Il policlinico sezione pratica anno 1915 parte 1 ocr parte2

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in ottimo stato e la mandano mirabilmente dovrebbe dominare il campo mentale del medico per trapiantarsi in quello del suo paziente. Dovrebbe ogni buon terapeuta far convergere l'attenzione e la concentrazione mentale dei suoi soggetti su persone il cui stato di salute è dei più floridi, e il di cuì aspetto esterno rivela ' l'interno equilibrio fisiopsicologico: tanto meglio se il medico stesso possa offrire un'immagine di tale equilibrio, se a lui cioè non si possa rivolgere, per alcuna 1·agione, il classico medice, cura te ipswm! La distrazio1ie e la trasformazione dell' energia psichica che sono due potenti strumenti di cura dovrebbero appunto a questo fine venire adoperate da un medico accorto. La volontà di lui dev'essere concentrata allo scopo di fissare definitivamente nella propria psiche l'immagine del sentirsi bene, dello star bene; il suo linguaggio stesso deve essere improntato a tal fine : parli egli meno che può della malattia al suo paziente, gli parli più che può dello stato di salute a cui lo deve ricondurre. . È ben chiaro tuttavia eh 'egli dovrà condursi in modo, cosl opera11do, da orientare col suo influsso, la mente del paziente verso la salute e l'equilibrio fisiologico, non per illuderlo e, tanto meno per accrescere il suo avvilimento, come di uno che misura la distanza tra il suo. stato e quello normale a cui forse quello dispera di potere ritornare: ogni confronto in tal senso accrescerebbe la depressione psichica prodotta dallo stato morboso. Non è un confronto che si deve fare, ma un avvicinamento che si farà sempre maggiore ~·ino a divenire un'immedesimazione la più perfetta possibile. Il medico dovrà adoperare tutta la sua efficacia suggestiva· e concentrare tutta la sua volontà per persuadere il paziente che chi pensa al bene morale e fisico con fede ·e perseveranza lo potrà conseguire con molta maggiore facilità di chi pensa al male per combattere il male. Tale sostituzione di uno stato psicofisiologico al lo stato psicopatologico del malato dovrà tuttayia essere fatta con oculatezza e potrà solo effettuarsi fin dove l'esame delle sue condizioni reali farà vederne la possibile attuazione. È pure 11aturale poi che il medico non potrà fin da principio delineare in modo esatto e completo nella mente del suo soggetto il quadro del perfetto equilibrio fisiologico . Come in ogni ramo della tera pia ordinaria non è sempre dato arrivare fin dal bel principio ai più perfetti risultati, cosl anche qui bisognerà procedere passo passo, 1n· modo che t&le orientamento psicofisiologico avvenga gradualmente, senza brusche scosse o pericolose improvvisazioni. In tal caso sarà sempre bene co-

minciare dall'idea dello star m eglio prima di arrivare all'idea dello star bene; e la ripercussione mentale prodotta da ogni miglioramento fisico dovrà anch'essa possibilmente concentrarsi su di un'immagi'n.e alla 'Volta. I pazienti si troveranno così spesso, al principio, in preda a tanto numerosi disturbi psichici e fisici che sarà malagevole, non solo di creare, ma anche di sostituire nella loro mente altrettante immagini psidologic.a mente sane e salutari, come sarà malagevole avere ragione lì per 11 dei mali fisici che li affliggono. Le regole che dovranno guidare allora il medico nella sua psicoterapia fisiologica saranno quelle stesse che dovranno guidarlo nella terq,pia rivolta all'organismo fisico. Sarà quest'ul · tima che darà l'impronta mentale, che indicherà l'orientamento psichico da assumersi dal terapeuta e da fare assumere al paziente. Secondo l'indirizzo che si darà in prevalenza all ·. cura che chiameremo fisica, si dovrà pur dare la preferenza a un indirizzo psichico piuttosto che ad un altro . Così, per esempio, negli stati di depressione, di esaurimento, nelle convalescenze, ogni volta che si dovrà dare alla tera pia ordinaria un indirizzo ricostituente, dovrà il medico riempire la propria mente di immagini tali che proiettate s.uggestivamente su quella del paziente la orientiho verso la ricostituzione del suo organismo che precederà la funzionalità normale. L'idea di sentirsi gradualmente più sollevato, più libero, più forte; quella cli avviarsi verso ii normale funzionamento di tutti i suoi organi, di riacquistare i propri gusti, le proprie inclinazioni, di provare un senso di benessere sempre più intenso e prolungato, devono, mercè la volontà del medico, invadere se~pre di più il campo mentale del suo soggetto e stabilircisi infine in permanenza. La mente del terapeuta dovrà concentrarsi, in tal caso, su tali concetti schematici fondamentali: « Il - mio - soggetto - si - rigenera; - egli man - mano - riprende - le - sue - forze; - il - suo - organismo - si - rifornisce ; . . ' - vigore . - con - p1u .' funziona - con - p1u energia ; - la - sua - ricostituzione - progredisce - sempre - più - intensamente». Imbevendo sè stesso con convinzione di que· sti concetti, il terapeuta, con il suo aspetto, con le sue parole, col suo operare, eserciterà sul sue soggetto un influsso ricostituente, non inferio re, il più delle volte, a quello prodotto psichicamente e anche fisicamente da tutti i ricostituenti che possa offrire la farmacologia la più ampia. L'azione suggestiva ricostituente del terapeuta dovrà stimolare sempre più l'attività psichica del paziente facendolo entrare nel SUl' (23)


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stesso ordine di idee, si110 a che anche nella sua m ente vengano a impiantarsi i concetti~ « Io - mi - rigenero; - man - mano - riprendo - le - mie - forze », ecc. Le cautele tuttavia da usarsi in queste circostanze n on saranno, ripeto, m ai troppe: esse dovranno contribuire a limitare l'azione psi· chica diretta dal terapeuta a tutti quei casi soltanto nei quali emerga ai suoi occhi la pos:sibilità anche lontana di un miglioramento reale nelle condizioni generali e speciali del soggetto. Tale limite sarà, il più delle volte, segnato dalle vere condizioni specifiche ana.tomopatolo giche del soggetto, giacchè, allo stato attuale delle cose non si potrebbe riuscire, per quanto io mi sappia, con tutta l'energia psichica possibile a mettere in moto •1n m1iscolo, per esempio il cui nervo motore fosse recibo ! Ma a parte queste considerazioni e tenendc conto del fatto che, quando si può uti1 mente: esèrcitare, l 'infhuenza m·entale ha sul fisico un'azione an che m aggiore di quella cl1e si potrebbe immaginare, io ritengo che compito di ogni medico che volesse dare anima e vita all'arte s ua e non ischeletrirla n ei ristretti confini di un. formulario terapeutico qualsiasi, dovrebbe essere appunto quello di studiare sempre e in ogni caso sè stesso e dare alla sua mente quell'orientamento che fosse richiesto dalle singole circostanze. Molti medici' s i fermano e a lungo sull'impressione ch e fa ad essi il malato; ma quanti, diciamolo fran camente, si curano di ricercare l 'i1npressione che fatino essi al m alato ? Se ogni medico studiasse con per· severanza il proprio meccanismo menta le e gli influssi che da quest o si proiettano sui suoi s oggetti, avrebbe già in sè la stoffa di un buon psicoterapeuta. È da au gurarsi pertanto che t ali verità, le quali in altri paesi . sono entrate nel comune dominio mentale dei medici seri e coscienziosi, comincino a farsi strada anche trai noi e che l 'att eggiare la propria mente in un modo piuttosto che in un altro venga considerato anche dai nostri medici non solo un mezzo t era pentico utile, ma addirittura.i indispensabile. (Da Psic1ie, 19 14, n. 3). STEFANO STEFANI.

PubèJ.icheremo r1rossimamente : PONTANO,

. coccica ;

Pseudoteta·n o da setticoen11.i d1plo-

Sindro1ne di Ray11a1td. TACCONE, L.Ja111.i ada lite 11lcer.1-111 e111 t>ran oso. ; ERCOLAì\I, Lo sforzo del cuore e s11c co11seg uc11 zc . Til\'.lPANO,

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CEN/11 BIBLIOORAFICJ. (Non si f"ecenstscono che l libri l>e,,,enutl tn dono alla Reda.done).

Venenpuls-und H erzschaLL-registrieruwg als Grundlage fur die Beurteilutig der mechanilschen A rbeitsleistung des H erzens nach eig;enen M ethoden. August Hirschwald. Berlin 1914. Mk:. 5.

REINHARD

OHM.

In' questa monografia Ohm espone le sue ricerche s ul polso venoso giugulare, ricerche eseguite con un metodo ideato da Czermak, applicato da Bernsrtein e da lui notevolme n.te perfezionato. Esso consi ste nella r egis trazione fot(·grafica di un raggio luminoso riflesso da uno specchi·o dava nti al quale si muove una piccola leva in rapporto con la vena. Le ondulazioni del polso .g iugulare, riflesse dta.llo specchio, vengono così registrate da un· apparecchio fotografico. L'Autore sarebbe in questo modo penetrato. più .addentro n ello iSitudio del' polso venoso e per meglio interpretare le varie fasi delle curve egli h.a quasi semp•r e inscritti, oltr,e al polso carotideo, i toni del cuore. Tuttavia i tracciati, salvo. la loro elegan.z a, non sembrano presentare particolarti nuovi e questi non diversificano ·in fonde> da quelli visibili sopra delle buone curve ottenute con, il metodo ordinario. Un particolare merita però 11na speciale menzione. Sulle numerose grafiche di Ohm l'onda e (s dell'.l\.utore) appare quasi fi n1 dall'indzio della s istole ventricol are o in ogni modo precede di un intervallo sensibile il polso della carotide. La spiegazione dell'asincronismo nell'a pparizione di quest'onda nei due casi devesi forse cercrure n(e lla divers ità del metodo impiegato. Ohm registra infatti, esclusivamente, i m ovimenti della vena, egli ottiene quindi un'onda 1:Jettamente protosistolica alla stessa guisa di Predericq, i cui l:en noti tracciati sperimentali traducono solo le variazioni della pressione ven1o sa. Come aveva tentato preceden.temente Bard. Oh1n tenta pure di utilizzare il polso venoso da un p unto di vi.sta diagnostico. Dalla presenza di certe modificazioni nei sollevamenti e nelle depressioni del tracciato, egli vorrebbe dedurre un criterio per l',a,pprezzamento dell'atti,·ità meccanica del cuore destro, ossia del s uo potere fu•nzionale. Egli descrive quindi alcuni tipi cli polso ,·enoso : Un tipo_ A, in cui la piccolezza dell'onda. auricolare tradurrebbe la debolezza della sistole dell'orecchietta, mentre la presenza di una prof onda depressione diastolica ventricolare starebbe a indicare il fun.z ionamento relati,·amente buono clel ,·entricolo. 1


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Un tipo B, caratterizzato da una forte ondulazione auricolàre la quale proverebbe un'attività -esagerata! dell'orecchietta. Un ti po C, in cui la piccola onrd a dell 'orecchietta e l'assenza quasi dell.a depressione diastolica ventricolare esteriorizzerebbe la diminuita attività del cuore destro ini toto . Infine un tipo D ben conosciuto il quale altro non è che il polso venoso positivo. La mo11101gr.a.:fia di Ohm segna, un passo nel tentativo· di risolvere una parte del problema che riguarda il potere funzionale del cu·ore, problema che tanto interessa il clinico. Essa è c·e rto interessante e illustrata con ottime grafiche. C. PEZZI. 1

G. R.AIMOLDI. I metodi per lo studio delle funzioni renali. Tipogr. Editrice Nazionale, 1914, Roma.

Problema sempre nuovo, se si consideri che ogni metodo trova i'n una critica demolitrice ed insaziabile La 1s.p inta a modicazioni ed innovaziond; problema semrpre interessante l'esame flu nrzionale del rene, di cui medi'ci e . chirurgi si sono serviti a ·m odificare ipotesi e iSistemi di rc ura, a scrutare l'esattezza d·e lla diagnosi e delle indicazioni operative. E sebbene l 'in·d ice biblliografic.o· che l 'A. riporta m o.stri quanto sull'argomento 1sia .stato scritto e da quanti autori, non meno interesse desta il volume in cui, con bella opera sintentica, sono sotto l'occhio del lettore p.a ssati in .rapida rivirsta tutti ti metodi d'indagine, e giudicati nella tecnica e nei resultati. con parsimonia ed avvedutezza; in cui. sono controllati · alcuni metodi con una esperienza fatta non solo. di casi numerosi, m a ben.e ed accuTatamente studiati : l' A. s'è fermilto specialmente a con's iderare la J( di À.mbard, i coeffic~.enti <li Martinet, il metodo dell'eliminazione provocato per mezzo della ftaleina. La competeIIBa dell'A. in questo genere di ti.cerca :rende prezioso il libro per il giudizio sicurO', a chi voglia formarsi un concetto esatto dei metodi d'esame funzionale del rene e del l oro valore . 1

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t. p. G . LUCIBELLI e G. SCALA. Gli stati tiroidei speri11ientali. Napoli, Stab. Tipografico F. Rug~ È . opera lodiev:o[e quella degli AA., i

quali ,~qgliono porta1""e un oorntributo1 alla conoscenza degli1 stati d'iper-, d'ipo-tiroidismo sperimentale, degli! stati st1ccessi\"i alla cuir.a opoterapica : 1'esperiment01 È: stato, nella storia della medicina, uno dei più ,·alidi ausili per la clinica.

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Dopo una larga rivista sintetica sulle oonoscenze endocrinolo.giche moderne, specialmente riguardanti la tiroide , gli AA. espongono il risultato delle loro esperienze su cani pa-r~ial­ mente o totalmente stiroid•a,t i, o su cani nei quali ·s i provoca con vari espedienti lo stato ipertiroideo. Lo studio ha di mira le modificazioni della nutrizione, il 1rieperto ematologico, la resistenza dei globuli 11oissi!, il potere bactericida e l'indice opsoni:co, la pressione 101smotica, la viscosità, la tensione superficicale, la cqnducibilità elettrica, la pressione cardiovascolare, il ~eperto istolo• gico. Come studiio sperimentale è completo ed u tililssimo : eguale Uitili tà per la clin'ica forse n·on può a ttrituiirsi al lavoro ; e gli. AA. st essi l o ammettono, quando riconoscono che « nell'alterazilone voluta dal ricercatore, mancano tutt"" quelle cond:izi!O!lli che 1a rendano paragonabile al quadro morboso clinico ». f t . p. • PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. VISCONTINI CARLO. - Infantilismo e si11drome di Frohlich da tumore dell'ipofisi. - Milano, 1914.

CAZZANIGA l\ . - Infortunio. Morte in compendio durante la degenza ospitaliera. Liquidazione di lesione personale. - ~erugia, 1914. DEL VECCHIO GIORGIO e GURRIERI RAFFAELE. Le l Tniversità italiane e gli studenti stranieri durante la guerra. - Bologna, 1914. PISANI M. - Cura del traco1na e della cheratite vasculosa superficiale (panno grasso della cornea) con l'autosiero-terapia. - Cosenza, 1914. PERUSSIA FELICE. - RR. Istituti Clinici di perfezionamento in Milano. Clinica delle malattie professionali. Il Laboratorio radiologico nel quadriennio r910-14 (Rendiconto). - Milano, r914 . CASSANELLO RINALDO. - Il mio primo anno di esercizio chirurgico all'Ospedale CiVile di Spezia. Relazione morale e clinico-statistica. Spezia, 1914. Atti del I Congresso degli Ordini dei medici del Veneto in Venezia, lO-II-I2 luglio 1914. Venezia, r914. CÀLLARI I. Oonsiderazioni clinache sul morèdllo. - Torino, r914. CAZZANIGA A. Nota sul potere emolitico degli estratti acquosi delle capsule surrenali. Siena, r914. RANELLETTI A . Lo stato e i metodi delle statistiche della mprbilità e mortalità operaia in Italia. - Roma, 1914. (25)


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NELLA VITA PROFESSIONALE. La questione o.spedaliera di Napoli. Con un fervore inttsitato il Consiglio comunale e quello provinciale di Napoli hanno am piamente discusso un problema grave ·che incombe su tutta la vita del Mezzogion1Iio: la. que~ stione dell'assisten@ ospedaliera. Il Consiglio provinciale, dove solo1 poche voci sorsero non a difesa delle amministrazioni degli ospedali, ma a diminuire la portata delle accuse che '"contro di esse s.i erano fatte votò a.· grande maggioranza un semplice quanto eloquente ordin1e del giorno presentato dall'on. Lucci : · « Il Consiglio provinciale coin statato lo stato di inciviltà degli1 ospedali di Napoli passa all'ordine del giorno ». Successivamente il Co·n siglio comunale dedicò tre intere sedute alla discussione dell'importante problema, alla quale preser-01 parte i più noti clinici di Napoli. Furono messe a nudo tutte le piaghe, tutte le brutture, fu descritto a colori impressionanti tutto il marasma nel quale vanno languendo gli ospedali di N apol.i, furono indicati tutti i rimedi atti a riportare gli istituti di cura della: più popolosa città d'Italia ad uno stato di decenza e di decor.01 degno di una città civile. La agitazione, che è mantenuta sie mp·r e viva dal giornale « Il Pensiero Sanitario» nel quale il collega Ca.passo sta combattendo una bella, vigorosa campagna, si va allargando. La quistione sarà portata alla Camera _dagli on. Ciccotti, Luicci, Cucca, Rodinò che hanno già presentato al ministro dell'interno le opportune interpellanze, ed al Senato dall'.e x-ministro LeonardiCattolica. Abbiamo detto che il pro1::1lema ospedaliero che ora si tenta di risolvere più che esclusivamente napoletano è un prol:•l ema meridionale. Napoli benchè da oltre cinquant'·a nni abbia cessato di essere la capitale del regno delle due Sicilie, ·nai continuato ad essere il cuore pulsante della vita meridionale, il centro dove convengono tutte le energie del Mezzogiorno, dç>ve si assommano tutte le deficienze delle provincie dell'antico reg n o .. Chi compulsa la recente pubblicazione del d ott. Levati sulla distribuzione delle istituzioni os pedaliere in Italia non può notare senza una trist e impressione come Napoli sia ancora l'unica città del Mezzogiorno che . abbia dei grandi ospedali. Questi ospedali che dispongono solo di 2000 letti (mentre Milano ne ha 8620, Roma 6709, Firenze 4537, Geno,·a 4170, Torino L! 1 00, \ "'en ezìa 2 700) devono prov·,redere all'assistenza

degli infermi non solo della provincia di Na• poli,, ma degli infermi di quasi tutte le prov1ncie meridionali. Lo stato igieni<~o-sanitario1 di queste pr0vi11Lie è tutt'altro che soddisfacente : sono con1u11i per lo p·i ù privi di fognatura, parecchi con scarsa o anche senza acqua potabile, :flagellati clalla malaria, inquinati ora a mezzo degli emigranti dalla sifilide e dall.ai tubercolosi; sono comuni dove ogni legge igienica, date anche le deplorevol~ condizioni economiche e morali1, è inappli. cabile. Questi pa·~si con morbosità cérto u1o n bassa mandano ogni anno verso la metropoli migliaia di in1fe1·mi bisognosi di assistenza o&pedaliera. Napoli è per il numero dei passeggieri il pt1, mo porto d'Italia: vi transitano diecine di n1igli~ia di emigr.a nti che nel viaggio di andata o di ritor110 lasciano sistematicamente il l·)!O contributo .a.g li ospedali. Date queste condizioni di ambiente si dovrebbe s~pp·oTre a Napoli una larga dispo·n ibjlità ospedaliera : ·viceversa essa è fra le grandi provincie d'Italia quella che ha assolutamente e rela.tivamente il minor numero di ospedali, il minor numero di letti. Per quanto• l'amministrazione dei beni ospedalieri a Napoli non possa citarsi · come modello di ~igidità, pure è certo che le rendite non sono sufficienti ai bisogni ed anche per questo lato Napoli sta molto• g·iù molto giù in confronto delle altre regioni d'Italia. Mentre la ·Lombardia ha .per i suoi os·p edali un'entrata di I I milioni, il ~iemonte ed il Lazio 5, Napoli per provvedere .all'assistenza ospedaliera di quasi tutta la popolaz.io•ne del Mezzogiorno deve contare sulla rendita di sole 2,300,000 lire. Tutto ciò fa sì che le conditzioni degli ospedali napo1etani siano veramente indecenti, indecorose, indegne della noistra civiltà. . Ve n'è qualcuno, citiamo !,.ospedale dei• Pellegrini, dove l'ordine è per.fetto, l'igiene più che rispettata, l'assistenza agli ammalati inappuntabile. Ma la maggior parte sono un'offesa permanente non diciamo all'igiene, ma ad ogni senso di pulizia, di umanità. Chi ha avuto la sventura di penetrare in quel1'.a ntro di malefizi che è il così detto ospedale di Loreto, conserva ancora un senso di rit ·r ezzo . Tutto è intonato alla più nauseante s udiceri,a , e benchè l'oscurità regni sovrana l)ttre il s udiciume sprizza da ogni lat o, da ogni cosa. Quello che più m eraviglia si è come in quel luogo o~tre che i poveri, tormentati infermi pos-

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sano metter piede dei medici. Non· parliamo dell'assistenza ai malati: abbandonati a loro stessi, o :alle poco benevoli cure degli iniermieri, marciscono sui materassi marciti dalle escrezioni dei precedent~ iniermi, gemono inutilmente molestati, dissanguati da ogni sorta di insetti. N è più confortevoli sono . le condizioni del massimo nosocomio, che già col suo nome, gli lncura.bili, avvisa gli infermi della sorte che li attende. Nulla di più raccapricciante di quel che offre qualche sala di questo is~ituto'. Il reparto chirurgico, e qui lascio la parola al collega Capasso, non è una sala, ma un ·immenso terrorizzante androne in cui si accumulano taluni giorni fino ad un centinai o di ammalati di tutte le malattie, di tutte le origini, in maggioranza tubercolosi, ammalati cronici, traumatici, erniosi, pleuritici, infermi di gangrena, infermi di neoplasmi. Tutta l a patologia ferment~ in quell 'ill11111enso androne, gelido, fumido per la prossimità della cucina, umido senza tramezzi, S enza dirfese, senza ripari. In fondo al budellone v'è una saletta da operazioni che è una vergogna, preceduta da un chiassuolo per lavabo che è un ludibrio. In· questa sala operatori.a si debbono praticare non solo gli interventi di pronto soccorso ma altresì le operazioni settiche e asetti(:he che occorrono nella sala, le amputazioni per gangrena e le cure radicali di ernia, le osteomieliti tubercolari e le gastro enterostomie. E quando l'infermo è stato operato per le più gravi operazioni cavitarie, dopo pochi minuti viene restituito al suo letto, nell'androne, al vento, al f:reddo, al contatto con tutta la patologia che ammorba la sala. Tutto ciò è obbrobrioso, è indegno non della nostra civiltà, ma di qualsiasi l:arbarie, è inde- 1 gno dell'epoca preistorica. ~Al.lor.a gli infermi a·vevano almeno il confor.to di marcire al sole ! La responsabilità di un così disa&troso stato di cose non è rintraccial:O.le. È tutto un sistema che precipita di fronte a nuove esigenze. Il vecchio e glorioso ospedale, vivaio di clinici e di scienziati, si sgretola come se avesse esaurito il s uo C{)lllpito. La colpa dello sfacelo è forse estranea alla volontà di uomini, ma se ci son colpevoli essi son tanti che riesce difficile apprezzare la respon&abilità di ciascun0. L'aumento delle spese per gli aumentati bisogni curativi, per il maggior· numero di infermi bussanti alle porte degli ospedali, la diminltzione delle entrate costituiscono certo la causa precipua del fetido marasma in cui versa l 'assistenza ospedaliera a Napoli. Non è dubb.io però che ad affrettare lo sfacelo ha contribuito il personale. Il personale sanitario prima trovava nel 1

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largo insegnamento impartito all'ospedale una spinta al disimpeg·no accurato, premuroso, perfino entusiasta del proptio servizio. Gli ospedali napoletani hano per luungo tempo funzionato da cliniche ; i gabinetti per analisi microchimiche, le sale di autopsia erano laboratori frequentatissimi, d.ov·e si educavta:no professori uni:versitarii e clinici valentissimi. Con lai lotta fatta alla libera docenza, con la spopolazione della università di Napo1li tutto ciò è venuto a mancare, ed è mancato l'interessamento dei medici per gli ospedali. Ed i sanitari hanno ritenuto di dover corrispondere all'ospedale un lavoro corrispondente alla paga che percepiscono' : i direttori di sala da 70 a 80 lire mensili, gli aiuti da 30 a 40 lire, gli assistenti nulla. Non possiamo neppur parlare di stipendi di fame! Quali che siano le colpe e le responsabilità ora conviene correre ai provvedimenti, che devono essere radicali, audaci. Adoperare pannicelli caldi s ignifichereb.b e perpetuare uno stato di cose intollerabile per il decoro dell 't1ma11ità. DRAGOTTI.

Il dottor Brwrvelli e1Letto deputato, a Bol·o gna. - Bologna ha rinviato alla Camera dei dep,u tati Umberto Brunelli, l'ardente, instancabile 0 rganizzatore dei medici condotti. La Camera si arricchisce di una egregia personalità, che a~cresce il già folto e combattivo nucleo medico parlamentare. 1

RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARIA. Aumento di stipendio al medleo condotto. Intervento di ufficio della G. Po A. La Giunta Provi11ciale animi1iistrativa può avvalersi della sua facoltà di aumerutare in con-grua 1nisura lo stiperidio del 1nedic0f condotto nel siolo caso clie lo stipen·dio stesso si 1nostri i11adeguato al lavoro ed insufficiente ad assicurare un completo e regolare servizio1 sanitario1 e ciò o P·er fatti sopravvenuti che abbiamo 1nutate le con1dizioni della co11dotta o perchè tali condizion,i si sieno in concreto ri"Jelate più gravi di quelle previste nrelL'GJtto di. 11tom.,,nia (Dee. IV Sezione del Consiglio di Stato, 15 gennaio 1915). La. Sezione dice : « che bisogna distin.g uere tre i lJotesi ; le seguenti : il medico condotto viene assunto in .ser\'izio d opo l'entrata in v.igdre della legge 25 febbraio 1904, n. 57 ; 2° il medico condotto era già in servizio al momento della attuazione della legge medesima; 3° il medico 1

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Ufficiale sanitario - Danni derivati da negligenza in caso di malattie infettive

S e l'articolo 90, n . 4, del regolamento generale sanitario commina la re'Voca dell'ufficiale sa1'11Ìtarrio nel caso che per di lui trascuratezza siasi diff'usa una malattim infetti'Va o determinato alt·ro gra'Ve danno alla pubblica salute, norn basta, peri l'applicazione di detto articolo, che la trascura'n,za abbia cagionato1un semplice pericolo di dan,no alla salute pwbblica, ma occorre che il danno si sia efjettivame'nte verificato (IV Sezione del Consiglio di Stato, r9 giugno r914). La Sezione (omissis)~ «Considerato in relazione al primo motivo del ricorso che l'articolo 90, n. 4, del regolamento sanitario r9 luglio 1906, n. 466, dispone testualmente che fra le altre mancanze dell'ufficiale sanitario dà luogo a revoca la trascuratezza dei doveri di ufficio la quale abbia occasionato la diffusione di malattie infettive od altro grave d.a nno alla pubblica salute>). « Per l'applicazione di questa dis,p osizione non tasta una tr.a scuratezza per quanto grave che abbia cagionato pericolo di danno, ma occorre che :fu-,a la trascuranza e la diffusione di malattie infettive o di altro gr.a ve danno effettivo .alla, pubblica salute, v~ sia una 'relazione di causa ad effetto, senza di che esula l'ipotesi di fatto configurata nella citata disposizione, ecc. ecc. ». Il pronunziato della: IV Sezione ci sembra i spirato a sensi di stretta e rigorosa giustizia. Non il solo pericolo ma il reale danno avvenuto con lo sviluppo di un morbo inlfettivo può determinare a carico dell'ufficiale sanitario, 11~·· o-ligente o colpevole, il grave provvedimento della revoca. Questa solamente ammissibile quan.d o la negligenz.a1 o la neghittosità sia .stat.a talmente 0o-rave da permettere tale grado dt sviluppo del morbo da renderne impossibile la limitazione o lai t otale ·repressione. Però come ha gi u s.tamente posto in rilievo il Co~si~lio di Stato, lo sviluppo in atto della malattia deve essere una conseguenza diretta ed immediata della negligenza del funzionario, per modo che egli sarebbe esente da pena qualora potesse, in sua giustifica, dimostrare c~e la ~ag­ o-iore diffusione della malattia debbas1 ascnvere : d altra qualsiasi fortuità o contingente causa concomitante. Doctor J USTITIA.

RISPOSTE ! QUESITI I A DOMANDE. c5137 ) Pe1isio1ie - J·nde1i1iità. -

Il D ott. abbonato n. 574r chiede conoscere se a'\"endo prestato dodici a nni di servizio come medico condotto ed essendo costretto abbandonare il suo ~ost~ ?er malattia non contratta in seryizio, abbia dintto


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SEZIONE PRATICA

a qualche indennità e, nella negativa, quale pensione potrebbe avere con 25 anni di servizio e 54 di età. Al medico condotto che lascia il servizio dopo IO anni di Servizio .p er infermità non contratta in servizio compete una indennità una volta tanto .r agguagliata ai due terzi del capitale accumulato sul conto-individuale, sempre .che essi non siano inferiori ai due terzi ·d el valore capitale della pensione . teorica .risultante dalla applicazione della tabella B -in conformità di quanto sarà per disporre il regolamento che non è ancora pul:: blicato. Con 54 anni di età e 25 di ser,-izio Le competerebbe l'annua pensione di lire 893. (5138) Eleggibi lità a consigliere comunale ' Sommi11:istrazio1ie di medicinaliJ ai poveri. - Il Dott. F. B. da S. G. I. desidera conoscere: 1. Se sia legale la .d ichiarazione di ineleggibilità a Consigliere comunale contro un proprietario non usufruttuario di una farmacia che fornisce medicinali .ai poveri e gestita· da un farmacista patentato; 2 . Quale azione si possa esercitare contro un Sindaco che si r.i:fìuta di fornire le medicine ai poveri iscritti nello elenco dei po\-eri; 3. Se il Sindaco possa obbligare i poveri forniti di ricetta rilasciata dal medico condotto a recarsi per la spedizione delle medicine nella farmacia di un altro Comune, benchè questo sia appena ad un chilometro di distanza; 4. Se non esistendo alcun: contratto tra Comune e farmacie possa il Sin.d aco designare in quale farmac.i a debba essere f.atta la spedizione della ricetta; e 5. Quale è la ricchezza mobile che ricade sullo stipendio di lire 1800. Anche colui che è nttdo proprietario della farmacia ha interesse a che si migliorino le sorti dell'azienda, tanto più ch·e strettissimo è il legame che lo unisce alla usufruttuaria, che è la proprda madre .. Riteniamo, pertanto, che egli s ia ineleggil::dle a lla carica di consigliere comunale perchè prende indirettamente parte al servizio di somministrazione d.i medicinali ai poveri. La somminis,t razione gratuita dei medicinali è obbligatoria per tutti i poveri am1nessi nel rispettivo elen·co ed aventi diritto a cura ed .assistenza sanitaria gratuita. Il Sindaco che ingiustificatamente si rifiuta di rilasciare la tessera a chi ha il diritto di averla è in colpa e potrel::.b e anche essere denun:ziato per rifiuto di compiere un atto inerente al suo ufficio·. Il regolamento sanitario parlando della licitazione rfra farmacie per l 'ass11nzione del servizio di fornitura dei medicin-a li ai poveri ammett e, quando nel paese manchi la farmacia o ve ne sia una sola, di invitare alla1 gara anch e le far-

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macie ·d ei paesi viciniori . Locchè fa comprendere che sia lecita la spedizione delle ricette anche in farmacie di p aesi vicini, perchè altrimenti non sarebbe comprensibile l'ammissione di esse a1la gara . ·-Non esisten'd o contra tto per fornitura di m edie-i nali,- può essere permessa la sped.izione delle ricette pr·e sso qualsiasi azienda . Rileviamo, peraltro, che tale sis,t ema non è in armonia con le dispasizi0ni regolamentari perchè queste richiedono che jl servizio di somministrazione gratu-ita ai poveri sia d·a to in appalto · mediante licitazione privata ad una o più !farmacie. Sullo stipendio, di lire 1800 ricade la ricchezza mobile di lire 155.24 oltre l'aggiq all'esattore. Il con.tributo alla Cassa di previdenza ed il versamento volontario non è detraibile. (5140) Ufficiale sarnitario - Cassa pensioni. Il Dott. V. R. da C. avendo esercitato per 6 anni la carica di ufficiale sanitario ed essendo 01"~ medico condotto, desid·e ra conoscere se gli possono essere attribuiti agli effetti pensio. . . . della . 11e e pagando le qu0te arretrate gli .a nni di servizio prestati come ufficiale sanitario. · No·n av·e11do mai pagato co11.trib11ti ed essendos.i solam ente da p ochi anni iscritto alla Cassa di previdenza, 11on può chiedere n è ottenere il riscatto dei sei anni durante i quali h a prestato servizio in qualità di 'uffic.iale sanitario. (5141) Co1icorso per la nomina del medico co1idotto. - Il Dott. abbonato 11. 3865 es.pone che essendo stato unitamente ad un co,l lega classificato primo con 30 · voti su 30 in un concorso a medico condotto, il Consiglio comunale ha proceduto, invece, alla nomina di un terzo cJllega, classificato co.n punti 29 su 30. Chiede conoscere se ciò s.i a. l·egale e se egli possa intentare giudizio per danni. L'articolo 35 del regolamento per la esecuzione della legge sanitaria stabilisce che nei concorsi per la nomina. del medicoi condotto il Consiglio comunale do·vrà scegliere una delle persone designate. Non essendovi obl:: ligo di preferire il primo od il secondo in confron.to del terzo graduato, non pt1ò muo\Tersi legale censura alla · am:111inistrazione comunale per aver nominatQ quest'ultimo tralasciando i due primi. Non è, pertanto, .ammissibile qualsiasi azione di danni. (5142) Ufficiale sa1iitcirio - Co1igedo. Il Dott. L. R. da M. ha chiesto ed ottenuto dal Prefetto nella qualità di ufficiale sanitario un anno di congedo per ragioni di famiglia. Dalla data della concessione ad oggi sono trascorsi nove mesi e non ha finora creduto conveniente di u sufruire del congedo stesso. Chiede conoscere se volendolo godere ora, sia n ecessario fare una nuo\ra domanda o basti un semplice avviso della partenza inviato al Prefetto ed al Sindaco. 1


IL POLICLINICO

Il diritto a godere della licenza che Le era stata accvrdata fin dall'anno scorso non è perento, tanto più che sono tuttora esistenti le cause che ne determinarono la concessione ed al congedo non era stato imposto termi11e di decorrenza. E lla, quindi, senza ripetere la domanda ed .avvalendosi della concessione già fatta, preavvisi solament e il Sindaco ed il Prefetto il gio:-nc~ in cui ha s tabilito di lasciare la residenza. (5144) Pagan11ento di prestazioni fatte nello in,teresse dell)arnia dei RR . CC. - Il Dott. F. • B. da S. G . Z. essendo spesso chiamato dalla lo,cale caserma dei RR. CC. per visitare dete· nuti, per dichiarare con certificato se siano. capaci di viaggiare a piedi o con carro, per essere tradotti a l prossimo capoluogo del mandamento, ecc. desidera conoscere se simili presta·· zioni debbano essere pagate e, nella affermativa, da chi. Quando nel capitolato della condotta m,a nchi una s.peciale disposizione che dichiari gratuite le disposizioni del genere di quelle di so,p ra indicato, esse danno diritto a speciale compenso a carico del bila11cio del Ministero dell'Interno, a cui l'arma deve mandare di ·volta in volta le relati,..e contabilità. (5145) Tariffa delle prestazioni mediche - DiJritti cLel 11iedico ospedaliero. - Il Dott. abbo'nato 6327 desidera conoscere se dovendosi procedere a tassazione legale di compe11so per talune prestazioni fatte possa essere invocata la tariffa dall'Orcline dei medici della provincia, a1ncorchè non .adottata dalle atttorità comunali, e se dimettendosi dopo 16 anni di servizio da un ospedale lJer ragioni di salute, possa pretendere compenso per il servizio di supplenza prestato per sette 1nesi ed ottene11e gli aumenti sessen· nali, in base agli anni di servizio prestati. La tariffa delle prestazioni medich·e o chirurg·iche .for1111t1lata .dall'Ordin e dei medici no·n ha "Valore obt·ligatorio, se non sia adottata dalle autorità locali, come norma generale per deri, mere tutte le contro\Tersie del genere. Per la so-luzione del caso che al presente Le occorre noi la consiglieremmo di n,o n adire l'autorità giudiziaria se prima il predetto Consiglio non avrà in n1erito esplicata la propria azione ai sensi della lettera d) articolo 8 della legge 10 luglio 1910, n. 455. _..\''endo dato le dimissioni da medico curante dell'ospedale ora è completamente fuori di ser,·izio. Potrebbe chiedere compenso per le prestazioni fatte in passato se, a suo tempo, le a,·esse pattuite. Ora non. può pretendere il co1npenso per la supplenza, nè quella 11el non 11 -11fr11ito congedo, 11è, tanto meno, i sesseu11ii, che no11 era110 pre\~isti 11ell'atto . di 110111i11a, tH~ nel regola1nento o stat11to organico 1

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del nosocomio. La supplenza poi può essere interpr·e tata come atto di diferenza e di amicizia verso il titolare del reparto che era assente. (s146) RiccJiezza 1nobile. - Al Dott. F. M. da G. rispondiamo che sullo stipendio di lire 3500 ricadono annue lire 301.88 di ricchezza mobile, oltre l'aggio all'esatto re che varia da Comune a Comune. Il contributo Monte pensioni è di lire 132 annue. (5147) Cassa di pre1lidenza. - Al Dott. G. G . da C. rispondiamo che avendo aderito alla Cassa solament e dal febbraio del 1914, non può essere ammesso a riscattare anni di servizio precedentemente prestati. Con 25 anni di servizio e 72 di età liquiderà l'annua pensione di lire 2407. (5149) Pensioni alle 'Vedo'Ve ed agli orfani. il Dott. abbonato n. 1659 desidera conoscere se spetta pensione ai figli di un medico condotto 11ati da matrimonio contratto dopo cessato il servizio e liquidata la pensione. Ai figli n:ati da matrimonio contratto quando già il medico era in riposo non compete la pensione. Sareèbe loro spettata se il matrimonio, anzi·chè dopo, si fosse contratto prima di lasciare il servizio, con anticipo .anche di un sol giorno. (5150) Tassa 'Vetture - Aumento di stipendio Decorrenza. - Il Dott. V. C. da T . C. · desidera conoscere se sia tenuto a pagare la tassa vetture per il cavallo della condotta, che ha per capitolato l'obt.l igo di tenere e se l'aumento di stipendio recent emente accordatogli dal Consiglio comunale, debba decorrere dalla data della relati\·a deliberazione o bensì dalla data dell'approvazione della medesima da parte della G. P. A. Il medico condotto per la cav.alcatura, che è obbligato a tenere per il disimpegno del servizio che gli compete non deve pagare la tassa di vettura 1na bensì quella s ulle bestie da tiro, sella e so1na. È, infatti, una bestia da sella e non ttna ·vettura la cavalcatura che il Comune ha creduto di tassare. Or, quindi, se nel C001une non esiste la tassa sulle bestie da tiro, sella e soma, non h a l'obbligo di pagare. L'approvazione della autorità tutoria integra e completa la delil: erazione consiliare con la quale si ap1)orta aumento allo stipendio e perciò il detto aumento decorre dalla data della approvazione e non da quello della deli.berazione, tranne che non sia stata nel deliberato stabilita diversa epoca di decorrenza. (5151) Pe1isio1ie . - Al Dott. abbonato 4349 rispondiamo che in base ai dati esposti liquirlerà annue lire 1652.08 di pensione. Per il yersa1nento ,,olont.ario di lire 88 eseguito per 18 anni avrà in aume11to alla pensione l'a11nua somma cli lire 183.71. Doctor JUSTITIA . 1

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SEZIONE PRATICA

CONDOTTE E CONCORSI. ~ VELLINO. 111ic~ogr:afico

- Capo d·e l Laboratorio medicoconsorziale di vigilanza igienica. Vedi fase. I3. Scad. ore I2 del I5 giugno. BANZI (Potenza). - Condotta generalità; lire 2890, compreso l'incarico di ufficiale sanitario, oltre il sussidio per l'Ambulatorio antimalarico variabile da L. 400 a 600. Scadenza giorni 3~ dal IO marzo. , BASSANO ( Tltcen,za) . - Primo ·reparto, L. 2600 lorde. Poveri aventi diritto a cura 0o-ratuita circa I500. Scadenza I6 aprile. · CAMPI SALENTINA (Lecce) . - Al 15 aprile, ore I2, 2a condotta pei po·v eri; L. 2500 lorde di imposta R. M., esenti dal contributo per C. P. C~STE~LEO~E DI SuASA (A 1icoria). Condotta sem1t·es1denz1ale ; L. 4450 lorde e tre sessenni ; L . I50 se ufficiale sanitario. Servizio entro IS giorni. Scadenza 25 aprile. CERES (Torino) . Congregaziorve di carità. Sanitario dell'Opera pia R olando; servizio gratuito per tutti gli .abitanti di Precaria e Vernetto; 300 persone circa ; L. I500 nette da R. M ., con godimento gratuito di casa in Procaria. Resid. piacevole. Condotta comoda. Scad. 20 apr. COMO. Deputazione Pro7Jinciale . - Medico 2rimario; L. 4500 lorde· dell 'i. R. M. ; tre quadrienni e due quinquenni del decimo; pensiqne. Titoli scientifici e pratici. Età limite 40 anni al 30 apr., s . e. r. Servizio entro 30 giorni. Scadenza ore I6 del 30 aprile. COPPARO. Ospedale Man,da-rnentale. - Assistente medico·chirurgo; L. I200; indennità vitto lire 90 mensili. Proventi Io % t assa operazioni. Incerti sulle L. 400 glo.b ali annue. Gi~stificazione an._ 11uale. Nell 'ospedale esiste già un aiuto-chirurgo. Per informazioni rivolgersi prof. Dialti, clirettore. Chiusura concorso I5 aprile. CORTANDONE (A lessaridria). - Condotta poveri; L. 1000. Entro il 22 aprile. DICOMANO (Fire1ize). - A tutto il I5 aprile condotta poveri 2a. sezion·e con sede nel capoluogo; circa 44 kmq.; ab . 1750 dei quali 200 poveri; L. 3000 lorde, tre sessenni; per i primi due anni ·assegno straord. di L. 500. · Chiedere l'annunzio. Servizio entro I5 giorni . FIUGGI (Roma) . - Concorso per titoli ad entrambe le condotte medico-chirurgiche p·er la generalità; L. 4500 lorde ciascuna. Scadenza r6 aprile. FOLIGNO. ospedale Ci7Jilt . - Cercasi medico chirurgo assistente. Stipendio L. 1800 n·e tte, alloggio e prima colazione nell'Ospedale . Capito.l ato e schiarimento presso1 la Direzione del1'0spedale. GRAGLIA (N 07Jara). - Consorzio con Muzza110 . Scadenza ore 12 del 24 marzo. Kmq. 32.92, i11 collina e montagna; ab. 3000 circa. L. I2oo per circa Ioo poveri e L. 250 per suppl. ; eventuali nomine a medico della Società operaia e ad U. S . Servizio entro' il 15 aprile. * I~AIATrco (Pisa). - J\ . tutto I4 apr. condotta per Orciatico, piena; L. 3500 lorde e L. 750 per la e.a\·., obblig.; due sessenni; ab . Io35. Ser,·izio entro IO giori1i . 1

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MALONNO (Brescia) . - _L\.l 30 aprile condotta; L. 4273. 77, al lordo della R. M. ; generalità . 2520 ab . ; U. S . e gestione a. f. ~IGLIERI~A (Catanzaro) . Condotta pei poveri; L . 2000 lorde. Scad. un mese dal Io marzo. * MONTECAROTTO (A 11co1~a) . - 2" condotta; L. 5250; 2 sessenni e L . 250 per supplenza. Scadenza 20 aprile. ::: l\10NTEFALCO (Peritgia). - Una delle due condotte l?er la generalità ; L . 4400 lorde. Scadenza 30 aprile. OTRICOLI (Perit,gia). -:--: A. tutto il 15 aprile; lorde L. 4000, au1nentab1l1. Ri\rolgersi alla Segret. PAESE (Tre7Jiso). - Condotto primo riparto L. 3000. Scadenza IO aprile. ' PARMA. Casa Penale. - Sanitario; asseo-no di L. I8oo lorde. Età non superio·r e ai 45. Le dom ande .al Ministero su cart a da L . 1.25, dovranno pervenire alla Prefettura. Titoli di studio e di p_r.atica medica. ~ on:ina previo parere o relazione della Commissione. Scadenza 30 aprile. . .* PIANDil\IIELETO (Pesaro) . - Condotta consorziale I 0 reparto ; L . 4500 lor.d e, tre sessenni di L. 300, se U. S . L . 200. Supplenza scambie\role con compenso, di L. I87.50 e Io 21.orni di congedo s traordinario. Doc. e dom. d'uso al presidente del Consorzio. Assunzione in s.ervizio eE·tro 15 g iorni. Scadenza IO maggio. * POLINAGO (Modena) . - Ia condott a ; L. 2700 lo~·de e . tre sessenni di ~· 200 ! L. 700 lJer obbligo di cavalcatura; assicurazione. _.\.ss unzione in, servizio entro IO giorni . Scad. 19 a1)rile. PREDAPPIO (Forlì). - 2a condotta; L . 3300 lorde con tre aumenti sessennali; indennità di cavalcatura L. 700; indennità di •alloggio L . 300. Assunz . .i11 ser·vizio ·entro 25 gio,rni. Scad. I5 .apr. QUISTELLO (Ma1'ito7Jicv) . - Condotta di Xuvolato; ettari 1533; ab . 600 rittniti e 2025 sparsi; L. 3000 lorde ·e tre sessenni, per i poveri; L. 600 per carrozza e cavallo. Serv~zio entro I5 giorni. Scadenza un mese dal 27 marzo. RADICONDOLI (Siena) . - Condotta di Anqua. circa 50 kmq. ; ab. I04I; L . 5000 lorde per l~ cura piena e L. 300 d'indennità residenza; 01:.1bl. cavale. Scadenza 15 aprile. Età limite 35 anni. Servizio entro I5 giorni. * RECANATI (Mace1~ata) . - Chirurgo primario. L. 5000 lorde, tre sessenni, L. 200 dalla Congregazione di carità per cura dei degenti nell'ospedale. Titoli. _L\.ss.unzione entro un mese. Scadenza IO aprile. REGGIO EMILIA. R. Prefettura. - Secondo medico assistente presso il locale Manicomio giudiziario; L. I8oo; titoli; domanda da L. I.25; età massima 40 a.nni; statura non inferiore a m. 1.65. Residenza entro I5 giorni. Chiedere l'annunzio. Scadenza I5 aprile . . SUELLO (Como). - Condotta consorziale piena; L. 4Ioo. Scadenza II aprile. TAVARNELLE IN \ .TAL DI PESA (Firenze) . - Condotta al capolttogo (876 su 3763 ab.) ; soli po, ·eri; kmq. 0.20 ; L. 2300 e qt1attro sessenni; L. 400 per cav., L. ISO quale U . S., L. 700 dal1' _;\.mmii1istrazione dell'Ospedale X aldini, lorde. Scadenza 27 aprile. (31) 1


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TEl\IPIO (Sassari). - Condotta solo poveri fraSono compresi per la facoltà di medicina e zione Luogosanto e Aglienta; armadio farmachirurgia, anche i laureati in medicina vetericeutico. Scadenza 10 aprile. 11aria e per la Facoltà di scienze, anche i laurea.ti in chimica e farmacia. TORINO. R. Ma1iico11iio . - Uno dei due posti Le ist anze di a mmissione al concorso scritte di 1nedico-direttore, co·n sede a Collegno; L. 6000 su carta bollata da lire 1.25, debbono pervenire lorde, aumento di un decimo per 5 quinquenni . al Minjstero della istruzione pubblica (Direzio.'\lloggio gratis riscaldato ed illuminato. Rivolne generale per la istruzione superiore) no11 gersi all'Amministr., ·via Giulio 22. Scad. 15 apr. più tardi del 31 marzo· 1915. VALLECORSA (R onia) . - _L\. tutto il 30 aprile Nell'istanza de\ e essere esplicitamente dichiacondotta gener·alità; L. 3400 oltre L. lOO quale . rato per quale disciplina il concorrente aspiri al U. S ., lorde di riten. R. l\II. Ab . 4415 agglomer. conseguimento dell'assegno. Tale .d isciplina può essere liberamente scelt a VEGLIE (L ecce) . - A tutto 10 apr., ?.a. condotta dal candidato ; a parità di merito fra due o più generalità; lo stipendio è elevato da L. 2600 a candidati sarà data per la medicina e chirurgi::t L . 3000, salvo l'approvazione tuta.r ia; sessenni la preferenza al cultore dell'oculistica o della per tutta la durata del servizio; assunzione serzootecnica. ,,.-i zio entro 15 giorni. Popol. super. a 4000 ab., All'istanza il concorrente deve unire le motutta agglomerata; pia~.ura. morie originali stampate o manoocritte (possiCercasi subito da giovane medico-chirurgo in- t,.i lmente in cinque esemplari), i titoli conseguiti negli studi, il diploma di laurea o un .anaterinato condizioni vantaggiose, media o alta logo certificato ed infine un elenco (in doppio Italia. Scrivere : Zito, via Pavia, n . 8, Na:)ol1. esemplare), dei titoli e dei documenti presentati: Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risul~ ell 'istanza deve inoltre essere indicato con tano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profesesattezza, il domicilio del concorrente e l'ufficio sionali. Sono segnati con due asterischi ** i concorsi che ci che egli ev·e ntt1almente occupi alla dipendenza di risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Saquesto Ministero o di .altra. Amministrazione delnitarie Italiane. lo Stato. Diffide e boicottab·gi : 1

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Xuo,-e diffide: Capolona (_.L\rezzo) , Fosso111brone (Pesaro-Urbino), Pii10· Torinese (Torino). Re\·oca di diffide : Cassine (Alessandria), SoYizzo (Vicenza) , Sedrina (Bergamo), Decima di Persi ceto (Bologna) , Tavoleto (Pesaro-Urbino), Nichelino (Torino) , _L\.ltairate -(Milano). Rinno·vamento di diffida : Recanati (Macerata) [per la condotta chirt1rgica]. ~ t1oyo boicottaggio : Carpigna110-Sesia (proclamato dalla sezione di No,·ara dell'A. N. lVI . C.) . Revoca di boicottaggio: Anghiari (Arezzo) . Ci ~i com unica ; La Sezione Fanese dell 'A. N. 1\1. C. per accordi inter\·enuti, re\·oca la diffida al concorso di F ermignano. La Sezione l\1onzese dell'A. N . M . C ., presa visione dell'a.,7\·iso di concorso a•l posto di medico con sorziale del Comune di Briosco ed Ospedale ~.\nno·ni, ne delibera la diffida perchè emesso per condotta piena, per insufficienza di stipendio, per manca·nza d'indennizzo per il mezzo di trasporto (necessario) e perchè il relativo capitolato non contempla gli aumenti sessenn.ali ed i desiderata della classe circ·a l'annuale congedo e le temporanee assenze. I colleghi perciò sono in,,itati ad astenersi dal concorso, mentre la Sezione i11izia pratiche coll.a rappresentanza consorziale. Per il Consiglio di rettivo il Presidente Dott. DANIELE CAROBBIO. 1

RO:'IIA.

j\Jinistro della istruz1one pubblica. -

Il 111inistro della istruzione pt1bblica con recente decreto ha istituito 4 borse di lire 3000 ognu~ per perfezionamento al l'estero, coru le seguenti conclizi oni : (~2)

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

BOLOGNA. - Nella seduta del 16 corrente la F acoltà medico-chirurgica radunatasi per provvedere definitivamente alla cattedra lasciata vacante dall'on.. Sanarelli ha proposto a voti unanimi il trasferimento del prof. comm. Arnaldo l\llaggiora, ordinario della stessa materia nella Università di Padova e professore di ingegneria sanitaria in quella R . Scuola, di applicazione. Il prof. Maggiora, che ha incominciato la sua carriera didattica a Torino come supplente del prof. Pagliani, fu chiamato nel 1894 a Modena come professore straordinario in seguito all'esito del concorso di Palermo e J1el 1896 vi otteneva la promozione ad o~dinario . A Modena. eo-li ha fondato « ex novo» un Istituto di io-ie~e ove hanno trovato istruzione ed appoo-o-ioò quanti medici, maestri, studenti hanno v~l~to perfezionarsi negli studi di. igi.ene e questa grande lil~~alità di m~estro e di scienziato è una delle p1u belle dot1 del prof. Mag• giara. . Il t]Uale nel 1911 chiamato a voti unanimi dalla Facoltà medica di Padova, com~ ora d~ quella dì Bolognfi,. si ~uadagnò. presso 1 co.llegh1 e discepoli med1c1 e Jngegner1, .quella st~ma. e quella fiducia cosi cara ai maestri e cooi difficile a. concedersi dai discepoli. Il Maggiora da anni è membro del Consiglio su peri ore di sanità. ROMA. - Il prof. Conti Antonio,. or~i~ari'-? di anatomia patologica alla R. Un1vers1ta d1 Sassari è nominato, per decreto reale, profe~­ sore edierito nella Faèoltà di medicina dell'lJn1,·ersità stessa. SrE~A. - Il ca\•. prof. Bordoni Luigi è nominato componente il C. P . S. fino alla scadenza del triennio 1913-15.


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SEZIONE PRATICA

NOSTRE CORRISPONDENZE. LETTERE DA PARIGI. Il ser'Vizio sanitario. 11:ell'esercito francese. In una mia precedente corrispondenza accennai a lla nomina di una Commissione superiore di sanità militare, creata allo scopo di studiare i miglioramenti .d a portare al servizio sanitario· dell'esercito. Il relatore Giuseppe Reinach iruvia ora al ministro della guerra un p,n imo rapporto. Il rapporto segnal a che la Commissione era stata incaricata di cercare e completare i miglioramenti e i perfezionamenti da portare al servizio sanitario, sia nel ter·ritorio_ nazionale che nelle zone di guerr,a e constata che tali questioni, già importanti di per se stesse, acquisteranno un valore ancora maggiore il giorno in cui la. guerra di manowa succederà a quella di posizione. Esso rende in seguito 11n omaggio meritato al corpo sanitario, sia dei quadri attivi che di quelli di complemento, che ha pagato gloriosamente, con numerosi caduti, il suo debito alla Patria. Ma lo sforzo fatto d.a l servizio san~tario per realizzare dei gr.andi progressi ha bisog110, in seguito alle lezioni .dettate dall'esperienza, di essere proseguito e sviluppato. Il rapporto espone la questione degli automobili, che potranno rendere i soccorsi più efficaci, in ragione della loro maggior rapidità, quella delle ambulanze chirurgiche delle forn1azioni .avanzate, suscettibili di permettere delle operazioni di estrema urgenza, quelle dei treni sanitari, importantissimi per l'evacuazione pronta dei !feriti verso le formazioni più lontane, quelle della utilizzazione delle varie competenze mediche e chirurgiche nel vantaggio dei fer.iti , quelle dell'accordo permanente tra i servizi sanitari dell'armata e l'amministrazione del ministero della guerra, della applicazione della legge sull'obbligo della vaccinazione antitifìc.a, applicazione che, second10 il relatore, « fu difettosa da differenti punti di vista », del materiale delle formazioni sanitarie, della semplificazione delle scritture, dell 'utilizzazioin e degli ospedali e della loro sorveglianza, della Croce Rossa e dei suoi rapporti col servizio sanitario e dei depositi dei feriti leg·geri. · ~a Commissione 11a formulato i voti seguenti: I. Che il servizio degli automot ili specialmente adattati al trasporto dei feriti, e .adibiti esclusivamente a questo ufficio, sia integrato nel più breve tempo possibile, fino a raggiu11gere il numero di sessanta per corpo d'~rmata . 2. Che siano istituite in ciascuna .armata e 11el nt11nero di una almeno per corpo d'armata, delle formazioni sanitarie chirurgiche avanzate destinate a operaire d'urgenza i feriti gra\•i. Du1

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r ante i periodi in cui il corpo a cui esse saranno adibite non cambia di posto esse saranno annesse al gruppo delle ambulanze d'armata e i loro spostamenti saranno fissati, al momento del bisogno, dal comandante, su proposta dei medici d'armata. · 3· Che nelle zone occupate dalle armate, il trasporto dei feriti sia affidato ·nei periodi normali a dei treni detti di « raccolta g iornaliera » e 11ei periodi di 1attività intensa a treni sanitari f.~tti avanzare quanto maggiormente sia possibile e a dei treni di rifornimento di ritorno provvisti del personale e del materiale necessario. Questi ultimi detti <<treni provvisori» non debbono essere impiegati che per ~iutare a rrendere' più spedito il trasporto intensivo dalle zone dei combattimenti e debbono essere sempre .accompagnati da un personale medico, e di assistenza, e resi adatti dal punto di vista delle loro condizioni igieniche a questa funzione. Sulle vie principali il tras.p orto sa'!à· in ogni caso effettuato dai treni s.anitari, sia semi-permanenti che permanenti, del tipo .regolamentare. I treni permanenti, più specialmente a da tti alla loro funzione, debbono essere riservati ai malati più gravi. Il numero dei treni destinati al trasporto dei feriti, benchè di già aumentato, dovrà essere accresciuto ancora di più. In detti treni sa'!à accettato il concorso delle squadre della Croce Rossa sotto il controllo) assoluto delL' autorità militare e sarà anche domandato il concorso degli infermieri degli ospedali. 4. Che delle stazioni di smistamento sanitarie sia·n o avvicinate al fronte per quanto è possil:>ile. 5. Che il ·d ecreto ministeriale 12 dicembre 1914, ai termini del quale i chirttrgi di carriera dovranno essere distribuiti nelle fo rmazioni sanitarie dell'esercito in modo che la loro competenza riconosciuta sia utilizzata nel miglior modo possibile nell'interesse dei feriti, sia applicata prontamente da per tutto. I medici e i chiruirgi di complemento dovranno essere adibiti a dei posti militari in rapporto alle loro competenze professionali, e al loro valore scientifico. I differenti specialisti saranno pure assegnati alle formazioni nelle quali potranno meglio esplicare la loro attività. In ogni regione sede di un corpo d'armata saranno istituite delle formazioni speciali per feriti gravi. Nei g·randi centri del territorio nazionale saranno istituite delle sezioni specializzate, dirette da medici e chirurgi competenti. In ogni regione di corpo d'armata dei chirurgi sa·ranno incaricati di ispezionare le formazioni sanitarie e le liste del personale sanitario potranno essere oggetto di controllo e di modifica. . 1

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IL POLICLI};ICO

6. Che gli studenti di 1uedicina la11reandi e int erni degli ospedali (1) s iano nominati sottote11enti medici, o a ssimil~ti a tal grado· per la durata della guerra. 7. Che i medici ci ,-ili ch e non hanno ma i pres tato s·e rvizio militare, riconosciuti idonei al s er,·izio militare, e ch·e doma nderanno, in seguito al decreto 12 no,·embre 19I4, la nomina al grado di sottotenent e medico temporaneo, siano immediatament e assunti in .s.ervizio nella località, nel1'attesa che si sia deciso in merito alla loro do1nanda. • 8. Ch e un dentista sia destinato per og1iri regg-i11ien.to al servizio dentario e che s i faccia la pro,·a di istituire un aut omobile dentari o i n un corpo d'armata. N ella zo11a intern.a si dovrà rendere più intensivo il servizio delle scuoil e dentarie e i farmacisti e . gli studenti in m edicina doYranno, se non è st at o disiposto per lor o una funzione s peciale, essere imm·e ssi nelle sezioni infermieri. 9. Che la ripartizione attuale dei farmacisti, il cui nt1mero è ora insufficiente, sia modificata in m oclo da s oddisfare i bisogni; in quanto a quei • farmacisti che risultassero in sopr~numero essi sar.anno incorporati fra gli infermieri. I O. Come regola ge11erale e per quel ch e concerne l e , ·arie destinazion·i individuali, sia rig orosamente bandita ogni considerazione non conform e agli interessi clel servizio . II. Che s ia stabilito un accordo s tretto fra il ser,·izio s anitario dell 'esercito, il comando in ca1)0 e il min1st ro , il quale dovrà u-icev·ere dei rapporti periodici sul funzionamento e la situazio11e del ser,·izio sanitario dal comando in capo. D elle missioni t ecniche saranno affidat e a delle alte personalità tecniche, inviat e all'esercito combattente per informare il ministro sul servizio sanitario e la situazione s anitaria, e si.a, accettat o il principio del e.ambio dei medici assecrnati alle truppe combattent i , quando questi p o-. o tra nno rendere dei s er,·izi assai più importanti 11el territorio . 1 2 . Che l'i str11zione del 2 giu gno 1914 s ulla ,-accinazione antitifìca obbligatoria sia ricordata a tutti gli ufficiali medici, facendo loro obbligo tli conforma·rvisi e di iscrivere u-na an.n otazione 11el libretto indi,·iduale degli uomini, come per la ,-accinazione anti,"aiuolosa, e che in ogni regione ft1nzionino u11a o più s quadre di vaccina• z1one. In Francia gli i1;J-tern.i deg~i ospedali, Lfit ris ponde nti a l g ra do dl a s1ste~t1, no11 sono dott ori i11 111edici11a iua laureandi che hanno dato qttasi tutti o·li e;ami s p eciali, m a che non ottengono il (liplorna di dottor e se non all?- fine del1'i11ter nat o e ii1 .seo-uito a t1n esa111e dl laurea. ( 1)

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13. Che delle istruzioni formali siano date affìnchè non s.ubiscano ritardi gli invii di oggetti di medicatura, gli strumenti e quanto altro s arà richies to dai medi~i capi e che le neglige nze siano punite, in tutti i gradi della gerarchia militar·e . I 4 . Che i m edici ·capi, avvertiti ancora una volt a della forma nella quale dovranno fare le loro domande, siano tenuti come personalmente responsabili dei loro· approvvigi01namenti quando non avranno fatte le loro domande in t empo utile. r5. Che il ft111zionamento .amministrativo delle formazioni sanitarie sia reso più semplice. 16. Che delle formazioni speciali s iano destinate .a curare i soli tifosi e i malati di altre malattie co·n tagios·e e che non si deroghi mai da q11esta regola . 17. Che gli ospedali, tanto pubblici che privati, s ian o cla~sifìcati e rigorosamente ispezio11 ati . r8. Che i feriti e i malati non siano mante• 11uti n egli ospedali dopo g uariti. r9 . Che il costume delle infermiere della Croce Rossa, il cui modello dov·rà es.sere depositato al Ministero d ella guerra, a bbia il carattere di una uniforme legaln1ente riconosciuta e che essa sia interdetta a ogni donn a che n on appartiene al s er,·izio della Croce R oss a. Le ispezioni dov ranno ess·e re moltiplicate negli ospedali della Croce Rossa , il loro ris ultato ne sarà messo per iscritto, come si fa negli ospedali militari, e comunicato alla direzione dell'Istituzione perchè essa possa fare le debite osservazioni ai dipendenti, ciascuno dei quali sarà munito di un libretto individuale e sarà inscritto in fìch es speciali. Una sezio11e permanente di sorveglianza dell a Croce Rossa avrà il diritto di pronunziare delle radiazioni . 20. Che il 1ninistro della gu.e rra ricordi ai comandanti i depositi dei feritì leggeri 1'esecuzione esatt a delle disposizioni emanat e dal gran quartiere generale il 17 dicembre r914. Il rapporto si chiude facendo osservare che la Commissione non considera di a\ er adempito il s110 compito. Le misure enumerat e in questo rapp orto i1on sono l e ,s.ole ch e debbono essere applicate. Altre ancora debbono essere prese in considerazione, forse meno urgenti, ma non per questo meno import anti. L a Commissione continuerà dunque i suoi la,roriJ cercando le sol_uzi.oni più p ratiche e più razionali alle quest1on1 sottoposte al s 110 esan1e. 1

Parigi, 18 marzo 1915. Dottor Gon.


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SEZIONE PRATICA •

NOTIZIE DIVERSE. Scuola uffteiale di perfezionamento in idrologia e terapia ftsica. · Anche questo· anno, nell'intendimento, di preparare i gio,rani medici per gli stabilimenti termali, in genere, di cure :fìsièhe, sarà tenuto presso l'Università di Napoli, un corso ufficiale di perfezionamento, in idrologia, elettroterapia e kinesiterapia. La scuola è diretta dal prof. P. Marfori . Essa ha la sanzione non solo' del Consiglio Superiore della P. I., ma anche della Direzione della Sanit à Pubblica, la quale, convinta della grande importanza assunta da taJi studi del genere, ha già introdotto nei prog·rammi di es.a me di cou corso agli impieghi nell' Amministraziope nella Sanità Pul:1blica le principali n ozioni d'idrologia e di crenologia. Programmi d'in·s egnamento: Prof. P. Marfori, Cre1ioterapia (i\.pplicazioni terapeutiche delle .a cque m.iner:ali). - Pro~ . V . Gauthier, Idrologia e Crenologia. - Prof. F. P. Sgobbo, Elettroterapia e Radiologia. - Professore F . Galdi, Dietetica e Dietoterapia. - Professore G. Jafolla, J(in•esiterapia e massag·gitJ1. Prof. V . Bianchi, Bal1ieote1'1apia delle 1nalatti~

1ier1J0iSe. Completeranno l'insegnamento le visite agli Stabilimenti idroterapici della città ed alle stazioni termali più in1portanti della provincia. Queste ·visite sono obèligatorie per gli iscrittii. La tass.a d'iscrizione è di L. 50, da ·versarsi alla Gassa' della Università (Economat o) . La tassa' di diploma è di L . ro. Per le ~scrizic:>ni r~­ ' Tolgersi di.rettamente a lla Segreten~ u~i,Te~si­ taria (Co·r so U1nberto I Palazzo 11n1versitar10). Gli s tudenti di medicina e far.m acia possono iscriversi come udito1·i senza obt1liighi di tassa. . _t\.lla :fì'De del corso, in seguito ad esami ii:na?zi al colle<Yio dei professori della Scuol a, vE:rra r1lasciato ~n diploma di .abilitazione firmato dal Rettore della R. U·ni,·ersità e dal Direttore della Scuola prof. Marf ori . . . . l i coloro i quali non vogliono sottopors1 agli esami verrà semplicemente r.ilascin:to t1n ce: tificato di frequenza, :firmato '1.8.l Dlrettore della Scuola. Il corso· avrà principio, il r5 aprile .r9rs e si c11iuderà il 15 giugno .

Congedamento di ufficiali medici di complemento. In ministero de]la o·uerra ha determinato che o-li ufficiali inedici df . . .complen1ento . . . delle classi . 1877 e 1878 ch1an1at1 in servizio· in: esec~z1one ·del reo-io decreto 1 ° n o'\·embre 1 9 14 s1ano r1collob cati in con()"edo sotto la data del 31 marzo. È fatta e~cezione per quelli che :·.in1:nc~110 ,-0lo11tariamente al cono-.edainento e dich1ar1po per i scritto di accettare qualsiasi destinazio11e. ~

L,igiene in guerra. Per incarico dei ministri della J)ubblica istruzione e della o-uerra, il prof. Guido Rttata s,·olo-e all'Istitut~ d'iO"iene di Bologna, 11n breve ~o;so pratico speci~le sulle questi<?ni ess.enziali rio·uardanti l'io-ie11e e la pro:fìlass1 11egli esero o citi it1 ca1npagna .

Per le assicurazioni obbligatorie Il prof. Sil,·agni, neo presidente della Federazione degli Ordini dei Sanitari, s i è assunta la iniziati,·a di una efficace propa,ganda a pro dell'assicurazione obblig.a toria contro le malattie, l'invalidit à e la ,-ecchiaia, fatta col tramite dt!gli Ordini.

Il Policlinico Pavese. La Giunta municipale di Pavia, preso atto di una infor.m azione avuta dal sindaco comm. Lorini sulla· probabile adesione di S . M . il Re a ren·d ere col prop-r,i,o interveuto, più solenne la data storica della posa della prima pietra del costruendo Policlinico, a voti unanimi ha 1a.u torizzato il sindaco ad esplet are le necessarie praticl1e uffici.a.li. La data della lJosa della l)rm1a pietra e della inaugurazione dei la,·ori del grandioso Policlinico si s t11)1Jone molto lJrossima.

Istituto antirabbico. Acl iniziativa del 1ca,-. dott. Dur.a11ti, è sorto a Bari un I$tituto antirabbico, che sarà diretto dagli esimi dottori Volpi Giu seppe e Lopriore Salvatore.

Prolusione del prof. Castelllno.

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L'on. prof. Pietro Castelli no ha tenuto la sua prolusione al corso ufficiale di clinica medica nella R . Ui1i,·ersità di Na1)oli, innanzi ad un ttditorio elettissimo, trattando de « La Clinica medica napoletana nell'indirizzo positi,·o della Medicina » .

Onoranze al prof. Conti. Un gruppo ~i medici, _già discepoli del comm. Antonio Conti, ha reso 1mponent1 onoranze allo illustre ato·n omo-p.a tolo·g o cagliaritano, ~ui yenne offerta una coppa d'argento. Numeros1 gli orat o1ri che misero in e'·ide11za i meriti sc.ienti:fìci e ci,·ili del festeggiato. Il dott. De J\!Iontis lo definì << sin1bolo di abnegazione e di sacrificio ».

Onoranze al prof. Mondino. I laureandi in: m edicina e gli assistenti dei1a Clinica psichiatrica di Pavia ha.nn~ offerto al prof. Casi.miro Mondi110 una targa di bronzo ed una perga1nena. Il nostro collega on. Domenico Ti11ozzi ha perduto il fr.a.~ell.o - .un.o ~ei più colti e apprez~ zati colonnelli di art1gl1er1a - un uon10 in (Ul il tip,o del soldato era armonicamente compe11etrato nel ti po clel gent~lu?mo . _t\.l _nostr10: al11:1co Tinozzi a t11tta la fain1gl1a mandiamo il 11n1_,pianto 'nostr? _che s_i unisce a qu~llo ~el largo stuolo di a m1c1, che 11 colonnello Tlnozz1 raccolse 1 intorno a sè. . . .\. . \ • Da queste c~lonne ·va?an? a nch e le nostre profonde condoglianze all amico .Prof .. Rob~rto _-\..lessandri, ordinari,o di pa~o1og1a ch1rt1r_g1ca nel: ]a Un·i'\~ersità di Roma, 11 qt1ale ha , in questi giorni, a,·ttt? l~ gra,·e ciagura di perdere l 'an1atissima genitrice.

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IL POLICLINICO

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Rassegna della stampa medica. G azz. 111ed. I.t. 15 dic. COLELLA: Studio su 5000 m ala ti a mbula tori del sist ema nervoso . · B erl. Kli1i. W och., 14 Clic. PoHL: Il nuovo nei vecchi alcaloidi d ell'oppio. - FREUND: Asices so cer ebrale tra u,m atico. - RIESS: L.a s o,m ig·lianza d ei quadri clinici delle malattie infettive. - JEGER: La sutura vascolare in guerra . I l i\.Iorgagni (Riv.), 17 dic. CARPI: Sulle reazioni respiratorie dell'.appara to cardio-v:asoo.la.re. M edic. Record, II dite . NAMMACK : D egenerazion e lenticolare progres1siva. -· CLI1\1:ENKO: Distonia musculorum. 1'/ie Joitrri. A. M. A., I2 dic. REHFUSS e HAvVK: La concentrazione . a cida e-ostante del succo gastrico. HAYHURST: Il !attere p,r ofession ale delle m alattie. - HOLMES : Classificazione clinica delle etmoiditi. - SHAMBAUGH: P atolog ia del labirinto etmoideo. - FISHER1 BRO"\VN : La 1stoo.natologia. L a Gi1ieco l. M oderniQJ, .ag·.-dic . ·ROMEO : I diver.s1i m etodi di dilatazione cervicale ed il dilatatore Bossi. - ZEKETE: Sul valore dell'op er azione Bossi nei casi di dismeno·r rea e di sterilità. - TANTURRI, CORLETTO : Sulla cura dell'osteomalacia col metodo Bossi.. - CAMPIONE : I fibromi dell'utero complicati a lesioni. infiammatorie degli annessi~. Ri'V . Ospedaliera I5 dire. DONATI: E o1&inofilia e . costituzioni organiche. - BAVINA : Sulla rachian estesia elevata. - QUARTA : I~'arte~ite cerebrale luetica. ?e'V . Cliri. de Madrid1 15 dic. SANZ: NanisID:o, debilità m,e ntale e ipoplasia ge11itale. La Clin. Ostetr., I5 dic. MILAN!: La diagnosi radiologica della gravi danza. - FRANCESCHINI : Sul ·valore diagnostico della reazione di Wass ermann (con rigu.a rdo · alla gineoologia ed al1'o,s tetrica:) . · Il La'Voro, I5 dic. MAZZI: Defonnità del dorso della · mano frequente ·nei; lavoratori manuali. Ri'V . Sa1vit. SicilianQJ, 15 dic. GuccIARDELLO : Int orno alla d ermatosi. da fave. G azz. d. Osp., I7 dic. ZANNINI : Epidemia della cos idetta « f.ebbre ·-dei tre gi·ornri ». W i e1i. Klin . W och,., 17 dic. TRENDELENBURG : La d eterminazione roentgenologica dei proiettili e di altri corpi metallici . - WEIN"FURTER : Inf ezione combi•niata di tifo e colera . 1

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Indice alfabetico per materie.

_-\.lopecia circoscritta : cu ra . . . . . Pag. _i\rse11ia t o di· ferro : azioni secondarie )) _.\trofia clella p rost at a . Cardio1)atie : b e11zoldeic.l e reazi1one cli )) E l1rlich Corea : cu ra Epitelioma ct1tan eo : cu ra con l 'acido salicilico . . . . .. » Escare d a dec11bito : vapon zzaz1on1 )) iodat e . . . . Ferile d'ar111.a da fuoco : trattam ento . » Fort111coli : cura col getto d'acqt1a cal da. » Giuri .:;pr11clenza s.a11itaria . )) Iiian izione: fisio1)at olog·ia )) I1)ertensio11e a r teriosa . ~fcLlico : atteggi.:-trnent o mentale in l)re» . . enza del s uo inalato . Roma, 1915 -

L a R if. J.\.1ed., 19 dic . PARI: Dolore peritoneale e dolore intestinale. - FARIVIACHIDIS e V.iiTTUONE: L'·opoterapia tonsillare :nel diabete mellito. ~ PRETI : Menin•gite as~ttica d 'origine saturn1na. P e1isiero M ed., 20 dlic . ZucCOLA : Pall!Creatite . emorrag·ica con steatonecrosi. - CASTELLANI : Acumetria clinica. Gazz . d . Osp. 20 dic . SILVESTRI: Ipercalcificazion,e e tu:J:ercolosi chirurgiche. - NICOLA: L'emetin'a nell'emottisi. The Jorurnal of exper. Med., dic. ZINSSER e DWYER: Proteotossine (ana:fìlatossine) e virulenza. - CHICHERING: Agglutinazione nella polmon.i te. Mediz. Klinik, 20 dic . JOCHMANN : Sulla diagnosi e la terapia del vaiolo. - BEHR : Sulla diagnosi precoce della tabe dorsale. Arch. p . le ?nal. del c·u ore, ecc. r. SBROCCHI: Il sintomo dolore nelle malattie del cu·ore e dell'aorta. A rch . 'V. Verd .-Krank., I8 dic. ROSENFELD: Sull'etiologia della tetania. - ROSENTHAL : Sulla litiasi pancreatica. - STERNBERG: Sulla tecnica dell'esofagoscopia. - HOPMAN: Sulla patonegesi della stitichezza cronica. Berl. l(lin.. Wocri ., 21 dic. LEWANDOWSKI: I.1e ferite del sistema nervoso in- guerra. - FRIEDENTHAL: La lotta contro le epidemie in gl1er. ra con mezzi clinici. - BUCKY : La localizzazione dei proiettili ai raggi X. - MARCTJSE : L'insufficienza della valvola ileo-cecale ai raggi X . - MuNZER : Dostojewski quale psicopatologo. · La Pr-esse Méd.J 17 dic . MAURANGE: Vaccinazione contro la febbre tifoide in Germania.. ]aliresk. f . iirztl. Fortb., dic. ZELLER, WARNEKROS: La chirurgia in guerra. - HELBING: L'ortopedia in guerra. The Laricet, 19 dic. BOWLBY : Il trattame11to delle ferite in guerra. J(lin.-th.er. Woch., I4-2I dic. GARTNER: Sulla tera pia del colera asiatico. The BostO'l'L M. a. S. J ourn., 17 dic. FINNEY : Il significato e l'e~e~to del dolore. - \f\!O~D: Le def ervescenze cr1t1che nella· fet bre tifoide. Bull. de l I1i stitut Pasteur, 15 dic. WOLLMAN : L a vita a·settica.

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468 460 467 475

t.165 456 470

Tip. N azionale di G. Be rtero e C.

l\I alattie mentali e nervose combinate . Pag. Miocarditi : manifestazioni mitralich e >> Ospedaliera (L a qt1estione -) di N apoli » Radiologia da campo . . » Radioterapi,a : dieci a n ni éli p ratica » S arcoma a ngiomatos o pleuro-poln1o oa re. » S cottature : cura . . » S er vi zio sanita rio nell'esercito francese. » Tumore cis tico d el rene . . » T umori : t rapi auti sperimentali . >> l31cera cro11ica dello ' st omaco e d el dt10de110 . . Ulcera tl11oclenale : pat ogenesi etl etio)) logia . .,, l,Tricemia : gas d el sang11e I,. POZZI, f'esP.

465 464 474

465 449 46 • ::>-

468 48I 465 463


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Anno XXD.

Roma, 11 apr11e 1915

Fase. IS I

SEZIONE PRATICA

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DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI • SOMMARIO.

Osservazioni olt·n tche: Dott. Vincenzo Fislchella: La outa tùll'ulcera c,onica vulvare. - Blvis'te sintetiche: P. Ales18Ddrlnl: 1 metodi eà i 1'isultati della chemoterapia sperimentale. - Sunti e rassegne1 CHIRURGIA: P•. H. Anglin Whitelocke: Il tratta.-

menlo ope1ato1'io tlelle lussai-ioni esterne della 'otula. - NEUROPATO~OGIA: Auerbach: La diagnosi precoce àella sclerosi a piastfe della tabe e della pa1'alisi progressiva. - MEDICINA DI GUERRA: A. Kobler: Il t1attamento delle fe1'ite in guerra. - Patologia professionale: Dott. Ercolani Pietro: Lo sforzo tkl cuore e sue conseguenze. - Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accademia Medica ài Roma. - A ccademia medico-fisica fiorentina. - Societtà Medico-Chirurgica ài Modena. AJJPUD\l per 11 r11e111co praGtoo: MEDICINA SCIENTIFICA: Me11i per apprezzare il numero degli elementi cellulari delliguido cefalo fachideo. - CASISTICA: La diagnosi del versamento pericardico. - La forma simopale della tachicardia parossistica. - TERAPIA: Le miezioni endovenose di sublimato nel 1'eumatismo articolare acuto. - Il solfato d• magnesio nel 1'eum1dismo articolare acuto. - Cura eliokJgica del 1eumatismo acuto? - Cura delle artriti suppurate del ginocchio. - Posta degli abbonati. - Cenni btbllografloi.

-Varia lfella v1ia professionale:

~A PO~ITICA

SANITARIA: Pef' i sef'oiii sanitari in guerra. - Sulla epidemia di meningite cerelwo-sf>Wùe. - Sottoscritione a favore dei Medici Belgi, delle loro vedove e <lei loro Offani. - Risposi& a quesin e a doma11de ·- Condoise

e Ooncors1. - Nomine, promozioni ed onorifloenze. - .Notizie diverse. dloa. - Indtoe alfabetico per materie.

Rassegna della s'tampa me·

. RI Al RITARDATA

A quei pochi associati che non hanno finora pagato l'importo del 1 proprio abbonamento (*) pel 1915, importo che perciò fu loro direttamente chiesto con nostre Circolari del febbraio e marzo u~ s., ri~noviamo la preghiera di volerne gentilmente affrettare l'invio per mezzo di Cartolina Vaglia, la quale dovrà essere indirizzata esclusivamente al Prof. ENRICO MORELLI, Via del Tritone, n. 46, Roma. L'AMMINISTRAZIONE. (*)

Per le spese di attrancazione e raccomandazione del premio ordinario. unire all'importo d'abbonamento centesimi 50 se per l'Italia e fr. 1 se per l'Estero. \

DltlUI di ''•fritti rl1em1&1. senza 01tarne la fonte.

B vietata

la rlproduzlone dl lavori pubblloati nel POUGUNIGO o la pubblloasione dl aunit di

OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO DI PATOLOGIA DELLA

R.

MEDICA DIMOSTRATIVA

UNIVERSITÀ DI CATANIA

diretto dal prof. M. Asc:ou

La eura dell'ulcera eroniea vulvare •

per il dott. VINCENZO FISICHELLA libero docente e drirrettore delle Sale celtiche goivernative.

L'ulcera cronica vulvare, l'estiomene, l'ulcus rodens vulvae, riscontrata sempre in prostitute già anziane, da più anni dedite al meretricio e sifilitiche, ha da tempo fatto nascere il sospetto che la sifilide possa a vere una qualche importanza sulla sua etiologia e patogenesi, anzichè rappresentare una semplice e quasi costante concomitanza morbosa. Eliminato il sospetto che la lesione fosse

eaa

di natura tubercolare o cancerigna, o una ulcera trofica per stasi linfati ca, si pensò che essa rappresenti una forma di gomma superficiale ulcerata, il cui aspetto clinico non sarebbe ben definibile se altre _manifestazioni luetiche in atto, o i dati anamnestici certi di una pregressa infezione sifilitica non venissero ad avvalorare la diagnosi . · Si avanzò pure il con·c etto che l'ulcera cronica vt1lvare, in cui l'infezione celtica prende parte nei suoi antecedenti per una proporzione quasj costante, fosse, se non di natura, per lo meno di origine sifilitica; si pensò in tal modo di farla rientrare nella categoria delle affezioni parasifilitiche, nelle quali la sifilide potrebbe essere la causa prima, il fattore originale, etiologicamente responsabile di lesioni che, senza conservare più la natura specifica, perchè non più curabili con riiµedii specifici, sarebbero non pertanto di origine sifilitica. . (1)


IL POLICLINICO

[ANNO

XXII,

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L' dsservazione clinica ri.n vero ha fatto rare volte escludere una pregressa infezione luetica in inferme affette da ulcera cronica vulvare; ma è da notare che quei rari casi furono riferiti quando non si dispone·va che del solo esame clinico, col quale è possibile non riuscire ad accertare 1' esistenza c1 i una sifilide in individui che ignorino o 11~1sccn­ dano dei precedenti luetici. Personali osservazioni fatte su 20 infet !'..le affette da ulcere croniche vulvari, più volte ricoverate dal 1910 ad oggi nelle sale celtiche mài mi permisero di escludere una pregressa infezione sifilitica, e la siero-reazione di Wassermann, anche nell'assenza di manifestazioni specifiche, fu sempre posi· ttva. . La elevata percentuale di risultati positivi forniti dalla reazione di Wassermann tanto col siero di sangue quanto col liquido cefalo-rachidiano, non solo ha riaffermato in modo nettamenfe obbiettivo gli stretti rap.porti che legano quegli stati morbosi classificati col nome di parasifilidi alla lue, ma eziandio è valsa ad orientare in un altro senso la concezione finora dominante sulla natura di queste affezioni, nel senso cioè che esse dovessero considerarsi non già come parasifilitiche, ma come particolari modalità di manifestarsi del virus sifilitico. E se la reazione di W assermann ha riconfermato con la sua frequenza di responsi posi tivi il concetto etiologico e patogenetico dalla clinica da tempo enunciato, che tanto la paralisi progressiva quanto la· tabe hanno quasi sempre la loro origine nell'infezione leutica, tale concetto ha trovato conferma · e definitivo suggello nella recente scoperta del Noguchi, il quale è riuscito a dimostrare la presenza della spirochete pallida tanto n·el cervello di soggetti affetti da paralisi progressiva (25 % dei casi · esaminati), quanto in un caso di tabe dorsale ; scoperta che ha oramai la sanzione di numerose conferme e di percentuali più elevate. Ricerche da me intraprese in un solo caso di ulcera cronica della vulva non mi fecero riscontrare la presenza in numerosi prepar ati allestiti sia per striscio che al paraboloide, di spirochet e. È da notarsi però che quell'inferma era stat a da tempo sottoposta a cure locali detersive e caustiche ed a cure generali specifiche ; ed è noto oramai a tutti come la ricerca microscopica per la diagnosi diretta dell'agente causale della sifilide non di raro rimanga delusa. Il su ccesso è raro nelle gomme, e può. facilmente •

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essere negativo in lesioni recenti anche perchè a r,enderlo negativo bastano le cure topiche detersi ve al paziente fatte precedentemente sul focolaio di ricerca, e le iniziate cure specifiche. Occorrerà ripetere ancora ed in più casi la ricerca del treponema per accertare o meno la sua esistenza nell'ulcera cronica della vulva ; sarà questo lo studio che mi propongo di fare quando mi si presentino esemplari di ulcere croniche vulvari che non ab- , biano subìto l'azione di rimedi antisettici e caustici e di cure generali specifiche. Nè l'esame istologico della lesione è valso a chiarire la natura di essa. V ero è in proposito che l'esame istopatologico d'una lesione sospetta sifilitica non può da solo, senza la dimostrazione d€l treponema dare alcuna certezza sulla natura di essa; pure un reperto che ripeta alterazioni simili a quelle descritte per la sifilide può in casi speciali richiamare alla memoria del clinico la natura luetica della lesione in esame e, non foss' altro, indurlo ad esperire il criterio terapeutico insieme agli altri criteri di indagine diagnostica. Dubreuil e Brau, Mazza, Fiocco e Levi descrissero nell'ulcera cronica della vulva un tessuto di infiltrazione più o meno compatto alla base di· essa, più raro ai lati e al fondo, abbondante nello strato papillare e attorno ai vasi le cui tuniche erano ispessite, con fatti degenerativi del reticolo malpighiano. Il Calderone che si occupò a lungo dello studio dell'estiomene trovò che l'elemento che domina la lesione oltre all'infiltrazione parvicellulare, è l'affezione vasale : « vascolarizzazione generale di tutta la regione ammalata e delle vicinanze, vasi voluminosi, produzione sovrabbondante di vasi di neoformazione, alterazioni vascolari per infiltrazione della tunica media ed esterna, intensa periarterite e proliferazione della tunica interna con obliterazione del vaso, ecc. ». Da quel reperto istopatologico che ripete alterazioni simili a quelle descritte per la sifilide l' A. ritenne che la sifilide, senza essere la causa efficente dell'affezione, agisca come causa predisponente, contribuendo a determinare le descritte lesioni vasali. I clinici intantò sono stati sempre concordi nel riferire che t anto le cure mercuriali quanto le jodiche, somministrate nelle dosi e nelle formule più adatte, mai· sono valse a guarire un'ulcera cronica della vulva; dal mancato criterio terapeutico si è dedotto che


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SEZIONE PRATICA

essa possieda una personalità propria e trovi . ~ stata varie volte affetta da dermatosi sifila sua ragione d'essere nello stato. di alte- l1~che.. ed ha fatt9 numero.se, per quanto insu{:fic1enti cure specifiche. Da due ant;ii è affetta r~ta nutrizione delle parti, ove essa si orida ulcera cron.ic~ all'ostio vaginale, che allo g~na, per _eccessi venerei, per affezioni cro~tato attuale . s1. e estesa anche alla superficie interna . de1 piccolo labbro destro. È stata varie n~che uterine, per trascuranza di norme igieniche verso gli organi genitali per defedate vplte ncoverata nel!e sale . celtiche; n'è stata dimessa per volonta propna non Q"Uarita da condizioni generali, ecc. ' que~ta lesione. ~r ritornarvi dopo br~ve temno . . L'osservazione clinica ci ha però da tempo L esame cl1ruco · non lasciava alcun dubbio dimostrato che esiste una serie di lesioni e . s~lla diagnosi di . una pregressa infezione luesindromi morbose durante i periodi evolu- tica;: l.a cute off?va postumi di pregressi si:fil~erm1 pU1Stolos1 e gommosi; la sieroreazione tivi della sifilide tanto acquisita che eredì- di, Y'1 asserma~ e la i ntradermoreazione alle taria, le quali non rispondono all'azione del 1uet1na. N oguch1 erano netta mente posi ti ve. mercurio e dei preparati jodici. OSSERVAZIONE II. c ... P ... , di anni 26 da A lcune ulcerazioni a carattere invadente, ' fagedenico, della sifilide maligna; alcune 6 anni dedita al meretricio. Affetta da s1:filide tubercolo-s~iginosa alla gomme ossee e delle mucose; alcune lesioni fronte e da ulcera cronica al vestibolo che dadelle appen~ici cutanee (onissi e paraonissi); tava da circa un ann0t; reazione di. Wassermann la cheratosi palmare e plantare; alcune af- e intradermoreazione alla luetina p<?Sitive. Il trattamento misto jodo-mercunale o-uarl la fezioni di apparecchi interni; sono state ben si:fili?e tubercolo-:serpiginosa, rimase p~rò no11 presto guarite da dosi . anche piccole di sal- modificata la lesione vulvare che fu più ·volte varsan o di neosalvarsan, mentre erano ri- sottoposta a '!aschiamenti, a causticazioni varie maste ribelli alle più energiche cure mercu- e a medicature antisettiche. riali ed jodiche. · OSSERVAZIONE III. G ... Z ... , di anni 31, da La nessuna influenza delle cure specifiche, molti anni dedita al meretricio. e tanto meno delle medicature locali, sono Affetta da qualche mese da gomma ulcerata pertanto causa di un grande consumo di alla gamba destra, e da circa un anno da ulcerai giornate di spedalità; le inferme dopo lun- c~o?-ica alla superficie interna del piccolo labl:ro. s1n1stro estesa attualmente all'ostio vaginale ed ghe degenze ospedaliere v~ngono sempre di- al1a parete della viagina.; stato elefantiasico d~lle messe non guarite, per ritornarvi dopo breve grandi labbra. Un lungo trattamento• jodo-mertempo, e spesso in condizioni di gravi peg- curiale aveva guarito l'ulcerazione gommosa della gamba; aveva lasciato immutata la. legioramenti locali. sione ulcerosa dei genitali. La reazione di Was* . sermann era positiva; l'intradermoreazione alla

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Avevo nel marzo u. s. in cura nèlle sale celtiche tre inferme affette da ulcere croniche vulvari ; le pi~ energiche cure generali specifiche (iniezioni di calomelano; di bi-joduro di mercurio; joduro di potassio a forte dosi) e gl~ svariati mezzi di cura locale; non esclusa la cauterizzazione col termocauterio ed il raschiamento, non avevano arrecato che lievi miglioramenti dovuti forse più alla scrupolosa pulizia ed al riposo dell'inferma, anzichè alle cure farmaceutiche e chirurgiche prestate. Volli provare se il neosalvarsan fosse capace di spiegare un'azione benefica su quelle lesioni, e così affrettare la dimissione delle inferme che insistentemente chiedevano di lasciare le cure ritenendole oramai impotenti a guarirle. Riporto brevemente le storie cliniche : I. - G... B ... , di anni 28, da 13 anni dedita al meretri~io. Contagiata più volte di ulcere ai genitali e di blenorragia, ·risulta dai registri delle sale celtiche che la st1a infezione sifilitica rimonta• a circa 10 anni or OSSERVAZIONE

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luetina positiva.

Le lesioni ulcerose vulvari offerte dalle tre inferme avevano forma irregolare, margini rilevati, arrovesciati a volte in dentro tal'altra in fuori, accartocciati, fondo ulcera~ tivo omogeneo, torpido, spesso sanguinante al tocco, senza tendenza distruttiva, e conservavano sempre il carattere di stazionarietà, di lesioni indolenti e ribelli ai trattamenti jodo-mercuriali e locali. L'azione spiegata dal neosalvarsan iniettato per via endovenosa in soluzioni concentrate fu 'evidente e meravigliosamente rapida. Dopo la prima iniezione di gr. o. 15 di rimedio si notò in tutte tre le inferme un miglioramento manifesto ; le lesioni si detersero quasi completamente e sui loro bordi apparve qualche bottone carnoso. La seconda iniezione di gr. 0.30 praticata dopo quattro giorni rese uniformemente granulanti le lesioni e fece iniziare il processo di cicatrizzazione dalla periferia al centro. Alla terza iniezione di gr. 0 .40 fatta dopo cinque giorni dalla seconda subentrò la guarigione. Quelle (3)

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ulcere rimaste per anni ribelli alle ordinarie cure specifiche ripararono dunque infra il quindicesimo giorno dall'iniziato nu~vo t~at: tamento come se si fosse trattato di les1on1 sifilitiche ulcerose, le quali in modo rapido e sorprendente costantemente risentono l' azione delle cure salvarsaniche. Ho riveduto più volte quelle inferme; sul posto delle sofferte lesioni ulcerose p~rmane una èicatrice piana, solida, alquanto pigmentata alla periferia.

* * Mi sono indotto a descrivere fin d'ora questi casi per l'interesse pratico che essi presentano, per quanto ~l ~ributo _dot~rinale recato dalle mie osservazioni non sia ne completo nè risolutivo. Infatti i miei casi attestano soltanto la guarigione possibile delle ulcere cronich~ della vulva mediante il neosalvarsan ; non c1 autorizzano inv~ce a trarre delle inferenze intorno al problema della natura delle lesioni stesse. Il risultato terapeutico ottenuto afferma soltanto quello che g~à si sapeva, cioè che esiste un nesso tra sifilide e lesione vulvare ; non ci dice però quale s~a .q.uesto. n.es~o. A precisarlo occorrono ulteriori 1ndag1ni ~irette a rintracciare la spirochete nella lesione e ad accertare o escludere la possibilità di trasmissione al coniglio, indagini che mi propongo di completare. . . . Intanto ho ritenuto non priva di interesse la pubblicazione della presente .n?ta pe~chè mette in rilievo la rapi da guang1one di le: sioni che nei reparti celtici sono causa di un grande cons11mo di giornate di spedalit~, e perchè dimostra ~ome ~l n~os ~lvarsan tog~ie in breve tempo dai genitali di donne dedite al meretricio e certamente sifilitiche, una lesione ulcero~a che, come qualsiasi ulcerazione fosse anche banale, potrebbe trasmettere la sifilide, perchè impiantata in individui sifilitici.

Il fascicolo di aprile 1915 della nostra Sezione Chirurgica conterrà i segu enti lavori: Dott. L. STROPENI. Con~tributo alÙlJ_ Pr<>'gnosi e al.la cura della t1tbercolo si della L1:n,gua. Dott. G. BECCHERLE. Su di un caso di duplicità i'ncomp leta delL"1iretere . Dolt. - . CHIASSERINI. L'iniezione di alcool nei g·a11gli spi'nali . L. LONGO. L e pse1tdo appendiciti. (4)

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RIVISTE SINTETICHE. I metodi ed i risultati della ehemoterapia sperimentale. La chemioterapia sperimentale delle malattie infetti ve è un ramo nuovo della medicina giacchè sono appena trascorsi dieci anni dall'epoca in cui Ehrlich ed il suo discepolo Shiga descrissero la guarigione ·della tripanosomiasi del topo mediante il trypanrot come primo risultato delle loro ricerche chemioterapeutiche. La chemioterapia sperimentale è basata sulla combinazione sistematica dei tnetodi chimici e biologici. Essa ha per presupposto la p o.ssibilità di . provocare negli a nimali da esperimento infezioni , il cui decor-so possa essere con sicurezza. previsto e regolato. Noi conoscevamo qualche cosa del genere per le infezioni batteriche e I.a sierot erapia è basata appunto. s u quest o principio. Tali infezioni sperimentali furono utilizzate vari anni fa dal Koch e dal Behring ed altri allo scopo di studiare la azione profilattica e curativa di sost anze chimiche ben conosciute: queste esperienze però fallirono, giacch è i disinfettanti adoperati si dimostrarono molto tossici per 1'animale da esperiment~ a lmeno nella quantità necessaria a sterilizzarlo; perciò la sierot erapia, a lmeno per le i·nfezioni batteriche, h a pireso il sopravvent o. Nelle infezioni, da protozoi però, la cui importanza andava a umentando di giorn·o in giorno ed in cui la sieroterapia: ·non poteva avere l'applicazione, fu 1'idea di Ehrlich di tentare una chemioterapia nella forma e nel modo più utile peri la st erilizzazione dell'animale da esperimento senza che questo avesse a s ubirne dan11i. Il chini.no per la malaria <limo.stra appunto il vantaggio di una t erapia chimi.ca nelle infezioni da protozoi. Le esperienze furono praticate specialme nte sull 'infezione da tripanosoma dei topi che più si presta a studi sperimentali. . _ L'Ehrlich parte anzitutto dalla ~ot1stataz1011e che una determinata sostanza chimica !la una. azione sul decorso dell'infezione, ciò cl1 e per lo più si nota per via empirica : poi si provano tutte le combinazioni chimiche a ffini. Così l'Ehrlich partendo da.lle ricerche sistematiche sui derivati dell'arsenico arrivò all'atoxil che è un derivato dell'acido fenol-arsenioso; da esso arrivò all 'a'.rsacetina che si dimostrò nel1'inifezione da tripanosomi più attiva. Nel g~up­ po dell'arsenobenzolo si vide che le p ropn~tà pairassiticide andavano aumenta11do, e 1 :8hrl1c~ constatò che di numèrosissimi preparati spenmentati la massima azione contro i para~siti,

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senza azione tossica per l'organismo, s.i dimostrò nel diossidiamidoarsenobenzolo che dette ottimi tisultati in tutte le spirillosi (spirochete dei polli, ricorrente del topo, infezione sifilitica del coniglio) e che ·fu chiamato salvarsan1. Nella chemioterapia è necessaria una facoltà· di sintesi chimica non comune ed una tecnica di ricerche 1: iologiche accurata che permetta di sperimentare su la·r ga scala con tentativi e combinazioni sempre nuove .all'infuori di qualunque causa di errore. · L'ideale della chem~oterapia è .che il rapporto tra dose curativa e dose tossica sia quanto è più possibile piccolo. Nell'atox.il questo rapporto è uguale all'unità, ciò che significa che 1a dose neces.s.a ria a far scomparire i tripanosomi dal sangue del topo provoca già nell'animale un'in· tossicazione irreparabile. Nel salvarsan. invece la dose curativa .è 5-50 volte minore della dos~e tossica. Le proprietà terapeutiche vengono chiamate dall'Ehrlich para;ssitotropiche, le tossiche organotropiche. Come le combinazioni dell 'arsenicq son.o state esperia:n·e ntate quelle delle sostanze col.oranti del gruppo della benzidina, del trifenilmetano e dell 'acridina. Il .s.u ccesso massimo che si possa ,ottenere con un'esperienza chemoterapica è quello di produrre con un 'unica iniezione di una dose non tossica per l'organismo la distruzione completa dei parassiti (sterìltsatio magna). Se ciò non si verifica, dopo un certo tempo ha luogo una recidiva per opera dei paras•s.iti scampati alla distruzione. Nello studio delle recidive, il Roehl e Gult.r ansohn hanno riscontrato che adoperando dosi insufficienti, i parassiti divengono sempre più resistenti alla sterilizzazione : questa resistenza non solo si trasmette nelle infezioni di altri organismi, ma persiste per varie genera• • ztont. Gli studi dell'Ehrlich hanno inoltre dimostrato che questo potere di resistere ai rimedi è specifico nel senso che si esplica solo verso le sostanze contro cui i parassiti son:o stati immunizzati. Per l'interpretazione del fen,o meno ·l'Ehrlich si riferisce alla sua teoria delle catene laterali e parla dei chemorecettori specifici che possiederebbero i ,,ar! microrganismi. La resistenza alle sostanze chimiche iSi spiegherebbe con una diminuzione progressiva dell'affinità del chemorecettore. Sono interessanti a questo proposito riferire le esperienze di Ehrlich allo scopo di spiegare il meccanismo delle recidive. Se s'infettano alcuni topi con un determinato stipite, dopo che nel sangtte si sono sviluppati i parassiti si gua1

risce l'infezione con una dose adeguata di arsacetina o salvarsan.. Dopo alcuni giorni se s'inocula ad alcuni topi guariti di nuovo il parassita, l 'in1ezione non si sviluppa, mentre inoculando i parassiti di una recidiva, si determina una nuova infezione che ha tutti i caratteri di una primitiva come intensità e decorso. Da ciò risulta che lo stipite della recidiva e quell-0 dell'i·nfezione primitiva riguardo alle reazioni immunitaTie si comportano come se si trattasse di due diversi tipi di parassiti: in altre parole lo stipite della recidiva . è divenuto resistente agli anticorpi che i parassiti dell'infezione primitiva hanno determinato nel siero. Le esperienze di Ehrlich, Roehl e Gulbranson hanno dimostrato che questa proprietà si ereditq per diverse generazioni e può svilupparsi anche in vitro. Le esperienze del Morgenroth hanno poi dimostrato che i para·s siti di varie recidive sono di versi tra loro rispetto alle reazioni immunitarie. Si compirende facilmente l'importanZJa teorica e pratica di questa. tendenza del microrganismo a trasformarsi. In questo fatto trovano la spiegazione l 'insucces:so completo della sieroterapia nel campo delle infezioni da protozoi.i e gli splendidi risultati invece della chemoterapia. Con questo però non s'intende affermare che in un non lontano • • avverure s1 riuscirà .a creare le basi di una si erotera pia a:azionale delle infezioni parassitari e. L'Ehrlich ha cercato anche di dare la spiegazione d·e lla guarigione spontanea che si verifica in certe iniezioni da protozoi e da spirocheti dopo Tull certo numero di recidive: egli ha dimostrato che una infezione p. e. di spirilli prov~ca anticorpi che tendono a distruggerli: una parte sfugge a questo processo, è resistente, tende a moltiplicarsi creando la prima recidiva costituita da parassiti con un nuovo ricettore, anche c001tro questi si formano nuovi anticorpi. Il processo potrebbe continuare all'infinito se non esistesse un certo limite alle modificazioni delle recidive. Le esperienze chemoterapiche si sono ·s volte specialmente su.i tripanosomi : due altri gruppi di processi (spirillosi ed infezioni batteriche) sono aperti all'indagine scientifica. Già per le spirillosi hanno iniziat.o l'Ehrlich e l'Hata una serie di esperienze feconde di risultati, a cui dobtdamo la scoperta del salvarsan. Nuovi ed inesplorati campi sono ora aperti alle ricerche chemioterapiche, tra cui i più importanti sono la tubercolosi e l'infezione streptococcica. Naturalmente qui manca un fattore notevole cioè il decorso dell'infezione da prevedersi con sicurezza. (5)


IL POLICLINICO

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Più facile a studiare dal punto di vista chemi-0terapeutico è la terapia della malaria perchè questa malattia ha un decorso tipico e già si hanno esperienze in proposito, giacchè è ormai dimostrato che esistono numerosi casi di malaria in cui il chinino ha poca -0 nessuna azione: in questi casi si è visto il salvarsan molto efficace, specialmente nélla forma primaverile : si è an· che talora osservato che dopo una iniezione en... dovenosa di salvarsan ces:sa la resistenza dei parassiti al chinino in eventuali recidive. La ~hemoterapia della malaria avrebbe Ulld importanza grandissima sull'emoglobinuria ma· larica e sulla liberazione dell 'org.anismo dalle semilune. A scopo sperimentale può essere utilizzata l'azione parassiticida del chinino s ui tripanosomi, azione che seppure ljeve servirà come pare per ulterio·r i stttdi chemioterapici. Per quel che si riferisce ai batteri sono state iniziate ricerche s ulle infezioni da pneumococchi, sia partendo dal _çhinino che dai sali· biliari: l'optochina (un derivato del . chinino) è quella che come nella p~lmonite ha dimostrato un p;otere efficace: l'optochina ha · u.na azione disinfettante specifica anche in vitro, ne h a minore in altre forme batteriche. P. ALESSANDRINI.

SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA. Il trattamenro operatorio delle lussazioni es~rne della rotula. • (R. H.

ANGLIN WHITELOCKE. The' British

]ourrial of Surgery, luglio 1914).

Lussazione ester1ia acuta. - Consiste nello spostamento della rotula direttamente all'esterno verso o dietro il condilo femorale : il sesamoide può semplicemente scivolare, sicchè la sua superficie articolare resta diretta verso l'osso o ruotare in modo che quella guardi in avanti, ciò che è più raro. · Ne sono causa predisponente il ginocchio valgo, una abnorme lassità dei legamenti, 11na de~ ficienza di sviluppo del bordo esterno del condilo laterale. Ne può esser causa determinante 11na contrazione muscolare subitanea, mentre la gamba è estesa o in moderata flessione : il quadricipite contraendosi tende ad allinearsi nel senso della sua lunghezza e la rotula non trova ecnne resistenza a spostarsi che jl legamento rotuleo 1nediale da una parte, l'orlo osseo clel condilo esterno dall'altra. In quasi tutti i casi di lussazio11e esterna della rotula, una ricerca ac(6)

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curata mette in evidenza una lacerazione o una i perdistensione del legamento rotuleo mediale. Ne sono sin.tomi: la posizione di flessione della gamba; la perdita del movimento di estensione volontaria (il movimento passivo è possibile); la fissazione stabile della rotula nella nuova posizione nella quale è facilmente palpabile. La diagnosi è facile per mezzo dell'ispezione e della palpazione che dimostrano la nuova posizione assunta dall'oss.o mentre lasciano apprezzare la superficie rotondeggiante dei condili femorali. La riduzione è generalmente facile facendo flettere la coscia sul bacino (rilasciamento del retto anteriore) e ponendo in estensione la gamba (rilasciamento degli altri capi del quadrici• pite) : una semplice manovra ricondurrà il sesamoide nella sua posizione normale. Segue quasi sempre un emartro o una sinovite di lieve entità. Sarà bene applicare per 10 giorni una stecca: ma anche con questa precauzione non si è sicuri se senza un atto operativo si potrà ottenere un saldamento soddisfacente dei tessuti lacerati. Nei casi dovuti a trauma, la prognosi è t .uona; mentre s.a rà riservata in quelli che dipendono dalla semplice azione mus.colare, ii1 quanto in essi è stato necessario il concorso di cause predisponenti che naturalmente persistono. Inoltre bisogna tener conto della lassità dell 'articolazione che si è prodotta per la inazione muscolare (e conseguente atrofia) e capsulare. L'A. cita tre casi nei quali egli, tenendo appunto presenti ·tali circostanze, e:seguì una riduzione c!"uenta praticando, dopo l'incisione dei tessuti sovrastanti, la sutura o il rinforzo del legamento interno della rotula con ottimi risultati. Il reperto operativo dimostrò tale una lesione dei tessuti, che si stenta a credere che le sole forze della natura sarebbero state capaci di riparare al danno prodottosi. In nessun libro viene consi~liato questo intervento immediato. Lussazion e esterna cronica -ricorrente. - La recidiva può esser solo occasionale, durante un movimento di flessione; o può prodursi con grande frequenza sl che il paziente impara a praticare da sè stesso la riduzione : tie risulta col tempo una articolazione rilassata, indebolita. La tendenza alla recidiva può esser combattuta con apparecchi speciali, tutti assai fastidiosi, o con metodi cruenti. Questi furono si11 qui due : il rinforzo del lato mediale della caps ula, il trapianto più verso l'interno del legamento rotuleo, e dettero t alvolta dei buoni ri.su1tati. Goldthwait ha praticato parecchie volte con successo la sezio11e del tendine rott1leo nel 1


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SEZIQNg PRATICA

senso della lunghezza e il trapianto dell'inserzione della sua metà o terzo mediale più verso il lato interno della tibia. Kocher fissa sul lato esterno della rotula un lÙngo tratto del tendine del vasto interno. R'obertson taglia il più basso possibile il tendine del semi-tendinoso e lo fissa a una porzione del legamento rotuleo che ha distaccato dalla sua inserzione; completa l'operazione col raccorciare con parecchie .suture lineari la porzione mediale della capsula e della fascia. In un. caso il successo fu cosi buono che il paziente chiese di essere operato anche sull'altro ginocchio che presentava la stessa lesione, e un an.no dopo la duplice Clperazione egli è in grado di compiere ottimamente il su'o lavoro in una fattoria. Nell'agosto 1909 ]'A. praticò una nuova operazione che .solamente oggi pub,b lica. Si trattava di una ragazza apprendista sarta, in cui la lussazione si era presentata la prima volta all'età di tre anni e che di tanto jn tanto si riproduceva, si da renderle imp·ossibile il suo lavoro: apparecchi e ben.d aggi i più svariati si erano dimostrati inutili. V'era una marcata tendenza al ginocchio valgo. L'A. messo allo scoperto con· un adeguato lembo cutaneo (ad U, a base mediana .a nteriore) il legamento rotuleo, introduce dall'indietro all'avanti 11ello spessore delle sue fibre, press'a poco sulla linea mediana, un dissettore smusso fenestrato di Kochen e pratica cosi uno spazio verticale di circa un centimetro e mezzo: la borsa sottorotulea permette di nion1 lede~e la cavità rurticolare. Indi si va alla ricerca del tendine del retto interno che sii ritrova facilmente sul bordo posteriore del .sartorio (a sua volta ben identificabile per la dire.. zione delle sue fibre) : esso è isolato e sezil()llato il più vicino possibile alla sua inserzio~e til:~ale e qui·ndi portato all'intern-0 e fatto passia:re, con· 1'aiuto del dissettore di Kocher attraverso alla fenestra che è stata praticata sul tendine irotuleo, quindi ribattuto e suturato: lungo questo suo nuov-0 percorso il tendine è fissato alla s uperficie esterna della capsula ron punti isolati per evitarne la irotazione o l'allungamento. Di• regola il tendine del retto interno è sufficientemente lungo da permettere il suo tra.p ianto senza distenderlo eccessivamente, ma, se oosì non fosse, si potrebbe sezionare e disinserire parte del legamento t"otuleo ·e quJndi suturarlo al tendine del plantare. In n essuno dei novie casi: ormai operati d.al1'A. con questo metodo f11 costretto a ricorrere a questa manovra. La paziente guarl perfettam,e nte ; fu operata quattro m esi dopo all'altro ginocc~io e attualmente il .suo disturbo è affatto scomparso (è in grado per esempio di cavalcare).

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L' A. riferisce in seguito anche gli altri su9i casi nei quali però nessuna variante fece alla tecnica operatoria che abbiamo riferito ampiamente. Il tendine del muscolo retto i nterno è stato scelto · invece che quello del semitendinoso o di qualche altro muscolo, in parte .l. causa della sua posizione superficiale e della sua lunghezza e sottigliezza, ma principalmente perchè esso è fondamentalmente un adduttore nellà sua azione ,e innervazione (nervo otturatore), ed agisce non solo come adduttore della coscia ma anche come flessore e rota.tore interno del ginocchio; esso inoltre· è un :flessore del ginocchio m eno importante del semitendin·oso. Il tendine trapiantato funziona nella sua nuova posizione come un legamento che fissa il tendine rotuleo e impedisce il passaggio all'esterno della rotula durante l'estensione completa del ginocchio, mentre che tende nello stesso tempo a ruotare il ginocchio stesso medialmente.

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SEBASTIANI.

NEUROPATOLOGIA. La diagnosi precoce della sclerosi a piastre della tabe e della paralisi pro~iva. . (AUERBACH. Zeits. fur iirztliche Fortbildung, 1914, n. 15 e 16). Per la diagnosi precoce dellai sclerosi a p1asbre sono. innanzi tutto importanti i1 disturbi della vista, che colpisc.o.no arell '80 % dei c~si solo un occhio, che si manifestano oca con UJn.a cefalea transitoria, otra con un accesso di ver· tigini e sono sempre accompagnati da una forte d'iminuzion1e dell'acutezza visiva. Il visus può essere ridotto ad un qruiarlo del normale o anche alla semplice capacità di ricon~oscere i movimenti delle ma.ni a breve distainza. Quasi sempre si hannQ scotomi, che sOlllo assoluti per il rosso ed il verde, relativi per il bianco. La pressi!One isul bulbo o gli eccessivi movimenrti dell'occhio malato provo-. cano dolore. Il ri.fiesso consensuale della pupilla è po:;Olllto, ma lai reazione alla luce diretta è deoole e lenta. Il reperto oftalmoscopico è di regola normale, ciò che dimostra che la lesione deve aver sede nelle porzi®i posteriori del nervo ottico. Il decorso di questi disturbi è nel maggior n.u mero dei casi favorevole, ma spesso dopo qualche tempo si riscontra, anche quando la funzione visiva si è ristabilita normale, u.n impallidimento dellai ~pilla limitato alla metà temporale. Ed in questi individui si trova spes1

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IL POLICLINICO

so una. differenza nell 'innervazione delle due metà del campo -visivo, nistagmo, fenomeno di Romberg, tremori intenzionali in una o in tutte e due le manri differenza •nella i·ntensità del riflesso patellare ad ambo le parti o m ancanzé1J di esso ad un lato, fenomeno d1 Batti:nski ad un piede, riflesso paradosso di Gordon (alla p ressione sui muscoli del polpaccio flessione doroo.l e del grosso dit01) , fenomeno della gamba di Oppenheim. Talora i pazienti accusano oltre i l di~turbi della vista, parestesie alle mani. I e-asi che si iniziano oon l 'affezi-0tne del nervo ottico aS'&Umono spesso un decorso benigno , per quel che riguarda il progresso della malattia ; non pochi di taili malati hanmo delle sdSte lunghis ssime. Ai sirtltoani precoci della sclerosi a piastre ap· partengono· pure, oltre la cefalea e le vertigini, una grande debolezza, lievi· disturbi della funziJOne vescicale, spesso nella forma di un eccessivo s timolo alla minzione, paraliisi passeggere dei muscoli oculari esterni. D'altra parte la sclerosii a piastre già nei primi stadi può dar luogo ad accessi apoplettifonni con grave emiplegia, che negli individui giovarui. e nell'assenza di· si:fili1d e e di vizi cardiaci non p1olssono essere attribuiti che alla malattia in qui.sti0rt1e. Lai sclerosi a piastra iniziale è stata fTequentemeU:te scambiata con la sifilide cerebro-spinale, per quanto nella prima mia,l attia manchino diii reg.ola i disturbi della sensibilità, e n ella seconda siano rari i:l ni1stagmo, lia pa!rola scandita, i tremori intenzionali. Le reazi()lll.i biologiche per la sifilide sono m olto importanti per la di.aig~i differenziale, mai bisogna pur- tener conto della poSSiibilità che la siclerosi a piastre &i verifichi anche inl sogget1:ti1 sifilitiai1, come si è potuto dimostrare ta.·1 tavolo anatomico. Ad ogni modo nei casi dubrd bisogna sempre fare il trattamento · antisifilitico, che non aggrava la sclerosi e riesce utile nella sifilide cerebro-spinale. Le malattie sistematiche dei oordoni; posteril()tt"'i e laterali haruno un decorso progres&ivo rregolare e non saltuia.rio come la scler.osi, e d'altra pare la rigidità pupillrure, la miosi, la precoce atrofia degenerativa dei nervi ottici sono elementi di noni dubbio valore. La pseudosclerosi diffusa di· Westphal come la sclerosi cerebrale diffusa procluco,no grarvi disturbi psichici, mentre in essa inanca per l o più il nistagmo e l'atrofia ottica, ed il trem.1CYre è presente anche nel riposo. Per la diagnosi differeruziale con I 'isteria, cD11 la quale s pesso la sclerosi a piastre è scambiata, bisogna tener presenti i seguenti fatti: l'impallidiment o della metà temporale della papilla ottica parla contro l'isteria, nella quale a dir ,~ero i tremori hanno cruratteri ben differenti (8)

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da quelli della sclerosi. Una. tipica para- o emiparesi spastica n0rt1 si presenta nell'isteria, si ha solo una irriducibile rigidità della muscolatura delle · estremità inferiori nei movimenti aittivi, tanto che nell'isteria mancano sempre i sintomi di Babinski, Oppenheim, Mendel-Bechterew, Gordon. Nell'isteria i riflessi tend~nei s0010 sempre presenti. N ell 'i pnooi molti disturbi (contratttllre, tremori, ecc.) isterici scompaiono. Nella tabe si può verificare che per molto tempo gli unici sintomi siano le cristi gastriche e 1e artropatie, •e d in miam.canza di ogni altro segno di tate un ent'Olre diagnostico non solo è possibile, ma è ainche scusabile. Importante è presenza di an- o iperestesia alle estremità inferiori', oppure di i pereste.sia tattile per il freddo al tronco. I riflessi achillei spesso mancamo, qu~do sono ancora presenti quelli patellari. Con s peciale cura devono essere ricercate le transitorie paralisi dei muscoli oculairi. D'altra parte è noto che la tabe può iniziarsi co!n disturbi della viista. Sintomi precoci rari sono : accessi di emiar.ainia, crisi laringee, impotenza sessuale. Le polineuriti sti distingu()lllo dalla t aibe p·er il 1.o.ro sviluppo acuto, per i disturbi vescicali, per l'ipoalgesia, per la mancanza di cri1Si, per l'assenza quasi costante di rigidità pupillrure alla luce. N ell1a tabe poi manca la sensibilità dei tronchi nervosi. La diagnooi differenziale con la pseudo-tate diabetica è difficile, perchè anche nella tabe quando vi sia compartecipazione del bulbo può aversi la g l'icosu,r ia, ed un diatete può essere complicato da una tabe. Ad ogni modo: nel diabete mancano le crisi, i disturbi pupillari, l'incontinen1Za di uripa. L'esame del liquido cefalo-rachidiano (linfocitosi, reazione di ·w assermann) è molto probativo per l 'affe.:. zione m etasifilitica. Di· grande importanm per la diagnosi precoce dellai paralisi progressiva sono i varl sintomi della tabe (taboparalisi), i disturbi disartrici> la fiacchezza della critica, la facile esauribilità menta.le, la perdita dei più alti sentimenti morali, e finalmente gli acoeSISi paralitici. Frequentemente lo stadio iniziale della demenza paralitica è scamt.i ato per neurastenia, ma i disturbi della parola sono al riguardo di una im~ portanza decisiva. Nella sifilide cerebrale m ancano pure i disturbi della parola, e la. demenza non è m.a~ cosi gr~ve come nella paralisi pr'>gressiva.. Nel - sospetto di lllll tumore cerebrale, essendo la puntura lombare pericolosa, Forster con.siglia la puntura del cervello che permette di escludere o afierma.re la diag~i di paralisi. I di1Sturbi della parola hanno nella sclerosi a pias tre l.lrtl carattere ben differente, un vero nistagmo manca nella paralisi, e nella sclerosi \


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la demenza com.pan-e solo all'ultimo stadio della malattia. Ciò non esclude che si possa avere una combinazione delle due 1nialattie. Anche i distu1 bi dJella favella dell'alc:oolismO' si. posstono facilm·e nte distin1g uere ·da quelli della paralisi, del resto inell 'intossicazione alcoolica è rara la rigidJità riflessa delle pupille. Lo stesso può dirsii dell 'enoefa.lopatia siaituirllina, che è per altro sempre accompagnata da: altri fenomeni dipe11denti dall 'in:t ossicazione da piombo. DRAGOTTI.

MEDICINA DI GUERRA.

D trattamento delle ferite io guerra. (A. KOBLJ\R. Nled. J{li1iik, n·. 46, 15 norv. 1914).

La medicatura può applicar.si quando l'emorragia è cessata, solo se questa è leggera e specialmente venosa, può essere arrestata dalla stessa medicatura. L'a'P·p licare il laccio o fascie elastiche per emostasi provvisoria p·u ò permettersi dopo che l'arto è stato ten:uto in alto per malto tempo. Se una ferita sangui.na. da piccoli vasi è meglio rinunciarè ·alla sutura e tamponare, levando il tampone dopo a lcuni giorni. Se dopo questo tempo non vi è -infiammazione e suppurazione si può riunire in secondo tempo la ferita. Si usano anche v.arie sostanze estratte dalle capsule surrenali; di quest·e , l'astmolisina, è u·n.a combinazione con estratto di ipofisi e pare che agisca anche iniettata sotto cute. Un tamp~ne imbevuto di soluzione r per mille (di cui 5-10 goccie su 20 eme. di soluz. fisiol. ·n ormale) può essere bene utilizzato. Questo si ass'ocierebbe .ad iniezioni sotto ed intracutanee della. soluzione 111edesima, ma coll'aggiunta dell'r per mille di • • cocaina o 11ov-0ca111a, ecc. Sebbene in1 guerra ,s i improvvisino mezzi e locali noDJ destinati a ricovero e cura d1 ammalati, pure, in generale, ciò non ha influenza sul decorso dre lle ferite. L'impiego del materiale già prep,a rato e l 'osser·vanz.a delle regole igieniche e antisetti ch e è is,ufficien,te a vincere le difficoltà. Ammalati con forme suppuranti ed inf.ettanti devono essere isolati o quanto meno visitati per ultimi. Circa alla cosidetta elioterapia d1elle ferite, essa viene raccomandata in guerra. Secondo il parere di Strauss, durante la stagione più avanzata, i· r.aggi solari dovrebbero essere sostituiti dai raggi Roentgen. Le comunicazioni favorevoli si riferiscono solo all'azione favorevole sulle ferite granuleggianti e processi infiammatori della pelle e dalle glandole come pure su11 'azione ~

calmante del dolore dei raggi Roeutgen «Se la terapia cod raggi abbia un significato più largo, si vedrà in seguito» (Strauss). Ora è ben·e che ciò sia accertato prima di raccomandare questo mezzo di cura sul campo. Di grande importanza è un decorso asettico in tutte le ferite delle vene e ~n. special modo nelle ferite in prossimità delle grosse vene. Si riteneva in passato che la legatura della a. femorale per esempio portasse di necessità gangrena parziale o totale della parte sottostante, ma effettivamente in questa operazione o nella esportazione invece di un· tratto della vena fem.o rale ciò non accade. È però impotrl.antissima l'-a sepsi. Se comincia infiammazione e suppurazione, vi ha pericolo dr emorragie secondarie, trombosi, embolia. Nei dintorni di ogni località i.n.f iammata ' Ti• è edema e dura infiltrazio1ne, e, oltre a rossore, dolore, calore, anche tumore. Il circolo arterioso 11on è molto compromesso, lo è di più invece il venoso ed anche la nutrizione della parte. Quindi può accadere di giungere a tali risultati per non aver potuto mantenere l'asepsi in causa di una piccola ferita delle vene, .circostanza tanto più dolorosa se dovuta a maneggi operativi, come talvolta accade per i'nsufficienza di personale d'assistenza, cattiva illuminazione, ecc. Nelle ferite di shrapnel} o di sch·e ggie di granata il pericolo esiste quasi .sempre ed il trasporto nei primi 5-6 giorni· è sconsigliabile. · Vi è poi, nelle lesioni delle vene, il pericolo di: m·orte immediata per l'entr.a ta d'aria, specie se le labl:ira della ferita non h.a nno potuto collabire insieme. Le più pericoJ.ose sono, sotto questo aspetto, le lesioni della vena ascellare, giugulare interna e succlavia al collo per la loro posizione in vì.cinanza della parte superiore del toraee, i rapporti di essi colla fascia 'profonda del collo e colla fascia ascellare. Nelle ferite delle vene che, malgrado ~ loro, distanza dal torace, sono esposte all 'azi'one di surechiamento e di arresto dovuta ai movimenti respiratori, è reso difficile o impossìbi1e il collabire dei margini. Cosi 'accad·e neil seni venosi della dura madre. Nei casi~ di accidenti consimili per lesioni di vene delle estremità, a.:nche per salasso, t:rasfusioµIe, ecc., o vi è alterazion.e delle pareti o errore di tecnica, che oggi possono essere più rari. Spesso si h,a esito letale immediato, talora, per eccezione, s intomi più leggeri, come svenimenti e :senso di soffocazione. Questi casi ora sono molto rari e si potrà talvolta attribuire ad altra causa il ·m anifestarsi cli accidenti improvvisi! di tal genere. Tuttavia, se si sarà inteso il irumore caratteristico soffiant e, se vi sarà stat1 perdita di coscienza e senso di angoscia, rumore (~)


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di 1S10Jfio sistolico, fuotuscita di spuma sanguigna dalla ferita della vena, midriasi, cia11osi, tremori e crampi, non si commetterà errore stabilendo diagnosi. di entrata d 'ari:a 11elle vene. I sopradescritti sintomi si chiariscono meglio pensando alla via che l'ari.a entrata può seguire, sia portandosi al cuore d·e stro e cagionare la mort e per lo sforzo, cosa che accade anche se aria penetra nelle ve11e c01ronarie, sia per embolia dei capillatr~ plomonari. Talvolta può però oltrepassare anche questi, giungere al cuore sinistro e p·o~ formare d,e gli emboli nel cervello. I mezzi di: cura proposti dànno pochi risultati. ·cosi la forte compressione ,d el tmace nell'espirazione con chiusu·r a della ferita nella inspirazione, il tentativo di Magendie, riuscitogli negli .animali, di introdurre una cannula di vetro nel · cuore destro per succhiare di nuovo l'aPia; qu~l­ lo di cacciarla a mezzo di; .sforzi, co,me lo starnutare il tossire, vomitare, ecc. . Alcuni proposero il salasso; altri, per portar sangue al cervello, la compressio11e dell'aorta add·o minale. Con un buon tamponameµto, s·e non segue ·morte immediata, possiamo almeno im,p edire che entri dell'altra aria. Cosi 1a compressione della vena fra la ferita e il cuore, può essere utile. Un'altra .proposta, di riempire la ferita di sangue o con un altro liquido asettico, ha solamente soopo se nella prossima espir.azione le bolle d'aria escono fttori e· ,n ella inspir.azione non ne entrano .altre. P. ZANUTTINI, 1

PATOLOGIA PROFESSIONALE. Lo sforzo del cuore e sue conseguenze per il dott. ERCOLANI PIETRO. Il Da Costa in seguito ad una lunga espetienza nella pratica ospedaliera espone i suoi · stttdi intorno · a quello1 che egli chiamò irritable Tieart. Egli aveva trovato inJ qualche caso ipertrofia ed in qualche altro, più raro, dilatazione c:ttdiaca. Generalmente i sintornj1 erano subietti vi pilUttosto che ot.iettivi. Qu.re1li che maggiormente andavano soggetti erano soldati i quali, trovam.dosi1 in condiz.ioni1 di salute nonJ buone eraJno costretti a lunghe e faticose marce, a 00011battilmenti fierissimi, con l'an'Slietà mentale consecutiva, ad assedi protratti, alla oosttuzione di fortificazioni, ecc. Dopo la guerra FrancoPrnssianJa del 1870 il Fraentzel ebbe modo di confermare le osservazioni · del Da Costa, ed oltre alle cause sopra citate, assegnò speciale i111portanza allar pressi one st11 torace del \restito (10)

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e degli' altri equi·p aggiamenti militari. I111, Sk!guito Fothergill, Morgan, Flint, Leyden ed al~i hanno rilev.a.tto l'influenza degli sforzi muscolari eccessi vi sulla genesi ùelle lesioni cardiache. La letteratura su-Il 'argomento è quindi ormai riicca; ma ciononostante, sotto il rispetto clinico esso non ha peraltro richiamata l'attenzione genierale, c>Cxme merita. Molti casi contrassegnati da sintomi cardiaci oscuri e vaghi, prendono origin,e in tal guisa e .non possono· a vvan taggi.arsi della cura se questa non sia diretta sulla gutida di una t.a le 1deai. Nel 1872 l 'Albutt pubblicò un lavoro sull'influenza del lavoro eccessi.vo e dello sforzo sul cuore e sui gra11di vasi sanguigni, esponendo i dati delle esperienze praticate sopra sè stesso durante una escursione podistica su alte monta.g ne. Nel pomeriggio di una giornata, le cui ore mattutine erano state impiegate nell'ascendere i1l monte, egli decise di spingersi fino ad una vetta anche più elevata di quella in cui aveva allora fatto sosta. Durante l'ascensione che fu assai difficile e faticosa di subito avverti uno strano e singolare bisogno di respirare, accompagnato da un senso assai tormentoso di distensione e di pulsazione nell'epigastrio. Ponendo la mano sulla regione cardiaca notò un battito violento e diffuso fino all'epigastrio. Sospendendo l'asaens:i10ln'e e rimanendo qui·eto, questi sintomi molesti scomparvero; ma, , ad un altro tentativo di ripigli.are l'ascesa, si riprodussero. Come egli giungeva in un luogo piano e vi si fermava~ si !Sentiva. perfettamente a suo agio e non provava alcuno dei disturbi sopracitati. Le co.sJe cOfnrt:inuairooo in tal guisa sioo al mattino seguente, quando egli fu svegliato da una riacutizzazione di sintomi. Finalmente tali fastidiose sensazioni soomparvero per non più tornare. Il dott. Brunson, citato dal Fothergill, fece un'esperienza simile durante un'escursione pedestre nel Tirolo, e, interrogando le guide, trovò che la cosa non era rara fra gli alpinisti, e si avverava per solito quando essi erano sfiniti dal cammino od àvevano sostenuto sforzi lunghi e violenti. Verificandosi simili inconvenienti le gttide erano costrette a trasportare le vitti1ne nel miglior modo possibile. La mal~ttia di cui ho per sommi ca pi riassun.t o lia letteratura, ha ricevuto nomi• diversi : strapazzo cardiaco dal Seitz, sforzo del cuore dall' . ~lbutt, . sub-paralisi muscolare del cuore dal Fothergill, irritabilità del cuore rlal D.a Costa. Io ne ho osser vato ttn caso nelJa mia pratica privata, che riporto qtti breveme11te perchè J11i sembra cli 11na certa i1nporta11za ed istr11ttivo. 1


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SEZION~

T... G ... , un giovane contadi.no di 20 anni, ·bene svilupp_a to e robusto, che non presenta.va antecedenti degni di notçi., nell'.e~eguire un viioilento sforzo muscolare, d'un tratto avvertì un dolore pun.g ente nella regione cardiaca, raccomp,a gnato da dispnea tormentosa, da ca1diopalmo,. e da una prostrazione generale CQ.SÌ profonda che non si potè muor.ver~ dal si:to ove si trovava. Fu portato a casa e due ore dopo lo vidi. Stava a letto col tronco sollevato sui guanciali, col volto alquanto cianotico ed il respiro un po' latori oso e frequente (24 pulsazioni al minuto), tP.n1peratura normale, . pulsa~ioni 108, deboli, compressibili ed irregolari. Questa irregollarità appariva anche più ma'n ifesta sulla punta car; diaca. Con l'esame fisico troviai l'aia cardiia ca ingrandita in tutti i sensi, il battito della· punta diffuso, ma più forte nel sesto spazi.o intercostale, nessun rumore, ma: suon·o e tono un po' oscuri ; fegato ingrandito; null'altro di abnorme. , Questo stato si mantenne quasi immutato per otto giorni; poi cominciò il miglioramento é a poco a poco, in un mese circa, 1a guarigione fu perfetta, rimanendo solo un po' i.n grandita l'aia del cuore e rinforzato il battito della punta. Il giovane ha gentilizio comple~mene ne~a­ tivo per quant.q riguarda l'alcoolismo e la s1nlide, nè ha sofferto degli esantemi prop·r1 dell'infanzia, n.è di màlattie degne di nota, come tifo, polmonite, ecc. 1

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Questo caso riuscì per me assai iJ.?-teressante, ed in verità non ne <Lvevo u~ito parlare che come d~ una curiosit~ clinica. La mia diagnosi fu di: dilatazione del cuore da strapaz~ . muscolare i ma, ricordando il detto di Voltaire: «Solo il ciarlatano è sempre certo», io non p~etendo all'esattezza 9:SSoluta di questa . dia• gnosi; ricord·o solo che l'esame necroscopico, in . casi che presentavano note cliniche simili, ha. fatto riscontrare la lesione citata. Il Thompson . riferisce di un giovane di 28 anini, che, dopo aver sollevato un grave peso, fu coJto da sintomi di debolezza cardiaca; il suo s.t ato s~ aggravò sempre più e lo tmsse a morte al 14° giorno. L'autopsia mostrò dilatazione cardiaca con pareti .sottili e cedevoli, ma senza lesione valvolare. . Giudicando dallo stato attuale del cuore del mio infermo, ho ragione d~ cred~e che vi si sia avvenata una leggiera ipertrofia · compensativa. A spingere il san.g ue in tutto l'organismo, il cuore deve agire con forza sufficiente per vincere tutte le resistenze che il deflusso sanguigno incontra. Molte arterie s'incrociano con muscoli e tendini o giacciono fra due pianii. di tes·s uto muscolare. Quando questi muscoli · si ~ontrag. gòno, il lume dei vasi sangt1igni s'impiccolisce. . e la ptessione· sanguigna fra il èuore e ·11 ·pùnto ristrett<:> aumenta.

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· .Per superare questa resistenza. il cuore deve ·contrarsi con. maggior forza . ed energia. Nei violenti sforzi muscolari, l;llass ime quando sono in azione\ i muscoli della porzione supeJ;iore del tronco, noi tratteniamo il respiro per dare -ad essi un più valido, punto di ,appoggio ed accrescere l'efficacia . dello sforzo. La temporanea cessazione del respiro arresta la circolazione polmoruare, e quindi· la circolazione venosa generale, onde nei capillari e nelle arteriole &i stabilisce un qstacolo diretto al . lavoro propulsivo .del cUJOre. Durante lo sforzo i centri nervosi . sono irrorati da sangue· impenettameµte ossigenato ed i centri vaso-motori . ne vengono irritati, e èosì viene ad aumentare la pressione sanguigna. L '•a zione muscolare violenta: pro~uce dispnea e maggiore frequenza cardiaca, dipendente dall'incapacità del cu,ore a vincere .la cresciuta resistenza ed a spingere il sangue nelle a.irt·erii0le; a:fftaiticandosi esso per superare l'osta.colo, riceve .n.elle 5Ue cavità più sarugue di . quello che possa cacciarne, ed ·a llora, segni della deficiente sua azione, compaiono la dispnea e il cardiopalm~. Con l'esercizio graduale e reg1 0lare, il cuore si adatta a questa cresciuta resistenza e la supera senza disturbo. Tale è il processo di a'Vv.e zzamento, ed alle persone .che lo n~no compiuto, riescontQ agevoli sfr01tzi e fati~he che sarebbero impossibili ai· no11l adde• strati. In. molti casi . l'avvezzamento produce r:JU evidente aumento nel volume e nella capacità del cuore; e se è spinto tropp'oltre, il cuore viene .ad ess~re strapazzato e p~rde l'attitudine a compiere il necessario lavoro. II?- tali casi anche. un leggiero es~rcizio provoca dispnea ed irregolare azione del cuore ; e questa condizione può essere permanente, ovvero, mediante la cura opportù·n a, solp tem porianea. · Le persone addette a grave lavoro fisico in posizioni forzate od incomode, gli operai di miniera, per esempio, sono Specialmente esposte ad alterazioni cardiache. Esse usano, . niaturalmente, in massim'O grado le mani e le l;:rraccia, e, .ad .accresc·e re l'efficacia dello sforzo, . chiamano in azione i muscoli :iel corpo intero, specialmente del .tronco, i quali forniSOOOto a quelli del . braccio un punto d'appoggio fisso e ne accre. scono la potenza. Come ho detto prima, alla re· sistenza opposta dall'azion·e muscolare alla cor' rente sanrg uigna si aggit1nge· la resistenza accresciuta per il. fatto ~he trattenendo. il respiro s'im.pedisce . la circolazione . polmonare. çono. sciamo tutti il cosidetto. «.cuor.e del fabbro-ferraio »; in questi casi stante l'eccessi~o sforzo : muscolare eh.e si compie per battere .c9l ·tnar. tello il metallo rovente, e pel fatto che l'operaio si . affanna a lavorare il pil) che -possibile ·, · ·(II) ,

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finchè il metallo è caldo abbastanza da potersi cause di questa deficiente eccitazione nervosa sono quelle stesse che deprimono l'energia nerfoggiare, il cuore è sottop<>sto ad un aumento di fatica, e, terminato il lavoro, l'operaio si trovosa generale : ansietà, rammarico, fare ora tarda, dissipazione, fatiche mentali intense e prova in uno stato d'intenso eccitamento vascolare con dispnea ed esagerata azione del cuore. . lungate, abuso di thè, di caffè, di alcool, maNon di rado, a lungo andare si stabilisce lattie pregresse. Anche l'impurità dell'aria. offende indirettam.ente l 'integrità del cuore. Spinipertrofia del cuore, la quale, per un certo tem. po, dà modo di superare l'aumento di resistenza. gendo del siero saturato di acido carbonico atPerò le valvole aortiche vengono a risentire gli traverso il cuore di una rana, il Cyon vide seguir·vi arresto della pulsazi0tt1e; entro breve effetti della violenza con cui sono chiuse, stante l'eccessiva pressione intravascolare, accresciuta tempo dopo che l'acido carbonico era stato sospeso e spingendo del siero puro, le pulsazioni ooan 'è dall'ipertrofia cardiaca e dalle alterazioni ateromatose nell'aorta ; e cosi si generano serie ~i cominciavano. A·r ia impura significa sangue imperfettamente ossigenato; un tal sangue spinlesioni cardiache. to al ceryello implica svolgimento di forza nerGl'individui dediti a ginnastica violenta o vosa deficiente ; l'insufficiente stimolo nervoso ad esercizi atletici spesso vanno soggetti a granfornito al cuore produce indebolimento dell 'azio, de dispnea ~ cardiopalmo; l'una e l'altro posne cardiaca e perdita di elasticità e tonicità nel sono sparire del tutto, o ritornare sempre che muscolo cardiaco. A ciò deve aggiungersi la disi riprenda la fatica muscolare. Fra i viaggiaretta influenza deprimente del san.g ue impurù ton di mon,t agna, la I?iù parte dei quali, stando sul cuore stesso, la quale colpisce i gangli del a casa, menano vita relativamente priva di tess lt.to cardiaco. esercizio muscolare attivo, è d a aspettarsi che Prendendo in considerazione le cause enumelo sforzo del cuore si avveri assai spesso. Ad rate, il numero degl'individui esposti a queste essi· sembra che quanto pjù violento è l'esercizio cause e la relativa rarità con cui si avvera lo cui si dànno, tanto 1naggiore dovrà essere il • rivolgerci, per sp1ebeneficio che ritrarranno dalla loro escursione sforzo cardiaco, dobbiamo . gare quest'apparente contraddizione, alla idioestiva. Nella gara di eseguire le più alte e pesincrasia personale. ricolose ascenstioni, si espongono a violenti e prolunga ti sforzi muscolari, i quali1 di necessità In tali casi di sforzo cardiaco dev'esserci, ol-· producono intenso esaurimento fisico; e non è tre alla causa efficiente, una causa predisponente. L'equazio-rie personale è una spiegazione strano che in alcuni di questi casi il cuore finisca col divenà.re incapace a soddisfa'te la magalla quale, in mancanza di meglio, dobbiamo ricorrere frequentemente, e che, dati i nostri atgiore richiesta. Come parte . del generale esaurimento muscolare, può avverarsi dilatazione tuali mezzi, d'indagine, rimarrà probabilmente, come 1'x algel:.r ica, una quantità ignota. Abdel cuore; o, più spesso, la dispnea, l'ambascia cardiaca ed il cardiopalmo rivelano la deficiente biamo ora veduta la !."elazione diretta fra l'eserenergia del cuore. cizio muscolare eccessivo e le lesioni cardiache, Finora abbiamo discusso la questi0t11le in quaned anche alcune cause che influiscono sul cuore, indebolendone o deprimendone 1'energia, e renr to si riferisce ad un cuore supposto normale nella costituzione nervosa e muscolare. Vi sono dei dendolo cosi pi.ù soggetto ad offesa per l'azione casi· in vece in cui, mentre è normale 1a capacità dello sforzo musooJare. Abbiamo dimostrato la muscolare, il cuore difetta dell'opportuno stipossibile influenza diretta sul cuore normale molo nervoso, senza del quale non può fun~io­ prodotta dal violento lavoro muscol·a re. Quannare a dovere. Il te$suto muscolare per conserto adunque n'O n dovrà essere più probabile sif•• vare la sua tonicità ed · elasticità, necessarie fatta in1fluenza all-01rchè provocata da difetto di alla sua azione regolare, dev'essere animato da energia nervosa e da idiosincrasia personale ? attiva ed al:1b ondante energia nervosa. Qual'è l'ana tomia patologica di questa leMancandogli questa, il muscolo funziona len- s;ione? In qualche caso nessun mutamento fisico; in altri semplice dilatazione; in alcuni tamente e laboriosamente, e con facilità si stanipertrofia, talvolta degènerazione grassa, ma, ca ed esaurisce. La stanchezza del muscolo carsecondo il Leyden, giammai sufficiente a spiedìitaic-OI si rivela con palpitazione e dispnea. Avenr gare la dilatazione che egli crede dovuta a vero do perduta lai sua tonicità ed elasticità, esso può esser dilatato dalla cresciuta pressione sandistendimento del tessuto muscolare. Il cuore guigna ; ovvero, ciò che succede più di freper sopperire al cresciuto lavoro, deve aggiungere alla dilatazione ttna ipertrofia che manq ttente, dare origine ad ambascia cardiaca e dispnea ; il cosidetto asma cardiaco è un inditenga per anni la integrità della sua funzione, zio dello sforzo a cui il cuore è costretto. Le e conservi I 'individuo 1mmune qa sintomi car(12) 1

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SEZIONJt

diaci. Se però, d•ata una causa. qualsiasi, l'iperbrofia viene a mancare, sii avrà un disordine cardiaco organico dipendente dallo strapazzo subìto negli anni i111nanzi e !lllOll già, come si potrebbe supporre, da qualche causa recente. In casi di lunga durata, o d'insolita gravezza, può verificarsir notevole edema; il Leyden, nella autopsie di casi di questo genere, trovava dilatazione; ma naturalmente, la dilatazione e la conseg.u ente depressione cardiaca erano la causa della morte, e poichè alcuni casi guariscono in apparenza completamente, è da supporre che, dove la guarigione avviene, o non vi siano state originariamente alterazioni anatomiche nel miocardio, o la dilatazione sia scomparsa e la restìtutio ad integrum sia stata perfetta. Dalle cose dette, credo poter dedu.r re le seguenti conclusioni: 1° il muscolo cardiaco, come altri muscoli, è soggetto ad offesa per lavoro eccessivo; 2° come gli altri lnuscoli, può indèbolirsi per lavoro insolito ed eccessivo, e, perdendo la sua tonicità ed elasticità, dilatarsi sotto l 'azione della cresciuta pressione sanguigna; 3~ come gli altri muscoli può adatt'arsi alla cresciuta fatica e divenire ipertrofico; 4° come gli altri muscoli, può non presentare alcun segno fisico quale effetto del cresciuto lavoro, ma esaurirsi e dar segno dell'esaurimento con un'azione debole e irregolare (spasmodica). Il cuore può manifestare i segni dello sforzo e del lavoro eccessivo in due modi: 1° con un'azione de1::0le ed irregolare, senza alcun mutamento fisico dimostrabile; 2° in aggiU:nta all'azione ~Irregolare, con mutamenti fisici, come dilatazione ed ipertrofia. Naturalmente i sintomi che distinguono la pri mà condizione accompagnano puire la seconda; e, in· aggiunta, l'esame fisico rivela le note dell'ingrandimento del cuore. Quando si sia avverata l'ipertrofia compensativa, oltre il cresciuto volume del cuore, ·può non aversi · altro segno del stto sforzo pregresso. In tal caso la notizia di lavoro eccessi-vo muscolare precedente richiamerà l'attenzione sui sintomi cardiaci. I quali possono scoppiare d'11n tratto, in seguito a fatica violenta e prolung·ata, ovvero apparire gradatamente; nell'ultimo caso, le cause predispÒnenti, il difetto d' energia nervosa, l'impurità dell'aria, ecc., sono i fattori più iinportanti. I sint9mi immediati sono compresi nel termine asma cardiaco : azione laboriosa ed irregolare del cuore, dispnea tormentosa e dolore nella regione cardiaca. Dipendendo dall'intensità dello sforzo, questi sintomi variano an-

PRATICA

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eh 'essi nell'intensità, talora leggi eri, tal 'altra gravi da sembrar minacciosi verso la crisi finale. L'anemia cerebrale da imperfetta azione cardiaca produce déliquio e vertigine. Quando il cuore è soggiaciutò a dilatazione, l'esame fisic-0t ce la rileverà, se, naturalmente, siia cli grado tale da essere riconos-ciuta. Nella massima parte dei casi della prima categ.oiria si ha leggierf\ dilatazione, la quale non è rilevabile con l'esame obiettivo. Il battito della punta è di solito il miglior criterio l:>er giudicare lo stato del ventricolo sinistro, asserisce Leyden. L'ascoltazione rivela suano e tono chia,r i, ma deboli; qualche volta ·1n rumore sistolico sulla pu.n ta dovuto all'insufficie11za relativa della valvola mitrale. Nei casi che vanno di male in peggio la dispnea diviene i11tensissima e tormentosa; il dolore card.iaco si aggrava e si fa simile a quello della vera angina pectoris; sopragg,i unge incapacità agli sforzi fisici o mentali·, vertigine e deliquio, disturbi digestivi, disturbi della circolazione ed edetna. Da ultimo l'esaurimento del muscolo cardiaco raggiung.e l'actne; la soppressione dell'urina, il collasso, il còma e a morte. L'ultima fase è simile a quella di ogni malattia valvolare, anzi, per quel che riguarda ca usa ed effetto, è identica, come identica è l'asistolia od insufficienza cardiaca, che produce la morte. Belvederé Ostrense, agosto 1914. 1

ACCADEMIE, SOCIETl IEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI) . .

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R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 28 feb1: raio 1915. 1

Presidenza del prof. G. GAGLIO, Vice-presidente. Prof. E. MARCHIAFAVA. Commemorazione del professore ANGELO CELLI, accademico ordinai io. - L'O. commemorando il prof. Angelo Celli ne fa risaltare la nobile figura mettendo in giusta luce i meriti di cittadino, di scienziato, di legislatore. La sua perdita immatura, dice 1'0., è stata un grave lutto per la scienza e per l'umanità. Per 1a scienza Egli fu uno degli organizzatori degli studi igienici in Italia fondando laboratori ed indirizzando una numerosa schiera di valorosi allievi a ricerche scientifiche su cam1)i svariatissimi del! 'Igiene. Molti metodi di · indagine proposti e descritti da lui e dai suoi scolari sono ancora adottati. (13)


IL POLICLINICO

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Gli studi sull'alimentazione degli operai e degli agricoltori, s ul valore delle paste ali·m entari di grano, di mais e miste, sul valore alimentare del pane di diversa fabbricazione, le indagini fatte sugli stabilimenti di fabbricazione del tabacco hanno la più grande importanza dal punto di vista sociale per i nuovi dati e per le nuove verità acquisite alla scienza. Gli studi sull'agalassia delle capre e delle i)ecore han'llJO •a vuto un grande valore economico. Infine gli studi sulla infe~ione malarica e s ui mezzi p~r prevenirla e combattérfa oltre l 'im· portanza scientifica ebbero ed hanno tuttora una . . importanza altamente filantropica. Per i miseri, Angelo Celti sostenne aspre lotte e g li ostaçoli incoJ?.trati per l'attuazione dei suoi pr<?positi non lo. scora.g giarono, ma furono stimolo ed incentivo a persistere nella via l:iattufa attingendo nuova energia dalla nobiltà della cau· sa sostenuta. Fu sempre convinto; che la bontà dell'idea da lui propugnata dovesse avere il so· pravvento, ed ebbe ragion e. Una serie di disposizioni legislative furono approvate dai Parlamento nazionale in seguito a vive e profonde discussioni alle quali il prof. Angelo Celli ·portò tutto lo slàncio dell'idealista puro, tutta la competenza dello scien.z iato ·provettq. Molte di tali disposizioni sono state in seguito copiate ed adottate da altre Nazioni. Nelle escursioni che Egli periodicamente faceva attraverso la campagna romana per studiare e combattere l'infezione malarica constatò a quale basso livello intellettuale vivevano i po.veri pa· s tori e campagnoli obbligati dalla necessità del lavo~o a dimorare lonta·n i dai cenbri abitati . Anche questa piaga Angelo Celti ha potuto sanare propugnando la istituzio11e di scuole nell'agro romano. Pochi uomini possono vantarsi di aver tanto l avor~to e tanto ottenuto a beneficio degli altri. La morte immatura non gli ha permesso però di vedere compiute molte delle o·p ere incominciat e. La definitiva attuazione di esse è l'eredità, che ha lasciato a noi Angelo Celli e n oi faremo opera d~ reverente omaggio alla memoria di lui se proseguiremo n ella v ia t anto sapientemente tracciata. Su· proposta dei soci Dttrante, Tamburini e Gag lio l'Accademia approva ·a ll'unanimità di sospendere la seduta in segno di lutt~, di dai:e subito alla stampa la commovente commemorazione affinchè possa essere distribuita . agli ammiratori dell'illustre estinto e di iuandare un t elegramma di condoglia11ze alla vedova desolata. .

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I

A . BALDONI.

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· .lceademla medieo·ftslca 8oreniina. Prof. CELSO PELLIZZARI. Adeno-carcinoma ciLi·n,dlrico del retto in cura cOll radium. - L'O. riferendosi ad una sua comunicazione tenuta il 29 maggio 1913, ha iniziato una serie di comunicazioni nuove sovra casi scelti fra i moltissimi curati nell'Istituto fototerapico negli anni 19131914; casi i quali si prestano a dimostrare il va:lore cu1tativo del radio, sia usato isolatamente, sia associato all'intervento chirurgico, prima, contemporaneamente, o dopo l'operazione; ed anche la praticità della sua applicazione in certe sedi speciali. . Il caso, che forma oggetto. Id.ella comunicazione attuale, è .stato dall'O. osservato e curato, insieme al dott. Matucci, medico curante dell'infermo ed a.1 chirurgo prof. Stori. Si tratta di u·n. adeno-carcinoma del retto, insorto in un uomo di 57 anni e già dichiarato inope,rabile dal prof. Stotj. Il p~ziente, che non ha precedenti morbosi degnj di not!l, è s~ato nel 1909 operato di fistola anale, ch·e riprodottasi, è stata nuovament~ operata . ad u.n. anno di . di.stanza. . Dopo un periodo .d i relativo benessere,. insorsero nel paziente . . distu1rbi. a carico dell 'ultima porz~·one dell'intestino retto si avevano moleste • emissioni di gas, acco.m pagnate da liquido sieroso, che, all~ fine dell'anno 1911, divenne add1rittura sanguinolente. Nei primi mesi del1'anno 1912 si avvertl un ostacolo alla emìssione delie fèci, che . solo si niodificàva, frazionatamente, colla somministrazione di UJtlJ purgante; comparvero. intànto delle coliche ripetute, con sintomi di vero ·intasamento intestinale, · tanto da richiedere I 'intervento del chirurgo; professor Stari. Qùesti, procedendo alla esplorazione rettale, ·trovò a circa 8 cni. dall'apertura anale, una intumescenza mammellonata, che occludeva il lume intestinale nella quasi totalità. La parete intestinale aveva già posteriòrmente delle a derenz·e, per cui non era consigliabile una demolizione chirurgica. L'esame istologico di un frammento del tessuto neoplastico, asportato, dimostrò trattctrsi di un adenocarcinorrna cilin-

drico. · Il paziente era intant o andato. i.ncontro ad un dimagramento notevole; era fortemente decaduto delle condizioni generali, tanto da essere costretto a sospendere le sue occup·a zioni professionali. Era: inoltre in.sorta la febbre, erano comparsi degli edemi , e sopratutto si erano fatte più frequenti le coliche intestinali. In tali condizioni fu intrapresa la cura col radio, nell'aprile 1913 . Fu eseguita dapprima uua serie di applicazionì con u 10 appareccl1io di 20 ,


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SEZIONE PRATICA

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e, successivamente, di 30 milligra1nmi di bro- · il medicamento 1nostra un ottimo potere terapeumuro di radio sotto ver.nice, con questo risultato brillantissimo : diminuzione notevole della massa neoplastica; regolarizzazione delle funzioni intestinali; aumento di 12 chili di peso. Durante l'anno r914 fu ripetuta una seco•n da serie di a ppli.cazioni, con tubi Domini ci di 30 milligrammi di bromuro di radio; e furon o praticate, contemporaneamente, 24 iniezioni endovenose di enzitolo. Il paziente, che ha mantenuto completamente le swe ottime .condizioni generali, non può dirsi perfettamente guarito, giacchè presenta ancora una lieve intumescenza sulla parete intestin·a le; la quale, in un fragmento esaminato istologicamente, si dimostra dovuta, più che altro, ad alterazioni della parete intesit inale, al disotto della muscularis niucosae, ove, in mezzo ad una spessa infiltrazione fibroblastica, si trovano alcu1ni residui della infiltrazione neoplastica, cos tituiti da elementi epitelia li, in parte degenerati. Tuttavia, i risu1ltati brillanti ottenuti, anche se per ora non· definitivi, incoraggiano a per&stere nel trattamento, magari con tecnica ·di. versa. L'O. ha potuto eseguire, media nte numerose biopsie, - quattro a diSitariza di mesi l'una dall'altra - la evoluzione delle alter.a.zioni istologiche sotto la influenza del radio, ed ha fatto, all'Accademia, proiezioni' di numerosi preparati • • • microscop1c1.

A. R.

Società

Medl~o-«Jblrurglea

dI Modena.

llresiede il p·resid. pr.O!fo. Giusep·p e Sperino. Dott. GAZZETTI CARLO (Istiti1to di materia medica) . R icerch e sui così detti albumina.ti dei liquidi dei metalli pesanti. SAETTI ENRICO (I stituto di materia m edica). Relatore GAZZETTI. DellJacido jodidrico co nie disinfettante d'ella cute degli animali . Dott. MARTl'NOTTI LEONARDO (Clinica derm·o sifìlopatica). LJ acido tric loroacetico acetonico 1'l!ella terapia di alcune GJfjezioni cutanee . - L' A. usa l'acido tricloroacetico in soluzione acetonica (80 v. di acido tricloroacetico liquefatto a bagnù mari a e 20 v. di acetone anidro puro di Merck). È il medicamento di elezi.one dei condilomi acu· minati e dei papillomi in genere, in cui le ap-plicazioni quotidiane ogni. due o tre giorni portano alla caduta di masse anche rilevanti di tumore, e risparmi~no così o per lo meno facilitano l'eventuale intervento chirurgico. Anche negli scrofulodermi e nella tubercolosi ulcerosa

tico. A differenza di molti altri· caustici è pochissimo attivo vei·so la cute sana. L'acetone d'altra parte facilita granden1ente la penetrazione del medicamento in seno ai tes s.uti malati. Dott. MARTINOTTI LEONARDO (Clinica dermosifi_. lopatica). Sopra u1i caso di eritr.omelalg1.a. Presenl9.zione di un tipico caso di eritro1nelalgia in un:a donna di 60 anni,, l a quale presentava altresì una spicct\ta iperglol::rulia, notevole tumore di 1nilza e lieve irigros.samento del fegato. L'A. propende a ritenere che si tratti di associazio·ne di eritromelalgia con morbo di Vaquez della quale nella letteratura s i conoscono alcuni casi. Nello spazio di un anno la malata lentamente è migli01rata dalla iperglobulia e della lesione cutanea s otto una cura prolungata di cloruro di calcio.. La lesione cutanea è attualmente del tutto scomparsa, l'iperglobulia attenuata. Il fegato è diminuito di volume. La splenomegali a è stazionaria. Dott. GAZZETTI CARLO (Istituto di materia medica). Nu<Yr'Ve reazioni di riconoscimentoi per alcuni antipireticiJ <Lellai serie aromatica. Si tratta di una breve nota nella qulale sono riportate nuove reazioni di identificazione per qualcuno di quei preparati farmaceutici che fanno parte ael grande gruppo delle « polveri bianche », di quelle cioè ·e h.e non• posseggono caratteri ~ f.armacognostici tali da poterle distinguere le J un~ dalle altre col solo esame fisico ed organolettico e per le quali riesce indispensabile il sussidio di reazioni chimiche speciali atte ad in. dividualizzarle. Il mezzo proposto serve per la mareti-na, la piro1din.a, l'antijebbrina ed è molto semplice ed assai s ensibile. La maretina . e la. pirodiua fatte bollire tre o quattro minuti con pochi eme. di HCl ed uln piccolo frammento di cloruro di calce dànno un li.quid~ rosso ·solferino i.n cui per la pirodina ~i formano dopo raffreddamento numerosi cristalli . . e che rimane invece limpido per la maretina o acquista un intorbidamento polverulento. L',a ntifebl:·r ina riscaldata con HCl per un minuto e trattata dopo raffreddamento sotto ad un. g·e tto d'acqua con un frammento di cloruro di calce, · dà una colorazione bleu che passa col tempo al t ·l eu elettrico e al verde oliva. Queste reazioni tentat e dall'autore su altri nùmerosi preparati farmaceutici della serie aron1atica risultarono negative. Quanto al loro meccanismo l'autore non alt1 può dire se non che si tratti di reazioni d'ossidazione intensa. 1 )

C. GAZZETTI. (15)


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IL POLICLINICO

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XXII, FASC.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

MEDICINA SCIENTIFICA.

CASISTICA. ,

Mezzi per apprezzare il numero degli elementi cellulari del liquido cefalo rachideo.

La diagnosi del versamento pericardico.

Il versamento pericardico si presta ad esser La centrifugazione del liquido, l'allestimento sovente confuso colla pleurite per una serie di d'un p reparato dal centrifugato, conveniente- .sintomi in·g annatori, prodotti dalla presenza di mente colorato è il metodo d'ordinario usato liquido più o meno abbondante nella cavità peper la citologia del liquido cefalo rachideo: il ricardica e dai segni percussori ed ascoltatori coi metodo è ottimo come m ezzo qualitativo e per quali esso si rivela. E per ciò che gli autori rendersi conto della formola leucocitaria, quanhanno cercat-0 di trovare sintomi particola.ri della do elementi bianchi del sangue esistano i.n esso: presenz·a di uni versamento racchiuso nella sac· non offre garanzie di sorta per giudicare del nucoccia fit,r osa che circdnda il cuore. mero dei corpuscoli, il quale può variare per cauCosi ~ins ha suggerito di mettere l'infermo in se accidentali (centrifugazione troppo rapida posizione genu-pettorale permettendo così alla e prolungata, diluizione eventuale del residuo raccolta pericardica di allontanarsi dal dorso, dicentrifugato con qualche goccia di liquido ri- minuendo :per conseguenza la compressione del masta nella provetta), ~ e indurre in errori di polmone e facendo scomparire i segni simulagiudizio grossolani sul significato del liquido · tori di una pleurite; Weill si è avvalso della stesso. · stessa posizione per ricercare la punta del cuoLa cella di Nageotte evita tale in.conveniente: re : se essa si trovava deviata a sinistra e verso essa consiste in . un vetrino spesso, piano, ·: on l'ascella si trattava di un versamento pericardiuna escavazione nel centro graduata: La graco, se invece si portava a destra si doveva penduazione è fatta da linee longitu~inali distanti sare ad una pleurite. _ le une dalle altre mm. 0.025, incise sul fondo Questi segni sono indiscutibilmente di un cerdella escavazione, che viene così divisa in 40 to _valore, ma purtroppo incostanti: per riconocaselle; il contenuto di ciascuna nel modello scere un versamento pericardico e scartare l'idea grande, ·in cui la profondità è di r mm. è di di una pleurite i dati più sicuri si devono ri2.5 mmc., il contenuto dell 'intiera cella è di chiedere alla palpazione della punta ed alla per100 mmc. Esistono mod~lli più piccoli di cui il cussione del cuore. contenuto totale è rispettivamente di 50 mmc. Il pericardio è formato da una saccoccia fibro(altezza 0.50 mm.) e di 25 ·mmc. (altezza 0.25 sa, che, se resiste ad una di1stension·e brusca (ed mm.). è questa la ragione della rapida morte per le Il liquido previamente colorato (bleu policroferite del cuore), può nondimeno raggiungere un mo di Unna) e leggermente acidificato (per scionotevole volume per una progressiva e lenta digliere le emazie), viene agitato e quindi aspistensione. Allora la percussione della regione rato con fine pipette per riempire esattamente precordiale permette di stabilire una zona di otla cella di Nageotte: si forma un menisco contusità, di cui 1'estensione è proporzionata alla quantità di liquido e la forma è generalmente rivesso ; su di esso si lascia. cadere un vetrino cotenuta quella di un triangolo con base inferiore ·prioggetti e con carta bibula si aspira il liquido ed apice tronco. in eccesso. Con· lente a secco si fa la numeraMarfan ha recentemente scritto che questa otzione e il resultato .si riporta al mmc. Secondo tusità diviene pressochè globosa od ovoidale e Nageotte il liquido norm~le non contiene più di da asimmetrica tende a trasformarsi in sim1ner.8; 2.3: eleJTI.enti per mmc. Chauvet Levy-Vatrica. Sibson e Gendrin hanno precisato alcuni lensi, Bloch e Vernes trovano questo tasso tropsuoi particolari. : che la linea inferiore di tal e po basso; e giungono al due per mmc.; M.lle ottusità si trova sensibilmente più bassa dello E. Cottin (R·evue m éd. de la Suisse Ram., 20 spazio ove si palpa, più o meno affievolito, dic. 1914) si avvicina nelle sue ricerche ai re1'ictus della pu.nta (segno di Gendrin) ; che il s ultati di Nageotte: spesso non si trova che margine sinistro dell'ottusità presenta verso il un solo elemento per mmc. ; qualche volta non se ne trovano affatto; tre elementi per mm c. in- s uo terzo superiore un rientramento a convessidicano già una reazione meningea iniziale o tà interna ovvero anche una specie di appiattimento (uncino di Sibson), e che per effetto di li eve. questa modificazione e della presenza dei due t. p. 1

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FASC.

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SEZIONE PRATICA .

angoli smussi l'ottusità, viene a · prendere u11a forma speciale (ottusità a brioche di Potain). Maragliano 11a . poi richiamato l'attenzione sul fatto che il diametro trasverso dell'ottusità di1ninuisce fa~endo passare il malato dalla posizione coricata a quella seduta. A tutti questi segni C. Doljan · (A rch . des nial. du coeur, etc., r, 1914) aggiunge i segni che si possono trarre dalle modificazioni , che subi. sce questa ottusità (esclusi certamente i casi di aderenze e di sinfisi) nelle varie posizioni dell'infermo e dice di averli tro.v ati di notevole itnportanza. Percuotendo la regione precordiale quando l'infermo di pericardi te è in decubito dorsale si constata: un aumento della zona di ottusità cardiaca; il limite inferiore dell'ottusità è più basso dell'ictus della punta; il limite destro è spostato verso l'ascella e presenta l'uncino di Sjbson,; si rilev.a la. presenza del triangolo di Ebstein (ottusità dell'angolo costo-epatico); la punta batte più in dentro dell'angolo formato dal margine sinistro ed inferiate dell'ottusità. Facendo coricare l'infermo sul fianco destro . si osserv:ano le seguenti modificazioni : uno sposta1nento totale verso destra dell'ottusità. cardiaca ;. la zona ottusa a destra dello sterno non ha più la forn1a di triangolo (Ebstein) ma di rettangolo (rettàngolo parasternale destro), cominciando nel III spazio intercostale destro e 1a ggiungendo, con una linea più o meno lontana dal margine destro dello sterno, il limite superiore del fegato; la punta batte più in fuori che nel decubito dorsale, corrispondendo sensibilmente all'·angolo formato 4ai limiti sinistro ed intferiore, sicchè sembra siasi spostata a sinistra. Facendo coricare infine l'infermo sul fianco sinistro) si osserva: la zona di ottusità si sposta globalmente verso sinistra; il rettangolo parasternale destro diminuisce, fino a scomparire quasi, e il triangolo co·s to-epatieo diviene sono·r ò; la punta batte più in . dentro dell'ang·o.lo formato dai limiti iinferiore e sinistro dell'ottusità, sicchè. sembra si sia spostata da sinistra a destra. Doljan qttindi conclude che nella pericardite con versamento, con .lo studio delle modificazioni dell'ottusità cardiaca, si trova: che questa ottusità è mobile da sinistra a destra nel decubito laterale destro e viceversa nel decubito laterale sinistro, mentre la punta si sposta in senso opposto dell'ottusità (spostamento che, per analogia, si potrebbe chiamare parallattico, S.) ; la punta del cuore corrisponde all'angolo sinistro dell'ottusità soltanto n el decubito laterale destro; il triangolo d'Ebstein esiste solo nel decubito dorsale e nella posizione seduta, mentre 11el decubito laterale destro è sostituito dal rettangolo parasternale. G. SABATINJ.

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La forma sincopale delfa tachleardla [parossistica. La comparsa di a.cçiden,ti sincopali durante la tachicardia parossistica è un .f,atto ben noto, ma generalmente c-0nsiderato come eceezilònale : invece sonvi alcu·ne forme di tachicardia paros:sistica in eui gli .a ccessi parossistici · si. chiudono con una sincope !Ogni voltà che si manifestano, sì da giustifioar·e 1Q nome di forma sincopale della tachicardia parossi:s.tiça. · ' Esmein e Donzelot (Presse méd., ' n. 5r, r914) d·e scrivono urn, loro .amm.al:atol, di 27 anni, affetto da u·n1a ±;orina: d(t tachicardia parossistica, la qua~e aveva appunt•o lo speciale carattere di dar luogo, ogni ·volta che le .crisi p.a rossistiche dur.avano oltre due ore, .ad un access·o sincopale, ' p1~eannunziato da freddo intenso, che dallè estremità inferiori sali-va a tutto il corp:o1 e dava appena il tempo all'infermo di se.ders:i o di sdraiarsi per evitare di cadere. Quindi egli perdeva la conoscenza p·u r conservando una vagai e lon,tanissima nozi!o1n e di ciò che accadeva intorno ad esso; · rimaneva in tale stato per due o tre minuti e quindi si risvegliava con un.a penosa sens.azione di stringimento Lairilng;eo : non perdeva mai U·r ine, 11on aveva convulsioni n,~ si mordeva la lingua. Tali sincopi sopravvenivan-01 anch~ pirù volte nelle 24 ore: durai1.te esse il cuore rimaneva di ritmo celerissimo m.a perfettamente regolare. Qu·a1l'è ora la spiegazione patogenetica di questi ace.essi sincopali ? Fondamentalmente bisogna ritenerli legati a distur·b i ischemici della ·cil1C·Olazio;ne cerebrale. Siffatta ischemia con le sincopi successive si manifesta nelle bradica·rdie, ·OIVe resta facilmente spiegata dal rallentamento d·e l cuore. Nelle tachic-ardie riesce più difficile coln,c epirla a priori: m.a le moderne ricerche hanno dimostrato che nei paross ismil tachicardici si può stabilire un blocco p1a rziale o totale del cuore, che riduce o sopprime le pulsazioni ventricolari; per di più il m·etodo elettrio-cardiog~afico ha permesso di scopri'r·e durante accessi di tachicardia parossistica l'esistenza di fibrillazione ventricolare, che equiv.a le .ad un a:rresto: completo (lel cuore, colle ' consegu·e nze fu.neste . s ull'irrigazione encefalica, che possono an-ivare fino alla morte (Vaquez ed a~tri).

Però questi ·c oncetti male si adatterebbero alla spiegazione delle forme relativamente innocue come quella testè descritta: per esse basta iruvocare il disurbo circolatorio prodotto dalla speciale attività cardila ca, la quale, pur esplicandiosi con 200 e più pulsazioni aJ minuto, può essere ins ufficien.t e, per la piccolezza delle sistoli, che non rip.arano l'ampiezza propulsiiva perduta con

l 'aument<J del

num~ro.

d


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Perchè . poi . queste sinoopi si nlanifesti110 solo non abbrevia il corso della malattia, nè di111iiru alcuni casi, e sono1 i più frequenti dii tachinuisce il numero delle altre localizzazioni e delle cardila parossistica, si può spiegare invocando complicazioni, è pwr certo che in molti casi un altro fattore : il sostrato nevropatico del pa- esso ha sca.r sa efficacia, o è mal tollerato clallo ziente. In quello, di cui è stato più sopra ri- infermo, o è controindicato da complicanze insorte. ferito, Esmein e Donzelot avevaino i11·f atti noIn casi di questo genere il dott. Martone ha tato1 disturbi nervosi -consistenti i1D1 emianeste- usato il 1~u1:1limato per iniezioni endovenose, e si'a destrai ed abolizione del riflesso faringeo : ne ri:ferisce i risultati avuti nella Gazzetta degli 1'aura v.asomotoria e la sens:azione di · bolo faOspedali e delle Cliniche, 1915, n. 9. ringeo accusate pri;ma e dopo l'access 0 sono un Singer fu il primo .ad usare le iniezioni endoaltro indizio del f.att01re nevropatico. La cauiSa venos.e di 1s•u:b limato nel reum.itismo articolare determinante della perdita della conoscenza è acuto, dopo la scoperta geniale del Baccelli. In gen·eralmente in simili soggetti ·u n'improvvisa molte cliniche nostre ne fu poi sperimentata la emozion·e : orbene quale sensazione più emotiva efficacia e fu studiato il meccanismo terapeutico, ·e si· concluse che es;so agisce determinando dell'insorgere di palpitazioni· d-el cuore? nel sangue proprietà antitossiche, batteriolitiQuesta predisposizione nevro'patica risulta evidente anche nella genesi1 di accidenti sincopali che, agglutinanti ed un aument0 degli elementi duTante il corso dii altre cardiopatie. Così, per monon.u cleari del :sangue (Mariani) . Il sublimato perciò ·i n questi casi deve ·e ssere messo a es., n·e i bradicarrdici· si può stabilire, ·a nche ducontatto diretto del sangue circolante, perchè i rante i periodi di benessere, una vera fobia del1'insorgere dell'accesso. Analoghi terrori possono benefì0i effetti curativi non so110 dovuti all'azione antisettica del sale di mercurio, ma al assalire gli individui soggetti ad extrasistoli comples.s o dei fattori biologici che costituiscono isolate, le quali per se istesse sarebbero i'n capaci il principio dell'immunità. di apporta11e disturbi1 ciroolatori cerebrai'i noteAnche •noi l'aè1b iamo più volte usato nel 1910 voli ; ma non1.fanno altro che agire co1ne fatto1 e nel IV Pad. del Policlinico di Roma, diretto dal et11otivo in ind~vidui nevropatici. In complesso dunque, nelle aritmie, accauto prof. Gualdi, e .ne abbjamo avuto sempre risulalle sincopi determinate direttamente da in$uf- ta ti pronti ·e d eccellenti, sia in casi vergini da ogni altra cura, come in casi gil trattat{ invano fìc.ient~ ~rrigazione encefalica, sonvi quelle, secondo Esmein e Donzelot, più benigne, dovute con forti dosi di preparati salicilici L'abbiamo all '.azio.ne coml:•i nata di una ischèmia cerebrale usato sempre per iniezioni quotidiane, od a giordi lieve grado ·e d'u11 eleme11to nevropatico,, che 11i alterni ..a seconda del bis:og110, nella dose di • • • • • ctgr. ~.5-1 per ogru . 1 n1ez1one, senza mat osserne esagera l'azione. G. SABATINI. vare disturl:ii della funzionalità renale od i.nconvenienti d'altra natura (ag. del traduttore). TERAPIA. Il . Martone ha usato dosi quotidiane da I a 5 1nilligr., ' temendo di determin·are con dosi magLe iniezioni endovenose di sublimato giori fenomeni di intossicazione. nel reumatismo articolare acuto. Nelle storie cliniche riferite appare manifesta Il metodo curativo che ancora oggi prevale nel l'utilità ·e la pra.ticità del metodo, poichè tutti reumatismo articolare acuto è fondato sull'a- gl'infermi trattati precedentemen~e con forti dosi di salicilici non guarirono se uo1ll q~ndo fut\1cido salicilico e suoi derivati, Jai quali senza no curati con le in.i ezioni endovenose di suhlidubbio ogni medico ha ottenuto :iei buoni risultati, ma anche degli insuoces3i, specialmente 1nato; e la guarigione deve attribuirsi esclusiquando le complicanze endocardiche di ·u na certa vamente ad esse, perchè all'inizio della. cura gravità gliene han.n o controindi<.ato le dosi ge- mercuriale veniva sospesa og.ni altra cura. Cinque sono i casi descritti, i soli cinque che 1' A. nerose. La preoccupazione del medico non può riguar- ha curato a questQ modo : e nessuno di essi ha dare l'esito della malattia soltanto come en- risentito in seguito il più lieve dolore articolare. P. SABELLA. tità patologica a sè, ·ma anche e maggiorn1ente le complicanze, e fra queste in ispecial modo le cardiache, che possono determ1nare. lesioni croIl solfato di magnesio niche del cuore. E però urge che la cttra di quenel reumatismo articolare acuto. sta malattia infettiva sia rapida e più prontaThiroloix e Mai resse (Bitll. geti. de Tlierape14'mente efficace. tiq1te, anno 83, n. 4) associano il solfato di maSe non· vogliamo- ritenere esatto ciò che afferma il Maragliano, b.asandosi sulle statistiche oo-nesia al salicilato di soda nella cura del reudi Pribram e di altri, che cioè l'acido salicilico n1ati 1no articolare acuto. 1

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[ANNO XXII, FASC. 15]

SEZIONE PRATICA

L'idea di. usare il solfato di 1naguesia in una affezione dolorosa è .s.o rta per le proprietà inibitrici che esso possiede sul sistema nervoso, dimostrate nel 1906 da Meltzer e A uer. Applicando una soluzione acquosa ·di solfato di ma.gnesia al 25 % ~ullo sciatico della rana, si interrompe la conducibilità del nervo. Ogni eccitazione del nervo . fatta a 1nonte non produce le conbr'azioni muscolari a valle ; se si eccita a valle, i mu·scoli; si contraggono, ma senza provocare alcun dolore. Se si lava il tronco nervoso coni .s.oluzione fisiologica., si ristabilisce la conducibilità · e la . sensibilità. Inoltre il Meltzer ha iniettato nelle scimmie per via -sott.01..aracnoidea gr. 0.06 di solfato di magnesia per ogni kgr. di peso del corpo, ed ha ottenuto cosl paralisi sensitivo-motrice degli arti durata 24 ore. In seguito a ciò il solfato di magne~.ia in S'oluzione al 25 % è . stato usato per produrre l'anestesia. midollare. Blacke nell'anno 1906 l'ha utilizzato per comba ttere gli accessi tetanici. Nel 1913 ,Brashear-Jaksotr pubblicò s casi di reumatismo articolare acuto trattati con successo mediante iniezioni' i'n,tra.- glutee di 4 eme. di una soiuzio·n e acquosa di solfato di 1nagnesia al 25 per cento. Si faceva un'indezione al giorno, ed i.n genere dopo 3-4 giorni cadev.a il dolore e la febl:a.-e. In alcuni casi si aveva anche un effetto purgativo. 1 Gli AA. pubblicano trenta. casi personali, e vengono .alle seguenti conclusioni : La soluzione acquosa di solfato di mag-nesia al 25 ·%, a lla dose di 4 eme. al giorno e per iniezione intramuscolare, mitiga il dolore, fa cadere la febbre ed abbrevia la. durata della malattia. Il solfato di magnesia però da solo non vince l'infezione reumatica, ma dev'essere associato al • salicilato di soda. Il sollievo dell'infermo e la rapidità maggiore della guarigione _sono evidenti quando alla cura salicilica si aggiu·n ge il solfato di magnesia . . È grande il vantaggio di guadagnar tempo nel decorso di una, malattia che minaccia il èuore : il dolor.e, la tumefazione e la febbre spariscono • · in genere dopo 4 iniezioni. . Non si ebbero inai inconvenienti locali o generali:. l'iniezione è completamente i.ndolora. P. S. 1

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Cura etiologiea del reumatismo acuto? •

Herry (Bu.l l de l~Acad . 1~oy. de Belgique, 1914, 76) è riuscito. ad ~solare ii1 49 casi su 60 il diplococco specifico dell'infezione reumatica. EEso fu isolato sia all'inizio della· malattia come I

503

dopo· termi1iato. il peri.o do febbrile, · e le culture furono ottenute dal sangue come dagli essudati delle sinovial~, della pleura e di altre sierose. DeSCTitti i caratteri morfologici e culturali del diplococco, l'A. nota che be~hè le iniezioni endovenose o sottocutanee della sua c·u ltura siano debolmente patogene, la sua endotossina è 1n·Oil to più potente. Le lesioni Sìperimentali sul cuore del coniglio sono della stessa natura di quelle del cuore umano. Costa.n temente si aveva l'artrite nei conigli sottoposti a due· iniezio.n-i coll'intervallo1 di 8-15 g.iornii {un'·i.niezione endovenosa!, l'altra intra.rticolare). L' A. conclude che i -sintomi caratteristici del reum.a tismo acuto sono dovuti; all'azione concomdtante del germe e della sua tossina, e che l'artrite, l'endocardite, la pericardite e la pleurite che possono. svilupparsii durante il decorso della ma lattia1 sono manifestaviond di anafilassi locale. L'endocardite e l'artrite reumatica sono èLovute all'azione di un'endotossina. Hetry osserva che il siero anti.reum.a tico che c-omunemente si trova in cOl.tilmercio è poco efficace. Molto differenti invece sarebbero i risultati otten.u ti mediante UDI siero sipeciale p·r epar ato dall' A. in 3~ casi d~; reumatismo acuto, subacuto o cronico. In molti casi 1'effezione era gr.ave, ed inutili eran01 riusciti gli altri· tentati vi .d i cura. Quando si cominciò la somministrazione del siero, fu sospesa ogni altra cura, tranne ;il cloruro di calcio in al'Cun~. c.aisi che fu dato per ovviare gli effetti dannosi accidentali del siero . . La sieroterapia abbrev~a la durata della malattia, diminuisce la frequenza di complicaz.iooi grayi ed affretta la guarigione.

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p. .s.

Cura delle artriti suppurate del ginocchio. Chaput riferisce i risultati della sua es1>erienza recente circa le ~1no'dalità degl'interventi. nelle artriti suppurate del ginocchio (Pres~ médic., 4 febbraio i915). 1Yientre la difficoltà grave nella pratica òrd1naria della cura dell'artrite suppurata è nella es'tensione della sinoviale, nelle artriti da trauma prodotti da ferite d'arma da fuoco, ecc. si aggiunge ·un altro gr.a ve incon.vcniente: la lesiQrn·e delL'o sso. Mentre una frattura multipla della rotula, dei condili sono l'ordinaria indicazione alla resezione delle parti lese, poco o nessu·n cont ò si tiene delle fessure ~ss~ : queste sono, secondo 1'A., la causa ord1nar1a della oo-ravità delle. artriti purulente, la causa della tenacità di alcune suppurazioni, anche dropo l 'artroto11ia. La prima preoccupazrione · del chirurgo quindi de\·e essere qt1ella di scoprire le eventuali fes(19) 1


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. IL POLICLINICO

sure : co11 1~incisione ad U della resezione si possono bene esplorare i condili del femore e della tibia. · ' · Specialmente in e.asi di firattura i~xtaartico­ lare con artrite, l'esame deve essere acc~rato ; una ltnea appena visibile può indicare una fessura ossea ed esser di guida ad un trattam-e nto efficace : di v1arica~done i m.argin1 ·s!Ì· p:iette in evidenza una frattura uni- o . bicondiloidea del . femore, della tibi:a, di' en.t rambe le ossa. In caso di frattura di ·tutti· e due i condili femorali è necessario subito p.rocedere alla resezione sopra-' . . epifisaria (nel limite tra epifisi e diafisi), e applicare un tiraggio : ad evitare una successi,ra luss.a zion·e a-l l'esterno del femore o immediatamente, o secondariamente si pr.atica una resezione a scalino della til:~a nella quale si adatta il moncone f.emorale. · , Nelle fratture di un· so101 condilo (l'esterno p. es.) del femor·e si proQede alla resezione di un solo condilo, formando un corris.p ondente scalino nella tibia (resezione del condilo interno) così da formare due superfici facilmente combacianti, atte ad ev·i tare successivi :s1p ostamenti delle ossa. Se è fratturato il condilo interno è utile praticare la resezione di questo e dello stesso condilo interno della tibia : in questo ang~lo si applica nl condilo esterno residuo del femore. In genere conviene applicare in primo tem~ un. tiraggio e praticare per facilita.r e lo scolo del pus · una controapertura (drenaggio) posteriormente; quando la suppurazione sarà esaurita converrà applicare un apparecchio gessato, rinforzato posteriormente ed aperto anteriormente per sorvegliare e medicare la ferita granulante.

t. p. •

POSTA DEGLI ABBONATI. (473) Cwra antiluetica in gra'Vidanza .. - Resterei grato se nella « Posta degli Abbonati » mi volesse rispondere al seguente quesito: Qu·a l'è la migliore cura da consigliare durante la gravidanza ad una donna, che abbia già part orito due volte prematuramente (8° mese circa) ed i cui figli siano in tenera età per meningite cerebrale cronica da sifilide ereditaria? Ossequii distinti ed anticipati ri·ngraziamenti. Aè1b onato N. 2822.

La miglior cura da consigliare è, a nostro av· viso, quella mista di neosalvarsan e mercuriale nel 1° settimestre di gravidanza ed una di joduro pot assico nell ,ultimo bimestre. (20)

[ANNO

XXII,

FASC.

15)

Cot;ne opportunamente suggerisce il dott. E. Mancini (La reazione di Wassermann nel campo ostetrico. Roma. F.lli Pallotta, 1914) è da pref erif\Si il neos.a lvarsan per iniezioni endoveliose - anzichè le ipodermiche troppo dolorose - di grammi 0.40- 0.60 ri_p etute ogni J5 giorni; associate prima o dopo o anche contemporaneamente alla sommi.nistrazi.one di preparati mercuriali pu re per iniezioni (calomelano, salicilato di mercur.io); nell'.ultimo bimestre di gravidanza poi è opportuna una cura di joduro potassico associata o no alla cura mercuriale. Dove è possibile, sarebbe meglio controllare sistematicamente l'effetto terapeutico con lo studio d'e lle modificazioni indotte sulla sierodiag?nosi (reazione di Wassermann). 1

U. ROLANDI.

(474) Sul trattame'n,to· della co·lite muco-~em· · branosa. - La prego di t:ispondere nella rubrica .« Posta degli Abbonati » al ~ seguente quesito: Esiste .n el trattamento della colite mucosa non legata a diatesi neuro-artritica o ad enteroptosi, un rimedio çapace di sopprimere l'abnorme :produzione di muco nell'intestino? Con ossequi e ringraziamenti. Michele A.rlotta.

La colite muco-membranos~ è una delle malattie la cui terapia richiede un esatto controllo della . dieta del paz~ente e dello ·stato delle feci. ' Non mi diffonderò sui dettagli dietetici descritti in tutti i trattati. Sconsiglierei i forti drastici o l'at.u so dei laissati vi leggi eri : per combattete la stitichezza è meglio ricorrere ai coni. anali con belladonna.. I lavaggi intestinali con sostanze cosidet.te astringenti (tannino, sali di argento) aumentano la produzione di muco, quindi vanno soppressi ; più opportuni sono i clisteri di dermatolo (2 gr., 50 gr. di mucillagine gommosa, 200 eme. di acqua tepida); nella stessa forma può usarsi il bismuto. L'ittiolo può usarsi con una certa precauzione. In qualche caso il massaggio addominale, modi'ficando le condizioni di vascolarizzazione della par·e te inestinale, può far~ scomparire il muoo: anche u·n'idroter.apia blanda può essere consiglia• ta con precauzione. P. ALESSANDRINI. (475) Favorite sapermi dire nella « Posta degli Abbonati » come si usa l 'uricometro del dott. F. Ruhemann, cioè la composizione del reagente, ecc. ecc., o dove potrei trovare l'istruzione relativa. Borgosesia (Novara). Dott. Redento Bader.


[ANNO XXII,

FASC.

SEZIONE

15)

L'uso dell'uricometro del Ruhnemann è molto facile : si versa solfuro di carbonio, sino al segno S; poi il reattivo, .sino al segno R. Quindi si aggiunge urina, agitando· l'apparecchio chiuso, sino a che il solfuro di cartoni.o, colorato in viola dallo iodio, non si scolori del • tutto, e prenda. u·n1a tinta bianco-porcellana. Sulla se.ala graduata si legge la quantità di acido urico contenuta in un litro di urina. Se l'acido urico fosse m olto scarso, si diluisce a metà il reattivo e il grado ottenuto sulla scala si divide a m età. La composizione del reattivo è la seguente : Iodio . . . . . . Ioduro di potassio . Alcool assoluto. . Glicerina pura . . Acqua distillata q. b. re a eme. 100.

. . . . gr. 0.50 · . . . . » l .25 . . . . » 7.50' . . . . » 5.per porta-

Coll 'uricometro descritto le determinazioni del1'acido urico sono· molto poco esatte; aggiungi che esso può dosare soltanto l'acido urico che si trova in soluzione nell'urina e non quello crista1lizzato (renella, ec~.). D ott. MARS.

(476) Le sa'!ei grato se nella « Posta degli Ab.banati » volesse indicarmi qualche ia.ltro manuale, olt·re quello noto di Carazzi-Levi, che tratti in modo sopratutto pratico della tecnica microscopica e batterialo·g ica. Rin1grazio. Taranto. Abbonato n. 7287. Trattati pratici di tecnica microscopica e batteriologica sono il Manualetto di Abel, tradotto dall'lnsinna e pubblicato da A. Reber di Palermo, e il « Manuale tecnico di microscopia e batteriologia » di, Abba, ·edito a · Torino dai fratelli Fiandesio. g. s.

VARIA. Sulla legalizzazione dell'aborto. -

I medici tedeschi si son o posti il segu ente quesito : se in presenza di una donna resa incinta contro sua volontà durron.t e la invasione dei russi, fosse legittimabile la provocazi:one dell'aborto. Fu concorde l'opinione della inopportunità di tale intervento. Lo stesso quesito si pongono ora i francesi, riguardo alle loro donne rese incinte dagli invasori tedeschi.

PRATICA

La « Presse Medicale » del 28 gennaio e del 25 · f.ebbr~io riporta varie risposte 'e in generale la conclusione è analoga a quella dei colleghi tedeschi, sulla i~opportunità di interrompere tali gravidanze. Con evidente senso di opportunità l a questione è stata portata anche all'Accademia medica di Genova. Il prof. Bossi è s tato favorevole all'aborto provocato nella gravidanza forzata, nelle contingenze sopra indicate. I soci hanno concluso che il problema dovrà essere studiato.

L'eta più favorevole per la nascita del pri: mo figlio. - Per determinare l'età più favorevole al primo parto, RICHTER J. 'e HIESS V. (M011latsch. f. Gebwrtsh. u. q.yniik), hanno studiato ed elaborato tnella clinica ginecologica di Vienna un enorme cumulo di materiale, che comprendf 26,091 primipare. Essi dividono le primipare in 9 gruppi: iJ primo inclu~e le partorienti da 13 a 16 anni, 1'ultimo quelle al di là dei 30 an.n i. Essi trovano che la durat~ del travaglio è praticamente la stessa da 17° al 25° anno di età. Prima di 17 anni sembra a.lquanto più lungo della media e dopo il 25° anno va gradatamente aumentando, fino a raggiungere il niaximum nelle primipare di oltre 30 anni . Giudicando dalla frequenza delle op.erazioni, i limiti fisiologici per la prima gravidanza sono p.µ re di 17 e 25 anni ; il 19° ed il 20° anno se· gnano il mininium di operazioni. Le primipare giovani mostrano anche una scarsa m orbosità e mortalità : 1'età più .fa.v orevole risulta da 21 a 26 anni, la meno favorevole oltre i 30. In· particolare si ha la più alta percentuale di eclamptiche oltre i 30 anni. La placenta previa aumenta pure nelle primipare al di là di 29 e l'aumento è abbastanza notevole, malgrado questa affezione sia relativamente rara nelle primipare. Gli AA. attribuiscono tale comportamento alle infiammazioni catarrali e ipertrofizzanti dell'endometrio, le quali spiegano anche la concezione tardiva. (Da La Clin. Ostetr., 28 febt 0raio 1915).

Età dei genitori e vitalità dei bambini. Il Koroni, per oss·e rvazioni fatte su 24,000 casi, viene ·alle seguenti conclusioni : I bambini, il di cui padte ha meno di 20 anni, sono di debole costituzione. I bambini nati da padri tra i 20 ed i 45 anni sono i più forti. I baml:·ini più robusti nascono da donne fra i ..t5 e 35 anni. La madre dovrebbe essere di 11na diecina d'anmi più giovane del padre. I genitori della stessa età procreano figli robusti . (21) I


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tt POL1CLlNICO •

[ANNO XXII, FAsc. 151

CENffI BIBLIOORAFIC/. I

Non si re censiscono che i libri Pervenuti in dono alla Redazione

I-I andbitch der Biochemischen A rb·eits metho:de~i, h sg. v. Prof. Dr. E. ABDERHALDEN. Vol. go; i11-8° gr . .di pag. 684, con 298 fig. Wien, Urban .& Schwa1rzenberg, l9i5. Pr€'Zzo__ M. 30; rilegato M. 33· .

Papers on the infiuence of smoke on healt 1i. Edited by \). !<"r.o-rz e -vv·. .Ch. \ V IIIl'E. U 11 vol. in-8° cli pag. 173· University of Pittshuro· Pittsburg Pa., 1914. Prezzo dollari 0.50. ~' •

Nelle. città industtiali assume importanza: not evole l'inq_uinamen.t o dell'aria prodotto dal .fumo\ delle fabbriche. Il f1:1mo . richiama e condensa la nebbia; perciò :ende non soltanto sudicie~ ma: anche umide le Come i precedenti, questo nuovo volume della cas·e: Inoltre .è causa di antracosi polmonari e cli collezione a bbraccia i soggetti più disparati. st~ti irritativi delle vie aeree, che agevolano Alcune delle monografie eh 'esso contiene ne alcune malattie, come la polmonite. integra!lo ~Jtre già pubblicate; la maggior parte Quindi si spiega come la questione sia 0gsono interamente nuove. . . getto di studio da parte d'igienisti e di tecnici. S ono destinate a cultori di campi diversissimi A Pittsburg - la città del petrolio, del ferro e della biologia. del carbone, un. vero inferno - l'Istituto Mellon Ci limitiamo a indicare gli autori delle più importanti ed i titoli : Barger, Deterpiinazione. m;- per le ricerche industriali ha promosso .all'uopo interessanti studi, pu1:1blicati in appositi bolletcroscopica de l peso m·o lecolare; Siel:.e ck, Misur:i tin~. . Questo è · il 9° b9llettino della serie e dei processi ossidativi e fermentativi delle cellule; Osservazioni sulla tecni'c a per lo studio della . co~tiene 7, monografie : White, « Introduzione ,, ; Coh~, <(Rapporti tra fumo atmosferico e safisiologia cellulare; ~unz, Metod1oa dell 'e's ame del contenuto gastrico; R eisis., Metodica d·e ll'esa- il ute ».; Klotz., « L'antracosi polmonare quale malattia sociale » ; ~olman, « Batteriologi.ai del me refrattometrico in biologia; Metzner, I meP':11visco~o » ; Haythorn, « Ricerche istologiche .t odi p'e r mettere in rilievo le granulazioni celsull'antracosi pol~onare »; White e Marcy, lulari; Vouk, Sulla fisiol1ogia dello sviluppo dei <e Relazione tra la densità del fumo e la mortavegetali ; N ierenstei:n.) Determinazione di piccole lità per polmonJte e tuberc01losi »; White e quantità di prodotti tann.i ci nei succhi vegetali; Shney, <e Influenza del fumo sulle infezioni pol·· Barger, Determi'naziorie delle amine :fisiologicamonari acute e croniche )) . • mente attive; Hanslian, L'analisi degli elementi Il volume include varie tavole ed illu stra:rari; Kiister, Allevamento amicrobico dei mam• • ZlOnl. • 1niferi; Krogh, L'esame funzionale dei polmoni; R. B. l{rogh, Microrespirometria; Hirsch, Sul metodo interferometrico per lo studio dei fermenti di difesa; Lowi, Metodi matematici nelle scienze PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. .. biologich e ; Kehmf, Complemento a lla tecnica ch'imica generale di laboratorio. R. B. ·SALMON ALBERTO. Di 'un curioso e interessante fenomeno che si osserva dopo gli sforzi muscolari nei soggetti sani. - Pavia, 1914. -RIZZI S . LJepurazione bvo logica delle acque di ACCORDINI FRANCESCO. Commissione provinciale rifi1tto. Un vol. in-4° di pag~ 207, con 40 incicontro l'alcoolismo di Udine. Relazione m o. sioni. Milano, Ulrico Hoepli, editore, i 915. rale del 2° esercizio. - Udine, i914. L. 4.50. MENSA ATTILIO. L'istopatologia delle sinoviti È uno s tudio dil'igente e comple t'OI, in cui il tendinee croniche negli equidi T orino, \7l<lll ent e ig ienista p.a vèse prende in esame il comi914. VIANA ODORièo. Sull'indirizzo del Brefotrofio di pito de i mi0rorganismi nella mi•né ralizzaz'ione Verona. Osservazioni e proposte. - Verona, clelle !Sost anze organtiche, le varie specie di ac• qu e di rifiuto per le quali è possibile la depura1914. BAISTROCCHI ETTORE. L'avvenire della idrologia ·zion e l::iiologica, l'autodepurazione delle acque e della climatologia. La riforma delle leggi e correnti inquinate, la depu.r azione b'iologica1 nei dei rapporti fra Stato, scienza ed industria. cam pi di s1)andimento con le peschiere e coi let- Perugia, 1914. ti batterici; espone poi 'i m etod'~ di analisi delle Bucco MENOTTI. Viscosimetria del sangue e acqu e· di rifit1to e delle acque epurate; infine ci pressione cardio-vascolare. - Napòli , i914. fa co11osaere alcu·ne ricerche· person ali sul comQUADRI GIOVANNI. Sull'i11fluenza dell'estratto port a1nento dei germi patogeni e s ull'epurazione del lobo ìnfund1bulare dell'ipofisi sulla glicobiologica e raccoglie l e conclus io ni clell 'interess uria aliment are, adrenalinica e cliabetica. . ante st ttdio, il quale si raccon1and.a m olto a Paler1no, i914. i g"ieu isti ed ingegneri. R. B. 1

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(ANNO

XXI!, FASC. 15]

SEZION~

PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE~ LA POLITICA SANITARIA. Per i servizi sanitari in guerra. L'on. Agnelli aveva· interrogato il ministro della guerra per saper~ se in caso ·d i mol:~li­ tazio·n e si sarebbero adottate negli ospedali e nei manicomi norme an·aloghe a qu~nto è stabilito per le condotte comunali, ciò allo scopo di garantire sempire la presenza di un personale sufficiente all'ordinario andamento. e alle nor. mali esigenze. Il ministro generale Zuppelli ha così risposto: « Non• ifa d'uopo illustrare con copia d'argomenti l'importanza e l'estensione dei bisogni ai quali dovrebbe provvedere il Corpo sanitario militare nell'eventualità di una mobilitazione, bisogni ai quali n:0n. può cert~m~nte farsi fironte C·0 n i mezzi del tempo di pace e che richiedono perciò di fare assegnamento sul numero maggiore possibile di. richiamati ·laureati in medicina e chirurgia. . I servizi civili cui tali richiamati possono trov·arsi adibiti, debbono, nella ecc~zionalità del motnen:to considerato, rimanere sacrificati per ineluttal:.i le necessità che in quel 1J?.Omento impone a tutti, sian•o enti o persone, di guardare essenzialmente ai superiori interessi della patria. Tutto ciò che le esigenze militari - la cui prevalenza s ulle altre, in caso di mobilitazione n·essuno può contestare .- possono consentire nei riguardi dell'assistenza sanitaria civile deve limitarsi ad as-s.icurare tale assistenza nei limiti strettamente in·d ispensabili. Appunto perciò è stabilitor che possono essere dispensati dal richiamo i medici condotti che s iano soli nei com uni, si·c chè la .d ispensa non può conieedersd. quando nel comune rima·rrebbero .altri medici, sia pure liberi esercenti. Ora, è ovvio che in nessun caso tale condizione di cose può verificairsi per i manicomi nè per gli altri istituti. ospedalieri, nei quali se1npre rimarrà personalé sanitario non obbligato a servizio• militare o, quanto meno, essendo i manicomi s tessi e gli ospedali situati in città importanti, potranno trovare sempre il modo di sostituire i medici eventualmente richiamati, organizzando oontemporaneament e il servizio a seconda di quanto imporranno le eccezionali circostanze. Nè per i manicomi varrebbe obbiettare cl1e la natt101·a delle 1nalattie in essi curate ed iii ge11ere dei malati che ricoverano pongano la questi·one sotto un punto di vista diverso da qt1ello 1

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degli a ltri ospedali, perchè tale concetto non può valere per il personale sanitario·, sibèene pel personale di assistenza, cui soltanto spetta sorvegliare assiduamente e costantemente i mentecatti. Ed il fatto di aver preveduto, oorl Regio decreto 17 maggio 1914, ni. 548, gli opportuni. temperamenti che consentiranno di lasciare, in ogni circostanza, ai manicomi il nu·m ero d'infe.rmieri necessaiio per l'assistenza e siorveglianza dei ricoverati, sta a provare che il Ministero sa rendersi conto d~i servizi 'esclusivamente civili che, per l'importanza e gravità loro, meritano di. essere tutelati con speciali provvedimenti anche quando i più alti interessi della patria imporrebbero di avere unicamente cura delle esigenze militari ».

Sulla epidemia di meningite cerebro-spinale. L'o·n . Raineri aveva presentata un.'interroga.zione al Ministro della Guerra per avere esatte notizie sulle cause che determinarono lo svilupparsi della meningite cerebro-spinale nelle tru ppe accaserm.a te a Piacenza e quali fosserò le disposizioni prese per oombattere la grave infezione. Il l\1inistro• Zuppelli ha così risposto: Nelle truppe di stanza in Piacenza si sono manifestati 13 casi di meningite cerebro-spinale-epidemica con. 6 morti. Come in Piacenza, oOISÌ in altri presidi del Regno, in quest'anno si sono dovuti lamentare pa- . recchi casi di nieningite cerebro-spinale, sopratutto fra le reclute del 1895, che 11ella maggior p_arte ·d elle località sono rimasti oome casi isolati, irapidamente circoscritti. · Il fatto che anche nella popolazione civile delle varie regioni d'Italia serpeggiano casi della stessa malattia dimostra che ci troviamo di frionte a una di quelle ricorrenze epidemiche, ancora ignote nella loro intima natura. Le reclute hanno dato· il maggiore contributo, appunto perchè nuove alla vita militare e per il rapido passa-g gio in. climi freddi, in una stagione eccezionale, e in un'epoca nella · quale da parecchi anni non ·e ra stata chiamata. la classe sotto le armi. I provvedimenti adottati sono il pronto isolamento dei ma1ati e di tutto il reparto di truppa u.e l quale si verificanlQ i casi; disinfezioni rigorose delle camerate e degli oggetti di corredo, sorveglianza degli individui isolati e disinfe-. zoni. quotidiane del tino-faringe. S'o no naturalmente applicate tutte le altre norme di igiene generale per la profilassi delie malattie infettive. (23)


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IL POLICLINICO

Sottoscrizione a favore del Medici BeJgi, delle loro vedove e del loro orfani. Somma precedente. . . L . 2347 Società Italia na di Ostetricia e Ginecologia . . . . . . . . . . . . » 1000 Totale . .

. L.

3347

Da tale som111a vanno detratte L. l 16, prezzo del cambio su Dorndra e commissione del Ban~o speditore.

&ISPOSTB ! QIJFialTI B ! DOMANDE.

(5152) Pensione. - Al Dott. G. Z. risponJiamo che, tenuto conto del contributo massimo pagato per dieci anni, nel 1916 liquiderà lire 1147 .26 di pensione, nel 1921 lire 1764 e nel 1926 lire 2837.85. Può fare versamenti . straordinari per somme non eccedenti ·annualmente le lire 400 Il capitale formato con tali versamenti è liquidato a favore del sanitario o dei suoi eredi al1'atto della cessazio ne dal servizio, qualunque ne sia la ragione e qualunque la durata del servizio prestato. Quando la durata sia superiore a 25 anni è data facoltà al sanitario di chiedere che tutto o parte del capitale steBso venga trasfortnato .in assegno vitalizio a supplemento della pensione. Del versamento volontario che si ha intenzione di fare occorre dare partecipazione al! 'Ufficio sanitario provinciale, che sopraintende al servizio delle pensioni dei medici condotti. (5153) Concorso per nomina di medici condotti - I1i.compatibilttà. - Al Dott. Lux rispondiamo essere antico adagio del diritto roma.10 : M eliws est intacta iura ser'Vari, quam infracta riniiedtum quaerere e, cioè, meglio è salvaguardare prima i prorpri diritti, che attendere che sieno violati per porvi rimedi_o. N el caso da Lei esposto, pur convenendo che la incompatibilità effettiva e tangibile si avvera coll'atto della nomina, ;1on ri sembra inopportuno mettere fin da principio in. sullo avvis0 la Commissione perchè escluda dal concorso c0lui che nominato, non potrebbe serl:..a re il p osto. Ammettendolo si danneggiano i diritti dei terzi che concorrono al medesimo posto. Che se la Commissione n c n· ascolterà la sua voce e graduerà l'incompatibile e costui fos se effettivamente preferito dalla Amministrazione municipale , converrà allora impugnare il relativo atto di n umina con ricorso in linea straordinaria a S . M. il R e o con reclamo in linea contenziosa p resso la IV Sezione del Consiglio di Stato. (5154) R ifi1ito di prestare assiste1iza in caso di 1ttrge nza - Morte dell'in fe rnio - Respo11sabilita. 1

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(ANNO

XXII,

FASC.

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Il Dott. G. G. da G. essendosi rifiutato di prestare la propria assistenza ad un individuo infermo n c·n appartenente alla sezione della condotta, cui era proposto in momento di urgenza, desidera conoscere se essendo avvenuta la morte di detto infermo non possa egli essere passibiìe delle pene comminate dagli articoli 371, 375 e 386 del Codice penale o dall'articolo 20 del .i"'eg·olamento 19 luglio 1906, n. 466. Premettiamo in linea generale di massima che per aver luogo, nel caso da Lei indicato, l'applicazione di qualsiasi penalità occorre provare con irrefragabile certezza che la morte dello individuo è stata conseguenza fatale e diretta della negligenza del sanitario. In altri termini \:Ccorre dimostrare che la morte sarebbe avvenuta se fosse accorso il sanitario chiamato dalla r'Jmiglia. Qualora tale prova fosse raggiunta si potrebbe appli~re al sanitario il disposto dello articolo 3 71 del Codice penale. Non sarebbe mai applicabile quello degli articoJi 375 e 386 perchè riguardano i potesi di verse. Sarebl:e anche a i caso applicabile il disposto dello articolo 20 del regolamento sanitario del 19 luglio 1906, n .. 466. (5155) Congedi alle le'VatricfA - ln<:Lennità. Il Dott. A. K. da A. chiede conoscere se una leva.trice condotta che presta ininterrotto serv:zio da ben· 25 anni non avendo mai usuf1uito della licenza no.rmale di un mese che le spetterebbe per legge e non avendo mai perciò ricevuto l'indennizzo, possa ora pretendere un:i indennità proporzionata a tutti i congedi a11nu1 non usufruiti. Allorchè si rinunzia al . congedo non si ha diritto ad inden11izzo. Non spetta, quindi, alta levatric-e in· parola alcun compenso per tutti i congedi cui ha, durante i molti ai1ni di servizio, volontariamente rinunziato. (5156) Ufficiale sanitario - Presidente o niern.br.o <:Lella Co rigregazio1ie di carità. - Il Dott'-)r F. L. da P. desidera conoscere se vi sia incompatibilità tra la carica di ufficiale sanitario e quella di preside11te o membro della Congregazione di carità. Fra la carica di ufficiale sanitario e quella di presidente o membro della Congrezione di carità non esiste incompatibilità di sorta. (5157) Ufficiale saruitario - Indennità cav alcatura. -- Il Dott. A. S. da P. desidera conosc~re quali pratiche deve fare per ottenere che l 'indennità per la carica di. ufficiale sanitario, ora percepita interamente da un suo collega, che esercita in una frazione del Comune, sia bipartita per ottenerne parte a s uo beneficio e quali pratiche p ossa egualmente espletare p er ottenere ch e a nch e alla sua condotta sia assegnata 1;1 indennità di cavalcatt1ra.


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SEZIONE PRATICA

Non si può ottenere la partizione della indennità di ufficiale ' sanitario, perchè ogni Comune deve per legge tenere non due ma un solo ufficiale sanitario. Se la carica è unica, uno solo può legittimamente conseguire ;il relativo com·· penso. Per ottenere l'indennità di cavalcatura deve rivolgeresi al Consiglio comunale. In· caso • di negativa risposta chieda aumento di stipen·· dio di ufficio da parte della G .P. A . ai sensi dello articolo 26 del testo unico delle leggi sanitarie. (5159) Infortuni sui la'Voro - Prime imnnedi,a te cure - Certificati. - Il Dott. E. S. da T. B. desidera conoscere ·Se il pagamento dei certificati in caso di infortunio è distinto da quello delle prime immediate cure ed a carico di chi ricade l'obl:Jigo di sostenere il primo ed il secondo. Le prime immediate cure da prestarsi ad un infortunato possono essere eseguite da un medico condotto od anche da un libero. esercente. Nell'uìll caso e nell'altro, si ha diritto a ricevere compenso da parte del capo od esercente l'impresa ai sensi del capoverso ultimo dello articolo 9 della legge cr-elativa che è del 31 gennaio 1904, n. 5. I certificati sono obbligatoriamente prescritti in1 numero almeno di tre. Il primo, compensato con lire due, è a carico del cap~ od esercente l'imp11esa; il secondo, compensato con 50 centesimi, è a carico dell'Istituto assicuratore, ed il terzo, compensato con lire 2, è anche a carico dell'Istituto assicuratore. Qualora l'operaio abbia diritto alla assistenza medica gratuita, l'ufficiale sanitario ed iJ medico condotto, obbligato a prestargliela deve rilasciare gratuitamente il secondo certificato e quanti altri ne occorrono per comprovare la continuazione della inabilità al lavoro. Tutto ciò è sta1: ilito dallo articolo 149 del rregolamento 13 marzo 1904, n. 141. (s160) Licenziamento del medico condotto. Il Dott. G. P. da C. M. desidera conoscere se per il licenziamento dei medici condotti e delle levatrici le prescrizioni degli articoli 37 e 44 del regolamento 19 luglio 1906 si fondono in una sola o costituiscono due distin~ti metodi di licenziamento. Il licenziamento del medico condotto e della levatrice condotta di. cui è cenno nello articolo 37 del precitato regolamento è ben distinto e di-: verso da quello previsto nel successivo articolo 44. Il primo è pron'll~ziato dal Consiglio comunale o per fine di prova o per giustificati motivi in grado di stabilità, mentre il secondo è pronunziato dal prefetto ed a sua in1ziativa i:n caso di inadempienza da parte del Comune o ConlSorzio a pro~ere. È naturale che se il 0

Comun,e, accogliendo l 'inVito ricevuto dal pref'etto provvede al licenziamento, la relativa deliberazion•e deve essere notificata al sanitario in co:p ia autentica a mezzo del messo comunale. Dev,e si, infatti, notare che il precitato articolo 37 parla cli deliberazioni che licenziano il medico condotto mentre il prefetto quando agisce da sè emette un decreto non• una delibe• razione. (s161) Stabilità 1'hella carica di medico condotto - Nuo'Vo concorso. - Il Dott. F. B. da S. G. I. ·avendo prestato servizio per oltre due anni nel posto di medico condotto supplente ed avendo già. in esso acquistata la stabilità, desidera conoscere se mantenga tale suo diritto acquisito nel caso che riuscisse vittorioso in un concorso testè bandito dal C()ll!lune per la nomina a medico condotto titolare. Stante alla oramai costante giurisprudenza che ritiene valutabile nel periodo di prova il servizio interinale eventualmente prestato dal sanitario, dobl: iamo rispondere affermativamente al quesito proposto inquantochè alla nuova nomina dovrebbe essere congiunto il servizio precedentemente da Lei prestato nella qualità non di in.terino ma di supplente, che è certamente più importante e disciplinata. Riteniamo, quindi., che Ella prendendo parte .al concorso e riuscendo vittorioso possa ritenersi senz'.altro stabile, avvalendosi della prova già fatta nella precedente sua posizione. (5163) Medico con.dotto - Ser'Vizio in locali di isolamento. - Il Dott. N. lV{. da M. des.idera conoscere se sia tenuto il medico condotto in caso di epidemia a prestar servizio gratuito nel locale d'isolamento e se questo servizio gratuito sia ,e stensibile anche ai non poveri. L'articolo 124 del testo unico delle leggi sanitarie dispone che verificandosi in un Comune una malattia infettiva di carattere epidemico tutt1 i medici esercenti, ed anche il medico condotto, debbono mettersi a disposizione del Comuille stesso. Il mettersi a disposizione vuol dire che il Comune può destinarli, astraendo da even.tuali patti contrattuali, a qualunque servizio e, quindi, anche alla cuira di coloro che sono ricoverati in locali d'isolamento. La legge non parla di compenso, ma rende applicabile a detti sanitari, qualora ne sia riconosciuto il caso, il di&posto degli (!.rticoli 112 e 113 del testo unico delle leggi sulle pensioni civili e militari del 21 febbraio 1895, n. 70. Sebbene però la legge taccia, noi crediamo che un compenso sia giustamente dovuto perchè trattasi di un servizio estremamente grave, pericoloso e dannoso per gli interessi privati del professionfista. Anche pel medico -condotto il 0

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IL POLICLINICO

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[ANNO XXII, FASC. 15]

compenso sareè,be giustificato perchè mediante durle la circoscrizione della condotta e nel diil semplice stipendio, ancorchè largamente riminuirle conseguentemente il lavoro ha trovato munerativo nei t empi norm ali, si appaleserebbe equo aumentarle, sebbene di poco, lo stipendio insuffi ciente in tempi an•o rm.a li e per un ser- che prima godeva. In quanto alla supplenza vizio che, com e dicemmo, offre molti pericoli gratuita si concepisce a p.airità di condizioni, e privazion.i . Il servizio presso il locale di iso- ma U·On quando l'una condotta è più estesa lamento co;m p1rende qualsiasi classe di pers-one dell'altra. Chi sostituisce nelle assenze il colvenisse i vi ricoverata, o agiati, o poveri. lega della condotta maggiore riceve effettiva(5164) Modificazioni nella circoscrizione terrimente un aggravio, che contrasta con la dispotoriale della condotta - Diritti acquisiti. - Il sizione dello articolo 29 del regolamento saniDott. G. S. d.a C. espone che il Comune per tario. Quindi Ella ha diritto di rifiutarsi al rendere possibile la nomina di u:n secondo me- m,aggiore e più grravoso servizio, sempre che dico condotto., il cui posto era da tempo privo il Comun·e non s ia disposto a concederle una del titolare , p ensò di aumentare il relativo stiadeguata rimunerazione in· proporzione della pendio portandolo a lire 3000. Per .n on fare estensione . materiale della condotta servita dal anche a lui il medesimo triattamento modificò collega. Rivolga analoga domanda al C-0·n siglio comunale ed in caso di rifiuto si protesti con la circoscrizione territoriale delle due condotte, atto legale al Comune con dichiarazione di non attribuendo le case sparse, per lo innanzi equaessere ·obbligato, per il proprio patto contratmente ripartite, tutte alla .seconda condotta. A tuale, a prestare servizio da supplente in una lui si elevò lo stipendio -0d i sole lire 2000 portandolo, con diminuzione di servizio, da lire condotta di estentSione maggiore della propria. -Se il Comune la obbligherà ad eseguire il ser1 800 a 2000. Per la supplenm gratuita scamvizio potrà adire l'autorità giudiziaria pel ribievole, considerato il maggiore onere ri·s ultante a suo c.arico, dato il maggiore ambito della se- facimento di danni. Doctor JU STIT.IA. conda condotta, gli fu concesso un emolumento corrisp·o ndente al maggior stipendio comferito all'altro sanitario. Chiede conoscere se si possa impunemente portare una sperequazione al serCONQQTTE E CONCORSI. vizio sanitario, che per tredici anni è stato ARCONATE-DAIRIGO (Milano). - Medico; ab. 3500 ugualmente attribuito alle due condotte e se circa. Stipendio L. 4800 netto R. M. ; due sesciò non costitu.i.sca uno strappo a quei pnnc1p1 senni. Scad. 15 aprile. di st abilità dell'ufficio intes·o nel senso dell'amAVELLINO. - Capo del Laboratorio medicobito del servizio sanitario. Sulla supplen~a obmicro·g tafico consorziale di vigilanz~ igienica. Vedi fase. 13. Scad. ore 12 del 15 giug~o. blio-atoria oltre la zona di competenza cumulao ' tiva chiede conoscere se non si vengano even~ BASALUZZO (Alessandria) . - Approvato dalla ' tualmente ad imporre oneri ed aggravi vietati Sezione di N ovi - Tortona dell' A. N. M. C. ; per la genera~ità degli abitan~i in .n. ~655; L. 800 dal penultimo comma dello articolo 29 del repei p·o ven, L. 2500 per gli ahb1enti, L. 200 per golamento sanitario. U. S. e L. 200 indennità alloggio, lorde; due L'articolo 22 del regolamento generale ·sani- sessen,ni. Scadenza 25 aprile. .. tario del 1906 dis-pone che il .n umero delle conBASSANO (Vicenza}. ~.Primo reparto, ~· 26?0 dotte, la loro ripartizione nel territ01'io e la lorde. Poveri aventi dintto a cura gratuita circa 1500. Scadenza 16 aprile. sede di ciascun sanitario condotto debbono essere deliterati e stabiliti dal Consigli 0 comuBRIOSCO (A:fila no). -:- ?~rvizio consorziale (Briosco -e Ospedale Armoni 1n luogo), c.ondotta niale ed approvati dalla G. P. A. e che ogni piena, 3244 abitanti, L. 3500 con alloggio,, luce modificazione deve essere deliberata ed approe riscaldamento, L. 200 quale uff. san. Cap1iolat.o vata con la medesima procedura. Pertanto, se medico e reo-olamento interno dell'Ospedale vila modi.fica della circoscrizione territoriale della sibili nella Segreteria comunale. Scad. 15 aprile. sua condotta fu delibera ta ed approvata nei CAMPI SALENTINA (Lecce) .. - Al 15 aprile! modi voluti dal precitato articolo di regolaore 12 2a. condotta pei poveri ; L. 2500 lorde d1 imposta R. M., esenti dal contributo per C. P. m ento, è pienamente legale. Essendo la possibilità di modifich e prevista dalla legge non può CASTELLEONE DI SUASA (Anc ona). - Condot~a dalla effettuazione i.n concreto di essa derivare of- semiresidenziale · L. 4450 lorde e tre sessenru ; fesa al diritto acquisito dal sanitario di rima- L. 150 se uffici~le sani~ario. Servizio entro 15 giorni. Scadenza 25 apnle. nere, dopo i due anni di prova, nel possesso pacifico del suo ufficio e del s.uo stipendio. E CASTELLETTO MERLI (A lessandria). - <;ondotto tanto più non può Ella d olersi del fatto in pei poveri ed uff. san.. (esclusa la frazione ~­ salino); L. 2500 lorde. Aè1. 1841 . Scad. 30 aprJ:le. qttanto i• Amministrazione comunale, nel ri1

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[.i\.NNO XXII, FASC. 15]

SEZIONE PRATICA

CERES (Torino). Congregazionie di carità. Sanitario dell 10pera pia Rolando; servizio gratuito per tutti gli abitanti di Procaria e Vernetto; 300 persone circa; L. I500 nette da R. M., con godi·mento gratuito di ·casa in Procaria. Scadenza 20 aprile.

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* MoNTEFALCO

COMO. Deputazione Provinciale. - Medico primario ; L. 4500 lorde dell 'i. R. M. ; tre .quadrienni e due quinquenni del decimo ; pensione. Titoli scientifici e pratici. Età limite 40 anni al 30 apr., s. e~ r. Servizio entro 30 giorni. Scadenza ore I6 del 30 aprile. COPPARO (Ferrara:). - Contiotto poveri frazione di Cocc.anile; L. 3200 lorde e L. 600 per obbligo di cav. ; assicurazione. Assunzion·e entro IO giorni. Scadenza 30 aprile.

(Perugia). - Una delle due condotte per la generalità ; L. 4400 lorde. Scadenza 30 aprile. MoNTEPAONE (Catanzaro). - Condotto per i soli poveri; L. 2000 più L. 200 per indennità · e L. 300 per servizio di U. S.; due sessenni. Abitanti 1900. Scadenza il 20 aprile. MURAVERA (Cagliari). C·ondotta piena; L. 4400· lorde, oltre I~. 225 pei carcerati·. Sc.adenza 24 aprile. NARNI (Perugia) . - Co,ndotte di 'Capitone e Guadamello; a tutto 30 apr. Abit. 1500 e 1~50. L. 2400 p. poveri oon tre sessenni; L. 800 p. o-li abbienti; L. 750 pe;r la cav., ~'"'bbl.; L. 100 alla ra cond. per l'a. f.; L. 200 alla 2a. cond. per l'alloggio. Servizio entro 20 giorni.

CORTANDONE (Alessandria). L. ~ooo. Entro il 22 aprile.

Condotta poveri ;

OTRICOLI (Perugia). - A tutto il 15 aprile; lorde L. 4000, aumentabili. Rivolgersi alla Segret.

Cosio n' ARROSCIA (Porto Maurizio Fino al 20 aprile condotta. L. 2500 aumentabili per quattro sessenni, oltre a L. 350 per i servizi ostetrici e di ufficiale 'sanitario. Cura piena, in unico centro di Io96 abitanti. DICOMANO (Firenze). - A tutto il 15 aprile condotta poveri 2a sezio·n e con sede nel capoluogo; circa 44 kmq.; ab. 1750 .dei qu:ili ~~ poveri; L. 3000 10rde, tre se~enn1; per 1 .Pr·1mi due anni ·a ssegno s traord. di L. 500. Chiedere l 'ain nunzio. Servizio entro 15 giorni.

PADOVA. SpedaLe Civile. - Assistente effettivo; L. I6oo lorde di R. M.; il contributo C. P. è a carico dell 'amministraz. ; stanza, L. 10 per le guardie di 24 ore. Docum. alla Segr. non oltre le 17 del 20 aprile. Elenco delle votazioni. Servizio entro Io giorni. PAI,AZZONE. - 3° reparto. Scad. 20 aprile. Richiedere avviso di eone.orso. • PARMA. Casa Penale. - Sanitario; assegno d1 L. 1800 lorde. Età non superiore ai 45. Le domande al Ministero su carta da L. 1.25, dovranno pervenire alla Prefettura. Titoli di studio e di pratica medica. ~o~in.a previo pa1rere o .relazione .della Comm1ss1one. Scadenza 30 .aprile.

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FIUGGI (Roma). - Concorso per titoli· ad entrambe le condotte medico-chirurgiche per la generalità; L. 4500 lorde ciascu.na. Scadenza 16 aprile. FONTANELLATO (Parm~). - P~ima condot~ per 3644 abitanti dei qu.al1 ~640 c1r.ca han':lo diritto all'assistenza san. gratuita; pei poveri L. 3800 lorde, obbl. cav.; sessennio. Scad. · 18 aprile. GALLARATE (Mìlçino). Congregazione di Carità. - Terza condotta pei soli pov·e ri. Nette L. 3000. Scade I4 aprile. GRAGLIA (N O'Vara). - Cons:o rzio con Muzzan?. Scadenza ore I2 dcl 24 marzo. Kmq. 32.92, in collina e montagna; ab. 3000 circa. L. 1200 pe~ circa Ioo poveri e L . 250 P.er suppl.; eventuali nomine a medico della Società operaia e ad U. S. Servizio entro ,,.il 15 aprile. * LAIATICO (Pisa). - · A tutto I4 apr. condotta per Orciatico, piena; L. 3500 lorde e L. 750 per ·Ia cav., opblig.; due sessenni; ab. 1035. Ser• • • • vizio entro 10 giorni. MALONNO (Brescia). - Al 30 aprile condot~a; L. 4273.77, al lordo della R. M.; generalità 2520 ab.; U. S. e gestione a. f. - * MARRADI (Firenze). - Terza sezione, residenza a Casa1e di Lutirano; L. 4500 lorde, popolazione 2400. Scadenza 30 ap~le . ~ MoNl'ECAROTTo (A ncon(a). 2" condotta; L. 5250; 2 sessenni e L. 250 per sup.plenza. Scadenza ~o aprile. ' * ìVIoNTECOSARO (Macera.ta). - S~co.nda condo~­ ta, in prevalenza chiru·rg1ca ;. ~tà limite 40 ~n~; L. 3500 lorde per la generalita; au~ento d1 lire 300 in corso d'approvaz .. ; ~· 700 per. c.av.; L. 200 per .supplenza. Abitanti 3650. Serv1z10 entro 15 gio.r ni. A tutto 5 maggio. 1

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PIANDlMELETO (Pesaro). - Con·dott? con~or: ziale 1° reparto; L. 4500 lorde, tre sessenni di L. 300, se U. S. L. 200. Supplenza scambievole con compenso di L. I87 .50 e Io giorni di co~­ gedo straordinario: Doc. e d?m. ~'uso a~ .pres1derite del Consorzio. Assunzione in servizio erut~o 15 giorni. Scadenza 10 maggio. * POLINAGO (Modena). - ra.· condotta; L. 2700 lorde e tre sessenni di L. 200; L. 700 per obbligo d! .cavalcatura; .assi~urazione. Assl!nzione in servizio entro Io giorni. Scad. 19 apnle. PREDAPPIO (Forlì). - 2a. condotta ; L. 3300 lorde con tre aumenti sessennali ; indennità di cavalcatura L. 700 ; indennità di alloggio L. 300. Assunz. in servizio entro 25 giorni. Scad. 15 apr. QUISTELLO (MantO'VCV). -. c<?'~dotta di Nuv?1ato; ettari 1533; ab. 600 pun1t1. e 202~ sparsi; L. 3000 lorde e tre sessenni, .~r 1 poven ; ~· 60_0 per carrozza e cavallo. Serv1z10 entro 15 giorn1. Scadenza un mese dal 27 marzo. RADICONDOLI (Siena). - Condotta di Anqua; circa 50 kmq.; ab. 1~41; L .. ~ooo .lorde per la cura piena e L. 300 d 'indenn1ta residenza; ot bl. cavale. Scadenza 15 aprile. Età limite 35 anni. Servizio entro I5 giorni. ' REGGIO EMILIA. R. Prefettura. - ~econ?o n:iedico assistente presso il locale Manicomio giudiziario; L. 1800; ti~oli; domanda d!i L .. 1.25; età massima 40 anni; statura ~on. m.fen?re a m. 1.65. Residenza entro ~5 giorni. Chiedere I 'annunzio; Scadenza 15 aprile. ROCCASECCA DÈI VOLSCI (Roma). - Medico. Annue L. 3200. Scadenza 15 aprile. (27) 0


IL POLICLINICO

512 ~ANFI?RINO

(111ila;io). - A tutto il 25 aprile. St1pend10 L. 3500 con tre a umenti sessennali L. l OO indennità u. s.; L. 25 indennità illumi~ nazione ambulatorio . Metà affitto alloggio pagato dal Comune. . s. ~1A1!RO MARCHESANO (Catanzaro). - A tutto 11 30 ~prile ~onc?rso al .posto di• medico-chirurgoo?tetrico pei soli pover1, con lo s tipendio annuo di L. 2000 lorde. Popolazione riunita abitanti 1839. Per schiarimenti rivolgersi al sindaco. TAVARNELLE IN VAL DI PESA (Firenze) . - Condot~ al capoluogo (876 su 3763 ab.); soli poveri; kmq. 0.20; L. 2300 e quattro sessenni; L. 400 .P~r ca':., L. 150 quale U . S ., L. 700 dal1'AlD;ministrazion e dell'Ospedale N aldini, lòrde. Scadenza 27 a.p rile. TORINO. R. Ma1iicomio·. - Uno dei due posti di. medico-direttore, con sede a Collegno; L. 6000 lorde, aumento di un decimo per 5 quinquenni. Alloggio gratis riscal.dato ed illuminato. Rivolgersi all' Amministr., via Giulio 22. Scad. 15 apr. VALLECORSA (Roma) . - A tutto il 30 aprile condotta generalità; L. 34.00 oltre L. lOO quale U. S., lorde di iriten. R. M. Ab . 4415 agglomer. Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Professionali. Sono segnati con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italiane.

Diffide e boicottai;·gi : Nuove diffide sanzionate : Falconara Marittima (per Fiumesino) (Ancon.a), Paese (Treviso), Gorn.o -Oneta e Su1zzio, Bottan.u co, Medolago (Ber.gamo). · Revoca di diffide : Saronne (Udine) , Laiatico (Pisa), Pozzoleone (Vicenza), Galluzzo (Firenze), Fermignano (Pesaro-Urbi.no), Medicina e Castelserravalle (Bologna). Ci si com·u nica. : « In occasion·e dell'avvenuta pubblicazione del concorso alla condotta consorziale di PizzocornoCecima-San Ponzo-Trebtiiano (Molino del Conte) la Sezione Voghera-Bobbio ricorda agli interes~ti che tale con'Corso è diffidato perchè a cura piena. Per lo stesso motivo è stato diffidato il concorso di Portalbera, di pubblicazione imminente. Si invitano i colleghi, organizzati e non organizzati, a non volersi frapporre ·n ella lotta cosi aspTamente combattuta in questa provincia perchè · anche ai medici sieno final·m ente riconosci uti quei diritti, ornai pacifici per ogni altra ciategoria di professionisti ». Il Cons. dirett. della Sez. Voghera-Bobbio. NOMINE. PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

ROMA. - Il Consiglio direttivo della Croce Ross a ha conferito all'on. Facta la grande medaglia d'argento con diploma speciale, per )e benemerenze acquistate verso la p atriottica ed umanitaria istituzione. MILANO. - Il dott. Enrioo Grientini è stato dichiarato primo nel concorso al posto di vice ispettore medico dell'Ospedale Maggiore. (28)

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NOTIZIE DIVERSE. Per l'igiene scolastica. . In. questi ultimi gior~i ~i è per la prima volta ~i~ruta la re9:le Commissio11e consultiva per la igiene scolastica e pedag;ogica, istituita con dec~eto .del 2~. ottobre 1914, .su p~oposta dei Min.1ster1 dell inteiìlo· e. dell'istruzione: Alla presenza dell 1 ot~ . ~osad1? sottosegretario di Stato p~r la pubblica 1struz1tQ111e, che ha recato il cordiale sa~u.to ~el. ministro G~ippo, e con l 'intervento di tutti 1 c~mpof':enti - e precisamente del . comm: Lutrario, direttore generale della sanità., de1 comm. Corradini, Fiorini e Masi diretton generali del Mi·nistero della pu·b blica istruzione, dei professori Di Vestea e Sclavo e dell 'ing. Poggi - la Commissione ha iniziato i .s.u oi la-yori eleggendo all'unanimità, a suo presidente, 11 comm. Lutrari•o. · Prima di aprire la discussione sull'ordine dei temi da trattare, il presidente ha opportunamente fatto cenno agli accordi preliminari intervenuti a l principio del passato anno tra 17 d11e i\.mministrazioni, dell'interno e della pubblica istr~.zi?ne, per l '~zione da svolgere nel campo dell 1g1ene scolastica e pedagogica, acomdi che han1n:0 Londotto alla costituzione .d ella Commiss.ione Reale. Ha pertanto comunicato che da una: ra.pid~ e sommairia indagi11e, compiuta dalla D1rez1one generale della Sanità, risulta che in ben ·altre la metà delle provincie del Regno e non tutte tra le meno importanti - la s orveg lianza ignienico-sanitaria è tuttora allo ·stato em.1:.r ionale e che pochissimi sono i Comuni an.che tra i maggiori, i quali abbiano istituit~ un servizio efficace per la difesa sanitari.a delle s cuole. Il presidente ha altresì riLordato che il Mini~tero ~ell 'interno, di piena intesa con quello dell'1struz1one, ha provveduto all'apertura di brevi corsi di perfezionaip.en.to in igiene scolastica lJresso le ·università del Regno, ad uso, di preferenza , degli wfficiali sanitari, essendosi riconosciuta la necessità di accrescere per questa parte, la cultu.r.a specifica di ~oloro che sono per legge tenuti ad esercitare le importanti funzioni della vigilanza sanitaria sulle scuole; ed ha riferito che tali corsi sono stati complessivamente :flrequent ati, con ottimo esito, da oltre duecento sa11itari. Ha aggiunto che, in pari tempo, si è tenuto un corso analogo presso il Laboratorio batteriologico della San~tà, per un primo gruppo di medici provinciali, titolari e aggiunti; e éhe nell'intento, poi, di collaborare all'opera di pro1)aganda, che il Ministero dell'istruzione svolge ogni anno con i corsi di conferenze magistrali ai igiene, il Ministero ha anche posto a disposizione dei sanitari incaricati delle conferenze stesse, in dieci provincie del Regno, un apposito apparecchio per proiezioni con una serie di diapositive su argomenti d'igiene scolastica, serie che potrà in seguito essere notevolmente accre- · s ciuta. Il comm. Lutrario ha chiusa la sua relazione, dichiarando che il Ministero dell'interno fa grande affidamento nell'opera della R eale Commissione, affinchè l'azione dello Stato, per il rinnovamento igienico del paese, validamente sorretta e integrata da quella della scuola, possa dare presto quei benefici irisultati che, a parità di mezzi e di sforzi, già si sono ottenuti da altre nazioni; a suo giudizio, in sostanza, è la scuola media ed elet11entare, (he può e deve diventare


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SEZIONE PRATICA

il ceutrO' più importante di diffu.s.io,n,e per la pro... paganda igienica nel Paese. La Com.m issione, pienamente convenendo nelle con.siderazio1?1 e~p?Ste dal pre~idente, dopo un largo seamb~o di 1de~ sull 'ord111e dei propri lavori,. ha deliberato di proporre ·a lcuni provvedimenti, da adottarsi per ora in v.ia di esperimento, ~itca la vigilanz·a sanitaria sulle scuole tracciando quindi, nelle sue linee generali, iÌ pro-g!amma delle discussioni per una prossima riu· nione.

Per l'esecuzione delle opere igieniche.

Su proposta dell'on. Salandrr.a è stato firmato un reg~o decreto da convertirsi in legge, col quale s1 proroga fino a.l 30 giugno prossimo d..l termine per l'applicazione delle disposizioni approvate col regio decreto 27 settembire 1914 per s ollecitare l'esecuzione di opere igieniche comunali anche a sollievo della disoccu pazi•one e di .cui col 31 marzo u .& . cessava. l'efficacia. T.a le decreto ha prodotto i più benefici effetti, tanto col semplificare ed abbreviare la procedura per la concessione dei mutui di faviore, quanto col permettere di accordare sussidi in capitale .d a parte dello Stato .a numerosi Comuni, a prefe1".enza piccoli e povieri, i quali in tal modo han potuto iniziare presto molte e svariate ·opere che, oltre a lenire il disagio della classe operaia , avranno I 'effetto permanente di contri buire in modo notevole al risanamento igienico del paese. 1

~oncorso

per un opuscolo-guida per conferenze sulla lotta antitubercolare. ·

La Lega Nazionale Italiana contro la tubercolosi, init endendo di svolger.e un programma <l~ difesa soci.a le contro la tubercolosi, adattato .alla na tur-a e alle condizioni del paese, indisse il 28 l~glio 1913 un concorso tra i medici condotti ed ufficiali sa.i1itari in servizio, per un -0puscolo che dovesse valere di guida ai medici propaganddsti e nel quale sotto forma di oomferenze (non più di tre) , fosse svolto il programma della difesa sociale contro la tubercolosi, sulla base di un,a traccia fornita dalla Lega ste.ssa. Furono all'uopo stabiliti 5 premi per 1.a somma oo.mp1essiva di lire looo, e cioè il 1 ° premio di lire 500, il 2° premio di lire 200, tre terzi premi di lire l OO ognulllo. Al concorso, che sii chiuse il 31 maggio 1914, fu•rono presentati" verutuno. O·p uscoli. . La Commissione giudicatrice eomp·osta dei professori Vittorio Ascoli, Tito Gualdi, Aristide Ranelletti, dopo particolareggiato esame, ha rilev~1to che molti dei l avori presentati sono degni di considerazione, in quanto rivelano· nei ris pettivi autori. studio e coltura .Jodevoli, sia nel cam.po. clinico che ÌTh quello sociale della tubercolosi. · Poichè anche i migliori lavori non vanno esenti da pecche di forma e di concetto, la Commissione giudicatrice ha ritenuto che nes&tJ.n-p di essi poss.a essere pubblicato, cosi come -è, a nome della Lega Nazionale contro la tubercolosi, per rappresentare una. guida per i medici propagandisti; ma ha proposto tuttavia che agli autori dei cinque migliori opuscoli sia no egualmente conferiti i premi per l'impegno, la solerzia e l'accu'latezza di cui ~ medici condotti ed ufficiali sanit ari, pur tra· le abituali e gra-

vose cure professionali, hanno dato prova. Aperte le buste per identificare gli autori delle migliori con.ferenze si è visto: il r 0 premio di lire 500 all'opuscolo contrassegnato col n. 17, che porta il motto «I sale », C01trispondere al dott. Antonio Castaldi, medico. condotto di Busto .AJrsizio; il 2° premio di lire 200 all'opuscolo contrassegna.to col n. 16, che porta il motto « Salus pul:1lica suprema lex_ », corrispondere al dott. Gaetano U n1g arelli, ufficiale sani tari o di Minert·i o; i tre terzi premi di lire lOo ognuno agli opuscoli contrassegnati coi nn. 20 (senza motto), 8 col m·o tto «X Y Z », 2 col motto « Laudanda voluntas », corrispondere ex aequo ai dottori cav. Giovanni Cucco, medico condotto di Castelbuono (Palermo.) ; Domenico Stivanin, ufficiale sanitario di Camisano (Vicenza) ; Achille Tomasinelli, medico condotto di Roccabi:anca (Parma). La Commissione ha proposto ancora e la Giunta esecutiva della Leg.a contro la tubercolosi ha approvato che fossero dichiarati meritevoli di 00:nsiderazion.e speciale ex aequo i lavori dei seguenti dottori: dott. Vincenzo D'Amico, medico condotto di Ielsi (Campobasso); dott. Domenico F alcioni, medico condotto di Roma; dottor Guido Fornaseri, medico condotto di Muggiò (Milano) ; dott. Giuseppe Mantella, medico condotto di C~ssaniti (Catanzaro) ; dott. Vincenzo Petraroli, medico condotto di Torchiarolo (L ecce) ; dott. Cesare Scav.-0,netto Materazzi, medico condotto di Carlentini (Siracusa) ; dott. Ferruccio Vitacchio, medico condotto di Morgongiori (Cagliari). Conforme il bando di concorso, le memorie pr~miate restano di proprietà della Lega, la quale si riserva la facoltà di pubblica·r e colle opportun·e modificazioni uno. ·o più degli opuscoli premiati. L e altre memorie sono rinviate ag.li autori.

La Croce Rossa per le pubbliche calamità. Il Consiglio, direttivo della Croce Rossa, nella sua adunanza del 28 gennaio scorso, deliberava di studiare la organizzazione di una più larga opera .d i assist enza, da parte della istituzi()llle, i:n: caso di pubbliche calamità. La Croce Rossa, pure essendo una associazione nata per il soccorso ai kriti in guerra, ha dal 1900 cominciato a prestare collaborazione ai pot eri centrali dello Stato nei e.asi di infortunio pubblico, ma seniZa preordinare vere e proprie organr.izzazioni speciali a questo fin e. Riconosciuta la necessità di perfezionare e di sviluppan:e siffatta cooperazione, il Consiglio st esso h a dato incarioo al presid·e nte conte della. Somaglia, a l vice presidente senatoire Frase.ara e al conis·i gliere on.. Ciraolo di preparare una relazione sulla .maggiore e più integrale attività dell'associazione, negli infortuni in tempo di pace; e il çonsiglio direttivo nella sua adunanza del 2 apri·l e corrente, sentita e plaudita la esposjzion,e del presidente e dei relatori, approvava il principio di massima ed il complesso delle proposte presentate, e invitava il presidente di esporre al . governo i propositi e i programmi sia per il coordinamento delle organizzazioni di assistenza, sia per la istituzione di nuovi servizi interni della Croce Rossa, distinti da quelli preordinati a be11~ficio dei feriti in guerra. (29) ·.

I


IL POLICLINICO

Per il servizio sanitario militare. Un decreto reale dà facoltà al Ministero della guerra di nominare, fino al 31 dicembre 1915, ufficiali di complemento nel corpo sanitario militare i laureati in medicina e chirurgia ascritti alla l a.,. 2a. e 3a. categoria, di• età non superiore ai 40 anni. Agli ufficiali medici n1ominati in l:·a se a questa disposizione sarà assegnato il grado di sottotene11te, tenente o capitano, secondo· norme da stabilirsi· con decreto ministeriale.

Per l'organizzazione civile in casi di mobilitazione.

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XXII,

FASC. 15]

o di tessera di iriconoscimento e dovranno trovarsi sempre pronti a qualsiasi chiamata. Si fa speciale appello agli studen.t i secondari ed ai giovani operai di iscriversi nelle file di questa benemerita istituzione. Le iscrizioni - anche per lettera - si ricevono al Comando della Compagnia in via del Conservatorio N . 62 (presso Ponte Garibaldi).

Per l'assistenza e la beneficenza pubblica. Si è riunito il Consiglio Superiore di assisten.z a e beneficenza pubblica; parzialmente rinnovato nei suoi membri. Inaugurò la sessione il sottosegretario Celesia. Poi, sotto la presidenza del sen. Astengo, si iniziairono i lavori, concernenti pareri per formazione di opere pie, aJ?plicazioni di statuti, esami di iI"egolamenti di amministrazioni benefiche.

Si è costituito un Comitato romano per l 'organizzazi•one civile in caso di mobilitazione, sotto la presidenza del sindaco Colonna. Ne riportiamo il programma per l'assistenza sanitaria: I. Indagini circa il fabrdsogno di personale per gli ospedali. 2. Pratiche presso i privati per ottenere offerte Il Policlinico Pavese. di locali e di ospitalità ai feriti e convalescenti. Il Re ha ricevuto in udienza 1ifficiale il Sit>3. Accordo con le associazioni ospitaliere di · daco di Pavia, prof. comm. Eteocle Lorini, irepronto soccorso. '· catosi appositamente a Roma per invitare, a 4. Ospedali sussidiari. nome della sua città, il Sovrano alla cerimonia 5. Servizi volontari di trasporto. della posa della prima pietra del nuovo Policlinico, che secondo una legge speciale votata dal Per la rapida preparazione sanitaria alla medicazione Parlamento sorgerà per il vistoso concorso del1o dei feriti in guerra. Stato, della Città e dell'Ospedale di Pavia, nonPromosso dalla Società Lancisiana, si è ini- chè delle Provincie Lombarde. ziato a Roma un corso di co11f erenze per una raIl Re ha aderito, solo facendo qualche riserva pida preparazione sanitaria alla guerra. di fronte alle possibili circostanze politiche. Il corso è tenuto dai proff. Filippo Rho, generale ·m edico nella R. Marina; on. Giuseppe Sanarelli, direttore dell'Istituto d'igiene; Amico Nuovo ospedale. Bignami, direttore del Laboratorio di patologia È sta.to concesso un mutuo di L. 50,000 al Cogenerale; Roberto Alessandri, direttore de11 •1sti- mune di ~i\siago (Vicenza) per la costruzione dì . tuto dì patologia chiru·rgica; Francesco Ghilarun ospedale, alle condizioni normali d'interesse ducci, direttore del Gabinetto di radiologia ed (4 %). • eletro1'ogia medica; Umberto Riva, maggiore medico deJ R. Esercito. Ha luogo nell'Istituto d'i- Un dispensario contro la tu bercolosl a Padova. giene, nell'Ospedale militare al Celio e nel PoA Padova si sono solennemente inaugurati i liclinico « Umberto I ». nuovi locali costruiti dall'Ospizio .Marino, delLa conferenza inaugurale è stata tenuta nel1'aula dell'Istituto d'igiene dal prof. Riva sul- l'Istituto dei rachitici e dall'Associazione Padovana contro la tubercolosi, per il dispensario anl'organ izzazione e funzionamento dei servizi satitubercolare. nitari in guerra. Pronunciarono discorsi il gr. uff. D'Ancona, pres.idente dell'Ospizio Marino, e il cav. Randi, Scuola Samat itana di Roma. presidente. dell 'Associazi()ne contro la tubercoIn seguito alle numerose richieste pervenute, losi ; quindi il prof. Giardina e il sen. Foà verrà iniziato, martedl 13 corr., alle ore 19, al ebtero parole ùi vivissimo elogio per gli ideatori Collegio Romano, un nuovo corso d'inse()"nadel nuovo istituto, che mantiene a Pad<YVa il nomento della Scuola Samaritana pei soccorsi d'urbile primato tra le città italiane dell'assistenza genza, e sono perciò aperte le iscrizioni pei posti e della cura dell'infanzia deb()le e malaticcia. ancora disponibili . Le iscrizioni si ricevono al Collegio R omano tutti i giorni dalle ore 18.30 alle 20 e verra1100 Un'Istituzione antitubercolare a Calt~glrone. chiuse in modo definitivo appena raggiunto il Il dott. Salvatore Cova, già direttore del Dinumero stabilito. spensario antitubercolare di Caltagirone, ba ora fondato l'opera « Protezione ùell 'i11fa11zia », la Per la preparazione sanitaria della guerra. quale si propone di sottrarre i figli dei tubercolotici poveri all'ambiente infetto di famiglia, .inLa Pubblica Assistenza « Croce Bianca » di viandoli a rigenera rsi in campagna, insieme ai Roma apre un arruolamento ~er un numero illibambini predisposti alla tubercolosi. mitato di ·volo11tari aggrezat1·, onde completare i quadri dei serv-izi straordinari. I concorrenti, che dovranno essere di specchiaPer la coltura popolare. ta co11dotta, do,·ranno avere sorpassato il I7° Al Congresso nazionale di Firenze delle Uniat111 0 di età e non essere superiori ai 30 anni. \•ersità popolari italiane, il Consiglio federale fu I \•olontari aggregati, superato un corso speincaricato di promuovere nei piccoli centri delle ciale pratico-teorico, saranno muniti di bracciale 0

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[ANNO XXII, FASC. 15]

SEZIONE PRATICA

varie pro·v incie, Scuole da aggregarsi quali sezioni alle Università popolari più ·vicine. Ora, il Comitato Federale, presieduto dal senatore L. Pullè, sollecita all'intento la cooperazione delle istituzioni .f ederate ed invita, mediante apposita circol,are a tutte le sezioni, a stimolare gli elementi più adatti, a:ffinchè in ogni piccolo centro dove tale opera può esplicarsi, ass0ciiand0si gli elementi affin.i , fra cui i medici ed aitri sanitari, si costituiscano dei circoli di cultura con l'intento d.i tenere co nferenze o lezioni, settimanali o più frequenti, su argomenti' di coltura varia, indWizzate al popolo e perciò in forma elementare e dimessa e non cattedratica, al quale scopo p@trebbero le persone incaricate valersi come guida di vari manualetti circa i <1uali la Federazione p otrà dare schiarimenti ed accordare facilitazio·n i. Detti circoli di coltura potranno raccogliere o dalla Autorità comunale o da p·r ivati i ten.u i fQndi occorrenti ad un, funzionamento modesto, non essendo necessario disporre all'uopo di forti mezzi, ma solo di deciso volere. Il bi&ogno gr.ande di istruzione che si ha nelle nostre classi operaie ed agri00le e la necessità oggi più che mai impellen'te di dare incremento alla coltura nazionale consiglia ad in·s istere con ogni mezzo su tale iniziativa, destinata a sicuro successo ove le menti illuminate che sono a guida delle più importànti Ass·o>ciazioni nazionali, vogliano prenderla in conside·r azione.

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I servizi sanitari in Francia. Il prof. Andrea Ceccherelli, direttore della Clinica chirurgica della R. Università di Parma ~ ispettore medico della Croce Rossa Italiana, reduce da un viaggio d'istruzione in F~ancia, ha tenuto nel salone del Circolo degli ufficiali di terra e di ma:re .in Roma una conferenza sul tema : « Dalla terra dove la morte riafferma la vi.t a .I• ». ~

1

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Per i mutilati in guerra. Nell'aula degli Js,t ituti Clinici di Milano, davanti ad impon,e nte uditorio, ,il prof. Galeazzi, infaticabile propugnatore della mod·e rna assi. . stenza ai debilitati nel lavoro, pairlò, colla ·c ompetenza che è tutta sua, delle moderne provvidenze s~ciali per i mutilati in. guerra, presentando ai1che impressionanti pr·oiezion~ fotografiche e cinematogra;fiche, esempi. splendidi di quanto già si opera similmente in favore di tanti ind:elici nell'Istituto dei raGhitici di Milane, cui _egli con tanto amore presiede.

Su la patologia della vecchiaia. Il prof. Luigi Panichi ha cominciato nell'aula dell'Istituto d'Igiene di Roma, diretto dall'onorevole G. Sanarelli, un corso su la patologi.a della vecchiaia.

Propaganda igienica.

Prolusione.

Per iniziativa della Società d'igiene e col concorso del Comune di Mila.noi, si è iniziato anche in C].Uesto anno lo svolgimento di cors.i popolari d'igiene nelle sc~ole serali. m~schili ~UP.~nori e nelle scuole f est1 ve su perion femmin1li della citt~. Ogni corso consta di cinquanta lezioni, tenute da sanitari specialisti. Le lezioni dell'igiene del làvoro, oltre che nelle sedi scolastihe, sono tenute anche nella Clinica delle malatti~ .~rofess.ionali. Il prof. Luigi Devoto ha tenuto nella Clinica delle malattie professi on ali di Milano tre çonferenze di patologia e igiene pTofessionale dei pasticcieri, confettieri ed affini, i quali vi convennero in numero di circa 150. Il prof. Ernesto Bertarelli ha tenuto nella sala di lettura del Circolo Filologico · Milanese una conferenza sul tema: « I risultati della lotta an- · timalarica in Italia». Il prof. Cavazza, docente di patologia all'Università di Bologna, ha pronunziato una confeirenza all'Università Popolare di Verona sul tema : cc Mali e rimedi di ogni giorno ».

Il prof. Riccardo Versairi, chia.m ato dalla cattedra di anatomia .umana di Palermo a quella di Nap oli, ha iniziato il suo corso commemorando il suo predecessore sen. Antonelli e svolgendo il tema : « Anatomia umana e moderna. biologiia ».

Sulla vaccinazione antttiftca. Il prof. Luigi Lucate~lo ha ten~to ~ Padov.a una conferenza pubblica sulla vaccinazione ~11t1tifica, trattando delle basi scientifiche del metodo e servendosi di copioso e svariato materiale dimostrativo tratto dalle reazioni locali e generali dei vaccinati; mise a raffronto i diversi :vaccini. Sullo stesso argomento il dott. prof. Giovanni Grixoni della Scuola di sanità miiitare di Firenze, ha tenuto una conferenza all'Associazione sanitaria milanese. ·

1

'

Onoranze al senatore Lustig. Il 31 mairzo u. s., rioorrendo ii 25° a.uno d'insegnamento cattedratti~o del prof. sen. Alessandro Lustig, furono tritiu tate solenni onoranze all'illustre patologo generale di Firenze, . ad iniziativa dei suoi discepo1li.

Per

Fab~izio

d'Acquapendente..

Presto s'inaugurerà in, Roma, al Pincio, u11 bu.sito in m.all"mo dell'insigne :fi.si ologo Ge11olamo F abrizi, detto Fabrizio d'Acquapendente (dalla città nativa), scopritore delle valvole delle vene e autore d'importantissimi studi sulla ciircolazione del sangue. L'iniziativa delle onoranze fu presa dagli Acquisani residenti in. Roma. Il busto fu modellato dallo soultore 1romano conte L . Cozza. 1

Un busto al prof. MibelJi. In memoria del compianto prar. Vittorio Mibeili, che I?er molti anni di.ress~ ~ ~linica Dermosifilopatica della J.3.· Univeris1ta dt Pa:ma, ~ stato inaugurato un ricordo marmoreo, net locali delJa Università, ad iniziativa della Società Medico~Chirurgica di Parma, eseguito dallo scultore cav. Aristide Bassi. Il discorso inaugurale fu tenuto dal prof. Mar.io ~elaga~ti, già <lisce~ polo ed assistente del Mibelli e poi s uccedutogli nella cattedra. (31)


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IL POLICLINICO

[-~NNO XXII, . FASC.

rs]

Rassegna della stampa medica.

f

Munclt . J.V f ed. W och., 22 dic. RUGE: Operazioni vaginali in anestesia locale. - REYE: Sull'etiologia del! 'endocardite verrucosa.. DREYFUS e UNGER: Sulla terapia del tetano. T he /ournal A. M. A., 19 dic. WILLSON: Il cuore nelle infezioni acute. - HoGUET : Chirurgia militare. - ORGOOD : Posizione e disturbi intestinali nella coxite. - WILLIAMS : Sindrome d'insufficienza adrenale. GERAGHTY : Trattamento della pielite cronica. M ·edic. Record, rg dic. FAUNTLEROY: Chirurgia militare. - RANKIN: La lettura dello sfigmomanometro in ,çlinica. t?rev. M éd. de la Suisse R0trn., 20 dic. CoTTIN: La numerazione degli elementi cellulari nel liquido cefalo-rachidiano. W ie n. Klin. Woch., 24 dic. ARZT: Sul tetano. - PRIBRAM: Sulla profilassi e la terapia dei congelamenti. SACHS : La lotta contro le malattie veneree e parassitarie negli eserciti. Gazz. d. Osp., 24 dic. CECCONI: Sindromi emorragiche d el tifo. - 17. dic. BERTELLI : Sulla difterite cutanea. Berl. l ( linl. Wo ch., 28 dic. WACHSNER: Sull'as immetria bilaterale del corpo umano. - MELCHIOR: Le ferite da proiettili indiretti . TEN HORN : Sull.ai diagnosi di appendicite. F olia· Gy1'L(J)ecologica, I-III. VERCESI : Colesterinemia materna e fetale. - BERTOLONI: L'opoterapia ipofisaria in ostetricia. - BRUGNATELLI e VERGA: Nuovo metodo di pelvioplastica. - MERLETTI: Metrorragie ed elettroterapia. CovA: Cause di torsione dell'utero fibrom.a toso. - DECIO: L'associazione neoplastico-in:fìam1uatoria e plurineoplastica dei · genitali muliebri. Riv . di patol. ner"ù . e ment., 26 dic. ZIVERI: Ep ilessia tarda e demenza arteriosclerotica. PASTINE: Sin·e rgie funzionali tra i muscoli estrinseci dell 'o·c chio innervati dal terzo paio e lo s fintere pupillare. Bull. de l' Ac. de Méd., 22 dic. LETULLE e MAGE : Tràttamento della febbre tifoide con l'oro colloidale per iniezioni endovenose. Giorn. ! tal . d . Mail. Ven. e d. Pelle, VI. FRANCESCHINI: Sulla patogènesi sifilitica di alcune malattie comuni. - MARTINOTTI : Sull'edema essudativo acuto. - S~GRÈ: Sporotricosi cut anea . IL Morgagni, dic. MILLIONI: DiagJ.losi e terapia dell'ileo-tifo. DE LUCA : Il « siero-vacc1no Brusch èttini » nelle tubercolosi chir urgiche . - PAGNACCE : Sulla pancreatite cronica . -- CIVELLA : Sarcoma melanotìco della coroide.

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Indice alfabetico per materie. Adeno-carcinoma cili11drico del retto in cura col radium . . . Pag. 498 )) Affezioni cutanee : cura. 499 _A.ntipiret ici della serie aromatica : reazioni di riconoscimento . . . . . » 499 Artriti suppurate del ginocchio : cura » 503 Celti Angelo : commemorazione . . >> 497 Chemoterapia sperimentale : metodi e risultati . . . . . . . . » 4~8 Colite mt1co-membranosa : trattamento » 504 Eritromelalgia : casistica. . . >> 499 F erit e in g uerra : trattam ento . . » 493 Gra,~ idanza: cura antiluetica in . » 504 Roma, t 915 -

(32)

Tip. Nazionnle di G. Bertero e

c.

Liquido cefalo-rachideo: mezzi per apprezzarne g li elementi cellulaori . . Pag. Lussazione esterna della rotula : tratt<lmento operatorio . . . .· » Politica sanitarria . . . . . . . . » Reumatismo articolare acuto : trattamento . . . . . . . . . . . 502, Sclerosi a piastre dell a tabe e della paralisi progressiva : diagnosi precoce » Sforzo del cuore e sue conseguenze . . » Tachicardia pairossistica : forma sincopale . . . . . . . » U l cera cronica vulvare: cura . . . . » Versamento pericardico : diagnosi . . » L.

POZZI, res~

500 490 507

503 491 '194 501

485

500


tlnno XXII.

Roma, 18 apr1le 1915

F'ue. 16

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Riviste sintetlolle: Dott. Pietro D' Ale:>~andria: Rivista sintetica e critica dei nuovi mezzi di diagnos1 della sifilide. - Sunti e rassegne : MEDICINA: Carnot, Weill-Hallé et Deplac: La bilicultura nella febbre tifoide. - CHI RURGIA: B. K. Finkelstefn: SuUa chirurgia della tnilza. - MEDICINA DI GUERRA: Dott. Ot t orino Uffreduzzi : Per un particola'le importante della prepara1ioM sani• taria della gue,,'ra. - Osservazioni c linic he: Dot t . Pietro Timpano: Sindrome di Raynaud. - Accademie, Società medlobe, Conr;resst: R. A ccademia Medica tli Roma. Appunti per il m ~ dlc o pra tico: CONTRIBUTO DE~ MEDICO PkATICO: Dott. Augusto Magi: La iintura di iodio nella nts-ipe/.a. - STRUMENTI NUOVI: Dott. G. Finocchiar •> De Meo: Candelette metalliche a conduttore per dùatalione uretrale. - CASISTICA: Disturbi dell'orecchio consecutivi ad alterazioni dell'apparato circotalorio. - La diagnosi della sordità nei suoi rapporti clinici e sociali. TERAPIA: I l trattamento delle corizze. - L'adrenalina nell'asma. - Medicina. sociale: F ederico Mazzonc: La profilassi degli ifa.fortuni stù lavoro. - Posta degli abbona.ti. - Cenni bibliografici. Sella vita prote'isloaale ~ Per i medici del Belgio. - I l rinnovamento degli ospedali tli Napoli. - Rtsposie a queslU e a do•

Nomine, promozioni ed onoriftoenze. - Ooiidotte e Concorsi. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medloa. - Indice alfabetico per materie.

mande. -

A quei pochi associati ·che non hanno finora pagato l'importo del p~oprio abbonamento (*) pel 1915, importo che perciò fu Boro direttamente chiesto con nostre Circolari del febbraio e marzo u. s., rinnoviamo la preghiera di · volerne gentilmente affrettare l'invio per mezzo di Cartolina Vaglia, la quale dovrà essere indirizzata esclusivamente al Prof. E.ftRICO MORELLI, Via del Tritone, n. 46, Roma.

Al RITARDA TARI.

L'AMMINISTRAZIONE.

(*) Per le spese di attrancazione e raccomandazione del premio ordinario, unire all'importo d'abbonamento centesimi 50 se per l'Italia efr. 1 se per l'Estero DlrlUI 41 fNtdeM rltena&I. sen1a oltarne la fonte.

B vietata

l a riprodaaione di lavori pubblicati nel POUCLUllCO o la pubblloaiiont dl aunti di essi

RIVISTE SINTETICHE. Rivista sintetiea e critica

dei nuovi mezzi di diagnosi della sifilide per il dott. PIETRO D'ALESSANDRIA , . degli Ospedali di R oma. Tutti i tessuti, tt1tti g li organi, tutti gli apparecchi possono essere attaccati, sia precocemente, sia tardivamente dalla sifilide. È inutile insistere sulla frequenza di questa ma lattia e sopratutto sulla sua gravità e s u.Ile sue multiple manifestazioni. Molto spesso, come è risaputo, queste manifestazioni non presentano alcun tipo clinico che permetta di affermarne l 'ori• glne. Fino a questi ultimi anni per formulare la diagnosi di sifilide non ci si poteva basare che 1

su argomenti clinici e terapeutici, ambedue quasi sempre .assai in certi . Vennero poi in aiut o le ricerche istologiche, poi la citologia dei diversi umori, sopratutto del liqu:do cefalo-rachidiano. Di poi vennero i m etodi sorti dalle acquisizioni recenti fatte nello studio sperimentale della sifilide : inoculazione della .sifilide negli animali; ricerca dell 'agente infettivo, il treponema pallido; siero-diagnosi per applicare il fenomeno della deviazione del complemento agli umori dei sifilitici. Questi metodi si propongono sia la ricerca diretta del microbo patogeno, s ia la dimostrazione delle reazi001i provocate da questo agente nell'organismo infetto per mezzo della siero-diagnosi della sifilide. È di grande interesse conoscere i metodi di diagnosi della sifilide sia per la grande importanza che essi hanno ma ancor più per apprezzare il loro valore reale e pratico. (1)


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IL POLICLINICO

Questo appunto è lo scopo del nostro lavoro. Studieremo successivamente : I. la ricerca del trep()Ilema; II. l'inoculazione negli animali; III. i metodi istologici : istopatologia e citologia del liquido cefalo-rachidiano; IV. intradermoreazione alla sifilina; V. le siero-diagnosi.

I. -

Ricerca cLel trepornema.

In. tutti i tempi l'osservazione clinica ha fatto considerare la sifilide come il tipo di un'imfezione virulenta e contagiosa. Ma la dimostra• zione batteriologica si è avuta solo nel 1905 in· seguito agli studi bel). noti di S chaudinn e Hoffmann. Questi AA. descrissero come microrgan.i smo . della sifilide 1o spirochete pallida. È 1noto che il treponema si presenta come un piccolo elemento filiforme lungo 6-14 P· su Ul1! quarto di p. di larghezr;a .'1- ricontorto su se stesso in spirale e formante complessivamente 6-12 giri di spira as.sai ravvicinata e fii1e. Il corpo sarebbe cilindrico a sezione arrotondata con un ci li o a ciascuna estremità. N 01n· si rileva una membrana ondulante. Altre volte il treponem~t è rettilineo nella sua parte mediana o in una delle sue metà (Nicolas, Favre, André), altre volte completamente rettilineo (F ouquet). Qualche treponema raro, presenta a una estremità un corpuscolo, piccola sfera arrotondata, brillante, rifrangente che può essere interpretata come una spora (Nicolas, Favre, André) o come un giro di spirale chiuso. Spesso i gruppi dei treponemi sono messi uno dietro l'altro per una certa lUJDghezza e si biforcano a d Y ad una delle estremità. I metodi df ricerca del treponema sono stati indicati come mezzo di · diagnosi della n·atu.ra sifilitica di parecchie lesioni. Essi si propongono di mettere in evidenz'! il treponema sia con colorazioni, sia con l'esame diretto allo stato vivente a mezzo dell'ultra microscopio. Le colorazioni possono essere fatte sui gruppi di treponema o sui tessuti o s ul sangue con t~cni~a diversa.

Colorazione del materiale steso in strati sottili. Il materiale si può colorare in una infinità di modi e tutti i metodi sono abbastanza truoni, ma la colorazione col bleu di Giemsa o col bleu di Marino sono le più pratiche. Nelle colorazioni alla Giemsa il treponema apparisce coi caratteri che sopra abbiamo ricord 'lt o, ma la colorazione rosa pallida che abbiamo dato più sopra come caratteristica e differenziale no11 è assolutament e esatta e il tre(2)

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ponema è soventi colorato in bleu. Tuttavia questo metodo quando è usato bene è anche il migliore. Un po' di pazienza e una buona tecnica permettono di mettere in· evidenza il treponema nelle lesioni primarie ed in quelle secondarie. Si può obiettare che occorrono almeno 24-48 ore per ottenere una buona colorazione, ma iin pratica anche dopo qualche minuto si ha una colorazi<?ne sufficiente a poter l:ien differenziare il treponema. Il bleu di Marino, secondo il procedimento di Bottelli, colora il trepo!Ilema in bleu 'ed in violetto. Questo processo ha il vantaggio della rapidità. Sono sufficienti pochi minuti per ottenere una colorazione. Ma si hanno soventi dei precipitati che rendono i preparati meno evidenti e si è costretti di preparare la soluzione di bleu volta per volta al momento in cui serve. Il metodo di colorazione del materiale ha un grande valore diagnostico ed è realmente pratico . Nei casi di sifìlid~ recente (accidente primitivo ed accidenti secondari . ' cutanei o mucosi di tutti i tipi) il metodo permette di ritrovare il treponema .a colpo sicuro. Tuttavia è evidente che il non ritrovare il treponema 1Jon può far escludere che la sifilide non· esiste. Le critiche che si possono fare ai metodi correnti della colorazione del materiale sono : la necessità frequente di esami lunghi e minuziosi di molte placche nelle quali il trepone~a può essere raro : l'assenza dei caratteri differenziali su:ffiGienti per separare il treponema dagli altri .spirocheti. In· generale è tuttavia assai facile distinguere il treponema dalle varietà seguenti : dallo spirillo della simbiosi fusospirilLavre che ha ondulazioni lente, sempre accompagnato dal bacillo fusiforme: dallo spirochete plicatilis molto grosso, molto 1s pesso, provvisto di membrana ondulante: dallo spirochete dentium coo giri di spirale estremamente fini e ravvicinati : dallo spirochete del cancro ulcerato colle estremità mozzate e provvisto di una membrana ondulan·te: dalle diverse varietà dello spirochete boccale o balanitidis più grosso, più ondulato, flessuoso più che girato a spirale : dallo spirochete refringens che assume meglio il colore, a giri di spirale meno ravvicinati e a estremità mozzate. Ma sul materiale raccolto nella bocca e negli organi genitali la diagnosi data dalle colorazioni è spesso impossibile fra il treponema vero e lo spirochete refringens, buccalis o balanitidis. Così in questi casi bisogna mostrarsi m olto prudenti nell'affermare la sifilide solo dopo aver fatto l'esame microscopico del preparato.

Colorazione dei tagli. Il migliore metodo è quello dell 'impregnazione coll'argento secondo il processo di Bertarelli,


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SEZION!t PRATICA

Volpino e Bovero, modificato da Levaditi, con soppressione della ,d oppia colorazione col Giemsa (Nicolas, e Favre). Gli spirocheti appariscono allorà sotto la forma di tratti ondulati neri che risaltano sulla tinta gialla dei tessuti. Alle volte esaminati su tagli di org.aini in via di degenerazione, (fegati di eredo luetici} i treponemi sono ridotti all'aspetto di piccoli l:tastoncini corti o di semplici grani per opera di una vera « treponemolisi » (Nicolas e Favre). Quello di Levaditi è un metodo eccellente. Esaminando una serie di tagli si gitllllge qua.si sempre a ritrovare il treponema nei tessuti ov·e ha sede con dei caratteri netti a ment> che non s,i a c-o nfuso con fibrille connettivali o elastiche o nervose. Ma la colorazio·n·e del treponema sui tagli microscopici non ha un grande valore praticamente : non è possibile che in pochi casi dopo una pratica profonda : la tecnica è assai delicata e reclama naturalmente un laboratorio : e infine non è mai molto rapida. Tuttavia può essere applicata per lo studio della sifilide ereditaria e della sifilide sperimentale negli animali.

Colorazione nel sangue. Le colorazioni nel sangue non sono metodi nè clinici nè' pratici. I casi positivi. sono molto rari fino ad ora an·c he durante il periodo secondario del male. I metodi per idro-emolisi di Nattan-Lariet e di Bergeron, o per impregnazione argentea di Ravault e Ponselle sono molto delicati.

Esa,me con L'ultra microscopi-o. Questo è un processo relativamente recente e che permette di esaminare gli ess.u dati sierosi delle lesioni cuta;nee o mucose di tutti i liquidi ' dell'organismo o dei succhi ottenuti colla spremitura dei tessuti. I treponemi sono visti, quando si t'I'ovano, allo stato vivente. Essi appariscono come un filamento :fino, bianco, molto brillante, con 5-20 ondulazioni, o sotto la forma di una linea bianca a zig-zag, o sotto l'aspetto di uru monile di grani t11:illanti che si alternano con dei punti oscuri. Sono animati da movimenti o in avanti o in,d ietro e da movimenti rotatori attorno al loro .a sse lo·n.g itudinale, movimenti di tirabouchon. Il valore clinico e pratico dell'esame · coll'ultramicroscopio è più grande ancora che quello della colorazione del materiale stratificato. Il processo è più sensibile. Negli accidenti giovani della sifilide dà dal 90 al 93 % di risultati positivi. Certamente esistono delle difficoltà nella colorazione. Tuttavia è il processo più rapido, più facile, più sicuro che si possiede per la diagnosi di un processo sifilitico.

Occorrono pochi minuti per montare -l'apparecchio e fare i ~ilievi. L'esame è semplicissimo e non abbisogna una tecnica complicata. Tuttavia bisogna .n otare che quando· il materiale proviene da lesioni boccali ·o genitali la distinzione fra treponema e le altre specie di spiroeheti non è molto facile ed evidente. Il valore clinico della ricerca del treponema è as.soluto negli esami positivi perchè è universalmente ammessa oggi I 'importanza patogena del treponema · (N eisser). Il treponema è stato ritrovato in quasi tutte le lesioni sifilitiche della sifilide acquisita, ereditaria o sperimentale. Non è JStato mai ritrovato nelle lesioni di altra natura. Ma il valore pratico della sua ricerca è molto differente nei vari casi. Nei casi di sifilide acquisita recente è importantissimo. Nell'accidente iniziale 1n o·n curato si riscontra sempre il treponema: se l'accidente è già in via di cicatrizzazione la puntura dei gangli satelliti dà spesso dei risultati positivi. Nelle manifestazioni secondarie, negli accidenti cutainei o mucosi di qualunque tipo essi siano (m·e no nei tipi acneici o impetiginosi) almeno fino ad oggi ,la ricerca del treponema conservf\. ancora tutto il suo valore. Negli accidenti terziari, al contrario, la diagnosi batteriologica non• ha importanza clinica perchè rapidamente non è stato messo in evidenza che in casi rarissimi. Così fino .a d oggi gli esami praticati in. sifilitici ·d i data antica non hanno dato risultati positivi. Nella sifilide ereditaria la riceraa del · treponema h.a lo stesso valore. L.a ricerca è po_sitiva quasi sempre nelle lesioni precoci cutanee o mucose o per il liquido ottenuto mediante la puntura dei' capillari di certi organi : fegato, polmone, milza, m a nelle manifestazioni tardive a tipo terziario e quaternario ·non dà alcun risultato. In conseguenza è1e nchè le condizioni stabilite d.a Pasteur per affermare il .valore. patogeno di un microrganismo ci manchino (impossibile la coltura fino ad oggi, impossibile l'inoculazione di questa coltura riproducente l'infezione primitiva) benchè pure ma·n chi la costanza del treponema nelle lesioni della sifilide acquisita, ereditaria, e sperimentale, benchè pure manchi la sua assenza nelle lesioni di altra natura, siamo tuttavia in diritto di considerarlo come il vero agente della sifilide. Così la ricerca del treponema, specialmente a mezzo dell'esame con l'ultra-mocroscopio, deve essere considerata come un eccellente mezzo di diagnosi. Ma se « la presenza del treponema ci permette «in tutti i -casi di affermare che la sifilide esi« ste, la sua assenza noti permette di dire che la « sifilide in quel caso nonJ esiste D. 1

(3)


... 520

IL POLICLINICO

II. -

Inoculazione negli anima:li. /

Le ricerche di Roux e Metchnikoff pubblicat~ il 28 luglio 1903 stabilirono in· modo assoluto la possibilità dell'inoculazione della sifilide nelle . . . ,. sc1mm1e :SU penor1. Lav.ori e ricerche ulteriori dimostrarono la possibilità di tale inoculazione anche nelle scimmie inferiori e in altre specie animali, conigli, cani,, solo mediante modificazioni <nella tecnica. In seguito si è voluto applicare questa trasmissione !Sperimentale alla diagnosi della sifilide. Ma è veramente un metodo di grande valore clinico e può praticamente essere impiegato? La seniSibilità delle specie animali è molto variabile con ciascuna di esse. Le scimmie superiori, i grandi aintropoidi, gli cipanzè sono gli animali più scelti (Roux e Metchnikoff, Neisser). L'inoculazione del virus sifilitico dà quasi costantemente una ulcerazione primitiva seguita spesso da accidenti secon,.dari (cipanzè, giboni, ecc. ecc.) : gli accidenti seco.n dari sono quasi del tutto nulli negli orangs-outangs. Le scimmie in· feriori sono anche esse utilizzabili (i macachi, M. cynomulgus, M. sinicus, ecc., i cinocefali) : in questi si ottiene una ulcerazioin e primitiva ma mai accidenti secondari. L'inoculazione è semplice : si fa per mezzo di scarificazio·n i epidermiche impregnate di virus sifilitico. I luoghi d'elezione sono le mucose genitali, la regione sopracigliare, il bordo lil:.1ero delle palpebre. Il coniglio, il gatto, il cane posso11·0 essere inoculati, ma solamente nell'occhio con u.n.a tecnica .speciale e. delicata consistente in scarificazioni della cornea O· inoculazioni nella camera anteriore dell'occhio. Le lesioni della sifilide sperimentale nelle scimmie superiori, specialmente negli àntropoidi, sono del tutto rassoglianti a quelle che si osservano nell'uomo. Nel punto inoculato, dopo una incubazione che varia da r 4 a 50 giorni, dopo 23-25 giorni in media, apparisce una lesione che prende i caratteri assolutamente tipici del] 'ulcera sifilitica con induramento e ingorgo delle ghiandole satelliti. Di poi nelle scimmie superiori , e molto rarament e nelle scimmie inferiori, . si ha una esplosione di fenomeni secondan a carico della cute e delle mucose. Gli accidenti terziari souo ancora .sconosciuti. Nelle scimmie dunque si hanno caratteri obbiettivi nettissimi di una inoculazione positiva. Nel coniglio, il cane, il gatto l'inoculazio11e determina lesioni della cornea, cheratite pu11t.ata, ulcerosa, interstiziale, diffusa. L'esame istobatteriologico è necessario per detertninarne 1~1 natura . In tutte le lesioni della sifilide sperimentale si ritroi.Ta il treponema. Queste lesioni sono nuo(4)

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vamente inoculabili in serie da scimmia in scìlllmia, da animale a scimmia. Qualunque sia lo an.i male l'infezione è generalizzata negli organi interni nei 70" giorni o poco più che seguono alla i·n oculazione. L'ino"Culazio·n e di questi organi ri- · produce in nuovi animali le lesioni sifilitiche. I risultati dati dalle inoculazioni negli animali mostrano che questo metodo non potrebbe essere applicato con sicurezza in· tutti i casi: vi è infatti una virulenza variabilissima nei prodotti sifilitici a seconda del tipo dell'accidente. L'ulcera primitiva, recente, dà una inoculazione positiva costante (Neis.ser, Thibierge e Ravaut, Ho:ffmann, Finger e La.n dsteiner, Siegel) lo stesso si dica del periodo secondario per qua'1lto riguarda la sierosità delle papule o delle placche mucose (Metchniko:ff e Roux, Finger, Las.sar) per il sugo gangliare estratto dalle adeniti satelliti o g·eneralizzate, per il sangue prelevato dal circolo generale, più raramente per lo sperma, eccezionalmente per il liquido cefalo-rachidiano. Al contrario l'inoçulazione positiva degli accidenti terziari è rara e passeggera. Tuttavia, malgrado gli esperimenti co·n trari di Salmon, essa è stata ottenuta da Finger e Landsteiner, · Neisser, Hoffmann. La gomma può dunque essere contagiosa ed inoculabile, .ma solo eccezionalmente. Gli stessi risultati positivi sono stati ottenuti nella sifilide ereditaria. L'inoculazione della :&ifì.lide negli animali è an mezzo pratico di diagnosi? Malgrado la certezza assoluta che dà una. inoculazione positiv~, essa non. può rientrare nella pratica corrente e resta soltanto un esperimento molto interessante. Questo metodo è passibile di troppe obbiezioni pratiche e cliniche. ~ assai difficile e ingombrante e costoso di procurarsi e di mantenere delle scimmie. Le inoculazioni nei conigli, gatti, cani, sono delicate e reclamano u•n materiale speciale e conoscenze di istobatteriologia complete. Nei casi di accidente primitivo bisogna attendere tropp.o a lungo perchè esso sia :fissato. Infine gli accidenti terziairi, che sono anche i più difficili a diagnosticarsi, non sono inoculabili che molto raramente. ~

III. -

Metodi istologici.

Questi metodi comprendono l'esame istologico delle lesioni in vivo o delle alterazioni sottratte con mezzi chirurgici, e lo· studio citologico del liquido cefalo rachidiano. 1. IstopatoLogia. L'esame istologico non costituisce in r ealtà 1111 metodo 11uovo di diag·nosi della natura sifilitica di una lesio~e . _Ma, siccome in questi ultimi anni allo studio istopatologico della sifilide sono stati apportati fatti


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SEZIONE PRATICA

521

.

nuovi ed assai importanti per le loro conseguenze, è necessario discutere il \'alore diagnostico degli esami istologici. In presenza di lesioni cutanee, sottocutanee o mucose di natura dubbia, per stabilire una diagnosi o alle volte solo per confermarla, è indicazione indiscussa fare una biopsia. Si resta incerti quasi sempre nel decidere se la lesione si debba attribuire alla tubercolosi o alla sifilide. Cosi è mediante la constatazione o l'assenza dì formazioni tubercoloidi, di follicoli di Koster, di cellule giganti, di cellule epitelioidi ammesse come specifiche della tubercolosi, che si elimina o si dà per certa l'iniezione sifilitica. Questo infatti è il solo criterio che giovi in un grande numero di casi, nelle lesioni di origine dut:.b ia giudicate come tubercoli cutanei o mucosi. Non solamente manca ogni altro metodo di ricerca sicu!t'a della natura tubercolare (ricerca del bacillo di Koch e inoculazione positiva), ma ancora si segnala con. meraviglia la guarigione di tali lesioni mediante il trattamento mercuriale o jodico. La constatazione istologica di proçluzioni tubercoloidi, cellule epitelioidi, cellule g'igà.nti, follicoli di Koster, è stata da molto tempo e per opera di parecchi autori messa in rilievo nelle lesioni di natura sifilitica i·n discutibile. Ma era solo a titolo di eccezione: i lavori di Nicolas e Favre hano dimostrato l'importanza capitale che meritano questi fatti non più rari ma costanti o presso a poco costanti. Dalle loro ricerche essi hanno potuto concludere che: cc le «sifilidi terziarie nodulari, cutanee, sottocuta11ee «o mucose ulcerate o no, come pure le sifilidi « gommose della pelle .e delle mucose presentano « quasi costantemente cellule giganti tipiche, «cellule epitelioidi mono o pluri nucleate e fol« licoli che si assomigliano in tutto a quelli di cc Koster, ai noduli di F·r iedlander, e composte « da una o parecchie cellule giga·nti circondate « da una doppia corona di cellule epitelioidi cc e cellule linfoidi ». Perciò nessuna differenziazione può essere ·f atta fra le produzioni di origine tubercolare e quelle di origi ne sifilitica. Nella sifilide secondaria a tipo nodulare si possono incontrare formazioni tubercoloidi per quanto sieno meno nette, meno tipiche, meno frequenti. È stato pure descritto qualche volta un ammasso di cellule giganti nell'ulcera primitiva. « Queste formazioni tubercoloidi non so•no da cc altra p arte maggiormente specifiche nella si« filide che •nella tubercolosi e neppure nelle al« tre malattie nelle quali se ne può constatare « la presenza. S ono solo formazioni istologiche « che ogni processo infiammatorio può detenni1

nare purchè abbia una tendenza distruttrice <<ed una marcia lenta ». (Nicolas). Perciò in mancanza del criterio istologico solo l'inoculazione positiva o la tubercolizzazione del corvo oppure la guarigione completa col trattamento mercuriale o jodico potranno apportare argomenti definitivi in favore della tubercolosi o della sifilide. Non si potrà t ener calcolo neppure dei risultati più positivi dei diversi metodi di diagnosi della 1n atura bacillare. Particolarmente le reazioni locali alla tu1:1e rcolina non h'a nno un 'importanza decisiva., Diversi autori, e particolarmente Bonnet, Arloing, hanno segnalato oftalmo reazioni positive nei sifilitici secondari ed anche nei terziari. Altri, fra i quali Favre e Charlet hanno ottenuto di recente risultati positivi con la cutireazione, con l 'intradermo-reazione ed anche colla sottocutireazione mediante la tubercolina ugualmente netti ·e ugualmente numerosi nei sifilitici primari, secondari, terziari, quaternari ed ereditari, e nei tubecolosi. Perciò concludendo l'esame istologico non può dare alcuna. certezz.a .sulla natura sifilitica di una lesi ori.e. cc

Puntura Lo.m bare. Citologia del liquido cefalo-rachidiano. - In seguito1 a numerosi stuèi 2.

citologici del liquido cefalo mchidiano n·e i sifìli ti ci, con o senza lesioni nervose, è istato proposto da Ravaut e da altri la puntura lombare come metodo di diagnosi capace di confermare la n atuira sifilitica di malattie nervose in evoluzione, di scoprirle allo stato laJDtente, di controllare l'azione delta cura nel periodo secondario. La puntura lombare, le ricerche citologiche sono .oggigiarno u 1sate corirentemente in clinica, di mo'do· ch·e no1n. si può dire che la tecnica sia difficile. Ma il metodo ha realmente nei suoi risultati un valore clinico indiscusso? Nel periodo secondario esìste una reazione meningea normale, per lo più linfocitaria. Secondo Ravaut, Boidin e Weill, è un vero segno obbiettivo che può esistere all'infuori di ogni manifestazione cutanea o mucosa. Questa reazione può essere molto precoce (Widal), durante tutto il periodo secondario e osservarsi 18 mes·i , due anni e più dopo l'ulcera primitiva. La linfocitosi è benignamente influenzata dal trattamento mercuriale: cosi diversi autori nella puntura lombare hanno voluto trovare la gui•d a razionale del trattamento mercuriale, la scomparsa della reazione meningea conferm·a nte la guarigione (Diuhot, Jeanselme e Barbé). In realtà questa reazione meningea non può far formulare da sola una diagnosi di sifilide. Non è del tutto specifica nè nella sua esistenza, nè nella sua formula. Essa può ritrovarsi nel corso di infezioni·, o di intossicazioni croniche (5)


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ed anche in malattie non nervose. Essa è stata sopratutto ritrovata nei bambini durante eritemi della natura la pi1Ì svariata. Nel periodo terziario la reazione meningea non è più costaJ.?.te ma esiste presso a poco sempre nel corso della sifilide nervosa sia che ass11ma una forma che col pisce le arterie sia una forma che attacca le meningi o che assulµa la forma di una parasifilide. Piuttosto la reazione citolo.g ica del liquido cefalo-rachidiain10 presa di per se stessa in un sifilitico anzia·no potrel:1b e essere l'indice di una sifilide nervosa l·a tente (Ravaut, Jeanselme, Mantoux, Beletre., Roux, Ninot) . Ma il metodo in questo caso è passibile ancor più di critica che negli altri che abbiamo ricordato. Questa reazione non è per nulla specifica e per ciò non può con certezza far formul1are una diagnosi di sifilide. Le stesse conclUiS1ioni si devono applicare per quanto riguarda la sifilide «ereditaria. Così se la puntura lombare può permettere in certi casi di s ospettare la natu.r a sifilitica di ialcuni accidenti nervosi in evoluzione o latenti, essa non può mai permettere di affermarla in modo preciso. Perciò essa non può avere un gra n valore clinico pratico.

IV.

Initradermo-reazione aLL(J) sifilina.

Questo è un metodo nu'OIVo ancora poco sperimentato. I risultati che hanno ottenuto gli aut ori che si sono occupati! dell'argomento (Nicolas·, Favre, Gautier e Charlet) sono poco nnmerooi. Tuttavia non m ancaJno davvero di interesse. Per a nalogia colla tubercolina ed in maincanza di colture di treponema pallido che, come1 è noto, non è possibile ottenere, Nicolas e Moutot han·n o preparato una « sifilina », ossia un estratto glicerico e concen·trato e riscaldato a 120° (per ciò inoffensivo) di fegato di feto eredo-sifilitico riconosciuto da Leva.diti ricco di treponemi. Colla sifilina sono state fatte intradermGreazioni! e cutireazioni secondo i processi descritti da Mantoux e da von Pirket in1 29 sifilitici, 2 sifilitici coni manifestazioni cliniche pri1narie, 20 in pieno periodo secondario, 5 con accidenti terziari, 1 nel periodo quaternario, glossite terziaria con leucoplasia linguà le, l probiabile sifilitico ereditario·, ed in 9 controlli che non presentavano n è mai avevano presentato segni1 di sifilide e che tutto induceva a crederli immuni. Ecco i risultati ottenuti : C1t-tireazio1ie . - Con quest o processo i risultati so110 stati presso a poco negativi o dubbiosi , o i11certi. Anche Jadassohn, molto t empo in11anzi, a'•eva otten·t1to una cutireazione positiva olo in u11 caso di sifilide maligna.

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Intradermarreazione. -

I risultati sono inte' 13 intraderressantissimi. Nei 29 sifilitici ben moreazioni $ono state positive (arrossamento ed infiltrazione con vere nodosità); 4 leggermente positive (arrossamento e leggera imfiltrazione) ; 5 incerte; 7 negative. È degno di 1lota il fatto che la reazio.n·e è stata positivissima nei 5 terziari e nel quaternario, leggermente positiva in un caso, negativia nell'aitro nei1 due primari. Nei 9 controlli l'intradermoreazione e la cutireazione sono state assolutamente negative, salvo in un giovane blenorragico di 7 anni nel quale è stata asis.a i debole ed i·ncert:a.. Per queste intraderntoreazioni 11a sifilina è stata diluita alla metà o al terzo in• soluzione· fisiologica al o. 70 %. ~on è stato tenuto conto che delle reazioni tardivie apparse dopo l'ottava fino alla quarantottesima ora e non delle reazioni a tipo eritematoso o orticario sopravvenienti immediatamente dopo l'inoculazione della sifilina e che poi iscompaiono in capo a 4-5 ore e che non sono altro che reazioni precoci che si verificano in tutti i soggetti sia che sieno affetti da sifilide sia che servano solo di controllo e che dalla sifilide sieno immuni. Qual 'è il valore pratico di questo metodo? Per i pochi esperimenti fatti e per lo scarso numero di! lavori publ:1licati in proposito certo oggi non si può fare una critica esatta. M·a se i risultati che sopra abbiamo riportato ottengono una conferma e se l'intradermoreazione alla sifilina è veramente caratteristica nei s·o ggetti affetti da sifilide, se essa ·si mostrerà costante o quasi costante nelle lesioni sifilitiche in evoluzione o latenti, certo potrà dirsi ùn metodo pratico, alla portata di ogni medico ed applicabile in tutti i ·casi dubbiosi ed incerti e ·n ei casi di diagnosi difficile. Recentemente Nicolas e Moutot hanno ottenutÒ risultati perfettamente concordanti con. quelli ottenuti mediante la reazione di Wasisermann·. •

V. -

Sierodiagnosi.

Per la diagnosi della sifilide sono stati applicati i diversi metodi usati di solito nelle ricerche diiagnostiche di numerose malattie in;fettive, come il tifo, la tubercolosi:, ecc. : metodi diretti batteriologici, sieroagglutinazione e batteriolisi; metodi indiretti biologici basati sul fenomeno della deviazione o della fissazione del complemento. Questi ultimi metodi sono andati sempre più semplificandosi fino a divenire prima m t todi biochimici, poi chimici puri. La sieroaggliitinazìone hia oggi perduto tutt0 il suo valore. Non isi è riusciti ad ottenere ~ul­ ture di treponema. Il processo di Zabolotn)"' (ago-lutinazione di una sierosità ricca di trepone1ni b


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SEZIONE PRATICA

per opera di un siero sifilitico) non può avere applicazione pratica: l'agglutinazione può infatti prodursi spontaneamente (L(!vaditi, I"'a11dsteiner, Mucha, Hoffmann). Il fenomeno della « treponem·o lisii :o n()n p11ò più ormai costituire un metodo di qualche valore clinico nella diagnosi della sifilide. È questa principalmente la ragione per cui le ricerche hanno seguito metodi indiretti. Non riporteremo qui e non esporremo il meccanismo dell'immu.nità, degli anticorpi di Ehrlich, dell'emolisi e la teoria della deviazione del complemento éhe costituisce la base della Reazione di Wassermarn.n; cosi pure non ci addentireremo nei dettagli della tecnica della siero-reazione di Wassermann: usciremmo dai limiti che ci siamo imposti per questa modesta Rivista. Ugualmente non faremo la critica della reazione di Wassermann per quanto rigu·arda la sua importanza clinic~: recentemente si è occupato di tale argomento il Pontano ed ha pul:,b licato il lavoro in questo stesso giornale. Tuttavi'a ci rivolgeremo questa ~omanda: la sieroreazione di Wassermann è un metodo di pratica corrente? ' Noi crediamo di no. Infatti essa non può farsi che nei grandi laboratori ben forniti, avendo a disposizione centrifughe adatte, stufe regolabili, apparecchi speciali : inoltre occorre che chi fa la reazione abbià acquistato una pratica non comune ed una competenm speciale per evitare le multiple cause di errore che sorgono continuamente durante le varie manovre di esame. È tanto vero quanto sopra or ora abbiamo esposto che sono state proposte alla sieroreazione di Wassermann parecchie modificazioni. Il processo di Noguchi nel quale la ~emp1ifi­ cazione si riferisce al sistema emolitico ed alla possibilità di impiegare un antigene ed un atnbocettore preparati· antecedentemente. Il sistema emolitico scelto è iantiumano: coniglio-uomo. È più facile avere sottom a·no delle emazie umane. Questo sistema emolitico scarterebbe qualche causa di errore che si rinviene in quello coniglio-montone : la presenza di ambocettore anti-montone impedire1:1b e, in determinati casi, di svelare l'a nticorpo sifilitico. Tutta via anche in questo metodo si ha la stessa complessità di operazioni che si ha nel Wassermann. Praticamente il vantaggio sarebbe sopra- , tutto la possibilità della preparazione dei fogli imbevuti di antigene (estratto· alcoolico di fegato di feto eredo-sifilitico) e dell'ambocettore (siero inattivato, coniglio-uomo) I-'a reazione diventerebl::e facile per una grande quantità di medici : i fogli antigeni ed ambocettori titolati sa•rebbero preparati nei grandi l aboratori . Per la reazione I

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noni mancherebbe altro che il complemento (siero recente di corvo) e globuli umani (che all'occorrenza potrebbero servire anche quelli dello stesso malato) non difficili a procua:-arsi. Secondo alcuni autori, fra i quali ricorderemo Joltraini' e Gastou il metodo di cui fin qui abbiamo parlato sarel: be anche superiore a quello del W assermann : ma secondo altri autori i fogli non avrebbero tutti la stessa attività e non sempre i risultati ottenuti sarebbero i medesimi di quelli ottenuti colla Wassermann. Il processo di Bauer-Foix sopprime l'ambocettore speciale coniglio-montone e lo. rimpiazza con siero umano normale inattivato chè conterrebbe emolisine natu1tali per le emazie del mo11f:one (Bauer) e per quelle del coniglio (Foix). Se il metodo è semplificato esso è però anche meno sicuro e rende necessario una reazione di controllo. I·n fatti il processo è assolutamente privo di valore nei casi ancora frequenti (come pare) nei quali il siero umano norm'almente non emolizza le emàzie del montone o del coniglio. ' Il processai di Tschernogubow è quasi simile a quello di Wasserman·n ma è soppresso il complemento speciale (siero di corvo) affidato nella reazione al siero da esaminarsi non iniattivato. Ma poichè il complemento perde rapidamente le sue proprietà questo processo esige che il siero da esaminarsi sia freschissimo. Il processo di H echt è una combinazione dei processi di Bauer e di T.schernogul:ow. Il siero da esaminarsi deve fornire nello stesso tempo il_ complemento e l'ambocettore del sistem·a emolitico : consistente nelle emazie di' montone. Questo processo è dunque passibile delle stesse obiezioni del processo precedente. Inoltre si allontana completamente dal Wassermann in' quanto che l'antigene non è più specifico (fegato di eredo-sifilitico), ma è un estratto alcoolico di cuore di corvo (Hecht), o di cuore umano (Sabrazes, e Eckenstein). Il processo di Bauer, Tschernogubow, Hecht, Latapie è una combinazione di tre dei processi precedenti : complemento ed ambocettore sono affidati al siero da esaminarsi senza che sia inattivato : le emazie sono quelle del montone: ma l'antigene è un antigene vero, estratto di fegato sifilitico. La reazione della siero-diagnosi della sifilide così semplificata sarebbe veramente rapida e la sua tecnica sarebbe assai poco complicata, ~a fino ad oggi i risultati ottenuti sono molto lontani dal dare un valore pratico a questo processo. Le reazioni di confronto che sono state fatte con metodo di Wassermann hanno mostrato che il processo ora citato è assai incostante e molto inferiore agli altri. (7)


IL POLICLINICO

La siero-reazione di Was.sermann e i processi che ne derivano, ad eccezione di quello di Tschernogubow presentano lo stesso punto comune di basarsi su di un sistema sifilitico isupposto definito, batteriolitico: l'antigene è il treponema che sviluppere1: be nel siero degli individui si:filizzati il suo anticorpo specifico. Quale sarebbe il valore teorico di questa ipotesi? Possiamo invocarla in favore del suo valore clinico ? In realtà questa concezione troppo semplice è falsa dal punto di vista teorico. I·nfatti' nello studio pratico dei processi di semplificazione si è visto che l'antigene batteriolitico specifico (tessuto isifilitico ricco di treponemi) non è necessario per la reazione. Alcun·i tessuti normali possono agire nello stesso modo, come per esempio il fegato normale (Levaditi e Marie) il fegato del corvo (Landsteiner, Muller, Poetzl, Hecht). Oltre a ciò siccome lo stu..,dio degli estratti di questi organi ha. dimostrato che la sostanza attiva era solubile nell'alcool e si avvicinava ai lipoidi, alle lecitine, ai sali' biliari (Forges e Weill, Levaditi e Yamanouchi) si è voluto provare a utilizzare in luogo ·dell'antigene queste sostanze e la reazione ha avuto luogo ugualmente. Risulta dunque da questi fatti che la reazione di Wassermann non risente l'azione dell'antigene e degli anticorpi così come la concepiva Er.; li4C.h, m·a risente fenomeni di precipitazione e di reazione fisico-chimica. Al sistema batteriolitico vero bisognerebbe dunque sostituire un sistema colloidale. Gli estratti · d'organi, sieno norm.a li o sifilitici, le sofuzioni di sostan·z e precipitate, il siero da esaminarsi in realtà non sono che soluzioni colloidali. ~ Questo stato colloidale dei lipoidi dell'organismo e degli umori patologici è stato dimostrato da studi recenti. S e tutto avviene così come era stato concepito da Erlich si è che in realtà esiste un sistema colloidale che possiede le stesse proprietà del sistema antigene degli anticorpi. Esiste una reazione specifica da colloide a colloide corrispondente alla fissazione del complemento al moment~ della precipitazione. Ma questa tuttavia non h.a bisogno del complemento per farsi a llorchè sono in presenza due colloidi corrispondenti. E allora una semplice rreazione fisico-chimica può darsi dipendente d3l segno elettrico contrario di due ordini di colloidi. Perciò « conviene ammettere che sotto l'influenza dell'infezione sifilitica il siero sanguigno subisce qualche cambiamento di costituzione che lo rende facilmente precipitabile da parte dei lipoidi e di altre 'SOstanze colloidali chimicamente assai tene defi11ite » (Leva diti). 1

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Qualche ricerca intrapresa da Levaditi e Yama1n ouchi da una parte e da Klausner, Landsteiner e Muller, Elias, Neubauer, Porges e Salmon dall'altra, sembra provare che questa precipitabilità esagerata del siero dei sifilitici dipende dallo stato colloidale in cui .si trovano i lipoidi e le globuline contenute in quel siero. Ritroveremo la prova di ciò nei metodi seguenti. Se i primi sono basati ancora sulla deviazione del 'complemento, e sono metodi biochimici, gli altri sono basati sulla precipitazione : e sono perciò metodi chimici puri. 1 m:etodi biochimici sono semplificazione del metodo di Wassermann in cui l'antigene vero sifilitico è soppresso e rimpiazzato da un reattivo chimico, cioè da una soluzione di glicocolato e di taurocolato di sodio nel processo di Levaditi e Yamanouchi ; da oleato di sodio e da lecitina in quello di Sachs e Rondoni. Ma Pasini con ricerche comparative ha dimostrato che tale sostituzione · levava un grande valore intrinseco alla !teazione di Wassermann. I metod1, chftm.ici sono proposti come i metodi più semplici e più pratici : essi sopprimono il reattivo emolitico e si basano solo sulla precipitazione di un·a reazione colorante. Fornet e Cherekew.sky ammettono che il siero di un sifilitico in evoluzione non soggetto ad alctuna cura contiene precipitine suscettibili di dare un precipitato con altri sieri sifilitici, specialmente con quelli dei paralitici progressivi. Un. anello biancastro tra i due liquidi dimostrerebbe la reazione positiva. Il processo è semplice ma non ha grande valore: è solo positivo nel 30 % delle re.azioni positive di Wassermann è anche positivo nel 18 % di individui apparentemente normali (Plaut, Henck e Rossi, Muller e Pasin.i). , Il processo di Jaco·b sthal è identico, ma in esso è un estratto alcoolico titolato di fegato eredosifilitico che è messo in presenza del siero da esaminarsi inattivato. La precipitazione deve essere ricercata ?-ll'ultra microscopio. Il processo è delicato . Mancano lavori in l::ase ai quali si possa giudicare il valore di questo processo. Il processo di Klausner utilizza la precipitazione del siero da esaminarsi nell'acqua distillata. È positivo nel 37 % dei casi in c~~ è positivo il . Wassermann; ma è anche pos1t1vo nel 58 %dei casi di individui normali (Nobl e Artz, Fritz, Klausner stesso, ecc.). Il processo di Porges e Meier ricerca lia precipitazione in un'emulsione di lecitina. Questo processo è stato modificato da Porges stesso per l'impiego di una soluzione di glicocolato di sodio all'uno per cento nell'acqua di·stillata, preparazione più stabile che quella della lecitina. Si mescolano 0.2 eme. di soluzione di glico-

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SEZIONE PRATICA

coliato con 0.2 eme. di siero · sospetto inattivato in un piccolo tubo largo da 6 a 7 mm., si lascia riposare da I6 a 20 ore alla temperatura del laboratorio. I sieri sifilitici si manifestano con un precipitato visibile sopratutto al di sopra della superficie del miscuglio. Questo · processo di Porges è stato presentat_o come il tipo della sieroreazione si-f?.lit ica semplice, pratiC'a, facile ad essere fatta da tutti· i medici: ma disgraziatamente ess•a non ha una ·certezza neppure approssimativa alla verità; infatti essa non è positiva che nel 45 % dei casi iru cui è positivo il Wassermann ed è positiva anche nel 18 % dei casi di individui sani. Il processo chimico di N oguchi si basa sulla reazione dell'acido butirrico sul liquido cef'il G rachidiano. Un. precipitato indica la natura sifilitica e ,p arasifilitica del liquido cefalo-rachidiano. Gli autori ·a mezzo · di reazioni di controllo parallele, avrebbero ottenuto risultati superiori a quelli che si ottengono con l a reazione del Wassermann ·e con l'esame citologico: il 90 %nella sifilide ereditaria ed il roo nella sifilide ceret.r o-midollare. Nella tabe . questa rea~ ' zione sarebbe specifica. Così gli allltori non esitano a concludere che la reazione con l'acido butirrico offre un mezzo facile di distinguere il liquido cefalo-rachidiano normale da quello che è sifilitico e che, nella pratiea clinica ordinaria, questo processo può togliere tutti i du1:1bi diagnostici. Però difettano i lavori di controllo. I precipitati con l'alcool, col fenolo, con· l'acido salicilico non hanno dato che risultati assai incerti. Il processo di Schurmann è basato su di un·a reazione colorante: su di un siero che si deve esaminare .si aggiunge dell'acqJUa ossigenata, poi una soluzione di cloruro di ferro fenicato; una colorazione scura earica indicherebbe il siero sifilitico . La reazione è semplice ma disgraziatamente non ha alcun valore (Symanscki, Hirschschruch e Gardiewski, Meirowsky) . Dopo questa lunga rivista dei differenti pro~essi di siero diagnosi della sifilide possiamo dire che solo il processo di Was.serman·n. può essere utilizzato pratica11ienite. Il Noguchi biologico darebbe anche buoni risultati ma esso non. è molto più semplice del Wassermann. In quanto al Noguchi chimico esso è assai semplice ma }:;ci.sogna che molti lavori e molti esperimenti ne giiudichino il valore. Gli altri metodi chimici .anche il metodo di ~orges t·ra essi, allo stato attuale devono essere ritenuti per metodi di nessun valore per la siero-diagnosi della sifilide : i loro risultati positivi sono· molto lontani dall'essere costanti nei sifilitici manifesti, 0

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esistono inoltre in· :individui normali e non sono concordi con gli altri metodi. · Benchè la reazione di Wassermann abbia una grande importa·nza nello scoprire una sifilide latente ·o poco nota, in pratica non bisogna dimenti<:are che quando ·essa non è positiva non si ha un segno certo che la sifilide in quel caso non esist~. Perciò benchè la siero-reazione di W assermann conservi un gran valore clinico non deve essere considerata come un metodo di ce:r-tezza assoluta-. •

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La critica dei differenti metodi di diagnosi della sifilide ci ha dimostrato che il valore clinico e pratico è dìverso a seconda dei diversi metodi. Il metodo più semplice, il più sicu·r o, quello, che dà quasi sempre dei risultati infallibili è la r!cerca del treponema. Disgraziatamente esso non. è applica·b ile che· nei casi di sifilide recen.t e con lesioni ben manifeste. La siero reazione di Wassermann presenta il solo inconveniente della • eomplessità della sua tecnica. Poichè· i suoi risultati risentono troppo la delicatezza delle varie manovre e sono influenzati da1la maggiore o minore abilità dell'esaminatore essa non potrà entrare nella pratica ordinaria e dovrà rimanere confinata nei grandi labora tori dove certamente gli esaminatori adatti allo scopo e pratici possono far sì che i •r isultati dì questa siero reazione siano quasi assolutamente specifici. Per le lesioni cutanee o mucose, primarie o sec.ondarie, la ricerca del treponema, specialmente con I 'ultra microscopio, è il processo cne si deve scegliere. Nei casi negativi conviene praticare un 'in·o culazione e fa1·e la siero-diagnosi del Wasserman·n. Non bisogna dimenticare però che nei caso di un 'ulcera primiti va la reazione del Wassermann può essere anche negativa. Nei periodi di latenza, nelle lesioni terziarie conviene ~empre fare la Wassermann. Se collo esame istologico si constatano lesioni o formazioni tubercoloidi, anche se tipiche non si può escludere la sifilide anche se l'intradermoreazione alla: tubercolina è stata positiva. Nei casi di sifilide ereditaria senza manifestazioni e nelle manifestazioni para-sifilitiche, so·p ratutto se ·nervose, bisogn.8: s empre fai:e la ~~­ zione di v\ras.s ermann. L'avveniire ci dirà quale valore abbia 'il Noguchi chimiico per gli esami del liquido cefalo-·rachidiano. Attualmente :tnedian.te la W assermann non si può dare un gi ~di zio sicurd e preciso riguardo a• questidni di profilassi, di matrimonio, di guarigione della sifilide. · ·Forse 1'intradermoreazione alla sifi.lina, a ssai semplice e molto pratica ed alla portata di tutti (9)


IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE.

potrà dare un risultato quasi uguale a: quello della siero reazione di Wassermann·. I1;rfi,ne qualun·q ue metodo venga adoperato non bisogna dimenticare che il risultato negativo non autorizza assolutamente a negare in· quel caso la presenza di una infezione sifilitica .

' ...

NICOLAS, FAV~E et ANDRÉ. Syphilis e't spirocho1etae pallida de Schaudi111n1 et Hoffmann. Lyon médical, r -X, 1905. 2 . Mr~IAN . L'ultra-microscope et le diagnostic de la syphiliis. Progrès médical, 30 janvier 1909. 3. LEVADITI. Annales de Derm. oet syph., .nn. 3 e seg., r.909. 4. ARNING, KLEIN. Deutsch. Mediz. Woch., 1907. 5. CHIRVINO. Il treponema nelle '11ianif estazioni .dellaJ sifili de .terziaria. Giornale Italiano delle malattie veneree e della pélle, 1909, fase . I. 6. LÉVY-BING e LAFFONT. Syphilf;s expérimentale. Arin:. des Mal. vénér., 1909. 7. NICOLAS et FAVRE. Con.tribution à l'histologie pathologique des syphi.Lides tertiaires cutanées . Ann. des Mal. vénér. , 1907. 8. NICOLAS et FAVRE. Cellules géantes et follicutes syp hilitique1s dans les syp hilides tertiaires cutanées et 1nuqueuses. Province médicale, 21 décembre 1907. 9. NrcoLAS . Follicwle de Koster ·et forrmations histo1logiques tubercoloides dans lGJ syphilis . Lyon, 1910. 10. BONNET. Lyon médical, 1908. II. NICOLAS, FAVRE, GAUTIER et CHARLET. Soc. de Biologie, 12 novembre, 1900. 12. JADASSOHN. Correspon. Blatt fiir Schweizer Aertze, 1905, n. 5· . 13. WASSERMANN, NEISSER, BRUCK. Deutsch. Med . Woc-henschr., 1906, n . 19. 14. HIGEDO NoGUCHI. Journal of ·e xperimental medi~ine, 1909. 15. CALMETTE. Procédé de .N oguchi. Presse médicale, 31 marzo 1909· -· 16. TSCHERNOGUBOW . Berlin·. Klin. Wochenschr., .nlQrv·e mbre 1908. 17. HECHT. Wien . Klinisc. Wochenschr., Bd. XXI. 18. f ASINI. L'Ospedale Maggiore, n . 5, 1909. 19. PoRGES. Wiener Klinis. Wochenschr., 1908. 20. NoGucÉ:r e MooRE. The Journ. of exper1m. med. 1909. 21. PURKHAUSER. Munch. Med. Wochenschr., numero 14. 22 . RoMME. Presse méd., n. 35, 1909. 23. NICOLAS et MOUTOT. Le J ournal Médical Français, n. 4, 1910. ·

Il fascicolo di aprile 1915 della nostra Sezione l\iledica contiene i seguenti lavori : Dott. T. PONTANO. Controindicazioni ed indicaziotii all'uso dell'arsenobenzolo nelle malattie mediche da sifilide. Dott. P. BIFFIS. Esperienze cLinihe con l' « ..4.t1iop1ian ». Dott. M. DIVELLA. Azione del carbone ani·m ale

sitlla digestione peptica.

.. • .. ffl ' ..

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..

MÈDICINA.

La bilicultura nella febbre tifoide. (CARNOT, . WEILL-HALLÉ et DEPLAC. Paris 1néd., 16 gen.n aio 1915).

PRINCIPALI AUTORI CONSULTATI.

I.

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·. I mezzi di labo·r atorio finora utilizza.ti per la diagnosi dell'infezione tifosa sono: · l'agglutinazione, l'.emocultur.a, la cultura \.i.elle feci. Il metod.o dell' aggluti1iazione, che ta·nti servizi ha reso alla medicina .e all'igiene 'n on dà resultati nei primi giorni della malattia ; inoltre il potere agglutinante del siero persiste anche quando la infezione è :s.penta e cessata è l'elim·i nazione di b.aèilli : il metodo quindi non è utilizzabile per ll'Da diagnosi preeoce, 11è può .servi.r e per sorvegliare l'eliminazione dei b,acilli o per difendersi dai convalescenti portatori di germi. L' e'niocultura è ottimo metodo d'accertamento precoce diagnostico; la cultura e l 'identifitazione del bacillo del ti·f o per. mezz01 di un siero agglutina11te è i.acile e riesce frequentemente nel primo · settenario d·e lla m.alattia. Ben presto però lo stato .s·e tticoemico cessa e il metodo, prezioso per la giagn.o si precuce, diviene inutile, per la maggior parte dei casi, negli stadi successivi o, ce?sata la malattia, per scoprirn~ la causa e per svelare un eventuale portatore in un convalescente. L'esa1ne delle feci è metodo ottimo che teoricamente. corrisponde per .scoprire i bacilli tifi.Ci eliminati; ma la tecn~·ca della ricerca è assai delicata e de·ve essere affidata .ad un provetto bacteriologo. Gli AA. hanno introdotto un nuovo metodo di rieerca, eh~, se pure in :sè non concentra tutti i v.antagg.i, .si dimostra ottin10 sia pèr una dia.. gn osi relativamente precoce, si a per seguire da vicino l'eliminazione dei l:.:iacilli nel tiifoso e nel convalescente. Il metodo che gli AA. chiamano della oilicul · t1trra utiliz1,a la bile del malato per i solare ed identific.are il bacillo cli Eberth eventualmente esistente. ~ noto che ad u11a fase sett1coetnica dell 'int€'z.rl.one ebertiana segue un periodo di eliminazione bacillare, e che una delle preferit~ è la via biliare; ora, sia che con un agente qualsiasi si ' provochi il riguirgito della bile nello stomaco e da esso s i aspiri con una sonda gastrica, sia che coo una sonda duodenale si pre1evii J2l bile dal duodeno stesso, riesce facile, se il bacillo del tifo esiste nella bile secreta e prelevata, coltt\Tarlo ed identificarlo. 1


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SEZIONE PRATICA

Per lo scopo accennato gli AA. si valgo~o di due espedienti : ai) si fan.no ingerire al malato 50-150 gr. di Qlio d'ulivo sterile, l'ingestione dell'olio provoca (Boldyreff) un rigurrg.i to pilorico di bi·l e, di succo pancreatico, di succo duodenale : dopo 45 minuti si estrae il contenuto ga&trico con una sonda e si lascia sedimentare; l'olio e il muco vengono a galla; sL pipetta dal forndo del tubo il liquido colorato dalla è ile, e si allestiscono culture in terreni opportuni (specialmente 1n bile di bue s terile). Se il liquido che si ·e strae no11 è colorato dalla bile, basterà agitare la sonda e provocare qualche conato per io ttenere il rigurgito dall'intestino; se, a malgrado di tale m anovra, il succo è sempre scoilorato, si seminerà lo stesso, poichè il più delle volte esso conterrà i bacilli Llel ti.fo. Dopo 24 ore di termostato si trapianta la bile di· bue in })rodo, e, se il b.a cillo del tifo esiste, si otterrà una cultura quasi pura. Per mezzo dell'agglutinazione con un siero di malato o con un siero· di animale immu11izzato, si .identifica facilmente il germe. Il secondo espediente usato è quello d·e lla sonda duod·enale, di 3 lnm. di diam·e tro é d'un metro di lunghezza, alla cui estremità è introdotto un tubicino di vetro aperto alle due estremità, protetto dalla s.o nda stessa fin.o all'orifizio terminale. L'ammalato ii1gO'ia la sonda per 80 cm. circa, rimano-ono al di fuori 20 cm, che s i :fissano al o di so•pra del padiglione dell'orecchio . Dopo 3 ore circa l'estre1nità della sonda h a a.ttr.aversato di ordinario il piloro ·e d è penetrata nel duodeno, si aspi·ra e si ritira tl'n liquido quasi intiera1nertte costituito da bile. Tale liquido messo direttamente in termostato·, dà una cultura pura di bacilli tifici, facilmente agglutinabili con sier{) specifico. La bile cosi raccolta tlon si putrefà, e non contiene almeno n elle prime ventiquattro ore, che un piccolo nu1nero di germi . 1

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* ** Gli l\.A. h anno potuto1 così raccogliere i resultati ottenuti con la bilicultura, nei vari stadi ' del tifo. N ell ' iwiziJo dell'i1tf ezion:e tifosa la: bi lict1ltura riesce negativa , mentre positiva è al contrario l'emooultura. Poi diviene positiva le bilic11ltur~ e diviene ·neo-ativa l'emocultura. SpesS{)1 i due• b • • • periodi 1s.'incontrano in uno o due giomt in. cm emo e bilicultura sono entramè1i positivi. In alcuni casi per qualche te~p·o l'em?,cultura coi:tiniua ad essere positiva, quando gia, con la b1licultura rieoce facile l'isolamento del ba~illo di Eberth. Dura1'1te L' e'VO'luzione tiella 1nalatti<D, la hilicultura ·r imane positiva, ma anche quando la febbrè 1

è ~omparsa può essere dimostrabile col metodo l 'eliminazio1ne dei bacilli con la bile. Durante la con'Valescenza la bilicultura è ottimo metodo per sorvegliare i po;:tatori di germi. ~n alcuni casi l'eliminazione biliare incomin· eia presto e finisce presto ; son0 i casi c. linica· mente più favorevoli. In· un secondo gruppo l'eliminazione dei bacilli per la bile si prolunga dopo la scomparsa dei segni clinici (30°-70° giorno). In 'll'n terzo gruppo la bile si dimostra inqui nata dal bacillo del tifo per lunghissimo 1~ri01do (100° g iorno) . La cessazione dell'eliminazione talora è brusca, talo,r a è intermittente. Gli AA . nel rilevare i pregi per la cljnica e per l'igien.e de nuovo met{)do, pensano che il medico nei res.u ltati dell'emo e della tiilicultura abbia un mezzo di prog11osi; essi hani;io trovato infatti che la brevità della f.ase setticoemica e la precocità della fase d'eliminazione biliaxe corrispond·o no a ti pi benigni della infezione ; quan·do cioè l'emocultura precocemente è negativa e la bilicultura è precocemente positiva la m alattia ha decorso favore·v oJe; hanno trovato invece la . em.ocultura per:s.is tentemente per lungo tempo positiva in casi a decorso pi11ttosto grave. T. PONTANO.

CHIRURGIA.

Sulla ihimrgia della milza. (B. I~. FINKELSTEIN. The Brit. Jorurtial of Sit:rgery, luglio 1914). L 'A . ha avuto occasione di èsèguire dal 1903 al 1913 sessantasei interventi p er malattia splenica: nel :riferire su di essi ri11nisce qua e là dalla letteratura casi analoghi. Le affezioni trau1natiche sono ::,tate ampiamente consiiderate n·ella. letteratura chirurgica ; il loro trattamento è evid:e nte .p er sè st esso. I casi dell 'A. dovuti a. ferite furono sei : in due praticò la splenectomia, in tre la sutura., in uno una semplice laparatomia : ebbe in tre la guario-iO'Ile e in tre la morte . In ttna statistica riferita da Michelson1 si trova il i9.49 % di mortalità nelle ferite da ar1na trianca, il 48.2 % nelle ferite d'arma da fuoco. Quanto alla scelta dell'intervento è da notare che la tecnica recente ha imma o-:inato un nuovo metodo di arrestare con buo11° risultato1 1,emorragia, e cioè di inserire un lembo di epiploon libero sulla ferita. La splenectomia sarà eseguita n~turalment~ solo quando l'organo s ia gra,~emente lacerato: . 11 metodo orùinario de\re essere la sutura o 11 tamponamento. (II)


IL POLICLINICO

La letteratura che 1si riferisce alla rottura della milza è oggi assai abbondante. Michelson ne naooolse 298 casi con una mortalità del 33 .2 %; anche in un precedente articolo pubb~ato dal1-' A. cin,q ue anni or sono la mortalità iDJ 191 pazienti figurava per il 39.8 % : negli ultimi cinque anni invece su 83 casi essa ha dato il 19.3 per cento. Oltre a questo abbassamento dell·a cifra di mortalità è da notare · ~he s i trova oggi un· maggioc numero di interventi ne1la cio sidetta rottura spontanea della milza: nel I909 l' A. ne aveva riscontr-ato solo 2 casi : questi sono ora giunti a II : in r caso tubercolosi, in 3 malaria, in I tifoide e in 4 la causa non si è potuta precisare. Solo in; 3 casi si ebbe la guarigione. Il più delle volte nella rottura della milza questa deve E:ssere asportata: eccezio11.a lmente (rottura liev.e e superficiale) può bastare la sutura o il tamponamento. Kirschner indicò come mezzo per frenare l'emorragia di una milza rotta, l'avviluppamento dell'organo con una aponeur.osi : il che ci lascia sperare che in avvenire tsar emo in gi~ado non isolo di diminuire la mortalità, ma anche di conservare l'organo. Grandi progressi si sono avuti nel trattamento degli ascessi. Nei dati raccolti . dall 'A. nel I909 egli con•statò 13 morti S·U 55 p·a zienti; da a llora ha potuto riunire altri 14 casi (uno person.ale) tutti seguiti da g-uarigione evidentemente dovuta .a una diag11osi adeguata e a un intervento in tempo opportuno. Ottimi risultati anche s i ottengono nel trattamento delle cisti di echinococco . Dal 1905 al 1908 l'oper.azionie ·o:rdinaria in uno ò du·e tempi non dette alcùn caso di morte. Su una statistica totale di 46 ·casi si eh t ero 8 morti dop-0 la splenectomia : questa è indicata so~o quando vi sia una distruzione -esteisa dell'organo, le cisti siano numerose, la milza sia spostata, 11 s uo penduncolo torto. • L'A . h a raccolto dalla letteratura 78 casi di cisti non pacrassitaria: la morte si ebbe in 7, in circa la metà dei casi fu necessaria la splenectomia (per il numero d elle cisti, per la quantità di tessuto ·spleni e.o di1strutto) . La statistica è scarsa per quel che si riferisce ai tu1nori : l' A. ne ha raccolti 35 caiSi : in 2 fu as portato il tumore, in 33 fu praticata la splenectomia seguità da morte in 7 casi: ma disgraziatame11te il più delle volte la morte avviene poi dopo qualche mese per recidiva o m etastasi (si tratta per lo più di isarcomi). La milza affetta da neoplasmi è assai predispost a alla rot1

tura. Il trattamento operatorio è stato largamente applicato nella cosidetta 11J.ilza 1nigra·n,te o spostata . • "elle pt1bblicazioni recenti si trova solo un caso di sple nopessi : il più delle volte fu ese(12}

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guita la splenectomia. Triattandosi di solito di multip1are ad addome :flaccido, la milza fu spesso trovata aderente agli organi sessuali, e talvolta scambiata: per un tumore di questi ; altre volte fu diagnosticata come rene caduto. Frequente ,e pericolosa è la complicazione di peritonite e di ostruzi·one intestinale. Il trattamento operatorio à..n genere dà buoni risultati, non presentando difficoltà pratiche. Tuttavia la percentuale dii . morte è alta: su 77 casi 13 morti, tre , volte immediata per trombosi della polmonare. Per quanto netta è l'indicazione opera.t oria n;ei ca!sri, finora considerati, 1altrettanto è indefinita e vaga in quelle malattie s pleniche collegate 1 un'.a lterazione dello stato generale e accompagnate da gravi disordini del sistema sanguigno, diger.ente e del metabolismo. Il che risulta dalle nostre imperfette cognimoni sulla funzione della milza n•onnale e patologica. Qualche luce si è potuta avere da recenti esperienze : p. es., Ascher ha dim·o strato che la milza trattiene il ferro ché! l'organismo assoirbe dagli alimenta.; secondo A polant l'ablazione deJla milza diminuisce la resistenza org·anica all'inoculazione di tumori; second·o Quarto gli a nim·ali splenectomizzati non sono più in grad·o di assimrilare alcuna s1p.ecie di zuccheri, facoltà che in.v ece si accentua con l'iniezione di un estratto splenico; Pugliese trovò, all'opposto di Ascher, che l'eliminazione del ferroo negli animali dimi.nuisce dopo la splenectomia; Buoalossi e N ogt1chi avrebbero riJscontrato che la rimozione della milza non influrisce sulle proprietà del sangue. Possiamo conchi ud ere che la funzione della milza non è chiara: e similmente non ci è dato oonoscere con esattezza l'influenza della splenectomia in alcune malattie del sangue. Le -0sservazioni cliniche a ogni modo dimostrano una notevole in1fluen va della splenectomia in p.arecchie 11iala.ttie emolitic~e. L' A . più competente it1 lnateria è Eppinger il quale constatò che la splenectomia indusse la o-uario-ione della malattia fondamentale in IO casi. b o (2 di ittero emolitico, 3 di Ba11ti, 2 di cirrosi ipertrofica, 2 di a nemia perniciosa, l di ittero con fegato atrofico) : il sangue divenne normale, l'uirobilina decrebbe notevol1nente. Eppinger ne concluse che in caso di emolisi progressiva la milza deve essere asportala (come è indicata la tiroidectomia nel morbo di Basedow). Anche Banhi è della s tessa opinione per quella speciale forma di « splenomegalia emolitica » nella quale la formazione di alcune tossine nella milza sarebbe la causa dell'ingrossamento dell'organo e delle alterazioni del sangue. Klemperer, Micheli, Hirschfeld, Exner, l'r!onc e Brauer ed altri notarono p11re guarigioni di simili 1nalattie emolitiche dopo la splenectomia.


