Kallj ns n on ha modificato le caratteristiche essenziali del lavoro, le quali ne 1avevano assicurato il successo, in particolare ne ha rispettato la cl1iarezza, l'ordine, la brevità. Egli ·s i è limitato ai ritocchi ed ai cambiam enti giudicati indispens::i.bil i per aggiornare l'esposizione; ha anche sostituito ed aggiunto molte figure. Lia prima parte, che vede ora la luce, è consacrata ~ll'istologia (125 1p,agine) ed all'embriologia (155 pagi ne). Essa è corredata di un indice alfaR . B. betico <l sè. 1~or.or.

Anatom·i scher Atlas. 3 ·vol., 13a e·diziorno .

lTrban .e Schwarzenberg-, Be·r lin, 1927. Mk. 36.60. Pubblicazione importante:

Questa rultima edizione ·dell'aitJ,an~e di Anatomia del T ol1d:t è st.ata 10'l1rata dall'Hoc·h stetter il q1U18Jle ha pTovved uto ad amjplia.rla n otev·o·lirnente arricchendola ·di nruove it a vole ric&vate o da rifptI'oid.u zioni o da .fotograifie. Interessante e ia parte radiogrrufj.ca, alJi1data al Kienboeclc 1Tutte le dici· ture esplic•atirve di oigni truvola sono in latino, onde l 'a:t1ante pruò essere f·aci·lanen1e 1Utilizzato Ida tutti. F.$SO ·c onsita di 3 volt1mi: il I tratta dell'osteolog;ia, artro101gia e miologia; il II della spila.ncno logia ed •an;giolo1gia; il I·I I del sistema nervoso e degll ·organi d ei sensi. In tutto sono riprodotte 1524 tavole in nero o a colori, part~co1a;rmente nitide e ·dìmostrative. TRENTI. 1

Prof. GIUSEPPE VEBROTTI

libero docente di Patologia e Clinica dermo·sitllopatica nella. R. Università di Napoli

La sifilide e le malattie veneree 1

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IL POLICLINICO

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MEDICINA SOCIALE. La zooprofilassi nella lotta antimala1·ica. Da qualche tempo a que~ta iparte, un nuovo ele1nento si è venuto 1aggi'ungen°do alla pro.f ilassi antirnalari<::a: la ·diif'esa ·dell'uomo dialle •a nofele per n1ezzo ·del bestiame. L'i·dea è stata accolta spe·cjalmPnte ·dopo le comrunicazioni di' Roubaud ~ el 1919, m.a l'o.sservazione 1è molto anteriore, poic·hiè un medico italiano, il Bon$ervizi, fin dal 1903 attribuiva al richtamo delle ano.f ele d:a p1arte del bestiame l'a515enza di casi di malaria nelle abitazioni provvis te ·di stalle (1). La 1pubblicazione recente di due lavori, l 'uno ·di D. F alleronj, l'altro di A. Mis.siroli e L. w. Hackett, nella Rivis ta di "l\1.alariologia (1927, fascicolo 2), ·Ch e può consirdera:csi come un vero Corpus delle attuali -conoscenze ~ulla malaria, ci ind11ce a r itornare sull'.ar.g omento, già trattat0 ·dal n ostro giornale (veid. fra l'altro, 1923, pag. 39); e l'.argQmento è ·della m·asstma imp ortanza, sia perc·h ·ò pos6iamo trovare nella zooprofilassi la spiegazione dell1a f:.comparsa della malaria ·d alle r egion i settentrionali d'JtaUia e 1d'E.urorpa, sja p er cb è ci in1dica runa nuov·a via per giungere all.a m i·g liore soluzione del pro•b lema m alarico. Il con cetto fon·damentale è noto : le anofele sono attirat e da1 bestiame e 1pungono quest o anz1c11è l'uomo; m1anca quin·di l' attin.-gi.m ento d el virus m alarico dal malato e la su·c•cessiva inoculazion e al sano, e f:i s1pezza 1per conseguenza un anello ,d ella cat ena cl1e d etermina l'epidemja. B questa la ragione p er cui n elle r.e gioni a·rt

agricoltura molto progredita e C1Jd inte11so allevam ento . ·del bestiame bene stiab,ulato, la m·alaria è andata progr essi1v amente attenuandosi fino a sco1miparire. S·l1llc mo·Q.alità icon •cui tale allontan amer1 to •dell'1.nofele dall'uomo e sul tem'PO n ecessario, le opin ioni degli autori degli f:tu·di menzionati sono però divergenti; concoDdano n el ri conoscere che (jn I talia) il vero nemico rd ell'u omo è l'Anopheles clavigcr (o maculip ennis) e che l e altre sipecie l1ann o poca o punt1a importanz a.

(1) Il Bonservizi fece le sue osservazioni in pro·vincia di 1VI1antova. Il fatto che l' anofele si trova quasi es clusi'Vamen te n elle stalle era st,ato rilevato 1per una provin cia limitro,fa (Brescia) in quei tempi anche •da chi f:1crive, che (4 tti Soc. l\lalaria, 1905, .p ag. 179) osservava: « L'anophel es ... è frequentissimo e copioso dovunque, quando si prenda la cura ·di ricer.carlo .soprattutto nelle stalle, do"e rd i preferenzia sta aJpipeso alle nu1nerose ra,gnatele, mentr e ben raramente lo si troYa nelle stanze di aibitazion e n.

1Il F. sostie11e in definitj \Ta •che il semplice impia~~o di stalle in con,dizioni adatte (non sempre frac1l1 ad otten ersi) è su.fftci"1nte per r~chiainare l'anofele sul bestiame e ~tornarl o così dall'uo mo. La so1uzione del problema si presenterebbe quindi unicamente (o quasi) agraria e LSare.bbe ablbast·anza sollecita. AlJe ob·biezioni mosse .p er il fatto della per·slf:tenza ·d i malari1a in lo'calità con allevamento di bes tiame in stalla, il F. ris·ponde osservan.do cl1e queste non si trovan·o nelle condizioni volute · ' cio·è s~ono in comuni1cazione con l 'abitazione, sottostanti alle camere di abitazione, in disa·diatta llbicazione, ov·v ero con tengono il bestiame soltanto d'inverno. Si potrebbe osservare che nella massima parte delle piccole masserie dell'Alta Italia (1a malaria scomparsa) si trovano le due 1p rime condizioni e soprattutto si trovavano quando la mal-aria andava attenu1an-d o~i. Il F. detta quindi l e con,dizioni per l 'attuazione della zooprofilassi: l e stialle non devono esser'-\ molto ventilate, n è soggette a forti oscillazioni di temperatura; la scelta dell'ubi1cazione non è facile, poich·è ·p unti viieini possono avere un J:>Otere di ·a ttrazione diverso. :e evidente c·h e non debbono avere comunicazione con gli ambienti abitiati, n è esf:ere sottostanti alle cam~re . Degna di nota è la condizione cl1e non debbano essere molto pulite (1), poicl1è le anofele afflui~cono in m<Vggior numero nei ri1coveri pi.ù sporchi. M. e H. hanno, dal canto loro , dimostrata la gran·d e attrazione che esercita sulle ano-fele l'odore del letame. Bia-sterebbe dunque, secondo F., impiantare in prossimjtà -delle abitazioni una ~talla che ris1pon·desse ai requisiti aecenn.a ti, perch·è le ano.f ele vi accorressero, traiScurando l'uomo; le stalle agirebbero com.e una barriera id i fronte ·alle 1ano·f ele . .M. e H. sostengono invece che la s·comparf:a dell1a malaria da estese regioni dell'Italia, come da altre parti d'Europa, si è verificata lentamente e progr essivamente in causa di cambiamenti di abitudini dell'anod'ele (è sempre d el maculipennis che si parla), cambi.amento che ~i manifesta come carattere biologico er editario, p er il qu1ale la z·a nzara ·cePca e punge gli animali do_mestici stabulati, escludendo praticamente qualunque contatto con l'uomo. Da &.s1perienze fatte da M. e H., risulta cl1e s1 1

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(1) ,Q uesta con1dizione contrasta evidentemente con i prin,citpii elementari ·d'tgiene del bestiame e, trattandosi •di allev1n.rnento 1di muccl1e latttfere, an che .-con .quelli che dovreblbero essere essen ziali per otten ere ·del buon latte; n on do·b biamo di·m enticare ich e in Olanda ed in Danimarca certe ~talle sono una , ma ra,rigli1a di pulizia.


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SEZIONE PRATICA

tratta non già ·di a:dattamento temporaneo, ma di abitu·dine permanente di questa razza di anofele, poichè la remozione della biarriera animale non accresce in singoli ca$i la probélJbilità ·di contatto dell'anofele con l 'uomo. Risulta inoltre che tali ano.fele, già abituate al bestiame, ,p enetrano soltanto in pj'Ccolissirno n'Uffiero nelle camere da letto e solo per rifugiarvisi e non già in cerca di nutrirnento (non è p erò da esclu·dersi che qualche volta pos~ano ipungere, come ha osservato chi scrive). Entnar10 inYece facilmente n elle stanze occupate da animali çlomestici ed in quelle dove questi hanno dimorato di recente. In date circostanze, una piccola percentuale di anofele può 1pungere l'uomo. Ma la stessa stalla, dopo cl1e è stata evacuata dagli animali per circa una giornata e che è stata pulita , a cquista il solo carattere di rifugio e le anoifel e .c essano di aggredire l'uomo.

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sono, in oridine decrescente: maiali, bovini, conigli, polli. Il contriasto fra i due modi di vedere non è soltanto teorico, ma anche pratico, perchè F. sembra qu·a$i voJer limitare alla sola barriera animale la difesa contro le anod:ele e spera ·d i ottenerla subito, m entre invece M. e H. insistono p erchè non si trascuri la lotta antilarvale. E ovvio che, ancl1e annetten·do la più cieca fidu1cia alla zoopro .. filassi, non si debbono abbandonare gli altri metodi di lotta se non quando la regione sarà ri .. dotta alle condizioni di anofeli~mo senza malaria. Un1t·m ta cere et aliud non omittere, tanto più quan,do questo all'ud si ·dimostra alla prova dei fatti non privo di efficacia. ùa malaria, considerata dal punto di vista sociale, si presenta come un fenomeno assai complesso e $arebbe erroneo volerla ag.gredire ·da un solo lato e polarizzarsi verso un soi.o metodo. Lo dimostra la proFatto interessante si è che l'anofele segue nufilassi chinini1ca, in cu si era creduto di trovare n10roso i bovini e li punge a ncl1e quando questi la pjù age\ ole soll.1zione del 1problema e che, or·ve11gono trasportati da una stalla in un ambie11mai, si è venuta ·dimostran do per lo meno inatte vuoto e pulito. Sostituendo poi nuovamente le tuabile per la generalità di una po1polazione. E un fatto però che, nonostante le accennate ' 'acche con l'uomo, le condizioni anofeli che della nuo,·a ~talla ritornano ad esser e stesse già divergenze, le vedute e le osservazioni degli A.l\.. osser,·ate prima della ·introduzione delle vacche citati concord1ano mira1bilmente nel confermare • stesse. l 'ef.ficacia ·della zo,oprolfil1assi, la quale si presenta feconda di speranze. B rforse essa l'eJemento più Mcdi·n.nte, poi, la reazione di preci'Pitazion e, utile di quella bonifica agraria, che si è veduta ~. e H. hianno iden lificalo il sangue contenuto nell e anofele. Orbene, mentre a ~assaro sa (anoproceclerP di pari p asso con la scomparsa sponf elismo senza malaria) soltanto il 0.25 % delle taneia della. m·a laria, ma che non ha mai prodotto anofele conteneva sangiue umano, nelle Paludi gli effetti desi•derati quando la si è ' 'Oluta ap . plicare sper1mentalrnente. Pontjne la proporzione saliva al 10 %. E dunque da ammettersi un vero cambiamento A.gginngiamo ·che il problema è affrontato nelle abitudini dell'anofele (senza invocare rnoanche da D. Ottolenghi, in una relazion e m·olto ·di.ficazioni strutturali), tale 1da far sì che essa pregevole pubblicata nello stesso fascicolo, relapref erisoa gli animali all'uomo. Ora, u n camtL \ ' a a11a malaria n el Ferrarese, ove, accanto albiamento biologico di tal fatta non 1può produr~i I ' ArL01Jh el es mac11,lipennis, assum8 un compito epiùemigeno l'A. sacliarovi (e lutus ). rapidamente e non basta quindi circondare un'abitazione con stalle e porcili per provvedere alla In due loçalità u,gualmente ricche di animali sua difesa . Occorre del tempo prim1a che le ano- · stabulati, Dia>mantina e Jolanda ·di Savoja, la fele acqui$tino delle nuove abitudini. malaria è assai diver sa. O. pone i termini del problema, ma non lo risolve: 6i riserva di comM. e H . lo valutano in decenni , ma qualsiasi previsione in materia non può avere basi fondate. piere ind1a1g ini ulteriori 1p er l'accertam ento •delle cause. Con Jo stabilire ,delle stalle· o dei porcili ·vicino I ,entusiasmo per il nuovo non ci d eve far dialle abitazioni, si avrà già in un primo te.mpo un menticare i risultati otten.u ti con gli altri metodi beneficio, in quanto che le anofele trov1ano molta e, soprattutto, non ci deve far attendere subitanei maggior ieoipia ·di materiale alimentare; di1uendo così la provvista ·del nutrimento accessibile, ven- mi·gliorameinti. In ciò sia;mo 1d'accordo con M. e.d II. r.,e leggi biologiche non si forz1ano ed i gono limitate le o·ccasioni di contatto .fra le anomiglioramenti saranno tanto p·i ù duraturi, quanto fele e l'uomo. In $econdo tempo - e,frfetto a lunpi1ì graidatamente $aranno ottenuti. E, con gli ga sca•denza - le anofele finiranno per a.b1ba~­ abbondanti rac.colti ed i p·i ngui allevamenti di donare pratica.mente l'uomo, preferendogli i bo.b estiame, la fiorente a,g ri coltura sarà la vera e ' 'i11i ed i s·uiJli. Anc11e attualmente, come osserva F., l'an ofele stabile risanatrice dell'Italia nostra. ha fra i diYer>Si animali le sue prefere11ze, cl1e FILIPPINI. ~

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IL POLICLINICO

ICERDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiHESSI. Società Italiana Oto-N euro-Oftalmologica. Se.d-uta del 12 luglio 1927. Presidenza : MINGAZZINI, presidente.

Cilindromci dello sf enoide. L ' O. illustr a un ca.so r a ro di cilindr oma del seno sfenoidale e del labirinto etmoidale in un 11omo di 57 anni. L'inizio del neop1asma si manifestò con .disturbi visivi, per cui l'infermo si dire$e all' oftalmologo che diagnosticò pallore temporale e corio-Tetinite maculare, per quesito reperto, e per l'aspetto particolare del n eoplasma alla rinoscopia a nteriore e posteriore, si fece all'inizio diagnosi di cc gumma ethomoido sph enoid.alis ». La cur.a antiluetica .ebbe esito neg.atiYo. Una biopsia (della quale l'O . mostra i .pireparati istologici) dimostrò trattarsi di u11 cili11droma. Il tumwe in seguito distrt1sse completamente lo sfenoide e l' esame r adiogr afico (presentazione di lastre) mostrò una grossa propaggine endocranica, che, lungo la fos.sa cranica m edia, si dirigeva verso l'orbita.. Anche il seno frontale destro era inv.a,so dal tumore. L 'infermo fu irradiato con tera.pia pro.fonda , n1a ,~enne poco tempo dopo a morte. · FERREJU G10RGIO. -

Sintonii ocitlari riellci ntenina·i te sierosa . L 'O . si int rattiene sui sintomi oculaJ:i nella meningite sieros~ traendo le sue conclusioni dallo st udio di ] 9 <;asi. 111 t utti si t rova l'aspetto caratteristico del fondo· oculare, cioè l'edema p a1)illo-re tinico, la cui intensità può variare e dare così vari quaidri oftalmoscopici, i quali possono essere raggruppati nei quattro t ipi descritti dal Di Ma.r zio. L 'esan1e del camp o visivo serve di controllo a.I reperto oftalmosco pioo, poich'è frequentemente .ristretto, a volte a t ipo· emi.anopsico, per il consecutivo idrocefalo intern o. Inoltre si riscontra costantemente nel campo visivo l' ingrandimento della macchia cieca, par tioolarmente in senso verticale, in rapporto con l'e dema r etinico p eri-papillare che è m aggior1nente diffuso lungo il decorso dei vasi r etinici. Talvolta si presentano paresi dei muscoli es.trinsici degli occhi, più frequentemente .a carico del cc rectus ex· ternus ». In qTuanto alla puntura lomba.re è da rileva.r e il fatto che a scopo ter,a pe·u tico è i1ecessario togliere picoole quantità di liquido per evitare l' iperpressione reattiva, che, come hanno <limo· strato Balduzzi e Pisani n ella R . Clinica N eurologica di R oma, ed a ltri AA. , si produce dopo estrazione di forte quantità di liquido. A rlin1ostrazione di tale fatto sta un caso studiato da ll'O. , in cui poche are dopo l'e.s.trazione di 12 eme. di liquor si ebbe cecità accompagnata da cefale.a i ntensa e ,.<lmito. Rifatta La. puntura lombare dopo poohissimi giorni, con estr.azione <li soli 3 eme. di liquido, si trovò una pr~ss1on~ iniziale più elevata di quella osservata nella prima puntura , ed in seguito ad essa il visus oomi nciò a migliorare. Non si ebbe nes&u n fcnurueno grave 0ARAMAZZA

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post-puntorio, anzi scomparvero r a pidamente la cefalea ed il vomito. L' O. presenta alcuni degli ammalati studiati dimostrando .a ll'oftalmoscopio di Gullast1.and i vari tipi d elle modificazioni del fondo nella meningite . s1e rosa.

'l'ron1boflebite settica dei seni cavernosi da si11,usite purulenta del seno sfenoidale in una donna (j1'LlVida . REVERDINO EMILIO. - Trattasi di una ammalata la quale fu ricoverata all'Ospedale Civile di Brescia essendo gravida all'8° mese. Il ricovero era p.r ovocato dal fatto che la d on na presentava freque~ti rialzi termici, a tipo setticemico, e nel medesimo tempo da alcuni giorni si era manifestato un esoftalmo bilaterale a tipo infiammatorio. Non esisteva alcun' alti·a lesione neurologica. Il sensorio er a integro nonostante l'apparente stato topor-0so della pazie nte. Le lesioni oculari consistevano in esoftalmo bilaterale diretto : bulbi rigidi: con giuntive ischemiche, secernenti; rima palpeb·r ale aperta nonostante un edema della palpebra. Le lesioni palpebrali non erano però di chiara natura i11fiamma.t oria. Sul fondo oculare si notava t urgore venoso molto accentuato, ed èdema della regione maculare. Era accennato il reticolo venoso cutaneo palpebrale. Fu n egativo l'esame oto-rino-1.a.ringoiatrico, quello stomoiatrico , e nessuna a lterazion e e ra rilevabile a carico dell'apparato sessu ale, e non fu possibile sooprire alcuna porta d 'entrata p er gern1i capaci di determinare i fatti settici generali e locali. Ft1 fatta diagnosi di tromboflebit~ settica orbitaria, e setticemia di origine soonosciuta. Fu consigliato di p1rO'Vocare il piarto, ma questo avvenne s pontaneo circa 24 ore dopo l' ingresso della paziente all' Ospedale, dando alla luce una bambina. viva. Qu€sto evento determinò un rapido abb ~s amento della temperatuJ·a. M?.. le a lterazioni ocula ri ,si aggravarono. Il reticolo venoso cutaneo palpebrale e temporale si r ese più evidente; si aggravarono le condizio11i del fo ndo oculare finchè l' a. morì. L' autopsia venne praticata allo scopo di scoprire il punto di origine della infezione che successivamente si era localizzata ai seni cavern-0si, e d aveva. provocato la morte. Data la negatività degli esami clinici speciali pl·ecede.ntemente eseguiti, si eseguì l'esame necro.soopico degli organi interni, della larin<?;e, del fari11ge, delle orecchie, delle ia rcate dent arie, dei seni, dei seni masoollari e frontali, dell' etmoide ma con esito negativo. L 'orbita presentava del pus sporco tra i vari elementi anatomici. Il seno cavernoso era trombizzato in entrambi i lati e così il corona.rio. I seni petrosi lo erano nelle parti più vicine .ai loro sbocchi nel seno cavernoso. Le vene orbitarie erano t rombizzate . Infine l'indagine necr oscopi·ca fece scoprire una sinusite purulenta dei seni sfenoidali i quali per la loro parte a nteriore erano usuT.ati sì che vi era comunicazio·n e con l'orbita. Le alterazioni d el cer vello si riducevano a'.l una . intensa iperemia. venosa, senza alcun focolaio t rombotico a emorragico nella sostanza cerebraJe. S. •


[ANNO

XXXIV, FASC. 37)

Associazione Napoletana dei Medici e Na.tu.1·arlisti. Sedl1te del 4-11 luglio 1927. Presitlenzu: prof. TEDE $OHI, presidente.

LI) stato attuale della chirutgia

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simpatico .

L'O. pren1ctte che ne11.a. gr.ande quantità di lavori comparsi in questo ultin1<> periodo sulla clinica e la fisiopatologia del simpatico, u11a nota oomu.n e predomina, la incertezza; ond' egli ritiene utile alle ulteriori inve3tigazioni raccogliere e catalo~re tutto il materiale documentario, coordi11arlo e sceverarlo dagli ingombri e dalle nocive devia2'Àoni. Deve essere anohe oggetto di meditazione e di disamina il nuovo indirizzo ~he va evol,lfeindo d.a. questo sforzo multiforme della chirurgia del simpatico, con elegante e suggestivo appellativo chiamata chi1·u rg1ia del dolore, la qua.le sopprin1e non la sofferenZia in quanto stato subbiettivo di una condizione abnorme di un organo o di un tessuto, ma la possibilità della trasmissione dello stimolo dolore. Dimostra aimpian1ente come i tentativi chirt1rgici 11an110 d.ato la s pinta a più approfondite conoscenze a.natomi che e fisiologiche, prospetta i due sistemi del simpatico e del parasimpatioo e ne descrive la struttura istologiça e la funzione. Conclude q11esta. parte riport.ando d.al 1~centissi­ mo lavoro del Delma.s la schematizzazio11e del sim-. pat;ro viscerale. Pa~a a parlare della. chirurgia del simpatico vasale, la quale ha dato un importante impulso alla conoscen~a dell'.anatomia e d ella fisiologia <lei riflessi vasa.Ii, Joca]izz.ati dal Hirs.'Ch nello strato profo11do dell'avve11tizia quasi sulla muscoJare .....\.ccen11a .alla gran dissima ~importanz,a che 11anno i riJicYi del Lerjche e del Fonta,ine circa le Yariazioni del1a tensione arteriosa 11ell' arto superiore ii1 seguito alla asportazione di tutta la catena cervicale,· alle ailtre ricerche sperimentaJi fatte sugli animali e alle conclusioni alle quali si p1zrviene, cioè che la sezione di tutti i rami di un arto detti ' rasomotori non provoca .alcu11 disturbo durevole della vasomotricità, no11 \pl'Oduce giam111ai un deficit v.asomotore. Gli 5tudi del Leriche in difformità della conçezione anatomo-fisiologic.a tendono a spostare alla periferia la sede di produzion13 delle azioni ' ' asomotrici regolanti la circolazione locale. ~t\ c< Pnn.a ai tre organi principali dei disturbi funzionali de~ riflessi vascol.ari secondo SchleesingeT e ai risultati ottenuti con l'operazione dal Leriche nella claudicazione intermittente e nella malattia del Rey11aud. Conclude pe.r suo conto che pur sfro11dando le iilu sio11i e gli entusi.asmi e;he ha11no seguìto i primi annunzi dlei casi favorevoli, e riducendo le indicazioni essa resta come ausilio terape utico prezioso là dove si giudichi necessa.r io il migliorame11to della circolaz~on e locail e; per combattere disturbi trofici ca.p.aci di co1npromettere la vitalità d ei tessuti. Relativamente .alla chirurgia nervosa n ell' a&ma bronchiale la definisce un ca.m po oscurissimo nel qun,le i risultati sin'oggi conseguiti sono perlomeno contra-:littorii, ciò che egli Prof. R.

CHI.\ftOL.\NZA.

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SEZIONE PRATICA

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spieg.a 0011 1a incertez0a del1a conoscenza anatomica della inner,-azione ipolmona1i2 . · Anche per l'iangina .di petto dice ohe è stato oggetto, di inn.u me.revoli tentativi chirurgici oiò che non può meraTigli are se si I riflette che vi soino troppi punti ancora oocuri sulla patog.enesi d e.Ila fo(l'm.a, morbosa della quale fa un r.apido ,accenno concludendo che, essen.d o il dolore ai1goscioso 1a caratrteristioa fonda1rnientale cli11ica, 1a 'qu1esoo, sinrtomo è stata diret.ta la fu\l·apia chirurgica. Venendo a parlare specifica1nente della chiru.rgia del dolore si sofferma sulle due grandi oategorie di dolori: quello cerebro-Sipinale e quello simpatico, e pone il quesito se il simpatico, che per i fisiologi è un nervo esclusivarr.ente motore, è dotato di sensibilità e contie'Ile fibrte centripete. Riferisce la CO·n e:ezione positi~a del LeTiche suffragata da innumerevoli prove chiru.rgiche, accen1'l!a ai risultati incoraggianti nella causalgia, nell.a. nevrite ascendente, 11ei dolori dei moncon.i di amputa2io1n e, nelle 11evr.algie del trigemino. A vvi.andosi alla conclusione passa alla chirurgia dei dolori viscerali, ne prospetta le ba&i anatomiche, ed accenna alle simp.atectomi el periart~riose di Tisserand, Leriche ed .altri per malattie degli -annessi, ed alla operazione .del Cotte, consistente nella resezione d el nervo presacrale, la. quale, secondo 1'0., è quella che maggiormente merita di essere rileTata, per la relativ.a facilità dell'inteTvento e per il silenzio nella se11sibilità chle ne consegue . 1

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1 arancli aniorali. Invertiti. Pervertiti. !11,cestuosi ed anomali !origina?~. Dott. J. AisENSCIT.AT. L 'O. fa una rapida rassegna storica e biologica sull'+a rgomento corredandola con i risultatj di notevoli e molteplici e~perienze, e chiarendone la genesi sia nei rigt1.ardi ,della eredità delle lesioni ian.ato·m iche origin.arie e ùelle ,altre ipotesi formulate d.al cultori di f..i n1ili ~rgc•·ntenti, RÌ.a COt11sidJarando la enorme influe11za cl1e esercita.n o le condizioni idi ambiente. Corre'Ja il suo dire co11 una lunga serie di interessantissi1ne fotografie, e presenta 1-e sue oonclusioni form1tlando dei voti per una adeguata legislahio11e, specie i~ei riguardi degli omo.sessuali. Fa1n10 delle osservazioni i proff. MoLÉ, 01000NARDI e CAPAsso. 1

Etiolo(}ia e !pn,t.ouenesi degli esa·n temi n ellu difterite . Dott. G. PANSIKT. - 'L'O. e..~pnne lo stato clelle co11oscenze sui cosidetti esantemi da siero, e dopo l111a esauriente e ser1-.ata critica su tutte le ipotesi fatte sin'or.a, espone i risultati notevoli delle sue osser\azioni e ricerche corredandole con molte tavo1e dim<Jstrative. Dopo di ia.ve.r rilevato che in 1nolti autori antichi è riportata la priesenZia di esantemi nella difterite nel tre per cento dei ca.sii, i1on 1nanca di p.r oopetta.r e altresì che con la sieroterapia I.a. inedia della preri.=nza degli esa.n temi sale al ,33 per cento. Prospetta nei riguardi ianche della disposizione di taili esantemi l'interessam,e nto del sistema niervoso simpa.t ico e le cause inv.oc.ate d!i ipersensibilità cellulare nella genesi degli es,a nten1i medesimi. 1


Il. POLICLINICO

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Conferma che molti dubbi permangono e che occorrono studi ulteT~ori per risolver e alcuni punti t uttavia oscuTi, rilevando altr esì che le pl'ove dirette, che avrebbero po•t uto risolvere il qu1esito, c ioè la cura dei gruppi , d ' infermi alcuni co11 siero ed aJt1·i oon za siero, n<l n i! st.ata possibile per 11011 incorrer e i11 gravi r esponsabilità nei rig u.ardi cl a1 perieol~ mortali per gli infer1ni cur ati sen.z.a siero. F .a delle i1npor~anti QISServazio·n i all'interes$ante stu1d.io <le·l dott. P an sini il prof. G. OrcooNARDI.

I.

Riunione pe1· Io studio della sifilide congenita. (T orino, 8 maggio 1927). La riunione p er lo studio della sifilide congenita è stat a promossa dai g:r:uppi :t'iemontesi delle seguenti Associazio11i: Società Italiana per lo studio delle questioni se~su ali;

Socir.>tà I tal . di D ermat ologia e sifilogriafi.a; ,Società I talia11a di Ostetricia e Gi11ecologia; Società Italiana di Pe·d iatria; e ·d alla • A,ss,ociazione Pro·f~ion.a.le dei Dermosifilogr.afi i taliani. L a riunione si è 18volta a Torino, nell'aula della R. Accademia di Medicina, g entilmente concessa, allo scopo di studiare I.a. diffusione in Italia ·d ella sifilide oongenita, di indagarne le cau se e proporre quei mehzi di profilassi che, evit.ando la trasmission e er editaria della lue, possono contribuire 11otevolment~ all' incremento ed a l miglioramento della razza italiana. Pr<)mOSSc:'\ dal « Grup po Pièm ontese della Soc. I tal. per gli studi sessu.ali », ebbe l'adesione della sede entr ale <li questa Ass.o·ciazione, delle Sezio11i regio11ali piemo ntesi della Soc. Italian·a di Ginecologia ed Ostetrici.a, della Soc. Ital. di Pedi,atri.a, è dell' .Associazione Professionale dei Dermosifilografi italiani, le quali v i ooncor ser·o m ateri.alm ente e con l'opera singola dei loro &oci, che svolsero inter essanti r elazioni e comunicazioni, con dimostrazioni di bambini sani e malati e di radiografie rigu ardanti le alterazioni osteoarticol.ari prodotte dalla lue con~enita . La seduta i11augurale fu aperta dal p.r of. P1cCARDI, in sostitu zione del prof. Vicar elli, forzatamente asse11te, con un saluto ed un ringraziamento 13.lle .autorità intelìvenute : il prof. l\1aggiora per la F .aooltà l\1edioa ed il R ettore de ll'Università, il com111 . Sacco·, medico provinciale, in rappresentanza del Prefetto, il comm. Abbia, in rap., presentanza del P odestà, il co.Jonn ello R11ta, di.r etto1·e della locale Sa11ità militare, il prof. Bi zzozljer·o, direttor e dell.a Cli11ica Derm~i filop·atica, il prof. Fontana, I.rimar io all'Ospedale di S. Lazzaro, ecc; ai r elatori, talla stampa medica e d a tutti i colleghi che c-011.aborar on o .alla riuscita della <' Ri11nione », la quale ha sopratutto lo scopo di colla bo rare col Governo Nazionale .a 11' elevazione fi sica e n1orale del popolo italia110, .additando un.a de-Ile più gra,~i cause di spopolamento e di 1

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degduerazione della razza e proponendo quei mezzi di sicura efficacia che in nazioni più gravemente colpite hanno dato ottimi risultati . Dopo elevate parole di plauso all' iniziativa, pronunziate dal prof. Maggiora, si inizi.a lo svolgimento delle relazioni.

La diffusione della sifilide ereditaria. Prof. M . AR'IOM. Dopo aver acoenn.ato .a.lla difficoltà di compilare delle statistiche. su un argomento i cui limiti sono oltremc·do controversi, per la varia interpretazione dei s.i11to.ini e delle si11dr·nmi, stabilisce quali devono essere le dirett ive p er ottenere dei dat i che ç.011se11tano una certa approssim.a'zione sull' esten sione della luce conge11it..'l. in Italia.; espone i dati st atistici raccolti 11ei dispensari celt ici, nei brefotr ofi e n egli ospedali di AlesSia.n dria e di N avara e così li com111enta: Nè s·o-lt.anto queste ben .. eloquenti cifre dimostra11t 1 qu.a le vera stra.ge di i11nocenti sia impu· tabile alla lue de i genitori stanno a creare il fosco qua dro delle famiglie .dei luetici. P eggiori f orse s·ono le conclusioni che si traggono dall'osser vazio11e dei sopravissuti in tali f an1iglie . Esiston·o in Italia 5000 er edo-luetici ciechi, dei 30,000 sordo1nuti gr.an p1arte deve la propria inf er1nità .alla l.t1e con genita, i1egli osped.ali psichiatrici ~011 degenti circa 4000 bambini e molti adulti cl1e pre&entano gravi ano·m alie intellettuali e mor ali, psicosi od epil~ia, per la maggior p.a..rte dei quali è nella sifilide dei genitori la causa della a ffezione che µ ha f.atti isolare dalla società. La collett ività che ri&ente di t utto l'<>rrore di tanti ·mE>rti, che subisce il peso n1ateri~le e morale di tanti infelici privati d 'ogni possibilità di rendersi utili, di tanti innocenti che vanno a ingrossare le file degli avari.ati, dei reietti., elci delin·que11ti solo p erch~ in essi è stato impiresoo il marcl1io dell'infezione di chi li ha generati, ha l'assoluto dov-ere di intervenire, ma~a.ri coercendo, per difen·dersi . a.a sì gra11de piaga scciale.

L a sifilide del neonato. Dott. PIET·Ro }1,oitN ARA. Esposte le concezioni attuaJ i sulla patogenesi della !ue congenita, richiama11do l' attenzione sullal tendenza di qualche autore a d .ammettere la lue ex-padre , per qu.anto · senz..a argomenti dimostra.tivi; viene .a t r attare della diagnosi della lue congenita alla n aséita, l~ quale si basa su 4 ordini di ricerche e di sintomi da esse dipendenti : Sintomi clinici e dati .anamnestici della madre; Es.a.m e dell.a i:)lacenta e ·degli .a nnessi fetali; Sintomi clinici del bambino ; Esame sierologico d ella m adr e e del bambin•o. Si ferma i11 modo speciale .a r icord a re i sintonii di certezza e quelli di probabilità della lue al1a nascita, e sull'importanza €d il valore delle reazioni sierologich-e n el neonato, con cludendo così la 5ua relazione: L a qu estione della patogenesi della lue eongenita è lungi dall'es.~ere pacificamente risolta; pur an1mettendosi il dato classico che essa è di abitudine la consegu enza di un'infezion e materna trasmessasi al figlio per vi.a transplacentare, non


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S FZIONE PRATICA

inaucano Autori dei p iù 11oti che ancora r ecentis.siman1ente .ammetto110 anche la p ossibilità di una tras111issione per infezione dell'ovulo preconcflziouaJe o per infezione 0011cezio11ale, da spern1a infetto (infc.·zione € X patre) e la possibilità pure di una lue congenita purameute distrofica. Circa la diag11-0si dell.a lue congenita .ali.a nascita 1Jc:corre tei1ere nrese11te la i1ecessità di ser\ irsi cli tutti i dati possibili e cioè : dell'esame clinico e dell'anan111esi della 111adre vagliando e inve.stiga11 d-0 bene i p~rticola ri dei possibili accidenti della -vita ostetrica dell a stessa; dell'esame d ella l)lacen ta e degli annessi fetali; di un esame clinico co111pleto ed accur.ato del bambino; di un .esa.me s ier ologico della madre e del baihbino. Circa agli esiti ed al , -alore di tali esami sier<>logici occorre ricordare la possibilità che u11a madre luetica presenti all.a nascita di un figlio luetico un.a a~1Ser111.a1111 n eg.a ti va (senza che per questo si debba in ognuno di tali casi parlare subito di una ~ifilid~ ex-1)atre) e la r eale relativa frequen za con cui alla 11ascita e n ei pri1ni 1nesi di v it.a i bambini affetti da lue conge11ita presentano una lt. ,V. n egati\Ta; col che però i10µ si deve p er null.a togli.er e valore .alla reazione di W asserm.ann stessa che rima11e sempre un utile presidio diagnostico in un notevole i1umero di casi; come nella lue acquisita anche nella lue congenita precoce es.sa ha un certo numero percentuale di re.azioni negative, riumero ch e sol o è certamente qui a lquanto più rilevante che nell1 lue acquisita.

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Diffu sione ed evoluzionP. della sifil ide congenita.

Prof. E. J.\..lENsI . - L ' O. in base .a 210 osservazioni di sifibde congenita accertata, espone bre,-en1e11te 1.a s inton1atologia clinica <.lella malattia con~iclcrata 11ei :Jll Oi tre sLacli princ ipali di setticemi.a, di localizznzione, di ùistrofie t s ull e sue 'arie n1o:: i <lalità rli n1anifcstazi~)ne dalJa ma11can za .nssol 11ta cl i ogni scrrno - ,·era cri ptosi filide - alla fcJ:·111a attenuata, l nrvat.a , concJan1a.ta. I llustra e cornrnen ta i casi piiL rari e interessanti, di3cute il Yalore diagnostico dei T'ari sintomi r.l i certezza o di probabilità, rilevando la grande importanza dell.a ricerca deJ trepone111a, della esp er.imentazio11e negli anim ali: scim1nia antropomorfa, I.ama! dato che il l a.ma sia per la sifilide q nello che <J la ca,ri ::t per l a tu bereolosi. dell a R. ,,~ ., dell.a Meinick e, della prov.a ter.ap eutica. Discute il Yalore diagno.stico dell'indice di rifrazione del siero ematico, della presenza dei gang] i epitrocleari, retrom.astoidei, sottoccipitali, della tubercolino·reazion e, della. m·ononucleosi d el san gue. Ricl1iam.a l' attenzione su i disturbi psichici , di origine nervosa o endocrina, s u alcun e sindromi che posso110 esser e d eter111inate da lesioni delle ghiandole sanguigne o del s istema nervoso, quale l 'obesità, che può interp·r etarsi come conseguen?A dell'alterazione ipo.fisa.ria o dei nuclei dell' infundibulbum o del tuber. Rileva l'importanza delle simbiosi specialmente luetico-tuber colare su gger e ndo il modo più sicuro <l'identifi carle, d etermi11a11do la reazione di focolaio c·oll'iniezione ipoder1nica dì t uberco·l ina o col1' inocul.azione alle cavie del materiale sospetto di tu beroolosi .

Termina def i11endo il s ignificato di lue latente .associan dosi al Citron nel ritenerla una forma di sifilide senza alcuna ma,nifestazione clinica o biologica e tuttavia capace di risveglio e quindi di contagio . Nella seduta .d el pome riggio, presieduta dal p,r of. l\lENstr, si svolgono l e seguenti r eJazioni e cou1unic.azioni: I

Prof ilassi e citra della sifilide congenita. Prof. A . F. 0ANELiLI. - Il r elator e si propone di giungere a conclusioni decisamente pr.atiche. E d' .avvjso cl1e nella profilassi e n elLa cura della malattia difettino soventissimo due fattori principali: 1) la coscienza sanitari.a d el pr<;>fano e a volte del inedico ; 2) la cosi detta direzione morale delLa mala tti.a. Illustra .ampiamente questi due fattori, li discute ed enuncia i mezzi opp ortuni all.a 1t raduzi0ne di essi nelti pr.atioa. E fautore della cc carta biogr afica », del cc certificato prematrimoniale » d.a lui a uspicati sin da l 1912 11ella sua dissertazione di laurea dei ConSlt1tori a11tiluetici p er i lattanti e le' rispettive n1adri, della somministrazione gr.atuita a i bimbi ed .alle n1adri indigenti degli arsenobenzoli, dei bismutici, dei mercuri al i da p a r te dei pubblici pot eri . N-011 desidera la coercizione, ma lo spirito educativo nel profa no. Istruire il profano è uno dei compiti prin cipali della lotta iantiluetica. Questa la tram.a schematica della dettagliata relazion e, la quale, per la SUia complessità, male si presta a,.d es.c:oerc felicemente ri.assunta. Chi desider asse leggerla, la può consultare negli Atti d el Congresso e nelLa Rivista cc Clinica ed Igiene infantile l>.

La profilassi prenatale della sifilide eredita?"ia. Prof. PICC.!RDI. Dopo .aver accennato .alla diffusione della lue <:!ohgenita in Italia, che pare i11 at1mento ,dopo la guerra, e , ..secondo le statistiche parziali, s i aggirerebbe tr.a il 7 % (Torino) ed il 28 % (Napoli). di morbilità dei bambini deg]i ambulatori e delle cliniche p ediatriche e r.aggiungerebbe il 2 % di mortalità (Brefot rofio di Torino), svolge le s ue idee sulla profilassi prenatale, basate specialmente sulla SUia lunga esp erienza dell'uso degli .arsenobenzoli, che anche in questo campo hanno dato risultati ottimi, come din1ostra110 le &tatistiche delle Maternità francesi e quelle p e rsonale dell'O. La profil assi pren atale deve p.artire dai seguenti concetti, o rmai gen eralmente ammessi: 1) il prodott·o del 0011cepimento è sensibilissimo al1a .azion e. deleteriia della s ifilide ; 2) altrettanto facile è inodificare colla: .t erapia, speci almente arsenobenzolica , l o stato mo rboso che nei ge11ibori è causa di procreazione di prole infetta; 3) I.a sifilide ex patre praticamente non esiste. Quindi Ja cura precoce e.d inte11sa d el candidato .a l matrimonio, evitando il contagio d€lla madre, irrupedirà la trasmissio·n e della sifilide alla,


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IL POLTCI.INICO

prole; la cura dell.a donna infetta, prima e durante la gravidanza, eviterà l'aborto e la procreazione <li prole infetta . Così la profilassi si riduce essenzialmente alla ricerca ed .al1a scoperta della lue nell'individuo e nella f.amiglia ed alla cura di tutti gli infetti. A questo scopo è necessaria anzitutto l'opera del medico ge.ne-rico della città e della campagna che, trovandosi .a contatto colla famigli.a, dal1' an.a mnesi dei genitori, dai sintomi grandi e piccoli dei primi nati, può sospettare la lue famigliare ed .accertarla colle reazioni sierologiche. Sono inoltre indispensabili speciali organizz.azrioni che abb'iano il compito di questo depistage e che perciò siano fornite dei mezzi nece~ari diagnostici e dei prep.arati a14tiluetici più .attivi . Tali sono, oltre le cliniche ed i reperti dermoceltici, i dispe111Sari celtici che sorprendendo I.a sifilide .all'inizio, possono impedirne il fatale sviluppo rtell'individuo e nella famigl.ia; le cliniche, i reparti pediatrici, ed in special modo gli ambulatori per bambini ed i dispensari dei lattanti , dove si visita.no ed eventualmente po.ssono e.ssere curati maùre e L~1nbini; le consult.azioni prenatali per 1e gsstanti (oltre le cliniche ed i reperti · ostetrici) Ò·ove ÌJi cur::~ regolare ed i11tensa della futura madre qu.asi costantemente .a nnulla i .disastrosi effetti delLa lue; le consult.aziiani prematrimoniali, che eviteranno ai can·didati il matrimonio fino a che non sieno dive11tati innocui rer il coniuge e per la futur.a prole . L'O. passa poi à discutere il tempo in cui si può co11cedt-rP il rua.t.rimo·n io e le condizioni necessa.rie perchè questo poss.a avvenire senza pericolo di contag~o e di tras1ni.S1Sio11e ereditaria, e cioè due anni dopo l'infezione in caso di sifiloma iniziale, e quattro a nni in caso di sifilide secon da ria avanzata, purchè si siano osservate le secsue11ti condizioni: 1) cura ~Jrec-0ce, regolare, inten sa , ri petuta, con arse11.ob<:>nzoli, i11 s erie, intercalata o 11011 con ,a ltri antiluetici; 2) e 11e il malato dopo i primi sintomi non .abbi.a presentato più alcu11a ,n11a11ifestaziione n è linter11a nè esterna; 3) che le reazioni umorali sul ~a·\gue e· stil ~iquido cc~falo-r.n chi deo siano n egative; 4) che .anche per pa.r~chi anni dopo il matrimonio il malato sia tenuto in osservazione ed eventualn1ente curato al minimo sospetto di riaccen&iona della lue, e che la sna famiglia sia so1·v.~gì iata clinic.a.me11te e sierologicame11te. I risultati ottenuti seguendo queste norme si desumono dal ri.ass11nto delle tabelle statistiche in cui vengono u1e~i a confronto i casi di sifilide non curata a insufficientemente curata, ben curata con mercurio o oon arsenobenzoli. Sifilide non curata: 126 gr .avid.anze; prole infetta 106 (84 %), sana 20 (16%). Sifilide curata insufficientemente con mercurio: 72 Q'.ravidanze; prole infetta 62 (86 %), sana 10 (14

~o) .

Sifilide instLfficiente curata con arsenobenzoli: 28 gravidanze; prole infetta 18 (64%), sana 10 (35

~~ ).

,Sifilide ben C'l.Lrflfa con niercu;rio: 43 gravidanze; prole infetta 12 (28 %), sana 31 (72 %). Sifilide ben curata co11. arsenobenzoli: 60 gravidanze: prole infetta 4 (6 %), sana 56 (94 %) .

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D ' O. a dimostrazione delle idee esposte presenta una serie di bambini di aspetto sano e florido, con R . W. i1egativa, n.ati da luetiche b-en. curate con arsenobenzoli prin1a e dura11te ·la gravida11z.a. Conclude pertanto: 1) La s . e. per quanto meno diffusa che in altre N.azioni esiste in I talia in proporzioni maggiori di qua11to generalmente si crede e fa rise11tire i suoi danni co.n gli iaborti e con la polimortalità i nfantile, con la pxocre.aziO'ne di eredo]uetici, ma rimane spesso nascosta o soo110sciuta ed è conseguenza delle sifilidi non · curateo ;i1sufficie11te,m cn Le curate. 2) La lotta co11tro la s. e. oltre che su tutti i mezzi di profilassi della s. acquisita, si basa su questi due fatti: a) scop.rire la sifilide ovt1nque, in qualt1nque stadio o condizione eooa si trovi; b) curarla intensamente nell'individuo en ella famiglia co11 i mezzi più energici di cui dispone Ja terapia, la qu.ale nel·l a maggior partedei casi previene l a trasmissione ereditaria. 3) Per scoprirla e curarla conv-enìentemente, oltre l'opera del meàico privato che dovrà essere· maggiormente jstruito sulle forme palesi o larvate della s. .~cquisita e dell'etedit.aria, è neces~ario il regolare funzionamento di speciali ocga11izzazioni di cui .alcu11e già esistenti in Italia (cl ;S!Je11sari celtici, a1nbulatori per bambini malati, dispensari per lattanti), le quali dovranno essere completa te nell'arreda.mento diagnostico e 11ei mezzi terai)eutici, e di .a.] tre che dovrannoessere create ex ·novo,· oons11ltazioni prenatali per le gest anti, consultazioni prematrimoniali. 4) Questi istituti, cl1e concorrer.a11no .all'i11creme11to e<l al migliora111ento <lella razz..a itali.ann., dovranno €&-~re orga.n izz.ati e m.a.ntenuti dallo Stato, dal1e Pr·ovin<'ie e dai Co111uni, V.[tlendosi dell'opera dei rispEJttivi specialisti di prnv.ata co111peten7.a. !3) In tutte le contingenze in cui può intervenire la profilassi a d evitare i dan11i' della ]ue eredita1·ia, prima e dopo il m.atri1nonio, prima, durante e dopo la gravid.anza, gli arsenobenzoli da soli, Q oon venientemente -associati ron altri a11tiluetici, hanno dato i migliori risultati. Con essi si ottiene oltre il HO % di prole sa11a, mentre i1ella sifiliie no,n curata si ha I.a. proporzione. . i11versa.

."3ulla f oridazione tÌÌ 'ltn Istituto di consulenza igie·n ica prematri'l?io11iale in T orino . Prof. FoNT.\NA ARTURO. L ' O. ricorda come nella seduta del 7 dicembre 1926 u. s. si.a stata discussa in seno al Gruppo pie1nontese della Società Italiana per lo studio delle questioni sessu.a li la oppor tunità della pr·oposta dallo 8tesso presentata della fondazione in Torino di t1n I stituto di C-onsu]enza igie11ica prematrimoniale. I Relatori dell'odierna Riu11ione un.animi ne ha11110 conf~rmata l' a5soluta ed urgente necessità; 1'0. in 11-0me del Gruppo rappresentato espone pertanto breven1ente quanto s i è fatt,o in questa direttiva e quanto s'i h.a in progetto di fare . L'idea dell'Istituzio11e n on è nuova; ve ne sono in alcune città estere assai fiorenti; se ne è t e11tata la fondazione in alcune delle maggiori

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SEZIONE PR..\TICA

città italiane. L'esperienza soaturita da questi tentativi e da queste prove dovTà formare la ba.se di quant-0 si cercherà di fare in Torino. L ' O . .rioorda .anzitutto l'esempio dell'Olanda e dell'Austria; in Olanda 1a Società Neerlandese in favore della visita prenuziale ha creato 41 Comitati, molti attiT"i, cl1e cercano di incitare i candidati .al matrimonio .a subire un.a visita prematrimoniale; essi distribuiscono .ai fidanzati degli opuscoletti, contenenti i consigli oppol'tuni, per mezzo degli Uffici di Stato civile i11 oecasione delle pubblicazioni di matrimonio. Cercano così di attirare l'attenzione degli interessati e del pubblico in gener.a1e sull'in1por.k lnza della salute degli spooi e sulle re&ponsabilità inere11ti alla . procreazione. 111 Amsterdam è stato installato un Consuitorio prenuziale aperto a tutti i candidati al matrjmonio che volontariamente si presentano : l'esame è praticato da tre medici dal punto <li vista generale, ginecologico ~ venereologico. Quando non esiste alcun ostaoolo al matrimonio viene rilasciato un certificato di idoneità ai candida.ti che ne abbiano fatto ricl1iesta (rSchreiber, I-Julletin :dl édical, 12 febbr. 1927). A Vienna esiste pure un posto di cor1sultazione p ·uso l'Dfticio di igiene municipale, inaugurato il 1° novembre 1922. La vi.sita dei candid.a.t j è volontaria e viene eseguita 1n due pomeriggi della settjmana; il medico addetto all' Istituto, dopo aver spiegat-0 ai candidati l'importanza e I.a portata dell'es..."tme che si arcingono a farsi praticarP., procede .alla racoolta dei dati anamnestici con particolare coniiderazione alle malattie tras missibili <'..ongenite od acquisite i·accomandando l' aELSOluta sincerità delle risposte. Pratica quin<l1 una visita genero? le e, se ne riscontra la necessità, indirizza il candidato al medico curante od .a meclici specialisti che vengono invitati a rispondere ad .appositi, minuti questionari. Se tutte le ricerche risultano faYorev·oli il medico de] consultorio rilascia a richiesta un certificato di idoneità; in c~o contrario il candidat-0 ha la facoltà di chiedere un giudizio di appello ad una speciale Commissione nominata dal Consiglio sanitario provinciale. Da.I 1922 al 1925 i oonsult1 richiesti so110 s.tati circa :3000: la maggior partt> dPi e;andidati era oostituita da_, impiegati, da operai, la minore da professionisti e dai possidenti; ambulatori, cliniche ed eminenti specialisti ·h anno pooto .a disposizione dell'Istituto la loro opera dis1interessata, i loro gabinetti ed i loro strumenti . Tutti i nazienti si sono con1oortati nel modo . più soddisfacente e si sono sottomessi .a tutte le ricerche loro richieste &enza eccezio11e (perfino alla puntura lombare) e ne hanno puntu·a .lmente consegnati l risultati . I..a percentuale dei candidati riconosciuti sani è stata del 27 %: que11.a dei venerei 18 ~k>, dei tuberoolotici 10 %, dei psicopatici sessuali 20 %. Ricorderemo infine che l'Istituto ha redatto un ottimo foglio di p.r opaganda, che viene largamente distribuito ai candidati al matrimonio. E in Itali.a? A Milano il Consultorio stato progettato dal prof. Alfieri e dal Comitato della Croce Rossa non ha potuto ewere fondato in se-

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guito, a quanto pa.re, all'opposizio·n e dell'elemento medico; a Trieste la Sezione sanitari.a femn1inile del Fascio ha pure .ayuto l'idea di costituire i1n centro di consulen z.a presso il Patronato nazionale delle ~icur.azioni, ma il risultato è stato negativo... p er mancanza di 0lienti. Si è pensato ·a llora di abbinare questo scopo oon l'avvianiento professionale degli operai e delle operaie ina di questa iniziativa si attBndono ancora i risultati. Gli insuccessi ricordati 11on devono scoraggia.re, de-rono inve<:!e indicare gli soogl i d.a superare e le difficoltà da evitare. Tutti i sooi del G1·uppo Pie1nontese della Società per lo studio delle questioni &es.5uali sono pronti ad offri re la loro overa e di comune accordo hanno studiato uno schema di iniziative attuali e future onde riuscire nell'inte nto . !11 primo luogo si pro-rvederà ad un.a attiva propaga nda per mezzo di articoli su gior11ali medici e politici, di conferenze in a.m bienti intellett nali e popola1:i, <l1 opuscoli, foglietti volenti, cartelli, bolli da a p porre s ui fogli di ricette o s u altri stampati usati dai inedici negli ambulatori, ed infine di riu11ioni scie11tifiche come la pr-esente che segna Yer.amente l'i11izio dell'istituzione. [11 seooudo tempo. al piìL presto p~sibi]e, pre\1io il consenso delle Autorità . s i fonderan110 va.ri re11tri dia.g11ostici approfittando di Istituzioni pubbliche già esistenti e dell'opera vole11terooa di 1nedici privati indicati all'uopo. L 'O. ha il piacere di annunziare all'Assemblea che si è già avuto un piccolo nucleo di aderenti; il prof. Piccardi ha offerto l'aiuto del Policljnico, l'on. Casalini quello dell'Istituto per le madri ed i lattanti, 1' 0. quello dell'.aµibulatorio e de] laboratorio dell'Ospedale .di S. Lazzaro. Es.s•o chiede ai presenti la più fervida collaborazione personale e quella degli Istituti in oui prestano la loro opera; se essa non mancherà T<?rino potrà vantare J.a fondazione del primo Istituto funzionante in Italia per la visita prematrimo11iale.

Fo1·1ne -c)111,iche non comtLni di eredolue.c; nell'ùnfanzia. Prof. l\IAcCONE. - 1_/0 . .attira }'.attenzione su alcune forme clin.ich-e luetiche .asintomatiche, o per n1eglio dire con sintomatologia non comune, _ cl1e ve1igono però <:oufermate dalle reazioni sierologiche positive e specialmente dall'esito favor ei;-olc della cura .srpecifica. • Descrive quindi un caso di infantilismo oon criptorchidia doppia; tre ciasi di balbuzie leagera e di tic; un ca.so di 'Jltlorbo riel Par1ot (co1~redat-0 dalle r adiografie degli arti ammalati), in cui I.a lesione ossea fu svelata da gridii spontanei e provocati con 1a pressione s ulle ossa lunghe. In tutti i casi le cure specifiche mercuriali, .arsenobenzoliche e bis.mutiche portarono a guarigione più o ineno completa le- lesioni ed i disturbi funzionali.

Pseudo parabisi del Parrot guarita con gli wrsenobenzoli (oon presentazione di radiografie). Dottori LA URA e REVIGLIO. - U i1.a b.ambin.a nata da tabetici, presentava cor1zza, sifiloderma m.a-

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IL POLICLINICO

culo-papuloso e lesioni 1a~rticolari a tipo suppurativo e a tipo di ps~udo-par.alisi .ad un.a spia.11a 6 ad un'anca. Le iniez~oni intramuooolàri di arsenobe11z.oli, oltre l'intervento locale nella artico1a.zione suppurata, gu.a.rirono completamen te le lesioni, come dimost1·.ano le radiografie eseguite prima e dopo la cura.

Valore dell'indagine roentgenogra fica nello studio delle lesioni da sifilide congenita nelle ossa lunghe del lattante (1). Dott. G. M. REVIGLIO. - · Sulla soorta di numerose roe11tgenografie l' A. descrive le immagini delle diverse osteopatie prodotte dalla sifilide congenit a nelle ossa lunghe de] lattante e dimostra l'importanza d-ell'indagine roentge11ogra.fioa sistematica dello scheletro degli arti, la quale permette in certi casi .di rilevare lesioni ossee che !'e.sa.me clinico non è in è g.r.a do di mettere in eviden.z.a. Egli inoltre fa ri·l evare quale prezioso aiuto si.a l'indagine roentgenog,ra.f ica nel seguire lo sviguire lo sviluppo delle va.r ie affezioni descritte, nel precisarne gli ~.-siti, nel v.alutare l'efficacia della cura instituita. Conclude .a ugur.andosi che le con statazioni f.att€ in proposito possano .attirare maggiormente l'attenzione del pediatra poichè d.al pt1nto :di vista clinico _e terapeutico la oonoscenza che esse meritano ha una grande im'Portanza..

Alterazioni della prima dentizione, da eredolue . ·Prof . P1ocAR.nr , - L'O. i)re-senta u11a bambina, certamente eTedo-luet ica ia,ffetta d.a carie e perialveolite contemporanea degli incisivi st1periori delta prima dentizione, da cui deduce che le distrnfie dentarie sono p·r obabilmente conseguenza id i lesioni inf:i.ammatorie p.recedenti . Tutte le relazioni e comunicazioni so110 seguite da interess.ahti discussioni, .a cui prendono parte molti degli i11tervenuti, in base .alle quali viene ooncordato un ·(}rdine del giorno a cui si darà 1a m assima diffus ione e sarà presentato .alle Auii<>rità direttame11te interessate alla applicazione della legge sulla assistenza della maternità e della infanzia. ' ORDINE DEL GrORNO: •

« L a «Riunione per lo studio della sifilide con-

genita » tenutaBi i11 To,r ino 1'8 111aggio 1927 per iniziativa del Gruppo Pien10.n tooe della Società Italia.na per gli Studi sessuali, con l'adesione e ool co11cor.so della Sezione Piemontese .del1a Società Italiana di Dermatologia ~ Sifilografia, dell.a Società Italiana di Ostetrici.a e Ginecologi.a, del1 a Società Italia na di P ediatria e de11.a Associazione professionale dei D ermos ifilografi italiani, a11o scopo di collabo·r .ar.e con il Governo Nazionale alla elevazione fisioa ~ .a ll' incren1ento della razza ita1ianR . me-dian te 1' assistenza della maternità e dell'inf.a11zia, dimosrtrando l 'azione nefasta della lue sulla procreazione ed a dditando i mezzi per combatterla, richiama anzitutto l'attenzione dei Pote~·i dello Stato e d\ tutte le Autor ità i11teres(1) Il lavoro verrà pubblicato integralmente nella ri vista Clinica ed l aie·ne ?nfa·ntil e.

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sate su qu,anto di veramente importante e di pratico per la sol11zione del grave problema è emerso dalle Relazioni e dalle Comunicazioni de:i oompete11ti e <lalle a1npie cli.scussioni che ne se. gu1rono: 1) la sifilide congenita, pur ·n on essendo in Italia diffusa come in altre Niazioni più gr.avemen tt e<)lpite, costituisce tuttavia lllla d.elle i)iù gravi cause di depopolazion~, di polimor.t alità infantile, di malattie .di debilita.zio·n e e µhlno ra.z ione del1a r .azza., ·p er cui molti individui -d ivengono inutili ai fini n.azionali e costi tuisrono· un rp.eso· morto per 1a Società; la. Jue oongenita infatti ha subito un notevole .aumento dop·o la guerra, non tende ancora 1ad .abbassarsi e s i 1aiggira attualmente èLrul 7 % (T-0 rino) al 28 % (N aipoli) di morbilità e siul 2 % di mortalità (Brefotr.01fio di Torino); 2) la trasmissione ereditaria della sifilide dai genitori alla prole non è ineluttabile, potendo essere facilme11te e·vitat.a mediant<?I nna più larga eonoscenza da parte <lcl medico pratico delle for1ne patlesi ed ::>cct1lte dell' infezjone e mediant.e il funzionamento di spE.,ci.n li- or~anizz.azioni che riescano a scoprire l'i11fezione nell'individuo e nella famiglia e a ou-r arla. convenientemente; 3) I.a profilasisi della sifilide congenita, oltre che con tutti i mezzi ·d i pr·oifilassi individùale indubbiamente utili, in q·u.anto diminu~co,n0 la s ifilide dei pirocreatori, consiste nel rperfezio11amento dei mezz.i di,aign()stici e ter.aipeutici delle orga.nizz.azio'ni adatte già esistenti, · quali ì dispens.ari celtici, gli ambulatori p~r visita dei b.an1_bini, i. dispensari dei lattanti, le cliniche ed i reparti clermosifilop<ttici, ostetrici e pediatri<'j, e nella cl'eazione ex novo di altre istituzioni, qUiali le consultaz~oni p·r em.atrimonìali e le consultazioni prenatali per le gest.a11ti, che eviterebbero da una parte il m.atrimonio sin·o .a che i luetici non s i.ano diventati innocui e dall'altra impedirebbero i disastr-osi effetti .sul1a pr·ole quando matrimonio e ,:oncepime 11t·o sia110 aV\re11uti; '\) queste istituzioni, perchè possano funzionarè eo·n r egolarità e larghezza di 1neZizi, do;v1 anno ~sere organizza.t e e mantenute dallo Stato, dalle Pr·o1vincie e d.ai Comuni e sussidiate dal fond·o stanziato dal Governo p er l 'assistenza della maternità e dell'infanzia, costituendo esse effet-: tivamente uu v.alid-0 aiuto ~Ua ·ap·p licazione pr.atica della provvida legge. Rilev.an·d o infine dalle s tatistiche esteTe e naZJion ali i benefici effetti che cli mostra no sulla gr1avidanZ1a e sulla sifilide congenita g]i arsenohenzo]i1 be11 tollerati ·dalle g estanti e da.i neonati; La riunione, associando La su.a. richiesta alle prec:ede11ti di aiitre asoocia.zioni scientifiche, fa vot.i che questi .rim;edi, come gli altri moderni antil uetici, vengano d i.c;tribuiti gr.at·uitamP.nte dallo .Stato a t 11tti gli Istituti ·desti nati .alla cura della s ifilide oongenita ed ,a cquisita, oon la cert ezza che una lotta · intrapresa con grandi e l.a<rghi mezzi riuscirà in breve tempo a ridurre .a.i m1n11ni termini 1a diffusione della sifilide e a:d evitare le sue nefaste t.">nseg uenze sttll'individ110 e st1lla collettività, da11do <:>osì la dimostr.~zio11e che I.a Nuova Italia, anche nel campo della profilassi delle malattie sociali, è .all'avanguardia delle g r.a ndi Nazioni » . Prof. G. P1ocARDI. 1

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SEZ IONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. L'interrogatorio nella pratica ginecologica. E q11esta una parte assai del:ircata dell'op era del medico. sono malate cui bisogna strappare le risposte 11na per una faticosamente, mentre alt ·e ~on o di 11na loquacità e prolissità veramente spaventosa. .l\ltre poi cercano 1a bella posta di inga11nare jl medico che le interroga e sono queste l e più pericolose. (L. M. Pierra. R evue Frariçaise d e Gynécologie et d'Obstétrique, 1927, n. 5). E necessario p er tutti questi motivi di condurre l'interrogatorio seco11do un piano sistematico .e soprat11+to completo, non tralasciando tuttavia qualcl1e volta di i)assa.re da un argomento a l'altro sen za ordine app1arente onde fare ignorare a]la paziente dove si vuole arrivare. L' ..\. formula uno schema di interrogatorio assai completo. Una triade sintomatica domina la ·vita genitale d ella .donna: i disturbi della m estru1azione, i flussi patologici, i dolori addomino-lombari. Questi sintomi locali si accompagnano s1)esso con sintomi di vicinanza e con disturbi della salute generale. Gli uni e gli altri evolvono su di un t erreno particolare cl1e è formato dagli elementi ereditari e personali 1acquisiti dalla malata. 1) Mest1·uazlone e s1toi d·i sturbi. Bisogna an zitutto informarsi dell' età della comparsa d elle mestr11azioni e precisare le condizioni di eventuale anticipo o ritardo della pu1bertà. Si ricercherà q11ale sia stata l'evoluzione deìla m estruazione .a1 suo inizio e quali i caratteri in seguito (periodiciLà, durata, abbondanza, dolori). Se Ja m alata ha sorpassato la menopausa occorrer~ rilev::i re l'età della soppressione dei me8trui. 2) Secrezioni patologiche. Sono chiamate d alle malate col nome di « perdite » e classifica te in due grUJPPi: perdite r osse e perdite bianche. Le metrorragie sono frequenti: in ioro presenza ci si informerà intorno alla loro frequenza, a b, bondanza, intorno alla natura del san gue, alle occasion i che le fanno comparire o scomparire-. Le perdite bianche sono ancora più frequenti: s i domianderà l' epoca della loro comparsa (pubertà, m atrimonio), le circostanze cl1e l'hanno accompagnata e sopratutto i loro caratteri (ab, bondanza, consistenza, continuità o intermittenza. c0lore, odore). 3) Dolori. - La loro intensità varia da una malata ·a l'altra e 110n iè sempre in rapp·orto con la gravità qel male. P iù im,portante è la sede: il loro punto di p,artenza può essere m ediano, mono~ o bilaterale; essi possono essere unica-

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mente aàclomin ali o pure loro.b ari; possono avere irradiazioni varie v er\So i lombi o le cosci e. Si an1alizzer anno in fine con cura i car atteri dei dolori: se sono spontanei o provocati; se sono costanti o intermittenti o p erio dici; se acuti o sordi: se si manifestano sotto forma di coliche o CO[l un ~~emplice senso di fastidio o di peso al basso ventre o all'ano. 4)" D i:;lilrbi di v'lc·i nanza. - I11teressano la vesci~a, il retto ed i nervi e vene degli arti inferi ori. Per qu3nto r iguarda !e vie orin arie ci si informerà della quantità delle orine, dellia frequenza delle m inzioni e delle eventuali sensazioni dolorose che le accompagnano. I disturbi relativi a1 retto con sistono in costipazione, 1pire·m iti, tenesmo oppur e sono fenomeni infiammatori i feci mt11co-membranose o san guinolente. Alcune malate accu san o n evralgie lungo il ·decorso dello sciatico, che non hanno p erò grande ,,alore patogn omonico. Altre pazienti si lamentano di edemi agli 1arti inferiori, altre infine hanno avuto la flebite. 5) Distu,rbi della salute generale. - Sono prodotti dalJe affezioni genitali croniche che si rip ercuoton o s u quasi tutti gli apparati : avremo così disturbi della digestione, consistenti in vomiU, <lispepsia, dilatiazione dello stomaco; di5turbi ner·v osi come depressione, a.stenia, m elanconia; disturbi circolatori (iposistolie n ei grossi fibromi); disturbi respiratori (emboli ~Qlmonari); disturbi r enali consistenti in pielonefrite da colibacillo; avremo infine alterazioni delle condizioni , generali come dimagnamen to, febbri, bri''i di, ecc. 6) Terreno. - R importante informarsi con c11ra de!la salute dei paren ti (genitori e collate· rali) ricercando eventuali infezioni tubercolari e sifjlitiche. Si vaglieranno gli antecedenti personali della paziente r ivolgen do 1'1attenzione a quelle malattie ohe, come gli oreccl1ioni, la scarla~tina, il tifo, la ·b lenorragia e la febbre puerperale so110 suscettibili di ledere l'utero e le ovaie. Infine si studieranno con cura particolare gli antecedenti ostetrici dellra paziente. 1

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VICENTI~I.