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SEZIONE PRATICA

I risultati favore volri della splenectom.: ,_ nella cosidetta malattia di Banti sono ormai provati da una serie di osser".azioni senza peraltro che si conosca la vera cauisa della malatti,a . Schwandin pensa che non v'è ragione di considerarla come una malattia a sè; Boiovski che in molti casi s i tratta di infezione malarica : dello stesso parere sono l' A. dell'articolo ed Isaac; Stevenson, Rodman, Griitzner ed altri ide ntificano il morbo di Banti con 1'.anemia splenica: 1na Nager e Baiimlier, l)Ur non negando la rassomiglianza fra le due forme rivendicano alla malattia di Banti la dignità di una les i.one primaria della milza. L'in cert ezza è aumentata per il fatto che alcune alterazioni splenich·e pr·O·v ocate da oause ben definite ra.sso1nigliano, nettamente al Banti : così la splenom·e galia descni.t ta da Tansini e Merone e prodotta dalla trombosi delle vene spleniche. Ma qualunque possa es.sere la discussione teorica sulla patologia di queste f.o['me così complicate l'esperienz•a· clinica dimostra indiscutibilmente che la splenectomia p·r aticata in tempo può eventualmente condurre a guarigione s,ebbene il per cento di mortalità sia per questa operazione abl:as.tanza alto: 18-20. Tuttavci:a Mayo in 18 casi di splenectomia in; anemia splenica non ha perduto. alcun p.a ziente. Richards ha an.c he ottenuto ottimi risultati con la splenectomia in una sp.e ciale forma di malattia che egli descrive come « splenomegalia egizian.a » e che è assai simile alla malattia di Banti. Va ricordato che n:ei casi gravi (3° stadio) della malattia di Banti la splenectomia è assolutamente controindicata. Nella malaria prolu11gata in certi periodi della malattia si stabili.sce una infezione analoga dell'organismo. La 1Sple11ectomia non guarisce la febbre malarica: mal col rimuovere la milza pesante {dai 1800 ai 3000 gr.) non solo ristabiliamo delle relazioni normaLi. fra gli organi addominali, non solò togli.amo· la causa di irregolarità meccaniche del circolo .sanguigno, ma anche distruggiamo il focolaio ii1fettivo. È vero che la morta1ità è assai alta (34.7 % su 75 casi raccolti fra sei autori~ , ma ciò sii deve al fatto che si tratta di pazienti pe.r lo più di una classe lavoratrice vivente in cattive condizioDJi, .saturati di germi malarici che devono ridurre a l minimo : loro poteri di resist enza e ii quali ricorrono al medico per lo· più quand·o il tumore !Splenico è già di alto grado e le condizioni generali as8ai deperite. L' }\... è pienamente d'accordo con SoLiieri, il quale pensa appunto che l'alta percentuale di morte debba attribuirsi non tanto a imperfezioni di tecnica quanto ad alterazioni degli organi interni. 1

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L'oper.azione è controindicata quando esistano salde .a derenze, la cui lacerazione può aver per riisultat-0 lo shock, l'emor!f'agia, la gangrena de~ gli organi vicini, l'infiammazione dei polmoni. Ma <in; caso di aderenze non solide, nè estese, in caso di non gravi alterazioni nel fegato e nei reni la splenectomia nonostante un grad·o di intensa an.e mia porta a una guarigione almeno apparente col ritorno delle forze, dell'appetito, con la scompaDSa dell'anemia. Certo non basta per dire su· oiò · l'ultima parola l'esame del sangue: occorre una a nalisi completa del metabolismo. Delle nuove osservazioni a questo riguardo potranno probabilme11te illuminarci sulla vera funzione della milza. Passando infin,e all'ultimo gruppo di affezioni d ella milzia, la 1'nalaria con ascite è 110.tevole anzitutto la sua 1somiglianza col terzo stadio del m orbo di Banti. Si tratta di casi frequenti nei paesi malarici e che meritano attenzione a causa dell'incertezza dell 'ind1cazione e dei risultati dell'intervento. L'ascite occupa il primo posto fra i sinto·m i ed esige . ripetute evacuazioD;i. La splenectomia dà un'alta cifra di mortalità. Secondo l'esperienza dell'A. l'operazione sarebl::e permessa in queste condizioni : emoglobina niOn minore di 30-40; emazie non meno di 2,000,000; mancanza di edemi ; mancanza di infiammazione parenchimatosa dei reni e di grave degenerazione epatica. Di1sgr.aziatamente per quest'ultima condizione che ha una importanza essenziale, noi non abbiamo mezzi diagnos tici sicuri. D'altra parte se l'operazione è superata, l'iascite scompare interamente e lo :stato generale nulla più lascia a desiderart!: ciò l'A. ha vtisto in1 tre casi. Sicchè 1'abla7tione della grossa milza malia rica porta in molti casi a una completa guarigione: con indicazioni più esatte, con una tecnica più perfetta 1'opera1Ji,o ne può perdere il suo carattere di gravezza. La tecnica operatoria è semplicissima quand0 l'organo è mobile, assai difficile quando esso è fisso e aderente al diaframma. L' A . p,r eferiv,a prima l'incisione rettangolare di Kocher ; ora adopera quasi senza ecceztione un taglio sa.I bordo esterno del retto· o su questo muscolo f:ra il terzo estern.o ed il medio : è facile una dissezione smussa del muscolo già assottigliato per le condizioni deperite del paziente e per1 l'iperdistensione addominale. In caso di strette ade.renze è necessario sezionario le ultime cartila· o-ini costali. Il polo inferiore può. essere facilo mente esteriorizzato; quindi mentrè l'assistente divarica il bordo superiore della ferita, l'operatore, situato ra destra del paziente, introduce la sua mano destra nello spazio diafra-.nmatico sivi1

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IL POLICLINICO

stro e a\-anzando con movimenti delicati delle sue dita ·s epara il polo .superi ore dal diaframma : è questo il 1nomento più dlifficile dell'operazione: quelle aderenze che non si distaccano ron. un:i ' dissezione smussa .&al~nno tagliate fra due leg.ature. Si riesce in tal modo a tagliar fuori della cavità addominale e ad asportare la milza dopo aver accuratamente legato i vasi del peduncolo, il cui moncone sarà ricopert·o con omento. Sutura a cStrati della ferita lasciando un tampone nella sua parte inferiore che si rimuoverà dopo 24-48 ore. 1

CONCLUSIONI.

L'operazione dà buoni risultati nelle ferite e nelle rotture della milza . 2° Risultati .aissai soddisfacentli. si ottengono an.che negl 'inter\·enti per echinococ-co e altre cisti non. parassitarie. 3° La splenectomia nei tumori maligni dà un sollievo temporaneo, ma la maggior pa1te dei pazienti muore per recidiva. · 4° L'operazione dà ·eccellen.t i risultati nella milza migrante. 5° La splenect·o mia spesso porta a guarigione completa in casi di febbre malarica protratta, anche con ascite. 1°

SEBASTIANI.

MEDICINA DI GUERRA.

Per un particolare importanre della preparazione sanitaria della ~erra. Tutti riconoscono la grande importanza, che assume in g·uierra. la prima medicazione della ferita ed è ben noto per il decorso ulteriore della lesione quanto dipenda da ess.a la sorte definitiva del ferito. Tutti g.Ii stud1 sono concordi nell'affermare, che di fronte ai pericoli dell'infezione secondaria della ferita, la penetrazione dei germi, che si· accorn1pagna al trauma, deve passaa-e in seconda linea e che in molti casi le ferite recenti e ben protette contro la penetrazione secondaria dei germi, si possono considerare come non infettate. È quindi necessario ottenere che la prima medicazione sia eseguita bene, sia fatta con materiale sterile e ,,enga applicata precocemente. Non staremo qui a ripetere le norme universalmente diffuse che si debl::ono seguire in questa medicazione affinchè essa sia efficace e nello stesso tempo non danneggi i tessuti, che debbono efficacemente lottare per la difesa dell'organisn10 contro l'infezione. Fortunatamente è già oltrepassato il periodo delle esagerazioni

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dannose ed è definitivamente abbandonato l'uso di inondare le ferite con tintu,r a di iodio, con risultati non meno dannosi di quelli, che si ottenevano coi tanto deprecati lavaggi delle ferite con acido fenico o con sublimato. Vi è però un punto molto trascwrato, che. ha invece una importanza decisiva per l'efficacia della prima medicazione. Si tratta della fissazione della medicazione alla ferita, in modo che quella non sfugga e l'occlusione di questa rimanga definitiva. È noto che il soldato è fornito del pacchetto di medicazione, che ·deve comprendere due blocchi di garza sterile, dei quali l'uno è fissato all'estremità della benda, l'altro è scorrevole s u questa, in modo ,d a poter ·e ssere portato sull'alti:o .f.oro della ferita, qualunqu·e sia la distanza che intercede tra i due fori (non occorre ricordare che nelle cond1zion.i attuali della guerra circa il 90 % delle ferite riguarrda lesioni d'arma da fuoco e che dato l'alto potere di penetrazione degli attuali proiettili, moltissime tra qu1este sono ferite da parte a parte). I pacchetti di medicazione ven.g ono fissati adu·n·qu·e colla. benda. Tutti .sappiamo quanto sia difficile fare un buon bendaggio e come anche un• b,e ndaggio ben fatto possa sfuggire e la.sciare I.a ferita sco·perta, se non viene sorvegliato e rin.novato spesso. Vediamo: spesso che la medie.azione sfugge anche se il f.e rito rimane fermo nel letto e se, data l'abbondanza di materiale di cui si gode in tempo di pace, anzichè una sola benda se ne applicano diverse, fissando il bendaggio alle sporgenze ossee vicine: cosi, p . es., perchè la medicazione della coscia non sfugga, la si fissa sul bacino ed alle spine iliache a·n.teriori e superiori. In guerra per la scarsità del materiale non si possono sovrapporre vairie b·e nde e neppure appoggiare i bendaggi a punti fissi lontani. Non è a stupire quindi se dopo u1n trasporto disagiato vediamo giungere i feriti colla prima medicazione molto lontana dal punto sul quale fu applicata e colla ferita scoperta. Non si è dimostrata più efficace la pratica di evi.tare lo scorrimento del bendaggio con cerotti, i quali hanno l~inconveniente di st accarsi facilmente, di non aderire alla pelle umida, di irr1tare e spesso fare ulcerare la cute, cui aderiscono. Da quest e considerazioni balza fuori ben chiara la necessità di ricorrere a qualche espediente, che 1valga .a mantenere fissa la medicazi·o ne sulla ferita. L'esperienza. della guerra balcanica ha dimostrata l'utilità di un preparato, che va in com1nercio col nome di cc mastisol ». Von Oettino-en sulla base della sua esperienza di tutte b , d" le più recenti campagne, è un caldo fautore 1

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SEZIO~

questo mezzo, cui attribuisce un doppio scopo : in. primo luogo .s palmando la pelle intorno alla ferita coni mastisol si avrebbe il vantaggio di fissare i germi alla pelle, impedendo ad essi di diventare superficiali e quindi di migrare nella ferita; in secondo luogo si -fi-sserebbe la medicazione .a lla pelle, impedendone gli spostamenti. Il primo fatto non ha resistito alla critica e l'efficacia del mastisol come fissatore dei germi vien·e negata dalla generalità. Rimane in.v ece :i1ndiscussa la sua importanza co·m e mezzo fissatore della medicazione. Il Governo tedesco si è convinto della importanza di questo preparatò e ne ha proibita l'esportazione, come pure quella dei suoi succ·edainei. ~ necessairio, finchè si è in tempo, provvedere e fornire le nos.t re formazioni sanitarie di prima linea di grandi quantità di qu1alche sostanza che possa sostituire 11 masti.sol e serva a fissare sulla ferita la prima medicazione, occludendola efficacemente e definitivamente. Il mastisql è essenzialmente costituito da resina di pino .sciolta in cloroformio. Questo ·solvente ha però presentato qualche inconveniente per la sua azione irritante sulla pelle. Alt-ri hanno consigliato la gomma Dammar sciolta nel benzolo (Dietrich), ma la scarsità e 1'alto prezzo di questa sostanza ne a-accomandano poco J'uso. Il preparato più adatto è il seg11ente, propo1sto da Fiessler e d.a Bossert : •

Resina p1n . Etere • 01. lin. •

• •

.

300.0 •

1000,0 10,0

Questo è Lil preparato più economico e meno ·irritante, quello che si è dimostrato a noi più piratico e che dovrebbe essere adottato : ogni sol.dato insieme al pacchetto di medicazione ed alla fialetta dti tintura di iodio dovrebbe portare una piccola dose di questo prezioso mezzo di medicazione. Non si deve dimenticare inoltre che questi mezzi adesivi possono trovare un altro utile impiego ins~eme alla maglia tubolare (tricot), per l 'a.pplicazione della trazione a pesi. Il segreto del successo in tutte le imprese, in · special m·o do nelle imprese di guerra, è· fondato spesso sulla prepa5azione minuziosa di tutti i più i-n·significanti particolari; an che nella preparazione sanitaria nulla deve essere trascurato che possa servire ad ottenere delle guarigiom !tapide e complete. Oltre ad un movente umanitario, oggi che le campagne si prolungano oltre ogni previsione, a nessuno può sfuggire l'alto valor~ pratico di restituire rapidamente ai corpi dei combattenti completamente validi. Dott. OTTORINO UFFREDUZZI. 1

PRATICA

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OSSERVAZIONI CLINICHE.' ..

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Sindrome di Raynaod per il dott. PIETRO TIMPANO. Osservai · nel corrente anno un caso di 11iorbo di Raynaud, che, per la sua speciale importanza, merita di essere illustra'to. . A... A ... , di anni 14. Dal lato ereditario, sia in lin ea ascendente che collaterale, non si notano malattie degne di menzione. La madre ebbe un aborto, e nell'inv·e rno soffri varie volte di geloni. La paziente da bambina contrasse il mor1:1illo. A r r anni fu colpita da malaria con complicanze intestinali, di cui guari dopo u.na prolungata cura chininica ed arsenicale. Mestruò a 12 anni e le mestruazioni sono s tate sempre scarse, irregolari, dolorose. Da due anni soffre, nella stagione fredda, di geloni alle dita delle mani e dei piedi. Ai primi di aprile del corrente .anno si manifestarono i seguenti sintomi : colorazione rosso-scura della cute delle estremità superiori e inferiori, accompagnata da notevole sensazione di freddo. Più tardi lievi bruciori e formicoli alla pianta dei piedi, senso di torpore e di peso. Dopo circa due settimane comparve una bolla in vicina·nza del malleolo interno del piede sinistro, la quale non tardò a rompersi, lasciando sul pqsto un 'ulcerazione a bordi nerastri e a fon do grigioscu.ro, della grandezza di una moneta da un. soldo. Talora, 1n corrispondenza dell'ulcerazione, veniva avvertito lieve dolore spontaneo. Stato presente. - L'inferma è di st atura media, ha costituzione scheletrica regolare, muscoli bene sviluppati, pannicolo adiposo sufficiente, colorito della pelle e delle mucose visibili leggermente pallido, rete vasale superficiale evidente in molti punti. All'esame del capo non si rileva nulla di notevole. All'esame del collo non si palpano gangli; la tiroide è un poco aumentata di volume. L'esame degli organi toracici e addominali non dimostrano nulla d'importante. Sistema glandolare normale. Esame funzionale. - L'apparato circolatorio centrale e periferico non presenta lesioni di sorta. Il polso è ritmico lento. Non si nota dermografismo. La temperatura ascellare arriva a 36 1)2. La nutrizio.n.e generale buona; notasi soltanto leggiera anemia. Circa le funzioni gastro-intestinali è da rilevare una discreta e costante stitichezza. Normale la secrezione salivare, irregolare la secrezione del sudore, tanto che sulla fronte e nei cavi ascellari spessissimo è abbondante, mentre rimangono fredde e asciutte le altre parti del corpo. L'esame dell'urina non fa rilevare nulla di patologico. Esa1ne della sensibilità. - La sensibilità tattile, termica e dolorifica è diminuita alle mani fino ai polsi e ai piedi fino all'unione del 3° inferiore col 3° medio della gamba. Ripetendo l'esame J?iù volte nella O'iornata si notano legO'iere vanazioni . La sensibilità tattile e dolorifica ritorna quasi al normale nei _I:irevi periodi in cui la temperatura delle estremità aumenta. Normale la sensibilità specifica. • \

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IL POLICLINICO ,

Esanie della 1notilità. · - I movimenti attivi e passivi degli arti· sono normali. Nessun disturbo dell'equilibrio. La tonicità muscolare è leggermente diminuita. · . Riflessi. - Riflessi pupillari normali, debclleil riflesso faringeo, normali i . riflessi addominali, vivaci i r~tu1ei · e gli achillei. Assenza di clono del piede. Dall'esame a ni mnestico e · obbiettivo· traggo il convincimento di trovarmi · di fronte a un caso tipico di si1idrome di R·a ynaud. Il colorito nerastro della cute, l'ipoestesia tattile e ·dolorifica, 1'abpassamento della temperàtura,· il torpore; la -gangrena superficiale, sono sintomi che non ren· dono difficile la diagnosi. Prescrivo, quindi, all'inferma u.n a cura · arsenico-ferruginosa e faccio applicare alle estreinità inferiori ìinpacehi caldo.:.umidi, da rip'e tersi varie volte nella giornata. P er stimolare · le granulazioni dell'ulcera consiglio l'applicazione <li tin·~ tura ·di iodio ogni 4-5 giorni e più frequentement~ l'acqua ossigenata. D opo circa tre mesi I 'ulcera cicatrizza e il colorito della cute delle ·estr-emità inferiori torna quasi normale. · La temperatura rimane sensibilment e più bassa in confronto d·elle altre regioni del corpo. La sindrome sopra descritta non può essere confusa con nessun'altra nevrosi vasomotoria o trofica. Non coll' eritromelalgia, perchè in questa ·si )J.ota~ fin dall'inizio, aumento più o men·o spiccato della ·temperatura ; inoltre il colorito d-ella cute è variabile : si va dal rosso al rosso-scuro e al: bleu, mentre la tinta predominante nella sindrome di Raynaud è la nerastra. Il rossore facilmente scompare innalzando l'arto, mentre ciò non si verifica nella sindrome di Raynaud. Il dolore è costante e spesso intollerabile. Non col m.:orbo di Qui·nke, perchè in questo è costante l'edema. . . La sin.dr9me di Raynaud pùò essere seconda~ia a lesioni cereè["ali e spinali o a lesioni del sistema nervoso periferico,, ma nel · caso nostro il decorso della malattia, la mancanza di segni che ' caratterizzano le affezioni organiche del sistema nervoso, ci fanno escluder e in modo assoluto che la sindrome descritta sia la conseguenza di tali fattori patogenetici . Manca, :finalmente, qualsiasi lesione ca rdiovascolare perchè si possa pensare a disturbi di circolazione per processi di endoarterite obliterante. . Non rimane: che ricordar e la gangrena delle estremit à dovuta a mala_ttie infettive e tra qt1est e è da· an11overare la malaria. La paziente soffrì tre anni fa la malar-ia con complicanze int~­ stinali, di cui guarì completamente e non accusò in seguito altri dist urbi a carico del tubo digerente. La malaria, in questo ca·so, può avere agito come causa predisponente, ma non come causa determinante della sindrome di Raynaud. Rig11ardo alle ca11.Se predisponenti della sindrom e di Raynaud ricordo che le opinioni degli 1

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AA. sono varie. Alcuni incolpano le sostanze anafilassanti .c he provengono dall'alterato chimismo gastro-intestinale; altri lo stato ang~oneu­ rotico familiare e personale del paziente; altri l'anemia e l'artritismo; · altri le intossieazioni e le irifezioni in genere. Nel .nostro cas·o è da rilevare la pregressa infezione malarica e lo stato a~gioneurotico della madre e della paziente. Sembra che le donne .siano più predisposte degli uomini a contrarre questa malattia. Circa la patogenesi, il Raynaud, convinto dell ~origine nervosa della malattia, pensa che dai centri vasomotori dell '.asse grigio spinale partono degli stimoli capaci di agire sui nervi vasocostritto·r i, per cu·i , mentre le a rterie si restringono, 1e vene, specialmente superficiali,. si rilasciano e il sangue venoso refluisce dalle vene più grosse alle ven·e più piccole fino ai capillari, donde l'asfissia dei tessuti e gangrena. Il Weiss, contrariamente all'opinione di Raynaud, ritiene che la cianosi regionale non sia la conseguenza d'una corrispondente ischemia regi-o nale, ma derivi dallo spasmo delle sole vene Si tratterebbe, insomma, di cianosi da spasmo dell~ vene e non di isch emia da spasmo delle . , arterie . Il Nooesske e il Duroziez pensano che la sindrome di Raynaud non sia di origine cerebrale ma. periferica. _.i\ .nzichè come una nevrosi autoctona deriva•n te da alterazioni del sistema uervoso centrale, la sindrome accennata viene da essi considerata con una nevrosi. del simpatico. Ma qui sorge un'altra domanda: la gangrena superficiale dipende dal fatto che il sangue venoso è insufficiente alla n·utrizione e quindi dalla sola cianosi locale, ovvero da influenza trofoneurotica (Weiss)? O è da pensare, invece, a~l'al­ terazione dei piccoli vasi, consecutiva ai disturbi neurotrofici e vasomotori (Gilber, Perier ed altri) ? La s tasi venosa costituisce indubbia m ente un terren.o poco favorevole alla nutrizione dei t essuti, ma non basta. a spiegare la gangrena delle estremità. Se i disturbi trofoneurotici e vasomotori sono quelli cbe determinano la stasi venosa, è facile comprendere come questi stessi disturèri. aumentino ~ncora di più nelle zone cianotiche; e nei pu.nti dove è più spiccato il disturbo, lentamente si producono alterazioni endo-vasali, che contribùiscono a rendere più difficile la ci.rcolazione, la vita delle cellule, quindi asfissia ~ morte del tessuto colpito. I disturbi neurotrofici e vasomotori posso110, alla loro volta, dipendere da alterazioni delle secrezioni interne? Sarebbe importante potere studiare la patogenesi della sindrome di Rayn.uud anche da quest'altro punto di vista.


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SBZIO~

Per quanto riguarda la cura, furono sperime11tati vari rimedi. · · Il Noesske dapprima curava la malattia di R.aynaud con la stasi alla Bier, ma poi, non avendo ottenuto risultati incoraggianti, pref~rl la ~ura chirurgica, che eseguiva sopratutto quando la malattia colpiva le falangette e consisteva nelle incisioni trasversali. L'esito era quasi sempre favorevole . . Il lVlorton adoperò la soluzione di trinitrina ; il Verneuil i ioauri, la iosciamina, i bagni ossigenati' locali, senza notevoli risultati. · Lo Scrheiber s uggerì le applicazioni di aria calda e il Bon•n efoy adoperò le correnti d"alta frequenza: l'uno e l'altro ebbero buoni risultati. Le correnti d'alta frequenza av·r ebberò· un'azione efficace non solo per la diatermia, ossia per la produzione di calore dir.ettamente nei tessuti, ma anche per altre proprietà speciali di queste correnti. Lo Scrheiber sperimentò il metodo di cura di Noes$e e trasse la convinzione che per un, certo tempo può riuscire utile; ma quando la malattia si ripete, come accade spesso, allora bisogna ricorrere alla doccia di aria calda. Tutte le cure praticate da questi · . .l\.._I\... hanno per iscopo di modificare la circolazione locale, rendendola più attiva e capace di nutrire i tessuti colpiti dall'asfissia. Ma poichè, co·m e ho detto innanzi, la causa di tale as:fis.sia risiede con grande prol:abilità nei disturbi trofoneurotici e ·vasomotori, la sola cura locale non può essere sufficiente a combattere la sindrome di Raynaud. Occorre integrarla con la cura generale. _.i\. q_uesto proposito sarebbe assai utile sapere quale e quanta parte abbiano nella genesi della sindrome di Raynaud le secrezioni interne.t onde sperimentare un'opportuna cura opoterapica. La mia paziente aveva la tiroide ingrossata e soffriva di distur-bi nella sfera genitale. Può dar.s i che l'alterata s ecrezione di queste ~lan­ dole abbia contribuito a modificare le funzioni trofi.che e vasomotorie dei tessuti superficiali, e ·sarebbe potuta riuscire utile u na c11!'a particolarmen.t e diretta ad attenuare i disturbi di se• • erezione interna. Nondimeno, nel caso in esame, la cura arse11ico-ferruginosa associata alla cura locale e\:1b e ragione della malattia, quantunque in· un tempo piuttosto lu.n.g o. Riguardo alla cura locale è opportuno aggiungere la prescrizione di un medicamento capa~e di stimolare e proteggere le granulazioni delle ulcerazioni, evitando tutti quei 1nedicinali che potrebbero provocare irritazioni e distruggere 1'epitelio di nuova formazione. Così facendo si. raggiun.g erà lo scopo non trascurabi1e di soddisfare alle esigenze dei pazienti, che, per la non breve durata della malattia, hanno bi-

PRATICA

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sogno di vedere come l'opera del m·e dico si svolga con maggiore interessamento. · Bova Marina,

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novembre 1914.

BIBLIOGRAFIA. r . CASSIRER . .Die vasoniotarisc1i-trop 1iisc1ien, 1'leurosen, 1901. 2. IDEM . Deut. med. Wochenschr., 1908, n. 44. 3· GROSDEMANGE. Malaria e malattia di ?aynauà. Bull. Medical de l 'lAlgérie, n. 10, 1914. 4. HIRSCHEL. Zi{,r kasuistic k der spo1itangarngriim der otere'n, extreniitate1i. Beitr. zur Klin. Chir.; 1907, B. 52, Hefl . I. , 5. LEOTTA. Sull,, erit·ro·nielalgia. XX Congresso della Società Italiana di chirurgia, 27 ott. 1907. 6. OPPENHEil\i. Trattato delle malattie 11!en.tali. 7. SCHREIBER. Miinch. med . .Woch: , 10 giugnQ. 1913. . 8. SASSI. C OritriJbuto alla gatnJgr,ena r;i1'n1netrica delle ·estre1'nità. Gazz. Osp. e Clin., 1907, n. 135. 9. THIELE. Die spo1z.ta1iga:rvg riin der extre niita,ten. Dass Greswald, 1904. Io. WErR-ìVI1TCHELL. On1a rare --..:aso1n otor·n eu1'osis oj t h e estreniiti es . Philadelphia 1 ~1e<lic. Times, 1872, p.ag. 81.

ACCADEMIE, SOOIETl MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

R. ·.leeademia Medica di Roma. Seduta straordinaria del 7 marzo 1915 Presidenza del prof. G. GAGLIO; Vice-presidente. Dott. V. ARTOM di s. AGNESE. L.I azione del mesotorio sul cancro dell'utero. (II nota). Una prima comunicazione fu· rfatta all'Accade/ mia nella seduta di giugno. Il numero dei casi curati è salito ora a 46 e il numero d-elle applicazioni a 175· Fuirono usati due preparati di mesotorio della radioattività rispettivamente pari a 51 e 53 mmgr. di bromuro di radio, isolati od uniti e talora disposti a fuochi incrociati. I filtri furono di ott6ne 'n ichelato, di vario spessore o di alluminio o di avorio esternamente rivestito di ottone nichelato, in guisa da potere a volta a volta utilizzare più o meno le varie qualità di raggi. Si è avuto cura di eliminare la radiazione secondaria rivestendo i :filtri con tubetti di gomma o con strati di garza. In nessun caso si sono avuti da lamentare inèonvenienti, tranne che fenomeni transitori di tenesmo rettale o vescicale : non si è mai fatta precedere all'applicazione il raschiamento e la cauterizzazione delle masse neoplastiche : in 4 casi si è associata l'azione dei raggi X. La durata delle applioazioni è stata da 12 a 24· ore, talora sin-0 a 36 : il numero massimo di

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milligrammi-ore in u.n a sola volta è stato di circa 4000 a fuochi incrociati, di 26oo a irradiazione semplice. Prevale il metodo delle applicazioni divise in gruppi di 3 a 4 con intervalli fra l'una e l'altra da. I2 ore a qualche giorno, ripetendosi i gruppi stessi da 3 a 4 volte in dosi decrescenti ad intervalli di circa un mese. Come effetto delle applicazioni si è notato di frequente una reazione generale di poco conto (màlessere, nausea, senso di stordimento, qualche elevazione febbrile). Evidente è stato in genere il miglioramento dello stato generale, la diminuzione dell'anemia, . . l'aumento del peso (in un caso 12 Kg. in 3 mesi). Si è avuta più volte amenorrea permanente. L'azione sul carcinoma è sorprendente e rapidis~ima: si ha cessazione e scomparsa dei dolori. Il tumore si riduce in dimensioni, le ulcerazioni si detergono, sostituendosi alla superfi.ce necrotica gra·n ulazioni di buon aspetto. Si giunge, talora nei casi più favorevoli, anche alla ricostituzione pressochè p.ormale delle forme anatomiche della Portio ed alla formazione della mucosa. Ripetuti esami istologici han permesso di seguire le alterazioni e la distruzione degli elementi cancrenosi e la sostituzione di tessuto connettivo al neoplastico. Astenendosi deliberatamente dal parlare di guarigione 1'0. si limita a elencare i casi in base a miglioramento transitorio o permanente. Nel 1° gruppo di 17 casi dei quali riferl in giugno e che comprendeva 3 casi operabili, I I inoperabili e 3 recidi ve dopo operazioni radicali in tre ebbe un miglioramento transitorio e in 7 un miglioramento stabile. Nel 2° gruppo di donne (25) nelle quali la cura fu iniziata dopo il mese di agosto, 8 sono stabilmente migliorate da parecchi mes i, 14 sono tuttora in cura, 2 hanno .avuto solo un miglioramento temporaneo; una sola, già precedentemente operata in via palliàtiva a Chieti, non ha risentito alcun effetto. Oltre queste, altre 4 donne vennero irradiate a scopo profilattico dopo operazione radicale eseguita di recente. In base a questi risultati 1'0. si ritiene autorizzato a conf~rmare quanto è stat o affermato da tutti i ginecologi che si sono occu patì dell'argomento, che cioè nulla di simile è stato sinora raggiunto nella terapia non operativa del cancro dell'utero. L'azione delle sostanze radioatti~ è certamente limitata ad una distanza circoscrittia: per altro ancl1e 1'operazione estesa non giunge molto più in là. (r8)

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Sarà tuttavia opportuno, sinchè non sia trascorso un periodo di osservazione di alcuni anni, di -eseguire l'operazione radicale quando sia possibile. ~ verosimile che col sussidio dell 'actinotera-· pia per la profilassi delle recidive, si possa tornare ad operazioni meno estese ed a ridurre di conseguenza la mortalità operatoria. Il socio prof. PEstALOZZA che ha seguito le os· servazioni dell'O~, ritiène che si possa in alcuni casi parlare di vera guarigione, allo stesso titolo col quale se ne parla dopo l'asportazione chirurgica di un carcinoma, riferendosi la qttalifica nell'uno e nell'altro caso allo stato attuale. Il prof. DURANTE ritiene che l'azione delle sostanze radioattive sia assai circoscritta. Quando la neoplasia è penetrata di qualche milliu1etro nella sottomucosa le vie linfatiche sono g!à invase, quindi si deve ricorrere all'operazione che consente un 'esportazione profonda e radicale. Chiede se fu in ogni caso fatta una t .iopsia per stabilire la diagnosi. Il socio prof. GHILARDUCCI è favorevole all'uso delle sostanze radioattive. Il dott. A.RTOM di s. AGNESE risponde al professor Durante che la biopsia. fu praticata ogni volta che non si trattava di un caso di diagnosi banale. Osserva inoltre che se il tumore penetrato in profondità di alcuni millimetri ha già invaso le vie iinìfatiche, l'operazione radicale non avrà neppur essa un successo definitivo, essendo impossibile l'asportazione delle metastasi invisibili e palpabili. Aggiunge che se si ritiene in genere, ed è stato dimostrato dall'esame dei pezzi asportati, che le sostanze radioattive in dose sufficiente sono capaci di esplicare la loro azione sugli ele· menti neoplastici in un ra.g gio di 3 1 / 2-4 cm., v'è chi afferrria che essa vada assai più oltre, come il Kroenig che ha potuto agire su cancri della Portio attraverso la parete addominale e Wickham e Degrais che hanno trovato alterazioni cellulari dovute all'effetto delle radiazioni a una di.stanza di 9 cm. dalla zona di applicazione e di II cm. con la tecnica dei fuochi in· crociati. L'actinoterapia inoltre eli~ina la mortalità operatoria, che dà una percentuale non trascurabile nella chirurgia del cancro dell'utero. Prof. ìVI. SERENA. Determinazione con una radiografia sola di una Li11ea normale lungo la qitale sta 11:n proiettile o un. corrpo estraneo. - · I radiologi da tempo avevano già risolto il problema di stabilire radiograficamente la distanza in • profondit à di ·un proiettile dalla superfi.ce del corpo ov.vero dal piano della lastra su cui il paziente è posato, manca va però un m etodo facil~


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per stabilire su quale line~ normale qttesta al- guire una prova radiografie.a nitida e con tutte tezza poteva essere calcolata. le vertebre cervicali. Premesso dunque di conoscere la distanza in Il metodo che ho ideato è semplicissimo : la profondità, il metodo proposto è. dei più sempli- lastra si ~ ppoggia ~ul moncone della sp~lla del ci: basta mettere una ·sbarretta di metallo sulla malato, correggendo, medi'ante la distanza, la cute del paziente nelle vicinanze approssimative possibile deformità: il malato può rimanere andella sede del proiettile, orientare l'ampolla in che disteso sulla barella a testa estes:a. L'antimodo che il raggio normale coincida con una catode viene ad essere ·a metri 1.20 dalla lastra delle estremità della sbarretta, e fare la radioe ba.sta - con un apRarecchio potente - un segrafia della parte del corpo presa in esame. Sulla condo di posa. lastra apparirà l'ombra della sl:arretta e quella ' Mostra inoltre parecchie radiografie di malati del proiettile individuando cosi un triangolo, in con lesione della .colonna cervicale e in cui la . diagnosi fu· solo con tal metodo possibile. base ai suoi angoli alla base e con un . metodo grafico sem pliciss.imo si può disegnare sulla pelleProf. F. GHILARDUCCI. Semplificazione di aldel paziente un altro triangolo simile a quello cuni metodi geometrici per la localizzazione radella lastra, il cui vertice opposto alla , base (fordiotogica dei cMpi estrawei. - L'O. presenta mata in parte dalla sbarretta) indica precisamenuna squadra alla quale sono innestate altre due te il punto per cui passa una linea verticale squadre perpendicolari alla prima: la prima ci lungo la quale sta il proiettile. rappresenta il raggio perpendicolare, le altre due Prof. M. SERENA. Sull'1tso di due cilindretti di il piano dello schermo o della lastra, e il piano metallo i1i radiologia p er la localizzazion e di di spostamento degli anticatodi. Con questo me-P.rcxiettili o corpi estra1iei. - Que.sti cilindretti todo può essere semplificato il metodo del Monon sono altro che due pezzi di tubo di ferro o ritz, il metodo dei· triangoli simili ed altri medi ottone alti 3 cmt. circa, col diametro interno todi geometrici. Inoltre comunica un proprio medi un centimetro o poco più e colle pareti spesse todo di localizzazione dei proiettili o di altri almeno 3 mm., essi sono incassati normalmente corpi estranei, metodo radiografico, quindi apciascuno all'estremità di un manico di legno plicabile su qualunque malato e s u qualunque dalla cui superfice piana debordano due o tre regione del corpo. Pregio del metodo, già applimillimetri. Si adoperano essendo il paziente sul cato con successo, s u vari soggetti, è di essere trocoscopio o all'ortoscopio; senza aver bisogno utilizzabile in qualunque ·caso, · anche quand·o di avere prima centrato il tubo, nè stabilito il tutti i metodi radioscopici siano inattuabili", di raggio normale si spostano questi cilindretti te- essere applicaèdile in piena luce e di dare la pop·r ecisa del corpo estraneo sulle tre ditenuti rispettivamente all'innanzi e all'indietro sizione • • ZlOnt. del corpo del paziente :fìnchè la loro ombra appaia iallo schermo fluorescente come un unico Prof. U . GABBI. Esempi cli·nici di « sprue >> anello ed in esso sia racchiusa l'ombra del corpo nell'Italia meridion'ale e nellai Sicilia. - L'O. estraneo; premendo .allora i due cilindretti sulla riferisce s u alcuni casi di malati, la cui sintopelle del paziente i cigli metallici debordati la- matologia era stata rìtenuta di origine urica. sciano rispettivamente un segno anulare in base L'O. ha avuto occasione di osservare all'estero al quale si individua un piano. alcuni casi di sprue e mette in relazione i casi In tal :µiodo si può indicare al chirurgo un nu- manifestatisi in Italia con quelli est eri. Ritiene mero varial:iile di piani che si intersecano -tutti ch e anche da noi esistano casi di sprue, che fino nel punto dove è il corpo estraneo. Il metodo ad ora sono sfuggiti alla diagnosi esatta. è assolutamente esatto e facile, non richiede A. BALDONI. istrumentario speciale; anche coll'ampolla messa alla meglio sotto una tavola s u cui è sdraiato Interessante e pratica. pubblicazione : I 'infermo la localizzazione si fa bene. Dott. ELIO FABBRI Prof. F. GHILARDUCCI. Tecnica P·er ottenere la GUIDA . ALL'ESAME DELL'INFORTUNATO . imagine radiografica di tutte Le vertebre cervi(Manuale di Semeiotica Speciale) r cali in posizione esattamente Laterale. - I meUn volume di 164 pag., in-16°, <:on tavole fuon todi per . l a ricerca radiologica della colonna certesto. · . vicale in posizione esattamente laterale non I nostri associati che desiderano provvedersi di questo ·utile manualetto, lo riceveranno prontadànno risultato sicur-0 e urtano tutti nella difficoltà di mettere il malato - con1 lesione della mente spedendo alla nostra Amministrazione. sole L. 2.25 mediante. cartoli na-vaglia, la qua-le colonna vertebrale, con contratture muscolari, dovrà essere indirizzata nominativamente al ecc. ecc. - in posizione tale da non potere eseprof. Enrico Morelli, via del Tritone, 46 - Roma .

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IL POLICLIN1CO

l.'\NNO XXII, FASC. 16)

.A PPUNTI PER IL MEDICO PRAT.ICO. •

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GONTRIBUTO .DEL MEDICO PRATICO. qSPEDAI,E VESPUCCI h~ FIRENZE diretto dal prof. N.

GIANNETTASIO.

La tintura di' iodio nella erisipela per il dott.

~.i\. UGUSTO MAGI .

Già da tempo si · sa che la tintura di iodio ba tuone proprietà disin·f ettanti ed il suo uso è s t ato qti.a e là raccomand~to per favorire la detersione e · la guarigione di piaghe e lesioni settiche locali diverse; ma però l'applicazione su laro·a 0 scala della tintura di iodio, com e sostitutivo aej. comuni 'disinfettanti, è molto recente e si deve sopratutto al Reclus. Infatti prima si u sava la tintura di iodio aeneralmente · nella cura ·di piaghe torpide, per ~c­ celerarne. ,sopr~tu~to la cicatrizzazione, si appro~ttava ~1u q_uindi delle proprietà stimolanti per i tessuti e risolventi dello iodio, che della proprietà disinfettante. Oggi invece, per opera del Reclus ,' si è venuti a dare sempre più importanza all'azione- disinfettante di questo rimedio, che si comincia ad usare. senz~ risparmio nel trattamento delle piaghe recenti, come prima medicatu.ra d'ur<Yenza . . . o ' preziosa sopratutto nella pratica della chiruro·ia o cla guerra, come e' stato recentemente dimostrato ~ell 'attu_ale terribile conflitto, nella pratica degli 1nfortun1, nella medicina familiare, ecc. La tintura di iodio anzi pare c4e si presti più 1~elle forme recenti da trauma violento, con scoll amenti, lacerazioni, formazione di lesioni anfrattuose; essa infatti è molto penetrante e facilment e airriva a contatto dei t essuti profondi e può qui ndi agire sui bacteri eventualmente penetrati nella ferita . Meno bene s i prestano alla inedicatura iodata le ferite suppuranti, forse a causa della spessa membraina piogena, come pensano alcuni o . ' piuttosto perchè la tintu·r a di iodio, noi penseremmo, coagula i· proteici del pus ed impedisce a sè stessa 1'ulteriore penetrazione in profondità. Io bo voluto studiare, dietro s uggerimento del prof. Gianmettasio, l'effetto della metiicaz.ione della tintura di iodio nella erisipela, non ~ià coll 'inteuto di diminuire l'importanza della cura generale, ma per ricercare se nella tintura di iodio si potesse trovare il mezzo più adatto di cura locale. E noto infatti che la cura della eri ipela de,-e 1

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essere in -parte genèrale, in parte locale: come ~~r~. g~nerale s~ ha.uno da un lato le applicazioni s1er~terap.iche (i sieri antistreptococcic'i sono ormai stati provati sp·esso con buoni risultati , grazie s?p~atu.tto alla loro azione opsoniz- · z.a nte o favor1trice della fagocitosi), dall'altra il met odo Baccelli delle iniezioni intravenose di sublimato, che furo?o si può dire. il primo spunto della chemoterapia moderna : come cura locale · si sono ·provati tutti i possibili .disinfettanti e tutte le po?si·b ili applicazioni locali, fra cui ricordiamo sp~cialmente l'olio al guaiaco!; di Ma•ragliano . . Ha .dunque un 'Certo interesse il vedere se la tintura di iodio, che ha dato risultati brillanti nèlla cura di piaghe infette, riesca altrettanto giovevole contro lo streptococco annidato nel -:le.1."ma e cau sante la sint omatologia della · erisipela; ~anto più ch e la ti1itura di iodio è moltO' pe n.etra1 ite e lo streptococco non è certo un 0u.ernie molto resistente. · N umerosi sono stati i casi di eresi pela da noi studiati al nostro Ambulatorio chirurgico e nella clientela privata, come pure frequenti i casi di linfoangioite, specialmente negli arti superiori, consecutiva ·a ferite infette della mano . In ciascuno dei pazienti abbiamo immediatamente iniziata · 1' applicazione di estese ed abbondanti spen•nellature di tintuira di iodi'o s ulle parti arrossate in cui si· svolgeva il p·rocesiso infettivo e gli effetti ottenuti so·no stati veramente brillanti. Le .linfoangioiti quasi costantemente sono state combattute e vinte alla prima medicatura, 1e forme eresipelatose, più ostinate, hanno ceduto alle applicazioni successive e solo in alcune forme molto gravi abbiamo ricorso alla cura sieroterapica. Il prof. Giannattasio applicò anzi per la prima volta, la tintura di iodio in un caso abbastanza grave di eresipela del cuoio capelluto e della faccia da cui fu affetto un suo aiuto, il prof. Bruchi, attuale chirurgo primario a Ravenna ed anche in questo paziente l'effetto fu rapido e brillante. Ho credu.to perciò opportuno pubblicare e rendere n.o ti i risultati di una terapia semplice ed alla portata di tutti in affezioni così comuni e spesso pericolose, per richiamare l'attenzione dei colleghi sull'andamento decisamente favorevole che ass11mono i processi eresipelatosi e le linfoangioiti in genere in seguito ad una pronta t:d energica applicazione della tintura di iodio. 1

· Firenze, gennaio 1915.


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SEZIONE PRATICA

STRUMENTI NUOVI. 1

CJandeleUe metaDiehe a conduttore per dilatazione uretrale per il dott. G .

FINOCCHIARO DE MEO.

La dilatazione m~ccanica ha t enuto.,. semp·r e il primato tra i v.arl mezzi curativi proposti nel trattamento dei restringimenti uretrali. . Essa rappresenta 1'elemento esseniziale di ogni cura rivolta ad aumentare il calibro di un·'ure. . tra ristretta. Ora è ovvio che a ~ondo1 dell'impru-tanza che il chirurgo pone in questo metodo, i risultati pratici eh 'eg·1i . potrà ritrarne saranno più o meno soddisfacenti. La scelta dell'istrumento da impiegarsi nella dilatazione, se u11 catetere, una 15onda, o una candeletta non è a rgoment o di. poca imp-0rtanza e certo non vien fatta a caso. Bas ta -0sserv·à.r e la varietà di strumenti per convincersi quanto sian,o dispar.ate le opinioni tra ·i cµirurgi. .~ cetto per6. che ·1esi1.Ste una preferenza indiscutibile per lo s trumento metallico ed è innega bile d'altro canto1 che in certi casi ·uno strumento possiede vantaggi indiscu ssi LSIO'pra un altro. Iniattj. la resistenza degli strumenti metallici li fa preferire niei casi di restringimenti cicatriziali induriti, do\7'e le candelette molli e pieghevoli cederebbero. L'inflessibilità del metallo inqltre fa si che l'istrumento sia meglio guidato dall'operatore, tanto più se questo \ enga aiutato da un condutt1ore .che lo possa dirigere con preci1s~one e sicurezza. Per questo convinto che in· 11umerosi pazienti affetti da restring·imenti cicatrizi.ali del! 'uretra peniena, nei quali ero riuscito 4 penetraire una minugia, non mi era possibile d'altro canto l'introduzione s uccessiva di strumenti flessibili di calibr.o maggiore, nè strumenti metallici come le beniqués, ideai e feci costruire dal Gentile di Parigi 11n modello or.igin.ale di candelefu metallica, cilindrica e diritta, ottenendo con essa degli ottimi risultati. Infatti supera to il restringimento uretrale con una minugi a condu,t trice (n. 6 filiera Charrière), SeO'uendo le reo-ole chirurg-iche adatte a vincere o o '-' il punt o ristretto, innesto ad es~a s~ccessicv.amente le mie candelette meta'lliche n. r4, 16, 18, 20 (Serie Béniqué), .ottenenedo così senza difficoltà una dilatazione graduale fin o al! 'uretra bulbosa. I reJSltrin()"imenti dell'uretra peniena in"~ero sono b talora così stretti, che qualun.que strumento • metallico •fin'oggi in nostro possesso non nspon• · de all 'ttso, sia per 11 calibro magg.ic.re, come 1

per la curva che impedisce una manovra adatta; la. candeletta in gomma d'altro canto, quasi sempre si arresta all'inizio dell'ostacolo o poco dopo, sia per la manic.anza di rigidità, come p ure per la irregolarità clel tragitto U·r etrale. ~on avremmo allora in questi casi, altra risorsa che l 'uret rotomia interna. Le candelette metallich e a co11duttoi!e da. me fatte costruire, hann•o reso .invece nella mia pratica giornaliera ottimi risultati senza dare a:lcun inconven~ente . Esse :h anno il vantaggio di seguire perfettamente .il tragitto ven·e ndo dietro ad . una guida fiéssibil e e sicura, di dilatare rapidamente l'uretra e renderla adatta all'applicazione successiva delle béniqués a conduttore. Nella mia pratica adopero so1ltanto quattro candelette della filiera Béniqué e cioè i numeri 14, 16, I8, 20. Queste mi bastan·o ad ottenere un canale di calibro possibile per l'introduzione di strumenti metallici cur\1i. Le candelette isono munite di conduttore n. 6 co11 armatura a vai.t e, e misurano 20 centimetri, tant.01 p~rchè a ll'atto della dilatazione si po ssa allungare il pene, ottenend.o così, con J.o, stiramento dell'uretra, una • certa r·egolarità nel tragitto stenosat o, restando sicuri con la candeletta d.i percorrere tutta l'ull"etra peniena. L 'uso di questi stru111e11ti ripeto non può arrecare alcun danno sempre quando non si m anchi delle comuni prerogatwe utili in qualunque cat eterismo, quali la pazienza, la dolcezza della mano e un certo possesso dell'anatomia della p.arte . Catan ia, novembre r914. 1

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CASISTICA. Disturbi dell'orecchio consecutivi ad alterazioni

dell'apparato circolatorio. I rumori dell 'orecchio, i.spesso assai t ormentosi, sono frequenti nei cardiopatici. Se ne possono distinguere due specie, cioè quelli di origine arteriosa e quelli di origine venosa; per gli uni e per gli a ltri le vie di. conduzione all'orecchio possono essere o l'ossea o l'aerea. Eccezionalmente questi rumori si poss ono percepire anche coll'esame obbiettivo. I rumori auricolari d'origine arteriosa sono sincroni colla sistole cardiaca (in un caso dì Tuczec erano. giusto il doppio delle sistoli ) ed h anno car attere acustico vario (tintinnio, s il:ilo, mormorio, martellamento, ecc.) . La causa pro· duttrice di questi rumori può risiedere in una alterazione dei grossi '\"asi intratoracici (stenosi, insufficienza, aneurismi dell 'a-0rta) ed allora i rumori si propagano colla corrente sanguigna (21)


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IL POLICLINICO

fino .all'orecchio, e sono rumori di origine vasale percepiti soltanto dall'infermo; oppur~ l)UÒ risiedere negli stessi vasi periferici, per sclerosi della carotide interna, per alterazioni dei vasi i·ntracranici (arteria meningea media, arteria cccipitale e sopratutto arteria basilare ed arteria vertebrale) ·o per semplice aumento della 0res• sione nell'interno del cranio. Anche flogio.si traumatiche o tubercola ri pros1sime alle prime vertebre cérvicali possono produrre rumori auricolari sistolici determinando una paresi vasomotoria dell'arteria vertebrale; questi rumori scomparirebbero c.o.11a pressidne dell'arteria vertebrale, mentre in tal caso i ronzii lClJbirintici per:sd.stono. I ru1nori auricolari d'origine venosa sono caratterizzati dall'essere continui, uniformi, soffianti; si. hanno. specialmente in soggetti cloro' anemici, nei qua.li si ascoltano ·soffi venosi sulla giugulare. La causa produttrice di questi rumori è appunto data da lesioni dei grossi vasi venosi, specie da movime11ti vorticosi in casi di ectasia del bulbo .della giugulare, il quale ha i ben noti intimi rapporti coll'orecchio medio . Anche la. com pressione dei grossi vasi venosi del eollo (1)er malattie della tiroide, t remori, ecc.) può determi1nare rnmori auricolari venosi ; i·n alcuni casi nel l1a to ove il paziente senti va detti rL1mori si è potu,to riscontrare arrossamento ·d el condotto udi·t ivo esterno ed iperemia del timpano, indizi ·d i stasi, la quale si è dileguata dopo un conveniente atto operati,ro ovvero Ìtn alcuni casi ha dato luogo ad otor.ragie. Il Capaldo, che h a fatto questo s,t udio (La CLi n.ica, n . 2, 1914) accenna a vari casi clinici dei diversi tipi - di rumori endoauricolari, e ricorda ancora ' l'embolia dei vasi dell'orecchio medio, secondaria ad endocardite. Nel quadro clinico si trova che improv·v~sa­ mente l'udito abl:.-assa fino alla sordità completa, da uno o da tutti e due i lati, anche successi Ya111e11te. Q11e ta din1i nuzione od abolizione della i unzione uditi\'a può dipendere da immobilità df:lla catena delle ossicine consecutiva a deposito di coaguli fibrinosi, ed allora si dilegua. rapidan~en­ te, ma può ancora esser l'effetto di emorragie (ri,·elantisi sotto forme di ematotimpano) o di una ,·era flogosi dell'orecchio medio con perforazione della membrana. Coesistendo trombnsi dei vasi retinici si associa la cecità. i può a\·ere la guarigione per riassorbimento op1)ure la ordi tà permanente per organizzazione del tro111bo e (leo-li s.tra,·asi. (22)

[ANNO

XXII,

FASC. 16]

Sordità oompleta può aversi per embolia ùell'arteria basilare. La sordità nell 'in.sulto a p0-plettico è rara, ed è indizio di emorragie nel ponte. Si può avere sordità crociata. Rientra·no ancora nelle ulcerazioni auric Jiari consecutive a lesioni cardiovascolari quelle di pendenti dia. paresi dei nervi del plesso cervicale e dei gan·g li del simpatico cervjcale, che sono preposti all'innervazione vasale. In questi :asi esiste come sintoma U'Dico un rossore intermittente del padiglione dell'orecchio. Questi infermi sovente presentano per qualche ora ogni sera dolori alla nuca con rossiore è calore del padiglione, ronzii ed ipoacusia. Infin e la foruncolosi del condotto uditivo esterno può essere dipende11te da uno stato pletorico o da diabete, il quale ultimo verrà distinto col1'esame delle urine. G. SABATINI. La diagnosi della sordità nei suoi rapporti clinlel e sociali.

Il dott. Massimo Campeggiaini, in una pregevole monografia che porta il titolo su indicato (1 v-01. in-4° di pag. 84; Roma. Tipogr. Nazionale di G. Bertero & C., 1915) si è proposto di facilitare al medico pratico la diagnosi della sordità, sia nelle comuni contingenze dell'esercizio . professionale, sia nelle perizie; ed il prof. Ferreri presentando il volume con. una lusinghiera prefazione, lo definisce appunto uno studio clinico e medico-legale della sordità, u11a guiida alla: diagnosi di tale malattia. Dopo brevi considerazioni di i,ndole generale, relative all e varietà, alla frequenza ed alle principali cause predisponenti (età, sesso, clima, stag ioni, professioni), l'A. tratta le alterazioni dell'organo dell 'udito, che iDe turbano in maggior o minor grado la funzione ; prende poi in esame il rapporto reciproco fra le alterazioni dell'udito e le affezioni delle altre parti del corpo e di tutto 1'organismo. Espone le e.a.use della sordità, classificandole dal punto di vista anatomico in periferiche e centrali. Nella rivista sistematica della patologia auricolare richiama le opportune applicazioni di profilassi individuale e colletti,·a. Conduce quindi iJ lettore lung.o le vie acustiche fino ai centri dell'udito dimostrando quanto è svariata .la sede delle affezioni che inducono la sordità, ed esponendo i criteri che servono a localizzarle. Per stabiJire la natura del difetto uditi\'O, lo esamina. sotto il punto di "·ista etiologico; e


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FASC. 16]

SEZIONE PRATJ.IWA

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passa iru . r assegna le sordità traumatich e, qttelle luppato si può calma:rne le inolestie applicando dovute at medicamenti, ai tossici abituaJ.i ai ve- ·dentro le n.arici la seguen te pomata : leni propriamente detti; quelle in .rappo~to con Adrenalina all 'r per mille . 2 a 5 gocce lo stato generale (vita sessuale, stati febè.rili Cloridra to di cocaina . . gr. 0.25 'malattie infe ttive, veneree, alterazioni del ricam~ Mentolo . . . . . . · g r. O.OI-0. 05 bio, dell'ori1na e del sang ue, malattie dei vari _i\cido boriço • • • • • gr. I .a.pparati : .respiratorio, circolatorio, digerente; Vasellina • • • • · » IO cadeno-distnofi e) . Lanulina • • » I • • • • Fa particolare menzio11e delle sordità 1n.ervose Vantaggiose riescono pure le aspirazioni ùi distinguendo le forme org anic·h e e cfunzionali: ed accenna ai processi patol0igiici con cui po- mentolo o gomen-010 : mettere un cucchiaio da caffè di una delle seguenti miscele in un bic·treb ~ero essere confuse. Dedica un c.a.pitolo1 speciale al metodis.mo di chiere d'acqua ed aspirare i vapori: esame ; mette in rilievo gli elementi da cui Mentolo • • • • • • gr. 3 • • deve scaturire il concetto diagnostico, ricorda Alcool » 60 • • • • • • • • l'importanza dell'esame generale e delle ricer)) Gomenolo • • • • • • 25 ,, 25 che s ussidiarie ; analizza i casi, in cui è pi uttoTintura di benzoino • • • sto necessaria questa o quell'altr.a ricerca; a seI piediluvi. is.enapati, dieta leggera , i lassativi conda del modo di insorgere del difetto delcompletano il trattamento. 1'udito. La corizza spasmodica vo.l gare e periodica, Infi11e illustra le mani·f estazioni extra-aurico· che comprende la corizza idrorroica, la corizza lari della sordità ed il loro valore in r apporto asmatica, la febbre da fieno va combattuta con alla medicina leg·ale . 1'idroterapia, la g innastica, u·na igiene approTermina ricordando l'importanza s·o~iale ed priata ed i t o.niGi del sistema nervoso. estetica dell'orecchio; il s uo valore professionaSi diminuirà l'pereccitabilità della mucosa nale, gli effetti individuali e collettivi della sorsale con le pomate a tase di cocaina e di adredità, la s ua influenza s ulle estrinsecazioni 1~i,ù 11alina, il massag gio vibratorio, le doccie di acielevate d ell'attività e dell'intellio-enza neo-li b , o do carbonico e d'aria calda. Quando questi mezoratori, nei poeti, n ei musicisti, nei1 pittori. zi riescono inefficaci bisogna ricorrere all'interTrae la conclusione che la sordità non è sol- · vento chirurgico : cauterizazzione galvanica, retanto un sint omo ch e nei rapporti indi1v iduali sezione della mucosa dei cornetti inferiori. Annoi dotibiamo localizzare~ apprezzare e curare, . che le iniezioni interstiziali di paraffina hanno ma assurge a nche ad un'entità morbosa , che noi dato buoni risultati. Come sedativi possono utidobbiamo considerare nei rapporti sociali, per i lizzarsi la ·valeriana, la belladonna, i bromuri. ~r·avi problemi a cui è .l egata, e perchè essa può Le crisi di corizza .asm atica si calm ano spesso darci la misura del valore fisico ed intellettuale co11 la dieta idrica o latto-idrica. dell'uomo, far luce s ui disastri individuali e · Le corizze ii1fettive che sopraggiungono nel collettivi, e portare persino il suo tristo contricorso della rosolia, della difterite, dell'influenza, buto D·ella storia dei popoli. del tifo~ dell 'eresipela vanno tra ttate come le La pubblicazione è .arricchita da una ordinata corizze acute. _i\d ogni modo n.o n bisognerebbe bibliografia e da una tavola dimostrativa set rascurare :i: lavaggi p reventiv i con acqua boro.mischematica delle vie acustiche. ossigen1ata al 20 % per pulire e disinfettare l e Ci limitiamo a questi fugaci accen•n.i ; chi s 'incavità nasali. teressa alla importante questione farà bene a La corizza fibrinosa ·si osserva sopratutto nei consultare l'orig inale. bambini sotto la forma di un'infiammazione acuA . S. ta caratterizzata dalla presenza di false membrane che ·non hanno tendenza a generalizzarsi. Oltre i segni di una corizza s uppurata si ha TERAPIA. • J l 'espulsione di false membrane nella secrezione purulenta. Bisog11a fare delle irrigazioni nasali Il trattamento delle corizze . • alcaline , applicare la po1nat a a base di cocaina La corizza acuta, il comune raffreddore <li e adrenàl:i:na, fare dei lavaggi con resorcina all'I testa, g uarisce i·n generale senza bisogno di me- per mille, o anche toccare la mucosa con glicedicame11ti. Ad ogni modo al principio si può rina iodata. La cor-i zza purulenta è molto frequente negli tarlo abortire mediante tre o qu1attro doccie d,aadulti e negli adolescenti ed è caratterizzata da cido ~ cartonico gassoso, u.n bagno di vapore, una abbondante sudorazio11e. Quando esso si è svi- trrì'infiammazione della m11cosa nasale con se(23)


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1L

PO~ICLINICO

erezione e scolo di pus. Bisogna t ogliere i corpi estranei, le vegetazioni adenoidi; praticare irri· gazioni nasali e, possibilmente, retronasali com soluzione alcalina (borato e bicarbonato di soda), con soluzioni antisettiche diluite di fenato o salicilato di soda , di acido fenico; fare dei massaggi vibratori e delle polverizzazioni di nitrato d'a rgent o alla dose di 5-20 %· Contemporaneam ent e bisogna cons igliate •delle cure ricostitue11ti a base di ioduro di ferro, di ars enico, olio di fegato di merluzzo, bagini di mare , ecc. · La corizza cronica semplice è un 'infia mmazione cronica della pituitaria caratterizzata da un 'esagerazione della secrezione nasale e d a ostru zion e più o meno accentuata ed intermittente delle fosse nasali. Bisogna sopprimere le cause irritanti (polvere, t abacco, fumo, ecc.) , applicare la seguente pomata : Mentolo . . . . . . . gr. 0 .05-0 .15 Cloridra to di cocaina . » 0.15-0.25 Acido borico • • • • • • gr. I Vasellina )) 15 • • • • • e fare polverizza~ioni con la segue11te soluzione: Cloreto.ne . . . . . . . . gr. 3 Gomenolo . . . . . . . gocce 30 Olio di vasellina sterilizzato e purificato • . gr. 60 • •

(~4)

XXII, FAsc. 16]

L'adrenalina nell'asma. Il dott. Arthur Hertz riferis ce nel British niedical ] ourn:al una sua esperienza personale dell'uso dell'adrenalina ne ll'asma . Egli dice di aver potuto osservare 1su sè st esso che le dosi comunemente u sate 00lltro g li accessi d'asma sono molto più f-0rti del necessario. La prima dose che egli ingerì fu di 3 gocce di una soluzicme al millesimo : · migliorò istantaneamente l!ell<> accesso, ma per a lcuni mi11uti egli si sentì a gitato, e le s ue inani trem~vano talmente che appena egli potette est rarre la .siringa dal sottocut aneo1, ~ i suoi polsi divennero inolto freque11ti. In seguito non si è mai iniettato più di· due gocce, e per lo più un a goccia sola negli attacchi leggieri. Con queste dosi infime il sollievo nell'asma è stato se1npre costante. Nessun accesso è durato più di cinque minuti, sicchè l'A. dice di averi potuto prontam ent e riaddormentarsi, uno o due minuti dopo l'iniezione. Queste piccolissime dosi 11on possono pro·d urre lesioni ateromasiche. Anche se occorrono 3-4 iniezio·n i ,a l giorno, ciò ch e avvie11e di rado, la quantità totale inie ttata è minore d·ella d·ose che comunemente è u sata.

p. s. •

La corizza ipertrofica è caratterizzat a da osta- · colo persist ent e a lla respirazione nasale, perdita dell'odorato, con poca o nessuna esagerazione della secrezione. Il trattament o m edico in quest'affezione è sempre inefficace, bisogna sempre ricorrere all'intervento chirurgico praticando la corneoct omia. L a corizza caseosa ~ caratterizzata da un accumulo nelle fosse nasali di utna secrezione f etida , caseosa, , analoga al contenuto di certe cisti seb acee, da disturbi dell'odorato, da dolori spesso acut issimi a l lato affetto d el naso. In ques t a forma giovano g li al:ibondanti lavaggi antisettici e la periodica asportazione delle masse caseose. La corizza atrofica, ossia l'ozena, è caratterizzata da un allargamento delle fosse nasali e da un accumulo nella loro cavità di crost e spesse, veydastri, che spandono un odore ripugnante speciale. Il trattamento profilattico di quest'affezione consist e nel n on trascurare le corizze croniche e sopr atutto quelle purulente. Il trattamento palliativo consiste nell'asportazione delle croste con irrigazioni disinfett anti nasali e r etronasali . Gli altri metodi (t amponi di ovatta, pomate, polverizzazioni odorose) sono illusori. ~1igliori risultati dànno le polverizzazioni di nitrato di argento. Ma il trattamento di scelta è quello delle iniezioni di paraffina. D'altra parte è indispensabile una cura t onica generale. DR. 1

[ANNO

IM:EI>IOINA SOCIA.LE.

La

profilassi degli infortuni sul lavoro

(FEDERICO MAZZONE.

Ra1nazzi·n,i.J IX fase ., 1°).

· L 'A. si pro·p one, in questa not a riassuntiva, uno scopo di propaga nda. Egli rileva anzitutto l'importanza della ·vis.ita preventiva obbliga t oria, la quale permetterebèe un primo giudizio positivo o negativo di 1d0neità o di abilità a d un dato lavoro. Il giudizio definitivo dovrebl:e venir dato dal medico dop0 un periodo di tirocinio - non inferiore a due anni - du·r a.nte il quale potrebbero venir compiute tutte le osservazioni (sulla operosità, capacit à, res istenza, abitudini , ecc.), necessarie a det erminare esattamente il valore organico-1unzionale dell'operaio aid un determinato servizio. Si potrebbero così eliminare g li organismi poc.:> resistenti o poco adatti, i quali sono anche i più predisposti agli ii1fortuni. [Pur senza disconoscere la opportu111ità della \'is ita pre,·enti,Ta, dobbiamo però n otare che di quest a s ono st ati posti in luce anche vari inconvenienti. Inoltre la selezione cui l' A . \Otrebbe giungere con la detta visita porterebbe a ciò, che gli operai ritenuti meno adatti dovrebbero procurarsi la , ,ita o mediante 1'accattotlag-


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FASC. 16]

SEZIONE PRATICA

gio, ecc., o riversandosi verso altre occupazioni in cui è facile sfuggire alla detta visita (p. e. imprese di costruzione, le quali hanno spesso l: isogno improvviso di mano d'opera, sì da non potere fare alcuna scelta) . In tal modo gli infortuni non verrebbero eliminati, ma solo ~po­ stati da. una ad altra. azienda industriale]. Importanza grandissima per la profilassi .}egli infortuni hanno senza dubbio il perfezionamento delle macchine ·e del m.a teriale di lavoro, la so-· lidità e la buona manutenzione degli impianti, ecc. Il medico potrà dare· ottimi consigli per quanto riguarda l'igiene degli ambienti di lavoro, la. regolarità dei turni di servizio, la limitazione delle bevande alcooliche, ecc. L' A. consiglia di provvedere ogni operaio di un piccolo pacchetto di medicazione, quale .è quello in uso presso i soldati. Inoltre è opportuno che ogni caposquadra abbia presso di sè una borsa di pronto soccarso, e che in ogni opificio, cantiere, ecc. si trovi un ar~dio ben pt@vvisto di quanto è necessario per lçi. cura degli infortuni. ~er quanto riguarda la cu.r a ulteriore delle lesioni, 1'A. .i nsiste sulla necessità di appositi ambulatori. Sappiamo benissimo delle discussioni fatte intorno al diritto dell'operaio a scegliere il suo medico curante; ma conveniamo tuttavia perfettamente con l'A. nell'affermare che, se s.i lascia la cura all'art itrio dell'inf(lrtunato, accade spesso che questi aggravi e iJtOlunghi il suo male, sia per incuria, sia per speculare sull'infortunio. Chiunque conosca a fondo lo sta~o delle cose nella pratica infortunistica, è sicu•r o che l'organizzazione di appositi istituti di cura irappresenterebbe un valido mezzo per giovare agli infermi e per combattere i frodatori. V. FORLÌ. 1

1

POSTA DEGLI ABBONA TI. (477) Eritema salicilico. - Sarò sentitamente grato a quell'egregio redattore _che risponderà a questa domanda: un enteroclisma .salicilico all'r per mille può provocare una tossicodermia? Abbonato 1660. È noto che l'acido salicilico ed i suoi derivati

possono provocare sulla .c ute manifestazioni eritematose a tipo per solito scarlattinri.fortn.e e quindi n.u> l la di più facile <:he nel caso osservato dall'abbo·n ato si sia proprio trattiaito di un esantema di questo genere. Sarebbe interessante il sapere se l 'infermo aves6e altre volte, s oprattutto di recente, fatto uso di preparati salicilici senza risentirne danno di sorta e se· perciò l'intensa eruzione sopravvenuta

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in seguito all'enteroclisma salicilico, si possa spiegare con il meccani·s mo dell 'anafilassia che viene ora invocata spesso nella patogenesi di molti eritemi da medicamenti e an-che di alcuni eritemi polimorfi essudativi propriamente detti. · V. MONTESANO. · (478) N e:vrasterub<JJ S·essuale. - All' Abb. 3820 - . Non possiamo occuparci di singoli casi; ma erediamo opporluno rammentarle quanto segue. In soggetti nevro•p atici (impressionabili, emotivi, masturl:atori, ecc.) sono frequenti i disturbi riguardanti la sfera sessuale ; assai spesso si tratta solo di perdite seminali che avv~ngono durante il sonn:o, in vicinanza di donne, negli sforzi della defecazione, e - in casi eccezionali - perfino in ci't'costanze che non sembra abbiano alcun rapporto con la sfera genitale (Oppenheim cita -casi in cui l'emissione dello sperma .avveniva quando i soggetti si facevano tagliare i capelli, · O risolvevano problemi di .aritmeti-ca); frequentemente però si ha anche impotenza. In genere s i tratta solo di. impotenza temporanea e ii-elativa; e quasi se1npre è in gioco un fattore psichico costituito dalla rappresentazione della incapacità a compiere il coito. La spiccata impo1rtanza di questo elemento psichico si comprende facilmente quando si riflette che l'atto s essuale si compie tanto meglio quanto meno il midollo spinale ·s ubisce influssi che partòno d.a1 cervelfo; o.g ni riflessione, ogni osservazione del pioprio io, ogni timore insorgente, non possono che turbare la regolarità dell'atto. La constatazione della propria debolezza sessuale porta - per un processo logico facilmente comprensibile - ad uno .s tato di depressio.n e, e talora a proposi ti disperati. La diagnosi di fobia non contrasta con quella di nevrastenia sessuale, giacchè le fobie (stati di paura, di angoscia) sono frequenti nei nevrastenici, specialmente in quelli costitu.zionali. Evidentemente va spesso assegnata la. maggiore importanza, nella genesi dell'impotenza, all'elemento p sichico (rappresentazione della incapacità al coito). Nei casi di questo genere la cura deve mirare a risollevare le condizioni somatiche del soggetto (cfr. in proposito la risposta pubblicata n~lla « Posta degli abbonati >>, n.. 635) ; ma principalmente deve proporsi. di far rinascere in lui 1a fiducia ,nelle proprie forze, chiarendo al paziente la genesi emotiva della impotenza, persuadendolo della inesistenza di lesioni organicbe a carico del midollo s pinale, adducendo esempi. di impotenti temporanei completamente g uariti, ecc. Prof. V. FORLÌ. 1

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POLICLINICO

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(479) Nello S'Viluppo le1ito. - Ragazza d'anni 17, nata piccola, ebbe leggere convulsioni a termine del 1° anno, dentizione ritardata fin olbre al 15° mese, senza tare ereditarie, con mestr11azioni regolari dall'11° anno, fu sempre molto piccola di statura quantu·n que ben proporzionata. Da 'lt1n anno, pur godendo ottima salute, parre ~ubi sca 11n arresto ..nello sviluppo scheletrico. Data l 'infl11enz.a su questo dell'i·po:fisi, e le sue correlazioni coll1a tiroide e le ovaie, si potrebbe tenrtare una cura opoterapica (quale? come?) notando che due sorelle, normalmente sviluppate, han.n o leggera ipertro·:fia delle tiroid1? Abb. 1791. Neive (Cuneo).

Nel secondo volume invece sono esposte cogni~ioni generali di bacteriologia, metodi di esame microscopico e culturale per i vari microrganismi e ~a ~ecnica per l'esame del sangue, delle escrez1on1 e delle secrezion1, delle urrine, del .latte e dei di versi tessuti in condizioni patologiche svariate. Il libro del Marchesini risulta quindi una guida assai pratica ed ·a ssai chiara, necessaria per gli studenrti che si iniziano agli studi di la boratorio e assai giovevo1le anche a chi· si è specializzato in tali ricerche e necessita di ricordi indi spen sabili. V. BARNABÒ.

Rispondiamo in via d'eccezione . Da.Ile SIUe indicaz.ioni sembrano più opportune le cure ordi.n arie (vitto, aria, . moto, farmaci accel eratori del rican1l>io1), che non le opoterapiche.

_'\. PAOLINI,

t. p.

CENNI BIBLIOORAFIC/. Non si recensiscono che i libri Pervenuti in dono alla Redazione

Prof. RINALDO MARCHESINI. Gitida alla tecnica 1nicroscopicai. Vol . I di pag. x11-196, L. 5; \'Ol . II, di pag. xv-307, L . 7. R-0ma, 1914, Edit. A. Sampaolesi. I

Numerosi manuali di tecnica microscopica arricchiscono la letteratura medica straniera ed italiana; ma il irecente libro del Marchesini ha su tutti un pregio essenziale, quello della praticità derivan1te dal lungo insegnamento agli studenti, dimodochè, mentre sono soltanto accennati i tnet.odi che possoino costituire un lusso per il praticq ricercato·r e, sono invece messi in giusto valore quelli che maggiormente inlteressano peri la loro importanza e per l'indiscusso loro merito. Pertanto non trovansi solo esposti · i metodi di tecnica puramente microscopica ; ma specialmente nel secondo volume, quello che di più interessa il medico, si trovano metodi di altre ricerche ·a ffini, di tecnica bacteriologica, cioè di chimica cli:n ica, ecc. ; il tutto collegato insieme per :render più agevole e più pronto I 'esame di laboratorio nelle più svariate conti n1g enze :fisiologiche e patologiche. Nel primo volume :il Marchesini tratta la t~11ica per l'istologia normale, ossi-a l'arredo indis pensabile per tl'n gabinetto d'istologia; i differenti tnetodi di esame dei tessuti freschi o ind11riti, le , ·arie colorazioni generali e speciali per i ·va ri tess uti ed organi, la metacromasia n1icrochi111ica e la colorazione intra,ritale; oltre che i m et odi per lo studio degli embrioni e delle cellule e tessuti vegetali. (26)

capitano inedico. A ·n atomia unia;n.a _applicata all'esercizio fisrico. Un voi. in-80 gr. di pag. 180. Roma, 'fipogra:fia S.alesiana~ 1914.

·L . 3. Questa esposizione risponde bene agli inte11dimenti speciali cui è destinata, cioè l'insegnamento dell'anatomia nelle scuole magistra·l i di scherma e di educazione fisica. Sovratutto l'osteologia, la miologia e l'artrologia sono trattate con· compiutezza forse anche eccessiva. È posta in luce la funzione dei singoli organi. Noi gradiremmo che per questo insegnamento (destinato ad un gr-adlde sviluppo dappoichè l'educazione fisica viene sempre più apprezzata), l'anatomia fosse .addirittura compenetrata con lai :fisiologia : a titolo di esempio, che fossero studiate anche le modificazioni dei muscoli dt1rante gli ~sercizi fisici, le azioni che questi esercitano StUl ricambio organico e le applicdzioni che ne deri van.o al trattamento delle anomalie della nutrizione, le correlazi:oni tra attività fisica e mentale, ecc. L'esposizion~ di,..errebbe meno arida e molto più utile. Il lavoro manca d'incisioni . Evidentemente dev'essere studiato col sussidio ·i i un atla11te anatottnico, come oggi non ne difettano per l'insegnamento elementare.

y.

PER FINIRE. - Jl ·v ecchio contadino ('he da tempo ha avvertito u.n deperimento nella propria salute, si decide a consultare il 1nedico condotto. - Caro Tonio - gli dice il dottore, dopo un'accurata visita in base alla quale gli ha constatata una [orte anemia - bisogna che nreudiate del ferrro. - Der ferro? - esclama stupito il bravo campagnuolo - ma se con questi dentacci fa ccio già tanta fatica a masticà er pane! (Ri'V. Sa1i. Sicil. ).


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NELLA · VITA PROFESSIONAL.E. Hotel Russel, Russel Square, London W . C.

Per i medici del Belgio. Inviando a Londra, al .sig. prof. Jacobs, il p_rodotto della sottoscrizione aperta fra i medici di R.oma, ìl presidente dell'Ordine, dott. Ballerini, ha diretto al sig. prof. J acobs la seguente lettera : Roma, 3I marzo I9I5.

Sig. Professore, Quan.d o, ai primi del decorso gennaio, i medici italiani, commossi, come tutta la Nazione, per le sventure che han·n o eolpito il Suo valoroso paese, avevano deciso di venire in soccorso, con una sottoscrizione, dei loro colleghi belgi, l'Italia veniva st•raziata da una nuova sciagura, più disast·r'osa di quella di Messina e di Reggio. Questo ha fatto sì che la sottoscrizione noo producesse quei frutti, che certamente avrebbe da to. Io ho l'onore di trasmetterle, in valuta inglese, il prodotto della sotto&crizione aperta fra gli iscritti nell'Ordine di Roma, cioè lire italiane 2347. A queste vanno unite L . Iooo della Società ·italiana di ostetricia e ginecologia, da cui si sono d~tratte le spese del cambio. Siamo d:o~enti che, come Ella ha scritto al signor proif. Pestalozza, gli altri !fondi già raccolti, fra cui erano: quelli di Milano (ove iaveva sottoscritto anche il suo amico pro.f. Sim.o netta) e che furono consegnati alle autorità belghe, non debbano an·ivare allo scopo per cui furono destinati. Io sono lieto di aver ritardato un poco e di ave11 così potuto inviare, direttamente a Lei, il prodotto della sottoscrizione di Roma. Ella ne farà quell'uso che crederà migliore. La somma è modesta: voglia accettarla come dimostrazione del nostro affetto verso i colleghi del Belgio ; come prova di solidarietà nella sventuira che li ha colpiti; come affermazione dei voti fervidisisimi che facciamo tutti per la risurrezione del Suo er-0ico1 paese e come prova della riconoscenza che sempre sentiamo nell'animo per Lei. Mi creda, co-n distinta osservanza Il Presidente Dott. E. BALLERINI. 1

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scritto Il prof. Jacobs rispondeva col seguente . . che nlOll si legge senza la più vr\ra emozione:

7 avril I9I5.

Man très cher Collègue,

En vous accusant réception de votre si belle lettre pou1t ma patrie et du chèque de L. I28.I4.3 qu'elle renfermaiit, je vJens vous prier, au nom des ·médecins et pharmaciens belges si éprouvés par la guerre qu'a dévasté notre pauvre pays, d'accepter 1'expression émue et bien sincère de leu.rs remerc1ments, de leur reconnaissance. Le geste non de confraternité mais de fraternité belle et grandiose qu~ les médecins de Rome viennent de faire, ·r estera gravé dans leurs c·o.e urs et• vous entendrez de loin les remerc1ments des veuves, des orphelins, les sanglots des médecins ruinés et désespérés. L'espoir de nous revoir un j-0u1r libres reste ancré dans nos coeurs; nous lutterons jusqu 'à la mort, mais jamais tant qu'il y .aura un belge vivant l'odieux ,e nvahisseur ne pourra se vanter de nous avoitr annihilé ! Volé, oui ! assassiné, oui ! brille et pillé, oui ! vaincu jamais ! Des m ots pleins de coeuir ·c amme ceux que vot1s nous adresisez nous aideront encore à res.. ter s to1ques au milieu de la tempete. Le phare est peut-ètre encore loin, mais .n ous voyons sa lueur; et nous nous tredressons depuis qu·'un oiseau d'espoir est venu nous. dire que le pilote qui va nous aider, ser.a l'Italie. Vive l'Italie ! Vive la Belgique ! Perso·n nellement, mon cher Collègue, puis-je vous prier de p·r ésenter à tous mes con·f rères de Rome, à mes amis, mes remerc1ments de tout coeur, pour la réponse qu1'ils ont faite à moOJ appel. J'espère avoir encore un peu le bonheur de revenir à Rome, de les voir tous, et de leur serrer à :tous la main . Je leur dirai alors m o1meme, mieux que par lettre, combien je reste ému en lisant la langue liste des .s.ou scripteurs • roma1n.s. Puisse ce jour venir aussi tot que mon coeur le désire. Veuillez agréer, mon cher collègue, l'expression: de mes s entiments très distingués. JACOBS.

Il dott. Filippo Isola di New Yorjk ci rimette L. IO per i colleghi del Belgio e L. IO per i colleghi ·v ittime del terremoto1 marsicano. Le passiamo Tispetti vamente all'Ordine dei medici d~ Roma ed a lla Presidenza centrale dell' A. N . M. C. (27)


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D rinnovamento degli ospedali di Napoli. Abbiamo già accennato in un· altro numero di questo giornale alla impressionante deficienza dell 'assistellZJa ospedaliera a Napoli. Ma chi volesse rendersi con·t o esattb della situazione dovrebbe leggere il resoconto delle sc·dute dei Consigli comunale e provinciale di quella città dove la q uistione fu ampiamente discussa, dove fu riono messi in evidenziai fatti incredicili quanto veri. Abbiamo già riportato l'ordiue del gior·n o v.oit ato dal Consiglio provinciale, ordine del giorno eloquentissimo nella sua rude semplicità. Diamo ora quello votato dal Consiglio comunale. Questo Consesso ha all'unanimità deliberato: « 1° Di chiedere alle autorità competenti lo scioglimento dell'Amministrazione degli Ospedali r iuniti e quindi un1a inchiesta ampia e rigorosa di iniziativa parlamerutare, provinciale e comunale; 2° di sost enere la unificazion·e di tutti gli ospedali napoletani (n essu110 ·escluso) a scopo di coordinare e distribuire i servizi seco·n do un untico concetto di assistenza pubblica; 3° di propugnare presso il Governo che le O pere pie e gli Enti puè1blici possano contrarre mutui ad interesse di favore presso la Cassa 9,epositi e prestiti come per tutti g li a ltri enti di p ubblica utilità; 4° di organizzare un con sorzio fra tutti gli enti ammin·i strativi e banbari esist enti n ella p111ovincia (pr·ovin cia, comuni, banch e, opere pie, ecc.) ; 50 di propugnare, an cora presso il Governo per . gli ospedali di N apoli1 lo stesso trattamento u sato per gli ospedali di altre città; 6° e ch e in · corrispondenza sia provveduto : GJ) al definitivo riscatto in favore della assistenza ospedaliera dei loca li ora adibiti ad altro u so ; b) alla riforma e trasformazione degli ospedali esistenti ; e) al loro am pl:iiamento; d) alla trasfO'rmazione del Policlin~co anche in ospedale estivo ; e) a lla costruzione sollecita dell'ospediale pei t 11bercolotici ; f) a lla. costruzione d'un· ospedale nuovo ; g) alla costruzione di un ospizio pei dep<r sitari ed uno pei convalescenti; 1i) a dare all'Amministrazione ospedaliera ~ m~zzi o pportuni per il recupero della spesa d1 s pedalità ». I pro'\·vedimenti invocati dàn•no un'idea esatta di q11el che è lo stato di abbandono, d 'ind ece11za, di inst1fficienza degli ospedali di Napoli. (28) 1

E non si può fare a meno di plaudire a quel Con~igl.io che ha avuto il coraggio di togliere il velo col quale le passate amministrazioni avevano coscientemente. e colpevolmente coperta la fetida piaga: ·.. · Pure non tutti i provvedimenti amministrativi, :fìnanZ.iairi. e teanrici prop.o sti sembrano utili ed efficaci per una soluzione radicale e rapida del ·gnave, incalzante problema. Chi1e dere un'inchiesta s ulle condizioni ·d egli ospedali si'.gnifica non• avere unia. conoscenza esatta dello stato delle cose, che è pure cosi eloquente di per sè ; significa voler procrastinare, rimandare agli archiv1 la questione. Di inchieste se ne son fatte già tr.oppe coru l'u111iico sicuro ris ultato di tacitare l'opinione pubblica e non risolvere nulla. Valga per tutte ricordare la inchiesta Saredo sulle Opere pie, che pu:re fu. condotta da un uomo sen.za riguardi e seniza pregiudizi, .ed a l qtiale Napoli deve gran parte . del s uo risall!ame11to in.orale. La unificazione di tutti gli ospedali per quanto teoricamente valga , come osserva l'ordine del gi01mlo, a coord1n.are e distril:l11ire i servizi secondo un unico concetto di assistenza, pure a Napoli ha già dato la pessima prova che deploriamo. Se c'è stato qualch e ospedale che è sfuggito al marasm a ge,n erale, è stato quello che si è potuto sottrarre 1all 'in1eorporamento negli Ospedali riuniti. D.,a ltra parte l'ordine del giorno invoca e quindii ammett e la riforma, la trasformazion e, l'ampliamento degli attuali ospedali. Ora dopo qua nto si è detto .sulle condizioni dei nosocomi .napoletani è assurdo parlare di ampliamenti. ~iù che di i'ngrandimenti e di riforme bisogna p auilare di soppressioni e di amputazioni generose. Come s i può sost enere l a risanabilità degli ospediali: della Pace e di Loreto? E I.o stesso ospedale degli Incurabili se non nierita l'a bbattimento completo, che pure è stato invocato da qualcuno, deve subire tali radicali trasformazioni, tali eliminazioni da ndu-nsi ad un ospedlale di poche centina ia di letti. Nè meno illusoria è la proposta che il Policlinlico funzionando a nche d'estate possa sopper.ire alle defici:enze dk:ll 'assist enza osp~taliera. Anche · quella d el P-0liclinico è una quistione che va imposta e riveduta con criteri larghi e radicali. La costruzione di questo edificio fu fatta con criteri cosi meschiinri, cosl falsi, che è .necesSa.rio ritornarci su. Questo aborto mostruoso che risponde all'iperbolico nome di Policlinico è per situazione e per ampiezza inadatto allo scopo. Non è possibile mantenere l'ospedale clinico, l'illlsegnamento cattedratico i n uno dei centri più rumorosi della rumorosissima Napoli.


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Quell'edificio costruito coru criteri sbalorditivi (giova qui ricorda:re che nel progetto si dimenticarono le latrine, che furono poi aggiunte come corpi avanzati du11ante la costruzione) può essere utilizzato tutt'al più come edificio scolastico. La proposta quindi fatta dall 'on professor Bianchi per la costruzione cli un nuovo grande ~olicliin1co non pare nè strana, nè inopportuna. Se si vuol dare deco110 alle cliniche napoletane bisogna ritornare all'antico progetto Trinchese, ch·e fu meschinamente abbandonato per contentairsi del pochissimo purchè ottenuto presto. E sare1::1b e desiderabile che per. la soluzione del problema ospedaliero rtlK>Th si segua la me· desima falsariga. Certo l'indecente stato di cose mon ammette dilazioni, ma è bene che una volta affrontata 1la quistione, venga risoluta con prog rammi larghi, radicali. Val meglio attendere, che perpetuare lo sconcio con a·d attamenti, che v arrebbero solo iad a ddormentarè l'opinione pubblica. Il problema dell 'assistenQ:.a ospedaliera a ~:a.­ poli noru s i risolve che con la nuova costruzione di grandi ospedali. Tutto quello che c'è è s olo in parte suscettibile di modificazioni, ed è già insufficiente a i bisogni di una c-osi p opolosa città. Chi dev~ provvedere al riguardo non può prospettarsi un programma min~mo o un programma massil:llo, ma un pro.g ramma integrale senza rinu:nzie e s enza esagerazioni, che metta Napoli per l'assistenza ospedaliera al livello delle altre· provincie d'Italia. Ed è giusto che nel finanziare il programma si tenga conto che Napoli deve provvedere al1'ospitalizziazione non solo dei proprl in:f ermi, ma anche di quasi t4tti que lli delle provincie meridionali dove l'assistenza ospedaliera è pressochè assente. Mentre infatti nelle altre piccole provincie d'Italia si ha la media di circa 30 letti per ogni 10,000, nelle provincie meridionali tale media è di appena 5. Ben vengano adunque per il ma:ntenimento degli ospedali di Napoli le rendite delle minori Opere pie che sciupano il loro r eddito in in11tili ed antiquate pr.a tiche religi·ose e festaiole, ma le provincie, i comuni del Mezzogiorno , lo Stato sappiano che la quistione degli ospedali di Nta · r·oli 1nteressa loro direttamente e eh.~ essi so11 te1111ti come Napoli st essa a provveilere ad 11n assetto decente, sufficiente dei nosocomi parte. nopet. Perch è la questione sia risoluta è necessario che a Napoli sorgia un grande ospedale per lo meno di 4000 letti, ma è necessario altresl che nei centri min·o ri si vadano costruendo degli 1•

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ospedali corrispondenti ai bisogni delle rispettive provincie. Solo cosi s i provvederà a sgr-avare Napoli dei numerosi infermi dei paesi ch e fan· no capo a d essa e si provvederà insieme a diffondere una conveniente assistenza sanitaria nelle infelici plaghe del Mezzogiorn·o. Il problema è vasto ed il m omento attuale è certo il meno propizio pe11 la sua soluzione. Quando le cure del Governo sono rivolte alla difesa di altri interessi, quando la finanza pubblioa è esausta da altre e più urgenti spese> quando ogni attività è sospesa o è condizionata dalla previsione o dall'attesa di gravissimi avvenimenti, non si può legittimamente c:; p erare che la sorte dell'assistenm ospedaliera di Napoli sia con:ven:ientemente oonsiderata ed av· viata ad una soluzione. Ed è ren triste la sorte di Napoli {'. he cl(•pG cinquanta an·nii di amministnazione inetta o dis onesta vede frustrati i piropositi dei suoi amministratori una buona volta energici e coscienti assertori dei bisogni del paese. Ad ogni modo il problem.a è stato imposto e non può essere non ;r isoluto. DRAGOTTI.

*** L'Ordine dei 11iedici della provincia di 'Nlilamo, convinto ch e il problema delle assicur.azioni so·ciali, e specialmente l'assicurazione contro l a malattia, l 'invalidità e la vecchia ia dei lavorat ori col triplice contrituto : Stato, assicurato, imprenditori, è ormai m aturo anche in Italia, e ch e il ritardarne la 'Soluzione diventa opera oltrech è di ciec.a imprevidenza, sommamente dan·n·osa all'economia nazionale ; considerato ch e solo con l 'assicurazine obbligatoria contro le malattie sa.r à possibile attuare uuia lotta efficace contro la malaria, la pellagra e specialmente contro la tubercolosi e dar vit a rigoig liosa a tutti quegli I stituti che tale lotta complet ano e perfezionano ; tenuto conto ch e le g ravi difficoltà d'indole economica nelle quali si dibattono oggi g li Istituti ospedalieri - che se insufficienti a l faè1bisogno ognor cresce::ite dell'Italia settent rionale , mancano quasi del tutto nell'Italia meridionale - non potrà essere risolta ch e dalla Cassa di assicurazione contro le malattie; e parimenti considerato ,_he la grave questione della coindotta piena, cont ro la quale oggi i medici condotti sono giustamente insorti, verrebbe natu.r almente risoluta; e tenuto cont o che nelle campagne la beneficenza proveniente dalle Opere pie, amministrata coi vecch i sist emi elemosinieri in contrasto coi moderni concetti di assistenza legale del povero, potrebbe ricevere impulso e dir~ (29) I


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zione più rispondente ai bisogni dei lavoratori; dà mandato al Consigli 0 amministrativo di coordinare la propria opera con quella della Federazione degli Ordini e delle altire organizzazioni di categoria per sollecitare la discussione della legge sulla assicurazione obbligatora :ontr,01 le malattie e l'invalidità dei lavoratori; vigilando affinchè nel soddisfacimento di un cosi vitale i nteresse collettivo non yengano sacrificati gl'interessi della classe medica.

mese si potrebber·o, per la sostituzione, app1icaire le norme stabilite dal capitolato, ma pf'i mesi successivi dovrebbe indubbiamente prov· vedere il Comune, giacchè, come è risaputo, gli impiegati che trovansi sotto le anni sono pei primi due mesi · considerati in congedo. (5166) Referto - Delitti colposi. - Al Dottor G. D. da B. S. B. rispondiam·o che abbiamo letto la sua monografia. Osserviamo che egli si occupa di una sola categoria di fatti delittuosi e, cioè, di quelli derivanti da infortun.t ~ul lavoro, nei quali, come è naturale, il dolo, cioè, la volontà determinata . di violare la legge soRISPOSTE ! QUESITI I ! DOMANDE. ciale manca del tutto e per tale ragione s~no (5165) Domestiche - Se hanno· diritto a curà· chiamati ·semplicemente infortuni. È, però, ing1'atuita - Elenco dei po'Veri - Sostituzione di negabile che tutti gli altri delitti possono esmedici chiamati sotto ie armi. - Il Dott. V. B. sere dolosi e colposi, che tanto gli uni quanto da M. desidera conoscere : r 0 se una donna c:.he gli altri sono compresi nella lata dizione ttsata è sposata col solo vincolo relrgio.~ o con persona dal Codice penàle, ed obbligano il sanitari·o ad non iscritta nello elenco dei poveri e che passa eseguire il referto. Facciamo, infine, osservare per domestica abbi.a diritto alla cura gratuita; che la denuncia che il capo od esercente l'im2° a chi si possa ricorrere contro la inscrizion1 e presa è obbligato a fare alla P. S. in caso cli nello elenco dei poveri di persone che, se1:1- infortunio non esclude l'obbligo del medico a. bene nullatenep.ti, ritraggono dal loro m·estiere fare altrettanto verso l'autorità giudiziaria, es' dalle cinque alle dieci lire al giorno; e 3° se send.o le due denunzie dirette a scopi diversi; due colleghi possan'O volontariamente lasciare la prima per accertare se l 'esercente era in re~ il posto, ritenendosi in congedo perchè chia- g·ola con la legge circa 1'assicurazione degli mati sotto le anni, lasciando a lui solo l'onere operai e la seconda .a prevenire la giustizia per metterla in grado di accertare eventuali respondella supplenza n·e lle rispettiv·e dure sezioni. · La person.a di .servizio segue di ordinario la sabilità penali. (5168) Elettorato politico - Assenze. - Il Dotcondizionie sociale della famiglia che l'ospita, la quale ha l'obbligo di provvedere a proprie tor E. F. V. chiede conoscere se in caso di spese alla assis~enza sanitari.a di essa come di elezione p,o litica l'Amministrazione comu1n ale qualsiasi altra persona familiare . Se però la possa negargli il permesso di assentarsi per andomestica av,e sse bisogno di cure non sen1plici, dare ad esercitare il diritto elettorale, se pos.sa m.a tali da non poter essere eseg~ite .n ella pro- limitargli i giorni di permanenza fuori ,ii residenza, .se in caso dii ballottaggio possa tratpria casa, no·n, è obbligo del padron-e il pro\ vedervi. Si provoca, in tal caso, il ricovero in tenersi tutto il tempo necessario alla bisogna un osped.a le e si pagherà la retta da chi di do- ed a chi, in ogni cao, incoml::ta l'obbligo della vere a norma della legge sulle Opere pie e del supplenza. L'Amministrazione comunale non ha obbligo domicilio di soccorso. Riteniamo, quindi, <'he la domestica cui allude nel quesito .n on abhia di- di accordarle il permesso per andare ad ,~~er­ ritto, finchè è in casa, alla ~ura gratuita. In1 citare il proprio dhitto elettorale. Può facoltamerito allo elenco dei poveri no·n può esser tivamente concedere il permesso di assentarsi fatto ricorso di sort a. Alla compilazione di e$Sv per quei giorni che crede necessari ed indispenassiste il medico cond otto e perciò questi non sabili, tenuto conto della distanza che -intercede fra le due località e lo stato della salute ha diritto a ricorrere pel caso in cui in e5S-O siano stati inscritti individui, che possedevano pubblica nel comune. cosa anche pel ballottagbuon r eddito. Contro, 1'elenco dei poveri si può g io per il quale si concede ordinariamente il ricorrere unicamente per motivi di legittimità permesso di trattenersi in loco il tempo che dealla IV Sezione del Consiglio di Stato. Non è corre fra le due votazioni. Quando il Comu11e possibile ammettere che Ella sostituisca due accorda il permesso della assenza deve esso colleghi, volontariamente sotto le armi. Manca provvedere alla spesa di supplenza. {5I69) Zo11a di rispetto dei cimiteri. Il il t empo materiale ed il servizio indubbiamente ne risentiret.be. Spetta al Comune di provve- Dott. D. P. M. da M. C. chiede conoscere se dere, non potendosi tali congedi assimilare a oltre il 1nuro di cinta di un pubblico cimitero quelli ordinari an1n u ali. Tt1tto al più pel primo vi debta essere qualche zona di terreno di 1

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rispetto in.ella quale ha padironanza il Co- lire 922. I cinque giorni di congedo residuati mune. dal decorso anno 1914 non possono essere chieNon è oè,b ligatoria ìa prescrizion,e di ttna sti in questo anno, giacchè il cumulo di conzona di rispetto in adiacenza di u.n cimitero; gedi non è ammissibile perchè non consono zqna che debba rimanere incolta e spoglia di agli interessi del servizio. La disposizione del alberi e di abitazioni. L'articolo 116 del vio-e11te capitolato secondo cui il congedo deve essere o regolamento di polizia mortuaria però stabilisce chiesto un mese prima, deve essere esattamente che dal ml()tlllento che un'area vien€ destinata osservata, stal'vp casi di urgenza indilazionaa cimitero 11el raggio di 200 metri attorn\) ad bili. ess.a , non solo non possono innalzarvisi abi(5174) Som1ninistrazio·ne gratuita di medicitazioni um.ane, templi, fabbiriche o pubblici nali. - Il Dott. A. B. da P. desidera con·o scere staè~lim·en.ti, ma le stesse costruzioni ad uso se, secondo il disposto della legge, fra i medidi· abitazioni o di riunioni sia permanenti che cinali che debbono essere gratuitamente somtemporanee, ivi esistenti, non possono f>..Ssere ministrati agli infermi poveri, risultino pure in alcun modo ingrandite. Non si parla. di cul- le specialità come l'Emulsione Scott, Pitietura agraria, che può, quindi, essere permessa. cor, ecc. (5170) Ufficiale sanitario - Nqmina definitiva. La legge nulla dice in proposito. È da rite- Il Dott. G. M. da L. di B. avendo fatto per · nere però che dee.b ano essere escluse le speciadue anni l'ufficiale saniitario ed avendo nel lità costose e ciò in considerazione che trattasi terzo an.n o cumulato tale carica con l'altra di di una prestazi·o ne. caritativa e che i danari dei medico condotto, chiede conoscere come c1.ebba contribuenti devono essere spesi in cose di priregolarsi per ottenere la nomina definitiva di ma ·e d assoluta 11.ecessità e ·n on in cose di lusso. u.fficiale sandtario ritenendosi in dirittò di po(5176) Congedi. - Il Dott. abbonia.t o n. 5107 terla ottenere, sia per i detti due aD;,n i senza desidera conoscere se ,e ssendo stata ~ell 'anno tela carica di condott at 0i, sia per aver fatto i tre stè decorso sospesa per ragioni sanitarie dal preanni di buon servizio prima del 1912. fetto la concessione dell'annuale con.g edo ai ipeLa legge tassativamente prescrive che può dici condotti, possa chiedere uno speciale comottenere la nomina definitiva ad ufficiale s.tnipenso per il congedo perduto. tario colui che senza essere medico condotto La concessione del congedo a nnuale è suborabbia prestato, sebbene con nomine provvisorie dinata alle condizioni della pubblica salute neltre anni di servizio prima dell'attuazione de1la la località, imperocchè l'interesse privato della vacanza non può mai prevalere a quello gelegge 25 febè.r aio 1904. Non· potendo Ella f rovare di aver prestati i prescritti tre anni di nerale ed iassoluto çlella salute pubblica. Il de- ' servizio solamente come ufficiale sanitario, . non oreto del prefetto·, con cui· si sopprimevan-0 i congedi va, quindi, considerato come caso di può aspirare alla n01nina definitiva. forza maggiore, che · .n on dà diritto a ripetizione (5172) Ufficiale sanitario parente ' di farmadi danni a carico del C·o mune, cui non si può cista. - Il Dott. N. C. da P. desidera co·noscere se possa ritenersi in.compatibile l'ufficiale sani- nulla rimproverare per non aver potuto fa.a-e la tario che abbia un parente entro il 5° grado, concessione permessa dal capitolato. ("5177) Cur(JJ gratuitCD - Elenco dei poveri. che eserciti nel posto la farmacia. Crediamo che la parentela entro il 5° grado Al Dott. R. C. da M. ·rispondiamo che 1'indici vile con un farmacista non sia di ostacolo vidruo che forma oggetto del suo quesito non all'ufficiale sanitario per lo esercizio della sua può essere ritenuto come povero perchè non è carica. Nelle leggi vigenti in. materia di in- compreso nel relativo elenco. Deve? quindi, pacompatibilità la parentela è sempre consider3ta gare la cura e l'assistenza $anitaria che ha ricevuto. Nè può escluderlo dall'obbligo del paentro il 4° grado, cioè fra cugini. gamento la concessione fattagli dal Municipio (5173) Pensione - Licenza. - Il Dott. S. N. di ·tutto l'occorrente per la cura st essa, perchè da R. V. desider.a conoscere fra quanti anni potrà liquidare la pensione e quale pensione tale concessione gl~ fui fatta certamente per alliquiderà e se può usufruire in questo anno di tre c"onsiderazioni e non. soJ.o per la povertà, cinque giorni di licenza .non goduti nel decorso perchè se fosse stato effettivamente povero sairebl::ie stato, a suo t empo, inscritto nel relativ0 anno 1914. Se si è ini.scritto alla Cassa di previdenza elenco. (5178) P·ensio1ii . - Al Dott. F. B. da T. rifin dalla sua istituzione per modo che ha 1ispondiamo che tenuto conto del contributo plus-cattati gli anni di servizio prestati prima della sua istituzione può an.d are in pensione rimo pagato per ro anni e del versamento vofra altri otto anni e sei mesi. Liquid~rà annue lontario di lire 100 pagato per altri 18, 19 o 20

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a,n ni, liquiderà complessivamente l'annua p€11... sanitario in div·e rsi Comuni, Brovi111cie od istisione di lire 1473.26 dopo 28 anni di servizio, tuti di beneficenza, ovvero presso lo Stato, p·u rquella di lire 1612.89 dopo 29 e quella di 1787.19 chè non abbia altrimenti diritto a pensione. E do·p o 30. , poichè il servizio di assistenia a clinica gover(5180) Rino·rri.ina dopo licenziamento - Acquinati va non dà per conto proprio diritto a pensto1 iLella stabilità. - Il Dott. A. B. da M. esposione non· crediamo dubbio che possa valere ne che nel 1911 fu licenziato per fine di prova, quel periodo di servizio come utile agli effetti senza motivazio·n e. Nel febbraio 1915 fu, in sedella pensione da medico condotto. guito a co-nco.rso nominato novellamente medico (5r84) Onorarii per le ·perizie giudiziarie indella medesima condotta. Chiede conoscere se termedie. - Il Dott. N . B. da A. desidera copossa ritenersi sta.b ile fino da questo m omento. noscere a chi dovrebèe rivolgersi nell'interesse L'articolo 33 della vigente legge 1s anitaria diproprio e degli àltri colleghi locali perchè la spone testualmente che il medico condotto linuova giusta disposizione stabilita dal Mi.n icenziato durante il periodo di espe:rtimento e poi stero di grazia e giustizia circa le perizie gudiriassu·n to in· servizio n.e llo stesso Comune, con ziarie fosse adottata anche in quella Pretura. o senza interruzion e, congiunge al nuovo: il pre· Il migliore e più efficace modo di provvedere, cedente sérviziò agli effetti del · compimento del vi è ·quello di interessarne lo stesso Pretore il periodo di prova. A vendo ~lla servito già per quale qualora non fossero ancom giunte disposidue anni prima della 11omina attuale, non semzioni al riguardo, potrebbe chiederne ai propri bra dubbi·o1 che, ricongiungendo · i 'd ue · peri<Jdi superiori, allega!n.d o la già avvenuta pubblicazioabbia a questa ora già acquistata la stabilità. ne della. circo1are presso altri uffici giudiziati . . (5181) Visita delle carni da macello - Sostitudel Regno. zione del -veterinario. - Il Dott. G. P. da P. (5185) Nomina ad uffici1ale samtario se1iza co11desidera conoscere se essendo stato chitamato cors,o. - Il Dott. abbonato n. 2250 esp,0 nendo sotto le armi il v'e terinario comunale, sia egli, che un libero esercente fu ' incaricato nel lt1glio eome 11ffiieiale sanitario, obè ligato a visitare le 1912 del servizio qua.le ufficiale sanitario, chiede bestie e le caPnd, da macello e, nella negativa, conoscere se il Prefetto potrà nominarlo d·e finiquiale compeniso possa ragionevolmente priete11tivo dopo il luglio pross;i mo cioè, quando avrà . dere. computi tre .a.n ni di servizio. L'uffièiale sanitario è per legge tenuto a supLa nomina definitiva, che &i desidera non è . plire il veterinario nella ispezio.n e delle carni possibile, perchè i tre anni d·i. servizio debbono da macello in quei Comuni ove non esiste il essere prestati. prima dell'attuazione della legge funzion.ar4o. Ma o·v e il veterinario è istituito, 1904, cioè, ·prima del 1912 e n-0n dopo. Contro l'ufficiale sanitario non è a nulla o·b bligato e se tale nomina si può ri00~r.ere o alla IV s~zion.e :Da il servizio che al titolare compete, h.a diritto del Consiglio di Stato in sede contenziosa, allea speciale compenso. Nel caso esposto il vete- gando . l 'avvénuta violazione dello articolo 206 rinario è impiegato in codesto Comu!lle. Se il del vigente testo unico delle leggi sanitarie o, titolare della çondotta fu chiamato sotto le armi per lo stesso motivo, a S. Maestà il Re con rideve ritenersi in congedo e pei primi due mesi corso straordi,nario ai sensi dell '•articolo · 2, n. 4, la surrogazio1:J.e è a carico del Comune doven'do della legge del Consiglio di Stato. Trattasi di il ;richiamato ric.e vere per tal periodo di tempo, provvedimento definitivo che non ammette riintegralmente lo stipendio che gli è do-v uto.. Se corsi in linea gerarchica. Doctor JUSTITIA. Ella, quindi, 1.n· tali condizioni sostituisce il collega ha diritto a farsi pagare. Circa l'ammontare . NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. del compenso non possi.amo pron11nci1a rci, perchè esso dipende da molte e svariate circostanze MILANO. - Il prof. dott. Giovanni Maniarra, ~­ contingenti locali, che sono inapprezzabili da bero docente di clinica ~diatrica, è stato oominato consulente specialista del Comune per le chi non si trova s ul posto. malattie dei bambini. (5183) PensiOln~ . - Il Dott. G . G. da G. M. JENA. - Il dott. A?el, consigliere au~ico., addesidero conoscere se agli effetti della pensione detto all'Ufficio impenale per. le ~alatt~e 1i:ifetper un medico condotto ·": engono computati gli tive è stato chiamato in qualità dt ordiiniano a dirigere l'Istituto d'igiene. a nni di ser,·izio prestati i·n. antecedenZ>a come Al suo posto è subentrato il consigliere aulico assist ent e ordinario in una Regia clinica-. dott. Lenz. I"'articolo 19 del tes to l111ico delle leggi sulle PARIGI. L'Accademia di medicina ?a eletto pensioni dei m edici condotti tassati~:amente dimembro associato il principe Alberto dt Monac<? chiara che per gli effetti delle pensioni si. cue membro corrispondente il dott. Laurent d1 Bn1xelles. mula il ser,~izio prestato s t1ccessi,amente dal 1

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SEZIO~

CONDOTTE E CONCORSI. •

ARROSCIA (Porto Maur'l.zio) . - A tutto il 20 aprile; L. 2500 più L. 350 per i servizi ostetrici e di ufficiale sanitario. ATELETA (Aquila). - Co,n dotta generalità 3500 ab., L. 2500 p. poveri; L. 950 p. gli ia.l:>bien.ti, L. 200 quale u. s. L' Amministr. com. assume formalmente l'obbligo di a ttenersi alla g'raduatoria della Commissione. Scad. un mese dal 10 apr. AVELLINO . - Capo del Laboratorio medic-0micrografico copsorziale di vigilanza igienica. Vedi fase. 13. Scad. ore I2 del I5 giugno. AZZANO DECIMO (Udine). - A tutto IO maggio, primo riparto, soli poveri, L. 3000 lorde e L. 800 per indennità cavallo. Eventuale assegno di L. 300 per le funzioni di U. S. BASALUZZO (Alessandria) . - Condotta piena; L. 3700 lorde; du~ sessen·ni. Scadenza 25 aprile. Vedi f1a.scicolo 15. BASSANO (Vicenza). - Primo reparto, L . 2600. Poveri circa I500. Assun.z ione in servizio entro 15 giorni. Scad. 26 aprile. BRESCIA. A m?ninistrazio'rie Ospedali ci'Vìli. Medico assistente; L. I 400 nette di R. M. ; nomina semestrale, conferma triennale; alloggio o inden1;1ità di L. I50 annue, L. 5 e vitto nei giorni di guardia. In corso deliberazioni per miglioramento di stipendio, ecc. Scad. 10 1naggio. Servizio entro 20 giorni. CANNOBIO (N01Vara). opera Pia Uccell'l. - A tutto maggio, servizio 0 .spedal e e poveri di Cannobio e Traffiume; I .. 2000 lorde. P1ratica trienn. CARPIANO (Milano) . Condotta Jiber.a; lire 3700, abitazione, tre sessenni. S cad. ro maggio. CASTELFRANéo VENETO (Tre'UÌSO) . Ospedale Ci'Vile. - A tutto 30 ,aprile, medico chirurgo assistente; L. I8oo rorde di R. M., alloggio, percentuale sui proventi. delle operazioni. Età massima 40 an:n i . Nomina e. con~erme biennali. CASTELLEONE DI SUASA (Ancona) . - Condotta semiresidenziale; L . 4450 lorde e tre sessenni; L. 150 ~e ufficiale sanitario. Servizio entro I5 giorni. Scadenza 25 aprile. CASTELLETTO MERLI (Alessandria). - Condotto pei poveri ed uff. san.. (esclusa la frazione Casali~o); L. 2500 lorde. Al::•. I841. Scad. 30 aprile. COMO. Deputazione Provinciale. - Medico primario; L. 4500 lorde dell 'i. R. M. ; tre quadrienni e due quinquenni del decimo; pensione. Titoli scientifici e pratici. Età limite 40 anni al 30 apr., s. e. r. Servizio entro 30 giorni. Scadenza ore I6 del 30 aprile. COPPARO (Ferrara) . - Contlotto poveri frazione di Cocc.anile; L. 3200 lorde e L. 600 per obbligo di cav. ; assicurazione. Assunzione entro IO giorni. Scadenza 30 aprile. CORTANDONE (Alessandria). - Condotta poveri; L. 1000. Entro il 22 aprile. FERMIGNANO (Pesaro-Urbino) . Condotto; L. 4000 lorde senza obbligo cav. Richiedere schiarime11ti. Se.ad. 25 aprile.

PRATICA

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PIASTRA (Macerata). - Condotta semiresidenziale; L. 4800 lorde, ivi comprese L. 700 per indennità cavalcatura e L. lOO qu.ale U. S. Tre decimi .sessenn;. Assic. infortuni. Scad. 22 aprile. FRAsso SABINO (Perugia) . - Condotto; L. 2800 lorde con due sessenni di L. lOO e compenso di L. 200 per a. f. Assunzione :fina dieci giorni dia.Ila nomina. Scadenza IO maggio. JATRINOLI (Reggio Cal.). - Condotta, alle ore 14 del IO maggio, età limite 45 anni; L. 2000 e aumenti del decimo per ogni sessennio di servizio effetti.v o; L. 200 per la fa-azione di S. Martino. LOMAZZO-CIRIMIDO (Como) . Linea ferroviaria Com,01-Milano. Con·sor.z io. - Condotta piena, abitanti 4653, stiJ?endio L. 5100 lorde più 3 aum. sessennali, residenza Lomazzo. Scade 30 aprile. MALONNO (Brescia) . - Al 30 aprile condotta; L. 4273.77, al lordo· della R. M.; generalità 2520 ab.; U. S. e gestione a. f. * MARRADI (Firenze) . - Terza sezione, residenza a Casaie di Lutirano; L. 4500 lorde, popolazione 2400. Scadenza ·30 aprile . MEDICINA (Bologna) . Condotta piena. di Portonovo; 2000 ab. ; L. 4400 lorde; 4 sessenni; assicurazione. Scadenza 20 aprile. MONTECOPIOLO (Pesaro) . - Condotta semiresidenziale (cura poveri e semi 1abl::.ienti); L. 4770 lorde e tre sessenni ; L. 150 come uff . .san. ; L. 80 pe111 a . f .; abitazione; assicur.; ecc. Obbligo cav. Scadenza 30 aprile . * MONTECOSARO (Macerata) . - Seconda condotta, in prevalenza chirurgica; età limite 40 anni ; L. 3500 loi:de per la generalità; aumento di lire 300 in corso d'approvaz.; L. 700 per cav.; L. 200 per supplenza. Abitanti 3650. Servizio entro 15 giorni. A tutto 5 maggio. * MoNTEFALCO (Perugia). - Una delle due condotte per la generalità; L. 4400 lorde. Scadenza 30 aprile. MONTESPERTOLI (Fi·renze). - Fino al IO maggio, prima condotta residenziale; assegno di L. 2500, aumentabili per tre sessenni, più L. 700 indennità cav., L. 150 di supplenza, se anche non .avviene, L. 300 qualora rinunzi ad applicare la doppia tariffa per le chiamate di notte fuori del capoluogo ed agli abbonamenti fuori condotta; assicurazione, ecc. MONTE s. PIETRO (Bologna). A tutto il 30 aprile. Residenziale. Ab. 2890. Poveri circa 500 . Stipendio L . 3400 ~on quattro sessenni. Indennità cav. obblig. L. 800. MURAVERA (Cagliari). C,o ndotta piena; L. 4400 lorde, oltre L. 225 pei carcerati·. Scadenza 24 aprile. NAPOLI . Pio Luogo dell) Annunziata. - Concorso per titoli a batteriologo, fra laureati in medicina e chiruirgia; L. 1400 lorde. Ric~iedere schiarimenti alla Segu-eteria. Scad. 30 apnle. NARNI (Perugia). - Condotte di Capitone e Guadamello; a tutto 30 apr. Abit. 1500 e I250. L. 2400 p. poveri, con tre sessenni; L. 800 l'· gli abbienti; L. 750 per la ca,1., '°'1bbl.; L. 100 alla 1 a. cond . per l 'a. f. ; L. 200 alla 2a. con d. per l'alloggio. Servizio entro 20 giorni. (33)

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ORCIANO DI PESARO. - Condotta piena del ca' poluogo; L. 4~00 lo.rde. di ~ui 2400 P<:i poveri, L. 800 per gli abbienti, L. 700 per indennità cav., ~· ~oo per l!· S .. e I:. 300 per indennità operazioni alta chirurgia. Due sessenni. Assic11razione. Scadenza 5 maggio. PALAZZONE (Siena) . Condotta 3° reparto. S cadenza il 20 aprile. PARMA. Casa Penr:Le. - Sanitario; assegno di L. 1800 lorde. Ved1 fase. 15. S-cad. 30 aprile. PECCIOLI (Pisa). - Condotta residenziale di Legoli-Ghizz.an?. Ab ..2283; poveri 430; L. 2500; due se~senr:i; indennità cav.; L. 750. Proventi pr ofessionali L. 3000. Scadenza 25 aprile. . * PIANDIMELETO (Pesaro). - Condotta consorzi~le 1° repa rto; L. 5187.50; sessen.ni. Vedi fascicolo I5 . Scadenza IO maggio. * PIZZOCORNO (Pa'Via). - Condotta consorziale· L . 4400. Scad. 20 -aprile. ' QursTiLLO (Manto'V·a ) . - Condotta di Nuvolato; ettari 1533; ab. 600 ~.riuniti e 2025 sparsi; L. 3000 lorde e tre sessenni, per i poveri ; L. 600 per carrozza e cavallo. Servizio entro 15 giorn]. Scadenza un mese dal 27 marzo. RIOLO DEI BAGNI (Ra'Venna). - Sino alle ore I 2 ~el· 2 .maggio p. v. Condott~ del I 0 Riparto. R:es1denz1'ale, L. 2300. Indennità cav. oè1b lig. L. 700. Due sessenni. Residenza nel capoluogo: Frequentatissimo stabiliment·o idroterapico. ROMA. Ferro'Vie dello Stato (Direzione g enerale). - Concorso per titoli a 29 posti di medico di riparto per i riparti sottoindicati : Aosta con r esidenza ad Aosta - Pianfei i vi - Trino Vercellese, ivi; L. I6o - per i qua'li la domanda deve essere rivolta all'Ufficio sanitario di Torino = Bellinzago, ivi; L . 60 - Coccag1io ivi - Ispra , ivi - Lerino II, Grumolo dell~ ~adesse ; L . roo Meina, ivi - Ospitaletto Bresciano, ivi - per i quali la domanda di partecipar e al concorso deve essere trd.volta all'Uffi cio sanita.r io di Milano = Cereg nano, ivi· L. I8o - Corticella, ivi; L. 240. - Gambettola; i vi - GQnzag-a Reggiolo I, ivi; L. 60 - Isola della Scala , i vi; L . 400 - Montepescali, ivi; L. 540 - Nogara I, ivi; L. I6o - Ronoanova di Gazzo Veronese, ivi; L. I6o - per i quali la doma nda dev'essere rivolta all'Ufficio sanitario di Firenze = Albacina, ivi; L. 500 - Tivoli I, ivi; L. 680 - per i quali ]a domanda dev'essere rivolta a ll'Ufficio sanitario di Roma = Acquaviva delle Fonti, ivi; L . 240 - Aversa, ivi - Campolattaro, ivi; L. I20 - Fasano, ivi; L. 480 - Marciani se, ivi; L. 80 - Otranto, ivi; L. 320 - Trebisacce, ivi ; I~ . 800 - per i quali la domanda dev ' essere ri'\·olta a ll'Uffici o sanitario di Napoli = Sant' Agat a di Militello II, ivi; L. 360 - Mazzara del Vallo, i vi; L . 460 - per i qua li la domanda dev'essere r ivolta all'Ufficio sanitario di Palermo. Gli eletti ha nno l 'obbligo di risiedere nei luoghi per o.$'ni ripa rto rispettivamente indicati. I vincitor1 del concorso avranno diritto ai biglietti permanenti e per un solo viaggio, nonchè al pagam en to dei certifioati per infortunio, ai se11si del regola me nto (articoli 51 e 55) . La domanda d o·v rà pervenire agli Uffici sanitari i11dicati, non più ta rdi delle or e I7 del g iorno 30 a prile 1915 ; dovrà essere r edatta su carta da bollo da I~ . r.25, in conformità a modello, e correclata dei doct1menti.

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RovIANO (Ro1na). - Condotta; ab. 1204; lire 3500 lorde e tre sessennii ; L. 100 quale u. s. · L. 200 per 1'a .. f. Scad. 30 giorni dal Io aprile: ?ANFI?RANO (Milano). - A tutto il 25 aprile. Stipendio L. 3500 con tre aU11J1enti sessennali L . ~oo indennità ':-· s. ; L. 25 indennità illumi~ nazione ambulatorio. Metà affitto alloggio pagato dal Comune. . S. MA1!RO MARCHESANO (Catanzaro). - A tutto il 30 ~prile ~onc?rso al .posto di· medico-chimrgoo~tetr1co pei soli poven, con lo stipendio annuo di L. 2000 lorde. Popolazione riunita abitanti 1839. Per schiarimenti rivolgersi al sindaco. TAVARNELLE IN VAL DI PESA (Firenze). - Condot~ al capoluogo (876 su 3763 ab.); soli poveri; kmq. 0.20; L. 2300 e quattro sessenlli; 400 .P~r ca':., L. ISO quale U. S., L . 700 dal1 Amm1nistraz1one dell'Ospedale Naldini, lorde. Scadenza 27 aprile. TEGIANO _(Salern01) . - Una delle due condotte· L. 1700 pei poveri, L. 200 per gli abbienti' oltre L. 1400 d'indennità di residenza e L. r~ come Uff. San. se il vinrc itore del ~oncorso è for?ito di tale titolo. Scadenza 20 maggio. VALLECORSA (Roma). - A tutto il 30 aprile condotta gene:1al~tà; L. 3400 oltre L. r.oo quale U. S., lorde dl ir1ten. R. M. Ab. 4415 agglomer. VEROLAVECCHIA (Brescia). - Condotta esterna. Ab. 3984. Cu.ra p~ena_; L. 3000 pe~ i poveri, L. 844 per gli abbienti, L. 750 per 11 mezzo di trasporto; tre sessenni, lorde. Scad. 27 aprile.

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Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Professionali. Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitatie Italiane.

Diffide e boicotta6 gi :

Nuove diffide : Rodda e Tarcetta (Udine) ; Consorzio Briosco e Ospedale :Annoni (Milano), Pizzocorno-Cecin·a-San Ponzo-Trebbiano [Molino del Conte] e P.ortaltera (Pavia), ~ino Torinese (Torino), Locate Triulzi (Milano). Rin,n ovamento di diffida: Montecarotto (Ain.cona.). Nuovo boicottaggio: Piegairo (Perugia). Revoca di diffide : Pozzoleone (Vicenza), Fermignano (Pesaro-Urbino). Ci si com unica : Il sottoscritto presidente della Sezione Provinciale Milanese dei medici condotti prega di voler pul:.b licare che il concorso di Locate Triulzi, prov. di Milano, è diffidato: 1. Perchè la condotta è piena non ostante che nell'avviso di concorso si sia ad arte taciuto se il concorso sia per I 'assistenza dei soli poveri, o per la generalità degli abitanti, mentre effettivamente come si è detto, la condotta è piena; 2. Perchè lo stipendio è meschino. Ringrazia ndo vivamente, dev.mo Dott. Ezio Ferretti. La Sezione Fa nese revoca il boicottaggio con~ tro il Comune di Saltara, avendo ottenuto J?iena soddisfazione pel collega dott. Frontalom. R evoca la diffida al concorso di Montecopiolo per aver quel Comune accettato il patto di condotta semiresidenziale. P roclama la dlffida al concorso di Montemaggiore al Metauro perchè ha cura piena .


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SEZIONE PRATICA

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NOTIZIE DIVERSE. Per gl'Istituti di clinica e di patologia. Il ministro della P. I., on. Grippo, ha sottoposto al Consiglio dei ministri, e questo ha approvato, il regolamento amministrrativo degli Istituti clinici e di patologia universitari. Il progetto di regolamento è stato compilato da u11a apposita commissione e si concreta in uno schema-tipo di con.v enzioni da sostituire, caso per caso, a quelle attualmente in vi~ore con gli Enti ospedalieri, per la .s omministrazione di quanto occorre a ll'insegnamento medico chirurgico. Col nuovo regolamento, in. sostanza, si separano nettamente la gestione delle cliniche universitarie e quella dei reparti ospedalieri comuni, e si dà ai professori clinici, insieme ad una più larga autonomia, una maggiore responsabilità amministrativa e finanziaria. •

L'assemblea dell' ''Alleanza Antitubercolare Romana,,. Il 26 marzo si è riu.n ita l'assemblea generale dei rappresentanti delle Istituzioni pubbliche e private, appartenenti all' «Alleanza ir.omana contro la tut,ercolosi ». Il benemerito presidente Tamburini comunicò la relazione morale e :finanziaria accompagnante il bilancio preventivo del ;r915 che fu particolarmente illustrato dal consigliere delegato ali' Amm1nistravione, professore comm. Caruso. Coll'a.pprovazione del bilancio fu pure approvata l'autonomia della «Colonia Scuola Regina Elena» per i fanciulli predisp.o sti e conviventi con tubercolosi, con bilancio e Commissione propria, da erigersi quanto prima in ente morale, e la costituzione dell'Alleanza in Comitato roim ano della Lega nazionale contro la · tubercolosi. Furono quindi riconfermati i membri scaduti per anzianità della Commissione centrale del1'Alleanza., a cui furono aggiunti due nuovi membri, il pi:rof. senatore Ettore Marchiafava e il dott. c,o mm. Angelo Pavone. Fu. poi eletta la Commissione per la « Colonia Scuola Regina Elena» resa autonoma, che risultò composta della contessa Guglielmina di Campello, della marchesa Cristina Honorati Colocci, del senatore Ettore Marchiafava, del prof. comm. Francesco Caruso e del dott. prof. Aristide Ranelletti. · Fu approvato anche l'operato1 della Commissione centrale per 1a prossima istituzione di una grande « Colonia profilattica campestre », che ricoveri gran numero di bambini predisposti e conviventi con tub~rcolosi, che si s pera, colle somme accantonate dall'Alleanza e dalla benemerita Gassa di risparmio e coi sussidi del Municipio e di altri enti pu,b è·l ici e di privati be11ef.a ttori, possa divenire presto un fatto compiuto, onde attuare su l arga scala la difesa di tan.t a parte della misera illifanzia dal fatale contagio della tubercolosi.

Comitato per l'organizzazione civile. Presieduta dall'on;. conte Rasponi si è riunita la Commissione del Comitato romano per l'org.anizzazione civile in caso di mobilitazione, che si occupa specialmente dell'assistenim sanjtaria, ed ha iniziato il lavoro di organ·i zzazione e di propaganda.

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Erano pirresenti i senatori Marchiafava, Gui, Torlo!lia, lia marchesa Patrizi, la signora Stringher, i commendatori Rossi-Doria, Borromeo, Jaccarino, il dott. De Filippi, ecc. Oggetto di speciale discussione è stata la ricerca di medici, infermieri, portantini e serventi di corsia, occorrenti per colmare i vuoti lasciati da una possibile mobilitazione ed an:che . dalle necessità derivanti da un più intenso lavoro negli ospedali. e nei van-1 luoghi di cura. La Commissi·one ha deliberato, fra l'altro, di diramare una circo1are per aprire le iscrizioni fra tutti 'coloro che, nei diversi rami dell'assistenza ospitaliera, dai più umili ai più elevati, intendono volontariamente offrire l'ausilio efficace dell'opera loro. La Commissione :Per l'assistenza .sanitaria h a la sua sede in .iv'1a Nazionale, palazzo delle Belle Arti.

Vaccinazioni antittflche nell'esercito e nella marina . stata ultimata la produzione del vaccino a ntitifico per l'esercito e per la marina. A tutte le richieste fatte dai vari Comandi di corpo d'armata si è potuto dar corso sollecitamente. Salgono a 600,000 i militari vaccinati. Il solo 1aboratorio batteriologico della Direzion1e della sanità, che per la prima volta veniva adibito alla fabt1ricazione di vaccini, ha potuto dare, sotto la di·rezione del protf. B. Gosio una produ.z ione media di trentamila dosi giornaliere. È

Corsi di assistenza ai malati e feriti. A Firenze si è tenuto un breve corso speciale sulla prepair·a zione e difesa sanitaria dell'esercito col seguente programma: Tecnica di chirn1"gi1a in guerra, prof. Enrico Burci; Osservazioni e pratica di chi ru.r gia in. guerra, prof. Bartolo Nigrisoli (Bologna); Traumatolo~ia di ·g uerra, prof. Gerolamo Gatti; Profilassi delle mal.attie infettive nell'esercito, con speciale riguardo alla p1t1atica vaccinale antitifica, prof. Alessandro Lustig. A Cam:erino è stata istitudta una 1scuola per le dame infermiere; ne sono in:segnanti il professor Gallerani per la :fisiologia, il dott. Feliciani per l'anatomia, il prof. Pacinotti per la pato1'ogiia, il dott. Castriota per la farmacologia, il prof. Ferraresi, direttore della Scuola di ostetricia, per le noziond sugli ospedali e s ulle regole antisettiche. 1

In un ospedale di Berlin'O è morto di tifo petecchiale, . contratto in un campo di concentraziome russo iad Amburgo, il prof. George Cornet, il notissimo studioso della tubercolosi. ApparteneVia all'Istituto per le malattie infettive fondato dal Koch. Apprendiamo all'ultimo m omento che di tifo esantematico è morto anche Friedrioh Lomer, lo scopritore del biacillo difterico, già ordinario d'igiene a Greinswald, poi succeduto a R oberto Koch nella direzione dell'Istituto per le malattie infettive. Aveva 63 anni. Nella classe medica tedesca la letale malattia ha già f;atto ?Uolte vittime, ~ra .cui sono alcune personalità di alto valore sc1en.t1:fic.o: v. Prowa~ zek, Cornet, Loffier. Il nostro r1mp1anto a questi martiri del dovere! (35)


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Rassegna della stampa medica. ,

L a Cli1i. 1\tf ed. It., dic. RossI e ALBERT: Gli Ann. dv Ostetr. e Ginec., dic. AYM~RICH: Conel ementi azzurrofili nelle intossicazioni. fronti fra la reazion,e di Herman·n... Perutz e la MARCIALIS : Riflessi vascolari nei disturbi delle .reaz.i one di W asser!lla~n in gravidanza. secrezioni interne . - GHEDINI : Sui morbi enBiochi11,,,. e Ter. Sperim., n . 9. MELLO: Ricerche d,ocrini . - VALLARDI : Il ricambio nel · fosforisulle tossine elmintiche. - DEZANI : Ricerche • .sm.o cronico. . sulla nutrizione ,a lipoidea . La Nwo'Va R iv. Clin.-Ter., 31 dic . RICCIARDI: A rch. di Farrriac. e S e. aff ., 15 dic. PAOLUCCI : Sulla enterocolit~ cronica muco-membranosa . Azione dei grassi s ulla tossicità della strie• Zbl. f. Ther.) dic. BUXBAUM : L'idroterapia delle nina. malattie i nfettive nella pratica. Anni. di Ne'Vrol., IV. BALDI: Il subcosciente nelLa Pratica oto-rino-laring.) 31 dic . BRUZZONE: la genesi dei fenomeni trauma-nevrosici. La cura d ell'otite media purulenta nell 'infan- · Anm. di Medie. Na'V . e Co.l., dic. lNTRITO: L'o• zia. besità. - BARBARA : Identificazione delle Leish• The Boston M . a. S . Journial.) 31 dic. StoNE: manie. La temperatura subnormale nella tu1: ercolosi . La Ped-iatria, genn. VAGLIO : Insufficienza .glan· - D UFFY : La coccigodinia. d,olare endocrina ed e r edosifilide. - R UTELLI : Gior1'i. di Psicl,,,. clin. e T ecn. 1nanicom., I-II, Terapia della meningite cerebro-spinale el>.iBEFANI : Malattie ginecologiche e malattie men demica. - SAVVETII: Cutireazio·n e di von Pìrtali . - GATTI e VALENTI : T er apia metatrofica quet. - ADAMO : Tut ercolino-terapia. Mediz. J{linik, 3 gennaio. ROTTER, NORDMANN, . nell'epilessia. - TANFANI: Sulla decima costa fluttuante. "' HAM I\-IER, ORTH : Chirurgia di guerra. L'Attualità Med., dic. ROLLIER, VIGANÒ, HAJECH: Berl. klin. Woch. , 4 genn. KIRCHNER: La guerra Sull'elioterapia. PISANI1 ToMASELLI: Tee i m·e di.c i . - · TEUTON : Vita sessuale e mala tra pia pneumotoracica. tie sessuali ·d egli eserciti in campagna. Clin. Dermosifilopatica d ella R . Unriv. di R o1na, HIRSCHFELD e DUENNER: Diagnosi differengenn. QUINTARELLI : Azione dei raggi X su alziale tra sep.s,i e l eu cemia acuta. - WESTENcuni trapian ti cutanei . - DELZOTTr : Stasi ed HOFER : Sulla pneumonite dispnoica da contu• • edema sperimentale in alcu ne dermopatie. s1on1. Mediz . J{linik, 27 dic . NORDMANN, JoCHMANN, The Journ. of Trop. Med. a. Hy.g., r 0 gennaio. STRAUSS : Sulla cur.a dei feriti e dei malati in CANSLIE : La flessura sigmoidea allo stato di 1 g u erra . . salute e di malattia. Z bl. f . i1in. 1'vled., 2 genn. }AKSCH: Decubito e The Practitio-rver, genn. Numero sulle secrezion:i interne. bagno permanente. Zbl. f. Chir., 2 genn. NARATH: Sull'anastomosi The Lancet, 2 genn. EvE: Sulle pancreatiti. SHEN, FITZ-MAURICE, KELLY: Chirurgia mi· art eri ovenosa della p orta d op·o legatura del· . litare. l'arteria epatica. Ri'V . · crit. di Clin. med., 2 genn. VILLA SANTA: Dermat. Woch ., 2 genn. SCHUMACHER: Nitrato Sulla pleurite metaepatica da colelitiasi. d'argento ·O albuminato d'argento? SBROCCHI : Il cardiopalmo. Ri'V. Sanit. Sicil., 1° genn. VETRANO : I composti Pensiero Med. , 3 genn. PORTA: L'incisione crodi rame nella terapia del tracoma. ciata delle pareti addominali nell 'epicistotoLa Ri'V. Med. Pugliese , r 0 genn. BIANCHINI: Lemia. - AUTORE: Il prolasso dell'uretra musioni della pelle e del cellulare.·s·o tfocutaneo d a liebre e la sua cura. contusioni multiple ripetute. f orurri. des Praticiens, 2 genn. GILBERT : Cura Gazz. d. Osp ., 3 g·e nn. GHEDI~I: Le mielosi aleucemiche eritroblastiche dal punto di vista del paludismo ,a cut o e del paludismo cronico. clinico. - RoBIN A. : I metalli colloidali. - LEREDDE: Allg. Wien. med. Zeitung, 5 genn . PISEK: DiaGli accidenti da salvar san. - BABINSKI : P agnosi e profilassi del tifo petecchiale. ralisi facciale d'origine auricolare. Pathologica, l genn. TORI : Sulla patogenesi della Paris Médical, 2 genn . HARTMANN: Chirurgia di . colelitiasi. guerra. - DoPTER : La prevenziope del colera . Il C esalpi-rtO', I genn. VIVIANI : Autosutura della La ì?if. Med .) 2 genn. R UMMO: Casi d.i appe~­ vulva per simulazione di verginità. - CASAdicite. - MARAGLIANO V. : Apparecchio per 11 ROTTI : Sulla pneumonite traumatica. controllo degli sfigmomanometri. 1

1

'

Indice alfabetico per mate.rie. Asma : uso dell'adrenalina . Bilicultura nella febbre tifoide . . . Cancro dell'utero : azione del mesotorio Candelette metalliche a conduttore per dilatazione uretrale . . Corizze: trattamento . . . . . . . Eresi pela : uso della tintura di iodio Eritema salicilico . . . . . . . Infortuni sul lavoro : profilassi l\1edici del Belgio (Per i) . . . . . )!ediciu.a di guerra . . . . . . nfilza : chirurgia . . . . . . . Roma, x915 -

(36)

Tip.

Nazional~

~ag.

540

»

526

))

533

»

537 539 536

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')) »

» » »

cli G. Bcrtcro e

541 540 543

530

527 c.

Nevrastenia sessuale . . . . . . Pag. 541 Oreccl1io: disturbi consecutivi ad alterazioni dell'apparato circolatorio . )) 537 Ospedali di Napoli (Il rinnovamento dea-li) . . . . . . . . . . . » 544 Radi~a-ra:fìa per. la determinazione di ~ corpi estran~1 . . . : ._ . . . . . 534, 535 , 517 Sifilide: nuovi mezzi di diagnosi . 531 Sindrome di Raynaud . . . . . . l) Sordità : diagnosi nei rapporti clinici )) 538 e sociali . . . . . . . « Sprtte » in Italia . . . . )) 535 L.

POZZI,

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•nno

xxn.

Roma, 25 apr1le 1915

Fase. 1'2'

!

SEZIONE PRATICA '

\

DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

()sservazionl cliniche: Dott. Tommaso Pontano: Pseudotetano da setticoentia diplococcica. - Prof. Giovanni Galli: Sulla patogeHesi e prognosi del cuore e polso altertianie. - Sunt! e rassegne• PATOLOGIA: J. W. J obling e W . Petersen: Sulla causa della casei·

ficazione della tubercolosi. - CHIRURGIA: H. Fehling: Ci,ra chirurgica e rad,ioterapia dei tumori benigni e nialigni dell'utero. - MEDICINA DI GUERRA: Co1isi"derazioni sulla cura delle ferite dell'addonie i1i guerra. - MEDICINA D'INFORTUNI: Nevrosi trat,ma.tiche o nevrosi da indennizzo? - Accademie. Società mediche, Oongresst: Regia A ccademia medica di Genova. - Accademia delle Scienze J.ltf ediche e Naturali, di Ferrara. - Società Euslachiana di Camerino. Appunti per 11 medico pratico : CASISTICA: L'aden-0patia tracheo-bronchiale tubercolare nell'adulto. - Sull'accessibilità alla palpazione dei gangli occipitali. - TERAPIA: I bagni generali nella cura della psoriasi. - Della cura di alcune dermatosi prurigitwse con il sie1'o di sangue normale. - La cura delle gangrene con l'arsenobenzolo. - Cura delle radiotermiti ulcerose. - Igiene: Il pane bianco e il pane abburattato, - Posta degli abbonati. - Varia. - Notizia bibliografi.ca.

1'ella viia professionale. - Risposte a queslU e a domande. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Con• dotte e Concorsi. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medloa. - Indice alfabetico per materie. ~

AVVISO agli ABBONATI \

' ,In questa settimana inizieremo e continueremo giorno la spedizione del nostro premio ordinario del 1915

per giorno

ManualB di DTO-Hlrt0-Li1Rlrt6Dli1THli1

1

a tutti quegli associati che hanno anticipatamente pagato l'intero importo del proprio abbonamento del corrente anno, piu i 50 centesimi per le prescritte spese di afirancazione e raccomandazione del premio stesso. Sat'à spedito anche a quegli Associati che autor·l zzarono la nostt'a A mministrazione ad inviat' loro detto premio gravato di assegno pel dovuto im· pOYto d'abbonamento e pe-r tutte le divet'se accesorie tasse postali occorYenti.

N B. Cqloro perlanlo che '""iat4ono ' ' •olo in1pot4lo dà abbonamenlo, dimenlicando ' cenle•imi 5e per le •11e•e di•pedi~'one del pt4emio, •otao pregali di tnandarceli •ubilo a nae~~o dl Cat4lolina- Faglia, •e de•iderano che i l "olume "enga loro immediatamente '''"iato.

L' AmminisJrator~ Prof. ENRICO !IORELLI, Via del Tritone, 46 - Roma. I

DlrlUI 41 ,re,rle&à rl1ena&I. aenza oltarne la tonte.

il

vietata la rlproduitoa• di lavori pubbltoatl atl POUCUNICO o la pabblloazlon• di auatl di eaal

QSSERVAZIONl CLINICHE. OSPEDALE AL POLICLINICO UMBERTO I IN ROMA IV Padiglione diretto dal prof. T. GUALDI-

Pseudotetano da settieoemia diplooeoccica per il dott. '

TOl\iIMASO

PONTANO,

medico aiuto.

La dimostrazione dell'unità etiologica in alcuni. quadri morbosi, che la nosografia avea uettamente distinti, la prova della molteplicità delle cause d'una s tessa sindrome in individui diversi, sono state fornite dall'indagine di laboTatorio, utile ausilio della clinica, :nell'accertamento diagnostico : processi :flogistici cronici f11rono cosl definiti·vamente divisi e differenziati. dai .n'eoplastici; raggrttppati d'altra parte, 1'in-

fezione tifosa, la s treptococcica, la diploococcica, in capitoli ricchi di quadri morbosi generali e di peculiari manifestazioni. Si rinnova e si completa in tal modo la multiforme fisionomia delle malattie, che sono l'eterno problema della clinica umana, e più che perdere della sua importanza, la casistica spinge ed indirizza al contr0llo di laboratorio, nella ricerca delle cause morè1ose, le quali <rendono razionali e non empirici i mezzi di terapia. Nel capitolo delle sindromi t etaniformi, che il clinico sa identificare per .segni preziosi, già da tempo acutamente analizzati, un velo di oscurità avvolge ancora i problemi della patogenesi e del! 'etiologia; una nostra osservazione, si prest a a mettere in luce un rarro aspetto del problema etiologico. (1)

,


IT., POJ,JCLINICO

554

_.\... P .. . di anni 77, pizzicagnolo. La mogiie non ha a' uto aborti, bevitore modico, nega lues , non ricorda malattie degne di nota nel s uo passato. È stato ricoverato nel gennaio 1913 nel Policlinico (IV Padiglione) , per polmonite crupale; dimesso, dopo un mese e mezzo di degenza (8 febbraio 1913) , guarito. Dalla scheda clini ca si rile,·a che la polmonit e avea colpito il lobo s uperio.r e destro; la crisi febbril e si era avuta in IX giorn.ata, la risoluzione del blocco p11eumonico era s tata t ardiva, e , anche quando l'an1m alato era u scito dall'ospedale, persisteva m odica riduzione di s uono .s.ull'apice destro, all'ascoltazione il murmure era fievole, il respiro soffi ~n­ te, .con scarsi rant oli inspira tori, piuttosto sonori . Rientra nell 'os.pedale il 25 m arzo 1914, a C'irca un anno di distanza : poco sa dire sull'inizio del~ 'attuale malattia : da qualche g iorno ha <lolori diffusi agli arti e alle articolazioni; non .s 'è accort o di avere avuto febbre, non tosse ; alvo, n1inzioni normali. Esa·nie obbiettl'VO. - Il malato giace in decubito lat era le, con gli .art-i inferiori flessi; invitato a mettersi in posizione .supina, si volta con difficolt à e stende incompletamente gli arti; una not evole rigidità, con contrattura dolorosa dei muscoli, ostacòla i movimenti del tronco e àegli arti; anche gli avambracci sono in semifiessione rigida . Lo sch eletro è regolare, la nutirizione senile, i muscoli b en evidenti nella loro forma ; a lla palpazione · si rivelano duri, tesi, dolenti; allo stimolo meccanico il tono muscolare s i esagera, e compaiono localmente grossi nodi di r eazione idiomuscolare. ~ei movimenti volontari, l 'ammalato non riesce ad estendere le gambe, nè g·li a\·ambracci; il t e ntativo di movimenti attivi e pass.i,,.i provoca dolore. L e articolazioni sono però normali anatomicamente; indolente rie$ce la ·pressione dei capi, delle linee articolari. Ai movimenti passivi gli arti superiori opp ongono una viva a-esistenza, che ne rende anche p1.ù incompl eta l 'esten.sione : i muscoli si co11traggono, diventano duri e più evidenti, me11tre il inalat o emette lamenti. Dispnoico, leggermente cianotico, polso 120, te1nperatura 38°.3. Non erpes labialis, n on tris1na . Lingua arida, rugosa; mancanza di quasi tutti i denti; faringe secco, arrossato; degltttizione, fonazion.e normali . N u ca rigida : la r ig idità è più manifesta :nei movimenti di flessione e di est ensione del capo. Colonna ,-e1 t ebrale non deviata, rig ida : opistot ono. L'ammalato non può da sè passare dalla posizione supina alla seduta, nè, aiutato, ?UÒ assumerla per la rigidità dei muscoli del dorso delle coscie, d~lle. gambe; il s i·ntoma di Kernig è e·videnti ss1mo. L'esame del torace offre le note d'un· 111odico en:fi.se1na senile, con scarsi r.a ntoli in entrambe le basi . Gli atti respiratori .sono brevi, frequ enti : la cassa t oracica s i solleva i1i toto e 1nostra bene e\'ide11ti i rilievi muscolari, specie le digit azioni del gra11 dentato. Il c11ore è nei limiti, i toni sono un po' oscuri, freque11ti. Il polso molle è ritmico . . l ddouze non 1neteorico, poco trattabile per il to110 e~ag-erato dei 1nuscoli addominali, specialn1 ente clei due retti . Kon liquido. Il fegato giun~e ii1 alto alla VI costola, 11011 i aprezza in ba~ . . o il niargine inferiore; non è possibile (me(2} 1

[ •.\NNO

XXII,

FASC. 17]:

te<_>rismo gastrico) lin1itare il cont orno della rtiilza, che non si palpa in basso. .Ga?gli. nur!1erosi. inguino-crurali e latero cer·v1cal1, p1ccol1, duri, spostabili. Pupille di m edia ainpiezza, eo-uali reao-enti ·

o~u1ounozione, f~eialet ip.ogl~s~o ~~rn{ali.

La

fa~

c1es . n?n present~ ne ngid1ta, n e espressioni spec1al1. Segno d1 Cbwosteek, positivo. Rigidità nucale, e della colonna : dolenzia delle docce parav_ertebrali n on dolenti le apofisi spinose alla i}ress1:one . · Arti swperio'Yi : forza muscolare discreta movimenti in1eompleti, completi però quelli d~lle dita, ~he non h 9:-nno a~teggiameD;to speciale : rifless.1 accentuati ,tend1ne1 e per1oste1; eo-uali la ambo i lati, scarsi tremori a tipo senile.bNon s i provocan'O i riflessi addominali ; normali i cre-m asterici s u per:fi.cirali e profon di. Arti inferiori, in semiflessione mo,·imenti atti vi incompleti ; ai passi\ 'Ì n ot e'vole resistenza che a~en.ta n~i t entati,·i per g iungere ai limiti estremi : riflessi n ote,rolmente accentuat i d 'ambe> i lati. Non atassia, noo· Babinski, n.on Oppenheim, :non Rosolium. Iperestesia cutanea o-eneralizzata, non disturbi n ella funzione dei ~ensi specifici. Fondo dell'occhio normale. Esame dell,urina. - Albumi.n1a e glucosio assenti. Pes·o specifico 1016. R eazione acida. Sedimento negativo.

*** ' Diagn1osi. -Il quadro m orboso e.be il malato presentava, era dei più oscuri : in esso preclominavano due- ordini di sintomi : tossi infetti'Veda ·una parte (febbre, st ato generale grave coni abrattimento, lingua coriacea, faringe secco) neU-· romuscolari dall'altra (stato di contrattura dolorosa gen.e ralizzato alla nuca, all'asse vertebrale,. al tronco, agli arti., ass·ociato a spasmi intenzionali e riflessi e a d irritabilità del facciale). Queste due sintomatologie erano · ess.e insorte contemporaneamente, quali esponenti d' una nle-· desima causa m10rbosa, o su uno stat o patolo-· gico preesisten.te si era impiantata una nuo\'"a affezione acuta? L'anamnesi era poco chiara; i caratteri clinici però dello st ato spastico muscolare facevano escludere çh e esso si pot.esse int erpretare come un'affezione cronica preesist ente,. in rapporto con uno di quegli stati d>ipertonia,. che si verificano in affezioni diverse: dall'arteriosclerosi (con st at o lacunare), alla paresi pseudobulbare, a l morbo di Parkinson senza tremore; dolorabilità muscolare, spasmi intenziona1i e riflessi, ipaxt eciipaz1one a llo stato irritati,-o del nervo faciale, mancanza di deficienze dei nervi cranici (bulbari'), riporta·vano in·y ece al concetto. clinico d'uno stato teta1iifor11ze sintomatico : con ogni prol:iabilità quindi. sint omi t ossiinfettivi e sinto. m i neuromuscolari a,·evano la 11iedesi111a ori.

girie.

Le articolazioni erano sane, non trisma, non accessi t et anici spontanei non spasmo dell ,e ~o­ fago, deglutizione 11ormale; }>anamnesi d'altra pare non ricorda,·a trau11ni nlè e\·entuale ingestione di sostanze t ossiche; in base a tali dati era dat o di escludere la possibilità d'uno spasmo riflessivo d'origine articolare, un tetano da bacillo di Nicola:yer o stricnico. L'.1 perestesia cutanea, la contrattura dolorosa, la rigidità , -ertebrale e nucale, il si~toma cli Kennig ind11ce,·ano il sospetto d'una znfiarnnza-


[_..\..NNO

XXII,

FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

. Zl011c 1n.e1iin:g·ea, preyalente111ente racl1idia11a: non cefalea però, indolente la percussio11e cranica, non si suscitava dolore a lla pressione delle docce paravertebrali, 11è dei nervi perife1rici ; con la puntura lombare si diede esito a liquido limpido, a pressione media, con quantità d'albu1ni.na normale; reazione di ~onne negativa, sedimen.t o negativo. Esclusi uno stato spastico· d'origine artico.la.;e, o meningeo, un tetano medicamentoso o bacillare, riman.e va un qua·d ro che del tetano avea le note fondamentali (contratture dolio.r ose diffuse a tutto il corpo, senza tris1na) co·n. .s.intoma di Ch'\vosteck, ma che dalle tetandJe si di:ffe·r enziava per l'assenza dei tipici cra1npi e per l 'anormale localizzazione dello spasmo (assenza della .. figura della man•o da ostetrico, ecc.) ; il quadro 1 clinico da noi osservato si poteva piuttosto rav-vici.nare a quello descritto da Escherich, col nome di pseudotetano che colpisce prevalentemente i muscoli del tron.co, meno intensamente gli arti. Se l'esame clinico riusci,,a a dare un n<>me alla sindro1ne morbosa, oscura ne rimaneva la causa. .

\

1 ,

*

* * La temperatura assunse nei primi giorni di degenza un andamento nettamen.t e intermittente : insorgeva con modico bri·v ido e cadeva col sudore, l'.a ccesso febbrile durava dalle 15 alle 18 ore, con· un inassimo di 39-39.7. L'esame clel sangue negati\V'O, l '1neffi.cacia: della cura .chininica fecero subito escludere un 'eventluale infezion:e 1nalarica a ti.po pernicioso; col1l cura salicili.ca intensa migliorano di p:oreo i dolord. artralgici, ma si mantiene immutata la febbre e la sindrome ,d'ipertonia dolorosa. La conta dei leucociti c·o l Thoma-Zeiss dà 8000 leucoc.iti; nella formula, modico aumento dei polinucleati neutrofili. Si procede alla cultura dal samgue : in 50 eme. di broclo sterile si vers:an·Ot 8 eme. di sangue, estratto con s iringa Tursini dalla v·ena della piega ,d el gomito : dopo 36 ore di termostato a 37°, l'esame microscopico del brodo dimostra la pres·enza, d'uni diploococco a netta forma lanceolata, capsulato nella m~&"gior parte dtgli. ele~enti: Si fanno passaggi 1n agaar comune, in siero d1 Loffier, e s'iniettano. 5 <:mc. del brodo sotto cute a1d un conigli1() di un kg. d·i 1peso. In agaar com une non .si ha sviluppo di patina, sul s iero di L~ffier si s~il~ppa una ~atina tenue, ~en. visibile a luce 1nc1dente, rugiadosa, fatta di p.iccole colo11ie trasparenti. . Il coniglio mt1ore dopo 36 ore pe111 .s·ett1coe111ia · colorando il sang·ue, pr.e levato dal cuore, si ritro,·ano numerosissimi cl.i.ploococchi capsulati. Col ris ultato di tale ricerca diventata chiara la causa e la natura dello stato• s ettico presentato dal malato: setticoeniia diploococcica s·enza localizzrozi•o1ii . La cultura del liqt1ido cefalo n-:achidiano in brodo-sangue = negativa. . Nel decorso della 1nalattia il quadro clinico non muta sensit.ilmente : lo spasmo doloroso è il fenomeno preponderante, la febbre non elevata (3 7°-39.6) è fortemente r~1?ittente o inte~mitt~n­ te s i ,ago-rava semp,r e p1u lo stato tossico (1111g~a secc~, narici · fuligginose, se?sorio ottuso). S'inizia una cura d'argento colloidale (_t\.rgosol, 10 eme. per via endovenosa pro die ), alla quale

555

segtte un modico abbassa1nento della te111peratura, senza che s iano menomamente influenzati tutti gli altri segni. Dopo 7 giorni si ripete la puntura lombare, il liquido è sem1Jre litnpido , a pressione media, reazione di Nonne negativa, albumina in qu.antità normale, cultura negativa. Lieve miglioramento nello stat o di tens.ione dolorosa dei musco li. - U11a terza puntura lombare, dopo 3 gior11i dim ostra liquido sempre ilbrmale. J~e uri11e a malg rado dello stato settico in un ,·ecchio, con ripetute iniezioni di Argosol, norinali (assenza di glucosio e id i albumina; peso s,pecifico· 1015). Do·p o 21 giorni di degenza, nell'urina tracce di albumin.a; ad ttua nuo\•a ])untura l ombare il liquido è normale; ricerche chimiche e bacteriologiche di esS'o negative. Il 21 aprile l'ammalato avea pratic:ato la 19.. inieziO'De di Argosol; 1.a temperatura , sebbe11e oscillante, a'\·e,·.a di1nostrato una r.etta tendenza alla discesa, ma le condizio,ni generali erano sempre più gra'Ti : lo spas:mo muscolare immobilizzava il malato si da costringeire il personale d'assistenza .a muo,·erlo d.i, peso <'On ogni precauzione. Sul polmone .si notano1 segni di bronchi.te diffusa (sibili r:ainchi, diffusi' s,u tutto l'ambito toracico, rantoli umidi. a inedie e grosse bolle delle t .a si). La con·t rattura lasciava sempre indenni i muscoli della faccia, e (setib ene il segno di Chwosteck .si ma ntenesse positivo) non determinava nelle mani la figura della « ma110 ostetrica ». Il 21 aprile si pratica una 1iuova cultura dal sanJgue e dal liquido cefalo rachideo. Quest'ultima è negativa; in quella del s,ang·ite il giorno 22 si tro,·a sviluppato un diploococco TI'e l maggior numero degli. elementi capsulato, che si coltiva in siero di Loffier, non in agaar comune. Per una s icurezza 1naggiore s'inocula anche questa volta t1n coniglio, a lle ore 12 del 22 Rprile. Dopo 36 ore morte del coniglio in stato setticoemi.co, diploococco capsulato nel sangue del t u ore. ' L'ammalato si aggrav·a sempre più e muore il 2,3, dopo 29 giorni di degenza. . Non fu possbile praticare l'auto1)sia neanche p.arziale, ma i dati della bi.o psia ricav~ati in .yjt~ sono tali, che, .s e pure essi n!Oll sono suffic1ent1 per discutere troppe ipoitesi, bastano ad illuminare un quadro clinico raro, nelle sue particolarità etiologiche. Il quadro .~li.nico e l'indagine bacteriologica portano alla diagnosi nosografica (pseudoteta110 si1itomatico) ed etiologica (da diploo·coccemia). La. relativa rarità dei due fatti, l'as·sociazione di essi, che, nelle nostre ricerche, rappresenta u11 caso unico nella letteratura medica, meritano qualche parola di chiarimento. Diploococceniia. - Il diploococco d'ordinario è causa nell'uomo della localizzazione p olmonare (polmonite crt1pale) : dal polmone il germe passa nel circolo in una certa peircentuale di casi, e può dare secondariamente localizzazioni in altri organi (meni11gite, endocardite, artritè). La concezion·e dell'infezione e la \'ÌSione del malato sono però mutate dinanzi al ripetuto controllo di laboratorio : la setticoemia diploococci(3)


IL POLICLINICO

556

ca è stata trovat a più f.requentem en.te compagna d ella pol1nonite n ei primi g iorni della malattia (dal 30 al · 60 % d ei casi) (1) ; R osenow (2) su 145 e.asi di polmoni.t e in· 132 ha potuto, isolare il germe dal s angue ; m a la s~ttic oemia; di ploococcica può precedere anche di molti giorni la localizzazione polmo·11are , può, senza ledere il polmone, insediarsi .atip icamente in organi eh~ non ,s,ono .sede ordinaria, può rimanere ta1e per tutto il decorso della malattia e po·r tare il malato all'esito letale, senza localizzazio!l1e anatomica. Accenno appena a due miei casi . (3), nei

[ANNO XXII, FASC. l/]

niglio. Al 5° giorno dolore puntorio laterale, e dopo 2 giorni sindrome clinica completa di p olmoni.te. lobare (loto inferiore destro), esito in guarigione. •

OssERVAZIONE III. - Uomo sui 45 a.ntni ha lie\1'e angina e poi febbre alta da parecchi giorni (7-10). Al s u·o ingress·o nell'ospedale mostra ;L .segni di una endocardite (cuore diiatato, ·c on i sintomi di insufficienza mitralica), grosso tumore di milza (mal~ia· pregressa, esame del sangue negativo per i protozoi malarici) . Leucociti (22 ,400) . Ct1lture dal sangue: diploocoeco lanceolato c.aps ulato, gram r esistente, che p ro.voca ·setticoemia diploococcica nel coniglio. Nel decors o della di-

I

.

FIG.,, I. -

Endocardite trombotica diploococcica.

quali quest e e·ven tualità clinich e enu11ciate furono m esse in· e\·idenza dalla ricerca di laborat orio.

ploococcemia s i pres.e ntano i sinto1ni d'una m e11ino-ite acuta cereb1ro-spinale; puntura lombare , liq;;_do sieroso-torbido;. Nonne, s u.1. liquida. ce~­ trifuo-ato + + + +. sedimento: polinucle an, di0 , plooco:echi numerosi. L'am1na1ato muore, e l'a t1t opsia dimostra meningite purulenta, ed e ndocardite verrucosa trombotica, irecente d elle va l\"ole mitraliche (V. figura I ) . P olmoni n ormali. I"

OSSER\AZIONE II. - Donna di anni 2 5, ha febbre intermitte nte (36-39.5) Jieve tumore ?i milza da 5 giorni. E same del san g t1e negativo per la m alaria.. L eucociti 28,000. Culture dal s angue : presenza d•i d iploococco lan-ce.ol.ato c;ap sulat o, r esist ente , ch e p ro\·oca s ett1coem1a nel cooo-ram . (1) E . JOLTRAIN. Origi ne. sa1ig uign.e des p11e1i11LOnies et bro1icopneu.1no 11i es . Assel1n et Huze-

nau. Paris, 1911. (2) C. R oSENO,,, . Journ. of iruf . Dis . 19 m arzo 1904, p. 280, 311. . . (3) Ess i saranno ~ll~st~ati in una prossima memoria dal dott. Ricciuti . (4)

La s etticoemia diploococcica ha assunto a dunque un'importanza nuov a nella patologia um ana , e l'idea d el Banti ch e la localizzazi one p·olmonare s ia la fissazione del germe circolante, per uma predilezione n on a nalizzabile n el p olm on e, acquist a ogni g io rno forma e consist enza di , rerità ; quasi come n el tifo in cui l '11lcera del 1•intestino è ormai da tt1tti cons iderata una loca-


[_.\.:NNO

XXII,

FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

lizzazione della setticoemia precedente. Noi non ,·ogliamo in modo assoluto affermare che sempre il diplococco penetri prima -n el circolo, o che costantemente la f·o rma setticoemica si accompagni alla forma pneumonica, ma la .serie numerosa delle constatazioni bacteriologiche (alle quali aggiungiamo i nostri tre casi) rende ormai sicura la conois cenza che il dip loococco può pe'n,etrare i'n, circolo per vie poco note, (ton1sille, lesioni mucose, ecc.), senza laisciar traccia d'el suo passaggio e può determina.re settiJcoemia, com loca.llizzaz-ione polmonare, o, risparm·iando il polmone, co1i localizzazioni i1t altri organi, o addirittura senza localizzaziorne. Il quadro setticoemico da: dipl o~occo, non differisce clinicamente, dalle com un· i setticoemie nello stato generale, nel decoris o della malattia; a me è .sembrato nei casi di mia esperienza, che due note soglj,ono essere d'una certa costanza: I 'intermittenza della febbre che insorge con t .r iYido e termin·a col sudore, quasi a simiglianza della febbre s uppur.ativa, e la leucocitosi intensa, che manca raramente. La febbre intermittente, propria della setticoemia pura, diviene continua-remittente, o quasi continua, non• appena una l ocalizzazione del ' germe si determina (Osservazione III). Quale era stata la porta d'entrata del dipl0 cocco? La &to~ia è muta e 11on richiama l'a ttenzione sulla solita angina o su una qualsiasi affezione delle mucose, che rr-endono probabile, per una di esse, l'entrata in circolo del germe : d'altra parte è noto come, in casi consimi.l i, spesso l'ideintificazi1one della via d'ingresso resti oscura : il dliplococco può attraversare le barriere di difesa seµza lasciar traccia del s.u o passaggio, a mucose clinicamente, certo n,o;n anatomicamente, integre. l\Ia tiella n ostra osservazione l'anamnesi ci ricorda che il paziente dall '8 febbraio all '8 marzo 19·13, un anno prima cioè, era stato malato per polmonite con risoluzione ritardata: quale rapport()t p·uò esistere tra la prima i1if ezione diplococcica con localizzaizione p.ol-n'f).Ornar.e e ·la seconda setticoemica pura e fatale? La clinica ogni giorno dimostra che n1anca una immunità residtta rnegli amanalati di polmonite, e che la rècidività de1la 1nalattia a breve :0 a lunga .scadenza è frequente; io ri~ordo in1 uno dei miei malati ttna storia di nove polmoniti nello spazio di circa dician1iorue anni, e la 9a con complicanza meningea mortale : non s·o1o non lascia immunità d·u revole l'infezione, ma la s uccessiva infezione può a.v ere .andamento più grave e localizzazion1 diverse; e il n ostro malato senz'altro potrebbe rientrare in qttesta categ.ouia di malati. Senouchè il sospetto pttò sorg·ere nella nostra mente che, allo stato di latenza., per ben u1i 1

557

an110 il diploco cco sia ri11iasto 11el circoL0 o 'negli orga1ii del paz ien.te e poi in occasiiO.n e d'una ripresa di ,-irulenza o della ·d iminuita resistenza, le condizioni per la malattia si siano ri costituite. Ricerche sperimentali e cliniche di Tizzoni e Panichi (1) giustificano tale sospetto. Q.uesti ricercatori impressionati della recidività delle j nfezioni diplococciche, inocularono in animali ii11.munizzati e ipervaccinati, diploococchi resi inoffen sivi col siero: dopo undi.ci mesi è possibile coltivare dal sangue degli animali il pneumococco di F1riankel. In· cinque polmonitici il diplococ·co fu dimostrato ·n el sangue dopo 30, 31, 56 giorni dopo la crisi, in un caso dopo 15 mesi, in un cas.o le ricerche furono 11egative. La virule11za del germe era attenuata. Gli AA. pens.a no che all'immunità naturale, corrispondeva quella immunità s.per.imentale, da essi provocata negli animali, e che la recidiva di tali malattie sia spesso legata ad wna ripresa della virulenza del ger-nie, ancora persistente 11ell'o1'ganismo. Se pure la prova .sicura di tale fatto nel nostro malato non si può avere, per la mancanza di cultura nel periodo di tregua, la possibilità della persistenza del germe n.e l circolo anche per un anno, in base alle chiare ricerche di Tizzoni e Pani chi, è verosimile. 1

* * * N'ella storia clinic.a riportata, allo stato· setticoemico si associava una sindrome di pseudotetano doloroso, che deviava clinicamente dalla diagnosi. d~ natura, pe~ l'insolito quaclro. Lo studio della sindrome osservata .nel nostro paziente induceva a ritenere che il fondamento fìsiopatologicoi della sindrome fosse u1i abnor11ie stato di eccitazio1i1e delle cellule ga1igliari rnotorie e se1isiti-ve, stato di eccitazione che si esplicava con eccitabilità aumentata agli stinioli meccanici e con. cor1itratture toniche difjitse dolorose. La si,ndrome, facilmente differenziabile dal tetano e dalle tetanie, ci ricorda·v a piuttosto alc11.ni quadri da noi descritti a ipropo.sito dell 'epidemia colerica del 1910 col nome di iperta11ia dolorosa muscolare ure1nica (v. note cliiniche e teraipe1utiche .su alcuni casi di colera osservati a Roma. Bo1ll. Soc. La«1icis. degli Osp. di Ro1na, fa-se. I, ann1()1 XXXI, 1911). Nel caso in ispecie però mancava l'intossicazione uremica, ed es!steva inviece ttna setticoemia diploococcica. Difficile pro1b lema, anche a tentarlo, è quello dii indagare la provenienza dello stimolo ~ui gangli spinali : il di ploococco per sè non ha in gene-

1

Sitlla p e r11ia11 ~n.z a ~e_l diploococco di Friirikel nel sangue degli individi1i ocritariti di polmo11ite fibrinasa.. R. Accademia di scienze di Bologna, 15 gennaio 1905. ( 1) TIZZONI

e

PANICHI. -

(5) •


558

[~>\.NNO

IL l'OLICLINICO

rale c.apacità specifica di determinare stati spastici e spas1ni intenzionali e si:fiessi; cercando tra i t entatiYi di laboratorio, istituiti per conoscere i p ot eri tossici .del diploococco (I saeff, F oà e Carbone, l\:le1nperer, Carnot e Four.n'ier, Belfanti, Tizzoni e Panichi') solo il Panichi (1) in uno s tipite di dipl.ococco ·p otè dimo,s trare speri1nen'tal01 nente nei conigli, e per 1n'ezZJo dei ger1ni e i)er mezzo delle cult11re filtrate, 1111 potere neurotos ·i.co ,d el ger1ne : i conigli infatti iniettati per ·via sottocutanea preseu.t avano .segni di pareSii spastica, con stupo.re ed ii)erestesia, t alora tatraparesi s1)astica cof!l opis totono; la prova sperin1entale da noi tentata però fu negati,Ta : i dJU.e conigli inoculat1 morir.01n'o in 36 h. per una setticoe.mia volgare, come si ,·erifica coi comu.ni stipiti di diploococco, senza feno1nenologia .,. particolare a carico dell 'a1)parato ne11ro-muscolare. Per quanto possano le deduzioni del Panichi ess·e re riportate a di111ostrazione che s.p eciali stipi ti di. di ploococchi siano talora dotati di potere neurotossico, le nostre pro\•e speri1nentali, e le conclusioni degli altri ricercatori fanno dubitare che solo una particolare proprietà d·e l ger1ne fosse in c'a11sa nel deter1ni11are la insolita sindrome 1norbosa. Per altre i1)otesi, co.m e per un 'eve1ituale deviazio1ie fitnziot1iale dell.e paratiroidi) da causa tossica, qu ale ])Otrebt.ero far sospetta:re la esperjenza ·clinica e le ricerche sperimentali (Falta e Rudinger), manca il reperto anatomico. Così come sono, il reperto clinico e bic logico del n ostro caso s i presta110 solo a di1nostra·re che 'Una 0

setticoen1ia1 diplooco ccica purai) iJi rarissinii casi) pitò provoca1-e 1111·a si·ndro11ie di pseitdoteta.110 doloroso .

XXII,

FASC. 17)

Sanctis di Roma a contenuto 0.05 % di argeuto colloidale (i l rg·osol), e ne h o iniettato ro eme. pro die, per ·v ia endo·v enosa. La temperatura ha subito un o.e tto abbassamento, lo stato generale però s'è aggravato progr·essi·vamente, sebbene il rene si mantenesse n·ormale; dopo 19 iniezioni (in 20 giorni - 190 eme .) è stato possitile colti\rare dal 1sangue il di.ploococco, virulen·t o per il co11iglio; la 1nalattia si è chi11sa con l'esito letale; il tentati"\·o di cura con l'argento colloidale, nel mio caso di .s etticoe1nia diploococci:ca, è dunq11e complet amente fallito. 'Roma, gennaio 1915. •

Sulla patogenesi e prognosi del cuore e polso alternante per il prof.

GIOVANNI GALLI

(Bordighera).

Nel fascicolo 7, 1915, Sez. prat., del Policl11iico) a pag. ~33 G . Sabatini fa la recensione di un lavoro di Varisco sul polso alternante. I11 essa si p·a rla, fr.a l'altro, :an~he cli una conieezicne patogenetica da me enunciata a proposito delpolso a lternante e si dice che la « ipotesi for-

1n:ulata da.l Gall·i 1101i trova coruferma 1iei fatti clinici » . Un giudizio consimile ave·ra emess-0 ~.nell e Vaquez nel s uo libr9 sulle aritmie ( cette trop i1igé1iieuse conceptio1i a le défailt dè 111e s'ap-

puyer sur aucu·n fait précis) .

1

Ora dun.q ue, poichè la stessa osservazione di Vaq11ez. 1ni vie11e ripetuta in 11n periodico italiano, vedia1no un poco se essa è \ 1 erame11te * giustificata. * * Infine la 11ostra osser\·azione è 11tile per un Fu Traube che clescrisse il primo caso di polso ultimo rili e,·o d'indole terapeutica. alternante e lo fece in maniera magistrale. Nel malato si riprod.ruce\·ano, naturalmente, le Quanto egli scrisse 43 anni fa mantiene anco~ oggi tutto il suo "·alare e gio,Ta ripetere qui condizioni sperimentali, per controllare una e\•enle stesse sue parole. « Si tra.t ta,·a di una suct11ale efficacia di alcuni rimedi, decantati nelle cc cessionè di polsi grandi e piccoli, in maniera, i n.fezioni da di ploococco : malattia senza ciclo, la setticoemia si presta ya ottima1nente per una ecc che regolarmente dopo un polso grande sue~a tta interpretazione del potere bactericida di « cede un polso piccc»lo; ed il polso piccolo è • « per una piccola pausa meno lontano dalla pule 1. ce saziane grande che gli succede, che dalla gra11I la\·ori cli Credé sull'azione dell'arg·ento colloidale nelle 1nalattie da infèzio11e, generalizza- ,,,. « de pulsazio11e che lo precede ». N11merose ricerche furono eseguite dopo Traurono 1'uso cl el ri1n·e dio, e 11na serie cli n·u1nero~e be sino ai nostri giorni sul polso alternante e pubblicazioni ne decantano gli effetti sorprensi è \'Ìsto che esistono altri tipi di polso alterclenti. Una delle malattie sulle quali il "\ antag11ante oltre quello descritto da Traube. Anzi gio sarebbe e\·iclente è l a pol1nouite. Ho scelto l arge1ito co lfozdal.e elettrico preparato dal De s i potè st abilire cl1e 11ell 'arteria può non essen·i ombra cli alternanza, J)Ur esistendo alternazione (1) I>.\~ICHI. Policlinico 1901, fase. 51, 19 otnell'urto della pt1nta (tipo 5° dell o scbet11a) . t obre. _-\.ltre po~sibilità furono mes .. e i11 luce, delle In. <~ az1etta degli ospeclali e (lelle Cli uic11e. q11ali 1)it1 sotto è parola (e non è escl11so 11e 190 1, 11. i41, pag. 1475· 1

1

(6)

,


(_i\NNO

XXII, F Asc. r7]

SEZI ONE PRATlCA

esistano delle altre) , per cui oggigiorno al concetto di polso alternante si deve unire a nch e quello di cuore alterna11t e (c. a.) . Volendo ra p presentare in1 m aniera schem atica l e diverse po,s sibilità di questa important e ed interessante forma di aritmia), si h anno per ora i seguenti 5 tipi di cuore e polso alternante.

Tipo 1° (tipo di Traube)

c. a. P· a .

Tipo 2° (forma più grave d el tipo di Traube)

Tipo 3° (tipo descritto d a n1e) ·

c. a. p. assente

/\ /\

Ascoltando il cuore del paziente, e tastando contempora!n eam ente la radiale si sentiva in ttna prima rivoluzion,e carcliaca, dopo, il ' r 0 to.n:o·, subito il polso radiale forte e nella secondla rivol11zione cardiaca successiva il r 0 tono era accon1pag11ato da un r11more e dopo di esso si ipercepi va il polso piccolo alla ra1d iale. E così ,·ia nel-

A

/\

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P· a .

/\/\ /\ /\

c. a.

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P· a.

/\

/\

/\

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c. non a.

Tipo 4° (tipo di Hering, alternanza paradossa

/\ /\

Tipo 5° e . a. (tracciati di questo tipo si trovano nel làvoro di \ ìolhard) . p. ~on a .

/\/\

Nel primo tipo si h a il polso alternante, come fu descritt o da Traube. lYia nei casi gravi l 'onda p iccola può scomparir~, poich è nell'aorta non , ·ien·e immessa quantità sufficiente per genera.r e i l polso (2° ti po) . Se ii1 quest o 2° tipo ·Ci 1 limitassin1,o all'esame del polso, si potrel:>be incorrere in un errore grossolano ed interpretare questo bradipolso, com e dovuto ad un disturbo di conducibilità cardiaca {morbo di M orgagni-..4. dams-Sto kes) . Nel 3° tipo si h a u n fenomeno curioso e cioè : i l cardiogramma non dimost ra m 9dificazione di forma e d i freq11enza, mentre il polso è spiccatamente alternante. La piccola pulsaz ione ha la carat teristica clescritta da T raube (li essere ttn poco rit ardata. La spiegazione di q11esto i11t eressante feno111eno io la t ro,·ai app11nto in fatti clin.i ci.

559

È disturbata la funzione d el sist ema delJe fibre d'espulsione e del sistem a pu nt ale.

È più gravemente disturbata la funzione d el sistema delle fibre d'espulsione.

È disturbata la funzione del sist ema pa. pillare, donde insufficienza mit ralica al· ternante.

Esiste un disturbo alternativo del sist ema espulsivo e del sistema d ell' itto puntale. ·

È dist1irbata la funzione d el sist em a di fibre dell' itto pu11tale.

l e rivoluzioni caridiache successive si a·ve,·a un soffio mitralic01 alternantesi con u n r 0 tono cardiaco pu ro. Stav10 qu~n1di di fronte (anche per altri dati che qui non cito) ad una i1vsufficienza 1nitralica alter1iante, funzionale , contieniporanea alla pivlsazio1ie piccola deL polso altern.an,te . Il fenomeno stra no del cardiogramma non alt ernante e del polso alternante veniva così rischiarato da un fatto preciso di clinica. Durante la. sist ole ,·entricolare a mitrale s ufficiente tutto i1 sangue passava nell'aorta e si ave\·a alla r.a di.ale un polso ben! manifesto . D11 rante la sistole a mit rale insufficiente in,·ece una parte del sangue \·entricolare rifluiva nell'orec chietta ed il polso radiale di necessità era più piccolo di ,·olume e ritardato un po' nel tempo, poichè la forza impulsi,·a del sangue era minore e quindi la. trasmissione dell'onda un po' più lenta . (7)


560

IL POLICLINICO

Da ques.ta , co11cezione del 3° tipo di polso alternante allo stabilire con abbast anza esattezza l a sede e la pat ogenesi del fenomeno era breve il passo. Ancora oggi io non trovo migliore spiegazione che coll'ammettere un disturbo della contrattilità nel s istema papillare .d el ventricolo s inistro. Anzi questo concetto del disturbo di contrattilità di una parte SO'la del -verutricolo sinistro sono sempre dell'opinione di averlo introdotto io in medicina, quantunque l'illus,t re studioso delle aritmie, H ering, non pare che lo voglia ammettere (1) . · Parimenti in:teressa.nte è il 4° ti po di cuore e polso alternante descritto da Hering. Si tratta qui di un 'alternanza paradossa, per cui esiste incongruenza fra la grandezza del polso e la g randezza, del cardiogramma. Mentre si ha cioè il polso piccolo alla radrale, si constata uni itto puntale for.te e viceversa. Sono questi due fatti ch e a priori sarel::.b ero sembrati inammissibili, poichè noi siamo (o meglio eravamo) abituati :a mettere in rapporto da cau sa ad effetto· l'urto della punta ed il polso radiale. Non è però sempre così. Quante volte non è s uccesso ad ognun.o di noi di constatare una pressione san g uigna bassa , e qui.ndi un polso debole, mentre l'tctus. cordis è violento·? La ragione di tutto ciò si vede ora abbas tanza chiara. Lo studio delle localizazzioni cardiache ci h a dimostrato come nel ventricolo sinis~ro esist ono sistemi di fibre con determinat e funzio· • ni'. L'aziio.ne espuls iva, tpropriamenlte detta, del cuore v iene effettuata da un s istema di fibre diverso da quel sist ema che causa l'urto della punt a , sempre salva la legge di, Albrecht, di cui è parola 1nella nota 2 . Un terzo sistema di fipre è quello dei muscoli papillari e connessi , la cui alt erat a funzione provoca il 3° t ipo di cuore e polso alt ernant e, da me descritto. Supponiamo ora, che sia alterata la funzione d el sistema, che in p revalenza dà luogo all'itto; come risulta.n te constateremo un ictus corrdis attenuato, ma nessuna o quasi (2) nessuna modi0

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XXII,

[_1\.NNO

FASC. l/]

fìcazione del . getto sanguigin!O nell'aor.ta e quindi del polso. Avremo con ciò il ti po 5° di cuo·re alternant e. Se infine dura.iute una ri·voluzione cardiaca è a lterata la funzionalità dei muscoli della punta. e nella riv,o luzione successiva la funzion e dei muscoli dell'espulsione, si verificherà il tipo 4<> di cuore e polso alternante, descritto da Hering., nel quale vi è una paradossale incongruenza fra cuore e p olso, che però è solo apparente. Prima di dire una parola sulla prognosi de I cu ore e polso alternante tisogna premettere. come la forma di aritmia., di cui ci occupiamo,. è assai più frequente di quanto sf crede. Assai probabilmente tutti i casi, così frequenti, · di pulsus inaeguaLis, sono l'effetto di un'alternanza. Ma n on di rado poi il dito non ci avverte dell'es{s,tenza di un 'alternainza, e questa appare solo nelle grafiche. I casi iniziali e leggeri sfuggirQno quindi all'osservazione clinica in gran parte, anche perchè l'alternanza no n di rado èu·n fatto !fugace e tra.nsitorio. Per queste ragioni il prognostico del polso alternante si' s taè.i lì come infaus t o. L'illus tre stu,.. dioso di malattie cardiache Maokensie dice, che il polso alternante è senipre « un segno moltu grave», ma aggiunge: «Un malato può ancora con precauzi.one tirare innanzi per an.ni do1)<> l'apparizione del polso alternante, ma . è abitualmente un segno di stato irrimediabile ». Io sono · dell'opinione che si veda troppo nero nella prognosi del cuore alternan te. Dalle .stesse parole di Mackensie risulta che no,n, è del tutto esatto pa·r lare di « segno m olt o gra, e » ; almeno in generale. La gravità del caso dipende dal tipo di alter n.a nza . Co·m 'è chiaro, il 2° tipo· è per es. più g.rave del 1° tipo ed il 5° imtplica l'idea di una alterazione meno diffusa, essendo preso ttn sol sistema card~aco . Non è perciò possibile parlare in generale di un pr10gnostico del cu1ore alternainte, ma s i deve considerare il caso singolo, e cioè sopratutto lo st adio della malattia, l'età del pazient e ed il tipo dell'alternanza. 1

7

(1) Per qt1anto riguarda l'altra. obbiezione all:i

inia ipotesi che «l'alternanza s1 può provocare nel cuore d'ella rana, che non ha musc?li .papil: lari :o è facile rispondere col fatto che 11 ti.po dt altern•anza nella rana non è quello del 3° .tipo . . (2) Dico quasi, poichè non bi?ogna d1ment1care la legge di Albrecbt, per cu1 la. st~ssa ~un~ zione è affidata nel cuore a 2 gruppi dr,·ers1 dt lllUSCOli, se aDOtl in. proporzioni uguali, al~eD? it1 proporziooe ragguarde'·?le dal . punt.oj d1 '\'t: s ta del com penso ; il che ~ pro,7':1denz1al~ e si , ·erifica del resto anche 111 altri organi, per e~em11 io nel cer,·ello. lVIancan~o, od essen~o de,ficie11te la funzione di uno dei due gruppi , puo ttttindi a,·yenire che la ris t1ltanza s11bisca qualche 111odificazio11e. (8)

Il fascicolo di m aggio della nostra S ezione· medica conterrà i seguenti la\·ori: D ott. G . V . F'ERRALIS. Ricerclie ·elettrocardio-

g raficJie sopra u1i caso di vizio co11.:;·e11zto del cuo1'e destro. Prof. C. A . CRISPOLTI. L'azio 1l degli : ·ucc heri sulla secrezione re11ale e sulla circola:=ione 11ell'uo1no. Dott. T. PONTANO. Co1itroi11dicazzo11i ed fndlcazioni aLL'1tso d·ell'ars enobc n:olo nelle 1nalattie 11iedic1ze da sifilide. 1


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XXII, FASC. 17]

561

SEZIONE PRATICA .

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA.

Sulla causa della caseificazione della tubercolosi. (J. w. JOBLING e w. PETERSEN. z eits chrif t fur Tuberkulose, sett. 1914, n. 6).

Sono ~tate es.p erite numerosissime indagini sulle e.a use del1'a caseificazione nella tubercolosi. Da alcuni AA. tale processo è considerato come un fatto anemico, essendo i focolai tubercolari sprovvisti di ivasi sanguigtDi; altri invece credono che le tossine dei bacilli ne siano il fattore causale. Auclair suppone che le tossirne specifiche, causa della caseificazione, sia110 corpi grassi, solubili in benzina, etere, cloroformio e xilolo. Egli ha trattato i bacilli tubercolari coi liquidi s.uddetti, e dopo avere fatto evaporare, ha allestito delle sos·p ensioni dei corpi grassi estratti, in soluzione fisiologica. Iniettando tale emulsione per via ipodermica negli animali da esperimento, ha ottenuto una necrosi caseosa tipica. Iniettando qu·est~ emulsione nella trachea delle cavie, si constatavano più tardi focolai ·oaseificati nei polmoni. Schmoll, analizzando le caseificazioni del polmone, le ha trovate quasi prive di proteosi e deduce da questo fatto che l'autodigestione è minima. Le ricercl1e di Schmoll sono state confermate da molti, compresi gli AA. del presente lavoro. Benchè nell'essudia to di un·a infiammazione caseosa si trovino molte cellule che contengono dei fermenti, l'attività di tali fermenti è quasi nulla, e ciò si potretib e spiegare col carattere antitriptico degli acidi grassi dei bacilli tubercolari. Ed è degna di nota la circostanza che tale arresto persiste sino àd incapsulamento del materia.le caseoso. Già due anni or sono è stato notato che il potere antitriptico di un siero, conservato in cloroformio, diminuisce notevolmente o scompare del tutto. Tale osservazione ha fatto pensare agli AA., cp.e l'antitripsina del siero probabilmente contiéne delle sostanze molto affini ai lipoidi, e che questi potrebbero esercitare un'azione inibitoria sulla caseificazione e sugli inifarti anemici; perciò essi hanno studiato l'i11fiuenza che sulla digestione triptica esercitano quelle sostanze dei bacilli tubercolari, che sono solubili nell'etere. Tali sostanze, come è stato dimostrato da molti, costituiscono il 25-35 % del peso, e circai il 17 % dell'estratto è rappresentato da acidi grassi• . 2

Gli AA. descrivono la tecnica adottata per preparare i saponi e gli acidi grassi liberi e saturati dei bacilli tutercolari. Questi prodotti dimostrarono accentuate proprietà antitriptiche ed antiproteolitiche. L'azione antitriptica è in rapporto col contenuto di iodio, quindi è più forte di quella che compete agli stessi prodotti ottenuti dall'olio di oliva, di lino o di ricino. Il contenuto di iodio deve ascriversi · .ad una speciale affinità per lo iodio, dimodochè questo viene fissato·, sottraendolo all'organismo. I saponi iodati dei bacilli tubercolari s!\Ti1uppavano un'azione antitriptica marcata. · I s.a poni dei bacilli tubercolari furono scissi e fu studiata l'azione antitriptica dei saponi e degli acidi grassi saturati e non saturati. Fu riscontrato che l'azione antitriptica è una qualità dei saponi non saturi. Già in un precedente lavoro gli AA. avevano dimostrato che l'attività antitriptic.a dei saponi sta in rapporto diretto con il loro corutenuto di iodio. Perciò furono esperimentati vari saponi e paragonati con quelli dei bacilli tubercolari. Dopo ~vere determinato la quantità di iodio contenuta nei saponi furono fatte delle soluzioni in m·o do tale, che il contenuto dello iodio fosse quasi equivalente. Se si trattano 5 eme. di una soluzione all'r % del sapone dei b.a cilli tubercolari con 0.05 di iodio e con alcuni cristalli di ioduro di potassio e si lasciano per una notte in termostato, si osserva che il potere antitriptico è quasi scomparso. La quantità eccessiva di iodio deve essere tolta per me.zzo di cloroformio. Sono stati usati vari preparati chimici colla infiuenea dei quali si è sperato di ottenere qualche successo terapeutico nella tubercolosi. Per essere efficaci tali mezzi debbono stare in rapporti intimi con qualche componente dei bacilli. Gli esperimenti degli A.A,... accenn·ano alla possit.ilità che lo iodio potrebbe servire come un componente di tali mezzi e .potrebbe essere valutato come un agente battericida. Si sa ancora poco intorno alla natura degli oli grassi non saturi, ma gli AA. hanno intrapreso tali studi. Wells ba ottenuto 0 .0012 gr. di olio grasso su ir gr. di materiale caseificato del polmone, e con ciò ha mostrato in quanta scarsa quantità vi si trovi tale sostanza. Ma questo ha poco valore riO'uardo alla cat1sa della caseificazione, perchè b l 'infiuenza degli acidi grassi è da considerare 111 rapporto con la quantità dei fermenti e non con quella dell'albumina. ..\nche minime quantità di saponi rivelano una grande forza antitriptica. Era già stato di(9)


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mostrato che nel pus tubercolare esiste lipasi, si osserva che una u nità di lipasi esercita ancora una inibizione ·n otevole sulla digestione triptica, a nche a ro unità di tripsina . Con m olta probabilità i saponi sono prodotti dal grasso neutro dei bacilli tubercolari colla scissione lipolitica e saponificazione diretta. Klotz ha dim05trato che nel pus tubercolare esiste lirpasi ; Berjell ha riscontrato la lipasi nei tessuti linfoidi dei tubercoli, mentre Wells e Corper hanno dimostrato la presenza della lipasi anche nei bacilli tubercolari. L a dimostrazione, che dai bacilli tu1b ercolari si possono ottenere sostanze inibitrici di fermenti, ci aVIV'icina ad una spiegazione razionale del fatto che in un t essuto necrotico causato dai bacilli tubercolari venga prodotto materiale ca~ seoso. Gli acidi grassi non saturi hanno una parte importante nella necrosi caseosa tubercolare. Gli AA . hanno sottoposto ad uno studio accurato i tessuti caseificati e cieè tanto i gangli quanto il tessuto polmonare, e tali ricerche li hanno portati alle seguenti conclusioni: 1° Il materiale g l andolare caseificato contiene corpi, che paralizzano i fermenti. Tali corpi sono combinazioni di acidi grassi non saturi (saponi, grassi neutri, combinazioni di lipoidi). 2° Nelle infezioni miste tali corpi sono in quantità molto scarse. 3° I fermenti sono assenti, o esist ono in quantità minima nel materiale glandolare caseificato. 4° Il tessut o polmonare caseifica t o contiene pochi antifermenti. 5° Nel tessuto polmonare caseificato esistono i fermenti, principalmente quelli che sono attivi in soluzione acida : i fermenti che sono attivi in soluzione alcalina possono essere dimostrati allontanando gli a ntifermenti. 6° Le glandole ed il t essuto polmonare caseificato coll'aggiunta di iodio sono più facilmente digeriti dalla tripsina. Lo iodio satura g li acidi grassi non saturi e diminruisce cosl il loro potere antitriptico. Con questi studi riguardanti i fermenti e gli · antifermenti 11ella caseificazione tubercolare si riesce più facilmente a spiegare il processo patologico. La· morte delle cellule dei tessuti attigui dipende dalla invasione e dalla moltiplicazione dei bacilli tubercolari. In condiz.i oni normali un gruppo di cellule morte scomparirebbe subito per autolisi o perchè fagocitate dai leucociti. Qui mancano i faaociti e l 'attività dei fermenti viene inibita da0

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gli acidi grassi non. saturi, prodotti dai bacilli. _!\.nche il restringimen.to dei vasi ha una importanza, poichè per mezzo dell'anemia viene impedita la diluizione e l'ulteriore allontanamento degli antife rmenti. C'è da supporre che i linfociti, i quali secondo Berjell sono molto ricchi· di fermenti lipolitici, assum-a no una parte cospicua nella tubercolosi. È molto attendibile che a ca.usa dellai scissione liipolitica i bacilli ·n on siano più dimostrabili nei gangli caseificati, ma che i loro acidi grassi, i quali hanno · azione antitriptica, restino nell'intimità dei tessuti e provochino una caseificazione intensa. Allo stato :iniziale si trova nell 'infiammazione caseosa dei polmoni un essudato composto di fibrina, leucociti e cellule desquamate, il quale si trasforma presto in una massa caseosa. Il 1testring imento dei vasi, che esiste nella tubercolosi cronica, non si osserva a ncora nello st adio della caseificazione, e perciò proprio qui si può supporre un a inibizione per mezzo di a ntifermenti . I bacilli sono molto numerosi proprio in queste condizioni e si può supporre un aumento corrispondente di antifermenti, che tasta per paralizzare i fermenti liberati col dissolvimento dei leucociti e di altre cellule. Un rammollimento di antichi focolai c.a.seosi, provocato da una infezione mista, si spiega non solo colla introduzione di ·nuovi fermenti ma anche colla diluizione e coll'allontanament o degli antifermenti, fatti causati dai liquidi che accompagnano l'infezione mista. È possibile che g li antifermenti siano attivi in alcuni casi co1ne saponi, e in altri casi come combinazioni degli acidi grassi non saturi, provenienti dalla scissione dei lipoidi dei bacilli tubercolari. Secondo Sata la parte principale dei grassi neutri di focolai tubercolari si trova al margine. È possibile che t ali focolai necrotici assorbano le sostanze antitriptiche del siero, perchè la tripsina del siero è molto assorbibile, ed è dimostrato che la cosidetta a·nafilatossina viene formata con un processo simile. L'influenza dello iodio ha un interesse speciale, perchè, pot endosi legar:e cogli acidi grassi non sattrri dei l;acilli tubercolari, potrebbe • • esercitare un'azione chemoterap1ca cornspondente, e legandosi agli acidi grassi non saturi dei tesst1ti caseificati, li proteggerebbe contro ali attacchi dei fermenti. La nota influenza teo • rapeutica dello iodio si spiega coi rapporti che contrae con oli grassi non saturi. Dott.ssa OLGA R.EsNEVIC.


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SEZIONE PRATICA

CHIRURGIA. . flora chirurgica e radioterapia dei tumori benigni e maligni dell' utero. (H. FEHLING. Munch. Mediz. Woch., 8 dez. 1914). TUMORI BENIGNI. Tra questi 1'A. prende in considera.z ione solamente i miomi. Sull'origine di essi molto si è detto·, molto si è studiato; anzitutto si sa che è stata abbandonata la· teoria microbica che voleva vedere come causa di questi tumori dei microrganismi appartenenti a.I regno vegetale ed animale. Anche l'opinione di Aschoff che il punto di partenza di questi tumori siano le :fibre muscolari, non spiega tutto; invece oggi si tende ad ammettere, e molti fatti lo provano, che si tratti di una alterata funzione dell'ovaio; infatti si era notato da p~recchio tempo . che in donne affette aa· miomi si riscontrano alterazioni ovariche, come ad es. : degenerazioni policistiche, ecc. Importanti sono· le ricerche di Ma·y erTiibingen, il quale ha studiato il comportamento del siero di sangue di malati di miomi sopra la ghiandola ovarica. Abderhalden crede che esista o un disturbo della secrezione interna o una gra·nde alterazione anatomica dell'ovaio ; è più probabile che si tratti della prima opinione. È certo però che l'.o pinione dell'alterata f1Unzione dell'ovaio corrisponde ai concetti moderni sul1'origine di questi tumori. Si sa da parecchio tempo che le nubili attempate specialmente tra i 30 e i 40 anni hanno tendenza ad ammalare di miomi ; così pure si osservano donne che dopo il matrimonio hanno una o due gravidanze e poi dopo un certo periodo di sterilità ammalano di miomi. Ora poichè è ammesso da quasi tutti gli ostetrici dopo i bellissimi studi di Frankel, che l'ovaio e per mezzo di .e sso il corpo luteo regoli l'annidamento e l'accrescimento dell'uovo nella . cavità uterina, così è verosimile ammettere che la secrezione interna dell'ovaio stimoli in modo anormale la muscolatura uterina a delle neoproduzioni a.tipiche, quando non trova· la possibilità di favorire l'annidamento e 1'accrescimento dell'uovo, come avviene nella gravidanza. Non è dunque la mancanza di attività sessuale, come si credeva un tempo, che favorisce lo sviluppo dei miomi; ma l'alterata funzione dell'ovaio è la causa della sterilità quando una donna già affetta da miomi contrae matrimonio; così pure essa è la causa del tardo subentrare della menopausa. Sintomatologia. - Il sintoma più importante, per il quale la donn a ricorre al ginecologo, e che nchiede il nostro intervento terapeutico è costituito dalle metrorragie. Queste emorragie tal1

volta si manifestano come mestruazioni abbondanti e protratte, talvolta come perdite a comparsa e decorso irregolare, che non fa.n no direttamente perire la donna, ma producono un'anemia che conduce ad una degenerazione dei vari visce·r i, specialmente del cuore. Altri sintomi importanti sono quelli dovuti a compressione sulla vescica e sul retto. Quando una donna si lamenta prima e durante la me~truazione che soffre di disturbi vescicali che producono un frequente stimolo ad orinare, oppure impediscono la minzione, bisogna pensare anzitutto ad un mioma retrocervicale che produce uno spostamento della vescica in seguito alla congestione uterina che si ha durante la mestruazione. Più rari invece sono i fenomeni di compressione sul retto, e sono rappresentati in genere da dolori durante la defecazione e da emorragie emornoidarie. Cura. - Koeterle fu il primo che tentò dì operare chirurgiéamente i miomi prima che fosse introdotta 1'antisepsi ; più tardi Hegar, Schroder propose·ro altri metodi più o meno fortunati. Infatti in una pubblicazione dello Schroder su lOO ca\S.i operati risulta ancora una mortal.ità del 33 %· In seguito poi fu introdotto il metodo dell'isterectomia totale per via vaginale e addominale ed oggi si può dire che mercè i sussidi della scienza si -registra appena una mortalità del 2-3 %; anzi alcuni operatori pubblicano 50100 casi senza alcun esito leta1e. Dati questi ottimi risultati operatori non è da meravigliarsi se fino a poco tempo fa non• si era sentita la necessità di una cura dei miomi coi raggi Rontgen. Albers-Schon berg di Amburgo fu il primo a tentare la· radioterapia nei tumori uterini; egli usava déboli irradiazioni separate da lunghi intervalli ; ma non seppe :filtra1'e i raggi cosicchè si verificarono malgrado tutte le precauzioni dei danni, forse delle radiodermiti; però i risultati definitivi furono abbastanza buoni. l\ lui seguirono i francesi usando dosi . moderate fino a che Kroenig e Gauss usarono dosi molto più forti ed ultimamente usarono perfino raggi di 1500 unità. Quantunque essi assicurino di aver in tal modo ottenuto il lOO% di guarigioni, è doveroso dire che alcune di queste pazienti ebbero piu tardi abl:ondanti metrorragie che richiesero un intervento operativo: però alla scuo·l a di Friburgo resta il merito di a"'\·er dimostrato che si può colpire il tumore e le ovaie con un « fuoco incrociato » ed aver aggiunto alla via addominale anche la radioterapia per via vaginale. La radioterapia non è però priva d'inconvenienti. I disturbi che accusano i pazienti sono vari : alcuni soffrono di emicrania, altri hanno (11)


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leggeri rialzi termici; altri infine hanno abèr0ndanti perdite sanguigne specialmente. durante la mestruazione che segue all'applicazione dei ra.g gi. Il vantaggio principale della cura coi raggi è che essa può far evitare spesso l'operazione specialmente fra i malati di cuore e di reni, per i quali la, narcosi costituisce sempre un serio pericolo. Gli svantaggi sono costituiti dalla lunga durata della cura e dalle spese che questa apporta, per le quali ragioni tale terapia non si rende ancora alla portata di tutti. Esistono poi d·e lle controindicazioni alla cura; anzitutto nei miomi sottomucosi la cura non è indicata giacchè essi facilmente tendono a peduncolarsi; poi nei casi di diagnosi incerta è bene guardarsi sempre dalle irradiazioni. Non è pure da applicare la iradioterapia alle donne al disotto di quarant'anni, giacchè in vqueste la cura è più lunga, il resultato è incerto, e la maggior parte di esse si decide facilmente all'operazione. Infine per l'applicazione della radioterapia vi sono delle controindicazioni d'ordine sociale; ad esempio le donne della classe operaria sottoposte all'atto operativo riarcquistano la capacità al lavoro dopo circa 14 giorni e non hanno altre spese che la retta giornaliera dell'ospedale, mentre la cura coi raggi si prolunga per mesi e mesi e porta una spesa, considerevole. Resta dunque per l'operatore, ancora un campo abbastanza vasto nella cura dei miomi dell'utero, per i quali secondo 1'indicazione si procederà, di rado al ·raschiamento; più di frequente a.11'estirpazione dell'utero per via vaginale, e nei casi dove sia necessario all'isterectomia subtotale o totale per via laparatomica. È certo però che la radioterapia per i malati di fibromi e miomi costituisce un vero vantaggio. TUMORI MALIGNI.

Tra questi sono da prendere in considerazione solamente i carcinomi giacchè i sarcomi anzitutto sono rari e poi richiedono la medesima terapia. Per ciò che riguarda la etiologia si sa che 1-1 bacillo del cancro è sconosciuto, anzi i ginecologi dubitano se potrà mai essere trovato: infatti ciò che si è potuto dimostrare nei tumori dei topi non si può senz'altro riferire al carcinoma 1tmano perchè esistono delle grandi differenze. Esiste una predisposizione al cancro dell'utero? Gli ostetrici affermano che il pericolo del cancro dell'utero cresce col numero dei parti dimodochè si può senz'altro dire che se la donna riesce ad evitare la «Scilla» del mioma cade nella « Carriddi » del carcinoma. Non solamente la pluriparità ha la sua importanza nello sviluppo di questi tumori, ma anche la posizione \

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sociale, poichè la mancanza di riguardi durante il puerperio, il lavoro ripreso troppo presto, le fa.t iche eccessive, possono produrre vizi di posizione dell'utero, cerviciti, ,e ndometriti ed altri danni sulla l:ase dei quali poi si sviluppa un carcinoma. È interessante ricordare come carcinoma e p.r1olasso si escludano a vicenda; il Fehling in 100 operazioni per ca.incro e in 100 per prolasso avrebbe visto solamente 3 volte l'associarsi de~le due infermità. Però in proposito non è possil:ile dare una spiegazione. Cura. - Freiind se~. fu il primo che tentò l 'isterectomta totale dell'utero ·c arci•n,o matoso. Quesf'intervento praticato per via addominale produsse dapprima la spaventosa mortalità del 60-70 %; cosicchè l'estirpazione per via vaginale introdotta da Billroth e Czerny fu risentita come un vero sollievo. A poco a poco poi la mortalità diminuì in seguito all'esperienza e ai progressi dell'asepsi; e fu allora che fu introdotto il metodo arditissimo di Wertheim, che permette dopo l'isolamento degli ureteri, un'amplissima demolizione dei pa.ram·e tri e delle pareti vaginali. In ogni modo bisogna calcolare fino ad oggi una mortalità del 10- % ed una guarigione durativa del 25 %. Si può immaginare quindi con <i!Uanto entusiasmo sia stata appresa la notizia, diffusa circa un: .anno e mezzo fa, che fosse stato scoperto il rimedio universale contro il cancro. Quale valore pratico avrebbe un tale rimedio si può argttire dal fatto che in Germania muoiono circa 23,000 donne l'anno per cancro degli organi genitali. Questo r.imedio era il radio scoperto da (;urit: e il mesotorio composto da un· chimico tedesco. La terapia col radio ha il vantaggio evidente che può far evitare l'atto operativo; però non bisogna asserire come fa Seuffert che le probabilità di guarigione sieno le medesime. La terapia col 'fadio e col mesotorio è più gradevole della terapia coi raggi X ma· senza dubbio è più pericolosa. Nei casi favorevoli i risultati che si ottengono sono stupefacenti; però accanto a questi vantaggi vi sono dei seri sva,ntaggi. Bumm ha pubblicato esempi che dimostrano l'irritazione delle cellule cancerose ~ la difiusione del cancro sotto la forte irradiazione ; in altri casi si osservò una specie di combustione dei tessuti con conseguenti necrosi; F ehling ha osservato dei casi nei quali sopraggiunse' febbre con albuminuria, cilindruria e tenesmo vescicale. Sul modo di usare il radio non c'è molto accordo. Mentre Kronig consiglia di usare grandi dosi , Bumm sostiene il contrario, ed afferma che secondo la sua esperienza si può avere un effetto utile fino alla profo11dità di 3-5 cm. senza avere lesioni, con dosi mediocri separate da opportuni


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SEZIONE PRATICA •

intervalli. Di grande ammaestramento è una pu:bblicazione di Schauta; in una prima serie di casi egli procedette all'irradiazione continua, giorno e notte, per alcune settimane; i risultati furono: gravi lesioni di tutti i tessuti vicini e morte delle 11 malate sottoposte a tal cura. In un altra serie di casi procedette all'irradiazione solo di notte, m a anche qui il danno s uperò il successo. Finalme11te procedette ad irradiazioni separate da lunghi intervalli e allora i risultati furono soddisfacenti. Tra i metodi usati nell 'applic'azione del radio alcuni 1sono un po" pericolosi altri no. È degna di esser ricordata l'introduzione di candelette di :radio (con· filtri di ottone) in vagina, nel canale cervicale e perfino nella cavità uterina. Se alcuni ginecologi parlano già oggi di guarigione definitiva, bisogna però rico·r dare che anche dopo la cura chirurgica non si può parlare di guarigione vera se non dopo cinque anni. E bisogna a tal proposito ricordare che Aschoff e Hausemann poterono dimostrare nelle ·autopsie di individui morti per carcinom a inoperabili la esistenza di cellule ca11cerose sul margine. della neoformazione curata antecedent ement e col radio. È certo però che con t al mezzo si sono ottenuti dei risultati come in nessun altro modo si era riusciti. Si sono fatti regredire alcuni carcinomi della portio e del canale cervicale, in m odo tale che dopo l'escissio.ne coll'osservazione microscopica non si trovarono tracce del neoplasma. Però il Fehlinoconclude, e con esso Czerny ò • che i casi bene operabili debbono essere subito ' . . operati; egli vorrebbe pero rinunziare per .ora al m etodo di Wertheim data la sua maggiore mortalità, ed usare invece l'estirpazione totale seguita sul::.i to dall'irradiazione: . ·Quale metodo sia più vantaggioso e quale q•u1ndi da preferirsi, ora· non è possibile dirlo; bisogna attendere ancora un paio d'anni, quando ci sarà mao-o-ior esperienza in proposito. òò • La più recente proposta è quella d1 Bumm : egli vorrebbe usare una combinazione di ra~gi ~ e di rago-i del radio e ricorda un suo caso 1n cu1 o . si ebbe la sparizione di un grosso carcinoma della portio dopo l 'irradi:tzione dall'addome. A. MANNA.

MEDICINA DI GUERRA.

Clonsiderazioni sulla cura delle ferite dell'addome in guerra. I precetti che es.p orremo son'O tra~ti i~ _parte dal libretto del prof. Oettingen, R ichtLtnten f. die Kriesc: hirurgisclie Tiitigkeit des A 1'ztes auf de'rL Verba1idpliitzen; ma sono stati integrati da oonsiderazioni e deduzioni d'indole generale e da norme consio-liate da altri. autori . ò

Se, in condizioni normali, una ferita dell 'addome è sempre da ritenersi come grave e di prognosi molto riservata, a m aggior ragione dovrà considerarsi tale sul campo di battaglia, dove le condizioni di ambiente so110 più incerte e difficili, dove per molte ragioni inerenti alla possibilità di cura, al difficile trasporto, alla ancor più difficile ospedalizzazione in sito, è probabile che l'aiuto venga tardo o non. adeguato, do,ve infine il ferito stesso, per la fatica e lo strapazzo,, per lo stato di depressione nervosa conseguente alla t ensio11e ed alla sovraeccitazione della battaglia, presenta una diminuita resistenza organica. Nella chirurgia ordinaria è ormai, credo, fuori di discussione che, ove vi sieno indizi o probablità sufficienti di lesione intestinale, urga intervenire; vi sarà gradazione di opinioni, propendendo alcuni per l'intervento costante, facendo altri qualche riserva, ma in ogni modo le condizioni ·d i ambiente sono favorevoli e tali, generalmente parlando, che 1naggiori sono i rischi di una malsicura attesa che quelli dell'atto operativo. Og·nuno comprende invece che, per le s uaccennate ragioni, la cosa cambia aspetto s ul campo di battaglia e che quindi più lung·a e più controversa sia stata in passato la disputa in proposito, disputa che oggi, per consenso, se m al non mi appongo, ge11erale, si è decisa nel senso del non intervento nella maggior parte dei casi, salvo, come è natu•r ale, ]e pur numero~e eccE-zion~, poichè, evidenteme11te, vi sono circost anze nelle quali, pur con molto rischio, l'intervento si, impone, anche se il · chirurgo non possiede tutta la desiderabile abilità, poichè l'inazione sarebbe colp.a e costituirebbe sicura C·o ndanna del pazie11te. Certo po·i che, ove si escluda l'intervento, rimarrà precetto fondamentale l'immobilità più assoluta che sia possitdle per alcuni giorni, la medicatura protettiva asetticà, previa cauta disinfezione o pennellature con mastisoiL, senza tintura di jodio (almeno C05Ì opinano alcnn~ , quantunque, .modestamente, a me sembri che, ev·itan.d o di lasciarla penetrare in cavità, non sembrerebbe fosse da proscriversi). La fasciatura deve esser applicata pure in modo da disturbare il meno possibile il ferito, nè si deve soverchiamente incomodarlo con mutamenti di biancheria, collo svestirlo subit o, ecc. La tranquillità dell'infermo, l'evitargli lo shock prodotto dal dolore e dallo strapazzo saranno pure scopo della cura e a ciò, senza danno, potrà servire una moderata dose di morfina per '\·ia ipodermica, come pure, a spegnere la sete, serviranno enteroclisi ed ipodermoclisi. (13)

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Ove l'intervento sia necessario (èd e$SO dosterili, asciutt~, 'e pulitura asciutta dell'intestino vrebbe sopratutto esser riservato agli \ .spedali stesso; poi si çhiuderà l'addome. da campo) t.ti.sogna poter essere sicuri di provO·v e si riscontri pro~asso dell'iµtestino offeso, vedere ad una completa asepsi e all'anastesia gesarà opportuno rimetterlo in cavità solo a sutura nerale, lasciando sempre, dopo l'atto operativo, compiuta; qualora l'intestino, avente aspetto un drenaggio di garza attraverso la ferita. normale, non sia :fissato e i dintorni della ferita Ove nelle prime ore non sia possibile e lnoJto appaiano insudiciati, si p·a sserà uno stuello di pericoloso il trasporto all'ospedale aa ca:n1:0 G·vgarza a traverso il mesenterio, sotto le anse invero non possa questo .g iungere fi110 al luogo testinali, come sostegno, assicurandolo d'ambo 1 dove sono riuniti i feriti di questo genere; sarà lati alla parete. Badare a non produrre strozzaindicato l'intervento da parte dei Ga11itari. delle m·e nti. Apporre l'indicazione: da operar subito. altre unità più avan.zate, .sempre quando, natuSi praticherà poi resezione o sutura dell'ansa ralmente.> sieno osservabili le :~ondiziori.i sopraoffesa. Non strisciare troppo fortemente; pulizia ricordate. asciutta dell'intestino; giacitura sul dorso, chiuFra le circostanze che impongono l'intervento sura dell'addome~ sono anzitutto da annoverarsi le emorragie esterNel caso in cui l'intestino è prolassato e afne ed intern·e , le quali ultime si diagnosticheferrato, si amplierà la ferita nel senso della lunranno dalle condizioni gener~li, dal polso, dalla ghezza, divaricando le pareti addominali con percussione dell'addome. Vengono poi i corpi strumenti ottusi, 'pulendo le anse con materia!~ estranei perforanti infissi nell'addome, che al asciutto e risalendo fino al punto leso. ~oi ~i primo momento non si dovranno togliere, ma procederà come nei casi precedenti, non appena fissare colla medicazione; così dicasi di vermi inpossibile. testinali fuorusciti in parte dalle cavità che si · In caso di formaziont di :fistole, queste si risalderanno alla parete addominale con aghi di conosceranno dalla qualità della materia che sicurezza, segnalando sulle tal:;ielline diagnostiesce dalla ferita. che la necessità urgente dell'intervento,. In casi Si applicheranno fascie a corpo con molto madi grave lesione della parete stessa e dell'inte- teriale di medicazione assorbente. stino è d'uopo fissare i batteri nei dintorni della Le fistole stercoracee possono formarsi in diverse parti del corpo (dorso, coscia, an&, addoferi.ta col mastiso·l (questo permette la fissazione dei batteri mercè uno strato. resinoso forma- me) : in tal~ casi si applicheranno grandi impacmantesi intorno ai microrganismi che vengono chi umìdi, che asso.rbono ancora meglio della appiccica.ti alla cute e agisce an·c he se fuoresce garza asciutta; fasciatura a corpo. del sangue); poi si proteggeranno e si separeLe :fistole biliari si formano solo dal lato deranno le parti integre da quelle offese con opstro del corpo ; anche qui occorre medicatura portuna medicatura,· segnalando anche qui la ·abbondante e assorbente. ·n ecessità di operare subito. Se vi è lesione semLe fistole urinose, pure si formano in varie plice della parete · addominale, senza prolasso parti e richiedono medicatura molto assorbente. dell'intestino, rimasto integro, praticare fascia· A1 posto di medicazione (Truppen-Verba:ndtura a corpo e chiusura dell'addome; se invece platz), i feriti dell'addome si tratterranno per vi è prolasso del peritoneo o dell'intestino, mai 4~5 ore almeno in riposo, con buone coperte, su lasciar trasportare, ma provvedere sul sito, imbuone baTelle, all'ombra, con soffice giacitura. mediata.mente o non appena possibile. Se il trasporto è indispensabile e deve durare 2-3 In questo caso si può avere: ore, si somministri oppio. Prolasso del peritoneo che non sia stato :fisDalla sezione di sanità (Hauptverbandiplatz) sato; esso verrà assicurato alla parete con anse non si devono sgomberare feriti di questo genedi seta, poi si procederà alla chiusura dell'addo· re; meglio lasciarli sulle prime linee od anche me. Indicazione: da operarsi subi.to. in mano al .n emico. · Alla sezione di sanità od in altro luogo opporTaluni consigliano di aprire colll breve incituno, legatura del peritoneo, affondamento del sione la parete addominale, al di sopra del pube, moncone, chiusura dell'addome. tanto quanto basti per passarvi un tubo da dreSe vi è invece prolasso del peritoneo che sia naggio grosso quanto il dito mignolo. Questo se stato :fissato, si vedrà che esso è percorso da vasi la lesione è recente, di 24-48 ore. Per l'operazione di colorito bleu-scuro, turgidi, oppure che ha basta anestesia locale. assunto colorito anormale ed è flaccido. Apporre Se la lesione data da un tempo più lungo, l'indicazione: operare subito, come sopra si è bisogna, previa esplorazione per via rettale del detto. Nel caso di prolasso dell'intestino, intecavo del Douglas, aprirlo, qualora vi sia sporgro, con·verrà rimetterlo subito in cavità, previo genza manifesta, attraverso il retto oppure lt1ngo divaricamento delle pareti addominali con pezze la linea parasacrale. P. ZANUTTINI. (14)


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SEZIONE PRAnCA

MEDICINA D'INFORTUNI.

Nevrosi tra11matiche o nevrosi da indennizzo 'l In una recente seduta della società deo-li inforo tunisti svizzeri, il Kaufm.ann mette in evidenza alcuni · punti essenziali della dottrina della nevrosi traumatica e li pone in dis.cussione. Tusr I. - Le cosidette n1e'Vrosi traumatiche debbono più propri:a1nente designarsi col niome di ne'Vrdsi da inden11lizzo, perchè si 'Verificano in conseguenza di rrialattie indenwizzabili. Col nome generico di nevrosi traumatiche si designano oggi ordinariamente i vari stati nerv.osi conseguenti ad infortuni. Il maggior numero di essi appartengono al campo della nevrasten.i a, dell'isteria e dell'ipocondria. Rumpf e Horn sulla base di ricerche recentemente intraprese distinguon 0 come forme speciali la ne'Vr<>si da spa'V'ento e la ne'VrOsi da commozion1e. N~lla prima segue all'alterazione psichica provocata dall 'infortuni 01 un com plesso sintomatico vasomotorio: abnorme eccitabilità del cu,o re, acceleramento del polso, cardiopalmo, vampe alla teStta, cefalea, tendenza alla sudorazione, ecc. Come 1ie'Vrosv da commozio11e i due AA. intendono le alterazioni ·nervose successive a t ..aumi della testa. Esse s,ono caratterizzate da sintomi cerebro-spinali : cefalea, senso di casco, di trazione e di lacerazione alla tes ta, senso di ver· tigine nel piegarsi e nel cammi·nare, diminuzione della memoria, dell'attività muscolare e del discernimento, ipereccitabilità degli occhi, degli o, recchi, ipersensibilità ai rumori, ecc. Fintantochè tutte queste nevrosi si ritennero conseguenza di infortuni, è passata senz'altro la designazione di malattie nervose da infortunio, nevrosi da infortuni.o e nevirosi traumatiche. Ma le ricerche degli ultimi anni ha·n·no provato che in &eguito a infortuni si verificano nevrosi sol quando l'inf·ortunio sia indennizzabile e "he le stesse nevrosi si presentano anche per qualunque malattia, se questa venga complicata da questioni d'indennizzo, perchè non l'infortunio, ma I 'indennizzo forma la condizione essenziale per ]a origine della nevrosi. · La mancanza della nevrosi da trauma nel periodo precedente a quello assicurativo è dimostrata: l. Dai manuali e dai trattati di chirurgia di quell'epoca, che non 11e parlano affatto; . 2° Dall 'affermazi'one dei vecchi clinici e dei vecchi medici di quello stesso periodo ; 3° Dalla statistica degli infortuni delJe terr1o vie austriache sopra gli ultimi dieci anni prima e sopra i P'rimi dieci anni dopo l'introùuzione dell'assicurazione obbligatoria dei ferro1

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vieri. Fra le malattie che possono complicarsi colla nevrosi I 'O. ricorda il saturnismo cronico e le· diverse malattie in rapporto a ·infortuni . .L\.n1 che nell assicurazione germanica degli invaiidi , . St osservano ugualmente ·nevrosi e in tal C'aso l'infortunio non entra in giuoco. Finalmente la dipendenza delle nevr1osi dt' 110 i·ndennizzo è dimostrata dal fatto che tutte le nevrosi scompaiono rapidamente dopo la li:1uidazione definitiva dell'indennizzo. TESI II. La ne'Vrosi è tawto più fre·quewte, quanto più grande è l'indennizzo in 'Vista. Nelle ferrovie austriache, secondo Braun, la frequenza delle nevros.i per gli infortuni fuori di servizio, che sono indennizzati col 60 % àel salario, ammonta al 28 %, per gli infortuni in servizio, e che sono indennizzati col 90-120 % del s alario, al 14 %· Nella circoscrizione ferroviaria di' Elberfeld la frequenza, secondo Horn, raggiunge per gli operai, 0,63 %, per gli impiegati e gli aiuti-impiegati 3,14 % e per i feriti in ferrovia 46 %. La qualità degli intfortuni è la stessa, l'indennizzo per gli operai basso, per i privati alto. TESI III. N OrnJ esistono differ-enze essenziali fra le malattie che si 'Verificain.o in indi'Vidui affetti da ne'Vrosi O• ad essa predisposti già prima dell'i1ifortuniJo e quelli ammalati unicamente per l'influenza delle emozioni dell'indennizzo. Negli individui cosidetti nervosi l'infortunio può i·nfluire in generale solo in modo passeggero: insonnia, disturbi cardiaci e gas,t rici, dolori di di verse specie e processi di coazione ·possono esistere durante ·le prime settimane, ma poi scompaiono completamente. Se invece vi sono pretese d'indennizzo, i disturl:d nervosi scompaiono •s.o ltanto in seguito alla liquidazione ,dell'indennizzo. Inf·o rluni lievi e di medio grado hanno più spesso per conseguenza 1a •n evrosi, infortuni gravi 1raramente. TESI IV. - Il comportamento inopportuni() dell'infortuniato e la simulazione hannlO una parte importa1ite nella ge1iesi delle · ne'Vr<ftsi. Manifestazioni ·del comportamento inopportuno sono : l'imbrattamento di ferite e di fasce, atteg· giamenti forzati n.on· necessari del corpo, delle membra e specialmente delle dita, persistenza non necessaria nello zoppicare ·e nel camminare col bastone. Quest'atteggiamento inopportuno si inizia al:.itualmente verso la fi·11e del trattamento curativo e viene poi protratto a bella p osta. La firequenza della simulazione nelle nevrosi è at· tualmente in Germania, secondo Schultze, intor· no al 50 % e i·n Svizzera, secondo N. Nageli, ugualmente alta. TESI V. Il decorso e la prognosi sono infi:uen zati dal sistema d 1 indennizz•. (15)


IL POLICLINICO

Migliori sono il decorso e la prognosi col sistem a della liquidazione in capitale. Billstrom parla dii 90 % guarigioni in Sv~zia nelle nevr<.'Si in seguito a traumi alla testa, Wimmer in Danimarca di 93,6 % nelle nevrosi in: genere, Nageli sulla base di I 38 casi di nevrosi traumatiche in S·v izzera afferma: « quasi mai residua u11a in"': aìiclità permanente -0 una temooran-ea per 1:1ìt di. 2-3 anni col sistema della liquidazione in1 capit ale ». Mo·l to più sfavorevoli sono il decoirso e la pr~ g nosi e.o.i sistema tedesco déll 'indennizzo-rendita. WassermeY.er e Sturzberg trovarono sopra 103 casi guarigioni ·nella 1nisura del 27 %, peggioramenti nella misuira del I2 %. Il più spesso si ottiene miglioramento e guarigione nelle semplici forme nevrasteniche ,e ist eriche; i più frequenti peggioramenti ,s[ verificano nelle nevrosi a foTma depressiva e combihata. TESI VI. - Si rendono 1iecessarie misure profiJatticlie 'nell'interesse della corretta applicazion> e dell'assicurazio1ie infortu,nri. Un trattamento cuirativo unitario, energico e perciò il più delle volte rapidamente condott0- a termine è, second o il parere del R . V. A. germanico, la mig lior profilassi.· Da ciò i medici deb,b ono tra11re le conseguenze opportune. Molto raccomandabile appare il perfezionamento d'un srl.stema di liquidazione, medianté il quale perda il sµo -0di'erno carattere di con·f litto. Non si può oggi. stabilire fino a qual punto possa agire in via pirofilattica la pu·n.izione dei simulatori convinti e dèi truffatori . TESI VII. In segwi:to alle odierne osservazioni l'i11iportan,za la'Vorati'Va delle ne'VrO'Si da iwden·n.izzo si può forniulare nel modo seguente: in segwito allai li quidazionei definiti'Va dell'inde11nizzo si de'Ve am1nettere una incapacità Lucrati'Va te11iporanea P·e-r i-3 anni, ma non una perman:ente. Di queste osser vazioni si deve tener conto anch e col sistema dell'indennizzo-re ndita. Questa conclusi'O ne scaturisce dalle osservazioni pr~ti­ cate in Danimarca, in Svezia e in Svizzera, dove la rapida g11arig ione dopo la liquidazione dell 'i11,. dennizzo è la •r egol a. Nei paeSti col sistema d'indennizzo-rendita, specialmente in Germania e i·n Austria, si verificano ancora guarigioni, ma la regola è che· bisogna mantene re la rendita per . lungo tempo e in u na forte percentuale per tutta la vit a. Per cui la legislazione infortunistica Svizzera ha introdotto (art. 82) la rendita temporanea a s~al a.re fin da pri.nciipio. Col sistema di indennizzo-rendit a t edesco e austriaco, si raccomanda, secondo il parere di St riimpell, la somministrazione di rendite supplementari da so· spendersi entrd 2-4 anni. Una ' ralutazione ponde-

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rata e degna di fiducia de~e o:ffriire aglÌ org:'.lni assicura ti vi e ai giudici la prova sicura di essere scaturita da dati di tfatto. L'assticurazione privata per indennizzare le ~. .e- . virosi farà tiesoro dell'esperienza dell 'assicu1azione collettiva e potrà accordare liquidazioni in base a un'incapacità lavorativa temporanea per • I-3 ann1. Poste i11 discussione· queste tesi lo Ziegler usserva che un importante fattore nella ptonla,s si delle nevrosi da trauma sta in ciò, che i medici debbono prendete familiarità con questa malattia più di ,q uanto fin qui non. abbiano fatto. Fra11k osserva ·: al medico pratico e al chirurgo non è possibile dinanzi a una nevrosi da trauma di porre fin da principio la diagnosi p·recisa : esistono però ·n·u merosi casi, nei quali se si fosse fatta la diagnosi a tempo o,pportuno si sarebbero potuti evitare molti guai. In molte forme ipocondriache sd ha che fare con individui nevropatici, n·e i quali il trauma provoca una esacérba zione dello stato nevropatico. La nevrosi da tra11ma non è altrp che un'alterazione affettiva. Tn tutti i casi degli indirvidui che egli ha studiato,. questi avevano da anni una predisposizione a.lla nevrosi che non s i era .ancora resa manifesta ; in occasione di un tr~uma anche insiignificante la nevr.osi si rese manifesta. Esistono nevirosi traumatiche in individui 110I1 assicurati· ed hanno. gli stessi caratteri come nei casd indennizzab1ii. Inoltre 1'0. ha ?sservato anche casi nei quali la guarigione è avvenuta anche prima della fi·n e del procedimento d'indennizzo. In tutti questi individui, nei quali le ansie han·n10 grani parte,. troviamo una maniera speciale di reagire agli affetti : si tratta della cosidetta lotta di affetti. Questi individui combattono tutto il giorno coi loro affetti e cercano di soffocarli : quando giunge 1'inden·n izzo, quesita lotta cessa spontaneamente. Que~ti individui dovrebbero al più pre..: sto possibile esser sottratti dal loro ambietlte e venir cuirati· in: un istituto conveniente da medici specializzati . Steinman•n· fa rilevare I 'importanza di fare ttnaprognosi precoce da parte del medico curaute Una.. prognosi errata ha spesso per conseguenza l'insorgere d'idee di' paura nell'infortunato È importante anche combattere lo atteggiamento inopportun·o del paziente. Kaufman·n conferma che al trauma non spetta alcuna parte essenziale nella patogenesi della nevrosi da trauma . Egli ritiene I 'espressione ne'rros1i da indennizzo più giusta di quella di ne\"rosi da t rauma, perchè &i verificano ad esempio nev~rosi anche in seguito ad avvelenamenti nei quali il trauma non entra affatto. «In tutti quei casi, nei quali esistono diritti d'indennizzo 1


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SEZIONE PRATICA

si verificano nevrosi e queste noi comprendia1no col nome di !llevr.o si da indennizzo ». Arnd concorda nelle conclusioni del Frank ; dubita che prima dell'ol:,b ligo dell'ass.iicurazioue nQn sian affatto esistite nevrosi da. trauma. ma con·v iene che spesso si tratta di nevrosi da indennizzo-. Maier n·o n ritiene giusto il titolo generiC'o di nevrosi da inden.n izzo, perchè 1egli ha vedt1to numerosi casi di nevrosi da trauma tipiche! nei quali no.n :figurava affatto la questione d~1~ 'indennizzo.

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significan ti. Poi, siccome cjò a cui più tengono i malia1ti è quello di ottenere la simmetria del torace ritiene che il metodo di Abbot sia attualmente il migliore mezzo di cura delle scoliosi fis. se gravi. C. FoRONI. Rara forma di cheratite. - L'O. presenta ed illustra un caso di cheratite non s uppurativ.a esponendo in dettaglio i vari elementi diagnostici più importanti. In esso ottenne buoni risultati praticando l a cheratectomia con ablazione di tutto il tratto corneale infìltrrato. 1

SEGALE.

GINO PROSPFR(.

ACCADEMIE, SOCIETl IHDICHE, CONGRESSI

.leeademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Seduta del 25 febbraio 1915.

{NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI) .

Regia .lceademia medica di . Genova. Seduta del 21 dicembre 1914. Sulle ematurie consecutive all,appendicectcm1;i{1). - L' A. riferisce su di un caso di ematuria consecutiva all'appendicectomia che egli ebbe occasione di osservare e accenna ai pochi casi finora noti nella letteratura. Si trattiene a discute-re sulla patogenesi dell'ematuria verificata nel suo caso concludendo piuttosto per una forma postnarcotica e postoperativa che per una ematuria più partico1larmente da. appendicectomia. C. CANESTRO.

U. VIGNOLO. Osteomielite acuta ì-n neonato . L 'A. riferisce sopra un caso di osteomielite acuta ·verificatasi in un neo,nato acce!lll?-ando alla (rarità di u·na tale affezione durante . la prima infanzia e discutendo sulle possibili cause determinanti di essa. Illustra poi il reperto radiografico relativo.

D. MARAGLIANO. La cura della scoliosi col metodo di A bbot. - L'O. presenta p•r ima uru nuovo caso di grave gobbo spondilitico in cui l'operazione di Albee ha permesso di ottenere una correzione quasi completa. Dimost.r a le relative radiografi.e. Successivamente riferisce, pure basandosi su proi1ezioni, ·d ei risultati da lui ottenuti uella scoliosi grave col metodo di Abl:ot. D'accordo con tutti i chirurghi tedeschi ritiene che il met~do sia ·e fficacissimo per ottenere un mio-lioramento notevolissirno del g·obbo • costale e .-:::> • della to·rsione vertebrale, mentre lo nt1ene n-0·n atto a dare la correzione della deviazione laterocostale come pretende Abbot. Nei suoi ca!s.i ha ottenuto realmente la correzione del gobbo mentre i risultati sull'arco laterale fu rono quasi in1

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A. GHEDINI. Sul mio procesi.so di sutur{J) ret1iale a seguito di nefroitomia. - L'A. così lo descrive: Prepar? 4 fili di catgut n. 4, lu.n ghi circa 20 cm. ; prendo il punto medio di ciascuno e c1ompio due nodi distanti ciasct11110 cm. r, 1/2 dal punto m,edio. Infilo un ago retto rotondo ~u ciascuna. estremità libera di ciascun filo. Nel territorio del polo s11periore d·e l rene infiggo, dall'internio all'esterno, .n el t essltlto di 11na delle 2 valve renali·, i due aghi montati su uno dei fili, avendo cura di t enermi in prossimità del fondo dell'incisione fatta 11el rene. Altrettanto faccio col 2° filo nell'altra valva. Nella istessa guisa applico il 3° e 4° filo al polo inferiore del rene. Ciò fatto, t olgo· la compressione del peduncolo e avvicino le due valve, facendole mantenere a c001tatto, fra: le dita, dall'assistente. To,l go gli ao·hi dai fili e incrocio, sul bordo concavo· del b rene, le estremità libere distali dei due fili piazzati nel t erritorio del polo superiore. Faccio passare dette due estremità dei fili, rispettivamente lungo la faccia anteriore e p osteriore del rene e le annodo con doppio nodo, sul bordo convesso, s tringendole moderatamente e avendo cura di disporre i nodi in fuori della linea di incisione. Uguale manovra compio con le estremit à distali del 3° e 4° :fi.101. Prendo quindi prima le estremità prossimali del r 0 e 4° filo, le incrocio sul bordo conveS\50 e le a.nnodo fra loro; altrettanto faccio con le estremità prossimali del 20 ·e 3° filo, avendo sempre cura di stringere moderatamente e di disporre il nodo fuori della linea di incisione. Infine pratico la sutura della capsula renale sul bordo cdruvesso, con ca tgu t sottile e alla maniera di Reverdin. Sitlla il'L"Jaria bi lità degli isolotti di Langerha1is durante il digi1i1io degli anfibi. G IANNELLI.

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IL POLICLINICO

GIANNELLI (co11 la collaborazione d·e llo studente S. Mongini). Pa11creas i1itrasplenico in, Gobio ft:u:viatilis. A. RIDELLA. Per lai studio clinico dei fibro1niomi a S?. iluppo i1,,,fra-vagi1iale . - Caso raro di voluminoso miofibroma sottomuco.s o del corpo dell'utero, il quale sviluppatosi endocavitariamente senza dare mai alcun sintoma rivelatore della su.a presenza, attraverso alla bocca uterina dilatata, 1&i era fatto strada per un terz:o in va· gina. L' A . crede che il tumore abbi a avuto uno sviluppo total1nente endocavitario e che solo in seguito abbia manifestato la tendenza ad una evoluzione vagi11ale per un meccanismo analogo a quello del parto. L'estirpazione del tumore ebbe • pieno successo. 1

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. A. RIDELLA. Tumori addominali simulanti tu1nori pel'vici. - I.(' A. riferisce sulle particolarità cliniche di tre casi di tumori addominali, i quali potevanro prestarsi ad essere confusi con tumori partenti dalla sfera dei genitali interni. Nel pri1no caso 1s i trattava di 11n rene destro ptosico nella parte è.assa della fossa iliaca di destra, nel secondo e terzo caso di due milze ptosJche in modo ragguardevole. Studia i caratteri clinici su cui si poggia la diagnosi differenziale di tumore renale e splenico dai tumori a pparten·e nti alla sfera genitale interna. Dott. EMILIO PADOVANI. •

Società Eustaehiana di Camerino. Sed11ta del 3 febbraio 1915. Prof. G. GALLERANI. Le 7Jariazio·rii di pressione 11el co~r1ietto superiore durante la degl·utiziO He. Se n egli altri animali ha importanza fisiologioa. l 'olfazlione :inspiratoria (fiutare) dall'esterno all'inter·nt0 del naso, per la correu.te d'aria cl1e sale dall'inn1a.n zi all'indietro lungo1 la regione del tu.r binato s uperiore, nell'uomo è invero della massima jmporlanza biologica l'olf.azion e che si determina dalle coane (Nageli). Le molecole odorose salgono per quella via alla regione olfattiva; fi associano così · le sensazioni gustative alle olfatti\•e che provocano inflessa1nente una più pronta attività dello stomaco, una vivacità maggiore dell'appetito. L 'i\. dimostra con grafiche, j ndicanti le vatiazioni di pressione nel cornetto st1periore, quale ne è il meccanismo e quale il momento, clurante la deglutizione, in. cui si -çerifica l'olfa1...i'One c1elle coa11e. Mette in parallelo i tracciati della detta pressione con quelli della deglutizione (sollevameo·t o e abbassamento del la(18)

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Tin.g e), 1della contrazione dei muscoli milo e genio ioidei e dei mas.ticatori nonchè con quelli della irespirazione. ' . Egli .dimo~tra che al principio della deglutiz:one si venfica un ;rap~do aumento della pressione nel cornetto superiore per la chiusu.ra rapida della via 1alle coane, data l'elevazione e ten~sione del palato molle che vi si adatta erm.e ti1c amente e che alla fine della deo-lutizione stessa vi ha, pll:ima, una forte e rapid; diminttzione di pressione peit un ,appiattamento del velo pendulo verso le coane e quindi un. più forte ~ ?iù rapido aumento, qu.ando, disimpegnatosi 11 velo pendulo, l'aria costretta nel fa• • • ringe viene spinta. con violenza nelle coane in alto verso il turbinato superiore . È in questo momento che le molecole odorose della . bevanda o del cibo trascinate dall'aria , ec'-1tano gli elementi : 'e nsiti vi dell 'orga•n o del1'olfatto. La diminuzione di pressione precedente dt1ra cirqa. l /8 di secondo, l'a11mento successivo più intenso, in cui s i cletermina l 'olfazione, assai lneno : d·a 1/12 a r /20 di secondo . ~ così legata automaticamente l'òlfazio·n e per le coane alla gustazione. Anche durp.nte la masticazione si verificano analoghi ma. meno intensi aumenti di pressione nel cornetto s uperiore. Prof. A. FERRANNINI. Di acco·r do con i risultati sperimentali del prof. Gallerani, ricorda che nei sani l'atto! completo della deglutizione degli .àlimenti viene iabit1talmente preceduto da tanti tentativi o abbozzi di quell'atto e dura11te questi tentativi si svolge in continuazione il meccanismo biologico della proiezione degli 00.ori attraverso· le coane, per disporre riflessamente e psichicamente nell'apparato g-iastro-ent erico la buona digesti001e del b olo alimentare, che ·vi perviene con l'atto completo della deglutizione: tutto ciò, in. associiazione con l'altra s timolazione, che converge a questo medesimo scopo, cioè l'eccitamento del seniSo gustativo (riflesso psichico-gastrico <li Pawlow). Oltre a ciò, la clinica ricorda che la digestione è spiccatamente perturbata, quando esistono gravi lesioni della mucosa olnattiv3, e una delle ragioni del pertu.rbamento sta ·n ella deficienza dei riflessi olfatti"\·o--gastrici, tanto che la guarigione dei perturbamenti dell'olfatto ha per conseguenza la guairigione dei disordini gastro-enterici in quegl'inifermi, con esetnpio frequente nella infezione da influenza. 1

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Pu1:1blicberemo prossimamente : GAROVI, Appunti di. ch.iriirgia t./retrale; \"IRGILLO, La reazione agglu. ti na11te del sa 11~ u e 11.e lla 'inje:;i<>11e n1clite1-ise.


SEZIO~E

PRATJC.\

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. L'adenopatìa tracheo-bronchiale tubercolare nell'adulto;. L'adenopatia tracheo-bronchiale, che tanta ])arte ba nella patologia infantile, non è una delle malattie che preoccupi.no nell'età adulta. Xelle autopsie infatti, anche di tubercolosi con· estese !es.ioni polmonari, le ghiandole del media_tino sono o ingrandite o infiltrate o calcificate, 1na non si tro\ano mai intieramente caseificate e rasson:Ugliabili a castagne cotte. I gangli c:tseosi, dunque, che produce la tuber-colosi infantile, non possono riscontrarsi' negli adulti. ~erchè? Si può supporre che quando il fanciullo tubercoloso guarisce dalla sua malattia, i gangli tubercolari guariscono eg-ualmente, calcificandosi. }la que-ta supposizione è poco attendibile, per·Chè a prescindere dalla non corrispondenza fra forme calcifiche dell'adulto e forme caseose del :bambino, resta sempre in contrasto coi principi -cli patologia generale ammettere che ghjandole ·cli\enute preda di rammollimento caseoso, possano generare tessuti sclerotici, <'he poi si calcifichino. È più logico dunque concludere che quando l 'adenopatia tracheo-bronchiale porta la caseificazione delle ghiandole del bambino, questo muore per l'infezione. L.-n'altra considerazione, oltre questa, emerge <lalla o .. -er\arione, e cioè che la tubercolosi del-· l'adulto non pro'\"oca la caseificazione delle ghiandole, come fa quella del baml:ilno. t)ggi si s.piega questa differenza coll'ammettere che le lesioni ghiandolari del fanciullo sono il prodotto di 11na prima infezione diretta, di fronte alla quale esse rappresentano quello che rappresentano i gangli caseosi del territorio d'inoculazione nella tubercolinizzazione sperimentale della ca·y ia : in'\.-ece le reinfezioni bacillari che dan luogo alla tubercolo-i polmonare dell'adulto non determinano che 1ie\i risentimenti ghiandolari. La rarità delle lesioni gangliari dell'adulto spiega perchè la clinica taccia a loro riguardo; anche nei tubercolosi polmonari, esse non si ri,-elano, come in patologia infantile, con sintomi funzionali e disturbi da compressione; quando que:ti si hanno nell'adulto sono generalmente do,·uti a lesioni non tubercolari o a mediastiniti tubercolari c\e le lesioni ghiandolari occupano nn modesto posto. Xondimeno spesso nei tubercolo-i adulti si ri3COntrano i segni stetacustici che si attrituiscono -all 'a leno-patia tracheo-bronchiale : ottusità e sof-

fio bronchiale para·vertebrale, iyterscapolari; segno di d'Es.pi ne. Il Bernard (Paris 11iéd., n . 19, 1914) ha cercato di spiegare questo fatto. Coi raggi Rontgen si scoprono sicuramente, quando esistono, il gruppo centrale (gangli mediastinici) e i gruppi lateral{ (gangli· dell'ilo) delle ghiandole tracheo-l:ironchiali. Xon esiste però un rapporto costante fra la loro presenza ed i segni stetacustici, forse un po' più concomitante sarebbe il segno di d'Espine. In generale in,·ece il soffio bronchiale è fedele compagno delle lesioni del parenchima, anzichè di quelle delle ghiandole : spesso infatti nelle zone del soffio si percepiscono rantoli fini sottocrepitanti, rivelatori di alterazioni del polmone. Siano poi queste in dipendenza delle lesioni ghiandolari, come pel bambino, afferma )Ieunier, o siano indipendenti, è certo che la constatazione del soffio bronchi.a.le paravertebrale non autorizza a diagnostica.re 11na adenopatia tracheo-bronchiale dell'adulto, nel quale tale lesione è ri\elata soltanto dall'esame radiografico. L 'adenopatia trocheo-bronchiale dell'adulto è, riassumendo, una reazione di reinfezione, con lesioni non gravi che spesso rimangono latenti, e s~ distingue, come è stato già detto, dalla adenopatia infantile per i crit eri di patologia generale, che spiegano singolarmente i fatti cli. .

ntCl.

G . SABATINI.

Sull'aeeessibilità alla palpazione del gangli occipitali. questo un capitol poco o niente accennato nei trattati classici ; spesso gli autori ricordano appena che i gangli occipitali si palpano nei neonati. \\.odak (Serti. 11iéd., n. 28, 1914) ha fatto uno studio sull'argomento. Per i fanciulli la media dei casi nei quali questi gangli sono accessibili alla palpazione è, durante l'età che ,.a da un mese a quattro anni, dell'85.5 ~~. carsa influenza hanno le malattie, compresa la tubercolosi, eccettuati però l'eczema e la seborrea del cuoio capelluto, che rendono sempre evidenti i gangli occipitali. Successi,-amente la percentuale si abbassa, ed attinge il 50 % -çerso il quattordicesimo anno, e ~erso il diciottesimo anno di età essa raggiunge la cifra, che poi si mantiene nel! 'adulto, cioè una percentuale nella quale i gangli non si palpano dell 'Sg-90 %. È

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IL I'OLICLINICO

Questa scomparsa dei gangli occipitali nell 'adulto in parte è riferibile all'atrofia fisiologica cui va incontro col crescere dell 'eta il tessuto linfoide, ed .i n parte. al fatto che i gangli si fissano alla fascia occipitalis e vengono nascosti dal tessuto adiposo. SABATINI.

TERAPIA. I bagni generali nella cura della psoriasi. Nella cura della ps oriasi tutti i mezzi per via interna riescono inefficaci ; i top1 ci locali non sempre danno 1:1u oni risultati e ·~pesso .n on sono privi d 'incon.v enienti. Il miglior metodo· è rappresentato dalla cura con i bagni g·e neraJi. È :noto quantJo, siano utili i bag11i generali al sublimato corrosivo. Il Balzer usa sistematicamente e con buoni rìsultati un altro genere di bagno generale. I n un bagn·o caldo di 300 litri circa, aggiunge la seguente miscel~ : Olio di cade . . . , . . . gr. lOO Giallo d'uovo . . . . . n. 2 Estratto fluido di Panama quanto basta per fare una compJeta emulsione. Acido crisofanico . . . . . gr. 6 Acqua. distillata q11anto basta per fare •litri l. Questo miscuglio f1orma una emulsione fine, e l'acido crisofanico che ·non è ·~olubile in acqua non precipit a affatto. Il bagno deve durare un'ora; il paziente dentro il bagno, senza spazzola nè sapone, :si farà costantemente delle frizioni per tutto il corp,o. Bisoo-na curare che tuttè le parti del corpo siao . . no immerse, anche il cuoio ca..p.<;.lluto ed il viso che verranno .s,pess.o spesso bagnati> preservando o-Ii occhi dall'azione dell'acido c.r~sofanico. b Questo 1:1a gno dev'essere ripetuto 5 volte per settimaU:a, con due giorni di riposo. In genera.le dopo tre settimane ·i. r isn1tati sono evidenti . Ottenuta la guarigione, si diminuirà la frequenza dei bagni, praticandoli ogni 8-15 giorni per evitare le recidive. Per correggere l'odore cattivo dei ca.p elli, si asciugheranno con liquore di Hcdima11n profumato con batuffoli di cotone : Liquore di Hoffmann . . . . gr. 160 Estratto di violetta . . . » 40 Per rendere meno sgradevole l'olio di cade, si può aggiungere nel. bagno tre grammi d'olio di betula. on si tratta di un metodo nuovo di cura della psoriasi; si tratta solo di un nuovo modo di applicazione di un metodo di cura antico, che dà l:uoni risultati. p. s. 1

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r;l.

Della cura di alcune dermatosi pruriginose di sangue normale. . con il siero . Nella Cli1nica di N eisser a Breslavia, Ullmann }• dopo i ri's ultati favorevoli ottenuti dal Linser ,# ha curato· 18 casi di affeziqni cutanee prurigi nose mediain:te le iniezioni di S·ietiOI nor.m.ale. Gji esp.erimentti cli Llnser erano stati provocati dai risultati ottenuti nell'herp·es ·gestatiornis ed in ar. tre dermatosi in rapporto con 10: stato pu·erperale mediante le iniezioni di siero di sangue di don:ne· puer pere ·e n·o rmali. Fr.a gli altri risultati, il Linser ebbe la guarigione completa in clue stt.. sei casi di pemfigo. I casi di Ullm:a nn furono presi fra quelli chesi erano d1ftnostrati 1a l wngo ribelli ad 101gni sorta di 10Ura locale o g·e nerale, ed a'1evano semprer ecicliv.at•o. Dura nte qu·e sta cura, ogni altro t rattamento fu sospeso, e nei casi in cui la sugge. stione poteva avere la sua i·nifl.uenza furono iniettate piecoUe quantiltà di soluzione :fisiologica fra l'una e l'altra iniezione di siero, senza che il p·a ziente se ne avvedesse. Il siiero fu pTep.ar:ato da s1oggetti giovani e forti, che clinicam·ente non presentavano. nessun segno di malattia inrterna, ed avevano la reazione di Wassermann negativa. D.a1lle iniezioni1 non .si ebbe nessun incidente spiacevole, e le condizi'o ni generali non furonoaffatto influ·e nzate. Furono così trattati sette casi di ,d·e rmatite erpeti[orme, du·e casi di eczema infantile g·ene·r alizzato, tre di orticaria, quattro di pru.rito da causai n1C)tn determinata, un caso di i)rurigo,· un .altro -di pemfigo volgare. Non• si ebbe ìl.11e ssuna influenza nel decorso dell'eczema infantile nè per· i caratteri morfologici,nè per il sintoma prurito. Non si ebbe neppure alcun miglioramento n ella dermatite erpetr~or­ me. Nei due casi di orticaria invece si ebbe dopo le ~niezioni notevole diminuzione del prurito,, • • benchè in nessun caso si aivesse guar1g1onie com pleta, e non si fossero del tutto preventtte l e recidive. I risultati più favorevoli si ebbero nei casi di prurito id i natura puramente nervosa. In .questi casi l'elemento psichico dev'essere tenuto inconsiderazione. Nel caso di prurigo d~ H ettra, il prurito f11 fio rlemente migliorato. Conclt1dendo, non si ebbe ness1LJ. risultato dal1'us:o del siero di sangue umano normale nella dermatite erpeti'o rme; m~ esso dimostrò unYin~ fluen2a favorevole sul prurito nella dermatosi a base nervosa, come nella prurigo e nell'orticaria, nelle quali però noo si ebbe tuttavia guarigione duratura. Ullmann riti1ene che le iniezioni di siero non hanno nessuna influenza sulle c0ndizioni generali del paziente. Egli non ebb~ mai a ~ot~re fenomeni anafilattici. Egli considera g1ust1fì.cato 1

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SEZIONE PRATICA

ricorrere a questa speciale terapia nei casi di dermatosi universali ribelli alle altre cure. Ritiene inoltre che la percentuale dei successi ottenuti dalle iniezioni endovenose di siero normale wna.no potrà migliorare, se esse saranno riservate ai casi di dermatosi di natura tossica, escludendo da questa cura ogni forma di eczema, psoriasi e tutte le eruzioni a tipo vescicolare. (Boston med. and surgical fournal; agosto 1914) .

p. s. La cura delle gangrene con l'arsenobenzolo.

La constatazione di forme fuso-spirillari nelle gangrene è stata la ragione del ten.tativo di cura arsenobenzolica. Di già R·a, .aut ed altri hanno segnalato resultati favorevoli ottenuti, sia con le iniezioni endovenose del rimedio, sia con applicazioni locali. Lacapère e Lenormant (Presse méd., 28 ge11naio 1915) han·no usato tali metodi di terapia in sette casi; quattro riguardavano gan grene da congelamento, du·e, gangrene gazose di orig~ne .,, traumatica, uno, escare dia decubito. L'esat11~ bacteriologico non è stato praticato in tutti i casi, noni è stato• mai completo (non emocoltura) : in tre casi, fr.a i sette, l'esame bacteriologico del pus non ha rivelato forme fuso-spirillari. Nei primi quattro casi, in seguito a congelamento, si è costituita gangr~na di parte degli arti inferi ori, di vario grado : _l 'arsenoben:zolo è stato usato in1 due casi per iniezioni endovenose (piccole dosi 0 .15-0 .30) ed applicazioni locali, negli altri due, so1o per 'a pplicazioni locali (s·~ luzione : r : looo). . Risultati : un decesso e tre guariti; dei casi, cori1. esito in guarigione, due leggeri. (applicazioni locali) ; la medicazione locale _tu~tavia 11a dimostrato un'azio11e nettamente favorevole; la disinfezione, la deodorazione e la pulizia delle giorni, ulcerazioni sono state ottenute in• pochi . . mentre gl'impacchi di ~equa ossigenata erano risultati. senza effetto. . Dei due oasi di grave co1ige~azione, con feriomeni di ne-vrlte asce.n dente, febbre ed alterazione dello stato generale, nei quali · fu usato anche 1'ar.senobenzolo per via endovenosa, in uno L' efietto fu sens'ibile, si.a sui fenomeni gen~rali .c he rapidamente si' modificarono favorevolmente, sia sull'ev·o luzione locale delle lesioni, nell'altro l'intervento terapeutico, e: malgrado _de11'~us~lio· c~i­ rurgico (amputazione) provoc~ soltanto sollievo e transitorio miglioramep.to. La cura arsen.obe1izolica è stata pure negati-va i1t un caso con gra'Vi Lesioni sitppurate delL' o1nero e della coscia, e con gra'\"i escare da decu1

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bito : dopo ciascun'iniezione si ebbe dimi11uzione della t emperatura, le applicazioni locali er ano detersive per le escare, ma l'ammalato in seguito .alle gravi lesioni e a nuove escare da decubito, soccombette. Di due malati • con gangrena traumatica la cu1'a fu negativa in1 uno, positiva nell'altro caso. Nel caso negativo, la terapia fu usata· assai tardi, quando la gangren.a. aveva invaso tutto l'arto inferiore, e a malgrado dell'amputazione della coscia, il moncone si gangrenò, e i fatti generali si aggr.a.,1arono; 111el caso favorevole la cura arsenobenzolica, unita a generose incisioni del focolaio da gangrena g.assosa, si mostrò utile ausilio a correggere fatti gel}erali e locali. L'arseniobenzolo è utile 1ieLLa terapia delle gangre1ie, di qualunque natura esse siano, comunque prodotte : si rivela come UfYl, potente a'n1tisettico, .ad azion:e rapida e sicura, oapace di e'Vitare la 11iortificazio1ie dei tessuti e di fa'Vorire la ripcirazio11e. t. p. 1

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Cura delle radiodermiti ulcerose La cura della radiodermite ulcerosa è veramen.t e difficile ed imbarazzante : l'infermo soffre intensamente, mentre la f~rita tende ad estenders.i sempre più, ed il medico sa che essa non mostra mai alcuna tendenza alla cicatrizzazione • spontanea. L'infermo è tanto più impaziente, in quanto la stessa causa del suo male è il rimedio proposto, cioè i raggi Rontgen. Tutti i medicamenti sotto forma di polveri, po.m ate é soluzioni sono usati sen~a risultati benefici (ittiolo, ossido di .zinco, creta preparata, acqua oss1g~n ata, olio, glicerina, ecc.). È stata usata con risultati poco concludenti anèhe la, fototerapia. L'intervento chiruo:gico è possibile soltanto nelle lesioni poco estese e non in tutte le re• • gion1. La cura dell'aria calda è sicura e senza pericoli: ordi~riamen~e sotto anestesia generale o locale, si raschia 1'ulcerazione e si cauterizza pµnto per pµnto. çon aria a 750 gradi. Vignat tlèl f ourn11iL çles praticiens, n. 2, 19 15 ri~ssume parecchi.e oss.ervazio~i pers.o nali e conclude che l'aria calda permette di. guarire radioderìniti ~he d~tano da più anni, sempre ril:elli ad ogni cura_. Ih tutti i .cas~ . si è sèmpre avuta Ìa cessazione del dqlqre tal\rolta intenso, la pro.duzione di una piaga ~ana, d.i b~ ona natura, te ndente alla riparazione, come una piaga ordinaria, con cicatrice liscia, sana, non deforme e senza retrazioni. La guarigione è stata sempre rapida.

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IL POLICLINICO

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IGIENE.

qua) oppure per mezzo di apparecchi più mo· derni_ fat~i ~a cilin.d ri di ghisa o di porcellanr.l. D pane biane0 e il pane abburattaro. Con 1 pnm1 appaTecchi il grano subisce un trituramento che, eliminata la crusca lasciava in Se per poco si consideri ch e in, quasi tutti i ~ni frammenti il resto del grano; ~on i cilinùri popoli il pane costituisce in media la metà i invece si o~tiene un appiattimento dei gra.JÙ, due terzi, talora i tre quarti dell'alimentazi~ne ~na separazione automatica, delle differenti p.l.rquotidiana, si comprenderà come i problemi it1, che permettono di ottenere divisi l'embrionerenti alla sua produzione siano problemi vine, la crusca, la farina bianchissima della partali per la salute e per l'economia delle nazion1 . te centrale (45-50 % del totale) formata sopraLa fabbricazione del pane ha subito non pcchi tutto. d'amido e contenente di glutine <J.ttel mutamenti. nella storia, seguendo in parte i retanto necessc;trio alla panificazione. sultati di ricerche scientifiche rivolte alla ricerca Mentre le macine di mulino dividono in fram· del pane più nutriti'VO, ini parte i bisogni di menti la crusca e ne polverizzano una parte che produttori di farine, legati ai mezzi di produpassa a traverso le maglie dello staccio, l'emzione. Dal pane casalingo, al pane naturaie, al brione è macinato colla parte centrale. pane integrale, al pane bianco è stato un succeNei cilindri invece l'embrione è eliminato st:ndersi di metamorfosi nelle idee scientifiche e za essere frammentato, si che nulla della crusca 11ella moda o nei. bisog~i del tempo. passa nella farina bianchissima (fiore del grano). I resultati sono stati spesso contradittori a se"t La discussione s'è elevata a proposito del vaconda che essi provenivano dalle analisi chilore nutritivo delle due varietà di pane, quello 1niche o dal laboratorio del fisiologo; e glj arfatto con farine abburattate, con parte della crugomenti scientifici ·non raramente sono stati im. sca e quelle di pura farina : l'abburattamento piegati ed asserviti a questioni d'interesse ecopuo essere del 10-20-25 % d'estrazione, ossia èSnomiche e sociali. sere rappres entato dal 90-80-75 % del peso toDalle iricerche di Liebig, il quale conclude\"!'\ tale del grano. che la crusca contiene per lo meno altrettantt"> Vediamo le ragioni che stanno per ciascttna sostanze nutritive quanto la fari·na, e che l'ab· delle opinioni. burattamento era una vera operazione di lusso, quale conseguenza diretta venne l'idea di GraI sostenitori del pane abburattato si fondan0 • ham di far fabbricare il pane completo che 11orspecialmente sulle analisi di - laboratorio, ossia ta il suo nome, e nel quale la crusca fi·namente sul contenuto in sostanze nutritive delie farine macinata è completamente mescolata alla farina. o del · pane confezionato, che, per concordia nei risultati, è superiore che ·non nella farina bianQuesto pane di colorito bianco, è aggradevole ca; i sostenitori della farina bianca s i fondano al gusto, ed ha proprietà lassative dovute a1 suo contenuto in cellulosa, indigeribile. La queinvece sulla utilizzazione delle sostanze nutristione del pane di Graham è però ·o rmai risotive, dedotto dal bilancio del ricambio materiale, misurando cioè gl'ingesti, le sos.t anze eli· luta: vero è che la crùsca contiene grande quanminate per . le feci, i prodotti dell'urina; e a tità d'azoto, di fosfati, di sali minerali, ma loro favore portano le percentuali di utilizzal'esperienza ha dimostrato che tali sostanze sono zioni altissime o complete della farina bianca, poco o nulla digerite nell'intestino uman·o e rispetto a quella più o meno incompleta dt!lla quindi inutili per l'assimilazione : esso può esfarina di frumento mesicolata a crusca; inoltre sere usato come un pane medicamentoso, ma questi soggiungono, anche industrialmente t.onnon come il pane più adatto per l'ordinaria alimentazione. viene usare la farina bianca, La quale, nutritiva più dell'altra, è facilmente conservabile, per la Non del tutto risoluta è -invece la questione soppressione dell'embrione; è ver? che questo del pane bianco e del pane abburattato. contiene alta proporzione di sostanze azotate, Il gra·no di frumento si divide in tre parti : ma per la sua scarsa percentuale nel peso tol'embrione, ricco in sostanze azotàte che ~osti­ tuiscono 1'1.43 %, gli strati esterni fatti princi- tale (1.43 %) può essere trascurato; d'altra parte le farine cons·er'Vate migliorano la qualità del palmente da cellulosa ricca in azoto e in so-• pane. stanze minerali (14.36 %) ; la parte centrale, che forma la parte più voluminosa, di colorito bianÈ difficile dare un giudizio definitivo nelle co, che costituisce 1'84.21 % del grano ed è romdiscussioni, poichè es perienze es istono favoreposta di una trama di glutine (9-11 %) e di voli alcune al primo, a ltre al secondo modo di pensare e molte esperienze sono facilmente crigrani d'amido (56-75 %). Il grano è trasformato in faTina o per mezzo ticabili; però se ci vogliamo attenere ai risu!· tati ottenuti dal Faui. el e dall 'Hinhede, i red elle antich e macine (mulino a vento o ad ac1

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SEZIONJC PRATICA

sultati sono favorevoli ai sostenitori del i>~ile bianco. Rimane però nel problema una questione clie esula dai semplicisti esami di gabinetto e delle grossolane esperienze di pochi giorni di bilancio o.rganico: sembra accertato che nei cereali jn genere es~sta;no sostanze, indispensabili alla nostra nutrizione, contenuti negl 'inviluppi esterni ; quando tali sostanze siano eliminate dalla nutrizione, sopravvengono disturbi nutritivi che possono assumere la dignità di malattia : sono le ·cosi dette vitamine di Funch, il beriberi ad esempio sembra sia dovuto all'uso del riso sgusciato e la sostituzione del riso grezzo può prevenire o miglio.rare notevolmente i sintomi della malattia ; è l'assenza delle vitamin~ che determina la morte dei polli o dei piccioni assoggettati ad alimentazioni per esempio con riso raffinato, che fa morire i cani alimentati con solo pane bianco, mentre si conservano questi in perfetta salute quando il pane bianco sia rimpiazzato con pane abburrattato. 1':1ettendo nel bilancio la scarsa superiorità nu tritiva del pane bianco, con i danni che dal suo. uso esclusivo potrebbero derivare, tenendo anche conto della questione econo.m ica, il pane abburattato ( 15- 20 %) corrisponde perfettamente e meglio forse . del bianco, ai bisogni di una. nutrizione razionale. PONTANO. •

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POSTA DEGLI ABBONA TI. (480) Sul metodo Besredka per la prevenzione

dell'anafilassi. - Desidererei avere un chiarimento in merito alla anafilassi e l'antianafilassi. Il metodo di Besred~a prescrive che, per evitare i fatti anafilattici, bisogna, nel caso di d.over fare delle ·iniezioni di siero in un soggetto, ~ cui tempo pijma sia·n o state fatte altre inieziond similari, comi11ciare con una iniezione di •5 eme . se fatta sottocutaneamente e con dosi minori se S·i segue altra via. O.r a la casa Burroughs &. Wellcome ha mes· . s o ~n. commercio dJelle fialette di siero di circa l / 2 eme. In caso di uso di tali fialette in secondo dovendo ricorrere ad iniezioni di siero come dovrebbe regolarsi il medico? Dato quanto è ptescritto da Besredka come dovrebbe frazionarsi una fialetta di siero Burroughs ? Oppure è~so­ gna pensare che essendo ridotto ad una 'Ittatttità minima il siero non occorrerà avere delle preoccupazioni e usaire delle precauzioni per evitare i fatti di anafilassi ? • La ringrazio e la ossequio Dev.mo abbonato Modica.

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Il metodo Besredka trae orjgine dalla seguente esperienza: se ad una cavia, che abl:iia ricevuto da più di dodici giorni una dose sensibtlizzante di siero, si inietta una quantità minima di siero per via sottocutanea, intraperitoneale o endovenosa, e se qualche tempo dopo si pratica la iniezione della dose scatenante, non si vede sopravvenire alcun fenomeno anafilattico. Per p~o­ voc.are tale stato antianafilattico basta per lo più uni dose sola (vaccinante) prima dell'iniezione massiva; talora è necessario ripetere le inoculazioni preventive due, tre, quattro volte, a brevi intervalli, e aumentando la dose progressivamente (dosi subentranti). Riportando, sull'uomo già sensibilizzato da una prima iniezione, l'esperimento, si possono stabilire le seguenti regole : Iniezioni sottocutaniee: si ·i nocula sotto cute l /4 di eme. di siero; un'~ra dopo l eme., dopo 2 ore 2 eme., dopo 3 ore, 3 a 5 eme. dopo 4-6 ore si può praticare la dose massiva. Iniezioni endovenose : si pratica un quarto d 1ora, mezz'ora prima dell'iniezione curativa da poche gocce a 1/ 4 di eme. per via venosa; opl)Ure seguendo il metodo N eufeld, lungamente da noi contemporaneamente al Neufeld sperimentato, da 1 2 a 24 ore prima, una iniezione sottocutanea di l-2 eme. di siero. Iniezioni intrarachidee. Due ore prima di praticare l'iniezione curativa, si jnoculano per via intrarachidea l o 2 eme. di siero. Il metodo Besredka 11on sempre riesce ad evitare fenomeni anafilattici, talora nemmeno li atrtenua, come molti autori vorrebl:ero: in un nostro caso (già pubblicato sul Policlinico sez. pratica, 1913) , lo schoch anafilattico fu gravissimo a malgrado dell'iniezione antianafilassante ; si trattava in. un bambino difterico, curato per via: endovenosa, sensibi·l izzato un anno prima, ed al quaie l'iniezione antianafilattica era stata fatta per via sottocutanea 16 ore prima. · . Nella pratica delle iniezioni sottocutanee · per vero i fenome!lJÌ da siero sono in generale poco impressionanti anche senza pratica alcuna antianafilattica, e ·col metodo Besredka in generale si riesce ad ·evitare grani parte di essi. Il fenoimeno anafilattico è dOi7Juto al siero, solo ad esso, indipendenitemente dal conteniuto antitossico. Le fiale di Wellcome, che contengono 1 / 2 eme. di siero, sono quindi ottime per inoculare grandi quantità di siero e per seguire la pratica dell'antianafilassi di Besredka. Le consigliamo in ogni caso il metodo delle dosi s ubentranti, cominciando da l / 4 di eme. e progressivamente aumentando fino alla 4•-6a ora, in cui potrà inoculare la dose massiva, stabilita dalla età del ma1àtci e sopratutto dalla gravità e dallo stadio della malattia. t. p. (23)


IL POJ,!CLINICO

(481) Sulla cura dellJiperidrosi plarlltare colla formalina . - Ho letto nella sezione pratic~ del Policlinico, un breve articolo sull'etiologia del rene grinzo, nel quale si accenna alla cura del1'iperidrosi plantare (ritenuta come causa del rene grinze) con la formalina, cura che è detto ha dat o buoni risultati . Le sarei grato se volesse avere la cortesia di dirmi qu alche cosa circa detta cura. Brandizzi. Abbonato 3678. 1

l\1olte cure s.oino state proposte per l'iperidrosi plantare, e si può dire che ogni giornale pubblica ogni tanto nel suo « Formulario » qualche nuova r.icetta contro questo noioso male. Molto favore incontrarono le spolverizzazioni c1uotidia11e entro .. le calze con polvere d'allume; vantati sono tutti i lavaggi con sostanze astringenti. La formalina però è .stata a tale uopo riconosciuta di efficacia notev·ole. Essa p uò essere impiegata p ura (quale si t rova in commercio, cioè soluzione acquosa di formolo al 25-35%) facendo·ne per quattro o cinque giorni un l:agno ai piedi, per alcuni minuti, limitato il più possibilmente alla regione plantare, la qual cosa si ottiene facilmente usando un largo recipiente piatto, su cu·i sia.nsi versati un paio di centimetri di formalina pura. Ma può essere anche adoperata allungata più o meno con l'acqua, a seconda della resistenza . della pelle, e della sua facilità di reazione. Così, per es. : J1egli ospedali militari, per i piedi callosi dei s·oldati, si fa largo uso di for.:. malina pura. · Dopo i cinque o sei giorni di cura la pelle si è indurita e cuoizzata: allora si sospendono i bag ni ai piedi, e per una ventina di giorni non si \·edrà comparire il sudore: quando la pelle si è riammorbidita, ricomincia la trasudazione, ed allora è di nuovo necessario l'uso della forma• lina. Se 1'iperidrosi, come generalmente avviene, si manifesta solo nei mesi estivi, non riesce di soverchio incomodo ripetere la c11ra per quel breve SABATINI. periodo di t empo.

VA.R 'IA. Il telefono in chirurgia. -

Dopo aver ricordato i preceden,t i tentativi di applicazione del telefono per la ricerca dei corpi metalli~i nel corpo umano, Da1vidson in un a rticolo pubblicato .nel La11 cet (gennaio 1915), espone il ,risultat o delle stte u·l time esperienze al riguardo. I principi s ui quali si fondarno tali studi S<>no in rap porto al fatto. che il telefono è lo strumento più "ensibile per segn alare le minime correnti (24) •

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interrotte, mentre non funziona qua1ndo la corrente è continua. Quando due lamine di diverso metallo sono im.m erse a dis·tamza di un elettti01lito, costituiscono gli elementi di una pila, che riuniti da un filo condutore dànno una corrente bo-alvanica . o ao1n,tin11a. Così, funzionando i tessuti del corpo ~mano da elett.r olito, ~i può ottenere la stessa corrente applicando su di esso dei corpi metallici riuniti da un filo conduttore. Se in questo filo viene intercalato un appaa-ie cchio telefonico si può avvertire a mezzio di un suono la comparsa o la interruzione della corrente quando si avvicini o si allontan~ dal corpo u.n:o dei 1d ue · pezzi metallici. Per le applicazioni chirurgiche uno. dei due elementi può esse:re una sonda o un, altro strumento col quale si può a mezzo di questo dispositivo rintracciare un corpo metallico nell 'orga11ismo, perichè il rumore istantaneo ch e corrisponde alla comparsa della corrente realizzata d,all 'introduzi·one nella sonda nel corrpo è ben diverso da quello che compare quando la so11da stessa tocca nei tessuti uni corpo metallico, .a d esempio, uni proiettiJe. Per ottenere dei rumori più forti è necessario che la l amiera da applicarsi sulla s uperficie cutanea e che costituisce l'altro pol 0 della pila sia cli car:bone. Per diminuire l a resistenza della pelle la s i bag na con acqua salata do·p o averla s,palmata di tintura di iodio. È p!lleferibile adoperare un ap.p arecchio telefonico a due ricevitori, il ch e permette di avvertire più fortemente il rumore che si ricerca, eliminando nello stesso tempo i rumori estranei. Uno dei fili viene attaccato alla lamina cli carbone applicata sulla pelle, l'altro sarà attaccato ad' un .altro filo· metallico disin'.fettabile, ad es., d'argento, al quale viene co11111esso lo strumento destinato al sondaggio o all'operazione curativa. I n certi casi è conveniente coprire tutto lo strumento di una sostanza isolante salvo nel punto destinato a prendere contatt·o col corpo . estraneo. Quando Io strumento viene a contatto col corpo ricercat01 si ode al telefono un rumore tipico che continua fregando sempre con lo strumento sul corpo estraneo. Questo può così ess~ isolato dai tessuti circostanti, ad es. col bisturi, come se lo si vedesse, perchè i contatti del t ·i sturi col corpo estraneo sono avvertiti dall 'operatore come rumori a m ezzo di telefono. Adoperando come strumento una pinza con la superficie est erna delle branche coperta di sostanza isolante, si può a,-,;ertire se il corpo metallico è a contatto con la supenficie est erna o interna delle branche e quindi si può averne norma nella mano·vra di afferramento. DR. 1

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[ANNO XXII, FAsc. 17]

SEZIONE PRATICA

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. Prof. Dott.

GUGLIELMO BIL.WCIONI. -

Manuale

dl oto-rino-laringoiatria. P remio gratuito agli abbon ati al n ostro giornale per l'anno 1915.

E ttsanza orntai vieta sollecitare compiacenti Direttori di Clinica a dettare itn fervorino per i lavori che siano frutto dell'opera dei loro allievi prediletti; per solito qitesta presentazione ha lo stesso vatore di un freddo atto di cerimon1~ale. A tale facile condiscendenza io 1ni sono sempre rifi,utato: e tanto piiì, ciò credo doveroso nel nostro paese, dove i lavori didattici nazionali sono soprafatti da quelli stranieri, alcuni dei quali non hanno che significato puramente editoriale. Sono ditnque ben lieto di presentare agli studenti e ai giovani medici pratici~ che purtroppo i1i I talia d-if ettano nelle Università di un corso itf. ficiale obbligatorio di oto-rino· laringoiatria, un manuale che rispecchia non solo l'indirizzo di una nostra scuola, ma anche t·utta l'evoluzione moderna di qitesto ramo i11tporta1ite della medicina. Finora l' oto-rino-laringoiatria dovendo lottare per affermarsi conte nuovo ceppo autonomo ebbe uno stuolo di cultori che sacrificarono gran parte della loro fruttifera attività allo stitdio particolare della propria 1nateria, dimenticando il concetto che esso pitre apparteneva al grande tronco della medicina e della chiri-trgia generale. Solo da pochi anni essi stessi hanno inteso che a'l!rebbero svalutato l' oto-rino-laringologia senza porla sempre più a contatto della patologia generale. Se ben mi appongo al vero, il nianitale che ci offre il Prof. Bilancion'l: della mia Clinica, -rispecchia questo indirizzo nieovo e veramente scientifico che deve avere la specialità, la quale non meno delle altre ha intimi, indissolubili legami con ogni altro ramo dello scibile medico; particolarmente con le nuove conoscenze sulle secrezioni interne, sulle reazioni im1nunita·rie, sulle recenti idee della biologia, facendo tesoro di tutte le conquiste della fisiopatologia, nel diffecile problema della vita .u.niana. Più che aggiungere altri argon-tenti ad invogliare -il lettore ad accogliere con favore il manieale del Bilancioni, che a me pare pienamente rispondere ai concetti ora enun.ciati, te1igo a esprimere un voto: riesca 1:1. libro, piccolo di mole ma solido di base, ad ai1,mentare la schiera dei vole1iterosi che, sul p1tnto di scegliere una speciale attività professionale, pre/erisca1·io l' oto-rino-laringo·iatria, la quale rappresenta u1ia delle sorge,nti più

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vast~ ~

effecaci ed utili scoperte nel campo della medicina pratica e scientifica,· riesca il libro a ilhtminare le autorità superiori scolastiche sulla necessità di comprendere alfine la clinica oto-rino- laritigoiatrica fra gli insegnamenti fon damentali della . facoltà medica. Le e.s1:ge·nze dei tempi nuovi lo impongano, poichè non si sa conce.pire - ora che il governo Jia sotto la s·ua egida i più vitali servizi pubblici, dalle assicurazioni alla protezione dei lavoratori, dai telegrafi e dai telefoni ai dicasteri della guerra e della marina come un giovane laureato abbia quasi il diritto inesplicabile di 'l:gnorare ogni nozione, se se ne eccetti~i l'occhio, su gran parte degli organi di senso. Ancora. Come italirino, gode l'animo mio ·nel dare il benve·n11tto al manuale di Bilancioni, che nel complesso del sito diligente e sintetico lavoro seppe mantenet:e alto il ricordo del · dovizioso retagg~o lasciato ~dai nostri sommi allo studio delle malattie dell'orecchio e delle prime vie respiratorie e vi trasfuse l'entusiasmo del suo anima di b11ton cultore della patologia generale e della storia della medicina. Nel marzo del 1915.

Prof.

GHER.'\.RDO FERRERI

Direttore della Clinica Oto-rino-laringoiatrica della R. Università di R oma.

PUBBLICAZIONI PER VENUTECI. T ULLIO PIETRO. In:fìuence de l'intensité du courant faradique sur l'excitation et l'inhibition des m uscles et sur la réaction myasthénique. - L iége, ·1914. PAPANTI-PELLETIER P . Della cosidetta maschera ecchimotica della faccia consecu,t iva a traumi toraco-addominali ed in special modo della sua patogenesi. - Firenze, 1914. Poso P. Su alcuni esperimenti con l'o: HMCAbbatt » in ginecologia operativa. Napoli, 1914. D'AMICO V. T isi non tubercolare. Roma, 1914. LAMARI A . I~a ipodermoclisi e le medicazioni .ipodermiche, la toracentesi e la paracentesi elettriche. - Salerno, 1914. CAVAZZANI T. Sopra tre casi di perforazione spontanea d'ulcera gastrica. - Milano, 1914. SALMONI GUIDO. Schio. Ospedale Civile Baratto. R elazione sull'andamento della divisione medica nell'anno 1913. - Schio, 1914. MARIANI . CARLO. Schio. Ospedale Civile Baratto. Relazione sull 'andamento della divisione chirurgica nell'anno 1913 • Schio, 1914. (25)


'

IL

POLICLINICO

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XXII,

FASC. 17J

NELLA VITA PROFESSIONALE. •

L)Ordi·n e dei niedici della pro'Vin1cia di Palermo ha diramato il seguente comunicato : JLL.mo Signore)

Mi pregio portare a conoscenza della S. \ r . 111.ma la deliberazione presa da questo Con.siglio nella t oirnata. del 25 febbraio 1915 relati v~~ al licenziamento dei dotto ri Collotti Eduardo e Salemi Giovanni da· medici ispettori della Cassa Nazionale srugli infottuni : « Il Consiglio, sentita la relazione del seg1·etario sul cas·o. dei dottori Colletti Eduardo e S alemi Giovanni, i quali aopo 19 anni e 9 an11i di servizio rispettivamente prestato come ispet· tori della Cassa Nazio·nale infortu·n i sono stati licenziati a motivo di un irimaneggiamento dèll '100-gan'ico d~ personale sanit ario; espediti g,l i opportuni accer.tame11ti di fatto ed• attinte le informazioni necessarie; tenuti presenti la legge s ulla Cass•a Nazio'11ale infottuni del 1913 e l'ultimo regolamento organico della stessa ; ritiene che il detto licenziame11to, a parte la quistione della legalità, sia lesiv•o1 del diTitto e degli interessi morali ed economici dei due colleghi e quindi di tutta la classe, se dovessero pre,·alere nelle diverse _t\mministrazioni simiii arl:titrari sistemi, coi quali mentre s i cerca di eludere la leg·ge s i vien meno ad ogni ben int eso ·p rincipio di .equità .e di umanità; mentre diffida tutti i colleghi e li inv'ita 3 fare atto di solidarietà doveroso coi dottori Col• lotti e Salemi, rifiut ando di a~cettare i posti da loro per tanti anni -O:cc.upati onoratamente; fa voti perchè il Consiglio superiore della Cassa Nazionale a·nnulli il deplorato provvedimento preso dal Comitato esecutivo». IL consigliere segretario IL presidente Dott. CESARE PL'\ZZA. Prof. LIBORIO GIUFFRÈ. 1

RISPOSTE A QUESITI I A DOMANDE. (5186) Visita delle carni macellate - Sostituzione d elLJ ziffic·iaLe san,itario al 'Veterinario. - Il Dott. .~. R. da S. S. B. desider0 conoscere se al::ibia come ufficiale sanitario diritto a compen.so per la '·isita alle carni macellate fatte per di\•ersi e11ni sia in assenza assoluta del veterinario, non ancora nominato, sia durante la pre-:.enza di lui ma nella impossibilità di compiere :il ser, ·izio per le molteplici inco1nbenze inerenti alla condotta. {26)

Abbiamo più volte detto che all'ufficiale sanitario che manoando il veterinario ne faccia le veci nella visita delle carnli. da macello non competa alcun compenso perchè trattasi nel caso di onere impostogli da tassativa disposizione del regolamento di vigilanza sug li a limenti e sugli effet ti di uso domestico. Ma se per converso il veterinario esiste ma non può, o perchè aJtrimenti occupato od in congedo, disimpegnare il · servizio di visita delle carni, all'ufficiale sanitario che lo sostituisce compete speciale compenso. In questo secondo caso trattasi di completoamento di servizio nell'interesse speciale del sa11itario e perciò la sostituzione deve essere fatta a spesa di colui che dà causa alla deficien- za e che tralll1ebbe vantaggio personale dallo aggriavio di lavoro ridondante a carico del collega. (5187) Pensioni. - Il Dott. V. D. N. da. M. desidera conoscere quali pratiche bisogna espletare per liquidare la pensione e quali documenti • • \ r1 sono necessrun.. Il medico che ritiene avere d·i.r itto alla pensione deve in'Viare per mezzo del Sindaco ovvero direttamente domanda a ll'ufficio sanitario della provincia. Tale domanda deve indi~re il nome il cognome, la qualità e J.a tresidenza del r·i~hie­ dente : deve essere sottoscritta dallo stesso e precisare il luogo dove si intende riscuotere l'assegno. Alla domanda, che deve ess.e re scritta su carta da centesimi 65 debbono essere uniti, l'atto di nascita, l'originale diploma di laurea, uno stato nel quale sia specificatamente indicata la qualità, l'interruzione e la durata dei servizi sanitari prestati, nonchè l'ammontare degli st·i[pendi percetti, e gli atti di nomina, delle successive • • • • • • • • conferme, sospens1on1, riassunz1on1 1n serv1z10, licenziamenti o dimissioni del servizio e tutti O'li altri documenti che possano occorrere per• o comprovare i singoli ,servizi prestati. L'atto di nascita deve essere legalizzato dal Presidente del Tribunale, e de,·e essere la aiiproduzion integrale di quello esist ente fr.a gli a tti dello Stato civile. (5188) Soppressione del posto di 'Vice direttore ospedaliero - Stipendio . - Al Dott. abbonato 625 rispondiamo che dalla lettura del testo riprodotto integi.mlmente nel quesito, si rileva che con il deliberato dell'agosto 1908, la Congregazione di carità intese principalmente provvedere all'aumento di stipendio, elevandolo ad annue lire 500. L'incarico di vice direttore dell'ospedale erale affidato ii1 linea tutto affatto occasionale e non in dipendenza diretta dell'avvenuto aumento di assegno. Ora se 1'iautorità com-


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FASC.

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SEZIONE

PRATICA

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petente ha creduto di sopprimere 1Tell'interesse effetti della pensione, non ostante che fra. il predel servizio il posto di vice direttore, non può cedente ed il susseguente servizio vi sia staL'l per questo rolo fatto permettersi la riduzione interruzione di diversi anni. Il medico necroscodello stipendio, nel quale Ella è già da tem.p o po ha sempre l'obbligo di verificare i decessi indivenuto stabile. Qualora la Con1g regazione di dipendentemente dal certificato medico che ricarità, che presentemente si occupa della ver- lascia il medico curante. Il certificato medico del tenza venisse in diverso divisamento, Ella può sanitario che ha prestate le ultime · clWe va inben intentare giudizio dinanzi al magil&trato orviato al sindaco e per esso call 'u:fficio dello Stato dinario, peri far condann.a re l'amministrazione civile ed a quello d'igiene. Circa i certificati dell'opera Pia al pagamento dello intero stipen- della Croce Rossa deve dare maggiori indicadio di lire 500. zioni specificando l'uso per cui sono richiesti. (5189) Persoine a'Venti diritto a cura gratuita (5191) l:z.d;ennità - Riscatto a'Yllni di ser'Viz-io in condotta pie1ia. - Il Dott. abbonato n. 1090 prestati prima della iscriziorne alla Cassa di predesidera conoscere se possa aver di!!1tto ad assi- 'Vi°denza. - Il Dott. A. M. da F. chiede conostenza s-antltaria gratuita un.a donna, che ordina- scere qu~le indennità potrà riscuotere dalla Ca$riamente risiede fuori Comune perchè moglie sa di previdenza dovendo lasciare il servizio per di un forestiero e colui che dimorando in altro ragioni di famiglia. Chiede pure conoscere se Comune ha eletto in codesto il proprio domicilio possa riscattare 7 anni di servizio prestati, ptilegale. ma della iscrizione alla Cassa di previdenza, avLa donna maritata segue il domicilio del ma- venuta nel r3 luglio 1908. Al medico che lascia il servizio per ragioni di rito. La signora di cui è parola nel quesito, non avendo costi più alcun interesse patrimoniale . famiglia prima che abbi·a compiti venticinque anni di iscrizione alla ç.assa di previdenza, nulla od economico, segue la sorte del marito 1.n quanto .al domicilio e no·n può, quindi, essere curata compete, giacchè l'ind·e nnità, per coloro che abgratuitamenrte. Colui che, pur dimorando in al- bandonano il servizio. prima dei 25 ma dopo i primi. dieci anni, è liquidato solo per ragioni tro Comune, ha leg.a lmente trasferito il proprio domicilìo costà, ha invece diritto a cura ed assi- di salute 0 per soppressione di posto o per constenza gratuita. Il domicilio è la sede princi- danna o per passaggio .al servizio dello Stato_ pale dei propri aff1ari ed . interessi. Esso crea I sette anni di servizio prestati nella medesima qu.alità anteriormente alla di Lei iscrizione alla: vincoli duraturi e quasi. sempre contributivi. Non Cassa sono calcolati come utili agli effetti della può, chi è domiciliato in' un luogo, essere escltt· pensione senza pagare alcun premio od annuaso dalla cura gratuita in condotta piena. lità, e ciò a' sensi dell'articolo 36 del testo uni(5190) Aspettati'Va - Pensioni - Visite necroscopiche - AspirantiJ (J}lla Croce Rossa. - Il Dott. co 2 gennaio 1913 n. 453 perchè Ella ha aderito nel giorno 13 luglio 1908 e, cioè, prima della abbonato n. 6860 desidera co,n oscere se due anni passati in ais,p ettativa e durante i quali non ha promulgazione della legge 2 dicembre 1909 n11percepito stipendio possono, ,e ssere calcolati agli mero 744. Potremmo farle conoscere l'ammoneffetti della pensione, se n,e lla -p enlsd.one possono tare prec:iso della pensione, che a suo tempo essere inclUJSi due anni di seryizio prestato in p·otrà liquidarr-ie, s.e avrà la cortesia di indicarci altro Comune con relativo pagamen.to di contri- l'età che avrà all'çttto del collocamento a riposo, buto; se come medico necroscopo ha l '01:1b ligo ripetendo, nel nuovo quesito, le condizioni di di visitare i cadaveri delle persone curate da carriera, come sopra stabilite. (5192) Al Dott. A. M. da S. R. rispondiamo altri medici, che rilasciaron'O ·i l proprio certifiche la famiglia agiata che alleva uni trovatello cato; se il certificato del medico cuimnte deve deve pensare a pagare il medi-co per la prestaessere consegnato 1all 'ufficio di stato civile e se l'ufficiale .san~tario ha l'obbligo di rilasciare gra- zione delle proprie cure al bambino, il quale fa parte integrale della famiglia e segue la sorte tuitamente i certificati medici agli aspiranti alla e poSiizione economica della medesima. Croce Rossa. (5193) Este-nsione della condotta alla generaGli anni di servizio da oalcolarsi agli effetti lità degli abitanJti. - Il Dott. D. C. da L. dedella pensione sono quelli fatti con percezione sidera conoscere se estendendosi la condotta. da di stipendio. Poichè durante i due anni di aspettativ.a Ella, com·e affetma, !n10n ha percepito s.t i- residenziale alla generalità si sia obbligati a pendio, non può invocarli come utili nella liqt1i- bandire un nuovo concorso, al quale debba esporsi anche il medico che è già in' carica e che dazione dello iassegno di riposo. I due anni di è stabile. servizio prestati in' altro Comune, durante i Non si deve nel caso esposto bandire uni nuoquali ha percepito stipendio ed ha pagato i convo concorso. T!Pattasi, come la stessa parola chi3.trituti prescritti, possono essere calcolati agii 1

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IL POLICLINICO

ramente i1n dica, di una condotta che si estende e non di un.a condotta ex n.ovo, che si aggiunga o soprapponga alla preesistente. Il medico già in carica come condottato pei poveri assume il servizio della inter•a ampliata condotta. Facciamo poi osservare che la spesa per la condotta piena è f~coltativa e che ·essa noni potrebbe giammai ostacolare i diiritti acquisiti d·al sanitario a riguardo del servizio obbligatorio dei poveri.• (5194) Sesse1ini - A 11,mento di stipen dio. - Il dott. A. R. da P. chiede con·oscere se il sessennio di lire 225 che in questo anno gli competeva possa essere incorporato 11ello aumento di stipendio di lire 200 che proprio in questo anno ha in suo favore deliberato il Comune. Effettivamente come :Ella dice riuscirebbe facile ai Com uni di eludere le ragioni economiche de' sani.tari se ogni qual volta si matura il sessennio, si affrettassero a concedere un aumento qualsiasi di stipendio, dell'·ammontq..re infer1ore al sessennio stesso. Però. ciò non è, perchè, pur ammettendo che l'aumento di s tipendio assorbe il sessennio è certo che se il conseguito aumento n•o n sia .almeno eguale all'ammontare del sessennio, deve essere corrisposta la differenza separatamente. (5195) Graduatoria di -uincitori al concorso di medico condotto. - Al Dott. V. G. da S. A. all'E. rispondiamo che la Commissione giudicatrice del concorso a medico condotto non deve limitare a tre gli idonei su cui far cadere la scelta il Consiglio comun·ale. La graduatoria può contenere quanti nomi si vogliono, purchè ognuno d~ essi riporti valutazione non minore di 27 su 30. Se l'eletto non accetta il posto, bi.sognerebbe a rigor di termini l::.andire un nuovo concorso. (5196) Pe1isio1ii. - Il Dott. N. S. da S. P. B. .nato il 16 settembre 1860 ed .a ssunto in servizio di condotta, che ancora espleta il 1° gennaio 1889 desidera conoscere quale pensione potrà liquidare al 31 dicembre 1915, netta di R. M. e ·q uale al 31 dicembre 1916. Egli è insc.ritto alla Cassa di previdenza fin dalla s ua istituzione ed ha pagato per un decennio il contributo plur:im-0 di lire 220. Con 27 anni di servizio e 55 di età, tenuto conto del contributo plurimo pagato per dieci an1ni, è fatta la deduzione del 2 % a 1 mente del disposto dell'articolo 12 del testo unico delle leggi sulle pensiond e della tassa di R. M., riceverà la pensione netta di lire 1066.53 anntue. Con le medsime aggiunte e deduzion1, dopo 28 anni di servizio e 56 di età, liquiderà annue lire 1166.93. 1

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(5197) Medico1 cCMi ser-uizio a sca-ualco - Ricch·ezza niobile. - Il Dott. abbonato IDI. 7080 e.sspon·e che da circa cinque anni è medico condotto a scavalco in un limitrofo paese e durante tale period·Oi di tempo ha regolarmente pagata la R. M. nel suo domicilio. Ora è venuto a sapere che il paese nel quale esercita a scavalco e dipendente da altra Agenzia ~ delle imposte, ha anche esso regolarmente pagato la R. M. per il medico. Non p0ttendo.s~ ammettere che debbano contemporaneai;nente pagare medico e Co1nune, desidera sa pere se può pretendere il rimborso dalla . .t\ .genzia nella quale risiede e nella affermativa da quale epoca ed in che modo, e se pos· sa essere obè1ligato 1dal Comune, ove esercita ·i scavalco, a pagare o meglio a rimborsare la R. M. anticipata e, nella affermatirva, in qual modo. La R. ì\1. colpisce indistintamente tutti gli stipen1d ii e gli assegni professionali. Tanto nel Comun e ove Ella ha stabile residenza q111a:nto in quello o.ve si rreca ad esercitare la condottai a scavalco deve pagare lai tassa di R. M. : ·nel primo, sull'ammontare 1dlell '•inte.r o s tipendio che percepisce; nel secondo, sul ricavato possibilmente netto della prestazione con detrazione delle spese .n.eces.sia.rie per il trasip orto. Ora Ella dice che il Comu·n e ove esercita a scavalco ha pagato de proprio La R. ì\1. Se per contratto la .d etta tassa di R. M. deve cedere a carico del Comune, questo non può c h·i edere a Lei rimborso. di sorta. Ma se il CQritratto nulla dice in p·r.opo.sito è naturale che presto o tardi il Comun·e, che ha anticipata la somma, ne chiederà il rimborso ed Ella non avrà .akuna plausibile rag·ion.e da addurre per non eseguirlo. (5198) Rifiuto a -uisita.re un ferito - Pagame1ito 1

di -uisite fatte nell'interess.e ·della giustiziai Paganiento di medicinali. - Il Dott. P. R. da T. desidera conoscere se in un paese d01Ve vi è il medico condotto p'uò un libero esercente rifiutarsi a medicare un ferito .povero ma 111.on iscritto nella relativa lista a richiesta del Sindaco ; da chi il medico deve fa·r si pagare se chiamato dal Delegato di P . S. o dall'autorità gi udizia.r·ia e da chi deve essere pagato il farmaieista. In se<Yuito all'invito ricevuto dal Sindaco il b libero esercente non può rifiutarsii dal prestare l a propria opera in caso di ferimento d1 persona. povera m·a non compresa nel relativo elenco. Il rifiuto lo esporrebèe alla denunzia all'autorità <Yiudiziaria per 1'articolo 434 del Codice penale. o salvo le 11lteriori sanziQn1 cui potrebbe tro,1ars1 esposto nel caso che per il mancato a11silio sanitario l'individuo morisse. ~


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SEZIONE PRATICA

Se il funzion:a·r io di P. S. richiede l'intervento del medico come ufficiale di polizia giudiziaria il pagamentù della indennità relativa va fatto dal magistrato, e così ugualmente se l'opera del medico fos1Se da questi .r ichiesta. Il fa.r.m acista, pei medi~amenti che fornisce deve essere pagaito dal ferito o dalla famiglia, p·e rchè detta: somministrazione è ·fatta a seopo cu·r ativo, .n ell'interesse, cioè, esiclusivo ·dello interessato, e noni a scopo di giustizia, diretta ad accertare l'entità e la g.ravità del delitto commesso. · · (5199) Certijicatoi medicai GJ corredo di querela - Paga1nento. - Al Dott. V. T. da C. rispondiamo che dal momento che 11 .certificato medico a corredo della querela fu richies·t o per iscritto dell'arma dei RR. CC. dovè essenzialmente ser· ,-ire per illtJminare la giustizia e ipr.-0ivare se trattavasi effettiivamente di azione da esperirsi a q.u erela di 1parte o di delitto perseg.uibile di ufficio. È giusto, quindi, che il detto certificato s ia pagato dall'a.u torità giudizia·r ia avendo l'arma agito sotto la veste di uffi.ciale di polizia giudiziaria. Doctor JUSTITIA.

· NOMINE. PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

"l\1el S er'Vizio sanitarioi delle F erro'Vie dello Stato.

Il dott. comm. Fa·b bri Guglielmo, c.on decreto ministeriale del 15 corr., è sta·t o promosso Capo del Servizio sanita.r io delle Fer.rovi'e dello Stato, che egli già dirigeva interinalmente. _.\.Il 'egregio e valente fu·ntzionario i rallegramenti del « Policlinico ».

CONDOTTE E CONCORSI. ALESSANDRIA . - Condotta pel sobborgo di Valle San Bartolomeo ; L. 1500 pei poveri e tre quin·quenni del decimo; ettari 972; a b. 1950; famiglie ·pov. 51. Serv. entro 15 g. Scad. 20 mag. ATELETA (Aquila). - Condotta generalità 3500 ab., L. 2500 p. poveri, L. 950 p. gli abbienti, L. 200 quale u. s. L'Amministr. com. assume formalmente l'obbligo di attenersi 'alla graduatoria della Commissione. Scad. un mese dal 10 apr. AVELLINO. - Capo del Laboratorio medicomicrografico consorziale di vigilanza igienica. Vedi fase. 13. Scad. ore 12 del 15 giugno. AzzANO MELLA (Brescia). - A tutto IO mao-gio condotta; 1329 abitanti, di cui 822 nel ce~­ tro e 507 nelle frazioni e casci:nali; gli assolutamente poveri calcolansi IIOO; L. 3400 lorde e abitazione. AZZANO DECIMO (Udine). - A tutto IO maggio, primo riparto, soli poveri, L . . 3000 lorde e L. 800 per indennità cavallo. Eventuale assegno di L. 300 per le funzion·i di U. $. · BRESCIA. A mministrazio1ie Ospedali ci'Vili. Medico assistente; L. r400 nette di R. M.; nomina f)emestrale, conferma triennale; alloggio o indennità di L. 150 annue, L. 5 e vitto .n ei giorni di. guardia. In corso deliberazioni per miglioramento di stipendio, ecc. Scad. 10 maggio. Ser.vizio entro 20 giorni. CANNOBIO (Norvara). opera Pia Uccelli. - A tutto maggio, servizio 0.spedale e poveri di Cannobio e Traffiume; L. 2000 lorde. P.ratica trienn. CARPIANO (Milano). - Condotta libera ; lire 3700, abitazione, tre sessenni. Scad. 10 maggio.

CASALE CORTE CERRO (No-uara). - Condotta; ab. 2707; L. 3852.15, compresa l'indennità per u. s. Scad. lO maggio. N ell' A 1nministrazione sarn.itaria. CASTELFRANCO VENETO, (Tre'ViSO). Ospedale CiPagliani dott. cav. Paolo, medico provinciale, 'Vile. ~ A tutto 30 ap1rile, medico chirurgo assiè promosso dalla 2a alla 1a classe. . Fuseo cùott. Gennaro, medico provinciale ag- . stente; . L. 1800 I-orde di R. M., alloggio, percen"' ~uale sui proyenti. .delle operazioni. Età massigi1u11to, è tras!erit·o· da Barti a Bologna. ma 40 an:ni. Nomina e con:f·~rme biennali. D'Aloja dott. Niccolò, ' id. id., ' da Perugia a Bari. CASTELLETTO MERL~ (Alessandria). - Condotto Caporali dott. Mario, id. id., da Belluno a pei poveri ed uff. san.. (esclusa la frazione CaNo·vara. salino); L. 2500 lorde. A1::1. 1841. Scad. 30 aprile. :Vizioli dott. Biagi.0t, id. id., da Cl1ieti a BreCIGLIÈ e RocCACIGLIÈ (Cuneo). - Contlotto; scia . . L. 2500 con alloggio. Scad. 15 maggio. Il dott. Luigi San•ti è nominato membro del Consiglio 1prov'inciale di sanità di Forlì fino alla COMO. Deputazione Pro'Vinciale. - Medico priscadenza del triennio in corso. mario; L. 4500 lorde dell 'i. R. M.; tre quadrienni e due quinquenni del decimo; pensione. Titoli Ordine della Co.r ana d'Italia . scientifici e pratici. Età limite 40 anni al 30 Commendatore : dott. Rosati cav. T eodorico, apr., s. e. r . Servizio entro 30 giorni. Scadenza colonnello nella R. Marina. ore 16 del 30 aprile. Utiiziali : dottori Mercatelli cav. Vincenzo, meCONEGLIANO. Co111g regazione di Carità. - Chidico ··prio.vi11ciale a Bengasi (Cirenaica) ; Errirurgo primario nell'Ospedale civile. Età mas· quez cav. Enrico, ufficiale sanitario di Bari; Val· licelli cav. Antonio e D'Angelantonio cav. Et- sima 45 anni. Biennio di chiriurgo operatore e quad·rien.n io di assistentato in clinica od ospetore, tenenti colonnelli medici . dale. L. 2500 lorde di R. M . ; compartecipazioCafv-alierli : Dottori Sprecher prof. Flo:nio, dine introiti. Nomina biennale. Scad. 10 maggio. rettore della sezione dermosifilo,p atica nell '0spedale Pammatone di Geno>va; Scoccianti AlCOPPARO (Ferrara). - Condotto poveri frazione derico, medico-capo n1ella c .r.oce R.oosa Italiana; di Cocc.anile; L. 3200 lorde e L. 6oo per obbligo ~la ssarotti \ iito, diretto:re t ecnico del Sanatorio di ca,·alc.; assicurazione. i\.ssunzione entro ro Bellosguardo di Roma. giorni. Scadenza 30 aprile. (29) ..

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IL r oLICLIKICO F RAss o SABINO (Perug ia). - Condotto; L. 28oo lorde con du·e sessenni di L. lOO e compenso di L. 200 p er a. f. Assunzione fira dieci giorni d alla n omina. S cadenza IO maggio. FOLIGNO. Ospedale civile. - C·e rcasi . m edico chirurgo a·s sis t ent e. Sti•pendio L . 1800 n·e tte, all oggio e prima colazione n ell'Osp edale. Capit olato e 'Schiarimenti p resso l a Direzione de llo Ospeda le. GROSSETO.. - Due cond otte a cura piena . Do111ande separat e. L . 4000 l orde e 4 quinquenni clel decimo. Richiedere schiar . S cad. 3 m aggio. 1

I MOLA. Co1ig·regazione di Carità: Medico ca·po dei Laboratori dell'Ospedale di S. Maria d ella Scaletta . Stipen dio L . 2500 l orde, quattro quinquen ni di un decitn o. Scadenza I5 m aggio . Assis tente m edico dell'Ospedale d i S. Maria dell a Scaletta . Stipendio L. i 2200 lorde, alloggio ·n ell'Istituto e ·vitto n ei g iorni di guardia. Scaden za 30 a p rile. JATRINOLI (Reggio Cal.). - Condotta, alle ore 14 del Io maggio, età limite 45 anni; L. 2000 e aumenti del decimo per ogni sessennio di s er'\'izio effettivo ; L. 200 per la fraz. di S. Martino.

LOMAZZO-CIRIMIDO (e omO). Linea ferroviaria Como-Milano. Consorzio. - Condot ta piena, abitanti 4653, stiJ?endio L. 5100 l orde più 3 aum. . sessennali, residenza Lomazzo. Scade 30 aprile. MALONNO (Brescia). - Al 30 aprile condotta; L. 4273. 77, al lordo della R . M. ; generalità 2520 ab.; U. S. e gestione a. f. MARLIANA (Fir enze) . - 2a Con.d otta con residenza a Montagnana. Stipendio L. 2300 l orde più L. 500 inden.nità ca val catura , t re aumenti q11inqu ennali del deciino. Scad enza 15 m ag gio.

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MARRADI (Firenz e). - Terza sezione, resid enza a Casale di Lutirano; L. 4500 lorde, popolazione 2400. S cadenza 30 aprile . MONTECOPIOLO (Pesaro) . - Condotta semiresi<lenziale (cura poveri e semi abl:>ienti) ; L. 47iO lorde e tre s essenni; L. 150 come uff . .san.; L. 80 p eli a. f . ; abitazione; a ssicur. ; ecc. Obbligo cav. S cad enza 30 aprile. * MONTECOSARO (Macerata). - S econda condot· t a , in pr evalenza chirurgica ; età limite 40 anni; L. 3500 l orde per la generalità; aumento di lire JOO in corso d'approvaz.; L. 700 per cav.; L. 200 per s u pplenza. Abitanti 3650. Servizio entro 15 g iorni. A tutto 5 maggio.

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MoNTEFALCO (Perugia) . - Una delle due condotte ~er la generalità; L. 4400 lorde. Scadenza 30 aprile. MONTE s. PIETRO (Bologna). - A tutto il 30 aprile. R esidenziale. Ab. 2890. P overi circa 500. S tipendio L . 3400 ~on quattro sessenni. Indenn ità cav. obblig . L. 800. l\t!oNTESPERTOLI (Firetize) . - Fi no a l 10 maggio, prima condotta r esiden ziale ; assegno di L. 2500, a u ment abil i per tre sessenni, più L. 700 indennit à cav. , L . 150 di s upple nza , se anche non a\-viene, L. 300 qualora rinunzi ad ap plicare la doppia t ariffa per le ch iamat e di notte fuori del capoluogo ed agli abbonamenti fuori co11dotta; assicurazione, ecc. (30)

[.i-\.NNO XXII, F ASC. l/]

MONTICIANO (Siena) . Condotta ca.poluOCYO ~on frazio11e di S calvai.a ; L. 3000 lord e, L . 7~0 inden n. cavale. e L. I oo se u ff. san. ; due sess. Richiedere schia11imenti. S cad . 5 maggio. NAPOLI. Pio Luogo dell'Annunziata. - Concorso per titoli a batteriologo, fra laureati in medicina e chiruirgia; L. I400 lorde. Richiedere s chiarimenti alla Se&1reteria. Scad. 30 aprile. NARNI (Perugia) . - Condotte di Capitone e Guadamello; a tutto 30 apr. Abit. 1500 e 1250. L. 2400 p. poveri, con t re sessenni; L. 800 p. gli abbienti; L. 750 per la cav., '°'bbl.; L. 100 alla ra. cond. per l 'a. f. ; L. 200 alla 2a. con d. per l'alloggio. Servizio entro 20 giorni. ORCIANO DI PESARO. - Condotta piena del capoluogo; L. 4300 lorde di cui 2400 pei poveri, L. 800 per gli abbienti, L. 700 per inden~ità ca v., L. I oo per U. S. e L. 300 per indennità operazioni alta chirurgia. Due sessenni. Assicurazione. Scadenza 5 maggio. OTRICOLI (P erugia). - Concorso m edico chirurg o pror ogato a tutto il I5 giug no; lorde lire 4000. Ri \ iOJ.gersi al S·indaco. PACIANO (Perugia). - Condotta piena . Stipen.dio L. 4500 lorde, tre sessenni. S cad. ro m ag gio. PARMA. Casa Penale. - Sanitario; assegno di L. I8oo lorde. Vedi fase. I5. S cad. 30 aprile. * PIANDIMELETO (Pesaro). - Condotta consorziale I 0 repa rto; L. 5I87.50; s essenni. Vedi fa· scicolo 15. Scadenza IO maggio. RIOLO DEI BAGNI (Ravenna). - Sino alle ore 12 del 2 maggio p. v. Condotta del I 0 Riparto . Residenziale, L. 2300. Indennità cav. oèblig ., L. 700. Due sessenni. Residenza nel capoluogo. Frequentatissimo stabilimento idroterapico. ROl\fA. J.\tl in-is tero della M ari11a (Ispettorat o di Sanità) . - Ooncorso .a t enenti an ediiei d ella R egia Marina. (La . notizia è giunta a nostra cognizione con ritardo : il concorso è scaduto il 2I aprile). ROVIANO (Ronia). - Condotta; ab. 1204.; lire 3500 lorde e tre sessenni; L. 100 quale u. s.; L. 200 per l'a.. f. Scad. 30 giorni dal IO aprile. s. MAURO MARCmSANO (Catanzaro) . - A tutto il 30 aprile concorso al·.Posto di· medico-chirurgoostetrico pei soli poven, cop. lo s~ip~ndio 8:llllU<? di L. 2000 lorde. Popolazione irtunita abitanti 1839. P er schia rimenti rivolgersi al sindaco. SAN R AFFAELE CI MENO (T ori1io) . - Pel r 0 111g lio prossrim o è vacant e ii posto d i m edico c~n­ dotto e uff . san . L. 2000 lorde. Scad. 10 m aggio. TEGIANO ~ (Salern01) . - Una delle du~ con~otte. ; L. 1700 pei poveri, L. 200 per g li abbient i, oltre L. 1400 d'indennità di r esidenza, e L. 100 come Uff. S an. se il vincitore del concorso è fornito di tale titolo. S cadenza 20 maggio. TRINO (~crvara) . -. Condotta pe~ Grangie di Lacedio ; al 15 maggio ; ~ · 3000. ~e~ po,·eri_, lorde· t re .sessenni · L . 500 indenn1ta per assistenza ' ai coloni e l~voratoPi a,-yentizi; L . 8oo per caI\-alc. Ser\·. ebt ro 20 giorni. E t à li1nite 35 atll.ci . VALLECORSA (R oni.a) . - A t ut to il 30 a prile condot ta o-eneralità ; L. 3400 oltre L . 100 quale U. S ., lorde di riten. R. M . Ab. 4415 agglomer. 7


l-~NNO

XXII, FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

ì\Ieclico gio·, ·ane con pratiica os·p edaliera e di condotta chiede con, eniente inter.inato. S criYere G. R. 365, Sain1 Gio, anni in Mangnano (Forlì). 1

1

Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risul· tano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profes· sionali. · Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci r isultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sa· nitarie Italiane.

Diffide e boicottai;·gi : Ci si comun ica : A 11ome della Sezione Verbanese p·regio1ni pregare ·c odesta s.p ett. Direzione ,a voler ~nserire nel .g iornale 1 l Policlinico e precisament e 11ella relati·v a rubrica, che la condotta medica di Cannobio (Lago Maggiore) è diffidata per insufficiente sti·p endio e sfavorevolissime con·dizioni di ambiente iprofessionale. Ringraziamenti . P·e r la Seziic1n:e Verbanese Dott. Nino D1o ni.

NOTIZIE DIVERSE. V Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana dei medici direttori di ospedale. Il Consiglio direttivo dell'Associazione dei Dirie tto.r e di Ospedale nell'ultima seduta del 13 dicembre u . s. deliberava di indire a Milano nel p.rossimo1 giugno i l V Congresso. Sal,·o •uùteriori disposizioni in rapporto aìle condizioni qel Paese, il Congresso si aprirà il 26 giugno prossimo in Milano. Verrann10i diramate ulteriori comunicazioni ·1 iguardanti il programma dettagliato dei lav·ori e delle ,-isite alle Is tituzioni Sanitarie c-ittadine. Si prega di ·v oler indirizza.re le adesioni t le e\rentuali comunicazioni al Comitato orclit1Htor~ clel V Congresso dei Direttori di Ospedale i1ress 101 la Direzione Medica dell'Ospedale l\1aggiore di lVIilano. La quota che dà diritto di partecipn~·e a1le comunicazioni e discussioni del Congres.~o , alla copia degli .a tti , alle riduzioni ferroviarie ed alle gite di is·t ruzione è fissata in L. Io. Le relaziòni ufficiali soni<} : I. _-t\.ss.icurazi.one obbligatoria degli operai contro le malattie»; relatore onor. prof. M . Pietra,·alle, Di.rettore Ospedali Civili di Naipoli. - II. «Errori tecnici e conseguenti danni economici delle aziende ospitalioe.re » ; relatore professor T . De Hi eronymi·s, Direttore 0 .srpedali Ci,~ili di Lucca. III. cc Stato e sviluppo del1'assistenza ospitali era in Italia » ; relatore professor G. Gherardi, Diretto re Ospedale Civile di Veliletri. - IV. « C·orÌie deve essere intesa la spedalizzazione dei tubercolosi per corrispondere dal lato umanitari°' e ·s ociale >> ; relatore prof. E. Orlandi, Direttore Ospedale Civile di PadoYa. - V. «Rapporti tra Cliniche e Ospedali» ; relatore dott. G . Guicciar·dri., Direttore Ospedale Congregazionale di Modena. 1

1

Congresso Nazionale dell'alimentazione. Si è riunito a Milano il Comitato ordinator\· del Cong·r·esso Nazionale per l'alimentazione razionale igiendca popolare. Presiede\~a il prof. Ceradi11i, presidente della R. S oc. !tal. d'igiene, la q11ale si è fatta promotrice del Congresso. E ·

rano presenti- il prof. Alpe, il pr.oJ. Antoniui, il dottor Albertini, il prof. Bordoni-Uffreduzzi, il. c?'111m .. Brugnatelli per la deputazione pro,·1nc1ale, 11 comm. Della Ved10\·a, ed altri. Il prof. Oeradini ha ricordato le gravi ragio ci che suggeriscono alla Società d'Igiene di es aminare, in un Congresso d'igienisti, di econo· misti e di ag.r.M i, le condiZiioni del nostro ~aese in· rapporto al .p roblema dell'alimentazi1one, ed ha quindi dat a notizia delle numerase autore, ..01li adesioni per\venute da ogni parte d'Italia . Gli a·dunati hanno pr1oceduto alla oostituziont> del Co1nitato ordinatore del Congr·esso che si è così completato con le mag-gti1o·r i personalità nel camp 0 dell'economia, dell'igiene e dell'agri· coltura. Approvata infine la nomina di un Comitato d'on1o re, si è deciso che il Congresso, tenute presenti le neceissità dell'organizzazione, si S\ 01ga al più pr·esto possibile ed in ogni modo non oltre il 15 giugno prossimro . Il Comitato ordinatore ha fissata la Silla sede presso la Reale Società d'Igiene in via San Paolo n. IO. 1

1

Corso di perfezionamento. Ai RR. Ist it uti Clinici di perfezion.amento. in Milano, dal ro 1naggio al 9 giugno r915, a'·rà luogo il 16° corso accelerato per medici condotti e medici prat ici. Chiedere programma dettagliato all'Economato degli Istituti, v-ia Commenda r2, Milano.

Le funzioni amministrative · degli ospedali in caso di mobilitazione e di guerra. I ·f unzionari amministrativi dell'Ospedale Maggiore di Mi.lana hanno dichiarato al Consiglio Ospitaliero che garantiscon·o l'uno per l'altro, nel limite delle, proprie f1orze, la regolare contin.ttazione di tutti i ser.v izi amministrati \·i d-el Pio luogo per tutto il periodo di tempo in cui r~steranno sotto le a-rtni quelli fra essi chè vi sarann-0 chiamati , senza che clebba ·e sser·e assunta in tale ,p eriodo a lcttn im~iegato• stTaordinario, ed esclus10 fino (la ora agn~ compenso per il maggior .lavoro occorrente, secondto la distri1buzine che !Sarà per farne l'onorevo1e Presidenza.

L'acqua potabile nelle piazze assediate. La Rivista di Artiglieria e Gemio ha bandito un <:oncorso a premi per una. memoria sul tema : « Descrivere scientificamente i vari sistemi che si possono adott<l'te per ·p rov,·edere di acqua potabile una piazza assediata ,·alendosi dell'atqua del sottosuolo » . Il limite di tempo per la prese11tazione delle mem·orie è fissato al 30 aprile I9I5. 1

Preparazione sanitaria della guerra. L'operoso Comitato lombardo di preparazior:e si sta occupando fra l'altro della organizzazione dei servizi sanitari in guer·r a; ed ha aperto un arru1olamento di infermieri. Questo arruolan1ento - che è pure curato dalla « Vigi1a11za sanitaria », dalla «Società lomba·rda delle le,·atrici », dall' « Ospedale Victor De 1\1Iarchi » ha ·dato risultati insperati. S otto la direzilne del dottor Sironi s i è aperto un corso, rico·10scit1to dalla Croce R ossa, al quale &i sono (31)


IL

POLICLI~ICO

i s~ritte dalle quattrocento alle cinquecento don-

ne ed ogni domenica le lezioni vengono impartite al liceo Beccaria. ~è sono state dimenticate mansioni più umili, ina ~on meno importanti . .Si è forma~o un gruppo d1 cuoche e guardairob1ere per gl1 ospedali e le cucine po1polari. « Come le donne di Inghilterra, di Francia e <li Germania - ha detto a un redattore del « Corriere della Sera » la s ignora Sofia Bisi .t\.1bini, -che è l'infaticabile propagandista del mo, ·imento femminile - le donne italiane, se O'Uerra verrà, riveleranno tutto il loro valore, ignoto al publ.:1lico, che solo sa come da molti anni le fanciulle italiane seguano gli studi SUJ?eriori; 1na ·no11 si è acco1rto quant o questa ·p iu seria cultura abbia influit o non: solo sulla mentalità, ma anche s ul carattere femminile. Se guerra non· sarà, si troveranno molte cose fatte, di quel sano femminismo che vuole le attivit à della donna applicate a funzioni sociali affini al suo t emperamen°to ».

Corso di medicina e chirurgia veterinaria di guerra. Presso la Scuola superiore di medicina veteri11aria d i Milano è incominciato il giorno 13 corrente un corso di medicina e chirurgia veterinaria di guerra. Il corso è fatto per g li s tudenti della Scuo.Ja degli ultimi anni e per i medici veterinari, i quali p.ossono intervenirvi senza obbligo d'isorizione e senza pagament o di tasse.

Lega Italo-Romena per le più strette relazlonl di cultura. fra le due nazioni.

[_.\!'.""XO

XXII,

FASC.

171

\ Tennero i1ominati membri dì. questa Sottocommissione i sigg. proff. l\1:aggiora, della Cattedra • d'igiene di Padova, ed il dott. L. Camurr1.

Per gli studi sulla tubercolosi. Il Consi·g lio della Facoltà medica di PariO'i ha deliberato, come avemmo già ad an.nunzia~ di istituire una catt edira di tisiologia. L'emolum~nto del titolare sarà doppio di quello dei professori ordinarii, ma è fatta la condizione espressa che egli dovrà rinunziare a ll'esercizio privato. I Laèoratoi:ii sara.nno dotati di crediti ingenti e nulla sarà trascurato per agevolare le ricerche. I ser' 1izi· an.nessi alla nuova cattedra sorg eranno nei giardini dell 'Ospedale Cochin.

Opere Igieniche comunali. Il Prefetto della Provincia di ..~velli no ha diramato una circolare a tutti i Sindaci raccomandando loro vivamente di occuparsi alacre1nente per a-isolvere l'importante questio11e dell'approvvigi1onamento idrico. L'acquedotto consorziale fra i Com'llni di Mesola e Codigoro verrà ampliat o per deliberazione del Comune di Mass1afiscaglia, che intende sia esteso a quella località.

Opere di risanamento a Napoli. Con R. D. 25 febbraio .n . 295 è stato approvat o il regolament o, composto di sedici articoli, per la esecuzione della legge 12 luglio 1912, nu· mero 783, riguardante le 1opere di ritsanamento della ~ittà di Napoli, autorizzate dalle leggi 15 gennaio 1885 , n. 2893 (serie 3a), 7 luglio 1902, n. 290, e 5 luglio 1908, n. 351.

All'Istituto Coloniale Italiano si è riunita la Sezione scientifica della Lega Italo-Romena. V 'intervennero molte e S·p iccate autorità. Furono 11ominati presidente i l senatore Garofalo e seL'acquedotto di San Marino. gretario l'avv. Bidelli. È stato inaugurato, a S. l\1arino, l'acquedotto Dopo una elevata ed importante discussione per l'acqua potabile, contemporaneamente all 'itusui vari p.r·oblemi concernenti la diffusione della pianto della luce elettrica. L'opera. fu ideata e cultura italiana in Rioanania e nella Penisola Balcanica, si è nominata una Commissione pre- , compiuta dal comm. Olinto Amati, ora 1reggente della Repubblica . s ieduta dal sen. Volterra e composta dei professori on. Landucci, Ettore Pais, Vivante, ScalaIl nuovo padiglione chirurgico dell'Ospedale Magbrini, Pirotta, per riferire circa le questioni rigiore di Milano. flettenti I >istruzione superiore e media in relazione al! 'ammissione degli stude11ti romeni nei Probabilmente alla fine di questo mese Yerrà 11ostri is tituti di cultura, circa l 'istitiuzione di inaugurato il nuovo padiglione chirurgico Zontorse di studio per le nostre Università e sulla da, che è quasi finito. Ora si sta completando possibilità del cambio dei professori universitari l 'arrec1o dei locali. tra 1'Italia e la Rotnenia. Il 1111ovo Istituto è sorto per la mu11ificenza dei fratelli Zonda. Per lo studio della pellagra. L'incarico d'ideare il nuovo padiglione venne La Commissi·011e ministeriale per lo studio dato al! 'ingegnere dell'Ospedale Maggiore, co111della pellagra ha accolto favorevolmente la promendator Angelo Radaellt, il quale nello stabilire il progetto utilizzò anche i suggerimenti di posta dell'ing. Gaetani, di prendere in esame la speciali competenti in fatto di ed.1lizia ospitat1t1ova teoria eziologica della pellagra dei proliera, come il direttore dell'Ospedale, dott. Ro11fessori Alessandrini e Scala, allo stesso m1Jdo zoni, e quegli che saretbe stato il direttore del di ciò che fu fatto per le altre che vennero portate innanzi alla Co1nmissione stessa. A tale Padiglio11e stesso, il prof. Rossi. Il ntuoyo padiglione si differenzia nettamente scopo essa decise di eseguire, sotto il controllo da quelli di precedente costruzione, perchè dicli t1na Sotto-commissione, delle esperienze d:, , ·iso in sei co1nparti autonomi, dt1e dei quali -· terapia dei pellagrosi col metodo delle iniezioni per le forme settiche -:- si tro"·ano al piano te~­ cli citrato sodico e di far premure presso la Direno irialzato, due altri - per le forme asett1rezione generale di sanità affinchè fosse pc:ssiche - al primo piano e due altri - per le forbi lc efiettnare anche la seconda delle r>Sperienze n1e trat1rnatiche - al seco11do piano. A ciascun i)roposte dal prof. _.\lessandrini, cioè la llunifìca piano ,.i è i111 com parto per u omi11i e uno per idrica, a scopo profilattico, di una località pellag·rosa. <lon11e. (32)


[...-\~~o

XXII, FASC. 17]

SEZIO~E

PRATICA •

Ogni com parto dispone di una sala per sedici letti, di una sala di m·e dicazione, di una camera di isolamento con due letti, di gabinetti per bagni, di latrine, di lavabi, di una sala di soo-giorno, di una cucina. Sono dunque come s~i padiglionci·n·i riuniti in un· edificio un·ico e posti in comuni cazione, oltre che dai corridoi, da tre scale, da u11 asicensore, da un montacarichi l>er la ~iancheria e da due piccoli montacarichi per cucme. Delle tre scale quella posta al centro serve per i medici e per i visitatoiri, quelle laterali setrvono per gli ammalati. I sei comparti hanno in comune due gran<li sale operatorie completate da camere di preparazione, da gabinetti di sterilizzazione, da lavabi per i medici. Altri locali destinati a funzioni co·m uni per i sei comparti sono il ~a.binetto di radioscopia - che gli altri padiglioni dell'Ospedale n·o11 posseggono - , il gabinetto di .microscopia, la biblioteca medica, la :sal a per le lezioni, le camere per il personale dirigente. Nei sott erran·e i si trovano i gr1ossi im.p ianti pet la produzi·on·e del vapore necessario al riscaldamento e alla sterilizzazione ; vi sono pure i depositi per le attrezzature, le biancherie, ecc. All '.u ltimo pian·o tre terrazze sono destinate ai malati che faranno la cura .del sole : sono i so-lari. . Il nttovo padiglione è costruito su un 'area di 4000 metri quadrati, di cui lOOO sono coperti dal fat1b ricato. È alto 16 metri. I1n1 tempi normali ospiterà 110 infermi, in tempo di guerra potrà ospitarne 300. 1

1

Limiti di età per i professori universitari. Si è riunita, sotto la presidenza dell'on·. Pietravalle, la Commissione parlamentare che esa1nina il disegno di legge di iniziativa dell'onorevole Agnelli per la applicazione senza eccezione dei limiti di età ai professori universitari. La Commissione ha approvato i concetti informatori della relazione dell 'on:. Agnelli, dando al relatore mandato di piena fiducia in rapporto anche ad ttn recente voto del Consiglio Superiore della pubèlica istruzione.

Per il prof. Morselli. I laureandi in medicina dell'Uni versrità di Genova hanno offerto all'eminente e geniale studioso una pergamena·, in occasione del suo XXXV anno di insegnamento. La dedica, dettata dal prof. Cogliolo, dice: « ~.\d Enrico Morselli Che rinn10\ando il tipo italico dei nostri grandi del cinquecento unì con ·sintesi mirabile la filosofia e le scienze positive - di,-entando nello scrivere e nel dire - e nel curare le malattie mentali - innovatore e maestro impareggiabile - i laureandi dell'Ateneo Genovese - ammirando, ricordando, plaudend·o - offrono - nel XXXV anni·v ersario del~ I 'insegnamento suo >> .

11 70° compleanno di Rontgen. Il prof. \J\rilhelm Konrad Rontgen ha compiuto 70 anni il 27 marzo. In tale occasione la « Miinch. tnediz. Wochens.çhrift » del 23 marzo consacra un entusiastico articolo allo scienziato prussiano, tanto benemerito della medicina e dell'uma11ità.

Il Congresso tedesco di chirurgia si è tenuto quest'anno a Bruxelles il 7 aprile ed è stato consacrato interamen~e alla chirurgia di guerra. Vi si dettero conv-egno un migliaio di cl1irurgi e di medici militari; Garté, Korte, Pa\rr e Bier vi te111ne.r o 1delle conferenze sull'emostas i e il trattamento dell'anemia acuta da emor.r agie, sulle ferite d'arma da fuoco dell'addome, sulle ferite d'arma da fuoco delle articolazioni e sulla chirurgia dei vasi.

La Croce Rossa belga' disciolta. I giornali di .Berlino recano da Bruxelles : Il Comitato direttivo della Croce R ossa de1 Bel~io, avendo . rifi~ta~o di co?per~re per so~v~nire l'attuale m~se1~a lltru Belgio, e stato <l1sc1olt~} dietro ordine del Ciomando generale. Il conte Katzofeld-Trachenberg è stato incaricato dell 'amministra.zione dell 'uffi1cio centrale.

La lotta contro le epidemie castrensi in Germania. I giornali medici della Germ.ania ,p1ongono in rilievo la benefica efficacia dimostrata dalle vaccinazioni contro il tifo addominale e contro il colera. Nes6tUn'epi.demia delle due gravi malattie si è più prodotta fra l e truppe. La diffusione del tifo esantematico, che colpisce molti prigionieri russi, viene ~nfrenata mercè l 'is·olamento dei malati. Si sono già avute tnolte vittime di questa gravissima malattia anche tra i medici cui è stata affidata la cura ~ei prigiioni~ri russi. Una disposizione ufficiale ora impone che tutti i carri ferroviari di ritorno dalla; R.iu·s sia portino la dricitura a grancli ca·ratteri « Aus Russland ! Seuchenverdacht ! Pri- · ma di usarli, sterilizzarli con cura ed ucciderne i pidocchi ! » È stato emanato il diivieto di inviare verso il fr1onte di combattimento della Polonia e della Russia qualsiasi carro ferroviario fornito di tappezzerie (di lusso, di I ·e II classe). Il grande quartiere generale germanico comunicava di recente: I giornali esteri hanno negli ultimi tempi pubblicato spesso notizie sfavorevoli sullo stato sanitario dell'esercito tedesco. Esso è invece a ssolutamente soddi·sfacente. I nostri soldati hanno sopportato eccellentemente gli sforzi della campagna di inverno. Infatti essi ebbero solamente a soffrire nei Carpazi a cagion.e della temperatura. Le malattie epidemiche, eccetto casi assolutamente isolati di tifo e di colera nel teatro della guerra orientale, non· si iSono più verificate. _..\. questo risultato favorevole hanno contrituito ii1 pri.ma linea le misure igieniche prese a tem1>c,, per esempio le \raccinazioni contro il vaiolo, il tifo e il colera; l'uso di riserve d'acqua potabile trasportabili; le in stallazioni di bagni e di doccie dietro il fronte in stazioni e in treni-bagni; le installazioni di camere di c1isinfezione e misure per la pulizia delle uniformi. La supposizione diffusissima che le m alattie ,·eneree abbiano preso nell'esercito t edesco uno s'\.·iluppo tale da costituire un pericolo pubblico è pure ;inesatta. L a c~fra totale dei soldati del fronte occidentale caduti malati di malattie ,-eneree si aggira intorno alla metà di q_uella dei soldati affetti da malattie simili che s1 tro,-ano al paese e dal quale non sono ancora partiti. (33)


586

IL POLICLINICO

Tt1tte le persone responsabili fanno sforzi conti11ui 1)er ottenere un't1lteriore di111inuzione delle 111alattie ,·eneree. _t.\.ccanto alle misure di sor v': g li anza e preventive hanno luogo conferenze 1str11tti ve per i soldati tenute da 11fficiali 1nedi~ i e cla ecclesiastici.

I servizi odontoiatrici nell'esercito tedesco. Il « Lei pz.iger Tagebla.t t » inforina che fra le tr11ppe gennaniche combattenti vi sono ottocento cle11tisti adibiti a curare non solo la bocca dei soldati, ma anche le numerose e varie ferite alle 1nascelle. A Berlino, Diiss·eldoirf, Heidelberg, 8trasbt1rgo, ecc., furono istituiti s peciali lazzaretti pei feriti alle mascelle.

Il prezzo del medicinali nell'Inghilterra.