La diagnosi della sterilità di origin e tubarica. Insufflazione e iniezione di lipiodol. Le ricerche di questi ultimi anni hann o perm esso di precisare che la causa di u n certo numero ni casi di sterilità femmini Je, risiede


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IL POLICLINICO

nella obliterazion e tub1arica: l'insufflazione d elle tube e l'iniezione di sostanze opru~he sotto il con · troilo dei raggi X, sono processi che permetton,) di diagnosticarla. Francillon-Lobre (Le Bulletin Médical, 1927, n. 14) coru:;iglia di ricorrere a tale ricerca tutt~ le volte ..:he l'esame del marito non abbia messo in luce nessuna malformazione anatomica o fisiologjca e che l'esame dello s1p erma abbiia prov·ato l'esistenza di nuµierosi spermatozoi vitali. Costituiscono controindicazioni: i tumori, le cisti ed i ,p rocessi infiammatorl utero-annessiali. L 'insl1fftamento se ha il vantaggio di poter essere fatto a 1 ~asa della pazient~ ci rivela però soltanto l'esistenza ·della obliterazione e se questa è mono- o bilaterale; invece la iniezione intr a nterin1a di lipiodol permetterà di precisare la sede della obliterazione, ·diagnosi che ha grande im[)ortanza dal p unto di vista terapeutico e chirurgico. I .a ricerca si farà sempre alcuni giorni prim::i della mestruazione, momento più favorevole, e si ripeterà al termine di questa. VICENTINI: 1

CASISTICA E TERAPIA. La classificazione dei gozzi. .i\. E. Hertzler (Endocrine Survey, febbr . 1927),

sulla base di 600 C&Si ritiene anzitutto un errore di dividere i gozzi in tossici e non tossici; questi u l timi possono essere meglio ~efiniti come << no11 ancora tossici » • Due grandi divisioni possono farsi: il gozzo colloide e quello adenomatoso. Quello colloide COIIljp•r ende i gozzi in cui l'aumento della col· loi de negli ·rucini è la ca-uea 1de'l'l'aumento ·d el vol11me della ghiandola; questo, invece, nei gozzi adenomatosi è dovuto all1a proliferazione ghiandolare. I gozzi colloidi comprendono quello semplice degli adolescenti, quello interstiziale, quello lobulato e quello in degenerazione colloide. I gozzi adeDomatosi sono adenomi fetali, tossici e papillari. Il gozzo semplice degli adolescenti va trattato • semplicemente con lo j o·dio. Per quello interstiziale, l' ..i\. consiglia gli joduri, i bromuri e l'estratto pituitario. Nelle altre forme di gozzo colloid e ed in tutti gli adenomi, l' A. ritiene necessaria l'operazione seguita poi d·a adeguato trattamento. ftl 1

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Il riconoscimento dei malati di gozzo esoftelmico non adatti alla tiroidectomia. I s1r1tomi c arartteristi.ci per la di~Cl"Jlosi di gozzo esoftalmicc· sarebbero, secondo \V. BaTtlett (Jour.

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A. 111. A., 16 ott. 199.JJ) i sei segTUenti: segni or~;u­

!·ari tipi.e]; rumori e fremiti sui girossi 'V'8.5i; sintomi vasomotori (vomito, diarrea e suJdori) ; irrita;billJtà nervosa; d istu1r:bi mentali; crisi e rem~ sioni nel decorao 1d el1a m·aùattia. Ritrovati nel !Paziente tutti o in p 1arte taùi sintomi, iMsogna studiare se non ·esistano altri fatti mor.bosi dhe controindicano o clhe, per lo meno, consigliano di riniviare l'interve[lto. 1'ali f,atti sono i segmenti: 1) metabolismo alto: in .g enerale si .p reterisce di <Uv"ere ·deJ.le cilfre che siano al dtsotto del 40: 100, 2) aumento delll'iazoto s·angTUiJgno: un'azOltem.ia alta iill di1 ~ a 1ch!e i:l rene è contem11}or.aneamente malato; 3) ]jpersensilbild.tà alla ld.eftcienz1a di ossi·g enot svelaibiJe facendo tratteneire il respiro al so,gigetto, i·l 1che pll.lò esis er fatto norma·1Jmerute p er 40-60 m''; 4) pressio·n e san·g uigna troipipo bassa, dovuta a in$uf.ficj enz1a mi-OOOJfldica ; 5) 1pe-vdita lf01rte deJ 1)eiso corpoTeo; 6) mancanza di auto-controllo, sveliaJbile d1u rante un'an1es1tesia parziale; 7) 1estoni c1ardiac•l1e; 8) epilessia e psi ~ Otpatie; D) stato di gr.aytdanza. Si può, 111sando va·r i mezzi, prep·a rar·e il pazi.en te alla t iroide.ctO!ffiia, alilChe ne·l oaso i n crui esista una ·deOle controinld1icazioni su aiooenn•a te; e tali rnezzi sono rapp.r esentati fondame·n talmente dal so1g1gjomo in os1p edaile adatto, dalle cuTe r a dioter.a:p i1che, ·irp.01d ermicl1e e dalle ·1.egaturre, e, in.f ine , ct.alrl' eliminazione degli eventuaùr.i. fo ~olai settici nei deniti, ton sill·e, reni, p·r ostata, eoc. 7 \ i è p·erò un certo niurrneiro di malati pei qiuatli esi,ste :u1I1..a controin1dii1c aztone assoluta, costit·u ita in special m-01do id.alla tir·eotoi.ssicosi aocentuata e dalle malattie gravi irut.ercorrenti. Attenendo.si a ta!li criteri, la mo.rtaUtà dei tireotomizzat.i si manteTre.ibbe !Sempre in l:i!Ini·ti assai n1od.esti. M. FABERI. 1

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·Malattia di Basedow e cura jodica. T timori idi Kodher circa iù trarbtarrn.ento j odico [l'el .gozzo e.solftalmilico e lta sua dann·oSta influenza

S1l1l[a ma:la1tia, basati srultl'oooerv·azione clin:iioa ld·i casi di gozz.o s~ioe trasforntaiti tilll B•asedow in seg.nito a oura jodioa, non so.n o più giustifiooti ·d.opo le r:iJc&1c he deg.li ruatimi anni d<YVwte s,peciailme.r1te ·a·d aru1o;r.i am·er~cani. Si è isolata daJla tirojde la tiro:xiina, rSostanza ·oo.p1ace d!i mante.nere il metaJJolismo baJ&ale a un livetllo costan~e, si è suld.diviso i!l gozz-0 mailiigno in morbo di Baooctow vero e proprd10 -e in aidoooma to·s sico (1g ozzo basedowifi~ato dei francesii). Sarelblbe troppo Jrungo Yoler esporre i 1caratiteri differenziali d·elle d ue 1


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SEZIONE PRATICA

:for•m e. La 'Pmima consisterelblbe in 11.1n ipo- e disti1·oi1di&mo, I.a seconda in Ulil ]p1e.rtzi.roi•dismo !P:Uro. E basan!dDsi suilla .imsuff}ciente jo1d•.irzzazd.one deilia tiroxina n eì Ba.s•edow c11Je si feicero j primi .t entati'vi di ou.ra jodioa 1m seguito genera!lizzaitisi. · 1\1. Landam (B ull. Soc . .1\Jéd. des H6p. de Paris, n. 36, 2 dicembre 1926) fdescl"ive 'lJ.n cruso di Bas eldlQw in oui i distu~bi miigili•orarono oon.siderevo!n1ente con una cura di XX goc1ce al giorno in due volte ·di liqui.do di Lugol, durata quattor·d~ci giorni. Il malato riwcquistò 5.500 l<g. di peso, le pulsazioni soesero da 100 •a 87 al miniuto, il metaibo1ismo basale mjg liorò noievo11mente, la curva di i1perigillioemia pro,·ocata riJd:iJvenrne quasi normal P, jl voliume del .gozzo diminuì. Soppresso lo jodio per una setJtirrnai1a (expertmenti causa), ritornarono i sintomi tossici con 1a primitiva intensità. La ripresa della ct1ra segnò 1'inizjo di un nuovo 'J)eriodo d~ miglioraananto. L'influenza d·e11a c:ura jodioa neil Bas~do"· non è di1ratur.a, ma sensibile e merita di essere sfnuttata, associata o no all'initemnento cl1irurgico. :E)ssa è in,'eoe controinddoata nell'aidenoma tossirco. 1

GARRONE.

Il trattamento d el reumatismo articolare acuto. F. Casasbellas (Archivos de la Clinica medica, Santi aigo, v. I, n. 1) prescrive 1 gI'ammo di salicilato di sodio (;On 2 di bicarbonato, ·U niti in ca.ctin e, cl1e si .fanno pr.end er.e, una o.gni d·u e oire di giorno (ogni 4 nella notte), disciolte in una tazza di latte. Il paziente prende così 8 grammi di salicilato nelle 24 ore. Se do1p o 1-2 gioTni, i tfenomen i reu.mratici e la f eb•b re oontinuano o tendono aJd aggravarsi, si aumenta di 1-2 gi-Dammi al giorno fin o ad arriviare eventma1mente a 20-24 grammi n elle 24 or e. 1Si ,ditminuisce poi gradatamente fjno alla scomparsa dei fenomeni articola:ri e del1a febbre. !'1e11e forme gravi e rtei casi di intolleranzia ga strica, si sostituisce il trattamento orale con quello endov·enoso, a dosi di 1-3 g·rammi al gior1to. Nei 1pazi·enti l(jOn l\'1en e grandi o nuimerose, ei possono usare solt1z1oni can0entJrate del 1824 %: Sa)licilato idi sodi\O g. _ 0,90-1,20; Caff eina cg. 2-6; .A,cquia 1dist. g. 5. P er .u na fiala; se n e usa110 2-3 al giorno. Nei 1pazi·e nti con vene ·de-lioate si usa l.a solu zione al 10 %, .aggiungen·dovi il gluco•sio ohe evita la scler osi venosa. Salicilato di so1di·o, Glucosio, ania g. 1; A10qiua dist. g. 10. Per una fiala; 2-3 al giorno. In m edia la durata del trattaimento si prolunga per 45 giorni cii!' ca. Se i dolori e la febbre cedono soltanto .al 50-80 ·gtorno , si continuano 1e grandi d osi per 15-20 giorni .a meno 1ch·e n on esista intolleranza definita. In presenza ·di l esion i endo- o miocardi che, si 1

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manterranno inflessibilmente le gu-andi dosi. Quando ·Si trattra di antichi car.di•aci, in cui s i è verificato un attaicco di r eumatismo artiic olare acuto, i1on si deve rinunciare a1 saljcilato, ma somministrarlo con prudenza associandovi i tonici cardiaci. Passato il primo periodo di attaoco, l 'A. consiglia -di continu.a re la .ciura isalici•l ica p er 12-18 mesi, somministranJctola 1p er 10 •g iorni al m.ese. I.il complesso, l e basi razionali dellla rtera~}ia del ret1r11atismo articolare acuto sono la precocità del trattamento salicilico , ·le dosi sufficienti ed il prolun gamento delUa cura per 1-2 anni. 1

f il.

Il trattamento dell'influenza. J. f-I. Hurst (L ancet, :!,9 febb. 1927) raccomanda per J'inflnenza u11a formala cbe egli ha larga mente sperimentato nell'epidemia del 1918 e che

consta di: Cloridrato di chinino, Canfora monobromata, esq;metilentetramina, an1a cg. 12 e Blu di metilene/ cg. 6; 1Si mette in capsule, di cui se ne dh un a all'inizio ed un'a1tra do1po 4 ore; non darne più di 4 nell e 24 ore, bastando, in gen erale, due nelle prime 24 ore ed una nel secondo giorno. Consiglia poi: riposo in letto, lassativi, rabbon dante tè caldo, fatto di fre~co, con aggiunta di panna e di zucchero. Evitare i -derivati del catrame, l'acido salicilico ed altri prodotti che .deprimono iJ cuore. fil.

Il salvarsan lntracheale nei processi fetidi respiratori. La ' 'ia tra·cheale, all'infuori di alcuni sip·ecial1sti, non 11a ·daito brillanti risultati p·er la somministrazione di medicamenti: la preferenza va data al meto•do che permette l'intrQldnzione di grandi r]osi dj sostanze da 1niettarsi attrav.erso la glottide, per via intercrico-tir oidea, per trach-eo-fistolizzazione. '.fra i processi cill'ati in tal mo·do si noveran o gli ascessi, le 1gangrene le bronco-pol· moniti, le broncl1iti l'a;sma, le bToncl1iettaste, 1a . ' tnl)e:ricolosi, le pleuriti. Sono •stati aidoperati il g-ornenolo, il guaiaJcolo, la resorcina, la canrf ora. J' eucalioptolo, il ·b leu di metilene, il nitrato di a:l' gento, l'argirolo, la bile, ~ieri, vaccini, ecc. ecc. Come vt?.tcolo si u sa l'olio ohe è meno irritante (;lld è capace di portaTe all'immunità non specifi ca , mobilizzan,do i ma cro1fa•gi. ·Ca stex, f-f.ei denreich, Repetto (Bulletin de l'A caa. rnéd., 1926, n . 6), hanno u·sato il ncosalvarsan in 1111 malato con gangrena polmonare datante da quattro anni: il salvairsan è stato usato in dosl progressive in &oluzion e acquosa od idroglicerica per vja inter crico tiroi·dea. •L'anestesia trruciheale con la steS'sa via per mezzo di novocaina all'l % Nell'es~ettorato fetiid o si trovavano a·bbondanti 1

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IL POLICLINTCO

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~acilli

fu siformi, sipirilli e spirocheti, altre a flora ::ibbon,dante banale. Dopo la prima iniezione, tos5e intensa con bronoorrea: 1'1ndomani era scompél.rso il fetore, e cinique giorni dopo i bacilli fu s:ilformi: .dieci giorni dopo nuovamente fetore scomparente dopo ogni iniezione crescente di salvarsan. Le ·due [prime ini·ezion i pro·dussero lieve e transitoria febbTe. La bron·corTea fru arres,t ata con la m,o rfina. MoNt .

Per mettere in evidenza i diversi graJdti. di pern1eaibilità idei ica@illari, W. P. P1etensen (Archives of i rit. medicine e Presse médicale, 26 marzo 1927) U•Sa il metodo deiJ. v,escicante, che ,p ermette altr esi ·di re11'de:rsi eonto d·ei tono del1'e ar teriole. L' au m.ento Idi permeabilità òei caiplillari va di pari pas·so con la r~diUzione d el tempo pecessa.rio per la lf ormaz.i on e ·d ella .:fllitten·a . Il ritardo n ella f.ormazione idi qu.esta in~di·C.a 'Un autm1entp del t.on-0 ' sir.npaitiieo, un'a1c.cei1erazion e, un tono par.asiffilP1a11 bismuto nella sifilide. tico esagerato 1p er qiJ.a nto r:Lgu1arda la cute. T. An\vyl-Davies (I,ancet, 22 gennaio 1927) osSi applica il vescicante all'avambraiocio [per 6 ore serva anz]tutto che l'intolleranza al bismuto s1 e si sorveglia il momenrto di comiparsa della flitm1anifesta con perdita dell'appetito, dima:gramen- tena. Si determina col refrattometro il con tenui;o to, ·de~:pressione e sonnolenza; si ,può, ma non in ·p roteine id ell'essudato e 1del sangue. Il rapiporto sempre, osservare orlo bleu alle gengive; talora fra protein e .dell'es~ udato e quelle del sangue si hanno neuriti periferiche e albuminuria, talora costituisce l'in·dice di permeaJbilità. Si stabilisce nna dermatite. T alora durante la cura si è svip oi il rapporto fr a questo ed )1 temipo di formazio1uppata un'angina di Vincent. ne della flittena, che in.dica il tono· 1d elle arteriole. L'azione terapeuticia ·è lenta, e non può detroIl massimo di ip·ermea.bilità td1e,i ca;pillari e del nizzare il salvar.san; è .qu.asi alla pari con que' la tono paras&iffilPatico si ha n elle d ermatiti gen e del mercurio, e Io s u.p era negli es1perimenti sui ralizz.arte (1d·erm atite esfoliativa od erpetiforme, conigli. ecze•m1a). Controindicazione assoluta al suo uso è la stoLo s·comcpenso CaJI'ldi1aico si aocoocrup1agna a·d a11m atite, che può curarsi mercè in iezioni di tiom1ento •di -perI(lea·b ilità, i'.l che si aiccol'lda con la solfato sodico (gr. 0.45-0.90 pro die) in acqua di· t~endenza ébg1i e·demi; qruan1 do ·esso risulta ld a altestillata, preferibilmcente sottocutanee prof onde anrazioni renali o da arteriosclero·s i, il tono td ei cazieh è endovenose, le quali non danno febbre. pi1lari .cutan,ei può rimanere di orientazion-e simNelle lesioni r enali pare meglio tollerato il bipatica. Sffil1to che il mercurio . ,S pesso conviene ialternare Nelle tnfezi·oni ac·u te, l'aumento di permeabilità i vari antiluetici, per com·b attere le s1pirochete accompia1gna un tono n()(l"ffiale o dii orientazione r esistenti ad uno di essi. si1npatica. J'a:le au.m •eu:lto· di perm.ea;bilità persiste Il bismuto fa scomparire lentamente la R. W .. anche dopo la ·def erve·sicenza. La 1Jlrber co1osi ;pree p11ò dare la reazione · di Herxeimer . senta un a permeabilità normale o dliminiuita con Il meno tossico 1è il bism uto metallico. Le letorto sin1Ipatioo normale o, più sp.es·so, aJumentato sioni terziarie ,della bocca e la tab·es sembran o nel 1s enso slmpati1co. Il m·i·glio~ament-0 coi.nei-de venire influenzate più favorevolmente 1d.al bicon una 1d]minuzione delila permeabilità. ·s muto. L'nloP.Ta giastr.ica si aoco•m pagna a perme8Jbilità Non è da tac ere che Kolle ed. Bvers hanr10 .I'elutivamen.t.e elewata; il cancro aid una ibaissa, ma talora osservato per l'uso del bismuto un'iazione forse l'·età influisce su q·uesto risultato. stimolante anzi-ch è curativa, che essi chiamano Xel gozzo esolftalmico, il tono rparasirrupatico inibitoria. DORIA. delle arterio~e ·è assai ma.reato e la flittana si . forma r.api·damente, ma ]a permeabilità può esser e sc.a.I'6a od elevata; nel primo aso·, si ha NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. 1pres1si one sanguign1a esagerata. La permeabilità capillal"e della cute. Jl morbo os·seo ·di Paget ed il reumatil&mo cron i c·o 1defornnante •Olffrono una permeaibilità auLe cellule en·doteiliali ·dei capillari, in1diipend·enmentata e così pure il parkirusoni.sm·o post-encedem ei::1te da 01g ni elem.ento muscolare avventiziale, faJit i.co e l'obesità. Il paral!leli1smo fra le variap o.ssegigon·o, al ;pari di 01g ni alllra cellula, la 1PrOzioni •d1el calici.o id1el san.giu.e -e que'llie della per.. prietà tdd. mo1d iiic are lo iStato della loro membramea1bilità n el mombo ·di P age.t dimo6tra c'he que sta n a, nel sen so di 8Jocresoerne o diminuirne la per meobilità; 1.c'l'li m,o·di.ficazioni !portano di con-se- dipende an1che 1d•aiil'equilibri,o degli joni. In ·s eguito ad infezioni chirur.gitche, la ,perm-eaQ111en za ,dei cambiarrnenti id i c ali'bro dei caipilioari. bilità al1m enta e così pure nelle afif.ezioni ocuLe modificazioni 1del.la membrana sono in diipenc1 cnza: 1) ld!alla concentrazione in H-j oni d·ei tes- lari che si accoma>aigilano a vivi dolori; queste m odi!icazioni .p ossono stare in rarpporto con 1' aSllti e degli um-0ri, che implica 1nodifi1cazioni n estesia o con il riassorbimento delle allrumine o dcll'equili.brio degli altri joni ; 2) dall 'azione dei son o i1n eff etto riflesso. diYersi oilm oni ; 3) 'dal sis tama n ervos o aiutonom-0. 1

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·gtravild•an za l 'indice d i perm eabilità è gen er alm·en te n ormale (it1 me-d ia 70,5). Durante il p arto esso diminUìisce e così pure diimin u.isce il tempo di fomi.azion·e della flitten a, ciò che d im<>stra un aumento 1del tono simpatico delle arter iole outan ee. ~·el post-partum, la permeabilità al1rnenta leggernnente (73,6). ~ ella psicosi puerpeirale, n·elJ.l'-eclamp-sia e n ell'infezion e 1puerperale, si troivò aume11to 1della pern1.eabilità. Ciò può essere messo in ra_a)rpor to col tempo di riass·orbimento rd ella soluzione fi·sio logica iniettata nel td•erma, tet·mrpo •Che nell'eclampsia è diminuito. fi l.

VARIA. La mo1·te di Francesco Cenci. La ter ribile tragedia che sul finir e -del secolo decimosesto condusse al patlibolo Bea1rice Cenci con du.e altri membri ·di quella 1potente e perversa famiglia romana 1commosse profondamente l'opinione pubblica dell'epoca. Essa diede origin e a lcgge11de più o meno fanta•sLiche e ar·g omen to a numerosi scritti aipologetici in ,-ario senso. E meri1-0 di Corraido Ricci •di aver recentemente r ievocaito il sanguinooo dramma familiare inizia· tosi colla uccisione di Francesco Cenci, senza alcun a tesi pr.econcetta, esMnjnando con aicume e rtiligenza il materiale documentario del processo, e completandolo con in·dagir1i accessorie di giramd e ,,al ore (1). La leggenda 1popolare, raiccolta anohe dal Rioci fra gli aJbitanti della Petrella (la rocca colonne...e dove il Cenci av·eva confina1o la sua seconda moglie L11crezia e la fi.g lia Beatrice, e dove si svolse il dr a.mm a iniz:Lale) rif eri•sce: << Il padr e in si diò lo. figlia, questa si vendicò piantan dogli uno sipadir10 in un oll'ecc•h io e gettan dolo rdalla finestra ». Tiisu lta in vece acquisito con certezza che Francesco Cenci, uomo ''iolento e dissoluto, fu uociso da Olimpio Calvetti , 1caiste·l lano della ro cca, e da Marzio Catalano, per istigazione di Beatrice e d egli altri fiigli, stanchi delle vessazi oni e delle cru deltà 1d:el p.rudre 1d isun1ano. Olimpio Calv·etti si fece sicario sotto la fa1ale sug·geS"tione di Beatrice, di cui era di.v enuto l'amante; il Catalano agì per ·speiranza di 11ucro e 1per paura di Olianipio e di Beatrice. 11 delitto si svo1se il 9 settembre 1598. Un tent ativo di avve1en am ento con l 'o,ppio e con una r adice rossa (atr opa man•draigora? atropa bella•d,onna?) eiseguito 1due giorni prima non era r iuscito; così il p.ro1getto, venti•l ato alcune settiman e prima, ·ùi .f are catturare e uccidere Francesco dai ban diti .che in fe.stavan o la regione. 1

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(1) CORRADO RICCI . B eatrice Cenct. Fratelli Treves, editor i. Milan·o, 1926.

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La mattina !J)•er tempo Beatrice col Calvetti e col ·ca•ta)ano irrompono n ella -s tan za ·d i F r ancesc-0 Cpn.ci. Il Ca1vetti è armato di « un mar tello da lombar·d·o », u no d i quei 'mamelli da murator e a .due becchi, piatto l'uno e acuto l'altro; il Catalano brandisce << un o sten derello •da far las~on e »; il primo a vr·ebib e doV'Ut,o str in ger e il Ceniei alla go·l a e percuoterlo sul crupo col martello , l'altro alle gambe con Io st en der ello in m odo d a iinpedirgli di alzarsi per coll1uttéLI'si coll'assaliitore. I l f eroe e vecchio si svegliò di soprassalto e si soli e,·ò sul letto cl1ieden·do : « Che cosa è ques·t.a? ,, l\.ia il Calvetti prem•en·dogli forte.mente il ·p etto colla mano sinistra, lo percosse più volte co'l martello sul caip,o , sia oolla p1a rte piatta che con la r>unta. Il Cenci caidde morto senza dar e nò lln grjdo n è un g.e mito. Per si·m•ul are u n a morte nait.urale i con gi'Uratt pensarono di precipttarlo da un m ign ano, sorta di balcon~ta in legno spor.g ente dall a facciata, e a tale scopo pemolirono il 1pavi.mento del balcone, e attraverso il foro così prati1Cato (ohe avreb·b e ·dovu1o f ar credere a ui!lo sfondamento spontaneo sotto il peso 1del Cenici) fecero passar e il cadavere, che ca drde nell'orto sotto~tante schia.n tando rraimi e ro1mrpen1do a.r!b·u sti. I l cadaver·e dalla folla acconsa alle grida di Beatrir.e e della matrigna Lucrezia, fu solleva1o, spogljato, lavarto id.al san gn1P. Tl prete Don Tommasini, accorso anche esso, così de·s crisse al proce.s.so le i esioni ossef'\rate sul ronpo ·del Cenci. Le ferite erano tr e : d ue sulla tempia "1estra e un a, pv r ·d a quella :par te, presso l'occhio; la, 'Prima cc p areva fat ta ·con un' arma tagliente come d 'aiccetta, perchè il taglio era largo ed era cl ell a lunghezza di 'Un dito »; l 'alt.ra era pift picoola ; m a la 1p,iù grave appariva quella prE>M50 l'occhio, la quale « sfon1dava e mostrarva di rs~·ere fatta con un fer ro ·d a ,p unta ». :\ bbin1r10 visto la descrizione delle feri1te fatta dal teste Don Tommasini. Si aggiun·g.a la constatazio11e, ·di poca im iportan za, idi una contusion e al dorso ·della mano sin istra, forse riiportata n el:J.a breve e violenta ieollutJtazione. Di lesion i agli arti i 11f eri ori non ·è fatta men z.i·on e, prolbabilmente [»er la man can za di ·scontinruità nell'a_a)rparato scheletr~co : .evi1d,entem1ente il c .atalan o aveva proced11it-0 con me·diocre irrr:11pegn o n ella ignooi'le impresa, tTascin.ato come era stato a.id es,s a più cl1e altro cl a11 a pl:i.ur a . Non iè 1diffi1c ile ric06tr11ir.e dal materiale documentario arrecato ·dal Ricci i caratteri e 11a varia gravità .dell·e lesioni rirpo.r tate nell'aggressione dal Cenci e ohe n e determinarono la morte,· e formu · lare, malJgraido la mancanza Idi autoipsia, una 51pccie ·di perizia retros1petti"\1 a . Delle ferite una, la più piccQla della regione tenJiporale .des•tra, av9va ipoca importanza: pro 1

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dotta 'rerosimiJrrnente dalla prunta del maritello inter essa,1a ,c ertamente .le sole ip arti molli ·p ericra. niche. L'altra ferita ipiù ampia, prodo1ta e:v:i!dent emente dal taglie11te ·del martello doveva inter,essare ] a ipelle, l 'apon eUiI'OSi e il IDU·s colo tempo· rale senza lesione ossea, altrimenti sarebbe sta:ta r ile·v ata dal teste Don T ommaJSini, il quale par· land e della terza ferita dice ohe « sfonidav~ )), Que.sta ultima 8JP•Pt1nrto ·aJpp.are la più i.lmoortan1e .. e grave : risiedeva più anteriorm ente, cc presso 1' 0rc·h io », al lilvello d el m argin e orbitale ed era evi«lentem-ente -diretta verso l~ cavità orbi1aria; e doveva aver 1pro1dotto una grave lesione del bulb-o, se 1' Arciprete ·d i Petrel1a Don Scossa, parlando al .p rocesso della donna che chiuse gli occhi al ca:davere id i Franice~c o, di·ce cl1e fu chiuso s0Jaar1 ente «l'occhio man co, perch-è il !dritto s"era annega1o » . Qn esta feri t.a doYeYa essere 1rr1olto 1P r(llfon·da, se Don Scossa, parlando d elle due donne che lavavano il cad aver·e, dice c·h e ·uria id i queste, parlando a j ci.rcostanit i 1delle . ferite, per dimostrare la prO!fondità ·di qu·ella prossima all'o·cchio vi cacciò .dentro un dito. Inoltr e ques1.a ferita si accomp.a.gnò ad u na gra, vi ssima emo·rrrugia. « Era t1na ruinal » ·d irà il Catalano al 1giu dioe. « Lì n el letto [il sangue] sifondò i materassi e la l&na e insanguinò turtte le lenzuola e la ca1nici1a ». E allor chlè il cadavere ~u }a\rato, quando ·J 'acqt1a cominciò a sciogliere il sangue « .congelato » c•h e 011iu deva le ferite, q1Le ste (dice il Ricci) ripresero a sanguinare e a rigargli il vol1o (evi1dentemente dov·e\·a esser e solo la f erjta paraorbitaria, poichè quelle d ella regione t emp oiI'alie n on p·otevano, a c.aidavere coricato, rigare jl volto di sangue). P erch è qu·esta gra·r e e·m orragia? Veros:Lmil.m ente il cor p·o .feritore, penetrato n ell'orbi1a, aveva raiggiunto in prolfondità qu.alche cos1p icuo vaso : il s en o cavernoso, o forse anche la car·otiid e interna. La ferita ita.raoribitaria era senza dubbio la più grave, ed essa determinò la m orte del Cenci. Ma p er quale m eccanismo? Non cerio .p er l 'emorr aigia 1do1v uta alla lesion e ·v asale, pe;rch-è in tal caso la morte non sar·ebbe stata così immediata. C'è da supporre che il corrpo feritor·e, dir.etto (corne ,d imostra la lesione del globo oculare) dall 'esterno .all'interno e dall'avan ·ti all'tndietro, e cioè verso 11 piano sagittale m e.diano d el crupo , d opo aver sf®dato la parete Oiìbitarja e lacerato il seno cavern06o (e forse ancl1e la carotide int erna), si sia u1t.erior1m en1"e appr01fondato fino a raggiungere il bulbo. Così si spiegh er elYbe il ca· ratter e fulmin eo •della morte : ip er la lesion e di ql1esto i•m portantissirno n odo vitale d~l col)po ·umano. Il bulbo ,dista dal mar.g ine esterno dell'orbi ~a 8 o 9 cen timetr i. e cioè app·unto la lun1

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gl1czza ·d i un dito (abbiamo vitSto e:he la cinioa donna. che l<m'ava il cadavere aveva :potuto affondare n ella 'ferita il suo dito). Descri tti co·s ì i caratteTi 1d,ell·e varie ferite, forse è p ossi-bile ricostruire .peI\Sino l 'or·dine d ella successio11e ùi colpi cihe il Calv&tti inferse al Cenci. È ·verosimile ch·e egli lo alb1 b ia colptto p rima colla 1p arte ta.gliente del martello, ritenen·d ola la più miri diale (e prod·u·s se così la ferita più amipia della r egione temporale); ma non avendo raggiunto lo scopo, rivolse l'arma e colpì colla parte agl1zza (producendo la ferita più 1pi.ccola 1d ella regione. ·t empor.al e); e poi1chrè neanche con quesi-0 s econdo collpo era ri us·ci.to aid rubbattere la vittima, egli co1pì anco.r a, senza OOJillbiare direzione ali 'arma, con raidtdoppiata 'Violenza; questa volta lR. pt1nta d·el lo ·s trumento caidd1e SU! mangine or'bi1ale, scilvolò entro la caviJtà orbitarta ove inieontran·d o minor resistenza, si confiocò n·el cranio fino a raggiungere il bulbo, e determiIJ,ò la morte immediata del Cenci. Che la fer ita che io ritengo l'ultima e la oertarnen te montale 1p ossa eisser·e inviece start.a la prim:t non. sembra ammissi•b ile: il ·calvetti avrebb·e ·conti111·uato a_ colpire senz.a nec·esiSità. Che fosse stata invece la rprima la ferita più li-eve rò ella regione rterrupo;rale prodotta dalla punta del ,martello è an:che meno arrnmissi'bile: il Calvet.t i aivreblbe ·doV1Uto aid ogni collpo rov.esciare l'arn1a; ciò che apjpare aS51UI'ldo, data anche l'ansia , la con citazion·e, la fretta di con•drurre a termin e 1'atroce impìI'esa. Concludendo, la di.agrlosi della -causa mortis dl Fran·c esco Cenci p·otr ebbe a mio parere essere così formularta: Ferita d '1arma da punta penetrante nel cranio attr.a,v·erso la caività orbitaria d·estra, con scoppio ·del glo.b o 01cuiare, laJcerazione ·d el seno cavernoso e lesion e d·el bulbo. Y.Corto il Cenci, sembra C'he un fato i·mrplacabile sospinga inesoraibil,m ente aiu tori e cotnjplici del delitto verso l'estrema rovina. Il 12 febbraio 1599, ·c in·q ue m esi dop·o l'ass3!s s inio, :l.\1arz.io Catalano mruoire a Roma in carcere durante il processo in seguito agli strazi della tortura, sulbita p er tre voltt,e. Il 15 maggio ·d·ello stesso anno Olimpio Calvetti viene uc.ciiSo a tr31dimento sulla iStraida fra Piedilu•co E> r...antaliee, in un agguato organizzaJt.o aa Monsign or Gu erra, « comp·agno ·dei 1giovani Cenci nel1 e malvagie scorrilban1d,e notturne » : si teineva evi·dentem ente ohe egli , fu1ggiasco, se arr estato, avrebbe scaricato le respontSabilità d el delit:to su Beatriice. Il giorn o 11 settembJe 1599 B·e atri1c e, Luic;rezia a Giacomo ·c enci lasciano la vita sui patiibolo , giu· stiziati pubbliicamentie sulla 1piazza dav anti caGINO PIERI . stel S. ..L\.nge~o .

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SEZIONE P RATICA

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POLITICA SANITARIA E GltJRISPRUDENZA. ,

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Delucidazioni esplicative delle nuove disposizioni concernenti la sanità pubblica. Pubblicammo nel numero precedente il testo della legge 23 giugno 19-2.7, n. 1070, che contiene di6fPOSizioni varie sulla sanità pu'bblic.a. Segnaliamo ora, con brevi ·delucidazioni, le innovazioni più importJanti. L 'art. 154 della legge di p.ubblica sicurezza T. U. 6 n ovem·b re 1926, n. 1848, fa obbligo agli esercenti la professione di medico chirurgo di denunziare all'autorjtà di P. S., entro due giorni, le persone affette da malattia di mente, pericolose a se stesse o ad altri, o affette da cronica intossicazione prodotta da alcool o da altre sostanze inebbrianti o stupefacen ti, sia che aiblbiano prestato ad esse l'o~ìera loro , sia che, comunque, ne 3.!bbiano conoscenza nell,esercizio della professione. Denuri;;ie .. -

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L'art. 9 della legge 23 giugno 1927, s ostituito all'art. 55 del J'. U. ·delle leggi san itarie, regola le denunzie per fini di sanità pubblica e, m entre alla lettera a) ritPete l'obbligo ·della denunzia della maliattia che è stata causa di morte, aggiunge alla precedente disposizione dell'art. 55 l'obbli go di denunziare in modo circostanziato al medico provinciale, entro due giorni, ogni caso di aiborto per il quale il medi~o abbia prestato la propriia opera e del quale sia venuto com.unque a conoscenza. Tale denunzia deve rimanere segreta. L,art. 55 del T .. U. obbligava gli esercenti la professione sanitaria ad informare il medico provinciale dei fatti e ·delle circostanze che possono interessare la pubbli·ca salute. Questo obbligo ora è più esteso, 1perchiè la denunzia deve essere fatta an eh e all'uffici al e sanitari o. E' •da notare che, in caso di condanna per vi-0liazione dell'obbligo della 1denunzia st·abilito dall'art. 9, -la senten za 1p afìsata in giudic'ato è comunicata all,Ordine dei medici chirurgi per l'appli· cazione dell,art. 8, lett. c) della legge 10 luglio 1910, n . 455, cioè p er la r epressione in via disciplinare. 1

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In relazione all'·a rt • 9 1è modificato l'art • 17 del T. U. ·delle leggi sanitarie concernenti le attri-buzioni ·del medico provinciJale, al quale è fatto obbligo di denu~ziare, me.diante rapporto all,autorità giu diziaria, .qualsiasi r eato procedibil~ d,uf!icio, 1qualora. egli ne abbia notizia nell'esercizio delle sue funzioni. Speciali obblighi della levatrice . - La dispo:;izione del.l'·art. 10 ·della legge non è nuova ma lla 1

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(*) La presente rubrica è affidata all'avv ieg&le del nostro periodlco.

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1particolare

efficacia. La levatrice è obbli·gata a r icorrere all,opera del medico non appena nell'andam ento 'd ella ·gestazione o del parto o del puerperio riscontri qualsiasi fatto jrregolare. .i\ tale scopo, la legge le fa obbligo di rilevare con ll'il igenza tutti i fenomeni che si svolgono nella gestante o partoriente o puerpera. E' da notare cl1e la inosservanza di ·questi obblighi costit11ist~e con· travvenzion e punibile con l'ammenda sirio a lire 500 e nei ciasi gravi con l'arresto fi110 a 3 JTlebi. Commercio di presidi medici e chiru rr; lei ed eser cizio di ambulatori case, istituti, ecc. - ln r elazione alle n orme rigorose stabilite, :IJ•e r la produzione e il commercio delle speci·alit ~ inedici11ali, dalla legge 9 gennaio 1927, n. 58, e <la.l re;o1a.mento 14 aprile 1927, n. 759 , sono or a r~~g-olate altre i orme di attività svolte ·da privati: commercio di strumenti o di mezzi di cura. Sono soggetti a « registrazione special.e » del Ministero dell'interno .quei presidi medici e cl1irurgici che saranno •determinati dal "!'860ln1nent o. ..\nalogamen te a quanto ·è ·di51Posto per le specialità medicinali, l'art. 11 della legge 23 giugno 1g.27· esclt1de ·dalla r egistrazione e ·quindi ·dal commercio i ,p residi ohe hanno o ai quali sono attribuiteproprietà oid effetti contrari in 1qualsiasi mo do alla morale e al buon costume o effetti speciali intesi comunque ad interrompere o a turbare il corso fisiologico 1dell1a .gestazione, o effetti preventivi e terapeutici specitali per quelle infermità che saranno indicate n el regolamento. La violazione di queste norme è pun ita severam ente: a r restosino a tre mesi e ammenda da 1L. 1000 a L. 5000; confisca dei presi di messi abusivamente in ven·d ita; chiusura fino a tre mesi delle !ab'briche, de! depositi o ·delle r ivendite; in caso ·di r eci diva arresto sino a 6 mesi e ammen da sino a L. 10.000. Al sequestro si procede subito, in via 1amministrativa. In·djtPen dentemen te dal corso del giudizio, il Prefetto 1p uò d:i.6porre la immedi·a ta chiusu· ra temporanea dell'officina. E, soggetto a speciale controllo anche l'esercizio di case di cura. L'art. 6 ·del T. U. •delle le·g gi' sanitarie subordinava 1all'autorizzazione del Prefetto l'apertura e l'esercizio idi istituti di cura: medico-chirurgic·a, assistenza ostetrica o stabilimenti naln eari i·droterapici o termici. L'art. 13 specifica meglio e completa 1a indicazione d egli esercizi soggetti a vigilanza: am•b ulatori,, case o. istituti di cura medico-ch irurgica o di assistenza ostetrica o case o pensioni p er gestanti. Il controllo ·del Prefetto si esercita anche nel corso del1'esercizio, allo effetto della osservanza ·d elle pre1

G1ovA.NN1 SELVAGGI,

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eser cente in CSBSa.zione, oonsulen~ •


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condo comma dell'art. 34 del R. D. 30 dicem.. scrizioni stSJ)ilite nell'atto di autorizziazione e per bre 1923 n . 2889, la quale 1attri-buì alla G. P. A. evitare irregolarità~ [l Prefetto può ordinare la la determinazione ·de·gli stipendi minimi per gli -chiusur a di istituti IJ)er durata non superiore a tifficiali sanitari. L'art. 7 della legge 23 giu· ire mesi. gno 1927 ha corretto opportunamente la forma dt Pubblicità. - A tutela della sanità pubblica e q11esta ·d isposizione, sostituendo alla designazione -O.ella buona ·fede sono state già émanate 1disposidi << nomina definitiva » quella più esatta e ptù ·zi oni rigorose per le specilalità m e,d icinali d·a lla propri1a di << .n omin·a regolare in base a concorso .. Jegge 9 gennaio 1927, n. 58, e dal regolamento 14 percllè, seic·ondo il testo dell'art. · 34 si sarebbe ·aprile 1927, n . 759. potuto dubitare che gli sti1p.endi minimi fossero P er conseguire pienamente la finalità che il efficaci 5oltanto .p er gli ufficiali sanitari stabili; Governo si è proposto, la legge 23 giugno 1927 staora ·è invece certo che essa si applica anche a bilisc'e norme molto effica.ci, •d irette a disciplinacoloro che sono ancora in periodo di prova, purre la pubblic'i là relativa a m ezzi e a luoghi di ch1è siano stati nominati in base 1a concorso. ·cura. I.'art. 16 d ella le.gtge 23 giugno 1927 prescrive Ricorsi. - ·L 'art. 17 della legge 23 giugno 1927 che è necessaria una speci1ale licenza del Prefet to per la ·divulgazione, a mezzo della starna>a o stabilisce che contro i provvedimenti emanati dal Podestà, in materia sanitaria, è ammesso ricorso -in qualsiasi altro moào, ·d i mezzi per la 1prevenzi one e la cura delle malattie o di specialità megerarchico al .P refetto e, contro il provvedimento • ·dicjnali o di presidi medici e chirurgi1ci, ambudel Prefetto, ·è ammesso, entro il termine di giorl atori, case, istituti ·d i cura medi-co-chirurgica o ni 15, ricorso gerarchico •al Ministero -d ell'Interno che decide 1definitivamente, cioè con provvedl·di assistenza o·stetricia, case o p ensioni per gern 0nto soggetto soltanto al ricorso al Consiglio stanti, stabilimenti termali, i·drotera:pici o di cure • fisiche ed ·affini, a,oque minerali naturali o artidi Stato in sede giurisdizjonale per incompetenza, ficiali. La disposizione è co~pleta: riguaPda tut- violazione ·di legge ed eccesso di potere. te le forme di pubblicità; comprende non soltan,Q11i è necessario un chiarimento 1per evitarP to le specialità medicinali ma qualsiasi mezzo o equi,roci. .Non tutti i provvedimenti del Podestà strumento o luogo ·destinato allia 1w evenzione o sono soggetti a ricorso gerar chico al Prefetto : la. alla ·cura di malattie; vieta la pu•b blicità, qualora 1egge non è forse molto precisa, per.chtè prevede ·non s1a autorizzata •da speciale licenza. gen9ricamente i provvedimenti emanati in « maSe, come 1è da ritenere, .questo p otere delicatisteria sanitaria ». 'B ·d a consi•deriare però c·l1e questa norma non riguarda i provvedimenti defini·simo sarà applioato con rigore, con prudenza e con assoluta obbiettività, saranno evitate torme t·i 'ui. Se, per esempio, il P odestà delibera il liceningannevoli di pu•b blicità e sarà reso un grande ziamento o la dispensa dal servizio di un medico servjzio alla buona fede e alla salute pubblica. condotto o :se, in genere, costituisce, modifica o estingue il rapporto ·d'impiego, esso emana un Co1npensi per certtf'icati. - .Disponeva l'art. 31 del R. D. 30 dicemibre 1923 n. 2889, 1che « all'ufft- 1provvedimento de.[initivo, contro il quale non si ricorre al Prefetto ·m a al 1Consiglio di .stato, nel ·ciale sanitario, per gli •accertamenti ·e il rilascio c·aEo di nomina, e al~a G. P . .!\.. in s . .g. nel caso di certificati ·Che le vigenti ·disposizioni ·gli ·dedi licenziamento, dispensa dal servizio, punizio· 1na11dano ·è dovuto, 1quando essi seguano l'esclune disci"plinare, ecc. sivo interesse 1privato, un compenso a carico dei In sostanza, l'art. 17 deve essere inteso ,nel pri \'ati in ieressati ». Soggiungeva lo stesso artisenso che 1è ammesso ricorso al Prefetto contro colo cl1e la mist1ra di tale compenso ·e i casi n ei i p1:ovvedimenti del Podestà che non siano defiqu1ali è do\ruta sarebbero stati sta:biliti dal r egonitiYi e siano perciò \Soggetti a sindacato gerar· la1nento. L'art. 6 •della legge 23 giugno 1927 ha chico. Non è il· caso ·di approfondire ora que5ta superato q11esta riserva e, modifi·cando l'ultima jnd1a·g ine: 'qui basta ·a\rer rile·vato, in linea di p(trte clelr art. 31, ha stabilito che la misura del massima, i limiti di applicazione dell'art. 17: ·com1)enso per le singole prestazioni e le modalit~\ ec.cettuati 1c.asi evi1d enti, come 1p er es. quelli reladel relntivo ·-rersamento da parte ·dei privati . sa tivi a.I licenziamento, alla ·dispensa ·dal servizio, ranno stabilite ·dal Prefetto, .c on norn1.a ·di oaratè o,pportuno che, qualora sorga un dubbio, sia terc g·enerale. Per i compensi dovuti agli ufficiali sanitari bi- ' se>ntito il ,parere di un legale. T esto unico e regolarnento. - ·La legge, infine. sognerà quindi attenersi ai r egolamenti proyirta.utorizza il Governo del Re a formare il nuoYO ri 11 i, o, i11 genere, alle norme all'uopo stabilite testo unico ·d elle leggi sanitarie: ormai questa è dal PrefPtto. J..,'art. 6 deYolYe al Comune una l1na necessità. Confidiamo che '~ si proYveda sol· qnota cle i compensi. lecitamente e che sia presto emanato ancl1e il Stipen.di r>Linirni. - Rimane ferma, n ella• sua parte sostanziale, anche la disposizione del se- nuovo regolamento generale sanitario. 1

1


f ANNO XXXl, ì,

FASC. 37]

SEZIONE PRATICA

1~45

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NELLA VITA PROFESSIONALE .. CONCORSI. •

POBTI VAOANTI .

ALATRI (Frosinone). - Due medioi residenziali; 41 tutto 30 sett. ; L. 8500, 1addizio11. L. 4 oltre 1000 1pov. e L. 5 oltre 2000 fino a 3000 (sic.); c .-v. ; 5 qua drienni dee. ; t assa L . 50.10 ; doc. a 3 m esi dal 20 ag. A.sow (Treviso). Ospedale Civile. - Primario m edico-chirurgo; scad. 15 sett. Rivolgersi Segreteria Congregazione Carità. BARI. - Ispettore sanitario, due posti; titoli ed esami; L. 13,700 aument. a 16,000 dopo 12 ianni di ser v . ; L . 3500 serv. att.; c.-v . Due condotte; titoli e d esami; L. 9500 a ument. a 11,600 dopo 10 anni .di serv. ; L. 2100 serv. att.; c .-v. Per i qUiattro conoorsi: scad . 15 sett.; esami a 45 giorn·i dalla scad. Rivolgersi{ Segreteria Ge.ner.ale del CJomune. CARRARA. ()spedale Civ·i l e. - Chirurgo p.rimario e medioo primario; proro~a a tutto 30 ·s ett. ; stip .base L. 10,200, oltre aumenti periodici e indennità. La sede dell'Ospeda.l e verrà qua.nto p rima trasferita nei n.uovi locali di Monterosso oon ca.pae;ità di 350 1etii . Ab . 60,000 circa. Chiedere .av-viso alla segreteria della Con gregazion e di Carità. CASTEGGIO (Pavia). - Cond. esterna. Sca d. 17 sett. ; L . 13,000 e 5 -quadrie nni ; età lim. 35 a. '.lassa L . 50.20. 0ASTIGLIONE DEI GENOVESI (,~alerno). - Scad. 23 sett. ; vedi fase. 34. 1

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OoornA (Livorno). Ospedale della P . .1 . ·- Meè ico chir. fisso di guardia; età 32-45 a. ; I.1. 1~1,C:GO; facoltà esercizio lib.; t assa L . 50.15. Se.ad. 15 sett. OoMACCHIO (Fer rara.). Congregaz. di Oa1··i tà Prima;r io cltirurgo direttor e dell' Ospeda.le S. Camillo; al 30 ott.; chied. annunzi·o ; L. 10,000 e 5

dee. oltre L. 1000-2500-3000 tr.asp ., L . 500 ambul.; tassa L. 50 (se per cart.-v. L. 50,20); docum. a 3 mesi a.al 15 ag. ; serv. entro 15 gg . NOVARA. - Per Lumellogno; proroga 30 sett.; L . 8000 p er 400 iscritti, L. 1000 0 gni 500 iSiCritt i in più o frazione; L. 150 a.m bulat. ; L. 150 arm. farm . ; 10 bienni di L. 500; c.-v . ; ,e tà lim . 35 (40) .a.; docum. .a 3 mesi ; tassa, L. 50. RESIA (Udi,n,e ). A tutto 30 sett.; L. 9000, olt r e L. 500 serv. .attivo, L . 3500 trasp., L .. 900 uff. san. , c.-v. RoMA. Pio I stiituto di , '. F:Jpilrito ed Osp edali Riuriiti. - Concorso a tre primari: chirurgo, ocu~ista e dirigente il Laboratorio patologico; titoli ed ,esami; scad. ore 16 del 15 ott.; età lim. 45 .a. ; tassa L. 50. Stip. L. 7800 e c .-v. Per le altre eon<l izioni chiedere a11nunz.io alla Segreteria Gene1

ra1le. RovEGNO (Genova). - Consor. con Gor reto·; l ire 10,600 e 10 bienni, oltre a va.rie indennità. Scad . 15 settembr e. SAS'SARI. R. Prefettura. - Uffici ali sanitari d i La Maddalena e di Pattad.a; vedi fase. 32 e 34; scad. 15 sett. fJ if. isa11. Ozi eri ; sood. 30 sett.; vedi fa.se. 36. SENOSECCHlA (Trieste) . - Al 15 sett.; V. fase. 32. SoRANO (G rosseto). - Scad. 20 sett.; v . fase. 34. ToRRICE (FrosinoneJ. - Scad. 20 sett.; v. fase. 34. V1cENZA. Ospedale Civile. - Scad. 15 ott., ore 18; chirurgo primario; nom. e conferme settennali fino al 600 a.nno; L. 6000 (sic); età lim. 45 a . ; t1oc. a 3 mesi dal 20 ag. ; tassa L . 50; 8 anni di laurea di cui 4 di serv. ospedaliero Q in clinica. Vrr...LANOVA DI CAMPOSAMPIERO (Padova) . - Se.a.cl. 15 sett. ; L. 9000; c. ~v.; L. 3000 per cav.; L. 500 uff . sam. ; tassa L . 50.10.

1

quadrienni dee., olt r e L. 3000 asegno oomptlement rure v ariabile; a.ddizion. oltre i 1000 pov. (L. 2000 circa); età lim. 35 a.; ta.ss.a L . 50. 15 al T esoriere; 2 a nni in clin. chiru.rg . o compri1nario, titoli in ostetr . e g inec. ; ser v . en tro 15 gg. FINALE

EMILIA.

Congregazione d4i Carità. -

Scrud. 15 sett. Chirurgo direttore dell' Ospedale; L.15,000 con 5 q1uadrienni dec .J C·- V. in L. 720, 50 % importo oper.a zioni chirUJrgiche abbienti. Ohiiedere .avviso. GENOVA. R. Prefettura. 1 Due UJff. san. con orziali; scad . 1° ott.; vedi fase. 36. MANTOVA. Me dioo del Di:spen&ario con11111ale per 1pr ofi1assi e ou;r a ·della siifilide e m. vene.ree; L. 3500 annue; n<>m. triennale; sea d. 30 set t. ; docum . .alia Segreteria del Comune, non anteriori di 3 m es i :tl l •' sett. ; seri•. entro 1!5 gg. Cl1iedere annunz.,10. • MoNTICHCARI (Brescia). - Scaà. 30 sett. ; vedi fase. 34. NOGARA (Verona) . - Al 15 sett., 1° r eparto; ab. 3500, iscr.itti 300 c .; L. 8000 e 4 quinquenni

Quando non è alt ri111e11ti i11dicato i ])Osti si riferisoono a cond·o tte inediche. NOTA.

CONCORSI

-

A

PREMI.

Con corso H off n1an n-La R oche . n ·icor d i aimo ch e il concorso al pren1io HoffmannJ~a R oohe, di L . 10,000, p er il 111igliore lavoro di tera.p i a n1edica, è stat o !) rorog.ato al 30 settembr e. i lavori dovi·ann o essere i nviati .alla Segreteria della Società italiana dn l\1edici11a inter11a, in Ro1na., presso la R. Clinic.a n1edioa al P oliclinico.

1.stituto Centrale dri ,')tatistica. ]; b~.ntlito t1n co11oorso s11l teina: c.< La rilevazione st.a.t istica. degli i11fo rtuni sul la,ror o 11ei v.ar 1 paesi del monclo e i suoi pri11ci pa li riSì1 1ltati n. P ot1·anno pre11dere p ar te .al C<)ncor so studiosi di 11azionalità italiana cl1e l)rese11ti n·o, en t ro il 31 a gosto 1928, lavori or igi11ali ed inediti ; .a l miglior lavoro sarà .assegnato un p.r en1i·o t111.i co ed i11divis ibile di L. 4000. P e.r le info1rmazioni gl i inte ressati potr anno r ivolgers i all' I stit uto Centrale di Statistica in R oma 1


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IL POLICLINICO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONO RIFICENZE,.

[ANNO XXXIV, FASC. 37)

NOSTRE CORRISPONDENZE. Bari,.

COMMISSIONI GIUDICATRJ('l PER l.1tUFJ&E DOCENZE.

I primi tre n<>mi riaippresent,ano1 gli effettivi·J • gli altri due i supplenti. (Boll. U ff. , Atti di Amministrazione, 11 ago.sto 1927, n. 32): Batteriologia, Batteriologia e l mmwnologia: De Bl~i Dante, Ottolenghi Donato, Azz,i Azzo,, Sianfel100 F .r ruicesco, Mai·a~ini Alberto. - Clinica 'delle l.!l.aJ..attie nervose e mentali: T.an.zi Eugenio, Rossi OttoTino, Luma.r o Ernesto, Cerletti Ugo, 1\i1edea Eugenio. - Fisiologia sperVnientale : Herlitzka Amed€.o, Oa.mis Mia.J·io, Aduooo Vittorio, Lombxoso Ugo,, V.isco Sabato·. - Igiene: Di Vestaa Alfonso, Magmiora ATnaldo, Scl.avo Achille, Neri Filippo, Pinas Luigi. - Istologia e Biologia generale: F'a.no Giulio, Le.vi Giu&ep;pe, Perroncito 'A ldo, Pensa Antonio, Terni Tull~o. - ll!l.edicina legale : Caz~aniga Antonio, Perirando Giaoomo, Leo1ncini F ·r ancesco, P ellegrini Rinaldo, Bianchini Giuseppe. - Patologia coloniale: Mo:rpurgo Benedetto, Salvioli Gaetano, Bertarelli Ernesto, Belli Carlo Maiurizio, Bas ile Giuseppe. Tisiologia: Viola Gi,a cinto, Mo1relli Euge.n io, Frugo11i Ce.sia.re, Costantini Gennaro, Ronzoni Gaeta.no. '

. In seguito a <.X111fo,r me- dec~ione del Consiglio dell' Or·d ine Mauriziano, .a. suooedere nel posto e nelle funzioni di Primario di Chiru1~ia nell'Ospedaile M.auri.ziano Umberto I di Torino, l'ima.sto scoperto p er la 1norte del oompia.nto senatore prof. _.\ntonio Carle, oon Regio Decreto in data 29 giugno 1927 furono nominati con titolo di Primari i profes001ii oomm. dott. Giovanni Mia.ssa e cav. uff . G11i.do Bertone. Alla cattedra di an1a.t omia e istologia patologica per la R. Università di Sa1S&ari sono risultati: 1) BuoSinco ÀTmando, 2) Fi-.anoo Emilio Enrico. Alla ca tterlra di clinica ostetrica e ginecologica per La stessa Università iSono risultati: 1) Vercesi Carlo, 2) Fornero Arturo, 3) S.p i'r ito Francesco. Il <lott. Grover F. P0.,vers è nominato professoo.~e di pedin,tria alla << Y.ale University School of Medicine » (Connecticut) . Fr.a i premiati al con.corso fra ufficiali per làvor i Sll temi miljtari, di Cl1i l' e-lenco è pubblioaw ne1la dispens a 38 del Giornale militare 11,fficiale,. vi è il ten . col. medico A. Casarini, ia..l quiale è stato assegnato il primo 1p·r emio di L. 2000 per una memoria dal titolo: cc Cha.ritas in ~rmis: saggio stoo·ico sui ser,izi sanitari •p resso gli eserciti ». So110 abilitati .alla libera <locenza i dottori: Donati Angelo in clinica chirurgica, Sangiorgi Giusep1p e in batteriologia e immunologia e in parassitologia, Campo Francesco ii1 clinica <>to-rino-laringoia tric.a. ,

I Comuni e l'Opera Nazionale per la protezione della maternità.

'

Il prof. Paolo G.aifami, in seno alla .Società Pugliese di Ostetricia e Gineoologia, ha svolto il tema: I Oomun·i e l'Opera Nazionale per la protezione della maternit,i. Segnalati alcuni. episodi di Podestà, che rifiutano di rioonoscere la legittimità del ricovero nella Maternità di gravide al termine e perfino di partorienti con gravi complicazioni in atto (ba.cino viziato, .r igidità del collo, febbre in travaglio, ecc.) osserva che così si misconoscono le antiche norme legis1ative e di umanità fin qui seguite, ma .sopratutto si va contro alle precise disposizioni che la fascistissima legge p er la protezi<>ne della Maternità ed Infanzia ha finalmente d.ato per I.a reale tutela delle madri. E da. pensare che molti Comuni non conoscano a sufficienza la nuov.a sal11tare legge ed è perciò opportuno che l'Opera Nazionale richiami l'attenzione degli Uffici competenti per evitare che lo soopo della legge sia frustrato da un oocessivo fiscalismo dei Co1nuni. Sarebbe bene che le autorità politiche e del Fascio fe1nminile &e ne interessassero direttamente. Il prof. Gaifami si è anche occupato dei corsi di wericoltura per medici condotti. Ricorda i programmi dei corsi di pue.riooltura per n1edici condotti, che saranno prossim.amente iniziati in varie città, Bari oonipresa, a cura dell'Opera N.azionale, per la protezione della Maternità ed Infanzia e fa rilevare la grave 1acuna esistente, p€rchè non vi è fatta parte .alcun.a all'ostetrico, mentre la puericoltura intrauterina è di competenza . oste- · t ri ca e sòpratutto non si nuò dimenticare l'alto roeffici·ente di mortalità fetale dov11to sia al fattore tossico che a quello meccanico antepartum. Illustrati ,altri punti del p.roblema, riassume questi rilievi e quelli che riguardano i Comuni nel seguente o.r dine del giorno: « La Società Pugliese d'Ostetricia e Ginecologia, riunitasi in Bari il 30 luglio, sotto La presidenza del prof. Gaif.ami, visti i progl'ammi dei corsi di pueTicoltu.r a istituiti in va.rie oittà, Bari COIIl!J)tresa, per medici condotti a cura dell'Opera Nazional~ per I.a. protezionè della Maternità ed Infanzia; méntre riconosce la grande utilità pratica e sociale <>he verrà da codesti corsi e plaude ad essi; segnala la opportunità che detti corsi ~iano integrati dall"insegn.amento delle norme ostetriche fonda.mentali per la difesa intrauterina e intrapartum della pJ·ole e quindi per la migliore tutela delle madri; fa voti · che in prosjeguo di tempo si.ano organizzati dalla stessa Opera Nazionale .a.nche dei corsi accelerati di perfezionamento in ostetricia per medici oondotti e per levatrici; 1) propone che intanto agli attuali proaranimi dei corsi sia per i medici condotti che pe·r le levatrici siano aggiunte alcune iezioni di pue1·icoltura intrauterina in senso lato da svolaersi dal• l' osf etrico;


[ANNO XXXIV, FASC. 37]

2) presa conoscenza inoltre delle difficoltà che da molti Podestà si oppongono alla accettazione nella )laternità di gravide per il parto anche patologioo, oltrechè .al ricovero nei giorni prooedenti, in netta oontradizione col disposto della. legge per la protezione della Maternità, fa voti che l'Opera Nazionale richiami le Autorità a ridu.rre l'eccessivo fiscalismo ed intanto diffonda anche oresso gii Uffici comunali la conoscenza delle norme della legge che evidentemente non sono note nelle loro disposizioni fondamentali ». I sot.:i presenti approvano l'ordine del giorno del prof. Gaifa111i B lo incaricano di presentarlo oltre che all'Opera N azionale per la protezione della J\I aternità ed J n fa11zia , e alle autorità looali per la seconda parte, a11che alla Presiden~a della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia, perchè questa si occupi proficuamente dell'argomento nel i)rossimo Congresso. R.

NOTIZIE DIVERSE. •

Xll Congresso ltatiano di Pediatria. Nei giorni 28, 29. 30 settembre e 1(1 ottobre p. v. av·r à luogo in N ap·oli il XII Congresso d ella Società italia na di P e diatria. A detto Congresso può intervenire e presentare oomunica:tioni anche chi non è socio. Le comunic azioni debbo110 .r·i guiardare argome11ti di P ediat ria, ed e sere inviate non più tardi del 15 agosto prossimo. La quota d'iscrizione è di L. 50 e chi prende parte al Congresso ha gli stessi diritt i dei sooi rice,·endo in tempo utile l'elenco delle comunicazioni , la oopia ·d elle r ela zioni a stampa , il modulo per i ribassi ferroviari, le disposizioni per gli alloggi, ecc. I tenti delle relazioni sono: 1) cc Le nefropatie» (relatori: proff. MaggiOTe e Canelli); 2) « Importanza sociale dell'eredo1ue » (.r el.: prof. Mensi). Il Con1itato ordinatore d el Congr&SSO è oosì costituito: prof. Roooo Jemma, presidente; prof. Ruggero Vaglio, segret.ario; prof. Luigi Auricchio, tesoriere. Per og11i chiarimento rivolgersi .al segretario del Congresso pTOf. Ruggero Viaglio, S. Andrea delle Dame 21, Nrupoli (1571). . .

Congressi di Chirurgia ed Urològia a Parma.

1347

SEZIONE PRATICA

La 34a adunanza della Società Italiana di Ohirurgia sarà t enuta ,a Parma nei giorni 18-21 ottobre. Pure a Parn1a sarà tenuta nei giorni 21 e 22 ottobre la 6a. a dunanza della Società Italiana di Urol<1gia. P er infor1nazioni sui due Congressi rivolgersi alla Presiden~a del Comitato ordin.atore presso 1a Clinica Chirurgica di Parma.

V Congresso nazionale d'igiene. Si è riunito in lw1na , sotto la Presidenza del prof. Pio Pediconi, il Comitato Esecutivo del V

Congr~o

Nazionale, indetto in Roma dall'Associazio·ne I ta1liana Fas<Jista per l'Igiene per l' ottobre p . v . Ave,rano a.d erito e parteciparono .alla riunione a mezoo di u11 loro ·rap-presentante il Goverruat or ato di Roma, lia ·s anità Militare, la Direzione Gener. del L avoro e della P .revi·denza., le Opere Nazionali pro-Maternità ed Infanzia, del Dopolavoro e di Assistenza aglri. Inv.alidi .d i guerra, la Ca~ia N.az. ~i\ssicura zioni Socia.il!, il Preside della Facoltà M edica prof. R. Del1a Ve,d ova la Federazione dell'Urbe ed il Sindacato Medico 'Fascista , l' Acca.demi.a Medica Ron'liania, la Federazione N azio11ale ed il Comitato R<»mano per la lotta co11 tro la tubercolosi) la Scuola Superiore di 1\falariologia e lia 8tazi-0ne speri1nenta1e .a ntimalarica, il Brefotro1fio , il P .atrona.to soolasti~o, la Direzio11e dell' « I talia sanitaria », il prof. Gualdi direttore della Scuola porp-0la.re d'Igiene, i proff. P eoori e de Roo.si, l'iavv. Bru110, i dottori Escala.r e Serafin~ dell' t Jfficio d 'Igie11e del Governator ato ed il Segreta,rio Generale dott. Giovanni Palomba . Il Preside;ite prof. P ediconi rivolse ai 0011velll1ti il saluto a ug11.r ale r] ngr.aziandoli dell'inter,·ento che .assicuravia la oollab·orazione dei ma.ggiori Enti e d Istituti sanita•r i della Caipitale; particolari espressi-0ni di gratitu·d ine indirizzò, lJOi, al Governatorato per il largo contributo conce-sso a.Da prep ar.azio11e di q11esto importante Congresso che a dunerà in Rolna gli Igienisti I t aliani p er la disc11ssione di vitali problemi di pubblica igiene, di grande inte resse sociale. Dopo a1npia discussione suj lavori e siulle modalità d el Convegno, all'u11.a.nimità venne affidato ad una Giunta, oompost.a dello stesso Presidente prof. Pediconi, dell'avv. comm. Oxili.a, rappresentante del Governatorato, e del d~tt. Palomba Segretario Gen erale dell' Associazio,n e promotrice, il miandat o di •preordinarne l'organizzazione in Jnodo da offrire ai Colleghi d'Italia ospitalità degna di Roma. Prima di soiogliersi il Comitato deliberò di inviar e un telegr.a.mma di 01111aggio a S. E. Benito lVIussolini ed un sailuto augurale .all' illustr e Presidente Generale dell' Associ.aizi-0ne I talia na Fascista pHr 1 Tg;iene prof. Scla.v o di Siena. 1

1

XVIII Congresso Nazionale di Idrologia a Milano. D.al 3 1al 6 ottobre si terrà ,a ì\1ilano il 18° Congresso Nazionale di Idrologia, Climatologia e Ter a pia Fisica, sotto l1a pr~sidenz.a onor.aria ·d el]'on. prof. Ernesto Belloni e oon l'intervento .di perso11nlità scientifiohe delle DniveTsità italiane e dei centri v.axi nazion&i di ooltu.rci e di pratiche a.p plicazioni n.el campo Idro,t era.p ioo, Clim.atoter.aipi'co, eoc. Indubbi.a.mente il Congresso « Idrologico » di Milano a. ~sumerà . special~ ilnpo:rtanza , jn rapporto anche all'esame della nuova. legis1az.ione cl1e iJ Governo fia.scista ha saputo attua.re rp er le « Stazioni di Cura ». Tutti i grandi organismi che hanno rapporti con dette Stazioni (Consorzio dei Oom,u ni di Curia, Feder.a.zione .F ascista delle Industrie Tern1ali, F~ .:N .I. T., Tolrring, eoc.) sar.a.n no 1


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[ANNO XXXIV, FASC. 371

IL POLlCLINJCO

ra1ppresentati al Congresso da prop·r1 ele1ue111:ìi direttivi. Il Co,ng1~esso N~z.ion,ale· Idrologico di Mila110 (duraJ1te il qua.l e .a vrà luogo anche una r iunjo11e de1la Sta.m:1Jia Medioa Italia.n.a) riu scirà una importa.nte r a.ssegna. delle fo:r ze scie11t1fi che italiane, che daranno seru:pre 1na.ggiore propul81i·nne. alle nostre mera.v igliose Stazioni cui·aitive irdro~climati­ cl1e, e servirà otti1na,mente, il Congresso di Mi1.ano, ·d i p·r~a.r.azi01Ile a quello c:he, do1Jo pochi gio1·11i (12 ottobr.e) si ria,dw1e·r à a Ro1na, con larga b a~e i11ter111azionale (CO.n·g.resso Internaz.ioD,i:iile _IdTologico•) sortto 1a 1pll'eside11za, 01no raxia .di S, E. M ussolini, ch e ha diato a.ffida,mento di intervenirvi pei·so11aln1e 11te. Pe r ·o gni ulterior.e i11•for111a.z.ione :in r appoTto al C·nn gresso Niazio11.ale rivolger@ al « Co111itaf9 Congr esso Idrolo·g ioo », vi.a S. P iaolo, 10, Mila.no, ove si 1·icevon.o :anche le isorizio11i.

Riunione medica franco-belga.

Associazione della Stampa Medica Scientifica Italiana.

N·e l1a s ala napoleonica del Palaz.ZQ Reale di V-e11eizia, alla vrese11za delle autorità cittadine, di l1na l a r g.a .r appres-ent.a.n za della classe 111agistT.ale· a di gnaJ1 i1umero di .a1v.a.nguardisti, ha avuto luogo l ' i11augurazio 11e del Co,r so s uip eniore di e ducazi1on e fisica per i maestri italiani org.a.n izzato (lia,ll a s cuola cc Pietro Gallo ». In assenza dell»on. Re11ato Rie.ci, ch e d·ove.v.a ' tenere La lezione ina.u gura.l e, ha pia.rlat.o il p1·of. M.assimil1ia110 Ca.rdini dell 'Università di Roma, trattando ,della importanza d·e ll' edu cazione fisjca a ttrrav-erso i s eooJ.i .

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I dirett-Ori, redattori ed amministratori di periodici di medicina sono invitati ad una riunione che si terrà a !>arma, in occasione dei Congl'essi medici, in luogo e data; da stabilirsi, per u110 scambio d'idee sul programma dell'Associazione e peir procedere alle elezioni del Consiglio.

Congressi professionali medici ·francesi. •

I p1»0.f essori titolaxi e aorégés della Faco•I tà m·e dica e farmaceutica sta.tale di Lil1a ha.nno organizzato, · per i . g:iorni 23-25 ottobre, una Riu11io·n e 111.e<lic.a fr.anoo-.b.e lga, .dur.aillte la quale si t e rr.a.n no conferenze e dimostnazioni essenzìialmente pratiche.

Convegno della Società Medico-Chirurgica degl; Ospedali Abruzzesi. Questo Co11ve1gno si S1Volgerà in settembre ad Ortona a Mare. Il Consi·glio direttivo de-Ila Società h a prescelto questa sede per il Convegno, in 0111agg)io al nuovo co•m ponente del Consiglio direttivo, prof. Emanu€Je Santoro, 1che è direttoredell' O.sipedale Civile <li O·r tonia.

Corse superiore di educazione fisica a Venezia ..

1

l/ « Associ a,tion généraile des 1\1 ~decilli3 de Fra11ce » ten11e la $Ua 75a .assemblea a.n nuale all.a. fine Per lo studio della febbre mediterranea. di 1DJagig,-io a P arigi, nel gran.de a,nfitea.tTo della La fondazione Elio Sachs Plotz per il .p rogresso F .acoltà di J\'Iedicina. Vi e ra.no r.a1'.)pi'eoontate 94 n i sçiie11tifiche ·di Boston ha elardelle investigiazio. • assio.cia.zia.ni looal~ . Gli iscritti r.a.ggi11ngevano la . gito ial prof. M a urizio _!\.scoli d ell' Università di cifra t•otaùe di 10,060. F urono in dis.cussione, tra. Catania la somn1a di L. 18,000, p·e rch·è ·e gli possa l' altro,, la !C.reazio·n e di ·u11 Consiglio di doontoloooiltinua.r e gli studi iniztiati in oollaborazion€ col gi·a, la p·UJbbliciaziione di un oodice deontologico e · dott. Emanu e.le Sa11filip1p o sulla febbre mediterla pubblicazio·ne di un volu•m e 001J11Tiemorativo d ei r.a.nea. J11edici mo.r ti in guerra. Il ba n chett-0 di· chius uJ.·a ebbe luogo nel « foyer inédical >>, ·des.t i11iato .alla 1 n1edici offriranno alla Patria un'aeroambulanza .. mos tr.a delle opere d' a.rte di inedici, inau gurato • ' Il Sinda.c-ato m edie.o d·e lla PrQ!V'Ìnc.La .di MilaJJ.oin quella oc-0as1one; v'interverme il 1minis t ro del h a lanciato uu La.p p.e llo· ai tutti i medici d ' I tali.a ]avoro e dell' igie11e ·p ubblica , André Faillières. p·e rch1\ s.ia data da o·g nnno di ~ssi, in ragione delle 1proprie forz.e, UJi'o1fferta p er dotaa:e il i)iaese di m1'.aeroaJ:n.b.ul.aI1Z1a1. Le adesioni si :riice·v ono pres*** L '« Associati.on p ro•fe sia.n ella des médecins, ohi .. so la rSegreteriia del Sindacato, in via Dogari_a 2,. · r u·r giens e-t sp ecialistes des Hopit.a ux Civils de Milano. _ I11ta.nto, p er disposii.Zioni del segreta.r io provi11France» t errà il s uo 8° Co11gi:esso il 3 ottob·r e) ciale, t u tti i Jnem1b ri del Direttoa:io federale e del nella Facoltà m edica dii Parigi. L' Assoçiazio,n e è presiecl11ta dal prof. Il eyn è.9 <li M .ars igli,1; segre- Direttori o ·del Fasioio milanese si sono sottosoritti ciia scuno per cinquia.nta lire. tario gen erale ne è il prof. H. L. R och e'.!' di Bo0trdeaux. 1

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Donazioni.

Cougresso francese contro la sifilide. L a cc L ega Nazio11~l ~ francese oontro il p ericolo ve11ereo » (ru e Lisbon11e 44J Paris Se) ha deciso di p·r epa.rare t1na riunione, a N.a ncyJ per le vaeanze pa1Squali del 1928, .allo soo,p o di discutetl·e :i L teina:« L a •difesa. oociale con.t ro la. sifilide ». .., 0110 fissati qt11 attro te111.i di relazione; si accettano comunicaz.ioni. ...i\.l Congresso andrà u11ita t 111 a NI ostr.a..

Al prof. Luigi F erriannini, diretto1·e della Cli11ic.a M eçlioa della R. Università di Cagli.aa·i, .son• p·e rv è11ute le seg·u enti donazioni a favore della Clinica ste.ssa : dalla Ditta W asserma.nn di Mi1ano L . 3000 per, acquisto ·d i ~pp.arecchi scientifici ; cl.all' I stitut o Biochimico Itali>lilno L.. 1000 per acquisto di pubblicaziQni scientifiche; d·aJ1a Societ :t Sandoz l'abbonamento gratuito a di ve;rsi impor-tanti periodici esteri. 1

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[ .i\NNO XXXI \ ', FASC. 37 J

SEZIONE PRATICA

13~9· r

I l 10 agosto in0t1:iva in Modena il pr·of. Al-tTURO GUZZONI DEGLI ANC~i\RANI, ·direttoa:e di q1uel1a Clinica Ostetrico-Gine<;ologica. N.a.to .a Cocreggio Emilia nel 1858, laureai;() a ~fodena nel 1881, iniziò la sua carriera ostetrica come Aiuto del celebre prof. Alessa.n dro Ouzzi .a. Pavia. D.a l 1889, e perciò da 38 anni, rera. e11trato nell l insegnan1ento, p r in1a come Direttore della Scuola Ostetrica di Novara, poi s uccessivamente come Pro{es..:ore alle Università di Oagli.a.rì, dri. Messina , di Siena, di Modena. Appassionato cultore della ostetricia, si 1prodigò come pochi nell'insegnament-0, inolti1)licantlo oorsi a studenti, a mediici, a le\·atrici, pe1'spicu i per invidiata fluidità di parola, per i111pareggiabile e ·tensio11e di e1·udita dottrina. Fra le 11umeTosissi1ne pubblicazioni di indole cientifica, che superano in numero le duec·ento, ci li11literemo a ricordare il s uo poderoso c·o11tributo al classico T1·attato di Ostetricia del prof. Alessandro Ouwi il lavoro speirimentaJe ~u Ila tubercolosi dell 't1tero, quello sulla istologia. dt'lla endometirite men1branosa , tutta l.a .ricca serie di contr1bl1ti alla oonoscenza della gravida11~a gernellare, e i p1·egevoli Ja,·ori s ull.a cura operati,·a. degli 1&postamenti uterini, la n1on ografia -vera1ne11te fondamentale su.I la cura della .p lacenta previa , e le due edizioni della « Ita.liia Ostetrica », c·he è una vera miniar.a cli preziose notizie sulle nostre "GniveTsità e sulle Cliniche o ·tetriche. Gli stutlii di i11dole storicia lo attrae,'ano s.p ecin lmente, e le ricerche bibliogra.fi che; e la SUJa i nel i. cussa autorità in materia gli iaveva va.lso nell'ultima Ri1111io11e annuale dellia ooietà I taliana di Ostetrici.a e Ginecologia la lus inghiera de ignazione ad intraip,r endere I.a continua.zio11e

· della i110,nu111entale Storia dell' Ostetricia del Corr adi . • Do.t uto di ~ntrapre11dente spirito org.a.n.izzatoTe, in molte delle seidi ove si svolsè 1a su.a attività didattica sep·p e creare qu1a si dal nulla bellissimi Istituti, co1ne a Cagliari ·p ·r ima., a Messina dipoi. L'orribile c,atastrofe del 1908 travo1lse in rovi11.a. ]a Clinica che da soli sette giorni egli aveva inaugurato e colpì il Guzzoni nel suo più santo affetto togliendogli la madre adorata. D.a quel gior110 un ·velo rd i n1estizia nocesse 1a.llia abitu·a le festività del carattere, che lo r endeva tanto desi·derato e:d acclamato i1elle riunioni collegiali. Fu il Guzzoni tra i più attivi fondatori della Società l\iledico~Chi.T·Urgic.a di Pavi..a, e de.11a risorta Società Italiana di Ostetricia e Gi·nooolo.gia. la qu.ale lo volle pri111a suo Vjce-Presidente, poi Presidente. Assai cono ciuto a11che .all'estero, era Socio di cli,·erse Società straniea:e. Tale p'3s.s·i one lo legò per tutta la vita. a,Jl'insegnamento · ed alle istitu zio11i da lui .p res jedute, ohe mo:rendo dis.pooe cli vistosi legati alle U11i,rersità di Mod00oa, alla Società J talia11a di Ostetrio:iia e Ginecologia, alle U11iversità di p'a"Via, Cagliari, M essina , Siena, alla Scuola O.stetrica di N o;var.a, oltre che all'Osped.a.l e· del1a ~11a nativa Corre ggio. U11a vita di completa a1n1nireYole dedizio11e alla Scienza ed al1a scuola non pote,r.a a,·ere più degno coronamento. 1

E. P. Ha. posto, fine ai s11oi giorni, m ediante iniezioni di morfina, il chirurgo GUGLIELl\fO IIIRSOH, di ) Jilano, dell'età di 61 anni.

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Indice alfabetico per materie . . Pag. 1331 ..\n1-0rali · e anomali )) 1327 Bibliografia. )) 1340 C'nte: permeabilità dei capillari . Difterite: etiologia ~ patogenesi de.gli )) esantemi .:. . . 1331 )) 1316 l1'rattu.r a del collo del .r adiio . Gangrena pol1no11are : · salvarsan p er via )) 1339 intratracl1eale . . )) 1337 Ginecologi.a: interroga torio )) 1338 Gozzi : classificazione Gozzo esoftalm1co. n1a.l ati no11 adatti )) 1,338 alla tiroideotomia Idrocefalo: studio clinico e sperimen)) 1315 tale . . )) 1318 lnflt1e11z.a e tllb€rcolosi: ra'Piporti )) 1339 I 11fluenza : tra tta.1n.ent-0 )) 1328 M.a1a.ria: zoo1pr-01fi1assi 1338 )Ialatti·a di Basedo\v e cura iodica. . )) )Iedicina lega le: la morte di F . Cenci )) 13-1-1 )) 1330 )'.fe11ingite sierosa: &in tomi oculiari .

N evralgia del trigen1ino: tera.p ia ohi. rurg1c.a .:. . Paa . Ptos i gastric.a. con speciale rigl.1ardo alla )) 1323 concomitante epatoptosi • )) 1321 Ptosi viscerali Reuma.tis1110 .artioo1are aot1to: t1·a.t ta)) 1339 mento • • ,\)al1iità pu.bblica: llelucidazioni espli ca1343 ti1>e delle nuove disposizioni . . )) )) 1330 Se11i cavernosi: tromboflebite settica )) 1330 Sifenoide: eirli11dr-0II11a . Sifilide congenita: diffusione, cause e )) 1332 profilassi . . . . )) 1340 Sifilide: impiego ,d el bismt1to • )) 1331 Si1111p,a tico chirurgia · . )) 1324 Stasi intestinale cron.ioa . )) 1337 Sterilità 'cli origine tubarica: di agnosi Zucch ero con1binato: significato biolo... . )) 1~119 g1co • I

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Non èconsentita la ristampa di la vori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad .autorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita·rne la f onte. Diritti di proprietà riservati. -

Roma • Btab. T iipo-I.lit. Armllilld dt )(, Ooorrter.

V . A SCOLI , Red . re8fl)


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IL P OLICLINICO

( .i\NNO XXXIV, F ASC . 3

Nostre nuovissime edizioni :

Si é pubbli cato il Volume II - Parte I che tratta

Bocca -

imo

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del Ma.n.ua1e di Oto=Ri:n.o=La.rJ:ngoiat:ria

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Uscirà prossi1na111ente la Parte II di detto volun1e che tratta

rachea È in preparazio11e il Volume III che tratta

recchio . .

Abbiamo pubblicato anche (

Dott. GIOVANNI MARIA GIULIANI Assistente né:la R. Clinica Chirurgica dell'Unfversità di Parma

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Direttore della R. Clinica Chirurgica Generale dell' Università di Parma

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cala te n el testo. Prezzo L.

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porlo fran co. Inviare i Vaglia Postali al Sig. LUICI POZZI, via Sistina 14, aggiungendo 11 per l'Ufficio postale Suo~. di~io_tto n , RP"1" Per 1 Vag li a Ba nca ri (che d evono essere riscuotibil i in Roma) basta indirizzare : Sig. LUICI POZZI, via sistina 14, Ro"'a


A.NNO XXXIV

.Fase. 38

Roma, 19 Settembre 192i

fondato dai professori : I

GUIDO

BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA I

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI ,

SOMMARIO. Lavor i originali : E. Fiorini: Le conseguenze del tra.urna opera,torio sul rene, sul fegat-0, sul sistema cir-00latorio e eistema nervoso. Osservazioni oliniche : G. B . Garz<:>li : La medicazione enòouterina ccn l'olio canforato oontro la sepsi pu~­ perale.

Commenti : G. Peoori: Per un'azione sistematica conitro la malaria infantile. Sunti e rassegne : CuoRE: Desp.las B. : Cura -chirurgica della sinfisi cardiaca. J. H. Clark : Dilaltazione acuta del cuore: un pericolo sempre preeente nelle iniez.ioni endovenose. - Wollheim e Brandt: Il << ealas.qo in.cruento,, nella c ura della ipertensione. R·E~E: Il rene come organo del rica.mbio intermedio. - Snapper: I reni ed il ooma dialbeti-00. Cenni bibliografioi. Medicina sociale : Lo stato aJttuale della questione del ca:i.cro .

Acca demie, Società mediche, Congressi : Relazione del Ooo11gresso della Sezione Lombarda della Società Ita~ l ian:.L di Pediatria1 in Como. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Le f<>rme ;perifer·iohe dell'encefalite -epi dem ica - I sintomi iniziali · del Parkinson e loro cur.a,. _:_ Il morbo di :rark illS?n· Sint<?mi ~ trattamento. - La iter.a.pia dell en-0efal1te 1p ark1nson1ana. - SEMEIOTICA: Rieerch-e ematologi-oh e sull'anemia per n.i.oioea. - I l valor e di a gnos·~ir-0. dell~ mor.fologia ·del sangue .n ellai m alaria. L eos1nofil1a sanguigna ·n egli stati ana..fil attici. IGIENE : La filtrazione delle acque per uso CP<>tatbile. P OSTA DEGLI ABBONATI. VARIA : O. Orta:ili : Il (( latino ~ lin.g ua u.ffi.ciale ·della eoien.z a medica. · Nella vita professionale : Crona·c a del movimento pr<r f eESionale. - Oon•o orsi. Nostre corrispondenze : Da P adova. Notizie diver~ Indice al fa betico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

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OSPEDALE CIVILE DI VERONA

DJ \ 1810:'\E CHlRURGJCA diretrtia dal prof.

s.

venie11ti di sorta; i l gimno soocessi;vo tuttt:o bene; hl terzo .gi·cmn.o ,pr:irrni segn i di una. ibroncQfPIIleumonite o ili una p 'air.ailliìsi ~1ardiaica cih,e rporta rapild1rumente ill pazi ente a.Jla. tomlba. Jil chi1ziurgo r imane spesso 'imp-Oite:nrte d'i lf.ronfte ai pa.lI"en ti ohe r.Jlied0010 se non eTla possd·b il1e .e d overoso praviedere iciò e lasciar loro run cong-ifllllto llli·evemente inferr110 anziildhiè le consegiu1emze, fil dolore, il! r icordo d·i una tragedi1a.

SPA)lGARO.

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Le conseguenze del trau1na ope1·ato1·io sul rene, sul fegato, sul sistema circolatorio e sist ema ne1·voso. Dott. E.

, FIORTNI .

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E vicevens a non ·è traro i:l oaso, clle Jl,a d el m iracolo, di veider S01Pfportare lll!Il atto ope~ativo :Ylolti sono gli Autori che si sono occupati delle grave <la un indiJYi1d1uo Clhe nessuno ·aanrnette1ra conseguenze cl1e può aNere il t rauma aperato·r~ o più rd 0V8'S1Se SO.p ravvi1vere (•CaJClhe1ttd·CO, UJ'lemi.CO, O f"ull'individuo operato. Ma noi siamo pure cori· .!IT~'remenrte card.ioipaitico con polso imf)ercettiibile ,-inti che ancora 1ungi si è dal poter fissare con e xiflessi torpiidi , delirante o ·com.a:toso, operato dati sicurj, .quali sieno i segni che in tutti i .casi rper .nn in1spiegiaibile bhso.g no •d i lotta a.il mare ancihe ci far1no edotti sull'esito .felice o c attivo id i una quando qruesto ha usaibe tutte le s ue a.r rm contro operazione. E ciò è vero molto sconfortante. quel co.r.p o s tremato). Nesst1no p1uò inf.att.i dire di non av.,er aimeno Ben lontani .d.alla ·convmzione e sip eranza di una· Yol·t a notato c ome il prono·sti·oo emes.so cir·c a poter ri1so1viere questo ifmp()II'tante e ai&Sillante l 'esito di una operazione sia sta,to comp11,etamente problema (ohiè le nostI"e f o,r ze non baste.r·ebbero · inv·ertitto da caiuse che · sfug,gono iafl.le n01Stre atci siamo tulttavia rivoJ.ti a11a esper ienzia di a:lirt tuali conoscenze. E non J1•a vtssuto vita ohtvure a qi1ella fll'uttata dalle nostre prove, eseg·uite g:ica chi non ha, coi prapri ooohi e con 1pro,fon)dla sistematicamente su molti operati, .per vedere amaTez~a, notwta 1'a fine r aipida di un oipeI"ato se sja -possi!bile co·gliere, in un sufficente nu.ch e tu,t to laisciava sperare nu.11a o poco dove$Se risenti·r e :dia.1Jl'1a1lto operiativo. Una semip1'ice ernio- mero di cas1 , un d:ùfat·to coistarnte ne11Ja flilllZJion1a1ità deglli oTgami pi-C1 vi-tali , da !Potersi at.t rtbuire tomia, eseguita in pochi minuti da mçi.ni esjperte, con minime .quantifà di ana1gesico, &e11z.a i111con- . esc1usivameillte a'l tra·tlma operatorio. 1

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1 L PO L l CL I'.'\ [ru

[.i\~~O XXXI\', FASC. 38;

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Infatti è ipur Yero che, accanto alla categoria dell'azoto totale, dei clor uri, presenza o au1nento di ·a rnma1aiti cl1B si opera110 d' urgen zfa i)ercl1è ·di globu li bian cJ1i. null'altro v'è da fare, ·perchè tutto è perduto e :Koi, nelJ.e urin e estratte con catetere quaJttro o ogni indUJgio .p o·r ta ,-erso l'esito le1ial-e, si deve oi'llqrt1ce ore d-0ipo l'atto operatorio e pll'i1111ia della consid e1"ia1r€ un'altra categ·oria di ammalati: n1inzione s1pon tanea, non. a bbiamo trovato nella que,l la di coloro per i quali p ur essen1do indicato maq,qior parte dei casi (60 %) a lterazioni che f osl'inttervPnto, questo non è in ddspenis·a bile o rul.meno sero imputabili al trauma op.eratorio. In fatti 5e nan esiste u!'genza. Sono coloro ohe S·i gruard·e piccole a:l'terazion i es·i stevano prim a dell'·atto operebbero bene {11al farsi oip1erare se sapessero cl1e Pativo queste persts~.evam.o nella stessa m isura o.on cin·qrue ma cinquanta su cento prrobiabilttà dopo l'o,p erazione. di morte possono a ,rere. ~el ri·m anen t€ dei oa;si abbiamo riscon trate a·lIl poter scoprire in essi run n•uoYo segno cl1 e terazion i cih e possono s~gmiificare sia lesi1orni deJfruccia prev.edere l'esito dis1graziat·o cli una ope- l 'a1p par ato uTinari.o Clhe ·d i .ailiiI'i rup1p arati e cioè: razion e che si accingono a sop!Portiare s.arebbc /1 lbumina, in quantità sempire inferi ore ad 'Un cosa aJltam·ente ·uiti.le pe1r la sioorrez.z,a dei malalti q11 ar't o per mil1 1'e n·el 10 % dei e.asi. e per la d~gnità ·del'l'.afl'te .cJ1,i rur1gica . Co1me si Pigmerit·i biliari, sempire il1 piccole qiuantità disse , p·a reoohie sono le ricerc1l1e fatte per staibine1 ~o%. 1ire quali son o l e alterazio·n i rp.elfJ.ra funzionalità Glucosio nel 7 %. di lln sin·g olo organ o ap1portate dal ltir.aruma 01)eSarigtle n ei 3 %. l'a1torio; J.nolto men o numerose ·sono quelle cihe In qualcih·e r aro caiso qu·este alteraziooi un.in agu·a'Iida.n o afile n1ordi1fd.cazioni d·~l1la furnzionialita rie :pr eesisten ti, ·d op o l 1ai1to operatJi.•v o s·com· complrc:;siva dei viaJ'i orga·n i in uno istesso sog- par i vano. g.etto e al loro raip.porto con l'andamento p·ost· Le a'ltera zi.O!Ili oJrin;arie ci app1arvero :-qn magop era:torio. ~r"ioT f1requ1enz1a 1d1 o po interveniti ~aticiati s otto ane-~ ci ò si oppongono svaa.·-iaJti ostacoli, non ru·l timo stesia generrule che sotto anestieisia loca1e. iil peri·co~o o ailJine1no la n oia p·e.r un operato di Dobbiamo 1quj dire .ebe è consuetu1dine del e&c;ere sotto1po.sto prima e dopD l' op•erazion.e a nostro P rimario e Maes!fJro, e ciò com.e· frutto moltepli.ci esami f1unzionruli alcu n i dei quali non di ricca peirsonale esip1eTieinzia, :c!:i praticar e trun~ o semipre bene tol~e;riati. l'aneis tesia gene!I'lale (etere) cihe l'an·estestiia ao·c aJ.e Noi .a1h:biiamo oericato di OJV\ri.are a ciò abban - Cl}l metodo dell'l'infii1trazione idi sO'l11zi-0ni rul 0,20 °{, donando ail!c.ruine pr·ove f·unz~ona1li che ci par,nero d1 no,roc.ain a con aggi:unta di un rni1lli1grarn1n10 di fin d a p11·inc]jp·io tro·p p10 .paco 1deg11e dli fiducia o a.drena1in a p·e r 01gni 100 .c.c. ·d i solrt.1zi'on e. Talvoilia eccessi,·ament.e intoJ.ilera:billi e ci siamo tanulti a assoc1a all'anestesiia loc•ale una leg;gera amootesia quell.le .cih1e ,si poteviano ef<fe.ttuare con maggior proc•lorofor.rruc.a. L'anesit esia loc.ale è ris1er.vialta di babilità d·i f ede!l:e risu1lta.t o e con minoif di·sagd.o pref&em..z:a agli atti operativ.,i [)iù leigig·eri pui:r !J)er l'ammalato. avendo provato che a n che diJ'ficoltose gastr o-enAbbiamo iilldia.gata la frunzion·al1t.à ,(Le1l sislt em é!. terostomi,e1 c o[e1c~stecitomj,e ecc., posson o essere • nervoso e 1cir.0ru·atorio , de~ f-egato e del rene. ]mpurie1nente esegui1te con 1a semp1i1c e anestesia p'8T'Ch'è abbiamo pres.u!Ilto che ta1li oi:r.gani per prilocale. mi iross·ar10 risentire no·crumento dal traiun1a o:pe1,e aJ..t·erazi•oni urin.arie sopTacitat€ s•comip·arvea.·o t11tte in breYe tempo. r at-0r io . 1

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E~AME DEI.LE ALTERAZIONI DELLA FU~ZIONALIT.~ RENALE.

..<\bbiamo s•t1t1•diata l1a funzio11.aJ·i~à renale pre e post-oip eratoria co11 l'·e·same sist.ematiico delle urine prese pDco 1prima e qua1lcl1e ora dopo l'operazi'On·e, .c on i.a 1plf()(\na 1delil'a eliminazio.n e del-la fenolst11'fonftaleina e con la ricer.ca della costante d.i Armbard. Da molti è stata osserva~a una ma·rcaita oli· gnria post-oipe.ratoria ..t\lcuni (Tl1ompson) l'hanno tro,·ata più ac0ent1uata con ['iuso d ell'et.eire come 1nestetdco, 0l1e coo quello del c-loro1fDII'lffiio. .t\ ,, qu esta oliigtllifia segue costantemente un aumento neJ11 a e!ldminazione s·t essa. Fu notata ·u na dtiminuzione ctieala secrezio:ie

* ** L o studio della funzio11alità renale rniedi·a nte eli-

mi11azioni 1p1r0Yocate di sostanze coloranti ha acq.uist.ato in crt1esti ultimi tempi note,ro,Je impu~lSO a11che perohè tale meto do è di facile esecuzione. Recentemente i1 Cassru.to in base a proVie speri1ne.n1tali ' 'eramen•t e meìtico[os·e e con amgom enia• zioni log]cihe 11a prortetto questo meto·do d'indagine f11nz:i-0nale d agli fl.ttacchi mossi contro d~ ._ C5so da altri studiosi. Le sostanze co1orianii eSltranee a11'-0rgl(lJn isano adoperate 1peT crueste ind1aigini sono viatrie. A!loone di qru~ te si rile,rano nel~e uri~e per mezz-0 dl 1

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f..\NNO XXXI\..

FA....C.

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speciali reazioni ol1imic.J1e, ailtre so·n o evidenti d1 per sè. .~lle prime appartengo·n o: Il salicilato di soda, l'iod111ro di pot'l.ssio, il lattosio, il tioso'lfaito di $Odio, la diruretina eicc. B stata piurd p.I'IO•POSta l1a sintesi delil'aieido ippurico per m1ezzo deJ benzoa,t o di sod:J.o e l',azotemi.a intensa provocata me:di,an1e iniezione en<l o,-enosa di siero iiperto·n ico g1ucosiato ail 300 per mille (m etod10 Legmeu). Queste sostanze son o state og,gi qu,a si ieompleta111ente abbandonate perchè co~tituiscono mezzi d'indagine di poco valor e. Altre sostmze, coonre si disse, sono ,g ià evidenti di per· sè percl1è colorate n ell'urina ste~sa o in nn1biente wdatto (sdlruzione soda oaJUJ.Sticia). Una delle prtme usate fiu La .f'Ucsina che venil\'1a sommini~trata per bocca. Si provarono poi il bleu di metile11e, La rosanilina, il'uranina, l'iJn,d:hgocrurrrninio, la fenolsu1fonftaleina e recentemente dal Cassuto. il nitrito di sodio c·h e sembra sostanza bene tollerata e faciJ.m·ent.e ell.iminalbile. Le sostanze sono somminisltriate per bocca o per iniezione sottocutanea, endom•u sco'lare o en dovenosa. La via oraile è armai 8Jbbandonait a e perde sempre mag,gior vailorie pure f11a ,,ia sottoic utanea. Infatti la ri·ten71i001e che si ha di talli soSIOOJlze, mi. nore o magigiore a seconda della mino•re o maggiore viasco1airizzazione d·ell e r-egi oni in crui veng0110 iniettate, può tu!'lbare l' es•ruttczza de!JJ.a prova. Dobbiamo ricordar.e che recentemente è sltata ri!presa la prova de!lll'in.g estione di limonata fosfori·ca (Demeu-Bo,nneit) con la qu1ale si mette in evid enza la deficente f·u nzione ammoni1co prodruttrice ed eliminatoria degil.i ioni aci·d i nel renie 1

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amma~ato.

P:i·eferilte sono le vie di sommintstJrazionc endomuscolare ed en·do,renosa. Quest' uJ.tima sare1bbe la 'ria di scelta per e'ritare i·inconveniente della ritenzione 1de11ia sosrtainza nei tessuti, ma g;li i1nconvenienti OO·e 1'iniezi·o ne en{d10V1enos·a, sia pur r~ramente, può ipresentaire in so·g getti da poco QPerati, ci hanno indotti a ·p referire, nelJ.e nostre osservazioni, la via enidom'USCOliaJI'le. A n·oi qu1ello c.h-e più importa v.èdetre è iil modo di compoirta'I'si de1 rene d,i fron1 e ad una s ostar1za estraJ11ea inieit(tata se!IDJPII'e nalilo stesso punto con la stessa tecni oa, e nella stess·a qiumtità, pQ~ima e doipio l' atto oiperativo. Amm.esso ohe una piarrite l(j1i qu·esta sostanza vaida dd.$persa peTch.è rittenruta in un tessuito, l'incooveillienite si ver:hfiiaherà nehl'a 1stes1s a mainiena tanto n ell'osservazioo.e fiaitta pri·m a come in q:u el1la f atta dop-0 l 'atto 0 per.aiti·v:o e i[ risu'ltaito a C'Ui si mira noo Vel'Tà così falsato. L'iurina può veni.Te presa dir ettarn•Emte daj reni medj,ante ciateterismo de1gfli 1

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SEZIONE PRATICA

ureteri, oppure dalla vescica mediante cateterismo vesci1c·a le o in seguito a minzione spontanea. Preferibile il cateterismo .della vescica. a menoche non ~i voglia fare una .diagnosi di sede nel qual caso sarà n ecessario il cateter.i'Sffio degli ureteri. Si deve notaire •p erò che la IPI'€6enza del catetere neHù'1uret e.re intbisce la secrezione e diminuisce la quantità •d i sostrunza eiilminaroa. A~­ cune sostanze si r en dono evidenti in particolari am1menti e così la f enoJsuU1'001rftaleina si renid.e evidente soltanto in am·b iente alcaliino. P erciò non serve ad un esame cis..toscopico di sede delia funzionaJità renale. Oltre ai1l'in,con,,eni-ente della ritenzione in vari OJ\.~ani, si muovono altre obbiezioni a,l mef:oid o rlella eli·m inaz'ione di sostan z,e coloranti. Si dice per esemipio (Paipin) ch e, [p-Oichiè l' eliminazio11e idi 1sostanze segn1e le stess·e l~gi dell'eliminazione de.ll'•urea, non è ruf!fatto necessairia la pi-O\'a quando noi aibbiamo c·aJ·co::J..aJta qu·e sta sostanza. A ciò si riS(p•o nde oh1e la e~iminazd.one delle so. ..: ta11ze co·l o1ran.ti non è influenzata dalila poliu1·ia, nè dalla febbre, nè .dall'insieme di 1q uei fattori e-xtra-renali che possono compromettere la ~spressione -della funzionalità renale negli esami basati •sul111a ri1oeiica e 1dosaggiio ICI.elle sostanze escre1nenitizi e aft:>:i tuali. ono d1ag.li opiposiltcxri ·del rr1etodo CJitati oasi di 111d1UJbl>ia i'nte.girità r.en ale con elimi•n azione dis or;ta11z e colonanti scarsjs1s ima e v iceverr~·a oasi. • di eliminazione normale con accertate lesioni bilater.ali. Si può rispo!I1ld·ere a qit1esta obbiezione c·h e in certi cia si di lesioni renail~ bhlaterali c.ome i11e~'la t.u])ercolosi d~l rene, si stab,iJ.t scono com1P1enJs•azioni fiunzionali oh1e iSimru1ano una non esiJsltoote i11tegri! à ùell'organo. Ben chJè questo spieghi mai no1n g.irustifiichli l'msru.ffic.en z.a de1 mre toido. In questi u.Jtimi tempi dopo aver spe.r imentata: • la sostanza, il Boru:udies venne a queste conol11sioni: 1) ~.o·n ,eistslte ·dellla f em.o:lsu1rfotDiftial•em·a una. cur,ra tjpica di eliminazione. 1

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2) La poliuria può infl·u enzarne la eliminazione ora amrrn:entanido(La ora diminuen·doQa. 3) Nei sogigetti C'O·n un solo rrene non kia 1a:

misura esatta d.ella fiunzjo•n alità reu:iail.e così me· un sogigetto oh e non aocusa ialicrun . dlisturbo di r,i ten z.rione UTeioa, pruò a'\fiere una climinazio·n e d'i sostamza in pr-0p'Orzi.oni riddtte. 1

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4) La pro~a d•eil:la fen-0ils. 1pruò daire risu~tati di c·a ttiva Lfrun zdonailiità irnditpendenti 1d1a lesio1ni dlel parendhirrna rena1le. 5 ) Nell,e n.elfriti non ci ragigua'lia . S'Ullo s·t ato di ft1nzionalità Tenale.


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IL POLICLINICO

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6) i'\ ei prostart.tci 1a eli.minazio11e non è in rap-

por'to

1a giravità . dei si11to·m i lYriesentéVti. 7) ·N.ella tuibel'coio1Si r1enale e nelle altre lesioni ·distru ttLve del Tene la proYa è poco fedele. 8) N·e1 catatenismo d·e1g li ureteri non p·u ò darb r]sultati attenldd..b ili per effetto dei fenomeni nervosi di im.ilbizione. Lo sresso ùicasi per la calice lo.si r enale. Da tutto c·iò si v·e1c1e com1e i1l .m etodo d.elila elì~ minazi-0n.e di sosltanze 1co1loranti non tro1vi. uin an imi consensi e come debban'o s mOO'zarni gli· eccessivi e troppo aitf;reitati enrtusiasmi. Gli istrumenti rusati per il do·s.a·g gio dell·e sostanze -co~oranti elim1nate sono svariati. Gli ap1attrofotometri e g·li s petJtro1c011o;rimetri o sono poco esRtti o sono i1naidaltti .a;ata i.a loro ec,oessiva mo11e. Più co.m o·d i e s,u fficentemente, adatti alrmeno peir q11anto rigiurarda una diagnosi e 'Una prognosi chi.rl1:rgica sono i colorill1letri. E vero 1cihe l'ocohio ·umruno (che 1g ioca 1a pa:rte ipiù importante nell' u~o dello strumen to) ha sensibilità p.e r i colori, varia da in1diivi1duo a in<iividru·o, n11a siamo· p.ur coinvinti clle quian!dio le va111tazioni sono fatte sistematicamente, dallo Btesso in,divi·d uo la 1Pratic·a cl1e questi acquista nel rilievo d·eil le y1ari.azioni éVnooe pie.cole di colore può a l.memo in paTte OV\'1i1awe a questo incon'r:eni·ente. Noi abb1aimo vol1u1to far contro'llare da alt1re peTson·e cli f:aJco1lrtà visi,re nonna:li i dati 1d:a noi l'i]e·vati ed 3J1Jbja1mo potiu to •OOTIJStatare che le [Oro • c~fre corri·s.p o1ndeivano all•e nostre o di poco da .qu este si ·allcmtanawano. Frt1 ·d.a noi usata la f.eno·1s1t111Jfonftaleina. Qt1•eslta ~ostanza venne p!I'ov.altta 1p1er la p~ima volta dral Geraicht:y e dial Row111treie. In seig.utto l!a esverimentarono il Ta·g er, il \Vli1da1, il P·astèur, Val1ery-RaJdot, il PiTondini in Mel1an-0nte, il Raimondi, il Bonetti, il Cassiuto ed al.Itri. C·ome si disse, pruò venire introd·o tta n·ell'orgianismo peir iniez1ione endom1.1scol1aTe O·d enidoveno:sa. Noi (I)fleferimmo la via endOIIIl·t1scolaJI"e JPer le ragio.n i s·opr.a esposte, 1s eiwendoie.i. d eille !i•al1ette m ess.e in comm e;ricio 1dla'1l'Istitiuto C.ti.emio~1erapico MJlanese e misurando la q.t1antità di . so1s tanza .eliminata col cromosco,p io n efrometrico, consi.:~liato dall'ilstituto Stesso. 'l;a .aose iniettata è di gTammi 0,006 in t1n cc. di acqru1a; 1a qruantità elim]pata da un inidi'\·idruo norm.ale n·ei prirrni sietta.i11ta min·u ti d·eve agig·irarsi fra. il 50 e il 60 %. Dobbiamo subito <jire che benc-11è da noi sri fossero usati tutti .gli acc.orngim1enti sugtgeriti (mi.SUii'azione esatta della qn.11anti~à introdotta, ''alutn.zione 1del1a quantità elirrnirn·ata afftdata a più p ersone, pTelievrumento delle rurine col crutetePe ecc. ) abbiamo troivalto spesso e1ilmi·n ·az1onli inJfe{; On

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riori a.l 50% raran1ente superiori a que~ta cifra e mai SO!PI'a il 60%. La prov.a \renne prati·cata 1a seFa prima dell'operaZ\ione ed una seconda volta lJa sera stessa del giorno dell'operazione. Qu.anJd.o i dati ci parvero poco attendibili ripetemmo la prova due ed ainc11e tre vo~te . La vegione scelta per l'iniez.ion·e fu I.a massa muscolare sacro-lombare. f rist1ltati SOIIlO i se-giuenti : • Eliminazione postoperatoria invariata o con lJj cico1·e vari,azioni in più o meno ri.spetto a quella preo.pel'>atoria, nel 20·% dei casi. Eliminazione mediocre11iente diminuita nel 2..=1 % dei casi. l!.'liminaz'ione forbemente diminilita nel 25 % dei casi . El·i minazione aumentata nel 15 ~b dei casi. Le forti d iminuzioni di eliminazione si verificarono iri pari misura tanto dopo atti operativi eseguiti con anestesia generale che con anestes'ha . locale e non •: urono in rapporto con la maggiore o minore complessità dell'operazione. Da tutto ciò si pitò dedUTre che il trauma operatorio nel maggior ntlmero dei casi apportò leggere o mediocri diminuzioni di eliminazione della fenolsulfo·n ftaleina , che, cioè,. da tale prova ri s1J,ltò come soltanto in un piccolo numero dei casi il trauma operatorio determinò rilevanti alterazi.oni del parenchina reri((,le esaminato. La elimi.n azione non venne infl1t1enzart:a 1d:a'lla • poli.uria o dalla oliguria .

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c .h e il tra:utma in g.enere, e i:l traiuma 01peratorio in .tsipeci·e, ())})p·oTtino turbe nel tasso ureico sangt1igno e urin·aTio è cosa da tempo aoqiuisita. Dove non si ·è d'accoro o si è neillo staibilire se la magg·iore o minore ritenz.ione d.ell'urea nel sar1igue sia dovuta ad insorte aJlt·eriazli.oni rell!a1·i o clripenda da altri fattori e:xtrarenali. · :\nche rec.entemoote il Gottaloridla · h·a riscontrato u.n a i 1p.e raz.ottemia tra:nsitoll"ia d·etta punto a:,otemico neghl Qlpera·t i e nei trau·r:i-atiz.ziaiti. Il fatto cl1e si rtscontra tale iiperazotemia indiip enden:t.emente dall'impiego o no della narcosi sta rebbe a dimostrare ohe essa srurebbe dQ;VlUta non all'enf.etto nociv.o d el narcot•ico ma . ad altri tiattoTi come la disintegrazione 1d1ei tessuti, e qiuesto conit.r.élJrilam·ente ia.l:l'opinione di altri aiutori come il Cl1evassu, Bathery ed a:ltiri. .l\irnaud trovò negli operati azotami.e cJle raggi11ngievano 1,75 per mille enza alcun segno ciinico . Erano i11dipendenti drul genere d;i anesitesia usata e 11011 si poteva:no atJttri1b uire, come fanno a.ltri, a1la disidrartiazri.one 1d'ei tesSIUti (che si de1


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~EZ lO~E

PRATICA

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termjna n egli operati 11er effetto clclle jperdite dl ~a~~ne, per l 'a11111entata ~u,dorazione e })er l'astension1e ·delle bevande) pericl11è si riscont-ravano ancl1e tn sogigetti nei quali il regime alin1en tatore non \'eniYa modificato. Il Widal-.i\iu ad afferm a cl1e tali aiotemie non aggraYano il pronoiStico 1po:st-op·etl'atorio perc:q1è passa·n o spesso clinic.amente inosser,·ate. Come si di sse, non tintti attribu]scono ad u11a lP.sione r enale tali azotemi e ed il ~Ia raglia110 , ritirando la costante di .~rnba rd, affer1naya che Jé altcrazJoni sia qiuantitaui,·e elle Cl'lLalitat.ive de·i resti azotati d:Lpenrd'enti dalla disintegrazione delle albumin e e cth e narmaJrr1ente si t.rovano nel san, ~ue sono indipendenti clalln funzionalità r€nale e sono invecie in rapp orito con complessi feno1neni del ricambio. co11 la quantità delle albumine elaborate e col mon1e11lo di loro e1'abol'azio11e. L'uri1ra non ris1)eccl1ia la situazio.n e azotemica ed il r en e sano non laYora in ,~ia eliml· natrice proporzionalmente alle quantità d i scor)e azotate eoistenti n el san~ne . lTn aumento 1d.ell'azoto ureico nel sangue prnò sign]ficare lesione renale se nello stesso momento h a·ccomipagina'to 1d a u 11a cl1minuzione dell 'azoto 'llrei·co à eill'urina. Ed il Grel1ant sentì per primo 1a necessità di IJ)arago.r1 are il tasso t1Teico del san~ue dell' individuo in esa.me, al tasso urr-eico delle urine pr.esie nello sifesso istante. .A.mbard completò il metodo proposto dal Grehant e prirr1endo <·011 la forn1 ula 1

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25 il rapiporto costante esistente fra i terbini azote1nia (·az) .o quamiità cli azoto ureico conten11to in nn litro di siero sangruinio. concentrazione (e) o c11 • nélntità di azoto ureic·o conteniu ta in un litro di urina. presa n ello stesso mormento in cui fu preso i ] sangue e de.bi t (d) o ql1antità assoluta di urea eliminafta 1I1'eil.~e 24 orr·e. P sare1bbe il peso coripo.reo dell'individuo in esame. Questo rapl)orto costante sotto~tà alle segue11ti l eg·gi : 1) ')u ando 1a concen trazione dell'urea nell'11rina non varia, il debit ·è proporzionaJe · al qu.::idraito della concen trazione dell'u!I'e:=t nell'urina. 2) Quando la concentrazione dell'ulfea nel sangue non varia ed il so1g.getto eli1m ina nell'l111na l'urea a concentrazione vari·abile, il debit è inversam·ente propo.r ziona.le alla radioe CfUa.dTalt·a della concentraziiooe dejll,n1rea nell'1uirina .. 3) Quan,do la concentrazione dell'rurea tanto ne·1 sangue che nell,urina sono varia.bili, il debi.t ureico varia in iprop o~zi one diretta ciel q.ua1dlrato de·l1a concentrazione d ell 'ure.a ed in pr oipOTzione inversa d·ella radice quadirata della concentrazione dell',u rea n ehl»l1·rjna .

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raOl)Otto sare})l)e 1d1U·l1C1'lle ra•p.pre.sentat() tlalla for1nula. · Q'll e ·tO

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..\ mbarcl tie11e pure conto del peso corporeo, percllè non è logico dare lo stest=o Yalore al debi t

rl i . un l11di vi duo clel peso di trenta Kg . .come a quello di un indiYiduo di cento Kg . di peso.

Essendo il peso del r en e proporzionale al peso· deJ corpo si fa il rappor to ~ cjoè il ~·apporto tra il peso i11edio dell'uomo ed il peso ·del so,g gctto e~nmj na11do e si considera concentrazione tipo quella del 2.5 per ir1ille. Sono siate proposte r1elle aggjunte; così jl Brugi consigliò di tener conto .(l ella temperatura del cor1po e jl CondorelJi, della ,·iscosità del sangue e della pressione arterio~a. Però la necessità di taJi aggiun te i1011 è ancora t=uflficientemente prov·a ta. Il va lo re norn1ale di K si 8.iggi.ra intorno a 0,070, le S U E}" ''ariazioni non sono in rapporto con le va•riazioni di eliminazione di altre ostanze attraverso j ren-i come i 1clolI'uri e 11 ·glucosio. È in c;tretto rap1porto inverso con la quantità di parencl1ima r.enal·e secernen!te innal.z.andos·i la K quanto più dimiooisce la massa f'UIIlzionant·e -OeJ rene. Essa sa.le per esempio a 0,100 q1uaindo mancia interamente la funzion e di un rene senza inter /

venuta ipertrofia compensatrice n ell'altro r ene . I4a prPsa. -O el1'urina e del s angue d evono essere 1

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fatte nello stesso inoonento a!IJta'iment1 viene a n1a11ca1"e la raigione d',esse·r e della K stes.sa. J,a J( 1d.eve esseTe inteT1p retata con somnna pJ'uclenza 11'elle segu.enti condizioni : 1) nella inefrite idrropigena cl1e poirta un aJbbassàmen1t10 nella K; 2) i1el diab·ete n el qujaJ.e p1u.re è ab1 bassiata; 3) n egili stati lf·ekili ohe la .aJbbas1 san-0; 4) nel cateteriSllllo ·degli rureteri che l'innalza; . 5) rriella ,gira, 1 tdamza. P er ii pa1rtico~1a!f1i di ·tecntc1a riman1clliaano ai bra;ttaJti d'urologia. ·L ia 1 pr0Via de~~.a costante cld .~rrnbar·d 11a av1u to sin 1datl suo rupipairir•e forti so·stenitori ma non me110 ·v'<l1'enti e numeiro1si 01Wl0 sitoTi. ~on ci sem bra jJ caso di citrurli. Basti per esempio i"i·COifldare c•l1e il ~icold1c,h af!fermruva clhe non avre·bbe ma.i ,p·r atj cal!a lln a nefrectomia p er il so'lo r esporu;o lf nvo'l..evole ·di una prova fl1nzio·n al·e ba.sata su con1pli cate fo.r muiJ. e ai1g·ebricl1 e. >!oi l':ibbiaimo calcolJata prijma e dopo l'atto orperati,ro i!Il 1un giruip1l)O di qiuaranta•s·et,t e ammalate, operate sia sotto an·estesia locale ohe sotto ane&tesi,a generale , alftftette dalle pd.ù svariate. forme mo-rbose . .i\hbiamo avuto c.u ra di os·s•ervare con la massima esattezz,a, tutti i parlticollarli. dli tecnica. ile urine e il sangue vennero preleYati contempo1

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IL POLICLINICO

[A~NO

XXXl\i ,

FASC.

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1'amea.m ente jJ giorno p;rmna ed. il secondo giorno ~tesia gen erale. ~1ancava, cioè, in qiu.ei casi uno ·d·ell'·o p.erazione. L'.uri~a venne estratta con il cadj quei fattO!I'i che sembra possano favorire l'auieitere v·esciJC"ale; si · baidò tCJhe i re<Lg1e.Ilti foss ero rner1to d.el1e I{, cioè l'oli~uria. ·sentp[l'le fresiehi, oh·e la sdlruzri«me di urea fosise L ' elevarsi notevole della K dopo l'atto opera. .esattam ente titolata, c'h e i materila:li fosseiro esat ii· o non ~ra i n rapporto con la complessità e la ·m inati sulbito dopo estratlti. Si evitarono tu.t ti i durata dell'atto operativo. In complesso ancl1e da ·casi sopracitati (:f eb·b re, rdiaJbete, ecc. ). qu esta prova funzionale risulta che nel mag;gior Ci servimmo, per il dosa:ggio dell'u.r ea, dell'ureoi1umero dei c,rusi (60 %) le a1teTazio:ni re.n ati diemetro del F erri.a dhe UiD.isce aill·a g.ran1die pratici.ta iterminate id.aJ trauma 01peratorio sareb1b.ero li evi una sm .fiic·ente ·esatJtezza. O D'lllle. ' ì\on è tas•c1urabi-le però la ctfira d1el 40 per cento I·n a11r.uni •etaisi si controllarono i 1dati ric.avati .usando ailtri urr€QIIll!etri come quello del Segre eoc. clei casi in oui la K f1u 1abbastanz a eleviata. Tuttavia è .da nota;re c1he in qu1a si tutti q;uesti casi Nei casi ch·e ci .sem1braJrono più strani T'ipetem1no la pro·v a tre e a:n.cihe quattro voilit·e a brevG di K elevane i segni clin.ti.ici non deSltarono mal alcl1n allarm·e .e i·l d ecorso post-opeiratorio fu dei distaJnza ·di tempo l'una dall'altra~ migliori. (Con~i'n?ta) . Dofbbirumo anzitutto dir·e çhe n·el ma·gigio r nun1eiro deii ·casi :J.·e variaZJioni 1delle V. non furono ' ·e&attaTnente :p1rurallele a qtl1·ell·e d·ella eliirrti:naztione <eiEillta fe-nol.sultfom.f.taàetna, nel senso che peir esemOSSERVAZIONI CLINICHE. 'P!o, · atd ·un notevo1e inr1alzamento de1i1a K non corrispose un proporzionaito ·aJbbassamanto ne<lla La medicazione endoutei~iua con l'olio can.quàntità <ìi f.enolsulfoniftaJeina eliminata. forato co11t1·0 la sepsi puerpe1~a.le. Inoltre è 1d:a nota·r e c!he nel magigiQr numero d el Dott. G. B. GARZOLI. nost-!'i oe-asi, tanto prima ·Cihe dopo· l 'atto 01p1e r.a- . tivo, si trovarono ,delle K superiori alla niedia di BencbJè sia·n o ormai lontani i tempi in cui la '0,070 st-aibi·lita come normaJe. Si ritiene gen.ezia1 sepsi puerperale mieteva gran numero di v~tti­ mente ~he ad un individuo con un solo rene me, e oggidì siano frequenti i casi lievi, ciò che ,.f unzionante senza i.p·eTtrofia oOIDtPensatoria diel fa pensare ad attenuazione dei germi infettivi 1' altTo r·ene corJù,~on1dla ,u11J3. K ,dlÌ 0,100. Con un per opera delle sostanze antisettiche usate 1anche p1airen·c·h ina ren.allie SU!pe.rlslt.ite ~olI'rispon1 dtente a dal volgo, non si può tuttavia ·dire che i casi di mezzo rien e, ,cioè aid un quaDto della mais·sa resetticemia siano tanto rari ,da togliere ormai im· nai.e totJalie la K saile a 0,150 e con un quairto 1portanza ai mezzi pro.posti per la loro cura. ' -O.i. ·r eni si ·a vvia a 0,200. In .b ase a ·queste conslVi sono purtroppo i casi gravissi·m i e quelli «l erazioni si ritiene Clhe quando in un ammalato letali, e continuano a com.p arire relazioni so,ptra -d i malattia non irenale si trova ltIDa K cih e sulnetodi di cura, tra cui la moda attuale porta ad 'Pera 0 ,200 è mergli·o a;stenensi da qualsi.a& i.nte!l'oltranza quelli biologici. Ciò dimostra cl1e si trat-ven.to. Qu€6lto presenta già 1d·ei P'erilcoli con runa ta d'una complicazione frequ ente e temuta. Nella K ·d i 0,150. 1P er gli amma;lati di malattie rena,i ~i zona ove esercito come medi co cqndcitto da paritiene favoxe,role una K 'Ghe non supari 0,100, recchi anni, molto montuosa e di diifii;ile accesmalfida quella che si trovi fra 0,110 e 0;120, sifaso, l'occasione di veder casi di sepsi puerperale vorevole <}ill:e ll,a al di so,pll"a di 0,150. A.nclhe noi gravi è piuttosto frequente, e per di 1P iù è caso 'Però abbiamo trovato quello ·c he .da altri è stato comunissimo che si tardi ia richiedere il medico · 1P'Uire ·censtaitaJto e · cioè 'Un andamento operatorio per vari giorni, quando l'aggravamento si fa mif)iwno con, l( che oltrepassavano questi limiti. naccioso. P erciò mi si ·è presentata l'occasione così .p ot.arnmo osseI'vaire la soprruvvivenza · d1 un~ di provare ancora le irrigazioni endouterine di ,giovane afif etta ·da pielone.frite operata di nefrotoolio canforato, proposte per questi casi da Camia d-estra con K preoperattoria di 0,210 nonoh•è vazzani (1), e il risultato ·di .queste semplicissime decorsi otperaito.r.i:i dei migliori con K ip1r eoperamedie-azioni ha così ben corrisposto d1a invogliar. :toirie idi 0,150 - 0,180 - 0,200. Il trauma operatorio mi a ren·der pubblici i casi occorsimi, per in· apportò elevazioni notevoli d ella K (1da 0,080 a coraggiare i colleghi a 'Provare alla loro volta, 4-0,200 e più) nel 40 % dei casi; aumenti piccoli certi che il metodo ·è sicuramente innocuo ed er(da 0,07-0 a 0 ,120) o nessiLn ailm ento nel 30 % dei f icacissimo. Avrei i orse omesso di farlo se in -casi e abbassamento dell.a K pure nel 30 % dei q uesti giorni non fosse comparsa una conferma ·Ca.s·i . Gli aumenti maggiori si ver 'bficano dopo entl1siastic1a n ella Rivista d'Ostetricia e Ginecolocperazioni praticate con anestesia lo cale e· ciò meravigl:La un po' ipier-O!tuè 1doip-0 tali inte1wen1:ii si (1) T. rCAVAZZANI. L'olio canf orato contro ~a sepsi 'P0rmettevta. ai P. l 'uso di b evantd.e 1po:ima che a Hlerina puerperale. Policlinico. Sez. pratica, fa. cicalo ·20. 1926. <inell i ch e a.Yevano sUJbìto op erazioni con ane1

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f .L\NNO X-XXI\·,

FASC. B8 J

SEZ lU~E

{Jia p1:atica (anno IX, 11. 4), pub·b licata dal dottor S. Damaggio di Trapani: « Sull'efficacia delle 1

iniezioni endouterine di olio canforato n ella sepsi puerperale. Contr ibuto casistico » . Lo scetticismo di alcuni, la fr eddezza di altri, sopratutto verso ciò che •è n ostrano e n on porta etichette di « scuole » 1per noi, Niedici Condo•t ti, 1Cl.bbastanza ingiust amente 1posti ai piedi della scala gerarchica, fa l 'effetto d'una doccia fredda, tende a tarparci le ali, ci f·a temere d'essere in perpetuo errore; benchè la voce della racrione ci o assicuri cl1e ancl1e noi abbiamo occl1i per vedere, orecchi per sentir e, cervello per ragion are, e un materiale di osservaziòne e di studio, che, se non è ornato di frangie , ha 11erò il pregjo di non essere scelto con pr!3concetti, nè... accomodato alle teorie, ma naturale e genui110. P erciò u11a riluttanza ad uscire dalla o curità del quo,t idiano lavoro per farci sentire daYanti alla cr itica. Ecco come lo scritto del collega di Trapani incoraggia il mio. In vari casi leggeri n on ho u siato altr o cl1e i e consuete misure d' igiene: non faccio m enzione ·d 'alcuni casi di seip si postabortiva , n ei quali (01.. tre all'iniezione d i olio canforato) fu praticato il raschiamento per residui pa centa rj , s111'ficente da -solo a produrre Ja guarigione : riferisco solt anto tr e oosi g·ra\·j, curati col solo m etodo Ca-\razzani. I. - ìVIor. 1·., anni 32, di Scareno, primi-para. P arto laborioso, ma normale Vista in v- giornata. Febbre 40°, polso sopra 120, abbattim Pnto; lingua a·r 1da: loc'hiazioni scarse fetide. Disinfezione 1della ·vagina e del collo u.fe~ino; la·vanda en clouterina salsoiodjca, iniezione endouieri110. di olio canforato 10 %. 1Dopo questa iniezio11e la paziente, cl1e iè un soggetto n ervoso, acc11sa forte bruc1ore cl1e si calma p erò dopo dieci min1Jti. Di qu este laY1ande con l'olio canforato n e furo!1o fatte tr e, ottenendo con la terza la apire5s1a e la guarigione. 'CASO

CASO II. l\fart. G., ~·I:r·rtragna. P arto nomale.

età 48 anni, 1pluripara In 4a giornata brivi·do i·n teriso., tinnalzamen to termico s ui 40o. Vista in V gt0rnata. Lin gt1•a arida, polso· 120°, lochiazioni -scarse; dolente tutto l'a:ddome; sul collo uterino patina biancastr a . Disinfezion e vaginal e e del ·Collo, lavanda salsoio·dica endouterina, iniezione -en·douterina di 40 eme. .di olio canforato 10 %; medicazio:Q.i Ti'Petute; dopo· la terza iniezione, det ersione del collo, r emissione dell1a febbre , ben essere gen erale; apiressia 1dopo la V. 1

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IDI. - BorelJa C., d'anni 24, ·d a .c am·b iasca. Parto normale : vista in V g·1ornata : ·febbre 39.5-40°: lin·g ua ari·da, 'Polso 120; lo,cl1iazion e scar~a. dolenti i qiua1 dranti inferiori , s1p·ecie il de·stro. Disjnfezione vagin1a e collo. Furon o fatte cinque iniezioni ·d'olio ca11forato col solito 1netodo : dop o la terza r,emission e febbrile fin.o n. :37.5: dopo la V apiressia. Sono storie scheletricl1e, come le cur e possibili CASO

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PRATICA

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in paesi s1p erduti sui monti e talora, come in un caso, n el_le cascin e degli alti pascoli. Il medieo a rriva quan do può, e non sa, entrando in casa, se i:rovera un malato o un morto. Non sono dunque storie, ma appunti ed io li trascrivo tali e quali. In altri oasi fa cevo pér solito iniezioni colloidali d'argento, usavo sieri cosi·detti spectfici : in questi non si fece alcun' altra cura che questa locale con la canfora. La rapidità delle gua- ' . . . .. . r1g1on1 non e equivoca: l'assenza di postumi e di altre complicazioni, benchè non si possa legittimamente attribuirla ialla cura, tuttavia non ·t può neanche negarla. Da qualche informazione avuta dai colleghi Zanotti e Galloni, che usano 10 stesso metodo di cmra, e se n e dichiarano soddisf·a tti, sem,b ra che l'assenzia ·d i complicazioni e la rrupi·d<\ guarigione formino uno dei caratteri preziosi della cura. L'altro , assai n otevole, è la semplicità:· a portata di qualunque medico, ed occorren·do della levatrice bene istruita e f ornit.ia dei mezzi necessari. Non indifferente è il vantaggio economico sia per il poco costo dei medicinali, e più per l'abbreviamento della malattia, cl1e però non intendo dire esclusivo di questa cura, pptendo anéhe con gli altri mezzi aversi dei deéor si favorevoli e r apidi: soltanto lunghe statistiche potranno dire se e quanto un me todo prevalga sopra un 1altro. · 1

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Quale ~a ragione di questa ·distinta azione curativa dell'olio conforato? Il Cavazz·ani .SUJppone che la canfora ab·b ia una azione elettiva contro gli sti·eptococchi e la sua supposizione si fonda sopr a osservazior1i cliniche nella cura della eri-

sJpe1a con la soluzione eterea tannino-c·anforata. L'erisipela ,gua,risce in tre giorni, talvoita in meno, rare volte in più, mediante le pennellat11re della soluzion e di canfora ed acido t annieo (ana 8 % in eter e solforico ) purchè siano fatte metodicamente (2) . È vero che l'acido tannico ha per S·uo conto una cert·a p otenza antisettica , però non capace da sola di otten.ere gli stessi ef.f etti, com e se 1associata a quella d ella canfora (3). l\1a nel caso della endometrite settica è sem ,plic em ente. in causa l'azione antistreptococica chimica, oppure entrano dei fattori di altra natura? Se si considera.n o i ri6ultati d ella pura asepsi, (.2) , ~uesta cuna ·della eresiipela con siste n ella pennellatura con s oluzione tannica caJ11for ata eterea sulla r eg·ione erisipelwcea e sui tratti circostanti ripetuta a·d intervalli da due a tre ore. La soluzione si fa essicare con corren te d'aria e, ·Tipetend-0 più volte di seguito strati di soluzione, si ottiene una pellicola bi1anca sopra la parte che si vuol ourare. L'uso dt questo rimedio si trova insegnato dal Trousseau nelle sue !Lezioni di Cli· ·n ica Me·d i1ca a .p ropostio della er esipela dei neonati. L·a sua ap1pJicazion e m eto,dica fu . preconiz· zata da 1G. CAVAZZANI .. Recentemente n ella grande g·u·erra fu di .g nande utilità n elle frequenti erisipele dei feriti. (3) La soluzione di ta·n nino al 3 % è proposta come m ezzo di disinfezione •delle mani n ella chirurgia.. Sembra cl1e essa fjssi i germi alla ,cute, ma non li . sterilizzi. . 1

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1L POLICLINICO , •

ottenuti in clinica co11tro le infezioni già sviluppate, usando soltanto gli impaccl1i di soluzione salina fisiologica steri1e calda, si deve ricono~cere che uno dei fattori più importanti r1ella lotta contro le in1ezi.oni sta nelJe difese naturali opposte dai tessuti che non siano necrotizzati o fiaccati con inopportuni trattamenti . .lVIolto sipess o si 11a occasione di vedere d elle lesioni traumaticl1e· soggiacere a lu.n ghe suppurazioni per esciara chimica causata dalle troppo generose irrigazioni antisettiche. .l\nalog·amente dicasi intorno ai danni prodotti dalle manipolazioni violente, quali per esempio i ra~chiamenti uterini nelle sepsi gravi, opipure le operazioni sopra tessuti in preda ad infezioni già !ittenl1ate, le quali divamp1ano nuovan1ente ·dopo ì'irLterYento. In lina ferita aperta e ben drenata il miglior top:Lco è la secrezione stesfa dei tessuti, ed il riposo: se invece esiste d el ristagno le cose corr ono diveTsamente. Forse in un utero • purrperale la sepsi sarebbe impossibile se le secrezioni ven issero emesse di m·a no in n1ano che vanno formandosi; il ristagno dà ai bacteri un terr eno di cultura sottratto 1ai poteri sterilizzanti del sangue vivo e circolante. In tal caso .non vi è antisettico che valga a troncare l'infezione, e solo una immunizzazione per via biologica (sieri, vaccini, stomosine, proteine) potrelbbe aver rag1o ne della malattia qualora l'organismo non ab·b ia jn sè s tesso bastanti poteri imm·unizz1anti. Ma l' esperienza insegna che le sepsi puerperali i1on hanno tendenza spontanea alla guarigione, e, se 1PUr non vogliono la vita delle puerpere, vanno esaurendosi dopo una prolungata maJ.attia, con postumi lunghissimi o 1p erp etui. Secondo le vedute del ·Cavazzant, l'olio canforato h~ agito altresì in parte facilitando lo scarico delle secrezioni uterine. Se ciò è vero, an~ che il sem'Plice olio do·vrebbe bastare, e si ·verrebbe a spiegare jl ben eficio per m ezzo di una azion e fisica; si tratterebbe d'una antisep si fisica. L'1azione antistreptococcica sarebbf'I aiu tat::t dall'azione fisi ca. Q11esta spiegazior1e h·a il m erito di essere con·Ciliativa: grande merito veramente in 1patolog)a ove don1inano i r apporti mu1tipli, gli adattamenti, le sinergie. Un altro m erito di questa ~emplic e cura st1H neJ rispettare l'integrità del tesst1to percl1è l'olio, che non si scioglie n è si mi.schia coi li.q uid i ·acquosi dell'organismo, non 'PUÒ p en etrare nelle cellule dell'endometrio, non può produrre coagulazioni, nè imbibizioni edematose, quin·di neppur necrosi , come inYece fanno tutti i medicamenti chimica• mente antisettici. Esso infine non v enendo assorbito (salvo in m1nima p arte p er osmosi) i1on 11a azione sull'intera economia e così può ,·antare i.1n altro e non piccolo pregio, çioè çl1e ~ se per1

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avventura non fosse utile, per èerto non è dannoso. P erciò questa cura cl1e potremo dire cura Cavazzani, esaminata sotto tutti gli aspetti, non presen ta il fianco ad alcuna critica, salvo degli aprioristici i quali vorremmo in,rogliare a metterla alla pro·va prima Jdi condannarlia. La sola op1pQsizione potrebbe con sistere nel1' esp erjmento n egativo, ma p er intanto appare diai casi ·del Cavazzani, de~ Don1aggio', dai iniei e da quelli inediti dei dottori Galloni e Zanotti~ cl1e il metodo non ba mai mancato al suo ottin10 effetto . . Per como,d ità di cl1i vole se tSin cer arse11e alla prova, ri'Peto qui le r egole da osserY arsi })er la corretta applicazion e della cura. Si la,,i suf'ficienteme11te la vagina con soluzione salina fisiologica sterilizzat a con là bollitura P, 1addizionata con circa l'un per mille di tintura di ioc1io (u11 cuccl1iaino in ,du e litri a·acqua). Si ap1pronti una siringa grossa caricata con olio canforato al dieci per cento, u110 specolo Yaginale, un c·a tetere oppure una ciannnla per irrigazioni endouterine raccor·dabile con la siringa,. ed i1na pinza 1da m edicazione ginecologtca. 11 tutto sia sterilizzato con ebollizione e a portata di mano sopra pannolino sterilizzato, .insierne a qua11che compressina di garza pure bollita. T utto ciò è facile ·a d otten·e r si in .qualun·que cata1pec· chi a. · Messo lo specolo, deterso (se occorre) il colle l1terino e spennellato questo con tintura di iodio,. s i faccia· pasStare della soluzione fisjologica nella cavità llterina, se $i suppone presente liq11ido stagnante, altrimenti questo m omento si tralascja e, si procede senz'altro a: iniettare nella cavità uterina l'olio canforato, in quantità non minore di 20 em e.; preferibilmente lascia11dolo nscire e ripetendo l'introduzione due o tre volte. La medi.ca zione si. ripete una voJta al giorno, e si fiac.:ciano interpolare dell<=> ir-rfgazioni vaginali • di pulizia. lVIentre era g·ià comjpilata la presente i1ota n1i venne fatto di controllare l'efficacia del metodo in un quarto caso che riferisco in riassunto: Rossi D., di 25 anni , primipara, di S11na: parto laborio:;o, normale. Piccola laceI'lazion e del perin eo chP. non richiede sutura. \ 'ista in terza gior· nata. L'innalzamento termico, aYvertito da! giorno prima, a rriYa sui. 38.8, il pol$O sui 120. Condizioni g13n erali depresse, insonnia: lochiazioni scarse appena odoranti, patina biancastra sul collo e sulle pareti vaginali contuse n ello sforzo ·del parto: addome 1palpabile, discretamente dolente al quadrante inferiore destro. Disinf Pzio11e della vagina e dell'utero che i1on presenta ri;;;tagno di materiale; iniezione endot1terina di 40 cn1c. d'olio canforato. Dopo la seconda m edicazione abbassamento della temperatura 1a 37.5. pol~n 88, e11fo ria. Dopo la terza a'Piressia completa . ~up.a, maggi<? 1927.


!.l\NNO

XXXIV, FA...C::C. 38)

SEZIONE PRATICA

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COMMENTI.

SUNTI E RASSEGNE.

Per un'azione sistematica contro la malaria infantile.

CUORE Cura chiru1·~ica della sinfisi cardiaca.

!11. Sig. Redattore Cape del Policlinico, Leggo - un po~o in ritar-do -, sul fascicolo 27 della Sezione rp ratica del Pol iclinico, un pregevole articolo del Prof. T. Ro~si-D oria, diretto a stimolare un 'azione sistematica contro. la malaria infantile. Lo scopo dell'articolo è nobile e l'azione invocata dall' A. è veramente dovero.3u in ogni paese infestato ·d alla malaria, essendo indubbia la grande frequenza e la gravità di questa infezione nell'infanzia e la relativa facilità con la quale può passare inosservata, dati i peculiari caratteri di essa in quella età. Devo dolermi però che il prof. Rossi-Do ria, nel menzionare, e giustame11te, in special n1odo utili, ai fini dell'azione da 1ui invocata, i sanatori malarici infantili e l'opera delle scuole rurali, 31bbia citato, per il Lazio, soltanto il Sanatorio del prof. Gosio a Nettuno (deve legger~i Grot.tn.ferrata) e Je scuole dei contadini nelle Paludi Pontine, dimenticando quello che, su assa t pi.11 larga scala, si fa oggi a questo proposito nel1'.i\gro R omano. I l prof. Rossi-Dori:a, che fu geniale e attivis~im o assessore del Comune di Roma quindici anni or sono, ignora, senza dubbio in perfetta buona fede , che da allora ad oggi uri po' •di cammino si è compiuto per 11na più completa organizzazione della Jotta antimalarica nel nostro territorio. Forse la colpa della mancata conoscenza del cammino !Percorso è nostra , perchè ci siamo sempre 1poco cu r·a ti di valorizzarlo. Ma OTa riconosciamo il nostro errore. E, corno abbiamo fatto appello recentemente alla rivista di Malariologia per la pu bibli.caziona. della relazione sulla campagna antimalarica nell'Agro Romano dell'anno ·decorso , cosi contiamo sulla generosità del Poiiclinico perch·è voglia rendere nota l 'oipera del Governatorato di Roma contro la malaria infantile nell'Agro Romano , pubblicando Ja breve relazione compilata in meri.t e dal dott. EscaJar, medico capo del nostro servizio anttmalarico. Ed io sarò particolarmente grato alJa Sua sempre s.quisita cortesia, se vorrà 1premettere a tale relazione queste mie r ighe, le quali, se mirano al riconoscimento di un'opera per la qt1ale il Governatorato - sia .detto a suo grande onore -, non ha lesinato i mezzi , intendono so. pra tutto associarsi completamente alle paroJ e dell'egregio prof. Rossi-Doria 1per inicitare tutti aid un'azione più rigorosa contro la malaria infantile. Con ringraziamenti ed ossequi Dev.mo: G. PECORI. • NOTA. Fa.rein10 posto alla relazione del dottor Esoalar in un prossimo numero. 0

(DF15PLAS B. Journal J.v led. Français,

n. 12, 1926).