Dal << Lancet » del 20 marzo 1915 si ril e,·a c01111e il prezzo dei 1nedicinali vada ancora aumentando i1 ell 'Ingbilterra. In specie sensibile è il rincaro dei prodotti si11tetici. Uno degli esempi tipici è dato dall'aspirina, che ora è divenuta preziosa. : costa sette volte l)ÌÙ di come non costasse prima della guerra. La decisione del cc Board of Trade », di consentire che qttesto nome protetto potesse usarsi per denotare l'acido acetilsalicilico comunque pre})arato, h a concorso a far elevare il credito e la richiesta del medicin-a le ed a farne elevare di tanto il prezzo. . E sso• non può ottenersi che in scarsa quantità dai paesi neutrali ; d'altra parte i fabbricanti inglesi non riescono a produrne quantità bastevoli. .t.\.11che l'acido salicilico ed il salicilato di soda sono molto r.incariti; costano 1'uno circa 7 e l'altro 8 ,·olte più di u.n tempo. Questo rincaro è poco sentito, percbè si tratt a di medicinali il etti prezzo normale è basso; ma probabilmente il prezzo· continuerà ancora ad .aumentare, perchè d.itfetta l'acido feniico, la materia prima da cui si ottengono. ")I el deter1ninare gli elevatnenti di prezzo ba certo avuto parte il s·e vero blocco inglese : la (iennania non p uò più esportare i suoi medici11al.i. negli Stati Uniti, e di là non• possono più andare in Inghilterra, come erai accaduto sino a qttalche tempo addietro. Il blocco si ritorce dunque in parte a danno dell 'I11gl1ilterra. Per l'olio di fegato di merluzzo non può valere, evidentemente, la stessa ragione; nè può i11Yocarsi la scarsità del prodotto, poichè la pesca del 111erl11zzo s ulle coste nor,·egesi è s tata co1•)iosa. Eppure il costo è ora quasi doppio di pr11na . ...\. spiegare questo incremento non basta invocare gli alti noli nè le alte assicurazioni delle na,·i; ~i de,·e ammetere in,..ece che molto olio Yenga i1nportato .i n Ger111ania, do\·e se ne fa largo 11so a scopo indt1striale ed a limentare, in cl eficienza di altri oli . Il prezzo dell'oppio e dei suòi alcaloid.i n o·n è cli J11olto cresci11to, inalgrado il fortissimo co11s n1110 cl1e se ne fa per i soldati feriti e 1na~gra do la Tt1rcbia sia tagliata fuori cl al co1u1nerc10 co!1 l 1l 11ghilterra. Il fatto si spiega con l 'a ppro·v,·1~io11 a n1 e11to di oppio fatto in Persia; si è ~0111 i nciato acl utili zzare a ncl1e l'oppio dell 'Ind1 a, 1na è poYero di morfina. (34)

[:\.NNO

XXII,

FASC. 17)

.Ele,·atissi1110 è di '\'e11uto il prezzo dell 'atropina. Il cloralio idrato costa il doppio, la cocaina più del doppio, la fenacetina e l 'acetanilide quasi il quadruplo, e così ·v ia, rispetto ai prezzi che a'·e,·ano prima del~a guerra. Il cc Br1t1sh Med1cal Jo11rnal » del 10 aprilè annunzia cl1e si è cominciato a J?rodurre il sal,·arsan e .neo-salvarsan in Inghilterra, sotto il nome di kharsivan e neo-kha·r si\ran, dalla clitta ButTroughs, Wellcon1e e Co. ; inoltre è st ata concessa la ve11dita it1 Inghilterra degli stessi prodotti p.r eparati dagli stal:àJimenti Poule11c Frères di ~arigi sotto . il nome di airseno-beuzolo Billon e nov-ars'enobcnzolo Billon. 1

Per I soldati accecati In Francia. Nel numero, grande di feriti grav·i fatto clalla guerra, occupano uno dei primi posti i ciechi. l\tiolti di questi i·n,felici furono raccolti sui ca.m pi di . battaglia . . . e nelle trinree, . altri. . fu·rono . fatti . pr1g1on1er1, ma sono ora r1tornat1 ~n patria, in. .S:eguito allo scambio f.ra i belligeranti, dt"'i 1eriti resi ormai invalidi e impossibilitati a riprendere le armi. Il nu1nero 11otevole di soldati accecati· durante i combattimenti e vittime quasi tutti di bombe esplosi,·e e di proiettili d'artiglieria, ha i111d1otto il governo della Rep11bblica a pren·dere .speciali pcr:ovvedimenti a beneficio di questi disgra.z.i:ati che non potranno vi vere con la piccola pensione assegnata ai mutilati. Alle inn·u merevoli ·o·p ere ben.efiche sorte a Parigi in occasi1one della guerra si· è ora aggiu11ta una nuov.a istituzione per soccorrere gli accecati in guerra : la società degli A 11iis des soldats a11eiigles, posta sotto il patronato dei ministri dell'interno e della guerra. I soldati c:iecl1i furono già tutti riuniti in un solo ospizio do,·e rice\1eranno i primi :Je1ne11ti dell )istruzione appropriata alla loro ~nf~r1nità e do\ c saranno st\1diati in modo da poter determinare, secondo le attitudini di ciascuno, il mestiere al quale si potrà destin·a rli e lo stabilimento industriale nel quale si potrà occuparli. Si spera cosi di poter prov\ edere quanto meglio sarà possibile per l 'e.sd.stenza di queste vittime strazianti della guerra. 1

1

Un siero antigangrenoso. Nella seduta del 1° marzo dell' « .t\ ccademia d·e lle Scienze » di Parigi il dott. Ro11x, direttore dell'Istituto Pasteur, comunica, a alcune interessanti ricerche del dott. Weinberg sull'etiologia e la cura della gangrena gassosa, tanto comune nella guerra attuale. In più di 50 casi \:\-einbergha costa ntemente trcrJ'ato un nuovo bacillo, il quale determina· nelle cavie gli stessi fenomeni morbosi osser,·ati nell'uomo; egli è riuscito inoltre a p reparare un siero specifico, il quale si dimostra atti,·o sperimen~almente e che .nella dose di 22 cn1c. dette buo11 risultato anche in un caso clinico, proprio allora sottoposto al trattamento. 1

Nella stampa medica francese. RiYedono la luce alc11ni giornali m edici oltr~ quelli già aun11nziati : Rbbia1no rice,·t~t~ « La Re: ,·t1e Xe11rologique », «.Le Progrès l\lecltcal 11, ~11 « _.\rchiY e~ cles 111alac11es (111 coe11r et de' , ·a1sReaux »; g li « _\.rchiyes des i11aladies du t11bc digestif et de la n11trition )\ ; ecc.


[_.\NNO

X.:'{II,

FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

I servizi sanitari in Francia e Germania nell'attuale guerra.

La lotta contro l'alcoolismo In Francia.

_i:\l Circolo degli uffi:ciali di Ro1na ~l prof. Baldo Rossi, dirett.ore del repa1·to operativo degli Ospedali di Milano, tenne, or non è molto,, dinanzi a numerosis·s imo pubblico, una conferenza sui servizi sanitari di Francia e Germa·nia •nell'attuale guerra. Egli volle studiare de visu gli impL-1ui..i e il meccanismo per la cura dei feriti e deg·li a1111nalati. Potè prenderne cognizione grazie alla cortesia usatagli dalle autorità delle due nazioni jn guerra, e dedurne nor1ne pratiche da .a1)plicarsi alla Croce Rossa Italiana. Il viaggio del Rossi è durato dodici giorni e si è svolto in questo percorso : Berlino, Sédan, Saint Quintin, · Bruxelles; la sua attenzione si è fissata su l 'organizzazione dei servizi della Sanità militare e della Croce Rossa. L'oratore fu presentato allo scelto pubblico dal presidente della Croce Rossa, conte Gia11 Giacomo della, Somaglia.

la legge che proibisce la fabbricazi one, la vendita all'ingrosso ed al dettaglio e la circolazione dell'assenzi·o· e dei liquori similiari. La: legge è applicabile alla Algeria e alle colonie. Il ministro francese delle colonie ha deciso di elevare il diritto sull 'acool a 250 franchi per ettolitro nell'Africa occidentale francese. Il Go,·erno l:rritannico prenderà misure anal•o'ghe 11ei suoi possedimenti vicini dell'ovest africano.

La lotta contro l'alcoolismo in Inghilterra. I giocnali inglesi recano che il re Gior~io VII ha proibito l'uso del vino, della birra e dei liquori nella Casa Reale, a pa•r tire dal 6 aprile, e ciò in seguito all 'ene.rgico disic orso. tenuto dal mini stro Lloyd George alla deputazione <lei costruttori navali, nel quale disse che l'Inghil · terra ha tre ne1nici: la Germania, l'Austria e l'alcool; in q uella occasione il Re si off·ri, in una lettera al Cancelliere dello Scacchiere, d~ dare al paese un esempii01 di astinenza da ogni bevanda alcoolica sino alla fine della guerra. Il « Daily Chron.i cle » apprende che, seg;uendo l'esetnpio del Re, i membri del Gabiuetto hanno deciso di sopprimere l'alcool dalle lvro cantine. Si annunzia anche che Ll10iyd Georg ha rtce,·uto in tre giorni circa 70,000 lettere di persone che promettono di astenersi da qualsiasi bevan· da alcoolica sino alla fine della guerra ed invocano la proibizione completa della vendita rl•:lle bevande aloooliche. · · 1

1

La lotta contro l'alcoolismo In Russia. Malgrado la legge che abolisce lo smercio delle bevande alcooliche, viene ancora co·nsumatoi molto alcool di contrabbando in Russia; si può ottenerlo sotto forma di rimedi; di lozioni per i capelli, di ·v·e rnici, o viene fabbricato clandesti1J.amente in distillerie ·private; si beve anche 1'aloool denatu·rato, reso 1neno disgustoso mercè , ·ari ingredienti. I surrogati dell'alcool han·no ucciso parecchie persone. Le autorità hanno in:gaggiato una lotta senza quartiere contro queste forme nuove di alcoolism.o. Ad esempio, il 31 marzo 11. ~-, il prefetto .di Pietrogrado ha emanato un ord1·ne col quale interdice a tutte le fa.r macie di vendere tutti i ri111edi contei1enti alcool senza la ricetta del medico. Il divieto del prefetto non ha incontrato il fa,:ore pubblico; il prefetto ha doY1:1to ri.tocc.are il s uo pro,..\·edimento che era eccess1,10: 11 gior110 se<Yuente emanava un nt10ov·o ordine, col quale impon·e alle farmacie la proibizione a.s~°: lt1ta di ,·endere alla stessa persona una q~a?tita st1periore ai :)O grammi di qualunque medicinale con.t enente alcool. 1

È sta.ta definitivamente promulgata in Fra·n cia

\

Spacci comunali di bevande analcooliche a Milano. La Giunta municipale di Milano ha deliberato di proporre al Consiglio comunale la costruzione> in via di esperimento, di otto chioschi per la vendita di tevantle analcooliche. Tale proposta rientra nella serie dei provvedi·· menti con· cui 11 Comune sviluppa la sistematica lotta iniziata contro l'alcoolismo. Gli otto chioschi verra.n no ceduti in affitto a priv·ati.

Importazione di carni suine.

·

Con decreto 12 u. s. è stata permessa, a parzial~ revoca di quello 12 dicembre 1914, l'imp·o rtazione delle carn-i suine e dei lardi provenienti dagli Stati Uniti di America, limitatamente però attrav·e rso ai . porti di Genova, Napoli e Venezia, ed alla condizione che le carni ed i lardi siano scortati ·d a regolari certificati sanitari e d'origine, rilasciati dalle autorità dei luoghi di pro.venienza ~ vidi?Jati ~ai ~~· co~­ soli ed agenti consolar1 negli Stati Uniti, e risultino sani alla visita dei veterinari. g overnativi di porto, convalidata, se del caso, da ·esame • • n1icroscop1co.

Per un parto eccezionale. L'Istituto Carnegie, accettando la proposta del professore Pestalo~za,. lia assegnato u?ai distinzione ed un premi<;> 1n dan~r? all'ero1~a madre di Avezzano, Esterina Sorgi in Calles1.

L'uccisore del cap. medico Giannone. Si è chi usa l'istruttoria contro l'uccisore del capitano medie.o Arrigo Giannone. La ·s entenza accoo-lie la tesi dei periti e della difesa, assolvend0o il o-indicabile, nel quale riconosce un amiualato p~ichico originario, e ne ordinta. l'inter;ilamento provvisorio in un manicomio civile. morto di ti'fo esantematico, coYtratto nell'esercizio prof.essi.onale, il dott. Hugo E~rlich, primario medico dell'Ospedale generale dt Przt::myl, ·v alente batteriiologo. ~ inter.nista. D~ante il primo assedio della citta era stato fer~t~ da una sche<Yo-ia di granata ; dopo la guangione era stato a~segnato ad: u1n1 osipe.d~le di rise~a, a Krao-an o , nel cui reparto infett1v1 fu contag1ato. È

0

Il o-iorno 1° c. m. è m1orto improvvis amente a Modena il dott. comm. Teobaldo Ricchi, che fu ~l primo ispettore sain~tario delle Per.rovi~ italiane nella Rete -~dri a tica e che solo da poch1 1nesi· a"\·e,·a ]asciato la Direzione del Servizi.o sianitario delle Ferrovie dello Stato.

(35)

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[ ~t\..Ni\O

IL POLICLINICO

588

XXII, FASC. I/]

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Rassegna della siampa medica .

-

La Tubercolosi, 31 dic . Numero s ul pneumoto-

La .R i f. Medica, 9 genn. RUGGI: C ome si dovrebbe insegnrare la clinica chirurgica. - R o-

race artificiale. The fournal A. M. A., 2 genn. AsT : La patoMANO: Importanza delle capsule surrenali n ell o·g ia degli errori diagnostici in un tubercola patogenesi dello shock. - FAGIUOLI: Ple11losario. - CARLSON: L'azione degli amari sulla rite pneumotoracica . .- BIFFIS: Sull'ittero emolitico. s ecrezione gastrica. - F'RASER : Etiologia e paR evista Ibero-A meric. de C-ie1icias Méd ., genn. tologia della tubercolosi o.ssea ed articolare. - ADAMS: Le ca.u s e della scoliosi in rapporto · FERNANDEZ SAux: Sindrome parkinsoniana sin- al trattamento. - NEW : Odontoma eistico. tomatica . di arteriosclerosi cerebrale. - LUIS M edic. R eco·r d, 2 genn. FISHBERG ·: Il pn·eu1noy YAGUE : Alterazioni della motilità gastrica. SANCHEZ-HERRERO: Sul pessimis mo. torace artificiale. A rch. d. Mal. de l' App. Di,[(est. ecc., ag. CARATI: Edinb . Med. ]ourn.., genn. GuY: .La cura sanatoriale della tubercolosi. Un tacillo in un ca·s o di ittero benigno. Mediz. Klini k, Io gen°n . R UPP: La questione DIENA : Influenza della bile sull'assorbimento dell'aborto. - BENESTAD : La natura del colodei grassi. zi MOvim. Sanit ., nn. 21 -22 . ARIENZO : L a t estro. - Articoli di medicina di guerra. The Qua.rterly fo urn. of Med., genn. LEWIS e rapia :fis.i ca dei tumori maligni. e BARCROFT: Dispnea e reazioni em,atiche. Wien. Kli-ru. Woch., 7 · genn. v. ·,HABERER :. Gl'inMARSHALL: Malattia .di Thomsen. TIDY : s uctessi tera peutici nel morbo di Basredow. Metabolismo d·e ll'azoto nelle dermatosi. ~ALOMON : P a tologia e terapia della dis·senteFINDitAY e RoBERTSON : Tnattaruento della ·sci:: r1a. lide congenita. · ll Morg agni , 6 genn. BERTARELLI: Le epidemie · ] ourn. d. Prat., 9 gen•n:. SoUBEYRAN: La c11ra della guerra. · i.. Mii1ich. Med . W och., 5 genn. MoRITZ: I segni dell'idrocele essenziale con l'iniezione di i r.r. molo. - RoBIN A . : I bagni freddi nella febclinici della debolezza cardiaca iniziale. - v. bre tifoide. - VIGNADI : L'aria calda nelle ra- · l{OUSCHEGG : Fissazione del complemento nel diodermiti ulcerose. vaiolo. - Articoli vari di medicina. di guerrà. The L ancet, 9 gen.n . MoRLEY : Pseudo-appendiGazz. d. Osp. , 7 genn. SIMON: Sull'uso del iSOlciti cr·o niche. fato di atropina. - MARAGLIANO E. : AneuriBerl. !{lini. woch., II genn. OPPENHEIMER: L 'asma del tronco celiaco. limentazione · del popolo tedesco durante la P e1isie,ro M.e.d., 10 genn. AUTORE: Il prolasso delguerr.a. MAGNUS-LEVY : Le debolezze carl'uretra muliebre e la sua cura. - ToMASELLI: . diache lievi in guerra. - KLELNSCHMID't: CalSull'esame della funzionalità ga·s ttica. cari uria nell 'i·n•f anzia. Zbl. f. inn. Med., 9 genn. VERSLUGS: La diffuKlin.-ther. W:och., II genn. S1~NGER: Sulla dissione delle epidemie da parte degli insetti in senteria. - KITTEL: Le sottrazioni! di san1gue. guerra. · The ]ournal A . .M. · A., 9 genn. WILLIAMS: L e B Utll. de l' Ac. de Méd., 5 genn. Discussione ,s ul cure pre-natali. - MARTIN: L'idroterapia in trattamento della febòre tifoide. - Medicina . urologia. - :KERRISON: La cur.a della sordità e chirurgia di guerra. La Press. M éd., 7 gen.n,. MARFAN: L ezione inau.. . timpa·nica inveterata. - NovAK: La cura atropinica della dismeno rrea. g urale . - ARTICONI e AMENILLE: Diagnosi del Medie. Record, 9 gen.n . GLEASON: Cause oscute tifo s ul campo. di malattie. The Boston M . a. S. Jour-n(J)l., 7 ge:µri. RICHARDS, Munch. Med. Wo ch., II gennaio. EMM~RICR e CLADWICK, HAWES : Adeniti cervicali. - WILLoEW: Sul trattamento dell!a feè 1bre da fieno . LIAMS : La ptosi viscerale. - KoELSCH : Nel 200° anniversario di RamazD er1n. Woch., 9 genn. UNNA: L'azione • d ella zini. - Medici1n.a di guerra. pietra infernale.

Indice alfabetico per mate.rie. _J\de nopatia t racheo-bronthia·l e tubercolare nell'adt1lto . . . . . . Pag. 571 _J\nafil assi : preYenzione ·Col 1netodo Besredka . . . . . . . . » 57 5 .i\ppe11dicectomia : e1uaturie cO'nsecutive . . . . . . . . . . . » 569 C h eratite : for1na rara . . . . . . > 569 C11ore e po~so alternanti : patogenèsi e progn osi . . . . :» 558 Deglutizione ed olfazione . . » 570 Dermatosi prurig inose : cura con san. g u e normal e . . . . . . » 572 Ferite dell'addome ii1 guerra : cura . » 565 Fibromiomi a si;ilt1ppo infra ·v aginale : . . . . . . . » 570 s tudio clinico Gangli occipitali: accessibilità alla pal. 5-1 1 paz1one . . . . . . . . . ,. rangrene : c11ra co n arsenobenzolo . » 573 Roma, 1915 -

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Tip. Nazionale di G. Dcrtcro e C.

I peridrosi plantare: c ura colla formali11a . . . . . · · · · · · Pag. 576 Ne·v rosi traumatich e o ue·v rosi da in. '? )) 567 . . . . . . . . . d enn1ziio. ) 569 Osteomielite a cuta ii1 11eonato . . . )) 574 Pane bianco e pane abburattato . . . Pseudotetano da setticoemia diplococ• » 554 c.1ca . . . . . . . . . . · · )) 572 Psorias i : cura con bag.n i generali . . » 573 Radiodenniti ulcerose : cura . . . . » 569 Rene : s utura a seguito di n efrotomi a ,. 569 Scoliosi : cura col meto'do _J\bbot. . . J 576 Telefono in chirur giai . . . . . . Jt • 561 Tubercolosi : causa della caseifica zi on e Tumori addominali simula·n t i tumori s-o pe1,;ci . . . . . . . . . . " I Tt1mo ri è.enigni e 111alig ni dell'utero : c ura chirurgica e radiot erapi'a . . . L. POZZI, •


.tono XXII.

Roma, 2 magg1o 1915

Fase. 18

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. ÒUIDO BACCELLI •

REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: Dott. Francesco Virgillo: La reazione agglutinante del sangue nella infezione 11ielitense. -

Sunti e rassegne t

CHIRURGIA: Arthur E. Giles: Considerazioni su 1000 operazioni addominali. - MEDICINA: Pawiuski: L'abuso del fumo e il sistenia cardio-vascolare. - MEDICINA DI GUERRA: Gujart: Il pericolo dei pidocchi fra le truppe conwattenti. - La biologia dei pidocchi delle vest-i e la profilassi del tifo petecchia.le. - La pediculosi nei soldati in guerra. - Osservazioni cliniche: Dott. Vittorio Marzocchi: Due casi di ulcera molle extragenitale. - Accademie, Socleta mediche, Con1ressi: Regia Accademia medica di Genova, Società medica di Parma. - Società Eustachiana di Canierino. Appunti per 11 medico pra,ico : CASISTICA: L e oftalmoplegie esterne e la oftalmoplegia miastenica: un sintoma patognomonico della miastenia. - La patogenesi della miastenia. - TERAPIA: La tonsillectomia nella cura della cotea. - Qiiando si debbono opet<are le vege-· tazioni adenoidi dei bambini. - Contro l'odontalgia da polpite acuta. - Posta degli abbonai!. - Varia. - Cenni biblio-

graflci. Kella viia professionale: Per i medici della Marsica. - Pe1 i medici del Belgio. - Gli ospedali di Roma per i feriti del te"emoto della Marsica.· - Domande di medici ospedalieri. - Rivista di giurisprudenza sanitaria: Revoca dell'ufficiale sanitario - Tarda età - Stabilità. - at.sposie a. queatu. e a domaQde. - Condotte e Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorlGcenze. - Notizie diverse. - 'Rassegna della stampa medloa. - Indice alfabeUco per materie.

AVVISO · agli -ABBONATI

È stata già iniziata e verrà continuata giorno per giorno la spedizione del nostro pren:µo ordinario del 1916 . .

ManualB di .DTD-HlftD-LAHlft6DIDTHID

a tutti quegli associati che hanno ·anticipatamente pagato l'intero im· porto del proprio abbonamento del corrente anno, piu i 50 centesimi per le prescritte spese di afirancazione e raccomandazione del premio stesso. Sa1'tl spedito anche a quegli Associati che autorizzarono la nostra A mministrazione ad inviar loro detto premio gravato di assegno pel dovuto importo d'abbonamento e per tutte le diverse accesorie tasse postali occorrenti.

N B. Coloro pertanto che 4n.,larono il •olo itnparto dl abbonatnenlo, ditnenticando ' cente..,,,,., 50 per le •pe•e di•pedi~ione del pre1nio, •ono pregai' d'i naandnrcell •ubito a tne~~o d• Cartolina-Faglia, •e de•iderano che ' ' eolume "enga loro i1nmedlalamenle '""iato.

L' Amministf'atOY1

Prof. ENRICO ftIORELLI, Via del Tritone, 46 - Roma. Dlrll&I cli tretrle&à rl1enatl. seaza 01tar11e la tonte.

il vletata la

rJproduzJoae dJ lavori pubbllaatl ael POUCJLINllO e la pabblloaz/0111 di aaatl dJ eaal

LAVORI ORIGINALI. 1latltuto di Batteriologia della Regia Università di Napoli diretto da l prof.

NICOLA

p ANE.

La reazione agglutinante del sangue nella infezione melitense -per il d ott.

FRANCESCO V IRGILLO,

t en. med.

nella R. Marina. Dobbiamo a Bruce (r) la scoperta dell'agent e morboso della malattia febt1rile ch e i medici di ·Malta chiamavano « febbre di Malta », e che al(1) BRUCE. Oni tlie etiology 01

Ma,l ta fe'V er. Army Med. Depart. R apport for the y~ear 1890. 1

trove, specie n elle coste del Mediterraneo, esi· steva del pari, ma era stata confu sa con altre af· fezioni clinicamente somiglianti (typhu s le'ViS, infezione intestina.le da paracoli, tubercolosi Jncipiente, m alaria atipica, ecc.). La nt1ova entità morbosa sino alla fine del de· corso secolo ebbe p ochi ricercatori all'infuori dell'isola di Ma lta, ma, al principio di qu esto secolo, lo studio di essa assunse grande impulso, specialmente per opera di medici italiani, cosi che oggi la febbre mediterranea è entrata nella coscienza di tutti i medici pratici, i quali, n.e i casi dubbi d'infezione febt r ile, ricorrono a tutti quei mezzi di indagine, che l a batteriologia mette a disposizione della Clinica. (I)

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IL POLICLINICO

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XXII, FAsc.

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Dobbiamo però confessare che, qualche volta, q,ualche sera una condizione quasi stuporosa gli aiusili diagn'Ostici, che la batteriologia mette s1 da far ~ensare. a un~ infezione tifoide. Dop; a nostra disposizione, fanno difetto, o si addi- q~es~o penoclo d1 acuzie, •seguì un peri,odo di mostrano, per i loro risultati, contradittori con ~igli~ramento della durata. d~ circa due mesi,. i·n. ~u1 La. temperatura osc.illo sempre tra un la Clinica, sì che occorre 11011 l?·OCO discerni- n.:in1mo d1 36°-37° al mattino e un inassimod~ 38°-38°.5 alla sera. In. questo period,o, spe· mento per potere conciliare i ·vari fatti e metcialmente verso la :fine di esso non rimanevotere in luce la verità. sempre a letto in tutto il tem~ della criornata Il più importante e anche il più pratico mezzo ma· facevo qualche passeggiata 1n campagna leo-~ di laboratorio per l'accertamento diagnostico gevo anche qualche ora al criorno senza' che lo stato generale ne rimaness~ compromesso nèdella infezione melitense è la reazione agglutila feb1::1re modificasse la sua curva. In o-ene'rale nante del sangue. Questa reazione, che in molte la temperatura cominciava a salire tr~ le 11 malattie infettive ha u.na importanza diagnoe. ~e 15 .del giorno, q~alche. v.olta più presto <> stica capitale, ha pure il maggior valore nella piu t.ardi, con. qualch~ 1nsens1b1le onda di freddo,. raggiungeva 11 massimo tra le 20 e le 21, e poi infezione da micrococco. Difatti, se si tien conto scendeva verso la mezzanotte con sudore proche la iricerca del micrococco nel sangue non è fuso, che .q~al~he yolta aveva un odor.e penefacile, e il più delle volte non· riesce bene , e che , trante, quas.i. fecaloide ; dopo la sudorazione abd 'altr:a parte, cOltl i soli criteri clinici noru si bondante la. temperatura raggiungeva i 36-37;: raramente s1 manteneva a 37°.5. Ricordo che può affermare l 'in1fezione melitense, data la irdue 0 tre VOlte in Coincidenza: C'OD i brividi ebbi regolarità sorprendente della infezione stessa, dolore intens·o precordiale quasi stenocairdico dobb1amo concludere che, allo stato attuale , non che si dileguava presto. " si diagnostica sicuramente l'infezione melitei1se, . Ol~re la !ebbre vi f_u qualche altro segno obLa milza , sin dai se non· con la ricerca della reazione agglutinante biettivo . . .fi•saco . e. funzionale. . ' prlIDi giorni s1 ingrosso note-.volmente debordel sangue. dando circa due dita trasverse dall'ar~ata coÈ per questo che una serie moil teplice ·di ri- ' stale, e raggiungeva in avanti l'ascellare antecerche cliniche e sperimentali si sono accumuriore; nel periodo dell'acme febl:1rile i11 corrispondenza della regione splenica avvertivo con late in questi ultimi anni, allo scopo di chiarire molestia una dolorabilità tensiva. il problema della. reazione agglutinante del san· 9uas.i nulla vi è stato a ca'!ico dell 'apparec·· gue di individui infetti di melitense, e sottrarlo ch10 di.gerente: la lingua nei primi criorni era a quella ela:sticità di giudizio dei vari ricercatori, arrossata ai .m argini, vi furono ·borborJcrmi nella che, volta per volta, si sono creduti autorizzati foss~ il1eoc-ecale, nessu11a intolleranza p~r gli alidi :fissare titoli di diluizione di valore differente menti liquidi, ad intervalli un po' di stitichezza,. l'appetito era normale. per la diagnosi di infezione melitense .. Data l 'imA carico dell'apparecchio res.Piratorio nienteportanza dell'a·rgomento, credo di non far opera di notevole; nei p-rimi giorni v1 fu un espettorato mucoso con qualche striatura di sangue, del tutto vana, riferendo due casi clinici di inche p,r esto scomparve, insieme con i lievi fatti fezione melitense, che sono stati controllati sie· catarrali della mucosa bronchiale. La ricerca rologicamente nel modo più rig_o roso, e che mi del bacillo di Koch nell'espettorato diede ri11anno dato modo qi fare qualche considerazione. sultato negativo. Per l'apparecchio circolatorio ricorderò il polso frequente, che non era in rapporto con la temperatura. L'analisi chimica I CAso. - Durante il mio alunnato interno nele microscopica delle urine mostrò : albumina l'Istituto di l:iatt~riologia (r9rr-9r2), e precisain tracoe minime, prodotti solfoeterei a1Dl lieve mente ai primi di marzo, fui colto da febbre. aumento, indacano solforico abbondante, urobiQuesta fu preceduta da un periodo prodromico di poche ore, caratterizzato da malessere gene- lina atUmentata, Uiroeritrina .in tracce, tilirubina assente, urati in leggero aumento; al microscorale, cefa1algia intensa, dolore sopracciliare, pio si -notarono rari corpuscoli muco puTulenti,. stanchezza muscolare, depressione nerviosa, die qualche rarissimo cilindro renale ialino grasappetenza, ·vaghi dolot"i articolari, cui seguì nuloso. 11na ·sensazione di freddo diffusa, con qualcne Per ciò che riguarda lo stato generale,. bri ·vido intenso e una notevole elevazione di temperatura, che raggiunse i 39° .5. La temperatura esso fu relativamente buono, salvo nei primi si mantenne tale tutta la notte, rimise lieve- giorni in cui vi fu depressi0ne di forze note111ente al mattino, ma alla sera del giorno se- vole. Nell'ultimo periodo della malattia, sul dorsoguente risalì a 39°5-39°.8, preceduta da brivido della mano destra, sulla faccia dorsale dell'an''agante, indeterminato, scorrente come un'onda tibraccio e sulla regione anteriore del petto, lungo gli arti, e rimise di nuovo al mattino a comparve sulla pelle una eruzione (di sudami· 37°. Le forze, dopo rimessa la febbre non erano na ?) , costituita da rilievi vescicolari piccolis111olto depresse, e lo stato generale in complesso simi della grandezza di una testa di spillo <> al terzo giorno era buono; ma alla sera la febbre poco più, a contenuto sieroso, che presto deri S<'lli a 39°.2-39°.5, e incalzò fortemente, inizi.andosi llll periodo dirò così di acme, che· squamarono. Coti la comparsa di questa eruzione coinci· (l11rò circa otto v nove giorni, e durante ~l quadette 11na diuresi abbondandissima e lo stato l e la. febbre continua oscillava tra 39.5° e di miglioramento decisi,·o e definiti"\·o. 40°.2, acco111pagnai1dosi delirio ad intervalli, e 1

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SEZIONE PRATICA

Le ricerche sierologiche, praticate du-rante e dopo questa infezione, diedero risultati assai soddisfacenti. Già circa quindici giorni dopo l'inizio della febbre, eseguita la prova della reaziome agglutinante del mio siero di sangue, estratto nel periodo dell'acme febbrile da un.a dell~ "\rene del gomito, si ebbe a constatare una reazione agglutinante classica per il micrococco melitense. Difatti, siai n ell'osservazione al microscopio in preparati di goccia pendente, sia nella prorva eseguit a con i miscugli preparati in tubi di saggio, la reazione agglutinante fu positiva completamente a lla diluizione di r : looo, e in gran p arte positiv.a anche a lla diluizione di l : 2000 . Questo risultato non lasciò du1:1b io sulla etiologià ·vera della malattia. Successivamente, allo scopo di seguire le m odificazioni di intensità che su~iva col tempo tale reazione agglutinante, !fu eseguita ben altre due volte. Da prima nel gennaio del 19:r3, quando g ià la infezione da vari mesi era spent a , lai r.eazione .a.g glutinant e fu .compl etamente posi ti va a r : looo, e .i·ncomplet a.i nen te ,p ositiva a l : 2000 ; questa volta cont emporaneamente il siero fu cimentat0 alla prova d ella fissazione del complemento, che, come è noto, se positiva c-ocrob0ra l a ìSipecifi cit'à della reazione agglutinante, e questa prova riusci del pari posit·i,Ta. Una: sec0nda ,-olta la prwa della .r.eazion'e agglutinante · fu eseguita d oipo d ue anni dalla Ji1fezione (aiprile 19 14) , e diede un risultato p,ositivo alla duluizione id i l : loo, mentre .ai l : 200 e a l. : 500 la reazione fu d.el tutt0 n egativa. In conclusione la reazione agglutinante dop,o i due anni d alla infezione è venuta gradatamente scemando, :fi.no a cl1e nella ultima prova è s t ata positiva a l : lOO, cioè, a confronto dei valori ottenuti nell'acme della malattia, la qt1antità t otale delle agglutinine del mio sangue è scemata di circa dieci volte, m a tuttavia è ancora fort e abbast anza , da potere far t rarre in errore diagnostico, nel caso che io, poniamo, fossi preso da una infezione i ntestinale febbrile, e in questa :occasione, senza l'aiuto delle con·oscenze riferite, si facesse la reazione agglutinante verso il micr ococco melitense. Questo fatto d ella persistenza delle agglutinine n·e gli individui g uariti di infezione melitense era st ato messo i n luce da Basset-Smith, ma, ch e io sappia, n ella letteratura non è stato ancora descritto uni caso, in cui l'esame delle agglutinine specifich e sia stato proseguito per così lungo t empo. Credo, perciò, che il caso riferito apporti un contritiu to non dispregevole nella questione della reazione agglutinante del, la febbre di Malta . 1

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II. CASO. - T!a ttasi di un giovine studente di a?-ni 18 da Maierato. Egli fu. affetto di febbre di Malta quattro anni or sono, ai primi di aprile del 1910, tempo in cui coincideva nel suo pa~se una vera epidemia di questa malattia. ~'i~fermo ebbe al principio leggeri brividi serotini, che ~urarono alcuni giorni, dopo la tem· per.atura s1 elevò fortemente, e rag.<Tiuns,e i 400 e succ.essiv~men!e diminuì, si da a~ere delle al~ t'ern.a~ive d1 perio.d~ febbrili intensi o leggeri 0 addiritt~ra ~febbrili, per. la dura~a di c:irca quattro. mesi. y i fu cefalalgia, dolori ossei e articolari, su?o't i abbo~danti, depressione delle f.ul'ze nel .Periodo febbrile ,mentre n ei periodi di apir~ssia., che. qu.alch e yolta. duravano cinque o sei giorni, eg~i si s_ent~v~ disposto a s tudiare. Fu f~tta la di8:gnosi clinica di fet.b re di Malta, e sic~ome egli av~va sofferto precedentemente malaria, n el dubbio ch e la malattia simulasse un a foTma anom ala malarica, prese molto chinino però sen za alcuna efficacia s ul processo f~bbrile: Dopo quattro a nni circa, nel maggio del 1914, il giovane si sottopose alla estrazione di 3 eme. di sangue dalla vena della pieg·a del gomito. Eseguita la prova della r eazione agglutinan te di esso verso il micrococco m elitense, del quale fu adoperato lo stesso campione ch e nel case. precedent e, si ebbe il seguente Tisultato : a l : 100 l 'agglutinazione fu. completa, a l :200 e l :500 l'agglutinazione fu incompleta ma più positiva eh.e negativa, a l : looo a r : 2000 l'agglutinazione fu incompleta ma più negativa che positiva. Ii1 questo caso dunque la reazione ao-o-lutinant e di. bb mostrò un potere di .agglutinazione del siero più fort e di. quello dimostrato dal mio siero. Ciò, a mio avviso, è spiegabile con il fatto che la malattia nel sec.orndo caso durò più a lttngo, e probabilmente. fu più intensa. Il contribut o portat o da questi due casi nella int erpretazioi1e .d el tasso di agglutinine specifiche verso il micrococco melitence , specie quando, come ho detto, si cerca di stabilire diagnosi di febbre mediterranea in atto, non è del tutto privo di i nt eresse. Cert o l'anamnesi può giovare moltò, a patto che no!! vi sia dul:·b io su precedenti malattie, ma non sempre la cosa ci si presenta cosi semplice. Nella letteratura vengono a questo riguardo riportati alcuni casi, nei quali, ad es. , durante una infezione di tifo, si dimostrò agglutinazione positiva del siero di sangue per il m1icrococco. Bentley avrebbe rin'venuto la sieroreazione agglutinante positiva anche nel Ka.la-azar. Gli AA. suppongono che vi foss,e stata l'infezione m elitense precedentement e, ma in,v ero è una pura s upp0sizione. E in argomento d:i stt•ppOIS.izioni, la reaziione agglutinante del siero ld i sang1Ue verso il micrococco melitense offre tutta una serie ,d i contraddizi0ni. Se sd tiene conto del J.imite fissato nel Trattato di batteriologia di I~olle ed Hetch, cioè l :soo e (3}


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IL POL I CLINI CO

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quello fissato da Cippitelli-Soulié e Gardon, I : 30, vi è daV\·ero ben poco <lai rallegrarsi. Infatti, i risultati, che i va-ri AA. riferiscono dalle ricerche eseguite sttll'u,omo e s ugli animali in ordine alla reazione agglutina nte del siero di sangue per il micrococco di Bruce, sono tutt'altro che conco.r di. Cosl, mentre una numerosa schiera di ricercatori ricavano dalle loro ricerche la specificità della reazione agglutinante (Wright, Soullie r e G.ardon, Tr.a tnbusti, D'Amore, Evangelista, Luna), altri - e sono i meno - deducono ch e la r eazione agglutinante non è specifica {Critien, Kou·rich). Molti tra questi affermano. che i sieri normali dell'uomo e dei conigli agglutinano il micrococco (Luci belli, Konrich), ciò ch e invece è negato da altri (Spagnolio); inoltre quelli che negano la specificità riferiscono casi di ammalati di altre infezi0J1i, il cui siero h a agglutinato il melitense, e ciò è anche contraddetto dalle ricerche di altri autori (Eva ngelista, D'Amore). Evangelista ha trovato it1 32 casi di tubercolosi la reazione agglutinante negati va anche a I : 1 0. Come si vede, si è tutt'altro che d'accordo sulla specificità o meno della reazione agglutinante, come m ezzo di diagnosi per l'infezione nlelitense. Conseguenza di ciò è, come dicevo, che mentre al.Cuni fissano i valori di diluizione a I : 20 e I : 50, perchè la reazione agglutinante sia ritenuta positiva agli effetti della diagnosi, altri, t enendo conto che il siero normale di pareccihi indiùvidui ha potere aggluti.n:ante non indifferente per gli agenti della febbre di Malta, sostengono ch e un risultato positivo è dimostrativo per la diagnosi di quest a malattia, solo quando, per mezzo del metodo quantitativo, viene d etermina to un titolo elevato, che deve ammontare :per lo me no a circa I : 500 (Koll·e ed Hetch). Dalle mie poche ricerche che ho fatto al r iguardo, ho t ratto la persuasio11e che i val ori bassi di agglutinazione non sono decisivi per indicare la specificità della infezione, e ciò perchè i risultati positivi di aggluti11azi1001e a nche a 1 : 100 in indi,v idui no.rn1ali non mancano a verificarsi. Ecco quello cl1e ho ottenuto nei seguenti casi: 1° donna affetta di carie delle ossa del collo del piede destro, febbrile : agglutinazione del siero di sangue per il 1nelitense a I : 10 completa, a l :40 incompleta, a I : 10 assente; 2 ° giovane affetto da sifilide recente, febbrile, non ha fatto cure mercu1·iali : agglutinazione per il 1uelitense a I :10 negativa; 3° G ... G ... , di anni 7, da Napoli, febbrile, con diagnosi clinica dubbia : agglutinazione per i l melitense a 1:10 negativa; (4)

4° N ... N .. . , di anni 60 , febbrile da due mesi, s enza diagnosi : agglutinazione per il micrococco a I : 20 positiva, a r : 1 00 negativa. Nei conigli normali i risultati sono. anche dispara tissimi, come si vede dalla segu~nte list a : 1° coniglio n. I : agglutinazione del siero di sang ue normale per il meli tense a 1 : 10 assente ; 2° coniglio n . 2 : agglutin·azione del siero di sangue per il meli tense a r : 20 positiva, a r : 50 incompletamente p0sitiva, a r : 100 inc-cx.tnpletamente positiva ; 3° coniglio n. 3 : agglutinazione del siero di sangue per il melitense .a r :5 inco.m plet a1nent e positiva, a 1 : Io negativa ; 4° conig lio n. 4 : agglutinazio.n e del siero di sangue per il meli tense a I : Io 11egativa. Al contrario, .J:·asta che i conigli siano infettati sperimentalmente, perchè si a1:1b iano valori di agglutinazione elevati. Così il siero di sangt1e di un con·i glio, al quale fu. inoculato nella vena a uricolare la m età di una emulsione batterica, ottenuta mescola ndo con 4 eme. di acqua fisiologica sterile due colture in agar di 48 ore di micr.ococco meliteDJSie, campione Kraal, un po' attenuato, diede una agglutinazione positiva fino alla diluizione positiva di I : 1,000,000; e il siero Bi sangue di un altro coniglio al quale ftt inoculato. ·n ella stessa quantità l'emulsione batterica di un campione di micrococco virulentissimo, fornito dall'Istituto di Zammit, diede una r eazione agglutinante positiva a I : 10,000. Ciò conrfenna che il siero di sangue dei conigli, qua ndo sono. infetti di melitense, agglutina questo germe a valori elevati.- D'altra parte il primo casò qu.i sopra riferito indica come anche nell'uomo infetto di melitense, il siero di sangue agglutina a diluizioni elevate. Ed allora, quale concetto dobbiamo trarre in ordine al limite del tasso di diluizione per la diagnosi di febbre melitense? Sono sufficie11ti le diluizioni I :20 e l :40 per diagnosticare la febbre di Malta? I Q non credo e la letteratura conferma questo fatto. Basti ricordare i casi di Kourich, che ha trov~ato agglutinazione a I : 10 nei sani e a 1 : 500 in· individui tubercolosi, e le altre ricerche sperimentali che dànno la dlluizioni a I : 500 tfrequente nei conig li. Disgraziatamente questi risultati di una imp6rtanza colossale non 1s.ono stati contrpllati dalla ricerca della fissazione del complemento, che, aggiunta alla prima, avrebbe a' uto un valore decisivo; ad ogni modo, essi sono tali da i1nporre un certo scetticismo. Io credo che il problema del tasso di dil uizione sia più complesso di quello che 11on se111tiri . Forse 't'i influiscono condizioni organiche 1


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SEZIONE PRATICA

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ii1dividuali che si comprendono in ciò che dicesi siderare come tasso di agglutinazione per acu immunità costituzionale individuale», e per certare la diagnosi di melitense diluizioni elele quali contro lo stesso germe individui di co.vate, oscillanti da l :300 a l :500. Diluizioni instituzione differente reagiscono in vario modo; feriori lasciano sempre nel dubbio. forse vi influiscono pure condizioni inerenti alla virulenza del germe, alle \,ie di int~oduzio,ne di: BIBLIOGRAFIA. esso, allo sviluppo che il germe assolve nei ANTICO. Su q1tattro casi di febbre nialtese. Clivari organi; tutte condizioni che si potranno nica mediro italiana, 1910. controllare sugli animali, ma che in ·n essun ANGLADA. R Bc h erches sur La séroreaction de altro mod0 possiiamo .acclarare •n'ell"uomo, se Wright. Comptes rendus de la Société de biologie. LXXII, 378, 1912. non attraverso lo studio accurato dei singoli BRUCE. Sur une nouvelle forme de fièvre rencasi, che ci si presentano alla osservazione, inoontrée sur les bordJs de la Méditerra1iée. Andagine questa che il più delle volte ci fallisce. nales Inst. Pasteur, 1893, pp. 290-304. Tutto ciò porta a concludere che i mezzi di laBASSET-SMITH. A critical examination of the blood of patie1its in H ospital to d·eterminie if bor-atorio, allo stato attuale della scienza, nò11 other than Med . Fever sera would agglutinate sono così perfetti e incensurabili da dire di the Micr. M el. Report Med. F ev. Ccmunission essi che hanno in sè la verità. Essi il più delle 1906, 4, 101. volte non rappresentano che l'acquisto di un BASSET-SMITH. Agglutin1atiorn 01 ]\I/alta Fever. Journal of med. trop., 1907. numero maggiore di fili di conduzione, attraIn. The aggluti1iating properties of tlie blood ·verso il misterioso labirinto, che è il nostro orin cCllSes a.f Med. Fev. British med. Journ.al, ganismo. È perciò che la clinica rimane sovrana 1902 . semp'te; essa si rischiara delle acquisizioni del BENTLEY. Kala-azar as a1Wlogue .d-ìisiease of Mallaboratorio, senza esserne perciò sostituita. La ta Fever. British med., 1902. CANTANI. Sw alcun:e febbricole di noit a ed ignota clinica anche qui ci dirà, volta a volta, se il liorigine . Riforma medica, 1908. mite di agglutinazione nel singolo caso debba ID. Sulle fofl'me lievissime di febbre d·i Malta in essere la diluizione a l : lOO o a l : 500. Napoli. Rif. medica, 1908. Certo, da un punto di vista rigorosamente ID. Sul v'a lare della eniodiagnosi 1ielle febbricole. Riforma medica, 1909. scientifico, dobbiamo pensare, in armonia alle . D'AMORE. Sulla pr.esenza di aggluti1ii111e o coagnostre conoscenze generali sul fenomeno della glutinirne nel sier:o di amm.ailati e di anrimali agglutinazione, che si può pa.rlare di una azi0ne immunizzati contro il microco1cco melitense. specifica agglutinante di un' siero solo quando Riforma med., 1908. CRITIEN. Alcune osservaziOlni sulla sieroaggluil siero agisce in forti diluizioni (1). tinazione nelle febbri tubercolari e nella f ebbre di Malta . CONCLUSIONI. EVANGELISTA. Sul potere aggLwtina1ite del siero dei tubercoloti'ci sitl niicrococco 11ielite1ise. RiLe conclusioni che si possono trarre da quanforma medica, 1909. t o sopra ho riferito sono le seguenti : GABBI. La febbre di Malta in~ Italia. Palermo, 1° Nell'uomo infetto di micrococco meliten1907. ID. La febbre di Malta i1i I talia. Riforma mese, le agglutinine corrispondenti compariscono dica, 1910. sin dal principio della infezione in una discreta ID. Ultimi studi sitlla febbre mediterranea. Rif. qu·antità, rilevabile anche a diluizioni superiori med ., 1910. a l : 1000. GIUFFRÈ. La febbre 11iediterranea S·econdo gli • studi recenti. Palermo, 1907. 2° Le agglutinine possono persistere per GARDON. Etude d e la séro-réacti01v d'e la fiè-vre ,~ari anni nel sangue di individui, che guariméd . Thèse de Montpellier, 1907. . rono della infezione e ad un tasso considereKONRICH. Uwtersuch . iiber Agglit.ti1iation der ·vole (1 :100, 1:200 nei casi qui studiati) . Quest<> M.i croc . Melit. Zeitschrift fur H~yg., v0l. 46, deve avere la sua importanza nelle infezioni 1904. KOLLE ed HETCrI. Batter~o logia spertrr;e11tale. miste, nel qual caso la storia anamnestica può Milano, 1907. illumina'!e non poco. LUCIBELLI. Contributo allo studiO' della i1JJfe3° La quantità di agglutinine che si forzione sperimen-tale da micrococco melitense. n1ano n ell'uomo infetto di melitense è tale che Riforma medica, 1909. . MISSIROLI. La sierodiagnosi della f ebbre medi1'infezione può essere nettamente differenziata terra1ie·a . Biochimica e terapia sperimentale, dalle altre simili quando essa esiste. Questo 1912. fatto e l'altro anche •accertato di trovare agglu.NERI-ANTICO-SPEGAI. S tudio epideniiologtco sotinazioni a l : 50 per il meli tense in sieri norpra u1ia ricorre1izCb di febbre 11iediterraT11ea a St~ava. Annali Università Toscane , 1910. mali o altrimenti infettati, ci autorizza a conNÉGRE. Sur l'aggluti1iatio1i dit niicroc. 11ielit. par les ser1111i 1101·11ia·u x . Comptes rendt1s Soc. (1) LUSTIG e GALEOTTI. Patologia geHeral·e. \T ol. I. Casa Editrice l\filanese, 1914. biol., LXIX, l9ro. 1

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IL POLICLINICO

NÉGRE

RAYNAUD . De L'aggl1t1 ti'n ation me~it . par les serunis hitmains.

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du miCompt.

croc. rendus b1ol., 1911. , STEFANELLI. C.01itributo allo studio: dell(J) sìeroreazione del microc. nialtese. 'Rivi sta clinica di clinica medica, 1907. WRIGHT and SM·ITH. On tlie application of the serumtest 01i the differe1itial diacrnosis of tijoid and Malta jever. The Lancet~ 1897. · Napoli, dicembre 1914. .

'

SUNTI E .RASSEGNE. CHlRURGIA. Considerazioni su l 000 operazioni addominali. . (ARTIIUR E. GILES. The Laricet). Si tratta di mille interventi :sull'addome eseg·uiti dall' A. all'Ospedale generale Pri·n cipe di Galles i'n Tottenham, dàlle qùali sono state tratte delle riflessioni e consideFazioni su alcuni punti speciali. Dalla :Statistica generale, tralas~iando i particolari, risulta che. gli interventi ,s i distinsero in 881 operazioni ginecologiche (preval1enterpente isterectomia per fibriomiomi! ed isteropessie) e 11_2 non ginecologiche; con 30 casi di morte (3 .4 %) nella prima serie e 13 ( 10.9 %) nella seconda serie. Da un.a second.a tavola. poi risulta che il !D·u m,ero di casi è andato gradualmente crescendo . ·n·ei' vari anni 1nentre allo stesso ·tel'D1Po ]lai imortalità andò dimitiu·entlo: dn riassunto 305 casi con 20 morti (6.5 %) nei primi sette .anni e 720 ·c asi coni 23 morti (3.2 %) nel secondo settennio.

Mortalità ne·lle operazio1ii addomi1iali. Una prima s erie di co11siderazioni è ~atta appt1nto su questo importante arg0:mento. Abbiamo già visto quale dimin~izione l'A. ha ottenuto nel 11t1mero delle morti : egli crede di dover attriJ:ruire questo fatto a tre fattori principali: l. La aumentata esperienza persvnale. 2. Il magg·ior perfezionamento nella asepsi del quale l' A. a ttribuisce lealmente una parte di merito a lle s tie sisters : a quest o 1)ropostto poi ha notato ttn notevole inigli'o ramento i:ru rapporto con la costruzione di 11na nu o,ra e modern a sala di operazioni. 3. Il mig li oramento della t ec11ica, risultante dalla somma di piccoli dettagli che di anno iin· anno si sono andati perfezionando : ne ricorda solo du e : l t1so ·della tintura di iodio nelle preparazioni d ella pelle del 111alato e l 'adozione s is te111atica dei g11a11ti. A proposito di qu ~sti ulti1ui egli fa i1otare argt1t a1nent e che la loro introdu zioue 11011 che una spesa rappresenta una 1

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reale economia in quanto, dim,i nuendo il numero delle suppurazioni, diminuisce anche quello delle lunghe ·e costose medìcature che da quelle sono richieste. Poche parole sulla mortalità u.ei singoli' gruppi di casi. L.a mortalità è assai alta 11ei: casi non ginecologici ( 10.9 %) : ciò si spiega pensando che in questa serie rientrano come facenti parte della chirurgia generale le forme acute gravi e i carcinomi inoperabili. Quanto alla serie di: operazioni gin.ecologiche la più alta mortalità (7.8 %) si · .ebbe nelle malattie delle salpingi : molti' di questi casi et.ano senza dubbio settici. L,isterectomia per fibroma aveva 20 anni fa una mortalità assai maggiore dell'ovari~ctomia, ora accade i1 contrario e ci si può aspettare ancora un miglioramento : negli ultimi IOO casi si e1:1be Solo una morte. Ma lo stesso rapido miglioramento non può sperarsi per l'ovariectomia in· quanto le complicazioni dei~ tumori! ovarici sono destinate a essere molto più pericolose che qu·e lle dei fibromi, ·e inoltre nell'ovariectomia rientra110 dei casi di cacrcinoma diffuso operati solo a scopo palliàtivo. La gravidanza extrauterina dette un sol ca·s o di morte st1J 65, risultato veramente soddisfacente, quan:d o 'iSÌ pens.a che essa il più · delle volte compromette la vita della do111nia.. L'isterectomia per carcinoma dette uria percentuale di 1nortalità così bas1sa (2.7) quale certo non si sarebbe aspettata, data l'imponenza <le1l'operazione. Nessun c.aso di morte nella: miomectomia e n ell 'istei:op~ssia.

Età d·el pazierute. Dalle tavole e dalle gr.afiche pubblicate risulta una grainde var~età su questo punto. Così i casi · di ovariotomia si ebbero dai 9 ai 68 con una media maggiore sui 59 anni ; di isteropess,ia per gravidanza rispettivamente 16, 69 e 50 anni; di carcinoma del collo, 28, 81, 53 anni' : è notevole che il carcinoma uterino che si manci.festa dopv la menopausa invade assai più faciìmente il collo mentre l'inverso accade se si presenta nell,età giovane, il che implica una. maggiore malignità dei carcinomi' nelle g:iovani, in quanto nei cancri del collo la recidiva è assai più frequente . La gravidanza extrauterina si ebbe naturalmente nelle età più giovani e lo stesso si dica per le malattie infiammatorie delle tabe. 21.te5t o ultimo fa tto ha un interesse maggiore che non quello accademico : significa che la blenorragia, responsabile di circa il 95 % dei casi di salpi11gite, attacca le giov·ani donne o prima o subito dopo il matrimonio : molti casi se11za dul::bio g uariscono senza conseguenza, ma in molti altri, come risulta dai 154 inter\"'e nti, il male s i propaga in alto oltre le t11be e la poss.il)ilità <li con-


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SEZIONE PRATICA

-cepire è inevitabilmente distrutta. Alcune di queste donne muoiono per infezione settica t>, .come abbiamo v isto, è appunto in q_uesto gruppo -che la percentuale di morta:lità è più alta. Tuttavia l'operazione riporta la salute in molte <I.i esse ma non reca la realizzazione dei loro sogni di 11naterni.tà lieta:, 1n~n restituisce quella felicità coniugale che la presenza: dei :figlioli può -soil o portare iini una famiglia, non provvede a quella d.iminuzione nella percentuale delle na:scite, e conseguente perdita di cittadini per lo :Stato, di cui la blenorragia è fattore così respon-sabile. Queste considerazioni sono ben degne di :attente osservazioni per parte di coloro che hanno, ormai' in tutti i paesi, bandito una crociata ~ontro le malattie veneree: e, senza giungere alle fantasie di una legitsJauone eugenetica, ci -sia permesso di sperare che una pubblica opinione illuminata provochi due misure importanti per. prevenire la diffusione di questa malattia. La :primai consiste nel controllo rigoroso di quei :grandi focolai di infezione che sono le pubblichEprostitute; e la seconda nello s.viluppo di un -seniSo del proprio· dovere tale, che nessun uomo il quale abl::•i a contratto una malattia pensi a un matrimonio p·r ima di essere stato assicurato da ·una competente autorità medi'ca di essere co·mpletamente guarito. Inoltre se i paren:ti o tutori 4<ielle fanciulle che s ono per contrarre un matrimonio a'"essero completa la visione della loro re-sponsabilità, non sarebbe assurdo che pretendes-sero l'assicurazione che i futuri mariti' fossero immuni da qualsiasi malattia ·venerea.

Cowsiderazioni sui singoli gruppi; di· operazioni. O'Variotoniia. - ln questi casi fu riscontrata -0gni specie di tumori : mortalità : 3 .6 %. Moilt~ ~asi! presentare.no ·u1na sintomatologia acuta per torsione del pedu11colo. Molte volte si trattò di :tumori assai voluminosi : in questi casi l'A. pre_ferì sempre l'asportaziorne intera, piuttosto che ·una eventuale puntura pericolosa, secondo 1'A .. s ia per l'effusione nellà cavità peritoneale di fluido irritante, sia per la possibile dissemina:zione di vegetazioni papillomatose o maligne : nè deve trattenere il timore ·della lunga incis ione all'uopo necessaria, perchè nei numerosi ·casi che l 'i\.. h ai avuto di ernia cicatriziale nessu.na si era prodotta su una inci'siorne troppo estesa. I 6 casi di morte fùrono dovuti· alle se:guenti cause : uno a peritonite già esistente pri.: ma del! 'intervento per rottura di cisti ovarica; u11 seco11do ad em1bolia polmonare a l decimo giorno ; un "terzo :a dernnoide suppurante per sepsi ; altri tre a shoclc (casi di sarcoma e di -acleno carci1noma esteso) . ' J-n.jianiniazio1ii titbariclie . - Questi casi vanno da semplice salpingo-ooforite con· occlusione del-

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l'ostio tubarico e da idrosalpinge al pyosalpinx del tipo più acuto. In parecchi casi la natura del male è tul:iercolare : la prognosi sarà allora riserv.ata1, perchè, sebbene molte guariscano, può dars.i che l'intervento s tesso ·provochi lo iSIViluppo di che l'intervento stesso provochi lo sviluppo di un altro focolaio tubercolare finora latente e conduca a morte la malata. Analogamente può il travaglio del parto nisvegliare un py0salpinx lat ente e p,r<Ydursi un.a sindT-0me simulante la setticemia puerperale. Del resto delle 12 morti che s i ebbero in questo gruppo otto furono dovute a • seps1. Gra'Vida1iza extraiiteri·na. - Q11esto gruppo P. particola-rmente soddisfacente perchè' si tratta di e.asi in cui un breve indugio nella diagnosi e nell'intervento successivo può condurre a morte la paziente. L'unico caso con. esito disgraziato è costituito da un errore diagnostico dell 'A. : la paziente fu visitata nell'.ambulatori-o e giudicata come affetta da retro.v ersione di utero gravido e come tale accolta in Ospedale : 4 gi'o rni dopo presentava i :s egni evidenti di emorragia interna, che però si ricon-01b be all'operazione ess.ere già a uno stato avanzatissimo: la morte s opravvenne 36 -01re dopo. Istere cto1nia per fibro·m i. - L'attendere la me•nopausa è un errore : ciò ·pres'Ume, che l'emor· ragia sia 1'unico sintomo grave di questa malattia trascurando il d·o lore, gli effetti della pressione endo-addo~inale, la debolezza generale e, secondariamente, che i disturbi cessino nel più dei casi con la menopausa, il che è assai lungi dal vero. U nai guarigione precoce nelle donine giovani permette spesso la semplice 1niomectomi'a mentre !'.a ttendere implica l'isterectomia. E b~sogna tener conto delle _complicazi,o ni che si presentano .n el 70 % dei. casi con un. 30 % di casi pericolosi : senza contare che in molti casi, in cui si· era fatta 1d iag nosi dti is.emrplice fibroma , all'operazione si' trovarono tumt>ri cranici e carcinomi o soli o accompagnati il fibroma. Infine l'argomento principale in favore della tattica aspettante è venuto a cadere oggi che, dati i perfeziona.m enti tecnici, l'operazione non costituisce più, come um. tempo, un pericolo : sicchè è lecito di consigliare oggi, 1é: l solo scopo di togliere delle sofferenze, un intervento, che prima era solo richiesto dalla cniecessità di salvare una v.ita. Per comodità di .statistica l 'A. include in questo gru ppò anche i casi di isterectomia per fibrosi1. ~ qt1esta una lesione quasi sconosciuta fino agli ultimi: anmi e anche ora non ben chiara nella s ua patologia. In essa la muscolatura normale dell'utero è abbondantemente sostituita da tessuto :fibroso : conseguentemente è in pratica nullo il potere contrattile, così ~.mportamte fattore per frenare l 'em·o rragia, nè ~ suscettibile .di (7) 1


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stimolo per parte di medicinali; si aggiunga che la lnucosa di,·iene atrofica, sicchè nessun· risultato s i può ottenere dal raschiamento. Un tale utero è affatto inutile e l'isterectomia dà ri ~ul­ tati brillanti, riportando la salute in• queste pazienti. In questa serie si el:1b ero 7 morti. Due furono dovute a sepsi: tale causa di morte possiamo a.ffermare che· al giorno d'oggi è evitabile. Due a insufficienza cardiaca: e ciò a.-imarrà sempre ca11sa preoccupante, in quanto si tratta di pazienti che, · apprun.to per aver differito l'operazione, hanno perdut,o notevole qua·n tità di sangue. Una malata morì di bronco-polmonite: sia questo che altrì casi simili hanno conisigliato l'A. a rimandare l'atto operativo, anche 'llon ostante la contrarietà della malata, ogni , T,o lta che ha trovato qualche sintoma morboso a carico del torace. Un caso morì di embolia polmonare: contro questa complicazione, per fortuna rara, .non a·b biamo nessuna difesa preven.t iva. L'ultimo caso di. morte fu• dovuto a emorragia secondaria: si trattava come fu ben constatato a!l'autopsia di un fibroma che aveva preso intime aderenze vas colari al colon tras\rers·o. I sterectoniia. per carcinoma. - Secondo l 'esperienza dell' A. ·~ la .sede più benigna di . un carcimoma: è il corpo uterino, in quanto dopo l'isterectomia, la recidiva è straordinariamente rara. L'inverso accade per il cancro del collo ~nche con le operazioni più radicali (Wertheim). Esi:stono due tipi di cancro del collo dell'utero: Uno è il cosidetto epitelioma che si· origina sul l'epi:telio della porzione vaginal e e in pieno sviluppo prende l'aspetto dei tumori a cavolfiore: s.e la diffusione v·e rs.o la vagina 11on è grande, la rimozione completa ne è relativamente facile, e quindi lai progn,o si buona. L'altro tipo è il carcinoma glandolare, che prende origine dalle glandole cervicali, e ha tendenza a una diffusione straordinaria (legamenti larghi, vescica.) prima ancora di manifestarsi con s.egni esterni: è preoccupa nte in tali' casi il problema dell'inrterrvenire o no, anch e perchè non sii sa quanto la diffusione sia estesa e grande è il pericolo di ledere la vescica o gli ureteri, mentre le probabilità di recidi,·a sono molte. I 23 casi di operazione di W ertheim eseguite dall 'A. guarirono tutti m eno u110 (tnorto di sincope per cuore grasso 48 ore dopo l'inter,re nto) : ma da questo fatto egli non cr ede che ci si possa illudere, perchè bisogna semp re aspettarsi 1'esito infausto in tali gra,·issime circostanze. Jl io 11zecto111 ia - Ecco le indicazioni suggerite dall '1\ . : 1) L a posizione d el tumore: sono da t rattarsi con la 1nio m~tomia .i fibromi pedunolati ottoperitoneali e q ualcu no degli intraute0

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rini; talvolta può essere nucleato anche un fibroma in.t ramuria.l e: 2) Il numero dei tumori: la miomectomia si eseguirà quando si tratti di u1n() o al massimo di due o tre fibromi: 3) L'età della paziente: nelle giovani specie se maritat\:! e desiderose di figli, si cercherà in. ogni· modo di limitarsi alla mi,o mectomia ; mentre nelle \·ecchie sarà preferibile l'isterectomia. lsteropessi. - Nonostante le critiche che crli: sono s tate mosse, l'A. si dichiara impenitente lllell'eseguire con relati.va frequenza questa operazione i cui vantaggi sono i seguenti: la possitilità di guarire gli spostamenti uterini senza r disagi e i danni di un lungo trattamento a base di pessari; 1a buona posizione iu cui l'utero rimane nella maggioranza dei casi; il fatto che léb operazione non impedisce gravidanze future; e che gli stessi buoni risutati no11 possono ottenersi con altri mezzi. La :fiducia dell'A. è poi confortata dalle condizioni in cui egli ritrova le pazienti anche dopo parecchi anni dall'intervento. Operazi01ii no1i g·inecologic1ie. - Ven.tisei casi appartengono al dominio della chirurgia generale : alcuni furono operati credendo di trovare altre lesi·o ni dai quelle che di fatto furono constatate. A ogni modo esiSi escono dal campo cui l 'A. si è dedicato e quindi non vi si trattiene, eccezione fatta delle ernie cicatrizzali. 11 più importante fattore predisponente di queste è il drenaggio prolungato: ma molte volte si può ben essere C·Oin:tenti di salvare la vita del malato a costo di aver poi ques,ta complicazi·one. Altra causa predisponente risiede nello stato di flaccidità delle pareti addominali nelle donne grasse. Essendo 1'aTgomento assai iinterresante l 'A. si propone di tornarvi si in un articolo s peciale. ~

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Durata dell'operazion,e. Si tratta di ·u n arg0t1I1ento del massimo interesse. L' A. riassume . 1i s.uoi dati statistici in una tav·ola e in una gr.a:fica s peciale. Risultai da queste che in media l'operazione di Wer.theim tiene di gran lunga il ~)rimo posto per lunghezza: 25 minuti più che qualsiasi altro intewento e in complesso compresru la preparazivne (induzione dell'anestesia, preparazione del malato~ ecc.) richiese in m edia un 'ora e un quarto. Vengono appresso l'estiripaz-ione totale per fi 0g·osi coni 52 lninuti primi, l'estir.p azione totale per tumori ovarici con ~9 minuti. L'estirpaz.ion'e t 0tale per carcinom a del corpo fu compi utld. in 1nec1ia in 43 minuti primi, l'isterectomia per fibromi in 37 e la colpora:fia a nteriore perineora:fia e ~steropessi per p rocidenza in 36. Tutte le altre operaizoni ricl1ie.:.ero un tempo da un quarto a mezz'ora. 1


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SEZIONE PRATICA

Il drervaggi.o nelle operazioni addominali.

co0i drenaggio soprapubico, nei quali ha arre· . cato tanto vantaggio è stata poi utilmente ge« Drenare o non drenare » that is the que. stion. È ioer.to che il drenaggio ha degli incon- neralizzata a tutti; gli operati sull'addome . Infine va posta precocemente attenzione . alvenienti : medicazione dolorosa nei primi giorl'alvo. Invero già 15 o 20 anni fa dei chirurgi ni; convalescenza prolungata per una o più setoculati penisavano che la migliore prevenzione timane; grande predisposizione all'ernia cicattr.i- , rispetto alla .s epsi e all'ostruzione intestinale ziale ; daù punto id i vista oopedaLiero grande era assicurare un precoce funzionamento intespesa per materiale di medicatura. stinale. Ma l'adozione generale di questo conMa inconvenienti vi son·o .anche co1 no·n drevincimento è solo di data recente. In casi di i;iare : co.sì i'.n quei casi in cui v'è probabilità sepsi o di ileo il consiglio migliore s.i è la di emorragia siq. essa I.enta e quindi possibile somministrazione di piccole dosi ripetute di ca·supp.u razione, sia essa impooente da costituire lomelano. una ver,ar ei:p.~rragia interna; cooì n·e i ca?i in Certo vi sono dei e.asi di ostruzione stabile culi vi sia possil:~li1:à di. infezi·one o nei casi nei quali non è permesso rimandare l'operaziogià inie~ti. Indubbiamente i pericoli cui si va ne, ma ve ne .sono altri che possono esser vinincontro non applicand-01 un drenaggio quando ti con altri m·ezzi : fra i quali 'annoveria.m o f·ra questo sia necessario sono assai maggiori della i più recentemente introdotti nell'uso : l'ergopratica cop.traria, laonde l' A. conclude che esso tininina, l 'adren.alina e l'estratto pituitario. non debb.a esser applicato se non quando le cirL'A. chiude il suo artico1o con un 1'ungo e costanze lo richiedano, ma in questo caso debspecifico elogio .a i suoi collaboratori, assistenti ba essere applicato sempre; e, nel dubbio, si e infermiere, dei quali non si potrà mai smidreni. nuiire la grande importanza. Quanto al materiale di drenaig gio è certo che SEBASTIANI. in alcuni casi la fistola stercoracea è la conseguenza della compressione esercitata da un tubo cli dren.a ggio so1lido : è consigliabile perciò di MEDICINA. 'escludere assolutamente i tubi di vetro e di fare UJn1 parco uso anche di tubi di caoutchouc, L'abuso del fumo e il sisten1a cardio-vascolaré; limitandosi il più delle volte a dren3;re con gar(PAWIUSKI. Zeitschrift f. klin. Medizin). za. Se è vero che questa non costitui.s~e un drenaggio sufficiente è pur vero che anche il Ora1nai non v'ha più alcun dubbio che l'abutubo di gomma non costituisce l'ideale, essendo so del fumo provoca alcune forme nevrotiche soggetto all'ostruzione. Del resto 1'essenziale è del cuore e costituisce un fattore etiologico della che vi sia una via di mi1non resistenza attramassima importanza nella genesi dell'arterio·verso la qtiale l'eventuale contenuto della casclerosi. Anche s,p eri.mentalmente si è potu.to vità addom~rnale, qualunque esso sia, si faccia provocare a mezzo delle iniezioni di nicotina strada all'esterno. nelle arterie dei conigli una lesione analoga

Trattamento post-operatorio. L' A. rrichiama l'attenzione su tre o quattro . pwiti che c-os.tituis.c ono ·11n gran' petiezionamento riispetto ai metodi antichi. Un tempo si pr·oibiv.a assolutamente qualunque l:ie vanda agli ()perati; sull'addome: oggi invece si dà loro quanta .acqua essi vogliono: la vecchia pratica oltre che superflua tortura, non era per nulla necessaria: si aggiunga che, se il paziente ha sete, ciò dipende probabilmente da un contenuto gastrico irritante e unai buona bevuta spazza via questo O<}ntenuto. Un secondo progresso è costituito dalla posizione in cui il paziente è posto: e mentre prima · era condam.nato all'immobilità assoluta per una intera settimana, oggi si permette assai più presto una ragionevole mobilità nel letto. A questo proposito va ricordata la posizione di Fowler che introdotta per i casi di peritonite 2

dell'arteriosclerosi umana. L 'A. ha fatto uno studio sintetico degli effetti del tab·acco sul cuore e sui vasi. Egli ha potuto rilevarre che nella etiologia di 3136 casi di arteriosclerosi l'abuso del fumo occupa il secondo post(J, il primo è occupato dalla obesità: nel 29,8 % dei casi si potette all'anamnesi accertare l'abuso del tabacco. Nelle forme in cui la sclerosi è sopratutto a carico delle arterie coronarie l'etiologia nicotinica occupa il primo posto, circa il 41,9 % dei casi, mentre l'obesità, 1'alcool, le cause psichiche, la sifilide si riscontrano in tali fo·r me rispettivamente nella proporzione del 26.3, 21 .3, 13.3, 10.3 per cento. In 2081 ca·s i di arteriosclerosi nei quali non si ebbero manifestazioni a carico delle coronarie l'obesità figurava sulla etiologia nel 25.9 %' il fumo nel 23 .3 ofo , l'alcool nel 23.3 %, la sifilide nel 13.3 %, le cause psichiche nel 6.r %· Il fatto significante che si rileva da queste statistiche (9)


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si è che dei1 pazienti che soffri'!ono di angina Pezzi e tlere studiarono l'azione della nicopectoris circa una metà erano stati inveterati futina sul ritmo cardiaco ed attribuiscono le irrematori, mentre nei casi senza a·ngina pectoris solo golarità da. essa indotte in quest'ultimo all'ecciun quarto dei pazienti aveva abusato del f11mo. tamento del centro del vago. Otto trovò che i cambiamenti più accentuati avvengono nelle arI~ tabacco ad unque ha una cer.ta a.ffi.nità spe· cific'l per le arterie coronarie, sulle quali paire terie coronarie e nei loro rami, e constano di un ispessimento considerevole dell'intima e di una agisca pure deleteri~ente l'alcool; quando questi due veleni agiscono cdntemporaneamente, pronunciata degenrazione della media. Questi fatti s_p erimentali si accordano perfettamente e questo è il caso più comune, gli effetti sono . ' gravi.. con i fatti clinici. D'altra parte il miocardio s·u p1u bisc:~ delle alterazioni interstiziali e parenchiLa niic otina è uno dei veleni più potenti, la sua tossicità si avvicina molto a quella del ciamatose. Adler ed Hensel infine riuscirono a nogeno. La dose minima letale per gli uomini provocare negli ani.m ali delle alterazioni atervnon è s tata ancora determinata, è certo però che masiche nell'aorta a mezzo di iniezioni di nidosi di 1 a 3 mmgr. provocano gravi sintomi di coti·n a. avvelenamento. I disturl:i funzionali dell'attività cardiaca cauOltre la nicotina le foglie di tat•a cco contensati dalla nicotina sono simili a quelli provogono un composto -nitrogeno, la nicocianina, vecati da altre cause come sopraffaticamento cerebra,e, nevrastenia, isterismo, ecc., con questa risimilmente del gruppo delle canfore, che ha' un 'azione tossica analoga a quella della nicotina. differenza che nei primi i disturbi del ritmo avvengo110 prevalentemente per intermittenze cau-· Le foglie stesse contengono inoltre olii volatili, altre sostanze nitrogene, grassi, acidi orga- sate da extrasistoli. nici, amido, zucchero e cellulosa. La questione Le .nevrosi dolor0se del ~uore in r~porto ad avvelenamento tabagico sono più comuni nelle controversa se il fumo del tabacco contenga nicoti11a è stata risoluta affermativamente in sedonne che negli uomini. L'ansia precordiale, la bradicardia, le false guito alle indagini di Zulinski e Lebrowski. Il f u1no del tapacco contiene inoltre due altre angi n ae ipectoris sd hanno solo dopo UtllJ abuso notevole del fumo e la tachicardia parossistica si basi appartenenti al gruppo della piridina, la piverifica solamente nei soggetti con tare nervose ridi11a e la collidina ; la prima si forma preva~ La sclerosi dei vasi delle estremità inferiori è lent e1nente quando . il tabacco è fumato in una molto frequente nei tabagisti e dà luogo, seconpipa, essa ha azione irritante sulle mucose; la do l' A., alla claudicazione intermittente che collitlina si trova in· moaggiore quantità nel fumo può riguardarsi come una forma perife'!ica di dellt- sigarette ed ha un'azione più mite. angina pectoris. C. Bernard fu il primo a provare che la nicoAlla medesima causa è stata pure attribuita tina è un veleno del nervo vago. Traube dimol1ai cosidetta an.g ina addominale. strò che la nicotina ha un 'azione molto analoga a DR. quelJa della digitale, in quanto che ambedue queste. sostanze eccitano l'apparato neuromotore del cuore. Più recenti ricerche hanno messo in MEDICINA DI GUERRA. evidenza il fatto che la nicotina ha un'azione pronunciata sulle fibre del miocardio, e che agisce n pericolo dei pidocchi tra le truppe combattenti. contemporaneament e sui vasi causando un notevole aumento della pressione del sangue. (GUIART. Paris médical, 27 marzo 1915). Quest'ultima azione è in rapporto di un'eccitaI parassiti della cute meritano di richiamare zionE del centro ,·asomotore nel bulbo e dell'apparat0 vasomotore della pairete stessa dei vasi. · l'attenzione del personale sanitario militare a causa del pericolo che essi raippresentano per le Per quest'azione i vasi delle estremità inferiori truppe. Tra i più frequenti sono l'acaro della e de1Ja cavità addominale si contraggono, menscabbiai e le varie specie di pidocchi. L'acaro tre quelli cerebrali1 si dilatano. produce una malattia fastidiosa e molto contaLangley e Anderson hanno dimostrato che la giosa, ma· non costituisce un vero pericolo per nicotina è u11 potente veleno delle cellule della salute nostra. Al contrario i pidocchi non sol1'i utero sistema 11ervoso vegetativo. Al riguardo tanto sono una ·vera piaga pei soldati di trincea essa si differenzia dagli altri veleni esogeni la che ne sia110 colpiti, ma ancora una minaccia cui azione specifica è più ristretta. costa.nte di epidemie gravi. Ad es. l'adrenalina esplica la sua azione solo Sono note e comuni tre specie principali di sulle t erminazioni dei nenri simpatici, mentre pidocchi : i p eidic1tli capitis, i pediculi -vesti1'atropiua e la muscarina agiscono solamente 1nen.ti, i pedic1ili pubis. gul ~ i. te1na pneumagastrico. 1

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Nei p.aesi civili si può dire che la pediculosis capitis esista ancora soltanto per i fanciulli, e sopra tutto fra le classi povere. Nelle grandi città è ancora frequente fra i piccoli scolari. In alçune regioni vi è tuttavia la superstiziope che i pidocchi abbiano orig.ine da speciali ua.nori morbosi, e perciò costituis'Ca·no un emuntorio naturale ; e molte madri li seminano fra i capelli dei propri bambini, credendo di preservarli a questo modo da :n.u merose malattie. Così si vedono tuttora casi di plica polonrica, nei quali la pediculosi con le consecutive lesioni settiche da grattamento dwano dai tempo, ed i capelli appiccicati dai liquidi che trasudano nelle ferite e dalle pustole vengono a formare un vero feltro di sporcizia, che prima veniva considera.to come un nioli me tangere. Il piçlocchio del cap.o si riproduce assai irapidamente: ·o gni femina deponè ci.rea 60 uova, e le larve che ne nascono son già adulte in una quindicina di giorni. Pe~ lo più è il pediculus capitis che fra i bamtdni in.o cula i germi dell'impetigine, e spess·0 è anche mezzo di contagio per la tubercolosi. Si osserva difatti che i bamtà.ni afietti da tubercolosi dei nodi linfatici del collo sono quasi sempre o sono stati portatori di pidocchi. Nei bambini si distruggeranno facilmente con una miscela a parti uguali di olio comune e d'olio di petrolio che si lascia agire per tutta la notte, e quindi la m.atti•na si pettinano con un pettine frequentemente b.a gnato con aceto per rammollire e distaccare le lendini. Gli insetti adulti muoiono aisifissiati dall'olio, che ottura gli orifizi irespi.ratori. Nelle trincee i soldati sono esposti specialmente .a.g li attacchi dei pidocchi dei vestimenti, m.a .possono anche albergare i pidocchi del capo. Se ne eviterà la prolificazione obbliga'lldo i ooildati a tenere rasi i capelli, ed eventualmente si faranno applicazioni di aceto e sublimato iall '1 isìU 500, che gioveranno per le lendi·ni e per gl'insetti adulti. Il pediculus 'Vestimenti non vive sulla pelle, ma tf;ra le pieghe degli abiti che sono a contatto con la pelle e su di essi depone le uova : ne esce •s oltanto quando ha bisogno di inutrirsi per pungere la pelle e oocchiarne il sangue. ~ un parassita delle persone sporche che non cambiano spesso la biancheria, e quasi sempre è osp~te dei vagabondi e dei vecchi mendicanti. A differenza del pediculus capitis che predomina nell'infanzia, esl.So è piuttosto un parassita della vecchiaia. È da notare che J 'inoculazione nella pelle del la saliva del pidocchio nel1 'atto della puntura dà 1

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luogo alla formazione di macchie pigmentarie brune, che costituiscono u·na speciale melanodermia, nota col nome di malatt'La dei 'Vagabo·n ài, che in generale si accoo:npagna con tracce molteplici di grattamento. La sua prolificità è enorme. Loewenhoeck si è sottoposto ad u.n esperimento personale ; cd ha calcolato che da un.a coppia sola dopo due mesri erano nati circa 15,000 individui. E ·c osì una sola. coppia di pidocchi sfuggita fra le pieghe per es. di ·u no s<:aporale, può dar luogo in breve tempo all'invasione di nuovi pidocchi su tutta la superficie del corpo, vve m~n~hino le abitudini della pulizia e dell'i• giene. Nei tempi ·antichi ciò si verificava facilme11te: e dalla osservazione di malati che morivanp tutti coperti di: pidocchi era nata: Ja credenza che .e ssi morissero divorati da questi para$siti. E si parlava perciò di una speciale malattia pediculare. Tutto ciò ·Si" è potuto osservare ancora oggi giorno tfra i soldati che combattono in trincea, che ~on possono cambiare spesso la biancheria. E perciò ancora oggi il pediculus 'Vestimenti dev'essere combattuto come U'11. vero pericolo per la salute dei soldati. Il Guiart dice che i soldati francesi nella . guerra attuale sono stati spesso le vittime dei pidocchi nelle trincee tolte ai soldati tedeschi, i quali così frequentemente sarebbero portatori ' prolifici di questi parassiti. Il pediculus, 'Vestimenti è fra i parassiti più pericolo.si : esso è capace di inoculare all 'uo1no, fra le altre malattie, la febbre ricorrente ed il tifo esantematico. La febbre ricorrente è una mala.t tia molto diffusa sulla su.perficie terrestre ed è caratterizzat.a dalla ricorrenza c1i accessi febbrili che, a differenza di quelli della malaria., durano parecc·hi giorni. L'agente causale è la spirocheta d'Otermeyer, os.p ite del sang.ue. La su.a inoculazione mediante la puntura dei pediculi dei vestimenti spiega perchè questa malattia è propria delle genti sporche e povere . . Il tifo esantematico è ura le malattie più temibili dell'uomo, caratterizzato da uno speciale quadro tifoso e da una specia le eruzione cutanea. ~ UiD.a. malattia nota da tempi antichissimi quando faceva strage fra guerre e pestilenze; col progresso della civiltà essa tende a scomparire. Il suo parassita non è noto; ma per le esperienze di Nicolle a Tunisi si s0. che gli agenti di trasmissione per questa. m alattia sono i peçii> culi 'Vestimenti. Ciò spiega perchè q'll!es.ta malattia s i manifesti sopra tutto negli asili n otturni, nei ricoveri di mendicità, nelle 1

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prigioni, ·e perchè essa sia trasp0rtata da un posto a ll'altro dai vagabondi. questo mezzo di diffusione della malattia è dimostrato ancora dal fatto che basta ripulire i vagabondi e disinfettarne gl'indumenti per arresltare un'epidemia. Nelle condiziorni attuali sono temibili le epidemie di tifo ricorrente o di tifo esantematico? Se gli agenti d'inoculazione esistono a profus ione, basterà che essi possano infettar,sd su sogg -e tti inrfetti di queste malattie. Fra le armi combattenti, si trovano precisamente i rappres~ntanti delle principali popolazioni affette da questa malattia : indigeni dell'Africa .d el Nord, indiani turchi, austro-tedeschi orientali, russi, ecc. Se fra ·questi si maruirfestano dei casi di tal e malattia; noDJ ma·~herà ness·u n fattore per il verificarsi dell'epidemia. È questa ttna graive minaccia per le truppe combattenti. È) necessario pertanto difenderne i sola.a.ti. Ma questa difesa è facile 'iin1 tempi ~ p.a ce qu.a'lldo basta sbarazzarsi degli indumenti e disinfettarli in una stufa per distruggere tutti questi parassiti, e rivestirsi poi di biancheria pulita dopo él \'·<:-r · fatto uni bagno generale. In tempi di guerra si· può tratta.re allo stes·s10 modo gl 'infermi ed i fE:riti che vengono negli ospedali. Ma come fare a preservarne i milioni di soldati nelle trincee? Mvlti difetterebbero di biancheria di r icambio, e nessu no potrebbe cambiarla. Di solito sono u sate sostanze volatili che possano introdursi fra · gli abiti e siano capaci, se non di distruggere i pidocchi, almeno di renderne meno fastidioso1 il soggior.no. Alcuni raccomandano ·d i usare s·otto le vesti. una compressa imbevuta di benzina: ciò costituirebbe u11 pericolo per i fumatOiri. Altri vantano il fumo del ta.bacco, che manderebbero sotto i vestiti a mezzo di u:u ful:o ,d i caoutch·oruc. Si racçomandano anche .i fiori di zolfo : 1nel Nord-Africa spes5o si suole introdurre fra la biancheria e la pelle un piccolo sacchetto pieno di fi<Yri di zolfo, come fosse uno scapola.re : non è accertato però il valore di questo metodo. Il Guiart consiglia di ungere l a pelle con olio canforat o, che sarebbe un rimedio molto più efficace. In un modo o nell'altro, bisognerà provivedere a difendere il soldat o da quest o grave p ericolo, prima che ne nascano epidemie gravi e irreparabili . L'igiene e la pulizia del corpo, il rinnovame11to frequente della biancheria personale e le unzioni della pelle con olio ca11for.at o sono i mezzi principali in questa lotta contro i pidocchi: bisogaa curarne l 'applicazione fra i militari e, se ~

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è possibile, fra la popolazione civile delle re-

gioni occupate. Se, malgrado queste precauzioni, si verificasse qualche caso di tifo ricorrente o di tifo esantematico, bisognerà rivolgere la massima attenzione contro questo pericolo dei pidocchi. Si isolerà l'infermo ·e al più presto si distruggeranno i pidocchi dei suoi al:ii ti e di quelli dei suoi vicini. Bisognerà inoltre vuotare le trincee infette, distruggend·o tutto col fuoeo e disinfettaire i locali chiusi dov e l'infermo dovette fermarsi . È utile .sapere :p erò che i pidocchi no1n posso·n o vivere a lun.g o al di fuori della vita parassi.t aria: essi muoiono rapidamente se .non p ossono •nutrirsi di sangue almeno una volta ogni 24 ore. .Il pediculus pubis al contrario !Si ritiene finora un parassita poco pericoloso. Esso è molto frequente fra .i saldati. E il pidocchio per eccellenza dell'età adulta, delle cla.ssì povere come d·e lle agiate, e ciò iperc-hè si trasmette prevalentemente mediante i itappo·r ti :sre ssuali. Si può trasmettere anche per mezzo dei letti d'albergo, le latr~ne e 1e sedie degli stabilimenti pub·b lici e le vetture delle ferrorvi·e . Il genere di vita delle trincee 1ne facilita la dÌffusione. Siccome esso vive in tu.tte le regioni èutanee pelose, si sorveglierà che i soldati si tradano speS!So la barba. Si combatterà per mezzo di applicazioni di aceto al sublimato. Pe r concludere : bisognerà sorvegliare con grand·e cura la propiri età personale dei soldati, insta llare 1sie è p·o ssibile delle doccie vici no alle trincee, far cam?iare la camicia ai soldati e pulire i p['opri vestiti ·d ura·nte i periodi di riposo. Si aggiungeranno i mezzi di distruzione e di cura indicati e che potranno essere applicati per sezioni successivamente. ' Quest'impreSJa sattà difficile, ma largamente redditizia, perchè servilrà a salvare da morte quasi s icura n1t1merose esistenze a.ninaécia.t e dalle possibili epidemie. I medici e gl 'infermieri, che in tutte le epidemie di tifo esantematico han110 pagato il più largo tritruto, con queste misure prev.entive avranno fatto opera di difesa anche per l a propria esistenza. P. SABELLA· 1

La biologia dei pidocchi delle vesti e la profilassi del tifo petecchiale. Le ultime ricerche hanno dimostrato i·n mod•) affatto decisiv·o che i pidocchi delle vesti sono i portatori del tifo petecchiale e che essi costituiscono sie non 1'unico, certo il più importante mezzo di trasmissione della infezione, tanto più che pare che ìl germe patogeno si tro,·i t1011


f ANNO XXII, FASC. 18]'

SEZIONE PRATICA

soJo mel .parassita adluJ.to ma sia tJrasmesso anche ereditariamente nelle generazioni .successive. Prowazek (Mu1ich. medizin. W,oc1uenschrift) osserva che tutti i mezzi· terapeutici si sono di· mois trati inefficaci C·o ntro il ti[o esantematico e quindi l'unico mezzo di difesa i<:~ontro la i1nfezione che fa strage negli es:erciti consiste in una rigorosa profilassi e conseguentemente :niella distruzione dei pidocchi e delle loro uova. La. distruziio1ne dei pidocchi adulti a11che sul corpo dell'individuo già infetto ha importanza oltre ~he per impedire la ,diffusdone della malattia, anche perchè s i possono cosi •e vitare le supeni.t1fezioni dell'infermo. Si è inifatti osservato che gli tindi1VÌ'd'ui affetti da tifo petecchiale quan•do ·n·o n siano spid·occhiati presie ntano un qua·d ro morboso più grav·e 1c1i quel c·h e presentano gli indivi.d ui ·pos1ti in buone icondizi·oni igieniche e li1b erati co·m pletaimente dai pidocchi. I mezzi indicati per la distruzione di questi insetti 1-Siono parecchi. Arning e Javannovics raccomandano una soluzione di xilo1o in iOllio di colza al 5 %, 1'oliò di garorfani, i decotti di tabacco·. Rimedi efficaci sono pure i vapori di i·o.d'o formio e quelli di assa fetida, m a sopratutto quelli di x.ilolo e di benzina nonchè le :itregagioni con ·etere solforioo, che dist.Purg ge i·nsieme i parassiti e loro uova. U1n. buon antiparassitario si sarebbe dimostrato pur.e l'olio di :finocchi, che si adopera versandone qualche goccia sruJla biancheria prima, di adoperarla. Nell'ultima guerra balcanica fu fatto largo uso e con buoni effetti, dii una . miscela di 60 parit i di alcool, 25 di tintura di calamo aromatico e 15 di bergamotto, questa mis~ela sarebbe soipratutto vantaggiosa perchè si è dimostrata efficace anche contro le pulci, c·h e, come è noto, posson0 ·,e sser veicoli :(llnich·e .d i altre infe• • ZlOnl. Le uova che sono più resistenti dei parassiti adulti si poss1 01n-0 distruggere con· la solfora, zione e con la disinfezione a vapore. Quando si hann·o a portata di mano apparecchi per tali disinfezioni, si pongono gli at~ti e gli altri oggetti in u·n recipiente ben chius10t in fondo al quale si sia versata della benzina.. Ad ogni modo per eVitate l'attecchimento dei pidocchi delle vesti e per ottenere la loro distruzion·e, i mezzi migliori specialmente per il soldato in guerra è quello delle fiizio.ni con olii eterei, e fra questi migliari si sono dimostrati l'·o lio di eucaliptolo, l'olio di garofani, l'olio di finocchi e l'olio di anice, che devono essere diluiti nell'alcool a 96 % nella proporzione del 1

DR.

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· La pediculosi nei soldati in guerra. •

I medici che han preso parte alla campagna

di Libia sanno quale piaga sia per le tr.uppe in campagna la pediculosi. Il dott. Millian, maggiore medico di 2a classe a Verdun, nel Paris M édical, dopo aver rilevato che a·n.che le truppe francesi sono spes~o inie.state dai fastidiosi parassiti, ed aver enumerato le varie complicazioni cui possono dar luogo (prurigo, · ectima, fu·runcolosn, ascessi, ecc.) ed i pericoli ·cli trasmissioni di malattie i,nrfettive, quale il tifo esantematico, ·s i sofferma a studiare qu.ale si·ane la migliore dd·f esa. Contrariamente a ciò che comunemente si crede, sono i pidocchi dei vestiti e non quelli del capo o del pube quelli che maggiormente tormentano i 1s1o ldati e questi parassiti non vivono su1la pelle degli uomini, ma risiedono nella biancheria e specialmente nelle :flanelle, nelle m aglie, ecc. Al: bandonano bensi momentaneamente tali sedri. per pungere la loro vittima, ma appena succhiato il sangue, tornano a rimpiattarvisi. Se si osserva così il soldato .affetto da pediculo1si è difficile trovare sulla sua pelle i pidocchi, mentre essi for.micolano tra le pieghe e tra le cuciture dei suoi vestiti e della sua bia ncheria. Il dott. Millian quindi propone come unic..:> mezzo di profilassi e di cura contro gli schifosi paras~iti, che dell~ stufe sterilizzatrici siano asseg.n·a te a ciascuna ambulanza divisionale (cocris·pondente alla nostra sezione di sanità) e, funzionando ,continuamente, disinfettino volta per volta le vesti e le coperte delle truppe che s uccessivamente fan servizio di riserva. Si avrebbe così anche il. ·v a.ntaggio di distruggere, oltre i pidocchi, anche i germi che possono infettare le vesti ed esser poi, in caso di ferita, causa di complicazioni settiche. Cap. G. MENDES. 1

1

OSSERVAZIONI CLINICHE. Due easi di ulcera molle extragenitale per il dott. VITTORIO MARZOCCHI Medico del Servizio celtico municipale. Durante l'anno scorso mi venne fornita l'occasione di os~ ervare al Primo Dispensario celtico di Torino due casi di ulcere molli extragendtali. Credo opportuno illustrarli, non tanto per il decorso che non presenta nulla di particolare, quanto per la localizzazi01J1e loro assai rara. i\.ggiungo che questi -sono i d·ue soli casi di ulceri (13)

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IL POLICLINICO

m olli extragenitali ·c h e, in nove anni di servizio al Dis pensario, sopra parecchie migliaia di casi, mi venne dato os·s ervare. G ... G .. . , d'anni 34, impiegato si presenta al Disp ensario il 7 g ennaio 1913 Ì>er una ulcera n:ioIIe tipica al~a cute d~l p·en~, ed t1na ulcerazione ne lla regione mediana del labbro inferio1"e, del diametro di u na moneta da due centesimi, situata sul bordo libero ed estendentesi .sulla faccia cutanea . .Questa: ulcerazione si presenta ricoperta da un, crosta nerastra molto adedente, ed è circondata da un alone rosso violaceo, s pe cialmente evidente sulla faccia esterna del labbro. È piuttosto dolente, sia spontaneamente, che alla pressione. L'ammalato riferisce che ambedue le ulcerazioni d.a tano da circa un mese : que lla del labbro 1si manifestò però qualche giorno d·o po1 l'altra. L'ulcera al pene era stata curata con causticazioni di acido fenico puro e con una delle ,solite polveri disinfettanti: quella al labbro con toccamenti col cannello di nitrato d'argento. Si prioreede ad una accurata visita generale, a llo scopo di verificare se esistono s egni di sifilide, ma con risultato completamente negativo. M·e ntre si prosegue la cura diell'u1lcera molle al "Pene coi soliti metodi, si consiglia invece di limitare la cura dell'ulcera al labbro a dei frequenti. lavaggi coni delle sduzioni disinfettanti e ad applicazioni di un.a.. pomata allo jod1o!formio, -attendendo il distacco della e.rosta per fa'tìe la diagnosi esatta . Dopo aualche giorno , staccatasi la crosta, 1si vede l'ulcerazione con fo ndo lardaceo f,acilmente sianguinante ed ii margi'Di irrego~ari ·e sc ollati. Da to l'aispetto particolare dell'ulcerazione e la concomitanza dell'ulcera molle al pene, credo opp ortuno eseguire l'esame microscopico del ~e­ creto e di qualche detrito ottenuto dal raschiame nto d·el fvndo, .n el q·u ale trovo abbondianti bacilli del Ducrey. Stabi.l ita cooi la diagnosi, inizio delle cau sticazioni con, acido fenico puro, continuando i lavaggi diS1infettanti e l'applicazione d·ella pomata allo Jodoformio. Doipo ckca un m ese, l'ammalato a bbandona. il Di spensario, doven·d o lasciare Torino, quasi completamente g uarito. I nterroga.to insistentem ente, l'ammalato nega assolutament e di a vere a vuti rapporti anor mali con donne . Si riesce p erò a s:ap ere che nei giorni preced enti all'infezione, egli aveva ~offerto, niella s t essa località, di una lesione , in ct1i pare r ayvisare un 'erp ete febb·r ile , e che questa lesione esist eva ancora qttando compa rve !'ulcera al pene. 1

,

1

A ... C ... , d 'annj 39, venditore ambulante, si presenta al Dispen sario i l 20 marzo 1913 con m olte ulcere molli tipich e al pr epu2i-0., al gland e ed all•a1 cut e del pene , e scabbia. Presenta su tut t o il cor po lesiond da grattam ento e si t Tova in un deplorevol e s t at o di s udiciume. Alla faccia volare del pugn etto sinist ro si : rovano due u lcerazioni trasver sali assa i a llungat e, quasi r agadiformi, lung h e da r a 2 centimetri, a bordi irreg0lari u n po' scoll ati, circonda.te da u n discreto alone rOS!So li v~ido e a fondo larda.ceo, piuttost o dolenti a·nche spontaneamente. Inizio immediatamente coi soliti m et odi la cu ra delle u lceri , -eneree ai genitali, con sigliando intanto, qt1a11to alla · cabb1a, qualche bagno di pulizia , 1

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[ANNO

XXII,

FASC. 18 ]

allo s.copo ~~ migliorare le condizioni della pel1~, prima di intraprendere la cura con.t ro la scabr 11a :· Per le ulcerazioni al pugnetto, sulle quali non P?SSO .anc<?r~ pro~unziarmi, prescrivo dei lav~ggi antisettici e dei bendaggi protettivi. F tno a quest~ momento, le ulceri al pene erano. state semplicemen.te lav ate ~on acqt1a semplic~ e quelle al .P.ugnetto, fasC'late coni stracci tutt alt~o che puliti. Le prime dataiva·no da un mese circa, le. sec?nd~ da ·u;na do~zina , di giorni. Dop·o . t!e .giorni, 1 amma.la.to ritorno : 1nentre le coi:tdi~ioni: generali della pelle erano ~· lquanto m.1 gliorate, le ulcerazioni al pugnetto non. p r·e~;e ntavano nessuna m~dificazione, e nep.p.u re insi1st~ndo per .qualche .g1orn-0 ancora cogli impacchi ·al sublimato, si ottenne u111 nuglioramento notevole. Per questo, per la concomitanza delle ul~ere molli .ai s-enitali, per la trascuratezza dell am~al~to, 1llJ. venne il sospetto che p~otesse trattars11 ·dt una loca.l izzazione dell'infezion; venere~, e qu~to sospett-0 fu oo.n fermato dall esa~.e mi~r<;>scopico che mi dimostrò la pre· se~za. dei b~cill1 del Ducrey nei detriti ottenuti taschian~·o _11 f~nd? delle ulcerazioni · in questione. Praticai quindi una causticazione del fOlldo e dei margini con acido fen1c·o puro e consigliai ! 'a~ma~ato ~ presentarsi tutti i giorni al Di$pen~ario . .L ammalato però, parte per il siu o mestiere . girovago, parte per la sua trascuratezza abi.tuale, ses-ui . la cura ~olto irregolarmen~ : le ulce,re 1mp1egarono circa due mesi a gu·a rire, fu pero al:1b astanza fortunato non· aven~o ne:5'8una complicazione da parte d~ll'apparato linfatico, se se ne toglie un leggiero ingrossawento alquanto doloroso dei gangli ascellari che .p erò .n-01n diede mai1 gravi disturbi e scom~ p1a rve rapidamente, curato con pennellazioni con ti.ntura di iod.i o. Lo r.iividi poj a l princip·i o di giugno, perfettamente · guarito. Nel primo dii questi due casi l'ulcera molle si .i nnestò certament,e al la.bbro su una lesione precedente. di altr.a 11atu.r a, probabilmente un'erpete febtfl"ile. N on è molto chia ro in:vece come l'innesto s ia avvenuto , sie direttamente, per rapporti sessuali anormali, o per tra•sporto di m aterial·e infetto m ediante un di.to. Certo la quasi contemporanea comparsa d elle due lesioni e la difficoltà per l'ammalato di stabilire con certezza l'inizi·o dell'affezione vene rea a l labbro dove già un'altra lesione esisteva, r ende p.i ù probabile la prima ipotesi, m algr.ado le su e ·r ecise negative. Nel secondo caso i nvece appare evidente, da t a la nQtevole dista nza di t empo fr3 la com parsa delle ltlcere ai genitali e quella delle ulcere al p ugn etto, che l'ammalato si è in oculat o i n quest 'ultima località la malattia, g ra ttandosi colle u11gh ie carich e di m at eriale infetto. Qtta nto al decor.so, J1ulla di particolarmente not evole : le lesioni a·v evano u11 aspetto a bbas t anza tipico ; m ancarono complicazioni di qualsiasi genere, meno un leggero r isentiment o da part e delle ghiandole l infatich e viciniori : la guarigione fu ottenuta in un periodo di tempo abbasta11za bre\'e nel pri1no caso, mentre la mag-


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XXII, FAsc.

18]

SEZIONE PRATICA

gi-0r durata nel secondo si dovette più che ad altro, alla trascuratezza dell'ammalato. _ Quello che invece mi pare degno di nota è là localizzazion·e. Stando alla statistica del To~ maiszewski (Hdb. f. Geschlechtskra1llkheitenJ 1912) su 163 casi di ulcere molli extragenitali raccolti dalla letteratura, se ne hanno 24 alle labbr.a ed uno al pugnetto (cas-0 di Sprecher). Questa statiistica è importante inquantochè di. mostra, pur t:en·endo c.onto di qualche omissi0ne ed anche. del fatto éhe forise non tutti i casi di ulcere molli extragenitali sono stati publ;>licati e f ors€ parecchi non sono diagnos.t icati, 4Che queste ulcere sono ass.a i· rare ed in partic-olar. modo sono rare le localizzazioni che ho ·potuto osservare e specialmente l'l1ltima. Di q11este ho trovato soli . due casi descritti: quello di Sprecher sopra citato e quello di Gaucher, Druelle e J acob (Bull. de La Soc. Franç. de De-rmat. e·t Syph., .r910), m·o lto .simile al mio, 1.nquantochè trattava.si pure di nutoinoculazione -in uno scabbioso. La letteratura di data posteriore. alla statistica di Tomaszewski, aggiunge as·sai p-ochi casi: ricordo quelli di Merian (Monatschr. f. prakt. Dermat .J t. 53), di Brun.e r (Dermat. Woch., 1912), di Hudele et Bodin:eaiu e di Belloir (BultJet. de La Soc. Fra11·ç . de Dermat. et Syph.J 1912) e di Pawlow (Dermat. Zeitschr., r914), nessuno dei qu.ali riguarda localizzazioni come quelle da me osservate. Per la rarità appunto di queste localizzazioni e pel fatto che, almeno secondo qualche A. (Tomaszewski) ~ son0 assai rari i casi di innesto di ulcere .m olli su altre affezione cutanee pree. sistenti, ho credt1.1to ~nteressante di pubblicare questi due caisi.

operare in condizioni molto più fa~orev01li e quindi l '·e sito dell'operazione •sarebbe· certamente migliore. L'O. · riferisce poi le storie cliniche e l'atto operativo eseguito nei casi venuti alla sua . osservazione ~ nei quali intervenne nel primo d·opo 48 ore, nel secondo dopo 36 ore, nel terzo dopo 27 e nel quarto dopo 30 ore dall'inizio dei primi sintomi . In tutti i casi il decorS'Oì·post-opera~orio fu regolare senza complicazioni. L' A. dopo aver rilevato l'importanza di alcuni sintomi clinici che poss.ono aver nio tevole importanza per la diagnosi conclude insistendo sulla opportunità, in casi consimili, di intervenire il più precocemente p0ssibile, potendosi così ottenere dal• l'operazione .o ttimi risultati. •

Prof. RUBINO C. A lc·i tni caratt~ri morfo Logici strutturali e funzionali degli elementi figurati del sangite rilevati mediante una reazioin1e . cromogena. - L' A. ha applicato all'esame microscopico del sangue le sostanze c.o.munemente usate per l'esame clinico: la tintura alcoolica di resina di guaiaco o di benzidina unite all'acqua ossigenata o all'olio essenziale vecc.h io di trementina. Tra queste sostanze ed alcuni elemenit i morfologici del sangue avviene una vera reazione cromogena che si manifesta coni tre diversi colori fondamentali i quali vengono a determinarsi ' in mod·o elettivo su alcuni elementi cellulari che in base ad essi possono essere differen.z iati. I nuclei e il protoplasma cell.u lare restano scolorati. I globuli rossi, che possono presentare (specie colorando con resina di guaiaco fini granulazioni) tn ·a lcun.i stati morbosi mostrano un alone azzurto epen.di.ma.lè. per tutta la periferia o per tratti ; ciò che fareb.b e pensare al! 'esistenza di una vera membrana avvolgente. Nei glotiuli bianchi si 1n.ettono in eviden.za vaDal P·r imo Disipensarjo Celtico di Torino, dirie specie di leucociti gran1ulosi : leuc.ociti a gra!r·etto dal dott. · G. Salsott0, novem.t 1re 1914. nuli .azzurri, a gr·a nuli oro, a granuli bicromi (oro al centro e azzurro alla. periferia) . L' A. presenta le microfotografie nelle quali sono riprodotti tutti questi va·ri elementi. Sui· dati :fino·r a · raccolti ;n on si può dire che esista parallelismo (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI). tra la presenza dei leucociti granulosi e quella dei ~r.an1uli di ossidasi. che si hanno colla coloraR~gia Accademia medica ~i Genova. zion: di Winjkler-Schultze: altrettanto dicasi dei rapporti tra ques,ti granulociti e i leucociti eosiSeduta del 15 fel:,b raio 1915. I nofili. Il fatto che nelle colorazioni bicrome di Prof. BozzI E. Tre casi di occlusione intesti- alcu·n i leucociti si vedono quasi riprodotte le promiaie. - L'O. rileva come scorrend-0. le statisti:. prietà cromatiche di alcune emazie; la c-OttJJ.u·nanche relative all'intervento nell'occlusione inteza di colore tra queste granulazioni bicrome e stinale si riscontri una mortalità '!lotevolmente alcune emazie e le granulazioni di alcuni leucoelevata, e questo perchè gli ammalati vengono citi, da una parte, e l'orlo ependimale eritrociinviati al chirurgo tre, quattro giornd do.p o che tico e le granulazioni azzurre di alcuni altri s i sono presentati i primi sintomi; se invece leucociti d'altr.a parte, pt1ò costituire non solo si intervenisse precocemente si avrebbe modo di una dimostrazione della comunanza di or1g1ne 1

· ACCADEMIE, SOCIETÀ IBDIOHE, CONGRESSI

( 15)


IL POLICLINICO dei vari elementi :figurati del sangue, ma rende anche ammissibile l'ipotesi dell'esistenza di intimità funzionali tra gli elementi della serie emoglobinica e quelli della serie leucoicitaria.

[ANNO XXII, FAsc. 18]

Sourq e Pagniez che es.irste nell'u•omo un rapporto inverso fra pressione arteriosa e numero delle piastrine; dimostrar01no poi 151perimentalmente il fatto sugli animali ·e studiano l'in-

Prof. ìVIORIANI G. Formei speciali di degenera- · . :fl.uenza rec~prioca ·d el numero delle piastrine e zio1ie elastica n1ei processi putrefatti-vi: _ I,'O. della presstone. dopo aver accennato alle forme vere e pr0prie di ZoRzr. Un centro inibitorie respirato.rio nei modificazioni che avvengono nel tessuto elastico lobi anteriori del cane . - Alcun~ osservazioni da.I lato anatomo pat0logico ed esposto la tecnica preliminari tenderebbero a localizzare nei lobi seguita nelle sue ricerche, illustra l'andamento anteriori del cane (nella r~gione circosta·nte il che segue la degenerazione elastica nei processi s0ilco sopra-orbitario) U·n centro f1renatore della putrefattivi. Dalla lunga serie di ricerche ese- :f1unzione respiira.t oria. guite 1'0. viene a concludere come in1 base alla A. PETRUCCI. Alcune osser-v(]Jzioni radiologidegenerazione del tessuto elastico si possa giunchei dell'apparato gastro-intestinale. - L'oratore gere a stabilire le fasi cronologiche della putreriferisce un'osseinvazione radioscoipica e presenta fazione come pure a diagnosticare l'ambiente in . delle radiojg rafie facendo ri·levaire 1'impoo:tanza cui la putrefazione è avvenuta . SEGÀI.E. della radiologia nella patologia dello stomaco e dell'intestino. Insiste nel dire che se nella magSocietà medica di Par ni a. g ioranza dei casi le indagini radioscopiche e radiografiche illuminano e confeirmano il diagnoSedute del 26 febbraio e diel 26 marzo 1915. stico clinico, non raramente esse rise:r:va·n o delle sorprese. Esorta i colleghi a non trascurare mai Prof. P. GUIZZETTI e dott. G. TOMASINELLI. U1i caso di degenerazione primitiva sisteml])tiz- questo importante mezzo d'indagine.

zata delle 'Vie commiswrali del cer-veillo da alcooGli lismo cronico (morbo di Marchiafava). AA. descrivono un caso di degenerazione grigi.a del conpo calloso e della commissura bianca anteriore clinicamente e anatomicamente. Concludono col ritenere la degenerazione primi ti va e ricordano i pochi casi già descritti dal Marchiafa va· e dalla sua iScuola. L. RoNCORONI. Studiando la 'si1idrome cerebellare, crede sia in rapporto ai seguenti fattvri : l'aumentata pressione endocranica ; la p·r essione ~e­ gli organi vicini ; l'interruzione di determinate vie riflesse, a·d esempio della vestibolare; l~ de_, ficienza dell'azione cerebellare specifica di rinf orzo, la q1ualie non si eserciti soltanto in modo generico su tutto il sistema neuro-muscolare, ma in modo speciale su determinati sistemi del1'asse cerebro-spinale e in pairticolare sul centro coordinat0ire statico deambulatorio. A. RIVA. M.odificazione alla . tecnica per la 1'lcerca del g lucosio nelll} urine (metodo della goccia). - Con 'Una goccia .sola di urina diabetica diluita in ro eme. di acqua e coni tre goccie di liquido di F elhing, si ottiene una reazione sensibilissima. Il metodo è bene applicabiLe anche alla ricerca del glucosio nel siero di sangue ed ha il vantaggio di eliminare tutte le sostanze che iniriscono la reazione.

1'aPP<>1'tO tra la pressione arteriosa e il numero di piastrine. - Gli .t\._\. oonfermano il fatto constatato da Le To~IASINELLI

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e FRONDONI. Di

uti

E. GARBARINI e C. GHEZZI. La cura c1'ue1ita nelle fratture gravi degli arti. - Gli AA. ri·· poa.--tando 25 carsd di flratture curate cruentemente, di cui, fra recenti ed antiche, 25 della tibia (la maggior parte oblique e comminute), 2 del femore, una dell'omero ed una della clavicola~ accenna·no ai risultati della loro esperienza circa le indiicazioni, il metodo operativo, il tempo più utile dell 'i·ntervento (qlUtaindo è possibile al più plresto), il materiale contentivo usato (nei cercLages preferibilmente la seta). ALDO MAnZIANI. Sopra un caso di epididimite

blenorragica suppurata con esito in tubetrcolosi galoppmrut e. - Si tratta di un giovane a:ff.~tto da epididimite blenorragica sinistra alla quale fece ser;uito una in:fiam·m azione all'epididimo di def;tra che prima era normale. Dopo 8 giorni si er1b e la fiocmazione di un ascesso localizzato alla coda dell'epididimo stesso. Dal pus l 'A. potè coltiva.r e il gonococco. Subito dopo si sviluppb in tutto l'epididimo una tubercolosi galoppante che fu oonstatata a!nche all'esame istologico eseguito su 1::Ju,tto l'organo esportato. L' A. pen~a che la causa di questa tubercolosi svoltasi così i11 modo acuto debba ricercarsi nella maggior virulenza acquistata dal gonococco 1sopra un organo in cui la tubercolosi pur non apprezzabile clinicamente al momento dell'esame, poteva esservi latente. ~1.

CoPELLI. Sulla azione coniparata del sal-

varsa1i e 1JJeosal-varsa111 1iclla sifilide speri1nen~a le. L ' ..I\. inietta per via endovenosa e a


[ANNO XXII, FASC. I8]

SEZIONE PRATICA

dosi progressive il 606 e il 914 di Ehrlich in due · serie di conigli sifilizzatii. Inietta cosi a Io con.i gli dosi progressive (per kg. c.) da centigrammi o.6 a centigrammi 4 di 606 e ad altri IO conigJ.i dosi (per kg. c.) progressive da centigram. . mi 0.60 a centigrammi 6 di 914. Stabilita in tal modo per entrambi i medicamenti la do:se minima sterilizzante, viene alle seguenti conclusi101ni : I 0 Il salvarsa.in dimostra nella sifilide s perimen.t ale una intensità di azione quasi doppia del neosalvarsan. 2° Tenendo conto dell'equivalente arsenicale il isalvarsan mostra ancora una azione più intensa del neosalvarsan: petr tale loro intensità di azione i due ooanposti st anno tra loro nel rapporto d:i 5 : 4. Passando poi a considera re il ti po di azione dei due prepairati, dalla osservazione dei fenomeni che si verificaino n•el isdfiloma sperimentale • e nei tessuti che servono ad esso di impianto, è tratto a concludere che i due preparati dimo\Strano un tiJpo di azione alquanto diverso, mostrando il sa] varsan una azione elettivamen:te parassi totropa e mostrando il neOlsalvarsan una am·o ne parassi totropa analoga a quella del 606 alla quale va u1nita anche una azione organotropa, stimolante s ui tessuti . M. COPELLI.

6o5

sate •si perdono· parecchie vitamine. Ricorda pure gli svantaggi del latte bollito, dal punto di vista della nutrizione, a· ·p roposito del1a analattia di Barlow 0 sco11buto e ostec·m alacia della infanzia.

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Società Eostaebiana di _,amerino. Sedt1ta del 3 febbraio I9IS. Presidente Prof. A . F'ERRANINI. Prof. R . LuzzATTo. Le 'Vitamine . - Nell'ultimo decennio, si è publ:,l icata una numerooa serie di lavor.i, intesi a dimostrare che negli alimen:ti, specialmente in quelli di origine vegetale (ad es. nel riso), si conten.g ono sostanze, non ancora precisate nella. loro costituzione chimica ma che debbon!O ce.rtamente avere spiccata in:fluen.z a sui fenomeni fondamentali della nutrizione, poichè gravi sintomi o qµadri morbosi si sono ven!u ti scoprendo essere in rapporto con. la deficienza alimentare di quelle sostanze necessarie ralla vita :-iormale e dette perciò vitamine. L'O. espone una rassegna dei lavori più reoenti sul riguardo, con la illustrazione dei quadri morbosi, i quali si van.n o indicando come avitamin.o si, per indicare che sono sorretti dall:a scarsezza d.i; vitamine nell'alimentazione. Pro[. A. F'ERRANNINI. - Ricorda la utilità del pane integrale, delle verdure prepair:ate sotto forma di stufato e a cottura lenta, anzichè com.e verduire lessate, appunto perchè nella preparazione del pane non integrale e delle verdutre les-

FERRARESI. Le pseudo-ghiandoLe P·rOlf. c. della mucosa tubwrìca. - Presenti in un terzo dei -casi e constatate nel feto al 6° mese, ma11tengono nell 'epitelio i fenomeni secretori identici a .quelli dell'epitelio s uperficiale, distribuiti i.n centri alla cui periferia si trovano le cellule in riposo. L'identità di natura delle aderenze delle fimb1r.ie e delle forme secretorie risulta µelle cisti peduillcolate della tromba e del legamente laTgo. Dott. U. FELICIANI. Sulla efficacia terapeutica dei formiati. - L'O. preannunzia alcune ricerche in corso con lo scopo di definire, nel campo sperimentale e nel <'ampo clin1co, la efficacia terapeutica dei formiati . , Dott. E . SrNIBALDI. Influenza della ebullizione sui pot·ere coagulante della gelatina. - Non era stato ancora definito ol:,b iettivam·ente se la ebuJ.lizione, intesa. a sterilizzare u na soluzione di gelatina, menomasse la sua proprietà t erapeutica di. elevare il potere coagulante del sangue. L'O. ha rivolto una serie di ricerche sperimentali verso questo obbietto, sotto la direzion.e del prof. A. Ferrannini nella Cli·n. medica di Camerino, ed ha n·o·t ato che la ebullizione di una soluzione di gelatina al 20 %' mantenuta per 20°, noni menioma affatto quella proprietà terapeutica, di cuì l'O. si è assicurato nei conigli, iniettand·o ipodermicamente eme. 5 dell:a detta soluzione di gel·atina per chilogr. I a 2 di péso dell'animale e indicando il girado del potere coagulante del sangue collJ la tecnica della celletta, proposta da tempo dal prof. Castellino e mooificata dal prof. A. Fernannini, con lo scopo di determinare al microscopio il tempo intercedente tra la presa di: sangue e lo arresto della colonna liquida ematica, sia in totalità, sia nelle singole parti. Per ogn.i serie di esperimenti, la indagine si è fa.tta comparat~vamente tra animali, iniettati i podermicamente con la O'elati.na. bollita e con la gelatina non bollita, 1siulla bas-e delle medie 11·o tate come gradv del potere coagulante negli animali, Jn cui non si era ;fatta alcuna iniezione. ~

Il fascicolo· di maggio de~la nos.tra Sezione chirurgica conterrà i seguenti lavori : I. D0tt. M. MACCAGNO. Contributo allo studio spe.rime1itale dell' enibolia grass01sa. . . . 2. Dott. L. LONGO. L e pseudo appetidiciti. . 3. Dott. E . PIRONDINI. La pro'Va ~ell'azoturia conie 1netodo di esa1ne della junziane renale. (17)


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IL POLICLINICO

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XXII,

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APPUNTI PER It MEDICO PRATICO. CASISTICA. Le oftalmoplegle esterne e la oftalmoplegia mia· stenica; un slntoma patognomonico della miastenia. Dal volume giubilare in onore di L. Bianchi {Catania, Officina tipografi.ca Giannottia, 1913-14) riportiamo il seguente studio del prof. A. Ma• nna: La oftalmoplegia esterna cronica, quella affezione cioè che colpisce almeno due 'muscoli estrins~ci oculari, innervati da due differenti nervi, è sintoma che appare in parecchie affezioni. Essa rappresenta l'esito della forma acuta della encefalite superiore, della poliencefalite e poliencefalomielite, acuta e subacut~, complicante allo inizio o nel decorso la paralisi bulbare, la pseudo-paralisi bulbare ; inizia o com plica con o senza la paralisi dei muscoli intrinseci la tabe, la paralisi generale, la sifilide cerebrale, la sclerosi disseminiata, la sclerosi laterale amiotrofica, la meningite, i tumori della base, la polineurite, la distrofia muscolare progressiva. Per tutte queste forme e per altre l'anatomia patologica dà il perchè del loro insorgere e l'anamnesi o i sintomi concomitanti facilitano la diagnosi della malattia con la quale l'oftalmoplegia è in nesso. Sta a sè e va rilevata per la sua importanza e rarità la oftalmoplegia esterna congenita. Va accennato quindi alle forme tossiche nello stretto senso della parola., quelle cioè dovute ad alcool o a piombo e che sono guaribili. Un caso interessante di oftalmoplegia esterna in alcoolista fu osservato dal Marina. L'ammalato in tre anni guarì fino iad un residuo di lieve paresi nei movimenti all'insù; la guarigione ora è completa. La oftalmoplegia esterna fu at1cora osservata nel Basedow. Mannheim dà una percentuale del 10 %, mentre Kocher afferma di non averne veduta alcuna in 160 casi. Negli 88 casi di Basedow osservati dal Marina dal 1885, riscontrò la oftalmoplegia in due soli casi di sindrome basedowiana: dunque la percentuale sarebbe del 2 %. In quanto alle osservazi~ni altrui riportate dal Marina non c'è che la osservazione di Sendley che è pura ; una di Bristowe era complicata con sintomi cerebrali, è vero però che l'autopsia diede un reperto negativo; una di Jendràssik con paresi del velo, dei muscoli della masticazione e delle estremità inferiori, ricorda molto la miastenia, e ognuno sa come negli ultimi anni siasi ossenTata 11ua s tretta unione tra Basedow e (18)

miastenia. In un caso di Ballet c'era paresi del facciali, dell'ipoglosso, anestesie, perdita del così detto senso muscolare e tutto ciò dopo un infortunio, in uno di Rothmann infine l'inizio fu brusco con paresi del facciale inferiore di sinistra e dell'ipoglosso di destra. Da ciò si vede che ad una severa cernita i oasi puri di Basedow con oftalmoplegia esterna si riducono di molto . Eccettuate le oftalmoplegie esterne, per lo più hon totali, con o senza oftalmoplegie interne, che si notano di frequente nelle varie affezioni organiche del ~isterna nervoso, le 9ftalmoplegie esterne sono rarissime, non c'è che la miasteniia, che dà una forte percentuale di paralisi o paresi associate dei movimenti oculari. La malattia .a veva parecchi nomi, Marina la chiiamò sindrome di Hoppe-Goldflam, poichè, sebbene il primo che ne parlò fosse stato Erb, pure il quadr o fu per primo deli11eato da Hoppe, che rimase completamente dimenticato e poi da Goldflam; qui la chiama brevemente col nome di miastenia che è quello più in corso. Nella miastenia l'espressione triste del volto è il fenomeno che al Marina pare patognomonico come quello di Gowers (riso nasale del Gowers). Il riso nasale fu notato dal Gowers. Questo grande osservatore descrisse l'espresione del volto nel sorriso in questi malati. Egli dice; «il sorriso normale è dovuto alla contrazione dei muscoli zigomatici, i quali stirano l'angolo della bocca all,esterno e formano un solco profondo, che va dai pressi del naso agli angoli de!la bocca. Contemporaneamente il labbro superiore si alza per l'azione dei muscoli elevatori e per ciò il solco si fa più marcato. Se gli zigomatici non agiscono, manca il movimento dell'angolo boccale all'esterno e manca la parte esterna del solco naso-labbiale. Invece il labbro superiore si eleva più del 11ormale per la preponderanza degli elevatori, così che intorno le pinne nasali si forma no solchi ; è così che il sorriso normale si scambia in sorriso nasale ... che dovrebbe essere un fenomeno specifico di questa malattia , . Marina ha parlato di sorriso sardonico che era espressione che parve a lui la più descrittiva, quando non era ancora venuto a conoscenza della osservazione di Gowers, in ogni modo nota che eo-li aveva di mira non il movimento e b non la parte anatomica come l'ebbe Gowers, ma l'espressione mimica, specie J}el riposo; nel mo·v imento ebbe pure l'impressione :-an. imica quando disse che l'ammalata « piangeva di traverso •


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SEZIONE PRATICA

specie parlando. Gli pare che il riso nasale di Gowers si integra con l'espressione a riso sardonico che osservò nella sua malata. Al Marina pare che il fenomeno del « volto triste» non solo non sia stato fino ad ora assunto a sintoma patognomonico, ma che neppure sia stato specialmente rilevato, probabilmente passò nelle storie cliniche nella paresi dei facciali, nella stanchezza generale. Così non lo trovò accennato ne11 'ultimo Lavoro monografico di Markeloff, neppure da Landouzy e Sézary nella seduta della Società di nevrologia di Parigi del 9 maggio anno corrente. In questo caso, presentato come miastemia di Erb e insufficienza soprarrenale, vi fu discussio- · ne se si trattasse di Addison solamente, se fosse stato conosciuto un sintoma patogn0monico così facile a scoprirsi come la tristezza del volto, esso sarebbe stato almeno accennato e il trovarlo, avrebbe avuto valore, poichè nei casi, cer~o, essa sarebbe stato almeno accennato e il troviati, quel fenomeno non fissò mai la sua attento non numerosi, di i\.ddison dal Marina asserzione, ed un C8:SO di persona amica, fu st.guìto da lui per anni. La tristezza del volto, ·unita alla ·espressione di abbattimento della .fi.sonomia, è, credo, dovuta alla ipotonia della muscolatura della faccia, unita alla espressione di stanchezza dello sguardo, che si rileva, sebtie ne men0 marcata, anche nell'ammalata senm oftalmoplegia. Non è un prevalere di alcuni ~uscoli del volto s.u altri, come nel riso nasale di Gowers, o nel riso sardonico, nella faccia di pianto, nel pianto di traverso, come il ~ari11a cercò di definire l'espressione del volto delle sue malate nei vari stadi, è proprio una diminuzio·n e del tono di tutta la muscolat11ra del volto. Si potrebbe dire che ciò è nat11rale, essendovi paresi o paralisi dei due facciali, eppure non è così. Nella paralisi doppia del settimo il volto è bensì rigido ma non -è melanconico, l'occhio è vivo. Il Marina ri~orda un gioviane, che incontra di quando in quando, il quale lo consultò alcuni anni or sono per una paralisi dei due facciali, sopravvenuta ~Ila distanza di qualche mese l 'unia dall'altra; il volto è una maschera, e pure non è melanconico e l'occhio è vivo. Al Marina sembra che il carattere mimico notato nelle sue miasteniche abbia una impronta particolare che va rilevata..· Con ciò non è detto che quella espressione debba trovarsi in tut~i i malati; ci vuole, perchè si addimostri, che Ci sia la ipotonia della muscolatura del volto, così, perchè apparisca il riso nasale, ci devono essere quelle condizioni particolari, notate da Gowers, ma pare al Ma-

rina che la espressione n1elanconica sia più frequente e costante del riso nasale. E può essere utilissimo avere un sintoma di più che faciliti la diagnosi di miastemia, perchè non è sempre agevole scoprirla, specie nello inizio. La miastenia colpisce a preferenza donne giovani e sappiamo che in questi casi si è spesso tentato di far diagnosi di isterismo, specialmente se ci si trova di fronte a fenomeni veramente isterici. In favqre della miastenia p.arla inoltre la oftalmoplegia e l'oftalmoparesi, le quali più di frequente, che forse in qualunque altra affezione, vi si osservano. Di solito quella e questa non sono costanti o lo sono in parte, tal altra perdurano inalterate ; così in un caso di Kennedy dura da quattro anni ed Oppenh'eim vide in un caso l'oftalmoplegia precorrere per anni gli altri sintomi. Però varie modalità si notano anche per questo sintoma. Ciò può trarre in errore in un altro senso, cioè di fare diagnosi di affezione organica grossolana dei relativi centri o dei nervi, poichè sappiamo che anche nella sifilide, anche 11ella tabe incipiente, nella sclerosi disseminata le paralisi oculari possono essere fugaci e recidive. E qui abbiamo un altro sintoma che ha importanza speciale, cioè la ptosi. Un grado rilèvante o leggero di ptosi si osserv::i. anche se del resto la muscolatura oculare sia intatta, o presenti solo lieve deficienza di qualche movimento associato.· In tutti i casi del Marina c'era ptosi, e ciò crede sia da prendere in seria considerazio.n e, sebbene più frequente di quanto si creda, esista la ptosi congenita, per lo più leggera, o la leggera ptosi in seguito a pregresso tracoma. Dalle sue osservazioni non vorrebbe dare grande. valore diagnostico alla stanchezza o lentezza della reazione pupillare alla luce, sia per quanto riguarda la costrizione che per quanto riguarda la dilatazione; se c'è, è un sint oma certo benvenuto. Rilevare questi punti tra quelli che furono studiati fu il suo scopo, l'approfondire gli altri fenomeni e le altre. questioni esorbiterebbero da questo. Così non si trattiene sulla reazione miastenica, della quale tanto si occuparono da noi il Flora e il Salmon, nè sulla natura, così controversa, della malattia, che anche ultimamente affaticò il Massalongo, nè sul nesso tra Basedow e miastenia, nè sopra altre questioni largamente trattate. Dirà ancora che tutte le sue malate sono italiane; tutte, eccetto una. israelita, cattoliche. Ed ora, per finire, alcune impressioni terapeutiche; più che di impressioni non si può (19)


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IL POLICLINICO

parlare. Trovò sempre giovevole una cura clima ti ca di campagna., nessuna opoterapia fu seguita da vero miglioramento, poco giovarono le iniezioni di stricnina, .forse più la galvanizzazione discendente lungo la colonna per cinque, dieci minuti, con una forza moderata nessun effetto dal rimedio consigliato dal Markeloff, cioè dal 1iatriun1; citricum e natrium, for1nicicum pur. ana I gr. , 3 gr. al giorno.

. La patogenesi della miastenia. Oppenheim per il primo intravide 11n rapporto reciproco tra la miastenia ed · il morbo di Basedow : s·e condo lui le due malattie dipenderet.b ero da una medesiina. causa o per lo meno il morbo di Basedow favorirebbe l 'i'nsorgere della miastenia. Numerosi fatti ulteriormen.te accertati avvalorerebbero questa veduta.. Secondo una statistica di Capelle n·e l 70 % dei ca.sii di morbo di Basedo\v fu riscO!ntrata la persistenza del ti1no, persistenza che è quas11 costante nella miastenia. Nel morbo di Basedow non raramente è pr.esente la reazione miastenica. Magn1u s Levy trovò nel morbo di Basedow un aumento del consumo di ossigen1<Y, fatto constatato da Kaufmann anche nella miastenia. Questo ultimo autore trovò nella miastenia uni altro disturbo·, che ~ pure costante nel morbo di Basedow, l'aumento della disintegrazione delle sostanze proteiche. Stern (Neurologisclies Centralblatt, 1914, nu' un caso, nel ,q1Uale sul quameiro 7) h(cls studiato dro dd una forma miastenica, s'innestarono i1n breve tempo ·s intomi del morbo dii Brusedow, dellia tetania e del morbo di Addison . Appare perciò verisimile l'idea che 1aJ miastenia sàa iin rapporto con: un 'affezione delle .g1a1nJdule endocrine. Mol·t o pcr:obabilmente è il timo la glandula 1a cui d.i1S[unzione produrrebbe la miastenia. Noi saippifimO quale nesso di reciprocanza esista tra le cfunizoni delle viarie glainldule a secrezione intern a, e quindrl.· pasisciamo spiegarci come un 'alterazione del ti.mo possa turbare l'eq.ltlilibrio di questo complesso funzionale. Possiamo darci pe.nciò ragiione del fatto che in un miastenico si abbiano dei sintomi che sono in rapporto con un disturbo funzionale della tiroide, delle paratiroidi e delle caipsule surrenali. DR. 1

TERAPIA. La tonsillectomia nella cura della corea. Le tonsille rappresentano, soprattuto nell'infa 11zia e nell'adolescenza, la porta d'ingresso nell'organism o per molte infezioni; sicchè è di priJlllissima importanza l'esame tonsilla.re, non solo con ]a ·vista - abbassando la base della lin( 20)

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gua e meglio ancora spostando rontem.poraneamente verso l'esterno l'arco palatino anteriore - ma anche con la ·pal;pazione, facendo umJ modico massaggio sulle ton sille, in modo da spremere dalle crJpte e dai follicoli gli zaffi di pus, che SO'no rivelatori di una :flogosi adenoidea altrimenti inavvertita. · Fra le infez1oni, che per entrare nell'organismo battono la via tonsillare, è 1!1!0to coine il primo ,posito sia occupato dal reumati1Sano artieolare iaicuto. Ma bisogna tener presente come le moder:ne ricerche sperimentali e clinci.che hann·o posto assai accanto ad esso, per l'etiologia, la corea: parrebbe, secondo il Rosenow, che mentre alcune stii-pi di streptococchi attacano le sierose articolari, altre vanno a disturl:iare le funzioni del sistema nervoso centrale. Mentre la · terapita della corea si ravvicina molto a quella del reumatismo acuto, avendo a l:1a se l'~ido salicilico e l'arsenico, non si è anrcora data una sufficiente imiportanza all'azione che le tonsille esercitano st1ll·ai genesd dci· disturbi coreici . Il Wil1son, fra glì altri, propose la ton1sillectomia nella corea, per togliere il focOtlaio permanente, ov~ coiva:vano i germi che, continuamente passando nel sangue, andavano a minare le funzioni del sistema nervoso centrale. Succesdvamente l'argomento è stato approfondito, fino al punto che nel 1914 il Giffini affermava: che la presenza di una corea nel suo stadio acuto non era sufficiente. a far rimandare la tosillectomia. L'Archibald (St. Paul med. Journal, nov. 1914) ha potUJto p r aticare, d!u·ranfte tre a'1lttri, la toI11Sillectomia dn I I casi di cor,e a, e 7 di questi son<> stati d.a ll'A. s:e guiti. Di essi 4 presentavano nell'anamnesi il reumatismo articolare acuto e 6 la tonsillite. Nel oaso privo di precedenti tonsillari· esisteva però il re11matismo articolare, e nei 3 casi privi di pregressa infèzione reumatica esisteva viceversa la tonsillite. In ogruuno dei 7 casi rirportati eran presenti i disturbi coreici al momento dell'operazione; questi si erano già precedentemente avuti per un periodo vario e spesso con recidive a distanza di tempo. La maggior parte dei malati lasciava molto a desiderare per le condizioni generali di nutrizione e di sangui:ficaz.ione. La tonsillectomia. portò nondimeno in tutti i casi un rapido miglioramento delle condizioni generali :fisiche e psdthiche e la scomparsa totale dei sintomi coreici. Di fronte a risultati co.sì incoraggianti, 1' A. è proclive a ritenere che effettivamente l 'ablamone tonsillare valga a togliere il covo dei germi che infettano l'organismo. In ogni caso questo metodo di cura ' Ta tenttto nella d ovuta conG. SABATI~!. siderazione.


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SEZIONE PRATICA

Quando si debbono operare le vegetazioni adenoidi dei• bambini.

.

'

Brindel e René Celles (/ ournal de médecine de Borrdearux, r9r4) affermano ehe l'adenotomia nei bam·b ini di 4 o 5 ainn~ deve sempre praticarsi senm ulteriore attesa, quando le vegetazioni prorvocano Jn1s1u fficienza respiratoria con tJu.tte le su·e conseg·u enze, disturbi auricolari cos.tanti o a.n che i.ntermi.t tenti, fenottnerui infettivJ come infi,aimm.azioni delle vie respirat()(fie, en·terdte, ecc. Nei bambini prima di detta età l'intenvento appare meno opportuno tanto più che si sono visti dei soggetti operati in più tenera età continuare a dormire con la bocca. aperta, ad avere ancora suppurazioni auricolari per modio che si è resa necessaria una seconda ed anche una terza • operiazione. . Le recidive vere quando si opera a 4-5 anni , sono rare, se ne ha una su mille. L'intervento a questa età offre solo delle maggiori difficoltà di tecnica perchè la ~a. vaso-faringea è più stretta e meno . access1bil~. T~t­ tavia l'età 11101n deve mai costituire u·n a controindicazione. Di1 regola quanto più il b ambino è piccolo meo-lio sopporta l'operazione. Dei lattanti dopo o . l'intervento · hanno perfino rontinuato a poppare senza soffrire ddstur.b i di sorta. L'adenotomia nei lattanti è ittn 'operazione molto benigna alla contd.izdone però che il bambino sia in buone condiziond 1senza febbre, sen·za .m al di gola:, sen' . za infezione di qual•unque specie; qu.a ndo quindJ .s.e n.e riconosce la necessità sJ ·p.u ò i·ntervenire anche durante l'età dell'.allattamento. DR. 1

· Contro l'odontalgia da poJpite acuta. Svuiotata e lavata la cavità del dente guasto, si applicherann·o evitando la compressione tam~ poncini di ovatta imbevuti in U!la delle s~guenti soluzioni :

I

Cloroformio ana gr. Io Creosoto . . . . . . . . Laudano del Sydentam . t ana gr. 30 Tintura di benzoino. . . ~ •

o

oppure Clor alio Canfor a Cocaina Alcool. I

idrato ·· · · · polverizzata . idroclorata . • . . . . . .

· l ana gr. 5 • ~ . . gr. r • . . goccte IO

(! ou·rn. de 11iéd. et chir. pratiques).

G.

SABATINI.

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POSTA DEGLI ABBONA TI. . (482) Ep,oca dell'inumazionie desunta dai carat-

teri delLe ossa. - Sarei gratissimo volesse rispondermi con gentile sollecitudine nella rubrica « Posta degli Abbonati » al seguente quesito : È possibile determinare dai caratteri delle ossa a quanto rimonti una sepoltura, anche se questa dati da secoli ? Quali, nel ca'So, sono questi caratteri? -La bianchezza ,e la leggerezza delle oss.a , è ver0 che dep·01ngon·o per la loro antichità? Ringrazia:ndo anticipatamente voglia rispondere alle iniziali d:ottor D . V. da S. 1

Il determinare dai caratteri delle ossa a quanto tempo rimonti una sepoltura, anche se questa dati da secoli, è cosa quanto mai ardua se non1 im pos sibile. La diagn1o si « ·d ell'età della morte » è uno dei pro1::1lemi più difficili e più complessi della medicina legale, poichè le diverse fasi della putrrefaz.ione ed anche della sçheletrizzazione variano enormemente non solo sec101ndo l'epoca della morte ma anche seco·n do innumerevoli fattori di ambiente (a0qua, terreno, umidità, ventila~ione, ecc.) e fattori individuali che non poss0no esser precisati. La diag·nosi, specie per ciò che. ri~ar­ da la scheletrizzazione, e cioè la determinazione di epoche lontane, si fonda solo s0pra delle analoo-ie con le osservazioni empiriche, ond'essa è o molto incerta. Nella 1unga ed oscura via, si possono tener presenti qu·e sti principi (Maschka) : 1) . Le ossa cui aderisco110 ancor~ .molte~ plici residui di cartilagini e nelle quali si trovi ancora midollo nelle cavità anidollari, non hanno potuto essere interrate da più di 5-ro anni.• 1

2) Se le parti molli sono .con:pl~tam~nte. d~ strutte, se esistono ancora residui di cartilagini, e le ossa stesse sieno impregnate di grasso, ma no.n• ancora notevolmente alterate nella loro sostanza, non: hanno dovut'o essere interrate da più di ro-15 anni . 3) Se le ossa lunghe tub0lari sono uniformemente essiccate nei loro tratti medi e terminali e prive di grasso, sono interrate da 25-30 anni• . 3) Se le ossa sono friat~li, s·cabre, porose, poS'sono essere interrate probabilmente da 100 e . ' anni.. piu Come si vede i criteri per giudicare su,11 'epoca della morte dall'esame delle ossa offrono cam~o solo per deduzioni ed approssianazioni largh1s• sime. (21)


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II, POI,ICLINICO

In questi ultimi anni il Tirelli ha cercato ùi trarre altri dati dall'esame istologico del tess uto osseo, e dall'esame chimic0 determinare il tempo necessario alla decalcificazione dell'osso; ma le esperienze del Tirelli, per quanto interessanti, arrivano solo all'esame delle ossa inumate da dieci anni, e che io sappia, non sono .ailcora uscite dal campo sperimentale. (Vedi V. Tirelli <e Annali di Freniatria e scienze affini » a·nno 1911 ; " Archivio di Antropologia t.riminale, psichiatria, medicina legale », 1913). fuof. _i\TTILIO ASCAR:ELLI. (483) A lito je"/Jido .da difetto sa nianutenziorne dei denti. Bramerei leggere nella Rubrica del P()liclinvco (Sezione pratica) « Posta degli abbo-

iDati » la risposta al seguente mio quesito : L'alito, o gas della espirazione, :normalmente non ha odore. Può però diventare fetido nei processi putrefattivi del naso, bocca, stomaco, intestino, ecc. E va: bene. Ma poniamo delle persone che hanno bocca sana, ottim,a digestione, regolari le funzioni respiratorie, intestinali, nasali, ecc. : tutto sano, insomma, eppure alito fetido, come regolarsi per la terapia? Gli sciacqui che d'ordinario si praticano hanno valore temporaneo, e quindi palliativo. Si-ccome io penso che, in questi casi, unica spiegazione che può darsi è quella di una accelerata pu,t refazione delle sostanze alimentari rimaste tra i deuti. potrebbe Ella illuminarmi al riguardo, e, se conviene con me nel fattore etiologico, indicarmi dei rimedi, possibilmente r.a dicali? Perdoni il clisturbo. Devoti'Ssimo Roccadevandro (Caserta). Dottor Giuseppe Fargnoli. Fra i denti a corona integ·ra e 1n posizione 11ormale non dovrebl:e accumularsi cibo in quantità t ale, ch e putrefacendo possa esser causa di alito fetido. Se dalla sua accurata osservazione risulta che i denti sono in posizione irregolare e che dopo i pasti rimane negli s.pazi interdentari u.n a quantità di cibo maggiore del normale è bene consigliare :una cura ortodontoiatrica (raddrizzamento dei denti) se la giovane età e i mezzi del paziente lo permettono; altrimenti bisogna consigliare di segttire le norine d'igiene dentaria comuni, cioè pulire i denti con lo spazzolino ed u,n dentifricio adatto dopo ciascun pasto. Si de\·e anche esser sicuri che i denti siano pri,,i di tartaro in tutte le loro facce e specialmente nella porzione che sta al disotto dei margini gengi\.-ali liberi. La presenza di tartaro al disotto delle gengi Ye si può diagnosticare con ic11rezza e, facendv pressione col dito sttlle gengi,·e nella regione radicolare di ciascun dente, (22)

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dalla punta della radice verso il margine gengivale, si veckà fluire dallo spazio gengivo~radi­ colare qualche gocciolina di pus. Tutto ciò vale se si è sicuiri che l'alito fetido emana. dalla b.occa mentre le n.arici sono chiuse e non dal naso quando la bocca è chius~. A. C . • (484) La prego volermi indicare nella rubrica « Posta degli Abho·n ati » qualche manuale che

tratti delle vagotonie e simpaticotonie. Abb: 7218. Le suggeriamo : Eppinger u. Hess. « Die Vagotonie », Berlin, August Hirschwald, 1910; - Lurà, « La vagotonia», Pavia, Mattei e C. editori, 1914; - Castellino e Pende, « ~atologia del simpatico » Milano, Casa Editrice F. Vallardi, 1915; - De Giovanni, Patologia del sim patico, 2a ediz., 1896-97, Milano, F.r. Vallardi Editore; - Wilson « Importainza clinica del · simpatirco », Brit. Med. Jouir.n·., 14 giu. 1913 ; - Fischer « Il sistema ner'V'Oso ·simpatico » ec~., Med. Record, 23 genn. 1915; von Noorden, cc Saggi farmacologici sul sistema nervoso vegetativo », Dissertaz., Kiel, 1911; - Timme, « Attiiv ità reciproche del cervello e dei visceri », The Journal A. M. A., 23 gennl. 1915; - Hemmeter, « Ip~rtonicità ed i potoni-cità », New Yor,k Med. Journ., 1914; Peanse, «Nervi antagonisti», Zeitschr. f. Biol., 1914; - Lehma·nn, « Patologia del sistema ner,·oso vegetativo», Zeitschr. f. Klin. Med., 1914. 1

V. (485) Pregola indicar.m i,

nella « Posta degli abbonati » del prossimo J1umero della Sez. prat. del Policlinico) un manualetto per un corso teorico-pratico di lezioni per i militi della Croce Bianca. Ringraziamenti. Dott. abb. N. 4284 . V. Fraschetti. E<liz. speciale del « Manuale dei portaferiti », Comitato centrale della Assoc. per la Croce Rossa,. - E. Scafi. « Manuale per l'infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana ». - V. Roochi « Manuale degli infermieri degli ospedali di Roma ». - Calliano « Pronto soccorso ». Edit. Hoepli. · . t. P· I Quesiti pel Docto1' ]ustitia e le Domande per la «Posta degli abbonati » non debbono e~­ sere scritti mai cumulativament e 0 con altre richieste, ma siu distinti e separati f0glietti. Tanto CTli uni qruanto l e altre debbono portare sempre per esteso la firma dell'abbonat~. _Soltant0 le risposte potranno .es.s~re. contradd1st1nte, s u richiesta con le sole 1n1z1al1 o con pseudonimi oppur~ col numero del proprio al:bvJ?amento, il quale però do,·rà essere sempre 1ndicato giustamente. Le domande anonime sara11no cestinate.


[ANNO XXII, FASC. 18]

SEZIONE PRATICA

VARIA.

. . Un medico poeta. -

È Italo Ferrari, il so-

lingo vate di Langhirano in quel di Parma, la cui facile e schietta musa si ispirò in Bardi, il b'Ol'go piacentino 1dalla posizione gaia e ridente, che sowasta il corso del fiume Ceno e davanti al quale torreggia un vasto castello. Nell 'opera di poesia di Italo Fermari: Mo·n ti e mari (Tarona, Donati) si esplica possentemente il sentimento ·e la voce della dea natura : vii squilla sopra tutto la gran voce delliai patria che s'attarda talora dietro grazie fuggev•oli e blande sensazioni d'amore e s'indug-ia tal'altra, pallido amaranto, sulla precoce tomib a · d'·U•n1 caro ·angioletto d.i figlio.

6rr

CENff/ BIBLIOQRAFICJ. Non si recensiscono che t libri Pervenuti in dono alla Redazione

~rof. BARNABÒ VALENTINO. I poteri defension.OJli

e l'officio pro betti-vo degli organi -vilScerali e pa11enchimali contro i germi delle in/ezioni chirurgiche. - S.a cile, Soc. Tipo-Editr. Zilli, 1

19r4, un vol. -8° di pag. XVI-922, L.

20.

'

Partendo dal moderno concetto di malattia inf.ettiva, ch e si riassume nella lotta svolgentesi nel1 'organism·o tra il parassita che lo i.nviade, il quale per la conservazion.e di se stesso e della propria specie deve necessariamente nuocere, e l'ospite che per le medesime ragioni deve difendersi, l'Autore esamina la fase della lotta osservabile negli orgtaJD.i viscerali e paren'C'hima1i, doÈ la mia musa amazzone pudica; -ve si contrastano ai poteri di offesa parassitari è la mia musa vergine guerriera. quelli di difesa e di protezione orgianici. Quando sorge una lil:era bandiera, Pertanto, dopo averé rJco.tiò.ate l:irevemente nelessa s'arma di spada e di lorica. ..la: introdluzione le principali n'Ozioni delle inifeGl'ideali appunto più puri, più v1a ghi e ra- ,zioni ~n geniere, p·a ssa a riassume re le più modiosi ,a ccendon l'estro eh~ il bardo garibaldir10 derne r:iceriche di fisiopatologia e di clinica, oltre riversa ne' facili ritmi adescatori. e pronti; i a breyi accenni alle fondamenta1li conoscenze di più alti sensi umani e civili si ripercuotono in anatomia e di istologia normale 1e patologica,. una facilità spon,t anea di verso e i.n una polirelative agli organ,i li,rufoidi od adenoidi, agli ormetria impetuosa e fervente che non è fermata gani glandolari !<li secrezione interna, a quelli a • secrezione esterna, e agli organi svelenizzatori a volte nei fiorenti margini della vaga forma, • perchè il poeta si lascia più volentieri traspor- propriamente detti; in modo <la addivenire, vatare e addirittura trascinare dalla ondata calda lendosi anche di ricerche istologiche, s tatistiche, della inspirazione più che dalla pteoccu·p azione cliniche e sperimentali personali, a conclusioni d·e l limae labor. impmtanti in 10gni singolo capitolo, e a d'a.r riItalo Ferrari della sua opera d'arte vorrebbe sa1ta.r e il eollegamento intimo tra. i vari organi far ·piedeisitallo a una filantropica ci.dea, iniziando di uno s tesso sistema. Così egli ritiene che gli una colonia estiva per i fanciulli gracili; s'in- organi linfoadenoidi devano c~n&iderarsi riuteressa alla elev,a zion·e dell 'agricolture. ; e la .s.u a _niti in un complesso sistema per analogia di prosa propagandatrice as~urge ai più caldi acorigine, dii struttura e di funzioni, esplicante • centi lirici. un'azione difensiv.a ·e p·rotettiva sinergica. verLa musa id el Ferrati, nutrita di buona lette- so i germi patogeni; al pari degli organi coratura, s'inspira dal Carducci, e al vate della stituenti il sistema endocrino simpatico, le cui terza Italia è dedicato un sonetto che comincia: alterazioni 1spiegano 1e varie sindromi morbose conseguenti alla m 1odificazione delle loro correl\1aestro, quando l'Italia camena lazioni, in seguito ad alterata indiiretta azione su questi clivi esulta, in faccia al sole, neut-ralizzatrice delle tox ine, di guisa che l 'esento ancor l'eco de le tue parole, soave incanto d 'immortal sirena. &quilibrio ormonico, al par•i di quello oncogeno di varì tessuti, può spiegare le predispooizioni Il Carducci trovava nella musa del vate di organiche alle diverse infezi10ni. Altrettanto arBardi s pirito nobile e alta e calda. ispiriazione monico comportamento avrebèiero le glandole a lirica; Aurelio Saffi la giudicava ispirata a un secrezione esterna digestiva, esplicantesi, oltre alto amore . dell,a libertà e della patria. che vierso l'elemento figurato, in ispecial modo Proprio così: grande scuola. ·per l'ar.te di Italo vers10. le toxine; e così pure il complesso siinerFerrari son101 la sincerità e la bontà : grande mog.ico degli organi svelenizzatori propriamente tivazione lirica è .la somma degli ideali più unidetti ne illustra 1'azione neutralizzatrice ed evers1almente generosi e santi . muntoria nelle infezioni, analoga a quella degli (Da un articolo di . CAMILLO PARISET ne I di- organi genitali miascbili e femminili. ritti della Scuola). Dopo la particolareggiata esposizione dei dati R. B. relativi ai vari organi parenchimali e viscerali 1

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IL

POLICLINICO

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nei trenta capitoli in cu i si dividono le prime GIACINTO GIORDANO. Le attualv condizioni della quattro parti della mon-ogra:fia del Barnabò, egli chirurgia intratoracica. Tip. Valentin e Cèsagiunge nella quinta parte a considerazioni òo-elup, Torino, 1913. nerali, nelle quali sintetizza il meccanismo diNella mon~gra:fia. del Giord'altlo dopo la parte fensivo e prot ettivo degli or.g ani viscerali e parenchimali in una equilil:·r at·a, a rmonica difesa generale dedicata ai mezzi strumentali e di anestesia, alla tecnica utile .ai combattere il pneudei differenti s.istemi e dei vari tessuti contro i moto:ace, alla chil'urgia generale della parete 'germi parassitari, esplicantesi principalmente in tora~1ca, sono trattati i.n capitoli speciali la chiuna lotta biologica di cellule, di t essuti e di orrurg:~ polmonare (pleura, bronchi, vasi), del gani contro l'elemento figuratQ, ed in una lotta med1ast1no, del cuore, dei grossi via.si intTatochimica co.n.tro le toxine microbiche; equilibrio racici, dell'esofago. Opera utile e moderna di dJefen.sionale questo, 1a cui eventuale rottura accurata ed oculata sintesi. porla all'attecchimento dei germi patogeni. It. p. noltre condizioni extra-individuali, variazioni fisiologich e individuali, alterazioni patologiche, Prof. GALLINA. Rendiconto clinico della Sezio 1ie fattori sociali. od economici possono modifica.r e . chirurgica dell,,Ospedale Mauriziano d,, Aosta . Mort ale meccanismo protettivo e difens ivo, attenuandal 10 ge'rtnaio 1911 GJL 16 giugno 1914 d olo od esaltandolo. Il Clinico pertanto può ritara, tip. Cortellazza, r . 915 cava re dalla conoscenza di tali poteri defensionali crit eri per la diagnosi, per la prognQsi, e . Il p1:of. Ga?ina, esponendo in una dotta relasopratutto per la terapia, basata sull 'interven~ione - suc01 nta, ma altrettanto e:fficac.e alla. letzi onismo oculato o sull'astensionismo prudente, t~ra - ~1 la~oro da lui compiuto . ini_ poco più e sulla valutazione del momento propizio per di· un tnen 111 o nella Sezione chirurgica dell '()l'intervento, rilevabile dalla nozione delle forze spedale Mauriziano di Aosta, ha luminosamente difensive individu.ali. dimostrato eome un chirurgo, forndto di b~oni Tali, molto in breve, le linee dir.etti-ve fionda- .3tudi e cresciuto alla scuola gloriosa di un mentali di questo libro, ch e colma unra lacu na gr·ainde maes.t ro, p·o ssa colla propria tenace a ttinella nostra letteratur~, offrendo in s errata sinvità far progredire un modesto ospedale al punto tesi riassunte, discusse e vagliate le moderne da ~ot~r esser in.v idiato da moltii osped~li di conoscenze sul comportamento degli organi viprovincia. scer.ali e parenchimali nelle i~fezioni. Esso poi I casi riferiti - 1 463 - di cui molti interesè corredat o da •amplissima bibliografia e da acsant issimi, sono illustrati da tttevi ep opportuni curat o indice dei nomi, ed è p resentato in chiacommenti ch e ci rivelan0 la coltura dell'autore tt"a ed elegante forma tipografica : cosicchè vie la ·sua tecnica abilità: di essi noni possiamo vamente si raccom.a nda agli studiosi di patologia . intrattenere il l ettore; ci piace soltanto - ed chirurgica e •a chiunque si occupa della patoè dover nostro il farlo - rallegrarci col giovane l ogia in genere delle malattie infettive.. ' e valen·t e op.e ratore ch e, allievo ed .aSIStistente del A. s. p·r-oif. Carle, ha saputo tener alta la fama della scuola del maestro con tanta intelligente attiU . GEBELE. Compendio di Diagnostica chirurvità. gica. (Tradotto ed annotato dal dott. O. U:ffreR. P. duzzi) . Unione Tipografico-Editrice T orinese, PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. 1915. Prezzv L. 8. 1 Questo ,-olume, ricco di figure dimostrative, R UBINO COSIMO. La tonicità del diaframma e «è esclusi,·amente pratico, e non ha altro scopo il pneumotorace artificiale nella cura della tuche di mettere alla portata de l princi piiante quei b~rcoloo i• polmonare. Siena, 1914. mezz1, che la scienza pone a sua dispos.izione ANZILOTTI GIULIO. Contributo clinico allo stuper g iungere a lla diagnosi delle ' yarie malattie dio delle lussazioni anteriori del.la testa del chirurgiche. radio. - Napoli, 1914. L'intento dell' A . è raggiunto con l'abitudine CIAURI ROSOLINO. Il riflesso ombelico-vescicale. del lettore all'osser, azione sistematica delle le- Roma, 1914. s ioni, senza una ingomèra nte enumerazione di PISANI M. Influenza delle alterazioni nervose sintomi , che si può ritro\"are in qualsiasi t rate gastro-intestinali s ulla etiologia e profilassi tato di patologia. delle malattie infettive. - Cosenza, 1914. Oltre alla semejotica fisica, trovano posto nel FORNI GHERARDO. Osservaziooi sopra cento tulibro tutti g li ausili di laboratorio ormai indi· mori. - Bologna, 1914. spe11 .1bili anch e al principiante ed al pratico Mo~CALVI LUDOVICO. Comportamento termico e per u11a cliag·nosi anch e m odest a. t. p. profilassi del puerperio. - Milano, 1914. 1

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XXII, FASC. 18]

SEZIONE PRATICA

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NELLA ·vITA PROFESSIONALE. Per i medici della Marsica. La sottoscrizione iniziata dalle Presidenze della F ederazione degli Ordini dei medici e del1'AsSlociaz.ione Nazionale dei medici condotti a favore dei mediici dei Comuni devastati dal t errem.oto oaimpainlO-m·a rsican'O ha raggiunt0 fino a l 10 aprile la somma di lire 14,188.40.

Per i medici del Belgio. Il pre5idente dell'Ordin·e ·dei medici della provincia di Porto Maurizio, dottor Altichieri, ha invia ta con ·u na '.n obile lettera.. .a l console d el Belgio a San Remo la somma di lire 480 raccolta da qtnell'Ord.ine a favore dei medici del Belgio e delle ~oro famiglie vitti.me della g,uer.ra. ' 1

Gli ospedali di Roma per i feriti del terremoto della Marsica. Riportiamo l a seguente lettera che il regio commissario degli ospedali, comm. Lusignoli, ebbe a dirigere al personale ospedaliero romano : Romiai, 19 gennaio 1915. «Per quanto il lavoro, cui deve 1soddis.fare il nostro I stit1u.t0 per la irreparal:dle jattura che ha testè colpito una nobile regione italiana, non• sia che a ll'inizio, sento il bisogno di rivolgere U·n:a parola di plauso e di am-m iraz.ione a ·b utto il ·p ersonale ospedaliero. Qiunga il mio riconoscenrf:e pensiero, priana che agli altri, a Lei, chiarissimo direttore, che ha ·p rofuso la 1s.ua benefica ed autorev0le attività in s ingolarJssim.ai misura. I nostri ospedali, mercè le cure e le direttitv.e dei sanitari che vi sono prep·o sti, hann·o dato i·ni questo dolvroso momento un esempio nobile e s.olenne. VoglJa la S . V. render15.i inter prete dei miei senti.menti dri ammirazione verso tutti i medici , da Lei dipendenti. Dica loro eh.e io mi sento fiero ed orgogliioso di essere a capo di un· Istituto che conta sanitari cosl benemeriti e capaci. Voglia anche far pervenire la espressione del mio vi,~o compiacimento al personale di amministrazi0ne e di a!Slsistenza. Alle suore, agli impiegati, ai sorveglianti, agli infermieri, al pers on·a le di fatica di tutti gli orc1i1ni ·e di tiutte le classi, che hanno così benemeritato nell'alta opera umanitaria co.mpiuta, il mio pieno plauso, che è tanto più , -ivo ,1n quanto risponde a.l la :fiducia che io, fin dal prÌlIIlo momento, ho riposto • • • 1·n· essi. 1

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A Lei, chiaro direttore, con i rinnovati ringraziamenti, la espreSJs.ione della mia particolare stima. · 1 • Il regio commissario: Lusignol~ ». 1

Don1ande di medici ospedalieri·. L'Associazione dei medici os.peda1ieri hai redatto un• mem·o riale col quale chiede: il riposo settimanale per turno a tu.t ti i medici, l'iscr~­ zione a speisJe dell 'Ammin1istrazione nella Cassa pensioni, l'indennità di guardia per le supplen'z e dei posti vacanti, il 50 o/n dell'inter0 stipendio assegnat o 1a1l posto vacante, clu~ gli stipendi mini1ni siano di lire I5f''J per gli assis tenti , 2000 per g·li aiuti O\·e e$Ì.;tono, 2500 ne: • • • • • • • 1 v1ce-pr1mar1, 3000 per 1 pr1mar1, c0n aumenti qui·nquennalii del deciimo.

* ** Sezio1ie 'napoletana dell' Associazion.e naziona;le dei 1ned'ici CO?'lidotti. - ~recedutosi 1'8 ap rile alla elezione delle cariche per il bien·n io 1915-16, con numeroso concorso alle urne specialmente da parte della pr0vincia, risultarono ad unanimità eletti : prof. Patricelli: Vincenzo (Napoli), presid·en·t e; prof. Taliercio Annibale (Chiaiano), vice-presidente; dott. Razzan0 Al. fredo (I schia) , dott. Petilli Ferdinando (Napoli), p rof. Bianculli Enriieo (Napoli), consigl.ierri ; dot·t or Smtu·r ra Aurelio (Nap0li), segretario; dottor Caizzi Arturo (Napoli), v ice-segretario ; dottor Cua Leopoldo (Naipol1i), cass.iere. Il prof. Taliercio versò a l presidente lire 400 ra~oolte a pro dei medici della Marsica, gius ta intesa co l presidente dell'Ordine dei medici . I l nuovo Consiglio s i è recato a far visita al direttore dell'Ufficio d'igiene del Comu.ne di N ~po1i, a l sindaco, a.ll'assessore per l'Igiene,. al medico p1'"0vinciale ed al prefett o. Si pr.ega di inviare le ades·ioni .per la iscrizione d ei nuovi soci a l segretario dott. Sinurra, via Depretis, 31, Napoli. Aug.uriamo alla Sezione, r·innova.ta di elementi ·g iovani e fattivJ, una vita feconda di vittorie per la classe, ris,·eglia·n do l·a rinomata apatia delle provincie meridionali e lai avyersione per le a S1Sociazioni di classe. Siamo si~uri che l'on . Brunelli, presidente generale della importante .s.\..ssociazione, vorrà dare \alido appoggio per la nuont vita della Sezione. 1

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IL l'OLICLINICO

RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARIA. Revoca dell'umciale sanitario - Tarda età . Stabltità. La tarda· età, quando n:OJU è considerata come limite legale al proseguimento delle f1tnzioni, ma co1n.e carusa di sopraggiunta iniabilità a più olt,re ut,ilmente · serv·ire, costituisce motivo giustifica,to . di revoca dalla carica di ufficiaLe sa1iitario. La stabilità 'non esprime un interesse ma u1i diritto esperibile co'YlA azime davanti al '»Ulgistrato 0rrdinano e per ciò non può form,are oggetto di esa1~ie da parte della IV Sezio11ie cLel Corisiglio di Stato. (Decisione I V Sezione 6 novem·b re 1914). La massirna sancita· dalla. IV S ezione del Consiglio d i Stato è importantissima sotto due dJversi pwnti di vi)s.ta. · In primo luogo, .p erchè stabilisce che la età avia:nzata 1può costituire gi.uisitificato ttn·otivo di licenziamento dell'ufficiale sani,t ari0, ia·ncorchè stabile, ed in :seco.n do lubgo, perchè d etennina nettam~nte la com'.p etenza a conoscere delle questioni relative alla stabilità. Circa J 'età coniven1iamo col pron11nziat0 del Supremo collegio amministrativo : essa è gius to motivo di licenziamento, sempre, però, che sia esponente d i difett0 d·i .attiv·i tà, di energia e di resistenza al lavoro ma non negli altri casi. Il criterio della età è spesso ·fallace e sarebèe molto pericoloso fondare unica.m ente s u di esso aipr.i0tist.iche 1pres.unzion:i di i1nabilità per trarne .argomento di revooa per l'ufficiale sanitario. Qualora 11on si t enesse conto della g iusta limitazione a.mmess.a dal Consiglio di Stato si ver.rebbe a ~tabilire un 1imite legale di età, oltre il quale nvn sarebbe più con)S.enlt:ito di esercitare la carica e ciò colli grt1rve evidente d-anno del seryizio, degli interessi econom.ici del Comune e dii quelli del medico, ovvio essendo che individui anche di età aNanzata possono, per la buv.nia personale costituz.iione fisica, jesistere tenacemente al l aivoro e prestare utili servizi, portando ·n ell'esercizio della cair1ica il contributo della loro larga es'Perzienza ·e del loro provato sapere. Nei casi di revoca per età devesi, quindi, chiaraù11ente p["ovare con elementi d.i indis ct1tibile ·v alore e, ove occorra, con diligente visita medica che il sanit ario noni ·sia più dn g1"ado di esercitare il .s.uo ufficio per.c hè fisicamente impossibil,itato. Io1 q1ua 11to alla competenza la I\l Sezione con l a d ecisio11e surr.icordata ha posto termine ad ttua controye rsia che da te1Tupo si agita,·a nel -0a.111po clel g ittre. ~.\.llo rcl1 è si impug11a, c011 in,.. t en1 pe ti \·i licenziamenti o con disclette ft1or.i 1

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[ANNO k..~ll, FASC. 18]

termine, l'a.cquisito diritto alla stabilità, il funvionario che si sente leso n0n deve rivolo-ersi o all'aut onità ammiindstrativa ma tensi alla o-iud iziari1a, imperoochè la stabilità costituisce~ un dfu-Jtto ipatriimoniale esperibile con vera e proprJa azione dina.n zi al magistrato ordinari0 e noD1 .un semplice inter.esis.e esperibile, sia pu re in forma contenziosa, dinanzi a'J.le autorità g1iurisdizion.a li amministratirve. Tale aZJione giudiziaria pvtrebbe essere .p romossa oltre che it11 casi di ·l icenzia.m ento o di disdette inf aitto, anche .p er ottenere J'affermazione in astratto dello avvenutò acquisto del diritto .alla conservazione del p0sto e dello stipendio attuale, pur mancando p ronunziato quals iasi della amministrazione municipale d iretto a contrtustarlo. Si avrebbe così una declaratoria legale del d·iritto att0 ad e1iminare, a .s•uo te1D!po, ogni qualsiasi eventuale di1vergenza o contestia1Zione fra sanitario e Comunie. Doctor . JUSTITIA. •

.RJSPOSTK A Q~ITI I ! DOmDE. (5201) In/ortu11rii sul lavoro - Paga1ne1ito cer-

tificati e prinz..e. i·ni.mediate ci1:r.e . - Il Dott. E. S. da T. B. desidera conoscere a chi spetta in . oas0 di infortunio sostenere la spesa 'Per le prime imm;ediate C'll.O:-e e per 1'ul.t ittla visita. Ogni 0a1po od esercent e .i mpresa, industria o costruzione è 01:1b ligat o a bostenere la spesa per le prime immediate cure di assistenza medica in ca:so di i1ntfortunio, gi1uista quant0 dispone l'articolo 9, n. 5, capoverso ultimo, della legge 31 gennaio 1904, n1. 51. L'ultima visita terapeutica è .m essa alla stregua delle altre che la precedetter-0·, e, cioè, è gratuita se l'individ~o è inscritto nello elenco diei .pover.i, è a carico della fa.miglia. se egli è agiato. L'ultimo certificato, cioè quello cvnstatante l'esito ·d efinitivo dellai les.ione, va pagato con lire 2 a carico dell'Istitu.to assicuratore. (5202) Nomi11lll dell'ufficiale !Sanitario. - Al Dott. P. D. L. da D. rispondiam0 che le i.potesi prospettate nelle ris·p oste 5131 e 5024 sono t otalmente differenti fra loro. Nel pr.imo caso chiedevasi conoscere qual mezzv legale vi fosse per obl1ligare l'autorità com:p etente a band·ire il co11eotts.o per la nomina ad ufficiiale sain.itario, in un Comune ove il postv e1t.a da tempo ·vacante. Kel secondo casi.) alla nom.i na si era, invece, provved11to incaricando un medico condott0 mentre ·i n paese esistevaino liberi esercenti. Se quello che a,-,·iene costà costituisce appunto la secondai delle ipotesi, riconfer1niamo che il decreto prefettizio può essere impugnato con ricorso io


{ANNO

XXII, FAsc. 18]

SEZIOl\"E PRATICA

1in·e a s tra0rd1inaria a l R e. Tale ricorso dev.e essere indirizzato a S. M. ed i n·v iato al Ministero dell'in terno previa legale :notifica a ll e parti interessate n el termine dii g iorni 1 80 d alla notifica del .p rovvedimento che si Ìltn•piugna. Su di esso sarà deciso c0n· D ecreto reale, dopo ,essere stato in.teso il Consiglio · di Stato a sezioni unite. Il r~corso iin parola è p rvponib.ile s·olamenit e per quistioni di leg.ittimità e , cioè, per intervenuta violazione d,i legge per inc ompetenza od eccesso di potere. (s203) Ufficiale sanitario - Nomina ad ami.ministratore di Opere Pie. - Il Dott. V. D. B. da G. desidera conoscere se l'ufficiale san.i·t atio • sia incomipatibile ad eser.citare l'ufficio di membro di Opere Pie esistenti nel Comune. L'articolo 10 del .regolamento amm.inistrativo per l•a, .esecuzione della . legge sulle Opere pie tass,a tivamente dichiara eleggibile alla c.ar,ica di cvmponente della Commi~s.sione il medico condotto ed esclude i s·oli s.tipen.d ia ti addetti ad un uffi0io aim.m inistirati vo del Comune. Or poichè l'ufficiale sanitario non è addetto ad un uiffìcio a1m mi·nistrati·vo del Comune ma b en s.l ad un u:ffici o t ecnico cleve esser e riten·u to del pari • eleggibile. Si ·t ratta d·i disposizi ~ni che limitano la C3!Pacità e lo s,tato giur.idico di cittadini e perciò 11011 poss0no es.sere estese oltre i casi dallia: leg-ge e$d)ressamente .indica.ti e pirevisti. Il caip·O.\'"erso del S·U:ccitato a rticolo deve, pertanto, essere ritenuto come esemplific.at iivo e noni tassativ0 ed a fianco del m edico condotto deve essere scritto in esso anche l'ufficiale sanit ario. Vi è una gi uris,prudenza contrar.i,a, ma crediamo ~he sarà modificata t ene ndo p resenrti le s uesposite considerazioni, <::he ci .sembra no esaurienti dell 'a rg0men1to. (s205) e assa di pre-videnza - e ontributi R icch ezza mobile . - Il Dott. E. C. da C. de• sidera conoscere (Se essendo medico a scavalco in un Com·u ne finiti1no ei quello i1ni cui è cond0ttato deb;b a pagare il contril:luto lH: r la Cassa di Previdenza 1per intero nell'uno e 11ell 'altro ed in quale proporzione debba pagare la tassa d.i R. M. Il m edico condotto che presta simultaneam ente servizio in due o più C0muni, riuniti o no .i n oonsorzio, deve piagare un unico ~onif:rJ­ buto di lire 132 ripartito in· rragione degli stipendi corrisposti dai due enti. Se Ella paga lo intero in ognuno dei Comu1nd, d eve ottenere il rimbonso della d ifferenza pagata in ,p iù. A tale uopo dovrà rivolgere anal~ga domanda a~l'uffi­ ~io san.itaTio d ella Provin·c1a. La R. M. 1nvec·e si paga 1per .i ntero in ciascuno d ei due Comuni • lin; relazione ai rispetti, i stipend ii i11 ragione dell '8.625 % oltre l 'aggio all'esattore. (s206) Croce R ossa - 1\i-on1i1ia a sottoten.e11te 1

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medico di coniplemento. - Il D ott. X. Y. chied e .conoscere se in caso d.i m0bi1itazione il Comune possa i111peditl:'gli di ~ientrare in 1Serviz,io ·p resso · la Croce Ròssa di cui f:ai parte come te~ente e se .e ss.e ndo stato riformato in rassegna d i rimainrlo dal Regiio esercito posis.a chiedere fll·n .a 11Juova visita allo scopo di ottenere la numina ad ufficiale medico di com:p lemento n el Regio esercito. ' Noi riten·iamo c he 01 med.ici condotti facienti parte della Croce Rossa debba essere usato trattamento identico dei colleghi che son0 chiamati sotto le armi . .In caso ·d i guerra essi pure debbon0 essere considerati in congedo per ognà effetto di legge. La temp-oranea sostituzione deve e ssere a:ss.u nta dal Comune. Il decreto relati·vo alla nomi11a ad uffioiale medico di complemento s.i riferisce a·i mil,it ari di 1a., 2a. e 3a. categoria e non ai riformaiti. A Ilo stato Ella non potrebl:.e otten·e re una ;nlUova vis ita imedi1ca 1e d a spirare per conseg11enz,a alla inomina. (s208) Medico sii"pplente - Passaggio a titolcvre - Stabilità. - Il bott. F. B. da S. Q-. I. desidera conoscere se )S.i a stabile nel ;p osto 'd i m edico condotto supplente che occupa fin dal 1893 e se, desiderando l 'amministrazi0ne com.u.nlale soppnimere il .p osto d,i su·pplent~ e creare una seconda cond·otta, egli .abbia il id i.ritto 1d i oodu1pare senza a;ltro il post o d·i titolare o ·d ebba ·essports.i al concorso. Nel posto di su·p plente oramai è stab.i le perchè v i fu .nominato nel 1893. Nè ha p·otut0 eliminare il diritto acquisito la oircost a nza di aiver eserroi tate le fun1Zioni di titolare della condotta d al 1 9 10 ad 0ggi. ~er effetto d ell1ai ri.for.ma dii organico con cui si .s,qpprime il posto di su pp lente, Ella ·p erderebbe it diritto alla s t a1b ilità, g·i.a cchè in•t ervenrebbe un ~aso di forza ma.g giore per cui legalmente l'interesse 'Privato deve ceder:e ·d i fr1o nte a ·quello ·p revalente del p ubl:1lic0 .rappresentato dia.I b.isogno di migliorare il servizio. Però in ta.l caso ·p resentandos i a l concors o ·e riuscenld0ne vittori·oso, p otrebbe unire al · pos teriorè il ·preceden.t e servizio iprestat o ed invocare .il beneficio della st abilità per le ragioni esposte 111ella precedente risposta . Doctor J USTITIA. 1

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I Quesiti pel D octor JusfLtia e le Domande per l a. « ~osta degli abbonati » non debbono e~­ sere scritti .m ai .cumula tivamente v con altre r1chi·este, ma s1u distinti e separati f0glietti. Tanto crli ttni q;u anto le a ltre debbono portare sempre per esteso la firma dell 'a·bbonat~. .Solt ant0 le risposte pot ranno .e~s~re. contradd1st1nte, s u richiesta, con l e sole 1n1z1al1 o cç>n pseudonimi oppure col numero del propno al:b0i;iamento, il qua.l e iperò dovrà esser e sempre indicato giust ament e .. Le domande an0n1me saranno cestinate. (27)


IL POLICLINICO

COND0TTE E CONCORSI. ALESSANDRIA. - Condotta pel sobborgo di Valle San Bartolomeo; L. I500 pei poveri e tre quinquenni del decimo; ettari 972; ab. I950; famiglie pov. 5I. Serv. entro I5 g. Scad. 20 mag. .i\LBAREDO D'ADIGE ·(Verona) . - Il concorso per la ·n omina del medico pel secondo riparto sanitario ·v iene prorogato a tutto il 10 maggio. AGGENTA (Ferratra). - Condotta per Fil0, pei poveri. Vi è aggregata una porzione del territorio del Comune di Alf·onsin.e; L. 2I48.58 dal Comune di Argenta e L. I200 dal Comune di Alfonsine; L. 485. 7I per indenn. cav. Richiedere schiarimenti. Scadenza I5 maggio. ATELETA (Aquila). - Condotta generalità 3500 ab., L. 2500 p. poveri, L. 950 p. gli abbienti, L. 200 quale u. s. L' Amministr. com. assume formalmente l'obbligo di attenersi alla ~raduato­ ria della Commissione. Scad. un mese dal 10 apr. AVELLINO. - Capo del Lab.oratorio medicomicrogra:fico consorziale di vigilanza igienica. Vedi fase. I3. Scad. ore 12 del 15 giugno. AZZANO DECIMO (Udine). - A tutto IO maggio, primo riparto, soli poveri, L. 3000 lorde e L. 800 per indennità cavallo'. Eventuale assegno di L. 300 per le funzioni di U. S. AzZANO MELLA (Brescia). - A tutto IO maggio condotta; I329 abitanti, di cui 822 nel centro e 507 nelle frazioni e casciln ali; gli assolutamente poveri calcolansi I Ioo; L. 3400 lorde e abitazione. BORGOMARO (Porto Maurizio). - Con·d otta con•sorz.iale, ab. I3I6, cura piena. L. 3000, p,iù L. Ioo per U. S. Quattr0 comu.ni. Scad. IO magg. BRACCIANO (Roma). - Terza condotta esterna; L. 3000 lorde. Ri·v olgersi alla Segreteria. BRESCIA. Amministrazione Ospedali civili. 4 medici assistenti ; L. I400 nette di R. M. ; nomina semestrale, conferma triennale; alloggio o indennità di L. ISO annue, L. 5 e vitto .n ei giorni di guarqia. In corso deliberazioni per miglioramento di stipendio, ecc. Scad. Io magg io. Servizio entr0 20 giorni. Rivolgersi via del lVIoretto 2. CALASCIO (Aq11,ila). - A tutto il 3I. maggio, condotta generalità; L. 3200 lorde senza obbligo caiv. Ri,Tolgersi alla Segreteria c\)lll·u nale. CANNOBIO (Norvara). Opera Pia Uccellt. - A tutto maggio, servizio Ospedale e poveri di Cannobio e Traffiume; L. 2000 lorde. Piratica trienn. CARPIANO (Milano). Condotta libera; l~re 3700, abitazione, tre sessenni. Scad. IO maggio. CASALE CORTE CERRO (NO'Vara). - Condotta; ab. 2707; L. 3852 .~ 5, compresa l'indennità per tt. s. Scad. 10 maggio. CIGLIÈ e RocCACIGLIÈ (C11,1ieo). - C·ondotto; L. 2500 con alloggio. Scad. 15 maggio. CONEGLIANO. Co11 gregazio·ne di Carità. - Chirt1rgo primario nell'Ospedale civile. Età mas-..ima 45 anni. Biennio di chirurgo operatore e qttadriennio di assistentato in clinica od ospetlale. L. 2500 lorde di R. :i.\'.!.; compartecipaz~o11e introiti. Xomina biennale. Scad. IO maggio. 1

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[AN~O

XXII, FASC. 18)

FEISOGLIO (C1t11eo). - È prorogato al 5 mag-gio il temnine per concorrere ·a.l posto di medi~o consorziale; L. 3000, cura .p overi. Documenti alla Segreteria comunale. FRAsso SABINO (P·erugia). - Condotto; L. 2800 lorde con; 1d ue sessenni; L. Ioo e compenso di L. 200 per a. f. Assunzione fra dieci giorni dalla n0mina. Scadenzai IO maggio. JATRINOLI (Reggio Cal.). - Cond·o tta, alle <>re 14 del 10 maggio, età limite 45 anni ; L. 2000 e at1menti del decimo per ogni sessennio di servizio effettivo; L. 200 per la fraz. di S. Martino. MARLIANA (Firenze). - 2a Condotta con residenza a Montagna·na. Stipendio L. 2300 lorde più L. 500 inden.n ità cavalcatura, tre aumenti quinquennali del decimo. Scadenza 15 maggio. lVlONTALDO BOERO (Cuneo). - lVIedico condotto; L. I700 ; alloggio. Richiedere schiarimenti. Scadenza I 0 giugno. MONTESPERTOLI (Firenze). - Fino al IO maggio, prima condotta; ·v edi fase. I7. MONTICIANO (Siena). Condotta capoluogo con frazione di Scalvaia; L. 3000 lorde, L. 700 indenn. cavale. e L. 100 se uff. san.; due sess. Richiedere schiarimenti. Scad. 5 maggio. NULE (Sassari). Condotta; ~- 3500. Scad·e nza 5 maggio. ORCIANO DI PESARO. - Condotta piena del ca· poluogo; L. 4300 lorde di .cui 2400 pei poveri, L. 800 per gli abbienti, L. 700 per indennità cav., L. Ioo per U. S. e L. 300 per indennità operazioni alta chirurgia. Due sessen.n i. Assicurazione. Scadenza 5 maggio. OTRICOLI (Per1tgia). - Concorso medico chirurgo prorogato a tutto il I5 giugno; lorde lire 4000. Riv.oJgersi al S·indaco. PACIANO (Perugia). - Condotta piena. Stipen~ dio L. 4500 lorde, tre sessenni. S-cad. Io maggio. PADOVA. Spedale Ci-vile. - A tutto il 15 mago-io a ssiste11te effettivo nei reparti dei tubercolosi; L. 2000 lorde di R. M. ; s tanza; in via. eccezionale guaroie c0n· medaglie di presenza di L. IO. Votazio ni 1negli esami speciali e di laurea.. Servizio entro IO giorn1. * PIANDIMELETO (Pesaro). - Condo~ta co~sor­ ziale 1° reparto; L. 5I87.50; sessenni. Vedi fascico1o I5. Scadenza IO maggio. * PINO TORINESE (Torino). - Condotta; L. 2000 più L. ISO U. S. Scadenza 7 1naggio. 1

ROVIANO (Ronia). - Condotta; ab. I204; lire 3500 lorde e tre sessenni; L. Ioo quale u. s. ; L. 200 per l'a. f. Scad. 30 giorni dal Io aprile. SAN RAFFAELE CI MENO (T orino) . - P el I 0 luglio prossimo è vacainte il posto di medico c~n­ dotto e uff. san. L. 2000 lorde. Scad. IO maggio. TEGIANO (Salern0t). - Una delle du~ con~otte.; L. 1700 pei poveri, L. 200 per gli abbienti, oltre L. 1400 d'indennità di residenza, e L. 100 come Uff. San. se il vincitor~ del concorso è fornito di tale titolo. Scadenza 20 maggio. Toni (P·erugta) . - _.\. tutto il 75 maggio 3a e 4a cond0tta; L. 2000 per po\·er1, con tre ses-


{.:\.~XO

XXII,

FASC.

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SEZIO~'°E

senni e L. 1800 per abl::1ienti, lorde; L. ;oo per cav · e L. 150 per supplenza ; servizio nell 'Ospedale civile da parte .del titolare della 3a condotta. TRr~o (N o~ara). ~ Condotta per Grangie di Lacedio; al 15 ~aggio; L. 3000 pei 11overi, lor-

de; tre· .sessenni; L. 500 indennità per assistenza ai coloni e lavoratoni · avv·e ntizi ; L. 800 per cavale. Serv. entro 20 giorni. Età limite 35 arund. T1:1RBIGO (Mila110). - Condotta generalità c0nsorzio con Nosate, ab. 3500 circa; L. 3500 per pov., L. 700 p. abb., nette di R. M., L. 300 quale U. ~· Scad. ore 15 del 30 maggio. Età limite .35 anni . Servizio entro 15 gi0rni. VENEZIA. Osp.edale ci-vile. Chiruro-o iassistente ~i ~a >elasse; .L. 170? .e alloggio ~ell'Isti­ tuto. Titoli ed esami. Servizio effettivo 10devole p·er. almeno 4 anni press0 sp,eda.li, cliniche u;niversitarie, condotte, salivo per .g li assistenti di II classe dell'Ospedale. Dichiarare se vi è grado di parentela fra i funzionar.i sainitari dell'osi>edale. Il programm-a. degli esami ed il regolamento sono ostensibili nell'uffi:ci0 del medico direttore. Richiedere schiarim. Scaid. 5 mag.gio. Ospedale Suzzara cerca su1b ito a!Ssistente medic~hirurgo. Stipendio L. 1300 oltre proventi operazi0ni chirurgiche e am1bu1a.tori e allog.gio personale. Sono segnati con un asterisco * i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Professionali. Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italiane.

ROMA. Ministe-ro dell'Interno. - C-on decreto miniisteriale r2 aprile è sta.t a ind·e tta una sessione di esa-m e ·per la concessione dell'autorizzazione a viaggiare come medic·o .d i :b ordo, a termini del R. decret0 7 luglio 1910, m. 573. Gli esami avranno luogo in Roma nel mese di agosto 19I5 nei giorni, nelle località e nelle ore che sara.nno stabilite con succes·siv-0 p·r ovvedimenti e che verrann·0 individualmente comunicate a ciascuno degli .a mmetSisi agli esami. Gli aspiranti dovranno far ipervenire la dom anda al Ministero dell'interno (Direzione getD·e rale della sanità pu·b blica), sia direttamente tS.ia per mezzo della Prefettura della Provincia di -O·rdinaria residenza, entro il 15 luglio 1915. La istanza, reda.tta in carta b0llata da L. l, dovrà essere corredata dai relativi documenti. Il candidato dovrà i·ndicare nella domanda su quale lingua estera intenda essere esa.m inato. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

N·ell' A 1n.nii1iistrazione san:ttaria. Il medico pto\-incia.le .aggi·u nto dott. A. Ni~olais è nominato medico provinciale. I seguenti medici provinciali sono co5i trasferiti : Thea carv. dott. Ernesto, da Piacenza a Porto Maurizio; Momigliano cav. d0tt. Enrico, da Porto Maurizio a Napoli; Oliari d ott. Alceste, da Napoli a Parma; Garofani dott. Giulio, medico provinciale aggiunto; da Par.m a a Piacenza.

PRATIC.\

NOTIZIE DIVERSE. Al Consiglio provinciale di sanità di Roma. Presieduto dal prefetto di Ro ma, c0m.m endat~·r A1p.h·~l, .si è adunato il Consiglio pr<Yvinciale di sanita, 11 .q uale ha trattato e discusso m0lti arg·omenti di amministrazione ·s a·nitaria e prim0 fr.ai tutti ha appro·vato la relazione fatta dal m edico :prov.iniciale prof. dott. comm. G.iusep•pe Badalo1ni s ulle condizioni igienic0-sanitarie della provincia nel 1914. ~u: a.p pr es1 0, co11 yiero <'Ompiacimento, che il m1gl.1-0ramento r.aggiu·nto nel 1914, in conifr0nto al 1913, sul numero dei casi di malattie denunziate, fu tanto notevole da potersi calcola.re che la cirfra della 1norbilità .in quest'ultimo anno si è rid0tta a p·oco meno c·h e la metà ; vale a dirie che nel 1913 furono denunziati (esclusa la tubercolosi, la oui denu·nzia è obbligatoria, soltanto in detevminate circostanze) 20,r57 casi di infezioni e nel 1914 soli 11,552. Per un utile confront0 ri.p ortiamo le cifre riferite al 19I3 e al 1914 : · 1

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Anno 1913

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Anno 1914

Casi di moribillo . . . 13,611 6,439 » » scarlattina . . 944 l,r52 » » tifo add0111inale . 2,480 r,669 » » difterite . . . 626 572 » » febbre puerperale. 62 85 » » malaria . . . . 2,328 1,635 Notiamo che la mo11bilità da r5.4 che era nel 1913 .per looo al:.itanti è soesa ad 8.8 per millé 11el 1914, per tutte le malattie, esclusa la tubercolosi; rileviamo che il tifo è diminuito · di un ·b uon terzo ed ha abbandonato le località che fur<lno risanate ig.ienicamente, come Albano La· ziale, dov·e, completati i lavori id i fognatura, non si ebbe a lamentare più alcun caso di infezione tifica. La difterite ha fatto p0che , ·itti·m e in grazia alla s ieroterapia ed alla 6-iero1;)rofi1assi, entrate oramai nella pratica comune; ma, la feb.b re puerperale, che td·0tvrebbe già del tutto essere !S!Comparsa, ha, nel 1914, fatto maggiori vittime che non nell 'a·n!DO precedente. Il ttnedi1Co provinciale spiega ciò dall'ab·b andon0 nel quale il ~ervizio -0stetrico è tenuto dai Com!wn.i, che per ra.g ioni di economia, affidano spesso la assistenza delle partorienti alle empiriche .e alle esercenti abusive, ig·noranti superstiziose e ·pericolooissime. Non vi è a sperare che in una legge, egli dice, la quale tuteli meglio che non accada oggi, la «condotta -0stetrica ». Pr·osegue attiva ed incessante nella provincia di Roma la lotta contro la malaria, fatta con particolare zelo dalla Croce Rossa n elle Paludi Ponti.ne e dal Comune ci R0ma nell'Agro Roman·o . I successi della profilassi sono evidenti nelle cifre suesposte e la relativa mortalità, che nel 1913 fu di 63 decessi, nel r 914 si ridq_sse a soli 22. lVIa dove i progressi ~ i arrestano, è nella tutercol0si: la cifra dei morti per tisi polmonare è rimasta pres1so a poco l a, stessa : lr5r decessi nel 1913 e l r41 nel 1914. Giova sperare che fidando nell'opera di difesa, portata di recente dalle istituzioni antitu(29)

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IL POLICLINICO

bercolari e particolarmente dai dispensari antituber-colari (che sa.rebbe desiderabile sorgesser0 almeno in tutti i Comuni maggiori) anche qtues ta terribile 1nalattia s.arà per essere dominata. Il prof. Badaloni passa. quindi a riferire i dati della morbilità e della mortalità per malattie infetti1v•e nella capitale. ~el 1914 furono denu·n-ciati 4035 cas.i, -cioè il t erz0 circa della · -cifra totale delle denunzie ricevute dalla intera provincia, e di queste 934 si riferirono al tifo addominale, con 150 decessi. Sulla. popolazio11e di R·oma, calcolata dn 610,154 abitanti, s i ebbe nel 1914 una m·orbilità per malattie infettive (esclusa la tubercol0si) ·nella proporzione del 6.6 per mille abitanti ed una 111ortalità d el 2.2 per mille. Quest0 miglioramento sensibilissimo, aggiunge il relatore, è la 1egittima conseguenza del1'attività sipiega.ta dall'Ufficio sanitario s0tto la vigile direzione dell'illustre capo della p·r ovincia e sotto. il grande im p1u.Jso dato dalla Direzi.one generale della sanità pubblica, tenuta dal counm. Lutrar.io. . Dop0 di avere ricordato che nel 1914 furono approvati progetti di importa.nti ·opere di igiene, eseguiti con mutui di favore, per 38 Com1u ni, tra i quali Albano Laziale, Ariccia, Anzio, Bracciano, Castel Gandolfo, Fiuggi, Frascati, Marin0, • Orte, S. Oreste, TusC'auia, \ Ti• terbo, 1aiccen.na a q_uelli che sono allo stud10, tra cui 27 per sistemazione o ·p er costruzione di condotture di acqua potabile. Terminata l'esposizione dei fatti riguardanti l'igiene e la sanità relativi all'anno 1914, il Consiglio ha discusso di vari altri affari.

Per il pane tipo unico. Il -presidente del Consiglio e ministro dello interno, on. Salandra, ha inviat0 ai prefetti del regno la seguente circolare : «Mi risulta che mentre nella maggior parte dei comuni del regno i decreti sulla panificazione del i e 18 marz0 scorso sono osiser.vati, in non pochi altri invece per la eccessiva toll eranza delle autorità politiche o comunali si permette tuttora, e non per i soli ammalati, la ·v·en1d ita di un pane bianco speciale. Questa pratica abusi·va deve sotto la responsabilità della S. V. assolutamente cess.are, perchè lo mercio della farina abbura ttata ad un titolo superiore al venti 1per cento poteva essere per1nesso eccezionalmente fino ad esaurimento d elle sc0rte esistenti, m a no n servire di pretesto a t enere in vendita continuativa m ente un tipo di pane di lusso. Tuttavia, ove per caso ancora qualche scorta esista n on h0 difficoltà che V. S . ne consenta l 'tttili~zazione, prefiggendo un t enmi_ne. ,di tc.m~ J)O, che do,·rà essere contenuto entro 1 piu s~rett1 limiti e del quale atteud1) pronta seg !ialaz1o:u<7. Assiicuri ed intanto \'oglia trasme";tere m1n1~ter0 riassunti,·o rap·p orto <'irca osser\a.nzai ~f.. fcttuatasi fit1ora dis1)osiz!011i s ulla pa111fi.cnz10ne ».

L'Associazione fra I medicl·chirurgi di Roma. L '_.\. sociazione fra i medici chirurgi liberi esercenti 11ella pro,·i·ncia di J3.oma ha fatto !?iena ade~ione a ll'opera del Comitato roma.n o d1 0r<1·anizzazione ci \·ile in caso di 1nobilitazi0ne e ~0111unica e.l i a·rer deliberato in proposito di or(30)

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XXII, FAsc.

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ganizzare un servizio medico con sanitari che si imrpegni·no, a richiesta, di assumere la clientela dei c0lleghi assenti per la mobilitazione e di versare i rel1ativi onorari, integralmente, alle famiglie dei colleghi sostituiti, detratta quella a.ninima parte di sipese la cui entità sarà controllata e sta·b ilita dallo stes·s o Consiglio direttivo dell 'As·sociazione.

Corso di preparazione agli studenti di medicina. Per iniziativa della Commission·e per l 'assistenza saniaria del Comitato per }'.o rganizzazione civile i·n caso di anobilitazi0ne, su proposta del .senatore · prof. Ma1·chiafava, è stato iniziato un c0rso rapido di infermeria agli studenti dei primi qua.ttro anni di medicina. Le lezioni han·no luogo nell'Anfiteatro dell'ospedale di San Giacomo nei giorni di lunedi. mercoledi, 1v·enerdi e domenica e vengon0 impartite dal professor lVI,u zi per la chirurgia e dal ·pt-of. cp.~rubini per la medicina.

Corso di medicina castrense. Crediamo opportuno di notifica.r e ~he 1soi10 stat e raccolte e vann0 p11bblicandosi le importanti lezioni tenute da professori degli •.\tenei di Bologna e Firenze durante un Corso di lVIedicina e Chirurgia di Guerra. Il corso c·o ntiene quant0 di più moderno e utile viene praticato attualmente non solo nelle Cliniche d'Italia, m·a nelle diverse tllazioni belligeranti. Il corso costerà circa L. 6, e le prenotazi0ni vanno indirizzate al Comitato a favore della CasiS.a di soccorso p·er gli studenti bisogn0si, Bol o·gna, via Zam1b oni 64. La pubbli·cazion·e è f.a.tta a beneficio di q1Uesto Ente, della Cr0ce Rossa e 1d ell'Istituto per gli Orfani dei l\1edici c0ndotti.

La Federazione antialcoolica italiana e la guerra. La · F ederazione antialcoolica italiana ha riv0lto al Governo, alla Croce Rosisa, ai Comitati di prepa.r azione, un arppello per limitare, imp~­ dire o disciplinare l'u?o delle ~evan~e alcool1che, proponendo qiue~~1 P!Ovved~~ent1 : r. In cas0 di mot.1l1taz1one, divieto della vendita nelle stazioni ferroviarie e d ella distribuzione di bevande .alcooliche ai soldati partenti; 2. limitazione delle ore di apertura degli spa.cci di b e,~,ande alcooliche, specialmente al ~attin<? e alla ·sera ; 3. 1pres-crizione ai ~o?1andanti ed ai medici militari di non somm1n1strare bevande alcooliche dis tiÌlate ai soldati combattenti e di sommi·nistrare il "Vino solo nella misura regolamentare e di vicrilare perchè, fuori degli accam~ non possano a~ban d onars1 . .a.d pa.m enti,' i militari eccessi alcoolici; 4. r accomandazione a tutti 1 C0mitati di ipreparazione, ~i ~ss.iste~~' di. cura, in caso di cruerra e a tutti 1 cittad1n1, d1 astenersi dal di~tribuire o donare ai combatten ti be~ vande alcooliche ma di dar loro invece pacchi di caffè di zu~hero, di cioccolato, di energetici, ins~mma, non intossicanti.

Per il nuovo ospedale a Milano. Sotto la presidenz~ ~el Sindaco si. è adunata a :\i!ilano una Comm1ss1one cl1e studia. la scel~ della sede di un nuovo Ospedale, net rapporti c0i Comuni limitrofi.


[ •.\NNO

XXII,

FASC. I8]

SEZIONE PRATICA

Dopo ·una esauriente discussione, si è pronunciata: conit raria alla scelta di una sede fuori d·el Com1unè di Milano, dand0 incarico all'.ing. Masera, capo dell'Ufficio tecnicù com.unale, di procedere agli opportu.ni acicerta1nen-ti iper la scelta di un'atea compresa nel perimetro del territori0 comunale.

Beneftcenza. Il comm. Enrico Malc;tnotti, mo.rto a ~,adv.va, ha lasciato er·e de di quasi t·u tta la sua sosta.n za quell'0spedale civile; tra immobi.Ji e titoli di credito l'ammontare del lascito supera mezzo mi· lione. Il senatore marchese Luigi Medici del Vascello, recentemente defunto, ha lasciato lire centomila alla città di 'forino, da destinarsi .a1la beneficenza. •

Opere igieniche comunali . Il Consiglio comun.a le di Erba h.a deliberato il mutuo da chiedersi alla Cassa Dep0siti e Pres titi di L. I73,200 per la costruzione dell'.acqf\le· dotto com·u nale. A Firenze saranno fra breve esegui ti lavori riguardanti la conduttura dell'acqua p·otabile per un importo di L. 567 ,ooo. In materia d'i.m pianti sanitari, saranno poi iniziati lavori 1per un i.m .p orto di circ·a L. 30,000.

Le tristi condizioni sanitarie dell'Ungheria. Il corrispondente da Bud.apest del « Trentino » di Trento descrive a tinte . molto f 0sche le condizioni sanitarie dell'Ungheria. Tutta l'Ungheria supetio·r e è traisifonmata in u n ·vasto lazzaretto con ·b araccamenti e posti di osseriv azione, i quali d·evoD;o servire a curare i s0ldati affetti da malattie epidemiche, .e, più ancora, ad impedire che le epidemie dilagh:ino lontano dal teatro• della guerra. Di questi ba raccamenti ue esistono I4, contenenti complessivamente 70.000 letti; lai loro erezione è costata circa.i 20 milioni di lire. I maggiori tra quesit i baraccattn·e nti si trovano a Nyregyhaza, Miskoles e Zsolna, con 5000 letti per ciascuno; q\U1ello di I{.assa ne ha 4000, gli altri sono d a 2000 a 3000 letti. Altri letti furono collocati in edifici scolastici, "\recchi ospedali, ecc. Ora si sta progettando l '~r~zione di consii;iili baracca.m enti al con:fi,n e mend1onale, dove :fino·r a 1'osservazione era stata affidata agli ospedali militari. Ognuno di questi .accampamenti forma una città per ·sè, ieon canalizzazione moderna, illuminazione elettrica, provvedimento di acqua. I treni che ·p orta.no .i soldati arriv.a no p·r oprio fino .a.ll'accam.pamento e vengono scaricati direttamente nelle ·b aracche. Tutti i soldati, feriti od ammalati, che provengono dalla fronte, de,·ono stare al1neno cinque giorni .in os.servazio1n e prima di essere mandati nell'interno. In casi urgenti si praticano qui anche 01perazioni. Le baracche '.furono impiantate sopratutto per ospitare colerosi e im·ped1re la ,diffusione del c-0lera. Assolto quesito prrin:no còmp[t0, furo·n o adibite a posto di osservazione e combattimento del tifo petec'Chiale, e, a poco a 1poco, le stazioni di osser:vazioni s i trasformarono i·n stazioni di disinfezione, do,-e i soldati 'Vengono lavati, ripuliti e ti\estiti. • 1

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v\.lla direzione di cia:Scun acca.n 1pamento è preposto IU·n commissario mini s.teriale, che quasi ~empre è il palatino superiore del rispettivo comitato; inoltre vi è un comando militare. 1

Un'ambulanza danese in Francia. Il << Paris l\1édical >> del I7 aprile dà notizia che un 'ambt1lanza ausiliaria danese, comi;>osta di tre chirurghi e dieci infermieri, verrà istallata in una delle grandi città francesi. È diretta dal prof. Ehlers e dal chirurgo in• capo dell'Ospedale Comttnale di Copenaghen, Tuherning. Co1npren,d e 24 letti .. Il personale riceverà . ora un complemento d'infermieri dalla Danimarca.

Un ospedale giapponese a Parigi. . Il 3 .a,p·r ile è s tato inaugurato, sotto la presidenza del generale Gallien1, governatore militare di Parigi, l'Ospedale che la Croce Rossa Giaµponese ha in·s.tallato 1nella capitale della Rep•u bblica Francese. L'0s.pedale comprende ·u n laborato·rio ed è fornito di tutto quanto può bisognate al s uo funzionamento; vi è addetta una missiv-ne sanitaria di 33 an1embri : II uomini e 22 donne. Le infermiere non tClU·r ano direttamente i malati, ipoichè ne ignorano la lingua; si limitano ad .apprestare le medicature. Il servizio è completato dalle dame i·nfermiere della Cr0ce R ossa francese.

Cani · sanitari. Secondo il cc Paris l\1édical », dall'apertura delle ostilità in poi i servizi sa.nitari anilitari si sono giovati per la ricerca dei feriti -d i oltre '.?OO cani da p·a store. La « Societé nationale du chien sa.nitaire » ha fatto un n uovo appello per aumentare il numer-v di questi a1usiliari preziosi. I cani debb ono essere 1suscetti.b ili di educazione, cioè avere da Io a 20 mesi. Dopo 31Ver ricevuto la l oro edrucazion~ militare, questi t ir avi aniinali so·no affidati dal Minister0 della guerra alle formazioni sanitarie di prima linea.

Contro l'alcoolismo in Francia. Riferisce il « Paris. Medical » che, discutendosi al Senato l 'atio lizione dell'assenzio, il ministr-0 delle :finanze ha, assicurato che eguali provvedimenti S·a ranno presi per i vermouths, gli a ma• ri, ecc. Nello stes-s·o -periodireo G. Linòssier fa notare che gli 1S1pacci di alcool sono tuttora dn piena attività, mentre i·nrvece il fisco francese segue attenta·m ente lo smercio di alicool da parte delle farmacie.

Arresto di un medico trentino accusato d'italoftlia. Il <<Giornale d'Italia» reca da Vicenza la notizia che il dott. Ercole Perneker da Folgaria (Trentino), molto conosciuto nella nostra Valdastico, è s tato arrestato dai gendairmi austriaci e internato n el ca·stello di Trento. Si ign orano le cause dell'arresto, tanto più che il dott. Perneker aveva prestato servizio co~ 1ne Jnedico militare in Gorizia e ne era tornato perchè affetto da tifo di cui poi guarl. Egli è noto per i suoi sentimenti di italianità.

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IL POLICLINICO

[ANNO XXII, FASC. iSl

Rassegna della stampa medica. Wiener Klin. Wocli ., 14 gen:n. KRAUS : La bat-

'

teriologia delle infezioni acute. PRIBAM : Profilassi e terapia del congelamento. - v. HABERER: Sulla terapia del morb o di Basedow. The Amer. ] ourri. of the Med. S ciences, genn. BARI<ER : Le anomalie endocrine delle « go.n.a di )) nel maschio. STEN GEL e A USTIK : Nefrite s ifilitica. - DAVIS : Analgesia e anes tesia nel travaglio. - HART : Blocco cardi:aao funzio1n!ale. Bull. de l' A c. de Méd., r2 genn. Medicina di • guerna. · Gi·orrru. Intern. d .. $c. Med., 15 genn .. MoNTEFUsco: Recidive · di difterite e sieroterapia. . TANTURRI : Otite media acuta purulenta a vegetazioni adenoidi. La Rvf. M·ed., 16 genn. STANZIALE: Sulla profilassi della sifilide e delle malattie veneree. MARSIGLIA : Cisti da echinococco della f-0ssa sopraclavicolare. FICHERA: Sulla cardioptosi (morbo di Rummo). BIFFIS: Sull'ittero emolitico. Pensiero M·ed., 17 genn. NEGRO : Sulla dilatazione della pupilla. STROZZI : Ernia po<:o frequente inguino-parietale. Mediz . Klinik, 17 ,genn. JAGLÉ: Patogenesi e sintomatologi1a della clorosi. Articoli vari di chirargia di guerra. The M·edic. Review, genn!. MUELLER : Le malattie veneree del sistema locomotore. Gazz. d. Osp., 17 .g~nn. ~ABBATANI: Avvelenamenti da sublimato corrosivo in Italia. MARIANI: Uso di un mastice adesivo liquido in chirurgia.· Arch. f. Sch.- u. Tr.-Hyg., ·n. 2. PANNm:NBORG: Il pericolo dei portatori di bacilli a bordo. The Boston M. a. S. ]ourn., 14 genn. SToRER: Tmpianto ovarico. CLARK: L'epilessia di Dostojewsk)'".

Riv. San. Sic., 15 genn. STAKCANELLI: Dermatosi da acaro delle fa ve secche. Riv. crit. di Cli1i. Med., 16 genn. SALVETTI: Sinfisi del pericardio nell'età infantile. La Clin. Ostetr., 15 genn. LA TORRE: Pro e contro il raschiamento e~douteri.no . Riv. Ospe.fi;al., 15 genn. Bo~ANOME: Sulla uretra-pielografia. SFORZA : I progressi della medicina nel 1914. Jorurn. d. Prat., 16 genn~. WEISS : Lo studio clinico della tensione arteriosa . ScHOULL: Trattamentc> medicamentoso della tubercolosi polmonare.· Paris Méd., 16 genn•. CARNOT, WEIL~-HALLE e DELLAC : La bilicoltura nellla febbre tifoide. - DOPTER : Le malattie 1n'fettive delle armate in tempo di guerra. Riv: Clin. de Madrid, 15 genn. DE SANTA MARIA Y MARR6N: La cefalalgia muscolare. Patholo'gica, 15 genn. SANGIORGI : Reperto di corpi « anaplasmasimili » nel sangue dell 'uomo e degli ianimali. - LAVERA!N e F'RANCHINI : Infezione di mammiferi per mezzo di :flagellati . Il Cesalpino, 15 genn . Coccr: L'impiego intraperit oneale dell 'etere in: chirurgia addlO'lllin.ale. La Liguria Med ., 15 genn. CARDINALE: La rontgenterapia nei fibromiomi uterini. Berl. J(lin. Wo ch., 18 genn. ZINN e MUEHSAM : Toracoplastica extra-pleurica nella tuèercolosi · polmonare e nelle bronchiectasie. - POSNER : Patologia e terapia della pielite. - Medicina di guerra. Lo Spe?timentale, VI (20 gen11.). PAPARCONE: Tentativi di coltura dei cosidetti e: c.orpi del tracoma» . - MJDNGHETTI: Intorno alla trombosi extravascolare. FULLE : Differenziazione degli streptococchi patogeni dagli strept ococchi saprofitici. 1

Indice alfabetico per materie. Alcoolisttno cronico : n1orb0 di Marchiafava . . . . . . . . . . Pcig. 6r4 Alito fetido da difett0sa manutenziozione dei denti . . . . . . . . » 610 Epididimite blenorragica suppurata con esito in tu1bercolosi galoppante. » Formiati : efficacia t erapeutica . . . » Fratture gravi degli arti : cura crt1enta. » Futno: abuso; effetti s ul sistema cardiovascolare . . . . . . . . · » 597 Gelatina : influenza dell 'eb0llizione sul potere coagulante . . . . . . . » Gi11risprudeuza sanitaria . . . . . » Glucosio nelle urine : ricerca . . » I11fezione melitense : reazione agglutinante nel ·sangue . . . . . . . >> 589 608 l\1iastenia : patogenesi . .. . . » )) 606 l\1iastenia : sintoma patognomonico )) 6c13 Occlusione intestinale: casistica . Odvntalgia da polpite ac11ta: prescri•

z1one

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Oftaln1oplegie esterne e oftalmoplegia miastenica . . . . . . . . . . Roma, 1915

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Tip. Nazionale di G. Bcrtcro e C.

Operazioni addominali : considerazioni. Pag. Ossa : caratteri .i11 rapporto all'epoca )} della in1umazione . . . . Pediculosi e tifv petecchiale . . 598, 600, Pressione arteriosa : rapporto col numero delle piastrine . . . . . . Putrefazione: comportamento del tes)) suto elastico . . . . . . . . . Radi0logia dell'apparato gastro-intesti·nale . . . . . . · . · · Respirazione : meccanismo centrale . Sangue : colorazione . . . . . . Sifilide : azione com parata del sal\-arsan e del neosalvarsan . . . . . Sindrome cerebellare . . . . . . Tonsillectomia nella cura della corea . Tube : presenza di pseud0-ghiandole J nella mucosa . . . . . . · . · ~ Ulcera molle extra-genitale : casistica. Vegetazioni adenoidi: quando si debI bono operare . . . . . . . . \·itamine . . . . . . . . · • • , L. p0zz1, resi.

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605 6or 6c9

605


•nno XXII.

Roma, 9 magg1o 1915

Fase. 19

SEZIONE PRATICA •

DIRETTORI: .

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE CAPO:

'

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Prof. FRAN.CESCO 'DURANTE ' . ' • PROF. VITTORIO ASCOLI • '

SOMMARIO.

I

'

Osservazioni cliniche: Dott. Cesare Bartolotti : Sul trattamento dell'anemia pernùiosa progressiva (Biermer) . - Sunti e rassegne 1 MED ICINA: Disturbi respiratori e circolatori gravi nell' aerofagia. - CHIR URGIA: I . Ballner : St.illa gravabilità dei monconi di

amputazione. - MED I CINA CASTRENSE : Sul tifo esantematico. - Sulla profilassi della malaria. - Prof. F . T esti: Sulla dissenteria in Cil'enaùa. - L'infezione da 11i, tetrageno fra i soldati. - Medicina socialE- : Criterio medico di scelta ed accurata selezione del personale nelle industrie. - Accademie, Società mediche, Oon~esst: Società medico-chirurgi·ca di Pavia. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Le pleuriti dei sifilitùi. - La pleurite interlobare. - TERAPIA : Ìl trattamento profilattùo delle ferite con la tintura di iodio. - Preparazione estemporanea di u1ia soluzione cloro-sodùa per iniezioni. Posta degli

abbonai!. - Cenni bibliografici. - Varia. llella vita orofesstonale: QUESTIONI DI ATTUAL I TÀ : 1 figli della ,guerra. - In materi,a di sconfinamenti e di certificati d'infortunio. - Per l'elenco dei poveri. - Rivista di giurisprudenza sanitaria: Medico condotto dùhìarato dimissionario - Abbandono del posw - Contestazione di addebiti. - Risposie a oueRtU e a domande. - Condotte e Concorsi. - nomine, promozioni ed onorificenze: Nel Corpo Sanitario Militare. - Guido Baccelli parla del medico-soldato - Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. - Indice alfabeUco per maier1e.

:

81tlUI •1 ·,re,rle&à rlNml&I. 1eJJ1a ol t&rlle la f oJJt e.

il vietata

la riprodu1ioJJe di lavori pubblicati Del POUCU?flCO o la pub'l1 11oa•ion• dl auJJSl d1 easl ·

OSSERVAZIONI CLINICHE.

e decorsi, del resto, in modo abbasta.nza regolare. Si è sposat a a 21 an.n i con u n u omo robustissimo nel qual e setnèira sia da escludere qualsiasi malattia celt ica. Di sei figli, t re sono vi-vent i e sani ; uno è morto appena. nato (a termine), u no a 3 mesi per gast roent erite, u no a due me·s i per causa sconosciu ta (dopo una copiosa ematemesi). Non h a mai abort ito. Du.rante l e gestazioni la donna è .s t at a .selll1>re sofferente, olt re che per edemi agli .arti ed al vi-so, sopra tut to per turbe dell 'a.pparecchio digerente e per una grande debolezza generale , aggravatasi sempre durante .g li allat tamenti protratti per 20-24 mesi, contrastante con la. d iscreta nutnzione dei tessuti e con l'appetito 1J1otu:nale Old.· esagerato. Poichè dunque, pu r n-01n essendo intervenute malatt ie degne di nota, dall'epoca del matrimonio in poi .n on si è sentita più bene, le è difficile precisare l'inizio della attual e infermità; è certo però che fin dal 5° mese (dicembre l9I3) dell'ultima gestazione aumentò la grande debolezza e comparvero diarree frequenti alternate a s tipsi ostinata, pal pitazioni, obnubilazioni, ronzio, senso di fatica -a .parlare ed a respirare profondamente e specialmente un pallore considerevole e dolori ossei lungo gli arti, continui, .n on violenti, tali però da determinare insonnia. Ha avuto anche febbre quotidiana non preceduta da brividi, non. elevata, intermittente ed a tiipo irregolare ....~ s ­ senza di sudori. Pesan.t ezza al capo, senza dolori; bisogno di star a letto quasi tutto il giorno, contrariamente alle sue abitudini. Malgrado ciò, lo appet ito, si è eo,n servato ottimo ·e non le è parso di notare un dimagramento notevole pur seml:·rando a lei st essa - come ella dice - di esser impoverita di sangue. In 9° mese di gestazione fu i?viata in Maternità; il parto fu normale e rapido; seguì emor{I) 0

OSPEDALE CIVILE

DI

CAVARZERE (Reparto medico)

Sul trattaOlento dell'anemia perniciosa progressiva (Biermer) per il dott. CESARE BARTOLOTTI, medico primario. È u na osservazione ch e m i decido a pubblicare

con riserva; non già sulla natura della particolare forma morbosa, che mi pare sufficientement e documentat a, ma sui ri·s ultati terapeutici. ~er quanto s ia. softo da tempo qualche du.b bio sulla assoluta i.nguaribilit à di questa affezione (Grawitz), è certo prudente astenersi da un giudizio definitivo prima di aver sufficientement e seg uit o la sort e di tali malati. Ma se anche la esperienza in materia è delle più sconifortanti, a me sembra che, appunto per la gravità di questa malattia, og·n i tentativo sia g iustificato ed -0gni risultato positivo - pure se di carattere provvisorio - meriti di es·ser reso noto .. Del r esto io mi l imito a lla esposizione di fatti s icu·r i e degli apprezza1nenti che sembrano derivarne. V ... P ... , di anni 38, da Beverare. Nulla di

notevoJ.e nel gentilizio. È stata sempre bene fino a ll'epoca del matrimonio, salvo qualche lieve disturbo du~ante i mestrui iniziatisi a I4 anni


IL POLICLINICO

r agia abbondant e, durata 2-3 ore prima che fosse fatto il tamponamento. Questa perdita avrebbe notevolmente peggiorato - secondo la paziente - le condizioni già gravi; e da quando fu dimessa per suo desiderio (12 giorni dopo il parto) non ha più potuto lasciare il letto. Gli edemi, scomparsi al viso, persistevano agli arti inferiori, ma diminuiti. Prima dell'internamento (12 agosto 1914) sembra abbia avuto trattamento ferruginoso - arsenicale per os., per un periodo di tempo assai lung·o. Ma il ris ultato fu del tutto negativo; le condizioni generali si fecero sempre più gravi. Esame obbiettivo. - Soggetto di statura e strnttura scheletrica regolare, con masse muscolari discretamente abbondainti, flaccide; cute pallidissima, tendente al giallastro, con chiazze brune irregolarmente diffuse, in varie sedi; mucose esangui. Fond·o dell'occhio pallido, percorso da vasi di colorito poco più scuro del fondo, con piccole •emorragie disseminate, irregolari, alcune delle quali contengono ·piccole macchie bianthe. Segni fis ici di un.a sclerosi dell'apice S (reazion1e alla tut.ercolina l/5 mm·g lf.: negativa); esiti di pleurite a sinistra? T oni netti, deboli; i mitralici più forti degli aortici ; sdoppiamento :incostante in 2° tempo s ulla polmonare; assenza di soffi cardiaci e vasali. Polso piccolo, molle, ritmico, a media frequenza; PARD mm. 115. Epatomegalia lieve ; il margine inferi ore deborda circa 2 cm. sulla emiclaveare, rientra sulla ascellare anteriore, :non presenta caratteri particolari. Modica splenomegalia. Addome globoso, trattabile; nes:sun rdlievo imiporitante con la pa.Jpazione ch·e non dà: dolore; laparocele mediano tra ombelico e pu·b e. Edemi agli arti inferiori dai malleoli alle tuberosità delle tibie; mag~iori a S che a D, appena accenna.ti al 3° :inferiore, un po' più al medio, ancora di più al superiore; ma anche qui lievi, dimostrabili solo con una forte pressione delle dita, la quale non modifica i caratteri dei dolori spontanei che si riconoscono facilmente a sede ossea, dove per a.ltro non si riscontrano lesioni. Assenza di edemi agli arti superiori ed al . iso. OligUJJ:ia, albuminuria (1/4 per mille), ipoazoturia ; urotdlinuria e indacanuria lievi. Esame del sangue : numenic-0: Hb: 35 % ; E: 823,750; L: 1500; Vg: l.91; formt1la leucocitaria : polinuclea.r i neutrofili 40 % ; poli nucleari basofili 7.5 %; poli nucleari eosinofili 4 %; mononucleari 2.5 %; linfociti 38 °/n ; fvrme di passaggio e non bene identificate 8-9 % ; morfologico : a·nisocitosi con prevalente mac1~ocitos1 , normocitosi qu.asi nulla; poichilo-s·chi: s t ocitosi; ipercitocromia; normo-megaloblasti scarsi; policromatofilia di quasi tutte le forme; emazie punteo-giate e piastrine scarsissime. Leucoblas ti; mielo-promielociti ; polinucleari atipic: (11ucleo polimorfo, a volte protoplasma èia.sofilo). Esanie delle feci : Assolutamente negativo qt1anto a presenza di uova di parassiti. Riguardo ai germi, poche ricerche ~i sono potute fa!e per 111ancanza di mezzi adatti ; e sono stat e infruttuose. Per la stessa ragione non si sono potute tentare cultt1re dal iSangue -e dalle feci. Prima ~i ricorrere ad uno dei molti metodi di cura già lnessi in azione con successo più o m eno ~uono, b0 ,·oluto tentare una sieroorgan.oterapza del 1

1

'

(~)

[ANNO

XXII,

FASC.

19)

caso in esame. Il trattamento è durato circa tre mesi. Ho praticato quattTo iniezioni di siero antidifterico1 (ognuna di looo U. I.) in quattro periodi di versi : all'inizio ; in 4oa. giornata ; in 56a. ed in 77• giornata. Dopo otto giorni dalla prima in·i ezione, ho cominciato la sommini·strazione dei pro1d otti opoterapici : a) milza; b) sa.ngue; c) midollo osseo; d) em oglobina, in polvere od in cachets. Nella pnma settimana furono dati soltanto l'a) e il b) ; dopo quindici giorni fu aggiunto e) e dopo un mese à) .. Le dosi i·niziali furono di gr. 0.50 per prodotto e pro die; aumentarono in seguito fino a gr. 2.75 pro d·ie di ciascuno, per ridiscendere g·radatamente fino alla dose di partenza verso la fine del trattamento. Le dosi totali somministrate furono di: a) milza 137·75; b)° sangue gr. 137.75;. e) midollo osseo gr. 140.75; d) emoglobina gr. 30. . Non ho notato a.lcun inconveniente spiacevole dall'uso del siero; anche la somminist·r azione degli opoterapici è stata tollerata benissimo dalla in.f erma, pure quando ;f urono fatte ingerire dosi considerevoli. RiassUllil'O per brevità le variazioni rilevate nello s tat0 del .sangue, in r.ipetuti esami, durante la cura; delle formule leucocitarie, dei reperti morfologici riiporto solo quelli che mi sembra abbiano qualche interesse : la Jnie~one siera antidifterico 1000 U. I. (La g.i ornata) . 4° giorno di cura: Hb. 30 % ; E. l,618,000 ~ L. 2100; Vg. 0.83. Macro-mior.ocitosi, poichiloschisto-a.n isocitosi, normo-megaloblasti abb1001da;nti, e:o111 prev:alenza di questi, policromatofilia, piastrine scarse. 8° giorJJo di cura: Hb. 38 % ; E. 1,422,000 ; L. 3300; Vg. 1.20. Polinucleari neutro~li 42 %, id. eosilllOdìli l.5 %; id. basofili 4 %, mielociti neutrofili 5 %, leucoblasrti 5.5 °lo , mono1nruicleari grandi 6 %, linfociti 33 %, macrolinfociti 3 %· (8a giornata). opoterapici: milza, sangue + midollo osseo (15a. giiOtrn.a ta) . 25• gio.r.no di cura: Hb. 38 %; E. 2,440,000; L. 3900; V g. o.66. Dismor:fie come sopra, megal-0il::•l asti aibbondamtd, residui nucleari multipli, policromatofilia lieve, non Tiguardainlte tutte le forme, emazie punteggiate sca!se. . I 4 pro1do·tti o:pote?'apici (milza, . sangu_e, 1n~­ dollo ,01sseo1, emoglobina) dal 30° giorno in p()(/,. 2a. Inriezione siero antidifterico iooo U. I. (4oa giornata). 420 giorno di c·u ra: Hb. 90 %; E. 3,832,000? L. 5500; Vg. l.05. Linfociti 27 .%' mononucl.ear1 grandi 3 %, forme di passaggi.o 4:3 %, pol~nu­ cleari neutrofili 49 %, id. eosinofil1 3 %, m1elo: citi 'lleutrofili 7.5 %, id. basofili 2 %, leuc0blast1 l

%.

56° giorno di cu1'a : Hb. 90 %;, E. .3,464,oo_o; L. 5700; Vg. l.17. ~ersistente ipe~c1toc~o~1a, policromatotìlia appen3; a~cennata, .an1so-po1ch_ilocitosi, ecc. c. s., scars1ss1me emazie. puntegg1at~ basofile , abbondanti . . i .megaloblast1, corpi dt Jolly, abbondanti piastrine. 3a. I niezione, sier0i a11tiàfterico 1000 U. I. (56a gi0rnat a) . 570 o-iorno di ctl'ra : Hb. 90 ~~ ; E. 6,180,000; L. 500~; \ "g. o.66. Polinucleati neutrofili 57.5 %,


[...t\.NNo XXII, FAsc. 19]

·

SEZIONE PRATICA

o",

id: eosj~fili 3 %, ~'· basofili 2 %, liinfociti 28 mielociti neutrofili 3.8 %, mononucleari o-randi

6%.

b

64° giorno di cura : Hb. 100 %; E. 4,853,000; L. 6800; Vg. 0.93. 70° gior.n!OI di cura: Hb. 98 % ; E. 4,320,000; L. 6600; Vg. 1.03. Polinuclear.i inieutrofili 65 oj., id. eosinofili 2 .%, itl. trasofili 0.5 %, mielociti neutrofili 5 %, linfociti 25 %, mononucleari grandi 2.5 %. 77° giorno di cura : Hb. 90 % ; E. 5,144,000; L. 7200?; Vg. 0.79.

4a. Iniezime siero an.tidtjteriC{)· 1000 U. I. (77a. gi'?rnata). 79° giorno di cura: Hb. 95 % ; 'E. 5,912,000; L . 5100; V g. o. 72 . Dismorfie: la sola ani.socilf:osi, ortocitocrom:ia, qualehe normo1blasta, scomparsi i megaloblasti, scarse emazie punteggi.ate; asseniza dei corpi di Jolly, piastrine a bbondanti, policrom:atofilia notevole specialmente UIQd"moblastica, assenza dci. forme leucocitarie immature. 93° giorno di' cura : Hb. 92 °fo; E. 5,540,000; L. 5200; Vg. 0 .73. Eccettuait a f'ai&senza di polic.romatofilia, non. differisce dal precedente. Sospensi0ine di ogini trattamento. Dimissione. Dopo 12 giorni dalla sospensiane dell·a c.u ra: Hb. 78 %; E. 5,316,000; L. 5400; Vg. o.66. Polinuclea·r i neutrofili 73 % ; i1d. eosiinofili 2 % ; mononucleati gr.a ndi 5 %, lin.fociti 18 %, forme di passaggio 2 %. Leucocitosi, con prevalente normocito·si. Per il res1t0, reperto di un· iSangue normale. Alla pa.z iente non son-01 stati somministrati altri medicamenti, salvo piccole dosi di antinevralgici 2er mitigare i dolori Dssei che specialmente di notte erano in.sopportabtili. Parallelamente alle migliorate condizio11i ema.t ologiche, si è avuta una relativament e rapida scomparsa di tutti o quasi i fenomeni morèio si; non però g·raduale, chè verso la 111età della cura ·si :notò una sosta, anzi una regressione nel miglioramento. Tu.ttavi.a già dopo 5 settima.n e dall'inizio della cura la febbre - cointinua d.a pprima con massimi di 38°.5 e poi irregolarmente !intermittente - l'anoressia, le diarree, il senso di sete grandissima. che aveva fino ad allora disturbato la paziente ostacolandone per:fi.no a volte l'alimentaziope già scarsa, erano scomparse. La paziente si levava da qualche giorno, constatando un ritorno del benessere e delle Jorze ; il 12allore della cute e delle mucose era molto ridotto, la respirazione meno superficiale ed affann-0.sa, il timbro della voee più limpido e progressivamente aumentato il peso del corpo. Le urine erano tornate normali per quantità e componenti. Anche i dolori ossei, dopo esser stati sostituiti per qualche giorno da un· senso di calore non :nole~to, erano a quest'epoca del tutto scomparsi, prima a destra, poi a sinistra dove erano sempre stati più forti; e da allora potè riposare tranquillamente. Gli ·edemi, appena accennati, un modic0 pal~ lore della cute ed una lieve epatomega.lia erano le iSole tr.accie dell'affezione, all'·e poca in cui la paziente, per suo desiderio, fu dimessa (6 novembrre 1914).

Ho riveduto il soggetto dopo ci111que mesi e inezzo, durante i quali non solo non ha 0sser-

vla.to le prescrizioni igienico-dietetiche ma ha . ' ripreso le normali occupazioni campest·ri. N on. ha neppure preso medicamenti. Lo stato bo-e11erale è soddisfacentissimo : permane solo una modica epatomegalia. Ha avuto sempre ottin10 appetito; le forze sono normali. Alla fine di dicembre, dopo 16 mesi di ia.m enorrea, sono torna·t i i mestrui, regolari per· quantità, ecc. ora è gestante da tre mesi circa. L'esame del sangue dà Hb: 95 %; E: 5,084,000; V g : 0.84; · ed il reperto morifologico è quello di un sangue normale. j

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** Senza pregiudizio della questione, tuttora insoluta, dei peculiari caratteri cui deve rispondere •Una vera anemia perniciosa progreissiva criptale, mi sembra che in questo caso la diagnosi sia sufficentemente auto.r izzata sopratutto dal complesso reperto ematologico. La etiologia è oscura, come in tutti i casi d-i questo genere. N on p~.re che pos~a esser discussa la tubercolosi, lesione probabilmente preesistente, che, ad ogni modo, ha seguito un decorso non parallelo alla grave anemia. Del resto si parla tuttora di antagonismo, di rapporto indifferente, perfi.no di influenza favorevole di quella rispetto a questa affezione (Hills, Pates et Divet, Lazarus, Gèza v. Dieballa). Così sembra debba escludersi la emorragia p ostpartum; ammesso anche che una grave emorrttgia possa determinare una anemia perniciosa, in. questo soggetto la grave affezione h a verosimilmente avuto un inizio più lontano. · Com•e la tubercolosi e l'emoir ragia, anche le ripetute gravidanze., gli allattamenti prolungati, le cattive condizioni igienì·che appaiono1 piuttosto cancause che cause determinlanti. Non è .invece fuor di luogo ricordare ch·e i disturèi intestinali hanno costituito in questa paziente uno dei sint omi pri·ncipali, fin da prima dell 'internamento1 e :nel primo periodo di degenza; per cui è anche possibile l'a· zione emolitica di qualche germe i·ntestinale quale agente etiologico del processo morboso. Riguardo alla terapia, è da osservare in prim 01 loogo che in questo caso, in1 cui non fu tentato ch·e il. trattamento ferruginoso-arsenicale con esito .n egativo, si sarebbe potuto forse giurtgere a risultati ugualmente buoni con uno qualsiasi .d ei tanti metodi di cutlia che si sono prova ti in questi ultimi tempi con successo mago-iore o minore. Io. mi sono indotto ad un teno tativo di sieroterapia combinata, in seguito ai risultati ò.i ricerche eseguite a tutt'altro scopo, dalle quali mi è apparSla evidente l'azione iperglobulizzante di molti sieri, per lo meno rispetto alle emazie. Tale proprietà ho trovato comu!Je 1

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IL POLICLINICO

ai sieri antistreptococcico, antistafilococcico, antidfteri co ; ma in diversa misura; e l'ia.ntidift~­ rico s upera di gran lunga gli altri. Con ques to è possàbile portare al doppio, ed oltre, il numero delle emazie ; già un aumento si not,i s ubito, nelle prime 24-48 ore; ma l'acme tsi ragg iunge iii 4a-5a. g iornata ; in 8° giorno la cifra è decresciuta, ma è sempre superiore a quella di pa rtenza e tale resta, purchè non interven gano .a ltre cause a modificare le condizioni del1'·osservazione. L'effetto è inversamente proporziooole alla percentuale di emazie del sangue in esame; è massimo quindi nei valori bassi e tanto minore quanto più la formula ematologica -è vicina alla normale. Il titolo del siero non h.a grande influenza sulla entità delba. iperglo,... bulia che provoca, o per lo meno non ha una influenza proporzionale potendosi ottenere cifre ugualmente, o quasi, elevate, anche con titcli bassi e cifre di poco maggiori con. titoli altis· • • s1m1. Ha invece importanza la dose di siero inie:ttata ; non saprei dire se. direttamente proporzionale, perche mi mancano dati precisi su questa come s u altre questioni (influenza dell"età, di 1nalattie intercorrenti, ecc.). Semtir erebbe che questi sieri avessero anche proprietà i perglobulizzan te rispetto ai leucociti; llil·a. ad ogni modo non deve trattarsi di un'azione molto spiccata, quale può aversi, ed anche maggiore, con altri mezzi. Riguardo alla morfologia, l'azione del siero determina l1a comparsa nel sangue di numerosissime !forme di rigenerazione, delle più differenti ·s pecie, prevalentemente eumorfe, ma anche patologiche. Lo stesso parrebbe accadere per i leucociti, in misura relativamente minore. Quale è il meccanismo d'azione di questi sieri? Si tratta di uno stimolo iad una iperatti· vità, direi quasi tumultuaria, degli organi emopoietici? oppure della proprietà di arrestare l'azione emolitica dell'agente patogeno sconosciuto, p ermettendo cosi agli organi ematopoietici di portare a com pimento la Joro opera rigeneratrice? E perchè t ale azione è comune a molti sieri, se non a tutti? A questo riguardo, potrebbe anch~ farsi il quesito se i fatti da me esposti sierlo in qualche rapporto con i risultati di rece11ti ricerche. Il Fornaca e il Rod.ano (Clin. med. i t., 19 14) con iniezioni di siero di sang ue umano a piccole dosi, i1 l\tiassalongo (Rend. R. I st. Ve11eto Scien ze, ecc., 19 13) con iniezioni di siero di sang ue di a nimali salassati, han no determinato una iperglobulia rispetti,·amente nell'uomo e neo-li a i1i1nali da esperimento e ne bla.n no fatto lln 1;etodo di cura delle anemie gra,·i; il primo a~;rebbe ottenuto risultati buoni anche i n un caso cli ane111ia perniciosa, ma transitar!, il secondo 1

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invece ·r isultati più stabili in \ia.rie forme <.li anemia, co,m binando la sieroterapia col trattqmento ferruginoso. I tre sperimentatori indicano dei mezzi di terapia che richiedono ltn materiale · da preparare; su questi, i sieri antitossici avrebl:ero il vantaggio di u,na grande semplicità. Gli uni e gli altri possono ugualmente esporre a fenomeni d'anafilassi o ad altri inconvenienti spiacevoli; per mio conto, m algrado il larghissimo uso che ne ho fatto, n on ne ho mai cnotati, e del rresto, nel caso di u11a affezione cosi grave quale è l'anemia perniciosa, passerebbero in seconda linea, quia.lora i vantaggi si dimostrassero veramente tangibili. Tutti questi risultati ·nu.lla tolgono del loro ·valore alle esperienze di Liidke, Fejes ed altri AA. : .i quali si propongono la ricerca di un anti siero preservati·vo e curativo specifico, ricavato per mezzo del rispettivo veleno emolitico ; il quale antisiero ha dato buoni risultati negli animali da esperiinento, ma non risponde certo ad un concetto di grande praticità. • La orgahotera pia nella anemia perniciosa · ha d,ato risuiltati negativi a numerosi sperimentatori . Ho voluto tuttavia ricorrervi in ques t0 caso, sul terreno preparato dalla sieroterapia, associando vari prod0tti e cportando le dosi a cifre considerevoli. Con gli stessi opotera.p ici, a dosi anche minori, ho avuto risultati 0ttimi anche in forme gravi di anemie secondarie, in casi che per il loro reperto morf.ologiç0 andrebbero classificati, secondo Grawitz e la sua scuola, nel numero delle vere anemie perniciose. Su quest0 punto, h·o un considerevole numero di ricerche a·ssolutamente dimostraive. R1.f erisco uno solo di questi casi, in cui è notevole la rapidità dei buoni ·e ffetti conseguiti : A... B... , di an·n i 45, affetta da . tu,b ercolosi polmon_flre bilatera le, con' caverne, d1magra~en ­ to notevolissimo, anoressia, ecc., presenta 11 3r dicembre 1914: Hl:1 35 % ; E: ~,744,?0o; L: 11000 · VCT: 0 .57, e l'esame morfologico dimostra.: 1

;nis~-poichilo~itosi, iJ?ocitocromi~, nonmobl~st~?

policromatofil1a, emazie punteggiate e corp~ u1 Jolly, ecc. Dopo .un mese di cura opoterapica : milza, sangue, midollo osseo anagr. 50, emoglobina gr. ro, si trova : Hb. 90 % ; E. 4,96o,ooo; L: 3500 ; Vg: 0 .80. L'esia.me morfol o.~1co. nou rivela altro ch e una med1ocire amsoc1tos1; ~<:> condizioni generali sono notevolme~te m1gl.1 c. ~ rate è tornato l'appetito ; e sono r1compars1 1 mestru.i dopo due m esi di amenor!ea: ~a paziente non ha mai a\'Uto fenomel?-1 di 1ntollem nza per l'u so di t ali m edicamenti. Oltre che è sempre ben t ollerata, l'organoterapia realizza il \'ant aggio di una grand: .rapi· dità di G.zione e di una comoda somministra. zione.


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SEZIONE :PRATICA •

viene espulsa mediante 'll·n a eruttazione vera il volume dello s tomaco diminuisce ed il livello della mucillagine si innalza. MEDICINA. Quest'osserv.azione dimostra che esistono neDisturbi respiratori e circolatori gravi gli aerofagi delle false e delle vere eruttazioni: le prime corrispondono all'entrata dell'aria nelle nell'aerofagia. vie dig·e stive che .si accompagna con un rumoCol nome di aerofagia s i intende la deglutìre che è interpretato come una eruttazione; 311zione dell'aria, fenomeno tutt'altro che raro versamen.t e quando lo stomaco ha immagazzin1a s.pesso confuso coni altre forme morbose, che nato del gaz sotto una certa tensione il c.ardias per la prima volta, nel 1891, fu studiato dal si apr.e e si verificano allora le eruttazioni ,~ere. Bouveret, come un sintomo che può accompaL'aerofagia è affezione sommamente molesta, gnare l·a dispepsia oppure gli stati comuni di che può dar luogo a di.s tu1rbi circolatori e resrinevrosi (isterismo, nevrastenia). · ratori di una certa importanza: su questo punto Osservando un dispeptico od un ner·v oso bihanno insistito recentemente alcuni autori co:usogna sempre tener presente la possibilità che fermando le osservazioni di Mathieu e Bouveret. il soggetto presenti gonfiore ·d i stomacQ e delle Leve11 ·n·e l suo ottimo e mirabile studio sulle serie eruttazioni per lo più rumorose, per il dispep.scie narra il caso di un individuo di 65 semplice fatto della deglutizione incosciente anni che un mattino fu colpito. da 11°na intensa dell'aria. crsi di dispnea : dopo poche ore si manifestò La forma dispeptica dell'aerofagi·a si riscontra cianosi, rantolo tracheale, pieno collasso e tutta non solo nei disturbi puramente funzionali dello una s indrome da far pensare ad un edema del .stomaco ma anche nelle lesioni organiche di polm·one. questo viscere : le crisi. di eruttazioni si produPraticato il c.ataterismo gastrico tutti i sin.cono in tal caso sia a digiuno, sia durante qual- tomi scomparvero. Recentemente Castaigne (I.a siasi periodo della digestione e si accompagna,. Clinique) ha pubblicato tre osservazioni imporno con sensazioni dolorifiche che per lo più tantissime delle quali due iriiguiardanti due ll1e1nancano nella formà nevi.r opatioa. dici. Uno di loro, di anni 52, attivò, intelliLa crisi d'aerofagia nei neuropatici suol esse- gente, dispeptico, una .n:otte dopo un.a cena cùre provocata dalle influenze le più variabili sia piosa fu• svegliato bruscamente da u·na dispnea fisiche che morali. terribile. Chiamato un: collega pensò ad una Mathieu h.a descritta una forma nervosa di dispnea tossica o uremica e praticò 1111 salasso aerofagia a scatto (à déclan-chement) così chia- che restò senza efficacia; la dispnea divenendo mata perchè la crisi di eruttazione vien provo- sempre più intensa furono messe in opera le cata come la crisi isterica comprimendo qualche inalazioni di ossigeno e gli eccitanti ma tutto punto della superficie del corpo : si tratta di inutilmente, la dispnea diveniva allarmante; 11 veri punti isterogeni che Sou.pault vo1rrebbe si paziente era in piena asfissia. chiamassero er'Lfttogeni. · Castaigne .scartando l'ipotesi di un· edenta aCerti aerofagi possono avere delle eruttazioni cuto del polmone per· la mancanza di . fatti toin maniera continua ma trattasi di casi r·ari; racici, fu colpito dalla tachicardia che presenpiù di frequente si osse•rvano delle crisi di erut- t ava il malato, e dall'enorme distensione gastritazion:e separate da periodi di calma: durante ca e pensò all'aerofagia come causa di tanto lnaqueste crisi il paziente alle volte è costretto ad lanno : praticato il cateterismo gastrico, il qttainterrompere le sue occu·p azioni ed eruttare gaz dr·o allarmante scomparve quando venne emessa dalla bocca in maniera continua e per quale-be u·na quantità enorme di airiia completamente iaotempo. dore. La deglutizione dell'a ria nell'.a erofagia è stata L'altro caso si riferisce ad un sanitario afstudiata m·o lto bene da Leven e Barret per niez- fetto da insufficienza aortica lieve, tanto da perzo dei ragg.i Rontgen. mettergli l'esercizio della professione ed una Con la miscela di t ·i smuto si osserva che al- vita attiva. Delle crisi di dispnea si presentalorquando i malati s 'immaginano avere del gas, trono bruscamente e lo impensierirono da farlo essi deglutiscono dell'aria che va ad accrescere ricorrere ad una energica medicazione toni-caril volume della camera ad aria e distende !o sto- diaca ed all'abta ndono della professione : nè il ln.aco mentre il livello superiore della, mu.cillariposo, .n è i cardiocinetici, nè il regime di ridugine bismutata si abbassa progressivame11te zione dei liquidi migliorarono però 11 suo stato, 11ello stomaco per dato e fatto di questa distenla dispnea cresce,·a gettando :in triste sconsione. D'altr.a parte quando l'aria accumulata forto il collega.

SUNTI E RASSEGNE.

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IL POLICLINICO Castaigne esaminandolo minutamente si accorse che il paziente deglutiva dell 'aria e lo consig liò a lasciare l'UiS-O di ogni rimedio ed a stare -attento a l suo stomaco tr.attandosi di aerofagia : la preseirizione fu eseguita ed il collega ritornò ben presto alla s ua prediletta professione. Cosi una signora di 45 anni con stenosi mitralica u11a notte fu colpita, da vivo dolore allo stern·o da far pensare ad un attacco classico di angina di petto: la medicazione sintomatica restò intfruttuosa e solo le crisi si dilegua•rono quando una gran quantità di aria fu e~essa dallo stomaco. La letteratura medica è ricca di osservazioni siimili e Mauban di Vichy ne fece oggetto di una pubblicazione importante e recente. La gua.. rigione di questa fastidiosa forma morbosa non: s1 può sperare di ottenere che insegnando al malato il meccanismo del! 'aerofagia a:ffinchè egli si studii di irepri1nere i movimenti involontari, talor.a subcoscienti di deglutizione. .J.\.11'u,opo si può cons igliare di interporre al momento voluto fra le sue arcate dentarie all 'altezza dei tnolari, un tappo di sughero che impedisca la deglutizione dell'aria e a!'resti la crisi. Soupault consiglia anche di impedire i movimenti di deglutizione inv~lontaria per mezzo di una cravatta un po' stretta al collo del paziente. · Quando I 'aerofagia è legata a disturbi diger.enti è necessario anzitutto il trattamento di questi distu•r bi, come è necessario il trattamento della nevrastenia e dell'isterismo nei casi di forma nevropatica. Dott. G. GENOESE.

CHIRURGIA.

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se l'osso conservava connessioni naturali con pelle abituata alla pressione. La prima operazione osteoplastica nella gamba fu eseguita nel I89I, formando al moncone una specie di piede col ~ipiegare sull 'estiremità di esso un pezzo della s uperficie poster.iore della tibia. Due anni dopo Bier stesso·· modificò questo processo che richiedeva un sacrificio non indifferente della lungh.e zza dell'arto, consigliando di scalpellare dal pi0ncon.e della tibia un cuneo a base anteri,o re e di applicare s ull'estremità del moncone iun piccolo pezzo di osso. Gleich P.r opooe di ·coprire '.la superficie di sezione ossea con un lembo di periostio pres0 ·all'interno e lasciato in connessione con i muscoli. Il processo di Bier, variamente modificato, • trovò quasi unanime consenso e dette risultati abbastanza buoni. La temuta necrosi del lembo osseo fu osservata una sola volta da Bier s u 30 casi, da Rehn 3 v·o lte su I5 casi e da Angerer I volta Stli I2 casi. Mentre il pr.ocesso di Bier aveva per scopo di ottenere subito un mon.èbne gravabile, Hirsch cercò, con metodici es~r­ cizi, di rendere insensibili e utilizzabili monconi con cicatrici ossee dolorose. Appena si è chiusa La cavità midollare fa eseguire massaggi, com pressioni, è.agni del moncone e pTec0cemente fa applicare una protesi che poggia soro sulla ·superficie di amputazjone. Questo metodo fu applicato da Hashimoto e Saito .sugli amputati della guerra russo-giapponese e dette per risultato che 38 monconi così trattàti di vennero tutti gravabili. Bardeuhener consigliò di non sollevare il periostio s ulla linea di sezione e Bu·nge giunse a ritenere utiLe di denudare di per•iostio l''estremo del mon:c one osseo per ttn tratto di 6-Io millimetri. La tecnica di Bunge consiste nel fare un grande lembo anteriore per evitare, in quanto è possibile, le aderenze della cute e nel priva re l'estremo del moncone rosseo del perios.t io e d el midollo, per impedire che da questi provengano produzioni di callo che vengano a prendere aderenze con la cute e producano dolori o fatti di • com pressione. Un altro m etodo non osteoplastico è quello di Wilms che consiste nel coprire il moncone della gamba con: un cuscinetto di parti fibrose fa tto con il ten,d ine di i\ chille Ctlcito ai muscoli della regione anteriore della gamba e quello di Ritter che fa t1n trapianto libero di aponeurosi. Il m etodo di Bu·nge, denominato metodo aperiostale, è stato seguito n egli ultimi a nni da 1nolti chi•r urg i cl1e lo hanno lodato per la sem· plicità, che permette di usarlo anche in casi non completan1ente asettici, e per la bontà dei r isultati. 1

Sulla gravabilità dei monconi di amputaziòne. (I. BALLNER. Wien.er Kli n. W ocli., n. II, I9I5). '

La t endenza dei chirurgi a lasciare agli am.. putati dei m onconi gravabili è indicata da al· c uni tipi speciali di operazioni, come quelli proposti da Syme, Pirogoff, Gritti, S.abanai eff. Ma i •risultati ottenuti, malgrado questi t e11tativi, erano così poco buo ni che una statistica di Cramer, raccolta n el I904, s u 96 casi di amputazione ne dette solo 2 g uariti con· monconi gravabili. La m aggior parte degli altri ave,·ano t endenza a ulcerazioni, era no dolorosi o a,·e,~ano la cute aderent e alla cicat rice ossea. Per le atnputazioni della gamta, Bier parti (lnl concetto che i l moncone fosse gra yabile solo (6)


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SEZIONE PRATICA

La statistica, della quale l'A. fa la disamina, riguarda le amputazioni eseguite dal 1901 al 1913 mella Ia. clinica chirurgica di Vienna. Si iè ieercato specialmente di esaminare la gravabilità dei monconi, intendendo di definire come moncone gravabile un moncone i1'1Jsensibile alla, pressione e agli urti;, capace di poggiare direttamente sulla protesi e di sopporrtare il carico del corpo, senza dolor:e e senza disturbi nutritivi. A mputa~ioni della gamba. - Su 87 amputa:zioni della g.amba, 75 furono eseguite secondo Bun.g e, l secondo Bier, 7 .secondo Pirogo:ff, 3 s econdo Tauber e I secondo Syme. In· seguito all'operazione morirono 9 pazienti, 29 n on guarirono di prima intenzione o per neorosi parziale del lembo o perchè si era dovuto tamponare o perchè una complicaz.ione settica obbligò a ria pri1"e la ferita; A tutti gli operati, mentre erano ancora in Clinica, fu fatto un trattamento del moncone ~on esercizi metodic'i secondo il process.o di Hirsch. Tra gli operati, secondo il metodo di Bunge, solamente 4 ·a ll'uscita dalla ctinica av.evano ua.i moncone dolente e non gitavabile; gli altri; con l 'aiuto della protesi, potevano già camminare. L'operato secondo il metod·o di Bier e tutti quelli sottoposti a operazione t>Steoplastiehe · avevano monconi gravabili. L' A. ha potuto riesa minare tardivamente solo 46 degli amputati, dei quali 40 erano stati operati · secondo ·il metodo (li · Bunge. Di quest i 3 r avevano un moncone perfettamente g ravabile, in 7 casi ·11 moncone era poco gravabile e in. 2 la cicatrice dolorosa o la presenza di ulceri: e di -fistole rendevano il moncone inutilizzabile. Di 4 oper.a ti .second.o ~irogo:ff, due potevano camminare sul moncone, uno doveva essere riamputato per una recidiva 'd i tubercolosi sul ~allo e un altr.0 aveva già la recidiva.. · Un operato secondo Ta u ber poteva camminare bene e un operato secondo Syme dovette essere amputato nella gam1:1a per una recidiva. · Per quanto fu possibile, furono eseguiti es.a mi ra·diografici dei monc·o11i e si potè confermare il concetto di Bun g·e che la dolorabilità del mon·c one di pe1:1de dalle aderenze della cicatrice delle parti molli con· la cicatrice ossea e dalle proliferazioni ossee che provengo~o dal perios tio e dal midollo. In un m·oncone ideale n.on si v·e de neoformazione ossea nè dal periostio, !Ilè dal midollo e il con.tam.o del moncone è netto. Importan.te è la conclusione seguent e tratta dalla statistica : per la gravabilità del moncone, specia lmente se si è operato col processo di Bunge, è indifferente se la guarigione s ia avvenuta di prima o di seconda intenzione. · . 1

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Il perone non fu .sezionato quasi mai più in alto della tibia e non si ebbero tuttavia a lamentare inc.onvenienti; p·e rò, .n ei sogg~tti giovani, è consigliabile di sezilQ.narlo in alto. Egualmente non ha prodotto inconv·enienti l'aver lasciato intatto lo spigolo anteriore della tibia. La pelle avanti ad essa fu trovata callosa, dura come quella del calcagno e completamente insensibile. Non Ju mai osservata un'atrofia dell'osso nel senso di Siek, costituita cioè da un . assòttigliamento della corticale, da U•nr ampliamento del cavo midollare e da una rarefazione delle·. trabecole ossee. Invece in due immagini radiografiche di soggetti giovani si trovarono alterazioni del tipo descritto da Reich e Ritter e consistenti in conicità ·d i ciascun osso. I m01nconi erano ancora gravabili, ma si poteva prevedere che col tempo sarebbero divenuti non gravabili. Il risultato di un'amputazione. della gamba, secondo l'esperienza dell'A., dipende dalle condizioni anatomiche del moncone e dall'età del paziente. Le prime possono essere co!lrette con una opportuna scelta del metodo operat-ori0, la seconda naturalmente non, possiamo modificarla. Amputazioni della cosc~a. Quantunque i monconi della coscia n on debbano essere gravati direttamente, poichè le protesi di solito poggia~ no sulla tuberosità dell'1schio, pure un moncone doloroso· limita molto la capacità di camminare, mentre un moncone indolente è cosi tene · uti'lizzabile che soggetti giovani conservano quasi del tutto la capacità di · lavorare. Dal 1901 al 1913 furono eseguite in clinicà 129 ampu.t azioni· della coscia, delle quali 121 secondo Bunge e 8 secondo Gritti; 19 vperati morirono :in seguito all'atto operativo per sepsi, per coma diabetico, per polmonite, per embolia·, per myodegeneratio cordis, per meningite tuberc6lare, per emor.ragia, per delirium tremenlS. D ei rimanenti lIO, 80 guarirono di prima intenzione, 30 per granulazioni. Di tutti ·questi si poterono riesaminare iri u.n a epoca lontana dall'operazione solo 56, dei quali 5 operati s econdo Gritti e 51 secondo Bunge. Di questi ultimi 35 avevano monroni perfettamente graval:·i li , benchè 11 fossero guariti di 2a intenzione ; 14 avevano un moncone poco gravabile e 2 non gravabile. Dei 5 operati secondo Gritti, 2 non erano gravabili. La radiografia dimostrò che la cagione della non, gravabilità, quando era da escludere una recidi,~a del male originario, era da attribuire a proliferazioni periostali probabilmente dipendenti dal fatto che il periostio non era stato esattamente asportato. 1

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IL POLICLINICO

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La gravabilità del 111onco11e, secondo i risultati meno quando non ci si può a ttendere una guas tatistici, conformi a quelli 0ttenuti da Ranzi .... rigione di prima o quando non si ha un ambienAffenberg, dipende poco dalla guarigione per , te certamente asettico, è l'amputaz.ione aperioprima o per seconda; egualment e di· poca imstale secondo Bunge. portanza è il fatto ch e la cicatrice venga a caEssa è perciò indicatissima in chirurgia di dere sulla s u·p erficie gravat a, come avviene nei g ue rra e h a già fatto buona prova 111ella guerra metodi circolari. turco-bulgara. Per quel ch e rigua·rda la capacità a camminare EGIDI. e a lavorare degli amputati, bisogna tener conto, . oltre che delle condizioni locali, anche dell'età MEDICINA CASTRENSE. del paziente e delle s ue condizioni g~nerali, a ltrimenti, nel g iudicare i ris ultati s t atistici, si può incorrere in errori grossolani. Sul tifo fsantematico. R·eampu.tazioni. - Alcu11e reamputazioni furono eseguite per recidiva del male originario, Riassumiamo brevemente la conferen za proa ltre perchè i monconi della prima amputaziione nunziata s u questa malattia infettiva dal proeran-01 dolorosi e inutilizzabili; ip questi. si con- f ess0r Sanarelli al Corso di medicina castrense stat ò ch e la cagione dei disturbi e rano aderenze che viene svolto a Roma, per iniziativa della S ocii.età Lancisiana. della pelle all 'osso, oppure la formazione di calli midollari e pe•r iostali voluminosi e dolorosi. Il tifo esantematico, o petecchiale, o di camLa reamputazione secondo la tecnica di Bunpo·, è frequente negli eserciti in guerra, mentre ge dette sempre monconi g ravabili. in tempo di pace è malattia <:ssenzialment e le_, Neuromi. - Una speciale indagine sui neu- gata all'affollamento e al vagabondaggio. romi da amputazione dette risultati buoni. Il Diffus issimo nei t empi passati e tuttora diffutrattamento fatto a i nervi durru;ite l'operazione so in alcuni paesi e uropei, quali le regi0ni bal- ' era consistito solamente n ell'accorciarli, senza tiche della Russia, a lcune provincie della Gaimpiegare ma i nemmeno una volta i complicati lizia, della Moravia, della Boemia, della Germametodi di Cushing, Bier, Ritter e Bardenheuer. nia settentrio·n ale, si può dire, da parecchi anni, I dis turbi nervosi constatati s i limitano a senpressochè scomparso da noi in Italia, ·dove pure sazioni di formicolio e, in a lcune amputazioni s i ricordano le epidem.ie descritte dal Fracarecenti, a dolori periferici. Dei veri ne u1romi fus toro, dal Ras'Ori e quella del 1864 a Nap0li. r ono osservati una sola volta. L'O. s i tra ttiene poi a parlai:e della sintomaProtesi. - Speciale attenzione si deve porre tologia e del ·d ecorso clinico della malattia, che alla f()rm.a e a lla costituzione d elle protesi. Si il medico militare deve conoscere perfettamente desidera che una protesi sia leggera e solida; per la necessità di una rapida e sicura diagnosi semplice e comoda, simile a lla forma naturale onde poter correre ai n ecessari ripari profilate fisiologicamente usabile, di poco prezzo e fatici. Conviene s empre tenere presenti gli elecilmente riparabile. L a soluzione di questi pro- . menti necessari a una diagnosi differenziale con altre malattie che possono mentire, o per l a blemi interessa più il fabbricante di apparecchi natura dell'esantema o per il loro dec0rso o per che il medico, tu.t tavia il 1nedico non deve trascurare di occuparsene, poichè una cattiva pro- a lcuni sintomi, il tifo petecchiale, come la febbre tifoide, la febbre ricorrente, la malaria, il t esi può render vano un buoru risultat o primario operatorio. . morbillo, la rosolia, il dengue e via dicendo. I n proposito si deve anch e ricordare come alL' A . pensa che la prima protesi debba essere provvisoria e ne impiega una fabbricata con cune malattie febbrili che sino a poco tempo fa erano giudicat e speciali entità nos0logiche,. mezzi semplicissrimi. C011 questa il paziente, due o tre settimane dopo l'operazion e lascia lo furono in questi ultimi tempi identificate col tifo esantematic0, come la malattia di Brill, iJ ospedale. La protesi definitiva viene .applicat a dopo due o tre mesi e questa deve p oggiare di- tabardillo del Messico, la febbre maculosa delle rettamente s ul moncone, se i l moncone è gra- Mon t agne Rocciose. ,·abile. Premesse queste 0p•portu11e cognizioni, necesCome co n1cl11sio ne l '_'\. fa osservare che, quan- sarie per il pronto riconoscimento dei primi cast do n on s i possono fa re operazioni ost eoplastiche della malattia , cosi s traordinariamente diffusil:ile, e la cui conoscenza esatta solo può percome qt1elle di Pirogoff e di Gritti, l e quali not ori a111ente da nno risultati ottimi, 1'operazione m ettere di condurre a buon punto la profilassi, (ln p referire per la semp licità e per la bontà dei face ndo seguire alla di agnosi ra pida e sicura l a ·r i-sulta ti , ch e no11 ,·engono cotnpromessi nem- denuncia e l 'isolamento, 1' 0. passa a discorr~rc 1

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SEZIONE PRATICA

delle .nostre recenti- _conosc~nze sulla etiologia del tifo .petecchiale,. le quali danno nuove armi alla profilassi e .semplificano di m.o lto .il grave problen;ia c4.e çom_pete :aJle . Autorità sanitarie militari rispetto ai modi più , prati~.i e più fruttuosi per limitare o anche impedire la diffusione della malattia fra le truppe i.n guerra. G:ià Hilldebranq e Murchison avevano dim0stra~0 che il tifo petecchiale si riscontrava specialmente fr.a le popolazioni umane agglomerate e viventi in cattive condizioni ig.ieniche, ma l 'infetti\tità e -'la contagiosità della malattia ven1va riconosciuta Isolo. parecchi anni dopo, specialmente , per vpera del Nicolle il quale mediante 1'inoculazione di sangue di ammalati di tifo petecchiale riusciva a rip-rod.u rre la malattia nel chim·p anzè. La natura però del virus specifico non ancora è conosciuta, sebbene si debba an;noverare fra i virus invisibili o filtrabili in quanto fu dimostrata la poissibilità del suo passaggio attraverso ~andele porose, mentre tutte le indagini dirette a scoprirne la morfolog.ia andarono finora fallite. Le indagini epidemàologìiche intanto tt~nde­ vano sempre più &icuro il fatto, già osservato da antico tempo, della grande contagiosità della malattia, àn. quanto si dimostrava che l 'iu;fezione con singolare frequenza si comunicava a quanti assistevano gli ammalati o venivano c0n questi a contatto. ·Fra le diverse malattie ànfettive, il tifo petecchiale è certamente quella che con maggior frequenza si diffonde nei medici, negl'infermier~, come si è ver.ificato anche recentemente nell'epidem1a scoppiata alle isole Tremiti nel 1911-12 fra gl'in.d igeni . della Libia colà · esiliati. Questi fatti epidemiologici trovarono la spiegazione quando Nicolle dimostrò che l'agente trasmettitore del virus specifico è il pidocchio, specialmente quello delle vestimenta : si comprese allora perchè il tifo petecchiale fosse malattia pr0pria dei vagabondi, delle popo·l azioni agglomerate, delle truppe in guerra, quando le icondizioni igieniche, specialmente per quanto riguarda la pulizia del corpo e delle biancherie., lasciano molto a desiderare. E si com prese anche il perchè la stagione invernale sia propizia alla diffusione 'dell'epidemia, le diverse r 011dizioni inerenti a tale stagione permettendo una maggiore riproduzione e una più facile diftti-sione del pidocchio. L'O. dopo: avere esposto le mirabili serie di esperienze che ipermiser.:> al Nicolle e ai sttoi allievi di mettere .in piena luce l 'impo!"ta11za di alcuni insetti . ematofagi nella diffusione del tifo petecchiale,- wene .a parla.re dei :nezzi profilat2

tici che ' sono oggi a nostra disposizio ne .1 er limitare e trQncare le .epidemie e che diedei:o anche recentemente a Tu~isi . e in Francia .ottimi risultati. Per c011durre tene l'opera di distruzione dei pidocchi è necessario conoscere i modi di vita, le abitudini, .. sapere della .loro biologia tutt0 quanto è necessario perchè contro di essi po.s :siamo c-0nd urre u~a fruttuosa cam p.a gna. di di:struzione. La profilassi del tifo esantematico può essere contenuta nelle seguenti misure: Distruzion·e accurata di tutti i parassiti che si ·trovano sul corpo di un a.m malat0 o di un sospetto 'tifoso ; Disinfezion.e accurata della biancheria e degli abiti che devono essere raccolti da personale istruito, ben protetto, perchè non siano causa. di contacrio o ,· Disinfezione accurata delle a•b itazioni dove si avverano casi di tifo esantematico, dei locali dove vi è agglomeramento di persone sporche : prigioni e via dicendo ; Isolamento degli ammalati; Riguardi e mezzi di difesa idonei del personale assistente. Inoltre è necessario che ciascun soldato, specie quando debba condurre la vita di trincea, sia m·esso in grado di difendersi con energia dal para.s sitismo. I ntezzi per ottenere questa profilassi, i metodi più raccomandati per la distruzione rapida dei pidocchi sono passati in rassegna dall'O., il quale termina la sua ·p ratica dimostrazione il}u.s.trando l'opera di difesa che si compie oggigiorno ·nell'esercito francese, e gli utili effetti conseguiti con la sua applicazione.

s. Sulla

profil~i

della malaria.

In modo s òbrio e altamente istruttivo il prof esso_r Bignami parlò, allo stesso .Corso, della profilassi della ·malaria nell'esercito cvml:atte~­ te, problema ·di grande importanza perchè le nostre truppe potranno accamparsi in luoghi malarici e perchè la guerra di trincea, -0ggi resa necessaria, -0bbligando al · mvvimento di molta terra, prepara condizioni favorevoli e necessarie alla vita delle zanzare. L'Autorità sanitaria militare deve avere una piena cono·s cenza delle zone ~ malarich~ onde evitarle, nei limiti delle necessità militari, come luoghi di accampament0; ma siccome tale conoscenza può talora non essere p·erfetta la prima questione che si presenta è quella del come s i possa identificare · una zona . malarica. (9)

..


IL POLICLINICO

Per .tale identificazione la ricerca degli anofeli non è pratiça e non è di sicuro risultato. Tale ricerca fallisce talora anche in luogv riccamente anofelico, richiede personale esperto e abile, e molto tempo; inoltre si sa che può esistere anofelismo senza malaria, che vi son0 pfaghe dove gli anofeli sono numerosi e dove, anche se vi g.i unga qualche individuo malarico, non si osserva mai la f0rmazio.n e di un centro di infezione, per quanto esperimentalmente le anofele catturate in ta-li località si dimostrano capaci di infettarsi di parassiti malarici e di permetterne l'intero ciclo di. sviluppo .nel loro orga• n1sm0. Dopo alcune interessanti osservazioni su questa questione molto oscura della epidemiologJa della malaria, e senza volere tener conto del fatt0 asserito da taluni che vi possa essere m~­ laria senza anofelismo, 1'0. viene alla conclU:sione che l'unica misura efficac~ per :identificare una zona malarica è quella dell'inchiesta, tenendo anche conto che laddoiVe si troveranno molti 1:. ambini c0n milza grossa ivi quasi di sicuro esiste malaria. Per la profilassi delle truppe in guerra non è il caso· di pensare a misure di protezione meccanica, di distruzione delle zanzare nel loro stadio · di insett0 perfetto, di ·pupa, di larva o di uova. Non vi può essere che il métodv preconizzato da Angelo Celli, con. tanto ardore da lai sostenuto, e impostosi non solo all'Italia, ma a tante altre nazioni che soffrono di malaria, per 1a efficacia sicura, oramai dimostrata da innumerev0li statistiche e quel che più importa da.l consentimento ·entusiastico di quanti medici pratici ebbero a adottarlo; il metodo cioè della profilassi chininica. L 'O. riconosce ianche gli indi~cutibili vantaggi pr0filattici che si poss.ono ottenere con la bonifica umana, ossia Cùn la cura inten.siva dei malati e sopratutto dei recidivi, in modo da impedire l'insorgere della successiva epidemia~ in quanto le zanzare non troverebbero più parassiti nel sangue degli antichi malarici. Ma 1'0. osserva quantv sia difficile bonifica.r e tutti gli individui che possono essere porta.tori di parassiti malarici, sfuggendo alla bonifica sopratutto le malarie latenti ; osservai anche che è ancora dubbio che sian0 proprio le r~idive pri· maverili a collegare fra di loro le epidemie est i ve ; osserva infine -che devono esistere razze di parassiti malarici chininoresistenti. Per impedire quindi che i soldati che devono ·vivere e dor:miire in zone malariche contraggan0 l'infezione, praticamente non vi è altro mezzo che di attuare una accurata profilassi chininica, secondo le indicazioni del Celli, in modo che 1

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XXII,

FASC. 19J

lo sporozoito appena giun.g a nel sangue con la puntura della ·za11zara vi trovi ambiente sfavorevole al suo sviluppo e alla sua vita. L'O. insiste poi sui metodi di diagnosi differ:n~iale della malaria, specialmente delle pern1c1ose, con numerose altre malattie, con le q·uali la malaria, che si presenta con svariata sintomatologia, potrebbe .facilmente c0nfo.n der·si.

s. SoUa dissenteria in (}irenalea. (Prvf. F. TESTI. Giornale di medicina. militarei del 31 gennaio 1915). Fin. dai. priJ?i t~pi. d~ll'ooc::u.pazione si ebber? .1n C~rena1cai casi di dissenteria, prima sporad1ic1, poi gradatamente più diffusi, seguenti in gra•n parte nel loro es.tendersi le dislocazioni delle truppe e le infi:uenze climati~he e ·di stagione; però un vero foc0laio dissenterico importante si f()ir.m ò solamente a Derna e fu quello oss-e rvato e descritto dal ca.p itano Corradi, nella seconda metà dell'anno 1912. L' A. però ritiene che in m0lti .altri casi, anche a decorso clinico assai grave, anzichè di vere e pr.oiprie forme dissenteriche specifiche, si sia trattato· di affezioni dissenteriformi dovute ad esaltamento di virulenza dei comuni commensali dell'intestino. Lo c0nfermano in questa idea i ripetuti esami batteriologici che in molti casi furono neo-ativi b per la presenm di agenti specifici, sia baci11airi che amebici, sempre e'Scludend-0 l'epidemia di Derna che risuJtò indubbiamente dovuta all'entamoeba histolyttca> (477 esami di feci con. 393 reperti positi1Vi). Dato tutto ciò e data anche l'epidemia di tifo che regnò in· Cirenaica nella seconda metà del 1913, e, che ingombrando di ammalati gli ospedali, impose dei solleciti sgomt.eri per mezzo delle navi-ospedali, non .farebbe meraviglia se qualche ammalato v portatore di germi avesse potuto, rimpatriando, divenir sorgente in patria di localizzate epidemie, come alcuni osservatori hanno affermato. Però l 'A. fa osservare che occorre esser mvlto cauti prima di fare simili affermazioni perchè è noto che anche in Italia vi sono località particolarmente soggette allo sviluppo epidemico della dissenteria bacillare, e si sa che la presenza di germi pseudo-dissenterici e paradissen· terici, cvme dei varii germi del gruppo tifo-coli producenti svariate affezioni intestinali, è fatto di osservazione banale. Circa poi un caso studiato dall '.J\scoli riguardante un reduce da Tobruk affetto da dissente-

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SEZIONE PRATICA

ria da e1itanz:oeba tetragena, è chiaro che non può esser messo in °re1azion·e e.oh. l'epidemia di Derna d<Yv.Uta, come già accen.n ammo, all'entamoeba histolytica. Del resto 0rmai ridotte le azioni militari, di· minuito l'agglomeramento, migliorate le condizioni igieniche dei Presidi cirenaici, ed organiz• zati i luog.h i di cur.a ed i depositi di convale· scenti eon maggiore ampiezza, con più g randi risvrse e con tutto il pers.o nale e materiale occorrente per un comp~eto servizio sanitario, il pericolo accen·nato di importazioni di germi di>Ssenteriéi in patria può dirsi completamente annullato ed in Colonia stessa le c0ndizioni sanitarie continueranno nell 'att'u.ale progressivo miglioramooto. G. MENDES. 0

L'infezione da m. fietrageno fra i s()ldati. (Bulletin d.e l A cademie de Medicine, Baris). 1

I dottori F. Tremolières e :f>. Loew hanno, in meno di due mesi, potuto osservare presso l'Ospedale M. di Beauvais e dipentlenze, ben 25 casi di infezione tetragenica, che sembra avesse assunta la :fiorma di una vera epidemia. Secondo gli; AA. detpa infezione nelle sue forme più leggere vien confusa ordinariamente con l'in·f luen za, mentre nelle furme più gravi simula la febbre tifoide o il paratifo. Vi è poi una terza forma pleuro-polmonare caratterizzata dall'aggiungersi ai fatti comunti di g:nave setticoemia di quelli speciali di infiammazione pleuro-polmonare. Sintomi carat· teristici dell 'in:fezione tetragen1ca sarebbe ro la febbre a corte intermittenze, i sudori tabbondanti e lo stato di anemia acuta che la malattia lascia dietro di sè. Sebbene la malattia possa prot11arsi anche a lungo, il pron·o stico ne è in· genere favorevole. La diagnosi: n·Otll può venir · accertata che mediante l'emocoltura, o in mancaniza di questa con la sierodi!agn-0si. Il trattamento non differisce da quello delle altre infezioni generali e quindi balnieoterapia, ad:renalina, leggeri; cardiocinetici, quando ve ne sia l'indicazione, iniezioni endovenose di elettrargolo e cura sintomatica delle complicazioni polmonari. . Cap. G. MENDES. Il fascicolo di maggio della . nostra Sezione medica contiene i seguenti lavori : Dott. G. V. FERRALIS. Ricerche ·elettro.cardiografiche sopra un caso di 'Vizio co1ige1iito del cuerre destro. . 1 Prof. c. A. CRISPOLTI. L ttzio1ie degli ;;u.cclieri sulla secrezione renale e sullaJ circolazione 1ielL'uomo. Dott. T. PONTANO. Controindicazioni ed indi· cazioni alL1 uso t!JelL'Msenobenzo·lo 1ielle malattie medic1ie da si.feli'il-e.

l\tl:EDIOINA

SOCIA~~.

C)riterio medico di scelta ed a~urata selezione del personale nelle indusirie. 111 ..mo Sig. Direttore del Policlinico, Le conclusioni cui giunge la critica del collega prof. V. Forlì per la selezione degli aspiranti a ·posti nelle industrie, che ho patrocinato nella mia nota riassuntiva · nel « Ramazzini », anno IX, fase. l : « La profilassi degli infortuni sul lavoro», con la visita medica preventiva vbbligatoria e pel giudizio definitivo d'idoneità ad un dato servizio, nel periodo di tirocinio non inferi<:>re a due anni, mi 0bbliga a scrivere brevemente in merito. · P regola quindi accordarmi un p0' di spazio nella rubrica cc Medicina Sociale ». Nel fase. 16 dell'aprile c. a. della Sez. pratica a pag. 540-541 è ·scritto: cc Pur senza disconoscere la. opportunità della vii·s~ta p:reventiv.a, dobbiamo però •notare che di questa sono stati posti in }uce anche vari inconvenienti. Inoltre la selezione cui l' A. vorrebl:e giungere c0n· la .d etta visita porterebbe a ciò, che gli operai 1itenuti meno adatti do\rreb;b ero procurarsi la vita o mediante l'accattonaggio, ·ecc., o riversa11dv.si verso altre . occupazioni in .cui è facile . sfuggire alla detta visita (p. e. imprese di co·struzione, le quali hanno spesso bisogno improvviso di mano d'opera, sì da non poter fare alcuna scelta). In tal m odo gli in1fortuni non verrebbero eliminati, ma solo .spostati da ttna ad altra azienda industriale ». Chi si occupa d'infortunistica ben sa che 0gni infortunio1sul lavoro ha una propria causalità. Qualsiasi occupazione o lavorazione nei diversi reparti di tante industrie, qualunque mestiere e professione, porta con sè un rischio che ha relazione col lavoro al quale attende l'indivJduo e che può essere la causa dell'infortunio. V'è quindi q.iff.erenziazione di rischi e d'infortuni per causalità Jn tutti i singoli servizi, lavori, occupazi0ni, mansioni speciali, ecc. La clinica e la pra.tica giornaliera del lavor0 ammaesti:.ano che un individuo con ftttitttdine e capacità . organico-funzionale per un dato servizio può essere più o meno deficiente, o ·n on idoneo per un. altro. E la deficienza, motivata, pu~ dipendere da molteplici cau·se che non solv nspecchia.no lo stato generale organi~o e di salute dell'individu0, ma condizioni funzionali di organi e gli apparati che hanno essenziale relazione con una data occupazione nell'industria. (II)


IL POLICLINICO

In un ser\iz.io, in un la·v oro, in. un mestiere, ' un individuo è a disagio, poco o male product, le sue c0ndizioni di salute ne risentono a.nçhe S'ur1ne·n qge · ·continuo al quale $i_ sottopon~ volendo o · nolendo, s i ammala facilmente, incorre negl'in.f.ortuni, spesso grav.i, per la sua costituzi0ne orga11ico-funzionale inadatta a quel lavoro. Questo individuo cambia occupazione nella stes·sa industria od in altra. Il .nuovo lavoro si addice alla sua attitudine e capacità organicofunzi0nale; egli s i rimette in salute e nel morale, lavora e produce, raramente si ammala o subisce infortuni di lieve entità. Prima egli era demoralizzato, di danno a sè stesso, ai compagni di lavo·r o, all'industriale: all'ente asisiicuratore. L'accurata. selezione fatta in seguit0, per cui ha ottenuto l'ocC'upazione conrfaciente alla sua ·salute ed al suo organismo, ha recato v.a ntaggi a sè ed agli altri . M·oltissimi di questi· esempi si constatano nella pratica quotidiana .in tutti i reparti delle indus trie: ferroviarie, di miniere, tramviari·e, elettriche, arsenali, imprese varie, comprese quelle di costruzione, ecc., di tutti i paesi. Bas ta visitare una industria, anche m0desta, ed interessarsi dell'opera singola, alla quale attende il l avoratore in ciascun reparto, per rendersi esatto conto che ogni infortunio ha una propria causalità, e dare giusto valqre ed imp0rtanza all'accurata visita e selezione del personale, con cui ci proponiamo d.i conoscere la idoneità o l'inadattabilità ad una speciale 0ccupazione e a determinato ambiente di lavoro. Sono noti gl'infortuni, i disastri, gl'ingenti danni causati dalla deficienza o poca attitudine di un solo ·o più operai nelle man·sioni in cui erano addetti nell'industria! La costituzione organico-funzionale ed attitudine di questi lavorat0ri fu riscontrata deficiente per quel dato servizio, per quella speciale mansione, per quel determi nat-0 ambiente di la,-oro, nè erasi est-guit a l'accurat a selezione! . Eliminata o diminuita la causa, l'effetto alla medesima inerente o non si produce o molto si attenua e l'lndividu0, la di cui costituzione organico-funzilQnale poco o niente adatta ad u11 servizi0, passa ad un altro, confaciente alla sua costituzione, n on potrà incorrere nel rischio che pro,Tocò infortuni sul ia,·oro, danni irreparabili disastri ! _:rlQ, non è esatto affermare: «In tal m0do gl'infortuni non 'Terrebbero elimi11ati, ma solo spostati da una ad altra azienda iudt1striale ». I fatti din1ostrano in m0do assoluto il contrario.

pel

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L'egregio collega A. Per.i nei suoi Dati statistici e C01'Vsidera;tioni su 4or4 infortuni su.L La'VOro. da.l 19 11iar?o 1905 al 3r dicembre 1908 , nelle Ferriere ed Accùirierie della Società Ligi1re Metallurg-bca di Sestri Po'n.e~te (r) nota le cause constatate di « inadattatilità individuale ad un determinato ambiente di lavoro» che giova riportare : · << r 0 debolezza dir costituzione; 2° alimentaz.i1o ne insufficiente o disadatta specialmente nei lavoratori che debbonv esplicare una forza considerevole; 3° malattie interne o del rica.mb1e materiale o di natura tossica (professionale, alce.olismo cronic0) compatibili col lavoro; 4° mtttilazioni, postumi di lesioni degli arti, disturbi funzionali (tremori, crampi, paresi, ecc.); 5° diminuita funzionalità degli 011gani della vista e dell'uaito; 6° non perfetta integrità · del senso musc0lare; 7° deficienza. delle facoltà intellet. tuali; 8° criminalità; 9° stati anormali della coscienza nei soggetti nevropatici ; 10° condizioni psichiche partic-01ari in soggetti aipparentementc normali: <e a) difficoltà nel dirigere o .nel mantenere fissa l'attenzione; b) non perfetta lucidità mentale data da lieve ebbrezza o dalla permanenza di p0stumi di .u na profonda intossicazione alcoolica in individui senza sintomi caratteristici dell'alcoolismo cronico; c) disposizione speciale a risentire sollecitamente la stanchezza e ad esaurirsi durante il lavoro; _d) preoccupazioni di varia natura da moti vJ estranei al lavoro ; ~) inesatta. valutazione dei pericoli della lavorazione che può sp·i ngere l'operaio all'ardimento e1l all'audacia e che dà luog0 all'imprudenza ed alla negligenza delle norme l{)rofilattiche d~g1i infortuni ; f) s0verchio timore di ledere la propria incolumità che rende il la,roro impacciate, mal sicuro, affaticante e pericol0so a sè ed agli altri; g) per quelli che lavorano di notte, difficoltà per condizioni proprie dell'individuo o a lui estranee, di ottenere il giorno un rip0so ve:rameute restauratore delle forze». Le misure adottate per la prevenzione degl'in~ fortuni dalla stessa Società, tra cui « r 0 la visita medica rig0rosa prima dell'ammissione al lavoro», ridussero 11el 1908 la media degl'infortuni ad r.4 per mille presenze, mentre negli anni 1905, 1906, 1907 la media fu rispetti,·amente di 2·, di 3, di 2.5. La nostra Associazione italiana per la protezione lecrale dei la""çoratori ha in ,-ari studi ed inchiest~ fatte da competenti i11 materia, quali De,·oto, Carezzi, Ranelletti, Loriga e tnolti ' (r) .-i tti del II Cougresso 1nedico i1tfort.1ini sul l.a~·oro. \ t ol. II, pagg. 577 e segg. ~!aggio 1909·

(12} •


[ANNO

XXII J

FASC. 19]

I

SEZIONE PRATICA

• altri, rilevato malattie ed inf0rtun1 causati dalla mancata accurata visita .medica nelle molteplici industrie, ciò che ho notato anche io nella mia non breve pratica professionale. Concordemente ~i è a.m mess0 il criterio med.i co di scelta del personale nelle ·singole mansioni a scop·o di profilassi sociale, per diminuire infortuni e malattie. La selezione accurata n on elimina infortuni e malattie, nè sposta gli uni e le altre da una ad altra azienda indu·sitriale. Nè la visita preventiva obbligato·r ia e la se· lezi0ne del personale, cui ·s i giiungerebèe, nelle industrie ed occupazioni. che ·n e dipend0no, cc porterebbe a ciò che gli operai ritenuti meno adatti dovrebbero procurarsi la vifa mediante l 'ac· cattonaggi0 ..... ». Questa affermazione, per lo meno m olto esagerata, , è semplicemente contraria a ciò che ho scritto nell'accennata « N 0ta riassuntiva », alle miie vedute basate sulla protezio·ne legale dei lavoratori, allo scopo imposto dalla medicina s ociale. L'accurata seelta del personale fatta sec-0ndo le particolari attitudini e la capacità organico·· funzionale individuale è consoina alla selezione del lavor0, protegge il valore economico e SO· ciale, che è la forza e la s anità dei lavorat0ri in . q·u .a lsiasi ii1d ustria:. Per l'opportuna e necessartia selezione salutiamo le nuove :fila.ntropiche istituzioni degli Ispettorati medici del lavoro che da nvi s 'iniziano a .T orino, a M,ilan·o, a Roma, a Firenze. Auguriamo che presto tutte Je altre città se· guano lo stesso programma ora che già funzi0na l'Ispettorato medico del lavoro nel Ministero di agricoltura, industria e commercio ed è in maggiore . increme11to l 'Assicur.a zione nazionale infortuni. Questi Ispettorati ed Assicurazione che .s'interessano dell'assistenza sociale, dell'igiene e patologia del lavoro, sapr.a.nno rendere, come in Germania, i&egnalati servizi sociali, dettando norme precise per la selezi0ne del personale nelle varie industrie, in modo che possa assegnarsi' l'occupazione o mansione a .. ciascuno, segu·endo il critenio medico di scelta che si basa sull'individuale attitudine e costituzione 0rga· nico-funzionale. La d~pendenza di tutti i Servizi medici statali dalla Direzione generale . della san.i tà darà il maggiore impulso al grande edificio d'igiene, d'assistenza e medicina sociale, per cu.i ogni industria e èiascun ireparto di qualsiasi industria potrà raggiungere quell'assestamento che s'addice alla molteplice attività m0èlerna. il colleo-a orof. V. Forli per avermi Rino-razio . b b .I:' dato l'opportunità di ritornare sul mio argo··

'

. mento, che può riuscire utile alla riforma da ap· portarsd alla leggi infortuni sul lavoro. Con osservanza, con i più cordiali e distinti saluti. Firenze, 27 aprile 1915. Dev.mo Prof. dott. FEDERICO lVIAZZONE. .

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...

ACCADEMIE, SOCIETl MEDICHE,·CONGRESSI {NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

1

Società medico-cbirÙrgica di Pavia Seduta del

19

febbraio

1915.

R icerche i1ito1"no a1d alcunie forme di prueu1noco1iiosi·. - L' A. descrive i disturbi a PARISI.

.cui vanno s oggetti i minatori di calamina nélle miniere di Val Serina e Val Seriana (prov. di Bergamo) : li correda con dati sperimentali ricavati da esperienze fatte su animali sia sul lu-0go che in laboratorio. Conclude come sia molto probabile l'esis tenza di una · forma pneumoconiosica da zinco. Esperimentò inoltre C<)n polveri di diversa composizione chimica, sia face4dola lentamente inalare, sia insufflandola direttamente nell'albero respiratorio, previa tracheotomia, quali ad es. polvere di vetro, la farina fossile di Monte Amiata, la :finissima liÌnatura di ferro e di bronzo, la farina di frumen .. to, la polvere di carbone e di carminio, ottenen .. do lesioni la cui gravità era in rapporto con la com posizione chimica della .sostanza ad·operata, della sua forma e della velocità e.on cui il pulviscolo penetrava 11elle vie ~eree. Merita menzione il reperto dimostrato dai preparati con doppie colorazioni della p ossibile funzione, quasi ghiandolare digestiva del polmone, sugli aghi silicei. Questi aghi corrispondentemente al minore o maggior tempo d.i permanenza nel parenchima del polmone acquistano a.ffinità tintoriali diverse. C. VERGA. Lussazio1ie sp.01itanea d·ella roitula. - Richiama l'attenzione sopra la singolarità di un caso e lo illustra mediante proiezioni fotoe radiografiche. Ad ogni atto di fless~one della gamba sulla coscia la rotula si lussa completamente allo esterno, per poi riprendere la posizione normale a11a successiva est ens ione del g inocchio : e ciò d'ambo i lati. L'affezione non è congenita ; ma consecutiva a go11oartrite. Lo stesso fatto di grado però meno rilevante (sublussazione) 1'A. ha osser,·ato in alcune ginocchia ra chitiche spie(13)

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IL POLICLINICO

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XXII, FASC. 19]

catamente valghe, specie quando alla abduzione della gamba sulla c-0scia era associato un notevole grado di rotazio11e esterna della gamba . .

G . D. DOMIZIO. Intor11.o ad un tripan10soma del dromedario ·eritreo·. - L' A. presenta alcuni preparati del tripanosoma del gudhò, una delle due tripanosomiasi del dromedario e ritreo. Fa rilevare che il tripanosoma del gudhò ha il centrosoma distante l,5-2 dall'estremo non flagellato, dato morflo logico che bastereè1be da solo per differenziarlo dal tripanosoma dei bovini eritrei (tripanosoma. del giahou), il quale ha il centrosoma terminale o quasi (Memmo, Martoglio, Adani. Irvf ezioni protozoarie negli anJI.mali domestici i1i Eritrea. « A11nali d'Igiene Sperimentale >>, 1913). L' A. inoltre ha _p0tu fo constatare che il t ripanosoma del gudhò è inoculabile ai cani , con. tranamente a quello dei bovini ; e che quello nei bovini non dà infezione naturale. Onde conclude che i du·e tripanosomi sono diversi. !\fentre quello dei bovini, seçondo Laveran, Mesmil e Sergent s arebbe il Calzaboni, l'A. crede che quello del budhò sia il soudanense (el dehob) mentre l'·o ttèh (l'altra tripanosomiasi dei dromedari eritrei) potrebbe essere la Ml::ori: G. D. DOMIZIO. Di alcuni SelenomOnas dell'Eritrea. L'Autore presenta deì preparati c0n Selenomonas (preparati di sangue e di otgani interni di una. gazezlla e di u·n dig-dig c.arciati in Eritrea nel 1913) nei quali si vedono: 1° delle forme grandi a .semiluna con flagelli partenti dal mezzo del lato concavo, forme riferibili a quelle descritte da Prowazek (Centralblat C. B~kt., Originale ,1913); 2° delle forme con differenziazioni tra nucl·eo e protoplasma ; 3° delle forme come incistate con i flagelli che formano una specie di capsula attorno al corpo del .Parassita; 4° delle forme incistate con dentro come dei corpicciuoli lunghi e leggermente incurvati, disposti parallelamente, second-0 il minor diametro delle cisti; 5° dei piccoli Selenomonas co11 o senza flagello e di quelli di dimensione inter1nedia tra i piccoli e le forme grandi tipiche. .i\.. PATTA e A. V ARISCO. R icerche intornJQ all 1 a-

z i011Je cardie>vascolare della coli'na. - Gli AA. studiarono l'azione di un nuovo sale di colina, e precisamente di un glicerofosfat0t neutro. I,e con clus ioni principali dello s tudi0 sono le seg uenti : Il glicero fosfato i1eutro di colina determina n ei cani un notevole, e talvolta grandiss imo rinforzo del polso: in$ieme alla bradicardia s i h a 11el n1aggior num~ro dei casi l'aument0 della pressione arteriosa. L'ipotensione non semb ra possa , ·enir con siderata com€ il fe110meno (14) •

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predo~inante del comportamento farmacoloo-ico

del glie. di colina, inquantochè es&a, oltr:chè non c0stante, è sempre lieve e fugace, mentre l'ipertensione persiste anche per parecch.i minuti e può essere accentuatissima. Non appare dalle loro esperienze che l'ipotensione sià determinata soltanto dalle piccole dosi di farmaco: chè anzi essa si presenta più intensamente se pur sempre fugace, per dosi elevate. La bradicardia da colina deve essere att-ribuita alla eccitazione del vago, e, più precisamente, delle terminazioni intracardiache del nervo: infatti essa è men0 intensa, ma .non scompare dopo il taglio dei vaghi, e manca completamente invece dopo la pa~alisi atropinica. Nell'uomo (individui ipertesi) mentre la frequenza del ritmo cardiaco non si modifica in. modo costante per I 'influenza del fa.r.m aco som1ninistrato per via ipodermica, sembra prevalere l'ipotensione, alla quale segue . ' o meno cospicuo . pero' un· p1u aumento di pres• s1one. Da tali risultati e dalle conoscenze già acquisite intorno all'azione della colina e dell'adrenall.na, gli AA. si ritengono autorizzati a riit enere che iSe pure in casi particolari può 1. ssere dimostrabile un antagonismo fra adrenalina e colina su la funzione di circolo, tale antagonismo non può -venire considerato catrrlle un· fenomeno1 costa1ite e dti ordine genierale. A. MARTINELLI. Una pinza-tenaglia per emostasi arutomatica. - La pin,z a-tenaglia presentata dall'A. risulta composta essenzialmente di due parti: una piccola pinza a denti con branche simili alle Kocher, destinata ad afferrare il vaso e a tirarlo attraverso l'anellino, e una tenaglia destinata a schiacciare l'anellino s t esso attorno al vaso. Vi si aggiunge il serbatoio degli anellini spinti avanti automaticamente da apposita molla spirale. Seduta del 25 a:narzo 1915. G. SoRMANI. Sulla -vaccinazio11ie antitifica deLl' esercito italian:o. - Per invito del Ministero della Guerra, il prvfess. d'igiene Giuseppe Sor· mani tenne alla Società Medico-Chirurgica di Paivia una conferenza, per dimostrare la utilità e l'opportunità di introdurre la vaccinaizone antitifica nell'esercito italiano. Espose i risultati positivi ottenuti già negli eserciti coloniali dell'Inghilterra, della Francia, della Germania e dell'esercito americano, e quanto già si ottenne dall'Italia in Libia nel 1912-13. Consigliò I 'adozione del vaccino PfeifferKolle, oppure quello l:atterico di \ tincent; ma lamentando che con tali '\~accini si renda necessaria una triplice operazione di iniezioni sottocutanee cl1e tnantengono l 'esercit0 in condizioni


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SEZIONE PRATICA

quasi patologiche per un mese, fece voti che si possa trovare una vaccinazione più sollecita, che in una sola operazione potesse conferire l'immunità. Tale "5arebbe la vaccinazione antitifica col vaccino Friedberger-Moreschi, preparato secondo Loeffier, la qua-le esiger.ebbe una sola ii11ezione, ma endovenosa. Speriamo che col tempo si possa vincere questa difficoltà che non è poi insuperabile. ASCOLI V. ringrazia il prof. Sormani per la dotta e chiara relazione. :rer la lunga e ricca esperienza personale che in materia d'irtiezioni endav·enose egli ha fatto nella clinica del Baccelli, dond·e è uscito il metodo, l 'A. crede necessario insistere con. tutte le forze nel c.oncetto che esse non presentano dal punto di vista tecnico nessun inciampo o difficoltà per la loro applicazione alle vaccinazioni. È proprio j.ler i sieri, i vaccini, ecc. che la immissione diretta nel sangue è indicatissima. L'esperimento diretto ha Jnostrato che ~1ella vaccinazione antitific.a per via endovenosa una sola applicazione provoca entro il periodo di soli ,d ieci giorni uno stato di immunità che per lo meno si eguaglia, .se non è superiore, a quello ottenuto con tre vaccinazioni settocutanee dopo • • 30 giorni. N.on. v'è dubbio che la via endovenosa sia da preferirsi. In questa ferma convinzione egli è entrato dopo ;aver seguito le esperienze sull'uomo praticate dal suo aiu.to M.o reschi con il vaccino p·r eparato col metodo Loffier~ Ritiene che molti problemi restino da risolvere circa la convenienza di adottare più stipiti di bacillo o uno e quale, circa la durata ecc.; ma quanto è assodato, auto.r izza a · procedere nella pratica della • • v.acc1naz1one. MORESCHI osserva che la rapida immunizzazione per via endovenosa da lui ottenuta col ' vaccino prepara.to secondo Loeffier, non è legata a proprietà peculiari di questo vaccino, ma realmente alla via di introduzione del vaccino stesso. Ricorda ancora le do.si minime di vaccino oceorrenti quando si scelga la via '·ndovenosa, dosi per lo 1neno tremila volte inferiori a quelle necessarie per la va~ci.nazione sottocutanea. Il Preside11te A. MONTI riassumendo la discussion·e conclude : 1° L'utilità e la 11ecessità della vaccinazione ai1titifica generale per la preparazione sanitaria degli eserciti prossimi alla mobilitazione risulta eSaurientem·e nte documentata dalla esperienza ormai fatta .su larghissima scala dagli Stati Uniti, dall'Inghilt.e rra, dalla Germania, dalla Francia, dalla Grecia, ecc.

2° Nei diversi eserciti europei ed anche nell'esercito e nella marina italiana sono stati espe1·imentati dei vaccini antitifici diversamente preparati. Ricon.o sciuta l'efficacia sicura dei diviersi ·vaccini, non è ancora detta l'ultima parola sul tipo che riunisca in sè tutti i vantaggi, cioè l'efficacia d·e lla ,p rotezione, la rapidità dell'effetto, la comodità dell'applicazione. Perciò è desiderabile che da una parte sieno continuati g~i studi; dall'altra .ni0n sia limitata la vaccinazion·e ad un tipo .unico di vaccino. 3° in: particolare m-erita di ess~re presa in considerazione la . vaccinazione per via endove, nosa, che richiede un solo innesto e permette un inestimabile guadagno di tempo nella preparazione sanitaria dell'esercito conferendo l'immu·n.i tà in capo a dieci giorni. Auguriamo perciò che l'Autorità sanitaria militare voglia in qualche corpo d'armata introdurre la vaccinazione per via endovenasa. T. LEGNAMI. Medicazione compressi11a mediante suitura nelle operazioni di ernia. - .Te;n uto conto che negli operati d'ernia inguinale non semp·r e si riescce ad evitare la formazione di ematomi sottocutanei, nè ooll'emostasi la più accurata, nè con una fasciatura c-0·m pressiva; rtel.1'intento di •t ogliere qualsiasi spazio vuoto in sen,o alla ferita, l 'A. sutu.r a insieme con tre o quattro punti in seta, pelle, connetttivo sottocutaneo, e aponie urosi del grande obliquo. Detti punti v·e n·g ono messi in p.o sto prima di chiudere i~ canale inguinale e vann.o allacciati ad opera· .zione finita, non sulla pelle ma sopra una grossa striscia di garza. Volendo poi coprire ·a nche f fori dei fili occorrerà coll'ago attraversare anche la garza, la quale .tutto all'intorno verrà allac• ci.ata alla pelle con mastice al l:1e nzolo (Mariani, « Gazzetta degli Ospedali e del.l e Cliniche », n.u mero 5, 1915). L'aggiunta di un foglio di guttaperca e di una compres sa di garza, da fissarsi entram.b i alla pelle collo stesso masti ce, s.e rvirà nei bambini a proteggere la medicatura dalla , . urina. 1

I1iteressante e pratica pubblicazton e : 1

Dott. ELIO FABBRI

. GUIDA ALL'ESAME DELL'INFORTUNATO (Ma.n uale di Semeiotica Speciale) Un volume di 164 pag., in-16°, con tavole fuori testo. I nostri ass-o·c iati che desiderano provvedersi di questo utile manualetto, lo ric.everanno prontamente spedendo alla nostra Amministrazione sole L. 2.25 mediante_ cartoli.na-vaglia, la quale dovrà essere indirizzata nominativamente al prof. Enrico Morelli, via del Tritone, 46 - Roma.. (15)


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POLICLINICO

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APPUNTI· . . PER IL MEDICO PRATICO. .

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CASISTICA. I

La pleurite interlobare •. La porzione ii1terlobare della pleura è una delle più importanti J potendo esser sede di :flogosi cli i1otevole interesse, ·sulle -qu,a li lo Chàuffard ha t enuto recentemente una lezione (Gai~ . degli Osp. e delle· Clin., n: 130, 1914). Il' decorso delle scissure interlobari · è il segueri:fe, riportato sulla p·airete toracica : · a. destra la sciss.11ra parte all 1indietro · a lfvello ·della IV costa e ·tertnina 'in av:lnti ·a livello de11~v11l; nella ·regio11é ascellare si ·biforca E>d ivvia avant~ uri.'ait"1'a scissura ·c11e termina a 11ve1lo dell'inserzio.ne sternale della IV co5tél.; a sinistra la scissura parte dal IV spazio al1'~ndietro per term~n~e al VII spc:1:zio in a vanti. Queste condizioni normali vengono modificate quando esistano pleuriti interlobari con relativo • versamento. Per svilupparsi questo versamento deve precedere la · sinfisi delle labbra della scissura: il liquido cosi inci•s'tato è scarso ma S-Otto forte tensione, ed è assai· ".icino all'ilo p0lmonare, per cui si spiega la facilità sia delle infezioni aerogene, sia delle evacuazioni attraverso i bronchi. La -situazione del processo rende difficile l'investigazione. · Secondo Dieulafoy dapprincipio la ·sintomatologia è quasi esclusivamente polmonare : più tardi il versamento pleurico si riv.ela colla comparsa dell'ottusità sospesa, fatta da una zona ottusa fra due zone risonanti, la quale zona è assai bene rilevabile ·coi raggi Rontgen . Non sempre però le cose sono cosi sc111plic i; possono esservi casi (e lo Chauffard ne riporlé due interessanti) nei quali si hanno i segni di un versamento pleurico libero alle basi oppure gli ammalati ·s i presentano quando è già avvenuta la rottura ed il parziale mutamento nei bronchi. Dieulafoy, come già Trousseau, ha insistito sul fatto che la vomica si produce in un'epoca quasi :fissa fra il 18° e il 30° giorno. Un altro sintoma viene ad esso ricordato, ed è la fetidità dell'alito che precede l'espettorazione fetida, ed è avvertita s·ovente dall'ammalato stesso. La vomica della pleurite interlobare è generalmente scarsa e si ripete più volte (espettorazione frammentata di Dieulafoy); si tratta di una espettorazione purulenta, detta anche vomica nummulare, e il suo odore fetido è diverso da quello della cangrena, da cui si differenzia

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anche per l'inizio meno violento e l 'ass~nza di :fibre elastiche nell'espettorato. Un altr'o segno sul quale il Dieulafoy ha insistito è quello delle emottisi. Sovente si ha piopneumotorace. Alcune volte accanto alle raccolte pleuriche interlobari ' esiste a'nche raccolta nella grande cavità (.pleunte polimorfa di Galliard). Per questa e per altre ragioni, che comprimono e rendono atele~tasico il pqlmone, si hanno modificazioni d.ell'opacità toracica sospesa. La prognosj delle pleuriti interlobari ·sierose è benevola, e . p.0n bisogna es~·ere frettolosi, po- tendosi verificare la guarigione ,s pontanea per . ' eyacU;azion~ b_ ronchiale, quantunque dopo questa Sergent abl:ci.a constatato ricadute gravi. Differenti sono la prognosi ~ la terapia quando esiste es'Pettorato feti do : allora bisogna intervenire . chi!u~gicamente, eseguire la toracotomia senza perder tempo ~ ~renare ampiamente la cavità interlobare. È una risorsa che lascia molto . a d_e siderare, ma a cui bisogna ricorrere nell'assoluta mancanza di meglio. Alcuni consigliano di tentar prima le inie .. zioni endobronchiali di olio gomenolato forte, che nelle mani di Guisez e dello i&tesso A. han dato buoni risultati : ma queste iniezioni se riescono effettivamente utili nella cangrena polmonare e nelle bronchiti fetide, hanno poca speranza di raggiungere negli altri casi la raccolta putrida interlobare. · · G. SABATINI. 1

Le pleuriti dei sifilitici. La si:fi lide allarga og.n~ gior.no .i su-oi confilni nel campo della patologia, ma nondimeno alcune localizzazioni, e fra esse qruelle pleuriche, restano rare e :finanche discusse. Se è abbastanza frequente riscontrare U!na pleurite i:n1 un sifilitico, è tuttavia relativamente ra.ro poter affermare cbe questa pleurite è di natura sifilitica ; donde la ragione del titolo che Bielet (Gaz . des h6p., n. 77, 1914) dà alla sua rivista sintetica, in gran parte tratta dai lavori di Beauvepaire, Blanchés, Amandrut, ecc. Le pleuriti. si osser.vano durante il corso della sifilide secondaria, della tertiaria e dell'eredo-sifilide, e per queste due ultime noni è diffi.cile riconoscere la loro etiologia, complicando generalmente lesioni terzi.arie del polmone. Quando le mote lesioni -sifilitiche del polmone dovute a lue terziaria od ereditaria attaccano porzioni del parenchima ' icine alla so,•rastamte 1


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S"EZIONE PRATICA '

pleura posS-O!llo determinar.e reaz.1.ioni flo.g istiche possono maniifesta.r si tutti i sit1t omi di 11n versadi questa sierosa. me11to pleurico comuJne. Nella sifilide ereditaria· del polmone (forma Blancéls addita i seg11enti caratteri per la sclero-gommosa, polmonite bianca del neonato) pleuro-sifilide secondaria : ai1dame11to clt4nico un sono stati descritti ispessimem.ti pleurali con for- po' speciale con modico versamento, stato genemazione dii false tbembra;ne e .a.nche vef\Samento~ rale soddisfacente, evoluzione rapida e restitutio Eguali reperti anatom0patologi-ci (soprattutto ad i11 tegrum della pleura; col liquido pleu.r ico caratteristici per il notevole ispes.simento della 11on si tubercol1izza. la ca'Via ; eosinofilia abbonsierç.sa) si hanno. nelle f.orme tei-ziarie di l,ue poldante e persiste11te nell 'ess11dato (scarso o nesmonare : il versamento J,i quido citrino, si.ero-sansun valore ha la reazione di W asserma11n posiguinolento o siero-purulento, è generalmente di tiva 1nel liquido del versamen,t o). media intensità. I11 a lc1111i casi sifilide e tubercolosi si sommaMa oltre che dal polmone, la pleura può es- 11.0, ed allora, oltre ai segni fisici. di una lesione sere raggi unta ed invasa d·a lesioni sifilitiche tubeticolare del polano11e, si v ede eh.e il liquido terziarie sclero-gomm0se partenti dal fegato, atpleurico infetta la cavia e contiene molti linfotrave·riS!O il diaframma, dal 1niocardio, dal con- citi, 11oniehè si r~nveng·ono i tacilli di Koch nelnettivo periao.r tico, dal periostio costale. l"espettorato (!Specie con l'omogeneizzazione) . . Clinica.mente queste lesioni pleuriche terziariie Il Serg·e nt ha studiato lungamente i ra.p porti .. rimangono oovente mute, e sii ris~oo:trano sol- fra sifilide e tubercolosi, ed ha .visto come spesso la prima risvegli la se00i11,d a qua11do è latentanto all'autopsia. : tutto al più si rivela~0 con qualcuno dei noiti segni .della pleurite secca od t e : c0sì si spieghe1-.ebbe come la sifilide q11ando essudatiiva, ma difficilmente si. ha il quadro cont- invade l 'to rgainismo (periodo seoo•odario) deter~ clamato di una ipleu.rite, la quale domini la scemini la esplosione di un processo tubercolare latente, con la stta manifestazione più comune : na : sono registrati nondimeno dei casi, ove con la pleurite. la toracentesi furono estratti fino a 1200 gr. di Ma se q uesti sono i casi più com11ni d1 pleuliquido, e si vide poi gttl'arire la pleunte colla rite 11ella lue secondaria, bisogna, secondo Amanterapia mercuriale. drut, am.m ettere che possono esistere anche pleuIn questi casi, in cui esilstoinro lesioni Luetiche r0-sifilidi secondarie vere, quand0 I '·e voluzione terziari.e in organi pros.srimi alla pleura, la nadelle manifestazioni pleu.riiehe e cutanee è identura della pleurite resta indiscutibile: ma tica, ed i inalati, studiati bene ed .a lungo, pornan può dirsi altrettanto nel caso contrario, ti1no ad escludere la bacillosi. quando si ,d ovrebbe fare diagnosi di pleurite siLa prova più convincente (che però manca. anfilitica primitiva. Siffatte pleuriti sono state segnalate nella ltte . cora) della esistenza· della pleurite sifilitica secondaria. sarebbe data dalla Wassennann positerzi.aria solo 7 wlte (di ciui una sotto la forma tiva 11ell'ess.11dat0 pleurico e negativa nel sansecca) ; in tutti i casi la si ntoim atologia era q1Uella gue, iln.d ican,d o essa allora un processo sifilitico preciiSa della pleurite, il liquido estr,atto alcune volte ha dato Wassermanni positiva, esistevano locale in ·evolt1zione, ainalog.am.e nt e a quanto è stato vis,t o nella paralisi progressiva, orve si è Sovente altre lesioni sifilitiche, la Ctl.ra specifica trovata la reazione di Wassermann positiva nel ora ha gi01Vato ora no. liquido cefalo-rachidiano e negativa nel sarugue. Le pleuriti del periodo secondario della sifiG. SABATINT li.d.e sono più frequenti e più interessanti, quan. . .· tunque Beaurepaire si rifiuti di ammetterle finchè .. 111on sarà dimostrato il treponema nel} '.e ssudato, TERAPIA. e Landouzy sostenga che si tratti di pleuriti tu1bercolari ,StU un fondo sifilitico. Ma non, &i può Il trattamento proftlattico delle ferite con la tln"1ra negare -che alcune volte si assistè alla medesidi iodio. ma ev-oluzione della roseola e del versamento Riportiamo le 11orme diramate dalla Sanità mj plèurioo. La pleurite sifilitica secondaria si manifesta l.itare francese sull 'im1piego della tintura di i odio in individui che hanno manifestazioni cutanee quale mezzo di profilassi contro l'infezione delle · e ·mrucose secondarie, generaln1ente gravi per la ferite. ,. a) CJie ;. cosa si deve far·e : estensione ed il numero di organi presi. Clini1 ° La ferita dev'ess~re trattata il più presto camente può rivelarsi appena con una leggiera possibile con la tintura, essendo questa tant o più ottusità alle basi polmonari ron ridu~ione del murmure, i quali segni si dileguano i1n1 un paio effi~ace quanto · più , rapidamente vie11e applicata cli settimane; oppure può aversi il quadro pa· ed · avendo essa p!ù, .valore profilattico ch e cura· ti V-O. t ologico di una pleurite secca; oppure infine 1

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II~ POLICLINICO

La ferita sarà medicata senza frizioni, evita11do di passare il medica1nent0 più volt e sullo stesso i)osto. Un solo strato di tintura è sufficiente. Il tampone d-eve penetrare nell 'anfrattuosità della ferita, ma si devono evitare con cura gli accumuli di tintu-ra nelle parti declivi. 3° La medicazione dovrà comprendere tutta la ferita e la zona periiferica. Sarà be11e rendere la medicazione amovibile 11on soltanto con fasee, m a se possibile con gar· za o meglio fissandone gli orli con un liquido adesivo (agglutinol) . 4° Nella medicazio11e s i adopereran110 solo compresse asetti~he. 5° L'uso della tintura di iodio s u di una fe · rita si farà ad intervalli di tempo: ad es. il 1°, 2°, 5° e 8° giorno. Medicazioni troppo frequenti determinano eritemi dolorosi . 6° Si eviteranno le parti troppo delicate e p.articolarmen te l'occhio. La congiuntiva e la cornea possono essere seriame11te da11neggiate dalla tintura. 7° Si ttseran D·O· solo tinture fresche, come quelle prreparate estemp0raneamente .con .le com1)resse del commercio, o tinture inalterabili (iodurate o boraciche) (*). "' 8° Si lascerà evaporare la tintura nelle parti toccate, prima di ultimare la medicazione. 9° Si ditninuirà il t ·r uciore favorendo con la agitazione dell'aria l'evaporazione della tintura. b) Ch e cosa si deve evitare : 1° Si eviterà ogni preliminare lavatura della ferita con liquidi (in ispecie con acqua ossigenata, sutil imato, ecc.), che da uni lato idratando i tesst1ti din1inuiscono l'azione della tintura, dal}'altro possono dar luogo .a combinazioni irritanti e dannose. La tintura di iodio sarà applicata sulla pelle dopo una semplice pulizia a secco della ferita, operata con u11 tampone sterile, n1edia11te il quale si asporteranno il sangue ed i corpi estranei dalla ferita. 2° Non si u sino tinture di iodio vecchie, le quali, per il fatto di contenere acido iodid·r ico, sono irritan·t i ; si diffidi di tutte le boccette mal chiuse, o così fatte da facilitare la evaporazione dell'alcool e quindi una pericolosa precipitazione e l'accumulo sul fondo dello iodio. 3° Non si copra la parte trattata con com1)resse umide o bagnate di antisettici (in specie di sublimato) : si corre il rischio di produr!e irritazioni gra \rÌ. 4° e la ferita è in una zona con peli, si e\·iterà l 'u o del rasoio e si preferirà adoperare le forbici o la tosatri ce. 2°

(*) Suggeriamo la tintura di iodio, 'reramet~te

inalterabile, allestita secondo la formvla Gagl10, ci<>l· contenente 1'1 % di acido iodico. ( ·. d. R. ) . {18)

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5° Si e,·iterà di polverizzare la tintura sulla ferita e sopratutto di itnpregnare di tintura le compresse, il che farebbe insorgere pericoli gravi per i tessuti . ' R. B.

Preparazione estemporanea di una soluzione eloro-sodica per iniezioni. La diffusione assunta dalla pratica delle iniezioni endovenose, 1)orta spesso al bisogno di disporre di soluzioni fisiologiche (0.9 %) di cloruro sodico, le quali offrano tutte le garanzie di assoluta sterilità. Tali soluzio11i sogliono prepararsi aggiungendo ad acqua recentemente distillata, il sale chimicamente puro, e st erilizzan1d o ,all'autoclave la soluzione ottenuta. D.a 01ltre due anni invece nella Clinica dermatologia di Friburgo,' a quanto ri1ferisce Taege sulla Mu1ic1i . med. Woch ., viene preparata la .soluzione mediante acqua di fonte, senza sterilizzarla al calore, ma acidificandola prima con HCl e neutralizzandola poi co11 liscivia sodica. Il metodo è basato sul fatto che un 'acqua con1une, anche r:icca di germi, in specie se bollente, può essere ben l)resto resa st erile con la aggiunta di acido cloridrico; per ottenere una soluzione c-orrispondente alla soluzione fisiologica _di NaCl, dovranno .aggiungersi 2 gm. della soluzione officinal·e di acido cloridrico (*) a 100 eme. di acqua, la quale, così acidificata, si mantiene sterile per un tempo indefinito. Vi si vers.a poi qualche goccia di soluzione alcoolica di fenolftaleina e si neutralizza con liscivia sodi'.ca fino alla. comparsa del colore rosso. Il metodo sarebbe in modo speciale utilissimo, a quanto afferma l' A., per preparare le soluzioni di sal\•arsan destinate ad essere iniettate entro le vene : .a 100 eme. di acqua, si poss ono aggiungere 2 gm. di acido cloridrico medicinale (*) ; alla . oluzione, dopo averla riscal~ata fino ad ebollizione e 1qui~di raffreddata fino a 37°, s i aggiunge il salvarsan - che si scioglie completamente - - e una minima traccia di fenolftaleina; continuando ad agitare, vi si v€rs.a la soluzione diluita di soda caustica a gocce. Qltalora l'acqua di fonte fosse molto ricca di sali di calcio, di magnesio, di manganese, di ferro, l:asterà aggiungervi un po' di fenolftaleina e poi la liscivi.a sodica fino ad ottenere la colorazione rossa. Fatta quindi bollire la soluzione per cinque minuti, ,·iene lasciato in riposo :fino al g.iorno eguente e mercè la filtrazione si eljmiua il sedimento costituito dagli idrossidi. S i prùeede poi nel modo già indicato. Il metodo si presterebbe anche sul campo. N. (*) Siccome la solt1zione officinale preparata secondo la nostra Fartn.acopea è più debole, ne occorrerebbero 3 rmc. (N. d. R.).


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SEZIONE PRATICA

POSTA DEGLI ABBONATI. (486) Cura di uretrite cronica. - Cosa consiglierebbe- di pratico e di veramente efficace (se è possibile!) lo specialista in un caso di uretrite cronica che .non dà segni di uretrite posteriore, che si protrae da circa.otto mesi e che non si è giovata dei comuni rimedi esposti nei trattati (p . es. Struemph·ell) e che però t orna in uno s tadio sub-acuto non appena si sospend·ono le irrigazioni di· permanganato? Dopo otto mesi di inutili irrigazioni si potrebbe tentare il sondaggio colle Beniqué. La facile tendenza a riacutizzairsi della uretrite se lasciata a sè stessa malgrado l 'osservaz.ione di tu.t te le regole igie.n.i1Che consigliate dai libri, potrebbe essere una controindicazione? Gradirei. soll·e cita risposta. Grazie. Abbi- 6763. 1

Occorre anzi tutto stabilirre se nell'essudato si trovino ancora gonococchi e cellule di pus. In qt1esto caso darei l a preferenza ai sali di argento (nitrato, protargolo, ecc.), il cui u so prolungherei sino a quando non fossero scomparsi del tutto i . gonococchi e le cellule purulente o queste ultime fossero ridotte ai minimi termini . Anche le iniezioni di sali di chinina, precedute dalle irrigazioni di permanganato, sono raccomandapili . . S·e i gonococchi sono scompa.r.si dall'essudato uretrale ed in questo p r·e valgono il 111uco e gli epitelii è preferibile l'uso di preparati cosi detti astringenti (solfato di zinco, allume, ecc.). Sarà bene accertars.i in ogni modo se esista, o pur no, una uiretrite posteriore (facen do ori-. nare l'infermo in un bicchiere a cali1Ce, dopo aver ben lavato l'uretra anteriore, osservando se le prime urine contengano o no :filamenti e procedendo, nell'affermativa, all'esame microscopico dei :filamenti stessi) e una prostatite. L'uso delle sonde metalliche è consigliabile nel ·cas·o in cui l'essudato sia priivo· di gonococchi e di ce1lule purulente o almeno se queste non prevalgono sugli epitelii ed il muco, e sarà sempre subordinato alla tolleranza del malato. V. MoNTESANo. 1

(487) Sulla splenon11egalia nialarica. - Si compiaccia indicarmi nella «Posta degli abbonati » se esiste differenza fra l'ingrossamento di milza da malaria a quello da ileotifo. E cioè se risponde veramente all'osservazione clinica il fatto che il tumore di milza nella malaria si esplichi nel diametro longitudinale, mentre nel tifo interessi il diametro trasverso.

, I comuni trattati di patologia e diagnostica medica non facendo di tale disti111zione alcun cenno, 10V·e potrei trovare qualche cosa inerente al1'argomento? Ossequii e 1ringraziamenti. · • Dott. Carlo Corsi. Abb. 4177. La .diagnosi differenziale può ammettersi per i m1od·i ci, acuti, ingrossamenti di milza. In· rea.l tà quello da malaria è piuttosto allungato e con l a pat t e inferiore un, po' conica, quello da ~·ebbre tifoide· piuttosto s.largato1. Il criteri•o non ha va lore diagnostico assoluto. A. 1

(488) Sarò grato se vorrà dirmi quale s.ia il

migliore mez?Jo per la riammissione degli S·COlari alle scuole dopo, la chiJusur:a· per epide1nia di morbillo', considerando che la maggioranza dei m alati non ebbe assistenza medica . Finalmarina (Genova) . Dott. Marco A. G. Ponziolo.· Bisognerebbe lasciare correre un periodo di circa venti giorni dall'inizio degli ultimi casi. Prendendo opportune informazioni è però possibile e consigliabile riaprire le scuole al più pre.sto; basta tenere lontani i convalescenti più recenti. Oggi molti igienisti ritengono inutili tutte le misure di profilassi per il morbillo, che si diffonde ugualmente, malg·r ado esse siano adottate con rigore. Il quesito della· apertura delle scuole deve essere consider.ato caso per caso e anche dai regolamenti vigenti è lasciato al parere dell'ufficiale s.anitario, senza norme tassative . g. s. (489) Le sarei gratissimo se volesse darmi qualche notizi~ sui moder1ii trat~enti del morbo di Base<Law, e principalmente se i preparati opoterapici (estratto di ghiandola tiroide, ovarica, ecc.) corrispondono al loro s~opo. Con mille ringraziamenti, mi creda suo devotissimo Abbonato 6591 . •

· Nel volume cc le malattie delle glandole sang uigne» del Falta, edito dalla Società Libraria Milanese, già da noi recensito ed altra volta consigliato da ques te col onne, potrà riscontraire quanto lei desidera. Scorrendo l'indice di queste ultime an.n ate in. articoli 0 riginali, sintetici e riassuntivi, pu.b blicati nella Sezione pratica» del p.oliclinico, sono compendiate notizie utili di terapia e le rispettive indicazioni bibliografiche : ci sarebbe impossibile in pochi tratti esaurire, sia pure schematicamente, i punti fondamentali del dibattuto problema. t. p. 1

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IL POLICLINICO

CENJYJ BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono che t libri Pervenuti in dono alla R edazione

B. BoccI. I primi t.eoremi di psicologia. Un v olume in-8° gr. di pag. 188. Siena, Stab. Tip. S. Bernardino, 1915. In queste magnifiche pagi·n e il fisiologo di Siena ci offre una felice associazione di scienza e di arte espositiva. Il libro è int~so alla volg.arizzazione ; quindi la materia vi è S\ olta su basi ~l em entari, con un a fraseol0gi:i semplice. accessibi1issitna a rhi non si occupa di studi psicologici, mentre varie illustra.zioni accrescono le attrattive della lettura. Il Bocci analizza i fenomeni psichici f:ondamentali : i sogni, la psiche animale ed infantile, i riflessi del midollo allungato, le sensazioni, le percezioni, le emozioni, l'attenzione, l'istinto, il giudizio, la coscienza, la volontà, l'immaginazione, il talento, l'ingegno, il genio, l'ispirazione scientifica ed artistica, la dissoluzione e l a morte della p siohe. Abbiamo riletto con speciale interesse le celebri esperienze dell 'A. sulla proiezione delle immagini visi.ve cerebrali nell 'am tdente. L' A . ha saputo superare un'ardua prova nel compiere questa sagace disamina delle attività psichiche cardinali. La ·s ua esposizione è condotta con maestrla. somma e con metodo, per quanto non presu.m a di essere complet a , nè ordinata. Al b el lavoro auspichiamo cordialmente la diffusione ch e merita. E. M . 1

Prof. G. BRUNELLI. La deter·m inazione del sesso studiata nell) economia della specie. l vol. irru-8° gr. di pag. 54. Rom.a . Giovanni Bardi (Tipografia del Senato), 1915. Prezzo L. 2. Con questa monografia s 'inizia u n'ardita e nobile intrapresa, la pubblicazione di una Biblioteca ttiologica. Tra noi gli studi di biologia sono trascutati, appunto perchè difettano i lavori di volgarizzazione i quali portan0 a diffondere l'amore per questi stt1d~. Gli editori non osano correre l'alea di pubblicazioni del genere, le quali difficilmente co11quist a110 un largo pubèlico di lettori. Ta11to maggiore ammirazione inerita l'editore di questa raccolta, dott. Ba:rdi. IA> studio che presentiamo affronta il proble111a del sesso da un punto di vista defin.i to: il rapporto numerico tra gl ,individui dei due sessi nelle varie specie animali, in relazione oon la prolificità. Il lavoro è condotto con fine accorgimento e giunge a conclusioni sobrie. R. B. (20)

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VARIA. ~~ bombe. asfissianti. - Il èorri.Sip0ndeote del ~rttish Medical .f ournal scrive da Boul0gne che il numero dei soldati avvelenati con i o-as asfissian~i adoperati dai t edeschi nelle freq:enti battaglie presso Ypres è altissimo. Parecchi sono morti sul campo stesso della battaglia m0lti dei più ~ravi s ono rimasti ricoverati negii ospedali ~a campo, i più leggeri sono stati inviati neo-li ospedali territoriali e sopra tutt0 a Boulog:e. Molti sono morti dopo qualche gi0rno di degenza ed .all'autopsia si è trovata la laringe, compresa l'epiglottide, acutam ente infiammata, la trachea fortemente irritat a , i Teni cianotici di un col0re simile a quello che si trova nelle comuni asfissie. Il quadro clinico è quello di un 'acuta bronco-polmonite e nei casi gravi quello di un edema polmonare. Pare ch e il gas asfi ssiante sia sviluppato in speciali app.a recchi e sia proiettato verso le trincee degli alleati a mezzo di tubi quando il vento soffia dalla parte dei tedeschi. E sso .app·are nella forma di una nube giallob1run.a che si avanza lentamente strisciando sul suolo ed è facilmente visibile da ' grandi dist anze. Quando il gas raggi unge le trincee non molto diluito, produce ordinariamente asfissia. Ad ogni modo i primi fenomeni sono Setn·p re un intenso bruciore agli occhi ed una tosse vjolenta. Tutti ques·t i fenomeni fanno ritenere che si tratti di cloro. Le numerose a utopsie eseguite dal dott. Haldane, mandato sul fronte appunto per accertare la natura del gas e cercare i mezzi di neutralizzarne g li effetti, hanno confermato che l'asfissia è dovuta ad una b,ronchite acutissima, e che il gas avvelenatore sia il clor0. I medici francesi invece ritengono ch e si tratti di bromo. È molto probabile ch e siano usate a mbedue le sostanze. ... Ad ogni modo sia 1'unù o l'altro alogeno, è certo ch e si può neutralizzarne gli effetti mediante gli alcalini, che come è noto, h anno 1lna grande affinità con gli alogeni. Le autorità inglesi si propongono di far pr0iettare dalle loro tr.incee una grande quantità di ammoniaca all'avvicinarsi del gas asfissiante, e di provvedere i soldati di 11na fialetta di amm<>niaca o di una sGluzione di bicarbonato di soda. Un fazzoletto imbevuto di queste soluzioni p0rtato alle narici, alla b occa, sugli 0cchi, eviterel:.b e che il gas producesse la sua azione irritante sulle mucose.

DR.