L 'A. ricorda anzitutto come la sinfiii cal'ldiaca

o a11chilosi d~l cuore di Bouillaud, o altrimenti mediasti11ite callo.sa adesirva è una malattia consecutiva ad infezione reum.atica o tuib ercolare ca~ ratterizzata da distur·b i meccanici dati alle contrazioni del cuol'e dalle aderenze invincibili del pericardio a1la parete toracica. P er quello che si riferisce all'anatomia 1patologica d ella lesione il foglietto esterno del pericar,dio è molto aderente alla .fa·ccia profonda dello sterno; i due foglietti del pericardio sono ·saDdati l 'uno all'altro e la loro aderenza è taimente intima che quasi mai si riesce a ·dissoctarla ·d i modo che la cavità virtuale Peri,caridica è com'Pletamente scomp·arsa. Spesso le lesioni non sono limitate 1al pericardio. Il cuore è pili o meno stpostato a sinistra e fissato da a{ferenze invincib,i li alla parete toracic·a ed è sempre <:lilatato. Il miocardio presenta segni cli .degenerazioni; il fegato, i reni, i polmoni pre· sentano segni di asistolia terminale. Quanto alla fisiologi1a 1patologi c·a no~ sembra che la sinfisi intra-pericardica possa aumentare di molto il lavoro ·d el miocardio mentre è logico pensare cl1e le aderenze ecce$sivamente so1:tde vortino un considere,role distur.bo al volume del ruore nella sistole e nella diastole. Per quello che si riferisce alla c11ra sono stati proposti numerosi metodi e cio1è : 1o nel 1895 \Vetll di Lyone propose la sezion e di tutte le aderenze. 2° 1898 ,Delorme consigliò la decorticazione del cuore sezionan·do le aderenze intnapericar~ diche. Se le aderenze sono molto numerose con~iglia di sezionare il pericardio nei punti in cui si attacca al diaframma. Questi .due m etodi non furono mai usati praticamente sul vivente. 3° Considerato che i disturbi cardiaci sono consecutiv.i alle aderenze del ouore alla 1p·a rete· toracica rigild a è lo·g tco pensare che mobilizzando la regione precordiale la meocanica · cardiaJca riprenderà il suo funzionamento fisio. logico . .Spetta al Brauer nel 1902 il merito di ave" proposto la resezione delle costole (cardiolisi alla Br~t11er). Tale intervento secondo Schwartz è più logj.co chiamarlo toraic~ctomia ip recordiale. Per le in·d icazioni operatorie vi sono due ~P-gnt p,atognomonici: 1) la .retrazione sistolica rdella iparete toracica c·h e può interes9are illilO o più spazi intercostali. 2) Lo shoch diastolico, accessoriamente la f;ta$! venosa e il collasso venoso di astoJico Friedreic.h . I sintomi funzi onali sono rappresentati da11'asi stolia precoce, ,p rogressiva, raipida. 1

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1L PQLICLINICO

Bisogn.a intervenire quan·do la diagnosi è certa; \l aquez e Hartmann dicono che il momento op. portuno iè q·u ando i m ·e dioomenti cardiaci, specie la tdigitale , no11 sono 1più efficaci. Occorre, qui.ridi, operare precocemente e bisogna tener presente -Qb e la sin~jsi cardiaca si associ·a sp.f'SS') a l esioni miocardiche e valvolari. Quanto all'ar1es tesia è oipiportuno praticare l'anestesia regionale con blocca.g gio del teriritorio toracico e infi·l trazi.one dei. n ervi intercostali. L 'anestesia generale sj userà ~oltanto quan.do il p·a zi.ente sia molto agi-. ta.to. Si ])ratica una .incisionij a cerniera esterna r.he scopra largan1ente l~ region e p·r ecordiale. Occorre resecare la I1liI, IV e V costola e le loro cartilaginj per una estensione variaibile da 8 a 14 cm. di lunghezza. È controv.ersa 1a que~tio11e se ~i debba o no praticare l·a resezione extra· o sottoiperi ostea per evitare la rig·enerazione dell0 schelet.r o . Secondo Sohwurtz e altri la resezione sottoperiostea con asportazione accurata di tutto il periostio anteriore è il ~rocesso che ha corris poiSto m ,e glio allo scopo I risultati in generale sono stati buoni e l'intervento è r elativiamente benigno. Secondo la statiistioa di Hartmann ohe ne ha s eguiti 63 casi si ha una mortalità del 1z,7 %. T. LAURENTI.

Dilatazione acuta del cuore: un pe1·icolo sempre presente nelle iniezioni endovenose. (J. H. CLARK. The Journal .of the Am. Ass. , vol. 89,

n. 1, 2 luglio 1927). Fino a pochi anni or sono le iniezioni di so.. stanze m edicamentose nella cir.colazione erano consi·derate ~ome . una 1p ratica a&sai pericolosa; 01ggi invece moltissimi m edicinali vengono aippo· sitamente ,p reparati ·p er essere somministrati per ·via endovenosa. Le iniezioni en,dovenose non sono però d el tutto prive di pericolo ed anche la semplice introd11zione ·d i $Oluzione di cloruro di so·d io o di d estrosi.o può pro.durre effetti ,disastro-si in presenza di d ebolezza del miocardio, fatto che spesso è consi<ierato di secondaria importanza. L ' A. ha osserv·ato nel Samaritan Ho$pital dt Philadelphia la morte di due pazienti dopo inie. zioni endovenose di soluzione di destrosio al 10 % e la morte di un terzo indivi·duo dopo iniezione di soluzione di cloruro di sodio nelle vene. Si trattava di individui giovani che avevano subito poco prima d elle operazioni chirurgiche. Nel primo caso la ip. era già prima dell'intervento sofferente di cuore, mia in buone condi zioni. g·enerali. ~ei giorn-i seguenti all'intervento le furono ~ amm inistrati in varie sedute 1500 eme. di soluzione di d estrosio al 10 % per via endovenosa, c:.enza .reazione alcuna. Dopo la quarta 1

[ANNO XXXIV,

FASC. 2~)

iniezione eb·b e bri \"ido durato circa 20 minuti e accompagnato da forti dolori nellia regione cardi aca e da senso di op·pre&Sione. La p_ divenne cian otica ed e$p ettorò grande quantità di catarro biancastro. Il polso era irregolare e ~car.. sarnente percettibile: la morte sopraggiunse dQpo no ve ore. Nel secondo caso i disturbi insorser o poco dopo una sola iniezione ·di 475 eme. di soluzione di de~trosio: il p. ebbe fred·do, di\Tena e cianotico e rnorì dopo quattro ore circa. Il terzo caso rigu1ardava una ba1nbina di no,re anni operata di ~pen·dicite gangrenosa. Due gi.orni do·p o l'intervento le fu fatta ipodermocllisi .di. soluzione di ·destrosio e l'in·domani ·1e ru somministrato nell e vene eme. 425 di soluzione • fisiol ogic a: un quarto d'ora do1po la bimba divenne cianotica, il polso si fece piccolo e frequente. Fu tentato un $alasso, ma senza risultato, p erchè le vene erano collassate. La p. morl ·d opo circa un'ora e mezza p er dilat azione acuta di cuore. L ' A. esclude subito con1e causa di queste m orti, la im·p urità della s ol·u zione di destrosio o l e alterazioni ·della costituzion e molecolare prodotte d.aJla sterilizzazione, poi•chè ogni soluzione di deetrosio usata per via en·d ovenosa veniva .preparata n eil'ospedale .con , d e~tro.sio purissimo e veniva g ettata via,. quando non era adoperata Pnt ro la giornata. Data la sintomatologia dei 'disturbi, la causa dell e morti, va posta in una di latazione ·a cuta ·del cuore. Essa può es~ere ·dovuta - come dice He"'lett - o ad indebolimento del muscolo o ad aurnento eccessivo del lavoro di esso. Ora in pazienti già ·debilitati 1da trauma operatorio o da intossicazione o già sofferenti di cuore, la introduzione nel circolo di notevoli quantità di soluzione fi$iologi1ca o d i soluzione ·di destrosio conduce un ulteriore aumento di lavoro che porta · ad un aumento della grandezza ·d el cuore; que;sto ulteriore ingrandimento quando eccede da certi limiti ·p rovoca gravi disturbi della funzione oordiaca cui può conseguire anche la rr1orte. Di qui la necessità ·di vagliare attentamente le condizioni del cuor e, ·d el ·p olso e della pressione ·d el san.g ue dei ipazienti 1prima di ~ornminjstrare soluzione di cloruro di sodio o di destrosio nelle VICENTINI. vene.

Il " salasso i nc1·uento -, nella cura della ipertensione. (\' 'OT LIIEI~1

e BRANDT. Deu,tsch. 7'1 ed. lVoch., 1927,

11. lG). Dopo un salasso, i globuli ro~ si e l'emoglobina diminuiscono, e così pure le albumine del san-


[ ..\~~o XXXI\', FAsc. 38]

gue; si ele,' a in vece nel 5angue st.esoo il ta.s~() di Nia Cl e zucchero. Esperie11ze pregresse già hanno di111ostrato che tali ef!etti sono àn.che prodotti dalla i11iezi()ne intravenosa tdi 10 eme. di acqt1a di~tillata nell'uomo; essi si verificano nelle due ore segn enti all'iniezione. Inoltre la pressione ~angnigna. che negli individrui sani rimane invariata , diminuisce ·di 20-40 mm. Hg negli jpertQS~. I .. e acce11nate variazio11i 1della composizione del sangue si a,·verano anche con iniezioni di soluzioni di zuocheri, e non con ·soluzioni fi~iologi­ che di ~a Cl, il che diimostra cl'ie so110 causate d1a1 solvente acqua (negli ·anelettroliti) e non daJle sof:tanze iniettate. Solo, queste variazioni sono meno dt1rature di quelle che seguono al sala.s~o vero e proprio. La causa di ciò non è a ricercJ,nsi in una emolisi , poi chè le ricePcl1e s1)ettroscorpiche lo escludono. Pare invece che l'acqua iniett>ata ap~ 1porti n ei capillari variazioni di natura elettr ochim],ca, provoicando uilla vasodilatazione paraidos~a. :)ue5ti fatti sono utilizzabili in teraipia; difatti, iil sala-sso cruento dà effetti ·di poca durata, è anen1izzante, e non può costituire una pratica a·h itualr. Invece l'iniezione intraveno1sa di acqua distillata può essere u~ata ripetutamente senza. produrre questi inconveni entj. I ris11ltati ottenuti si possono dividere in qua t. tro gr11prpi : 1) casi di tpertensione essenziale migliorati ~tiabilmente e progressivamente con la cura; 2) casi n ei quali la cura in dusse f.ugaci aib · b~ssamenti ·della ;pressione, ma n otevole miglioramento dei. fatti. su bietti:vi e obiettivi (ca.:;i d.\. iperten sione genuina e di rene gri11z>0 secon· dario); 3) e-asi nei quali neS5un miglioramento si ottenne e nei quali. la pressione rimaise in,v ariata, tranne che nel momento seguente l 'iniezione (ca·si ·di iperten·s ione essenzj ale, alcuni dei quali ùOn gravi cri.si ang]noidi, e oasi di ipertensione a gene8i 1bullbare, nei quali ultimi anche il vero salasso rimase senza etfetto); 4) casi n ei qruali non si ebbero modtficazjo11i di sorta nemmeno jmmediatamente dopo l'iniezione (ipertensione essenziale con lues, reni grinzi). Un miglioramento si ebbe in 17 su 32 ammalati. Si notò pure che non si modiifiicarono qnet casi n ei quali anche il vero salasso suole rirna. n ere senza effetti. Si comprende che non ·dovranno trascur3rsi tutte le regole dietetico-i·g ieniche inerenti a ci1.1• ~un ·caso. 1

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SEZIONE PRATICA

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GARRONE.

RENE. Il rene come organo del ricambio inte1·medio. (C. ARTOM. 1'1/orgagni, n . 00, luglio 1927)..

Il rene i1on dev'essere consiòerato come un semplice organo escretore, ina ian&he come seda ·di processi metabolici intensi. Le recenti ricerche hanno potuto mettere in evidenza questa fun2io·n e renale, detta di sintesi protettiv·a , in quanto alcu11i prodotti tossici introdotti nell'organismo, si eli1ninano attraverso il . rene sotto forma di prodotti meno tossici. Importante è la conoscenza di questo ricambio, e del modo come viene esplicato dal rene. Ac·i do ippurico . È il ·P iù irniportante ed anche il pil't p er.rettamente studiiato. Normalmente si elimina.n o co11 l'urina da mgr. 200 a 1200 %o di a. ipp·urico. Esso è in rapporto coµ- l'alimentazio·11e. Sperimentialmente si può proYocare un aument01 nell'eliminazione dell'a. i1p1purico mercè l'intro . . duzione di aci·do benzoico, il quale si coniugl1e. . . rebbe alla glicocolla, per es.sere elimin·a to sotto. forma di a. i.ippurico. Somministrando 10-15 gr. di a. benzoico all'u<)mo, se ne ha, dopo 24 ore, una eliminazione del 90 ~lo ~otto form a di a. ippurico , e dell'~lO % sotto forn1a di a. benzoil.gliicuronico. L'acido benzoico eliminato come a. ippurico proviene dall'a. benzotco degli alimenti vegetali, i quali lo contengono in tale f or mia, o sotto forma di corpi che •danno origine all'a. benzoico (a. cl1i· ni<!o) . .t\nche l 'a. fenilpropi onico, 1proveniente dalla fenilalanina può produrlo. La gli~ocolla, necessaria per tale trasformazion e proviene ·dalle sostanze proteicl1e; verosirnilmente -però la . glicocolla si formerà anche p er sintesi, per la modificazione della mol ecola proteica, p·a rtendo diall'ammoniaca, o dall'acido o aldeide gliossilica. Per ·dimostrare S1Perimentalmente l'azione de! rene sulla trasformazione ·dell'a. benzoiico e glicocolla in a. ippuriico, s'è sottoposto il rene sopravvivente -di cane a cir·colazione artificiale, e realmen~e s'•è trovato presenza di a. ippurico nel sangue, nel tessuto e n el liquido defluente dall'uretere, dopo circolazion e di s angue conten ente a. benzoico e glicocolla. Non serr1bra però vera l'affermazione di Bunge e Schmiedeberg che nel ~ane i1 rClne sia l 'organo esclusivo della sintesi dell'a. ippurico. Gli AA. giunsero ia questa affer~ mazione per aver trovato a. i1ppurico n el sangue , injettan.do a. benzoico e glicocolla dopo legiament 1 òegli ureteri; 'la nefr ectomia inYece faceva notare 1

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IL POLICLINICO

assenza di a. ippurico, e presenza di a. benzoico coniugato. ·')uesto fatto ·confermato da altri nel oane, noII è stato -r i.scontrato negli altri animali. IJa forrr1·azione dell'a. ipipuriico, a partire dall'a. benzoico e glicocolla è una sintesi per disidrat·a zione, ·d a alcuni consideData come una rea· zione endotermica, legata all'attività vitale della cellt1la renale, cla altri invece legata ad un'azione enzim~tica . 11 concetto della sintesi ,dell'a. ippurico fu dia alcuni .i\.t\ . usato per saggiare l'integrità renale, in alcune affezioni di quest'organo; i ri$ultati non so110 decisivi; si è osservato un rita-r·do nel· l'elin1inazione in casi ,d'insUifficienz,a renale, analogo a qt1anto avviene per il bleu di metilene. Bisogna inten·dere questo comportamento come un semp~1ce ritardo , e non come una diminuzione ·dell1a capacità renale ·a d operare la sintesi d8ll'a. ippurico . .4.l!re sintesi protettive . .Non sono bene chiare, ed i dati sperimentali sono scarsi e mal sicuri. .Si rjtjene che la sintesi dei .c om·p osti ~en·olsol­ forici e indolsolforici si svolga nel fegato; ma non è 8scluso ·Che ·il rene vi pren,d a parte. Infatti sembrere.bbe ·che la sintesi ·dell'a_ fenilaceti.co, il quale insieme alla gli1cocolla formereb·b e a, tenil~ • aceturiro , si compia nel rene. Il rnetatìolisrno dei ·glu,cosidi nel rene ·è stato d·a pprima din1ostrato ·da U. . Lom.b roso, il qu1ale ha constatato come il rene consumi il glucosio conte11uto in un liquido usato per la 1circolazione artificiale renale. Sarebbe 1p ertanto importante stabilire la quantità di i drati di carbonio che il rene consu1na per suo conto. La degra.dazione degli acidi gra,ssi.. riguarda la teoria dell1a ~-ossidazione ,di Knoop. Secondo gli &c:;perimenti di questo A. essa 1c onsiste in ciò: gli acidi aromatiici, con numero .P·a,ri ·di atomi di carbonio (a. fe~ilJ:>utirrtco e a. fenilca{P1ronico) si elirr1inano con l'urina sotto forma di a . fenilacetico, dopo la copulazione con la glicocolla, ed in parte con la glutamin1a; quelli con numero dispari di atomi ·di carbonio (a. .fenil.p roprionico P. a. fenilvalerian1co) coniug·ati alla glicocolla danno or1gine all'a. ippurico. Il feno.m eno della ~-ossidazione si svolge attivamente nel fegato; ma è stato trovato che esso si svolge anche nel rene, in seguito ialle esperienze di Snapper e Grunbaum. Corpi acetonici. I tre co:rip i acetonici (•a- ~-ossi­ butirrico, , a acetacetico, aicetone) che si rproducono nel ·dirubete grave, si ritiene ·che siano l·a taprpa tPrminale, a cui fa capo la li-ossidazione degli acidi grassi superiori. Dalle esperienze appare che. nel fegato avviene .una reazione reversibile, p~r cui l' a. acetiaceti·co produce 1'a. ossi1

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butirrico, e questo a sua volta formerebbe l'a. ucetacetico. Qu esta ossi,dazione, osservata nel fegato , fu ricercata nel rene, e fu trovato che durante la rireolazione artificiale il 70 ~{, di acido j:S-ossibutirrico scompariva. senza ,che si .f ormasse a. acetacetico od acetone, e quin di con un coID.tPorta.. mento ·diver$O a quanto .avviene nel fegiato . Ciò è intere.ssante in quanto l'acidosi durante il djabete grave è ·diffi·cile a prodursi· a rene normale, rperchiè il rene è capace di distruggere cospicue quantità di 1a. ossi.b utirrico fabbricate dal fegato; una lesione renale, durante il diaw bete, potrebbe agg·ravare le con,dizioni generali e favorire il coma acetonico. A mi·n oacidi. Gli aminoaci,di intro.d otti nel cirieolo, rapidamente scompaiono dal sangue, perchè as~unti dai tessuti , specialmente ·d el fegato e del rene. P er quanto riguar1d1a il rene, ·dalle esperienze risulta che gli aminoaci-di si comportano diver:amente: o si ritrovano depositati nel rene, o scomrpaiono dal Jj qutdo, con formazione di una quantità corrispondente ·di NH 3 ; o scom.p aiono sB11za formazione di ,NH 3 , forse per comple~sl sintetici più elevati. fJrea . Le moderne ricerche farebibero escludere 11 !egato come organo dell'ureogenesi, la quale ' 'errebbe attribuita al rene. S'è pensato che l'ureog.enesi ren·ale possa intendersi come una scissio11e idrolitica ,dell'arg·inina; ma tale fatto non è confermato. A.mmoniaca. Secondo la teoria: classi ca l'ammoniaca riscontrata n ell'11•r ina .sarebbe dovuta a quella piccola partP di ammoniaca cl1e sfuggireb,be alla sintesi dell'urea, ·dOipO 11a disamin·azione ·degli aminoaicidi. ·P erò successive ricerche ten·dono a negare la presenza di arnmoniaca ne1 sang11e, pAr 1cui bisognerebbe 1p·ensare che il r ene sia l'organo formatore 1dell 'ammoni1a<ea. Questa opinione è avvalorata dal fatto cbe la nefrectomia non produce .aun1ento di amrooniemia; che le j]1j ezioni ·di acifli o alcali mentre fanno aumentare l'NH :i urinaria, n on modificano l 'ammoniemia; così pure il diabete florizinico, che 1provoca aumento di NH 3 uriruaria, non fa variare l'ammoniemia. Vi sono inoltre altre ragioni e ricercl1e ·che tcn·d ono a stabi~ire l'origine rena.le dell'ammoniaca; anche sperimentalmente s'·è notato che il rene f·eblbrica sempre ammoniaca. Ammessa l'ammo11iogenesi renale, di quale so~tanza si ,s erve il rene per formare l'NH 3 ? Le esperienze ten,dono ad esclu,dere la formazione dell'ammoniaca d1all'urea; $imilmente resta allo -stato d'ipotPsi l'at.fermazione di \V'erner. la q1iale f·arebbe derivare l'ammoniaca urinaria dall'a. cianico, per la scarsissima quantità di cianato 1

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presente nel sangue, e incaipace a provocare una reazione. Restano come probabili elementi di formazione d ell '·~H 3 : un processo di disaminazione degli aminoacidi, o una scis~ione i drolitica delle :-iminopuri11e, oppure per la rottura d'un legame amidico. Pur essendo ancora incerta l'origj ne dell'·amn1oniaca, la s ua presenza è importante per l'i11 fll1enza che hia per l' equilitbrio acido-basico d el 5ang-i1e, e ·quindi se essa è formata dal rene, quest'organo co11corre a neutralizzare una cert;.~ quantità di ac]di, mercè una corri~pondente for · mazi0ne di ammoniaca. Creatina. Seinbra che il r ene concorra alla trasformazione della cr eatina in creatinina ; cp.1esto fatto 1Però non è sicuro, in quanto anche altri t~ssuti <'oncorrono ad effettuarla, ed anch e perchè non è a<!certata la deriYazione della creatinina d.1lJ a cr eatina. 1

CAnus1.

I reni ed il coma diabetico. n. 24). B 1di comune esperienza che in pareccl1i casi di coma <iia;betiico l'insulina non apporta al'cun giovamento anche quan1do riesice a ridurre al normRlc la quantità di zucchero nel sangue e nel·· l'urina e aid abbassare fortemen te quella d ei corpi chetonici. .Jl fatto è sfJato variamente interipretato: alcuni l' attri.buiscono ad in suif"ficienza del cuor e in conseguenza -delle lesioni in es~o indotte dal diabete , altri alla dimjnuzion e del tono dei ca·p jlJari e delle piccole arterie. ~1a senza escludere l'importanza •di queste ipotesi i fatti finora accertati fanno ritenere più probabile che la causa d el fenom eno stia in una alteriazlon e della funzionalità renale. Alcuni ·autori, come Schittenhelm, an zi giungono a:d ammettere che l'insu lina aggravi l o stato co.matoso, e che il trattamento precedente n e provochi l'even ienza danneggiando il rene. In r ealtà l'insulina n on ha !lulla a che fare con le lesioni r enali, che enano state rdescritte prima della sua scoperta , come n e fa fede la frequenza, constatata in ogni tempo, dell'al·b uminuria, della cilindr ùri a e ·dell'anuria nel corso del diabete, e l'aggra' ram ento di tali fatti durante il coma. $ta ·di .f atto che i r eni di in divtdui morti per corna dia1b etico presentano evidenti 1alterazioni. "''arb11rg di6tingue quattro varj età ·d i r c11e dinbe· tico : 1) degen erazion e ialina della parte discendente dei tuboli di Henle (Armanni); 2) degene·· razione glicogenica (Ehrlich); 3) 11ecros i coaguJ1a . ti., a ·dei ti1buli -contorti. (V•/eigert); 4) degenerazi on e grassa delle cellule epiteliali. La insl1fficienza renale 1del con1a diabetico è caratterizzata dall1a combinazione d ell'escrezion~ (SN .\PPER. J\1 edizinische K linik, 1927,

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SEZlONE PRATICA

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di un'urina glolbal!mente sufficiente con la ritenzione di. p:odotti azotati, che sarebbe l'espression e ·rli un rene raggrinzato. Ma in effetti il qua;dro anatomico del r ene comatoso non h1a nulla a cl1~ far e con quello ·del r en e raggrinzato, in generale esso presenta solo lesioni epiteliali. E poichè qun sto reperto non si accorda con la sufficiente elirnin·a zione ·d'aoqua, è a pens are ·Che i disturbi del1a funzione renale siano atffat to particolari. I reni hanno lia funzion e di neutralizzare i corpi chctonici, così ohe la loro alterazione può • essere cau sa di acidosi mortale. Le ricerche di vari autori hanno 1dimostrato cl1e il fegato non è l'organo n el qual e avviene la di~truzione della maggior parte dei corpi chetonic~ 1p rodotti nel ricambio rruateriale normale, e che, contrariamente a quanto si er a creduto, i pulmon t. e la milza non hanno affatto questa fun zione, Si può ammettere che du e organi siano deptT-· tati all'ossidazione dei corpi chetonici, i muscoli ed i reni. Che i reni abbiano una ~peciale im, portanza al riguardo è dimostrato ,dal fatto che es.si non solo sono in gra·do di com.bi11are l'aicido benzoico e la glicocolla per crormare l'acido ip13urico, ma an·c he di combinare l'a;cido fenilacetico· ~on la gli-cocolla iper formare l'aci do fenaceturic o. J f: stato inoltre provato che i reni hanno anche funzione ossidativa particoléfrmente in confronto 1

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~-ossibutirrico

dell'acid 0 1

e d ell'acido diacetico.

Analogia capacità hanno i muscoli, e forse altri tessuti, eome il midollo osseo e la pelle. Nell' aci·dooi sperimentalmente !Provocata negll animali la prod.u zione di corpi chetonici nel fe. gato è notevolmente ·a umentata, e cne la sostanm ma dre per questa iperproduzione è fornita dal materiale accumulatosi nel fegato in seguito 1alla degenerazione grassa. Corrispondente.m ente si ha un aumento deilJossi dazione dei cheto·n i nel rene e nei muscoli. ~ell' aci dosi ·di-aibetica avviene 1analogamente iperproduzione dei conpi chetonici, mentre la loro ossi·dazione nei reni e muscoli può essere assoiutamente o relati.v amente di·m inuita. Il coma diabetico può essere la risultante di due condizioni: o che la quantità di corpi cl1etonici prodotti ·dal fegiato siano in tale q11antità che i reni e le estremità (.m uscoli, mi1do·llo osseo, c1Jte, eec.) normalmente funzionanti non siano in g·,raido da ossi daTe comrpletamente, o .che per il fatto ,della degenerazion e diabeti c.·a veirificatasi in detti organi, nei reni sopratutto, questi non siano oopaci ·di distrugger e anche picco.Je quantità di corpi chetoniei. Da ciò l'importanza deìl e lesioni renali nel determinismo del coma ·dia.betico. Dal ptmto di vista ter apico le due specie di coma ·diabetico hanno esiti differenti. Nel primo 0

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IL POLICLINICO

caso, cioè quan,do il coma è dovuto ad iperpro dnzione di conpi chetonict mentre il rene è integro e funziona normalmente, si può attendere , a guarigione. Nel secondo caso, quando oltre alla ip erproduzione di cor.p i chetonici c'1è una deficienza della loro 1distruzione per la degenerazione degli organi deputati a1d ossidarli, gli effetti possono es-sere diversi. An·che in que,s to caso la prod11zione di corpi cl1etonìci rpuò essere ri·d otta dal~ l'insulirta, rma questa non può ridare la fa;coltà ossida.nte agli organi p·aren-chimali ed il coma persiste. Ne~ casi nei quali in seguito al trattamento insulinico la glicem~a ritorna normale e la chetosi &compare, mentre permane l o stato comatoso, bisogna pensare a:d un'insufficienza rena1e di spe-ciale natura. Nan si tratta di un'uremia or·dinari<1, n1a di un'.a lterazione particolare dei reni che ind11ce ]n quest' organi insieme ·a:d ialtri fatti l'incapacità di distru·ggere i chie toni. In questi casi .. il corma è solo in parte ·dovuto alla ritenzione di corpi chetonici. Così si spiega 'P·evcl11è il repe,rto anatomico renale non è uguale a quello che si riscontra oridinariamente nel'l'urem1Ja. Dal punto di vista terapeutico ne'l ·diabete mel ljt 0 s'i~pone il compito di non ·aggravare sover chlamente il rene , ten en·do 1presente che il maggior la''Oro •disimpegnato da 1quest' organo è sem· .pre qu~llo ·dell'eli111inazione delle sostanze azo· tate. Pertanto il problema alimentare è quanto mai difficile. ·Jua·n d·o i reni 11anno assolto il massi1no la\roro i)er la distruzione dei .corpi chetonici non si p nò sovraccaricarli con la introduzione di notevoli quantità 1di azoto. Non ·è impossi-bile ch.j l'a·cidosi sia aocentuata ·dall'ingestione di al·bu, mine perch1è i r eni già gravati dalla distruzione ·dei chietoni ·de,·ono 1provve,dere all'escrezione di maggiore qu1antità di prodotti azotati. Sj spiegherebbe per-ciò la ;favor.ev-0le influenza della dieta grassa (precontzz1ata da Petrén. Questo autore ha dimostrato ché l'alimentazione esclusivamente grassa fa migliorare la .m aggior parte dei diabetici -e non accentua la chQtosi. In effetti però la dieta di P etrén non è chetogena solo quando si ridu1ce al minimum la ingestion e di a1humina. 1$ e si introdu·c e più -di 0.75-1 gr. di alb·uminia per chilogra;mma di .p eso del corpo, l'acidosi si veri fica egualmente. La, importanza prati1ca idi .queste ri.c erche sta in ciò che la limitazj·one id ei corpi albuminoi•di possa riu~cire doppia111 ente .giovevole ai diabetici, no11 solo p er il fatto -c~1e dall'albumina si 1POSso110 formare Zl1ccl1e.ro e chetone, ma perchiè il laY0ro dP.i r e11i viene risparmiato per modo che e~si posso110 meglio iassolvere il compito della distru z.ione dei corpi chetonici. DR. I

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XXXIV, FASC. 38]

CENNI BIBLIOORAFICI. (1) l\il . GIULIANI. 1'1anualità cistoscopiche. Roma, r.d. L. Pozzi, 1927, p. ' ' III-79, con 58 figure· in nero e a colori . L. 15.

G.

Il manuale, che l'autore presenta ai medici pratici, rappresenta un aiuto in·dispe11sabile e un in.dirizzo chiaro e 1Preciso p er tutti coloro che vogliano· servirsi del ci~tos·coipi·o . Si può ;ritenere per certo che oggi si sia superato quel .Periodo nel quale il m edico si vantava di .p oter fare a meno ·di tanti mezzi sussi·diari fisici e chimici per il raggiungimento ·di un'esatta diagnosi. Se ~i nossedono d egli strumenti, che siano buoni e {'.}1 P. si sappi.ano bene a·doperare! .~l primo requisito 1 p ensa il commerci·an.te: per l'altro se n e 1de,·e rendere garante il medi'co, dimostranido della materia una esperienza spe-cializzata. Salutiamo quin·di con entusiasrno questo compendio nel quale risalta. evidente lo studio e la competenza dell'autore, il quale nulla ha le~ sinato per agevolare le comprensioni dt al.cur11 particolari della costruzione d el cistoscopie, aggiungendo un congruo numero di figure in nero ed a colori. E. MINGAZZINI. Verharidl1Ln gen der De11.tschen Gesellschaft f11r Urologie. Vil!l Kongre.ss (30-9 - 2-10 1926). J'·hiem-e , Lipsja 19'27, xrv-454, 70 fig. Mo. 27 .

Gli atti del ' i l! Congresso della Società tedesca si raccon1an1dano senza bisogno di presentazior1e a. chiunque ·si interessi d ella $ipeci alità. Basta

enun·c iare il titolo della comunicazione e il no1ne ·di coloro cl1e ne riferirono o che partectpa;rano alla discu ssio.n,e .dei temi proposti all'or·dine d,el giorno per convinoersene subito. Uno dei principali n.rgomen.ti esposti fu « l'anestesia locale nelle operazioni u·rologicl1e » (Rel. Illycs) : un secondo rigt1ardava le grandi Ofperazioni urologiche in anestesia regionale (1Rel. LO\J/ley, New York). Alib recht ·p arlò s11lla na•l'cosi ·d a inalazione con nn miscuglio di Dicloren-etere. Una parte im•p ortante del Congresso riguarda''"J'anuria, la patologia e la terapia in ispecia1 modo. Al tema << Le n eo.for·m azioni maligne della ,-~­ scica ,, , pa.rte,ciparono sopratutto v. Lichte.nberg, J osepb. Derner ne trattò la ·p arte raidi alogica. Altri numerosi argom·enti .rj.guair·davano la patologia ·di tutti gli altri tratti d·el sistema uro-genitale. No11 è possibile ·dare n ean che un cenno di tutt1 i la,·ori riferiti, ma si può dire con ogni sicu-

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(1) Si prega d'inviare due oopie dei libri di cui desidera la recensione.


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rezza che chiunque si interessi di tali argoment1 . sarà sict1ro a ricercarvi e trovarvi qualche cosa E. M. di originale e di nuoYo . Z. COPE. Clinical re . earch es in acute abdominal

disease. Un vol. in-8° di 148 pagine. Humphrey :\1ilford, Oxford U11iversity press, 1925. E un piccolo volun1e denso di no1izi e e di regole desunte dall'osservazione clinica. Vi è di&cusso a fondo il valore della iperestesia cutane.:.i, della difesa ad dominale, del dolore localizzato e irradiato nella diagnosi cli natura e di sede d ei Yari processi 1patologici addominali, e di quelll extraad·do1ninali che possono simularli. La veste tipo~rafica è molto curata. DORIA. 1

E:\lANUELE SANTORO. La 'l' ila e l'opera scientifica ai NiCCola Giannetta.";o. -S. I. E. i\iI., editore Napoli, 1927. Il volume cl1e ved e oggi la luce per merito di uno degli allievi del corn1pi anto prof. Giannett&Sio è un·opera degnissirna della Memoria cl1e si vuole onoriare. Nella biografia, Giannettasio è tratteggiato quale vera1nente Egli apparve a noi che gli fummo vicini e modesti coàlaboratori: sereno, sem'Pre signorilmente cortese, calmo nei clmenti lJiù ardui , ·brillante nella diagnosi e n el1a ricerca dell'in dicazione operatoria esatta e abilissimo operatore. Prin1a di divenir ~ ospedaliero ave-va a lungo \·issuto nelle clinich e uni\·ersitarie di Siena e Ji Bologna e di Lui possiamo dire con dolore che fu un Ma estro ma11cato sull1a Cattedra. Fu infatti incari·cato della Medicina · 0 1p eratoria a Bologna per ben .quattro anni , e s ussegu entemente riuscì €leggibile alla cattedra ùi Medicina 01peratoria a Palerimo e a Geno\·a , poi secon·do in graduatoria per la Patologia Chirurgica a ·C atania e infine lodevolme11te idoneo per la Clinica Chirurgioa nell'ultimo concorso a Padova. Aveva ricop·erto con gra11'de onore il primariato chirurgico a Grosseto e poi a Ravenna, posto lasciato vacante daì prof. Nigrisoli. il clini co di Bologna; !Per ·ultimo -dirigeva e era chirurgo primario dell'ospedale di S. Giovanni in Firenze, doye Ja morte lo colse nel giugno del 1925. _.\ Firenze raccolse onori e fama 1p er 1a s•u a alta opera fP1rofe.seionale, spesso fin tr0 P!PO disinteressata, tanto che è morto ipovero, senza essere sta 1o un dissi•pator.e. Fu infine durante la guerra di rettore valoroso e apprezzato ·della IV ,.\.m·b11la11za Cl1irurgica d 'Armata, fra le migliori nostre unità sanitarie. Dell'opera Su•a scientif1ca, che il Santoro ha passato ·co11 molto acume in rassegna commentandola e a11notandola. sono i1otevoli le lezioni di Medicina O·p eratoria dettate come .p ro,f esso re in('aricato a Bologna, le ricercl1e ~perimentali su 1

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:!EZIONE PRATICA

le plasticl1e ·dell'uretere e su un metodo personal e di nefropessia, seguito da molti chirurgi. Ar1cora , di un metodo proprio di cura dell'ernia cruriale, quello per la cura del prolasso uterino e <l i un nuovo processo di gastro enterostomia. Eseguì ricerche 6jperimentali sulla fisio-patol ogia delle 'rie motrici del rni dollo, sulle alterazioni del sistema nervoso centrale provocate d.alla fisto1:1 ·d i Eck e ancora sulla secrezione biliare co1ne vie!le modificata ·dalla fistol1a di Eck. Pino dal 1895 preconizzò l'uso dell'acido P icrico nella cura ,aelle scottature e come enerO'ico o disinfettante della pelle, anche in semplice soluzione in acqua distillata: oggi questo metodo è tornato in onore. e di vide le ,p referenze dei chirurgi col Mercurocromo, che ci viene ·dall'America, ma non è per questo rnigliore. A Lui si deve la proposf>a ·di curare sistematicamente le ferite gravemente infette o lacero contuse con gli ipocloriti e Sainarelli fece in proposito delle rider.che sperimentali; tutto ciò assa1 prima che Dakin 1P roponesse il meto1do largamente poi di vulgato per 1'es,p erienza fattan e su vasta scala .c]al Carrel all 'Osiped1ale d'Armata di Com;piègne. Ultimi e più importanti lavori d el Giannettasio furono la monografia sugli ..<\ddominali di Guerra, dO\'e Egli ha .p rofuso tutta la vasta esperienza e il suo illuminato sa1pere e buon sen,so. E ancora, la m emoria sulla Chirurgia cranioa, frutto ancl1e questo di una larga esperienza vissuta, in pace e in guerra. Come sintesi, n essuno ip1iù autorevolmente idi Augusto Murri potè valutare questa ,·asta pro duzione scientifica, col dire « che i Suoi scritti costituivano un vero godimento intellettuale >>. Egli ha infine laS'Ciato in 33 anni di intensa attività pro1'essionale, ·dietro a sè una schiera di giovani chirurgi tecnica1nente addestrati, alcuni dei quali oiocu~ano il prjmariato in grandi Ospedali, e che pro:fon1d1arrnente afflitti dalla Sua dipartita s1perano fargli onore colla quotidiana, diAUGUSTO CASSUTO. ligente, n1odesta opera. 1

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Interessante pubblicazione:

AUGUSTO MURRI.

Dei Medici Futuri. Questo lucido lavoro critico dPll'insigne Maeatro fu pubbll· cato nella. nostra e Sezione Medica.» del 1920 e per quanto, hl se~arata br?Ohure, ne fossero state stampate parecchie cent1· n.a1a di copie, tuttavia le edizioni aia del numero della e Se· ~one Medica », afa della e Brochure >, si esaurirono rapid~· mente. Pressati da nume~ostssime ed tnceaaantt insistenze, abbi•rae ristampato la maawfica monografia., e vi abbiamo potuto as· atungere un recente rlusoltlnimo ritratto dell'illustre uomo iD formato 16 x 19, stampato su carta. patinata.. ' I un·e~egante broobure, di •7 pagine, della. stessa 1rande11a de.I < Pohcllnico »; coata L. 8, ma ai nostri abbonati vl'6Dr. tpedlta per sole L. 6. 6 O. f ranoa cli Porto. Inviare Va.glia Postale ad.l'EdlitoTe LUIGI POZZI-Via. Sistina. n. 14 - ROMA.

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II. POLICLINICO

MEDICINA SOCIALE. ·'

Lo stato attuale della questione del cancro.

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metodi di diagnoS<i e id i trattamentJ non solo {Per i casi ,c omuni, n1a an.che p·er quelli oscuri e diffi.cili. I medi ci ip'Oissono ·essere idi ,g.rande ruitilìtà nella profilias·s i ·del cancro, nello scoprire i casi pre~ co·c t, nell'invi1are i pazienti a.g li istituii ed ai me1dici .c he p1o'Ssono fare una 1di aignosi esatta ed ap1Pli1care un trattamento adatto, aùlorchè il mediico cur.a·n te n on sia .al caso di ·far ·ciò. Quanto più il med·i co id i famiglia ·Si sente 1CaJp3ìC·e, tanto più e:ssiJ è 'Pro·n to .a divi1dere lia .roopon&aJbilità con lo specialista. Anche i •dentisti po&sono essere molto u·t ili in qu·esto campo, tenendosi informati anzitutto sui progressi nelle co·n ·o scenze iSllllle ·c ause del .canrero. sp ecial.m ente in rapp1o rto con l 'irritazione p!I'o1do tta da denti :innperifetti e 1da p•r otesi mal. fatte. Bssi poS1so110 anCh·e ·essere utili f.ac·enrdo (!onooicere al m edico Sfpeci1aliz.Z)ato per il trattamento del ' cancro della bo10ca i casi ch·e ~,engono 1alla loro oSGerviazi ;)ne. E ·d,a ·dubttar·s i ~be tutti i dentisti sapip1.ano sfruttare a rd·O·verie le nozioni che hrunno dalle radio·g rafie non solo . pe r .con oscere lo stato id ei 1denti, ma a·n che quello dell'o5!So ch e li cirr., conda. Agli stuid enti ·d i mediieina va diata un'adatta istruz-ione, ,p er mezzo di di!ll101Sftrazioni di p1a zienti ·con can,cro, in modo che ehbiano in prorpo-sito le .c•ognizioni necessarie . I ,e uniche :f.o:rme ·di trattamento che l'esperienza ·.e l'osserv.azione hanno diimostrato utili &one . la .c·,hirurgia, il ri(l)dio ed 1i raiggi X. Si dev·e insister·e sull'importanza di diffondere nozioni .u tili, ,p .r ati·che e . iprecise sul canic ro, .senza confon1derle o•d aidomlbrarle con ciò ç·h e è soltanto teoretico o sperimentale. Gli sfOTZ.i per l1a lotJta contro i l rè:an10ro 1devo·n o es&ere rivoltJi dia un 1ato per promuovere le riieeTCh·e in mOldo 1da ·aumentare 1e n ostre co·n oscenze . in prop•osito, dall'alitr.o nello sfruttaimento 1prattco di qu·elle che ora aibbiam·o. An·che co·n quaste si rp.o tranno salvare molte vite cb e vén· gono ora srucri1'iieate in causa 1d i inutili ritardi. 1

Al Contresso . internazionale contro il canci·o,

t enutosi a.gli Stati Uniti nel ·s ettembre u. s., di cui ·ab·biam-0 d·ato notizia, &ono state approvate le ' s egu.enti conclusioni che rispecchiano le i·dee attuali su tc'lle questione. I~ a caJu·sa 1del can·c ro non è completam·ente nota, ma si 1può am.m e·t tere ~er gli s·ci:>·p i p.ratioei ohe esso non 1sia ·d a co1I1Si1d·erarsi nè contagio5o, nè infettivo. Il canc ro non iè ereiditario, sebbene una certa predisposizione 10 1Suscettibilità ver,s o ·di esso 5i trasm.etta, in ap·p a!'enza, ·e reditari.amente. Ciò non significa pe-rò che, per il fatto che uno· dei genitori, O·d €ntrambi ·~ qualcuno 1degùi altri parenti è 1statto affetto da can Cl'·O, questo deblba ool:. ipire neces.s ariamente altre 1persone .d·e lla stes·s a generazione .o ·d·elle S'l11C1Cei&s.ive. La lotta contro il cancro, qual e va intesa al g.iorno d ' Og1gi ·è ·connessa c on ruso di misu.re d'igien·e p·e-rso·n ale e di altre 1preve(rltive e curati,,e . ' di c·ui iù su oces&o •di.pende diallia intelligente coo:p erazione del piazi,ente e 1del medico. 1

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Gli in·divi.dui aJffetti da 1canrero 1q61bbono affidarsi alle cure di u·n m·~dico 1C·o mp·etente ad uno stadi-0 della malattia aJb1bastam.za Jlreic.oce, in mo. dio 1c he eibbt am-0 · de11e ·b uone probalbili:tà id i guarigione. Q.uesti concetti si aJPlplicano a 1qualsiasi 1cancro, in qualic uno idi essi sol.t anto un'int.er.vento precoce può 1qare la 'Possibilità di guarigione. I cancri di alciune p1arti 1del coripo possono essere scoperti in stadi molto vrecoci, quando il trattamento adiatio tpiUò 1d axe la ·gu artgitO'Ile perman·e nte. I.a guarigi,one del oancro 1dipende dallo s coprirlo prima ·Che ·e:S.So aiblbia (Plf-O,roca1o ld.ei da.nni irreparabili in .qualrche iJ>.ar·t e vitaùe del COil'IP'O o prima ch·e s i ·dia ,diffuso. Quindi si debibono dirigere i nostri ·s forzi verso il miglioTrumento d ei m,eto di di 1dtagnosi n1elle v3ìri-e 10calizZJazioni d el ·c.ancr.o e verso il trattamento id ei canieri iprrercocem ente diagnosticati. Il .p ubblico deve essere istruit) 1sui primi s egni di pericolo d·e l cao:icro , che possano ' ' enire faicilmente ri.conosciuti ,a,ncl1e 1da una 1p ers.ona che n on abbia un i)arti·c olare di ·questa materia e deve altresi venire p·erS'uaso a ricel."fcare un cons iglio m edino co,m 1p etente quain1do riterug a che vi siano i sintomi sospetti. I [ll·edici priaiti.ci debbono tenersi al ·corrente delle ultime con oscenze sull'ar,g omento in mod<> da potere diagnostiic:are al più p rooto i c.a·s i di can· er o ch e vengooo 1alla lorD osser vazione. I cl1irur ghi ed i ra:diologi de·b bono raffinare i 1

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fil.

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Interessante pubblicazione: PNf. dott. C. P. COCCIA Docente di Patologia Medica nella R. Università di Q.eno..-a

Quesiti di Diagnostica·e di Clinica Medica ad use degli studenti e dei medJci pratici.

Risposte sommarie ai più freijuenti quesiti di Se'!'eiolo~ia • Diagnostica medlca che si presentano nella pratica g1oma· · lièra al letto degli ammalati. (Seconda edizione riveduta ed ampliata). Un volume n-16, di pag. X-540, con 84 figure . nel testo, el~· gantemente rilegato in p iena tela. In comme:c10 L. 2.8 p1b le spese postali di spedizione e di imba1Jagg10. P~r gh abbonati al e Policlinico~ sole L. 2 7. 4 O ~ra.nco di porto. Tuviare Va-glia Poetale all'Eclito'l'e LUIGI POZZI Via. Sistina n . 14 - ltOMA.


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SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI Relazione del Congresso della Sezione Lom· ba1·da della Società Italiana di Pediatria. (Como, 5 giugno 1927).

La reazione di W ~isz nei bambini tubercolosi. - Nel dispensario antiP ro f . E . tuberoolare da lui diretto h a i)raticato ooserv.azioni s u 19 oasi di tuberoolosi p olmonare al p-rimo stadio su 18 al seoondo stadio e su 16 al terzo sta.d.io~ ed ha potuto arrivare alle seguenti conclusioni: 1) 1a reazione di " 7eisz si mostra positiva di solito quanto più grave è la forma polmonare tuberoolare e quanto più spiccata è la tendenza alla evoluzione sfavoreYole; 2) la . persistente çostanz.a della r eazione positiva può essere indice di un.a complicanz.a o recrudescen za della forma; 3) nella grande maggioranza dei casi la reazione di Weisz n egativa .indica praticamente che si trat~ di una tuberoolosi torpida .a pro·n ostico favorevole; 4) la cutireazione alla tubercolina umana e bovina ha trasfor1nato in un quarto dei ca.si la r eazione da n egativ.a in pooitiva ma in maniera meno intensa e più fugace che nei soggetti trattati d.a altri A . oon t uberoolina. ALBER'IARIO .

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Per un caso wi meningite tub ercolare con sindrome di Froltch. Dott. F . IlaRB.\rtANI. - Riferisce di un caso di meningite tubercolare osservato in una bambina di tre anni e m ezzo, n el cui liquor, dopo diversi gj·orni dallo inizio della. forma, si sono verificati fenomeni costitu.enti la cosidetta sindro·m e di F1·oin (xantocromia, iperalbuminosi assai e levata, coagulazione maasiv.a). Numerosi esami biochimici e n1iorosoo9ici !)raticati prima e durante detta sintomatologia umorale di campioni di liquor ottenuti per puntura lombare e di quello infine ottenuto .alla autopsia dai ventricoli cerebrali, gli acoonsentono alcune consider~zioni e la possibilità di supporre la es~stenz.a di lesioni specificl1e del tratto meningo midollare chiuso, ciò deducendo dall'aumentato numero degli elementi bacillari rhe progress·i vamente si è verificato nel liquido c.efalorachidiano, estratto oon la puntwra lomhare.

Encefalite post-morbillosa. Dott. H. B1~0Ert . - Descrive un caso di menin·go-encef.alite insortai dopo lo stadio eruttivo del morbillo. Nel1a sintomatologja prevaJo uno stato soporow grave, contratture muscolari, paralisi del terzo, sesto, settimo, nono, undecimo nervo c-ranioo, ;neurite ottica, jr.rita.zione delle vie piramidali e del centro della favella. Dopo un mese circa .d~J'l 'inizio della m.alatt1a, persiste t!oltanto un-1 lieve p aresi del sesto e settimo n ervo

c'.ranico, una neur ite ottica ed una ins ufficienza psichica di grado lieve. Data la. fugacità dei sintomi pia.re che le complicazio.ni r1ervose para 1nor~ billooe d ebbano essere attribuite nella maggio. ranza dei casi .alla .az~one tossica del ger1ne lnfettivo primitivo. .

Un caso di pe11icardite pwrulenta P'neumococcica. Dott. U . BOTTELLI. - Lattante di 14 mesi con notevole a umento dell»aia ca.r dia.ca con toni cardiaci assai deboli, ma puri, e.on modica febbre remittente: con c utireaziane alla tubercolina negativa con ombra radi<>soopica cardiaca ovalare a~·a i ingrandita e con la scomparsa degli Mchi ,·asali. L·a pu ntura pericardica sotto-xifoidea, alla 1\1a rf.an, dit>de esito a p11s cremoso giallastro di natura pneumococcica. I,a C·ostoperic:ardiotomia co11 drenaggio permaneni.e S'vt:otò qua.si completan1 e11te il p ericardio c:o~ì che doì?.; i~ochi giorni l'esame radiologico mostrò una riduzione notevole dell' aiia cardiaca ·con par.ziale pneumoper icardio a conferma della diagnosi. Tuttavia il bambino dece.sse dopo <lue setti1nane ~all'atto chirurgico per sepsi secondari.a zi:d asces&o da osteo-artrite coxo-femorale oomplican te, pur senza vian,t.aggio o·p e·r ato . •

Encefalite vaceiinica. Prof. CESARE CATTANEO. - Espone un caso di encefalite co.m provato da numerose ricerche insorto in un fanciullo di 9 1anni, quindici giorni dopo la vaccin.azione e terminato con grave deperimento p sichico e convulsioni, .ad onta di varii tentativi. terapeutici. Ricorda oome dal1a p.r ima osposizione di Bastianse, altri oasi di encefalite pO&t-v.accinale siano stati riferiti e con essi casi di meningite, di neurite, di 1poliomielite: i oasii noti oon il s uo e quelli comunicati dal Forna.r.a , oltrepassano i 60. Fa rilev.are come il suo caso sia quello che ripete più da vicina l'andamento delle encefaliti post-vacciniche, e dopo una bre·ve r.a ssegna dell.e ricerche sperimentali della autopsia e dalle critiche dei casi pubblicati oonclude .affacciando a spiegazion e tre ipotesi: ~) coincidenza casuale, che escl u<le ; b) qualità .speciale di va~ino :µeurotropo, non valevole ner i molti vaccin ati coi soliti vaccini; e) es~ltazione per op~r.a della vaccinazione di un germe encefalitico già esistente nell'organismo. On. queste odierne cognizioni sulla encefalite vaccinica non deve naturalm~nte dedursi nulla contro la pr atica della vaccinazione immunizzante che ha .al suo att~vo milioni di casi favorevoli. Crede piuttosto possa dedursi che la pratica della vaccinazion e, non essen do sempre scevra da pericoli d€11hb1a eseguirsi : a) in bambini oltre il pri1no anno di vita; b) in bambini perfettamente e costituazion.a lmente sani; e) e.on vaccini di pr ovato effetto, e con ogni cautela di asepsi. FoRNARA ricorda come dopo la oompilazione della rivista sintetica sull'argomento da lui pub-


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blica-ta. vi de a,.ltri .casi di distt1rbi cerebrali . com' parsi. dopo la va.cci11azione, oosicchè la s ua cas·ist:i..ca "perso.n.ale comprende . oggi 7 casi : ·due di emipleg.1.a spastica infantile, due di · idioiZia, un caso ·di disturbi a tipo p.arkinsonia110, uno di convuJsioni ed infine un·o con conyulsioni loca;liz.3a te a lla inetà destra del corpo. L'O . prese un poco del pus dell'esoara . vaocinica e con quello inoculò T;er D<.;arificazio11e 4 bambini i1on anoora va·c cina ti: .altri tre inocu1ò oon 1-2 cc. di liquo•r iniettato intr.adermicamente. Il giorno dopo i p•a-. zienti p resen,t arono e~r ìsipela che assunse il tipo migr.an't€, oon esito fausto. I tre bambini iniettati <:on liqu-0·r non· _ebbero alcun.a reazione n è looale nè ·geneTale. L' O: cor1el11d-e · 'cl1e restando impregiu1dicata 1.a questjone ·della vera i1atura della oosì .d etta encefalite 1<1a vaicciD.iazi()IIle iritiene chE5 tria i . disturbi n ervosi a tipo · encefalitico osser-v.ati dopo la vaccin~io11e ve ne &ono oert.a mente di queili i · cui rapporti ·bra vaccinazione e nlanifestazioni n ervo-se ~1ono rli pùù.' a coincide11za e di quelli in cui i disturbi encefaiitici sono , certamente in r iappo·r to con una infezione seoondària .delle escare vacciniche: Vaccino t erap·i a per· v 1ia n1.asa1le.

f,r.o.f. C. 0ArT ~~~Eo .. - La . v.acc.inoterapia è o•r . mai e11trata trionfalmente nel c.ampo della t era.pi a ·delle tnalatt1e i11fettive acut.e della infanzia. L'O. e la su.a . Scu·ola f30n·o stati _.antesignani di tale terapia. 1\'I.a si è sempre, nella infanzia, inc011tra to d ilf~coltà mora.li delle famiglie, e tecniche per il perso·n .ale mercenario nella pratica delle iniezi<?'Jli . . Ha perciò. pensato . d i appliçare i vaccini , stolr e autov.accini, sulla mucosa nasale a mezzo di batuffoli di cotone imbevuti del co11tenuto delle fiale e i.asciati in sito trenta minuti. H::t sperimentato su · se stesso, poi sui suoi figli o perso11e tli casa col \raccin·o pfeifferiano . Ha poi este~o le ricerche in centinaia di ca.si col vacci11°0 gripp·ale, ~ bro11copolmonare ed in ~lcune diecine di casi '}On vaccino intestinale (entero. . limas) nella diarrea dei lattanti, con vaccino della pertosse, -con vaccino stafilococcico, ottenendo ris11ltati identici che con le iniezioni. Che non si tratti di im111unità looale lo ,d imostr.a.p..o le rea.ziq.ni qener.ali analoghe in tutti a quelle prec-edenteme]1te ottenute per ·iniezioni in sog~etti sµecialrnente o?en~ibili .

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i11fantil~

ha potuto c,on.st.atare quanto sian.o frequefl·ti 1e~ nianifestaei-Oni a <$3itiieo" .clel1a èu.te e mll- ~ cose, organi linfatici nei n ati d.aa genitori tuberno.Jotiei e ·specié .da, madi\i. tubercolòticha ..Rip_arta le varie percentuali cl.a lui ottenute nei vari casi raggruppàndo1i in quattro gruppi : fino ' ad· ·un anno; ·da un anno a d.u e ; _ da due a cinque; e da cinque a dodici. Esamina11do questi éLati crede di LJ•oter affermare oom.e al . disot:to del ,p.r imo .anno di vita, e sempre in figli di madre tubercolotica i fenomeni infiamm·at.ori possono esse:r e l'unica manifestazione di una t ubercolosi congenita la.tente anche se vi sia una ·cutireazi·one alla tubercolina negativa. 1

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La :profilassi delle complicazioni post-morb,illo:)e median,te vaccirvaçi;ioni polibatteriche . . ' Dott . .R . D·ARDANI . . L~O .. ha p,raticato in 98 ba1nbini affetti da morbillo in seconda.-terza gi-0rn.ata di esa11tem a ·u.na iniez~one_ ,i11tx.a,muscolare di v.acci110 polibatteir ioo (300 milioni di pneumococchi, 50 milioni rispe:ttivamente di stafilococchi, strepto ooccl1i e bacilli di Pfeiffe.r ) a llo scopo di prevenire le complicazioni ohe facilmente seguo·n o il .morbillo, n el 25% dei oasi .secondo una statistica dell' O. in ispecie le broncopolmoniti. Riferisce che i casi così trattati ebbero un deooroo normale dell.a mal.attia esantematica ed in nessuno si stabi lir0ono infezÌO·l li secondarie, nè oomplicazioni di sorta. L'O. fa rilev.are ohe nei vaccini devo,n o essere rapp1resentati oltre i comu11i. germi che più facilmen te determinano le ·oomplicazioni, .anche quelli eh.e p er eventuali concomitanti epidemie (infl_uenzia, pertosse ecc.) oon grande facilità potrebbero colpire .ammalati di m-0rbillo. CAITANEO oonferm.a. i r isultati del Dard·ani da lui ottenuti ool v.accino introd,otto per via nasa1e . Evitò le broncopolmoniti e Je a ltre OO·m uni complicazioni. Nei oasi non vaocinati in tale modo ebbe il 20-30% di broncopolmoniti ed il 25% .d i inoTtalità. A11e;he ·recenti indagini di AA. tecleE)chi in occasione di un·a grande epidemi1a di morbillo h.anno dimostrato · che le broncopolmoniti gravi complicanti sono dovute ad una a8s-0ci.afil-0ne di pneumococchi, streptococchi, stafiloooochi e b. di Pfeif fer. E n.aturale quindi che il vaccino bro11co'P·olm-0nare da noi usato e che oo·ntiene precisamente gli stessi germi doveva preveni•r e la g r.ave complioanza se applicato dall'inizio· del per iodo di 'incubazione. 1

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Alcune cons~derazioni sulla ultima epidemia di mor~illo in Lodi.

La diatesi · essudativa su 1>i rapporti colla tubercolosi.

Dott. L. CHIRIATTI . .- Tra la dia.tesi essudativa ' Dott . O. GARZIA. -·· Osservato come il periodo ed infezioni specie la tubercolosi es iston°0 legami febbrile eh~ precede l'eruzione dell'esantema, pja molto intimi ed il ·p iù delle volte sono .associate stato ~ccezionalmente lu11go (dodici-tredici . gi9rni) oostituendo . l.a diatesi essudativa un ottimo terprivo di si11tomi :pro·d romici · 11a pr.atica.t o intraren·o d.i attecchimento per esse, mentre queste der1noreazion'i v.accìniche su . ·ao ban;qini, ~elle prepa:r:ano il ter~·e~o e p.r ovocano il .m anifestarsi qua li più di 20 risultarono ·positive nettamente dei sintomi &c;sud ativi. Dispone11·do di quasi n1ilie per il b. di Pfeiffer . Quelli ·a reazi-(}ne negativa st orie cliniche di bambini figli di tubercolotici .as- ebbero lln deoo.rso normale di morbillo; la nlaggio:r sistiti . ~a1l 'o·pera: di prevenzion e .an.titubercolare parte degli altri si ia~malò <li .broncopolmpnite. . , • I .. . . • .. ' . . . , .. .. ... . ., ' • 4

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Curati questi C'On un vac:cino polib.atterico ca1·ico di bacilli di Pfeiffer ottenne i11 tutti la completa guarigione, co111e l'ebbe collo stesso metodo .d1 cura iu tutti gli a1_r1ma lati di broncopolmonite post-a1orbil1-0sa 11011 assogg~ttati alla iutraderu10reazio11e diagnostica. Conclude che tale decorso anomalo, <::on1e la complicanza broncopolmona.re, si debba110 attribuire alla .associazione di una infezione grippale a quell.a morbil<>&Sia·

un mese ocl un mese... e mezzo , ma quel·· . '" al massimo, . .. lo di fai·e sì che il bambino poss.a .avere il mor:billo attenuato, il che non sarebbe per lui danno~o e gli qon.ferirebbe una immunità duratura p er tutta la vita. . . Conclude sulla utilità d~ tale forma profilattioa facilmente .attuabile in famiglie, .scuole_ed ospedali. ~

· l linf ovacoini tifici nella z)rodttzinne delle aggl'UJt'ini1ie.

[l n caslJ n.on f1·equente di ederna cerebrale in, un barnbino nefr•itico .

Dott. A.

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SEZIONE PRATICA

Esposizione clinica et! an.atomo1Jat<J logit~.a dul caso di un bambino .avente convulsioni tonico-cloniche a .a carico degli arti di sinistra, seguite da paresi spatiche . degli arti stessi e da paresi del terzo paio di de.stra così da simulare completamente il quadro di una meningoenceialite a localizzazione basilare e pe.dltn<'{>la,r e di destra. E::iÌ~ti!Va co11te1npo1·aneame11te il reperto di una nefrite in atto. Alla autopsia si co11statò un gr.ave en1iedema cerebrale destro, ed una gra Ye nefrite subac11ta a carattere e1T!Orrag1cD ed una broncopolmo11i te terminale . Per 1 0. La n efrite .aveva a~terminato l'edema '.), locnlizzazione rara che ayeva potuto sim11lare una lesione men i ngoencef al i ti ca . GATTI CASAZZA. -

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1.J'attinoterapia nella fl frofia riel lattante.

Dott. A. MACCHI. - L 'O. espone i risultati ottenuti trattando diversi lattanti atrofici oon applicazioni graduali · di raggi ultravioletti prodotti .oon la l ampada di quarzo . Oltre .al miglioramento d elle oondizio11i generali (dimi11uzione del pallore ~d atonia mu.$colare, aumento del peso e de11e dimensioni del corpo) s1 ebbero miglioramenti n ella crasi sanguigna e nel ricambio organico. E del parere che tale sistema terapeutico debba essere usato nella comune pratica, data la sua praticità di "pplicazione.

La sieroprofilassi del morbillo. D ott. A. MACCHI. - L'O. espone i ris ultati ottenuti p-r ofilassando OO·n s iero di convalescente 100 bambini, di questi, s.olo uno ammalò di morbillo tipico .:1 cui però non seguirono complicazioni di sorta, tale malato fu però iniettato di siero di oonvalescente quando già da oltre otto giorni era -stato i11 contatto con morbillosi nove ebbero morbillo assai attenuato (la febbre 'e l'eruzione insor-sero e socm pa r vero nella stessa giornata),' negli altri n·ovanta si ebbe la i1nmunità con1pleta. L'O. fa rjlevare ' come con ~rati.à111ente a quanto fecero gli altri che si ciccupa.rono dell'argon1ento, egli 11sò ;,olo piccolissi1n0 dosi 'di siero (1 cc. i ndif fere11tèn·:~nte !}Gl' 'o,g n"i età ) ren dend·o così p ossibile l' e-Stenùe1 si cli tale 1net.odo di :Profilassi nelJ.a infanzia , e che lo ~ CO-CO rli tale introduzione di siero 1ìò~ .sia.:. e1:c1usi~a1nen~ 'quello 1 di .Profilassare il 1 ham.h ino, dato , cl1e " taie · i111mnnità c{urerebbe solo . )

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l;ott. i\ (. Jl.\NCLOss r . - · Ha saggiato in ·due l>nn1bi11i <.·on 1'1 n·oculazione per via endomuscolare d ~ I Ln.ovaccino totale p reparato secondo la tec11ica co11~i gliata dal Taccone, e in sei con quella del suhsrtrat{Jo lin1piido di essa (d<>po sedimenta.zione s: <> ntanea) la ca.p~ità di svolgere agglutinine ~p ec:ifiche, previ.o accerta,.mento della lQro assenza pri1na de] trattame11to. L'emulsione batterica per lt' proy e di siero-agglutinazione è stata . preparata con gli stessi stipiti serviti per la prep·a r.azione clel vaccino. ;H!i. p·r aticato nei trattati in tutto Lre-quattro iniezioni, ripetendo sempre La prova della siero-agglutina:t:ione dopo alcuni giorni da ogni .agglutinazione. I risultati sono stati nella maggioranza. lleg,ativi, !essendosi solo due volte n-0tato dopo la terza-quarta iniezione, agglutinazione positiva. Tali vaccini, pertanto sembrerebbe che per la prod1izione delle .agglutinine si allonLa11 ino da tutti i viaccir1i avvicinandosi di più a qn0lli sensibilizzati di Besredka lisizzati di Oaronia e di Cristina ed alle stomosine del Centanni, che non producono agglutinine. (Auricchio) . TACCONE espone I.a tecnica di preparazione del linfovaccino it ifico e degli effetti terapeutici, nont'l1è le idee che l'hanno portato .a tali esperienze (azione degli estratti organici sull'organismo inoculato e sugli organi omologhi, sensibilizzazione di al cu ni tessuti verso speciali germi e tropismo di questi verso speciali t essuti, enterolinfotropism\O del tifo) ecc.). Riferisce di esperienze in vitro cirr.a l'azione dei mestrui linfatici sul b. del tifo e r.apporta tali ricerche alla ca.p acità delle ghiandolf' linfatiche di conte11ere e di svolgere agglutinine ramn1e11tando inoltre la voluta 001nuna,n z.a di .alcune agglutinin e oon le batteriolisine. Dice anco r a della opp·ortunità di separare il meccanismo dj azione ·delle iniezioni endomuscolari di v.accino, ne·l la gua·:· igio!1e deI tifo, da q~ellp delle iniezioni endoYen 1se, pen3ando che attraverso la prima. vi.a P.er il v·accino, che deve essere .oo·n siderato q~ale .antige11e batterico, si verifichi cçn ogni probabilità un:t disin~egrazione non imm~diata e locale, bensì ~duale e generale . e meglio ~noora. tonioa nei te~·'S·nti di elezione, cio~, sì c.on1e .avvi ene p e-r 1'elemento bCltterico vivo. Gli effetti delln. jntrodnzione . endove11oQsa, invece, . crede si debbano rir<> rtnre ad uno choc proteioo, Sllppo:... n endo 1as.sai. verosimilmente che alle qua.lità delfe proteine _nelle s.ingole infezioni sia da attribuire la can.acità di re.aziqne ed . essenziçtJmente la ·Dapacità benefica dello choc. . . )

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IL P01 ICL INICO

I l tratta1neT1 to delle adeniti a cute suppurate in fantiili con i filtra~i batterici alla l3esredka. Dott. V. MARCONI. L ' O. ha usato per lavature e impacco, dopo l 'aspirazione del pus, i filtrati l;>atterici .al1a B a.sredka in 13 casi di adenite acuta suppurativa . ·S ono sufficienti pe.r lo più due aspirazioni .a ·distanza di 48 01·e ·p er ottenere la g u.ar igione se11za traccie della pregressa .adenite. Il metodo si im:pone n ella pratica per la semplicità e per la cosmesi non r esiduando alcuna cicatrice p iù o meno deturp.ante e per la assoluta innocuità n ell' uso dei filtrati batterici. Dott . E.