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SEZIONE PRATICA

NEL.LA VITA PROFESSIONALE. QUESTIONI D'ATTUALITÀ. I figli della guerra. La guerra attuale, la più grande, la più micidiale che la s toria ricordi, ha anch e in rapporto alla sua estensione, al numero dei combattenti il triste 1primato della crudeltà e della barbarie. La mancanza. di una decisa predominanza da una parte o dall'altra, che ha condotto ad una noiosa est enuante lotta di trincea e di assedio ha fatto s ì che mancasser0 quegli atti di generosità che rendono nobile il vincitore ed alleviano la sventura del vinto. Là dove un-0 degli avversar! è penietrato nel territorio nemico n0n è mancata ogni sorta di violenze. Violenze eseguite metodicamente, i~placabilmente, raè1bio... samente là dove. la resistenza fu più forte, meno sospettata ed a ttesa. La distruzione di intere città, g l 'incendi di villaggi, l'uccisione di vecchi, di donne, d'infe,r mi, ]a mutilazione di bam·b ini son0 stati permessi, autorizzati, comandati. Le donn_e di Francia, del Belgio straziat o, della Prussia. orientale hanno dovuto· s ubire lo amplesso selvaggio, sadico dei loro nemici, degli invasori, degli uccisori dei l oro fratelli. La storia dimostra come siano una triste fatalità della guerra questi eccessi sessuali dei soldati, la cui rabbia di uccidere scatenata dalla eccitazione della battaglia provoca un irrefrenabile eccitamento erotico. ~ un'inv.ersione del sadismo nei suoi rapporti di causa ad effetto. In seguito all 'esaltazione del combattimento la voluttà s'impone ali'anima, come in senso invers0 I 'esaltazione d·elÌa voluttà fa nascere in certi casi il desiderio della violenza e del sangue. Ne~ la g uerra attuale questo fenomeno .si è verificato largamente : donne di o·g ni condizione e di ogni ·età sono rimaste 'Vitti.me d·i questa brutalità infame, vergini e spose talora sotto gli occhi dei genitori, dei fratelli, dei mariti sono state vi0lentement e costrette all'amplesso di uomini ipazzi di sangue e di distruzione. Le ,m onache hanno dato il maggior contributo di vittime. La mancanza di ogni difesa, il desiderio anche di offendere il sentimento religi0so del nemico sono forse le ragioni di questa preferenza. E cosi quelle pov·ere donne che avevano tinunziato ·volontariamente all'amore hanno d o'Vuto subirlo nella f0rma la più è rutale, la più disgu stosa. Non si sa ancora precisamente quante siano le donne violate, quante q·u elle rese incinte. Lo 1

spirito di parte farà certo esagerare il loro numero, ma pare s icur0 che esse siano parecchie centinaia: in un solo convento si sarebbero trovate centotrenta s uore incinte. ' La sorte di queste infelici è s tata amipiamente discussa, e se ne è trattato nelle accademie ed anche n el Parlamento francese. In un primo m0mento di sdegno molti gridarono a lle ,d.onne : abortite! Ed il grido trovò eco ~el Parlamento della Repubblica, dove fu proposto che fosse es0nerato da ogni sanzione penaJe l'aborto provocato delle donne violate. -«Il prodott0 del delitto deve scomparire, afferma Henneguy; .n on s i può lasciar vivere col nome 9i francese un relitto di un4 razza abbor~ita. L'aborto, come l'omicidio, è un delitto, ma u<:cidere un neµiico sul campo , di •b .a t taglia è glorioso ; impedire di vedere la luce al frutt o di un attentato criminoso è. non s·olo lecito, Jna n ecessario. Il medico dovrà dunque offrire s<.~nza esitare il suo intervento, come non esita a ricorriere all 'embriotomia qt1ando1 si tratta di S3-lv<1r e la madre... Se la donna ha partorito ssa deve continuar.e a vivere s ull'ignominia ed essere aè1b andonata, -col suo bambino a l nemico; questi ne farà ciò che gli pare e •p iace. Il t edesco potrà s.posarla ed avrà u na compagna degna di lui ! » P,arole concitate e sid-e gnose, parole che non hanno una vibrazione di pietà per quelle donne violentate nel cOTpo dai nemici, ora violentate nell'anima dai fratelli . Imporr·e l'aborto e abbandonare al disprezv-· di tutti la donna che ubbidendo agli impulsi naturali della sua anima non vuol sopprimere la s ua creatura non è men vile dell'atto del violentatore che pianta nelle carni della sua vittima un seme ch e darà un frutto non voluto, un frutto ch e col ricordo della infamia s u·b ita le avvelenerà tutta la esis.tenza. A vero dire la i.m posizìone dell'aborto non ha trovato in Francia tutto quel numero di predi. catori ch e lo stato passio·nale, l'odio contro il nemico avrebbe fatto sospettare. La maggioranza degli intellettuali francesi si è di.m0strata recisamente contraria ad ogni pratica abortiva per le do·n ne rese incinte dai tede.schi. Ed il governo della repubt.l ica ubbidendo a un sentimento di s uperiore umanità ha resistito ad ogni consiglio in tal sens0 ed ha invece stabilito che alle donne rese incinte dai tedeschi fosse garantita la segretezza del parto e la possibilità · di •S epararsi dalle loro creature senza 11essun dannù nè per la madre, nè per i figli. 1

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Le creature nate dalla ·violenza sarebbero allevate a cura dello Stato senza che esse sappiano mai la loro origine. Saggio provvedimento che c0ntempera i diritti del sentimento individuale e della nazione con quelli superiori dell'umanità. Certo non deve meravigliare, come non ha meravigliat0, che in Francia ci siano stati dei sostenitori dell'aboir to delle donne rese incinte dai nemici; quel che mi meraviglia è che vi sia chi tra noi s0stiene la tesi con argomenti scientifici. Non faremo il t0rto al prof. Bossi di riten,e re che egli si sia fatto a sangue freddo il banditore della crociata aborti va. I suoi precedenti, il modo col quale egli combatte la sua campagna, spiegano a sufficienza il suo atteggiramento. A parte tutti quegli apriorismi teorici che riguardano le c0ndizioni organiche della prole in r.apporto allo ·stato psichico dei genitori al moment0 dell'amplesso, è certo che le condizi-011i sentimentali della madre durante la gestazione possono infittire sinistramente sul 'Prodotto del concepimento. Ma se si dovesse perciò consigliare o imporre l 'a,b orto, a quante altre 1d onn,e si ·d ovrebbe consentirlo? Non è egualmente penos0 lo stato d'animo delle .p overe .sedotte abbandonate nelle quali al sentimento dell'onta si aggiunge il sentimento del fallo e della vergogna, la paura di sapersi scoperte? Quante gestanti ora si trovano in vero stato di angoscia continua per avere i loro mariti, i loro figli sui campi di battaglia? Ah, prof. Bossi, se ad ogni donna dolorante noi dovessimo imporre o consentire l'aborto, l'umanità finirebbe ben pTesto ! La·sciamo fare la natura ! Se per i c0ntinui patemi d'animo, per i continui traumi psichici queste donne abortiranno spontaneamente, lasciamole abortire. Se qualcuna in un impeto di rabbia per l'onta patita pr0C11rerà l'aborto, non condanniamola. Ma non facciamo loro una necessità di una pratica criminosa. Uccidere il nemico s ul campo di battao-lia è oo-lorioso, sta bene : ma si può consib . derar sempre nemico .i l figlio innocente ed 1ner1ne del nemico, un essere in cui c'è tanta parte cli carne della donna violentata? È un campo di battaglia il ventre di una donna? Lasciamole al 10ro dolore, queste po·vere -ani1ne di donn e, ':on i ucitia111ole a pratiche, che per quanto asett1ca111ente fatte possono sempre lasciare delle tracce nella loro sal11te. J,ascia1no che esse sol e risolYa110 il t erritile prot leu1a cli sopprimere, affidare allo Stat0, o allcYare esse stesse i l frutto della ·violenza patita. In pareccl1ie, pr0f. Bo~s i, il sentin1ento de~l~ 11atnra, il o;enti1nento prepotente della J11ater111ta (22)

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prevarrà, ed esse alleveranno teneramente la carne della loro carne. Silvina, una delle donne della. Débacle di Zola, l'amava il suo Carletto, il figlio della spia prussiana, l'amava per quanto più odiava il padre di lui, l'uomo che l'aveva posseduta con la frode e la violenza, il prussiano che con la sua immagine attraversava i suoi 6ogni -d 'amore col generos0 sergente francese. La guerra, l'abbominevole guerra che cambia tanta povera gente in belve, troppi odl ha seminati, troppe vite ha mietute perchè chi sempre ed in ,o gni occasione deve completa conservare la serenità della mente, lo scienziato, contribuisca a rinf0colare le passioni, a !sopprimere nuove esistenze. Lasciamola la predicazione dell'odio eterno fra i popoli ora in guerra. Quando la pace sarà ritornata tra gli uomini, questi ritornati buoni .n on si odieranno, ma si compatiranno, e gli uni perdoneranno agli altri l'improvviso vento dl. follia che li ha resi brutali, fer·oci, che li ha fatto ritornare barbari. Essi ritroveranno nel ricordo degli orrori della guerra, la ragione e la c0nvenienza della pace e dell'a.m ore. I figli della violenza, i figli della guerra saranno irriconoscibili tra le file dei trovatelli • cui provvede lo Stato, o fioriranno rigogliosi all'omè•ra dell'amore delle loro madri, delle povere vittime della ·p azzia guerresca. Queste do·n ne che hanno il frutto dell'amore senza avere amato, che nella 10ro creatura avranno il ricordo continuo dell'onta patita, negli occhi dolci del fio-lio v·edrann0 un giorno trasfiguò ' rata dolcemente l'immagine del pacifico contadino e ,d ell'onesto operaio fatto dalla guerra v·iolentatore, incendiario, omicida. Queste donne saranno rispettate ed amate: devono essere ris pettate perchè fur.ono vi0lentate, dev?no essere amate perchè non hanno amato, perche non pos• • • sono amare senza u n brivido dt raccapr1cc10. Dinanzi . a queste donne vittime e t~s~imon~ perenni dell'infamia della guerr~ inch1.n1am~1 come Raskolnikoff dinanzi a Son1a, e rispettiamo in esse l'immenso dolore umano . G. DRAGOTTI.

Il fascicolo di m aggio della nostra S ezione chirurcrica conterrà i seguenti lavori : ò I.

D0tt. :rvr. l\1ACCAGNO. eontributo allo st1tdtO sperinie1itale dell enib0Lia grassosa. 1

2.

Dott. L. I~oNGo. L e pse1tào appe}tdiciti.

3 . Dott. E . PIRO~DINI. La pro'Va ~ell'azotu:ria co1ne 1netodo di esan1e della /1tnzzone renale.


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SEZIONE PRATICA

In materia di sconfinamenti e di certifieati d' infortunio. L 'Or.dine dei m 1edici id i Pad-0rva ha votati i due seguenti ordini del gi0r.no : 1° Il medico condotto, salvo ii casi dli sur,g enza, non deve per ragioni di delicatezza e di solid1a:1ietà sconfinare dal proprio riparto senza avvertire prim·a 0 dopo la visita il titolar1e della condotta invasa. Lo sconfinamento è indecoroso e p·a ssi1b ile di cen1&ura: a) in ogni èais.o nel quale il medico che p0rta la propria atti1v~ 1tà nella con,d 0tta altrui accetta abbonamenti; b) domanda un com1Jenso inferiore od uguale alla tariffa mi,nima e di ecc.e zione adott·ata dal titolare ; e) nel caso in cui il cliiente non· ha i}agat0 !"onorario dovuto al titolare ; d) in ogni cas·o ove il titolare è contrar.iato, perseguitato o vilipeso per fatti e ragion.i di indole politica o religiosa. 2° L'assemblea d·e i medici dell'Ordine di Pad0va a proposito delle prestazJoni mediche per infortuni, men.tre richiama l'attenzione dei medici, degli operai, delle ditte •e delle società assicuratrici 1sulla legge 31 gennaio 1914, :n. 51, la quale (ove non sia istituito a, spese del ca·p o ·O eserc·e nte 1'imp!tesa, industtia, ecc., un regolare ser.v izio sanitario aippr0vat·o dal p,r efetto) lascia piena libertà all'operaio di a-ivolgersi al mediro di sua :fid.u cia .p er la cur·ai e per :il rilascio .d ei certificati e pone a carico de.Ile ditte aisis.icura.te e delle società assicuratrici la spesa della prima visita, della prima assis.t enza e d·e:i certi:fioaiti richiesti, noni trova ·0 ipp0rtuno nè corretto che si segua il si.s tema dei f or/ait fatto da alcune ·società ai med1ci così detti :fiduciari, tanto peT l'assistenza e oora d·egli infortunati, quialnto per la eoonrpilazione dei certÌ:ficati; ed invita i medici a 1non1 accettare tali abbonamenti o a non rin.n ov,ao.-li, se eventualmente già foSiSero in corso, come quelli che vengon·o 0fferti ad escl!u sivo vantagg.io delle società assicurat11ici o delle ditte .assicurate, dalle quali davrà il medico esigere il relativo onorario cas0 ·p er caso e adeguatamente al valore, a11ai m odalità ed ·a ll'importanza d·e ll'opera prestata, e mai con tariffe -inferiori a quelle stabilite d.al r egolamento .p er i c·erti:ficati ed a quelle in1 us·o dai Jnedici cvndotti per le singole prestazioni. ·

dei p0ver·i e di formare un doppio elenco, comprendendo in uno di essi persone aventi dir~tto al medico e ai medicinali e .n ell'altro perso11e aventi diritto al solo medi'Cù; protestando vivamente contro questo provvedime11to, ch'è contrario alla legge e che viene a s.fr·u ttare, senza aleun c0mpenso, l'opera del medico, .delibera ru· inviitare : 1° ogni medico condotto ad in1sistere presso il suo Comiu1n e, per otten-ere, come gli compete di diritto, di presenziare all 'adun•anza c0muhale, che og·n1 principio d'anno deve compilare il nu·o vo elenco d·ei poVieri e di denunciare senz'altro gli elen!c hi troppo larghi ed in•g iusti; 2° le ·a utorità tut0rie a voler richiama1te i Comuni al preciso adempimento della legge obbligandoli !Stanziare nei rispettivi bilanci somma p:roporzi·o nata al numero degli inscritti e a voler negare l 'approv·a.zi0ne di elenchi trop·p o larghi e dimostrati menzo·g·nerii. 1

Per la preparazione civile. - Il presidente dell'Ordine dei m·e dici della provincia di Rovig0 ha inviato un.a circolare ai colleghi in cui dice che, mentre ferve il patriottico lavoro di preparazione civile, anche l'Ordine deve dare per quanto è possibile il suo contributo, eliminando in specie le de:fìcenze che, in caso di guerra, si determinerebbero nell'assistenza sanitaria a domicilio e p·r opon·e ndo i mezzi atti a sopperire alle eventuali mancanze. Rtfo.1'ma di orga1iico sanitario. - Il Consiglio Comunale di Milano ha approvato le seguenti riforme : Un1a, nuova pianta organica per gli addetti ai servizi d'igiene e di assistenza sanitari.a ; un aumento di stipendio al medico dei pompieri; un nu0vo Capitolato per l'Ispettorato di Assiste11za Sanitaria, per i medici e le levatrici, abr:og.ando il vecchio Capitolato della condotta, e portando le circoscrizioni mediche a 50 e le ostetriche a 30.

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Per l'elenco dei poveri. L'Or.dine medico della provincia di Alessandria in sua assemblea del 29 marzo 191·5; accertato l'illecito uso che va estendendosi 1n•ei Comuni .di allargare sempre più l'elenco

Medici co n.dotti a co1iveg1io . - A Castella· m·are Golfo (Trapani) ebbe luogo un convegno di medie.i c0ndotti della provincia. Tra gli ordini del gi.o rno presentati ne segnaliamo uno del dott. Navarra, che ebbe l'approvazione della assemblea , invitante i colleghi a desistere per ora dalla richiesta di aumenti di stipendio, date le attuali condizioni di crisi economica che attrav~rsa il nostro Paese. L e vice111de d'u.1i 1tiedico condotto . - Il dottor Alcide Ferrari, unico in conc0rso per la condotta di Monterosi, dichiarato idoneo dalla Commissione speciale medica, non fu, come di legge, no(2~)


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lninato dal Consigli0 comunale, che anzi, nonostante l'ingiunzione in contrario delle autorità tutorie, non venne .n emmeno convocato per dare evasi0ne al provvedimento coattivo dell·a Giunta provinciale. Il sanitario pertanto iniziò giudizio per risarcimento di danni davanti l'autorità giudiziaria ordinaria, ma -0ra la prima sezione civile della Corte di merito ha dichiarato inammissibile la d0manda perchè per la tutela dei propri diritti ai medici-chirurgi è aperta la sola vi a amministrà.tiva per la quale essi pùSSano chiedere in conformità della loro legge speciale la riforma dei prov,~edimenti che reputano ingiusti.

RIVISTA · DI GIURISPRUDENZA SANITARIA. Medico condotto dichiarato dimissionario di ufficio - Abbandono del posto - Contestazione di addebiti. LJ atto co1i citi il commiJssario prefettizio di-

c"fiiara di .uffici·o dimissionario i l 11ieàico cOl'11r dotto equivale anclie in riguardo ari mez,z i di impu.g n_a tiva a vero e proprio licenziamento. È legittimo 11iotivo per dichiarare di ufficio dimissio11ario il 1nedico co1idotto che con grave dann·o del pubblico interesse abbandorna il suo ufficio chiederndo J . 1iori osta.1ite legaLe diffida da parrte del Coni.u1ie, ripetiiti c01igedi stria.ordi1iari ed allega11do scusanti di malattia che servono a prolungare L'assen.za dall'itfficio. Per La dichiara• zio1ie delle dimissioni non è 1ieoessario previa1n,ente ..sentire il e onsiglio provinciale di samità 1iè fare al 1nedico alcu1ia CO'ntestazion•e di addebtti . (V Sezione del Consiglio di Stato 6 novelllbre 1914). . 1

Siam0 di accordo con/ l!a1 Sezione in quanto ha ritenuto legale la dichJ'a razione di dimissioni del medico condotto che non ootante i richiami, gli in·viti e le diffide ricevute dal Comune, n·on si cura di riprendere servizio add11.1cend0 pretesti di .in.f ermità, che 1n1o n esistano effetti,ramente o, pur esistendo, non sieno talmente gra,·i da -impedirgli il proficuo esercizio pa-ofessi onal e. Nell'.appl.itlazione in concreto della massima bi~gna, però, ao-ire con molta cau.t ela ed accor~zza. Vi può essere, i.n lfatti, taluno che per fini privati o per sonale interesse, tenrti con especlienti lasciare· il sen·.izio e riprenderlo a miglior tempo quando gli torni c0modo, mantenendo nel frattempo il piede in due staffe, ma- nella grartl maggioran~a dei casi ~1 male, pur troppo, non è t1n 'Pretesto 111a 11na dura e reale ,-erità che co"tri nge il medic0 ad abbandonare per lungo {24)

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periodo dì tempo l'esercizio profe$saonale ed a n01n poterlo xi prendere a beneplacito del Comune, . che con diffide fissa termini perenltvrii. In tali ultimi casi la dichiarazione delle d·imissioni sarebbe non solo illegale, ma poco umana, imperciocc-hè •pr.iverebbe del ·p osto chi non ha p-0tuto, per eff.ettiv.a fisica inabilità, raggiun.g ere in tempo la propria residenza. Ad· ovviare tale inconven.iente ed a conciliare la equità del pri~ilpio stabilito dalla giurilsipru1d enza in astratto con la possibil.ità di non gi11st€ applicazi0ni in1 concreto, sairetibe, secoordo noi, necessario non trascurare quelle guarentigie imposte dtailla legge a salvaguardia dei diritti del medico condotto in caso di licenziamento. Epperò, anzichè fare a meno d·el pairere del Co11~ii­ glio pr0vin1ciale di sanità € tralasc·iare la ct·ntes tazione degli addebiti, occorre all'uno ed all 'altro ·p residio ricoirrere nei singoli casi, l otendosi s olo in tal modo g.iudicare, con sicura ·cascienza, se la inrfer.m ità e i.a fi.:.;ica im~OS$·iÌ)ilità s ieuo state dal medico addo::te r>er sen1plièe pretesto od a:bbia1n·o, invece,· reale s ussistenza. Se il sanitario potrà provare di· essere effettivamente inlf ermo ed inabile al lavo.J.10 e se il C0nsi•g lio• ·p roviniciale di sanità, corpo eminenteme11:te tecnico e competente, s'i persuaderà della verità dell'asserto, pel""Chè privare del posto chi ha, jnvece, diritto ai 1111aggiori riguardi ed, in vis.t a della sventura., al migliore po15.sibile tratta.m ento? La contestazione dell 'addebito e l'esame del Consigl.io sainri.tario provinciale non possono nè debèono mancare. Mercè l'esperimento di tali gu.a·rentigie si 1p·u ò venire a ca·p o della verifà, e l'accer.t an1ento assoluto di questa è il pre;surpposto giuridico inklis.pensabile per l'adozione del provfviedimento che è rigoroso ·.11ella sua essenza, pericoloso nella sua appliicaziooe. Doctor J USTITIA.

. BISPOSTB ! Qlm8ITI I ! DOl!NDE. p.o sto di titolare. -Il Dott. P. C. da I. D. L. desidera c0noscere da quale nwmento comincia a decorrete il sessennio, da quello, cioè, in cu1 assunse il servizio in qualità di interino o da qluello in cui lo continuò in seg.uito a nomina. regolare in base a cvncorso e se essendo rimasta vacante dai molti ainlllli. una delle condotte del Comune eo-li possa pel maggior lavoro ottenere un indenni;zo pel passato ed un· aumento di stipendi.0 per 1'aJVvenilI'e. Il sessenn~o decorre dal giorno in cui ha ass unit:o senrizio a seguito della noa:nina conseguita (5209) Sessennii. Vacanza di

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SEZIO~E

PRATICA

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in base al concorso. Il serviz10 inter·inaile non è comip.u tabile agli effetti del sessennio, tranne ~peciale patto in conttrario contenuto nella caipitolazion·e . Per il magg.ior servizio prestato a oausa della va-canza della condotta. 1e per quello che prevede dovrà anche in seguito prestaire, q)ualora ~l C~mune non intenda addivenire ad un equo aumento, anche traii:i1Sitooio, di stipendio ilrntvochi l'intervento di ufficio della Giunta provinciale a·m minis.trativ·a a' sens,i dell'articolo 26 del test0 unico delle leggi sanitarie. (5210) Aumento di ufficio di stipe1idio da parte <J.,.ella G. P . A. - Ricorsi. - Il Dott. T . T. da P. chiede conoscere se la G. P. A. dopo aiver auanent ato di ufficio l'asseg1no dell'ufficiale sa<J?.l•t ario sia in obbligo di 1s.entire nu-0vamente il Cons.igldo comunale e se il ricorso del Consiglio comunale contro il ·pirovv·edimento tut•orio diretto al Ministero d ell'inter.n·o e non al Cons~gLio SIU'Periore d·i san,ità possa essere preso in considerazione. La G. P. A . alloochè, inteso il ConlSiglio c<r mun,ale, p·r ocede di IU·fficio .allo elevamento dello assegn·o dwuto all 'uffìciale sani tario ai term.i n1i dell'articolo 26 del testo unico delle leggi sanitarie, non ha ob.b ligo, emesso il provvedimento, di sentire di bel nuovo ,il Consiglio comunale. Sul ricorso inrterposto avverso il .provvedimento tutori0 deciderà il Co11siglio superiore di sain~­ tà, a cu.i sarà dal M·i nistero dell'interno trasmesso per ragione di comp-e tenza. (5212) Le-vatrice - Operazioni che è autorizzata di fare. - Il Dott. al:,.b onato 6875 chiede cono~cere se la leViart:rice ·p ossa esser.e au.t orizzata a fare medicature nel collo dell'utero. No1n. ·p uò la levatrice essere autorizzata a fare merui.cature nel collo dell'utero p.erchè dette medic.atu·r e sono di spettanza del medico, eh-e è fornito dii regolare diploma per l'esercizio prof.essionale. (52r3) Residenza d·el 11iedic.o - Abitazione. Il Dott. C. A. da C. des1idera conoscere se d·ovendo per patto contrattuale risiedere nel Comune possa l'Amministrazione, in mancanza di abitazion•e c-0nveniente, ot 1b lig.arlo ad . abitare unaJ un.i ca stanzetta disponibile solamente per pochi mes.i. L'obbligo della residenza deve essere .i ntegrato dalla possibilità materiale di adea:rupierlo. Se nel C-0m·u ne manca assolutamente un01 ca:sa adatta, non è ·possil:1ile ob:b ltig.are il medico a st ab.ilirsi in loco, nè tanto meno ad occupare una sola stanzetta, non .Jiber:a peP tutto l'anno . Se il medico ha famigli·a ha diritto éLi -convivere co.Dt la medesima e oiò non può evidentemente fare con una sola stanza. Se il Comune Le minaccia il" licen~iamento Ella deve salvaguardare i propri I

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diritti notificando un atto legale alla Amministrazione c?n duii si dichiari pronto a traisiferirsi sul posto .appena gli sarà ind·icata una casa di abitazione confacente pei b,i sogni s uoi e della famiglia. (52 r4) Cura piena - Obblighi di ser-vizto. Al dott. F. S . S. da S . rispondiamo che Jl medico a cura piena è tenuto a ·1)restare la propria assistenza anche ai f·orastieri che rJsiedono nel Comune temporane~mente; come aglii ingegner.i del catasto, operai addetti a .lavori di costruzione, ecc. ecc. perchè atllChe essd ·p agano le tasse ed hanno diritto ai medesim.i benefici[ conicessi ai n•atur.ali del 1uogo. (52r6) Farmacie pri-vilegiate - Distanza - Dislocazioni. - Il D.o tt. C. S. da C. desidera conoscere se sia ammissibile il decreto prefettizio con cui !Sii ·p ermette ·l a dislocazione di una fa.rmacia, co111 diritto a trentennio, approssimandola per oltre mille meti:i ad altra farmacia egual1nen:te privilegiata p·er un ·ventennio. Le farmacie pri;vilegii.ate, riconosc.iute, a seconda d,e i casi, per un trentenrntio o per un ventennio, non h1ainno diritto di .i1mpedire il trasferimento in più pr0tssima lacolità di una farm.a cia egua.lmene privileg.iata. Esse han.no diritto alla esistenza per il t·emipo rispettivamente assegnato con deroga alle disipos1izioni conten·ute negli .articoli ro e II delloai legge 22 maggio 19I3 ,. n. 488, e possono impedire la apertura di nuove farmacie, che non ~·i1eno richieste da pJuibblica n·eceSi&ìtà in base alla p·opolazi0ne, giusta ~l disposto dell'arti'Colo 2 della legge medesima. ch·e se in luogo del criterio della popolazione si voless.e tener c0nto di quello della distainza, ànche a.manesso dall'articolo 2, 0.1 decreto del Prefetto n·on sarebb.e parimenti illegale perchè fr.a le due aziende .in·ter-cederebbe sempre distanza swperiore a 500 metri. (52I7) Esenzioni di ch.iamata alle armi in ca-so di mobilitazion.e. - Il D"Ctt. D. G. da A. desidera conoscere se ed in forza di quale disposiZiione i m.edici condotti unii-ci nei Comi.tni sono esenti dalla chiamata alle armi. I 'm edici cond·otti unrici nei Comuni sono esentati dalla chiam.ata sotto le armi tainto in tempo di pace come in oaso di g uerra per effetto del1'articolo l lettera q ·d el i;egolamento ap1p r·o vato con R. decreto del 13 ·aprile r9r1, n. 374. (5 rr8) R ilascio certificati a soci di &odalizii operai. - ,Al dott. U. D. C ...da C. S. C. rispondiamo cb,e stando ai precisi termini in cui è reda,,tto l'artco.lo 5 del capitolato non ha obbligo di rJlasciare i ·cer.tificati :ichiesti per ammissione e per •susStidii ai soci del locale sodalizio operaio di mutiuv soccorso. Tutto al più può rilasciare gratuitamente i detti certifi~ati a co(~5)

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loro che sono i.inscritti 11ell'eleooo dei poveri. Per gli altri occorre che ognuno ·p aghi il su0, a norma delle .consuetudini in \ii1g ore nel Comune. (5220) Disdetta fuori ter1nine - Ricorsi. - Il Dott. A. C. da S. M. B. desidera conoscere a. chi debba ricorrere contro la disdetta datagli dal Comune venticinque giorni prima dell'acquisto della stabilità. Il licenziamento per fine di ferma deve essere deliberato almeno tre mesi prima che si ~om ·pia il biennio di prova. Essendo prossimo a scallere il biennio, la disdetta data non c0nta ed Ella è già v.irtualmente Sitabile. Non crediamo che il licenziamento si sia voluto infliggere per giustificati motivi dopo acquistata la stabilità, perchè in tal caso avrebbero dovuto essere contestati gl.i addebiti, locchè, c0me Ella· dice, non è avve11uto. Secondo la giurisprudenza prevalente. co,n .. tro il licenziamento per fine di ferma devesi proporre ricorso alla IV Sezione del Consigli0 di Stato, adducendo la commessa violazione di legge, per mancata osservanza del ter.m ine di tre niesi. Potrebbe anche adire l'ordinaria· autorità giudiziaria qualora non l'annullamento del1'atto, ma si intendesse chiedere gl.i effetti di esso in riguardo al rifacimento dei danni materiali e morali prodotti. (522I) Denu'rizia di arborti. - Il Dott. Alfa da R. desidera sa pere quale condotta de:ve tenere il medico di fronte all'autorità giudiziaria dopo aver assistito una donna per aborto criminosiv o no. Allorchè il medico può rilevare dai s.intomi e dal decorso, che l'aborto non è sicura.m ente naturale ma può essere il compendio di un delitto commesso contro la persona, deve denunziare il fatto delittuoso, anche semplicèmente s·ospetto, alla àu tori tà giudiziaria. (5222) Supplerz,za reciproca - Capitolato' - Incompatibilità dell'ufficiale sanitario con la carica di membro, di Opere pie. - Il Dott. L. A. da C. desidera conoscere se sia obbligato alla supplenza gratuita del collega dal momento che il nuovo capitolato, redatto nel I9II, non conferma tale 01:1b ligo, a differenza di quello che era in vig0re e che fu approvato nel 1903, e se sia effettivamente legale che l'ufficiale sanitario non possa ricoprire la carica di membro di Opere pie. Se il nuvvo capit olato non riporta la disposizione di quello approvato nel 1903 a riguardo della supplenza gratuita fra i colleghi delle due condotte, dobbiamo ritenere che siasi inteso revocare l'obbligo relativo, perchè altrimenti di esso si sarebbe parlato. Bisognerebbe, però, tener conto della deliberazione consiliare con la quale fu approvato il capitolato e ciò per rile-

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vare se il Consiglio comunale intese realmente ed effettivamente esonerare i sanitari cond0tti da un obbligo molto penoso. L'articolo Io del regolament0 per la esecuzione della legge sulle Opere pie esclude dal fàr parte delle Commissioni amministrative di esse tutti gli impiegati amministrativ.i addetti al Comune. ç>r poièb.è 11on pare che l'ufficiale sanitario .p ossa essere ritenuto impiegato amministrativ0, essendo egli, per converso, eminentemente tecnico, la di lui ammissione nei corpi amministrativi di Opere pie non dovrebbe essere contrastata. La giurisprudenza, finora, è però prevalentemente contraria alla tesi che sosteniamo. (5224) Servizio medico in tempo di guerra • Ospedale - Croce Rossa. - Il Dott. G . \~. da S. desidera conoscere se il med.ico alla di pendenza di un ospedale autonvmo conservi, se chiamato sotto le armi per servizio di guerra o della Croce Rossa, il posto e lo stipendio. Per i medici alla di1>endenza delle amministrazi0ni ospedaliere si applicàno, per identità di posizione giuridica, le stesse norme stabilite pei medici condotti. In caso di chiamata sotto le armi per servizio di guerra, il posto e lo stipendio Le saranno conservati, perchè l'impiegato che è chiamato sotto le armi in tempo di guerra è considerato come in congedo per ogni effett'o di legge. Lo stesso concetto si applica in caso di chiamata sotto le armi da parte dei reparti regionali della Croce Rossa. (5225) l 'ncO!?npatibilità dell'ufficiale sanitario a coprire il posto d1J preside.n te o di 1nembro delle lo c(1Jli Opere pie ..- Al Dott. G. C. da S. E. d' A. che ci interpella su tale argomento -rispondiamo che effettivamente la giurisprudenza ha riten·uto, e ritiene ancora, che l'ufficiale S·anitario n0n sia eleggibile alla carica di presidente o membro delle locali Opere pie. Abbiamo noi, invece, fatto rilevare come di fronte al disposto dell'art. IO d·e i regolamento che impedisce la nomina a detti posti ai soli .impiegati addetti ad uno degli ufficii amministrativi del Comune, possa l'ufficiale sanitario ritenersi eleggibile perchè egli esercita un ufficio eminentemente tecnico. È pure da tener presente che le disposizioni che limitano la capacità e lo stato g.iuridico delle persone non possono essere interpretate largamente, per modo da comprendere nel divieto una categoria di individui che hanno, per converso, tutti i titoli ed i requisiti necessarii per c0nseguire la no• mina. (5226) Diniis1Sùnii - Modalità e termitii per ras· ségnarle. - Il Dott. G. R. da C. desidera conoscere: Io Quanto t~mpo prima deve avvertire il Sindaco per lasciare il ser\·izio non avendo alcun capitolato; 2° Se può u sufruire del mese 1

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di congedo pri,m a di lasciare il servizio; 3° Se per concorrere ad un altrù posto occorra dimettersi prima da quello che si occupa; 4° A chi si deve rivolgere per avere compilato un capitolato ove il Cùnsiglio si neghi di compilarlo; 5° Se si può costringere un Comune a concedere aumenti sessennali e se l'autorità tutoria può obbligarlo a concederli, e 6° quale trattamento può pretendere dal Cùmune in caso di mobilitazione. In mancanza di speciali disposizioni contenute nel capitolato basta rassegnare le dimissioni un congruo tempo prima di abèand0nare il servizio e ciò per mettere in grado il Co·m une di provvedersi, almeno, di un interino. Circa l'entità del tempo occorre te.n er presente le consuetudtni locali. Nulla si oppone a che prima di rassegnare le dimissioni chieda ed usufruisca del mese di congedo. Per concorrere :ad un altro posto n·on occorre dimettersi p·r ima da quello che si possiede. Per ottenere .il capitolato che manca tuttora bisogna rivolgere premure alla G. P. A. la quale, in caso di oscitanza ·della rappresentanza municipale, può anche provvedere di ufficio. Non è possibile costringere il Comune a concedere aumenti sessennali perchè si tratta. di onere fa· coltativù, che non gli può essere imposto da alcuna a·utorità. Il m edico condotto chiamato sotto le armi in tempo di guerra è considerato come in congedù per ogni effetto di legge. (5228) Sostituzione di un collega medico condotto sospeso - Diverge11.z e fra il capitolato di oruere ed il r~gola1n.ento degli impiegat~ e sGJlariati comunali. - Il Dott. R. M. da C. avendo per capitolato 1'01:1b ligo di supplire gratuitamente il collega della seconda sezione in· caso di ~alattia o .di congedo, desidera con·o scere se identico obbligo esista anche per assenze derivanti da sospensioni. Desidera anche conoscere se ·e ssendo equiparato in quanto a misure disciplinari agli altri impiegati e salariati comunali possa, al pari di questi; cùnseguire il diritto al :sessennio, I 'esonero dalla R. M. ed altre cvnsimili facilitazioni. Stando ai precisi termini del capitolato Ella non ha obblig-0 di sostituire gratuitamente il collega in· caso di sospensione ·d alla carica. È, infatti, evidente che l'assenza per sospensione non ha nulla da vedere con quella determinata dall'annuale congedo o da infermità. I '!"apporti giuridici frai medie.o condotto e Com·ll:lle ·s o~o determinati dal capitolato, che forma legge fra le parti. In esso trovano posto tutte le dispùsi· zioni che interessano la carriera del medico, come I 'acquisto o meno dei sessennii o dei quinquennii, l'amm0ntare iniziale dello stipendio, I

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l'esenzione dal pagamento della R. M . o della quota contributo Monte Pen sione. Al medico condotto ed a tutti gli altri impiegati tecnici, che son0 reg·olati da capitolati di onere speciali, non è applicabile, quindi, il regolamento redatto per gli impiegati e salariati in genere. Per ottenere il compenso c~e Le C-Olqlpete per la inde· bita supplenza del collega, può, in caso di rifiuto da parte del Comune, adire l'autorità giudiziaria. (5229) R icchezza 11iobile - Contributo Cassa pensioni - Se il Consiglio c0tmunale può concedere la stabilità contando il :S1er1Jizio prr-e-stato in 1Jia prov1J~sorta. - Il Dott. F. M. da G. desidera conoscere se durante la nomina provvisoria a medico oondotto si sia obbligati a pagare la ricchezza mobile s·u llo stipendio, se si debba pagare il contributo alla Cassa di previdenza .e se il Consiglio comunale può cùncedere la stabilità contando il servizio prestato in via provvjsoria. Sullo stipendio che si percepisce durante il servizio provvisorio di medico condotto è d<r vuta la tassa di R. M. Se dagli anni di servizio provvisorio si intende trar profitto per la determinazione dell'epoca in cui sarà acquisito il diritto alla pensione, deve durante i medesimi, sopportare il pagamento del relativo contributo nei modi che sara.n no determinati dal regolamento che .n on è ancora stato approvato. La s tabilità non è pr0clamata con delibierazione del C0nsiglio comunale, ma ·si acquista di diritto col decorso di due anni di prova. Nel biennio di prova sono computati, in conformità di quanto ha oramai costantemente affermato la giurisprudenza, anche i servizii interinali o prov• •• v1sor11. (5231) Ufficialf!J sa1iitario - Pre sidenza_ effetti1Ja od onoraria di sodalizii operai. - Al Dott. L. F. da A. ris·p ondiamo C'h e legalmente nulla si 0ppone a che l'ufficiale sa.nitario accetti il posto Cli .p residente effettivo ed o,noraTio di sodalizii operai. Spetta a lui considerare se il fine che si propone di conseguire il sodalizio o la propaganda .a mministrativa che si intende eseguire sieno confacenti con il posto che ·si occupa, postù che mentre si consegue ._ mediante decreto prefettizio è pur sempre messo alla dipendenza del Sindaco e della amministraziùne municipale. (5232) Lioe1iziarmento de·L 1nedico1 condotto stabile - Difetto di udivo. - Il Dott. A. S. da B. desidera conoscere se sia valido il licenziamento di un medico condotto stal:;.i le votato in secùnda convocazione con 7 v0ti favorevoli e 6 contrari su 15 consiglieri assegnati al Comune e se il fatto della diminuzione del senso dell'udito può costituire giustificatù motivo di licenziamento di un medico stabil~. (27)


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La deliberazione deì- Consiglio comunale con etti si licenzia il medico condotto stabile è validamente p resa c0l voto favorevole di 7 consiglieri contro 6 contrarii s u 15 assegnati al Comune. Potrebbe essere invece il pro·vvedimento impugnato per non essersi contestati al sanitario in iscritto i motivi del licenziam,e nto e per n·on essere stato il medesimo invitato a presentare ]e p roprie giustificazioni in ttn termine non minore di quindici giorni. Produca ricorso alla Giunta provinciale ammini&trativa, che deciderà previo parere del Consigli·o provinciale sanitario. Se il difetto uditivo rasenti la sordità, può essere ritenuto come m otivo di licenziamento di un m edico condotto, ancorchè stabile, giacchè, come è risa·p uto, l'udito è uno dei principali requisiti che deve possedere chiunque eserciti professione sanitaria. (5234) Me dici di o.spe1dali italiani all' eiSJtero .7Vomina - C.oncorsi. - Al Dott. abbonato 4801 rispondiamo ch e per .la nomina dei m edici di ospedali italiani :a ll'e~ter·o non si seguono le norme stabilite per i medici condotti. Anche per essi si bandisce ordinariament e un concorso e tal volta è questo ristretto ai soli sanitarii di grado inferiore prestanti servizio nel nosocomio medesimo. (5235) Mobilitazione - Esen zion e dalla chia11-iata - N oniina ad ufficiale medico di completnento . - Il Dott. A. A . da C. desidera conoscere se un medico condotto cli una città dovè ne esi stono altri possa essere esentato dal servizio militare in caso di mobilitazione e se essendo un condottato soldat0 di terza categoria, che non ha mai prestato servizio, possa ottenere la nomina ad ufficiale m edico di complemento al momento del richiamo. In virtù dell'articolo l del regolamento approvato con decreto reale del 13 aprile 1911 nei Comuni ch e hanno due o più medici condotti possono essere dispensati dalla chiamata tanti di essi quanti ne occorrono perchè, t enuto calcolo di quelli non obbligati a presentarsi alle a rmi, ne rimanga un solo se il Comune h a popolazione minore di 5000 abitanti, due se il Comune ha popolazione fra i 5000 ed i 15000 abitanti e per tutti gli a ltri di m aggiore popolazione d·ue medici per i primi 15000 a·b itanti ed uno per ogni 20000 abitanti eccedenti i primi 15000. Un recente decreto reale dà facoltà al Ministero della g 11erra di nominare fino al 31 dicembre 1915 ufficiali di complemento del corpo sanitario 1nilitare i laureati in medicina e chirurgia ascritti a11a la, alla 2a e 3a categoria di età non superiore ai 40 anni. Agli ufficiali medici nominati in base a questa disposizione sarà assegnato il grado di ' ottoteuente, t enente o capitano secondo norme 1

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che saranno stabilite in apposito decreto ministeriale. ·(5237) Serv·i zio ostetrico. - Al Dott. G. D. N. da P . rispondiamo che pel servizio prestato in luogo e vece della levatrice può chiedere al Comune una gratificazione. Non può parlare di compenso nvn avendolo mai chiesto per ben dieci anni, nè :avendo mai fatto, all 'uopo, rimostranze alla amministrazione. Doctor JUSTITIA .

CONDOTTE E CONCORSI. ALES (CagliJairi) . - Consorzio a condotta piena; L. 4500 lorde. Scadenza 20 maggio. ARGENTA (Ferrara). - Condotta generalità 3500 p0veri. Vi è aggregata una porzione del territorio del Comune di Alfonsi·ne; L. 2148.58 dal Comune di Argenta e L. 1200 dal Comune di Alfonsine; L. 485. 71 per indenn. cav. Richiedere schiarimenti. Scadenza 15 maggio. AVELLINO. - Capo del Laboratorio medicomicrografico consorziale di vigilanza igienica. Vedi fase. 13. Scad. ore 12 del 15 giugno. CALASCIO (Aquila). - A tUitto il 31 m.ag.g io, condotta generalità; L. 3200 lorde senza obbligo caiv. Rivolgersi alla Segreteria c0111unale. * CANNOBIO (Novara). Opera Pia Uccelli . - A tutto maggio, servizio 0.spedale e poveri di Cannobio e Traffiume; L. 2000 lorde. Prratica trienn. CANOSA DI PUGLIA (Bari, . - Prima condotta di campagna e città. Popolazione 29,000 circa in tre rioni di circa looo amma1'ati poveri ciascuno; L . 1400 con tre sessenni, lorde. Scadenza 30 maggio. Età massima anni 40. CASTELLINA MARITTIMA (Pisa). - Condotta semiresidenziale; L. 4200, indennità ca,-. L. 750. Scadenza 12 maggio. · CAVARZERE (Venezia) . - Concorso per titoli ed esami ad ufficiale isanitario. L'eletto sarà pure, con l'approvazione del prefetto, capo de~l'Uf~ ficio d'igiene. Il Comune ha una superficie dt circa ettari 13,640, una popolazione di 18,709 abitanti. Lo stipendio annuo complessivo è di L . 3500. Le domande di ammissione dev0no essere presentate alla Prefettura di Venezia n~n più tardi delle ore 17 del giorno 16 !11agg10: Ogni d0manda dovrà essere corredata dai dovuti documenti. Ogni conc0rrente potrà. unire all:a domanda i titoli scientifici e di carriera, descnvendoli in apposito elenco, redatto in .doppio orio-inale. L'ufficiale sanitario eletto do,rrà entro 5 giorni dalla partecipazione della nomi~ dare avviso di accettazione ed assumere serv1210 entro un mese dalla nomina stessa. In m ancanza sarà dichiarato dimissionario. Gli aspiranti devono nella domanda dichiarare che accettano il regolamento per gli ufficiali sanitari .della provincia di Venezia, tuttora in corso di approvazione, obbligandosi anche di non. assu!llere verun altro ufficio di carattere cont1nuat1vo. CAVAZUCCHERINA (Ve ~iezla). - Primo riparto; L. 3500; indenn. alloggi? L. 500 lorde; soli po,·eri. Scadenza 21 maggio.


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SEZIONE PRATICA

CIGLIÈ e ROCCACIGLIÈ (Cuneo). - Oon'dotto; L. 2500 con alloggio. Scad. 15 maggio. COCCAGIO (Brescia) . - A tutt0 il 25 maggio. Residenziale. _.i\.b. 3037 di cui circa la metà aventi diritto cura gratuita. Stipendio L. 3540 con tre auim enti sessennali. Quadro dei voti negli esami di laurea.

SAN CASCIANO DEJ BAGNI (Sie'n.a). Condotta 3° reparto (fraz. Palazzone) ; L. 4000 nette c~n 3 sessenni. Età anni 40, s. e. r. Scad. 30 maggio.

COREGLIA ANTELMINELLI (Lucca). - Seconda condotta per i soli poveri, L. 2500 più L . 500 per indennità di cav. e con tre .s essenni. Popol. 2401 ab. 1Sparsi, quasi tutti in montagna. Scadenza 15 maggio.

SORESINA (Cremona). - Concorso per condotto aggiunto .. StiJ?endio L. 3000 nette c~n tre sessenni del decimo. Scadenza 31 maggio.

FERMO. - Medico chirurgo; L. 3800 e L. 500 per cavalcatura, aumento del 10 per cento per 2· quadrienni. , Scadenza 15 maggio. FIASTRA (M acer-ata1). - Condotta semiresidenziale; L. 4800 lorde, ivi comprese L. 700 per indennità. c.av. e L. 100 qua le U. S. Tre decimi sessennali. Assicur . .infortuni. Scad. 22 maggio~ GIRGENTI. Laboratorio chimico. consorziale di 'Vigilanza igienica della Pr.o'Vincia. - Assistente;· titoli ed esami; L. 2000 lorde .e partecip. proventi; servizio fino al 31 dicembre 1920 e conferme quinquennali. Laurea in medicina e chirurgia, o in· chimica, ecc. Docum. a lla Segreteria del Consorzio nel Palazzo comunale non più tard idel 31 maggio alle ore 16. Obbligo di pres tare servizio per almeno due anni consecutivi. Non sono fissa.ti limiti d'età. GOLASECCA {Milano). - ·C ondotta (compresa frazione Coarazza); L. 3500 nette e L. 100 se u. s Età massima 45 anni, salvo eccezi0ni reg. Scadenza 18 maggio. MARLIANA (Firenze). - 2e. Condotta con residenza a Montagna·na. Stipend·i o L. 2300 lord~ più L. 500 indennità cavalcatura, tre aumel_ltl quinquennali del decimo. Scadenza 15 maggio. 1 •

MoNTALDO BOERO (Cuneo). - Medico condotto; L. 1700; alloggio. Richiedere .schiarimenti. Scadenza 1° giugno. ORruÈRI (cagliJari). - Condotta piena ; . lire 3000 nette e L. 250 mese congedo. A~sunz1one del servizio entro 10 giorni dalla .nomina. Scadenza 24 maggio. OsTELLATA (Ferrara). - Cond.otta frazion.e San Giovanni; iab. 1300; soli poveri ; L .. 3250 indennità cav. L. 600. Scadenza 15 maggio. OTRICOLI (Perugia). -. Conc<?rso medico ~i­ rur<Yo prorogato a tutto 11 15 giugno~ lorde lire 40~. RivsOJgersi al Sindaco. PADOVA. Spedale C~'Vile. -:--- A tu~to i~ 15 mag'gi<;> ~ssistente e:ffett1vo net rep.art1 de~ tu~erco­ los.i · L. 2000 lorde di R. M. ; stanza ; 1n via. eccezi~nale o-11ardie c0n· medaglie di p.r esenza di L. 10. Votazioni .niegli esami speciali e di laurea,. Servizio entro 10 giorn1. PORANO (Perugia) . - Cura generalità;, co·n dotta in c0llina. Popolazione 1300. E stensione territorio kmq. 4; lorde L. 4000 annu~ senza obbligo cavalcatura. Scadenza 31 maggio. RIVOLTO (Udin e) . - M~dico; L. 5500. Chi.edere manifest0 in Segreteria. Scad. 22 maggio.

SESTO AL REGHENA (rjdin e). - Primo reparto capoluogo e frazioni ·d i Braida-Curti, Marignan e Mure; L. 3000 con, 4 sessenni e L. 600 per indennità di trasp. Se u. s. L. 300. Scad. 26 magg. 1

SPOLETO (P erugia). - Condotta di Strettura; al 25 m.aggio; L. 2200 p. pov., L. 1100 p. abt1., L.• • 967 per la cav., lorde ; ab. 2000 circa. Ser• • vizio entro 15 giorni. TEGIANO (Salern{)1). - Una delle due condotte; L. 1700 pei poveri, L. 200 per gli abbienti, oltre L. 1400 d'indennità di residenza, e L. 100 come Uff. San. se il vincitore del concorso è fornito di tale titolo. Scaderiza 20· maggio. 1

TODI (P·erugta). - A tutto il 25 .mag1g io 3a. e 4a. condvtta; L. 2000 per poV€ri, con tre sessenni e L · 1800· per abtii enti, lorde; L. 700 per cav. e L. 150 per supplenza; siervizio nell'Ospedale civile da parte .d el titola.re della 3a. condotta. TRINO (N 01'Vara). - Condotta per Grangie di Lacedio; al 15 maggio; L. 3000 pei poveri, lorde; tre s.e ssénni; L. 500 indennità per assistenza ai coloni e lavoratori avventizi; L. 800 per cavale. Serv. entro 20 giorni. Età limite 35 anm1. TURBIGO (M"LlanO). - Con.sorzio con Nosate; ab. 3500 circa; L. 3500 pei poveri, L. 700 per gli abb., nette R. M.; L. 300 u. s.; due sess. Età limite 3 5 anni, si. e. r. Due an.n i in condotta od ospedale. Servizio entro 15 gio rni. Scadenza ore 15 del 20 maggio. 1

VILLANOVA TULO (Cagliari). - Condotto generalità; lorde L. 3375; ab. 1200. Scad. 21 magg. VERONA. Cansiglio ospitaliero. - Concorso per titoli ed anche per esami, al posto di primario specialista in otorinolaringoiatria presso l'Ospedale Civile. Stipendio L. 1200 lorde, qua ttro quinquenni del decimo. Scadenza 15 giugno. Medico profugo Austria italiana, trentanovenne,. per 15 anni medico comunale in una citt.à del Trentin·o, ove aveva temporaneamente la direzione dell'Ospedale, con anno . ~ clinica chirur<Yica, cerca supplenza prefer1b1lmente Alta: Italia. Condizioni solite. Scrivere alla redazione del « Policlinico ». Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Professionali. . Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ct risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italiane.

Nuove diffide: Riolo (Ravenna) , Montemag2"iore al Metauro (Pesaro-Urbino), S. Colomba~o al Lambro .(Milano) , Mongiar·a (Catanzaro), Ortueri (Cagliari)? .Vigono~·o di Fonta?a Fredda (Udine) , ì\~0D:t1c1ano (St~fla), Legol1 nel 00~ mune di Pecc1ol1 e Santopietro nel comune di Capannoli (Pisa), Castelnuovo 1vlagra (Genov•a), C0ccanile in comune di Copparo (Ferrara), Cannobio [Opera ~ia Uccelli] (Novara).

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IL POLICLINICO

Riconferma di diffide : Briosco - Ospedale Annoni (Milano) . · Revoca di diffide: lYiontecapriolo e Saltara (Pesar-0-Urbin0), Sedilo e Cugliero (Cagliari), Issime, Albiano e Bairo-Torre Bairo (Torino), Qastellina Marittima e Rosignano Marittimo (Pisa), Capolona (Arezzo) , C0reglia Antel.minelli (Lucca) , Barlassina e Vanzaghello (Milano), Marradi (Firenze) . La sezione di Fano dell'A. N. M. C. comurn ica che.,· se per il comune di Saltara è stato rev0cato . il boicottaggio, permane però la diffida. Nuovo boh:~ottaggio: Bibl:ona (prop0sto d all·a -?ezione di Cecina dell 'A. N . M. C., sanzionato dalla Presidenza centrale) . Ci si comunica: « La prego no·t ificare nel suo pregiatissimo giorn·a le, la diffida della condotta di Strettura, comune di Spoleto, e di togliere la diffida delle c0ndotte di Montefalco e P·oggiodomo, dipe11denti da questa Sezione. Prof. Francesco F eliziani » Pres. Sez. Spoleto-Norcia A. N. M. C. ROMA. - Il «Bollettino Ufficiale del Ministero di l_)Ubblica istruzione » ri p0rta un decreto re1at1vo al premio « al merito clinico» istituito dall'Istitut0 Nazionale Medico-F}al11Ilacologico, che allo scopo metteva a disposizione dell'Università di Roma una cartella di rendita di lire 3400, e intitolato al nome di Guido Baccelli. : · Si tratta di una medaglia d'oro che verrà ogni -ctnno conferita al dottore in medicina e chirurgia .appartenente alla classe dei professori od assistenti universiitari od ai medici addetti ai ser·vizi di uno qualsiasi ifra gli ospedali italiani che ne abbia fatta domanda e che ne risulti particolarment·e degno per lavori e putiblicazioni nel ramo della clinica medica o della terapia medica. . Il concorso sarà bandito 11el mese di novembre e le domande devono essere presentate al rettore dell'Università di Roma non più tardi del 15 dicembre, accompagnate dai lavori sui quali si chiede il giudizio. Nel caso che il concorso andasse deserto, o che la medaglia non fosse conferita, essa sarà aggiunta a quella dell'anno successivo, nel qua~ le saranno premiati due concorrenti invece di uno. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Nel Corpo Sanitario Militare. l\1aggiori medici promossi tenenti colonnelli medici : Gurgo ca,·. _t\.cbille, Perego cav. Vittorio, _'-\.relli ca\·. Vittorio, Tomba cav. Giuseppe, Rossi ca,·. _'-\.lfredo, Virdia cav. Tomma ~ o . Capitani inedici promossi m'a ggiori medici : Basili 1\ndrea , ·Co11bi Edoardo, Bernucci Rodolfo, T 0bia ca,.. _..\.rturo, Bozzi Pietro, Procacci ..\.rtu ro, T e ·io ca\·. Giuseppe. T enenti inedici promossi capitani medici : _.\.riola Luca, Carl:oue \'incenzo, Demeclio Arturo, Pa nag ia _r\11touino, Calia Taetano, D 'Accarcl0 al,·atore, Ci:irlo il,·io, Rampi Pi etro, Pitrelli ca\·. Xicola, Catlarelli Benedetto, Camoriano Pietro, !)e Dome11ic0 Francesco, ~Iaffi ca\·. Giusep(30)

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FASC.

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pe, Degli Atti Vincenzo, Mastroviiti Nicola, Selvi Gio·v anni, Gallotti Giov-anni, Savini Gualtiero, Costa Fa'ulsto, Bevilacqua Amleto, Molin0 ~rlo, So~a~i. Cesa_re, Bas.si 9-iusel?pe, Oggero Cesa.ne, S1rus1 Guido, Giardi Galileo, Giambi Luigi, Tenaglia cav. Giuseppe, Japoce Antonio, De Al'bertis Guid0, Pintacuda Salvatore, Scag lione Vittorio, Signorino ·Rosario, Maugeri Nicolò, I·ngravalle Alfredo, Germino Alfredo, lYiarulli Alberto, Indelicato Gitiseppe, Cervell0 Ugo, Fasani Francesco, Buonopane Ca.rlo, Denaro Antonio, Scbifani Vincenzo, Lucci Americo, Pellegrini Oreste, Feliciangeli Guido, S0rbara Emilio, Fadda Siro, Caldarola Francesco, Rossi Antonio, Lucangeli Giovanni, Lojacono Atit0nio, Fiumefreddo Vincenzo, Bacchia.I oni Adolfo, F,usi Pietro, Formiggini Manlio, Romano cav. Nicola, Rossi Ferruccio, Cucinotta Eugenio, Pol0sa Vin.cenzo, Castorina Giuseppe, Cammarata Giovan·n i, Corti l)uigi, Miadonna Antonio, Mazzocone Camillo, Romeo Giamba.r·t olo, Ritucci-Chinni Agostino, Tangheroni Dante, Vigliani Federico, De CariS1 Agostin.o , Galante Carlo, Mereu Rosolino, Circo Giuseppe, Orlandi Vincenzo, Fiorini Muzio, Pilato Ado1fo, Rasile Antonio, Graziala Gerardo, Abate Alessandro, seg·uirà nel ruolo il capitano medico Rampi Pietro. Sottotenenti medici di complemento nominati tenenti medici in servizio attivo permanente : De Sanctis Carlo, Magliulo Alfonso, Comelli. Umberto, Cianchini Giuseppe, Caimpenni Cristoforo, Rossi Arturo, Pol1zzi Antonio, Sacco R0sario, Rocca Michele, Midolla Carmelo, Cicèone Eliseo, Telese VincenEo, Grifi Vincenzo, Massone Giacomo, Ferri Guido, Gonzales Alfredo, Capecelatro Ettore, De Poi Pietro, Grifi Filippo, R:estagno Annibale, Tattoni Fileno, Mastrantonio Vincenzo, Chimenti Ferdinando, Savini Guglielmo, Carile Raffaele, Pezzullo Luigi, Chiappe Renato, Vezzini Santo, Gaspar~ni ç;iulio, Mastromatteo Michele, Stu:fferi Mario, Preite Cesare, Morelli Mario, Cantone Francesco, Tarchi Virgilio, Agòstino Vincenzo, Alessio :raoli-no, Lazzaro Francesco Antonio, . Garbagni Giuseppe, Ma.nfredi Alfredo, Bassi Ugo , Cairo Gaetano, Vendra Salvatore, De Leo SalvatoTe, Gaggioli Carlo, ~azzotti. Bortol.o, M~n­ teleone Vincenzo, Calvan1 Federico, Fa1lla Giovanni, Nitrini Pellegrin0. . NAPOLI. - Riportiamo il risultato dei concorsi per russistenti in medicina, e in chirurgia agli Ospedali Riuniti. Assistenti in chirurgia: 1° .Altç>belli, 2° C c~­ zi, 3° Pepe, 4° Candela, 5° Di Giacomo, 6° Pis tolese 70 Mazzella, 8° Naipoletano, 9° Cantelmo r~0 Iura, 11° Sorrentino, 12° Marinelli, 13° Pelie<Yrino i4° Califano, 15° Milano, 16° Gaeta, i7° Ca:sito , 18° Scalese, i9° Taglialatela, 20° niarotta 21°' Fedullo 22° Donadio, 23° Brodetti, 24° Mumoli, 25° Mandato, 26° Florio, 27° Gatti, 280 Gu<Ylielmucci, 29° De Sio, 30° Montanaro, 31° Co~te, 32° P.i1i, 33° Parasca·ndolo, 34° D~ Danno, 35° De Riso. Assistenti in medicina : I 0 Tede~bi, 2° F ortunato, 3° Scala, 4° Scalato, 5° Don~d.io, 6° Tramonto 70 Milano 8° Casto, 9° Luc1d1, i o0 Pentagna ' 11° Scales~, i2° Frolkis, i3° De Riso, ~4° Irura, '15° Felsa·n i, i6° De ~1aio, i7° Di Poggio, 18° Cerfoglio, 19° :\Iontanaro, 20° ~Iaresca , 21° Giamporcaro.


{ANNO

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SEZIONE PRATICA

FASC. 19]

-

Guido Baccelli parla del medico-soldato. Il 5 corr. nell'aula della Clinica medica al· Policlinic0 Umberto I, in occasione della chiusura del corso di clinica medica, Guido Baccelli, dinanzi a n·umerosissimo uditorio di professori, medici e studenti (oltre 1500 person:e), ha pronunziato applauditissimo l'elogio del m·edico soldato. Egli ha detto : •• •

Sign·ori,

Al primo rivederci brevi parole. Il dì che dallo studio tranquillo ed intenso dell'uomo infermo compiuto in quest0 grandioso Policlinico, l'Italia col suo squill6 di guerra vi chiamerà sui c'a m.p i d.i ·b attaglia; voi, ne son cert0, vi sentirete nella coscienza surti a generosi sensi e dalla vostra ·r esp0nsabilità nobili-

tati.

.- IL medico s0Ldato1J

Ecco la vostra divisa! In questa an continuato esercizio di alte virtù, talv0lta in apparenza dissimili, sarà l'arduo dovere. Le pagine scritte col sangue, 'C he traggono dal1 'es.perienza memore nel giro dei secoli, vi rièordano con esempi degni di Plutarc0 il grado e il modo ·onde i condottieri di eserciti dettero ai servigi della medicina in guerra il più alto rilievo. Dalle antiche .istorie ci si narra che per la m0rte di Macaone, chirurgo insigne, tremò tutto il campo degli Argivi; ed in tempi assai meno remoti Napoleone I parlando di Larrey, chirurgo e medico. valorosis.sim.o, uguagliò la sua presenza 1 ~i ·q uartier generale alla importanza di ·un r~ggil mento di cavalleria; .e ne aveva ben donde! In1atti coloro che per la .salute· della Patria addiyengon·o .p rodighi del loro sangue, raddoppiano il coraggio e la fede s ulla prestanza dei mediçi n·e.11 'eventuale soccorso e combattono qtiasi sicur.i che potranno mostrare un giorno le gloriose cicatrici alla famiglia e alla città ove nacquero, narrando con santo orgoglio dell'alto ufficio compiuto tra le aspre vette della propria fortuna. Da quesrt'a scuola partirono pei campi africani giovani egregi che furono a un tempo prezioso elemento di salute e di valore guerresco ; e che quando la cura dei pr·opri feriti si rese imposs itJ.le pei superanti nemici, snudata la spada pre-sero il comando militare delle r eliquie superstiti .m a ·vicine alla inevit abile glorios.a ecatombe. Questi esempi sublimi prenunziano .i nuovi possibili ·a vvenimenti, ai q·uali ognuno di voi può essere presente. Il medico soldato in primo tempo può trovarsi dentro le trincee o dietro le barricate dove urge adoperare prontamertte la su prema ·virtù che necessita, d9''e una fulgida antitesi deve renderlo

a

un tempo audace e prudente, pietoso e crudele, ricordando i precetti di Roma:

Parcere subiectis et deb ellare superbos ma pure: A d'Versus hostos aeterna aucboritas esto Nei momenti supremi la ·scelta dei mezzi è una sola, quella che può assicurare col prestigio del1>antico valore l'esempio e la salvezza del patrio decor-o. R oma a ntica, che combattendo p~r ottocent,J anni si rese immortale, padrona del mondo fino allora conos.'C i·u to, era .i nfinitamente più grande dell'odierna Germania; ma portava con la guerra la civiltà, la generosità coi vinti e sui popoli tr.ionfati la santità delle leggi, ·scrivendo a lettere incancellabili ad esempio educatore delle ge• • • .n eraz1on1 avvenire : · Dulce et ctecorum eist pro patria mori.

Ed oggi pe~ le speranze dei fasti novelli giova ricordare la epigrafe che si legge sul piedistallo della- Colonna Antonina: ·M arcus A ur.eLius · Imperator A nrienis Parthis Ger'rnanisque · Bello maxirno de'Victi.s Triumphalem han.e columnam Rebus gestis insignem Antonino Pio patri61 dedica'Vit. E se per caso la dimenticaste voi, n0n dime11ticò l'odierno Imperatore di Germania di quei fatti la stor.ia ; che a nzi mi f ec~ esprimere il desiderio di con{)scere le fogge delle vestimenta dt>gli antichi Marcomanni scolpiti sulla c0lon11a ' perchè tradotti in ischiavitù dalle romane Leg ioni trionfali. Ed .io lo compiacqui. Le vicend.e dei popoli forti sono come le onde del mare: incalzate a tergo sul Lido, per legge fatale spumeggiando indiétreggiano, ciò che vuol dire rivincita; ed il ritorno fatidico come è creduto oggi alle nostre mìlizie così dev'essere int eso da tutta la gioventù italiana. 11 medico soldato può trovarsi 11egli ospedali da campo nei quali è più provvida la sua azione salutare, sebbene ancora di molto limitata. Do,'e però con minore ·pericolo personale si svolge intero l'officio .suo altamente benefico è nei grandi O$pedali che trovansi nelle città più o meno remote dal ico.zzo delle .armi . Cotesti Santuari della salut e militare debbono avere il conforto e la dovizia dei mezzi che trovansi nelle nostre cliniche radunati. Ivi suprema legge è l'igiene dei luoghi, dell'aria , delle acque, delle persone . L~ 11ettezza è una fra le più grandi difese, la vigilanza sui cièJ , sulle bevande, sui farmachi, sugli attrezzi sanitari è iassoluta necessità. In quanto ai cibi e alle bevande e al latte tutto de,re essere bollito quando non sia certa la sincerità del· l '0rigine. (31)


IL POLICLINICO

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FASC. 19)

Su tali precetti però non è qui luogo a induNOTIZIE DIVERSE. . . g1ars1. Nella cura m edica dei nostri fratelli soldati Società di medicina sociale. anche quest a Clinica 11a portato il suo modesto Per .ini~iati-ya dell'on. prof. ~ieraccini e dei pro111a efficace t ributo. fessori B1ond1, Devoto e Mori ·si sono c·ettate le La via delle vene aperta ai medicamenti eroibasi per una Società italiana di medici11a sociale con sede in· Firenze, alla quale sono già ci e per essa le incredibili guarigioni di morbi infettivi manifesti o. latenti, lenti od acuti, la assicura te adesioni autorev0li di studiosi e simpatizzanti ai fini che la Società si propone. indisC'Utibile superiorità del nostro metodo a quello di Elirlich nelle sifilidi specialment e della Corso di conferenze di medicina e chirurgia di guerra • .batteria cerebro-spinale, l'ossigeno introdotto da A Ferrara nel decqrso mese di aprile ebte noi nella s uppellettile terapeutica, non solo nei luogo, per iniziativa della locale Accademia di supremi momenti della vita, ma nelle esigenze Scienze mediche e naturali, un. corso di confedel rica.m bio m ateriale, la cura del primo pe· renze di medicina e chirurgia d'i guerra. Esso riodo della nefrite, . quella dell'appendicite in- è assai bene riuscito sia per il concorso di medici della città e della prov.inci·a, sia per la imcf·uenta non ancora pubblicata e diffusa, fina1portanza degli in-s.e gnamenti impartiti. 1nente quella del tetano. Fu svolto il seguente programma : prof. sen .i A . Lustig : « La difesa sanitaria dell'esercito» \ roi rileggendo e med.itando la casuistica ri(Conferenza inaugurale); prof. G. Grixoni: «La portata anche solo dal nostro giornale Il Policliantitifica » (Due conferenze) ; prof. 11ico andrete persuasi •s.ul più alto valore de1- vaccinazione E. Bttrci : « Tecnica di chirurgia di guerra » ; l 'acido fenico nel tetano di guerra, al confronto Cap. med. dott. S. Zara : « Organizzazione del dei sieri, perchè in molti casi la prova dei sieri servizio sanitario in guerra » ; prof. M. A. Luzfalliva quando incomineiata l a cura dell'acido · zatto : « Il tifo petecchiale >) ; prof. M. A. Luzzatto : « ~rofilas.si e curà del tetano» ; prof. A . fenico la minaccia di morte andò scomparendo e Ghedini : «Traumatologia di guerra » (Lesioni si eè1b ero al paragone molti e non sperati sucda arma da taglio e loro trattament0) ; pro.f. A. cessi. Bisogna però confessare ad onor · del vero Gatti : « Tra umatologia oculare di guerra » ; prof. G. Boschi : « La nevrosi trauma tica in che .anche il nostro metodo assolutamente fallisce se abbia preced·uto il tetano un gravissimo g ue rra»; prof. E. Cavazzan:i : «L'alimentazione di guerra » ; dott. E. Padovani : « La diagnosi shock, come nel t erremoto. in guerra di morte a.pparente e di morte reale»; dott. E. Micheli : « Chirurgia cranio-cerebrale Signori, in guerra»; prof. E. Casati : «Le ferite d'arma da fu·o co dei modern!· fucili nei varii organi e Potrebbe a taluno parere soverchio ed anche tess·u ti » ; prof. N . Tiberti : « La meningite cerenoioso invocare ogg.i il retaggio delle nostre bro-spinale epidemica ». g lorie avite. Ma ·s arebbe chiudere gli occhi per non vedere, spregi.are le virtù che non· si hanno, Conferenze di igiene e pronto soocorso In guerra. per il soldato. deridere la fede indefettib'ile s ulla es.perienza dei secoli maestra delle genti. In vista dell'attuale momento politico 1'AssoR oma e l'Italia nella educazione marziale per ciazione nazionale per l'istruzione del soldato e del popolo, al fine di giovare ancor più ai nola rivendicata unità ed innanzi al pericolo deve stri soldati, ha organizzato un corso di confericordare il famoso verso di Virgilio: renze s ull'igiene e chirurgia in g uerra, che viene t enuto nel !Sal one dell'Associazione .in piazza Sit R oniana Potenis Italia virtute propago Campitelli, 2 , ed al quale possono assistere 11è dimenticare la grande sintesi politica che ci non solo i militari che frequentano la «Scuola e Casa del soldato », ma anche tutti quelli attramanda Orazio qua ndo volto ad Augusto lo . ' tualmente di guarnigione i?- . Roma . Tal~ cors~ ln\-OCO : di conferenze ha lo scop0 d.1 1ns.egnare al nostri soldati nel modo più pratico, comprensivo ed T1,tela praesenlS' I taliae d.omti:naeqite R oinvae elementare, come preservarsi e difendersi dalle E chiude con la sentenza di Tullio: lnalattie che più comunement e si ·ver1:ficano nell~ campao-ne di guerra e prestare ai compagni Q1.iibus Patriani 1tonoraveri1it de/ e1ideri1it, aux cri11t stat1~t1~11ii est i1i coelo definri.t1uni locu11i 1ibi e·ventu~lmente feriti quei primi soccorsi che so,·ent e vengono a mancare per la "\·astità del cambeati a·e-vo se111piter110 fruan1t:ur. po d'azione militare. Il programma del corso di conferenze è il se• guente : 1. Traumi e ferite i n genere in guerra. L'ele\ato cli corso del sommo Clinico, il quaOreste Maro-arucci, chirurgo primario al Polile mantiene ,~i \·a la fiamma della Romanità ed clinico, doc;nte di patologia chirurgica nella R. i ncita ai più nobili ideali di P atriottismo, fu Uni\~ersità di Roma. nscoltato eon co1n1nozione e corona to da entu2 . Etioloo-ia, epidemiologia generale e s peciale delle ~alattie infetti,·e in tempo di guerra .. .;.iasti ci, f or111idabi li appl ausi. •

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I)


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XXII,

SEZIONE PRATICA

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Le disinfezioni. - Pr0f. Oreste Sgambati, chirurgo degli ospedali, 1nedico capo della Croce 11ossa. 3. Igiene nervosa e mentale .i n tempo di guerra . - Pr0f. Giuseppe Montesano, presidente Assoc. medici e chirurghi di Roma, direttore Scuola Mag. Ortofrynica. . . . . . . 4. Etiologi'a epidem'ioJ0gia' e profilassi speciale del tifo addominale, del tifo petecchiale, della dissenteria epidemica, del tetano. - Dott. Angelo Bellussi, medico jgienista, aiuto presso lo I stituto di med. legale della R. Università. · 5. Trasporto dei feriti in guerra. - Dott. Ven~es.lao Fr.aschetti, medico del Comun·e di Roma. · 6. ~r0filassi delle .i nfezioni com·uni delle fer.ite. - Dott. A. Calò, lnedico del ·C0mune di Roma. 7. Etiologia, epidemiologia e profilassi specia1e del colera, della peste, del vaiolo, d~ll a me·ningite cere1:1ro-spinale epidemica. - Prof. Olivieri, docente di patologia speciale medica nella R. Università di Roma. La Commissione per il cors0 delle conferenze è cosi comp0sta: Durante prof. Francesco, senat ore del Regn0, presidente - M·argarucci c<:>mm. prof. Oreste - Montesano prof. Giuseppe 'Bellussi dottor Angelo. ' . L'inizio del c0rso ebbe luogo il 2 maggio con la conferenza del prof. M~rgarucci.

Pronto soccorso In guerra. Per :iniziativa del Comitato nazio·nale femmi nile per l'intervento .italia.n o, ha luogo in Roma µn. ciclo di conferenze teorico-pratiche sul pronto socc0rso per gli ammalati e feriti .in guerra, .dettato dal dott. Vence.slao Fraschetti, dell' Associ.azione dei medici liberi esercenti. Le c0nferenze sono tenute in un 'aula del Collegio R0mano. ,.

Esami di laurea anticipati. .

. Il Re ha firmato, su proposta del Ministro della pubblica istruzione, un decreto co11 il quale, per quest0 solo anno accademico, la 12rim·a sessione di esami speciali e di laur·ea per gli .studenti che siano inscritti od abbia110 compiuto il 6° anno della Facoltà di medicina e chirurgia nelle Università, sarà iniziata il 12 1naggi0 e chiusa non oltre il 1 2 giugno p. ·v.

~ontro

l'alcoolismo.

. A tale incon,·eniente pone riparo un proV\·ed1mento adottato dal Comune di Milanv su proposta dell'assessore per l'igiene dott. Veratti : cioè ai segregati per profilassi, il Comune- si impegna di c.0 rrispondere regolarmente lo stipendio durante tutto il periodo dell'isolamento. Un altro provvedimento di indole profilattica c0ncerne l'istituzione di una scuola per }ignosi presso l)Ospe·d·a le Maggiore. · La vaccinazione antltifica.

Nell'u,ltima sua seduta ordinaria la Società L o·m barda di scienze mediche e bi0logiche si è a lungo occupata di questo argomento, di grande importanza ed attualità. Dopo esauriente discussione è stato votato a ll'unanimità il seguente ordine del giorno., che verrà trasmesso alle competenti autorità politiche e sanitarie: « La Società Lombarda di scienze mediche e biol<1giche ·udit a" la relazione del .prof. Moreschi sulla vaccinazione antitifica per via endoven.osa e la dis·c ussione seguitane, considerando i vantaggi che questo metod0 presenterebbe in confront0 della vaccinazione per ·via sottocutanea, com11nemente usata - vantaggi di tempo, richiedendo il metodo endovenoso un r.erioqo assai min0re perchè l;immunità si sta1:11lisca, vant aggi in rapporto .ai 1isultat.i ed anco·r a vant~ggi finanziari non indifferenti - fa voti che il metodo . e ndovenoso prop0sto dal p·rof. Moreschi venga al più · presto applicato s u larga scala, comparativamente al metodo ·s0ttoC'Utaneo ».

Risultati della vaccinazione antititlca fra le truppe inglesi. }\.11.a Camera dei Com·uni il s0ttosegretario alla guerra riferiva che durante la guerra attuale si sono manifestati solo 421 casi di tif0 fra le truppe combattenti inglesi e che fra i colpiti 305 non erano .stati vacc.inati entro d•ue anni; tra i ,·accinati entro i due é}.nni •s i è avuto un solo caso mortale e concerneva un individuo il q~ale aveva ricevuto una sola inoculazion·e invece delle due regolamentari nell'Inghilter'ra. '~

.

Lotta contro le epidemie nei paesi belligeranti. In Austria tutti ·col0to che si recano sul 'fronte di battaglia vengono sistematicamente vaccinati contro il vaiolo, il tifo ed " il colera. Qualora la strettezza del tempo n0n 1o consenta, la v-accinazione viene espletata sul fronte.

Alcuni aeputati a·vevano presentato al Ministro della o-uerra un voto perchè, di fronte alla. ~risi vinic~ia che travaglia il Paese e specialmente la Sicilia, si aumentasse la razione del vino ai soldati. Ma. il ministro della guerra ha -dichiarato che quel \•oto non può essere acc.:olt.;.

Le autorità ·sanitarie di Graz h anno ,·ietato in tutta la Stiria l'uso delle , salviette di tess uto nei ristoranti e nelle osterie. Vengon0 consentite soltant o le salviette di carta, le quali debbono essere bruci.a te dopo l'uso individuale. _l\. t al uopo sono state affisse delle ordinanze nei pubblici esercizi.

Provvedimenti sanitari a Milano.

Secondo il << Journal A. lVI. A. », dal 11uale Llesumiamo molte di queste notizie, il g0\·erno austriaco ha diretto un a.p pello pubt·lic.ato nello « Uo·eskriit for Lalger », richiedendo degli esperti nelle ricerche di laboratorio, dei medici e del pers0nale forn~to d~ s12eciale e~pe~e~za nella lotta contro le ep1dem1e. ·

La legge prescr~ve l'isolament<;> degli affett.~ da malattie contagiose, ma non s1 preoccupa di col0ro che, per essere stati . a co ntatto di pe!sone infette, possono essere veicolo del contagi~ s u loro e su altri. _!\.llo stat0 attuale della legislazion·e, non pttò imporsi l'isolamento: nè è d~ presumere che -verrebbe accettato pe_r senso di civismo, in ·vista del dann0 economico che ne deriverebbe. 0

Secondo la « Miinch. Mediz. Wochenschr. », le a11torità sanitarie germaniche hanno testè rac(33)


IL POLICLINICO •

comandato contro i pidocchi degli abiti l 'uso di una polvere composta di talco, magnesia, usta e bolus alba, contenente il 3 % di tricresolo, detto Kresolpulver; si raccomaulla di \ralersi per l'u'So di piccoli recipienti forniti di un piccolo cri vello, così che la distribuzione risulti omogenea.

XXII,

FASC.

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loro nome, la sola qualifica di levatrice; vieta le indicazioni di « ostetrica », u premiata » e simili, da talune aggiunte sul proprio cartello, perchè la legge non riconosce, oltre la patente professionale di levatrice, altri titoli qualificativi.

Pletora di treni-ospedali in Germania.

Corso di perfezionamento in batteriologia. La Direzione generale di sanità, vigile sentinella nella tutela della pubblica salute, per aver pronto nell'eventuale bisogno un cert0 numero di batteriologi, ha affidato al prof. Gosio, di cui è n0ta la grande competenza scientifica, di tenere un cor.so di esercitazioni batteriologiche con indirizzo assolutamente pr.atico. A frequentarlo sono ·stati chiamati medici designati dai direttori degli Istituti d'igiene delle Università. 1

Prolusione al corso di clinica cali.

delle ~ malattie

tropi-

Il prof. Aldo Castellani tenne nell'aula della I Clinica medica di Napoli, diretta dal professor Cardarelli, la prolusione al corso di clinica delle malattie t ropicali . V'intervennero il colonnello medico di marina prof. Petella ed altri 11fficiali medici di marina in uniforme, .salutati con· grandi acclamazioni patriottiche dagli s tudenti. Il prof. Castellani fu vivamente acclamato ed attentamente seguito. Egli rifece la storia delle conoscenze delle malattie tropicali dai tempi leggendarii fi:no ai t empi nostri.

Nel C. S. P. I. Il « Bollettin0 del Ministero P . I. », nel nu mero II, riporta ]e norme regolamentari per la non1ina dei r aippresentanti delle facoltà nel Con~ siglio Su·periore dell'Istruzione. Le Facoltà medico-chirurgiche nomineranno n el I 915 tre rappresentanti.

Al Consiglio di Stato. Su confo!lllle relazione del dottor grand 'ufficiale 1Vlari0 Bonino, la V Sezione del Consiglio di Stato h a dichiarati decaduti i seguenti ricorsi del CollllUne di Chieti contro gli Ospedali riuniti di Roma : per esonero dal pagamento di spes~ di Spedalità del I912 e anni precedenti - d1 quelle del l9I3 - di quelle del 1914 - ro h~ dichiarato irricevibile il ricorso del Com·u ne di l\Iel per esonero pagamento spedalità 1908.

Gli studi medici a Messina. Abbian10 g ià dato inotizia dell'apertura .del primo biennio della facoltà medica di Messina. Rile,~i amo dalla « Clinica l\1edica » che l 'anato1nia umana è confinat a i·n una baracca dell'ex l azzaretto d ella peste a un chilometro dagli edifizi uni,·ersitari, che gli studenti n0n hanno. c~­ da,reri dall'oS1pedale, che la scuola d'ostet~1cia si è aperta il 22 febbraio in due baracch e di le~ o-no che in Parlamento si è accennato a questi fnc~n.,-enienti e si sono a., ·ute èuone promesse.

Per ti titolo di levatrici. Il sindaco di l\Iilano )1a diretto alle l e·vatrici llella città l1na circolare in cui le ~n'\ii ta ad ~s~­ re 11ei cartelli es po ti n1 pt1bbl1co recanti il (34)

[_.\.NNO

Da Berlino ·s i ha .n otizia che i treni ospedali allesti ti da varie organizzazioni, municipi e privati sorpassano ormai i 150 ed eccedono di mo1to .i bisogni. Alcuni di questi treni restano inutilizzati per mes:i. Onde la Croce Rossa sollecita una remora ;nelle donazioni destinate a tale scopo e che p0trebbero essere più utilmente impegnate.

Restrizioni sulla panificazione in Ungheria. La << Klin . ther. Wochenschri.ft » informa che runa legge impone ai pre~tinai ungheresi di aggiungere il 50 ~6 di · farina di maiz alle farine di grano o di segala usate per la panificazione. Dove i l maiz difetta, il Ministrv dell'interno può autorizzare ad usare fino al 25 % di farina di patate. La sola eccezione è fatta per i W asserseimmel1i1 (proba.b ilmente dei l:àscotti), i quali possono essere i nfornati una s0la volta al giorno. Le infrazi~nti. a 1q ueste dispos~zioni sono passibili della prigionia sin0 a due mesi e di una multa -sino a 600 corone.

Notizie epidemiologiche. Dall'Il al 17 aprile sono stati denunziati nel1'Austria-Ungheria I2I casi di vaiol o (di cui 59 a Vienna) e 489 di tifo petecchiale. Dal principio dell'epidemia si sono avuti a Vienna 1360 casi di vaiolo, di cui 281 letali.

Associazione medica franco-greca. La « Grèce Médicale >). annunzia che 1' « Alliance médicale Franco-Hellénique », di recente fondata .: aprirà prossimamente una biblioteca di oper~ e peri0dici francesi di medici?a e di .Pi~ organizza delle conferenze e delle . d.1mostraz~on~ di perfezionamento tenute da. medici francesi di valore. . Presidente della Società è Phocas di Atene ; seo-retario ad Atene ne è Sotiriades ; segretario .t:> a Parigi ne è P. Descomps. Il o-i orno 29 aprile u. s., vittima di una infezione~ cadaverica contratta in seguito ad un'aut op.sia o-iudiziaria, è morto il dottor Serratrice Roberto, not0 perito chimico e medico-legale. . . . . I funerali riuscir0no 1mpo°:ent1ssimi. Il pr?f. Ottoleng hi parlò sul feretro ri~evan d o. 1~ qualità intellettuali e morali dell'estinto, '\T1tt1ma del dO\'ere. Una scheo-o-ia di schrapnell uccideva , durante 0 la battao-lia delle Argonne, il dott. Otto Markus, a sistent e alla clinica medica di \V~rzburg:, ~u­ tore di prege'"'?li _la"·ori ~i neur?.logta e ps1cb1atria; egli l ascia 1nco1np1uta un 1mpo~tante ~pe­ ra s ull 'istoloo-ia dell.e cellule gangl1ar1 del s1steo 111a neryoso ,~egetat1\•o.


[~i\.NNO

XXII, FASC. 19]

SEZIQNE PRATICA

655

Rassegna della stampa medica. Gugl. da Saliceto, gen FoRNARI : Le complicanze parotidee postotitiche. Jtrch. di Farmac. e S e. Aff ., l gen. DEZANI e CATTORETTI: ,Sulla genesi della .colesterina. VERDOZZI: Sulla necrosi adiposa del tessuto peripancreatico e del pancreas. - PITINI: Influenza dello iodio sull'accrescime11.t o dei tessuti coltivati in 'VitrQ. - 15 gen.. GANGI : Alterazione della regolazione termica dopo estirpazion·e delle capsule s urrenali. La .Tubercol., 31 gen·. RAMAZZOTTI: Del lupus eritematoso. .,, .Munch. Med. Wo ch ., 19 genn. DECKER e v. BoMBARD: La roentgenterapia prOlf'onda nel carcinoma gastrico e intestinale. - BERNOUILLI : Sul trattamento tamèulatorio delle malattie oculari. - Medicina di 'guerra. Bull. de l' A c. de M éd. 1 19 genn. DELORME : Traumatismi dei nervi da proiettili (discussione). The /ournal A. M. A., 16 genn•. CUSHING: I risultati delle operazioni per tumori cerebrali. - ROBERTSON : I vari tipi di lue . - BABCOCK : Chirurgia osteoplastica della faccia. - STEINDLER: Coxa vara adolescentium traumatica. Mc GowAN-CUNNINGHAM: Infezioni renali ematogene. R e'V . Méd. de la Suisse Romand·e, 20 gennaio. MAYOR e WIKI: L'allilmorfì.na. LE:vv-Du PAN : S11l tr~ttamento della polmonite. The Boston M. A . S. Journal, 21 genn. SWIFT: Eser.c izi compensatori nell'atassia Locomotrice. - RISLEY : Diabete e chirurgia. /ahresk. f. arztl. Fortb., genn. Biologia e piatologia. - Appendice : Medicina di guerra. Kl.-ther. Wo ch., 18-25 genn1. LANDSTEINER: Sull'etiologia della peste. Il Mo·'Vim. ·San., 19-20. Numero sulla vaccinazione antitifica. Wien. kli'1'11. Woch., 21 genn . HEIGEL: Intf.ezioni paratifi.che. - CHIARI : Prognosi e terapia del tetano. - RESSE : Reazione di W assermann positiva n el pemfigo. Pens. Medico, 24 genn. MARIANI: Flemmone ligneo. - OLIVIERI: Linfomatosi tubercolare acuta con s indro·m e leucemicfa. - PIGNACCO: I posurrenalism.o cronico. Folia M edica, n. l. BOERI: Semeiologia dell'apic·e polmonare per la diagnosi· di tubercolosi incipiente. L'Idrologia ecc., genn. PONZIO e TURCO: La radioterapia dei fibromiomi uterini. Gazz . d. Osp., 24 genn. RECUPERO: Pericoli delle i'lliezioni di preparati insolubili di mercurio. - CHIRI : Il jequirity nell'epiteli'o ma. Ann. di Clin. Med., gen . GIUFFRE: Sulle nevrosi rèspiratorie. - FAGIUOLI : Tubercolosi polmonare e sifilide . - BERTELLI e SEMINI: Eliminazione del calcio e del fosforo nei morbi di Addison e di Basedow. Boll. d . Mal. dell'orec chVo• ecc., gen. MALAN: Tubercoloma del lobul-01 dell'orecchio. La Pr.esse Méd., 21 gen~. Medicina militarre (congelazioni, ·gangrena gassosa, tifo esantematico e ricorrente, tetano, ecc.). La Rif. Med., 23 o-en. DE GIOVANNI : P·r elezione. - ASCOLI M. : Malaria cronica, afebbrile, splemomegalica anemizzante. - BIFFIS : SuJl'ittero emolitico. - PELLECCHIO: Sulla cura dell'enuresi nottur·na. 1 •

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Jou:r1i. d .. Prat., 23 gen. CHAUFFARD: Spondilosi rizomel1ca. Mediz . Klinik, 24 gen. lVIedicina di guerra. BREIGER : Sintomi precoci della demenza precoce. Zeitsclir. f. Tuberk., gen. HART: Sulla genesi della tubercolosi apicale. - KNOFF : Sul trajt tamento della tubercolosi avanzata. Berl. Klin. Woch., 25 genn. ZINN e MuHSAM: Toracoplastica extra-pleurica nella tubercolosi polmonare e nelle bronchiectais.ie. - TouToN : Malattie normali e vita sessuale negli eserciti in g,uerra · ed in pace. . Tke Lan1cet,· 23 gerr. ~OWER : Contro il proprio corpo. - MILLER: La terapia salicilica nel reumatismo infettivo . - GRACE: Sull'elettroterapia. TJie Journal . A. M. A ., 23 gen. CoUGLIN: Sarcoma dellia lingua. - NEILL : Il metodo Cullen. nell'asportazione dell'appendice. - Til\iIME: Le attività autonome reciproche del cervello e dei visceri. Wì.e1i. Kli1'i. ivoc h., 28 gen. v. KoRANY : La vaccinoterapia del tifo addominale. - Medicina di guerra . Allg. Wie1i. med. zeitu·ng, 26 gei1. SINGER: La dissentetia. Bull. de l' Ac. de Méd., 26 gen;. Medicina di guerra. La Stomatol:, n. 2. AURELI: Le ianestesie tronculari in odontojatria. D ermat. Woch., 30 gen. RUHL: Contributo sperimentale all'etiologia della p ellagra. Giorni. intern. d. S e. Med., 31 gen. MoNTEFUsco: La pi0cianasi nella cura della difterite. La Rif. Med., 30 gen·. FERRANNINI: Le lesioni no1n tubercolari dell'apice polmonare. - D'AMATO : C.cmdizioni che favoriscono la precipitazione della colesterina biliare. - BINDI : Met odo Tansini nel carcinoma ulcerato della mammélla. Gazz. d. Osped., 28 gen. MARAGLIAiNO E. : Morbillo a d·ooorso anorma1e. - 30 geni1. MARTONE : Iniezioni end\ovenose di s ublimato nel reumatismo a:riticolare a~uto. MARAGLIANO E. : Terapia degli; aneurismi. La Presse Méd., 28 gen. LACA:PERÈ e LENORMANT: Trattamento delle gangrene con: l'arseno-l:en.zolo . - VIGNARD : Immobilizzaione delle fratture complicate. /ourn. d. Prat., 30 gen. NOBÉCOURT: Sulla turbe gastro-intestinali dei lattanti. R i'v. crit. di Cltn. Med., 30 gen.. FURNO: Le crisi pseudodiarroiche. - SICILIANO : I nuovi problemi della radiologia. Th e L ancet, 30 gen. MACKENZIE DAVIDSON : Applicazioni del telefono in chirurgia. Paris Méd.. , 30 gen . DoPTER: L'ep,u razione dell'acqua in campagn'a . La Pratvca otoi-rino-laring ., 30 gen.. CASTELLA!NI: Acumetria clinica. Pen,s . Me.d., 31 gen. LovATELLI: L'emetimia nelle emottisi. - BoNZANI: Patogenesi dell'ulcera dello stomaco e del duodeno . Mediz. J{lintk, 31 gen. SEELIG: Sull'ematuria. - Medicina di guerra: Anales del D epart. Nac. de Higi en,e, ;n. 6. l\1AZZA : Etiolog-ia e terapia specifica dell'ozena. OTERG: Igiene muliel::re. (35)


656

IL POLICLINICO

IL M org ag ni , 31 genn. ANDRUETTO: Dei vari metodi. clinici di dosamento del glucosio. Zbl. f. die ge s. Ther., gen . STOERK. Sulla terapia del colera as iatico. ·1'Tie f our nal of M ed . R es., gen. RODHENBURG: L'a·rgento colloidale con lecitina nel trattamento dei tumori mtaligni . - YOULAND, WILLIAMS: Valore protettivo e terapeutico degli estratti. acqu·osi di leucociti (Hiss). Buill. Of the J. Hopkins Hosp., gen. BYRNES: L'iniezione d'alcool !n el gan.g lio gasseria11 0. HoLMES: Variazioni della ipersensibilità alla tubercolina .durante la tubercolosi . - STEVENSON ·e REID : I nervi sensitivi n·e lle infiamma• • ZlOnl. L !g. dellGJ Scuola, gen Dr VESTEA : Svilup_po del corpo umano e sua importa•nza per l'educazione fisio-psichica dello scolaro. M edi c. R ecord, 23 gen. FrscHER : Il sistema nervoso miopatico e le funzioni gastro-enteriiche. - 30 gen. STARR : Paraplegia senile. Ann. de M éd ., n '. 2. FIESSINGER e LAURENT: Sul diabete bronzi·no. - DONZELOT : Le tachicardie parossistiche. - ESMEIN: L'insufficienza tricuspidiale. R i v . Ospedal., 31 gen. PIERI: I progressi della chirurgia nel 1914 Proc. R. Soc. of Med., gen. HERTZ: Cardiospasmo. - La d'e finizion'e della cecità; discuss. - SHATTocrc e DUDGEON : Studi emol.o.gi~i . ·La Clin . Med. !tal., gen. RIVA: Sulle neurosi dello stomaco. - CANTIERI: Sulla terapia della - febbre medi,t erraneta. - CAMPORA : Sull 'emorragia cerebrale ventricolare. - CASTELLI: Sulla policitemia · rubra. Il Nlorgagni (Arch .), gen . BACIALLI: La tiroide nell'avvelenamento sperimentale da preparati tiroidei. ARCANGELI: Peritifiite postetiiore ades i.v a complictlnte il rene mo·b ile. - VENTURELLI: Tumori connettivali primitivi dello stomaco. R e'V . Cli11.1 . de Madrid, 30 gen. TURRÒ: Epidemia di tifo a Barcellona. T he JO'<U·'r'nial A. M. A ., 30 gen. R UBINOvV : L 'ass icurazione sociale e la professione medica. ALLISON e BROOKS : L'anchilosi . - FARRELL: L'operazione osteoplastida di Hi1:1b s nel morbo di Pott. Gl1 Jncitrabi li, 3 1 gen. RIA : La Clinica e le discipline ausilia:l"i. 1

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A n.n . di Ostetr. e Gtn·eco l., 3 r gen . RIDELLA : In-

sufficienza placentare relativa. - PONZIAN: Fibroma pendulo del grande ]abbro. - CATTANEO : Statistica del carcinoma primi ti ·vo della vulva. Giorn. di Med. Mtl., 31 gen. GRIXONI : Sulle conserve alimentari. - TESTI: Sulla dissenteiria in Cirenaica. La Ginecol., n. 11. RASPINI: La rottura prematura e precoce delle membrane in rapporto al p.a.r to ed al puerperio. · L Attualità Med., genn . PAGANI: Modificazioni morfologiche del <<treponema pallidum >> per cura .antiluetica. Boll. Chim.-Jìarmac., 48-50. GANASSINI: Ricerca chimica del sangue. A nn. <bi Med. Na'U. e Colon., genn. FOSSATARO: L'adattamento funzionale degli arti traumatizzati. - RHO : Gli inconvenienti della tintura di iodio per l'applicazione del metod'O Grossich. R·e'Uwe N e;urol., 30 lug . 14. BouCHÉ : Compressione midollare da aracnoidite saccata. - LHERMITTE e CORNIL : Corea cr01nica post-puerperale . La Pediatria, feb. Dr CRISTINA e CARONIA : Sulla terapia della Leishmaniosi interna. - CozZOLINO : Macchie mongoloidi sulla superficie ventrale. FINIZIO : Sulla digestione della caseina. - KRARINA-MARINUCCI : Anemia perniciosa i111 bambini. Berl. Klin. Woch., I feb. MELCHIOR: Le infezioni quietescenti in· chirurgia. - RICHTER: La patata quale alimento popolare. - OEDER : Sull'obesità «costituzionale ». The Practitioner, febbr. 2° numero sulle secrezioni interne. Kltn. -ther. Woch., r-8 feb. PocH: Quadro e trattamento della peste. Milnch. Med. Woch., 2 ~eb. PETRUSCHKY: Sulla immunizzazione percutanea. - FABRY e SELIG : Trattamento della sifilide e del lupus COIIl salvarsan cuprico. - Medicina di guerra. Gazz. d. Osp., 4 feb. FUBINI: Versamenti chi1osi e chilirformi. Wien. J{lin. WOc]i., 4 feb. MARBURG e RANZI :· Sulle ferite d'arma da fuoco del midollo. WOLK e STIEFLER: Sulle congelazioni. - RIEDL e EGGERTH: Sulla vaccinoterapia del tifo addominale. 1

Indice alfabetico per materie. .~mputazione:

gra,·abilità dei monconi Pag. 626 Aerofagia caus a di disturbi respirat0ri )) 625 e circolatori gravi . . . . . A nemia perniciosa progres.si\ a (Bier» 621 mer) : trattam ento . . . . Bombe a sfissianti . . . . . . . » 640 Coli oa : a zione cardi0 vascolar e . » 634 )) 630 Dissebteria in Cirenaica . . . . . » 635 E rnia inguinale : t ecnica operati,1 a . F erite : trattamento p rofilattico con la » 637 t intura di iodio . . . . . . · .,i uri sprudenza sanitaria . . . . )) 644 641 . )) G u erra (I fig li della) . . . . . I 11fezi011e cl a t etrageno fra i soldati . > 631 I nfort t111i stil la,·oro : crit erio medico > 631 d i celta e selezione d el per sonale . 7

Rom o, i 915 -

.. b

T i p . N azionale di G. Bcrtcro e C •

Lussazione spontanea della ' r otula . Pag. 634 Malaria : profilassi in guerra . . » 629 Medico-soldato (Il) . . . . . . . » 651 1"Iorbillo e riammissioni nelle scuole . » ~6<) Pinza-tenaglia per emost asi auto1natica » 034 Pleurite interloba re . . . . · » 636 Pleuriti dei sifilitici . . . » 636 Pneu1noconiosi : osser,·azioni e ricerche » 633 cc S elemonas » nell'Eritrea . . . . . » 634 S oluzione cloro-.sodica p er iniezioni : )) preparazione est emporanea . . . Splenomeg alia malarica : caratteri . b > Tifo esantematico in g uerra . . . . ) Tripa nosom a del dromeda rio eritreo . . · ) Uretrite cronica : c ura . \. accin azione a ntitifica · · · ) L. p0zz1,

res~.


.Roma,

1~

magg1o 1915

SEZIONE PRATICA DIRETTORI: I

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

Prof. T. Mancioli: Profilassi delle malattie d'o1~cmo, naso e gola nelle scU-Ole. - Medicina cas irense: Il chiru rgo in guerra. - La meningite cerebro-spinale. - Sun'&l e rassegne1 SIF~OGRAFIA: I,. F indlay e Madge E. Robertson: La cura della sif.Jide congenita. - NEUROLOGI A: La nevralgia spinale di B1'odie. - Accademie, Società mediche, Con• arassi: Regia Accademia delle scienze 1nediche iti Palermo. - Società Medico -Chi1'urgica di Modena .

Medictna. sociale :

Appunti per il medico pratico :

CASISnCA: Ricerche comparative sulla -roseola nelle va-rie specie di tifo. - Sind-romi emor,agiche del tifo. - Un caso di tripla infezione: tifosa, parati/osa A e parati/osa B. - T~RAPIA: I comfx>sti salicilici per via esterna. - L'aiione dei preparati salicilici sul rene. - Posta degli abbonati. - Cenni btbliogratlci. - Varia.

. Rella vita professionale: Cronaca del nwvimento Professionale. - Risposi& a questU e a domande. - Condotte e Concorsi. - 1'omine, promozioni ed onorificenze. - 1'oUzte diverse. - Rassegna della stampa medloa. Indice alfabeUco per materie.

•lllMI 41 tNtdeM rllena&I. - 1Ì vietata l a riproduzione dl lavar! pubbllcat l ael POUCU1'1CO o la pubblloa1io n1 dl auatl dl easl aen1a o1tarJJe la tonte.

1-'\(CEDIOI:NA SOCIALE.

Profilassi delle malattie d'orecchio, naso e gola nelle scuole. •

Sunto delle lezioni al corso di Medicina scolastica presso l 'Istituto d'igiene della R . Uni• versità di Roma (n o.v embre-dicembre 1914) per il prof. T.

cervello, il sistema osseo, ecc., tanto che il Ga1lois scrisse che ogni pedJiatra è in obbligo ' d.i conoscere le malattie che provengono dalle lesion·i del ·c avo nasofaringeo e regioni. annesse di cui ttna gmn parte delle alterazioni dell 'infan2.lia più che compagne sono derivazione dir etta. Vediamo più da vjcino, in linea generale, questi ·~apporti."

MANCIOLI .

I. Considerazioni generali. Forse a t alu no potrà sembrare , superfluo che in un corso irapido d '1nisegnamelllto per medico a) Naso-faririge e patologia i1ifantile. ~olastiic-0 si isia fatto il pio sto alio stud.i o delle malattie d'orecchio, naso1 e gola, studio che da La via più facile d'ingreSlSo delle malatti~ vera Cenerentola della medicina, si mantiene esantematiche è il cavo m•asofaringeo che, duancora n·el gr.asdo di complementare fra i corsi rante queste epidemie, dovrà essere rigorosamente ~saminato nelle comunità infantili in dell 'insegnamenito universitainio. È bene quindi che prima d'entrare nell 'argoquanto possono presentare dei sintomi premomento io tratteggi su larghe linee quello· che nitori. Così la iscarlattina è talora preceduta o acdeve essere i l nostro prog.riamma e quali intitnii rapporti leghino l'oto-ri.no-laringoiatria a questa compagnata da secrezione muco-purulenta del grande branca lllllovai della medicina isociale che naso. Nel morbillo con1parirà un'accentuata iperemia dell'intera sttperficie mucosa dell'albero è l 'ligiene scolastica. Quando si vuol ricerca.ire la causa del dila- respiratorio e spesso le 1n.acchi~ di Koplik. Se in ogni caso di rinite con eczema crostoso gare di tante malattie nelle famiglie, nelle scuole e nelle collettività, non si dovrebbe tra- e sanguinante del "·estièolo ed ingorgo glandoscurare l'esame dell 'orecchio e del casvo naso- - lare s i facesse l'esame batteriologico del seCTeto faringeo dii cui. può dirsi che un terzo dei bam - n1aso-faringeo non raramente si riscontrerebbero, èiini al disotto dei 7 anni sieno affetti, con riper- specie iin tempo di epidemia , i germi della difcussione frequente i1n organi lontani com·e lo terite. Oltre a. ciò sulla mucosa delle prime vie stomaco, l'appendice, la vescica, le meningi, il respiratorie si possono trovare a lungo dei ger1

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IL POLICLINICO

mi allo stato nonnale i quali vivono c-Otne ospiti inoffensivi fin ehè, la loro esaltazione virulenta o quel complesso di fatti, che riferiamo come diminuita resistenza organica, non determinano lo stato morboso. La mucosa polmonàre troppo poco saprebbe resistere ai germi trasportati dal pulvtiscolo atmosferico ise la mucosa · ·nasale no.n formasse una barriera di protezione, onde 1llt1a: delle gravi conseguenze di chi - respirando cd naso chiuso - deve rinru.nciare a questa difesa. Altra baJrriera di protezione è rappresentata dalla mucosa bucco-faringea : benchè meno solida e più permeabile dell'epidermide, giacchè non possiede lo strato corneo, è però sempre malto più resistente delle mucose dello stomaco e dell ':intestino, tanto che da molto tempo il Robin l'ascrisse ad una categora di dermomucose. Le tonsille (palatine e faring,ea) se malate o degenerate, cessano di essere un valido mezzo di difesa, costituito dall'aggru,ppam.ento di foll.Jicoli linifatici, e per gli intimi loro rapporti con la rete linfatica irino-cervico-mediastinica che è la via maestra di tutte le infezioni che dal tessuto adenoideo invadO'lllO l'orgiandsmo, rendono possibili le temil:ili e non rare complicazioni a distainf.le (polmoniti, nefriti, osteomieliti). A questi esempi di lesioni a cl.Iistanza prodJOtte da alterazioni acute delle prime vie respiiratorie, aggiung·e remo che le alterazioni cro:nJiche di queste regioni influisoonoi. egualmente e con non minore inten1s ità sul detenninismo di fatti vitali (erniatosi, nevropatie riflesse), sulle funzioni degli· apparati' circol:atorio e respiratorio, sullo sviluppo della muscolatwra e dello scheletro. Il medico della: scuola deve sapere che le deviazioni della colonna vertebrale &e possono a·v·ere la loro origine da malattie delle ossa, da i:t11adatta costruzione dei banchi· o da un difetto di refirazione, possono anche essere esclusivamente dovute a fatti di stenosi I1asale . Il medico della scuola deve sapere che se alcuni bambini gracili e anemici migliorano sensibill,llente coDJ quei mezzi che la beneficenza pubblica e privata porta a profitto dell 'inifanzia (vita all'aria aperta, cura marina o montana, ecc.), moltissimi ialtri potrebbero correggere definitivamente la loro deficente costituzione con u.na cura assai semplice delle prime vie respira torie che, sgombrando gli ostacoli alla lil:era respirazione nasale, ristabilisse I 'ampia ' en.tilazione polmonare. Le inevropatie riflesse d'origine nasale sono molto frequenti e svaria.te anche mell'infanzia, .. ma qui non fiarò che riportarne schematica1

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mente le più comuni, dovute all'eccitamento del nervo trigemino e dell'olfattorio non solo per lesioni organiche nasali, ma ainche per disturbi funziona.lii· e vasomotori della · mucosa schneideriana. Riflessi nasali per lesioni organiche o anche per disturbi funzionali della mucosa nasale : 0

Sintomi riguardanti il sistema nervoso centrale: emic.rania, vertigini, insonnia intèlligenza indebolita. ' 2° Dolori nevralgici dr regioni ti piche del corpo: all '1an1g olo inferiore dell'omoplata · al livello dell'appendice xifoide dello sterno'· itlelle r~gioni renale, precordiale, intercostale, ai braccio. 3° Sintomi funzionali riguard.a nti lo stoma~o ; (nausea, v:'Oilll.Ìto, dispepsia acida) ; id. il cuore: (pal:pitazione) ; id. i polmoni : (asma, irregolarità resp111atoria) ; id. la cute: (brividi, pallore) ;· id. l'utero: (mestruazioni irregolari); id. l'occhio: disturbi a carioo. delle funzioni secretorie: (lacrimazione e sue conseguenze) o disturbi a carico della motilità: (contratture, midriasi, stral:iismo); disturbi nenrosi p·r opriamente detti: (nevralgie, fotofobie, amaurosi). I

b) Udito e pedagogia.

Consideriamo ora quale importanza può avere per il m:edico scolastico lo studio dell'organo dell'udito. La vecchia flf!ase « intellectum dat quid auditum » c.o·m pendia tutta una dottrina. E se è pur vero . che da un Lato è troppo pessimista (poichè abbiruIJ.o dei sordomuti intelligenti) e d'altro lato trascura altre condiziooi che influiscono sulla intelligenza, è certo che la pedagogia ricavereè1b e dei frutti m:igliori se ponesse qtUiesta vecchia frase a capolista dei • suoi ammaestramenti. ·La diminuzione dell'udito nell'alunno porta come cottl·segueUiZa diretta una difficoltà nell 'apprendere la parola dell'insegnante e quindi immra ncabili e ripetuti errori negli esercizi di det- 1 tatura e ddffi.coltà a rispondere alle dot:Q.ande perchè queste non vengono chiaramente i.n1tese. È da tenersi' in sommo conto che il bambino non dice di sentire poco1 e quindi di fronte al maestro egli passa per distratto. AltrE" volte invece avvienie che il bambino cercai di percepire ciò che isente in confuso e questo apporta uno sforzo più -0 meno prolungiato cui segue niu vero stato di stanchezza me11tale. Nel tempo stesso il bambino è di solito sotto l'azione sfavorevole di un altro gruppo di cause che hanno portato la diminuzione dell'udito e che possiamo compendiare nella parola di e stenosi nasale» di curi poi parleremo. Su qu-este basi è chiaro come potrà svolgersi la psicologia del bambino. Egli passa per distratto e svogliato mentre è un malato di ipo· acus'Ìa e conseguente s1trmenage mentale .


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SltZIONI PRATICA

Fatti che ancora chiamiamo riflessi, e che forMan maino che l'ispezione medica delle scuol~ se sono tossici dell'ipertrofia tiroidea, lo rendono va diffondendosi e si comincia ad estendere l'osirrequieto, mentre il torace :hon dilatato da suf- servazione anche sull'organo dell'udito si rende ficienti inspirazioni 11."esta meschino. Il bambino evidente con qU1a·n ta firequenza questo ammali. Riferisco alcune cifre : \·ien su stentato, debole di corpo e dri' intelligenza, imbambolato di giorno, irrequieto di Stato di Victoria (AuS(tralia). Bambii:ni esaminotte gia~hè il sonno non è tranquillo nè ri- n,ati 8491 : trovati malati di naso e gola 23 .6 %; storatore per d.i'fficoltà respiratoria, crisi di tos- di orecchio 13.5 %. Totale 37.1 %· se, accessi di pavor nocturnus, associati assai Scuole di Straffwd (Inghilterra). Bambini esaspesso alla dannosa molesti.ai dell'enuresi. minati 76,000 : trovati malia.t i di naso e gola ' Vedi.amo i risultati pedagogici che si otten- 18 %; di orecchio 43 %· gono prendendo come base il grado della funScuole di Halifax. Bamt~n:i trovati malati di · zione udJitiva. gokt il 39 %. Scuola « Regina Elena » (Roma). Su bambini Feci le mie prime osservazi1o ni iai, unia. scuola privata di Roma ove l'omogeneiità dei bambini 80~ : trovati malati di naso e gola 3 l %; di orecaippaxtenenti tutti a classi abbienti pottvia ccr ·ch10 34.20 %. Quest'anno (1915) estendo osservastitunre un elemento non. tras-curabile in osser-' zioni di tal genere, su tutti gli alunni delle scuole comunali di Roma. Si può prevedere che cirvazioni di tal genere. ca l / 3 ha udito inferitore al normale. Divisi la scolaresca in 3 gruppi Nelle scuole comunald' di Roma si sono isti1° bambin.i coni udito normale o medio; 2° jd. superiore alla media; tuite delìe classi differenziali ove vengono rac~ colti tutti gli' allievi i quali non riesconx:> ido3° id. inferiore all1ai media. Pregai la Direzione dello scuola di voler for~ nei nell'apprendere e sono stati per due anni mulare un gtiudizio1 complessivo sul . profitto, di seguito rimandati agl.i. esami. Fra questi bamda esprimersi con i vocaboli dii « lodevole » bini ne ho trovato il 90 % affetti da alterazioni (medie di voti' 9-10), <<'i'd oneo >> (voti 7-8), «me- dell'udito. Si tratta dunque spesso, in questi diocre » (voti 5-6), « insufficiente» (vot1 sotto casi, di anormali falsi la cui psiche nonJ è sufficientemente evoluta p'e r difetto del senso acutil 5) . Paragonand'Ol la tabella dell'udito con quella stico. È dunque evadente che ogniqualvolta l'edudel profitto si vide che mentre i bambini con udito normale offrivano :al profitto le svariate catore abbia a che fare con un bambino che si presenti sruogliato e dlisattento debba prima oscillazioni di tutte le scolaresche, con una spiccata tendenza verso la idoneità, gli i peracusici d'ogni altria cosa garentirsi se le ft.11nzion1 udierano q~asi tutti lodevoli, e gli ipoacu·sici quasi tive del bambino sono normala. Ed il medico chie - specialmente se scolastico - sarà spesso tutti insufficienti. A tale risultato si sarebbe però potuto obiet- ànterpellato sulla resistenza mentale di l:iambini tare che le oscillazioni delle lrilnee del profitto che risultano insufficienti abbia lo stesso penpotevano essere influenzate da troppe cause per- siero ed escluda almeno questa possibilità. Vedremo poi come si può procedere con semturbatrici e che le grafiche pi'ù che ad una legplicità di' mezzi e di cognizioni speciali ad unJa ge potevano essere dovute al caso. Ripetei allora l'esperimento ini un campo del ddagnosi abbastanza esatta. Diagnosi che è di enorme importanza per l'insegnante il quale non pro~tto dove fosse più in gii:Uoco l'udito che nion tutte le ris10rse della , volontà e . dell'intelli- può più contenit arsi di p1redicare al deserto ma deve rendersi conto del perchè è arido il tergenza. Feci' cioè iripetere il giudizio di rtlascun bambino per quel che rigUJaidava esclusiva- reno su ·cui semi'llla, diagnosi che assurge ad mente la pronuncia délla lingua francese (che un vero mezzo di profilassti sociale poichè essendo quasi tutti i disturbi aunicolari dell 'inin quella scuola si insegnava). Questa seconda prova dette ancor maggior ri- fan~ia suscettibili di guarigi-0ne con adatte cure salto alla prima ten.e ndo teonto, per qualche ec- - si può spesso ripristinare direttamente e rapidamente la via per cui la mentalità può svolcezioni, che gli i·p oacusici 110.devoli erano di fa· gersi e trionfan:e. mii.glie piemontesi, ossia già abituati a pr01t11nnzìa francese, mentre gli iperacusici mediocri erano II. Insufftcenza nasale. bambini dell'Italia meridionale o che da poco L'inswfficiJe,'YlJZa nasale è rappresentata dalla tempo frequentavano la scuola. difficoltà, fino ·alla impossibilità, di respirare a L'importanza dei! rapp.o rti tra udito e rendimento pedagogico è tutto basato sulla enorme bocca chiusa, attraverso il naso. A) Le cause che impediscono il passaggio deldiffusione de11a riduzione dell'udito fra gli sco1'aria attraver.so le coane sono rappresentate o lari. 1

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IL POLICLINICO

da alterazio1Li d·elle cavità 1iasali e dei seni o da ipertrofia dell'anello di Waldeyer. L e a lterazioni della cavità nasali e annesse sono: a) le deviazioni del setto nasale (congenite o traumatiche, della porzione cartilaginea o ossea del setto o di tutto il setto) ; b) le ipertrofie della mucosa da rinite croni·c a (specialmente del turbinato inferiore) ; c) l'ostruzione da accumuli di croste (rinite caitarrale, eczemi del vest1bòlo, ozena, corpi estranei) ; d) i tumori della cavità nasale; e) alterazioni dei seni mascellari, dei seni frontali, dell'etmoide o del palato che facendo sporgere la parete niasale corrispondente, ostruiscono la cavità. L'anello di Waldeyer è rappresentato dalle tonsille palatine, la faringea, la linguale e la laringea, collegate da una ricchissima rete linfatica. La tonsilla faringea ipertrofica assume 11 nome di vegetazione .adenoide, e in tal caso provoca una serie di distu1rbi d01Vuti in parte alla sua posizione topografica fra il n1aso, la gola e l'a· pertura delle trombe d'Eustacchio, in parte ad alterazion~ di ricambio per modificazioni di secrezioni interine. Anche le tonsille palatine, ma in grado molte~ minore, possono ostacolare la respirazione nasale perchè comprimendo i pilastri contro la faringe limitano il passaggio dell 'airia posteriormente al naso. Da qua!unque di queste cause origi1n ata - e a parte di altri disturbi d'indole generale eh~ l'ipertrofia dell'anello di Waldeyer può provocrure - la stenosi nasale, ha degli effetti disast1iosi per l'infanzia. La madre i11diana chiude ermeticamente la b.o cca al neonato perchè resp~ri per il naso. Un proverbio inglese dice: «chiudi la bocca e ti salverai la ' ritai ». Nelle cart e biografiche per gli scolari in Inghnlterra e nel Belgio v'è un'apposito questio, nario eh.e sii rivolge alle famiglie per sapere se i bambini' nel sonno respirano a bocca aperta e se hanno di quei disturbi - cli cui parleremo - che m ettono sulla. strada della diagn.osi di s t enosi nasale. 1

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B) Gli effetti della s t enosi nasale possono essere i seguenti :

Aboliti i ·v antaggi delle cavità nasali : a) l'aria sii riscalda di s gradi; b) dalle coane proviene quas i tutto il vapore emesso nella espirazione: 526-540 gr. nelle 24 ore ; · (d agl'1 1nse · tti. : V1· b nsse, · e) filtro dell 'ar1a a1 pulviscolo e germi; muco germicida). I.

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Deformità del ,-iso :

espressione s peciale di stupore o di sorriso distratto ; alterazioni dello scheletro della fa.ccia (come fu osservato sperimentalmente da Z1.m t~mponando una narice nei cani) ; 11 palato assume la fonnia di arco o-oticu per1 cui assai frequente è la cattiva disp~izion~ dei denti (specilalmente gli incisivi superiori rhe appariscono incrociati) i quali sono cosl 1nelt0 predis.p osti alla carie. 3. Disturl::ri delle prime vie respiratorie : per l'irritazione meccanic~ e termica dell'aria e del muco· sono frequenti le flog·osi catarrali e ripetute della faringe e della Ìaringe. 4. Disturbi nella respirazione : per irritazione del V paio si ha contrazione dei muscoli tensori del velopalatino (obliterazione degli orifici nasofaringei) in modo che 11 paziente deve respirare con la bocca : nella vE:gli'a i movimenti volontari {)!esentano una certa opposizione a questi fatti rtf.lessi ma n el so111 •o ciò non è p.o s·sibile e si ha dispnea. Oltre a ciò, per il turgore dei tessuti cavernosi dei turbi.n ati, nel sonno la stenosi si accentua e si ha la se11S!azione di soffocamen.t o che nei baml:~ni è l,1 causa più frequente del pavor noctur1ius e del laringo spasmo. In individui predisposti è assari frequente ch e in questi casi di' stenosi nasale si S\ ilup})l l'asma bronchiale. Riuscii sperimentalmente negli. animali, con l'osÌIIiU.zione delle narici, ie riprodurre l'asma bronichiale cosi intensa da vederli morire con i caratteri anatomopatologici dell'enfisema polmonare. La diminuita quantità d'ossiigeno respirate; , i disturbi circolatori d'ordine asfittico furono segnalati spesso come causa di glicosuria. 5. i\.lterazione della 'voce : La faringite cronica e la laringite che spesso segue, alterano la voce e predisipongono questi organi all'attecchimento della tubercolosi. È noto il timbro nasale di chi respira male col naso·. 6. Disturbi olfattivi' e gustativi : Quando le particelle che devono eccilare le terminazioni del nervo olfattorio non possono arri·çarv1 o la mucosa è troppo arida, l'olfatt<.l si va attutendo e di pari passo diminuisce il gusto. 7. Disturbi oculari : Per ostruzione del canale na.SOllacrimale (che sbocca sotto il tUJrbinato inferiore) o P .:r diffusione attra'\Terso questo canale al sacco lacrimale e congiuntiva di malattie del n-a ~0 (ozena) o dei send. Disturbi oct1lari possono .ainche ess~.r legati. in modo ancora non ben chiaro, con .1 :t{'Crtiofia dell'anello di W aldeyer, e con les1on1 ancJ1.e semplicemente catarrali dei ~eni front.ali etn>:o1dali e sfenoidali forse per 1 rapporti vasali e di contig11ità fra' i ner,·i ott~ci, e qu~ste p~r~t1 ossee. Ricorderemo che il ch1asma dei nervt ottici poggia sopra i .seni sf~noi~ali, 1·~~ria oftalmica dà le arterie et1no1dal1 antenor1 e Tl· 1st eriori. 1


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:PRATICA

8. Disturbi auricola;i : ·La ste?-osi na.sale è la ca11sa più comtt De della stepos1. ~ubar1a . Le vegetazioni adeli :Jidi possono add1nttura t amponare l'orificio della trotnba d'Eustachio. In casi più lievi il muco che rista0o n:ì ueila cavità naso-faringea può diffondersi direttamente nell'ostio tuJ:,a rio. In tutti questi casi l'orecchio m€'dio div·:11ta u11a cavità chi uJSa e quindi predis µ() sta ~lle infezioni purulente. Nel decorso di malattie infettive' in° qu·esti casi l'orecchio amm alerà certamente. N~i. oasi più fa·vorevoli·, in cui cio~ no11 s1 sia s~b1l1to ~n pr-0cesso suppurativo, si avrà una ot1te media cat~rrale cronica ad andamento di solito lentamente progressi.v o. 9. Disturbi s ull'organismo i'n, g enere: . a). L'insuffic~enza nasale apJ;,f'rta delle ~1teraz1oru nel1·o scheletro del bambino. Va da ricordarsi un lieve grado di deviazic11e deila colonna vertebrale sia anteroposteri ore ~ he laterale, con le consecutive deformità compensatorie. e) La scarsa ossigenazione e l 'alterazione di secrezioni interne rendono i b~rtll-Jini pai1!di e denutriti.

A 1i~1nnesi : re~irazion~ a bocca aperta (asma).: otalg1·e ; 'Cefalea; enuresi notturna; sonno agitatG; pavor nocturnus. Facilità a bronchiti a Iaringit~ stri~ula, .a febbri periodiche; · a ~1attie oculan ; ep1st ass1. Sintom~ della faccia : toc:-ca semiaperta; ang?l~ facc1a}e molto pronunciato; asimmetrie facial1. Inspirando a bocca chiusa, le pinne nasali tendono a. chiudersi. . Alt e:az~o;ii. 11 el ca~o _or.a le : P.al?-to ad. arco gotico ; inc1s1v1 super1or1 incrociati; carie · dentaria diffusa; tonsille palatine ipertrofiche; catarro che . scende nella farin,g e. Alterazioni della 'VOCe : voce a timbro nasale o tonsillare; disfonie. Alterazioni a carico dell'oreccliio : suppurazioni croniche spesso bilatera l~ ; diminuzione del1'udito: otalgie. Deformità del torace : torace poco s1vi:lup,p ato, appiattito nella metà s u periore; cifosi dorsale, injfossam"en~o sqttoclav.icolar e, proiezione delle spalle in .avanti, insella tura lombare. Co1idizion,i ge·nerali: anemia; poliadenite ; scarsa resistenza agli esercizi fisici; anorressia. Co'11dizio1z,i psichich e : intelliO'enza t orpida ; disatienzione; svogliatezza al lavoro intellettuale e fisico; memoria limitata.

Gioverà ricordare ch e la t-0.n silla faringea si trova ipertrofica quasi costantemente nel rachi·tisnio, che secondo alcuni autori è in rapporto specialmente con l'alterata funzio11e del timo. Frequenti so.no• pure le vegetazioni .iJenoidi nell'idiozia, che finora ha trovato la maggiore risorsa t era.p eutica nell'estratto di tiroide, e ottimi sono gli esiti avuti da Hertoghe e <111 la stessa cura neg li ade11•o idei, riten11ti da questo A. affetti i.n maggiore o mtinor grado da mixedema o da i potiroidismo. Anche nel gigantismo e nell'infa ntilismo sii oss.erva spesso l'ipertrofia della tonsilla farin·g~a come pure negli individui affetti da labbro leporino, da ugola b:ifida, da palatoschisi, ecc. Tutto ciò dà un 'idea di quanto complessa e svariat a possa essere la infl11enza e l 'indice delle vegetazioni a denoidi' 11ell 'infanzia e quanto sia importante farne la diagnosi.

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C) Diag'n,osi. - I caratteri diagnostici della stenosi nasale sono generali e speciali. I ca:ratteri. generali risultan10 dalla osservazione est eriore del bambino e dall 'an1amnesi e sono tanto facili a riscontrarsi che dovrebbero essere coin osciuti non solo dal Jnedico della scuola, ma anche dagli insegnanti e dalle famiglie. I caratteri speciali richiedono la ossen Tazi0né della regione nasale anteriore e posteri10re con apposita tecnica. Raggruppo i caratteri generali avvertendo che non tutti si risc-Oltltrer.anno negli stenotici n asali ma ora predominerà l'uno ora l'altro a seconda degli individui. ·

Nelle scuole l'esame delle prime viie respiratoTie ·e dell'udito segue due indirizzi. Nel Belgio non solo si esegue un esame rigoroso anche con i mezzi speciali ma, previo permesso delle famiglie, si praticano anche gli atti operatori che si ritengono utili a proteggere l'udito nel bambino. Il Sindacato francese invece s t abili che non solo non si devono fare atti operativi ma neppure le più semplici mainovre esplorative : la pat ologia e la t erapia si devono fare in clinica, l'igiene e la profilassi nella scuola e in tale caso è necessario solamente per parte del medictl scolastico un pri1no laV10oro di selezione fondato sull'osser,·azione d~i caratteri generali. Il solle,ramento della punta del naso ci darà un criterio delle condizion:i delta pituitaria, l'abbassalingua sarà abolito. F acendo inspirare fortemente a bocca chiusa, se v 'è st enosi nasale, le pinne si accostano. Con t ale sis tem a più semplice, senza su scitare intoppi nell 'insegnam.ento, senza spaventare i l::an1bini·, senza aver bisogno di domandare il permesso alle famiglie si possono visitare rapidamente molti allievi. Pei casi dubbi o complessi il medico Scolastico avrà la risorsa dello specialista delle scuole il quale con i m ezzi speciali chiarirà la diagnosi. Stabilita l a diagnosi ne vengono avvertite le famiglie d<:· gli .alunni' le quali vengono anche messe al corrente dei pericoli sia generali sia specialmente riguardo all'udito che incombe ai loro :figliuoli. Qui deve cessare l 'opera profilattica della medicina scolastica salvo a riprendere in esame il bambino dopo che sarà stato ct1rato per co111

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IL POLICLINICO

trollare gli ottenuti vantaggi specie dal punto di vista pedagog:ico. Nella osservazione, sia pure rapida della cavità nasale e faringea specie nelle scuole bisognerà ricordare ancl:.e la possibilità di trovarsi di fronte a malattie contagiose.

III. Malattie contagiose del naso e gola che si possono riscontrare fra gli seolarl. La sifilide. -

Bocca: L'eritema, le placche erosive, le placche mucose, e l'eruzione pustolosa delle mucose sono assai frequenti u1anifestazioni secondarie della mucosa buccale, ove pure può riscontrarsi il sifiloma specie nei bambini per con•t agio diretto acquisito nel bere in recipienti in comune, fatto che ancora.. purtroppo suole avvenire nelle scuole. Naso: La sifilide ereditaria dà una rinite che s'inizia dalla primissima infanzia, con· se~re­ zione mucopurulenta, sangue e croste e cattivo odore (tanto dia scam~iarsi con• l.'~ena) cui. s~­ guono carie e necrosi e deform1ta carattenst1ca del dorso del naso. I sifìlodermi preferiscon? P.OCO la muc:osa n~­ sale: anche in questi casi. s1 ha secrezione ' 1schiosa e giallastra. Gola: Il palato molle, i pilastri e la f-=.iinge vanno più frequentemente dell'ugola sog·getti a manifestazione luetica ( ~ritem:a1, placche mucose) l'ulcera a stampo è caratteristica. Tutte le t ousiille, anche Le accessorie (difficoltà di diagnosi), sono frequenti sedi di placche mucose : sulle tonsille )?alatine possono essere più estese tanto da copnrle a guisa di pseudo-membrana aderente e senza tendeniza a diffondersi. Il colorito violaceo opalino, la facilità con cu! scompariscono con una sola pennellata di nitrato d'argento, l'anamnesi le furanno ben distinguere dalle afte; (eventualmente esame batteriologico per la difterite). Tuberco1Losi. - Bocca : di solito in via secondaria e in forma di processo ulcerativo della mucosa e sottomucosa, eccezionalmente in torma di lupus e di ascesso freddo. Preferito il lal:1bro inferiore v.e rso il solco gengivale e la guancia. Noduli tubercolari, cui segue la ulcerazione specifica, possono aversi s ul palato :. s.u~la lingua può aversi ulcera tubercolare primitiva o secondaria. Naso : Forme torpide e ,s ubdole poi ehè indolori, forma ulcerativa e vegetante : non eccezionalmente primitiva (dito nel naso nei . bambini); secrezione purulenta e talora sanguigna: stenosi n:asale. Tonsille: palatine e accessorie, tubercolosi della tonsilla faringea, forma acuta nel deLorso di tubercolosi polmonare. Forma cron~ca primitiva o secondaria ul~erosa, vegetante, ascesso freddo. Nella faringe è più frequente ma come forma secondaria : si forma il coagulo e quindi 1'ulcerazione, causa di disfagia. L 'acti1'toniicosi e la in,or'Va, non sono state descritte nei bambini, baster~ ricordarle : com~ pure ricorderò appena l'eresipela frequente . n~ bambini li11fatici specialmente .per le abr::i:>toni del vesticolo del naso d aeczem1 e per le inoculazioni dirette con le unghie. 1

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Il rinoscleroma: non tanto raro in Italia, prefetisce i giovani ; tumoretti sporgenti duri che fanno corpo con la mucosa e derma costituiscono un corazza durissima che si estende gemendo liquido vischioso che si addensa in croste: incerto il bacillo del rinoscleroma; prognosi infausta poichè si diffonde alla laringe. Il Lupus è frequentissimo nel naso: può aversi anche nel velopendolo tonsille e faringe. Difterite. - Ricorderò pochi dati. La rinite difterica è spesso primitiva, J.)UÒ decorrere in forrn.a subacuta o cronica e non è diagnosticabile che coll'esame batteriologir.0 sp·e sso è mite, ma può preannunziare l'insorgere del oru.p. Il Ballesi osservò 11 volte il bacillo difterico su 63 casi di catarro nasale: forse però in tali casi il bacillo difterico deve considerarsi con saprofita : spesso è con croste o sangue che simulano eczemi delle naricj. Bisogna tenerne molto conto poichè i bambini in tali condizioni frequentano le scuole : specie in cas1; di epidemie bisogna dunque esannnare tale materiale del naso. Le forme tonsillari: generalmente non si osservano a scuola. In ogni caso sono cosi caratteristiche per lo meno da sollevare il •lubbic. Sarebbe bene che i medici della scuola avess~ro a dis~0sizione tamponi. sterili ~a pre~ev~re il materiale anche nei cast sospetti, specie tu periodi di epidemia. Ozena. - Nell'antico eone.etto di Ippocrate e Galeno andava con tal nome - com'indica l'etimologia - un gruppo di m.a lattie del naso accompagnata da cattivo odore. . , .. Ora deve intendersi una. malattia d origine nasale con· fetore sui generis, croste dell'aspetto cli. pomice, atrofia dell:a mucosa. ~uò diffondersi alla faringe, laringe, orecchio medio, congiuntive. Dal fetore deriva la sua importanza sociale potendo assurgere al punto da esser causa di annullamento del matrimonio e di esenzione dal servizio militare. Nessuna disposizione invece si è ancora a"\·uta per le scuole, e malgrado io sollevassi la questione nei nostri Congressi, non si è giunti che al punto di.... studiarla I?'erchè. mancan.o elementi da dare dei provved1ment1 generali. Il &intoma obiettivo per cui l'ozena si t.lv-ela è quello del fetore ma questo non apparisce che nei ~adi più avanzati, di solito insie~e all'~~ro­ fia che è spesso preceduta da periodo p1u o m~no 1ungo di ipertrofia. . Quando i medici scolastici, messi sull 1a\•v1~~ guarderanno un po' più da vicino. i~ nas~ de1 bambini e manderan,n o allo specialista i so: spetti allora ritenO'o che anche fra le scuole s1 trove;anno non ta~to rari gli ozenat~si, fatto assru importante tenendo co.nto del pericolo c1~ e l'ozena possa essere contagiosa. È 1?ene ·h e 10 vi metta al giorno di questa questione. 1

Molte teorie cercarono di spiegare 1'etiologia dell'ozena: teoria anatomica, d'origine si11usale, da alterazioni istopatologiche endonasali, da alterato trofismo, da modificate secrezio11i interne, ozena oostituzionale, d'origine batterica. Il gran numero di queste teorie denota la loro incertezza 1· non controllabili e basate sulla osservazione di pochi casi, han110 il carattere di cause predisponenti individuali e non possono


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S~ZIONB

ass11rgere alla importanza di teorie .e tiologiche ad eccezione dell'ultima che fu anche la meglio studiata e i cui studi anzi si può dir.e non sien-0 ultimati·. Mi tratterrò quindi sulle ricerche batteriolo· giche come quelle legate a r.e ndere più o meno attendil~le la possibilità della diffusione nelle scuole di questa malattia. Abele Lowenberg isolarono con molta facili.t à un bacillo capsulato che si ' riscontra qt1asl sempre nei casi di ozena. Belfanti e D.ella Vedova isolarono un simildifterico - che condusse poi a provare la cura del siero antidifterico nell'ozena - ma si ritiene possa essere un saprofita. · Il ~erez (I899) con una speciale tecnica assai difficile isolò un << coccobacillo fetido » assictt· randone l'assoluta specificità per l'ozena. Speciali bacilli fuirono descritti dal Pes, Gradenigo, Rizzutti e Sforza senza però che gli AA. abbiano ad essi voluto attribuire il significato di agenti etiologici specifici. ~ certo che il capsulato di Abel si ritrova sempre nei casi di ozena : assai difficile è trovare quello di Perez - come 1'A. stesso avver· ti va riferendo la difficile tecnica della ricerca - perchè - come dimostrò Hofer - questo o-erme viene soffocato dal rigoglioso sviluppo b del b. mucosus di Abel. Con. itriez·~cmi sulla vena dell'orecchio di coni o-lio di culture .attenuate si ha secrezione mucop:rulenta dal naso e lenta atrofia dei cornetti : filtr-ando le culture e inoculando il filtrato Hofer trovò le medesime alterazioni anatomo-patoloo-iche il che dimostra che il bacillo fetido di P:rez •s viluppa tossine solubili : questo, secondo Perez, spiegherebbe lo stato cachettic?- degli ozenatosi e la minore resistenza organica non. sarebl:e ~iù la causa ma l'effetto della intossicazione generale ozenatosa. Coni successive prove di vaccinazione fatte sull'uomo l'Hofer ha confermato recentemente tw sua idea della specificità del bacillo fetido • di Perez avendo osservato una certa reazione della mue-0sa, la :flu~dificazione del secreto e la scomparsa del fetore. . Però il Graif pochi mesi fa, pur riuscendo ad isolare il bacillo di Perez e a produrre la m orte degli animali non trovava le alterazioni sulla mucosa nasale, nè poteva· isolare da questa mucosa dei bacilli. D'altra parte anche con le se~pli~i inie~io 1., i di siero antidifterico e perfino di siero fisiologico si può avere, per cong.estione della mucosa nasale temporanea caduta delle croste e scomparsa del fetore, come avevan?. dimost~ato, credendo aver raggiunto la curabilità dell ozena, distinti osservatori.

PRAncA

Il Perez riferisce di aver trovato il suo bacillo nella specie umana solo nei casi di ozena: e fra gli animali domestici solo nel cane (muc-0 nasale e saliva) n·o rmalmente in numero scarso, :in numero grande se il cane è malato. Da varie osservaziona cliniche di ozena crede ritrovtare rn·e l cane .u.n veicol'OI d'infezione dell'ozena a ll'uomo (in ind~vidui che avevano fa· miliarità con cani e non con altri ozenatosi) ; riro ferisce puire altra serie di osservazioni di probabile contagio diretto in membri della stessa famiglia: .in 45 famiglie ))

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malati d'ozena; 3 )) )) 4 )) ))

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7 )) )) )) h 8 )) » )) )) )) » II Ciò è stato osservato anch·e da altri, ma di fronte a questi casi sporadici di ozena familiare esiste 11n enorme n.u mero di casi undci di ozena in fàmigliei povere ove la promiscuità è resa indispensabile dai.le condizioni economiche ! . E d'altra. parte .abbiamo anche malattie non batteriche (lin.f atismo, gotta) che compariscono in più membri della stessa fa.miglia. La questione della contagiosità dell'ozena non seml:a:a quindi ancora risolta, ma è da temersi tanto che si è costituito un Comitato interna· zionale per studiar.e questa questione veramente sociale. È bene che il medico scolastico di front e :Hì un ozenatoso cerchi - con quel garbo che d.ev'essere la sua costante preoccupazione di fronte a bambini infelici .e tenendo conto dello spirito crudele che anima i campagni contro i pitì deboli - di: isolarlo, sia per il timore del contagio, sia appunto per impedire che i l cattivo odore possa :essere causa di risentimento pres• so i• compagni. Contemporaneamente le famiglie dovranno essere s·o llecitamente avvisate perchè, . se non v'è sempre il mezzo di vincere 1'ozena, possiamo però avere dei miglioramenti soddisfa· • • centi e sopratutto possiamo ottenere giorno per giorno con opportune cUJre la scomparsa del sintoma più funesto : .i l fetore. {e ontinua) . ))

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Pul::1blich eremo prossimamente : MAJOLI

U., La cura del morbiLLo

o•.,, siero di

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morbillo si co1i-ualescenti; DE MEO F., Sull'aspirazione deLie urine perr via uretrale ne.lla ritenzione acuta co1f14>leta. '

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IL POLICLINICO

MEDICINA 'CASTRENSE. D ehirurgo in guerra. Appu1iti presi alla prima Lezione dsl prof. No'Varo.

Dato il gran n1u mero di lesri.oni viol er.: e che essa necessariamente a pp·>:ta, il Pirogo.ff d,~fini la guerra una epidemia di trautni, ma non è tuttavia con ciò men vero che le malattie epidemiche mietano tante vittime quanto quelli e spesso di più ancora. Il fattore intezi-0tlle è ne]le ferite s tesse cosi i.m portante e decisiv0, che da quando la nostra scienza llQ ha rivelato e combattuto, la stessa Chirurgia di guerra, che prima era sinonimo di 4emolizioni .e di amputaziv.ni, è diventata conservatrice e ciò non già perchè i proiettili dei moderni ordigni di guerra siano più umanitari, ma precisamente perchè avendo 1 noi imparato a precludere la porta alle infezioni che si possono innestare attraverso alle ferite sul nostro organismo, si è ·eliminata la più grande causa degli insuccessi chirurgici. La chirurgia di guerra pertanto come specialità a sè, non ha più ragione di essere se non per quanto concerne la organizzazione del ser·vizio sandtario, alla quale evidentemente sono legati il rapido s gombro dei feriti dalla linea del fuoco , i primi lor01 soccorsi, e la s uccessiva loro sistemazioine in adatti luoghi di cura. Ogni esercito in proposito ha una organizzazione speciale; da noi si è provveduto assegnando 6 med1ci per ogni reggimento, i quali, assistiti da 12 aiutanti di sa·nità, 1stabiliscono già sulla linea di combattimento dei posti di med'ica:::io~ne, da dove i feriti sono poi scaricati s ulla sezione di sa11ità la quale si trova poco distante dal fuoco (1 -2 km.), dispone di personale proprio, ha un deposito di medicazione, e può al1'occorrenza impiantare ospedali da catppo da 20 fino a 200 letti. Dietr0 a questa sta la tappa cli testa con ospedali da campo da 100-200 letti, e quelli della Croce Rossa. Qualunque sia peraltro 1.a organizzazione sanitaria di prima linea, è cert0 che, date le masse enormi di comèattenti ed il numero s.t ragrande di fer.iti che spesso si ha negli scontri, nou sempre sarà possibile soccorrerli tutti adeguatamente, e neppure gli stessi portaferiti, data la radenza dei pr0iettili dei fucili moderni, che fino ai mille metri è all'altezza dell'uomo, potranno sempre assolvere il loro pietoso compito senza essi stessi restar vittime del fuoco nemico. Senonchè fortunatamente il 50 % dei feriti presenta lesioni non gra\ri e quindi sono in grado di recars1 essi stessi al posto di meclicazione. Ora, quali saranno le nonne generali che nQÌ d o,·remo seguire se chiamati ai primi posti di medicazione? 1

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Ogni qualvolta si tratti di ferite d'arma da fuoco, penetranti. o meno poco importa, purchè non ledenti organi vitali, noi ci guaTderemo bene d.al. toccare le f.erite C{)lll le ·m ani, con sonde, specilli od altro e ci limiteremo ad applicare su di esse, dopo averne pennellata la cute circostante co·n tintura di iodio, il pacchetto di medicazione che, com'è noto, ogni soldato ha con sè e dei quali ad ogni modo sono largamente pr0vvisti i portaferiti e gli aiutanti di sanità. Dopo questo sem·p lice trattamento dal quale voi :non dovrete derogare tutte le volte che vi troverete di fronte ad una ferita non complicata dei tessuti molli, il ferito dovrà esser accompagnato alla sezione di sanità. Più ardu0 sarà invece il vo\Stro compito tratta'1J1dosi di ferite grava, che interessino cioè :td esempio lo scheletro, che diano emorragie ecc. Le fratture semplici dovute a palle di fucile poco richiedono, a meno che non siano prodotte entro i 500 m . del tiro, nel quale caso il proiettile determina, specie se puntuto, dei fatti di ,-era esplosione al pari delle « dum-dum » : le ossa ridotte in picc0lissime schegge, vengono diissemi·niate, proiettate nelle parti molli circostanti ed allora, se &iano lesi vasi o nervi importanti, sarà necessario procedere senz'altro alla amputazione. Salvo in casi però così tremendamenti distruttivi da obbligare ,a ll'intervento immediato, in ogni altro caso, dopo av·e r trattato la ferita nel modo già detto, limitandoci ad asportare con pinze sterilizzate, mai con le mani, le schegge ossee che eventualmente sporgessero dai tessuti molli, cercheremo di immobilizzare l'arto come meglio ci sarà dato con docce, aste di legno, fucili, baionette, ecc., e fairemo trasportare il ferito alla sezione di sa•nità preoc~ pandoci più che tutto di allontanare ogni causa di infezione dalla parte lesa e che questa subioca meno sco.5se possibili. I proiettili dei fucili, difficilmente, salvo casi di esplosione, danno emorragie esterne notevoli, prima di tutto perchè i fori di ingresso e di uscita sono piccolissimi e secondariamente perchè fra la cute ed i vasi lesi vien subito a mancare il parallelismo, onde il sangue stesso che fuoriesce, infiltrandosi sotto l'aponeu'!osi, viene a far da compressore. Come ben si comprende in questi cas1 non interverremo al posto di medicazione, ma si bene alla sezione di sanità, ove con le do,rute regole dell'asepsi si provvederà a che queste raccolte sanguigne non offrano un ottimo pabulum alle eventuali inifezioni. La entità delle ferite da palle di fucili può esser aumentata dal fatto che esse avendo talora il centro di gravità molto all'indietro, subit o dopo perc0rsi i primi 700 m., come ad es. le tedesche, si inclinano e colpiscono di fianco, de-


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IL POLICLINICO

(SEZIONE PRATICA)

Valore terape.utico del .. Lactol " in ginecoiatria.

'' LACTOL'' Dott. Foglino

Numerosi sono gli studi fatti da vari autori sulla influenza di taluni p1 eparati, medicamentosi ed alimentari ad un tempo, quali ad esempio il Lactol, sugli ' stati di esauri1nento di iponutrizi one~ di convalescenza. Non era stata r1er.) fatta fin' ora alcuna ricerca sul Lactol, in rap porto a quei disturbi funziona li e organici della donna a cui si connettono gravi pertt1rbarnenti nella nutrizione generale e della funzionali tà dell'apparato gen itale. A ciò ha provveduto opportunamente I' A. che in una sua interessante nota preventiva espone i suoi primi risultati. Giustamentè egli accenna all'azione che l' ovario col suo prodotto di secrezione interna, esercita sul · bilancio del Ca e del Ph nell'organismo e sulla fissazione dei sali relativi nelle ossa, in rapporto all'azion·e più o meno antagonistica di altre ghiandole a secrezione interna, e a lla conseguente necessità di sorvegliare il bilancio del calcio e del fosforo in donne che presentano disturbi ovari.ci. Misura massima di previdenza ritiene l'opporsi alle modifìcazioni morbose del ricambio, con una alimentazione appropriata che valga ad assicurare una opportuna introduzione di sostanze rimineralizzanti in forma organica. A ciò si giun ge col razionale raggruppamento molecolare di tutti gli elementi che debbono concorrere al completo rifornimento d ell 'organismo e con un appropriato stimolo sugli organi a rallentata funzionalità. L'A., studiando i ·risultati ottenuti coll'impiego del Lactol da illustri clinici italiani, e metten doli a confronto con quelli otten uti nel campo della ginecologia è venuto nel convincimento che il Lactol nJeriti particolare considerazione n elle forme di alterato ricambio materiale per influen za riflessa della sfera genital e. L'ha quindi voluto esperimentare in un interessante caso di grave an emia e di spepsia gastro intestinale legato a malattia, insospettata precedentemente, degli organi sessuali (ipertrofia d e l collo dell'utero, en d ometrite cervicouterina, ovarialgia bilaterale). Sottoposta la paziente ad una severa cura di Lacto 1, per un periodo di tre mesi, associaI?dO d e lle lavande vaginali di borato di soda che vennero però irregolarmente praticate, si ebbe t1n così rapido miglioramento che la paziente ritenne superflua una ulteriore sorveglianza medica. L'A. benchè non dia come definitivo il suo giudizio sul valore del Lactol in ginecologia, a causa del troppo breve periodo di osservazione, sostiene che n el soggetto in esame era evidente il processo di deb ilitazione organica e di di~ordini funzionali in rapporto all'alterata funzione sessuale, e che una insperafa modificazione di fenomeni morbosi psicofisjci tu apportata dalla somministrazion e del Lactol. Prof. Dott. Muzio PAZZI

Con l' approvazione dell' emi11ente Clinico genovese, il Dott. Foglino valente farmacista di T orino, ha com posto questo prodotto farmaceutico il quale accoppia le proprietà di alimento a quello di medicamento e che riesce perciò efficacissimo in quelle varie condizio11i morbose nelle quali si devono soddisfare queste due i11dicazioni. Il '' Lactol ,, è infatti il resultato della associazione dei grassi del latte, di principii fosfata ti, di acido fosfoglicerico e di vari fermenti digestivi diastasi, pepsina, pancreatina), tutte sostanze ' come si vede' delle quali e universalmente riconosciuto un considerevole valore dietetico e medican1entoso. La bontà della preparazione del Dott. Foglino ha ottenuto la sua piena sanzione nella prova pratica sui mal.a ri. Essa è provvidenziale nei casi diversi di debolezza organica sia che questa derivi da alterazio11i costituzionali o sia l'effetto di malattie di lungo corso che hanno logorato l'organismo. È riuscita di molta utilità nei bambini d'i costituzione gracile e quindi inclinati al rachitismo e alla atropsia. È un medicamento indicato in genere nelle varie forme di anemia, indicatissimo nelle gastropatie (catarri cronici, gastriti ulcerative), dove urge l'uso di sostanze che in piccolo volume for11iscano all' organismo potenti energie nutritive. È facile intendere che in forza della sua composizione il '' L actol ,, è indicato e reca benefizi in quelle svariate condizioni morbose del sistema nervoso nelle quali il tessuto si mostra esaurito, quindi nella neuro-astenia, cosi comune ad osservarsi , nell' isterismo , nella psico-astenia ed in genere negli stati consuntivi. Avendone fatta assai larga prova nel servizio medico a me affidato nell' Ospedale di S. Maria Nuova, ho potuto confermare le asserite virtù della preparazione Foglino alla quale spetta perciò una felice riuscita nella prova pubblica che sta per farsene. La preparazione '' L actol ,, è accetta ai malati grandi e piccoli per il suo g radevole gusto e i piccoli in specie la usano considerandola come una ghiottoneria.

61icerofosfati al latte trlòlgestfvi su formala òel Senafore l?rof. Eòoaròo ffiaragliano

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<nott. :

G10RGro Primario Medico nell'Arcispedale di Santa

Libero Do cente Univer sitario Direttore Scuola Samaritana Bolognese

Maria Nuova di Firenze. I

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IL p OLICLINICO

(p agina di pubblici/a)

S.i::zrol\E PRATICA.

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Glicerofosfati al latte tridigestivi su {ormola del Senatore Prof [doardo ma ragliano.

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Prof. Dott.

Alcuni certificati

GIUSEPPE (f\RDI

CLINICA CHIRURGICA

OSPEDALE DI RIMI NI ·-

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Ho sperimentato il " Lactol ,, del Dott. Foglino di Torino: posso affermare che esso è un ottimo rimedio ricostituente in sta.ti di esaurimento nervoso e di denutrizione organica: esso mi ha bene corrisposto anche nella terapia infantile, nella quale è perciò raccomandabile.

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Rimini, 10 Luglio 191 3.

Medico Primario e Direttore -

Med ici

Firmato: Dott. Prof. G. CARDI ~ ledico

Primario Docente Patologia Medica nella R. Università di Modena.

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Parma, 10 Luglio 1913.

PARMA -

Ho fatto uso del " Lactol ,, preparato dal Dott. Foglino, secondo la formola del Prof. Maragliano e l'ho trovato utilissimo per i pazienti operati di stomaco, : 1 quanto be11e tollerato e g ustato e nutriente. Per quesra sua proprietà è utile anche in tutte le affezioni, n elle quali esiste una. debilitazione dell'organismo

Firmato: Prof. Dott. Comm. A. CECCHERELLI l ) irettore Clinica Chirurgica della R. Universitù di Parn1a.

Prof. Comm. CESARE CATTANEO

Parma, 19 Giugno 1913.

Direttore del la Clinica Pediatrica della R. Università di Parma Direttore dell'Ospedale dei Bambini di Milano

DoTT. PROF. CAV. FILIPPO LESSONA Torino, Maggio 1918

Docente di Ostetricia nella R. Università di Torino

Il " Lactol ,, Foglino (glicerofosfati tridigestivi al latte), è stato da me ripetutamente esperimentato. Piacevolissirno al palato, viene dai bambini preso volentieri, è perfettan1 ente tollerato e la sua indicazione precipua è nelle forn1e di astenia in ispecie dei piccoli l bambini convalescenti di malattie infettive, sopratutto l dell'apparato digerente. Fir"iato: Prof. Co1nm. CESARE CATTANEO

Egregio Sig. Dott. E. Foglino, Ho usato . il " Lactol ,. da lei preparato nella mia clientela e lo trovai molto utile nei casi di astenia ncrvosa e con1e ricostituente pei bambini. La facilità. con la quale viene preso e digerito non è ultimo pregio di questa fortunata prepar~zione. Firrnato: Dott. Prof. FILIPPO LESSONA Specialista in Gioecologia - TORINO· Via Donizzetti, 9.

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SEZIONE PRATICA

terminando, si capisce., una più estesa soluzione Quando poi ci troveremo di fronte a ferite di continuo. prodotte da gr.0sse scheggie, ad es. di granate, Le ferite del t orace, tranne i casi in cui .son cui segua una forte emorragia, noi, senza nep.colpi~i organi vitali, o grossi v~si, non presenpure preoccuparci di togliere le schegge del tano gravità nè richiedono intervento di sorta, · proiettile, applicheremo subito una medicazione ?lmen? in 1)rimo tempo. Lo stesso dicasi in· protettiva ed anzichè indugiarci con mezzi in.aquelle dell'addo1ne, nelle quali, quando sia leso deguati e non asettici a frenare tale emorragia, solo l'intestino, il pericolo di morte è relativazaffere1no la ferita, lasciando alla Sezione di samente piccolo, a patto però che questi feriti nità di congruamente pro·vvedere all'emostasi. siano lasciati massime nelle prime 24 ore nella . · È da. ricordarsi pe•r ò che il tampone, opponen-più completa immotilità, curandon·e il trasporto dosi all'uscita del .sangue già stravasato e dei ~on barelle a man0, e mai con carri od altro, secreti della ferita, viene così a preparare un ec~ e siano sottoposti al più rigoroso digiuno. cellente terreno ai germi patogeni ; tanto è ver{)f Le ferite della test ai danno il maggior cdn.tinche nei Balcani ed in Manciuria avendo i feriti gente di morti sui campi di battagliia.. tamponati dovuto perc0rre.re molti chilometri Per quanto concerne quelle non immediataper giungere all'Ospedale, vi giung·e vano con mente mortali, osserveremo che la palla può sfiofatti di infezion.e già progredita. rare il cu.c1o capel luto determinandovi una abraNoi limiteremo perciò il tam·p onamento ai· casi sione insignificante, oppure interessarlo in tutt..) di emorragie davvero gravi, ed in ogni altro il suo spessore. Nel qual caso non potendo escaso applicheremo• sulla ferita della garza idrosere sicuri sulla integrità o meno del tavolato fila che porterà così . all'esterno e sangue e sie'in.terno, sarà bene fare un'accurata toeletta della r.• o, togliendo ad una eventuale infezione il m:odo parte asp0:rtandone i capelli coni un po' d~ soldi sviluppar&i rigoglios·a mente. furo tli bario sciolto in acqua 1(NB. Due minuti · L'esperienza dell'attuale guerra ci insegna che dopo l'applicazione di q~esta p~ltiglia, si porti particolarmente facili alla J.n.f ezione sono le ferite prodotte dalle così dette bombe a mano, via l'eccesso di solfur.o lavando con acqua, chè se no vien intaccata a:nche l'epidermide); dopo le qu.ali per essere il più delle v·olte improvvisate dagli stessi soldati contet;Igon0 proiettili di che si medicherà come abbiamv i·n .segnato e d'ogni sorta e tutti naturalmente infetti. In si invierà il ferito alla sezione di sanità, non mancando però di S1egoalare l'eventuale pericolo queste ferite quindi converrà drenaire senz'altro e praticare, come già si disse, l'iniezione antia carico delle oss.a craniche. Quando poi le lesion[ del cranio siano evidenti tetanica. Fra le f.orme ·di infezione poi si è dimostrato rimetteremo senz'altro, salvo una fasciatura profrequente il fl emmone gan,g-renoso, contro il quale tettiva, il ferito alla Sezione di sanità ove con disgraziatamente si è tuttora troppo spesso imtutte le iregole dell'asepsi provvederanno ad apotenti. L'uso dell'acqua ossigenata per via di sportar~ i capelli, allargare la ferita, es.t rarre le irrigazioni e drenaggi at.b ondanti, e per via di :scheggiè, ecc. iniezioni atto.r no al focolaio, pare sia riuscito Ferite ben più temibili di quelle di fucile, i•n rapporto alle infezioni, sono .quelle prodotte dagli talora proficuo. Quando però il processo ha carattere invashrapnel e dagli ordigni esplosivi in genere cadente si impone il sacrifiziv della parte. Del rerichi a palloit tole, chiodi, pezzi di f·e rro, ecc. sto tutto ciò, ben si capisce, sia perchè il flemr Tutti questi ingredienti jnfatti non colpis•conv mon·e gangreno.so si "s viluppa solo più tardi, sia 1 comba.t tenti quasi mai direttamente, ma sibper la durata e portata dell'intervento, non è bene dopo aver urtato o per t erra od altrove, naturalmente compito da espletarsi al ·posto di per cui assai più facilmente si infettano e l'inpiedicazione, sibbene più all'indietro. fezione arrecano n~i tess.uti, sui quali e per la Genova. D0tt. G. L. PETRILLI. loro f.orma ottusa e per ]a loro minore forza vi·v a producono lesioni più estese e maltrattate <lei proiettili da fucile. . La meningite eerebro-spinalt. Tali <ferite di regola noi tratteremo, al posto tli medicazione, co1ne quelle da palla di fucile; Da 'u1ia co1if ere11za tenruta dal prof. _i\. BIGNAMI, ricorda11doci però che col terriccio che simili · p er i11riziati11a della Società La1icisia·11a degli 1?roiettili spesso trasportano nelle ferite, può irr..Ospedali di Rorna. 1nettervisi eziandi o la infezione tetanica , pratiL'opinione pubblica e il mondo medico sono -ch eremo subito al paziente una iniezione prestati, poc0 tempo addietro, impressionati dalle ,-entiva di siero autiteta·nico1, tanto più che ciò n otizie di un'•epidemia di meningite scoppiata non. rappresenta per esso incon,•en1ente o prefra le reclute della provincia di Potenza e in1giudizio di ·sorta. 1

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IL POLICLINICO ·

portata in quella di Milano; la scarsezza di dati precisi, ha fatto pensare che la esten1sione e gra, ·ità della malattia fossero maggi0ri di quanto i11 realtà non fu. Il fenomeno della riapparsa dei casi di meningite cerebro-spinale epidemica ai primi segni della primavera è, si può dire, abituale. Dal quadro multiforme delle meningiti si era già isolato, avanti di can0scere _l'agente specifi co,. questo tipo epidemico, le cui prime notizie. esatte risalgono al 1805, qu.ando infieri a. Ginevra; altre epidemie c0nsimili invasero l'Europa C·entrale e orientale e gli Stati Uniti nel 1806, 1864, 1872 .. Nel 1884 Marchiafava e Celli, in tre casi , osservarono nell 'eos.sudato meni11geo d'individui venuti a morte un germe intracellulare gonococciforme. Nel 1887 Weichselbautu, studiando sei casi sporadici di meningite cer~­ bro-spinale, isolò dal pus meningeo l o speciale microrganismo, cui diede il n·0 me di diploc.occus intraceLLularis meningitidis. Si tratta di un cocoo che rassomiglia molt0 al gonococco, sia per la f0rma, sia per la frequenza con cui si trova entro il protoplasma dei leucociti, . sia per il fatto che noni resiste al Gram. · Nel 1895 Jager ebbe occasione di studiare un 'epidemia di meningite cerebro-spinale in un reggimento del Wiirttemberg; in 8 casi su 10 esaminati trovò nel pus meningeo raccolto dal cadavere un. diplococco intracellulare che .aveva la forma del precedente, ma che a differenza di questo era Gram-resistente e si sviluppava r.ei t erreni di coltura alla temperatura ambiente; da alcuni autori si è · voluta creare· una varietà, un tipo Jager, che altri ?ggi negano. Pratica· mente è bene attenersi ai caratteri classici del diploc0cco init racellulare. Questo si trova anzitutto nel liquido cefalorachidiano d•ei malati di meningite cere1: ro-spinale il più delle volte in coltura pura; tal0ra soltant0 è associato al pneumococco, allo st,1filococco e strept0cocco piogeno, al bacillo di ~feif­ fer, a quello della tubercolosi. Nel liquido rachideo si tro·va molto più di frequente al principi0, che nei periodi inoltrati (fu notato tutta,·ia anche al 40° e persino al 75° giorno di malattia). La localizzazione extrameningea più ii11 portante dal punto di vista etiologico e pat0genetico è quella 1wso-fari1igea, che sJ osserva in qt1asi tutti i pazien.ti, ancor prima dello sc0ppio dei s intomi meningei (coriza premingitica) . Inoltre il diplococco in parola s i può tr0vare 11el rino-faringe n on solo dei malati e dei con,~ale centi di m eningite c-erebr0-spinale, ma pure nelle persone sane che hanno a'\·uto coutntto co11 es;;i (portatori) . 0

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Nell'essudato meningeo, all'in.izi0 della malattia, i cocchi si presentano per lo più appaiati,. a forma di chicco di caffè; talora si raggruppano in tetradi. Son0 di solito contenuti nel protoplasma dei leucociti; a volte tuttavia prevalgono gli eleme·nti liberi, extracellulari. Nelle colture si hanno variazi0ni di forma e di colorabilità, le quali si posso:io vedere già in colture di 24 ore ; in esse prevale la disposizione a tetradi. Il dipl0ccoco si colora rapidamente con i colori . basici d'anilina; non· resiste al Gram. L'optimum per coltivarlo s i ha alla temperatura di 37°, ma s i può scendere a 25° o salire anche a 42°; lo svilupp0 è più rigogliost) quando i terreni contengono albumine anamali o meglio d'origine umana (agar con aggiunta di liquido ~scitico, pleurico o di idrocele). Sulle piastre di agar-ascite dopo 24 ore a 37° si osservano delle colonie rotosnde, del diametr0 di l-3 mm. abbastanza trasparen,t i, rilevate, di .~o­ lore bianco-grigiastro, om0genee, a contorno regolare o lievemente sinuoso; dopo qualche temp0 hanno colorito brunastro al centro. Sulla patata lo sviluppo è scarso; ìnel latte non si ha coagulazi0ne; nel brodo comune lo .sviluppo è lent0, porta a poco a poco all'intorbidamento del terreno di coltura, cui succede il deposito di ·un sedimento e la formazione di. una pellicola in superficie. Non si forma ind0lo. L'aggiunta di glucosi•'> al 2-5 % facilita lo s viluppo. Questo diplococco ha la proprietà di scomp0rre il maltosio e il destrosi0 e non altri zuccheri, come il levulosio,, la ma·n.n ite, l~ dulcite; tale potere serve per differenziare la specie da altre affini. ·11 germe è poc0 resistente; appena estratto il liquido cefalo-rachideo deve essere seminato,. basta trascorrano alcune o·r e, talora il semplice trasport0 a qualche distanza per impedire lo sviluppo. L·e prime colture fatte dal materia} ~ patologico talora non riescon0, specie se non vengono usati i terreni più adatti (agar-ascite). Alle alte t emperature è p0co resistente; a queila ambiente non solo non si sv.iluppa, ma perde entro 5-6 giorni la s ua vitalità. Anche all 'ess.iccamento resiste pochissimo; poichè l'essiccamento è meno rapido, le colture in terreni liquidi durano più a lungo. Nei secreti albuminosi (pus, catarro nasale) resiste un poco di più all'essiccamento, poichè si forma in superficie una pellicola che modera l'evaporazione. I disinfettanti chimici u ccidono rapidamente il dipl0cocco ; i vapori di formalina, che si usan o di solito per la disinfezione degli ambienti, lo u ccidono in 3-4 ore. Le sostanze usate a scopv p rofilattico per la\·ande boccali, rino-faringee (protargolo l %, mentolv, acqua ossigenata) uc-


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SEZIONE PRATICA

cidono in, pochi 1ni·nuti le colture, ma , in pratica la disinfezione del cavo i1.aso-faringeo riesce pressochè impossibile per l'anfrattuosità della mucosia, la presenza di muc0, la posizione e struttura anatom·i ca. Poichè il quadro della meningite cerebro-spin.a]e si svolge talora con gran.d e rapidità e con segni d'intossicazione acutissima., furono ricercati dei prodotti tossici 11elle colture; ma tali ricerche diedero risultati incerti o negativi. È probabile che più che tossine solubili, il diplococco dia delle endotossine, le quali si liberano per autolisi (Flexner) e che vengono ini.e ttate ai cavalli per ,)ttenere il siero antimeningococcico. La virulenza varia molto secondo gli animali e, per lo stesso animale, secondo lo stipite adoperato; le iniezioni sottocutanee riescono in generale innocue, si sceglie la via intrarachidea (cane, capra) o quella del cavo naso-faringeo. 11 ratto è refrattario, il ~oniglio pocv sensibile. Per la diagnosi batteriologica in 'JJÌ'VO si pren' de il materiale dal liquido eefalo-rachideo estratto .con la puntura alla Quincke; dal sangue, dal secreto naso-faringeo.; prelevato il materiale è necessario procedere con la mass.ima sollecitudine a-Ile indagini e all'allestimento delle colture, perchè il germe è poico resistente; anche tenuto a temperatura aimbiente per poche ore perde la facoltà di riprodursi nei terreni di coltura. La dimostrazione nel liquido rachideo di diplocvcchi non resistenti al Gram, intra.c ellttlari, dalla forma a chicco di caffè, permette di stabilire con sufficiente certezza la diagnosi dell 'agen.t e della meningite cerebro-spinale. Per la diagnosi èiatteriologica del secreto naso-faringeo non basta il semplice esame microscopico, poichè nelle cavità nasali e nella, faringe, anche normale, ma più di frequente nelle affezioni catarrali delle prime vie respiratotrie, si osservano dei diplococchi Gram-negativi, s pesso intracellulari, che dal pun.to di vista 1norfologico non si possono distinguere dal diplococco1 che ci interessa; così non è possibile distino-uere il micrococcus catarralis di Pfeiffer, b le tre varietà del diplococcus fia'Vus, il micrococcus pharyng·is &iccus, quellv ci1iereus . È importante notare ciò, po·i chè dobbiamo ritenere dubbie tutte le ricerche fatte su portatori, le quali si siano limitate al solo esame microscopi~o; per la sicura diag.nosi differenziale è necessario ricorrere alle c0lture e alle prove di fermen.tazione degli zuccheri, all'agglutinazione, alla reazione precipitante. Bisogna tener presente, nel valutare l'agglutinamento, che il siero normale di coniglio e di cavallo agglutina le colture di diploc0cco nelle diluizioni rispettive di 1 : ro e di 1 :50; 1uentre il siero preparato 1

deve possedere detta v1rtù ini forti

'

diluizioni

{I : IOO-I : 1000).

A n,c>-i basteranno qui pochi cenni sulla sintomatologia :_ l'inizio del morbo è per lo più rapido, tum ul tuoso. Il malato presenta profondo maless ere, cefalea fierissima, vomito, elevazione brusca dell.a temperatura, accompagnata sov·e nte da brivido, abba:n.dono ·d elle forze. A questi segni d'inva&ione si aggiungono presto, talora nelle prime 24 ore, quelli caratteristici : contrattura dei muscoli della colonna vertebrale, che si accen.t ua nella regione cervicale sino a dare un vero cran1po permanente dei muscoli nucali. Tale contrattura può raggiungere quel grad0 estremo cJ1e s'osserva nel tetano grave; a un esame superficiale le due malattie si potrebl::iero con.f on(lere (nella meningite cere1::1"o-spinale ~· muscoli masticatori sono rilasciati). ..i\lla contrattura dei • • muscoli della n-ttca e del dorso s'associa quella degli arti : I{ernig evidente, tendinei esagerati, dermografìa pronta e persistente. Oltre la cefalea i o.tensa vi sono dolori intensi lungo i tronchi 11ervosi; vivace iperestesia C11ta11ea (i malati accusano spesso sensazione di freddo ·se vengano scoperti anche in ambieqti. riscaldati), spesso si ha iperestesia uditiva e fotofobia. La psiche è in uno stato di eccitazione che può andare .sino. al delirio; se in molti casi non si ha perdita della coscienza, altre volte il paziente ~ade in coma profondo. La tempera.tura in genere si man,t iene elevata, con. ·r emittenze; talora soltanto è intermittente. Il pols<>, frequente al principio, può diventare raro e aritmico1 nel periodo di stato; il respiro frequente e supeir fìciale, si fa irregolare e periodico nello stadio terminale infausto. La stipsi è rara; l'herpes può es.tendersi su · larga superficie. Questi sintoa:ni vanno soggetti ad alternative di accentuazione e di remissione: non. di irado la malattia si riactttizza dopo un: periodo di tr~­ gua dei segni m.01rbosi, che poteva far sperare prossima la guarigione; cosi il decorso e la dttr.ata di questa meningite S<lno molto variabili, si può andare dalle forme acutissime, fulminanti, che uiccidono in pochi giorni, a que]]e che duran.01 2-3 settimane, infine a quelle che terminano con la guarigi0ne o con la morte dopo m.olte settimane o mesi di malattia. N ei casi ifavorevoli si può avere restit·u,tio in i ntegru,m p erfetta, oppure dei reliquati in forma cli paralisi o paresi dei ;m.uscoli degli arti (dita della ma1Jo, ecc.) o dell'occhio, sordità, idiozia, idrocefalo. La dia gnosi si s tabilisce in base ai sinton1i clinici e al reperto della puntura lombare : con questa s i estrae un liquido torbido, ricco di leu(11)


668

IL POLICLINICO

cociti, 1na anche e talora in pre\ alenza fuori delle cellule si tro\ano i diplococchi con i noti caratteri: in pratica la diagn0si si può for111ulare in base a questo reperto. L 'albumina del liquido cefalo-rachideo è aumentat a (1-3 per mille), le sostanze riducenti sono diminuite o assenti. Nei casi lievi e nel periodo cron.i co della un·a lattia l'esame batteriologico del liquor può dare risultato negativo, tanto sono scarsi i ger-. mi. Facen d0 agire su di esso, dopo centrifugato e chiarificato, un sJero a nti-meningococcico agg lutinante, si pone in· evidenza la presenza di preci pi ti ne specifiche. Deve esistere una immunità naturale per la malattia, poichè molte sono le persone che av,·icinando g li ammalati divengono portatrici di germi nel cavo naso-faringeo, trasm ettono 1a malattia ad altri, ma · non si ammalano : di :recent e è mCYrta di tale meningite una èambina, la cui madre era s·a rta presso l e forniture · mi1i tari (Sampiet ro). Duran.t e e d.opo la malattia si producono nell '·o rganismo delle sost an.z e che h anno irapporto con i pr0cessi immunitari: nel sangue dei malati fu dimostrata la presenza di anticorpi specifici . Le epidemie di meningite cerebro-s pinale non si diffondono rapidamente e sopra estese zone com e quelle di tifo, di colera, di peste; talora u n.v o più casi restano isolati, senza connessioni ev.identi con altri casi . F erraresi vide colpiti tutti i componenti di una famiglia di contadini , abitanti in una capanna sperduta nel1' Agro romano. L'inizi0 dell'epidemia è len'to; s i comincia110 ad osservare dei casi sporadici, che a poco a poco si moltiplicano dando alla malattia carattere epidemico. È assodato ch e a recrudescenze epidemiche del morbo segue qua· si sempre 11ella località ·i n.f ettata e nelle iregioni i.ricine la continuazione della malattia s tessa in for1na di casi sporadici (Hirsch, Patologia 1

1

g·eO.ffrafi ca).

Le moder11e conoscenze che possediamo sul modo cli propagarsi di questa meningite possono in, gran p.arte spiegare detti caratteri epide111iologici : il suo diplococco deve c0nsiderarsi co1ne t111 ospite obbligato dell 'uom0. Esso è pocl1issimo <resistente, specie all'essiccamento, e fuori dell'ambiente um.an0 muore rapidamente: oiò dà ragione del fatto che l a s ua presenza è stata di1110 °tr.ata solo nel corpo umano. Non solo si trova s pesso nel secreto t>aso-fa rin geo dei me· i1ingitici, 111a si •rin,·ie::ie con una certa frequenza 11ella faringe di persone che l1an.n o contatto co11 questi ammalati e che possono essere perfettamente sane o presentare segni di coriza lie, .c o di faringite. Inoltre il diplococco fu risc0ntrato a11cl1e iu indi\idui che non ave,·ano (12)

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XXII,

FASC. 20J

a·vuto contatto con malati (portatori) , ove pe;-mase per 6-ro settimane. Notevole pure il fatto che il numero dei sani ,"'he a lberga n0 nel caYo naso-faringeo questo cocco durante le epidemie è dieci volte maggiore di quello dei malati. Tenendo presenti i caratteri epidemiologici del m o.rbo e quanto conos·ciamo riguardo alla presenza ·d el diplococco nell'uomo, si può affermare eh~ la diffusione si f.a per contagio, dir:ettamente da malati a sani, da sani portatori di gern1i ad altri individui che siano predisposti (ba111bini, giovani, dopo strapazzi, stagione, agglomeramento), a mezzo del muco naso-fa·r ingeo contenente i germi specifici. L'atrio d'ingresso del · diplococco è di certo nel cavo naso-fariJ.Jr geo ; molti hann-0 pensato ~i linfatici, ma vi fi -01ppone il fatto di molte altre infezioni che albergano nel naso e che nolll si diffondono dal naso all'interno del cranio e inoltre che i l infatici hanno c.orrente che dal cranio muove alla periferia. Dei dati sicuri provano che in alcuni casi la via seguita è quella sanguigna (Westeuhoffer, I{utcher) ; si è ·p otuto .invero dinwstrare la presenza del germe nel sangue sin dalle p rime ore della malattia. Siccome il contagio avviene a mezzo del muco rino-faringeo, per evitare la diffusione fra co· loro che assistono un colpito, e per impedire che, divenendo p0rtatori di germi, essi comuni· chino a d altri il morl::•o, si provvederà ad accurata disinfezione degli escreati, della bianch eria inquina ta, a instillazioni nasali di protargolo, ecc.; i malati sairanno isolati. L'isolamento dei portatori è pure raccoma ndabile per frenare lo svolgersi di un 'epidemia, specie nelle caserme D nei collegi ; ad onta di ogni cautela a volte dei portatori sfuggono a ll'esam·e e diffondo110 ancora la malattia. Gli ambien.ti ove dimorarono dei mening itici saranno disinfettati con la formalina. Le recenti epidemie di Slesia e degli Stati Uniti (1904-06) diedero occasione ·d i provare dei sieri, preparati da Wasse:-man·n e Kvlle, Jochman,n, Russel, Flexner, Dopter ed altri. Questi sieri hanno azione agglutinante e autolitica sui diplococchi e pro\·ocano fagocitosi più attiva ci essi nel liquido cefalo-rachideo ; col loro us.o .,i provoca pure un notevole rialzo del potere fagocitario del sangue rispetto al diplococco. Oggi si u sano esclusi,·amente per i.d.a inhrarachidea : dopo abbon.dante fuorit1scita di liquido cefalorachidiano si iniettano alte dosi di siero (Jo-50 eme.) , ripetutamente. L'azione del siero si manifesta efficace, specie su alcuni sintomi, con1e ad esempio la febbre. È discusso il meccanis1110 col qt1ale agisce il siero, il quale - per quanto si sa per analoghe ricerche con liquidi colorati


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XXII, Fase.

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SEZIONE PRATICA

(b1e11 di metilene) iniettati 11e11o speco, sotto la dura - .n on risale oltre -il bulbo: ad onta di ciò inigliorano anche i ·segni dati dalle localizzazioni cerebrali ; forse ia vviene una vaccinazione nel1'organismo trattato.

G.

BILANCIONI.

SUNTI E RASSEGNE. SIFILOGRAFIA.

La cura della sifilide congenita. (L.

FINDLAY e

MADGE

E.

RoBER'I'SON.

669

questo pericolo è stato s·overcbia1nente esao-eo rato. Per la difficoltà delle iniezioni endovenose nei bambino., il salvarsan è stato in questi somministrato pe1~ via intramuscolare, per via rettale, attraverso il latte della m~dre; ma per queste ultime due vie il salvarsan può a·v ere azione molto limitata . Nelle prime ricerche fatte su malati esterni , gli AA. hanno usato il salvarsan per iniezio11i intramuscolari, ma i dolori intens i che ne s€:guivano, e le infiltrazioni e le necrosi n on infrequenti costituivano incon:v enienti talvolta • gravi.

Perciò g1i AA. vollero praticare la via delle vene; ma essendo necessarie parècchie iniezioni di salvarsan, e non pote,ndo servirsi delle vene s~ vi f.osse bisogno di apprendere l'importanza della cura della sifilide :::-ongenita, basterebbe del b raccio n1ei bambini senza ricorrere all'i11ciil metodo di Noeo-errath con_s iderare da una parte la lun.g a serie di mani- sione, essi se2"uirono ..._, o ' festazioni recenti e tardive, dall'altra la grande servendosi delle vene del pericranio, che nei perdita di· vite umane sotto forma di aborti e bambini sono molto prominenti, specialmente di nati-morti. E dalla grande frequenza di questi nei bam1: in1i emaciati. casi si deve dedur,re che i nostri tnetodi di cura Sitnps'o n e Thacher .u tilizzano la vena giugudel passato sono stati soltanto in parte efficaci. lare esterna; ma l'iniezi•one riesce molto diffiIl mercurio i·ndubbiamen te attenua i sintomi at- · cile senza anestesia. Per evitare la difficoltà e i tivi della sifilide, ed in un certo numero di éasi dover tenere immobile la testa del bambino per rende definitivamente negativa la reazione di così lun1g o tempo necessario ad iniettare molti Wasserman n·; ma tutti co11vengono che soltanit o centimetri cubici· di liquido, furon.o usate le sodi rado si può avere oompleta guarigione anche luzioni concentrate di neooalvarsan in molte cendopo cure prolungate mercuTiali. tinaia di iniezioni. Raramente furono iniettati Nel salvarsan noi possediamo uno spirocheti- nei· bambini più di 3 o 4 cc. di sol11zione salina cida più potente, un ~imedio largamente speri- con 0 .05-0.30 gr. di neosalvarsan, e negli adulti · 1nentato nella sifilide acquisita, m.a a11cora molto 5 cc. con 0 . 60. 1neno nella sifilide congenita. Gli AA . ebber-0 occasione di tentare la giunGli AA. ricordano due casi di sifilide cong·e- gulare esterna; ma le difficoltà incontrate fecero abba·ndonare questa via. (Noi l'abbiamo unita condilomatosa, ribelli alle cure mercuriali per parecchi mesi, ch e g u ariron10 rapidamente tilizzata due volte nei 1::.ambini, ed in verità, senza incontrare difficoltà speciali. N . d. Tr. ). dopo due iniezioni endovenose di neosalvarsa11; ed inoltre il caso di una ragazza di venti anni, È d'importanza capitale l'immobilizzazione d a 12 annd affetta da grave osteite da sifilide completa de.I la testa del bambino. Si pone quecongenita, curata sempre senza rrisultato cou sti· sopra un letto a lto, con la testa poggiata preparati mercur_iali, e guarita poi con due inie- sopra un cuscino ed immobilizzata dalle mani zi.oni· endovenose di neosalvarsan. di u·n. assistente, il quale ncello stesso tempo comprime il tratto prossimale della vena da iniettaI risultati otten:u ti dal Findlay nella cura dei ·deficienti di mente eredoluetici danno maggiore re. Con. questo medesimo sistema si riesce faci.Jmente ad avere un~ sufficiente quantità di evidenza all'efficacia del rimedi 0 . La sifilide congenita è stata semp·r e ricono- sangue per la reazione di Wassermann anche nei piccoli b.ambind . sciuta come una forma osti·nata· dell'infezione, Gli AA. hann o usato sempre il neosalvarsan, e senza dubbio questo fatto ed insieme il l>isoper la sua tossicità mi11ore e per la maggior fagno di curarla ìnte11s.amente e per periodi prolungati, hanno fin·o·ra trattenuto molti autori dal- cilità con la quale esso si scioglie in confronto con l'antico salvarsan•. Così hanno praticato cirle eure salvarsaniche. Inoltre si è sempre te·nuto, a cominciare dall'Ehrlich stesso, che que- ca 400 iniezio.ni di soluzione concentrata di neost o potenite germicida potesse produrre nei bam- sal\·arsa11 . Le dosi più piccole s·omministrate varia,·ano da 0 .02 a 0.03 gr. 1)er chilo, ed in albini u na tossiemia fatale do,~uta alla liberaziocuni bambini più grandicelli fino a 0.05 gr. ne delle endotossine delle spirochet e uccise. l\iia

Quarterly ]our1ial oj Medecine, gennaio 1915).

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IL POLICLINICO ~"elde,

dopo lunga esperienza, ha concluso recentemente che la dose lnigliore per i b ambi11i è gr. 0.1. Gli AA . da una dose iniziale cli gr. 0.05 s ono gradamente arriv~ti fino alle dosi di gr. 0.02 o 0.3. Di solito fu fatta u n 'iniezione ogni settimana; ma considerando che alcuni bambini, gra vem·e nte affetti da lue ereditario., muoiono . entro 7-8 g iorni·, e che invece 5 o 6 gior11i dopo la p·r ima jniezione essi rapidament e migliorano, fu creduto opportuno in questi casi di ripetere l'in°iezio11e dentro i primi quattro g iorni. Fra i fenomeni reatti1 . vi consecutivi all'in1ezione più frequentemente osservati son.o stati la · nausea ed il vomito (dal 50 al 60 %) . Il vomito può durare poch.e ore, ed anche fino al giorn.o dopo. A volte si ha lieve diarrea. In casi rari sul: ito dopo l'iniezione si ebbe brivido inte11so, seguito da f~bbre e cianosi, che ebbero l a durata di poche ore. T alvolta dopo l'in.iezione si ebbe aumento del peso del corpo, tal altra diminuzione. In genere d-opo la prima iniezione si osserva diminuzione del peso, com'è st ato riscontrato anche con le cure mercuriali. Dei 400 casi cosi cu·rati, 17 ebbero esito letale. Gli AA. passano in breve r assegna le storie · cliniche di questi ultimi, dimostrando che nella n1assima parte di essi l'esito let ale fu dovuto alla stessa malattia, ad affezioni del tratto respiratorio o ad altre malattie febbrili intercorrenti; ed osservano ch e, essendo la maggi-or parte dei casi curati in g ravi . condizioni, essi hanno potuto con queste cttre salvare dei casi che avreb. vero a·vuto esito infausto anche con cure pttt eroiche. Dei 16 èa111bìni lnorti denttr-0 tre settimane dopo l'i niezione, nove a\'e\rano un'età i nferiore a tre m esi qttando fu iniziata la cura . In condizio11i s imili, la percentuale della mortalità mediante la cura 111ercuriale e s al,·arsanica fu del 43 %, con l a cura m ercuriale semplice fu del 71 %. Incorao-o-iati da questi ri sultati e dai lavori del J eansel111e e Galliot e di a ltri autori, gli AA. h anno s peri1nentato l'effi cacia del salvarsan nelle d onn e inci11te sifilitiche, essendo st ato dimostrat o cl a l)recede uti la, ·ori ch e con q11est o mezzo si l)llÒ a ,·ere 1'86°~ di n eonati a ni e ·v itali. J.,a cnra a11te part uni cle1la sifilide m ediante i preparati iodo-111erc11riali può a nch e da re bu o11i 1 isnltati; i11a 111ollo frequente1nent e, m alg rado le cure 1)rolt111g1 le, ·si ,·erifica110 gli aborti ed i nnli-111orti, ed i neonati i n buone condizioni \

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spesso qualche tempo più · t ardi presentano manifestazioni specifich e. Galliot ricorda le statist iche di Pinard, Champetier de Ribes, e di Polocki, i quali con le cure iodo-mercu·riali molto in.tense e prolungate son riusciti ad avere utta media del 75.9 % di l::ambini sa·n.i. Ma questa percentuale è ancora molto inferiore a quella del 93.3 % ottenuta dal Sauvage col salvarsan ed .a quella del 100 % del Fabre e Bourret. G li autori hanno curato sette donne incinte con frizioni mercuriali ed iniezioni endovenose di neosalvarsaru. Mai hanno osservato segni di intolleranza. Non hanno mai avuto a lbuminuria. Hann-0 · sempre u sat o dosi concentrate fino a gr. o.6. Con le dosi massime di 0.9 ebbero quasi sempre cefalea intensa e vomito per pa·r ecchi g iorni. Forse il metodo miglior~ consiste in dosi più piccole da 0.30 l'una, ripetute settimanalmenit e finchè la Wassermann non diventi ne~a­ ti va e t ale persista. L e frizioni mercuriali però è bene continuarle p er tutto il corso della gravidanza. I neonati crescono tutti in ottime condizioni di salute. Questi risultati d.ella cura profilattica pre n1a tale della sifilide congenita sono vera1ne11te incoraggianti, benchè ancora in numero così limitato. Il Galli.o,t ha raccolto dalla letteratura 145 casi di donne inci11te t ratt ate col salvarsan soltau.to; 1nel 91. 72 ~b di questi casi si ebbero neonati sani e , ,i t ali . Nei sett e casi ·d egli AA. la W. R. fu sempre negativa nei n.eonati, e malgrado la loro giovanissima età si può pensare che essi non a lberghino spiroch eti viventi, e che quindi più t arlli non presentino manifestazioni luetiche. Perciò è da sperare che l a cura salvarrsanica prenatale, se se ne diffonde l'uso, possa combatt ere radicalment e la sifilide congenita e quindi anche l'alta m ortalità infantile che ad essa è dovuta . Gli A-~· co11cludono che il salYars an ha una efficacia s uperiore al m ercu rio nella cura delle m anifestazioni della s ifilide co ng enita ; che il sal,·arsan ai bambini ed a i neonati dev'essere somministrato per , -ia endo\•enosa in soluzioni concentrat e utilizzando le , ·e11e d el pericran ic ; cl1e nella c11ra p renat ale della sifilide conge11ita il sal,·arsa n è 1)iÙ efficace clel m erct1rio .

P.

S..\BELLA .


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SEZIONE PRATICA

NEUROLOGIA.

.La ne\rralgia spinale di Brodie. Fra il morbo di Pott, che è una malattia comune, e quella speciale nevr.o si· del rachide, che dopo Brodie prese il nomJe di nevralgia spinale, malattia piuttosto rara, esistono rapporti sintomatologici tali da poter mettere in imbarazzi.) il medico chiamato a formulare la diagnooi; la quale tanto più si impone, in quanto evidentemente porta in ciascun caso differenti conseguJenze pr0gnostiche e terapeutiche. L'Aimes (Progrès m éd., m 25, 1914) parte da un caso da lui osservaito, per Ticaipitolare in breve sintesi quanto riguarda la clinica della malattia di Brodie. Il caso in questione, che non è di quelli più difficili a diagnosticare; riguaroava una fa11oiulla tredicenne, che, os·p edalizzata com.le una pottica, presein•t ava all'esame obbiettivo una ampia cifosi doroo.le, non accompagnata da contratture, nè paresi. Colla palpazione si risvegliava un punto do1orooo, non profondo ma superficiale, in cor.rispondenza della prima vertebora dorsale ; la pressio1ne era pure dolorosa nei cavi ascellari, specie di destra, e una zO'na iperestesica si avev.a sulla mammella dello stesso lato. Zone di ipo... estesia ed anestesia nell'ascella sin~stra, nei condotti udi ti vi, nelle fosse nasali ; velo pendolo e cornea insen'Sibili. Riflessi conservati, campo visivo .normale . .La palpazione .dell'addome fa rilevare una specie di corpo rotondo, che si muove sotto le dita in corrispondenza dellJov.a io sinistro. Ed iin tutto l'esame obbiettivo un dato che colpisce è che l'inferma, q.uaintlo si palp·a sulle zone sensibili e specie su1lla colonna vertebrale, si agita e si contorce vivamente, invece di rim anere immobile il più poss ibile, oome fanno gli ammalati ·di carie pottica. In questa storia l:irevemente Jtiais1sunta vi sono dati sufficiJenti (ag.itazione, carattere lo.calizzato e superficiale del dolore, zone anest esiche, ecc.) per formulare la diagn osi di nevralgia spinale i'S terica, n el senw di Brodie, ed e scludere il n1o·r bo dii ~ott. Però non è sempr e cv.sa, e perciò s arà utile riassumere i ipuntJ principali, che dèvono guidare il medico p er differenziar:e le due affezioni spinalri.. 1 ° Com e dice lo st esso 'Dom e, il sintoma cul1n1inanit e della nevr algia spinale è il dolore, che h a speciali caratteri. Compare per lo più brusca.m ente, assai lianitato o esteso lungo la colonna vert ebrale, spesso accompagn ato con irradiazioni t oracich e, sca polarii od ascellari; in ge1•

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nerale il dolore è vivq, ma ·p uò ess,e re àn)ch e sordo e variare di intlensità, coane pur~ può essere continuo, esacerbandosi ip:aross1sticamente sotto i movtlmenti e · la pressione, ovvero esser fugace e scomparire rapidamente. Ciò ch!e distingue ad ogni modo questo do.lore è la · sua su·p erfìcialità, essendo limitato quasi alla· pelle. . Tutti questi caratteri del doloce spinale nevralgico oono lontani da quelli del doloce pottico, che è muto, continuo, stabile, profondo. Nie lla nevr.a.lgda di Brodie manca, a differenza del morbo di Pott, il segno di W•r enoke, cioè il risvegliarsi ·del dolore nella regione ammalata · quando si eserciti una pressione sulle spalle· o sulla testa. 2° L'attitudine del 1nalato è nel morbo di P ott govlennata dal dolore, che risvegliandosi coi movimenti, tiene immobilizzati gli infeim.1 é irrigidita la loro colonna vertebrale; nella Brodie invece questo atteggiamento è solo eccezionale, poichè di regola i malaiti si muovono e si agitano, conservando l'elasticità del loro rachide. 3° Nessu.n indizio speciale, per la sua .:variabilità melle due forme, può desumersi dalla deformazione ossea. 4° Ove esistano paralisi muscolari sarà facile distinguere la paralisi isterica · della ·. !orina di Brodire, la quale insorge in modo brusco ed in alcuni ca.sii può scomparire ·p er ripresentars-i, dalla paraplegia pottica, che sopraVtViene lenta:meu.t e e progress,ivamente e migliora solo con un trattament-0 razionale, che viceversa lascia indifferenti le for11ne iste!'iche. 5° Nella malattia di Brodie esistono invece tur.b e sensitive, variabili come nell'isteria. 6° L'anamnesi spesso rivela antecedenti manifestazioni isteriche e nuovi attacchl si possono provocare durante la ricerca dei punti dolorosi. Stimolando e pizzicando la ~de del dolo.re dorsale, l'infermo a v verte sensavione di b olo, mancanza di aria, pulsazioni .t emporali violente, ecc. Nuovi dati i sterici possono esser forn·i ti dall'esame psikhico e del campo vi•s ivo. 7° Gran valore ha lo studio dei riflessi, che nel morto di Pott .subiscono variazioni costanti. 8° La pres enza di ascessi freddi è deci sJ va d al canto suo per diagnosticare un Pobt. È u n fatto eccezionale· quello segna la to da Brodie della esis t enza di falsi a scessi f!1eddi n ella coxalg ia ii·st e• r1ca. 9° Non· va trascurato mai l'esam e radiografico, ch e fornisce indis.cutibi,l i d ati d i fatto nella presenza di carie ver.tebrale. Come si vede esist on o molti punti per u na netta e chiara diagnois!i di:ffier enziale ; m a o·ve quest a rim.anga ancora per qualch e m ot ivo osc11(I 5)


IL

POLICLINICO

r.a, si consiglia di trattare l'ammalato come affetto da morbo di Pott ed iniziare la cura adatta, senza perdere tempo. La prog nosi della malattia di Bradde è buona quoad 'Vitam, perchè ,s i finisce colla guarigione : a.na bisogna tener presente che questa può farsi attendere lunghi a·nni, con tutti i pePicoli che durante tale degenza, talvolta nella immobilità, può nuocere in vario 1nodo per sè !Stessa all'infermo. A. periodi di remiss1one o di apparent e guarig.iorue del male possono seguire ric.aduite. La tera pia della nevralgia di Brodi e o pseudo1noi-bo di Pott is te!'ico è quella stessa dell 'isterismo. : aria aperta, idroterapia, p~sicoterapia, igiene. Per calmare i ,d olori s i cominci col1'usare localmente i ri.miedi più semplici, anche per . il loro effetto suggestivo : l·inimenti, massaggio, elettricità; · quindi s.i può ricorrere al1'oppio (che è s tato usato a.niche ad alte dosi) ed a l cloralio. G. SABATINI. . 1

!GGADEMIB, SOGIETl MEDICHE, CONGRESSI. (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

R~a ~ccademia

delle scienze mediche in Palermo.

Seduta del 27 1narzo 1915. Presidenza d'e l Prof. E. TRICOMI. Prof. T. CIMINO. Ipertrofia prostatica e prosta· tectomia. - L 'A. comincia col far irilevare come l'ipertrofia prostatica fino a un ventennio addiei. tro era divenuta malattia inguaribi1e; si affidav1CL il maiato al catetere e si stabili.v·a la cura palliativa. Sotto l'impulso dell 'entusias~ suscitato dall'1operazione del Frejer. si riprese da ogni parte lo s tudio dell'ipertrofi.a prostatica. G1i ·studi del Motz aveva110 già fatto ,gius tizia delle , -ecchie t eorie s ulla natura istologica dell 'i pertrofia, dimostrando che essa risulta di un ·vero e proprio neoplasma di natura glandolare (adenoma-fibroadenoma), s i trattava, ora, di stat~lire bene la vera localizzazi-0ne del tumore. Il Frejer credeva che egli colla sua operazione enucleasse i due lobi della prostata,- inpertro:fizzata. 1\Ia da ogni parte .sorse l'obiezione che la seù icente capsula chirt1rgica che si lasciava, somigliava assai alla prostata Rt ess.a per potere ammettere che la glandula fosse stata tolta t0tal1nente e allora appar\•ero i classici studi di ~Vl otz e Perarnau coi quali ,·enne sostenuta l'origine tlella ipertrofia (cioè del neoplasma) dalle glandule dell'ttretrn . La teoria uretrale fu combattuta :in (r6)

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parte da Albarran, ·secondo· cui solo il lobo medio può 1originarsi dalle gtandule uretrali e precisamente quando si sviluppa dal gruppo sottomucoso cervicale, ma gli studi di Tandler e ZucJkerk.andl, Ka.lischer, ecc. hain110 sempre più ra:fforzato la teoria espressa per. i primi da Motz e P·erarnau, cioè l'·origine periuretrale del tumore, ipotesi che 1'0. crede più soddisfacente. Passando qu~ndi alla esp,osizione della cura 1'0 . .ritiene che la cura pa1liativa è ormai lecita 1° nei casi inoperabili e questi sono ben pochi, avuto ;rigua.rdo specia.l mente ai miglioramenti della tecnica e a lla pos·s.ibilità di migliorare le condizioni -.anche operando in due tempi - dei pazienti che a primo esame sembramo in. grave stato; 2° all'inizio dell'affezione. Fa quindi una critic.a esauriente dei metodi palliativi· recentemente proposti : la folgorazione, il collocamento di un catetere a perma·nenza dalla regi0ne soprapubica per mezzo di un trequarti e la divulsion·e del collo vescicale e dell'uretra prostatica, praticata con il dito indice intro· d·?itt oi in ivescica., attrave~so un occhiello ipogastrico, 1schierandosi contro .a i essi, ritenendo soltanto c·o nsigliabile il primo quando al paziente> i1n10perabile, non può .essere collocato il catetere a perman.e nza per le vie naturali. Riferendosi poscia alla cura radicale si sofferma quas~ esclusivamente sum due ùn.e todi: peri1neale alla Pr-0ust e tranis.v escicale alla Frejer, concludendo che quell!o1 che dà i m~gliori risultati è quest'ultimo. Espone la tecnica vriginale e le viriazioni acl essa apportate, intrattenendosi sopratutto sui pa.r ticolari Ìlnie renti alla enucle.azione nel tratto prossimo alla sede dei dotti e jaculatori, stabilend-0 le norme per risparmiare queste vie della eliminazione dello sperma. Presenta vari pezzi anatomici dall'esame dei quali si può vedere rome il tumore, secondo lui, è estirpabile in. tre • modi o in un blocco solo (uretra compresa) o nei due lobi laterali, isolati, lB!sciando l'uretra in sito; o spezzettandolo. A questo punto 1'0. illustra qualche caso clinJ<::oo personale facendo degli importanti rilievi sulle controindicazioni che derivano dallo stato dei reni e dimostra quale benficio arreca la cistosto.mia preliminare, alle condizioni reu:!li. Finisce €'Saltando i meravigliosi risultati della. prostatectomia che non: deve essere mai ritardata 1q uando la malattia accenna a stabilire d~fi­ nitivamente i suoi disturbi. Prof. PARLAVECCHIO fa ossen"are come la t eoria neoplastica della ipertrofia prostatica, non gli sembri perfettamente dimostrata, egli ritiene che 1nolte volte •Sia più fondata la teQltia infiammat oria.


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' In quanto poi alla teonica, è ritornato alla via perineale che gli iappare più lògica, comprende la via soprapubica soltanto quando ci si propone la prima intenzione. In ·quanto alla anestesia, in questi malati dai reni più o meno les~, egli preferisce -la rachianestesia. CIMINO espone le ragioni per cui ritiene che la ipertrofia prostatica 1sia un vero e propri'o neoplasma : esse son·o cliniche e istologiche. Non può inifatti parlarsi di processo infiammatorio negli .ammalati che mai ebbero blenorragia, e nei quali 1'urina era asettica, come è stato dimo•strato anche con cultuir e rimaste sterili. Inoltre . la moltiplicazione degli elementi glando lari, sino a 6-7 e più volte il norma~e, e lo stato di segmen.tazi011e delle cellule di rivestimento, alte, a. protoplasma chiaro, p.a rlan101 chiaramente per un proçesso neoplastico. In quanto alla scelta della via, egli preferisce la soprapubica per le ragioni che fecero trionfare questa via rnella cistotomia calco1losa. · Sulla rachianestesia 1'0. non ha. esperienza personale ; teme però che essa nei vecchi possa provocare speciali distu1rbi. Egli è d'accordo sulla frequente controindica~ione in questi malati della cloro-narcosi. Due volte si è servito delle iniezioni di H . M. G. con l'aiuto di pochissimi • eme. di clo roiformio. DONZELLO. 1

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Società Medleo-Cllilmrglea dI Modena. Adu·nanza ·d·e l

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marzo

1915. .

Presiede il presidente prof. G. SPERINO. MUMM dott. CARLO (Ufficio d'Igiene municipale). La morrtalità inifantile nel comu1ie di Mode1i~ 1900-1914 (comunicazione p·r eventiva). L 'A. riferisce sopra i risultati staitist'ici per lo studio della mortalità infantile nel comune di Modena, raffrontando la mortalità da zero a sei anni, da zero a un an•n o e da zero a un mese nei valri aspetti del sesso, della legittimità della nascita, della condizione eco1n omica e delle cause di mortalità, rilevando l'alta percentuale di mortalità infantile che ISi ha a Modena anche confrontando le cifre con quelle delle principali città ital~ane ed estere. ROMANI MARIO (I stituto di Farmacologia). Re· latoce Ga.zzetti: R icerca sul comportamento del solfuro d_,ammonio e1 dell_,idrogeno so·lforaf.o in· t rodotti 1iell.1 org·a1iis1no (Nota II). Bosr Pro (Istituto di Fa:rmacologia). R elat0re Gazzetti. Osservazto:-Jii di tecnica p er lo studio delle ·1nodifi caz io·rii della coagitlabilità del san.g ue . - L' _.\.. esp·os te le ragioni per le quali deve ri-

tenersi estremamente delicato e difficile lo studio delle modificazioni della coagulabilità del sangue, per le quali ragioni molti autori influenza ndo cogli stessi agenti il suddetto fenomeno ebbe:ro ad ottenere risultati diversi ed opposti, rÌ·f erisce le sue ricerche atte a stabilire con .q uale tecnica si possa esser certi di apprezzare i cambiamenti della vel~cità di coagulazione del sangue. · Dimostrato a'lJzitutto éhe ad ottenere lo scopo • • • • iorecorrono sempre numeros1ss1me osservaz1on1, l' A. ha scelto come animale da es.perimento il coniglio di cui più facilmente i laboratori possono. dispo1rre, contrariamente a quanto avviene dei cani, a.t tenendosi ai .soggetti di u n pes01 non molto inferiore nè molto superiore ai 2 kg1r. dalle carotidi .dei q1uali si estraggono coni vari metodi successivi campioni di sa·ngue on,d e vedere come si ipossa ottenere uguaglianza di tempo di coagulazione nei diversi campioni. La qua.n tità di sangue estir.atta è di 3 eme. e vien fatta cadere in cili•ndri perfettamente uguali della capacità di 10 eme. Dalle sue esperienze l' A. conclude che 1'uni· co mezzo adatto si .è di scop·r ire .p rima le due carotidi, legar ne un.a all'estremo cervicale, intir odurre, colla maggior delicatezza, in essa ttna cannula di vetro _liscio di calibro iadeguato, lievemente assottigliata e tagliata a becco di clarino dalla parte che deve penetrare ; lasciar cadere fu0ri dal recipiente .i l primo getto; indi, per il campione di confronto, legare l'altra <Arotide ed estrr arre da essa il sangue allo stesso mod10t e colla medesima cannula accuratamente ripulita. Si potranno così apprezzare le differenze della velocità di coagulazione dovute a speciale trattamento in vitro ed ~Dl viv-0 purchè 1non si voglia tener conto di devfazioni troppo piccole. 1

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GAZZETTI dott. CARLO (Istituto di Fa·rmacologia) . L_, azione e11Wstatica del coagule1110 KocherF onio. ZANFROGNINI dott. ANTONIO. Necrosi settica di u1i tn,io m.a dell_,utero . - Si tratta di un mioma 1sottoanucoso che ·r aggiungeva il volume dell'uovo al 5° mese di gravidanza e che per conseguenza di una ~sterometria malpropria era diventato sede di un processo infettivo. I l rammollimento necrot~co colpiva circa i due terzi della- massa del tumore e si propagava dal basso ·verso la baise d'inserzione: la mucosa uterina era nor1nale; non esisteva reazione febbrile nella paziente. L'inte·r \·ento operati,·o, p-raticato necessaria· m ente per ,·ia addo1ndnale, ebbe esito ottimo. 1

GAZZETTI. (17)


IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Ricerche comparative sulla roseola nelle varie specie di tifo. Il tif!Q esantematico è una malattia. endemie a in alcune regioni dell'Europa; ma può a ssumere caratteri epidemici ed invadere p:aesi dove infierisce ugualmente ·il tifo àddùminale. La diagnosi fra queste due malattie non è sempre facile, anche in tempi d'epidemia. Soprat~t~o da questo punto di vista sono importanti 1 lavori sistematici di E . F.raenkel . sttll ~ manifestazioni cutanee metastatiche nelle malattie infettive in genere, ed in particolare nel tifo (Munch. mediz. Wochensch:rift, 1914) . Fraenkel ha esciisso frammenti di pelle e di tessuto cellulare sottocutaneo inr corrisp0ndenza delle macchie Toseoliche verso l'ottavo giorno dell'eruzione del tifo esantematico. Alcuni frammenti furono conservat1 pe-r alcune ore in brodo gliucosato, nella S·p eranza· di. coltivare il virus ipotetico e di poterlo metter~~ in evidenza .nelle I.S ezioni microtomiehe. Ciò non si ottenne in n essun caso; ma l'autore p,ot {;ttc> i•nvece dimositrare che nelle chiazze di roseola esistono alterazioni istologiche speciali ed apparentemente s.p ecifìche. L'alterazione si ritscontra quasi esclusivam ente nelle piccole arteriole del derma : vi si n0ta 11 n rigonfiamento fusiforme o &ferico; talvolta 3nche localizzato solta.nto ad u·ria parte della pa· rr ete arteriosa, ed allora di forma emisferica più o meno regolare. Questi rigonfiamenti non interessano tutta la lunghezza del vaso, ma s0no di1scontinui. La struttura di queste nodosità consiste i·n una infiltrazione leucocitaria, a cellule m on onucleate, di varia grandezza, molto nume· rose, con .n uclei omogenei e piccoli oppure più , -oluminosi e •r eticolati. Se l'infiltrazione è me110 abbondante, si osser va chiaramente che l a tt1·nica muscolare è intatta, l'intima tumefatta come l e cell·nle endoteliali; in alcuni tratti però il ri\•estiment o endoteliale manca ed il lt1me del ' raso è ostruito da materiali :finem ente puutcggiati . F ra due nodasità ' 'icine, la parete dell'Jrt eriola ha perduto ogni strt1ttur.a , e la parete interna è rappresent ata da ttn anello di detriti cellulari , n1e11tre la ca,~ità è occupata d a un an1111asc;o cli globt1li rossi più o meno aggluti nati. Qt1anclo le lesio11i sono 1ne110 pron unziate, la tu11ica 111t1scolare e tal,·olta l'intima si presentano 1

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CQme sfibrate dalle cellule connettivali; le mastzellen sono molto irare. Queste . alterazioni istologiche sono caratteristiche dell 'esantemaitico, e ·d ifferiscono p·r ofondamente dall'immagine della roseola del tifo addominale . Q1t1ivi si ha rigonfiamento diffuso di una o più papille del derma, ed insieme i pertrofìa dei diversi elementi c0stitutivi di queste papille. Queste alterazioni possono portare a necrosi c~rcoscritte; ma la necrosi non .colpi5ce tutte le cellule, e non tutte allo stesso grado. Isolotti dello stesso genere si riscontrano anche più profondamente nel derma. Ciò dipende esclusivament e dalla localizzazi·o ne e moltiplicazione dei bacilli del tifo. Questi 1p ossono facilmente essere messi in evidenza, se si tiene per poche ore nella stufa il frammen.t o esciisso nel brodo. Infine si possono osservare trombosi multiple dei vasi linfatici. Ma ciò che è importante è l'assenza complet,:i di lesioni dei vasi sang.u igni, mentre che le alterazioni arteriose caratt erizzano le lesioni del tifo esantematico. Consid.e rando che ancora è molto discussa l'etiologia del tifo esantematico, e che questa malattia spesso clinicamente si differenzia male . . dal tifo addominale, è evidente l'importa11za che • possono avere queste nozioni istopatologiche, ancora quando la sier·o-reazione può essere negativa e la . ricerca del bacillo .nel sangue non dà risultato. P. S.

Sindromi emorragiche del tifo. •

In alcuni casi di tifo, e so\·ente come :fisionomia s peciale di alcune epidemie, si assiste alla produzio11e di speciali emorragie, le quali gi11stificano la denominazione di sindromi emorragiche d el tifo. Non è frequente incontrarsi co11 t ali casi e appunto per ciò il Ceconi (Gazz . de g li Ospedali e delle Clinic1ie, anno 35, n. 137) ripor,ta urn caso, cui fa seguire alcune considerazioni critiche. Si tratta di un individuo di 8 anni che present ava il decorso di una comune feèbre tifoide con g ra,ri fenomeni depressi,Ti a carico del siste· ma ner,·oso. Verso la fine della prima settimana ebbe eruzione di roseola, che tornò poi a 111anifestarsi di nuo,·o all 'inizi o clella terza settima11a, con impro'·,·isa riact1tizzazio11e della fehbre ed accompagnandosi questa ,·olta ad una e-


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SEZIONE PRATICA

ruzione di petecchie sulla cute, di grandezza variabile fra. una capocchia di spillo ed un cen. tesimo. Questa eruzione petecchiale fu seguita da uin a imponente s indrome emorragica: labbra e lingua coperte di croste fuligginose ; gengive é mucora nasale sedi di persistente e ribel]e stillicidio sanguignQ ;- grave enterorr~gia. Dopo dieci giorni ·c irca di grave pericolo di vita, cominciò il miglioramento. Verso la fine del periodo emorragico della malattia si formarono ascessolini sottocutan·ei . . sull'indice e sul medio della mano sinistra e sull'indice e sul pollice della mano destra e un grosso asc~sso profon<lo s.u lla guancia destra, che dette esito a circa lOO eme. di pus. Le culture batteriche fatte col pus di questi ascessi diede~o luogo a svilu.ppo di stafi.l•ococco piogeno aureo, ma nessuna traccia si trovò di bacilli del tifo. Sieroreazione di Widal positiva in ven.tesima giornata. Dopo 70 giorni il paziente entrò in convalescenza. Non si può parlare in questo ca~o di una diatesi emorragica a forma di porpora, perchè mancarono tutti i sintomi secondari, nè di tifo petecchi·ale poichè non si ebbe precoce eruzione di roseole, che poi s~ trasfassero in petecchie. Non è il caso d'insistere su altre forme eritemato-emorragiche, che si possono verificare nel tifo. La patogenesi di questa grave complicanza della fet.b re tifoide è ancora molto oscura. Secondo le a.-icerche del Sanarelli il bacillo del tifo avrebbe una tos.sina, molto virulenta, capace di determinare eruzioni petecchiali ed ~morra­ gie in genere ; però nella maggior parte dei ~asi la s1ndrome emorragi'ca non è impu.tabile ial bacillo di Eberth. In questi casi deve trattarsi di un'infezione mi.sta, e difatti in .a lcuni casi è stato trovato lo stafilococco, in altri casi il diplococco ecc., ai qua li germi bisogna riconoscere i·ndubbiamente un pote!e emorragico come è dimostrato dal decorso delle setticemie da essi prodotte ; che essi poi non mainchino è dimostrato a11che dalla speciale gravità che queste forme tifose assumono. Alcuni flUtori invece parlano di discrasia sanguigna legata ad una diminuzione delle sost a11ze organiche d el plasma e soprattutto dei colloidi, conseguenza della deficiente nutrizione. Ma a questo modo di vedere si possono muovere serie obbiezioni, ed è lungi dall'accettarlo. L' A. ritiene quindi che nel caso da lùii descritto si sia trattato di un'associazione batteri.e~ fra tifo e stafilococco, ta11to più che gli a scessi sopra·v venuti stanno di per sè a rivelare la esist enza di una stafilococcemia, quantunque s ia mancato per la s ua di·m ostrazione l'esame batteriologico del sangue. È difficile dire quale

sia st ata la via d'ingresso dello stafilococco (per il bacillo del tiifo pare si sia trattato di via idrica) , ma non· si può ·am1nett:ere che le .manifestazioni suppurative ~ta:fìlococciche siano state c-0,nseguenza di una infezione esogena, perchè le piaghe da decubito dell 'infer!l).o guarirono 'Seinza segno di infe~ione alcuna. Un altro dato di fatto che si può riten·e re certo è ch e la infezione stafilococcica deve essere stata in questo caso pos.t eriore a quella tifica. G. SABATINI.

Un caso di tripla infezione: tifosa, paratifosa A e paratifosa B. A. Castellani· (The1 ]ourn. of tropic. medie. an1d Hyg ., 15 febt.r. 1915) comunica un caso ec· cezionale di tripla infezione tifosa e paratifosa A e B: si trattava di un uomo dì 50 anni, malato dal gennai0 1914, che aveva cominciato col sentirsi indisposto e debole, febl:.·ricitante. Avea fatto cura -chininica, senza effetto se!Js.ibile; l 'A. lo vede per la prima ·volta il ·30 gennaio: t emperatura elevata (102° F.) polso 90, lin.g ua patinosa, lie ve metéorismo, milza appena palpabile, non_ roseola. Nel corso della malattia l'ammalato ebbe parec~hie gravi emorragie che misero in pericolo là vita; due ricadute, e uria cistite con segni piuttosto intentSi: l'ammalato guarisce completamente nell'aprile 1914. .Ripetuti esami is erologici hanno dato: aggluti•n azione positiva per il tifo (1 :80) , per il paratif0 A (1 :60) , per il paratifo B (1 :80) . · Non fu possibile praticare l 'emocultura. I~a prova dell'assorbimento dimostrò la specificità delle agglutinin·e per il bacillo tifoso, paratifoso A, paratifoso B. Le feci furono esaminate 'dal punto di vista è.acteriol0gico : u·na prima volt.a fur.ono isolati, pri.m a dell'enterorragia., il bacillo del tifo, il paratif0so A, e il paratifoso B, una seoonda e terza volta il bacill0 tifoso e il paratifoso A. Nelle urine furono isolati solo il B. tifoso, e il paratif oso B. La presenza di .sostanze agglutinanti specifiche nel siero del m alato per le tre varietà di germi, l'isolamento di essi nelle unine e nelle feci fanno concludere per una sicura triplice infezione n ello s t eslSo malato; d'altra parte all' A. è spesso accaduto di poter dimostrare la duplice infezi.one paratifosa A e B. Il conisiglio quindi del Castellani di u'S are il vaccino mu.l tiplo antitifico, e antipaiatifico _.\. crcr1·a su dati di osservazio11e clinica indie B , pobo scutibnli.

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IL POLICLINICO

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FASC. 201

TERAPIA.

L'azione del preparati '!Bllèfttel sul rene.

I composti salicilici per via esterna.

L'acido salicilico e tutti i s11oi derivati sono largamente usa.t i in terapia, nondimeno essi dàn110 spesso effetti secondari t ossici o molesti, che \;engono abitualmente indicati col nome di disturbi sialicilici (ronzio. agli orecchi, nausea, eritemi, delirio, ematuria, ecc.). Ma un lat0 dell'azione, che questi medicamenti esercita.no sull'organismo umano, è part·i colarmente degno di 1nota : l'azione sui reni. Ln segui.to a dosi tossiche, e sovente anche in seguito a quelle terapeutiche, di questi preparati, si manifesta all::·uminuria. Liithye afferma che in 33 ammalati sottoposti all'us10 di preparati salicilici, ris:contrò in tutti i segni di una nefrite : il ritorno delle urine allo s tato normale avvenne solo 2-3 settimane dopo la cessazione della somministrazione del rimedio. Sperimentando . il salicilato di sodio in due cani lo stesso autore trovò poi all'au.topsia la presenza di u11a nefrite desquamativa in ambo i casi. .Secondo il Liitbye la dose salicilica che un rene può sopp0rtare è di 4-5 gr. pro die durante 3-4 giorni. L'uso del bicarbonato di sodio per aumentare la tolleranza del salicilato di sodio si è dimostrato in certo modo efficace, poichè se non sempre, certo in molti casi è riuscito ad evitare nell'uomo e negli animali da esperimento che il salicilato -esplicasse la sua azione irritant~ sui reni. Incidentalmente si può ricordare che si è tentata l'alcal0terapia in tutte le nefriti, ma i risultati ne sono a:ncora dubbi. Il Biancani (BOll. delLe Scienze mediche, attno LXXXV, serie IX, vol. 2°) ha fatto una serie di esperienze sui conigli per vedere se effettiva1nente l'acido salicilico e i 1Suoi derivati siano capaci di ledere i reni. Egli si è servito, oltre che dell'acido salicilico, del salicilato di sodio, del salolo e dell 'aspirin.a, in.troduce11doli, disciolti od in sospensione, per vi.a orale, mediante la sonda. Egli è giunto alle seguen.t i conclusioni : 1° 1'acido salicilico e i suoi derivati esercit a no un'azione nociva sui reni di c0nigli; 2° tali alterazioni renali sono di natura pre,·alente1nente degenerativ-a; 3° i preparati salicilici producono spesso albuminuria; 4° le dosi s ufficienti ad alterare il rene del coniglio corri gpondono proporzi onalmente a quelle abituali per l'uomo; 5° le lesioni sembrano di differente intens ità per il salicilato di sodio, il salolo e l'aspi. r1na; 60 1'ltso protratto di d o:'i ele,·ate porta a<l 11na <l i1uinuzione del pec;o del corpo.

Quando il salicilato di soda è mal tollerato dallo s tomaco si può ricorrere alla via .rett ale. Un clistere di 120 grammi d'acqua con 2 grammi di sa-licilato e 5 gocce di laudano fatto la sera e tratten.u to tutta la notte è ·SJUfficiente per ottenere gli effetti desiderati. Ma qua·ndo anche q1uesta dose riesce insufficiente bisogna ricorrere .ai preparati salicilici da somministrarsi per via esterna. Al riguardo ri ~ pondono bene 1'acido salicilico ed il salicilato di metile. L'acido salicilico è associato all'essenza di trementina, alla lanolina·. Le applicazioni d.i questa aniscela possono riuscire irrita,n.t i, .c-0 11 possono qui11di essere .ripetute freq-uentemeute. Per ov·,·iare a questo inconveniente bisogna ricorrere al salicilato di metile. In genere .juc grammi di questo composto corrispondono ad u·n1 grammo di salicilato di soda·. Il liquido si ver.sa sopra una compressa di tela, che viene appli<:'.ata sulla pelle e poi ricoperta da ovatta e da taffetà gommato. L'assorbimento sarà favorito da un precedente lavaggio della pelle con etere. Se si fa un clistere di 2 grammi di salicilato di soda per completare la dose di 6 grammi che di .r egola è necessaria bis10•gnai somministrare per via cutanea una quantità di salicilato di metile che corrisp0nde a 4 grammi del sale sodico ossia 8 grammi del preparato metilico, oss ia circa· 2 cu-cchiai da caffè. Se si produce un eritema locale bisog·n·a cam·b iar posto alla com pressa imbevuta del medicamento. Il salicilato di metile è attivo, ma il s.u-o odore penetrante lo rende insopportabile. L'etere amilo-salicilico ba un ooore meno disgustoso e lo si adopera nella stessa dose; 1'etere mono-glicoialicilico (spirosal) è un liquido oleoso che bi applica sulla pelle mescolato a ·parti uguali ~011 l'alcool. L'azione di questo preparato è meno irritante, n1a al pari dell'ulmarene (mescolanza di eteri salicilici e di alcoolss alifatici) ha una azione antireu1natica non• molto e'·idente. L'.1ssenza di odore è compensata dalla minore efficacia. Le dosi sono ug11ali a quelle del salicil ato di 1netile, ossia 2-3 c11ccbiai da caffè. L'etere 111etilossimetilico dell'acido salicilico, il ll1esotan, 11011 ha odore, è facilmente assorbir.ile, ha 1'incon,·eniente di irritare la cute, 1n a ciò si pt1ò e,·itare applicandolo mescolato a p'.lr· ti 11g11ali co11 olio di oli,-a o al 20 °{, con la ,·a~eIli 11a e 11 0 11 ricoprenclo l 't111zi o ne uè di o\·a\.ta 11~ di tc~s nto in1pern1eabile, 111a con una sempli ce flan ella (] ourn. dcs prat., 1915, n. 7) . DR. 1

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SEZIONE PRATICA

P·o ichè l'acido salicilico, comt.i nato colla glicu· ~olla, passa per i renii inalterato, è 10gico ammettere che le lesioni ivi determinate siano ad esso imputabili. Quando si tratti del salolo, che si scinde in aci d o salicilico e fenolo, l'azione tossica è anche esplicata da questo secondo co1nponente, che è noto essere un veleno pr0toplasmatico e rena le; l'aspirina infatti, che invece del radicale fenolo ha il radicale acetile, ass~i meno tos~ico, riesce notevolmente più innocu<t al filtro· renale. G. SABATINI. 1

POSTA DEGLI ABBONATI. T-ratta?tten1to. di pos1tii11ii· di 'Vaio1lo. Prego sapermi dire nellia «Posta degli Abbonati » la cura che devo fare in un convalescente di v:aiol0, pel butteramento del volto e per la caduta quasi completa dei ~apelli e dei baffi. Ossequi e ringraziamenti. Abbonato N. 6699. (490)

Sembra che C<?l metod0 Finsen, cioè tenendo lontano dai vaiolosi i raggi attinici (luce biainça e bleu : il ·c he si può ottenere dipingendo di rosso le pareti della camera e mettend0 dei vetri rossi alle finestre) verre bl:.e a manca.re la formazione di pustole e delle -consecutive cicatrici. Quando le pustole siano già formate non c'è che da tenersi alle regole generali dell'asepsi più 1s crup0losa. Contrv le -cicatrici, specie se irregolari o·d ipertrof?.che, si può tentare la tiosinamina o per iniezioni (fibrolisina) 0 localmente sotto forma •çli << P:flastermu11 ». In quanto alla caduta dei baffi e dei cap·e lli, cure tonico-ricostituenti (arsenico, stricnina, ecc.) e localmente i .soliti preparati irritanti a ba·se di tintura di capsico, di ca·ntaridi, ecc. Se si adoperano soluzi·oni alco0liche occorre imp·edire che si verifichi un soverchio digrassamento e si .aggiungerà all'uopo dell'olio di ricino o si prescriverà apposita .P·Omata. V. MONTESANO. 1

Cu~a

della; iigr1ia ja'Vosa. - Le sarei grato 1Se volesse indicarmi la cura più recente ed efficace per la tigna fa·vosa, se è ·possibile, senza: depilazi0ne. Grazie. Meana Sardo (Cagliari). D0tt. Francesco Pauleso. (491)

Non è possibile guarire la tigna favosa senza • • • 1'epilazione, sia ottenuta con mezzi meccan1c1, sia con i raggi ~oentgen, per quanto a questi

ultimi sia stato rimproyerato di allontanare i peli, ma non le guaine radicolari in cui pure, com'è noto, si annidano i parassiti. Le pomate a base d.i acido pirogallico, acido salicilico, ecc.; le lavande con spirito saponat0 e con soluzioni disinfettanti posson0 affrettare la gua.rigion·e agendo coi;itro i parassiti .che si trovano negli strati cornei sttperficiali, ma di per sè sole sono insufficienti. V. MONTESANO. (492) Prego informarmi di qualche .trattato o

pubblicazione che parli diffusamentè intorno alle con'Vulsiomi ·epilettoidi di origine tossica gastroin1testi.1iale, sia riguardo alla diagnosi che alle cure fa·rm.aceutiche e dietetiche. Dott. Letterio Spasiano. . In tutti i tr.attati di neuropatologia e di pediatria, nei capitoli riguardanti la eclampsia, la t etania, la spasmofilia, si parla più o meno diffusamente dell'influenza che le malattie dello stomaco e dell'intestino, gli el·m inti, la dentizione esplican'o sull'insorgere di .ac-ces&ii convulsi vi a carattere epilettoide. Le cito, ad esempio : Pfaundler und Schlossmann, H andbuch der Kinderheilkunde; Bruns, Cramer und Ziehen, Handbuch der Nervenkrankheiten im Kindesalter, Berlin 1912; Oppenheim, Lehrbuch der Nervenkrankheite'n1, Berlip 1913 ; Lewa~dowsky, Handbuch à.er Neurologie, Berlin 1914, ecc. ecc. Gli autori -con·sigliano· la somministrazione' di olio di ricino e di calomelano; alcuni propongono di far digiunare, di tanto in · tanto, i èrambini per 24 ore; inoltre, ·esse.n do ormai dimostrato che il latte di va.cca può essere causa del disturbo diges,t ivo, consigliano di sospenderne l'uso per un tempo più o meno lungo.' Non ho sottocchio il libro di Czerny (Des Kindes Ernahrung, Ernahrungsstorungen und Ernahrungstherapie, Leip.z ig und Wien 1913, Deuticke); ma, a giudicare dal titolo, è verosimile che in esso \"'e nga ampiamente trattato l'argomento. Prof. V. FORLÌ.

. Le Domande per la « Posta degli abbonati » · e i Quesiti pel "Doctor Justitia ,, non debbono essere scritti mal cumulàtivamente o con altre richieste, ma su distinti e separati foglietti. Tanto le une quanto gli altri debbono portare sempre per esteso la O.rma dell'abbonato. Soltanto sul giornale potranno essere contraddistinte, su richiesta, con le iniziali o con pseudonimi oppure col numero del proprio abbonamento, il quale però dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate. •

(21)


IL POLICLINICO

CENff/ BIBLIOORAFICI.

[ i\NNO

XXII,

FASC. 20J

V AR 'I A.

Non si recensiscono che t libri Peroenuti in dono aiia R edazione

Ancy lostoma o anchilostoma? - La com tnis· E . e C. FERRAI. Trattato di medicina legale. 3a. edizione. - Soc. Editrice Libraria, Milano 1914, volume I. L. 16 .50.

V.

HoFFMANN

Molti medici conoscono già il pregevole lavO'!'o dell'Hoffmann s ul quale h anno iniziato la loro cultura m edico-legale. Senonchè come tutto in medicina si rinnova, · e le nuo,v e ricerche forniscono mezzi più adatti e precisi d'indagine, c?sì p·u re questa scienza si modifica e si perfez~ona, stpecia lmente nei mezzi e nei piani di n cer ca. Il li tiro dell 'Hoffmann aveva ormai risentito l'insulto del tempo ; nella nuova veste essOI ha subìto una salutare .r evisione e un armonico completamento per opera del professo: e Ferrai. In questo p1rimo volume d opo una utile raccolta di disposiziood. di legge e <li note d~ontologi'che in materia di periti e di perizie s1 tratta, nella parte speciale, in unta . SC7,. I : delle attitudin!i• della procreazÌO/lle; in una sez. II : dei treati sessua.li ; in una III : delle quesltioni della gravidanza e del parto; in una sez. IV : delle . lesicxn1 e m orti violente . Il miglior elogio che al libro si può fare è di ·r ilevare l 'armonJa delle nozio ni mediche e legali, e la.i chiarezza nella piana e magistrale espo• • s1z1one. N umerose figure dimostrative, servono a tenere anche più desta l'attenzione del lettore: 1neclici e avvocati troveranno utili problemi felicemente risolti' e urua guida pratica sicura nel1'esercizio di questo difficile ramo p·rofessio~lalc.

t. p. R . KODERT. Co1>ipe·ndio di tossicolog·ia pratica. Milano, S·ocietà E ditrice Libraria, 1915. L. ro. Soc. Edi tr. Librairia, 1915. L. ro.

Il libro del Kobert non solo ha r esistito al tempo, ma s'è modificato, ampliato e nel 1912 è uscita la quinta edizione tedesca, che per i tipi clella Società Editrice Libraria V'ede la luce tradotto ed annotato dal dott. Filippi, con prefazione del Borri. Il libro ha scopi pratici ed è fatto peri i prati ci' : la tossicologia vuol essere pre1Sentat a al 111eclico in forma piacevole, allora cesserà di essergli estranea : ed in,rero sia la parte generale quanto i capitoli speciali sono esposti con for111a piana e bre\·e : le tabelle riassuntive, le :fi.gt1re intercalate ne.1 test o, l'indice alfabetico delle 1naterie contribt1i "cono a rendere il litro i11dispensabi1e per la biblioteca del medico colto.

t. p. (22)

sione internazionale per la nomenclatura zoolog ica ha recentemente deciso intorno ai nomi generici da scegliere per un certo numero di nematod_i e gordiacei (Opinions rendered by the Internat1onal Commission on Zoological Nomenclatur.e ; Opinion 66, Pub. 2359, Smithsonian Institution, W ashington; febbraio 1915). Il vecchio te.nmine di anchilostoma, da tutti accettato come nome generico, denota una spiccata ·c aratteristica del parassita, cioè la curvatura ad uncino dell 'estrenuità orale del corpo. Deriva dal greco ay"vAoç, u•ncinato, e rn6µa, .b,ooca. È stato scritto in una capricciosa varietà di ortog rafie, una dozzina secondo Stiles tra . ' CUl ankylostoma, anchylostoma, ankylostorum. ancylostoma, ancylostomum... Il Comitato ha scelto la forma « Ancylostoma » che dovretib e ormai essere riguardata come ufficiale. Questa .dicitura non è mai stata usata in medicina, a quanto noi sappiamo; nei dizionari di m·e dicina sono generalmente preferite le designazioni: an.k ylostoma o ankylostomum, eh~ rappresentano le for11ne più prossime all'ortografia ed alla pronunzia greca. In Italia scriviamo per s0lito anchilostoma. Non sappiamo quali considerazioni a bbiano i.ndotto a scegliere invece la dicituxa cr ancylostomà », che comporta un cambiamento di prcnunzna; ma è p0!.5Sibile che la scelta della Commis$ione non t·r ovi alcun seguito. L'autorità de11a Commissione può avere bene un'influenza decisiva nella denominazione òi n.uovi generi o specie; m a per quanto possa es1sere d esiderabile l'unifìoo:mità nella nomènc~a­ tura scientifica, è assai dubbio che una Commissione internazionale riesca a fa:r cambiare un a pronunzia ormai così saldamente stabilita. Quanto all'anchilostoma americano, la Commissione ha adottato il nome generioo di «Necat or ». Al riguardo mancava un accordo, e la deci·sione adot tata, la quale conferisce il peso dell'autorità ad uno dei d-ue nomi generalment e adottati (N ecat or ed U ncinaria), inc0ntrerà, crediamo, l 'approyazione generale. 1

(Dal

Joitrna L A. M.

A., 27 marzo 1915).

R. B. Pubbl1cherem0 prossimamente : GUCCIARDELLO s., Plastica del padiglio11e dell' o re ccliio ; lRACI E., AI ola ·ve sci cola re in parto bl genuinQ teratologico .


[_.\.NN:O XXII, FASC. 20]

SEZIONE PRATICA

NELLA ·VITA PRO FES SIONALE: Cronaca del · movimento prof~ionale. I medici della Marsica. - I medici dei comuni devastati dal terremoto riunitisi ad Avezzano hanno con un ordi·ne del giorno chiesto : la Che ai medici sia corrisposta un 'unioa indennità per di·sagiata residenza di lire 250 mensili e per tutto l'anno 1915. 2° Che lo stipendio e l'indennità siano corrisposti direttamente dallo Stato. 3° Che qualora non siano date assicurazioni dell 'acooglimento di ques.ti voti, siano date le dimissioni in massa adottando la tariffa ma ssima. Si stabilisce d·i fissare un'altra riunione .' per .le miodalità di :esse dimissioni. . Negli ospedali di Napoli. - · Gli assi·sfenti agli ospedali riuniti di Napoli riuniti in assemblea hanno dopo atI?-pia discussione votato il seguente ordine del giorno : <e considerato che ogni lavoro debba essere retribuito, e che, per eooseguenza, non dovrebbe essere gratuito quello faticatissimo e coscienzioso che essi compiono, hanno fiducia che a tale riforma l'onorevole Consiglio d'amministrazione voglia al più presto addivenire ; «considerato che, ad ogni modo, pel bando di concorso, gli assistenti agli Ospedali riuniti a\Trebbero dovuto eSisere 42 in chirurgia e 28 in medicina, complessivamente 70; « conside·r ato che tale numero si è ridotto a 23 i·n chirurgia e 13 in medicina, in tutt0 cioè 36, sicchè i~ lavoro che avrebbe dovuto essere espletato da 70 assistenti è invece ,sopportato da quasi la metà di es.s i; « pur 'Ticonoscendo1 che, per un patto del bando, il loro servizio - in condizioni normali d oveva essere totalmente gratuito : «data la situazione in?a·n zi esposta, e nel bando stesso in nessu·n modo preveduta, richiamano s u di essa tutta la benevo.la considerazione del detto onorevole Consiglio, e chiedono che le guardie sieno totalmente ·e coovenientemente ret·ribuite 'tenuto conto che 11 servizio di guardia che essi dovrebbero presta.r e gratuitamente è assorbito dal maggior lavoro che fanno in sala». Lo stipendio ai sanitari condotti richiamati. - L'on. Celesia ha risposto ad analoga do· manda dell'on·. Agnelli, assicurandolo che gli impiegati municipali richiamati sott0 le arm~ conservano il diritto all'intero stipendio; quindi i sanitari condotti godranno di tale trattamento.

Pensioni e i1idennità. - Riportiamo l'elenco delle pensi0ni ed indennità conferite ai sanitari, loro vedove ed orfani .n ell'ultimo trimestre 1914 : D.ott. Fulgeri Palmiro, pensione L. 1761; Dott. Maffei Ferdinando, id. L. 2025; Lucenti Luigia, vedova del dottore pensi0nato Gregori Luigi, L . 588; Orfani del dottore Giustiniani Francesco, L. 1314.50; Dott. Montella Cristoforo, lire 2020; Dott. Ca.ldone Pietro, L. 2157. 70; Verda çaterina fu· Giac-011110 e figli, vedova ed orfani del dottore pensiona.to Boca de Giuli Antonil1, L. 671; Dott. Donadelli Valentino, L. 2451 ; Dott. Niglio Biagio, L. 1324; Rossi Adele vedova del dottore Zanaboni Carlo, L. 12ò4.64; Staccione Caterina, vedova del dott. pensionato Montrucchi·o Bernardo, L. 1105; Orfane del dottore Somma Mattia, indennità .L. 1315.54; Naretti Giovanna e figli, vedova ed orfa.n i del veterinario Thione Giovan:ni, L. 1734.60; Mogliotti Gitt1seppina e figlia, vedova ed orifani del dott. Maimi Luigi, L. 1197.02; Marchetti Adelaide e figli, vedova ed orfani del dott. Fattor.i Federicv, lire 1148.83 ; Dott. Pelliccioni Pietro Ferdinando, lire 1518; Dott. Morelli Natale, L. 1485; Dott. Lucia.no Fuscà Francesco, L. 2300; Dott. Armellino Michele Enrico, L. 1822.; Dott. Coppola Antonio, L. 664; Dott .. Fracaro Desiderio, L. 1664; Dott. ~rosdocimo Attilio, L. 2877; Dott. Romanini Enrico, L. 2154.28; Abruzzini Candida Maria e figli, vedova ed orfani del dott. Brutto Antonio, L. 900; Cappa Caterina e figlia, vedova ed orfana del dott. Cappa Osvaldo, L. 900; Zenna ro Marina ·e figlia, vedova ed orfana del dott. pensionato Frattina Luciano, L. 1149. 74; Orfana del dott. Pompegnani Gennaro, L. 942.50; Locatelli Cecilia, vedova del dott. ·pensionato Prosdocimo Attilio L. 1438.50; Pescatore Cecilia, vedova del dott. pensionato Marra Luigi, lire 1144.13; Pistelli Marietta e figlie, vedova ed orfane del dottore Chetoni Luigi, L. 814; Dott. De Dominicis Luigi, :indenn. L. 3183.78; Berti Giuseppina e figlio, vedova ed orfano del dott. Zanelli Draio, L. 2048.92; Pr0vera Leonilda ~e­ dova del dott. Ferrari s. Francesco, L. 1189.58; Gallucci Ida e figli, vedova ed orfani del dott. Roman0 Mariano, L. 1194.32; Dott. Panini En1ilio, L. 959 ; Dott. Fatt0ri Fal:.io, L. 2154; Dott. · Vallone Vito, L. 959; Dott. Santini Angelo, lire 1264.66 ; Carpi Eleonora e figlia, vedova ed orfan.a del dott. Tegoni Pros.per0, L. 686; Candisano l\1aria e figli, vedova ed orfani del dott. Caccuri Domenico, L. 900; Dott. D'Elia Nicola, indennità L. 3177.56 ; Baroni Carolina vedova I

(23)


680

IL POLICLINICO

del dott. Ferrari Angiolo, L. 2210.65 ; Dott. San Martino Pietro, L. 2033 ; Dott. Balocca Domenico, L. 1485; Dott. Scaravelli Giovanni, L . 1806; Dott. Rigoletti Giorgio, L. 422$.03 ; Dott. Gianotti Paolo, L. 1372; Dott. Romani Leopoldo, L. 2612 ; Dott. Spitilli Luigi, L. 2046. 71; Dott. Boido Carlo, L . 1091 ; Dott. Cric0 Lorenzo, lire 2450.23 ; Dott. Zamboni Ferdinando, L. 3000; Dott. Vecchiarelli Fiorentino, L. 1280.98; Nitt oli Elisa vedova del -d ott. pensionato An1ato Perna, L. 1276; Cristini Eufr0sina vedova del dott. De Giani Giuseppe, L . 1500; Bertolini Camilla vedova del dott. Perrier Alessandro L. 903; Martello Amalia vedova del dott. Lazzeri Vittorio, L . 569.64; Dott. Camosso Arturo Raffaele, indennità lire 4814.81 ; Palladino Maddalena e :figli vedova ed orfani d·el dott. Canessa Lorenzo, L . 4500.07; Dott. Camosso Arturo Raffaele, indenn. Zaballi Luig·i, L. 1454· 78; Trimani Paschett~ e figli, vedova ed orfani del dott. Tondinelli Luciano, L. 2786; Pinard Augusta e figli, vedova ed orfani del dott. Cappellari Luigi L. 1884.05; Ciminata Antonin,o , L. 4814.81. (Dall 'A 'V'Ven. Sanit.).

RISPOSTE ! QUE8ITI I !

DODl~DE.

(5238) Pagament0i stipendio - Congedo . - Sup-

plenze - Ricchezza niobile - Vacci111azionie· - Chi1flno di Stato - Chiamata sotto le armi. - Il Dott. G. C. da V. desidera conoscere : 1° In qual mod0 si può ottenere 11 pagamento di cinq·ue mesi di stipendio se l'esattore si rifiuta di pagare dimostrando di avere erogato somme per iconto del C·omune fino alla co~correnza dei ru0li, giusta contratto; 2° Se è vero, e da quale regolamento è stabilito, che il inedic0 condotto n on possa ottenere il mese di congedo ordinario prima di compiere undici mesi ininterrotti di servizio; 3° Se possono cumularsi per il più sollecito acquisto della stabilità quattro mesi <li supplenza prestati ad un collega della 2a cond otta e se questi quattro mesi possono essere considerati c0me di ser~izio interinale e quindi esenti da R. M. o contributo Monte pensione; 4° Quanto si paga di R. M. su di uno stipendio di lire 2500 essendo l'aggio all'esattore di lire 2.70 e se detto stipencli0 P'UÒ essere aument ato dalla G. P. A.; 5° Se il medico condotto nel locale adib it o dal Comune alla ,,acci11azione -0 1 dinaria possa · rifiutarsi di '·accinare l:ambini appartenenti a famiglie non cotnprese nell'elenco (lei po,·eri ; 6° Se può essere incaricato della di~tribt1zione del chinino di Stato un inedic0 non conclottato; ; ° Co11 qttale grado e qualifica do, ·rcbbe in caso di chiamata sotto le armi presen(24)

[ANNO XXII, FAsc. 20]

tars i, essend0 militare di 3a categoria che non '\·uole essere ufficiale medico di complemento. L'esattore, abbia o nieno danaro in cassa per conto del Comune, è tenuto a pagare 10 stipendio dè1 medico condotto giusta quanto dispone l 'artic-010 40 del vi2'ente testo unico delle leo-o--i ..... 00 sanitarie. In mancanza, è tenuto al pagamento della multa stabilita dall'articolo 8r della leo-o-e 00 29 giugno 1902, n. 28r. Faccia domanda all'intendenza di finanza della Provincia. Nessuna legge o regolamento stabilisce che il congedo non può essere usufruito nè chiesto prima che non sieno com piti undici mesl di non interrott0 servizio. Gli anni o i mesi prestati come supplente di una cond0tta fornita di titolare non possono essere cumulati con servizio proprio per acquistare più prest0 la stabilità. Sullo stipendio che si percepisce come supplente si paga egualmente la R. l\f. ma non il contributo per. la Cassa d.i previdenza. La ricchez.z a mobile è di lire 283.75 all'anno, compreso l'aggio. Lo stipendio è autnentabile di uffici0 da parte della G . ~. A. nel caso che le condizioni della condotta, per ·s opravvenute modificazioni, non sieno più quali furon0 p'rospettae nello avviso di concorso o nel capitolat0 di oneri. Non sii può rifiutare la vaccinazine a chi non è compreso nel lv elenco dei poveri. Della distribuzione del chinino di Stato· può essere incaricato anche un sanitario esraneo alla condotta. Non essendo ufficiale sarà chiamato come semplice milite delle compagnie di sanità. (5239) Sostituzione de·l 'V•eterinario nelle ·visite delle carni da macello. - Al Dott. G . P. da P. rispondiamo che per ottenere il pagament0 della supplenza che ha prestato e presta tuttora al vet erinario che è stato chiamato sott0 le ar1ni n o11 resta, in vi sta della negativa avut a dal Mttnicipio, che adire l'autorità giudiziaria ordi• nar1a. (5240) Contrarvvenzioni - Oblazioni. - Il Dott. G. M . da R. chiede conoscere quali c,)ntr.a'\rvenzioni alla legislazione sanitaria sono passibili di oblazione innanzi a l Sindaco, tanto nel caso · che il Cvmune abbia r egolamento speciale d'igiene, quanto nel caso che ne sia sfornito ed iii quali con.travvenzioni l'oblazione non è assolut amente ammessa. Allorchè iil C0mune è fornito di regola1nento speciale d'igiene, per tutte le disposizioni proièiti,Te nel medesimo contenute è ammessa l 'oblazione .al Sindaco a mente del dispos.to dell 'artic0lo 228 del t est o unico della legge comunale e pro,·inciale, se111pre, però, che 11on esista parte lesa. Quando esiste la parte lesa e quando .;i tratti di contra,·,·enzioni pre\·i ~ te e punite '1011 da regolamento locale cl 'igiene tna dalla legge


IL POLICLINICO

SUSSIDI TERAPEUTICI 1000-0ROANICI. . La medicazion~ iodo-minerale ha dal punto di vista farmacolo gico, carattere eminentemente ·-Os~otico deter~ioafo. dalla diffusibilita d egli ioduri, dalla loro immediata e brusca eliminazione fattori questi ultimi, a cui si connettono feno~ meni di intolleranza iodica e di iodotossicità ·don.d e la esiguità ~elle applicazioni terapiche.' Di ~o~tro al.la. azione osmoterapica (meccano· terapica) degli ioduri, sta l' azione bioterapica degli iodo-organici. ~ c~r:=itteri indi ~iduc:tli farmacologici dei pep-to1od1ci sono realizzati dal PEPIOD-AL ,,. . Il " .P,eI?io~al ,, è una. sin tesi i odo-peptica ad .1ntens1ta iodica graduabile, solubile, assorb ibile ~~~d·at~mente, di lenta e graduale eliminazione. _Le ricerche del D o tt. Andruetto nella Clinica Generale del Prof. Bozzolo, denunciano le se.guenti cifre relative alla permanenza e durata delle reazioni iodich e nelle urine. " Pepiodal ,, 1° g. ore 14 H

,, " "

"

2° " 3° " 4° "

5° .,

,, 17 ,, 24 " 30 " 40 (1)

Le proprietà del '' Pepiodal ,, che Io rendono ~uperiore agli altri preparati iodici, sono state -lllus~rate dal Dr. Gian nelli (2) che espone in un .suo interessante studio, le ricerche ed i risultati ottenuti dal prodotto. , . Tali prop~ietà .spettano preva~entemente agli iodo-p eptoni a differenza di altri preparati clte vennero posti in onore precedentemente, come le in.iezioni del Durante ed i composti grassi, i quali ultimi sono molto stabili di modo che lo iodio si libera con una soverchia lentezza e sono assai poco diffusibili. Ne avviene che lo iodi.o permane a lungo nell'organismo, ma vi rimane legato al corpo grasso e non agisce come iodio libero che assai lentamente; mentre invece i composti del iodio col peptone (di cui il " Pepi o dal ,, è da preferirsi), sono solubili e diffusibili, ed inoltre poco stabili, così che circolano facilmente nell'organismo . ove si scindono in modo graduale e continuo, cedendo gli ioni del metalloide alle sostanze .albuminoidi con cui lo iodio forma quelle cqmbinazioni molecolari che vengono poi distrutte ed eliminate. . Gli iodopeptoni sono dunque oggigiorno i preparati che meglio rispondono alle esigenze terapiche. I migliori risultati l'A. li ha ottenuti dal '' Pepiodal ,, che ha il vantaggio del pronto assorbimento e di una m olto più lun ga permanenza nell'organis mo , ove circola allo stato di iodio senza mai dare fenomeni d'intolleranza. La maggiore fissazio ne iodica è data dal vo .:grado di Pepiodal (10 ctg.) che rappresenta il massimo di utilizzazione che consenta l'organismo allo iodio senza r eagire con fenomeni di intolleranza e con fenomeni tossici. Che l'associazione dei peptoni allo iodio conferisca a lla sin tesi che ne deriva, proprietà isto(1) Dr. ANDRUETTO -

Della medicaslone jodtca e di an -nu<nJo preparato organico di jodio.

(2) Dr. GIANNELLI .:itrtoni ·sul " Peptodal ''.

La Iodoterapia con speciale considef'a·

(SEZIONE PRATICA)

~ropich e, risulta .dalle. attitudini che acquista lo

iodio quando viene introdotto nell' organismo sotto forma di " Pepio dal ,,.

Propri.età terap~~tiche del " Pepiodal ,,. - Le proprieta terapeutiche del '' Pepiodal si riassumono in batterio.litiche, opsonogen~; fagoci-

togene, emoproduttive.

~'~umento del tasso leucocitario si rileva da-

gli esami emoscopici fatti dal Dott. Andruetto d_el~a Clinica di Bozzo) o e sopratutto dalle indagini emometriche. Riferiamo qualche esempio : Ca$O I. - Enterite specifica: prima çlella cura Emometria 55 dopo la cura . . ,, 65 Caso II.. - Bro nco pneumonite specifica: prima delJa cura Emometria 50 dopo la cura . . ,, 60 Caso III._ · "fubercolosi incipiente: . prima della cura Emometria 45 doµo la cura . . ,, 70 Caso IV. - Annessite specifica : prima della cura Emometria 50 dopo la cura . . ,, 70

Applicazio'!-i cliniche generali del '' Pepiodal ,,. - In linea generale esse sono costituite dal grande gruppo delle affezioni del ricambio ivi. c~mpres~ i prç>ce~si degenerativi arterio-sclerot~ci delle infezioni croniche (sifilide . tubercolosi) e da tutt.e. le insufficienze di sviluppo e deficenze nutr1t1ve che preludono alle manifestazioni di gravi infezioni e ne dispongono favorevo lmente il terreno . Anzi, sotto questo aspetto, il ' 'Pepi o dal ,, deve essere considerato come un m.ezzo profilattico contro lo sviluppo della tubercolosi specialmente chirurgica per le proprietà ad esso riconosciute dagli autori che lo hanno studiato, di inodificare cioè il terreno emolinfa tico così da esaltare i poteri di reazione e stimolare la nutrizione e modificarla in g uisa da impedire lò sviluppo bacillare. Per quanto concerne le manifestazioni sifilitiche il " Pepiodal ,. è diretto a combattere le sindromi tardive rappresentate da alterazioni gomm.o.se ~ d~. alterazioni arteriali degenerative (arter1t1s sifil1t1ca, gomme, cachessie sifilitiche), ma può trovare la sua indicazione anche nelle manifestazioni precoci della lues quando vengono costituite da alterazioni nervose. da anemie sifilitiche precoci, ma in tal caso il suo impiego ~o~ deve andare disgiunto dai preparati mercuriali. Un altro largo campo di applicazioni è offerto dalle forme morbose del ricambio sia che rivestano la forma artritica cronica, sia la forma g·ottosa, sia sopratutto la forma arteriosclerotica. Il " Pepiodal ., trova .:quindi la sua applicazione nelle: ' I. - Distrofie uricemich e; II. - Nelle forme distrofiche che precedono lo sviluppo delle affezioni croniche; III. - Nelle forme tubercolari torpide; IV. - Nelle manifestazioni tardive della lues; V. - Nelle lesioni arteriosclerotiche.

Il • '' Pepiollal ,, non lia alcuna controindi... cazione. Dott. PAOLO MANCINI degli Ospedali di Rom a già Direttore del Sanatorio nervosi S. Colomba • '


IL

(pagina di pubhlicità)

POLICLINICO

SEZIONE PRATICA

11

''

l

(Pepto-Ioòo) -- Dott. f oglioo a goccie e per ioieziooi ipodermiche, d 1 :: :: :: I, li, lii, IV e V grado :: :: ::

;

Alcuni certificati Medici:

0

rn~U® ]@~®

OSPEDALE VESPUCCI - FIRENZE

@~IR©@~O!N® •

Firenze, 29 Novemre,

1 91 ~

(Detto di S. Giovanni di Dio)

- - DIREZIO NE - -

Il "Pepiodal '" del Dott. Foglino corrisponde assa.i bene nelle lesioni tubercolari chirurgiche, o uando occorra agire su di esse con una terapia jodiéa. Prof. NICOLA GIA:W NETTARI

~MBl~R~O~ f1510lQGICR

~

lNlERAMENTE A~IMllABllE

DOTT o $o

-o-==~ o -

Direttore Ospedale Vespucci.

S)[ffifE~M ~

Firenze, 11 Novembre, 1914-

PrimariO Specialista di oermosifilografia PlllraEEM7llE

Il "Pepiodal" in uso nella mia sezione ospedaliera.e nel Poliambulatorio Fiorentino risponde benissimo anche come tolleranza nelle forme n1orbose di cui mi occupo (sifilide - eczemi cronici - degli arteriosclerotici uriemici). Firmato : Dott. S. SBERN A

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XXII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

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e dal .regvlamento genie rale sanitario, l'oblazione lontà alla esenzione, cui avrebbe, invece, dino1n è ammissibile. ritto. (5241) Capitani medici di riserv·a. - Al Dott. (5244) Chiamata sotto . le armi. - Al Dott. abbonato n. 1260 rispondiamo che non cvnsta s.e G. T. da T. rispoindiamo che in cas0 di chiamata ai capitani medici di i:riserva richia mati si possa sotto le armi ha diritto allo stipendio per soli attribuire il titolo e gradv oinorifico di primo due mesi. In caso di mobilitazione avrebbe dicapitano medico. Molto probabilmente saranno ritt0 allo s.t ipendi.o per tutta la durata della assimilati, per non creare una. differen~a di tratguerra perchè allora è l'impiegato considerato tamento che a n10~ sembra ingiustificata. Lò come in congedo ad ogni effetto di legge. s.t esso avverrà per lo stipendio, che sarà identico (5245) Penisi<nii. - Il Dott. G. B. da P. dva quello di u:flicial[· di pari g·r ado nell'esercito vendo per ragioni di salute lasciare il servizio permanente. dopo 21 anno con 47 di età, desidera conoscere (5242) Laureati medici di 3a. catego1'ia. - Al la indennità o pensione che potrà competergli Dott. abbvnato n. 5481 rispondiamo che, a noed a chi dovrà fa.re la relativa domanda. stro parere, la formula del precetto 1non è dubbia. A colui che va .in pensione per inifermità diColoro che non vollero• accetta.re a suo tempo la verse da quelle enunciate nell'articolo 17 lettera nomina ad ufficiale ipedico, in caso di chiamata b del testo unico compete una ind·e nnità una collettiva, d·e bèonv troiv arsi presso l'ospedale a V 0•l ta tanto valutata ai due terzi del valore capiciascuno asseg.n ato per esercitarvi le funzioni di tale della pensione che si ottiene con l'applicasoldato addetto alla compagnia di sanità. Se zi\Yne della tabella B annessa alla legge e senOlJ, si esercita vera e pro1p ria professione me- condo le norme da stabilirsJ col regolamentù, dica, si fa da assistente, o da ,infermiere. Facche, però, non è ancOJra stato pubblicato. Per ciamo notare che fino .al 3 r dicembre prossimo ottenere la liquidazione di tale indennità d0vrà restq. ancora aperto l'arruolamento dei militari presentarsi analoga domanda su carta ·d a bollo di ra, 2a o 3a. categoria nel corpo sanitario mi- da cent. 65 all'ufficio sa·nitario provinci.ale. lita.re com·e ufficiale medico. (5246) A ument01 diJ stipen·dio - Decisioni della (5243) Servizio militare - Aspettativa - EsenG. P. A. - Esecutorietà. - Il Dott. G. d'A. da zione. - Il Dott. L. M. S. da Z. desidera con~ C. chiede taluni chiarimenti sulla decisione della G . P. A. con cui gli si aumenta lo stipendio, scere se il lvcale Sindaco, basandosi sul regolamento per la esenzione dalle chiamate, pvssa a suo modo di vedere di s0lo ro lire annue. Ch1iede an.c he conoscere se il Comune ha un terotte11ere di ufficio1 la esenzione dal servizio mimine per dare esecuzione alla predetta decilitare del proprio medico condvtto, se, desidesione della G. P. A. rando p.a·rtire, possa chiedere l'aspettativa fino al termine della guerra, e se, prolungando1si la A noi sembra ·e vidente che l'aumento dello guerra, il Comune lo pvssa licenziare ed aprire sti pendi0 a lire 2000 si riferisce al solo servizio novellamente il concorso. dei poveri e non anche a quello, per gl.i agiati, La dispensa prevista dall'articolo r 0 del re- compensato con annue lire 450. A ciò sia mo indotti non solo in c0nsiderazione della eccessiva golamento 13 aprile 1911 deve essere chiesta dall'interessato e nQID. dal Sindaco. Questa autotenuità dell'aumento, che non. avrebl::ie potuto giustificare l'interposto gravame anche dal fatt0 rità può s.olo certificare che l'opera di lui, come professionista, è asso•l utamente indispensache la domanda di Lei corrisponde appunto a quanto la Giunta ha deliberato. Ella, iinfu.tti, bile per assicurare ~l regolare andamento del servizio sanitario, ma non può da sè solo nè chiedeva tre cose : 1° Abolizione della condotta; chiedere nè im pe<lire che la dis1p ensa, cui si ab2° aumento dello assegno pei poveri; 3° aumento dello stipendio della intera condotta. La Giunté bia eventualmente diritto, venga concessa. La posizione di aspettativa n0t1i può es\Sere proronon ha tenuto conto della xa e 3a d0manda ed h.a concessa la 2a.. Nessuna legge fissa ru Cogata oltre il termine stabilito nel capitolato o nel regolamento sanitario locale. Se, scaduta la muni un· t ermine per eseguire le ordinanze della aspettativa, il medico non riassumesse servizio ' autorità tutoria. (5247) Decorrenza d'i stipendio - Mobilitazione presso il C0mune, può questo dichiararlo d.imissionario per ogni effetto di legge e bandire per - Di·r ltti del sanitario co1idotto - Dispensa. conseguenza.' nuovo concorso. A nvstro avviso, Il Dott. abbonato n. 5439 desidera conoscere : non sarebbe a Lei applicabile il disposto dell'ar- · 1° se, avendo asS1U.n to servizio, a causa di chiam ata sotto le armi, quindici g iorni più tardi, ticolo 20 della legge sullv stato giur.idico degli impiegati civili, perchè Ella non va a servire abbia diritto allo stipendio per l'intero mese; 20 se in caso di mobilitazione il medico conobbligatoriamente ma volontariamente in quanto dotto cessa di percepire lo stipendio il giorno che, non chiedendolo, rinunzierebl:e di sua vv1

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IL POLICLINICO in cui si allon.tana dalla residenza o se ha ditrJtto ancora e per quanto tempo; 3° se in cas0 di mobilitazione il medico condotto unico abbiia diritto alla esenzione. Lo stipendio decorre dal giorno in cui si è effettivamente assunto servJzio. Non sono , pertanto, compensabili i quindici giorn·i in cui ha ritardat0, non potendosi essi considerare neanche come con.g edo, perchè lo stat o di congedo non è suppon~bile per un medico che non ha ancora raggiunta la residenza. In caso di mobilitazione il medico, condotto è considerato in congedo per ogni effetto di legge e qUiindi, anche a riguardo della percezione dellQ s tipendio. Ai termini dell'~icolo I del R. Decreto I3 aprile I9II, n. 374, il medico c0ndotto unico nel Comune è esente dalle chiamate svtto le armi. Per ottenere detta esenzione occorre esibire alle autorit à militari un· certificato con cui il Sindaco, s0tto la sua personale ·r esponsabilit à, dich iar.i che l'opera del richia.m ato è assolutamente necessaria pel regolare andamento del servizio cui egli è preposto. (5248) R icchezza mobile. - Il Dott. a bbonat0 n. 7080 dichiarando che sullo 5tesso stipendio si è pag.ata per due volte la R. M. da parte sua, cioè, e del Comune, desidera convscere come deve ·f are per essere rimborsato di quello che h a pagato in più. Supponendo che il Comune, d0ve presta servizio a scavalco, non abbia per :Capitolato l '01: bligo cti corrisp0ndere lo stipendio al netto della R. M., al rim·bor&o non avrebbe diritto Lei ma il Comune, ch e avrebbe pagata una tassa alla quale non era per legge t enuto. E poichè Ella dovea in tal cas0 sempre pagare la tassa, sarebbe •opportuno che non prendesse al riguardo iniziativa di sorta, lasciando a quella ammJ.nis.trazione comunale la. cura di fare il reclamo pel Pimb0rso per quel numero di anni, cui, per le leggi in viig·ore, può avere diritto. Che se il Comune ha creduto anticipare solam ente la somma salvo rimborso verso di L ei, la cosa nvn muta in quanto che primà di fare l'antic·i pazione a,1rebte dovuto informarsi per con0scere se eventualment e a l pagamento della tassa non fos se da Lei provveduto direttamente. Oltre a ciò la ritenuta a,·rebbe dovuto essere fatta mese per mese sui mandati di pagamento e non già ora, che sono trascorsi molti anni. (s249) 1"\IIilitari ntedici di 3a. categoria - Ckia1t1ata alle arttii . - Il Dott. M. D. da C. T. desidera conoscere se i gio\rani medioi, abili al ser\·.izio militare, ma che non lo hanno mai prestato perchè di terza categoria, in caso di chi.a111ata sotto le armi sono assunti come 11fficiali o come soldati. I

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I giovani medici di cui è parola nel quesito sono chiamati sotto le armi come .siem plici soldati. Attesa la loro specialità possono tutto al più essere assunti come facienti parte delle compagnie di sanità o come infermieri. Per ottenere la nomina ad ufficiale medico e per andare a servire, in caso di chiamata, ~n tale qualità, occorre presentare analoga domanda al Comandante del Corpo di a rmata. Vi è di tempo fino al 31 dicembre dell'anno in corso. D octor JUSTITIA.

I Quesiti pel '' Doetor Justttla , , e le Domande per la « Posta degli abbonati J> non debbono essere sorittl mai cumulativamente o eon altre richieste, ma su distinti e separati toglietti. Tanto gli uni quanto le altre debbono portare sempre per esteso la firma dell'abbonato. Soltanto sul ,giornale potranno essere contraddistinte, su ri: chiesta, con le iniziali o eon pseudonimi oppure eol numero del proprio abbonamento; Il quale però dovrà essere sempre indieato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate.

CONDOTTE E CONCORSI. ALES (CagliMi). - Consorzio a condotta piena; L. 4500 lorde. Scadenza 20 maggio. A.\RZIGNANO (Vicenza) . - 3° Riparto; L. 3500, con obblig0 del cavallo, soli poveri. Due sessen·ni. Residenza in frazione Tezze. Tern1iue ,, 1 • maggio. BERGAMO. Consiglio Istituti ospitalieri. Primari0 della sezione oftalmica ; L. 1500 nette di R. M. Scad. ore I5 del ro giugno. Memorie e lavori scientifici a stampa ed in tre copie. Esami. ~otran•no essere rimandati gli esa~i. ed annullato il concors0 se avrà luogo la mob1l1tazi0ne. S ervizio I2 nov. CALASCIO (A quila). - A tutto il 31 mag~io, condotta &"eneralità; L. 3200 lorde senza obbligo caiv. Rivolgersi alla Segreteria cvmunale. * CANNOBIO (Novara) . opera Pia Uccelli. - -~ tutto maggio, servizio 0 .spedale e pov~ri di .Cannobio e Tra:ffiume; L. 2000 lorde. Piratica trienn. CANOSA DI PUGLIA (Bari) . - Prima condotta di campagna e città. Popolazi0nt: 29,000 .cir~a in tre rioni di circa IOOO ammalgti pover1 ciascuno; L. 1400 con tre sessenni, lorde. Scadenza 30 maggio. Età massima anni 40. CASSINE (Alessandria) . - Ab. 5670. Una delle due condot~e pei pov.eri; . lo.rde ~· I700. Entrv il 26 maggio. L. 700 indennità dt cav. e L. 100 inden·n. per la supplenza. CAVAZUCCHERINA (Venezta) . - Primo rip~rto; L. 3500; indenn. alloggi~ L. 500 lorde; solt po, ·eri. Scadenza 21 maggio. CocCAGLIO (Brescia). - . _.\. t.utt? il 25 maggio. Residenziale. _.\b. 3037 d?- cui <;irca ~a metà a'\.'enti diritto cura gratuit a. St1pend10 L: 354<? con tre aumenti sessennali. Quadro dei vot1 negli esami di laurea.


[ANNO XXII, FASC. 20]

SEZIO~

CREMA. Istitwti sped~liert. - .Medico ckirurgo ostetrico .assistente presso l 'Osi;>edale Maggiore. Titoli. Servizio entro 8 gioc.n1. Nomi•na biennale, prorogftbile. L. I870 nette di R. M. ; lire 6 per ogni guardia notturna (a turno co11 aìtri 3 sanitari) . A tutto 3I maggio·. ESINE (Brescia). - Condotta consorziale con Bergo; a tutto magg~o; stipendio L . 4050, per la cura di tutti gli ab. (Esine 2283, Bergo 886). Mainsioni di ufficiale sanitario. FIASTRA (Macerata). - Condotta semiresidenziale; L. 4800 lorde, ivi comprese L. 700 per indennità cav. e L. 100 quale U: S. Tre decimi sessennali. Assicur. .imortuni. Scad. 22 maggio. FJRENZE. R. Arcispedale diJ S . M. Nuo'V·a e Stabi limemJti Riuniti. - Primario medico. Età maissima 40 a.inni ; IO anni di laurea e 5 di servizio effettivo; salvo eccezioni contemplate nell'avviso di concorso; pubb·licaz. in 5 esemplari. Servizio .entro Io gi0rnri. Diocumenti alla Segreteria entro le oir e 17 del IO giugno. GIRGENTI. Laboratorio chimico. consMziale di 'VigiLanza igienica della Pr.<nJincia. - Assistente. Vedi fase. 19. Scad. 31 maggio alle ore I6. • • MoNTALDO RoERO (Cuneo). - Medico condotto; L . 1700; alloggio. Richiedere schiarimenti. Scadenza 1° giugno. *ORTUERI (Cagliari). - Condotta piena; liire 3000 nette e L. 250 mese congedo. Assunzione del servizio entro ro giorni dalla nomina. Scadenza 24 maggio. OTRICOLI (Perugia). - Concorso medico chirurgo prorogato a tutto il 15 giugno; lorde lire 4000. Riv10tlgersi al Sindaco. PIZZIGHETTONE (Cremona). Seconda condotta; L. 3000 nette R. M., L. 800 mezzo trasport0, due sessenni . Scadenza 31 maggio. * POLINAGO (Modena). - ~rima condotta ; ettari 2002.330; abitanti 2370 di cui lOO c<?n diritt.o ~ cura o-ratuita; L. 2700 lorde; t·r e quinquenni d'1 L. 20~ · assicur. Età limite 35 anni. Servizio entro l~ giorni. Scad. a tutto il 14 giugno. PORANO (Perugia). - Cura generalità;. condot.. ta in collina. Popolazione 1300. Estensiqne territorio kmq. 4; lorde L. 4000 annu~ senza obbligo cavalcatura.. Scadenza 31 maggio. QUISTELLO (Man.to'Va) . - Condotta p overi di Nuv0lato; ab. 600 Tiuniti e 2025 1sparsi; L. 3000 lorde e :tre sessenni; L. 600 per carrozza e cavallo, obblig. Servizio e?tro 15 giorni. Scadenza un mese dall'8 maggio. RIVOLTO (Udin·e ). - Medico; L. 5500. Chi.edere manifesto in Segreteria. Scad. 22 maggio. ROCCA DE' BALDI (Cune o,) . - Condotto poveri ; L. 2150 l0rde. Pop. 2663. Scad. 29 maggio. ROMA. Ministero della Mari:na. - Concorso a 30 sottotenenti medici di comJ?lemento. ~o­ cumenti al Ministero n-0n oltre 11 3l maggio. Richiedere copi~ d~l ~ecret~ 3;1le. Direzi?ni degli Ospedali pnnc1pal1 lnia.r1tt1m1 (Spezia, Napoli, Venezia, Tarant? ,e La Ma~dal~n~) i<)Vvero all'Ispettorato di san1ta presso 11 Ministero. SAN CASCIANO DE' BAGNI (Siena). - Condotta 3° reparto (fraz. P~lazzone) ; L. 4000 nette c~n 3 sessenni. Età anni 40, s. e. r. Scad. 30 maggio. &

PRATICA SAN QUIRICO n'ORCIA (Ste1Ull}. - Medico; lire 3700 lorde e assegno L. lOO per uff. san. Cvndotta piena. Residenza nel capoluogo (farmacia e ambulatorio). Pop. 1909 ab. Assunzione entro 15 giorni. Scad. 30 maggi0. SESTO AL REGHENA (Udine). - Primo reparto capoluogo e frazioni di Braida-Cu·r ti, Marignan e Mure; L. 3000 con. 4 sessenni e L. 600 per indennità di trasp. Se u. s. L. 300. Scad. 26 magg. SORESINA (Cremon.a). - Concorso ·p er condotto aggiunto. Stii;>endio L. 3000 nette con tre sessenni d·e l decimo. Scadenza 31 maggio. SPIRANO (Bergamo). - A tutto 15 g;ugno, condotta con Lurano; L. 4400 lorde, con1prt:so servizio u . s. Servizio entro 8 giorni. I 11 comune havvi l'ospedale. SPOLETO (P erugia). - Condotta di Strettura; al 25 maggio; L. 2200 ·P· pov., L. 1100 p. abt1., L. 967 per la cav. , lorde; ab. 2000 circa. Servizio entro 15 giorni. TEGIANO (Salern01) . - Una delle due condotte; L. 1700 pei poveri, L. 200 per gli abbien.t i, oltre L. 1400 d'indennità di residenza, e L. 100 come U:ff. San. se il vincit ore del concorso è fornito di tale titolo. Scadenza 20 maggio. Toni (P·erugta). - A tutto il 25 magigio 3a. e 4a. condvtta; L. 2000 per poveri, con. tre sessenni, e L. 1800 per abbienti, lorde; L. 700 per cav. e L. 150 per supplenza; servizio nell'Ospedale civile da parte del titolare della 3a. condotta. TURBIGO (MtlanO). - Consorzio con Nosate; ab. 3500 circa; L. 3500 pei poveri, L. 700 per gli abb., nette R. M.; L. 300 u. s.; due sess. Età limite 35 anni, s1. e. r. Due anni in cond·otta od ospedale. Servizio entro 15 giorni. Scaden~a ore 15 del 20 maggio. VEROLENGO (Tot'ZnOl} . - Condotta piena fra 4 fraz. L. 3000 nette e L. lOO per arm. f arm. Assunzione il 1° agosto. Scad. 31 maggio. VERONA. Consiglio ospitaliero. - Concorso per titoli ed anche per esami, al posto di primario s pecialista in otorinolaringoiatria presso l'Ospedale ·c ivile. Stipendio L. 1200 lorde, quattro quinquenni del decimo. Scadenza IS giugno. VILLANOVA TULO (Cagliari). - Condotto generalità; lorde L. 3375; ab. 1200. Scad. 21 magg. ZAGA3IsE (Catanzaro). Condotta piena; L. 4000 lorde, più L. 300 indennità alloggio e L. 200 assegno u:ff. sa.n. Pop0laz. agglomerata circa 2000 abita·nti; 700 m. sul liv. del mare in ubertosissime colline, acque eccellenti~ aria saluberrima. Servizio automobilistico quotidian0 da e per Catanzaro. Età limite 45 anni. Servizio entro 15 giorni. Domande al 3I maggio. Medico profugo Au.stria italiana, trentiainovenne per 15 an·ni medico comunale in una città deÌ Trentino, ove aveva te mporaneamente la direzi0ne dell'Ospedale, con <i!I11lo di clinica chi· ruro-ica, cerca supplenza preferibilmente Alta Italia. Condizioni solite. Scrivere alla redazione del « Policlinioo » . 0

Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profes· sionali. . . . . Sono segnati con due asterischi •• 1 concorsi che Cl risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sanitarie Italiane.

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IL POLICLINICO

f:l;asi.

La Commi·ssio.n e era composta dai pro:ff. Todaro, preside della Faéoltà, Campana, Mazza di Pisa, Ferreri, Simonelli di Siena. Vivi rallegramenti . Per titoli e per esami in questi giorni i l capitano medic0 dott. cav. Ercole Passera ha sostenuto presso la R. Univ·e rsità di Roma 1~ prove per la libera docenza in oftalmologia ~ clinica 0culistica. La ·sua dissertazione scritta s ul tema assegnatog~i : cc I traumatismi oculari nell'esercito», di cui ci occuperemo in un prossimo fascicolo, è una c0m pleta disamina delle lesioni violente dell'occhio in pace e in guerra, dal punto di vista clinic0· e medico-legale, suffragata da una ·vasta casistica personale e da una ricca lettera tura. Questa monografia, sopra un argomento d'attualità e da n essuno :fin'ora svolto •nel suo complesso, ebbe l'unanime co nsenso della Commiss ione giudicatrice, costituita dai profi. Cirincione, Todaro, Angelucci, Lo Monaco· e C0ntino. L a l ezione pubblica di prova del d0tt. Passera riguardava il cc Valore dell'occhio nell'am111i·ssione al s ervizio militare ». 1

N ell) A mmti1iistrazione sanitaria.

Si ·è pubblicato l'elenco dei medici provinciali aggiunti e dei medici di porto dichiarati idonei alla promozione a medico pr0vinciale di quarta cl asse ed a medico di porto di prima classe nel1'esame indetto con decreto mi nisteriale 14 agos to 1914. Sono risultati i dottori : Chimienti Elvino, med. di porto, con punti 210; Abate Alberto, id., con punti 22r; Siacci Ugo, id., con punti 239 ; An geletti Nazareno, med. prov. agg., con punti 239. 1

Il prof. Carlo L evi è nominato membro . del C.. P.. S . di Modena fino alla scadenza del tr1enn10 1n corso.

N ella Croce R ossa. _t\.d ispettrice g enerale delle inferme rie della Croce R ossa è st ata nominata S . l\... R. la Duchess.a d , _t\.ost a . Ordi ·rie d ella Cor ona d)Italia.

.J.\.l nostro collaboratore prof. Guglielmo Bila ncioni, s u. proposta del Ministro della P. I., on. Grippo, è s tata conferita la croce di cavaliere della Corona d'Italia. C ATANIA. -

_t\. d irigere l ' Osp edale civico Vit-

torio E ma nuele è st at o chia mat o, dal .n uovo Coniglio d'amministra z.i one, il p rof. comm. Giam· battist a Ugh etti. Congratulazion i. (28)

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FASC. 20]

NOTIZIE DIVERSE.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Ha conseguito a pieni "·oti la libera docenza per titoli in clinica dermosifilopatica presso l'Università di Roma il nostro valente redattore dott. Pietro Sabella. . L~ lezione di prova concernette l e Tricofi·

[ANNO

Per il oommereio delle specialità medicinali. È stata nominata una Commissione minist<:-

riale per lo studio e l'esame delle quistioni attinenti a l cvmmercio delle specialità medicinali, nei rapporti della rinnovazione dei trattati internia,zionali che scadra n.n o nel 19r7. La Commissione è presieduta d.al prof. Paternò Emanuele, senatore del Regno. 1

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Un gruppo chirurgico per la guerra. Si è c-0stituit v a Genova, sotto l'alta di·rezione del senatore prof. Novaro, u·n gruppo chirurgico, il quale si pr0pone, qualora scoppiasse la guerra, di recarsi sulla prima linea di combattimento per la medicazion·e dei feriti. Da Genova è venuto a Rom.a il prof. dott. Lusena, per prendere accordi, a tale scopo, col generale medic0 Ferrero di Cavall·e rleone. ·

Nel C. S. P. I. Nella elezione dei 11uovi membri del Consigli0 superiore di pubblica istruzione vennero nom.i11ati quali rappresentanti le Fa·c oltà mediche i proff. Burci, Rummo e Ferrando Ìil sostituzione dei proff. Albertoni, Roth e M.onti. Ai professori che meritamente hann.:> riscoS!So la fiducia dei colleghi, rallegramenti cordiali.

1

Al Consiglio di Stato. La V Sezivn·e del Consiglio di Stato ha dichiarato la propria ineompetenza a decidere su di un ricorso del Comune di V:ailate (Cremona), contro il Prefetto Presidente del Consigli0 pro,v inci.a1è sanitario, per l'annullamento di una rel.azion-e 28 gennaio 1914 presentata dalla Commissione giudicatrice del c0ncorso al posto di medico condotto nel Co,m une dì Vailate.

Fondazione ·della Società italiana di fonettca sperimentale. Nel salone dell'Associazione sanitaria milanese si è c0stituita la S ocietà italiana di fonetica sperimentale che già conta in Italia numerosi cultori tra fisiologi, laringologi, maestri di canto, p sicologi, fisici e glott0logi. Furono discusse numerose comunicazioni tra cui interessantissima quella d·ei proff. Ferreri e Bilancioni di Roma sulla « fatica laringea », studiata in c ondizioni ,n ormali e patologiche (paralisi laringee totali, unilaterali, miastenia p seudo-paralitica, ecc.), di Bilancioni «sul ritmo nel verso italian0 », d·e l prof. Biaggi di Milano cc s ul timbro della voce nell'infanzia» (più della metà dei ragazzi ha voce anormale), del prof. Ponzo di Torino s ui « tipi res piratori nelle simulazioni », del prof. Mancioli di Roma su « trauma e canto, teatro all'aria aperta , ricerch e sul canto, s olfeggio e declamazione nell '0p era Aida. . Il Ponzo ha anche mostrato una 1ngego0sa m odificazione della comune caps ula di Marey, che permette di ottenere simulta11eameote al~a grafica la notazione del t~mpo, . rende ~d'? più esatto il computo cronologico dei tracc1at1: . Il prof. Silva , dirett0re del con sen.~atono dt Parma h a recato numerose grafiche ottenute s u di~ersi tipi di cantanti, rilevandone le ca· ratteristiche individuali.


• ( •.\NNO

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SEZIONE PRATICA

~l .Pr<;>f. Gr.ade:nigo ~i T?rino ha esposto i

pr1m1 r1sultat1 di una 1nch1esta su la capacità di riconoscere le note in modo as,s oluto, fa~ol~à cfie ~lc?-ni individui posseggono (specie 1 c1~chi) di nconoscere e di designare la nota musicale e l'ottava in cui essa si trova. Infine il Gradenigo ha .riferito u•na importante ·osservazione sperimentale sul comportamento dell'area sottog1ottica nella fon.azione e nel respiro, giovandosi di una o-iovane a laringe perfettamente normale, in °cui ·era stata per errore fatta. la tracheotomia. La riunione si chiuse eleggendo a p·residente onorario il sen. prof. Lu.c iani, a presidente jl prof. Baglioni, a consiglieri i profes-svri Gradenigo, Kiesow, Salvioni, Ferreri, Gallicrinani 0 e Stefa·nini.

Onoran1e al prof. L. Simonetta. È stata diramata la seguente circolare ai pre-

sidenti delle associazioni sanitarie regionali italiane: È nostro intendimento offrire, a nome dei sanitari tutti d'Italia, al evmm. prof. Luigi Simonetta, un tenue ricordo, quale attest ato di gratitudine per l'opera assidua, efficace e generosa che spende a favore del Collegio convitto degli or.fani dei sa1nitari italiani in Peru.g ia. Facciamo quindi appello alla solidarietà del1'Associazione da V. S. tanto degnamente pres1eduta, perchè concorra col contributo, che crederà opp0rtuno, sia anche modestissimo, e che dovrà esis·e re inviato, non più tardi del 30 del corrente mese, :al segretario-cassiere, dott. Resta D·omenico - Turi (Bari). Comitato d'0nore: Prof. Luigi Silvagni, .Presidente della Federazione degli Ordini dei medici Comm. prof. Tito Gualdi, Presidente della Federazione dei sanit~ri addetti a lla vigilanza igienica - On. clott. Umberto. Brunelli, Presidente dell 'Associazio·n e 1nazi0nale dei medici condotti - Prof. Domenico Gualducci, President e dell 'As.s.ociazione nazionale veterinaria - Farm. Giuseppe Assauto, Presidente della Federazione d·e gli Ordini di farmacisti. Comitato esecutivo. Componenti: Comm. do·t tor Aurelio Cister·nino, lnedico-chirurg0 - Dottor Antonio Castellaneta, medico-chirurgo Dott. Lorenzo Fricchione, medico-veterinario Dott. Antonio Pa:nsini, medico-veterinario D'Aprile Vito, farmacista Pignataro Pasqu.ale, far.m acis.t a - Segretario-cas.s iere: dott 0r Domenico Resta. Plaudiamo cordialmente all 'i·niziativa che ha lo scopo di onorare degnamente uno dei più l:enemeriti cittadini italiani.

Per il prof. Di Mattei. U.n Comitato d 'insigni batteriologi e igienisti si propone di solen•nizzare il pros.simo 25° anniversario d'ins,egnamento del prvf. Eugenio Di Mattei, direttore dell'Istituto d'igiene presso l'Università di Catania. Ci associamo :al meritato omaggio.

Per Il prof. Poggi. La Facoltà di medicina di Bol-0gna ha tributato solenni onoranze al proprio Preside prof. Poggi che compiva il s uo 27° an.no d'insegna-

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mento. Gli fu presentato un volume di scritti medici, al quale h.él!nno collaborato di.s cep0li, colleghi e ammiratori dell'illustre maestro. Un Comitato di studenti gli ha 'Offerto una pergamena, che reca le firme degli studenti degli ultimi anni della Fac0ltà.

Per il prof. Ferroni. Il Consigli0 di amministrazione degli Ospizi di carità di Parma ha deliberato di offrire al prof. Ferroni, chiamato a Firenze per coprirvi l~ Cattedra di clinica ostetrica e ginecologica, rimasta vacante per la morte del prof. Resinelli, uJJ'artistica pergamena, in segno di riconos.cenza per le benemerenze acquistate verso gli Ospizi ·stessi, e di affiggerne copiia rnell'Uiffici o· di direzione dell'Istituto Parmense di mat ernità.

Intorno alla riforma delle scuole ostetriche. Ad un'interrogazione dell'on. Bu·s sit circa una riforma ·nel1'ammiss1one .alle 1scuole ostetriche, il Mi nistr·o della pubblica :istruzione ha cos·Ì risposto : il Ministro della pubblica istruzione non ignora come da tempo si trascini fra i eom petenti, ·nelle A&Sociazioni e nei Congressi di ·ostetricia ·e di medicina, la questione della più idon.e a preparazione delle levatrici all'eser.aiz>io pratico della loro professione. Ciò che importa, evidentemente, un aument0 di cultura generale nelle allieve levatrici ed un nuovo ordì.n e nell'insegnamento ·n·elle .scuole di ostericia. La necessità di qttesta riforma è ormai sentita anche dalle levatrici, le quali comprendonv quanto sia nel loro ste&So interesse l'elevare la dignità del servizio ostetrico. ì\tia la questioine delle scuole di 0stetricia e della riforma di esse non può disgiungersi da quella che si riferi s1ce all'esercizio della professione e quindi dalla riforma del regolamento ostetrico. Il che importa un'0pera armonica di collaborazione fra il Ministero dell'istruzione e quello dell 'interno, ed il Ministero dell'istruzione si pr·opone di avviarla. 1

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L'insegnamento della infortunistica.

Il Consiglio superiore della pubblica is.t ruzi0ue ha approvato gli atti della Commi.ssione universitaria che c0ncedeva, nel febbraio scorso, .a l prof. Luigi Bern.acchi, consulente medico della Cassa Nazionale infortuni sul lavoro, la lit era docenza per titoli in «Infortunistica medico-legale» presso l'Università di Roma.

Una colonia per bambini tubercolotici rilevata dal Comune di Roma. Il Municipio di Roma ha decis0 di assumere la colonia permanente di Nettuno per fanciufli tubercolosi e di trasferirla sopra una s·pia~gia dip·end·e nte dal C·omune. Con molta proqab1lità la colonia verrà portata in una località dell 'Ioola Sacra, sulla riva del m are, in una t enuta del marchese Guglielmi. I medici del Comune la prenderanno in custodia. E ad essa verrann0 avviati i fanciulli poveri d·elle scuole oomunali riconosciuti affetti da tubercolosi interna. Come è noto l a colonia permanente di Nettuno aveva potuto vivere fin qui, cioè dal i3 agosto 1913 in poi, con le oblazioni raccolte (29)


686

IL POLICLINICO

dal giornale « Il Messaggero » e con i sussidi e gli aiuti concessi dal Governo, dalla Pr0vin-cia, dal Comune, dalla Congregazione di car1tà, dagli Ospizi marini, dalla Croce Rossa, dai Cavalieri di Malta, ecc.

[ANNO

XXII,

FASC. 20]

Alla Sanitaria milanese il dott. Gaetano Rapaci tenne una conferenza sulla meningite ceret ir o-spinale epidelD!Ìca, trattenendosi sulle vie di cvntagio, sull'importanza dei portatori e sull'efficacia della siero-terapia. I

Per l'assistenza ai malati di malattie contagiose. Il Ministerv è venuto mella determinazione di istituire a Milano, come nel i911, brevi corsi pratici di tecnica delle disinfezioni e assistenza ai mialati di malattie oontagiose, e ne ha affidato l'i•nseg-namento al valoroso medic<>-'capo prof. Bordonir-Uffreduzri. I corsi, della durata ciascull:O di circa IO giorillÌ, s i propongono di divulgare l·e notizie pratiche seguenti : a) la natura e i modi dri diffusione delle malattie infetti ve ; b) l'utilità ind.ivid uale e socia}e dei provvedimenti per la difesa contrv le malattie infettive; e) la tecnica dell'isolamento di malattie infettive; d) la tecnica delle disinferioni.

Conferenze di igiene agli alunni delle scuole serali. ~er

accordi intewenuti ira 11 Comune di Milano, la Reale Società d'igiene presieduta dial prof. A. Ceradi·ni e la Direzione della Clinica del lavoro, nei giorni festivi dei mesi di febbraio .e marzo si sono tenute nell'aula della Clinica delle con~.erenze popolari a ttinenti al tema : « P·r inci'J?ii ·d 'igiene per chi lavora». Gli allievi ammessi a queste lezioni sommarono a 640 e le lezioni s0no state date dal personale scientifico della Clinica.

Nel giornalismo medico. « La Propaganda Antimalarica », la pregevole

rivista diretta da E. Cacace, aissume il nuovo nome ai « MalariQJogia ». '

Riprende le pubblicazioni la « Rivista di Medicina Leg-ale e di Giurisprudenza Medica, con speciale riguardo alle questioni degli infortuni sul la·voro » ; fvndata dal compianto Severi verrà ora dir.etta dal prof. Carlo Ferrai; avrà a redattore-capo il d10it t. G. Mei Gentilucc1.

Per la storia della vaccinazione antitiflca. Poichè sono di viva attualità le vaccinazioni antiti:fiche, è doveroso ricordare che il nostro prof. Nicola De Dominicis, di Napoli, aveva da tem.p o compiuto delle ricerche sperimentali di ' Taccinazione contro il tifo mercè iniezioni intraspleniche, intraepatiche, endovenose, ecc., di colture uccise a 60°, e le aveva comunicate al Co11gresso internazionale di medicina tenutosi a Parigi nel i900.

Conferenze. All'Ospedale Incurabili di Napoli ha avuto luogo la con·f erenza del prof. Pietro Capasso, dal t itolo «la g uerra e la m1s&ione soccorritrice della donna». S. A. R. la Duchessa Elena d'Aosta era fra le ascoltatrici. Oltre le infermiere della sc11ola e molte dame della Croce Rossa, un pubblico ·v erament e eletto, maschile e femminile, una rappresentanza larghissima del corpo sanitario, le suvre degl 'Incurabili ed una larga schiera di studenti gremi,Tano la sala della Cattedra Capozzi. (30)

A Milano presso la Reale Società d'igiene, continuandosi la trattazione dei problemi pratici della crescenza, il prof. Angelo Pugliese ha parlato ad run numeroso pubblico della alimentazione de1 fanciullo.

Associazione Vegetariana d'Italia. L'Associazione Vegetariana d'Italia si propone, sull'esempio delle :fiorenti Associazioni vmonime estere, di diffondere il Vegetarismo anche nel nostro Paese, seguendo un indirizz0 assolutamente pratico. Le adesioni a membro dell'Associazione Vegetariana d'Italia si ricevono - anc~e con semplice carta da visita ·- presso la sede dell 'Associazione med,e sima in Milano, via Carlo Alberto, n. 2 .

Rimpatrio di dementi stranieri. Il Consiglio di. Stato, con parere di massima del 23 novembre 1914, ha ritenuto che l'intervento dell'autorità giudiziaria, pur costituendo un 0 dei princi.Pi che presiedono al regime manicomiale in vigore n·e l Regno, non possa estendersi oltre i e.asi tassativamente indicati dalla legge, e non sia, in ispecie, ammissibile pei rimpatri dei dementi •stranieri, che si e:ffettwno in base all'art. 77 del regolamento i6 agosto i909, n. 615, ed alle con.v enzioni internazionali, essendo i relativi provvedimenti regolati da norme speciali e rientrando essi nella sfera dei poteri discrezionali del Governo. 1

Il salvarsan inglese e francese. Nel cc Lancet » del 3 aprile erano riferiti due casi di avvelenamento acuto prodotti l'uno da l sostituto inglese del salvarsan (Kharsivan), e l'altro dal sostituto francese de1 ·neosalvarsan (novarsenobenzol Billon); nel « Lancet » del 10 aprile 1sono riferiti altri due casi del genere, di cui uno letale. Il d10it t. Lane insiste per un più rigoroso controllo nel1a fabbricazione, cosi da equiparare i prodotti d'imitazione a quelli originari; il dot~. Watson ritieJ?e che nei pri~i due casi fosse difettosa la tecnica della somministrazione.

Per le ricerche scientifiche a Vienna. L'Accademia delle scienze di Vienna ha accordato 800 corone (pvco più di 800 lire) al prof. H. De.."'{.ler di Praga, affinchè egli possa continuare i suoi studi s ull'eccitazione della corteccia cerebrale nel cavallo, e 600 cor0ne al dottor C. Perukopf di Vienna per veni~e in .aiuto dei s uoi studi s ullo sviluppo dell'1ntest1no e dell'omento.

Un monumento ad Emlllo Raymond. Si è costituito in Francia un Comitato, sotto il patrocinio del presidente della Repu~bl ica, onde eri~ere un monumento alla ID;emor:ia del dott. Emilio Reymond, senatore del dipart1mento della Loira, • l'ardito pilota dell'aria ucciso du• • rante una ncogn1z1one.


[ANNO XXII, FASC.

SEZIONE PRATICA

20]

Rassegna della Riv. Sanit. Sicil., 1 feb. FANCIULLI, FRA!Nco: Dermatosi pr·u riginosa da acaro delle fave. La Rif. Med., 6 feb. GRANDE: Mioclon1e epilettiche e paramioclono. - FERRANNINI: Eunucoidismo e geroderma. genito-distrofico. Bull. de l' A c. de M éd., 2 f et1. Trattamento delle ferite dei nervi da proiettili (discuss .). Pathologica, 1 feb. BOLOGNESI : Sporobricosi artic-01are sperimentale. - FORNEGO : Cellule a secrezione interna dell'utero utn.aJDo. La Liguria. Med., l feb. VIGNOLO: VoliVolo dello stomaco. Lucina, 1 feb. BusACCHI: Sull'allevamento della prima infanzia. La Presse Méd., 4 feb . Medicina di guercr:a. Gazz. d. Osp., 7 feb. SCAVONE~O-MATERAZZI : La patolo·g ia del tabagismo. Pe1is. Med., 7 feb. ZANISI: P seud0reumatismo articolare luetico . Berl. Klin. wo;c1i., 8 feb. v . BEHRING: Il siero immunizzante aintitetanico. - RITTER : Sulla profilassi del tetano. The La.n'Cet, 6 feb. Mc. WEENEY: L'immunità con,tro1 le malattie infettive. - Medicina di guerra. Munch. Med. Woch ., 9 feb. WECHSELMANN, DREYFUSS: Sul s.alvars.an sod1co. - RUMPEL, SINGER : Sulla dissenteria. Medicina di guerra. Folia IVIedica, n. 3· BERTELLI: Sulla difterite cutanea. - MARENDUZZO : La diagnosi del cancro. A rch. d. Mal. du Coeur. ecc., gen.-feb . AUBERTIN e CHABANIER: L a formula leucocitaria neg-li orecchioni. ]a·hresk. f. i:irztl. Fort b., feb. Malattie della circolazione e della respi rauone in guerra. The Americ. Journ. of the Med. S e. , fet•. FREDERIK : Le cuti-reazi orni melle malattie infettive. - CoRDINIER: Polso alternante. - NEWBURG: Il meccanismo viasomotorio ne lla polmonite. - PALACIOS : Urea extra-fisiologica. o putrefattiva. Paris Méd., 2 f.eb. Numerio sulla radiografia di guerra. Bull. de l' Ac. de M éd., 9 feb. MARIE: L'elettrizzazione dei ·nervi nelle ferite dei 1nervi. DELORME: Le 001ngelazion1. M edic. Record, 6 feb. STERN : La roentgenerapia profonda dei ·t umori mKLligni. - MICHLE: Il tifo m·e ssicano. The ]ournal A. M. A., 6 feb~ SHARPE e FARREL: Nuovo trattamento operativo della para~isi spastioa cerebrale. - HENDERSON : Il bacillo del1'acido lattico n·e l trattamento del diabete mellito. L' lg. d. Scuola, feb. DI VESTEA : Sviluppo del corpo umano e s ua importanza per l'educazione fisico-psichica dello scolaro. La Cron. Méd., 10 feb. ALVARADO: Sieroterapia e vaccinoterapia della gonorrea. 25 feb. Draz: L'elioterapia nelle tube~c?losi ~nfantili. Wien. Kli'YIJ. Woch., II feb. Medicina di guerra. Zbl. f. Chir., 13 fe1:1. HEILI : Sulla tecnica del1'appendicectomia. Zbl. f. inn. M ed., I3 feb. ARUHEIN : pul trattamento dei ronzii d'orecchio. Dermat. Wo eh., I3 feb. SCHUMACHER: L'ipersolfato d'ammonio nella gonorrea. 1

1

stamp~

'

medica.

Riv. erit. di Cli'YIJ. Med., I3 feb. FELDMANN: L'a.zione terapeutica della puntura lombare: La Rif. Med., I3 feb. GAPPELLI: Influenza. del nucle~·nato di mang~nese (ossidas-010) sul rica.m bio azotato. - TADDEI : Neoformazioni fibr-0-lipomatose intermuscolari della c0scia. Pensiero Me·d., 14 feb. · DA ~ozzo: Turbe epatiche e dolor.e cistico nell'infezione tifoide. Gazz. d. Osp., 14 feb. CERIOLI: I.n.iezioni endovenose di iodoformio nella cura della polmonite. · The Laneet, r3 feb. PURSLOW : L'eclampsia puerperale. - LEDINGHAM : Purpura. sperimentale. - CAMMIDGE: Pseudo-levulos io nelle urine. Berl. Klin. Woeh ., 15 feb. BLUMENTHAL: Anafilassi e iniezione intracutanea: - BRuGscH e WOLFFENSTEIN: I derivati purinici illella terapia. - Medicina di guerra. Giorrn. ln1tern. d. Se . Med., 15 fe1:1. DE MICHELE: ,,, La. reazioin e M0riz-Wei1sz ·nella tubercO'losi. • EvoLI : Il timt01 nelle infezioni. Paris Méd., 13 feb. OMBREDANNE: L'infezione gangrenosa delle ferite in guerra. La Presse Mtd., 11 1eb. CoRYLLOS e PECKER : Semeiologi.a e tr1a ttam·en.t-0 dei disturbi funzioonali da costrizione dei tron(:hi nervosi. Th e f ourn, of Trop. Med . a. H yg., IS feb. CASTELLANI : Infezione tripla : da tifo, pairatifo A e pa·r atifo B. PathoLogica., IS feb. PANE : Sulla virulenza delle pneumococco secondo il metodo d'isolamento. - DI CRISTINA e CARONIA : Sulla t eria pia della Leis hmaniosi irn.terna. Riv. Ospedal., 15 feb. RODANO: P•ostumi rari di osteomielite. Bull. de l' Ae. de Méd., 16 feb. PINARD : Protevione dell'infanzia. CASTEX: Chirurgia dei n ervi. - MounE: L'oto-rino-1arin•g oiat:ria in guerra. A re1i. di Farmac. e Se. afj., r feb. GANGI: Alt erazione della regolazione termica dopo 1q es.t irpazione delle capsule s urrenali. - 15 feb. SANMARTINO: L'azione degli zuccheri sui vasi • • san1g uig.ni. F olia Med., ·n . 3· CASTELLINO. Sindrome plurigla·ndolare. - D'ONGHIA. Su di un riflesso del . femore. J{lin .-ther. Woc1z.., 15-22 feb . PISCK. Diagnosi e profilassi del tifo• petecchiale. Areh. f. Verd .-J{rank., 15 feb. STRAUSS. Sull'etiologia della dissenteria e delle malattie dis senterif01r·m i. STILLER. L a patologia dell'appetito. Il Morgagni (Riv.), 15 feb. VENTURELLI. Gozzo e creti,n ismo e ndemico. Riv. di I g . e San. Pubbl., r6 feb. BERTANI. Gli oidii patogeni della bocca. · w ien J{li1i. Woch ., 18 feb. i'RENDELENBURG. L a misura s tereoscopica delle cavità, i.n specie ai raggi X. - B~1w1n. La m.orb~sità e l a mortalità consecutive alla v.accinaz1one. La Presse M éd., 18 feb. Medicina di guerra. La Rif. Med., 20 fet BERTOLOTTI. Acondr0plasia e brreroderma genito-distrofico di Rummo e A. • • Ferrannim. P ensiero M ed., 21 feb. LAVA-TELLI : La reazione di Landau per la diagnosi della sifilide.. ] 1ouTn. d. Prat., 20 feb. MATHIEU. L a sindrome ulcero-pilorica. (31) 1

1•


688

IL POLICLINICO

Riv. crit. di Clin. l\lled., 20 feb. CAVINA. Ulcera gastrica e dolori intercostali. - GIUGNI. La febbre dei fue giorni o da pappataci. Berl. Klin. ivoch., 22 feb. POSNER. Analisi cromatica del pane. - SINGER. Le psicosi della guerra. - HUEPPE. Le epidemie in guerra. Brit. 1'vied. JOitni., 20 feb. MAUSON, MACKIE e SMITH. La reazione ;d i Wassermann in oftalmoiatria. - BLACK. Contfrattura di Dupuytren. - Medicina di guerra. The Lancet, 20 feb . MooRE. Lipaemia retinalis. - Medicina di guerra. Munch. 1Vled. Woch., 23 feb . RIEDER. I processi di guarigione naturale nel pneumotorace naturale. - KoENIGSFIELD. Un nuovo principio della sieroterapia delle malattie infettive. Medicina di guerra. Rev. Méd. de la Suisse Rom., 20 feb. Lo1:WENTHAL. Eosinofilia consecutiiva alla resezione sperimentale dello sciatico. Wien. l{li·ri. Woch., 25 feti. WALKO: Le malattie epidemiche combinate ad altre infezioni. WEIL e SPAET: La reazione di Widal ·nel tifo petecchiale. La. Presse Méd., 25 feb. LERMOYEZ: L a sordità in gm.er1na. - SICARD e A. : Le ferite dei nervi. Bull. de l' Ac. de Méd ., 23 feb . BALLET: Le mis ure contro l'alcoolismo. MENDELSSOHN: L'esame elettrico ~dei nervi. - VALUDE: Le operazioni i•nopportune sui feriti in, guerra. Tlie Jourrial A. M. A., 20 feb . SMITHIES: S1utomatologia del canoro gastrico. - SIMMONS: Il torcicollo. - RIESMAN: Il fattore cellula.re nelle ina.lattie infettive. - FRANCE: Sintomi nervosi e psichici nelle malattie cardiache. The Bosto1v nlJ. a. S. J oumal, 18 feb. ALLEN : Il trattamento del diabete. - RISLEY : La diagnosi pre-operativa delle glandble tubercolari mesenteriche e tretroperitoneali. M ed. Record, 20 feb. RosANOFF : Sui progressi della psichiatria. Folia Med ., 20 feb. STANZIALE: Sifilide dell'esofago . - FERRATA: I mezzi di d1fesa contro le malattie inifettilV1e . Zbl. f. i1i:1i. IVI.ed., 27 feb. STERNBERG: Cuci·n a veg·etariana e cucina carnea. Zbl. f. Chir., 27 feb. TIETZE: Estrazione di scheggie di granat e mediante l 'elettr~agn~te. . ]ourn1. d. PrctJt., 27 feb . BoNNEAU: Local1zzaz10ne dei proiettili. - PoTHERAT : La frattura di Dupuytren. La Rif. J[ed., 27 feb. PERUGIA e CARCHIDIO: Le malattie da morso di topo. - ORLANDI: Valore clinico del riflesso oC'Ulo-catrdiaco.

[ANNO XXII, FAsc. 20]

Brit. Med. Joiir1i., 27 feb. PINCH, TURNER: Radium tera pia. Riv . crit. di Clin. Med., 27 feb. CASTALDI: Il fenomeno dell'avambraccio (segno di Lévi). The Lamcet, 27 feb. CHEYNE : Il trattamento delle ferite i•n guerra. - AUREGAN: Sul trattamento del teta.no. Pensiero Med., 28 feb. GABBI: L'esame delle macchie di sperma. Zbl. f. Ther., feb . BLITSTEIN: Fissura ani. Il Lavoro, 28 feb . PRETI : Meningite asettica d'origine saiturnina. 11'itern. Centbl. f. d. ges. Tuberkul.-Forscli., 27 feb. KUTHY: Sulla tecnica del pneumotorace artificiale. Ztsclir. f. Tuberk., feb. HELM, MEISSEN, PIJNAP· PEL : La tubercolosi nelle truppe. - LEWIN : Biochimica e chemoterapia della fubercolosi. La CliTU. Med. I tal., feb. TEMPINI: Semiologia della polmonite in enfisematici. - PIAZZA: Forme iniziali atipiche della sclerosi in placche. - FRUGONI : Eliminazione del bacillo di Eberth co.n 1a bile. GL'Incw1'abili, 28 feb. ROMANO: Origine psicopatologica dell'atassia mestruale. Proc. ·R . Soc . of Med., feb. TURNEY: Le neurosi vasomotorie. BARCLAY : La localizzazione dei corpi estranei (discuss.). - MoTT: Applicazione della fisiologia e della patologia aJ.lo studio della mente mello stato di salute e di malattia. Il Morrgagn,i, feb. BORRI: Mentalità medico-cli·n ica e mentalità medico-giuridica. - CONSOLI : Eterotopia della sostanza grigia del midollo spina.le. Riv. Ospedal., 28 feb. PUTTI: Sulla cura del piede calca:neo-cavo-valgo paralitico. Bull. J. Hopkins H .osp., feti. CLOUGH: L'ipersensibilità al penumococco. - SELLARDS e BAETJER : Le farme atipiche di amebiasi intestinale. La Pratica oto-~rinai-Laring., 28 feb . DELLA VEDOVA : Sordità ed adenoidismo inelle scuole pri• m ane. Tr.op. Dis. Bullet., 28 feb. Igiene applicata ai tropici. The Journial A. M. A ., 27 feb. RODMAN : Cancro . del seno. - HOGAN : Iniezioni colloidali endovenose nello shock. - LocB : Sulla oolttura dei tessuti. L'Attualità Med., feb. VISENTINI: Il Kala-azar. A 111i. di Ostetr. e Gi1iec ., 28 feb. LoREDAN: A. zione dell'estratto mammario sul sistema circolatorio.

Indice alfabetico per materie. Chirurgo (Il) i1n guerra . . . . . Pag. 664 l'o11,·uls io11i epilettoidi 11ei bambini: trattamento· . . . . . . » 677 Infezione tripla, tifosa, paratifosa A e paratifosa B . . . . . » 675 Ipertrofia prostatica e pr-0statectom1a . )) 672 nialattie d'orecchio, •naso e gola nelle .;:;c11ole : profilassi . . . . » 657 }) 66-.) ~I e ni11gite cerebro-spi11ale . :\lioma dell 't1tero : necrosi settica . . • 613 niortalità i11fa ntile J1el comune di M~dena . . . . . . . . . . . • 673

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1

Romn, 1915 -

(32)

Tip. Nazionale di G. Bertcro e C.

Xe,·ralgia spinale di Brodie . . . . Pag. 671 )) 676 Salicilici : azione sul rene . . . . 676 Salicilici per via esterna . . • Sarngue : coagulabilità . . • 673 I 66g Sifilide congenita : cura . . . Tifo esantematico e addominale : riI cerche comparative nella roseola 674 Tifo: indromi emorragiche . . . • 674 Tigna fa,·osa : cura . . . . . . 1 677 '\~aio lo : trattamento di p0stumi . . • 6j7 L.

p0ZZI,

f'IJ~


Anno XXIL ·

Fase. :et

Roma, 23 magg1o 1915

SEZION"E P.R.A.TICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI •

REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE P R OF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Medic1na sociale : P rof. 'I'. Mancioli: Profilassi delle malattie d'Muchio, fl.aso e gola tielle scuole. -

Medicina ca s tren s e: Prof.

Gen. Med. F . Rho: I servizi sanitari nella guerra navale. - Prf'f. Sen. G. F. Novaro: Chirurgia di guerra. - Zeller: Chirurgia delle ferite dei nervi in guerra. - Dott. W alzel: Interventi operativi e medicazioni sui treni-ospedali. - Accademie, SocleU. mediche, C on~e s s i : R. A ccademia Medica di Roma. - R. A ccademia Medica di Genova. - Accademia Medica di Pert4-gia.

Appunti p er 11 m edico pratico : CASISTICA: Diabete e chirurgia. - T ERAPIA: Trattamento dell'anuria. - La limitazi~ delle bevande Hella cura degli edemi. - Una incisione per la nefrectomia. - Contro la colica nefritica. - Posta degli abbonati. - Varia: La vita sessuale e la guerra. - Ce nni b ibliogratlct 91 l'tella vila professionale: Ai medici d'Italia. - Rlsposie a quealU e a domande. - Condotte e Concorsi. - l'fomine, promozioni ed onorificenze. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medica. - Indice alfabe· ileo per materie. DlrlHI •I tntrle&à 111erna. se.n.ra oliarne 1& Ionie.

ÌI vieta8& l a. r i proda.rion1 di lavori pubbli cati nel POUGLIKIGO o la pubbl l oazi on1 di santi di 11sl

, ~DIOINA

SOCIALE.

Profilassi delle malattie d'orecchio, nelle scuole.

n~o

e gola

Sunto delle lezioni al corso dà Medicina scola·stica presso l'Istituto d'igiene della R. Università di R:oma (n0vembre-dicembre 1914) per il prof. T .

MANCIOLI.

IV. L• ipoacusia. V edemm-0: già lia freq'uAenza della ipoacusia nella popolazione scolastica, in1 rapporto con lo 1sviluppo esagerato, nei linfatici, del tessuto aderu:>ide nas0-fari.ngeo. Ricordammo anche come diventando l'orecchio, per la stenosi. della tromba d'Eustacchio, una cavità chiusa, resta: maggiormente suscettibile alle infezioni piogene. · Con lo svilupparsi dell'o 1rgan~sm0t il tessuto adenoide ha tendenza all'atrofia· e questo ci spiega come molti bambini che soffrirono d'ipoacusia, diventando adulti, pur 11on avendo fatto cure speciali, miglioraronD1 dell'udito : questi però sonio i casi più rari, in molti altri 0 per il permanere dell:a· istenosi della tromba o per l 'insorgere di fatti catarrali o suppurativi nell 'orecchio l'udito resta ridotto, ed anzi, per il sopraggiungere di nuovi elementi (oome l'anchilosi

della catena degli ossicini), può seguire un peggioramento, progressivo dell'udito e complicarsi con <listurbi anche più gravi come le verti• • gin1. Vedemmo pure gli effetti dell'ipoacusia del bambin·o sul rendimento scolastico e sull'intelligenza, effetti che vengono poi associati. ad altre cause che arrecano l'ipoacusia (vedi insufficienza nasale) sia pel tramite di secrezioni interne a-Iterate, sia dei riflessi . La diagnosi è fondata su dati diretti (esame otoscopico) e su dati etiologici e funzionali. I c.aratteri dell 'insufficenza nasale metteranno sull'avviso e anche se l'esame funzionale e otoscopico ·s aranno negativi dovremo classificare chi ne è affetto come un predisposto giacchè alla più lieve occasione insorgerà 1'9tite o catarrale o pu·rulenta. La diagnosi generica di :ipoacusia è tutt'altro che difficile e reclama soltanto un po' cli pazienza per esclud·e re la simulazione e la dissimulazione, che nei bambini sono spesso invo· lontarie. In un ambiente chiuso, si avvicinerà ad un orecchio del bambino (tenendogli l'altro tappato) un ocologio, e allontanandolo gradatamente si vedrà fino a quale distanza venga percepito, avendo cura tratto t ratto di allontanarlo rapidamente o di fermarne il movimento per conoS/Cere se il bambino dice il vero. (1)


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IL POLICLINICO

Generalmente uu orologio da tasca è percepito a un' metro, ma poichè l'intensità del tic-tac è variabile secondo i meccanismi, il co.n fronto del m odo come I 'orologio è percepito da qualche orecchio sano potrà permettere una sicura graduazio·n e. Anoor più sempli.ce è l'altro mezzo di misurare l'acutezza uditiv.a facendo ripetere delle pa· role pronunciate a voce afona e misurando la distanza a cui quest e paro)e v·engono percepite. Questa di.stanza non s·arà mai inferiore ai 7 metri nei casi normali, i nr ambienti s ilenziosi. Del resto anche qui il confronto permetterà una graduazione più esatta. Nel fare l'es.ame 001n la voc·e afona occorrerà ricordare a nzitutto che lJer voce afona inte ndiam o quella emessa, senza suono, con la quantità dell'aria che residua nel polmone dopo una espirazione tranquilla. Il b.an1bino sarà disposto ~ 11 m od•o da presentare all'esaminatore un orecchio alla volta, mentre l'altro sarà tenuto chius9 col dito, e senza ch e egli possa ~iutarsi coni la ·v ista a comprendere i fonemi dal movimente> dell~ labbra di chi li pronuncia. Le parole da p·r onunciarsi (da variarsi nel· l'esaminare una scolaresca per timore eh~ sie110 imparate a m emoria) sano le seguenti : I Gruppo: Sasso, sesso, esse, essa, essi, esse, ascia, niessa, osso, co~cia, ceci, gesso, soffio . foggia, fico, giostra, fi:n,estra, gi·nestra. II G ruppo: T etto, tatto, tittti, piatto, p etto, letto, gatto, otto . III Gruppo : Babbo, barba, barca, birra, terra, carro, burla, burro, fit1no, ruga, uno, unto, uva. Nelle m.alattie catarra li croniche dell'orecchio medio, ch e sono appuntai quelle che decorrono subdolam ente n ell'e tà della scu.ola, sono relati·vamente bene sentite le parole del I gruppo, m entre sono 1nale percepite le con•s onanti di bassa to11alità e di poca intensità son ora (l'! gruppo e specialm ente il III gruppo1). 0

V. Sordomutismo. ~ la manca uza di percezione delle onde so-

nore con abolizione del ling uaggio articolato ch e è in s tretto rapporto con la funzione acus tica. Posi:;io He sociale dei sordoniilti. - Plinio li o-iudica,~a idioti , Giu stiniano n egava loro alcuni cli.ritti ci\"ili, le leggi roma11e li spogliavano dei diritti ci,·ili, il medioevo li confinava nei chiostri i barl:ari li coudanna,·ano a morte, S. Agc' dice,·a nou potere il sordomuto giunger sti110 a co111 prendere la fede cattolica. a) Etiologia del sordon111tisrno congenito. Si h.n11110 -;c:ar~e notizie sulla s ua distribuzione ~~o~rafica 111a certa1ne11te ('! p~ù frequent e t1ei

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paesi di montagna e nelle vallate alpine. La causa diretta consiste in a11'ormale sviluppo dell'oirgano oppure in una malattia precoce biauricolare tenendo conto "che la funzione dell'orecchio interno s'inizia non prima della ga. sett~­ mana dalla nascita, gi.a cchè nelle prime settimane la cassa è ripiena di t essuto mucoso eh~ va man m ano riassorbendosi. La consanguineità dei genitoti influirebbe sul sord omutismo; congenito ; la trasmissione per eredità diretta è provata appeRa su ~·/30 dei casi, mentre invece v'è u11a certa disposizione famil~a'!e al sordomutismo. ~ molto più frequente nei po·v eri, e nel senso maschile; spesso (22-25 %) s i associa ad alt erazioni del fondo dell'1occhio. Un gran· numerie) di sordomuti muore di tubercolosi polmonare fra i 15 e i 30 anni. Dànno un forte contingente a malattie cerebrali e prl)fon di disturbi psichici, con tendenza al s uicidio in color101 che furono i struiti, iad azioni criminose in coloro che non furono educati. Non mancano però tra i sordomuti perSIOne celebri: ricorderemo : De Schutz (scultore spagnuolo). Sonton (pittore inglese) , Berthier (decano I stituto Nazionale di Parigi), Wig.am (matematico\,. Peyson· (pittore), Mont?ellier, ecc. b) L'etiologia del sordo1nutismo· acquisito è rife1ibile a: 1 ° alterazioni bilaterali dell'orecchio interno : di solito esiti di l abirintiti purulente, o distruzione dell 'acusti.co per infezioni fra cui per ordine di frequenza: la meningite cerebro-spinale, il tifo, la scarlattina, la parotite epidermica, la difterite; 2° alterazioni bilaterali precoci e gravi dell'orecchio medio, ist1ppurazioni della cassa, otili m·e die catarrali croniche. c) La diagnosi del sordoniutis-rno non è sempre facile, anzi nei primi ar1ni s.i presenta ardua giaccht. .:>isogna p~nsare che se vi sono dei bambini ch·e cominciano a parlare entro il l<> anno di vita, ve ne sono molti che articolano qualche parola solro verso la fine del 2° annG e fanno lenti progressi. Un m ezzo, se non di facile esecuzione certo di 0o·randissima importanza per )a dia gnosi dif. • fere~iale tra sordomutismo e frenasterua, rimane quello proposto fin dal 1904 da1 dott. Consoni. il quale trovò che l'assenza della vertigine '\·oltaica e dei segni obbiettivi che l'accompagnano depone sicura mente per uno stato di sordomutismo parziale o totale, mentre invece la persis tenza dei segni motorii che accompagnnno la "·ertio-ine voltaica, quando sieno prodotti con correnti0 di debole inten sità, in bambini che non clieno seo-110 di co1nprendere a lcun rttmorc, reno . de attendibile la diag11osi di freuastes1a.


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Tale condizione fisitQ1patologica specialissima dei sordomuti, è in rapporto con ba distruzione più o lneno estesa apportata da lla lesi·one primitiva auricolare al nervo vestibolare: se la di, struzione sarà stata completa la vertigine non si avrà 1a:ffatto, se la distruzione sarà stata parziale occorrerà un'intensità di corrente molto forte, 5-7 lVIA, per ottenere quella vertigine, che si ottiene in casii a N. vestibolare integro con I-2 MA. Dai censimenti risulta che l'Italia ha - re· 1ativ.a mente 1alla popolazion·e - il minor nu· mero di sordomuti. o o ....

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1871

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1881 1872 1870 1880 1880 1880 1871 1851 1869 1870 1875 1870 1880 1877 r878 r879 1880 .

15,300 22,610 6,544 28,954 19,874 27,794 14,174 1,989 1,199 4, 266 1,571 1,156 2,098 7,629 3,109 I,085 33,878

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73.8

53.7 02.6 245.2 130.7 126.3 lOI.9 93.1 43.9 33·5 102.3 86.4 62.0 101 .8 45·9 74· 7 64.6 67.5

d) Istruzione dei sordomuti. Ben diversi sonio i risultati secondo eh e sii tratti di sord-01mutismo congenito o acquisito. Di solito a questo s·econdo gruppo appartengon•o degli esseri che mantennero il ricordo della percezi10111e sonora. Fin. dal 1600 Fabrizio d' ~.!\.cquapendente aveva dimostrato che i s ordomuti possiono impa.ra'fe a parlare. Ma nel secolo scorso prevalse sopra ogni tentativo il metodo dell'abate De l 'Epée (linguaggio mimico o dei gesti) cui però ben prestò seguì il metodo di Heinicke che insegna a compr·e ndere e ad articolare i suoni dal movimento delle labbr'a (metodo labiàle). Questo metodo avendo il vantaggio di p erm ettere al sordomuto di conversare an·che con chi non comprende la sua mimica h.a trionfato sull 'altr.o; porta poi una vera profilassi alla tubercolosi a cui per inerzia della cassa toracica i sordomuti, come dicemmo, S·ono predisposti. 1

Il metodo misto infine trae profitto dal lato migli ore dei 2 sistemi sopr.a.detti. Grande utilità al metodo orale può essere apportata dagli esercizi ac11stici ideati da Urbanitschitsch, il quale basandosi sul fatto che in circa la metà dei ;SQl,!domuti persistono dei resti di udito, cerca rli riedu.care con esercizi graduali questi. resti p·e r mezzo di esercizi metodici. Questo nappresenta non s·olo un inestimabile beneficio per l'insegnamento di quello che si dice «il sentimento della lingua » in coloro ch e rimaseu.-o infelici dai primi giorni di vita, ma in·fluiisrce certamente anche nello sviluppo psichico del sordomuto t101g liendolo al s,e polcrale silenzio dell'isolamento sociale . Ecco i risultati che Urbantschitch ebbe a Dobleng (1893) : 9 casi dalla sordità quasi totale ricondotti a percepire i rum•ori; 17, i suoni; r8, le vocali; 4, al~une parole ; 7 dalla perceziioin.e dei soli rumori a percepire le vocali; 2, alcune parole; 2 dalla percezione dei ,soli suoni a percepire le vocali ; 3, le p.aro1e; 2, delle proposizio11i; 9 dalla percezione delle sole vooali a percepire le parole; 19, delle proposizi•ooi. I doveri del medico di fron·t e al sordomutismo sono: 1 ° Profilassi : la profilassi è la cura d·e lle malattie suppurative dell'orecchi10 n·e lla prima età. Ricordiamo che ogni bamb,ino che si guarisce, prima del 7° anno di vita, di otite media purulenta cronica bilaterale è un infelice salvato dal sordomutismo. 20 .Diagnosi : abbiamo visto che non è facile, ma a·ppunto per questo è n·ecessario risolverla. 3° Consigliare il sollecito ·ric'overo in appositi as~li e, a suo tempo, in Istituti, dopo aver te11tato quei mezzi che anch·e parzialmente e indirettamente possono influire a vantaggio della facoltà uditiva. 1

VI.

La voce umana.

Qua·n do Man1d afferro a va che la voce è lo specchio dell'anima 1accennava molto vagamente e con frase romantica alla nat11rale influenza che il sistema ner·voso (massime il cervello) esercita sulla voce. Le passiorii e le emozioni di un individuo si fanno sempre risentire sulla laringe : l'emozione in chi p1arla per la prima volta in pubblico presenta sovente in mezzo ad un quadro fenomenologico, che può riuscire molto complesso, un sintoma ·eclatante e comune e cioè un certo crrado di inibizione cerebrale che 00 me fa perdere ò la memoria e procluce disturbi della visione, così può arrestare e modificare il timbro e la intensità della voce. 1

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IL POLICLINICO

Ma ai1che in limitata conv-e rsazione il grado di emotività e di sensibilità traspare spesso dal t ono della voce e da ciò si rileva il rapporto intimo tra la voce e lo stato psichico di chi parla e spiega la forza morale della voce sullo stato p sichico di chi ascolta. È rimaista celebre nella storia l 'in:fluenza morale s ulle masse della vocè di G. Cesare, di Napoleone, di Garibaldi. ' La voce risente di molte altre cau.se che la fanno variare nell,.,altezza, nell'intensità e nel timbro : oltre le partioolra.rità anatomiche individuali degli organi ch·e la producono e che la coloriscono va t enuto co11to dell'età, delle condizioni circolatorie, dell'ali1nentazione, delle abitudini, dell'ambiente, del gener-e di vita e delle diverse circostanze dell'esistenza umana. l\!Ia con tutto ciò è ben noto come ogni individuo abbia una 'VOCe sua propria riuscendo oltremodo rara la perfetta rassomiglianza di, 2 voci. Questo fatto dà ad ogni voce un'impronta di speciale caratteristica e ne permette un prolungato ricordo che notoriamente è più duraturo di quello della :fìsonomia oltre che per una più facile rin1emb·ranza delle percezioni acustiche, anche perchè la voce va molto meno soggetta a variare il suo carattere che mantieµe quasi inalterato dalla pul:ertà alla vecchiaia. Se poi teniamo conto della forza suggestiva intensa ch e una voce può avere su chi l'ascolta ci rendiamo ancora maggior conto del ricordo indelebile che lascia e delle illusioni e delle allucinazioni che può s uscitare. La poesia ed il r omanzo dal Petrarca a Fogazzaro hanno ripettttamen.te sfruttato questo argomento . I\ . molti di noi è accaduto, parlando per La prima volta con una p·e rsona di rimanere talvolta sorpresi del suono della voce che C'i attendevam o diversa. T ale osservazione, talora sfuggevole, rj vela che abbiamo ~rovato un contrasto tra l'aspetto e la voce di quella p ersona. Ci si sarà d ato anche il fatto opposto: dl a\·ere cioè quasi indo,·inato i lineamenti di persone a n oi sco11osciute di cui però a·vevamo, p rima di ' "ederle, sentita là voce. Infatti una ,-oce robusta e sonora fa pensare ad u11 organismo sano, nel fior degli anni, ad u11 torace ben e sviluppato, una :fìsonomia regolare, la qt1ale permetta la completa risonanza delle ca\~tà del n a.&o e delle ossa della facci~ , uu 'riso i11somma i1011 alterato da quegli occhi semispenti, da qttelle labbra cadenti, da qttel prognatismo antiestetico che sono le note caratteristich e (legli adenoidei e degli a ltri ~teno­ t ici 11~1sali ch e rappresentano il 90 ~~ dei disfo•

111C1.

I 11 r>ari t etn po l'intensità e l 'espressione della \.~oce, le sne 111()(.lulazioni e le sue pause sono

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FASC. ~I]

qualità che mentre ci tÌY(:lano il momento psicologico di clii parla indicano anche la sua rol'.ustezza, lla sua educazione, la sua sensibilità e il suo carattere. Così tr.orviamo in Omero la stridula voce del ciarlator Tersite, il muggito di Marte, la ferrea voce di. Achille ; e in Dante il gri<?-o di Caronte, il ringhio di Minosse, la voce chioccia di Plutone e le dolcissime melodie dei beati. Quest'!lnalisi sottile e involontariia della no.stra mente ci dà il tipo indi'Viduale delia 'Voce. Esiste anche un tipo di 'VOCe nazionale. Classico tipo è quello degli abitanti degli Stati Uniti. La loro voce è una delle più spiacevoli - per noi europei - stridula, di tono elevato, rasso· migliia ad una serie male alternata di trilli di uccelli che si azzuffino: e questo non è soltanto nelle persone av~vezze ad urlare in piazza e per le vie, ma in. uomini e donne di indiscutibile raffinatezza ed educazione. Uno scrittore americano ha raccolto alcune i potesi per spiegare questo fatto. ' V'è chi attribuisce l'eleviatezza di tono della voce americana all'essersi gli organi vocali delle donne adattati ai toni più acuti durante la loro lunga vita alle frontiere quando dovevano chiamare ad alta voce i .loro uomini per il pasto. Altri l'attribuisce ·all'assenza di; una monarchia e perciò di una classe superiore bene educata, tir anquilla e cortese: l'eguaglianza di tutti nello stato renderel:,b e gli uomini arroganti ed iracondi e quindi senza riguardo nel~'emettere la voce. Se tanta può essere la potenza della voce umana, quando essa poi viene a interpretare il pensiero musica.le o artistico, nel tcatr0 di canto o di p rosa, as.surge .ad un valore pratico che può diventare inestimabile, e può rappresentare, specialmente per noi italiani, una fonte di ricchezza che non va affatto trascurata e la cui selezione, anzichè su criteri empirici dovrebbe essere fondata su criteri esclusivamente medici. Come ci sforziamo di rendere le giovani generazioni forti, robuste e mantenerle sane, possiamo far qualche cosa perchè si arricchiscano di una buona voc~? Vediamo quindi anzitutto le ca,use àelle disfonie e in· pari tempo ricorderemo degli elementi d'igiene della -voce. 1° Le stenosi nasali : aria troppo fredda, pul'\·isoolo, ecc., produrranno presto faringo-laringiti croniche. Abbiamo poi visto che in questi casi la voce ha scarsa risonanza e può acqui· stare un timbro nasale. 2 0 In ambienti ove 1'aria è poco ossigenata gli atti respiratori si funno più frequenti e ne \-lene una irritazione alla la ringe nonchè una irrea-olarità nella corrente d'aria destina ta a meto tere in movimento le corde "Tocali. 0

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SEZIONE PRATICA

3° . Un'aria surriscaldata, specialmente secca, è poi pregiudiziale alla voce perchè la 1espirazione si rallenta e la voce risulta indebolita, strisciata e senza colorito. Lo stes.so dicasi dei profumi che no1n dovrebbero essere adoperati dia chi vuol conservare integra la propria ·voce. 4° Bacco e tabacco si mantengono speciali nemici della voce per i cata.r ri naso-fari'ngei cronici e per la degenerazione gra-sisa di tutti gli elementi del corpo umano, donde deriva una incoordinazione dei movimenti che concorrono a formare la voce, specie se v'è stenosi nasale. Cosi pure dicasi per l 'alime11.tazione che se non è sobria può infit1ire dannosamente sulla voce per il tramite di disturbi ga:s·t rici, che assai spesso si accompagnano a iperemie delle mucose della bocca e della faring<7· Eguali iperemie si hanno per ingestione di cibi e bevande trioppo calde e per eliminazioni di medicinali introdotti in· v.ario modo nell •organismo (cure di ioduri, di bromuri, di cacodilati, ecc.). 5° L'appa;yecchio genitale è in strettissimo rapporto con la voce. Basterà ricordare la muta della 'VOCe nel periodio1 della pubertà : gli. at,bassamenti della voce (da iperemie laringee transitorie) nei periodi mestruali e n~lle flogosi uterine, ch·e sono spesso causa a nche di · 1.ossi parossdstiche, s pasmo della glottide e disfonie. Eguali fenomeni laringei possono aversi nella gravidanza e nell'età critica. I~ 'isterectomia è dannosa per il canto. Alterazioni della voce possono infine avvenire, tanto nell'uomo che nella donna per abusi sessuali. 6° Gli sports generalmente sono favorevoli alla voce migliorando l'equilibrio organico e la respirazione C·On 1'attmento del perimetro toracico, però non devono essere costituiti da esercizi violenti che richiedano uno sforzo esagerato nel quale le cor<le vere e false si rarvvicinano con. eccessiva contrazione. Gli sJ1orts poi in genere sono dannosi se diventano predisponenti a .cause reumatiche o si esplicano in ambienti s:favorevoli (umidità, polveri, ecc.). 7° Molte professioni influiscono dannosamente sulla voce o per esalazioni di vapori irritanti, o per il pulviscolo diffuso nell'ambiente, o per la temperatura o la pressione atmosferica diversa da quella a cui l'organismo umano è abituato. Numerose sono le alterazioni da surmenage prop·r io in coloro che dalla voce traggono il mezzo d'estrin.secazione della loro attività e pei quali un deterioramento della funzione vocale rappresenta un ·vero e proprio disastro economico e spesso u n suici'd io morale. Così pei cantanti, attori, avvocati, predicatori, ~aomini p olitici e sopratutto maestri la cui laringe va assai spesso soggetta ad ammalare non solo per l'esercizio

esagerato di essa ma anche perchè la polvere, l'aria poco ossigenata, il freddo c. l'umidità troneggiano ancora tr•oppo spesso nelle nostre scuole - e non dei soli comunelli. - tutti fattori che contribuiscono a rendere rauchi gli insegnanti a preferenza degli altri consumatori della ViOCe. Ma parlando di surmenage ric:hiamerò la vostra attenzione sopra un fattore che è il substr.a to di molte disfonie permant:nti. Io intendo parlare del surme11.ag·e della voce nei bambini. Che cos'è mai il lavoro laringeo dei cantanti, dei predicatori e dei maestri, di fronte a quello fatto da un bambino di 10 anni ? Ora se 1a fatica nei primi è -sufficiente a dare la disfonia, non· .dobbiamo meravigliarci se ]g_ maggior parte dei bambini ha una voce normale ? Mentre il fine d'ogni attività dell'infanzia è il miglioramento dell'individuo, l'iabuso della voce è una grave e continua eccezione a quella legge, che 1'infanzia segue, del minimo sforzo. N1on· parlo di quelle grida del '1 ° anno di vita che rappresentano l'unico mezzo di estrinsecazione dell'io, ma dell'altezza e dell'intensità della voce con cui i più grandicelli preferiscono di parlare. È una maniera in volontaria di compenso della loro piccola personalità? È una voce adattata ad un ambiente che, per noi limitato, de·v e sembrare molto più vasto ad essi? È un mezzo di gin11astica istintiva dei loro musco1li toracici o addominali, dei loro organi res piratori o circo1aton? Forse tutte queste ragioni ed 2.ltre ancora influiscono a far scegliere ai bambini la tonalità elevata, ma l'educazi1one deve influire beneficamente sulla voce sottraendola a questa causa che frequentemente può, spesso irrimediabilmente, alterarla. Questo mal1ne·nage della voce apporta facilme nte nei bambini la corditis tuberosa, cioè noduletti sui punti di vibrazione delle corde vocali. Peggio ancora avviene per f bambini assoggettati ad esercizio smodato non !Solo voc.ale ma anche strumentale (ricreatori), che compromette in molti per sempre la funzione laringea per iperemie ripetute, emorragie sottomucose, paresi delle corde vocali; prolasso dei ventricoli di Morgagni., ecc. Per quel che riguarda. l'altezza della voce riSl;lltano assai imp 0,r tanti le recenti ossei!vazio11i di Biaggi e di Raglioni, i quali, per vie di osservazione diversa, hann10 trovato che sotto l 'infiuenza di una corrente sonora una persona che parla o che legge, gradatament e e involontariamente modifica l'altezza della sua voce fino a metterla d'accordo con l 'altezza della corrente sonora; cerca cioè involontariamente di sottrarsi 1

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IL POLICLINICO

a l fastidio della dissonanza, modificando la propria voce per q 11ell 'intimo legame ch e unisce i centri sensoriali uditivi con i centri cortic1ali motori della fonazione. I n, tal m odio per chi pa rla o legge, non solo scompare il fastidio, ma se la nuo,,a altezza è a datta ai s uoi organi fonat ori, prov·a piacere e incitamento a man.t enere quell'alt ezza per effetto dell'accordo consonante. Il fatto ha non lieve importanza pedagogica, g iacchè g li allievi .adatterann10 l'altezza della loro v1oce a quella ch e predomina nella classe (deìl 'insegnante). Ciò avverrà tanto più facilmente in quant o l 'adattamento in genere è molt o più facile qu1anto più il su ono influenzante ai1che per g li altri carat t eri (int ensità e timèrro) si avvicina alla natura della voce u111a na e in ques.t o caso si tratta proprio di un'altra voce. CoS.ì si spiega il meccanis1no di ag·gruppamenti familiari, di scuole, di villagg·i, di città, di nazioni, pur t enendo conto di un solo caratt ere della voce, l'a ltezza. •

VII. Rapporti fra patologia in generale e voce. La v1oice generalme11te è debole nella convalescen,za per debolezzia respirat oria; niella febbre è concitata, t alora metalli.ca o Btridula per alter ate condizioni del respiro e del circolo. Molte m alattie sonio cau se rii dis fonie, appu11to per alterazione del respiro e del circolo, a ltre per l esioni n ervose centrali a periferiche, altre i nfine per lesioni della muscolatura laringea d'origine tossica (veleni minerali : piombo, rame ; ,·eleni d'.origine batterica : difterite, tifo, ecc.). Un arrest o di s viluppo dell'organo vocale è prodotto 11ei bambini dal rachitis mo che rende la voce belante. Lia gotta provoca alter azioni sulla mucosa delle prime \ 1i e r espirat orie rendendo aspra la voce. Molti disturbi di fonazion e, ridotti t alora a semplice e lieve raucedine nem1neno costante, possono dipendere dalla lue e dalla tubercolosi (oltre alle classich e lnauifestazioni). In questi casi non è t anto il dist11rbo vocale che deve richiamare l'attenzione del medico scol astico quant o la sua salute generale. Particolarmente nelle ragazze pro~ ime a l periodo della 111enopausa con mucose pallide e soggette a impro'"''ise estin zioni di voce bisogn.e rà ricercare se v 'è la t ara tt1t ercolare. i è pesso affermat o che la tuèercolosi larinO"ea s ia molto rara nei ba1nbini : il Perrin af:"" f er1na ch e si t ratta in,~ece di lesioni cl1e decorro110 co11 scarsi sintomi locali e si ri,·elano soJo alla necroscopia . .\1 Dispensari o R e U1uberto h o potuto ossen·are i1ei figli dei tubercolosi delle lesioni lari ng-ee $Ospette che dopo qualcl1e 1n e~e (6)

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di'1 ennero positivamente tubercolari e in seguito si ebber o localizzazioni polmo11ari. Negli adulti ho trova to che la localizzazione laringea si h a 11el 60 % dei tubercolosi polmonari e t alora precede la lesione del polmone, forse non perchè primitiva, ma perchè meglio diagnosticabile con l'esame laringoscopico.