.Sopra u n caso di vaccino generalizzato trattato con ~ raggi ultravioletti. MoLIN.ARI. -

Alirnentazione del latta,n te co1i latte secco trattato coi raggi ultravioletti.

Prof. C . PESTALOZZA . - L ' O. illustra il e.a.so di un bambino ricoverato n elle crèche della Cli nica. e dal1a n.a.~ita sottoposi;() ad alimentazione artificiale. Il bambino mal tollerava 1' allattament.o con latte vaccino e con l' aggiunta di farine d:Lasta.sate; neppure venne tollerata dal bambino una alimentazione oon latte secco talchè a ll'età di t r e mesi egli present,av.a letti segni di ipotrofia e note di l'.achitide incipiente; a questa età il peso del bambino era pressochè uguale a quello dell.a n.a.scita. Si somministrò allor a al bambino del latte secco irT.aidiato ailla quarz-lanipe ). ·d etto .alimento p arv·e fin dall'inizio ben tollerai;() e fu continuato per cinque set t ima.ne. Alla fine di questo periodo di esp erimento, il bambino era .aumentato di oltre 500 grammi di p eso, .a veva notevolmente miglior ato le s ue condizioni gen~rali, .aveva presentato una netta r egr essione delle note di rachitismo : regressione documentata da indagini ra<liologiche fatte prima e do po il periodo di esperi1nento.

I niezioni di latte di donna nei lattan'ti ipotrepsicii ed atrepsici .

Dott. c. P . PORTA. - Rioordata l'esattezza della con cezione del I.atte di donna come ali111e11to sp ecifico, ri1eva come i oomuni agenti terapeutici ra:riamente r iescono .a dare risultati soddisfacenti nella atrepsia e nella ipotrepsia dei l.atta11ti. In tale entità morbosa infatti non bisogna vedere solamente le turbe .a oarico delle funzioni digesti'?e ma sopratutto il profondo pervertimento dell'intimo metabolismo di tutte le cellule dell'economia. Riferisce di .avere iniettato 20 cc. di latte di donna raccolto sterilmen te in 12 t ra atrepsici e i potre.psici . In tutti la curva del peso segnò una stasi evidente e cinque <l.i essi vennero .a guarigione. L e iniezioni p rà.tioate furono cinque .ad o~ bambino a g iorni alterni e non si ebbe alcuna reazione spiacevole. In quattro si verificò un ascesso sterile senza febbre, forse esp.r ess1one di anafilassi loca.le. 1

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U1ia rara co1n.plitu·11 .?a ncrvosr1 della varicella. Dott. Ù. P. PoRTA . - Accennato ~Ila scarsità. della. lett~ratura .sulle co1nplicanze nervose della varicella e riferiti i casi più evidenti registr.ati, l' O. illustra il caso seguente: Bambino di .t re .anni, ot.tim·a salute fino alla malattia attuale, gentilizio sano, quattro giorni 1dopo l ' eruz,ione di pustole varicellose il bambino fu preso dia vomito, tre.more degli .arti, senso di vertigine se messo in posiziQne eretta, impossibilità a.Ila deambulazione~ nistagmo intermittente. Dopo avere discusse tutte le possibilità diag nostiche) 1' 0. ooncJude per una atassia cerebellare .acuta varicellosa. Siccon1e il ca~io riferito v~e a •completa gallarigione dopo 19 giorni, mancò la oonferma anatomica, tuttavia 1' 0. p e•r an.alogia indaga qu.ali dovevano essere le lesioJili .an atoi;niche. Conclude affer1nando e.s.sere questo il terzo caso di atassia cerebellare acuta varicellosa della letteratur.a italia na a s u.a oonoscenza dopo i due riferiti ia. Galli due anni or SOllO.

P er u ·n a reazione sui succo gastrico . Dott. G. TACCONE. Il metodo è fondato su var iazioni oo.Jorimetrich e del bicromato potassico opportunamente trattato in prooenza di .acidi e di .acqua 01'3Sigena.ta. La ip·r esenzia dell'HCI del suèco gastrico viene svelata ~ettendo il succo filt r ato a eonta.tto con una soluzione Cli bicromato p otassico e trattando il miscuglio con acqu.a ossigenata. L a colorazione azzurra ch e deriva d.alla colonna acquosa è molto instabile e si lascia estrarre dal1' etere se n el succo ~astrioo vi è HOl libero (per l.a forma.zio ne dell' acido p~rcromioo). La 1prova qru1antitativa dell'HCl è fondata sulla. quantità di succo gastrico occorrente a d ar.e reazione minima, ma bene evi.dente, rapportata a lla costante quantità minima d1 H Cl necessaria e sufficiente a provocare la r eazione. L 'acido acetico e quello butirrico possono disturbare il reperto, potendo p.rovocare il fenon1eno ed in m.aniera assai limitata l'acido lattico dando questo con il trattamento di cui avanti, formazione di acido acetico; l a su.a presenza però dà luogo a reazione caratter istica (in presenza di bicromato in eccesso) colo randosi in verde perma11ente la colonna ac~ qu·osa (probabilmen te fo.rma~ione di lattato di cromo) .

L a sintalina nelle glicos11,rie diabetiche. Dott. G. TACCONE. - R a1nmenta brevemente la scoperta qel Frank e gli studi speri1nentali e clinici ad essa inerenti, per passare al 1·eferto di due e.asi di gr ave diabete infantile, presentati oltre a. sintomi generali, glicosuria: elevata e-'1 .acetonuria, trattati co n I.a sintalina somministrata a dosi quotiqiane di 20 mmgr. (10 pro dose) e per t~n periodo di tre giorni seguito da uno di riposo uel primo oaso e per due giorni seguiti da un giornodi riposo 11el seoondo . La g licosuria ha segnato una notevole e graduale diminuzione in ambedue,.


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ma l 'uso del medicamento ha provocato fenomeni non l ievi di iutollerauza costituit i nel primo da anoressia e notevole abbattiine11to fisico e psiohico e nel se<'ondo da ug11 . . ali feno1neni e d a ittt~rizia . L'in troduzione dell' insulina è va lsa n el primo a fare scomp.a.rire l ' a cetonemia ed a ridurre ancora I.a glicosuria, ma non a porta re a tolleranza l'uso successivo della sintalina, cl1e ha p rovocato gli stessi fenomeni di prin1a. N el .secondo (un tubercoloso) l a sospensione della s intalina è valsa a far e diminuire i fenomeni di ~tbbatti 1nento e l ' ittero ed un.a minaccia di roma è stata evitata con l'uso della insulina. Dura nte la diminuzione dell.a eliminazione quotidiana del glucosio e del sn o tasso percentuale, il p eso del c-0rpo rl eg]i a. 11011 ha subìto notevoli modificazio11i. T ali o:::ser\'azioni stanno a dimostrare che la sintalina non può sostituire in tutti i suoi effetti l ' insu lina e che ne i bambini la possibilità di intoller a nza sono maggiori RÌ come lo stesso Frank ha notato, s pecie se si uniscono altre malattie ad es. la t ubercolosi come nel nostro caso•

Sul segno del Cattaneo nella adenopatiia; tracheobronchiale.

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SEZIONE PRATICA

Dott. A . 'foNo. - Riferisce della specificità del segno di Cattaneo p er la diagn osi di Mlenopatia tracheobronchiale t ubercolare. Per convalidare ohe si tratti di una turba vasomotori.a dei capillari della cute del dorso causata da fatti di compl'es&jone da parte delle ghiandole i n grossate ricorda le proYe s ulla oapill.ariscopia del D e Simone. P raticando una iniezione di pit uitrina di cui è nota l'azione angios.pastica sui capillari stessi in soggetti .affet ti da adenop.ati.a con segn o di Cattaneo evidentissimo e r ipetendo la rioer ca dopo un tempo variabile a seconda che l' iniezione era stata fatta nella regione glutea o sottocute localmente non si riscont ra più tale seg110 di arrossamento.

Il . tifo de l lattante. Dott. C . VERGOMBBLLO. - L'O, riferisce delle sue ricerche fatte nelle oomuni gastroenteriti infantili riguardo ai bacilli del gruppo tifo-coli. Ha preso in considerazione 60 oasi in 17 dei quali ha praticato soltanto la intradern1oreazione alla Cattaneo per il bacillo ' del tifo, paratifo e ooli, i n otto oas i la w1a J>eazione di Vidal ed in 35 entrambe le prove associate. Non fu incontrato parallelis mo tra le due reazioni i1ello stesso soggetto forse per il fatto ch e tra le due r i cerche intercorrevano circa dieoi giorni. Lie r. di Vid.aJ positive furono 14 (4 per il B. coli isolamento e 10 per i ceppi tifo e paratifo aswciati) s u .35 (40%) con r eazioni positive 3pesso al 1 : 250. N essun malato però era clinicamente sospettabile come affeto da forma tifos a o paratifooa. Tale fatto r ivest irebbe dal punto di vista della p·r ofilassi e della patogenesi del tifo classico un·a gr a n de importanza e perciò 1' 0. si riserva di estendere ed

.approfondire le indagin,i tenendo specialmente· alla dimostrazione diretta del B. di Eberth nel1' organismo e n egli escreti .

JSimilarttà aetla fumzione tiroidea tra maare e f iglio studiata attraverso la reazione di K ottma'11.n,·

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Prof.. F. Z1nono1. Premessi alcu11ì accenni sulla tecnica della re1azio11e, e date alcune spiegazioni sullo svolgiment o del fen ome110 fotosierologico per cui si avvera la reazione st-essa, 1' 0. passa .a trattare delle ricerche personale eseguite. Prooi ad esa1ninare u11a cinquan tina di casi in cui o la madre o il figlio, od ambe.du e aYevano segni clinici di una disfunzio ne t iroidea , attraverso la r eazione di I\:ottn1ann , cer cò osservare la similarità della reazione tr.a n1adre e figlio , sp ecie qu ando questo er a in te11era età. Si avverava infatti un a r e·a.zio11e fotosierologica i11 eccesso od iu difett-0 corrisp ondente ad un a. alterazio11e tiroidé'a da i90- od iperfunzione. Senza poter e affermare un.a assoluta r ispondenza in tùtti i casi esaminati ed un ' temp·o d~ reazione ugu a.le esatta1nente in entrambi .i sieri ! t uttavia si può dire · che la r eazione hn, risposto sia presa a sè, come per l ' indagine della similarità funzionale t iroidea . fr.a madre e figlio. '

Memento. Ricordiamo ehe vre&Jo l a noetr a Amminiistrazione-sono disponibili alcune copie dei volumi de1

[onoressi della !oclatà Italiana di M!tlictna Interna· e

clo~:

congresso tenuto a Rema dal 24 al 27 Ottobre 1923. Un. volume cli pa.gg, XXI V·272. P r ezzo L. 60. Per ri nostri a bbonati, franco di 1por oo, per sole . . . . L. 4 6 Congresso tenuto a Milano dal 1 28 al 31 Ottobre 1924. Un volume di p&gg, XX-342. Prezzo L . 60. Per i nostri ab· bc niati, franco di iporto, per sole . · . . · L. 4 6 Congresso tenuto a Roma dal 26 al 29 Ottobre 1925. Un volnme di pagg. X..~-244. Ptrezzo L . 60. Per i nosto:i abbonati, franoo di ,p orto. iper sole . . . · L . 4 6 .

congresso ten•Jto a Padova da l 25 a l 28 Ottobre 1926. Un V'Olume, in due iparti, di complessive pa,gg. XX-377. Prezzo dell'intero volume L. 80. Per i nostri abbonati)< frame.o di porto, per sole . . . . . . . . . . L 4 6 0

N. B . Quest.e condizioni v a lgono. per le s pediz.ioru da. farei in Ita.l.J.a. Per quelle da far si all'Estero, aggiungere L. 5 per ciascun ivolu•m e, a ;rimborso delle m•ag.giori 6 peee posta-li ocoorren·t i per l a spedizione. Inrvia.re Vaglia. Postale .a ll'Editore LUIGI POZZI Via. Sistina, n . 14 - ROMA .

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IL POLICLINICO

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.t\ PPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. '

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la poliomielite anteriore: però in questa i fenomeni generali sono rpiù gravi, lo stabilirsi della Le forme periferiche dell'encefalite epidemica. paralisi più brusco, l'atrorfia muscolare precoce i dolori meno notevoli. Segnalate da viari anni, di grande importanza e notevole, . ." 'latura della forma m.orbosa. È un proble1na ieori·ca acquistano_semrpre più importanza pratica per Ja sen1pre maggiore loro frequen za. Ravina interessante e ·difd'icile. Tutti colo ro che ·si sono interessati ,dell'1argom.ento ritengo no' si tratti ~ di (Presse méd., n. 41, 21 maggio 1927) ne fa una una forma di encefalite epi·demica, sebbene maninteres$ante rivistq. chi ancora la dimostrazione del virus. ' Si1itomatologia clinica. Inizio brusco con fenoArg·o·men ti .d i gran·de valor e a favore di questa n1eni infettivi, febbre, angina, eI'pes; taloI'la congiuntivite, stato dis.p eptico, su·dori. La febbre resta ipotesi so·n o: 1) la capacità dell'encefalite eipidein genere sui 38°. Sono .q'llasi costanti, sehbene mica di ledere le raidici e i n ervi periferici; 2) 1e pares-i o paralisi si sono avute spesso in c·a si certi r1on intensi i $egni meningei: cefalea, Kernig, di encrfalite; 3) la forma morbosa di cui ci occStipsi, raramente delirio o confusione mentale per lo 1p i ù non si hanno deficit psichici nè intel- -cupj1a1no si accompagna spesso a sintomi che in1· lettuali. Segue una paralisi a sede viariabile, per pon gono la diagnosi di encefalite: cioè a1gie, sonnolenza, diplopia, mioclonie, iperglicorachia, lo più ·p araplegja; talor a .p erò anche mono-emi· o quaidri-plegia. I riflessi tenidinei sono aboliti o 4) l' and·atura clinica ad epi·demiologica parlano anche per la natura ence.f aliti ca. Per es. Clovis diminuti , i r . cutanei conservati. Vi è atrofia Vincent ha osservato n ella stessa famiglia due modica $enza r eazione degenerativa; sfinteri p·er casi ·di p::i.ralisi flacci1de con algie e un caso di lo più integri. A cari co della sensi.b ilità solo lievi encefalite tipica; 5) infine va ricordata la coinciformicolii e parestesie. Talora dei distuflbi trof]ri e simpatici : su.dori , aicro.cianosi, glossiskin . · d enza di -Oata tra l'aprparizione del.l'e1Pidemia di en-cefalite e i primi casi di polinevritte epidemica. Purlt1tra lombare. Da un liquido limptdo, con Crouzon sostiene cl1e nel 1917-18 si ebbero nell'enlieve li nfocitosi, con iperalbuminosi dal 0,50 a cefalite ~opratutto let1argia e diplopia, nel 1919-20, 2 gr. R. Benzoino-colloi·dale spesso posi ti va. Iiperalgie e ~i oclonie, e n el 1925-26 delle polinevriti g·licorrachia fino a run grammo. motorie; 6) recente.m ente un bello studio istoloPrognosi. È per lo più benigna; però talora ~1 associa a localizzazione en cefalitica che può e;yol~ g,ico di P èhu e Dechaum e prova che la causa di vere per proiprio conto; e talaltra evolve a tipo questo qua·dro clintco è l'en cefalite o 1per lo meno una malattia cl1e produce lesioni oa ratteristiche di sindrome di Landry. .aell' encefalite. Diagnosi. Sebbene clinic1amente aibbastanza caSi1ior1,imia. Il n ome più aidatto r esta in ùiscusratteristica, non è facile . Potrebbe trattarsi .a i una ·p olinevrite tossica? ... 1No; la paralisi di,f terica ~ione : si parla di forme basse dell' encefalite, di forme periferiche, di polineivrite encefalitica, cli ~egue a angina, co1pi~ce anche 1 per lo pi.ù il veloce1lulo-ra.diculoneurite diffusa in!ettiva. pendolo. l.,e polinevriti al<:oo.li·c'he ris.p armiano i L. TONELLI. nervi cranici e gli sfinteri eccetto in casi rari e mortali; i dolori sono più pronunciati, il liquido rachidiano illumina i casi dubbi. Potrebbe essere I sintomi iniziali del Parkinson e loro cura. t1na 1polinevrite infettiv1a acuta? ... Queste predoQ11asi sempre la m. ·di Parkinson, essenziale minano nettamente alla periferia; se raggiungono o postencefalitica, inizia in maniera insidiosa e la radic e degli arti. divengono ascendenti, rapidaspesso non è che dopo parecchi mesi ed a volte rr1ente progres~iv e e gra·vi, n on si ac·compagnano parecchi .anni che 11a diagnosi può essere posta a reazione m enin·gea. Più facile è la diagno·si con la paralisi bulbare in modo certo. Riconoscere un ,p arkinsoniano, n el periodo di stato -d ell'aifeziòne, è cosa facile, m enastenicél di Erb e le mi.op.a tie primitive. l rn p·o' dif!ficile può essere la diagnosi con le tre !J>Tevedere cl1e un malato che accusa dolori va.gl1i, che è ansioso, che è meno agile che per il mrnir1giti: specie all'inizjo di una m eningite pu. r11l enta sebbene i segni meningei sar anno più passato, diverrà un parkinson iano è spesso difficilissimo, ·ancl1e dopo un atten to esame. marcati. il liquor conterrà polinucleati e germi. Juster (P resse Méd., 30 aprile 1927) non fa dif!\ella m eningite tubercolare si avrà linfocito~i più mar c~ta, dimagrimento, fotofobia, vo·m ito , ferenza tra la malattia di Parkinson detta essenziale e il parkinsonismo .post-encefalitico. Tutto t~1ttavia in molti casi si resterà a l'ungo titubanti. al più in quest'ultimo esiste un 'associazione d1 Ancora pi1) difficile è la differenziazione cori

CASISTICA E TERAPIA.

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SEZIONE PRATICA

iinton1i. (alterazioni del fascio rpiramidale, turbe psichiche, spasmi diversi: blefarospas mi, spasmi -oculari) che si osserva più raramente nella paralii agitante essenziale. Ma la sindrome ,p arkinsoniatla s1a d'origine arteriosclerotica sja d'origine infettiva, è sempre la medesima e il suo inizio è ide11ti~o. L'affezione può debuttare con uno dei quattro gran·di sintomi che la caratterizz•ano: la Tigidità, il tremore, i dolori, le modificazioni e 1e turbe del carattere. Posta la diagnosi in base alla sintomatologia JYiù o meno completa, s'impone la necessità di istituire un trattamento attivo e non contentarsi nella sempli~e somministrazione di bromuro o d1 Yaleria11a. Il trattan1ento etiologico Siarà dappri1na tentato. nella malattia di Parl{inson essenziale, l'arterio· sclerosi deYe essere ricercata e trattata, ma la l~ionr cerebrale sia arterio~a, ·sia cellulare può essere anche dovuta alla sifilide, per cui un tflattamento specifico deve essere 5empre tentat9, non fosse altro che per ritardarQ l'evoluzione della malattia. Spesso il trattamento etiologico tperò rimane senza successo, onde nei' parkinsoniani è molto meO'lio f.are un trattamento puramente sintomao ~ico. I .a cronicità e l'evoluzione progressiva di quAStfl. affezione non impediscono al medico di . essere lltile al suo malato, 1poichè un parkinsoniano postencefalitico o essenziale ben trattato mena un'esistenza meno penosa che il malato nbband·onato ialla sua sorte. La tera1pia dei par kinsonia11i. è dunque una terapia d·ei sintomi. La rigidità deve essere trattata con i s edativi nntispasrnodici: datura stramonium, atropina, sr.opo1·a 1nina, ioscina. A tutti questi m e ~icame11ti 1·.~. dà la preferenza alla datura come il medl camento più 1attivo, per il minimo d inconve11ienti, e per i risultati più costanti. Gli stessi malati trattati successivamente con diversi ri.. m edi 1preferiscono d'ordinario io stramo11io. Al· l'inizio ~i danno le più forti dosi che il inalato pnò sopportare da 0.50 gr. a 1.50 ed anche 2 gr. al giorno sotto forma ·d i pillole o di cachet da '0.10 gr. di polvere ·d i foglie di stramonio ogni or·a. Con1e sintomi d'intolle:nanza varino ricordati. la secchezza della bocca e della gola, le turbe gastro-intestinali , la midriasi. Quando la rigidità è scornparsa, la ·dos~ viene diminuita al semplice effetto necessario da 0,30 a 1 gr. al giorno i11 pillole da 0,05-0,10 ctgr. La datufla ·d eve essere d·a ta tutti i giorni e ciò senza ipericolo d'intolleranza o .d 'intos.sicazione. T11tt'al pi11 in casi di disturbi gastro-intestinali s1 p11ò Bospendere il medicamento per alcuni gio rni per riprenderlo poi a ·dosi forti. La datura agi-sce ugualmente anche su gli altri 1

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sir1tomi della 1paralisi agit·a nte : tremori, turbe de1 earat.tere, dolori, ma p.oich·è su questi fenomeni !·a su•a azione è mir1ore , è necessario corna>letare il tratta1r1ento con altri medicamenti. Utili riesco110 il gardenal, il luminal , il rn edinal, che possono aggiungersi nella ·dose di 1 ctg. alle pillole di datura. Kei ·casi di tremo,r i intensi o di forte debolezza, !' ..<\.. consiglia ·di fare anche iniezioni di composti arsenicali o meglio di novarsenobenzolo che agiscon o per la loro azione antispecif i eia. Se il m·a · lato non · sopporta le iniezioni, si 1può somministrare ·del treparsolo o granuli di altri arsenicali. Gli agenti fisici sono mezzi assai utili ed attiYi rp er il trattamento dei dolori dei parkinso niani. I raggi utra\rjoletti a dose eritematosa e la diater1ni1a possono far attenuare ed anche scomparire i dolori, come i bagni cal·d i e le doccie, purchè tiepide, calmano l'irrita,bilità e l'anzietà dei ~arkinsoniary.i. Infine di m 6lto ausilio p tlò essere la psicoterapia, perchè la ,persuasione e sopratutto la fiducia dell'efficacità del r im edio danno al parkinsoniano un migliqramento 1norale, un carattere più docile e alcune volte anche l'illusione dell1a guarigione o del miglioramento definitivo! 1

-~. POZZI.

Il morb() di Parkinson. Sintomi e trattamento. Il morbo di Piarl<inson (essenziale o postencefalitico) incomincia di solito i11 modo jnsi-dioso e, se è facil e identi·f icarlo al period·o ·d i stato, è al· trettanto difficile riconoscere in i1n ansioso agitato un futur.o parkinsoniano. Juster (Presse médic1ale, 1927, n. 35) dà i seguenti se.~·11i rpirecoci ,èij riçonoS'Cimento. R igid ità. 1) Grande variabilità nella scioltezza deì movimenti quando si mobilizza un'articolazione per 30-50 volte di séguito, m entre in.v eca n el normale questi movime11ti sono di 1ampiezz·a e di facilità costante. 2) Accorciam ento appar ente del braccio e della ga1nba, ·qt1and·o tutti. quattro gli arti sono stgsi parallelamente ed al massimo. 3) Di·f ficoltà di estensione dell'arto 8 , per il plede e la mano, di compiere la !Pfonazione, la supinazione, l ' esteilsione, ecc. Trem.ore. Si può farlo comparire con ~o sforzo o la fatica. Nei oasi frusti , lo si sente . rp iù che non lo si veda, 1). es., facen·dosi stri1tgere le mani. Dol.o ri . Analog'hi a quelli del reumatismo cro:p.ico e parossistico , oppure dolori neuro-vasculo-simpatici; formicolii, crampi, torpore, spesso associati a disturbi vaso-motori. .Tali ·dolori precedono generalmente gli altri sintomi e son0 ·descritti in modo impreciso dal mal1ato. Modificazioni del ca.r attere. - Tt1tti i parkin-


1374

lL POLICLINICO

soniani diYe11tano più inquieti, più emotivi. Ritengono cl1e ciò avvenga per le preoccupazioni che dà loro la inalattia, ma spesso i · disturbi d el caratter e precedono gli altri sintomi . T rattamen,to. Nel .p arl\ihsoniano sifilitico , fare la' cura antiluetica, eventualmente la malariotenapia. ~el 1POStencefalitico, iniezioni endorachid ee od endomuscolari di salicilato cli sodio, urotropin·a, chinina. Più importan te è la 1nedicazione sintomatica. Contro la rigidità, datura; contro l'ansietà, g arclenal, lumin al; contro la debolezza ed i for ti trcl1nori, iniezioni di arsenicali. P er i dolori, raggi ultravioletti a dose eritematosa. Sono altresi consigliabili, la di1atermia, bag·ni cal.di, l e doccie tiepide, la psicoterapia.

[ANNO

XXXIV, F ASC. 38J

ti11evralgici abituali ; più attivo è il salicilato tti so dio glucosiato, si vantano anche le ini ezioni di br o1nidrato di cicutina. La cefalea, la st anchezza e le verti.g1ni sub1 sco110 miglioramenti con le iniezioni di electrargo l (2-5 em e. ogni 8 giorni) . Nell'insonnia è consigliato il gardenal. I l ptialismo si t ratta con la radioterapi'u pro. fonda sulla regi one parotidea; l 'atr opina è Ul) bnon palliativo. I l trattamento di fondo si farà con lo jodio, il sali . ! ilnto, non dimenticando la rieduoazione fun• zionale per ottenere un miglioramento progressivo. fil.

SEMEIOTICA.

fil.

Ricerche ematologiche sull'anemia perniciosa. La terapia dell'encefalite parkinsoniana. ~enberger

(L a. Vie médicale, 20 aprile 1927) os-

serva che il trattarnent o di questa 1nalattia non può essere che sintomatico. La rigidità. ed i tren1o r i cedono bene, ma solo transitoriamente agli alcaloidi (giusquiamo, s~o­ po1an·1ina, joscina, josciamina: 1/4 di mg. , 1-4 iPi' lole •al giorn o); possono associarsi la scopolami · na (1/10 d i m g. ) all'atropin a. Al cuni vantano l'a zion e della belladonna a dòsi mo1to forti, anche perico1ose (LX - LXXX go .:ce di tintura al giorno). I.'aconitina, la duboisina e la nicotina hanno dato <1C'i Guccess i: in :\ustralia, si prescri Ye un m g. di nicotin1a 3 volte al giorno , aumentando progres i vn 1nente secondo la tolleranza. L 'effi .;a eia, d P1 tutto temporanea, si manifesta sulle riJl· dit ò. ed è inYece n ulla sulla scialorrea e sul tre n1ore. B11oni risultati dà 1per la rigidità il salicilato di sodio; si preconizzano le iniezioni endovenose per 3 g iorni consecuti ''i di ogni settimana : 4-6 ~ra mmi al giorno; soluzione di sal~ilat o al 10 ?b in si ero glucosato al 10 °~ . In caso di intolleranz.ia del pazient e, dare il m edica1nen to per via orale: 6-8 g ram1ni nelle 24_ ore, in car tine, per 2-3 giorn i. ogni -10 giorni. ..\Itri autori tentano i! solfato di n1agnesia o di calcio ..<\.l ct1ni hanno a Vl1to buo11i risultati con l e pillole seguenti: Stra 1nonio polY. : g . 10-20: Estratto di paratiroiùt! n1g. ~; olfat o i1 eutro di atriij>ina mg. 1/10-l f20. Da som1ninistrnre alrinizio dei due pasti mag.. giori, p er " giorni consecuti,·i, second o la tol leranza..... i p11ò ~ ostit11ire i ·e~ tratto dì .P aratiroide co11 quello ipofis ario . ._ ono altresì ùia menzionai· ~i lo j od io. i i a ggi ultra ,·ioletti, 1n. n1alariaterapia. \°inoculazion e della febbre r icorre11ce americana, la nurco~i all 'et(\re. 1n 110Yoca i11n. L e algie t ena ci e 9li 'Jla ~rni resiston o agli an-

.lorgensen e Wiarburg (.4cta 1ned. Sca ruf;inava n. l, 2 marzo 1927) 11an110 studiato i rapiporti tra J'in·dice colorimetrico (valore globulare), l'indice ,·olumetri.co (rapporto del percentuale del volumedelle ~mazie dato con l 'ematocrito, al percentuale del loro numero), l 'indice di saturazione (rapporto del \Percen tuale dell' emoglobina al perr.en tuale del vol11me delle emazie) e il diarr1etrò d ei glob11li rossi. Nei

~oggetti

normali hanno tr ovato· rindice co-

e l'indice di saturazione uguia1e a 0,9-~ : l'indice vol11metrico uguale a 1: per diametro medio delle emazie a.llo stato fresco. 7 u i • 7 con delle Yariazioni d a 5 a 8 ~L· Hanno poi stu · diato l 'indice ed il diametro delle emazie n el1 e differ enti condizion i patologich e. :\'ell'ittero catarrale, spec.ie se grave, si trova llna tendenza al1'aumen to del diametro m edio, con ia&5ottigliam ento d ei globuli, senza che questa m egalocitosi sia 1Proporzio11ale alla colorazion e del plasma. idem è nell'ittero arse11obenzolico . Xell'ittero da cancro del pancreas e delratrofiia gialla acu~ non si co nstatano modificazioni di q11esto g enere. ~ell e polig·lobulie gli indici e i ris11ltati delie mis11re non si scartano molto dal n ormale. ~elle a nemie p ost'en1orragicl1e si n ota microcitosi e aumento di spe sore dei globu li. ~ella anemia secondaria a cancro dello stomiaco non esi te megalocitosi. Xell'ipertiroidia gli ..\._..\._ hanno per lo più trC'' ·ato microcitosi. In due casi di nefrosi con eden1r le misure d etter o ,·alori norn1ali. Jlenlre ne·lorimetri~o,

sun· a !tra malatt i a .:;i a cco1npagna ad una cifra di megalociti lt.guali o suneriore al 13 %. i 1~ crz -1 di anemia pernici o'a -:tudiati pre ·entaron1_, tull1 lln tasso superi o r e di e111a:;ie ai·r nti un d i111n etro .. up eriore o ugual e a

u

~t

6. Tale diato C06ti tui-

r ebbe il n1igliore criterio en1arologico di questa


1-i\~NO

XXXIV,

FASC.

SEZIO~E

38)

malattie. Infatti l 'aumento -dell'indice colorimetrico può fare difetto nei casi leggeri, o poco avanzati, e l'aumento. ·dell'indice volumetrico, che ha maggiore valore diagnostico, .è talora mascherato dialla !Presenza di microciti (anisocitosi). La f.. m egalocitosi si può trovare anche nell'anemia p~eudo Jeucemica ]nfantile, infantilismo, tumori del mi dollo osseo , malaria grave, n elle intossicazioni sanguigne per nibroben zen e, benzene, to1uylene, ecc., ~aturnismo , cianosi cronica, enrfisema polmonare, ecc., ma in tutti questi oasi la rr1egalocitosi è incostante e l 'etiologia è chiara, essa è .p resente invece in tutti i casi dell'anemila perniciosa. L. TONELLI.

Il valore diagnostico della morfologia del sangue nella malaria. Mari~olIB.

(Vtatchebnoié Déw, n. 22-23, 1925) h.a

studiato il com.rportamento d ella formulia leucoc1 taria in 81 ma1larici. All'inizio ed alla fine ld1elr accesso notasi leucocitosi, marcata l euic openia invece ·d urante l'rucoesso ; i trombociti numeri1cam·ent.e si comjportano alla stessa .gmisa ·dei lieucocit.i. Nelìe forme croniich e si ha diminuzione d ella emoglobina, degli eritrociti (con spiocata p oltcromatofi.lj a e presenza id i granul azioni baso.file) dei 1eusociti ·e dei trombociti. L'esame ematolo·giico può anche dare un -elemento di giudizio SJUlla efifi1c acia del trattamen to: un risultiato ·p ositivo è. contrassegnato ld·a un aiumento della emoglo1b ina, da :una diminruzione ·d ei m ononucleati, e $1 ritorno a.lla norma ·de1la iformula leurc ocit·aria. PALLADINI. 1

L'eosinofilia sanguigna negli ·stati anafilattici. Gli .esami ematologici rpraticati da Pas teur V1allery-Radot e collaboratori (P resse 1nédiCale, 22 dic. 1926) su 253 m·a lati con ·d iverse manifestazioni del tipo anafilattico, ·dimostrano che non si p11ò concludere per l'esistenza di ·eosinoifilia n ell e crisi attribuiibili all'jnfiales~ii d igestiva, .quali l'orticar ia, l'edema di Quincke o l'emicrania. Essa invece si osserva nella maggior parte d elle crisi di anafilassi respiratoria e si osserv·a n el 76 % degli 3.ttacchi di asma, nel 74 % ·d i quelli di cor iza da fieno e nel 54 % delle crisi di coriza spasmodica. . Tale eosinofiJia n on è u11 segno di 1anafilassi e n·on è n emmeno ·d a ·c onsiderarsi come una stigmate della •diatesi colloidoclasica. Le cellule eosinofile compaiono nel sangue al momento d elle crisi ed , al di fuori di esse, tendono a scollltParire. D'altra parte se essa fosse un segno •di diatesi colloidoclasic·a , si ·osservereb·b e anche n egli indivtdui con orticaria, emicrania ed edema di Quincke. \

'

1375

PRATICA

E quindi un errore il voler considerare l'eosinofili1a .s anguigna come un legame che riunis·c e i divers] stati anafilattici; essa va ritenuta soltanto uno ·d ei segni più frequenti nelle crisi ·di anafilassi di ordine respiratoro e come tale può essere uri utile elemento dì ·d iagnosi. fil .

IGIENE. \

La filtrazione delle acque per uso potabile. La filtrazione delle acque non ha ancora

rag~

giunto da noi lo sviluppo che merita questo processo di .d epurazione efficace che ha, fra l'altro, il vantaggio di non alterare minimamente i oaratteri organolettici, come ·accade talvolta usando l'ipoclorito. Vi sono ancora m olti pregiudizi contro di essa. Chi scrive ricorda che , parecchi anni f:a, un m. edico prç>vin-ciaìe ebbe a proibire 1'uso . di un impianto di filtrazione ben fatto e che funziona va be/e, col prete.sto che in un vil1'a·g gio a monte si erano sviluppati alcuni casi di tifo , provvedimento dovuto alla mancanza di i-dee chiare sull'efficacia ·del metodo. Che dovrebbero fare allora le numerose città dell' estero che usano unicamente le acque dei loro fit1mi depurate p er filtrazione? · In molte località, la filtrazione permetterebbe di risolvere il 1problema d ell'a·cqua potabile in m odo sicuro e razionale ed è qui11'di bene che ad essa si dia una maggiore .diffusione e che tutti siano convinti del.la sua efficacia. l\ilolti sono i problemi teorici e pratici .connes3i con la filtrazione e non tutti hanno trovato ancora una soluzio11e 1adeguata. Porta ·a d essi un importante contributo N. Ro·dino (1) cl1e 11a compiuto in proposito in teressanti ricerche alla Scuola di ·I·g iene pubblica diretta dal 1prof. ·C asagran.d i dell'Università di Padova. L' A. riconosce anzitutto .J 'iesi.stenza, e l'iinjportanza ·della membrana biologi.eia. Essa . si forma col materiale che trascina con sè l'acqua nel suo • .defluir e; a questo materiale inorganico si aggiungono i batteri, poi le alghe ed infine i protozoi, trasf ormandosì il tutto in un fitto intrec·cio organizzato che va a depositarsi sopra i g-ranì e che fini-sce con 1'1aderirvi tenacemente , tanto che correnti di. acqua a bella posta prodotte, in [)rincipio sollevav·a no una .certa nebulosità in corri5!P'0n·denza .d ella superficie .del fil tro, ma dopo pocl1i giorni di .funzionamento di ·questo non la solleva·vano più. 1

(1) Il filtro a sabbia sommerso r1,ella depurazione dell'acqua potabile. L. Scudier, Padovia 1926.

L'esposizione ·d elle ricerche è preceduta da uno stu·d io completo dell'argomento.


1376

IL POLICLINICO

I .a men1brana biologica. ha una funzione 1'itale nella depurazione , ed eser cita - probabilmente p er iazioni colloidali - un potere attrattivo sui microorganismi, che · in .es.se vengono poi distrutti. La più in tensa azion e d epuratrice è legata ai protozoi, coadi uYati dal batteriofago; i primi esercitano il loro p otere nella membrana biologica, jl secondo nello spessore d ella massa filtrante, dove continuano •a verificarsi dei fenomeni di epurazione, che sono specialmente sensibili nei riguardi d ell e sostanze organiche, il cui minimo s i rise on tra perciò alla base dello strato di sabbia.

[ANNO XXXI\.-, F ASC. 38]

, canico , che può essere messo in azione a volon tà dovunque e sempre; esso rappresenta in· ve·ce un organismo c he si f.orma, cresce, am.1 nala. inveccr1i·a e muore. Il tecnico può aiutarlo ed assecondarlo nella. sua vitalità, in modo da po~r trarre dia esso il massimo rendimento. Oltre ad un certo limite però si esaurisce e Ya quindi rinnovato. Esso va ritenuto come un mezzo efficacissime di depurazione idrica, applicabile dovunque esistano acque di fiumi e di laghi da adi birsi al1' a limentazione. fil.

Il filtro nuovo deve subire la maturazion e » , per la qu ale occorre un periodo di tempo più lungo quando si adduca sul filtro dell'ac qua potabile anzichè di quella bruta; essa poi può essere attiv1ata, nei filtri nuovi, come nei vecchl, mediante l 'immissione sulla superficie del filtro di colturi di protozoi, pr?venien ti da m embrane biologiche mature o da altri terreni culturali. f(

POSTA DEGLI ABBONATI. . Non può ottenere la non11na a a)ttotenente me, dico di complemQnf o, senza a ·v er frequ e11ta to la Scuol3 di Sanità.

Quando il filtro funziona in piena efficienza, 1 ~ermi n ell'effluente sono ri·d otti a circa 80 p er em e. con scomparsa d ei cr omogen i e riduzione ·dei fondenti ad 11n m inimo trascurabile. Rimangono soltanto i i1on cromogeni e non fondenti che costi~ t uiscono in gen er e . la micr ofl ora acquatile. Dopo circa 50 giorni di attività d epurativia, ; germi nell' effluent e su.p er ano i 100 1per eme. In tali condizioni si v~de che n ella fauna dell a pa. tina si trovano in gran numero i metazoi, anguillule, crostacei e, specialmente, rotifeiri) . Lo stesso fatto dell'aumento della fauna metazoaria si verifica quando viene interrotta la filtrazion e e l 'acqua. bruta r imane stagnante sulla superficie del filtro . Questo indie-a che la microfauna più importante per la filtrazione è quella protozoaria e ch e quando questa viene sostituita da quella metazoaria, il filtro diventa inadatto alla depurazion e. L'iaereazione del filtro stesso, ese· guita di tanto in t anto, ,può, fino ad un certo .... limite, impedire la sostituzione della fauna m etazoaria a .quella protozoaria, ed è quindi utile • pr·a ticarla p er prolun gare il periodo di attività del filtro. Nella costruzion e del filtro, sar à op1portuno usare d ella sabbia a grani di 1-2 millimetri, .p er uno s pessore di 60 centimetri, riducendo ial minimo gl.i strati so•ttosta11ti. O'h e sostengono la sab1bia. Sareb·b e rr1olto utile munire il filtro con spie di vetro, il che permet terebbe di segu ire l 'anda· mento dei fen omeni e, specialmente, di m ettere i n evidenza l'eventuale presenza di larve perturbatrici, sipecialmente quelle fotofile. Il filtro a sabbia sommerso non è quindi da considerarsi com e un sen1p lice apparecchio mec.

r_ • P . , i\il i I ~ no :

A.1 do t t

Ca.

A11 ' 3-b b.

Possono cl1ied ere la nomina se hanno prestato servizio in zona ·ai guerra p er 4 mesi. 11 servizio di prima norn ina verrà fis~ato da apposito regolan-1 ento rl1e n on è ancora pubblicato.

ca.

_ All'abb. n. 8641-1:

Sahatorii Italiani di alta montagna: In San atorio italiamo della 1P1ineta di Sortenna (Sondrio); Sanatorio dell'Abetina (Sondalo); Sanatorio Um1b erto I di Prasomaso (popolare} (Sondrio). Sanatorii Svizzeri di alta montagna: ~anatorio ·del Gr.a nd H òtel (Leysin ); Sana torio ~'Iont Blanc (Leysin ); Sanatorio di Davos Dorr (Da,•os ) ; S·a natorio Gwerder-Pedoia (Da''06) ; Sanatorio Steiphani (Montana) ; Sanatorio \\"ertheim (Arosa). G. M. Concentrazione i drogenionica. -

..:\ll'abb. n. 6609:

I simboli pH e Ph si equivalgono; posson o leggersi: cc con centrazione idrogenionica », sebbene non rappresentino vere concentrazioni, ma potenze negative di concentrazioni {quantità logarjtmiche). Co~i pH = 7 (il punto neutro) significa una concentr azione di ioni d 'idrogeno

1 107

1 10.000.000

O. OOOOGOl ,•

n elle reazioni acide si hanno cifre più ba$.Se di 7; in quelle alcaline ciifre più alte.

.. \

n. 8805 :


[ANNO

XXXIV,

FASC.

38]

SltZIO~E

Una buona esposizione del problema è stata fatta da V. Puntoni in Annali d'Igiene, 1921, p. 555-568. A. P.

à.ll'abb. n. 13748: Il <lott. M. Béguet è pre~~o l' « Institut Pasteur d' ..\lgerie », Algeri. Nelle. « Posta » non diamo sunti di lavori. A. P.

VARIA~ Il '' latino '' lingua ufficiale della scienza medica. L'epoca inoderna è caratterizzata dal movimento espansivo che h·a assunto la razza umana. La quale, mentre fino a un secolo fa, si conteneva nella breve rcerchi•a ·della ipatria terra, oggidì tende con impulso irr&SisttbdJ€ a varcarne gli ang-u.sti conf~ni e a dilaigaire iin nuovi territori c·apaci di 5fruttamento ed otf.f renti il miraggio di un maggior· benessere od ancl1e della sosa;>ò.rat'l rricohezza. I m ezzi di t11asporto prodigriosamente acc~esciut1 - dalla ferrovia al velivolo -, !1€ imponenti em1gra.zioni di mi1lioni d 'uomini, lo sviluppo della grande ind·u stria, l 'urbanesimo ecc., hanno distolto l'uomo dallla paoi·f ica vita sedenta.r ia del natio villagigrio ed hanno acceso in lui u·n dest~ der1o - forte e prepotente come un istinto di n:uo'versi, ·di trasportarsi in campi di maggior attività, :di 1pren·der-e contiatti con gente nuova e sconosci·u ta. Il blisogno di viaiggiare è dirventato llna necessità 1 de1l·a vita. L'uomo si avvia. ad essere « cittadino del mon·do ». In questa marcia ascendente l'umainità ha infrante barriere chP era·n o ritenute insormontaibili, coalizzando le forze di tutti i paesi ci vili alla ri· cerca e alla conquista d·elJe risorse di cui è gen erosa la madre terra, m a non l1a ancora ~a­ puto affrontare e tanto meno risolY ere il problema che o.pip one il magigior ostaicolo ·a i raipporti internazionali; la diversità delle lingue. Chi deve viagtgiare all'Estero, 1c·l1i vive in ambienti dove a lato deiJ.la popolazi·oine indigena 1p ro· sperano colonie stranie:re, chi per neoessità commerciali o prof•es.sionali d eve mantener raipporti con g-enti allogene, s·a per esperienza di quali 1nconvenienti sia cagione la ba13'8le delle lingue non solo neri trattJa.re 1g li aitfari, ma ancl1e per quanto m.guaJIXia le nozioni 1più el ementari della vita. 1

1

PRATICA

1371

La que.5tione si è lun.g amente di·b attuta in vario 5enso, ma tutte le proposte av·a nzate o man · carono di valore pratico od urtarono contro interessi pa.rt:ilcoJari o ferirono il sentimento pa-. t.riot.tico di ·quaJche rpotenza. Nessu·n popolo è tanto lforte dia poter impo!'re1d 'autorità la 1Pìf·oipria lingiua, ciò cl1e significl1erebbe il predom.:i.nio di una razza su tutte .: e· altre; e 1pa.ri1menti n essun ,p opolo può ai.ssogg€ttarsi dt buon gra·do a proclamare l' ur1iversalità di una lingua straniera, umiliandosi fino a riconoscere l'insu:ffiiciem.za de~l.la propria. Il francese iche è la lingua uiìficiale del mon-· do diplomattco, ha incontrati gravi ostacoli per ragioni etniche e politiche. Anzitutto esso è lin-gua vi,rente di un esiiguo ceppo : un popolo eu. ropeo di 40 milioni non può aver la pretesa dl" generalizzare la propria favella ai 1900 milioni di abitanti della T·erra, tanto pd.ù che quel popolo ha tenieienza a sensi1bile diminuzione numerica e non ha forza espansiva di emtgoo.zione .. Esso 11a contro ·di sè la razza teutonica ,. forte di b:en 80 milioni di tedeschi, che fino daù.la. remota anti10hità sostiien e una lotta feroce e senza tregua contro la finitima n•azione gallica, e n.1.· turalmente non ri1conoscerà mai la suprentazi 'l· linguisti•c·a ·di qu1esta.. Gli an·g lo-sassoni sono esclu15ivisti e non a rnmettono altra lin.g ua che la ;Prop·r ia, tanto cheorgogliosaim ente proclamano « essere individui arretrati ed inetti aig.li affari coloro che !Ilon pa.Tlano e scrilvono co·r .rentemente l'inglese ». Del r esto chiunque dimori per ,b reve tempo a Londra che pure ha con la FT·ancila così stJretti rapport~ di 'ri•cinanza e ·d i commerci, constata su.b ito ohe· gJ.i inglesi ,di tutte le classi sociali - salvo rar€· eccezioni - non conoscono il francese, e che· colà è assa.i dirfficile la vitia p·er .chi non p·a rla 5pedita.m ente la l~ngua di Shakespear e. A.Ila lor volta le ·di:ffico[tà di p·r onunzta che caratterizzano l'inglese e gli idiomi s'lavi, ·c ome ipure la costruztione gramma.tic·a le troppo complessa che è propria ·del tedesco, si o;ppon~ono. talla diffusione di queste lingue. Bisogna adUillque scartare l'i·dea di adottare una· lingua vivente. Molti stuid i fur·ono intrapresi allo scopo di desumere una lingua comun e da quelle maggior· mente conos1c-iut€, coni·run·do rv·ocaJbo[i nuo1v i da rndic·a li tratte .da idiomri prurlati e sempli!ioando le declinaz.i oni e 1-e coniugazioni. Cosi negli ultimi due seco~i si crearono 40 o 50 lingue universali, ma tutte cad·dero n el meritato oblio. Fra di esse il volapilk ha avuto un momento di notorietà; ora tiene il campo l'esperanto, che fu

pdl


IL POLICLINICO

propo~to

da lln medico polacco, il ·d ottor Zame-

nhof.

Ma questi tentativi, questi aborti etero@enei non hanno nè possono avere allcuna vitallità. Una lingua non nasce per una più o meno ingegnosa storpiatura di altre lingue preesistenti, es~a è la rist1Jtante ·della mentalità di un popolo che ha plasmate le proprie idee in segni esteriori, i quali nell'1u60 secolare si sono perfezionati aidat· -tan·d·osi alle finailità dellla vita co llettiiva e por·tando imjplressa nella loro espressione verbale e g·rafica l'impronta dello stato di civiltà di una nazione. Non sono adunque lingue queste con.gerie art:Lficiose di vocaiboli, che furono acco·l te sempre ed ovunque 1con un senso di fred·d ezza . e di diffid,enza. Per risoù:vere l'arduo pro·b le·m a, non vi è che una soluzione ra;dicale: ritornare . al passato. Bi·sogna riconoscer.e fr.anc1amente che ogni trasformazione inconsulta ri1donda a svantag,gio della ·società. La classe intellettuale deve convincersj che l'aver a·bbando11ata la lingua latina, la quale 'fino a un secolo addietro dominava tutto il monclo dr.lla cultura, fu un errore , fu ·u n regresso. Si subì in ce·r ti paesi l'influsso di un cieco n1azio·11alismo, in altri - come l'Itrulia allora divisa ~ ·serva dello straniero - si sog.giacque al servili. smo specialmente verso la Francia, che con le ·airmi napoùecmilche ci d epr.edava dei nostri te· -sori artistici e tentava di sopraffarci anche nel ·campo de1Il'intelligenz1a. Queste di:ffi:co~tà di in·dole generale a cui io ho accenn·ato, ·si riverb·erano in p·articoLar modo sulla scienza medica. I cultori di essa, sparsi in ·tutto il mondo, dovre:bbero cotl·laiboo:are in ·1na concorde attività, in una com.u nione perfett:i dei · rec~proci sforzi nelle successive tappe cne segnano il pro.g resso sci·entilfico; ma pur troppo manca un m ezzo diretto e facjle di co·m unicazione; e ciò arreca danni inca1co1labili. La stampa medi1ca fa del suo meglio, traidu.cendo e 0ompendiando i lavori più importanti; ma ~ im110 · tente a colm1are la grave lacuna. Forse ch·e un breve e 1palllido ria.6sunto - spesso mal compilato e taloTa non scevro di errori - riesce aid illuminare sull'opera. di~ un uom 0 , e·d a :fornire un concetto esait~ 1di nuwe VleritJà aoquisi\te alla scienza? Per aver poi più netta l'idea di questo sconcio, basta pren·deir parte ai Congressi 1Jrnternaziona1 i di Mediiein10.. Anzitutto la maggior difficoltà eh.e si oppo!le ailla loro buona Tiuscita e che !preoccupa gli organjzzatori è la questione linguist:ùca. Si ifinisce sempre con l'ammettere come uifficiaJli almeno t1'e o quattro lingue, spesso però lasciando inso d1

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[ •.\NNO

XXXIV,

FASC.

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·disfatte J.e aspiriazioni ,dei c0111gressisti di qualche minore nazionaùità che o si rassegnano di mal a11imo o - rcome talora è avvenuto - non si contentano di protestare a parole, ma fa1ilno scio·p ero. Durante Je se dute poi per lunghe ore s: assist·P a uno strano spettacolo: diverse lingue st suc cedono e si incrociano. NaturaJm-ente la grande rruag.gioranz·a degli . spettatori non ~ap1s·~t~ u11' a<'ca; spesso i disserenti stessi non si inteT1<lono f:ra di loro. Non i1m porta; 1pe:r ragioni di con\r,enienza ognuno deve prest.ar·e attenzione, finger'e la massima serietà, aipplaudire gli in.compresi oratori. Ciò 11a finito col coipirir di discredito e talora di ri dicolo quei convegni c·h e dovr·ft>lbe:ro essere il cro gi11·olo, dove si fondono le dottrine delle variie Scuole e se ne ricava unità di idee e di direttive, dertvamd·one vantaig.gio e decoro alla scienza. Ora io mi sono cl1ie~to ri petute volte: E se tt1tti parlassimo · latino? non saTeb.b e questo il mezzo pronto e facile per rimuovere l'ostacolo c·h e ci divj,de e .p er capirci a su·frfii0ienza? Tutti i m·edici hanno stu·diato il latino nelle scuo1.e secondarie. 1.\lcUiili non del tutto ·distratti dal pe6o del1a proJessione, ihann.o &egu·i tato a coltjvarlo, gli altri p.ossono con b~eve esercizi-O rimettersi in graido id i parlarne e scriverne qu·ella non vaiSta parte ·ch·e è ·di pertinenza dello scibile medico. Io, frequentando Ospedali di Londra, ho con sonpresa conosciuti m edici, occupanti e'levate posizioni, che parlavano pochissimo e maile il francese, qualcill10 anzi di.chiarava rfrancrumente di ignorarlo aftfatto. Quindi •è coID1pirensiibile il mio imbarazzo, a,g gravato dalle dilffico~tà della lingua ing'lese; pel'lch·è an•che q·u ando ci si comp~en1de, ma però imip,erfetta.m ente, si rimane sempre ,p erplessi e diffidenti, e l1a· conversazione dà risultati sterili. Mentre sarebbe siato assai pratico intenderci subito nell'antica lingu·a ide.l 1L azio che per il passato era d'ami.gliar-e a tutti i medi ci, i cp1a.lj di essa si valevano anche nel ricettare. Il latino ha u.n'estension-e etnica ben più vasta del fnanoese. Infatti le lingue neo-latine che pos6ono con f a:ciJità risalire alla lingua maidre e ri. pristinarne l'u5o, sono parlate da 190 milioni di uomiini, ·da buona parte cioè delle nazioni cirvili. I popoli latini si estendono su vastissima superficie .del globo; dalla R'Umania al Messico e al Su·d .~.merica. L'alfabeto latino è il più facile ed il più ., sparso nel globo. L'idioma di Roma antica è sempre presente alla mente ·di tutti gli uomdni usciti dalle ten ebre dell'i,gnora.inza e della barbarie, perchè esso è bas·e dell'immensa -cultura classi-ca, da cui 1

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XXXI\", FASC. 38]

SEZlO~E

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PHATICA

Pur cralasciando di proposito di occuparci d ella la ciYiltà 111oderna. Esso è ia lingu•a n1edicina antica, che ebbe fulcro in Roma e da ufficiale del clero, cl1e - ofJicia11do e scrivendo questa si diflfuse . fino ai confini della terra, ma - ne ha tramandato l '·uso 1per i secoli, e lo l1a solo risalen\do con ù1a mente all'oscuro ~I edio 2nanten11to come li11gua Yivente. 1Jnoltre le !PerEYo, il quale travolse ed 01ffuscò la glor ia delsone colte ·di ogni nazione - letterati, iavvocati, l'Impero, emenge costante un fatto ·di alto vaj11gegnr.ri, ccc. - hanno acl esso in gioventù ·d elore storico : che cioè da1la vetusta Scuola di Sa-· dica.ti lungl1i stu·di. Ed è a1p1punto il c·e to ·intellerno alla quale accorrevano gli studiosi d i tutte· lettuale che costitt1isce la classe ·d irigente della le nazioni, ·dagli splendori del Rinas cimento in società, e cl1·e 11a ma,ggior bisogno di reciproòi . . cui l'It1alia in segnò aJle altre genti la nuova rapporti internazionali. c:;cj enza uo~itiva ;fino al settecento nel quale riP er la gra11de cli.f.fusion e deù. suo insegnamento, fuls e l'astro di Morgagni il paid:re della medicina per 1a facilità di essere appreso da tutti i popoli morlerna - tutta la nostra t.r adiztone classica si è .neo-latini, ed tanche da quelli che non parlano amn1élllltata della maestà de1la lingua che Roma una delle cosidette cc lingue figlie », per l'imantica fog.g iò e . con la forza e con le leggi inme11so 1prestigio da cui è circonfuso ne'1 m ondo sPg11ò al mondo, realizzando il sogno di una lincl1lturale, il latino può assurgere di nuovo gua uni-versal e. con1e per il passato - all'alto nfificio di lingua internazionale. ~oi eredi degeneri siamo ona ridotti a scim..\Ilo scopo rli rend erne popolare la conoscenza miotta r e gli stranieri, e ci sentiaimo or.gogùiosi ~i possono adottare metodi didattici rapirli e semcti saper balbJttar·e un poco ·d i francese e ql1·a l-· plici, elimin1ando quelli jn uso n elle scuole che che parola tedesca! so110 lunghi, farraginosi e spesso. pedanti. Ma a q11esta umiJjazi one non si riasse.gnò mai CominciRmo noi meclici che, in una concorde u.n ,g rande· 1Clintco - Gui·do · BaocelJi - che~ f i.11azi o11 e l)OS~iamo esercitare grand e infll1enza su~ chè ·visse, sostenne l'univer~aJità della lingua man10,·in1ento intellettuale a dare il buon esempio. dre e ne ·p ro•p ugnò il dovere c11e inco,mbe a tutti Sorga dalla nostra cl asse l'iniziativa di rimettere gli italiani di mantener1a viva e rigogliosa . in onore la lingua da non molto teD11PO e a tortu Guido Bacc·elli è morto , ma riviYe Io spirito suo. disu5ata. Si faccia i)ropaganda fra gli indolentt in una grande affermazione colletti\ra di italiae qli scettici. p erch è collegl1i contrari per prin- nità cl1e, durante i travagli angosciosi d ella gi.1ercipio no11 possono schierarsi contro di noi, non I'la, germogliò nel cuore di noi combatte11ti. e l)Oi •aYendo ogni altro tentatiYo possibi1Iità di reaa traverso i tempi obbrobriosi del bolsceYismo si lizzazione. Si ~etti il ])uon seme cl1e darà presto ingigantì e prese iforma concreta nei Fa.sci dr· · i d e-]crerati frutti. Combattimento, trioncra·n1do di tutte le viltà e d1. E specialmente - per ra.~gi un.g ere risultati · potutte l e insi•die. siti,·i - più cll e alle rparole dobbiamo aif.fidanci Il Fascismo, og.gi·d ì arbitro dei ·defStini d :IJ-alia., aj fatti e svolgere lln p·r ogramma concreto e mevuol·e - ed è ql1esta la via traccia.t a c1Jalla vo-todi co. 1ontà animatrice ed iniflessi·b ile del Duce - cl1e · Bi~ognu a11zitutto predisporre un Congresso ~I ela Patria nostra 1assurga nel consesso dei l)O,poJ.ì {lico IntPrnazionaJe, doYe unica ling11a urffici1ale a quell'alto seggio, cui le dàinno diritto la sua sia ]a lJtina, ·con esclu sione assoluta di tutte storia, il suo genio, le sue vittorie. Je altre. L'ora cJ1e ·volge, densa di rinnoYate energie, è Ed io a,-anzo ancora la pro·p osta di fondare u11 qu anto mai .p ropizia al nostro scopo. Sotto mig i·1rna le medico .scritto in lingua latina, do'\·e gliori auspici non potrebbe iniziarsi l 'opefa possano collatborare gli sci enzia~i di tutto il monnostra. do ciYile. Raggil1nti 1gJ.d. acco11di preliminari sulle mo·da· In tal modo si getteranno le basi di questa elle lità del p:iJano d'azione, do1bbiamo portare al di· a molti p1a.r rà una ni1ov·a a.ffe rmazione di soli·dalà. delle Altpi l'eco 1p otente ·d e1la nostra . ·volontà rietà internazionale, mentre non è in realtà che deoisa ed irrevoc·a bile: il lati·n o deve ess·ere riun Jorrico ritorn'o all'antiico. Noi ricl1iameremo :::i conosciuto come 1lnic·a ed esclt1siva li1ngt1a uffiprima l'attenzione e poi il consenso di tutti co .. ·ciale d ella scienza m edi·ca. Pur senza offendere· loro cl1e pro·p ug,n ano i v·eri interessi d·ell-a scienle suscettibilità d egli strél>nieri, noi potremo Yan-za, al di s()(J)ra dei iparticolarismi insensati e dantare una nu-0Y1a alfferm·a zione d el rinnovato prenosi Successivamente tutti finir.anno col seguire stigio della nostra stirpe. o subire la nuova corrente. ~on sono i pil'I che , tirnno i m eno ·-- come bene osser,~ay1a Bep,p e Prof. CESARE ORTAL.IGiusti - ma i meno, intelligenti ecl intrapren.. Rornn, lugìio 1927, dentj, che tirano i -più , inerti ed abulici. g" P I n1ogliò

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ITA PROFESSIONALE. '

movim~n~ ,:J>J,of~ionale.

Cronaca. del

:Sindacato Medico Fascista di Roma e Provincia. I

Presso il Sind.acato Medico F..a\Scista in vi3. <le.i Luccl1esi 31 è aperta la sottoscrizi·one ·p er dare . ....\li alla Patria. Se per espressa volo 11tà. del Ca.p o del Go trerno le qi1ote- d ;iscrizio11e debbono e$ere minime, il Sindacato è d'. a.ltra parte ce.rto che tutti i l\fe<lici ' ·~erce11t.i in Rom1a e Pro1vincia risponderànno al1'aippello e .v-ersera11no_ la loro quota, dimostra.u do 111 tal 1,i1odo i l·o:i:o &entime11ti ·di italianità. e di .atta.ccaane.n to al r egime. Gli obla tori aip·p orranno 1a loI'o f.irma su .ap•p·osite .scl1ede es iste.n ti negli uffici del Sindacato. 0

XX Congresso clell' Associazione Nazionale Fascista tlei Medici Condotti. ~

Siena, 17 - 18 - 19

sett~mbre

[ ,.\NNO XXX!\' , FASC. 38]

1927 (anno V).

_GIORNO : 17 .·etten1bTe, ore 10: Inaugurazione del Conigl'e&so e ricevime11to delle .autorità nel Pa;];a.zzo ì\II unici1)1ale (Sala clel J\IJ,a,p1p,lhìm.ondo, gentilmente ·Concessa) . - Or€ 15 : 1a ~duta i1el Tea.tr-0 dellia R . _.\.ccaid,e mia dei Ra'zzi : Rel azione moràle e fi;na11zia.1 ·ia; Bilanoi. 13 settembTe, <>.ore 10: 2a. sedu t.a c. s. : C:assa As"i ~ tè11za e Previde11zà.; St.at·u to; Ev.e ntu.aJi ele:zioni. - Ore 15: 3a .seduta c. s.: Lotta ooin tl'o le ' n1alattie socia,li ; R .e lazione de.Il' Associazio· n e N.a.z. .:A.11tit. :NI. C . ; Scioglin1ento. , 19 sette1nbTe, ore 10: 4a seduta c. s. : Continua.zio11e o . d . g. S1.1lle n'1alattie sociali. _J u Jne nto o riduzio1ie cli con.dott e? P oichè <la 1q11alcl1e anno, per r:agio1n i di eoono1nia non semp-re ·plaus.ibili, $i te11de a ridurre il nun1éro dell~ con.dotte . oppri1ne11do posti in conseguenza s pecialme11 te delta. forrnazione d::i nuovi consorzi, i Medici ,Co11clotti i1ell'inte.resse del servizio e ·della. .cla.Gse, i11 li11ea. di n1assima devo110 dichia1-.aJ·e la. loro con·t ra rietà ,a, taJe ri duz1one. Qua.lora 1peTò si decidesse 1' abolizio11e di un posto per legittime ed impre&cinclibili ,e, igenze) e i1on in s eguito a · morte o a r itiro in ·pe11sio11e del titolare, s i · dovrebbe nello s te_so te1npo pTovrlèdere iallo s d-0p.p iamen to di qual.cn na. delle condotte ·p,i ù vaste ,e gravose, inoom.in,ciando da quelle con po·p ol.azion-e superiore a 6000 abita11ti , i11 modo che il colle~a rimasto senza po.sto a,·èsse ad occ11pare subito una 'd elle d.ue oondottè risultanti ·d allo sdoppiamento. (Dott. C. Sacco11agl1i di Gallarate). E> re'Victen zo, .·ociale. (D0tt. V. Baluga.n~, OlgiÙRDINE D.Ei,,

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11iate).