VIII. Disturbi del linguaggio. Mentre da inchiest e fatte da m aestri, la frequenza dei disturbi del linguag·gio n ella popolazione scolastica sembre r ebbe m olto scarsa (a Roma il 3 .45 %, a Bologn·a il 10 %) dall 'inchiest a condotta a t ermine dal prof. Sala risulta ch e t ali disturbi ·s,ono diffusi nel 30 % degli scolari. Infatti a chi non è tStpecializzato nella m ateria molti disturbi poco ma rcati sfuggono" senza parlare dei parenti ai quali spesso ì'affetto fa velo in modo che dei difètti di pronuncia nei loro b ambin~ spesso si compiacciono. Contrariamente a ciò che si dice, le vere dislalie, le voci di falsetto e le nasali e più ancora la balbuzie, non ha nno affatto una t endenza a llia correzione spontanea . I disturbi del linguaggio sono spesso una causa di arresto e di. ritardo di r o più anni negli studi, oostituendo una fatica ed una pre.. occupazione per l'a llievo·; n ell'adulto poi rapp resentano 11n, elemento di inferiorità e di limi~azione alla scelta di molte professioni. Consideriamo brevemente i dis turbi del lingulgg1o più frequenti negli alunni: a) dis lalie = difetti di pronunci.a dovuti a false posizioni e a movimenti scomposti od ere degli organi , ·ocali, a cattiva .rati della lin,o-ua o conformazio·ne dei denti e dell a mandibola, a deficienza intellettuale. Peri ordine di frequenza le forme più comuni sono : sigm atismo = man• canza o imperfezione delle consonan.t i s, z ; rot acismo = m ancanza · o imperfezione della consonante r; lamdacismo = mancanza o imperfefezi.one della conson ante l; gamn1acism10 = mancanza o imperfezioni delle consonanti g , e ~· deltacism o = m1ancanza o imperfezioni delle consonanti t, d; b) blesità = impossibilità di pronunciare un dat o s uono e sostituzione di esso con altro : p. es. tapo per capo, tato per dato, daniba per ga niba, ecc. ; e) /011aste1iia = deèolezza di fo11azione s u tutti i toni senza alterazioni laringee; d ) balb11zie == i1npossibilità momentanea e penosa di pronunciare una consona11te o ~na ,-ocale o di unire le ·v ocali alle consonanti. Stil meccanismo della balbuzie si hanno di,..er· se t eorie: 1 0 incoordinazione dei mo'\'Ìtnenti dei muscoli respirat ori , fo11atori e articolatori;


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SEZIONE PRATICA

affezioni spasmodiche della 2'lottide o degli organi della parola (lingua, l;bbra) ; 3°. irradiazioné cerebrale troppo viva degli org.an1 della p.aro la, che cosà cadrebbero in uno stato di immobilità spasmodica; 4° difetto d'intelligenza organica che presiede ai movimenti necessari per la produzione della parola. Cause della balbuzie. - Nella forma acquisita si trov.a nell'anamnesi un trauma fìsaco 01 psichico nell'i.nfanzia. Nella forma conge'riita, eredità,consanguineità dei genito1'"i, malattie nervose in famiglia (epilessia), alcoolismo. In ogn~. caso i bal1::1uzienti sono nevropatici . Forme di balbuzie : 0 I balbettamento inspirato; ·e spirazione vio1en.ta, tentativi di fonazio1ne nella inspirazion·e; 2° b.a lbettamento ~spirato : fonazio·n e alla fine · della es1pi1"azione ; 3° balbettiamento espirato nasale : l'espirazione è fatta per il naso, quindi non è possibile la pronuncia delle esplosive; 4° balbettamento misto : le varie forme preceden.ti. Cura della balbuzie: r 0 meccanica : la pnotesi dentaria spesso è utile; 2° chirurgica : h a ormai valore storico il famoso taglio del frenulo. Spesso è utilissimo il ripristinare la respirazione nasale. 3° ginnas,tirca respiratoria ortofonica, inse·· gnata da apposi ti maestri può guarire le forme più gravi in 3 settimane (70 % di guarigi101!1i). Ben a ragion.e una legge negli Stati Uniti (1908) esclude dalle scuole pu1:1bliche i blesi e i balbuzienti per i quali apre scuole a parte. Infìatti tutte queste forme sono con·tagiose e quindi n.elle scuole comu·niÌ i difettosi della parola oltre al non guarire .s·ono perico·l osi per i sani. Ma f.rattanto jJ. medico dovrà ricordare alle maestre degli asili infantili di in.segnare ai bambini a respirar bene accoppiando alla ginnastica delle braccia quella respiratoria: così rimarrebbero solo quei difetti di pronuncia causati da anormale costituzione dell'.apparecchio vocale. Nelle scuole superiori il maeSitro deve di preferenza conversare con l'alunno difettoso abituando gli altri al compatimento e alla simpatia per lui, e badando che durante la recitazione a memoria e la _lettura facci:a una inspirazione profonda prim.a di incJom.inciare il period·o1• Come profilassi i maestri dovranno parlare -sempre chiaramente e lentamente marcando bene le sillabe, correggendo subito i difetti di pronunciia, s pecialmente d'origine dialettale, appena si presentino, dovranno parlare molto specie ~on i l:iambini ch·e niOn hanno gran voglia di discorrere. 2°

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MEDICINA CASTRENSE. I servizi sanitari nella guerra navale. Il g~nerale medico nella R. Mari11a, professor F_1lippo Rho, con quell'alta competenza, che gli deriva dagli speciali studi, nonchè dalla lunga e feconda pratica di medico di marina , svols.e, nei gio.r11i 6 e 7 jnaggio, in due confere11ze, tenute nell 'aula dell'Istituto Universitario d'Igien e, l'importante argomento della preparazione san1itaria della Marina militare, illust rando il suo dire con numerose projezioni, tavole dimostrative e presentazione di materiale. Riass umiamo per somm1i capi quanto ebbe a dire l'illu·s.t re conferenziere. Nelle gu erre moderne l'opera della Marina militare è precorritrice, accompagnatrice e inte2"ra. t n1ce dell'opera degli eserciti; e tale si dimostrò nella campagna di Libia la funzion e d·ella nostra marineria anche nei riguardi dei servizi saruitari. Per essi, come per il resto, è ind1ispensa·b ile una buo.n a prep.arazione, la quale devie consistere n·o-r1 ·soltanto nella scelta e nel rifornì.mento del materiale, ma .altresì nel perfietto allenamento .del personale medic0 ed infermiere, il quale non s 'improvviisa, ma prima si prepara in appositi scuole e poi si perfeziona con la lunga pratica a bordo dell·e n1a vi. Grande è il pro.g resso fatto ai tempi nostri dall'ig·riene navale; e, per giudicarn·e , bas.ta confrontare lo .stat0 igie nico delle antiche navi, ove regnava no di solito le infezioni tifi.che, lo scorbuto e la .« rogna », con le condioziooi sanritarie delle nostre m oderne navi, su cui la mortalità, in questi ultimi anni, è discesa al 2.43 per mille, e più p11ecisamente all'r.67 per m1ille, se non si tien c0nto delle perdite per infortuni e disgraziati accidenti. Come nell'Esercit0, la mortalità fu addirittura annullata per la. malaria, e, mercè la profilassi chininica, la morbosità malarica venne ridotta ad un mini1no, che non .arriva nie anche al ro per mille, e con forme cliniche q11asi sempre lievi. La profilassi antivenerea, alacremente ora p raticata a b ordo e nelle caserme, la vaccinazione antitifìca, per l'obbligatorietà della quale prese l'iniziativa la Marina (che non esito di eseguirla, fi·n da tre anni addietro, a Tobruk, sui marinai colà &b arcati, indi a Veneziia, alla •s.cuola macchinisti ie d a Livorno, all'accademia navale sugli allievi adolescenti), sono fattoci igienici di non. poco valore, per diminuire, -od allontanare del tutto, t ali morb0sità dall'ambiente marinaro. Mercè una perfetta organizzaziione sanitaria~ nulla ogg·i manca a bordo per previenire e curare 1

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le malattie, per mantenere la nave in costanti condizio11i ig·ieniche e di massima puliziia. E merito ne va al Corpo sanitario militare marittimo, costituit0 non più, come in epoche rremot e, di umili « pratici », ma ora formato di elementi scelti per concorso tra' medici laureati, e poi special izzati tin tale servizio. Come si svolge il servizio sanitario durante e dopo un 'azione guerresca navale?· Per intendersi bene, è d'uopo distinguere le diiverse op·eraziorui, che in guerra si esplicano dalla Marina e ch e possono essere o assolutamente navali, o costi•ere. Queste ultime sono o di sbarco, o di bombardamento; nel primo caso funzioneranno amt.ula nze con;te quelle dell'Esercito, e, per operazioni di maggiore importanza, s'.istituirà addirittura un parco· sanitario che farà parte della c·osridetta basei na'Uale pa.sseggiera. Il parco ha sezioni avanzate di posti di medicazione ed una sezione centrale, composta di un ospedaletto di 50 letti, provveduto, oltrechè del solito materiale, ancbe di una stu:fa dii dis infezion e locomobile, di un :filtr·o Delphin, di un potabilizz.atore, di un carro-barella Rosati, di barelle con carrell0 Rho, di t elari. immobilizzatori, ecc. I feriti, che provengono dalle ambulanze, r icoverano e sostano all'os.pedaletto, :finchè, appena è possibile, sono imbarcati sulle n.avi--0spedale. Per l'imbarco e sbarco dei pazienti si usa il tela io imm0bilizzatore Roselli, che si dimostrò utiliissimo e di fa cile funzionamento durante la guerra litica, essendosi potuti im·b arcare, o s barcare, con due o tre apparecchi, in funzione simultanea , 7-800 ii nfermi in due ore, o poco più. I combattimenti navali, propriamente detti, possono verificarsi tra nave e nave, fra squadre e s quadre : nell'un caso, come nell'altro, se vi è squilibrio di armamento e velocità tra gli avvers.ani, il più forte e il più veloce ·r esterà in poche ore, magari in un'ora, vittorioso, riport ando p0chi danni, o rimanendo immune; e sarà suo compito generoso salvare la vita dei na ufraghi, emersi dai gorgbii delle navi affondate. Qualora però il combattimento .avvenga tra naYi di egual t onnellaggio, armamento e velocità, la battaglia potrà prolungarsi; e se invece sono in campo navi di tiipo antiquato, la lotta potrà subire due periodi, l'uno a distanza, l'altro ad azione ravvicinat a, in cui prenderanno parte le artiglierie medie ed i l silur0. In queste condizioni, durante il combattimento, taluno ritiene che l'opera dei sanitari non si possa esplicare cin modv verame11te efficace, e perciò crede u1iglior consiglio di aspettare la fi11e della b~ttaglia, per iniziare i soccorsi. Ora tale inerzia, ~e può essere giiustificata per le (8)

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navi, che, a causa della patente inferiorità, son destinate ad essere distrutte, non può certo essere accettata per le navi ·più potenti, che potranno pur subire offese durante la pugna. E l'espenienza delle guerre cino-giapponese e russo-giapponese c'insegna che l'aziòne, per quanto rapida, non è mai tale da paralizzare ogni iniziativa di soccorso medico. D'altra parte la guerra russo-giapponese c'ins egna pure che le previsioni tecniche dei maestri di tattica navale possono essere contraddette dalla pratica. Una stessa squadra, in.f atti, in due •s.u ccessive battaglie, può combattere in modo diverso. Nella battaglia del Mar G1iallo it combattimento fra russi e giapponesi si svolse u nicamente colle proprie artiglierie ed a grande distanza; ed in tal caso il numero dei proiettili, che arrivano a segno, ·è naturalmente minore. I giapponesi vi avevano impegnato 17 grosse navi, ma ·svlo sei furono colpite, e da non più di 30-35 proiettili. In totale si ebte ro soli 226 uomini fuori combattimento e 56 morti; ma la sola corazzata « Mikasa >> ne perdette 125. Nella battaglia di Tsushima, in.vece, la squadra giapponese, composta di 37 navi, fu colp1ita da 115 grosse granate e da altrettanti proi·ettili di minor calibr0, e quasi tutte le navi ebbero morti e feriti. Furono 700 à messi fuori combattimento, con un centinaio di morti, compresi gli ann,e gati di tre torpediniere andate a picco; 400 ii feriti di qualche gravezza ; e la proporzone tra morti e feriti fu di l a 3.43. La battaglia di T·s ushima cominciò all'una pomeridiana, ebbe qualche pau:sa per la nebbia; sull 'imbrunire era· vri.rtualmente vinta dai giapponesi; però il combatimento riprese e durò, con più lunghi in.t ervalli, tutta la giornata seguente, in cui i ginapponesi si diiedero ad inseguire, distruggere o catturare le navi avversarie superstiti, ma sl:andate e fuggenti. I medici ebbero dunque tempo a sufficienza> per prestare soccorso. Anche nelle azioni tra ' forti costieri e navi~ il servizio sanitario· può avere la sua esplicazione, p0ichè, se una nave viene danneggiata, può momentaneamente ritirarsi e provvedere, duran,.. te le pause, alle riparazioni, nonchè alla cura ed allo sgombro dei suoi feriti. Come si ,·ede, a seconda della diversità delle operazioni e dei combattimenti, la percentuale dei messi fu0ri combattiment o può variare; possiamo però, tenendo conto degl 'insegnamenti delle guerre precedenti, stabilire delle cifre appro;simative. Il generale medico Stokes della l\1arina degli Stati Uniti d'America ritiene che in una battaglia na,·ale fra due squadre, eO'ttalmente ai1imose e non 1..roppo impari di foro 1


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. SEZic:>NIS PRATiçA

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ze, n·on meno del 25 % deg1i uomini .sa:rebb·é ro messi fuo·r i combattiment0 anche sulle navi vittoriose. Alla battaglia di Jalu, nella guerra cinogiapponese, quantunque i giapponesi fossero rimasti vii ttoriosi, subirono non· pertanto gravi p.anni, prodotti d ai proi ettili cinesJ; che pur ;n0n provenivano da cannoni a tiro rapido. Cosi sull' « Hiyei » d.l I8 % dell'equipaggio fu messo fuori combattimento, sull' cc Akagi » il 22 %, sul1.e altre navi poco meno del IO%· Da queste cifre si può dedurre il numero p1"obabile di perdite, che si potrebbero avere sur una dreadnoug1it, rimasta vftttoriosa in· un combattimento con una pari nave : su Iooo u0mini ai equipaggio .i medici ne con·staterebbero probabilmente 200 messi fuori ·co.m battimento, da socco·r rere e m·edicare. E davanti a quali lesioni si troverebbero! V.aste ed irregolard ferite, complicate a fratture comminute, 3: sfacelo dei tes~uti, ferite perf0ranti 9 trasfosse, estese scottature, commozioni gravi, rotture delle membrane timpaniche e lesioni labirintiche, asportazione d'interi arti, g ravi emorragie, ecc. ! Sono tali le lesioni, prodotte per opera dei proiettili dei modemi cannoni, o delle mine, 0 da fughe di vap0re, o da ,5.eioppio .di tubu1ature. Certo molteplici sono il più delle volte· le lesioni, che può procurare una scheggiia di granata su uno -stesso indivi~uo, mentre lo sc0ppio di una sola granata può talvolta seminare la morte o ferite su gran num-ero d'indi v.idui. Infatti, nella guerra russo-giapponese un proiettale da 305 feri 22 nomini, ·senza ucciderne .alcuno; un altro simile proiettile fece 26 vittime, con II morti e 15 fe.:. • • • i-iti · una o-ranata da I52 uc01se ro uo.m1n1 e ne ' o feri 12. Qualche volta un proiettile scoppia in una casaD;latta, ove si trovano granate e cartucce determinando un.a disastrosa conflagrazione' locale di tutto quel materiale esplosivo; ed allora succede una vera strage, come avvenne sull'incrooiatore corazzato « Iwate », nella battaglja di Ulsan; .allora un sol colpo uccise 41 individui e ne ferl 34. In generale si può calcolare che una v.ittoriosa pos·s·a avere il 5 % di morti e .di feriti. Per provvedere al soccorso è · d'uopo .stabilire in precedenza tanti posti di medicatura quanti sono i. medici di t ordo, scegliendo locali rin c0rridoio, protetti, sufficientemente spaziosi, illuminati e muniti di rubinetti d'acqua, ove sia facile trasportare i feriti, medicarli ·S·U adatto tavolo, ed avviarli infine all'infermeria, o nei camerirui, o nei quadrati ufficiali, dove resterannv in deposito provvisorio fino allo sbarco su naviospedale. Non è consigliabile conoentrare in un .sol posto tutti i soccorsi, perchè se desso ve1

·nisse colp1ito, potrebbero venir distrutti medici, infermieri e materiali da medicatura; come di.f atti avvenne nella battaglia di Jalu, in cu.i, sulla nave giapponese « Hiyei », capitò una gra~ .n ata nemica a scoppiare proprio sull'urtico posto di medicatura, che era stato allestito: vi perir0no, o rimasero feriti infermiieri, medici ed anche parecchi feriti, che si stavano medicando, fra cui alcuni ufficiali ed nl comandante, .riman1endo distrutto tutto il materiale sanitarfo, Jvi esistente. Qualora SÌ disponga dd Utl! sol tavolo da medicazione, od operatorio, i letti dell'infermeria, od altri arr'e di p0tranno essere utilizzati all'identico scopo negli altri rJosti di medicazone. Nella nostra Marin.a , oltre l'ordinaria dotazione sanitaria alle navi, sono ass.egnati, per la guerra, dei cassoni speciali, contenenti tutte le s uppellettili ch,irurgiche, cccorrenti per un posto centrale di soccorso, nonchè i pacchi di medicatura ste11ile, · che ·s ono di tre grandezze, un po' più grandi di quelli del R. Esercito, così confevionati, perchè per solito le ferite riportate sulle navi sono più vaste e peste. Ogni marinaio poi è provvisto di un pacco indiviauale per .automedicazione; ed in più parti del bastimento sono distribuite borse di tela con altri pacchi di medicatura sterile. Durante , la battaglia l'opera del medJco si deve limitare ·ad una .sommaria antisepsi ·ed .a soccorso d'urgenza; finito il combattimento, s i procede a medicatura definitiva con •s crupolosa antisepsi e c0n gl'intervent:i Jndispensabili, i quali sono possibili, stante la dotazione di suppellettili chirurgiche, che risponde ad ogni esigenza. I fer.iti più gravi, dopo medicati, devono essere i primi a trasbordare •s.u lle navi-ospedale, le quali hanno, *oltre la missio1ne di funziòna:re quali ospedali da campo e treni-ospedale, anche quella di so~correre le navi pericolanti e -raccogliere i naufraghi. L e navi-ospedale sono grandi piroscafi mercantili, dotati di t uona velocità, . .adattati allo scopo., in caso di m0bilitaziotle. · Nella guerra italo-turca :furon·o ·r equisiti per tale u·so il «Re d'Italia» e il « Regùna d'Italia» del Lloyd Saba udo ed in 48 ·ore furono trasformati in navi-ospedale, forniti della completa dotazione, già da temp0 preparata a cura dell'I·spett0rato di sanità mil1itare marittima. L'ordinamento sanitario di queste navi e le varie missioni disimpegnate risrossero l'ammirazione di tutti in Italia ed all'estero. In ognuna di esse, che sono di tipo gemelle, furono adiibite 750 cuccette per feriti ed infermi c0muni, oltre un'infermeria d'isolamento, divisa dn due locali, capaci di IO letti ciascuno, ed .u na infermeria èon 28 letti per ufficiali, di cui 1

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i meno gravi venne ro distribuiti anche nelle cabine disponibili: in complesso s u ciascuna .nave erano ricoverati 800 pazienti. Va ·s enza dire che la sistemazione per la cura dei ·nicoverati fu fatta con mate riale moderno, e nulla fu trascurato perchè la nave fosse tenuta in perfetta efficien za igienica. Oltre la sala d'operazi0ne, la farmacia, i gabinetti dii microscopia, batteriologia, chimica clinica e ·r adiologia, vi erano impianti ace.es.sori di non minore importanza : sala mortuaria, provveduta di ventilazione naturale e artificiale, lavanderia a vapore, due stufe di disinfezione, distillatore, macch~ na da ghiacciù, camere frigorifere, f.o·r ni e impastatrice meccanica, ·b agni, docce, ecc. Il personale sanitario, medici ed infermieri, erano tutti militari, appartenenti alla R. Marina, pratici del .servizio di bordo. ~ iindispensabile che tali sieno, imperocch·è siffatt·o personale non s 'improvvisa, ma deve possedere, per penizia e lunga pratica, quell0 speciale addestramento necessario per sv-0.Jgere il servizio di a ssistenza e cura, d'imbarco e s-barco dei feriti, anche con mare tempestoso. Non è possibile precisare .;iorme determ~nanti i limiti dell'opera tecnica dei medici, perocchè essa .d ev'.essere esplicata secondo le condivioni d ei pazienti all'arriv0 a tordo, potendo talvolta essere anche di par·ecchi g io·r ni il periodo d'intervallo tra la pr~ma m edicatura, fatta dopo la ba ttaglia, e il trasb0rdo s ulla nave-ospedale. Inoltre si dovrà tenere pur cònto dei giorni che passeranno prima che possa essere effettuato lo sbarc0 del ferito a ll'ospedale di terra. La massima p ulizia e la buona igiene personale e di ambnente •S·u lle navi moderne rende quasi impossibili talune complicanze, quali il t etano, la dissenteria, 1a g·angrena gassosa; ed è perciò che ·oggà la mortalità dei feriti è esig ua, m entre la chirurgia conservatrice, ·sebbene talvolta dop0 lunghissime cure, finisce· sempre per trionfare. Sulle navi-ospedale i medici nessun mezzo di cu ra devono tr.a lasciare, per assicurare un decorso regolare alle l eSlioni, riser\rando agli ospedali territoriali gli ulteriori interventi complem entari, l e plast iche, gl'innesti alla Thiersch , gl ì appar.eccbi di protesi, ecc. Il generale Rho chiuse le sue lucide c0nferenze, rile,·ando che oggi \ i,·iamo epici giorni , i quali al paragone fanno i1npallidtire i ricordi delle g uerre d-el passat o, perfino quelle dell 'epoca napoleonica. In quest'ora solenne tutte le classi sociali, tt1tti i mestieri, tt1tte le professioni concorrono alla nobile gara di rendere utili serYigi alla Patria. Il ceto m edico è seu1 pre il primo a rispondere 1

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all'appello; e colla sua arte divina, salutare, mitiga e fa sopportare stoicamente, virilmente quella somma immane di dolori fisici e morali> che la tempesta devastatrice della guerra accumula 1s.u i poveri figli di Adamo. L'opera dei medici miilitari e civili, conc0rde e coordinata,, ha un'importanza non solo individuale, ma politica e sociale a vantaggo dell'intera collettività. Tale cooperazione è fin d'ora assicurata; e,. se verrà lanciato l'orddne che ognuno raggiunga il s u·o: p0sto di lavoro e <li combattimento, l'Italia potrà dire che anche i medici hanno c-0mpiuto il lo·r o dovere. L'illustre conferenziere riscosse viivi applausi dal numeroso uditorio, form ato di profesiSori e medici esercenti, i quali s'interessar0no molto al funzionamento dei vari apparecchd sanitari della Marina, s pecialmente del carro-bar.ella Rosa ti e dell'ingegnos a ·b arella con carrello Rho> la quale fu ammirata per il facile montamento,, 1&montame·n t0 •e traspo'!to, nonchè per la f·o rte resistenza Jn rapporto al peso leggiiero. Roma, maggio 1915. A. B UONANNI. •

«)hirorgia di guerra. Appunti p1r,esi alle lezioni del 1senatore professo.,, G. F. NovARO, Direttore della Cli1itica cliirurgica di Gen10'Va. 1

LEZIONE SECONDA.

F erit~ delle parti molli. - Gli agenti feritori in gen·e re sul campo di l:attaglia possono raggrupparsi un due gr.a:ndi categorie: le arrui bianche cioè e le armi ·d a fuoco. Riserbandomi di trattare poi 1p iù diffusamente di ques te, ' ;i ricorderò s ubito come fra quelle siano la S'Ciabola, la lancia, la baionetta, i pugn.ali , le freccie che oggidi ricompaiono 1per mano degli aviatori, ecc. I feriti d'arma bianca che cadono sotto la n os tra 0sser.vazione in g uerra, si riducono relativamente a ben poca cosa. Wietting infatti sc,p ra 7639 feriti da lui curati a Costantinopoli , durante la guerra balcanica, ve ne riscontrò solo il 2 % e Laurent presso i bulgari solo . }'I

%.

Ciò appare naturale se si considera che ferite di questa 'Datura, data la violenza bestiale delle mischie corpo a corpo, nelle quali più che alt ro s'usa l'ar.tna .b ianca , devono necessariamente riuscire il più delle ~·olte mortali. L'alta mortalità che si ha in seguito a :ferite da arma bianca è lega t a, come ben compi eo dete al fatto ch e esse ben di sove11te intere.ssano' organi ' 'itali, o grossi ,·asi. Co-;i la scia-


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SEZIONE PRATICA

è ola u sata, com 'è 11oto, a fendente, dà aippuuto lesioni letali quando colpi.sca al collo e ne recida i vasi ; la lancia e l~ baionetta, che se col- ' piscono gli arti non infliggono ferite di per sè stesse mortali, conducono invece a qttasi sicura morte ogni 1qualvi0lta ledano -profondamente il torace o l'addome; le stesse frecce degli a viatori, cacciate da questi a perpendicolo, posso1110 perforare il C·opricapo e la scatola cranica e penetrare così nella sostanza cerebrale e 1S i son dati dei casi nei quali han perforato la scarpa ed il piede inchiodandolo al suolo. Ben più num.e rosi sar.a nno invece coloro che avrann·o bisogì10 dell'opera nostra perchè ffriti d'arma da fuoco e cioè d a pa.lle di fucili, o ·r evolver, da o•b ici, shrapnel, frammenti di shrapnel, palle a mitraglia, granate a mauo, ecc. ecc. ! I ip roiettili dei fucili 1noc1erni non· .sono più di forma rotonda e di c-0,n sistenza rela.ti vameute 1nolle come quelli degli antichi, ma S·o·n o in"·ece, come avete avuto roccasione di ved·ere voi stessi, di forma allu·ngata cilindro-ogivale o puntuti e composti di 11na massa .centrale di piombo ·d uro, 1".ivestita ·d i una camicia o c·orazza più resi stente per la quale furono fra i m etalli preferiti il rame, l'ottone, l'acciaio -0d una lega dii nichelio e rame (maillechort) (1). Ciò non pertanto essi si passo11Jo (sebbene assai meno degli antichi, donde· il loro preteso ca·rratterè umanitario!) deformare, s ia per lo sc.oppio della .camicia, sia per. le contorsiond del proi·ettile stesso, fatti che 'possono avverarsi o per l'urto di questo contr·o resistenze esterne o contro la parte .sicheletrica del nostro organismo. La p·o ssibilità o meno di una deforl:µazione da parte del proiettil·e è un.a cvntingenza che, come vedrem·o, influisce moltissimo sulla gra,·ità delle ferite, come pure ha molta importanza su ciò il fatto che essendo nei proiettili a llu·ngati (massime in quei tedeschi D il centro di o-ravità situato piuttost0 allo indietro del centro di fig ura , non appena la loro vel·ocità iniziale si attenua, essi t osto si inclinano e vanno ad abbattersi sul bersaglio battendo di lato, anzichè di punta. Le lesioni ch e una palla di fucile può indurre sui nostri tessuti molli possono essere varie e di varia im.p·ortanza e come ben si comprende questa è strettamente legat a sia allo stato di deformazione o meno, sia al modo, · sia alla violenza con la quale essa ·vien1e a colpirli. Se la palla li raggiunge allorquando og:ni s ua forza di penetrazione è quasi estinta, è cioè m·orta, c0me :Si suol dire, noi avremo delle 1

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(1) I francesi però sono d'un sol pezzo di ot-

tone pri,·o di camicia.

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semplici contusioni che saran·n o di 1°, 2°, 3° e rara m ente anche di 4° grado (nel quale ]a cute rimane addirittura mortificata n el punto colpito) a seconda della forza residua del proiettile. Se questo invece, pur avendo ancora una notevole fvrza di .p en etrazi.one, viene a colpirci tangenzialmente, allora avremo delle lesioni che ora possono interessare solo gli strati superficiali della cute (abrasioni), ora gli st1 at: p·r ofondi di q11esta, ora il sottocutane0 in tutto il suo spessore, ora l'aponeurosi e mettere così allo scoperto fin il tessuto muscolare (erosioni). Quando :finalmente il proiettile colpisce in. pien:o., può, a seconda della velocità dalla quale è animato in quel momento ed a seconda della sua capacità o meno di penetrazione (la quale è .anche legata ad . eventuali su e deformazioni o deviazioni) dar luogo a f e.rite a fD"ni,do cieco, con permanenza nelle ,c arni dell 'intiero proiettile o dei suoi frammenti, od a ferite perforanti (o a seto1ie), nelle quali esso 11on permane ne1 tessuti. Le ferite a fondo cieco hanno un ori:ficio d'entrata più o meno regolare, circolare, ogivale, ecc., a .sieconda del modo <:ome la palla colpisce ed i margini ne sono netti, contusi, o sfrangiati second·o le deformazioni da questa subìte. I ·. . ~s­ suti interessati dal passaggio del proiettile (sottocutaneo, aponeurosi, ecc.) si presenta110 contusi e lacerati ed i muscolf entro cui nel maggior numero da queste ferite esso va a morire poS·Sio no esser ridotti addirittura a poltiglia. Nelle ferite a fondo cieco è facile il penetrare nei tessuti di pezzi d'abito od ingredienti affini, donde la probabilità di una infezione secondaria e la necessità da parte nostra di ·vigilare .sru questa circostanza e di segnalarla a chi dopo di noi dovrà assumere la cu·r a del f e1

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rito. Nelle ferite perfora'nti od a setone dobbiamo considerare l 'ori:ficio di entrata e quell0 di u scita : se la palla è,_ al momento che 00.Jpisce, ancora a nimata da grande velocità, lascia t?ella pelle degli ori:fici addirittura puntiformi e t al·ora 11eppur nettamente accertabili perchè essa ed i t essuti .sottostanti in virtù della loro eias ticità si lascian0 d.i va·ricare per poi tornare tosto su sè stessi. Nella. guerra del Tran s.vaal si constatò che delle palle erano perfino passate fra le fibre <lei nervi radiale e cubitale lasciandoli intatti. lu questi casi i due fori, d'entrata e di uscita, ben d ifficilmente posso·no differenziarsi. ç7eneralmente il primo è circolare se la palla col pisce perpendicolarmente, O\alare od elittico se essa percuote 'Obliquamente ed i contornii, offu1

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scati da leggera s uffusione sanguigna, ne son·o insegna che, se da un lato la semplice presenza lievemente contusi e, appena avvenuta la fed'un corpo estraneo e dei comuni agenti infetrita, rovesciati allo interno. Il second0 invece tivi non basta a determinare l'evoluzione setnon presenta fatti contusivi, è un po' piiù amtica d'una l esione, dall'altro lato le ferite d'arma pio, irreg·olar·mente circolare, ed a margini da fuoco, complicate da presenza di corpi • evers1. estranei (siano essi forniti dai vart elementi Quando il proiettile invece c0lpisce ad uua che si sogliono comprendere nella categoria de-i minore velocità, e cioè a maggior distanza, in proi·ettili indiretti, o da frammenti d'abito) precorrispondenza al for·o èLi uscita esist·ono1 delle s:entano un. decorso quasi ·s empre settico, e spesmagliature raggiate della pelle, sotto la quale cialmente in quei casi 1in cui i tessuti siano può forma·rsi un0 stravaS'o sanguigno (s accoc- stati notevolmente maltrattati. . cia di Pirogoff). L'azione dei proiettili d'artiglieria è l:iasata Il tragitto che interessi solo tessuti molli è sulla frammentazione del loro involucro, sulla rappresentato da una linea retta che con,g iungc propulsion,e delle scheggie, in cui quesit o s1 lii · due fori, d'entrata e d'uscita; e .n·oi dobbiamo s·olve, ed eventualmente del loro contenuto. Da ogni proietto esplodente, all'atto dello tener presente questo fatto per~hè da essv, -oltre ch e dal resto, possiamo trarre induzi1oni cir- scoppio, si origina un fascio ' di traietto·r ie che ca la lesione o meno di vasi o nervi importanti, corTispondono, per numero, ai pezzi nei quali ta·nto più che esso tragitto viene poi ad essere esso si •sieinde. Le pall0ttole di piombo conteinterrotto per il perdersi del parallelismo fra nute nello s hrapnel, e le .schegge, nelle quali i vart tessuti. A ciò alcuni chirurghi annetsi ris olve l'involucro sia dello shrapnel quanrt0 tono una certa importanza inquaintochè se il della granata, sono animate dalla velocità posproiettile trascina con sè qualche sfilaccia dii ve- seduta e trasmessa loro da.l proiettile prima del stito od altro, se ne pulirebè·e contro l'ap-o neu- s uo frantumamento, oltre che da quella pr0vennente d all'espansione dei gas della carica ~e­ r.o si, non tr.asportandola così nell'ulteriore ~-Pr­ corso del tragitto, ·r agio·ne per cui molte di que- terna. s te ferite guarirebbero per prima dntenzione c,ol Le lesion.i da essi determinate rivestono :n prevalenza ·il carattere <li ferite lacero-contuse curare semplice1nente la lesione cutanea. o c1i trag.itti a fondo cieco, con grande c,ootuTra le ferite da fucile dobbiamo ancora ricordare quelle ·che son facili .ad osservarsi l1ei sione delle pareti, e ricordano molto da vicino combattim·e nti dii collina, quando cioè il proiet~e - f~rit~ prodotte dalle cariche dei vecchi fucili tile colpisce dai basso all'alt·o o vic.eversa, o di grosso calibro. Talora pezzi di granata o di shrapnel possoquando l'individuo trovasi in posivione orizzonno asportare, strappandola, una larga zona di t ale, e cioè le ferite d>infiLata. t essuto, producendo cosi u na vasta soluzion e . Di queste alcune hanno il solo foro d'entrata, altre anche quello d'uscita e si son ·osservati 'd i continuo che nella migliore delle ipotesi guar.ir·à necessariamente di 2a., e che :noi dovren1ù ca.Sii di palle entrate a livello della spalla e sempre attentamente vigilare. fu0rus.cite dalla coscia o dalla gamba. Laurent estrassé l a culatta di un. obice dal Si è molto discusso se il proiettile potesse o petto di un ferito c.h e poi .andò a guarigio~e. meno di per sè stesso trasportare l 'infezione nelle ferite da ess•o prodotte e tale possibilità I frammenti più finti, visibili solo colla rad10ormai è comunemen te ammessa, giacchè contro grafia, penetrano ovunque : ess:endo impossibilrpr·ocedere sempre alla loro estrazione, dovrem0 un e·ve11tuale e d'altr0nde spiegabiliS'simo stato affidarci alla natura, t anto più che generalmente settico di esso si è sperimentalmente dimostrala l oro presenza, sia che i1on si abbia penetrato no11 .a\ er o-rande azione nè il riscaldamento t:> zi0ne con essi di microbi patogenii, sia che le che subisce, i1è l'attrito che ~ncontra nel sur.1 [orze dell'oro-anismo valgano a , ,incere le eve11percorso entro l'arma. Sappiamo d'altra parte . tuali tossine batteriche, non implica alcun serio che l'infezione delle ferite da palla di ft1cile, la quale colpisca direttamente il bersaglio, si ·nocumento per l •indi,·iduo. D ott. G. L. PETRILLI, assiste1ite ·v. ba i11 111e110 del 16 ~6 . l Jn coefficente 1nolto pò.ù alto i1ryece a lla inChirurgia delle Irrite dei nervi in g11erra. f ezioue delle ferite è dato dalla presenza nel loro traaitto di corpi estranei ed in special (ZET~LER. ]alzresk fiir iirztl1c1ze Fortb., b . l11odo tli fra1nn1enti di ,·estiario. È infatti spedic. 1914) . • rin1cutal1nente tliu1ostrato che un proiettile steI proiettili dei fucili 1noderni p~sseggono .una ri le <lirelto co11tr0 un mezzo di cultura ri\Test~to tale \elocità ed una tale forza d1 penetraz1onc cli c;t offa infetta, lo inquina dei ger111i in quenel corpo u111ano, che i tronchi 11en·osi di solito sta precede11ten1e11te a ccertati; e la clinica ci 1

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SEZIONE PRATICA

si spostano lateralment e al loro passaggio non o~ponendo così nessuna resistenza. Per questa ragione raramente si osserv1a recisione dei tronchi nervosi nelle ferite da colpo di fucile, purchè nolll sia colpito un1 nervo fisso o poco 5postabile. Più spesso il tronco nervoso subisce una contusione prodotta dal proiettile stesso o dalle scheggie di un os·so fratturato, o compressione a causa del versamento .sanguigno o per il callo cicatriziale. Tra i nervi feriti i.n: guerra, il nervo più frequentemente les·o è il nervo radiale, poichè per il suo decor.so a spirale attorno all'omero pt1ò essere facilmente leso nelle fratture di questo osso; così dicasi per la parte antibrachiale del nervo cubitale e per il per-0neo là .dove gira intorno alla testa del perone. Inoltre le paralisi di piesso sono lesioni quasi esclusivamente belliche, specialmente le p.a ralisi del plesso brachiale, il quale spesso è leso nelle ferite della spalla, del collo, del torace. Non ci. .sono segni differenziali sicuri fra · la recisione del nervo e la sua contusione ed altre lesioni gravi da compressione. La reazione degenerativa può essere comune a tutte e due. La reazione degenerativa completa significa che esiste lesione di tutto un segmento trasversale del nervo, e che quindi. è interrotta la con· duzione .n ervosa. çosì si possono distinguere i cais.i di contusione lieve con parziali interruzioni della conduzione,. i. quali sono . guaribili, da quelli di contuisione g;r.ave. . Ma an:che con la reazione degenerativa completa si può avere una guarigione lenta d9po pa· recchi mesi. Data la lesione di un tron.co nervoso, in quali casi ed in qttali. periodi è indicato l'intervento chirurgico ? L'intervento immediato è indicato solo nei 0asi di ferite asettiche di data irecentissima ·da pu111ta o da taglio; nelle fratture ossee da arma da fuoco è indicato solo se la frattu•ra è asettica con scheggiamento limitato, perchè essa oppone forti difficoltà all1a riduzione ed al consolidamento in posizione buona. Infatti in questi casi per effetto del grave. spostamento dei frammenti la paralisi può duir·a te a lungo, e però è pru.dente scoprire subito il focolaio di frattura, praticare la riduzione e l·a sutura dei frammenti, e nello stesso tempo trattare il tronco ner·v·oso. Ma i casi di questo genere sono piuttosto rari. .S e lo scheggi.a111·ento è forte, prima di occupa_rs~ ·del tronco nervoso, bisogna aspettare la guarigiòne della frr-attura, per evit·are che il tronco nervoso sia compromesso dalla formazione del callo e quindi renda necessario nin secondo intervento.

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· · E così pure per le ferite infette senza frattura ossea, poichè in questi casi l'intervento immedi1ato potrebbe essere inutile od insufficiente, se in secondo tempo il t essuto cicatriziale ingloba e comprime il tronco nervoso. Inoltre poichè i .sintomi di paralisi per lo più regrediscono lentamen:te, l'intervento chirurgico non dovrà praticarsi prima che si sia potuta avere la rigenerazione delle fibre nervose m oto•r ie, cioè la ricostituzione dei tratti di cilindrasse lesi. In questo modo si evita di pr·aticare degli interventi inutili. Il tempo relativo varia da uno a tre mesi. L'epoca più opportuna per l'intervento è circa 60 giorni. dopo l a ferita nei casi in cui non si sia notato alcun miglioramento is.p 0ntaneo della paralisii; nei casi in cui il miglioramento notato sull'inizio si sia poi arrestato, si i•n terverrà a·ncora .più tardi. In alcuni casi tuttavia si 'possono avere d,o lori molto forti prodotti da schegge ossee o. da callosità voluminose lungo il decorso· del nervo, o da corpi estranei penetrati nello spessore del tronco nervoso. In questi casi 1'intervento dovrà anticiparsi, senza riguardi speciali al decorso dei sintomi di paralisi.. L'Oppenheim ha osservato che la prognosi operatori•a dei casi in cui si interviene parecchie ·settimane · dopo· la ferita non è meno buona di quan.d o si. interviene poeo tempo dopo. Si pratica l 'intervento sotto narcosi o con l 'anestesia locale: Anzi tutto si sbriglia il tronco nervoso da ogni aderenza e callosità. Se il nervo è compresso, si escideranno le m·asse cicatriziali o callose oppure le schegge ossee. Quindi con lembi muscolari od aponeuirotici si prepara uni letto l:en tes91 e .su di essò si_ dispone , il tronco .n ervoso sbrigliato. . Sopra tutto è necessario ·a sportare tutti i t essuti anormali che esercitano la com· pression'e del nervo. • Sarà neces.sairio ottenere la guarigione della ferita .operatoria per prima intenzione, per evitare che si stabiliscano nuovi tessuti cicatriziali e quindi la recidiva. Se il tronco nervoso è completamente reciso, si irecentano le estremità dei monconi e si pratioa la sutura della guaina, evitando per quanto è possibile ogni torsione. Delle volte il nervo non è reciso, ma si presenta ispessito. In questi casi si incide per lungo il tratto ispessito, e se non vi si ricontra la presenza di un fascio di :fipre normali che si iriconoscono al loro decorso parallelo, si praticherà la resezione del nervo e poscia la sutura, :fissando l'•a rto nella medicazione in posizione di flessione. Questi ispessimenti neoplastici sono costituiti da elementi neuromatosi e da callosità (13)


IL POLICLINICO

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fibrose, che impediscono ai cilindrassi del moncone centrale di raggiungere nel rigenerarsi il moncone periferico. La prognosi operatoria di solito è buona nelle lesioni dei tronchi periferici. Più favorevole è .nei casi in cui l'interruzione della conduzione è prodotta soltanto dall'imbrigliamento cicatriziale o dalla compressione per parte del callo osseo. Meno favorevole è la prognosi nelle lesioni dei plessi: in queste però è bene aspettaire più a lungo prima di intervenire, perchè spesso in esse il miglioramento spontaneo si verifica più tardivamente. I casi di par.alisi da ferite osservati dall'A. nella guerra attuale sono i s.eguenti : 5 casi di pairalisi del nervo radiale (dei quali due operati), due del nervo ulnare (uno operato), tre del peroneo (due operati), uno del tratto rl.ntrapetroso del nervo f·acciale. In· due casi di lesione del nervo sciatico si. ebbero nevralgie forti ma senza paralisi. Sono stati osservati anche cin.q ue casi di lesione del plesso brachiale. In due di essi si ebt e un miglioramento notevole, e finora . non si è praticata l'operazi•qne ; un terzo caso è assai recente, molto g•rave; negli altri due ancora non si ap'Prezza nessun miglioramento spontaneo, e perciò fra breve si interverrà. Il Kirschner ha n.o tato che in certi rari casi di pairalisi consecutiva a colpo d'arma da fuoco, uon si riscontra nessuna alterazione macroscopica mettendo allo scoperto il tronco nervoso, come se la paralisi sia dovuta ad una specie di carmmozione del nervo, analogo alla commotio oerebri. P. S. 1

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i feriti che regolarmente giunge·v ano dagli ospedali da campo ed erano stati già medicati, ha dovuto ricevere spesso dei feriti provenienti direttamente dai posti di medicazione reggimenta1i con f.as·c iature ed apparecchi provvisvrii, ed a volte ha dovuto funzionare, data la vici~anza del fronte di co,mbattlmento, addiritt11ra da posto di prima medicazione. Feriti pei quali era assolutamente 11ecessario un pronto intervento son venuti così a trovrtisi sul tren,o accanto a feriti non trasportabili ed a feriti leggeri pei quali non era necessario affatto l'allontanamento dal teatro dell'azione! Prendendo consiglio dalle circootanze, l 'A. ha dovuto improvvisare in un vagone una camera operatoria, ed ha preso il sistema, seguìto nei 24 vi.aggi :finora compiuti, di ricercare, sub'i to che il treno, fosse completo, i feriti da operare. Potè così intervenire i.m mediatametite nei n umerosi casi d1 :flemmone (80) e di cancrena enfisematica, alleviando le sofferenze di molti feriti pei quali il trasporto riusciva estremamente doloroso e pericoloso. Nei casi di cancrena, che si è manifestata con frequenza impressionante,, e che per solito si inizia dopo 24 ore che è avvenuto il trauma, è appunto sul treno-ospedale che spesso occorre di inter·venire e l'A., pur mantenendosi conserv:-ttivo il più possitd.le, ha dovuto .eseguire 21 a1nputazioni e 2 disarticolazioni. Anche feriti al cranio, alla colon.na vertebrale, al t ora-ce ed all'addome, cui il trasporto riesce ta~to dannoso, l 'A. ha dovuto in certi e.asi lasciar caricare sul suo treno ! In oo-ni modo eo-li ha evitato di intervenire o o per quanto era possibile. Pei feriti al cran.i o, che dopo operati abbisognano di un completo ·ripoiso, si è limitato ad operare solo i casi di lesioni infette con sintomi di meninge-encefalite: di dodici di tali operati uno è deceduto sul treno stesso, altri quattro· negli ospedali di evacuazione. Pei feriti alla faccia, gl1 interventi si sono limitati alla toilette delle lesioni molto imbrattate di terriccio, con bordi anfrattuosi e necrotici, scheggie ossee, ecc. In un solo caso tra le lesioni del collo si è dovuta praticare, sul treno, la tracheotomia. Tra i numerosi feriti al torace non ''"i è mai stata alcuna indicazione operativa, eccetto che in un ferito che presenta,·a gra,·e piotorace, dispnea, febbre alta. I feriti all'addome hanno dato il maggior contingente (90 ~~) dei morti durante il ,·iaggio. Per tali feriti naturalmente ogni inten.'"ento operati Yo è e -c1t1 ~0 durante il trasporto; tutt'al più, facendo fermare il treno in qualche s tazione, si 1

Interventi operativi e medicazioni sui treni-ospedali. Il dott. Peter ,~. ""V\Talzel, direttore di un treno ospedale dell'Associazione dei Ca·v alieri di Malta in Austria (lVie1ier J{Li·nisclie Wache11schrift, 1 r marzo 1915) racconta che .nei tren'i ospedali austriaci al principio della guerra non, esisteva un vagone adibito a sala· operatoria, ma soltanto un piccolo strumentario chirurgico, per i Cél!Si impreveduti it1 cui si dor\resse intervenire d'urgenza. I regolame11ti infatti ·v ietavano di accogliere s ui treni ospedali feriti che potessero a'·er 1:1S-OO'no di ,·enire operati : non si dove,·a rice,·ere . st1 di es i cl1e feriti lnedicati trasportabili a di~tanza od a111111alati. L'.\. i n\·ece s i è tro,·ato cost retto, nell'attu ale gt1crra, ad accogliere, s 11l treno da lui diretto, og:11i s orta cli feriti, percl1è il tre110 stesso, oìtre ~


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SEZIONE PRATICA

potrà tentare qualche atto urgente ~ l' A. ha così -0ttenuto è1uoni risultati in due casi di ascessi addominali fecaloidi. Il dott. Walzel è pure intervenuto con l'allacciatura in cinque casi di lesioni di grosse .arterie, due dei quali però ebbero esito infausto. Numero.sie operazioni dli m'i.n,o'.te importanza (incisioni di ,ascessi superficiali, amputazioni di dita .n ecrotiche, toiLettes ·di ferite diverse) son·o poi state eseguite, m.a esse non meritano una menzione speciale. In com ple$so l 'A. ha trovato che l'operare mentre il treno è iru movimento presenta mi1n,o ri difficoltà di q.u anto à priori si crederebbe; naturalmente per le operazioni di maggiore importanza è meglio approfittare delle fermate del treno nelle stazioni. Cap. M. G. MENDES. 1

ACOADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Sacrificati i due piccoli cani dopo tre mesi non mostraron.o all'esame microscopico e culturale degli orga11i alcun segno della infezione. Gli esperimenti furono fatti nella stagione di primave~a-estate. Alla necroscopia del ca·ne malato l'A. ha tr0vato appenddcolate all'esofago due cisti cale.aree contenenti vermi, parassiti qel cane, .che vanno sotto il nome di spiroctera sanguinolenta. Avendo constatato la presenza di cor·p i ·d i Leishman nel co·rpo di questi vermi, • pur trovando la cosa facilm-e nte spiegabile dal fatto che ·essii avevano succhiato sangue dell'animale che conteneva parassiti, crede opportuno segnalare il fatto per la ricerca di una eventuale ieoncomita;nza di elmintiasi tanto nella Leishma niosi del cane come in quella umana e sul val0re che in tal caso può avere questo ireperto per la trasmissione della malattia. Il .socio prof. GABBI, prendendo la parola sull'argomento, ribadisce il concetto da lui s0stenuto da qualche anno che la· Leishmania canina non è trasmissibile a mezzo della pulce, perchè non v·i ve nel corpo di qu.est0 anim·a le. U. CERLETTI. A n.tiluetici neurotrofici. -

R. .leeademla Jledlta di Roma.

Dopo aver ricordato la patogenesi della paralisi progressiva riferisce il risultat0 di alcune esperienze 1d estinate a studiare se esistano sostanze che facciano fissate in discreta quantità il mer~urio nel cervello, mentre è notorio che i composti mercuriali, fino ad 0ra usati in terapia, sono poco adatti a questo scopo. Ha rivolto l'attenzion~ a combinazioni di mercuri0 con raclicali alcoolici (mercurio metile, mercurio etile) i quali per le lor.o propr.ietà neurotrope potrebbero facilitare la fissazione del mercurio nella sostanza nervosa. R[cerche chimiche han.no dimostrato che .m olto mercurio s.i risc-0 ntra nel cervell0 dopo l'uso di mercurio.alchili. Sugli animalJ da espe1'imento questi mercurioalchili s.i sono dimostrati m0lto tossici e con proprietà narcotiche, spera tuttavia, dopo avere stabilito la dose non nociva di poter intraprendere ricerche terapeutiche sull'uomo. Il prof. TAMBURINI, prendendo la par0la sul1'argomento, dice che dalla. es.posizione fatta dal dott. Cerletti rJsulta evidente l'importanza delle sue ricerche, le quali a prono un orizz0nte di n.uoive speranze per la cura di quella malattia ancora inguarit1ile, che è la paralisi progressiva, della quale sino ad ora, .anche appena riconosciuta nel per.iodv iniziale, si era costretti ad un pro11ostico in[austo. E ciò perchè, sino a poco tempo fa, non. se ne con0sceva la vera patogenesi, e non si possedeva alcun mezzo terapeu.. tico ,Tera.mente efficace, o se qualche mezzo r ecente di cura a\e·va portato, in qualche cas0, 1

Seduta del 28 marzo 1915. ~residenza

del prof. G. GAGLIO, Vice-presidente.

Dott. F. GIUGNI. Esperimenti di trasmissione delle Leishmaniosi pe11 mezzo delle. pulci· dei Essendo oggetto di discussione nel cani. -campo della Leishmaniosi interna l'i4entità fra la malattia del cane e quella dell'uomo (Kala-azar) e il 1nodo eom =- si trasmette i 'atlezio11e, l'A. dall'osserv.azione dell'andament0 clinico di un cane leishmaniotico tenuto in osservazione • a Roma per alcuni lnesi, e dai reperti necroscopici, conclude che la ll_lalattia nel cane n0n riproduce in· parte quella. umana, avendosi anzi delle modalità nell'andamento cliI1ico e nei dati necroscopici che sono diversi dai comuni ireperti nel Kala-azar. Accanto a quest0 cane in cui 11 reperto ·microsco·p ico della puntura epatica e quello m.icroscopico e culturale del midollo aveva dato un reperto sicuro della infezione, ha posto a vivere nello .s.t esso cani1~ dtte giovani cani di circa due mesi che dall'esame del midollo non si rivelar0no affetti da Leishmaniosi. Stetter.o a contatto per oltre due mesi e furono coperti di pulci che il ca,ne malato possede\1a a centin.a ia. Da notarsii che nel sangue periferico del cane malato esistevano par.assiti di Leishman ben contr0llabili all'esame microscopico.

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IL POLICLINICO qualche ·vantaggio, si trattava sempre di migliora menti t emporan ei, di soste, a cui seguivano, più o m eno p rest o, fatali ricadute. Ora che le r ecenti scoperte hà nno dimosit rato che la paralisi progressiva è una ma lattia sifilitica in atto, localizzat a nel cervello, dove &i è potuto dimost rare la presenza del germe della sifilide nel t essuto ner voso, e che le ricerche ora comunicate h anno dimostrato che M p ossiede una. sostanza, il mer curio-metile, che, introdotto nell'0rganismo, s-i fissa nel tessuto ne rvoso cerebrale, si è iautoriizzati ·ad esprimere la fiducia che con questo, 0d analoghi preparati, regolandone le dosi, e vagliando esattamente le condizioni del malato, le fa&i della malattia, ecc., si possa giungere ad una cura ·e fficace della paralisi progres• s1va. Il socio prof. MARCHIAFAVA n0ta che le .sostanze con proprietà neurotrope di cui ha parlato l '0. Cerletti, dovrebbero avere un'azione necr0~. tizzante, essendo ·capaci di produrre ·stati 'demenziali neg li animali da es perimento, perciò domanda fino · a qual punto possano .ritenersi curative. Il s 0cio prof. ARCANGÉLI si associa alle osservazioni d el prof. Marchiafava., inoltre ·per la sua pra tica personale può affermare di · avere ·ottenuto qualche risÙltato soddisfacente nella ctlra della paralisi progressiva coll'uso del nevsa1· . varsan. · Il socio· prof. RossoNr chiede 'come possa110 s pieg arsi i peg_g iora menti c:he s i ~sservano nella para lisi progt11esi.Siva i nici pien.t e ·dopo 1'uso di preparati mercuriali. . ·. Il socio· prof. GAGLIO . osserva che analogam ente a quanto accad·e per il mercuri0 anche ' . per lo iodio ·esistono preparati che non si fissano nel cervello, ad es., l'ioduro di p0tassio, mentre altri, com e l'iotione si fi Si.Sano. Queste ultime sost anze ri escono facilmente t0ssiche; è perciò che per l 'iotione si raccomanda che vepga usat o per frizione s ulla cute e non per via d ello stomac0 o per via ipodermica. Somministrato per frizione, l 'iotione, a mano a mano che s.i. assorbe, è decom post0 con formazione di ioduro alcalino. Per vi a dello stom aco o ipodermica dà nar cosi e gravi manifestazi0ni di avvelenamento. Risponde a tutti il prof. Cerletti. Prof. R . CAl\l PANA. Unia proprietà, osservata in alcuni lipoidi ed alburn.inoidi ·nel rita1Ydare feuoni.eni 11 ec robiotici. - L'O. parla s u di u na p rop ri età osser\·ata in alcuni lipoidi ed albu1ni noi di nel ritardare fenom eni necrobiotici. .i\. { 16)

BALDO~ !.

[.t\.NNO . XXII,

FASC.

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Regia Accademia medica di Genova. Seduta dell'8 marzo 1915. .

Prof. POLI C. Blefarospasmo e ronzii di or.ec· chi. - L'O. presenta una. amma~ta che da qua ttro anni accusa un blefarospasmo, che dapprima limitato a 1s.inistra, è da qualche tempo esteso anche a destra e si accompagna a ronzii d'orecchi a volte continuo, a volte a tipo intermittente e che si presenta sempre come fatto concomita11.t e; a volte è accompagnato da senso di, vertigine. È la concomitanza dei detti. due fatti che dà interesse al caso. presenit ato, 11el quale si deve ammettere un 'irritazione che interessa tanto il nervo facciale quanto il nervo stapedio. Il caso as.. sume anche 1mportanza per le relazioni embriogeniche degli apparati nervosi affetti. •

Prof. BOSSI L. M. Un gra7Je problema di eu-

genetica e di medicinia legale per rapporta alle donne violentate re rese incinte per opera dei nem ici in guerra. · - Secondo l 'A., una gestazion~ che è la conseguenza di uni' atto violento compiuto da un nemico, costituisce per sè stessa una grave immoralità; lo stato psichico e cirrcolatorio delle d-on·n e così violentate è secondo l 'A. al massimo patologico e dovrebl:ero presentarsi in esse secondo l 'A. gravi perturbamenti psichici. L' A. ritie~e che quelle misere mad_ ri non possano met~ tere alta luce che figli miseri fisicamente e con ~e stigmate della generazione morale e cioè o dei deficienti nello sviluppo destinati a vivere a ca-; rico della pubblica beneficen2a o dei futu:ti pazzi o delinquenti . . L' A. afferma che come vi sono casi di tubercolosi, di malattie renali di cardio· patie, con grave scompenso, di malattie infettive in cui è ammessa la interruzione della gestazione, così, per i presupposti sopra indicati le gravidanze conseguite alle violenze dei nemici, secondo l'A., dovrebber0 egualmente che per le dette indicazioni m ediche, essere interrotte. Ta nto più che, secondo l 'A. , la natura stessa t ende ad eliminare simili prodotti di concezione, come sarebbe dimost rat o dalla frequenza d egli aborti s pontanei : il medico in questi casi n0n farebbe che attenersi alle leggi naturali col vantaggio di inter.v enire con. tutte le caut ele scientifich e ed evitando quindi le disastrose conseo-uenze d elle clan desti ne manovre abortive. o L 'O. conclude affermando la necessi tà d i risol·vere il prot.Jema adottando questi mezzi che eo-li ritiene siano conformi a Ila scienza, alla morale e alla legge. Dopo u na vivace discussione viene app.ro\•ato 11n ordine del g iorno che in\·ita le accadem1e consorelle a pronunzia rsi in inerito. ~


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Prof. MACAGGI L. Un·a tecnica particolare per lm ~ura radicale operaf:!va ~i talu111e ernie inguinali. - La nuova tecnica proposta dall' A. consiste essenzialmente in alcune modificazioni a quella che si segue col metodo Bassini: ed ha come concetto fondamentale la trasportazione del cord'o ne spermatico e la conseguente possibilità di sopprimere il canale inguinale. Le indicazioni sarebbero : ernie inguinali recidi ve; erntl.e inguinali dirette (ritenuto che qu·e1s.ta varietà di ernie sia più di altre [acile a recidiva) ; ernie inguinali oblique esterne (aevnti quella somma di caratteri per cui si possono giudicare più facili del consueto alla recidiva). L'A. descrive i vari tempi dell'operazione in base alla quale il funicolo spermatico per quel tratto che decorre dall'anello inguinale addominalé. all 'aircata di Poupart, resta affondato nel tessuto grassoso preperitoneale e dietro il triplice strato; poi attraversa l'anello crurale per emet· gere dalla parte anteriore dell'imbuto crurale ed immettersi nello scroto. Il canale inguinale resta soppresso. L' A. ebte occasione di applicare quest~ tecnica operativa in• vaTi casi di ernia obliqua. esterna e di ernia diretta e in tutti i casi i rfsultati imm·e dìati d'e ll'operazione furono soddisfacenti. Presenta due ammalati operati con ott~mo risultato·. ' . SEGALE. •

. Accademia Medica di Perugia. Adunainza del 16 marzo 1915. '

Dott. G. PUSINICH. S?-l-lla prese11za di cellule decidu.ali nelle ghia'YUdole ~irujatiche del bacino dwranite la gravidanza. - L'O. presenta alcuni preparati di• d11e ghiandole linfatiche del bacino di una dollllla morta al IV mese e mezzo di gravidan~a in seguito a copiosa emorragia cerel:·rale.' Nel · centro del follicolo si notano gruppi di 4 o 5 cellule poliedriche ed allungate con nucleo grosso vescicoloso, protoplasma fibrillare, le quali han.no l'aspetto di cellule decidu,ali. Il _reperto si erà avuto anc.he da a ltre du~ ghiand ole: l'ovaio ' . presen~va una tipica reazione . .. deciduale alla periferia. Riguardo alla n.a tura ed all 'origin:e di questi ·eleÌ:nenji gli è irripo.ssibile dare per il mom~nto "una risposta,, tr-0·p po ardu10 è il p·r oblema. S olo· egli ha c'reduto opportuno riferire il rap• porto, s~condo dopo quello riferito dal dott. Geipel nel 1913, non certo colla pre.siunzione di stabilire sulla scorta di un solo caso un fatto che ha bisogno dei" più accurato esame, ma per fissare su questo l'attènzione tipromettendosi di .studiare se in re~ltà esiste e quanto sia frequente la reazione deciduosimile, anche nei gangli l·infatici 1

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SEZIONE PRATICA

del bacino durante le varie epoche della gravidanza. Dott. MEONI. Erite11Ull nodoso e tubercolosi. _ Espone il caso di una don.n a di 30 anni, accolta l'anno passato nella c~inica medica di ~erugia per un·a lfolillla car.atteristica di eritema nodoso. Le culture dal .sangue circolante e dal sangue es.t ratto con la puntura splenica riuscirono negative, men.t re l'oftalmoreazione coni la tubercolina fu fortissimamente positiva. L'inferma, guarita allora d•opo un mese di intensa cura iodica, si è ripresentata quest'anno in cl~n.ica con un versamen.to pleurico a siniis.tra, il cui liquid•o. ha presentato tutti i caratteri fisici, chimici e citologici di un essudato di natura tubercolare. L'O. ritiene quindi che l'eritema nodoso nel caso speciale sia stato di ·natura tubercolare. Circa la patogenesi, dichiarasi propenso ad ammettere dopo gli ultimi reperti (Hildebrand, Landouzy), che la malattia cutanie a sia dovuta più probal:dlmente alla presenza del bacillo di Koch, che all'azione delle sue tossine. Dott. · MEONI. Turbe gastriche consecuti'Ve a pleurite. - L'O. pre&enta u;na statistica di casi di pleurite (per lo più pleurite s~n~stra e di antica data) nei qu,ali durante il corso della pleurite ha veduto svolgersi, anche in b·r eve tempo, una sintomatologia gastrica simile a quella da catarro gastrico cronioo. Fatti coniS.imili furono già notati e riferiti da! Silvestrini a cOlllrorto della ipotesi da lui prifnitivamente avanzata e pOi svolta più tardi dal1'0. stesso sull'origine pleuritica di certi casi di. mo111:0 di Flia:i.a,ni Basedow; e ritiene che tali turbe gastriche siano riferibili ad un'alterazione del simpatico, il quale può indubbiamente risentire e anatomicamen°t e e funzionalmente di u11a infiamma.z.ione pleuràle. Dott. MEONI. ..

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Interessante e pratica pubblicazìone : ••

Dott. ELIO FABBRI •

.GUIDA ALL'ESAME DELL'INFORTUNATO (Ma.n uale di Semeiotica Speciale)

Un volume di 164 pag., in-16°, con tavole fuori testo. I nostri associati che desiderano provvedersi di questo utile manualetto, lo riceveranno prontamente spedendo alla nos.tra Amministrazione sole L. 2.25 mediante cartoli·na-vaglia, la quale dovrà essere indirizzata nominativamente al prof. Enrico Morelli, via del Tritone, 46 - Roma.


IL POLICLINICO

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FASC. 2!]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Diabete e chirurgia. I rapporti tra diabete e chirurgia posson.o essere così classificati : 1° la glicosuria è causata da una lesione chirurgica; 2° la glic.osuria produce una lesione chirurgica; 3° le due condizioni sonv indipendenti e l'una non ha a.lcuna influenza sull'altra; 4° la glicosuria è u·n fattore dannoso ed aumenta· la gravità della malattìa o della lesione già esistente. La glicosuria non raramente è causata da una le&ione chirurgica in casi di trauma e di sepsi. L'aumento d·ello zuccher0 è generalmente ·piccolo (I-2.50 %) e ordinariamente transitorio. Nei tumori ulcerati la glicosuria è probabilmente secondaria alla sepsi. Smith e Durham citano p.a· recchi casi nei quali si verificò !una graduale scomparsa dello zucchero dopo la asportazione di tumori maligni •U lcerati. In tali casi perciò l'intervento• chirurgic0 è indicato. Si può, è vero, obbiettare, che non riesce possibile stabilire prima dell'operazione se si tratti di una glicosuria dipendente dal tumore o di un vero diabete. Ma tale obbiezione ha scarsa imp0rtanza quando· .si pensi alla 11ecessità dell'intervento chirurgico ed alla scarsa mortalità che dà l'odierna tecnica 0perativa anche nei diabetici. Phillips pensa che sia molto dut1b io che il diabete ·p ossa prov0care <lirettamente una lesione chirurgica, se se ne eccettua la cataratta e la balanop ostite. La sua opinione a riguar.do della così detta gangrena diabetica è che essa, sia ptuttosto u·na gangrena sopravvenuta in un soggetto diabetic0, nel senso che la influenza del diaèiete si manifesta indirettamente attraverso l'arteriosclerosi o la degenerazio11e dei nervi, che, come è noto, possono essere la espressione dell'affezione costituzionale. Altri invece, come il Risley (Boston 1ned. antd surg. Jorurnal, I9IS), pensano che il dia bete possa essere ca.usa diretta di lesioni chirurgiche. La mortalità per operazione in questi casi è notev0lmente alta, ma è ·stata m olto diminuita in questi · ultimi anni dall'uso di nuo,re forme di anestesia, come l'ossido nitroso e l'ossigen-0, l'anestesiai locale e spinale invece del cloroformio e dell'etere, da u·na tecnica Tapida e compl etamente asettica, e da un accurato trattamento pre-operativ0 tendente alla riduzione dello zucchero. I~e 111alattie chin1rgiche come tumori, fratture, ferite d'ogni specie possono verificarsi in t1n soggetto già diabetico. Pl1illips ha analizzat0 1

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i risultati di operazioni alla faccia ed alla bocca per tumori maligni in presenza di diabete ed ha trov·a to su I6 casi II guarigioni, per operazioni nelle stesse condizioni alle labbra su I2 casi 9 guarigioni. Su I5 0p·e razioni al petto si ebbero I3 guarigioni, su 24 operazioni della'pparato genitale fem.m inile I9 guarigion.i.; s.u 6 dell'app.airat0 genitale maschile 3 guarigioni; su I3 operazioni di ernia, di appendicite ed al colon si ebbero II guarigioni; su 7 casi di operazioni alle estremità si ebbero 3 morti. Una particolare importanza hai la quisti-0ne del d·e corso delle fratture nei ddabetici. Smith e Durham riferiscono che su 9 casi in 5 si ebbe un ritardo o una mancanza di undone dei frammenti, negli altri 4 casi .s[ ebèe una consolidazione perfetta i111 tempo n·o rmale. In genere anche secondo Philip.s e Norden la: con:solidazi0ne delle fratture nei d.iabetici avviene normalmente specie se si ha la precauzione di somministrare al paziente dei. sali di calcio. Per quel che riguarda le malattie o le lesioni che possono essere aggravate da U·n diabete preesistente bis0gna osservare che l'albuminuria, la presenza di acetone o di acido diaceticd, l'aumento di s,a li di ammonio rend-0no la prognosi del diabete sempre più grave. La vecchia idea che il diabete esercitasse una sfavorev0le influenza sulla guarigione delle ferite per primam, a parte la possibilità della sepsi, non può aver ora un'applicazione per lo meno generale. Ad ogni modo il trattament0 dietetico prima dell'operazione ha una notevole influenza s ul processo di cicatrizzazione. Gli esperimenti di Bujund, Nicholas e Karlinski hanno dim0strato che lo zucchero diminuisce la virulenza dei microrganismi ma aumenta la loro capacità purulenta. Il pr0cess-0 settico è perciò notevolmente influenzato dalla presenza nel sangue di un'abnorme quantità di zucchero, iSpecialmente là dove la arteriosclerosi e la degenerazione dei nervi ha prodvtti dei disturbi trofici. Lo zucchero produce direttamente una diminuzione della vitalità dei tessuti ed indirettamente produce dei disturbi vascolari cronici, preparando così un terreno favorevole per 10 sviluppo della sepsi. Da altra parte la sepsi può essa stessa produrre u na temporanea glicosuria o mettere in e'\·idenza un dial:.etè l atente. Ad o<Tni modo le norme da seguirsi prima di o sottop0rre ad t1n 'operazione un diaèetico sono le seguenti: 1. Praticare sempre un esame completo delle urine, ricercando sopra tutto l'acetone e l'acido diacetico; 2. Dosare la quantità totale t


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SEZIONE PRATICA

di amm10nia.ca e n0n praticare l'operazione, salvo i casi urg entissimi, quando l'amm0niaca es'Creta rnelle 24 or·e è superior·e .ad un grammo, e rimandare 1'intervento fino a quando essa non sia ridotta alla s ua quantità normale; 3. Rimandare l'operazione quando vi sia presenza· cii acetone o ·d i acido diacetico, anche qu.a:n:d o la· quantità di ammoni a-ca fosse norma.le ; 4. N 0n intervenire qua·n do vi fosse albuminuria grave, avvertendo ad ogni m·odo che anche una piccola quantità di albumina nelle urine rende la prognosi grave. Ciò p·rem.ess.o .b isogna osservare che la presenza di glicosuria non deve costituire una b.a r· riera ins.u perabile per l'intervento chirurgico, e quando questo f0sse in:d ispensabile per la vita del soggetto il chirurgo deve operare anche quando non si riuscisse a [ar scomparire dalle urine 1'acèton1e e I' acido «liacetico o a ridurre alle normali proporzioni 1'àmmania-ca. L~uso di anestetici che ·n on s iano il clor0for· mio o l'etere, un app·ro:pri.àto trattamento dietetic·o prima dell'intervento, la prevenzione scrupolosa della sepsi, la '!apidità della tecnica ridurranno sempre più la mortalità. 1

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DRAGOTTI.

TERAPIA. Trattamento dell'anuria. Il trattamento. dell 'àn.uria varia a seconda delle cause di questo disturoo. Essa può es.s ere de·· ter.m inata da run .t raumatismo o ·d a una crisi dolorosa, o essere iri 1-apporto con una malattia acuta o cronricai, scònosciuta o latente. U.n a contusione all'addome può provocare u11a anuria che guarisce :senz'altro in breve tempo Se essa si p·rol:a:nga vuol dire che s i son prodotte Jesioni profonde del rene : tro.m:b0si dei vasi renali, nefrite preesistente .a ggravata da.Il e infiltrazio~i sanguigne. Gli in~erventi sull 'apparecchio urinario : lavaggi, instillazioni, operazioni su un rene poss0no produrre dei fatti analoghi. Nrtlla di grave se i reni sono sa1ni. L'anuria che segue ad una nefrectomia ha una pt\)gnosi riservata, p·e rchè essa rivela un difetto iniziale o persistente del rei;i.e conservato o anche una lesi0ne mecca:nica sop·r .aggiun·t a che richied·e uni nuov-0 intervento se 1'.a:nuria contil1ltla. Le .anurie traumatiche richiedono il riposo al letto, l'applìcazi0ne di ventose scarificate ed il regime idrico (un litro di aoqua al gi0r1no). Non .bnsogna .a:b·b on·dare 11ella .s omministrazione di liq1u.i di e di teobromina, che d eve essere data solo quando ri0ompare la diuresi; q~esta dovrà essere anche aiuta ta con iniezioni dii. soluzion.i fi s~ologiche non a base di clor11ro, che irrita il 1

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rene, ~a a ba·s e di glucosio (circa 250-500 eme. di ;s:o luzionè al 47 per mille). L'.a,nuria che coincide con una crisi dolor0sa sco.m·p are di solito ben presto .senza speciale trattamen.to. Per quel che riguar.da 1'anuria che compare nei corso di malattie acute o croniche, o di una malattia sconosciuta o latente bisogna ricor·dare: r 0 l 'anu·r ia scarlattinos·a ,' da colera ie da gastroenteriti; 2° 1'anuria calcolosa, che ta.10ra sopravviene senza ·d olore ed in piena salute; 3° . l'anuria da compressione che si verifica specialmente nelle O.onne per i tumori dell'utero. Ques.t e tre specie di anurie richiedono un trattament0 molto di:ff.erente. ~er quelle <la calcolo .his.o gna tentare una cura :medica s·e nza per· der di vista l'intervento chirurgico. Dapp·r ima riposo a letto, regime latto-idrico, ventose scat'ificate sui reni, poi teobrva:nina e distensione d·ella vescica : iniezione di 300-400 grammi di acqua tepida bollita, attendere per lasciare 11rinare il bisogno .imperioso della minzione. Bisognai ripetere tale operazione più v-0lte. l,a <li1Stensi0ne della v·escica provocando la contr:a.zione degli ureteri può provocare l'espulsione dei calcoli. Quando dopo cinq•u e giorni 1q uesti procedimenti rimangono inefficaci bis.o gna ricorrere alla n.efr0tomia. L'intervento chirurgico è aniche l'unico trattamento delle anurie da compressione·. DR.

La limitazione delle bevande nella cura

degli edemio Nonnenbruch (Mii:n:ch. 1nediz. Wochenschr., r9r4, in. 43). Nel trattamento degli edemi dipendenti da disturbi circolatori si ricorre già da P?-recèhio .tempo alla diminuzione dei liquidi alimentari; a ciò si aggiunge la diminuzione del cloruro di sodio, anzi a qt1est'ultima molti autori assegnana; l'importanCla essenziale. Si ottiene i n tal modo il miglioramento, delle condizioni circolatorie e il riassorbimento degli edemi. Ai1che g li edemi di origine ·r enale -vennero trattati iru tal modo, ottenendosi risultati soddisfacenti. Ma il riassorbimento dei liquidi dai tessuti mediante la limitazione delle bevande può ottenersi anche in casi in:d ipendenti da lesioni cardiache o. rienald. L'A. ri'.Pvrta, a dimostrazione di ciò, quattr·O• ca.si che riassumiamo t ·revemente : 10 Leucemia linfatica. Edemi alle gambe, allo scroto, al pene ; tali edemi erano in parte di origine marantica, ini parte dovuti alla pressione esercitata sulle vene dalle glandole inguinocrurali tumefatte. Mediante la limitazione delle bevande (ridotte fino a eme. 600 nelle 24 ore) (19}


IL POLICLINICO

si ottenne quasi com'p leta scomparsa deglj edemi). 2° Pleurite essudati va . Il trattamento suddetto avrebl:e determinato diminuzione del liquido e miglioramento nèlle condizioni subbiettive del paziente. .3° . Neoplasma dello stomaco. Marasma. Cute di tutto il corpo edematosa, specialmente al viso. Mediante la limitazione delle bevande gli edemi scomparvero in pochi giorni. 4° Cisti ovarica; ascite; pleurite. Il trattamento della limitazione delle bevande dette risultato favorevole. V. FORLÌ· .

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gature, i ·vasi si possono allacciare prima della decorticazione del rene. La ferita. operatoria può chiudersi per prima intenzione : se è necessario drenare s'introduce un klemm·er nel fondo della ferita, e, sulla guida della punta, che si fa sporgere indietro al lat0 della massa lombare, si pratica un'incisione d'un centimetro; in tal modo la posizione dors~ale del malato faci1ita il drenaggio, mentre 1'incisione anteriore s arà completamente 'chiusa.

t. p. •

Contro la colica nefritica.

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Una incisione per la nefrectomia. _-\.. Robin prescrive così : Tra le tante incisioni per nefrectomia, di cui ognuna ha i suoi pregi e i suoi difetti, applicabili volta per volta in casi peculiari, v'è da aggiungere quella di Bazy, denomtinata dall'A. « nefrectomia so1ttoperiJtoneale, con incisione a'>iteriore trasversale » : merito principale dell'incisione è quello di operare a ci'elo scoperto, guidati dalla vista, nelle ·aggressioni renali; difetto non piccolo, i.l pericolo di ledere il peritoneo parietale, di .aprire la cavità peritoneale, specie se la nefrectomia, come spesso, si pratica per interventi settici. La posizione del ·soggetto è la dorsio.-lombare, rome per le .operazioni sulle vie biliari (posiz. di Mayo Robson) ; l'incisione è trasversale o leggermente obliqua ed anteriore : comincia un po' al disotto dell 'esbremità dell 'undicesime. costola, più infu·ori possibile~ si di~ige vers.o la linea mediana orizzontalmente 01 con direzione appena ascendente, senza giungere su1lla li,nea alba, ma àn corrispondenza della 'metà del muscolo retto, a metà distanza tra l'ombelico e la x.ifoide; s'incidvno i muscoli in dietro e S'Ì . prosegue l'incision·e ri.n, a.v anti, prudentemente rispettando il peritoneo; quando s'è scoperto il tessuto preperitoneale e s i sarà respinto, si prolunga l'incisione muscolare an avanti : giunti a 1 gra·nde retto si disseca la a p0nevrosi e si respinge con un divaricatore il bordo estern•) del muscolo. Insinuando le dita tra peritoneo e parete addominale anteriore, si. respinge il sacco peritoneale così da giungere sulla capsula adiposa del rene; o s'jncide il fvglietto da Zuckerkandl che lo copre posteriormente; si fissa il foglietto inciso con le pinze e s i esteriorizza il rene scopreudo solo la faccia anteriore, e insinuando le tlita sull'ilo si scoprono i ,~asi dell'ilo : si opera cosi allo scoperto e qualsiasi emorragia si potrebbe <lomi n·are con una allacciatura. L 't1retere può essere seguito in tasso per lt1ngo tratto e tagli ato col cat1terio tra due le(20)

Sp.: Cloridrato di morfina • • • centigr. 5 Bromuro di potassio • . l ana gr. 10 Acqua di lauro ceraso • ~ · Sciroppo di etere . . . . . gr. 30 Idrolato di valeriana . . • gr. IIO _S. un cucchiaio ogni ora. Secondo l'A. bastano 2-3 cucchiai. Egli sconsiglia le· iniezioni di morfina perchè impediscono l'avanzata del oalcolo. Oltre la pozione surriportata, is appl1i.cheranno siull'add0111e, ricoprend0le con guttaperca, compresse di flanella a più doppie iimbevute di : Balsamo tranquillo • . Cloroformio . • . . • . Estratto tebaico . . . . Id. di giusquiamo. Id. di belladonna . (Ga,zz. d·egli Osp. e delle .

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• . • gr. 40 . • • » 10 . . . ana gr. 1 . Clin .) .. G. SABATINI.

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POSTA DEGLI ABBONATI. (493) Sulla terapia dell'ulcera gastrica. - Ri- .. cordo di · aver letto · sul Policlinico che nella. t erapia dell'ulcera gastrica non si deve prescriver~ il rabarbaro, perchè può danneggiare. r:ppure le indagiini radiologiche dimostrano che questo prezioso rimedio agisce soltanto sul colon (Giibner, Mu1ich. mediz. Woc1ie1is ., 191r). Non dobbiamo dunque preoccuparci dell'azione che può esplicare sull'ulcera gastrica. L'uso del rabarbaro mi sembra t anto più giustificato, in quant o corregge l'atonia del colon, la quale spesse• complica l'ulcera dello stomaco, se pure non ne è fattore etiolog1ico secondo le concezioni del chirurgo inglese A. Lane (cfr. Proc. o/ thc R. Societ>' o/ Jledicine, 19r3). Ricordo anche di a,·er letto, 'isul Pollclinico, certe obiezioni relative al] 'uso degli zuccheri

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SEZIONE PRATICA

nell'ulcera gastrica, e specialmente dello zucchero di latte. Intanto ., è certo che lo· zucchero eo.m une è stato prescrùtto .d a molti autori. Senza contare la dieta classica di Lenhartz, la qu~le comprende l'uso i.ncizial·e di 20 grammi.i di saccarosio al gimno, da aumentare a partire dal 4° giorno, fino a raggiungere la dose di 50 bo-ram. mi al 12° gi·orn10 (Deut . mediz. Woch., 1904 e t906; cfr. a·nche Wa.gner, lVIiinch. mediz . Woch., 1904 e Harman, The Lancet, 1906) , mi basti menzionare Fleischer (M age1i- und Darmkrankheiten, pag. 932), Strauss (Vorlesunigen iiber Dii:it, ecc., pa.g. 32), Winternitz (in v0n Mering's Lehrbuch der inneren Medizin, pag. 440), Friedlandler (in Osler's Modern Medicine, pagina 119), Wirsing (Archiv f. Tlerd.-Krankh., 1905, vol. II, pag. 197), e poi ancora M~n.l<owski, Fraenkel, Vennehren, ecc. Soltanto le forti quantità di zucchero comune possono danneggia.re, come rileva per es. Sayler (in Ha.re's Modern Treatmerit, vol. II, pagina. 306). Per ciò che si riferisce poi allo zucchero di latte, esso è un costituente normale del latte, e sappiamo che questo forma la base del tr.altta.mento classico dell'ulcera. gastrica: si comprende adunque come lo zucchero d~ latte non debba. ìllè possa .arr.eca.re verun da. nno. Infine il Policlinrico a.ffa-mava che i bicarbonati sono d~ preferire .a.i carbonati nella tera.pia dell'ulcera gastrica, essendo meno irritanti. Ma sussiste almeno Ulla; differenza a favore (lei carbonati: questi ci1oè forniscono mi11ori 'qt1a.ntità di anidride catb·onica.. Si deve tenerne conto, perchè può essere impo·r tante di evitare una produzione s0verchia di questo gas, onde scomgiurare i'l pericolo di una perforazione da distensione dello stomaco. Piccole auantità dello • stesSio gas invece, come quelle fornite da.i carbonati, possvno essere utili, in quanto eccitano lo stomaco a svuotaris.i, come risulta per es. dalle ricerche di Turclc (della Scuola Med~ca. Post-Universitaria di Chicago). Onde io non prescriverei incondizionatamente il bicarbonato sod1ico. Aggiungerò che nella inia pratica mi. hainmo corrisposto bene i sali di bismuto. Cordialmente. F. P. N ew Yock. 0

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Rispondia.m0 per ordine. l. Le considerazioni che Lei espone s ul ra.b arbaro provano come sia facile sviarsi nell '.a ppli· care alla clinica i reperti :-igvrosi del la·b oratorio : si è portati inavvedutamente a · perdere di vista nozioni di un 'evidenza. m.anifesta.

Infatti, qualunque sian.o i reperti radiologici relativi all'azione del rabart-aro, è certo che questo farmaco determina facilmente sensazioni di nausea, le quali tradiscono delle contr.azioni gastriche più o meno violente. Siffatto comportamento basta per escluderlo dalla terapia dell'ulcera gastrica. Circa le vedute di Lane, che vorrebbe ricondurre tutta la pat0log-ia. umana all'atonia intestinale, ·esse sono abbastanza contestabili, come risulta dalle discussioni consegnate negli stessi « Proceedings » da Lei citati. 2. Un grave difetto della nostra educazi·one medica è quello di ess·ere ancora basata largamente sull 'a.utorità; onde ril peso conferito alle citazi0ni. Queste andr·ebbero sempre v.aglia.te con cautela ed accolte con. prudenza. L'articolo del cc P-0. . liclinico » pub.b licato due anni 0r sono, cui Ella certa.mente si riferisce (Non-sensi terapeutici), aveva il solo scopo di dimostrarlo. Così, malgrado tutti i riferimenti è cert0 che nello 1st0maco g1i zuccl1eri i.fermentano; ossia dan.no origine .ad acidi organici, che accresoo.no l'irritaibilità dell'organo malato. Al tempo stesso si svolge anidride carbonica, la cui copia può, per avventura, essere molto maggiore di quella S'Viluppata .dal bicarbonat0 sodico, da Lei t ant o temuto per questo umico J?Otivo. Del resto non difettano le voci contrarie all'uIS·O degli zuccheri nell'ulcera. gastrica. Col metod0 Senator, molto più prudente di quello Lenhartz, lo zucchero viene eliminato completamente dalla dieta. Ewald ha adottato la stessa r estrizione (Diat und Diatotherapie, 4a. ediz., 1915). ·~uò soccorrerci anche l'autorità di v. Leube, il quale nel primo periodo del trattamento raccomand.a che persino i biscotti siano senza zucchero (citat0 da Striimpell); quella di Reed (Diseases of the Stomach a. Intest., 1905) , il quale prescrive che s ia s enza zucchero anche la crema ; ecc. Persino Riegel (nell'Handbuch d. Ernahrungstherapie u. Diatetik div. Leyden, 1898), rilqua.l e basam.dosi sulle es.pe.rienze di Strauss e su considerazioni teoriche era stato un.dotto ad utilizz.are gli zuccherJ nella terapia dell'ulcera g astrica, trova che .sJ. devono proscrivere tutte le volte che v'è tendenza alle fermentazioni. Gli zuccheri eran0 una necessità dei metodi ·dietetici ristretti; forni vano delle calorie, ma non co11dizionavano il trattamento. 3. Gli zu·ccheni sono sopportati bene nell'ul-cera gastrica a nche usandone quantità molto eleva.te, purchè si escluda qualsiasi altro cibo, come ha proposto Loeper (Progrès Médica.l, 4 ott. 1913). 1

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Probabilmente in tali condizioni vengono subito a ssortiti, s enza a ver tempo di scomp0rsi, p er ch è non sono t rattenuti (allo stato di soluzione) tra le p arti indiges te dei cibi. Fors'anche la fermentazione di essi 11isulta rallentata, in quanto ch e vengono a difettare i substrati prot einici, n ecessari per u no sv.iluppo rigoglios.o dei è.atteri della fermentaZJione. 4. T·ra gli zuc.cheri quello di la.tte è il meno tolle rato nel! 'ulcera gastrica. Ciò ris ulta nettamente, p. ~s . , dalle osservazioni di Riegel {l. e.). Anche nella pratica infantile esso s i distingue p er la facilità a provocare disturbi, tanto che ormai i pediatri tedeschi ed anglo-sassoni vi sostituisc.ono 11 maltosio. Sono s tate tentate delle spiegazioni di qu;esto comportamento. Comunque, è certo che la tolleranza per il latte non com porta quella per lo zt1cchero di latte. Il latte stesso, del r·e sto, trova non pochi intolleranti tra ii colpiti da ulcera gastrica, ·p robab1ilmente perchè soggetto a f ermentazione a cida. 5. La differenza relativa alla produzio1n e di anidride carbonica da parte d·ei carbonati e dei bicarbonati è irrisoria : infatti Jl carbonato pot assico fv-rnis ce 32 % di gas, il bicarbonato 44; il carbonato :sodico 41 .5, il bicarbonato 52. Su cosi tenui e trascurabili differenze non mette conto di fondare una te0ria terapeutica ... . In 11-nea di ~.atto, Debove, Striimpe11, ecc. prescrivono forti quantità di bicarbonato sodico, sen za d over r egistrare inconven,ienti. I ca rbona ti sono molto più irritanti e non do' rrebbero u sarsi s enza un fondato motivo, che non p uò essere quello da L ei addott0. 1

1

L.

VERNEY.

(494) Quale associato mi permetto chiedere ch e sulla « Pos ta deg li Abbonati » mi si rispon-

da indicandomi le ultime pubblicazioni (dopo quella d el Cavazza) « sugli itteri emoJ.itici prim i ti vi » . Milano. Dott. Emilio Pontiggio. Nell'accurat o la,·or o del prof. G. Antonelli, (Poiicli'n,ico, S ezion e m edica 1913) p otrà trova re la letteratura sull'a1rgom ento, o almeno le indicazioni p rincipali. ~ opera assol11tam ente impossibile p er i re(lattori della « Posta degli .L\.bbonat i » fare ricerche bibliografich e com p let e, ch e costano un d is pendio di tem po non i ndiffer ente.

t. p. (22)

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VARIA. La vita sessuale e la guerra. Il dott. Touton ha put1blicato nella Berli1ier Klinische Wochenischrift una serie di articoli s ulle modificazioni dell'istinto sessuale create dallo stato di gu·e rr.a, .s,ui:i rapporti tra .i due sessi nei paesi belligeranti e sullo sviluppo e la profilassi delle malattie veneree negli eserciti. Il <e libero amore », quando la guerra imperversa, se non ha una sanzi0ne ufficiale, trova nella cess.azio.ne di ogni freno morale o legale la più ampia esplicazione. I soldati hanno a loro disposizione le donne dei paesi conquistati : le campagne vittori0se sono così seguite da un periodo ·d i intenso libertinaggio; le don.ne dei viinti devono soggiacere alle v0glie dei vincitori. Gli antichi soldati asiatici marciavano con le loro concubin·e , gli equipaggiamenti degli eserciti erano perciò Tadd·o1p piati; ma in caso di vittoria taluni trovavano preferibile di scegliersi ~~l paese con·q uistato una concubina, specialmente quando questa a veva anche il merito d~ un ricco guardaroba. Presso quei ,s oldati la donna era un incitamento alla lotta, essi combattevano più disperatamente sapen·d o di dovier difendere oltre che la loro vita ed il loro paese, la ' nita ed il possesso delle loro donne, che eranonella retroguardia. Gli ebrei non vollero mai le don·ne nei loroac,c ampamenti, tutt'al più le facevano rimanere nella retroguardia per utilizzarle a scopi militarJ. .J\:nche i greci si facevano accompagnare da: concubine ed il loro primo pensiero avanti la ·battaglia era quello di metterle· al sicuro. A·nche essi profittavano delle donne dei paesi cornqu.1stati: all'ass edio di Troia i loro comandanti s i dis putavano le belle prigioniere. Alessandro i:il Grande proibì che le donne seguissero il suo esercito, ma d opo la conquista della Persia i vincitori si fornirono di concubine scegliendole tra le donne dei vinti. Roma sotto l'Impero non permise ai s oldati di ammogliarsi e proitJ. che le ra g azze r omane seo-uissero l'esercito. La in.t ensa a tti vità delle b trupp e Jn quel periodo ave\-a effetti decisam ente a nafrodisiaci, il che a sua ,·olta costituiva u na raO'ion e di su ccesso. Gli insu ccessi di Annibale inò ItaLia furono in gran parte det erminati dal fatto ch e durante i 16 a nni di occu pazione, m oltissimi soldati contrassero r€lazioni ain0rose con le donne indigene. I g r andi general i r om ani cominciavano l e loro cam pagne espellendo dal1'esercito tutte le donne che ,~i s 'i nfiltrava110 talora in numero g randissimo. T utta ,·ia m entre 1


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SEZIONE PRATICA

si proibtiva alle ragazze romane di seguire le truppe, ·si tollerava che donne stranier·e si s.t abilissero con tende vicino agli .accampamenti, in mod0 da poter essere visitate dai soldati durante i riposi. Il matrimo·nrio con esse era però severamente proibito. Durante le Crociate la presenza di un· gran numero di donne libere :negli eserciti fu ragion·e di gravd discordie. Alcune vestivano come uomini, .altre come monache, tutte 1.Si avviavano come pellegriine verso i luoghi santi e costitui·vano un grave imbarazzo. Parecchie di esse combattevano .addiirittura. Durante il periodo dell'assedio di Gerusalemme la immoralità raggi unse un tal grado che parecchie donne dovettere esser·e fru·state e marchiate col fuoco. Nelle Crociate più fortunate le donne furono tenute rigorosamente separate dagli uomini, per quanto non appena si giunse 1in Asia ogni segregazioine divenisse impossibile. Nelle guerre del Medioevo troviamo alternati periodi di lioenza e dii persecuzione in riguardo alle donne che -seguivano gli eserciti combattenti. · Verso la fine del secolo XV con la comparsa delle malattie veneree si aggiunse un nuovo elemento per tener lo·n tane dai soldati le prostitute. Al tempo della guerra deii trent'.anni, data la strage fatta dalla sifilide nelle file d·e i soldati, si cercò di regolarizzare i rapporti tra i soldati e le do·n ne che seguivano gli es.e rciti, si fece iil primo tentativo di reggimentazione delle prostitute. Al tempo della reazion.e tutte le prosit itute forestiere furono minacciate dell'asportaziione del :naso ed i soldati erano inco·r aggiati al matrinronio concedendo loro di condurr.e al campo le proprie mogli. Un tale sistema però ebbe pure i suoi inconvenienti perchè conduceva i soldati alla miseria e le loro mogli ed i loro figli ad intense asofferenze. In certe località i soldati avevano anche dei bordelli che seguivano l'accampamento: si trattava di donne che si davano per dan.aro fingendo di esercitare osterie o sale da caffè. ~a poleone coml:attè energicamente la prosti tuzione : egli ritenne che l'imprigi·onare le prostitute fosse una misura neces.sania per impedire la diffusione delle malattie veneree tra i suoi uomini. Un t ale programma era però impraticabile, ed i tentativ•i fatti per elencare ed esaminare le donne affette da malattie contagiose se non falliroin o completamente, certo non raggiunsero lo scopo. In Berlino s u una pop<> lazione di 1 00 ,060 al:·i tanti g lii ufficiali di Napoleone potettero elencar,e solo un terzo delle 1200 prostitute che effettivamente n esistevano.

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Nelle guerre più recenti sempre allo scopo di proteggere le truppe da~le malattie veneree furono tollerate case di piacere opportunamente sorvegliate. Nell'ultima guerra del Messico le donne combatterono a fianco ai loro mariti. Nelle guerre attuali la quiistione sessuale va riguardata non solo in ra.pp·orlo agli uomin1i c0mba.ttenti, ma alle donne che rimangono in patria. Si tratta di milioni dii uomini sessualmente maturi che abbandonano le loro donne, la cui funzione sessuale .si arresta completamente e repentinamente. Le spose quindi soffro·n o dell'allo.n tanan1ento degli uomillli più delle ragazze da marito, delle donne .a nziane e delle vedove da lungo tempo. Per molte donne naturalmente frigide l '.a stinenza è propri0 il co·ntr.ario della sofferenza, come n·o n è certo dannoso per le donne che abbiano già avuto parecchi figli un po' dii riposo sessuale. Ma un buon• terzo di donne sentono ardente l'impulso erotico e spesso soffrono per la Jmprovvisa cessazione delle pratiche sessuali, diventano neurasteniche o isteriche, e ciò a prescindere dallo stato mentale provocato dagli orrori della guerra. Non mancano donne che cercano dii soddisfare il loro desiderio contraend·o relazioni con soldati connazionali o nemici, coni prigionieri, con· i quali vengono a. contatto arruolandosd dn opere di carità e di assistenza. Pr·esentemente in Berlino .d elle donne infermiere,. o che almeno figuravano come tali, sono state trovate affette da malattie veneree l o•ro trasmesse da sol dati. Per quel che riguarda le prostitute dei paesi belligeranti bisogn1a o·siservare che non potendo ·seguire gli eserciti, cercano ma invano di passare nei paesi neutrali. In mancan za di avventori ·a mmiseriscono, ammalano o si danno al delitto. Come già si è detto la guerra è in un certo senso anafrodisiaca special1nente per i soldati abituati agli ozii tranquilli ed agli amori nel benessere e ·n el lusso. Purtuttavia le- fatiche e le sofferenze della guerra attuale sono certo inferi ori a quelle di altri tempi : i 'Soldati per lo più lavorano solo per scayar trincee e non coml:attono di regola che da esse. D'altra parte per 1a conquista di grand·i città del Belgio e ·d ella Francia i soldati tedeschi affollano caffè e case di piacere. Così gli impulsi sessuali sopiti .si destano e gli uomini contrago-ono relazioni con l e d·onne indigene e frequeno tano le prostitute. In1 riguardo alle violenze ed al duro trattamento cui s ono sottoposte le donne da parte dei conquistatori, il dott. Touton spiega la cosa 1

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con elementi sadistici. In ogni amplesso normale c'è del sadismo per lo meno allo stato latente: il piacere è aumentato se si dà dolore, se ·sd. umilia la don.na che si possiede. La gt1erra mette in evidenza questo sadismo latente. Il sadismo nella donna è meno marcato, ma secondo il Touton in questa guerra anche la donna ne ha date delle notevoli manifestazi0ni: esse han·no assaliti dei !Soldati e li hanno s·ottoposti a mutilazioni che in tempo di pace sono riservate agli amanti infedeli. Ci sarebbe da domandare se queste mutilazionii, se vere, più che l'espres·si one di sadismo costituiscan10 una vendetta da parte delle d0nne violentate. ~ Ad ogni m·odo il dott. Touton da l:·uon tedesco si meraviglia che in questa immensa guerra siano stati rilevati così pochi eccessi di sadismo. La profilassi delle malattie veneree ha costituito e c0stituisce anche in tempo di pace 11no • dei più grav.i problemi d'igiene, ma è ora,;nai pacifico che le misure coercitive contro le pr-(}o stitute e contro i ·s oldati nJOn possono essere esagerate senza cadere in eccessi che sono pegg.iori del male che si vuol combattere. Ogni miisura disciplinare intesa a punire i soldati che contraggono le malattie veneree non produce altro effetto che quello di far nascondere dal soldato 1'affezione contratta, con quanto beneficio per la salute del paziente e per la prevenzione del contagio è facile comprendere. Meglio rispondenti i.sono le misure intese ad i struire il soldato sui pericoli prossimi e re moti delle infezioni celtiche e sua mezzi per prevenirle. Le storie delle più recenti guerre dimostrano -chiaramente come il teatro della guerra sia sempre il lu0go dove le malattie veneree si diffondono con la maggiore rapidità ed àntens!tà. Le statistiche della morbosità d'altra parte dimostrano come gli sforzi della profilassi abbiano in tempo di pace determinata una decrescenza delle malattie veneree nelle armate. Prima della guerra franco-pru·ssiana tale morbilità era bassissima e ·ne11 'ott0bre del 1870 non raggiu11ge,·a che il 2 . 2 per mille . Nel gennaio del 1871 comincia ad aumentare fino a raggiungere nel maggio il 78 per mille ed in alcuni reggi1nenti anche il 100 per mille. Questo aumento si spiega col fatto che dopo le grandi battaglie l e truppe furono adibite all'occupazione ed all'assedi0 d.i grandi città della Franc:ia. La profilassi delle malattie \eneree è importante oltre che per scopi bellici, per e\Titare cioè c l1e ttn gra11 numero di soldati abl::andoni il fro11te per malattia, anche per eliminare la possibilit à di t1na maggiore diffusione delle infe(24)

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zioni celtiche nella nazione quando i soldati ritornano in patria. Nelle guerre attuali certo i soldati impiegati s ul fr·onte non possono venire a contatto con prostitute, ma gli altri sono sempre soggetti ad un tale pericolo. Le donne quindi dovrebbero essere intercettate, segregate, rese 11on periicolose prima che le infezioni si diffondano. Quando una città è occupata si dovrebbe fra le prime cose proce dere ad un esame di tutte le prostitute seques trando tutte quelle che presentano segni di malattie celtiche, e munendo di una carta d: sanità tutte quelle che risultano sane. Le stesse donne poi dovrebbero essere sottoposte ad 1111 esame quotidiano . Quelle donne che non rispettassero tali norme, che fossero trovate nei bivacchi dei soldati o che avessero rapporti con questi pur sapendo di essere infette dovrebbc:ro essere trattate c0me criminali. D'altra parte bisognerebte impedire che soldati infetti avessero rapporti con don111e <lelle città -occupate, ed applicare rigorose misure di isolamento e di disinfezione per quegli u0min·i che presentassero delle maniifestazioni t.ali tla essere pericolosi non solo per le donne durante gli amples·si, ma anche per i loro compagni ;1er contagio diretto o indiretto. G. DRAGOTTI. 4

CENJYI BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono che t libri Pervenuti in dono alla Redazione

O. UFFREDUZZI. Guida per il chirurgo in guerra. Unione Tipografico-Editrice Torinese, 1915,

L.

2.50.

P. S1sro. Gu~da per il medico in guerra. Id. id. L. 2.50. Son due manuali pratici tascabili, che si completano a vicenda nel programma di tracciare le norme più utili per l'arte sanitaria nel tea· tro della guerra. Nella scarsità di mezzi e .nel1'irupvssibilità di consultare il parere ed il con· siglio del collega più autorevole, il medico ed il chirurgo in guerra han t isogno di una guida s intetica che gli richiami alla memoria le nozioni di patologia e di terapia più proprie e più speciali alle esigenze del ser\·izio a cui la Patria li chiama. In guerra ed in pace lo sce · nario dei morbi e delle lesioni violente è molt{.; differente: e però è utile che anzi tempo sia compiuta la preparazi0ne sanitaria alla gu.erra, parallelamente alla preparazione militare e civile. Queste pubblicazioni sen ono allo scopo, e per questo si gio\ano de Il 'esperienza delle guerre più recenti e dei paesi già crudamente pr0yati nella guerra contemporanea. p. s. 1


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SEZIO$ PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONAL E. Ai medici d' Italia. Alea jacta est! L'Italia, la nostra Italia, entra nell'immane conflitto schierandosi dalla parte di coloro che sostengono il diritto di nazionalità contro l'imperialismo militartista, a difesa della civiltà contro una rinascente barbarie. Non guerra di conquista m.a guerra di rivendicaz.ioni nazionali, guerra di affermazione dell'invulnerabilità del diritto internazionale, del diritto delle genti. L'Italia dopo n/ùve mesi di intensa preparaZJione sorge forte di armi, forte di volontà a rivendicare la sua unità e la sua indipendenza, sorge a reclamare la libertà, la indi pendenza del Belgio straziato, della piccola e n·o·b ile nazione fatta così grande dal suo sacrificio, dal suo dolore. Or .nron· è molto d medici italiani davano ai colleghi dell'eroico popolo una testimonianza della loro .simpatia, che era una promessa. di maggiori, più efficaci aiuti. E la promessa è co·m pita ! Nell'ora suprema, in· cuà alla nazione si chiedono sacrifizi pari all'immensità dei benefici arrecati alla causa della civilt à, pari al radioso al\TVenire che ne attende, i medici d'Italia daranno, ne siam sicuri, prove subli111i ~i quelle virtù che ne ·r·end-0·n o così nobile, così benefica la missione in ogni tempo, dn ogni luogo. Educati allo spirito di sacrificio, alla scuola del cio1ore, ogni sacrificio, ogni dolore essi ·sopporteranno con animo fermo, tutto essi faranno per rendere sempre più produttivi i s.a crific1 degli altri, per alleviarne i dolori. In mezzo alle miserie, ai tormenti che la guerra distnibuisce con tanta larghezza essi saT.an·n o sempre e dovunque i consolatori. Nei campi cruenti, essi impavidi, coscienti dei pericoli cuJ sono esposti, me nit re negli altri l'ebl:1rezza della battaglia toglie ogni ooscienza della situazione, essi appresteranno la loro opera sublime tra l'infuriare dei colpi, tra le grida, tra i lamenti dei colpiti. Coloro ai quali non· è dato recarsi sui campi dell'onore, renderanno un'o·p era non meno pre-

ZJiosa nella vita civile, che priva di tante energie avrà bisogno di menti aperte, di cuori generosi, di individualità fattive, che dndirizzino e disciplinino la volontà e l'attività del popolo. Le guerre odierne non sii combattono soltanto nelle trincee o nelle piazzeforti, •si combattono dal popolo e nel popolo, di cui bisogna manten1e re alto lo spirito, f·o·r te e tenace la fede. Ed in quest'oper~ dovranno concorrere i medici che p.i ù di ogni altr0 intellettuale sono a contatto del popolo, che più di o·gn1 altro ne conoscono le passioni e le debolezze. Con1 l'assidua sorveglianza sulle condizioni igien.iche del p.a ese, con l'applicazione rigorosa delle relative leggi essi terranno lontano dalla nazione il peggiore, il più terribile nemico : le ep1idemie. Nei piccoli centri con l'attiva propaganda itbt esa a promu0vere le organizzazioni di soccorso, i patronati, le cucine economiche, le refeZiioni, a sorreggere di consigli tutti coloro che qualche cos.a posso·n o dare alla patria, i medici saranno crli ufficial1i della nuova vita civile. Il mandato c0mmesso alla classe medica, il mandato che es.sa accetta col maggiore entusiasmo e con piena coscienza della sua importanza, è ardu·o quanto nobile. I medici . italiana saprann10 assolverlo con\1enientemente. Nell'organizzazione civile della guerra, come sui campi di battaglia essi :sapranno tenere alto il nome della classe, che conta nella storia del martirologio italiano figure ·s ublimi per carat~

tere, intrepidezza, eroismo. Da Domenico Cirillo, che tr onicò sul patibolo il bel sogno della sua repu1:1b lica italiana, a Luigi Pastro, che conobbe i rigord e le torture del carcere austriaco, v~ha tutta una schiera di medici che con il pensiero e l'azione contribuiron0 1

al risorg1imento italico. La nobile tradizione sarà ora continuata. I medici italiani accorreranno sui campi di battaglia p1ieni di slancio e di ardimento, e saranno nell'0pera pietosa pieni di accorgimento e di eroismo; col loro sangue santificheranno la guerra, la nostra guerra mossa per la integrità della patria, per i dirci.tti dell'umanità. (25)


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IL POLICLI N ICO

RISPOSTE ! QUESITI I ! DOMANDE.

(5251) Pe1isio1ii . - Il D ott. U. B . da T . desidera con·oscere quale pensione potrà liquidare con 27 anni di servizio e 53 di età e d a quale ·via do·vrebbe attenersi 11 Comu11e per com pletare detta pensione, tenuto conto che il s u o ritiro è causato da malattia. Alle esposte C·ondiizioni liquiderà la pensione di aiunue lire 991. Il Comu ne non è obbligato a completare od aument are la pensione in vista della causa che determinò la produzione della domanda di collocamento a riposo. Ciò, s i int ende, sempre quando n·on esistano speciali patti i.n cont rari0 nel locale regolamento sulle . . pens1oru. (5252) A llon.tanamento dal C omu111e - S·er'Vizio i'n altro - I111compatibilità col proprio capitolato. - Il Dott. A. B. da M . chiede conoscere se in base a due articoli del pr0prio capit ola to possa recarsi in un piccolo :finitimo paese ad es ere i tare la propria pr.of essi o ne senza alcun vincolo nè verbale nè scnitto col C·o·mune, il quale si limita a 1pagargli in ragione d elle visite che fa colà -0gni giorn0 od ogni due giorni, saldando a piè c1i lista i suoi onorarii. Non ammettiamo ch e ool limitrofo Comuine Ella non abbia a lcun vincolo nè verbale nè scritto per le prestazioni professionali che colà esegu e quasi q u otidiana1ne11te. Se a ltr·o manca, il vii ncolo è iudt1bl:iamente costituito dal m andato che riscuote a mese C·ompit1to od a servizio esipletato. Per qual ragione, infatti, il Comune la pagherebbe se non pel servizi0 che presta sul p osto in luogo e ,~ece del medico condotto, che non esist e per niente? Il Comune, pagaindo Lei, soddisfa l'obbligo legale di p rovvedere alla enza degli inf·ermi p overi, ed cura ed alla assist , Ella , accettando il pagament0 e prestando il ser,·izio, asst1me il carattere di medico condotto a scavalco. Ella, quindi, per quanto riguarda nl servizio del vicino Comu•ne urta contro i l disposto dell'articolo 16 del capit olato. P·e r ciò che riflette l'articolo 2 si t rova pienamente in regola . (5254) I11 fort1t 1iii siil lavoro - Passaggio di condotta - Stabilità - No1ni11a in due ccmdlotte conten1poran ea 111e11. te. - Il Dott. F. S. da N. d esidera conoscere : 1° quali sono i diritti del sanitario per malattie naturali e per infortuni.ii sul lavoro di fronte alla Società assicuratrice, agli appa1tatori od esercenti ed ai pazienti nvn tÌnscritti per pagamento di t asse nell'elenco ael Comt1ne; ~ 0 se ttn anit ario che presta servizio interinale 11ella frazione dii un Comune, essendosi re-;a ,·acante a11che u11a delle condotte, può farYi pa.;;sagg-io senza dichiararsi interrotto il

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serv1z10 agli effetti della stabilità nella frazione o nel Comune; 3° se la stal::oilità &i può acquist are senza concorso, e 4° se l'interino debba avere in congruo t ermine l'avviso di lasciare il ser\11izio e se s i possa obbligare il Comune a procedere simultaneamente alla nomina del medico condotto del capoluogo e della frazione. Per la cura delle m alattie naturali spettano al medico condotto le ordinaTie corrispon·sioni di st ipen.dio st abùlite dal capitolato. S e si h a la cura pien.a la prestazione deve estendersi alla generalità degli abitanti, a seconda dei criterii :fissati da lla amm.inistrazione c0munale nel regolam ento speciale della condotta. Se, .invece, la condotta è limitata ai poveri, il medico ha l'obbligo di cura re e dd assistere gratuitamente tutti coloro ch e son.o inscritti Jn apposito elenco che viene ogni anno riveduto dalla Giunta municipale coll'as:sitenza del condottato . In quant·o agli infortu'D.ii la cosa è diversa. Il medico condotto, se l'anfortuna to è compreso nello elenco d ei poveri se la c0ndotta è r esidenziale o se è agiato e la condotta è piena, deve curarlo grat uitament e 0om e qualsiasi altro infermo affetto da m alattia naturale. A qualunque classe sociale appartenga l'infortunat o e quale ch e sia l'obblig0 del .sanitario di fronte a l Comune, il medico condotto e l'ufficiale sanitario, in caso di infortunio, hanno diritto a l pagamento d·elle prime immediat e cure ch e si prest ano sul post o a ll'infortunato ed al pagamento dei certificati nella seguente misuira e cioè : 1° Pagamento delle s pese di viaggio in .seconda classe sulle strade ferrate e nella m1isura di 25 cent esimi per chilometro s ulle s trade ordinarie; 2° Lire due per ò.1 primo certificat o medico da unirsi alla denunzia d ello infortunio; 3° Ce11tesimi 50 per ogni certificato comprovante la c0ntinuazione della inabilità a l lavoro ; 4° Lire due per il certificat o const atant e l'es ito definiti"\'O della lesione. La spesa per le prime immediate cure è a carico dello esercent e o del capo della impresa, quella dei certificati di cui ai numeri tre e quattr0 è a carico dell 'Is.tituto assicuratore. Qualora l 'operaiio a1b bia diritto alla assistenza medica gratuita, l'ufficiale san itario o il medico condotto, obbligat o a prestargliela, deve rilasciare gratuitamente i certificati ind1icati al n. 3. Cambiando la c0ndotta , si interrompe il periodo di prova necessario per l'acquis t o della stabilità, ov·vuo essendo che le modalità e ]e specialità del1'esercizio professionale ,·ariano da luogo a luogo ed a seconda della importanza della popolazione, del clima, e delle condizioni igieniche di ciascuno dii essi. L a stabilità non si può mai acqttistare senza concorso. !~'interino cessa dal seryizio con la nomina del titolare. Il Co1


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SEZIONE PRATICA

mune non ha, pertanto, l'obblig 0 di disdettarla un c.ongruo t empo prima, ess1endo ben nota e cognita l'epoca 1n cui deve lasciare il servizio, sia per l'emissione del bando del concorso -sia per l'avvenuta nomi·na da parte del Consigli0 comunale del nu·o·v o medico. N on si può imporre al Comune di procedere contempor.aneamente alla nomina del medico del capoluogo e della frazione. Doctor JUSTITIA.

CANTIANO (P esaro-Urbino). - A tutto IO giu. 2° rep.arto ; condotta semiresidenziale ; L . 3000 fi~,o a Ioo~ poveri, L . 75 per ogni cento p-0v. in piu o frazione, L . ~o per ogni cento o frazione semiabbienti, L. 250 se U. S., lorde. Accettaz. entro 20 giorni, servizio ent ro 30 giu. Ab. 4658, di cui 2502 nel reparto, ettari 4Ioo. Osp. civico.

CAPOLONA (:1-rezz?) · - Condotto soli p0veri; L . 3400, obbligo di cav. Scadenza 3I maggio. CASSINE (A lessandria). - Ab. 5670. Una delle due condotte pei poveri; lorde L. 1700. Entrv il 26 maggio. L. 700 indennità di cav. e L. Ioo inden·n. per la s upplenza. Compiacetevi farmi .sapere .q uale sia la lista dei documenti da presentare in un concorso per CRE~A . Is~ituti sped'Jl iert. Medico chirurgo o~tet:ico ass.is~ente presso ~ 'Os~edale Maggiore. medico di reparto ferroviario. 11tol1. Serv1z10 entro 8 gijor.n1. Nomi,na bienRin:gu-aziando mi segno obbligatissimo nale, prorogabile. L. I870 nette di R. M.; l!re Abbonato I840. 6 per ogni guardia notturna (a turno co11 a~tri 3 sanitari). A tutto 3I maggio. I d1ocumenti ·d a presie ntare per il concorso a CRESPINO (RO'Vigo) . - A tutto il IO g iugno medico di reparto delle Ferrovie dello Stato so· 1° reparto . Non m eno di due anni di assist enno : I. Domanda in carta da bollo da L. I .20 al tato effettivo dn un ospedale v due di condotta ·Capo d'ufficio s.a·n dtario dal quale dipende il re· medica chirurgica ; L . 5500 con due sessenn·i ; parto ; 2. Certificato di nascita ; 3. Diploma di assic. ; cinque frazioni; ab. 2550; km. 3 x 5 ; servizio nell'ospizio comunale e ambulato·r io; 1a uirea ; 4. Certificat o di cittadina n za italiana ; 5. obbl. mezzo di trasporto·; servci.zio entro 15 g. ·Certificato di buona condotta ; 6. Certificato peESINE (Brescia) . - Condotta consorziale con nale; 7. Eventualmente titoli professionali e Bergo; a tutto magg~o; s tipendio L. 4050, per sci et1tifi-ci. la cura di tutti gli ab . (Esine 2283, Bergo 886). Mainsio•ni di ufficiale sanitario. FABBRIANO (Regg·i()l Emi lw). - Medic0-chirurCONDOTTE E CONCORSI. go poveri ; L . 2800 lorde, 2 decimi, L . 700 indenn . cavale., ab . 4240, agglomerati I429, poveri • * ARTENA (Roma) . - A tutto il IO giugn0, una 2000. Scadenza 28 maggio. delle due condotte, L. 4000 liorde, di cui 2/ 3 pei FIRENZE. R. Arcispedale di S. M. N uova e poveri. Servizio e ntro IO giorni. Ab. 6000 di cud Stabi limMllti Rtuniti. Primario medico. Età ::r400 nelle frazioni. ma ssima 40 a·n ni; IO anni di laurea e 5 di serARZIGNANO ( Vi cenza) . - 3° RipaFto; L. 3500, vizio effettivo; salvo eccezioni contemplate nel~on obbligo del cavallo, soli poveri. Due sesl'avviso di concorso; publ::.licaz. :in 5 esemplari. sen•ni. Residenza in frazione T·ezze. Tern1ine ,,1 Servizio entro Io gi0rm. Documenti a.lla Segre• maggio. teria entro le o.re 17 del IO giugno . .l\.VELLINO. - Capo del L abor. medico-micr. di GIRGENTI. Assistente nel l aboratorio chimico vig.i lanza igien. fra i Comuni della provinc. Do- consorziale d·i vigilanza igienica della ~rovin­ -cumenti entro ore I2 del I5 giugno al presidente cia. Vedi fase . 19. Scad. 3I m aggio alle ore 16. del Con.s:orzio, sindaco di Avellino. Titol.i s peMONTALDO ROERO (CuneO) . - Meddco; L. I700 ; ciali. E ·sami. L. 3000, tre aumenti sessennali del a Casale di Lutirano; L. 4500 lorde. Alloggio. ·de-cimo; partecipazione agli utili derivanti dalScade 3I m aggio. le analisi a.i privati ·e da .a ltri eventuali proventi. * OccI-IIOBELLO (Ro'Vigo) . - Medico I 0 reparto ; BERGAMO. Consiglio Istituti ospitalieri. L. 4800 lorde per tutti gli al:ci.tanti, tre sessenni. Primari0 della sezione oftalmica ; L. ISOO nette Se U. S. L. 300. Assunz. serv. ent ro ottq givrni. di R. M. Scad. ore I5 del IO giugno. Memorie e lavori scientifici a stampa ed in tre copie. ORBETELLO (Gros..se·to). - 2a. condotta. ScaEsami. Potran•no essere rimandati gli esami ed denza un· mese dal 5 maggio, L. 3000 lorde, di annullato il concorso in C·ausa della mobilita- cui 800 per i poveri e 2200 per gli ab1:1enti; quattno quinquennd. Servizio ent ro 20 giorn~. zione. Servizio 12 nov. Pro·b abile assegnazione riparto ferroviario Or· CALASCIO (Aquila). - A tuitto il 3I maggio, betello 3, con assegno di L. I o40. -condotta generalità; L. 3200 lorde senza obbligo -cav. Rivolgersi a lla Segreteria cùlilunale. OSTIGLIA (Ma1'VtO'V·a) . - ra. condotta pel capoluogo; L . 3000 pe1 soli poveri e L. 600 pel * CANNOBIO (Novara). opera Pia Uccelli. - A mezzo trasp. ; t re quinquenrui del decimo -su t ut to maggio, servizio Os pedale e poveri di CanL. 3600 ; assist enza nell'Ospedale e nel Ricovero nobio e Traffiume; L. 2000 lorde. Piratica trienn. mendicità su compenso; L. 500 se u . s. AssunCANOSA DI PUGLIA (B ari) . - Prima rondotta di zione posto entro 8 gnomi. A tutto 25 maggio. campagna e città. Popolazione 29,000 circa in tre OTRICOLI (Perugia). - Concorso m edico chirioni di circa Iooo ammalati poveri ciascuno; L. I400 con tre sessenni, lorde . Scadenza 30 rurgo prorogato a tutto il I5 giugno; lorde lire 4000. RiviOtlgersi al Sindaco. maggio. Età massima anni 40. 1


IL POLICLINICO PIACENZA. Amministrazione Ospizi CiviLi. Tre medici-chirurgi assistenti a L . 1800 lorde, 3 med.ici-chirurgi astanti a L . 3290 lorde, presso 1'Ospedale Ci vile. Dall 'Amminis.t razione Os_pizi si p0tranno avere le cognizioni riguardanti · le c-0ndizionù dei concorsi. Scad. 24 maggio. * PIENZA (Siiena). - Condotto. Cura gratuita; L. 3500. Scadenza 30 maggio. PIETRA MONTECORVINO (Foggia) . Condotta poveri; ab. 4138 in uni·c0 centro; 7000 ha.; poveri 1/3 circa. Scad. 15 giu. L. 1500 lorde, éon &essenni, oltre un decimo d'indennità malaria. PIZZIGHETTONE (Cremona). Seconda condotta; L. 3000 nette R . M., L. 800 mezzo trnsport0, due ~es,senni. Scadenza 3I maggio. * POLINAGO (Modena). - ~rima condotta ; ettari 2002.330; abitanti 2370 di cui lOO con diritto a cura gratuita; L. 2700 lorde; tre quinquenni di L. 200; assicur. Età limite 35 anni. Servjzio entro Io giorni. Scad. a tutto il 14 giugno. PORANO (Perugia). - Cura generalità; condot.. ta in collina. Popolazione 1300. Estensione territorio kmq. 4; lorde L. 4000 annue senza obbligo cavalcatura. Scadenza 3I maggio. PORTO MANTOVANO (Ma'Ylltova). - A tutto il IO giugno, frazione Soave, Tesidenziale; L. 3000 lorde e tre sessenni; L. 600 dndenn. cavale. QUISTELLO (Mantova). - Condotta poveri di Nuv0lato; ab. 600 riuniti e 2025 •s parsi; L. 3000 lorde e tre sessenni; L. 600 per carrozza e cavallo, obblig. Servizio entro I5 giorni. Scadenza un mes·e dall '8 maggio. RIMINI. - Due medici :supplenti aggregati all'Ufficio d'igiene municipale; L. 2500 lorde. Tra,sferta (inden.n ità di vettura) di L. 3 per le condotte III e IV urbane e di L. 8 per le condotte dii campagna. Nomina per un biennio. Età massima anni 35. Assunzione in servizio ei1tro 15 giorn.i . Scadenza 5 giugn0. RIVOLTO (Udine) . - Medico ; condotta piena ; L. 3300 p. poveri e L. rooo p. abbienti lorde, L. rooo per mezzo trasporto e L. 200 quale U. S. Pop. 4082. Assunz. entro 15 g. Se.ad. 22 maggio. ROCCA DE' BALDI (Cuneo). - Condotto poveri; L. 2I50 10rde. Pop. 2663. Scad. 29 maggio. ROMA. Ministero dell'interno (Direzione e generale della sanità put•b lica). :g indetta una sessione di esami per la <'oncessione della autorizzazi0ne a \'IÌa_g giare come medico cli bordo. Gli esami avran no luogo in Roma nel mese di agosto 1915 nei giorni, nelle località e 11elle ore che sarann0 stabilite e che verranno individualmente comunicate a ciascuno degli ammessi agli esami. Questi consisteranno: a) in una prova scritta di etiologia, patologia, epidemiologia e profilassi delle malattie infettive e macroparass1tarie, con speciale riguardo alle esotiche e a quelle dei paesi caldi ; b) in prove pratiche di accertamento diag-nostico delle malattie infettive e macroparass1tarie, di bromatologia e di semeiotica e diagnostica clinica; e) in una prova orale d'igiene navale, di legislazione sanitaria e di lingue straniere. Docum. al Ministero dell'interno (Direzione g>e11erale della sanità pubblica) s.ia direttam~nt~, sia per mezz0 della Prefettura della Pro,,nc1a 1

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. · [ANNO XXII, FAsc. 21]

di ordinaria residenza, er:tro il 15 luglio Ig15. Il candidato dovrà indicare nella domanda su quale lin.g ua estera intenda essere esaminato. ROMA. Ministero della Marina. - Concorso a 30 sottotenenti .medici di complemento. Documenti al Ministerv non oltre il 3I maggio. Richiedere copia del decreto alle Direzioni degli Ospedali principali marittimi (Spezia, Napoli, Venezia, Taranto e La Maddalena) ovvero all'Ispettorato di sanità pr,e sso il Ministero.

* SALTARA

(Pesaro-Urbino) . :....__ Al 12 giugno, condotta ; L. 3000 pei poveri e L. looo per gli abbienti, lorde; L . lOO quale U. S. ; L. 700 d'indenn. cav. ; tre sessenni su L. 4000; as·s icurazione. Servizio entro I5 giorni. SAN CASCIANO DE' BAGNI (Siena) . - Condotta 3° reparto (fraz. Palazzone); L. 4000 nette con 3 sessenni. Età anni 40, s. e. r. Scad. 30 maggio.

SAN QUIRICO D'ORCIA (Sle11.KlJ). - Medico; lire 3700 lorde e assegno L. lOO per u:ff. san. Cvndotta piena9 Residenza nel capoluogo (farmacia e ambulatorio). Pop. 1909 ab. Assunzione entro 15 giorni. Scad. 30 maggio. SESTO AL REGHENA (Udine}. - Primo reparto capoluogo e frazioni di Bra.tda-Curti, Marignan e Mure ; L. 3000 con. 4 sessenni e L. 600 per indennità di trasp. Se u. s. L. 300. Scad. 26 magg. SORESINA (Cremon.a ). - Concorso per condotto aggiunto. Sti~endio L. 3000 nette con tre sessenni del decimo. Scadenza 3I maggio. SPIRANO (Bergamo). - A t~tto 15 ç1ug110, condotta con Lurano; L. 4400 lorde, cnn1prt:so mansioni u. s. Servizio entro 8 giorni. In comune havvi l'ospedale. VEROLENGO (Tortn.01). - Condotta piena fra 4 fraz. L. 3000 nette e L. lOO per arm. farm. Assunzione il 1° agosto. Scad. 3I maggio. VERONA. C0nsiglio ospitaliero. - Concorso per titoli ed anche per esami, al posto di primario ·s pecialista in otorinolaringoiatria presso l 'Ospedale Civile. Stipendio L. l200 lorde, quattro quinquenni del decimo. Scadenza 15 giugno. 1

VIPLAPUTZU (Cagliari). - Condotto ~eneralità 3058 ab. ; L. 4000 oltre mese di licenza in L. 300; verrà affidato a pagam. il dispensario trac0matoso stabilito dallo Stato; altro cespite d'entrata è costituito dai lavori del Flumendosa, dalle periodiche lavorazioni del car.bone e dal promettente sviluppo delle miniere. Scad. 15 giugno. ZAGARISE (Catanzaro). Cond~tta piena; vedi fase. 20. DO'lllande al 31 magg.10. Medico-chirurgo quaran~enne, ottime. referenze, lunga pratica ospedali, con~otte, 1ml?egn~­ rebl:esi subito o per epoca pr0ss1ma, per ~nten­ nati, per C-0muni ? .Pe! s~p~le~ze co~l~gh1 ~on­ dotti o anche med1c1 liberi nch1amab1l1, desiderosi mantenere clientela privata durante. forzat;a assenza. Preferiscesi località mare, l aghi. Scnvere Casella postale 55, Udine. Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profcs.sionali. · eh • Sono segnati con due asteri;cbi •• i conco!51. .e ci risultano boicottati dalla Federazione delle Assocuu:1om Sa· nitarie Italiane.


[ANNO XXII, FAsc. 21]

SEZIONE PRATICA ,

Diffide e boicot·t aggi: . Nuove di~de : Castelfiorentino (Firenze), Filo Qn comune ~n ~rgenta (Fe:rara) , Ponzano di Fer~o (Ascoli Piceno), Gngnano Polesine (Rovigo). Ma ntenimento di ,d iffide: Ripatransone (A:.. ·s coli Piceno) , Castel di Casio (Bologna). Revoca di di:ffide: Mon<Cestino (Alessandria) C.0ccani.le di Coppa~o (F·e rrara), Castelnuovo VaÌ di Cecina, Castellina Marittima e Ros1io-nano l\(ari!timo (Pisa)., tutte le condotte della p~ovin­ c1a .~i .I~cce. (C~limer.a, Cann?le, Capranica, ecc.), tutti i p·ost1 di ufficiale sanitario della pr,o·v . di T:apani, condotte di Monte s .. Giuliano (Trapani), Mvntefalco e Poggiodomo (P erugia), Serravalle di Chieuti (Camerino). La sezione di Orvieto dell'A. N. lYI. C. ricorda ch·e da tempo è stata tolta 10,g ni diffid11 per il comune di Orvieto. Revoca di boi0ottaggio : S·olonghello (dalla sezione di Monferrato dell' A . N. M. C.). NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

È stata c0nferita, a piend voti, la libera · docenza per tit0li in igiene al n,o stro amico dottor

Gaetano S.a mpietro. La Commissione era composta dai proff. sen1. Todaro, preside della Facoltà, Casagrandi di Cagliari, ·Mar.chiafav.a, Sanarelli, C·orsini dJ Firei1ze relatore. Nella lezione, che vertè sulla a: depurazione 1: iologica delle acque di rifiuto~, il c.andidato dette prova di una prepa razione solida e dii un'arte didattica eccellente e sicura. Al valoroso dgienista porgiamo i nostri rallegramenti cordiali. 1

Aforismi di medicina castrense.

t

Un grande rimedio sul campo di battaglia è la m.o rfina : lenrisce i dolori delle ferite ed attenua il senso di strapazzo fisic0 e morale. Un ' altro buon: rimedio è la .canfora, quale tonico del cuore negli s tati adinamici. Dopo le gravi emorragie somministrare in copia le bevande a~quose affine di reintegrare la • massa sanguigna. La tin tura di iodio usata a dovere è un eccellente profilattico delle infezioni settiche. Largheggiare ·n ell'uso del siero antitetanico·, tutte le volte che le ferite so.n o anfrattuose e profonde o lorde di terra . Tolti ,i casi d'urgenza, intervenire chirurgicamente inen·o che si può. Non preoecuparsi di es.trarre i proiettili, quando non danno gravi m olestie : rimangono innocui.• Far osservare la nettezza quant0 più è possibile (tener lontane le deiezioni, far u sare le polveri insetticide, ecc.). · L'esperienza prova che l'alcool sul campo è un veleno : procurare che '.Ile venga ridotto al minimo il co,n sumo. 1

N OTIZIE DIVERSE. Per l'assistenza sanitaria in guerra. Il presidente dell'Associazione nazionale tra i prio.fessori un.iversitari, prof. Arnaldo Trambusti, ha diretto al ministro Salandra la seguente lettera : · «Maestri insigni della chirurgia italiana hanno d.o mandato che l'opera loro, dei lorv assistenti, del personale tutto delle loro cliniche si utilizzasse, in caso ·d i guerra, là dove fosse più sentito il bisogno. Qu·e sta presidenza dell'Associazione nazionale tra i professori universitari n.o n può non rileya_r~ c?n grande. compiacimento questa generosa iniziativa che v11en,e a coro.nare degnamente l'opera di preparazio·n e già iniziata dalle nostre un:i versità. Ognuno di n·o1 non può non amm.ir.are 1'0ttima preparazione e il grande valore t ecnico della Sanità militare e la perfetta organizzazione della Cro,ce Rossa Italiana, ma nel momento più grave del conflitto, e l'esempio degl1i eserciti attualmente belliger,a nti lo ha largamente dimo... strat0, non v'è assistenza sanitaria che basti. Ora l'avere a disposizi·one un personale cojto, sperimentato, allenato e sopratutto «affiatat o>> , come è quello delle nostre cliniiche, costii:uisce un aiuto cosi prezioso che no,n può i1'0n mettersi a profitto. Le università italiane h.anno fede che la nobile offerta v;enga accettata senza ulteriore indugio perchè le università vogl1ion·o che anche in questo catnpo dell'assistenza sanitaria, tutte le lor0 migliori ·e nergie ·s.ieno utilizzate a vantaggio di chd versa il suo sangue n·el nome d'Italia ». Misure protilattich~ in vista della mobilitazione. • La ~refettura di Como, Div. di Sanità, ha diiramato .a i Sindaci della Provincia la s eguente circolare : «Le .specialissime condiziollli attuali e i gravi pericoli di comparsa di malattie infettive che ad esse si connettono (e noru è necessario iinsistere . ·s.u quanto è a tutti U()torio) impongono il dovere di prendere rapide ed energiche misure che as-sicurin'o dappertutto la possibil1ità di combattere efficacemente i primi casi di malattie infettive. È perciò necessario ch·e dovunque sia ?tonto ed arredato un loçale di isolamento, cap'ace di almeno 6 letti, divisi in dv.e sezioni ben distinte (maJsch~ e femmine), fornito di latrine e della migli0re acqua p-0tabile e sistente in Comune. Non occorre per ora che tale l ocale sia definitivo; basta che tanto ·e sso qu.anto il relatiw arredamento s ia preso in affitto per il corrente anno e tenùto libero e d.i sp0nibile. È necessario pure che dappertutto vi sia una pompa spruzzatrice (e come tipo ottimo con·siglio la pompa Gatteschi), due m astelli di legno. della capacità di c.i rca 50 litri ognuno e due vesti complete per di sinfettori (scarpe comprese) , nonchè una provvista di disinfettanti sµ.ffi.ciente per far fronte alle prime necessità. Il mater.i ale suddetto sarà conservato nel locale di isolamento. I Qomunii riuniti fra loro in Consorzio medico p0ttanno provvedere, se credono, in consorzio anche al! 'affitto del locale di isolamento provvisortlo e all'acquisto del materiale di disinfezione. 1

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[_~NNO

IL POLICLINICO

Sulla scelta del locale di isolamento che deve essere di comodo accesso e nè tr0ppo' vicino nè t~oppo loi1tan:o ~a ll'abitato, s arà sentito, e possit~l1nente seguito, il parere dell'Ufficiale sanitario. L'urgen za a.i questi provvedimenti è tale che non amm ette tolleranze 0 eccessivi ritardi. Tutto deve. essere tpronto. non più tardi del 10 mao-o-io· bb , ·s.ar~i cos~re to .m.i·o: malgra~o. a adottare provv edimenti ~oatti\·i in caso d.1 inadempienza. . V . S. m1 trasmetterà a suo t empo l'indicaz10ne del locale preso e la nota del materiale a cquistato; nei Comuni che si sono uniiti in cons orzi o è sufficiente che queste n otizie siano fornite da uno solo di ess·i ». 1

Per iJ servizio sanitario nel nostro esercito.

XXII,

FASC. 211

q.uarto anno ave~se~o il grado .di sergente di assistenza, e quelli di 5° e 6° d1 maresciallo assist~nte di sa11ità, ponendoli così meo-lio in grado 0 d'integrare l'opera dei medici .

Commemo1·azione della Croce Rossa. In tutte le scuole medie italiane si è cO'tnmemorato· i l Cinquantenario della Croce Rossa con co~1feren.z~ improntate a patriottismo e a richiami ·storici che lasceranno traccie profonde nell'a11imo delle scolaresche. La chirurgia di guerra. A Lendinara .(Rovigo) il prof. Ugo Calabrese per invit? del C0mitato pro Croce Rossa, tene~ ya una ;interessante conferenza sulla chirurgia in guerra.

Per facilitare .il completamento del servizio • Per i feriti in guerra. sanitari"? n~ll'eser~ito f.urono tenute per cura della Direzione di Sanità del III Corpo d' ArLe Terme lVlagnaghi di Salsomao-o-iore hanno mata alcu~e Confere1:1z.e ~imostrative sull'orgam·ess~ a disp~sizione .del Comitato ficale di pren.amento di tale serVlzio 11n tempo di o-uerra e paraz1.one c1v1l.e. un intero speciale reparto del sul materiale di cui esso dispone. r:i ' g.r and 1oso stabilimento balneare per la effettuaIn ta~i. confe~enz.e , che si svolsero nell'Ospezio?e d~lle cure. ~ratuite ai feriti appartenenti d~le Militare di lVlilano, l'egregio magg.i0re meall eserc1t0, che 1v1 fossero nella eventualità della die~ dott?r lVI~ss~rot~i ha spi~gato in tutti ~ guerra . suoi particolari 1'11mpranto ed 11 funzionamento delle varie unità sanitarie che costituiscono il " Augusto Murri per la guerra. compless0 dei mezzi coi qual1i l'esercito· è prei\.ugusto Murri, nell'ultima lezione del suo parato a curare perfettamente feriti e malati Corso, rispon·d endo ad una commovente dimodura.ote. i d_isastro·si momenti ~e~la g-uerr.a ; dai strazione d 'affetto, ha ricordato le sue intime posti di primo soccorso che s1 impiantano fra convinzioni sulla sciagura dei conflitti armati l<: tru p_J?e ~om ba.ttenti i?? p~ima linea, ai posti che, lungi dall'essere, come stoltamente da d1 n1ed1caz1one iinprovv1sati, agli Ospedali da luno ·s.i pretende, una 11ecessità umana, devono Campo da cento e duecent0 letti nella zona di conside!ar~i ~ome espressione di perfidia. t appa ed agli ospedali di riserva già accaparE J201che ·s1 hanno le pro,·e che da più lustri rati e predisposti ii1 terza zona. e!a ri~aputa la costante. e met~ica .organizzaEd ha J)Oi presentato con brevi e chiare illuzione in quella Germanna che già Vittorio . t\.1. strazioni il materiale di medicazione ordinato e fieri nel 1700 -chiamaYa « una. grande caserma », raccolto per le var.ie unità (pacchetti moderni il Maestro, comm0sso alle visioni ferocen1ente borse e zaini di sanità e cofan1i per ospedali): ·sanguinose e disumane che disonorano quel poal quale sono ·ora aggiunti tutti i coefficient i polo, si domandò perchè mai gli assertor.i del scientifici e pratici che modernamente si imponpensiero che ad ogni costo vorrebbe ora opp0rsi gono nella cura dei feriti e malati.; parlando alla guerra, non hanno pensato di elevare prima ancora dei 'Tarii mezzi di trasporto usati per il le loro proteste, anzichè riservare il biasimo 1)el pronto e regolare sgombero dei feniti dal campo momento supremo della prova e dei per.ic0li imdi battaglia e pel l oro passaggio da un Ospeminenti . dq.le all'altro secondo che è richi·e st o dalle loro E dopo un felicissimo confronto fra le nefancondizioni o dalle urgenti necessità tattiche della dità senza nome commesse nel Belg-io, e le · preguerra. tese ingiuste repressioni dei nostri, che 1n LiPiù di cento med1ici di Milan0, fra coloro che bia combatte\·ano le barbarie degli arabi, incanon a\·endo stretto obbligo di servizio militare paci di ogni civiltà e uniti ai turchi, f0rti di un già si so110 inscritti per p11estar serviZJio in caso odio senza q_uartiere che mutila e tortura, ha di 1nobilitazione, assistevano a queste conferenrie,·ocato i ricordi del '49 qua11do gli austriaci ze, durante le quali - fervendù l'opera di prepa invasero la casa sua; e chiuse fra i commossi razione nei coi-tili e nei magazzini dell 'Ospevibranti applausi, inneggiando con fede inc.roldale l\Iilitare - i colleghi poterono vedere - la labile alla grandezza dell'Italia. enorme quantità di materiale già in partenza e l'ordi11e perfetto con cui tutto è predisposto a Corso rapido di profilassi delle malat tie infettive. cura degli ufficiali medici della 11ostra Direzione di S anità militare, in una gara di abnegazione Ad i11iziati ' a del l\tiinistero dell'Interno e d 'acche fa onore a tutta la n0stra classe. cordo col rettore della R. Università di R0ma, il 24 del corrente mese s•inizierà uu Corso dimostrativo concernente la profilassi delle malattie Studenti di medicina e Croce Rossa. infettive, per i laureati 1n medici11a e chirurgia. Detto C0rso a\1 rà termine il 7 di giugno. Le E ssendo perre11ute alla Croce RossYci molte inscrizioni si rice\ono presso l 'I ;;titttto cl •igiene do111a11de d '1scrizioi1e da parte di molti studenti della R. Università, ~ia Pal er1no 58, cl ove si cl e1 4°, 5° e 6° a11i10 di medicina, il Consiglio t erra nno l e lezioni di1nostrati\re ogni g iorno, ec(li r ·ttiYo della benemerita I stituzi one molto opcetto i festi\TÌ, alle ore 10 1/ z. 1)ort t1na1neutc 11a deciso che gli studenti del 1

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SEZIONE PRATICA

Corso per agenti disinfettori. Per incarico della Direzio·ne Generale di Sanit~ d~l Regn0, .i l prof. Tito Gualdi, ufficiale sa.nit~r10. del Comune di Roma, tiene in que'?ti gi.orni Tu? br~ve corso pratico sulle malattie 1nfettiv~ epide~iche, s ui mezzi più efficaci di prevenzio.ne e di lotta contro di es1se, sulle norme per il trasporto e l'assistenza dei malati contagiosi, sull 'impiant0 di baracch e e tende d'isolam.ento e da campo e l'uso del materiale profilattico regolamentare e sull 'esecuzione delle disi~fez~o·-?i a domicilio e negli stabilimenti. L is.c rizione e la frequenza sono o-ratuite. Gl i allievi che, per attitudine o-rad~ di ist ru. . ' o zione e pr·of essione, verranno riconosciuti 1d0nei a~l<: funzioni di agente di Sanità, infermiere o disill;f~ttore, y~rr~nno prei;iot~ti per e·ssere assunti i°: servizio ~n caso di. bisogno, sia dal Comune di Roma, sia per ordine della stessa Direzione di Sanità, per prestare 1'0pera loro in città oppure nei Comuni della pro·v incia ed eventualmente nelle colonie italiane. . Gli aspiranti alla detta prenotazio·ne, prescelti 11n numero non maggiore di venti, do·v ranno presentare app0sita dichiarazione per l'impegno di prestazione del is ervizia dietro invito. I medeSiimi , nelle gio·r nate nelle quali, durante il corso di istruzione, dovranno prendere parte ad esercitazioni pratiche m anuali, riceveran•n o una inden.nità giornaliera d.i L. 2. Inoltre g li aspiranti inviati dalle amministrazioni muni~·ipali della Provi ncia ·saranno alloggiati gratuitamente e saranno muniti dei mezzi per il viaggi0 di ritorno alla propria residenza. Gli alt r.i allievi ed udi t ori, non prescelti per il momento pel servizio· pul:·b lico, potranno prendere parte a lle lezioni dimostrative senza oneri nè diritti. L'util.it à di premunirsi contro la possibilità della. invasione di malattie infettive esotiche e della diffusion·e di quelle nostrali, dacchè l'esperienza c'in·segna che purtr0ppo c.iò avviene sempre nei periodi di guerra, è così evidente nel momento attuale da rendere superfluo il lodare questo saggio provvedimento dell'Autorità e il raccomandarne il buon esito. Per .i nformazioni r ivo.Jgersi presso la stazione di disinfezioni in via Merul.ana , 1 23. 0

La Lega va svolgendo efficacemente la sua opera a.nche nel ~ezzogiorn0 d'Italia. Col primo. apr1le ne ven~va dato specifico ufficiale incaric.o. al pr~f . Giuseppe Tropeano, docente di Me~icina ·sociale nella R . Università di Napoli. Egli ha presentata alla Commissione esecutiva del.l a. I;ega la relazion·e sul primo mese della sua attivita. Da 1q uesta rela~ione si rileva la ~mpor­ tant~ 0pera del prof. Tropeano a beneficio della grande causa. Risulta come •siano st ate da lui g-ià. t~nute varie c.onfer enze .i n· centri importantissimi del Mezzogi·orno (Bari, Barletta, Cerignola, Nocera, ·e cc.); come siano stati costituiti v~r1 Com.itati locali, compiuti e in via di compimento interessanti indagini e studi sull'arduo proble1na e c0me vi sia tutto un vasto pro()'ram0 ma da svolgere. Sono st ate fissate per il c0rreute mese di mao-gio conferenze ad Avellino, Lecce, Brindisi, T~­ ranto e Salerno. Per opera della Commissione esecutiva della Leg~ e specialmente per opera degli on. vice pres1de11ti p rofessor Tamburini e comm. Mao-aldi 0 e dei segretari proff. Ranelletti e Signorelli tutte l~ .. aut·orità yengono informat~ di quest'bpera d~l I ropeano, il quale ~a, per giunta, una energica personale preparazione e per le conferenze e pei Comitati. I l po1Jolo meridionale mastr.a d 'i,nteressarsi fervorosamente alla grande causa. Esso corre numeroso ed imp0nent e alle conferenze e vengono dovunque costituiti con entusiasm0 dei Comitati della L ega. 1

Contro il tifo esantematico. Per distruggere ed allontanare i pidocchi degli abiti, i q11ali inoculano il tifo esantematic0, son0 stati ott enuti risultati eccellenti mercè l'anisolo o fenolo metil.ico·, un prodotto di facile fabbricazio·n e e di poco costo. La s ua efficacia antipediculosa venne scoperta per caso dal profess0r Frank el, in seguito ad uno scambio, fatto dal suo attendente ·sul campo, con l'essenza di anice, proposta a llo stesso scopo da v. Prowazek .

Economia di amido in Germania.

A Fontan·ellato (Parma) nell'ospedale civile « Peracch i » il dott . Anto·nio De Castro ha tenuto un c0rso per infermieri. Il corso, della durata di un mese, è stato frequentato da molti giovani che alla fine sostennero brillantemente le prove di esame dinanzi alla Commissione composta dei dotto·rd A . De Castro, O. Toscani e B. Cavenini.

La << Dermat. Wochenschrift » raccomandava nel n . 15 (ro aprile) di abolire l'uso dell'amido in dermatologia, cosi da economizzare a sco_po alibile i prod0tti da cui 1si ricava. Faceva caldo· appello al patriottismo dei medici t edes~hi , perchè si attenessero a questa raccomandazione. Il prof. Unna torna ora n ella stessa rivista (n. 20 del 10 maggio) s u questo argomento; egli espone una serie di considerazioni e di propost e concrete.

Propaganda ed organizzazione antitubercolare.

Ricerca di medici in Serbia.

La Lt=ga Nazionale Italiana per la lotta contro la tubercolosi da qualche tempo· va intensificando la sua opera di propaganda e di organizzazione . Nel mome.n.to attuale quest'opera della Lega torna assai opportuna, riducendosi ad una altissima forma d.i preparazione civile, per chi consideri l 'enorme spaventosa morbilità e mortalità umana per tubercolosi e il peric0lo che t ale morbilità e mortalità aumentino dn tempo di guerra, così come va accadendo, in modo orribile, tra le nazioni belligeranti.

Il Go,,.erno della Serbia, ch e aveva già fatto ricerca di veterinari, ora si è rivolto ufficialmente a l Direttore dei servizi sanitari degli eserciti francese, inglese e russo, dimostrando la impossibilità in cui ·s i trova per scarsezza di sanitari, di combattere le epidemie di tifo esantematic0, di ·v aiuolo e di febbre ricorrente che infieriscono nell'armata e nella popolazione civile. Il Governo della Serbia chiede a ciascuno dei tre Stati 100 medici, cui assicura condizioni econ0miche e di carriera ~eramente vantaggiose. (31)

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Corso per infermieri. 0


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IL POLICLINICO

[ANNO XXII, FASC.

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Rassegna della stampa medica. Paris Méd ., 27 feb. Medicina di guerra. Riv. di Storia Crit. de·lle 5c. Mediche e Natur., genn.-febbr. BILANCIONI: Un nemico e una vittima del salasso. Rev. Clin. de Nla dr'ld, 28 f.ebbr. SANz: La psichiatria in guerra. Foli a Med ., 28 febbr. DE R.ENZI: Suoni e rumori cardiaci. - MESSERI: L'uro.bilinuria nella gravidanza . L'lgien1e Sac., II. SANARELLI: Il retaggio patol0gico del secolo XIX. Psiche, genn.-marzo. LUTOSLAWSKI: P sicofisica integrale. - DE SARLO : I metodi della psico~ logia. - BONAVENTURA : Sulle illusioni dell'introspezione. Tu1nori, gen~. -febb . FAMBRI : Anat omo-pato]og ia dei tum0ri maligni eteroplastici. - FALCO: Peritelioma dell'ovaio. - NIOSI: Steato, si da lipoidi birifrangenti (xantoma tosi) in un lipoma. calcificato del cordone spermatico. Berl. Kltn. Woch., r marzo. UNNA : Aforismi di guerra di un dermatologo. - HEINSINS : Il trattamento operativo e la guarigione dell'estrofia vescicale. - FLEISCHHA UER : Le ferite dei nervi. · Klin.-ther. Woch., r-8 marzo. PAUL : Vaiuolo e lotta contro il vaiuolo. La Stomatol., I marzo. GRAZIANI: Calc0lo del dotto di W artorin. La Pediatria, marzo. CANNATA : La colesterina del siero di sangue nell'eredosifilide. - FINIZIO : L'acido cl oridrico ì1bero nel contenuto gasti::ico del lattante. - FONSO: L'appendicite ·n ei bambini. The Practitto·ner, marzo. EDWARDS e a . : Sul tratt amento delle emorroidi . - SHAW : Paralisi cerebrali d'origine uremica. ABRAHMS: Errori diagnostici comuni . - PINZI : I r ecenti progressi della radiologia e del1'elettrologia. - OLIVER : L'eclampsia. Miinch. Med . Wo ch., 2 marzo. BAUMLER: Il pneumotorace tardivo dei feriti al torace in guerra. J{AUFMANN: Sulla terapia della polmonite crupale. - NONNE : La terapia delle malattie nervose sifilogene. ]ahresk. f. arztl. Fortb., marzo. STRAUSS: Il sis tema digerente in guerra. - STRAUSS e LEVA: Pancreas. - RIEBTER e HUETHYL : Malattie del ricambio. 1

La Presse

Méd ., 4 marzo. GAY:

Trattamento pratico della febbre tifoide ·nelle armate. Wien. Klin. Woch., 4 marzo. CSERNEL, MÀRTON, FEISTMANTEL : Vaccinoterapia e vaccinùprofilassi del tifo. Gazz. d. Osp., 4 marzo. Bossr: Può ancora essere indicata la castrazione quale cura dell 'oste?malacia.? - 7 marzo" <?REGGIO : Ulcera gastrica ~per1mentale da lesione del vago. Pathologica, I marzo. RAMOINO : Sulle aliment~zioni inc0mplete . VOLPINO: Sul monofag1smo. Riv. di l g. e San. Pubbl., l marzo. BERTARELLI: Le epidemie della guerra. Il Cesalpino, r marzo. PERI: Postumi delle lesioni dell 'epididi.m o e del testicolo. Rev . del Circ . Méd. Argentin 0, nn. 156-16I. GuTIÉRREZ : S0pra un 'anomalia renale. LINDSAY : La contagiosità della lebbra. - AGANARAZ : Semeiologia della pupilla. - HITCH e BuzzI : Difficoltà diagnostiche nella localizzazione dei tumori addominali. - RAMON Y CAJAL: Le qualità morali dell0 scienziato. La Rif. Med., 6 marzo. LUCCIARINI: Batteriemia tubercolare. B·erl. Klini. Woch ., 8 marzo. JEGER: Metodo semplificato di terapia endovenosa. - MUENZER : La psiche dei feriti. - GOLDSCHEIDER : Il tetan10 sul campo. 1

Giorn. Italiano d. Mal. veneree e della pelle, I. PORTA : Le myiasi cutanee nell'uomo. - CoPELLI: ~urpura anularis teleangiectodes (Majocchi). Bull. de l' Ac. de Méd., 9 marzo. PARISOT e SrMONIN : Cono-elazioni in guerra. La Presse Méd., I I marzo. Medicina di guerra. Jou.r n. d. Prat., I3 marzo. CHAUFFARD: Le cisti del pancreas. Pensier01 Med ., 14 marzo. TANSINI: Sul mio processo di operazione radicale per il cancro della mammella. DELLA TORRE: Sui diverticoli della vescica. Lo Sperimen., I (15 marzo). BoSELLINI: Tubercolidi lichenoidi a tipo Wilson. - MARASSINI: Proliferazioni epiteliali atipiche e loro meccanismo di formazi0ne. Natura dei virus filtrabili. Riv. crit. di Cl'VnJ. Pried., 13 marzo. TALLARICO: La terapia purgati·va per via ipodermica.

Indice alfabetico per materie. Antiluetici neurotrofici . . . . Pag. 703 Anuria : tratta1nento . )t 707 Blefarospasmo e ronzii d'orecchi . . » 704 Chirurgia di guerr a . . . . » 698 Colica 11efritica : prescrizioni . . . » 7o8 ]) ·706 Diabete e chirurgia . . . Donne rese incinte per opera di nemici » 704 Eden1i : limitazivne delle b e\Pande . . J 707 Eritema nodoso e tt1bercolosi . . . . J 705 Ernie inguinali: c ura operativa . . . > 705 Gr<1\;cl~111z'l: cellule deciduali 11elle ghiandole li11fatiche del bacino . . Roma, 1915 -

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Tip. Nazionale di G. Bcrtcro

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C.

Inter\Tenti operativi e medicazioni nei treni-ospedali . . . . . Pag. 702 Leishmaniosi: trasmis-ione . , 703 Malattie d'orecchio, naso e g0la: pro> filassi . . . . . . 689 I • Medici d'Italia (Ai) . . . 713 ) 704 • Necrobiosi : ricerche . • > Nefrectomia : tecnica . . 7o8 I .,.er,·i : chirurgia delle ferite in guerra 700 ) Pleurite : turbe gastriche consecutive . 705 > Sen·izi sanitari nella guerra 11a,~a]e. 695 ) -oS Ulcera gastrica : tera pia . . . 710 • \•ita sessuale in guerra . .

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Anno XXD.

Roma, 30 magg1o 1915

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI «========================================================--=-===========~-

SOMMARIO. Lavori originali: Dott. Giuseppe

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Frattin: La cu1a razionale delle <UStioni. - Medicina castrense: Lermoyez: La sordità iti guerra. - Le automutilaziotii in gtJ.erra. - W. Pisek: La diagnosi e la profuassi del tifo petecc~iale. - Prof. Vittorio Maraglla no : La 1'adiologia nella pratica della chirurgia di guerra. - Le emorragie .sul campo di battaglia. - Sunti e rassegne: M!tDICINA: Williams: La smdrome d'insiiffìcienza surrenale. - CHIRURGIA: Murphy.: Le miositi. - Accademie, Società medlobe, Oon11"esst: R. Accademia Medica di Roma. - R. Accademia Medica di Genova. - R. Accademia Medica di Milano •

.Appunti per 11 medico praltco: CASISTICA E TitRAPIA: Buschke e Hirschield: A1iemia aplastica in seguito a gonorrea. Anemia perniciosa in 'U n radiologo. - La splenectomia nelle malattie del sangue. - Posta degli abbonati. - Varia: Le vittinie delta guerra. - Le vittime det terrenwto. - Cenni bibllograft.ci. l'fella vita professionale: L'ora della disciplina. - Rlsposie a queslU e a domande. - Condotte e Concorsi. - l'fo· mine, promozioni ed onorift.cenze. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medica. - Indice alfabe· tlco per materie.

Pubh11cazione di attuR-11tà: Dott. G. MENDES •

C.pltano Medico del 29 B.egglmento Granatieri, già .Alato neall Osl*iall di Boma.

MANUALE di Medicina e Chirurgia di guerra Blepatlulmo volume t&sot.blle di circa SOO pagine, con 20 Ogure tnteroalate nel testo e una tavola a colori. - Prezzo L. ~. Qae1to interessante libro che l'egregio nostro collaboratore ha cortesemente aderito dl compilare pel lettori del POLIOLINICO, e ·ahe t11ell'attaale momento aoqulsta un'Importanza tutta speciale, sarà da noi spedito immediatamente, quale ·

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:r....i r e 2 .all'importo del loro abbonament o por il 1915 e che lo invierannJ subito mediante cartolina vaglia. Gli abbonati che hanno già pagato l'abbonamento potranno avere il Manuale di Medicina e Chirurgia di guerra allo stesso prezzo ~ldotto i nviando subito una. cartolina va.~lla. di L. 2 al prof. Enrico Morelli s Via del Tritone, 48, Roma. 1 ~ostri lettori possono formarsi un concetto esatto dell'utilità e dell'importanz:l. di questo nostro semidono, esaminando il Sommario ·d el Manuale, riportato nella prima pagina del Fascicolo 11°, Sezione pratica. •

Dlrl&&I di freprltM rltena&I, · 1e111a 01tar11e la tonte.

B vteta&a l a rtprodazlone di lavori pu bblicati nel POUCJLl1'1CO o la pubblioazJ0111 di aunti di es~J

LAVORI ORIGINALI. OsrITALE Cr\'ILE nr SuzzARA.

La cura razionale delle ustioni per il dott. GIUSEPPE FRATTIN docente nella R. Università di Modena, • • • chirurgo pr1mar10 .. La lettura di una n0ta riass u.n ti·v a in uno dei -più ~ecenti numeri della Sezione pratica del .Policlinco (r) , m i ha determinato a rendere più ( r) Anno XXII, f.asc. 14, 4 aprile 1915, pagina -468 : « QUtr.a semplice ed efficace _ ~elle scotta·

:ture» (G. Kuss, f oiirnal des prattciens, 1914).

noto un processo che da quailche tempo ho adottato n·eLla cura delle scottature, e che mi ha dato i risultati più lusinghieri, veramente brillanti. La lv.devole preoccupazione di attutire sollecitamente il dolore; di diminui.rlo nell'atto di rinnovare le medicature; di facilitare il progresso della rigenerazione epiteliale, ha suggerito di limitare la cura delle scottature alla applicazione di sostanze g.rasse, coadiu\ate da 1.opici di più 0 meno vain.t ata fama. Oggi ancora, coll 'aggiunt a di qualche aspersione di liquido antisettiico, questa è la cura più comunemente usata. I risultati di questo trattamento, da me stes(1)


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IL POLICLINICO

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so per 1ungo t empo seguito, sono veramente qualche estensione. e grav;tà, immediatamente scvnfortan ti. sottoposto all '~.nest~ia generale. Contrariamente alle esposte premesse, le me.. ·c on. abbondante acqua calda e sapone incvdicazioni, che devono essere ripetute almeno mincio il metodico lavaggi~ .{iel teg.mne-nto sano una ·volta al giorno, riescono dolorosissime; un largamente circostante alla reo-ione ustiQnata , e grado più o meno elevato cli rialzo termico è poi del · territoriv stesso della scottatura; dopo cost ante ·per lungo tem·p o; per poco che le una prima pulizia, .p rendo una spazzola bollita us tioni siano estese, lo stat<> generale· viene e la passo accuratamente all'intorno e al disoprofondamente depresso. Lo~almente, poi, dalle pra della sµperficie tlesa. Q]ud la spazzòla è mazone più profondamente lese si origina un · pro- - 11egigiata con maggiore delicatezzà; nia· non decesso ·s·u:ppurativo · che ·tende ad .estendersi; le posta; s0lo. qu·a ndo si ·tratti di regioni normalscottature di' ·secondo grado si identificano, dopo mente ricoperte di ~egumenti assai delicati, 0 a.r p0co, con quelle di terzo grado, sotto forma di . disopra di bruci1a.ture molto profonde, essa cede una vasta · superficie su,ppurante, che solo leu'.• il posto ad una compressa asettica, imbevuta di tamen.fe ·si va · tmotlifitanclo in una piaga granuaçq~{l e s~pohe, il c·u i uso, del resto, generalleggiante, La 0Ura_ è, lu11ga, _dt:moralizzante d~l men.te . si~ altèrna~ a . seconda dell'opportunità, a pari per il malato e per il chi·t ·u rgo; ·finalmente , quello delli spazzola o della ma:no libera. Sotto l a guarigi-0ne si 1 ottiene · a· prezzo di cicatrici l!aziione 'della spazzola larghi lembi di flittene s? spesso orribiJmente deformi. ' . staccano! dove queste maggti01rmente resistono,. · Già patec~hi- an.n i f.a, · po"co soddisfatto di un rion esito, a men<r che non si. tratti di bolJe in.tale procedimento, f.lVeVO pfOVato, dopo qt+alçhe signi:fièanti, aq 3;tprirÌ~ e .a recider.Je alla 1oro .giora9 de lla SOÀff~ "'curfi~· a lavare con ~qqua ~ b a;se, CO·tl~ fo.r.~jci~ per . liqerarne assolutam~nte sapone la regione ustionata, e, dorpo averla il campo. , asciugata e cosparsa ai polverè inèliffeiente, a ri-.. . ,. Il conservare ·1·e · :fiitten.è, anche sie recenti ed coprirJa con u.n a medicazione sterile asciutta; " intatte, :.-0 il vuotrurle sem.plicemente con una ma il do\01re..: V~".O e~~' ~.Per:. qµa11to ~<?'p tje .. e. deli~ ., P,u?~~r~, .S~, I?,ot~v~ cQsti~uire~ una beD:efica pracate fossero le manualità dell\)perazione, si cati~ protettrice· in riguardo alla poca proprietà gionava rosl· all'apimaJ.ato non mlÌ pare~a suffidei trattamenti c-Omu·ni, perde, a mio .a.v ,..iso,. cientemente compensato dai van.t aggi, · a ,rero ogni vantaggio di' fronte alla cura asettica. dire assai mediç}c~!- the da que11a i:tr.,on1pleta La ITijpar~ione epiteliale iprOV'iene dai marpratica si ottenevano. .gini dell'~'idermide c-ircostante alla bolla e daCertamente non ign~ravo · 1'eccelle11te T ·r(tf.f agli strati epiteliali più profondi, che, se anche to di chirurgia d)urgenza del Lejars; ma fu ~ol- non .sempre in conti·nuità di superficie, soglion<> tanto nel corso dii recenti ricerche bibliografiche tuttav1a su·s·&istere al fondo dèlla lol-la ' ~tessa. su ques.t o argomen.t o che mi accad·d e di fissare Gli strati epiteliali sollevati dalla essutlazione la inia attenzio·n e sui suoi precetti riguardo la sierosa non vi h anno alcuna importanza; e,. « c11r a asettica del·l e bruciatu·r e » (I). lungi d.al potersi considerare come adatti ad La pratica efficacia id-ella' deS.Crizione del pro· · u~a s?ecd.e di rei~ne~to, so110 cost~ntemente decesso da .lui usato e il a sua cor.rii.srpondenza colle 'Stinati a sicomparire. mie idee generali e coi tentativi · da me altra Non credo che il conservare questi brandelli ,-olta istituiti, mi indluesero ad es·p erimentarlo. di teSSlllto inerte, non suscettibili di essere puPoichè, pur seguendo le fondamental·i direttive liti ~ fondo, e ing\)ID.branti per ciò che riguarda del Lejars, ho mvdi:ficato, 0 precisato, qualche la puliziia delle parti circostanti, possa presenlnomento della cura in tase a concetti persotare qualsiasi varntaggio; mentre ev·entuali g:er11131]i e ai graduali risuil tati della mia esperienza, mi già penetrati nelle :flittene, o per preC'edenti lacerazioni o punture, oppure per migrazione d e cri,·o, senz'altro, il metodo, come è ormai da attraverso gli strati dell'epitelio sollevato e di111 e e dai miei assistenti correntement e pratisorganizzato, possono destarvd una in:fian1macato. zione purulenta, compromettendo il risultato I,; 'ammalato, p0rtato sul t avolo di medjcadella cura. zione, è, per poco che le sue lesioni siano di In conseguenza, trovo logico ed opportuno il . passare, sia pure con maggi0re delicatezz::i, la 1 ( i) F. I ,;ejars, Trattato di c11 i rurgia d 1urgeti,. spazzola sopra la stessa superficie ustionata, :.a . tr.ad. di A. e C. Cecche.rellli, seconda edizione .p ercbè, mentre 1'epiteljo già solle\ ato, e qt1?udi itnliana. sittlla quinta :f.rancese. l\Iilano, Val-lardi, inutile o dannoso, l\"enrà con ciò più facilme11te J)arte II, pag. 1158. 11 I,;ejars, a s tia -volta, fa risalire la priorità allontanato, gli strati epiteliali rimasti in sito e.le 1 tnetcxlo alla signora Nageotte-''"ilbouche- · non saranno per nulla les-i da questa pratica, se ·''·i tch, per la "tta te~i dli lattrea 1'frn.itt tnl•nt an- con-venientemente e prudentemente esegttita. " tis t>lic1ue <lt." l:rulures) , pubblicat a nel 1893. ~

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[4.\.NNO

XXII, FA.Se.

SEZIONi P~ATICA

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Queste . ll?.anovre pos~ono prolUiUgarsi per . u11 quarto ,d'ora, mezz'ora o piùJ a seconda . dell'estensio~e d.elle le~:ioni e del gradq . di imbrattament0; dopo ciò, ban~ito .assolutamente ogini ant~settjco, ir~go abb1onda111tep:tente con , soluzione fi:si·ologiiça.,. sterile tiep:ida. A&ciu.g 0 s~~ , ~ar1amente con batuffoli ·di garza asetti'C'".a: co- · • pro ,tutta la S\lip~rfi.cie interes~ata .<;vn· ,çom presse dÌ g3!fzp. sterili- e asciutte, i3-llte quali so·v rappongo un abbC?nda:qte strato d} ovatta; ç fascio molto acctira~mente con beru;le idrofile, senza ' i11terposizjone di . alou·n o strato impern:i~abile. · ~ ~.mporla1:J~e, che il qendagg.io, pur senza esoore · , rigor09amente contentiro,, -opa;>op.ga . una sufficiente limitazione ~ movimenti delle membra aese; c<?:Si, .p . .es., ru.elle estese scottatwre del· 1'arto superiore quiesto . viene con vantaggio ~­ saito_ al tor.ace ; 'll·el•le ustioni della mano si può intercalare tra i giri di benda una ferula adatta, e cosi v.ia. I :,Piccoli' bambini, con ustioni dell'addom..e e· delle .cosci e, ven·g ono molto con.v ienientemente ÌUll•ll;lObilizzati sopii-a U'll: aetitin.o -telaio, eguale a quello che usiamo p,e r i piccoli operati di ernia. Le ustioni int·e ressanti i geni tali, il perine0, i cont~ dell'ano, la radice delle eoscie, vengono in qruetstd casd trattate allo scoperto: dopo oo-·n: o i urinazione o defecazione le p.a rti s·o no la,,at~ con sol\q.e.ion~ :fisiologica, leggermente asciugate e.o n ·gacrza asettica, cosparse di p.o lvere indifferente (1) . Lo stesso trat4mento vien1e applicato apche su ammalati che veng0no condotti all'ospedale qualche giorno dopo l'accidente, e quando pur~ siaino state i"niziate le conlslUete cuire a base di topici. Spes-so si trovano allora :fiittel)e già purulenti, e, in generale, le prime &favorevoli conseguenze della iniziatq. surpp1urazi.one ; è meravio-Jios0, tuttavia, come, subito dopo 1.a applica;ione del trattamento pili raziona1e, lo stato gener.ale dell'ammalato si .modi:fi;ch.i nel mçdo più pr•opizio, e mutino ra dicalmente le condizioni locali, con un rap.i'd issimo miglior.a.m ento. La cura co·msecu·tiva è delle più serruplici. Di solito il decorso è apirettico; ~e "l'ammalato era f.ebbricitante al suo ingiress o, la temperatU11a si abbassa subito do1po 1a cura; fi:n1 dal prìmo l'idestarsi dal ·sonin10 anestetico 1'arnma~ latv è li·l;re ro da oo-ni •s,off·erenza. o • La primia medicazlione può restare vanta.gg10samente in sito per 8-10 giorni; le compresse, in parte aderenti, vien·g ono allora. facilm~te :11J!cmtana:te sotto un. oo-etto di soluzione :fis 10log·1ca sterile tiepli'da. • ,.

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(r) Ci troviia.mo bene ~olla ~eguente formola ! Tali0o venet~, gr. loo.; l~opodd.o, gr . .io; dermatol0, gr. 2 ; ossido dli1 zinco, gr. 8. 1

. i\ :qltl,est'epoca le ustioni di primo e secondo grado :sono giià g·u arite qu·asi completa:m.e nte; i punti più. p~of9ndamente lesi (terzo gradV') . ap~ ~aip.n'O . be~~ ..gr..a.nuleggiantli1. Si asciuga legger· mente; si_Spa{ge un _po' di polvere indifferente e si rinnova .l.a m~dicazione: Spesso è già . pos· sihile Jimfitarne l'esteBSione, per lasciare allo scorpetto i trat~i orm~i , guariti . . In seguito, salvo calsi speciali, basta cainibiar,e la .medicazlilonc due volte alla settimana. ·• • . La guarigione si ottiene in brevissimo tempo, ~ ~ eccettuate necessariall?-ent~ le più profonde lesioni di terzo grado, il cui decorso può essere, dm iresto, migliorato da opportune a.pp.Jicazi0nj di innesti - senza deformità cicatriziali. '.Ricordo v-0lentieri il c-a>so d:i .una giovinetta, nella quale, oltre ad altre ustioni del tvrace e degli arti superioi1i'1, tutta . lé;t m.età si.nis.tra della faccia e delle labbra era sollevata in una enorme :flittena: qrueste lesioni guarirono completamente in una diecina di giorni' e senza la minima deformlttà. La mia es.p erienz.a , per quanto non anc0ra molto estesa, è più ~he sufficienté per consentir· mi di apprezzare· e di .r accomandare caldamente i1 . metodo, che risponde iaJ.le più moderne esi .. genze della n0stra arte, e che è destinato a: re· ' dimere un gra11de numero di infortunati da lunghe atroci sofferenze e da danni irreparabili.

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MEDICINA CASTREnf.SE.

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(LERMOYEZ.

La sordità in guerra. Lm Presse 11iédic., n. 8,

1915).

Oltre la sordità prodotta da lesioni dirette dell'orecchio o delle .siue .vicinanze, la guerra può provocare una sordità traumatica indiretta in rappor.to alle esplosioni1. In que~ti casi ciò che apolisce l'udito è lo spostamento impro·vviso dell'aria che si precipita nel condotto uditivo e colpisce il .timpano1. Il suono non è come la luce una forma di energia; è semplicemente una sensazione soggettiva,· specificamente interpretata dai centri r.iervosi quando l'energia meccanica colpisce l'orecchio con una periodicità determinata. La luce è un'ondulazione dell'etere, uni mezzo immatea-iale; ma sopprimendo l'occhio, essa continua ad esistere, a decomporre i sali di argento, a provocare l'esplosione dei miscugli di cloro ed idrogeno. Il suono è il risultato di una vibrazione di mezzi materiali e sopprimendo l'orec'chio il suono non· esiste più, irest erà solo il • • m ovimento. Tuttavia non tutti i movimenti <1.el1'aria, che colpiscono l'orecchio, provocano il (3) I


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IL POLICLINICO

suono; perchè si at bia la sensazione sonora è necessario <::he i movimenti dell'aria abbiano la forma di os.cillazioni periodiche, e che questa periodicità oscilli t·ra 32 e 22,000 ,·ib11azioni per minuto secondo. Quando un obice scoppia in vicinanza dcl1'orecchio può lederlo con due meccanismi differenti: a) il rumore intenso mette :sintonicamente l'apparecchio uditi,·o in vit.r azione esagerata ed inibisce il nervo acustico, come una luce intensa abbaglia il .nervo ottico. Si pr0duce cosi una sordità funzionale, che scompare, senza lasciare altri disturbi, in qualche giorno; b) l'aria spostata è violentemente proiettata nel condotto uditivo, do\ e non potendo distenders~ si condensa e si abbatte s ul timpano che trasmette la spinta al labirinto. In questo caso non è il rumore, ma è il vento dell'esplosione che traum.atizza l'orecchio p-roducendo lesioni gravi che persistono quasi indefinitamente. Questa condensazione brnsca di aria nel condott0 uditivo s i \'erifica sopratutto nelle esplosioni in stp.azi chiusi, dove l'espansione del gas non si può produrre liberamente. Ed è perciò che questo tipo di sordità si osserva in seguito allo scoppio delle bombe nelle triincee più che dopo un cannoneggiamento in aperta campagna. La funzione dell'orecchio medio, come è noto, è quella di tras.for1nare i movimenti di grande ampiezza, di piccola forza, e quindi trasformate le vibrazio·n~ del t1mpan10 in movimenti di piccola ampiezza e grande forza allo scopo di. vincere l'inerzia dei mezzi liquidi dell'orecchio interno. La catena delle ossicine disposte a ìeva di seco11d0 genere produce questo aumento <l! forza in ragione di r a 30. Peri cui i minori ef~ fetti dannosi delle esplosioni si hanno quando questo sist ema di amplificazione timpano-osseo f1111ziona 1uale. I,a prognosi delle funzioni uditi·v e è perciò differente a secOlnda che il timpano resis.te o cede allo scoppio. 1

* * Quando il timpa110 resiste, tutta la forza , .i,-a dell'esplosione è trasmessa moltiplicata 30 volte al labirinto. Si produce allora una commozione labirintica a les ioni , ..arie come quelle che seguono a ,-iolente contusioni del cranio. È interessato tanto il labirinto anteriore che quello posteriore : si ba11no disturbi dell'udito e del1'equilibrio. "aturalmente il decorso e la prognosi , ·.a ria a seconda il grado di ,-iolenza e la prossi111ità dell 'esplosio11e, la disposizione anat omica del condotto uditivo ed il stto con•tenuto in ceru n1e, cl1e tende a sin orzare gli efietti dello scoppio, lo 5tato psicl1ico del goggetto a seconda che egl i nttcu,le o 11011 l 1esplosio11e. La co1n1110(4)

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zione labirintica così prodotta può essere lie\•e e gra, e. Nella forma lie,-e si ha dapprima una specie di assordimento, a cui segue una penosa sensazione di pienezza nelle orecchie, un rumore i 1usicale, come un volo di mosche, una deambulazione titubante. Intanto non· esiste 'llè otalgia, nè otorrea, nessuna lesione all'esame otoscopico. È uno stato più molesto che doloroso, che <.tura qualche giorno, talora qualche settimana : ie vertigini scompaiono, l'udito si ristabilisce, 111a il ronzio può persistere .indefinitamente. Per <1itel che riguair<la la terapia di questo stato è sufficiente il riposo : calma, immobilità, silenzio e qualche dose di l:;romuro. I soggetti possono riprendere il loro servizio nel periodo medio di un mese. Le loro orecchie devono essere protette da un tampone di o·v atta introdotto nel condotto uditi·vo. Nella forma grave l'individuo al momento dell'esplosione cade a terra, talora incosciente. 1{invenuto egli non sarà in grado di risollevarsi;· bisognerà sollevarlo, sostenerlo perchè egli barcolla, la sua testa è pesante, ha nausee e vomito . Dur.ante qualche giorno r.i mane immobile, silenzioso, anstioso. Il più piccolo movimento della testa gli produce un accesso di vertigini con sudori freddi, nausee, angoscia precordiale, ·vomito. Poi questi· !fenomeni si attenuano: lo stato vertiginoso in un periodo di tre a sei mesi .scompare, tuttavia i movimenti bruschi di rotazione, il salire una scala, lo sporgersi .da un luogo elevato produrranno forti aìsturbi <lel1'equilil:·r io; il ronzio diminuisce, ma la sordità persiste, talora solo per una certa estensione della scala tonica (sordità tonale d 'Escat). All'esame otoscopico si rilev.ano sul timpano dei punti emorragici, il che fa pensare che a11che nell'orecchio interno si son prodotti Llegli ematomi. L'acumetria mette in e\·idenza una sordità labirintica pura. La prognosi di questa affezione per quel che rio-uarda la funzione uditiva deve essere sempre o riser,;ata, tanto più che la .sordità può andare ao-o-ra,·andosi successi,·amente ed anche comparioo re t ardivamente. Questi feriti ad ogni modo fiOJl possono essere 'fimandati sul fronte senza pericolo per loro e per i loro commilitoni. La cura di queste forme è costituita dal riposo il più assoluto: l'infermo do·vrà essere tenuto in una camera silenziosa, oscura. Non gli dovrà essere somministrat o nessun alimento, e tanto me11 0 be,-ande alcooliche. Sull'apofisi mastoide si ~p­ plicherà una borsa di ghiaccio ed all'occorrenza delle sangt1isughe; sull'epigastrio per combatt<:re le nausee si applicheranno delle carte senapate o una b orsa con acqua cal(ln. 7


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SEZIONE PRATICA

Il trattamento è completato da una iniezione di I cgr. di morfina ripetuta mattina e sera. Successivamente quando i fenomeni 1acuti saranno attenuati si prescriverà del l>romuro di potassio. Per la sordità iresiduale si può tentare la cura stricnica ad alte dosi.

*

** Lo scoppio di una 1nina, di un bomba può provocare la rottura del timpano; la sindrome che ne seguirà sarà di versa a seconda che la rottura riguarda una membrana normale, o ttna 1nembrana deformata. La rottu•ra di un timpano normale è rara, 1)er· chè la sua elasticità lo protegge assai bene dallo • scoppio. TtJ.ttavia quando si verifica, la forza viva de1la spinta gassosa è quasi totalmente assorbita dal lavoro di rottura della membrana, e la commozione labirintica non si produce o è leggera. La rottura di un timpano deformato è più frequente perchè le cicatrici distruggono la elasticità della membrana. Data la scarsa a-esistenza la forza viva della spinta .aerea non è gran che indebolita e produrrebbe gravi effetti sul labirinto se questo non fosse protetto effi.c~ce­ mente da un'altra condizione, che suole accompagnare le defurmazioni timpaniche : l'anchilosi delle ossicine. La catena delle ossicine inerte e rigida è incapace a trasmettere l'urto esplosivo. Ad ogni modo nei due casi, con qualche leggera differenza, i sintomi sono quelli non di una commozione latii rintica, ma di un traumatismo timp.a.n~co. Il dolore improvviso od il rumore sordo del timpano che sii lacera sii di:ffiondono nella profondità di una o di tutte e due le orecchie; del s.a ngue gocciola dai meati uditivi. La sofferenza è talora così acuta da provocaire una sincope; ad ogni modo essa dura poco, e la d·e bole otorragia dura qualche ora. L'esame otoscopico fa rilevare a second.a del t empo in cui è praticato un grumo o una crosta di sangue che copre il timpano. Dopo avere asportato a secco i residui dell'emorragia, la membrana si presenta in uno dei due aspetti seguenti : a) se la rottura si è verificata sopra un timpano normale si vede u11a lacerazione lineare, una fessura che segue la direzione delle fibre radiate, con sede in vicin.anza dell 'ombellico, con m argini lacerati infiltrati di sangue; b) se il timpano rotto era già alterat o si vedono una o due perfor.azioni rotonde o o\·ali : i loro bordi liscj, spessi•, grigiastri fanno pensare che essi li1nitavano precedentemente delle fosse .atrofiche che lo scoppio ha fatto saltare. In questo ulti1no caso il dolore e l'emorragia sono molto attenuati, e la so·r dità preesistente aumenta di

poco. La prognosi di queste 'fornie è unicamente in rapporto al trattamento, che ·de·v e consistere unicam·e nte 'llel porre un tampone di ovatta nel condotto uditivo. Ogni altro init ervento a base di iniezioni detersive e dii istillazioni antisettiche può far comparire l'otofll:ea e le sue complicazioni craniche. Ben curati i soldati .affetti da rottura traumatica indiretta del timpano possono dopo un mese circa ritornare .s.ul fronte. Ma quando la perforazione del timpano persiste e l'oirecchio medio quindi è esp0sto ai pericoli di infezione, con~ viene inviare i malati ad un ufficio più che ad una trincea. DRAGOTTI.

Le automutilazioni in guerra. Dopo la battaglia di Lutzen e Bautzen nel 18r3 alcun.i gen·e rali riferirono a Napoleone che più di 2000 uomini si erano volontariamente mutilati. L'imperatore dette 0rdine che uno su venti di questi mutilati f.o·sse fucilato. ~la Larrey, il grande chirurgo, l 'organizz.atore e l'anima del servizio .sanitario delle a.rmate napole0niche, itnpressionato per il numero dei mutìlati, corse al quartiere generale, domandò un 'udienza . all 'imperatore e implor-ò per quei disgraziati un s upplemento d'inchiesta. Nap0lieone corrucciat'10 accolse molto freddam·e nte Larrey, ma la sua collera si calmò di· fronte alla calma ed alla fierezza del grande chirurgo, del quale egli aveva apprezzato il coraggio o la devozione su tutti i campi di battaglia. <e Sì, -riis.pose, l'ordine .sarà sospeso per qualche giorno, ma fate il vo·stro dovere e p0rtatemi subito il vostro rapporto». L'indomani fu i stituita dal Corpo di Stato Maggiore una Commissione, di cui faceva parte il Larrey, e che doveva accertare le cause delle lesi0ni presentate dai presunti auto-mutilati. Si potette così assodare che questi traumatismi si erano prodotti nel montare sulle pendici dirute delle colline conquistate. La fanteria imperiale nel far ciò si disponeva in tre file per modo che i soldati della prima si tr<lvavano in una p osizione più a lta di quelli della sec0nda e della terza fila. Così i soldati delle file inferiori tirando colpÌvano le mani dei commilitoni situati più alto. La direzione cli queste ferite che interessavano sopra tutto la faccia dorsale delle mani, l'assenza di tatuagg io dovuta alla relativa distanza d·e lla bvcca del fucile, infine la posizione relativa dei tiratori con.v insero i commissari che si trattava di mutilazioni in\1 olontarie. Larrey giubilante si precipitò al quartier generale e domandò di essere · presentato al pa(5)


IL ì>OLICLINfCO

drone del momento. Sul~a sogl~a de11a pòna 1'impera tdre fissa'.·ndo ·il su-0 gfàììde ' chirutg6' ' gli disbe : cc E bb'e ne, La.rtey; · sì~te 0ra co_ri\>into· della colpabilità dei' thìftiÌati? ,, -«.:No,-· sité:: 'essi non son.o co'lpevo1i, 'per . assituràrve'h~ -degn~tévi di da re hno sguardo~ a questa retazib_n~ ~: : .. ·.. L''indoman i· ~arrey· fu ·in~italtò :in ~utta qfret ta al .qu~ttiere gerie~a1e, doyè Iu;! ~tévlito'<-~atl )1mpétitoì-e ·'c0n' 1111 sc rris o · 4ì . sòddisfazione. · Nàpbleòne prèhde »dogti· le.. .niani gli ·dissé: '4 «'Qia'.z1'e,· µi1o ~·a rò"·Lafre:f', .1':i riÌperature è fèlice ' di avere a1la ' !sua .1 di p'é ndeiiza degl} ··tiòmirii è~m-e' v-Oi' »'.-· . . Bonnette~ 'ricord~ ··questo·· episodio' p~r . raccOmandare- n~~ è'a.si di sosp~tti cll. aut0~111utilazione· la magg1oiJ prudenza .prima di . ~ffermare la LCl· pabilità dei soldati. · P~udenk che "è ·tanto 'piu ~±ieces?ari'à "·i.n quanto che s.e è molto deplorevole· 'chè si fa~·èiano ron• . ... .. . .. . dannarè degli ihnocenti, d'a ltra.· patte ·è molto p'ef-icol0so ·1 ~ dis~iplina· deli'esèrcito la~cì~re ~mplfniti ·1 veri' colpevoli. . . . Durante le g'u erre àccaCie . talora che i soldati pur di· s.ottrarsi ai '. loto doveri e 'far ritorno in· fatniglià si 'mutilano volontariainente ' i pièdi 1 ~ le ' mani. "Qu~~te~ mutila~ioni ~olute; p·remedit atè, si osservarib 's 9pr~· tutto al . prinèipio deÌle <istilità, · al ·. momentò .dél · prìmo b attesimo. d el fuoco, qua ndo là mitràglia chè crepita,' gli obici ch,e se.o ppiano provocano un.a depression·e i:ale che fa fremere 1'orgànismo di fr0nt e a11 'or: roré isti~ttv'o .della m'o rte. . . \ . L'esemplo . 'd i ,quest e ·m~tilazi_oni è molt~ cqntagio:=>o, ~Òprà tiltto , q~an~o · restano i mpunite, è ne.c essario s ventarle, reprimerle con .,. per ciò . . . ' ' . n gore. · Se · inlatti' 'qùal~he soldat o ri~sce per· g_uesto m.otiy0 . . a fa,rsi in.andare . lontano dal fronte, per l'inesperienza· dei medici militar~ , qu_este m~tiiazi<>ni volontarie .non tardano a ripròdursi, a imte.razzi al comando .. Petciò crear e dei serii • • per tutte le ferite da proiettile alle mani o ai piedi bisogna far e un esame a ttento, un interro. " . gatorio acc0rto s ulle circo,stanze del tra um atismo la posizioni€ d el colpito al momento in cui ti· ' cevette il proiettile. Il segno caratteristico di un colpo d'a rma da fuoco tirato à bo~t toucliant è il tatuaggi0 di g rani di pol\yere incomplet ament e brucia ti, che circonda come un collare l 'orificio d i entrat a. Quest e incrostazioni sono intraderm iche ed anche con un lavaggi0 accurato non si riesce ad asportarle. Inoltre le labbra dell'orifìcio d'entrata sono circondate di un piccolo orlo nerastro, do\·uto al fatto che i l proiettile sporco per la deflagrazio11e del gas si i)uli sce sulla pelle che esso punge e di .;te11de pri111a di attra\~ersarla, grazie all 'elasti cità llel te~.; ulo cutaneo. 1

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~ ·.. Questi due segni permettono di stabilire che il t olpo ·è stato' tirato a ièanna avvicìnata alla ~e.Ile~ · ~a l 'i~ch~~~ me4ìè'o-inilitare deve p~i ~cc~rtare I~ c1rco~fanze ch'e ~8:nn0 ~cc-0mpagnato il trau111atism'o: ·· · • ...... . ,.,. . ··-'Le fe_rrt~ acci~entali dellé mani analoghe . a quelle volon't àriè ·si · ;~sservariò principalmenfe riell~ :iottiè a'. corpo a cor·po, ·quando ~meritrè u~o degli avversari sti:inge la canna dell'arina l 'altro ·.,~a . partire'· 'ì l colpo; , :n el · -p a·ss3:g·g i0 di un osta~010 ·:(mu1=r, -siepi, ecc:), qu~nà'o il fucile carico 1 · è 'momént~neamehte abband on'~to', è .poi ripreso pet' l'e$tremità 'della· eanna, inFqu~sto mo'vimén t o ~un ..os.~~910 può fat scattare il grilletto; i nfuie le 'ferite '-.s~no a· li_v ello dei piedi. qtiando inavveìtentemente sl a~poggia su di essi un. fucile . ' ., car1ico. , In generale il fràgitto di questi traùmatismi ~ccide'nf~Ìi ha una direziòne più capricciosa di quello delle mutilazioni voluté, premeditate, che hah·n o Jocalizzazionii più · nette ed in lu·o ghi d i , ·· èlezione. - Le 'f eritè delle dita e delle mano dùvute ai titi del combattimento sono d'ordinario dorso' ' ·p almari, mentre quelle volont~rie interessano sog~a~_utt? ~~ f~~~i~ ~almo:-dfrsale del J?.v11i~e, 4e11'1ndice e del medio; ed anche la palma della mapo irÌ. vicinanza· della testa dei metacarpi. ~iù raramente queste lesioni si constatano al tìvell~ del grosso dito del piede calzato o .non ~ · Nel primo cas0 è necessario esaminare la scarpa . il cui cuoio perforato impedisce la. for.m ~• J ' zione del tat_u aggio sulla . cut~. D'altra parte la direzione vèrticale della ferita parla in favore di. un tra umatism0 volontario, .che altrimenti r n on si potrebbe spiegare se non con un colpo . ' . ' . . d'arma da fuoco ricev~to verticalmente . dal pia• >( H • h-0 d'una casa. . · Alcuni uomini affer.n:ia.nò-' di avere ricevuto il 1 ·colpo portan1d o il fucile ~rnfato a ppeso alla spalla con la canna diretta v~rso r i'l suolù, m a in questd caso è qua:si sempre ii qui·n to piede quello colpito. · Ad og.n.i modo 1'osservazione di parecC'hi casi Ìdentici deve richiamare particolarment e l'attenzione1 dei medici~ perchè le mutilazioni volute, premed itate, com paiono :spesso a gruppi ed a sbalzi . I nfine le ferite palmo-dorsali p r0dotte dalle palle t irat e a bruciapelo sono generalment e nett e, con frangie cutanee molto lievi alla faccia dorsale. . .i\ d onta di tutti questi carat teri differenziati tutta,·ia spesso riesce assai difficile, se non imp0ssibile, ' 'enire a capo della ,-erità. . Per rì sol,~ere il problema, la cui soluz1011e s pesso importa terribili conseguenze, è ueces.;;~­ rio ch e il medico proceda ad 1111 abile interroga\.

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SEZIONE PRATICA.

torio del :soggetto; si .:·çircondi di "tutte le garan.. della ma=1attia. .;L.a djà<Ynosi . n(lll offre diffic0ltà zte (circostanze pr@cise, po~i,zione.. del ferito al ,qu~l}.;d·o là mal~ittià ·si pvese.11Ja i.tl; casi ,numer0si m-0~~p~~ - de~.f!aè~idente, ~r~ippo~t~ dettagliatò. dei ~· ,tò~·· ca~a~t~~ epidemie?_,.' ~~· piµ difficil~ 'e te~t~pio.n1 i.oculari.,. cQb.dott_~~ -~~ituale dél pazfen~ t.afot:a di~c~!is&i~~ è ·Ìa, Gl:i~gfl:·os,i :dei : .c asi s,pote, etc.), . sorpli'endere. ·1e- contra·ddizion.i. le im.. . raqici,. .e l:~çcyf~~e!J.to ,<lei primi çqsi di ~una P.o.s~_iJ:>itit~ ·-mat_e riali, ·. pe~shè, -l;llalgi:a49.;. ~·la loro epide~ia: , ~t... ~~f? .p~~~~chìal.tt~ r , ~q~c4~ . :'nop. con o$1~~te~za al.:.prit;i:ipio, glì. aut~-mutilati Sp€fSSo '$pi{li.m0 gli . ~g~n~i -~~çififi , :q efla.,-1 infE;ii_o ne (i · ~n.isçono. . ·p er. cap-1.tolat~, ço.n~~ssare e .deplorare pr.oto~oi di t Gotschlich,, i · bia~Fçf,i _d i .. Hl~v~s, gli ll loro atto ir..riflessivo, ~ e r~cçotnandarsi al me.: spirocheti -di ~~:wasche:w.,: , i .l;>a~.illi . di ~orinchi t, ~ d~co: petchè -~on , 1-0 <;len~~zi al coman~p. . .. n:-0:~ _si posso~o c.qnsiqerare: c~~ J?·~~ùg?òtn?tt.ici) ·~· v~.l at~? . ~i cleµi~:~·~a. in . tal .s:nso in ~empo 9.i ~i.~~no~i_; ~eve ~~r ~~tt~- es_c}lJ~~:V.~ltl,en~.~ -~ulla ' . ,~1\~;~rà eertO' P~!.~c~lo·s·o:, .1:11-a. e~ pure ~ertù <!he s1ntoanato~ogia -.<2~.i.~ic~,_. ,ç,h e .'?~l}a m,aggioran~a p.~1~ p.s1.. aµbb1 ~gni prl;ld€nza_11on ' è mai sover.. qei casi si- ·.fond~ sui segue.flti . ~~r'at~~ri. ~ . .c~~ifl.. Ed. a.Jn.èhé ··ne[ c.a:si di m.utilaziv.ne che pai-0· _.~~ -. . 1° :tnizi0 impr.ovviS-0 :della· malattia ·con bri~'. f. ,.. ~-o -;Slc,u rramente.: aecertati-. è indìspe·n sabile .sem:vi~ ( ed alta _temperat11ia; ·q.~lirt . ~n· dai ~- p.r.i nii ~ R:~~- ~r~tieare ~0po ~-il .~rtipo . un_ s~c?ndo·. esame mom~nti ; . - . . :· .:--; . ~. ., ... · : · .' 1 -tl1 controllo da· parte· d1· altri medici. . 2~ C'ufiVa eJ1,tatt~rist1ca deila temperatura; · ,: ,Q uest0 ·èOrntrollo : è ::iiécèssario 'no·n per impe: :3° , . Esantetn~ . spetitl.co;.... ·... _ . . ~ ... r -.. , , .· . . J .. • • :, ~tr~ la tepr.essioo.e. en'èrg:ita· e -· _rapida .delle ·muti: l: - .Gli · à~11J.alati a:fferm~no "çhe fino a 2-3 .~azioni v<;>lontari·e~ ma~ :per dare la magg·.iore.:'gagiorni prima si.: senti vano .;perfettaìtnenté .'b ene. rànzrà .:àd uUJ ~ giudizio de1ic..at-o è terribile pèr -éompà.r e· cef.a.le4 intens~, n9'teyo_le proo.tràzione, te coliseguooze ·g .rav.i" . ,c.lfi · va.; incontro il colpe:. fc he . aùmènta· . gra-dat:ainen·fe· .fin9 ~alfa ·~0mpleta i/olè. ' ~ .. , · · ··. . · iìn1p oténza.; in prinèf.pio. il ,~.enso}:-iG> 'è. d-el .Jtutto r .• . :·.. ~.":-: -- •, · ~. DR. :n0:rniale -e .,n eglì- orgàni int~tni ..noni c-ompaiono ; ~: ;~:: --~ l • ·' • ~ • >· , '): :. ·· · :~ • ~lt,erazioni ~l:fnicamente apprezzaòilir E-- n~tevole - ·· . : · -.~ . .. ·'· : :"_, · :- .~.1 • • ~ ·f atto che. tanto a.l k princip~iq c~e nel . d~corso ' Lai._ dfagn~si ·e·la ~profilasSi . d~I ·tifo petecchiale.,· della,. nialattia,.. e'~ una sprò·p0~.zioné- tra ·;il re. .~ .. • ;7... • ~-- · • · · • ; ·. ; rp~rtQ ob.b iettivo e'. lè• sòfl~r.etiz~ . àècusate: d<rll'in.. ~W. "·Pis:e~·. ,AJlg~11'J!,ein:e ~-Wie1J1er . .:m.1ediz . .Zeitu1ig, ferm 0 . . · . ~ !· . · _' · : ... · , • _ ~~ l ".' •. , , • r - ' . . .. , . . ,, . ....... ~ •. J ._>r9ì5~ --n. .1-~). ~ ) 2 •. .i...L,. La tefup·erattrra·. nn~ daì- .prfmi due .giorni . 4- 1> :· ·' ~ . :rà.ggiu'nge di soliti> d 39-40 igr.~di .. Confra:ri~nte t. • Quantunque- }e. tetr!t-Oili epidemie di tìfo esati!. a .quanto ·a vViene. nel",tif<i .id:<l.6-nrinale' la freqpen.:. tèmati~Òf che dalle . guerre ' IiapoleonicP.-e a:· tutta ~a del . •.p òlsò . aumenta . proporiidna~inenfe ~-alla ta·; prfma .inetà· .a .e~ :seèdlo · scorso~ infieriron0 in temp€rat·u ta. <JrditJariamente'-' l~ Iebbre 7 ·continu~ ~E·utopà, non si- siano · p ~ù ' ve~incate,' pure· qua è tùn . temis~ioni mattutine molto , 1eggére;1 cli<t là !S<€ . flÌ-e son seìÌ1prè éJ:VUtÌ dei' càsi e i'A. hai . -Spesso martcan<'.> '<fel tutto. ~l~ ,-mOOi.a' dopò ;10-14 ayu~o - ~asro~e·· ~1 ..o~.r~v.arne .. pareechi . in .G ali- giorni .·1a · temp~ratura sc~4e ~ con . ùna . ·t isi in !ziaç·· Ed in' un peri0do 'di" guerr..a,· com.e l'attuale, :~3 , giorni. R~ramettte :la .temperatura .cade con J:'atte.nzi'one · -·dei inedie( è , 'natlura!mente richia• çrisi\ Ecéezion·a.Imente a.mche in .casi senza · com:. l , BJl . ' mata su1la possibilità delle epidemie ch:e accom- f)lican2Je ·di' :pultÌionite, di endoc'aidìte- o' di ·affepa1g:Qan·o · ordinaii.a~~nt1 lè ·g·u erre, e sopratutto 'zÌ0n1i delle vie urinarie · la ·temperatura può ·man· -dei · tl'fo~ esantematico ·che .fin dai tempi a·ntich:i. tenersi ~ alta anche per · ;>-4 settimane. · ~ra ~hiatmato tifò·~ di gJUerra: . t 3. - In m.a ncanza ·d i . reperti batteriologici e · Hildebrand in ·~ un ' làvoro pubblicat0 a Viennà ~erologici sìctiri l'unico nie~zo diagnostico ri:nel · Ì8:Eo·. « Uber den auste~ken den· Typhus » ac- ·mane in ogni ·c àso ·l'esantema. -.~ià al terzò giorcennò alle differenze tra il tifo addominale, il . no, 0rdinarialllle nte al quarto o' al- cj_ùinto~ di tifo 'iicÒrrénte ed il tifo petecchia.ie. Ma S•p etta :ràro più ~ardi, compaìono ~lle regioni ~laterali a due tnedici americani il anerito di aver posto del torace, · agli .avambracci, alle . gambe, al 'le eia.si sicure dèlla teoria dell4 diff·e renza tra il ùors·o delle mani e dei piè.di, macchie di un rosso tifo .addominale e quell0 petécc·h iale, teoria che pallido, grandi come una capocchia di spillo o fu poi confermata ed . .ampiam,e nte illuJStrata dai tutt'al 'più come una lenticchià. margini sono . lavori di Louls,' Griesinger, Wunder1ech, Lie~ sfumati, il centro è emorragico e quindi non bermeister e Virchow. scùù11p·~ re sotto la 1pressione. Solo eccezional. 'come per tuttè le m alattie infettive acute e mente l' A. vide di tali macchie al volto . Spesso soprattutto per quelle molto cohtagiòse (ed il ·alla seconda settimana l'esantema diventa un tifo petecchiale· appartiene· a questa categ0ria) po' livido, più tardi bruniccio, e dopo 1 2 -14 g iorni l'elemento più importa nte pei· una efficace profi- n on _-rfmangono che delle. tracce di rpigmentalassi e 1)er la t èrapia è ·l'accertamento precoce zione. • •

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IL POLICLINICO

[ ...\NNO

XXII,

FASC. 221

L'esantem·a è spessv molto atbondante, special· mente alle estremità, ad ogni modo rimang0no sempre libere parti più ·o meno larghe di cute, come in un esantema morbilloso di ·media int ensità. È <:aratteristica per il tifo petecchiale la for1nazione cù1np1eta dell'esantema già nel corso dei pri·m i due giorni della malattia, raramente 1'eruzione si completa <.1 terzo giorno. A questo riguardo la malattia rass0miglia al morbillo, il che costituisce ragio·ne di errori diagnostici. ·~ei casi tipici l'esantema è senza dubbio caratteristico, specia11lllente alla luce solare. Quaindo però si pen si <'he il tifo esantematico si verifica rp er lo .p iù nei quartieri pù:p0losi, nelle abitazioni sporche ed oscure dei sobborghi ·v di piccole città in pianura nelle provincie, in capanne di contadini e simili, si riconoscerà la difficoltà, che incontra il me<lic0 per rilevare gli elementi per un'esatta diagnosi. Molto difficile riesce spesso a pprezzare le diff·e renze tra la ros.e ola del tifo add·o.minale e lo esantema del tifo petecchiale, per quant0 delle differenze vi siano e nettissime. Nel tifo addominale si ha leggero esantema pap·u loso, che scompare facilmente alla pressione : le macchie sono t ie n cir<::oscritte, chiaramente r\Jsso-iperemiche e si trovano principalmente al tronco (petto, addome, dorso) solù raramente a.Ile estremità, e compaiono non tutte in una volta e precocemente, ma a poco a pùCo verso la fi·ne della prima settimana o al principio della seconda. La durata media della febbre difficilmente sttpera le due 5ettimane. Le oscillazioni termiche, che durino più a lungo, come si verifica nel tifo addominale, s0no in quello petecchiale molto rare. Nell'ulteriore decorso vi sono fatti anche molto caratteristici : gli occhi lucenti, le congiuntive iniettate, le cefalee intense e persistenti, i delirii già compatsi al principio della malattia, gli stati comatosi, 1'insonn1a e la stipsi. Si c0nstatano spesso anche sudori; la milza è poco o ntUlla ingrossata. Le difficoltà per la diag nosi differenziale rig uardano, come già si è detto, i primi casi spor adici. Al l etto del malato frequentissimamente ci 1sii d eve porre il quesit0 se si tratta di un tifo addomi nal e o petecchiale. Al rig1u·a rdo bisogna not are ch e benchè le due malattie siano fonc1almente di,·erse, pure accade frequentemente che esse compaiano contemp0raneam ente nelle ~ tesse l ocalità, e le difficoltà di·ventano eno rmi in quei casi d i tifo addominale nei quali la r o-;eola appare p recocem ente. I.,a reazi ~ne di ,,.. idal, a nch e nella sua forma i.., iìt sen1plice, 11ella m odificazione di Ficker, n on . . . . . . . 11a ,·alore quando ::-1a praticata ue1 pr1m1 g iorn1 del la inalattia. 1

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In· questi casi decidono per il tifo addominale : la curva della temperatura a oscillazioni ascendenti, }>evidente tumore di milza, che nel ·tifo petecchiale n~n è mai così pronunziato e spesso. manca, la roseola nella sua forma e ne11a sua distribuzione caratteristica, le scariche a purée di piselli, il gorgoglio ileo-cecale, la leucopenia,. la relativa rarità del polso, e<l infine il reperto batteri0logico ed ematologico. Per qtuel che riguarda l a diagnosi differenziale col vaiuolo bisogna notare che anche nel tifo. petecchiale possono a\·ersi i caratteristici dolori al sac.ro all'inizio della malattia per quanto più raramente. La sede dell~esantema da ·p rincipio. alle estremità può nei primi giorni costituire qualche difficoltà, per quanto la effiorescenza al v-0lt0 caratteristica del vaiuolo e della vaiuoloide sia un isegno sicuro di differenziazione. Un altro criterio potrebbe essere la caduta della febbre contemporanea all'efflorescenza nel vaiuolo,. mentre nel tif0 petecchiale costantemente la febbre rimane sempre alta. Difficoltà diagnostiche insormonta:bili posson0 incontrarsi negli stadi Ì·niziali del vaiuolo em0rragico. Vanno anche ricordate le sepsi criptogenetiche con em·orragie puntiformi, il carbonchio, la morva; in questi · casi ad ogni modo 'ùn accurat<> esame del sang1ue conduce alla dia.gnosi. Talora furono scambiati col tifo petecchiale gli esantemi da medicine (a.ntipirina) ; ma l'ulteriore decorso, il contegn0 dell'esantema chiariscono ·la diagnosi in breve tempo. Si è già .a ccennato alla possibilità di scambi col morbillo sia nella forma emorragica che nei casi comuni, e analogamente ·n on è esclusa la possibilità di confondere il tifo petecchiale con una sifilide macul0sa ad eruzione febbrile. Ma un esame con tutti i mezzi di cui disponiamo e la osservazione di 2-3 giorni chiariscono la diagnosi_ Talora. il tifo petecchiale è stato a·nche scambiato con. la malaria : l'esame del sangue e l 'ultPri0re decorso della malattia tolgono ogni d'tl,b bio al riguardo. Analogamente lo scambio col tife> ricorrente ·viene escluso dal ti po della febl:·r e e d alla presenza nel sangue dello spirillo di 0\)erme)rer. Le alterazioni anat\)l]lopatologiche degli organi inter.ni nel tifo petecchiale non banno nulla di caratteristico, trattandO'si di lesioni comuni a tutte le malattie infetti,·e acute. Si ammette g eneralmente che la tra ~missione d el tifo petecchiale si \'erifichi a m ezzo dei pidoccl1i delle ,-esti, del capv, e d elle pulci, che t rasmetterebbero l'infezione direttamente d agli a1n malati ai sani . Conseguente1ne nte la profil assi di quest a infezione mira alla distruzio11e clei el ett i in:etti ecI alla p t1li ~ia <lei sin gol i i nd i,·id ui.


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IL POLICLINICO

(SEZIONE PRATICA)

Valore terapeutico del "' Lactol " in ginec.oiatria.

'' LACTOL'' Dott. Foglino

Numerosi sono gli studi fatti da vari autori sulla influenza di taluni p1 eparati, medicamentosi ed alimentari ad un tempo, quali ad esempio il .JJactol, sugli stati di esaurimento di iponutrizione, di convalescenza. Non era stata per~ fatta fin' ora alcuna ricerca sul Lactol, in rap· porto a quei disturbi funzionali e organici della donna a cui si. connettono gra'ri perturbamenti nella nutrizione generale e della funzionalità dell'apparato genitale. A ciò ha provveduto opportunamente l' A . che in una sua interessante nota preventiva espone i suoi primi risultati. Giustamente egli accenna all'azione che l'ovario col suo prodotto di secrezione interna, esercita· sul . Jancio del Ca e del Ph nell'organismo e sulla · fissazione dei sali relativi nelle ossa, in rapporto all'azione più o meno antagonistica di altre ghiandole a secrezione interna, e alla conseguen te necessità di sorvegliare il bilancjo del ealcio @el fosforo in donne che presentano disturbi ovarici. Misura massima di previdenza ritiene l'oppors alle modificazioni~morbose del ncaÌnbio ' con una alimentazioneu appropriata che valga'~~ad:_~ssicurar~ _ una "';.opportuna introduzione di sostanze rimineralizzanti in forma organica. A ciò si giu ngè coì ràzionale raggruppamento molecolare di tutti gli elementi che debbono concorrere al completo rifornimento dell'organismo e con un appropriato stimolo sugli organi a rallentata funzionalità. L'A., studiando i risultati ottenuti coll'impiego d e l Lactol da illustri cli11ici italiani, e mettendoli a confronto con quelli ottenu ti nel campo d ella ginecologia è venuto nel convincimento che il Lactol n1eriti particolare considerazione nelle forme di alterato ricambio: materiale per influ enza riflessa della sfera gen itale. L'ha quindi voluto esperin1entare in un interessante caso di grave anemia e dis,pepsia gastro intestinale legato a malattia, insospettata precedentemente, degli organi sessuali (ipertrofia del collo dell'utero, endometrite cervicouterina, ovarialgia bilaterale). Sottoposta la paziente ad una severa cura di Lactol, p er un periodo di tre mesi, assoèiando d elle lavande vaginali , di borato di soda che vennero però irregolarmente praticate, si ebbe un così rapido miglioramento che la paziente ritenne ~uperflua una ulteriore sorveglianza medica. : L'A. bench è non dia come d efinitivo il suo giudizio sul valore d el Lactol in ginecologia, a causa del trop:e_? ~reve perio~o di osservazione, sostiene che nel soggetto in esame era evidente il processo cìi-debilitazi<:?neorganica-e di disordini funzionali in rapporto all'alterata funzione sessua1e,·è -·che una insperafa modificazione di fenorp.eni morbosi .psicofisici tu ap. portata dalla somministrazione del Lactol. Prof. Dott. Muzio P Azz1

Con l' approvazione dell' emi11ente Clinico . ~enovese, il Dott. Foglino valente farmacista di Torino, ha composto questo prodotto farmaceutico il- quale accoppia le proprietà di alimento a quello di medicamento e che riesce p·e rciò efficacissimo in quelle varie condizio11i morbose nelle quali si devono soddisfare qu.este due i11dicazioni. Il '' Lactol ,, è infatti il resultato della associazione dei grassi del latte, di principii fosfatati, di acido fosfoglicerico e di vari fermenti digestivi (diastasi, pepsina, pancreatina), tutte sostanze , come si vede, delle quali è tiniversalmente riconosciuto un considerevole va.lore dietetico medicamentoso. La bonta della preparazione del Dott. Foglino ha ottenuto la sua piena sanzione n ella prova pratica sui malati. Essa è provvidenziale nei casi diversi di debolezza organica sia che questa derivi da alterazioni costituzionali o sia 1' effetto di malattie di lungo corso che hanno logor ato l'organismo. È riuscita di molta utilità nei bambini di costituzione gracile e quindi ~ncli nati al racl1itismo e alla· atropsia. ~ un medicamento indicato in genere nelle varie forme di anemia, indicatissimo nelle gàstropatie (catarri cronici, gastriti ulcerative), dove urge l'uso di sostanze che in piccolo volume forniscano all' organisn10 potenti energie nutritive. È facile intendere che ~n forz a della sua composizione il '' Lactol ,. è indicato e reca benefizi in quelle svariate condizio11i morbose del sistema nervoso · nelle quali il tessuto si mostra esaurito, quindi nella neuro-astenia, cosi comune ad osservarsi, nell' isterismo , nella psico-astenia ed in genere negli stati consuntivi. Avendone fatta assai larga prova nel servjzio medico a me affidato nell' Ospedale di S. Maria Nuova, ho potuto confermare le asserite virtù della preparazione Foglino alla quale spetta perciò una felice riuscita nella prova pubblica che sta per farsene. La preparazione '' Lactol ,, è accetta ai malati ·grandi e piccoli per il suo gradevole gusto e i piccoli in specie la usano considerandola come una ghiottoneria. 'Dott. : MARCAcc1 GIORGIO

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Libero Docente Universitario Direttore Scuola Samaritana Bolognese I

61icerofosfatl al latte trldlge~tiui au f.Jrrr. :>la Oel Senatore r?rof. EOoarc'o ffiaragllano

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Primario Medico nell'ArcisJ>edale di Santa Maria Nu ~va di :r'trenze.


IL

PoLICLINico

(pagina di pnbblictLa)

SEZIONE PRATICA

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'' Glicero(osfoti al latte tridigestivi su formala del Se12atore Prof [doardo D2aragliano.

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Alcuni

G1USEFFE (f\RDI

certificati

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Rimini, 10 Lu glio 1913 .

Medi co Primario e Direttore OSPEDALE DI Rl~1INJ --

CLINICA CHIRURGICA -

Ho sperimentato il " Lactol ,, del Dott. Foglino di Torino : posso affermare che esso è un ottimo rimedio ricostituente in stati di esaurimento nervoso e di denutrizione org anica: esso mi ha bene corrisposto anche · nella terapia infantile, nella quale è perciò raccomandabile.

Medici

Firmato: Dott. Prof. G. CARDI ~ I edico

Primario Docente Patologia Medica nella R. Università di ~lodcna.

Parma, 10 Luglio 1919.

PARMA -

Ho fatto uso del " Lactol ,, preparato dal Dott. Foglino, secondo la formola del Prof. Maragliano e l'ho trovato utilissimo per i pazienti operati di stomaco,; J quanto bene tollerato e gustato e nutriente. Per questa • sua proprietà è utile anche in tutte le affezioni, nelle quali esiste una debilitazione dell'organismo

Firmato: Prof. Dott. Comm. A. CECCHERELLI Direttore Clinica Chirurgica della R . Università di Paro1a.

Prof. Comm. CESARE CATTANEO

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Parm a, 19 Giugno 1913.

Direttore della Clinica Pediatrica dalla R. U11iYarsltà di Parma Direttere dall'Ospedale dai Bambini di Milano

Dorr. PROf. CAV. FILIPPO LESSONA

Il " Lactol ,, Foglino (glicerofosfati tridigestivi al latte), è stato da nie ripetutamente esperimentato. l)iacevolissin10 al palato, viene dai bambini preso volentieri, è perfetta1nente tollerato e la sua indicazione precipua è nelle forn1e di astenia in ispecie dei piccoli bambini convalescenti di malattie infettive, sopratutto dell'apparato digeren te.

E g regio Sig. Dott. E. Foglino, Ho usato il " Lactol ,, da lei preparato nella mia clientela e lo trovai molto utile nei casi di astenia nervosa e come ricostituente pei bambini. La facilità con la quale viene preso e digerito non è ultimo pregio di questa fortunata preparazio11e.

Firniato: Prof. Co1nm. CESARE CATTANEO

Torino, Mag1lo 1918

Docente di Ostetricia nella R. Università di Torino

Firrnato: Dott. Prof. FILIPPO LESSONA Specialista in Ginecologia -TORINO - Via Dooizzetti, 9.

'~~~~~~~~~~~~~~~~--~~LACTOL -

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Scatola grande L. 3,00 -

Scatola saggio L. 1,00

Presso le buone Farmacie e oresso la SOC. ANON. FAR~1ACEUTICA TORINESE • Via Princioi D'Aca~44 - TORINO

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SEZIONE PRATICA .

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Per la distruzione dei pa.r assiti nelle v·esti sarebbe insufficiente l'azione dei vapori di formaldeide e della .soJ.lu.z ione di sublimato all'uno per cento; più sicuramente ·efficace secondo le esperienze dell 'A. sarebbero l'anidride Sùlforosa ed il solfuro di catibonio, che ha però lo svantaggio di essere infìammal::tile. Kyskalt raccomanda il -creosolo, Zupitza lo iodoformio ·s pecialmente contro le pulci. Spesso vien consigliato come mezzo di distruziqne dei p.a rassiti l'olio di garofani, ma tenuta presente l'idiosincrasia di alcuni individui verso questa essenza è bene provare pri.m ·a su una piccola parte di cute. E bisogna p·u re avvertire che l'oliù di garofano non può essere applicato sui genita1i e sulle mucose. Non è a·n cora sièuro se siano infettivi gli escreti degli ammalati, le ·Urine, le feci, la saliva., il secreto bronchiale, ecc. La recettività individruale ha certo una notevole importanza. I patemi d'an.imo, la ~ancanza di son.n·o , la deficienza d'alimentazione, ed i.n genere i fattori, che fanno diminuire la resistenza organica facilitano l'attecchim·entù . dell'infezione. Dopo :aver superata .la infezione l'individu·o· è sicuramente immunizzato contro essa. La profilassi g·e nerale quindi dovrebbe es igere una sufficiente alimentazione t:d una buona abitaziùne per le classi ·p opolari. Di grande importanza al riguardo è il controllo s anitario .nei quartieri più popolosi, negli asili, nei dormito·r i, nelle carceri. La importanza delle condizioni generali di igiene nella profilassi del tifo petecchiale è dimostrata dalla varia mortalità per detta infezione nei ·d i versi eserciti che presero parte alla guerra di Crimea, ehe fu minima n·e ll'armata inglese ed enorme in quelle turca e russa. La profilassi individuale, come per tutte le malattie infettive, consiste nell'isola.m ento degli ·ammalati e anche dei sospetti, e nella loro conveniente assistenza. ~ ·necessaria pure la disinfezione immediata di tutti gli .abiti e degli og-o-etti che sono stati a contatto degli infermi, dci o loro escreti e secreti . IlRA GOTTI.

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La radiologia nella pratifa della chirurgia di guerra. (Prof . VITTORIO MARAGLIANO, Gazzetta d:egliJ Ospedali e; delle CLinic lie, 9 maggiq 1915). I. _ Qual' è il posto dei S•ervizi radiologici ; n gtterra ? Parrebbe a prim.a "~sta che il sottoporre alla indagine radiologica ogni ferito al più presto

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possibile debba essere una necessità imprescin" dil:.i le. · Ma questo ideale urta cont·ro difficoltà insuperabili. Anzitutto non è possibile ammettere che nelle grandi guerre moderne, dove i feriti si contano a migliaia, vi p ossano essere vicino alla linea del fuoco tanti apparecchi Ron.t gen da potere esaminare tutti i feriti, e, se anche ciò fosse, si troverebbe grave difficoltà ad avere il nu1neros0 personale adatto per il loro funzionam.e nto. È ,·ero· c·h e in qualche guerra coloniale come per es. quella degli inglesi nel Sudan, vi erano appa.r ati Rontgen collocati in vicinanza della lin ea di fuoco, ma ciò· si spiega per le guerre co~ loniali colle grandi distanze alle quali combatte 1'esercito dai centri abitati. L'obbiezione più grave all'impiego immediatv della indagine radiologica è che essa non può aver.e in primo tetnpo un risultato pratico per lo scopo della cura perchè, se anche dalla indagine radiologica sorgesse la necessità di u11 intervento più complicat0 di quello di t1na semplice fasciatura, o intervento d'urgenza, il chi, . . rurgò ·non avrebbe modo di eseguirlo. Si deve quindi ritenere che l'utilità dei raggi Rontgen in guerra, viene in ca1npo solo quando il chirurgo prenda in considerazione qualche intervento operativù, o si voglia stabilire la pr g•nosi di una · data ferita. Si comprende facilmen.t e che il chirurgo non. formulerà mai queste richieste nei primi posti di medicazione dove egli. si limita alla disinfezione delle ferite, al bendaggio, o tutt'al più a quelle operazioni che s'impongono d'urgenza. L'.;ippairecchi0 radiologico può cominciare a trovare la sua applicazione in. un ospedale da campo di 100 a 200 letti., ·situato in seco11da linea. Però se è possibile per il radiologo, grazie al pe~ezionamento degli apparecchi trasportatili, intraprendere ricerche radiologiche esatte in questi ospedali, la guerra moderna ha dimo:strato che in codesti ospedali non è conveniente inbraprendere interventi operativi di importan· za, trarnne quelli d'urgenza, perchè occuperebbero per troppo lungo tempo i letti, e che conviene quindi in,;are i feriti bisognosi di quest? cure in ospedali improvvi sati, in alberghi, collegi, ecc. È dunque i11 questi luoghi di cura situati lt1!1o"i dal teatro della guerra, ch e i •raggi X trovano il lorù migliore impiego. Di ques ta opinione è il Kohler il quale dicr chiaramente ch e è 't"ero ch e gli automobili radiologici hanno reso buoni servizi negli ospedali da campo, ma che la maggior parte dci feriti ,·enne radiografa ta col miglior risultato 1 -

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II; POLICLINICO

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FASC. 22)

pratico q11ando essi furono in, iati negli ospedali cittadini. D i.° questa opinione sono pure i radiologi{'i francesi, i quali pur ·r iconos cendo anch'essi la necessità di avere impianti radiologici. negli osp edali da campo, s ono con.vinti ch e soltanto negli ospedali dove il ferito può ess.e re curato con calma , e senza limitazione dì 'tempo, il serv izio radiologico si irivela assolutamente pre1

l'indicazione dell 'intervento chirurgico per Ja estrazione del proiettile non deve essere data dalla radiologia, ·m a dai .sintomi clinici che presenta il ferito. Quando questi là richiedono, viene in campo l'indagine r adiologica per constatare se esista lfealm-ente e d.ove un corpo straniero, e se i si ntomi dal ferito presentati possano essere attribuiti alla :sua presenza. . ZlOSO . Invece, una applicazion,e migliore I'ha nello Riassumendo risulta• : studio .e nella esatta visione che dà l 'immacrine 1° opportunità di avere i'm pianti trasportaradiog·rafica delle svariate lesioni oss~e prodotte da campo; bili nell'ospedale dai proiettili . • 2° necèssità assoluta degli. impianti radi•J<loIl farsi un concetto esatto di queste lesioni gici negli • o sp.edali fissi. per mezzo della i ndagine radiologica, ha una Il servizio radiologico, nell '-0spedale da c.:a1n- importanza capitale, per una cura ben condotta po, . può essere e per la prognosi. . .. oltrechè per la ..cuira dei casi urgen.t i, utilissimo per st abilire se un ferito debAnche le ferite che interessan o polmone e ba · essere o no curato in detto o·spedale, o in- . g·rossi vasi, trovano un valido sussidio nella viato ad a ltro vspedale fisso. radiologia per constatare ascessi polmonari; Si potrebbero moltiplicare gli esempi, ma èa- pneumot0raci, aneurismi, ecc. ·sterà citarne uno : la presenza di una frattura III. - Apparecchi adatti per la radiologia ?1z. della -teca . craniense, con, sch eggie che vengono a guerra. comprim ere il. · cervello (ferita tangenziale del A questo scopo è necessario di;~tinguere quelli . cranio) ~à l 'indicazione di un i ntervento urdestinati agli ospedali da cam p o e quelli per gent e ; invece la constatazion.e di un proiettile ospedali fiss i . . . nella r ase del cranio, incuneat 0 11elle ossa della Sarebbe · desider.abile che in un caso e nel. base st essa, può dare l'indicazione di un inter- 1'altro s i potesse avere il m odo di lavoraire i] vent o in. secondo t empo, qu ando l o irichiedano i più precisamente e comodamente possibile. · s intomi clinici, e quindi l 'allon.tanamento del Ma si comprende che questi requisiti non . ferito dall'ospedale. possono e ssere lfichiesti in un apparecchiv tra. . . Dunque è imporrtante l'apparato radiologicv sportabile; il quale deve essere facilmente monell'o~pedale da campo , per stabilire la progn<)SÌ bile; non troppo complicato e di facile ma• delle lesioni. neggio. Si comprende facilmente come una volta ;vi Degli appa recchi per OSl1ed:ile Lla ca1111)0 ·n oi con st atata la presenza del proiettile non · sia abl::.iamo in Italia quello ottimo immaginat0 dal s empre necessario farne la esatta localizzaziot1e generale medico Ferrero di Cavallerleone, il quaradi0logica, se i segni clinici non ne richi edono le consiste in sei cassette facilment e maneggia"7 la estrazione. Q.uesta localizzazione pot1à es ~ere bili i n cui sono cont enuti : un rocchetto di 35 cm. fatta meglio e più precisamen.t e cogli in~pi a ·nti di scintilla, una dinamo-produttrice di elettridegli ospedali fissi . cità con interruttore a mercurio da muoversi a II. - 01tali so110 le i·n·dicazi o1-ii della radio- 1:: 1ra~cia, oltre a i tubi Rontgen, schermo fluorelogia ·nelle ferite da arma d_a fuoco ~ s cent e, m ateriale fotografico e t enda nera per lo È ce11\•i nzione generale dei profani, ch e il sviluppo delle lastre e per le osservazioni rap rimo compito e più importante d ella radi ologia, dioscopiche. ' Naturalmente questo apparecchio ch e è otdebba essere di ricercare e localizzare i proietti li. timo, p er g li scopi per cui si p ropone, è di poOra , s e q11esto rima ne sempre u110 dr:gli at- t enzialità limitata, e perciò sarebbe desiderat ri b11ti p eculi ari della r adiologia ne11e ferite da bile di poter avere impianti trasportabili, più a rma da fuoco, non ne costit11isce però il prin- potenti e più completi. Il Perussia ha proposto per I 'esercito italian\> cipale per due ragioni: l'a utomobile radiologica come la possiedono i. 1° per chè il proiettile delle armi moderne ra~ t edeschi ed i francesi, automobili in cui è ragra111ent e p er111a ne nel corpo umano; gruppato un impianto quasi perfetto ed equiva2° p ercb è in gran parte dei casi, la l ocalizznzione esatta d el proiettil e 11on ha , ·alore pra- lente ad un impia nto fisso. Però malg rado la g·rande utilità che questi ti co, c11è l n s11a estrazione in prim0 t empo è a11tomobili r adiologici presen t ano, 11011 c;olo per rara. la lor o perfezione e com pletezzn, 111a anch e p er ~i 1 icordi c01ne norma di indole generale, che {ro) ~

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SEZIONE PRATICA

il fatto che vengono trasportati c-0ntemporaneamente tutti gli appar.ati insieme col personale che li deve fa.r funzionare (ciò che evita disguidi) è da domandarsi se essi compensino realmente il prezzo elevato che richiedonv, e se allo stato attuale delle cose sia proprio necessario avere in un ospedale da campo un impianto radiologico perfetto. ~er gli ospedali fissi, gli impianti radiolvgici non differiscono n:elle loro linee generali da quel· ·li comuni u sati in tempo di pace. Solo naturalmente sarà opportuno avere pronti degli apparecchi, i quali possano facilmente adatta:rsi alle varie eventualità che possvno presentarsi (presenza di corrente alternata o continua, mancanza di 1energia elettrica, con funzionamento con motore a benzina e dinamo o anche accumulatori). Per questo è da ritenere che la cosa migliore s a:rà il possedere dei semplici Ì'fiauttori con interruttori elettrolitici che s ono adattabili sia alla corrente alternata, come alla continua. Naturalmente sarà necess.a ria l'o•p era di person.e i.rotte a tutte le risorse della tecnica radiologica per scegliere, caso per caso, l'apparecchio più conveniente o per adottare eventualmente l'apparato che si ha a disposizione a lle condizioni dell 'aml::iiente. IV. - Qual-' è il metodo da preferirsi per la ricMca dei corpi stramierì? A questo riguardo è necessario fare una pregiudiziale; chè in molti ca;si i metodi che danno una localizzazione puramente geometrica, per quanto precisa, non servono all'atto prati co. Il chiruirgo che deve operare non è un ingegnere al quale basta dire che ad una data profondità si deve trovare il corpo s traniero; ma persona invece che opera in un corpo vivente e per il quale la via retta. non è sempre la migliore e quella da seguire, e che, 11el corso della operazio•n e non può tratto tratto verifica re se realmente ha seguito una perpendicolare, e se, caso mai, non: ha dèviato. Perciò, se i met0di che da.n no la pura e semplice .profondità p·o ssono essere applicati con relativo su ccesso negli arti, invece pér il crani-0 e per il tor.ace sarà bene che il radiologo faccia la localizzazione anatomica del proiettile st~sso.

Il parlare partitamente dei vari processi di localizzazione, ci trarrebbe troppo lungi, dirò solo che il metodo oradiog·rafico sarà sempre preferibile. Il 111etodo radioscopico se può essere utilissimo per ricercare la esistenza del corpo s traniero e la s ua posizione approssimativa, difficilmente può essere adop.e-rat o con precisione per la localizzazione.

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Non è che il metodo n0n sia capace di precision e geometrica, tutt'altro, ed il perfeziona-· mento i.ntrodotto dal Coleschi lo dimostra, ma ha il difetto di essere, all'infuori dei casi troppo alla mercè di cirrc0stanze accessorie, immobilità del paziente, buona visibilità del proiettile, manovre lunghe all'·o scuro su persone doloran.ti e ferite. Chiu:pque ha fatto poi della radioscopia di co·r pi stranieri, saprà che quando si tratta di ricercarli e l ocalizzarli in parti del corpo, spess0 0ccorron10, non solo istrumentarii ed ampolle. forti, ma anche una. iserie di apparecchi accessori, una oscurità perfetta, ecc. Ora, come si potiranno soddisfare queste richieste con impianti necessariamente semplici ed in locali improvvisati allo1 scopo ? E la difesa del radiologo durante queste ricerche come potrà essere fatta? Il procedimento radiografico, se dal punto di vista geometrico è alla stessa altezza del radio:scopico, si può agevolmente fare con materiale più sem plic-e e meno potente, permette di man eggiare meglio gli infermi, consente un.a difesa. migliore del radiol0go, e sopratutto, lascia uu documento .obbiettivo della ii1dagine fatta. Sulla lastra possono essere studiati i r apporti del proiettile colle ossa, ed anche eventualmente con ·visceri, ~iò che potrà essere di un enorm e vantaggio per il chirurgo, il quale potrà semprP farsi « de visu », per poc.a pratica che abbia di r adiologia, unq. idea della posizionie del proiettile stesso e dei rapporti che esso ha contratto. Dei procedimenti radiografici, di localizzazione di sol0 proif-0ndità, il migliore rimase sempre il più semplice ch e è quello del « Maclce.nzie-Da~ vidson modificato dal Moritz » che può daire an che una discreta localizzazione anatomica : per la localizzazion·e anatomica ver~~v~pn. potendosi ricorrere, che in casi eccezionali, a l costoso e complicato procedimento stereoscopico, sarà ottimo il metodo del Busi , specie per il 0ranio, m odificato in parte da me. Un'altra ayvertenza è che quando n0n si fa la localizzazi-0ne an.atomica, ma la pura localizzazione in profondità, è necessario dare quest~ profondità lungo la via che dovrà tenere il chi .. ru1rgo per aggredire il proiettile. l\lli spiego con un esempio : si supponga un proiettile arrivato nello spessore dei muscoli della gamba fra gastrocnemi e soleo, sarà necessario indicare la profondità da un punto situato all'altezza del proiettile sul mairgine interno del polpacci0, perchè è di lì che il chirurgo dovrà andare ad aggredire il proiettile stess-0. Riassumendo, la linea di condotta sarà qaesta : negli ospedali da campo, e con apparecchi tra sportatili, solo localizzazione radiografica; ne(11)


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IL POLICLINICO

gli ospedali territoriali e con impianti fissi, prima vsser\·azione radioscopica per trovare il proiettile, e poi localizzazione radiografica con il pro~ cedimento più semplice di pura profondìta (Mackenzie-Moritz), per gli arti; col procedimento di localizzazione anatomica per il crani0, torace, bacino, ecc. V. - N·ecessità di personale istruito e prat1 co delle esige111z e della tec1iica. I servizii radiologici, richiedono anche in tempo di pace, e in gabinetti be11e installati, la massima cura e la competenza tecnica necessaria per essere bene eseguiti. In tempo di guerra, quando il radiologo deve lav0rare con impianti improvvisati che egli non ha avuto tempo di studiare, differenti n~l loro rendimento a seconda delle condizioni in cui vennero installati, le difficoltà si complicano a.u cora. Se per constatare la frattura di un braccio può bastare una radiog·rafìa pessima, non è cosi quando si debbano far ricetche delicate di lesione della colonna vertebrale, del bacino, ecc. E si tenga ben presente, che i lavori difficili, sono quelli sempre veramente necessarii e più richiesti, perchè anche la diagnosi clinica, in questi casi , molto attende dalla: radiologia. E poi, la loc.alizzazione di corpi stranieri È.lavoro di precisione che se non. è fatto esattamente, è ineglio non sia addirittu>ta eseguito. Ora, se in un laboratorio ben messo con tuttr le comodità, si \·ede che persone non. addestrate ottengono ris ultati inadeguati, ch e cosa succederà, con .apparecchi ch e hanno bisogno, anche se 't·uoni, di essere mess i al punto? Noi abbiamo nell'esercito italiano, ottimi m edici radiologici perfettamente · addestrati al maneggio degli apparati radi-0.logici; ma per forza di cose, essiorsono in. numero limitato e vi s.arà bisogno, nell'ora del cimento, del sussidio di medici borghesi incorporati all'esercito. O ra, fra questi, ve ne sono molti i qua.li si sono da anni specializzati nei lavori radiologici, ch e son o rotti a tutte le difficoltà della t ecnica, e che potrebbero, chiamati in servizio, ottenere il inassi1no rendimento dagli apparecchi loro affidati, ed an che eventualmente mettere a disposizione dell'autorità militaire i loro impia nti fis!'i e trasportabili. Sarebbe quindi indicato che 1'autorità militare a ffidas e di preferenza i servizii Rontge11iaui, natura lment e dopo dei medici militari, ai medici borgl1e i, ·radiolog i specializzati . .\bbia1uo in Italia una fiorente Societ à di R acliologia, la qttale cont a un paio cli centinaia di "oci , i c1t1ali arebbero fieri i11 ca~o <li l: isogno1 tli fnr~ il loro clo\ ere di patriotti e di radiologi. Q11 ~tn Società tli R adioloo-ia qttincli pot~ebbe

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FASC. 2cJ

istituire il punto di ritro,·o del personale radiologico per l'autorità 1nilitare ed è a sperare chè essa ·v oglia servirsene.

Le emorragie sol eampo di baUaglia. Nella Berli11ier J(li1iiscli,e Woclie1isclz.rift del 15 marzo 1915, Wiewiorowski rileva la difficoltà di raccogliere i feriti sul ca.m po. Durante il giorno, ciò accade a causa del fuo · cv; durante la notte a causa dell '-0scurità: la P.i~ piccola l~nterna. basta a richiamare i proiett1l1 .. . L 'A. rileva inoltre la difficoltà di allc:rotasnare i feriti dalle trincee, perchè queste .sono s trette, profonde e decorron0 a zig-zag. In tali condizioni moltissimi feriti perdono enormi quantità di sangue. Alcuni muoiono di emorragia .acuta. In .altri l 1emorragia si arrest:l spontaneamente, perchè i tessuti spappolati favoriscono la coagulazione, sovratutt-0 quando !1 sangue comincia a flui·re debolmente ; .n elle ferite da schegge roventi vi concorre anche !a cauterizzazione dei tessuti. •rrasportare un. ·ferito la cui emorrao-ia si è o arrestata spontaneamente, 11sando poche cautele, può essere molto pericoloso, perchè i 1novimenti riattivano la circolazione del ·sangue e .ne fanno elevare d.i nuovo la pressione, con che è vinto I 'ostacolo costituito dal grumo sanguigno. I fe· riti debbono dunque essere tras portati a braccia e con ogni cautela. Un medico inesperto può essere indotto a legare i vasi, anche quando si è prodotto il coagulo; ma in. genere vale 1nolto meglio di non << disturbare » il coagulo. A.nche il tourniquet i1on occorre, quando la emorragia è dovuta ad un gemizio da piccole ven:e : giova· ricorrere a questo mezzo solo quando sono interessate vene od arterie di un certo cali't·ro. Il tourniquet va applicato a dovere : alzare pri · ma l'arto, per alcuni minuti, così da favorire I 'efflusso di sangue nella circolazione generale ; s tringere in modo da evit are che il sangue poss"' fluire per le arterie e non 1;tornare per le vene: l'arto de\e restare semi-vuoto di sangue, o divenire leggermente cianotico, ma nvn mai m ostrare le vene gonfie. Dopo le forti perdite di sangue s i de"(;e so1n1ninistrare al più presto la soluzione fisiologica , per en.teroclisi o per .i podermoclisi. Può giovar~ ·anche la copiosa bevanda. R. B. In ca11sa della fretta con etti fu pubblicato. I 'articolo « I scr,•izi sanitari uel la g uerra •na\'ale , comparso c:;ul fase. scorso, nou pote e sere accuratament e ri,·eduto. Tra le co1np1icanze delle ferite 'i figura la dissenteria.· de,·e le<Tgersi inV"ece ,·etticeniia. J.,a firma deve dire S. Buona11ni e non .4. Buo11ann1. ERRATA-CORRIGE.

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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGN.E. MEDICINA.

La sindrome d' insuffieienm surrenale. The ] our'nal oj t he A merican 1nedica l Association, 1914, n . 25).

( V\ì ILLIAMS .

La maggior parte dei casi di neuraste n·i a ba un 'origine psichica : la fenomenol0gia m·orbosa è in rapporto ad una idea fissa, che a sua vo·l ta trova vrigine in un processo di auto- o eterosuggestione. Tali pazienti spesso finiscono per ammalare realmente: lo stato d'inazione e la ruminazione continu a delle proprie condizioni induce a lungo andare dei distur,b i nella nutrizior1e generale ed una forma di esaurimento. 1"'utto ciò si , ·erifioa tipicamente nel.la così detta neurr osi traumatica. Pure tra quest e fo.rme neurast eniche ve 11 ·~ ttn certo nruner o. n elle quali manca ogni el emento ist erico. Tralasciando i casi di psicastenia, nei quali l 'a nsia o altri fatt ori di o·rigin~ psichica dominano il quadro, le forme frus te di certe psicosi come la ciclotimia, l'ebbefrenia ecc. , ·vi son0 sindromi nelle quali esi st o110 dis.turbi somatici Q.efiniti ed obbiettivamente accertabili, dai quali i sintomi psichici ripeton o veri~imil1nente la loro orig ine. Tra tali casi di « neurastenia » devon,o coniprendersi quei soggetti con. infiammazioni lat enti pelvich e o addominali, ·i l piccolo brighti· smo, l'ipert ensione vasàle ed i disturbi del ricambio materiale che la precedono, gli stadi pr(•coci della sifilide cerebro-spinale e infine i disturbi funzionali delle g landuil·e a secrezione in. terna e specialmente della tiroide. L' A. h a osservato parecchi casi nei qu.a li ii on. si riscontra·va nessuna delle dette condizioni, ma era presente una profonda depressione neuro-mu scolare con caratteri nettamente differenti da quella di origine mentale o dipendente da lesiuni cerel:!.r.ali. Quest e form e sono caratt erizzat e da una grave astenia, difetto di attenzione, diminuzione della pression e vasale ; queste forme talora Sùno accompag nate da peculiari disturbi psichici e da alterazioni della pigmentazione cutanea. Nei suoi casi l'autor e n e ha trovati di quelli che son-0 miglio·rati ed anch e g ua riti, e di quelli éh e h anno assunto un dec0rso cron ico ed hanno perfino condotto a 1norte il paziente. Tt1tta la sintomatolog ia di queste forme è CLt· tamente spiegabile con una insufficienza delle capsule surrenali soprattutto per le su e analog ie con il m orbo di Addison. ~on s i pttò escludere che queste forme di

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ipoadren.alismo a bbia no, indirettamente un.'origine psichica e più specialmente emotivo-sentimentale. Camon dimostrò sperimentalmente ch e 1,lna iperfunzione delle capsule surrenali · può essere provocata per via ~sichica ; egli in.f atti trovò che il sangu.e delle vene delle capsule surrenali cc.;:ntiene dopo uno .s.p avento una maggiore quantità delle sostanze secrete dalla glandule stesse. I lavori di Crile tendono .appunto ad affermare la teoria che le forme di spavento prùlun.g ato, ossia lo stato di a.n sia, producono una iperlunzi-0ne delle glandule a secrezione interna. Ora per analogia con i disturbi di altre glandule endocrine e più specialmente per analogia con il mixedema postipertiroideo e -con l'adiposità postiperpituitaria n oi possiamo ammettere che ad uno s tadio di iperfunzione delle capsule su rrenali possa succedere uno stato di ipoadren alis mo. Si spiegherebbe così come lo s·p avento e l 'auS•i a, ch·e son·o· attitudini mentali che poss0no essere mantenute per un processo· mnieinondco molto t emp0 dop·o· del fatto inizia le ch e l 'ha caiusato, pr-0ducano, in primo t empo uno stato d'iper- e poi di ipofunzione delle oap sule surt;enali con le sue conseguenze depressive s ull'attività neuromuscùlare. È probabile che la sindrome ast enica più che in rapporto a un difetto del solo t essuto surrenale, sia determi nata da una in su f:ficie11za di tutto il sist ema cromaffin o. 1

DRAGOTTl.

CHIRURGIA. Le miositi. Th.e ] ournial of t 1ie A 'n?;erican J11edica.l Association, 1914, n. 10).

(MURPHY .

Nel 1869 Volk1111a11n descrisse u na contrattura dei muscoli flessori dell'avamr•raccio, della mano e delle dita, ch e egli attribuì alla necrosi delle fibro-cellule mus-colari consecutiv.a ad una prolu•n.g at a ischemia della parte. L 'arresto della circolazione sanguigna sarebbe stato, secondo il detto A., provocato dall 'applicazione di una st ecca o di u11 bendaggio t roppo ·Stretto. Ossen ·azioni ulteriori 11anno per1nesso di concludere che la cosidetta co·n trattura ischemica è in rapporto ad un 'effusione di sangu e sotto l 'aponeurosi dell'a,ra mbraccio, la quale produce una t ensione così forte da caus are la cianosi clell 'a"·ambraccio e della mano. Sì forma un grumo di sangu e, cui segue una reazione infia1n1natoria . L'emorragia è quasi sempre ,·enosa, poche (13) I


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IL POLICLINICO

volte artGCiosa. L'applicazione di una fasciatura s tretta e la fissazione dell'avambraccio in flessione acuta aggravano le già difficili condizioni circolatorie dei muscoli e determinano cosi la contrattura. La lesione muscol are si produce entro le prime 75 ore, ma la contrazione e la consegu·::ntt deformità della mano non si verifica definitivamente che dopo alcune settimane e la rigidità non diviene perma·nente che dopo 10-12 settimane. In genere i nervi non sono compromessi, ma posso110 essere anche essi lesi quando vi sia u·n.n, forte infiltrazione infiammatoria dei tessuti, per pressione dovuta alla miosite, alla cicatrice, per azione traumatica diretta sui nervi, o anche per la ~om pressione esercitata da 1un callo esuberante. Nei casi nei quali una fasciatura troppo stretta o una gessatura comprime un nervo, come p . es. il nervo popliteo esterno del ginocchio, si ha una paralisi flaccida dei corris.p ondenti mu~ scoli, i10111 una contrattura isch emica. Talora nei gravi traumi agli arti S·Uperi ori o inferiori i ventri muscolari sono tagliati fino all'osso con la produzione di un.'abbondante emorr agia che divide le parti recise. In questi casi i mus~oli diventano aderenti al periostio, si fis· sa.no e s 'immobilizzano così che non è più possibile nessuna contrazione o estensione volontaria. Talora a queste contusioni può seguire un assortimento di tessuto adiposo per m0do cl1e la pelle sti attacca direttamente all'aponeurosi o al ventre muscolare. Può verificarsi anche ttna 1111iosite ossificante, che quando è diffusa a gran parte del gru p·p o muscolare può produrre una contrazione ed una limitazione dei movin1en ti. Le flebiti infine da trauma o da infezioni posso110 a11che esse provocare uno stato di contrazion e e di fissazione con deformità permanente dell'arto. La contrattura ischemica si ·verifica più freque11temeute alle estremità superiori. Il primo sinto1n o a verificarsi è un irrigidimento delle dita, ed insieme un gonfiore delle dita stesse, della mano e dell'a,rambraccio, accompagnato in molti casi da scolorimento della cute e da ciano. i . Contemporaneamente si. ha dolore intenso e !)OCO dopo limitazione o 111anca11za assolt1ta dei t110"\d1ne11ti delle dita. Se l a causa della costrizione, l'edema emorragico, l a fasciatura, la gessatura o la s tecca, non si ri1nuo,·e, il gonfi.ore e la cianosi aumentano, 111e11tre il dolore gradatamente dimint1isce fine· :i ~co111parirt in pochi gior11i . \. 11ccessi\·an1ente ancl1e il gonfiore e la cianosi cedono, 111 n il 111oyimeuto normale delle dita uon 1

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XX.II,

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ritorna. Quando vi sia u·na contemporanea lesione dei .nervi fin dal principio compaiono disturbi della reazione elettrica, parestesie, anestesie o iperestesie. La posizione provocata da una contrazione ischemica dell'avambraccio è quella caratteristica della mano ad artiglio. La diagnosi della contrattura :ischemica si fa sui segµenti elementi: la storia di una frattura, trauma o infiltrazione del tessuto con dolere; gonfiore della mano e dell'avambraccio, cianosi e dolore in.t enso alle dita, alla mano ed all'ava,m braccio; miglioramento dei sintomi quando si rimuova il bendaggio o si estenda l'avamt1'accio piegato per quanto vi possa essere progressione dell 'infi.ltrazione anche quando sia rimossa la causa costringente esterna.; nei casi com plicati presenza di anestesie o parestesie ; nei casi gravi. assenza del polso radiale; resistenza dell'affezione a qualsiasi t'fattamento fi•

SlCO.

l.)a cura può essere profilattica, non operati va ed operativa. Il trattamento profi.lattic.o consiste nell'evitar~ l'immediata applicazione di apparecchi e ben,.. daggi costringenti e nel permettere all'avambraccio di assumere nelle prime 24-48 ore la posizione più comoda a meno che non vi sia lussazione del gomito. Questo non. deve essere mai fissato in posizione di flessione immediatamente dopo il trauma. Ed infine quando, malgrado tutto, la cianosi continua, bisogna fare una i nei· sione per diminuire la tensione intraponevrotica, che costringe i fasci muscolari. La cura non operativa consiste in appl:cazioni elettriche e massaggio, ma essa molto raramente dà dei risultati soddisfacenti. Jones cercò di ottenere l'allungamento dei muscoli a mezzo di una stecca allungabile gradatamente, e che gradatamente costringe le dita ad abtiandonare la posizione di flessione per mettersi in estensione. Quando si sia raggiunto questo scopo usare l'elettricità ed il massaggio per otteuere il ritorno della funzionalità muscolare. Que:>ta cura è molto lunga e può riuscire quando il tess uto cicatriziale non sia molto esteso. Per quel che riguarda il trattamento operat;vo l 'A. dopo aver ricordato il trattamento propcst(• da l\1likulicz dell'accorciamento delle ossa e quello proposto da Bardenheuer dell'allungamento dei ve11tri muscol ari m ediante t111a sez10· ne obliqua o tras,~er ale dei muscoli, afferma che il tratta1nento migliore è quello dell,alluno-amento dei te11dini. Questo si pratica mediante ~ . . una sezione a :; dei tendi11i e st1tura det cap! così allung-ati. L 'alluugan1e11to dei tendini devE' essere fatto it1 modo da bilanciare perfettament e l'azione dei "ingoli gruppi llllt ~ colari per entare con,ecuti\·e contrazioni e rleforn1ità. Bi.:.ogn


[ANNO XXII, FAsc.

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SEZI ONE PRATICA

infine praticare una seziòne trasversa della ca psula dell 'articolaz1one del polso e della fascia dell'avambraccio per permettere un ampio movimento dell'articolazione durante l'operazi-0ne. DRAGOTTI.

!OCADEMIE, SOCIETÀ IEDICHE, CONGRESSI R. .lceademia D edica di Roma. Seduta del 25 apri.le 1915. Presidenza del prof. G. GAGLIO, vice-pres. P.rof. R . ALESSANDRI. L'inter'"Vento chirurgico sui reni nelle lesioni bilaterali. - Sulla base di 42 casi, escluse le ptosi, di cui la maggior parte operati, 1'0. espone i dati più importanti circa la possibilità e l'utilità dell'intervento nelle lesioni. renali Bilaterali. Diistingue i casi in due categorie : lesioni che . non esigono assolutam.e nte l'as•portazione dell 'organo, come la calcolosi e in vari casi le infezioni piogeniche e ·Casi (tubercolosi, tum.ori) che richiedono in.v ece la n,e frectomia. Nei casi della prima serie (specialmente calcolosi) se è n·e cessario acquistaTe un criterio esatto della funzionalità renale, e soprattutto del valore funzionale dei singoli reni, ciò non è difficile essendo quasi sempre possibile e in genere agevole il cateterismo doppio; per il $;aggio della funzione del rene, più che alla 1s emplice poliuria acquosa ricorre all'azoturia provocata coll'ingestione di urea, secondo ricerche praticate nel suo Istituto dal dott. Pirolini, che hanno dimostrato, l'alta importanza del metodo. Conviene g eneralmente operare sui due lati in tempi idi ·v ersi, e comi nei are dal rene più gra·v em·e nte leso, a men-0 che ·non si tratti da un lato di calcolo .nell'uretere o nella pelvi, che conviene allora praticarne prima l 'estrazion.e con ureterotomia o pielotomia intervenendo po.i sull'altro rene. Per la tu.b ercolosi, se è ass-0lutamente necessario .acquistare una nozione esatta sul valore fu.nzion.a le dei due reni separati e variamente lesi quest0 è spesso .i mpossibile, perchè il cateterismo degli ureteri n.on riesce, nè vale i n genere te11tarlo previa cistotomia. Se le ric.e rche d i orientazione (azotemia, crJoscopia, costante di Ambard) n0n sono sufficienti, non resta che praticare una doppia lombotomia es.plor.ativa . L'O. accenna ad alcuni casi e presenta degli operati con s11ccesso assai favorevole: un operato di .nefrectomia per tuèercolosi e due volte di n.efroton1i a dall'altro lato, in, ottime condi-

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zioni, ormai da dieci an•ni; un altro nefrectomizzato rp er pionefrosi e nefrotomizzato dall'ialtro lato per ascesso corticale, pure guarito da tre anni, ecc. In questi ca.si è interessa.nte notare come il rene r.iniasto reagisce in1 genere scarsamente alle eliminazioni provocate, come se lavorasse già coll'intensità pressochè massima, conservand0 ~solo poca riserva di funzione. Dott. F . GIUGNI. La riproduzione della Leishmaniosi cutam·ea nella scimmia da un caso di Bottone .d'Oriente osservato in Italia. - Presenta una bambina di 9 &n·ni proveniente da C~rreri, piccola località in provincia di Reggio Calabria, affetta da una lesiione cuta·n ea al ment0 che per i car.at teri clinici, il decorso e il reperto mioroscopico di corpi di W·right identifica col Bottone d'Oriente. La diagnosi fu c0nfermata anche col reperto culturale della Leishmania tropica n·e gli speciali terreni di agar-sangue ~n­ nestato del materia!': della lesione. Presenta pure una scimmia (M acacu s sinricus) in cu,i ha ottenuto l a riproduzione del nodulo Leishmaniotico nella cute della fronte dopo 6-7 settimane dall'innesto diretto di un po' di materiale del Bottone umano. Da questa lesione cutanea l' A. ha ottenuto dn, ripetute prove lo sviluppo culturale della Leis·h mania oltre avere osservato negli strisci numerosi cor· pi di w .right. . • Afferma che questa riproduzione sperimentale nel nodulo cutane0 nella scimmia viene a con.. fermare ancora di più l'identità dei casi di Bottone osservati in Italia con quello dei paesi tropicali. A. BALDONI.

Regia .lceademia medica di Genova. Seduta del 15 marzo 1915. Prof. R . CASSANELLO. Sulla allacciatura conte1npo1-anea della carotide prinniti'"Va e della giug uJare iriterna nell'estirpazione dei tumori maltg1ii del collo. - L_'O. enumera i disturbi e gli inconvenienti che .si possono avere in segufto alla legatura della carotide primitiva : inc0n· ·venie11ti che secondo il concetto del Ceci sairebbero attenuati qu.ando insieme alla carotide primitiva venga allacciata la giu.ngulare profonda _i\.ccenna alle ricerche s perimentali del Fiori e ric0rda i 17 casi in cui, come risulta dalla statistica clinica, venne eseguita l'allacciatura contemporanea del tronco carotico-giugulare; l 'int ervento \enne eseguito per tumori maligni del collo per aneurismi, ecc.; nei 15 casi ·venuti a g uarigione non si ebbero disturbi di sorta · o se si ebbero essi furono di scarsa entità : la (15) 1

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IL POLICLINICO

mortalità s arebbe ·d i II. 7 %, mentre nell 'allac· datura isolata della carotide primitiva essa varia a s econda degli autori tra 21 e 43 ~~- L ·o. riferisce un caso personale relativo ad -u.n 1nJividu0 affetto da tumore maligno ~>rancbiogeno a] collo, in cui appunto praticò l 'allacciat11ra simultanea della carotide primitiva e della 2:it1· g ulare interna: non ebbe a notare nessun disturbo degno di nota ; si el:ibe solo lieV'e e tra~1si toria dis artria : la guarigione avvenne per prima i11tenzione in meno di 15 giorni. Con qt1e-st0 caso 1'-"-· viene a suffragare la bontà e la utilità del metodo proposto dal Ceci. -~

Dott. CRISTOFARO PASTINE. Su alcu·ne reazioni della pupilla (con presentazione di ammalato). - L'O. riferisce s0pra la costrizione della pupilla che si può manifestare in tutti i movimenti del globo oculare soggetti all 'innervazione dell'oculomotore comune. Interpetra tale fenomeno come una si•nergia funzionale tra la muscolatura esterna e quella interna dell 'occhi0 e presenta un ammalato affetto da lue cerebroS·pinale .nel quale la pu.p illa sinistra reagisce normalmente, mentre quella destra s i mostra rigida alla luce, si modifica appena alla convergenza (reazione minima) e s i restringe spiccata.m ente qua·ndo il soggetto volge più che può lo sguardo in alto. All'occhio de.s.tro è pure da n0tare una paresi del mustolo retto superiore e dell'accomodazione. L'interpetrazione di questo caso per quanto soffra qualche difficoltà non pare all' A. impossibile seguendo il concetto su ricordat0 delle sinergie pupillari funzionali, che sono favorite da particolari e note condizioni anatomiche. Prof. ERNESTO Bozzi. Contributo alla gastroernte-r:osto niia -verticale. - L' _i\ . e numera gli i·nconvenienti che a volte possono in·sorgere in dipe.ndenza della gastr0enterostomia posteriore accennando principalmente ai distt1rbi di circo· lazione e al vomito. -"'- s piegazione di tali inconvenienti viene da t aluni in,·ocata come causa la eccessi,,.a lung hezza dell'a·n$a ch e viene inne· st at a ; altre ,·olte la cau sa risiede ·nel fatt0 che la gastroenterostomia ,·enne eseguita troppo am· pia. Ed è per ov,;are ad essi ch e ,·ennero suggerite varie modificazioni al met0do classico, 1na tutte ,·ennero a cadere . L'O. ricorda brevem ente la t ec-nica della gastroenterost 0mia vertica.le ed enumera i di,"er~i ,·antaggi ch e s-i hanno dall'applicazione di tale metodo : riferisce la s toria clinica e l'atto operati''"> ese~uito in sei casi , in nes- uno dei quali s i ebbe a \"l rificare il benchè minimo incicleote, per cui ritil nL che il metodo clella gnstroenter0sto1nia ,·erticale "ia ltn metodo molto buono c0n 1,ap(16)

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plicazione del quale si possono -vttenere risultati realmente ottimi. . Prof. SILVIO ROLANDO. S 'u,ll)ascesso parare11ale. - L' A. riferisce sopra 19 casi di ascesso pararenale _da lui trattati operativamente e dei quali, • • c1.nque eran0 ascessi soprarenali, gli altri ascessi retrorenali. Accenna alle storie cliniche ad essi relative ed ai vari dati sintomatologici più importanti da esse emergenti. Richiama l'attenzione sulla comparsa del dolore, il quale però nvn .s.i presenta a -sede fissa; a volte era accusato in corrispondenza della parte lesa, a -volte s i estendeva all'innanzi : ]a febbre presentò le ~otevoli tipiche remittenze della feè1 b re da suppurazione : non si ebbero mai sudori pr0fusi. I•n tempo s·uccessi vo si ha la comparsa di un dolore JJettamente localizzat0 (nei cinque casi di ascesso soprarenale aveva per sede l'XI spazio intercostale), la comparsa della reazione muscolare d0loro.sa dei muscoli a ddominali, della <levliazione \5coliotica della colonna ·vertebrale a concavità ,·erso · il lato leso, del pr0nu·nciamento della regione renale e della posizione obbligata. Notevole importa11za diagnostica è legata alla palpazione che permette di a pprezzare una massa fissa dolente. L 'A. descrive successivamente i vari interventi eseguiti 1nei diversi casi; discute s u quale incisione sia da preferirsi per raggiu.ngere le raccolte soprarenali e conclude accennando alle norme di tecnica 0perativa più opportuna da seguirsi ·nei singoli casi. SEGÀLE.

Regia .lceademia medica di llUano. BARGELLINI D. Sul piede ca'Vo con spina blfida occulta. - L 'A. riferisce su tre casi di piede cavo bilaterale, accompagnato da una spina bifida occulta, osservati lungo l'anno decorso nella Clinica ortopedica di perfezionamento di Milano, a carico dei quali, come fatto singolare, è ris ultato dall'esame nervoso una sindron1e spastica circoscritta alla sezione della gamba e del piede. · Il piede in questi ammalati , ·iene trascinate in attitudine '\"Ìziosa dalla contrattura spastica del gruppo muscolare ch e sostiene il ca,~ismtl fisiologico. La lesione del fascio piramidale, cui de\ e ascri,•ersi la sindrome spastica, alla streg tta delle cognizioni curati\·o-patologiche acquisit e s ulla spina bifida occulta , può connettersi co11 la ma lformazione , ·ertebrale. In t al modo n ei casi riferiti ri sulta costituito il nesso etiopatogenetico fra piede ca ,·o e spina bifida occulta. D. CESA-BI.~NCHI.


SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA E TERAPIA. ..tn·emia aplastica in seguito a gononea. (BUSCHKE

e

Berl. klin. W och ., 52).

HIRSCHFELD. ·

r914,

11.

Lo svolg;ersi di processi rigenerativi nel midollo osseo costituisce l a regola nei casi di anem.i a; anche nelle forme più gravi di questa affezione si riscontrano infatti, :sia nelle ossa corte, sia .n elle diafisi delle ossa lunghe, segni del processo di rigenerazione. Tuttavia esistono casi in cui manca ogni processo rigenerativo; sono queste le anemie aplastiche, descritte per la prima volta da Ehrlict1. Gli studi u·lteriori hanno dimostrato che in queste forme non solo mancano i processi rigenerativi nel midollo osseo, ma si ha anche uua evidente atrofia di questo. Sicchè non solo si trova midollo giallo grass.o so n·e lle diafisi d~lle ossa ·Ju,nghe, ma si ris~ont1"a anche, nelle ossa corte, la scomparsa di elementi cellulari, residuando solo poche cellule ia forma di linfo~iti e pochissimi globuli rossi nucleati . Ora, se è possibile spiegarsi la mancanza di processi rigenerativi ammettendo una debolezza congenita degli 0rgani ematopoietici, non si riesce inveèe a rendersi conto dei fatti di atrofia senza ammettere l'esistenza di un fattore tossico. Ciò malgrado, nella maggior parte dei casi di anemia aplastica non si riesce a porre in luce alcun momento etiologico. Solo in un piccolo nuiµero di casi si è potuto attribuire lo speciale comportamento dell'apparato ematopoietico ad una alterazione evidentemente di origine tossica; così ad es. nel caso di Barberis esisteva una infezione puerperale, in quello di Babonneix e Paisseau una sepsi da paratifo, in un caso di Herz una angina con formazione ·di ascesso, in un altro di questo stesso autore una grave dermatite, in un caso di Stursterg una sepsi da streptococco, in un caso di Hirschfeld u.na linfogranulomatosi. A questi casi gli AA. aggiungono una interessante osservazione, riguardante un soggetto di 25 anni affetto da gonorrea, alla quale· seguirono alterazioni articolari; malgrado una cura appropriata non si ebbe miglioramento a carico delle articolazioni, mentre invece l'uretrite migliorò tanto che scomparvero i gonococchi. Improvvisamente il paziente cominciò a febbricitare; si manifestò una grave diatesi emorragica con versamenti di sangue n ella mucosa na1ale, nell'uretra, nel fondo dell'occhio; l'esame batteriologico fece r-.ile'\·are la presenza dello sta1

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filococco aureo nel sangue e nel ·v ersamento articolare; poco tempo dopo il paziente mori. All'autopsia si rilevò : nefrite acuta; anemia grave; cuore flaccido ; un ascesso riel polmone destro ; midollo giallo ; dal midollo si ottennero colture di stafilococco. L'esame microsco·p ico fece rilevare processi di atrofia a carico del midollo osseo. V. FORLÌ.

Anemia perniciosa In un radiologo. Sono state fi·nora ben dilucidate le trasform:1 ... ziDni che subisce la crasi leucocitaria nei radiologi, per · l'influenza dai raggi X esercitata sul :sistema emopoietico : leucopenia, ipopo1inucleosi, eosinofilia. D'ordinario trascurabili se1nbrano le influenze dei raggi sui corpuscoli rossi ; solo nei malati leucemici sottoposti alla radiote1rapia Oetti.nger, Fiessin.g er e Sauphar hanno osservato la comparsa d'una anemia intens.a , morta le in un malato e Tixier ha notato l'insorgenza d'un 'an.emia pe11niciosa in un soggett0 irradiato pe~ adenopatie cervicali,. qu·a ndo queste erano • quasi scomparse. I·l collega Dr. Tiraboschi radiologo da r4 anni nell'ospedale di Bergamo è recentemente morto in s.eguito a grave anemia. Nulla di notevole nell'anamnesi familiare; egli per lungo tempo ha lavorato con tu,b i duri, a raggi molto penetranti, senza preoauzione alcuna. Ebbe una radiodermite della man o sinistra e della metà superiore della faccia, senza ulcerazioni ma con sola lieve pigmentazione. Tre anni f,a cominciò a notare debolezza, pallore notevole, in contrasto con uno stato di nutrizione piuttosto buono. Continuò, dopo è~e,,e tregua, il suo lavoro, m.a la debolezza e il pallore furono progressivi e negli ultimi giorni ebbe qualche emorragia gengivale. L'au.topsia praticata d·a i dott. Minelli e Daina ' dimostrò : lieve grado di insufficiepza aortica, ben co1npensata; 1n essuna lesione ·v iscera!e, al di fuori d'un estremo pallore. Le dimensioni della milza però si mostravano note,·olmente ridotte (5 cm. di larghezza x 4 di lunghezza x 2 cm. di spessore). Al taglio essa era dura, le trabecole ben v; sibili, la polpa diminuita. Il midollo 3elle costole, rosso, poco abbondante, testicoli o.trofici. Diagnosi anatomica : anemia grave essenziale. Ch. Aubertin, che lungamente di tal genere di ricerche si è occupato, ha avuto occasione di esaminare le sezioni della milza e ne riferisce dettagliatamente gl 'importanti resultati. (A r cJi. (17)


IL POLICLINICO

des mal. du coeur des 'Va!Ìs ,e du sang, settembre 19 14) . L a capsula è leggermente ispessita e mammel-

lonata , le trava te fitl!ose sembrano più numerose del normale; in realtà esse sono solo ravvicinat e p er l'atrofia della polpa. I cor puscoli di Malpighi sono atrofizzati; le arteriole s ono is pessite per peri- ed endoarterite, qualcuna è obliterata. I corpuscoli sono costitu·iti da linfociti normali, e da rari mononuclearti poco voluminosi : scarsi detriti nucleari non macrofagi. Le fibre connettivali sono molto numerose, non pigmento. La polpa splenica contiene molto pigmento ferrico, incluso nella maggior parte in macrofagi voluminosi a nucleo ben visibile. Si trovano qualche mononucleare piccolo, qrualche pla smacellen pochi polinucleari. Il midollo osseo (Ga·v azzeri e Minelli) avea dimostrato alle sezioni : pochi normoblasti, ass enti i megaloblasti, globuli rossi poco numerosi e deformati con megalociti eccezionali. Gli AA . attribuiscono questa anemia apla:stica all'azione dannosa dei raggi X. Aubertin pensa che non basti non trovare la causa dell'anemia per incolparne i raggi X; però egli si accorda coll'opinione di Gavazzeri e Minelli, per le condizioni presentate dalla milza : l e milze degli anemici non sono mai atrofiche fino al punto da dare quasi completamente atrofici i corpuscoli di Malpighi, e non presentano m ai una così grande abbondanza di pigmento ferrico: t ale costituzione della milza ricorda per molte particolarità quelle degli animali lungamente irradiati. Per t ale rassomiglianza v'è da domandarsi se d'ora inna nzi non si dovrà agg iungere 11ella p atologia dei raggi X anche l'anemia perniciosa rontgeniana.

t. p. ...

La splenectomia nelle malattie del sangue. In questi ultimi a nni la chirt1rgia ha invaso con su cces o a nch e il campo d elle malattie del s ang·11e . Il Miihsam (D ei1tsc he 'for1ed. Woch., 1914, p . 37) riferisce oltre ad una s erie di casi personali quelli riportati 11ella letteratura e viene a lle s egu enti con cltu ioni : La spleu ect o1nia è ind icata nelle malattie infetti, ·e, q ua li la febbre tifoide e la setticemia solo 11ei casi ùi rottura della milza . Nella malaria l a splenect omia 11on dà n essun risultato note\•ole : ~ i11dicata qui s olo nel caso di milza mig-rau te o quando c 'è il pericolo di rottura. ~ella lct1ce1nia l 'estirpazione della milza è coutroi11dicat,1. _~ell a m alattia di Banti u na splenecton1ia fatt l i11 te111 po opportu110 pu ò det erminar e n na ~nn rig·io11e : a 11chc nel terzo stadio l:i. sple, ( 18)

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nectomia combinata coll'operazione di Talm.a può dare risultati vanooggiosi. .M olti casi di anemia splenica infantile possono guarire in seguito alla splenectomia. Nell'ittero emolitico l'asportazione della milza sembra avere avuto un vantaggio notevole in un numero non indifferente di oaisi. l Jn numero notevole di casi di anemia perniciosa ha risentito un miglioramento notevole dalla splenectomia. In altri casi pare che l'operazione non abb1a portato sempre vantaggio. Le indicazioni dell'oper.azione sono ancora incer~ te. Si deve avere una certa precauzione solo in quei casi in cui. vi è tendenza alle emorragie. P. A.

..

POSTA DEGLI ABBONATI. (495) SulLa p1'attbca delle d'bs,i ?bfezioni. - Come da me, c0sì da tutti gli altri colleghi sarà stato inteso e si sentirà il bisogno, quando il dovere ci chiama presso qualche ammalato di malattie infettive e contagiose, di un mezzo pratico e pronto, che permetta una sicura e rapida di•s1nfezione degli abiti che indossiamo. È un problema questo, che merita tutta l'attenzione degli s tudiosi perchè il medico, eventualmente, non si renda incensa pevole propagator·e di germi infettivi. L'ann..:> scorso, proprio nella «Posta dea-li abbonati» 11 <l: Policlinico » consigliava per certe disinfezioni: vapori di formolo prodotti per via chimica, dalla miscela cioè della s oluzione acquosa di formalina del comm·e rcio •e di permanganato di potas·sio. Ma crede, cotesta onorevole Redazione, che ques.t 0 trattamento sia veramente efficace per tutti gli agenti patoge ni delle più comuni malattie infettive? Non esiste altro mezzo più pronto e sicuro? Sono s tati fatti studi sul riguardo in qualche Istituto di igiene e quali? Non è ·il caso di parlare del vapore acqueo e molto -più di quello sotto pressione perchè i comuni abiti che indossiamo non resisterel::bero a questo trattament0 e d'~ltro lato la m~estis­ sima borsa del medico n on permette ch e 11 suo guardaroba venga frequentemente rinnovato. Sarei grato se cotesta onorevole e colta Rcldazione, c0n la sua consueta diligenza e cort esia , ,~ol e..~e, con u11a certa larghezza, tratt are quest o a rgome nto od in un a rticolo de.Ila Rivis ta oppure nella « P osta degli abbonati» . Con perfetta osserva·nza Dott. Fran cesc0 Lutri Sintgo. ~

Il collega presenta un serio problema praticamente di d iffi ci le -olttzione.


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SEZIONF: PRATICA

Non conosciamo altro di ·meglio della sterilizzazione con i vapori di formaldeide, comunque ottenuti, per quanta tale metodo presenti inconvenienti non lievi. Non può essere messa in dubbio la sua efficacia, purchè la formaldeide agisca per t em.p o piuttosto lungo ·e gli abiti siano bene sciorinati. A nostro avviso però ci -sembra più che sufficiente la· precauzione di mutare d'abito, entrando nella ·propria cas.a, nell'anticamera o i'n una camera destinata a tale uso, dove vi sia uri armadietto per custodire gli abiti che si indossan0 durante le visite ai clienti e un lav.abo per lavarsi le mani dopo averli tolti di dosso. g. s. .

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(496) Di's infezione 1ie1lla 'rrie1iingite cerebro-spinale. - Quali sono le più efficaci e pratiche disinfezioni del rino-faringe per la profilassi n.elle epidemie di meni·ngite C·erebro-spina1e? Con 'OS?equi e ringraziamenti. Abbonato n. 1774.

Tra i mezzi consigliati per distruggere 11 nJeningococco di Weich.selbaum nella cavità nasof!aringea .i più ·efficaci e più semplici sio.no quelli delle inalazioni di v,a.pori di iodio o dell'applicazione diretta della tintura di iodio convenientemente diluita con glicerina. La disinfezione profilattica del naso...fari•n ge con questi metodi avrebl:e dato ·d ur.ante le epidemie di meningite cerebro-spi11ale degli eccellenti risultati. DR. (497) Effetti seco1idar1, delle inieziani d1. ,!;elati,na . - Ho usato le iniezioni di gelatina in una donna con metrorragia ed h0 visto comparire fenomeni tetanici : spasmi, contratture, ~tri•ngimento alle mas.celle e ciò dopo u.n giorno dalla iniezione. Questi fatti sono però scomparsi dop0 qualche ora. ~rego ·dirmi qualche cosa 1n proposito specie sui pericoli delle iniez.io1ni di gelatina. Dottor Alfa da R.

La sindr ome spastica ins0rta dopo 24 ore dalle iniezio1ii di gelati1ia, e dileguatasi i?t poche ore fa ,es.e ludere che essa P'ossa essere in rapporto con l 'i·ntroduzione della gelatina stessa. Non v'ha tetano t1mano che compaia d0po 24 ore con fenomeni generali, quali qu·elli da Lei descritti· in cren,e rale l'incul:.az:i•o,n e varia dai 4 ' t> (minimo) agli rr e più giorni. _"-.nche per il teta·no sperimentale negli animali sono necessari da r a 3 giorni e la sindrome è pr0gres-

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siva (dal 'Punto d'inoculazione ai gruppi muscolari più lontani); ma allora si tratta di inoculazioni massive. Se possiamo escludere che la s1ndrome s pastica sia in rapport01 con la gelatina, ci mancano i dati utili P'er u•na adeguata spiegazione (emorragia grave? ecc.). La gelatina per iniezioni deve essere usata, solo quando si abbiano garanzie s ufficienti di una razionale e -completa 1st erilizzazione . Essa, data la sua provenienza, pt1ò essere inquinata da spore di tetain0, e ·n oo sono rarissimi i casi di morte provocati dal s uo uso. D'altr.a parte la sterilizzazione ordinaria altera le proprietà emostatich e della gelatina stessa ed è perciò che og·n i farmacopeai esige un metodo speciale di sterilizzazi01D.e, e spesso il c01'l1trollo biologico e culturale (farmacopea svizzera) d·ella gelatina messa in commercio. Noi, prima di usare la gelatina, pretendiamo di corr0scere i processi con cui è st ata sterilizzata, e per maggiore garanzia, quella gelatina ·s·u lla quale i controlli voluti biologici e culturali sono stati eseguiti. Al di fuori del pericolo grave del t etarno, le iniezi0ni di gelatina non presenta.n o iinconveniente alcuno. 1

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t. p. (498) Le sarò tenuto se nella «Posta degli abbonati » vorrà indicarmi il modo di prender il capo e la p·ostizione da dare a questo alla scopo di arrestare l'epistassi. Sono cose che ho già lette anche nel P.oliclinico, ma per quanto abbia cercato n·Ollll ho più trovato i nupieri dove erano stampate. La prego perciò di non mandarmi alla ricerca di questi fascicoli che più non tengo, ma di sp,i egarle esattamente in codesta rubrica. S. Giovanni in Croce (Cremona) . Dr. A. Ferrari.

Può leggere quanto chiede alla pag. 246, fas~icolo 7, dell 'aJD1n1 a ta 1913. Riteniamo superfluo ripeterci. R. B.

Le Domande per la « Posta degli ab bonati 1 e 1 Quesiti pel '' Doctor Justitia ,, non debbono essere scritti mai cumulativamente o con altre richieste, ma su distinti e separati foglietti. Tanto le une quanto gli altri debbono portare sempre per esteso la firma dell'abbonato. Soltanto sul giornale potranno essere contraddistinte, su richiesta, con le iniziali o con pseudonimi oppure col numero del proprio abbonamento, il quale però dovrà essere sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate. I

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IL POLICLINICO

VARIA. Le vittime della guerra. -

Un errore che esagera agli occhi di molti il pericolo cui si va incontro nella guerra è il credere che la mortalità dei combatt enti ia elevatissima. Invece anche le battaglie più mic·idiali hanno dato un massi1no di 20 per cento di morti; ordinariamente la percentuale è stata m olto più ba·ssa, del Io, del 5 e al d·isott o; le guerre, come è noto, risultano di '\?arie operazioni belliche d i cui le . p1.u' crue:ite sogliono essere le battaglie, per inodo che, considera.ndo la g uerra nel su o insiem e, la percentuale si ridt1ce ancora . In una guerra accanitissima · come l'attualP, che mette in op~ra mezzi poderosi di dist ruzione e che si prolunga. da nove mesi, la perdit a di ·vite non risulta più alta che nel passato. Infatti, secondo le s tatistiche della Croce R-ossa Svizzera, le perdite s ubite dai diveròi 'Paesi bell igeranti :fi.110 a due m esi addietro sarebbero state le seguenti : S erbìa. Malati e feriti I26.ooo; invalidi I9.500; pri gionieri 46.000 ; morti 87 .550. T otale 283.050. Montenegro . - Malati. e feriti 38.000; i'D.va1idi I2.500; prig ionieri I8.500; morti 22.000. Totale 9I.ooo. Giappo1ie. - Malati e feriti 38.000; invalicli 5.500 ; prigion~·eri 2.200; morti II.500. Totale 57.200. Russia. - l\'Ialati e feriti l.100.000 ; invalidi 42I .500; prigionieri 460.000; morti 443.000. Totale 2.424.500. Belg io. - Malati e ferit:i 62.500; itT\·alidi 27.500; l)rigionieri 49.500 ; morti 72.500. Totale 212.000 . Fra1icia . - Malati e feriti 717.000; invalidi 439.000; prigionieri 494.500; n1orti 464.000. Totale 2.114.500. I11g'liilt·erra. - Malati e feriti 185.000; inva]i(li 45 .500 ; prigionieri 82.500; morti 116.500. Tctale 429.500. .. l i1 stri a-U n.g heria.. - Malati· e feriti 688.ooo ; in \·alidi 96.500 ; prigionieri I38.ooo ; morti 341 111ila. Totale I.263.500 . Ger111antia. - Malati e feriti 1.000.000, in,·ali cli 983.000 ; prigionieri 338.000 ; 1norti 44I.ooo. T ùtale 2.762.000. 'fotale generale: 9.737.250 uo111ini, çlci quali circa 2 milio ni di 1norti. l~ qt1esta u11a <:ifr.a ~ pa,·ente,·ole , iua che perde del suo ig nificato qualora ' i raffrv nti al tot tlt: {li o ltre 20 n1ilio11i di con1batte nti , il che <là una percentuale i11ferio re al 10, osf.ia cli 11n ln ort o ugni 10 <:ombattenti . I .a t ~n1erità espone ad 11na m o rtalità alta; J11 a nel t111a 11101 t alità alti ~~itna, t errifi ca nte , e-.pone il }Joco l'Orag-gio : la {jUa ntità n1aggiore di t1cc! si (20) 1

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infatti suole aversi' net' rep ar t•1 1n · f uga, neg1·1 eserciti in rott a. . La . vigliacc~eria . è du11que un fattore psicolc.g 1co ·t l quale 1nfiu1sce sulle perdite in senso di:s:astroso, non solo per gl'individui, ma anche per la collettività combattente. Un esercito chè non conosce la fuga ma la riti.rata a 00 o-o-u·e rri ta • e :esist ente, che non volge mai le spalle al nem1c?, che fu·g ge solo ... in a\ranti, generalmente subt.&ce una percentuale assai t:idotta di perdit e. In base all'alta. percentuale del Io, se l 'Italia chiamerà in armi un milione e mezzo di combatten~i, s i può prevedere una perdita approssim.ativ.a di 150,000 vite, ossia tre volte s uperiore a quella determi.nata dal di s·astro della Marsica.

Vittime del terremoto. -

Intorno ai colleghi colpiti nelle region.i del terremoto possiamo dare le s·eguenti notizie. Periro110 quasi tutti colla famiglia ad A vezzano, il dott. Coretti Antonio, il dott. Cortelli Agapito, il dott . F.errini Paride, il dott. Gasparri Cesare, il d-01tt. Rajnaldi Alfiredo consigliere dell'Ordine, il dott. Sferra Edoardo, il dott. Ben·e detto, il dott. <;erri Antonio, il dott. D'Andrea Nazzareno. A Collarmeri perì il dott. Polidoro Giuseppe. A Celano 11 d-0tt. Costantini Benedetto. _i\. Gioja dei Marsi il dott. Mascitelli Enrico, il dott. Mu,l è Calogero. A Ortucchio il dott. Zugaro Enrico. J,n. A jelli il dott. De Ecclesiis Marcello. A Cerchio il dott. Manzi I"uig i. Fra i superstiti sono il dott. Corbi Antonio ~i Avezzano, il dott. Di Pietro Andrea di Cappelle ricoverato all'Ospedale militare del Celio in Roma, dove trovasi forse tuttora convalescent e con frattura dell'omero destro e di 11na pulmonite sopra.g giunta, il dott. Gentile Felice cli Cese, ricoverato ferito nell'Ospedale mil1tare principale di Roma, il dott. Lugini Do111enico di Fiamignano, ferito, trasportato a Rieti, il dott. Chiola Loreto di Ortucchio, ferito gra, -emente, con complicanze cerebrali, il dott. Petrangeli Giuseppe di Petrella Salto, pure ferito, il dott. lVIascit ello Gu,g lielmo di Gioja de' Mars i (Pe1isiero sanitario, I9I5)·

Interessante e pratica pubblicaztone : Dott. ELIO FABBRI GUIDA ALL' ESAME DELL'INFORTUBATO (Manuale di Semeiotica Speciale) Un volume di 164 pag., in-16°, con tavole fuon testo. I nostri associati che desiderano provvedersi di questo utile manualetto, lo riceveranno prontamente spedendo alla nostra Amministrazione sole L. 2.25 mediante cartolina-vaglia, la quale dovrà essere indirizzata nominativamente al prof. Enrico 11orelli, ,;a del Tritone, 46 - Roma


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SEZIONE PRATICA

CEN/11 BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono che t libri Pervenuti in dono alla Redaziotie '

Dott. PUBLIO SENSINI. R ei1ifezione e superi1ifezion.e nella sifilide. (TeSti di libera docenza). Ancona. Pucci, 1914. Le questioni della reinfezio.ne e della superinfezione nella sifilide han.n o in questi ultimi tempi acquistato un sapore di novità ed u·n a importanza assai maggiore che per il pasisato, potendo ora essere studiate e possibilmente risolute, oltre che con criterii puramente clinici, anche cor il :sussidio dei recentissimi studi sull'agente etiologico della lues e sulle speciali r:eazioni che presenta 11 siero di sangue dei sifilitici. A questi due argomenti, che si ricollegano a quello non meno interessante della immundtà sifilitica, ha dedicato il d'0tt. P. Sensi.ni un notevolissimo lavo.r o che crediamo opportuno segnalare ai nostri lettori. Premesso un breve riassunto storico sulla questi1one, l'i\ . tratta nei successivi capitoli della superinfezione nel periodo d'incu b azione del sifiloma iniziale, durante la presenz.a del medesimo, nel periodo clella seconda in.cubazione, nei periodi secon1d ario e terziario con manifestazi•oni in atto. Nel .v capitolo passa quindi allo studio della reinfezione sifilitica ·e ad esso tien dietro un riassun1to di tutti i casi, pubblicati sino ad oggi, di reinfezione verificatasi durante e d·o po i primi tre anni della malattia. L'VIII capitolo è dedicato alla sifilide acquisita 11,e gli eredo-luetici, ~1 lX ed ultimo infine a·l l'immunità nella sifilide. Nella trattazione di così interessanit i argomenti, il Sensini mostra una profonda competenza ed urna solida preparazione scientifica, di cui fan fed'e, coni il ricco materiale bibliografico, la copia delle n-ortizie, r.a.ccolte e vagliate al lume di una critica serena ·ed ·obbiettiva, ed il lucidus ordo con cui sono esposte. Il lavoro del Sensini è un importante contributo alle n-0'Stre conoscenze su problemi sino ad oggi ·in1 parte ancor.a oscuri, e si raccomanda, anche per la for1na piana e corretta, agli studiosi della m ateria. S. 1

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A. PASINI. CO'neetU e 1iozioni fo1ida1ne'n,tali di patolagia ·e terapia della sifilide. Ulrico Hoepli. Milano, 1915. L. 2. un compendio prezioso delle recenti feconde scoperte isbientifiohe sulla patologia e sulla t erapia del1'a sifilide. L' A. ha abituale il pregi0 di t1na chiarezza massima di idee e di una nitida espressi~.rità di pensiero, che rendono sommamente utili gli scritti s uoi. In questo manuale il medico ed il profano troveranÈ

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no, chiaramente espresse, la dottrina e l'applicazione pratica delle nuove conquiste sperimentali e terapeutiche nella s.ifilidologia, con una critica serena degli inconvenienti e dei va•ntaggi delle nuove cure e delle antiche. In queste pagine, per chi non è della specialità, è agevole 0rientarsi fra le comuni i•ncertezze ed i facili dissensi s ulla terapia moderna della sifilide. Vi è sufficie11temente svolta anche la cosidetta cura abortiva della sifilide.

p. s. L'editore Leopold Voss di Lipsia annunzia la pubtilicazione di un'opera grandiosa dal titolo: Die Scliiidigu1ig·en1 der Haut durck Ber·u f 'U:nid g·ewerblic/ie A rbeit (Lesioni della cute cagionate dai mestieri e dal lavoro industriale). Verrà diretta dal dott. Karl Ullmann e dal prof. J. H. Rolle; ne saranno collaboratori una settantina di specialisti, tra cui il dott. Carozzi ed il prof. Devoto per l'Italia. Uscirà in fascicoli di circa 3 fogli di stampa, al prezzo di 5 marchi .ciascuno; le puntate saranno complessivamente 16 incirca. Si prega d'inviare lavori o informazioni concernenti l a patologia professionale della cute al dott. Karl Ullmann (Privatdozent au der Univ·e rsitat, Dozent au der Exportakademi'e, Wien 1 affiiniehè se ne possa tener conto nella redazione del lav•oro. (Questa notizia ci era stata comuinicata prim;i della nostra guerra). PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. SPINELLI MAMELI. La Rontgenterapia dei fibromiomi uterini. - N1apoli, 1914. DE IoANNA VITO. Studio clinico ed anatom·opatologi.co 1s.ui corpi dimenticati nel cavo addomi1Jta,le durante operaiio11i chirurgiche. - Avellino, 1914. MINERBI CESARE. Il determinismo fisico del « signe du sou », trasmissiJOfne dei suoni e risonanza in sem1ologia. toraco-polmonare. - Firenze, 1914. BASILE CARLO. La meteorologia della Leishmaniosi interna nel Mediterra'lleo. Contri.buto critico agli esperi menti di tras1nissione. - Roma, 1914. VIVIANI GIOVANNI. Presente ed avve11ire dell'Ospitale Maggiore di Crema. (Relazione). Crem.a, I914. LAMARI A. Lesioni chi1-rt1rgiche e franklinizzazione. - Salerno, 1914. D,_.\.MICO VINCENZO. S11lla ter·apia medica.mentosa diretta delle pleuriti sierofibrinose. - Milano, 1914. RUBINO C. - Osser\azioni. ematologiche nella ,-accinazione antitubercolare. - Napoli, 1914. 1

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NELLA VITA PROFESSIONALE. L'ora della disciplina. Qualche collega ci scrive riprendendo la ·vecchia quistione circa l'assegnazione dei gradi nell'esercito ai medici esenti da obbligh~ di leva richiamati in servizio in occasione della guerra. S! afferma che a questi medici si farebèe un tra ttamento troppo largo, che li metterebbe in una posizione di illegittima superiorità in confronto degli ufficiali medici richiamati dal congedo. Le categoriche e precise disp0sizioni del Governo non ci consentono di prendere in esame su questo giornale una tale quistione. Ma anche se tali disposizio11i non f-.Jssero ci saremmo astenuti lo stesso dall'aprire la di· scus,s ione s u di un argomento che riguarda unicamente interessi particolari. Troppo in alto s tanno i nostri cuori, troppv forti sono le lotte alle quali dobbiamo essere temprati perchè possiamo immiserire ed attristare il . nostro spirito in piccole quistioni d'amor proprio e di compensi. Il nostro giornale è stato sempre una palestr<1 aperta a tutte le quistioni riguardanti gli interessi della classe medica, è stato sempre l'assert0re fermo e dignitosa dei diritti dei medici, ma ora commetterebbe un crimine di lesa patria e di lesa umanità se si. prestasse a sostenere proteste e lotte, ch e possono intaccare la disciplina, il prestigio, la dignità del servizio medico dell'esercito. In un'ora cosi tragica, 11ella q11ale è in. giuoco il destino della patria, le competizi0ni economiche, l e preoccupazioni di carriera, le quistioni di gerarchia devono essere messe da parte. Ognu· 110 deve rendersi utile nel modo che sa e può, ognuno, qualunque sia il posto che occupa, deve sapersi rendere utile nel modo migliore. N'el momento 'in cui la Kazione è in pericolo t11tti gli elementi indi"·iduali, ciascuno secondo le proprie attitudi11i , bandendo ogni quist:one di dignità e di particolare interesse, devono mirare ad un unico scopo : la co11ser,·azione e l'integrità dell 'organi$mO di ct1i fanno parte, la Patria. Q11ando per cosl nobile ideale si ,.a incontro a ~offerenze, a disagi senza pari, si rinuncia agli affetti, alla '~ta, si può e si de,·e sict1ramente rinu 1cinre a t11tto quanto potrebbe off11 scart: la s:intità della caus"l per la quale si combatte. -e Il 'ora cl1e ,·olg-e tutto ciò che è : nteresse pa licolare de,·e c;comparire e n1ai più di adesso 1'iac1i,·iduo clc\·e ~e11 tir~i parte di t111 t11tto. al qu al\? <l eYe tutto $,\criticare. Xon ~ più tempo di 11rcte"e, rn.n di rinuncie.

Nell'ora che volge un solo diritto abbiamo noi : il sacrificio, un solo dovere : ul:.b idire, un solo palpitv: la patria, una sola volontà: la perseveranza, una sola fede : la vittoria.

* *'* Per La si1ioerità dei co'YUcorsi. -

Non è priva d'interesse la questione dei concorsi ai posti di chnrurgo degli ospedali dei centri minori. Gli avvisi <li concor~o non parlano che di titoli e l'esito del concorso è molto spesso origine di malumori e di accuse alle Commi•ssioni giiudica· trici, che non sempre sono privi di fondamento . Ora se si pensi che nei conc·O·r si per titoli, un chirurgo no11 si può giudicare altro che su eventuali pubblicazioni, su presientate statistiche ·operatorie •senza controllo, si può domandarsi: come è possibile fare una classifica giusta ed imparziale sul , ·alore d.i _u1n chirurgo senza averl0 mai visto ali '·opera? l\tlolte volte qualcuno dei concorrenti è conosciuto da qualche commissario, spesse volte fu g ià assistente, ed allora sorge naturale il dubbio che il pref erit0 nel g.iuclizio sarà il candidato conosciuto, con danno dci altro sconosciuto e forse di maggior valore. Ora tale stato di cose crea difficoltà insormvntabili per i giovani chirurghi che da un posto desiderano passare ad altro mig1riore e che, studiosi ed a bili esaminatori ed operatori, sono issuti s conosciuti nel silenzi0 del loro lav-oro, e non di rado si '\·edono posposti a giovani che sonò vissuti sotto l~ ali protettrici di qualche grande chirurgo che rilasciò loro bensì cretificati completi in tutti i sensi, ma che pr0babilmente non li ba mai lasciati lavorare da sè. Per rimediare a tale incon,-eniente i concorsi dovreèbero ess·e re indetti con ec;ame clinico-pratico, e sarebbe desiderabile che fossero esclusi dalle Commissioni tutti quei chirt1rghi che hauno avuto per assistente qualc11no dei concor· renti. ~ arebbe anche t1tile che t11tti i chirurghi deg li ospedali minori potessero per turno recarsi 11el grosso centro ospedaliero pitì prossimo, per t1n periodo di tempo ad eseguire qualche attv operatorio sotto la tsor•veglianza di chin1rgbi del posto, e ad apprendere 'lnche nuovi metodi operatori e nuo,;. metodi d'indagine clinica e que to p0trebbe costituire un : itolo non disprezzabile, fra i 1nolti di dubbio ,·a1ore. I. '1 proposta potrebbe e~c;c.i"e presa in consiclera7!oue dalle _\'>~ociazioni sanitarie o dagli Ordini dei 1nedici e credo che pron1110\·endo un '

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provv·edimento, che mi pare necessario, si farebbe un vero atto di giustizia a buon numero di colleghi. A. DIAN.

neralità degli abitanti quale via legale si dovrebbe t ener e per bandire il relativo ooncorso . Il Comune è obbligato per legge a provvedere al solo servizio di cura e di as:s.istenza sanitaria (Dal Boll. della Ca,11iera sa1iit. e degli O. nt[. p ei poverù, cioè, alla .siola condotta ·r esidenziale. F . di Ven·ezia) . N el caso che non ecceda .il limite legale della sovraimposta o la condotta piena si venda ne====================================' cessaria per assicurare un c•u on ·servizio pei pover.i, può dalle autorità tutorie essere a uto.r izRISPOSTE A QUESITI I ! · DOMANDE. zato ad allargare la condotta. La condotta pie(5255) Indennità di cavalcatura - Certificati di na non è, pertant·o, ammissibile o quando il morte. - Il Dott. aè1bonato n . 4296 desidera coComune presenta eccedenza alla sovraimposta noscere se il medico che rioe\•e indennità per o quando nel Comune esistono altri liberi esercavalcatura corrisponda b ene al proprio dovere centi, o quando lo stipendio assegnat0 pel solo mantenendo continuamente a s ua disposizione servizio dei pover.i sia sufficientemente rimuneun cavallo in virt di un contratto di noleo-o-io 1"atore. S e l'autorità tutoria .ha vietata la cou 00 stipulato c0n una l·ocale impresa e sie tale soludotta piena per uno dei suddescritti m otivi, il zione possa essere escluS!a dal fatto che per il pr0vvedimento è da ritenere completam ente lepassato il medico ebbe sempre un cavallo progale ed rinoppugnabrile. Che se, invece, nes._ prio. Desidera anche conoscere a chd spetta rilas uno di detti motivi esiste ben può il Comune sciare il certificato di m orte fra due medici, di ricorrere al Governo del Re contro di esso ed cui uno non è stato più chiamato da quindici attenutone l'annu•l lamento bandire il concorso gU•0 rni pres.so l'infermo e l'altro 'lo h a visitato pe1~ la condotta estesa a lla generalità degli a bi tanti . · · solamente per due volte in tale periodo di t·e mpo. Noi crediamo che bene adempia a ll'obbligo (s259) Medico della Croce Rossa. - Al Dott. della cavalcatura, il medico che a bbia sempre a G. C. F . da A. d 'A. rispondiamo ch e se per la sua ddsposizione un ca-vallo in virtù di contratto Croce Ros&a si applica il R. decreto di esenzione stiipu•latio con· un 1n0l1eggiat·ore del luogo. Al per la chiamata dei militari alle armi, Ella esComune interessa che il :servizio si faccia bene sendo unico medico del Comune, può · ottenere e çon la .s:olleeitudine desid1e rata e nichiesta dai effettivamente l'esonero previa esibizione di u n bisogni locali, m.a non deve inquirer e sulle mocertificato con cui il Sindaco, sotto la propria dalità adottate dal medico, a lla responsabilità responsabilità, attesti essere l'opera di L ei assodel quale è affidato il regolare andamento del luta.m1ente indispensabile per al regolare andaservizi0. Il certii:ficato di morte deve essere rilamento del ·Serviz.-io sanitario. sciato da quel sanitario che negli ultimi quin(s26r) Cliiamata sotto le armi - Esonero. -dici' giorni di vita vùsitò per due volte l'in:Al Dott. abbonato n. 1871 rispondiamo che sen1fer·m o. bra giusto n el caso espost o che restino nel Co(5257) Cassa di previdenza - Ufficiale sanita- rilun·e entrambi i medici co•ndotti, ch e · hanno rio . - Il Dott. G. F . da F. destidera conoscere il servizio dell'ospedale mci.litare con duecento se egli, essendo in serviziio precedentemente alla letti. Attesa , però, la •s.peoialità del caso non saes.tensione della legge sulla cassa éLi previdenza rebl:e , secondo noi , superfluo informare del fatt o il Distretto militare, il quale potrebbe prendere agli ufficiali sanitarii, abbia ora l'·ol::ibligo di iscriversi alla Cassa .s'()l per aver otteDJU.to un una decisione al riguardo dopo aver consultato il Comando di Corpo· di arm ata. lieve aumento di stip·endio. (s262) Copie notarili in bollo.- - Al Dott. M. Avendo or·a ottenuto l'aumento d ello stipenG. da V. rispondiamo che per le ~opie 11otar·:Ji dio a lire 800, ha l'obbligo. della iscrizione alla di documenti occorre adoperare pel 1° fogl.i o la Cassa di previdenza. Non monta che non siàsi carta da lire 2 .40 e per gli altri que!la di riscritto per molti anni, perchè non ha mai perlire r .25. ·Le varie copie possono essere f~tte una cepito lo stipendiv minimo prescritto. di :seguito ·a ll'altra senza f.pazii intermedii . I.a (5258) Condotta piena. - Il Dott. P. S. da S. firma del n otaio deve essere legalizzata dal Predesidera conoscere se 'U n Comune· s ia tenuto per sid:e11t e del T·r ibunale. legge a bandire un conco·r..so di condotta medica (s264) Croce Rossa - Eson.ero dalla cliiamata semplicemente p·ei soli pover~ o se possa estensotto le armi. - Il Dott. G . E . da C. desidera d erlv alla generalità degli abitanti. Se il Coconoscere se essendo unico medico della conmune po,s sa insorgere contro le det erminazioni dotta e della stazione •s a nitaria abbia diritto ad della autorità superiore che vorrebbe limitare la esonero dalla chiamata sotto le armi e, nella condotta ai soli poveri. Dato che il Comune possa continuar e ad avere la condotta per la ge- affermativa, se abbia .il dovere di prestar ser... (23) 1


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IL POLICLl?\"ICO

"·.izio presso la Croce R ossa, o\.·e è inscritto da due anni. _t.\ norma del R. decreto del 13 aprile 1911 essendo unico medico del Comune o della •stazi0ne sanitaria ha diritto allo esonero sempre che il Sindaco, sotto la propria personale responsatilita, attesti che l'opera di lei sia assolutamente indis pen s.a,b ile per il n0rmale andamento del s ervizio. Tale certificato si dev·e presentare al Distretto militare. Riteruiamo che la ragione che de termina la esenz,ione dal servizio militare s ia egualmente concorrente per 1'eso-nero dal ser.,·izio della Croce Rossa. (5265) Me dici di reparto f erro1Jtario. - _.\l Dott. G. B. da M. rispondiamo che l'amministravione delle ferrovie non può sottoporre 1a n omina a condizi0ni nuove non previste nt:l b.a ndo di concorso. Risponda che non può lasciare, per tale ragione, la car·ica di ufficiale sanitario, che sarà esercitata 1in modo <la non mancare mai e per nessuna ragione al dovere inerente al proprio u:ffici0 di medico di ·reparto. Se sarà licenziata, ricorra alla IV Sezi0ne del Consiglio di Stato. (5266) M edtco condotto fratello del sindaco. Il Dottor Argo desidera conoscere se sia compatibile .a.' termini di legge che il medico c0ndotto sia fratello del sindaco. N 0tn vi è incompatibilità per il medico condotto che ,sia fratello del sindaco. Ogni qual volta si dovrà in Consiglio deliberare a riguardo di detto medico, il sindaco si dovrà astenere, cedend0 temporaneamente la presidenza ad altro consigliere od allo assessore delegato od an• z1ano. (5267) C liia·rnata aJlle armi - Es·enzioni. - Il Dott. abbonato n. 4777 desidera conoscere :se 1'e$enzione per la. chiamata alle armi sia limitata ai medici condotti o . si estenda a tutti i medici res identi in un determinat0 Comune. ~ oi rite11ia1no che l'articolo 1°, lettera q, del R. Decreto 13 aprile 1911, rn. 374, si applichi' unicamente ai me dici condotti, ess endo essi soli obt·l igati alla ct1ra ed assistenza sanitaria. Pei liberi e ercenti 1'esercizio è fa·c oltativo e non a , ·endo, perta nto, alcun 1mpegn0, possono ben p re5t are i 1 ser\·izio militare. Il s uccitato articolo parla , infatti, sempre di medici condotti e se non ri pet e la p arola nei capoversi esplicat i \·i lo è perch è non s i è, forse, ritenuto nece . . sa rio rile, ·n.nclosi dalla intera pvrtata dell'art icolo la ragione, lo scopo e la est ens ione della c;ancit a esclu~ion e. D el rest o 11oi crediam o neC~''ario che E lla 5i r i\·olga , in caso di chia111.1ta , non al la Prefettura , ch e non h a c0m pet e11z.n in n1ateria, 111a beusì a l Dis tretto tnili t nre etti fa r~• tt:nere 1111 cert ifi cat o r ilasciato dal s int\nco co n cni ta le funzi onario , a nor n1 a dello (24)

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articolo 4 clel su ccitato R. Decreto, attesti sotto la s ua personale resp0nsabilità che la di Lei op~ra è a·ssolutamente necessaria pel regolare a·ndamento del servizio. (5268) Doci1.me1iti da esribirsi nei pubblici concorsi - Decorrenza del bienn.io di pro1Ja . - Il Dott ...\.. F. <la C. R . desidera conoscere se q11ando nello avviso di c0ncorso si dice generalmente che i documenti di rito debbono essere di data 'llOU anteriore ai ·sei mesi si debba intendere ai1teriore alla data dello avviso di concorso od alla data di presen~zione dei documenti e se il peri0do d1 interinato, seguìto da nomillla regolare in base a concorso, deèba intendersi compreso nel bien•nio di prova . La data dei documenti di .rito è sempre riferibile .a quella. del band-0 di concorso e non a quella della effettiva presentazione dei documenti. Il period0 di interinato, se è seguito da regolare nomina i n base a concorso, ya com·· preso nel biennio di pro·va necessario per lo acquisto della stabilità. (5269) Croce Rossa - Medico ospedaLiero Chiusura. di osp edal~. - Il Dott. G. C. da S. desidera conoscere 1se in caso di mobilitazione sia della Croce Rossa sia dello Esercito al medico primario d1 un ospedale civile autonomo venga conservato il post0 e 1o stipendio, e se l'Ammi1nistrazione ospedaliera per economia non volendo sopportare la spesa. di µn interino possa chiudere l'ospedale e se nel caso di chiusttra competa al medico 10 stipendio. Secondo le n·orme che furono fatte adottare, or n0n è molto, ai Comuni ed alle Opere pie a riguardo dei ris pettivi impiegati chiamati .sotto le armi è indubitato che in caso di mobilitazione i medesimi .sono considerati per ogni e:ffP.~to di legge come in congedo. È, quindi, l0ro conse:vato il posto e lo stipendio per 1'intera durata del servizio. È impossibile che un ospedale, eretto in ente morale, si chiuda per non sopportare la spesa di un interino. L'ente deve aver vita sempre indipendentemente dalla maggiore 0 minore difficoltà e dispendio per ottenere la collaborazione delle persone fisiche, che n e cos tituiscono il funzionamento. S e l'os pedale fosse chiuso, locchè non crediamo, al medico potrebl:e essere negato 10 stipendio come in caso di forza maggiore, a nch e perchè egli, per la chiatnata sotto le armi, non sarebbe i11 grado di pregtar~ effettivo servizi'O . (5270) Ufficiale sanitar1 0 s·e11za '1t 0 11ii 1za - Con1pete11ze - Cassa d i pre1•l d en;;a - Co11trib1l ti. Il Dott . at bana to n. 7228 de,idera co110scere se a,·endo esercit~ t0 d i fatto, m a ~t:nza nomi na , le f u nzioni d i ttffi cia1e sanit ario, gol i s petti l 'a5~eg- no all ' uopo sta nziato iu bilancio di li re 100 e ::: nel Comu11e o' e eserci ~'l a sca\'alco sia t c11 nt o 1


IL POLICLINICO

SUSSIDI TERAPEUTICI IODO-OROANICI. •

(SEZIONE PRATICA)

~fOJ?i ch e, risulta .dalle. attitudini che a cquista lo

1od10 quando viene introdotto nell' o rganismo sotto fo rma di " Pepio dal ,,.

. La medicazion~ iodo-minerale ba dal · punto di ·vista farmacolo g ico, carattere eminent~mente Propri.età terap e'l!'tiche del " P epiodal ,,. - Le · os~otico deter~inafo. dalla diffusibilita degli iopropr1e ta. terapeutiche del '' Pepio dal si riasquri, dalla loro immediata e brusca eliminazione sumono in batteriolitiche , opsonogen~: fagocifattori questi ultimi, a cui si connettono feno~ togene, emoproduttive. meni di. intolleranza iodica e di. iodotossicità ~·aum~oto del tasso leucocitario si rileva dadon.de la es~guità ~elle applicazioni terapiche.' gli esa~i . emo~copici fatti daì Dott. A ndruetto Di ~ontro al~a. azione osmoterapica (meccanod.el~ a ç 11nica .d1 Bozz.olo. e sopra tutto dalle indaterap1ca) degli ioduri, sta l' azione bioterapica gini e mometr1che. Riferiamo qual che esempio: deg li iodo-organici. Caso I. - Enterite specifica: ~ c~r~tteri indi ':iduali fa rma cologici dei pepprima della cura E m om etria 55 ·to1odici sono realizzati dal '' PEPIODAL . dopo la cur a . . 65 . Il " .P,ep io~al ,, è una. s intesi iodo-pepti~a ad Caso II. .- Bronco pneumonite sp~cifica: .intensita 1od1ca graduabile, solubile assorbibile prima della cura E m ometria 50 gradat~mente, di lenta e g ra duale ~liminazione. d o po la cura . . ,, 60 Le ricerche del Dott. Andruetto nella Clinica Caso III.. - Tubercolosi incipiente : Generale del Prof. Bozzo lo, denunciano le seprima d ella cura Emometria 45 guenti cifre r elative alla permanenza e durata dopo la cura . . , 70 d e lle reazioni iodich e nelle urine. Caso IV: - Annessite specifica : ' " Pepiodal ,, 1° g. ore 14 prima della cura Emo m etria 50 ,, 2° ,, " 17 dopo la cura . . ,, 70 " 3° ,, " 24 Applicazior1:i cliniche generali del '~ Pepio" 4° " " 30 d al ,,. - In linea generale esse sono costituite ,, 5° ., " 40(1) dal g rande gruppo delle affezioni del ricambio Le' proprietà del " Pepiodal ,, che lo rendono ivi. c~mpresi. i pr?cessi degenerativi arterio-scle~uperi ore agli altri preparati iodici, sono state illus~rate dal Dr. Giannelli (2) c h e espone in un . rot~ci delle 1nfez1oni. croniche (sifilide. tubercolosi) e da tutt.e. le insufficienze d i sviluppo e suo inte r essante s tud io, le ricerch e ed i risultati deficen'le n utr1t1ve ch e preludono a ll e manifeottenuti dal prodotto . · s tazioni di gravi infezioni e ne d ispongono fa• . Tali prop ~ietà .spettano preva~entemente agli vorevolmente il terreno . iodo-p e ptoni ~.differenza di altri p reparati cl1e Anzi, sotto. questo aspetto, il "Pepiodal ,, deve ve1?-n~r<? P?Sti i n onore precedentemente, come essere con~i dera to come un mezzo profilattico le in.iez1<?ni. del Durante e d i cornpos~i g rassi, i contro lo svilu ppo de lla tub erco losi specialn1eote quali ultimi so no molto stabili di modo che lo ch irurgica per le proprie tà ad esso riconosciute iodio si libera con un a soverch ia lentezza e sono dagli auto ri che lo h anno studiato, di inodificare .assai poco diffusibili. cioè il terreno emolinfatico così da esaltare i Ne avviene che lo iodio permane a lungo nelpoteri di reazione e s timolare la nutrizio ne e l'organismo, ma vi rimane l egato al corpo grasso m odificarla in g ui sa da impedire lo sviluppo -e non agisc~ come io dio libero che assai le11tabacillare. mente; m entre invece i composti del iodio col Per quan to concerne le manifestazioni sifilipeptone (di cui il " Pepiodal,, è da preferirsi), tiche il " Pepiodal ,, è diretto a combattere le sono solubili e diffusibili. ed inoltre poco stasindromi tardive rappresentate da alterazioni bili, c~sì ~h.e circ<?lano facilmente nell'organismo gomm.o.se ~ d?. alterazioni arteriali degenerative ove si scindono in n1odo graduale e con tinuo, (arte rit1s srfil1tica, gomme, cachessie s ifiliti che), cedendo g li ioni del metalloide alle sostanze ma p u ò trovare la sua indicazione anche nelle albuminoidi con cui lo i odio forma quelle comm anifestazioni precoci de lla lues q u a ndo venbinazioni molecolari che vengo no poi distrutte gono costituite da alterazioni nervose, da aneed eliminate. mie sifilitich e precoci, ma in tal caso il suo imGli io dop ep'toni sono dunque oggigio rno i prepiego °:o~ deve andare di sgiunto dai p r eparati parati che meglio rispondono alle esigenze tem ercuriali. Tap~che. Un a ltro largo campo di appli cazioni è offerto I migliori risultati l'A. li h a ottenuti dal "Pedalle forme morbose del ricambio sia ch e rivepiodal ,, che ha il vantaggio del pronto assors tano la forma artritica c ronica, sia la forma bimento e di una molto p iù l unga permanenza gottosa, sia sopra tutto la forma arteriosclerotica. nell' organ ismo . ove circola a llo stato di iodio IJ " Pepiodal ., trova quindi la sua applicasenza mai dare feno m e ni d 'intolleranza. zion e nelle : La maggio re fissazione iodica è data dal V 0 -grado di Pepiodal (10 ctg.) che rappresenta il I. - D is trofie urice~iche; II. - Nelle forme distrofiche che precedono lo ma ssimo di utilizzazione che consenta l'organisviluppo delle affezioni croniche; smo allo ioàio senza r eagire con fenomeni di ID. - Nelle forme tubercolari torpide; · intolle ranza e con fe nomeni tossici. IV. - Nelle manifestazioni tardive della lues ; Che l'associazione d e i pep toni allo iodio con1/ . - Nelle lesioni arteriosclerotiche. ferisca alla sin tesi che ne deriva, proprietà isto11

(1) Dr. ANDRUETTO -

Della medica.sione focflca e dt un .nuocvo oreparato organico di /odio . (2) Dr. GIANNELLI - La Iodoterapia con speciale conside'f'a~coni sul " Peplodal " . ·

Il '' Pepiollal ,, non ha alcuna controindi• cazione . Dott. PAOLO l\1ANCINI

. degli Ospedali di Roma già Direttore del Sanatorio nervosi S. Colomba.


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Il "Pepiodal" del Dott. Fog lino corrisponde assai bene nelle lesioni tubercolari chirurgicl1e, quando occorra agire su di esse con una terapia jodica. Prof. NICOLA GIA)lNE'fTARI

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Direttore Ospedale Vespucci.

NIERAHENTE ASSIMILABILE -o

Firenze, 29 Novemre, 1914-

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Primano Specialista

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Firenze, 11 Novembre, 1914-

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Il " Pepiodal " in uso nella mia sezione ospedaliera e nel Poliambulatorio Fiorentino risponde benissimo anche come tolleranza nelle forme morbose di cui mi occupo (sifilide - eczemi cronici - degli arteriosclerotici uriem ici). Firmato : Dott. S. SBERN A

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[_.\NNù XXII, FAsc. 22]

SEZIONE PRATICA

a pagare per intero il contributo per la Cassa di previdenza. Non avendo ottenuta la n0mina prefettizia per la carica di ufficiale sainitario non ha di .. ritto di percepire lo assegno all'uopo s tanziato in bilancio. Avendo però esercitato di fatto le relative funzioni potrebbe avere dal Comune un 'equ·a gratificazi•one. Per effetto dell'articolo 7 del testo u1nico delle leggi sulla Cassa di previdenza qualora il medico c·o ndotto presta simultan,e am ent e servizio presso due o più Comt1ni, riuniti o no in Consorzio, il contributo l"'cr la Cassa di previdenza viene ripart1t0 in ragion(.. degli stipendi che vengono dai detti Comuni corrisposti. (527I) Cura piena - Obblighi di ser'Vizio. - Il Dott. F. S . S. da S. desidera conoscere se l'unico medico condotto di un Comune a cura piena è tenuto a visitare gratuitamente i forestieri che ·vi ris.iedono te~pora:neamente e senza che paghino . alcuna t assa a l Com111ne, neppure quella di focatico. Gli ·01: blighi di · servizio pel medico condotto a cura piena sono determinati dal capitolato. Ci sembra, p erò, cl1e non pagando ' le persone indicate nel quesit0, alcuna tassa nel ComutDie, n è essendo naturali del luogo, non abbiano diritto alla cura ed ass.istenza sa'-litaria gratuita. (5272) PrO'V'Vedimenti per combattere lJalcoolismo - Visita a case di nuo'Va costruzion·e. Il D ott. A . G. da P. chiede conoscere se l'ufficiale .sanitario abbia, e nella affermativa a carico di chi, diritto a compeniso od al chilome. traggi0 per la visita dei l ocali destinat i alla vendita di s osta:nze alcooliche e se •abbia egup.1mente diritto ad indennità od al chilomet raggio per la visita delle case di nuova costruzione. Per la vis ita dei locali adibiti a vendita di sostanze alcooliche e per la visita. delle case di nuova costruzione esiste nti fu·ori del centrv abitato competono all'ufficiale s a·nitario le indennità di trasferta a carico del Comune stabilite dallo artic0lo 86 del regolamento sanitario del I9 luglio I906. Tale massima fu anche sancita dalla Corte di appello di Macerata con sentenza del 2I gennaio I9I3 e dalla. Corte di cassazione di R oma con sentenza del Io nov. s t esso anno. Doctor J USTITIA. 1

I Quesiti pel '' Doctor Justitla ,, e le Domande

per la « Posta degli abbonati » non debbono essere scritti mal cumulativamente o con altre richieste, ma su distinti e separati foglietti. Tanto gli uni quanto le altre . debbono portare sempre per esteso la firma dell'abbon~t~. Soltanto suJ giornale potranno essere contradd1st1ntl, su richiesta, con le iniziali o con pseudonimi oppure col numero del proprio abbonamento, Il quale però dovrà esser~ sempre indicato giustamente. Le domande anonime saranno cestinate.

745

CONDOTTE E CONCORSI. ARPINO (Caserta) . Condotto generalità; L. 2200 lorde con due decimi pel I 0 quinq,uenn. e un. decimo per. due .quinquenni s uccessivi. Età massima 35 anni s . e. r. Scad. 15 giugno. * ARTENA (Roma). - A tutto il IO giugnù, una delle ~ue condotte, L. 4000 lorde, di cui 2/3 pei poveri. Servizio entro 10 giorni. Ab. 6000 di cu.i I400 nelle frazioni. AVELLINO. - Ca po del Labor. medico-micr. di vig.ilanza igien. fra i .Comuni della provinc. Do• cumenti entro ore 12 del I5 g iugno al presidente d~l . Conso·r~io, s indaco di Avellino. TitolJ speciali. E·s ami. L. 3000, tre a umenti sessennali del decimo; partecipazione agli utili derivanti . dalle a nalisi ai privati e da altr~ eventuali proventi. BERGAMO. Consiglio Is tituti ospitalieri. Primario della sezione oftalmica ; L. 1500 nette di R. M. Scad. o.re I5 del Io giugno. Memorie e lavori scientifici a stampa ed in tre copie. Esami. Pot.r an no essere rimandati gli esami ed annullato il concorso in causa della mobilitazione. Servizio I2 nov. CANTIANO (Pesaro-Urbino). - A tutto Io giu. 2° repart o ; condotta semiresidenziale ; L. 3000 firio a Iooo pov·e ri , L. 75 per ogni cento pov. in più o frazione, L. 50 per ogni cent o o frazione semiaobiertti, L. 250 se U. S., lorde. Accettaz. entro 20 giorni, servizio entro 30 giu. Ab. 4658,. di cui 2502 nel reparto, ettari 4Ioo. Osp. civico. CHIAMPO-SAN PIETRO MUSSOLINO (Vicenza) . Condotta; L. 4000 con 1'obbligo del cava1lo e per i soli poveri. R esidenza a Chiampo. T ermine 30 giugno. Documenti di rit0. 1

CODIGORO (F erratra) . - l \. tutto TI IO giugno. Residenziale. Stipendio L. 3200 con tre aumenti sessennali di I / Io. Ind. di cavale·. obblig. L. 600. CoRIVINO S. QUIRICO (Pa'Via) . - Consorzio con Torricella Vezzat e, Oliva Gessi; abitanti 314I. Cura piena. Stip. complessivo L. 5500. Mezzo generico di trasportv. Tre aum. sess. Scadenza • IO giugno. CRESPINO (RO'Vigo). - A tutto il IO giugno 0 ): reparto. Non meno <li due anni di assistentato effettivo dn un ospedale v due di condotta m edica chirurgica; L. 5500 con due sessenni; assic. ; cinque frazioni; ab. 2550; km. 3 x 5; servizio nell'ospizio comunale e ambulatorio; obbl. mezzo di trasporto; serv~zio entro I5 g. FIRENZE. R. Arcispedale diJ S. M. Nuo'Va e Stabi limenti R iuniti. - Primario medico. Età massima 40 a·n ni; IO anni di laurea e 5 di servizio effettivo; salvo eccezioni contemplate nel1'avviso di concorso; pubè·l icaz. in 5 esemplari. Servizio e ntro IO gi0rrui. Documenti a lla Segret eria entro le o.re I7 del IO giugno. GrMIGLIANO (Catan zaro) . - 2a. condotta; L. 2200 lorde, con aumenti ses·s. Età limite 35 an.ni, s . e. r . Servizio entro 20 gior ni . Scad. 30 giugnv. NuvoLÀTO (M a1ito'Va) . - Condotto ; L. 3000 e i ndenn.i tà L. 600 ; residenziale. S ocialità sanissima. Scad. 8 giugno. OLDENICO (1Vo'Vara). - Popol. ab. 7I5; L. 265c, in corso di appro\azione, oltre a L. 50 quale u. s., e • L. 200 per indennità alloggio. S cadenza 15 giugn0. (25) 1


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2a. condotta. Sca5 ~aggio, L. 3000 lorde, di

VILLAGA (Vicenza). - A tutto il 6 Q'iugno. Re· side nziale-. Stipenii·io- L. :;500. Ind. · U~ S. L. 200. Ind. cav . . obbl. L. 800. Alloggio gratuito. V1·L.LAPUTZU (Cagliari). ___..:: C0ndotto ueneralità 3058 ab.; L. 4000 oltre mese cli licenza in L. 300 · .ver.r~ .affidatq a p~gam ..il dispensario tracom:atos~ ~ta~~lit.o dal~o . S~t? . ; altro . cespite d'entra~ è <;~t~tuito dai l\vo~i de~ Flumendosa~ dalle pe· riòdich-e l.a:vor<iziont .del ~<lfobt>ne e dal promettente ·sviluppo delle miniere. Scad. 15 giugno . .

denza un mese dal cui 800 . per i poveri e 2200 per gli ab1:1enti ; quattro quinguennd. Servizio entro 20 giorriÀ. Probabile assegnazione riparto Ierrovia.riQ Or· betello 3. con assegno di L. io4ò. ·· , OTRICOLI (Perugia). - Concorso medico chiJ;"Urg'O prorograto a lutto il · 15 giugno ; lorde-·Ure 4000. R.i volgersi al Sindàco. ~ . .. . . PIETRA ' MoNTECORVINO .. (Fo$gi4). Condotta ~ovèri; ab. 4138· in unièù centro; 7000 ha ~ ; per.

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. .* POLINAGO (~~den,a). -

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~rima .c~ndbtta ;. ettari

200~.330; abitanti' ..2370. di: cui cura gratuita~ ·L. -- 2700 lorde ;

100 con .diritto. a tre quinquenni di L. 200; assicur .. Età ·lill)ite 35, annj. Servizio ent.r o 10 giorni. Scad,. ~ ~utto il I~ 'g iugno.

... ..

..

. Due medici , ~upplenti: aggrega.ti al·

~.

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l'lJffiçio d'.igiene municipale; i. 2500 lorde. Tra· s'f.erta (inden,nità di vet~ura) di I;. 3 per le contlotte III e IV urb~ne e ·cti L. 8 per le· condotte d.i' .tampa~na. N:oili.in:a per ·ùn ' bie~nio. Età mas~im.a, ~nni .35·) Assunzione in ' servizio entto ~ 15 jtiorn:i.· Sc~dertza ~ ~ 1 .~iug:iv· · ·. , • .Jf< .ROCCA DI .1PAJ?A : (Rorn{i). Medico chiturgo; L. 3600, più L. lOO per c~ra abbient~. Scadet\za 7 giugno. • ROMA. Comune. - Concorso p.er titoli e eventualmente esami all'incaric0 di medico chirurgq specia·list a in od0ntoiatria e stomatologia pres.·so l 'am1:1ulatorio c entrale, con l'indennità d i I;; l ooo. lncarico per ·un biennio. Età massima i\n,ni '35. :Richiedere s chiarimenti. S cad. 3 giugno. •

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(26)

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. -Ringraziando ed ossequiando . •.. Jl Segretario ~lla Sezione • ì •• D . Giòacchino Marchetti . -Castel Ga~ùolfo (Roma)•. I

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ROMA. Ministero dell'interno (Direzione e gen erale della s anità put,b lica). - . È indetta una sessione di esami per la concessione della aùtorizzazi0ne a viiaggiare com~ me~~co di bordo. Vedi fase. 21. S cad. 15 luglio. ~ ' . . ROMA. Ministero della P. I. - Straordinari alle cattedre universitarie di patologia chirurgica a Cagl iari ; a n atomia a Sassari; z0ologia, fisiologia e anat omia comparate a S as sari; medicin a legale a Sassari; fisiologia a Pavia ; clinica oculis tica a Cagliari. Scad. 25 settembre . * SALTARA (Pesaro-Urbino) . -..!... Al 12 giugno, condotta ; L. 3000 pei. poveri e L. 1000 p er gli abbienti, lorde ; L. 100 quale U. S.; L. 700 d'indenn. cav. ; tre sessenni s u L. 4000 ; assicur azione. Servizio entro 15 giorni. * SCALDASOLE (Pa11ia) . - Condotto ; L. 3800 p iù L . lOO u. s., e L . l OO locale a m bulanza. _'\bit. '1200. Se.ad . 15 g iug no. S PIRANO ( Berga1tio) . - A t!ltto r 5 f; lt1gno 1 condot ta con Lura no ; L. 4400 lorde , con1 ~)!€ SO 1na11s ioni u. s . Servizio entro 8 giorni . In comune havvi l'ospedale. VERONA. Co1isiglio ospitàliero. - Concorso per titoli ed anch e per esami, a l post o di primario pccialista in otorinolaringoiat ria presso 1'0spe<h-ile Civile. Stipendio L . 1200 lorde, quattro qt1iuqueoni del decimo. Scadenza 15 giugno.

Diffide . e boicottaggi: . . ,

-

· Nuova ,diffida : GrigD;anqr (Rpy-igo). . R.evQc·a··· ài diffida : Baschi ~ (Perugia). >.1. "'' ( . . . .- C 1 s1 comuwca: . , _ . A ;nome della Sezione dei Castelli, Romani dell'A. N ~ M. C., prego la S. , v~ · Ill.ma di vol~r prender.e l>.uv-na nota che il c,o ocorso alla ~~on­ dotta medico-chirurgica di R~çp. ,çli P.a·p a è ·~to da: questa ..~zione ste~sa diffidatò: e per l'in~uf· fiçie~~a_ de-l)p .stipel,ldio (L .. 3600 lorde) e pef µpn aver vpltJ.to quel M}:lnicipio .~cce~~aFe i van de?idei:ata i della class'e (sessenni, ecc;.) . . . . Ciò· nell'eventuale cas·o çhè il · Municipio di ~occa di· ·Papa v.oglia fa:r pubbli€arè, anche sul qi~µso . ed. app~eiza~o periodico dalla ~· Jll.m~ r~datto, l'avviso di .concorso a quella con-

- . PORTO M4N.'.tOYANO (M~nito-v~) • .~. ' A 'tutto il IO giugno,. · frazio.n e So~ve, Tèsidenziale; L. 3000 lorde . e tre s~!>senni; L .. 600 ,dndenn .. cavale.

.RIMINI. - .

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.Sonq· se~natj coii1 u~ asterisco • i · concorsi çhe ci risul~ano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie PiofessWJl\lli. • , Sono segnati . con due · asterischi •"! .i concorsi che ci nstilta:no bbicoftati dalla Fed~ra'.zidne delle Associazioni Sa· njtarie Italiane. · . ! . . • . .. . . ..

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:veri I / 3 circa. Scad; I-5 giu. L. '1500 lor-de, con. sessen11.i, oltre un· décinio d'indéntuità ·malaria. -

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(Grosseto). -

[ANNO XXII, FASC. 22]

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. , VALENZA. lnstituta Méd~co Valenc.iano. - Premi straordinari .. r 0 • Studio critico sui trattamenti moderni della febbre tifoide; 2° Valore pratico della chirurgia intra-cerebrale ;' 3° Monografi~ su temi libero: titolo di SQCf' •onorar.i. - Fonda· zione Roel: 2500 peseta~ ~ titolo di socio ono· rario : topografia medioai d.i pr0vincie designate della' Spagna ; 4000 pesetas re titolo di socio onorario : anatomo-pat ologia del fanciullo applicata alla medicina operatoria . Ai primi tre · premi s0no ammessi i m edici stranieri. S cadenza 3I m a rzo r9r6. •

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Nel corpo sa11itario niilitare. ~

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Il Bollettino Militare p ubblica la det ermina'zione minist eriale p er l a quale a i capitani m ed ici iscritti n ell'a nnu a rio militare con a nzianità a l I 6 giugno 1907 fino ~l capitano. medi<:o R.izzi Luigi i ncluso, è conferita la q ualifica d1 p rJm o ca pita no medico.

Lo~DRA .

- I l prof. Frederick Ta)·lor t: st at.o eletto presidente del 1 Ro)·al College of ~h)"Sl· ciaus », in sostituzione di sir Tho1nas Bar lo,,~.

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(ANNO

XXI1, FAsc.

22j

SÉZIONE PRATICA

747

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.mericana d~lra· Croce ~'bss;a .. ·destirt~ta . ~ùdà: p~st. : • • . Ap.p ena appresero l'i~niinente .entrata d~ll'I­ . ta1ia · in guerra· sospesero la ' loro partenza per l'JJ~gheria '-e: decisero di méttersi ,a disposizione del gover.no italiano. · .. .. ' ... .. - . ...

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.Marina~

~.· La .«.Ga,zz~tta. Ufficiale».: ~a.:· p~bblìcato ìl de-

. c~e~o. eh~ autorizzà lil ministìo ·de11a Maiina a . i.;om7i~are, . fillo a1' .3I 'clic~rliB.r:e· I9.I5,' ufficiali di ~~p.~~~~to. ·de~ .-c~rp0, .~nti'~~rio mil,.ita·r e m~rlttiµi~, 1' ·I~urea~\- ih .tn~d~éi~a 1~ ''clliiurgi·a: a.i ·eta non ·super1ore ai 40 ·arnni e non · vincolati al . s;~v~zio m.il~tare nel R. Esercito, i .qua li ne fac_,ç~.a??(<? ·.11~~?l.~r~ ç!p~~P.'4a· ;~~·f~rpie · r,est~'.ntj.oi ·1e . dispos1z1on1 1~ vigore élie. fegolàno il ' nojin~le _r~l'U.~meEto. dei ·, ten'ènti ·e sottotea~nti · ·n1edici ·-ai :~omp1emeritb· : ... - k,: · · 1, ~ ........, • , • • , • · Sarà assegnato il grado di tenente 'niedi'co ·di complement<;> ai medie~ no~-i.n~ti in l:~s~ a. quanto sopra, e iI grado di cap1tanv medi·co dt complement~ a. qùMff ~ di essi ~h~ pdsseg-gon:° ·il diploma d·t libera-) docenza o si.ano primari in un ospedale principale. I professori ordinar.i e straordinari dì medi~na e:. chirurgia.' - ~elle · ge~iè ·_p-ni:vers~tfi~ del·. ~e~ g _n o possono essere nominati magg1or1 med1c1 :tiéila. Riserva · Navale (squadre m0bilitabili), an-'e'lj1e· se abbianù .Iolttepassata -l'ét-à di 40 anni. fl· tenenti m'e d·it'i'. attuali iscritti nei Tuo1i . degl~ fi-Bìéiali di complement·o ·e QèJl~ .Ris!erva ·N·a vale élie ;non aob'fario ,oltrepass.ata 1~e"tà qi! l 1~fo anni, potran·n o esser.e ··n ominati capitani nei t·ispettivi r~o1i ~ se posseggano i .titoli contemplati per· que· .sto grad0, come è detto sopra: Le nomine ·sono subordinate all'accertamento d ·e.i titoli richiesti e della attitudine :fisica. j.

L'Amministf.Jl-Zlone .. ospedallera di Roma per rac'cogllere ·t,.soldati feriti. L'Amministrazion; <legli · Gspédali ~ di~ :R~ma~ cJ;ie già si rese tanto beµeme 1rita in occasione de~ terremoto marsicano, ha ora dispost0 cl1e siàno appr·estati numerosi letti per i feriti" in guerra. A tale nol::.i lissimo iscopo·, . una· parte <lei çronici trasportabili sa:ità imv.tata negli ospedali di .Viterbo e di Civitacastellana; l' 1)..mministra~ zione·. pertanto - con:6.da? che la cittadinanza sopporte~à volentieri il $.acrificio de1 momentaneo .allontanamento degli imferrp.i, i:j:&ettendo che con ciò si renderà -più agevole ·e più efficace la cura dei nostri valorosi :,Soldati. . L'iniziativa è del R. :èommissario .comm. Ltt· signoli. · '

. 1 medici romani attendono di essere chiamati negli ospedali. Pa-recchi medici liberi esercenti, esenti . da' ogni ·Ì m pegno sia con la Croce R ossa sia con il servizio militare, rilevano che in questo momento eccezìonale non si è pensato dal Consiglio del1'0rdine dei m·ed.ici di con:v ocare un 'adunanza s~eciale dì detti medici , affinchè, d~J?() uno scambio idi idee, vagliate le pr·oposte p1u opportune, polesse nom.inarsi U•ll comitato pe-r manente da coadiuvare la direzione degli ospedali e le sanità pubblichè, 'i n questo momento eccezionale.

La Croce Rossa Americana a disposizione del nostro Governo. Cv.n. il piroscafo « Canonic » sono giunti da

New Yonk a Genro\·a i componenti la sezione a-

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Ciclo, di.~nte{en~e: Ptll · }ltoqtò.:~ccorso. -4 .Napoli. ..

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In·. luogo delle consuete 'lezioni di ·Clinica chirurgica, nia. neglj <stéssi ,gi©f1;1.i ~d 2ill'iste?sa:ora (marrtedl, giovedl ·e sabato da!~e Qre . ;Io ~lle . I ·I) ;.~el~ '~nfìt~atro. della .' Clipic~;' ·..çhii:ur.gic(J., al-_, :"}3.o11-elttllco,. 1rni ~li(! , Sapienza, , 11 .prof. l'adu.la tien~ .UP?: sene dt çonferenze ·sul ~Pronto svccé>rso è~irurgicò >»: .A \qtÌest'è. conferenze, . o1tr~ ~i· medici . e gf.i' s tudenti, sono liberamente ammessi tutti i ..cittadini · ché~ -desiderano assistervi .... · .. ., ., .• • .. .• ... ';: • • ?.. .. \. ... •• •

Per le 'famiglie· del richiamati. . . ~a c_a sa *r~a ha fatto per~en~re ai ·§ubi operai I

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e 1m.P1egati i_L ·seguente oomun1cato del titolare delra· Ditta : · ,, «Più che mai ·i n questo momento dobbiamo sentirci fratelli, uniti ,tutti dallo s.tess6 ideale dobbiamo tutti aiutarc·i. " ' ~ Sic~ro ~~ ..irtterpr~t~re ·i l l?eA~ie_ro d~ll~ .signtir~ -pr9pr~etarie, , perche 1 n~st.r1, 1 1t;n,piegatl , e i :ni0str1 ~1pe~~ I?.ar~no · c:on ~n1~0. , sereno, iS.tap,z\·O', .~n !<;>nd~ di centomila. l~r.e che dovrà se'rvi;-~~· - P'~r aidtare le loro ~am1gl1e. durante la guerra: · ...'. ·Visconte di Mddr-one;, . I

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Edilizia e lgieP:e n,1 paesi 1te_.remqtat(. ..

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Il Ministero dell'Interno ha emanato, ci'a~cor-· do con quello dei Lavor.i pubblici, uno sèhema di .ngrme' tecniche e igie.niche per le nuove costruzioni da -f arsi nelle .-località oolpite dal ter-remoto. Tali d·i~posi?iç>ni vennero..1già .sanzi.'1.nate ; da reale decreto; e sono ri po'r tate .ilo,ijlla cc Gaz.zetta Ufficiale» del giorno II corrente. 1

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Nuovi ospedali.

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1 A B_usto ' A rs1zio . . (Mi'l ano) venne,. çon largo <'." fJ" . intervento di autorità e· di cittadill!i, inaugurato il nuovo civico ospeoale. L'edificio è grandÌoso e verrà :a costare circa un milione : la metà della \sòn±n1a è .stata fornita dalla beneficenza cittadina. I padiglion.i sono dis~osti su di un vasto spiazzo, riuniti ~ corridoi coperti· e circondati 'd a giardini e orti. Vi è anche una chiesetta con l!appartamento del cappellano. S0rge a parte jJ ;fabbricato per gli uffici amministrativi . I

A Daste (Bergamo) venne ina ugurata la n:iova Pia Cas~ di Ricqyero, dQvuta alla muni.fìca generosità di Francesco Gallicciolf.i, che lasciò erede di tutta la sua sostanza la CongregazicJne di Carità. La Casa può contenere -circa 600 letti, e la distribuzione degl.i edifici è predisposta in modo di poter fornire, con spesa relativamente tenue, un ampliamento sino a cpntenere 800 perso11e.

Beneficenza. L'Ospedale di Mistretta ha ereditato 60,000 lire dalla compi~nta s ignora Maria Lo J acon0. L'~rchitetto C. Pinto ha 0:fferto L.

a beÌ!eficio della Sezione foto-rad:otera pica dell 'Ospe· dale lYiaggiore di 1'1ilano. 1000

(27)


[_L\.~NO

IL POLICLINICO

La •·Cassa di Maternità 1 a Palermo. · Mercè I 'opera indefessa del prof. Giglio, l a Cassa di lnate!·uità di Palermv comincia a fu nzionare e dare buoni risultati . Essa integra altre opere, come l'assist enza ostetrica e il baliatico.

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XXII,

FASC. 22)

contributi a fa,·ore della Crvce Rossa Francese. La « Rev·ista de Medicina » annunzia ~he già è stata donata un'ingente quantità _di tabacco da distribui r e t ra i coml:atfenti : 6500 libbre di trinciato, 19,000 pacchi di 1Sigaret te e 5 casse contenenti lI,300 « tab.acos », insieme a 164 casse di zucchero, 4 di caffè, molto rhum e danaro .

Insegnamento della patologia professionale. Il prof. Ettore Tedeschi, primo .aiuto della Clinica medica di Genova, venne proposto con vot0 inoltò lusinghiero dalla facoltà medica di Gei1ova per 1 'rinc.arico dell 'insegnamento della « pat0logia professionale». Ci rallegriamo vivamente per l'inziativa e per la feiice scelta colla fa~,)ltà e col prescelto.

Per l'insegnamento dell'igiene nelle scuole. Il Comu ne di Duemiglia (Cremo·n a) , ritenendo i11olto opportunam·e n.t e che il primo passo verso l 'applicazione della ig iene scolast ica debba essere cv-stituito dal dare agli in.segnanti le norme fondamentali di questa_ nuova branca della ig.iene sociale, ha pensat o di far tenere al corpo insegnant e comunale un breve corso di lezioni, che indichi almeno le diretti ve fondament ali per la applicazione della igiene della scuola. _L\. tale fi.ne fu invitato il dott. Ragazzi , che ritenne doveros0 di seeio·n dare la m oderna in1zia tiva e si recò a Cremona per tenere dette lezioni di carattere prevalentemen~e pr<l:t ico .e corredate sempre da numerose proiez.1on1. •

La lotta contro le epidemie in Serbia. Si è costituito a Nish , la capit ale serba, un Ufficio internazionale per la lotta contro il tifo esantematico, malattia ch e fa st ragi st raordinarie in quel paese. Presidente dell'Ufficio è il pri~cipe Alessandro di Serbia; vice-presid·ente l 'inglese sir Ralph Pao-et · dirett0re medico l 'americano dott. Rich;rd 'p. Strong, di Boston, capo dell~ M1ssion~ anitaria mericana. Membri dell 'Uffic10 sono 1 capi delle Missioni sa.nitar~e f:anc.ese,_ i?gle~ .e 1·ussa, i rappresentanti san1tar1 dei Mtn1st~r1 c1, ·ili e militari e vari membri della Skopel1a. Il dott. Strong chiede urgentemente altri 2.5 1nedici ed ispettori sanitari, un ingegnere sanitario forti stocks di antisettici e di , ·accino antic0l~roso, dieci grandi automobi)i da campo, ecc. · inoltre eo-li 'fitiene necessaria la cooperazion~ di 150 t;'a medici, Ìspettori e studen~i di inedici'Da. del 4° (ultimo) anno, sott0 la dipendenza diretta del Governo centrale.

Richiesta di carri-sterilizzatori in Francia. La Croce R'ossa Francese ha lanciato un apj)ello per ayere nuo,•i carri automobili. per la sterilizzazi0ne, addetti al campo ed agli osped.ali. La Croce Rossa _.\.mericana ha ri sposto con ltna sottoscrizione per fornire un automobile del costo di 2000 dollari; ,.i ha concorso con iooo tlollari ; altri 500 ouo stati ,-_ersati dalla. signora l .eYi P. ~Iorton ; la somma r1ma11ente ·v iene r ac~olta dalla signora G . C. Lodge.

I medici cubani per la Croce Rossa Francese. I 1necli ci cubaui l1anno costitt1ito ad _.\,·aua 1111 g-r.1 nclc co111 i t;\to i)er la raccolta di cloni e (28)

Bisogno di

m~dicl

In Russia.

Secondo informazioni della « Frankfurter Zeitung », il presidente della Croce Rossa R ussa avrebbe telegrafato ai p residenti delle C!'oci Rosse Svedese e Norvegese per a vere dei medici che volessero prestare la loro opera negli ospedali di Piet rogrado. La risposta sarebbe stata che non è disponibile a ll'uopo nessun ufficiale medico di terra e di mare. Secondo i giornali medici tedeschi, t utti :i medici russi che servono nella Croce Rossa fuori di patr.ia sono' .st ati soll ecitati a rimpat riare.

Eccesso di ''esperienze mediche sul fronte, ,. La « Deutsche Mediz. Wochenschrift » ammonisce i 20,000 medici tedeschi sotto le armi che essa dispone di uno spazio limitato e quindi non p uò dar corso a tutti g-li articoli che le pervengono sul « piede da trincea » o sulle « ferite del cranio», ecc. Anche qualora lo spazio lo consentisse, 1si richiederebbe un fiume d'inchiost ro, a non dir nulla della carta. La mole del periodico è stata sensib.ilm ente ridotta ; perciò anche articoli importa·nti e di viva attualità non vi t ro·vano sul:·i to posto, a meno che non siano contenut i nei più stretti l imiti possibili di .spazio.

Il

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letto di morte dei tabloidi •·

S0tto il t itolo « Am Tot enbett der Tabloids »> i « T herapeutische Ntonat shefte » rile·v ano g~i sforzi fatti in Germania per svalutare e sopprimere l 'uso delle specialità inglesi e specialmente delle t a.volette i n miniatura, tanto i·n favore un tempo . L ' « Apothe~er-Ve!e~n ». o L~g.a dei f~r­ macisti offre i suol ser v1g1 at med1c1 per aiutarli a trovare degli equivalenti, fabl:·ricati in Germania, delle specialità straniere, ed ha pubblicato una lista di sostituti. Il o-i0rnale continua : « Questo mo,·imento è una ~ecessità politica insieme e patr~otti.ca. l\tia gli stessi motivi patriottici posso~o d~ffi~1~mente asseo-narsi ai numerosi produtton ch1m1c1 della Ger~ania, i quali - emergendo da questo fiotto montante - hanno cercato la tutela legale per un uo-ual numer0 di nomi di fabbrica. In\·~ce de~ si~golo termine di « tabloid , , otto ntto,:i n_om1 sono stati brevettati : « compret.,, « pr1mo1d, > « puroid », « trochoid », « tat lettidae , , « tablonettae » « tablettae marke Hageda :a e le tavolette p~ste in com~ercio ~a un sinclac~to con le iniziali della rau1one sociale « M. B. K. ». La « Pbarmazeutische bZeitung » propone ancor~ un altro termine : « pilul0id ». !1 gior~a1e . cont1nu_a ri]e,·ando il danno e il ridicolo dt tali eccessi. Lo stesso giornale menziona un altro. ese~­ pio della s tes a t endenza : la l?ropost3: d1 ~ost1tuire ad « ampule, o fialetta il ~ern11ne fantas tico di 1amphios1 o di 1a111pl01_d_•. Desun1iamo qt1esta ed altre not11.1c cli c1l1e~ta rubrica cl.al 1 Jot1rnal ...\.. ::\1 . .\ . 1.


[ANNO

XXII, FAsc. 22]

SEZIONE PRATICA

749

Per le ricerche sulle malattie tropicali in Inghilterra.

Statizzazione della chinina nel Venezuela .

. Nel 1912 il P~Lamento inglese concesse 86,1~5 lire; n~l l.913 lire 90,000 alle varie scuole e l:iborat?ri di malattie tropicali per ricerche nelle colonie. La somma lo scorso anno venne ripartita nel modo seguente.: lire 25,000 a ciascuna delle scuole delle malat~ie t~opicali di Li verpbol e di ~ondra (laboratori di protozoologia) e 12 500 1~re all'Università di Cambridge (Quicks's 'Laboratory). A L?ndra Lei per si occupò della cc Filaria Loa » in rapp1orto 001lfe « .Qalaba1-: Schwellui1gen »_; Wenyon riferl sulla Leishmaniosi sudamericana e sul l{ala-azar a Malta; a Liverpool Stephens e Blakl~k sul « Tr. Brucei »; Yorke e Blac~lock sul tripanosoma della durina (male del c.01t0 ?~gl~ equini) . Dai vari istituti e laboratori della Guiana inglese, di Ceylan, Figi_ Hong-Kong, Giamaica, Isole Leeward, Stati della Malesia .S ierra Leone, Trinitad, Isole Wi11dwards si ebbero larg~i ~ preziosi contributi su molte malattie tr~picali, . e .segnatan:iente sulle frambo ~sie, anchilostomiasi, malattia del vomito, filariosi, ecc.

Un dec!eto del preside~te del Venezuela, in d~ta ~9. dicembre 1914, assicura una larga scorta di chinina e provvede a diffonderne l'uso· affida all'ufficio san~tario nazionale il compito di regolare .la vendita ~e.I prezioso medicinale al pre~zo dl costo; stabilisce che le istituzioni di assisten~a pu,I;>bliche e private, l'esercito e le drogherie all ingrosso ed al minuto p·otranno e~s,ere provvedute al prezzo di costo. L'ispezione sulla qualità del ri.m edio e la distribuzione son0 affidat e a l Ministero dell 'intern-0. •

Il pericolo delle prescrizioni per telefono. Ad u.n chirurgo di Londra è òcco·rso il ~;'egue11te cas.o. Per telefono egli ordinava una soluzione di s?lfat<? di eserina .c<?nt~nent.e l / 75 ~i grano del rimedio, per una 1n!ezione. ipodermica da praticare ad un suo ·paziente ricoverato in una casa di salute. Il farmacista fraintese e preparò una soluzio11e contenente 0.75 di grano, cioè 60 volte più forte. Subite;> si ac~orse dell'~rrore e ne avvertì per telefono· il medico; questi a sua volta telefonò a~la casa di s~l~te, ~a troppo tardi per prevenire la sommirustrazione. Immediatamente il medico corse in automobile dal suo malato non senza essersi provvisto di · un antidoto m~ f cce appena in tempo per assistere alla m~te. Per fortuna, si trattava di un canceroso.

Un Istituto privato per la cura delle malattie infet .. tive a Tokio.

Il prof. Shibasaburo Kitasato - il celebre collabor~t?'re ~i vo.n, Behring nella scoperta.i del s iero antidifterico - ha abl::andonato la direzio·n e del1 'Istitutor Imperiale per lo studio dell e malattie infettive, istituito ·d al Ministero dell'interno del · Un Ufficio gratuito di Informazioni Bibliografiche. Governo giapponese. Altrettanto hanno fatto i direttori dei laborat0ri di cui risulta l'Istituto Presso la Biblioteca popolare centrale d el pr~dfe~· ()ri T. Kitashima , K. Shiga, S. Hata, M~ Con~or~io milanese (via Ugo Foscolo, 5), ha inMiyaJima, Y. Terruuchi, S. Umeno, S . Kusama. cominciato a funzionare un servizio pubblico e Essi hanno fondato un nuovo Istituto privato g ratuito di consulenza bibliografica. che p orta ~I nome d' cc I s.tituto Kitasato per l~ Le informazioni di qualunque specie, che si malattie i~fettive » e che ha sed·e egualmente a riferiscano .a libri ed autori, possono essere doTokio. mandate da chi~nque, direttamente, o per tele• fono (apparecchio n . 11,186) , durante l'orario di Un ospedale ortopedico a Vienna. bibli0teca, o per iscritto, .aggiungendo dl francobollo per la risposta. È stato inaugurato a Vienna un Istituto per il trattamento delle deformità. Risulta di un All'Ufficio di informazioni l:·i bl·i ografiche si ospedale, che comprende looo letti dei quali 600 pos:s.o no chiedere ragguagli circa gli autori, gJi già sono occupati, di un· dispensario e di t1na ed1tori, la data d~ sta~pa e il prezzo dei libri; scuola per deformi, in cui vengon·o insegnali s ulle opere pubblicate intorno a determinati ar24 mestieri e che verrà anco·r a ingrandita. g01I1enti; sui libri da c0nsultare per attingervi All'uopo sono stati utilizzati i locali di una le notizie che si cfesiderano. L'Ufficio risponde vecchia scuola. inoltre a. domande d'informazioni relative a date, A dirigere l'istituzione è •stato chiamato il personaggi, avvenimenti, località, che si possono r ilevare direttamente dalle opere di consulprof. H. Spitzy. t azione di cui è prov,·ist0, e dà pure indicazioni ~ ulle pa.role d'incerto significato, ortografia e La Casa Langenbeck-Virchow a Berlino. pronunzia. Questo pubblico servizio di consulenza intelLa nuova sede delle Società medieo-chirurgilettuale, che si esperimenta per la prima volta. ~he di Berlino st a per essere completata. La in Italia, è larg·amente esercitato all'estero, e spebiblioteca viene già trasportata n .e i nuovi locali. Risulta dalla riunione di molte biblioteche par- cialmente nei pa esi ang.losassoni, dalle biblio·ziali, ciò che 11a ·c onsentito di raccogliere 113,000 teche popolari. :·rolumi. 1

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Il riposo settlmanale per l medici.

Congressi medici americani. Si sono adunati o si adunano in questi giorni negli Stati Uniti: il 2° Congresso degli immunologi, il 18° Congr·es·so dei gastro-enterologi, il 71° Congresso dei medico-psicologi, il Congress0 dell'Accademia Americana di Medicina, la quale si occupa pre\ alentemente di medicina :sociale. 1

La Commissione pro\·inciale di beneficenza ed assistenza pubblica della pro\·incic-i di Milano ha appro,·ato tra altri provvedimenti la «conces~·ione di riposo settimanale ai medici supplenti dell'Ospedale Maggiore, e le maggiori spese per altre medicù, che lo sostituisca». Così, il pricipio del riposo settimanale Ya affer1nandosi anche per i medici. (29)


750.

IL POLICLINIEO

Per C. Golgl.

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FASC. 22}

~gJ! ?~_renui . strapa~i sosfenuti sul fronte orien-.

Per solennizzare il 50° anno dì laurea dell 'illustre prof. Golgi di Pavia, si è costituito un Comitato d'onore formato dalle Presidenze di O. dei M. e di Sezioni M. C., non~hè da rappresentanze di Ospedali e di Istituti.

Un medico autore drammatico. .t\l Teatro Argentina di Roma, sere sono fu accolta con applausi la rappresentazione di uni 11uovo poema drammatico <rOltre l'amore» dovuto al cav . .dott. Ettore Giaquinto, medico di .Roma val·e nt e e reputato. .. . . . ,. ( . . • •• • Meritata condanna. . . . Il Tribunale penale di Bologna ha condannato a due anni e undici mesi di ·reclusione un certo Spada, ex i spettore dell'Ospedale di Mediriua, ritenuto colpevole di consumata violenza car.nale e di atti di libidine verso alèune ammalate rico\·erate in quell'Istituto. . . .• Il prof. Friedrich Lomer, del quale abbiamo ai1nunziata la perdita {n on · ci risulta confermato che questa fosse dov11ta a tifo esantematico), ave·va scoperto il bacillo difterico nel 1884 e ii1 collab0razione con Schiiltze il bacillo della morva nel 1882. ..L\.veva fondato nel 1887 con Leuckart e Uhl~ \vbtm ~ il « Centrall:Jatt fiir Bakteri0logie » ; a l'ungo- aveva diretto l'istituto d'igiene della mo.cl~sta università di Greifswald e di teceute era stato chiamato a dirigere l'Istituto per le malattie infettive di Berlino, fondato dal Koch; era s tato membro dell'ufficio imp~riale di s.i11ità. Lascia una }unga lista di sludi <>riginali d~ batterioloo-ia e i~iene . Fino a questi ultimi an11i era rima;fo sulla breccia : 10 attestano le sue ricérche sui terreni colturali del tifo. 1

morto 7oenne sir William Richard Go· wers il n0to cultore inglese di neurologia, il cui inao-i~trale trattat0 , -en·ne tradotto in molte lii1gu:'; egli ha portato ~umerosi contributi originali alla scienza medica. È

Si è spento a 38 anni il dott. Francesco Scordo libero docente di patologia medica ; era stat~ as~isteute nella Clinica medica di Firenze e poi aiuto in quella di Messii:ia; si era occupa~o. con 1)erizia della feèbre mel1tense. e della. leishma: i1iosi. Dopo essere rimast0 f~r11:? .nel disastro di ::\Iessina contrasse un male 1ns1d1oso che lo h a lentamente consumato. _\ 1\f11ralto (Locarno, è mort.o .il ~0.tt. <;liovan~i Soazziga nestore dei medici tic1nes1; lasc1a 30,000 lir~ all'asilo infantile. \"ittima del tifo esantematico è morto il dott. R. Ruberl, as istente in un Ospedale di V_ien11a. Catturato dai serbi, contrasse Ja malattia a );i.:.h, o\·e accudiYa ai malati di un ospedale.

,.i ttima della stessa infezione è stato il tlott. H. Sprinzels, per molt~ ann.i a~sistente i1re,so la policlinica dermatol0g1ca di \ 1enna. l

[_..\.NNO

11 'altr.n

11 clott. R. Lederer di Teplitz, 11n gio,·an-e "'})t:ciali,ta gastro-enterologo, è morto ~i u11'a~e­ z1011e polm0nare galoppante, contratta in seguito (30) •

tale dell'Austria.

Tra le compiante vittime del «Lusitania> è la sig·nora. Depage, vedova del prof. Depage> della Facoltà medica di Bruxelles. Qu€sti aveva fondato la Società Internazionale di Chirurgia ed aveva organizzato, in qualità di segretario generale, i tre congressi che detta Società ha tenuto. La· -m oglie lo aveva efficacemente coadiuvato nel compito di organizzazione, dacchè ella: era una valente p,oliglotta . · J,\J

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n decalogo del soldato ferito. Il decalogo che ·segue è fornito dal prof. Gu, • • ., . 1• • stavo Lusena. Sono dieci comandamenti che dovrebber0 esser.e ricordati da ogni soldato e che ad ogni s~ldato meno' istruito dovrebl:ero essere spiegati. In Germania il M·ilner di Lipsia ha compilato uno di qu·e sti d.e caloghì, che e distriouito a tutti 1 soldati che vanno al campo. ~ue­ sto del Luseµa è più semplice e .Più pratico.i ' Con&ta intanto ch·e la « Pto-Pàtrìa » e la «Trento e· Trieste » lo pubblicherann0 in .! ormato cartolina, perchè possa essere facilmente conservato. ,

N·o ù toccare mai la ferita nè colle dita, nè con altro oggetto, che n on sia nel pacchett0 di medicazione. 2 . Copri al più presto possibile la fer·ita colla garza del tuo pacchetto, ma devi · evit~re nel mod'o più assoluto di toccare il pe;zzo di garza che d0vrà venir,e in contatto colla -ferita. 3. Non lavare mai 13: ferita nè .c~n acqua., nè con soluzione, che puoi credere di:3lnfet~ant1 .. 4. Se possiedi la ti·n tura di iodio, applicala intorno alla ferita. 5. Se hai una ferita al ventre ~ada di non bere e tanto più bada di non mangiare. 6. Se hai una ferita anche leggera al capo, ,dopo averla fasciata col J.pateriale del .pacch~ttv va subito a farti medìcqie al posto di medica• z1one. 7. Se la ferita dà sai1gue,, dopo applica~a ~a o-arza del pacchetto, iStringi bene la fascia 1n ~odo da comprimere la .ferita. . 8. Se si tratta di ferita del braccio o della o-amba e ti accorgi che dop0 la fasciat_ura la ~ano od il piede diventano gonfi, ,·uo~ dire che la fa sciatu1·a è troppo stretta e che bisogna allentarla. ·I 9. Se a malgrado della fasciatura :Stretta ~ sangue continua a scorrere, cerca di c~mpr1mere enero-icamente con una mano la fasciatura stessa contro la ferita, e se si tratta di un braccio o di una gamta l?reg~ un compagno ~he con un fazzoletto o una ciogl1ia o con un laccio qua~­ siasi ti leghi cir~olarmei~te e molto str~tto _11 braccio o la coscia al di sopra della ferita, 1n m odo che questa non dia più sangue. 10. Ricordati che dopo essere. stat? cosl legato al disopra d~lla. ferit1, de,'1, subito andare al posto di medicazione,. perchc . mantenend_o per più di due ore il braccio legato 1n modo co.~i tretto corri 11 pericolo che la mao0 ca~a 1n cancrena e nel caso di legatura della coscia cadrebbe in cancrena il piede. I.


[_.\NNO XXII, FAsc. 22]

SEZiorm PRATICA

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· 'Rassegna della stampa me·dlca.

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Indice alfabetico per materie. ....\ne1nia aplastica in s eguito a g.onorrea Pag. 737 » 737 _.\nemia perniciosa in un 1·ad1ologo » 736 A cesso pararenale . . · · ) 725 .~ut0mutilazioni in guerra . · » 742 Disciplina (L'ora della~ : . · · · Di ~ infezi one nella men1ng1te cerebro» 739 s1)inalie . .. . · · · · J) 738 Dis infezioni : pratica . . . . · · · J 736 Gastroenterostomia verticale . ... · Gelati11a : effetti secondari delle 1n1e. . , 739 • • • • Z10111 · . · · , 733 I11 ~ t1fficienza s urrenale . • • • • • , 735 • • • I~e i sl11na11iosi s11erimentale I /33 i\iiositi . . . . · · • • • • • Roma, 1915

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Tip. Nazionale di G. Bcrtcro e C.

Radiologia nella pratica della chiruro-ia di o-uerra . . . . . . . · Pag · Pi~de cav~ con spina bifida occulta. » 1 Pupilla : alcune reaz~oni . . . . · · Reni : inter,~ento ch1rurg1c0 nelle le1 sioni bilaterali . . . . · · · Sordità i11 0o-uerra . · . · · · · ., 1 _.,_ St>lenectomia nelle ~alatt~e del sangu~ 1- 1 Tifo petecchiale : diagnosi e profilass1 • Tumori maligni del collo : sulla te.. /.):i cnica dell'estirpazione . . · · · • I 1 Ustioni : cura . · · · · · · ;40 Vittime della guerra . . . · · · · , 1 740 \"ittime del terremoto . . ·

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L. POZZI, res•


Anno XXII.

Roma, 6 g1ugno 1915

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SEZIONE PRATICA I

DIRETTORI:

Prof. GUIDO

BACC~LLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni cliniche: Dott. Riccardo Camelli: Conlributo clinico al trattamento c1airurgico chiuso della peritonite acuta appendiµJlaYe. Sunti e rassegne : DERMATO~OGIA: Eczema: reazione di difesa. - CHIRURGIA: Fred. H. Albee: I principt fo'ndanientali nell'uso dei trapianti ossei. - MEDICINA: Hafka. Lo stato att14ale delle conoscenze sulle modificazioni patologiche del liquido spmale. - Medicina castrense: Le ferite da lrecce d'aeroplano . - Dott. Gaic;boeck: Diabete conseguente agli strapazzi della guert'a. ~ccademie, Società medlo~e, Conttresst: R. Accademia Medica di Roma. Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. - Società medica di Pa,,ma. - Reale I stituto Veneto di scienze, lettere ed a1'ti. Appunti per il medico pra\1co: MEDICINA SCIENTIFICA: Ricerche sperimentali sui cilindri 1'enali. - CASISTICA: Studio clinico in mille casi di cancro dello stomaco . - L'ulcera duodenale infantile. - TltRA.PIA: La cufa del fr1'urito vulvare . - Il prurito anale delle emo1'roidi latenti. - Posta degli abbonati. - Oenni bibliografi.ci. - Varia: Movimento della popolazione. · Morti per alcoolismo e suicidio. Nella viia professionale: L'opera dei medi"ci condotti dt1rante la guer,a. - Rivista di glurisprudenza sanitaria: Concorsi per nomine a medici condotti - Diploma di laurea originale o copia autentica - Quatido si possa atnmettere equipollente. - Medico condotto ed ufficiale sanitario • Dimissioni - Elettorato amministrati110. - Rtspostè a questtt e a domanue - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Amministrazione S'-l)ltarla : Vigilanza igienica sulla cost1'uzione ed esercizio di condutture d'acqua potabile. - Oo.odotte " Concorsi. - Notizie diverse. - Rassegna della siampa medioa. - Indice

alfabetico per m aterte.

I signori abbonati al " Policlinico,, che non si sono ancora provvisti del nostro PREMIO STRAORDINARIO: ' •

MANUALE di Medicina e Chirurgia di guerra •

sono pregati di tener presente che col 30 corrente mese cessa il termine utile per poterlo o~enere per sole · Lira~

2 Trascorso detto ter:znine, tale voluine resterà in co.lll.znercio al suo prezzo nor.znale di L. 5. DltlUI 41 •••rleM rltena&t. sensa Citarne la fonte.

il vletaga

la rJprodusJont dl lavorJ pubbllcatl nel POUCJUKICO o la pubbltaaslo111 d1 sunti di easJ

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI MODIGLIANA.

'1ontributo clinico al trattamento chirurgico chiuso della peritonite acuta appendicolare • per il dott . RICCARDO CARNELLI chirurgo primario. Somtnario: Potere d•assorl:>fmento e mezzi di difesa del peritoneo. • Tentativi per aumentare la resistenza del peritoneo - Il metodo Murhy e la questione del drenaggio e del lavaggio del ventre. - Il metodo chiuso di Notzel Rotter. - Alcune storie cliniche dimostrative. - Conclusioni.

Il trattamento chirurgico della peritonite acuta da appendicite ha subito, in questi ultimi tempi, un notevo1e progresso, in seguito, specialmente, alle nuove ,-edute sul potere assoirbente e ai mez~i di difesa del peritoneo e alla moderna

interpetrazio.ne anatomo-patologica del processo peritonitico !stesso. Mentre per l'addietro, si considerava ogni fatto inifìammatorio essudativo generalizzato della grande sierosa addominale come di per sè capace di pr0durre quasi costantemente la morte, oggidì :si tende sempre più a vedere in esso, la resultante delle risorse di difesa che l 'organismo oppone al processo morboso invadente ed a riporre la causa prima della gra,·ità e,ccezionale della malattia nell'infezione che la determina e nell 'ass0rbimento di sostanze tossiche che costantemente l'accompag·na. L'importanz,a del potere d'assorbimento del peritoneo \'enne messa in e\·idenza dopochè v . R ecklinghausen (1862) scoperse gli stomi linfatici nella porzione diaframmatica del peritoneo. Sperimentalmente fu dimostrato che per (1)


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mezzo di essi piccole goccioline di grasso, o fini corpi pulverulenti, possono, dalla cavità addominale introdursi nei vasi linfatici sottosierosi e di là, per la ,-ia del diu;tus thoractcus, nel sistema dei vasi sanguigni. Non è stato ancora dimostrato se esistono altre comu·nicazioni col sistema linfatico in altri punti della sierosa addominale. Muscatello ammette che la membrana limitans sia, sotto lo strato endoteliale, perforata solo nella porzione diaframmatica e che negli altri punti norn si possa dimostrare alcuna via di comunicaziùne. Beck potè dimostrare :iei capillari del fegato, della milza, del rene, dei polmoni, i corpi estran,ei pulverulenti intrOdotti nella cavità addominale e giunti così per la \ ia della circolazione . sangu1gna. Wegner, per il primQI, accennò alla grande capacità di riassorbimento del peritoneo per i ·liquidi. Alcu·ni esperimenti' çi dimostrano che gli animali possono a·ssorbire d:alla cavità addominale il 3, 3-8 per cento del loro peso1, in un'ora; che le sostanze velenose disciùlte in acqua ed iniettate nella cavità addominale s viluppano la loro azione in un tempo mi·nore che dalla cavità intestinale. Schinitzler ed Ewald hrann-01 dimostrato che fra tutte le sostanze disciùlte nell'acqua le soluzioni saline vengono assorbite più presto di tutte ma, anche corpi solidi discio.lti e liquidi colloidi contenenti sali, sono portati v~a dal peritoneo. L'aumento dei movimenti per~staltici non accelera, secondo le ricerche di questi autori, l'assorbimento (Clairmont ed Haberer sono di parere contrario) , invece una diminuzione dei movimenti s tessi determina un ritardo. L'assorbimento peritoneale non è soltanto un semplice processo fisico, ma esso deriva anche da t1n processo vitale che consiste in una viva e continua corrent e di succhi fra le superficì sie· rose. L'assorbimento di un liquido accade per il fatto che esso si mescola alla corrente umorale e giunge, con questa, nel torrente sanguigno e linfatico. L'isolamento del peritoneo rallenta, secondo Clermont ed Haberer, I ,assorbimento. Dalle ricerche di Klapp resulta che l'assorbimento di sostanze sciolte nell'acqua si effettua per la massin1a parte per la ,~ia del sangue e che tutte le alterazioni del sangue determinano, alla ·;oro ,·olta, alterazioni nella quantità dell 'as~orbi­ mento. 11 dott. :\. Cimoroni, in un suo lavoro coml'nr"o l'anno -.cùrso nella Rit 1sta Ospitaliera, 1

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fa di tutte queste ,nozioni, una esposizione magistrale. Io mi contento averle bre·vemente accennate, sembrandomi suffioiienti allo scopo del la,·oro. _.L\..ggiungerò che al grande potere di assorbimento del peritoneo è uguale ·1a rilevante c.apacità di trasudazione dello stesso. Wegner trovò che, negli animali, dopo una iniezione intraperitoneale di una soluzione concentrata di zucchero o di glicerina viene secreta dal peritoneo in breve tempo una considerevole quanit ità di liquido (4.3-8.3 per cento del peso del corpo in un'ora). Questo fatto fu constatato ancne da Sch·rader. .È noto inoltre come l'essudato peritoneale at ... bia la tendenza ad organizzarsi, come esso si trasformi in essudato fibrinoso, plastico, cementante e come anche alcuni pezzetti di tessuto vivente o morto come pure corpi estranei delle più diverse specie, purchè q.setttci, possano essere avvolti ed inglobati in queste masse fibrin·o se. È Dùto pure come ìn questo essudato s'introducono i fibroblasti che scacciano :i leucociti e conducono alla vascolarizzazione ed alla ·formazione di tessuto conneti vo (briglie peritoneali) che avvolge il corpo estraneo. È :in questo modo che dal peritoneo ven.g ono incapsulati e più tardi a·ssorbiti, senza danno, pezzi di tessuto di una certa mole, pezzetti di lacci, escare necrotiche, legature, ecc. Contemporaneamente a questi studi ed a queste osservazioni fatte sugli animali e sull 'uomo, progredirono e si modificarono i concetti terapeùtici dei chirurghi per la cura della peritonite e si studiarono vari mezzi atti ad aumentare la resistenza della sierosa peritoneale. . · Così, vi ' fu un tempo in cui si tentò di diminuire la recettività del peritoneo per le infezion,i , per mezzo di timmunizzazi'oni specifiche, mediante 1'impiego di sieri, magari polivalenti, oppure con l'iperleucocitosi provocata. Loewy e Richter, per i primi, hanno cercato di provocare artificialmente nell'anima le la leucocitosi mediante la iniezione di corpi albttminoidi (spermina) e per tal ·via diminuire la recettività dell'animale all'infezione (pneumococco). J acob con iniezioni sottocutanee di albumose, nei conigli, vide dapprima stabilirsi ipoleucocitosi seguìta da iperleucocitosi e 'ride che l 'inoculazione di germi virulenti (pneu·mococco, bacteriu11l della setticemia dei tùpi) che riusciva mùrtale, se fatta durante la ipoleucocitosi, Yeni,·a sopportata in dosi molto più alte se fatta durante la iperleucocitosi. Hahn ha visto che il iero del -.angue (uomv, cane) spiega un potere l;attericida durante la iperleucocitosi.

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Furono queste osservazioni che dettarono al Labbé lia speranza che si potessero trova.1"e sostanze chimiche capaci di provocare un così alto grado di leucocitosi da poter.si valere di es.se, nell 'uoi;no, ' non solo come mezzo preventivo ma anche èome mezzo curativo. Il Miyake cercò dapprima ·d i provocare una immunizzazione attiva mediante l'in·nesto intraperitoneale di coli-bacilli sterilizzati, nelle cavie, ed ottenne così di moltiplicare 20 volte la resistenza dell'animale, ma siccome tale immunizzazione è specifica alla varietà del coli-b.a cterio _impiegiat3:,, il Miy~e abbandonò questa via e cercò di provocare la dimi·n uzione di rrecettività a tutti i germi, mediante la .iperleucocitosi provocata con iniezio.ne intraperitoneale prima, poi sottocutanea, di varie sostanze. Il .f atto fu confermato da .T a.len c-he la iniezione intraperitoneale di .soluzione di Na Cl. da ispiccata leucocitO!Sd.: il b·r odo (neutr.o) è molto meno attivo; attivissima invece è l'iniezione di aleuronato e similmente attiva riesce l'inlÌezione di acido nucleinico, il quale dà una iperleucocito·s i (7-8 volte la nor·ma) in un tempo più breve che le precedenti sostanze. Già dopo 8 ore dalla iniezione. Falliti però tutti i buoni propositi dei chirurghi che preferivano, nel maggior numero dei casi, di attenersi alla cura aspetta·nte e 1sintomatica dellia peritonite (oppio, ghiaccio, iniezioni di sieri e di sostanze atte ad aumentare la resistenza pèritoneale) parve al Murphy più conven:fente di sostituire un trattamento diretto e pronto per soccor•r ere, i·n caso di peritonite conclamata anche circ0sc:ritta, i mezzi difensivi n.aturali dell'organismo, senza per nulla con ciò menomare le forze dell'ammalato. Il Murphy, in sostanza, non fece che riportare la cu·r a della peritonite purulenta a quella di un qu~lunque altro foe-0laio suppura.t ivo ed il suo metodo ()lf'Dlaii è universalmente c~nosciuto. L'in.tervento p'tecoce, non appena constatata la peritonite, senzia attendere che se ne renda • • • • chiara la causa originale, senza tentare 1n1ez1on1 od altri mezzi che procrastino la operazione, la astensione da mezzi anestetici generali, con la preferenza a•ssoluta all'anestesia locale, la maggior rapidità ed esattezza possibile 'llell'operare, valgono potentemente ad economizzare le energie dell'infermo. Col metodo di Murphy è abolito il lavaggio peritoneale prima tanto usato e poi dimostTato così dannoso da Clermont ed Haberer e Peiser, ecc., perchè, con esso, non si farebte che facilitare il riassorbimento delle sostanze tossiche, senza raggiungere l o scopo ideale di disin· fettare il peritoneo.

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Per il trattamento pùst-operatorio poi Mourphy consiglia la posizione del Fowler l~éll'ope­ rato, per raccogliere gli essudati nelle sezioni più declivi dell'addome e per impedirne lo spandimento nelle parti più alte del peritoneo forse ancora illese e la proctolisi od ipodermoclisi . E, se la questione del lavaggio e del drenaggio ha potuto avere un certo interesse nel trattamento generale della peritonite acuta generalizzata, nel caso di peritonite appendicolare, di data recente, dove l 'essudato pur essendo libero e purulento o siero-purulento è principalmente i"accolto in vicinanza dell'appendice infiammata o perforata, questa questione dico perde ogni importanw , inquantochè è ·-0rmai dimostrato che è possil:~le chiudere il peritoneo in pr.imo tempo, senza uso alcuno nè di lavaggio, nè di dre• nagg10. E questo u110 degli ultimi portati della chirurgia. nella cura della peritonite acuta da appendici te, ma occorre avere una certa esperienza per riconoscere quando esista l'indicazione per la chiusura com·p leta del peritoneo. Questa indioazd.one resulta !Specialment e dal1'esame accurato e minuzioso del ma.lato. Quando il polso, quantun•que più v meno frequente, è in buona pressione, quando 1lon vi è meteo)ri'Smo, quando il pus si trova ·1n tutta vicinanza del punto ove si opera, quando facilmente si può aspottare l'appendice ·s enza manovre tanto lesive, in questi casi è lecito tentare la chiusura del ventre, perchè è supponibile che 1'1ndividuo non. ancora tanto intossicato si trovi in forze valide, per cui i mezzi di difesa del peritoneo s'esercitino con tutta quella facilità che è. baiSe fondament ale di questo genere di trattamento. Fr.a i primi ad usare questo trattamento furono Notzel, Rotter, Bauer, ed ogg~, in base alle statistiche assai migliorate di guarigioni più rapide di opera.ti di peritonite appendicolare, con questo metodo, anche in Italia l'uso si è esteso e .a d attestarne la bontà riporto alcuni caisi osservati nella sezione chirurgica d el1'ospedal~ di Forlì, diretta dal valente prof. Sqlieri. I. - B ... D .. , d'an·ni 2j , f., nubile da C.a rpi·nello. Entra in1sezione il 21 luglio 1914 con· diagnosi .cli app~ndicite s?-bacuta. Operazioin e il 22 luglio 1914. Anestesia eterea: Laparatom.ia paramediana destra alla Jalagueir. ~'appendice è lievemente ingrossata e contorta iperemica. E sistono alcune aderenze dell'om~nto una delle quali in prossimità dell'appendic~ ostruisce una perforazione dell'appendice stessa. L'appendice si estirpa insieme all'omento resecato, ma distaccando l'appendice e resecando OSSERVAZIONE

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il fiocchetto di oment o aderente, l 'appendice si apre e si S\'Uota il s uo cont enuto purulento. Si eseguisce un1'accurat a detersione del facola.io con garza .sterile asciutta e si chiude il ventre i n primo tempo. Il decorso post -operat orio fu apiretico e l'inferina , -en ne dimessa in rra giornata p erfettam ente g uarita.

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OSSERVAZIONE II. - M ... T ... di anni 22 , f ., nubile ,di Fiumana, Entra in sezione il 17 maggio 19I4 con diagnosi di appendicite cronica. Operazione 11 20 1naggi0i 1914. Anestesia eter~. Laparotomia paramediana destra alla Jalag u ier. Si rinviene un'appendice in stato di sfacelo ed in mezzo ad una ma•ssa di aderenze epiploicbe che formano le pareti di una grossa sacca purulenta. Con· molta delicat ezza e caut ela si estirpa l'appendice in massa con le aderenze e poscia si fa la. chiu sura del ventre in primo tempp . Decor1so post-operatorio t .u ono. L'inferma viene dimessa in r4a. giornata.

OSSERVAZIONE V. - L ... G ... , m., di anni ;.7, di Bronzolino. Entra i n sezione il 5 maggio r914, con diagn0si di appendicite acuta flem1non•c.sa . Operazione i l 6 maggio 1914. A·n estesia lombare. Laparotomia paramediana destra alla J ala.guier. L'appendice è allungata, ingrossata fortement e, -iperemica ed allo stato flemmonoso. Su di es.sa s·i notan0 piccoli focolai · emorragici ed alc uni punti color di foglia m orta. Notansi pure essudati che avvolgono l'appendice ed il mesen•t eriolo. Si estirpa con cautela l'apJ?endice e s i procede alla chi usura d el ventre 1n primo t emp0i. Decorso post-operatorio buonissimo. L'infermo è dimesso in i3a giornata.

OSSERVAZIONE III. - M ... R .. . di anni 52, m., Formiolo. Entra in sezione il 5 luglio 1914 con diagnosi di appendicite c ro.ni.ca. Operazio~e il 6 lug lio 1914. Nessuna niareooi. Laparotomia par amediana des tra a lla Jalaguier. Si t rova l'appendice conglobat a, i n mezzo ad aderenze fra il cieco e l'omento e l'ultima ansa del tenue. Si dissociano quest e aderenze e l 'appendice appare in castra t a fra la parete post erolaterale del cieco e p.ostero-laterale della. fossa ilia0a. Si t enta isolarla per v ia retr~grada p~r .. tendo cioè dall'inserzione dell'append1ce sul cieco a llacciandv 1nan mano i vasi del m esenteri~lo part endo cùa questo p unto ver:So l 'estremità distale dell 'appendice. Ma ad un certo punto i s~vuota una raccolta di pus gros•s·a .9.ua·nto u n~ 11occiuola. Si deterge allora con diligenza, si inette l'omento nel focolaio di aderenza appenclicitica ed i11fin e si chiude completamente il \'entre. · . Decorso post-operatorio ottimo. L'infermo v1e:ne dimesso in· 2ra giorna t a . ·

OSSERVAZIONE VI. - E ... R ... , f., di anni I8, d·a. Forlì. Appendic-ite acuta flemmonosa . Operazione (8 luglio 1914) . Temperatura 38°.5. Laparotomia paramediana destra alla Jalaguier. ~L\.11 'apertura del ventre esiste in modica quantità ed in tutta vicinanza dell'appendice, lir quido torbido. L'appendice si presenta ingrossata, a forma di clava, 1.n mezzo ad u·na grande quantità di aderen ze epiploiche ch e la fiss·a no alla parte posteriore del cieco,. Durante l 'asportazione dell'appendice si rompe 'Un focolaio purulento per il quale si teme, dapprima, di pot er chiudere il peritoneo in J?rimo tempo. Però eseguita un'accurata detersione del focolaio morboso si ch·i ude il peritoneo ma dopo 5 gior·ni si ha s u ppurazione limitata ai soli t essuti lnolli .sovrastanti per cui si è costretti a riaprire la ferita cutanea . La m•a lata viene dtln.essa d()1po 25 giorni di d egenza com plet amente guarita. Questa osservazione, a parer mio, ha quasi un carattere sperimentale ::.nquant ochè dimostra come il pertitoneo abbia avuto ria gione della sepsi cért ament e rimast a,·i, e come la formazio·ne dell'ascesso ,sotto.cutaneo non sia che l'espress ione della i:nfezi0ne del liquido perit oneale, di fronte al quale certi t essuti offrono un'!- resis t e11za minore di quella spiegata clal peritoneo.

OSSERVAZIONE IV. - P ... R .. ., f., di anni 39, di \ t illa Grappa. Entra in sezione il 3 giu~no 1914 con diag11osi di appe11dicite acuta flemm ~: nosa . Operazione il 4 giugno 1914. ..\.nestes1a lomtare. Laparotomia paramediana destra alla Jalaguier. . . L'infer1na tro,·asi al 2° giorno del quinto attacco di a1)1)e11clicite. L'appendice .è situata al l,to infero-i11terno del cieco e foggiata a punte;> i11terrogati,·o. 'È grossa, cla,·ata, con. pareti fle1n1no110. e aderenti alla parete posteriore del 'eutre e a(l a11$e del tenue. I"''o1nento non pren· cle parte alla riparazione. Jl me,e11teriolo è ingrossato e trasfonnato in un aminasso di asccs~olini 1niliari . I.# 'appe11clice \'Ìe11e isolata coi1 precauzione. se!1zn che :-;i "' u.c ti no gli asce~ i e po~tata :-1a 1n 111.ls:'a in°'it.:me col 1nesentenolo. Esiste piccola quantità cli liq11ido limpido i1el , ·entre .. Si tsegui~c~ un 'accurata 11ettez1~ e 1 fa la l hin..;11rn llel vt11tre i11 prin10 tempo. Decor ~ o pt "'t-npcratorio otti tnc . La i nfer1na è dimessa guarit.1 in 16• giornata .

Da queste osservazioni ci crediamo aut oozz·ati a concludere : r ° Che quanto più presto s'interviene i11 ca-.i di appendicite conclamata, asportando la causa, tanto più facile è l'esito in guarigione. 20 Che quantunque esist a prese11za di liquido libero sieroso o siero purulento, i11 tutta \·icinanza dell'appendice, si può tentare, con grande ,·antaggio dell'infermo, la chiusura del \·entre in pri1no tem1)0, purchè ...i proceda ad un'acc urata cletersione asciutta del focolaio. In tali casi, il più delle \·olte, il peritoneo riesce a \'Ìncerc l 'i•nfezionc. 3° Che i11 si1nili casi di peritonite acuta circogcritt a c1a appentlicite è in11tile e quasi dan11050 il drenag~io del peritoneù i11quantocl1è non farebbe che prolungare il decorso po t-operato• • • • rio, clisturbando il 1>roce$--O clt c1cat11zza11<Jnc e

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favo·r end0 la protabilità di complicazioni qua11 la deformazione della cicatrice, la possibilità di ernie post-laparoto1niche, ecc. 4° Che . i·nfìne gueste osservazio,n i dimostrano che il liquid~o peritoneale pos·s iede. certamente proprietà battericide ed antito~siche q·uali fur0no già di1nostrate dalle p·r egevol·i esperienze di .Tietze, Pa:y·r, Weil, ecc. f

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SUNTI E RASSEGNE. DERMATOLOGIA.

Eczema-reazione di difesa. Malgrado gl'innumerevoli lavo1ri su quest':iffezione cutanea tanto comune, la patogenesi, la clinica e la terapia dell'eczema sono sempre argomento di discussio-n i senza tì1te. Nella Clinica dermopatica del pro,f. Gaucher, il Goug·e rot si è occupiat-01 con particolari ved.u te dell'argomento, sostenendo dei concetti patogenetici e terapeutici praticamente interessanti. Fondando si unicamente su fatti e constata• zioni _cliniche, e curando nella interpretazione di questi di non cadere nei soliti quadri dottrinali preconcetti, egli ha illustrato una nuova cohcezione patogenetica dell'eczema, già ideata da al"f:ri .a utori pr·e cedenti, mai così nettamente · esposta e sufficientemente svil11p·p ata. Secondo questa nuova ipo·t esi patogenetica, l'eczema è l'es.pa·essio.n e di una reazione di difesa dell'organismo contro agenti no•.::ivi che vengono a colpire la pelle ; reazione dennoepidermica di l:}.at ura infi'3mmatoria provocata quasi sempre da un'intossicazione esogena od endogena, · ossia dalla presenza di sostanze tos ~ siche nella pelle ; caratterizzata sopratutto da un edema degli strati dermo-epidermici, atto 1

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a diluire le sostanze tois siche rendendole meno nocive all'i11tegrità della cute; reazione che· si produce a causa di una predisposizione della pelle, a causa di una 1S11Ja speciale fragilità · consistente, come il Gougerrot si esprime, in ' una specie di porvsità dell'epideo:'tllide che si lasci.a: attraversare da tali sostanze' tossi:~he. Questa nozione patog·e netica ci gioverà a c·ompirendere più agevolmente i fatti td a risolvere la più parte delle difficoltà d']nterpretazione; di più 0i di?.nostra l'eccellenza dell'antico trattamento ge11erale disintossicante dell'ecze1na e del trattamento looale antiflogistico proposto' dal Gaucher. È ii1dispensabile anzitutto ricordare alcuni fenomeni clinici, gli uni molto· comunj ma s.pesso ma le interpTetati, gli altri non abbastan za; conosciuti; quindi trarne le deduzioni patog~netiche più semplici e dirette, ed infine ' venire a lle conclusioni terapeutiche . Per tutti gli autori, le caratteristiche cliniche ed istologiche dell'eczema sono la vescicola e la reazio·n e infi.aminatoria; dii'ltti la ~gior parte delle definizioni proposte dell'eczema contengono le due esp·r ~ssioni ·: infiam1nazio1ie ie vescico·l azione .. Nell'eczema la reazione infiammatoria è evidente: rubor et tu1nor, cum dolore et calore. La vescicola no·n è che una modalità dell'edema ii1fiammatorio. Questa ·i1ifiammazio1ie asettica. ha gli st essi caratteri di alcune reazioni infiammat·..>rie microbiche: e difatti certe forme di eczema non son,o acco1npag·nate da febtife? Essa si può paragonare alle infiammazioni asettiche prodotte dalle scottature e dagl 'irritanti chimici come la trementina : nelle scottature difatti si osservano le stesse p.a rticolairità morfolo·g iche, sebbene sotto altra forma. Trattandosi di una reazione infiammatoria, e poichè ogni' reazio1ie presuppone un'azio1ie, si può supporre che la reazione in:fiiammatoria del1'eczema è prodotta dalla presenza di sostanze tossiche irritanti sopra o dentro la pell~ . L'edema è uno degli elementi fonda1nentali della reazione eczen1atosa. L'edema epidèrni1co esiste fin dall'inizio : prima della ·y escicolazione, la sierosità s'infiltra fra le cellule. La vescicola iniz1ale, ancora non ·visibile ad occhio nudo, risulta da piccoli spazi intra-epidermici pieni di sierosità, i quali ingrandendosi costituiranno poi la vescicola clinicamente apprezzabile. Quest'edema, queste ·vescicole istologiche si tro·vano anche nell'eczema. secco, che clinicamente ne sembra sproV\isto. L'e1cma è dunque costante. L'edema dermico che proviene dal corpo papillare si ma11ifesta con una tumefazione palpab1le. !

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T al volta I 'edema non è soltanto dermo-epider111ico, ma anche ipodermico in alcU10ie regioni anatomiche predisposte, quali le palpebre l d il prepuzio, do\e esso può raggiungere proporzioni considerevoli. Se si ricorda il significato che attualmente si at tsribl!tisce all'edema in genere, si può supporre che 1'edema dell'eczema abt1ia lo s tesso scopo. L'edema de:i focolai infettivi iapporta le s-0-, stanze antitossiche, e sopratutto diluisce le tossine microbiche ed i detriti cellulari·. Ambard ha etnesso l'ipotesi che l'edema dei nefritici è secondario alla ritenzione di sosta.nze tossiche non più eliminate dai reni; le sostanze tossiche riversate dal sangue nei t essuti attirerebbero a sè e fiss.e rebbero l'acqua clorurata del1'edema, diluendosi in essa e divenendo meno noci ve per i tessuti. L a stessa i potesi &i può appiicare per l 'edem.a. dell•'eczema : sostanze tossiche d'origine inte!'na od esterna irritano la pelle, l'acqua clorurata affiuisce per diluirle e forma l'edema. La reazio11e infiammatoria e la vescicolazio11e o edema dell'eczem a son dunque vere reazioni di difesa dell'organismo : r eazione infiammatoria asettica contro l'azione irritante delle sost anze t ossiche s ulla pelle, ed edema d~rmo · epidermico che diluisce quest'ultime per diminuirne l'azione tossica. Inoltre bisogna considerare che alcuni vanno soggetti ad eruzioni eczematose di fronte a qualsiasi irritante ed anche senza causa apparente. Altri al contrario non vi ,-anno maj ~ogge tli, anche se esposti alle sostanze più fortemente irritanti . Gl'irritanti cutanei dunque produco110 I 'eczema soltanto s u terreni p redisposti, su terre11i eczematizzabili. Dunque due sono i fattori patogenetici dell'eczema : r 0 un t'-rreno eczematizzabile; 2° un'irritazione p rodot ta da ttn'intossicazione endogena od esogena.

Pat9ge11esi delL'eczenia da caiisa esterna. Quattro fatti clinici sono comuneme11te noti. _·on tutti gl 'i11di,·idui che hanno la pelle e;spota a cause irritanti sono. soggetti ad eruzioni ecze1natose ; un operaio affetto da un t..~zema da cat1sa est erna t ali.-olta ne ha le prime mant· fe~tazio11i dopo parecchi anni del suo n.estiere che lo espone a que t e sostanze irritanti; u11 operaio affetto da eczma nelle regio11i t:"poste n cat1se irrita11ti per ragione del mestiere, può presc11tare eczema generalizzato anche alle altre r~~ioni del corpo; anche dopo a,·ere abbandonato il proprio 1nestiere, un operaio può cQilti11 uare a soffrire del $UO eczema profe.5sionale, 11nò a\·erue 1.ancora delle recidi,·e, all 'i11fuori <.1'ogni contatto con sostanze irritanti. Tutti <t ttc ti fatti <li1no ·tra110 che oltre l 'irrita~ione (: utanca ~terna, a produrre l'eczema ; incli(6)

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spensabile un altro fattore, cioè il terrèno cczematizz,abile. In questi .s0ggetti a pelle fragile, la sostanra irritante penetra in essa e l'irrita; a st·opo di difesa, l'organismo vi richiama l'acqua salata, diluisce le sostanze irritanti e le tende meno nocive: cosi, per reazione di difesa, si stabilisce l'eruzione eczematosa.

Patog e1iesi deLL' eczema da causa intern.ri. È noto quanto sia frequente la coincidenza dell'ecz,e ma con l,a nefrite, specialmente nelle forme di sclerosi renale con ipertensione arteriosa e con diminuzione della permeabilità del filtro renale. Così è nota la coincidenza dell'eczema con la diatesi neuro-artritica, dovuta ad j ncompleta elaborazione delle sostanze azotate nell 'organismo, cioè ad un'auto-intossicazione gene~ale. Similmente in alcune speciali devia1:ioni della nutrizione _g-enerale (lesioni gastro-epatiche da alcoolismo, disturbi delle secrezi,>ni interne, ecc.) l 'orga11ismo è in uno stato d ·intossiqazione, contro ,~ui · è difeso dal ll"ene in condizioni normali. Una lesione renale, rendendo insufficiente l'eliminazione delle sostanze tossiche, può essere causa provocatrice di eruzioni eczematose. Le intossicazioni alimentari o m edie 1mentose sono anch'esse capaci di produrre l 'eczema. In tutti questi casi, con o senza lesioni renali, si ha una ritenzione di "·eleni nell'organismo : l 'eczema è quindi 11na tossidermia autogena. In un organismo normale la quasi totalità dei rifiuti del ricambio dei t essuti viene eliminata per i reni. Quando questi siano lesi, si accentuano le proprietà eliminatrici di altri due emuntori : l'intestino e la pelle. Per ragi~ ni ancora oscure, alcuni soggetti più degli altri hanno la cute facile a queste funzioni vicarie: la loro pelle fragile si lascia attmvefsare dalle s0stanze tossich e: di qui l 'origine delle dermatosi, che abitualme11te consistono nell 'epidermo-dermite ede~atosa dell'eczema. Se quest'eliminazione cli sost anze tossiche per la pelle diminuisce o cessa per una ragione qualsiasi, pur persistendo lo stato d'intossicazione generale, quest'intossicazione ~>ttò dar lu-00'0 ad accidenti si.l'ariati tat,~olta g1:t.,·i, a o carico del cuore per es. del ceP;ello, 1"'1.entre che l'eliminazione cutanea non comportava i1essuna grantà q1toad vitani. L'eczema ha una azione deri,·ati,·a, emu11toria. Il flusso edematoso pt1ò proteggere 1 ot"gau1smo dall'uremia, come nel! 'anuria lo 1 11ò prot ecruere il flusso d'edema. In questi casi gli ati00 tichi parla,·ano cli n1etasta -i ,·isceral1• <l e it ·ec• • zema. Quando l'eruzione cutanea nappnre, i si11tomi ,·isceraJi po.:~ono ce_sare. Da questi - J

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fatti clinici ~isulta chiara la prova del concetto dell'eczema-reazi-Jne di difesa.

Identità clinica, istologica, patogenetica d.ell'eczema da causa interna e dell'eczema da causa esterna. -• Nell'eczema da caus.a interna le

sostanze tossiche endogene pervengono nella pelle dall'interno attraverso i vasi della rete sotto-papillare e p1a pillare; nell'eczema da causa esterna le sostanze tossiche esogene, per contatto e per impregnazione dall'esterno, attra- · versano l 'epidermide ed il derma. Nell'Ullla e nell'altra varietà l'eczema è sempre una reazione di difesa, un'epidermodermite infiammatoria, asettica, congestiva, edematosa, tendente a dil11i• re e neutralizzare le sostanze tossiche. Le sole differenze fra esse consistono nel grado e nella e1roluzione diversa. Nell'eczema da , ca~sa esterna, che resta localizzato e guarisce rapidamente dopo la soppressione della causa, ll fattore del terreno eczematizzabile è necessario, ma è men·o jmportante del fattore dell'imtazione locale. Nell'eczema da causa esterna che si estende a regioni non irritate e persiste dopo la sop~ pressione della causa, il fattore del terreno è invece più importante ; perchè bisogna pensare, per darsene ragione, che l'organismo indi· pende11temente dalla causa irrita'n te esterna già fosse in uno stato di intossicazione autogena, e che l'eczema d'origine locale serva quasi <l:i stimolo e dì richiamo perchè le autotossine ritenute nell'organismo od eliminantisi per altre vie prendano la \ria cutanea e si eliminino per le più svariate regioni. . Nell'eczema da causa interna, in un artritico per esempio, l'eruzione nasce nelle regioni iri'itate da irritanti chimici (saponi) o meccaD:ici (attrito, grattam·e nto) o pr·edisposte da lesioni anteri.ori pitiriasi del cu·oio capellut0, impetigine, ecc.); ma il fattore terreno è il più importante, e l'irritazione esterna 11a soltanto un influenza localizzatrice. I.n altre forme di eczema da causa interna, l'influenza degli irritanti locali diminuisce semp·r e più, fino ad aversi delle dermatosi che ·sembra nasct8..llo spontaneament e, senza ca.u sa esterna. Le sostanze tossich e endogene, senza bisogno di stimoli dall'esterno, prendono la via d'eliminazione della cute. . 1

Rapp orti fra l' ecze1na ed altre derniatosi. Le nuove vedute pato·g enetiche rischiarano i rapporti dell'eczema con le infezioni c11tanee microbiche, le dermiti artificiali, ecc. È dimostr.at o che l'eczema è un processo asettico, e che i cocchi ch·e speS!So si riscon.trano· !n.e l tontenuto cklle v€lScicoil.e e nel1"2' squame sono d'origine secondaria. falvolta l'eczema è primiti,~o e l'infezione batterica è 1

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.secondaria: i cocchi, . saprofiti abituali della pelle, pullulano nelle vescicole. Talvolta l 'infezione è primitiva, come nell'impetigine, e l'eczema è secondario provocato dall'irritazione microbica sopra un terreno eczemati~z :1biie . I germi ospiti abituali della pelle possono produrre l'eczema sopra un terreno predÌ$f'Osto. Se si ammette che l'eczema è una ragione di difesa contro l'a.z ione tossica dei 1nicrobi, si comprende facilmente la patogenesi di questa associazione: l'eczema tende a diluire e neutralizzare le tossine .solutili ed insol11bili . La stessa patogenesi s i può applicare all'ecz;ema della scabbia. Tra l'eczema e la dermite artificiale non eczematosa esistono tutti i gradi di passaggio : si vedono per esempio sopit a una dermite della faccia da tintura di capelli poche ,·escicole d 'eczema. Se il terreno n on è eczematizzabile, no11 vi si associerà la reazione eczematosa. Anche la dermite artificiale semplice costituisce una reazione di difesa; ma se il terreno è eczematizzabile, si aggiunge la reazione eczematosa di difesa locale, che potrà anche ·generalizzarsi. È frequente in clinica dermatologica l'associazione di manifestazioni pruriginose con eczema papulo-vescicoloso. La patogenesi di queste reazioni è la stess.a : differisce soltanto la reazione del t erreno che è speciale a ciascun individuo. Agli stimoli t ossici esogeni od endogeni la cute di alcun soggetti reagisce con manifestazioni di eczema semplice accompagnato da prurito lieve; in altri soggetti a temperamento nervoso più spiccato l'eczema è fortemente pruriginoso, e quando l'eczema guarisce, potrà ancora persistere il fenomeno del prurito. In altri casi la reazio11e di dife&a si manifesta con la comparsa di papule di prurigo, con pomfi di orticaria, con eruzioni lichenoidi, con prurito semplice; nello stesso soggetto talvolta quest e diverse forme r eatti1'e si alternano. Essendo differente il terreno da un individuo a ll'altro, le reazioni cutanee sono anch'esse di vario genere. È dunque nel modo speciale di reazione del t erreno, più che nella natura dell'azione patogena, ch e c·isoo-na cercare la ragione di queste eruzioni com<=> plesse. Così è pure frequente l'associazione di dermat osi speciali, quale la psoriasi con eruzioni eczematose. La patogenesi della psoriasi eczematizzata si spiega facilmente : sopra un t erreno eczematizzabile, l'irritazione che produce la prima eruzione, il grattamento, i medicamenti irritanti possono richiamare la reazione eczematosa : questa potrà rest are localizzata nelle sedi della prima eruzione, o diffondersi al di là di (7)


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esse. Con questi concetti patogenetici ci ·v iene rischiarata la patogenesi dei cosiddetti eczemi seborroici. 111 tutte queste considerazioni patogenetiche, si è dovuto ammettere una predisposizione del t erreno: da una parte la tendenza dell'organismo a reagire attraverso la superficie cutanea, dall'altra la tendenza della cute a reagire con lnanifestazioni di eczema. Qual 'è la patogenesi di questo terreno? Probabilmente si tratta di una speciale fragilità del tessuto, acquisita od ereditaria. Alcuni individui nascono con un 'anomalia cutanea visibile (ittiosi) od invisiqile, sia perchè i loro genitori abbiiano avuto cute fragile, sia perchè l'ectoderma abbia sofferto durante lo sviluppo per cause meccaniche infettive o tossiche, sia perchè durante la gravidanza la madre abtJa fabbricato citotossine cutanee e per queste attraverso la 1)lacenta abbia influito a rendere fragile la cute dell'embrione .... Altri soggetti acquisterebbero questa fragilità cutanea in seguito a dermatosi (psoriasi, ecc.) forse fabbricando autocitotoss1.ne, od in seguito a cattiva igiene della cute per sporcizia, esposizione a polveri irritanti, o per sgrassamento esa• gerato dell'epidermide mediante bagni saponati eccessivamente ripetuti. Questa fragilità cutanea spiegherebbe Ja .r agione del locus minoris resisten,tiae della pelle. Questa fragilità, secondo il Gougerot (l oitr11a l des Praticie1is, 1913), consisterebbe in una specie di porosità del rivestimento cutaneo, che si lascierebbe facilmente impregnare e penetrare dalle sostanze tossiche esogene od endogene. Una cute sana, non fragile, non si lascierà attra,·ersare dalle sostanze tossiche d'origine interna . Se il soggetto è molto nervoso, potrà avere prurito o prurigo, ma non eczema, e l'organi smo eliminerà l'eccesso di sostanze tossiche per 1111 'altra Yia, la ·v ia intestinale per esempio. Ma come 11n rene fragile si lascia attraversare dall 'alb111ni11a, così l a cute fragile si lascierà impreg11are dalle tossine e dall'acqua che esse richia1na110, dando luogo alla produzione dell 'ecze1na cla causa interna. Così s i spiegherebbe questa specie di te11denza che certi soggetti dimos tra110 ad elin1inare per la pelle le sostanze toss iche. La 1)el]e ana i1on i lascierà im1)regnare da sostanze irr.itanti proye11ie11ti dall'esterno; Ja pelle fragi]e in,·ece :i lascierà da es e attra\ersare, e qttindi es a do,·rà difendersi con la rea7Ìo11e ecze111ato~ a. .2osì s i spiegherebbe l'eczema <la cau~ a esterna. Dnnque l'eczema è u11a reazio11e cutanea caratterizz'\ta cli 11ica1nente dalla reazio11e infiamma· t or1a e dalla \'escicolazione speciale, i stologica(8)

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mente dall'edema dermo-epidermico che dà luogo alla formazione della vescicola. L'eczema è una reazione di difesa, pro'\"Ocata da cause molteplici e spesso associate su terreno predisposto Le cause, le forme cliniche ed evolutive de1l'czema sono svariate, e perciò per fare una diagnosi precisa bisogna specificarne la varietà morfologica (vescicoloso, pruriginoso, ecc.), la ,-ari età evolutiva (acuto, recidivante, ecc .), la va · rietà etiologica (da disturbi digesti,·i sopra un terreno artritico, ecc.). È facile precisare la varietà morfologica ed evolutiva. Non così per l'etiologia; spesso la patogenesi è così complessa che non si può enumerare tutti i fattori causali, e si deve quindi cercare di illustrare la dominante etiologica. Talvolta si conosce la causa occasionale, e s'ignora la causa profonda. Tal'altra la causa resta assolutamente ignoràta. Co1iclusioni praticJie terapeutiche. - Giacchè la predisposizione del terreno è costante, la terapia dell'eczema no.n deve essere mai esclusivamente locale. Deve praticarsi sistematicamente un esame minuzioso di tutte le cause possibili e, poichè l'intossicazione endogena è quasi costante, si deve tentare anche quando essa non sia evidente il regi111e disintossicante degli antichi : si de\ e diminuire l'assimilazione di sostanze tossiche mediante una dieta bene appropriata, aumentare l'eli1ninazione di esse sostanze mediante la diuresi, combattere la ritenzion{; delle tossine intestinali coi lassativi, compensare con l'opoterapia ai disturbi funzionali clelle glandole, ecce. ; nei casi ribelli si de, e tentare il lavaggio del sangue coi salassi e le iniezioni di siero :fisiologico. Trattamento locale. - Poichè 1'eczema nel periodo i11iziale e di stato è una reazione infiam matoria, si deve pratica·re localmente un tratt:i· mento antiflogistico. Questo concetto patogene·· tico dà una nuova prova dell'eccellenza dell ! me- . dicazioni umide preconizzate dal Gaucher fino dal 1889. Più tardi, quando la reazione in:fiatnmatoria si sarà attenuata, si adopereranno i topici locali : le paste d'ossido di zinco, ecc., perchè bisogna evitare di aggiungere un'irritazione esterna alle altre cause dell'eczema. Infine 'luan do la flogosi sarà cessata, bisognerà affretta,._. la riparazione dei tessuti mediante le sostanze riducenti. In un primo periodo dunque si farà la cura antiflogistica con le pol,·erizzazioni e le medic·1zioni umide; in un periodo intermedio si useranno i corpi inerti, nel periodo tenni11ale lE sostanze riducenti. Le ricerche di \\ridal sugli ede1ni nefritici, do,·eyano portare per at1alogia a far tentare ùn RaYaut la cura del\ 'eczema col regime (lec1oru 1

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rato. Così pure si è tentato l'uso locale ùi ac· qua salata ipertonica per attirrare all'esterno l'acqua dell'edema dermo-epidermico dell'eczema. Ma queste soluzioni possono però irritare la pelle e qwndi fare aggravare l'eczema. Per riassumere, la cura disintossicante deve: precedere e accompagnare la cura locale. Nel trattamento locale e generale dell'eczema, bisogna t ener presente che l'eczema rappresenta una reazione di difesa dell'organismo: si deve ùunque assecondare questa tendenza difensiva cerca-ndo di eliminare le cause interne od esterne, e p0i, se persiste l'eczema come esponente di derivazione cutanea, cercare di avviare le sostanze tossiche per altra direzione (intestinale o renale) ; se questi tentativi falliscono, e tanto più se essi producono un'i~tossicazione dei visceri con gravi inconvenienti, è meglio rispettare 1'·t:czema anzichè andare incontro all'uremia. Per fortuna questi casi sono assolutamente .~e· cezionali. Ordinariamente, dopo un trattamento gener:ile disintossicante, dopo un trattamento locale 9.ntiflogistico, si può combattere localmente la dermatosi e farla guarire. P. SABELT4A.

di p0terli procurare e 11 pericolo della trasmissione di u·n:a eventuale malattia. Quanto agli eterotrapianti essi per lo più finiscono col morire e agiscono quindi come corpi estranei: nella migliore delle ipotesi, mancando l'infezione essi funzi'1na·no da corpo estraneo e sono incapsulati o assorbiti per esser quindi sostituiti ·lentamente (dopo mesi) da neoformazione dai tessuti ci-rcosta.nti (guarigione clinica, -11.dn istol-0gica).

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Vi s0no delie regole fo.ndamentali che dovretrbe110 esser sempre seguìte nei trapianti di tutti i tessuti : es.se sono assai affini nel regno animale e nel regno vegetale nel quale la scienza de~l1 innesti è v~chia di s~oli. In quest'ultimo la norma fondamentale è il porre a contatto l 'albuttno (corrispondente in un certo sens0 al periostio) dell'innesto all'alburno della parte innestata. Nel caso d·e i trapianti ossei la natura. 'Si trova di fronte ai seguen·t i problemi : 1° il rapido stabilirsi della nutrizione cellulare e d el circol0 sanguig1no; 2° l'unione dell'in·nesto. sul• l'osso recipiente, per osteogenesi procedente dall 'uno o dall'altro o da ambedue; 3° l'adattamenCHIRURGIA. to dell a forma e della direzione di accrescimento· dell'innesto alle necessità meccaniche riI principi fondamentali nell'uso dei trapianti o~ei . chieste. L'{)·pera del chirurgo de.ve poi aiutare quel1a della ·.n atura: 0011 render minimo il (FRED. H. ALBEE. The Amer. ]ourn. trauma, con l 'evi'ta!re la morte cellulare per of the IVI ed. S c., marzo 1915). opera di manovre incons ulte, con eliminare La vita cellulare può esser affatto indipenqualsiasi possibilità . d'infezione, col diseg·niare dente dalla vita somatica. Tale fatto è in fununa ad~guata i·ncisione cutanea, tale che non zìone, da un lato, del mezzo in cui viene c0ncorris·p onda direttamente sulla superficie d1 traservata la parte asp1ortata, dall'altro, del grado piant0, con l'escidere, se possibile, il tessuto di · specializzazione della cellula stessa, i'Il. quancicatriziale il cui potere 11utritivo è scarso, col to meno nobile è il tessuto cui essa appartiene porre nel miglior c0ntatto possibile i vart strati, e minore è il bisogno d:i nutrizione e più lung0 con 1suturare muscoli e loro inserziiomi adeguai! periodo di tem p0i in cui questo frammento tamente alla funzione meccanica loro riéb.iesta, isolato può vivere. In rapporto a ciò i p·iù adatcon l'emostasi della parte recipiente, con l'inti ai trapianti sono appunto i tessuti connettivali eludere nel trapianto periostio, endostio e misemplici comè osso ed aponevrosi, mentre i doll10 1 quali non solo conteng'1no gli elementi meno idonei sono i muscoli e nervi. · osteogenetici attivi ma a . causa della loro strutGli autotrapianti hinno la miglioc garanz1·a tura sono più adatti che l'osso compatto al radi success0 perchè, per quanto scarsa, v'è sem- pid0 sta.b ilirsi della ·nutrizione .sanguigna. pre una differenza irndiv·i duale nei fluidi e tes- . Il contatto osseo deve essere esteso; la susuti: esclUJsa l'eventualità d'una infezione, gli tura e la coattazione accurate: in molti casi si omotrapianti ossei eseguiti con la dovuta t~- può favorire l'unione ossea rapida con l'interposinica attecchiscono quasi sempre: lasciando i~zione di piccoli frammenti os.sei, che rapidamenpregiudicata la questiÒne, affatto 1nutile invero te aderiSCùno l'Ull10 all'altro e all'osso trapiannegli effetti pratici, se il frammeinto innestato tato e recipient e. È cQlnsigliabile la mobilizzafunzioni da impalcatura c<?nduttrice 0. abbia una zione precoce della parte per ottenere i benefici vera fori.a osteogénetica. dell'irritazione funzionale. Gli omotrapianti possono anche a·vere buon Grande è l'influenza della cosidetta legge di risultato purchè costituiti da tessuti n0n spe- '\Volff, sia isulla proliferazione e l'accr escimento cializzati. Si aggiunge poi per essi la diffiooltà del triapiant0 secondo le necessità meccaniche, 1

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sia <nella rigenerazione adeguata del punto da cui l'innesto fu asportato : essa influisce an<::he sulla struttura interna e non solo trabecolare ma anche sul carattere i.stologico, nel sen·so che un osso compatto in definitiva si trasforma in spongioso se impian·t ato o messo a contatto con osso di tale carattere e viceversa. In poche parole la legge di W olff si può riassumere nel modio seguente : «Ogni alterazione nella forma e posizione ,d elle ossa o della loro funzione è seguita da. certe defì:nite modificazioni nella loro architettura in,t erna, e da egualmente definite modificazioni secondarie della loro conformazio11e esterna in conseguenza di leggi meccaniche ». La forma esternai dell 'osiSo è il risultato di adattamento funzionale: esso cresce in lunghezza e spessore secondo direzioni determina.te . Tali trasiformazionriJ haJnno lo scopo di mettere in grado le ossa o i traipianti di r~spondere ai nuo·vi rapporti da essi contratti. D'altra parte i trapianti ossei hanno 11na discreta resistenza. Nei suoi esperimenti 1'A. mantenne i frammenti ossei in soluzione sali1na normale per periodi variabili fino a unia settima na senza .alterare il ·successo fi·nale dell'o,p erazione. In altri casi, pure sperimentali, sopravvenne l'infezione : tuttavia una parte del trapianto aderì all'osso recipiente mentre il resto rimase come un sequestro. Gli innesti sperimentali presi dalle ossa lunghe come tibia ed ulna mostrano una ost eogenesi più attiva che quelli presi dai processi spitnosi vertebrali. L'osso privo del periostio si dim1Q1strò ugualmen·t e capace di · risultati soddisfacenti che il trapianto sul quale il periostio era stato lasciato. È però consigliabile, come già 1si è detto, di includere sempre ·nel trapianto periostio endostio e midollo. Il trapianto osseo agisce sempre come stimolo osteogenetico per l "osso s ul quale è innestato o con ·i l quale ,·iene a contatto : fattore costalnte e itnportante. Se l'in·nesto è portato in un punto in cui non ·v'è per esso da compiere nessuna funzi'Olne meccanica le sue cellule mantengono la loro \italità, ma quasi sempre scarse o 11u lle saranno in esso le modificazioni proliferati,·e; se d'altro la to esso è trapiantato in una parte in cui si richiede una notevole funzi()lne mecca11ica, le alterazioni proliferative sono ordi11ariameote note,·oli, e il trapianto rapidamente asgt1me 11na str11ttura simile alla parte 'recipiente. Questa legge basata s ull'irritazione funzionale è stata messa in e\·idenza da Roux. Il trapianto O'~eo ~e be11e a rontatto aderisce in1111eclinta1nentc all'osso recipiente per mezzo cli tc~sutù neofonnato, che di ~o1ito si trasfor(10)

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ma in osso solidio entro quattro settimane. t questa la ragione precipua, insieme con la speciale resistenza all'infezione batterica, per la quale, qu31ndo è possibile, l'innesto osseo è sempre preferihile a qualsiasi innesto metallico, che, per suo conto, inibisce la fQ·r mazione del callù, provoca assorbimento osseo, favorisce l'infezione. Concludendo il trapianto osseo costituisce il mezzo sovrano per riparare e rimode1l.are lo scheletro.

• ~ * CONSERVAZIONE DEL MATERIALE DI TRAPIANTO. -

Vari metodi sono stati proposti a. questo. scopo: quello che secondo l'esperienza dell'A. ha dato il miglior risultato è il seguente. L'immersione te1npo1'a·nea in solttzione salina normale è la più indicata: ma anche essa di S01lito non è necessari.a in qua,n to se è possibile è cene preparare prima il terreno su cui trapianta·r e, e poi rimuovere i l trapia nto: tale intervallo di tempo sarà assai utile per assicurare una em0stasi più perfetta, e, inoltre, potrà in tal modo il chirurgo ricuperare esattamente la perdita di sostanze da colmare e soo,lpire il fram1nento osseo secondo forma e dimension1i volute. Un trapianto dovrebbe essere applicato il più presto possibile dopo la sua rimozione, ma, se occorre • che fra .le due ùperazioni passi un certo tempo, la soluzione sali1na normale non è più, a causa dell'evaporazione, un buon mezro conservativo: l'esperienza dell'A. ha dimostrato che a ciò si presta meglio la vaselina sterile, che non solo è s trettamente atossica, ma anche è ottima a prevenire il disseccamento. Immersi in un bagno di vaselina o avvolti in garza spal1nata oon questo materiale, e poi tenuti in ghiacciaia a 4°-5° C, 1' A. ha potuto con\Servare degli innesti umani prelevati da individui ' iventi o da cadaveri per 48 ore. Del resto non ,~a dimenticato che di gran lunga i nTigliori soino glì autotrapianti per i quali, essendo immediatamente usati, non' è 11ecessario un mezzo conser\·ativo. 1

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INDICAZIONI GENERALI :

Imm obilizzare e stimolare l'osteogenes i in certe articolazioni tubercolari. 2° Riparare le les ioni ossee traumatiche. 3° Sostituire ossa distrutte da infezioni. 4° Prov,·edere ossa congenitalmente assenti. 5° Rintforzare o sostituire ossa indebolite o distrutte da tumori benigni o maligni. 60 Correggere deformità congenite o acquisite del ,-0lto. 7° Impia•nta.re articolazioni <::ongenitalmente assenti e restaurare quelle dic;trutte per malattia. 8° Fi . . sare in p osto articolazioni lussate acquisite o congenit e. 10

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9° Chi udere fori ossei nelle nevralgie. 10° Oo·r reggere deformità :a.cquisite o congenite degli aTti . 1

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** Il trapiant0 osseo è mezzo chirurgico assai efficace come è provato dal successo costante ottenuto dall' A. in più che 350 casi. Ciò è provato anche per un. accurato studiio microscop·ico, m1a.cr0sco.p ico, radioscopico sui tra.pianti sperimentali s ia i n caso di unione per primà, sia in caso di sepsi. Il campo di applicazioni dei tra pianti corticali è n ettamente allargato a cia usa della loro resistenza all 'infezio11e tubercolr.ae e piogena attenuata. E sso 1o è poi ancora di più con l'uso dello speciale .stru· mentario a motore ideato dall'A., per mezzo del quale, r esa esatta e ial minimo traumatizzante la delimitazione del frammento osseù, da una parte, del campo da innestare, dall'altra, si è potuto escludere l'uso di qualsiasi mez2'Jo metallico ch e a·ssicuri il saldamento delle parti. CONCLUSIONI.

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SEBASTIANI.

. MEDICINA.

Lo stato attuale delle conoscenze -sulle modificazioni patologiche del liquido spinale. '

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HAF~A .

Mii1icliener Mediz . Woch ., 26 gennaio 1915).

L'esatta nozione delle m odificazioni patologiche, il liquido cefalo-rachideo può s ubire uelle malattie dell'asse cerebro-spinale e delle meningi, ha assunto .in pochi anni importa11za diagnostica e pt·onosti~a : si può tal.oca solo col suo mezzo 1scoprire un.a meningite latente, si può, segmendo le vari.azioni deg li elementi patologiici, sor vegliare l a cura. Il lavoro di revis iù'ne su ciascuna reazione o rice11Ca del liquor è divenuto ·n ecessario, IJoich è le fo.ndamenta deìle dedJUzioni clini.ch e acquistino carattere, p·er quanto è .p ossibile, di · ~curezza. V. Haf\ka (Milnch. Mediz. T-Voc li e1i., 26 gen.n . 1915) passa in rassegna i vari m etodi di esame. La numerazion·e d·elle cellule, contenute nel liqruor tiene, secondo mùlti autori, il primo p os to: essa è soggett a a numerose cause ili errore; può variare i,l s uo numero in rapporto e-on la quantità d el liquido estra·t to·, possono le ~el­ lule labili dissolversi e trovatisi una cifra minore del reale. Per ovviare a tale incon.v eniente è buona t ecnica, secondo l 'A., di usare sempre <J,eterminate quantità di liquido e di mescolqrle subito coin un li quido fissatore . Per lo scopo tasta uha pipetta di vetro che s'innesta all'ag,o della puntura lombare e con la quale si fanno

cadere 10 gocce, .p ossibilmente le prime, in un reciipiente, inel quale, con la stessa ipipetta, s'era già messa ruma goocia del liquido fissat ore (soluzione acetica di metilvioletto) . Bastano allo scopo soli 0.20 cm'C. d·i liquor. Per La conta si adopera la cella contaglo·b uli di Fu.chs-Rosenthal : se tutti i ris ultati fossero ottenuti c0n questo mezzo, essi sarebbero più facilmente comparabili : la presenza di 5 cellule sii considera come il limite tra il liquor fisiologico e :il pato1og ico. Non è possibile u sare di preparati fìsiS:ati e colorati, per i quali n0n esiste un metodo unico accettato da tutti oo-li autori; col metodo d·e ll 'autore invece si può essere certi di ottenere un quadro jed·ele dei rapporti cellula'ri del Liquido cerebro-spinale . Per la ricerca delle globuline, la prima fase del m·e todo di N on11e tien.e un posto di prima importanza ; però si deve osservare che non vi è un mezzo per s t abilirne il grad0, e il g iudizio s ull'intensità della reazione è s ubbiettivo anche usando a l 50 % il solfato d'ammonio. L',. .\ . ha tentato di agg.i ungere alla pro.va d el No111.!e per la valutazion e della quantità 'd i globuline, la centrifugazione su turi di Nissl; con numerose pr0ve egli ha potuto fissare u limiti delle v.arie reazioni e poi ha ottenuto 1tisultati un1formi. Una seconda osservazione del metodo di Nonne è per 1'autore la con st atazione che le g lobuline s ono diverse, in vario g:rad0 precipitabili, a seconda che n1uti la percent11ale della soluzione di s olfato d'ammonio; si può qui•ndi ottenere una precipitazio,n e ed una riproduzione f1razi0nata delle varie g lobuline. Una prima fase della r eazione nel liquor del par1alitico s i può otten!ere con una ·s oluzio•ne del 33 % di solfato d'ammonio, .m entre nel ldquor d'una mening ite aouta co·n una soluzi0ne a l 28 % e nel liquor d'una l.ues cerebri con u•na soluzione al 40 %; d'altra parte la precipitazione delle glo·b uline co1l metodo di Nonne (soluzione concentrata di so1lfato d 'ammonio) può essere più forte per un.a demenza paralitica che per una meningite acuta. L.a spiegazio'll e del fatto è 11ella constatazione, fatta dall'autore insieme col Rautemberger, che il :fibrinogeno e la fibrinoglobulina (che precipitano in soluzione di solfato d'ammonio al 28 %) abl:1ond~ no nelle menigiti acute, che 1'euglo·b ulina: (che . precipita in soluzione di .solfat o d'ammonio .al 33 %) è caratteristica della paralisi ptogressi,ra , che la pseudogl ol:ulina (che precipita in .soluzione al 40 % di solfato d'am.m onio) è caratteristica della l1ues cerebri cronica. Eseguendo perciò la reazione totale e le precipit azioni frazionate con le varie diluizioni si pos1

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sono ottenere dati, i quali volgano i l concetto diagnostico verso forme di meningiti .acute (tubercolare, purulenta, reazione di Herxheimer) verso la paralisi progressiva v verso forme di meningite cronica (principalmente tabe). L'errore ;suib1biettivo, arnche per queste precitpitazioni frazionate, si · corregge con la centrifugazione in tubi d.i Nissl. Per le meningiti acute è necessario eseguire la reazione su liquido centrifugato o con un controllo d'acqua distillata per evitare che le siospensi-0ni celtu.Iari impediscano la lettura dei risultati . Si allestis,c ono le prove nel seguente modo :

I. Liquor . • Acqua distillata . • S olfato d'ammonio II. Liquor . . · . . • Acqua disti.llata . • Solfato d'ammonio III. Liquor . . . . • Acqua distiJlat a . • Soil fato d'ammonio IV. Liquor . . . • Acqua d istillata • Solfato d'ammonio

0.50 . 0.22 . 0.28

0.50

. 0.17

0.33

. 0.50

O .IO

• •

0.40 . 0.50

,

0.-

0.50

e01itro llo Liquor . . • Acqua distillata . • Solfato d'ammO!nio

• • •

. 0.50 . 0.50 o.•

Si possono raddoppiare le dosi (r cm. in.vece che 0.50 di liquor) e rispettivamente 0.56, o.66, 0.80; l omc. di solfato d'ammonio con quantità doppie di a cqua distillata 0.44, 0.34, 0 .20, cosi da mant enere le diluizioni del solfato d'ammonio (0.28, 0.33, 0.40, 0.50 %) e rendere più netti i 1risultati ; si attende tre minuti e poi si centrifuga in tu·b i di Nissl. Lai deter1n,t 1iazio·rie dell.,a.lbunvina glo bale si può fare ancora col vecchio m etodo di Nissl; essa h a perduto un po' delle. sua importanza come metodo isolato; è imp0rtamt e invece ricercare la proporzione tra albumina totale e quantità di globuline: quella sta a queste nelle lues ~erebri come 1 2 : r, nelle meningiti acute co.tne 6 -0 7: r, mentre è caratteristico della paralisi iprogressi\a che le globuline costituiscono la metà circa delle a11:111mine totali. La rea::;ione di TVasserttuz1i11. 11ei Liqu-ido cefalorac11idiano de-ve essere eseguita secondo tecnica co11corde: uso d i antigeni di or~ni normali (e-.tratti alcoolici) , reattivi in dosi uguali a metà o ad ltn quarto, quale ancl1e \Vassermann cons ig lia, per rispanniare la qt1antità di liquido. Si (12)

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può praticare la reazione con "\r arie quantità di liquor, acosi da poter dire con qua le d ose la rea· zione è positiv.a, tan:to più che come quantità · assoluta diverse sono le qualità di liquor consigliate a seconda dei diversi autori (1) . Per la reazione emolisinica è necessa.ria t ecnica inappuntabile, perchè i resultati abbiano un v.alore apprezzabile (Kafka e Rantenberg). S·u alcuni punti è specialmente ;necessario insistere: hl liquido deve essere usat0 fresco e privo di sangue; non deve esser colorato in g iallo ; quando a n·c he dopo centrifugazione .r esti una colorazione giallastra, -e sso può essere usatv per rivelare una reazione negativa. Bastano 5 omc. di liquido cerebro-.spin.a le e l / 2 eme. d i diluizione al 5 % <li sia ngue di montone : si possono abbassare Je dosi :r iducend0 proporzionalmente: 3 eme. di liquor, 0.30 di diluizione di sangue o 2 eme. e 0.20 ; cosi da utilizzare dosi proporzionali di complemento contenute nel sangue di montone: per ora non sono adoperaibiJi le emazie J.a.vate di monto·ne; i res1u.Jtati emolitici, letti dopo 3 vre, si possono rappresentare con numeri : e1nolisi co·mpLeta = 6; emo lisi fort e = 5; emoliSi modica = 4; iie'Ve emo·lisi = 3 ; traccia d., eniolisi = 2 ; accennai all_, &moLisi = 1 . Quando si può, è opportuno praticare a•nche la prova emolisinica del s ier.o di sangue dello stesso in1diividuo e nel1lai stessa guisa si s tabilirà il potere emolitico di esso; si moltiplicherà questo per la: cifra rappresentante la quan· tità maggiore di liquido, iri•spetto al siero, usa· ta; i l rapporto tra il potere emo1itic-0 del l·i quor e del sier'o .c'informerà s ulla « penmea.b ilità ». L 'A. nel considerare i1 valore di ciasoona rreazione come seg·no di un 'affezione del sistema nervoso, trova che nè vi è parallelismo tra di esse, nè che una può all'altra sostituirsi; tutte le reazioni si devono eseguire sullo stesso liquido, le emolisine e le globuline sono indici differenti di varie proprietà fisiopatolvgiche delle meningi e dei vasi, i .l eucociti e le reagi11e per la Wasserma nn non sono nè proporzionali nè queste da quelle derivate : quando tutte queste reazioni ins ieme siano eseguite e allo scvpo sono s ufficienti 7 l / 2 eme. di liquor (poichè il liquido usat o per la reazione emolitica centrifugato: può ben adoperarsi p~r la W,assermann) o . s 1 avrà dl più delle volte un chiaro conce~to diag nostico e pronostic0 e s'imparerà a valutaie l'essenza di tali reazioni. 1

1

PONTANO.

(1) X ella nostra esperienza dopo . ,·ari tenta-

ti,.,i preferiamo l'antigene acquoso d~ fegato ~re­ dol u etico ed u ~iamo, per un totale di eme. 2 I/ 2, 0.20 eme. di liquor.

t. p.


[ANNO

XXII,

FASC. 23]

IL POLICLINICO

MEDICINA CASTRENSE. Le ferite da frecce d'aeroplano. La guerra attuale, moltiplicando la varietà dei proiettili e dei mezzi di distruzione ha messo in evidenza n.u ove forme di traumati~mi e di ferite. All'inizio della guerra l'uso delle frecce era esclusivo degli aeroplani francesi; ma non tardarono a servirsene anche i loro av~ersari. Attualmente ogni aeroplan.01 è messo in condizio.n i da poter lanci~re da esso un numero più o meno grande di frecce. Le frecce degli aeroplani francesi sono costituite di un sol pezzo d'acciaio, con un'estremità conica e puntuta, ed all'altra estremità con delle pinne che servono a niantenere la posizione rigorosamente verticale e la punta. della freccia rivolta in basso. Ogni freccia pesa soltanto 24 grammi circa, ciò che permette di portarne sopra un aeroplano un gran numero, anche più d'un migliaio. Lanciate da un'altezza di 1000 metri, esse per · la semplice caduta acquistano una fòrza di penetrazio·n e grandissima, che si può calcolare uguale a quella di ll.na freccia di 56 chili di peso che cada dall'altezza di un metro. L'aviatore può lanciarne un gran numero sulla località che vorrà colpire; e se la maggior parte di esse falliranno al bersaglio, un certo numer-0 · potrà giungere a destinazione, producendo ferite d'una gravità estrema. Il carattere comune di queste ferite è la verticalità, poichè la freccia devia poco lungo il suo percorso. Si sono avute ferite penetranti nel cranio, delle spalle, dei piedi, e ferite a set one degli arti . Più frequenti e più tipiche sono le ferite delle spalle e dei piedi. Le ferite delle spalle so·n o sempre d'una gravità estrema. È s tato· osservato il caso di una freccia C'he penetrata per la fossa sopraclavicolare, attraversò la ca\ ità toracica, il diaframma, la cavità addominale, arrestandosi sull'osso iliaco. L'orificio d'entrata è molto piccolo, talvolta appena visil:iile, essendo il diametro della freccia di appena un centimetro. La prognosi delle ferite a setone degli arti e del tronco è m eno grave., benchè esse siano più irregolari nel loro trag:itto di quelle prodotte da palla, a causa delle ali taglienti che la freccia porta 11ella sua porzi<»n.e superiote. Le ferite delle estremità inferiori però possono essere a11che molto gra,·i. La freccia penetra profondamente, trafigge il piede dalla faccia dorsale alla faccia inferiore, producendo frattura delle ossa e fa\"'orendo l'infezione tetanica per la polvere di strada. È stato osservato che il ferito rimane quasi inchiodato sul posto, poichè la frer-

eia infilza il piede e si conficca c0n la punta nel terreno. A proposito di questo rtuovo strumento di guerra, è notevole dunque la gravità delle ferite che esso produce, e la necessità di una disinfezione accurata con drenago-io delle ferite spe. 1 ò J c1a mente quando ques't e siano localizzate ne1le estremità inferiori. È utile la cura preventiva dell'infezione tetanica, mediante le iniezioni di siero antitetanico (Dal Journal des Praticiens, 6 marzo 1915). P. SABELLA . ... ~iabete

conseguente agli strapazzi della guerra.

(Dott.

GAISBOECK. Wiren. Klin. 1915,

Woc1i.,

3).

Secondo l'A. il diabete può qualche volta manifestarsi in se~uito agli .strapazzi della guerra. Egili .ha osservato il caso di uin soldato di 24 anni, ·d i .costituzione sana e rotrusta, che dopo un periodo assai faticoso .drurante il quale dovè compiere marcie assai lunghe tanto di giorno che di notte , in condizio·n i atmosferiche di freddo umi1do, è cominciato a ·d eperire progressivamente ed a sentirsi molestato da sete intensa. L'analisi delle ·u rine dimostrò -che il paziente era affetto ·da Utn girave diabete zuçcherino. Due fratelli ·del soggetto erano morti in giova·ne età di diabete e la malattia si sarebbe in essi manitfestata dopo un graf\re spavento subito. E\ identemente ·n el caso in questione esisteva una predisposizione ereditaria ed il surme·n age sofferto .al camipo è stata la causa occasioua1e delil 'insorgere della malattia. G. MENDES. 1

lCCADEMIH, SOCIETl MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI) .

1

R. .lccademia Mediea di Roma. Seduta del

23

Presidenza del pr0f. Prof. s.

BAGLIONI.

maggio

1915.

G . GAGLIO,

'

vice-pres.

Sugli effetti dell'ali11'ien-

tazion1e 1naidioro. - L'O. riassu•me i risultati delle ricerche :fisiologich e 1sue e dei suoi allievii sugli effetti dell'alime11tazione maidica rile,·ando la deficienza di essa lin rapporto alla dige.5tione e all'equilibrio di azoto . Prof. U. GABBI. For11i e cli1iiclie rare e coniplicanze 1iitove d ella febbre del I'rlediterraneo.

- L'O. accenna anzitutto alla note,·ole diff11sione della febbre mel-itense tanto .n ell'Italia (13)


IL POLICLINICO mericlio11ale che 11el1a media e nella settentrio11ale. Ric0rda che tale conoscenza derivò da u n più vi\'o fer"·ore di studi promossi nel 1906 da lui e dai suoi allie\ i, sia per quanto riguarda la sindrome della malattia, sia per quel che riguarda le vie di diffusione. Le forme cliniche rare furono così meglio chiarite e fur0no note anche le complicanze che posson-0 accompagnare la forma morbosa . L'O. ha potuto dal 1906 ad oggi mettere iin rilievo una forma micro- ed una megalosplenic.a della fet: ... bre di Malta e dopo avere accennato alla conferma \ enuta da alcuni studri0si (Cantani) illustra un nuovo esempio. ~assa poi .a descrivere esempi clinici di una f.orma .non ancora descritta : « 1'i per piretica non letale ». Ill ustra po.i esempi di angina pectoris vasomotoria molt eplice e li mette in rapporto colle influenze ch e le en dot0ssine del miorococco esercitano sul s ist e1na nervoso, influenze che sono state di recente sperimentalmente dimostratE uegli aruimali da De Nun.no di Napoli . 1

1

Prof. A. SCALA e dott. G. PIETRAVALLE. Con.-

tribitto alla etiologia e patogen,esi del dialJ.ete .

- Il prof. Scala, anche a no111e del dott. Pietr.a\·alle, riferisce sulle r icerche intorno al diabete, che h an 110 condotto alle s·egu enti conclusioni : 1° che· il diatete abbia p·er cau s.a etiol0gica un 'alcalinosi d·i tutti i tessuti, e principal1nente delle 1nasse muscolari; 2° cl1e l'alcalinosi provenga da una fissazione ordinari·amente lenta e gr.aduale di fosfati e e.li solfati, 1 qual·i entra·n.o in combinazioni colloidali colle sostanze proteiche dei tessuti, form ando dei co1nposti facilmente idrolizzabili, da cui si 11a alcali libero; 3° cl1e, per cat1sa dii questa :fissazione di fosfati e di solfa ti, è ostacolata la combinazione del cloruro di sodio e sono impedite le reazioni che ne conseguono. Onde una elimi11azi0ne esagerata di quest o sale colle urine ; 4° cl1e l'alcal·i liibero o l'ambient e alcalino è cat1sa di una os idazione de,·iata del destrosio o i11eglio di u11a ossidazione lent a e ritardata . Per cui la trasf0rmazione procede per tappe !)O$Sat1(lo per t111 certo nt11nero di acidi, tra i quali il formico, l'acetico, il lattico e di altre osta uze tra ct1i l'acetone, anzichè procedere d~­ retta111e11te e rapidamente all'acido carbonico ed all'acqua. In questo ritardo t1na porzione del glurosi0 ~ C11gge all 'ossiclazio11e e passa nelle 11rillc, insien1e co11 ttua parte di quelle sostauze i 11 tcr111edie cl1e si pos ono indicare co111e t eti111o n i di una os id.azione i11 ambiente alcali no. 1noltr l 'eli t11i nazione eccegsi,~a di azoto o tli a ltr\; ,osta111c cl1e fon11ano il re iduv delle uri n~, 1neno lo znccl1ero, è in relazio11e e\-i-

[ANNO XXII, FASC. 23]

dente coll'azione stimolante e solvente degli alcali nelle s0stanze proteiche dei tessuti in genere . La qual cosa è sembrato a Bunge che abbia maggiore importanza per la patogenesi del diabete, di quello che non abbia ,il glucosio destro; 5° che gl~ acidi formico, acetico, lattico, l 'acetone, ecc., si formano per ossidazione degli zuccheri, in amt.i ente alcalino, qualunque sia l'ossidante prescelt o. Prof. P . SABELLA. A 1tC01'a dei ris'u-ltati di i1ioci1,lazione di tessiiti jresc1it. - Il prof. Campan ai, a nome del prof. Saèella, illustra 1succi1ntamente i risultati ch e questi ha ottenuto con, inoculazi'o ni di t essuti freschi· su cavie e conigli. 1

Il Presidente, prcxf. G. GAGLIOJ prima di sciogliiere la seduta, fa rilevare la solennità del 1110mento attuale per la Nazione nostra e propone di inviare al Presidente del Con.sigl~o dei Ministri il seguente telegiramma : <<La R . Accademia Medica di R0ma fa plauso «alla politica del Governo per la g uerra che, « mentre m~ra al conseguimento de11 'unità na« ·z ionale, serve alla causa della civiltà dei po<c poli. Com presa l'Accademia dell 'entusiamo che cc anima tutta la Nazion.e , esprime la sua fede « che l'Italia uscirà dal conflitto più forte e più cc rispettata nel mondo ». Il teleglram1na è appro,:ato per "1cclamazi011e da tutti 1 presenti. Su proposta del prof. Taussig l'Accademia delibera di mettere a disposizione le proprie aule per il rico·v ero dei feriti . A. BALDONI.

!ccademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Sed-u.ta del 18 marzo r915 . Presidenza : G. BOSCHI. G . BOSCHI e S. ANDRIANI. Conibinazion,i

di

nialattie 11ie1itali con 11ialatt1e 'ner'Vose (/ornie ftogisticlie). - In questa seconda comt1nicazione gli _.\~..\.. si occupano di combinazioni di for1ne floai sticbe tra di 10ro o con for111e degc11erati ve. Desumono le seguenti conclusio11i : Se appare e\Tidente una parentela fra molte for1ne mentali e l e forme 11e11ropatol0giche ipobiotro:fiche pri 1niti,·e sistematiche; cl 'altra par• • • • te attra,·erso la cat egoria « pred1c;pos1z1one .,, s1 ar.ri,-a a \edere come tra le forme di malattia ner,·osa , in senso lato, e\·oluti,·e o tossiche, t: q11elle flogistiche, non esista una profonda di,·ersi tà di 11atura; e ~01ne , anche per ques.te ttl· ti1ne, in qun11to esse significhino nltre'l labilitft o morbilità originaria del siste111a nerYoso, ~


[ANNO XXII, FAsc. 23]

IL POLICLINICO

si possa scorgere la solidarietà m0rbile dei vari sistemi componenti il sistema nervoso, pur manifestandosi spesso gradi diversi di elettività, nelle varie parti, di fronte ai diversi agenti patogeni occasionali -0 determinanti. In altre parole, anche nelle forme flogistiche c'è una base i pobiotrofica, e questa i1n.teressa, non &i.sterni isolati, ma, ove più ove meno, 0ve di fronte all'una ove di fronte all'altr.a contingenza patogena d·e terminante, il sistema nervoso in toto. Vuol dire c he, nel sing0lo caso, talune fra le parti originariamente i pobiotrofiche appalesera·nno in modo spontaneo, cioè di fironte a c0ntingenze meno :anormali, il loro scadimento anatomico e funzionale; ed altre, invece, soccomberanno solo d.i fronte ad un fattore eécezionale e in ogni ca.s0 opponendo la aitanza di una reazione flogi1s.tica. Cosi si potranno .avere, sempre sulla base della ipot·i otrofia primitiva dei vari sistemi, le combinazi0ni di forme evolutive o tossiche o degem.erative con forme genuinamente . flogistic.he. Ma non è detto che sistemi atti a .soccombere alla sola loro .i pobiotrofia nel corso della esi· stenza siano in ogni caso più atti a risentire l'influsso pat0geno di ogni qu.alunque infezione o intossicazione: ·sicchè, per esempio, 1.a tabe, come può combi1narsi <'On una encefalite paralitica o con una f0rma di cosidetta sifilid'è cerebrale, può combinars.i invece con una forma luetica, ·o con una diatesi psicopatica dalla lue essa pure del tutto indipendente. E la frequenza delle .combinazi\)ni della tab' con neurastenia o con turbe psicopatiche di . verse e da paralisi progressiva e da sifilide cerebr.ale, può appunto essere spiegata, almen\) in parte, ricordando la frequ·enza c0n cui, nel sist ema .n ervoso, la eventuale labilità costi tu . zio11ale è estesa a molte regioni e non limitata a una singola. E . PADOVANI. •

So e i e t à me d i e a di

P a r ma.

A. Sindrome pluriglandolare in soggetto con inrversio1ie splanc·nica totale . - Osservazione radiolog·i ca illustrata da numer0si radiogrammi di un caso assai interessant e per la clinica e I.a patologia delle ghia·ndole a ·secrezione interna, e per la rarità del reperto. L' A. dimostra come il P., da lui s tudiat0, giovane di 23 anni, presentas.se : in1v ersione splancnica totale, tiroide notevolmenit e gro:s sa a sviluppo intratoraeico, persistenza del timo con ru;]za grossa, adenopatie peri.bronchiali (eosin0filia e mononucleosi nel sangue) , ipoplasia dell'ipofisi con persist enza delle cartilagini epifisa.r ie ai capi articolari del gin,occhio e del polso. R OSSI

Irradiando il t imo l' A. ha 0ttenuto una regressione della tiroide e la scomparsa degli accessi di asma di cui si lamenta·va il P. M. CHÉRIÉ-LIGNIÈRl;. Sutura infraparietale e canali infraparietali. - L'O. presenta uni cra11.i o di pazzo epilettico, appartenent e alla raccolta craniologica dell'Istituto anatomico della R. Università di Parma, nel quale dal lato sinistro è visibile la sutura infraparietale trasversa, ben conservata nella sua parte media·J,Ja, sotto f 1orma di tr.acce alle estremità. Essa è attraversata da otto ca.naJi i quali presentano i caratteri dei canali infraparietali descritti da Tenchini. Il caso è imp0rtante perchè conferma - mercè l'osservazione diretta - l'·ipotesi emessa per induzione da T enchini, che i canali i1nfraparietali debbano considerarsi c0me arresti di sviluppo, e siano situati sul percorso della sutura infraparietale, che normalmente scompare in un periodo prec0cissim·o .d ell'autogenesi e perchè è l'undco cas0 descritto di molteplicità di ca n.ali infraparietali. 1

Reale Istituto Venet.o di scienze, lettere ed arti. Adunanza ordina.r ia del 28 febbraio 1915. P. PENNATO. Pn1eumotorace terapeutico e maternità·. - L'O. si occupa delle relazioni che con la cura Forlanini possono avere le funzioni della maternità. Nelle varie evenienze possibili (pneumotorace durante la gravidanza e gravidanza durante la cura col pneumot0race) si dev-0no adottare provvedimenti basati non sul concetto generico della condizione tubercolare, ma sull0 studio di ogni singolo caso. Lo stato di gravidanza non è controindicazione al pueu· motorace, e prof,onde essendo· le modificazioni indotte dalla cura, che conduce a una vera trasf0rmazione degli organismi, possono darsi casi di gestazione ed allattamento con esiti ottimi sotto ogni riguardo. Di una di queste osservazioni l'O. riferisce la storia, contributo all0 studio dell'argomento, la etti bibliografia in mezzo all'altra,, già ricchissima sul pneumotorace te· rapeutico, si può dire appena iniziata. R. PELLEGRINI. C.onisiderazioni statisttclie desunte dallo stu~dio anatomico di 400 casi di cirrosi epatica n·ell'uomo, (presentata dal prof. ....\.. Bonome). - J. dati desunti da. 395 autopsie di cirrotici, riguardan0 la frequenza della malattia nelle varie epoche della , ,ita e nei due sessi, le complicazioni della medesima col cancro, le concomita·nze morb0se dei \Tari organi interni e le condizioni in cui soccombono gli ammalati di cirrosi atrofica del fegato. A. DIA~. (15)

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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA.

CASISTICA.

Ricerche sperimentali sul cilindri renali.

Studio clinico In mille casi di cancro dello stomaco.

Sulla genesi dei cilindri renali , la cui importanza in clinica è ben nota, esistono a·ncora m olti punti oscuri. Brevemente ricapitolando le opinioni più accredit at e, il R ovida, che fra i primi dei cilindri studiò la m orfologia e la chimica, emise l'ipotesi che essi fossero un prodotto di secrezione dell'epitelio dei tubuli contorti; Ribbert, Pollack, Torock ed altri ritennero i cilindri formati da albumina trasudata attraverso i glomeruli e coagulata nei cainalicoli; H enle li ritenne costituiti d a :fibrina; Senator, Bayer, Wallerstein ammisero che i cilindri si formassero· per tras formazione dell'epitelio necrosato dei canalicoli; il Padoa sost enn e ch e i cilindri derivassero da una pat ologica secrezione degli epiteli alterati dei canalicoli, ed infatti I srael e Burmeister avevaino osservato n egli epiteli dei canalicoli ammalati grosse gocciole, dalla cui confluenza nel lume canalicolare si genererebbero i cilindri, e più tardi il Gross ed altri autori col metodo delle col9razioni ,·itali misero in evidenza negli epiteli dei reni alterati gocciole che si coloravano come i cilindri ialini ; S uzuchi in:fi·n e attribui a i cilindri una quadruplice genesi : da un trasudato g lomerulare, da una secrezione d egli epiteli canalicolari, da distruzione degli epiteli stessi , da tras udazione di plasma attraverso i canalicoli disepitelizzati. Partendo da queste ricerche, l 'Oliver o (R i'Vista critica di clin.. 1ned., XV, n. 40) ha s tudiato per \.·ia sperimentale il modo di produzione e comportament o di fronte alle sostanze color anti delle \·arie s pecie di cilindri, iniettando all 'uopo nei topi• bianchi soluzion:i dì sali di urainio o di cromo , cosl da determinare nefriti t ossiche . È oo-iuntv alle serruent i· conc1uisioni : nelle nefriti gra,·i acute, quali sono quelle prodotte da forti do-i di vele110 ed accompagnat e da. profonde alterazioni degli epiteli canralicolal"i, s i trovano in ma <>"gi0ranza cilindri granulosi, in cui si possono c;coprire detriti deri\·anti da disfacime'Dto cellulare ; nelle nefriti meno gra, ·i, a decorso più lento ecl a ccom pagna te da lesioni meno prafonde degli epiteli renali, predominano in,~ece i cilindri ialini; tanto i cili11drt gra11t1losi quanto i cilindri iali11i '\ C\Sl11110110 i colori di fondo del protoplasn1 a (eo.:;i11a, acido picrico) e solo parzialmente s i t inrrono col n1 et oùo di \\-eigert per la :firrina. ~

G. (16)

SABATI:\!.

L'attenzione sempre più crescent e, ch e sia i chir urgi che i medici prestano allo studio della patologia gastrica, fa si che nello svolgersi di pochi anni si sono accumulati dati s tatistici importanti e fecondi di ri1sultati prati·ci. Friedenwald (A m. ] ourn. of the med. Scieini... e.es, no,··. 1914) pubblica uno studio clinico _d i mille casi d-i· epiteli·oma. gaistri-co, di cui rifeJ.1iiremo qui le conclusioni. L a frequenza, dalle osservazi0ni dell 'A. ri · s ulta · essere del 10 % circa delle altre m alattie gastriche. L'età della massima frequenza è rappresentata dai 40 ai 60 anni e specialmente dai 50 ai 60 ; però l 'A. ne ha riscontrati 4 casi dai 20 ai 30 anni, 37 casi dai 30 a i 40 anni. La frequenza maggiore è .n el sesso maschile (588 uomini su 412 donne) al contrario di ciò ch e si verifica per l'ulcera. Dal punto di vista ereditario 1' A. ha riscontrato la presenza di epitelioma in varie parti del corpo in 104 casi : di essi in 22 si trattava di epiteliomi gastrici. Il • • • trauma s i aveva in 19 casi . Dal punto di "\"Ìsta s.intoma tologico lo s t at o anemico· dei pazienti risalta già nella massima parte dei casi : l'arteriosclerosi si accompagna anche frequentem ente, cosi pure sono frequenti i segni di u.n a nefrite cronica. Per quel ch e si riferisce a i disturbi digesti,·i questi erano bene netti solo in 232 ca:si (23 %) : di essi 134 a·v evano nella st oria disturbi dige. . .' . s ti-çi che risalivano a cinque anni o p1u, 1n 29 i disturbi rimontavano a m olti anni prima, ma erano aumentati negli ultimi cinque anni : in 3 2 casi i distur1:;.i gastrici eran o di antica data; 73 pazienti presentavano .n ell'anamnesi remota una st oria tipica di ulcera gastrica. Sono frequenti nella s t or.ia dei malati, eccessi a limentari od abuso di alcool. La lues era pres ente in 79 casi, la tuberc.olosi polmonare ·in 48. Per quel che si riferisce alla secrezione gas trica su 733 malati esaminati si tro\~ò in 23 casi acidità .n ormale, ipercloridria in 35, ipocloridria in 21 ed anacloridria in 654. L'acido lattico si osser,·ò in 6or dei 654 casi di a11acloridria : i bacilli di Oppler-Boars si rdscontrarooo i11 582, le sarci11e i11 24 casi. Traccie di sa11gu: , .i,ibili solo 111 129 cas! : il ,·0111ito posa d1 ca ffè in 653 casi.

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IL POLICLINIC0

quel che si riferisce alla ist oria della malattia, in 759 casi l'inizio dei disturbi era a pparentemente improvviso e spesso veniva attribuito ad errori dietetici ben deter·m inati: in alcuni casi sopratutto di giovani 1'anamnesi era quella tipica dii. ulcera gastrica. La durata della vita dopo la comparsa dei primi sintomi va da sei a dodici mesi : in 52 caisi però la morte avvenne dopo due . anni dalla prima apparizione ~ei isint omi : esistono però .dei casi a decorso acuto, in cui la morte si verificò dopo due 0 tre mesi dalla prima comparsa dei sintomi. Dei 472 pazienti osservati per un certo periodo di tempo, in 145 si riscontrarono periodi di miglioramento di durata più o meno lunga con aumento di pes1ò fino a 13 chilogrammi : in genere il miglioramento dura per due o tre mesi dopo l'inizio della eura. La disfagia riscontrata in 69 pazienti •si ebbe specialmente nei casi in cui il neoplasma si era diffuso verso il cardias. La perdita di peso si può considerare c0stante, specialmente se il malato non si attiene ad un trattamento igienicodietetico adeguato. . Il dolore all'epigastrio fu presente .in 931 casi: di essi in 191 compariva subito dopo i pasti in 83 dopo varie ore, in 616 casi il dolore si trovò incostante e si metteva .i.n· rapporto con indigestioni ripetute. Dalle osservazioni dell' A. risulta che il dolore è più costante nei casi con valori bassi di .a cidità, al contrario di quello ' <'he si verifica per l'ulcera. Il dolore alla pressione è molto frequente: spesso localizzato a destra dell'epigastrio· : spesso esiste un 'area dorsale dolorosa. L'anoressia più o meno s piccata è frequente circa nel 90 % dei casi, così pure il vomito: spesso in: rapporto cori pasti, in qualche caso indipendente da essi: ad ogni modo il vomito è più frequente nei casi accon1pagnati da anacidità. L'ematemesi si ebbe in 227 casi, m~lena in 189 : dei 642 pazienti in cui furono praticati gli esami per le emorragie latenti, la prova fu riscontrata positiva in 594 (92.5 %) , ciò che dimostra l'i·m portanza di questa ricerca. La presenza di un tumore palpabile nel decorso della malattia si ebbe in 719 casi, di cui in· 217 nei primi cinque mesi dopo la compaiisa dei isintomi, in 502 dopo quest'epoca. In 9 casi si trattava di tumori gastrici secondari a tumori delle mammelle o del retto o del1'utero. La dilatazione di stomaco è stata riscontrata in circa la metà dei casi : i movimenti peristaltici ,~isibili in 411 casi : la perforazione si ebbe in 23. La febbre si ebbe in 203 malati, di cui i:a

alcuni (37) per quasi tutta la durata, in 52 solo nei primi mesi, in 151 nel periodo terminale. L'ascite e l'edema degli arti i·nferiori fu riscontrata nel 21 % dei casi; l'ittero nel 3 %. Le metastasi furono riscontrate nel 67.2 % dei casi: di esse le più frequenti si verificarono nelle glandole l;infatiche e nel fegato; meno spesso nel pancreas, peritoneo ed intestino, più raramente nel polmone, nel midollo, nella cute. Dal punto di vista dell'operazione sono interessanti le 1statistiche dell' _l\ . per quel che si riferisc·e ai rist11ltati patogenetici. Di 98 operati di semplice gastro-enterostomia, la massima pa-rte morirono dentro l'anno d.all'operazio11e! qualcuno .arrivò ai due anni. Dopo la gastrectomia, la durata della vita non superò l'anno, do·po la pilorectomia e la gastrectomia su 9 e.asi solo l sopravvisse 18 mesi : per lo più morirono dopo qualche mese. La ' conclusione dell 'A. che però non tiene conto del gr.a11 de contributo diagnostico che hanno oggi portato gli esami radioscopici è che, data la difficoltà nella diagnosi dell'epitelioma incipiente, sarebbe opportuno non esitare av.anti ad U·na la parotomia esploratrice n egl'individui che hanno superato il 40° anno di età, che presentano distuirbi gastrici e che non hanno migliorato dopo qualche settimana di cura, specialmente se c'è ·s tata perdita di peso e presenza di emorragie latenti nelle feci. P. ALESSANDRINI. 1

1

L'ulcera duodenale Infantile. L'ulcera duodenale .infantile è nota solo da pochi anni. E. Holt (A 1ner. Journ. of Dis. of Children, 1913, dic.) ritiene che ne s.i.a la causa ordinaria u·n a trombosi vasale, .alla quale seguirebbe la digestione della mucosa per opera del succo gastrico. Sede abituale è la parete posteriore del duodeno al disopra dell'ampolla. La malattia può decorrere spesso senza sintomi e la sua presenza costituire una sorpresa d'autopsia; talora1 dopo u11 periodo di latenza insorgono disturbi intestinali con melena ed ematemesi, che possono condurre a morte il paziente; nei p,i ccoli malati è facile il collasso ('he soprav·viene dopo uno o due giorni .anche f>er perdite di sangue non gravi. Uno dei segni che deve ·v olgere l'attenzione del medico verso la possibilità dell'ulcera duoden ale è lo spasmo pilorico, che si associa frequentemente all'ulcera duodenale infantile. La melena principalmente de\·e far sospettare l'ulcera duodenale, t alora lai peritonite da perforazione apre la scena; entra in campo in t al caso la diagnosi differenziale con l'appendicite. (17)


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I"'a gttarigioue s ponta.nea è possibile; lo di1110strano r eperti di autopsia di malati morti i1er affezio11i intercorrenti, che hanno presentato l'ulcera cicatrizzata; lo dimostrano malati che dopo l 'emate1nesi o l a melena guariscono definitiva1nente. La terapia non giunge il più delle "·olte in tempo : la conoscenza dell'affezione rende però 1ne110 incerto ed evita le sorprese nel giudizio del medico.

t. p.

TERAPIA. La cura del prurito vulvare. .. Il prurito vulvare nelle sue forme gravi può cli,·entare un supplizio cl1e si ripercuote sullcJ stiato generale della paziente, sì da provoca.re stati nevrastenici e maniacali fino al sui.cidio. Qualunque sia l'intensità del prurito vulvare, bisogna anzitutto fare un esame attento della regione alla ricerca delle ~ause e delle affezioni locali che eventualmente possono provocare il pru·rito. E poi bisogna fare u·11 esame delle co11dizioni costituzionali dell'inferma, tenendo present e che il di.abete è causa frequente di prurito vt1lvare, e che l 'artritismo predispone ai pru.r iti. La cura deve dunque essere locale contro il sinto1na, e generale disintossicante. Cura ge11 erale. - È utile allontanare l'an1malata: dal suo ambiente abituale e dalle sue preocct1pazioni : si consiglierà il clima di altitucli.ne (tra 800 e I400 m.) alla clientela agiata, ed alla piccola borghesi>J. il cambiamento d'ària . . 111 campagna. Fra i bag11i minerali, i più efficaci son.o i carbo11ico-solforosi. Grande importanza h a il regime : raramente sa·rà necessario il regi1ne latteo assoluto; più s1)esso è sufficiente il regime latteo-·vegetaria110 p iù o meno prolungato. L'esame delle urine, periodica1nente ripetuto, può re11dere men·o rigoroso il regime. Bisog11a proibire in modo assol11to l'uso del caffè, thè, cioccolata, liquori, , -ino, spezie. salan1i, birra alcoolizzat!:i , formaggi fermentati, i>esci o crostacei, t artufi, salse, fragole. L 'ali111e11tazione sarà fatta con latte, paste ali111entari (11ei diabetici, paste di gluti·ne) , purées <.li 1cgn111i e frt1tta cotte. L 'igic11e clell 'intestino d e, r'e- ere u110 dei ca1>osnlcli della cura c1el prurito ,·nl,·are. L'al,·o cle\·c c~!)ere regola re: la costipazione 1nantiene lo tnto cl 'i ntO$ icazione, ed accenttta la co11ge. tionc clel piccolo b:lcino 111etliante le e111orroicli cl1e ~1 es::o ~i a ... -..ociano. I la .;ati\ i Ld i i)urga11ti 1

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salini (lVIontecatini, _'\.penta, Karlsbad, Janos, ecc. ecc. ) regolano il ,-entre e disintossicano l'or. gan1smo. Bisogna i·noltre agire sul sistema ner,·oso con mezzi oalmanti, fra i quali dev'essere preferita la valeriana, e poi il bromuro d'arsenico (un milligr. al giorno), il calcio, l'antipirina (50 cgr. mezz'ora prima della crisi della sera) o l'aspi• rina . Potrà pure gio,rare 1'idroterapia sotto forma di docce calmanti da 35° a 38° centigradi, a lieve pressione, per la durata di r-2 minuti, prolungandole p.O'i fino a 4-5 minuti, e ripetendole ogn1i giorno od a giorni alterni per 20-30 . . giorru. Cura Locale . - Quando la crisih è insorta, spesso si riesce a calmarla a questo modo. Si prende dell'acqua è-0llente, ,.i si versano 3-4 cucchiai di aceto per litro; si aspetta che l'acqua si raffreddi fino al punto da poterla sopportare a p· pena al tatto della mano ed allora si bagna con essa un pezzo di cotone idrofilo e si applica con pressione dolce sulla vulva. Dopo qualche minuto ciò si può ripetere, finchè la crisi si è calmatia : allora si spol,·era la vulva con talco e si applica u·na pomata all'ossido di zinco e cocaina, o morfina . Ma questa lozione di solito dà un sollievo transi.torio, ed il prurito può non tardlare a ricomin• c1are. Sono raccomandate anche le lozioni con decozioni di teste di fiori di camomilla (Io-I2 per litro d'acqua), di papa,·ero, con acqua cloroformica; bromuro di potassio (25 per mille) , ·resorcina al IO per mille, i ttiolo al 20 per mille, tigenolo al 15-20 per mille. Si usano pure le l ozioni e.on: decozione di foglie di coca, di tabacco (5-6' foglie grandi per litro), le soluzioni di solfato di rame al 5 per mi,lle, di sublimato o di ossicianuro di mercurio I / 2 per mille, di acido fenico al 5 per mille, di cloralio al 2-3 per cento. Queste lozioni si praticano 3 '\"'olte al giorno, più specialmente nel momento della crisi; si applicherà in seguito la pol,Tere o la pomata. Se il prurito è m olto intenso, sono indicate le pennellazioni con soluzione di nitrato d'argento al 5 ~~ precedute da pennellazioni di cloridrato di cocaina o di noYocai na al 2 % se ,·i esistono ragadi o screpolature della pelle. Può oaiovare ai1che u11a soluzione acquosa di itti0lo o thigenol a l IO ~~ ' oppure la tintura di benzoi·no ch e forma come 11na '\·ernice isola11te e protettrice. Se il prurito è accompagniato da seborrea, si useranno le co1nu11i preparazioni ~olforose . . L e infezioni secondarie si cureranno con tnezz1 appropriati.


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771

Se il grattamento ha p·rodotto un.o stato cl 'irObt iettivamente non si n ota che un leggi ero ritazione locale, saranno utili le lozioni di can1c.~- grado di. lichen.izzazione dell'ano, con qualche mill1a con aggiunta di bromuro di potassio al erosione; spesso l'esplorazione resta negativa, e 0.5 % o di borato di soda al 3 %, che si useranno l'esame rettoscopico non rivela che un lieve audopo o.g ni minzione. mento della vascolarizzazione emorroidaria. Se i benefici ottenuti da tutti questi. mezzi sa...r\ .lcune volte, durante l'anno, s·i manifestano ranno transitori, si ricorrerà alle cure fisich e. emorragie an,ali, che durano 4-5 giorni,, e dopo In inolti casi l'aria calda è stata adoperala le quali i disturbi si attenuano. con vantaggio, proiettandone un getto con ~ppa- · Secondo l 'A. questo, prurito è legato ad una recchi speciali sulla vulva allJa tem1)eratura \ ro- distensio11e delle v:ene emorroidarie, che insorge luta, che può raggiungere fi n.o i. 300° centigradi. specialmente col calore del letto, e la dis tensione Per la cura del prurito si adoperano le tempera· JJr·o duce le piiccole erosioni che si n1otano sultur·e tiepide, facendo delle sedute di 10-15-20 l'an101• minuti, ogni giorno per tre . settimane circa. La terapia più giovevole è perciò data (ed è L'elettricità è stata sperimentJata con metodi questa una controproya) dai vasocostrittori!, sotto vari e con r·i sultati differenti. Il bagno idro-elet- forma di suppositori adrena1ki o dalle lozioni rico a corrente alternata sinusoidale si è dimodi acqua assai calda. strato efficace. I bagni sitati o gli effluvi danno Questi mezzi soino senza co11fronto superiori gli effetti migliori . Anche le correnti ad alta a tutti gli a:ntipruriginoS'i. SABATINI. frequenza sono efficaci. Ma la rontgeterapia dà i risultati più rapidi e più duraturi. Nei pruriti essenziali e nei pruriti con ~ichc­ nificazion.e i raggi Ront gen dann·o risultati ecPQSTA DEGLI ABBONA TI. cellenti quasi costlantement e . Anche ci. casi di (499) Cilra di esiti di ustioni. - Le sarei obprt1rito complicati da eczema sono favorevolme11bligato se vorrà darmiA e coni cortese sollecitu· t e infiuenzati dai R. R. dine, nella « P·osta deg·li abbonati », una risposta La doccia fì.lirfo•rme locale, consistente i•n . un al seguente quesito : getto sottilissimo e a forte pressione (a 5 atmoQuale è il mezzo migliore per guarir.e il viso sfere) di acqua a 45° centigradi, hla dato ris uldeturpato da piccole macchie le11ticolari in setati varial::iili. guito a sparo di polver.e pirica? Ravaut assicura d.i avere avuto risultati tl11A'\·vi ad hoc medicinali? raturi mediante l'auto-tet1apia e l'auto-ematoteraIl deturpamento è avvenuto da circa quattro pia. Con la puntura di una vena, si prelevano • mesi. 15-20 eme . di sa•n.g ue dall'inferma e s i iniettano Ringraziamenti, con stima ed i U• a ttesa. immediatamente nelle natiche; ovvero se ne racDott. V. Guerriero. co.g lie il siero e lo si ini·ettia nella stessa re• gione. Premesso che praticamente potrà riuscire non Se ogni r imedio è inefficace, alcuni auto1:"·i. si sempre age.v ole il compito che il collega si assono sentiti a·u torizzati a ll'intervento chirurgi- sume, osservo subito che il buon esito della co, cioè all'estirpazione totale della vulva. Burcura potrà dipendere da con•siderazioni estetiche, criy e Simpson hanno consigliato la sezi,one dei dalla sede e dal 11umero delle piccole macchie nervi genito-.crurali, ileo-inguinali, pudendo in~ pigmentarie da polvere pirica ed anche dalla feriore, perineale superficilale. (Eyra1id-D ech.ai1,x. profondità a cui il pigmento è pervenuto fra i Revue de Gynecologie n. 6) . tessuti . Se ragioni estetiche lo permett essero, e p. s. se si trattasse di poche macchie ravvicina1:e, forse il miglior metodo sarebbe l'esciS'sione chirurgica, perchè mobilizzando c·on arte i due lemIl prurito anale delle emorroidi l~tenti. bi cutanei e suturandoli pulitamente, ne potreb1:;,e residuare una .sottile cicatrice lineare, che Il Ma~ignon (Sem. 11iéd., n . 30, 1914) richiama col tempo potrebbe anche scomparire. Se ciò l 'atte11zio11'e su una specie poco conosci·u ta di non sarà opportuno, bisogna cercare di elimiprurito anale, oolleg.ato con d'is~urbi della cirnare queste macchie escarizzando, necrotizzando colazione emoirroida.ria e del trofismo delle pareti venose. Gl'i11dividui che accusano questo i t essuti che rimasero impregnati del pigmen~. Si cercherà naturalmente di localizzare quanto prurito, specialmen.t e noioso qua ndo stan·n o a più sarà possibile l'azione del caustico che si letto, s:i lamentano anche di spasmo intestinale, alle volte dolo["oso, di pesantezza anale, di em1s- adoprerà. Ritengo che possa a questo scopo adoprarsi con ,-antaggio l'ignipuntp.ra o la galvas.ione di scibale sottili, lanii1iate. 1

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nocaustica, graduando sapientemente l'azione cau·stica in modo che gli effetti e le cicatrici conseguenti non siano più profondi o più estesi del necessario. Si possono anche praticare d-elle scarificaziioni e poi causticare con soluzione ana di nitrato d'argento. Ma forse più di tutto è consigliabile il proces·so di \ lariot per la cura dei tatuaggi. Si lava dapprima la cute con alcool acido, e poi si copre la superficie cutanea da trattare con una soluzione acquosa satura e filtrata di tannino. A traverso questa •s.o luzione, con un ago o con un fascio d i aghi si pratican?• tante piccole punture molto ravvicinate fino al derma, sì da produrre lieve emorragia, che _si :irresta subito. Si asciuga poi l'eccesso della soluzione di acido tannico e si caustica con lapis di nitrato d'argento. Si lava ancora con la stessa soluzione, si asciuga, si copre con un po' di polvere d'acid:o borico e si fascia. Si formerà un'escara nera e asciutta senza fenomeni di flogosi attorno, se tutto si esegue con proprietà. L'escara si elimina dopo 15-20 giorni, e lascia una superficie violacea o ros-ea, colorito che do:po qualche tempo scomparirà, lasciando qualche picc0la cicatrice superficiale incolora. Se vi sarà bisogno, si ri pet-erà il processo di cura, per avere guarigione completa e d efinitiva . P. S. (500) Prego volermi rispondere n·ella rubrica «Posta degli abbonati » sul modo pi~ efficace di curare un ammalato il quale sente netta1nent:e d.i. avere un piccolo calcol-01 in veso'ic31 il quale dà i segni più sicuri della s tta presenu coll 'interruzione della minzione, col dolore a lla fine della medesii.ma, ecc. Si ritiene che il detto calcolo debba essere di piccole dimensioni perchè soltanto da pochi g iorni ebbe a soiffrire una colica nefritica a sinistra che ebbe fine con uno spasmo della ves~ica all 'entTata in essa di questo corpo estraneo. L'esame dli· altri calcoli eliminati precedentemente dall'infermo 11 dimostrava cos1.litt1iti d a cvncrezioni uratiche ossaliche . _\ttua1mente prende grandi quantità di acqt1e alcali11e (idrolitina), pj perazi11a, licetolo, senza alci111 risultato risolutivo. · ~ prudente atteudere ancora un esito spontaneo o"·,·ero ci sa1·ebbe da speri1nentare qualche più enercrico sol Yen te dell 'acido urico o fare qualche o 1n~110\'·ra pi ù i11noct1a, come p. es. 11introdt1zione dii qt1alche so11da Beuiqu~t, prima di ricorrere acl ttna litotri~i~? E data la piccolezza del calcolo, l'esito di questrt 11lti1ua i1011 sarebbe for -e assai difficile e sop.tat11tto nociva per 1'uretra e la ,·escica? Dott. G. ~. (20)

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Rispondiamo in lin.ea d'eccezione. Se i disturbi sub.btiiettivi accennati dal stto malati() non sono tali da permettere un certo periodo di attesa necessaria affinchè la cura medica da lei intrapresa conduca alla espt1lsione sponta.nea del calcolo, si pratichi una cistoscopia allo scopo di constatare ]a reale presenza del calcolo, le sue dimensli,oni (possibilmente), ecc., e quindi con un c.istoscopio litotritore (nel cavo l'uretra permetta l'introduzione di una strumento del 26 Char.) eseguire la frantumazione del calcolo. La manovra è delicata ma semplice e può essere eseguita ambulatoriamente. B.

Prego specificarmi .q uanlo possa valere terapeuticame~te la morfina a piccole d ois1 •nelle varie forme ·n-e urasteniche. Distinti os,sequi. Abbonato n. 7218. · Nelle neurastenia, tanto ·n elle f0rme eretistiche che in quelle depressive, sono stati consigliati gli oppiacei, che sono largamente adoprati, e pare can successo, dai medici ame• • r1can1. Ma più che l'u,so .d ella morfina pare vantaggioso l'uso dell'oppio in polvere o sotto forma di tintura e sempre a piccole dosi. Ad ogni modo s i devono sempre tener presenti i pericoli cui si va. incontro quando si mette a disposizione dei pazienti, e di neuropatici, l'oppio o la morfina. DR. (501) Le 1sarei gratissimo se volesse darm1i qualche noti~·ia sui moderni trattamenti del mor· bo di Basedow, e principalmente se i preparati opot erapici (estratto di ghiando_la tiroide, ovarica, ecc.) corrispondono al loro ~cvpo. Con mille ringraziamenti. Abbonato n. 6591. ~el

volume cc Le m alattie delle g landole sa11» del Falta , edito dalla Società Libraria oCTUiCTne ò Milanese, già da noi recensito ed alt ra \•o!tq consig liat o da queste colon11e, potrà riscontrare quanto Lei desidera. Scorrendo l'indice di queste ultime annate in articoli originali, sintetici e riassuntivi, pubblicati 11ella Sezione pra· tica del o: Policlìnioo » sono compendiate 110tizie utili di terapia e le rispettive indicazioni biblioo-rafiche: ci sarebl:e impossibile in pochi 0 tratti esaurire sia pure schematicame11te i pu nti fondamentali del dibattuto prùb1ema.

t. p.


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CENNI BJBL/OORAFICJ.- ·

F. ]ESSEN. Die operative Behandlung der Lungen-Tuberkulose. Wiirzburg, Curt Kabitzsch, 1915. Mk. I.70.

Non si recensiscono che t libri Pe1'venutt in doM alla Redazione GIOACCHINO ~RECCIA.

Il pneumotorace artificiale nella tube1'colosi polmonare. Rosenberg e Sellier. Torino, I9T5·

L 'A., libero docente di patologi.a medica alla R. Università di Genova, ha pubblicato su questo nuovo presidio terapeutico• ideato e proposto dal prof. Forlanini, un 'utile gu1da teorico-pratica. Il volume, illustrato, mer,ita larga diffusio:a e , non solo per la felice esposizio.n e cl.·e lla tecnica e della dottrina, ma per il ricco ed imporlant(? contributo di osservazioni personali. Noi non. sapriemmo dare un miglior giudizio su questa monografia che riferendo quanto ne scrive il prof. · Edoardo Maragliano (del quale il Breccia è discepolo ed .assistente) nella prefazione al volume : « Molte furon~ le pubblicazioni fatte sul pneu- . motorace artificiale, da quando il clinico cli Pavia lo' presentò al pubblico medico. Ma tutt~ o quasi casuistiche, ·nè -sempre tali da offrire garanzie, se dimostrarono ancora una volta che le manualità, destinate ad impressionare il pulJblico dei pazienti, t!0vano spesso fautori nunlerosi, non aumentano la conoscenza intima del compenso, nè le sue ragioni fisiopatologiche. Dirò anzi che, mentre l'illustre creatore del metodo, da clinico s.erio quale è, cercò di bene circoscrivere le indicazion.i e limitare al :)ossi· èiile l'applicazione, si volle dai più con casuist1ca raccogliticcia e tumultu~ria comp,r ometterne il valore con l'estensione soverchia. La pubblicazione del Breccia non ha davvero queste colpe. Ispirata essa a severa osservazione clinica e sperimentale, investiga sc.ientificamente la portata del metodo e con ricerche originali e ben concepite lo illustra. Certo questo del Breccia è un· serio contributo per lo studio e la coµoscenza più intima di questo importante trovato terapeutico e merita tutta l'attenzione di quanti s'interessano a queste importanti- quistioni ». ~

I

A. P'n~umo~o·race

artificiale nella tubercolosi polmonar.e. Casa editrice · Vittorio 1delson. Napoli, I9I4 . Prezzo L. 2 .50. Brevi notizie riassuntive sul pneumotorace artificiale nella tubercolosi polm·onare; U·n a prima parte riguarda la .storia, la tecnica, le indicazioni e le controindicazioni, i pericoli, ecc.; u na seconda parte è molto opportunamente dedicata alla parte statistica, cbe rende ragione della utilità del metodo di cura italiano. t. p. A. RossI. IL

~ un quadro completo dell0 ~tato attuale del

trattamento chirurgico · della tubercolosi polmon.ar·e : gli interventi più arditi escogitati per la cura della tu.berc0losi vi sono illustrati e vagliati, e sopra tutti il . p·neum.otorace artificiale del Forlanini.

p. s.

VARIA.

.. •

Movimento della .popolazione. Da una. statistica sommaria dell'Ufficio centra-

le di statistica annesso al Ministero di A., I. e C., desunta qa un volume in cors·o 'di stampa, · si rileva che nel I9I3 morirono in tutto 11 Regno 663,966 individui, il che dà un, tasso della mortalità di 18.75 o/oo; nel I912 il quoziente era stato alquanto più basso, di 18.15 (in cifra assoluta si ebbero 28,I78 morti in meno); nel 1911 era stato di 21.41 (l'elev.a mento devesi. aile morti cagionate daJ disastro calabro-siculo). La statisrtica i·ndica anche le varie cause di morte. Al I 0 gennaio del I9I3 la po·p olazi0ne del Regno d'Italia iera di 35,235,997 abitanti con una popolazione relativ:a di 122.9 per chilometro quadrato, cifra m.ai raggiunta prima e con: aumento sull'anno precedente di 425,022 abitanti e di I2.2 per ogni mille abitanti. La regi-0ne che segna un maggior aumènto per mille abitanti sul solo an.no 19I2 è il Lazio con 20.3, mentre la provincia che seg.na il massimo aumento per l'i,ntero periodo è Massa e Carrara con 25.3. Passando ai minimi troviamo le regioni il Piemonte con. 7.6 per mille abitanti, e le provincii e P.a.v ia e.on o. r. Volendo fare un calcolo poi sui 69 Comu11i capiluo·g hi di pro:vincia e sugli altri Comuni c4e conta.v ano non meno di 30,000 abitanti al IO giugno I9ll, vediamo che al I 0 gen,naio 19I3 la città più popolosa era Napoli con 684,796 abitanti e la meno popolosa Porto Maurizio con 7858 ab1ta.n ti. Le cifre dell'aumento annuo aritmetico per mille a,b itanti danno u·n. massimo di 42.8 a Cerignola (provincia di Foggia) ed un. minimo di o.I ad Avellino. Classificati i Comuni secondo il numero degli abitanti residenti, t roviamo che il Regno d'Italia ha II Comuni con. una popolazione legale minore di IOO abitanti (e fra questi il più piccolo Comune è Clavières in provincia di Torino con 58 abitanti) e 13 Comuni con una po• polazione sopra· 100,000 al:itanti. La categoria di maggior frequenza è quella da IOI a 2000 abi(21)


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IL

tanti, la qttale ha dentr0 i su oi limiti 2021 Co. mun1. La classificazione generale della popolazione complessi\ a del Regno per sesso e statq civile da ,.a le seguenti cifre. Totale d ei maschi l7,02r,690 di cui celibi 10,172,319 coniugati 6,134,21r separati 15,604 - vedovi 650,238 e con stato civile non indicato 49,318. Totale delle femmine 17,649,687 di cui .n ubili 9,617,399 ~ coniugate 6,461,556 separate 18,559 - '·edove l,500,000 e con stato civile JJon indicato 51,243. G11ardando a lla popolazione classificata per età troviamo che la base di questa grande piramide cons ta di quasi un milione di abitanti (958431) con •no11 oltre r anno di età, per finire a 227 centenari. ~el 1912 le cifre del movime11to generale della popolazione del Regno d'Italia erano le seguenti: 1

Cifra assoluta

-

Matrimoni . . . .• '-J ti'-Vlvt. .. • • . • • .i. a N ati-morti. . . . . Morti . . . . . • . Eccedenza dei nati sui morti . . . . 'lj

264.657 l,133,985 37,568 635,788

P er

1 000

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POL IC LI~ICO

abitanti

1.56 32 .4 1. 36 18.2

498,197 Gt1ardanclo il quinque nnio precedente si traggono buo ni a11spici perchè la cifra percentuale d elle tnort i è di111inuita ad un livello mai prima visto e l'eccedenza dei nati sui m orti ha raggi1u nto In. più alta cifra del quinquennio.

in Francia fu cii 215. Per gli altri Stati si ebbero ,·alori intermedi : Irlanda 233 , s,·ezia 255, Belgio 255, Inghilterr.a 268, Ungheria 365, Austria 345, Germania 323, Spagna 344, Italia. 330, Portogallo 300. In tutti i paesi europei, eccetto 1'Irlanda, la Bulgaria, la Serbia, la Ru1nenia, l'Italia, la natalità dtiminuì dal 1902 al 1911, continuando cosi il movimento della diminuzione -iniziatosi fin dal 1890. ~1entre in Francia si è registrata una morta.. lità di 199 per 10,000 abitanti pel periodo 19021911, altri paesi d'Europa dnedero questi valori: Italia 215, Spagna: 224, Bulgaria 231, Austria 232 , Serbia, 236, Ungheria 254, Rumenia 256, Russia europea 298 ; e \alori i11feri0ri i n Germania 184, Finlandia 178, Irlanda 173, Belgio 164, S c"ozia 163 , Inghilterra 152, Svizzera 150, Olanda 149, S ·v ezia . 147, ~ orvegia e Danimarca 140. Nel detto periodo decennale la mortalità è diminuita quasi dovunque, eccetto che in Franc1:a , do,·e rima.se presso a poco stazion·aria. L'eccedenza an nuale media delle nascite sulle morti è st ata del 7 per 100,000 abitanti in Francia durante il quinquennio del 1906-1910 - e raggiunse 87 in Belgio, 113 in Germania, 115 in Italia, 1I6 in In g hilterra, 141 in Germania e 152 in Olanda. 1

Morti per alcoolismo e suicidio. La Riv . d'ig . e sanità pubblica (n.

r9r5) riferisce che in Italia sopra l oo~ooo persone si hanno le seguenti m edie di mortalità per a lcoolismo cronico, congestioni ~erebrali e ·Stticidi : l,

• •• Xel periodo 1901-1910 la popolazione dell'Eur opa prese11tò questi indici che togliamo dal gior11ale Il La'Voro, 1914, n. 17. .\ 111nento della popolazio·ne : molto notevole per la Ru. sia eu ropea e l a F·inla11dia col 18.81 %, ]a Serbia col 15.83 , la Rumenia col 14.38, la Du1 g-aria col 14.12, Ja Ger1nania col 13.14, l'Ola11da col 12.79; 1ne110 inarcato per la s,·ezia col 6.99, In ~ on·egia col 6.6g, l'Italia col 6.05, col 5.92 1)er il P ortogalJo, col 4. 70 per la Spagna e solo coll '1 .45 l1er la Francia. _-ei pae~i europei n ei qt1ali la proporzione (legli spo5i per 10,000 raggit1nse la cifra più ele,·at'l --ono : la " erbia con 202 , la Bulgaria con 195, la Rn1uenia con 185, l'Ung heria con 175. " cguo110 In Francia co11 155, come in _l\ustria, il 11elgio c0n 158, l 'Ita1ia e 1'lnghilterra con 15-l, In S\ izzer:t con 150, la \. pagna con 149, l 'Olan<la con l .l/ . . i cl bero \·a lori più basgi : i11 Finlanclin IJO; 111 . -ot\"egUa 1 2 1. Il co ffi ('icnte cli natalità raggittnc:.e 401 in Run1c11in , 4 r i11 11nlgarin , 465 in Rt1ssia, mentre ( 22)

Alcoolismo cr0n icn

Anni

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Con~estioni

cercbrali

Suicidi

2310 33.I 702 2310 163 33.2 • 901 34.6 2993 2q69 36. l 1408 • • • • 2880 35 .9 975 • • • • I suicidi s u 100,000 dànno le segt1enti medie : Parigi 42, Pietroburgo 27, Berlino 36, Vienna 28, L ondra 23, Roma 8, :\I11ano 6, 1Iadrid 3, Geno,·a 31, Bruxelles 15, _>\m sterdam 14, Lisbona 2 , Cristiania 25, Stoccolma 27, Costantinopoli 12, Gine,·ra 11, Dresda 51. Le causali dei suicidi it1 Europa su I OO casi sono : 18 per delitto, 6 per alienazio11e tn entale, 4 per 111ic;eria, 14 per m alattia, 3 per conseguenza cli delitto. 1906 1907 1908 1909 1910

La pellagra in Italia. econdo ... tatisti che recenti la pellagra ·va tra noi diminuendo. :\ella pro,·. di Brescia u Sr comuni iufetti i con tano ora 1422 tnalati (nel 1S8 r era110 13663) · _-ella .pro,·. di Pa<lo\·a i casi clenunzi.-iti ono ~ tati 7000 nel 1913 (contro 11101 nel 1912).


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NELLA VITA PROFESSIONALE. L'opera dei medici condòtti durante la guerra.

tor Umberto Brunelli, deputato di Bologna e rappres·e ntante elettivo deo-lij_, Ordini del Reo-no b t"-. È stato diramato il s·e guente comunicato: nel Consigliv superiore dì sanità; cons.iderato che la dignità onde fu investito «La Presidenza centrale dell'Associazione nadal voto degli Ordini e che lo rese e lo rende zionale dei medici condotti· e la presidenza della l 'espo.n ente uffioia}·e più alto d1ella classe mefedera.z ione d1egli Ordin,i dei medici avvertono dica, come gli giovò .senza dub1::1io a riuscir deche :fino a nuovo avvi!SO sono sospese t utte le putato cosi gli dà ora maggior prestig,io e autolimitazioni deliberate dalle rispettive orgarità nell'azione polìfica non solamente contrazazioni circa gli sçavalch~·, le supplenze e gli interi·nati, p·e r dare modo di pr0vvedere, come · ria .ai sentimenti ch·e sono il più geloso patrimonio ideale pur di qu egli Ordini che co11 il meglio 1sarà possibile, all '.a.ssist enza sanitaflia loro voto l'han·no innalzato, ma disgregatrice delle popolazioni rimaste, resa difficilissima dal numerosi·ssimo richiamo di colleghi sotto le della volontà nazionale, proprio nell'ora in !'.::Ui . la provocata d•i scordia degli .a.nimi .può essere il armi. più val~do aiuto ai nemici della Patria · Vogliano quindi gli <)irga·nizzatii· tutti sobbar' non si considerato che nel caso speciale carsi colla maggiore abnegazione e col maggiore disinteresse all'aumento di lavoro che sarà loro tratta già della con,su•eta azione politica o so'fichiesto dagli eccezionali bisogni dell'ora .s to- oi·a.le in tempi normali - e di ogni l.ibertà noi possiamo a ragione vantarci antichi e non pari·c a che passa, per far ne omaggio a quella convidi assertori - ma di atteggiamento meditato cor:dia ·di intenti e a quella u•n'ità di azione che e metodico che, in tempo ·d'eccezione quale è 1s'ono le attuali supreme necessità del paese. qu esto, oltrepassa dii troppo per esser tollerato Riprenderemo la lotta per le nostre gi·u ste riil limite seg·nato dal comune consentimento alle vendicazioni quando con la pace v.ittoriosa la co·mpetizioni soc,i.a.li e di parte; e offendendo e ·vita della nazione .a vrà ripreso il suo ritmo nordan·neggiando le più legittime ·asp•irrazioni namale, e la riprenderemo con maggior sicurezza di successo perchè un nu0vo dochmento potre- zionali si tiisolve, per u·n· errato ego~sm·o <11 mo ai publ:lic.i poteri presentai"€ dell'alta co- classe, in un tentativo di rinunzia a rivendicare alla Patria genti ital,iane tuttora oppresse, e alla scienza che abbiamo della no·stra missione t Libertà e alla Pace genti straniere che in lunga dello spirito di sacrificio che anima la nostra guerra imposta dif•en·dono generosamente i n. sè clas.se ». l'immortale diritto di tutti gli uomini; e co11siderato, infine, che a nessuno è pE'rU1ia classe di professionristi, co1ne quella det messo, per un·a troppo sottile distinzione dello medici condo tti, che dà quotidianamente in temspirito, di scindere ta.n to la propr.ia responsabipi 1iormali pr.ove così 1itobili di sacrifici e di lità da poter sosteniere come deputato l'illecito ab-n egazione, non ha bisogno di aggiungere ale l'assurdo politico senza coinvolgere più o meno cu1i nuovo titolo Pel rico1iosciment()I delle sue in tale atto le altre qualità specialmente elettive bene1nerenze e dei suoi diritti. di ~ui ·sia investito, quale è appunto .i l caso del In uni periodo nel quale Si decide l'av'venire deputato per Bologna, che è anche membro del • della n1a1z ione, 1iel quale ogni cateigoria dli c-ittaConsiglio superiore di sanità per gl.Y Ordini dei di11i offre in olocausto alla causa clie dif e?ide, medici; vita, affetti, averi, i 11iedici condotti troveran11JO con unanime :voto, esprime la sua disappropiù che 1iel miraggio di nu.ove riven1dicazioni, vazione all'opera politica svolta dall'on. Bru1iella coscienza stessa del dovere co1npito la rinelli nell'immi·nenza dell'ora deci siva ai destini compe1isa ed il pren'l-io. della PatPia; N . d. R . revoca virtu.almente il voto con il quale, per mezzo del presid•ente, contribuì a termini Il Consiglio de.l l'Ordi1ie dei 11'z.edici di Reggio dell'art. 7 della legge sugli Ordini dei san·i tari, Eniilia in un'adunanza tenuta subito dopo la a nominarlo a far parte del Consiiglio s udseduta storica della Camera dei deputati, votav·a detto; il seguente ordine del giorno : e prega 1'ill.mo sign·or presidente della Federazione Nazionale degli Ord.ini dei medici, di « Il Cons1iglio dell'Ordine dei medici della parteciipar loro, per notizia e norma, il prese::te pro'\·Jncia di Reggio Emilia, preso oggi in esaordine del gior·n o ». me l'atteggiamento politico ·-a ttuale dell 'on1. dot1

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Per la co1iti11. uLtà del servizio niedico 1ierrli b O spedali di R onia. - La Presidenza d€ll'Ordine c'in,·ia la seguente lettera. Da parte n ostra siam v l ieti di a\·er pro,·ocato le precise ed esaurienti delucidazi oni in essa contenute.

Roma , 1° g.iugno 19r5. Egregi colleglii del « Policli1i1co ». Nella rubrica « Kotizie diverse» del fascicolo 22, Sezione pratica, 30 maggi0 corrente, sotto il titolo: « I medici romani attendono di essere chiamati negli Ospedali» sono riportate le lamentele, già apparse 1sulla stampa politica, d i alcuni anonimi colleghi che fanno r~ mpro,rero all'Ordine dei medici per non. avere pensato di convocare un'adunanza speciale di liberi esercenti onde coadiuvare la Direzione degl.i Ospedali e della Sanità pubblica in questo momento eccezionale. O·ra, è bene si sappia che il Bollettino, dell'Ordine, pubblicato il 15 aprile u. s ., e spedit o gratu~tamente a tutti gli inscritti, riporta, dopo la lettera diretta alla Presidenza dell'Ordine dal regio commissario degli ospedali, perchè gli fossero segnalati nomi di medici disposti a prestare servizio negli ospedali stessi, l'invito a darsi .in nota alla Segreteria dell'Ordine. Il ch1e da molti \'en·n e fatto, ed una prima nota è già ·stata inviata al ·r egio commissario, cou riserva di farne seguire altre, man mano cl1e le iscrizion.i a·vverranno. Ed altra nota di colleghi, pronti ad assumere impegni presso la Direzione general1e di sanità pubblica, con oltre 80 nomi, è stata sped,ita al prefetto di Roma, da parecchi giorni. Ritengo quindi che l'Ordine abbia compiuto il suo do\•ere e se i colleghi che si lagnamo, s! tenessero un po' più a contatto con le organizzazioni, da cui sono rappresentanti, n on si dairebbe al pul: blico uno spettacol o pietoso, con delle lament.el e fuori di 1uogo. Con perfetta osservanza Il pres idente dell 'Ordiue Dott. E. BALLERINI. 1

S oc ietà Jl edica Lzgure di l\I. S. i7t Gen,O'Ua. - Il 26 111arzo ebbe luogo la seduta ordinaria dell 'Asse1nblea della Società l\1edica Ligur";! di l\Iutuo occor o con l 'inter,·ento di numerosi soci e di tutta la Presidenza. \~enne appro\·ata la relazione dei Si 1.d:ici ~cl il Bilancio con ~ u11ti vo del 1914, che port~ i ~~­ guenti d a ti : Fondo patrim0niale, lire 52,300.00; atti'Vo, lire 5ii9 ·~7; passiYo, lire 5773.t.:5 con un residuo di cas a di lire 3005.42. 11 i1u1nero e.lei . . oci al chiucler ~ i del 1914 riulta tli ~3 7, 3 Ì qu.1li sono e.la aggiungerne già 12 pel i 915. (24)

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La som1na distribuita in elargizioni e sussidl raggiunge la cifra di lire 90,680.00. Così l'esercizio del 19r4 si chiuse in condizioni abbastanza floride perchè registra nel suo bilanci0 la distri1: uzione di larghi sussidi che a tutt'oggi sorpassano le novanta mila lire, mentre il patrimonio sociale è di oltre 90,000 lire. L'andamento regolare amministrativo della Società che valse già ad essa gli elogi del l\Iinistero di Agricoltura Industria e Commercio E: special i onorificenze nelle Esposizioni di Pario-i e di Milano e la quotidiana espli~azione del programma di beneficenza e di altruismo che le mantengono da tanto tempo l'appoggio e la simpatia della classe medica e farmaceutica, valga ad invogliare e decidere tutti i cultori della scienza e dell'arte medica farmaceutica a farne parte e ad iscriversi a soci. 1

s:\.)

N ·uo11a sezione dell'A. N. M. C. - Numerosi mec1ici condotti del Montefeltro si riunirono i·n Macerata (Feltria - Pesaro), e deliberarono di costituire una nuova sezione dell'A. N. M. C., di cui essi sentivano la necessità, perchè la distanza enorme vieta loro di partecipare ai lavori della sezi0ne Fanese, di cui avrebbero dovuto far parte. Della n.u ova sezione è presidente il dott. A. Sardi di Montegrimano, e segretario il dott. M. C·r~nelli di Montecerignone. 1

C01bsorzio di sanitari. - li. Ries1i (Caltanissetta), s i è costituri to un Consorzio fra quei sanitari, il cui programma è racchiuso nei seguenti çostulati : 1° Ele,·are il decoro e la dignità della classe sanitaria. 2° Richiamare al rispetto della deontolog•ia professionale coloro i quali possono mancarvi. 3° Impedire, a norma delle ,·igenti leggi, lo esercizio abusi,·o e cla·ndestino delle singole professioni. • 4° Promuo\-·ere, agevolare gli atti e le istituzioni che possano riuscire proficue al compito sociale dei sanitarii e ai fini. dell'igiene e della sanità pri,·ata e putblica. 5° Tutelare e garantire g1i interessi morali ed economici dei consorziati, presso pri,·ati o enti pubblici.

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RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARIA. Concorsi per nomine a medici condotti - Diploma ,dr la.urea originale o copia autentica - Quando si possa ammettere equipollente. •

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1'l giudizio della commissione giudicatrice deti titoli nei conicotrsi per n omin'e a medico condotto è i1'Vsindacabile per quarn.to riflette il merito deii concorrènU ma non i111 quanto ne esclu.dGJ qualcuno, dO'V•endo il Comune 01cc.uparsi delle esclusioni per 1-bOn viziare, in1 caso dli de·s ig·naziorzie illegale, la legittimità delLa.i nomin'a che ne co1isegue. L'articolo 47, capovenAso ultimo, del Regolamento sanitario del 19 luglio I906, eh.e stabilisc.e do'Vetrsi richiedere nei suaccennati conicorsi la laurea in origi11Jale od in oopiai no tarile, deve essere applicato n1ei sirngol~ casi co1i le distinzioni necessarie ad ·evitare strid.en1ti antiteiSi fra ' esso ed i piiì ricevuti concetti logici. P ertarito la ipotesi ,d i stna1'ri1nento dell'originale dip,Loma di laurero, d' ond·e l'impossibilità di itna copia, è da eionsiderare com e ostacolo di fo rza maggiore, includente e.fficacia al certificato unlV'V•ersitario, speicie· se vl caJndidato escluso possa dimostrare in a•ltri n101i dubbi modi di essere provvedtuto del titolo accademieio richiesto . I certificati di laurea che le s.egreterie univ.ersitarie rilasciano sono documenti a;utentici. tIV Sezi0ne del Consiglio d.i Stato, 15 gennaio 1915) . 1

Co.n tale decisione si pone termine ad u 1a quisti one più volte prop0sta e variamente risoluta dalla dottrina . .,t\lla domanda : se n ei concorsi per la nomina a medico condotto sia lecito sostituire il certi:fic.ato degli studii rilasciato dalle segreterie universitarie al diploma originale di laurea ed alla c0pia illotarile di es.so, la IV Sezi 0.n:e risponde senza esitanza affermativamente, dichiarando perfetta~ente autentico il certificato medesimo. Occorre, però, che la qualità di laureato u..el candidato n-0n sia unicamente provata dal certificato, ma ri sulti da altro congruo complesso 'Ducleo. di prove e di presunzioni da escludere 0gni possibile e'\Tentuale dubbio sulla veridicità dell 'as.s·erto. Bisogn.a , secondo noi, andare molto adagio . nella applicazione di tale massima. Occorre tener presen.te che nelle ammissioni e nelle esclusioni di candidati ai concorsi, sono in oo-ioco sacr0santi diritti di terzi. È m estieri, pertanto, tener nel debito conto e strettanlente osservare le disposizioni reg{)lamentari e no 1 discostarsi troppo e facilmente dalle medesi1ne. Se il reo-olamento tassati \·amente prescrive la o esibizione della laurea o della c0pia notarile di 1

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essa, . non si può in massima esimere il candidato dal produrre l'uno o l '.altro documento. Ammettiam0, quindi, che s olo in caso di for7.a maggiore e, ci0è, quando fosse evidentemente dimostrata l 'assoluta impos&il::dlità di esibirli, sia lecito ricorrere ad equipollenti, ritenuti e-' gualmente attendibili perchè suffragati dal con corso di circostanze non impugnabili, non equi' ·voche, e non trainsitorie. Ben pod. la IV Sezione ha ric0nosci uta la pot està del Consiglio comunale, che per lègge è chiamato a procedere alla :nomina dei proprii impiegati, di esaminare le conclusioni della Commissione giudicatriee dei titoli i.n. quanto riflette la pronunziata esclusio~e di taluni candidati dalla prova per dif ett0 di documentazione. N 011 può negarsi a chi ha bandito il concorso ed ha la responsabilità della 1nomina, il diritto di riesaminare il giudizio della Commissione in quant0 riflette la legalità e la validità dei titoli prese11tati dai singoli concorrenti. Se cosi non 'f0sse, l 'opera dei Consigli comu•n.ali diverrebbe assolutamente passiva, locchè, i1n riguardo alla parte rituale del concorso, è . contrario alla parola ed allo spirit0 della legge.

Medico condotto ed ufficiale sanitario - Dimissioni. Elettorato amminls.trativo. La 11or,nia sancita n:ello articolo 42 della legge sitllo stato giuridico degli impiegati, seco,ndo cui, in caso di elezv011ie politica, le <Umissioni dal posto producono effetto anche se no1i a1icora accettate dalla Amministrazione nel dì dei co1nizii, si applica, oltre che mgli impiegati ci1;ili dello Stato, per analogia anche agli itnipvei.gati delle Provim1cie e dei Comuni e, qui'n<iA, anche al medico oondo,t to ed CZJllo ufficvale1 sanitario no1i ostan.te trattisi di; elettorato1 ann11tinistrativo p er p0isti di consigliere provinciale~ Occor1,.,e, p erò, clie si abbandoni voL01lltariamente l'i1npiego e che cessi la peréezione delle relative comp.etenze. (Corte di Appello di Napoli, 18 n ovembre 1914). Per quanto ci consta è la prima volta che l 'autorità g iudiziaria si è occupata di tale aroo-.omento. Finora l'articolo 42 della citata legge sulle' stato g iuridico degli impiegati civili si era sempre e solamente applicato a favore degli impiegati civili che si ritehevan0 eleggibili pel solo fatto di aver rassegnato le dimissioni dalla carica precedentemente al giorno fissato pei c0mizii ancorchè le dimissioni stesse non fosser0 state regolarmente accettate dalle amministrazio:ii da cui dipende,~ano. La Corte est ende 0ra la massi.m a a tutti gli impiegati, sia che ser(25)


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vano lo Stato, sia che ser\·ano le Provincie ·od i di alcun servizio mil1tare essendo st a tù a suo Comuni e non solo in caso di elezione politica t empo Tiformato per dife tto di vista. ma anche in qùello di elezioni ammitistrative · I Comuni hanno · il dovere di conservare il comunali o provincia!ì . :S'incon,reniente ch e si posto gi proprii dipendenti durante la chiamata volle, col s uindicato artico1o, l~\i~ tare , quello, sotto le armi per mobilitazione. In tale circocioè, di far dipendere l'eleggibilità di un impiestanza l'impiegat0 è considerato irn congedo e gato dalla volontà di un t e rzo, c.1uale è la ?Ubperciò gode ~nche dello stipendio per la 1.ntera blica amministrazione, che p_oteva, t on <iep1o.durata del servizio. Non monta che Ella abbia re·vole oscitanza o serotina pronunzia, p ri ~.. ar e volontariamente aderito alla carica, giacchè essa dell'elettorato politico il proprio dipendente, può fu a·ssunta molto tempo addietro, quando non effettivamente verificarsi anche in tema di eletvi era nemmeno la più lonta na idea che fùsse t orato amministrativo. Il medico condotto per avvenuta effettivamente la relativa chiam ata. a s.p irare alla n.o mina a consigliere provin ciale o Ora , però, qualora fosse chiamata non potrebbe comu1nale, do,,ea. non solo rassegnare le proprie esimersi dal rispondere e, però, ha vero e prodimissioni prima del giorno fissato pei comizii prio obbligo di presentarsi. ma l::irigare a. che le dimissioni stesse fossero (5275) Vaccinazione - S etr'Vizio mtlitare. - Il accetta t e in t empo. Non vi ha chi non scorga il Dott. abbonato n . 5472 desidera conoscere: 1° se pe-ricolo cui t anti professionisti si trovavano eil medico a condotta piena sia ob bligato a vacsposti pel conseguimento di un puro e santo ci1nare i bambini nati i.n altri paesi, ma tenuti loro ideale . Nelle ardenti lotte partigiane che a balia nella propria condott a ; 2° se può rifiuquotièlianamente, pur troppo, si svolgono, sp~{Ì.e tare la vaccinazione a bambini recati da altri nei piccoli centri, non era difficile che l'ammipaesi ove son·o nati e ris iedono; 3° se hannù dinist razione imperant e ricorresse allo esped~ente ritto a vaccinazione gratuita 1 bambini nati nel di ritardare ad arte la presa di atto d elle dimisluoo--0 ma residenti altrove; 4° se tra~orso il o sioni onde impedire al medico di assurgere al giorno e l'ora stabilita per la vaccinazione sia potere. Era questa una g ratuita offesa alla libertà più il m edico obbligat0 a vaccinare chi non è individuale, per c ui una persona rimaneva a nstato condotto nel locale all'uopo fissato e deve cora dipendente ed asservita ad un ente, ver st' portarsi al domiclio del vaccina•ndo; 5° se avenil qt1ale avea s olen·nemente dichiarato di voler do diritto ad esenzion,e come m edic0 condotto rompere ogni legame o vincolo di impiego. unico del paese a lla chiamat a alle armi debba La Corte con la s urricordata sentenza ha ora questo suo diritto far valere prim a , dopo, o conrimosso ogni ost acolo. t emporaneamente alla eventuale chiamata. Basta il semplice fatto della presentazione Il medico condotto a cura piena è t enut o a delle dimissioni perchè il condott ato resti libero vaccinare i bambini t en uti a 1:.alia, perchè essi delle sue azioni e diventi eleggib ile . fùrmano part e integrale ed i,nscindibile della faSi richiede, però, che con le dimissioni, l'immio-lia che li ricovera ed alle,·a. Non hanno però piegato abl:·andoni effettivamente il . post~, e, diritto a vaccinazione gratuita i b ambini nati quel che più monta, cessi la p~rcez1one .cc:oll~ altro\e e ch e si recano cost à per la "\'acci•nazione s tipendio. Ciò, si intende, per evitare. che '~. d1rnè quelli ch e, tu1tochè nati,·i del lu0go, risi:1nissioni diventino una vera e propr1a finzion e daino con le famio-lie in altro posto. Trascorso il o • h per cui, mentre apparentemente sembri rottco-iùrno fissato nel manifest o, il medico non a il vincolo di impiego, esso resti egualmen te ~iù alcun -obbligo ,·erso la fam~glia, che po~rà, saldo ed intatto in concret o, se non altro, :--o~to però, u s ufruire di al.tra pu~b~1~a sedu~a .. ~on • • il pt1nt o di ,·ista della percezione dello st!ha il dovere di recarsi a dom1cil10. Se -,.·i si ree=\ pendio. ' pttò ben pret endere adegua~o c.~mpe11~0. !\011 a~· Doct or J USTITIA. pena riceyerà la chiamata 1n\•i1 al D1stret~o militare da cui dipende u1n certifica to del 51ndaco con etti tale funzionario attesti s0tto la sua per· RISPOSTE l QUESITI I l DOMANDE. sonale responsabilità che la di Lei opera è assolutamente 11ecessaria pel regolare andameu~o (5 274) crtiizlo Jnilitarc. - Il Dott .. S. C . da del ser\·izio. Il pas ~ aggio alla terza categoria ~I . des.idera conoscere se a\·eudo aderito ad esqt1ale u11ico figlio di madre ,.e~o,·a de,·e eo:.sere !'>erc cl1ia111a t o i11 sen·izio in caso di m ol:ilitacl1iesto no11 ol tre 1'an·Dù in cui è a,·,·enuta 1~ zi\)tle co111e ufficiale u1edico, gli sarà co nsen.~ato m odificazione della fa u1igli n. Presente1nente talt 11 po.;;to di 1nedico condotto o sia ~osc;ibile trotrasferi n1enti sono $O~pesi per coloro che non \ ..tre 11 na cccezio11e pel tatto cl1e egli aderl sp?nappartengo110 all e cla.:;si clel 1893 , 94 e 95· tanen111ent e u1e ntre non 'lYrebbe a\uto l 'obbl1go 1

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(5277) Capitolato medi'co. - Al D ott. E. B. da S . L. N. risp0ndiamo che egli ha pienament~ ragione. L'articolo del capitolato cui allude è fatto in modo che impedisce al medico di u·sufruire del congedo ch·e gli è garentito dalla legge. Ricorra al Comune ed in mancanza alla G. P. A. chiedendo opportune modificazi011i. (5278) S ervizio militarre. - Il Dott. V. G . da M. M. desidera conoscere se Uin medico di terza categoria, che non ha mai prestato servizio militare, possa essere chiamato in qualità di ~nfer­ miere, se I 'esenzione dell'unico medico c0ndotto possa essere concessa anche qu·ando nel Comune esiste Uin vecchio medico libero esercente, se, chiamato sotto le armi, possa allora fare domanda per nomina ad ufficiale m·edico. Il medic0 che è chiamato sotto le armi perchè di terza categoria che non ha mai prestato ser· vizio, serve come soldato s emplice a prescindere dalla professione che possied·e . È naturale eh-: sia adibito a qualche ospedale i n una qualità qualsiasi in cui possa rendersi utile. Ai medici di terza categoria è aperto arruolamento per Ja · n•Om~na a. ufficiali medici Cùmplemento fino al 31 dicembre dell'anno in corso. Per maggiori chiarim•ent i e per la documentazion·e della do· . manda è duopo che si rivolga al Distretto milita·r e da cui dipen·de. Second·o il nostro avviso l'esenzione dalla chiamata al medic0 condotto UJnico può e~ere data anche quando nel Comune esistano altri medici li1: eri esercenti. In caso di mobilitazione il medico condotto conserva l'i•ntero stipendio del Comune per l'intera durata del ·servizio militare. (5279) Chiamata sotto le armi. - Al Dott. A. C . da N . rispondiamo '2h e da quanto egli asserisce sembra evidente che la .sua offerta di servire in un ospedale di riserva .s.i a stata accolta dalla. autorità militare. Deve attendere 1'invito per prendere effettivo servizio ent ro otto giorni dalla m·o bilitazione, come egli stess0 proponeva, accettando. (5280) Vendita all'ingrosso di spectal'btà medicinali. - Il !fott. S. L. da P. all'A. desidera conoscere se un cittadin0 qualunque può prendere per una data zona .la rappresentanza ed il d€posito di .s·p ecialità mec1ic[nali vendendole sol o a i farmacisti in quantità maggiore · o minore secondo la loro richiesta ed escludendo assolutamente la venc1ita pei privati. Per ti.l disposto· dell0 :articolo 18 della legge 22 maggio 1913, n. 468, sull 'esercizio delle farmacie, la vendita delle specialità medicina1i è vietata, tSotto qualsiasi forma e quantità, a chi ·n ion sia farmacista. Però il div1ieto è riferibile unicamente alla ve1idita al pubblico, cioè alla vendita al minuto, ma n on può esten.dersi alla vendita 1

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all'ingrosso, fatta n on al pubblico, ma solamente alla classe dei farmacisti. Se il leg.islatore non avesse vo.Iut0 ammettere tale limitazione d.i divieto avr~bbe potuto ben sopprimere la parola al pubblvco posta tanto nel primo quanto nel secondo capove11so dello artic0lo sopra indicato. (5281) Ufficiale sanitario - Procedimento peniale - Sospensione . - Il Dott. X. Y . da Z. desidera conoscere se un ufficiale sanitar.io, che è sotto 'processo per calu·n:nia e per abuso della propria ca.r ica, debba essere sospeso dal pr0prio ufficio dal primo momento della presentazione della querela o dal rin.vio al giudizio. L'ufficiale sanitario non è sospeso dalle sue funzioni nè dalla presentazione della querela nè da quella d·ell'eventual€ rinvio a giuc1izio. Egli potrebte, invece, essere revocato dalla carica sol se fos1se condannato per un0 dei delitti enun~ ciati nell'articolo 22, ora 25, della legge comunale e provinc.i ale, · fra cui è compresa appunto la calun1iia. Doctor J USTITIA. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Corpo Sanitario Militare. Ufficiali in servizio attivo. - 'Tenente colonnello medico promosso c0lonnello medico : Galli cav. Gio. Domenico. lVIagg.iori medici promossi tenenti colonnelli medioi : Cautella Mariano, Delogu Gaetano. Capitani medici promossi maggiori med;ci: Scalese cav. Giorgio, Ma·ssarotti Giuseppe, Marini cav. Emilio Paolo. Ten·e nti medrici promossi capitani medici: Zepponi Napoleone, Parente Ferdinando, Oteri Vin.cenw, Greco Domenico, Muratori Carlo Felice. Ufficiali irv posizione di servizio, ausiliarrio. Colonnello medico promosso maggiore generale medico : Susca c.av. Vito. Ai capitani medici inscr.itt1· nell' «Annuario Militare» con, anzianità a tutto l '11 marzo 1905 è conferita la qualifica di pritno capita 1 H~ t1 Sens i dell'art. 5 del R. decreto del 28 màtzo 1915, n. 339, dal 1° aprile 1915. • UfficiGJli di riserva. - Capitani medici promossii maggiori medici : Brivio Francesco, Fortunato• cav. Carlo, Paisino cav. Eligio. T enent·i· medici promossi capitani medie.i : Lorefice Silvio, Guadagno Paolo, Bruschetti Luigi. Sottotenenti medici prom0ssi tenenti med·ici : MarJno Giuseppe, Orlando S ebastiano. Ai capitani me?-ic~ , inscritti· . nell' «Annuario Militare » co·n anz1an1ta a t.utto 1.J 1° ottobre 1900 è co11ferita la qualifica di primo capitano dal r 0 aprrile 1915. Il ·n ostro collaboratore dott. Giuseppe D'_L\.ga_, ta libero docente di· patologia generale nella R .' Università di Pavia, con R. decreto del 22 maO'o-io è stato abilitato per titoli alla libera docen~~ in patolo~ia spe~ia~e ~hirurgi~a nel Regi~ f.stituto di studi su per1or1 d1· perfezionamento di F.irenze. Sentiti rallegramenti.


II.. POLICLINICO

AMMINISTRAZIONE SANITARIA

Vigilanza igienica sulla costruzione ed esercizio di condotture d'aeq11a potabile. IL JI i tiistero deLL-'i1iter110 (Direzione ge'nerale della Sanità) ha diramato ai prefetti un.a circolare clie riportianio larga11iente perchè i11·teressa m olti ufficiali samritari : •

Alle SS. LL. non è certamente sfuggit o il salt1tare ri '·eglio nella esecuzione di opere io-ieniche da parte dei Comuni, verificatosi sott~ il benefico influsiSo della legge 25 g1~ugno 191 1 , n. 586, la quale, eliminando i più oo-ravi ostacoli . d er1vanti dalle .condizioni finanziarie dei Comuni s t essi, ha s uscitato una nobile gara di proficue in.iziati,·e. Il l\'.Iinistero segue con compiacimento e c001 as idua cura l'estendersi dell'azione delle ammini. ·trazio11i lnunicipali per la rigenerazione icrieo n.1ca dei centri abitati, specialmen,t e per quanto r1g11arda la prov'ViSta · di bilona acqua potabile. Il raggiungin1ento del fine , nécessario per qualsiasi opera, è essenzialissimo per quelle relative allo apprO'V'V1g·io11a1nento idrico, trattandosi di la.' ·ori d·i speciale delicatezza ed 1importanza, nei quali 1100 sono t ollerabili errori o deficienze sen.z a che ne resti menomata e talvolta annul-' lat·a e perfino resa dannosa alla pubblica salute la fu nzio11e che l'opera de,·e assiicurare. Ecco i punti sui quali si crede opportuno di richiamare in. modo tutto speciale 1'attenzione delle SS. LL.

I'·: cce·ssità di precise i11dagini sulle acqite da co 11dottarc e sulla portata delle sorgen.ti. È indispensabile cl1e le acque, che si intendono aclclurre ai centri abitati per uso potabile, siano stucliate con ogni cura, illustrando quella cl1e si dice la cc s toria dell'acqua », a,·,·ertendosi che , qt1ando si tratta di acqua di sorgente, acqt1i ='L-'l ttno speciale ,·alore ]o studio della sua « portata ». • Tello stabilire la dotazione media di acqua per abi tante, co1ne si è notato nella circolare 30 dicetubre 1912 e con quella su ccessi,·a del 30 sette1n bre 1914, 1100 si do,·rà cadere nell'eccesso di stabil ire q t1ote esagerate do,·endo, caso per caso, il qnantitati,·o essere posto in relazione alle pec111inri condizioni proprie del centro, a cui 1'acq nn clo\·rà ser\·ire. In ogni caso do\·rà essere eli111inato il gr~\·ic;simo incon,·euiente di redazione di progetti in base a quote d 'acqt1a non bene as"icur'ltc. i\· cct ssitJ di deccnt ra r.e le anali s1.

Fin rn le anali'-i delle acque, 'ia dal lato chin1i , 'i n cla qt1~llo 1nicroscopico e batteriol vg-i· (28)

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co, sono s tate eseguite, nella o-rande macruior~nz~ dei ~asi e per la 1naggior ~)arte dellet:>;ro, ·1nc1e, net laboratori della Direzione crenerale della, .. sani:à i~. R oma . .Tal~ consuetudi~e però n.on e sce~ra d 1nco11Yen1ent1~ rappresentati principalmente dal ritardo nello espletamento della analisi, .a cagio~e del gran 11umero di campio11i, che arr1,·a.no ai Laboratori , i quali si tro'\i·ano per altri lavori già oberati; sia perchè so1;eute, a . causa delle grandi distanze , i campioni stes~i giungo·no i n condizio11i tali da di ve11ire inidonei all 'es~me , donde la necessità di nuo·vi prelevamenti , con conseguente perdita di tempo e nuo·ve spese. _.\d eliminare tali gravi incon·venienti è necessario che si faccia ricorso ai latoratori della Direz·ione generale della sanità solo in casi eccezion.ali , mentre che, come norma, ogni comune dovrà procurare d'inviare i campioni per le analisi al laboratorio più 'Ticino, debitamente autorizzat o, la qual cosa non sarà sempre difficile giacchè laboratori adatti, uni,·ersit ari, comunali o consorziali , non mancano o nella provincia medesima od in una vicina.

La circolare si occupa del collaudo delle opere e ricog11izio1ie del regolare filnzio1iamento 1iei riguardi igie1iici; qui1idi prosegtt•e : Vigila11za srugli acquedotti. Ultima e non meno importante funzione infi11e (costruito, collaudato ed in e;ercizio l'acquedotto) è quella di curarne il regolare ed igieniico funzioinamento . A tale scopo - e quanto che si dice per gli acquedotti che si vanno a costruire serve anche per quelli già in esercizio - è indispensabile che i ~refetti curino, con ogni maggiore diligenza, che i pubblici servizi di acqua potabile, quale ne sia il si:s.tema, siano con,tinuamente sorYcgliati nei riguardi sanitari , imperocchè non di rado, pur tropp0, è avvenuto che il grande beneficio di una pttbblica dotazione d'acqtta sia stato frustrato od anche in,·ertito nelle sue igie· niche finalità, da inquinamenti accidentali, sopra\Yenuti per incuria nella manutenzione delle zone di protezione dei manufatti clelle ..:>pere di depurazione e delle condutture o per mancata ,-igilanza durante la,·ori di riparazione o di restattro, o per omis5ione clella do\Terosa sor,·eglianza san itaria sul personale dei custodi o dei 1nan-0\·ratori. Questa complessa azione cli ,·igilanza igienica de·re essere ininterrotta, così come contin110 è il pericolo di contaminazione e d'inquina1ncnti e de\e essere esercitata, oltre che dal persona) . :iddetto dai Com11ni a1l 'esercizi0 degli acquedotti a11che dacrli ufficiali c;anitari e dai 1nedici pro\·i nciali, che do,·ranno farne ogg-etto cli in\·e~ti-


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IL POLICLINICO

g.avione tutte le volte che, per qualsiasi ragione, abbiano a recarsi ·n,e i comuni della provincia, e che dovranno eventualmente provocare dai Prefetti, e ques ti dal Ministero, speciali ispezi-0ni, -0gni qualvolta veng.ano a cognizi~ne di dati e di fatti, che ne dimostrino la necessità. Per raggiungere il completo scopo di igienica tutela delle acque potat.i li è quindi necessari0 che i Prefetti provochino, ove manchino , dai sindaci init eressati, apposite ordinanze nelle quali siano dndicate le modalità della vigilanza sanitaria sull'esercizio, sulle opere, sugli impianti di depurazione, sulle distribuzioni urbane e domesit1che, sul personale addetto e, per le eventualità d·i ispezio111i nei cunJcoli, nei serbat0i, ecc., e nella ricorrenza di lavori per riparazioni o res t auri o per le conseguenti disinfezioni delle condutture, quando del caso, prima di rimetterle in fun:zione dopo rip.arate. E per assicurare 1'esatto· adempimento delle prescrizioni impartite è necessario ch e nelle accennate ordirianze sia espressamente indicato il funziotiario, che sarà responsabile della loro ese• cuzione. Dette ordin,anzei, che occorre ·siano •ema.nate di urg·enza, potranno poi essere riportate nel rego.. lamento 10cale d'igiene o in quello speciale per l'esercizio dell'acquedott o.

CONDOTTE E CONCORSI.

*

ABBASANTA (Cagliari). - Condotto· per tre Comuni; L. 4000 lorae. Scad. 25 giugno . ARPINO (Caserta) . - Condotto generalità; L . 2200 lorde con due decimi pel 1° quinquenn. e un decimo per due .quinquenni :successivi. Età massima 35 anni s. e. r. Scad. I5 giugno.

*

ARTENA (Roma). - A tutto il 10 giugnù, una delle due condotte, L. 4000 lorde, di cui 2/ 3 pei poveri. Servizio entro Io giorni. Ab. 6000 di cu1i 1400 nelle frazioni . AVELLINO. - Ca po del Labor. medico-micr. di vig.i lanza igien. fra i Comuni della provinc. Documenti entro ore 12 del r5 giugno al presidente del Conso·r zio, s indaco di Avellino. Titol~i speciali. Esami. L. 3000, tre aumenti sessennali del . decimo; partecipazione agli utili derivanti dalle analisi ai privati e da altri eventuali proventi. BERGAMO. Consiglio I stituti ospitalieri. Primariv della sezione oftalmica ; L. r500 nette di R. M. Scad. ore 15 del IO giugno. Memorie e lavori scientifici a stampa ed in tre copie. Esami. Potran·n.o essere rimandati gli esami ed annullato il concorso in causa della mobilitazione. Servizio I2 nov. CANTIANO (Pesaro-Urbino). - A tutto IO giu. 2° reparto; condotta semiresidenziale; L. 3000 fino a rooo poveri, L. 75 per ogni cento pov. in più o frazione, L. 50 per ogni cent o o frazione •

semiabbienti, L. 250 se U. S., lorde. Accettaz. e~tro zo giorni, servizio entro 30 giu. Ab. 4658, d1 cui 2502 nel reparto, ettari 4Ioo. Osp. civico. CASTIGLIONE D'ASTI (A lessandrt.a) . - Pop. 900. Condotta generalità; L. I300 lorde e L. Ioo per U. S. Senza obbli,g o di residenza nel Comune Scadenza Io g.iugno. CHIAMPO-SAN PIETRO MUSSOLINO (Vicenza) . Condotta; L. 4000 con 1'obbligo del cavallo e per i soli poveri. Residenza a Chiampo. Termine 30 giugno. Documenti di rit0. CODIGORO (F errarra). - A tutto il IO o-iu o-no. Residenziale. Stipendio L. 3200 con tre a um~nti sessennali di r / Io. Ind. di cavale. obblig. L. 600. 0

CORVINO s. QUIRICO (Pavia) . - Consorzio COll Torricella Verzate e Oliva Gessi. Al:.. 3I41. Cura piiena. Stipendio complessivo L. 5500, mezzo generico c1i trasport0. Tre aum. sess. Scad. Io giu. CRESPINO (Rovigo). - A tutto il IO giugno I 0 reparto. Non meno ·d i due anni di assistentato effettivo 1in· un ospedale ù due di condotta medica chirurg-ica; L. 5500 con due sessenni; assic. ; cinque frazioni; ab. 2550; km. 3 x 5; servizio nell'ospizio comunale e ambulatorio; obbl. mezzo di trasporto; serv~izio entro 15 g. FIRENZE. R. Arcispedale di S. M. Nuo'Va e Stabilimen1ti Riuniti. - Primario medico. Età massima 40 a·nni; IO anni di laurea e 5 di servizio effettivo; salvo eccezioni contemplate nel1'avviso di concorso; pubb·licaz. :in 5 esemplari. Servizio entro IO gi0rni. D:o cumenti alla Segreteria entro le ·O.re 17 del ro giugno. GALATRO (R eggio Cal.). - Condotto generalità; L. 2600 oltre L . Ioo quale U. S. Due anni di esercizio prof•essionale. Età 29-60 ann1. Servizio entro 5 giorni salvo leg.ittimo impedimento ·nel qual caso richiedesi esplicito atto di accettazione. Scad. u.n mese dal 25 maggio. GIMIGLIANO (Cata111zaro) . - 2a. condotta; L. 2200 lorde, con aumenti sess. Età limite 35 anni, s. e. r. Servizio entro 20 giorni. Scad. 30 giugnv. NIVVIANO (Piacenza) . Condotta Trevozzo; pov'eri; L. 3000 lorde e L . 800 per indennità cavalcatura. Scadenza 21 giugno. OLDENICO (Novara) . - Popol. ab. 7I5; L. 2650 in corso di appr0vazione, olt·r e a L. 50 quale u. s. , e • L. 200 per indennità alloggio. Scadenza 15 gi ugn0. OTRICOLI (Perugia) . - Concorso medico chi.rurgo prorogato a tutto il I5 giugno; lorqe lire 4000. Riv1olgersi al S·i ndaco . PIETRA MONTECORVINO (Foggia). Condotta poveri; ab. 4I38 in unic0 centro; 7000 ha.; poveri I / 3 circa. Scad. I5 giu. L. ISOO lorde, con sessenni, oltre un decimo d'indennrità malaria. *POLINAGO (Modena). - Prima condotta; ettari 2002.330; abitanti 2370 di <.'Ui IOO con diritto a cura gratuita; L. 2700 lorde; tre quinquenni di L. 200; assicur. Età limite 35 anni. Servizio entro IO giorni. Scad. a tutto il I4 giugno. PORTO MANTOVANO (MantO'Va). - A tutto il IO criucrno, frazione Soave, residenziale; L. 3000 lorde e tre sessenni; L. 600 andenn. cavale.

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IL POLICLINICO RIPATRANSONE (A scoli Pìce1iO). - Condotto di campagna; abitanti 2679; L. 3585 lorde e tre essenni. Scadenza 15 giugno. ROMA. Mi1iistero dell'interno (Direzione e generale della sanità putiblica). È indetta una sessione di esami per la concess[one della autorizzazione a vdaggiare come medico di bordo. Vedi fase. 21. Scad. 15 luglio. ROURE (Torino). - Medico condotto e U. S.; L. 3200. Scadenza 20 giugno. * SALTARA (Pesaro-Urbino). - Al 12 giugno, condotta ; L. 3000 pei poveri e L. looo per gli abbienti, lorde; L. lOO quale U. S. ; L. 700 d 'indenn. cav. ; tre sessenni su L. 4000; aS'sicurazione. Servizio entro 15 giorni. * SCALDASOLE (Pa'Via) . - Condotto; L. 3800 più L. 100 u. ·s., e L. lOO locale ambulanza. Abit. 1200. Scad. 15 giugno. SCLAFANI (Palermo). - Condotta piena; lire 3500 lorde e un sessenn·io, alloggio; due anni di laurea; obbligo arm. far. Scad. 15 luglio. SPIRANO ( Bergar11;0). - A tutto 15 g1ugno, condotta con Lurano; L. 4400 lorde, comprt:so man sioni u. s. Servizio entro 8 giorni. In comune havvi l'ospedale. TORNACO (N O'Vara). - Condotta ; kmq. 4 in piano; abitanti 2042; L. r8oo per circa looo poveri, L. 200 per la gener. e L. 200 quale U. S.; alloggio; tre sessenni pei quali è pendente l'approvazri one. Scadenza 20 giug·no. VERONA. Consiglio ospitaliero. - Concorso per titoli ed anche per esami, al posto di primario specialista in otorinolaringoiatria presso l 'Ospedale Civile. Stipendio L. 1200 lorde, quattro quinquenni del decimo. Scadenza 15 giugno. VILLAPUTZU (Cagliari-). Condotto generai"' lità. Vedi fase. 22. . Il dott. Domenico Reitano (via Pisanelli, 34, Napoli), medico-chirur~o oculista, esente da obbligh.i di :ServiZ'io militare, primarie referenze, accetterebbe sin dal mese di giugno p. v. qualiasi interi'llato, possibilmente an città o locale ospedaliero, purchè a condizioni vantaggiose. Med1co, già pratJico c0ndotte ed os.Pedali, perfezionato in igiene, accetterebbe intennato a buone condizioni nelle province della T oscana o vici1nanze. ScP:, ·ere a Nitti Nicola, Livorno, via Cairoli, 5. 1

Diffide

'

e

boicottaggi:

Ci s i comunica: Sig. Redatto-re, Nel r~ngraziarla sentita mente a nome di questa Sezione per la diffida pubblicata sul •SUO autore,·oli ssimo periodico, del conc0rso alla condotta di Rocca di Papa, ho il piacere di avvertire ancl1e la . 'l. che quel Comune ha fi•oalmente deliberato di ader:re alle giuste richieste della Sezione stessa. ade co~l qualunque diffida al concors0 sud<lctto, che anzi, con le nuq\·e migliorate condi1.io11i , clo,·rebbe essere raccomandato. Cn--telga ndolfo. 11 . e{!'r. della .. ezione dei Castelli Roma'Di della .t\ . . ~I . e. : Dott. G. :\!ARCHETTI. (30)

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NOTIZIE DIVERSE. '

Per Ja difesa sanitaria del paese. Il Minis.t~ro dell'interno (Dtirezione generale della Saruta), preoccupato s in dall'agosto del passato anno della necessità di tutelare la salute pubbl~ca ~all~ eve~tuali ~onseguenze, :nei riguard!1 san1tan, degli avvenimenti· internazionali ha a tale antento predisposto una serie di provvi~ denze preve.ntive, che sono gJà state attuate con ottimo esito, o sono tuttavia in corso di attuazione con risultato che si prevede non· meno soddisfacente. Tra i provvedimenti adottati si rilevano i seguenti: esercitazioni di batteri~lù­ gia, ten·u te nel laboratori.o batterioloo-ico della Sanità stessa; corsi dimostrativti p~ medici ~ulla p,rofilassi delle malattie infettive, aperti 1•n alcune Università, e corsi per l'Jstruzione dei disinfettatori, aperti in alcune Università e presso l'Ufficio d'Igiene di alcuni comuni del Regno. . ~. compiere le esercitazioni di batteriologia, 11n1z1at~ nell'ottobre l?· p., sono s tati e saranno chiamati, per gruppi, direttori e assistenti di laboratori com una li di igiene : esse mirano a rendere agevole e sJcura, con· unità di indirizzo, la diag·nosi delle malattie esotiche più comuni. I corsi dim-0strativi per i medici, sulla profilassi delle malattie infetti ve, sono stati indetti in questi giorni presso le Università di Torino, Parma, Roma, Napoli, Palermo e nel R. Istituto di studi superiori di Firenze, e verranno svolti con speciale riguardo alle c0ndizioni sanitarie d.i alcuni degli Stati di Europa, nel momento attuale. I corsi per l'istruzione dei disi:nfettatori sono 1Stati istituiti presso gli !istituti di :igiene delle Uni,·ersità di Bologna, Cagliari, Catanda, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Pisa, Sassarti, Siena e del R. Istituto di studi superiori di Firenze, nonchè presso l'Ufficio di igiene dei Comuni di Anco·n a, Bari, Belluno, Chrieti, Foggia, Macerata, Milano, Ravenna, Roma, Sondrio, Udinre, Verona e Venezia. Le ristruzi-0ni, che ha.nno 1sc-0po pratico e riguardano sopratutto la tecnica delle disri.nfezioni, sono impartite gratuitamente a qua.nti desiderano apprenaere gli elementi fondamen·t ali per la diresa contr0 le malattie contagiose, e più specialmente agli dnser,·ienti e salariati dei Comuni, delle Provincie e dello Stato, ai membr·i delle associazioni di pubblica assistenza, agli infermier.i degli ospedale e delle case di salute, ecc. 1

L'Accademia medica dl Roma e Ja guerra. La R. ~~ccademia medica di Roma ha 111viato all'on. Salandra il seguente teleiram~a, da noi riportato anche in altra parte ael giornale: « La R. .t\ccademia med1ca di Roma fa plauso alla politica del Gover1:1o per la ,gu~rra c~e, mentre miira al c0osegu1ment.o .dell ui:i1tà na~10nale ser,·e alla causa della 01v1ltà del popoli. « Com presa l '.~cçademia ~ell 'eutusiasmo che a11ima tutta la nazione, espnme la sua fed_e eh.e l'Italia uscirà dal conflitto più forte e più rispettata nel mondo. Prof. G. Gagiio, Yice-presidente >. u proposta del prof. Taussig, l'-~ccad~ia b.a anche deliberato di mettere i propri locali a dispo~izione dei feriti .


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Il Consiglio dell'Ordine del medici di Roma per I colleghi in guerra. . Il Co~sigli~ dell'Ordine dei medici rivvlgendo 11 pens1ero ai numer.osi colleghi che sono o-ià sul ca.mpo con le truppe combattenti, ed a qu~lli che s1 preparano alla partenza, manda ad essi ~n1 fraterno e~ augurale saluto, facendo voti che 1 opera 10?-"o ries~a, co·m e sempre, benefica ed efficac.e. e ~affermi ancor.a una volta le a ltis·simc manifestatrad1z1.01111' della classe medica in oo-nti 0 zioni di' pietà e di sacrificio. .

Le latterie a prò dei feriti e dei malati. · La presidenza dell'Unione Nazionale delle latterie ?oc.iali, che ha sede i:n: Rom·a, ha inviato una circolare alle 1200 latterie italiane allo scopo d'invitarle a tenersi a sua disposizione per organizzare, se richiesta, il iriforniment0 del fatte a quei centri militari ove, a motivo della guerra, si prevede che s•i1 concentrerainno i feriti e gli ammalati. Le latterie italiane, sparse dtt molte plaghe del nostro paese, possono essere considerate come dei veri depositi del prezioso a limento : cosi a. mezzo di esse può venirne facilitata la provy1?ta; come pu:e ~uò effet~uarsi quel trattamento 1g1en1co che è 1nd1spensab1le per rendere il latte più rispondente alle esigeinze sa·n~ta.rie.

Corso per infermiere.

A Girgenti nell'Ospedale civico i dottori Angelo Tuttolomondo, Vincenzo Bonfiglio e Lorenzo Combatti hanno tenuto un cors0 per infermiere . Il corso della duirata di due mesi è stato frequentato da molte signo.r e e signorine che alla fi·ne sostennero con plauso gli esami dinanzi alla Comm.i ssione f0rmata dai suddetti dottori. A questo ne è seguito un altro per giovani tenuto dai dottori Bonfiglio, Campagna e Sanelri.

Provvedimenti rinviati per l 'asslstenza ospedaliera a Milano. Il <;o~une di Milan? aveva prepar~to un piano dt ruforme sull'ass1sten.z a san1tana, con au'mento di stipendio ai medici, aumento di so1ume' stanziate per l'assistenza degli ammalati, ecc. La G. P .•~., alla quale era stato prese11tato ricorso co·ntro dl bilancio preventiv0 così risultante, ha rinviato il bilancio, osservando che eccessivi sembrano va·r i stanziamenti che qua e là numerosi appariscono, ed ~n misura rilevante per compensi straordinari aa impiegati e salariati. Che non appaiono precisamente giustificate (almen0 pel momento, potendosi benissimo le riforme rimandare ad epoca più pr0pizia), le .sQmme sta·nziate per il se!Vi.zi.Q me?ico dei poveri e per i laboratori chim1c1. Che all'art. 70 trovasi un complessivo maggiore stanziamento di L. 627 ,000 per ric0vero ammalati. Tale maggiore spesa pare che, in seguito a più accurati calcoli, possa essere notevolmente ridotta, tenuto presente che nello scorso anno e~a già sta.t a stanziata la cospicua .somma di L. 2,207,000.

Che se.mbra possano essere rima•ndati ~d altra ep0ca i lavori riguardanti le tettoie dell '0spedale dei contag.i osi . Ch~ sembrano e~cessivi gli aumenti nella comples~1va somma d1 L. 256,300 per ricov€ro indigent.1, benefi.cenza elemosiniera ed asseg.n1i divers~, .e spec1a.lmente .quello di lire l,500,000 per s~ss1d1 di vers,1, contributo all 'educaz,ione infantile, ecc.

Associazione Bolognese contro la diffusione della tubercolosi. E ·stata pubblicata la relazione mo1·ale ed economica per l 'anno 1914 dell' cc Ass.o ciazione bolognese contro la diffusione della tubercolosi )) della qual.e è pres~den~e onorari? il p~of. Murri e presidente. effettivo 11 prof. S1lvagru. Es~lica I~ sua at.t ività l>re0ipuamente per mezzo di un d1spensar10 antitubercolare profilattico sussidiato dall'Ufficio municipale d '~giene pe; o-li accertamente diagnostici e per le disinfezionf e da una .s~~io~e di d.ame vis~tatrici per le inchieste d om1c1l1ar1,. I l D.11spe~s,a1"110 è in rapporto cO'n· la Con~r~g:az1one di canta per ~~ comp]ement0 di sussidi in denaro, con l 'Osp1z10 marino proviinciale bolognese di Rimini, con la Colonia cam!>estre di çinquanta (S .. Giorgi? in Piano) e con 11 Sanaitor10-ospedale d·1 Budrio per til trattamen~o cu~at~vo e profilattico dei colpiti e dei pred1spost1 ; infine provvede alla propaganda per mezzo della Scuola Samarita.n a, delle scuole comunali e con pu·b blicazioni proprie. Sussiste mercè il contributo dei numeroso soci benemeriti, fondatori e aderenti e col conèorso della Cassa -di risparmio del Co·mune e di altri enti; il suo preventivo è computato in lire 88,ooo per il 1915. 1

'' Aiuto. materno ,, a Tripoli. Il prof. P. Trio, direttore dell'Ospedale civile di Tripoli, si è assunta l'iniziativa di f0ndare una istituzone per l'a.iuto materno a Tripoli, specialmente a favo.r e dell'elemento indigeno,, nel quale la mortalità ~nfa·ntile ragg.iunge percentuali elevate. Gl 'italiani, che han.n o in Lit.i a missione civilizzatrice, compiT"an no mercè questa istituzione opera nobile e gener01sa. Il per.iodico «Nuova Ital•ia » caldeggia efficacemente la bella inizi.ati,ra. 1

Un medico italiano superstite del cr Lusitania•· Nell'inaudito disastro del «Lusitania» tra i pochi 11aufraghi salvatisi, vi fu un italiano, eprecisamente un medico, il dott. De Vescovi Silvi o, che t0rnava in Italia per prestare servizio nell'esercito. S·i hanno ora sue notizie da Camboru (Cornovaglia). Egli scrive che dopo aver opt>r ato dei sa1, ataggi, si mise in di3parte con la massim.a calma attendendo il 1n'"1m ~11to op porta110 per ~?;ettar 5<1 in acqua. Da fortl=- nuotatore -- era ca n0tt1t>re del Tevere - riusci ad evitare il tremendo risucchio prodotto dall 'afiondamento del piroscaio. Potè aggrapparsi ad una barca di salvatag&"io capovolta, ins.ieme ad alt~i cinque naufraghi, e. lì rimase due ore, finche ·venne u.n· vapore 1no<Ylese che. condusse a riva i s uperstiti. (A vve1iire Sanit. ) . 7

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Rassegna della stampa medica. The Boston. "i\1. a. S. Jo1"r'rt., l ' apr. CHEEVER: La modificata posizi0ne sociale della prof essi o ne medica. - COURTENEY : Le affezioni in c ui è più indicato il massaggio. The Lancet, 2 apr. STODDART : La nuova psichiatria. La Rif. Med., 3 apr. FULCHIERO: Oscillometro u11i\.·ersale. ·- RocCAVILLA: Per la diagnosi di alcune forme di ·neoplasi~ timica. - MOSTI : Sindrome pseudo-peritonitica consecutiva ad emorragia traumatica di una capsula surrenale. Pe11siero Med., 4 apr. BovERI : Sulla osteo-artropatia pneumica. - PESTALOZZA C. : Formula leucocitaria e innervazione vegetativa . The Practitio11.er, apr. Mc. i\..RDLE : La tubercolosi del testicolo. - PRITCHARD: L'olio di paraffina 11ella pratica corrente. - COLEY : Pneumotorace artificiale . - PARSONS-SMITH: Taçhicardie parossistiche. - GRAHAM-STEWART: I pertensione e arterio-sclerosi. ArcJi. f . Tt.erd.-!{r., IS apr. STRAUSS: Lo s tomaco a clessidra. - BoAs : Le em0rragie occulte. CoHNHEIM: La stasi gastrica da insufficienza anatomica. La Riv . Med. Pugliese, 1-15 apr. D'ERCHIA: Tumori pararenali nella donna. Berl. J\.li n. l-Voch., 5 apr. RoTHMANN: Fisiologia cerebrale a sen·izio della guerra. - Gf.RONNE e LENZ : Sulla terapia dei p.ortatori di tifo. ,·on N OORDEN : Dis turbi digerepti da consumo di pane di guerra e loro cura. - TRAUBE : Natura della narcosi. Gazz. d . Osp., 8 apr. CURTI : Il parto senza dolore. · A1111ali di Cli1i. Med., apr. LEVI: L'accrescimento degli orgainismi. - EPIFANIO : L'esame. radio-. logico della 1uotilità gastrica. ScKUPFER : Diagnosi differenziale delle ne,rrosi gastriche. Gazz. d. Osp., II apr. CALLIGARIS : Le psiconeurosi gastriche. ivz en. J(li,n . Uloclz. ., 8 apr. STERNBERG : Epide111iologia e profilassi del colera. FRISCH, FRANKEL : Cou1e difendersi dal tifo esantematico - BEER: Sulla patologia e terapia del tetano .

apr. CoSTA~TINI e SrvoRI: I sieri citotossici nell'alterato equilibrio endocri•no. - FRANCINI: Epatopessia e colecistostomia contemporanee. Arch. f. Sch. u. Tr. Hyg., n. 7. SMITH: Sulla dissenteria e suo trattamento. Zbl. f. inn. M·ed., IO apr. HESSE: Igiene della guerra di trincea. Brit. l\!Ied. Jour1i., 10 apr. WRIGHT: L'infezione delle ferite. - L UNDIE, THOMAS e FLEMING : Diag.nosi e profilassi della meningite cerebrospinale. BuLL. de L' Ac . de Méd., 6 apr. SAINTON e MAILLE : Le artriti meningococciche. - SARTORY, SPILLMANN e LASSEUR: Stati tifoidi durante la guerra. Murz cli. Med. Wo ch ., 13 apr. KLEIN: Actinoterapia combinata del carcinoma dell'utero e del sen·o. GALLI : Sulla spondylitis typh0sa (Quincke) . - KoRNMANN :. Apparecchio trasportabile pe1 pneumotorace artificiale. - Medicina di guerra. Giorri. intern. d. S cienze Med., 15 apr. DE SANDRO : Rumore di Flint o stenosi mitralica in i n:sufficiente aortico ? TJi e A1n~er. f our11ai oj the Med. Se., apr. CARPENTER : Istogenesi del cancro gastrico. vVILLIAMSON : Effetto dell'esercizio tSul cuore normale e malato. - SMITH e KILGORE : Dilatazione dell'arco aortico nella nefrite cronica i pertens1. ·v a. Wien. l{li1i. wocli., 15 apr. GROAK: Trattameuto del c-0lera con carbone animale. - ~OSSEK : Ferite degli occhi in guerra. Ga zz . d . Osp ., 15 apr. DALLA VALLE: Ascaridi dei dotti biliari. ]our1i. d. Prat., 15 apr. MARFAN: Trattamento della broncopolmonite nella prima età. Patliologica, 15 apr. l\1ERELLI: Variazioni biolo· giche. del vibrione colerigeno. - RONDONI : La alimentazione maidica ed il monofagism o. Bu,Ll. de l'Ac. de i\ tléd., 13 apr. ROGER e CHIRAY: La glicuronuria n ormale e patologica. R17..• . Sa11it. Sicil., 15 apr. PUSATERI: Complicanze otitiche mortali da irrazionale igiene i1asale.

La Rtf. "i\.Ied.,

IO

Indice alfabetico per materie. _\.equa potabile : ,·igila11za. igienica sulPag. 780 la costruzione delle condotture •\li 1ne11tazione i11aidica : effetti . 765 ])

Ca11cro dello ·to1naco : ·studio clinico . ilindri re11ali : ricerche sperin1entali. Ci rros~ epatica 11ell 1u01no : s tatis tica . Di 1bete con ~ egt1eute agli s trapazzi tlella gt1erra . . . . Diabete : etiologia e patogenesi . . Ec7t 111a : renzioue cli difesa . Febbre <lel l\Iecliterra11eo: for111e c li11icl1e rare e co111plicanze . f~er: tL cla frecce d'aeroplano . . . (~iurisprudeuza sanitaria . . . . . 1. iq u i<lo :-. pi ua lL : 111oclifìc11io11i 1)atolo~ic he

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i\lalnlt1 1nentn 1; : Ct'111b i nazion;. 1nnlatt ie ner\ O'L fl og·is tich e Romn, 1915 -

(32)

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l\Iedici condotti; L'opera dei - durante Pag. 775 la g uerra . Peritonite acuta appe11dicolare : trattaI 753 mento chirurg-ico chiu,,o )) 767 P net11notorace t era1)eutico e 1naternità. I 'Z/3 Popolazione : n10,·i111ento . .. _ ... I ,. 11 Prt1rito anale nelle e1norroidi late11ti. I //0 Prurito Yul,·are: c11ra . i nclrome pl uriglanclolare in .;.oggetto con iu,·ersione splancnf.ca totale . . ~ utt1ra infrapat ietale e ca nali infra, i6i 11arietali . . Jt 166 T e-;suti f re"chi : i nocttlazione . 761 • • Trap1ant1 o:,~e t: 1>r1 nc11)1 li 169 • l-lcera clnoclena le i nia11tile • , iil • • . . t i0ni : c11ra ed esiti . •

I

Tip. Nazionale di G. Bcrtcro e C.

A

L. PO?U,

TtS~ .


Roma, 13 g1Ugno 1915

&nno XXD. •

SEZIONE PRATICA. DIRETTORI:

• I

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE

PROF.

VITTORIO ASCOLI \

SOMMARIO. Osservazioni cliniche: Dott . Decio Fabrlcci: Sopra un caso di sindrome di Adams-Stokes. -

MEDICINA CASTRENSE: Pf'ofi.lassj e cura delle malattie veneree al campo di guerra. - Sulle malattie sesSttali in guerra. - Cura delle ftf'ite degli occhi in g1'e1'fa. L'assisten1a ai ftf'iti in guerra a cura dell'Ospedale ameficano di Parigi. - Maschera francese contro i gas irritanti. - Masc1re1'a italiana contro i gas irritanti. - Sunti e rassegne: CHIRURGIA: W. R obinson: Prostatite cronica e sua cura. - MEDICINA : Ch. Mi· rallie: Varicosità della base del torace come segno precoce d'ipertensione portale. - Accademie, Socie'à medJohe, Oon&ressl: Regia Accademia di M ed'icina di T orino. • Appunti per il medico pratico: CASISTICA : Ematomelia t1'aumatica senza lesione verteb,,ale. - Il riflesso di prensione. - Il riflesso del femore. - TERAPIA: L'alterabilità delJ.e soluzioni acquose di atropina. - I l bicloridrato di chinino nella scarlattina. - La • dahlia • nelle infezioni locali. - Elixir purgativo. - Posta degli abbonati. - Medicina sociale: La calcolosi biliare e l'assicu1'euionevita. - Varia. - Cenni bibliografici. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale - Risposte a quesiti e a domande. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Condotte e Concorsi. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medica.

-

Indice alfabetico

pe~

materie.

I signori a~bonati al " Pòliclinico,, . che non si sono ancora provvisti del nostro PREMIO STRAORDINARIO: ...

.

MANUALE di Medicina. e Chirurgia di guerra .

sono pregati di tener presente che col 30 corrente mese cessa il termine utile per poterlo ottenere per sole Lir~

2 Trascorso detto ter:inine, tale voluine resterà in CO:nllllercio al suo prezzo nor:i.nale di L. 5. ,

Diritti di fNfrleM 111emaft. senza citarne la fonte.

ÌI vietata ·1a riproduzione di lavori pubblicati nel POUGLll'ICO o la pubbliaazion• di sunti dl easl

caso 0ffertosi alla mia osservazione, tanto più che esso h a pii-esentato accanto ad un ti pico reperto cairdiaco altre peculiari alterazioni che in siffatti casi non sono mai state ancora desc ritte.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI TRIESTE. IV divisione medica diretta dal primario dott A. COFLBR,

Sopra un easo di sindrome di A.dams-St-Okes per il 0.ott.

DECIO

F ABRICCI.

La letteratura medica ha già registrato ed esat . tament e descritt0 un numero abbastanza considerevole dii casi di quel si.n golare complesso fenomenologico, già noto i·rii parte al Mcxrgag,nd. e chiamato siindrome di Adams-Stokes, che nella sua eziologia, localizzazi0ne e sign:ifioato è .s.tato completamente chiarito soltant o negli ultimi an.ni da u·na serie d i gen~ali e profonde osservazioni fisiologiche e cliniche. Non per questo però credo che venga a scemare l'interesse del

..

C... P ... , d'anni 67, casalina, ha superato da bamè ina il morbillo e la scarlattina e 20 anni fa ha s.o:fferto di un lieve catarr0 i·ntestinale. Da ciirca r8 a nni, fino ad .u:n anno fa, ebbe più volte ad osserv·a re alla cute degli a rti la facil e insorgenza di eritema nodoso. Di 6 figl~ nati a termine da parto eutocico 4 sono morti nel prim0 a nno di vita, qualcuno pate di eclampsia, u.n o a 36 anni di par alisi progressiva, uno vive ed è sempre stato sano. Frequenti vomiti ha·nno molestato il decorso di tutte le grav.idanze nei primi quattro mesi. Le funzioni mestrua11, prima sempre ii: regola, cessarono a s.2 anni . V1en·e negato og!D.1. abuso nel bere. Riguardo a·l gentilizio si rileva che la. madre è morta di diabete ed il padre a 36 anni di psicopatia. (I) 0


j86

[_~NNO

IL POLICLINICO

Due anni fa la paziente fu colta una sera all'improvviso da senso di debolezza generale, con obnubilamento della vista e s.udori freddi; cadde sulle g-inocchia, ma si riebbe tosto. Tre mesi dopù ncomparve un attacco analogo, ma più violento, con qualche fatto con·v ulsivo, e da allora l'ammalata va sem pire soggetta a siffatti accessi, ad intervalli vari di tempo, circa 09n1 2 o 3 mesi, in ispecie ·Se imprende qualche s.torzo muscolare. Lunghi sbadigli prodrùmali e un vago senso di affanno la preavvertono di solito dell'imminenza del male; in.v 00a allora soccorso e aa-riva talvolta, cercandv un sostegno, ad evitare la caduta a terra. Dopo per più gior.ni resta affranta ed avverte forti pulsazioni al capo e al collo.

Ffg.

XXII, FASC. 24]

capillare di Qu.inke, tautu al 1<... tto t1ngueale che all~ s~rie da vasopair alisi che ·si provocano collo :;tnsc1amento sulla cute. Mancano edemi Ness.u.na alterazione speciale si osserva· ai polmoni, nè agli organi addominali, ed è normale sotto ogni riguardù il sistema nerv·oso. L'orina viene emessa in una qua·n.tità giornaliera media di 550 cc., con un peso specifico di 1018; alquanto torbida, contiene tracce d'albun1ina, non c'è zucchero. La reazione Ehrlich per l'urobili·nogeno è negativa. Nel sedimento si notan0 epiteli pavimentosi, leucociti e fosfati. La reazione di Wassermann ha dato esito negativo. Con la radioscopia si mette in evidenza l'allargamento dell 'a1a cardiaca, particolarmente del ventricolo sinistr0; non s1 distinguono le contrazioni delle

Ffg.

I.

2.

1

Fig. 3.

Fig. 4.

Pig. 5.

.t\l suo ingresso all'Ospedale l'inferma presenta va il seguente reperto oggettivo: aspetto generale non svfferente, regolare costituzione scheletrica e discreta polisarcia. Cute e mucose alquanto pallide. Respirazione non dispnoica, 20 al minuto. Nel V spazio intercostale sinistro, circa due dita all 'irnfuori dell 'emiclaveare, si l?ercepisc..t' l'itto della punta, vago e diffuso; i limiti dell'aia assoluta i·ndicanv una ipertrofia del ventricolo sinistro ed una modica dilatazione del destro. I toni sono cupi, ottusi e lontani, senza soffi; è accentuato i l secondo aortico. Le arterie radiali Sùno tortuose, poco elastiche ed il polso si palesa abcastanza uguale e ritmico, pieno, teso, alquanto celere ed assai rairo : 2428 al n1int1to. La pressione arteriosa al RivaRocci arri,~a a 178 mm. Ifg. l~e ·ve11e giugulari,, in ispecie a de~tra, sono appari wcenti, J?Ulsanti, con ritmo iii-regolare e più frequente dt qt1ello <.iella pu11ta; aun1entauo progressi\·ameute il loro turgore pri111a de11 •itto carotideo, poi senJbrano rollabir ~ . folto eYiclente si 1nanifesta !1 polso (2)

Plg. 6.

orecchiette ed anche quelle dei ventricoli no.u si mostrano molto ampie. Più volte venne eseguito :il tracciato sfigmo8"rafico del polso, éhe alla radiale conferma cd 1ntegra i caratteri riconosciuti già alla palpazione digitale. L'altezza, la irarità e la tendtnza a celerità sùno e\·identi dal disegno dei tratti anacroto e catacroto, in certe curve sono registrate pure alcune pulsazioni bi~emine (Fig. 1). Che la tanto cospicua bradicardia n ·O ll debba ra sua origine ad extrasistoli ventricolari lo pos~ iamo constatare i1ella curva dove l'ittù della punta segnato coutemporaneamente a quello del! 'arteria radiale indica un numero di contrazioni ventricolari perfettamenrte ugual.e a quello delle pulsazioni arterios~ (Fig. 2). . . Particolar1nente interessante s1 è nvelata però la reo-istrazione contemporanea del p\,)lso arte· rioso ce di quello venoso alle giugulari, il 9_Uale ,·ale a renderci edotti del ritmo delle orecchiette (F ig. 3, 4 e 5) . Qui in tutti i tracciati. relativi il fiebogra1111na presenta ttn numero dt pulsaN zioni molto maggiore, rin cvnfronto alla cur\1a


[Ai-:No XXII, FAsc. 24]

SEZIONE PRATICA I

sottoposta, corrispondente ail'jtto de1l'arleria radiale. Come si vede quest'ultimo ·niello s:fìgmogramma fu talvolta tenuto più in basso di quanto f0sse rea}mente, mediante esagerata pressione sull'arteria, onde non invadere lo spazio superioc~ rise~vato ·a l· diseg~o del polso venoso. C1 troviamo du·nque 1n altre parole in presenza di una braddsistolia ventricolare. ~ questo un fenomeno di dissociazione del ritmo auricolo-ventricolare che J?UÒ compa1fire sotto due a spetti alquanto divers1. In una forma incompleta la con.trazione ventricolare avviene soltan· to ogni seconda, 'ù terza, ecc. sistole delle orecchiette: si trova allora che il numero delle contrazioni atriali corrisponde ad un multiplo del numero delle contrazioni ventrioolari e tale. multiplo è dato da un ·n.u mer·o inter0. La dissociazione cairdiaca è invece totale quando orecchiette e ventricoli pulsan o· indipend·entemente l'uno dall'altro, secondo U·n1 ritmo proprio. Questo è appunto il cas0 della n ostra paziente. Premetto che in tutti 1 tracciati risultò .s egnato sulla curYa \-enos a anche l'impulso della carotide, sincrono naturalmente col polso arterioso pres .> alla radiale. Orbene si può ch iaramen.t e constatare che la distanza fra le singole pulsazioni della carotide (e C'OSÌ anche più sotto della radiale) corrisponde ad uno spazio che comprende quasi 1s.empre un. po' meno d ii 4 onde venose, ciirca 3 3/ 4, di.modochè il seg·no della caroti.de ·viene ad interrompere irregolarmente il flel::ogramma, ora sul tratt0 della replezi•one, ora presso il culmine, o!f'a i.nvece s ulla linea· del collasso venoso . Se per l'assenza di fenomeni patologici da parte dell'asse cerebro-spinale era giustificato escludere a priori una localizzazione bulba·1·e, ho voluto però stabilire nel cas0 in questione qu·a le influenza sulla biradicardia si potesse eventualmente attrib11ire ad una aumentata azione inibitrice del vago per un ipotetico suo stato d'irritazione. Sono· ricorso perciò all'iniezione di 0 .001 gr. di solfato d'a tropina: .nessun cambiam ent0 nella frequenza d·el polso, nè a lla cradiale, nè alla giugular.e, si è per 'l uesto osservato nei controlli eseg-uiti più volte collo sfigmo· grafo per lo spaz10 di un'ora. Rimase del fari inalterato il polso durante l'eccitazione de vag0., pr0vocata in via riflessa s.econdo ASchner co1la pressione su~ btrlbi oculari. L'ammalata si .m anteneva in uno stato pres-· sochè in.v ariato, quando un giorno improvvisamente, dopo due settimane di ,d egenza all'Ospedale, vien colt a, a quant0 essa asserisce, dopo una forte emozione provata per la mòrte d1 una contubernale, da un violento attacco ·n ervo · so : il primo dopo il suo accoglimento all 'Ospe· dale · con convulsioni all•e braccia, specialmente inte~se a destra, dove assumono chiaramente il carattere d·i u.n· accesso jacksoniano, contrazioni dei muscoli mimici tali da offrire anche l 'aspetto del riso .sardonico, forte arirossamento del volt0 momentanea perffita di coscienza ed emissione' involontari.a delle orine. Dopo brevi istanti Vammalata si rimette, si ritrova però come sperduta, pallid~s~ima in ~olto, con not~­ vole irreaolarità nell'azione cardiaca: parecch1e pulsazioni presentano carattere di big~minis1~0 ed anche di tri ()'emin1smo ed hanno 111 !l!ed1a una frequenza fr~ le 30 e 36 (Fig. 6). Da :i11ora, 1

1

tranne qualche periodo, 5 e 4 giorni prima della :fin~, che ·offriva degTI i·nif:ervalli liberi più lunghi, :fin?. a 8-10 ore, gli assalti si sono sempre sussegu1t1 . con frequenza straordinaria, spfss0 anche ogni mezz'ora iod ogn.i quarto d'ora, con carattere talvolta eclampt1co, tal 'altra sincopale. La bradicardia si è ridotta in ce:rti mom<:nti :fino a 16-14 pulsazioni al minuto. Durante o-li assalti, e talvolta anche per l 'i·ntera 10~0 1Jurata, la pulsazione della radiale non è assol11tamen te percettibile, poi riprende molto ~rregolarmente e per un paio di minuti spesso anche con 70 fì·oo a 120 battiti al minuto, per tornai-e poi alla consueta bradicardia con battiti per un po· di tempo di bassa pressi0ne. Su·c cess:ivamente durante gl'intervalli la pressione risale ai 170 mm. Rg. al Riva-Rocci. Nell'accesso si osserv:ano in•oltre devìazione dei bulbi e una respira~ z1one ste~tor?sa <:he alle volte presenta irregolal!lnen t.e il tipo di Chey.n·e -Stokes. Le !>ulsaz·i oni delle giugulari .non· sono ·s tate più visibili nè palpabili, e per lo stato della p~ziente si è .dovuto omettere anche il tentativo di registrarne eventualmente i battiti collo sfigmografo. Negli ultimi due giorni l'ammalata divenne sempre più inquieta e spossata, rimanend0 quasi di contin.u o dispnoica e più o meno cianotica in v.olto ed alle estremità. Piresentava lievi edemi a~ malleoli, .n on riconosce~a le Ee!sone, pronunetava solo qualche parola 1n delin0, e gli attacchi aumentando ancor più la frequenza si erano fatti assai meno intensi. Dopo 7 giorni dal primo .accesso si è avuto l'e~itusi. Sulla base dei dati riferiti la diagn0si enunciata anche prima della com parsa degli accessi suon.ava: sindirome di Adams-Stokes, in rinaididuo arteriosclerotico, con localizzazione nel fasci·o atrioventricolare di His di una lesione probabilmente cicatriziale da miocardite cronica oppure degenerativa pet sclerosi dci rami dell~ coronarie che irrora:n·o quel fascio . Si è pres;unto inoltre che questo segmento del sistema specifico dovesse essere interessato dalla lesione nel suo tronco principale. All'autopsia (dissettore dott. Ferrati) se ne ebbe la piena conferma nel seguente II'eperto n,e croscopico: arteriosclerosi periferica, accompagnata pure da .a-v-vizzimento renale. Il ventricolo sinistr0 è ipertrofico ed alquanto dilatato il destro. Nella porzione muscolare del setto interventricolar·e , un po' al disotto della sede di inserzione del lembo mediale della tricuspide, si nota l'esistenza di u·n focolaio :fibroso, grigiaistro, che alla super:fìcie di sezie.ne appare di forma irregolaire, a contorni sfumati, della larghezza massima di circa I cm. Ess6 occupa dunque il tronco principale del fascio di Hiis, in un punto molt0 vicino alla sede che 1Si assegna al nodo di Tawara. Anche al! :esame istologico cui venne àn seguito ·s ottoposto il tessuto cardiaco includente la zona alterata si potè constatare appu_n t0 13: natura :fibrosa del focola1o. Il resto del miocairdio è compatto, senza alterazioni. All'emisfero cerebrale s1nistro esiiStono due ampi focolai di encefalite acuta che interessano la c0rteccia di alcune circonvoluzioni del lobo parietale ~ precisan;iente il .terzo medio o centrale della circon\oluzione parietale ascendente o postrolandica e alcuni giri della circonyoluzione parietale ;i.nferiore, pure nella sua porzione mediana. (3) 1


- ~----

IL POLICLINICO

I

La sede e l'estensi0ne delle due zon e alterate sono .i'lldicate ·n ello schema qui unito da tratti punteggiati (Fig. 7). 1

[ANNO

La midolla allungata si presenta del tutto int egra. L e pareti d·e lle a·n·se intestinali hanno un aspetto rosso1-:bifun10, con perdita della lucentezza della sierosa, in causa di u.n infarcimento sanguigno nella cui origine può ,-enir esclusa però la tr·ombosi dei ·vasi mesenteriali. Tanto Je alterazivni cerebirali che quelle intestinali i·ndicavano evide11temente uno stato di necrobiosi acuta, s u centrata in conseguenza di gravi turbe recenti nella ·nutrizione di quei tessuti. Non mi consta davvero cl1e un analogo reperto alla corteccia cerebTale sia m ai stato osservato :fi.n0ra nei casi di _.\dams-Stok es pubblicati. Ed è degno di nota anch e il fatto che uno dei f0colai necrobiotici a·vev. .a• colpito, ij1 larga este.n sione, porzione della nota s<::de dei centri motori dell'arto superiore destiro ; ricord ando infatti quanto s i dnsse nella descrizione degli accessi nervosi riguardo alle contrazioni cloniche degli arti superiora, n1olto più violente e f.requenti a destra, si viene a stabilire anche per questo singolare reperto· anat0mico u11a perfetta concordanza coll'osservazione clin,ica , t anto palese è il nesso dell'alterazione corticale con gli stati di anemia ~erebrale che spesso si dovettero istituire a prreferenza appunto -in quell e zone, determina·nd0 0osì il frequente succeder -i degli assalti secondo il tipo descritto. I fenomeni car.diaci tanto singolar.i che dominano nel quadro morboso di questi casi clinici possono trovare l ai retta interpetrazione 1Sioltanto nelle nozioni che attualmente si possiedono sui problèmi dello stimol0 motore del cuore, e perciò a corred 0 della patogenes~ del caso riferito ricorderò brevemente in uno schema rìass u 11tivo alcuni pU:nti relativi di quel capitolo della fisiopatologia del cuore che seguendo i concetti più moderni dedica le s11e pagine allo ' stt1dio d~ll 'au tomatism·o· cardiac0. Il merito d'aver intu:ito la capacità del muscolo cardiaco a fu.nzionare automaticamente da mot<Yr-e della circolazione sanguigna risale già a Ludwig e ad Engelma·nn, e· tale concetto sta in opposivi0ne 0olla precedente teoria neurogena dell'impulso cardiac-0, la quale considerava i!l1

;

FASC. 24]

vece come cen tri automatici quei gangli che ..:o· stituiscono l'elemento nervoso ii.ntracardia~o. Ora ·nel normale funzionamento del centro della circ0lazione la rivoluzione cardiaca può avvenire perchè lo s timolo alla contrazione va da un determina to punto di origine, propag.andosi in varie direzioni, a determinare la sistole dei s1 ngoli segmenti cardiaci; risultano c0sì individualizzate nell'attività cardiaca tre diverse funzioni : la formauon e dello stimolo originario, la st.:.a conduzione e la contrattilità. L o stimolo, esse11do dovut0 al metabolismo della :fi.brocellu.la cardiaca sgorga però, direi quasi, a getto continuo, e se non induce una contrazione sin1ultanea, ·n è Jl tetain.o di tutto il cuore,· lo si de-ve ad un 'altra proprietà della fibra cardiaca1, che è quella di reagire periodicamente, dimodochè appe11a eccitat a si contrae, ma diviene da tale mome11t0 i11se11 siè1ile allo stimolo motore per un periodo, detto refrattario, che dura tutta la fase sistolica e diastolica. Le interferenze di tempo che ne conseguono determinano, as5ieme alle pause dipendenti da altri element! di coordinazione che verra11no poi ricordati, 1'av·vicendarsi con ritm0 preciso e costante della. .;istole e della diaist0le nei di versi segmenti car. diaci. Delle tre funzio1n i testè ricordate fu sempre evidente per la co11trattilità l'immediata dipendenza dalla fibra miocardica; lunga e diffic~ le si accese invece la contesa fra la teoria neurogena e quella miogena nel precisare a quale dovesse attribuirsi la formazione dell'impulso e la sua conduzione. Non mii acci1n.g o neppure a 111enzionare i principali criteri e le più convincenti. esperienze che meglrio hanno suffragato la teoria miogena; non poche question·i relative si considerano anzi tuttora sub judice; ma c1ò che si può sicuramente affermrure è che questa teoria trova il suo più valido appoggio nella sco~rta più tardi avvenuta del rosidetto sistema mUS<'Olare specifico del cuore, di cui essa può vantarf' d'aver a priori supposto l'esistenza. Esatte ricerche d'anatomia e di is.t0logia, alle quali il primo co.ntributo fu portato anche questa volta dalle geniali t0sservazioni di UJn italiano, il Paladin 0, hanno infatti messo in evidenza nel cuore la Rresenza di un sistema mu · scolare differenmato dalle c0mu.ni fibre miocardiche, e chiamato sp.ecifico, il quale stabilisr.e:una cong·iu·nzione funzionale di somma imp0ttanza fra la muscolatura delle orecchiette e quella dei Yentricoli, un tempo ritenuté invece del tutto separ ate ed indipedenti. Keith lo interpetra quale un residuo di de· terminate zone di passaggio fra sezi0ni d1fi~­ renti del primitivo tubo cardiaco, zone che per1

Flg. 7.

XXII,

1

1


[ANNO

XXII,

FASC. 24]

SEZIONE. PRATICA

ciò appunto p·r esentano nella struttura delle fibre un tipo più embrionale, che ricorda quelle delle fibre di Purkinje. Tale sistema musco1art· specifico·, più sviluppato ·nei v·e rtebrati1 i,nferiori, si raggiruppa .nei mammiferi in n1odi cii-coscritti, dei quali n·ell'uomo .si sono riconosciuti e distinti il cosidetto nodo del seno o dri Keith Flack, quello di Tawara e il fa.scio atrio-ve11tricolare di H is. È situato iil primo presso lo sbocco delle vene cave in co11rispondenza della crestai termi nale ; il ;nod0 di Tawara sta fira lo stocco del seno coronario e l 'inserzdone del lemb10 mediale della tricuspide e comprende u11a porzione atriale che digrada con br·evi propaggini verso la muscolatura delle orecchiette e una porzione ventr~colare che si conti.n.ua ne; fascio di His. Questo a sua volta si porta lungo la metà ·s uperiore d·el sett·o muscolare dei \:t-ntricoli verso l'avanti e si scinde poi rin due b·ranche, una per il ventricolo destro ed una per il sinistro, che decorrèndo sotto l'endocardio, si risolvono in m·olte ramificazioni semp,r e più esili e si distribuiscono così all a muscolatura dei ventricoli. Siffatte zone han.n o un significato biologico del tutto peculiare : infatti sebbene nel ct1 ">t e tutte le fibre muscolari siano. atte ad espl '.care le tre funzioni di produrre lo stimolo, di trasmetterlo e di contrarsi, pure esiste una <ljvcrsità di grado nelle sungole attività delle varie fibre, la quale sta ad indicare u·na certa divisione di lavoro. Le fibre del sistema muscolare specifico provvedono appunt•o prevalentemente alla pr0duzione e alla conduzione dell'ùmpulso, mentre la contrattilità, come ho detto, stai più a carico delle fibre muscola1ri comuni cfel cuore. Per quanto riguarda la formazio.ne dello stìm•olo, il suo punto di partenza è stato speriulentalmente localizzato ·nella regione dello sboccc delle vene cave nell'orecchietta destra, ed il 110do di Keith-Flack costituirebte appu.nto la zona, se non unica, certo più importante ed attiva, per l'origine :dell'automatism 0 del cuore. I"a funzione di trasmettere lo stimolo si adde:bita invece agli altri segmenti del sistema ·s pecifico, di pendendo in particolare dal fascio di Hj s la con,d uzione dell'eccitamento ai ventricoli. In\"ero questo fascio è pur esso suscettibile di pairtecipare alla formazione dello stimolo, e ciò si verifica di fatto quando una lesione, .sospendendone la funzione d~ conduttore dello stimolo, determina l'insorgenza dell'automatismo vent r icolare. Di attitudini veramente elettive per lo automatismo sono però dotati solo i nominati pt1nti di formazione dello stimolo posti negli atri; quando invece ·sono investi.te della furnrzio1

ne automatica le zone ventricolari del sistema specifico, esse si mostrano meno attive e induco1no di conseguenza nei ventricoli delle contrazioni meno frequenti di quelle degli a tri. E cosl nelle esperienze si osserva che i.nterrompentlo la continuità del fascio atrio-ventricolare i ventricoli j niziano dopo una breve sosta un proprio ritmo di contrazioni, che si aggira di solito intorno alle 30 soltanto per minuto. L 'àm pulso nomotopo, che si origina cioè nella sede normale di formazione dello stimolo, diviene ·eterotopo quando la sede rn orma le è lesa <'· si è fatta tarda all'azione per eccitazion·e del vngo, oppure anche quando dello stimolo originatosi nel punto normale sia soppressa la conduzione agli atri, ovvero, i.n un secondo grupp·o. di alterazioni, ne -sia dmpedi.ta la trasmission·e ai v~er1tricoli. Turbe della ~rasmissione del primo tipo, fra la sede normale di formazione dello stintolo e gli atri, sono da lungo tempoi note nel cuore degli animali a sangue f,r eddo; alcuni autori ne avrebbero riscontrato anche nell'uomo sotto forma di temporanee assenze di sistoli atriali, per l 'azi0ne ad esempio della digitale. Delle alterazioni 1di conduzione fra orecchiette e ventricoli si distinguono invece due tipi.: l'assenza di sjstoli ventricolari e la dissociazione. Si deve la pnima al prolungarsi sempre più dell'intervallo fra la sistole ·degli atri e quella dei ventri.coli, intervallo che regola l'alternarsi delle loro <:<}n·· trazioni e che si .s,p iega s pecrialmente per la 111nghezza del tragitto imposto all'eccitamento automatico, mentre percorre le estese rami:ficarzioni t erminali del fascio conduttore di His. _.'\ 1tre v·olte quell'ass·enza di sistoli si 1deve invece alla circostanza che una o più sistoli a tri ali 11cr. si trasmettono ai ventricolri, o come si dice rc...stano ·b loccate, poichè per un ecces·sivo prolu·ngament0 della fase refrattaria la fibrra dei ven-tricoli imp1iega una durata di due o più ri,·oluzioni atriali per ridiventare eccitabile. Da questi tipi di alterazioni si può quindi arrivare alla dissociazione completa, nella quale per un tempo più o meno lu.ngo, eventualmente anche per sempre, i ventricoli si contragg·ono secondo un ritmo proprio, indipendente del tut• to da. quello delle orecch iette. La dissociazione, o, col termine introdotto nell'uso da Gaskell, il bl1occo cardiaco è appunto il sintoma cardinale della cosidietta sindrome di Adams-Stokes : nelle esperienze sugli animali tale fenomeno cardiaco veniva prodotto eliminando con tagli, legature, cauterizzazioni, ecc. , la funzione del fascio dli His; 1stabilita l'analogia, nei casi d i Adams-Stokes, i cli'n.ici pure indirizzarono le ricerche istopatologiche allo studio di quel s1·stema muscolare ed è così che nel nodo di Ta1

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IL POLICLINICO

~rata ~

1nel fascio :airtio-ventricolare .si son potute mettere in esatta 1e videnza molte e svariate . lesio·n i. Secondo i casi furono riscontrati all'indagine istologica : ~m·orragie, trombosi, aneurismi del seno di Valsalva, degenerazione ed infiltrazione adiposa, processi :flogistici acuti e focolai sc]erotici da miocardite o da sclerosi dei rami de lle arterie coronarie che a limentano quei segmenti, inoltre g·omme, tubercoli e tumord. L'entità della lesi0ne presente ·n ella zona colpita del sistema specifico si connette f.n. proporzione diiretta col grado dell'ostacolo alla conduz,ione dello stimolo, ·e cvsì esiste una dissociazione completa appunto solo quando l'interruzion e del fascio atrio--ventricolare è totale, condizione che abbastanza spesso può verificarsi per opera di callo&ità e di focolai gommosi, mentre .n ei casi d'infiltrazione e degenerazione g'fassa e di flogosi acute sembra che la soluzione d~ continuità nel fascio di H is sia più spesso incompleta . Della sindrome di Adams-Stokes, dove com'è noto ·son·o accoppiati fenomeni di bradicardia e di disrtltmia ad accessi nervosi a tipo sincopale, epilettoide vd apopl ettiiorme, dovuti ad anemia cer ebrale, venne dis tinta da Aschoff e Nagayo, accanto alle form e giravi e legger e di pendenti esclusivamente dalle accennate lesioni del si' s terna muscolare specifico del cuore, a:nche un ti po dovuto ad alterazioni del miocardio co-mùne. Nello ·schema di quegli autori vi si aggiunge 1in0ltre la forma neurogena, cui apparterrebl::eno1 gli •esempi già noti a.1 Mvrgagn.i, e che si suddivide a s ua volta in un tipo centrale per a lterazioni della truidolla allungata, e in U·tJo periferico per irritazione del vago (da ipertonia, neuriti, prr ocessi d egenerativi, compressioni, ecc.) . Il t1po da comune miocardite c0n integrità dei sistema specifico oggi non v.iene però più ammess·o, a]men·o per quanto riguarda la comparsa del blocco cardiaco; ed anche da influenze nervose si è poco inclini a far esclusivamente derivarre le vere turbe della trasmissdone dello stimolo. L'eccitazione del vago può provocare bensi lo sviluppo di una bradicardia e di un arresto del cuore per un tempo più o meno lungo, nonchè di accessi nervosi concomitanti, ma non cofuparire fenomenii di manifesfa dissociazione. La differenziazione risulta dn0ltre dal contegno dei fenomeni relativi .di fronte a ll'azione dell'atropina : quelli diipendenti dal vago cessano, per compariTe od aumentare i:nvece in 1seg uito alt'irritazione dello stesso nervo, colla sua compressione ù a ·mezzò del riflesso bul1: arre di Aschner. '

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D a quanto ho adesso accennato è dunque evidente che nei f en-0meni presenti nel caso descritto la bradicardia ventricolare e 1a contem· poranea tachisistolia degli arti, collat perdita ormai di qualsiasi rapporto di tempù fra i ritmi delle due sezioni cardiache, non potevano essere interpetrate che quale una dissociazione del ritm·o cardiaco in quella forma completa che rtlconosce la s ua causa nella perdita totale della normale funzi0ne del fascio di His e nel conseguente sviluppo dell'automatismo ventricolare. Particolarmente l'età, lo stato di arteriosclerosi periferica e forse an che iin parte le eventuali oonseguenze di pregre~se ripetute i nfezioni reumatiche, già ma·nifestatesi coll'eritema nodoso, l'assenza invece di un 'infeziv.ne luetica, inducevano a far ritenere che la lesione cui si doveva far risalire la responsabilità di così estesi danni 1nel fascio atrio-ventricolare potesse consi· stere i·n un fooolaio sclerotico, o comunque di degenerazione. Ed alle indagini anatomiche ed istologiche è infatti emersa piena ed intera l'esattezza di queste conclusioni diagnostich e. 1

BIBLIOGRAFIA. CASTELLINO. Sul significato clinico delle aritmie card1ache. Lavvri dei Congressi ùi medioi11a interna. XVIII Congr., Roma, ott·o·b re ·9c8. HEINEKEJ MUELLER e v. HoSSLIN. Deutsches Archiv f . Klin. Med., B. 93, S . 459. GERHARDT. Ivi, B. 93, S. 485. HERXHEIMER ie KOHL. Ivi, B. 98, S. ~30 · GERHARDT. Ivi, B. 106, S. 462 . ROTH. Ivi, B. 112, S. 104. FAHRJ HEnxHEIMER, LoWENsTEINJ MoNcnBERG, ecc. Verhandl. d. Deutsch. patholog. (jesellschaft, 1908, 12 Tagung.

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MEDICINA CASTRENSE. Profilassi e cura delle malattie veneree al campo di guerra. LETTERA DAL 'cAMPO. Nella prepar.azi0ne sanitaria di una grande nazione alla guerra, l'autorità ·c ompetente dovrebbe ptoporsi, fra i prim~ compiti, di organizzare un co·m pleto !Sistema di _difesa profilattica delle truppe in azione e delle po·p oìazioni civ.ili confinanti col teatro, delle vperazioni di guerra contro le malattie veneree. Direi ·quasi che, per il buon esito dell'azione mi litare e per lo stato di salute avvenire della na' zione,' una crociata sanitaria per la prevenzio11e e .la cura delle malattie .S:eSSl,\ali dev'essere organizzata e condotta non meno intensamente di og11i albra opera di difesa per il soldato fèrito.

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SEZIONE PRATICA

La grave diffusione che tra le truppe combattenti queste malattie posson·o . avere, ed il grav,issimo pregiudizio che esse poss·o no creare per l'esito. della guerra e per la salute della nazione, gdustificano il mio concetto. Come lo giustifica la storia delle guerre lontane e recenti; come già lo giustifica anche la storia della guerra immane dei giorni nostri. Qui .n on esamino il fenomeno del brutale delittuoso eccitamento sessuale ·ch e. in guerra si verifica quasi .sempre fra le truppe vitto~·iose a danno delle popolazioni soccombenti. Per darsene ragione, bisogna p·ensare che lo stato di guerra abbrutiisca l'uomo, ne degradi il livello morale a stati di coscienza sorpassati, per cui vien meno og.ni influenza dei centrn inibitori sugli istinti più bes.t iali t qu ~3ti pr(·11d uc.. il s~pravvento sulla 1agi,)ne, p<)r cui la figura morale dell'homo homini lupus si riaffaccia nella storia delle civiltà, anche se quest e civiltà ave:vano perfezionato i mezzi ed educato gli animi al maggior rispetto dell'integrità personale, ed al risparmio. ,assoluto di ogni offesa all'umanità inn·o centè e dolorante. E l'uomo, tornato bruto, cosciente della pr.opria potenza isolo in virtù della forza fisica materiale, non è più capace di senti•r e rispetto per chi di lui è men• forte, e lo dilania e lo deturpa, e poi l'offende in ciò che gli è più sacro, in ciò dn cui lo sa più geloso, nella donna della sua stirpe. Più che la sma-nia erotica pure esaltata dalle contin·g enze della guerra, lo aè·b rutisce la voglia acre selvaggia di tirar vendetta, di far male di recar offesa al nemico già temuto, ora soggiogato. Sec.ondo il Jacoby i delitti di violenza, stupro e ·sacch eggio fra truppe combatt•e nti s.a rel:·b ero ma.nifestazioni di vere psicosi acute prodotte dal surmenage fisico e psichico. , ~ un feç.omeno di grave reversione sociale che ha grande attinenza col problema della diffusione delle malattie veneree nn guerra ; ma .a noi piace di non esaminarlo più a lungo, perchè il dott. Dragotti in questo gior:nale ne ha parlato con vero senso umano, e sopra tutto perchè nutriamo vi va fiduc.ia che la nostra nobile anima latina, se domani la vittoria vorrà così pienamente aiutarci cont ro lo stra•niero come è 1nei nostri voti, potrà rattenere i nostri istinti e propiziarli alla fede di un'uma11ità molt0 più elevata di· quell-a.1 che oggi dimostra.in.o le così dette, le ,sedicenti razze deLl'av'Venire. Qui noi · ·d iremo che l'uomo in guerra lia pure bisoo-no ed occasione di affrontare le lotte de1o l 'amore, e dev'essere perc.i ò istruito e messo in condizioni da potere al più possibile evitare le 1...

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ferite di Venere, non meno gravi delle ferite di Marte, o per lo ·meno di attenuarne gli effetti dannosi. Si può i·nsegnare ai soldati, come nota il Neisser nella ·n eutsche Mediz. Wochenschrtft, che 1'astinenza 1Sessuale non è dannos·a1 ; si può convenire che, dopo qualche settimana di astinenza, i bisogni sessuali dei soldati .saran diventati più docili; ma non possiamo 111on prevedere che domani, se l'occasione della seduzione non mancherà, la gioia migliore dell'età più giovane non potrà .non espandersi e soddisfarsi, e potrà essere irrefrenabdle. Di qui il dovere di '\Vvisaire in t empo ai mezzi migliori perchè le ferite 'd 'amore non apportino danni esiziali all'azione guerresca, e nvn deteriorino la •S·p ecie più che. la gue-rra non faccia. I popoli guerrieri più antichi dovettero pr0vvedere ai bisogni sess.ua1i dei soldati; e, se non provvidero, molte volte, <fra gli .orrori della guerra, non menq rov1n.osa fu per essi la calamità .d elle epidemie di mali venerei. Nella storia greca è noto quanto frequentemente alle truppe combattenti era consentito di portare con sè delle schiave, e di ammetterle negli accampamenti.- Ed ai- soldati che si disti•nguevano per attì di valore, a titolo di premio, era in uso. il dono delle dollllle. I costumi di Roma furono più rigidi, per il buon andamento delle imprese guerresche e per la difesa della salute pu1:1b lica : e non fu ammesso il matrimonio ai militari, e fu proibito agli eserc1ti di avere O.elle donne al segu,ito durainte la guerra. Per la decadenza dei costumi du·rante l'Impero questi divieti cominciarono ad essere largamen.t e trasgrediti~ Nelle grandi guerre-del Medio-Evo, anche nelle Crociate, i conaottieri ed i soldati poterono largamente provvedere ai bisogni sessuali. Ma quale mezzo di diffusione t:rovava sempre i.n queste guerre il contagio delle malattie \.·eneree ! L'esempio più classico e più grave della di:ffusivne delle malatie veneree durante Je grandi azioni di guerm noi l'abbiamo alla fin e del m·edio evo, nella famosa calata di Carl0 VIII dalla Fra·ncia· per la penisola italica nel Regno di Napoli, fin nelle Puglie. È indubbio che g1i eserciti di Carlo VIII importarono in Italia la sifilide, e pare siano state le ·soldatesche spagnuole che per le prime avevano con.tratto l'infezione nell'America. Specialmente nelle Pug1ie la sifilide ebbe uno sviluppo spaventevole: fra prostitute e !Soldati dediti al ,·izio, vi si costituì quasi un semenzaio di questa malattia, che fu poi importata nei vari paesi d'Europa al rimpatrio delle truppe. (7)


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Alla mente acuta di Napoleone non poteva sfuggire la considerazione delle grandi ir·0 vine di cui la donna al seguito deg1i eserciti poteva es.sere causa per 1'esito della guerra; e fu severo nel proibire questi usi1, e fece attivamente O.nvigilare sui trapp·orti dei soldati con le prostitute dei paesi occupati. Irn epoche più recenti in vece e dai popoli più civili, per non ric0rrere a mis.ure restrittive nel soddisfacimento delle funz,ioni sessuali della gioventù combattente, ~i è cercatv. di fare la pr.ofilassi delle malattie veneree in guerra median. te il reclutamento di donne e la istituzione di bordelli presso le truppe sotto la diretta sorveglianza delle autorità sanitarie militari. Con grande benefici0 della sa.Iute degli eserciti, questo sistema di profilassi fu praticato dagli in' glesi, sempre maestri nella codificazione del liberismo igrienico, :niella guerra delle Indie e nella guerra del Transwaal, dagli americani 'llelle isole Filippine, dai giapponesi nell'ultima guer!I"a contro i russi. Tutti ne trassero vantaggi grandi nella salute delle truppe e per il rendimento lor0 agli scopi bellici, giacchè la diffusione delle malattie sessuali fu contenuta in proporzioni limitatissime. Al contrario, nella stessa guerra russ-0-giappOillese, gli eserciti russi portarono al loro seguito numerose d0nne, e per la mancanza dii un'organizzazione profilattica il contagio delle malattie sessuali potette fra di essi ~i ffondersi molto largamente. La nostra esperienza nella guerra italo-turca i.n Libia non è priva di utili inseg·n.amenti a questo proposito. Le Direzioni di Sanità Civile e Militare da una parte non permisero mai i passaporti per la Tripolitan.ia alle prostitute del continente, europeo, dall'altra istituirono un servizio d~ sorveglianza sulle prostitute indigene che, se contravveniva in parte alle n.ostre leggi liberiste in materia, pure giovò immensamente alla preservazione delle truppe Libiche dai contagi venerei. Noi abbiamo potuto irupprezzarne direttamente il valore e l'efficacia pratica, perchè fummo iincaricati del servizio anticeltico nei primi mesi dell'occupazione italiana della Col0nia. Se le pirostitute i.ndigen·e risultavano infette alla visita medica fatta a domicilio due volte la settimana , venivano internate in un apposito reparto dell'Ospedale civile di Tripoli, e di qui non' venivano d1imesse ·se il 'sa·n itario non· le dichia~ rava guarite o n0n capaci di contagio. Questa organizzazione dei ~ bordelli igienici. e questo sistema di profilassi e cura delle prostitute, completato da opportune istruzioni impartite ai militari di truppa, ci fecero ottenere .che solta1nto

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rarissime fossero le malattie veneree fra le trup.. pe di tri•n cea e di caserma, c0me risulta dalle pubblicazioni dell'Ufficio statistico dell'Ispettorato di Sanità militare. Eppure la sifilide è una malattia cosi ai:ffusa fra le popolazioni indigene, eppµre essa nei paesi caldi suol dare manifestazioni cosi gravi e tanto contagiose! Tutto ciò dimostra che contr0 la facile diffusibilità del contagio venereo fra le truppe combattenti possono essere molto opportune ed efficaci adatte misure profilattiche e curative, se organizzate ed eseguite con metod0 pratico e razionale. Ciò sostengono i.n già numerosi scritti e rivi.ste i medici degli eserciti tedeschi, che nel1'attuale conilagrazion.e europea hanno potuto ' occupar.si di quest'a-rgomen.to. Si può dire anzi che gli autori tedeschi se ne 0ccupino con particolare riguardo, a prova della grande importanza che essi riconoscono alle infezioni vene• ree 1·n1 guerra. Notiamo che fra questi scritti ricorre frequente l'osservazione che la raccomanaazione dell 'astinenza dai rapporti sessuali basta in genere a preservare il s0ldato tedesco dal pericolo dei contagi venerei, se con co·nferenze e letture popolari gli si fanno intendere le gravi conseguenze che queste malattie possono cagionare alla sua salute ed ai quella delle famiglie, se gLi sii fa presente lru eventuali·t à di ess·e re costretti per esse ad allontanarsi dal campo della guerra, mentre gli altri compagn·i vi rima·ngono a farsi onore nel servire la patria. A questa specie di propaganda ·noi non disconosciamo in gene-re il vaiojr e pratico, maggiore o min.o re a seconda di contingenze molteplici, E forse saremmo propensi ad ammettere che essa possa a vere valore maggi0re per il ·soldato tedes.co a causa dello spirito di disciplina che lo disit ingue, se fatti recenti ·non mostrassero la fallacia di qu,esto concetto aprioristico. S0ltanto in territorio belg.a e fino al febbraio u. s., cioè in meno di sette mesi, fra le truppe tedesche dell 'attt1a1e guerra europea erano stati dichiarati già più di 30;000 casi di malattie ve.neree. Malgrado l'educazione militare che il .soldato' tedesco ha ricevuto più intensamente negli ultimi decen11i, queste cifre 1Superano quelle avutesi .nella guerra franco-prussiana del 1870·1871, nella q·u ale secondo una statistica tedesca in meno di U·n1 anno fu.ron0 -curati 33,528 uomini per malattie vene11ee (cioè il 70.6 per mille dei malati, spedalizzati). Ins.i eme con questi dati statistici, . va:n·n o ricordate le nottzie terri~canti circa i delitti sessuali ch·e i soldati tedeschi hann,o c-0.n sumato sulle po1polazioni del Belgio, a dimostrazione che ..

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IL POLICLINICO

(SEZIONE PRATICA)

Valore terapeutico del .. Lactol " in ginecoiatria.

'' LACTOL'' Dott. Foglino

Numerosi sono gli studi fatti da vari autori sulla influenza di taluni preparati, medicamentos i ed alimentari ad un tempo, quali ad esempio il Lactol, sugli s tati di esaurimento di ip onutrizione, dj convalescenza. Non era stata r1er~ fatta fin' ora alcuna ricerca sul Lactol, io rapporto a quei disturbi fu~zionali e organici della donna a cui s.i connettono gravi perturbamenti nel]a nutrizione ge.n erale e della funzionali tà dell'apparato genitale. A ciò ha provveduto opportunamente l' A. che in una sua interessante nota preventiva espone i suoi primi risultati. Giustamente egli accenna all'azione che l'ova-r1.·,o._ col suo prodotto di secrezione interna, esercita sul _ lancio del Ca e del Ph ne11' organismo e sulla fissazione d ei sali ·relativi n e lle ossa, in rapporto all'azione più o meno anta.gonisti ca di al tre ghiandole a secrezione in terna, e alla conseguente necessità di sorvegliare il bilancio del calcio del fosforo in donne che presentano disturbi ovarici. Misura massima di previdenza ritiene l'op pors alle modificazioni morbose del ricambio, con una alimentazione appropriata che valga_:ad_. assi~urare una wopportuna introduzione di sostanze rimineralizzanti in forma organica. ACiò si gfungè coi- razi'onale raggruppamento molecolare di tutti gli elementi che debbono concorrere a l completo rifornimento dell'organisn10 e con un appropriato stimolo sugli organi a rall entata f11nzionalità. L'A., studjando i risultati ottenuti coll'impiego del Lactol da illustri clinici italiani, e mettendoli a contronto con quelli ottenuti nel campo della ginecologia è venuto nel convincimen to che il Lactol nleriti particolare considerazione nelle forme di alterato ricambio: materiale per influenza riflessa della sfera genitale. L'ha quindi voluto esperimentare in un interessante caso di grave anemia e dispepsia gastro intestinale legato a malattia, insospettata precedentemente, degli organi sess uali (ipertrofia d el collo dell'utero, e ndometrite cervicou teri n a, ovarialgia bilaterale). Sottoposta la paziente ad una severa cura di Lactol, per un periodo di tre mesi, associando d e lle lavande vaginali di borato di soda che vennero però irregolarmen te praticate, s i ebbe un così rapido miglioramento che la pazie11te ritenne superflua una ulteriore sorveglian za medica. ; L'A. benchè non dia come definitivo il suo giudizio sul valore del Lactol in gin ecologia, a causa d el troppo breve periodo di osservazione, sostiene che nel soggetto in esame era evidente il processo di debilitazione organica e di disordini funzionali in rapporto ali' alterata funzione sessuale, e che una insperafa modificazione . di fenomeni morbosi ~psicofisici tu apportata dalla somministrazione del Lactol. Prof. Dott. Muzio PAZZI

Con l' approvazione dell' emi11ente Clinico genovese, il Dott. Foglino valente farmacista di Torino, ha composto questo prodotto farmaceutico il quale accoppia le proprietà di alimento a quello di medicamento e che riesce perciò efficacissimo in quelle varie condizio11i morbose nelle quali si devono soddisfare queste due it1dicazioni. Il '' Lactol ,, è infatti il resultato della associazione dei grassi del latte, di principii fosfatati, di acido fosfoglicerico e di vari fermenti diges t~vi diastasi, pepsina, pancreatina), tutte sostanze , come si . vede , delle quali è universalmente ricon0sciuto un considerevole valore dietetico e medicamentoso. La bonta della preparazione del Dott. Foglino h": ottenuto la sua piena sanzione nella prova pratica sui malati. Essa è provvidenziale nei casi diversi di debolezza organica sia che questa derivi da alterazioni costituzionali o sia l' effetto di inala ttie di lungo corso che hanno logorato l'organismo. È riuscita di molta utilità nei bambini di costituzione gracile e quindi inclinati al rachitismo e alla atropsia. È un medicamento indicato in genere nelle varie forme di anemia, in dicatissimo nelle gastropatie (catarri cronici, gastriti ulcerative), dove urge l'uso di sostanze che in piccolo volume forn iscano all' organismo potenti energie nutritive. È facile intendere che in forza della sua composizione il '' Lactol ,, è indicato e reca benefizi in quelle svariate condizio11i morbose del sis tema nervoso nelle quali il tessuto si mostra esaurito, quindi nella neuro-astenia, così comune ad osservarsi, nell' isterismo, nell:.i psico-astenia ed in genere negli stati consuntivi. Avendone fatta assai larga prova nel servizio medico a me affidato nell' Ospedale di S. Maria Nuov-a, ho potuto confermare le asserite virtù della preparazione Foglino alla quale spetta perciò una felice riuscita nella prova pubblica che sta per farsene. La preparazione '' Lactol ,, è :.iccetta ai mall ti grandi e piccoli per il suo gradevole gusto e i piccoli in specie la usano considerandola come una ghiottoneria.

6ltc:erofosfatl al latte trlòlge9tfvi su f:Jrn. o la ael Senatore Prof. Eòoarl\o maraglfano

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<'Dott.: . MARCAcc1

G10RG10 Primario Medico nell'Arcispedale di Santa

Libero Docente Universitario Direttore Scuola Samaritana Bolognese

Maria Nuova di r'irenze. •


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p OLICLINICO

(pagina di pubblicità)

SEZIONE PRATICA

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'' Glicerofosfati al latte tridigestivi su formo/a del Se12atore Prof {doardo D2aragliano.

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Alcuni

Prof. Dott. G1USEFFE C,~RD I -

certificati

CLINICA CHIRURGICA -

.Ho speri mentato il " Lactol ,, del D ott. Foglino di T orino : p osso affermare che esso è un ottimo rimedio ricostituente in stati di esaurimento nervoso e di denutrizione org anica: esso mi ha bene corrisposto anche n ella terapia infantile, nella quale è perciò raccoman•

Firm'a to: Dott. Prof. G. CARDI

dabil e. :

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Rimini, 10 Lu glio 191 3

Med ico Primario e Direttore OSPEDALE DI Rlt-iilNI --

Medici

1'1 edi co Primario Docente Patologia Medica nella R . Università di Modena.

1

Parma, 1O Lugllo 1913.

PARMA -

Ho fatto uso del " Lactol ,, preparato dal Dott. Foglino, secondo la formola del Prof. Maragliano e l'ho trovato utilissimo per i pazienti operati di stomaco, : l quanto bene tollerato e g ustato e nutriente. Per questa sua proprietà è utile anche in . tutte le affezioni, n elle quali esiste una debilitazione dell'organismo

Firmato : Prof. Dott. Comm. A. CECCHERELLI Direttore Clinica Chirurg ica della R . Università cli Parn1a.

Prof. Comm. CESARE CATTANEO

Parm a, 19 Giugno 191 3.

Direttore della Clinita Pediatrica dilla R. Università di Parma Oirettare dell'Ospedals dei Bambini di Milano

Dorr. P~of. CAV. FILIPPO LESSONA Docente di ostetricia nella R. Università di Torino

Il " Lactol ,, Fog lino (glicerofosfati tridigesti vi al latte) , è stato da m e ripetutamente esperimentato. Piacevolissimo al pala to, viene dai bambini p reso volentieri, è perfetta1nente tollerato e la sua indicazione precipua è nelle for1n e di astenia in ispecie dei p iccoli bambini convalescenti di 1nalattie infettive, sopratutto

E g regio Sig. Dott. E. Foglino, Ho usato il " Lacto1 ,, da lei preparato nella- mia clientela e lo trovai molto utile nei casi di astenia nervosa e come ricostituente pei bambini. La facilità con la quale viene preso e dig erito non è ultimo pregio di questa fortunata preparazione.

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dell'apparato dig erente.

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Firma lo : Prof. Co mm. CESARE CATTANEO

LACTOL •

Torino, Maggio 1918

Firmato: Dott. Prof. FILIPPO LESSONA Specialista in Gin ecologia - TORINO - Via Donizzetti, 9.

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SEZIO~

il s0ldato tedesco è ancora molto lontano dai canoni di una disciplina mo rale verame~te superiore, <: che la semplice campagna profilattica propugnata dai s.udde tti autori e bas.a ta su considerazioni .etiche fallisDe in. gran parte allo scopo, quando non s ia sostenuta da· solidi cardind. civili ed umani, che a certe popolazioni pur troppo ancora fanno difetto. · Perciò noi pensiamo che, pure essendo convinti della maggiore nobiltà e bontà d'animo del nostro soldato italiano, della sua maggiore pieghevolezza di· carattere e del 'suo più elevat0 senso. umano e civile, non basterà insegnargli, \{erbalmente o per mezzo di bollettini e di memento, le nozioni principali e le norme più sicure per la difesa nostra dal contagio venereo, non ba$terà incutergli il t errore per queste malattie in sè e pitì per gli effetti loro .rovinosi a danno della famiglia e della patria. Tutt0 ciò avrà indubbio valore, se l'ufficiale col suo prestigio e l'esempio s uo lo saprà insegnare alla truppa. Ma occorrerà an.cora che la legge autorizzi i11 tempo d'i guerra ad arginare il mercato della prostituta dentro più igienici confini. Nè i liberisti gridino a llo scandalo, chè non ·sarebbe questo il m0mento di trattare in generale questo grave problema social e. Possiamo notare soltanto che in tempo di guerra, quando la legge marziale impera ed all'interesse generale della guerra og·ni ordinamento civile dev•e s.u bordinarsi e conform·arsi, allora è sommamente utile prendere pr0vvedimenti restrittivi ·nel campo della pros-titumone. Non sarei alieno dal proporre, nei limiti del possibile, la istituzione dei cosidetti bordelli igienici. Ciò che riterrei assolutamente indipensabile è la visita medica meto.d ica b en. dis.ci plinata di ogni donna in contatto con le truppe nei paesi occupati, in territ0rio nostro od in terrdtorio stTaniero. Soltanto in: omaggio ai nostri principi di libertà non perseguiterei la venere girovaga senza sede; ma le procurerei dimora più sicura e conveniente in apposite case igieniche.· In un. caso e nell'altro, dovrebbe essere rig0rosamente obbligatoria e rigorosamente eseguita la visita medica di -sa·nitari speciali?ti. Ed in un. ca.so e nell'.altro, la prostituta che risultasse infetta dovrebbe essere sottratta ad ogni ulteriore contatto col puè blico, e s0ttoposta a cure sapienti in. speciali nosocomi . Tutt0 questo ch e ho detto e quello chP ancor a potrò dire circa Ja profilassi e la cura dei mali venerei in tem1>i d~ guerra non sembri 1111'esag.erazione. Basta pens are a l gran numero di giovani baldi e pieni di vigore bellico che u·na sola p·rostituta può quotidianamente rendere dnca1

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PRATTC .\

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paci alle fatiche della guerra, basta pensare ai disastri famigliari ed all'enorme diepauperamento della specie che in eterno potranno conseguirne. N eisser ha proposto niente meno di sottoporre tutte l e prostitute, che possono venire in rapporto con i sold·a ti, ad inieziioni settimanali di sal varsan e di preparati mercuriali ins0lubili, convinto che le prostitute non sifilitiche non ne sarebbero danneggiate. Questo eccess0 di preca11zioni consigliate da simili autorità valga come ind:ice dei grandi danni che le malattie sessuali devono aver prodptto fra le file dell'esercito tedesco. Ciò che si è fatto <in Libia dovrebb•e organizzarsi su più vasta scala :in un.a più vasta guerra. La •r icchezza dei mezzi neces·sari non. s·arebbe mai eccess~va in confronto · alla importanza incomparabile del fine. Ma .il compito della pr·ofi·lassi non s i conchiude nel campo della s orveglianza della prostituta. Non meno prodiga di misure dev'essere . vers0 il soldato. Ed oltre alla istruzionie ed agli ammonimenti·, non dovrebbero ad eS'so mancare i mezzi megLi·o· ·a.tti a prevenire il contagio. La Direzione di Sanrl.tà Militare ha fornito ogni soldato di truppa di un piccolo pacchetto di med·icatura, da portare nello zaino, bastevol e per la prima medicazione di 11na ferita. Non meno utile potrebbe essere un altro più piccolo pa.cchetto contenente una piccola sapon etta per il lavaggio pronto dei gen.i tali dopo ogni coito; u na fiala da r eme. di acido fènico puro oppure una compressa da 10 ctgr. di sublimato corrosivo da sciogliere .in un mezzo cicchier d'acqua da tav0la per la disinfezione dei genitali ; un tubicino di pomata di M•etschnikoff da spalmare su tutta 1'asta prima e dopo l'atto de1 ciot o. Neisser, Lesser, ~ieler raccomandano al soldato in guerra 1'uso del pt1eservativo di gomma. Sii potrebbe -anche fornire dl pacchetto a11tice ltico suddetto. È elementare poi che i !Soldati dovrebbero essere tutti periodicamente sott oposti alla visita dello spec.i aliista per la cura degl·i· infetti e per preservare g li altri dall'eventuale contagio. Inoltre al soldato deve es-sere fatto l'obh1igo di denunciare fin dalle prime manifestaz!oni qualsias·i· malattia sessuale. Tra noi stessi possiamo trovare la prova mio-l~ore della ...... g-rande utilità di questa profilassi b fr.a i contingenti mi·l itari. Mentre prima fra i soldat i di marina era cosi alta la percentuale dei malati -v~eneTei, oggi essa è ridotta ai min1mi termini grazie alle misure profilattiche a cu·i i marinai , -engono sottoposti . Ogni marin aio che abbia ottenuto un permessp d'uscita, 1

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IL POLICLINICO

quando ritorna in caserma deve dichiarare se ha avuto rapporti sessuali; ed in caso affermativo è sottoposto a lavaggio de l pene con solttzion·e di sublimato al 1 / 2 o/oo, ad un'iniezione enduretrale di pochi eme. di protargo.J0 Al 2-3 %, e all'unzione dell'asta con pomata d i c.a·Jomelano al 30 %· Misure anologhe dovrebbero adottarsi per 1€' truppe di terra, e p0tssibilm·e nte con maggior ri. gio.re per la maggiore facilità con cUii queste possono esporsi ai contagi venerei .

• •• Per la cura dei maLi Yenerei fra le trltpp·~ combattenti sarò pi ù J:.re·~:e. Non rifa.rò la polemica dei giornali t edeschi s ulla opportunità o meno di curare al campo i venerei. Sarò dell'op1inione di N ei·sser, che, ci oè , le malatie sessuali po&5ono curarsi senza togliere i soldati ai doveri del campo :fi:nchè ciò sia fattibile senza pregiudiz.i o della salut e dell'infermo e dell'in· tegrità altrui : in tutti gli altri casi sì dovrà dare un periodo di rip0so a letto, ed eventualmente isolando il soldato in.fetto dalla comunità per evitare il cont agio. Bi·sognerà curare ] 'eco . nomia della truppa agli scopi della g uerra; ma un eccesso di zelo esercitato in questo senso creerebbe facilmente dei malati cronici, più o meno invalidi alle fati~he della guerra. Zieler ed altri invece sostengono che le malattie veneree in genere richied.ono 1sem pre un perivdo di riposo a letto con i solamènto o senza. Per 1'uretrite blenorragica acuta s arebbe es.senziale all'inizio un breve periodo di riposo per evitare complicazioni temibil1•, e per potere ottenere rapidamente la guarigione, magari col metodo .abCY.rtivo se si è a1Jcora 1n ten1po. Così il soldato potrebbe al più prest0 tornare dall'ospedale da campo alla sua compagnia senza pericolo di mali · peggiori. L'uretrite cronica in genere non esiige una cura·immediata: epperò al campo sarà opportuno limitarsi ad · una cura igienica per via orale, accompagnata o •DO dall'uso di mezzi locali ad azion·e molto bla nda. Per alcune com plica~ion1· della blenorragia uretrale, quali l'epididimite, l'artrite blenorragica, la cistite, le stenosi uretrali grav1, ecc. è indispensabile l'invio del soldat0 all'ospedale territoriale. L'ulcera· mollie superficiale spess0 può essere curata ambulatoriamente al c·a.m po ; ma se ha caratteri d'una certa gravità o se il !Sistema linfatico tende a risentirne vivamente, sarà necessario· un pronto invio de l soldato all'ospeda.le da campo, dove con cure bene appropriate potrà 1

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ottenersi. la guar.1g1one in pochi giorni. Se v'ha adenite e questa . presenta caratteri d'infiltrazione glandolare, forse sarà utile inviarlo sin dal principio ad un ospedale territor.i ale. Co. si per la :fimosi flogistica, la para:fimosi, ecc. Il si:filoma in•i·z iale e le manifestazio·ni secondarie della sifilide forse potrebber.o in linea genera le 'essere curate al campo, se per esse non dovesse prevalere la considerazione del grave pericolo di contag.i o che costitu1scono. Per misura di profilassi dunque i sifilitici in periodo pl'limario e secondar.i o con manifestazioni in atto devono essere isolati s0llecitamente. Almeno per fare scomparire queste manifestazioni mediante le cure mercuriali occorrerà u·n periodo d.i t empo notevolmente lungo: e però l 'inv io dell'infermo dev'essere fatto direttamente all'ospeda.le territoriale, anche perchè quivi potrà meglio organizzars i il s·erv.i zio di isolamento. Quivi si sarà anche in grado di circondarsi delle precau zioni opportune per praticare le iniiezioni endovenose di arsen0benzolo, ciò che potrà abbreviare di molto il periodo di cura, specialmente in rapporto a l cont ag'io degli altri. Per la quasi costante ed assoluta tollerabilità del medicamento, per la !Semplicità della tecnica~ n on condivido col Pa·s ini l'opinione che non sia opportuna nè possibile la cura salv.aasanica del .s0ldato sifilitico al campo. Spento od attenuato così il focolaio di contag·i·o, 1'ulter.i ore cura mercuriale p0trà essere fatta. comodamente al ~mpo, per esempio mediante i granuli di protoioduro di miercurio o m ediante i niezioni perioc1iche di preparati mercuriali insolubili ben tollerati. Questo metodo di cura mercuriale potrà .praticar,si con va·ntaggio anche nella sifilide secondaria e t erziaria, quando manchìno manifestazioni in atto, e pure 1si giudichi opportu·no interven.i re con mezzA• specifici a curare il soggetto. È bene notare che i preparati di sali insolubili della nostra farmacia militare sono quasi· costantemente tollerabilissrim i. Ottimo è pure il metodo delle iniezioni di ofio grigio raccomandato dal Pasini. I granuli di protoiQduro di mercurio -0 di altro s ale mercuriale 'Sono anche sufficientemente efficaci, quando non. si abèdan0 fenomeni di intolleranza da parte dello stomaco. Le manifestazi·oni terziarie della s i:filide, gomm.ose e nodulo-ulceranti, iS·p esso richiedono l'invio dell'in1ermo all'ospedale territoriale per la durata della cura, :notevolmente lunga. Qo-ni form·a d.i ~i·:filide viscerale . dev'essere o s empre e sollecitamente inviata all'ospedale territoriale. 1

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SEZIO~

Come abbiamo visto, il probl'etna della cura della sifilide e delle malattie veneree del soldato in guerra, se è bene che sia affidato, nei limiti del possibil•e, a medici specialisti, non è mai cosi grave come quello della profilassi di quel.5ta malattia.• Ed il problema della ·profilas·sd, se deve essere messo rin luce nei suoi veri termini dallo sp•ecialista, deve essere risoluto mediante gli sforzi concord.i di tutte le autorità militari e delle istituZJioni sanitarie civili, tale e tanto complesisa dev'essere l'opera di risanam~nto morale e di , educazione igi enica del soldato, e cosi perfetta dev'essere l'organizzazione di dife~ sa delle truppe contro le insiidie di Venere, l'eterna temitile alleata del dio Ma.r te. P. SABELLA.

PRATICA

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particolarmente competentii nelle discipITne dermosi:fìlografiche, in omaggio a quei pcincìpii di. divisione del lavoro e di specializzazione che d-0vrebber0 m ettersi i·n pratica sempre, ma soprattutto in tempi cosi eccezionali come quelli della guerra . Grato della pubblicaZJione della presente, mi profesiso dev.mo prof. CARLO VIGNOLO-LUTATI Presidente dell 'Assoc. profess. fra i dennosifilografi italiani.

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Sulle malattie sessuali in guerra. On. Direzione del Giornale « Il Pol iclinico » Roma. 1

Recentissime pubbl.icazioni sieg·nalano il pericolo ·che le malattie sessuali hanno ·sempre .r appresentato e rappresentano per ·glri' eserciti in guerra.. Basti ricordare le stragi che la .sifilide fece nelle milizie italiane, fr:anéesi· e spagnole ch·e combattevano sul fin1re del 1400 nelle ~uglie; i provviedimenti draconiani ch e Napoleon·e I fu costretto a prendere per limitare la diffusione dei m o·rbi venerer nei suoi eserciti, ecc. Il nostro prof. Pasini, primario· dermosifilografo d1ell 'Ospedale maggiore dii1 Milano, in una sua notevole conferenza tenuta ·n,e l Co11so di medicina e chirurgia di guerra agli Istituti clinici· di questa città, riporta delle statistiche impressiona.nti, secondo le quali, per esempio, n·e l solo esercito tedesco opera·nte nel Belgio s! sarebbero verificati 1sino ad ora non meno di 30,000 casi di malattie sessuali ! Non è .a,· dubitare che il nostro I spettorato di San.ità militare abbia pro·v veduto con la consueta m•iirabile solerzia a fronteggiar.e a:nche questo pericolo, la cui gravità non ha davvero l: isogno di essere messa in maggiore evidenza. Sappiamo pure che la Società Italiana di Derma.tol.:i()'ia e Sifìlo()'rafia e l'Associazione professionale b b dei dermosifilografi italiani hanno già o:ffierta al Ministro della guerra l'opera dei propri socii non ri·chiamati per facilitare in questo campo l'opera dei benemeriti medici m.i litari. Ciò n·ou ostante, n on sembri superfluo richiamare anch·e da.Ile colonne del « Policli•nico » l'attenzione delle autorità 1sanitarie militari sulla necessità che aii servizi di profilassi e di cu1ra delle maJattie vener.e e · fra i soldati, sia·no destinati medici 0

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• _,ora delle ferite degli occhi in guerra. In gu·erra i trumatismi oculari sono fi.-equeut issimi. Il J.o.ro tratta.m ento immediato s'impone oltre che per sollevaire le condizioni dei colpiti e per non fare allontana.re dal campo un gran 1D1umero di soldati, anche per le spiacevoli c011seguenze cui essi · possano dar luog0. È certo che per i grandi ·~raumatismi degli occhi non è possibile una cura adeguata nelle ambulanze e n~ppu·re negli ospedali da campo. Il medico in qu·esti casi si deve limitare a fare la toletta della ferita e delle parti• vicine, a mettere poss11:;.ilmente a contatto i lembi, ed i•nviare senz'altro il ferito ad un ospedale adatto e più specialmente da un oculista. La cura delle ferite delle palpebre deve essere indirizzata allo scopo di evitaire le infezionri e le possibili deformazioni cicatriziali con disturbi funzionali, che 1Sii possono determi nare qua·ndo non siano convenientemente rista.b iliti i rapporti dei tesisuti feriti. La pulizia della ferita cuta.n ea si farà con lavaggi alcalini, soluzio.ne di bicarbonato di soda o sapone. Quaindo la ferita o le pa1rti vicine ·n on fossero imbratt ate ci si limiterà a passare s ulla parte cruenta e sulle parti adiacenti della tintura di iodio convenientemente diluita com. 4-5 parti di alcool allo scopo di evitare :flittene ed infezion·i secondarie. D'altra parte si avrà cu.ra d'introdur• • • • re sotto le palpebre, previa coca1n1zzaz1one, una lamellra di ovatta p~r preservare l'occhio da eventuali danni da parte della tintura di iodio. L'occhio stesso verrà lavato se è molto s udicio con una soluzione tiepida· di borato, · salicilato o biicartonato di sod1io a mezzo di un t ampone di ovatta o con la cannula del T erson. Si devono ad ogni modo evitare le .i rrigazioni o gli impacchi al ·sublimato. Per ristabilire i rapporti normali dei tessuti si praticherà l'anestesia locale inietta'tldo .sotto la cute palpebrale una soluzione di cocaina a ll'r % o di novocaina al 0.50 % e d0po 10 mi11uti si pratichera1n1no suture superficiali con filo sottile ad aghi a·s sai :fì·ni. Le labbra delle fe(11) 1

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IL POLICLINICO

rite devon.o essere portate a contatto specialmente quando esse siano verticali o oblique in rapporto alla rima palpebrale. Nei casi la ferita interessi il bo.rdo libero ronviene fare al1'occorrenza delle diss·ezioni liberatr·ici addossare .le parti• cruente, eventu-a.l mente mettere un filo ad ·ansa sul bordo libero. In ogni caso le ferite p·alpebrali devono essere suturate al più presto possibile, senza alcuno indugio, i fili devono essere lasciati· più lu.ngamente di quel ch e si usa per 'una sutura ba·nale cutanea e non devono essere levati tutti in una volta. I corpi estra1iei colpiscono i soldati con molta freqtien.za e possono essere tanto molesti da im.pedire qualsiasi attività dei pazienti. Donde la necessità di rimuoverli sollecitamente quando essi fv.ssero s uperficiali. Innanzi tutto si farà 1"a.n estesiai mettendo n el sacco congiUJnti,·ale delle gocce d i soluzione di cocai·na al 2-3 % o anche un granellino di oocaina in sositanza: ciò varrà a mitigare le sofferenze del soggetto e nello stesso tempo darà una ma.g gior sicurezza e libertà all'operatore. Quando non si riesca a scorgere !ad occhio nudo il corpo estraneo lo ·s.i cercherà sulla cornea o 1sulla scleroti~a a mezzo di una lente o con la illuminazione ·arti:ficia.l e laterale, e quando tali 1ricerche riuscissero i.n.fruttuose lo si· cercherà sulla cpngiuntiva p alpebrale abbassando la palpeè·r a inferiore sposit:ando la cute in basso; rovesciando quella su periore : per fare ciò si invita -il paziente a guardare in basso e si lusserà la palpebra afferrandone il bordo inferiore a m ezz.o delle ciglia e .rovesciandolo in alto mentre coni le dita stesse si fa'fà leva appoggiandole leggermente sul bulbo. L'asportazione del corpo estraneo si farà con la punta d.i un bisturi bad·aindo a ledere il mi1n,imo possibile la cornea o la congiuntiva. ~er evita.r e ciò più sicuramente è meglio servirsi di una punta di carta: ·si arrotolerà un foglio di carta i•n modo da ottenere u11a sottile bacchetta, ch:e si taglierà ad uno degli estremi obliquamen.t e con le forbici, la punta così ottenuta è sufficiente per ·l "asporla.zione dei corpi estranei superficiali. Quelli retroiridei, mag.netici o non, devono essere asportati con apparecchi speciali e solo da ·s:pecialisti. Le ferite del globo ocular.e 1'llon infette superficiali: o penetran.ti devono essere primitivamente cura.te i.n modo da .aillontanare le possibilità .d i infezione. Per ottenere ciò bisogna evitare ogni contatto della ferita c01n le dita o con strumie nti non sterilizzati, istillaire cocaina , p ilocarpina; insa1ponare le palpebre evita!lldo 0gni pressione sul globo oculare, laivare le palpebre con. acqua bollita o soluzione :fisiologica; lavare 1 ,

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poi con lo stesso liquido il globo oculare dopo aver divaricate le palpebre; immobi·l~zzare queste ultime con 1'applicazione di una medicart:ura . monoculare : una rotella di garza o un pezzo di compressa, uno strato di ovatta e poi fasci'alt'e. Questa medicazione deve essere laisciata 48 ore almeno. Non devono essere mai u,sate sostanze caustiche, come tintura di iodio, sublimato, forma.lina. Per le ferite clinicamente infette l'impacco dovrà essere umido con a1rgirolo rinnovato più volte al gi0rno. La polvere di dionlina. ogni due giorni, le instillazioni· l:dquotidiane di enesol, le iniezioni sottoc001g1iuntivali1, le cauterizzar.iioni , ignee, il sanguisugio impediranno spesso il :flemmone totale. Ad ogni modo questi casi devono essere sempre inviaiti all'ospedaJ.e dagli special~s.ti. Ai quali d.evono essere pure inviati tutti quei caiSi di ferite complicate c-OtllJ fuoriuscite dell'iride, del corpo ciliare, ecc., o con corpi estranei penetra·nti profondamente. In questi casi il soccorso di urgenza d0vrà limitarsi alla toletta accurata dell'occhio, a calmare il a.olore mediante instillazioni congiuntivali di coca.ina, di iniezioni sottocutanee di morfì:na ed eventualmente praticare una iniezione 'd i siero antitetanic0. DR.

L'a~istenza

ai feriii in guerra a cura dell'Ospedale americano di Parigi. The Boston medtcal an•d surg. fournal, m~ggio 1915) .

(RICHARD DERBY.

All'inizio delle ostilità, 1'Ospedale americano di Parig,i decise d 'im pianta re u.na sezione per feriti in guerra. Il Gover·no francese offrì a tale scopo il 11u·ovo edificio del Lycée Pasteuir, <.:he in breve fu trasformato in u.n ospedale capace di più che cento letti, e che dn seguit0, con adattamento di altri locali, è venuto a conte11erne soo. Esso è fornito di og·ni modern·o presidio ~hirurgico, ed è diviso in· quattro sez•io·ni, u·na delle quali dii pende eia chirurgi- del1'Università di Harvard, con a cap0 Harvey Cushing. Durante la battaO'lia della Marna nl numero b . dei feriti era così grande, e il servizio ferroviario per il tirasp-orto di riniforzi, d.i munizioni e di vettovaglie cosl intenso, che la rimozione dei feriti verso gli ospedali di l:a.se diveniva molto difficile, e soffriva dolorosi ritardi. I feriti di solito venivanò caricati nei treni, che • • • • avevan·o trasportato gli u omini e le mun1z1on1 sul fronte, e che ritorna·v ano verso il sud della Francia. 1


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SEZIONE PRATICA

Donde viaggi lunghi e più volte interrotti. Nei primi giorni cli· ottqbre furono acc0lti1, nell'Ospedale americano, feriti, che avevano impiegato una settitmana per giungere p. es. da Arras o da Soissons ! Tutto ciò era natu•r almente dovuto a impellenti .necessità militarci. L'ospedale accoglieva in media 10 feriti al giorno . Nel reparto dell'A. verso d pr.imi di ottobre su 103 infermi si avevano 82 casi di fe~ irite da shrapnel, 20 di ferite da palla di fucile, I da. colpo di banonetta. Tutte le ferite da shrapnel era·no infette; d elle ferite da fucile 4 erano asettiche, 16 presetttavano segni d'infezione, meno gravi però delle ferite da shr~pnel, nelle qua11 era contenuto abbondante materiale estra.neo (pezzi di stoffa, scheggi e di legno, ecc.) . Ecco un elenco di lesioni di varie parti del corpo: Frattura del radi0, ·I; ferita del naso, 1 ; frattura dell'ulna, 2; amputazione · traumatica della · coscia, 2; frattura di un· metatarso, 3; frattura del <::ranio , 3; frattura del baoi•no, 3; frattura della pelvi, 3; frattura della scapola, 4; frr attura di una costola, 4; frattura della mandibola, 4; frattura di u·na fa1ange, 4 ;· ferita dell'articolaziOùle del ginocchio, 4; frattur~ di un metacarpo, 4; lesioni della colonna verteb'fale, 5; lesioni dell 'occhiv, 5; ferite peneranti dell'addome, 5; ferite penetranti dell t orace, 6; frattura della tibia, 8; frattura del per?ne, 8; frattuira del femore, 9 ; frattura dell'omero, 20; ferite delle parti molli, 35. · Lo scarso .n.u mero di ferite penetranti nell 'ad, dome ,o sservate nell'-0spedale dipende probabilmente da che .nella grande maggioranza di questi .casi il ferito muore s ul campo di battaglia. L 'A. ha osservatv 4 casi d'infezione da bacillus aerogenes capsuLatus, di cui 3 guarir·ono, mentre in un caso fu necessaria l'amputazione della coscia. Molte delle ferite contenevano gas. Generalmente i feriti, appena ammessi nel1'ospedale, erano portati in camera operatoria, ove (di solito sotto naircosi) la ferita e le parti vicine venivano accuratamente pulite, nei casi infetti la ferita vendva allargata e i coirpi estranei o i frammenti di osso rimossi; .s'irrigava la lesione con acqua ossigenata, e, ·occorrendo, S!i drenava. . La m aggivir parte dei feriti èrano francesi, alcuni i.nglesi; i feriti tedesch:i erano inviati negli ospedali militari. Al loro arrivo essi erano di s0ildto in condizioni di esaurimento notevole, ma dopo u.n lungo sonno (tal0ra 48 ore ininterrotte), [Ìacquistavano rapidamente energia fisica e m orale .

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Molto importante era il servizio di ambuianza dell'ospèdale, che nel dicembre 1914 contava g ià 70 automot.i lr, tutti quanti c0indotti da americani. Essi trasportavan0 i feriti dai posti di medicazione e dagli ospedali da can1po agl.i ospedali base. Questo servizio rapido di evacuazione dei feriti dal campo ha s ulla 1riduzione della mortalità un grandissimo effetto : ciò h a uno sperimentato gli inglesi allorcl1è trasp·1rtavan0 tutti ù loro feriti i·n Inghilterra. 11 servizio delle ambulanze-automobili era div·enuto cosi rapid·o che in dicembre 1'Ospedale an1ericano riceveva uomini feriti ci.I giorno s tesso. Riassumendo: i metodi impiegati .eella cura delle ferite, in questo Ospedale, consistono nel combattere 1'infezione dren.andv ampiamente ed usando irrigazioni antisettiche. La cwra. è in o-enere conservativa, eccetto nei casi di fratture infette comminute delle estremità inferiori, per le quali l'amputazione è spesso indicata. 1

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CHIASSERINI.

Maschera· francese contro i gas irritanti. e

(DEZÈVE

La Presse Médic., maggio 1915).

ORSAUD. 20

Per difendersi contro i g·as di bromo, gl 'inglesi avevano utilizzato una maschera costituita unicamente da uno strato di cotone coperto da garza e che si applicava ·s ul naiso e s ulla cocca mediante due .n astri i quali s[ annodavano dietro il capo. · Questo modello :si è dimostrato i111sufficiente, come hanno rilevato 1i giornali inglesi ed in particolar,e il « Daily Mail », per due motivi: la superficie assorbente de.i gas tossici non è abbasbrnza vasta.; una volta inumidito, il cotone aderisce sµl naso e sulla bocca, ostacolando la . . riesp1raz1one. Dezève e Orsand hanno reputato ·necessario di montare il materiale assorbent e su dii un'armatura metallica. Il loro modello ri.pete la. maschera per l'anestesia da inalazione, m odificata e semplificata per adattarla al nuovo uso. DESCRIZIONE. 1° Armatura. È costituita da una intelaiatura di filo di· ferro galvanizzato ·n . 8 della l~nghezza di 80 eme., curvato su di u.n modello di legno che riproduce J.e saglienze e le rientranZJe della parte del volto da proteggere. È indispelllSabile usare filo di ferro galvanizzato, per evitare la ruggine. 2° Guarrnritura. Le due faccie, convessa e concava, sono ricoperte oiascuna da U·na falda di cotone idrofilo di 5 mm. circa di spessore. I due strati, di forma rettangolare, misurano : l'esterno cm. IO x 12, 1'interno cm. 8 x IO. Sono (13)

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lL POLICLINICO ricoperti da riquadr.i dii tessuto a maglie strette e resistenti ma ben permeabili all'aria. I margini sono riuniti da un'0rlatura che li fissa alla perii.feria dell'intelaiatura, racchiudendo e fermando i due strati di cotone. ' 3° Legacci. - Due legacci di 40 cm. di nast·r-0 di filo (fettucoe) sono cuciti alla parte esterna della maschera dai due lati. 4° Colo-razione. - Per diitninuire la visibilità della maschera, le sii è data una colorazione kaki; immergen.d ola dapprima in una soluziùne d'iposolfito sodico a r : rooo, poi in u11a di permanganato potaissico a r : rooo. •

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sioi. Tuttavia le ricerche es•eguite provano che si ottiene una prott:zion.e incontestabile. . Conviene usare la soluzione d'ipofo1sfito sodico al 5 %; ma nelle diverse unità militari, per facilitare il maneggio del prodotto e ridurre il numero dei recipienti, sarebbe comodo di usare una soluzione più concentrata, al 50 %, da diluire al momen.t o voluto. Si raccomanda di tenere i recipienti d.ifesi dalla luce, perchè questa a lungo altera il prodotto. Il procedimento più semplice sarel:1b e di conservare l'iposolfito di soda 1sotto ·:fòl:ma di sale

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.. .

Maschera completa. 2. Armatura. 3. Sezione. A) Doppio strato esterno di garza..- B ) Falda esterna di cotone. - C) Falda interna di cotone. - D) Strato interno semplice di garza. 1.

APPLICAZIONE. - La maschera si applica iin modo .che il l:1ecco di corvv ricopra ci.1 naso, la parte i nferiore concava ricoprai la .convessità del mento, i punti a'attacco ricoprano gli zigomi. Siccome la maschera ha u·n,'armatura di ferro pieghevole, ciascuno può adattarla al proprio volto, cosi da evitare che l 'ar.ia penetri dai lati. I due legacci, pa:s·s ando sulle inserzioni degli orecchi, vanno a legarsi s ull'occipite. - ESPERIMENTI. - Gli AA. hanno eseguito alcuni esperim enti, versan·d o alcune goccie di bromo in un tondo, posto sotto il nasv. Chi porta la maschera deve chiu-d ere gli occhi. r 0 Masc'Jvera a secco. - I vapori attraversano la n;iaschera : dopo un minuto si avverte un p1zzicore molto..sgradevole nel naso e nella gola, coni acoessi di tosise spasmodica. 20 Maschera imbibita d.)acqu(J). I vapori l'attraversano meno facilmente. Si può sopportare l 'inal.azione di essi per 2 ed anche per 3 minuti. 3~ Mp,s chera. jmbe1Juta co1'V una soluzione di iposolfito di soda alL" I per mi lle. I vapo,ri sono tollerati più a lungo, per 4;5 mi1n,u ti. ·. 4° soluz~on·e di iposolfito di soda al 5 per cento. ' La ~a9~hera oppone una barriera meccanica ·\ chÌmic.a efficace ai va pori di bromo : dopo 5 r.1in uti n.o n si proya nessuna mole~tia apprezzabile, m entre chi è sforn1ito della maschera deve fuggire dalla camera. . . ." S·e nza dubbio le condiz10.n1 possono .esis ere p1u ' pteQari·e sul campo, quando il n·e mico, sotto u·n vento favorev.o le, ma.nda \Tere nubi di ga·s tos1

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dn un sacco di carta pergamenata o solforizzata

e al 1sicurv dall'umidità - in ragione dielle proprietà igroscopiche - sino al momento dell'uso. CONCLUSIONI. - La maschera è molto semplice, facile a confezionare '.a.in.che da mani inesperte (3 minuti per mon.tarla, 20 per guer.nirla.), con fornimenti .che si trovano ovunque. La pieghevolezza della montatura permette di adattarla ad ogni volt0. . La fabbricaz-ione, compiuta nelle singole unità militari, ne abbassa cons,i der.e volmente il prez:. zo di costo. : r7 centesimi i·n circa. È efficace : con questa protezione il ·c ombattente, pieno ~di confidenza, lungi dal conoscere le ang()!Scie d~ un panico cieco, di f.rvnte ad un pericolo invincibile, marcia risolutamente in avanti. R. B.

Maschera italiana contro i gas irritanti. Ris ervandoei·. di tornare sull 'arg.a mento, riportiamo per ora le seguenti notizie su di un ti po di ma1scher.a p·r oposto dal JD!Of. sen. G. c.iamician ord1nario di chimica a Bolo~na, che lo ha " studi·ato in collaborazio11e del pr0f. L. Pesci. Consiste in dieci .strati di garza coinu·n e tao-liati a modello ov0id:ale, portanti. all'estremità o . .. ' ·siuperiore ~ .cuci•to intern~ente un filo di ra~e :flessibile e nel maro-ine inferiore un elastico O che- deve servire ai rendere la maschera esattamente aderente al m,ento1 del sol.dato. Ai lati due

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SEZIONE PRATIC:\

anse ad elastico per assicuraue la ma.schera agli -0r~chi. Nella faccia interna: una fl·a nella per proteggere la bocca dalla causti:ci.tà delle sostanze di cui va imbevuta la garrza. La confezi0ne di questa m:aischera è semplice .e facilissimai : può essere eseguita anche da una. bambina. In seguito alle esperienze fafte nel suo ed in altri laboratori chimici1, il Ciamicia:n· presume che il gas irritante .sia1 è rom-0, cloro od acido .cloridrico,. ottenuti facilmente in larga copia dai .s ali delle mtlniere di Strassfurt. Il reagente che per la neutralizzazione ha potuto stabili.re in:.sieme al pro!. Pesci e con la collaborazidne dei suoi assistenti, consiste i n una ·s0luzione di carbonato di potassi0 e di 1s odio con-centrata. La ricetta è questa : 1

Carbonato sodi00 cristallizzato . Carbonat•o potassico . . . Acqua c0mune . . . . . .

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stere nei gas indicati sia trovato e sia perfetto. Questo modello di maschera è stato mandato per l'esame al Ministero della guerra, il quale ha raccomandato alcune lievi modificazioni, proponendo l'aggiunta di uno 1strato d i cotone. l!n Comi~ato di elette dame, del ·quaile sono an·1ma le s1·gnore Tonelli e Volterra, ha intrapres.oi ed attivato l'opera di confezione delle ma~chere, sul modello che il Mini·stero della o-uerra ha designato come il solo adatto. E questa ~m­ presa ha ·i niziat·o 1sotto g·li auspicii di d0·nna Maria Salandra.

S.U NTI E RASSEGNE.

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CHIRURGIA.

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Prostatite ·c ronica e sua cura.

Tale soluzione h·a la virtù di fisisare il clo·r o, il bromo e in genere tutti i gas « aci·di >> . Imbevutane la garza della· maschera, i gas arsfissian.ti vengon.o assorbiti ie il soldato può respirare an-che in n1ezzo all 'a:tm.osfera venefica. Le maschere possono essere imbevu·t e anche prim·a della spedizi0ne e rimangono servibili e pronte ad essere adoperate ad og.ni ora, per uno spazio di tempo lwu.g hissimo. Verisimilmente però dopo circa u·n 'ora da che saranno rimaste esposte alla azione dei gas a sfissianti dovranno essere di nuovo imbevute, per conserwrre loro l'effetto pr·eservativo e mantenerle bene um1de <l'acqua. Si potrebbe prevenire quailsias~ 1evenienzai 1)t-0vvedend-01 ciascun soldato di una fialetta del liquido reage11te, perchè se 1ne serva al momento -0pportuno o anche meglio, si potrebbe fornirgli più di una maschera imbevuta nella 'Soluzione. Il liquido ·reagente costa pochissimo ed è di iacile preparazione. Le prove pratiche sono state tfatte in un piccolo stanzino in· cui 1'airi:a.1 era .satura di cloro e bromo, acido cloridrico o bromidico. Gli assistenti ha:nno indossato maschera ed occhiali .e sono .r imasti sopra la << so-rgente » per 20 e 30 minuti, fino a che non se ne sono stancati: La permanenza nell ':ambien.te s'aituro non offrì 1-0r0 nessu.n dis·turbo per qu.amto e.ss~ cercassero <li crearsi delle condizioni' c01si s.favorev01i1, quali verosimilmente non si potranno verificare all 'aperto. Sono usciti dalla camera dopo avere li bera.mente e abbondaintemente respirato senza su1:1re nessuna azione da parte dei ga.s. e quind·~ in condizioni fi.siologiche nonnalissime. Si prest1me adunque che il rimedio contro 1'arma ins idiosa del nemrico - O\'e questa do·v esse consi0

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Medicail ·Rec.ord, 5 diicembre r914).

ROBINSON.

La prostatite cronica è una malattia molto diffusa : in gra do ·p iù '°' meno in1tenso essa si osserva in una forte percentuale della popolazrione maschile in og·ni paese civile. Fra i fattori cau-sali più im;portanti della pro· statite ·c.ronica è la gonorrea, ma non così prevalentemente come per la prostatite acuta. Per questa la gonorrea è il fattore pnincipale; per quella vi sono jnoltre altri f.attoni cauJsali importanti. Fra questi vanno iricordat'i : l'uretrite cronica non gonococci~a, la mastuirbazione, gli eccessii sessuali', il coito !interrotto, l'astinenza com·p leta particolarmente 5e acc0mpagnata da stimoli sessua:li psichici o fisici, la vita sedentaria abituale, la cateterJzzazione, la cistite ero• n1ca, ecc. La ·p rostatite cronica consecutiva a gonoltrea o a1d altre forme di uretriit e può essere cronica fin dal primo i"uizio, o rappresentare l'ultimo stadio di una prostatite acuta o subacuta. I sintomi della prostatite cronica possono variare da U'l minimo ad un massimo di intensità. Vi sono dei casi che decorrono quasi senza sintomi e vi sono di quelli che aissumono il carattere di una malattia molto seria. Si potreè be domandare come si sa che esista la prostatite, se questa decorre ·s enza sintomi clinici. Da qualche t empo moLti si fanno esaminare dal .medico nella ·sfera genitale prima di s posarsi. Essi si sentono perfettamente bene; molti di essi non ebbero mai malattie ·vener~e. l\1algrado tutto, i n1 una forte percentuale di ques.t'i casi il medico rale\"'erà sintomi ben manifesti di prostatite. 1

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IL POLICLINICO

Lo stato morboso diella prostata può variare dalla congestione semplice alla suppurazione diffusa. Nella maggior parte dei casi però i sintomi della prostatite sono ben deci:si e si' distinguono in locali, subbiettivi, .urinari, sessuali e generali n.ervosi. I ·si'nitomi locali ci risultano dall'esame -0bbietti vo : la prostata è aumentata di volU11ne, di consistenza pastosa uniformemente, od in . alcuni tratti soltanto, ed dn altri dura e nodosa, più sensibile del normale alla pressiio11e, all'espressione dà una maggior o minore quiantità di materiale di secrezione torbido. I sintomi subbiettivi consistono in un senso di gravezza e di itens ione al perineo, sensazioni dolorose al perineo ed alla prostata, prurito anale perianale e della mucosa rettale. L 'infer1u0 non può sedere a lungo in una medesima posizione: spesso siede sull'orlo della sedia e, se è posisièdle, su d'una 1s1Qla natica. Egli soffre di meno nella 1d eambulazione, .anzichè 5ed.entlo o stando in piedi. Il dolore può essere circoscritto nella regione prostatica e può anche irradiarsi a varie parti del corpo : ,t esticoli, uretra, per.e, coscie, ed un po' al dorso; può anche irradiar~i alla regione renale 1sotto forma dii colica. Un sintoma frequentemente fastidioso è u.t1 senso di peso ai polpacci e di bruciore alle piante dei piedi, specialmente nielle ore del pomeriggtio, cir.ca le 4. L' A. dice di aver fatto molte vol tè diagnosi di prostatite basandosi su questi d·u e sintomi ·soltanto. Questi sintomi scompaiono, dopo la cura della ·prostatite. Fra i sintomi più costanti è la pollacuria ed il bisogno urgente di urinare. Vi ha senso di dolore e di bruciore durante l'atto della minzione e sti.l licidio d'unina dopo l'atto stesso. Il vo· lume del getto d'uirina spesso è normale, benchè di .svlito· sia assottigliato. L'urina frequentemente è torbida, ricca di batteri e carica di fosfati·. L a fosfaturia è fra i scintomi più comuni della prostatite : è ancora controverso se essa sia effetto ·d iretto 1della prostatite, o sia invece in rapporto con le condizioni nervose d'e terminate da q uiesta malattia. I sint011I1i sessuali consistono in un 'erezione incompleta con eiaculazion e affrettata. Il senso della lib'i dine può essere diminuito; ma per lo stimolo costantemente presente nella prvstata esso può anche esaltarsi e quindi esisere causa di eccessi ses-suali, che naturalmente non mancan·o ·d i aggravare le condivioni. Numerosi sono i sintomi gen erali e nervosi: irri.tabi.l ità generale, fi1sdca e psichica, seguita spesso da ·stati depressivi e melanconic'i che pos~ono portare a propositi di sudcidio Se la malattia dura a lungo, può dare la nevrastenia sessual1e con tutta la legione dei 1Sllloi sintomi. 0

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Cura della prostatite. - Non si può essere mai sicu11i di guarire in maniera assoluta una prostatite suppurativa, 1na praticamente siamo in grado di poterla migliorare a tal punto da rendere ina vverti·ta la sua presenza. La cura della prostatite, come quella di ognd altra malattia degli organi genito-urinari, dev'essere locale e generale. La dieta dev'es-sere moderata, le spezie ed i condimenti forti aboliti, gli alcoolici ridotti a proporzioni m·i nime, e .tutto dev'essere ri vvlto a sollevare le con· diz'ioni generali dell 'infìermo. I bagni e le doccie fredde sono utili per lo stato generale; ma i bagni e le applicazioni calde locali sono necessarie per lo stato della pirostata. s~ c'è è1isogno, doeve associa11sii a tt11tto ciò la curra contem·p oranea dell'uretrite posteriore, della stenosi uretrale, della vescicolite spermatica, ecc. Il mezzo di cura più efficace della pirostatÌt·e è il massaggio prostaitico. È noteivole la rapi1d ità degli effetti benefici del massaggio, sia sulle condizioni locali come sulle condizioni generali. Si può dire senza esagerazione che gli effetti del massaggio prostatico sono semrplicemente merav'i gliosi. Sono evidenti alcune ragionù dei suoi effetti benefici. Se la prostaita contiene una gran qua11tità di secrezione catarrale o purulenta in ristagno, 1'espressione meccanica dii questi materiali diminuiisice il volume della prostata e quindi attenua la press ione sugli organd e su~ nervi vicini. Il massaggio s1tesso e la rinnovazion1e del! 'essudato migliora la circ0lazione della prostata e dei vasi vet;tosi e linfatici peripirositatici. Esso rafforza il tono della sua muscolatura, sl che il . sangue può irrorare meglio tutti i recessi della glandola ed i suoi vart tessu,t i, e quindi i s uoi numerosi plessi nervosi sarann'O meglio sanguificati e nutriti. Tecnica del massaggio prostatioo. - Il metodo più proprio e più efficace per eseguire il massagg,io prostatico consiste nel porre il paziente in piedi, a gambe larghe, cuirvo ed appoggiato con it utte e due le man'i su di una sedia od al letto di medicazione; il dito 1indice della mano inguantata, sul quale si può applicare ancora un. dito di g·uanto, lubrificato con olio, 1sd in- . troduee lentamente nel retto e con dolcezza si pratica il massaggio della prostata, prima da destra e .p oi da sinistra cverso la 1inea mediana, e poi un breve momento di riposo. Si deve esercitare una speciale press'i one sopratutto se si incontrano nodi d'infiltrazione dura, •o nei tratti più specialmenite ramm-0lliti. Compiuto il massaggio, 11 paziente dalla roa posizione deve sollevarsi gradatamente ~ lentamente e quindi uri11a in un bicchiere: le urine trasportano v1a il secreto prostatico.


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S~ZIONE

Oiò si verifica più ordinariam•ente nei casi in lOUi si ha lieve secrezione caitarrale. Quando si abbia: s ecrezione abbondante a caratteri purulenti, è meglio che il paziente urini dapprima, e poi si pratiichi il massagg'i o prevda introduzione in vescica di u111a soluzione di aoido borico al 2 %, e quindi, dopo aver fatto urinare il paziente, si istilli in vescica e quindi lungo l'uretra poche gocce di una soluzione di nitrato d'argento all'I per mille, E ciò per evitare che il secreto prostatico iinf etti la vescica o l 'uret·r a. Alcuni praticano il massaggio della prostata in decubito dorsale o laterale : ma queste posizion1i sono meno 5oddisfacenti di quella descritta. In esse il dito dell'operatore non può mai inoltrairsi così profondamente comie quando il paziente, ·s tando in piedi e curvato in avanti., spinge la prostata ·incontro al dito stesso. Nella ,, posizione orizzontale il dito può far leva meno comodamente . La· posizione orizzontale può essefle sufficiente soltanto quando si ·ab1::iia ad eseguire un',e s1plorazione rettale, o q.u an·d o l'iinf ermo vada facilmente soggetto a deliqui ; ma non deve essere mai la posizione di scelta, e noi ·con essa n'On ipotremo essere sicuri di pratic-a re un buon massaggio. È anche degnb di nota che nella pos~zione eretta i prodotti di s ecrezione della prosta.t a tendono a defluire per forza di gravità in basso lu:llgo l'uretra, mentre in1 pos1izione orizzontale essi senza meno scorreranno ii1dietr.o verso la ,·esci• ca. Per quanto poss a ei.s:sere utile il massaggio della prostata, esso potrà essere altrettanto nocivo se verrà praticato· tr-0ppo violentemen te o troppo frequentemente. Non si dovrà premere sulla prostata con la punta del dJito, ma con tutta la superficie palmare di esiSo . Non si adoperi troppa energia, per n on correre il rischio di aggravare l'intensità del pro'Cesso infiammatorio, ed 'anche per non determinarè fenomeni di necrosi . Alcuni iniermi possono sopportare il massaggio a giorni alterni, .altri soltanto ttna volta la E•ettimana od ogrui dieci giorni. Il massaggio della prostata non -si deve praticare nei casi di flogosi acuta o di riacutizzazione dii flogosi cronica. Il mass.aggio troppo energico o troppo freq uente , oltre a peo-o-iorare le condizioni della prostata, può ess er causa di . epididimiite, dii vescicali te ed anche di sciatica. È utile di vuotare il retto pnima del massaggi0, o spontaneamente, o mediante un clistere. Se la prostata dà .secrezione abbondante, il paziente c1urante il massaggio con una mano so1

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PRATICA

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sterrà un bicchiere al disotto del piene per raccoglierla. Specialmel1Jte nel primo massaggio, bioogna badare alla possibilità che il paziente cada iu deliquio, per poter provvedere a tempo. Alla prima sensazione di .sveni.mento, è necessario che il paziente ·s ia messo in posizione orizzontale ·p er farlo riruvenire. A moos-a ggio finito, egli si rialzerà a poco a poco. In alcuni cas'i di prostatite ostinata, è uti·l e l'introduzione di un s uppo&itorio iodo-iodua:ato, seguìto da ~na neggio dolce per la durata di 5-7 m inuti. L'azione del massaggio agevola l'assorbimento dello i oduro di· potassio e dello io dio. Le lavande calde rettali per mezzo di uno dei tanti psicrofori ·prootatici sono praticamente utili : si possono ripetere 2-3 volte al giorno, della durata di 15-20 minuti l'uno. Quesrt:e lavande, eseguite prJma del massaggio, aumentano l'efficacia di quest'ultimo, permettendo di ·esprimere più facilmente il seareto prostatico. Anche i S·U~pos iitori anali poss ono riuscire di valido ausilio in questa cura. Un s.uppositorìo con m orfina e belladonna, introdotto dal paziente prima di recarsi .a farsi ·praticare il massaggio, diminuis ce l 'inritabilità dell'organo e lo rende meno sensibile, rendenid oci così più agevoli le manovre. Do·v e n•o n 1sti può avere un psicroforo e gli app arecchi necessari a fare scorrere una corrente d'acqua calda, il paziente può inietta·r si nel retto una ,oerta q·u antità d'acqua calda e trattenerla circa 10 ·m inuti. Bisogna notare che in certi casi ii.I retto non può soppoctare le iniezioni ripetute .d i acqua calda, che possono produrre sintomi di irritazio·n e intensa. ' Nell'atonia prostatica non si tratta di infiammazione di ,q uest'organ,o, nè nella sua secrezione S OD'O contenuti prodotti flogistici. In essa tutta l a prostata si presenta rilasciata, aitonica; i suoi dotti sono dilatati e soltanto per 1'esplorazilone digitale della prostata fuoriesce dall 'uretra una gran quantità di secrezione prostatic'a . Questi pa:odotti di secrezione sono normali o con caratteri catarrali. I sintomi rd ell 'atonia della prostata sono quasi ddentici a quelli della prostatite: soltanto sono più esagerati i caratteri s essuali : 1'eiaculazi Jne è precoce o precipitata. La prostatorr.ea r.appresenita uno stadio ulteriore dello sviluppo dell'atonia· prostatica: in esisa il secreto p rostatico fuoriesce spontaneamente o alla fine della minzione o dopo la de· fecazione. La ct1ra dell'atonia prostatica e della prostat orrea in genere è la stessa di quella della pro1

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IL POLICLINICO

statite. Il massaggio i;·i ha pure grande importanza. Ma inl\·ece delle irrigaziloni di acqua calda, l'acqua fredda è di grande efficacia. Ln• queste condiliioni inoltre è utile la faradizzazione con l'elettrodo prostatico nel retto e l'altro elettrodo s ulla sinfis i puèdca. P. SABELLA.

MEDICINA.

Varicosità della base del torace come segno precoce d' ipertensione portale. (CH. MIRALLIE. A rch. de Mal. de l' Appar. D ig. et de la Nutrit ., r 0 apr. 1915).

Sulla metà destra · della base del torace, del1'appendice xifoide e della linea ascellare destra si disegna una serie di picc0le ramificazioni venose che descrivono nel loro assieme una curva a concavità inferiore ed interna. Qt1esto insie1ne di varicosi tà parte dalla base della xifoide, a livell0 del 6° spazio intercostale, si dirige in alto e in fuori, rimontando ·v erso la linea mammillare sul 5° spazio o 5a. costola, quindi ridiscende in basso e in fuori per raggiungere la linea ascellare al 6° spazio o alla 7a. costola. L'estremità esterna è spesso più bassa che non l'estremità interna della curva, la quale guarda con la concavità in basso e in dentro verso l'ombelico. Come varietà di questa linea fatta di varic.osità 1' A. descrive : una biforcazione o una triforcazione della sua estremità -intern a ; la sovrapposizi0ne di due serie di v.aricosità di cui la più alta è più accentuata; il prolungamento delle linee di varicosità fino alla m età sinist1·a del torace; infine l'estensione a:nche alla base di sinistra, dove la. curva è u·n po' più alta €d assume l'aspetto concavo in dentro ed in basso così da c0stituire 'insieme con quelle di destra un S allungato trasversalmente. In generale le piccole varici sono più evidenti a destra che a sinistra : esse sono costituite da unia1 serie di piccole arborizzazioni vascolari disposte a v,entaglio con le tiranche riv0lte verso l'alto; queste in numero di 4-5 sono di lunghezza di 2-1 1/2 cm., eccezionalmente di 6 cm. L' A . pensa che esse rappresentano una dilatazione delle piccole r.a,d ici delle vene diaframmatiche superiori ed inferiori; le quali oltre che comunic.axe fra di loro si an({Stomizzano con le vene esofagee tributarie della cava superiore, e col sistema p0rtale. Le diaframmatiche superiori com unica no .con 1e esofagee (anaistomosi p·orto-cava superiore), le i11ferivri icon la corona·ria s ton1achica (anasto1nosi porto-cava inferiore). Q11ando la tensione portale aumenta e :il (18)

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sangue portato dalla porta cerca delle vie acc~ssorie le radici delle vene diaftammatiche si dilatano per il cresciuto apporto di sangue e cos~ituiscono cosi un segno precoce dell'ipertensione portale, di cui Gilbert e Vjllaret hanino dato una precisa descrizi.one. L'A. i·n un anno ha potuto osservarie il sinto~a. in circa 60 malati;' i soggetti, perchè le varict si~no evidenti, devon0 essere magri. In genere s1 tratta di uomini dai 30 ai 45 anni, alcovlisti, mangiatori, talvolta con intossicazione saturnina; la sifilide esisteva tre. volte, una volta malaria. malati. hanno pesantezza gastrica dop0 i pasti, crampi, bruciore talora con rigurgito acido, flatulenza, meteorismo. Il fegato in generale è diminuito di vol11me talora aumentato: l'A. ha potut0 segulre l'in-' voluzione fino alla cirrosi di fegati ipertrofici : s ubittero, qt1alche volta diarrea con alternative di costipazion.e. La sindrome completa di ipertensione portale raramente si osserva: esiste talora poll.acuria inottur11a, emorroidi, epistassi, emorraO'ia inte• o s t1nale. In alcuni casi si associano segni più evidenti come reticolo venos0 dei quadranti inferiori o m·e diani dell'addome, talora si ha tumore di milza, talora si associai10 i segni dell'ipertensione arteriosa. Il segno delle varicosità della base toracica però rappresenta agli occhi dell'A. un sintoma precoce, e perciò degno di esser con0sci·u to e diligentemente ricercato.

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PONTANO.

ACCADEMIE, SOCIETl UDIOHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI) .

Regia tlccademia di Medlelna di Torino. Seduta del 15 gennai0 1915.

e onsiderazioni

su IOS operazioni di gozzo . - I dati statistici della casistica dell 'A. così posson0 essere suddivisi: r 0 interventi per gozzi .b enigni, n : 85; 2° interventi per gozzi maligni, ·n. 13 ; 3° interventi per strumiti croniche, n. 2; 4° interventi per morto di Basedow, n. 5. r 0 Degli 85 gozzi benigni, 43'" erano parenchimatosi, 29 cistici di cui 6 a carattere em0rragico, 12 parenchimatoso-eistici e 1 calc1:ficatv. Su 85 operati si ebbero 2 morti, u na bambina di 5 anni morta per shok, con notevole ipertrofia del timo, ed un vecchi0 di 62 anni in cui l'inBOBBIO.