I nterpellanza : Sulla p osizio11e attuale dei Medici 0

Co11dotti in g-enere, dei consorziati in ispBcie. (D ot:t . V. B alug.a.Il!i, 01gin·a te). Ore 15: 5a seduta c. s.: L'art. 30 del Regolanie11 f rJ 19 rualio 1906, n . 466 edl i Consorzi sarz,i ln »i. I 11 tutti i oasi di scioglimento vjj un Consor-

zio sanitario dovrà essere g.arantiita al !\1edioo Condotto oonsorziale •Stab1ile la continuazione del s erviiiio, e p er (XJnsegue.nz.a la Sltabilità, in una delle condotte già oonsorziate. Sra.r à invece sempre corrisposta, e senza alcuna riserv.a., l'indennità di un ianno di stipendio .al M·e dico che resterà privo di posto in seguito alla formazio11€· di un n'llovo consorzio sanitario. (Dott. Do1nenico S.a ssi, Sez. di Crumpobrusso). Quota annuaie pei J}J. C. in pensione. Proposta di riduzione della quota. annuale 1per ~ M. C. in pensione ch·e f nrono g ià soci dell' A&SOciaziOt11e. (D~i) . ltl edici, ·mewicin~ e speci.ali.t à,. (Dott. Pericle Ve·n tu.ri). Assi curazio1ii sociali. Visto la .polizz,a emanata dall1a Cassa N.az. ·di Assicurazioni, ematD.azione 1d iretta del i lavoro del Cong1:es80 di 'Siria.e.u sa, il rela.t ore · propone l'obbligatorietà. da decretarsi dal Governo .a .d etta Assicur.a.zione per parte di tutti i Medici C'o ndotti del ' Regno, i.I · oonoorso d ei {)on1uni .al pagamento del premio ial),nuo e l 'a.bbuono del 20 % dei piremi al1a Associaz.io1n e N azionale M. C. oon .}'obbligo di impiantare e fa.r fu11zionare la Oasa di , R.iipt>so de~ M~ici Condotti. (Dott. V. B.aJu ga i1i). 20 s ettoffillpre : Gita. a.i Ba.g ni di Chi.ancia.no o alle Miniere di Ab1badiia S. Salvatore. Il /3egretario Nazionale: A. V ACINO. 0

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POSTI V AOANTI •

(Frosino'lie) . -

Due condotte, L. 8500, 5 quad1·ienni del 1/.10, .L. 4 ogni .povero oltre i 1000, c.-v. Scad. 30 sett . B ASSANO (T1ice'T1tZCl.). - I .·. 12,000, 6 qu.a.drienni del 1/10, c.-v. Scad. 30 sett. BASSANO BRESCIANO. - L . 10)000; 5 quad·r ienni .del 1/10 ; trasporto 500; llff. s an. 500; ambulatoJ"io 300 ; c.-v. Scad. Z5 sett. BRIENZA {Pote11,za), - I.1. 6000, 1000 p 2r uff. sa1i., sei quadrienni del 1/12. Scad. 30 sett . CARMIGNANO ( Fi-r eri.ze) . - Due condotte L. 8500, 8 trienni del 1/10; traspoir to 3000. Scad. 30 sett . CARRARA. Uspedale Oivile. - Chirurgo primario e medioo primario; prorog-.a a tutto 30 sett . ; stip.base L. 10,200, oitr€ aumenti pe~iodici e indennità. La .sede dell' Ospeda.l e verrà quanto prinia trasferita nei nuovi locali di Monteros-:--0 oon capnC:ità di 35U J,~tti ....\.b. 60,000 ci1·ca. Chiedere avviso alla segreteria della Congregazion e di Ca rità. C.\STIGLIONE DEL GE:'( O\'F.S I (.':Ju l e111uJ. - Sc:t ·l. :23 sett.; vedi fase. 34. COMACCHIO (Ferrara). Oongregaz. dt ()11rità Prima:rio ohirurgo direttore dell ' Ospedale S. Camillo; al 30 ott.; chied. annunzio; L. 10.000 e 5 q uadrienni dee. alt.re L. 3000 asegno oon1 ple1nen'a.d dizion . olt re i 1000 ~ tare.. variabile; (L . .. . . . . .. . . . ....,.,.. -.... - - - pqy: ' , 2000 ALATRI

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{ANNO _:\...\.XIV., FASC. 38]

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.:SEZIONE PRATI CA

-circ.a); età lim. 35 a.; ta.ss.a L. 50.15 al T esorieRoMA. Pio. I st.ituto di 19. ..9pirito ed Uspeda1,1 re; 2 anni in clin. chirurg. o comprimario, titoli Riuniti. - Con·c orso a tre primari : chi.r11rgo, ocuin ostetr. e ginec.; serv. entro 15 gg. 11ista e .d iirigente il L aboi·.atorio patologico ; titoli D u .EVILLE (Vicenza). Cond. I Rii). Rivolgersi al ed esami; scad. ore 16 del 15 . ott._; età lim. 45 .a. ; Munioipio. Soaid. 30 sett. · ta-~a L. 50. Stip. L . 7800 e c.-v. P'ér le altre conFoLGARJA (Ud~ne). L. 9500, <!On 5 ,aUJ11e11ti; dizioni chiedere .a nnunzio aJLa Segreteria. Genetrasporto 3000 ; uff. san.; in-d ennità allo.g gio; c .-i;. r.aJe. Età m~sinta 38. Scaid. 28 sett. S. AGAT.A FELTRIA (P esar o) . Oond~t·a de1 l ' GALLuzzo (Firenze). - Condotta di Impruneta. I Ripa.rto ; età massima 40, s alvo consuete ecceN el cert.. di condotta de.ve risU1ltare ch e l'asipirante zioni. Certifiaa.ti te1npo rane1 .a dat a non inferio·r e non iappaa·tiene iad associ;azioni od 01rg.aniz.zazioni a sei mesi; L . ~0(J0 ; L. 2 iper ogni povero oltre i SOV1~ ersive . Età massinlJa 35 (&alvo p er ohi ·p resta 500; ind·e nnità 3000. F .u nz.ioni di dirigente Os1p e~erJ.. jn a,.lti-e condotte) . L . 8500 con 8 3en11i del dale (inidennità .a parte). Sca<l. 29 sett. d.e cimo; <: .-v. ; ca.v aloatura (obbligatoria) L. 3000. SORANO (G rosseto) . Scad , 20 sett.; v. f.asc. 34. Scad. 5 ottobre. Serv. entro 30 gior11i. TARANTO. - Direttore sezione medico--microg.r a. GENOVA. R. Prefettura . Due uff . san. consor- fica del labor.atorio prov. di igie ne. Età iuassima 45 (salvo p er gli aiuti ed assistenti di medicina e ziali; scad. 1° ott.; vedi fas e. 36. chimica, e per chj •presta. se1·vizio in laboratori) . GIOIA DEI MARSI (Aquila). L. 9500; 4 quinquenni del 1/10,, 500 se uff. san. Età ma&sin1a 40; L. 16,000 :aumen·taJbili .a 17,800 dopo, il seoon·d o qua.drien11i.o ; indennit à 4200, c.-v. E sa1ni .a B api, consoa<lenz.a 26 sett. Serv . entro 30 giorni. · sistenti in 2 ·p rove scritte, 4 p1r.a tiche) 1 or.ale. G1.T BBIO (P erugia) . Condotta .rurale del VI, Servizio entro 30 gior11i. Scad. 31 ottobte. . . \.,.II , X reparto, estensione ri~pettiva kmq . 78, 56, To&RIOE (Fr~none~ . - Scad. 20 sett.; v. fa se . 34. 65. s .t ip. ·rispettivo 7000, 9000, 8000; con 4 quinU RBINO . Cond. rurale .r esidenziale (C'anavacquenni dal 1/10; indenr1ità 2100 ; c.-v . ; rimborso cjo), s.u·pe1ifioie kmq... 36, con ·3:e39 1ab.; L. 9000, spese t r asporto alt.r e i 500 m. dall'1abitaz. Età in assi.ma -±0 oon le soli te eccezioni. Documenti tem- 4 sessenni del 1/10 ; L. 2 •p er ogni povero in I:>iù pora.nei a data. t re nlfesi. Scad. 30 sett. Servizio olt re i 500; indennità s.erv. 1500, cav:>alc . 3000. Età 11ll3Ssima 40. Scad. 30 1s ett. Serv. en4mo un inese . E:ntro 30 giorni. VICENZA. Ospedale Civile. Scad. 15 ott ., ore lVIANTOVA . M edico .u.ggiunto all' ufficio d ' igie11e; 18 ; ohirurgo priB'.l!alrio; nom. e confer.me sette11 L . 11,500 con quadrienni del decin10, indennità nali fino al 6()o anno; L . 6000 (sic); età lim. 45 .a.; 1500, c .-v., età massii.1na 40, ia meno cl1e il oonoorùoc. a 3 mesi dal 20 ag.; tassa L. 50; 8 anni di rente non sia già al serv . di ailtri .oomuni. Laurea· laurea di cui 4 di serv. ospedaliero o in clinica. da 11on meno di 10 anni con voti de~ esami, idoneità fisica, iscrizi one 01-dine, certificato ohe l'.aGabinetto medico-ch i.rurg1co cede!:>i jn Rom.a , riospira.nte non è stato disertore di guerria . Pubbli110 i1uovo, oon annesso aipp.artamento i11obiliato. cazioni i11 5 copie, elenoo in doppiia copia. Visita Fitto modieissimo. C-Ondiz.ioni vantaggiose. Dirimedica. -Esame in una o più tprove scritte pratiche gersi-: dott<>:r V~lenti - Fiairmacia Ferrovieri: via €d 01~ali. Serv. entro 15 giorni. Scad. 5 ottobre . MANTO,-A. Medico del Dispensari-0 comunale Giobert i - Roma. per profiliassj e cura della sifilide e m. veneree; L. 3500 annue; n<>ln. triennale; sc~ad. 30 set.t.; CONCORSI A PRE~I. docum . .alia Segreteria. del Comune, 11on anteriori Premio Internazionale Aurelio Bian,chi. di 3 mes i :il l•' sett.; ·se1-v. entro lf> gg. ChiedeTe :E ban1dito un concorso preseo la It. U. di Pea nnun.ZJ10. rugi,a iad u11 premio di lire it. 10,000 cles tin.a.to a. l\tI ERET1 o DI TOMBA (U dir1te). - · S-ca d. 30 sett. ; pr.emi.are i ).avori eseguiti nel campo dell a }fone11L . 8000 p e.r 1000 poverj, L. 1.50 ogni povero in doscop-ia, Fonendogra.fia, F·onendo1net1r ia. Questi pi tt. Tassa L. 50 .15. Rii:olger si Segr. Oom. lavo 1ii debbono .ave re carattere sp.erirne11taJe -ed l\{rr_.occA (Oalta.11 i:;setta). -- L. ~000. Ulff. sa.n . 500, a.p p licazioni nel campo della Semeiptioa. tras.-p.o rto 1000; 5 qli1nq·u enni di L. 800. Età masIl conco1"So è .aperto a studiosi di ogni n.a.2io· sima 40, salvo ecoezio11i. Sca,d . 30 sett. 1valità. P -o ssono con~oirrere .a1 detto pr·e mio singoli MoNTICHlARI (Brescia). Scad. 30 sett. ; . v~i autori o più autori , che .abbiano l avo.r at o in oolfase. 34. laboraziione . Per conoorrere si può p11.·ese11tare NovAR.-\. - P er Lume]logn·o ; prorog.a 30 sett.; tanto t1n'unic::t n1e1110°r ia quanto u11 g1' uppo di L. 8000 per 400 iscritti, L. 1000 o·g ni 500 . i~critti mémo.r ie, co}leg.ate fra loro e rigu.a.r danti gli .arin più o frazione; L, 150. ambulat.; L. ·150 .arm. gomenti ·consi1derati nel .oon oo1"So . I lavori dofarm. ; 10 bienni di L . 500; c.-v. ; età lim. 35 (40) .a. ; vr.an110 esser e dattilogra.f.ati, non debbo110 essere docum. a 3 me&i; tassa L. 50. stati puhblrcati · p er l"in,na,n zi e potranno esser e R EGGI O CALABRIA. Radio:lo·go I stituto Diag110r edatti i n t1na delle seguenti lingue : italia11a , in"" stico (Ente mora le) . L. 10)000, .percentt1.a]e 30 %. glese, fr.ancese, tedesca, sipia.gn·o..la e portoig hese. Scad. 15 ot t. S ulla 001pertina di og11i lavoro pr esenta.t o .al co11RESIA (Udine). - A t~tto 30 sett.; L. 9000, olcorso deve essere soritto un m otto, che sarà ri tre L. 500 serv. attivo 1 . L: aqQQ tra~p, 1 L. 900 pet uto so1pr.a u11a hl1..srt.a ·chiusa e c.<Jonten ente i l uff. san., c.-v . non1e e l' indirizz.o degli n.11tori_ ~e-1_1~ ~~1-~~1 1~~·~~ ~ 1

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I lavori doYranno es ere inYi.ati alla Segreteria della R. U11.iversità degli Stnùi di Perugia (par il c-011corso prof. ...i \urelio Bianchi), e perYe11ire entro le ore 18 del 24 maggio 1928. L'ass,e gnazione del pre1nio vie·n ·e fiatta e11tro sei n1e ·i dalla cl1iusura del eone.Orso·. La inonografia pre111in ta resta di pro1)rietà ·della R,. U niver s jtà degli Studii di P erugia, che p rovvederà alla sua pubblic11zione. Qualo•r a n e.ssuno dei lavori prooe11tati fosse giudicato degno di Premio, 13: Facoltà Jfedico Chirurgie.a della B,. TJ11iversità ·di Perugia p-0trà pr-0roga.re il terrui11e del oonç.orso.

Borsa di studio « .:l. 111. Luzzatt'o i>. Psr -011or.a.re la inemoria del compianto prof. A. ~1. Luzzatto, l'arcispedale di S ..A.n11a i11 Ferraria ha. istituito una borsa di studio, allo soopo di conferir e ogni d11e ai1ni lln 1p.Te1nio all'autore del 1ar vo r o (o g ru1p1po di Ja,,ror~) , su. te1ni libe1riamente sc:e]ti n el ca111po della Clinica e d el la P atologia, che E-.arà riconosoi11to il più de,g11·0, ,a gil1clizio della Conunissione. 1 la v·o.ri do1vrann o: a) essere pre.s2ntati a stampa : 71) rostjtuil'e, almeno prevale11temente, il ri~ultato di ... t11di e di ricerch e compiute nel L aboratorio che s i i~titol1a .al nome d el prof. Luzzatto , da. Lui fondato · e già ·diretto; <;) portare l'indicazione cli tale origine; d) essere p11bblì0ati da non oltre un bien11io, avuto rigua.rdo alla data di cl1iusura del concorso. Po ·On·o a&pir1are 1aJ ipre1nio - che p er l'anno 192-.. s.arà cli L. 2000 - tutti i 1nedici chir11rghi e gli . tude11ti di inedicù1a, ad eccezione dei Medici Primari di OS'pedale e dei Professo-ri titolari niuti o assistenti di U11iv-er&tà. Il prin10 co11co.rso scade il 31 rnia:rz.o 1928. Per eventuali schiarime,n ti, rivolgersi a.Ila Segr eteria dell' Amministrazione nspedaliera. 1

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NOST~E

CORRISPONDENZE. Padova.

L'Ora Policlinica. ~"Ll que to .argoment.-0 ric<;o di s uggestiYità il

prof . Oddo Oasagra.n di (preside del] a Facoltà ,.di )!e{licina e ChiTul'gia, direttore dell'Istituto d'Igiene e preside della Polia111bula11z.a 1\1edica di Paclova, cui spetta l'iniziativa dell 'Ora policlinica per opera speciale del collega pro.f. Boschi) ha tenuta Ul'La 0011fereD.2a piena di fascino, di spirito d'111nanità e d'amore della scienza. Il convegno ebbe luogo i1ella sala dell'Ordi11e dei :àtfedici. L 'orntore parte d.all e sue co11oscenze ·e clettiche nel can1po della medicina e della biologi.a, poichè oltre cl1e n ei Laboratori, i11iziò i suoi pri1ni studi a11che nelle cliniche. Egli considera da vari punti di yi ··tn il prisma comple.sso della feno1nenologia patologica dell' uon10. E sami11a oon varie analisi l'e. . enza dell'arte medica, .facendone indagine co11 .. r nsi rli filosofia e di psicologi.a che pratica.m ente co11vergono acl un criterio {11 collegamento delle 'arie ~ er,·a;i;io11i che possonf) farsi esaminando i ,..ari . i ten1i di un ammalato, collega1nPnto che ar1

r i ,·a logican1e11te a l co11 cetto dell'Ora policltn ic:t.i. 'l'ale concetto no11 corris•p·oude .all'arjda idea cl1e fino ad ora ci eravamo fa tt.i dello specialista cl1e studia il suo paziente i1el c.ampo limitato della propria specialità, in.a vuole 11n ~nsieme armo11ioo di indagi11i 11ei v.ari campi della fisiologia) della patologia ed ancl1e, talora, della psicologia, in<Lar gi11i co·n dotte c-0n lngi ca scient ifica e con particolare i11tuito clinico, in u1odo di poter SYiscerare, anche i1ei casi cl1e ci sen1bra110 più hanalme11te unilater ali, tutto il complesso di feno1ne11i cl1e nei diversi s.isten1i dell'_org.n11i~·mo accompagnano od a11ch e preced·ono il n1~le. Non quin.di fredde accademie: n1a Collegi d~ studiosi, veri organisn1i attu:itori de' 1 Ora policlirllca, che indaghino, olt1·e lè:li 111a11ifcstaL."ione morbosa l-0ca.le, t utte le alterazioni a11ch ... · li, ., · -~ sin1 e. ignote o inal i1.ote, che ad essa si eroncai:.eua •. ·1. Questo ooncett·o porterebbe i1ell.a prat11...'.1 enor1ni va11taggi a11che per una terapia degli ~ta~i premorbosi, ter.a1Jia utilmente i)recoce che 1~1 ce:·to senso acquista un ver o caratte.re p:rofilattico. L 'orato re espose questa elevatissima 0011cezio11e circa ·l·o svolgin1e11to dell'opera sanitaria in for1na .attra entissin1a. e g.eniale; lasciand-0 v1Ya impressio11e i1ell'11dit0Tio plaudente. -

Conferenze sull'aviazione. Per jnizi.ativa dell'Aero Club di PadoYa (del 1quale è pTesidente il ·p rof. Oddo Casagr.a11di, direttore dell' I stituto d ' I giene e preside della FaooJtà Medica, e segretario il sig. Vecellio) e i)er gentile i11teress~rr1ento dell'Università cl1e inise a disposizione i locaJ i.. s i è dato inizio ad l1na seriè di couferen7.J0 int·•~r essanti l'.ayiazione. L e conferenze oono libe re al pubblico che vi interviene nu1ne•:oso; in ~pecial 111odo è largamente rapp resentata ]a categoria degli nftirial-i-. La nrimia conferenz,a rlell.a serie venlle te11t1ta dal 8oci·o .avv. E. l\i!orpt1rgo, coadiutore della cat tedra di Di·r itto privato. L 'oratore tratteggiò i còmp it i dol giurista nelle quist.ioni aerunauticl1~ dimo&triando come la legisl.azione italiana co11 la legge .aeTonau tica del 1923 rechi un note,·ole co,n tributo alla Convenzione di Parigi del 1919, partioolarn1ente per quanto r]guarda il diritto aeronautico privato con gli istituti della resp o11sabilità, dell ' ipoteca ~ dell'abbando11ò. · Il 17 luglio l'aV\' . prof. Cassinis trattò l;argomento della fotog·r ammomet.r ia, problema fondamentale ch e prooenta n1olti e i111ovissimi c.a1npi di utilizzazi one nei rilieYi fotografici. Ricordò l'i1npor tanza che ebbero gli studi italiani mette11do in rilievo il valore dei recenti apparecchi del Nistri e del Sa11toni. Importantissima e, s1Jecial111ente per noi, i11teressa.11te la tèrza conferenz,a del ciclo tenuta il 24 luglio dal prof. V. Ducceschi, direttore dell'Istituto di Fa.r macologia dell'Università . L ' insigne fisiologo/ parlò sull' a1·gomento « Il male delle a ltitudini e l'aviazione ». F~gli svolse il Ù?ina in modo .assai chi.aro esponendolo sotto u11 &spetto mo.Jto interessante . Fece la storin dolorosa .Je]le vittime che con audacia s i immolano nd ogni progresso, nttime che segnano di sangue a11che Je vie dell' automobilismo e dell'aeronautica. Cause 1


T.i\N:-.10 XXXI\!,

F ASC.

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SEZ I O~E

ne .:i-0 110 i1nperfez1<J11i rJi appar ecchi e loro guasti, ma, specialmente per l ' aviazio1ie, imprudenze, temerità. assenze psichiche, vertigini, oerdite del cantrollo d ei propri atti, deliqui , pericolosi inconvenienti cagionata dalle condizioni antifisiologicl1e d el volo i1elle forti a ltitt1dini, d.al freddo, dal t·e.11to, d.alla fatic;.a 11ervosa, da lle ra.p ide discese . Tali 111co11venienti sono rari in individui di robusta costituzione e di f unz ion an1flnto or~anit;o in perfetto equilibrio. I passaggi 11a alti$sime quote (fin sopra i 4 e·d i 5000 metri) nece.ssari talora per il r isultato del volo, offrono l ' insidia del « male delle a ltitudin.i n con effetti deleteri sul cu o,r e, sul sistemia nt:rvoso, sul sangue n el quale si stabiliscon o stati rli a 11ussien1ia e di aca:pnia 11 Duc~eschi ricorda a proposito i i1umerosi studi del Mosso e dei suoi allievi sul Labor.a.torio del Monte· Rosa. Ancl1e la fu nzio11alità dell'or ecchio può facilmente i-enir co1npromessa p er lo squilibrio dato dalla diminuita pressione esterna in confronto di quella della cavità timpanica. Da cjò fastidiosi l'enzii, e, peggio .ancora, tu·r be negli organi labirintici che alt~rano l a per cezione della posizi01'le del capo e delle 1nembra nello spazio e sono causa. di disorientamenti. Questi disturbi 'sono deterrnin.ati dai rapidi e notevoli sbalzi dell' areop lano, e s1 producono faci lmente negli indi vidui deboli e con organo uditiYo 11on .a ssolutamente integro . P erciò la selezione dei pilot i viene fa ttn con la 1n.a&sima accuratezza in I stitut i collaudatori specializzati, in modo ch e possano assicura re u Il a Pa tria. una schiera di giovani, ver e aquile dai cuori saldi, che con organismi perfetti sa.pipi a no <fare alla novissim.a arma il n ecessarjo sviluppo perchè rechi il tricolore n el mondo in r egioni se 111pre più lontane, e nei finora i11accessibili spazi d el cielo. PLF . 1

llemento.

R icor~ iam~ . e.be p resso l a n-0atra Ammini~itrazione ·SOn-0 d 1sponnb1l1 a.1cune copie dei volumi dei

Congressi della Società italiana di Urologia e cioè: I Congres s~ tenutosi a Firenze il 24 Ottobre 1922. Un volume, di pa5g. IV 140, con 6 figu re e tre diagrammi .nel tes1Jo ed una twvola a colori fuori testo. Prezzo L. 25. Per i noot1·i abbonati, fr ainoo di porto, per so1e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 2 0 J I Congress~ tenutosi a Roma il 27 Ottobre 1923. Un. volume, d1 p aig.g . V 1-~78, con 6 di ag r a mm i e 2 fi.g'U'l'e ~el te&~o e 12 ta:vole fu<>Tli tes·to. Prezzo L. 6 O. Per i nostr.1 abbonati, franco di porto, per sole L. 4 O 1 11 Coingresso t_enutosi a Milan-o il 29-30 Ottobre 1924. l?n "rolum e , dJ. i:r1agg. XVI-47° , -oon 5 ·diag:riammi e 139 figur e ne~ testv. Prc-zz<' L. 7 5, Per i n-O&tri 1aib00nati, lf:ran ~o d 1 porto, per t.ol e . . . . . . . . . . . L. 5 5 lV C ::> ngres~o tenu!osi a Roma il 29-30 Ottobre 1925. Un ~olume. d·1 .p.aigg. XXIV -243, con d1i1agr aim1m i e numeroee figi1rP. nel testo. Prezz0 L . 6 O. P er i ncetri a.bbon.ati f:ran~ di po1'to, per S@le . . . . . . . . . . L. 4 Y Congr~ss<! tenutosi a Padova il 29·30 Ottobre 1926. Un vo l11me, d1 I?agg. XX-380 , con nurilerose fì.g ·ure initercal a,te nel .testo. Prezzo L . 7 O. P er i nostri abibO'Il ati if.r :in co d1 porto, per eole . . . . . . . . . . . L. 5 O N • . B ~ Queat~ -cond1i@io:n.i valgono .per le spediz.ioni da f.ara1 'Il It·a,1JiJa. ~er quehle d.a. farsi aill' Eatero, .a.gg.iun~ere L. 5 P:er c1a~cun V<olu·me. a rimborso m .aggiori spese pootah occorrenti per l.a sipedizione a ll'estero. lnlVia~e Va.glia Poetale aà.l'Edri.tore LUIGI POZZI Via S~stina, n . 14 - ROMA.

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PRATIC.\

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NOTIZIE DIVERSE. •

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.À.\ssociazione della Stampa ìlledica Scientifica Italiana.

I direttori, redattori ed amministratori di periodici di medicina sono invi~ati ad una riunione che si terrà a Parma, in occasione dei Congressi medici in luogo e data da stabilirsi, per uno scambio d'idee sul programma dell' .Associazione e per procedere alle elezioni del Consiglio.

V Congresso dell'Associazione italiana fascista per l'Igiene. Si terrà in Roma d al 12 al 16 ottobre 1~2/. a ranno trattati i te 1ni segu enti · 1) P rof. A. Sc;lavo ,Sien'a) <. I giene e L a,·oro n; 2) Prof. F. Abba (To,r ino) « A1J'provvigio11amento d el latte»; 3) P rof. G. P ec0trii (R oma) « I i)rovvediruent i governativi per I.a. profilassi <lella Febbre tifoide»; 4) Prof . _P . ·P ulcbei1.· e Ing. G. R-0~lella (Genov.a) « Smaltimento delle immondizie » · ' 5) Dott. G. I Escailiar (Roma) « La scuola rurale e la lotta antimalai-ica nell'Agro R omano ». Vi sia.ranno .r icevimenti, -escursiQ1n i, visite. Quota d'iscrizione L. 20 p er i Co.ngTessisti e L . 10 !ler i famigliari da invia.rsi non oltr e il 30 settembre 1927 al Segreta.rtio Gener.a le dott . Giov. Palomba - Roma (126) - Via G. G. Belli, 27 per ricever e tessera e, a riol1iesta, i documenti p er .le riduzioni ferrovia,r ie per i quali occorre, per ci.asclma persona, , ind~ca,re : cogn ome, nome, età, don1icilio e st azione di par tenza . ,

Congressi Medici di Parma. D.al 18 ia.l 24 ottobre p. v . sa ranno te11uti ia Parma il XXXIII Con·gTesso ·di Medicina Inte1•na (P residente G.a .bbi.i), i Congressi di Chirurgia ed Urologia (Presidente F ·erra.ri) , d·i Otori11olari11gologi.a (J.>reside nte L asag11a), e di b1edicina del L a,oro (P resirlente Gabbi). I Congr essi s.ar.at11110 inau1g urati i11ell'orrlin e ooguent~:

.4.) l:D1112:.ressj di 1\iJ e dici n a 1nterna e Chirurgia (18-21 otto1bre) : Inaugur.a.z ione 11ell' Aulia 1\-Iagna (P alazz-0 delll'Unive.rsità); V~er1noutl1 al ~lu­ nicipio offerto dal P odestà . ,Sede dei Con·g r essi : Anfiteatro I sititt1to di A11aton1ià Un1ana (Osp·e dale) : M edicin1a; Sala del Ridotto del Regio : Cl1irua:gia. B ) Congresso di Oto11.·in·o1ari11golog i.a (22-2-t. ottobre): I 11a.ugur a zio.ne ·n ell' Aula l\ilagna (PaJ.azz-0 dell'Università); Ricevimento e ver1r1outh al P al1azzo del1a Provincia offerto dal R. Com111iss. della Proivi11ci.a. Sede de1l Congresso: Sala del Ridotto del R egio. 23 ottobr e : Visita agl·i Sta.bi lin1enti te·rn1ali di 1

Sal~o .

C) Congresso di l · rologia (22-23 ottobre). JJ) Co·ngTesso di )Iedic.i11a Nazionale del LaYoro (2·1·-96 ottobre): Inaug11,r azion e i1ell' Aula.

l\.tfagna; Ricevimento e ye.rmoutl1 alla Oa1nera. di Co111n1er rio offerto da.1 R. Co1nmissario .


1384

Sede del Congresso : ~.\11fiteat:ro I stituto· ai . l\11a. tomi a Un1ana (Ospeda.le). Annessa ial Cbngresso vi sarà: a} un'Esposizione di Specialità medicinali e di Acque Minerali, di strumenti di Chirurgia, di Otori11ologi.a, di 1.Jrologiia, di ~1icrosoopi.a, di B atter iologia e di RadiogTafia; b) m1' Esposizione di libri e di peri<Klici di Medicina e Chirurgia; e) una Mostra delle Stazioni di Cllre termaùi e climatiche. I Congressi sar.an110 onorati dci. un.a, rappresentanza dei M edici de,11' Argentina. Inforn1azioni e reoa.p iti : a) alla Stazione (un impiegato n1unic.:ipale ed UI1. Goliardo . del G. S . U. F. ); b) lélll'Università : posta e sala di sorittura dei Congressisti (bide1lo a disposizione) ; e) l-fficio 8ta.1npa. Uffici del << CoTriere Emiliano » (con ra:p1)rese11tanza di un l\1edico di ogni Congreso).

Il Xll Congresso Internazion~le di Idrologia, Climatologia e Geologia Medica avrà luogo, oon1e ~bbiamo a.n nunzia.t o, dal 5-9 ottobre a Lio~1e , sotto l'alto i)a.t ronato del Pre-sidentf> de1l1a R ep11bbJic.a francese. Il Co11gresso darà diviso i1elle sue tre distinte sezioni, e sarà a coomp,agnato dalla Esposizione Inter11.azio11ale delle Stazioni Idromine:rali, Climaticl1e e ){a.r ine . Il Comitato italia.no per la propagiaJl!da del Congresso è stato· così costituito·: Presidente: prof. Andrea ·\''" ina j; Consiglieri : sen. •p\J.·of. Queirolo, on. prof. V. Ga.b bi, pro.f. L. Devoto, prof. G. Ruata, prof. C. Cattaneo, pr-Olf. Oeresole, prof. D. Burgonzio gr. t1ff. A. }I. Rebucci, gr. uff. Granelli, con1111. Sacca11i. 0110 co11ce&5e notevoli fa.c.ilitauoni di viaggi e di soggior110 per ,aderenti ed espositori . Per in formazioni rivolgersi alla Seg·r eteria ge~era le del Coii1gresso Internaziona.le Idrologico prc? so la F acoltà di )1e·dicina, Quai Claude Bernarde 1 , Lione.

IV Congresso Aerea.

[ ..\N~O

IL POLICLINICO

Internazionale di

Navigazione

Il Co111itato Ordinatore del 1V Cong re8so Internazionale di N u.v ig,1zione Aerea, iaccogliendo i voti µer,renuti ida dive1·si Enti e da sin.g ole p€il'sonalità , nell'inte11 1to di agevol~re coloro che intendono partecipa.r e ,a l Oongresso ed app()(rtarvi il proprio contributo di studi e di esperien ra, ha prorogato fino l3J. 20 settembre 11 termine per la accettazione delle iscrizioni e per la presentazione d elle inemor:ie. 1

Corso di perfezionamento in medicina, chirurgia, specialità, all'Ospedale Incurabili di Napoli. A ,·rà 111ogo dal 1° novembre al 4 dicembre c. a. ; potranno inscriversi i laurèati in med·i cina e ohi. rurgi.a. Nel corso di n1edi cina pratica sat·anuo tratbati· argomenti speciali di oa.rd.iologia (prof . .Pace), di m:tln.t tia dell'2.ipp a1·a,to digerente (prof. Castronn<JYO) , <li n1aJatt:ie epatiche e irenali (prof. Bue-

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FASC.

38).

co), di n1alatv1e dellJapparato resp iraLorio (prof. Patricelli), di ~ierologia. (prof. ll.a.zzicalupo). Nel C:Ol'SO i.l1 chi rnrg1 n. pratica. s~r.a11no eseguite oper.azioni chirurgiche e vt-rranno detta te lezioni d·i clinica chirurgioa gener.a.Ie, di semiotica chirurgica, di traumatologia, di chirurgia di urgenza, di urologia,, di -dermosifilopatia ~i proff. lacoheUi, I.1a.ccetti, Sca11g.a, Bruni~ "à1osca,. de Bara.r dinis. Domanda in carta semplice, indiriz.oo..ta al Presiùente della S<:.u.o la medica ospeda1iera. pi:of. Ga.bri_e le Tedeschi e consegnata all'Ispettore signo1Giuseppe Renzi. Vogli·a di L. 100 aJ Presid e·nte. Presenta,~ione del diploma di la11rea o c.ertific.ato equivalente Chiusura delle iscnizioni a.l 30 ottobre. Rilascio di certifioato .a chi ha se~ìto con regolarità la le.zio11e e le eseJ citazioni. Possibilità agli allievi di .assis-tere nelle O·r e libere ad oper.azioni, visite, eoercita.zioni speciali,. .a1nbl11atori previo consenso dei rispettivi direttori. • 1

Encefalomielite epide1nica a Bucarest. I gior11ali reoano notizie di uu'€•p idemia abbattutasi sulla caipit.ale rumena, m.anifestantesi con sinton1i di polionùelite .anterio~re acuta (paralisi degli .arti) e di ence.faJite (con\ulsioni e deliri). I l Co11siglio Su·p erio.r e della Sanità, 1a•dunatosi. so't to la i)reside11za del Presidente del Consiglio, ha deciso tra l'altro di a,dibire i1un1ei·osi nt1ovi locali aJ ricovero degli aJnm.alati ed .al laro traittamento~ Il Consiglio dei l\tiinis.tri ha 1a1wrova:to, dei orediti straordinari per la lotta contro la graive epidemia .. 1

Ordinanze di sanità marittima. C:011 ordinanza di sa,i1ità m.ail·i ttima lie prove11ienze da Aba dan e da altri porti della l\tlerop<>tamiia s ul Golfo P€rsico so110 s-0•t to·poote alle misu.r e CO·n tro il coJera a.siiatico prescritte nell'ordin.a11za di Sanità ma;rittima n. 10 del 190/ modificata oon D. M >,30 agosto 1.911. Con altra ordin1anza sanitari.a marittima le prove11ienze da Dakar e da tutti i porti del Senegal so110 state sottoposte alle n'liÌsure profilattiche contro la febb·r e gialla pToocritte dall'ordin.anza di sanità ma,rittima n. 2 del 15 ma.r zo 1924. 1

'

Nella stamp• sanitaria. Si è iniziata la pubblicazion~ di un « Bollettino. della Lega Itali.a.na per 1a I.10tta contro il Cancro )) ' .a CUifa del prof. P ietro GaJJ.enga; reca g]i atti della Società, pregevoli -0011tributi, relazioni e a.tti ufficiali, recen&io11i eoc. : ri&pecchia P attUiar le i11tenso moì\'"i•m ento diretto a infren.ar.e il terribile morbo. Rioordiamo che la Lega, eretta in Ente morale, è posta sotto l'alto patronato di S. M. la R egina; ne è •p resild ente il sen. Lustig ; del Consiglio fanno pa1·te altre eminenti persruiaJità della medicina,. La costituzio11e del]a Lega assicura un'azione attiva. e fattiva. L'a.bbonamento ail Bollettino importa L. 20 per i non soci, L . 10 per i soci. _.\.uguri collegiali .


SEZ IC1NE P RATI(..,\

Cospicuo assegno americano per le ricerche sulla febbre di Malta. La fon dazione Illa Sachs Plotz, di Boston, per il progresso 1della i n vestigazione scientifica ha inviato a l prof. ~Iaurizio Ascoli un assegno di lire 18,240 (1000 dollari) per la continuazione delle ricerche sulla febbre di Malta cui egli attende in colJaborazio·n c col dott . E1nant1ele Sanfilippo. ~lentre ci congr.atulian1-0 co n lo studioso ohe ha saputo meritare l'interessamento della fonda.zio11e Americana, r ilev.ia1no co11 con11pi.a.cin1ento che è la prima. volta che ques.ta assegna delle &.>fllme :id uno scien~iato Italiano per gli stu di sopra una malattiia che, diffnsissin.11a nelie i1ostre 1·egio11i, è in An1erica pressochè sconosciuta.

1385-

Il Collegio Co1nmissariale d el Banco di Sicilia ha deliberato - su proposta del R. C-O·m1uissario ~· uff. Ignazio l\formin o, presidente di a~e,.. gnare un contributo di L. 50,000 in favore dell'Osp edale Civile S. B ia.gio di Marsala, prelev.andolo dal fondo d estinato ad opere di pubblica utilità e beneficen~a, coot.ituito da u•n a parte degli utili an 1111ali dell a Ca~sa. di Ris.p armio dello ste.sso Ban co .

1

Donazioni e lasci ti. Il ea,-. B enedetto )1 ~1rino J!latania ha lasciato, more11do, al Comune di Catania la oou1ma di 10 n1ilio11i , con l'obbligo della costruùo ne e della ma11t1tenzione di un )la11icomio da intitolare a San Benedetto e disponendo che, in caso d'infrazioni testame11tarie, l'eredità -riada al Manicomio di Palermo. 1

A beneficio dell Ospeda.l e :\Iaggiore di Mila.no il signor Carlo 1\fazzi fu Giuseppe con suo testamento olografo 11a disposto un legato di L. 50,000.

.

Un grandioso ambulatorio odontologico a Londra .. I l si.g . George E.astman di Rochester (Stati U11iti), caipo del1a Com.p agni.a ICoclak, ha do11ato un inilione e mezro di dollari, pari a e;irca 25 n1i lioni di lire it., per istituire a l o ndra una g ra11clio~a Clinica odontologica. I.o E::.stman l1a da ten1110 rivolto le sue c:ure a11' ..'l.~sistenza odon tolog ica . con pa.1·tico]a re ri gufurd-0 all'infa.nzia. Dieci a11ni or sono egli istituì a L~orh e-. ter 11n' altra Cl in iL:.a. odo11tol-0gioa., affidata alla direzio·n e del d-0tt. HarYe)- J. Burkl1art. Questi si è oria recat·o a Londra, p er prendere gli accordi relativi alla costruùo11e ed al fun2Jio11an1en to della nuova C l.i.fiica. La qunle ro111prenderà 50 sedie d 'operazione, 11e]]a infermeria prjnci'Pale, e 7 nel rep1arto di orto:dontin. Vi sar.anno, i1101tre: :25 letti per ricovero di pa~ienti con affezio11i d elle ton ~ille con vegetazioni adenoidi o con palato-

schis i.

Indice alfabetice per materie. Ac(1ur (filtrazio11c àelle) p Pr uso. pota bile . Pag. 1375 Anemia perruc1osa: ricercl1e e111a tolo)) 1374 gich e )) 1381 A'Tiazione ( Coufere11ze suìl' ) 1364 Bibliogr.a.f ia . )) 1366 Cancro: .stato iattuale della questione )) 1359 Cardiaoa sinfisi: cura cl1i1ruTgica I) 1371 Cattaneo (segno del) . 1 )) ( rona ca del rr11ovimento professionale 1380 Cuore: dilatazione .acuta, d elle iniezioni . )) 1360 e ndovenose . )) 13&q Diabetico (JJ. ooma) ed i reni )) 1368 Diatesi essuda.tiv.a e tub. . 1372 Encefalite .epi(lemica: forn1e peTiferiche » )) 1374 r~nccfaliiE> parkin soni3na: terapia )) 1367 Enceif alite vaccin·ie.a . )) .1375 Eosinofilia delll.' an•a.f ilassi • )) 1367 Frolicl1 (sindron1e di) • Iniezioni endovenose: :dil.ataz. ac-uta del cuore · . . n 1360 Kottmann (reazione di) . » 1371 Latino (il) oome lingua. ufficiale . » 1376 Latte secco irradiato nell 'a~imentazi one infantile . . . » 1370

Linfo,·accini t ifi c:i e produ:t.ionf• di a ç;glutinine . J[a la.ria in fa nti]e 0azione s istemat ica s ulla) . . Mala ri a : morfologia del sangue Morbillo: ·p rofilassi d elle complicazioni. Morbillo : sieroprofilassi · . Ora (l') policlinica . . Parkinson (morbo di): sinto1ni iniziali Pericardi te pne111n0;eoccica l~ ene (il) come orga,110 di rican1bio intermedio . . Reni (i) ed il co1na diabetioo . Salasso incruento nella iperten sion e Sepsi p u erperale: med . endouteri11-a. con olio oa.nforato . Sintaliu:.i. nehle glicosu.rie diabetiche Succo gastric-0 · reazione . Tifo (il) nel l.att•ante . . Tr:aium~ o peratoTio: con~egue11z.e VaccinateraJpia lJer via n asale Varicel1a: complicazioni 11e.rvose Wei~ (rea.z i9ne ·d i) nei bantbin i tubercolotici .

P ag. 1369

1

)) )) )) ))

1359' 1375 1368 1369'

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1372 1367

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Non èconsentita la ristampa di la vori pubblicati nel Poi •clinico se non i n segu ito aa flatorlzzazlone scritta dalla redazione. E vietata la pubblkazione di sunti di essi senza citarne la f on te. tf.om& • St-a.b. T i'J)o-Lit. Armaai•i d t .Il. Oourrte.r . V . .A.SCOLI, Red. rewp

Olrlttl di proprietà riservati. -

{


1386

..

IL POLICLINICO

F'!~C .

D o t:t:. ANTON IO S EB AST IANI .t\iuto medico negli Ospedali di Roma .

.

I DISTURBI DEL RITMO CARDIACO P :t•efazione d f G I U S E PPE

BA STIAX E Ll~I

Perchè i lettori possano rendersi conto dell'utilità che questo volume ha per tutti i medici pratici, ne r portia1110 l'intero INDICE, insieme a tre figure scelte fra le tante ch e lo il l11strano.

SAGGIO DELLE ILLUSTRAZI ONI.

INDICE. '

()APITOLO I. I MEZZI DI ESAME : 1. La registraz:one gr.ad'ica e il .suo strumentario .. 2. I.o èfigmogr>am·m a. - ~· Il cardiogramma.. · 4. I l flebograa:nma. - 5. La ·r~tr a.,,ione elettrica e l'elettrocardiogra.f<..'· · 6. L'elettrocardiogra,mma. ·CAPITOLO II. NOZIONI ANATOMO-FlS l0 1.0 C ICH E : 1. Le lega.t ure di Stanmus e il sJstema specifi·c o del cuore. .2. Il nodL> seno-a uriciolare. - 3. Il nodo e i·l fascio atrio-v•entricola.re.; :i l reticolo di ·p11rki!1je. 4. I l meccaninm o cardiaco •n egli animalì inferiori e nell'embrione. :5. J;a 1Jroù11zione .e la d1iffusione dell'onda di ~ccitazio ne nelle cavità cardia· che. · 6. Le proprietà fon·d am·e ntali della fibia mio ca rdica. - 7. I nervi estrinaeci del cuore. -· CAPITOLO I I I. TACH 1.

··~I

1l·.

1CARDIA E BRADICARDIA SEMPLIC J. ARIT M IE SINUSALI : 1. Def.inJ.zione ed

•essenza del ·d·i&tu.r-bo. - 2. Condizioni patologiche che altera,no l a frequ·en.za -cardiaca.. - 3. Ta,chicardia e braidicardia fisiologiche. - 4 _l\.ritmie s'iiJ.1.us•a li. - S. Dati clin.i ci. - CAPITOLO IV. I DISTURBI DI CONDUZIONE : IL BLOCCO CARDI A· CO E I SUOI VARI TIPI : 1. Defini2~ione

e cla?.sificazione. - 2. Blo<HX> seno-a urico. llare. 3. Blo-0co atrio-ventri colare .in.completo. 4. Blocco .atrio-ven.tricolare .oompleto. - 5. Bloc•c>J delle b r anche del •fascio di Rie. - 6. Le .cause del blocco .cardiaco e le influenze• dei •n ervi extra-cardiaci. - 7. Dati clinici. - CAPITOLO V . .L E EXTRASISTOLI : 1. Definizion e. Eccitabilità e periodo refrattari·o. Class>i'fioazione. · 2. Extrasistoli ventr:colari. 3. Ex:trasiistoli auricolar'i. - 4. Extrasi.stoJ.ri sinusali e atri<>-ventri-colari. - 5. VaTio modo cl.i p.resen.ta1~si delle extrasi·stolti. ln1flne~za d·ei .nerv!i extraic.ardia.ci. Produzione sperimentale. - 6. Dati a1i·ni1oi. - CAPITOLO VI. LA TACHICARD I A PAROSSISTICA = 1. De:finiizione ed .essenza del disturbo .. 2. Quadro clinico. - 3. I tracciati grafi.Cli ed elettrocardiografici della tachicardia parossistioa e le sue '\"arietà. - 4. L' influ·e nza de.i nervi . extracardiaci n ella produzione di extra.sistoli e di tach icarch•ia paroseistica. • ·5. Ipot0$i patogenetiche sulla produzione .dii questi disturbi. - 6. Diagnosi. pro· gm..oei e cura. - CAPITOLO VI1. PRO· DU Z IONE DI NUOVI CENTRI DEL RIT· MO. - CAPITOLO VID. I L cc FLUTTER u AU RICOLARE : 1. Definizione e quadro

clinico. - 2. TraccliatJi grafici ed elettrocardiografi.ci. - ~. Patogenesi. - 4. Diagnosi, µrognoei e cura. - CAPITOLO IX. LA

FIG.

FIG. 22. -

12.

Elet trocardiogra.mma norma.le.

Blocco incompleto con progressjvo ritarrlo nPll:l eonrluzio·

F 18R I LLA ZIO N E AURICOLARE : 1.

Generalità ed es6~nz.a del disturbo. - 2. I tTac~iati gra fici ed elettrocaTdiografici. 3. Qua.dro clinico. - 4. Patogenesi. - 5. La digital~ e la s ua azione sul meocan\emo cardiaco alterato. - 6. La <>hinidina e la EiUa a.zione sul meccanismo oard·iaoo alterato - 7. Diagnosi e i;To.gn.ooi. - CAPITOLO X. IL POLSO ALT ER N ANTE : 1. Sintom atologia. - 2. Patogenesi.

F1G. 26. -

Blocco incompleto 4: 3.

U11 volume in-8 di pag. v111-144 (N. 7 delle « ~1onogrn fi e :\lr clico-Ch ir11rgieh0 cl' attuai i tà », Collezio1 del P oliclinico), con 73 figure intercala.te nel testo, nitida.n1ent9 ta111~) at o su carta sen1 i ~)ati nata. Prez.iL . 1 8. Per i n ostri abbonati sole L. 1 6 , 2 5 in porto franco. ~~~-~--~~~--~~~---~~----------~----~-~-~~~--....,.-,~-~ -~

Invi.are i Vaglia Post?.li al Sig. LUI C I POZZI, via Sistina 1 ~ 1 aggiungendo . !}er l'U : !!cio !>«>5tale Suoc. dicio_tte •, ROM Per 1 Vaglia Bancari (c-he devono eesere riscuotibili in Roma ) bac; ~ a indiri?zare : Sig. LUJCI POZZI, vi3Sistina14. Rom r::


ANNO XXXIV

.Fase. 39

Roma, 26 Set tembre 1927

fondato dai professori: GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE .

SEZIONE .PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITT·ORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservaz ion i cliniche : T. Lucherini: Sindrome d a. falsa oa.lcolosi renale. Contributo clinico-r a diologi.Joo. Lavori originali : E. Fiorini: Le 'Oon seguenze del t rauma operatorio &a.I re11e, sul fegato, sul sistema. cir· oolatorio e sietema. nervoso. Sunti e r assegne : APPARATO RESPIRATORIO: Piéry: Storia dell'adenopatia t racheo-bron chiale t ubeoool.a.re. A . Fabris: Broncopolmon°i te · calcica .a f ocolai. ORGANI DIGERENTI: Serra.da: La perforazione 1nella cavità libera peritoneale oom e comiplicazione delle nl· cere g~triche e ,duodenali. - Moriconi : Escissione transgastrica dell'ulicera gaetriea. - Schanbarg : La 11 resezione palliativa ,, n ell'ulcera gastrica e duodeIllale non reeecabile. Medici1na sociale : G. Escalar: L'opera d el Governaito· rato di R oma contro l a malaria infantile nell'Agro Romano. cenni bibl iog rafici. Accademie, Società mediche, Cong r essi : Oongr.esso in· ternazionale di Urologia in Bruxelles. R. Aooa-

demia dei Fis iocr itici di Siena. - Società Medioo· Ohirurgica di Alessandria. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: I dolori epigastri-ci. - I dolori toracici nella tuberoolosi p olmonare. - OASISTICA : Le forme dell'ittero .catarrale . Ittero infettivo (epidemico). - Il .mo:rbo di •B rill. - 'rERAPIA : Pro.filassi della nefrite sca rlattinosa. I l tr~.tJtamento 1dell'al·b·u m inu.r.ia ortostatica. - NoTe DI MEDICINA SCIENTIFICA : La tiemia. POSTA DEGLI AB· BONATI. - VA,.:1A· Politica sanitaria e g iurisprudenza' : G. Selvaggi: Oon. troversie giuridiche. Nella vita professionale : Cronaca del movimento ,prof essionale. Con1COrsi. N omine, promoziqni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da P adov.a . Not izie diverse. Rassegna della stampa medica . Indi-ce a lfa betico per materie.

OSSERVAZIONI CLINICHE.

la pielonefrite, la 1paranefrite, il r ene m obile, l'idronefrosi, l 'infarto ·del r ene. . D'altra parte, poi , n ella nefrolitiMi .non esiste 6em-pre un·a tipica sintomatologia, e talvolta le coliche renali assumono una forma ·Josi vag·a e strana da confondere la ·diagnosi, e l'esame ripet11to delle urine non semipre risolve il dubbio diagnostico . Soltan to l'indagine raidiologioa, oggi applicata con esattezza di tecnica, permette quasi sempre ·di ri ~onos cere non solo l a presenz·a dei calcoli, ma di precisarne anche la loro sede, forma, gr andezza ed il loro numero. Non seinalire però con i raggi X è facile ottenere risultati posi tivi, s1pecial·m ente se i calcoli sono molto piccoli e di materiale organico. B opportun o ;poi far rilevare che talvolta n elìa diagnosi radiol ogica di calcolosi delle vie urinarie, ~i presentano ·an che diffi Joltà diagnostiche e la letteratura, infatti, r egistra molteplici cause di errore, e cita ,p arecchi casi in cui la diagnosi di ca1'.!olo$i renale è stata dall'in tervento chirurgico, dimostrata erronea. Così 1ad es. i tumori fibrosi (Busi), la ·calcificazione della tunica media di un gr os,so vaso (Ponzio), con crezioni ganglion·a ri calcifi•.!ate ·del peritoneo (Lej éne), flebo liti della vena renale (..l\lbers , Schamberg, Franl(el), false coste, eso~tosi ·dell'osso iliaco (Kòler), calcolosi intestinali (Arcelin), sostan ze medic1amentose iniettate,

l STITuTO DI R ADIOLOGIA ED ELETTROTERAPIA DELLA

R. UNI VERSITÀ DI R Ol\IA

diretto 1d al prof. A. Busr. .

Sindrome da falsa calcolosi

1~enale.

Contribut o cli n ico-radiologico per il ·dott. TOl\.I MASO LUCHERI NI aiuto m edi Jo ·degli Ospedali di Roma. Molte1plici son o le forme mor·bose che possono dare la sintomatologia della calcolosi renale, e perciò non è facile la rispettiva differen ziazion e diagnostica. Infatti le m al•attie degli organi genitali femminili, tra cui la gravidanza extr auterina, la sacra. lizzazione della V vertebra lombare, la lombaggine, i disturbi nervosi (nevralgie, nevriti, e.;c.), p ossono simulare la litiasi renale. Difficile è léUl· che la diagnosi differenziale, quando la sin drome è a dPstra, dalla calcolosi biliare e dall'appendicite acuta, tanto 'Più che n el corso di quest'ultima malattia qualche volta si può persino aver e u na em aturia (Matthes, e JC.). Ancora più .difficile si può presentare la diagnosi 1differenziale da altre malattie del r en e stesso, quali la tubercolosi, i 'tumori, l'echin ococco del rene, la pielite acuta,

0


1388

IL POLlCLJNlCO

t:al·..!oli appendicolari (Busi), ecc., possono dare luogo ad ombre cl1e simulano la liti-asi renale. In ogni modo simili eventualità sono assai rare ed un preciso esame radioocopico e radiografico, completato .da un esame delle urine, ed eventual .. mente dal ooteterismo dell'uretere e dall'indagine della fun"lione renale, servono a risolvere l'event11iale dubbio diagnostico. Ogni individ'Uo nel quale si. sospetti la nefrolitiasi, deve essere esaminato con i raggi X. Qu·ando poi i cal.coli non sono visiibili o Eono poco visibili, come quelli di a.cido urico, allora si potrà ricorrere alla pielografila, la quale spesso è di valido ausilio nell'accertamento della diagnosi radiologica. Recentemente &n·~he l'A. Ascoli 11a illustrato un caso nel quale un cal · ~olo trg,sparente fu reso visibile dopo urua 1P·ielografia, per il depositarsi su di esso di ioduro di litio. L'importanza .dell'indagine radiologica per la diagnosi della calcolosi renale, 1è oggi iJ?.idis ~uti· bile, ben sapendo che molte malattie possono, come ho già detto, dare una sintomatologia simile a quella della litiasi renale. A. questo proposito ho creduto opportuno illu• strare un caso che offre singolare interesse, pol· chè la sintom·a tologi1a clini·~a che esso presenta. mentiva precisamente la diagnosi di calcolosi renale, d)agnosi che 1p oi l''indagine radiografica ha dimostrato assolutamente erronea. M. Giuseppe, di anni 29, muratore. Padre vivente e sano; madre morta a 56 anni per c·ardio·· 1pia.tia; fratelli e sorelle tutti viventi e in buor1a salute. Nega malattie venereo-luetìche. Nel 1921 ft1 colpito da infezione malarica, che in seguito reci1òivò più volte. Sin dalla primavera del 1926, incomin·ciò ad avvertire un dolore leggiero al fi·a, nco sinistro ·~he si esacerbava ogni tanto, specialmente in seguito a 'sforzi fisici. Tale distur.bo non gli impedì di lavorare sino 1al 10 dicembre 1926, giorno in cui improvvisamente avvertì al fianco destro un dolore intenso, .che si irradiava in basso lungo l'uretere sino alla vescica ed al testi·~olo. Questo ·dolore perdurò varii giorni, non sempre con la stessa intensità, per cui ricorse al consiglio di un sanitario il quale fece diagnosi di « colica renale destra », e prescrisse urotropina per boc .!a ed ap1Plieiazioni calde nella regione renale de5tra. Il paziente afferma di avere, avuto giovamento da tale cura, tanto che rp otè ri·p rendere il suo ordinario lavoro. Dopo 5 giorni però di comp!eto benessere cominciò ad avvertire improvvisamente al fianco sinistro un dolore più forte del precedente, a tipo continuativo , ma più int enso rturante la notte. 111 [>ia ziente afferma .!he talP dolore si diffondev1à in basso sino al testicolo ed alla coscia sinistra e non gli consentiva di dormire durante la notte. ~on si ·è mai accorto <li avere elevazioni termiche. L'infermo sj lagnava an che di un lieve bruciore durante e·d immedia1an1e11te dopo la minzione. ·Gli atta .!chi dolorosi erano più forti dalle 8 di sera alle 5 di m·attin1a, 1

e durante queste ore il dolore si irradiava più )ntensamcnte al testicolo corrispondente. A causa· di q11ooti •disturbi, approfittando di un giorno di benes$ere, si presenta all' Am·b ulatorio dell'Istituto di Radiologia della iR. Università di Roma per essere esamin1ato. E. O. Condizioni generali buone; colorito roseo deJJ.a cute e mucose visibili; stato ·di nutrizione discreto; respiro e polso normali. Apiressia. Nulla di obiettivo a carico degli organi tora..!ici. Fegato e milza nei limiti normali. La palpazione semplice e bimanuale 1delle regioni renali, specialmente di quel!~ sinistra, proYoca vivo dolore. I reni non si riescono a palpare. I punti t1reterali di sinistra ·sono dolenti alla .p ressione. ~on si rileVla alcuna deformità (gibbus) dell-a colonna vertebrale; l'ultima vertebra dorsale e le prime lom·b ari non .sono dolenti alla pressione profonda. Esame urine. Trac~e minime di albumina, assenza di zuccbero, aspetto limpido , densità 1018. Esame mic1ioscopico del sedimento. Presenza di va.rii globuli bianchi ·b en conservati, qualche ·~el1u1'a della pelvi e della vescica. Assenza di emazie e di elementi renali. R. Was.5ermann negativa. Radioscopia. Nella regione renale destra a pochi centimetri dalla colonna vertebrale, sotto l'ultima ·.::ostola, si nota una piccol1a ombra ova1'are, immobile con i movimenti respiratori . Rad1ografia. Il paziente è purgato e digiuno; sl eseg11ono due radiograrrvni comprendenti tutto il sistema urin·ario. Si ha il seguente reperto : spondilite tub,e rcolare della XII vertebra dorsale, senza schiaccitamento del corpo vertebrale. Dai due lati inferiori di .questa vertebra lesa scendono in basso dall'interno all'esterno, decorrenti lungo la regione paravertebrale, ,due ombre di a.spetto fuJiforme, a margini netti, la destra più pi·~cola (3 cm. di. lunghezza) della sinistra (4 cm.), e chPpoggiano in gran 1p·arte sull'ombra dei reni. · Queste due ombre per la loro provenienza, sede, direzione e formia -sono dovute a 2 ascessi ossifluenti (vedi 1adiogramma n. 1) . Non si notano ombre attribuibili a c·alcoli renali. Diagnosi . lVIorbo di Pott X1II dorsale con due ascessi congestizi laterali. Per dimostrare gli eventuali rapporti •Jhe i due ascP.ssi. ossifluenti .p otevano avere con le due pelvi renali ·e spiegarci così la sindrome ·dia pseudocalco1 osi ronale, presentata dal paziente, abbiamo praticato la pielografia bilaterale. Cistoscopia.. Uretra permeabile a 26 Charlier; vesct~a discretamente continente e di aspetto normale. Sbocchi ureterali ·b en visi~ili e normali. Ciateterismo bilaterale facile. Cromocistoscopia con 0,(}1 di inda.cocarminio per via endovenosa: eliminazione dopo 4 minuti. Pielografia (prof. Ermanno Mingazzini). Si iniettano 10 ·~mc. di una soluzione tiepida di bromuro rli so,dio al 20 % n elle pelvi; i due bacinetti app·a iono di forma, volume e sede normali. L'ombra dei due ascessi -congestizi si sovrappone con la $Ua porzione inferiore sull'ombra delle pelvi iniettate, metten·dosi jpiroprio a ridosso della porzione più interna di queste ultime (vedi radiogramma n. 2) . Un'altra radiografia successivamente eseguita conferma il reperto sud·detto, per cui si esclude quindi la diagnosi di ·~alcolosi renale.


[.~NNO

XXXIV,

FA5C.

SEZ I O~E

39 )

* ** Il caso da me citato è degno di

poi, eh~ contribuisce alla conoscenza delle forme mo.rbose che possono ·~linicamente simulare la c.alcolosi ~enale. La spondilite tubercolare può in veinteresse~

PRATICA

élementi fra i quali in 1primo lubgo la gibbosità f: vero che in certi casi di morbo di Pott il glbbus manca del tutto, specie in quei ·~asi in cui s~ ha insieme alla lesione distruttiva, un'al>b0ndante neoformazione ossea, e n·ei malati 13;dulti, perchè in questi le ossa sono più resistenti -

..

Radiogramma N. 1.

Radiograrr1rrta N. 2. . rità dar Juogo s1>eESo a \'eti errori diag11ostici. Ora è noto cl1e il Pott lombare può qualcl1e rara volta ~imulare colicl1e nefritiche e dare irradjazjone del dolore alla vescica ed alle ·~oscie, 111:=t alJa diagnosi ,di spondilite tubercolare in g·ener e quasi sempre si arriva per n1ezzo anche di altri

tPohssonier) . P erò n el mio pazie11te manc·a va non :)Olo la gibbosità, ma ancl1e ogni altro elemento r.he potesse far pensare con sicurezza al morbo di Pott. Infatti, · a parte la negatività dei dati .'\11.amn esti~i personali e fam igliari, mancav·a ancl1e lR rigidità della col onna vertebrale, mancaI


[ANNO XXXIV,

IL POLICL INICO

tl.390

vano i disturbi della sensibilità, le parestesie, ed anche il dolo-re della pressione sulle aipofisi spinose. Di più, il dolore nelle regioni renali non -era sordo e continuo, ma in sorgeva ad intervalli, ima>rovv-isaimente, in 1pieno benessere, e senza causa apparBnte, e si irradiava in basso con le stesse mod·alità .d·el dolore da calcolosi re11ale. I globuli bian·~hi e le ·c ellule 1della .p elyi renale, trovate nel sedimento dell'urina, accreditavano ancora la diagnosi di litiasi renale. Il fatto poi che la colica insor6e una volta al fianco destro ed un'altra volta al fianco sinistro , poteva iar pensare od a una cal.::olosi reniale bilaterale, od .a una calcolosi unilaterale con insorgenza del ·COSi·ddetto riflesso rena-renale. Ma l'indagine radiografica, eseguita per la ricer ca eventuale dei -cal2oli _renali, ci ha invece fatto rilevare un1a iJesione tubercolare dell 'ultima vert~bra dorsale -<.'011 due ascessi ossifluenti laterali. Ora, q,uel che è più interessante, è di spiegarci ' 1a causa ·ed il modo di insorgere caratteristico · ·del ·dolore osservato nel mio paziente. Io non •Jredo che esso dipendesse, come nel1a 'Più parte . delle s1pondiliti tubercolari, da una irrit\'a.zione delle radici nervose e dei plessi determ1~a ta dalla compressione, .p oichè n el caso mio mancavano i segni della comçpressione, e poi il dolore n0n. era continuo, ma insorgeva tmp·rov· visamcnte come n ella tipi.;a colica r~nale, e si irradiava in basso sino alla vescica, ed . era ac-compagnato dia distur,bi n ella minzione. I o rj tengo che lo scoppio dei ·d olori alle règioni ré inali nel mio paziente fosse invece dovuto con -0gni ,p robabilità a fenomeni di ·~ompr es.sione , deiermi11ati dai ·due ascessi ossifluenti, i .q uali, poggian·do sui bacinetti r enali, venivano periodica mente ad occludere ,p er cau se svari·a te ora 1a destra ora a sin'. istra le vie urinarie, e determtnavano ·q uindi l'insorgenza del ·d·o lore con lo stesso aspetto e' 1 e stesse modalità di quello che -si ha n ella c al ~olosi renale. La pielogflafia ese. guita in questo caso è stata di utilità indiscutibile, poicl1·è 11a permesso .di localizzare con pre·Cisi0ne i rap porti tra j ba cinetti e gli ascessi

.A... Alcun.i radi ogra,rfìrn.i di malati delle vie ?lri n ar i e. Sunto della com_ alla Soc. lVIed. Chi· rurgica. di Bologna, 22 febbrai-o 1912. Jo. Presenta:=ione di radiogrammi tipici della , calcolosi renale ed ureterale. Com. alla Soc. Me.d. di Bologna, 24 maggio 1911: PoNzio. Un caso di pseudo calcolo renale all'indagi11e raà.i.ologica. Gior. A·c. Medica, Torino, 1913, pag. 43. ElSLl'{DRAT D. ·Nefrolitiasi. .Surgery, Gynec. ami Obst., vol. XLIV, n. 3., 1927. DONDERO. Cause di errore nella dia.qnos·i radiologica della calcolosi delle vie urinarie. Poli Jlinico, Sez. pratica, fase. 6, 5 febbraio 1923. l\1:AGNI. f, 'indagine radiologica e la cistoscopia nella diag1iosi di calcolosi delle vie urinarie. Volume jn onore a MURRI, pag. 167; Bologn·a , 1912 . DILTEN. Die Rontgennuntersuéhung des uropoietischen Systems. Dal RIEDER ROSENTHAL .. Roentgenkunde, I. Band, 1913. ARCEI.IN. Exploration radiolo·g ique des voies urina.i'res. Masson et C., éditeur, Paris. DERUAUX. Des erreurs radiographiques dans la recherche ·des calculs urinaires. Ann. mal. · org. g·én. -ur. , 1916, 1p ag. 1460. · NEWMANN. Cases · simulf!,ting renal calculus. Glas. gow, M. . F. , 1919, p. 204. HAENISCH G. F. Roentgen.d.i agnostik de s uropoetischen Systems. .!\.mburg, 1908, s. 35. '!VI . .!\SCOLI. Atti II Congresso Soc. It. di Urologia, Roma, 1923. PANCOAST. The sources of error in the X ray di agnosis of renal calculus. An. of Dermat. e Gen. ur. dis., 1911, pag. 246. Boinr-TROTTI. I progressi della diagnostica radi ologir,a .n elle affezioni aelle vie urina:rie. Piario radiologico; gennaio--fe'b1b r·aio 1923. Trattato di diagnostica radiologica. Edito dalla Soc. I t. di ·Radiologia. Taddei, Ferrar,a , 1924.

LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE Drvr s ro~E CHIUURGICA

B usr A. Ombre r aàiografièh e ce rte (ti1Jic he) ed incert e d ella calco l osi tlreteraie. Sunto Bolletti110

Sci enze Nlediche, Bolog11a, anno 83, ser. V1IJI, 1;olum e XII , 1912.

CIVILE DI VERONA ·diretlt1a dal prof. s.

SPANGARO.

Le conseguenze del t1·auma ope1·ato1·io sul tiene, sul fegato, sul sistema ci1·colato1·io e sistema nervaso. Dott. E.

" a.:ione (C~on ti1i1:1

.

et..._

·~ongestizi.

BI.B LIOGR.!\.FI..t\.

39,

BUS I

1

Quest o r,aso insegna ch e si ·deve eseguire sempre metodjcamente la radiografia in ogni m alato eh e presenta la sintornato logia clinica da calco lotìi r e11ale, riconos Jendo alla radiologia la possibilità di darci, n ella maggior 1parte delle volte, T·a ggu agl i di1agnostici sicuri.

FA.5C.

FIORINI.

e f i ne, v . nurn . prec. ).

ESA~ [E DELLE ALTERAZIONI DELLA FUNZIONALITÀ EPATICA.

.

Si deve dir·e anzitutto che le varie prove p·rop o~te s jno ·ard oggi per l' esal!Ile della fl1nzi onalità epatica s ono insufificenti allo ~copo. L' esame per esem1pio .aelJ.e urine ci m ette i n e~i d e.nZ1a la iper -0 tpoazoouria ohe p·erò è sotto l 'influen21a dell'1altmanta.zione e d elle cond·izioni rt.el re.n·e e ol1e p 1~rciò 11a per iil f·egato scar so valor e. L'urobilina si tro·va noi!'ma·l mente nelle urine e la s u a ricerca aicquista importanza s o·l tanto .se 1

\


[ANNO XXXI\l, FASC. 39]

~EZIO~E

essa si ti-ova in e·c cessiva quantità .. ~Ia il dosaggio di questa sosit·ar1za è d•iiflfic.ile. P1gmenti .e sali biliarri possono essere ine si in eyiclenzia nelle u·rine.. qruesti ulti1ni .m ediante la Teazione di Pettenkofer o per mezzo del1a reazione di Hay o.ggi rimessa jn vigore. Qu estE. rtcercl1e però si reilldono utili soJtanto in casi di aJterazio·n i nOltevoli délla !f~nz.ionaljtà epati(:a. Più u~i,le 1p.uò r endersi la ricerca dehla bibirubi11a nel siero de1 s·a1ngue specia1mente n ei casi· idi co-ic.letto 1ttero latein te, cioè nei casi di bibirulJine1111j1c.a senza colo•r azione itterica {lella cute. i è l)fOlpo -·o ancl1e il closo.ggio di tale -ostanz<i inrliranielo con1e u11ità una diluizione al1"1 per :>00.000 di tale sostanza nel siero a11guig110. B:1rJocco e l\1Iru1gigiia 11.a.nno proposto una pru,·n fur1· zinnale del fegato ohe con iste nel fare i11gerire al P. d1ell' emoglo h in.a. Qu2sta in o.g.~·ett o r1 orn1 all.) dctern1inel'eblJe t1n aumento /"l i 15 n1111gr. a1 n1 ri.' sirno cli albn.mina nel sa11gue n1entrc n e...!:li a1nn1alatri di .fegato si raggiungerrbbero co11 1a1e ing,'.l stione anche i 5 ctgr. I.a rjcerca cl egli acidi biliari nel sangue colale111i 11 ) dà risultati incerti. Dati più attendibili si pot1r ebl1e.r o aYcr e (la i. ]' p ame del succo 1cluodenrle es tratto con la sonda, però la p.re&enz1a ·della sonda nel duode110 1determina tali alterazioni qualitatiYe nella :jecrezione bilialfe che non si 1p ossono acco.g liere con tranquillità i risultati di tale prroYa. ~eJ n,);:;tro caso poi non era cosa poss]bile sotJtoporre 1ncl ividu1 da poco operati ad t1n sonclaggio dno,clena.le. .\nche il metodo d elle in jezioni ·di mater:e co loranti. come la fenoltetracloroftaleina, il ])leu di metile e l 'ind,aco ·cairm] n io, non raip p·r esenta t1n metodo che oggidì go da ec.c essi,ra fid1ucia. Infatti la rapid1i1tà di elimmaz)one e la c1uantirà elimina t,a ·d i tali sostaìilze non pllÒ esser a indipendente dalla ma1gi,g-)ore o minore rarpiclitù con cui progrediscono le materie intestinali e della mag;giore o minore forza cli ri.as ·orhimento dell'in1estino. Dati più attencli·hili darebbe la loro ricerca nel sangrue o n ella bile e-stratt•a con son1;'lra duodenale se non si presentassero rier tal P espedi cnte gli incon''etlienti sopracitRti. 1

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azoto ureico La ,,alu1tazione del ra.pporto .azoto ammoniaca 1P 11n nna innega.JbiJe irnportamza rr1a s e1npre in casi di gravi lesioni e1)atiiehe. Le pi ccole le ioni -fuggo110 a CJIUesto ·controllo. Il Ch enut cita 1p er eseimp.io ca-si d.i ind.iYidu·i che 111ur ave11clo 111n ta.le ra1pporto molto e1eYato, sopportarono atti operativi anche g·ravi e con la n1as ima jncliffere11z'l. La pro,Ta della aminoacirturja spontn11ea e provocata non è vroYa sicura. Del rre. to . carsa è la eua irruportanz1a se Ti esr-r a yaluta1·e una :--ola

1391

PRATlCt\

atti t udir1e tfu11zionale 1d.el .f.egato, q•uella deillle scomposizioni deg1Ji aminoaci1di. .t\ltre prove haIDno lo scopo di ,,a,lrutar.e il tenore sangrutgno i·n fiibrinogeno, si basano 10ioè sulla ipotesi cl1e nel fegato ammalato la fu1nuone eliminatrice d el fi'brino.geno sia rallentata. Però non è quc..sta funzione esclusiva del tfegaito, ma anch·e ia m.iidolJo delle o.ssa vi 'Piartec1'Pa. \\"idal 11a lanciato la sua pifovia dell1a crisi emor·tasi ca cl1e ·p·erò sambra dia 51P esso risiposte cOIIltra,dditorie. Del resto si disoute ancora sulla srua in tierpTetazione. I.a gli·cosuria, levu.l o.sur i1a, galaMosu.r ia sonu i 1T0\·e n10 lto sem.pli1ci e p·eTò molto oono sciute. ~la quan1 do pens ~ amo che la glicosu·r ia è positiva nel 10 % de1gli individrui normaJi e cihe vi•oerve;rsa '"' di poco più frequente nelle colelitiasi, nell'ittero en1olitico e i1n altre ,g ravi malattie del fegiaìto dobbi:ln10 pur pensare che la sua utilità reale sia 111olto limitata. E se Ja ip~glicemia alimentare ci eta a dimo.., trare la diJ!lJ.inuiita fruco ltà deJ fegato a fo!fm.are e a trattenere glico1g·ene, 1dhi ci piuò negiare Clh·e <l ltri fattori extrae:patici, corrne il maiggio·r e o minore a.ossorbirnento di zu1acihero ·a,a ,p.arte dei tes-u1i, non })oc:saino influire sulla esattezza d ei r1s•nltati? T.a così detta sinforeazione del Sivori (che ri··Pr c~ nel san1 g1ue degli epatopazi·enti l '·aumento <l ei f0rn1enti specifici ch·e normaJmente od in condizioni patologiche presiedono al cataibolismo cl rgil i e1 e1t11enti cell1ula['i) richie/d,e dii eSGere ancnrn rprro,Tata . I .a ricerca e dosaig gio dell'ac. glicuroni·co ne.l,l e orine, cl1 e stareblbe a dtmo.strare un ma.g giore o n11inor potere svelenatoTe del fe·g ato, non regig1e :-ille n1olte1p·1'ici ctritiohe mos15eiJ.e. Del resto essa ri d ~ l'idea cli un a sola delle svariate !'unzioni epaticl.. e. ...\ ccenniamo a.p pe11a c1:1la reazione di Fluiskl, rl! e ha pro,,·oc.ato 1' aumento .a ella llJ'Obilina nelle nrine con la somministrazione di glucosio , e alla climj niuita tollerabil irtà per lo zucc1heTo dopo inge.st jone di alcool (.t\Jib·ertoni). , Dn qllesta breve esposizione si dedt1ce que~(l.o l' be orinai da tutti è amme·sso ·e cio1è c:he non P:sis·te un.a ipro, a sicura ed 1111ic1a de11a funz.io11ali tà epa.ti,ca . Le :prov.e sono l)a!I"ecclhie ·e 01gn.t1na cli esse ci v1al'Uta, pi'C1 o men.o fedelmente, la defl r·i enz1a di 11na de·l1e moltep[i1 ci funzioni del fe.~· n t o. ~Ia. tira r!uestc n1olteplici funzioni epatidhe 11011 esiste 1correlaz]one per ,crui mem.tre una di P ..,se è clef) cein·te le altre possono esseTe nonmali. D'::iltra 11arte i ra,~11!1 0II'ti c11·e e,s i.stono tra fe·g ato e~ :-i lt.ri or.~a11 ! (in testino, pancreas) 1POtrebbero i11fluire i11 modo da far se.mJ)rare lesione epati·oa q111t'l1.ct c l1fl ,) 1Psionr cli al1iro org,ano. 1

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-

Noi alJbiamo sCYitopo.sto gli 01perati p rim.a e d~p o J '·aitto operato·r io ali1a prova d·e'lLa leYuilosiuriia ali ~m en tare. Bisogma rilevrare ·subito un giriande inco·n veniente; e cioè 1cih1e nOIIl tutti ·g li Q1P erati inigeiriscono -con in·dilffar:enm i~ levtulO&io sormminiistrato e non pochi eram.o qiue3.li. 0ne, ingoiaitolo, lo ~etteV'ano •O si rifirutavano di terrn=ilnare a''i ngesti·o n·e. Per qlieisto aJbbjarrno a poco a 1p oco ail)'banrdonata la 1

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[ ..\~NO XXXIV, FASC. 39 J

IL POl.JCLI:\ICO

IJ)l"Qv.a.