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SEZIONE PRATICA

tet'Vento fu molto laborio·so e ·s i ebbe una discreta emorragia post-0peratoria. 2° Dei 13 ca·s i di gozzo maligno, 6 morir0no cin un tempo variabile da 3 a 30 giorni dopo 1'atto operativo, 7 lasciarono l'ospedale ma di essi 6 moriron\) con segni di recidi va e di cachessia da due a sette mesi dopo; uno solo è tuttora vivente e sano dopo due anni dall'atto operativo. In questi casi l'operazi0ne fu :sempre grave e indaginosa. 3° I 2 casi di strumiti croniche guarirono. 4° Dei 5 casi di malattia di Basedow, in 2 si ebbe colla esportazione del gozz0 la scomparsa dei :sintomi basedowiani, nel terzo con l'emitiroidectomia di un lato e legatura delle tiroidee dell '.altro non si ebbero che lievi miglioramenti ma duraturi, nel quarto con la semplice legatura delle tiroidee di un. lato si ebbe la morte, nel quinto l'emitiroidectomia e la legatura delle tiroidee fecero scomparire del tutto ' i sint0mi ba.. sedowiani. Seduta del 22 gennaio 1915. Sulla frequenza delle complicazioni polmo·n ari dopo l'intubazion.e e dopo la trache.oto1nia1. - L' A . ha riunito i dati stati·stici delle intubazioni e delle tracheotomie eseguite nell'ospedale « _t.\medeo di Savoia» di Torin0 per le malattie infettive dal 1900 al 1914. Son'() 1270 intubazioni ·e 133 tracheotomie; le broncopolmoniti d·opo l '1ntubazione si ebbero nel 18.1 %, d,o po la tracheotomia .n el 31 .5 % dei casi. L' A. non crede che la maggior frequenza delle broncopolmoniti dopo la tracheotomia sia dovuta. alla entrata diretta di aria fredda, polvere, ecc. nell'albero respiratorio, ma piuttosto all'ass0rt ·imento rapido di tossine difteriche attraverso alla ferita tracheale; infatti la broncopolmonite dopo la tracheotomia !Si sviluppa molto più precocemente che dopo l'intubazione. CASAZZA.

R i cerc1ie s erologiche ?iella tubercolosi. - L' A. ha praticato su 15 individui clinicamente non tubercolotici e su 60 tubercolotici in gran parte polmonar·i dn van stadi, pleuriti specicifiche, polisierositi e meningiti tubercolari, la cutireazione, la reazione agglut·inante, la reazivne precipitante e la reazio.n e di fissazione del complemento con due a ntigeni : tubercolina vecch·i a ed emulsione di bacilli tubercolari. Dal. complesso delle ricerche risulta che la prova più frequen.temente positiva è la cutir.eaizione; seguono poi la fissazio11e del complemento, la precipitazione e ultima l'agglutina• ztone. L.a cutireazione, la reazione agglutinante e la reazione precipitante, in generale decorrono paDATTA.

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r~llele e riescono posi ti ve nelle forme meno gra-

vi; la reazione di :fissazione, non senza eccezi0ni è più di frequente posi ti va nelle forme men~ gravi e con lesioni che, pure decorrendo con condizioni generali discrete, sono di antica data. Degli antig·eni usati per la reazione, la tubercolina è più sensibile della emulsione bacillare , f0rse meno 'S pecifica; la tubercolina ottenuta con bacil}i coltivati nel 1: rodo all'uovo proposto da Besredka come antigene non dimostra dei vantaggi su quella vecchia di Koch. 0

Sii u1ia forma di pseudoleucemia dei t.opoLìni. - L' A. ha potuto osservare alcun1 casi di una forma di malattia dei topolini che ricorda quella descritta da alcuni AA. s 0tto .i l nco me di linfomi, linfosarcomi, ecc. e che egli ritiene doversi ascrivere alle pseudoléucemie. Dal reperto macroscopico risulta trattarsi di una malattia sistematica dell'apparato linrfatico con formazione di infiltrati più o meno estesi nella milza, nel fegat0 e in altri organi e specialmente 11.el rene. , L'esame microscopico rivela la presenza di cellule simili ai linfoblasti, alle quali sono commis ti alcuni elementi della serie midollare e globuli rossi nucleati. La localizzazione primitiva e prevalente è sempre intorno ai vasi sanguigni sopratutto nelle avventizie. L' ~t.\. suppone che l'infiltrato derivi dalle c0sidette cellule avventiziali, dalle quali si differenziano oltre ch e elementi linfoidi anche elementi della serie midollare. Ha tentato di riprodt1rre la malattia in topolini dello stesso allevamento ed ha trovato, dopo un tempo molt0 lungo, in alcuni dei topolini ai quali erano state iniettate polpe di org.a ni pseudoleucemici delle alterazioni -ainal0ghe a quelle dei topi malati spontaneamente. Nulla può affermare sull'eziol-0g.i a della malattia, data la relativa rarità dell'esito positi\·o dell'esperimento e la mancanza del repert0 di un agente caratteristico. Le culture batteriologiche diedero, ri11 un caso, lo sviluppo di uno streptococco, al quale 1'..L\ . non attribuisce importanza essendo appu11to in. quel caso suppurata una delle gh1and·"lle inguinali1, e non essendo ri11sci.t01 di riprodurre la malattia p seudoleucemica mediante le culture dé1 detto streptococco. Nei casi esaminati esis te·v a s empre l'infezione dei reni con la klossiella ·11iuris. MoRPURGO.

PIETRO SISTO.

Pubb1'icherem0 pross imamente : GUCCIARDELLO

s.,

Plastica del padig lione del-

l'orecchio; TRACI E., n1ola 'Vescicolare in, parto bige111t110 tera.tologico.


IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA.

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ra tardi\-a dei vasi distesi in seguito ad un trauma che spiega la apoplessia ta.r diva. Ematomielia traumatica senza lesione ·vertebrale. Dal punto di vista clinico i fatti più impo.rtanti furono : l'abolizione completa dei' riflessi L'emato1nielia d'origine traumatica è geucraitendinei al di sotto della lesione, la scomparsa mente la conseguenza di un traumatismo didei lriflessi addominali contrastante con la preretto della• colonna verteè1tale: caduta o co,l po senza dei riflessi cremasterici, assenza del segno violento determinan.te una frattura o una dell'estensione dell'alluce. Questa sintomatologi~ 1ussazione delle vertebre. M.a essa può profece pensare ad una compressio11e del midollo dursi anche per un colpo o contraccolpo equi,·alente ad una sezione del midollo ed indussenza che perciò si produca una lesione vertese i chirurgi ad interYenire : ma non si trovò brale : caduta sul dorso, ' sul coccige, sugli arti alcuna lesione delle vertebre. D'altra parte la inferiori, colpo diretto sulla colonna ,·ertebrale. estensione considerevole del focolaio emocrragiQuesti casi, alcuni dei q1u ali furono descritti da co equi"·ale,·a quasi ad una sezio11e del midollo. 7 \ \ inkler e Iochmann. sotto il uome di lesio1ii La diagnosi differenziale tra le ematomielie JJiidol lari per ?Jia i'fià.iretta, sono molto rari e traumatiche \senza alterazioni ·v·ertebrali e le sopira tutto fa difetto nei casi pubblicati il concompressioni mid0llari è molto difficile tenuto trollo a!llatomo-patologico. presente sopra t11tto il fatto che le iinatture verAllegri pubblicò nel 1912 su questo giornale tebrali possono sf.u.g gire all'esame diretto ed ainun caso di ematomielia centrale d a trauma in- che all'esame radiologico. cliretto e 1nise in' rapporto la rottura dei vasi Le difficoltà e l'importanza del l)toblema aumidollari in. seguito ad un non gra\ve colpo a menta110 sopra tutto dal punto di vista medicodistanza con lo stato emofiliaco della paz.iente. leg·ale quando nell 'assenza di ogni lesione osRumpf spiega queste em.atomielie 'co11 uno stisea bisogna giudicare se si' tratti di fo·r me puramento dei, ner·vi. ramente funzionali o di forme in rapporto a foL'ematomielia p·utò manifestarrisi qualche ora colai einorragici midollari, che come abbiam vied anche qualche giorno dopo il tra uma. Fikler sto possono prodursi anche per traumi indiretti . ammette la esisten~a di un'apoplessia tardi'va e n on gra,·1. 1nid;o]lare analoga a ll'apoplessia tardiva postDR. traumatica. cerebrale. Sperimentalmente 1'ematomielia traumatica Il riflesso di prensione. senza lesioni vertebrali con· colpi diretti ed indiretti è stata provocata in differenti animali da Ianischewsky fin dal 1909 in un individuo afWestp1h al, Biickeles, Schniaus, Kirchga.sser e fetto da paralisi agitante con. sindrome pseud~ J akio b . bulbare a\·e,·a osservato un curioso fenomeno cui Glaude e Loyez (L' encéphale, 1914, n . 5) hanegli diede il nome di riftes·so d·i prensione. Il no studiato anche anatomicamente un caso d:i malato non poteva spo1ntaneamente stringere la em.atomielia v·e rificatosi in un ,giovane caduto mano che n1olto lentamente e come superando dall'altezza di 5 metri1. All'esame clin:ico, radiol11lla grande resistenza: ma vieeversa egli potelogico ed all'operazione non sr trovarono tracce ,.a eseguir~ lo stesso movimento con gtrande di lesioni vertebrali ed i precedenti del soggetto rapidità ;se la mano dell'osservatore passava come l'esame is tologico fecero escludere uno dolcemente sulla palma della mano dell'infermo stato emofiliaco o una qual sia:si alterazione delle tra la base del poll i'ce ·e quella delle altre dita. pareti vasali. Il pugne>l del paziente si serrava strettamente Un. p unto importante che gli AA. mettono sulla mano dell 'osservatore e la stringeva ai;icora più forte ad ogni tenta,t ivo che s i faceva it1 evi denza è la v.aso'""dilatazione paralitica a lper ritirarla . Evidentemente questo movimento 1'infu·ori del focolaio emorragico. È possibil e ch e questa vaso-dilatazione abt~a una certa imporè di natura riflessa. Lo st esso Ia ndschewsky (Re'Vue neuro Lo'gique, tanza nelle comn1ozioni tni!dollari i cui .&intorni spariscon.o rapidamente senza: che pertjò possa 1914, n.. 10) h.a, constatat o lo ste51s,d fenomeno in un individuo affetto da emi1plegia sinistra con pensarsi alla esistenza di lesioni organiche defiaccessi epilettiformi da tumore cerebrale. L'ec11.i tive. Cosi nelle forme gravi. di ematomielia~ citazione della1 pelle della mano sinistra e forse questa vaso-dilatazione precede forse la emoranche la pressione sulle masse muscolari sotrag1a e la determinai. È senza dttbbio la rottu1

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SEZIONE PRATICA

tostanti produceva la flessione delle dita cooirdinata all'atto della prensione. Qualche volta il movi'mento non si pttt>duceva che in seguito ad eccitalZioni ripetute, quando cioè .s.i1aveva la. somma dei loro effetti. Esso rappresentava un atto motore involontario : infatti esso divenne tanto più intenso quiando più si riducevano i movimentii volontari, si produceva con minore p·r ontezza ed evidenza quando questi ultimi miglioravano e diveniva sempre più marcato a mis.uTla che il procesiso morboso progrediva. Il riflesso di prensione ric-0rda in ogni particolare la prensiojn e di tutti gli oggetti portati sulla palma della mano di •U\n neon.rato : se non che men·tre in questo caso jl fenomeno è puramente :fiisiologico, negli adµlti· assume un carattere patologico indi1Ce di una lesione organica dell'encefalo. Le osservazioni fatte dall 'A. in molti casi di ell!Cefalopatie condurrebbero alle seguenti conclusioni ·: r 0 Il riflesso di prensione ap·p are quando esiste es a.gerazio!lle dell'attività riflessa in seguito a dimin:u zione dell'attività volontaria della corteccia cerebrale ; 2° Tali condizioni si verificano nel corso della paralisi agitante a forma spasim odica ed in seguito ai lesioni chiaramente organiche dell 'ettefalo·; 3° Il centro dei r iflessò della pren.sione è rappresentat01 dai grandi nUiClei sotto~orticali, probabilmente dal talamo ottico ; 4° Il rifles•s o della prensio11e può essere utilizzato per svelare una lesione localizzatai nel lobo frontale al disopra dei centri sottocorticali. DR.

dalla rapida contrazione del tricipite surale. I~a reazi-0ne è anche più sensibile se la percussione è fatta sul condilo interno del femore. Lo stesso riflesso si può provocare anche in altro modo, facendo cioè sedere l'individuo ~i1l­ l'orlo di una sedia, con l'arto che si desidera esplorare flesso e leggermente abdotto ed il piede corrispondente avvicin·ato alla sedia stessa .• in modo che il tallone tocchi appena il 1novimento. Dando a llora il solito colpo s.ul femore o sul condilo interno si avrà con questo metodo il caratteristico rimba.Izo dell'arto per quanto meno v1• vace. La localizzazione del riflesso femorale nel uùdollo deve essere naturalmente molto prossi1na a quella del riflesso del tendine di Achille, e cioè tra il 5° segmento lombare ed il 2° sacrale', dove appunto risiede anche il centro del movimento di flessione plantare del piede. DR. r

TERAPIA.

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II riflesso del femore. I riflessi ostei··periostei che più frequentemente s,ono adoperati a scopi semiologici sono quelli dell'arto superiore : il riflesso· cubitale, il radiale, 1'olecranico. Quelli degli arti inferiori sono ordinariariamente trascurati. D'Onghia (Folia medica, 1915, ll'. 3) ha ~tu­ diato un nuovo riflesso che si provoca percuotendo il femore, e che perciò ·egli chiama riflesso femorale. S'i.nvita l'individuo seduto a p oggiare la pianta del piede sulla traversa di u·na sedia o su di un sostegn·O' trasversale qualsiasi in modo che il piede stesso faccia un angolo acuto con la gamba, e questa a sua volta sia piegata ad ano-olo lego-ermente acuto sulla coscia. Si perb b cuote allora il femore nel suo terzo inferiore con un martello da percussione, preferibdlmente quello pesante di Dejerine, si avrà così un rimbalzo più o meno brusco di tutto l 'arlo prodotto

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L'alterabilità delle soluzioni acquose di atropina. È evidente la n·e cessità di avere soluzioni di

solfato neutr.o di atropina, sull'efficacia delle quali si possa sicuramente contare, qua.ndo si rifletta che in tera pia a piccolissime dvsi di questo farmaco .si chiedono servizi di importanza vitale, come allorchè si tratta di combattere gli avv1elena.m enti da muscarina, pilocarpina, eserina, morfina, o si affida ad un milligrammo di atropina la funzi0ne delicata di impedire l'arresto del cuore v il voonito all'iniz1o della cloroformizzazion·e . Eppure è not0 che l'atropina, se soggiorna a lungo nell'acqua, si scinde per fenoo:neno di idrolisi in acido tropico e trofina, che sono inattivi. Il Simon: (Gazz . degli Osp. e delle Cliniche, n. 2, 1915) ha i stituito una serie di ricerche per vedere in quanto tempo le soluzioni acquose di atropina divengono incapaci di produrre nella dose minima, la paralisi delle terminazioni nervose intracardiache del vago del coniglio. Egli ha visto che « dop0 tre giorni dalla sua preparazione una soluzione acquosa di solfato neutro di atropina, a,nche quando sia sterilizzata, è così alterata che non s0lo la dose mit1Ìma atta a paralizzare il vago è divenuta insufficiente, ma non si raggiunge questo intento nea.n cbe con dosi assai superiori ». Kon ha importanza a questo riguardo 1'0sser-çazione che il coniglio è un animale poco sensibile all'atropina, poichè l'esperienza di,

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IL POLICLINICO

mostra che la dose minima di atropina è, proporzionalmente, abbastanza eguale per l'•uomo e p el coniglio. Si deve dunque concludere ch e le soluzioni di solfat o neutro d'atropina per u so ipodermico non devon0 essere preparate da più di due giorni a l m assimo. Praticamente, per ragioni ovvie, questo non si può pretendere dal commercio farmaceutico: non resta allora ch e consigliare di tener sempre pronte invece delle soluzioni belle e fatte , due tut1 st erilizzati e chiusi, contenenti l'uno il sale e l'altro l'acqua, in proporzioni capaci di dare una soluzione I per mille, la qual cosa si p0trebbe ottenere, per esempio, t enendo, in un tubo da IO eme ., gr. o.o I di solfato di atropina ed in un a ltro gr. IO di acqua , da versare nel primo, al m omento opportuno. G . SABATINI.

Il bieloridrato di chinino nella scarlattina. L'azione t ossica esercitata sul cuore e sui reni h a fatto abbandonare nella t erapia della scarla ttina l'uso degli antipiretici. A questa regola farebbe eccezione, secondo lo Chich.k ine (VratcJieb1iaia Gazeta, 9 II 19I 4) àl bicl-0ridrato di chinino, somministra to ipodermicamente in soluzione acquosa al 30 %. L'autore russo ne inietta un decimo di siringa del Pravaz (equivalente a 3 cgr. di sale) nei bamtini di I - 2 anni di età ed aumenta di un decimo di siringa per ogni due anni di et à in: più. Secondo lo Chichkine una sola i11iezione sottocutanea al braccio produrrebbe una rapida de ferve scenza ed. un decorso più benigno del male. G . SABATINI.

La

e

dahlia

:a

nelle infezioni locali.

Ln « The American Journal of the Medical Sciences >> (maggio I9I5) , il dott. J. Ruhriih vanta l'uso del colore d'anilina « dahlia » nella cura delle infezioni locali superficiali delle mucose e della cute. Il rimedio è fornito dalla Ditta Merck e Co. nord-amer-icana. Può usarsi i\n soluzione concentrata (4 %) ; per la bocca rispondono bene anche le soluz!,')ni molt o ·d iluite ( 1 per mille .ad I :10,000) , pèr gargarismi. Se ne otterrebbero ris ultati buonissimi in 1nolti casi di ulcerazioni orali (p . e~ . delle gengive, d·elle tonsille) , ulcerazioni cutanee t orpide (per es. ulcere vaccinali lente a guarire), eczemi cron ici ed acuti, erpeti, tigna tonsura nte, forunculosi, s icosi, ecc. Alcuni casi però iresisterebbero al trattamento. (22)

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Il rimedio presenta vari vantaggi : non è doloros~ , n~n è irr~ta.nte, mostra un marcato potere ant1sett1co. Un1co inconveniente ne è il colore che . però . può essere a llontanato da molti og~· getti mediante un semplice lavaggio con acqua fredda. R. B.

Ellxir purgativo. Moure con siglia : Sp.: Scammonea . . • l Gialappa • . . . ~ • • • • • ana gr. 2 Ra barbaro. . . . J I • • • • • ana gr. Nitrato di potassa Zucchero • . . • . • • • • • gr. Alcool a 180 • • . . • • • • • » IOO S. 1-2 cucchiai in un po' d'acqua alla sera prima d'andare a letto. . (Gazz . degli Osp. e delle Cli1i.) . G. SABATINI.

POSTA DEGLI ABBONATI. (502) Sitlla 'vaccinaziotie atititifica -

Le rest erei tenutissimo ·se volesse farmi conoscere, a mezzo della « Posta degli at bonati » , la t ecnica della vaccinazione antitifica. Anticipandole i più sentiti ringraziamenti Le invio distinti ossequi. Dev.mo Dott. M. Gian·n~. 0

La vaccinazione antitifica si pratica presso il n·ostro Esercito iniettando nel rsottocutaneo a brevi ip.tervalli di t empo (da 7 a IO giorni) un centimetro cubico di emulsione in soluzione fenolica di bacilli di Eberth previamen te uccisi col ~alore . La densità dell'emulsione, in altri termini la quantità dei bacilli, è in dose progressivamente crescente e le fialette con:enenti il vaccino a seoo;nda che esso de,·e servire per la prim~, per la seconda o per la terza iniezione sono contrasseg11ate da u n 'etichetta r ispettiv.a mente bianca, verde e rossa. Il luogo di elezion.e per l'iniezione è la reg·ione sottoclaveare, alternando nelle !iniezioni la regione sinistra con la destra. Alcuni, per non ripetere la terza iniezione nella s t essa regione ove fu fatta la prima, consigliano di farla nella regione ipoconariaca, oppure nella regione posteriore della spalla, al margine interno del deltoide, ma l'esperienza ha dimostrato che l e iniezioni prat icate in que-


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SEZIONJt PRATICA

ste regioni, per poca reazione che diano, sono assai incomode e dolorose. Si 'deve naturalmente ev-itare d·i penetrare con l'ago n.e l derma, oppure sotto l'.a ponevrosi e fra le masse muscolari. Il liquido si deve iniettare lentamente, ed il massaggio deve essere assai leggero e lim·i tato al punto di penetrazione dell 'ag0. , Praticamente dovendo vaccinare molte persone in una volta è bene disporre di UtlI certo numero di aghi di medio calibro che si fa·nno sterilizzare con l'ebollizione, insieme alla :siringa che deve essere tutta di vetrv (tipo Luer). Si può così, con l'aiuto di una pinza st erilizzata, cambiare l'ago per ogni in.dividuo che si vaccina. La cute viene, avanti l'iniezione, disinfettata c-0:11 la tintura di iodio, ed è bene pennellare anche con la tintura di iodio l'esterno del collo della fiala contenente il vaccino, prima di romperlo. Si consiglia di praticare la vaccinazione nelle ore pomeridiane, perchè c osi la reazione generale, che in qualche caso si ha, pa'ssa inavvertita durante la notte; molti autori prescr.i von0 anche di non fare uso di alcoolici durante la giornata della vaccinazione. Sarà bene altresi astenersi dal vaccinia te individui affetti da malattie croniche infettive (malaria, tutercolosi, ecc.) o sofferenti di lesioni renali. All 'infu-0rri di questi casi, la vaccinazi0ne è as~solutamente in·nocua e nei 2500 granatieri da me vaccinati non ho avuto a lamentare il minimo inconveniente, come del resto è avvenuto per l'i nter0 E sercito che, come si sa, è stato tutto vac-ci.nato. Nella gen,eralità dei casi s i ha localmente una. leggera tumefazione pastosa e dolente con un lieve arrossamento della cute sovrastante, che, iniziandosi dopo quattro o cin,que ore, s0ompare in o-enere d0po uni giorno. Per solito tale reazio:e locale è di minore intensità nella prima vaccinazione ed è alqua11to più ~ n,tensa nella .se.' e-0nda, •e più ancora ·n ella terza, e penso c10 es~ ser dovuto a lla sempre maggior percentuale di germi che contengono· le. tre iniezion~ va~cinal~ . Si tratta però sempre di fen.o m·en1 molt0 11mitati ed assai difficilmente 15i giunge al risentimento ·delle glandole ascellari, cosi comune nella vaccinazion·e ai1tivaiolosa. ' . . . La reaz~011e generale e poi quasi sempre minima, e nel più ·d ei casi passa in,o sservata. I~ rari casi (in media il 2 %) si ha qualc~e ora dt febbre, senso di spossatezza, cefalalgia, fenomeni ttttti che cessano completamente dopo 24 od al massimo 48 ore. Contrariamente. a q~ello che avviene per la reazione locale, net cast da

me osservati, la reazione generale, quando vi è stata, è andata quasi sempre diminuendo di intensità dalla prima all,ultima vaccinazione (assuefazione?). Del resto i fenomeni locali della vaccinazi0ne norl1 hanno alcun rapporto con quelli generali, poichè spesso a reazioni locali minime o nulle corrispondon0 reazioni generali di una certa intensità, e viceversa. Durante la reazione \raccinale n,egli individui èhe presentarono fenomeni generali più intensi, l'esame metodico delle urine, praticato in molti s-0ggetti, n.o n ha dimostrato altre alterazioni che quelle ch,e comunemente dann0 i fatti febl>1.-ili. Solo in qualche caso ho constatato lievi traccie di albumina, rapidamente scomparse negli ulte. . . rion esami. L'osservazione del sangue dimostra poi, nel più dei casi, una lieve leucocitosi 24 ore dop0 la vaccinazione, con predominio dei polinucleati neutrofili. A vaccinazione ultimata il potere agglutinante del sangue pel bacillo di Eberth sale a tale quota (r :50-1 :60), nel più dei' casi, che è ormai notorio come sia inutile praticare negli individu·i vaccinati la sierodiag.nosi a scopo diagn0stico. Capitano medico dott. G. MENDES. (so3) Quale è il mezzo migliore pr.atico, meccanico-chimico, per otte nere la disitJifezione dJu,na vasca da bag1110? Nei bagni pubblici delle città principali, qual mezzo è più in uso per la dis infezione? (Le vasche sono in cemento graniglia). Gr.azie. Dott. Bobini. 1

Suo-o-eriamo il latte di calce. Basta farlo agire 00 per breve t empo (ad esempio u:nia quindicina di m.intti.1) ; pr;i si deve asportar~ D, per evitare <h ~ l'anidride cairbonica dell'arja lo trasformi in carbonato di calce, il quale può dare delle incro• • staz1on1 . Si può sten.d erlo ed asportarlo med~ante un grosso pennello da muratore. V. Il fascicolo di o-iugno della 1nostra Sezione chi·rurgica conterrà i seguenti lavori: 1 . D 0 tt. F. BoNOLA. La cor-ea di SydenJia-ni 1nalattia orgarii.ca. 2 . Dott. F. _L\.LZONA. Della paralisi periferica dell)ipoglosso. . Dott. L. MURATORI . Costa cervicc.L_le p :; ~1id o­ 3 sopra'1ii1:rneraria. bilateral~ . Ip o~Lasia u1:1Lat·erale a tipo r_adicolare, di alc11,ni gruppi 'n-t1tscola.ri del cinto scapolare destro. (23)


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IL POLICLINICO

1\c:l:EDICINA SOCIALE.

La calcolosi biliare e l'assicurazione-vita. . Le statisti.che. fa~te dagli ania.t omo-patologici 1n base alle sev:ontl cadaveriche, dimostrano la grande diffusio:ne della c.a lc0losi biliare. I·nifatti lo Schroeder 1s.u 1150 autopsie fatte taJ1'Ospedale cli Strasl::.urgo trovava 141 casi di calcolosi· biliare, cioè ;il 12 % e Charcot ·br'ovava che un. quarto dei vecchi da lui sotoposti all'autopsia eria. affetto da calcol0si biliaire. Le statistiche fatte in· base all 'ooservaz.ione clinica, dimostrano it!lvece una frequenza molto m.i:nore di q u1eista malattia. Da.Ile statistiche degli Ospedali di Roma risulta. che nel 1908 su 28,160 maschi ricoverati si sono avuti 28 malati di calcolosi biliare e-on U'!la percentuale del 0.13 %, e su 21,639 femmlìne 106 malate con una percentuale del 0.48 %. Nel 1909 su 28,990 maschi, 60 malati di calcolùSi b iliare .con una percentuale di morbilità d,el 0.20 % e su 23,711 femmine 112 malia.te con ·UJna percentuale del 0.47 %. N·e l 1910 su 25,506 ma1schi 42 malati con una percentuale di morbilità del 0.16 %, e su 21,688 femmine 110 malate co.n1u1t1a percentuale d.i morbilità del 0.50 %. Si potrebbe obbiettare ehe coloro che fan110 ricorso agli ospedali a pparlengono alle clias&i sociàli meno abbienti e sec0ndo alcuni autori (Krauss) la calcolosi tJ;l iare sarebbe più f.r equente nelle classi agiate, sebbene il Kehr affermta·, per 1s.ua esperi.enzai, che tale malatua è sopratutto frequente 1nelle classi povere. Ad ogni modo è dimostr3!to che la presenza di cailcol~ neJ.la vescichetta biliare e gen~almen­ te anche nei grossi condotti; della bile può esistere essendo corrn pletamente silenziosa. S0lo rin un decimo dei casi secondo Naunyn o in .u n ventesimo .secot!ldo il R.iedel si hanno !Slintomi più o meno conclamaitil della malattia. Il Riedel calcolaviai che rnell'Impero tedesco oirca due mili0ni di abitanti erano affetti da calcoli biliartÌ, ma che il 95 % soffriva di forma latente e soltanto :i [ 5 % p,r esentava. disturbi . Gli ammaliati . di calcol·osi biliaire si possono dividere .i n1 3 giruppi : l<? coloro i quali soffrono di calcolosi biiliare s ilenzivsa e di cui si fa diagnosi di calcol~sd solo all'autopsi·ai in seguito a morte per altre malattie; 2° c·oloro i quali soffrono di disturbi via·g hi che v·e ngono addebitati agli organi vicirJiori; 3° colv.ro i quali sono colti da attacchi di colica epatica che dà al medico il modo di fare l~ c\i.a gnosi della malta·t tia. 1

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Sorvola11~0 sulla patogenesi e della malattia e della c·ol1ca epatica, si può affermare che la calcolosi biliare, rara al di 1s.otto dei 20 a1lltl1, · d· 1venta sempre pjù frequente col crescere dell'età.

Da una staitistica di 1000 casli c0mpilata dal~ ,H~rl~y .·r isulta che 750 volte è stata riscontrata. in• 1nd_iv1~ui. a~ disopra dei 40 anni (75 %), 200 volte 1n .1n~1v!l~·~i t~a i 30 e i 40 a·ntlli (20 %), 40 volte 1n 1ndriv·1du1 fra i 20 e i 30 anin~ (4 %), 10 volte al cli sotto dei 20 anni 1(1 %) . Il sesso più colpito è dl sesso femmi11ile. Stei1n1 su 620 casi di calc·olosi registra 377 donne (6I %) e 243 uomini (39 %). Secondo Kehr la pr0porzione è di 4 donne ad un uomo. Abbiamo visto già come dàlle statistiche d·eO'Id Os pedali di Roma sia risultaita una percentw:le di mort·ili tà :nel 1908 del o.13 % per i mais.eh.i e del 0.48 % per le femmine ; nel 1909 del o. 20 % per i maschi e del 0.47 % per le femmine; rnel 1910 del o. 16 % per i maschi e del 0.50 % per le femmine. Questo ' fatto serve ai sostenitori della teoria che la calcolosi biliare sia dovtUta ialla 'Stasi della bile nella cistifellea, giacchè essi giustificano la s taJsi bi liare nelle donne dorvuta al vestito antigienico (bustv stretto, ci11ture, ecc.) e aille compressioni da g·ravidranze. Nei vecchi, nei quali come abbiamo visto la calciolosi è più frequen1te, la stasi sarebbe dovuta alla :ipotonia delle fibre muscolari- della cistifellea laJ quale non lt1iusciirebbe cosi a. vuotare il suo contenuto. Anche la ereditarietà è •Sit ata chiamata jn causa. Il Riedel a,m mette una ereditarietà diretta dellaJ litiasi b iliare. Il Dufou.r t afferma di iavere risc0ntrato l'ereditarietà materna della calcolosi 'Del 20 % dei casi. Gli autori francesi ritengooo che l'artritismo prepari ril terreno alla litirasi biliare. La costituzione dell'individuo e 1Stpeoialmente l'obesità predispone secondo alcuni aùla malattia. Bouchard su looo infermi di litiasi tiiliare ha ri1scontrato 242 volte la obesità e viceversa su 1000 obesi hra, tr0vaito 92 volte la litiasi biliare. Anche il Cardarel11 dà g·r ande importrunza alla p·olisarcia ed il Grocco rileva la frequente conco·m itanza della cailco1losi biliaire con. le mal1attie del ricambio materiale. Bouchard ·ha tro- · vato che il IO % dei suoi diabetici erano affetti da calcolosi biliare. Norden il 2.3 %. Il gene~e di vita, vi.t a sedentaria, è stàto ac• cusato di fav1ori·r e la calcolosi biliare. La sede della formazione dei calC'oli nel mas, simo :numero dei casi è la cilsiti1ellea dalla quale provengono i calcoli che si trovano nel coledoco e nel cistico, ma poosono di rad0 foirmiairsd. cal1

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co1i n·ell'epatico e nei condotti biliari' (liti.asi inverificare inc·une-amento dei calcoli nel piloro e tra-epatica). n·el duodeno producendo stenosi pìlorica o anche Abbiamo vd.~sto come la calcolosi può passare occlusio1ne· intestinalè. com·p letamente silenziosa per tutta la vita. Nel Per :iincuneamento del calc-01lo nel rc ondotto cimaggior numer.o dei. casi esiSaJ dà, disturbi a castico si può determin,a re idirop·e della cistirfellea. ric.0 degli organi viciniori e specialm:ente allo Sono ra·r e le cirrosi ep.atiche li.t ogene, ma la stomaco ma:niifesta:ndos,i con, d01ore alra regione colelitiasi è fatto.re Ìmpo,rta'!lit e dell'angiocolite gastri~, dispepsia, crampi, vomito, qualche volsuppura1:iv.ar, dell 'asces.so sub-frendo cui può seta anche ematemesi. guire pleu·rite meta-.epatica. Anche l'ittero non è un sintomo frequente. Inoltre non è raro vedere lo svilupp•o dei cainEs.so infatti, secondo il Kehr, si riscontra solo cri iri cistifellee calcolose. 1niel ro % dei casi •e manca nel 90 %, e secondo jl . La mortalità per calcolosi bilia·r e d.h Italia (V. Gil: bon maincç1. nell '80 % dei cas:i1. «Cause di Morte» pubblica.te dal Ministero di • Quando l'ittero è presente si manifesta per Ag·r. Ind. e Comm.), ·d al 0.15 per mille nel 1896 prima s ulla con.gJ un.t iva e di poi ·sulle _regioni· ·è venu·t a sempre progressivamente aum.en·t ando ove 1.a pelle è più sot.tilre e più vascolarizzata. e salVIO• lievi oscillazio~na. fi'Do al 0.3 7 per mille 1nel cioè alla ll"egione dell.a plica tnaisò Labiale, alla r91r. fronte ed al lato :flessorio .d elle es.t re1nita. Es·a minand!o la mortalità per litiasi biliar~ La colica biliare con lai sua !Sri ntomatologia canelle · varie regioni d'Italia nel r9ro rsd riscontra ratteristiè.a, è quella che porta alla diagnosi di che 1.a maggior1e mortal~tà s i è verificata nel Vec.alcolosi. neto (2. 72 per mille), èui s egue la Toscana (2 .60 Non è qui il cas.oi di discute-re se la c. >li ca per mille), l'Emilia {2.56 per mille), la Campania · epatica sia dovuta ad un'infezione. L'accesso di (1.74 p.e r mille), la Lombardia (r.68 per mille), c·o lica biliare può durare da poche ore a qualche la Liguria (r.49 per mille). Il minimo di mortagiorno; seguono periodi di cal.~a più o 111e110 lità si è verificata nella Basilicata (0.27 per mi.1compl·eta; 1s;i: può ripetere .a breve d.istanza d1 l·e), nelle Puglie 0.38 per mille), :nell'Umbria tempo, alle v0lte a distainiza di anni; può .a11ehe (0.46 per mille). . non più ripetersi. Nel r9rr la. maggior mortalità si è v·e rificata A preséi·n dere d.alla possi·b ilità d,i m<)rte pe,r nell'Emitlia (4.05 per mille), cui 1s,e gue la Toscana siJn,c ope sotto l'attacco di C'Otlica epatica, acce11(3 .95 per mille), la Lombardia (1 .79 per mille), , niamo brevem·e nte alle comp1:iicaziani cui l)UÒ, Jl Veneto (1 .54 per· mille), le Marche (r.52 per dare luogo la calcolosi biliare. mille) cc1n un minimo nell'Umbria (0.30 per Le colecistiti catarra.l i·; l 'empiema della cistimille). fel1ea; la colecistite settica o• perforati va con peD:a lle statistiche degli Ospedali di Roma ririton:i t·e diffusa. I.n genere le perforazioni .n<:Jj.a sulta che nel 1908 la mortalità dei ricoverati cavità peritoneale sono rare gi.acchè formano per calco·losi biliare è stata d1ell'r1 % per i mat iarriera gli ispeS'simenti dovuti a perit0nitii lo- s chi e del 4 % per le f emm~-ne ; nel 1909 d.e l 5 % calizzat e o· alle .aderenze 'c h·e la ciistifellea conper i maschi e d·e l 6 % per le femmine; nel r9ro tr.àe con g}i~ organi vici1n,i . del 2 ~b per i maschi e .del 6 % per 1e femmine. Il Ri,edel afferma infatti che nel 75 % dei casi M·entr:e :niel 1909 e 1910 la percentuale dJi mortalità è st ata pi·ù alta per le f emmine, invece si ·sitabilisoo•n·o .aderen·z e cv.n gli organi vicini, nel 1908 si è verificato il c.aso i·n'Vetso. Questo nè queste so?o in•nocue. l\!Ii piace ·r iferire il caso pu~blicato d.al profesfatit o può giustific.a rs1 ·r icordando ciò ch·e lo stessor Mar.chiafava di u;n, uomo ·d i 65 anni il qu3ile . so l{ehr afferma e cioè ~he il e operazioni rienon avev.a mai sofferto di i·tterizia ; fu in~ernato scono se1npre p iù gravi n egli· u omini che nelle nell'ospedfil,e per grave deperimento generale, donn·e . s i1nt0mi di gastrecta1s,i a è vomiti frequenti tanto Es.aminren·do i sinistri dell' A driatrica degli anni da non tollerare più alcuna a lim·e nitazi>Cme ; dopo d al 1905 al 1913 15,u di u·n, totale di 6760 morti, pochi giorni morl. L'autops ia dimostrò u,n a pe-ri- si sono vèrificati 29 casi di calcolosi biliw:e (0.42 %) , 1d ei quali 3 :Soli verificatisi in. Italila. colecistite calcolos.a la ·quale, avendo prodotto E la mortalità per la calcolosi biliaPe è aumenadesione ·d el piloro· alla cistifellea, aveva deter• • • tata negli ultimi' anni tanto che mentre nel 1905 minato la m òrte per 11nan1z1one. No'n sono infrequen11:ii le fistole tra la vesci- fu• di. 4 casi su 639 m orti (0.62 %) nel r.9rr è sta ta di 8 casi s u 809 m.o rti (0.98 %) . chetta biliare e lo stomacò•, ti"'a la vescichetta bjIl dott. Bardht, medico di revisione della « S oliare e il duodeno, tra la vescich et.ta 1:: ili.a.r e e .il colon e consecutivo prusisagg'io dei icalcol.i della cietà di .assicurazione sulla vit a Lips.ia » al 3° Congresso internazionale de1 medici di Compacisbiifellea 1negli 1orga:n~ suddetti per cui si può 1

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gnie di as·sicu·r azione tenuto a Parigi dal 25 al 28 maggio 1903 affermava che la litiasi biliare . era stata m·olto ra·r amente causa di morte nella sua Compagnia di assicurazione sulla vita di Lipsia e duran,te un periodo di 12 anni su 10,048 casi di morte, solamente 17 erano d0vuti a1la calcolosi biliare con una percentu·ale quindi dai 16 ai 17 per 10,000. Ed anche egli aggi unge che 1a mortaJità per litiasi ( ,i liare degli ultimi. 6 a'Dni era stata 3 o 4 ,~olte più alta che nei 6 anni precedenti, essendosi elevata, dai 7 ai 26 casi. per lo,ooo. N è si poteva spiegare questo aumen.t o di mortalità con la maggiore frequenza degli interventi -chirurgaci, g1 acchè dei1 17 assicurati· morti per litiasi biliare 5 s0li erano stati operati : durante i pirim!i 6 anni l su 3 casi, e durante gli ultimi 6 anni 4 s u 14. Nessuno dei 17 assicurati morti aveva, all'epoca dell'aissicua-azione, d1chiar.ato di a\·ere sofferto di coliche epati·che. Anche la Compagnia Germania di Stettino, aveva negli ultimi 12 anni ( 1890-1901) lo s tesso numero dei morti, con una percentuale nel primo sessenni0 di 24 per lo,ooo, ·nel 2° sessennio di 48 per 10,000. Il medico :fiduciario, f.acendo l'anamnesi degli as.sicurancli, deve · empre indagare se vi son o stati :Sintomi da far sospettaire U'lla calcolosi bili.are, ricordando specialmente la sede del dolore della colica epatica nel punto cistico del Flemmi;ng e la irradiazione di esso all'epigastrio ed alla spalla d·estra. Nel ca.so !'assicurando affermi di a \-ere sofferto di colica epatica, il :fiduciario deve stabilirne l'epoca nella quale l'a•s.si 0u·r a·ndo soffrì di colica epatica, la intensità, e se si ripetette con qualè frequenza ed in· quale epoca si· ebbe l 'ultima manifestazione. Se l '.assicura11do fu operato il fiduciari0 deve 1sitabilire se vi fu la colecistectomia ovver.o in che consistette l'operazione subita e se dopo l'operazione ha sofferto recidive ed in ·qu.iale epoca. Il Riedel afferma di non aver mari visto recidive dopo l'operazio·n e, altri parlano di recidive di disturbi non dòvuti a. riproduzione di calcoli. Ad ogni modo vi sono dei casi 1~ cui 'Certamente si può parlare di riproduzione di calc0li. Il Gibbon anche recentemente afferma di essere stato c0stretto ad un secondo intervento solo due volte: in uni caso trovò un solo oalcol0 che egli pensa possa essergli sfuggito nella prima operazione dura'Dte la quale ne aveva ais.portati 137; in t1·n secondo caso ne trovò 21 che certamente non p.otevano essergli sfuggiti nella prima ope, r azione durante la quale ne aveva tolti 69. All'esame obbi·e.tti.v o il :fiduciario s i a·ccerte.rà dell'assenz·a dell'ittero, e, per l'esame del fegato, sarà utile far sdraiare l 'assicura'!ltlo su di un ta-

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volo, come consiglia il Keh·r, e ponendosi alla destra dell 'assicurando palpare c0011 la mano des.trai la regione della cistifellea, mentre la sinistr.a, posta a piatto 1sotto il dors·o in corrispondenza della regione renale di destra, solleva il fegato in alto. Così si potrà constatare facilmente se vi è tumefazione nella regione della vescichetta biliare, e i:n; caso di presenza di calcoli m obili n ella vescichetta, si potrà con· la palpazione ri!svegliare il crepitio caratteristico. Il parere dei medici delle assicurazioni sul valor·e del rischio di un assicu•rando affetto da calcolosi è iliaire è vario e discorde, tanto che alcuni sono pessimisti fì:no a rifì utare qualunque ' assicurando .abbia s offerto di coliche epatiche, mentre altri invece sono più ottimisti. Il De Ha,rilland Hall (medico della Compa· gnia di assicurazione 151ulla 'rita « The Rock ») è del parere di rifiutare gli assicurandi che abbiano avuto frequenti e gravi attacchi di coliche epat iche. Se però sono trascorsi. degli a11ni dal1'attacco il rischi0 si può accettare con sopra. premro. Lo Schroeder (medico drirettore ' della Com· pagnia mutua di assicurazione sulla vita di Ne\\ York) consiglia di· rifiutare l'emissione del contrato allorquando l'operazione non ha :avut0 luogo e se non sono passati 5 anni dagli attacchi di coli ca epatica, e di prolungare il periodo di differ imento in• caso l'assicurand0 abbia avuto parecchi attacchi o di accorciarlo allorchè vi è • st ato a tto operativo che abbia vu0tato o asportato la 6 5.tifellea. Il Mareau nel su0 Dizionario di Medicina. delle i\.ssicurazioni è del parere di accettare e.on riser-ua ogni assicurando nato da genitori san.i, che abèiia avuto non delle vere coliche epatiche, m:a qualche cr isi- •epatica, sparita da molto tempo sotto l'influenza di uma cura adatta; e di rifi utare sia ,obO'n.i assicurando che abbia avuto delle coliche epatiche, si.a ogni asisncurando nato d:a. genitori colpiti di coliche epatiche, sia ogni assicura:ndo nato d.a genitori c01piti di coliche epatiche o da artritismo grave, soggetto ad avere delle crisi epatiche o qualche disturbo che faccia sospetta•r e la litiasi biliare. • Il dott. Garrigus (medico capo d elta. Compagnia belga di ass.icuTazione 1s.ulla vita « Le Sauveur ») ~ncair'icato della trattazione del tema. sulla litiasi biliare nei rapporti· dell'assicwrazivne sulla vita nel 3° Congresso ci1niternazionale de1 medici delle Compagnie di assicurazione tenuto a Parigi dal 25 al 28 maggio 1903 piresenitava. le s·eguenti c.o·nclusion:i : ro L'.a ssicurando il quale abbia avuto una unica colica epatica può essere accetta.t o solo ;e non ha avuto recidive da almen0 4 anni e 1

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se .a1l'·e same obbiettivo pulla fa supppore la litiasi. biliaire; Devono rifiutarsi co1'o·r o i qu:ali .n on hannp denunziatq al medico le coliche epatiche sofferte o che abbia!no avut0 parecchde crisi. • In ogni modo, egli conclu·ù e, i li.tiasici costituiscono sempre un rischio tarato, e 1s,ar~bbe bene accettarli o con .soprapremi0 o éon un C{)l11tra:tt0 ·d.i breve durata. La discussione i1n! quel Congresso Tileva la discordia di opi.nio1n.i fra i congressisti. · Il dott. Bardht affermò che egli rimandava l'ammissi orne di assi·curand:i che .avessero avuto c·olri:che epatiche finchè noni fossero trascorsi almeno t•re anni dall'ultima crisi·, e qu:a:ndo all'esame medico n0n risultava r esistenza o sensibil~tà anormale nella regione ci:sjtic.a, ed egli trattava anche allo stesso modo colo·r o i quali eraU(> stati operaiti. di litiasi bilia·fe. Il dott. Vo1b.c t-th (medico di revisione della « Società di assicur,a zioni 1s.u lla viita Vittoria », Berlino) , affermò ch e la «Vittoria» .accetta i m·a lati di litiasi biliare c·o n leggero soprapremi.o., giacchè quella Comp:ag.n ia con.s1idera il rischi-o come favorevole. Il dott. Sim.01n: (1nedico della Compagnia Jranco-argen'.t ina di Buenvs Ayres) 1s.osten·ne che quando lo stato gen.er.ale dell 'assicuirando è , soddisfacente e le crisi di co•l iche epatiche sono suf· :fìcien.t eniente allo11tan:a te, si può senza ttlmore accettare il riS'chio. Il prof. Petersen• (medico della Compagnia ir'US$a per ·l '.a ssicurazione di capital1· ·e re:ndit·e a Pietr00-rad.o b , med:ic~ capo della succursale russa dell:a çompagnia francese « L'Urbad,n e ») richiamò l'attenzione sull'importanza dell'età 1n1el progno:srtico della litiasi biliare, la quale è più gra~ ve nei giovani ch e nelle pers oine a·d ulte, ;nelle • quali la- litiastl· è spesso .silenzi01s1a . Il dott. Rochard (chi·r urgo ,d egli Ospedali di P~rjgi) consigliò di rifiutare gli assicur~ndi colpiti da ripetute coliche ep.atiche e di· differire a 3 o 4 anni dalla guarigione c-0 loro i quali avessero su•b ito u11 intervento ch.irurgico sulle vie biliari·. · Dio.po la discussione il Congresso appr-ovò a maggioranza dii v.o·ti il segu·~·te ordine del gi?rno presentato dal dott. Weillmantou (med1cJ della Compagnia « La Fenice» di Parigi) : .1 o che si possono accet·t are assicurandi i qu:ali abbiano soffe,rto · di litiasi biliare se sono pa·s sati 3 10 4 a:nn.i. daJ1 "ultim·a. colica e 1se l 'esame deo-li oro-ani è ,s,o·t to Dgni asp·etto normale; b o . 20 ·c oloro i quali hanno subito un'operaz1o_ ne sulle vJe b ihlari potranino essere accettati 3 o 4 anni dopo, purch.è la guarigi•one nan· si.a sta.ta 1'llierrotta da :n1e ssun nu0vo disturb10. 2°

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Io ·ritengo che tale conclusione p01s.sa esser.e accettata da -q ualsiasi Istituto di assicwrazione. Ad ognri mgdo i l fiduciario !D.e l giudicare il valore del rischi10 di un· assicurando che abbia sofferto di 'litiasi biliare, 'd ovrà anche tener c0nto dell.a ·ereditarietà, delJ 'età, del sesso, della costituzione e delle malattie pregresse dell 'assicurando. Dott. I. Ro MANELLI.

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I medici degli eserciti antichi e moderni. Fi-n dai teinpi più remoti si riconobbe la neces-

sità che ,i medici seguissero gli eserciti in guerr.a. Questa necessità divenne imperio,sa quando il perfezionamento delle armi raggiuns·e l 'effett0 di mettere fuori combattimento ii ·soldati senza ucciderli : oltre quella nol::.ilmente uman.a di curare ed alleviare le sofferenze dei feriti, il 11).edico ebbe' la fun~ione di restituire al più IJresto i co·m battenti alle proprie file. Norbert L.a llié (Nature , x9r5) rico1rda che già prima di Ipp0crate sJ ha notizia di medici n1ilitari : Omero ;nell' «Iliade» segnalava la presenza di due medici, Macaone e Podalirio, all'assedio di Troia. Licurgo trattava i medici alla stregua degli indovini, .d ei suonatori di flauto e dei capi; ins.i eme ai quali li faceva a ttendare. A·nche Senofonte fa menzione di un servizi0 medicp delle truppe: nell'« Anabasi » egli narra che fu costrett0 a di sseminare durante la riti<rata molti malati nei villaggi attraversati e lasciar loro otto medici. . . ' Roma repubblicana non teneva in grande stima i medici eh~ .erano ordinariamente greci o l.iberti. Cesa re dette loro il diritto di cittadinanza, ma nei su·oi « Commentar! » non tr0iv:iamo alcuna allusi0ne a medici militari. Le pr1me traccie di uu'organizzaz,ione sanitaria militare si ebbero all'epoca dell'Impero, durante la quale si dimostrò u·na maggiore pietà, ed una maggior premura verso i feriti in guerra. Gli storici romani ricordano a l riguairdo la b ontà e l a Traia no e eaenerosità di TiberJ·o, Germanic0, • • l\faur1z10. Con l'invasione dei barbari ogni organizzazione sanitar.ia militare scomparve. Nel XVI ~ e­ colo Ambroise Paré, il padre ed il restaurat ore della chirurgia francese, segui Mont-Son dn Piemonte, e poi Enrico di R0han .all'assedio· <l.i Guise, di Boulogne e di Metz. In queste occasioni egli potè rendere segnalati servigi agli eserciti presso i quali servJva, e .n ello s tessv tempo ebbe modo di convincersi della IÌnutilità di cert e t ormento.se medicature dei feriti e di introdur•re nuovi sistemi operativi, tra i quali (27) 1


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la legatura delle arterie per arrestare le emor• ragie. Contemporaneamente Berengario da Cairpi in un libro in.titola to·: « I sagogae breves » descrisse audaoi metodi curativi ·per gravi ferite del cranio. Tuttavia i prog.ressi della medicina militare erano effettivamente lenti, se non ·nulli del tutto. E dal trattato del Colombier pubblicatv nel 1778 si può argomentare come i sistemi di cura in uso lasciassero molto a desiderare: fra le a:ltre ricette v'ha il br.odo di vi·per.a1, d•i· gambero o di rane. Durante l'epopea napoleonica la medicina militare si affermò splendidamente per opera di due suoi illustri rappresentanti : il chirurgo Larrey ed il medico Des Genettes. Nelle spedizioni di Eg.itto e di Siria vi fu, per quanto incompleta ed imperfetta, una vera organizzazione sanitaria : alla battaglia delle Piramidi funzionarono le ambula·nze; al Cairo, a Gireh, a Gaza, a G.iaffa furono impiantati ospedali, dove vennero accolti feriti e malati di oftalm.i a, di dissenteria, di peste. Si deve a queste provvidenze se l'armata napvleonica, che pure fu p·iù che decimata dalle epidemie, non fu completamente distrutta. In. seguito il servizio sanitario militare è andato migliorando gradatamente ma lentamente, tanto che i risultati ottenuti nelle guerre di Crimea (1854-56) e d'Italia (1859) , cioè In tempi vicinissimi a noi, non si ebbero risultati veramente soddisfacenti. La Fra·n cia s u 300,000 uomnni ne perdette 95,615·, di cui 75,000 di carl:·o.nchi0, scorbuto, tifo ed . altre malattie infetti ve contratte negli ospedali. Le conseguenze degli atti operativi erano disastrosi : su roo amputati alla coscia niorirot_lo 96 in Crimea e 7f, in Italia, i decessi i-n. seguito alle amputazioni al braccio furono del 55 %. Questi risultati catastrofi.ci più che all'imperizia ed alla negligenza del personale si dev0no attribuire a difetto di organizzazione, a insufficienza di locali, di materiali ed alla scarsezza di medici. In Crimea per un esercito di 108,000 uomini vi erano 78 medici ossia u·n· medico per poco meno di 1400 uomini, in Italia nel 1859 per 160,000 uomini vi erano 132 'm edici, ossia un medico per 1200 tL~);­ mini : nella gi0rnata di Magenta og·ni medico dovette med.icare 175 feriti ed a Solferino 500. Oggi l'organizzazione sa·n:itaria degli eserciti è molto migliorata .sotto tutti i riguara.i, tante> che l'esperienza di guerr a ha dlmostrà.to. che, ad onta sia aumentata la capacità offensiva del1e armi, la ·proporzione dei m0rti sul numero dei feriti va gradatamente diminuendo : mentre al principio s i aveva un morto ogni tre feriti, attualmente se ne ha uno ognu cinque. DR. (28)

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CENNI BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono che t libri Pervenuti in dono alla Redazione

VE~TU.RI .ANTONIO.

La craniectomia decompressiva. Tip. M. Arduini. Urbino, 1915.

Ardita e vittoriosa è diventata da qualche a•n.no la chirurgia cerebrale. Còn metodo e con dottrina .n on c0muni, l'A. in questa notevole monografia studia in ogni suo particolare la tecn.ica della craniectomia decompressiva, e poi ne 1llustra le applicazi0ni più fortu•nate nelle varie affezioni morbose. Ne risulta dimostrata la grande importanza terapeutica di questo delicato intervento operativo, il quale in mvlti . ' . . casi e necessario, 1n altri è soltanto giustificato.

p. s. A. CAZZANIGA. I tu1nori mediastinici. Soc. tipogr. :fi.orent. 1914. Firenze. Su ques.to difficile argomento, nel qua.le le raffinatezze della semeiotica e i mezzi moderni d 'indagine hanno portato non poca luce, l'A. aggiunge U·n notevole contributo di sintesi, riunendo quanto dalla ormai larga letteratura e dall'esperienza personale risulta per la patologia e la clinica dei tumori mediastrinici. Troppa poca parte nei comuni trattati è data a così importante capitolo di patologia; agli occhi nostri quindi al volume del Cazza.niga si agg iunge nuovo titolo di merito; esso costituisce un Uitile completamento monografico anche dei grandi trattati.

t. p. MARIO NISSIM. L'ulcera duode1wLe. Pisa, Tip. Editr. Mariotti, 1914. Il Nissim, della Clinica del prof. Devoto, ha raccolto con ordine ciò che :fino ad ora è stato scritto sull'ulcera duodenale, argomento di grande attualità e che ogni medico pratico deve conoscere anche per evitare i pericoli a cui gl 'individui affetti da tale malattia 1)oss0110 andare soggetti. Nella monografia sono ampiamente discusse le questioni più controverse ed ~siste u11a estesa raccolta bibliografi.ca: si può quindi considerare come il lavoro italiano più completo sull'argomento. P. J\LESSANDRINÌ. Ha visto la luce in· questi giorni il volume : «Come si assi.ste un malato od un ferito e come si appresta un soccorso di urgenza » del dottor Ugo Vivia·ni (Arezzo, · via Bicchieraia, rr). Ci 1si è annunziato l'invio del lavoro alla nostra redazione. Sebbene il libro non ci sia ancora pervenuto ci è rrr::1to di annunziarlo 1subito ai collerrhi 'sicuri C< che verrà ben e accolto. da quan t'i istitui,s cono i cors,i per l'assistenza ai feriti e per il pronto soccorso. 1


IL POLICLINICO

SUSSIDI TERAPEUTICI 'IODO·OROANICI. . La medicazione iodo-minerale ha dal punto di vista .farmacologico, carattere eminent~mente · os~ot1co de ter~ioaf o . dalla diffusibilita degli ioduri, dalla loro immediata e brusca eliminazione fattori q uesti ultimi , a cui si connetton o feno~ meni di in tolle ranza jodica e di iodotossicità don.de la esigui tà d elle applicazioni terapiche. ' ti Di ~ontro al.la. azio ne osmoterapica (meccanoterap1ca) d egli ioduri, sta l'azione bioterapica degli iodo-organ ici. ~ c~r~ tteri indi vi duali farmacolo gici dei peptoiod1ci sono r ealizzati dal ~ ' PEPIODAL . Il " .P,epio~ai ,, è u.na. sint.esi. iodo-,pepti~a ad ·1ntensita iodica graduabile, solubile, assorbibile e!adat~mente, di lenta e gra duale e liminazio11e. ~Le ri cerch e del I?ott. A odruetto nella Clinica uenerale del P r of. Bozzolo, denunciano le seguenti cifre r e la tive alla p e rmanenza e durata <ielle reazioni iodich e nelle urine . " Pepiodal n 1° g. ore 14 ,, " " "

,.

2° 3° 4° 5°

,, " " .,

" ,, " "

17 24 30 40(1)

Le proprietà d el '' Pepiodal ,, che lo rendono ~uperiore a gli altri prepara ti iodici, sono s tate .illus~rate dal Dr. Giannelli (2) che espone in un suo interessante s tudi o, le ricerch e e d i risultati ottenuti dal prod otto . . Tali proprietà spettano prevale nteme11te agli 1odo-peptoni a differenza di altri prepara ti cl1e · vennero posti in on ore precedentemente, com e le in_i ezioni d el Durapte e d i composti grassi, i quali ultimi so no molto s tabili di modo ch e lo -iodio s i lib er a con una soverchia le ntezza e sono assai poco diffusibili. Ne avviene che lo iodio permane a luogo n ell'organismo, ma vi rimane lega to al corpo grasso e non agisce come iodio libero che assai le.o tamente; m en tre invece i composti del iodi o col pepton e (di cui il " Pepiodal,, è da preferirsi), son o solubili e diffusibili, ed inoltre p oco stabili, così che circolano facilmente nell'organismo -ove si scindono in n1odo graduale e con tinuo, ·çedendo gli ioni del metalloide alle sostanze albuminoidi con cui lo iodio fo rma quelle combinazioni molecolari che vengono poi distrutte ed eliminate. Gli iodopeptoni sono dunque oggigiorno i preP?rati cl1e m eglio ris p ondono · alle esigenze terapiche. I migliori risultati l'A . li ha ottenuti dal "Pepiodal ,, che ha il vantaggio de l pronto assorbimento e di ttna m olto più lunga permanenza nell'org anismo. ove circola a llo s ta to di iodio senza mai dare fen omeni d'intolleranza. La maggior e fissazi one iodi ca è da ta dal V 0 .grado di Pepiodal (10 ctg.) ch e r app resenta il massimo di utilizzazio11 e che consenta l'organismo allo iodi o senza r e agire co11 fenom e ni di intolleranza e con fe nomeni tossici. Che l'associazio n e dei peptoni allo iodio conferisca alla sin tesi che ne deriva, proprietà isto. (1) Dr. ANDRUETTO - Della medicazione joclica e di un .nuocvo preparato organico di /odio .

(2) Dr. GlANNELLI - La Iodofel'apia con speciale considet<a .stonl sul " Pepiodal " .

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~ropiche, risulta .dalle. attitudini che acquista Io

iod10 quando viene introdotto n ell ' oro-anismo 0 sotto forma di '' Pepi o d a l ,,.

Propri.età terap e.utiche del " Pepiodal ,,. - Le proprieta. terapeutiche del " Pepi oda l si riassumono in batterio.litiche , opsonogeri~; fagoci-

togene, emoproduttive.

~' aum~nto del tasso le u coci tario si rileva dagli esa~i . emo~copici fatti dal Dott. Andruetto d.el~a Cl1nìca .d1 Bozzo lo e sopratutto dalle inda-

g1n1 emometr1che . Rif eriamo q ualche esempio: Caso I. ~ Enterite specifica: prima della c ura Emo m e tria 55 , dop o la cura . . ,, 65 Caso II.. - Bronco pneumonite specifica: · p rima della c ura E m om e tria 50 dopo la cu1a . . ,, 60 Caso III . - Tub ercolosi incipien te : prima della cura Emometria 45 dopo la cura . . ,, 70 Caso I V: - Annessite specifica : prima della cura Emometria 50 dopo la cura . . ,, 70

Applicazio'?-i cliniclie generali del " P epiodal ,,. - In linea generale esse sono costituite dal grande gruppo delle affezioni del ricambio ivi. c~mpres~ i processi degenerativi arterio-sclerot1ci delle infezioni cronich e (sifilide . tt1bercolosi) e da tutt.e. l e in st1ffi cie nze di svil uppo e deficenze nutr1t1ve ch e preludono alle manifestazioni di gr avi infezioni e ne dispongono favor evolmente il te rre no. Anzi, sotto. questo aspetto, il "PepiodaJ ,, d eve essere con~1d era to come un mezzo profilattico contro lo svilu ppo della tub ercolosi specialmente chirurgica per le propri e tà ad esso riconosciute dagli autori che lo hanno studia to, di modificare cioè il terreno emolinfa tico così da esaltare i poteri di r e azione e stimolare la nutrizione e modificarla in g uisa da impedire lo svilup po bacillare. P er quanto concerne le manifestazioni sifiliti che il " Pepioda l ,, è diretto a combattere le s in dromi tardive rappresentate qa alterazioni gomm.o.se ~ d~. alterazioni arteriali ~egenerative (arter1t1s s1fil1t1ca, gomm e, cachessie sifilitiche), ma può trova re la sua indicazione anche nelle manifestazioni precoci de lla lues quando vengono costituite da alterazioni nervose. da anemie sifilitiche precoci, ma in tal caso il suo impiego t~o~ d eve a ndare disgiunto dai p repara ti mercuriali. Un a ltro largo campo di applicazioni è offerto da lle form e morbose del ricambio sia ch e rives tano la forma artritica cronica, sia la forma g·ottosa, sia sopra tu tto la forma arteriosclerotica. Il " Pepioda l ., trova ~quindi la sua applicazione nelle : · I. - Distrofie uricemich e; II. - Nelle forme distrofiche che precedono lo sviluppo delle affezioni croniche; III. - Nell e torme tubercolari torpide; IV. - Nelle manifes tazioni tardive della lues ; V. - Nelle lesioni arteriosclerotiche.

Il • '' Pepiodal ,, rion ha alcuna controindicazione . Dott. PAOLO MANCINI degli Ospedali di Roma già Direttore d cl Sanatorio nervosi S . Colomba •


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lL l'OLICLINICO

SEZIONE PRATICA

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FASC. 24]

S:.&ZION1$ PRATICA •

NELLA VITA PROFESSIONALE. #

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Cronaca del movimento pròfessionale. Gli aspiranti· medici ?Ve-l R. E·s1ercito. _ È sitato firmato dal Re il 'Seguente decreto ; Art. 1. Fino 'a l 31 di·c. 1916, è istituJ,t a una 1s.peciale éateg'ori~ di aspifranti medici la qu.ale nella progressi01ne ?-ei gradi della gerarchia mili.tare sarà compr.esa fra sottufficiali e ufficiali•. G,11 - « aspiranti medici » s:airamrno addbiti esclusivamente · ai 1stervizi prùfes&ionali dcl corpo sanitar!io. Art. 2. Il grado d.i «aspirante medico » è conferito per determinazion·e ministeriiale. Con app1o sita clisposiz;ione sarà provveduto per stabi- . lire la d:ivdsa e glii ~peciald' d:iisrtintivi degli «aspixrainti medtici ». - Alrt. 3. ~ossono essere nominati « asp.i:ranti medici » i mili,ta.ri di la, 2a. e 3a categoria di età non .sup·e riore al 30° .annio, i ·q uali abbiano compiuto ia 5° odi il 6° .anmo di Un:iiversità (ifacoiltà ·d i medicina e chirurgia) anche senza avere superati gli esamj finali, pu.r chè abbiano sostenuto COlll success10 tutti< gli esami del 4° anno. - Art. 4. Agli .« as1pi111ain:ti medici » .sa.Tanno corrisposti gli .1stessil assegJlJi e Je stesse indennità · che sDno devolute ai sottotenenti me·d icir di comp1emento. Gli allievi del 5° e 6° anno <lJi Urnlversiità (tfaroltà .d:i.1 medicina .e chirurgia), i quali desider:aino la nomi1n a .ad aspirante me~ d1co, ne farianno .d omanda, · per via gerarchiìca, al Mini·steiro della guerra, di11ezio11e generale per. sonale ufficiali 1

1 • •

,

S-ezione . di Torino dell' A . N. M. C. Il Co.n siglio della Sezione Torinese della _t\.. N. M. ~· : di fronte al tj:fiuto opposto dall'assessore per l'igiene di . Torino di riceve~e il presiden.t e generale . dell 'Ass0ciazrione tnazionale ~ei mooici condotti, protesta contl.io questi sistemi degni di, altri tempi; denuncia tale contegno, alle Associaziond1 professionali non solo di Torlino ma anche di tutta . Italda,. invi1tandole .ad associarsi alla .protes'ta ~ a dairle la massima diffusione ; e di fronte all"e .ç.~serzioni dell'a1s.sessove che l'organiOO'-Capitolato in discussione .n dn? riguard·a i medi·ci attualmente in servizio, negando loro cotitemporan-e amente e di collJSeguenza 1 miglioramenti pino.m essi nei pr0getti di capitolato del 1912 e 19I3 ; lasci.ai all 'ammimistrazione civica la responsabilità ·d i tutti1 i provvedimenti di categoria e di difesa di claSse che crederà di attu~cte l '.assemè1lea dei s:oci d 'accorç10 colla Pres1denza generale d ell'A. N. M. C.

(Questa circolare porta la data del e ci è pervenuta il 26 maggi()).

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maggio

RISPOSTE A Q~ITI I !

DOMAN~E.

(5283) Chiamata sotto Le armi per mobilitaz~e - Suppleniza. - Ii Dott. abbonato n. 779

desidera con0scere se in una c:o ndotta di tre titolari, ùn caso di chiamata so.t to le armi di uno di essi, gli altri sieno obbligati a fare !il .sie rvizio dell'intero Comu.ne, e, nella affermati.va, con quale compenso; ;s e al collega richliam.qto competa lo stipendio e l'indennità di cavalcatura. Dal momento· che il capitolato iimpone la supplenza gratuita pei soli primi dieci giorni di malattia, in caso di chiamata per mobilitazione, nessuno dei' due colleghi è obb1igato a supplire l'altro partito. Qualora volontariamente si prestassero, av·r ebbero diritto a quel compenso che sarà all'uopo stabilito di accordo con 1'Amministraz.ione municipale. Poichè la supplenza d ell'unico collega assente sarebbe fatta da due anzichè un sol medico , potreè·b e sembrare equ0 il compenso di lire 5 giornali ere per ·o gnuno. Il collega mobilitato conserva lo stipen·d io per tutta la durata del servizio . militare. Perde la indennità di cavalcatura. (5284.) ServriZ'Lo. ·militare. Esenzione - Dimissioni. - Il D0tt. G. S. da T. di S. desidera conoscere se essendo ufficiale medico del R. Eseroito, po.s sa essere esonerato dalla chi.a mata perchè medico condotto in un Comune di· 1 2 ,000 abitanti e for.nit<" di tre condottati; nella affermativa, quali pratiche occ0rre espletare e se, non· ostante il diritto allo esonero egli partisse, potrebbe essere dichiarato· dimissionario. Per effetto del' disposto dello articolo 1° del R. decreto 13 a:prìle 1911, n. 374, Ella ·Dvn può essere dispensato dalla chiamata perchè nei Comuni di ·p opolazione fra i 5000 ed ~· 15,000 abitanti possono rimanere due medici, quanti effettivamente resterebbero rostà per effetto della sua chiamata. Non monta che Ella fa servizio i•ru .frazioru, p·e rchè il predetto R. decreto parla di comune ·e non ili frazioni, e ben gli altri due colleghi· possono fare l 'infero servizio. Le pratiche per la esenz.ione, nel cruso competa, si det1b 0no fa:re all'atto della chiamata presentand0 al Distretto militare un certificato del sindaco in cui si attesti sotto la sua personale responsabiliità che il sandtario si trova nelle condizioni di cui all'articolo 1°, lettera q, del regolamento di sopra citato e che la <li lui opera è aiss0lutamente necessaria per il regolare andamento del servizio. Qualora, noru essendo obbldgata anzi esentata, partisse egualmente, il Comune po-

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(29)

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IL POLICLJ;.NICO

trebbe dichiararla dimissionaria per non aggravare le proprie condizioni econom~che, e pagare un doppio stipendio. (5286) Condotta estesa alla generalità degli abitanti - Rtpristino. - Il Dott. P. Z. da F. desidera conoscede se essendosi da cinque ann1 ridotta la condotta ai soli poveri, possa il Comun>e con nuovo provvedimento ritornare aila • condotta piena, n on ostante ecee~da la sovrimp\Ys.ta. Quando 1il Comune eccede il limite legale della sovraimposta non: può fare spese facoltative, e, quà.nd·i, neanche quella riferentesi alla condotta medica estesa alla generalità degli abit anti. L'·allargament o della condotta sarebbe, nella s uindicata ipotesi, solamente permesso qualora fo51sie ritenuta espediente indispensab~le per assicurare un buon servizio pei poveri. In tal caso si app1icherebbe il disposto dello articolo 313 della vigente legge comunale e provincile. Contro la deliberazionie che ripristina la condotta piena Ella può ricorrere alla G. P. A. non ·nella qualità di medico condotto ma bensi in quella d·i contribuente ai s ensi del capoverso dell'articolo 310 della ;succitata legge comunale. (5287) Chtamata sotto le armi- Stipenliio. Il Dott. G. T. da A. desidera conoscere se e quale dis posizione tassativa di legge impone ai Comuni di pagare l'intero stipendio al proprJo medico condotto durante la chiamata per mobilitazione sotto le armi. L'articolo 20 della legge sullo stato g.iuridico deglri impiegati civili stabilcisce che l'impiegato sotto le armi per mol::.ilitazione è rifenuto, per ogni effetto di legge, come in congedo. Egli, perciò, percepisce lo stipendio per la 1intera durata clel servizio. Quies~ disposizione fu: accolta dai Comu·ni nei riguar dd. dei propri impiegati chiama ti alle armi per mobilit-azione. (5289) Ve<nidita sostanze alcoolich,e - Visita a case di nuO'Va cOrSitruzione - Congedi - Compenso stabilito per rinitnzia. - Il Dott. abbonato n. 1737 desidera conoscere se ed a ,q uali compensi abbia diritto per la visitai che come ufficiale srunitario deve prestare alle scuol·e ed ai locali per la vendita delle SùS.tanze alcooliche. Desidera inoltre c.onoscere se sia valido il patto con cui si st abilisce un conip·e nso per la rinunziq, al mese di congedo ·a nnuale, se· ad og.ni bien· nio1 di· servizio deve corrispondere un bimestre di congedo, da gvaersi, anche, tutto in una volta e se pos·sa a dire la via giudiziaria per otte. .n ere qua·nt.o crede competergli. Circa le indennità ch·e spettano all 'ufficia1e sanitario per la visita alle scuole ed ai loca1i di vendita delle sostanze alcooliche abbiamo già risposto aid altro identic0 quesito da Lei pro1

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[ANNO

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posto. Riscontri il fascicolo 22 della Sezione pratica del « Policlinico» sotto il n. 5272. In quanto al congedo rispondiamv che a nostro avviso non è legale il patto con cui si compenisa con ciifra prestabilita il condottalto per la rinunzia a·l diritto al congedo. Il diritto a congedo è posto nell'interesse del buon a·ndamento del servizio, onde daire ag.io al S'anitario di fare studi di complemento o di perfezionamento. A tale finalità si sfugg·e rinunziandv al riposo annuale mediante la percezione di aipposito compenso, che evidentemente si traduce in aumento di stipendio. Per tale ragione La consiglieremmo 'a non insistere per ottenere la differenza delle lire 450 e, per conseguenza, di :non adire, in caso di persistente rifiuto da parte della Amministrazione municipale, l'aut0rità giudiziaria. Aggiu'Dgiamo che non è possibile, ora, chiedere il compenS-o per il congedo .n on usufruito nel~ l "anno passato, perchè i congedi non· sono c0mmutabili nè vanno computati a semestri. Durante l'anno di i:nterinato non competeva jl congedo, perchè il capitolato che ne stal:.i liva il diritto ha cominciato aid aver vigore con la nomina ottenuta i·n· base al concorso, e, cioè, dal maggio 1914. (5290) Chia'Yl'UltaJ sotto le armi - Es.enzioni. Il Dott. C. G. da C. desidera conoscere se per essere esentato dal servizio militare devesi avanzare istanza presso la Prefettura anche da parte dei medici condotti U.'D ici che abbiano sorpa~ sato l'età di anni 40. L'obbligo del .servizio militare non si estende oltre il 31 dicembre dell'anno in cui 1&i cvmpie il 39° an·n o di età. Non esistono leggi o decreti speciali che deroghino tale disposizione. Ell·a, quindi, nulla deve fare per ofienere la esenzion·e. Tutte le disposizioni attua1lmente tn vigore per esonero dalle chiamate riguardano i militari in congedo illimitato di r•, 2a o 3• categoria, ma Ella non appartiene ora ad alcuna categoria ed è prosciolto, per ragione di età, da og.ni obbligo di servizio. (5292) Chiamata sott01 le armi - Compenso Sostituziorne. - Il Dott. N. L. da C. desidera conoscere se al medico condotto chiamato sotto le armi 's petti l'intero .stipendio e per quanto tempo1; se al collega che lo sos.t ituisce .spetti per la in.t era 9-urata della supplenza il doppio stipendio; se, nella affermativa, ·d ev,e farne doma:nda alla amministrazione ed a chi si debba ricorrere in caso di 1rirfi.uto. Il m·e dico condotto che è chiamato sotto le armi per mobilitazi01n e isi c.o,ttsideta in congedo per ogni effetto di legge. Conserva, pertanto, integro .il diritto allo stipendio, ed al posto. Colui che ilo sostituisce h·a diritto al compenso 1

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XXII,

FASC. 24]

SEZIONE PRATICA

ch,e sarà ~staèà.li.to, caso per. caso, di accordo con la ammin.i strazìone interessata, sempre quando nel capitolato di servizio 1non sieno state previste norme speci•ali pei casi di $Upplenza. Dal momento .c he il com pen.sv è ·stabilito di accordo non· può darsi il caso di ricorrere ad aut01'ità amministrative o giudiziarie per ottenerlo. (5293) Richiamo sotto le armi. - Il Dott. A. G. da C. desidera conoscere se avendo rassegnate le dimissi.oni da ten,e nte m·e dic0 di complemento per ragione di età, pos·s:a ora essere reintegrato nel posto. Quali pra,tiche bisog·na far.e e se oc-corre attendere che sia ch1amata la claisse, cui .a ppartien e. Crediamo che i dimissionarii possano essere reintegrati nel posto di ufficiali medici che I>rima copriva.n0. Occ.orr,e fare . d.'omanda i.n carta da bollo al Ministero della Gu·e rra, I spettorato di sanità militare, u·nendo copia del Decreto con cu·i furono, a suo tempo, accettate le dimissioni . Siccome ~·a. pratica richiede un po' di tempo, sarebbe bene farla c0n a.nticipazione alla eventuale ch.i amata della classe. (5295) C·ertijicati medici obbligatori. Il D.o tt. abbonato n. 2028 desidera tl'll ·elenco dei certificati obbliga.t orii per legge per cui i medici condotti non hanno diritto a percepire compensi• . Non è possibile .f ar·e un elenco .d i tutti i certificati ol::·b ligat0ri i che i medici condotti sono tenuti a ri·lasciaìl"e grartuitamenite. Bisogna tener presenti tutte le .n on poche leggi che impongono l'accertamento delle condizioni fisiche dei postulanti per ottenere impieghi, esenzioni militari~ socc0rsi, ammi.ssioni in luoghi di cura, ecc., locchè .n o·n può farsi• che caso per ca&QI e non in via generica e di massima. (5296) Medici di a.per.e pie cm ser-vizio di co1idotta - Stipendio. - Il Dott. ::boonato n. 625 desidera conoscere se essendo medico di opera pia con obb1ig0 di ·servizio pei poveri, possa in base allo articolo 45 del regolamento generale sanitario pretendere stipendio eguaile a quello che il Comune corrisponde ai proprii medici condotti, e 1n·ella affermativa se possa adire ]a via giu·d iziaria o .quella amministra,t iva per otten.erli, compresi gli1 arretrati, dalla pubblica;zione del sur·ricordato regolamento. Innanzi t11tto ·o.sserviamo che l "a1rtico.lo 45 del regolamento del 1906 non parla di sti11endiv. E·ss0 dice che i n1edici delle ·Orp ere pie, che fanno servizio di c-0tndotta, debbono essere nominati, licenziati e godere dei medesimi diritti e doveri dei m edici conàotti comunali, di cui fanno le veci. Lo stipendio è determinato dalla rispettiva aµiministrazione nell'atto di ·n0mina od in altre successive occasioni, intese a miglio1

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itarne le sorti. L'articolo 45 è un corp.plemento dell'articolo 35 della legge in <'Ui tale concetto è chiaramente espresso e determinato. Qualvra il medic,01 di opera pi•a faccia effettivo servizio di condotta può avvalersi del disposto dello articolo 26 della legge stessa e chiedere congruo aumento di ufficio da parte della G. P. A. Crediamo, p,erò, che tale ipotesi non si verifichi.. costà perchè Ella s tessa dice che il Comune ha i 'S.Uoi proprii medici con,d ott,i cui corrisponde l'annuo stipendio di lire 1000. Ciò stante ·non potremmo consigii·arla a ricorrere nè in linea amministrati va nè in via giudizia1ria. (5297) A rruola1nen1to 'V 0lontario nel R. E sercito conie ufficiale me.dico. - Il Dott. abboin,ato n. 5782 desidera conoscere se il Comu·ne, ove è medico condotto, sia tenuto a pagargli 10 stipendio e l 'indennità di alloggio nel caso che fosse nominato1 sott0tenente medico volontario per lai durata della guerra. L'0bbligo del Comune a corrispondere l'i11tero stipendio ai proprii impiegati in caso di mot ·ilitazione per la i'llt.era durata della guerra, si verifica qvando i detti impiegati 1sieno chiam ati sotto le armi e ·non quando essi vol0ntariamente ·s·i ar.ruoli·no. (5298) Chiamata sot~o le armi - Articolo 20 della legge sullo stato giuridico degU impiegati ci'Vili. - Il Do.tt. O. B. d'a R. sul N. d esidera conoscere iSe essen,d o stat0 aggiunto tiel proprio ca.p itolato il patto che in caso di chiamata sotto le armi si applica il disposto dell 'articolo 20 della legge sullo stato giuridico degli impiegati civili, si· debl:ia1 il detto richiamo all'articolo 20 estendere anche alla moditfìca che esso ha subito per effetto del R. Decreto 13 mag• gio. 1915. Essendo stata ordinata la mobilitazione del R. Esercito e della Armata non ha più ragi0ne di essere il quesito da Lei prop0sto perchè l'articolo 20 di sopra citato assicura anche esso in caiSo di m-01b ilitazione la percezione dello intero stipendio per l'in.t era du rata della guerra, considera·ndo l'impiegato come in congedo per tutti1 gli effetti di legge. Il decreto 19 maggio 1915 a'rea ragione di essere prima della mobilitazione, perchè mentre per l e ordinarie chiama.te .sotto le armi l'articolo 20 accordava 10 stipenpio per soli due mesi1, esso estese il beneficio alla 1ntera durata del servizio. Se il regolamento comun·a1le si è riferito a l dettv articolo 20 adottandone il contenuto, Ella ha egualmente diritto a percepi re lo stipendo per la intera durata della guerra . (5299) Vantaggi a guerra fin1-ta. - Il Dott. abbonato n . 1575 desidera conoscere se .richiamato come ufficiale medico di milizia territoriale pos1

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IL POLICLINICO

sa avere dei vantaggi a guerra fin ita e, cioè, se si potrà passare come effettivo e se l'interruzione di servizi0 si computa come periodo t1tile per l'avanzamento e pel conseguiimento <lella • • pensione. Non è possibile prevedere .se e quali d isposizi01nti saran.n o a guerra finita adottate a favore degli ufficiali medici di milizia territoriale, e tanto meno se saranno .o meno trattenuti c0me effettivi. (5301) Chiamata sotto le arn1-i. - Il D ott. M. S. da A. chiede conoscere se il Comune possa opporsi alla di lui chiamata sotto le ·armi in qualità di tenente medico e se essendo medic0 di reparto delle ferrovie conservi il posto in caso di chiamata. Il Com une non può oppor.si alla di lei chia · mata sotto le a,rmi in qualità di tenente medico, tranne se non verifichi l'ipotesi prevista ,dall'artic0lo r lettera q del R. decreto 13 apr~le 1911, n. 374. In ca1So di chia mata sotto le armi si conserva il posto di medico di reparto delle ferrovie. (5302) Chiam.ata sotto le arnvi - Dispensa. --

Il Dott. G. P. da P. desidera cono.scere se essendo medico condott0 ed unico esercente nel Comune, possa usufruire del diritto alla di,spe11sa dalla chiamata. Nella affermativa brama conoscere a chi si deve riv-0ilgere la aomanda ed in qual tempo. Al medico condotto unico esercente 1lel Comune c0mpete l'esonero d·alla chiamat.ai sotto le armi in caso di mobilitazione ai termiin.i del1'articolo r lettera q del R. decreto. 13 a pril~ 1911, n. 374. La dispensa si deve far valere presso il distretto militare all'atto della chiam.ata prev·i a1 esibizio1n e di un certificato del sindaco attesta:nte la s ua qualità d i medico condotto e, sotto la pr0pria responsabilità, che la opèra di Lei è indispensa.èci.lie assolutameute per il 1reg-0lare aind·amento del servizio sauitario, e ciò a' !Sensi dell'articolo 4 del regolamento citato. (5303)

A ni,m issione alla scuola di ostetricia.

- Il D0tt. G. B. da ~. desidera conoscere se coistituisce ostacolo per l'ammissione allai !scuola di ostetricia il fatto che una candidata rist1lta condannata a tre giorni di carcere con pena condizionale per contravvenzione municipale. Non può costituir.e osta.colo alla ammissione alla scuola di ostetricia la lievissima condanna riportata condiziona·l mente dalla aspirante. (5304) Supplenza del veterinario. - Il Dott. C. V . da F. desidera conoscere se per la supplenza che pr·e sta al veterinario, che è stato chiamato s,o tt0 le armi, gli competa compenso ' ed i1n quale misura. 1

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[ANNO

XXII, FASC. 24]

L'impiegato comu·n ale che è chiamato s.)tto le armi in caso di mo·b ilitazione è considerato in congedo per ogni effetto di legge. E poichè chi sostituisce un impiegat0 in congedo ha diditto a compenso non v'ha, .s econdo noi, dubbio ch e Ella· abbia diritto a compen,so per la supplenza che prest a al veterin·a rio chiamato sotto le armi. Il com penso n0n può commisurarsi allo stipendio ch e si corrisponde al titolare perchè gli obbl ighi del supplente sono ben limitati e si 1riducono d'-0rdinario alla sola visita delle carni macellate. Si metta d'accordo cru Mu11icipio e in ca,s0 di reciso rifiuto potrà anche adire l'ordinaria autorità giudiziaria. (5305) Medico condotto interi1io - Esenzione

dalla cliia,niata sotto le armi. -

Il Dott. P. L. da G. desidera conoscere se come medico inte· rino che fa servizio di c0ndottai iin. un Comu11e di 9 mila abitanti possa aspirare ad esenzione essendo nel ComUtne altri cinque medici liberi esercenti. La presenza di medici liberi esercenti nel Comune non pregiudica i diritti dei condottati alla ese11zione dalla chiamait a sotto le armi ai sensi dell'a rticolò I lettera q del reg0lamento 13 aprile 1911, n. 374. In quanto ~11a esenzione in parola non m onta che il medico sia semplicemente interino, perchè lo scopo che .s.i ha di mira si è quello di nvn far mancare, durante re more di una guerra, il servizio di assistenza sanitaria ai poveri ed è ovvio che a detta assis te11za provvede tanto il medico condotto titolare quanto il semplice interino. Essend0 cod·e st o Comune di 9 mila a:bitanti h ain no diritto ad esenzione due medici.

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S.ostituzi<>'ne d<i un C0 Llega chtamato sotto le ar1ni. - Il Dott. E . V. da C. desidera (5306)

1

conoscere .se sostituendo .n el servizio di cond0tta ed in quello di ufficiale sanitario un collega chiamato sotto le armi al: bia diritto a. com penso. Il medico c0ndotto che irn caso di mobilita·· zione è chiamato sotto le armi si considera come in congedo per ogni effetto di legge; eppe · rò chi l o sostituisce ha diritto, c.ome nei con' 0rd inariì, a speciale com pen,so da convegedi nir.si con l 'Ammi1n~strazione municiip ale ed a carico della medes.im·a. 0

(5 3 08) Mei.dico c<rnidotto - Presidente della Con-

areaazione di carità. -

Il D·ott. S. P. da C. ò o d' di S . desidera conoscere se la carica di me 1co condotto in servizio attivo sia compatibile con quella di pr.esidente della Congregazione di carità. Il medico con.d otto in attività di servizio ben può essere nominato presiidente della locaile di carità in éonformità di quainto Cono-reo-azione o o


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SEZIONE PRATICA

dispone 1'articolo 10 del regolamento amministrativo per la ·e secuzione della legge sulle O• pere pte. (5309) Concorso al post.o dli medico c.o1i.<iotto Li-rnite di ·età. - Il Dott. F. J. da P. T. desiderai conoscere 1se sia a'11nu1labile la deliberazione del Consigli.o comunale con cui si nomi.n a medico condotto un concorrente che abbia superata di due a:nni l'età stabilita .n el bando e se in caso di soccombenza l'interessato possa avanzar domanda per ri.sarcimento dJ danni. Le n-0rnne stabilite .n el relativo bando per lo sv0lgimento dei publ:.Iici concorsi debbono essere ·o sservate a pena di1 nullità .essendovi in.trecciati eventuali diritti di terzi. Ben potr·e bbe, quindi, essere annullata la rl:eliberazioue dtl Consiglio comuinale con cui si nomina.va med1co condotto colui che abbia superato di due anni l "età fissata nel relativo bando. Colui che rimane escluso .non può agire p·e r ll'i•s arcimento di danrni perchè l'annullamento sarebbe, in ogni caso, pronunziato per l'inosservanza delle condizioni tassativamente imp0ste per il concorso. Doctor }USTITIA.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ,

Il dot.t or Filiberto Baffo.n:i Luciani ha C'0 nsegui:to, per es1a mi, la ·libera docenza in clinica ostetrica e ginecologica. Il candidato presentò 1a tesi a ·stampa s u «La patologia del oorpo luteo» 'e svolse brillantemente la lezione sul tema «Fibromi d'utero nella gravidanza e i1el J?arto ». La Commissione giudicatrice, presieduta dall'on. prof. senatore Todaro, era composita dei pr~·essori . Pestal.cnZ-8; e :\~~·sandri di Ro1;1a,. Gu~­ zoni degli Ancaran1 d1 Siena e Savare d1 F1reniZe. Al nostro valoroso collaboratore i nostri co~·diali ralleg•ramenti. 1

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Il C. S. P. I. ha riconosciuti regolari gli atti dei . rseguenti concorsi per professore straordinario: Farmacologia e tossicol~gi:a1, a Modenar. Te~na : 1. Viin ci; 2. Luzzatto R11ccardo; 3. Valent1 .Adriano. Odontoiatria e protesi denfari.a, ai Roma. Terna: r. Chi·a varo Angelo; 2 . Berr.etta Arturo; 3. Fasola Gaetano. Ostetricia. Direzione e insegnamento per la d:i Arezzo : r. Santi· Emilio. S cuola parecrQ""Ìata o~ n . . Ca Pedi·aitria, ai Bologn~. Ter.n~: 1. ri:anc1~n: . rlo; 2. Di Cristina Giovanni; 3. S1mon1n1 Riccafd0. Il Con.siglr·o ha dato pare~.e f<i:vorev<!'l e alla no~ mina a professore strao:di.na.r:o ~e1. seguen~i classificati secondi o te rzi negli ultimi concor.si, i:ntendendos·i che i terzi classificati non possono essere nominati se i secondi non sono già s tati collocati. . . Ber.etta Arturo di odontoiatna, a Bologna. Fasola, Gaetan~, di odontoiatria·,. a Milano. . Luzzatto Riccardo, di farmacologia, a Sassari.

CONDOTTE E CONCORSI.

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ABBASANTA (Cagliart) . - Condotto per tre Comuni; L. 4000 lorèle. Scad. 25 giugno. ANCONA. Ospedale civiLe « Umo erto I». - Cercasi subito medico-assistente, esente servizio mi.litar.e. Stipendi·a 1080, alloggio e serviZJio; vri.ttv tutti ii giorni; qualche incerto; nomiina biennale. Rivolgersi' alla D.i rezione med.ita. CHIAMPO-SAN PIETRO MUSSOLINO (Vicenza). Condotta; L. 4000 con J'obbligo del cavallo e per i soli poveri. Residenza a Chiampo. Termine 30 giugno. Documenti di rit0. . <?"ALATRO (Regg1-o Cal.). - Condotto generalita; L. 2600 oltre L . roo quale U. S. Due anni di esercizio prof essionale. Età 29-60 anna . Servizio entro 5 giorni salvo legiittimo impedimento ·n el qual caso richiedesi esplicito atto di accettazione. Scad. un mese da l 25 maggio. 1

GIMIGLIANO (Catanzaro) . - 2a condotta; L. 2200 lorde, con aumenti sess. Età limite 35 anni, s. e. r. Servizio entro 20 giorni . Scad. 30 giugnù. LEVATE (Berga1no) . - Consorzio con Sabbio Bergamasco; ab . 1700. L . 4000. R.tivolgeristl. sindaco di Sabbio Berbamasro. Saad. 30 giugno. * MEDUNA DI LIVENZA (Treviso). - Condotta libera; L. 3000 e ci•nque trienni del ventesimo. Scadenza 15 giugno. MONTEFALCO (Perugia). - Il concors o alla condotta (L. 4400) è prorogato a tutto il 31 agosto . NrvvIANO (Piacenza). Condotta Trevozzo; poveri; L. 3000 l o<rde e L . 800 per indennità ca,·alcatura. Scadenza 21 giug.n o. ROMA. Ministero dell'interno (Direzione e generale della sanità put•blica:). È indetta una sessione di esami per la. <'oncessione della autorizzazi0ne a v~aggiare come medico di bordo. Vedi fase. 21. Scad. r5 luglio. RoURE (T orino) . - Medico condotto e U. S.; L . · 3200. Scadenza 20 giugno. ScLAFANI (Palermo) . - Condotta piena; lire 3500 lorde e un sessenn·i o, alloggio; duie anni di laurea; obbligo arm. far. Scad. 15 luglio. TORNACO (Novara). - Condotta; kmq. 4 in piano; abitanti 2042; L. 1800 per circa lOOo poveri., L. 2000 per la. gener. e L. 200 quale U. S.; alloggio; tre sessenni pei quali è pendente l 'approvamone. Scadenza 20 giug·no. Occorre medico interi1ni0 per durata non inferiore a mesi 3. Condizioni da convenirsi. Com une di Camino (Alessandria). Il dott. Cracolici Salvatore, via Alpi, 8, Romq, esente servizio mi·l itare, assum~rebbe anche c;ubito interinato sia pure disagiato, a con dizion e che sia ;retribuito bene. Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risul· tano diffidati dalle singole Associazioni Sanitarie Profes· sionali. Sono segnati con due asterischi •• i concorsi che ci risultano boicottati dalla Federazione delle Associazioni Sa njtarie Italiane.

Diffide e boicottaggi : Nuova diffida: Grignanv (Rovigo). Revoca di diffida : Barchi (Perugia). (33)


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IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE. V Congresso nazionale dell'Associazione italiana dei medici direttori d'Ospedale. Il C0mitato ordinatore del V Congresso ·n azionale dei direttori d'Ospedale, d accordo colla ~res~denza .dell '~s ~ociazione, 4:i1. vis.ta .delle prie\Sent1 eccezionali ci.rcostanze .in cu1 s1 trova il Paese, ha deliberato di rimettere a tempo imdeterminat0 il Cougresso e l'assemblea genera.l e dei Soci, indetti per i giorni 26-28 del giugno corrente. 1

Il Corpo accademico di Napoli per la guerra. I pr-O!fessori della Università di Napoli han.n o spedito il giorno 5 corr. til segueinte dispaccio al ~residente del Consiglio dei M1nistri : « I professori di questa U1niversità ra,ccolti ieri .in solenne assemblea per il rinnovament0 biennale della vita ·accademica e per la consegna augurale del fiore della vittoria ai giovani partenti per le a.t tuali frontiere della Patria, mi dà.inno dl gradito, i·ncarico di rappresentare ailla E. V. la loro alta incrollabile fede che per opera di questa guerra di redenzione .sairanno alfine ricongiunte al seno august0 della nostra. gran M·adre tutte le terre a1)partenenti ai s uoi maturali confini e da essa in alt·r o tempo violentemente divelte, e che st1l Campidoglio sarà convocato 1'Areopago delle Potenze per esercitarvi di fronte a vincitori ed a v.i nti la più a.lta delle f11111zioni della virta di Rvma nella Storia del mondo che resta pur sempre quella di pacis ir1~v­ 'J?One1'e mor.e1n. - Il Rettore: Cocchia ».

L'Ordine dei medici di Milano a disposizione del Sindaco. La Presidenza dell'Ordine dei me<lrici ha diretto al sindaao la l ettera 1s.egue.nrt:e : 1

Ono1'evole sig. sdndaco, A nome di tutti i colleghi del Consiglio ho l 'on1on-e di mettere cordialmente a disposizione de1la S. V. e della Am.m inistrazione da Lei presi1eduta, l'opera dell'Ordine dei medi·c i per quelle forme di attività çivile che potr.anno opportunamente esserci affidate, dato lo speciale momento che i11 paese sta attraversa.ndo. Colla massima stima Il pr-esidenrte: Dott. A. Filippetti. Il segreta:rùo: Dott. G. Pirri.

L'Ordine del medlel di Napoli per I colleghi rlehiamati. . · L'O. d. M. di Napoli, in vista: della gran massa di colleghi che, richiamati,vanno a compiere l'alto dov·e re verso la Part:ria, seguendo le milizie C·ombattenti, si mette a disp·osizi0ne di ogni :s.ing01'a famiglia ·per tutte le evenienze e per tutta quella opera che possa essere utile nel ddsbrigo ·d egli affari, extra ufficio, e durante l'a:sisenza di ogni iscritto richiamàto. Cosi i congiunti dei colleghi che h:ainno la fortuna di mettere a profitto ogrui lor.o sacrifizi-0 nell 'irnteresse di questa nostra crra:nde Italia, cui ogcri sono rivolti tutti i cuornei s uoi figli, non ~­ generJ del valore e della civiltà dei1 loro padri, si affidano a questa spontan·e a offerta dell 'Ordi ue, che saprà 1n ·tale difficile contingenza com· (34)

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piere ~utt0 i~te~o il suo 9-overe. Ogni componente il Cons1 gl10 dell'Ordine adwnque .si mette fi11 ~ 'o~a !-1- disposizione delle famiglie dei colleghi richiamati, perchè solo così il 1Ser,~izio di i.nformazione, di consiglio e di cooperazione potrà es~ere degnamente c01111pi'llto, ed i colleghi l<;>n~an~ potran~o anche. essi a questo modo sentir.si nnf.rancat1 ed assicurarsi ancora una volta che in ogni evenienza la famiglia medicai è tutta compatta e sempre al suo posto. 1

Un ospedale di 100 letti offerto dal Governo fran-

cese.

Il Governo. .fr~ncese ha posto a disposizione del Governo 1tal1ano un'ambu-lanza. di cento letti, che sa rà installata nella Clinica delle Suore di Sain Carlo di Nancy, Pi·azza della Sagrestia ~1 , e funzionerà col ·s uo personale aittuale, sott~ 11 patrona:to clell' Ambasciata di Francia . 1

Lo sologllmento della Crooe Rossa belga. Il governatore generale delle provincie occupate del Belgi.o, l:arone von Bissi:n·g , ha proclamato lo scioglimento del Comitato c~11trale della Croce Rossa del Belgio; il decreto ha pure ord~oato la co11segna imintdiata della ca:::sa e degli a1rchi,1ii della Croce Rossa tra le mani del conte B. de Betzfeld, delegato del governatore generale per amministrare i servizi dell'opera. ,. t\ppena notificato ai membri· del Comitato direttivo, per la cui messa in vigore era stato requi1sito l'appoggio della ~orza militare, 1'0rd.iìlle fu eseguito. Il Comitato i11ternazionale della Croce RosS'~. ha protestato contro questo a.tto. Il Go.v erno belga ha diramato al riguardo le seguenti considerazioni : Questa misura costituisce un atto di violenza a·r bitraria, che nulla giustifica, e un attentato all'Istituto della Croce Rossa. Il Governo belga a vev.a firmato il 14 ottobre 1864 la C·0tnvenz,ione di Giinevra del 22 agosto 1864; ed aveva ratificat0 il 27 agosto 1907 la Convenzione ilnter·naziona.le del 5 luglio 1906. Fondata nel r864, la Croce Rossa del Belgio ha ottenutai la personalità civile in• virtù della legge del 30 marzo 1891. I .suoi primi statuti sono stati compilati in conformità dei principii fondamentaJi e uniformi della Crvce Rossa ; il 13 marzo 1899, nuovi ,statuti, egualmente conformi a questi pri11cipii, furono v..:>tati dalla Società e approvati dal Governo. U1n decreto r ea.. le del 25 marzo 1896 regola if 'funzionamento della Cr0ce Rossa del Belgio in tempo di guerra, come ausil·i·aria del servizio sanitario dell'esercito. La Società nazion ale belga della Croce Rossa gode dunque di una esistenza legale, ed è ufficialmente riconosciuta tainto dalle autorità che dalle altre ·società della Oroce Ro ssa.. Le di.spooiz1·on~ statutarie precisano e delineano l'azione della Croce Rossa ; essa non potrebbe allon-tan,a rsene ·s enza violare la l egislazione èielg.a, sempre in vigore nei• paesi i;o~ oocup~ti·. . Il Governo di sua maesta il re dei belg.i non ignora che :il 1g overl?atore generale tedesco 1nel Belgio ha reclamato il concorso della Croce Rossa1 del Belgio all'opera i.n fi tolata: «.Aiu~o e protezione alle donne col laivoro », che st proponeva di fondare, e che non era certamente com· 1

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SEZIONE PRATICA

P.tesa 11ei limiti della sua attività. Declinando la ·sua cooperazione il Comitato centr.aile d:i Bruxelles non ha fatto che conformarsi ao-li statuti della società e alla legislazi01ne .i~n' vi~ore · e il suo a.tteggiam ento è s t ato approvato dal C0mitato 1.n te.rnazionale .di Ginewai. È pertanto da q';les.to r ifiuto che 11 governatore generale von B1:5s1ng ha tolto pretesto per sciogliere il Com1~ato e sequestrare i beni e l'archivio della S-OCtetà. ~'opera della Croce Roosa, per iil fine e levato c~1 tende, PE?r la ·~~ m~ssiOllle puramente carr~tat~vole e l ·serv1ga res.1, è UlllaJ delle istituzion.1 che sembr:ano dover esser rispettate da tut~1. Il provved1mento violento preso contro la società bel.ga ha prov.ocato una legittima e penosa emozione. Il Gover·n o belga sJ· associa alla solenne protesta che il Comitato della Croce RosS'ai ha elevata con.t·ro quest'atto d'arbitrio contrario al diritto delle genti, che ha per eff~tto di privare l~ Croce Rossa del Belgio della sua libertà d'az:one, e di impedirle di adempiere alla. missione per la quale è stata creata. 1

la bevanda alcoolica popolare russa cor.rispondente alla birra. Nella « Deutsche Med. W.0ch~i;ischrift » del 25 marzo . Boruttau propone di :1ti~1~za~e l~ paglia p~lvertzzata per mescolarla ai c1b1 r1cch1 di proteine, non tià c.om~ ?llate?al~ n?-tritivo, ma per accrescer~ 1 .res1du1 inertu dei c11b1. Ad esmpio dairel::.be 11 senso di sazietà. L'idea è stata di~ .scus~a. anche da Rubner e da altri sulla stampa quotidiana.

Contro i feriti sul campo. . .Seeo.ndo la « Presse MédicaLe » del 20 mao-o-io i~ ~~q degli ultimi numeri della « Deutsche Me~ d~z1n1sche ~?chenschritft » si legge un· .incoragg1amen~o ~ini~tr? 3;d :aibba!J~onare sul campo di b~t~aglia i pr1g1on1er1 feriti, dacchè « sono sudi:ci, .occul?a.n.o posto, c0stano denaro e infire iSono 1nfett~ ,e possono generare mille mali., attrav~rs? la p1u grande .Ge~aruia ». .Que~te pa.r ole significherebbero un incitamento 1pocr1to a dar . la morte, sul campo, ai ~eriti . Aggiunge il gior~al~ !rance.se: ~Ci vergogniam o a pensare che s1·m'1 l1 cons1gl1 inumani. .abbiano potuto esser dati da medici che sono come dei sacerdoti, per 1 quali ogni ~offerenza uman a dvvrebbe esser sacra)) . Noi riteniamo che le parole della « D eutsche » se esatt~mente riferi~,e, si prestino realmente ad ~1:1 mal1nte~o _; ma ci rifiutiamo di accoglciere l 1nterpretaz1one che ne ,d à il con.f ratello fra ncese. La tr~ce bar:b~ie tedesca non può essere scesa ~ t_anta :gnon:1n18: ! .Certo, non troverà mai degli 1m1·tator1 tr~ 1 ~t1n1, che !i ~edes.chi tenevélJD10 per u na ,r azza. inferiore e destinata a spari·re ! 0

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Sul problema dell'allmentazlone In Germania. . J?a alcuni. a~icoli pubblicati nei giornali medici tedeschi nsultereè,b e che le condizi,oni: alimentar.i della Germania, pur ·non essend0 :floride, nion so110 disperate. Ad esempio, nella « Berline11 Klinische Wochenschritft >» del 22 marzo, S·a.lkowski m ette in rilievo che prima della guerra .il popolo tedesco c?nsnmava in media 92 .9 grammi di proteine al giorno; poi il quantitativo disp01n:i1bile si è ridotto a 67.2; secondo Chittenden può scendere m?lto più i n basso, a 51; gli esperimenti di Hi rschfeld, Hindhede e ai. altri porterebbero a ritenere compatibile con liru buona 'Salute un cOlllsumo di 44.36 e persino di 25 grammi pro die; ' l 'A. crede dunque che non ci .sia da allarmarsi dell'attuale stato di C'o1se. Consriglia l'uso di cibi contenenti proteine economiche, ad esempio 1egumi, f-0irmaggi,o magro, sangue. Il s angue a1 ggiu·n,t o al pane d i guerra, il quale è troppo ricco di patate, ,d à il « pane 1s.p artano », più nutTiente ma. poco accetto; si . pùò consumarie il saingue variame·nte preparato, con aceto, con marmellate, seccato e po lver.izzato. Nel numero del 29 ma rzo dello s t esso giornale, Roschfeld osserva che il blocco inglese, come ebbe a dire von Moltke, porterebbe la Germaniia a perire senza combattere, se l'agricoltura venisse meno; ma eh.e l'agricoltura viene curata oggi più che mai. Il t .l occo hai per unico uisultato di modificare il vitto: si usa meno grano e più segale; l'orzo, le patate 1serv1ono largamente all'alimentazione, invee.e che a fabbricare birra od alcool industriale; si rinunzia ad un largo consumo di carne, perchè gli animali da maoell'O' divengono i rivali dell'uomo, inquantochè ooin suma:no molto più ci·bo di come non for~ nriscan0 carne. Di caffè esiste un 1stock quasi inesauribile ad Ambu1rgo e per ora non si pensa ad astenersene. · L'A. insiste sull'util.i tà di n-inunziare completamente alla birra ; sec0ndo lui, i successi dell'esercito irusso, che non hanno precedenti nella storia dei popoli slavi·, debbono ascriversi unicamente alla pr.o scrizione della « vodka » , eh.e è 1

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Nuovi giornali. Si è pubbl~ca~ in que~ti gi~r~i il primo numero de <e L Actinoterap1a », n V•t sta internazionale di fo~o-, r~nt~en- e radiumterapia, redatta da Mameli ,Sp1µelli, con la collaborazione dei cultori della m·aiteria. La .ri.vista cont~rrà lavori origi'llali, riassunti e not1z1e. Nel prJ.mo numero tr+oviiamo1 u.n arti~olo d~ Dermaner (cui si deve la roentgenterapia intens1v~ ult.r a-penetr3:nte) . sul~a tera1pia :fis.ica del c;aircinoma; uno dt Spinelli sulla roentgenterapia «nelle metropatie e nelle metriti' emorragiche, ecc. I l prossimo numero sarà con sacrato all'ac.tinoterapia nel trattamento delle ferite di o-uerra. Il g10miale s i pubblica a Napoli (Par~ Margherita, 104). 0

Il prof. L. H. Thoinot è st ato s.tr.aippato a. sol·i 57 anni alla famiglia sai1itaria francese. Spese la sua attività prevalentemente nel campo della medicina legale; si è occupato molto anche d'igiene ; 1non trascu·rò la patologia e la medicina interna. Lascia u:n· « P·réciis de microbie » i n c.o llaborazione con Masselin, un a Trait é de médecine légale », u.n « Précis 1'autopsie médioo-légale »; dirigevai con Gill:ert il « Traité d1e médeciine et de thérapeutique »; h a compiuto molte indagini pregevoli. Era profesS.Ore di medicina legale a lla Facoltà medica di Parigi.

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IL POLICLINICO

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Rassegna della stampa medica.

I

La Presse 1111 éd., I5 apr. DANYSZ : T entativi di chimoterapia e vacci'lloterapia d elle ferite in g uerra. IL iVIorgagni (Riv.), I 6 apr. BERTARELLI : La lotta contro gli insetti parassiti durante le guerre. R i?J . di lg. e San. pubbL., I6 a1)r. BERTARELLI: P er la pratica delle vaccinazioni antitifose . D errriat. W och ., I7 apr. TRENDELENBURG : Sulla gangrena.. n0socomiale. Zbl. f. Chir., I7 apr. FUNKE: La p lastica crani ca con pias tre di cellul0ide. R·i?J . crit. dli Clin. Med., 17 apr . CIVALLERI: Precipite-diagnosi di materiale tuber cola r e . Tlie Lancet, I':; apr. WRIGHT: L e infezioni d elle f erite. CENCELLI : Teorie e in,testigazioni s ulla p ellagra. Tlie ]ou rnaL A . 11i. A ., 3 apr. F RAZIER : Il liquido cerebro-s pinale allo s tato di salute e d i malattia. - TYZZER : Il virus della verruga p eru·v iana. - ADDIS : Preparazione dei dia betici all'oper azione. Tli e Boston J.11. a. S. Journ., 8 apr. B•LCH: Prostatectomia perineale. - GREGG : Car a tteris tiche somatiche d ella paralisi gen era le. IO apr. BUNDESEN, GRAEF, GIUSBER, MOODY : L a reazio.n e di S chick. - BuRR : La diffusione e la profilassi della pazzia. - MILLS : L e ferite ricevute in b attaglia. Me die. Record., Io apr. SCHLOESSINGK : Sul parto indolore. - MOSENTHAL : Sul trattame nto del diabete. A rch. p. Le S e. Med., ·n . 1. BIANCHI: _-\.zione s ul sangue del benzolo e dei s u oi omolog hi. MORPUGNO : Studi emologici. La Cr6n . Méd., IO apr. Au·roLI-CANDELA: E stirpazione totale di laringe. . Paris Méd., IO a pr. AUBOYER: T etano cr on1co a ricadute. E di1i b. Med. Jou rrv., apr. STODDART: La nu0va p si chiatria . - BRAMWELL : Anemia perniciosa associa ta a degenerazio.ne d el midollo s pinal·e . B erl. J{li1i. lif!och., 12 al;>r. SPIESS e FELDS: Sulla cura della tubercolosi . - STRAUSS : Sull'uremia . - BENDA : Scarlattina e difterite nei rig-uardi s0ciali. Tiie Quarte·r ly ]ourn. 01 Med ., apr. TURNBULL: _t\ lterazioni arteriose e loro rapporto, con la sifilide. - FEILING : La parotite epidemica.

BuLl. ] . H opJi. Hosp ., apr. CORYELL: Cancro r enale associato a calcolosi. La Malariologia, 15 apr. ED. e ET. SERGENT, PARROT : Malaria in Algeri.a. - GALLI VALERIO e ROCHAT DE JONG: Swi culicidi. - SERGI e RosSI : Sulla dottri na zanzare-malarica. La L iguria Med., I apr. FARMACHIDIS: Infeziont Eberthiana associata al « micrococcus meliten. 1

·SlS ».

Foli a Medi ca, IO apr. ASCOLI M. : Diagnosi e cu.ra d e lla meningite cerebro-spinale epidemica. Il CesaLpin 0, I apr. PERI: Ern~a inguinale attribuita ad infortuni0 sul lavoro. - VIDONI : A prop.o s'ito di u·na. nuova reazione dell'orina. Paris M éd., I7 apr. Numero sul tifo esantematico e s.ulla febbre tifoide. BerL. KLi n.. W oc h., I9 apr. ROSENOW, PEIPER: L 'optochina nella polmonite. - GUTMAN : Il salvar san sodico . - HART : Tracheobronchiti~ necrotisans a cuta idiopatica. - STEIN : La diat erm:ia in gue rra. Pen siero Med., I8 apr. RAM AZZOTTI: Sieroterapia ed a utosierot erapia della blenon ·agia. JoNA : Sulla reazione dell'urocromogeno. PRoTrco : I lipoidi della n1j dolla 1)ssea nella malaria. Zeitschr. f. Tuberk., apr. BLUEMEL: Il trattamento della complicazioni tubercolari . - SzABOKY : Il valore prognostico d1ella curva termica nella tubercolosi polmonare. The ] ourn. of Trop. Med. a. Hyg., I5 apr. CASTELLANI: Vibrione isolato d a ca si di paracolera : vibrio kegalle nsis . Munch . Med. Wocn., 20 apr. LIPP: Il reperto ematico nella vaccinazio ne antitifìca ed anticolerica . - PAPENDIECK: Il neosalvarsan nella febbre ricorrente. - Medicina di guerra. Ri-v. di Patolg. nerv. e; ment., 22 apir. GIANNULI e RoMAGNA-MANOIA : Trofoedema cronico e reu.m atismo cr.ondco progressivo. - EPIFANIO : Le aiortiti •n e lla paralisi generale. Gazz. d. Osp., 22 apr. PELLEGRINI: Sull'uso dell'alco0l in chiruTgiia. La Rif. Med., 24 apr. GUIZZETTI e TOMASINELLI: Morbo ffi Marchiafava. - SINIGAGLIA: Bacillo del tetano coltivat0 dal sangue di teta1

• •

nlCl.

Indice alfabetico per mate.rie. Atropina, : alterabilità delle soluzioni acquose . . . . . . . . . . . _P ag. Broncopolmoniti iconsecutive a intu.ba)) zion,e e tracheoton:ria . . . . )) Calcolos1i ~biliare e assicurazione-vita . » Chinino nella 1scarlatti1na. . . . . . )) Elixir purgativo . . . . . . . Ematomeli.a traumatica senza lesio111·e » . . . . . v·e rtebrale . . . Ferite degli occhi in g·u erra: cura . . )) , F eriti i n guerra: assistenza . . . . G.a s irritanti: maschere protettrici . . 797, , Infe zioni locali : us0 della « dahlia » . )) G ozzo : operazioni . . . . . . 1

Roma, 1915 -

805

M.alattie veneree al campo di guerra : profìlasis.~ e cura . . . . . Pag. 790, 795 813 Medici asp iranti nel R. Esercit10 . . J) 811 Medici 1negli eserciti antiichi e moderni. )) Prostatite croniica e 1s ua cura . . . . 799 )) 805 Ri·fiesso del femore · . . . . . . . )) 804 Riflesso di prensione . . . . . )) Sindrome di Adams-Stokes . . . 785 » 803 Tuberc0losi : ricerch e serologiche . . » 806 Vaccinazione antitifìca . . . . . . Variicosità della base del torace carne )) segno precooe d'ipertensione p0rtale. )) Vais che da b agno : disinfezione . . .

,

0

803 808 806 806 804

795 796 798 806 802

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

1

1

L. POZZI,

res~


Anno XXII.

Roma, 20 gl.ugno 1915

SEZIONE PRATICA '

DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCEL~I REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCÈSCO DURANTE PROF. VITTORIO ASCOLI •

SOMMARIO . .

Lav ori originali: Prof. R . Dalla Vedova : Per la 'f>ro{Uassi tli talune debilitazioni dell'apparecchio del movimento, consecutive

traumi. - MEDICINA DI GUERRA : P rof. Giulio Alessandrini : Le malattie da parassiti animali negli eserciti combattenti. - Prof. Giovanni Galli : U malattie del cuore e dei vasi in tempo di guerra. - La masc1Jera italiana cont1'o i gas tossici. Medicina sociale: Prof. Goldschelder : Infortuni e malattie renali. - Accademie, Società mediobe, Conp-essi: &gia Accade~nia di Medicina di. T orino. - Reale Istituto Veneto di sc't'.enze, lettere ed arti. · 4

Appunti per 11 medico praiico: CASISTICA : Sul veronalism-0 cronico, - Avvelenamento da benzina. - TERAPI A: Un nuovo metodo ài cura del lupus vulgaris. - La puntura lombare nelle dermatosi pruriginose. - Varia. - Posta degli abbonatt. - Oenni bi• bllograftci. Nella vita professionale: Risposte a quesiti e a domande. - Condotte e Concorsi. - Notizie diverse. - ~assegna della stampa medica. - Indice alfabetico per materie. , •

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Abbiamo interamente compiuta la spedizione del nostro premio ordinario del 1915

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N. B. Coloro pertanto , r e1Jide 11li ft101•i lloma, cl1e i ntria• ono i l aolo i 11aporlo d' abbona•nenlo, dimenticando f, cenle1lm' 50 p e r l e 11pe•e dl •pedl~lone del audde llo pren1i.o, IJOtao pre gai' d a matadarc eli 11ubalo a tt1e~~o dl Carloli1aa- J.Taglia, •e de1ide ra1ao cl•e i l "olume "enga loro i 1111ne d,atan1enle '""'"lo. 11

DltlUI di fNtrleM rl1enan. senza ott arlle l a fo nte.

B vietata

L' Amminist,akw~ Prof. ENRICOftlORELLI, Via del Tritone, 46 - Roma.

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l a rlprodazlolle dl l avori pubblicat i ll81 POUCU?flGO o la pubbllca1Jo n• di aulltl di 11a

p~rare

alle i·ndicazioni ortomorfica e fu,nzionale : de\ie infatti provvedere fin dall'inizio dell a cura, ma sopratutto qurante la ulteriore evoluz'.one della lesion e, a • che la forma e più specialmente le complesse fu·nzioni degli organi della iregione colpita, e delle contigue, possano mantenersi o ristabilìrsr in condizioni quanto più è possi· bile simili alle nvrmali. 2 o. Per limitare la estens ione e la importanza delle màsse connettivali, ch e sostituendosi al sangue, raccolto nello .spessore dei tessuti, an· drauno a creare àderenze inceppanti la funzione motoria, faciliterà e accelererà il riassorbimento del sa·ngue stravasato, infiltrrtato o soffuso nei t essuti (posizione elevata, massaggio, applicazioni calde, che esplicano c~si benefica azione

LAVORI ORIGINALI. Clinica traumatologico-ortopedica nella R. Università di Roma diret ta dal prof. R.

DALLA VEDOVA.

Per la profilassi di talune debilitazioni del1' apparechio del movimento, consecutive a traumi

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per il prof. R . DALLA VEDOVA.

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N1elle lesioni tra.u matiche dell'apparecchio del movimento - aS'solte le indicazioni terapeut·iiche di pronto soccorso - l'ass~stenza medica, lungi dall'avere esaurit0 il suo compit o, ha anc0ra largo campo di at tività nell'ottem10.

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sul riassorbimento del isangue infiltrato, non la spalla nella abduzione (di circa mezzo anhanno sufficiente influenza sulle soffusioni, se g.oJo retto). non dopo che si·a stato vuotato l'ematoma). 8°. Negli apparecchi •immobilizzanti l'arto su3° Non trascu.r·e rà di ravvivare la . circolaperiore - se1,npre che sia pvssi·b ile - non comzione sanguigna e linfatica medoiante l'esercizio prenderà le dita, ma lascia.i1dole liberam·e nte metodico (pa·ssivo ed attivo degli arti, che ha s?orge.nti, no11 trascurereà di ripetere al paazione prevalentemente locale; respiratorio, che ziente, fino a1lla noia, l'invito ad esercitarle 11ei ha azione generale) ; attua•ndo così il più favosingoli movimenti : qt1ando potrà non compre11revole stimolo agli scam·b i biologici elementari. dere la mano .n ella fasciatura, eviterà che essa 4°. Sempre che non sia necessaria, eviterà la penda (in flessione abdotta, uln,rure) per ·p reveimmo1b.ilrità prolungata dei muscoli, c0me quella nire l'irrigidimento della dita in estensione, che che costituisce il fattore principe di a trofia, di costituirebbe poi un grave ·ostaco.Jo alla chiuindebolimento e di rigid•ità : epperò - appena sura del pugno. che sia coniSentito dall'e condizioni locali - in9°. Qualunque sia il metodo .i mpiegato nella terromperà la immobil•i zzazione conf erendo a]!, contenzio·ne delle fratture, curerà che la esatta l'arto periodiche modificazioni nell'atteggiamento congru•enza, dei frammenti S'Ìa realmente man(passive prima e poi attive) . tenuta, pel tempo necessario, S·eco,ndo tutte le co nipo'nen,ti dello spostamento; evitando che spo- ~ 5°. Non r.i11u·ncerà a ·stimolare l a a tt·ìvità constamenti terziari .stabiliscano ostacoli alla reintrattile dei mus c0li, anche quando non sieno an tegrazio·ne fu,nzi onale. cora permessi .i movimenti, 1nediante il massag10°. La :fiducia che compensi ortopedici posgio e mediante lievissime eccitazioni elettriche. sano secoHdarian-ien·te restituire l~ attitudine E qui ·n on dimenticherà che molto più rapida· ~lla funzi0ne ad un art.o debilitato non esimerà mente dei fiessvri sono soggetti alla insufficienza il medico dalla paziente e continua azione infunzionale i muscoli estenisori; e in generale que; tesa ad evitare che deformità si stabiliscan.o ; e muscoli la cui contrazione deve bilanciare la e~ nei casi più gravi (fratture complesse, fratture nergia ~degli antagonisti, e i~nsieme 1'azion e della gravità: sorveglierà sopratutto e stimo- articolari, ,sezioni di tendini, ferite di troncl1i nervosi e del nevra.sse, ecc.) non. lo esimerà dallerà l'attività dei muscoli la cui minorazione 1'.o.l:·b ligo di dare (se può) o di procurarre al anch·e lieve provoca grave deficit nella funziof erito le opportune cure ortopediche priina che ne Q.i tutto l'arto (come il deltvide .per l'arto gli esiti dellai lesionie Si siano consolidati, prima superiore e il quadricipite estensore per l'arto c.i oè che si siano inveterate storpiature mal sainferiore). nabili e forse non com pen•sabili. 6°. Col metodico allungamento (passivo) potrà ritardare lo accorciamento, in contrattura, negli a·ntagonisti dei muscoli 1sottratti alla influenza MEDICIN~ DI GUERRA. centrale per lesio11e di tronchi nervos·i ; finchè sia·nsi stab·iliti (spontaneamente o artificialmente) Istituto d' Iglene aporimentala dalla R. Uniwaraità di Roma. • • • 1 ·necessari compensi. 7°. Quando la immobilità di una artiicolazione Le 111alattie da parusiti animaU sia necessaria, curerà che sia mantenuta in quelnegli eserciti combattenti l'atteggiamento .;1el c1uale le eventu!l.li controt- .. ture, rigidità ed a~ch '. losi sono <"'v tnpatibili con ·' peJ; il prof. GIULIO ALESSANDRINI. . limitazioni meno debilitanti della funzione spe. citi.ca dell'arto. Epperò - se pecu,liari condizio-Le stesse condlizioni che favv-ri.s:cono fra i solni h-0n richiedano u~10 SfJtcia!e ~tteg~1ctn1t:·11to dati in1 guerra le inalattie infettive (tifo, dissendi verso - immobilizzerà : teria, cole.ra tifo petecchiale, meningite cerebroil piede in fless1one ad ang~lo pressochè retto . spinale, ecc.) concor·rono senza dubbio ad ausulla gamba ie in lieve supinazione·; mentare i·l numero delle malattie parasslitarie e ' il ginocch.i o in estensione (ma non po-rtata · quello dei portatori di parassiti anima li. all'estremo grado); , Ciò non è davvero da trascurarsi, tanto più l'anca in estensione leggermente abdotta; , che noi conosciamo benissimo quanta imporle articolazioni delle dita leggerm·ente flesse; tainza ab1bli~a1no i pa•rassi-ti animali e nel predispo·r re gli individui ad acquisiire più facilmente . la airticolazione della mano iperestesa dor· salmente; · le malattie infettive, od anche nel deter-minare le a'rticolazioni radio-cubitali in setnipron:a-: vere e proprie malattie, le quald·, se n-0.n. condu• ; con.o· rapidamente i colpiti a• morte, ne d iminuiz1one; scono l'attività, 1ne alterano le funzioni, e ne il gomito nella flessione ad angolo retto; . 1

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m·o dificano essenzialmente il sistema ntirvoso che mai, come in tempo di guerra, ha bisogno che nulla agg'!avi quello stato a'llormale in cui di necessità viene a t·rovarsi il soldat~ per gli eccessivi strapazzi corporei, per i continui .pericol'i· ai quali è esposto, per le or·rende ·v isioni d'ogni gioruo e d'ogni momento. Ed è per diò ch·e io ritengo indispensabile che anche questo argomento venga tra•ttato se non altro per.chè in tal modo verranno integrate tutt·e quelle misure che co11 g·r ande zelo si vanno prendendo dalle nostre autorità sanitarie civili e militari per evitare fra· le truppe l o svilu·p po delle malattie. Con questa mi.a breve nota qud·ndi io intendo richiamare l'attenzione su questo argomento e, sia pu·r e brevemente, mi int'fatterrò su alcuni pochi para·ssiti che più degli altri assumo·n o importanza fra gli e·serciti combattenti, sopratutto is.u quelli che trovano, nelle condizioni 1speciali in cui viene a trovatisi il soldato in guerra, tutto ciò che maggiormente favonisce la loro propagazione, il loro attecchi·m ·en.to ed il lor·o 1sviluppo. L'agglomeramento delle truppe in.fatti , l'impossibilità di cambiarsi spesso ab ~ tli· e biancherie, di radersi la ba·rba ed i capelli, l'essere costretti a .r icoverars'Ì in abiturE.1 sudici, in stalle mal cuistodite, il giacere su vecchia paglia .servita forse ad antecedente lettiera· per cavalli, ainche essi mal custoditi o lnalati, :ia.'roriirà soprartutto lo sviluppo e la propagazione della pediculosi, della scabt,i a· umana e di quelle a ltre forme di acaTiasi psoriche o ·no che, proprie 1a.g li animaLi', sono . trasmissibili all'uomo. · L'uso di· acque :non pure e di erbe e frutta contaminate es.p-0·p gono i soldati alle . ascaridiosi, alle trioocefalosi, alle cisticercosi, -echinococcosi, ecc. Il bere acque, diirettamente negli abbeveratoi, sorgenti·, ruscelli, li espone ad ingerire le giovani Sangu:i sughe c.a valline (H a1emopis sanguisuga) le. quali p·o i, fissandosi nella cavità bocca-le, nelle fosse nasali, nelle tonsille, ·n el laringe, corde voca-l i .e faringe, provocano disturbi alle volte graviss imi accompag·nati da tosse ed emottisi imp!tessi0nanti. La vita della tri.ncea, s,p eciaimente se protratt a a lungo nella stagio.ne p'tim averile ed estiva, oltre che alle malattie infettive epidemico-oontagiiose,. fav()risce in. modo -•indubbio la propagazione di alcune nìalattie determi11a.te da pa'tassiti animali, come ad es. · dagli Anchilostomi e dagli Strongiloidi, i quali trovano nella trincea stessa .q uell'optim1tm . di temperatura. e -di ~ umidità n&essaria allo sviluppo delle u·ova, al pullulare delle larve, che poi infesteranno gli indi• vidui sani. Ma se vi sono condizioni speciali che favori1

SEZIONE PRATICA

s~o.no· la propagazione e l 'i·n vasione n1ell'orga-

n1•s.mo um•a.no dei pairassiti, non mancano di quelle che agevolano il loro attecchimento ed il lor<> svilrtppo, una volta ch e aè•b iano inva·so l'organiS}_D.o stesso. Essi infatti, dato lo stato di depressii·o ne in cui ·viene a trovarsi il 1solclato per l'eccessivo la, voro, data la sovraeccitazione psichica, l 'esposizio11e prolungata al f.r eddo eccessivo·, al caldo so.ffocante od alla umli:dità, data la :nle cessità cli maingiare in fretta alimenti quasi sempre freddi, non trovan-0 nell'organismo debi·l itato quellares~stenza che rinverrebèer-0 negli organis.mi n ormali e che si -O·p porrebbe -forse al loro svii:lupp.o e prin:cipalmente alla esplicazione più o meno coonpleta dei loro vari m ecca·nismi di azione. 1

** * quali mala.t tie

Ciò prem.e SISo parassitarie ·vedrem·o aumentare per le condizioni speciali in cui si troveranno i soldati? Rare sa·r anno al certo 1€ t eniasi. e le botriocefalosci .. L'uso delle carni in conserva, l'abitudine di som·mind·straire ca·r ni bovine solamente bollite e ben ootte impediranno 1-0 sviluppo delle Tenie ed anche raro sarà il Botriocefalo per lo .scarso uso che generalmente i soldati fa nno del pesce, anch·e se 'v erranno a trova.iris-i ·in zone ove qu·e sto pairassiita ,è comu·n:e. Invece vedrem0 aumentare considerevolmente gli A.scaridi, i Tricocefali e gli Anchilostomi. Gli Ascaridi (.4scaris lu·m bricoides Lin.) vivono nell'intestino tenue e si .c ontraggon-0 ingerendo le uova embrionate, dis·seminate cvn le feci Siul t erreno dagli stessi :portator.i; esse giung onù nel nostro organismo con le acqrue, con le verdure oon· le frtttta, con le ma.ni o con gli oggetti contaminati (pipe, bocchini, cuéchiiai, ecc.). Divenuti adulti nell'intestino eserèitan0 una complessa azione patogena. E ss.i pos.son'O· agire sia occludendo l'intestino .st esso, quandv il l or0 mumer0 è considerev·o le, sia comprimendo l 'epitelio della mucosa, diminuendone la ca.ipacità a'S.sorbente, o ledendo l'integrità della st essa. Ma; , -elaèorando una sostanza tossi~, in alcuni individui possono determinare .arnche fenomeni nerv€lsi non ii ndi:fferenti.. Gli A·sca·r idi non possono nè debbono considera rsi quindi come innvcui commensali; giacchè, anche quando s i t rovino iin un numero scarso nell'intesti!no, per i loro continui movimenti, per la striatura della loro cuticola, per l'armatura boccale, per ~1 prodotto tossico del loro ricambic', determn.nano alterazioni tali nella mucosa ed un grado di minor resistenza per cui l'organi&m0 si rende vulnerabile da un gran numero di germi pa·t ogeni, la cui via di penetrazivne è I 'intestino. 1

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IL POLICLINICO

I Tricocef.ali (Tri cJioceplialws trichiurus Lin. ) h·a nn10 la 1&tessa evoluzione degli Ascaridi e come questi isi comportano per Jl modo di p enetr.a.zion1e nell'organismo um ano. Essii v ivono nel cieco e, sebb ene ·da molti s i reputino com e commensali del tutto inoffensivi, pure ciò i n effett o non è vero. La loro azione patogena è '51opratutto meccanica. Con la parte assottigliata anteriore del loro çorpo penetrano nello spessore delle pareti dell'intesti.no ·e si nutrono di liquido linifatico ed anch.e di sa11gue. lVIentre le fem1nine, una volta :fissate, rara1nente si muovono, i maschi cambiano d·i posto per ricercrure la femmina e nuove lesioni ,prov·ocano con le loro punture, ch e costituiranno a.n che ·esse t ante port e apert e ai germi patogeni. Non è escluso peraltro ch e molte enterocoliti muco-membra·n0se siano consecutive alla presenza dei tricocefali nell'intestino e che per le sostanze t ossiche da essi elaboratç e quindi assorbite , si s.viluppioo gra'Vi anemie, senza dubbio di origine parassitaria, giacch è esse cessano con la morte o l'espulsione dei parassiti. Gli Anchilostom1i, col qual nome comprendiamo tanto l'Anky lost0ima duodenale Dubini, come il Ne cator am erica·11:z1,s (Stiles), sono certo fra i para·ssiti più pericoJosi ed i più facili a: contrarsi sopratutto d.a i soldat i che vivono a lungo nelle trin.c ee e dagli zappatori che debbono costruirle . La biologia di questi due vermi è b en nota. Un individuo p0rtatore di Anchilostoma dissemina le u0va. Queste s ul t err.eno si sviluppano e , se ~l oc,-radio di t emperatura e di umidità sono favorevioli, danno luogo alla produzione di larve che dopo · pochi g iorni iS:Ono capaci di infestare individui sani. La inifestazrione può avvenire o pe.r vi ai boccale, od anche per penetrazione di retta delle st esse larve a ttraverso la cute. Una volta g iunte nell'intestino determinano qu.e lla grave malattia che va col nome di anchilos tomias:i. e ieh e si ma:nif·esta con gra.n s possat ezza e con n 0t evole anemia, l a quale, se in parte è dovuta alla ·sottrazione continua di sang ue di cui sembra si nutra il para!ssita, è sopratutto una conseguenza dell'intossicazione do vuta .all'assorèiimento delle s0st a:nze tossiche da i parassiti' s tes·s.i ela.b~ate. Da ciò s i comp1ren·d erà facilmente qua:n:ta energiài ind·ispensa·b ile al soldato and·r à perduta e quanti di essi dovranno essere allontanati dal fronte e iric0verati ~n ospedali per essere· curati, e qua:nte g iornate dii attività verran:no a diminuire per· la lt1nga convalescenza, che sarà necessaria ai co1piti per ristabilirsi, 1onde a:f:Dront are nu ovan1ente le fatiche d•el campo. , 1

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*** intestinali

Ma, co·m e i vermi cui abbà.amo accennato, così pure alcuni Artropodi posson0 di . venire dannosi più che altrove s ui campi di Lattaglia. L ascio da parte gJri insetti pungenti quali le Zanzare (Anop heles) che in luoghi adatti pos son0 trasmettere la malaria; i Culex, i quali (data la promiscuità delle truppe eu ropee con quelle delle zone trop icali) potrebl:ero trasm ettere le :filariosi e tutti gli altr.i ditteri pungenti i quali, CO'llle g li Stomoxys, i Tabanius, le Haematopota1c, i Chrysops,. i Simuli di, le Pulci, ecc. , non solo p ossono arrecare fastidi non indiifferenti nella stagione estiva, ma a nch e inoculare al• cu ne malattie infettive o protozoarie (carbonchio, leishmaniosi, ecc.) . Mii. fermerò sol0 a parlare dalle Acariasi e delle Pediculosi. Col nome di Acariasi, intendo tutte quelle forme mortose prodott e da . '\cari, . sieno essi capac~ di provvcare vere scabbi.e, oppure si limitino a determinare con la loro puntura delle manifestazion1i cut anee, le quali, i n seguito al grattamento e alla penetrazione nell'epidermide diii germi specifici, si traducono in vere malattie cutanee più o meno gravi.• La scabbia umana, che g ià è cvsì frequente fra i s oldati in tem1po di pace, lo diventerà ancor più fra i combattenti. Essa è prodotta dal S arcoptes scabiei var. hominus : si contrae per il passaggio sulla pelle dii un individuo ~ano d i una giovane femn1ina fecondata oppure di una femmina pu1bere e di un maschio. J_,a ~rHsmis­ sione da un indi\ !duo ammalato agli altri è quindri. assai facile per le condizio·n i ~ pecia li in cui viene ripetutamente a trovatisi il soldato : viaggiando in vagùni 1n on1 sempre puliti, stando agglomerati l'un s ull'altro, soggiorn ando in stazrioni, abituri, ch iese, stalle; dimorando nelle t ende, sulla paglia che raramente si smuove e più .raramente si cambia, sempre stipati e sempre cc,n la difficoltà 1se non l 'impossibilità di lavarsi e di segu·ir:e durante una ~ampagna le norme igieniche di pulizia individuale e generale. L'intenso, insopportabile prurito nottur.no, che accompagna lia scabbia, impedisce al soldato d i riposare come si converrebbe e come le grandi fatiche diurne g liene danno intero ril diritto. Avremo quindi come consegu·enza che l'esaurimento in cui cadranno i malati •Sarà senza dubbio precoce, grave e 1non riparabile rin breve tempo. Ma oltre alla scabbia comune da Sarcoptes scabiei, il quale come è noto scava gallerie nello spessore del1 '·e pidermide, altri e non pochi Acari possono assalire e tormentare ri.1 soldato. Così ad esempio il Ps 0ropt.es communis (Furst ), il Cho·rioptes. s.y1·nbiJotes (Verheyen) che determinano 1

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SEZIONE PRATICA

rispettiva~ente

nei cavalli la Scabbia psoroptimi smo della digestione, si fanno agenti disseca e la Scabbia ·s"hnbiOtica e che poss-0rno prottJ.inatoni: ed jn-0·culato'!i di malattie protozoarie vocar.e in tu,t ti i soldati che hanno' contatti 00.ni ·o batteriche e, ledend-0 le pareti intestinali od 1 cavalli o nei ·s alda.t i che s·i ·r ic\)verano nelle anche l'integrità d·e lla cute stes1sa, aprono numestalle delle pseudo-sçabbie. Esse non si di:fferenrose porte d'ingresso agli agenti specifici delle zia1no dalla scabbia sa·rcoptica altro chie pèr l'as- 'più temri,b ili malattie infettive. senza: ,d elle gallerie, ma sono come quella accomS'impone quindi una irigorosa profi.la:ssi che pag.nate da intensi pruriti e da lesioni cutanee impedisca la d isseminazione degli agenti ·in!fenlOn indifferenti. sta.ntii ·e pos~sibilmente li di strugga. Il Troimbidium hoLos·eri·ceum (Lin.) che, sotto lVIia , dato il modo, di contaminazione e di infe[«ma larvale, denomò..nata' Leptus autumnalis ·s taz1one, è 1p ossibile, in tempo di guerra, met(Shaw1, vive verso l1ai :fi:ne dell'es·t ate nei luoghi tere in pratica tutte quelle norme profilattiche er1b-0si, assale l'uomo, salendo 1su per le gam·b e che garantiscono i soldati dai contagti o dalle e fermandosi dove le legatuTe itnpe.d iscono il suo infestazioni ? ~ pr-0gredire. Qui infossa il suo rostr.0 determi· Si potrà impedire. 1'u~o di acque infestate? Si nando il cosri.detto erite1na autu·rtrrua1le, caratte- potrà evitare la contaminazione di esse c·oll'imrizzato da un intollerabile ip>rurito·, .acc ompa- pedire la d1is seminazio'lle delle u0va dei pairasgnato da tum·efazi.o.ne cutanea dalla co~parsa siti· intestinali? di numerose papule e spesso d,a febbre più o Si J?Otranno fare in modo pratico e rapido, meno intensa. quale le circostanze del m•omento richied0no, le A questi debbo110 aggiungersi i Dernianyssus, disinfestazioni d·elle trincee, delle sta·l.le, degli eh.e vivono ' 'Ilei p·o'11aii' e sui cavalli, e tutte le abituri o di qualsiasi altr·o ricovero? Si potranno fvrme varie di Zecche, le quali, alle volte 'nume- ' impedi.r e i co,n tatti fra sani ed ammalati? Io rosissime, sp~ialmente durante il periodo larcredo ciò assolutamente impossibii.J.e in pratica. va.le o ninfale, assalgono l'uomo, lo tormentano . Nel tifoso, ~:el coleroso e nei colpiti da macon pu·nture più o menoi d olorose e gli inoculan'\> lattia infettiva in genere, uno d·ei primi 1S1i.ntomi a comparire è ·l a febbre, per cui il malato· è assai assad: spesso germi infetti vi . Ma senza, dubbio fra gli ectoparassiti che magpresto preso in considerazione, allontanato dal giormen.te ha>nn-0 richiamato l'attenzione degli fronte, ricoverato nell 'os})edale e, ove occorra, •S tudiosi dobbiamo rico;r dare il Fe diculus capi- isolato dagli alt ri qualche volta prima ancora che possa rendersi pericoloso per i suoi commitis, d.l .Phthirius pubis e principalmente il Pediculus "estimenti Nitzsch, che si è dimostrato litoni. Il paTassitis1no animale può passare inoscome il più pericoloso, ·p oichè, oltre alle ma- servato per lngo tem.p o ed il so·l dato pairssitiato, quan.do c01nincia ad avvertire i a:>rim1 sintomi, lattie che insieme alla puntur~ possono determinare tutti i pediiculini (p:-urigo, ectima, fo- ha già disseminato intorno a sè miriadi dd' uova, runcolq.sd, asces1Si, ·ecc.) , esso è capace di tra- di embrioni, di larve che non tardano ad inlfestare gli altni. smettere al] 'uomo il Tifo· esantematico. Anzi, vi è di più; i 1sintomi di sp0ssatezza, È certamente quello che più tormenta i soldati in giu·enra. Vive e dep,osita le uova · fra le cui vanno a:s:sai spesso so·g getti, qualche sta.t o diarroico dell'intestino senza accenno di fet1b re, pieghe e le cucituire delle biancherie che sono a direto contatto del corpo, sul quale si ·p orta solo i pruriti ct1tanei, lo sputo sanguinolento, che viene improvvisamente e contra.sita· con l'ottimo per nutrirsi. Punge sopratutto di s.e ra e la sua aspetto del ·m alat0, il più delle volte sono giupuntura p.rovoca una papula . talm~nte prurigidica.t i come pretesti per godeir.e abusivamente di m.osa che l'ammalato si gratta 0on tal violenza qualche ora o qualche giorno di riposo ed assai da i,nfiggere le unghnie nel petto, nel dorso, nelle . con' puntzt• . . . ptu . ' spesso so· n o co1npensa1 ti ona o mecoscie, formando delle graffiature lineari lunghe no severe. .e profonde. D'a,ltr.a: parte bii sogna anche ~iustificare il meLa sua moltiplicazion·e è rapidissima e, se non dico di campo il quale, non potendosi basare su si ·poné un fteno sollecita.m ente, ess0 può divealcttn sintomo spec:fìco, non ha modo di poter nire un vero1 flagello·facr-e la diagnosi, per la quale occorre sempre l'osservazione microscopica, s.p esso lunga· e ripetuta. * * Data quindi l'im_possri.b ilità di una profilassi Da q u01nto sii è dett0 mi sembra su:ffiden tepreventiva, data l'impossibilità di fare un.a diamente dimostrato che i parassiti animali debrrnosi di sicurezza, -cosa ne resta a fare? Dobbiabono essere presi in seria con·siderazione e· tuto t'a1tro che trascurati . Essi infatti,. quando anche mo dichia.raroi disarmati <:ontro i palt'assiti aninvn determinano ,,ere m.alattie, alterano il chi- ma11 ? No! Io credo che solo una profilatSsi cu0

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IL POLICLINICO

rativa s ia .applicabile negli eserciti combattenti contro le malattie parassitarie di cui abbi.amo parlato. l\1a questa profilassi curativa ha pure le sue esig·e nze : essa non deve limitarsi a far espellere ·i pa r.a1S1&iti intestimali o uccidere gli acari o i pediculini adulti che si rinvengonù 1sul corpo degli ammalati. Essa deve 00ntemporaneamente mettere le uova nell'impossiibilità di svilupparsi e di contaminare iru 1seguito gli individui sani, deve essere di facile somminiistr.a,. ziùne ed applicavione, deve procurare i minori distu·r bi possibili per evitare la minima dispersione di tempo e di forze.

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Infatti noi sappiamo per gli 1studi dello· Straube che l'estratto etereo di felce masckto, il quale è forse il sovrano rimedio contro tutti i Nematodi dell'intestino agisce solv sulle cellule muscolari dei vermi, determinando una paralisi pa•s.seggera. Occorre quindi in secondo tempo la somministrazione di un purgante, il quale, profittand.o del momento in cui il ,par.a.ssita si trova in stato di completo irilasciamento, lo faccia espellere dall'intestino. Il vermifugo deve e.5sere quindi dato in temp0 debito: u.n a somministrazione anticipata o posticipata può esser causa di un in1s.ucesso. • Oltre a ciò il felce maschii.-0 può riuscire tos• si00 e può determinare disturbi (irritazione della Insieme con il dott. Ceresoli Adniano (1), che mucosa stomacale e intestinale, albuminuria. itoca sul fronte 1s,p ero potrà mettere in pratica l e tero, disturt.i visi.v i , ecc.) che alle volte esponcon;clusioni delle nostre ricerche, ci siamo occugono il malato a c-0nseguenze più gravi che non pati di questa importante questione, di trova·re l'elmintiasi stessa.. cioè un parassiticida che potesse avere energ:ica Il Ti11io Lo deve somministrarsi per lo più a arzione s ulla maggior parte dei parassiti interni dosi refratte; l~ cura deve essere ripetuta più ed esterni, sulle loro uova e sulle .. 1arve; che volte e non è ·Scevro anche esso di incovenienti, fù ssie di facile somministrazione e non disgugiacchè sovenite gli ammalati vanno ~oggetti a s toso; che non richi.edesse perdita di tempo e disturbi renali e fenomeni irritativi a carico 0cmplicazioni nel suo u so e che non generasse dello stomaco e dell'intestino, a vertigirui, ecc. disturbi locali o generali, immediati o consee la sua somministrazione deve essere circondata cutivi. da grandi cautele. A ciò fummo indotti dalla conoscenza dei nuGli altri antielmintici (solfato di pelletiemerosi incoi1venienti che arrecano i vari farmarina, fiori di Kusso, Kamala, Eucaliptolo, Benchi usati contro i diversi pairassiti, quali : la zolo, Naftol B, ecc.) o non sonv cosi efficaA:i necessità di f.ar precedere la sommini1s trazione come si crede, oppure provocano distuirbi. del farmaco da una dieta preparatoma, il doIl clor·oformio invece riunisce in sè, a nostro . pero' esso non puo' versi il più delle volt e propinare a più riprese, avviso, grandi. vantaggi; il presentare quasi tutti un'azione irri.tativa lousarsi nè in capsule gelatinose nè diisciolto o caile considerevole e so,·ente veramente tossica ; sospeso in acqua. Determina irritazioni della l'agire per la massima parte solo come deprimucosa gastrica sp,esso non indifferente. Il mi.. menti della vitalità dei parassiti 1stessi, donde o-lior inodo di ·somministraz1one è in soluzione o la necessità di far seguire, dopo un periodo più in 0lio di ulivv o in olio di ricino. La d ose meo meno lungo, un purga.nte (vermifugo), che dia per un adu1to è quella di_ 3-4 grammi' 1n scacci il parassita, il quale altrim·e nti, trascorsa una sol volta. l'azione del farmaco, ritorna in vita e continua Tutti i parassiti intestinali 1riserutono l'azione 11ella i.Sua azione nefasta; l'in efficacia ad impedel farmaco. Unito all'olio di ricino esso viene dire lo sviluppo delle uova. rapidamente portato a contatto di tutto il tratto E le nostre esperienze hanno portato alla conintestin,a le e la sua azione sd. esplica ugualmente cl usà.one che il clororformio è un ottimo parassibene tantù sui parassiti che vivono, nel tenue ticida, come quello che risporn de a tutte l e esi(Ascarildi, A nchilosto11ii) quanto su quelli c~e genze suesposte : uccide qua.si istantaneamente risiedono nel cieco ed anche nel retto ·(Ossiula ma.g gior parte dei parassiti adulti intestinali ridi, Tricocefali) . • o cutat0ei, con i quali es·so od i suoi v.a p.ori venNon abbiamo avuto, nelle numerose esperiengono a contatto; contemporaneamente impedize, fatte sugli uomini e sugli anima.li, a la.m..ensce lo sviluppo delle uova, ed uccide anche • • tare insu-ccessi. qttegli embrioni e quelle larve che si dimostraI pazienti lo tollerano benissimo e i paras~iti no resistenti ai più energici farmach1 finora cov.~ngo·n·o· espulsi presto, 1sii· risc~trano morti e nosciuti. le uova che s i isolano. dalle feci, dopo la SOID:ministrazione d~l farn;iaco, Sùll10 per la massi.ma (1) Il lavoro speri~entale ~sull'Azio?te parassiticida del cloroforniio verra pubblicato fra part~ incapaci · di sv:ilupparsi. Bast.à una ~ola breve con . tutto il protocollo delle nost·r e espe- somministraz1one che non è sgradevole, giac. rienze. 1 ,

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chè, se si da anche con l'olio di ricino, questo perde il s uo sa pore disgustoso e diventa dolct: e gradito. Per quel che riguarda poi ii.. parassiti cutanei noi sappiamo che, tarlt0 le cure come le misu!te prvfilattiche finora note, se da·nno buoni risultati nelle p·r atica in tempi normali, hanno' gravi inc0nvenienti su1i. campi di battaglia. Spesso so110 di difficile applicazione perchè debbono esiSJere affidate ad un persqnale speciale, richiedono molto tempo e un materiale adatto e ii.n gombrante (bagni, doccie, is.tufe, ecc.), e altre , ·u1te n-0n ris·p ondono completamente allo scopo. Cosi la sterilizzazione all 'a.utoclave per tutti gli indumenti tenuti da scabbiosi o da portatori di pidocchi non è applicabile .s·u l campo di guerra, come non ·p uò consigliarsi il bucatv delle b:iancherie. Ciò richiede non solo gtra·n de quan-. tità di vestiario di ricamè~o, ma u.n a installazione speciale, imp0ssibile ad effettuarsi sul fr-0<11te. Inoltre molti dei rim·edi cottis.igli.ati si dimostrano in realtà insufficienti : infatti dalle esperienze del Wien·e r si è visto che le biancherie, infestate da pidocchi, es·p oste ai vaip0'Ii di formaldeide, dopo 4 ore present3:nO ancora insetti vivi, col;llpletMIJente mobili, men.tre erano morte le m osche e le cimici. Lo stesso può dirsi dell'anidride so1forosa. Ora se si tien conto che le u0va degli stessi pidocchi , gli acari, le pulci e le zecche sono assai più resistenti agl.ii agenti fisico-chimici che noJ?. i pediculini adulti, si vedr:l quanto qut'sti • rimedi siano· inutili. Si è consigliato per i pidocchi di fa:r u11gere ai salda.ti la pelle con oli 0 canforato, con. olio di finocchi, con xil0lo, benzina ed etere solforico. Certoi tutti: questi rimedi sono capaci di asfissiare quasi tutti 1 parassiti cutanei ma .nessuna .a zione, .all'infuori dell'etere, essi hanno sulle u ova. Anche per questi parassiti cutanei (.acairi della scabbia umana, acari delle 1scabècie animali, pulci', pidocchi, zecche) abbiamo usato il cloroformio e constatammo che es so ha una azio·n e parassiticida sorprendente, giacchè uccide non solo gli adulti, ma impedisce lo sviluppo delle uova. Applicat0 in un eccipiente grasso, nelle proporzioni c.lel 20-30 % in peso, non determina irritaziioni 1s.p eciali della cute ed agisce anche, sebbene i:p1 lieve grado, come detersivo e antisettic0. Per lq più una sola applicaziop.e è sufficiente per uccidere tt1tti gli epi~oi (pediculini, zecche ed a~ri che non scavan~ gallerie) ed impedire lo sviluppo delle loro uova. ~er il Sarcoptes scabiei però non è sufficiente una sola applicazione, giacchè, mentre vengo110 subito uccisi tutti i maschi, le ninfe, le lauve e le femmine 1

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giovarui, eh.e vivono alla 1superfìcie della pelle, non vengon-0 nello stesso tempo uccise le uova e le femmine ovigere che si trovano annti.date nel cul di sacco delle gallerie isrtesse. Occor.re ripetere le frizion:i. per quattro o cinque volte con intervallo di due 10 tr.e giorni. Ciò in ogni modo apporterà sugli altri· rimedi finora conosciuti ii1di·scutibile vantaggio profilattico, giacchè, ucciden.d o tutte Je forme che vivvno e pas· seggiano ·s ulla cute, impedirà Ja1 propagazione dei parassiti agli individui 100.ni. · Inoltre non vi soho per ~sso contr·oindicaziont speciali, nè, dopo 1'applicazivne del rimedio, sopravvengono complicazioni cutanee, che tanto facilmente si presentano dopo l 'u.so delle note pomate acaricide di Helmerich, di Wilkiinson. Con la pomata o le unzioni di olio al cloroformio si ha anche il .grande vantaggio di agire pure sulle uova o lendinii: di· pidocchi che si trovano nelle pieghe dei vestiti a diretto contatto del corpo. Per ottenere poi unia. sterilizzazione ento.moparassitaria c-0.m pleta delle biancherie o dei vestiti con.tamil.n ati ritengo sufficiente rinchiuderle in una cassa qualunque od anche in1 un sacco impermeabile, lasciando gli indumenti a contatto per una 0 due ore con i vapori di cloroformio, che può mettersi dentro una scatola vuota di carne in conserva, riempita di un batuffolo di ovatta.

*** credo che

Concludendo io il clorOlformio, sia unito ad un purgante oleosv, sia insieme ad olio d •ulivo, a vaselina, o lanolina da spalmarsi sulla cute come po·m ata, debba ritenersi un ottimo parassiticida iehe offire notevoli v.a•ntaggi per 1'u&o com u.ne ma sopratutto fra ii soldati in guerra: 1° Contro i parass·i ti intestinali perchè uccide gli adulti e impedisce lo isviluppo delle uova, agendo quindi anche come mezzo profilattico; perchè unito all 'oli0 di ricino, che di per se stesso è un 0ttimo purgante, non nichiede diete pr~paratorie speciali dell'ammalato; perchè può s-0mmini.sitrarsi in una sola volta·; perchè non provoca disturbi locali o ge• nerali, nè immediati o consecutivi; perchè è tollerato .p erfettamente e per nulla disgustosv. 2° Con1 tro i parassiti cutanei, perchè li uccide immediiatamen:te, se adulti, e lo sviluppo delle uova è p11re anche impedito; perchè, all'infuori di un bruciore passeggero sulle parti ove la cute è più delicata, non produce irritazioni locali, agendo :invece come anestetico, cal· mando anche i pruriti più intensi; perchè è di facile applicazione, non richiedendosi per esso apparecchi o strumenti speci::tli. (7)


IL POLICLINICO

Le malattie del cuore e dei vasi• in tempo di guerra per il prof.

GIOVANNI GALLI

in Bordighera.

La letteratura medica ii1nternazionale ha già dato un copioso contributo allo studio delle malattie della circolazione in tempo di guerra. Lo str.ai0rdina•rio lavoro muscolare da una parte, gli squilibri vasali di natura emottiva dall'altra, sono durante la presente guerra cvsi rilevanti, che hanno gravato in forma eccezionale sulla funzione del cuore e dei vasi, per cui l 'attenzione dei medici militari venne dovunque, per forza di cose, attirata in maniera primaria sulle malattie della circolazione. Nei giornali medici delle nazioni belligeranti si vann<)' sempre più facendo .numerose le osservazioni cliUJiche, con i relativi criteri diagnostici, prognostici e curat ivii. Un gruppo importante di cardi<>- e vasopatie nei combattenti è costituito dalle neurosi di cuore e vasali. Sono queste, com 'è noto, le af• fezioni più rumorose dal punto di vista subiettivo e che più facilmente danno segni di sè anche ai profani. Difatti esse si accompagnano a sens.azioni ingrate e dolorifiche (cardiopalmo, battito ·arterioso molesto, parestesie precordiali, senso di oppressione, di st iramento cairdiaco, disturti respiratori, ecc.) e presentano fatti i0biettivi constatabili facilmente anche da chi circonda l'amm!fl.lato (tachicardia, t achipolso, ariit- . mie e specialmente extra-sistoli, fatti vaso-motori, traspi•r azioni profuse critiche, non di rado localizzate, ecc.). Anche nella vita . abituale sono que.s.te neurosi assai frequenti ed a ciascun medico è ripetutamente occorso d~ osservare individrui, t otrmentati d'8.J simili sindromi, im preda talora a depressioni psichiche non indifferenti. A prima vista tutta questa serie di malati. si giudicherebbe inadatta alla vita militare, ma l'esperienza bellica di questi dieci mesi ha. dimostrato· come una buona parte di tali individui poss·ono :supportare gli strapazzi gu€rreschi. Anche nella vecchia letteratura si incontrano descritti casi, che dimostrano l'eccezionale resistenza · degli individui affetti da neurosi circolatorie e mi piace qui oitare le parole stesse di un medico italiano, il quale narrando un epi• sodio dellà sua vita, gettai una luce di viva co111ferma su quanto l'esperienza dell'attuale guerra è andato accumulando. Il dott Longhi nella traduzione del trattato ~nglese di Stockes (1) ci fa il seguente racconto, 1

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Malattie del cuore e dell'aorta;. Prima traduzione italiana del dott. A. Longh1. Torino, 1858, pag. 223. (1) STOCKES.

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tanto più interessante se si pensa che tali parole vennero scritte circa 60 anni or sono, quando cioè lo studio delle cardiopatie era in uno stadio iniziale. Il dott. Longhi scrive quanto segue : «Nell'inverno del 1848 io ero continuamente tormentato da palpitazione di cuore e da quell'umore tristissimo che accompagna quasi costaintemente la cardiopatia. Stanco di s:efirire consultai un d0ttissdmo collega, studiosissimo delle malattie del petto, e questo mi disse che io aveva una ipertrofia di cuore, non grave per verità, ma inguaribile come quella che dipendeva da vizio organico. Mi suggeri un metodo dii cura diretto a moderare l'azione del cuvre e mi iraccoma-ndò di non abbandonarmi alla melanconia, perchè la malattia non era g·ra.ve e perciò io poteva ancora avere una lunga vita, comecchè n•on mai scevra d'incom..odi. Precisamente il di dopo di quel consulto scoppiò in Milano l.a· rivoluzione, alla quale etbi una parte piuttvsto attiva. Ai primi colpi di fuoco da me uditi e vi•sti, il mio cuore batteva si forte che io per poro non caddi a terra e temei d'essere obbligato di ritirarmi mio malgrado dal combattimento, non già per paura, ma per mancanza di forze fisiche. P<>chi momenti dopo però il cuore tranquillossi, ed do mi trovai ravvolto in una scairamuccia, nella quale 11,on avevo agio di pensare al cuore . Dopo quel giorno ?nenai 'Vita atti'Vissima al campo, prim.ai come volontario, indi ufficiale nei tersaglieri piemontesi, senza più aver molestia veru11a dal cuome . Presentemente, 9 anni dopo quell'epoca, g.0ido ottima salute, n•è soffro veru1i inco modo precordiale e sono per•suaso che nel 1848 i miei in<:vmodi dipendessero piuttosto da temporario ingorgo al cuore a motivo della vita sedentaria che menava in quell'epoca, passando io allora 8 o 10 0re ogni giorn<;> al tavolo, men.tre in .~ia gioventù era stato abituato ad una Vlta att1v1s• s1ma ». 1

_i.\.ccennato erv passarn.t alle ultime righe d€l racconto di L onghi, dove egli dice di riporre la c.aiusa del suo male cardiaco dn un eccesso di vita sedentaria (concetto patogenetico di autore italiano, che nei decenni successivi, specialmente per opera di Oertel, andò sempre più con. fermandosi come vero e che oggigiorno ha condotto ad un efficace trattam·e nto delle cardriopatie per mezzo1 del moto attivio e passivv), riteniaimo importante il punto dell'aneddoto di Longhi, dove egli scrive che « ravvolto in una scaramuccia non avevo più agio di pensare al cuore» . Questa idea è stata recentdssim.amente ripetuta con altre parole dal clinico di. M·onaco. Se-rive difatti Romberg: « Lai potente distrazione del pensiero dal proprio stato oobiettivo, a causa dei grandi avvenimenti e per l'iincondizionato predominio degli interessi generali sull'individuo, costituisce la ragnone fondamentale della sc0mparsa delle neurosi più l·e ggere,


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di quelle che entrano nel dominio del medico diopatie nei combattenti è quello delle alterainternista». zioni organiche 'Vaso-cardiaLi. L'esatta diagn~ Non è qui il caso di addentra·rci con dettagLio stica moderna dei medici militari seleziona acnella patogenesi psichica delle neurosi circola- curatamente <::hi è affetto da vizi organici. Si torie; mi appare però necessa:rio accennare deve però ricordare come civnonostante sia ...~ osper le connessi-0.ni che presenta rolla prognosi sibile che vengano irreggimentati d'autorità ine colla cura - all'imp0rtanza capitale della psi- dividui con reali lesioni valvolari. F•ra questi che sulla funzione dell 'app~recchio cire-01at,,.rio. stanno in prima linea quelli cv.n· alterazioni laUna notizia lieta o mesta, in genere una: de- tenti della mitrale. Il r-eperto obiettivo di ~·li presisione psichica o l'euforia, di origine ester- lesioni mitraliche può essere n·egativo, o qua1s.i, na, provocano effetti del tutto differenti sul Clll0- 'llella vita normale, ma quando questi cardiopa1"e e sui vasi, 11 che è ben n·oto .ad 0gni medico. tici latentj s·on0 s ottoposti agli strap.azzi del A·nche per tal motivù appare nJOllli. infondata campo, insorgon:e cvn facilità sintomi indttbbi l'affermazione di alcuni autori, che in tempo di di insufficienza cardia'Ca. guer·ra guariscono - a condizioni pani di leIn questi giorni è stato appunto descirittu il sione e di cura - più rapidamente i feriti del- caso. di u'n fantaccino di 20 anni con vizio mi1'esercito vittorioso. Ma quando si analizza la tra1ico latente. Alle prime marcie collo zaino si psiche di molti neurotici cardio-vasali, si ron- sviluppò una sindrome di scompenso cardiaco, iStata c.ome pvssa bastarre u n semplice pensiero, così da rendersi necessario l 'allnntan.amentu dt u.n riçordo, un timore e peJ:1Sino un futto psichi- questo gii<ovane, prima reputato sano. Simili casi non sono frequenti, ma per raco sotto la soglia dell•a coscienza del paziente per pirovocare una crisi cardio-v.asale. gioni ovvie è utile non a1::1b iano a verificarsi. L'attuale guerra ha ' dimostrato una voltà di Il n1iglior criterio diagno.&trico 1Ci vi ene foniito più la giustezza di queste vedute patogenetiche dall'e·same Rontgen; l'ortog·r amma · dimostra delle neurosi circvlatorie. Il m:edi<::o consulente cioè un caratter~stico inarcamento, a sinistra ed del lazza•retto di M. scrive ia tale proposito al- in alto, della silhouette cardiaca, il che d~l!ota l'incirca quanto segue: « Gli strapazzi guerre- u·n aumento di volume dell'orecchietta sinistra. schi influenzano anche lo stato psichico dei no- Tale fatto non è in maniera così decisiva dimostr.i !Soldati, donde assai frequenti manifesta- sttabile con alcun altro metodo semiotico. Non si deve però credere che og.ni vizio orzi•oni n·e rvose circolatorie. Ciò si inicontra specialmente in quei soldati, che hannv dovuto re- ganico escludà l'idoneità militare; specialmente stare nel fuoco delle granate, od a lungo nt!lla i gi<>vani (sono descritti casi 1sino a 36 anni), con insufficien75e aortiche, non troppo ampie e lotta delle trin~ee o che so.no feriti gravemente. Tutti qu·esti indiividui presentano1 obiettd:va- ben compensate (1), posso.no resi•stere a·l pari men1te un cuore sano, mentre la funzione c~.rcv­ -di altri soldati sani alle gravi esigenze della latoria invece è alterata (tachicardia sino a. guerra. Il capitano Mendes n,el suo ottimo ma• 1n uale (2) cita una recente 'Comunicazione di F. 120-140 itti, fatti vaso-m.ototj, crisi di sudore). Tali manifestazioni cardiache nervose insorgono con «le storie cli ben 12 ca.r diopatici, dei quali specialmente in quei malati, · che su sè o !Sill gli 6 affetti da vizi-o va~volar·e del cuore che, pur altri vengono rip01'tati col pensiero ai . tempi essendo· consci della gravità della loro malattia, gravi, che essi avevano passato suf campo cli (r) Mendes (v. notai 2) dice a p. 27 che « l'ebattaglia. Vere stanchezze cardiache non erQ sperienza insegna che sono i mitria.Jioi, s pecialpossibile constatare in· questi malati. Il reperto mente quelli affetti da semplice insufficienza organico era wormaLe ». della mitrale ben compensata, che resistono meSi tratta dunque in tali casi di giovani pre- glio e più a Lunga degli altri alle fatiche del . Quest'osservazione è degna di specedentemente sani, nei quoa1li, dop~' essere ~tati campo» ciale n.ota, poichè l'esperienza clinica abituale esposti a traumi p·s ichici o fisici, insvrgono· per p·o rterebl:;re a mettere in prima linea, per capala via della psiche disturl::d. cardio-vascolari ri- cità di 1-esistenza, g li i nsufficienti aortici. È n·oto difatti come i vizi mitralici siano per eclevanti, pur essendJ01il cuor.e ed i 'Vasi sam. celle·n za dispn~oizza.nti e come i mitralici, 00tt1.tiSi intravede quindi già fin d'ora - come più ·nuamente minacciati .nel polmone, non hann() sotto, pa:rlando della :eura, diremo - che l'in- resi'ste11za alle mar.ce. Hu~hard, l'accurato stutervento terapeutico si deve esplicrure sulla psi- dioso de1le cardiopatie, ha sempre messo in che dei malati, là cioè dove sta l'origine prima rilievo l'essouffie1ne'Yl•t facile e la dysprièe d_'effort dei vari mitralici, come Les signes fonctiondei disturbi, e che una cura propriamente car- n1els dès le débwt et Les preniiers de tous . diaca può riuscire dannosa a tali 1s0rta di pa( 2 ) MENDES . Nlanuale di medicina e chirurgia di guerra. Roma, 1915, pres·sù il giornale « Il zienti. Un secondo importante gruppo di vaso-car- P·oliclinico ». 1

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ricusarono di lasciare il campo e sosten·u ti da leggere dosi di digitalina prese ad intervalli, e più ancofYa dal Loro a111Ìmo· -ualoroso, pcterouo compiere lunghi e faticosi servizi. Uno di questi cardiopatici prestava l'opera sua i11 qualità di aviatore ». Se quindi ·individui, pure affetti da vizi valvolari compensati, ma spinti dal loro animo valoroso, si presentaniv volontari al servizio militare, devono essere accettati, poich~ a11ch'essi possono•, come si vede, resistere a faticosi servizi e quel che più importa, il loro immenso amore per la Patria li rende di un valore inapprezzabile per la diffusione nei combattenti dello spirito di sacrifizio, e del coraggio a tutta prova. Assai più frequenti dei vizi organici si contrano nei combattenti le lesioni a carico vasi e del miocardio. Accenno sul:;.i to ad una forma non tanto rara di malattia dei vasi, ed il cui ~udizio può tornare im·b arazzante; v0gli-o dire delle -uarici agli arti inferiori. Il medico militare Gruner .n e pubblica· un caso istruttivo. Si tratta di un uomo di 37 anni, con lineamenti freschi, con musc-0li ben s viluppati· e con organi interni san·i. Le vene degli arti inferiori sono però enormemente dilatate ed una figura, unita alla pubblicazione, dimostra a colpo d'occhio il veramente eccezionale e sorprendente aumento di volume di tutta· la rete venosa dal piede alla · radice dell'arto. Non esistono in nessun punto nè cicatrici, nè macchie, nè edema. Il medico, di fronte a simile reperto veramente eccezionale di sfiancamentv venoso, sta per dichiarare 1'indii'Viduo in·e tto alle armi, ma rq uesti protesta, affermando di aver vinto l'anno precedente una corsa militare con .carico e' di aver inoltre al suo attivo parecchi premi in cvncorsi ginnastici. I~e opportune indagii-ni confermarono quantv 1.:gl1 affermava, per cui ven11e cla:ssificato come soldato di 2a cla·s se, ma alle sue nuove proteste, si dovette finalmente soddisfare il suo desidE:rio di diventare soldato combattente. Gruiner C•)nclude essere f0rse opportuno in casi di varici, anche volumino.s e (pu·r chè non vi sia tendenza alla rottura e non esista edema), di mettere in osservazione e p:rovare la resistenza dei varicosi, prima di dich!ararli inetti al servizio militare attivo. Passiamo ora a qualch·e considerazione sulla sclerosri arteriosa nei combattenti. Com'è noto, la resistenza alla fu:tica (ed anche alle em :izi0ni) .st a in istrett0 rapporto coll'integrità anat°: mica dei vasi sanguigni. Man maino che questi si sclerotizzano e perdono 1a loro elasticità - e tanto più .se il loro calibro diminuisce - 1'irri(10)

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gazione sanguigna nei tessuti: diventa insufficiente. L'organ<> funzionante (od iperfunzionante, come in tempo di guerra) abbisogna di una maggior quantità di sangue, ma se 1a rete rurteriosa di questo organo è ridotta e rii·g ida, apparé chiaro come l'organo non potrà (almeno per lungo tempo) sviluppare un qulll1'btum di lavori) pari, e tanto meno superiore alla lllorma. Io mi limito in questo a·r ticolo all'arteriosclerosi del cuore (1). A tale proposito è opp,)rtuno menzioo.aire le sorprendenti· (2) osservazioni an2 tom0-patologiche di Monkeberg oolle salme clj soldati franco-tedeschi, decessi per ferite od infezioni nei lazzaretti di D. ed O. Monkeberg (3) espone i d.ati di 60 altopsii·e (54 tedeschi e l francesi). L'età media di questi 60 coml:attenti si aggirava intorno ai 25 a nni, ,si trattava quindi di ri11dividui robusti e scelti, che avevano finito la loro vita nel fiore dell'età. Ebbene 1n 38.3 % di queste autopsie M. ha trovato una sclerosi delle coronarie, più o meno accentuuta (specialmente iail disopra delle valV'Olle aortiche), per cui in 45 % delle auto1p sie esistevano lesioni ateros"Clerotiche dell'aorta e delle coron.a·rie. 1\1. ooggiunge che tale reperto nei combattenti CO'l· ferma quanto egli aveva osservato in tempo di pace, che cioè già nel terzo decennio di vita 1'atervscler\Jsi è straordinariamente (sic) frequente (ausserordentliJch hiiufig). Questi dati .anatomo-patologici non ::lev0no però impressionare eccessivamente il medico internista, poichè dal lato clinico noi possiamo constatare il fenomeno, tutt'altro che iraro, di UIJl organo funzionante in maniera discreta, ed (r) Di sfu1g gita &'1ova aicc~nna~e. a~l'impor­ tanza enùrme della vita m·etod1ca, 1g1eruca, senza tossici, cui si sottopongono i condl{)ttieri dei grandi eserciti, ora rom.battenti. Solo a questo modo cervelli e reni - iDon anatomicamente intatti dal punto di v:ista. v~sale - P?S~ono funzionare senza cla11dicaz1on1, le quali 1n ~eter: minate contingenze potrebtero tornar fatal.,. D1 un valente capo di stato maggiore si legge, per es. come eo-li 1sii c·orichi ogni sera di buon 'or.a e per nessu~ motivo sia lecito interromperne 11 sonn0. Alla fine di quest'articolo vedremo quale importanza abbia il ·sonno per .il sistema m·e rvoso dei combattenti. . (2) Mendes, parlando dell'arteriosclerosi, scrive a pag. 30 : La m~lattia è rara. :µ·~turalment~ fra i soldati, ma· miete le sue vittime. fra gl1 ufficiali che molte vo1te ne sono affetti precocement~ (oocesiSi di lavoro, sifilide .pre~essa) ». CDme si vede l 'anatomo-patologo dt Dusseldorl porta u.na correzione a .qu~ste vedute. Vedre~o poi come ,nonos~nte s~m1~e frequenza (45 ~) di arteriosclerosi «anatomie.a» delle corvnarn; ed aortica nei soldati, si p<>fS.sa essere valorosi combattenti. (3 ) PathO·l.-A nat. Beobachtungen aus Res~r­ velazaretten. Miinch. med. Woch., 12 gennaio.

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SEZIONI: PRATICA

anche · eccellente, pur ·e•ssendo anatomicamePte alterato. D i ciò una novella prova ci porge (Se · ce ne fosse bisogno) la. pubblicazione di M., i cui po·s t-portem dimostrarono aterosclerotiche le arterie .dii individui, che avevano stre.r~ua­ mente combattuto (e quindi sottopvs.t o Je loro arterie ad attività eccezionali) ·e che per altra ragione di quella vasale erano venuti a morte. In· tali e simili casi di n·ncongruenza fra •:eperto anatomo-patologico e comportament0 cli- ' nico, rappresentano una parte ragguarcl-t.vvle il sitema nervoso e l a psiche; se questi sono ; n istato di depress1one, le lesioni anatomiche posso.no clinicamente da·r e sentore di sè, come si verifica in molti attacchi classici di angina pectoris, in cui all'alterazione delle coronarie è necessario si sovrapponga, quale caUlsa occ'"lsi c- nale, un movente psichico o vaso-motorio, p~r­ chè insorgano i singolru a ttacchi di claudicazione mioca.rdica. Ma di ciò più a vanti, parlando della terapia; ora preme dire qualche cosa intorno alle mioca'!diti ed al cuore da sforzo. Delle p~i­ me ci interessano le miocarditi cromiche; le forme acute e febbrili per la loro sintomatologia tumultuosa ed evidente, non arrivano sul campo di guerra. G1à a priori si giudica, che le miocarditi croniche per la loro latenza e legg-erezza di sintomi debbano incontrarrsi mumerose fra i comtattenti. Il citato Monkeberg ci dà però una notizia gradita, poichè egli scrive che nelle sue 60 autopsie, .n\)llostante il gran· 11umero di lesioni coronarie, non• esi1s.terva u·n sol caso di mi.ocardrite. Ma non dobbiamo dimenticare, che i suo1· casi erano di giovani combattenti e che l'osservazione patologica dimos:ra l 'eSiistenza ,n101n r.rura di miocarditi in indiv·idui più avanzati in età. Ino·l tre questa ·s tessa· guerra ci ha insegnato, come una parte dei 0ombatt enti, esauiriti dagli strapazzi, lentamente si ristabilisca ed i loro sintomi obiettivi cardiaci (·d ilatazione, toni parafonici, soffi in primo tempo, tachicardia, e.~trasistoli) possano durare iiiù settimane <>d anche mesi (4-6 mesi), mentre un'altra parte di questi individui esauiriti si rimettoin o con ra:pidità ·e po&sono in pochi g!orni ritor.nare, semiologicamente normali, alla lotta. Anzi questo diverso cvmportamento cli-nico viene dato come criterio diagnostico per gittd·icare se un .c ombattente esa1urit0 ha miocardi0 intatto o no. Lo stato di insufficienza e di esa·urimento cardiaco cui si è fato 0ra accenno, va sotto il lllOme di' cuore da sforzo. · È n ecessari0 dire ttna parola anche su questa importante .situazione clinica. U.na questione semiologica ci si presenta : esiste dilatavi-one car-

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diaca nel cuore da sforw? Io mi schiero con quegli autori, che non solo negano una dilatazione, ma sostengono l'esistenza di una riduzione dell 'aiia cardiaca n.ello sforzo del cuore in gi'Ovani corL miocardi·o sano (r) . Nella fatica il tono del vago cade, per cui si ha un aumento della frequenza cardiaca ed U'll .diminuito gettitv sistol ico con impiccolimento dell'aia del cuore, mentre il circolo periferico si dilata· notevolmente. lVIa negli individui con miocardio alterat o, negli individui che stann-0 sott o l'azione conti~uata di veleni crurdiaci (tabacco, alcool, caffè, kola, ecc.) ed infine negli sf0rzi quotidianamente ripetuti - tanto più se accompagnati da stati emotivi vaso-spastici, come avviene in tempo di guerra - si tende dalla maggioranza degli autori ad ammettere, che il cuore da sfvrzo implichi il fatto di una dilatazione cardiaca più o meno accentuata. E dico dalla maggioranza degli autori, poicl1è qualcu·no (2) - e tra i più competenti - si mostra tuttora ben guairdingo in materia di dilatazione ca'!diaca ed afferma che a tortv si ifa troppo spesso tale d iagnosi, nvn di rado essendovi solamente l'apparenza. di una dilatazione cardiaca! L'esame ortodiagrafico porta in questa q11estione la mi gliore luce. Veniamo oa:a alla profi.Lassi ed al tratta1nen,to. Se una psiche ferma ed alta ha una grande .i.m portanza C()ll]e preventivo e come cura nelle malattie della circola~ione in tempo di pace, tanto più importa che in g.uerra il morale sia sostenut0 ed il sistema nervoso ben valido. Ottiene i migliori ris ultati guenreschii quel ge. nerale, che sa infondere .p iena fiducia nei soldati; c0si il medico militare non deve mai perdere d i virsta il lat0 psichico dei suoi pazienti. Non solamente nella cura delle neurosi cardiovascolari rappresenta la psiche la pairte più importante, ma anche nelle :fiorme cardio-vasali organiche non va trascurato il trattament o psichico. Le coeur phiysique est doublé d_,un coeiir moral, ripeteva giustamente Hucha.ird. Se per esempio un neurotico cardio-vascolare viene trattato con medicamenti cardiotonici, il malato concentra così ancor più l'att enzi0ne sulla sua presunta malattia e la guarigione resta pregiudicata. Al:1b iamo visto il caso istruttivo del vecchio medico Longhi, il quale nella guerra del 1848, dimenticando il s uo cuore, guariva dei disturbi cardiaci, che 1.o~ tormentavano. Ma anche nelle forme organiche /aire naritre 1

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(1) GALLI. Sforzo cardiaco e « d~11ti'n,utio. C<Yrdls acuta ». Arch . per le mal. di cuore, ecc. 1910, ( 2)

(Letteratura). ROl\IBERG . Y'I . med. Woch., 1915, 18 maggio. l

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IL POLICLINICO

chez Le malade la con11ictio1i de la gueriso11 est l,indicatiorn primordiale (Dutois). Il medico militare nel trattamento psic0terapic0 si trova in condizioni ,s pecialmente favorevoli, poichè la psiche dei combattenti ·è, sotto lo stimolo del1'amor patrio, in maniera singolaa.-e recettiva. Un 'importante regola profilatticv-curati va, che ,n on va mai dimenticata, è qu·ella di 1staibilire ad ogni ii1dividuo il suo posto :adatto. Il t lii:, right man in the right place trova una speciale applicaz.ione in tempo di guerra : 0gnuno ai posto per cui è adatto (1) ! Poichè niente è più vero di quanto i~rive un cvllega americano che a perso1i misplac.ed is prone to 1'lierve tire (un individuo non al suo posto si esawrisce) . La regola iindicata rende possibile l 'utilizzazione in guerra anche di persone con disturbi o lesioni cairdio-vas.colari, le quali a· prima vista costituirebtero una grave controindic.aciione : bisogna soltanto trovare loro il posto adeguato. Il s0nno ha un'importanza primairia, come in genere sulla ·s alute e sulla· potenzialità di tutti j combattenti, così in modo speciale su quelli che presentan 0 disturbi o lesioni cardiio-vasali. Truppe 1'iposate sono più ardite, più attente e s.p arano meglio; l'esperienza in t empo di pace aveva già dimostrato come negli opifici ò.l maggior numero di infortuni ed il minor rendimento &i ha-nno verso sera, quando l'operaio comincia a stancarsi. L'uomo esaurito diventa nervoso, più itiritabile ed i suoi centri di controllo e di freno sono rallentati. È naturalmente compito degli :alti comandi di evitare l'~·nsorgenza di periodi di esaurimento nei combattenti. Quandv un cardio-paziente non dorme più di notte e i.Eantastica s ul suo male stai sottv la minaccia dell'esaurimento .imminente e va allontanato dal campo prima che insorga la ·sindrome del coore da sforzo. Indubtdamente si poss·ono presentare dei casi di simulazio11e; s u questi fa la luce più facilmente l'esa~e ca·l mo del medico territoriale. Se anche col 1'Ìposo dell'ospedale non viene il son.no benefico, l'esperienza.i dell'attuale guerra ha ·dimootrato esser necessario provocare il sonno con medicamenti. Di questi i i. iù usati sono l'adalina, il lumin.a le, 11 neronale, che si amministrano a dosi iutiere per 4-5 gio·r1ri. Poi si rallenta l'uso con .t-ause di 1-2 ·~ gi.1;r1?i sirv a cessarne l'uso. Romberg insiste nel mettersi in guardii:a sull'uso dei ca•rdiocinetici in·e lle forme 11eurotiche ; 1

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(1) Non è possibi.le entrare

qui nel valore generale di questa norma; per chii vi si interessa, è assai consigliabile la lettura dell'articolo del prvf. GAUPP : Isterismo e servizio militare, nella M. m . Woch., l9r5, 16 marzo. 1

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sono invece consigliabili oltre la psicv-terapia - i medica·menti nervini, sopratutto i preparati di valeriana e di ·bromuro. Nelle vaso-cardiopatie organiche si useranno invece i cairdiocinetici: a dosi piccole ed a mano sospesa nelle forme l~evi, a dosi mai.ssime qua'lldo vi sono sintomi di 1scompens0 evidente. Anche in queste forme organiche è utile l'uso dei sonniferi e dei nervini, poichè sulla sindrome organica si sovrappone, come è noto, quasi di regola una sindrome nervosa. Si deve proibire o moderare, -secondo i casi, l'uso delle sostanze tossd.che. In prima linea bisog.nia por mente all'a·b uso del tabacco. L'uso delle sigarette (15-40 per giorno) viene con maggior frequenza incolpato di provocare diisturbi cairdiaci (·specialmente casrdiopalmo, aritmie, costrinzione al torace), più che l'u'so delliL ipipa o dei sigari. All'alcool si dà iin genere, come provocatore di fatti cardiaci, una minore .importanza, almeno se usato in dosi modiche. L'uso degli iodici è accusato da qualcun<> come provocatore di dri:stuTbi tireo-tossici e la preoccupazione vien·e spinta. così oltre da 1utttere in guardia s ull'eccessivo usv esterno sotto forma di tintura iodica. Nei cardio-vasopazienti cvn l ues pregressa gli ioduri invece vengOtllQ ·s omministrati anche sul camp·o ed eventualmente l'uso si alterna con cttte di ~varsan e mercuriali; bisogna però accertarsi colle note reazioni di laboratorio dell 'esistenza e delle modificazioni della lues sotto l'azione dei rimedi. Scomprursi o mitigati i sintomi cardio-vasali col iri poso dell'ospedale territoriale e· colle eventuali, cure fisiche e medicamento1se, sii· permette al paziente di s-0ttopvrsi ad esercizi mu•scol1a.r i progressivi (passeggiate, g·i n°na1Sticao, sport), ed a tal modo il medico ha la possibilità di provare . la resiistenza del paziente e di alle.DJarlo per il ritorno sul campo di guerra. Gerhardt dal lazzaretto di L. ins·i ste su quest'azione del medico, la quale ha anche vi1ttù psicoterapica : il ·vaso-cardi-0ipaziente non va lasciato ai suoi duè·b i ed ai suoi pensieri. La certezza di guarigione deve radicarsi profonda.mente in lui, come la certezza della vittoria deve sempre eS1sere la guic1a anim·atrice degli eserciti! L'indagine, come il trattamento, abbozzati n·e lle pa.gine preoed·e11ti, richiedono l'uso di strumentario speciale ed u1na speciale abitudine ; l'es1peri.enza delJa guera-a ha dimostrato essere necessario aggreg•are come consulenti .ai grand·i ospedali territ0riali clinici e medici di speciale competenza e si sono pef\Sino create delle sezioni appositamente adi1b ite allo studio ed alla cura delle malattie cardio-vascola-ri. 1

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SEZIONE PRATICA

La maschera italiana contro i g~ tossici. ' Il tipo di maschera· adottato ufficialmente è di una semplicità estrema e su.pera sicurramente jn praticità tutti quelli fin'ora ideati ed attuat i. Ne .abbiam0 un modello .sotto gli occhi. Comprende uno scheletro di filo di rame, il quale presenta un duplice vantaggio : non ·sd altera per azione dell'umidità ed è duttilissimo, per mod0 che non si spezza anche pi1egandolo e sten·d endolo più volte. Quest0 scheletro ha la forma di una losanga appiattita dall'alto in· basso e ad angoli arroto,n dati. In basst> è interrotto, e .Je due estremità sono cong1 unte da un elastico che si applica sul mento. La losanga si adatta alla forma del volto con grande facilità. . Tutt'intornù all'armatura è fiissato un duplice st rato di tulle resistente, a maglie larghe (mm. 2.5 x 2.5) ; si può TuSare anche l 'étiattnine. In alto lo strato inter.no di tulle è lil:er.o, per modo che tra i due strati .può i.ntrod·u rsi una falda di 0'Va1tta imp·r egnata del liquido protett0r·e. Quando questa ovatta è stata r.esa inservibile, può essere sos.tituita f.acilmente senza che sia necessario di cambiare l'intera maschera. La maschera si fissa per mezzo di due elastici che passano dietro le orecchie. La ma:schera viene piegata in due e racchiusa entr-0 una tasca di tela rresistente. Il costo complessivo risulta minimo. Sono stati ordinati ingentissimi quantitativi di questa maschera. R. B. 1

1".l:EDIOINA SOOIALE.

Infortuni e malattie renali. (Proìf.

GOLDSCHEIDER).

Le lesioni renali senza ferita esterna preponderano su quelle, assai più rare, da taglio, da punta e per arma da fuoco. Le azioni violente, da prendersi in considerazione, sono: urto e percossa contro la regione 'lombare e la laterale e anteriore del! 'addome, caduta del corpo su queste parti, compressione della regione lombare e addominale ; inoltre, per azione indiretta sui reni : caduta s ulle natiche o sui piedi, C'ontrazione muscolare (p. es. brusca retroflessione del tronco). Le lesioni renali sono preferibilmente unii.laterali , e consistono in contusione del rene, conquassamento della sostanza renale, rotture di questa e della capsula adiposa, lacerazioni della piccola pelvi, dell'uretere e dei vasi sanguigni renali; non raramente a queste se ne associano altre di parti vicine od anche lontane.

I sintomi immediati sono g·enerali e locali. I sintomi generali, consistenti in collasso, shock, deliqui profondi passeggieri, t alvolta vomito ripetuto, e <ierivanti parte da azione .nervosa, parte da anemia per emorragia, sono di varia intensità e possono mancare. I locali sono : dolore spontaneo nella regione renale, sensibilità di ,questa alla pressione, ematuria, talvolta tumefazione della regione lombare per stravaso sanguigno, irritazione peritoneale. I singoli sintomi non sono costanti; oosì l'ematuria può non esistere, come può comparire due od anche sei giorni dopo l'infortunio. Contusione ed escoriazione della pelle possono del tutto mancare. L'esito dipende dalla gravità delle lesioni. La prognosi, anche nei casi non complicati, in generale è grave; il pericolo sta principalmente nell'emorragia e nella suppurazione. Variabilissimo è il decorso delle lesioni renali, le quali possono avere esito rapidissimamente letale o guarire con residuo di successioni morbose senza disturbi funzionali (cicatrice connettivale nella sosta11za renale), come possono cagionare malattie secondarie (p. es. infezione del rene leso) e successioni morbose inguaribili. Le successioni morbose, considerate sotto il rapporto medico-legale, si dividono nella maniera seguente : 1 ° L esioni rapidamente leitali. In queste il nesso e-on l'infortunio è manifest o ed indiscutibile. 2° Lesioni, che guariscono comp letarmente con cicatrice ma senza disturbi funzionali. Anche qui il giudizio peritale non può dar luogo a discussione. 3° Infezion~ seco-ridaria. Per questa avviene suppurazione o putrefazione, le quali si manifestano in forme di verse di estensione, così come suppurazione di tutto il rene (pionefrosi), come ascesso renale circo·scritto, come s uppurazione della pelvi renale o del tessuto circostante al rene (ascesso peri- e paranefritico); può associarvisi peritonite purulenta ed anche setticopiemia. Chiarita l~ specie del! 'infortunio e ben rilevati i primi sintomi concomitanti, il perito neppure in questo caso trova serie difficoltà. A gravi lesioni renali non sempre seguono successioni morbose cosi pericolose. 4° N 8/rite acuta e cronica. Non è ancora accertato se una contusione del rene possa condurre .a vera nefrite acuta, segnatamente se il quadro morboso, solito della nefrite acuta, possa prodursi per traumatismo. Si osservarono, collegate a talune lesioni renali, transitorie alterazioni dell'orina, simili a quelle di una nefrite : presenza di albumina, (13)


IL POLICLINICO

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contenuto di cilindri, ematuria. Ma questo reperto non dimostra ancora alterazioni flogistiche, potendo essere condizionato anche da lacerazione dei vasi sanguigni e del tessuto renale. In questo senso parlano, alcuni casi riferiti da Pfeifier, Stolz, i quali però, per la troppo breve duirata dell'osservazione, nulla provano quanto al nesso fra lesione renale e 11efrite. Di fronte a questi stanno i casi di Baumler, Billroth, Bee}k, Thiem, Yarrow, nei quali il reperto orino.s.ù , molto t empo dopo la lesione, aveva tutti i caratteri di quello nefritico. A•nche Stern è proclive ad ammettere, nei casi di prolungata pres enza di a lbumina e dei cilindri nell'orina senz'altr0 quadro morboso della nefrite, una circoscritta nefrite traumatica. L' A. accetta questo punto di ,-ista, sia perchè nella nefrite acuta possono eventualmente m ancare gonfiori idropici e rilevanti disturbi • di benessere, sia perchè l'infiammazione di un solo rene non può provocare quei sintomi generali, propri della nefrite bilaterale da causa interna. Si aggiunga che edemi passeggiei-i in taluni casi furono osservati; in questi però non fu assodato se i reni erano sani prima del trauma. Kiister, nella sua grande opera di chirurgia renale, descrive il quadro morboso della «nefrite traumatica», caratterizzato da secrezione di albumina con contemporaneo aumento della quantità di orina e da rapidissima comparsa di gonfiori edematosi. Kiister, pure ammettendo la possibilità che una contusione colpisca un rene già malato cronicamente, ritiene ciò poco probabile nella grande maggioranza dei casi, opinione non condivisa nè da Stern, nè dall'A., e perchè malattie renali croniche latenti sono frequenti e perchè esami d'orina, fatti poco tempo prima del trauma, s ono rarissimi. Ma se la cc nefrite traumatica » di Kiister non è dimostrata, non può escludersi la possibilità di una nefrite acuta traumatica, come di una malattia analoga alla nefrite acuta da causa interna. E questa cerca di spiegare Senator ammettendo che la lacerazione dei vasi e del tessuto renale, conseguenza del trauma, conducano alla mortificazione di parti del rene, e con ciò, mediatamente, ad una flogosi reattiva. Ammessa la possibilità dell'esistenza di una nefrite acuta per lesione renale, nulla si opp-0ne ad analoga ammissione di una nefrite cro11ica. Condizione necessaria per ciò è che la lesione debba aver colpito ambo i reni. Il prof. v. Leyden riferì, come .p erito, in un caso di nefrite cronica, che egli ritenne in connessione coll'infortunio . Un muratore di 52 anni cadde da un'altezza di 3 I/2 metri, riportando rilevante contusione (r4)

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d.el petto, del dorso, delle ossa pelviche, ed uno stravaso sanguigno nella muscolatura lombare. L'orina, esaminata il secondo giorno dopo l'i11fortunio, non conteneva nè sangue nè albumina: questa fu trovata dopo tre mesi e mezzo circa, ed allora si diagnosticò nefrite cronica, diagnosi confermata due anni e più dopo dal Leyden, il quale argomentò, C'ome non sia necessario che t111a nefrite cronica cominci co11 sintomi acuti, ma che possa 5vilupp,arsi fin da principio lentamente, e che violente commozioni ·forniscono il terreno per questo lento sviluppo. L'A. però fa notare che lo sviluppo di una nefrite cronica in un tempo così breve dopo l'infortunio, come nel caso sopra citato, è un fatto strano, da autorizzare il sospetto che preesistesse un processo lento, peggiorato dall 'infortunio. Nè il reperto negativo dell'orina al secondo giorno dopo l'infortunio infirm~ questa supposizione, consapevoli che un rene grinze può esistere per lungo tempo senza albu• mina. Interessante è pure il raso, di cui fu oggetto una perizia medico-legale del prof. Israel. Un operaio di 51 anni, per contusione o meglio commozione del dorso, prodotta per urto di un carro carico di carbone, ammalò più tardi di nefrite cronica, della quale morì tre anni dopo l'infortunio. I srael ammise tre possibilità: o la contusione di un solo rene, esclusa però dal reperto n~croscopico, da cui risultò nefrite bilaterale ; o preesistenza all'infortunio di una latente malattia dei due reni, peggiorata dalla commozione ; ovvero contusi-0ne dei due reni con consecutiva nefrite bilaterale. Relativamente a queste due ultime ipotesi Israel dice : se il peggioramento di una nefrite preesistente, per una violenta commozione, non può porsi in dubbio, spontanea viene Ja domanda se in un uomo prima . sano, per un'azione violenta, che non contunda i reni, possa prodursi nefrite. Egli risponde affermativamente anche per la .sola commozione ; però osservazioni certe non. appoggiano questa veduta, quantunque non debba escludersene la possibilità. E questa am• • mette anche Stern, il quale a conferma cita una sentenza del Tribunale della Confederazione Svizzera. Anche gli esperimenti negli animali, dai quali risultarono, per contusione dei reni, alterazioni, aventi qualche analogia colle nefritiche, non valsero a chiarire abbastanza l'eventuale nesso fra lesione renale e nefrite. Che anche il rene dell'uomo reagisca fortemente a lievi eccitamenti meccanici, rilevasi dal fatto, che il palpamento di esso, a scopo diagnostico (p. es. nel rene migrante), può condurre 8: passeggiera secrezione . di albumina. Tutte queste osservazioni parlano in favore del-


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SEZIO~

la possibilità di un processo flogistico, sì acuto che cronico, per lesione meccanica dei reni. L' A. fa la storia di un caso, sul quale egli riferì come perito; in questo l'esistenza di una nefrite traumatica si rende molto probabile. O ... B ... , derivante da famiglia sana, fu sano egli stesso fino all'infortunio del 3 giugno 1911. Dal 1905 al 1907 fece il servizio militare : poi lavorò come operaio •nella ferrovia delle miniere, poscia nelle miniere stesse. Nell'agosto e nel settembre del 1910, richiamato in servizio militare, fece le manovre senza disturbi. Il 3 giugno 1911, spingendo un carro carico di pietre, fu investito da altro carro nella regione renale e spinto con l'addome contro un pilastro. Costretto al riposo, a causa cli violenti dolori al sacro, ai genitali e al peritoneo, al sesto giorno dopo l'infortunio fu visitato dal medico delle miniere, il quale diagnosticò nefrite emorragica, diagnosi confermata poi nell'Ospedale clinico, ove fu ricoverato il 4 ottobre 1911. Il 20 maggio 1912, migliorato ma non guarito, riprese il lavoro. Il paziente è ·di robusta costituzione ed in buono stato di nutrizione. Ha polmoni sani, apparato digestivo normale, sistema nervoso intatto. La regione renale è sensibile alla pressione, non il fegato e la milza. Il cuore ha limiti normali; il battito della punta è indistintamente sentito: normali i toni del cuore, · eccetto il secòndo aortico, leggermente accentuato: pressione arteriosa normale. Mai comparvero edemi nelle estremità inferiori. Non abusò di alcool, nè di nicotina; non fu sifilitico. Nella · orina si trovò albumina : il microscopio rilevò corpusooli rossi del sangue in discreta quantità, cilind~i granulosi ed ematici, leucociti. Tanto nell'orina del rene destro che in quella del sinistro, ottenute per cateterismo degli ureteri, si trovò albumina in uguale quantità. Nel paziente si tratta adunque di nefrite emorragica cronica bilaterale. Caratteristiche ab. bastanza, e non pertinenti al solito quadro della nefrite cronica, sono le leggere lesioni nell'apparato circolatorio. E siccome si tratta di una forma di nefrite del tutto insolita, cioè di un processo flogistico emorragico, prevalentemente interstiziale, senza edemi e senza aumento della pressione sanguigna, si è autorizzati a pensare non ad un processo diffuso, sibbene circoscritto nei due reni, in forma forse di flogosi reattiva a focolai nella parte contusa, come Stern ammise per la nefrite acuta trattmatica. Ora l 'A. si domanda : il paziente era malato di reni prima dell'infortunio ? È certo che nefriti possono esistere per lungo tempo in as-

PRATICA

senza di ogni sintoma. Se non può dimostrarsi con certezza che il paziente fosse sano prima dell'infortunio, non un sintoma accennava a preesistente nefrite. Sano e robusto nell 'aspetto egli sopportò poco tempo prima dell'infortunio un faticoso servizio militare senza provarne disturbi di sorta, fu capace ad ogni sorta di lavoro, mai ebbe 1nalattie d'importanza. I sintomi morbosi, stabilitisi in maniera acuta dopo l 'iufortunio, ebbero il carattere di malattia nuova e non di peggioramento ai malattia preesistente. Ma ammesso anche che il paziente fosse malato di reni prima dell'infort1111io, l'esperienza dimostra che nefriti preesistenti possono provare per commozione del corpo, un peggioramento. Il caso sopra citato d'Is1"ael; drtLe casi di rene grinza, osservati dall 'A., nei quali, si ebbe, per infortunio, tale un peggioramento da seguirne a breve distanza la morte ; il fatto che, per movimento attivo del corpo, per scuotimenti connessi a viaggi in vettura e in ferrovia, si produce in malati di reni aumento dei sintpmi morbosi, tutto tiò conferma il punto di vista sopra ·e nunciato. Ora che u,na commozione dell'addome e dei dintorni avvenisse effettivamente nel paziente per l'infortunio del 3 giugno 1911, non può porsi in dubbio. Vagliate esattamente · tutte queste circostanze, l' A. venne alle seguenti conclusioni: 1° non è dimostrato èon .certezza che Ja malattia renale, esistente nel paziente, sia stata cagionata dall'infortunio del 3 giugno 1911; 2° data la specie dell'infortunio è assai probabile un nesso fra esso e la malattia renale; 3° se una nefrite avesse preesistito all'infortunio è d'uopo riconoscere senz'altro; basandosi sull'esperienza, c.he un peggioramento potette aver 1uogo per la rommozione dei reni. La circostanza, che nefriti croniche possono esistere senza sintomi, può essere applicata dal perito con troppa largb-=zza. Infatti dovendosi accordare a commozioni generali del corpo una influenza sulle nefriti, che compaiono qualche tempo dopo infortuni di diversissima specie, e non soltanto dopo infortuni, che colpirono direttamente la regione renale, si potrà facilmente attribuire ad infortunio il peggioramento di un'affezione renale, decorsa fino allora senza sintomi. Per non incorrere in giudizi erronei occorrerà quindi un· esatto valutamento critico di tutte le circostanze. Nella produzione della nefrite altre azioni nocive, non meccaniche, possono assumere ev·entualmente carattere d'infortunio. Fra queste si annoverano: in prima linea nefrite da raffreddamento (bagno in acqua per caduta), ne• (15)


IL POLICLINICO

frite da avvelenamento per acido arsenioso, nefrite da scottatura. 5° 1'ubercolosi re·nale·. Casi certi di tubercolosi 1 enale traumatica non sono noti. Neppure i risultati degli esperimenti negli animali parlano in favore di una influenza, s pettante a traumi, nella localizzazione della tubercolosi renale. 6° Spostaniento dei reni. La questione, in quale misura le alterazioni cli posizione del rene possono prodursi per azione di un trauma, è della massima importanza. Lo spostamento del rene è più frequente nella donna che nell'uomo, e può essere congenito e acquisito. Avvi anche una disposizione congenita a spostamento acquisito (astenia generale). Il rene destro vi è disposto in più alto grado del sinistro. Condizioni favorevoli allo spostamento sono: forte dimagramento, gravidanze o parti; sono però accertate anche cause tra11matiche. Essenziale è la distinzione fra cause nocive forti, che agiscono una sola volta, e cause nocive più detoli, ma ripetute o continue. Che un rene fisso e normalmente situato, per azione violenta d'una sola volta, possa rilassarsi e farsi mobile nella cavità addominale, è un avvenimento da non prendersi qui in considerazione, rappresentando esso, per la necessaria lacerazione dei grossi vasi sanguigni, una lesione mortale. Un trauma, che agisca una sola volta, può produrre soltanto un certo grado di rilass1.mento e leggiero spostamento del rene, aumentabili per ulteriori influenze, ovvero un subitaneo maggiore spostamento in rene già rilassato. Le azioni traumatiche, che producono spostamento del rene, sono: contusione della regione laterale e anteriore dell'addome, contrazione muscolare, commozione generale del corpo. Korte in 30 casi di contusione renale osservò in 4 rilassamento e spostamento del rene in nesso coll'infortunio. In 3 casi lievissimo fu lo spostamento del rene colpito, solo in uno si ebbe rene migrante di minimo grado. Esistono altri casi simili nella letteratura, tra i quali uno di Boever, riguardante un ragazzo di 14 anni, nel · quale, otto giorni dopo l'infortunio, si trovò uno spòstamento. E si noti che in questo, come nei casi di I(orte, potette escludersi uno spostamento preesistente al trauma. Il reperto di un rene mobile dopo un infortunio non dimostra ancora che esso sia da riferirsi ad un trauma. Potendo un rene migrante esistere senza sintomi, un'azione violenta può o spostarlo più fortemente o contunderlo; in questo secondo caso, per la sopravvenienza di dolori e molestie prima non esistenti, è facile riferirne l'origine al trauma.

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il risarcimento di danni ben poca è la differenza se lo spostamento del rene sia stato prodotto o soltanto accresciuto dall'infortunio, ovvero se sia stato contuso un rene già spostato, purchè si dimostri che un danneggiamento del rene effettivamente abbia avuto luogo e che a questo siano da riferire i danni acquisiti. Se si tratta di donna, specie se pluripara, se avvi il cosi detto abito astenico, ovvero esistenza di enteroptosi, può sos.p ettarsi di preesistente spostamento. 11 rilassamento di un rene, normalmente allogato e fissato, può ammettersi solo quando con e dopo l'infortunio compaiono dolori nella regione renale, o sintomi eventuali di contusione del rene, ematu• na, ecc. Thiem dice che, per un esatto valutamento, è d'uopo prima decidere se le condizioni dell'infortunio siano state tali da produrre o accrescere lo spostamento, e ~e dal giorno dell'infplrtunio a quello della perizia medico-legale una serie collegata di sintomi formi l'anello di congiunzione necessario fra causa ed effetto. E siccome talvolta non ~ono che le indicazioni dell'infortunato, che costituiscono questo anello, cosi occorrerà cautela massima e critica se• • venss1ma. Nel rene mobile difficilissimo è il valutamento dei disturbi, talvolta mancanti, tal'altra rilevantissimi. L'intensità di Essi dipende: a) dal grado dell-0 spostamento; b) da eventuale ripiegamento dell'uretere ed incarceramento del rene; e) dal sistema nervoso. Notevole è l'influenza di questo ultimo fattore, specie se dall'infortunio sono c0l pite persone nevrasteniche od isteriche. Si badi pure alla nevrastenia traumatica, che segue talvolta ad infortunio. Esagerazione ed anche simulazione completa sono anche qui possibili, specie in individui esperti ed istruiti. Per il risarcimento di dan·ni si deve tener conto dei disturbi subiettivi del rene mobile, anche se di natura nervosa, come del grado obiettivo dello spostamento, purchè i disturbi" nervosi siano ' effettivamente condizionati dall'infortunio. 7° Litiasi renale . Un trauma al rene può indiscutibilmente ·condurre a formazione di calcoli, o per distacco di cellule renali o per versamento sanguigno nelLa pelvi renale e formazione, intorno a questo materiale organico, d'una incrostazione di sali orinosi, ovvero per ristagno d'orina consecutivo a trauma, il quale provoca facilmente infezione secondaria e catarro della pelvi renale, cui si lega la formazione del calcolo. Casper osservò il principio della formazione di un calcolo da un grumo di sangue.

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FASC.

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SEZIO$ PRATICA

Una calcolosi preesistente all'infortunio può da questo essere peggiorata o per emorragia o per infezione secondaria della pelvi renale. Lo spostamento di ·un calcolo, per trauma, appare poo·s·i bile. Potendo una litiasi renale decorrere senza sintomi è difficile decidere se essa sia da riferirsi causalmente all'infortunio, ovvero se preesistesse ad esso. Se colla radioscopia si assodano çalcoli di notevole grandezza dopo l 'infortunio, ovvero se esistono calcoli bilaterali ed il trauma fu unilaterale, può scartarsi il nesso causale. Se l'emorragia renale, comparsa in un-ione alla lesione, può condurre a formazione di calcoli, la presenza di questi nel momento del}'infortunio può dar luogo alla sua volta a fa., cile emorragia. Un giudizio certo quindi non potrà darsi che raramente. L'esistenza di calcoli renali, osservati dopo lesioni del midollo spinale ed anche dopo commozione cerebrale, potrebbe spiegarsi come conseguenza della paralisi vescicale e dell 'infe· zione ascendente della pelvi renale. 8° Idronefrosi e pseudoidronefrosi. T.a nto l'una che l'altra possono originare per traumatismo, cioè per lesione e consècutivo restringimento cicatrizio dell'uretere, ovvero per compressione o ripiegamento di questo, in conseguenza di processi :flogistici traumatici nei dintorni. · Un calcolo spostato può incunearsi nell'uretere ed occluderlo. Avvenendo nel rene mobile torsioni e ripiegamenti dell'uretere, valevoli a determinarne l'occlusione, potrebbe un infortunio, anche mediatamente, condurre ad idronefrosi per produzione di rene mobile. Oltre· l'orina. può versarsi sangue nel sacco ed aversi ematoidronefrosi. Un sacco idronefrotico esistente nel momento dell'infortunio, può • ' rompersi. 9° Tumori maligni. È noto c-he un trauma non è senz'~n:fluenza sullo sviluppo di tumori maligni (carcinoma, sarcoma). Reni migranti, per frequenti lesioni méccaniche, · possono essere sede di tali tumori. Occorre molta cautela nello stabilire un nesso fra sviluppo di tumori e lesioni, :erifi.catesi u~a sola volta. Tanto una distanza di tempo brevissima che una lunghissima fra il trauma e la manifestazione della neoplasia stanno contro il nesso causale. Nella letteratura sono registrati i pochi casi accertati di ori ocrine di un tumore maligno in le. o-ame ad u·n.a lesione renale; questa c1rcostan;a, data la frequenza dei traumi renali, merita o-rande considerazione. 0 È pooisibile, per trauma, acceleramento dello sviluppo di un tumore. Dott. Z.

lCOADBMIB, SOOIBTl IBDICBB, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Regia .leeademl.a di Medlelna di Torino. Seduta del 29 geninai'O 1915. GRADli)NIGo. Presenta un caso tipico della forma morbosa conosciuta sotto la denominazione di sindrome di Graide12~go, costituita diai tre sintomi pri'llcipali: otite media purulenta per lo più acuta, eccezionalmente cronica, paralisi del1'abducente del lato corrispondene all'orecchio malato e dolor·i particolarmente intensi e persi1Stenti cCYD sede prevalente alla iregione temporale e nella pro.f ondità dell'orbita del lato malato. Nel caso pres·e ntato ora dall '.A. la sindrome era molto netta e pura mancando altri sintomi che ini alcuni ca-sii descritti da altri autori si rr.iscontra110 (fenomenri1 a carico dell'ottico, del trigemino e di leptomen.ingite purulenta). Si trattava di una donna di 25 anni che circa 3 mesi inmanzi accusò d. fenomeni di wna 10tite acuta destra caratterizzata fin dal principio da dolori particolarmente !intensi alla regione temporale e periorè~tale. Praticata u11a paracentesi del timpano, persistendo le gravri.. sofferenze per l'insufficiente d·r enaggio del pus, si dovette praticare d'urg·e nza la maistoidotomia destra che rivelò una. grave congestione saingu1gna delle cellule ossee della mastoide e dell'antro. Dopo pochi giorni comparve parali1sd. del rethto esterno di destra, colll diplopia. L'A. passa in rivista le var;ie ipotesi che sono state formulate ·a ·s piegazione delle paralisi del sesto .nervo: nefrite t ossica, paralisi riflessa, peri:fleb.ite del seno petroso i•nif eriore con compressione secondaria del nerv.o al::ducente in un tratto in cui il seno petroso inferiore ed il nervo decorrono insieme attraverso una 1stretta fessura osseo-fibrosa alla punta della piram.ide. Graden~go crede che nessuna. di queste ii potesi pos·s a essere sufficiente a 1spiegaTe il reperto dei singoli casi; egli pensa invece che la paralisi del nervo abducente sia causata dalla propagazione del processo i·nfettivo della cassa timpa11ica alle cellule 0ssee che occupano la punta della rocca: la cellulite della punta può dare origine sia alla semplice compressione del nervo abducente che dec01rre isolato •nell'immediata vicinanza sia ad un focolaio circoscritto di pachimenin' e d.i leptomeningite. gite • 1

Anafilassi sperimentale da echinococco. _ L'anafilassi· attiva non è possibile con sem' invece è costante usa.udo come plice liquido, ma sostanza '.Preparante la parete interna della c-isti spappolata ed emulsionata in soluzione fisiologi(17) PESCI.


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IL POLICLINICO ca in modo da iniettare o. 20-0. 25 centigramm i di parete ad ogni cavia di circa 400 grammi. La prova vi ene eseguita cvn 2 eme. di liqru1do 9.datideo nel cuore. Gli animali u.eagiscono con gravi fenomeni di shock, ma sopravvivono. La prova dei fermenti di Abderhalden riesce negativa. La deviazione del complemento è positiva in 7 casi su 9. L a pia·strinopenia dopo 1101 shock è accentuata e s ta in rapporto com, la g ravità dello shock : qua nto più imponent e è la sintomatologia presentata dall'a11imale, t anto più basso è il numero delle piastrine. Il rapporto fra piastrine e g lobuli rossi nella cavia è di r : 2 . D opo lo sh oo,k anafilattic.o può discendere a r : r63. VOLPINO e BORDONI. R isi1,ltati OfJewuti nel tratta1nento di 4 pellagrosi mediante iniezioni successi-ve di estratto maidico . - I risultati furono molto buoni ed incoraggianti. FINALI e NOVELLI han1no curato collo iSt esso metodo r 5 pellagrosi nel pellagrosario di Ponton in provincia di Verona; di qtresti, 6 g uariroo.o completament e, tre quasi, uno rimase stazionario neo-li a ltri cinque si ebber·o risultati in' o certi ch e non permettono ran cvra una conclusione. LUGARO chiede quale sia stat a la dietetica dei pazient i e se si può escludere che isolo al vitto buono e vario debba essere att ribuito il migliorame·n.to della m alattia. VOLPINO r.isponde che alcuni dei pellag·r osi non avevano durante la cura subito alcuna modificazione nel vitto, altri in\1 ece furono sottoposti a migliore aliment azione. P erò it fatto ch e questi i nviati a casa guariti o migliorati, non -0sta!nte a bbiano ripresa la l oro alimentazione abituale e 1siano tornati al lavor-o dei campi d a t!1e anni noni hanno a vuto più alcu1n ·s intoma di pellagra dimostra ch e la guario-ione avvenuta non è 1.n rapporto e.on la m.i.glioo rat a alimentazi1one perchè questa, come s1 sa, sospende ·sol o tem p·oraneamente i sintomi della malattia.

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RuHL. L'azi on e fotodinamica della luce sui ·topi 1

e sulle ca-vie tenute a mais. - L'a utore no n ha serito sull'azione specifica della luce s ugli aJJi m ali sottoposti ad alimentazione maidica. La mortalità fu eguale, nè alcun·a d.ifferenza si ebbe nell'accrescimento fra gli. animali· alimentati a mais e quelli a vitto misto. Così non si ebbe caduta ·d ei peli in causa di variazioni dei colori d·e lla luce. ' 1

SCAGLIONI. SuLL'aziJone del .srietro1 di donna l(ra-vida sugli inrnre sit i di organi embrionari. - I, 'A. iniettando ripetutamente del siero di donna ~ra­ vida in r atti portatori di .innesti di t essuti em· (18) I

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bronarii, non ha potuto dimostra1e un1'i-nfluenza qualsiasi ritardante od accelerante del siero sul normale 1svilu ppo di detti innesti. Seduta del 26 febbraio 19r5. GRADENIGO. Sull'impiego, dell' encefaloscopia nel trattamenlto postoperatorio degli ascessi encef~ ltci otitici. - L' A. dalla sua esperie nza in proposito è tratto a cr edere che in alcun1 casi difficili, con vaste raccolte suppuranti cerebrali, lo uso dell 'encefaloscopia faciliti arssai la ·metod;ica e dil~gente medicazione e quindi il funzionamento regolare dei drenaggi ; per cui non esita a considerare come i ndispensabile l'uso di quest o semplice strumento nel trattamento postoperatorio degli ascessi encefalici. F ULCHIERO presenta ed .illustra un appareccnio da lui ideat o e fatto costruTre il quale permftte l'esame funzionale del sistem a cardiovasco~a re, apparecchio che serve contemporaneamente alla sfigmomanometria, alla sfigmodina mometria, alia sfigmobolometria ed all "analisi delle aritm.ie. L 'A. lo ha designato col nome di « oscillometro universale». PIETRO SISTO. 1

Reale Istituto Venero di scienze, lettere ed arti. Adunanza ordinaria del 28 febbraio r9r5. P. PENNATO. P 11'eu1notorace terapeutico e mater1iità. - L'O. si occupa delle relazi0ni che con la cura Forlainini possono avere l e funzioni della maternità. K elle ·varie evenienze possibili (pneumotorace durante la gravidanza e gravidanza durante la cura col pneumotorace) si devono adottare provvedimenti basati ltlvn sul concetto generico della. condizione tubercolare, ma sullo studio di ogni singolo caso. L o stato di gravidanza non è controindicazione al pne11motorace, e profonde essendo le m odificazioni indotte dalla cura che conduce a una vera trasformazione de' o-li orcranismi, poss0no ·d arsi casi di gestazione o o . . ed allattamento con· estlti otti.mi sotto ogn1 nguardo. Di una di queste osservazioni 1'0. riferisce la storia, contributo allo studio dell 'aro-0mento la cui bibliografia in mezzo all'altra, o ' . g ià ricchissima sul pneumotorace ter.apeut1co, si può dire appena iniziata. 1

R. PELLEGRINI. C onsideraziJOni statistiche desunte dallo studio a~atomico di 400 casi di ci-rro si epatica nell'uomo (presentata d.al pro~. A: Bonome). - I dati desunti da 395 autop.s1e ~ cirr0tici, riguardan10 la frequenza della mal~tt1a nelle varie epoche dell.a vita e nei due sessi, le complicazioni della medesima col c.a~cro, 1~ concomitanze morbose dei vari organi 1nterru e le condizioni in cui soccomèono gli ammalati di cirrosi atrofica del fegato. A. DIAN·


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SEZIONE PRATICA

I

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Sul veronalismo cronico. Secondo Glaser (Wiener klin. Wochenischr., 1914, n . 44) l'avvelenamento acuto per vero1ial è ormai ben conosciut o, sia dal punito di vista clinico, sia da quello anatomo-patologico. Sono invece assai poco n umerosi i casi descritti di verona1ismo cronico; l' A. non ha potuto infatti raccogliere nella letteratura finora esistente se mon 9 osservazioni pubblicate da Laudenheimer, Hoppe, Hoeftmann1 (due casi), Dob·r schansky, Kress, Laehr, Redlich, Muralt. Nel caso che l' A. descrive si tratta di un uomo di 37 anni, . di costituzi one robusta , di carattere irritabile, il quale da anrui abusava di alcoolici e di tabacco. Nel gennaio 1911, in seguito ad uni dispiacere famigliare (mal.attia della mo.g lie) divenne agitato ed insonne, sicchè il medico curante g·li prescrisse delle cartine di veronal, alla dose di 20 centigrammi. Gradualmente l 'infermo cominciò a ingerirne quantità s.e mpre m1a ggiori, prima solamente a l momento di coricarsi, indi. anche durante il giorn•oi; nel 1912 la . dose giornaliera era di 3 grammi. Ritardando· nell'ingerire il narcotico, il paziente avvertiva un senso di. irrequietudine e di incapacità al lavoro; però fino ai primi giorni del gennaio 1914 non comparve alcun· altro disturbo. Solo i.n quell'epoca insorsero e si andarono rapidamente accentuando i seguenti fenio meni : ronzio alle orecchie, clebolezza generale, s.v ogliatezza per il lavoro, incapacità ia scrivere dovuta essen.z ialmente ad un vivace tremore, incertezza e oscillazioni. nel camminare, vertigini con tendenza a cadere all'indietro. Il 29 gennaio 1914 il paziente fu accolto all'ospedale, dove furono rilevati segni psichici. e somatici di una grave affezione organica del sistema n·e rvoso, e cioè: apatia, torpore, diminuzione della memoria, errori nel rispondere alle domande, rassociazione rallentata ; niisitagmo 101"izzontale, aumento dei riflessi tendinei, assenza dei riflessi addominali, atassia degli arti superiori, andatura cerebello-atassica con tendenza a cadere all'indietro, Romberg • • positivo. Alla. fronte esisteva una eruzione maculo-papulosa; mell 'orina riscontravlasii abton .. dante quantità di veronal, ma non ematoporfirina. Fu immediatamente sospesa la somministnazione di veronra l, il malato fu tenuto a letto, furono soinmi11ii.strati purganti e diuretici. I fenomeni psichici e somatici migliorarono rapida-

mente, e al quinto gi·orno erano già scomparsi. Tuttavia un esame dell 'orecchio, praticato .;;l decimo giornt0, fece riconoscere la ésistenza di leggere alterazion.i a carico dell'apparato vestibo1are. Dall 'a11alisi comparativa dei dieci casi finora cooosciuti, l'A. conclude che l'uso prolungato di veronal, anche se a piccole dosi, può dare fatti più o meno gr·a vi di intossicazione; che i sintomi riguardan10 principalmente il sistema nervoso, a causa della affinità che ha il medicamento per il cervelletto e l'apparrato vestibolare, mentre inv.ece l'apparecchio' digerente e l'apparecchio circolatorio non vengono colpiti; e che il veronalis mo cron~co si incontra specialmente in soggetti neuro e psicopatici.

V.

FORLÌ.

Avvelenamento da benzina. Con l'~ncremento dell'uso della benzina gli avvelenamenti da questa s·ostanza1 sono divenuti molto freq·u~nti. I sintomi costanti sono cianosi, dis pnea e disturbi a carico tlel sistema nervoso centrale. La guarigione è la regola, la letteratura regis tra S·o lo 9 cél!si mortali . In otto di qttesti si trattava di bambinà, che avevano bevuto benzina per errore, in uno, una ragazza di 20 anni, a scopo di suicidio.. La dose letale vari.a da un caso all'altro. In alcuni d·e i casi mortali fu ,s ufficiente una sola t •occata di benzina, ma S'O'll noti casi nei quali .son·o stati ingoiati 50 grammi del liquido senza alcuna grave conseguenza. Iaffè (Miinchemer Medizinische Wochenschrift, 1914 gennaio) ha riferito i risultati di due auto1p sie. Nel primo caso si trattava' di un bamtdno di 21 mesi che bevve un sorso di benz1na. I sintomi furono cianosi, collasso, vomito di muco sanguinolento, ed infine morte dopo 2 ore e mezzo dalla ingestione della benzina. All'autopsia furono tr;0vate emorragie multiple nei lobi inferiori di ambo i polmoni. La più grande era deila grandezza di una noce e parecchie erano s ituate immediatamente sotto la pleura viscerale. La cavità pleurica sin~stra conteneva lOO eme . di siero emorragico. EsiiStevano inoltre segni marcati di uno stato linfatico; il timo occupava oompletamente il mediastino anteriore, in tutto l'intestino, il retto compr~o, i follicoli e le placche del Peyer erano in1g rossati, la milza era ingrand~ta c011 i follicoli molto sviluppati. Lo s tomaco contene·v a del muco pun1lento, ma la mucosa era intatta. Le glandule mesenteriche eran0 ingrossate e 1

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IL POLICLINICO

molli. Le cellule del fegato contenevano dei granuli di grasso. Nel sec·o1n do caso sii trattava di un u·o mo di 25 anni ch·e aveva bev.u t·o benzina per errore. Al1'au.topsia. i fatti ·p iù no~voli fur·onù i seguenti: emorragie .m ulti ple in ambo i pulmoni, una antica adesione appendicolrure, un ingrossamento dei ifollicoli intestinali e di due glaindule mesenteriche ; lo· stomaco era disteso, pieno di alim.ento misto a benzina, di che era imbevuta pure tutta la muc-01sa gastrica. In questi ca·sti, come in altri quattro registrati dalla letteraturp., il fatto più importante è costitui.t o dalle emorragie pulmonari. L.A. ha fatto degli esperimenti sulle cavie per istabili'l'"e se · tali emorragie sono dovute aJ.l'a·s pirarione del~a benzina attraverso la trachea durante l 'inghiottimento o alla eliminazione della benzinai per i p11lmoni. Gli esperimenti hannlO dimostrato che la benzina è assorbita dalla mucosa gastro-intestinale ed è eliminata dai pulmoni. Se l 'assocbimento avviene rapidamente anche rapid9> è la eliminazionJe che produce ie emorragie pulmonari ed· alle quali segue immediatamente la morte. Se la benzina rimane nello stomaco e non paStSa.i n,ell 'intestino 1'assorbimento è lento e conseguentemente è ritardata anche l 'eliminaziooe attraveriso ~ pulmoni. Ne segue una estesa necrosi ed un peculdare processo infiammatorio dei puilmoni con fatti degenerati vi al fegato ed ai reni. Nessun fatto infi:a;mmatorio si verifica nello stomaco e nell'intestino. Benchè le emorrag.ie sieno sufficientemente spiegate dalla eliminazion·e della benzina attraverso i pulmoni, pure nç>n si può escludere s·p ecial!I)ente nei bambiini la influenza dell'as.p irazione diretta. Il fatto che la benzina è lentamente assorbita dalla parete gastrica dà l'indicazione per il trattamenit o di questo avvelenamento : lo svuotamento e la lavanda dello . stomaco. DR . • 1

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TERAPIA. Un nuovo metodo di cura del lupus vuJgarls. Heidingsfeld in Jo-urnal aj · the A tnerican Medtical Assac~ation (1914) propone il seguente metodo per la cura del lupus 'VULgaris: si ·p repara i:ninanzi tutto una soluzio·n e satura· di. acid·o tricloroaoetico. Di questa isoluzione vien.e imbevuto un .piccolissimo pezzo di cotone avvoltp a~cura­ tamente all'estremità di un piccolo stuello di legno. Si applica così la soluzione preparata solo per qu.anto è possibile su cia1scuno dei noduli congesti. Il rimedio esercita una manitfesta azione sel·ettiva .tli1struggendo d_, moduli con molta rapi.dità, risparmiando nello stesso tempo (20)

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XXII,

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il tessuto intermedio normale e le .aree già cicatrizzate. L 'az1ùne eletti va è certo n.o tevole se il rimedio viene applicato più o meno diffusamente su tutta la superficie congesta, ma i migliori ri•s ultati terapeutici ordi·nariamente !SÌ ottengio'n<> toccando con la isoluzione sepa111atamente ciascun nodulo per p·ochi sec\Jtldi alla volta. L'applicazione produce momentaneamente un senso di pena e trafitture, molesie che possono essere rapidamente alleviate mediante l'applicazione della seguente miscela: I parte di solfuro di potassa e solfato di zinco; 10 parti di ossido di zinco; i5 par·t11 di acqua di calce; acqua distillata quanto basta per fare 40 parti, e polvere di carminio per dare una leggera colorazion·e alla soluzione. Questa seconda applicazione oltre alla 1s·u a proprietà protettiva e curativa ha anche quella cosmetica, di colorire cioè la cute eccessivamente imbia'Dchita dalle applicazioni di acido tricloroacetico, che ad ogni modo devono essere fatte og·ni volta su aree ristrette, e ripetute ogni 7-14 giorni. In seguito a questo trattamento i noduli si ricoprono di· croste superficiali che si esfoliamo in capo a 5-10 giorni . La congestione generale diminuisce, i noduli impallidiscono, diminu~sco­ no gradatamente di grrundezza fino a scomparire del tutto. Le lesioni .d elle mucose delle labbra e del naso regrediscono con uguale prontezza e con lo stesso risultato. DR.

La puntura lombare nelle dermatosi pruriginose. Raccon:ta il Thioierge che nel 1905 fece eseguire nella sua clinica la puntura lombare in u-n malato a~etto da lichen di Wilson per st11diarne il liquido cefalo-rachidiano. Il liquido non presentava: alcuna alterazione, nè leucocitosir · L'infermo che da dieci giorni soffriva intensamente per un lichen acuto generalizzato, il ·giorno dopo accusava lieve cefalea, e aue giorni do.p o già si sentiva benissimo. Nel 4° giorno las"Ciava la clinica, guarito del prurito e del1'insonnia ; e dopo qualche altro giorno n-0n presentarva più traccia dell'eruzione cutanea. · Lo stesso risultato ebbe in una donna affetta da lichen acutissimo che, all'indomani della puntura lomèare, era completamente guarita del prurito e dell'insonnia. Dopo questi due fatti, l ' A. si domandò se la puntura lombare non costituisse effettivamente un mezzo terapeutico del prurito, contro il quale così spesso le risorse medica~entose sono tanto inefficaci per quanto numerose. E così in un uomo affetto da 10 anni di pso-

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SEZIO~

PRATICA

riasi sempre più pruriginosa, nel quale l'incesVARIA. sante grattamento aveva determinato una lichenificazione spaventosa, fu fatta la puntura lomIl << pane di guerra >> in Germania. - La bare, e s u.b ito dopo, l~ notte seguent~, l 'infer« Deutsche Mediz. Wochenschrift » del r 0 aprimo per la prima volta potette dormire tranquille riportava il res0conto di una discussione telamente. nuta nell'Istituto imperiale d'igie ne di Berlino. Le lesion.i di lichenificazione retrocedettero graVi parteeipairono molti. ,eminenti igienisti e datamente. i.nternisti: Fliigge, Rubn·e r, von Noorden, Da otto anni questo felice risultato si è .semKlemperer, Ewald, Bo,a s, Zuntz, Ad. Schm:idt, pre mantenuto : l'infermo di. tr;atto in tratto ha Albu, Baginsky, Magnus-Levy, Rosienheim, avuto· degli accessi di psoriasi, ma non ha più N eumann, ecc. sofferto di. prurito. . La questione principale agitata fu quella dei La puntura lombare è tanto· più efficace quan- disturbi digerenti cagi0nati d1a1i pani di gu.erira. to più ac.u to è il lichen e più g·e neralizzato. Citr0n riassumendo la discussione, rilevò che Una sola puntuta può da;re l:a guarigione in 2 la percentuale degli intolleranti per il pa.n e di • • o 3 gi.ocn1. gr.ano e segale non è molto elevata e .che in geEssa è tanto m eno attiva quanto più il linere si tratta d'i11dividui i •quali. già in \Precechen è circoscritto.. denza soffrivano di distuirbi ·d igerenti. Nei pruriti diatesici più o meno generalizzati, Michaelis ritenne che l'uso del pane di. gran ei pruriti localizzati (vulvare, anale) una o due no, segale e patate fosrS,e da bandire per i cairpunture a distan·z a di pochi giorni producono diopatici, i colelitiasici ed i vecchi, nei quali talora risultati notevoli. cagiona forti flatulenze e ·distllirbi della digeIn molti casi in cui le altre cure falliscono, stione. Egli n·on contesta la necessità di risparla puntura lombare co6tituisce una vera risors~. miare la farina di grano; m.a r.eputa anche neGli accidenti della puntura (vertigini, cefalea, cessario di tutelaire la salute dei malati . e de. vomito) sono passeggeri. Si estraggono in gegl'invalidi. nere 3-4 eme., non più di 6 eme. di liquido ceB0as consigliò un pane di. patate e latte screfalo-rachidiano. mata;, il quale c ompensa col potere nutritivo Il meccanismo d'azione della puntura: lombare -la_ deficien~ di sapore. Egli ritien.e che i dicontro i pruriti generalizzati n.o n è noto. sturè1i gastr-0-enterici lamentati non i&iano ascriP. SABELLA. vibili soltanto1 al .p ane, ma anche alla miseria. Fliigge, il ·quale p·r esiedeva l'assemblea, osservò che si Tende necessario discriminare i disturbi digerenti veri dai falsi. Ewald informò Pubblicazione di palpitante attualità: che in Inghilterra si usa un.i « aerated bred » il Dott. G. MENDES quale contiene mo.lte più patate dei pani K usaCapitano Medico nel 2• Reggimento Granatieri ti in Germania. Egli ne mangiò in Inghilterra, Già Aiuto negli Ospedali di Roma ov·e nvn ha. mai .sentito dire che fvsse mal tollerato. Kuttner ha notato che gli d.1perc1oridrici e gli i poclordirici nio n soppvrtano i pani di guerra, ma non ha saputo accertare il moti"vo. Forse la scarsa sofficità del pane di g.uerra osta:Elegantissimo volume tasca.bile di circa .300 pagine, con. 20 ft. gure intercalate nel testo e I tavola a colori (vedere Pr~aztone e cvla l'azione dei succhi digerenti,; ma alla.i diSommario del libro, sul foglietto rosso unito al Fase. 8 dt Sezione <Jestione artificiale non mostirano nessuna difPratica). • b f.erenza, di fronte al pia.inie oormale; anche il paPREZZO L. 5. st0 di prova .non mette in rilievo ttn comporQuesto interessante libro che l' e~egio nostro collaboratore ha cortesemente aderito di compilare pe1 ~~ttori del POI.,ICI.,I~CO, tamento1 insoldto del chimismo gastrico. Umber e che nell'attuale momento acquista un importanza tutta speciale, sarà da noi spedito immediatamente quale menzio.n ò molti casi di gravi aff·e zi0ni organiche gastr·o.-intestinali, in cui i pani di guerra p REMI O STRA ORDINAR I .O erano ben digeriti. Ritiene che la perfetta cota tutti quei nostri -associat i che aggiungeranno sole tura agevoli molto la digestione. Schmidt, pur LIRE 2 riconoscendo che il sistema digerente si adatta all'importo del loro abbonamento _per il x9_xs e che lo inyiera?tto a tutti i cibi, addusse delle osservazioni da cui con cartolina vaglia non olt~e ·~ 3~. g1u~no, t-:rmane imris ulta che il pane di guerra ba · arrecato diprorogabile, restando invariato il_ dintto al premio ~rdln~rlo: Manuale di Otorinolaringoiatria, C?mpilato, dal prof. G . Btlanc1oni. sturbi soggettivi ed oggettivi incontestabili. GU abbonati che hanno già p~gat<? 1 . abbonamento potranno a ere il Manuale di Medicina e Chirurg1a di guerra allo stesso prezzo Rubner afiermò di non avere anc\J!'a visto una n:iotto inviando entro il tenni.ne suddetto, cartolina vaglia da vittima del pane di guerra, malgrado il granL• :2 al Prof.' ENRICO MORELLI, Via del Tri~one, 46, ROMA. 1

Manuale di Meditina e[~iruruia di guerra

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IL POLICLINICO

de ·scalporre che si fa sui disturbi digerenti che • esso cagiona. Albu ritenne che per le persone in buona salute il pane d.i guerra sia s ufficiente. Baginsky insistette nella necessità cli tornaae al pane di puro grano in molte malattie del sistema digerente. Molti ocatori .si mostrruronv propensi ad ammetter·e che le preoccupazioni ufficiali per la scarsità della farina di grano in Germania siano s tate esagerate e che convenga c-conomizzare meno grano, ma risparmiare più sofferenze. Della stessa questione si occupa nella «Berliner Klinische Wochensch•r ift » del 5 aprile 1915 il prof. von Noorden. L'A. rileva che da ogni parte della Germania si elevano lagnanze di tutte le specie contro i pani di guerra. Sono da escludere i colpiti da affezioni gastrointestinali organiche, ai quali è consentito di consumare un pane equivalente a quello antebellum. Il pane contenent e •segale e patate tende a prodtllrre diarrea, cosi negli individui a buvna come in quelli a cattiva digestione, ma solo nei forti mangiatori, che consumano 400-500 gr. cli pani K e KK e che masticano in fretta. Basta dimezzare loro le razioni e indurli a masticar ben.e, 1perchè i loro disturbi rapidamente dile• guino. Alcuni di questi sofferenti sono vittime del1'achilia ga:strica. Un disturbo assai frequ'ente è l'iperacidità, in soggetti che digerivano bene sotto il vecchio regime. Probabilmente in tali casi lo stomaco reagi•sce con un eccesso di secrezione i peracida al pab1ilum in,s olito. Non c'è da aspett arsi che questi s tomaci s i educhinv a t·ollerrure ' la nuova dieta : onde il meglio che resta a fare è di somministrare piccole dosi di l>icarbonato sodiro, per neutralizzaTe l'acido in eccesso. Il disturbo più frequente è la :flatulenza: alli:! volte il male si p1resenta in forma quasi er>idemica. Gl 'indi vidui eLe ne ~<)no colpit~ erano abituati per solito alle più fini •qualii tà di pane bianoo, che non r~chiedono una .masticazione diligente; essi continuano a masticare in fretta il pane di guerra, ricco d'amido e di cellulos~; ma i frammenti di questo pane n·o n vengonv facilmen,te dis~regati e disciolti dall'amilasi. ·p ancreatica e dagli altri 1fermenti digesti.vi' e perciò diven·g0no1 un buon mezzo di coltuira per i batteri della fermentazione. L 'A. riguarda il carbone animale ottenuto dal •s angue, quale un ottimo rimedio di questi .s.t ati anormali; lo usa ad alte dosi, per la durata di settimane. Raramente il pane di guerra d etermina sti1

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tichezza; probabilmente questa è dovuta ad altri fatto·r i. Invece di curarla, si deve cercare di. correggerla, aggiungendo alle dri.lete dei <.ibi «formatori di feci », .QSsia ricchi di masse inerti, n0n digiribili, di cellulosa. R. B.

POSTA DEGLI ABBONATI. \

(506) Desidererei sapere : 1° se esiste incompatibild~à tra gli iOOuri a1ca1i·ni sommintlstrati per bocca e sostanze aldmen• tatti o medici.inali. Nel caso affermia.tivo quali sono queste sostanze; 2° se I 'alcool denia turato può essere adoperato :nella quotidiana. pratica chitrurgica per la sterJlizzazrione dei m'a.t eriali di mieilit.a ture, per la disinfezione degli istrumenti e per lw oonfezione della tintura dd :i·odio. Abbonato 2687. S. Oreste. Gli ioduri vainino propinati di preferenza a digiuno, dacchè la p·r esenza dei cibi niello stomaco provoca secrezione di acido cloridrico, e questo per doppia reazione dà origine ad acido iodidrico, assai irritante. Anche 1il latte, col quale una volta si c'omisdgliiava cli svmministrar.e gli ioduri', ~non è indicato, sebtene la caseina liquida o preci.p itata in fini fiocchetti leghi rapidamente l'acido cloridrico. Per sopprimere ogni traccia dii acido nello ·s tomaco si può a·s sociare il bicarbonato svdico agli ioduri. L'alcool denaturato non è meno efficace di quello puro quale antisettico : risponde benissim·o n.e lla pratica chirurgica. Si può adoperarlo anche per allestire estemporaneamente la tintura di iodio. V. (505) E. Smith a proposito di cure ferruginose ( « British meclical Journal », 1908; « Minerva medica», 1909) afferma che nei ragazzi scr0folosi che . soffrono di manifestaztioni tubercolari alle ossa o di ipertvotfìa cronica ·a.I le gland0le ·s~ ritiene generalmente assai indicato l'uso dello .ioduro di ferro, ma pare che ancor megli:o corrisponda una miscela costiitui ta dalla timrtura di percloruiro di1 ferro con a.l cune gocce della soluzione di biclorur·o di mercurr.i!o indicata dalla .farmaco- · pea ingles·e. Si des1idera sapere se trat'tasd della tintura eterea cli cloruro ferrico (tintura éLi Bestu·schefi) e qual'è la soluzione di bicloruro di m&curio indicaita nella fia.r macopea inglese. Rii·ngraziamenti ed ossequi. Abbonato 39.


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s:ez10~

La tinJtura aurea (gocce d'oro) di Bestuscheff o di Lamette è composta di cloruro ferrico ed eterie etilico; richiede una .1 u.n ga prepana~i01ne (esposizione alla luce e poi: con·servia(Zione allo scuro) ; è iscri·t ta nella farmacopea! germmica ed in quella tedie sca,. nODJ in quella inglese. La farmacopea i.nglese registra: una soluzione di cloruro di mercurio nel rapporto di : o.rr4 in acquai distillata ad roo; una tintura di cloruro femco .eiottnposta di' : 1S!01luzione acquosia1 satura 25, alc0ol 25, acqua distillata . ad loo. L'a.g giunta di cloruro mercurico a lla ti1nitu.r a di cloururo ferrico fa affidamento sulle proprietà emopoietiche del mercurio, condivise da altri metalli pesan:ti ; ma si t-ratta 'd i un rimedio ·infidv. V. (506) L'abbonato 3448 desidera che nella «Posta degli abbonati )> gli si dia qualche chiariment0 circa la cc Nefrite azotemica » e che gli s~ dica in che consiste la merofagi(lj cardiaca. Ringrazi amenti. At bonato 3448. 1

La nefrite azo•t emica è caratterizzata dall 'accumulo di prodotti azotati (prevalentemente urea) nel sang·ue. Su.ol essere accompagnata da alta pressione arteriosa ; gli edemi son0 tardivi (si producono quand()I il cuore flette) : presenta, insomma, una sintomatologia. propria. L'incontinenza del cardia consiste in una deficienza di temo dello sfintere cardiaco, per modo che i cibi rigurgitano facilmente in gola (rinvii, pirosi) e può ainche prodursi mer1cismoi o ir111.mi• 11az1on.e. V. (507) Sarei molto obbligato a codesta redazione se nella « Posta degli Abbonati )> mi si fa· cesse con·o scere dove poter avere u n trattato veramente pratico di odont...>iatria e che sia nello stesso tempo completo. Mi è indifferente che sia edito in itailiano, francese ùd inglese. Con stima Abbonato N. 3417. Il trattato più completo e più pratico di odontoiatria che sia stato pubblicat0 finora è : « The American System o:f Den-tistry » (tre volrum.i di più di mille pagine ciascuno con moltissime illustrazioni), edito dal dott. Wilbur F. Litch con la collaborazione di molti eminenti specialisti, in v endita pTesso Lea Brothers e C. a Filadelfia, Pa. (Stati Uniti di America). A. C. 1

(508) La prego volermi indicare a_mezzo della rubrica « Posta degli Abbonati » quale trattato o quali m onografie trattano ampiamente della

PRATICA

~iotoni.a congenita (malattia di Thomsen). La rtng1raz10. Abbonato 1225. Una monografia completa ·sulla malattia del Thomsen è quella del Prof. S. ~ansini pubblicata dalla Casa Editrice Cav. V. Pasquale di Napoli. DR. (509) La prego a volermi in,d icare se vi sono autori m1o derni che han.no illustrato 1'uso dell'olio canforato a forti do si nelle affezioni acute dello ap·patrecchio respiratorio e specialmente nella pulmonite crt11pale. Zagar.olo. ' D'Antonio Sofia. 1

Veda l'articolo pubblicato nel fa·sc. 46, pagina 1616-18 del 1914. R. B.

CEN/11 BIBLIOORAFIC/. Non si recensiscono che t libri Perusnuti in dono alla Redazione

Trattato di diagnostica clinica delle malattiie interne. Parte I. Traduzione dalla 2a. edizivne tediesoa del dott. G. Puritz. Casa Editrice dott. Fr.a1ncesco Valla..rdi, lVIilano, 1915. L. 15.

P.

KRAUSE.

QuestQ del Krause è certo uno dei completi e al temp0 stesso dei più sobri trattati di diagnostica medica. Per qua'llto i varl capitoli 1slano -stati compilati da varl autori1, ·pure l'arm-Ollliia e la prop·ocr:zione .fra le varie parti è perfetta. I n.uov.i mezz,i d1iagnostici che richiedono l'uso di apparecchi speciali son0 adeguatamente trattati, e sono giustamente con·s.iderati come m·ezzi sussidiari alla indagine clinica, che deve sempre e dovunque trovare la sua baise nei segni ri· levati al letto del malato. DR.

e G. GALEOTTI. Trattato di patologia ge~erale. Quarta edizione, vol. I. Società Ed itrice Lib:taria, Milano. L. 25.

A.

LUSTIG

Il trattato di cui ora si ristampa la quarta edizi0ne è il lil:.ro classico italiano della patologia generale. ~ un libro che onora i due Jn.signi patologi, che ne ·s ono gl~ autori, ed ·i nsieme la cultura nazionale, di cui esso è una schietta espressivne. In questa edizione sono stati ampliati i capitoli riguardanti la patologia. del sistema ci!'co-lat0rio e la eziologia delle malattie .i'llfettive ed è stato dato adeguato s\·iluppo alla endocriuo1ogia. DR. (23)


lL POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. IUSPOSTI ! QIJEmTI I A DOl.lNDE. (5310) J.\!Iedico condotto chianiato sotto le ar1ni. - Il Dott. R. M. da V. desidera cooioscere in base a quale disposizione di legge .al medico condotto chiamato sotto le armi per mobilitazione compete l'intero stipendio. Al m·edico c-0.ndotto éhi.amato sotto le airmi per mobilitazione compete l'interv stipendio in l: ase all'articolo 20 della legge sullo stato giuridico degli impiegati civili, che .f u, non ba guari, fatto inserire in aggiunta. in tutti i regolamenti pel personale degli impiegati e salariati municipali. (5311) Chiamata sotbo le armti di medico rc,tirdotto - Sostituzione. - Il Dott. abbvnato 11. 99 chiede conoscere se, essendo stato ehiamato un collegai ·s otto le .armi, gli altri r.imasti hanno diritto a compenso per la sostituzione o si deve nomin·a re un interin0. Se alla sostituzione del collega assente debbasi provvedere con n-0mina di imterino o con supple11za dei colleghi rimasti in paese, deve deci·dere l'Amministrazione municipale. Certo è però se alla s.ostituzione sono iinivitati i cùlleghi hanno costoro d.iritto a compenso da stabilirsi di accordo con l 'Ammini.strazione m u·nicipale. (5312) Ser'Vizvo militare - Volontario. - _1\.1 D0tt. abbonato n. 3453 rispondiamo che data la ca.u sa per cui iSi ottenne 1a riforma 110n vi è a sperarie di essere ri ten1U1:0 idoneo per la carica di ufficiale medico. Crediamo pure che l'applicazioo.e del disposto dello articolo 20 della legge sullo stato giuridico degli impiegati civili secondo cui è assicurato l'intero stipendio a chi è chiamat0 sotto le armi in ca.so di mobilitazione, non possa essere invocata da chi v01J..0tntariamente si ar·r uola. Come medico unico condotto è poi per legge esente da ogni qualsiasi servizio mdli tare. (5314) Ufficiale sanitario - Nomina. - Il Dottor A. P. da S. O. desidera <.:onoscere qua1i pratiche bisogna esperire per ottenere la nomina .ad ufficiale sanitario e se avendo di fatto disimpegnato tale carica per alcuni anni possa ottenere un compen1s•o per il lav·oro già fatto. Se Ella è medico condotto e non esi.s tono rnel paese liberi esercenti, può essere dal prefetto incaricato delle funzioni di ufficiale sanitario. Occorre ·fare analoga domanda· a detta autorità unendo 11 nuLla ois ta da parte della Ammiinistrazione municipal e : ?'1-ulla osta che può essere dato con deliberazione del C0nsiglio co(24) 1

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munale od anche della Giunta in linea di urgenza. Pel tempo trascorso, mancando la nomina, non si ha diritto a perecepire compenso: potrebbe chiedere in linea amichevole qualche gratificazione da parte del Municipio; giacchè questo ;si sarebbe avvantaggiato, per la esecuzione di un importante pubblico servizio, del1'opera non retribuita di· un suo d1pendente. (5315) PeniSione - Aspettatitva. - Il Dott. abbonato n. 1855 desidera conoscere se sarà computa.t o nella pensione il tempo passato in aspettativa per inJfermità con due terzi di stipendio e quale pensione potrà liquidare con· 25 anni di servizio e 48 di età. Dal momento che Ella duirainte il periodo di aspettativa ha .seguitato a godere, sebbene in proporzione rid·otta, lo stipendio, potrebbe includere tal periodo di tempo in quello necessa·rio per àl conseguimento della pensione. L'articolo 55 del regolamento 9 marzo 1899, n. r2I, dice, infatti, che per conseguire la pensi,o ne di tiiposo 0ccorre dimostrare di possedere la laurea, una nomina regolare da parte del Comune e la percezione dello stipendio. Non accenna. affatto alla aspettativa nè peri ragione dd famiglia nè per ragione di salute. Con 25 .aJtlni di servizio e 48 di età liqudderà l'annua pensione di lire 764. (5316) penunzia di -varricella. - Il Dott. G. T. da P. desàdera conoscere se la denunzia della comparsa della -varricella in una scuola pubblica debba essere fatta caso per caso o complessivamente ogni mese c0t1• le consuete tabelle statistiche. La denunzia della var·ricella: nella scuola deve essere fatta caso per caso e non complesisivamente a fine mese. Dovend<>si procedere a sollecite ed energiche disinfezioni e dovendosi eseguire tutte le disposizioni inserite, allo scopo di impedire la ,p ropagazione del contagio, nel regolamento speciale per la P.rofilassi delle malattie !Delle 1scuole, approvato c-0n R. decreto 16 ottobr.e · r903, n. 437, non è possibile. attendere la fine del mese per aver notizia dei varl casi verificatisi in una pubbl~ca scuola. (5318) . St1Jpendio inadeguato ai lav·or.o . - Jl Dott. D . C. da P. D. desidera c1onoscere in qual modo possa far valere i propri diritti di fronte ad un Comune che corrisponde meschino stipen·ddo al proprio condottat0 in relazione ad uno esteso numero dii· f1am~glie comprese nello elenco dei poveri. Se il numero delle famiglie ammesse alla cura gratuita è eccessivo e 1supera di molto quel·


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SEZIONE PRATICA

lo esistente all'epoca in cui assu111se servizio, an2.richè reclama~e contro g11 elenchi, la consiglieremmo di ricorrere alla G. P. A. per ottenere un au·m ·e nto di stipendio di uffici 0 ai sensi dello articolo 26 del testo unico delle leggi sanitarie. (5320) Ufficiali medici di complemento.· Il Dott. A. R. 15 desiderai c0noscere se essendo istato riformato mentre era ufficiale medico di complemento possa ora, che è perfettamente scomparsa la causa della. ·r iforma, chiedere nuova ammissione in servizio. Nella affermativa con qual grado e condizioni, specie riguardo al passaggio nel ruolo· degli effettivi, a guerra finita. Essendo Ella stata riformata mentre esercita.va la carica dii ufficiale medico di complemento non crediamo che possa ora rientrare cin serviZ<i1<), adducendo la effettiva cessazione dello stato cli inf~rmità che esisteva in quella epoca. .,. Nè può av·v alersi del disposto dell 0 articolo 1° del R. decreto-legge .del 28 marzo 1915, n. 357, giacchè ii1n· primo luogo non appartiene nè alla prima, nè alla seconda nè alla terza categ0ria ed in secondD luogo ha sorpassata l'età di · . .anllJl 40. (5321) Casa di cura - Leg(]Jlità di esistenza. Il P·r of . G. z. da C. desid·e ra conoscere quale mezzo vi sia per impedire iil funzionamento di una casa di cu·r a, ove si eseguono ioperaziOlllÌ chirurgiche, senza che sia. intervenuta autorizzazione di •Sorta. L'articolo 65 del testo uruico della vigente leg.. ge san1taria dispon·e che nessuno può _apnire {: mantenere in esercizio un ristituto di cura medico-chirurgica se :non. con· l'autorizzazione del prefetto, sentito il medico provinciale ed il parere del Consiglio provinciale di sanità. I contravventori a tale disposizione sono ·p uniti con pena pecuniaria estensibile a li,r e 500. Essendo l'istituto cui allude evidentemente in contravvenzione perchè non possiede 1'autorizzamone prefettizia, El1.a. può <lenunziare il fatt.:> per iscritto al pretore, al procuratore del Re, a qualsiasi delegato di P. S. -0d a sottufficiale del1'Arma perchè agiscano ad elevar.la eo·m e ufficiali di polizia giudiziaria. Quando sairà stata pronunziata la cond.anllla può nuovamente riferirne al medico provinciale perchè adotti le misure necessarie di vigilanza onde . ottenere che il fatt·o non si rinnovi pel tratt0 avvenirre. (5322) Me;dico interino - Obbligo della 'Va•cci11lazi0'111e - G:hiamata sotto le armi. - Il Dott. F. T. da N . desidera conoscer.e se come medico interino abt.i a il dovere di eseguire le vacccinazioni e se, chiamato sotto le armi, e:onservi il suo posto di medico eo·ndotto, in cons1derazione che era ~ià -stato titolare per tre mesi e che dal posto si era spvntaneamente dimesso. 1

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Il medico nnterine. ha gli identici doveri del medico tit0lare, che supplis~e, tranne che non sia diversamente dii.sposto nell'atto di nomina. Ciò stante egli ha l'obbligo di eseguire gratuimente le vaccinazioni pubt11'iche. Non, può, come interino, pretendere che in caso di chiamata •s·ott:0 le armi Le sia conser.v ato il posto e l·o stipendio attuale, giacchè quella ifacii.litazione è concessa solamente a1i tito lari nominali in base al concorso ed aventi, perciò, diritto di c0:niS1ervare il proprio posto. (5323) A rruotamento 'VOlarnitiarrio - Con,ser'Vazi•O•· ne del post0i e dello stipendio. - Il Dott. A. R. da P. desidera conoscere se possai conservare il posto e lo istipendio arruolandosi volontariamente nel R: Esercito come ufficiale medic0, non ostante avesse diritto ad esenzione come medico condotto unico del Comune. Arruolandosii volontariamente nel R. Esercito in qualità di ufficiale medico di complemento non conserva il diritto al posto ·e d all0 stipendio, giacchè l'articolo 1° del R. decreto-legge del 13 maggio ulti.m o, n. 620, si riferisce agli impiegati che sono trattenuti o. richiamati sotto le armi, e non già a coloro che volontariamente si arruolano, aventi, per di più, diriitto a dispensa: (5325) Uffièiale medicai 'V olonitMio del R. Esercito - Cons,er'V·azione del posto e dello stipe1idio. - Il Dott. abbonato n. 6135 desidera conoscere se .n:on avendo alcun obbligo militare perchè riformato-, gli sarebbe conservato il post0 di medico condotto che attualmente occupa qualora volontariamente si arruolasse nel R. Esercito. La legge-decreto del 13 maggi<> ultim0, num.e ro 620, sec0ndo cui agli iimpiegat1 è conser· vato 1'0: stipendio ed il posto per l'intera durata della guerra, si applica a coloro che sono trattenuti o richiamati sotto le armi e non già a col0r0 che volontari.amente ·si rurruolano. (5326) "t.tf edico wndoit to chia1nato sotto le armì - Diritto lllllo s•tipendio. - Il Dott. N. P. da M. desidera conoscere da quale disposizione d1 legge deriva l'obbligo da parte dei Comuni di corrispondere al proprio medico cond·otto l 'intero stipendio durante la permanenza sotto le ar·mi in caso di mobilitazione. Nel secondo s emestre dell'anno decors0 furon invitati tutti i Municipi ad inserire nei propri regolamenti organici disposizioni id en'frhe a quelle contenute nello articolo 20 della Jeuo-e sullo stato '-" g-iuridico degli impiegati cioo vili pei loro dipendenti eventualmente chiamati s0tto le armi in caso di mobilitazione. In base a questo articolo, che ebte più lata applicazi·one con l'articolo 1° del R. decret-0-legge 1

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IL POLICLINICO del 13 maggio ultimo, n. 620, l'impiegato che è chiamato sotto le armi, e, quindi, anche ;~ medico condott0 conserva integro il proprio sti. pendio per l'intera durata della campagna d i guerra. (5327) Decorrenza aumernto stip en1dio - Medico

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seSiSenni sullo ·s.tipe11dio iniziale. Per i primi looo poveri ammessi ai sensi di liegge alla somministrazione dei medicinali gratuiti, e per i pov·eri in più, verranno corrlsp·oste L. 75 per ogni 75 poveri e frazioni. Scadenza 24 giugno. G1MIGLIANO (Catanzaro). - 2a. condotta; L. 2200 lorde, con aumenti ses·s. Età limite 35 a nni, s. e. r. Servizio entro 20 giorni. Scad. 30 git1gnv. di rieparto ferro viario - C 1iiamaita sotto Le armi. - Il Dott. L. V. da M. desidera conoscere da LEVATE (Berga1no). - Consorzio con Sabbio Bergamasco; ab. 1700, L. 4000. Rivolget'lsd si ndaqual giorno deve decorrere l'aument0 di stipendio da poco tempo ricevuto dalla Ammini- co di Sabbio Berbamasro. Soad. 30 gi ug110. MIANO (1'reviso) . Cond0tto residenziale; strazione municipale, se per conservare iil . posto L. 4150 10rde. Scadenza 20 luglio. di medico di reparto ferr-0viari·0i occorra a ppo* MONFALCONE APPENNINO (Ascoli Picen o). sita deliberazi0ne ·del Consiglio comun·a le e se Medico; L. 4000 e L. 600 per indennità di caper 1'esenzione dalla .ch iamata occorra certifi- valcatura; .a·s·sicuraz. Scadenza 25 giugno. cato del sindaco. MoNTEFALCO (Perugia). - Il concor.so a1la. con· Quando n:on vii è speciale disposizione tassadotta (L. 4400) è prorogato a tutto il 31 agosto. tivamente inserita nel reg.o lamento, l'aumento PERRERO (Torino). - Condotto ufficiale sanitadi stipendi-o· decorre dal gio~no dell'approvazio- rio per Consorzio; L. 3500. Scadenza 30 lt1glio. ne dell',atto che lo concede da parte della G. P. PIOVERA (Alessandria). - A tutto 30 giugno condotta per i poveri; ab. 1451 di cui circa 300 A. per mantenere .i l posto di medico di reparto poche case sparse; L. 1300 10rde con 4 quindelle ferrovie bisogna ottenere analoga delibe- in quenni del decimo e L. 250 quale U. S. zione ~el Consiglio comunale, tranne se nel ROSIGNANO MARITTIMO (Pisa). - Condotta di capito1-ato .o, nel} ',atto di :n0mina fosse ronteCastelnuovo della· Misericordi,a, .semi-iresiden·n uta autorizzazione gen·erica a copri·r e ed eserziale; L .. 3800. Scadenza 30 giugno. citare uffici sanitari diversi dialla condotta. Per SALTARA (Pe saro). - Il conc0rs.o alla condotta ottenere la esenzione dalla chiamata .s.o tt ì le medica è prorogato a tntto il 22 giugno. armi occorr:e che il sindaco a norma dellv ar· SAN RAFFAELE CIMENA (Torino). - c.ondotto U. S.; p0veri; L. 2500 lorde con 4 .s.e ssenni. ticol·o 4 del R. decreto 13 aprile 1911, attesti · Scadenza 30 giugno. sotto la di lui personale responsabilità che SCLAFANI (Palermo). - Condotta piena; lire l'opera del condottato è assolutamente indispen3500 lorde e un sessenn·io, alloggio; du•e anni di s,abile per il retto andamento del servizio. laurea; obbligo arm. far. Scad. 15 luglio. Doctor JUSTITIA. Medico-ch irurgo quarantenne, ottime referenze, lunga pratica ospedali, concf.otte, itnpegnerebbesi sul>ito ç per ep.o ca pt;()ssima, per interiCONDOTTE E CONCORSI. nati, per Comuni o per supplenze colleghi c.ondùtti o anche medici liberi ·r ichiamabili, deside* ABBASANTA (Cagliart). - Condotto per tre rosi mantenere clie11tela privata durante forzata Comuni; L. 4000 lorue. Scad. 25 gingno. assenza. ~referiscesi 10calità mare, . l~ghi. ScrjCANTIANO (Pesaro). - Seconda 0ond0tta semi- ·vere Case}l,a postale 5.5., Udine. tresidenziale; L. 4200, senz'obbl. cav.alc. ProGiovine medico-chir11rgo ·eserite da servizio roga al ro luglio. Accettaz . .entro 20 giorni, ser- militare, U. S. ; cerca i·nteri~ato .a l::iu·one conv izio entro 30. A b. 4658, di cui 2502 nel repa.r to dizi0ni. Scrivere : ·d ott. Anton.10 De Capua, Lon• di ettari 4100; ospedale con camera .operatoria. gobucco (C0senza). Medico fornito di otti·m i titòli e di congedo CHIAMPO-SAN PIETRO MUSSOLINO (Vicenza) . .militare assoluto, pratioo , di cond0tta, accetteCo:ndotta; L. 4000 con l'obbligo del cava1lo e rebbe dal 25 giug110 un i~teri~ato i.n. montagna per i soli poveri. Residenza a Chiampo. Termine (Piemonte .oppure "~ ppenn1no 11gu!e ~ centrale). 30 giugno. Documenti di rito. Dirigersi al dott. Arnoldo Vene~1an1, Bologna, DUALCHI-NORAGUGUNA (Cagliari) . - Condotvia Mars,ala 41 indicandù ·es.tensione della conto; L. 4150. Scadenza 30 giugno. dotta: in chilo~etri' quad·r.ati. GABBRO DI COLLE SALVETTI (Pisa). Co·n dotta Medico chirurcro criov:ine accetterebbe subito semi-residenziale; L. 380 . o più L. 700 per cal- i nterinato, sup12lenz~; buone condizioni . Itali.a valcatura. Scàdenza 30 giugno. centra le : per offerte dettagliate .e tra.ttat1v·e d1GALATRo (Reggio Cal.). - Condotto gehera- · r·igersi al <l:oitt. C,arr.ettv, Ma:~ch1to . (Potenza.). ,. lità; L. 2600 .oltre L. lOO quale U. S. Due anni Sono segnati con un asteri.sco * i c,oncor~i ~he ci risul!ano di esercizio profiessionale. Elà 29-60 ·anna. Ser- diffidati con due asterischi ** t concorsi che ci risultano boicotvi.zio entro 5 giorni salvo legJttimo impedimen- tati datie Associazioni Sanitarie Profess.ionali: .. to ·nel qual caso richiedesi esplicito . atto di acDi/fide e boicottàggi, cettazione. Scad. un mese dal 25 maggio. . .: . Revoca di diffide : Castelsangiovanni (PiaGATTEO (Forlì) . - Condotto p·e r S. Angelo in &tlute; L. 3000 lorde e L. 600 di cavale., L. 1500. oenza) , Consorzio Cheli.o-Tra·r ego (Nov.ara), Ca-. stiglione dei Pepali (Bologn.a). per l 'ambulat0rio da tenersi .n ella frazivne ; tre 1

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SEZIO~

NOTIZIE DIVERSE. Assistenza sanitaria per I feriti e I malati in guerra. Si moltiplicano in mvdo meraviglioso le iniziat ivie dirette a •sussidiare la Croce Rossa Italiana e ad ospedalizzare i feriti ed i malat i .r ed uci dal campo. Noni passiamo tener dietro a tutto questo i·i1tenso mov.imento•. ~ossiamo solo affermare che da tempo si è fronteggiata la possibilità di ricoverare oltre ·1nezzo milione di ferit i nelle varie città italiane. I n quest a nobi·le gara si è distint·a , 00111e aJ solit o la città di Milano.

Urìlone generale degl'lnsegnantl italiani per la guerra nazionale. • L'on.. prafi. Scialoia ha d irama.w la ·s eguente lettera-circolare : «Pregiatissimo S·ignore, « R.iJn:g·razi·o innanzi tutto Dei e quanti c0lleghi e presidenti di associ•azioni (Associazio1ne nazionale fra i professori u.'lli versitari, Associazione nazionale fra :Ì' liberi docenti, Associazione nazionale fra i capi d'istituto, Feder:azione nazionale fra gl'i:nsegnanti delle ,scu0Le medie, Unione magistrale nazionale, Ass·ociazione magistrale itali ana «Niccolò Tommaseo,,, Associazione nazionale .fra gl 'ispettori e vice ispettori scola·stici, Federazione ginnastica italiana, ecc.), hann0t aderito con: .calde e lus•inghiere espressioni1 di pl•ausv e ·d i solidarietà, alla mia proposta di unirsi in um. sol fascio per l'ass.i stenza e prop.a gan.da spirituale in s ostegno della nuova e ultima guerra d'indipendenza italiana. La poderosa le~a di tutti gli educatori 0i'Vi1i d'It~­ lia, ai quali l'on. mi:n:istr~) della P. I. per mio mezzo rivolge, anche in n o.me del Governo, un viv0 encomio, assume da ogg·i il titolo di « Unione generale degl 'insegnanti italiani per la guer: ra nazionale ». «Mentre il Comitato centrale, t enendo. conto delle singole proposte e offerte, priepara un piano particolareggiato di .lavoro, che ~arà p~esto noto mi a:ff.retto a rass.icurare quanti, nell aderire,' haun0 avuto parole di esitai:ione circa .la possibilità d·i: riuscire utili, data l'indolie sp~c~a,­ lissima ·d elle dis<Cipli-ne prof.essate e . ~ell'att1v1ta pratica da cia scuno persegu1~a: ~edici, ~a~ ema­ tici, fìl'\)logi, iin:gegneri, tecnici di qrt1als1asi sp~­ cialità cultori di scienze l)u1e o 2str.atte, tutt·1, in qu~to r.a ppres·e nta11ti dell'alta coltura , h~n­ ai.cJ1 indubbiamente una part e •notev:ole nella. vita morale del Paese· tutti godono, 1n pubblic0 e in privato, autorità ~ 12rest.ig.io, così che la loro pa.rola, il loro con:s•t·glio, 11 ~oro ·~tesso . m·odv personalissimo di pensare, d.1 sentire, .di condursi, può ·a·v ere ~na su.gges~1va forza di esp.ansione destare echi ser·vJ.re di modello, assumere un'i~portanza sociale,, sp~sso decisiva. Ognun0 può ad.un·qu·e rendersi ut·1·le .alla. san~ causa; tant.o più che l 'a·ssist e.nz.a,. cui noi v:ogliamo dedicarci, non de,ye esplicarsi 11ecess·airia~ente co~ conf1erenze e discorsi, ma, cOfllle . molti. colleg~ 1 opportunam~ute s!-lggeriscono, d.i .continu0, ln ogni occ~sionie .s1 offra, p~efer1~1.lme11te n;~la conversazione ])ri'\ ata 0on gli ?mili e con gli?dotti, poichè in tal mod·01 si possonv meglio 1

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PRATICA

combattere e ribattere pregiudizi, 1esitazioni, debolezze, errori, e rinvigorire i convin cimenti sat1i e le disposiizion1 gen.e rose. Alcuni banno autorevolmente moss0 qualche dubbio sulla effieiacia dell'assistenza spirituale, •se disgiunta da aiuti positiv-i·. Essi hanno1 certo ragione. Ma pure bisogna tener presente, 1n primo luogo, che la nostra propag.anda deve .inves-ti11e tutte le classi sociali, e che le tendenze eg.o.istiche fanno più spes'So capolino n·e lle classi agiate; in sec0ndo luogo che l'assisten2a rivolta agli umili deve comprendere per l'appu'll:to la ricerca affettuvsa di tutti quegli stati di bi:S·o.g no, che potrel:;1b ero debilitare le migliori di·~ posiziooi dell'an·i'mo; e s1egnalarli ai Comitati locali di assistenza; dei quali, noni dubito, gl 'insegnanti o sono già, o debb0n·o divenire dappertutto molta e autorev0le pairte. Infi.ne agli egregi co11,eghi, che hanno l'invidiato privilegio di trovars.i• tra i combattenti, :r ivolgo un• commùsso saluto e augurio, e la preghiera di dedicare ai no•stri bravi s0ldati quell 'opera di conforto1 e d·i· persuasione che ·nvi dedichiamo alla popolaz·i one civile . « Cvl ma·ssimo riguardo On . prof. Vittorio Scialoria della R. Università di Roma ». Il ministro della pubbl.ica istruzione ha diretto all'on. senatore Vittor·i·o Scialoja la seguente lettera : « Onorev.oJ.e Senat0'!e, « Con vivissimo cùlllpiacimento vedo la !DObile iniziativa dei professori universitar.i e dei pubblici educator.i• nel proporsi il compito di t enere alto lo spirito pu1bblic0 c·on la parola e con gli scritti in questo m·o mientv cosi gnave ,p er le sorti della Patria. A Lei, che tantOJ autorevolmente sta a capo dell'alta impresa,. voglio esprimere la 111ia piena soddisfazione e ·i l mio pia uso ,c 0rdiale, e aggiun~ere a 1n ome del Governo u111a parola d'incvraggiamento e l'espres·sione della piena fiducia nell'opera' sapiente e zelante dei coltiv.at ori della nostra gioventù a qual~n­ q•ue ·ordine di scuole e~si .apparteng:0tno. V:ogl~a, illus t re senatore, 1g ·r adire e partecipare i 1t1.no-raziame11ti e i sentimenti di sincera ammi~azione ai Su·oi colleghi e rollaboratori a cui appartengono tanti .u~mi~i insigni per altezza di mente e generosita di cuore, che danno sl nobile esempio alla gioventù e a~ paese: Ella · aibbia, .001orev0Je professo_re, la m~a particolare l!"icon·osoenza con l 'augur10 del pieno successù della Sua valida o.p era per i nuo'\ri de~tini d~lla Psatria: e mi tenga quale con la massima stima n1i couf ermo P. Grippo ». 1

L'on. pr?f. Vittori.0 Sc~a~ 0ija ~·a rispos.to rino-raz.i'an1d o in no1ne di tutti i Suoi colleghi e collaboratori di oo-i1i orcline e g rado1, e offrendo al0 1'ou. ministro la p11e.side11za ·C.in~rar~ ~ell' « Unione generale degl'1nsegnant1 italiani per la o-uerra naziona le ». o Il Comune di Napoli ai sanitari.

L'assessor·e di ~apoli per mato la seguente circolare : « _t\ i sanitari del Comune « In questa o:a su~r~, i~ de ai figli suoi sacr1fiz1 par1

l'igiene ha dira. _ . di ì\apoli, . . cui la Patria chiealla grande causa (27)


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IL POLICLINICO

di civiltà che essa sostiene, ed al radioso avvenire ·c he n1e spera, già i medici tutt.i1 d'Italia , hanno mostrato quelle virtù •s ubilimi, che i11 0gni circostamza hanno ·f atto e fanno apparire sempre più alta, nobile, utile ed efficace l'opera loro. Quelli fra essi ch1e hanno avuto la ventura di essere ch·i amati· sui campi onorati delle battaglie, sapranno con singolare serenità ed abnegazione, con zelo, con entusiasmo e con -0.r goglio •e cuore itali.ani, lenire le miserie, diminuire i dolori, medicare le fer.ite dei combattenti, coruforlare e raccogliere con tenerezza e con sacre te sarnte parole gli ultimi aneliti dei m0renti. Ma n-0in meno importante e g.randiosa è l 'vpera di quegli altri medici, che •s ono restati e resteranno tra le file del p·o polo d·i· cnii essi più che gli .altri COllOSCOllO i molti pregi e i v.iccoli difetti, i facili entusiasn1i ed i più fac11i scoragg1~menti, le naturali debolezze e le giustificate passivni. Aiutare e proteggere con sani consigli coloro che sono .r estati, prevenirn.e i mali fisici, m~ tigarne i dolori morali, col far ridestare in essi quella forza psichica, che è indispensabile a • preparare e ad ottenere ·segretamente le grandi vittorie, curarli con grande affetto in caso d"infermità, soccorrerli nei duri bisogni della vita, anche questa è s opra: ogni altra opera altamente umana, civile ·e nazionale. Ed è quest'.opera, alla quale si sono spontaneamente e con ammirevole slancio offerti tutti i medici civili, è a questa opera, dicevo, che io spero, anzi son sicu.ro, contri·b uiranno i•n modo speciale i ·sanitarl tutti dell'Ammini strazi.0ine comunale di Napoli, perchè essi senza du·b biv più degli altri sono stati educati allo spirito di sacrifizio ed alla grande scuola di dolore. L'assessore: prvf. G. Tedeschi». 1

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Deputati medici sotto le armi.

Da un elenco pubblicato sul " Giornale d'Italia » risulta che sono s otto le bandiere i seguenti medici deputati : Nel Corpo sanitario militare : maggiore : Dfporali (Lanciano) . - Capitani : Tinoz~i (Pen11e) ; Bianchi Vin.cenzo (San Bartolome01 in Galdo); Mazzarella (Sessa Auruin ca) ; Vignolo (Chiavari) ; . Paparo . (~aulonia) ; ~indone. C~~-~galbuto) ; Morisani (~ied1m•onte d 'Alife) ; P1~n1 ~Paolai). Nella Croce Rossa : t enenti : Gugl1elm1 (Montefiascone); Dello Sbarba (Lari). Nella Croce di Malta : tenent e colonello Pantano (Gdarre) . L'on. Casalini G. (III Collegio di Torino) andrà come s.a ttotenente medico.

[~<\.NNO

XXII,

FASC. 25]

Il sottoscritto in pr.01prio ed a t1ome degli odontoiatri milanesi, rende noto a V. E. che tale Associazione, nell'attuale momento d'Italia e nella probabilità d'una guerra m0der.na, dove le ferite da a1'ma da fuoco .n elle trincee s.o no nella maggJor parte alla t esta e &pecialmente alla bocca e ossa .m ascellari, e come l'opera del medico dentista abbia un valore importante col pronto intervento di cure mediche e protesiche moderne sollevando infermi da acutissimi dolori, ridando la masticazione e l'estetica fu-cciale; che in tempi passati t ali lesioni prvduceva11·0 conseguenze gravissime; s·entono il dovere di spontaneamente offrire la loro opera da svolgersi nel modo e coi mezzi che V. E. crederà o·p portuno di adottare . Dott. Mario Zuccari 11. «

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Guido Baccelli per la guerra. Il prof. Guido Baccelli ha messo a disposizione dell' Autorjtà militare la pro,pria clinica. Egli ha riassunto così il suo pensiero: u La guerra è incominciata. La coscienza nazionale è altissima nel convincimento del suo diritto; le parole aspreggianti dell'Imperatore austriaco e del suo erede cadono dinanzi alla coscienza degli italiani come frecce avvelenate, ma senza forza. Noi ci troviamo uniti coi .nostri fratelli d'armi del 1859, c0ll'amicizia inglese, sempre uguale in ogni fortuna, coll'eroico Belgio quasi esangue, colla valorosa Serbia, colle valanghe russe, che non hanno d'uopo che d'armi, ed aisp~ttiamo fidenti nel campo d! ~at7 tao-lia i rumeni, che non sono che cittadt-ru dt R3ma .antica., fatti possessori di lontane terre dalla o-ratitudine di Tra·i ano ; lg, lotta sarà aspra . .. N~i combatteremo .p er lai civ-ilt~, per l'al~ cultura per le scienze, per le armi e per ogni alto fir{e che nobiliti il genere umaino ».

Come Augusto Murrl intende i doveri dell'ora presente. Prima ancora che si iniziasse la guerra, il prof. Augusto Mun·i !Dett~v~ sè ed ril p~s0!1ale della sua Clinica a disposizione della Direzione di sanità di Bolog~a con 1!1 seg~ente ~ettera, 1~ quale può valere di esempio ~ di mon1t~ a quei medi.c·i chiamati sotto le armi, che nO'Il sanno rasiseo-narsi ad .o.ccup·a re una posizione s.u bordi0 nata o non adeguata ai loro meriti : «Mi rivolgo a lei in q uesta !forma confiden: ziale per dirle con in~era ,sc~iettez~ che tutt~ noi. della Clinica medica sentiamo 11 dovere di cvoperare, come ci sarà meglio possitd.le, al~a difesa dell'Italia se questa. dovesse scendere i~ guerra. Ma tutt:i miei assi1stenti han già degli obbli o-hi a tale intento. Sol rio non ne h.o eh.e uno ~d è questo della mia cosd:enza. S~rà Pt;tvilegio ·o sciagura dell.'età ..Ma sta che si ~ogl1a io ho bisogno <;I~ se.gu1re l't~per~ della nua coscienza: e perc10 dico a .1~1, ottt.?W. collega, a lei che diri o-e il Servizio san1tario del VI Co~po d'armata, che s'io po~essi non essere del tutto inutile nel caso previ sto, ~lla potrebbe comandarmi sicuro d'essere obbedito .fedelmente in qualunque opera vole~~ ~~darnu, non nelle alte quali forse la ben1gn1ta sua per me pùtirebbe' tenta·r la d'assegnarmi, ma anch~ nella più ·u mile di quanto Ella potesse aver bisogno, 1

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Gli odontoiatri milanesi per la guerra. Gli odontoiatri milanesi si sono radunati D;ella loro sede ed hanno ànviat o al mi nistTo della guerra l'offerta dell'opera ]or.o . Considerato il numero piuttosto alto .nell~ attuali o-uerre dei feriti ai mascellari e denti, da es•s ere~resi ~erciò inadatti a qualunque servi_zio? come pur~ dei s01ldati che hanno appa1:ecch1 .d1 protesi dentaria ~ui p<YSS?~·ol. o,ccorre!e r.iparaz1c;ni l'ufferta degli ooonto1atr·i: e assai o.p portwia. L'off.e rta è stata fatta col seguente telegramma: «A S . E. on. Zupelli, ministro della guerra, Roma.

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[ J\N NO XXII, FASC. 25]

SEZIONE PRATICA

p oichè per me, come per moltissimi, la nobiltà dell'ufficio non può in questo esser determinata dalla natura dell 'az.ione data, ma dal dare tutto per la nostra patria illustre, che non reclama altro, ch e il rispetto dei' suoi diritti, neo-at o<Yli 0 finora. dall'altrui prepvtenza ». b Inv""i1 tato a compiere unia !formalità burocratica che ~ove':'a sanc1re l 'o·ffei:ta, !l pr9f. Augusto, Murri scriveva al suo ant1c•o dl'scepolo, cap. medico dott. De Napoli, il 18 marzo: Io v·o1g·lio essere una cosa, di icui 1'oro potra:n. far•e ciò che vogliano, .se stimeranno che alla mia verd.e et à i 01 ilon ;sia g.ià c ome una cartuccia I.a. quale ha già ·s ervito a sparare. ' S'è ·così, io 1as,p ett o ordì ni » . 1

Ospedale psichiatrico di guerra. Da Trieviso comunicano ·: «Guidati dai più n-o... bili sentimenti di civismo e di umanità, gli illustri preposti alle Direzioni generali sanitarie civile e militaTe, hanno delibera to di istituire un frenoc0mio speciale per le malattie mentali prov,ocate dalla guerra, ·scegliend one come sede più rispondente ad .ogni esigenza, data l a sua u ticazione, la città di Trevis o. Fu qui infatti l'a ltro ieri il colonnello direttore di sanità del V Corpo d'armata, per prendere, col dire ttore di questo manic0mio provinciale , 1.1ro.f. Zan.on, gli ultimi acc01rdi concreti e definiti vi in merito. A disposizione di questo ·frenocom.io di guerra vennero posti adatti locali ed oltre un centinaio di letti ». 1

Come combattono i nostri nemici. Un comunicato del generale Cadorna dice : « In qualcun.() d ei1 nXYstri feriti si · ono c-0nstat ate le pro,re dell 'uso da parte del nemico di pr·oaettili esplodenti. Anche l'acc~ato esame di frammenti di pallvttole, raccolte l'J? talune delle loéalità ove e1::.bero luogo scontri, h a ·o onferm iato 'l'impiego, per part~ d:el nemico, <l:i ID:1~z,i esplicitamente c0ndannatl' dalle conven2ion1 i nt ernazionali ». S econdo not izie ufficiali diram.ate dall '« Agen-' zia Stefani » militi e agenti austriaci travestiti h anno fatto fuoco ·s ui nostri .medici ch e curavano i f.eriti, sui feriti stessi e s ui port a feriti. Questi ed altri atti di a.:Ss~issini.o veng1ono compiuti col ripugn.a nte proposito di pro~oc~re delle rappresao-lie da parte delle t ruppe italiane, cvntro le pop~lazioni civili d elle t erre irredente. L'ii1sidia è ·stata prontament e svent ata.

La coltura tedesca nel campo della ginecologia. Nella . lezi0ne di chiusu·ra, il prof. L. M. Bossi . h a svolto jl tema « I pericoli e le vittime della coltura t edesca nel campo gine00logico ». L'O. ha voluto ~imostra~e ·e documen~are eh~ in questo ca m po 1 ted~s~h1. ha~no cvmp1ut.o vari furti han.n o commercializzato 11 sapere, ,SJ. sono dim~strati .peda·n ti, mi&on~isti, incapaci. di id~ nuove ed ardite; e h a nno arrecato gravi danm, facendo molte vittime.

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Servizio del materialé profilattico. C?.n a-ecente ~ircolare ai prefetti, il Ministero dell interno (Direzion e generale della Sanità) impartì is truzioni per l 'applicazione del R eo-olamento .s ul servizio del mat eriale profilatti~o, r~g·olamento ~pprio1vato con decreto minister.1~le del 30 sett embre 1914, ch e s'is,pira al du.plice scopo di .assicurare il raggiung imento d ei delie~ti ~ni di. servizio ai quali il mat eriale profilatt1co e desti~.ato, facendo si che esso .sia sempre conservato e mantenuto in pi ena efficienza, pronto ad essere faci lmente e rapidamente utilizzato colà dov·e il bisogno ne richieda l'impiego, e gairantiTe, cont émp.oraneamente, la doverosa tutela del 1patrim0nio ingente eh 'esso costituisce e · rappresenta. In relazione con tale duplic·e intento esso determina e disciplina nettamente e dettaglia t amente le attribuzioni e le responsabilità dei funzionari t ecnici e amm inistrativi preposti a questo importante servizio. Il M·i nistero richiamai ora l'attenzione dei Prefetti s ui provvedimenti da adottarsi, provi.n cia per provincia, per la pronta esecuzione del xegolamento suddetto, ~n· quant o riguairda 1il per•sonale preposto a lla ct1stodia e alla gara:nzia reale da prestarsi ·dai c·on·segnatari e la sistemazi1one del servizio contabile .

Per le analisi dei Laboratori di Stato sulla farina e sul pane. Il Ministero de ll'lnterno h a fatto eseguire nei laibora·t01ti della Direzione generale di sanità una serie di ricerche sperimentali s u numero.si campioni di farine. e di pane, e i risultati di tali rjcerche, fatte allo scopo di impedire facili t entativi di frode, sono riassunti in •speciali istruzioni, che i P1refetti dovranno s ubito comunicare a tutti ~ lab,oratori comuna.Ji e consorziali di vigilanza igieni.c a, e a tutti g l 'istituti e laborat ori incaricati delle analis i. È s uperfluo 'rilevare l'importanza di queste istruzioni che cost ituiscono un 12rezioso e sicuro controllo ig ienico sulla panificazione. Le istruzioni contemplan\Y . l'.analisi ~himica (metodi per l'analisi delle farine, e m et0di per l'analisi del pane) ; l 'analisi micrografica; d 'onde gli elementi per esprimere il giudiz:io. Le istruzioni sono m·olto pratiche e cont engono ainche un esempio, per norma e giudizi.

Giubileo del prof. Domenico Majoccbi a Bologna. Nel corrente ·anno accademico si com pie il 35° anno d'i'llsegnam~nto u·n~vers~tar.io ~el .chia~ rissi mo prof. Domen1co Ma3occhi, ordinano di clinica dermosifilopatica nella R . Università di Bolo~na. Gli allievi, i colleghi, g li ammiratori d.ell'illustre m aestro in·t endon·o in questa occasione di attèstare a, lui la stima ed il plauso che il suo insegnamento e la sua produzione scientifica· ha.nno meritato jn Italia e all'estero. Si p ropongono per ciò di sole~nemente offrire al maestro insigne una medaglia d 'oro commemorativa. La Società italiama di d ermatologia e sifìl00-.rafia e l'Associazione professionale dei derm~sifiloo-rafi italiani si preparano alla loro \•olta a t ributa.ro-li uno 'Speciale omaggio. Il Comitato prom·oto~e .è ~o~pos~~ di _un3: ci·n quantina di spicc·a te ind1v1dualita sc1-entifiche tra (29)


IL POLICLINICO

cui ricordiam0 i seguenti riomi di professori e~teri : Darier e Leredde di Parigi ; Durrieuilh di Bordeaux ; Jadassohn di Berna ; ~etrwi De Galat di Bucarest; Ra;vogli· di Cincinnati · Sommer di Buenos Ayres; Stellwagon di Fil~delfìa · vi erano compresi anchie alcuni' professori dell~ Germania e dell'Au·s tria, come Finger, Unna Lesser, Herxheimer, ecc. ' Segretario generale è il prof. Giovanni Pini (Bologna, v1iia: S . Stefan0, 18). Gli offie renti da lire 20 iin più avranno una riproduzione in bronzo della meda.g lia.

Onoranze al senatore prof. Golgl. Il Co1nitato esectttivo riunitosi a Pavia il 31 delo scorso mese, ha deliberato di rrinviare le onoranze all'illustre Maestro, fino all'apertura del nuo,1.c)t anno accademico, in ,-ista delle eccezionali condizioni politiche del momento.

Il prof. Tonelli. Il Consiglio accademico dell'Università di Roma a grandissima maggioranza ha rieletto irettore dell'Ateneo romano il profess0r Tonelli, dl matematico in signe che da lu.nghi anni consacr.a la sua illu1ninata· e provvida opera all'altissimo compito di reggitore dell'Ateneo iromano.

Onoranze a Edinger. stato solennizzato il 60° c1 nn:>lea11110 del prof. Edinger di Francoforte. Alcuni giornali di neurologia e di medicina .set1eral~ hanuo consacrato numeri speciali e articoli al Yalente scienziato. È

In onore di Winternitz. In occasione del recente suo 80° comfleanno il prof. W. Winternitz di Vienna - i padre dell'idroterapia scientifica ha ricevuto in grande numero felicitazioni ed auguri. Un premio a Flbiger. ·

Il premio danese intitolato Salomonsen, di circa L . looo, è stato assegnato ad I. Fibiger, per la sua opera sulla trasmissione del cancro gastrico lnei ratti speciali mediante parassiti (spirotteri) delle t •l atte.

In onore della signora Curie. Per onv-rare la scopritrice del radium, il 1\1unicipio di Parigi ha assegnato ·il nome di ( 'urie ad un. piccolo parco, formato .s,ventrand-0 la vecchia via Dauphine. •

Per le ricerche sul cancro in .Germania. Il Ministero prussiano della P. I. ha chiesto al Parlamento la continuazione dell'aSiSe~no di 25,000 marchi (36,500 lire), che da sei ann1 viene stanziato annualmente per gli studi sul cancro; esso è subordinato alla condizione che la somma venga raddoppiata per sottoscrizioni private. È già stata assicurata la .sottoscrizione per il 1915.

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L'assegno è destinat0. in massima ~art.e a ri~ cerche sul cancro compiute $otto la dtrezione dt Ehrlich. (30)

[.l\.NNO

XXII, FASC. 25]

D vaiolo in Austria. D~l princiJ?io. della. guerra al 3 maggi0 erano stati denunz1at1 a Vienna 1173 casi di vaiolo

di cui 252 letali. ' Alcune università ed altri istituti di studio de.Il' ~~ustria hanno r eso obt:.ligatorio un certifi.cato. che comp:o\·i la \"accinaz.i•one o la rivaccinaz10ne posteriormente al 1° gennaio 1910. 0

Infermiere per lAustria. La Cr{>Ce Rossa americana ha inviato nel1'Aus~ria altre 9 esperte infermiere, che presero imbarco sul « Duca d'Aosta », via Genova. I prigionieri in Germania.

Secondo notizie ufficiali, che riportiamo :-analogamente ad altre, da o-iornali medici americani, in Germania erano c~nfinati sino al 15 aprile, 812,803 prigionieri. ' . Prima. che i prigionieri russi vengan·o adibiti a~ .lavon, sono sottoposti ad una visita med..i ca dtl1gente che escluda le 1n.alattie contagiose. Un ospedale danese in Francia.

stato istalla~v in un~ città francese prossima al fronte di combattimento. È diretto dal prof. Ehlers., il quale \•iene coadiuvato da tre altri chirurghi. È capace di 24 letti. .È

Scambio di prigionieri feriti. .Se~o~do la « .Medizinische Klinik », 200 prigJon1er1 francesi gravemente feriti avevano or è gi.à qualche settimana, raggiunto Coble~za, destinati ad un cambi10 con prigionieri dalla Germania. Si tratterebbe di U•D primo nucleo d~ ;in contingente cli 1200 prigionieri, del quale si e convenuto lo scambio.

Società austriaca contro le epidemie. È stata fondata a Vienna. Ne fanno parte emi-

nenti medici, come v. ~irquet e O. Storck. Si propone precipuam~nte ]a propaganda. l\fa11d~à una missione in Turchia per attivarvi la lotta contrio le epidemie.

Al R. Istituto Veneto. Al R. Istituto Veneto il 30 maggio nella seduta solenne del R. Istituto Veneto di .scienze lettere ed arti, tenutasi nella grande sala al palazzo Lùredan a Venezia, furono annunziati• i premi .conferiti e i nu.ovi temi banditi e poscia il pro'fi. R. Massalongo tenne un discors0 sul1'opera scientifica di « Gi1r.ola.mo Fracastoro ».

Per la istltuzjone di un dispensario antitubercolare a Cagliari. Il prefetto della pr0vincia di Caglja-ri ha ri·c ev·uto, a mezzo del rettore dell'U·nivers~tà, professo.re Casagrancii, rin.a. lettera dell 'on. visconte Hythhe, presidente della Società Pertu•lo~a e~· i1amari:..Ingurtosu, con la quale questi ha dichiarato di offrire la somma· di lire lo,ooo, come ~ uo contributo per l'impianto di un Dispensar.io antitubercolare in Cagliari, e lire 2500 all'an·no per il mantenimento del Dispensario medesimo. Anche l'amministratore delegato di detta Società comm. Adriano Peloggio, ha fatto la sua offerta di lire 300.

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[AN"\O XXII, FASC. 25]

SEZIONE PRATICA

Rassegna della stampa medica . . }ourn.. d. Prat., 24 apr. GLÉNARD: L'acqua fredTumori, mair.-apr. STROFENI : Carcinoma primida nella febbre t·ifoide. tivo di un lobo aberra·nte presternale della Th.e ]ournal A. M. A., 17 apr. WEIL: Chemotema!llme~la. FORNI : I tumori primiti vi del rapia e tumori. - SHIPPEN: Il co.li nel latte per1~ard10. -:- ~ON~ALI: Spermioblastoma a pasteurizzat0. - PoTTENGER : La mioroca.rd~a tessitura cor1oep1tel1ale. - NASSETTI: Tumori dei tutercoil otici. LEVISON : · La leucocitosi a fibre muscolari liscie dello stomaco. ·nelle emorragie addominali . Pacific M eQ,. Journal, apr. MAc DoNALD : La guerBull. de l' Ac. de Méd., 10 apr . MosNY: Riedura e l'antropologia criminale. caz.ioue professionale e riadattamento al laLa Presse Nléd., 29 apr. Medicina di g uerra. v oro. - GACHET : Bottone d'Oriente. R i-v. di M edic Legale, a pr. MORIANI : Sul valore Zbl. f . Chir., 24 apr. HABERLAND: Sul trattamenr ~ocim~stico dei oentri respiratori bulbari . t o degli aneurismi d a airma da fuoco . Giorni. intern. di S e. Med ., 30 apr. RUBINO: A rch. f. Sch.- u. Tr.- Hyg·., n. 8. Siv11Ts-: Sulla Splenomegalia primitiva con cirrosi epatica. dis:: . enteria e su0 trattamento. ipertrofica venosa. Gazz . d. Osp., 25 apr. PASCALE: Neuro-artritiBull. de l'Ac. de Méd., 27 apr. DOM UÉZON: Basmo e S'indrome emorroidaria. cillo paratifico aberrante. - BERGONIÉ : EstraLa G 111ecol. Moderna, genn.-apr. BossI : Neurozione di proiettili magnetici. psicopatie di origin1e genitale, ecc. - Bossi : Il Morgagni, apr . CARPANI : Terapia del rach'ÌPuò ancora essere indicata la castrazio·ne quatis mo. - FABBRETTI e LEONCINI : Rottura delle le c11ra dell'osteo1nalacia? - Bossi: In difesa v.a l·vvle aortiche. delle donne violentate da .soldati. - LEVI : La Clin. Med. lt., apr. 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J

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POLICLINICO

IL

Rif. di Ig . ·e San,. Pubbl., I magg. BERTARELLI: L'alimentazio.ne del soldato in guerra. - PINZANI : L'esame 1nicros.copico del pane. La Rif. i\lled., 1 m.a gg. OLLINO :· Stud~ e11ter0logici. - FERRANNINI: Valore clinico della reazione di Weisz. - SctNICARIELLO: Meningom·ielite spinale sifilitica. The Lancet, 1 magg. HANDLEY : Ileo entero-colico infiammator·io. - GRANT : Chirurgia plastica ·f.acciale. Gazz. d. Osp ., 2 magg. MosTI: Strozzament0 erniairio delle appendiciti epiploiche. - CAsSANELLO : Allacciamento simultaneo della carotide primiti\1a e della giugulare interna. J{l.-ther. Woch., 26 apr.-3 magg. MARAGLIANO E. : Vacci.nazione profilattica antitubercolare. Arch. d. Mal. d. sang., ecc., magg. BARD: AQprezzamento delle resistenze periferiche mercè I 'ascoltazione dei ~offi arteriosi . Lucina, I magg. ~IICELI: Cataratta e tossicosi gravidica. Ri'V. Sanit. Sicil., 1 magg. BENTIVEGNA: I medici sc0lastici e l'igiene della scuola. La Pediatria, mag~. LUNA~ Rontgenterapia dell'asma t-imolinfat1co. - FONZO: Guar.ibilità della meningite tuberc0lare. - FADDA: Prognosi della tubercolosi ganglio-pulmonare ·nei loa.ttanti. PentSiero Med., 2 magg. RoASENDA: Anatomopatologia di tabetico. - SIGISMONDI : Poliala1-ia. - GILBERTI : Cura rapida della fist<>la anale per prima intenzione. Betl. KLin. Woch., 2 magg. FRANK: L~ trombopenia essenziale. - KAMINER : Radimuterapia di c~catrici. - Medicina di guerra. Mii:nch. A'led. Wdch., 4 magg. FABRY e FISCHER: Sul &alvarsan sodico. - KUAFFL-LENZ : Ttrattamento delle ferite con carbon1e animale. V. WASIELEWSKI, WULKER, KULKA: Contro i pidocchi . The /Ournal A. M. A., I magg. KOLMER: La s ierodiagn.osi di Landau della sifilide. - WILL e STOKES : Il liquido cerebro-spinale nella 1sifi lide iniziale del sistema nervoso. - PFAHLER : La roentgenterapia profonda del cancr0. MediJc Re·c ord, r magg . BARBER: La dilata.zione cronica dello stomaco. Edtnb. Med. f ournal, magg. BRAMWELL: ! infantilismo pancreatico. - EMOLIÈ : Guerra e psichiatria. Bull. de l-' Ac. de Méd., I I magg. RouTIER: Amputazioni secondarie tardive. - DE LA RIVIÈRE e LECLERCQ: Gas irritanti usati dai tedeschi.

[ . ..\~NO XXII, FASC. 25]

Biocliini. e T·er. Sper., genn.-febb. Rossr : Sull'azione del piombo. - lUSPA: _.\zione di alcuni derivati della chinina sulla Leishn·iania ·in/a,nturni, i'l'i 'lYitro. A re/i .di Far1nac. sper., ecc., 15 apr. GANGI: Ricerche sul colpo di calore. - SEBASTIANI e GALASSI: Aziione pirogena e antigena delle proteine tifiche. Wien. Kli1i. Woc1i., 6 magg. SCHLESINGER: La •Sindrome di c0mpressione. del liquido cerel::.ruspinale; un tumore del midollo spinale opèrato con successo. - MAZZA: Batterioterapia dell'ozena. Riv. crit. di CllH Med ., 8 mag-g. CANTIERI: L.1 sieroterapia della febbre mediterranea. Derm. Woch., 8 magg. BOECK: Avvelenamento letale da resorcina per uso esterno. Zbl. f. in11. Med., 8 magg. AM. ENDE: La difesa delle comunità contro le epidemie 1n guerra. Zbl. f. Clvi:r., 8 magg STEINTHAL: Tecnica delle operazioni degli aneurismi in guerra. La Rif. Med., 9 magg. ASCOLI M. : La dissenteria. L'Idrologia, ecc., marzo. PELLIZZARI: Epitelion1i della cavità bnccale curati col radium. La Presue Méd., 6 magg. LAGANE: La diagnosi del colera coi mezzi di laboratorio. - CoUPIN : Medicina a: I batteri e la nomenclat11ra. guerra. The Lancet, 8 magg. OSLER: L'an·e urisma artero-, . .enos0. - FrNDLAY : L'etiologia del rachitismo. Gazz. d. Osp., 9 magg. MARAGLIANO V.: La radiologia nella pratica della chi1rurgia di guerra. - BERTOLINI: La terapia del tetano secondo gli insegnamenti della presente guerra. Pe,,.isiero Med., 9 magg. PrETRI: Azione degli estratti di tessuti. - MANTELLA : Infezioni pa· ratifose nell'infanzia. Paris Méd., 8 magg. COURTELLEMONT: Tet3:ni parziali. - SoMEN: Il mai~s~ggio ne~le ferite di guerra. - DEBAT: Gua•r1g1one rapida delle dermi ti. B·erl. Kli-n·. Woich., IO magg. NEISSER: Quand··: si deve esaminare il liquido cerebro-spinale dei sifilitici? - SECHER: .4plas'Va renis e 'Vena.e cardinales resistentes. - FRANK: La trombopenia essenziale , Munch. Mediz. Woch., I I magg. v. ·"EUFFERT: Roentgenterapia profond~ d.ei carcino~!· -PLOEGER: Sugli aneunsm1 traumat1c1. ScHAFER : Trattamento delle ferite del cuore. Ri'V. di Ig. e San. pubbl., 16 magg. BERTARELLI: La profila.issi del tifo esaintemat1co. 1•

1

Indice alfabetico per mate·rie. Anafilassi s.p:e rimentale da echiillococoo. . . . "Benzina : avvelenamento da Cirrosi epatica nell'uomo . . . . Del::iili ta.z io1ni dell 'a pparecch~o del movimento consecutive .a traumi : pro·filassi . . . . . . . . . . . Dermatosi 'prurig~nose : applicazione della puntura lombare . . . . . Encefa}oscopia .n:el tr.attamento postoperatorio degli ascessi encefalici otitici. Infortuni e malattie renali . . . . Innesti di 0rg.a1ni embrionari : ricerche. Roma, 1915 -

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Lupus vulga.r is : cura . : . . . Pag. 840 Malattie da parassiti animal·i negli 822 esercì ti combattenti . . . . . . Malattie del cuoce e dei vasi in tempo )) 828 di guerra . . . . . . . . . · )) 833 Maschera italiarna contro i g.a s rossici. )) 841 Pane di ~ <Yuerra in Germania . . . . . )) 838 ~ellagra : patogenesi . . . . . . )) 838 Pellagra : trattamento : . . . . : , . )) 838 Pn·e umotorace terapeutico e matern1.1ta. )) 837 Sindrome di Gradenigo . . . . . )) 839 Veronalismo c ronico . . . . . . · 1

))

821 •

))

84ò

)) )) ))

838 833 838

Tip. Nazionale di G. Bcrtero e C.

L.

POZZI,

res~


Anno XXII.

Roma. 2? giugno 1915

Fase. 26

,

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO· BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

:lftVT'ORE CAPO : PROF.

'

VITTORIO ASOOLI

·JI

SOMMARIO. Osserva.z ton i clini oh e: D ott. Francesco Giugni : Due casi di • morbo ceruleo

Il sintonia ascoltato,.io del. B onardi per la diagnosi . _,__ di pervietà del setto interventricolare cardiaco. - Dott. Eugenio Glovannini: Di un caso di morbo ceruleo o di malattia a1zuffa. Rl '7'iste sintetiche: T . Pontano: Moderne vedute sulla patogenesi della colelitiasi. - Sunti e rass egne: MEDICINA DI GUER· RA: Ehret: Sulle ferite di arma da fuoco del polmone e sul modo di curarle con lq, puntura e l'insufflazione di aria nella cavità pleufica. - Tonniensen: Le ferite d'arma da fuoco del polmone. - Krez : Ferite d' ar1na da fuoco del polmone. - Herrenschneider : Sulla cu ra delle ferite da baionetta del polmone. - G. Maupetit: L a cura delle ferite di guerta tseUe ambulanze di prima linea . .. R. B.: Sulla terapia delle ferite di guerra. - R . B.: Contro i pidotXhi. - MEDICINA : Sbrocchi: Il cardiopalmo. - CHIR URGIA : A. Eiselsberg: La scelta del 1netodo operativo nel trattamento delle ulceri gastriche e duodenali. - Accad~mte, Società medlnbe, Cong;ressi : Società Lombarda di scienze tnedicke e biologiche. - A ccademia dette Scienze Mediche è Naturali di Ferra1a. - SocieM 1neàica di Pa,ma. Appunti per il medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA: Diagnosi precoce della gravidatiza coi metodi sierologici. - L a reazione ài Abderalden e le stia applicazioni in medicina i1uerna. - La reazione di Moriz-JVeisz nello stato puerperale. CA~ISTICA R TERAPIA: Etiologia, profilassi e cura della vulvovaginite nell'infanzia. - Suita coccigoditiia in ginecologia ed ostetricia. - La mestfu a1ione vicariante e la 1nestruazione complementare. - La cura del votnito dei lattanti. - Per a1'restare la secrezione lattea. - Cenni bibliogr•flci. Nella vita professionale: Risposte a quesiti e a domande. - Condotte " Oo11cor$~ . - Medicina sociale. - Notizie

diverse. -

Hassegna della stampa medtoa. -

11 .

Indice alfabetico per materie.

AVV/50 Al NOSTRI 51QNORI ABBONATI: Col 30 coITente mese cessa il termine utile per poter ottenere per sole :r....i:re 2 •

il nostro I •:et. e:::tv.eI< > Dott. G. MENDES

t© ,._

Capitano medico nel 2• Reggi· mento granatieri, già Aiuto negli Ospedali di Roma • ._ ~ ,.,

S'OL':H..A. <:>I C. I

.

•:I~.A.I

C.I< >

MANUALE di Medicina e Chirurgia di guerra. •

Coloro quindi che intendono profittarne, si affrettino a spedire cartolina vaglia da Lire Due, la quale dovrà essere indirizzata al prof. ENRICO MORELLI, Via del Tritone, 46 .,. Roma. Trascorso detto t ermine, il volume resterà in commercio al suo prezzo normale di Lire Cinque. L' À.MMINISTRAZIQNE. Dl11a11 di ,reprle&à rlaern&I. - B vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POUCJUNICO o la pubblioaslon• dl auntl dl 111 1enia q11.a r ve la t'ont.A.

.

OSSERVAZIONI CLINlCHE. Due casi di '' 1norbo ceruleo,,. Il sintoma ascoltatorio del Bonardi per la diagnosi 4ii pervietà del setto interventricoJare cardiaco per il dott. FRANCESCO GIUGNI libero Docente di patologia medica all'Univ. di Roma. Ho potuto osservare due casi di morbo ceruleo o di cianosi secondaria a vizio cardiaco data11te dalla congenitura. Non posso riportare di t1uest1, come di un altro caso che fu già oggetto di una mia pubblicazione i dati necroscopici, 1na riferendo breveme11te la storia e i rilievi clinici

tratterò p.a rticolarmente di uD.J :S!intoma ascoltatorio illustrato dal Bonardi, la cui presenza avevo già .rilevat o nel mio precedente lavoro, e della cui importanza ho tratto oggi più ferma . . conv1nz1one. Il primo caso riguarda u1n bambino di due anni e mezzo da me osservato in una località di campagna in provincia di Ravenna e studiato nell 'ospedale di Fusignano assieme al direttore dott. Gotti ed al sig. Preda che mi favori gentilmente le fotografie. La radiog.rafia del cuore che qui unisco, è dovuta alla cortesia del professor Rossi direttore dell'Ospedale di Lugo. I CASO. - A ... 1\1 ... , di Carlo di mesi 30 abitante in yia Tratturo (prov. di Ravenna) municipio di 1\.lfonsi11e. (1)


IL POLICLIN ICO

Anamnesi . È figlio primogenito di g~nitor~ sanissimi. La madre ha u·n secondo 1::.amb1no dt 'tO mesi che è benissimo sviluppato : non h a avuto aborti; la sua. prima grav~da~za fu normale; non andò soggett3: a traumi ·n e ad ~cuna malattia ; partorì a termi.n e colla sola assistenza della levatrice. Il travaglio del parto fu alquanto luno-o e laborioso e il bambin o fu espulso presentando segni evidenti di .asfissia, tanto che 1~ le·v atrice duè~tò a lungo ch e potesse &opr.a.v ivere. Racconta la madre che fin dai primi giorni notò una tinta oscura del volto e delle mani e uno stato di assopimentp d el bambino che st en-

[ANNO

XXII, FASC. 26]

che si osserva in modo permanente, m a che si accentua in modo evidente se il bambino piange o si ribella all'esame. Le dita delle mani E dei piedi presentano la caratteristica delle dita a clava o bacchetta di tambu1ro. Non ha affezio11i glandolari. Presenta segni evidenti di ambascia respiratoria e il respiro è frequente (45 m'), Il polso è frequentissimo (150 - 180) ineguale, legger111ente aritmico ma 11011 tardo, e abbast anza pieno . Non ha temperatura febbrile. Esami Locali. Capo : lo sviluppo cranico è al· quanto sproporzionato allo sviluppo scheletrico. La fontanella tri ang~e n()n è ancora t ot al-

..

Fig.

tava a poppare. Sotto l 'in:fluenza del freddo ,POi, o quando il bambino piangeva la colorazione scura si rendeva più marcata. Lo sviluppo del piccolo paziente fu n·o tevolmente ritardato: a due anni soltant o comincò a muovere i primi passi, e non parla ancora. Andò soggetto ad affezioni bronchiali, mai però ad a lcuna forma esantematica; la madre st essa notò uno stato di affanno nel bambino e una notevole concitazi()ne cardiaca per cui ricorse sovente all'opera del medico. In questi ultimi t empi ha notato nel suo bamè ino degli attacchi iinprovvisi di ambascia notturna che lo facevano svegliare di soprassalto, e durante il giorno dei deliqui ch e S()vente lo portavano a cader e. Stato presente. Bambino che per l'età presenta uno sviluppo corporeo alquanto arretrato, ch e ~a però masse muscolari e pannicolo adiposo ài_scretamen~e svilupl?ati e mo,stra qualche a~omalia sche.letr1ca a car1~0 della gabbia t oracica. Il colorito della faccia e delle estremità presenta una forte tinta cerulo-violacea, tinta 1

I •

mente chiu sa. Il l::~mbo non pronunzia che scarse parole ma comprende abbast anza bene il li11guaggio materno. Faccia : notevole è il colore violaceo-scuro diffuso a tutto il volto ch e sii accen•t ua alle orbite, ai p omelli, alla punta del naso, ai lobuli dell'orecchio e in ispecie alle labbra dove la tinta è quasi nera. Sui tratti mimici regolari, spicca la forma del naso piuttosto allungata e colla punta a foggia di pallottola. Non è b en precisabile, data l'et à del bambino, lo sviluppo e la funzione dei sensi specifici, ma dal referto materno non sembrano esistere lesioni della fun zione visiva, uditiva, dell'olfatto e del gusto. I globi oculari son o normalmente sporgenti e bene mol::.i li. Il colorito della sclera è di un cenerino intenso. Le pupille sono am pie e r eagisco110 normalment e agli stimoli . Non mi è st at o possibile a vere il t epett o dell'esame del fondo oculare. La lingua è b ene emessa, di volume normale · e di colore addirittura n ero, con1e pure intensamente scura è la mucosa orale. La

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[ANNO

XXII' F ASC. 26]

SEZIONE PRATICA

dentatura- @ ancora incompleta, ma l'impianto è regolare. N ormaJe lo stato t1 elle tonsille. N essun distu.rbo nella deglutizione. Collo: è sottile, esile e presenta notevole turgore dei fasci venosi nonchè pulsazioni evidenti alle carotidi e al g·iugulo. Torace: la metà sinistra clella. gabbia è ·visibilmente più sviluppata specie nella regione precordiale. Ne risulta una deviazione dello sterno e una lieve cifo-scogliosi vertebrale. L'apparato respiratorio ad un esame sistematico ltOn rivela che scarsi rantoli 1a 111edie e grosse bolle nelle parti più declivi.

855

u.na figura ipof~netic~ a forma ~i cupola che P.er ci.rea due cent1metr1 occupa 11 tratto cart1la~1ne? della terza. costa e il terzo spazio sinistro fuori della marginale dello sterno. L'ascoltazione mette in rilievo un rumore di soffio che si ascolta su tutta l'area cardiaca ed occupa tutta la fase sistolica. Meno forte alla regione della punta esso acquista una intensità e un timbro rude sul corpo sternale a live·11o della terza costa, e si dirige in alto con propagazione evidentemente più :f orte verso il focolaio aortico e si .ascolta ancora nettamente propagato ;aJle carotidi. •

4

' '

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Fig.

...-t\pparato circolatorio: è notevole l'impulso cardiaco diffuso e scuotente tutto il precordio che produce al ba mbino un senso di affa nno e di ambascia evidente. Non si determina all 'is1)e7ione l'itto della punta e n on appaiono rientramenti detlla parete a speciale significato. Colla palpazione si fissa nel 1sesto spazio fuori clella emicla ve~re , ~ l'urto appare diffu·so. Si palpa 11n fremito forte, rude, su tutta l'area, che dalla punta si fa più sensibile verso il cor20 st ernale e si dirige in alto, irr.adiandosi nel1a sua grande intensità anche fuori dello sterno bi•lateralmen te. Non si ha però la percezione netta di due fremiti distinti e a direzione divergente sebbene il dato palpatorio si abbia ancor intenso in punti analoghi bilaterali equidista11ti alle linee margino-sternali.. La percussione rivela un ingrandimento e una deformità dell 'area del cuore. La puntia: si circoscrive al sesto spazio. Il diametro trasverso cardiaco appare sensibilmente aumentato giungendo col suo li· mite destro alla margino-sternale destra, a li·vello dell'attacco de!lla quarta costai. Mentre in alto a sinistra sul tratto cartilagineo della terza costa il suono no11 rivela che un brevissi1no tratto di i pofonesi orizzontale, a destra in vece su~l tratto omologo si delimita colla percussione

2.

Nel secondo spazio intercosta!le s inistro il rumore si ascolta ancora intenso, meno superficiale che sul focolaio aortico e la sua. propagazione avviene pure verso sinistra nella regione sottoclaveare fino alla fossetta del Morenheim. Non mi è stato possibi:le acusticamente differenziare due rumori in base al timbro, al tempo o alla durata e ne1nmeno a una.i sicura diversità di direzione; però prendendo a raffronto due punti omologhi di ascoltazione, nel secondo spazio, bilateralmente, sulle margi'no-.s.ternali, dirò che a destra , sebbene i~l rumore di soffio apparisse più intenso e superficiale, aveva quivi le lineE di propagazione più verso l'alto alle_ carotidi, m entre a sinistra si prcipagava più lateralmente verso la fossetta di Morenheim. Il tono seco11do .a ppare marcato sul f ocoilaio aortico; è impercettibile sul focolaio clinico della polmonaire. Addome : è alquanto tumido ma non presenta seO"ni di versamento endoaddominale. Il fe<Tato è sensibi.lmente au·m entato nel suo volume~ è arrotondato nei ,s uoi bordi. Nvn è pulsante. La milza è appena fu·o ri dell'~rcata .costale. Gli :arti sono notevolmente scun specie nelle parti più distali, freddi, e le dita: delle mani e (3)

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IL POLICLINICO

clei piedi presentano ttn ingrossamento tipjco della ultima falange cl1e dà loro la forma clavata o a bacchetta di tamburo (V . fot. 2). Esa·rrii speciali. Ness11n dato pa.t ologico a carico delle orine. Esame detl sangu e : H111gl. 135 ; o-lobuli rossi 6,720,000 ; g lobuli bianch i 17,200. Formula leucocitaria : IJolinucleati n eutrofili 67; eosinofìli 7; mononuc•leati grandi e medi r o; li11fo citi 16. II CASO. - Più breve e .: olo .rifer entesi a dat i di rilievo anamn·estico e semeiotico è la storia di questo secondo pa.ziente che eb~i occasione di esaminare a Messina n ello st11d10 del professor .Spagnolio. . . . ., Mi riprometto di· eseguire un studio l)iu esatto e corredato da ricerche collater ali, se riuscirò a persuadere i~l paziente a :v-enire. a Roma dal suo paese di Bagn ara. La diagnosi della malatt ia in questo caso. era g ià ~.tata formula~a. d al prof. Gabl:i che ripetutamente aveva v1s1tato il paziente. V ... O ... , del fu Carmine, di anni 13, abitante a Pellegrina in frazione d i Bagnara , prov. di Reggio Calabria. A ·nwninesi. Non esiste nulla di importante netl gentilizio . Il paziente n acque da madre sana che aveva a v uto una gravidanza (La. t erza) nor1nale. Non sembra, da quanto san no riferire i fratelli maggiori, ch e il parto fosse p iù che di solito laborioso ; certo n on occorse il s11ssidio chirurg ico. Fin dai primissimi t empi 'la madre s 'accorse che il bambino aveva la faccia e le m ani scure e facilment e era preso da affanno. La colorazione scura del volto e della faccia fu persi:;ten te e si accentuava negli sforzi di pianto, col freddo e con gli strapazzi. Non soffrì g .1i esantemi dell 'infa nzia, ma fu soggetto a disturbi · bronchiali, e qualche volta a d attacchi forti di dispnea ed oppressione, con senso talora di deliquio e crampi a lle gambe. Crebbe inetto a qu.alsiasi •lavoro. Stato prese1ite. È u n ragazzo abbastanza alto, sottile, con irregolarità sch eletrica toracica e della colonna vert el::-rale . Presenta al volto e specie a l1le mucose, a lle mani e ai piedi una inte11sa colorazione violaceo-s-cura. Integro è il sistem a 11nfatico e g la ndolare. Il polso dà 80 battute al minuto : è ritmico, pieno e non facilmente compressibile. I·l respiro è frequente, superficiale, 36 al minuto . Capo: di norma le s·v iluppo: il ragazzo è abbast anza intelligente 1na di carattere apatico e ch iuso . I tratti mimici sono simmetrici. La colorazione bleu è accentuata al.le orbite, alle labbra, a i lobuli auricolari, e alla pu.n ta del naso ch e è .allungata è a forma ar.rotondata . Nessun fatto degno di nota a carico dei sensi specifici. La fonazione è a timbro b asso e rauco : la deg lutizione n orma le. Collo : è molto esile e lascia disegnare la rete venosa nonchè u11 forte impulso delle carotidi. T orace : il paziente accusa senso di card~o­ palmo. La gabbia toracica è sensibilme11te p.iù svil~ppata a sinistra per u11 evident e ridlzo precordiale. La colonna ,·ertel:rale 1 •.;via l at<->ra lmente con leggera con·vessità a si P-ist::~ . A carie 0 dell'apparato respiratorio esistono abbond a nti rantoli a 1nedie e grosse bolle diffu5i a t11tto 1'.albero pol1nonare Ìna più accent11ati alle basi. Non si ascoltano ritmori pleurali. (4)

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Cuore. Ispezione : il precordio è scosso in toto da un forte impulso· e l'it to si determina 11.el. sest o spazio, all'infuori della mammillare s1n1stra . P~lpazio11e : si apprezza un flremito felino, si stol1 co, che ha la massiina accentuazione sullo st erno a livello della t erza cartilacrine e si dirig~ ii1 alto obliqua mente , ·erso d~strai seguendosi s ul m a11ubrio, lungo la 111argi no-sternale destra. Perc u~sione : la punta si :fìss.a a l sesto spaziu u11 ~e~t1metro ~ mezzo fuori della emiclaveare. Il 11m1te s uperior e del diametro obliquo è al1'att ~cco .della ~econda cartilagine. Mis ura 14 cen t1metr1 . Il diametro trasverso ,.a dalla emic ~a\•eare sinistra a 2 centimetri fuori della marg 1n~stern a le de~tra a. li vello della ~uarta costa e. misura 15 cent1metr1. Colla percussione lineare s1. ,·ede cl1e la lin.ea ipofonetica che segue il margine destro cardiaco, fa ~olla ipo~o11esi epatica 11n ang~l o molto acuto e ll .bordo lpofonet1Lo i n n lto . a 11 vello del terzo spazio si sposta a destra fu ori dello ~ terno f()ru1and o un a specie di cupoln latero-s uperiore destra. Sullai t erza costa sinistra inve~e il tra tto orizzon t a le è appena di 2 centimetri. Ascoltazione : si ha u11 soffio sist olico intenso rude, ch e ha il i11nssi1110 di intensità al punt~ d 'attacco ~ella t erza cartilagi11e si11istra collo st erno, e s i pro1)aga t1on con direzione t1ettame11te trasYersa ~ e, 111a b ensl obliquan1en te i11 alto e a clestra e si. s~ nte a n cora t1etta1nen1t e ai giugulo e. ~ Ile ca~ot1 d1 .. i.\.scoltando ··:el secondo spazio s1n1stro si ode il ru1nore di soffio ~i stoli co che appare p iù J)rofond? e. cli timbro alqua1:to differente, ~ l a stia direz1011e, 11onchè l a linea di pro1)ag·az1011e netta1nente , -erso s ini stra lo disting u ono da l soffio descritto. Il $econdo t ono è piuttosto ,-ibrato ed in eguale e si ascolta coi1 più evidenza s ul focolaio aortico. Nesst111 d.at o ascoltatorio importante a carico della mitrale. . Addome: n ess11n disturbo soggetti\·o o funzionale. Il fegato è sen sil:ilmente ii10-r a ndito non p11lsante. La milza 11on è palpabil~. ' . Arti.: le ina ni in ispecie sono note\•o]mente t 1a11ot1che, fredde e presenta110 il caratteristico ingrossa1nen t e d ell '11lti1na falancre n ella forma più classica. Eguali fa tti. 1na i~1 lni11or o-rado, • < s1 osservano a carico degli ?rti inferiori.

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I due casi presentano in via a11amnestica e n el rilievo ~linico dello stato prese11te molti punti di contatto e la . di ao-n o osi relativa al vizio cardiaco si può affermare identica ii1 ambedue i pazienti. La cianosi da t a in entrambi dalla nascita e le modalità della comparsa, la sua 1nanifest azioue classica, quale ci viene riferita in pat ologia, la rivelano dipende11te da un vizio cardiaco, a dditando a n ch e la q11alità d el vizio ,, tale cioè che nella idraulica cardiaca venga. turbata it1 modo per1na11ente la via imn1ediata che il sang ue perco:·re per con1piere la su a ossige11azioue. L a statistica ci n ota che la oo-rande mao-. o gioranza di tali casi rig uarda la st enosi d ella polm onare che è quasi sempre congenita. I11 entrambi i pazie1i.ti 1'i11gra11dime11to e la peculiare deformazione della :fìg11.ra cardiaca, il fremito fe-

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SEZIONE PRATICA

lino e il rumore sistolico forte e rude che ha la massima intensità sui foc olai della base e nette propagazioni in alto, porta ad qlnmettere tale diagnosi. Ed è da escludersi subito in via differenziale una stenosi anatomica dell'aorta, sebbene, co1ne si è detto, il rumore si propaghi anche a destra. e s.ia trasmesso lungo le carotidi, e ciò per un dato precipuo, il polso, che era in ambedue piuttosto pieno, e non presentava i caratteri di polso lento e tardo che sono i prin-ci pali segni di tale affezione. Non si può sup- . 1

zioni che il Bonardi ha svolto in una serie di st11di cl1e illustrano inolti ca.si di vizi cardiaci con genitali. ,. La def orinazione della figura lineare cardi a ca quale risulta dalla percussione, ha un primo 'int eresse. In ambedue i casi i diametri cardiaci appaiono allungati, ma pi\i il trasverso che l'o- . bliquo, a testimoniare che questo ingrandimento è dipendente più dal cuore destro. Ma anco.ra più importante è il rilievo della figura ipofonetica che si traccia in alto e a destra della li,

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Fig. 3.