Nel 10 ~~ dei casi la Levulosuria diverine p osi~ 't iva dopo l'atto operatorio. Ne;i 5 % dei cas·i da pos~tiva prirna, div-enne negativa dopo l'opera· zione. Nell'esame siste1riatico delle urine abbiam.o vi~ sto com.e nel 20 % dei casi apparissero dopo l'attu ·operativo scarsi pigmenti biliari. Nel 7 % dei casi abbiamo trovato dopo l'operazione presenza non provocata di glucosio delle urine. lln .c-OimlpJ.iesso poissiamo di•r e c.he da!lla :_prova

delle l evulo1surri·e alim·ent.aTi e dall' eisame de.Jtle urin·e ci sembra di 1poter 1deéùulill'·e ·cihe il trauma oa,p eraJtorio n on d·eter.mina a~te:riazjoni c:wiatiiche riIev'anti e che qrueste fu!·0no se1nprre t rànsitorie. 1

ESA:VIE DELLE ALTERAZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIO.

Il si~tema cir.colatorio, cuore. va·s i e san gue, 5ubis-ce p1u r eisso, p1er e.f.f.etto del trauma 0 p eratorio, .alterFlzioni che possoITTo talvol~.a esiseire dia sole res,pons•rubtli di un insuiccesso O{pe1ratd;vo .. È (lrmai da molti aimme.s·so e provato che c1uTante lln'o'{>erazione la. 1pressione arteriosa, indi1ce deiHa f11nzionaJLità ·cardilélloa e d·e·lla to1I1i•cità de.Ile pareti vasalj, suibi1sce a seoon.da ·d ei e.a.si, ma.gigiori o mino ri oscillazioni. Il controllo dj tali os1cillazioni può assumere talvolta grand e impo·rtar1za e p·uò essere, comP .a.tf erma Le.l1ruber, il ·co111trollo della vita stessa dell'ammalato. 1Questo .A.L·t.ore ha tro,·ato ohe il comportamento -de1'la pre.ss jo1n ' art.eirio!Sa doi)o entrato lo stato ·di tolleranza ri·s1p1e'..~o al i1é1Jrco1t,i1co, non è costante in tn1tti gli 01perati, 1na moistra notevo.Ji ·diiff·erenzc da caso a caso in raiptportto qiucste con ·11a natuxa dell'atto 01p erativo e con l a resistenza d·el piazirmte. Egli 11.a enrun ciate tre le.g,g.i e cioè : 1) le·g ge cli aumento .cli pres6ione da stimoli periìf erici; 2) leg)ge di a:bba1s1samenio (dopo ini.zia1J1e a.t1· m ento) d·a stimoli ~ropip·o fo1ii e prol1ungati; 3' legge 1dli. discesa prima!I'ia da collasso e da shoclc Secondo questo ..\utore quindi si aYrebbe norm almente 11n j 1nnalzarrnento èl i pre sione da stjmo~i per.irferici a ct1i p1 uò segu iri: t1n abbass1::i1

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rnento se tali stimolj si p1ro1unga(I)O 0 sono treppo i111tensi. Un a.bbass amenito filil dalT'inizio de11,.01pe I'az.i one sarebbe indic'e di co1:1a;sso.. N•elle ooe succec;sive all 'atto operativo si no·t a r1onmalmente un .pragroosiyo innalzamento d.eJ.1a pressione arte riosa mentre è :dl prognosi c.attiy·a u·n 1progrr-essivo nibbassamento. ~·ei pTirr1i giorni dO;p o l'opeiiazione un a1lllm!enito es:llg·erato potre-bbe essere ind'ice di 1esion·i renali, un persjstente abb·a·ss.aJnento. p0trelìbe OirientM'ci \'erso l' emorragia o l'a: Jesione n1iocardi.ca . Non tu.t ti ritengono re 0scill'azioni ct·e111a- pressione arteriosa efif'e tto de]l'intervento operatorio fn sè, m.a ailtri le riten·g ono dipende-nti da sviar1a •,-e~ ~-a.use. Il Koni1g, 1per e·&em:pio, dà mo.ita impiorta:nza oltTe cil1e al1a nail."cosj , a:d infl·u·s si ps-i1c:hi1ci pT·eoperatori. E così rrterrtl'e nel1a nél!~Osi geineraJ-e l1a 11otato aiblbassàme11to ·di pressio(I)e, nell'anestesia looaJ.e si aiveVia innalzarrn1ento d"ella pres<Sione is te.ssa, do1Vuto prob·atb.]J.memt·e alla non completa· lnente soppressia 1sensi:tilità e aJlla pe·rsistente cosci•e•11z.a. . Gli abb&ssam•enti di pressione so·no vaJii.iamente i nter.pretati. AITicn.:ini g11· 1artt1ri·bruis1com_o al:la evi1~e­ razi on·e e aJl'lo 6til'larr1'em.to peritoneale, mentre la narcosj aiVTelYbe l'·effetto di din1int1iire taili abbas.. ~ amenti (Sjmon e FO!ll.t aine). Goodal spi~a l'rubbaisSiamento dì prre.ssiorn.e ooane l'effetto, .s.~a di in1dooolìrrnento d·el miocaIDdio, sia di inilbizi·on•e del vago (che si p1rodurrreJb.be per stimo1azione ri!fle:ssa ·con J'i111tenm·edìari·o 1ctiei neTJVi ai.ferenti ). Quello ohe è certo è cl1e jù sistema cìrcolato1rjo rise1I1te .ai1qru1anto, sia piure transitorìarrnente, del . tra.urn.a orper.atorio. ~oi a1.J1 b iamo mj,s u,r a.t o n1e.i nostri operati 1a p(]'.'les" ~ione arteriosa> massima e minima, prima, durante e doipo l'atto oiperativo . La misurazrione venne fatt.a se1CO[l)ldO il metodo Ko:rotko\v usando lo sftgmomanorrnetsro Rtv·a-RoccL Trovammo il metoJdo prati·co ·ed esatto aibbaJStanza, .come potemmo rileviare 1con trol1an do ·le nostre m1surazioITTi con qiueJ.lie fatt·e m1ediam.te l'osci}lom2tro di Pacl1on (tenendo naturalmente conto 1rle~le ,di.ffeTe11.1z•e di risrull..tati che si hanno con i du e metodi' . Le misurazioni \ienniero fatte st1 pazienti messi possibilm ente ,se1m1p:re n•elle ste~se condizioni perrJ1,è ·sap1pia,mo cih•e esistoin o vairiazioni Id.i pressiom.e a s·eco.n d1a cl elle ore in cui si pnaii1C'a la misutrazion e e a secon·da c·h e qu·esta vien·e fatta al braccio o all'avambraccjo (Lui sada). La presFione Yen.m e pi"'esa piì1 \'Olte successi,·e e si tenne conto solta11to clel1r crifr e più baJsse. Infiatti è noto che Je prj,me cifre &ono sempre 1piil alte di qu elle nr0Se st11hi to dopo. 1

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{ ANNO XXXIV, F ASC. 39)

SEZIONE PHATI CA

Durante l'artto Q1P1e.rrat ivo la m iisurazlione v.enne fatta ogn i c1in qnie miniurti cir cia. 1

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si one massima. I n seguito questa r iman eva elevata opptl re lentamente si ab bassava per poi lentamente <ti n uovo inrial zarsi. (ve di f i g. 1) . In alcuni casi -(1,ll'inni zia le inn.al zamento seguiva u n e_nto. notevol e 1na sempr e transv.torio abbassamJ,_ Con l.'anestesia general e sp esso si notò iin piut· tosto r api do abbassam ento ·d'ella pressione m assl1na cui seguiva l ento inrialzamerito (ved·i ['ig. 2) . :\'ei casi più gravi l 'abbassamento fu conti nuo e progressivo, salvo qual che picco lo e tran sitorio i.nnalzamerito dovuto p'robabi lmente alle sos tan ze eccita·n ti i nie t tate duran te l'op erazion e (ve di f i g 81. I n alcuni casi la pressione salvo insign i fic anti innalzamenti o abbassarflenti , si mantenne sem · pre a lla st essa altezza.

I . a pressio.n e· minima s egt1ì . parallelamen te 1p ressione massima. Soltanto notammo s pesso cer to rita-r.do n eli'1apip1ari r·e d·el!l·e osci[1a z1ioni. Dura n te l 'atto opeTta tivo tutti i .segni olini·ci collasso a,;nche inc~ptente erano prece·d u ti da abl>assamen t7 ldle11a p['eSGione.

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F ig. 2.

P er quan to r:Lguarda le oscillazion i. ·di p·r essioine -pire ·e p ostopier.at or ie i1oi ab biarrio trotVato n ei gio rni successivi al l'op erazione inncilzamento di pressione massinia risp et to a quella cl ei gi or1ii antecedenti nel 20 % dei casi e ab bassamento n el dieci p er ce1i to.

Qu.e5te 01siciù.laziioni fu r o•n o indipe11.den ti dalla ·Corrnp1·essità d·ell 'oper a z.ion e e del ge11ere di air1estesia usato. • Lo os·oillazi on i d'e lla p.r.essione m lr1irr1a furo110 p arallele a qu1elle 1d1ella pJ:>es·s ione 1nassima. Ma ciò {',ih e ha più im·p or t anza è la mie ura zioine d e.Ile pressiO([li duram:te l'atto 01p e.ra ti \' O. JJ·ur ante l'operazione notammo innalza·m ento o abbassa1nento di v r essione massirria e m i ni 11ia in rap11or to, p iiì che con i l genere e la complessi tà dell'i n ter v ento co l genere di anestesia u sata. Con ·l'ane stesi a lo cale notammo quasi cos tan tem.ent e un irina l zam en t o imm edi(})to• della pres-

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F ig. 3. Gli stimo,l i d olorosi n_e lle orpera:zllon i pr aticate con l 'a n estesia lo1cal e (stiramen to del p eritoneo pa rietal e ·O ·di tessuti tn fiammati) 1de.t1e1f1Ininav.a no ·u na elevazion·e di pressione notevo1e. 1


I

1394

IL POLICLINICO

La sera de ll'operazione si rio tò nel maggior numero dei casi un abbassarriento della pressiorie sia rispetto quella à·ella sera precedente sia rispetto quella del m attino dell'operazione. Da CJIU alilto è srtato es'.Posto si può d ·ed'U'ITe Che il traumn. operatorio apporta i nnalzamenti o abbassameriti. di pressiooe legati sopratutto al genere di anestesia adoperato. Ne,qli i nterventi con, anestesia locale gli abbassamenti sono rarissimi e più f1Teqru.1enti sono in-

vee.e gli .inn1al~amiooti d ella pT·e1sstone. S~ ritj•oo.e dh-e questi si-eno lò10·Vruti S·OtpLratiuitto al persisteT1e ·d·i qn11a!lJ0h•e sensazione dolLorosa, all1a preoccuipazionJe •e .aJll'azti.one deJ1'a drteI11alina da noi usata insieme alla novocaina. 1

Con l'anestesia generale invece l 'abbassamento della pressiOne è di regola. Atd -esso segiue generalm ent-e un iil!Ilalzam e.nto sa'.lvo i casi graNi in

cui l'aibbassamento è fat almente !Plf01giI'·e1&sivo . L'esanie della pressione arter·i osa si dimostrò sia prinia, sia duran'te, sia dopo l'atto operativo, otti.mo indice delle condizioni generali dei pazienti. F.SA~1E DELLE ALTERAZIONI DEL S I STEM A NERVOSO.

Gièt. si dts.se oh e la paralisi car.diaca druraJlte l'atto op er ativo po.s sa ess.ere l'effetto di una azione sul centro ·d·el dBcimo palo. Del r esto la fU!Ilziona,,lità epatica, cai11dit3J0a ecc., sono sotto ill domdm.io ·d·eil silst.ema n ervoso 1Pier Cllli Je alterazioni c1i quesite fun zioni ch1e sono eififettu del trallma CYJ)•ell'atorio po:Ssono esser e a1t~ azi·oni drl siis t·ema neiIWoso ohe ad esse funzioni priesi1ede. D a ciò si d ed!uce che anch e i'l sjste·m a n e11"VO!SO può r·jsentir e ·del tra1uma QPerativo. I siistemi a questo scop o esplorabili sono il simpati1co e il vago. F: noto cihe l 'esplo'fiaz.ion e idei 1dru·e ststemi antagonis1ti si fà a11zi1JUtto cori l'esa tta anamnesi fi5iolo1gi oa e poi com. ind &gini ;f.unzionali dei si· stetmi ner vosi stessi. lTin sogigetto con facili tac1 hioardli.e se·n za se.gn~ di insufficienza cardiaca, con facili i'perten sionl a r tPriose, spasmi dei capillari, con facile inibizionP. secretoria e motoria dello stomaco e d 1el colon, con mi.driasi ed esoftalmo abituali, sarà inidrubibiamente un simpaticotontco. Vic·e·ve.rsa una fiaici~e br1wdiica·r dia, Je tendenze alla :L'P·erseCII'ezion.e sia1ivare, lacrim•ru1'e, g astri1ca, all'iperperistalsi, all'~potensione, alla costipazion e spastic1a eoc., ci indic a l' esisten z1a di uno sit ato di parasirmpaticortonia. J..'indagine anamne~ti~o-funzionale se comple· tata dallo studiio 'd·el m olji di reagiT·e d el sog'i.g etto di fronte ad a1cmni fanmaci (·adrenalina, cloridr nito di pilocainpina , solfato nootiro dj atropi na, bromidrato di eserina , ecc.' ci darà un 'i dea ab·

[ ANNO

XXXI\ -,

FASC.

39)

bastanza esaJtta dello stato e delle alterazioni det dl1e sistezni ne.rv-0so-viegetativi. P er esemipio l'•adrenaJctna eccita il simprutiieo e n ei simpaticotonici si determina p er effetto di tale sostanza (1 mil1gr. ) acceleramento del po~ ·d i un terzo superiore all'aibituale, aumento della pre~sione sistolica di 30-40 mm., radtdoppiamento della quantità idi uTina eliminata ne~1e 24 ore , glicosuria, prallo.re del volt.o, malessere, senrSO di costrizione re•t rosternale, tremori mbscolari inten1si. Sintomi op1Posti ·c ome bradicar·d ia. ab,b assamento .d eilla pir.ession·e arteriosa ecc., ci svel,eranno l'esistenza di un·a vagotonia. Bisogna però n otaTe Clhe .g li ()(!>g.am.i e tessurti su.i tquiali agiscono dette sostam.z·e 1posisono 1ess•ere d-0fJa:ti di reatti,rità a umentata, 1diminruilta e ·an.cl1e pervertita il che spiega come in uno stesso indiYiduo l 'rudrenalina a seicolllfdia d 1el!lo stato ·dti. r eartttvità 1Clie1lla ffiJUiscoiliabura vasa1e li.seta piossa d:eterminru"e tanto aum·en to carne dirrnin1Uzton e ·d1 pre.ssioll1e . Inoltre t alli sostam~e no.n ci d anno l'i·dea d•el tono ·d ei cen tri n er:vosi ma •d·e lle loro terminazionL Ed è p er .questo che è stato consigliato l'uso di altre sostanze, com e l'istamina quale paralizz,ante i cientri n ervoisi simpatici e 1a picrOltissin·a quale st:iJmolant·e 1dej centll'i del 1pariaisimpatico. Anche l'es•am e dei r iflessi nervosi lYUò fornirci u tili dati. Così lo esame del riflesso ocu:io-car· diaco cne, si sà, consiste n·eJ provocar e un ra~1entamento d ei battJi.ti carldiaci con la compT·essdone d·ei bru•1bi 00CJUlari per 30 sec ondi , può ori•en tar.ci verso l'esisten za di una vagotoiilia o d i u11a simpiati1coto1nia. Si avr à la prima se il Tal'l ent.amento provocato è di p iù di 12 pu·~s·azio:ni al n1inuto, si sospett.e.rà l·a secon•da se si avr$. 1provocato un acceleraJnen to anzichè un rallentamento. Molti a11tori ri con oscon o l'importanza di t.ale rifl esso, ma ailtri (Barre, Grt1.sem) negano qualsiasi r.appotl'lto fra riflesso OC'AJ1lo-cardiaco e tipo ,·agotonico del soggetto. :E: pure indi1ce di siJmpaticoton ia la positd.1:ità del riflesso p ilo;ro-«notore ch·e c-0n.siste nel pro·vocaTe la pelle d 'oca, con lo strisciamento sru11'a cute; come è indice di Yagotonia la positiYità d el rinesso di EI\ben, c:he consirSte nel pro,·ocare un rallentam·oo·t o •d el polJSlo flettendo in avanti 11 capo e,d il tronco. , Il Lum•eidei e.d altri fanno osservare però cù1e bisoO'n a distinO'u·ere quello cl1e ·è to n icità da .::> o qu·ello cl1e è .ecicitabi·l ità idi tin dat.o sistema i1er voso. T oni1cit à ed eccitabi:Jità non so110 fra loro legate da alic.UIIl rapporto. Sarà iper,·agoto11ico un ,sog.getto con uno stato pern1anente di miosi, saliYazione. iperidrosi, ipera.cirtità gastrica, stit>Si, ecc., mentre sarà iperYa ~ eccjtabile l "indi· 1

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[~~NO

:XXXI\i, FASC. 39 J

viduo che presenta un·a intensa miosi allo ~ti­ molo 111.IIltinoiso· (p·ur av·endo una pupilla di aro1pi<?zza normale, aibbonqante salivazione all'o•d ore d ei cibi, briaid~caTdia alfi.a ;piressione 1Cl1ei g11oibti oculari ecc. Lo stesso di·c asi .p er qu·anto rigiu431rd.a il sisitema siID1patiico. Il tono si .ded uce dallo s.tato funzionale in vari momenti della giornata d'UII'ant\8 i quali l'inldi'Viduo non sia sotto l'infllusso di alcuna eociitazione momentanea (stato della .p up·i lla, 1p.ressione a;r:teriosa, nu1nero delle pulsazioni cardia·che, ecc.), mentre l'·eccitabi1ità si esamim.a sottoponendo l'in divild1uo a vaTie stimolavioni e control1am.do le mo,difioaziom funzionali a cui va i.n contro in segiuito a queste stimolazioni. ~oi abbiamo sottoposto i nostri ,p azi·enti alla prova dell'adrenalina ed all'esame del riflesso oculo-cardiiaco il gioirno prima e il gù.orno bega.ente l'operazione al.il.o scopo di rilevare se il trOJuma op·eratorio u.vesse in questi soigigetti IPO· .t.uto det€rroinaire aJterazioni nei sistemi nervosi della vita vegetati\·a, tali da rend1ersi palesi con queste proiVe. L'actrenalina veniva in1ettata in dose di un milligrammo, oseerViaindo per un'ora ogmi 5 o 10 minuti le ,-ariazioni della frequenza del polso, della pressione arteriOGa massima e minima, le sensazioni ~oggettive e i segni obbiettivi dei pazienti.. Abbiamo notato che mentre in alcuni casi l'a· 1

drenalina deterniinava l'irisorgere di fenomeni obbiettivi e subbiettivi intensi (paJ.lorie, male;;-

sere, senso ·di costirizione retrosternétlie, wemoiri muscolari ecc.) e non si osserva1;a, un proporzionato aumento nella frequen za del polso e della pressione arteriosa, in altri individui invece l'aCcel eramento del polso e l'innalzarriento della pressione non erano accompagnati da alcun fatto obbiettivo e soggettivo.

L'innalzamento ·d i pressione e gli acceleramenti del polso (tflanne un iTuiz.i ale e t:r~ansitorio innalzamento dov.u to prolbaibilmente al dolore della puntura) si presentavano nel maggior numero dei casi aliqua.nto tar.divamente e tal'volta doipo i primi trenta minuti. La :p r ova ese.gmita sistematiica;mente in mo~t.l operati, negativa prima dell'intervento diventò positiva dopo di questo nel 20

1395

SEZIONE PRATICA

%

dei casi.

N·ei r.i!Jnam.enti la prova non pr·esenlò variazioni degne di nota, rin1ase 1cioè tanto positivia Chie negativa pT:irma e clopo l'at.t o op·eriativo. In un caso di :g ozzo esod'tailmico la ;piroiva che prima •ct.elil'orp·ena.zione era eviid1e ntem·e nt.e po1sitiva, diverune n·egativa dopo 1'01p erazione stessa. I,'esame sisteimatico pre- e 1p,o stop eratorio del rilflesso ocsulo cairdiaico non ci 11a focniti dati di ril~evo. De'1 r e.sto am.1011.e i~ C.henut cihe lo ha si1

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stemati·cia menite .r1ce~cato negli O•p erati è V•e.RJuto alle stess1e conc:lusiOIIli. In quaJcih·e caso un riflesso p·o1sitiv·o ,p rima d€ll'o1perazio1I1e scorrnp.a.rve dopo la stessa. Niel caso dli ,g ozzo ,esO!f·talmico s-0prac itato il rid'lesso oculo-e. negatiivo prima dell'atto operaitoTi·o div·enr1e po1s itivo doipo.

Da tutto ciò si dejd:uce che il trauma operatorio nvn ha dimo·s trato dl agire sensibilmente sul sistema nervoso tanto che l'interv ento fosse complesso e grave o leggero, tanto che fosse praticatn C(lri anestesia generale che cori ariestesia lo ca.le.

RAPPORTO FRA LE ALTERAZIONI

FUNZIONALI

E IL DECORSO POSTOPERATORIO.

Se ora vogliamo osservare il rruppoJ"to esffitente fra l' esito co.m plessivo di rtali prov·e fU!Ilzionai11 € iJ deconso poslo1 perat.ivo si ueve 1d1i;i-.e che nel 40 % dei casi circa le prove 7ion co.rrisposero al aecorso.

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P iù frequent i furorio i casi in, cui a prove che fa cevano presurriere un anda1nerit o 11teJ lo ere o cattivo, corrispondeva un decorso posto1Jer;llorto buono e talvol,ta ottirrio.

Dobbiam-0 1p erò riconosoer,e ch·e in molti casi a·l meno una ·d elle provie, con·t rastando con 1 e altre, corrisrpondeva a l vero decorso. E così se abbia·m o visto ope1rruti ,di colecistectomia, di girusitro1digi:iunostomi.a, di pro·stafJectomia guarire in breve tempo senz·a a.1c1un inci1dente o segno di urerr.uia e con costanti di A1m bar d .p·ois top.eratorie ·d i 0,180 0,200 e anclhe 0,210 abbiamo J2'1lre rtscon.t rato in questi individui e'liminazioni di fenolSll.1M-0·n ftalein a normali o quasi o~rpUTe in altri non ab · bian10 no.tata l'infausto ·decrescere della ìP·r ession e arteriosa c·h e, come sotpra abbiamo d•etto, era se.gino quasi inf1allibile id.i esi.to letale. 1

0

Del resto molti ruutori hanno regùstrato decorsl postoperatorri buoni con ,eJ.irrninaz~oni ren.ali difet. toee. Il Chenut per esempio, così conclude: « Nous nous croyons donc autorisés à conciLuI'e que les mn;lad·es tout ruu moins n·on albuminuri«11ues, p1resentant des trorubles marqués de la sécrétion r énale it dont la constante ureo-sécrétoir·e :peut . monter jusqu'à 0 ,180, 11e subissrent dru fait de leur inte!'venrtion, de leur anésthésie cloro1forn1iqiue (50 n1inutes) aJUc·u ne mo1dirfi1cation d•e l eur "fnncti ons urinaires se traduisent par un signe olinique ». 1

Datti sicUlI'i e piI'on.t i dell'inso·r.genz.a di u.n pericolo postoip1eratorio (1&h1ock) ci vennero fornitj OOJl»esame della 1pressio11e aJrteriosa. Un abbas sa.m:ento ~apildo di que•s ta ve·n 1n e ⪚uito spesiso da 1p al1ore della faccia, da accereflamem.to del polso oh·e 1di,1enne p•i1ocolo, da un anoJ'male coJI1


IL POLICLINICO

l396

portarsi d ella r espi razione ohe divenne superficiale, ,da un senso Idi mancamento ecc. Dopo qu·a nto si è ·de'f.to, dobbiamo con oludere ohe i n una btLona parte dei casi le prove funzionali più co1nuni e più attendibili (se si vuol escludere l'esame della pressione arteriosa) poco ci dissero sul decorso postoperatori o e che il pronostico f u d1edotto, con maggior precisione, dall'esame cli·n ico 1neticoioso e jr equente degli operati.

[.t\NNO XXXIV, F ASC. 39)

gi udicare ·dehl'andamento <W. una operazione l 'esam•e clin ico sts.t ematico ed esatto d ell'ammalato, Xon si deve perciò dare molta importanza ai risultati ·d elle prov·e funzionail1 a:ncihe per eve.ntu,aJi indicazion i 01p eratorie. 6) Po 1Clh!è il ststerna ohe, secondo le no.&bre os·servazioni most~a di risentiIDsi maigigiormente d·el traiuma op,e ratorio è iii. ststemia ciTcolatoirio, a·d esso deve essier e rivolta con m as1sima cu1ra l 'atten Ziion e d el ohin1ir,go, prima, dwr.8J11rte e dopo l'atto OfP1eratoiri 0, 1percthlè il suo modò di oomp or.. tarsi è l'indice, fino ad 01gigi, pdù si·ciu·r o q,el.11e co1isegl1en z•e ,di U!Il 'bra'lllIDa operatorio n on potendosi co111 le rultre rp-rove idi cui 1dtirsponiaimo d·ed urre stcure pre·vi.sioni . 1

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CONCLUSIONI:~ .

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1) Nel rene il trauma o.p·e.rator io raraimente determina alteraz1:oni notevoli, almeno da quanto si p·u ò saper.e dalla prova <lella elin1inazio.n e de1lla feno1sulfon!taJeina, daO·lia. rioerclél della co, stan~.e di Arrubarid. e dall' ooaime sistema,tico delle urine em esse sutl:xi·to do1po l'interven to operativo. Le aJteraziorni T1enali ;so.n o sp·esso n}e.diocri e tran sitorie e non sono ·in rapporto con la comiPlessi-tà e dru~ata della operazione. Sembra che sieno più rilevanti dopo interver1ti praticati sotto an·estesi.a locale ohe dopo qruelli c,o n anestesia .generale. Le prove sopracitate ci se·m braror10 no,n sernrpre attendibili. I risultati dl~l1e due prove no.n furono e&attan1ente coi11crde n t.i. 2) I.,a fuzione d.e1 fegato vi,ene :raramente turbata dal trauma operatorio ; tJutroavia le prove p e-r l' esaime di d etta funzione n on s ono surfficienti. 3) Il sistema circolatorio risente 1più de.gli al1t1ri l'eff etto d el trauma ope ratori o sp1ecie S€ si usa l'anestesia generale. In qu esti CClJsti. si nota m.o lto spesso, ap;p·ena iiniziata l 'oiperazion·e un più o m eno rrupido e progiriesisivo aibbassamento de•H a pil'essione airterio.&a ohe in a1cruni, b,en chè rari ie aisi. , n o11 si ri·a lz.a più ed è .di oaitrtivo rproin ostico Nelle op1erazio1n i plI'atic1aJte sotto an·este·siia loieale. invece , t aJ.ie ·a,bb,assamento man ca ma si d.eteir' mi11n. aJ. cont:Jrario un inn alzrumento, sia prur transitorio, d,e.11.la pressio,n e maissima e minima. Le osriDa.zioni ,d,ella pres·sion e sooo s•c1a:rsaimen te ii1 rapip orto con 1 a durata e comp1e.ssjttà d e11'01Perazione. 4) 11 sistema ner,1 oso ri·sent e raramente ed in minirna 111isiucra l' effetto d el tr~uma operatorio, ai1meno per qiuanito si può dedulI're dahle pro~e r31r111a e ol 0trri o che e d al1' es'8Jffie Idei r iifJ.cssi. •Le a.I te raz1ion,i idi tale si.1Stem1a sono 1nditp1ende.nti d:i.li•a complfssità d•elll 'atto 01P·e1'ativo e dal genere di a r1es1.e.sia usa,t,o. 5) In gran nruiroero •di casi iJ. risufltat o delle prove d1ella fu·nzicmiaJ,ità ,dei vari sistemi ed or, gani, n001 colfriiS1Pon.de al ·d ecorso . l{)Ostop1era,1orio present ato dagli operati per modo ch•e spesso ad una progmosi 1catti'Va corris.pond,e un decorso buono e v ioevell"sa. Sovrano rimane ancora per 1

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[ANNO

XXXI\·,

F ASC.

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SEZIONE P RATICA

SUNTI E RASSEGNE. APPARATO RESPIRATORIO. Storia dell'adenopatia tracheo-b1·onchiale tubercola1·e. ( P11~nY . .1rch. ~1éd.-Cliir.

p.

de l'App. Resp., n. 6, 1926,

52.~).

L' .'-\. fa una interessante rivista stari.ca del1'argo!Ilen!o, le cui linee fondamentali sono le seguenti : Tubercolosi tracheo-bronchiale prima del ,,Y.lX secolo. - Portal n el 179'2 non 11a ancora per J)

nul11a individualizzato la forma in iparola, ma descrive una tisi scrofolosa, con 1Prevalente lesione dei gllngli superficiali .e .partectpazione anche dei gangli profondi m esenteriaci ed iliaci e in ,q ualche ca.so dice ·di avere troYato anche ingorgati dei gangli posti al disotto della trachea e nelle parti vicine ·d el petto. Qualche anno più tardi Bonafox-Demalet parla di una tisi rachitica e scro:folosa con osser\11azioni sirnili a quelle citate ·di Portal. Nel principio quindi del XIX secolo siamo in piena scro.fo1a e il qu8Jdro ·di questa è più largo e 1Più vago di quello della s tessa tisi. 1

2) Isolamento ed i deritif icazione dell'adenopa. ti.a . - Nel 1780 Lalouette n el su o Trattato delle

scrofole attribuisce n ettam ente all'ingorgo delle glandole peritra<:heo-.bron1cl1iali certi sintomi, come l '1afonia, la t osse 1p ertussoi·de, l'oppressione abi, tuale , ec·c ., ma però lega l'aiden o.p atia alla scrofolosi e non alla tbc. Cayol n el 1810 descrive tre casi di ulcerazioni tracheo-còmunicanti con ganglii tubercolosi, Laennec n el 1819 descrive per primo queste a•denopatie come tubercolosi. Nel 1824 Lehlond pubblica un trattato « Su una specie di tisi iparticolare ai fanciulli » e op·p one la tisi bronchi.aie alla polmonare. Nel 18i6 Berger pu1bblica una monografia sulle •alterazioni dei gangli bronchiali con una· classificazione con1pleta. Ley n el 1834 m ette in rapporto l'in spirazione r-auca dei bim·b i con l'adenop ati a bronchiale. J. ClarJ{ n el 1835 descrive la tisi dell 'infanzia o tisi bronchiale caratterizzandola 15opratutto per la sede n ei gangli p erihronchi1ali. Con Guéneau de Mu$~Y (1~68-1885) il quadro di .qu esta a deno(patia si allarga iper comprendere le alterazioni tuber colari, canoeroise, flogistiche, ecc., fin chè si giunge al cl assico lavoro d el suo allievo Barety nel 1874. 3) r.e acquisizioni contemporanee. - l\1olti la~ Yori, troppo numerosi p er essere seguìti tutti, mettono in evidenza ·qu·attro punti fondame ntali: a) la frequenza dell'adenopatia tracheo-bron1

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r.hiaJe n el 1bim bo; b ) la sua importanza nella tubercolosi infan tile liatente ; c) i suoi aspetti varii T!ella t11bercolosi dell 'aidu lto, l'importan za d ella forrna g,a nglio-polmonare acuta i1elle razze vergini; d ) ll suo ufficio n ella patogenesi ·della in fezione tubercolare. Vediamo brevemente questi quattro pun ti: 1

.-1 ) Com.b y nel 1898 ·d imostra che n ei bimbi

morti di tbc. polrnonare il focolaio iniziale si trova sempre nei gangli peritracheo-bronchiali. .-\ltri ./\A. mostrano che ciò $i verifi·ca anche nelle m eningiti tu1bercolari e n ella tbc. chir urgica. J.a tbc. primitiva e latente dei gan~li n ei bimbi ap'Pare con una frequenza inusitata. S u 1346 autopsie infantili B1 edert trova il 78 % di les1 oni tbc. ·dei gangli bronchiali. Sorse poi tutto un rperiodo ·di acquisizioni semeiologiche. Heuibner segnalò j \ soffio esp1ratorio p ercepito sulle prim e quattro o cinque vertebre dor~ali. D'Espine n el 1907 descrisse l'esten1dersi della broncofonia e dell1a 1Pettoriloquia afona al disotto della settima cervicale firio alla ·quar ta o ·quinta dorsale. Dufour nel 1919 segnalò dei focolai di pleurite sottoman1maria e congestione polmonare corne \'".egnl a ·distanza. Gueneau id e Mus~y studiò Ja t'Jsse pi:?rtussoide e la così d etta asma ganglionare. Gl1 stu1di rad.i olo1g ici fecero an c·h e notevolissimi progressi. ' B) Nel 190? la cutireazione di von Pirquet diveniva un elemento essenziale nella diagn osi della adeno[piatia tubercol1are , e cl1iari va gran demente i 11.ostri concetti Bulla tub·ercolosi infantile in genere. Houtina1 (1911), Comby (1914) , M·a n tou x, Mar· fan (19?3) dimostrano che molti bimbi che n oI! presen tano altr o che pallore, anemia, dimagrimento, a~tenia, anoressia, poussées fob1b rili in tr.rmittenti, sono aifetti da tbc. dei gangli br onchiali. C) Molti lavori d i Decloux, Riba·deau Du mas, ecc., rivelano il .contrasto esistente nel !fatto che l'adenopatia tracheo-bronohiale .frequente n el bimbo 1è assai r~ra n ell'adulto. P iery e Jacques nel 1905 dietin sero nettamente le a1denopatie po;lmonari (gan.g li 1dell'ilo e intrapolmonari) satelliti del ·poln1one veri :Specchi dello stato tu·b ercolotico d i quP.sto, dai gangli mediastinici o tracheaìi t.anto colpiti nei bimbi. La gl1erra doveva infine fa.rei con oscere una forma speciale di adeno·p atia n è ilare n è polmonare ma nettamente mediastinica come nei bim, hi. EtS~a ba decorso acutissimo e si svolge come .p rimo sta·dio clinico della infezione tubercolare nelle razze vergin i della tuber colosi; cioè, n ei soldati 5e,negalesi, annamiti, ecc. (Roubier, Dumia.s, Borrel, Boinet, Broquet e Morenas, 1918-20L C1ò dimostra che l'infezione tubercolare assume 1

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IL POLICLINICO

l'entità c1inica di adenopatia ogni volta che si svolge in un terreno vergine sia esso l'infanzia, od una razza nera. 71) Già nel 1898 le ricerche di I<uss stahilirono che la tu·b ercolo$i è una maliattia essenzial· mente infantile. :)11a1e è allora l'u.ffjcio d ei gangli tracl1eo-bronohiali nella ,p ropagazione dell'infezione tubercoJ.a.re dopo la sua inoculazione n ell'orgianismo? La legge del le adenopatie si1nilari (Parrot 1876) : tutte i e Yolte ·che un ganglio bronchiale è sedi? di una l esione tbc. vi è una l esione tbc. del polmone, domjnò per lungo tempo . Le r ecenti ricercl1e (Kuss, Hutinel, ·R1·béùdeau-Dumas, Calmette) dimostran·do la freque n za del tubercolo inizial.e d'ino culazione in pieno parenchi.ma polmonare basale scoi::sero 1a1quanto ·questa legge. Ma poi fu dimostrato che l'inoculazione primitiva può ac· c·a dere su punti assai diversi: intestino (Behring, Calmette), faringe, o·cchio, pelle . .Ma la sua ,~ rima tappa obbligata è data <lai gian gli tracheo-bronchiali. Lér oux (1908) 1disiingu e tre tap·p e: esiste una 1p rima /ase d·i in.oc·ulazione su uno dei punti predetti, a cui segu e una fase di adenopati.a tracheobronchiale: che può decorrere latente, o subcron ica in settimane o a nni, 01ppure fulminea se si svo1ge su terreno vergine. Segue poi la terza fase di in.vasione polmoriare. Questa invasione fecondarja del pol.mone a ccadrebbe (Loomis) non per contiguità (osservazioni ianatomicl1e contr·arie), non per via linfatica retro.g rada (fi6iologicamente n on possibile) m.a per via san guigna. Le vene dei gangli media.stìnici verserebbero i bacilli tbc. n ell'orecchietta e di qui il polmone 8i infettereb.be per l 'arteria polmonare. I lavori ,di R. Tripier dimostrando a n atomo-p atol ogfoamente l'ori.g ine arteriosa delle lesioni polmonari, ,conf ermereb·b ero queste r ecenti vedute. L. TONELLI .

Broncopolinonite calcica a focolai. (A. FABRIS. Archiv io p. le Scienze Med., vol. XLIX, n. 13). Vi1~c11 ow

nea 1855 descrisse rper la prima volta 11.n ca.so classico di inlfiltrazione cal•carea rd el polmone col nome id i metasta$i calcarea. L'A. cerca di indagare nuo,1 amente la pato.g enesi ed altre qu est1 oni connesse a questia inter essante e rara forma mo11bosa, 1b a.sandosi su un caso p ersonale. Caso . - Donna, 67 a., morta con diagno-s.i di: broncopolmonite bilaterale, ca.nero della maimroe.). la. All' auto1psia si notav1a tra l'altro, nei polmoni, una 811perficie assai i~regolare per la siporgenla di aree po.Jigo11ali, pianeggianti, dure e grigia· stre, comp!'endenti da uno a parecchi il.obuli che nettam ent e si stiacca\Tano dal restante parenchima 0

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floscio e avvallato . Sul tagrio i focolai era.n o rigidi asciutti, grigi ·e porosi come pomiice, scabri e a spicule 1come legno segato. Alla spremitu·r a resistevano come gamma dura: al coltello raschi::in doli, cedevano una polti•g lia sablbiosa, ma restavano irti 1di n uorve minute 1soheg.gie. Al1'e5ta~ me m1 crosco1pico la pasta che si raschiava dalla superficie ·del taglio risultava :eostituita di minute scheggie o spi·cuO.e rifrangenti, che reagivan·o a tutte Je pro~e i-n 1no1do . talre da 1doveTsi ritenere di natl1ra calcarea. Il femore sinistro ·della P. era friatturato, i monooni erano erosi ed emorragici e circon·dati da un manlcotto di tessuto larda1ceo 1filba'o.so che in· ,ra.de"l:a anohe il midollo palltdo· e grigio. Discussione. - Nel[a .l etteratu·r a esistono circa 12 casi sim1li: in tutti il proc·eisso sem1bra preva. !ere nelle ·donne giovani (con tnasto col caso pre· sente); jn tutti i casi tiipi1ci, il r ep.erto p·olmonare è q11ale sop1r a è stato ·descritto. In tutti i casi aprpare uno stretto legrume (due sole eccezioni) tra la ca1cificazion e, srpecialmente polmonare, e l e· sioni sc1h elettrich·e implicanti riassor'b imen to d1 siali ·di cail cio. Infatti n el caso ·di Vircl1ovv eranvi metasta1si ossee multiple; on·de il gra.nid e mae~tro viide subito la r el1az1one tra calci1ficazione e '.PfO· ces,s i osteolitici. Davi·dson cita due casi in sog getti ·Con t11mori osteoolastci. Cisto'V'i c notò m etastasi caLcaree in m1a giovin e atf etta da mielosi. Il Pari idem, in una donna con molte metastasi ossee per tumore llterino, ecc. 1

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Le 01pd.nioni emesse furono ais,siai ·disparate, ma tutti si trovar.a no ,d'accordo nel, l 'ammetter e che la causa prima ·de·b ba consister e 1n un aumento .p atologtco d el cal-cio negli umori c::i tessuti d ell'organismo. Vi·n chow ·d ette impor tanza aJlo stato de.I rene che no.n sareib1b€ ~iù stato ciapace di eliminare l'eccesso di ca1cio cir· colante. lVIa oggli le ri•cerche hanno accresciuta la serie de.gli org·a ni ai quali si attribuisce ia fac·oltà calcio ...eliminatr ice (Ta.nal{a e Katas·e). Rim ane poi ·da son·dare il prOlb~ ema se ever.itu almente vi ~iano d€lle condizti.,oni locali del tess·u to tali da favor ire la localizzata deiposizione d el calcio. Sernibra infatti paraidoss·a le che proprio il pol· Jnone cl1e si ammette disciolga, m ercè l'aciidità del suo sangu e arterioso, il pulviscolo calcareo rh e continuamente inaliamo e lo stomaco chè di-ssoJ.\re col suo succo le ossa deglutite, di.v entino sede '.Preif (?rita del1a precipitazione del cialcà.o eccPdente n el ciircolo. Si deve pensare che nella calcinosi patologica o venga liberato un composto organico di cal1ci-0 differente da quelli usati finora sperimentalmente, o si alteri i1 biochimismo dei tPss11ti per efrf etto 1della causa iprima cl1e provoca l'iperc::i1ciem i1a , oppure inter,·enga un altro fatt e Patogeriesi. -


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SEZIONE PRATICA

morboso in·di1pendente ,dalla causa ,p rima del male, che renda il tessuto passibile idi c·alcific.azrione Cjrca la prima i1potes.i le prove microchirni,cl1e dimostrano che il calcio dei ,focolai metastatici è in grande prevalenza cfosifat.o e in m in·o r quantità ciarbonato. La sostanza calcarea sarebbe cioè la stessa sia negli animali da esperimento, sia nell'uomo. Cilrca la seconda ipotesi le difficoltà di ri51Pondere sono maig giori. Per Kochel, Schmidt la calcLtiosi sarebbe preceduta 1da j.alinosi o side· rosi, o da semp.lice alterazione funzli-0nale celt1u· lare. ì\1ia come mai la mucosa gastri1c a e il po.1 mone si incr.ostano tanto facilmente, mentre il fegato e la milza in cui è più facile jalinosi e si derosj, si calcitficano così ·d~fficilm.ente? T l1tti i ca :>i della let1 eratl1ra dimostrano, quasi se1npre, n ei fo col n i di incrostazioµe una concomjtanza cli fatti di ca J.c ificazj 011e . dej setti co11 f8nomeni inrfdammato·r i degli alveoli c-0rrispondenti. La gflande maggioranza deg1li alveoli co.ntiene un essu·dato che ten·de a zaffarli total.m.ente Nel plasma e fibrina che riempie gJi alveoli vegetano con caratteristica faicilità i fibroblasti della ca-rnificazione; l'intima dei vasi è più o meno obliterata con restrizione , ma senza obliterazionP. del lume; il lume dei broncheoli 1è intasato <la. f:tirina e zolle calcaree. Da tutto ciò risulta tl1iara la 'impressione che la •c alcificazione non possa sussistere senza le ailtre alterazioni: essu1dato fibrin'1·fibroblastiro, negli alveoli Pcta'3iri, e fibrr~ calcareo n ei bronchi, calcificazione pariiiale dei \Tla si con qualeh·e aiccenno a trombosi. ~ulla pare ipiù ovvio cha il pensare cl1e il cal· cio est1berante trovi un terreno acconcio a dep o· sita rsi ove una inlfiammazione pregressa ha allterato i tessuti. Tuttavi·a tale <Vsserto non soddisfa pienamente l' A. Egli nota ·ohe i fo,coJai flogistici a ssumono in qu esti oasi ·delle pecu1iarità proprie; a'.Ppai-0no infatti come forme nodos·e di broncopolmonite .fLbTinosa a focolai ·Compatti simili alla polmonite di ·Grancher .e con una tendenza ad 11na '.Precoce cairnitfiicazione. Onde F1abris ritiene che il tessut o r eaigisca in un modo jpeculiare di fronte ad uno stimolo flogistico iniziale, a cauiSa de.I.la ipercalcemia. In altri termini secondo l ' ..\.., l'infiammazione apre da un lato la 1

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via nlla calcificazione, rna poi alla sua volta ne viene S'llt.:cessivamerite influ enzata, cnn la risultante della formazione delle singolarissime alterazioni des critte. Assai interessante è lo studi·o del contegno delle

f1bre elastiche. Anche .qui gli AA. sono di op.tnione ·disc·oride. Per Davi d·son subiscono ,gli effetti della calci:ficazione del tessuto che le a lberga, ma non piietrifi·cano ; per altri AA. cal1cificano iper pr itm.e e tutto il pro cesso si imp·erni1a su di esse. L' A. studiando le fasi iniizialissime della calcificazione e usando il sensibiltsstmo me1

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todo del Iiossa ha osservato che le fibre elasttc·h e cong1l11tjnate in gross)i tronchi spezizettati vengono attorniate prima da un fine l[:>irecipitato caJcareo granulare, poi n e r e.sito.no incro,s t·ate, ed in ultim-0 s~ Eper·dono en tro ~a zona lrupiidea oome verghe di ferro nel cemen to armato. Onde ritiene che le fibre . elastiche non s.ubiiscano una id iTetta calcifi·cazione, ma raippresentino una specie di centro d'i precipitazione per il calcio. Gli stretti !'apporti scoperti tra fibre elasti.ohe e •caJ.cifieazione ci richiamano a quel ip~ocesso, ·da molti connesso con l'arteriosclerosi, che è la caloiificazio·n e d·e lla m edia, o m egli·o dell'apparat o elastico deJ le arterie. E l'A. ritiene da un 'Punto di vista istogenet:iico puro, si ,p ossano riunire i due processi in un solo grurppo delle angioiitiasi determ1nate dalla in crostazione distruttiva dei ris·p ettivi app1arati elastici . 1

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L. TON ELLI .

O~GANI

DIGERENTI. ·

la pe1·fo1'azione nella, cavità l ibera pe1'itoneale come co1nplicazione delle ulcere gast1·iche e duodenal i. (SERRADA.

La ..1l ed. Ibera, n. 86, feb. 1927) .

Di tutte le comp1licazioni delle ulceri gastri.c he e duo denali. la più griaYe è certamente la perfo raziu11e 11ella c;av1ta libera peritoneale. Circa la frequenza le opinioni ·degli autori sono varie, ma ciò che è certo è che le pro:baibilità del triorufo di un intervento di.p endono più dall'inte!'vallo che passa fra la !Perforazione ed ll n1omento ·dell'intervento, che dalJa virulenza dei germi ie.h e sono· potuti penetrare nel p erito.n eo. Bisogna perciò intervenire presto, perchè solo un intervento vrecoce è caip·ace ·d i arrestare la morte di tali infermi, e cl1e così sia è dimostT1ato cl1iaramente 1dalle statistiohe, secondo le quali si avreb·b e jJ 60 9~ (Harhuan11), il 92 % (Duival) ·d i guarigione, se l'operazione è fatta prima delle 6 ore da11·a'V\1enuta perforazione il 33 % di m ortali tà se eseguita dopo 12 ore, e 80-90 % idi mortalità qu·a nid o si O'.Peri dopo 24 ore. Dopo 36 ore non si deve 1p iù operare, il pa· zienie -è per·duto. . Tali dati son o abbastanza eloqu enti peT dimostl'are l1a ne•cessità di diagn osticare le perf.orazioni gastriche e duodenali il più presto possibile. Gli ante.ceden ti ulcerosi si riscontrano in llna 1pro1porzione m olto elevata negli infermi che son o col·p iti da periforazione. I ·dolori vivi, ribelli ad . ogn i trattamento, ur10 stato febbrile ·di p oca inten'sità, con nausee e vomiti, sogliono essere i ;prodromi di una perforazione. Ciò n on esclude 1

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IL POLICLI NICO

però iehe a volte l'episodio 1possa aipparire in piena salute, o almeno in un periodo di calm1a delì'ulcera o in infermi che si di.cono ·c urati ed allol'a la perforazione insorge con un dolore brusco, atroce, •di pugnalata peritoneale, come diceva Djplafoy. Il dolore e la contrattura ·dei muscoli r etti sono ,g eneralmente i primi sintomi ·d ella ~ er,for·azione, p1oi.chè t utti ,igli altri, comvreso il timpamismo epatico, h1anno mo1to m..eno valore. Esaminando tali s:intomi >Si v ede come il dolore è periomb·elli·c ale, più rverso il lato d~str o ed in genere n ella ·p arte alta ,d el ventre, con irraJdiazio11i che sono difftcili a 1precisarsi con esattezza rp erchè dipendono dal sito della perforazione, p erò data la freq.u enza id elle uloere gastriche ·e duod en ali, e l e loro sedi id i elezione, si comprende ol1e i11 pratioa le i·r raidìazioni p iù frequenti sono n ella fossa iliaca, S!pecie a destra, pe~cl11è la maggiorar1za delle ·Ulcere sono piloroduo d·enali o iust..1.pilori·che ed il contenuto p·assa nella r egion e epatica guadagn·ando il lato destro. La posizione d.ell'infermo, al momeruto della p er.for.azione ·e dopo, 1p uò influire sulle irraidiazior1i ·del dolore, com e ·del resto le verigastrit1 .anteriori, l e a;derenze, il contenuto e lo stato delio stoma co, possono far variare la sint omatologia. La contrattura della parete ad.idominale segue immediatamen te : il ·v entre ·a ppare r etratto e attenua i movimenti respiratori, immobilizzan1do il 1diafrantn1a. La contrattura si 1aiccentua con l'esiplorazlon e più .d elicata e scom·p are <lopo 10-12 ore. Se si esa1nina il malato suibito dopo la perf ornz.ione, si può viedere che il r etto .destro si co11trae per primo n elle ul·ceri piloro.d u oidienali, benchè, poco dop·o, la contrattura s i esten.de al sin istro e infine ·a tutto l'aididome. In seguito coma:>nre tim1)anismo e distenzione 1delle anse intesti na11, .p er i1aralisi i11testina1e, dilatazione per atonja, stato terminale della peritonite acuta. Il 'Perfor ato 'fJa6sa attrélJ\rerso t r e p eriodi: quello di cl1oc, quello ·di .r emissione apiparente e quel1o p erito11itico. Il timipanismo n ella r egion e epatica è un sintomo sul 1quale molto Bi è insiGtito. Esso h•a v·a lore però solo se coincide con un addome · a piatto che corrispon•de alle prime ore ·d i una jpernorazjone, mentre non ha importanza nel rperio1do di perito.n ite confermata, dove la distenzione at onica. ·del luogo ·d à luo,g o a sonorità epatica. Il ' 'omito è un aìtro sintomo frequente, specie n eJla p erforazione ·duoder1ale, e •cosi lo choc, che tperò p.a.;s a presto ed è tale migliori·a quellia che ingann a i11 molti ca si. Nelle pr ime due ore si ha quasi sempre una temperat ura al disotto di 3ìo e ancl1e di 36° cl1e 1

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si accompagna aid un polso inconta:bile (12D-140) , a pallore del volto, a raf,f reddamento delle estremità, ma allorcnè scompare lo choc e si a ttenuano i fenomeni dolorosi, la temperatura !PUÒ elevarsi, pur continuando il ipOlso ad essere accelerat o. Tale è la sintomatologia della perfora zione che può ,p ortare ad una peritonite in 10-20-30 ore con esito quasi sempre letale. La 1diiagn·osi 1differenziale con una p·erforazion e apipen•di1co;i.a:re non è d1ffici le, e l' errore d'altra p;art e non ha gran de imiportanza : le 'Pan·c reatiti e-morraigiche, le ;perforazioni della vescichetta richiedono il m edesimo trattam ento. L·a colica epatica può 1p resentar si brl1scamente •con ·dolore intenso fir10 a provocare lo choc e speS6o con antecedenti gastrici. Se esistono dubbi tra colica epat:i:c.a e penf orazione, basterà iniettare 1/4 dl rr1illjgramruo ·à.i atropina e 1 ctg. di morfina: il 1polso t or11er à pieno, •al ·di sotto di 100, la faiccia r~prend crà i l 's uo aspetto no.r male e l'infermo potr à essere esplorato. Non 1cosi aocade se s i tratta di perforazione. Il polso ·f iliforme, la cont rattura dei retti, il tiro.p anismo epatico cont:in.u er.a nno invariati, e cosi non si mo·dificherà l 'aspetto del malato. Aip1pena corruprovélJto ciò · l'unico procedimento per salvare la vita è di intervenire subito. Bisogna infatt1 pensare che il miglior mezzo p er combattere lo choc •è di evacuare il peritoneo d el suo contenuto tossicò , anche se, in alcune occasioni, questa tossicità può esser e r elativa . In base alla sua esperienza, l ' A. può afrfermare 011e le 1p erforazioni delle ulceri gastriche o duo. denali n ella cavità libera peritoneale >Sono gravi, e la loro proporzione è d el 6 % degli ulcerosi. La poss i·b·i lità ·di .g uarigione 1col trattamento· chirurgico 1di·p ende ·d alla r.api1dità d1ella di1agnosi, ipoichlè l'intervento salv.a la ·vita del malato n el 90 % dei casi se è fatto n elle prime ·d odici ore. Le iprobaibilità di esito son o minori dopo le 12 ore fino alle ~: e passato tale periodo gli infermi muoiono ·di peritonite acuta. 1

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/\. POZZI.

Escisione t1·ansgastrica dell'ulce1·a gast1·ica. n. 29, 18 luglio 1927). Sotto tale titolo l' A. descrilve uno speciale trattament0 chirurgico j.deato ed ap1pliieato dal suo Maestro, prof. D. T a d·dei, che non ha trovato desr.ritto non solo nell'immensa bibliogr~fia riguardante la cura chirurgica in gen er e d ell'ulcera gastrica, ma neppure in alcune pubblicazioni comparse sotto lo stesso titolo di « E$cisione d ell 'ul~era gastrica >>. L' intervento di cui intende parlar e, diretto sull'ulcera, è quello per cui dallo stomaco per mezzo di gastrotomia anteriore ::>i (MORICONI. Ri f . Atf. ed.,


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SEZI ONE PRATICA

asporta com1pletamente il tessuto malato lasciando ir1tatto il tessuto -circostante. Questo intervento, fra i più con servativi clve ha dato dei buoni risultati in alcuni casi o1perati in Cli11ica, ha delle particolari ir1di1cazioni. Esso rnerita anche l'aggettivo « tranGgastrico » chè l 'escisione si fa di versarnente che n el meto,do di Ba1.. four sotto la gui.da della vista ·a ttraverso- .gastrotomia. Nel 1918 il Balfour riferisce di 215 cast operati col suo metodo : estrinBecazione quanto pii1 è possibile deJlo stoim aco attraver.so la ferita la1)arotomic.a, individualizzazione dell'ulcera sia coll'ispezione che colla palpazione. In corrispon denza di essa si perfora lo Btomaco a tutto spessore dall'esterno all'interno. Quindi sutura della piccola breccia ed eventu ale gastro-enterostomia. Il Ba 1f our è con vinto della bontà del suo n1eto do basan·dosi sui buo11i risultati ottenuti, 1na ~·re­ m ette che è esso ·da praticarsi solo quar1do lo stomaco sia mobili:::.zal?ile. Metodo perciò impossibile ad essere seguito nei casi che l 'A. presenta in numero di sei, tutti con stomaco fissato déli aderenze, nei quali s'è invece a·doperato quello dell' escisione tr~nsgastrtca. 1

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L'intervento tirpic.;o si può cosi riassumere: Dopo il più accurato isolrumento con compresse, apertura dello stoma co (estrinsecato ·il più 1p ossibile fuori della ferita lapar atomica) con incisione 111nga 4-5 cm. , verti·cale dalla piccola alla grande cu rvat1Jra, sulla 6ua .faccia anteriore; e$.pl orazione della cavità gastrica. La sede ·della gastrotoim ia, sem·p re sulla ip arete anteriore, varia ·a seconda della posizione dell1ul,cera. A 3-4 mim. dai mar· gini dell' ulcera già di solito ben localizzata colla ispezion e e palpazione esterna tutto all'intorno di essa s'incide l a mucosa ed il tessuto sottostante fino ad una profondità variabile, tale da lasciar e solo il connettivo cicatrizi.ale di reazione; il tessuto ulceroso si astporta. Sutura dei margini della breccia residua con punti struccati in catgut. S·utura ·della gastrotomia: prima totale, poi cambio di guan ti, quindi sierosierosa. •Gastroenterosto.m ia posteriore verticale transmesocoli•ca quando ~i creda possibile o conveni@nte. Una ·p articolarità di questo intervento è la. ga.· strotomia a nter i0re; con essa è possibile in terven ire i n qualunqu e stoim aco anche se fjssato ad a der8nze, cosa faciljssima ad aversi qu·a ndo ìl proces8o è impiantato, come è frequent.i~simo, sulla piccola curva e sulla faccia posteriore dello stomaco; con essa ci renclian10 conto de vis1L, s ia princitpia lmente della unicità o no dell'ulcera, sia anche d ell'a~petto di essa in rapporto ad eventuale avvenuta traSiformazione cancerigna. I risultati ottenuti n ei casi descritti sembrano tali da far ritener e l'intervento degno di essere conosciuto ed aprpli·cato, nei casi nei quali trova la sua in·dioazione • A. CroFFI. 1

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La '' resezione palliativa '' nell'ulce1·a gastrica e duodenale non 1·esecabile. .

(SCH01\1IBERG. B run: s Beitr . ::. klin. Chir.,

vol. 138,

pag. 395, 1926). f<"j11sterer nel 1!:l18 11a pT01p-0sto per le ulicere .g a. stro ...d uo.denali non aggr ediibili chirur gic-arnente, la resezione di una parte 1della parete sana dello stomaco, la cosi·detta cc Reselction zur Aussch1altung ». La resezione ·,p uò interessare solo lo stomaco o an·oh.e il piloro, nel primo caso la mortalità operatoria è rninore; la maggior p·a rte deg1i autori però con si.gliano ·d i associare sempre la resezione d·e1 rjloro a .qt1ella dell'antro e ·di una r1arte ·del corpo clell 0 stomaco. Nella clinica chirur1girc a di Franco.forte l'oiperazione ·venn·e ese.guita 44 volte, 4 volte per ulicera gastrica e 40 volte p er ulcera ldruodenale. L'in di·c azione orp·er.atoria di q•uesto m eto d-0 è ra·ptPrese11tata ·da casi in oui l'ulcera p er la sede o p er l' ester1sione ;6resenti ,diffilcoltà m olto ·n otevoli al la sua resezione. Cosi ulcere ·della porzione discen1dente ·del duo1den.o 0he raggiungono la 1Papilla, ;iilicere in cui la chiusura tdel moncqne duo. denale si faccia diJficilm·ente o qu1ando esiste la possibilità c he la chi.u sura ·d el mon·con e ·diventi ins11rfficente; ulicere 1p enetranti nel pancr.eat o con estese aderenze al legament o epato-duoden ale che non permetton o la preparazione d el dotto cole doco e pancreati1co; ulcere gastriche alte situate m,o lto •v icino ·a l carldias. $econdo l'L~ . i risultati otten uti . sono molto con'fortanti per quanto il perio·do di osseI'IVa:;:ione· degli operati risalga solo a 2-5 anni. Nelle 4 ulcere gastriic·h e così trattate si ·s ono avt1te 3 guarigioni e un m iiglior.ament·o; ·delle 40 ulcere ·dit1odenali 76 % sono gt1arite, 13 % migliorate, 8 ~~ non hanno r isentito n essun mi•gliorélJmento. La mortalità è del 3 %. VALDONI. I

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Pubblicazione importante: Dott. Prof.

RENATO

POLLITZER

doc. di Clinica Pediiatri1ca n·ella R. · UII1iversità diretJto"e Sanitario 1dell'Istituto-Souola « S,a n Gcregorio » in Roma.

Come si alleva il bambino sano. e come si assiste il malato con Prefazione del Prof. FRANCESCO VALAGUSSA Questo vol'Ulllletto, ecnittQ dall'ap•p :rezzato ·n oetro collaboratore Dott. Prof. RENATO POLLITZER, 1oonst a di circa 120 1p.agine 'con 66 ,f igure schematiche nel testo, e mentre :ries.c-e 1t1rtilissimo nei CORSI DI PUERICUL· TU RA, ·disl].)o&ti ·dall' Opera Nazionale per la Protezione della Infanzia e della Maternità e an.che 11mia. eicuria Guida .p er le AePistenti ,scolasti,c he Maestre (Visitatr~ci s·oolastiche), Assistenti Sanitarie V1ieitatrici di igiene maternia. e infantile, lev.atri1ci e bambinaie. Prezzo L. 1 5. Per .i nostri .abbon ati sole L. 1 3, 5 O in ,p orto fll'anoo. Quest10 p"Dez.zo di fav-Oll'e, aoquis1:lam.1d-0 in una eo1a vo1ta ,a lmeno 10 'copie del libro, s·a rà ridotto a L. 1 2, 5 O la oopia. IIllVia re Va.glia Postale aill'Editore LUIGI POZZI Via. Sistina, n. 14 - ROMA. .


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essi rigorosamente eseguita su circa trecento al11nni e cosi pure la profilassi chininica, praL'opera del Governatorato di Roma con- ticata nei mesi ·di ottobre-novembre su 3381 alunni. Le feb bri malariche in questo periodo di - tro la malaria infantile nell'Agro Ro- cura assidua non raggiunsero l'l % nella. scuola. mano. L'efficacia di tale assistenza antimalarirc a dei maestri fu ·dimos•trata dal fatto che, successivaIl Governatorato di Roma, nella sua organizmente, durante l'estate, i fanciulli presso le loro zazione rp.er la lotta antimalarica n ell'Agro, si è famiglie nell'Agr o Romano o in montagna, dove anche grandemente preoccupato della malaria inognj assistenza mancò, febb.ricitarorro nella profantile e perciò ha attuato, e nel corso di vari porzion e ·del 10 %. anni 1perfezionato, IPfOvve·dimenti che hanno già dimostrato la loro pratica efficacia e che quindi Ammaestr·a to ·da tale e51perienza, per l'estate meritano di essere ricordati p erchè hanno il vadel1'anno •corrente, il Governatorato ha adottato lore di un fatto compiuto e non sono un semun'altra misura ·di profil~si infantile, manteplice programma teorico. nen·do a.p erte le scuole rurali àlla Cec·china, alle L'opera si iè iniziata col censjre tutt'i bambini Castella:, a S. Vittorino, a Aoqurucetosa ·d i S. PaÒ· e fanciulli da zero a :dieci anni, derducendoli dal 10. E il risultato di questa provvi·denza è già censimento generale ·dei malari ci, re·datto esatta- ·apprezzabile poichè si è avuto sinora un numero mente e con tutti i dati riguardanti l'età, l'esame minimo ·di febbricitanti tra i fanci.ulli delle del sangue, l'esame della milza, le condizioni scuole estive. Allo scopo ·di ottenere inoltre che j ragazzi app.r en dano ed applichino nelle loro igieni che ·della casa, la provenienza, la scuola case le opere utili cont·r o la malaria, furono, ne' frequ entata ecc. decor8o anno scolastico, costituite in ciascuna Da questo censimento é risultato c·h e, su 2546 febbricitanti nell'anno 192.6, vi furono 763 bam- ·delle 40 scuole del Gov.ernatorato, delle maestranze antima 1 uriche di alunni per i lavori di bini e fanciulli ·da zero a dieci anni. Cosicchiè i bambini e fanciulli colpiti da malaria rappre- !P iccola boniii-ca, per la cattura ·di zanzare alate, per la riparazione delle reticelle, per l 'rupplica. ~entan,.o circa il 30 % dei febbricitanti. E superzione ·della profilassi chininica e della boniifica fluo ·dire che, specie pe!' .o·g ni bambino lattante, umana. Come già era stato fatto nell'anno 1925, <!Ome ,p er ogni fanciullo, la diagno·s i o il sosp.etto furono bandite anche l'anno scorso gare dl dj mal aria fu a0certato con r e.;ame Jel sangue, igiene a premio e la commissione che ispezionò ripetutamente prelevato ·da medici, p-ro.f ilassale varie scuole dell'A.g ro, per verificare i risultati trici, segnalatori, ·disiI1festori e insegnanti delle con~eguiti dall e piccole maestranze antimala· scuole rurali. rjche, 1doV'è 1com1p iacersi ·del lavoro efficace co1n· Fu ricercato nella primavera del 1927 l'indice piuto •dagli scolari nelle varie zone e si trovò obparassitario nella scuola di Ostia iSu 226 alunni , bligata a ·Concedere premi a quasi tutte le scoin quella .dt Borgo Acili o su 81 al unni, in quella laresche. Inoltre gli insegnanti di alcune scnole idi Settecamini su 327 alunni, in quella di Le Cacomposero ·delle .g razio$e commediole sceneggiate stella su 69 alunni. ·I l sangue fu prelevato dagli su1la lotta antimalarica, che vengono dagli alunn1 insegnanti, più volte per ogni alunno. In queste rap<pre~entate alla •domeni•ca sulle piazzette dells S•cuole, complessivamente su 783 fanciulli, pon fu varie borgate e che furono anche recitate neltrovato alcun parassitifero tra gli alunni sani 1'asilo Ettore M·archia.ifava, .d inanzi agli allievi (cio·è . che non avevano febbricitato di recente) deJla Scuola superiore ·di malari·ologia. [l Gove·r· frequentanti le scuole; il che, se ·contrasta co! natora.to di Roma si è ancl1e occupato della prere:porto di ~ltri malariologi in altre lo.calità, sta servazione ·dei lattanti dalla infezione malaTica anche a dimostrare gli effetti benefici d elle prove 1come misura .prQfi1attica prati·ca, ha distrividenze profilattir.he fur1zionanti nel territorio buito 500 veli per proieggere le misere culle del· del Gov.ernatorato. La ri·c er ca accurata 1dell'In l'Agro Rom·a no. dice splenico, n ella . primavera del 1926 e in Le signorine 1p rofilassatri•c i alie dipendenze del quest'ultima •del 1927, diede nell'anno 1926, c;u G0vernatorato, curano che questa milSura protfi1606 alunni esaminati, 353 alunni con milza ingran1dita (•circa jl 21 %) e n el 1927, su 3281 esami- !attica sia rigoros·amente &dottata. ' (cjoè soltanto il Un'altra ipir()IVV:lida istituzione, d edicata alla pronati, 595 con milza ingrandita tezione dell'intfanzia dalla malaria, è il sanato12 % circa). Il risultato in Yero favorevole dirio ·antimalarico Ettore Marchiafava, situato in mostra anche esso praticamente l'efficacia della un amplissimo locale alle falde del Gianicolo. lotta antimalarica nei riguardi dell'infanzia. Funziona ·d i estate e idi inverno .già da nove La bonifica umana degli al unni f11 affidata ai anni, e in es~o \ ·engono educati, curati ed istruiti nostri braYi in segnanti ·del Governatorato e fu da

MEDICINA SOCIALE.

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SEZIONE PRAT ICA

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bambini dell'Agro affetti da malaria. Le preconcisa, e cl1e tale doveya r estare, i 1 suo s forzo ~ enz e giornali ere sono dalle 50 alle 100. ha meritato l'elogi.o del S'llO maestro. I bambini vi restano in media due mesi • Nel Nella ·dizione chiara e nella precisione d·elle 1926 furono ricover ati e risanati 487 bambini, nozioni è il m erito del libro, sempre utile a mequasi tutti gametiferi, e, se si 1pensa che la todici ma anohe a ricercatori di laboratorio. talità dei bambini e fanciulli colpiti d a malaria T. PONTANO. fu di 763, non si può non ricon oscer e il beneficio AeoF.RHALDEN E. H andbuch der biologischen A rportato d a questa istituzion e dovuta alla sapien za beits·methoden. Abt. V, J'eil. 4, Heft. 9. Berl1r1, e alla bontà d el prorf. lVIaTchiaf ava. Urban e Schwarzenberg, 1927, Mk. 6.60. Finalmente un f i lm intere~ sante, sceneggiato ~11 esto fascicolo tratta di alcuni importanti arnrlla n ostra campagna a cura della Cineteca Go . vernatoriaJe e riuscito meravigli osamente, il- . gome nti riferen tesi allo studio della circolazione e de!la r espinazione. Trovan o così ampia esposi.lustra tutta l'opera d el Governatorato p er comzior1e i metodi di studio dei m ovimenti r espirabattere 1a malaria infantile, comprendendo anche il laYoro antimalari co d elle n ostre scuole rutori per opera di Rol1r er di .Zurigo; i m etodi di rali. Q11esto f i lm viene proiettato tutte l e domeangiostomia p er opera di Lon•don di Leningrado; n iche nei iprinciJpali centr i d ell'Agro a turno, a i metodi di studio della circolazione c·a pillare scopo di propaganda educativa, e il sanitario inper oper3. di Basler di Tubinga, ment·r e un amcaricato di illustrarlo, invocan do la collabora- pio capitolo è dedicato al risonatore del polso zione ·di tutti nella lotta contro il secolare nemico per op~ra di Kraus, di Goldschmidt e di Seelig della nostra terra, n on dimentica m ai di raicco- di Berlino. / rr1an·d :ire in ~pecial m odo la difesa dei bambini. In. Ibi d. A.. bt. IV, Teil. 10, Heft. 6 (Schluss). BerTutta questa opera d el Governatorato diretta in lin, Urban e Schwarzenberg, 1927. Mk. 7.80. particol ar modo contro la malaria dell'infanzia Qt1esta puntata (n. 227) comprende 3 c~ltoli fu dalla Amministrazione applicata senza ecosulla determinazione quan titativa del ri.c ambio nomia di m ezzi. Essa rappresen ta un'attuazione gasoso. Nel primo è esposto da Dusser de Bafaticosa di ciò elle sino ad ora r ra rimasto in re.nne e ·da Bur.g er (Utrecht) il loro m etodo gra111u~c:.11na pnrte nel campo teori co, rnu cl1e dà oggi fico di determinazione; nel secondo è dal Verzàe la so·ddi~fazi o n0 c1i risnJt<iti prat1ri 0videnti. di Delrecl1en trattato ·del ricambio gasoso del sanDr. G. ESCALAR gue nei singoli organi; nel terzo infine per opera di Marl\ di Halle, è esposto lo studio delle ricerche sul ricamlbio gasoso nell'uomo e ne1 cane. 1 i

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CENNI BIBLIOORAFICI ' >

:\I. ~!COLLE, A. BOQUET. ELéments de microbiologie généra le e d 'immunologie . G. Doin, éd. Paris.

Francs 35. Si può consiidera:r e un breve trattato di microbiologia e d'immunologia, che riassume il corso di lezioni t enute •da Nicolle all'Istituto Pqsteur. Il volume, ch·e comrpare per i tipi di Doin , è la seconda edizione del libro, rinnovato d al collaboratore del N1colle, il Boquet. Il pi1ano del libro ·è conser vato : breve, sintetico, senza lussi di citazioni, ma ricco di quel tanto , cl1e è sostanza n ecessar ia per comprendere la trama fondamentale della vita dei microbi e 1a· teJ.a dell 'immunol·ogia. I due grandi caipitoli: m orfoJogia e fisiologia dei microbi, sono seguiti ·da 1quello sull'azione patogena di essi e dalle reazioni umorali e tissulari, che costitu iscono l 'immunità. Boquet ha cercato di aggiornare le questioni d1 fi siologia e d'immunologia, e in una opera così 1

(1) Si preg.a d'inviare due copie dei libri di oui si d€sidera la r€censione .

In. Ibid. Abt. V, T eil. 1, Heft. 4. Berlin, Urban e

s.chwélJI'zenberg, 1927. Mk. 14. Nella puntata 228 s ono 1p artico1armente trattati i m etodi generali di studio per l'esplor azione della funzione dei sing.olj org·ani dell'organismo degli animali. In un prim o capitolo Koch di Koln descr1ve 1 nuovi ruppaTecchi in uso p er lo studio della circolazione artilficiale n ei v ari orgian i ; in un secondo capitolo il Fl eis.cl1 ·di Dorpat tratta brevemente della camera sotto pression e in uso nell 'istituto di Fisiologia di Zurigo. Thunberg di Lund descrive l'apparecc·h io per r espirazione artificiale (il Barospirator) da lui ideato e già descritto n el 1924 e 1925. Negli ultimi .due capitoli sono trattati ·d ue argomenti ·d i alto' inteTesse e di attuialità r if erentr.~i allo studio dei t essuti, tolti all'or.g anismo e artifir.ialmente coltivati. Klee-Rawidowich di Ber] ino esp8ne i metodi ed i risultati dello studio dei tessuti degli animali a sangue freddo, men 1:l'e Fischer di Berlino tratta particola·r mente della tecnica delle culture dei tessuti. TRENTJ. · 1


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IL POLICLINICO

$TEP.NBERG. Der heulige Stand der L ehre von den

Geschu>illsten. Il éd. J . Springer, ed., Vienna.

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Discussione.

(B erna) . - Crede che la costante è magnifica e che le conclusioni di CHABANIER sul In forma n iiiida vi·ene rpubbllicata Ullla seconda prognostico sono un po ' esagerate. Pa..rla molto edizione di ·qJUesto libro, di 1cud. fa;cemmo un cen.. bene dell 'eliminazione del carminio d'indaeo: dice n o alla 1p rima edizione nel fase. del 4 marz.o 192.5. che ql1ando· tale osservazione è ben fatta l'uremia Il volumetto .ohe ~ontsta di 136 p aigine co·n 21 n on si prasenta dopo l ' operazione. f.ig11re macro1s·c1o pi che contiene in succinto nume0 HEVAssu (Parigi~. - L 'esecuzione degli esam.i rose notizi·e s ul problema dei tmmoiri; è aig,gi1or. deve ~sere di una estrema precisione. L e elimin ato n elle più ·mo1d er11e cono1scenz1e sulla ettolo1gi,a n.azioni dei coloranti non sono esatte: La costante deve essere eseguita oon metodo sempre identico, anche in esperi1ne·n ti non rune.o ra vaigliati dJal oon prodotti di l.abora.to·r io r ecen ti e di tipo coten1po; manca p erò di qu1alilln•q11e acce·n no alla • sitante, per evitare risultati differenti. estesa letteratuxa italiana S'Ull'arigioroen.to. KEYEs (New-York). - I 1isultati e lie ooncluR. BRANCATI sioni degli esami diversi sono molto personali . MARION (Parigi). La costante deve acoottarsi, ma con riserve. La prova della sul.fa-fenoftaleina è buona: confrontando i due metodi conclude che quello della fenoftaleina è il migliore. La oostante migliora con la febbre: la feno.ftaCongresso inte1·nazionale di Urologia. leina peggiora; egli non riesce a spiegar e il fatto (Bruxelles) 3-5 agooto 1927). che quando il m.al.ato sta p eggio, la oostante miMercoledì 3 agosto . gliora. L a c·ostante non h a valore diagnostico nè p r ogn ostico . Valore comparativo dei diversi esarni del sangue Oou RTADE (P.a:ri~iJ. _ P arla dell'ipertrofia ree dell'wrina nella, chirurgia u r1i1iaria. nale oomipensatrice e cr ede che si verifica come W1LB0Lz

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At~RDEMIE, SOCIETA MEDltDE, CON6HESSl

0HABANIER. (Parigi), relatore. Riass11me ialouni punti della. relazione a stan1p& 111olto prolissa. · 1) Dà molta impoTtan~a alla costa11te di Ambard. 2) Circa l 'elimin·azione dell' azzurro per il rene rim.and13, alle spiegazioni del lavoro del prof. AcHAno. 3) Circa l 'e}imin.azione della sulfo-fenoftaJeiBa pensa che il processo non è esatto, perchè aJtri .ap·p arecchi (come il circolatorio .e il . fegato) ~ni1u~S'do1J1,0 sull' eliTI?-inazione d~ Id.etto \ptrodotto; essa è perciò moJto varrabile . La costante gli p~re esse~e DlìÌglior'e, perch è essa pone il malato1 in oondizioni .a .p ·p ropria.t e eliminando l ' influenza di altri org~: ni. 4) Così è molto impo1·tante p oi nella compal'tc'l.Zione dei due r eni separatamente per la conoentrazione di ciascuno. 5) Gli esami che pO&Sedia.mo hanno valore diagno&tioo della funzion e r enale, ma i1on val<Jr e progn.ostioo. KoJEN (Belgrado), relatore. - Sostiene la costante di Ambard e il v.alo·r e dell'.azote!Hi·a gli p are molto sensibile. L a oostante è molt·o buona, ma 11a eccezioni . CucNIBY (Boston). Conclude col IouNG che : l e i11dagini di laboratorio son o un complemento e n on &ostituiscono l'osserva zione diretta dell'aromalato. I dl3-ti ch e ci for11isce il }13.boratorio sono indispensabili; separatamente ciascuno non prova nt1lla. Non è che · un elemento in pi ù da aggi ungers~ al quad ro ·clinico dell'ammalato . D.all'insien1e dei dati clinici e di gabinetto si dovrebbe d e·lurre diagnosi, prognosi e cura. Qualche lacun a è dovuta fal fatto che ignoriamo anoor.a qualche fattore i1nportante e altre inYestigazioni sarebbero .ancora necessarie.

aumento di volume e del numero delle cellule. Non è oa,,riocinesi. ÙECONOMOS (_!\.tene). Parla della iperuremia postoip erato·ria e dice non si deve purgare il n1alato prima dell'operazione ma limitarsi a lavande r ettali. BEER (Ne,v-York). Dichiara che l'indaco è più sensibile della fenoftaleina. - TH. WALKER (L ondra). - Fà il confronto del carminio di inda<'o e del•l a fenoftaleina nell13, ooncentrazione dell'urina. Dice che si deve avere una r elazione o costante dell'urea del sa.ngue e dell'urina; in base a tale diato egli è intervenuto se11za complica nze postoiperatorie in cinqu~ mal ati di i•p er trofia prostatica con cifre .di concen~ t r.azione l1reica del san gue e de·l la costante .anche elevatissime. BuGBEE (Ne\v-York). L a fenoftaleina è molt.o buona ma non dà prognostico. Bo1ssoN {Bruxelles) . - Dice che il CHABANIE~ trattò molto bene la oostant.e d ' Ambard, m.a che il <>arminio d ' indaoo g li pare migliore e che la concentrazione delle urine e ·del sangue deve calcolarsi oon molta cura. SERES (B a.rcellona). Parla dell'alternativa della concentrazion e del sangue nelle prime 4 ore dopo l'operazione. LEGUEU ' (P a rigi) . - Non è p ossibile fare una diag,nosi della uni- o bilater~1ità della. tu.b ercolooi colla costante. La oostante dà i l valore funzionale dell'oggi e non d el domani. L a costante non è la stessa e non ha lo st~6o significato nei giovani o nei vecchi. Non si deve domandare alI.a costante più di quello che può dare. SuTER (Basilea) . Confronta carminio d'indaco, oostante e f enoftaleina: preferisce l'indaco. B o~ANOME (R-01ua). Si sta in un caos e non \l è un procedi111ento sicuro p er il di agnostico e I


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il prognostico in tutte le operazioni: pensa che tale mezzo si .avrà presto. Crede eh.e il carminio ..d'indaQo è trattenuto nella idronefrosi ed è una oausa d'errore. In Roma ::;i studia attu.alme11te l'esame della tensione ~-\ l\eolare intraren.ale .applicata alla funzione renale. Tutti i metodi devono .applicarsi. L E)IOINE (Bruxell~). - La costante è molto buona in molti oosi e le criticl1e f.atte ad essa sono solo tli ordine chimico. Orede che la legge di Pulesco deve 1nettersi d'accordo oon la costante d' Ambard e che deve farsi una modificazione alla costante d' Ambard. CoLOMBINO (Torino). - Crede che devono cercarsi altre costanti nell'urina e parla dell'investigazione dello zolfo nel sangue e nell'urina. TARDO (Palermo). Cr ede che il Jniglior metodo è la fenoftaleina e che essa si elimina, oome dice CHAB<\NIE&, secondo Jia legge d' AlIIlbard. AMBARD (Trasburgo). - La costante è il risultato fisiologico dello studio della concentrazione urina.ria e del sangu(, e non tiene conto dello stato del fegato. Giovedì 4 agosto. I

Trattaniento di tumori vescicali con, ali agenti fisici. (N€"\\·-York), .relatore. Riferisce sulla su.a statistica di 418 casi. Ha studiato: 1) Il t rattamento dei papillomi benigni con le correnti ad alta frequenza per mP.zzo del cistoscopio (corrente monopolare e bipolare) . 2) Il trattame11to dei papillomi benigni senz.a cistoscopio (cauterio di Paquelin, cauterio elettrico e corrente iad .alta frequenza, diatermia bipolare e ooltello radioterm:ioo); alcool per impedire · gli innesti. 3) L'impiego del 1radium per mezzo del cist-0soopio o dopo cistotomia. 4) L'impiego dei raggi ultra.penetranti. I. Le corr-enti IDonopolare e bipolare dànno presso a pooo 'g li stessi risultati . La non riuscita della cu,r a endoscopica .ad alta frequenza conduce quasi normalmente .a stabilire un.a dia.gnosi di tumore maligno che non è più giustificabile del trattamento endovescicale con alta frequenza. Se per lo~alizzazioni difficili (al collo per esempio) la ou.r.a endovoocicaJe è impossibile, si è ri<lotti ad utilizzare l'alta frequenz-a per via soprapubica. In to°taJle 25 % di recidive in. situ o di ripullu1azioni in altre parti della vescica. II. Quando la cura endovescicale non è possi'bile l'apertura soip·r.a.p ,u bica deve essere scelta; la ·distruzi·one dei tumori p.u ò esse.r e fatta per m ezzo del termocauterio di Paquelin o del galvano·oauterio o meglio ancora per alta freq11enza con ·oorrente bipolare .· La recj di"-a sem br.a qui non essere che del 12 ~1<> ma la mortalità operatq;ri.a è inferio-re. Se si è condotti a fare <lelle cistecton1ie extra BEER

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SEZIONE PRATICA

ed intraperitoneali, ]a diatermia o la se?.ione €lettrica dell.a parete può e&<:>ere ugnalrnente utilizzata. III. Il 1·adiu.m può essere applioato per mezzo del cistoscopio. In caso di tumori b enigni i risultati sono eccellenti. In caso di tumori maligni, n essun SUCcP....SSO. Dopo l' .apertura <lella vescica (51 casi di tu1nori infiltrati) la niortalità è stata alta al 33 %, ma si tra.ttavia di casi gravissri.mi in cui la cistectomja sarebbe stata necessaria con prostatectomia: in totale s i sono contati su 20 malati che hanno sopra.vvissuto sei guarigioni; ossi.a il 30 %. IV. La cura coi r.a.ggi ultra.penetranti non ha dato risultati utili nepipure nel senso di prolungamen~ della vita del malato. FttYSZl\IAN (Varsavia), relat-0re. - Conclude ,che p er la cura dei tumori benigni il metodo prescelto è l'elettrocoagulazione. Per i tumori maligni i processi indicati sono l'ir~diazione coi raggi X e la radiumterapia. L'elettrocoagulazione non presenta che delle possibilità minime di successo. Gli agenti fisici non escludono l'intervento oper.atori·o radicale; ma devono essere preferiti ~i metodi cruenti, soip ratutto se tratta.si di neoplasmi maligni av.a nzati . Seguono: HE1Tz-BOYER (Parigi), relatore; 1(10D (Londr a); PASTEA u (Parigi); 0RAISON (Bordeaux); RAFIN (I,ione) ; W ARD (Birmingh.a.m); LAsio (Milano); TEVF.NOT (Lione,) ; OHocHOLKA (Praga); PERuccr (Bologna); OovrscA (Madrid); MrNET (Parigi); CoMPAN (Barcellona); BELOT (Parigi); R1co (Columbia) che riferiscono i dati della loro stati~ica più o meno numerosa con buoni · risultati coi vari metodi ma in genere sconfortanti per il trattamento col radium.

Venerdì 5 agosto .

Trattaniento della tubercolosi gen itale. 1

Pel relatore BARNEY, .assente, PAS'IEAU legge le conclusioni della relazione già stamp.ata nel primo volume degli Atti del Congresso. GAMBERINI (Bolog11a), relatore (a nome anche del oollega M}\ROGNA) : . La tuberc.olosi genitale va inqua.d rata nella tubercolosi genera.le; entrano in questione l'eredità sp€Cifica i tipi somiatici, il terreno organico del soggetto. E eccezionalmente primi ti va: generalmente è secondaria ad .altri focolai extragenitali o floridi o latenti o che non danno più segni clinici. L e vie di apporto oono l'ematogena. , la linf.atica, la canalicolare; la diffusione 9uò essere testipetal.a o testifugale. Dai dati in contrasto sulla patogene.si no11 si può affermare la prevalenza d'inizio d el processo nell'epididimo, nella prostata o vescicole seminali. Tutte le oone possono essere colpite in modo uguiaJe e }'.a ffezione si deve ritei;iere policentrica, per quanto le statistiche .anatomo-patologiche diano la maggioranza alla i)rostata e vescicole. La clinica è spesso impotente .a svelare i focolai d'infezione e l'anatomia piatologica a pronunciarsi s ulla cronologia degli stessi.

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PlJLTCLlNICO

N elLa p.r atica terapeutica si t raduce il co11trasto delle teorie. Non rjchi'.=ln10 le ragioni pro e co ntro la c.astr.aziune, da tutti Collsi<ler:itu co·1ue intervento di eccez1one. Sull'epididin1ectomia (preferita .dailla magg)ioranza dei chiru.rghi) si dice che asportando il focolaio primitivo raggiunge le fin.alità della castrazione senza i ,su.o i danni . Co.n tro di es.sa molti hanno visto ohe le gu.arigio11i non sono nè p erfette nè costanti; che la base scientifica non è assoluta perchè non è dimostrato che il focolaio dell'epididimo sia primario e l' unico e che il testicolo non si.a contempor.aneamente leso . Il migliora.mento dei focolai sopra... stanti nella pro·s tata o vescicole non ha il valore di stabilire la primitività eipididimaria; perchè nessuno è in grado di stabilire 1a guarigione della prostata e vesciQh ette e, dato il fatto, è noto che .anche l'allontanamento 1del foco~aio secondario può influenzare favorevolmente il focolaio primario. In genere perchè l' epid~dimectomiia si.a s icura deve essere preooce, quindi si r esta in dubbio se veramente è necessaria in t utti i oasi in ou.i -è pra.t icata. La cura medica generale e looa.le jodica (me-todo Durante) è seguìta generalmente in Italia , o a sè o in unione ad interventi chirurgici. Esso ha il merito di indirizzarsi all' affezinne più che alla looalizzazioné visibile. Con le iniezioni dirette n el fooolaio morbos o si ottiene spesso l'estinzione completa ·di esso conservando Jia funzione della glantlola anche in .affezioni bilaterali. Il metodo di irado fallisce p erchè mancan0 nell' organismo le reazioni a deg u at e o p er sp eciali condizio ni legate .alla virulenza dell'infezione. Si fa obbiezione alla lunga dur.at.a della our.a. L e cure conserv:itive con tuber oolina raggi X , raggi ultra-violetti sono promettenti ma devono essere ulteriormente studi.ate. · Gli interventi sulla orostata e vescioole seminali o su tutto l'apparato genit.ale basati sulle teorie dell'affezione primitiva nelle zo ne superiori 'dell'rupparato uro-genitale, se hanno per sè un' a.ppiarente logicità non pO&S0110 entrare nella pratica per il pericolo che importano e perchè non è ancora dimostrato la loro utilità in rapporto alla guarigione e alle recidive. Concludendo la cura deve considerare la tbc. genitale inclusa n el campo della tubercolosi generale e devé .aver riguardo .alle oondizioni individuali e sociali e alle '&Strinsecazioni cliniche anatomo-p.atologiche 't diell'infezione. Nel tuberoolos.a1·io di Bologna in un quinquennio sopra 797 degenti si h an no solo 7 casi di tubercolosj genit.a.le, e ool gra1re sjgnificato di focolaio di generalizzazione del processo. Nell' Ospedale 1\1aggiore di Bologna sopra 52,278 1nalati in un deoennio i casi di tbc. genitale furono solo 42 e in genere forme gravi. Scarsa è la speda.lizzazione di tbc. genitale ne i 11osocomi oomuni e gli .accolti sono oosì spesso gravi, perchè molti soggetti oon affezioni ,genitali :iniziali vincono la loro malattia colle proprie resistenze orma,niche alla stessa stre-

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g u.a cha vi11cono , la n11alattia ge11erale all ii1fuori delle oure ospitaliere. Elimina t i i casi, a processo generaJizzato, non più chirurgici, e i lievi guariti s pontaneamente, vengo110 a noi i oasi di tu-ùercolosi chirwroica genitCLle ~ola, .almeno '!apparente. In questi casi, esclusa ]a ooncomitanza di lesioni ri.levabili nel rene o in altra sede che .abbiano il sopravvento, ~etta a ' noi di .aiutare le risorse naturali che furono sorpas&ate ma che sono &u·s oettibili c1el nostr-0 utile s ussidi.o . Su qt1esto punto pratiço dobbiamo essere d'accordo di agire caso per caso e che il tratta1nento logico dev'assere locale e generale insien1e. A tale soopo oltre alle cure ge11erali di metodo di vita, d'igie.ne, d~etetiche, cl~matiche, talassoterapiche la cura medica precipua looale e genera.le è il metodo Durante. E quando si rico.r ra a cura cruenta è indispensabile associare la cura generale dell'org.anismo con lo jodio i11 r11odo tena.ce e continuativo . Devono entra.re in cama:>o le cure chirurgic~e ql1ando fallisco.n o le OUire m·edieihe o i 1Sl01ggtetti si presentino in condizione · che si giudicano no·n suscettibili di risorse dalle cure s~sse; poi negli individui ·d elle classi sociali biso,g nose di ·lavorare e i~offerenti di lunghe oure; nei casi di les·ioni gr.avi suppurate, fistolizzate, con associazioni batteriche secondarie. · Allora caso per caso è la necessità che ci porta alla castrazione; e non un criterio di elezionismo precoce mia il discernimento che ci poir ta tempestivamente .all'epididimectomiia o· per oonsiderazioni sociali ohe non hanno legge o per oonsideraziQni ol~n~che. ]i il gi udiz~o del clinicò che d.eve discernere i casi in oui un inopportuno indugio può far perdere il tempo utile di un poosibile interv ento c.;onservativo di epididimectomia associata o meno a deferentectomia, ·da.i oasi in cui è .a presu~ere invece la gua.r igione oo.n le oure m~diche e quindi un intervento cruento inutile ed eventualmente dannoso non sarebbe giustificato.

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(Londra), relatore. - Riassumendo i processi generali degni di interesse per I.a cur.a della tube,r oolosi genitale insiste sull'eliotera.p ia e sul regime sanatoriale. In quanto ooncerne i pro: cessi chirurgici, pens.a che l'epididimectomia deve p-raticarsi nella maggioir a.n za dei casi. L'asportazione totale dell'ia.p pa,r.ato seminalB, deve addottarsi solo nei casi in oui alla epididimectomiia non è seguita la regressione delle lesioni oentraJi ; come ·pure dicasi per la cura di quei malati che hanno delle lesioni avanZJate della prostata e delle vescichette e che sono ostacolati per il loro g~nere d i vita dall'inizio della lott.a contro la i11Yasione della tu bercol>0si. VVALKER

Discussione . (Berna). - F a la epi<lidin1ecton1ia e non la prootatectomia, nè la vesciculectomia; la castrazione quasi mai. A ques ti tre interventi seg ue nu.asi oompire la morte per meni ngjit~. Usa cure generali. WILDLOLZ


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XXXI\; , FASC. 39]

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SEZ IONE PRATlCA

GENOUVlLLE (Parigi). - Fa l'estirpazion e dell'epid.idi1no senza sutura. PASTEA u (Parigi) . L'€ipi didimecto1nia è il migliore interve11to. 0RAISON (Bordeaux). Pratica · iniezioni sclerosanti di cloruro di zinco 10 ~~: la deferentectomia è il metodo migliore. ~1ARION (Parigi). Fa serrupr e l 'e,pididimectomia do ppia, curativa da t1n a parte, preve11tiva dall'altra. P e r evitare fistole attaooa il deferente alla pelle. Ne ll' isolamento del deferente alle volte si le·dono i vas i e ~i è costretti a.Ila castrazione. Crede alla frequente .associazione di t ubercolosi genitale e ren.ale. GursY (Aten€). Per le prostatiti ac11te tuberoola.ri fa 1.a prostatecto1nia p erineale: per la e-pi<lidimite e prostatite fa due interventi perineale e scr otale. Qu.ando la lesione è gener alizzata no11 si deve 01,erare. COYlSA (Madrid). Parla dell' exeres i, e.stirpazione della prostata e d ell'epididimo secondo i casi. Inter,ien e do po esperi t-o le cure inediche. 0HE'·~4.SS e (Parigi) . ·g inutile o•perare n ella prOSttata e vescioole. ' ri sono inolt€ di.ag nosi di lesione tbc. prostatica errate. BAcozzr (Milano). Quando le lesioni sono prirnitive si curano fa ci lmentr:: per l' interYento: egli toglie defer ente ed e pididimo. L 'infezion e si fa p er la via ematioa Par1a, d' 11 " dia.g-n osi differenziale con la s i fili dc. Bo1ssoN (Bruxell es). - Segue il niet.odo Ualot (iniezioni) oon buon rist1ltato. Combina ]a diater1

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mocr>ag;ul azj one con irri gaz ione Cli liquido di Da-

kin. S .gn.Es (Barcellonia). - Dice ,c he la lacer azione dei v.as i nel distacco d el deferente si può evitare e non essere costretti a lla castrazione LEGUEU (Parigi). - Gli indivi1dui con tbc. ge1nitale hanno o ~vranno la tub3roolosi urina.rk'"t. La tubercolosi va dalla pro.fondità alla superficit=>. Se I.a lesione s i trova alla testa dell'epididimo deve operarsi; se alla coc1a de,~e farsi il trattamento coi raggi X .

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n elle con dizio11i natura.li, un egual pericolo d'infezio11e, p ercl1è n elle es1perienze fatte si so·n o adoperati bacilli n1-0lto virulent i Q in quantità enormi (e 0011 sp or e) e perchè ciò che vale per la cavia può non valere cper g li altri a11imali. 2) La 0011giuntiva della e.a.via e l ' interno del padiglione dell'orecchio del coniglio si sono dimostr ati i.rnper1neabili al carbo11ohio. 3) Alcool a 70°. Tintura di io·dio, ch inos al ltivanol non !J•r oteggono d all ' infezione n elle condizioni degli esperimenti descritti. Il sublimato corros i vo sembra meriti ulteriori r icercl1e, ave11do dato buoni risultati nei pochi esperi111 euti e~eg uiti. Tali ricer cl1e saranno rip rese su più vasta scala.

· t~ui tumo'tii elaiopatici . G. A. CHIURCO. L 'O. fa una estesa esposiziorie cron istorica delle ricerche eseguite sull'argomento dal 1917 .ad ogg~. Afferma esser e n1erito di Biondi di aver per primo desoritto l 'evoluzione fisiopatologica delle forme elaiop atiche. Porta poi i oontribruti ·di Moriani, di Cantieri, dt Mariani, di TommasiV ed altri i quali hanno fatto degli studi clinici ed i&topatologici s ugli el.a.jomi. L'O . divide il l avoro da.I punto di vista dell'etiolog i a, sintomatologiia, anatomia-patologica, della prognosi, della diagnosi e d ella cura e<l infine dà un con t ributq p erso·n.a.le d.i casi clinici studiati clinicamente e istologicamente, ed operati delle tu1nefazioni delle r egioni pettorale s inistra e destra . Concl ude che i tumo·r i el.aio·patici sono più .frequen t i di q uellu che non ·si creda, che esiswno due forme cliniche :principali, quella a piastrone e la forma cistica; che d.al punto di vista istologico può t r attarsi di un' emoistioblasto.sii benigna e cerca a11cor.a d i spiegare la possibilità <li certe metastasi descritt€ da certi AA. ; che la prognosi è favorevole iu genere e che è n ecessari a l'asport azione. 1

Ricerche sperinientali sulla fi ltrabil·ità del vir1is tubercolare. (Nota preventiv.a).

Seduta del 29 luglio 1927. Pres. ff.: prof. PrNCHE&LE,, vice-pres.

A. A LIQUÒ M AZZE!. L'O. il qu,ale h a introd·otto nella camera anteriore dell'occhio di 39 conjgli e nel ootttQoutaneo o n ella cavità p eTitoneale di 10 cavie il filtrato per candela Chamber 1ad L 3 di m ateri ale t ubercolare di varia provenienza, riferi.sce di non avere m ai osservato i1egli anjm.ali da e&nerimento a loun segno clinico o m acrosoopic-o di infezione tubercolare e di aver sempre avuto resulta,t i i1egativi ·p er il bacillo di I\::o~h dalle prove batterioscopiche e cultur.ali .

Sulla p ernieab•ilità della pelle sa1ia al carbori,chio .

Sirinaornielia, spi·n a bifida occulta e cheiro1negalia.

Dott. I. DE CA~·rno . -- Conclusioni: l) Si oonferim a la possibilità del p.a.ssaggio del bacillo carbonchioso .attraverso I.a p e1le sana della cavia. Tale possibilità, nelle condizioni sperimeni;ali , è frequente ma non costante. Questa conclusione nor1 <1utorizza però ,ad ia.J-· fermare che l' arrivo del bacillo carbo nchioso s ulla pelle degli anim.ali dome5tici e dell'uomo importi,

L'O. iifenisc~ so1p•r a un caso di siringomieli~, interess.ante per l ' associazione ial q1uadro ti p1ico della mailiruttia di ma.nife.stazioni oh eiromegaliche e malforma.zioni mult iple della colonn a \ertebr a!e. L'O. ri c.;.hiama spieci almente l'·attenzione su queste ultime, m ettendone in rilieYo l a. r a rità e 12.. imp01·tanza s pecialmJernte in rigi.1.aJ:do alla :te:idenza, attualmente

A sede d el futuro Congresso del 1930 è scelta Madrid. T emi: 1) Idronefro si ; 2) D isinf etta.nti delle v ie uri11,a rie ; 3) I·nf ezioni coli bacillari.

R. Accademia dei Fisiocritici di Siena.

Dott. D' ANTONA L. 1


' [.l\.NNO XXXIV, FASC. 39]

IL POLICLINICO

1408

predomi11ante, a consi•d erare la inalattia co1ne la ~pressione di un disturbo del meccanisn10 di chiusura del tubo neurale embrionale.

Società Medico-Chi1·u1·gica di Alessandria.

Stll potere batterici.da dell'olio di lino.

Tabagismo e colica epatica.

Seduta del 1° aprile 1927. Presidente: Prof. O. F1Nz1.

Dott. G1usEPPE l\1AZZET'II. I mattoni imbiE. POGGIO (Alessandria). - L'O . espone le sue biti di 0 lio di lino del -00mmercio, n1olto usati fin considerazioni su quattro casi: d.al 1400-1500 in Italia e s.p ecialmente in Toscan.a, Si tratta di quattro individui dai 32 ai 52 hanno una fo·r te azione battericida contro i ba- . anni, forti mangiatori e fumatori con manifestacilli .del tifo, lo sta.filoieooco aur·oo, le spore del zioni varie di v.agot·onismo, che andavano sogcarbonchio, il bacillo della difterite e della tubergetti a ooliche dolorosiss ime durante le quali precolosi. dominavano i sintomi riferibili al fegato su quelli Tale azione è dovuta esclusiva1nente all'olio di a carico della cistifellea. Richi.amati aid un più lino. rigoroso regime dietetico non ottennero migliora'r.ale azione è propria solo dell'olio. di lino commenti mentre tre di essi ottennero la gu.a.rigione merciale e non di quello puro (estratto in la bocessando di fumare; in uno anzi vi furono delle ra torio per mezzo dell'etere in un ap·p arecchio ricadute solo nell' ocoasione di un ritorno all' antica abitudine di fumare. Nel quiarit o soggetto del Lostilet). L 'o1io di lino puro, solo se riscaldato ad alta la soppressione del tabacco non influì. temperatura e 1ungamente, acquista tale propriePassando .alla spiegazjùne del fenomeno, ritiene tà bencl1è in soarsa misura. che esso sia dovuto ad intossicazioni varie, fra • le quali campeggia quella da nicotina, che ha /3ul passaggio della forma vegetativa e della spora molta analogia con quella ·della pilocarpina, viagodel carbonchio attrave1·so il tubo gastro-enterico tonico per eccellenza, capace di provocare una della ccluia. contrazione delle vie biliari con . conseguente inDott. I. DE CASTRO (ConclUBi-0·ni). - La forma gorg·o della cistif elle·a, conge.stione del fegato e vegetativ.a del oa.r bonchio non è capace di attrarelativ·a distensione dell·a glis&oniana, che sarebbe 1rersare il tubo gastro-enterico della cavia. la causa del dolore. La spo1'1a del carpo11chio penet rata. con J'alimento · FrNzr. Ricorda di aver operato casi consinel tubo gastro-enterico della cavia viene emessa mili senza aver potuto trovare calcoli. M.IB.AGNANI. Riferisce osserviazioni su se stescon le feci viva e virulenta . ..,1 succo ga.:>trico d e.lla cavi.a normale ed .anche so e dice che le sue crisi' sono sempre state conil sucoo enteric·o mostrano in vitro potere batteseguenti .a disordini dietetici e non furono mai raicida per la forma vegetatiVta del carbonchio. influenzate dal ·variare delle dosi di t.abacoo. GARAl\IPAZZI. - Pensa che si debba por.re bene Il potere batteriicida del bicloruro di mercurio attenzione a distinguere le frequenti gastralgie iri, [Yresenza di idrati di carbonio o di amminotabagiche dalle eccezionali coliche nicotiniche. 1

acidi .

Dott. I. DE CASTRO. - Il lattosio, il saccarosio, il gluco1.sii·o riducono, bench<è in diversa misu1ìa, il p·otare batt:e ricida del bicloruro di inerou.rio. L a glicocolla non riduce tal potere battericida ma invece mostr.a di elevarlo lievemente.

Lo stato del tessuto elastico nei sacchi lacrimali affetti da dacriocistite. A. ALrQuò-MAZZEI. - L'O., .all'esame istologico di nu1nerosi sacchi lacrimali .a,.<;portati per dacriocistite cronica e flem.m onosa, ha riscontrato p ro, fonde alterazioni del tessuto elastico, consistenti in diminuita affinità per i colori elettivi, .andamento irregolare, rigonfi.am·ent<:> e frammentazione del1e fibre elastiche che possono spesso essere ridotte i11 det1·ito granuloso (degenerazion e). Pt:>r queste p.rofonde .alterazioni del tessuto elastico, la parete del sacco lacrimale diviene atonica e d il sacco non è più capace di oompiere la sua Ìt;.nzione, 1neutre per il pus che rigurgita dai can alini lacrimali costituisce una gr.ave e perman ente ininacci.a per J' occl1io. In queste circostanze la cura conservativa non potrà raggiungere lo scopo desid·erato cioè il ristabilimento de} regolare deflusso delle lacrime, mentre l' asportazione in t oto del sacco lacrimale sarà l'intervento operatorio pii1 inctica to. ...\. CAROLT , .'ìeoretario.

Indicazioni e risultati della chemoterapia aurea '!1Jella tul>Prc »l·1si cutanea. 1

ARTOM 1\1. (Novara) . - L'O. ha trattato con iniezioni di prepiarati au.r ei 26 ma1ati di cui 17 colpiti da lupus eritematoso, 6 da lupus vulgaris, uno da tuberoolosi verr11cosa, 2 da ttlberculidi p.apulo-necrotiche. Soltanto dei 17 lupus eritematosi 6 ~uarirono e quattro migliora.rono; negli altri oasi non ebbe risultati apprez~bili. Unico inci:.. dente è stata la riaccensione di un focolaio polmonare in uno dei pazienti. Da alcuni preparati istologici eseguiti per controllare le modalità di azione si rileva la penetrazione del sale aureo nella profondità dei tessuti e la manoanza asso1uta di modificazioni istologiche. Conclude negando con Koizumi, Le.vi ed altri, .all'oro qualsiasi azione batteriotropa diretta e ammettendo una probabile .azione di scissione dei componenti cellulari nel focolaio e d un a&SiOrbimento successivo di tali prodotti di scissione cl1e costituiscono sostan ze immunizzanti sia specifiche che aspecifiche. Attribuisce perciò all'oro non un'azione chemiospooif ica nel senso etiotropo ma un'azione chemioterapica nel senso nosotropo.

Il

test » di idrofilia cutanea. DEBENEDET'.II e CuRRADO (Asti). - Gli 00. riascc

st1nte le esperienze che oonclussero Aldrich, l\Ic.


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XXXl\l ,

FASC.

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1409

SEZIONE PRATICA

Clure ed altri ad attribuire la maggior rapidità di assorbimento dei liquidi iniettati nei tessuti edematosi .ad un a umento di idrofilia dei tessuti stessi, dioono di aver ripresa in esame la questione e mediante iniezione intradermica sperimenta.le di cc. 0,2 di soluzione fisiologica in diversi soggetti di aver constatato che il riassorbimento del ponfo causato dall'iniezione .avviene in 60' e più nei sani o in malati di malattie non idropizzanti, avviene rapidissi1namente in sv.ariate forme di edemi ed in numerosi casi di cachessia tubercol.are. Ritengono però che la maggior rapidità di scomparsa del cc test » dipenda da aumento d\ idrofilia solo nei casi di discrasia, con impoverimento di acqua, mentre nelle varie forme di edema stimano essa sia dovuta alle particolari condizioni morfologiche del connettivo, la cui sostanza intercellu1are, diminuendo di consistenza per l'aumentato contenuto in acqua, si 1ascia più rapidamente permeare dal liquido iniettato.

Relazione sul reperto chi1·uraico del caso di ascite presentato da De-Toni nell,a seduta precedente .

bina ipotrofica di me.si 12 affetta da anemia grave a tipo clorotico, instauratasi dopo una broncopolmonite a decorso prolu11gato. 0011 la intr-0 duzione endomusoola.re di t100 cc. di sangue nello spazio di 20 giorni ottenne le seguenti modificazioni ematologiche : a) prima della cura il reperto era: H b (Sahli) 30, globuli rossi 3,150,000, valore globulare 0,48, globuli bianchi 9,800; b) dopo la cura: R b (Sahl\) 80, globuli rossi 5,200,000, valore globulare 0,78, globuli bianchi 16,800. Ne seguì .anche un progressivo aumento del p~so e non venne mai osservato alcun disturbo tranne qualche rialzo termico dopo le prime punture (temp. 38 interna). Ritiene di poter attribuire tale risultato alla azione opoterapie.a stimolante la funzionalità emopoietica della trasfusione che, per la facilità di esecuzione scevra da inconvenienti sia immediati che a distanza, deve sempte tenersi i11 considerazione fr.a i vari metodi di cur.a delle anemie gravi. 1

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77 n caso di rnorte per somministrazio ne di dosi · 111,i·nirrùe dli un prodotto di scornposizio ne di b· tuberctJlare. 1

FINZI (Alessandriaj. - Riepilogato il caso clinico, l' O. riferisce il reperto operatorio che si può così sintetizznre: Esiti di pregressa peritonite specifica; periepatite con s uccessiva cirrosi capsulare del fegato che raggiunge quasi lo stadio del così detto fegato candito di Oursohmann; retrazione del lega.mento epato-duodenale. •

La cura delle encefalit-i acute.

FoRNARA (Novara) . - La cura delle encefaliti spor.adiche seoondarie deve esser sopratutto sintomatica. Occorre innanzi 1tutto stabilire se le convulsioni sono di natux.a spia..smofilica od encefalitica : nel primo caoo la cura deve essere a base di bromuri e sali di calcio sussidiata da raggi ultravioletti, nel se-condo a base di luminal e d~ punture lombari ev.a cuatrici; recentemente in qualche caso ha unito alla puntura lombare la iniezio11e endorachidea di piccole dosi di .adrenalin.a ottenendone risultatj inooraggianti. PoGGIO e FADDA. - Ricordano i benefici effetti terapeutici ottenuti da punture lombari fatte a scopo diagnostico.

I disturbi riflessi addomJinali della litiasi urinaria. • R1NALDI (Novara). - L ' O. riferisce tre casi di cui due di calcolosi reno-ure.t rale 0011 sindromi pseud·o -occlusive che scomparvero in terza ed in ottava giornata con l'eliminazione della renella e dei calcoli, ed j} terzo di pielo-nefrite acuta in cui il f.atto occlusivo, dimostratos1i inesistente al1'.autopsia, portò ad un inutile intervento. Attribuisce jl f.atto .a rispondenze nervose che esistono tra i gangli del rene e quelli del plesso addominale.

Risultati della t?·asf'Usione del sangue in un caso di anem~a grave secondaria in un bambino ipotrofico. GAioANO (Alessandria). - L'O. riferisce il risultato ottenuto dalla trasfusione in una bam-

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D.&aENED1~TTI

e CuRRADO (Asti) . - Gli 00. rif erisco110 il caso d~ un uomo con lesioni polmonari specifiche di lieve entità datanti da qualc11e anno· ed ~n condizioni generali buone, al quale ve11nero somministr.ate per iniezione intramusco1.are qua11tità minime di un prodotto di soomposizione di b. tuberoolari, dosate d.ai prep.aratori in 'Unità. Non som.m inistrarono mai dosi superiori senza esser ben certi çhe la precedente non avesse dato aumenti di temperatura, ma mentre le prime qu.attro dosi non diedero disturbi, la quinta (63,5 unità) a distanza di circa 36 ore diede luog·o .a reazione termica imponente (41°) e Rd un oosì ' rapido aggr.avamento da determinare la morte .a cinque giorni dall'insorgenza della febbre. I mponenti furono le r eazioni locale e B:enerale, nulla quel1a di focolaio forse per la precipitata rapidità dell' esito. Gli 00. giudicano l'azio11e del preparato oome nettamente tuberoolinica per quanto lo scopritore la descriva · oome prevalentemente .a,.....::ipecifica, di c.atalizzazione .

Parkin.(\on,ismo da encefalite epiderruica in soggetto li1,etico.

l\iI. SANTONÈ (Alessa.ndri.a). -

L'O. riferisce un caso di sindrome parkinsoniana insorta in una donna di 24 anni che cinque anni prim.a si contagiò di lue e tre .anni f.a sofferse di una forma febbrile acuta acco1np ag11ata da lieve sonnolenza. La R. W. sul sangue fu p~·itiva; normale il liquido c.-r . Le cure ai1tiluetiche non sortirono alcun risultato. TJ·a i sintomi presentati d.alla paziente l' O. fa notare la paralisi dei movimenti a.~oc1ati dei bulbi oculnri e la palilalia, che, sebbene 11on S€IDpTe rileva1Jile, co1npariva ta.101-.a in n1-odo assai caratteristico Dott. P. CAREZZA~O . I

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1410

IL POLICLINICO

[_.\NNO XXXIV, FASC. 39}

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.

e) I ,e malattie infettive, sopratutto la malaria

e l1a tubercolosi intestinale, si accompagnano so-

I dolori epigastrici. Se ]l dolore epigastrico è il 1più ·d elle volie Psprr.s~ione di t1n'affezione dello stomaco o d'el duodeno, tuttavia occorre ricordare che esso può r ise on trarsi anche in altri -stati morbosi. Frequentemente può aversi il dolore epigastrico nelle, aif fezioni del ifegato o delle v1e bi1] ari e cosi malattie a sede lontana dall' ep.i gastrio, ·Come le affezioni ·del sistema nervoso (pa-. ralisi generale, tabe) degli organi a·ddominali (ap!Pen dicite, affezioni utero-ovariche) toracici (angina cli 1p etto, pericar·dite, polmor1ite, posson o dar luogo a dolori epigastrici. ri ) Il fe~ato, la cistifellea e il sistema n ervoso sono quelli cl1e danno luogo agli errori terapeutici più comuni. Le crisi gastriche tabetiche hann~ fatto più ·di una volta credere alla ipresenza. dl un'uJcera gastrica. Se i dolori sono intermittenti, lasciando fra essi uno stato gastrico presso a poco n ormale, si J)enserb. alla calcolosi biliare, specie se trattasi d i una donna. Si ricerchenatin o i 1punti d'o lorosi: Ppigastrico, vescicolare, pancreatico-coledocico. Per quanto il regime dietetico sia quasi il medeSiIY'.o che r1elle aff~zi oni gastri<:h0, tutravta ~'irr, pongono alcune differenze: le uova, ad es. , che SElmbrano ben tollerate dai gastrici, non lo sono ùai litiasici, e così il tratta1nento bismutato o alcalino utile nelle affezioni .dolorose d ello stomaco, avrà scarso effetto quando la cistifellea è ]n giuoco. La tinta subitterica · delle congiuntive, l] evi rj alzi febbrili ·s erali f1aranno jpendere la bilancia in favore della colecistite calcolosa; b) ~~ei car·diaci, i dolori epigastri-ci provengono spesso da un fegato congestionato e doloroso al livello del suo lobo sinistro. Bisogna perciò n.scoltare il cuore con attènzione, rilevare i segni df insufficienza miocardica e ordin·a re il trattamento relativo. Eecezionalmente anche gli asces.c;i del lobo sinistro del fegato, le cisti idiati, dee, le pancreatiti, il cancro del corpo del pancreas pos.sono manifestarsi all'inizio con un d'olore assai vivo a sede epjgastrica; r ) Nell'angina di 1Petto a ·f orm·a gastralgica i dolori $i producono in occasion e dei movimenti P scompaiono col riposo, il che è un buon segno diagno tico; d ) LE> rnalattie dei reni, come la calcolosi rePale , il r ene mobile possono essere causa di eplgas tralgia, ed u gualmente nell'uren1ia si può a Yerp, un dolore fisso al livello dello stomaco. qua1 e n evralgia ct •origi11e tossica; 1

vente a dolori epigastrici. Bisogna 1perciò sempre diffidare di un soggetto giovane che accusa dolori allo stomaco, ma che contemporaneamente tosse e dimagrisce. Di natura nevralgica, i dolori di stomaco nei tubercolosi saranno, bene calmati con le polveri magneso-bismutate e con il regime vegetariano; f ) In quanto alle intossic1azioni, a parte quelle

endogene (uremia) bisognerà ricordare .quelle esogene (arsenico) . Gli avvelenamenti criminali da arsenico combinati possono dar luogo a dolori e.pigastrici, a vomiti, da poter a volte facilmente indurre in errore. Dopo a·ver p1assato in rassegna le varie ·affe• zioni e i d'isor·dini di causa esterna ·c h·e p·ossono dar luogo a dolori epigastrici, bisogna restr1n gere il campo ·delle osservazioni alle affezioni in imm·ediata vicinanza dello ston1aco e . del duo· deno. EssP,. sono l'iperestenia gastrica senza ulcera, l'ulcera e il cancro. l .'iperestenia gastrica si rivela il p~ù delle volte con ·d ei dolori insorgenti subito dopo il 1p1asto o a qualcl1e ora di distanza, dolori sotto forma di bruciori, di .crampi. In tali casi la somministraz! 0 1t e di polveri magnesiaco-bjsmutate, dj bella. do11na, cure idrominerali e r egime vegetariano s1:1,ranrt0 di benefico effetto, e tPotranno facilmente r.liminare il sospetto della presenza d1 un'ulcera. Tra lP crisi di gastralgia o d 'iperestenia gasi rioa e 1'ulcera possono aversi le più svariate gradazioni. Nè il carattere, n€ l'ora del dolore forniiScono elementi apprezzabili sufficien ti, ed anche l'esame del succo gastrico e quello radioscopico n on sen11Pre riescono a risolvere nett·arnente la questione. Forse il migliore elemento diagnostico può eo~ere dato dalla s<::omparsa dei dolori col regime dietetico e con la somministrazione degli alcalini, poiehè ·se tale trattamento rimane senza risultato, è d'uopo pensare che un'ulcerazjone pilorica sia la causa dei dolori. Si dice che il dolore del oan cro è m·eno. forte; forse può essere vero, ma nei casi in cui il cancro succede all'ulcera, come di frequente, è difficile basare sull'intensijà del dolore un elemento di diagnosi. lVla l'esame delle feci che IaciJmente metteranno in evi·denza en1orragie occulte !p ersistenti, l'esame radiologico e sopratutto i risultati del trattamento orienteranno senza dubbio. I rr1eàicamenti che calmano l'ulcera non influenzano che debolmente il cancro. Le s tenosi piloriche provocano ugualmente do-


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XXXIV,

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SEZIONE

lori epigastrici. La difficoltà sp·esso consiste nel differenziare bene una stenosi ·s pasmodica da una stenosi orgianic·a, poicl1è la sintomatologia nella maggioranza dei casi è pressochè identica e la radjoscopia spesso lascia ·d ei dubbi. Al contrario la radios·co~·ia da sola permette la dj ag11ooi ·d i stomaco biloculare. 1.n. per)gastrit~ si osserva sopratutto come co11seguenza dell'ulcera. In tutte .queste forme un intervento chirurgico può divenire n ecessario, 11on es6endo questo giustificato, a·d eccezione che nel cancro, elle dalla persistenza dei dolori di venl1ti ribelli al tnattamento medjco. (Jo11r11,al des praticiens, n. 17, J927).

PR~lCA

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m ento dei disturbi epatici. Gli amtecedenti, la pr.resenza ·di urobilina nelle urine, i risultati ipositivi delil.e dive rse prove di funzionalità epatica permetteranno di di.sting·uere i casi d.i questa forma ·da quelli 1della prima categori·a. Per dirfiferenziaire la secon1da dalla terza forma, sono neceis:sarie nuove ricerohe. 1

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Ittero infettivo (epidemico).

Epi·demje •di ittero sono 8tate 1descritte sin dal 1745, epoca in cui Gleghorn ne rilevò la pre·valenza a Minorca. Poieo . più di un secolo dopo \Veil pubblicò 4 casi con un quadro sintomatico A. POZZI. ben n etto: f eb.b re, ittero, epato- e splenomegaliél , emorragie. Nulla, pertan to, era noto circ·a l'etioI dolori toracici nella tubercolosi polmonare. lo·gja , qua11tunc1ue i prin1i osservatori attribuisLe manifestazioni dolorose nel corso della tusero no11 p oca importianza alle ai0que in·quinarte. bercolosi polmonare s ono ben lungi dall'essere Nel 1914 Ina·da e Ido riuscirono ad isolare una un sintomo co15tan te. ·s pirochete ei::tr e·m amente mobile, ·della lunghezz·a di 7 a 14 µ , yil un malato soifferente ·della for!11a E. Zamboni (Tub erco losi, fas: c. 7, luglio 1927) ha studiato il sintomo ·dolore in 2000 casi di tuber- giapponese ·del moroo ·di Wetl , n1alattia che da 1colosi polmonare , ed ha osservato che esso manca allora è conos'Ciuta col • nome di spirochetosi ittero-emorr,agica. quasi sempre nelle forme •acute e dif.fuse (miliare, forme ca~eose, forme cavitarie, ecc.), conNoguchi nel 1917 dimostrò che ·detta s1pirocheta ' cord~mente al fatto cbe in ques,ti casi la pleura, era ciaratterizz·ata. da spirali estrema;rnente fini è propose che venisi::e deno:rriinata leptospira. Sia per ]a rapidità ·del processo, non è quasi mai dur.ante che dopo la guerra mondiale la malattia lesa ; m entre lo ha riscontrato con grande frequenza nelle forme croniic·h e o subcronicl1e, spesi è mani·f estata ii1 diversi :paesi, sia in forn1a epidemica che sporadica. Un1a idi queste eptdemie cie nella tubercolosi infiltrativia, peribronchiaJe, e sclerosante. - diJ'fusasi nell'East Lothian nel 1923 tra gli ope-· rai clelle miniere di carbone - è ~tata ·dettagliaDi conBeguenza dà molta importanza all'esatto rilievo di questo sjntomo, ancl1e dal 1punto di tame11te stu·diata ·da G. Buchanan, il quale ne vista prognostico. ha fatto oggetto di una interesStante pubbltcazioM. $AllATUCCI. ne. Egli riporta le storie cliniche di 22 casi, diagnosti~ati in base ai sintomi clinici e alla !Ptfesenza della spirocheta nelle urine, e con[ermati CASISTICA. in 2 casi dalla trasmi8sione d eil1a malattia agli Le forme dell'ittero catarrale. a11ima1i p er rnezzo ·dell'inoculazione delle urine. P. K•l em:per·er, J . A. Klian e G. H1eyd (Archives I sintomi presentati dai malati. erano i seguenti : olf pathology a1id laboratory medicine, nov. 1926) sen.so fli rna1 essere irr1provviiSo con cefalea, do, distinguono tre forme 1dell'ittero catarrale: lori vaghi per tutto il corpo, si ntomi gastro-inte· 1) dovuta wd ostruzione del coledoco, c.onse- . ~tina1 i, febbre a 1ta, lieve epj stassi, com.p arsa di cutiva a,.d un ·c atarro gastro-intestinale, il vero ittero verso ia 5a. giorniata, caò.uta della fe.b bre ittero cataTrale; ''er~io 1'11a o la 12a giornata e in.f ine il reperto 2) dovuta alla degenerazione ed alla necro:Si della spirocheta specifica nelle u.r ine. Dei 22 casi · ep·atjca a focoil ai multipli, di ori.g.ine emato·g ena; ·descritti, 5 ebbero esito letale. Si ritiene cl1e i 3) dov~ta a,id un'tangioicolite, il più spes s·o di toni . e i a.atti selvatici siano gli agenti trasmettiorigine ematogena. tori della malatt.ia. Ricer che di laboratorio han110 Il fattore eziologico res.ponsabile della secon 1da din1ostrato la presenzia di un.a lieve linfocito8i forma non .è con os·ciuto; forse trattasti. di tossine negJi ·animali nei 1primi giorni 1dopo l'infezione speriment~Je, e .l'autore pensa che Cfùesto r eperto microbiche ·di tipo v·a rio. È probabile ohe la terza forma ·deriv·i ·da baicilli parati.f ici atipici. pos·sa avere un certo valore rper la ·d iagnosi dei I disturbi ·d ella funzione epatica, cl1e esistono casi umani. Bucl1anan ritien~ cl1e nei casi umani ne11'a secon•da forma devono indurre aid osserl'infeziono penetri nell'orga11ismo più verosimilrne!lte attnaverso le abrasioni cutanee o la muV'are a·ccuratamente il malato , prescrivendogli u.n regime sevaro alJ.o s·copo d:i evitare lia1g gravacosa naiSale O·d octllare per , mezzo delle man1 1

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IL POJ !CLINICO

contaminate, piuttosto che attraverso le vie digerenti. Ricerche intese a scoprire altre possibili s orgenti dell'infezione hanno rivelato la presenza di l2ptosipire nel liino fungoso, cl1e pende dal tetto di alcune miniere di cartbone, e nelle acque E=tagnanti. Per ciò cl1e riguar,da la diagnosi, l'esa~ 1ne del siangue per la ricerca ·della spirocheta ha ·d ato esito negativo in tutti i •casi; negative sono state ancl1e le inoculazioni ·di sangue nelle cavie. Però soltanto 3 casi sono stati esaminati cori q11e$ti meto·di fino a sette ·g iorni dopo l'inizio della malattia. I risultati ottenuti mediante gli esami e le inoculazoni di urine sono stati più incoraggianti, ma anche questi sono stati in.certi; nè si sono avuti risultati definitivi dalle prove siero!og1che. L' A. SO$tiene, tuttavi.a, che nei oa..;i .di ittero, nei quali i sintomi clini·ci indirizzano verso una forma s.pirochetica e nelle urine si tro · vano le spjrochete, la diagnosi ·di ittero spirochetico è giustilficata. B stato preparato •a nche u 11 antisiero E=pecjfico, la cui azione si è dirnostrala incerta. Dal punto di vista 1della 1p·r ofi1assi si co11 · siglia sopratutto il ·d renaggio e la ·d isinfezione ·d elle miniere di carbone inifette e la ·distruzione dei topi, dato che più di un terzo d ei topi de 1 distretto ·di Edimburigo es·a minati erano portatori di spirochete. (Th e Lancet, 7 m aggio 1927) NUNZIO MARZO.

Il morbo di Brill. Il virt1s .d el tifo esantematico non dà solo la temibile forma epidemica no.ta, ma può provocare anche una forma più benigna nota come tifo endemico benigno o morbo di Brill dall'.t\. americano che ]o individualizzò. • Nettcr (Bull. de l' A c. de "J\;1 éd. n. 29, 19 luglio J927) ne fa una. in teressante comunicazion e. Brill ·dcll'flospital Bellevue ·di Ne\v-Yorl~ nel 1897 segnalò delle rforme morbose a decorso tjfosimile con dal negativa. Nel 1902 ritenne che si pot e sero identificare come paratifi, ma essendo I riusci te negative anche queste agglutinazioni specifi che nel 1910 egli d escrisse una « malattia

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n ·u ovrz offrente una grande analogia sintomatica co l tifo esantematico; inizio improvviso; appari::.ione precoce di una eruzione disseminata su tvtti i p1lnti del corpo, che non scompare total?? Le nte sotlo il dito; durata media da dodici a q'uatlordici giorrii; termine per def ervescenza criti ca o per lo meno per lisi rapida di non più d·i quattro giorni; notevolmente benigna, nori contagiosa, i n.sorgente per lo piif, nella estate ». ~el 1912 .i\nderson e Gold·b erger riescono ad

i n ocu larlo nelle scimmie, e provano che quelle che l1anno contratto questo male non sono .p iù r cce t ti ve per il tifo messicano , e , ·iceversa le scin1mie ch e pre·yenti,-amente hanno contratto il

FASC. 39]

tifo messicano non ~i riescono ad infettare con qt1esto male. La malattia viene poi segnalata in 3ltre parti del globo. Nel 199..3 Maxcy e Havens mettono in evi·denza nel .sangue di questi malati un potere agglutinante per il proteo X19. L~ nat11ra tifi-ca e. del ·lVI. di Brill è tben fondata, la su'.l. benignità è certa, si resta meravigliati della sua scarsa contagiosità. Di più da tutti fu n otata !,assenza quasi costante, sui malati e su i loro vicini, dei pi·doicchi che hanno tanta importanza ea>ct.d·emiologi:ca per il tifo esan tematico. Per. il IVI. di Brill si deve incriminare un altro veicolo 1p er il virus e il ser.batoio a cui qu esto è attinto non deve essere l'uomo. Si pensa giustam.ente ai topi o sorci ; in alcuni paesi la m. coincise perfino con epizoozia di topi tanto che la popolazione parlava di malattia di topi « mause disease » . L. TONELLI . 1

TERAPIA. Profilassi della nefrite scarlattinosa. Nella ri11nione del 26 aiprile u. E=. della Reale Società ·di m edicina ·d i Lon dra, A. Osman e H . Carter (The Lancet, 7 maggio 1927) hanno com u~ n icato i r isultati dei loro studi sul trattan1ento 'Profila:tico ·della n efrite scarlattino~a. Osman, in a1cu ne sue precedenti ricerche riguardanti la cura .ctc1le di,rerse forme di n efrite, a,rea notato che quando l'urina dei malati presentava una reazione alcalina, la quantità ·di albumina era m 1. nore e la quantitè. delle urine maggiore di quanto si verific1ava qu·a n-d o l'urina, invece, presentava una reazione acida. Da queE=ta constatazione era stato portato allo studio de11' alcalinità del sa11 gue. Mentre era intento a queste ricerche gli crup·itò sotto l'osservazipne un caso di anuri·a, ca11sato verosimilmente da una \forte dose di sanocri~in.a. L'1anuria scomparve in segu ito alla 6omministrazione di alte dosi di alcalini. In altri due casi consimili si eb·bero gli stessi effetti. Gll .&..A. allora hanno pensato di studiare l'azione ·de· gli alc·a lini ne11a nefrite e nell'albuminuria eh.e si pre$entano nel corso della scarlattina, somministrando in un gran numero di scarlattinosi, e per lungo tempo, dosi variabili di alcalini (·c itrato di potassio e bioarbonato di sodio a parti ugual i) . I malati non trattati seriVtvano di controllo. Dopo un certo 1Perio1do d'osser·v azione fu notato che una piccola dose giornaliera di gr. 0,90 non era sufficiente, ,p er cui si dovette aumentare .f.i no a r.3 .ggiunger e un a ·dose, mediante la cui sommin.if'trazione l'a1bumin'Uria e la nefrite parvero manife5t9.r$i in una percentuale assai minore di qt1anto avveniva nei controlli. Gli AA., nella loro comunicazione, 11anno richiamato l'attenzione sulla frequenza della nefrite che compl~ca la scarlat1

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SEZIONE PRATICA

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tin(l. Poichè la nefrite .sr,arlattinosa non è molto co·m une, ' ' i è la ten.denza a con.si·derarla come non esistente e perciò niUJla mis ura profilattica viene escog·itata per prevenirla. Tuttavia, se tutti i casi ·di scarlattina nei vari OS'pedali ,~enhssero ben osservati, sarebbe facile riscontrar e cl1e !'·a lbuminuria è prr.se nte ·dal 3 a1 5 % e Ja nefrite dall'l a l 2 ~o dei cin ~i. Gli AA. in 336 casi hanno notato l'albuminuria 11el 5,5 %; m en tre in un'altra serie di 316 ca-si la n efrite era rpreser1te n el 2,9 % dei casL La presenza ·d ell'aJlbumirturia è p er se stessa sigr1ificativa. Essa è l'e$pression e di un' alterazion~ del tessuto rena1e ed a\·v erte il medico della possibile insorgenza di una n efri1e a11 che gflave , se non vengono messe in atto le misure profj latticl1e. La nefrite con presenza di e mazi e e ci· lindri nel sedimento è una comiplicazione grave, non solo per il pericolo immediato de11' ure1nia, ma altresi 1per i processi intfiammatori subacuti e cronici che possono p er sistere n el rene. Pur essendo 1a scarlattina una malattia non rno1to grave, la n efrite che spesso insorge co 1ne con1plicazion e può essere gr avissima. An·c h e la m edia dell'l ~~ della n efrit e e ·d el 5 % ·d ell 11albuminurta è da pT end er~i in una certa conside:uazion e, quando si t ten conto d ella frequenza dell a scarlattina nella popolaz1one. La casistica di Osman e Carter dimostra che la somministrazione d i ·a l cali ni fa din1i11ui re note·volmente la freqnet1za dell'albuminuri1a e della n efrite e l e vedute di questi A•.&... sono m olto interessanti p er coloro che si occu1p ·ano di m alatti e in.f ettive . ~. l\t1Anzo.

Il trattamento dell'albuminuria o rtostatica. J_,a patogenesi d ell'albuminuria ortostatica riconosce secondo J. S érian c (La Clinique, 1927, n. 83) : 1) Fattori extrarenali, quali d hsturbi circolatori (lordosi ·e ptosi viscerale reno- ~olica), modificazioni de)1a crasi sa11guigna (stato di anemia) ed esagerazion e d el laYoro cellulare (dovuto alla ere· s cenza, ragione per cui l 'albuminuri a ortostatica si osserva più s1p esso n ei ragazzi e n egli iadole~ r.enti) . 2) Fattori r enali, •.!ioè d ebolezza r enale, spesso er editaria, dimostra ta da sintomi coesist enti , cioè· oliguria nella stazione eretta, diminuzione ' d~ll 1e.screzion e ureica n ell 'urina delle 24 ,ore ed aumento della costante di Ambard, diminuzione del fun zionan1en to renale dimostrato dall a ·p rova alla f enolsulfonftal eina. Nel trattamento, si ·deve ·anzitutto limitare il progredire di una eventuale nefrite p a rcellare esister1te e si consiglierà : 1) R egime ton i·.!o r icostituente; quindi, non r egime latteo , n'è decì orurato, n1è ipoazotato, ma r egime sostanzioso, mediocrem ente salato, con cornp osizione n ormale di elemen ti 1azotati ed equili1

brato in modo da tener conto d ei bi.sogni di un organismo ch e cresce. Le •.!arni e l e u ova s i useranno ben cotte e si elimin eranno dal regime gìi alimenti acidi e quelli ricchi in oss·a lati, le conserve, le b evande al ..:oolicl1e. • 2) P ortare una cintura addomin1ale contro la 1)tos i r e11ale ; fare frequenti 1p·eriodi di riposo in posizior1e orizzontale, massaggi, frizioni con guanto cli cri11e e linimento alcoolico, doccie; e~er .~ izi di g innastica svedese. 3) l\1edicamenti tonici: sciroppo jodotannico. f osfati, glicerofosfati, fitin1a, adrenalina. 4.) l\1edicam enti ad a zion e renale : lattato di stronzi o, cloruro di èal..:io ;)) Cure idromineraJi cori a cque calclche. f il .

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La tiemia. La tiemia è l"a•b bondanza di zolfo n ell'arn'.biente sanguigno. L 'eliminazion e urinaria è il rMlesso del funzioniamento ·dell'organi.smo e quindi il dosarnento dello zolfo urinario è s·u fficiente per l 'apprezzamento d ella tiemia; ma un disturbo d ella funzion e renale può modi1'icare la quantità di zolfo elim inata, si cch è è m eglio d osare lo zolfo n cl sa11gue. Lo zolfo ent·r a n ella p-rop or zione di 1 a 9 peT cento nella costituzione dj tutte le albumine. Si troYa n el sian gue d ello zolfo di costitu::ione, che è quello ·d ei globuli e d elle al1bumine ·del siero e dello ::-.alf o circolante , che 'è ·d i mantenimento o di ri'fiuto e· ohe s i trova n el siero, dopo la precipitazion e di tutte Ile albumine. Lo zo.l fo ·di costituzione su·b i sce delle variazioni di difficile ap1P1rezzamento. Allo stato normale, in un adulto a •digiuno da 6 ore, lo zolfo cinco, l ante rappTesenta ciroa g. 0.7 ·a 0.10 p er litro di siero; in questa cifra, lo zolfo ·d ei 1s oil.fati, o zolfo ·Ossi•dato, entra n el.l a proporzione di 80 %, e quello I1eutro p er il 20 %. Il digiuno ridu ce lo zolfo san gutgno di qualche milligrammo ; l 'a:lim entazion e carnea produce entro 3 ore ·de.g li aumenti di 3-4 centigrammi. Nella gravi danza, si può arrivare a g .. 0.15. L 'aume11to dello zolfo sangu igno se mb ria carat.. teristico di alcuni stati patologici: polmonite. bronic o-polmonite, pleurite 1p1uru1lenta, tubercolosi, cancro, pro•c essi emolitic.i, porpore, poligJolbulie. I rap por ti ·d ello zolfo ossi·d ato a que1lo n eutro, rimangono i·dentici. L 'ipertiemia n on ha ch e un mediocre valore ·diagnostico . La 1diminuzion e .dello zolfo ossi.dato ha via.il.ore pronostico, poichè indica un' alterazione dei pa1

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