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porre 11emmeno si tratti di un'altra anomalia ' congenita molto r ara, quale la persistenza del dotto di Botallo, che restando una via di scarico ~ come nella vita endo-uterina tra i due grossi vasi arteriosi, non potreb1:·e mai produrre un rumore di soffi o così forte, occupante tutta la sistole e originantesi a livello del terzo spazio intercostale. In b ase alla· osservazione dei dati necroscopici attentamente studiati nel mio primo caso già pu1: blicato e sulla guida di rilievi semeiotici e clinici che pure in quel caso coesisterono in un dato periodo, credo che oggi si possa concretare una diagnosi più esatta e precis.a del ·v izio cardiaco in ambedue questi pazienti. Questi dati importanti di ordine clinico si ùevono princiivalmente alle interessanti osserva1

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nea cardiaca come segno evidente dell'ingrandimento della orecchietta destra. Questo dato poi assume uno speciale valore inquantochè invece i dati percussori n on rivelano· ingrandita 1'orecchietta sinistra. Tali rilievi clinici vengono con•f.erm ati dalla radiografia qui riportata ché n1ostra nel primo caso un ingrandimento più evjdente a carico del cuore destro che del sinistro. L'interpretazione di questa figura radiografica risulta certo più chiara unitamente ai dati della -0sser·v azione radioscopica, alla quale ho potuto .assistere. Il cuore appare notevolmente aumentato nei suoi diametri (si tratta di un bambino di 30 mesi) ed ha assunto quella posizione e la forma che i radiologi chiamano a ciabatta. Lo speciale rialzo della regione della (5)

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punta sopra la linea diaframmatica potrebbe essere, a parer mio, il risultato di un ingrandimento più del ventricolo destro che del sinistro e di un movimento di rotazione del cuore. L'osservazione radioscopie.a p oi m ostrava che l'ombra cardiaca che protunde dallo sterno nel 3° e 4° spazio destro era dovuta, dato il 1suo asincronismo di battito con le contrazioni ventriieolari, alla orecchietta dest·r a notevplmente aum.e ntata. Pure }'.o sservazione radioscopica confermava il dato percussorio che non rivelav.a. ùn ingrandimento della orecchiett3 sinistra perchè non esisteva una ipofonesi sul tratto lineare della terza cartilagine costale; e l'otnbra che si osserva. nella radiografi.a .. deve interpretarsi· dovuta al tratto discendente dell'aorta. È dovuto questo .aumento dei diametri a dilatazione, o a vera ipertrofia, o quale fra ques.t e due è predomin.ante? Già l'osservazione di un impulso valido e diffuso, di un tono vasale discreto, di condizioni generali del paziente, come nel caso 2°, abbastanza buone, porta·va ad a171mettere che tali fatti n on si conciliavano con un semplice sfiancamento e dilatazione del ventricolo destro. L'os$ervazio?Je radioscopica poi ha dimostrato chiaramente che tanto 1'orecchietta qt1anto il ventrico·l o destro erano animati da contrazioni forti e l:en visibili, a testimonianza che l'ingrandimento si doveva in gran parte ad ipertrofia muscolare cardiaca. Ma il dato ascoltatorio era di ben maggiore importanza ed io credo di poter confermare oggi in questi due casi quel sintoma che il Bonardi ha descritto come patognomonico della pervietà del setto interventricolare. L' A. lo descriv·e come u1'lJ rumore sistolico sincrono col rumore e col fremito rude trasversale a livello della terza cartilagine costale bilate.ramente e che dal focolaio clinico della aorta si propaga in a:.lto ed un p.oco a destra nella fossa sotto-clavicolare e si apprezza ancora nettamente sitlle carotidi, succlavie, ascellari e diraniazioni min oii. È un rumore classico, dice il Bonardi, di ste1iosi aortica, quale si ha nella stenosi anato1'1'iica c.ome nella stenosi clinica. Queste conçl.izioni si sono verificate nei due casi da me studiati. Il massimo d'intensità, e si può dire l'origine del rumore sistolico, era s.ul corpo sternale a livello dell'attacco della terza . cartilagine sinistra; la sua propagazione avveniva obliquamente in alto verso la marginosternale destra, e si ascoltava sul secondo spazio intercostale destro, propagandosi sotto la clavicola e nettamente alle carotidi. Non ho rilevato la propagazio11e alle s ucclavie o alle ascel1ari. Il rumore dunque era quello della stenosi aorI

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tica. Però, come ho potuto verificare più attentamente nel caso secondo, che era un ragazzo tredicenne, meglio prestantesi alla osservazione, se s.i poteva apprezzare questo soffio forte, superficiale st1l secondo spazio destr.o, anche nel secondo sinistro, cioè sul focolaio di ascoltazione clinico della polmonare si apprezza va un soffio pure sis.tolic-0 e perfettamente sincrono all'altro che appariva più profondo e di timbro differente, timbro quasi musicale. Era q11es to un altro soffio da distinguersi da quello che si aveva sull'aorta e dipendente dal passaggio del sangue attraverso la polmonare stenosata? Mi sembra che ciò si debba ammettere con tutta probabilità anche perchè il rilievo semeiotico affermava una propagazione verso sinistra, che non. si potrebbe spiegare da un soffio originantesi 11ell'aorta. Non ho apprezzato però colla palpazione una distinzione netta di due fremiti a direzione divergente, perchè il fremito forte, nella sua intensa propagazione, dal corpv sternale saliva in alto irradiandosi bilateralmente ed uniformeme11te. Esistevano d11nque due soffi, amcedue sistolici, perfettamente si11croni €:d ambedue di origine arteriosa, che si possono interpretare come originati, l 't1no d all'orifizio steuosato del! 'arteria poln1onare, l'altro dal passaggio del sangue dal ventricolo destro ipertrofico nel sinistro, con propagazione questo lungo l'aorta dove appu11to il sangue ve11iva in gran parte scaricato in seguito all'ostacolo della via polmonare. È noto da tempo in patologia cardiaca come sint oma della pervietà del setto interventricolare il dato ascoltatorio descritto dal Roger, com e un rumore di soffi.o a direzione trasversale sul corpo s ter11ale a livello dela terza costa; ma tale si:utoma per sè, come fatto ascoltatvrio isolato, male si interpreta in base alle leggi acustiche della trasmisisone dei rumori nella meccanica circolatoria. Il Bonardi ha svolto con :fine intuito critico queste leggi che regolano la propagazione dei rumori cardiaci originati dai vortici della corrente sanguigna deviata od ostacolata. nella sua direzione. Le linee di pr9pagazione acustica nei vizi arteriosi e in quelli mitralici seguono queste leggi :fisiche in ·modo esatto. Ad esempio nella insufficienza delle valvole aortiche il reflusso del sangue dalla .arteria du!ante la diastole ·ventricolare dà origine a un rumore che è prodotto dai vortici formantesi nel passaggio del sangue refluo attraverso le valvole imperfettamente chiuse, ma questo reflusso non • h a ' deviata la sua direzione dalla corrente sanguigna che entra contemporaneamente nel


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sinistro dalla orecchietta, e perciò la linea di propagazione del rumore diastolice da insufficienza valvolare aortica avviene lungo il corpo sternale, cioè nella direzione della corrente reflua dall'aorta. Eguali considerazioni si possono applicare alla interpretazione· delle linee di propagazione dei vizi mitralici. Nella pervietà del setto interventricola•re invece queste condi• • z1ont non · s1• avverano. Si deve prendere anzitutto in considerazione il fatto che nella grande maggioranza dei casi tale anomalia riguarda la pars membranacea septi, cioè quella più alta che divide i due bu.Ibi arteriosi, e quella che nel feto è l'ultima a completarsi. Ammessa dunque tale pervietà del setto, consecutiva alla stenosi dell'arteria polmonare, il sangue spinto con forza dall'aumentata pressione ·del ventricolo destro ipertrofico passerà attraverso i.l foro del setto e qui, per il passaggio entro una parete ineguale e ristretta, si formeranno dei vortici che daranno origine ad U·n rumore. Ma questa cortente cacciata dal veutricolo destro trova subito alla SUia. en,t rata nel sinistro la corrente che questo ventricolo spinge contemporaneamente nell'aorta, ed è necessariamente deviata nella direzione ed obbligata .a di. rigersi nell'aorta. La linea di propagazione del rumore dovrà essere allora lungo la direzione della corrente, e cioè lungo l'aorta, come si t rattasse di tln rumore da stenosi aortica. La propagazion e in senso trasversale si potrebbe concepire solo in caso di grande sfiancmnento e dilatazione passiva del ventTicolo sinistro, ciò che potrà aversi forse in certi periodi di forte scompenso cardiaco, ma che noni concorda colle nu~ merose osservazioni anatomiche che svelano spesso .in questi casi una ipotrofia e una diminuzione del lume del ventricolo sinistro. Il reperto necroscopico di .n umerose osservazioni, compresa quella già da me descritta, dà del fenomeno la più esatta e logica interpretazione. Nel caso già da me pubblicaito (vedi «Bibliografia ») il cuore era ruotato in modo che il ventricolo destro notevolmente ipertr0fico formava la punta e gran parte della regione ante riore cardiaca. La sezione a>n atomica mostra va chia1ramente che questo movimento di r.otaziol:le era il prodotto di un c0mpen,s-0 di meccanica circolatoria. La massa sanguigna del ventricolo destro, non potendo trovare uscitai ·p er la polmonare notevolmente stenosata, era cacci.a.ta attraverso l'apertUJra ·d el setto, corrispondente alla pars 1nembranacea, quasi direttaim ente nell 'aorta, perchè appunto tale apertura corri1spo11deva alla origine del vaso arterioso. Il ventricolo destro nella modalità della sua ipertrofia e co;n la speciale r.otazione si era portato &ul pr0lu·nga'. .

mento della linea dell'asse della aorta che rappresentava per lui la via> principale di scarico. Infatti una sonda fatta discendere lu.ngo · il lume aortico, entra.va direttamente nel foro del setto e · seguiva l'asse maggiore del ventricolo destro. Il ventricolo sinistro era piuttosto ipotrofico e non appari va dilatato. Esistevano · dunque esattamente le condizioni per. la formazione di un rumore e per la sua pr-©pagazione lungo l'aorta. Il sangue spinto dal ventricolo destro trovava un lume ristretto e di ineguale contorno nel foro del s.e tto pervio e originandosi qui dai vort1ci uru rumore, questo veniva pro pagato lungo l'aorta, via diretta, immediata e princiipale dello scarico sanguigno, e divenuta per lo speciale spostamento quasi un prolungamento dell'asse del ventricolo destro. lYia questa peculiare disposizione anatomica nei rapporti del cuore e dei grossi vasi che si può facilmente rilevare dalle figure unite alla mia prima pubblicazione d.ava ragione anche di un altro fatto. Sebbene in quel caso io avessi con.sit atato nel rilievo cliinico in vita che il rumore sistolico basita-re pure ascoltandosi intenso sul focolaio della polmonare con pr.opa- · g·azione_ a sinistra, anche a destra era udibile su focolaio aortico e in un dato periodo anche trasm·esso alle CGt-rotidi, ammettevo di non aver mai avuto l'impressione di due soffi distinti da caratteri acustiçi e da di versa direzione, tali cioè da dover aimmettere Uina doppia genesi. ll mutato rapporto del cuore e dei gr.o ssi vasi giustifìc.a va questo fatto, perchè l'anomalia di posizione era tale che i due grandi vasi arteriosi venivan·o a tr·o varsi, ·n el loro primo tratto, su un.a s tess.a direzione e sovrapposti l'uin o all'altr·C' in modo che i due rumori, sincroni per tempo, originantesi éirca allo stessio livello, e con direzione. identica al loro inizio potevano non essere distinti alla ascoltazione. Questo reperto anatomico giustificava dunque pienamente il rilievo clinico, e il _sintoma ascoltatorio che oggi ho verificato in questi due nuovi casi guida per logica indu~ione ad ammettere una diagnosi di pervietà del setto interventricolare. Non si deve dimenticare che le anomalie congenite del c~ore sono varie e molteplici nelle loro combinazioni che possono riguardare non soltan.t o gli orifici valvolari ma le speciali vie della circolazione fetale, quale il dotto e il foro di Botallo o interessare il setto interventricolar~. Siccome però la statistica segna nella gran maggioranza dei casi lesioni a carico dell 'arteria polmonare che portano a un· restringimento del suo lume, e secondariamelllte a questa lesione 1

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si ha pure sovente dalla statistica delle c·sservazioni anatomiche una concomitante mancata saldatura del setto interventricolare, che rappresenta quasi una necessaria conseguenza e Uil compenso di idraulica circolatoria al vizio della polmonare, cosi il sintoma ascoltatorio descritto dal Bonardi acquista una notevole importanza per la diagnosi di questa anomalia cardiaca. Le mi.e osservazioni confermano pienamente il rilievo c]inico, ,e sono convinto che ulteriori casi, completati dal reperto anatomico ne metteranno ancora più in luce l'importanza diagnostica. . BIBLIOGRAFIA. BoNARDI. Sopra un ca..so di ste11osi acquisita del-

la polmonare complicata da perforazione de! setto inter1Jentrico lare. Morgagni, ag. 1894. ID. Sulla formazione e propagazione dei ru1nori cardio-arteriosi, seco1ido la dottri1ia 11iatematica dei fili-1Jortici . Rivista critica di clinica 1

medica, n. 30, 1908. ID. Di un sintoma preciso per la diagriosi cli-

nica <Lella perfotl'azione del setto i'n,ter1Je1itricolare del cuore. Ibidem, n. 29, 1909. In. Contributi G;lla conoscenzG; dei 'Vizi co ni.posti di cuorre. La Clinica medica, n. 3, 1899. ID. Intornio alla diagnosi cli1iica di per1Jietà del setto inter1Jentricolare del cuore. Nota de] Regio Istituto lombardo 9-i. scienze, 9 aprile 1914. G1UGN1. Un caso di 'Vizio cardiaco conge1i1ta. Reperto necroscopie.o. Alcune considerazion.i .i ntorno alla ciamosi congenita . Rivista critica di clinica medica, nn. 6-7, 1912.

Di un caso di morbo eerutoo o di malattia azzurra ' per il dott. EUGENIO GIOVANNINl. Lo studio delle lesioni c0ngenite cardiache è _s,e mpr·e un argomento molto 1.m portante in quanto offre allo studios0 ·un campo assai vasto per quella ricerca clinica, che si propone la maggior esattezza possibile nell'interpretazione delle sindromi cardio-v,a scolari. E poichè tale studi0 offre ostacoli innumerevoli per la grande variatò.lità é complessità delle lesioni, interessanti gli apparecchi valvolari sia del cuore che dea-li . o ùst1 arterios1, cosi ogni sforzo sistematico' dello studioso per mettere in rilievo qualche nuovo particolare, atto a portare ·maggior 1ume sulla questioné, ~ opera, ,oltrechè utile, d-overosa. Il caso da me preso in considerazione e seguito C·Ol maggiocr:- interesse durante il mio esercizio professionale di 1nedico condotto non esorbita nel suo insieme dalla descrizione classic.a della malattia, fatta dai migliori trattati, ma presenta però qualche peculiarità, degna di attenzion-.e che io stimo opportuno di segnalare agli studiosi.

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Trattasi di una dònna sui 38 anni : certa C .. B ... , maritata G ... , la quale fino dalla nascità presenta le note caratteristiche di una lesione congenita di cuore: quali una colorazione violacea della pelle e delle membrane mucose, ed accessi ricor·renti di palpitazioni cardiache dolorose e di dispnea più o meno intensa. Nulla esiste nel suo gentilizio, tale da far pensare ad una eredità di organo. Il babbo· è mort0 per una forma carcinomatosa allo stomaco. La madre è vivente e sana e non presenta alcuna anomalia a carico dell'apparecchio circolatorio. La donna è coniugata con ltn uvmo sano, robust0 e lavoratore. Due fratelli di lei sono ,~iventi e sani. Praticato in essi l'esame del cuore, non risultò alcunchè di at1ormale. Un fratello è morto di tubercol0si polmonare. La paziente ha avuto tre sorelle, di cui una mori qualche giorno dopo la nascita per causa indeterminata, un'altra a nove mesi di difterite, e la terza a 13 anni di febbre tif0ide. L a fanciullezza e l'adolescenza di questa donna sono trascorse senza episodi 1norbosi, degni di rilie\·o. Unico particolare da essa ricordat0 con precisione è il se~uente : di avere cioè da ra,gazza invidiato piu volte le pro,p rie compagne, che potevano abbandonarsi a tutti gl 'impeti della loro età, senza a ·v vertire alcuno di qt1ei fenomeni spiacevoli che lei provava in segt11to a qualche m o,·i.mento più rapido del corpo od a qualcht fatica sostenuta: fenomeni cl1e co11sis.tevanv in u11 improvviso affanno ed in una grande pesant ezza agli arti inferiori. Ricorda pure di avere a\·11t0 sempre una sensazione di freddo, diffusa a tutto il corpo ed alle estremità in ispecie. La madre della paziente dice che la tinta bluastra de~le pa:ti sc:op~rte del ~~rpo, al?pena visitiile nei pr1m1 anni, s1 accentuo in seguito man mano fino ad acquistare all 'ii1circa 1'intensità della tinta attuale nel periodo della pubertà. D'altro canto la sintomatologia del grave difetto circol atorio, rimasta fino ad allora abbastanza silenziosa, parve si spiegasse con maggior chiarezz'a, allorchè la paziente, andata a marito, subì le diverse vicende della sua nt1ova condizione di genitrice. ~osl .l~ cri~i. dispnoi~he divenn~ro più. freq11ent1 e p1u fac1l1 sotto l'influenza d1 cause ,s variate ed eran0 sempre accompagnate da car~ diopalmo intenso e doloroso. In un'epoca ebbe a nche a soffrire q·ualche disturbo a carico del1'apparato digerente, ma, dopo alcune cure, ne guari. _I\. 24 anni ebbe un aborto alla 4a. settimana. A 26 anni un parto prematuro all'ottavo mese che fu caratterizzato da rottura precoce e pa;ziale della corsa delle acque, con un gemizio delle stesse che s i prolungò per un mese circa. Come con s~guenza di q.u~sto part0 si ebbe una perimetri te, che ol bl1go la paziente a lunghe cure. In seguito si ebbe un aborto al 2° mese ed runo succes~ivo al terzo, mese. Si ebbe infine u11 parto a term:tn·e. Ma. esso fu seguito. da. emorragia post1partum ta11to imponente da r1ch1edere la somministrazione dei comuni emo statici somministrazione però che provocò tali d·i sturbi asfittici nella malata da metterne a serio rischio l'esistenza. ~a figlia· l'unica figlia - venuta alla luce 1n quest0 part-0 è tuttora vivente e sana e conta. 10 anni. Nessuna anomalia essa l?resenta a car1c0 dell'apparato circolatorio. L'ultimo av,·enimento della vita sessuale fu 11n aborto. La

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donna è stata sempre !U·na donna lavoratrice, ad onta dei suoi disturbi, temperata nel bere e nel • mangiare. Durante il mi.o esercizio fui un giorno chiamato d.' urgenza a l letto della d0nna. L a paziente, ad.d irittura bluastra in vi·s.o, era quasi in stato di ortopnea e presentava p.alpitazione violenta e .d iffusa a tutta la regione cardiaca. La crisi era stata ·preceduta da ,e moftoe ragguardevole che perdurava e fu poi seguita da t0sse con espettorazione sanguigna, che si pr<»lungarouo per circa ro giorni. · Alla palpazione si ~pprezzava subito nn fremito marcatissimo - vero fremito felin0 - su tutta l'ar1ea cardiaca, mentre l'a.; scoltazione rivelava nettamente ·Un soffio intenso e prolungato, quasi · un fremito, sullo stesso a.m bito. , . Per ristabilire il compenso, r0tto C·OSÌ d'improvviso in seguito :a d uno sforzo, cui la donna si era sottoposta, .p ensai d·i istituire subito una cura tqnico-c~lmante, so.m minis:trando mor:fina e digitale associati. La. crisi in tal modo andò dileguandos·i, la dispn·e a decrel1b e man mano, l'azione cardiaca, disordinatissima, si ricompose, scomparv·e ro la t ois se e l'espettorazi0ne sanguigna. Si ebbe s-o lo come ultimo residuo !U·n modi-co versamento nella pleura destra, che però in breve scomparve c0mpletamente. Consigliai alla paziente un.a vita igienica e dietetica opportune, consiglio che forse ·n on fu ~em­ pre seguito sia -p er contingenze particolari di famiglia., s.i a anche in forza di abitudini in.v eterate. Cosicchè si ebbe in seguit0 la ripetizione di altre cri1si, ma molto più lievi della precedente, in cui però si ripresentava f.aci1m·ente una tnodica es·p ettorazione sanguigna. E com.e causa provocante il parossisma non s1olo potevo mettere in rilievo un possibile sforzo· o fatica. Ma potei notare che l 'acce$S0 smg.eva anche quando la p.aziente non aveva il beneficia (e spiegherò la ragione .di questa parotl a)· di -..d·u.e mestruazioni mensili, regime che per 1·e i '.e~a _perciò divenuto come :fisiologico. ' · . ' L'esame della paziente, ,ripetuto negl'1ntervalli fra le crisi, mi dà questi · resultati : La donna è di statura piuttosto elev.ata, di co,srt:ituzi0ne scheletrica reg:olare, con ·masse mu·scolari discretamente sViluppatè. La nutriziotl'e general e del c01tpo è piuttosto deficiente. La pelle del viso, dei padiglioni auricolari, delle mani e della prima mètà degli avambracci presenta una tinta ci~nica molto marcata, e-on es posizione dei capillari cutanei dilatati ed iniettati di sa1ngue bluastro. Anche -le mucose visibili presentano egu.a l tinta: -cosi le labbra quasi ar.. desiache, così le congiuntive, c0sì la mueosa nasale ed orale. Qu·e sta tinta. speciale della pelle e delle mucose, pure rilevabile in altre regio11i de1 corpo, come sul c-0ntorno dell'are0la mammaria ed ai g-enitali esterni - 1si attenua grandemente duranite il riposo, come io stesso ho · potuto constatare al mattino, per ristaib.i!irsi a . poco a p0co nell,~ stazione eretta e per div-e nire intensa, tostochè si inizin-o gli estremi della te1r1. peratura ambiente o SQtto l'influenza. di qualsiasi sforzo. La dentatura presenta queste. particolarità: mancano alcuni denti, essendo caduti ·ed i rimanenti sono coperti di conorezioni .c alcaree e. v,acillfil?.ti sulle gengive turgide, e violacee. Le estremità delle -d it·a SQ1no i·n·g rossa'te a mo ' di bacchetta àa tamburo e . J'in.g rossamente non · s.é mbra' doversi riferire · ad· anom·a lie ·della falan2 •

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getta, come si potè constatare a lla radiosèopia, ma piuttosto all'organizzazi0ne di infilttatì nel tessuto connettivo. Le unghie sono spesse ed arcuàte in modo tutto caratteristic0. La temperatura ascellare . della paziente - presa in diverse volte - oscilla fra un minimo di 35._s ed un massimo di 36.5. Il torace è assai sviluppato, di forma n ormale. Fosse sopra e s0tto clavicolari piuttosto m·a rcate. All'esame degli organi interni, nulla ·di notevole d.a p.a rte dell'.apparato res.p iratorio se si eccettua u·na respirazione leggetmente soffìanit e vers10 la b·a se sinistra e qualche lieve crepiti0 a destra, sulla linea emiscapolare, dove la .donn·a accusa ad interv:alli un dolore puntorio in corrispondenza delltai spa'! la 10-mon:i.m a. La r.~.s·pirazione è piuttost0 frequente : il n1u mero .delle respirazi.oni è di 24. All'-e same dell'appar.a to circolatorio noto: al1'ispezione n0n .vi è prominenza. de~la regione cardiaca, 11.è si .a pprezzano p.alpitazioni abnormi : l'ictus è ab;b as1tanza marcato. La pal p:a zione precisa meglio l'intensita dell'ictus, che 10calizza al margin·e su peri0re circa della 6a. eosta sulla emiclavicolare e percepisce pute un fre.m ito osic uro su tutta, la regione. La percussione 1rivela ingran·d imento ·d ell'ar·e a card1a:ca in toto. Così il limite superiore trovas1i all'altezza dèJ.la 3a costa, il margine d-e stro sulla · p·a rasternale destra; la punta anche alla. percussio·n e si constata abbassata e s pos.t ata alquanto in fuori. I resultati dell'.asco1tazione s0no i seguenti che trascrivo, f.acend.o notare quanto sia diffi. cile il poterli precisare c(),n s icurezza, anche ad onta di ripetute ç>sservazi0ni. Alla punta .s.i ascolta il primo tono seguito a distanzai da un soffio prolungat0, 'c he precede immediatamente il secondo ton.o normale; sul focolai0 della tricuspide il primo tono è sempre ten in·d ividualizzato, ma è ben tosto seguito da un s0ffio prolungato, mentre il secondo tono diviene più oscuro-. Sul focolaio poi della polmon.are il 'primo tonv può dirsi :s,o stituito da t1n soffio pro.lungato ed il second.o t0·no appena percettibile, mentre 1s.u quello ·d ell'aorta l 'asooiltaz:one rivela meglio i due to·ni divisi da un soffio· legg-e ro, che ha tutti i caratteri di 1u.n rumore trasmesso a distainza. . Cosd.cchè in ordine d'intensità del fenomeno ··p uò dir.s.i che il soffi.o - sistolico di tempo si presenta più evidente e pr0lungato sul focolai0 ·d ella polrri.o nare, tanto ev.idente e prolungato ·d,a rendere n1·e nv percettibile il secondo ton0, · i1 che fa cre<lere che esso abt.i a origin·e in situ e derivi sopratutto da · una riduzione di calibr0 dell'arteria polmonare. Inoltre, mentre il soffio alla punta occupa la seconda metà del peri0do s.istolico, quello · pèrcepito sul focolaio della tri. cuspide e della polmoncrre occupa, si può djre, l 'i·ntera sistole. Il che può significare che que. s.to ultimo coincide con l'inizio della contr~zione . del. ventricol0 destro e perdura sia in forza del.. la maggiore corrente diretta attt;averso. l'aper. tura o le aperture del setto interventricolare verso il ventricolo sinistr0; sia per l 'osit acolo offerto dalla polmonare. Mentre per cond1zioni op. p·os.te si apprezza c0n- apparente ritardo alla . punta. .. . Questo soffio ha come carattere generico una . certa dolcezza e rassoµiiglia v.agame,nte al rum.ore pr~0tto .da ..un so~tile getto ç1i ~apor~ .. . } _(9) 1

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Sottilizzando ancor più la mia osservazione ho po!uto ~on.sitatare che detto. so.ffio diviene sempre più sp1ccato ma·n· mano c1 s1 allontana dalla punta. Cosi risalendo verso il capo sternale della qu.arta c0sta :fino al secondo spazio intercostale sinistr0 p·u ò costruirsi idealmente u:ia figura, il cui asse mao-o-iore è dato da una linea molto vicina alla m~~ginale sinistra dello st eruo e che rappresenta la zena do,7 e il fenome~o si a.pprezza più evidente .. Ora, .stando. a certi autori, quali - ad esempio - 11 Pota1n, un soffio

soffio coi caratteri già notati. Non s i apprezza.no battiti ·nè sulle giugulari, t1è .s.u lla regione epio-astrica. Il polso s ulle radiali è assai valido e ~egolare. Il numero medio delle pulsazionii. è di 62. La circolazione periferica si compie con difficoltà, come lo dimostrai la dilatazione delle anse capillari cutanee, da c. ui la tinta cianica sopra rilevata. Però non esistono altre manifestazioni apprezzabili della stasi venosa generale: quali lo stato di congestione passiva dei

Radiografia posteriore del torace.

per(.:èttibile sù di un territorio di f0rma .siffatta appartiene con mo11ta approssimazione ad una perforazione del setto interventric.olare, tenendo presenti i rapporti delle s uperfici ventricolari con la parete del torace. D'altro ~anto il Roget :b:a potuto meglio precisarlo e, chiamandolo so.f. fio mesocardico, l'ha trovato caratteristico di un'_affezione (malattia di Roget), in cui sussiste appunto la pura e semplice pervi·e tà del setto interventric0lare senza conc,omitante stenosi della polmonare. Anche posterior.m ente sul torace ho potuto avvertire quest0 .soffio sistolico, intenso e pro. lungato, lungo la linea paravertebrale si·nistra e più precisamen·t e fra la seconda e la .s esta vertebra d·o.r sale, con un. massimo d'intensità al1'altezza della seconda vertebra : ciò che farebbe ritenere che una delle Tagioni di questa tras'm i ssione .a l dorso sia - oltre che per 1'a'llormale comunicazione fra i due ventricoli, per CU:i il rumore può sembrare originato nel ,•en· tr1col0 sinistro - anche per 11 tramite riel fascio vascolare. . Il quale .rivelasi assai ingrandito alla percussione, mentre anche al giugulo si apprezza il (10) '

visceri addo·m inali e gli edemi, di cui non si apprezza affatt0 traccilél. 11eppure ai malleoli. I resultati dell'esame :fisico del cuore e dei grossi ·vasi, da esso ori~inantisi, che dimostrano l'area cardiaca ingrandita. in, toto e dimostrano altresì l 'ectasia del fascio vasale, sono rivelati molto chiaramente dalla seguente radiografi~, es•eguita sul t0race della paziente dall'egregio amico prof. Mario Niss.im. N ulla di notevole da parte degli altri apparecchi. Il ·fegato de'corda appena dall'arco costale. La milza n:on è ingrandita. La fttnzione sessuale è normale, ad onta della stasi evidente pure nei g·e nitali esterni. Non sono mai esistiti disturbi dell'intelligenza. Non vi è torpidezza intellettuale, nè abulia. Assenza costante di qualsiasi vertigine. Le urine non. contengono nè albumina, nè zuc·chero. La sindrome fenomienologica, seguita nella sua completa evoluzione, i resultati dell'esame :fisico degli organi interessa.ti, dimostrano nella paziente due ordini di · lesi0nd congenite: le une •


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a carico del cuore, le altre a carico dei vasi , che da esso si di partono. E più precisameJJ.te due ordini di lesioni a carico specialmiente del cuore destro, che sembra si concretino in una comunicazione a•normale fra i due ventricoli per probabile mancato • saldamento del setto ed al · tempo s tesso in un restringimento noteyole nel lume d·ell'arteria polmonare. Di qui avrebbe la .sua origine il .soffio intenso e prolungat0 percettibile sulla maggior parte del cuore destro e più manif1esto· s·u l focolaio di ascoI tazione della. polmonare. Per la meccanica circv,latoria n1e derivò anzitutto miscela del sa ngue ·venoso coll'arterioso, di cui la corrente diretta dal ventricolo d estro al ·ventricol0 sinistro doveva ess.ere l'espressione principale per il maggior ostae:olo, da essa tro~ vato sulla polmo11are, ristrett~ nel suo calibro. Nonostante tale esquilibrio circolatorio, tr-adotto nella manifestazione più caratteristica del' la malattia, qual'è quella - come abbiamo vedut0 - della .st as.i capillare e della tinta cianica, diffusa alla pelle e mucos1e visil::>ili, . la natura provvida oppose al! 'ostacolo circolatorio l'ipertrofia c0n dilatazione prevalente ·nel ventricolo destro ed un'ipertrofia cli grado più modico, sia consensuale, che at1tonoma, del ventricolo sinistro. Come risulta dalla radiografia surriportata. Non solo, ma permisie, fi•no dalla n,ascita, un vero e ·p roprio adattamento graduale dell'organo ad un dissesto cosi profondo, in m-Odo che il \'ÌScere, ad un'osservazione superficiale, poteva, negl'inter-valli fra le cri1s.i, dia.r e una pa.r' ·enza di funzione normale. È o\rviio poi che, dato il ma·g·g ior volume della massa sanguigna, sospinta nell'arco aortico nel1'untità di tempo, ne derivasse un 'ectasia. del] 'arco stesso, come può pure rilevarsi dalla suddetta radiografia. L'adattamento fu cosi completo, da perm·ettere alla paziente, all'infuori di fatiche eccessive od eccessive emozioni; di attendere alle sue occupazioni n0n sempre lievi e di permetterle di giungere ad un.'età assai avanzata - 38 an1n i - per lesioni di tal genere e cosi complesse. · È bensi \ ero che essa 11on ebbe mai a soffirire lesioni acute all'apparato respiratorio, le cui conseguenze, è ovvio, .sarebbero state disastrose. Adattamento che può facilmente rilevarsi dalle sempre più rare manifestazioni dell'a.nossiemia bulbare, quali possono in fondo interpretarsi la dispnea e le palpitazioni parossistiche, che forse ebbero un'intensità maggiore durante il periodo più fruttifero della vita ses1

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s uale della paziente senza dubbio per un aumento nel lavorì0 circolatorio, con un risentimento maggiore sulla circolazione yen osa gener.ale. Non s0lo, ma anche d.a tutta la sintomatologia negatiYa, pres·e11tata dalla paziente stessa, quale la mancanza quasi costante di edemi, di versamenti c.avitari e di con,g estioni viscerali. Come pure dall'assenza di quella torpidezza iu certe fu11zi-0ni più squisite (funzione cerebrale, sessuale) che ~embrerebl:iero , u·na conseguenza ineluttabile della stasi \'•en-0sa generale. , E, -Sle .vi . fur0no periodi di scompenso con parossismi r_elativi, bastò una piccola soro.mini, &trazione 1di digitale per rendere. il cuore obbediente e restaurare la sua fu•nzi0ne normale. Il caso porge inoltre qualche utile ins·e gna• · ment0 . .Infatti avendo presente che· la tinta cia11otic.a nella paziente . diveniva sempre più manifesta man m an·o· l'organismo ·9-ndava sviluppandosi, se ne potrebbe dedurre che insieme all'aumen~o nella cavità del ventricolo destro sia ayvenuta come logica 'conseguenza una riduzione ne1l'ostio ~ella p'olmonare, iJ?. mod~ d.a determinare 'uno scari~o prepon·d·era?te del ventticol0 destro attraver~o il setto, rimasto pervio, anzichè per la via arteriosa normale, ristretta nel suo calibro. E per avere un.a riprova abbastanza plausibile di questo fattò basta con·s iderare come ne1la malattia di Rog·et, in cui - come abl::iiamo veduto - esis te la pura e semplice pervietà del setto interventricolare senza concomitante s tenosi della polmonare, la cianosi non si verifica quasi mai . Ciò che fa ritenere che nel torrente arterioso si riversi una q·u antità sufficiente di sangue ossigenat0, al contrario · di quanto avviene nel caso più complesso offerto dalla paziente: Così pure riflettas.i all'azione degli emostatici in~erni su un siffatto sistema circolatorio: stasi maggiore e rapida in un circolo venoso già sovraccarico con facili ripercussioni nel camp0 ~ella polmonare. Di qui gli accessi asfittici, susseguiti a somministrazione di segale cornuta e che misero i n· serio pericol0 la paziente. Il qual fenomeno potrebbe servire anche per dimostrare, oltre la comune azione esercitata dalla segale cornuta e dai suoi pri·ncipi ·a ttivi e derivati ·s ul muscolo uterino (generalmente ammessa come preponderante) una più vasta azione v.a.soc0strittrice della stessa sostaJ1za sulla circolazione generale e, nel caso particolare, s.u lla circolazione del polmone. E se pen.siamo alla stasi cronica nel circol0 utero-placentare avremo pure u·na probabile spiegazione del comportamento p.atologico delle gestazioni nella paziente, che - c0me dissi - ebbe in tutto 4 aborti ed I parto prematuro, escludendo per 1'interpreta1

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un derlvato della bi le e che determinate circo' s tanze morbose dovevano intervenire per la su a produzione. Lo s tudio di queste circosta1ize è stato il nodo più volte e mai defi·nitivamente riso1uto; la discussione noni è lusso scientifico, ma fondamento ,d i pratica, poichè dalle sue direttive d ipende la condotta nel curare o nel pre. venire . Fino a due anni fa le cose sembravano ormai assodate : l a questione aveva la s ua s t oria, le 6Ue 1ricerche, ch e avevano con·vinto i più ritrosi, la t eoria ultima, ben· circostanziat a e rifinita nei part icolari, con qua lch e raro di•ssidente, che sembrava 11on volesse cedere a ll'evidenza pitì limpid•a. Solo per la st ori a ancora si accen°n ava alla teoria un1orale di Bouchard; essa avea, si può dire, cominciato a squarciare il velo del mistero; Bouch ard avea stabilito le condizioni del] 'eqt1ilibrio biliare, ch e permettevano ai compo11enti della bile di rimanere disciolti nelle vie di escrez-ione, (quantità di colest eri na moderata, pnesenza cli acidi g rassi, abbondanza dti. acidi biS . Giovanni alla Venia , 7 aprile 1915. ' liari g licocolico e t au rocolico, potassio e sodiu in ecces o, calcio in picc0le quantità) ; se una di qu este condizioni ·v eniva a far difetto, la liRIVISTE SINTETICHE. tiasi si determinava. Era il periodo d elle nialattie da ritardato rtca1nbio, e nel braditrofismo Moderne vedute sulla patogenesi della colelitiMi. il B oi1chard trova '\·a la 011ga11ica predisposizione alla formazione del calcolo ~ol est erinico : le I. ossidazio11i rallentate sp1ega·va110 la coilelitiasi In pochi capitoli · di patologia la nozione pa·· femm inile , senile, ecc. Ma le nuove idee erano il frutto del periodo to,g enetica è stata tanto dis.cussa, e può presendell 'analtsi, che seguiva al periodo st orico, imt are v~ntaggi ,~enamente grandi quanto nella personato nel Bouchard : e g li s tt1di 0si erano . calcolosi biliare : la presenza del calcolo, che armati di due potenti mezzi, l"indagi11e cliiniica subdolamente si forma, e per tutta la vita tae la bacterio logica; alla critica sembrò dovesse lora non dà segni della sua presenza, la patolocrollare l 'enonue edifizio: Naunyn e i suoi algia del}a colica epatica e dell '10istruzione del colievi, utilizzando i reperti biopsici, che 101'0 -:>fledoeo, la conoscenza delle gravi complicanze, frivano gl "interventi chirurg ici, dive11uti di prache possono compromettere la vita del malato, sono s.tati sti,m olo ad uno &tudio costante e po- tica corrente, iniz1a1·ono gli studi sul cont enuto della bile, e ~onclusero ch e, sia 11egli a11imali deros·o· al quale medici e chirurgi, fis iologi e chimici h aJlno partecipat o : s·ui resultati dell 'inda- da esperimento, assoggettati ad alimentazioni determi11at e, sia i1ei malati di ooleli~iasi , il congine s'è plasmata la col;J.cezione pat ogenetica, seten.u to1 colesterinico era una quantità fissa no11 guendo progressi e mutamenti, d eviazioni e solo, ma era i·n dipendente dalla quan·tità consulle conclusip11i ,d~lla patogenesi s'è correzioni; . . foggiato l 'indi riz~o terapeutico e profilattico, la ten-zita nel sangUie, e le sostanze capaci di disindicaz!ione ·chirru1g ica, e il trattamento postopesolverla, si trovavano sempre in e.coesso nella ratorio. . bile; adunque le ca·11se generali, sostenute dal L'analisi del calcol o biliare e rispettivamente Bouchard, non p1otevano essere aeterminanti della la con,oscen za dei aoon po11enti della bile è stato . precipitazione dei calcol i ; la r agion·e di essi doil primo passo, segnato zyella s t oria d'una meveva essere alt rove, e probabilmente tutta locale. dicina, ch e veniva a poco a p oco :rinunziando Lo studio bact eriologico ~ella bile e dei calcoli all'empiri s1no. Il contenuto .costante, .talora e- .stessi semprò. dovesse p10irtare la prova dell'orisclt1siv10 di cole$terina , o 1nisto . ai sali e pig.. gine lo'c ale d·eJla colelitiasi; era il t empo in menti t .i Jiari (bilirubinato di calcio) fece incui gli inter.venti sulle vie biliari per processi dt1nre ·com~ logica conclttsione che il calco1o era infiammatori o i nfettivi diedero la dimostrazio-

zione più esatta di quest'ultimo fenomeno ogni influsso di a ltro elemento modificatore, oome ad es.empio - una pregressa lue del marito. Il caso mostra pure la necessità di non turbare mai, n·ei limiti del possibile, quel qualsiasi scarico (nel caso particolare un'eventuale emottisi) determinatosi in un circolo già sovraccarico dal difetto improvvis~ di propulsione nei due ven•tric·oli : specie n el destro. Iniatti, ove poniamo mente che la paziente, a llorchè ha il beneficio - ed è l'espressione più adatta - di due mestruazioni- nello s tesso mese, prova u n vero senso di benessere ed il cuore colla sua clamorosa sintomatologia tace completamente, avremo pure questa dimostrazione ch e conviene a stenersi dal turbare un deflusso s ia fisiologico che patologico, ma intenso sempre, a guisa di una valvola di sicurezza, ad al:: bassare la soverchia pr,essione nel circolo venoso, alleggerendo di conseguenza il lavoro s tesso d el cuore ed a sottrarre dall'organismo un quantit ativo tossico n on trascurabile. 1

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ne della frequenza del colibaci11o, del bacillo di ' Eberth, di anaerobi perfino, sia nella t •i le sia nel nucleo centrale del calcolo : si riprodussero sperimentalniente i calcoli negli animali, i.nlfettando le vie biliari e provocando stasi nel deflusso biliare: àrmata di tali argomenti la critica demoliva e ricostliUiva: Naunyn, Gilbert, Galippe, Letienne, Kramer, Bachmeister, Exner, Heyrowski pensarono che la sola aziotn'e cf.ei microbi sulla parete vescicolare o sui canali biliari bastassero a mettere in libertà · le sostanze 11ecessarie alla precipitazione della co.Jesterina; Gi1gert, Do.m inici, Fournier, Dwf our trovarono nel centro del :ealcolo concrezioni bacteriche e epiteliali; 1il catarro litogeno, compendiò in due parole la patogenesi e la clinica pura della cal: oolosi. Lttnghi e numerosi furon 0 i lavori sulla provenienza dei bacteri (via as,een·d ente e discendente) ; essi nuova luce portaron0 anche sui poteri l::acterio-eliminatori della glandula epatica. Ma già in Germania l'Aschofj co.m inciava la revisi.on~ dei lavori del Naunyn, e dava inizio . ad un movimento1 che doveva ingigantire per · via, e di nuovo rivoluzionare, quel che orttnai dalla clinica. e dall'esperimento sembrava san- · cito; egli trovava che è esager,a to per lo men,o affermare la origine infettiva di tutti i cale.oli : esisto110 calcoli fatti di pura colesterina, in bile si ci<:raniente sterile; i calcoli st.essi sono sterili; essi forse sono dovuti a puri fenomeni da stasi : calcoli da sta.si di Ashofj. Goodmann 1impugnava un'altra delle affermazioni fondamentali del Nauny•D' stesso: la colesterina no11 è una quantità fissa; .della bile ma pi1ò esser.e variabile con determinate alimentazioni. .l.\d essi segtte, con una moJe di lavori fi,nliti e suggestivli, la scuola di Chau:ffard con Grigaut, Laroche, Lhuillieir, ecc. Chauffard comincia a· domandarsi se, quando un calcolo si trova infettato da germi, l'infezione sia il nrucleo, o se il calcolo non sia stato secondariamente impregnatoi da bacteri, evenrtualmeute penetrati secondariamente nelle vie biliari, q·u ando il calcolo em digià form?to : egli ha 1dimostrato la pos·s ibi,l ità della m,igrazione dei germi ordinari nell 'inter.no dei calcoli, dal liqt1ido nei quali sono immersi. Anche l'esperienza clinica ·d à utili insegnamenti; qualunque teoria ebbe in passato il pr~­ p..omi·n~o, sem pre alimenti come il gmsso, il cerv·ello, le uova sono stati ricono~ciuti dai medici come nocivi per i litias.ici; adunque biso:g na risalire a qualche icosa :·d i tp\iù ciompJesso che non si a il catarro litogeno, per spiegare almeno una. parte dei calcoli . biliari, , bisogna risalixe dalle vie biliari alle co1i.d izioni del ricambio o-rgan,ico, e specialmente della colesterina, caso1

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gna un p:o1' riesumar~ le nozioni .del Bouchard, per vedere quanto di vero poteva essere in una teoria, forse in parte divinatrice. Uno dei meriti della souola di Chauffard è qu·e llo di avere cercato i l metodo di titolaziom.e esatta della; colesteri1ia, dovuto all'opera di Grigaut; con tale mezzo è stato possibile dimostrare chiaramente quanto Goodmann avea già accennato : la colesterine mia è in rappo'rrto co1i la alimentazio17ie; determinati ci1b i, ad alto contenut0, (uova, cervellc, grassi), sono capaci di el.:vare m'Otevo1mente il tasso di colesterina nel sangue. No·n basta : in, alcu1ii stati morbosi la· colesteri1ia è aumentata nerl circoLo; nel xantelasma per esem.pi10 ; _ma precisamente in uno s tato morl;1o so i(Vrif ezionf!J ti/osai) •e nello stato gravidico il tasso colesterinico subisce 10iscillazioni con&iderev:oli, proprio nel tifo e nella gravidanza, che sono considerati come cau sa di grave predisposizione alla colelitiasi. Nel tifo ha di•mostrato lo Chauffard, si ha iperco lesterinemia secondaria; ess,a segue un -decorso i.nrv.e rso al.la temperatura, e parallelo all'immunità; ha il suo massiimo durante la convalescenza ; perfino i 'Vaccina1ti p·r esentano · un fenomeno eg1uale a quello dei malati. Negli ultimi due mesi dello sta to gravidico la colesterina aumenta notevolmente; ipocolesteri1fliemia dopo ·i l parto, si rialza .subito di nuovo il · tasso nel sangue, e to r11a al 11ormale dopo circa due mesi . . Oltr.e che 1ielle surrenali, t01rgano precivuo della fDrmazione colesterinica, an-che l'o"Vaia durante la gravidanza diviene un organo di risn!.. forzo di essa. Ma oltre 1c he in questi particolafli stati di predisiposizione, nei calco LOsi Chauffard trova iperoolesterinemia, e per ·di più eg.li h a: cercato e trovato che le ci1,re anticalcoLose (cure minerali) abbaSìsano i l tasso colesterinemico, quasi a riprova delle prime due condizioni. Gravi, anzi inso.r montabili ,d ifficoltà ha offerto lo studio del contenuto in c0lesterina. nella bile dei litiasici: yu.ando :fistole biliari permettev"-lno la raccolta della bile, 1e condizi0ni erano truppo lontane dal naturale ·(mancava l'ordinario serbatoio della bile) . ~erò il dosaggio della colesterina nella bile, prelevata nelle autopsie, ha dato cifre molto alte, fino al 6.60 per mille rispetto al 2 al mille, quale si ritrova d'ordi.nlario. La critica alle conclusioni di Naunyn, le suggestive ricerche e i confortanti resultati sul sangue, .sulla bile, degli stati colelitogeni, degli stati calco~os1, fanno pensare ad Aschoff che si tratti di una vera diatesi colesterinica. 1

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Qui lo Ch auffard si domanda quanto è dovuto alla diatesi, quanto al fegato e alla funzione peculiare della cellula epatica. Lo sttudio dell'argomento non ha ancora dati s•fficientemente controllati : f.orse la secrezione di colesterina e dei grassi ,d ella 1b ile si produce a li vello dell 'epiteli.o dei canali biliari e Sipecialmente nella porzione inizia le delle radici biliari, in vicinanza delle cellule epatiche; la ritenzione biliare potrebbe indurre ipercoiesterinemia. Grigaut, ritienie , in. base ai s uoi studi chimici, che la colesteri1za è tra.sforniata in acido co laLico e • sotto tale forma si elimina ; ora quando si ha ipercolesterin,emia si 1ill1 dimi'YltUzione consedei sali biliari, ossia di1ni1iitzione del,.aibente ., l'acido co lalico; 'Vie1ie. a 11ia1icare il mezzo solubilizza11.te , si ha ipercolesterinemia da i l .nia parte, precipitazi011e litoge1ia di colesteri1ia tie lla bile; la calcolosi in ultima analisi 'r 2rrebte ad essere la conseguenza di u1i distiurbo nella regolazio11.e colesteri11i.ca, funzio·n,e della ce ll1.<la epatica ; corrisvoi1derebbe ad 1:1na ·i nsufficienza t empo.r anea o perma11ei1te della cellula epatica. . . .. . , Attrave11so 11 t empo , giustiziere, nsorge un po l'idea di Bouchard, col'retta e rin.n10.vata, con i suo{ p unti fon1damentali dell' equilZbrio biliare disturba.to; e si comincia a rifiutare il grande ·val ore finora attribuito alla t eoria infettiva, che per qualche anno, cruasi indiscussa ha t enuto il camp.o, cadendo quasi 1n1ell'antico difetto d1 ·volere s1p iegare 1con un meccanismo unico la formazione del calcolo nelle cvie biliari . 1

*

* * A chi g uardi serenamente il problema e segua gl 'insegnamenti 1d ella clinica :al lume delle ricerche, non isfuggirà che è difficile, con una patogenesi univoca, spiegare i .coJ?plessi aspetti della colelitiasi. Vi sono individui predis,p osti alla calcolosi biliare e forse famig1ie intere; esistono condizioni ca,pa-ci di modificare not evolmente la secrezione biliare 1)er qualità e per quantità: viita sedentamea, ipernutrizione, determinate a limentazioni; vi sono calcoli di .p ura 00ilest erina prodottisi in bile st erile, esisto.n o calcoli con nucleo organico (l:iact eri co, epiteliale) che all'analisi chimica si din1ostrano di composizion.e affatto diversa da quelli di pur.a colesterina: sali biliari calcici, fai1go· biliare ch·e· non s i agg1omera e 1nl0n dà luogo a calcoli; infine vi so,n o .calcoli con niucleo colesterinico al quale s i s ovrap pongono strati nuo,~i di sali biliari cakici. Ooime l'ipotesi infettiva, il catarro litogeno di Nauny1111, mal si presterebbe a darci la spiegazione dei calcoli di pt1ra colesterina, la t eoria •umorale antica di Bot1chard o la nuo\a di Aschoff e di Chauf1

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fard mal si presterebbero alla dilucirlaziione della produzione dei calcoli di sali biliari con nucleo bacter1ico-epiteliare; nessuna delle due ipot esi da sola ci spieg herebbe la produzione dei calcoli misti . Anche per la colelitiasi bisogna ri p.ortarsi al1'iintliwidluo e alle condizio11i peculiari del soggetto per spiegarsi, co11 eclettismo utile alla scien za patogeneti.c a e alla pratica, le variazioni dei reperti : non avvengono f1orse fatti analoghi nella secrez.ione renale e nelle produzioni reno' 'escicali? accaint1:o al calcolo urico ed ossalico (·di·at esico), esiste il calcolo fosfatico (infetti.vo), il calcolo con nucleo urico od ossalico e stratificat o a ll'esterno da fosfati (diates1co-infettivo). Coi1 grande probabilità e la nozione diatcsi ra e la nozione infetti y a e la coml::inazione dei due fatti spiegano l'origirne differente dei calcoli biliari. lVIettendo n ella loro e\ridenza le varie .condizioni ca t1sali, dilucidate dall'analisi e dall 'esperilnent o, 1i1 rapporto con i fatti clinici biJSog~ riport are, con ogni verosimiglia11za, i calcoli di pit.ra colesteri11ia ad ltno stato diat esico, e più precisamente ad itn dist1lrbo del ricanibio coleste ri 1iic.o da alterata fu·n.zi 011ali tà epatica, il calco lo di sali di calcio all'i11f ezion.e asce1idente o d7 sce1iden,te delle 'Vie biliari (catarro litogeno di Naitny1n) i ca le.oli n1isti all'a ssociazio1ie delle due c0111dizio11i, diatesica ed i1ifetti'Va, per facili complicanze infiam1na t 0rie, in vie biliari che vanno c:;oo-o-ette a st asi e , ·ariazioni della fluioo dità biliare. Anch e la t erapia 11011 pttò no11 seguire questo ecletismo, dal 1nome11to ch e a~im entazione e ge1t1iere di vita possono· oor:reggere 11tilmente l'es·po11ent e di alterato ricambio o di alterata secrezione, dal moment o ch e utili fannaci possono ora opportunlaanent e s terilizza·r e (urotropina), ora .u tilmente m odificare la secrezione e il deflusso b ilia re. Ma di t ali problemi, rinnovati e illuminati dalle m oder11e conoscen1ze, del criterio d 'intervento nelle m alattie da calcolosi biliare, sarà utile parlare in altra breve e prossima r·ivista. 1

T.

PONTANO.'

Nella com p0sizione del lavo.ro del prof. Gi.orvan·ni Galli sulle Vaso- e c.ardiopatie in tempo di a1ierra1 sono 1stlate lasciate a pag. 830, col. 2 del ~. 25 , Sez. pratica, .du~ righe di t esto. Il periodo completo suona qu1nd~ cos~ ,: cc M. ha trovato ·t11n·a sclerosi delle c0ronarJ.e, pi~ o meno accentuata (specialmente nel ramo di: scendente della coronaria sinistra). I•ni 9 altn casi e s.isteva una ;.c;clerosi iniziale dell'aorta (specialmente a l disopra delle valv0le a ortiche), ecc. ERRATA CORRIGE :

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SEZIONE PRATICA •

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA DI GUERRA.

Sulle ferite da arma da fuoco del polmone e sul modo di curarle con la puntura e l'insufftazione di aria nella cavità pleurica. (:B~HRET.

Miin1ch 11ied. Woch., N .

I6, I915).

. I.

Sfugg•iranno però anche allora le fer i·te immediatamente mortali. Limidandosi ai casi.i esser· vati dall' _I\.., si può afferma·r e che la pro·ginosi delle ferite polmonari da arma da fuoco a cominciare dal 5° giorno (dopù ch,e la ferita fu i·nferta) · non è sfav--orevole quo ad 'Vitam. 2. Emoragria : L'emorragia polm·onare è il sint oma più costante, e di precoce apparizione. Si manifesta con l'emoptoe e con il 'Versamento ematico nella ca'Vità pleurica. L'emottisi n0n raramente, specie 11elle ferite penferi·che, è iscarsa, e limitantesi talora a pochi espettorati tinti di sa11gu·e. Alle volte il soldato n·on si è accort0 di· ~.-ver sputato sangue, e ciò per varie circostanze (oscurità, sensorio non integro, ecc.). L'A. ha osserviato emotti1si pr.o·l ungantisi per alcuni -giornri., ma non per più dii 8 giorni; non ha mai notato perdite d i sangue molto abbondanti, nè ricadute di emoptoe. L'emorragia ~nella cav·ità pleurica è quasi altrettanto frequente come quella che 1si ha nei bronchi. • Eccezionalmente manca, ma in· alcuni casi è così leggera , da essere solo c.o•n difficoltà r ile,,.ata da un diligente esame fisico. Da che l 'A., quasi Ì·n og:n·i· caso di f.erita da .arma da fuoco del polmone, fa la puntura esplorativa, ha quasi sempre t rovato almeno un sottile strato di liquido ematico, anche là d0ve la percussione e 1;ase0ltazi1oine non lo rivela.va no .affatto. In m olti casi però si tratta di versamenti cosi notev0li che di vengono pericolosi (più che per la perdita di sangue, per lo spostamento del cuor.e). Il sa1Tgue, anche n,e lle ferite delle 1sezioni ,a lte d el polmone, si raccoglie n ella. parte inferiore della cavità pleurica; e l'emorrragia è di• sol ito tanto più notevole quanto più cen,trale è il percorso del pr.o·i ett ile traverso il polmon·e . Però solo eccezionalmente, anche se il proiettile è passato molto viein.o• all'ilo polmonare, si hannù emorr.a.g ie cosi notevoli che minacciano, sol() per la loro abbonda nza, la vita: l' A. ne ha 0sservati •s olo tre casi. Forse ciò di pende anche da eh~ i casi, 00 n· grave ·emorr.agia iniz1ale, non raggiung0n·o gli ospedali ·ai base. È molto probabile che in· qualche occasione l'em0rragia si • protragga per un tempo a bbast an2a lungo. I J liqu ido ematico poi, versatosi nella cavità pleu· rica, mostra, non solo nei vari casi, ma anchE nel caso singolo, g.randi divetisità per l 'estensio· ne e la rapidità di coagulazi0ne. 3. Pleu~vte secon1daria: Nei 3/4 dei casi a· ver:same11to ematico si aggiunse prima o dopo un versamento sieroso, molto variabile per quan t ità. Tal.o·ra .e sso era cosl ab·b ondante, mentre i ,·ersamento ematico primitivo era s tato cos scarso, che n el liqt1•ido tratto con la puntura s 1

Per atte11•ere un giusto quadro si•nto.m atologico delle ferite da arma da fuoco del polmone è necessa·r io tener conto solo di quelle ferite del torace che tesero ver.amente il polmone, e s olo questo. D ebbon·o quindi essere esclusi quei casi in cui altri organi· importantri•, :c ome il cuore 11 fega·to, lo s t omaco, l'i ntestino, il midollo spinale furono colpiti, e nei quali la lesione polm•o1n are passa spesso ·i n seconda linea, di nanzi a quella dei sopt.adetti O!ga·ni . D'altra parte sono state desoritte come ferite del polmo·ne alcune les.ioni t oraciche da. arma da fuoco, nelle quali, per deviazioni del proie ttile, per ese1npio lung·o le coste, il polmone no11 fu ferito, o al più solo contuso : in alcuni casi il proiettile, penetrato all'innanzi nel secondo spazio int·erc0st ale, in·vece dri procedere in l inea retta v•e rso l'i11dietro, perfo·rando ·l 'apice polmonare, nvn h a fatto che circondare questo verso l'alto, producendo soltanto una paralisi del plesso b·rachiale. ~ quindi bene dubitare di· una lesi0ne po·l mo·nalie d1retta, :allorchè i s intomi di questa non sieno bene evidenti, giudicando dalla sola p.osizione dei forami d'i11gress·o ed eg·Fesso, del tragitto del proiettile, e trascurando a d esempio la pos izio·n e as·sunta dal s oldato 1nel mome11·t 0 in· cui egli veniva colpito. Le osservazioni, che l' A. ha creduto fare sulle ferite da arma da fuoco d·e l p1o•lmone, si basan o s ullo studio di circa Ioo casi, tra quelli cap·itati nell'·ospedale di marina di Ambur:go, e si pos• so?o rta.lc:;sumere come segue : 1. Prognosi : Di qtt·e sti Ioo casi nessunù ebbe esito letale, la qual cosa però no,n è sufficiente p er .affermare ch e le ferite da arma da fuoco del p.olmone han no prognosi rb uona ; ed invero R•otter su una statist i·ca di IIS casi cita I4 morti . Gli uomini accolti in ques,t o ospedale erano stat~ f eriti 5-8-20 gior~i prima : i feriti pi·ù gravi dovevano qu·indi essere morti o sul campo o n ei vic~ni ospedali, oppure non era stato p,ossibile il trasportarli. Una statistica abbastanza: appr0ssimativa dei casi letali d 1i ferite polmon.airi si potrà avere confrontando tra loro i bollettini dei vari· •ospedali, ambulanze, posti di medicazione. 1

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riscontravano solo rare emazie, e sarebbe sorrto il dub1b io, qualora precede11 t eme11te non si fosse dimostrata la prese·nza dri un piccol10 versamento ematico che l'essudato ·sii eroso fosse primitivo. Sembra invece che t ali es.sudati primitivi sieno, se pu.r esist0no, molto rari : essi sono di soli.t0 secondari .all0 s t im.olo esercitato sulla pleura dal sangue ci:v i iraccolt o. Per ·quanto riguarda il riassorbimento di tali essudati, esso sembra,·a avvenire tanto più lentament e quanto più ematico era il liquid·o.. 4. Eniz4;ie1na: L'A l 'osservò nove volte, cioè circa in 1 / 10 dei casi . Esso si produsse 7-20 giorni dopo che il poJ1none era stato ferito. In 7 casi di pendette da trasf ormavione puTulen,t a di un ''ensamento preesiste11te: di solito versamento fortemente ematico'. I n: 2 casi si trattava di piccole pleuriti purulente i11terlobari, cui non erano preceduti sintomi ev.i denti di ,-ersamento ematico o sieroso. Di· solito si a,1eva febbre alta alcuni giorni prima che il versame11to ematico si t rasformasse in purulento. I·n tutti i casi di verisa111ent.o• ematico con febbre elevata , e cultura positi·, ·a, si ebbe la su e- · cessiva formazione di u n empiema. 5. Retrazio1ie : la retrazione più o meno estesa del polmone e dell'emitorace Jeso, come risultato final e del pr:ocesso di guarjgione, è molt o f.Pequente. Essa isi verifica,, ·a anch e 11ei casi di versame11ti m olto piccoli, specie se ematici, ed era più est esa (talora di tutto l'emitorace) nei cas-i di ferite dell'apice, anche se segui.te da scarso ver ament o. Il r isultato funzionale delle retrazioni toraciche e polmonari, della fu1sio ne cicatriziale delle due pleure, era !a facile drispnea , specie nei mov·i menti. 6. Pneitniot_orace : nonostante i presuppos,ti t eorretici , solo in rari casi l' A. osservò la comparsa di uno pneumatorace con· i· su101 gravi sintomi . lTn caso d'1 pneumotorace aperto nei bironchi, con ·r apida formazivn·e di es-s.u dato purulent o: operazione e guarigione. In 7 casi 1101 pneumotorace ·occupava. la part e alta della cavità pleurica : di essi 6 si trasior1u.aro110 i n1 em pie1na. Si trattava sempre di casi con forte versamento ematico. C0n la ricerca sistematica a mezzo dei raggi Roentgen. si poterono dimostrare spesso piccoli pneumotoraci saccati·, che non davano segni clinici : essi risiede''~no di solito verso l'apice; g uarirono t ntti spon taneamente senza i·nf etta.r si , al co11.tra rio degli· pneumotoraci più grandi in comunicazi.011e diretta con i bronchi, dai quali è facile il paS'saggj Q1 dei germi . 7. Dolori : erano molto variabili. I ru alcuni casi appena accenn:a ti, in altri .assume,rano una grande intensità. Alcu·ni dipendevano, d1rettamente 1

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dalla ferita o dalla1 cicatrice, ed erano l ocalizzati là dove aveva sede la lesilOne, altri non avevano alcuna relazione appa·r ente con la ferita , ed erano spesso riferit•i verso le sezioni anteriori di· uno o più nervi interc0stali : dovevano dipendere da a lterazi011i cicatriziali del nervo stesso. Un altro gruppo di dolori , non· facilmente spiegabi li, mostrava una certa analogia con le cosi dette zone di Head. 8. PoLmoi-n ite, br.01i c l1,~te : una sola voJ.ta fu oss,er\'ata polm onite, it1 uno dei due casi sumenzion.ati di empiema interlobare. Mancarono altre complicazioni polmonari, quali l'ascesso e la gangrena . In qualche caso sopravvenne una leggera bronchite. 9. E1ifiserna cuta11eo : t111 en·f isema circoscritto del sottocutaneo s i ebbe in ttn ca1s10 l1el quale poi s i produsse un einp1ema; mancavano les ioni delle cost ole; nel t erri torio dell'enfisema cutaneo si sviluppò u11 accesso. 1

II. Astrae11do dagli em1Jiemi, i1on esisteva alcuna indicazio11'e all'intervento. Per glii empie1ni l 'A. seguiYa questa condotta: allorchè in t111 ferito, con· note\"Ole versamento ematico, 9opraggiung·eva febbre alta, veni,·a fatta 11na puntura esplorativa, e il liquido e~a1ni11ato batteri0logicamente Se la ~ultura era positiva, e nell'essudato erano contenuti g lobu·l i cianchi, sia pure in scanso numero, si pro·c edeva senz'altro, se11za cioè attendere una completa trasfortnaz1one purulenta, alla :r;esezio11e costale. Per tutti gli altri feriti si te11e,..a dappritna un cont egno di attesa, una cura puramente medica consistente nei casi recenti nel riposo perfetto, nel d·imi11uire lo 1&timolo alla t osse e t1ell 'im pedi re g li sforzi della pressa addominale (stipsi) , che p·ote\rano predisporre al rinnovarsi dell'emorragia, alla pr.oduzione dello pneumùt 0race, al propagarsi dell'infezione . Quando il pericolo dell 'emorragia era scomparso e non era· rs opravvenuta febbr:e, dopo circa r4 giorni· cioè, al più presto, cominciavano gli esercizi respiratorii, prin1a ~n l'etto, poi anch e su una sedia, per impedire la formazione di estese aderenze, o dimi·nui·nne i pericoli. Con t ale metodo di cura non si ebbe alcun esito let ale; ma esso si mostrò inst1fficient e, in quanto, nonost an·te la ginnastica respiratoria, 11 risult ato funzio11ale non era buo,n o : i·n alcuni casi s1i 1 ebbero g·r.a.vi·s sime retrazioni con formazione di tenaci· aderen·z e pleuriche, e quindi non lievi ostacoli alla normale meccanica del respiro. Ciò dipendeva probabilmente dal 'Don aver est ratt o il liqu·ido contenuto 11ella cavità pleurica. L'estrazione del liquido con la toracentesi· avrebbe

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Valore terapeutico del .. Lactol " in ginecoiatria.

(SEZIONE PRATICA)

'' LACTOL'' Dott. Foglino 6licerofosfati al latte trJòig~stivi su f:>rmola òel · , Senatore Prof. EOoaròo maragltano

Numerosi sono gli .s tudi fatti da vari autori sulla influenza di taluni pt eparati, medicamenCon 1' approvazione dell' emi11e11te Clinico tosi ed alimentari ad un tempo, quali ad esempio genovese, il Dott. Foglino valente farmacista il Lactol, sugli stati di esaurimento di iponu- di Torino, ha composto questo prodotto fartrizione, dj convalescenza. Non era stata 11er;) fatta fin' ora alcuna ricerca sul Lactol, in rap· maceutico il quale accoppia le proprietà di porto a quei disturbi funzionali e organici della alimento a quello di medicamento e che riedonna a cui si connettono gravi pertt1rbamenti sce perciò efficacissimo in quelle varie cannella nutrizione generale e della funzionalità dizioi1i morbose nelle quali si devono soddidell'apparato gen itale. A ciò ha provveduto op- sfare queste due itidicazioni. portunamente I' A. che in una sua interessante nota preventiva espone i suoi primi risultati. Il '' Lactol ,, è infattj il resultato della Giustamente egli accenna all'azione chel'ovarip associazione dei grassi del latte, di principii col suo prodotto di secrezione interna, esercita fosfatati, di acido fosfoglicerico e di vari fersul bilancio del Ca e del Ph nell'organismo e m'e nti digestivi (diastasi, pepsina, ~pancreatina), sulla fissazione dei sali relativi nelle ossa, in rapporto all'azione più 0 meno antagonistica di tutte sostanze, come si vede, delle quali è altre ghiandol e a secrezione interna, e alla con- universalmente riconosciuto un considerevole seguente necessità di sorvegliare il bilancio del valore dietetico e medicamentoso. calcio e del fosforo in donne che presentano La bonta della preparazione del Dott. Fodisturbi ovarici. l\1isura massima di previdenza glino ha ottenuto la sua piena sanzione nella ritiene l'opporsi alle modifìcazioni morbose del ricambi o, con una alimentazione appropriata prova pratica s ui malati. Essa è provvidenche valga ad assicurare una opportuna intro- ziale nei casi diversi di debolezza organica duzione di sostanze rimjneralizzanti in forma or- sia che questa derivi da altera~ioni costituganica. A ciò si giunge col razionale raggrup- zionali o sia 1' effetto di malattie di lungo pamento molecolare di tutti gli elementi che corso che hanno logorato l'organismo. debbono concorrere al completo rifornimento dell'organismo e con un appropriato stimolo È riuscita di molta utilità 11ei bambini di sugli organi a rallentata funzionalità. • costituzione gracile e quindi inclinati al raL'A., studiando i risultati ottenuti coll'impiego chitismo e alla atropsia. È un medicamento del I~ actol da illus tri clinici italiani, e mettenindicato in· genere nelle varie forme di anemia, doli a confron to con quelli ottenuti nel campo ll della ginecologia è venuto nel convincimento indicatissimo ne e gastropatie (catarri cronici, che il Lactol n1eriti particolare considerazione gastriti ulcerative), dove urge l'uso di sostanze nelle forme di alterato ricambio materiale per che in piccolo volume fornisc ano all' organiinfluenza riflessa della sfera genitale. smo potenti energie nutritive. È facile intenL'ha quindi vo·luto esperimeo tare in un in te- dere che in forza della sua composizione il ressante caso di grave anemia e dispepsia gastro intestinale legato a malattia, insospettata '' Lactol ,, è indicato e reca benefizi in quelle precedentemente, degli organi sessuali (iper:.. svariate condizio11i morbose del sistema nertrofia d el collo dell'utero, endometrite cervico- voso nelle quali il tessuto si mostra esauuterina, ovarialgia bilaterale). rito, quindi nella neuro-astenia, così comune So ttoposta la paziente ad una severa cura di Lactol, per un periodo di tte mesi, associando ad osservarsi, nell'isterismo , nella psico-adelle lavande vaginali di borato di soda che ven- stenia ed in genere negli stati consuntivi. nero però irregolarmente praticate, si ebbe ttn Avendone fatta assai larga prova nel sercosì rapido miglioramento che la paziente ritenne vizio medico a me affidato nell' Ospedale di superflua una ulteriore sorveglianza medica. S. Maria Nuova, ho potuto confermare le asL'A. benchè non dia come definitivo ·il suo giudizio sul valore del Lactol in ginecologia, serite virtù della preparazione Foglino alla a causa del troppo breve periodo di osserva- quale spetta perciò una felice riuscita nella zione, sostiene che nel soggetto in esame era prova pubblica che sta per farsene. evidente il processo di debilitazione organica e La preparazione '' Lactol ,, è accetta ai madi disordini funzionali in rapporto all'alterata lati grandi e piccoli per il suo gradevole gufunzione sessuale, e che una insperafa modificazione di fenomeni morbosi psicofisici fu ap- sto e i piccoli in specie la usano consideranportata dalla somministrazione del Lactol. dola come una ghiottoneria. Prof. Dott. Muzio PAZZI 'Doti.: MARcAccr G10RG10 Libero Docente Universitario Direttore Scuola Samaritana Bolognese f

Primario Medico nel1"Arcispedale di Santa Maria Nuova di Firenze.


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s~z10NE PRATICA

(pagina di p1tbblictta)

PoLICLINICO

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Glicerofosfati al latte tridi. gestivi su formo la del Se12atore Prof [doardo l12aragliano.

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Alcuni certificati

Prof. Dott.

GIUSEPPE (f\RDI Medico Primario e Direttore

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Medici

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Rimini, 10 Luglio 1913.

CLINICA CHIRURGICA

OSPEDALE DI RIMINI --

Parma, 10 Luglio 1913.

-PARMA•

Ho sperimentato il " Lactol ,, del Dott. l~oglino di Torino : posso affermare che esso è un ottimo rimedio ricostituente in stati di esaurimento nervoso e di denutrizione organica: . esso mi ha bene corrisposto anche nella terapia infantile, nella quale è perciò raccomandabil e.

Fir1nato: Dott. Prof. G. CARDI ~ f edico

Ho fatto uso del " Lactol ,, preparato dal Dott. Foglino, secondo la formola del Prof. lviaragliano e l'ho trovato utilissimo per i pazienti operati di stomaco, in quanto bene tollerato e gustato e nutriente. Per questa sua proprietà è utile anche in tutte le affezioni, nelle quali esiste una debilitazione dell'organismo

Primario Docente Patologia Medica nella R. Università di Modena.

Fir1nato'.· Prof. Dott. Com1n. A. CECCHERELLI J)irettore Clinica Chirurgica della R. Università di Parrna.

Prof. Comm. CESARE CATTANEO

Parm a, 19 Giugno 1913.

Direttore della Clinica Pediatrica della R. Università di Parma Direttore dell'Ospedale dei Bambini di Milano

Dorr.

P~of. CAV.

FILIPPO LESSONA

(

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Torino, Magglo1913

Docente di Ostetricia nella R. Università di Torino

Il " Lactol ,, Foglino (glicerofosfati tridigestivi al latte), è stato da 1ne ripetutamente esperimentato. Piacevolissitno al palato, viene dai bambini preso volentieri, è perfetta1nente tollerato e la sua indicazione precipua è nelle forme di astenia in ispecie dei piccoli I bambini convalescenti di inalattie infettive, sopratutto

Egregio Sig. Dott. E. Foglino, I-Io usato il " Lactol ,, da lei preparato nella mia clientela e lo trovai molto utile nei casi di astenia nervosa e come ricostituente pei bambini. La facilità con la quale viene preso e digerito non è ultimo pregio di questa fortunata preparazione.

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!

Firrnato: Dott. Prof. FILIPPO LESSONA

dell'apparato digerente. Firmato: Prof. Co1nn1. CESARE CATTANEO

Specialista in Ginecologia -TORINO· Via Donizzetti, 9.

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senza duè·b io diminui·~ la quantità dell 'essudato, destinato poi a prende-re parte alla neoformazione connetti vale ; ma è noto come con• la distensione dél polmone consecutiva alla toracentesi·, alcnne parti del parenchima malato tendono a lacerarsi; e nel cas'Oi presénte, data la ferita del polmone, esisteva il pericolo dell'emorr.a gia e del pneumotorace. L 'A. pensò allora di estrarre il liquido frazionia tamente, con punture su ccessive a distanza di qualche giorno· : ma non· ottenne buoni· ri1sultati. Egli invece si è trovato molto bene della estrazione completa del versamento con la puntura, e contemporanea produzione di uno pneum·otorace artificiale, ottenuto con l'immissione d·i aria attllA)sferica. Applicò questo metodo per la prima volta in un ferito con emotorace fùrtissimo e progressivo: nello spazio di un'ora furono estratti litri due e mezzo di :un; liquido costitu·ito qu.aisi esclusivamente di· sangue; con l 'im·m ission1e di ari.a si ebbe collasso del polmone e l'emorragia si arrestò completamente; in seguito il caso guarl senza presentare retrazioni Fino ad ora .1 'A. ha curato 13 casi (con· notevole versamento) CQtl tale metodo, 1senza aver mai rinconvenienti. Il risultato funzionale è stato molto favorevole, in quanto sri. produssero solo leggeriss·i me aderenze. Egli 0rede che il metodo si possa applicare anche nei cas.i con versamenrt:o leggero, e anche in quelli con aderenze recenti. In seguito alla ~ormazione dello pneumotor.a ce ha osservato anche una rapi da ca, du·t a della febbre. Per la puntura l' A. adopera un trequarti di Naun·y n munito di un tub.o d1 · gomma e di un piccolo imbuto di vetro, m1el quale si trovano a.l cuni strati di garza sterile ; per una grossolana :filtrazione dell'aria, che deve· penetrare nel torace man mano, che fuoriesce il liqu1do. L'A. non dà ulteriori particolari. di tecnica. Di solito egli fa penetrare tanta aria quanto è il liqu1do, che s i estrae. Preferisce, per comodità e facilità, l'uso. dell"aria atmosferica a quello dell'a·ria sterile o dell'azoto. Con.eludendo l' A. afferma che con la puntura del versamento e formazione di urio p.n eumotor race artificiale si h.a un m~zo per. arrestare le emor·r agie endopleuriche persistenti·, per evitare la1 formazione di aderenze estese e resisten.t i, e probabilmente anche distruggere le aderenze di recente formazione. A. CHIASSERINJ.

Le ferite d'arma da fuoco del polmone. (TONNIENSE;N. • •

Munch. mediz. W0teh., 1915) .

L' A. ha avuto occasione di osservare durante 1'attuale g·uerra 56 casi di .ferite d'arma da fuocv del pulmone. In genere l'esito di queste le3

86g

Slf:ZIONE PRATICA

sioni è stato favorevole e nvn• ha avuta alcu.na importanza per la prognosi e per il decorso clinico la permanenza del proiettile nel torace. In 21 casi la lesione decorse senza versamento pleurico, senza manifestazioni infiammatorie del pulmone, ossia senza complisa·nze. In tali casi per lo più ~ feriti avvertivano un ·s enso di mancanza di respiro, dolori puntori nella z..:>na colpita specie nei movimenti respiratori. Essi potettero ancora camminare per qualche tempo dopo la ferita, che fu avvertita solo come una leggera ·s ensazione spiacevole, o come un uirto violento che li rese per qualche po' incosciénti. L'emoftoe fu costante fin da principio e durò qualche giorno. . All'esame fisico ·n oni si rilevò un'apprezzabile ottusità, nè rantoli, solo talora una diminuzione del respiro. All'esame iradiosco.pico si - rilevò qualche volta un'ombra diffusa dovuta ad un ':irritazione pleurica, o ombre locali verisimilmente in rapporto ad infiltrazioni circostanti al ca·nale della ferita. L.a tempeiratura in qualche c.a so s.u t.f ebbrile nei primi gior'n i si manten·ne in g·enere .normale. La guarigione .fu la règola. In 2 casi in principio il pulmone e la pleura non ha·nitlo presentato segni d'infezione, ' ma in seguito si è manifestato un empiema ed una. pulmonite. In 2 casi si ebbe un versamento sieroso nella cavità .Pleurica. In uno in seguito a ferì~ pe.netra·n.te comparve nella pleura destra un essudato sierono ricco di linfociti. Nell'altro si ebbe lo stesso fatto in seguito ad una contusione da scheggia di granata, ossia in seguito a ferita non penetrante. I versamenti si riassorbirono :in capo a 3-4 settimane lasciando p·ersistenti ispessimenti pleurici con fissazi-0:n e del diaframma. In 23 casi si ebbe un versamento di sangue nella cavità pleurica. I disturbi in1ziali furono analoghi a quelli delle ferite pulmonari senza complicanze, solo quando l'emotorace era abbondante si ebbe dispnea e debolezza consecutiva alla perdita dì sangue. Il reperto fisico e radiologico era an·alogo a quello dei versamenti non traumatici. La cura fu ess.enzialme·n.te conservativa : riposo ed a•ria libera. Furono praticate senza inconvenienti punture esplorative ogni 8-10 gio·r11i e s1 potette constatare che il versamento durante il riassortimento (che fu- .. .com" , . plet0 d-01po 3-10 settimane) presentava delle pecul,iari modificazioni. l ·D· principio il liquido era rosso-scuro, non coagulava, ed aveva ~na composizione citologica ugu·a le a quella del sangue; solo gli eritrociti erano in numero minore., meritre gli eosinofili erano in progressiv0 aumento. Più tardi ial liquido diventava più chiaro, (17)


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IL POLICLINICO

gli eritrociti diminuivano ancora, mentre il numero dei corpuscoli bianchii specie degli eosinofili aumentava straordi·nariamente; il liquid0 intanto riacquistava la capacità di coagulare : tutto ciò in rapporto alla irritazione pleurica. Successivamente 11 versamento 1riperdeva questa capacità, perdeva .s.e mpre più le caratteristiche di ematico per divenire quasi purament~ siero So: e ciò in rappç>rto alla scoonparsa dei fatti infiam1natori plewral:i. Come esito finale si )lannù ispessimenti pleurici, retrazione emit oracica, aderenze o spostamento del cuore di intensità varia a .seconda della durata e della quantità del versamento. ~er ridunre .al minimo questi fatti è quindi consigliabile il vuotamento abb·ondante e ripetuto. I·n1 8 casi s i ebbe pneumotorace con . versa.mento emorragico o purulento nella. cav·ità pleurica. I feriti avevano l'aspetto d:i malati giravi, pallidi, deperiti, cianotici, dispnoici. La dispnea e l 'emoftoe comparvero quasi sempire s uhito dop-0 la ferita. I fori di entrata e di uscita del proiettile o.o n avevano nulla di caratteristico. Il reperto fisico ~u simile a quello del pneumotorace con. versamento liquido. L'escreato fu per lungo tempo purulento misto a residui ematici. In qualche caso si ebbe spostamento del cuore con cianosi, dispnea più grave, polso piccolo. La febt.r e si manifestò in tutti. :i' casi e .s uperò talora i 39°. Il riassorbimento dell 'aria si verifico sempre d9po quello del liquido : in ogni caso le punture evacuatrici dettero qualche sollievo ai feriti. La. prog.nosi non fu mai f·avotevole in rapporto alla c-0.mpleta guairigione: rimasero sempre es.t ese aderenze pleuriche con r:etrazione toraC'i ca e nella metà dei casi il liquido suppurò. • In un, caso si ebbe in rapporto alla lesic.;ne del simpatico la cosi detta triade oculo-pupillare dal lato del p.µeumotorace : restringimento della rima p9.lpebràle, miosi e retrazione del bulbo oculare. L' A. no.n osservò 1nai ascessi v gangrene pul.1nonari e .nessuna coincidenza tra :il trauma e la tubercolosi. Le fe-rite d'arma da fuoco non hanno messo mai in evidenza una tubercolosi latt:n~e, nè peggiorate le condizioni di una tubercolosi preesistente. 1

DR.

Ferite da arma da fuoco del polmone. (KREZ. Miinch. M ed.. Woch.,

n.

16, 1915) .

L' A. ha avuto occasione di. osservare 28 casi d i fer·ite da arma da fuoco .d el. polmon1e. Si trattava però di ferite, ch e risalivano a diversi gior·111i e gli infermi, alcuni dei quali erano stati op~(18)

XXII,

FASC.

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ra·ti negli ospedali da campo, erano inviati nell'i·nternto della Germania, per es1sere sottoposti alle cure mediche opportu~e . Nella storia cli questi malat·i, accanto all'emottisi, si trovavano spesso delle alte temperatu·re, che do,revano dipendere non solo dall'infezione del versamento ematico, ma anche dalla flogosi del ·tessuto broncopol1nonare intorno al canale sc.a vato dal proiettile. In molti· di questi casi si osservarono sul 1'area colpita sintomi o d~· flogosi persistente, 1se pnre attenuata, o d'inclt1rimento polmonare; ottusità, ·rantoli, soffio bronchiale; febbre a tipo irregolare, facile dispnea, ·accentuatesi, al pari della febbre, con i 1novimeinti del paz·iente. Il versamento ematico si riassorbiva talora con grande lentezza: ad esetnpio in t1n sottufficiale si poterono estrarre 900 <'.mc. di sangue dall 'emitorace destro 8 settimane dopo rhe egli era stato ferito. In alcuni cas·i l 'A. ha. osser\•ato lo stabilirsi di lesioni tubercolari degli apici, che potevano ricon10scere, come causa occasionale, e il trauma e le fatiche di guerra. I11vero esse, con il riposo e la cu'fa climatica tende,·ano a m•iglioraire con grande rapidità. A. CHIASSERINI. 1

Sulla cura delle Ieri"' da baionetta del .. polmone. (v. HERRJ;NSCHNEIDER. Mu1ich. 11ieçl. Woch.,

n. 16,

1915).

Cita il caso di ttna ferita trasfossa da baionetta del polmone destro con forarne d'ingresso an teri'°re all'altezza del 4° spazio i1nJtercostale, e foro di uscita vicino al processo t·rasverso della 3a. vertebra dorsale. Abbondante emorrag·ia dal·l e ferite. Non emottiisi. L'infermo doviet·te per più giorni fare lunghi tragitti a piedi da un posto di- medicazione .all'altro, prima di essere 1n,..iato in un ospedale di base. Quivi Iu·r-0no riscontrati i segn,i di un versamento nella cavità pleurica destra; . la puntura esplorativa dette esito a l·iquido ematico. La temperatura si mante11ne per lungo tempo alta; il paziente era dispnoico, aveva ·u na tosse leggera, secca. Una puntura esplùrativa, praticata quattro .settimane dopo, dette esito a liquido sim·ile al precedente : il liquido, esaminato dal pu·nto di vista batteriologico, era steri~e , mentre in primo tempo ·d a ·e sso si sviluppò un ger.m e an.a erobio, che non fu potuto bene identificare. La cura, c0n·sistente •nel riposo assoluto, dette ottimi risultati, in quanto i sint omi, siia locali che genera}i, sco~parvero, se pur.e lentamente, qua1si del tuto. Questo caso dimostra, .che anche le ferite da baionetta del polmone possono aver·e , al pari delle feri·t e da. ~rma da fuoco, un decorso favore-

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SEZIONE PRATICA .

vole eon ·semplice cura medica . Di solit-0 insono nel cervell0, polinone, cuore e pericardio (1). La rad.ivsoopia è e sarà sempre il miglior vece nelle ferite d.a, baionetta coni emotorace, ..almezzo diag.nostico per la facilità con la quale l~rchè sopr.a vvenga febbre, si ·ricorre all'evacuaq':lesti proiettili, penetrati da un punto del zione del sangue, preV'ia resezione costale. Ora 1'imsorgere della f~bbre dopo una ferita penetrfl,n- nost'ro corpo, vanno spesso a fe.rmarsi in a1tre regioni !affatto lontane e talvolta insospettat~. te del torace può dipendere da altre ragiùni alllb1ninectomia, 1nelle ferite del midollo, può 1'infuori dell'infezione di un emotorace : da leben-e esegurlrsi nelle atnbulanze di prima linea, sioni d i altri organi, .da p~oc.essi t~bercolaci dei polmoni, infine dal riassorbi·~en.to di materiali nqp. potendosi ass·olutamente attendere. Cosi .si dov·r à intervenire in tutte le ferite dell'.addome, · necr.o~ici asettici e ~orpuscolat'i: del sangue. non· tanto per la ricerca; e l 'estraz1011e dcl pr\)~ bene quindi in simili ieircos.tanze, prima di iettile, spesso impossibile, quanto per riparare ricorrere alla ire~z..ion1~ costale,, che non è poi alle les.ioni viscerali, ed eterizzare 'e drenare il un'perazione . molto iìnnoc~nt~, vagliar~ in e.asi simili le probabili cause dell'iperpiressia, e ten- · cavo- addominale. Ment·r'e prima l' A. ha adottato l'a blaziÒne rapida dell'arto gangrenato, setare, •Se. il caso, una semplice cu·ra medica. condo il metodo di Schwartz, nelle ferite di A. CHIASSERINI. shrapne11s v di granate degli arti, da alcuni giorni, in seguito ad altre coneezioni teoretiche il medesimo A. ha ru sato un altro trattamento, . La eura delle ferite di guerra. che è il seguente : nelle ambulanze di prima linea. 1 ° Sbrigliamento larg·o con incisioni multi. . . (GEORGE MAUPETIT. Journ . . des prat., n. 22). , pie fino di tessuti· sani ; . • 2° Medicazion·e all'etere, od .acquà oss.i ge,, Nelle ambulanze di prima linea le ferite più nata; . frequenti a curare sono quelle cagionate d·a .sc-0p3° Iniezione endovenosa di 60 ctgr. dt arsepi0 dii. granate, o da palle di shra.p nells; relativano-benzolo. .. mente rare sono quelle prodotte da. armi bianDai un. tal metodo non si possono trarre conche, o da palle ordinarie. Le ferite prodotte da elusioni generali ancora. . . armi cosi differenti vanno trattate diè:fferenteSi pu~ invece concludere col dire: mente. 1° Occorre ricerca·re i proiettili di grana.ta Le ferite da palle di fucile o di .mitragliaitnici e shrapnell.sr, subi_to, in tutte le sedd. possibili, sono relativamente benign·e , perchè di ·rado i salvo il ~ervello, il polmone, il_ cuore ed il periproiettili sono infetti; si possono avere perfino cardio; . I . . . . guarigiioni spontanee nelle lesioni viscerali, en2° Occorire ricorrere il più spesso possibile cefaliche, midollari, articolari. alla radnoscopia e radiografi.a., contro l'o.pinione . ' Basta fare in tali ferite u1na f.aisciatura a settica, di Schwartz, ·e quindi occorre ch'e ogni ambue se si produce infezion.e questa non è mai l~n~a di . prima lirn·e a. abt· i a un ' .. adeguato gabigit'a ve. netto radioscopico. I"'e ferite invece da scopp~·o di granate o d·i GIACINTO QUARTA. . . shrapnells (sicc0me prodotte da proiettili che han1110 una forza iniziale mino.r e, che sono porSulla terapia delle ferire di guerra. tati ad un.ai minore temperatura, e che t~asci­ ' . . . . nano rsempre lembi di stoffa, che depositano lunIl prof. P. Delbert ha ideato u.n procedime_n to, go tutto il lorv tragitto) presentano 1tna n1ag- d~tt-o p·ioc.oltura, per valuta.re la qistruzivne dei giore gravità. Sono ·f erite .sempre it1fette per g.e rmi nelle ferite infette. Ne ha esposto il pri,n la sepsi degli· oggetti trasportati, per la natura cipio e la tecnica all 'Accade~ia delle Scienze del proiettile, il quale ha toccato il suolo, ed è di Parigi. aspro e rugoso, per gli scollamenti che esso proIl metodo for·11isce nozioni preziose rel~a tive iettile pr·oduce !Del] e masse muscolani. all'efficacia dei vart procedimenti curati~. Ec~ La più temibile d,e lle complicazioni è la gan- i pi:imi risultati ·d i uno ·situdio sperimen.t ale,' digre11a gassosa. A.d evitarla ·occo.r re ricercare con retto in tal senso. Essi furono comunicati dal tutti i mezzi, co111pres·a la radioscopia, e tutte Dell>ert ali'Accademia di nledicina di ~arigi le ,~olte· che questa ·r icerca è anatomicamente e nella seduta de~l'8 giug.n\Y corrent e: fis1iologicamente possit~le, le palle· di s hrapnells, ( r) Questa affermazione dell 'A. è t roppo iazo i 1)ezzi di· granata. _t\i ehirurgi, che operano zardata e troppo · audace appare .il s~o cansigliv nelle ·ambulanze di prima linea sarà impossi- d'intervento ad ogrii c<>sto e immed1ato così reciso e generale · com'è enunciato T. F. bile l'asportazione di detti proiettild solo se essi 1

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IL POLICLINICO

L 'iod0formio non esercita alcuna azione sulla flora microbica ; nvn è ancora accertato S(; • • si.a nocivo. 2° I la\•aggi e le medicature all'etere non modificano' la natttra della flora microbica; in due casi la copia dei batteri è aumentata. 3° I lavaggi con n-itr.ato d'argento al ·:Aillesimo hanno p0rtato un aumento· di :n umero e dj vitalità dei germi. 4° Il lattvsio in polvere è d eodora11te, m a la sua azione è unicamente d'ordine olfattivo e non terapeutico: i germi pullulano sotto la crosta di lattosio. 5° I laviaggi di acqua 0ssigenata non impediscon·o lo s' iluppo dei germi, a11che anaerobi : in molti casi le secrezioni ed i batteri si modificano· a detrimento del malato. 6° L'acqua ossigenata, per iniezioni nel cellulare, allo scopo di arrestare la g.angren~ gassosa, è nefasta. Certi fatti clinici dav~nv già tale impressione; l'esperiment0 prova che ess·a è giusta: le cavie che ricevono le colture di pus flemmonoso e, prima o dopo, l'acqua ossigeniata, sono sempre più malat.e dei testimoni : la mortalità ne è doppia, le lesioni ne Slono più gravi ed estese. 7° Tutti gli antisettici sttfdiati s0no dunque ,p iù nocivi che utili : danneggiano i batteri, ma rovinano ·1e .cellule. Secondo l'A. l'asepsi deve dunque sostituire l'a·ntisepsi nel trattamento delle ferite infette. 8° Ne deriv·a un'altra n·ozione: di rispettare le difese naturali. Ad esempio, sono da impiegare soluzioni isotoniche rispetto al siero, destituite di qualsiasi azione chimica sulle cellttle. 9° Probabilmente esistono soluzivni che ir.appresentano u·n mezzo migliore per le cellule anzichè per i microbi. Il siero Leclainche e Vallée sembra adempiere questo desideratum. Le soluzioni di nucleinato di sodio sembrano presentare dei va~taggi da ques.~o p~·nto di vista. 10° L' esposizion·e all'aria ed alla luce è uno dei più potenti mezzi di disinfezione delle pia·ghe. Quattro spesso•r i di garza b.astano ad a!lrestare i germi dell "atmosfera, come si dimostra mediante colture in scatole Petri ; cosicchè 1'A. lascia 0ra le ferite semplicemente cope.r te da quattro strati di garza, senza cotone nè fasce, per lnolte -0re del giorno, più che può, in modo che vi penetrino aria e luce. Sotto l'influenza ·di questo trattamento la piocoltur,a da positiva ·divi€ne negativ.a. ·. R. B. "J 0

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t1ontro i pidocchi. .

Il dott. E. Wiener, che ha dovuto affrontare il compito di.· liberare d'ai pidocchi delle vesti 28,000 prigionieri russi, ·r accolti in u·n campo

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di cc>ncentrazione, rileva (Wienier Klin. Woch., 1915, n. 4) le difficoltà a cui è andato incontro. Questi parassiti si dimostrano Tesistentissimi: restano vivi dopo 40 minuti di immersione rin sublimato all'1 per mille, dopo varie ore dci es.poiSizione ai vapori di formaldeide o di anidride solforosa od a temperature di 70°-80°, tutti mezzi che uccidono le cimici ed altri insetti. Specialmente i pidocchi giovani sfidano questi mezzi, anche se combinati. L 'A. è stat0 costretto a ricorrere alla disinfezione mediante vapore surriscaldato, a 102°-1039, per 35-40' : 1'uccisione dei pericolosi e sudici :imsetti risultava quasi sicura. Vi è l'inconveniente che non possono essere esposti a questa disinfezione gli oggetti di cuoio e gli1 oggetti' ve!ID.iciati. Poterùno così essere disinfettati 1400 uomini al giorno, che erano fatti spogliare in apposite baracche, in gruppi di 40-50, e sottoposti ad U·n lavac.ro con sublimato all '1 per mille e sapone, durante mezz'ora, poi recati in altra baracca e fatti vestire di biaincheria nuova, nell'attesa che tornassero i loro abiti sterilizzati .

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Della distruzione dei pidocchi con mezzi chimici si occupa S. Frankel (Wien. Kliii. Woch .. 1915, n. 12). F·ra le &:>stanze usate contro i pidocchi degli abiti sono l 'anetolo, l 'eugenolo, il sapolo e l'anisolo. Es·se però agis.cono più per l'odore che ne emana anzichè per le proprietà parassiticide. Difatti anzichè distruggere gl'insetti dei vestiti, li fan.no fuggire, cosicchè questi possono rifugi'arsi poi altrove ed assalire alt.ri 0spiti. Invece gli eteri della serie allilica so.no molto più attivi ed esercitano vere ed intense proprietà .p arassiticide ; però vi è connessa una forte azione t ossica per l'uomo, cosicchè si produce lacrimazione, irritazione della mucosa nasale, cefalalgia e con d01sù più forti aumento di frequenza degli atti irespiratorj, poi paralisi e morte per arresto respiratorio. Come protezione contro gl'insetti, i pastori dei Carpazi inzuppano gli .abiti nel burro liquefatto, :il quale infiltra la maglia del tessuto e, inacidendo, produce un odore che fuga gli insetti. Una sostanza che testè . ven,ne isperimentata e proposta da S. Fraenkel come pairassiticida è l'etere metilfenilico, prodotto di ossidazione dell'anetolo. È ancora più a~tiva dell'anisolo. Sparsa sugli abiti, distrugge in circa dieci m.inuti tutti g~ 'insetti che. vi si trovano. . Nella sua azione questa sostanza presenta una r·assomiglianza con la dimetilresorcina, la quale

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SEZIONE PRATICA

pvssiede una s·t ruttwra chimica simigliante. In rapporto alla tossicità, bisogna dire che questa è molto debole. Per applicazione esterma •n on produce alcuna irritazione cutanea, non eczemi. Sarebbe quindi molto utile il ~·uo impiego negli eserciti e nei densi amm.a ssamenti della popolazione, ove sussiste la probabilità .che si diffondano gl 'insetti vettori di morbi infettivi, · ed in particolare i pidocchi, i qruali ~ra­ smettvno il tifo esantematico e quello ricorrente.· R. B.

MEDICINA. Il car·dtopalmo . . (SBROCCHI.

Riv. crit. di clin. med., n.

1, 1915).

·Col nome di cardiopalmo si indica la percezione sul:·biettiva dei movimenti del ou<:>re ·accompag·nata da iSen5o di ansia e di vera sofferènza : obbièttivamente si nota aumento della forza, della :frequenza e della celerità dei battiti cardiaci. Si suol distinguere il cardiopalmo in vero e falso, il primo dei quali è quello or ora definito. Il cardiopalmo falso consiste in scosse o tremiti déi mùscoli d'e lla parete· toracica, im: propriamente riferiti, per falsa sensazi0ne, · al cuore, mentre si tratta in caso di semplice urto del cuore contro una parete toracica iperestesica. Questo cardiopalmo si ·accompagna sovente con sensazioni di peso, di trafittura, di brùciQre precordiali o con dolori al capo ·e al dorso. Alcune volte s i han·no vere in~ermittenze, seguite da extrasistoli che dàn luogo ad una contrazione energica dèl miocardio, percepita dal] 'infermo. Il cardiopalmo falso non è quindi controllabile obbiettivamente, mancando l'acceleramen.t o e il rinforzo delle co.ntrazioni cardiache. Il vero si può rdlévare obiettivamente con la ispezione e con la ·palpazione, che dimostrano un aumento della frequenza e della energia del cuore, e con l'ascoltazione, che alcune volte permette di trovare il timbro metallico nei toni cardiaci. Però rimane sempre il cardiopalmo u·na sindrome eminentemente subiettiva, e l'espressione «cardiopalmo ol:iettivo » non è erronea nel svlo caso, che con essa si voglia indicare un cardioplamo, che si riveli anche con i sintomi obbiettivi più sopra açcennati. Il cardiopalmo vero si distingue in idiopatico cioè dipendente da alterata funzione del sistema nervoso, e ·a sua v0lta potrà essere semplicemente n·ervoso oppure riflesso, ed in sin.tomatico, quando è l'espressione di alterazioni ana-

tomo-patologiche del cuore, sopratutto di vizi valvolari. Queste varie forme presentano diversa sintomatologia subbiettiva ed obbiettiva, sicchè si prestano anche ad una diagnosi differenziale. CARDIOPALMO IDIOPATICO.

a) Ca1'diopailmo idiopatico nervoso. Il Petit descrivendo questa forma di cardiopalmo dice che compare all'improvviso, provoc.ato spesso da cattse morali, evolve in ma·niera capricciosa, spesso attenuandosi perfino con l'esercizio, e termina bruscamente con· sbadigli, singhiozzi~ so·v ente poliuria limpida. · Per la diagnosi di cardio·p almo nervoso semplice :s pesso coadiuva!n.o cause predispo11eut'., qt1ali nevrosismo ereditario, pubertà, adolescenza, mestruazioni, menopausa, lavor"' cerebrale · t:•.'c~s­ sivo, · debolezza, ecc. · e cause occasionali · quali emozioni vive, abuso' di sostanze eccitanti, eccessi venerei~ . ecc. Alcune volte esisto;i.o l 'isterismo, la .nevrastenia, la clorosi, il morl::o di Basedow. Il Leube dice .che la diagnosi di cardiopalmo · nervoSO' è facile quando un individuo, che s.u ole stare perfettamente bene, presenta tutti i disturl:·i subbiettivi dell'accesso, senza dimostra· bili alterazioni del cuore, specie l'aumento della sua area ·di ottusità. Possono ~lcune volte ascoltarsi rumori sistolici accidentali, e più rara mente rumOlri diastolici legati allo stato ane• m1co. Il cardi0palmo legato all'anemia trova la sua spiegazione nel fatto che questa malattia· suole portare u·no stato di ipereccitabilità del sistema ·nervoso e quindi anche dei gangli e dei · nervi sensitivi del cuore. · Nel cardiopalmOI, che si accompagna alla malattia di Basedow, si riscontra spesso, all'esame obbiettivo·, aumento dei diametri del cuore, sopratutto del tras.v erso; questo sintoma secondo il Grocco servirebbe a distinguere il cardiopalmo nervoso semplice da quello legato ad una forma frusta di morbo di Basedow, nella quale tna.:nchi gran parte degli a'ltri sintomi classici. Un'altra caratteristica si avvererebèe poi nel Basedow, ed è la sproporzione tra l'en ergia reale ed apparente del cuore e la piccolezza del polso. Il cardiopalmo si manifesta anche nella nevrastenia cardiaca. In questa malattia i pazienti s·i lamentano di palpitazione penosa o di arresto del cuore ~enza che ciò sia rilevabile dbbiettivamente. Sovente esiste una zona dolorosa in corrispondenza della punta del cuore. Son0 nofevoli 'i disturbi vasomotori, quali pulsazione delle arterie petiferiiche, macchie i pei-emiche

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IL POLICLINICO

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sulla faccia e sul collo, asfissia locale delle estremità, 'S udori, ipotensione, pallore al minimo sforza ecc. ; jl polso p uò esser tanto molle da divenire dicroto c0me se fosse imminente il collasso : d·i fronte a questa sintomatologia allarmante il cuore non appare leso nè organicamente nè funzj onalmente. b) Cardiopal1no idiop.1tico riflesso. Questo ha la s.ua origin e in una malattia localizzata fuori del cuore e dei grossi vasi. Pt1ò allora trattars'i di dispepsia gastro-intestinale, epatiti, malattie nelle vie biliari, dei pol1noni, dell 'a pparatQ utero-ovarjc0, disturbi mes truali o della menopausa , elmintiasi ecc. Per la diagnosi di questa forma occorrerà sopratutto l'anam·nesi e l'esame oqbiettivo; cosl sarà possibile rilevare la esistenza di qualcuna delle malattie sopra ricordate e il s uo c0llegamento · col cardiopalmo, che può act1tizzarsi o attenuarsi a seconda dei peggiorame11ti o dei miglioramenti della malattia medesima. Un buon criterio diagnostic0 è di sperimentare la ·cura. .Esistono dei casi nei quali non si può dimostrare nessun rapporto fra la malattia organica ed il cardiopalmo, che deYe allora essere giudicato · come di origine nerv0sa e semplicemente coesistente con un 'altra infermità. Una pa·r ola s1)eciale merita il cardiopalmo dei dispeptici, che è, di questo tipo, la fotma più co1nune. Si tra tta di i·ndividui i quali hanno, oltre un qu.adr0 di dispepsia comune, vari feno1neni nervosi rifles·si come ,·ampe, chiazze rosse alla faccia, vertigini, disturbi vi sivi, ecc. Ma ciò che più li angustia è sovente il cardiopal1110, per cui \ 7 engono a consultare il medico credéndosi affetti da malattia di cuoce. In questi infermi, <::he il medico deve persuadere della integrità del loro cuore, esiste spesso un sinto1na molto importante, cioè un punto doloroso 11el quairto s.pazio intercostale sinistto (punto prec0rdiale dei dispeptici di Bacquoy). Secoodo l 'Httchard i11 quèsto tipo tientrerebbero· anche 1e palpitazioni notturne, che erroneamente vengono attril: uite a cause nervose o a diatesi artritica, ed inYece dipendono da dispepsia ipercloridrie.a, specie accolli pagnata da secrezione ga· strica conti11ua. 1

CARDIOPALl\10 S IN'l'OMA'J'ICQ.

effetto di flogos:i acute del pericardio e del1'en·docardio e si riscontra nelle mioca·rdìti, nella sclerosi del cuore e dell'aorta, ·: bell'ipertensiotie, nei vizi \'àlvo•l ari. 'Quésta forma sì inizia· spess0 lentamente, in maniera ·indefinita; e dà maggiore angoscia al1'ìnfermo. Qt1esto .cardiopalmo si ma·nìfesta ·in tutte l'e n1alattie del cuore acittè o croniche. È

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XXII, FASC.

26]

Nelle forn1e acute spesso il cardi0palmo è iJ primo ·s intoma della alterazione del cuore, sia primitiva, sia sec-0ndaria ad altre malattie, fra le .quali sopratutto il reumatismo articolare. NeJle 1nalattie croniche del cuore il cardi0palmo non è importa11te se n on per il fatto che essOI SO\'ente si manifesta quando 11 muscolo cardiaco co1nincia ad essere stanc0, sicchè è fra i prin1i sint omi clell 'adinamia; quando però interviene l'asistolia generalmente il malato non . avverte più il ca]dio1)almo, forse perchè alla s tia produzione deve concorrere un certo grado di attività contrattile del miocardio. Fra i \7Ìzi valvolari, quelli mitralici, nel periodo dello scompen s-0, dànno il cardi0palmo più facilmente di quelli aortici. Nelle cardiopatie arteriosclerotiche il cardiopalmo è più frequeute poichè ,.i si associa u·n nu0vo fattore, di ordine riflesso, dipe11dente da lesioni epatiche o renali. Secondo l 'Huchard le palpitazioni assumono una vi01lenza estrema nell'arteriosclerosi e nella stenosi mitralica associale con la dispepsia, perchè allora il cu0re deve lottare contro l'ipert ensione aortica, do\1 uta alla 1nalattia arteriosa, e l'ipertensione polmott.1are consecuti\·a allo stato dispeptico. La palpitazione degli ipertensi\'i dipende dag li ostacoli che il ct1ore t·rova nel si·stetna arterioso. Nella ca·r diosclerosi incipiente le palpitazi0ni ha·n no carattere doloroso ; spesso si associano co11 sinto1ni dipendenti dall'aortite. Bisogna stare attenti a non confondere negli stess~ cardiopatici il cardiopaln10 sintomatico con quellù riflesso, di origine gastrica o tos• sica. Alcune ,·olte i11 cardiopatici organici si sv0lge per suo coutd un cardiopalmo 11ervoso tSemplice, che sa rà allora rivelato dai sttùi sintomi particolari, dall'anamnesi, che farà conoscere come il ca·rdiopalmo abbia precedt1to la lesione cardiaca, dalla esistenza di sintooni nèrvosi e dal t ener presente il 1nomento in· ct1i il cardiopalmv cotnpare nellè lesioni anatomiche del cuore (all'inizio per le acute, ai primi accenni dello sco·m penso nelle croniche). Per contrario può accadere che sia difficile rilevare una · lesione cardiaca, causa diretta d1 cardivpalmo, spec'ie quado trattasi di una stenosi mitralica, che ancora non ha dato l 'i pert.ro:fi.a del cuore destro, e tutto lo sforzo è sostenuto dall'atrio iSinistro, quando tnanchi l'aritmia, manch'i .il soffio . presist0lico, ecc. Alla diagnosi può guidare allora soltanto un esame accurato, tanto nel periodo di quiete, qua·nt0, ed ancor più, in quello di a:ffaticamentd dell'infermo, ricerca11do il fremito teledi.astolico, il. soffio · presistolico, lv ·sdoppia1


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XXII,

FASC. 26]

SEZIONE PRATICA

mento del II tono. Spesso in questi casi può precoceme11te mettersi anche in rilievo una zooa di ottusità, situata orizzontalmente in corrispondenza . della III cartilagine costale, che corrobora la diagnosi di malattia organica initrafica. GIUSEPPE SABATINI. \

CHIRURGIA. · La seelta del mete.do op~rativo nel trattamento delle ulceri gastriche e duodenali. (A. v. EISELSBERG. The Lanceit , I 0 agos.to I9I4). Nonostante tutti i progressi diagnostici, il m e · todo operativo ·nel tratta.ment0 dell'ulcera ga·· strica e duodenale non può esser scelto l.:he dopo la apertura èfella cavità addominale. L,A. pub· blica le 00inclusioni cui è giunto in base a 434 osservazioni personali. 1° I segni di perforazione dell'ulcera ·n.e lla ca . vità perit0neale richiedono l'intervento immediato, l'irrigazione del peritoneo, la chiUJsura della perforazione · e, ·nei peggiori casi, la digiunostomia all-0 scopo di -sommini strare il ·nutri mento. 2° Nelle altre complicazioni dell'ulcera - specialmente nell'emorragia - è meglio nel più dei casi n0n interveni,re. 3° Nella stenosi tipica dèl piloro, specialme·nte quando in ulceri di antica data non sono inter\1enuti nuovi sintomi, la gastroenter·ostomia è I 'operazione di scelta : 60 % dei casi di stenosl pilorica son0 guariti completame11te con la ga . st•roenterostomia, mentre qui fu seguita da successo solo nel 4I % dei casi di ulcera aperta. Su 334 gastr·oenterostomie per ulcera dello -stomaco e duodeno e lor0 complicazioni si ebbero I7 morti : di queste 8 (circa l·ai metà) avvennero per eu1ot1ragia infrenabile dall'ulcera : perciò la ga stroenterostomia non può consid&arsi in tutti i casi come una protezione completa contro il conti-o uarsi dell 'em0rragia. 4° L >esclusione unilaterale del piloro offre la m aggioP sicurezza nel trattamento dell'ulcera e sue complicazioni : dovrebbe esser ten11ta in speciale considerazione se l'ulcera è ancora recente e provoca m·o·lti dolori e anche •nei casi di ulcera du0deoale. Essa 1sembra offrire miglior ga1ranzia (sebbene · non completa) nell'arrestare l'emor . ragia. 5° Per le ulceri situate a una certa di stanza dal piloro la semplice gastroenterostomia no.1 sembra così ·attuabile come nei casi d·i ulcera pilo rica v-era e propria : essa offre ·solo 11 3-~ % Ji successi di fr0nte al 54 % dei casi di ulcera pilorica . 1

6° L'iperclorid:ria notevole del succo gastrico toglie molto valore alla gastroenterostomia ed esclusione, favorend·o nettamente 10 sviluppo d el1,ulcera peptica post-operati va. 7° L 'A. ha vi·sto tali ulceri post-operati ve sia nei casi operati da lui e dai suoi as&istenti sia in casi operati da altri chirurgi sicchè il pro·, dursi di questa ulcera no.n può ·e sser attriJ:,uita a difetti di tecnica. Tale pericolo si ha nei casi con atid0 idr-0clorico elevato, 1s.p ecialmente in quelli in cui la gastroenterostomia .no·n era stret· tam·ente iindicata. Vi so110 dei casi in. cui la str·1ria data d-al paziente e i segni obbietti\ri parlano per un'ulcera e invitano alla laparotomia: può trattarsi invece di una stenosi pilorica relativa mente piccola 0 di qualche a derenza con t essuto cicatriziale. In tali casi si era finora a~sai pro. clivi a decidere la gastroenterostomia, che ve · .n iva riguardata come una valvola di sicurezza, come una misura profilatica contro una stenos : tardiva e quindi più seria. Ma da che H. Brau1n ci ha fatto conoscere le serie complicazioni del· l'ulcera. peptica post-operativa del ·digiuno è necessa.r io fare grande attenzione a ques,t a eventua· lità. Nei casi ·nei quali all'autopsia «in 'ZJ'L'VO » l'A. ha trovato ~elle condizioni diverse da quelle che faceva supporre la. sto.r ia oeI paziente egli si è limitato a una laparatomia esplorativR e si è astenuto da ciò che potrebte chiamarsi gasr0entero"tomia di compiacenza. Del . re..;to, comt dimostra l'esito di I6 casi di ulcera po5t-operatoria che si cercò di ct1rare (di cui solo. i n J.11e .~i ebbe la guarigione completa e in cinque la mor · te), questa rappresenta wna assai seria compli• caz1one. 8° Nei casi di ulceTa situata a una certa di·&tanza dal piloro., come ·in quelli nei quali v'è forte ipercloridria, l'operazione di scelta è la resezione tràsversale, in quanto questa f.r:i tutte le altre dà la miglio·r guarentigia contro le complicazioni consecutive. Es.sa deve essere praticata ogni v0lta. vi sia il m~nimo sospetto che il tumore possa essere di natura maligna. Di 269 pazienti operati nella clin1:ca dell'A. di gast roenterostomia e che poterono €Ssèr seguiti per u11 certo tempo, 4r morirono in U1n0 stadio ulterio·r e della malattia, 13 di carci.n oma e 6 con persistenza dei sinto·m i di ulcera Questa ultima serie parla decisamente in fa:vore dell'operazione .r adicale. La resezione 'trasv·e r~a del· lo st0tnaco è ainche l'operazione adeguata quando l'ulcera ha invaso gli organi vicini in quanto nulla può arrecare reale giovamento eceeziou fatta della rimozione dell'ulcera. Essa del restu è operazione rel'a.t ivamente sicurr-a . L' A. h a praticato nno al gennai0 l9I4, II resezioni trasver · sali e 6 dal gennaio al luglio, su queste 17 non 0

1

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IL POLICLINICO

ebbe neppure un caso di morte. ~gli non. ha mai visto ulcera peptica o altro disturbo dopc questa operazione. Qua ndo la resez~o:ie. trasversa 111.on può essere praticata, si ,esegu1ra. J l srcond? metodo Billroth ; il primo metodo Btllroth sara il terzo ad es.ser preso in considerazione; 1·Psc1ssione parziale è completamente da escludersi. Nei easi estremi, solamente quando altre operazioni ·n on sono praticabili, può pensar.si a una diCYiunostomia, come già è stato suggerito in casi 0 di ulcera perf0rata, quando il paziente è così debole che deve essere alimentato immediatamente dopo l'operazione : con tale intervento la nutrizione può essere iniziata fin s ul tavolo operatorio. Inoltre essa co.stituisce il più facile e rapido ci. ntervento per i casi di ulcera peptica, nei quali, per: ragioni eccezionali, l'escitSSi·OtDe no11 è possibile : e sopratutto lascia lo stomacc 1 indisturbato. Essendo .stata eseguita solo net casi ·estremi non ci si deve mera vigliare se ab l::.ia avuto così scarsi successi e se .si sia ~<:'coni·· pagnata a molti casi di peritonite : s; tr~ttava di pazienti il cui peritoneo aveva perdut o 11 Stlt' p otere di resistenza . SEFASTIANI.

AOOADEMIB, SOOIETl MEDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Società Lombarda di scienze mediche e biologiche. Seduta del 19 aprile 1915.

Vantaggi della vaccinaziom1e antitifica pe1- via endO'Vienosa. - L'O . ·e spone i w .ntaggi che il suo metodo di vaccinazione contro il tifo, per via endovenosa, presenta in confronto al metodo sottoct1taneo comunemente u sato. Essi possono essere riuniti in t re gruppi: vantaggi di tempo, perchè la via endovenosa richiedendo una sola iniezione riduce di molto il periodo necessario perchè l'immunità si stabilisca ; va·n taggi nei risultati poichè dopo soli otto giorni dall'iniezione si hanno, pure usando dosi piccolissi1ne, valori agglut·i nanti e batteriolitici assai superiori a quelli che s i ottengono ·con la vaccinazione .sottocut·a nea dop0 tre iniezioni di dosi assa:i magg iori ; ed infine vantaggi economici non indifferenti potendo una semplice coltura di 24 ore su agar inclinato for nire vacci.n o per diverse migliaia di persone. MORESCHI.

G . C 01itrib·u to allo studio dell'istoge11 esi delle arrteirie e delle '1>e1ie nell-'iionio. L'O. es pone le tnodificazioni, che subisce la parete delle a rterie e delle vene, dai prjmissimi ist adi BUSCHI

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XXII, FASC. 26].

fino alla nascita. Fa rilevare quindi le differenze che nello sviluppo si osservano tra le diverse arterie del corpo (artet1ie a tipo elastico, arterie a tipo muscolare, arterie viscerali e ~erel::.rali) e specialment e quelle 11otevolissime tra le arterie e le vene.

Resezione i1'itesti1f.ale ·ed ·isterectomia totale per leisioni traumatiche di natura wietrica. - 1~rattasi di una donna sestipara, alla quale u11 collega aveva praticato .dilatazione e svuotamente d ell'utero per residui abortivi settici nel secondo mese. Durante l'atto operativo si accorse di un 'ansa intestinale che veniva fuori dal1'orificio uteri110 esterno ed inviò l'ammalata <in clinica. La paziente venne subito operata di laparotomia, c he fece constatare come la parete posteri0re dell'utero fosse aperta, ~ da questa breccia u scisse parte del sigma e d ella porzione alta del retto lacerato. Fu fatta la resezione intestinale e la s utura termino-termi11ale dei due monconi n on ch è l'isterectomi a totale. La paziente dopo un periodo post-operatorio piuttosto lungo e bt1rrascoso ftt dimessa guarita. D. CitSA-BIANCHI. MIRTO.

l~cad emla

delle Stlenze Mediche e Na&orall di Ferrara.

Seduta del 22 aprile 1915. Presidenza: G. BOSCHI.

S. ANDRIANI. U1i caiso di paralisi progressiv a g··l ovanile . - Si tratta di un rag1azzo di 18 a~ni, a sv.iluppo rita•rdato, figlio di padre alcoolizzato e di madre sifilitica e paralitica generale. Nel padre la sifilide non è stata constatata, ed egli la nega; nella madre, che offre la n0tizia d.namnestica di quattro aborti, è stata positiva la reazione di Wassermann. Sembra che l a sifilid~ l 'at bia contratta extraconiugalmente e prim l del matrimonio. L a malattia del r.agazzo i•n par01a aveva esordito a 16 anni e mezzo con turbe psichiche notevoli (perdita della memor.ia, confusione lllPCt al e, ecc.). Allo stat0. attuale il quadro morbosQ • • • è completamente svilu.p pato: v'è disartrt~, .d.D1socoria, ecc. Nel liquido cefalo-spinale la reazio,n e di Wassermann .è stata positiva, po:>itiva a•n.che la reazi0ne di Nonne-Apelt; notevole 1a linfoci tosi. Il ' caso è particolarmente interessante per l'eredità del soggetto : alcoolismo e sifilide. L' A. crede che l'alc0olismo paterno abbia orioCYinato quel oCY~ado di frenastenia del malato i)resentato prima dell'odierna malattia, e che s·u questo terreno di debilità mentale la ~ifi-

"

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IL POLICLINICO

SUSSIDI TERAPEUTICI 1000-0RGANICI. La medicazione iodo-minerale ha dal punto di -vista farmacologico, carattere eminentemente ·osmotico determinafo dalla diffusibilita ·degli ioduri, dalla loro immediata e brusca eliminazione, fattori questi ultimi, a cui si connettono fenomeni di intolleranza iodica e di iodotossicità, donde la esiguità delle applicazioni terapiche. Di contro alla azione osmoterapica (meccano· terapica) degli ioduri, sta I' azione bioterapica degli iodo-organici. I caratteri indi vi duali farmacologici dei peptoiodici sono realizzati dal " PEPIODAL ,,. Il " Pepiodal ,, è una sintesi iodo-peptica ad intensità iodica graduabi le, solubile, assorbibile gradatamente, di lenta e graduale eliminazione. Le ricerche del Dott. Aodruetto nella Clinica Generale del Prof. Bozzolo, denunciano le seguenti cifre relative alla permanenza e durata delle reazioni iodiche nelle urine. " Pepiodal ,, 1° g. ore 14 ,, " "

2° 3° 4° 5°

~,,

,, " " ,,

,, 17 " 24 " 30 " 4.0(1)

Le proprietà del Pe·piodal ,, che lo rendono ~uperi?re agli altri preparati iodici, sono state 1llus~rate dal Dr. Giannelli (2) che espone in un suo interessante studio, le ricerche ed i risultati ottenuti dal prodotto. . Tali proprietà spettano prevalentemente agli 1odo-peptoni a differenza di a ltri preparati clte vennero posti in <;>nore precedentemente, come le iniezioni del Durante· ed i composti grassi, i quali ultimi sono molto stabili di modo che lo iodio si libera con una soverchia lentezza e sono assai poco diffusibili. Ne avviene che lo iodio permane a lungo nell'organismo, ma vi rimane legato al corpo grasso e non agisce come iodio libero che assai lentamente; mentre invece i composti del iodio col peptone (di cui jl " Pepiodal ,, è da preferirsi), S?~O so!ubili ~ diffusibili'! ed inoltre poco stab1l1, cosi che circolano facilmente nell'organismo ove si scindono in modo graduale e continuo, cedendo gli ioni del metalloide alle sostanze albuminoidi con cui lo iodio forma quelle combinazioni molecolari che vengono poi distrutte ed eliminate. Gli .iodopeptot?-i s~no dunque oggigiorno i preparati che meglio rispondono alle esigenze terapiche. I migliori risultati l'A. li ha ottenuti dal "Pep~odal ,, che ha il vantaggio del pronto assorbimento e di una molto più lunga permanenza nell'organismo. ove circola allo stato di iodio senza mai dare fenomeni d'intolleranza. La maggiore fissazione iodica è data dal vo grad~ di ~epi.o.dal çio ctg.) che rappresenta il massimo di ut1l1zzaz1one che consenta l'organi~mo allo iodio senza reagire con fenomeni di intolleranza e con fenomeni tossici. Che l'associazione dei peptoni allo iodio conferisca alla sin tesi che ne deriva, proprietà isto4

'

(1) Dr. A!\TDRUETTO -

Della medicasione jodica e di un tzuO<Vo preparato organico di }odio.

(2) Dr. GIANNELLI -

~toni

sul " Pepiodal ".

La Iodoterapia con speciali considera.

(SEZIONE PRATICA)

tropiche, risulta dalle attitudini che acquista lo iodio quando viene introdotto nell' organismo sotto forma di " Pepio dal ,,. · Propri,età terape'!'tiche del "Pepiodal ,,;- Le propr1eta. terap eut~c~e. del " Pepiodal ,, si riassumono 1n batterio.litiche, opsonogene, fagoci-

togene, emoproduttive.

- -

L'aumento del tasso leucocitario si rileva dagli esami emoscopici fatti dal Dott. Andruetto d.el~a Clinica .di Bozzolo e sopratutto dalle indag1n1 emometr1che. Riferiamo qualche esempio: Caso I. - Enterite specifica: prima della cura Emometria 55 dopo la cura . . ,, 65 Caso II ..- Bronco pneumonite specifica: prin1a della cura Emometria 50 dopo la cura . . ,, 60 Caso III: - Tubercolosi incipiente: prima della cura Emometria 45 doµo la cura . . ,, 70 Caso IV. -Annessite specifica : prima della cura Emometria SO dopo la cura . . ,, 70

Applicaziof!i cliniche generali del " Pepiodal ,,. - In linea generale esse sono costituite dal grande gruppo . delle affezioni del ricambio ivi compresi i processi degenerativi arterio-sclerot~ci delle infezioni croniche (sifilide, tubercolosi) e da tq.tt.e. le insufficienze di sviluppo e deficenze nutritive che preludono a ll e manifestazioni di gravi infezioni e ne disponaono favorevolmente il terreno. b Anzi, sotto questo aspetto, il '' Pepiodal,, deve essere considerato come un mezzo profilattico contro lo sviluppo della tubercolosi specialmente chirur/.tica per le proprietà ad esso riconosciute dagli autori che lo hanno studiato, di modificare cioè il terreno emolinfatico così da esaltare i poteri di reazione e stimolare la nutrizione e modificarla in guisa da impedire lo sviluppo bacillare. Per quanto concerne le manifestazioni sifilitiche il " Pepiodal ,, è diretto a combattere le sindromi tardive rappresentate da alterazioni gommose e da a lterazioni arteriali degenerative (arteritis sifilitica, gomme, cachessie sifilitiche), ma può trovare la sua indicazione anche nelle manifestazioni precoci della lues quando vengono costituite da alterazioni nervose, da anemie sifilitiche precoci, ma in tal caso il suo impiego non deve andare disgiunto dai preparati mercuriali. Un altro largo campo di applicazioni è offerto dalle forme morbose del ricambio sia che rivestano la forma artritica cronica, sia la forma gottosa, sia sopratutto la forma arteriosclerotica. Il " Pepiodal ., trova :quindi la sua applicazione nelle: I. - Distrofie uricemiche; II. - Nelle forme distrofiche che precedono lo sviluppo delle affezioni croniche; III. - Nelle torrµe tubercolari torpide; IV. - Nelle manifestazioni tardive della lues; V. - Nelle lesioni arteriosclerotiche.

Il '' Pepioltal ,, non ha alcuna controindi· • cazione. Dott. PAOLO MANCINI degli Os pedali di Roma già Direttore del Sanatorio nervosi S . Colomba.


(pagina di pubhlicità)

IL POLICLINICO

SEZIONE PRATICA..

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(Pepto-loòo) -- Dott. f oglioo

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a goccie e per ioieziooi ipodermiche, d • :: :: :: I, li, 111, IV e V grado :: :: :: Alcuni certificati Medici:

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Firenze, 29 Novemre, 1914-

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Il " Pepiodal" del Dott. Foglino corrisponde assai bene nelle lesioni tubercolari chirurgicl1e, quando occorra agire su di esse con una terapia jodica. Prof. NICOLA GIA:WNE'fTARI

(OMBIAAijOA i15101QGICR

Direttore Ospedale Vespucci•

IHTffiAMENTE ASSIMllABllE -o

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Firenze, 11 Novembre, 1914-

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SEZIONE PRATICA

lide abbia elaborata la stessa malattia che aveva già prodotta nella madre : la paralisi generale.

S. ANDRIANI. Il riflesso ocwlo-card'iaco nella epilessia (presentata dal .s.ocio Tambroni). - L' A. vo.lle vedere come si coi:p porta il riflesso oculocardiaco .nell'epilessia. A tal u0po in 36 ep11et tici, 20 uomini ç 16 donne, intraprese delle ricerche· sistematiche tenendoli in osservazione per lo spazio di u.n mese, ricercando ~1 riflesso in g.iorni e in ore diverse e mettendolo in rela11ione con il pr0dursi degli .accessi. Scelse E"li ammalati escludendo quelli che, presentand.) irrequi :-tezza, ipersensibilità del gl-0bo oculare o qualche lesione cardiaca, male si prestava·n o alla ricerca del iriflesso. L' _>\ . è giunto alle seguenti co,nclusio.ni : 1° Il riflesso oculo-cardiaco negli epilettici dà un1a media generale di pulsazioni diminuite superi ore alla media generale norm·a le. 2° Il rifless0 oculo-cardiaco presente n t:Jla totalità degli ammalati esaminati, 99 %, fu esagerato nell'89 % di essi. 3° Il riflesso, i1ndipendentemente dalle crisi, si mantiene presso che normale .nei singoli ammalati col variare dei gio·r ni e delle ore e cresce in rapport0 col polso fi s.iologico nel] ·~ ore pomer.i diane e dopo il pasto. 4° Le crisi epilettiche modificano profo11damente il riflesso. Ess0 si esagera con. il maturarsi della crisi, s'i~tensifica durante lo scoppio di essa, decresce con il suo dileguarsi. 5° Il riflesso è più debole negli ammalati curati con bromur0 di potassio ed è i.n· rel~­ zione col grado di s·a turazione d·ell'organismo con questo .sale. V'è relazio•ne fra aziv11e terapeutica di questo medicamento e intensità del riflesso. 6° La tria de sintomatologica d·e l riflesso negli t. pilettici si manifesta completa.

E.

PADOVANJ.

S o e I e t à m e d i e a d i P a r ma. F. RAVENNA. Stalagmometria di prod;o•tti di scissione dell'albumina. - Le ricerche dell' A. furono iniziate con lo scopo di trovare un m·e'todo semplice che permettesse di svelare in un liquido la p~esenza di prodotti di scissione del1'albumina, onde rendere più sicura la v1a lutazione dei risultati che si ottengono con la reazione di Abderhalden. Poichè è 1Doto che le albumine in soluzi0ne acquosa non modificano 1n modo sensibile la tensione superficiale, mentre prod0tti di decomposizione della molecola albuminoide possono

abbassare notevolmente la tensione stessa, 1'0. pensò .di ricorrere a determinazioni stalagm0metriche. Avendo ottenuto risultati negativi nel senso che la T. S . di dializzati che aveva·no dato reazione positiva con la ninidrina, n\)n differiva da altri dializzati a 'r eazi0ne negativa, 1'0. vo.Jle ricercare la ragione del di verso comportamento di questi prodotti di digestione della molecola albuminoide, cin co.nfr0nto di qualche pe1)tone del commercio cl1e invece aveva, portato in so• luzione in conce11trazion~e opportuna, prodotto un discreto abbassamento della T. ·s. Ha c0sì potuto constatare che irn generale mediante la digestione peptica e triptica di diverse albumine (albumine d'ovo, albumi.ne del sangue, fibrina, caseina, fil::.rina vegetale, ecc.) non si ottengono prodotti capaci di :abbassare la T. ·s.; mentre questo fenomeno si verifica mediante l'idrolisi a caldo con acidi c0ncentra1:i. Vi è qualche eccezione : così la gelatina non modifica la T. S., nè men·o in questo modo, mentre la casein1a. vegetale porta un rn otevole abbassamento d0po la digestione triptica. Così pure se ·si aumenta la quant1tà di albumina sottoposta all'aiione dei fermenti, si può V1erificare spesso u·n corrispondente a·b bassamen:to della T. S. Ancora non è possibile precisare a qu~li dei numerosi corpi che si liberan0 dur~nte la demolizione della gigantesca 1nolecola proteica sia da attribuirsi tale azione sulla T. S. 1

F. RAVENNA. Ulteriori ricerche sperimentali i-ntorno ai c. d. A bw·ehrfermente. - Proseguendo esperieinze in parte già pubblicate 1s ulla specificità dei c. d. Abwehrfemente, l' A . ha prep~rato quattro gruJlpi di. 00·nigli : 1° col tagliuz21are 1 mu·sco.Ji di una coscia; 2° col produrre una forte conit usione musc0lare attraverso alla pelle integra; 3° con .iniezioni entloperitoneali di scarsa emulsione di musc{).Jo di coniglio, preparato per servire da substrato nella reazidne di Alderhalden; 4° con iniezi0ni sottocutanee dello stesso materiale. I risultati delle esperienze sono stati migliori nel 30 e 4° gruppo, nel sens o che 11 siero dei conio-li relativi era dotato di attività proteolio tica m olto spiccata verso l'a lbumina di muscolo, 'Scarsa e tialora nulla. verso albumine di altri • orga1n1. L'O. perciò non crede di ess ere riuscito, me- ' diante le riferite esperienze, a dimostrare una specificità •.assoluta nei rigua·rdi dei fermenti suddetti. Nel corso d1 qùeste esperienze ha potuto dimostr.are molto chiaramente vari fatti d'interesse biologico. •

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. • Diagnosi precoce della gravidanza coi metodi sierologici.

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Il pri1no che fon 1dò la diagn.osi cli g ravidanza 00111 met odo1 sierologico· fu il Rosenthal ch e tro·vò un costante aum,ento del potere antitr:iips ico n el siero del s1angue a nche all'inizio della gra,·i1d anza•. Molti altri autori ( Fuld~Gross, Marcus, Fieu.~ e Maiu1riac) studiaro110 la 'q uestione sott o \'ari punti di 'Tist a, dando perciò svariate spieg.azioni: ma sopra tutte ebl:ero fortuna le ricerche dell'AbderhalQ.en' che con due m et odi (ottico, dialisi) ri usci ad a'Vere ris ultati quasi sempre posà.tiYi per stabilire la diagnosi anch e precoce dii gravidanza. Non staremo qui a descrivere i due metodi onnai noti ai1che perchè furono oggetto di vivarei discussi.011i ·e di numerose comrulnic-azioniÌ fa\:rorevoli o contrarile : certo la tecrcic.a• 1le è molto complicata ed è facilisiSimo incorrere i11 erro,r i ch e poi infirmano il , ·al-0ire di queste ricerche. La reazione ~ra,ridica, secondo l ' . .\bder. halden, consl!ste n ella dimostrazione di fermenti nel siero di sang ue della gr.ai\Tida, capaci di s.compo,r re il peptone placentare (metodo ottico) o rispetti, amente l'albu1njna pla~entare coagulata (metodo della dialisi). Tale reazione, ch e l' i\.bderhalden afferma· specifica e cost ant e n ella gr.a,Tidanza, non sarebl::re in., ·ece t ale secondo K . Behne ed altri, specie ,s,e ott enut a colla dialisi : ed ii1 ogni caso non potrà faci lment e ve. . . . . nire alla port at a di tutti 1 prat1c1, sia per 1e diffìC'oltà della t eonica, sia per l'alto p rezzo degli apparecchi di polarizazzio11e. Comunque, le vedute dell' Abderhalden1 h anno pro,?ocat o una in1mensa qiu1aintità di ricer~he di controll o, i cui rli.sultati, da quanto appare scorrendo l a letterat ura di questi due ultimi anni, sono sens ibilmente tjontradittori : mentre da un.a part1e ad es. lo Schlilmpert e l 'Hendry afferma no cli a\·er 101ttenuto sempre ris,u ltati costanti, su un mat eriale di 316 casi, solo iri correndo al metodo della dialisi e della r eazioo.e alla ninidrina (e si sentono perciò aiu1torizzat i1 a porre la reazion·e cli Abderhalden t lia1 i segni certi di gravida.n~a) ; in:vece R. Freu11d e C. Brau11, p1ur ammetten d1() che qua1c·h e difetto possa essere inerente ai m etoidi s i~rol-01gici , dichiarano che non è .s,t at o ancor r·a·g giu11to lo scopo di ottenere una diagnosi certa di gr avida.ntZa , sia con la dialisi che con la polarizzazione : ma non possono diss.iltnularsi 1a grande impprtanza sci entifica della questione e non 1

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. . esclit1donCY che pos ,a raggi ungersi, con ult eriori m1glioramenti e s tud!, u n. completo ris ultato pratiee. R ecentemente lo Stoeckel in un interessante « Geburts.hilfliche Uebersicht » (]ahreskurse f . arztl Fortibildu1ig, luglio 1913, pag. 5) afferm a che le dottrine dell 'Abderha.lden, di palplit a,n te attua lità, h an,n o indotto e inducon o tut. tora molti studiosi a ricerche intorno a problemi ch e finora appairivano ilnsolubili. Il mebodo clella dialis1i - egli dice - è ancora t ecnicamente così difficile che appen a. può prendersi in conisiderazione : inoltre &embra ch e anche con una tecnica· impeccab ile càpitino ancora dei casi con ri ~ ·t1ltato positi\·o là dove g ravidanza non esiste. Sarebbe cosa i1uova, è , ·ero, che un met odo clia.gnositico desse ri sttltati positivi nel loo per cent o: perciò la scon11)osizione de~la pl~ce~... t a per mezzo del ~ilero del sangue puo ve111r rig uardata non co111e 11n· s~gno certo ma, so]o come verosi1nile. L' Aèdet1ha]cle11 s tesso del re~to ha già da un pezzo sorvolato s11lla q11est~ one deJl '11tilità pratica del s.uo metodo. Se- s t potesse atn111et tere come legge costa11te la asserzione dell '_.\bderhalden circa la spe<::ificità organica dei fennen.ti e:he co1npaiono nel siero del sano-11e, ne risulterebbe un enorme progresso dia:nostico, biologico ·~ terapeutico e Yi sarebbe o-rande probabilit à di t ener dietro al recipiroco rapporto tra i \.·ari orgn ni del c0rpo. Ma per ora t11ttCY è in istuid io e non è ancora possibile rilferire su risultati definitivi. Occ?nre peraltro richiamar l 'attenzione su ll 'aisserz1?ne del Veit, sopltatutto importante per l 'ostet~c~, ch e il 1netodo di Abderhalde11 per1nette di nconoscere come albumina fetale quella secreta nell'·a lbum1nuria g ravidica : questa asserzione, se potes·se essere inconfutabilmente confermata, porterebt e molta luce nella oscurità sempre crescent e delle n efropatie in g ravidanza. Anche l 'afferma.zione che la placenta delle ecla1nptiche venga scomposta in modo diverso dalla normale merita controllo, t anto più che furono osservat e sco1nposizioni ora più ·fòrti, ora più tenui. U. ROLANDI . La reazione di Abderalden e le sue applicazioni in medicina Interna. R avenna F . e Fron·doni G. (R i-vista V e·neta di scie·nze 11iediclie, i9r4, n. 5-6) riporta.n o e ·criticano la massin1a parte della ricchissim'a bibliografia s u tale s.oggetto, discutendo impvrtanti questioni di t ecnica.

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SEZIONE PRATICA

Le esperienze venner.o con.dotte c0l maissimio rigore e .c oi più severi controlli. Come conclusione general,e delle loro ricerche essi dicono che veramente nel sie;ro di pazienti affetti da svariate forme morbose hanno p otuto spess•o mettere in evidenza, servendosi d·e1 metodo dialitico, una particolare attività proteolitica di fronte all'albumina convenientemente preparata di varii organi dell 'econor~ia . Tale azione disintegrativa, .attribuita· finora :•lla p!'esenza nel siero di particolari. fermenti, 111 molti casi si è dimostrata specifica nel se11so che in individui affetti da carcinomi si è esèrcitata di preferenza sull'albumina di~ carcino1na, in malati di nefrite cronica sull'albumina re11alc:-, in iJersone colpite da svariate affezioni a ~ar ico del fegato (ittero cronico, cirrosi ·e patic·a , t=cc.) e d i"l a lcoo... listi cronici sull'albumina epatica, ecc. Però non sempre venne digerita l'albumina dell'organo che la diagnosi clinica od anatomica aveva accert·a to come leso (reazioni i1i me'nO) mentre al contrario venne osser'1~.:lta abb3.stanza spesso la digestione di albumine tratte da organi presumibilmente s.ani e m esse per controllo (rea.. zioni in più). . Gli AA. perciò non si sentono nutorjzzati ad ammettere che i cosidetti Abwehrfermente s;ano dotati di .s tretta specificità per o!·gano. -~ spiegare certe reazioni plurime invoc:a110 in . ;cce . una <<specialità di grup.p o » nel senso che ta1! ferm·e uti possano agire sulle protei11e tratte .:!a organi che fanno p.arte di uno stesso apparecchio, proteine le quali ris.u ltereè1b ero da gruppi mnlecolari in· parte comuni per tutti i detti organi, in parte divers1i per ciascuno. Riuscirebbe così facile il comprendere c.ome l'albumina tratta dall'organo leso possa venire attaccata in modo p!ù completo dal fermento che, secondo il parg.g0nedi Fischer, ad essa si adatta come ia chiave alla serratu·ra, mentre altri substrati !)·tochi111icq mente affini arrivano a dare una tèazione d1 g"fatlo meno intenso. A . S.

il 78 % di casi posi ti vi ; nel decimo giorno il 69 % ; nel venteslimo il 12 % di casi positivi; oltre il trentaci·nquesimo giorno si osserva il o % di pdsitivi. Riguardo alle gravidanze pregresse risnrlta che nelle primigravik:IJe la percentuale delle reazioni positive era del 42 %, nelle pluripare del 75 %. Risulta quindi che la reazione è più iìr~quente nelle pluripare che nelle primigravide. Il dott. Cairlini concludendo afferma che nello stato puerperale sil trova frequentemente positiv.a la reazione di Moriz-Weisz del permanganato di potél!ssa. La frequenza e l'~ntensità della reazione non son·o sempre allo stesso grado alle varie epoche dello stato p uerperale. E ssa manca r0· è debole nei primi mesi di gravidanza, è frequente e ·aumenta d'intensità avvicinandosi a termine ; è ancora più evidente dopo il parto fino al decitnq giorno circa di puerperio , poi di1niniuisce per scomparire col capop·a rto. Non è accettabile l'op:i ni,one di Moriz-Wei's z che la reazione che da lui prende il nome abbia un sign.i:fìcato semeiolo·g ico,, diagnostico e pro .. gnostico nella tubercolosi polmonare. Queste esperienze conferman.c)I l'ipotesi· che la reazione sia doV1Uta all 'ossidaz.ione di sostanze (uro.c.romo, al.lantoina od altre che per ora n on è possibile precisare) originate dalla decomposizione cellt1lare. I risultati otte1-i.uti poirtan(>: un contributo allo studio della composizione speciale dell'urina, dQIVuta ad . aumentata eliminazione di prodotti di . disfacimento, nello stato puerperale, già affermata da numerosi altri autori : Franz \tossicità), Mascherpa (reazione di Vefi now), l )erazzi (creatini'na), Soli (tensi(}ne superficiale), ecc.

La reazione di Moriz-Weisz nello stato puerperale.

L'importanza della vulvovaginite gonococcica nella tenera età va considerata non solta:nto in rapporto a lle sofferenze che essa produce ed alle complicazioni serie che ne possono derivare, ma sopra t11tto dal punto di vista morale per il disagio che ques ta malattia suscita tra la famiglia e gli anni dell'innocenza dei piccoli figli. Questa malattia è più d.iffusa di quanto comunemente s i crede. Le · vere epidemie di vulvovaginite .cl1e di qt1ando in quan·do· ·s i sono verificat e negli ospedali e negli istituti per bambine hanno richian1ato l '.a ttenzio.ne dei pediatri s ulla cont agiosità di quest'infezione. La s ua diffus ione è sopr.a tutto favorita nelle scuole, nelle pale(27)

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Il dott. Carlini (A1in. di ostetr. e di ginecol., n0vembre 1914) sperimentò quale sia il comportamento del1a reazione di Moriz-Weisz nello statQI puerpet1ale. Per la tecnica si attenne a quella des:critta dal suo autore, con lievi m od1fi.cazioni di dettaglio. Dalle sue numeros,e esperienze risulta che la reaz..ione riuscì positiva nel 56 % dei r·asi di donne incinte. E precisamente la reazione fu posi ti va nel primo trimestre di gravi danza il 36 % dei casi, nel secondo il 5~ %, nel terzo il 65 %. In puerperiO' nel prin10 giorn 0 si ha 1

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MANFREDI.

CASISTICA E TERAPIA. Etiologia, profilassi e cura della vulvovaginite nell'infanzia.


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stre ed in tutti i luoghi pubblici dove convengono o convivono le piccole bambine in numero considerevole, e dove possono essere usati in comu.n e i gabinetti per latrine, gli oggetti di 1:1ianche• ria, ecc. Iears per un periodo di 5 mesi ha esaminato indistintament e tutte le bambin e superiori alla età di I anno che si presentarono all 'ambulatorio per le malattie dei bambini : ·s;u 626 bambine esaminate, ha tro,·ato nel 5.3 % la vulvovaginite gonococcica. Taussig (The America1i J ouriial of the 11iedical scie1ices) oct. 1914) ha studiato 66 casi di vulvo·v agi nite iin l::ambine dall'età di tre settimane fino a 12 .anni, dal punto di vist a epidemico e terapeutico. In tutti i 66 casi, tranne tre soltanto, fu dimostrata la presenza del gonococco nella secrezione. L'anat omia e l'istologia dell'ultimo t ratto d·e gli organi genitali femminili pr.ima della pubertà ci spieg.a no la facilità del contagio gonorroico in quest'et à. Il gonococco attecchisce e si sviluppa molto rapidamen t e sui gio'\·ani epit eli cilindrici o pa·v imentosi; qopo la pubertà l 'epitelio della mucosa vulvare e vaginale è più resistente. I genitali esterni delle fanciulle sono nudi e scoperti all'esterno, ed offrono così facile ricetto all'infe• zione. Per lo sv-iluppo delle grandi labbra e dei peli, il vestibolo della ,·agina rimane al riparo dai contatti diretti con l'esterno. Qt1anto a lla sorgente dell'infezione, solo raramente si è potuta accertare la sua provenienza dalla madre affetta da go11orrea, da sorelle o f1"atelli maggiori, da altri bambini o da altre persone convi'\·enti. Più importante è lo studio delle vie di trasmissione ·d ell'infezione. Dallo ·studio di speciali epidemie in ospedali per bambini si è pensato all'influenza delle mani delle infermiere ch e più '\·olte al giorno debbono lavare e pu1lire la mucosa v11lvare delle piccole bambine, quando essa è così delicata e tanto suscettibile alla infezione. Ma contro quest'ipotesi sta il fatto che il gonococco è st ato dimostrato appena in due casi in bambine al disotto di un anno, cioè in quell'età in cui più frequente è qruesto trattamento dei genitali . Cosi pure poca importanza come mezzo di trasmissione hanno i panni e gli oggetti di biancheria, perchè il gonococco va soggetto a rapido disseccamento sì che dopo 10-Ì5 minuti i materiali di secrezione raccolti sui vestiti sono abbast anza •ras secca ti da pot.er costituire una sorgente seria di infezione. Soltanto negli istituti dove U!na dopo l'altra parecchie l:;iambine possono bagnarsi in una stessa vasca si può pensare ch e il bagno sia fattore di cont agio . Nei g.abinetti delle latrine si hanno le condi-

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EASC.

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zioni migliori per la diffusione del contagio. I mat eriali di !Secrezione, ,d epositati sui vasi e sulle panchine dei cessi , possono rimanervi umidi e virulenti a lungo specialmente d o.v e per l'altezza soverchia del vaso le bambine son costrette a strofinare s u di esso i genitali e le vesti. E questa maniera di contag io può verificarsi largam e11t e, perchè il consiglio del medico viene richiesto spesso con ritardo e perchè casi di infezione lievi possono passare inosservati e non curati per parecchi mesi. Su 66 bambine, 47 erano scolare. Si ebbero due ca:si al disotto di 1 anno di et à ; 13 casi da 1 a 3 anni, 23 da quattro a sei, 19 da sette a nove, 9 da dieci a dodici. Secondo l'A. , la più frequente sorgente d'infe· è da una bambina all'altra e la via di trasmissione .Più comune è costituita dal gabinetto della latrina. Naturalmen te a rendere più frequente il contagio contribuiscono le condizioni antigienicp.e della casa, l 'agglomeramento e la promiscuità di vita n ella famiglia, l'igiene p ersonale difettosa, ecc. Trat ta11iento. - La maggior parte dei metodi di cura si sono addimostra ti così infidi ch e taluni -~A . hanno ritenuto miglior partito abl:andonare e sè stesse t ali forme di vulvo-vaginiti. Ma ciò sarebbe pessimis1no non giustificato. Se11za dubbio le condizioni generali hanno un 'importanza grande : l'aria sana, una buona alimentazione ed i t onico-ferruginosi agevol ano la cura. Nelle forme acute il riposo a letto e le istillazioni di argyrol a l 25 % danno i migliori risultati. Ci si può aggiungere l'ttrotropina, l'elmitolo. L'uso dei vaccini nelle infezioni blenorragiche delle mucose, sia nella donna come nell'uomo non ha dato risultati incoraggianti. Sono stati fatti numerosi t entativi di cura col bacillo dell'acido lattico, sotto forma di suppositori vaginali, applicati tre volte la settimana, per un periodo da 6 a 8 setti1nane. Su 10 casi così trattati, in 3 l 'A. ott enne per u1n certo tempo la scomparsa di ogni secrezione;· negli altri casi tale cura fu abbaindonata per la sua inefficacia. La s uperficie molt-0 anfrattuosa della mucosa vaginale delle bambine non offre un t erreno propizio alla cura a base di polveri o di irriga•

ZlOnl.

Un metodo di cura più razionale è costituito da i.stillazioni ripetute a bassa pressione di forti soluzioni antisettiche, attraverso l'orificio dell'imene. L'A., a seconda dell'età, cerca di potere adoperare soluzioni forti di nitrato d'argento fino all'1, a.I 2 , al 4 %. S orprende come queste iniezioni siano poco dolorose, mentre i loro risultati sono tanto soddisfacenti specialment e nelle infezioni di lunga durata.

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SEZIONE PRATICA

L e .solu1zio ni a l 2 % furono usate al disotto dei 5 anni e quelle ·al 4 % al disopra dei 5 anni. L' A . nelle prime due settimanedi cura, suolt~ prescrivere il riposo a letto e due volte al giorno le iniezioni di argyrolo al 25 %; dalla 2a. alla 4a. settimana, istillazioni quotidiane di nitrato d'argento all'r %; dalla 5a alla 6a. istillazioni di nitrato al 2 a g iorni alterni; dalla 7a a lla sa. . istillazioni al 4 % due volte e più t ardi una volta .la settimana. Scomparsa la secreziolfe, si consigliano due mesi di vita all'aria di campagna . Questa cura dev'essere sistematica e lunga. Profilassi. - H olt e Spaul'ding hanno stabilito le seguenti norme per. prevenire le epidemie di vulvo-vaginite blenorragica n egli ospedali infantili, orfanotrofi ed istituti cons imili. r 0 Esame ·m icroscopico dello smegma di tutte le bambine prima della loro ammissione, per escludere qu·e lle che siano affette da infezione • gonococc1ca, 2° Isolamento dei casi che non fulro·n o diagno- ' sticati nell'atto dell'ammissione. 3° Infermieri a parte, termometri ed altri presidi riservati per le bamt.i ne infette. Malgrado tutte le cure precauzionali, s ono inevitabili i casi end emici che sono quasi costanti nelle grandi città: L' A . consiglia le seguenti misure preventiv~: ·J...0 l'istillazione di una goccia di nit rato d'argento al 2 % ·nel vestibolo della vagina di tutte le neonate da madri affette da gonorrea; 2° si consideri la vulvo-vaginite delle bambine come una malattia da denunziare a ll'Ufficio d'igiene per le misure opportune e per prov· vedere all'insegnamento in apposite scuole; 3° istruzione dei genitori .a m ezzo di infermiere visitatrici c4 e provvedano alle misure atte a combattere l'infezione e la diffusione del contagio (uso separato di tovaglie, biaoncheria intima, letto a parte, lavaggio dei panni infetti, pre·cauzioni per l'uso della latrina). ~ consigliabile l'uso di vasi da n otte personali, invece d ella latrina comune; 4° indagini per l'accertamento dell 'origiine dell'infezione dei singoli casi, per poter prevenire il cont agio di altre bambine nella s tessa cau sa ; 5° l'uso di speciali vasi bassi per evitare la diffusione della malattia· nelle latrine pubbliche, nelle scuole, ecc. In' alcune località sono state usate delle carte adatte a coprire v6lta per volta il piano. della latrina. / L' A. dice che n ella lotta contro qru·esta malattia ·un 'oncia di profilassi vale quanto molte lit bte di cura.

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Sulla coccigodinia in gibecologia ed ostetricia. Secondo Hamant e Pigache (Revue de Chiru.r gie, r9r4 ; La Clin. Ost., r9r5) lo spoglio de lle casistiche lascia il dubbio che siamsi spessv incluse, sotto la de&ignazi0ne di coècig-Odi1t1ia, delle sindromi puramente riflesse, cioè da affezi,o ni topograficamente vicine alla r egione coccigea. Etiologia. - Si trova110 ammesse : 0 I coceigodinie di origine ostetrica 1d a parto laborioso; 2° coccigodinie di origine genitale in affezioni della sfera interna di ambo i seS!si (uteroannessiale e. prostatica) ; 3° coccigodinie extragenit ali, traumatiche (direttamente od ind·irettamente agenti s ul coccige) e non traumatich e (affezioni ano-rettali diverse) . Secondo gli AA., v.a co·n servata in patologia quest a entità nosografica ed intesa prevalentemente come traumatica (urto o cadut a s.ul cocc ige, traTimi ost etrici), sebt .ene risulti difficile il mett ere semp'11e in evidenza il trau.m ·a . Sarebbe inesatto farne un'esclusiva malattia ginecologi• ca, specie dell'età .a,d ulta, 1nentre si s0no allargate le osservazioni ad ambedue i sessi e s i è visto ch·e la si può incontrare nelle diverse età. Premes,s a la primaria importanza del traumatismo, assume posto s ubordinato, ma pure import ante, anch e l a suscettività nervosa P.ei s ingoli pazienti . Sinto1natologia. - I fen omeni soggettivi con1sist on10 per solito in dolore v ivissimo ch·e succede imm·e diatamente al trauma coccigeo od al parto laborios0 ; segue una fasie di a tten·u azion·e , quindi un d.olore s01r:d·o, lancinante, qu·asi di bruciore, erosion,e ecc ., di r'ado conti•n,u o, salv:o che coesista collezione .p urulenta. a livello del coccige; la st azione assisa è dol orosa, salvo alla sponda di una sedia, di solito il cammino è pe.noso, a gambe •s t ecchite, quasi t emendo di sollevarle d'al suolo. . Quanto ai segni obbiettivi, la cernita dei dati porta a ques to riassunto : quasi sempre nulla di visibile, t alvolta qualch e ecchimosi regionale. Il dolore localizzato al coccige, inasprito dalla pressione digit ale, talv.olta accompagnato anche da spost amenti dell'.os·so. Anatomia patologica. - Gli AA. disaminano le varie teorie : r 0 teoria nevralgica o del semplice disturbo funzionale, non abt .astanza comprovata ; 2° teoria nevritica : per quant0 verosimile, rest a sempre molto suscettibile alla critica, tanto più che non •s i saprèbbe conie spiegar ne · l'esclusiva localizzazione ; 3° teorrla della frattura del coccige : s tanno a. favore d:i essa i casi, imprevisti, di frattura coccigea scoverti all '·operai:ione. Gli spost amenti eventuali dei (29)


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frammenti, le co11nessioni legamentose, muscolari e ner,·ose, la d·istribuzion·e delle tre paia di nervi , costituisc0no un insieme di elementi adatto a s piegare da una parte la pretermobilità delle parti fratturate, dall'altra la sintomatologia dolorosa. Proign ois i. - Benchè sia tutt'altro che grave, va t11ttavia ricordata la possibile pertinacia del ' male, fin0 a v,e der registrati casi di neurastenia e di suicidio. Cura. - In ordine alla cura, sarebbe poco opportuno indugiarsi sui palliati,-i (antispastici, analgesici, antiflogistici, rii;rulsi·v·i, galvano-faradizzazione, puntura lomtare, ecc. ) . ~isog·na affidar si t1nicamente all'opera chirurgica. L'0perazio11e 'PUÒ essere parziale o totale. Q11alche chirurgo procede,-a alla sezione dello sfintere anale, nelle fibre it1serite al t occige; oppure all 'incisione co1npleta del muscol0 st esso; ma gli insu ccessi portarono a rin11nziar\'Ì, per procedere ad un intervento più radicale : l'estirpazione di tutto il coccige, che Wl1itead fino dal 1886 c0nsiderava coim e sicuro metodo di radicale guari• g1one.

B. La mestruazione vicariante e la mestruazione complementare. La m estruazione ,-a considerata non come una semplice fuoriuscita periodica di sangue dai genit;ali, ma come l'epilogo di complicati· processi di ricambio cui p.r ende parte tutto l'organjsmo, specialmente per mezzo dell e secrezioni endocrine, le quali costituiscono un insieme di stiimoli, cui corrisponde in definitiva l'uscita del sangue mestrui0. Quando questo fis.i()Jogico salas so djsintossicante non si verifica dalla mucosa dell'utero e delle tube, ma da altri organi, si parla di mestruazione vicariante, fenomeno raro, che può rivestire le forme più strane. Emorragie a per\odi mestruali· sOIIlo state viste venire dalle vie aeree superiori, dai brOIDchi, dar reni, dalla pelle, dalle muc06e, dalla congiuntiva, dalle narici·, dalle labbra, dalla vèscica, dalla retina (r etinite emorrag~ca); lo Scha.chner ha descritto un, caso di morbo macu1oso cl'i· Werlhof rappresentante una mestruazione vicariante; oos1 pure vec~hie fisto•l e ed antiche ulceri. possono dar luogo a simili mestruiazio11i regolarmente ri·p etentesi. Però di rado si ha u·n ia mestruazione vicariante assoluta: spesso questa fuoriUJSci'ta mestruale di sangue da svariate sedi si a~ocia col fiusso genitale regolare: allora si p,arla di mestruazione complementare. (30)

L'Hirschberg (Zentralbl. fur Gyn., 27 giugno 1914) descrive un caso di mestruazione complementare, durata. per 10 ann i, in una donna, la ,, quale, ad ogni ricorrenza mestruale aveva un fluSSiO sanguigno dalle mammelle, in parte spontaneo, in parte prov.ocato dai movimenti e dalla pressio•ne, accompagnato con dolori lancinanti · :iniziantesi. qual che giorno prima della mestruazione genitale e terminante 6-7 g iorni dopo queista. La pazi e'nte ha a'•uto due aboirti, al 4° e al 5° m ese, e dur,ante questi, insieme alla mestruazio11e genitale, si è sospesa la 1nestruazione mamtnaria, che p oi' si è s empre ripresentata colla prima. L' .i\. léllScia indeciso se i l suo caso debba int erpretarsi come l'esponente di un alterato rica111bio endocrino o l'effetto di 11na neurosi vasale. G. SABATINI. 1

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La cura del vomito del lattanti. Bosc di stingue i vomiti dei lattanti iin quelli dovuti a iperalimentazione, ad intolleranza anafil attica, a stenosi pilorica congenita, ed in vomiti ciclici o acetonomici. Il ,.omito per iperalimentazion•e si verifica da 1 0 -30 minuti dopo il past0 e consiste nell'emissione di latte coagulato e di muco. Per far scomparire questo disturbo gio,·a la regolarizzazione delle poppate. Queste saranno ridotte ad una du·rata d i 5 minuti e divise da intervalli di tre ed anch e quattro ore. Nell'allattamen,t o artificiale .si p0trà ricorrere al babeurre per uno o due giorni, o anche a lla polvere di latte completamente scremato a dosi crescenti. Questi metodi ad ogni modo saranno adoperati solo quando non sia r iuscita la cura degli alcalini : bicarbonato di soda gr. 0 .40-0.50 prima di 0gni poppata, oppure wna cucchiaiat a di una soluzio·n e di citrato di soda 5 grammi in 300 di acqua. Per calmare lo spasmo stomacale giovano pure i ragni caldi a 37° della du rata di 6-8 minuti due ' olte al giorno. Il yomito per intolleranza anafilattica è dovuto ad una contrazione rs pasm0dica dello stomaco che segue ad og.ni assorbimento di l atte . In questi casi specia1m·ente è di m,olta efficacia il babeurre e la polvere di latte screm ato. Per quanto spesso bisogna ricercare i ·r imea1 con var1 tentativi. I vomiti per stenosi pilorica congenità colpiscon0 d'ordinario gli ereck>-:sifilitici; i vomiti compai.ono solo dopo la nascita, s'accompaginano a m o'vimenti peristaltici del piloro e -ad una sensazione di tumore pilorico. Il vomito è ad esplvsione ed a setto unico : la costipazione è frequentissima ed il deperimento rapido. 1

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XXII,

FASC. ~()I

SEZIONE PRATICA

Il bambino d·ovrà essere alimentato a poco alia v0lta ·e di frequente, di regola a cucchiaiate, allo scopo di svegliare il meno che sia possibile la eccitabilità dello stomaco. Allo stesso scopo si potrà somministrare un cucchiaio da caffè 4-5 v;olte al giorno della !Seguente p0zione : Citrato di soda . . 1'intura di bellado11na Acqua distillata

.

gr. 5 gocce 5 gr. 300

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oppu·r e una delle seguenti cartine 3-4 volte al • giorno. : Bromuro di sodio Creta preparata Bicarbonato dii. soda P0lvere di zucchero

cgr. IO ))

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• •

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15 20 25

Le compresse calde all'epigastrio, i bagni cal· di a 37° per 15 minuti mattina e sera completano la medicazione ' Nel dubbio di sifilid e si faranno frizioni di unguento n·apoletan-0. • Al trattamento chirurgico si ricorrerà solo· nei casi disperati. · I vomiti ciclici si producvn.o a crisi con l a 15 gio·r ni d'intervallo in .bamb·i ni con tara neuro-artritica. Il disturbo può associarsi ad appen,dicite cronica o a entero--colite muco-membranosa. Il bambino vomita, ma n.o·n sembra. malat0 : la crisi tessa bruscamente con rapido ritorno al benes· sere. Il trattamento consiste nel riposo e n·e lla dieta assoluta, ghiaccio sullo sto•m aco, lavaggi ~ntestinali, iniezione di m0rfìna quand.o il vomit 4' f<;>sse ostinato, iniezioni di olio canforat o e di siero artificiale in· caso di debolezza cardiaca. Durante l'intervallo delle crisi si può praticare 1'appendicectomia in caso esiis.tessero s€gni di a·p pendicite. Ad ·ogini m0do bisogna sempre sorvegliare l'alimentazione del bambino sopprimendo le carni e tutti gli alimenti eccitanti o fermentati, e cercare di tener sempre regolare l'alveo. , DR.

POSTA DEGLI ABBONATI. (510) Con trazioni dolorose accessionali e fre1

quenti dell'utero dura/n.te tutta la gra11idanza, tern1inanti assai spesso con eruttazi0·ni gasose dallo stomaco, che cosa possono significare? Abbonato1 X. Salvo ad ammettere una precedente miomet rite e quindi una faci l~ do.Jorat.i lità dell'uter0, ci se1nbra molto dubbio possa trattarsi di 11ere contrazioni uterine, la cui ripetizione cosi te.n ace av·rebbe co·n facilità predispo.sto all'aborto 0 al parto prematuro·. Le eruttazioni gasose fan·n0 pensare a fenomeni riflessi sul sistema digerente o a fatti compressi·vi .s.u l tubo intestinale, non rari a ·verificarsi anche durante tutta la gravidanza, svpratutto in s oggetti ist e. . ric1 o comu·nque nevropatici. U. R. (511) Esiste qualche mezzo, oltre la compressione meccanica delle mammelle, per ridurre

o fare scomparire u1vai enorme secrezio11jei sponta1iea di colostro in d0'nna. gio\rane, sana, pri1nigravida del quarto mese? .i:\ .bbonato 5014. Si potrebbe pensare a ll'opoterapia, d·e l rest0 di dubbia efficaci.a; ma no•n ci sembrerebbe prudente somministrare prodotti 01)oterapici in una gestante. In ogni ca·s0 è indispensabile assicurarsi che •non esista un vero s~to patologico della glandola mammaria (elefanfiasi, sarcom~, ecc.) Si potrebbe so·m ministrare un po' di ioduro di potassio 0 di sodio, consigliare una certa restriziqne nell'ingestione dei liquidi ed una pritde1ite d,e rivazione 1ntestin.a le - sorvegliata dal µiedico - cc1n purganti sal1ni a picco-le dosi. È lecito sperare tuttavia che il fastidioso fenomen0, a somiglianza .della scialorrea, tenda a scomparire o almeno a mitigarsi . . . . net mesi success1v1 . U. R.

Per arrestare la secrezione lattea.

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BloG-nc prescrive : Solfato di atropina . • • Solfato di magnesia . • • Infus·o di genziana . • • Un cucchiaino ogni due ore.

. cgr. 3 gr. 90 •

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2c:o .J

(512) Gli AA. rec;isamente dicono che dO'JJo i l 5° niese di gra'Vida,n za ogni perdita di sa1igue è impossibile; che cosa deno7an o allora leggerissime tracce di .~:::t ngue e he a ppa10110 nel . defecare o nel !11i·n gere? ~

p. s.

-

. Pubblicherem0 proS'simamente : .

GUCCIARDELLO

s.,

Plastica del padiglione del-

l'orecchio; !RACI E ., Mola 11escicolare i1i parrto bigemino t eratol-0gico.

Non 0i sembra di poter conve11ire che d1)po il 5° mese di gravidanza ogni perdita di sa ngue sia impossibile : basta pensare ai tanti casi di leggiera minaccia d'aèorto, di mola vescicolare e simili. Comunque, in riguardo al quesito posto, esclusa c0n certezza l'origine ure(31)


IL POLICLINICO trale (polipi uretrali, cistite, prolasso della parete uretrale) o rettale (varici emorro<idarie, ragadi anali, proctite), queste leggiere tracce di sangue dalla vagina fanno pensare a lesioni del collo uterino, come cerviciti, ~ntiche lacerazi0n·i, polipi, proliferazioni fungose o sitruili. U. R.

CENNI BIBL/OQRAFICJ. Non si recensiscono che t libri Pervenuti in don-0 alla Redazione

E. BUMM. Trattato completo di ostetricia. IIIa. edizione.

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cini; notiamo ed esempio: la erroneit à delle leggi dt Colles-Beaumès e di Profeta, l'impio:rtanza della lues quale fattore di malformazioni o mostruosità fetali, l'utilità della reazione di Wassermann nella scelta delle nutrii ci, nell'indirizzo terapeutico sia per le gestanti che per la prole ed altre molte. Il lavoro si· chiude poi con un~ ricca bibliografia e con le tabelle riassUJntive dei 252 casi esaminati. ~ una monografia coscienziosa e completa, che attesta la serietà dell'indirizzo seguit o dall 'A. e la importan,za dell'argomento trattato e che riesce utile sia. allo studioso che al pratico. U. R.

Milano, Società editrice libraria, 1915. ~rezzo L . 30. S . RIVA-RoccI. La pediatria del medico condottG. Il libro del Bumm compie il suo tredicesimo • Un vol . in-16° cli pag. 146. Milano, Società a~no di vita, ed è giunto alla IX edizione tedeEditrice Libraria, 1914. Rilegato. L. 3. sca; la seconda edizione del li1::["o fu una ristampa a distanza di 6 1nesi, nella IX edizione Questo lavidretto raccoglie le consult azioni l'A. « 1ia tenuto conto dei progressi scie1itifici più frequenti occorse all 'A., che cosi lo predi qu1esti ultimi a?ini » : pochi dati storici , che senta : « Più sillioi1,ettes che quadri morbosi, sonio, per sè, sufficienti a dire tt1tto il bene che dove una p.a rola, un breve cenno chwrebbe far il volume del Bumm merita. Questa terza ediricordaire tutto un ordine di idee; dove un punzione italiana tradotta dal prof . Merletti, sulla to d'esclamazione mette in guardia il lettore, IX tedesca, coni chiarezza Ld eleganza di lingua, come i zig-zag dei1 carrtelli stradali del Touring è corredat a da t1na mirabile serie di figure e di indicano all'attenzione dello chaufjeur la svolta notizie bibliografiche sui contributi italiani nella pericolosa. Se l'ho chiamato la pediatria del branca ostetrioea. medic:o condotto non è perchè ritenga, che queLa brevità del testo, che mira all'essenziale, sto modestissimo bagaglio possa bastare alla • trascu·rando quanto è divagazione e discussione pqù attiva ed affaticata parte dei medici pratici, di i potesi, la rara se non unàca chiarezza delle ma per indicare che esso non è destinato agli figure, la cui visione in serie è facile insegna- special1Jsti nè agli studiosi della specialità, ma mento .o mezzo comodo di revisione, fanno del · a quei medici pratici, a cui l'azione incalzante volume del Bumm un indisnensabile ausilio dello non permette più il placido studio sereno, e studente e del medico .nell'esercizio dell 'ostetri- che n1ecessita1110 di1 pochi richiami nerv105i e brecia, che tanti palP.iti e trepidazioni suscita, spevi .. .. Se quest'opera awà ricordato al momento cie nell'inizio della propria carriera. opportuno il val1ore di un sintomo, o l'indicat . p. ziione di un intervento terapeutico al medrico ch e sale e s-cende le faticose scale delle caserme Dott. E. MANCINI. La rea·zvorne di Wasser1nann cittadi•ne, o viaggia indefesso da un casolare alnel ca?nfJo ostetric.o. Roma, Ditta Pallotta, l 'altro, mi parrà di noni aiver buttate le veglie 1914. passate a lima:rlo e a ridurlo alle minime pro. . Un.a ricca ed esatt a monografia pubblicata rep0irz1on1 ». cent emente sull'importanza della reazione di Il val.ore dell 'A . e_l'espos.izivne .efficace eh 'egli v\7iasserma.n n nel campo ostetrico è quella del fa degl'intendimenti perseguiti, l::)'astan-0 a comdott. Bmesto. Mancini. In es.sa, dop·o un breve .p rovare la ·b ontà dell'utile lavoro. R. B. esor-dio inteso a rioordare gli studi r.ecenti e lo stat o attuale della questione, l 'A. riassume la sioria della reazionè di Wassermann in generale; PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. e venendo poi alle sue personali riaerche, premessa una esposizione dei metodi di tecnica da CAZZANIGA A. Glicosuria agonica e sua imporlTui impiegati, passa a trattare più specialmente tani;a in medicina legale. - Firena:e, 1914. della app·l icazione della reazione. di Wassermann A!NZILOTTI GIULIO. ~sioni speri.mentali dei t enin ·o stetricia, esponendo man mano i risuitati dia dini e lord modo di riparez~one. - Biella, 1914. della clf.nica ostetrica. DEL VECCHIO GIORGIO. E:ffettì morali del terreNumerose conclusioni teoriche e pratiche .scamoto in Calabtr1a ·secondo Francesco Mari•o Paturiscono dall'accurato studio diel dott. Mangano. - Bologna, 1914. , ~

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PRO FESSIONALE . • . . RISPOSTE ! QIJESITI I ! DOMANDE.

(5333) Servizio prestato allo1 SfJato - P ensiOrn!e. - Il Dott. P. S. da l\i. di N . desidera conoscere (5329) C liiarnata sotto1 le armi - S ervizio· fase nel calcolo degli anni utili per la pensione si coltativo. - Il Dott. S. C. da C. d esidera con-0. . p0ssa tener conto di quelli passati alla. dipensc~re se il medico condotto che volontariamente d enza dello Stato n ella qualità di ufficiale mesi rec·a sotto le a rmi at.b ia · diritto alla conserva- dico della R. Marina. · zione del p0sto e dello .stipendio di m edico conPoichè gli anni p.assati a servizio dello Stato .dotto. come ufficiale m edico della R. Marj,na davano Nelle varie risposte date precedentemente a diritto per sè stessi a p ensione, n o1n possono esquesiti a•n·a l0ghi ·abbiamo pur sempre sostenuto sere calcolati come utili, a ment e del dispost0 che colui ~l quale, non essendovi <>bl:•l igat o, asdello a:rticolo 19 del t esto .u nico delle leggi sulle suma il servizio militare, non abbia il diritt0 di pensioni dei medici condotti, il quale, appunto, conservare lo s tipendio ed il post o. Se a L ei abritiene calcolabili g1i a nni in servizio goverbiamo diversamente rispos.to, vuol dire ch e le nativo che non dieno altrimen.ti: diritto a penoir céstanze di fatto esp0ste nel quesito condu ce- si0ne. Ella può, q11indi, fare assegnam ento so.l avano a diversa soluzione. Perchè potessimo darle . mente .s.u gli anni p assati i·n servizio di m·ed1co il giudizio ch e Ella richiede in relazio1n e alla c0ndotto. . cr-isposta data dalla autorità prefettizia, sarebbe (5334) Congedo an1iuale - Co mpenrso per manopp ortuno che Ella ripetesse il quesito ind.i cancato godimento di es so. - Il Dott. M. da P. do tutte l e modalità della questio1ne e dello1sv0lespone che .avendo rassegnato dal 1° m aggo pasgimento della medesima. sat0 la dimiss·i one da 1 posto di assistente medico (5330) S er·vizio1 militare - Congedo. - Il Dott. d el locale Ospedale civile ed avendo per capito,D. G. da A., ritornato in comd0tta dopo un s ol lato il diritto ad un mese di congedo, frazion~­ mese passato sotto le arm1, fSi è vist o dal Mu ni- bile anche a periodi di durat a minore, ha chiesto cipi o, ch e sostiene ch e il m ese passato sotto 1€ alla .amm.inistrazi1..)ne ospedaliiera ,11 compenso armi debba considerarsi com e passato in conge- per i d·odici giorni di congedo ch e avrebbe podo,, rifiutato il mese di stipendio. D esidera Cù- tuto usufruire, ma che nel fatto n on h a chienoscere .se ciò s ia legale. s ti. Desidera . conoscere se la sua d0manda sia L 'arti.oolo 20 della legge sull0 s t ato giuridic0 legale e, n~lla affermativa, in qu.a l m odo debba degli impiegati civili, a pplicabile a nch e .a co- regolar~i se l'amministrazione ospedaliera si riloro che dipendono drai Comuni e d alle Opere fiuti a concedere il chiest o compenso. Pie, disp·on e che l'impiegato chiamato in caso Avend·o Ella las.ciiato il iservizio senza chiredi m0bilitazione sotto le iarmi è co•n siderato. co- dere, quando ne era il t em p0, il co ngedo, cui pome in c0ngedo. Or, se durante la guerra l'im- t eva aver diritto, ora non p uò p iù pretenderlo pi1egato è in congedo, ed ha diritto a llo stipen- nè tanto meno p11ò ch i·edere com penis o per non dio, ed alla sostit11zione a .carico del Comune, averlo goduto . Di congeclo si p uò pa~lare quanci semt~a giusto, che cessato il motivo della do il professio nista trova si in servizi0 e non finzio11e, si imprenda senza :altro il ·.s.erv·izio1, sen- quando egli, per u na. ragione qualsiasi, lo ha za g0dere di altro c0ngedo ch e, nel e.a.so , sarebbe da tempo lasciato. ultroneo ·e di so,·erchio aggravio ial Comune. (5335) Pagame-nt.o stipendio - Dimissioni. - Il (5331) Cliianvata sotto le · armi. - Il Dott. A. D ott. abbomat o n. 7080 desidera conoscere se, P. da T. desidera conoscere quale articolo d i avend0 rassegnate le proprie dimissioni a deoorlegge st al::·i lisce che al medico chiamato sotto le rere dal r 0 luglio p. v ., possa aver diritto a segu itare il servizio nel caso' che per quell'epoca armi spetta l'inter0 stipendio per la durata della guerra. non sia s0ddis.fatto dello stipendio che avanza dal r 0 g.e nnai.o 1915, e se, in ca&o1 c1i mancanza L'articolo 20 del testo unic0 ·d elle legg,i sullo stato g iuridico degli .i1npiegati civili ch e è a pdi pagamento, ptossa far subito cit are il Comune. plicabile anche agli impieg.a ti comu·nali e delle Crediamo bene che prima di lascia:re il serOpere Pie st abilisce che l'impiegat o chiamato vizio l'amministrazione comunale trovi modo di sotto le armi i'n tempo dii mobilitazione è con1- saldct!e il credito che ha p·e r stipendi arretrati. 1siderato in coin gedo per 0gni effetto di l egge e Se il mandat0 degli stipendi lfu già rilasciato e la con serva, perciò, il posto e l'intero stipendio per mancanza di pagamento dipenda da effettiva dela durat a della campagna di g uerra. ficienza di fundi in cassa , non ostante l'esattore 1

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IL POLICLIWICO

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CHIAMPO-SAN PIETRO MUSSOLINO (Vicenza). abbia l'obbligo del pagamentv, è n·ecessario far Condotta; L. 4000 con l'obbligo del cavallo e subito oo-li atti necessari p-e r . ottenere una s.e nper i soli poveri. Residenza a Chiam.po. Termine ten-z a di condanna onde aver modo di procedere 30 giugno. Documenti di rit0. ~r pignoramento dei ruoli delle entrate patrimoGABBRO DI COLLE SALVETTI (Pisa). - Condotta niali od al sequestro• delle 1altre attività dell'asemi-residenziale; L. 380 o più L. 700 per calvalcatura. Scadenza 30 giugno. zienda. Se, p1oi, nvn fu •n ea·nche emesso il manèlatv e l 'amministrazione si rifiuta a rilasciarFORLÌ. Osp edale Ci'Vile. - A tutto il 15 luglio ' dovrà premuni1rs.e ne facendo domanda concorso ad assistente ·nella Sezione chirurgica ; o-lielo o ' annuo 1a!s.segno di L. 1300; 1.mp0sta di R. M. a alla G. P. A. per il rilascio del mandiate di ufficaricv dell'eletto. Ordinaria gnatificazione annua. cio. In ogni caso non p•oltrà rimanere in ufficio di L. 120, all1oggi.o nell'Ospedale, caffè e latte oltre il tempo fissato ·nelle dimissi0ni, se furono ogni mattina e vitto per l'i.n•t era giornata dii · queste regolarmente accettate dalla .amlli·i nistra- turn.o per il servizio di guardia. • GIMIGLIANO (Catanizaro). - 2a condotta; L. 2200 z1one . lorde, con aumenti ses·s. Età limite 35 anni, s. (5337) Ufficial(!) sanitario - Vigilanza sulle fa1'e. r. Servizio entro 20 giorni. Scad. 30 giugn0. macie. - Il Dott. P. C. da M. desidera conoLEVATE (Berga1no). - · Consorzio con Sabbio scere quali facoltà di' vigilanza egli d·e ve come Bergamasco; ab. 1700. L'. 4000. RivolgeriSti: sindaufficiale sanitario esercitare sulle farmacie, se co di Sabb·io Berbamasco. Soad. 30 giugno. può indag.a re sulla entità ·e giustezza dei prezzi MIANO (Tre'Viso). Cond0tto residenziale; e se il farmaci.sta possa spedire medicinali anche . L. 4150 lorde. Scadenza 20 luglio. se no11 velenosi, s~·uzH ricetta del m edie'-· MoNTEFALCO (Perugia). ·- Il concor.so alla conFi11ora non è stata plfl:>blicata la tariffa dei medotta (L. 4400) è prorogato a tutto il 3 l agosto. dicinali per la vendita al .pubblidOI e non è, per- . PERRERO (T otrino). - Condotto ufficiale sanitaciò, possibile esercitare .alcun c0ntrrollo s ulla en·· rio per Consorzio; L. 3500. Scadenza 30 luglio. tità e giustezza d·ei prezZJi. I farmacisti debbon-0 ProVERA (Alessandria). - A tutto 30 giugno conservare copia di tutte le ricette spedit e, ancondotta per i poveri; ab. 1451 di cui circa 300 _c he 1quand-o '1J•o1n contengono veleni, giusta qua·n.. in poche case sparse; L. 1300 lvrde con 4 quinquenni del decimo e L. 250 quale U. S. to dispone l'art. 61 del vig-ente testo unico delle ROCCA DI PAPA (Roma) . - Il c0ncorso ad una leggi sanitarie. Locchè fa naturalmente dedurre delle cond-0tte per la cu·m generale è prorogato. che n·essuna :Spedizione di medicinali può avveLo st ipendio è fissato per ora in L. 3600, salvo nire senza la relativa prescrizion·e medica. La aumento dal 1° gen.n aio a L. 4000 lorde, di cui nuova legge sull·e farmacie ha tolto sulle medeL. 3 000 pei pov. e L. 10 00 per gli abbienti. Scad. 5 lugl. sime qualsiasi in•gerenza dell'ufficiale sanitario. Es-s e ora sono sottoposte a vigilanza da parte ROSIGNANO MARITTIMO (PiJsa) . - Condotta di Castelnuovo della· Misericordia, .semi'1residendel medico provinciale e di ispettori espressaziale; L. 3800. Scadenza 30 giugno. mente n0mi·nati dal M.itnistero dell 'Int•ern0. SAN RAFFAELE CIMENA (Torino). ,- C.ondotto Doctor JUSTITIA. U. S.; poveri; L. 2500 lorde .con 4 .sessenni. Scadenza 30 giugno. ScLAF~NI (Paler1no) . Vedi avviso ~ulla priCONOOT.TE E CONCORSI. m·a pagina d·e lla copertina . • SIENA. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario del ANCONA. Ospedale Ci'Vile « Umberto I)>. Cercasi · su·b ito medaco .assistente, esente servi- Comune; L. 3600 l1orde e 4 aumenti del decimo; zi.o militare. Stipendio 1080, 1allo·g gi0 e serviziv ; L. 200 come capjo dell'Ufficio d'igiene. Il Co-m u·ne affida all'ufficiale sanitario l'incarico di as.vitto tutti i .giorni, qualche d.!nc;erto, nomina sistere alle ·esumazioni richieste dai privati con biennale: Riv·olgersi alla Direzi:o1n e medica. diritto a L. 5 p·er ogni as~s.istenza : per tali preCAMPAGNATICO (Grosseto') . - Due condotte mestazioni è ritenuto che 1'u:fficiale sanitari0 pvs. . diche del capoluogo e condotta di 01.vitell.a; sa r.a ggiu:ng-e re un introito di L. 400 annue cirL. 4000 lorde per tura piena. Età massima .a1n11i ca. Se tolto, tale incarico sarà compensato c.0111 35, salvìo ·eccez·. regol. Scad_enza ·20 lugliv. equ-0 ·a umento di stipendio. Assunzione ·e ntro un mese dall:a ·p artecipazione .d i nomina. Richci.edeCANTIANO (Pesaro). - Se.c onda <'ond0tta semire schiarimenti. Scadenza 20 lugliv. · ltesidenziale; L. 4200, senz'obbl. cavale. Proroga al 10· luglio. Accettaz . .entr·o 20 giorni, serTORINO. Ospe1dale «Maria Vi ttoria». - Assivizio entro 30. Ab. 4658, di cui 2502 nel reparto stente i.n terno nella Sezione dci. pediatria medica .d i ettari 4100; 9spedale con cam~ra .operatoria. d·irett.a dal prof. dott. Meyni·e r. Presentazi;oni di * CARPEGNA (Pesaro1..Urbino). - Coud0tta . per titoli e documenti e!s.clusivamente presso la Segreteria. · · · 3 -comuni conl~io·rziati; a tutt.o 20 lugli•o; L. 3000 fino a 100 0 poveri (sono circa 600), L. 300 quale * VILLAGRANDE STRISAILI (Cagliari). - Oo·n U. S., L. 50 ·p er -0gni 100 .oi !frazione di 100 semi- d otta piena; L. 4500 lorde. Scad·enz~ 5 lugltio. al:ib ienti, L. 700 per cav.; tre · sess. S\l L. 3000; Sono segnati con un· asterisco * i concorsi che ci risultano per i pairti L. 20-30; 1assicur. Accettaz. entro 15 diffidati, con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicotgiornd , salvo gravi .ragioni. · tati dalle Associazioni Sanitarie Professionali.

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(.-\Nxe XXII, FAsc. 26]

SEZIONE PFATICA

l.\t.CEDIOINA SOCIALE. Per una Società italiana· di medicina sociale.

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Riportiamo la oircolare dirama~ ai cultori della Medicina Sociale in Italia per la costituzione della Società di cui già demmo notizia. Egregio Sign0re, Ci perm~tt~a~o intere.ssarL?- . alla .C<?stituzione cf.i una Soc1eta italiana d1 Med1c1na soctale, quale è da tempo desiderat a dagli stu dio·si italiani e quale dal rinnovato « ~amazzi.n i » di ~irenZ;e si crede opportuno, pur in questi momenti, cost ituire su11e basi del .programllla: redatto nel 1° numero di quest'anno. . . . Le linee fondamental1 che 11 Com.1tato pr omotore ha tracciate sono le seguenti : 1° ~ costituita una Società italiana di Medicina sociale, con sede in Firenze, ·e di cui è orga110 ufficiale il periodico « R amazzini » . 2° La direzione della Società è affidata ad un Comitato oomposto di cinque membri, ai qua~i è demandato il compito di propugnare, coor<:I1nare e avviare alla risoluzione qualunque ragt0nevole iniziativa o pr.ogramma nel campo della medicina sociale e p1 ù precisamente in attine~­ za : alla dem·ografia, igiene pubblica, patol<?gta del lavoro , infortunistica, assist enza ed ass1curaz·ioni sociali, eugenica. .. "" 3° Poss0no far parte di questa soc1ela medici e persone che simpa~iZ;zano col programma del giornale « Il R a.mazz1111 >>. La quot~ .annua non potrà essere inferiore .a L . 30 con diritto al giornale. 40 P·er essere ammessi .com~ soc~ è nece~sart'? rip0rtare almeno i 2 / 3 de~ v.ot1 ,de1 ,parte~1 p~nt1 alla votazione. Le votaz1on1 per 1 amm1ss1oue dei soci e la elezione del comitato direttivo si potranno fare · anche per corrispondenza. . . 5° Il comitato direttiv0 avrà facoltà di riunire i soci in occ'as1one dei congressi che si interessano alla pr·otezione igienico-socale ~ei. lavoratori ed in ogni caso sempre a quell1 biennali delle malattie del lavor0 . Comit ato pr0motore: proff. Pìeracciiii, .Biondi, Devoto, M·ori e dr. Giglioli. . . . ·Sede - Via Bufalini N. Io (Prof. P1erace1n1). 1

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La Società Italiana per gli studi della malaria

s iere prof. Alessio Nazari, via Agostino Depretis 92, R0ma; ovvero a l prof. Ernesto Cacace, via P. S . Mancini, :i;3, Nap0li) ; si approvò il .n.uovo statuto; vennero nominati ·s oci consulenti e rappresentanti i proff. 9'· Ros~i ed E. <:;acac.e, e segretari i prof. Mario Levi della V1da 1n Roma ed Emil.10 Engel in Palermo. Riportiamo integralm·e nte dl !lluovo iStafuto della Società. Art. I. - È istituita uina S ocietà per gli studi della malaria in Italia. . Art. 2 . - La Società· ha sede in Roma e ne fanno parte sia coloro ch e poirtano un contributo scientifico o pratico a questi ·studi~ sia c0rloro che dàn·no i mezzi per compierli. Art. 3. - Sono soci f.ondat0ri quelli che dà.n•no almeno 500 lire per una volta, soci perP.e tui quelli che. contribuis~oi:o c0n una _quot~ di almeno Ioo lire. L'amm1ss1one così dei ~.oc1 di .studio come dei cointribuenti è deliberata dal Consigli0 di amministrazione in seguito a domanda del candidato. Art. 4. - La Società è diretta da un· Consio-lio di amministrazione composto di un Presidente, cinque consiglieri, du.e segretari e un ec0nomo-cassiere. Le cariche vengo·n o conferite dal voto diretto della assemblea dei soci ed il Co·nsio-lio rimane in carica per un tempo .illimitato.0 I memè1ri di esso dimissionari o defunti .s,ar:anno sostituiti per votazi0n·e dalla assemblea dei soci. Art. 5. - Il Consiglio di amministrazionè può nominare soci consulenti rappresent~nti della Società quelli fra i .soci che sono spec1almente benemeriti per attività negli :studi .e nella propaganda antimalarica. e eh~ ~a~no riconosciute competenze. J.n cast spe.c1al1 11. C()lll: . siglio di amministr.azion~ potr~ pregar~ 1 soci consulenti ad 1nterven1re .alle . . rappresentanti . sue r1un1on1 . Art. 6. - La Società viene c0nvocata in· ass·emblea dal Consiglio di amministrazione. per lo meno una volta all'anno per la presentazione del bilancio e del res·oc0nto morale; inoltre verrà convocat a ogni qual volta 10 ritenga ~ppor­ tu·no il Consiglio di amministrazione o·ppt1re qu,ando la convocazione sia r±chi~sta da almen~ IO soci. Le assemblee sono valide, quand0 v1 interven.gano o vi siano r.a ppresentati non meno di I5 soci. Art. 7. - Spetta al Consiglio di amministrazi0ne erogare i fondi della Società per le spese degli studi. .L\..rt. 8. - Al Consiglio di amminist razione è affidata la scelta dei lavo.r i sulla malaria da pubblicarsi in atti, i .qua~i ve:ranno spediti gratuitamente, quando 11 t 1l<:tnc10 l<;> consenta, . a tutti i soci ; ove 0ccorra, s1 pubbl1cheran no b ollettini per ragioni di pro~agan~a, o .per ~ar notizia di ricerche che abbiano 1mmed1ata importanza pratica.

ha tenuto due assemblee presiedute dall'on. Leone Ca etani. Nella prima ~enne degnamente .commemorato ~1 prof._ A. Ce~l1, fond~tore ;ed anima della S0cietà · 1n seo-u1t 0 a di1s.cuss1one venne affidato 0 al C~nsiglio d'amministrazione il compito di re:. d·iger~ lo sch~m~ ~i .u1:1 nuç>vo Statuto;. venn~­ ro eletti a cons1gl1er1 1 isoc1 prof. A. Bignam'1 , prof. A . Dionisi , on. G. Fort~nato, sen. L. Fran: c.hetti, sen. prof. E . March1afav~ e confermati quale presidente l 'on. L. Caet~n1 e quale econom0 cassiere i l prof. A . N azar1; v<=:nner.o. ac<:ettate le dimìssioni 1del prof. M. Levi della V1 da da segretario. Nella seconda adunanza, in seguito a designazione del Consiglio~ venne scelto ed acclamato i! prof. A. Dionisi quale succes~ore .del prof. Cel!t n,e ll 'azione direttrice e coord1natr1ce del sodalizio ; si del·i berò di prom u0vere una sotto~riziohe per erigere u11 m~n.umen.to :11 prof; Cell1 (le oblazioni potranno essere 1nv1ate all economo-cas-

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Il conM>rzio per il funzionamento ambulante del Museo della Tubercolosi dell' Ospedale maggiore di Milano. La Commissione nominativa dal Consiglio deg1i I stituti Ospitalieri di Milano per. la for!lla. -. zo·n e di un. Mu·seo della tubercolosi d~ pr?pnet~ dell'Ospedale Mao-giore e per la c0st1tuz1one di un Consorzio pe~ il funzionamento ambulante (35)


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IL POLICLINICO .

del Museo stesso, composta dai dottori Arìenti, Covia , Da Fano, Denti, Haiech, Pini, Ronzani e dell'avv. Gaggi, ha con1unicato copia dello Statuto dell 'erigendo Consorzio. L utilità pratica già altamente apprezzata all'estero, specialmente in quelle nazioni dove tali istituz·ionì funzionano da qualche anno, della propaganda .pr0filatti.ca an tit.u~ercolare, alla q1:1ale è di indtspensab1le suss1d10 un ben foro1to Museo ambulante, n·on è mai posta più iin dutbio ed il Consiglio Ospitaliero che agli scopi curativi dell 1 0spedale Maggiore volle aggiungere. coll'istituzione di tale Museo, un mezzo a; pr0paga·nda profilattica tanto importante, nou dubita di potere, a mezzo della sullodata C0mmiss-ione e di tutti quanti si interessano al grave pr-0blema, ottenere 11 magg1vr numero po~ sibile di adesioni. Pubblichiamo i vari .articoJ.i dello Stat11to : Art. r. - È costituito in Milan0 un Consorzio per il funzionamento ambulante del Museo della tubercolosi d,i proprietà dell 0spedale Maggiore, fra i seguenti Enti: r 0 • Ospedale Maggiore; 2° Comune di Milano; 3° Associazione per la difesa contro la tubercol0si e tutti quegJ.i Enti o Corpi Morali che vengano in seguito ammessi a sen si dell 'artieolo 7 del presente Statuto. Art. 2 . - Il Consorzio ha la sua sede nell '0spedale Maggiore di Milano ed ha per iscopo di provvedere all'utilizzazione del Museo antitubercolare istituito dal dett0 Ospedale per la propaganda pratica popolare dei mezzi di lotta contro la tubercolosi. Art. 3. - Il Consorzio provvede al raggiung:.mento d·ei suoi scopi coi seguenti mezzi : a) Col c0.n tributo annuo ordinario di L. 100 dovuto da ciascuno degli Enti consorziati, da pagarsi al principio di ogni anno in via anticipata; b) Coi contril:uti facoltativi straordinari degli Bnti medesimi, coi sussidi di altri Enti pubblici od Autorità, colle oblazioni di privati e ccl ricavo d·i pubbliche sottoscrizioni ; e) Coi contributi degli aderenti al Con sorzio fi•ssati in annue L. Io per ciascuno con obbligazione triennale. Art. 4. - Il Consorz·io è ammi·n istrato da un Comitato Esecutivo composto di un Consigliere e di un membro della Direzione Medica degli Istituti Ospitalieri, del Conservatore del Mt1seo e di sei persone elette ogni anno dall 'Assemblea degli ~nti con·sorziati e degli Aderenti. · Art. 5. - L'Assemblea degli Enti consorziati e degli Aderenti si raduna ogni anno in via ordinaria entro il mese di gennaio per l'approvazione del conto consu·n fivo dell'anno precedente, del preventivo dell'anno it1 coT·s o e per l 'elezione di sei membri del Comitato Esecutivo. Viene radunata in via straordinari.a ogni qualvolta il Comitato Esecutivo lo ritenga ·n€cessario, o gliene s ia stata fatta richiesta scriitta, indicant e il motivo· dell'adunanza, da almeno t 1e degli Enti consorziati o da almeno dieci degli aderenti. · Art. 6. - Il Comitat0 Esecutivo elegge nel proprio seno U'D Presidente, un Segretario ed 11n Tesoriere scelti fra ·i sei membri eletti dalla Asseml:ilea, i quali durano in carica un anno e possono essere rieletti. Le funzi oni del Comitato E·secuti·vo sono gratuite. 1

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Il Pres·idente rappresenta legalmente il Consvrzio it1 ogni sua operazione attiva e passiva di fronte .ai terzi anche in giudizio. Il ~resii dente ·convoca ,e presiede le' aduuanze tanto del Comitato Esecutivo quanto dell' Assemblea. · . Art. 7. - Il Comitato Esecutivo delibera sulle domande di ammissione al Consorzio tanto da parte di Enti v Corpi Morali che s1 obblighino per un triennio al versamento della quota annua di cui al comma a) dell'art. 3, quant0 da parte di persone fisiche che inten'dano associarsi al Consorzio in qualità di aderenti coll 'obb1ig·o trie1111ale del versame11to del contributo anuuo di cui al comma e) del predetto art. 3. All'atto della loro ammissione al Consorzio gli Enti consorziati devono notificare al Comit~ to B secuti·vo le persone fisiche alle quali viene ;,ffidato l'incarico di rappresentare l Ente nel C0n·s orzio. Ogni Ente no11 può a tal uopo deleg~re più di due persone. Il Comitato Esecutivo deiibera inoltre su tutte le domande di concessione temporanea del Museo i\.mbulante per scopi di J?ropaganda, at!C'11e da parte di Enti non consorziati o di indi viùu1 non aderenti al Consorzio. Art. 8. - Il Comitato Esecutivo amministr~ il Con·sorzio secondo le disp0sizioni e le norme delle leggi e dei regolamenti vigenti sulle '.stituzioni pubbliche di beneficenza, in quanto siano ad esso applicabili, ferme nel resto le disl!osizio11i degli articoli dal 1076 al 1736 del cud1ce civile, esclusi gli articoli 1729 e 1732. Art. 9. - ~el caso di sciogliment0 del Consorzio, deliberato da u11 'Asseml:·lea straordinarie. espressamente -con\rocata coll'intervento ed il voto favorevule d{ aln1eno la metà degli Et1ti Consorziati e di un terzo degli aderenti, l 'eve11tuale residuo attivo patrimoniale dovrà es:>ere vers ato a11 '0spedale 1\1.uggiore ad incremento àt.1 Museo antitubercolare. Art. Io. - Uno speciale regolamento com1Jilato dal Comitato Esecutivo ecl. approvato dal1'_1\sse1nblea disciplinerà le modalità del funz?ona~ me11to amb11lante del Museo antitubercolare e le garanzie per il s uo trasporto a scopo di prupaga nda, l e sue consegne e riconsegne al Conr;orz·io , nonchè la responsabilità per i deter~ora­ menti od i danni arrecativi. 1

Pro infanzia anormale. Si è tenuto a Milano· un conveg.n o per costituire 11 « As·sociazione italiana pro ano·r mali », press0 la scuo1a autonoma Treves. L'assessore Gottardi portò il saluto del Com une ; il dott. Alfredo Albertini lesse le numerose adesioni. ... In tre ·s edute il convegn10 trattò della costituzione e organizzazio11e statutaria della Società. L'assemblea convenne che questa, per raggiunge11e 10 scopo di promuovere e tutelare la educazione, l '.istruzione e l'assistenza dei fanciulli anormali, debba agevolare lavori, studi, ricerche sia nel c.ampo medico, s ia in q11ello della . psicologia applicata e della pedagogia emendativa; organizzare corsi di lezioni, di esercitazioni, di conferenze ai medici, agli insegnanti, alle famiglie, promuovere discussioni nelle aduna.n ze dei soci e referendum. Altra .opera sarà etuella da esplicarsi presso le autorità per una ra.zio-


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SEZIONE PRATICA

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nale selezion·e degli scolari ed iin favore delle istituzioni per l'assistenza medico-pedagogica agli alunni anormali, di procurare ai soggetti educati la assistenza a.nche dopo il periodo scolastico. Il Convegno ha deliberato favorevolmente sulla costituzione di Comitati regional.i legati all' Associazione dal vincolo unitario del programma e degli sc0pi, ma autonomi quanto ai mezzi ed ha stabilito cl1e la sede del Sodalizio ·sino al prossimo Congresso sia Milano, nella Scuola Z. Treves. Del Consiglio direttivo furono eletti: presidente il prof. Sante De Sanctis, vice pres1d·enti i proff. Ferreri di Milano e P0nzio di Tor1ino, segretario il dott. Alfredo Albertini, direttore della Scuola Treves.

Non c'erano scuole all'aperto, ed .oggi 200 scuole all'aperto fiunzionanp. Se dieci anni or son-0 il popolo americano sembrava 'Ilon con~oscesse e non avesse timore della tubercolosi, oggi non è cosi ; si insegn~ la lotta antitubercolare perfiin10 nelle scuole. In una parola la lotta è incessantemente e intelligentemente condotta. E in questa :a1nnata di lottatori non vi son0 soltanto i medici; i gov.e rnatori, : s i•n1d aci, i con.siglieri municipali, i commissari, i presidenti delle grandi c-0mpag.nie, i magnati delle ferrovie, infine tutti i cittadi:ni inteTiigenti ed istruiti, concorrono efficacemente in questa lotta pel bene comune.

Per i dispensari d'igiene sociale in Francia.

Il genera1e Joffre ha emanato ~l seguente ordine: . « Il prolungarsi del-la posizione stazionaria ha condotto ad un.a reornlle-:>cen1..a nel consum,) del 1'alcool e delle ~eva111le alc<>oliche, nelle località occupate dalle truppe. Il risultato potrebbe essere pernicioso ta:nit o dal punto di· vista della discipli1na, che della salute d1egli uomini. L'aut011ità militare, :seguendo in ciò la via tracciata dal Parlamento e v·a 1endosi dei poteri che ]e appartengono nello stato .d i guerra, si ved·e obbligata a mettere U!ru termine a qu.e sta cond izione di cose. La stes1s.a fa appello al patriottismo degli abitanti per essere aiutata a combattere l'alcoolismo in tutte le sue fo1me; ognuno dev•e compr·e ndere che tutto ciò che può diminuire la forza materiale e morale del nostro esercit o, diventa in presenza dcl nemiico un vero delitto contro la difesa nazionale. In1 cons·eguenza il genera:le çomandante dell 'esercito, visto l'art. 7 della legge 9 agOlsto r849 e -la legge 16 marzo 1915, delibera: Art. I. - Nella zona dell'eserci,t o la vendita ai militari d1 tutti i gradi e lo acquisto da parte di questi dii alcool e di b·e vande alcooliche (assenzi.o , bitter, vermouth, aper~tivi, vini da liq•u•ore, . ac·quav·i te, ecc.) ~ pr.oibi~a tanto presso i negoz1a:nt1, ch'e press.o l' pr1vat1. Art. 2. - Nell'interesse della disciplina e dell'io-iene delle truppe, il contSiumo dell'alc0ol e be~ande alcooliche è limitato ali1 e razioni che loto s aran.n o distri•b uite reg.olairmente. Ed al di fuori di queste distribuzioni è vietata ai militari, anche gratuitamente, qualsiasi quantità di bevande . ..L\.rt: 3. - La circolazione, l'acquisto e la vendita d·ell 'alcool e delle bevande alic0oliche è proibita nella zona delle operazi•on~. ·A rt. 4. - Gli alcoo•l denaturati e fairmaceutici 1n-0n sono com presi nella presente ordinanza . ..i\.rt. . 5. - I cOintravventori al presente ordine, commercianti o in10 , saranno tradotti davanti alla o-iuriisdizi101n·e competente (T1ribunale di polima .o Consfglio dii guerra). . . . . I commercianti avranno 1 loro stab1l1ment1 consegnati alle truppe. In. c::uso dii recidi.va,_ detti stabilimenti saranno defin1t1vamente ch1us1 ed 1 conit ravventori civili, c0mmercianti e nO'D· commercianti, saranno allontanati dalla zona dell'esercit o. Il generale comandante dell 'esercitv }offre.

I senatori Léon Bourgeois, Ribot, Strauss ~d alt1i ha1nno presentat0 lo scorso anno al Senato francese un progetto di legge per l'istituzione di Dispensar.i d'igiene .sociale e di preveniZio11e antitubercolare. Nella relazione che preced~ il pro·g etto di legge lai Commissi-0.ne fa :n,otare che, no·n ostante le migliorate condizioni sanitarie del]a Francia, l:a . mvrtalità generale è ain,cora superio·r e a quella della Germania, della Svizzera, del Belgio e dell'Inghilterra.. E la tubere:olosi in questa mortalità interviene con un .n umero ancora g.rande di morti avendo nel r910 causato 217 decessi p er 100 mila abitanti. Per l ottare con.t re questo terribile male la Commissione propone la creazi0ne di Di.spensari d'igiene sociale il cui ufficio deve essere que llo di prepara.re l'educa.z ione a;ntitubercolare, di dare co11sigli di profilassi e di igiene, di assicuraire e di facilitare agli ammalati· affetti da malattie trasmissibili· la ammissione negli ospizi, sanatori, case di cura o di co·nV1alescenza, e , richieden.dol.o il cas0, di disinfettare le biancherie e i locali resi insalubri dalla presenza degli amma1lati. , Questi Dispen,sar.i, d'accordo c-0gli ·o rgani locali o regionali ·d 'assistenza, organizzeranno, ora uffici di be11eficenza, servizi d'assi:stenza gratuita, di consultazioni gratuite e di distribuzione di medicìnali.

La lotta antitubercolare negli Stati Uniti. La lotta antitubercola.re negli Stati Uniti è dal 1904 0rganizza:ta sotto gli auspici della « National Associatio1n f or the Prevention of Tubercolosis ». Nel 1904 n-0n vi erano che 20 as sociazioni· fondate .a scop·o di organizzare la 10tta antituberco1are; 111entre ·oggi più di 1200 gruppi o società sono sottoposte alla diirezione dellar « N atio.n al Ass·ociation for :the Preven!bion of Tubercolosis ». Ii1 tutte le città di qualche importanza vi S10 no una o due società antitubercolari . Tempo fa si contavano 115 sanatori più o meno bene or9anizzati, og·gi se ;ne contano 600 riccamente instal~a ti con un totale di 3500 letti·. Esist ono 400 dispen ::ari o cliniche per tub ercolosi , 111entre nel 1904 se 11e c0n t a,·ano· soltanto 15. 1

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Lotta antialcoolistiea nell'esercito francese.

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IL POLICLINICO

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NOTIZIE Df:VERSE. Il personale della Croce Rossa e il servizio militare. Con R. D. 23 maggio 1915, n•. 719, veniva di.sposto: Art. 1. ____:_ In caso di guerra o di mobilitaziv-ne totale o parziiale dell'Esercit0t o dell' A.irmata, e .limitatamente al detto periodo, gli inscritti nel personale ~obile dell 'As~ciazi?ne. ~éll~ Croce R:ossa Italiana sonv cons1derat1 m1l1tar1 e :sono sogg.etti, in ragione del grado, cui a nvnna dei regolamenti si trovan.o equiparati, alla disciplina militrure, sia nei rapporti fra lotìo, sia reciprocamente nei r·a pporti con ti militari del R. Esercito e della R. Marina. Tale di sposizione avrà effetto s•olamente quand0 sia•n o chiamati a prestar servizio con le unità mobilitate. Nel caso s.u ddetto, aii mancanti alle chiamate vengono applicate le disposizioni penali sancite per i militari inel R. Esercito e della R. Marina. &rt. 2 . - Il Goverin.v del Re è autorizzato a riconvscere i gradii che i l pers1onale riveste nella Associazione al momento della chiamata in ser. vizio con le unità mobilitate (non oltre quelllo di inaggiore) e quali delegato generale e commissari deleg.a ti pressv le Armate. Il grado è p11ovvisvirio e verrà dato individualme·nte, volta per v.o lta, al mome·nib()I in cui assumono servizio, iagli ufficiali dei .q uali v.iene richiesto l'impiego ed ai delegati suddetti e per la durata del servizio stesso. Un appositv regolamento della Cr0ce R•ossa , approvato dai Minis teri della guerra e della marina, stabilirà le norme per l'applicazione del presente decreto. Art. 3. - Gli impiegati civili dello Stato ascritti alla Associazione della Croce Rossa Ita1.iana, se prestano serviziQ, a·nche v0lontariamente, nell'Associazi0ne stessa in caso di guerra, si ooa-isiderano ad ogni effetto come in congedo. Art. 4. - La disposizione di cui a l precedente articolo è applicabile a·niehe agli impiegati civili dell0 Stato .ascritti fra :i cavalieri italiani del Sovrano Militare Q.rdine di Malta ed appart enenti al Corpo nazionale vol ontari ciclis ti ed automobilisti (v!olontari c:iclisti ed automobilisti ed altre organizzazioni di mili?Jie vol011tarie che sianv riconosciute dal Gover.no). 1

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I treni ospedale della Croce Rossa. Svno in esercizio, completamente .a.r.redati e forniti del personale '11.e cessario, 22 treni-ospedale, cias0u1no dei qualii può tras·p ortare 206 infermi, caric'ati su comodissimi lettucci bairelle disposti i·ni due vrdini lungo le pareti delle carrozze. I 22 treni-ospedali po1ssono trasportare, in un solo simultanev viaggio, ben 4532 infermi coricati ed assistiti c ome se f1ossero in veri e propri, bene ordinati ospedali. Durante il v:iaggio, il. servizi0 funziona, infatti, come in un ospedale mobile 001tJJ tutti i mezzi e pres:idi curativ·i. In ogni treno vi è un ispett0re amm.inistrativv, un medico capo, due medici assist enti, un faTmacista, un cappe11ano, quattrio sign·ore infermiere, oltre gli impiegati amministrativi e contal:·i li, sorveglianti, infermieri, inservienti, ecc. Il treno-ospedale è fornitv di u·na far1uaci a proYvista di abbo1ndante ma teriale d·a medicatura e med:ici.nali d'ogni genere ; di una 1

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camera di medicazione, nella quale è possibile eseguire atti operativi d'urgenza quaindo il treno sosta 11elle stazioni; di una dispensa e cucina, e di all10.ggi per 11 .personale. Le carrozze hann•o la lunghezza di 18 metri, ed ~l treno-ospedale essend0 composto di 14 cartiotZze, occupa u·na estensione di 252 metri, il che equivale a di.re che i 22 treni della Croce Rossa, se fossero iin~ colùnnati, prenderebbero u·nio spazi·o chilometrico di .o ltre 5 chilometr.i e mezzo. Se a ques.ti si aggiungono i 4 treni allestiti dall'Ordine di ~ifalta, i.n tutto eguali a quelli della Croce Russa, si avrà in totale U·Da capacità di 5356 dnfermi e u11a lunghezza di trenii. di metri 6552. Riteniamo che ~li altri Stati belligera·nti non possiedano simile quantità di treni-ospedali f1orniti dalla Croce Rossa 0 da altre associazioni private. I treni-ospedale dovevano essere pronti entro il 20° gi0r.n<> dal decreto di mobilitazione e furono tutti in pien10 assetto anche prima del t ermine stabilito. Ciò torna ad onore de-Ila benemerita _l\ssoci azi:one della Croce Rossa ItaJriana e del Comitato centrale, dei vari Comitati r egionali e della Presidenza.

Il Comitato romano per l'organizazzione civile e l'assistenza sanitaria.

In merito all'assistenza sa11itaria il Comitatoromano per l'orga11izzazione civile ha preso vairie i·niziative che si veng-01n0 svolgendo c0n la massima xegolarità e inten·s ifìe'audo ogni giorno più. L'istruzione del personale sanitario, l'organizzazione delle ·v arie società di pubblica assistenza, l'arruolamento d' infermieri e di inifermiere, i corsi teorici e pratici per tutt0 il di·vierso personale, sono og~etto del più ·vivo interessamento della speciale Commissione, la quale oramai ha già un'organizzazione sufficiente per soddisfare alle pri1ne esigenze. Per quanto rigua rda i feriti, il compito dell'as·sistenza s,petta pri·ncipalmente all '>autvr.ità m·i lit are; e quin,di il Comitato i1on può fa re •opera propria. È tutta u1n"azi-0.ne di coordinamento e d'integrazione, che si viene stud1ando ed att11ando. Inta•nto si sono pot11ti offrire allo Stato un numer0 n•o tevole di letti completi. La Commissione femminile, veramente i1nstancabile nella sua azione, ha potuto già diplomare più di 300 infermiere e un numero ragguardevole d'·i nservienti di cor&ia. In tutte le d iverse m'anifestazioni di attività del Comitato le signore portano il loro prezivsissimo contributo con vero intellett0 d'amore. L'opera del Comitato è al:bastanza complessa, e il suo funzionamento è organico e razionale.

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Il Comitato napoletano per l'organizzazione civile sanitaria. Il senatore Croce invitò i più .aut0revioli sa1n~­ tari della città di Napoli per i·nte11dersi insieme intorno alla organizzazione dell'assistenza sanitaria ed igienica civile durante ~a. guerra. La .riu·nione ,riusci oltremodo so·lenne per numero ed autorità d'interven11ti. Tutti offrirono con mir·a bile 001nc0rdia e slancio dl loro c0nsiglio e la loro opera i·n pro del1'aS'sdstenza e dell'igiene pubblica dura•nte il pertodo della guerra. Seduta stante fu sottoscritto l 'elenc0 di ooloro che si offri-vaino a disposizione del C·omitato : fu uno spettacolo d'abnegazione co1nmovente. I·ndi, ritenendosi necess.ario di agi-

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[ANNO

XXII,

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SEZIONl!! PRA r re.\

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~e C?~ s'?llecit!1di~e

e ?i. stud~re presto e senza 1nutil1 dis:cuss1on1 tutti 1 mezzi 1ntecessar.i per la o:ganizzazione dei . ser~iz:i .s a.nitruri ed igienici, s1 ven.n e nella determinazione di formare una OOtlllmissi0ne costituita di u:n 1nu·m ero ristretto d~ pers?n~ perchè, lungi da vacue lungaggini e d1scuss1onn superflue, in questo periodo che rte:ve essere di fervido lavoro. e di esclusiva azione, vengano con og.ni ~;o]lecitudine studiati ed adottati i mezzi per far sì che Napoli, 1nella even. tualità d.e l ricovero di rferiti in numero c0nsiderev.01le, non faccia mancare nè attenuare in . alcun ·mod-0 l'assistenza agl'infermi n0in militari, e sia pronltia, con tutte le previde·nze profilattiche del caso, a prev.enire e repirimere energicamente 1 peri col~ d 'inf ezio·n i che h.anno sempre accompagnato <:>gni gra:nde guerra.

Deputati medici sotto le armi. Nell'·ele11co dei medici deputati che prestano l'opera propria durante la nostra guerr·a , p u1b blicato .nel1'11ltimo .n•u merù, manca l'on. d.o.t t. Vito Fazzi, <leputato del I · collegio di Lecce, prec.ettato co1ne capo del . reparto di chirurgia nell'Os~edale di riserva di questa città col grado di cap1ta:no. 1

Gli odontoiatri per la guerra. La Federazione stomatologica i.t aliana, presieduta dal dott. prof. Aldo Maggioni, aveva o·ffert0 all'Ispettorato ·d i sanità militare in Ron1a l'vpera .d isin1teressata dei propri soci sino dal 19 aprile ed ha avuto il pieno cç>ns·e ns.o dell'ispettore capo S. E. il tene11te genier.a le Ferrero di Cavallerleone, con lettei1a in data 20 aprile, con la quale egli fissa anche in modo preciso le nor· me sec\.)ndo le quali tale opera dovrà svolgersii. Riferendoci alla notizia pubblicata nel numer,) scorso sotto il titolo « Gli odont0iatri milanesi per la guerra >>, ·d obbiamo osservare che il telegramma da n:oi riportato deve .r ettificarsi, nel senso che l'offerta. era partita da iu•n '·Asìs,ociazio·n:e di dentisti non laureiati, dalle cui attribuzi0ni esulano le ~ure .m ediche in pro dei feriti alla bocca.

La Croce Azzurra itallana per i quadrupedi · dell'esercito. Il M~nistero della guerr.a ha accettato l 'off~rta della Cr0ce Azzunra, associazi0ne costituita in Italia a soim iglianza di quelle esistenti in Inghilterra, i.n Francia e nel Belgio, allo soop.o di cunc;orrere alla cura dei · quadrupedi dell'esercito, particolarmente nei .iiguardi della convales\..enza di guelli dimess·i dalle infermerie di cavalli militari e di quelli da esaurimento per ·fatica. A pres:idente dell 'Associaziione è stato nominato il conte Felice Scheibler. Al s0rgere dell 'Associazi0ne ha ooin tribuito la benemerita Società r·omana per la protezion;e degli a11im~1i e vi hanno aderito cospicue personalità sia italiane che estere. Al personale del1'Associazione, la quale si propone ·d i concorrere ~n modo cosl pr0fì.cuo alla c01 nservazione ed all'utilizziazi·one del 'materiale equino di proprietà dello Stato· e degli ufficiali,. il Governo riconoscerà l'assimilazione a taluni gradi militari e quelle altre facilitazioni che siano mello .spirito delle leggi e nell'interesse dellv Stato.

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Come combattono i nostri nemici. Un comunicato del generale Cadorna intf.orma che 1=1n areoplano nemico· ha lanciate delle bo-mbe sopra un treno sa.n itario in partenza dal1•a stazi•ooe di Cormons. . Si è avuto un s10Jo ferito: :il macchinista de l tireno; i danni al materiale ·furono lii.evi. Ma resta l'od·iosità clell'atto barbarico. A ~h~, vale .la Con y~nzione di Ginevra, la quale sanziono la 1mmun1ta .d ella Croce Rossa se il . ·non p·or:ta nemmeno rispetto ai ferit:? ' nemico

* ** Da un comu nicatoi dell' «Agenzia Stefani.,, riportiamo :il seguente bran10t : . <<A meglio dimostrare quali met0di il nemico continui ad opporre al cavalleresco conteo-no del 0 nostro esercito valga il seguente fa.tto: Nella n·otte tra il 17 ed il 18 tre ufficiali medici usoir.01n o dalle trincee n.ella ir:egi1one di Pla.v a con quattro pvrtaferiti, ma si tr0varono in breve accerchiati da pattuglie nemiche 0omposte però in gran parte da personale di s'a·niità. I nostri e gli austriaci :si accordaron() <li att~n·dere' alla cura dei rispetti vi feriti senza rec1proche molestie, ma due nostri portaferiti rientrar1ono n·e lle tri•ncee per dare avv.is.o di quanto era ·a vvenuto. Non essend0 poi tornati nè i tr.e uffi~ial.i medici nè. gli altri due portaferiti, venne J..n·v1at·o 3;1 n~m1co un parlamentari<:> per ott~nere. -la restituzione del personale san1ta1ri o arbitrariamente tr.atten.uito. Il parlatnentario a tutto il 19 non era arn cora tornato, m·e ntr.e tor.nò nelle n0stre l inee il trom1

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1o aveva accompagnato. Egli recava

un biglietto scritto in tedeseo, nel quale era detto che il parlamentario veniva trattenuto per a v·er fa.t to dei 1segna1i verso di in oi. Venne ris.p.oìs.t o che ness,u.na intelligenza esisteva f1ra quel militare ed i n_o stri avamposti; ma fino al 20 corrente nè gli ufficiali medici illè i due portaferiti ·n è .i parlamentari erarlliQi tornati. Simili procedimenti vanrno denunziati a l m·ondo ci vile ». Un'ulte·r iore comunicazione .dell'cc Agenzia Stef'ani » dice : « U.n comunicat·0· :austriaco na·r ra che, essei1d-0si presentato sul fronte nemico1 un parlamentar.i o italiano, quest0 .fu tratten111to perchè privo di documenti. · La verità è che il nostro parlamentario si recò second•o l'u;so di guenia., accompagnato da un trombettiere e coni ·b andiera bianca, verso la linea austriaca, con lo, scopo di .reclamare la liberazione dei tre . ufficiali medici i quali erano usciti dalle .n0stre posizioni lla .notte dal 17 al 18 corrente per socco.r rere i fer.iti ed ingiustamente erano stati tr.a ttenuti dal nemioo. Contro og.n i ·d iritto, .n·o·n soltant0 non furono restituiti gli ufficiali medici, ma fu trattenuto anche il parlamentario, il qu:ale era in piena regol:a.. C·o nfermasi .adunque che i metodi a ustriaci sono ass·oilutamente contrari ad ·o gni norma di civiltà e ad ogni spirit0 cavalleresco». L a penultima riga della notizia « G11ido Baccelli per la guerra>> pubblicata nel fascicolo sc0rso, de\re dire cc arti )) al posto di <e armi )) . (39)


IL POLICLINICO

[ •.\NNO XXII, FASC. 26]

Rassegna della stampa medica. •

]ahresk. f. a1-ztl. Fort b., magg. MARDURG: La neurologia in guerra. - WEYGANDT : La psich iatria in guerra. ìVien. l\.lin. Wocli., 13 magg. WALKO: Sul tif·> ricorrente. - FUCHS : Ergotismo e tetauia. DAMASK : La determinazione dell'acido oss ;__ proteinico nel carcin.o ma. - FICK : Sulla meccanica muscolare. Tlie ] ourrial A. 1VJ.. A ., 8 magg., MENDEL: Nutrizione e acc rescimen.to. - MAUGES: T"'e suppu· razioni n-0n tubercolari del polmone. - PAL· MER e LEE SECOR: L'autosieroterapia nella pellagra. - PosEY : Alterazioni del campo visivo. Zbl. f. CJiir ., 15 magg. STRAUSS : Il Congresso chirurgico di Bruxenes. Zbl. f. i1un . M ed ., 15 m1agg. LoEWY : Casistica 1sul nottambulismo. D er1n. Woch., 15 m agg. UNNA : La •sostituzione dell'amido i111 dermatologia. J{l.-ther. W o·cli., 10-17 magg. DuTOIT: Le m a· lattie delle capsule surrenali nella scarlattina. Gazz. d. Osp ., 13 magg. BERTOLINI: Sulla terapia del tetano·. La Presse M éd., 13 magg. VILLARET: Complicazioni addomi1nali della febbre tifoide. Le Progrès M ed., magg. LEBON : Localizzazio.ne dei corpi estranei m ediante i iraggi X. G iorn. lnit ern. d. Se. M ed., 15 m agg-. SGOBBO: Servizio roentgenologic.o in guerra. j ourn. d. Prat ., 15 magg. BALLET: Amnesia e-:l epilessia. Brit. l\Ied. f ourrv., 15 magg. LUNDIE e A.: La meningite cer.ebro-s p.inale~ - Conn : Il trattamento dei tumori maligni coi raggi X. The La'Yl1cet, 15 magg. PYBus : Infezioni delle tonsille. - CALDWELL: Remozione di corpi estranei ai raggi X.· • Gazz. d. Osp ., 16 magg. CARTA-MULAS: Cisti d a echinococc.o del rene causa di aborti. The Amer. ]our1i. oj the Med. Se., magg. BARTLET : Esclusione funzionale .sperimental e 1d ell'antro pil orico. - CHENEY: Cefalea gastrica. RUHRAH: La «dalia» nelle infezio•n i. - HAWES: Tubercolosi dei vecchi. NEWBURGH : La s tricnina nello scompenso cardiaco. 1

1

A lLg. Wien. med. Ze itung, 18 magg. RosTENBERG : Lo stato attuale della terapia della sifilide. Pe1isiero Med., 16 mag. CEVIDALLI: Eugenica e codi<:e. - PIETRI: Azione degli estratti di tessuti. Munch. Med. Woch., 18 mag. ROMBERG, SCHOTT: Malattie del cuore e dei vasi in· guerra. Ulie1i. Klini. Woc1i., 20 mag. DINNER: Ferita da arma d a iuoc-0 delle vie ottiche centrali. MAREK : Sierodiaginosi pel tifo positiva nella dissenteria. BoLL. d. Mal. dell'orecchio, ecc. mag. ORLANDINI: Contributo all 'esofag-oscopia. Pat hologica, 15 mag. VOLPINO: I.n torn0 al m0nofagismo. - MASTRINI : Pairticolarità strutturali dei vari segmenti cardiaci. - FAGIUOLI : Azione neu.tralizza·nte del s iero sull'anafilatossina. L a Cli1i. Os tetr., 15 mag. PENNATO : Pneumot orace terapeutico e m·aternità. - CAVINA : .J.\.zione abortiva degli estratti placentari. Paris M éd ., 15 m:ag. Ambula nze e ospedali di g•u.e rra. Gazz. d. Osp., 20 mag. BERTOLINI: Terapia del tetano. · La Rif. M ed., 22 mag. LANZA: E spl0razione continuata del chimismo gastrico mediante il sondaggio a perma·nen2a. A -rch . f. S ch .- u. Tr.- Hyg., n. 10. CARDAMATIS: Storia del p·aludismo in Grecia. Zbl. f. in1i. M ed., 22 mag. PRIBAM : Il contenuto colesterinico del s iero di sangue 111nano. Zbl. f. Chir., 22· mag. NEUFFER: Trattamento d elle fratture in prossimità del ginocchio. Joitr1i. d . Prat ., 22 mag. BRoCA: Setticemia gangreu.osa. Pens iero M ed., 23 mag. CEVIDALJ~I: Eugenica e codice. - DENTI: Lesioni dell'occhio. Th e Bosto1i M. a. S. ]ournal, 1 3 mag. DERBY: L a cura ·d ei feriti nella guerra europea. S rIERRIK: La cura Allen del diabete. P1-oc . R. so·c. of Med., apr. WRIGHT: Le infezioni delle ferite. - Discussione sull'anestesig. - Larga casistica. 1

Indice alfabetico per materie. ·Ca,r diopalm.o . . . . . . . Pag . • Coccigodinia inr g.i necologia ed ostetricia . . . . . . . » C0lelitiasi : patogenesi . . . . . » Ferite del polmone in guerra . 867, 869, Ferite di guerra : cura . . . . » Fermenti di difesa : ricerche . . . » Gnavidanza : diagnosi precoce co i met o1d i ser0logici . . . . . . • Gravidanza e cont·razioni dolor·ose del)) l'utero . . . . Medicina sociale . . . M estrua zione ·vicariante e mestruazi0ne )) complementare . . . . . . M etrorragie dopo il 5° mese di g ravicl'a nza . . . . . . . · )) l\1orbo cer11leo : c.a sistica . . 853, Paralisi progressiv.a gi1ovanile ))

873 881 864 B7o 871 877

))

))

Roma, r9r5 -

883 860 876

Pidocchi : contro i - . . . . . . . Pag. 872 Reazion.e di Abderhalden: applicazioni .i.n medicina interna . . . . R eazione di Moriz-Weis 01ello stato puerperale . . . . . . . . . Riflesso oculo-cardiaco nella epilessia. S ecrezioni di latte e di colostro : mez)) 883 zi p er arrestarle . . . . . . . Stalagnometri.a dei pr·odvtti di sc i;ssione dell'albumin·a . . . . . . . Utero : lesioni traumatiche : intervento Ulcere gastriche e duodenali: scelta )) 875 del .metodo operativo . . . Vaccinazione per via endovenosa : , ·antaggi . . . . . . . . )) 876 )) 876 Vasi sanguig·ni: ist0genesi . • )) 882 V 0111ito d ei lattanti : cur.a . Vttl\' o ,·ag·i11ite .nell'infanzia )) 879 L. Pozz1 1 1·esP.

Tip. Nazional e di G . Bertero e C.

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.Anno XXII.

Roma. 4 luglio 1915

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI 1

SOMMARIO.

Lavori originali: Dott. Finocchiaro De Meo: Sull'aspirazione delle urine per via uretrale nella ritenzione acuta completa. - Rl-viste ' sintetiche: T. Pontano : Moderne vedute sulla pat9genesi della colelitiasi. - Medicina di gue~ra: Prof. Francesco Ghilarducci: • L'automobile 1'adiologico nei servizi inr guerra. - Prof. M. Ascoli: Sulla dissenteria. - Medicina sociale: In tema di nevrosi traumatiche. AccademJe, Società mediche, Oon&ressi: Società Lombarda di scienze mediche e biologiche. Appunti per 11 medico pratico: CASISTICA: L'i"!sonnia nei cardiaci. - Stdl'astna cardiaco tiei bambini. - TERAPIA: I pericoli deUa prescrizione del felce niaschio con l'olio di ricino. - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliografici. Kella vita professionale: Cronaca del movimentn professionale. - Rivista di giurisprudenza sanitaria: Ufficiali satiitar-i, tnedici condotti e veterinarii consorziali, pubblici ufficiali, - Farniacia - Assistenza - Coadiuvazione nell'esercizio. - lv/ed1·ci di opere pie Ineleggibilità a consiglieri provinciali. - Risposte a quesiti e a domande. - Condotte e Ooncorsi. - Notizie diverse.

- Rassegna della stampa medloa. - Indice alfabe,lco per materie.

AVV/50 Al NOSTRI 510NORI ABBONATI:

Per aderire a desideri espressjoi, abbiamo prorogato a tutto questo mese la facoltà di ottenere per sole

r .....i:re 2

il nostro 1 • i t. e::iv.i::i:< >

Dott. G. MENDES

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Capitano :r;nedico nel 2• Reggi· mento granatieri, già Aiuto negli Ospedali di Roma. "'1 '® '® '®

S'X'I C'....A.. <-

.-..->I:N".A.I t.I< >

MANUALE di Medicina e Chirurgia di guerra.

Coloro quindi che intendono profittarne~ si affrettino a spedire cartolina vaglia da Lire Due, la quale dovrà essere indirizzata al prof. ENRICO MORELLI, Via del Tritone, ' 46 - Roma. Trascorso detto termine, il volume resterà in commercio al suo prezzo normale di Lire Cinque. .

L'AMMINISTRAZIONE·

•lrl&d di •n•rletà rbenatl. aen~a

01tar11e la fonte.

1Ì vletaia Ja rlprodnzlon• dl lavorl pubblloatl nel POUCJUNICO o la pub blloa.11o n~ dl au.a&J dJ eaal

LAVORI ORIGINALI. Sull'aspirazione delle urine per via uretrale nella ritenzione acuta completa per il dott. FINOCCHIARO DE MEO docente di patùlogia chirurgica a Catania. Conosciamo già abbastanza come gli eccessi, i raffreddamenti o il tr.a.ttenersi a lungo per mingere può nei· prostatici determinare in modo brusco la ritenzione acuta completa. Però non ogni riten.zi onista di età avanzata è necessaria· mente un prostatico, e se anche è tale, non è escluso che possa esser.e contemporaneamente affetto da restringimento. Per consegu.e nza prima 1

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di intervenire CO!n . un cateteri·smo è cosa ben necessaria rendens.i ed otti della natura del canale secondo le norme volute. Nei casi dove il restringimento trovasi accop·· piato alla ipertrofia prostatica, vincere la ritenzione di urina e ristat·i li·re la funzione della mi·n.z ione non è cosa tanto agevole. « Quelle que soit l'origine de la rétention il <e faut toujourjs i11tervenir. Le moyen le plus « simple 1est le cathétérisme. En cas d 'echec, on <e aurait recours à la ponction hypogastrique ». Così si esprime Albarran, ed invero in questi casi la cura medica., i bagni, gli antispasmoclici :non riescono quasi mai ad un risultato sicuro e talora possono essere anche dannosi. Infatti ll<>n si può dire fino a quando 1si possa ptioitrarre la 1


IL POLICLINICO

attesa prima di intervenire in una vescica affetta da ritenzione d'urina. La decisione di penderà dal Ca.so speciale, considerando non solo il tempo che dura la ritenzione, ma l'età del paziente, le forze, le condizioni generali, l'urge.nza dei sintomi, il per·icolo della rottura della v'escica o dell' uretr.a, il pericolo della funzione renale. Sappiamo come la ritenzione di urina è UlL sintoma comune di un gran numero' di lesioni delle vie urinarie e come essa oltre ad essere stata . oggetto di ·e onsiderazioni importa·nti di patogenesi e di diagnosi non lo è sl:at0 di 1neno per quanto' riguarda la cura. I trattati più recenti parlano di . una sintomatologia. dettagliata e, a secondo i casi, c0nsigl iano dettagliate indicazioni terapeutiche. In genere si fa una distinzione netta per· quel che riguarda l'intervento tra ritenzione di ristretti e ritenzione prostatica. Infa tti nozioni ben conosciute di :fisio-patologia indicano coine l'evacuazione repentina della ivescica nei prostatici può essere dannosi·s.sima, ciò che n•on è nei ristretti. Nei prostatici i'Dvero eseguito il cateterismo con. una sonda molle, che grazie alla su a. flessibilità può talora !Superare l 'ostacol·o: o servendosi di strumenti curvi o gomitati se il caso lo richiede, si procede allo svuotamento della vescica con lentezza, senza pres.sione sulla regio.ne ipogastrica, e non si tenterà mai di farla totale. Una evacuazione troppo rapida, oltre alle cont razioni dolorose che provoca, può dar luogo alla emorragia vescicale con tutte le sue conseguenze. I ristretti invece vengono trattati in altro modo. Se il canale ammette l'esploratore n. 6 od anche un numero inferiore non avendo u110 strumento strumento canalizzato dello stesso calibro che serva a drenare la vescica distesa gli autori sono d'aceoirdo .a lasciare una minugia sottile a perma11enza; lungo la quale l'orina :filtrerà in· modo continuo. Se qu.e sto non basta essi dicono, l'uretro,t omia interna trova la sua indicazione d'urgenza e rimedia alta ritenzione ed alla sua causa. Quando questi metodi di evacua• • • • z1one non· riescon· o o non possono essere 1mp1egati la vescica sarà v·u otata e.on la puntura .soprapu.b ica assolutamente innocente se eseguita mercè strumenti appropria.ti. Ora ammettendo l'importanza ed anche la necessità di ricorrere ad un'operazione n01D. si deve ritenere che siano molti i casi nei quali essa .si richiede. Anzi condivido l'opinione di alcuni autori i quali credono che si direbbe il vero am1nettendo come l'operazione non è mai necessaria quando il paziente fu fin. dal principio trattato da u·n chi.r urgo pratico e intelligente, e che la ritenzio11e può sempre essere rimediata (2)

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entro un certo periodo di tempo, con misure più miti. Sfortunatamente però non sempre si ricorre al chirurgo più com petente e questo periodo passa o senza profittare o valendosene alla peg• gio. Premesso ciò non mi è sembrato ozioso esporre un mio metodo di pronto intervento praticato più volte sopra individui con ritenzione completa. Con esso sono riuscito sempre a vuotare la vescica. dal suo contenuto, senza ricorrer~ ed atti cruenti che, per quanto ritenuti innocui ponendosi nelle volute condizioni della chi.rurgia moderna, tuttavia non di rado 1s.ono causa di sgrad ite sorprese. D'altro canto l'intervento da me adoperato risponde perfettamente alle indicazioni volute poicliè cerca di vincere la ritenzione di urina, rist.abilendo nel tempo stesso la funzione senza a lcun perioolo per il paziente. Ecco l'istrumentazione necessaria e la tecnica a seguire. L'istrumentazione comprende due o tre minugie, una retta, una a baionetta, una ritorta; un ~ateterino ureterale n. 6 :fili·era Charrière a punta conica; una siringa vescicale di 30 cc. Janet. Le minugie siano resistenti, cosi pure il cateterino ureterale; ci si assicuri bene del è1uon funzionamento della siringa. La teon.ica è semplice. Disinfettata l'uretra con una soluzione boro-salicilica, disposto il paziente in posizi·one adatta ad ogni cateterismo e dopo essersi reso conto del canale e della preseuza di un vero restringimento, :fissando bene le drita nel solco balano-p·r epurziale si stirerà i•n alto il pene per ·r endere l'uretra tesa, rettilinea fin nella sua parte posteriore. Iniettando quindi uno ischizzetto di olio sterilizzato si cercherà cott la :filiforme a baionetta di cateterizzare il restri.n gimento. Il passaggio di una :filiforme non è sempre cosa abbastanza facile, ma c0n questo non si vuol negare che l'abilità, la delicatezza e la perseveranza. della mano, possano trionfare $peSse volte di uno stringimento ostinato, dove riuscirono inutili altre mani meno aèdli. Nè bisogna dimenticare, che quainto più il chi·r urgo ha confidenza nei suoi strumenti tan.t o più facilmente riuscirà nell'intento . . Dobbiamo ammettere dunque che quando vi siano le debite condizioni, gli esempi di sco11fitta sono rari. Se la :filiJforme non supera l'ostacolo si tenterà di far:e un cat eterismo a fascio con le a ltre due e n·o n di rado si riesce .ad ottenere quella sensazione di libertà completa clie ci indica la penetrazione in· v·escica dello strumento. Ma la minugia ottura completamente il punto ristretto ed il malato sul momento 1non • ottiene alcun sollievo per l 'opera.zione fatta mentre dal lato chirurgico è una vittoria. indiscutibile. 1

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SEZIONE PRATICA

Infatti la filiforme non tarderà col suo contaitto a rammollire l'ostacolo uretrale, e nel caso 1nio quel tanto che l:rasta viene raggiunto tutt'al più in 30 min11ti. Solo dopo una mezz'ora passo al! 'introduzione successiva del cateterino ureterale. Faccio scorrere il catetere lateralmente alla minugia e tosto che ottengo una sensazione precisa dell'impegno di ess·o nel pu nto ri~tretto, tento la doppia manovra di· estrazione delta filiforme per lasciar procedere con !facilità il piccolo nuovo strumento. Con il tatto d·ovuto e una certa esperienza nella manovra si riesce benissimo a mettere in posto lo strumento canalizzato, essend-o ria.r i i casi di sconfitta. Si introdurrà il catetere fino al punto precedentemente segnato (centimetri 40) poichè è ben difficile che si avrveri subito per lo stretto calibro 1.a fuoruscita di qualche goccia di urina che possa indicare l'arrivo del catetere in vescica. Allora d.n nes4tndo la siri•ng.a dello Janet a stantuffo abbassato, la quale per la sua p·Ulllta si salda benissimo all'apertura imbutiforme del catetere, si comincerà ad aspirare con forza. La siring.a si vedrà tosto lentamente riempirsi di U'!ina. In genere basta estrarre 50 eme. di urina per sollevare l'i11fermo, e far cedere gli spasmi violenti della vescica che la ritenzione acuta ebbe a produr.re. Si lega in posto il piccolo catetere e si fa pescare in un pappa.g all·o. Il cateterino continuerà da solo a svuotare con lentezza la vescica impiegando un tempo lungo ma inecessario ad evitare tutte le possibili complicazioni temute in questi casi.• II piccolo cateterino ha veramente tutti i requisiti richiesti alla. riuscita dell'opeTazione l: rnon è stato scelto a caso. Nessun altro strumento canalizzato è più resistente ·Delle SUe pareti e :flessibile nel tempo stesso, qu.alità necessarie per l 'aspir.azione delle urine. La punta conico olivare, la levigatezza e l'essere munito di 2 piccoli occhielli agevolà le manovre necessarie all'attuazione dell'intervento e fi11almente esso riesce a vuotare le vescica Ì'n ma.n iera lenta e sicura, condizione richiesta nei ritenzionisti da ipertrofia prostatica. L'aspira<Zione parziale fatta rap.i damente pone fine come per incanto all'angoscia vescicale, agli sforzi di espulsione r1petuta, all'ansia terril:tile del povero paziente, rid·o nand0 presto la calma ed il benessere generale. Vinta cosl la ritenzione si procederà poi ,nella cura --voluta. Questa maniera di intervento più difficile a descrivers1 che ad essere eseguita ci è. servita con ottimi risultati in parecchi casi e senza a·ver dQ!VU.to deplorare il più piccolo inconveniente. Gennaio, 1915. 0

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RIVISTE SINTETICHE. II.

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ltloderne vedure sulla t.erapia della coleDtiMi. La cura della calcolosi epatica ha da tempo avuto di mira due tScopi principali : modifiOM"e lo stato di predis•p osizione ,o 11 terreno morbaso, sovvenire il malato nelle conseguenze dirette, sintomatiche o funzionali, nelle complicanze, alle quali dà luogo la. peculiare localizzazivne o la migrazione del calcolo. Le direttive della terapia però, guidate dalle conoscenze etiologiche e patogenetiche, haruio sUJblto non pochi mu1tam1enti radicali, seguend·one, nel temp0, le sortii. La teoria del braditrofismo, o del ritardato · ricambio del Bouchard, collocava il calcoloso tra gl'indiividui malati per dimin.u•ite ossidazioni, e lo assoggettava a quelle privazioni dietetiche a quella gi1n.n astica ed igiene mediica, che si ritenevano capaci di facilitare le os&i\d azioni. La teo'l'ia in;.fetti'Va o del catarro Litogena" che fece perdere di vista il terreno morb0so, usava solo d m1ezzi (colagoghi, disinfettanti, gi·nnastica) utili per fluidificare la bile e renderne facile il de:fius'So ed eventualmente per disintfettare, specie nei periocli critici (tifo, gravida11Jza, ad es.) ·Ìl contenuto delle vie èdJiari. Dinanzi .al calcolo formato in passato !S'è tentata sempre la tolleranza della cistifellea, sperando nella migrazione del calcolo; rari gl 'interve.n:ti chirurgici, se non era1no indicati dalla suppurazione ; mo1ti medici usasviano con devota c0stanza i cosidetbi siol'Venti dei calco·li biliari (il vecchio ·r imedio del Duran.d e : u11a parte di essenza di tr·e mentina ·e tre di etere). Dopo molti an.ni di esperienza cl~n~ca e di ricerche di laboratorio, le rin.n ovate cognizioni iS\u1lla patogenesi dei calcoli, alle quali medici, chirurgi, fisiologi hanno contribuito, dànno un indirìzzo razionale, se pure .a1ncora incomp1eto nei suoi parti00la.r i : con i lavori di Aschoff, di Bacmeister, di Riedel, di Chauffard e della sua scuola è risuscitata l'importanza del terreno morboso, nel quale il calcolo si forma; non più esso è cons1derato l'equivalente d'un ritardato ricambio, ma di una pro·duzione a1'liOmG.1la di colesteri'Ylta, di una deviata o mancata tra:sformazione della colesterina del sa~gue, per opera della cellula epatica, allo scopo deputata; ma questa rinnovata interpetrazione del terreno morboso, senza annullare il val0re del catarro litoig.eno ne lim1ta solo la portata : anche IJi1if ezionie è capace di determinare le condizioni atte per sè a far precipitare gli elementi costitutivi del caloolo, ma più sipesso tssa si aggiunge per (3)


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IL POLICLINICO

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sovra1pporre nuovi strati al nucleo colesterini~o primitirvo dìi scrasico; il calco lo1 colestertnico, il calcolo di sali biliari, il cailcolo misto traggono cosi la l0ro origine da elementi diversi, che sempre presenti d evono essere alla mente del med~co, se la terapia vuole essere razionale e completa: non. si può più mirare solo a combattere il terre1io, ma talora è necessario cerca'fe l'a·n.tisepsi delle 'Urie biliari, facilitare, per le vie naturali, il defi:usso della btle. Per modificare il ter1~eno morb·0so, si regola I '·a limentazione; essa è capace di mutare à.l contenuto colest erinico del san·g ue e della .b ile ; e come per il d•ial:etico e per i[ g0ttoso r.ispettivamente il tenore in idrati P.i carbonio ed in puri1ne è la guida per 1'undicazio·n e o la controi-:t1dicazione dell'alimento, così il tenore i1t colesterina diviene la guida nell'alimentazione del calcolos·0. I gra•ssi e le uo'Va sono alimenti in generale mal tollerati dai calcolosi ; questo vecchio ii.nsegnamento clinico trova conforto nell'anali·s i chim·ica : es·si sono ricchi in contenuto colesterJnico e sono da proscrivere. Cosi come i grassi i.: le Ul\JVa, sono da proscrivere il cer'Vello, il f egato, i re11,i , le arni1nelle, l e uo'Va, il burro cotto. : tutti questi alimenti apportano colesteri1na non solo m.a agisco·n o (Chau:ffard) come stim0lo ormonioo alla produzione surrenale di colesterina; se la cellula epatica è o d•iviene temporaneamente inadatta a trasformare la colesterina irn acidii biliari (insufficienza colaligena), eccederà la colesterina nella bile 1e &i avrà il calcolo. Sono in\'ece cibi da concédersi il latte scre??tato, per ·i l suo scarso contenuto in graissi, per la sua facile digeribilità, per la mindma t01ssicità; i cereali, i legunii in q1,l.antità non eccessiva, la carne sg·rassata, le frutta crude o meglio cotte . Il pasto ideale del calcoloso dovrebbe essere fo·r mato da carne sgrassata, da cereali, da 'Verdure, da qualche leguminosa, da Latte s,cr.emato, da frutta. · Quello che è davvero interessante nel cvnsiderare questa nota dei aibi o permessi o negati è la coincidenza con i vecchi dettami della clin•ica, che della maggior parte di essi aveva fatto giustizia, giudicando con l'osservazione immediata e a lunga scadenza nei litiasici. I cibi devono essere somministrati dn piccole quantità e spesso (4-5 volte nelle 24 or.e) così da evitare .il surmenage epaitico e i d:iJSturbi digestivi. Con la cura dietetica, la terapia delle acque alcaline e leggermente purgative, ha avuto sempre grande valore ; lo Chauffard invero trova che esse son0 atte a diminuire la colesterinemia; inoltre rendono fluida la bile, ne eccitano la secrezione e l'eliminazione, costituiscono un l:rtton mezzo per agire S!ttl ter.reno morboso. 1

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L an.tisepsi epatica, in questi ultimi tempi ha acqui'Sta.to jJ valore di un mezzo ~reventivo oltre che curatilvo: quando con opportuni mezzi si possa evitare 1 infezione o si risiparmia una causa litogena o si previene una compl1cazio~e, che sempre aggrava e talora di molto, la figura della malattia. Due mezzi servonò allo scopo: i disinf ettan;t i intestinali ed i disinfettan1ti epatici ve:ri e propri. I prJmi hann0 di lnira il contenuto duodenale; se esso sarà privo di germi, si eviterà l'infezione ascendent e; sebbene si tratti della prima porzione del! 'intestino e si usino rimedi i quali si scindono proprio nel duodeno (salolo= fenolo +acido salicilic0 ; benzonaftolo=acido-benzoico + naftQlo, ecc.), il mezzo s 'è dimostrato insufficiente a rendere sterile il tratto intestinale, e forse , se lo sc·opo fosse raggiunto, l'effetto ultimo riuscirebbe dannoso; non basta; da quialche tempo lo studi0 clinico e sperimentale ha dimostrato che la glandula epatica è una delle vie di eli.m inazione dei germi patogeni (tif0, parati1fo, ecc.), e che quindi l'infezione della bile, il cataaro litogeno, la complicanza di esiso sul terreno morboso litogeno, può avven·i re .. e farse arvviene p1ù frequentemente per 'Via disce1,idente. Non più quindi utile riesce l'uso dei medicamenti che sterilizzino I 'intestino ; sono da prefetiirsi quelli che, introdotti nell'organis mo, riassorbiti o ·eliminati per le vie epatiche, esercitano azione disinfettante, tra di essi il pirimo post0 spetta all'urotropina e al salicilato di sodtio : l'urotropina riassiorbita si elimina, svi'luppando formaldeide, per l 'uriìn a e per la bile, i risultati di esperienze sugli animali, le hanno confePito potere disinfettant~, confermato anche nell'uomo (con fi1Stola biliare infetta) : il salicilato eliminandosi in pa·r te per le vie è.iliaci, esercita modica azi1one antisettica, ma forse più imrportante azione colagoga: secondo Stéi!del1nain.n , Pfaff, Chau:ffard, è il colagogo più inn.ocu•o e forse più efficace. Si possono, l 'urotroipina e il salicilato, utilmente associare, cosl da raggiungere lo scopo di rendere facile il 1d eflusso e contemporaneamente tentare di r,e ndere innocui i germi. Questa terapia an.t1settica tr0va la Silla indicazione come profilattica, in alcune particolari oondizio,n i, come l'infezione tifica, la g ra'Uidamza, che si sono dimostrati peT car·a tterd comuni (co1esit:erinemi:a) oause di massima predisposizione alla litiasi. 1

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Costituitosi, il calcolo può rimanere e per lungo te mipo allo stat-0 d·i latenza. L'opera del med·ico è •però richiesta e d'urgenza non appena scoppia la crisi dolorosa. Il caldo (sotto forma

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XXII, FASC. 27]

SEZIONE PRATICA

di com·p resst;, di b.o ttigJia di acqua calda, ecc.) è il rimedio m igliore e più innocuo per attenuare 11 dolore locale e dare ta:-.e gua ial malato: nelle ooliche vesciicolari, può :spesso bastare, accanto alla s0mministrazione per bocca di 15-20 gocci e di lawdano o di tintura d> oppio. Se il dolore è grave e continuo, e il vomito è cessato, si può somministrare una po2ione con 2-3 gr. di idra1 to dti cloralio> o se v'è vomito infrena.b ile, ricorrere al clistere con 3-4 grarn,m i di idirat'o di cloralio: il riposo assoluto a letto è dii rigore. L>iniezione di morfina, o di eroina (da l / 2 a r cgr.) è il ri.m edio sovrano, ad esse. è necessario Picorrere nella colica epatica grave; è airma però di cud non bisogna aèiusa,re, specie quando le c1'isi_dolorose si ripetano a breve scadenza, o quando perm·a ngano dolori continui sulla regione, o quando sopraVJVenga il graive stato di coliche Pipetute (·stato bilia'fe) : non è ràr-0 incontrarsi in calcolosi che, per facili conr cessioni da parte del medico, sia.no divenuti dei morfinomani. Se ·invece che dinanzi al dolore critico; il medico si trovi a dover curare il dolore 1>escicolare permanen1te, il .r iposo a letto e la vescica di ghiaccio sono i due mezzi per raggiungere l'indicazione : quieta n.O'n, 1n0-vere·. Se a nostra drsposizione fossero dei v·e ri solventi dei calcoli, s.a rebbe questo il momento opportuno per il loro us10: ma il più noto dei solventi dei calcoli (la vecchia mistu·ra di Durande), non corrisponde allo scopo : le tracce di trementina, che si elimi1nano per le viie biliari, non ,s.p iegano, e non potrebbero farlo, una simile radicale az1ione ; se talora il rimedio si mostra utile, s'è forse perchè l'essenza di tnementina può modificare lo stato catarrale delle vie biliari, che tanto spess.v si associa alla presenza del calc0lo. Ma qu•a:ndo sopTavviene il periodo di tregua, l'opera del medico· non è finita: si tratta di modicare lo stato della bile, di som·m inistrare un a/~ttis·ettico (per evitare eventuali infezioni) possi~ilmente un anialgesìco che attenui i dolori residui: il salicilato d~ s odio (2 gr. pro die con 2 gr. di Benzoato sodico), la aspirina gr. l.50 pro die, il salofene alle stesse dosi, rispvndono allo scopo riuniti; noi in generale ci serviamo di una cura alternata di salicilici e di urotropin1a che prolunghiamo, data la loro innocuità, per qual-che mese. L'Olio d>uli-vo ha fama di buon colagogo alla dose di 100-200 gr. pro die, al mattino; esso spesso p.rovoca il disgusto dei malati; può essere sostituito dall'acid·o oleico puro (0.50 gr. al mattino); la g·liceri1ia ·da al:cuni consigliata. al 1

posto drell'olio non l'isiponde allo scopo; il fiele di bue> spesso provoca dolori enterici. L'olio d'ulivo, quando sia sopportato, è preferibile : bisogna ricordare che, durante la sua sotnministrazione, si può assii:stere alla elimirnazione di g·r osse pallottole di grasso intensamente colo .. r.a te dalla 1:,i le, che potrebbero ad un esame superficiale essere confusi con calcoli. L'olio d'uliv·o qualche v·olta, specie nelle coliche vescicolari, è ca•p ace d~ p1"ovocare nuove coliche, e va u•s ato quindi cc·n prudenza e con discernimento. Nei periodi intercalari l'uso delle acqu.e alcaline o leggerment1e purgative, si propongono uno scopo più preciso (eccito-motore) e modesto, che non quale urn tempo era ritenuta (eliminazione dei calcoli) . Esse ~ono indicate nielle litiasi iniziali, purchè sia passato un certo tempo (2 mesi) dall'ultima colica, specialmente indicate se si trattci di obesi, di mangiatori c0n fegato gros so, di calcolo&i operati, di individui abituati a vita sedentan.e a. Se le crisi si ripetono a breve scadenza> con gravè danno ·d ella quiete e della nutrizione del malato, bisogna imporre .11 riposo assoluto, la dieta lattea (latte se-ternato), concedendo a grado a grado zuccheri, semolini, purée, frutta cotte, pollo, col progressivo migliorament0 : talora alle co1n-cessio·ni alimentari bisogna giungeTe a malgrado che le coliche continuino, p0ichè la sb:retta dieta può portare ad una vera inanizione che renderebbe poi difficilie o pericoloso un eventuale intervento operativ0. Nei periodi intercalari le p1"escrizioni dietetiche·, quali abbiamo esposto, devono essere conservate, come ,per la pr0filassri della calcolosi. L'infezion1e, che com.plica l·a calcolosi, può mantenersi di lieve entità catarrale, ed èssere pas sibile di una cu'!a medica: riposo, disinfettanti biliari, colagoghi, e tra qu·e sti utilissimo il calomelan0 (0.30 + 0.40 di lattosio a giorni alterini); se l'infezione è grave può essere passibile di 1ndicazione operativa. 1

Jndicazion.i operatirve : In tre èasi, in tre g.r andi categorie di malati, 11ella loro m.u tavolezza, può il medico i ntravedere l'obbligo all'~ntervent0. chirurgico: qua11d o· si tratti di dolori contin.ui> coliche ripetute con compromissione dello stato generale, quando l'infezione sia s0pravvenuta, quando il coledoco

sia oblitera:to. Una prima colica, ripetute coliche .iistanzia· te, che lascino, nei periodi di tregua, irnteg·ro lo stato di salute, non sono indicazioni ad un att0 operativo : in molti casi dopo una o più colicl1c si staèilisce un0 stato di tolleranza, che può considerarsi come u•na guarigione clinica drel (5)


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IL POLICLINICO

malato; tin altri il calcolo trova la sua via di uscita o per mezzo delle vie biliari o per mezzo d'una perforazione (cistocolica p. es.); non basta; l'atto operativo, di compiacenza, non risolve definitivamente 11 problema dlella calcolosi, e, asportata la cistifellea, un nuovo calcolo di colesterina si può for.mare ·n elle vie biliari ; a tali considerazioni si aggiungono gl'inevitabili pericoli e complicanze o.peratoriie, la eventuale fomnazione di fis·t ole biliari che solo dopo luntempo giu·n gono a guarigione, le pseudoco· liche da aderenze che non raramente, con stati gastrici penosi, seguono agli atti operativi. La

go

indicazio1ie operati'V(JJ non può adunque es,sere foniita dalla soila i1isorgenza di una o di più coliche per sè. Nei casi invece in curi !il decorso è inoolitaniente doloroso e protratto, con decadenza notevole delle forze, a malgrado delle cure mediche più diligenti, l'intervento operatorio (colecistectomia) s'impone per liberare il malato dal grave stato di sofferenza. La colicistostomi.a per le fi·s tole biliari, la colecistendesi, per le frequenti recidive, sono ormai · da rifiutare. Le 01-1biezioni alla colecistectomia sono più teoriche che di u,n valo!!e pratico; la mortalità è minima (r-2 % nelle mani di abile chirurgo) la soppressione della ·vescica biliare non imrporta sensibile disturbo nel meccanismo dell'escrezione biliare. Se il dotto cistico è occluso, l'idrope della cistifellea è costitt1ito, il dolore colico è cessato, e pemnane stato doloroso sopportatale , è indicato 'l'alto operativo? Le condizioni attu.al~ del malato u0n rendono certo necessario l'atto •oper.ativ-o; le previsioni per l 'avvenire, in alcuni casi, sono contrarie all'operazione: talora il tumore cistico si riduce e una colecistite scleroatrofizzante s i sostituisce all'idrope; il malato à.nv·ècchiando· ·11on ha più: dolori e le sue coliooie sono uri ricordo; però la cistifellea può divenire, più di f.r eq·u ente che non nel normale, la sede d'inis orgeuza d'u·n tumore 'epiteliale, che comprometterà la vita del malato: quando il tùmore cistico· perlSlista dolente per lungo tempo, è o·ppottu·no eliminarlo (colecistec0mia) eon interven·t o che, come abbiamo v isto, è presso che innoc110. Se è sopravvenuta la forma scleroatrofica, è oipportuno istituire ~ha cu·r a medica che p·r,o•d lica la tolleranza vesclico·la're. Kehr fa dipendere il criterio di C·ondotta dai resu.Jtati della seguente p·r ova : durante qual·c he giorno somministra al malato u.ina ·serie di purganti oleosi (olio di ricino) : se la sensibilità vescicolare scompare, si continua ·n ella cura medica; s e invece il dolore vescicolare persiste; procedte all'estirpazione della ci·stifelloo.

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Suppurazio'f'z1e : può essere della sola cistif ellea, di tutte le vie biliari, semplice, complicata ad ascesso: è il dominio questo del chirurgo, e l'attesa può essere colpevole per danni irreparabili (perfor.azion1, peritonite, formazione di asce..~i). Nell'empiemai della cistifellea, la condotta del chirurgo è variabile a seconda delle con·d izioni del malato: la colecistectomia è di raro possibile ; in generale è necessario ricorrere alla fissazione della cistifellea alla parete, alle colecistostomia, alla formazione della fistola biliare ; operazione che può farsi in uno o itn due tem'Pi. Se però la cistifellea è facilmente isolabil1e per scarse aderenze, il chirurgo può procedere alla estirpazione in un tempo, all'operazione che idealmente rirpara ai gravi e minaccliosi pericoli. · Se l'infezione si estende alle 'Vie biliari, e 1a diagnosi è sicura per U'lJa sintomatologia che non lascia dubbi, l'intervento s'~mpone ; si potrebbe perdere tempo prezioso e lasciar sfuggiire il momento dell'intervento opportuno: non più l'asportazione dei calcoli deve preoccurpare il chirurgo ma il drenaggio delle 'Vie biliari, che f~iliti, il deflusso della bile infetta : i'll secondo temtpo si potrà pensare all'eliminazione deli calcoli : la colecistostomia, la cistico tomia e il drenaggi o dell 'epaticu) o la coledocotomia e success~vo drenaggio, saranno gl'interventi che caso per caso diverran·n•o necessari. Gli ascessd che segnano all'angiocolecistite suppurata sono d'ordinario multipli: l'atto operativo in tali casi può essere inutile, solo indicato nettamente qu,ando la diagnosi clinica propenda per l'unicità della raccolta purulenta. Se la chiu sura del cistico è problema che può lasciare il dubbio nell'animo del medico, senza che un vero immediato danno venga al malato, ben più grave pro blema è la chiusura del coledoco da calcolo 1nc11neato : nell'occlttsione acuta tutti sono d'accordo nel sostenere la. attesa; a meno che fenomeni sicuri d 'infezio~ delle vie bil·iari non trasrformino l'indicazione in vitale. L'attesa è necessaria, perchè non raramente il cal:colo per }e vie natu·r ali può essere eliminato, quaooo scompariso il i)eriodo di irl1itazione, la mucosa si detumefà e la via di libe1razione diviene pervia : o talora una fistola naturale coledoco-duodenale si c0st'ituisce a liberare dal calcolo Jte vie biliari. Quanto deve durare l'attes•a ? Non si può stabilire un tempo fisso : sono le condizioni del malato, i segni della funzio·n al1ità epatica, le condizioni del rene che dettano la · via da .seguire : non l'ittero ana. l 'insujficienza epatica, anche se appena accennata, è il ~egno decisi'Vlo, in ogni caso per u•n interven1

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SEZION]t PRATICA

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to, che non soffre indugi; quando le condizioni del malato siano buone si può attendere 6-8 settimane; in un nvsrt:ro malato dopo circa 80 giorni ~on• la cura medica ordinaria potemm-0 aver ragione d'una ostru~i-0ne calcolosa del coledocv. . E l'attesa d'altronde è ta111to più giustificata , 1n qua·n to che gl'interventi sul coledoco dal piiù comune ai più complicati (coledocvtomia-00 ledooo-duodenostomia, coledoootomia transduodenale), son tutti interventi lunghi, indaginosi, difficili, che richiedon·o capacità tecnica ed a.b ilità chirurgica non, comune. _t\sportato il calcolo, in genere segue il drenaggio delle v·i e biliari. Lasciando quanto riguarda il trattamento dei postumi operator! (cura delle fistole biliari, quando essa per sè non ha tendenza a chirudersi) e le com'Plicanze locali, o le frequenti com1plicanze pleurC>-<polmonari, il comrpito d·el medico non è finitv dinanzi al malato operato : dopo gl 'interventi chirurgici per calcolosi delle vie b•iliari po1ssono pe·rsistere le crisi dolorose, persiste sempre il terre•no o si possono ripetere le condie'ioni c1ie hanno determinato1 la forma1

·zione del calco lo. Le crisi dolorose poss;ono persistere per difetto dell 'op.e razione (qualche calcolo rimasto nelle vie biliari), perchè s1 è riformato un calcolo (specie dopo le colicistostomie), per complicanze dovute all'operazi0ne (ernie, colecistiti croniche, aderenze); una diagnosi esatta cvndurrà ai tentativi di cure mediche, o talora, coltl buonà resultati, ad operazioni più radicali e complete. Il terre·n,o rimane sie mpre: cc La chirurgia può guarire il malat0, ma non ·g uarisce la malattia» (Chauffard) ; le stesse direttirve di regime e d'igiene generale devono du1nque essere continuate dopo c.ome prima del1'operazione. Anche qua•n,d o la cistifellea sia asportata, anche quand0 l'ostruzione calcolosa sia eliminata, il litiasico rimane sempre un àisepatico, u1i indi-viduo cio è di cui la cellula epatica n on è n ormale ·e chiede di essere go'Ver1

1iata per l'a-v-ve nrire. T. PONTANO.

Il fascicolo di giugno della 1n-0stra Sezione chirurgica contiene i seguenti lavori : 1.

Dott. F. BoNOLA. La cor.ea di Sydeniham rrua-

lattta organ.ica. 2.

Dott. F. ALZONA. De·lla paralisi peri/eri·ca

dell'ipoglosso. 3 . Dott. L. MURATORI. Costa cer'lJic.zle tseudo-

sopranu1?1-eraria bila.terale. Ipoplasia unilat·eraile a tipo radicolare, di alcuni gruppi muscolari del cinto scapolare destro.

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MEDICINA DI GUERRA. Istituto di Elettroterapia e radiologia medica della R. UniYersità di Roma diretto dal prof.

FRANCESCO GHILARDUCCI.

L'automobile radiologico nei servizi in guerra per il prof. FRANCESCO GHILARDUCCI. La ·s.o·m ma importanza .d ell'i1ndagine radio·logica n·e lla chirurgia di guerra è riconosciuta uni\rersalll1:ente; ma p,erchè questo prezioso mezzo di diagnosi dia i suoi frutti è necessaria non solo una sorgente di elettricità che possa. eccitare l'ampolla Roentgen, ma anche U·na quantità di .acceSS-Ori senza i quali l'esame radioloo-ic0 0 fallisce spess0 al suo scopo.. L'ideale di una istallazione radioloE!ica in . b guerra è quello che può fornire all'operatore i mezzi di diagnosi più esatti, quali possono ottenersi in un ospedale fisso od in una clinica. Lo sc0po è stato ragi1unto perfettamente colle automobili r.adiologiche, ormai in us·o nelle armate estere, specialmente in Francia dove rend·ono ottimi servigi. Giova riassumere brev·e mente quanto si . è fatto in Italia a questo riguard0, che in· verità è assai .p·oco. La Società Lomèiarda di scienze mediche e biologiche nella seduta del 1° febrbaio per iniziativa del pr.of. Perussia trattò l'importante arg omento ed approvò all'unanimità un ordine del giorno nel quale condividend0 pienamente le idee espresse dal prof. Perussia (1) fece voto perchè le aut0rità competenti prendessero in seria considerazione la sua proposta di dota.re il nostro E sercito e la Croce Ross.a d:l autom·obili radiol1ogiche. In seguito '.a questo v0t0 il ~o}ol1Dello Bassi, presidente del Comitato regi·o nale lombardo della Croce Rossa italiana, i1n una su;a visita alle organizzazi0ni sanitarie militari della Francia si convinse de -visu degli importanti servigi che rendono in parecchi di quegli ospedali da campv improvvisati le iautomobili radiol-0giche, decise senz'altro la costruzione per la Croce Rossa italiana di una di tali unità, che è stata ultimata e consegnata in questi giorni. Altre tre automvbili radiologiche sempre per la Croce Rossa sono attualmente in costruzione con fondi racc01ti per pub.b lica sottoscrizion·e ad iniziativa dell'associazione dei medici tvrinesi. Per mio conto nelle co·n ferenze tenute a.l l'Istituto d'igiene sullo scorcio del mese di aprile ed i n 1u.n promem0ria i.nviato all'Ispettorato di sanità militare io dimo1

1

{r) V. il lavoro del prof. PERUSSIA. Sui ser'Vizi

ra~iologici

da campo. I ,a Radiol-ogia Medica, gen-

nato 1915.

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strai i preziosi vantaggi dell'automobile radiologica, anzi la .s.ua imprescindibile necessità, quando 1'indagine radiologica debba servire di preludio ad atti operativi gravi, ove quindi occora urn a riagnosi rapida, precisa e completa. E poich è per la qualità dellè armi e le modalità della. g uerra m oderna è ormai ammessa in molti casi la necessità d'interventi operativi precoci, è chiaro la s om1n~ utilità di avere un· impianto radiol0gico mob ilissimo che p·o ssa funzionare anche nelle formazioni sanitarie impr0vvisate come gli ospedali da campo e le sezioni di sanità. L' indagi11e radiologica in questi casi n'o n solù darà indicazione p·r ecisa .s.ulla éntità delle lesioni e sulla sede dei proiettili fornendo al chirurg0 UQa guida preziosa sulle modalità del1'int erveut0 operativo, ma offrirà elementi di giu<lizio sulla 0ppL)ttunità dell'intervento immediato,, prol::,l ema questo sommament e delicato e difficile sul quale s 'impernia in gran parte la chirurgia di guerra nelle formazioni sanitar ie a van· zate. L'attuale impianto radi-01ogico da campo in uso nel nostro esercit0 presenta senza dubbio grandi \ a ntaggi ed il generale m edico Ferrero di Cavallerleone è benemerito per averlo ideato e per averne dotato, il i1os.t ro esercito : ottimo per gli u si 0orrenti della radiol0gia d,a guerra, non ha tuttavia, nè la pot enzialità, ·n è gli ac· cessori indispensabili per le diagnosi più es·atte e delicate ch e si richiedo110 come fondamento ad interventi opera tivi g ravi. L'automobile non solo può trasport are agev0lmente tutti gl i accessori irn dispensabili per una diagnosi radiologica difficile, ma il suo motore ha forza in esubera nza per animar·e una dinamo potente in grado di fornire co·r rente per radiografie istanta.nee e per la radioscopia di organi profondi . La utilità delle pose ista·ntanee e rapidissime è intuitiva, 11on solo per i resultati più esatti in casi speci·al1nente di lesioni viscerali, ma per la grande econ•o mia di t em po. Quanto alla radiosc0pia è noto conie essa vada sem pre più .s.os,t ituendosi alla radiografia nella pratica radiologica. civile. In realtà questo metodo di radiodiagnostica non solo è il più rapido ed economico, ma è fec0ndo di nozioni utilissime che non posson·o ottenersi coi procedimenti radiografici. Esso permette inoltre un ra pid.o .orientamento sulla entità e sulla s·ede della lesione, indicando la regione più interessant e da Siottoporre eventualmente a11a r.adiogra fi.a, ri,s.p armiando tentativi i11utili e ripetizioni di prove ra di0grafiche. l\. maggior ragione la radioscopia dovrebbe essere il metodo preferite nella radiolvgia in guer1

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ra per la somma urgenza e p er la quantità del lavoro •r ichiest o al radiologo. Ma perchè la radi0scopia d ia i suoi frutti è necessario un apparecchio di tale potenzialità da poter eccitare anche ampolle di gran.d e durezza quali si richie dono per l'esam e di organi profondi . È particolarmente per questo scopo che 1'apparecchio in uso nel nostro esie rcito appare insufficiente. SV"no inoltre indispenis.abili alcuni accessori, senza i quali pure un apparecchio potentissim<> darebbe resultati di gran lunga inferi-0ri ad un .a pparecchio più m odesto. Occorrono stativi che permettano l'esame del ferito in posizione supina (trocoscopi) ed in piecli, muniti di a::aframmi ad iride di facile manovra, di congegni per riconoscere la direzione del raggio perpendicolare, senza dii che ci si espon~ ad errori considerevoli nell'apprezzare I.a vera sede del proiettile. È a nche indispensabile avere a portata di mano un qt1adro di 1nan0·v ra su tavolo scorrevole, onde regolare a volontà l'intensit à della cor·rent e •seco1ndo le esigenze dell'esam e. !.,'ambien t e dove si esegue la rad ioscopia deve essere perfettamente oscuro. L'uso del crittoscopio a soffie tt0 presenta. non pochi inco\•enienti. Si sa che per sensil:iilizzare la retina occvrre rimanere nell'oscurità completa. alC'Uni minuti. !inoltre col crittoscopio non si può riprodurre un· diseg·no della lesione, come si u sa s pesso nella pratica civile ; sopra un foglio di carta tras.parente applicato sullo scherm0 si trac.ci.a rapidamente uno schizzo della lesione, che servirà poi di guida a l chirurgo: questo metodo è di uiSo corre11t e nella clinica del Rieder a Monaco : lo adopro i0 stesso nel mio .I stituto al Policlinico e perm·e tte econo1nia di tempo e di materiale. È adunque i1ndispensabile avere sull'automobile u na tenda nera per le ricerche radioscopiche e radiog·rafiche da m0ntarSti in campagna. La cam era per l o sviluppo delle lastre molto·· opport u,uamente dev'essere sull'aut0mobile stessa. Da u11 serbatoio sul tetto dell'automobile si può avere eomodan1ente nella camera oscura l'acqua necessaria al lavaggi0 delle lastre e alla pulizia delle mani : u.n a scrupolosa nettezza è indispensabile, specialmente per il maneggio de-· gli schermi d i rinforzo, che si macchiano e si rend,>no quindi inservibili con la . massima faci-· lità. Su piccole m ensole si di.s.porranno comodamente tutti gli accessori per. la radiografia, bacinelle, chassis, schermi di rinfvrzo, reagenti, ecc. ; si avrà cosl a portata di mano tutto l'occorrente con ec0nomia di tempo e di materiale. Un pto·ble.m.a del più alto interesse è quello che concerne il tipo di apparecchio destinato ad animare le ampolle. 1


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SEZiorm

N·e lla. ra:di<>logia civile ~ va sempre più diffon... · dendos! ed' :a :ràgione 1'Ùso degli impianti a con-· tatti girevyli :. Pregio principale "di .ta11 appàrec-· chi è la' sòppres.sione delle correnti inverse, c-0sì dannose per le ampolle, la mancanza d'. in- , terr1utt0re (organo delicato' che richiede cura e sorveglianza continua) . ed una grande f:acilità e semplicità di manovra. · I"''obiezione che ~ si ·~a. a q·u estv .. tipo·· d-i apparecchio è il loro eccessivo volume. 'ciò. 'ne , ha· reso l'uso poco comune per la 1'adiolo.g ia .da ca1npo. Per qua.n to io so un apparecchio di questo genere :all'estero è stato adottato solo dalla Croc~ Rossa austriaca. Mi consta che le automobili costruite dalla Ditta Balzarini di Milaino per . la Croce Rossa alle quali ho acéennato in principio hanno l'apparecchiv a contatti ·girevoli (sistema Dessauer). Se si è potuto ovviare all'inc0nvenie.nte lamentato, rendendo l'apparecchio maneggevole ; questo tip\) per le ragioni addotte rappresenterebbe l'ideale per la radiologia da campo·. Un altro tipo che merita a mio credere molta considerazione è quello a corrente alternata con motore interruttore sin.c rono. Il rocchetto potrebbe essere assicuratv posteriormente e ·s uperiormente al tavolo çii manovra, tutto 1'impianto potrebbe essere disceso quasi istantaneamente dall'a•u tomobile facendo scorrere il tavolino su un piccolv binario fissato _ s.ul predellino dell'automobile. Apparecchi di questo genere sono assai diffusi nella pratica -radiologica specialmente per le applicazioni al domicilio del malato: sono a.ssai P?tenti (25-30 MA. al sec0n!d ario con un tuto 1s.e mi m·olle) ; sono m olto semplici e ma·neggevoli e quindi sotto ogni rapporto bene adatti allo scopo. Vi sono infine gli appàrecchi a, corrente conti11ua. Un.a buona bobina a·nimata da ùna dinamo p.o tente (60-70 ...~mpères con una tensione di ll1J Volts) con un interruttore Wehnelt ad una o più pu11te permettè qualsiasi operazione radiologica. U n•ai dinamo di tale potenza sarebbe evidentemente trvppo ingombrante. Con una. dinamo di 2d-25 , Amperes si posson·o avere delle ottime radiografi.e del t0r.ace in uno o due secondi, ed anche in frazioni di secondo, il che è sufficiente al nostro scopo. Per il maneggio di questi ·apparecchi è necessaria inagg:ior perizia da parte dell'operatvre e sono 1n<lispen.Sabili alcuni accessori · per dominare le correnti inverse (almeno due tutd valvola ed 1uno spinterometro) : utilissimo è ancl1é 1~in­ terruttore a mercuriò (che n0n manca mai oltre il Wehnelt ·negli -impianti fissi) da usare · per 2

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la radioscopia, e .. ciÒ' allo IS.cop~ ai .risparmiare le ampolle. Come . vede, questo .fipò. di appairecchio ·è il· più complic'ato; .· t'uttavia eSISO a quanto iv so è quello adottato . p~r . l 'esercit:o. francese. - .. . . r I"'e considerazioni .c he ho esposto hanno solo · il valo!e di presunzioni te0riche : io petis0 che sia <la.'. f.ar te5oro dellfespéri~nza fatta dagfi altri e 'non è questo il momento .d'intraprendere --nuovi stu'di: La cosa più urgènte è che il Governv ~i con-· vinca della somma utilifà ·d i· d•otare i.t nostro esercito delle autom0bili r.adiologiche, afiinchè la nostra •organizzazione radiologica. in guerrà. non. stia al dis·o fto di quell~ estere (1). . · La spesa non è eccessiva, tenrutG contò che le . autom•obili pos·s 0no essere fvrnite dal Genio mi' . . . litare; la spes.a océorrente per ridurle a scopo radiologicò non s upera le L. lo,ooo (tutto compre- · so) ; fornendo un 'automobile raqiol0gica. .p er ognt1n·o ·d ei nòstri · 14 Corpi ·d i tarmata si avr:ebbe u 111. t otale di I,. 140,000 : somma ben meschina compensata .ad esuberanza dai benefizi a~che di ordine finanziario. U·n ' operazione .b en fat~ ed a. tempo (e ad un' •o perazione . ben fatta è preludio indispensabile . un'esatta diag•nvsi) può trasformare un ferito grave in un uomo nuovamente valiq.o, . risparmi?-Dd<;> inoltte al Govern0 l'onere -_ di lunghe degertze e di pensioni. L'a11tomobile radiologica ·dovrebbe essere diretta da specialisti p·rÒVetti : ·in F rancia esse isonv .affidate a nlaggi0ri medici della territoi:iale· e della riserva tutti l:1en noti nel campo radiologico. E sse dovrebbero prestare la l·oro oper.a in· casi di difficile diagnosi, dove urgono i•nterventi operati vi gravissimi, quindi specialmente negli ospedali da cam·p o : l'apparecchio portatile del Cavallerle0ne continuerebbe :a prestare i suoi ottimi servigi p~r gli u.s.i. correnti della radiologia in guerr.a. Come h·o già accennato le automobili radiologiche. si sono dim-O?trate utilissime speeialmente nell ,esercito francese : è da augurarsi ch e il nos~ro Governo -le adotti senza indugio. I feriti · hanno diritto ad usufruire ·nei limiti del possir1ile di tutte quelle risorse dell' assiist enza sanitaria riten,ute ormai di as-sol uta necessità ~·ella ,p ratica della chirurgia civile. •

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(r) Taluno ha prJposto di animare la· d inamo dC'll 'a ppareccbio portatile del Cavallerleone, che .attualme11te funz~ona a .m ano, cpl :1lloto1e s~essq dell'automobile. Certamente con quésto sistema il funzionamento della ·dinamo sarebbe più: regolare; m a il suo rendimento, che :attualmente è · cir·ca di un Ampère, aumenterebbe assai ~ p0co 1 li1nitato fo:zatame.nt.e d filla piccolezza de1l'apparecchio. (9)


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Sulla - dissenteria. •

(Pa, una lezi-vne del prof. M. ASCOLI. L{i Ri/- Med. 8 ~aggio r915). I

Negli ultimi decenni le nostre conoscenze sulla dissenteria hanno realizzato guadagni immensi. Il :fitto ~ister0 che avvolgeva il problema ~au'Sale fu :in buona. parte svelato. La sindrome dissenterica .si ri'sQlse in un netto dualismo, scindendosi in due famiglie, c~e riconoscono per esponenti patogenetici le amebe e i bacilli della dissenteria. Il progresso non -si .arrestò. Lo smembramento dicotomico potè sp~ngersi più oltre.: le amebe ed i ~atteri risultarono i rappresentanti di svariate specie affini, atte ad ingenerare la malattia. A lato dell 'entamoeba histolytica trovò posto la tetragena ; altre forme fur0n. descritte. Le infezioni inscenate da questi protozoi han car~t­ tere endemico e sono specialmente ma non esclusi~amente proprie ~delle regioni tropicali; non è presumibile che :nella guerra europea esse abbiano a rappreseptare una sorgente di guai sen.• Invece è riuscito di rintracciare l'entamoeba hist0lytica in un certo numero di soldati rimpatriati per malattia dalla Libia. Secondo osservazioni personali, in provincia di Catania si danno pure icasi, invero piuttosto rari, di disi.Senteria ameè.ica in soggetti che non abbandonarono il .paese. Non . è improbabile che buona part~ degli ascessi epatici, nyn eccezionali in, Sicilia, di origine nascosta, iripeta questa. otigine; l'indagine anamnestica, se condotta. con minuzio.sa insistenza, riesce a collegarli a distµrbi diarro~ci pregressi anche se le feci spesso pjù non contengano amebe. La terapia da pocp ha celebrato in questo campo una vittoria memorabile coll'adottare (Rogers) l'emetina, alcaloide di quel rimedio tradizionale ch'è la r~dice d'ipecacuana. Q\lesta cura, geniale e fortunata d,ntuizione chemoterapica, ha superato ormai la prova del fuoco. Si iID:piega l'emetina per uso ipodermico alla dose di 2-4 ctgr. il pri·tn·o gio~no, e successivamente di uno, . - uno e mezzo cgr.. con ~intervalli di 2-3 giorni: si giunse a iniettarne senza dan11.o, per via endovenosa, :fino a 10 cgr. in 150 eme. d'acqua per due giorni consecutivi, ripetendo in prosiegu.o, a dista nza di giorni, per quattro volte la dose di 6 cgr.: e si ottenne la scompar~a de· :finitiva delle amebe dalle feci. Nella dissenteria bacillare, di natura epidemica, si trovarono germi eh.e pur offre~do Sfretta affinità con quellD 1s.coperto da Cellii e stu• diato dallo Shiga nel Giapp.vne, se 1le allontaJJavano in alcuni caratteri. n lavoro di assct•;o 1

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è tanto avan.zato che questi c~ppi trovan tutti appropriato collocamento in due gruppi ttipo Cel?i-Shiga-Kru~e e tipo Flexner-Sti-onO'-)') di. ~ stinti per la speciale tossina, fabbricata soltanto dal primo tipo e per la capacità, prerogativa del secondo, cli i11durre in fermentazianc l.\ mannite. Le ·singole specie sono differenziabili i n base all'attitudine di essere agglutinate cla si~ri specifici, a reazioni biològiche, all'inerzia od attività di fronte ad alcuni zuccheri. L'equivalente anatomico della dissenteria bacillare è rappresentato da flùgosi della mucosa del crasso che va dalla semplice' iperemia, alla tumefazione, necrosi e desquamazione, fino alla essudazione 1ìbrinosa e fon:pazione di 11.1lcere (a margini netti, quasi tagliati collo stampo, .non frastagliati n~ minuti come :nelle lesivni amebiche) : non si può dunque parlare di unità anatomica. Oltre a queste due f0rme di dissenteria, la endemica amebica e la epidemtca bacillare, esiste una forma spora1dica, a sintomatologi.a identica a quella epidemica, colle sue varianti di . . " maggiore o minore gravezza, ma n.on 1mpufabile a microorganismi determinati ; tra'scurata e quasi dimenticata. nel fervore di studi sulle forme specifiche, essa fu rimessa da poco sul tappeto della discussione. I

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** * ·scoppio della

Queste, all0 conflagrazione europea, le linee principali del dottrinale etiologico sulla dissenteria, accumulato negli anni di proficuo lavoro pacifico. Legittima l'aspettazione che le massime ea i postulati stabiliti si affermassero nuovamente e trovassero riconferma su più larga scala, proporzionata alla vastità della scena, in quell'immenso campo sperimentale di epidemie ch'è rappresentato dalla guerra ; fìd uciosa la previsione che l'uso razionale dei corollari relativi rappresentasse un ausilio valevole a ridurre l'ecatombe spaventev·ole di vittime. Non è ancora giunta l'ora di tirare le somme. Mancano gli elementi per valutare anche appr0ssimativamente il tributo pagato fìnoggi al duro flagello. Risulta tuttavia che gli eserciti combattenti furono per esso provati . in misura non indifferente : dato il criticò momento che ... il. nostro paese attraversa no.n: pare dunque inopportuno passare in rivista sia pure il pùCO ch'è dato raccogliere e intravvedere: an.che modesto, il frutto dell'esperienza altrui può valorizzarsi da noi. Tanto più che qualche voce s'è levata a proclamare, per le prove fattene nelle campagne attuali, che i·n materia di dissenter.ia si avrebbe una grossa cambiale in sofferenza per

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S~ZIONE

PRATICA

parte della batteriologia verso la. clinica, per una nanco al 50 %' l'intervento attivo ·sui portatori partita scoperta ascendente nientemeno che alè misura da attuare cvn solerzia, ·s alve soltanto l'ottanta per cento di diagnvsi batteriologiche le limitazioni imposte con imperativo categorico fallite. dalle supreme esigenze belliche. È assodato che in alcuni territori - 'Special• mente del teatro occidentale - le ricerche bat- • *• terioscopiche furono coronate da succes~o: ed Per con.tro in altre epidemie di dissenteria, e hanno messo in presenza e condotto a_ll 'i~ola­ particolarmente sul fronte orientale, la meticomento dei bacilli specifici conosciuti ; con mag· losa ricerca dei bacilli specifici rimase troppo spesso senza frutto. · giore frequenza del bac. Y. Ma a questo. rilievo fa sconfortante contrasto .la forte diffusione del Conveniva essere guardinghi nel trarre conmedesimo bacillo, dove gli esami furono metoclusioni, fin.chè si trattava di osservazioni isodicamente estesi ai soldati che o ·non avevano late, delle quali 1'esito può es.sere imputabile a presentato il minimo dis.t urbo, opptue a~usato sorgenti tecniche di ert0re od a congiura di cirsoltanto manifestazioni lievi e transitorie. È costanze fortuite. i\.nçhe perchè la comparsa di . . questo l'argomento al quale ancora si appiglia uria forma epidemica ·d i dissenteria non significa la !S-Ottile schiera di coloro che si rifiutano di la radiazione tempvrainea della forma sporadica riconoscere valore etiologico ai bacilli dissentedalla ·nooogrwa. rici, e addebitano la ma~ttia a cause occasioMa qui i termini sono addirittura invertiti. Si nali, cui ·spetta invece soltanto l'ufficio più mo- tratta di insuccessi costanti, per parte di speciadesto di trasf.ormare in malati i portatori. listi di grido, a.ccanitisi nell'in,d agine. Ogni dubbio deve siv anire. In presenza d'un tale dilagare del ·virus, fino • alla 1semigeneralizzazi0ne, il . proposito di fronFa d'uopo du·nque arrender.si all'evidenza dei . teggiare gli eventi coll_'is0lamento dei portatori fatti ed affrontare con fermezza la realtà, anche identificati, va scartato a priori. se ce la figuravamo diversa; prendere atto che Nella lotta contro le epidem.ie nelle quali in tali casi la etiologia fuoriesce dai solchi bat' l'uomo, portatore, costituisce .un vivaio d~ll 'infetuti e sfugge ancora alla determinazione ; e prezione, 1 precetti direttivi non possono rimanere pararci a fare i conti come meglio potremo con questo stato di cose. · cristall~zzati nella rigida c0rnice ai formule inflessibili e schematiche valevoli in tutte le conQui soccorre il ricordo di queI1e forme spo·r aditingenze. La necessità e. l'urgenza della segrega- che di dissenteria, il cui fattore -causale restava zione del portatore non rappresentano un raugualmente anonimo; ci tr.oviam forse dinanzi none astratto, che si regge incrollabile ·sopra sè al loro equivalente epidemico? Un tale ravvici~ stesso, ma sono strettamente collegate· a due namento si basa sulla comunanza d'un caratelementi mutev·oli e particolari di ciascun mo·rt ere negativo, quello della a·s pecificità : base frabo : iJ numero e 1a diffusione dei portatori da gile, che la scoperta . d'un so·lo elemen.to posiun lato, la gravità del male da essi dissemin~to tivo di differenziazione potrebbe domani rovedall'altro. _Q uando il quoziente -mortalità per sciare. Tuttavia, allargando il campo ed amplidiffusione - è. rappresentato da valori minimi, :fiéando la visuale, può mettere in ri·salto aspetti com 'è per l'appunto il caso della dis-senteria salienti ed inattesi del problema. da bac. Y, con· m-O'ttalità da o a 5 per cento, Perchè la dissenteria •Don altrv se non il prototipo dèlle en:f eriti · localizzate al gr.o<Sso inquando contro a falangi in1n.u meri' di portatori sta una esigua morb.ilità, ·e quando finalmente, testino. E tale veste può essere indossata indifin guerra guerreggiata, esigenze strategich~ vie- ferentemente da malattie le più di·s parate : daltino di ·stornare dal teatro delle operazioni con1' e'u t•erite da balantidi, da biharzia ed affini, tingenti considerevoli, non resta che capitolare, passan~o per le proctiti ossiuri-che, gonòcoccirassegnati alla mitezza della taglia imposta. ch e; fino le emorroidi, il carcinoma. rettale, le Ma la pregiudiziale cade ed il dovere della ulcere tubercolari del colon, possono presen.tarsi prvfilassi · riprende i suoi diritti 'imprescrittibili sotto le sue speglie. Che poi enteriti acute da v~a via. ch·e la virulenza dei germi specifici, per in.g esti, che offendono la mucosa intestinale pèr loro natura, sia maggiormente dichiarata. 'Allo- via meccatÌic~ o. chimica o fermentativa, p0ssara la valutazione va spinta volta per volta più no svolgersi con sintomi prevalenti a carico del crass~, è n0zione più eh.e elementare. in là, d~ll'amt·ito più · largo della specie patoLe cau1se della dissenteria aspecifica son dungena, fino alla peculiarità ed al genio della sin... que molteplici' e 'Vàrie ; imprecisata ancora la gola epidemia. Nelle epidemie determinate da bacilli tipo Shtga-K-~se, che dànno una perparte che vi prendo·n{)I i micrvrganis.m i. S'è pen.centuale ai mortalità che va dal 10, al 20, fìsato che batteri del tipo coli, ospiti abituali del 1

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nostro tubo d'i gerente, possano per favorevoli circostanze esaltare la propria virulenza e da innocenti commensali divenire nemici pe11icol0si; è stato supposto che ceppi solitamente '.innocui possano risultare patogeni quando sian. di botto trapiantati in organismi non assuefatti alla loro a.zione . .Queste concezioni, purtroppo meramente ipotetiche, non son.o per questo meno suggeiStive; e ridiamano alla mente la frequenza colla quale l'affezione si riscontra nei l::ambini, che offrono per l'appunto una relativa verginità e scarsa· immunità del tubo in.t èstinale; la facilità colla quale vanno ad essa soggetti i vecchi, nei qu ali i p0teri di resistenza sono affievo1iti; la spiccata azione predisponente dei viaggi, nel • corso dei quali l'intestino è esposto d'un tratto all 'in.v asione della :flora indigena. È singola.r e ancora che l'elenco dei fattori che figurano nell'anamnesi delle ·co1liti sporadiche e son0 volta per vo1ta bers.a glio delle nostre accuse, corrisponde esatt amente all'appello nominale delle condizioni anormali nelle quali si svolge normalmente la vita del soldato in campagna. Alimentazione insufficiente ed incongrua, difettoso allestimento dei cibi, irregoliare e frett0losa · consumazione dei pasti, strapazzi, azione del freddo e dell'umidità, traumi psichici, sbalestramento in terre straniere .... La frequenza di turbe dell'apparato digerente cessa di sorprenderci ed appare attril::iuto doloroso ma inievitab;le del fen-omeno guerresco. Nè può aversi difficoltà ad ammettere che dove ciascuno di questi coefficienti, preso singolarmente, forse avrebbe dato origine solo a qualche :incomodo mite e · passeggero, la vicendevole cooperazione, le reciproche i·nte'rferenze, si iperbolizzino nel quadro conclamato della dissenteria. E gi•acchè le stesse cau se operano talvolta contemp0raneamente sopra agglomeramenti colossali, l'effetto è di estensione proporzionale; un turbine marboso si abbatte con impeto fulmineo sulle masse umane, seminando caterve di malati. Terri1: ile può essere il peso della responsabilità che in tali frangenti, di fronte al dilemma tormentoso della ic0ntagiosità o non. del male esploso, grava su coloro che tengono affidata la responsa.b ilità della difesa sanitaria. Per buona sorte il m·ale può bensì essere universale, ma blando: capita che intere compagnie sian colte da diarrea mucosan.g uinolenta, eppure s0lo pochi uomini si dan malati; gli altri son tut.:. tavia in grado di tenere stabilmente la breccia. Oppure sono bensì gravi le manifestaiio.n i dei colpiti, ma questi sono in numero limitato. Comunque, le mi:surè immediate· n.o n poss0no aver dì mira c·h e i malat{· propr1amente detti, e questi si eliminano automaticamente dal contiat1

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t o delle truppe per dato e fatto della loro infer-

mità. In più, preme soltanto di dare opera, 1nei limiti dei mezzi a disposizione e del numero dei pazienti, al l0ro isolamento ed alle misure di disin.fezione.

* * * La dissenteria, s 'è visto, non raoppresenba una unità ·n è anatomica nè etiologica; è una entità clinica, solo parzialmente risoluta ne' suoi costituenti causali. Or dunque che cosa ci preme sapere prima d'ogni altro? Se si tratti di una forma specifica bacillare? Non certo in prima linea. Porre la questi0ne 1n questi termini sarebbe illogico perchè anteporrebbe un quesito particolare al generico; nocivo perchè il punto saliente al quale mirano ansiosamente le nostre i nvestigazioni è quello della contagiosità. Ora siccome nessun0 oserà proclamare la incompatil:0ilità degli attributi aspecifico e co1itagioso, perchè nessuno può farsi mallevadore che forme aspecifiche non possano essere anche contagiose; tutte le volte che il responso batteriologic0 riuscisse 11egativo, ci ritrvveremmo, ris.petto al quesito essenziale della en tità clinica, nè più nè meno che al punto di partenza. D'a ltronde l'espletamento delle ricerche batteriologiche domanda qualche giorn0; la più sbrigati va, la prova sierodiognostica, richiedente poche ore, dà solo eccezionalmente una risposta perentoria, perchè solo raramente il sangue contiene agglutinine all'inizio della malattia. Mentre si promuovono queste indagini, giova dunque affrontare il problema più Irato della natura generica dell'affezione sopraggiunta: assodare se si tratta o non. dell'entità clinica sospettata. Il substrato della dissenteria è costituito da infi1ammazione dell'intestino crasso, raramente spingentesi alle ultime porzioni dell'ileo. Pertant0 primeggia il compito di accertare la sede del male : intorno· a questo fulcro della Localizzazione morbosa graviteranno le nostre indagini. E il loro andamento· comprenderà un duplice .ordine di constatazioni : quelle dirette e positive, indirizzate a documentare l'interesS<amento del crasso; quelle negative, in.dirette, volte ad escludere La partecipazilone1 del tenue. La comparsa di scariche diarroiche come tali non è affatto patognomonica, potendo tradire :flogosi diffuse o circoscritte ad altre sezi0ni del tubo inestinale. Sintomo di sede, rivelatore di affezio ne del crasso, · e precisamente della sua ultima porzione, è il tJenesmo, che 1si stabilisce precocem ente, cagi0na sofferenze indicibili, si esagera fino a produrre il prolasso del retto. Spesso assoc.iata è la dolenza del signia al pigia11ie'rito, mentre ·la palpazione d·ell'addvme, seb1

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òene co'Iltratto, può lasciare apprezzare il colon ispessito. Dolori colici propriamente detti passano in sec0nda linea. Può presentarsi tenesmo vescicale. . I prodotti del1'a flo·g osi colica fanno prontamente la loro a pparizione nelle feci. Il materiale viene evacuato in quantità scarsa, perfino a cucchtaiate, fra gli spasmi del premito, con scariche bru·sche, a guisa di spruzzo, succedentisi ia. l:1reve intervallo (può raggiungersi il cen- . tinaio nelle 24 0re); acqu~sta presto un aspetto particolare: liquido, di colore rosso chiaro, l'odore ricorda la colla e lo sp~rma ; spiccano . nel liquido fiocchett~ biancastri, in apparenza frustoli di tessuto, in realtà c0sfituiti dall'epitelio desquamato e necrotico. Mentre queste m~nifestazioni add·itano la sofferenza del colon, soddisfacendo al postulato dei segni diretti, il gìudizio si avvalora per la man.can2'a di quelli propri delle gastroenteriti, fra le quali van tenute presenti, pe~ la crescente importanza che vanno assumendo, le infezioni determinate dai bacilli paratifi.ci. Qui soccorre l'abbondanza degli escrementi, il loro carattere feoale o per con.v erso acquoso, il pronunziamento più spiccato del vomito, nella colite modesto, iniziale e per 10 più unico; mentre a sua volta nella gastroenterite difettano· il colorito sanguigno dell~ feci, i fiocchi bianchicci, il tenesmo. Spesso il processo è accompagnato da modico movimepto febbrile, piuttosto remittente che continuo, di breve durata. Nei casi decorrenti con grave intossicazione i l colorito del volto impallidisce, i lineamenti si affilano, il polsc si fa piccolo e frequente, subentra l'ipotermia. Quando la ricerca dÌligente e la valutazione scrupolosa di questi elementi abbia condotto .a pronunziarc·i clinicamente per lea natura dissenterica della sindrome osservata, in attesa del responso batteriologico, possiamo cercare di spingere. anc0ra qualche passo1 innanzi (pur circondandoci del massimo riserl:o per l 'infid1a natura del terreno) intorno al carattere di specificità etiologica. Nelle forme aspecifiche le deiezioni sono cosparse più o meno abbondantemente di muco, il quale, parzialmente tinto1 di sanguign0, può rappresentarne occasionalmente lia totalità, mentre nella dissenteria .specifica difettano ammassi di muco propriamente detto, giacchè le cellule mucipare sono in via di d'is·f acimento; e poi minore la prostrazione, meno risentito il tenesmo, e in sua vece do lori colici precedenti le sciariche. Un mezzo d'indagine che fornisce dati talvolta decisivi, è rappresentato dall'esame endoscopico, che rende accessib·i li alla visione diretta le les1oni della mucosa rettale. Il rettoscopio è co1

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stituito di .u n tubo metallico da. introdurre nel retto; esiso è armato all'estremo anteriore di una sorgente luminosa, posteriormente chiuso di lastra di vetro; mediante doppio pallone si può insuffiarvi aria, per distendere e in tal modo meglio ispezionare la mucosa. Sarebbe desiderabile che questo strumento fosse messo alla p0rtata dei medici in simili contingenze e .impiegato quando l 'acuzie dei sintomi non sia per vietarne l'impiego. . . Tali i capisaldi della diag.nosi differenziale. Essa prende per base, com'è naturale, schematicamente la ~gur.a più di frequente assunta dalla d'is senteria bacillare specifica. Ma nel seguire questa tra~cia, non d.o bbiamo perdere di vista ché le fattezze del morbo s0no soggette a sl:·i adite, altevariazioni, possono presentarsi . . rate, deformate. No.n indug~amoci sulla gamma d elle gradazioni d'intensità, eh~ dai casi grarvi, letali in. pochi gio·r ni, declina insensibilmente alle forme atnbulatorie, allacciantisi .a lor volta ai porta;tori. E 11emmeno sulla forma gamgreniosa, t alvolta fulminea (al pu.n to da desta.re perfino sospetti di suicidio), daÌle feci sanguinolente, bruno-nerastre, contenenti cenci di mucosa gangrenata, emananti fetore in.tollerabile; forme di gravezza est~ema, pressochè ines·o1rabiln;iente fatali, ma di riconoscimento agevole:r Invece la sperequazi0ne fra sintomi generali e locali, il sopravvento dei primi sui secondi respinti nell'ombra, tendono pericolose insidie al retto giudizio nella forma tifosa della dis senteria, da non confondersi con l'ass0ciazione morbosa « febbre tifoide e dissenteria », infezione mista eh 'è stata descritta e dimostrata. Febbre elevata, continua -0 continua-remittente, adinamia, s·ensorio ottuso, stupore, insonnia, deliri1.1, lieve ingombro bronchiale; lingua impatinata, arida, fuliginosa; tumore di milza, possibile leucopenia; meteorismo, mancante il tenesmo, deiezioni feculente. Ed ail0ra è la presenza di sangue e muco .n elle feci, l'insorgere della malattia in mezzo all'imperversare della dissenteria epidemica, la possibile comparsa di ecchimosi sottocutanee a svariata localizzazione, il co·ntegno del polso, il sopraggiungere di speciali complicanze, quali congiuntiviti, iridocicliti, artriti reumatoidi, nevralg.ie, uretriti, epididimi ti, parotiti .. .. insomma un complesso di piccoli e grandi segni che mal s 'inquadrano nella febbre tifoide, che destano sospetto ed invitano a chiedere chiarimenti alle ricerche ·siero- e batteriologiche complementari. Quest0 predominio· dei fen·o meni generali non proviene d~ diffusione setticemica del viru.s, ma va ripetuto dalla tossina solubile elaborata dai bacilli (tipo Shiga), simil1

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mente a quanto avviene nella difterite; e come questa toss~na, quella dissenterica attacca con una certa predilezione la fibra muscolare cardiaca: prova n1e sono le residuali ipertrofie che s'incontrano a guarigione avvenuta.

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Fatta la luce, ed a maggior ragione se la diagnosi è consacrata dal suggello batterioscop1co, s'impone il compito di procedere a c9nvenienti misure di difesa. La vitalità del èacill0 dissenterico è relativamente scarsa; senza importanza la polvere come mezzo di trasmissione; infrequenti le ep~demie di origine idrica. Non a torto la dissenteria è considerata come paradigma delle infezioni orali per nvaterie. fecali; le mani (imbrattate ai sedili, alle maniglie, alle porte delle latrine, o assistendo i malati 0 maneggiando biancheria infetta) e i cibi, dalle mosche ' riversantisi a sciami sulle deiezioni dissenteriche, o altrimenti contaminati, ne ·sono i veicoli. La truppa va messa sull'avviso con opportune istruzi0ni ed ordinanze. Oltre all'igiene meticol0sa delle latrine (calce, cloruro di calce), alla disinfezione della biancheria e degli 0 ggettì d'uso dei malati, si raccomanda caldamente l'impiego di guanti e scarpe di gomma al personale medico e di assistenza, e la guerra alle mosche. Si combatt(•no colla formalina (versata, in diluizi0ne al 10 %, su pi.atti e rinnovata ogni secondo giorno), colla razzia, colle carte moschicide, cogli spruzzi di miscela di Giemsa (tintura di piretro gr. 580, sapone di potassa, possibilmente inoàvro, grammi 180, glicerina gr. 240; allungare con 9 volumi d'acqua) un po dapertutto, col cloruro di calcio, gettato Ì!J piccola ·quantità mediante un polverizzatore sul davanzale delle finestre e sul!a soglia delle p0rte. Qualche protezione è pur~ offerta, per le in.fermiere, come sperimentai net reparto colerosi che tenni nel 1911, dall'applicazione di cortine di- garza alle finestre, assicurate alle cornici, ed, a guisa d'i doppia porti~ra incrociata, applicate alle porte. Il problema generico dei portatori (nelle epidemie a causa palese)- fu s0pra delibato e non occorre tornarvi sopra. Basta soggiungere, in particola·r e, che quali si siano 1e limitazioni imposte ai provvedimenti relativi, v~ha una parte del programma d1 azione, un programma minimo, la cui :attuazione ·mai dovrebbe subìre amputazioni nè dilazioni. Alludo alla caccia s.pietata al pGrtatore fra il perso1iale di cuci 'YllCl. Easta riflettere un istante ai rischi ai .quali il cllciniere infetto espone la truppa, per convenire n ella necessità imprescindiè ile di queste misure. Quando poi il nocciolo determinante l 'epide!llia 1

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rimanga celato, cadono i provvedimenti sui :t<>T· tat0ri, per la buona ragione che manca il modo di riconoscerli. Tuttavia non per questo debb-01.1:> aver tregua le indagin.i per scoprire le poss\bili sorgenti d'infezione; soltanto, astraendo da obbiettivi specifici, esse terranno un andamento più generico sorvegliando con parti<:olare cura le acque e i cibi, e sopprimendo quanto in pro· posito dà adito a sospetti. Ovvia :sorge la domanda se non sia possibile premun·ire le tr11ppe contro il fiagello dissenterico mediante la vaccinazi0ne. Purtroppo il problema è ancora lontano da quello stadio di maturità che ha raggiunto nella febbre tifoide, set· bene la vaccinazione abbia un autorevole han · ditore e strenuo assertore nello Shiga. La vacc!. nazione preventiva si annunzia promettente; desiderabile ed urgente una più larga sperimentazi0ne che ne attesti con. prove irrefragabili la innocuità e l'utilità. Ma allo stato degl1 atti è prudente attendere questa sanzione prima di paiss~re ad adottarla in massa negli eserciti. ·Più o meno entusiastico ma generale è invece il consenso s.ulla efficacia della sieroterapi:a. l Jnanime il rilievo dell'azione sorprendente, sullo stato generale, l'accasciamento, il p01lso, la temperatura; segue l'influenza sui fenomeni locali, la mitigazione del martoriante tenesmo, 11 diradarsi e rifarsi feculente delle scariche. . L'utilità della IS.ieroterapia nella dissenteria bacillare è dunque fuori discussione. Pretendere, per altro, che i singoli giudizi si sovrapp0ngano esattamente in tutto e per tutto, vorrebbe dire astrarre dalla natura delle cose. Dobbiamo considerare che il meccanism0 d 'azion.e del siero ·n·on consiste unicamente, come nella difterite, nella neutralizzazio·n e della tossina, ma si esplica altresì contro i corpi bacillari; eh 'ess 0 è antitossico e battericida ad un tempo. Ora, la prop0rzione di queste due proprietà non può mantenersi identica in ogni siero. Inoltre, in relazione alla parentela più o meno stretta fra la 1sottospecie dissenter.ica che ha &ervito al trattamento dei cavalli fornitori del siero e quella eh 'è causa della malattia nel caso concreto, è da attendersi un effetto terapeutico più o meno elettivo. Se, nella ipotesi peggiore, ·si amministri u·n siero diretto contro il tipo Flexner a malati del tipo Shiga, non è certo da ripromettersi più d'un'aziQ.ne modesta. Questo il m0tivo della diversa eccellenza dei risultati registrati. Non pa.r liamo di quell'incongruenza che consiste nel riunire in fascio, senza discernimento, i casi specifici· ed aspecifici sottoposti alla sieroterapia e poi ragi0narvi ·s opra con calcoli s tatistici globali. Con che non vuol prete·ndersi di condizionare e postergare in casi gravi 1

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SEZIONE }JRATICA

il ricorso al siero all'accertamento batteriologico, Il classico trinomio terapeutico, purganti, na.r· chè anzi qualche uti1e sembra potersene rica · cotici, clisteri astringenti, ha subito non iindiffevare anche nelle forme aspecifiche, perfino dal renti revisioni, ma s'è puré arricchito di nuovi siero normale: ma apprezzamenti sulla sua ef- e preziosi termini. « Purgare et iJterum pu'ngare » : ficaci.a sono ammissil:dli solo in qttanto desunti contro questo adagio del buùn tempo antico da ca·s i etiologicamen.te bene defi n.iti. comincia a spi'rare ve nto di fronda e si sono L'ideale sarebbe rappres·e ntato dal siero .omo- sollevate ancora voci di dichiarata eresia. I più . logo, ciùè di cavalli immunizzati con colture dello son paghi di contenere 1'uso del .calomelano, delstesso germe, che sostiene 'l'epidemia in atto. 1'olio di ricino, del solfato di soda al periodo iniNel1a impossibilità pratica di ·O ttemperare a que- ziale e darli in prosieguo solo .quando di ristasto desiderato,. 1a maggiore garanzia è offerta da g.no nel circolo fecale s'abbiano 1segni vis.ibili. 1sieri polivalenti : ne possediam0 uno ottimo, di Mentre il metodo purgativo perde terreno, ri preparazione nazionale, fornito dall'Istituto sie- tornano in auge i medicamenti aSSùrbenti. Iu• roteta piéo milanese. vero queste altalene e queste resurrezioni .n :;u U'll.'altra condizione per trarre dal siero il mas.- ci persuadono a prestare facile orecchio ai nuc·vi simo rendimento sta nella sua applicazione pre- verbi, destano anzi il riflesso d'una prevenzione coce e generosa; a seconda della gravezza, si non precisamente favorevole. Bisogina però ric::>può da 10-20 arrivare a 60-80 eme., distribuiti noscere che la esumazione del carbone si prein due volte nelle 24 0re, e se occorre ritornare senta in oggi altrimenti razionale che una volta alla carica nei due giorni successivi. Super- e si appoggia ad un corredo poderoso di fatti flua l 'avvèrtenza generale d'indagare s·e il pa- .sperimentali, nei quali è per giunta contenuta ziente sia stato sottoposto per il passato a inie- la chiave della diversa fortu·n a incontrata dal zioni di siero e qualora un tanto risulti, garan- farmaco in passato. Perchè, senza escluder~ una tirci contro lo scoppiù di fenomeni ana·fi.lattic! possibile azione sui corpi batterici, la sua atticol procedimento delle iniezioni S'ubentranti. vità si esercita essenzialmente per due requisiti : • Qua-nto alla cernita dei casi da sottoporre alla l'alta capacità assorbente, la proprietà di fissasieroterapia, ragione e carità di accordo vorr~b­ re le tossine con legame irreversibile nel tubo bero chie, riconosciuta la :sua efficacia, tutti i ma- int~stinale. Ora questi requisiti sono posseduti la,ti indistintamente potessero fruirne. Qualche in misura straordinariamente di versa dai si11giustificata riserva va però sollevata pei casi goli preparati, con tutta una scala di graùache non rivestono gravità: è da chiedersi se data zioni, ai piedi della quale è l'usuale carbone vela lieve entità del male l'utile compensi gl'in- getale, mentre in cima sta :il carbone animale, convenienti rappresentati da una possibile ma·· ottenuto con procedimenti speciali. lattia da siero e dalla creazione d'uno stato Per adempiere alla funziùne assegnatagli di anafilattico pel futuro. epuratore fisico-chimico il carbone dev'essere Ma i,fr tempi di guerra ben altri argom.e nti inpropi1nat0 generosamente, fino alla dose di 80 gr. tervengono a pesare ·sulla bilancia. Nessuno s'ilal giorno; la introduzione deve però avvenite lude che proprio il nostro esercito debba miracoa conveniente distanza dai pasti, nell'intento di losamente essere risparmiato, da questa calamievitare che su di esso si condensino anche i tà: tutto invece è certo previsto e dispooto p~t fermenti digestivi. farle fronte, larghe provviste di siero apprvnTuttavia nell'ambiente intestinale l'assorbitate. Ma il consumo di siero è considerevole per mento è meno tenace che non nella provetta ed ogni caso trattato, nuove provviste, dandosi il a lu,ngo andare si allenta e si ridissolve. Perciò bisogno, non sono improvvisa1: ili. Il suo impiego quand0 il carbone s'è caricato dei prodotti venesen.z a regola nè freno potrebel:> dunque dar fonfici elabo.rati dai bacilli della dissenteria, occorre do alle scorte più esuberantemente calcvlate e provvedere alla sua espulsione ed all'uopo gli • farci trovare a u·n dato momento senza mu·nlsi fa seguire il solfato di soda e di magnesia. zioni. In vista di questa possibilità le prescriAnzichè escludersi i metodi purgativo ed assor. zioni di siero antidissenterico van dunque tembente in questo modo si completano e cooperanù perate dai criteri d'una sana parsimonia, ricor .. · razionalmente alla eliminazion.e larga ed ienergica reD:dovi sénza risparmio nè indugio nei casi gravi, nei casi lievi soto quand0 le altre risorse della materia peccans, che, assorbita e resa iunocua dal veicolo carbone, compie accelerato il abbiano fallito. viaggi·o attmvers0 il tubo intestinale. * Pur facendo la debita parte dell'immancabile * * ottimismo fil0neisti'co, guardando ai rapporti Se possiamo guardare · con particolare cont· presentati, non possiamo rimanere impassibili piacenza ed orgoglio a questa conquista della di fronte all'inno di elogi prodigati al carbone medicina, non siamo peraltro inermi nel resto. (15) 1

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particolarmente nella cura del ~oiera, ma de.cantatò anche nella disse'nteria. E chi si trovi di assµmere cure di dissenterici non potrà s~n­ tirsi autdrizzato a non tener conto dei successi ·registFati, che h·an tutta l'aria di essere autentici. ~rovvida ed ~ugurabile misura apparirebbt: quindi · ~l promuoyere la fapè.r icazione d'un preparato del genere, che soddisfi, c0ll<\ garanzia _di éòntroll.i farmaçolog·ici, ai :r equisiti' voluti, per- mod.o d·a non essete s~rpresi impreparati dagli avve_nimenti ~emmeno per questo riguardo e sapere do~e metter le mani al bisogno, ed in casa nostra. · · In · mancanza di carbone, l'argilla bianca sterilizzata (bolus alba), in dosi anche maggi·..,ri 200 gr. al · giorno i1:J- thè' o la!te). può (fino farne le veci : anche per essa suss~ste .una 'llotevoie •diversità fra i singoli preparati. Ma l'implorazion~ eh~ il ~edico. si sente più spesso di speratamente rivolgere al capezzal~ del dissenteti'co si riferisce allo straziante tenesmo, . . al quale l'infermo reclama urgente sollievo: puasi ·pér : Ùri movimento ti flesso ci' trovial?JO fra le . 'man:i la siringa pronta ·per · l'dniezi0ne di m0rnna. 1Eppu"re 1;analisi :de11a sua azione ci ammo·nisce che alla resà dei éonti il rimedio è destinato a . fa.r e più male che bene. Perchè (l 'esanìe radiologico lo dimostra àll 'evidenza) la mnr::fina induce in éontraziotie spasmodica il piloro, lo sfintere ileo colico, le porz'i oni distali del cras·SO; ed è intuitivo che questi effetti valgono quasi a contr.oindicarne l'impiego. Stando a una· proposta . recentissima sembrerebbe · che il cloridrato di papaveri.na (fino a· 6 cgi. al dì, per iniezione) sia scevro di questi . incoin venienti,' pur procurando non minore ris toro. Sì tenta ai alleviare il premifo c0lla introduzione di zaffi di garza, sp~s­ si quanto· un ditò, nel ·retto, c·oJle supposte di 'bellado·nna e cocaina; e quando dell'oppio n«~n si possa proprio farè a meno~ si aggiunge nella supposta la belladonn,a , per controbilanciarlo par· zialmente. Nella medicazio1ie locaLe ancora un atto di au· ·tomatismo t erapeutico ci suggerisce senz'altro la prescrizione degli astringenti. Ora bisogna guardarsi d~ll'aggredi re ·così di colpo e t!I'utalmente quell'ampia s uperficie di ferita .scoperta, 1rella quale è trasformata ne.i casi gravi la mucosa del crasso. Essa va anzitutto drenata, con enterocl·isi a bassa press.i one, co1n mezzi indifferenti, tiepidi : soluzione fisiologica, al bisogni{) addizionata dt adrenali·na, decotto di malva, di 1salep, ac.ido borico all'I %· Importante è · curare i particolari della procedura. Necessita servir-s i di cannule molli di g.omma, da spingere alquanto in alto, a doppia corren·te (all'occ0rrenza improvvisate con· due cate-

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teri,, deputati all'afflusso l'uno, al deflusso . l'altro) per commisurare volta p~r volta il volume del · liquido, che ·.si fa penetrare a ba5sa pressione, alla tolleranza del malato. Questi . deve gia_cere in decubito laterale sinistro col bacino sollevato da u·n cuscino e la testa bassa. · A mi.s.ura che la flogosi si attenua, si fati. .su.qentrare . i lavaggi al permanganato, protargolo, 'tanhino,·· nitr~to d'' argento, in concentrazion~ ·cf~Ce~te. Più tardi picco.li clisteri a permanenza ..di dermatolo, argilla bianca, ecc. Qualche utile sintomatico da·nno il decotto di simaruba (30 a 300, concentrato a metà volun1e), di ratania, l'Uzara, i semi di Khossam · (in numero di 12 da ingE rire frantumati :1 .1attino) ; pure per via orale è stata preconizzata la ti'D..turà di iodio (al 5 % ; 3 volte al gi0rno IO goccie .in mezzo bicchiere d'acqua), insieme a clisteri di 30-40 goccie dellfi. stessa solu2jione in 1/2 litro d'acqua, . tre al di). · Di uso corr-ente, e incontestatlilmente utili, sono i fomenti, gl'impacchi caldi, il termoforv sull'addome. Largo e tempestivo dev'ess.ere l'uso dei: cardiocinetici (digitale e canfora a preferenza); ·le ipodermoclisi, le fleboclisi possono operare vere • • res urrez1on1 .. L'importanza .che spetta al fattore alimentazione . è troppo mota e le norme che debbon regolarla impresse nella mente di tutti. Ma in tempi eccezionali la difficoltà spesso sta nell 'ordinare . quello che nelle contingenze del momento. ~ possibile procurare. Qui ha campo cli emergere la pro11tezza di spirito personale . pe! traTre partito delle risorse che la situazione offre. P.iù comunemente a nostra portata si trova il decotto di rie.o .. Sem.b ra poi giovevole mantertersi fedeli, almeno a giorn~te, ad una sola specie di mucilagi·ne. L'ostracism0 decretato al latte si viene man mano dimostrando non del tutto .me· ritato; trascorsa la fase acutissima si . potrà, dunque ricorrervi, correggendolo con cloruro di calcio. · Quando tutti i tentativi sian riusciti vani· e la diarrea colliquativa strugga l'infermo fi·no all'emaciazione, prima di affidarlo al chirurgo per l'appendicostomia, è ancora da sperimentare la cura eroica. delle soluzioni ipertoniche (Singer) e la cura vaccinale.- Si praticano a distanza ·di' . 2-4 giorni iniezioni di soluzione clor-osodica in concentra.zione e quantità · crescente, progredendo ' da Io eme. di soil uzione al 2 % fino a raggiungere il massimo di 50 eme. al 25 %· L'acqua che serve a preparare la soluzione dev'essere distillata al momento, come si usa pel sal vars.run. In pari tempo si può eseguire il trattamento vaccinale, con dosi crescenti di bacilli dissente1


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SEZIONJ.t PRATICA •

rici uccisi, trattamento del quale il Castellani si -è servito ·con vantaggio. ' r Quand'è che siamo. autorizzati a dichiarare il _pazie~te guarito ed al riparo dì ricadute e quan,do possiamo assumer~ a cuor tra·nquillo la responsabilità di dimetterl 0, colla ·certezza di n0n .restituire alla truppa un fomite d ;infezione? Lfl _questione, come si vede, è di una delicatezza estrema. I bacilli dissenterici possono rimanere annidati nelle ulcere. La durata di el1mi·nazioce • .sta in complesso sensibilmente dietro a . qu•ella dei bacilli 'di Eberth, che prendono stabile dim0ra nella éistifellea; tuttavia anche i bacilli .dissenterici posso.no p~rsistere . vivi e virulenti ' nelle ulcerazioni incompletamente rimarginate per un periodo più o meno lungo, fino ad iber.nai-vi, costituendo 'l'anello di congiunzione fra ' le epidemie di due annate successive. Nulla tra~isce ,nelle apparenze . l'0cculta lal:.e ; l'infermo ~sembra aver ricuperata perfetta salute. È da queste . j{)lrme cr.oniche latenti, p~icolos.e a sè ._~d alle co1llettività, che preme guardarci. Quando l'esame delle feci riesce positivo, la _risposta è perentoria. Ma non sempre 1a eliminazione bacillare specifica è continuata; essa può anche essere •i nt~rrotta, periodica: dopo una o più a·nalisi colturali negative, ricomparire a .scadenza variabile. Questo per eccellenza il campo _di applicazione della rettoscopia, quello in cui essa dà i suoi frutti migliori ; il a:icors 0 a tale mezz0 ,d'indagine fanto prezioso quanto semplice· è ind~spensabile quando si tratti di decidere sul licenziamento. Esso ci può rivelare la persistenza di ulceri dissenteriche anche quando .le prove batteriologiiche son mute; e d_arci nel c0ntempo modo di curarle, ag,gredendole, sulla sua guida, im sito, con cauterizzazioni al nitrat0 d:argento e in.suffiazioni d.i dermatolo. •

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l\t.CEDIOINA SOCIALE. . In tema di nevrosi traumatiche. Su quest'argomento palpitan.t e d'attualit.~ vt è stata recentemente una discussione in seno alla Società dei medici infortunisti svizzeri, importante sia per l'autorità di coloro che vi hannc partecipato, che per le con1clusiioni alle qua ti b. -~ dato luogo. Crediamo che sia veramente utile no;n trasr.u · rare di diffondere nel pubblico medico e as~:cu­ ratore questi avvenimenti, che sono come le pietre miliari dell'infortunistica e perciò ci acc.:ingiamo volentieri a darne n,otizia, atti.ngenjv al resoconto. del « Monatschrift fiir U·nifallhei1kunden », lieti di const atare ancora una volta che le •

idee sostenute in questa discussione da uomini di sì altf~om peten~ ed autorità, come il Kauf. mann, il Pochon·, il Frank, ecc. sono· quelle stesse, che nella nostra pratica quotidiana ci hanno ,finora corrisposto in m-0do egregio e che oltre .che dal nostro ma·e&tro, il Borri, il quale da molt~ tempo le · v:a propugnando, ricevet~ero re' centemente la prova del fuoco dal lavoro casistico· del nostro Ciampolini, che ci duole non veder: ricordato nella d~scussione in parola . Il .dott. Pochon di Losa:nna· riferisce : Chiamasi neurosi ogni malattia del s.istema 11ervoso che non ha base anatomica riconoscibile. In un .nevrastenico ,UDI trauma può · esser la causa occasionale per lQJ svilupi>o della nevrosii traumatica, ma in tal ;,e8:SO, nç~._ si tratta di una malattia nuova, che si possa .:in· qualche modo di:ffei;enziare da una nevrosi ordi1:1aria; il fatto nuovo e importante è che _J'}nfortunato .. è . assicurato ed ha diritto àd un indennizzo adeguato per un danno residuatogli.. . ·· Da .ciò scatui:isce una grande iìorza suggestiva. 4'unico scop'C>? di un ammalato di neVtrosi traumatica è 1'indennizzo più 8=lto possibile. È strano che gli infortuni che conducono alla nevrosi traumatica sono il più delle volte di lieve entità; le gravi lesioni dell'estremità che ren. d0no Sipesso necessaria l 'amputaziooe, non hanno .quasi mai per conseguenza una •n evrosi traumatica. Al gruppo delle nevrosi traumatiche non appartengono le scosse del sistema nervoso che segu9no ai gravi traumi del cranio. L'autopsia in questi casi fa il più delle volte rilevare alterazioni .anatomiche più o meno pronunciate del sistema .nervoso centrale. Il irelatore ricorda alcuni dei lavori più im· portanti in tema di nevrosi traumatica. Fin dal 1866 gli inglesi hanno descritto questa malattia in rapporto agli infortu·n i ferroviari. Solo nell'anno 1909 (Sachs) &i cominciò a parlare seriamente di misure profilattiche. Nageli trovò (1910) ch·e quasi tutti i n·e urotici traumatizzati ripren·devano rapidamente il l avoro dopo l'inden•nizzo e guadagnavan10 più di prima. Morselli distingue cinque tforme di nevrosi traumat~ica: nevrosi traumatica del tipo Qp.. penheim ; forma neurastenica ; :forma isterica ; forma ipocondriaca; forma querulomane o pa• rano1ca. Pochon propone la seguente clas·s.ificazione : sinistrosi; nevrastenia traumatica; isteria traumatica. Le forme q11erulomani si verificano più facilmente nelle fersone eretistiche ed esaltate, _le forme ipocondriache nelle persone depresse e deboli. Il ··valore della ~lassifi cazione diminuisce di giorno iin giorno, poichè sempre più si riconosce •

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che due momenti psichici suggestione e simulazione, hanno influenza es.senziale su tutto lo sviluppo, la sirutom.atologia e il decorso delle nevrosi traumatiche. Una serie di' fattori secondari entra in giuoco nella patogenesi della malattia, specialmente il c~ntegno psichico dei compagni di lavoro.. ~ noto che alcuni compari stabiliscono i loro locali in vicin~nza di grandi imprese e si dann-0 pena di acchiappare gli infortunati di fresco per farsene dei buorui clienti e per sottrarre elegantemente dalle loro tasche la somma a cui hanmiQ: di·ritto appena l'abbiano riscossa. Gli operai non hanno altro da fare che dare pieni poteri medante la loro firma al compare e seguire le sue isttr~ioni. Molto spesso questi è anche U·n ex operaio che ha 'Ottenuto un inden.n izzo per un infortunio e che sa per. esperienza propria come si deve fare per raggiungere la somma più alta p·ossil::ile. L'infortunato is.enza eneriia si lascia abè~ndolare e incomincia la sua nevrosi di rivendicazione, trascina i suoi giorni nell'osteria fra il cere e il giuocare, si abitua rapidamente alla nuova vita vagabon,d a e perde la voglia di lavorare. Un -buon mezzo con.t ro il contagio psichico consiste nel ricovero prec:oce e prolungato in una casa di CUta ; ma q U•eStO non è Sempre possibile ; in tal caso è n~essario che il medico possa render.sii conto opportunamente delle qualità e. delle alterazioni del carattere dell'operaio e riesca ~ combattere, con un trattamento s uggestivv, le i•n.fluen_z e dell'ambiente dell'operaio. . Spesso è il contegno del medico di fronte al1'operaio che aiuta l'insorgere di una nevrosi traumatica .. Il medie-o deve tra ttare l '<?p~raio ferito assicurato non: come un numero, ma. come un altro paziente della sua clientela ed opporgli specWmente ·la più 'grande · benevolenza, altrimenti !''Operaio viene subito .n ell'idea che il medico sia suo nemico e d ,accordo col p·adrone e con la società <i'assicttrazione per sf·ruttarf.o ~ per inganna.rlo. Il relatore ritiene anche che all 'infortu·nato si dia la possibilità . di "occuparsi ad un lavoro più leggero di quello abituale per un e.erto tempo; ma questo n·o·n1 vogliono intendere la maggior parte degli industriali. Anch e la s ocietà d'assicuir azione col suo· contegno di fronte all'infortunato ha qualche influenza sull 'origine di una nevrosi traum.atica. U.n modo di procedere gretto, troppo, aspro e brusco è adatto a dare all'infarttt·nato !,impressione di essere danneggiato. Egli diviene diffidente di front e a.1 medico e alla società e cerca di mettersi in difesa. Il resultato di questi procedimenti può essere una nevrosi traumatica. (18)

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Per prevenire questa malattia il relatore ritiene necessario un ·p rimo esame obiettivo esatto e completo. Il primo certificato deve .dare un quadro quanto più esatto possibile dell'affezione esistente ; tutte le particolarità debl:ono essere notate. Il primo medico non, deve riguair· darsi, se è inecessario, dal chiamare un secondo medico per fissare precisamente lo stato obiettivo e giungere ad una diagnosi. Tutti i mezzi necessari ad un·'esatta diagnosi debbono essere esperiti, specialmente i raggi Rontgen. Quando la nevrosi si è instau•rata, 11 trattamento deve essere prevaientemente psichico; la meccaootera pia, la balneoterapia e I 'elettroterapia di per sè non sono sufficienti. Il relatore aggiunge anche che in occasione di una perizia deve sempre assistere il medico curante. L'i11dennizzo non deve essere nè troppo alto, nè troppo basso, perchè una somma troppo alta produce 'Dell'infortunato l'impressione di essere gravemente malato e la nevrosi viene peggiorata. Pochon raccomanda come indennJzzo nella nevrosi traumatica dichiarata, nella maggior parte dei casi, una rendita del 20-30 % per due o tre anni, purchè la detta somma sia interamente pagata. prima. dello scadere del primo anno. È prevedibile che quésto procedimento farà di· minuire, se non scomparire, la frequenza e la giravità delle nevrosi traumatiche, che han potuto propagarsi in grazia delle lacune di una legislazione forza.tamenite. imperfetta, dell '~ssen­ za di energia degli assicurati, del desiderio di un indennizzo e, confessiamolo pu'!e, dell 'ig·n oranza dei medici e della loro generoStità a spese alfrrui. GINO

PROSPERI.

ACCADEMIE, SOCIETl UDIOBB, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Società Lombarda di scienze mediche e biologiche. Seduta del 10 maggio r915.

L. Sulla epidemioilogia della me1Uingite cerebro-spinale.i - L'O. dwrante la recente epidemia di men1ngite cerebro-1spinale (47 casi osservati a1 Bergamo) ha notato quasi costantemente n,ei colpiti dall'i·nfezione la pediculosi. Colpito dalla somiglianza che vi è tra l'epidemiologia della meningite cerebro-spinale e quella del tifo esantematico, pel quale è o,r mai dimostrato certo come veicolo di trasmissione il a: peP1zz1N1


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diculus 'V~•timenti », ha pvtut0 con i suoi esperimenti dimostr.an:e in tre casi che :n ei pidocchi parassiti dei malati vi era il meningococco di Weichselbaum. Da questo fatto l'O .. non · intende trarre la conclusione, che un,ioo veicolo di tr-a$missione della meni!tlgite cerebro-spinale 1sia il pidocchio e tanto meno· vu0le togliere qualsiasi _iimportainza alla itif.ezivne ~r la via -nasofaringea. D'altra parte, forse, più che il « pe .. d1iculus capitis », nella diffusione della mal·a ttia ha importanza il « P·edicul'l.!-s 'Vesti-menti , , data lai ~aggioi; facilità .dii. questo a pas<Sare da pensona: a persona e da luogo a luog·_o. I soggetti che_più si p~estano alla trasmissione della malattia, o 1i. oosi detti portatori di bacilli, sarebbero quei malati che presentan'O il meningococco ~el sangue; infatti 1'0. n0n ha potuto mai is1olare il meningococco da quei pidocchi che erano parassiti di malati aventi i l germe soltanto nel liquido oefalo-rachidiia:no. Per la .profilassi· hai gr:a.ndissima importan~a l'isolamento dlell'ammalato ~no a che. nel sangue e nel liquido cefalo-rachidiano non. si riscontrano più men:ingococchi, come pure ha grande imp0rtçi1nza la disinfezi one delle biancherie e dei pavimenti dove ha soggiornato l'ammalato, e la più scrupolio sa pulizia personale di coloro che avvicinano l'ammalato •Stesso. 1

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Rep ~rto

radiografico ini ne'Vralgie del trigemino·. - In d~e caisi di nevralgia del trigeminv nei qua11. era assai oscura la diagmosi etiologica, l'indagine radiografica ·d iede preziosi risultati rivelando in uno di essi', riferentesi ad una giovane ventenne affetta cl.a. 1nevr~lgia della II e III branca, la presenza del terzo molare inferiore incluso ni cui aipice radi0olare penetrando .nel canale mandibolare vi determinava la compressi011·e del nerv-0 dentale inferiore e mett~ndo iiD ev~denza nell 'al~ro, riferentesi ad .una donna di 55 atD 11i sdentata affetta d.ai 4 anni da grave trigel?ÌD•a lgia:, fatti di stenosi del canale mandibolare. Nel primo ca·so l'estrazione del dente e nel secondo quattr·o iniezioni di alcool assoluto sul nervo dentale in.f eriore alla spina dello Spix determinarono la guarigion,e. ARLOTTA

A.

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liebre oppure ad un 'ridrope o tumore cistico del legamento rotondo. La diagnosi differenziale fra queste due affezioni essendo impossibile, venne posta la diag1nosi generica di «tumore cistico del legamento rotondv ». L'esame microscopico del tumore dimostrò trattatis.i di una cisti dermoide costituita da sola -cute c-0n: gh-iandok e peli. ~'A. tratta dettagliatamente della itStogenesi di una tale cisti dermoide, ponendù dn rilièvo le varie i potesi istogeneliche che si possono emettere.

Stil trattamento delle fistole wreteriche colla '1t•efrecto1nia. - L'O. illustra due , casi analoghi di nefrectomia1 lombare destra per fistola ureterica, residuata all 'esti·rpazione di grossi tumori fibromiomatosi dell'utero con sviluppo infraligame·n tare a retr-operitoneale. Uno dei reni presenta lesioni estesissime di nef·rite e pielite scler.osante; l'altro è sede di idro-pionéfrosi - c-0.n atrofia notevole del parenchima. Si conosce la frequenza ma non si dà .a:n cora sufficiente importanza alla preoocità dell 'infezione ascendente nelle fist-0le ureteriche. È . perciò raramente applicabile ~ma terapia con~erva­ trice :nel senso dell.a. uretero-neostomia, mentre la nefrectomia - quando ne Stiano date le condi~ioni ·périnittenti dovrebbe essere l'intervento di elezione. D . CESA-BIANCHI. COLOMBINO C.

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Premio semigratuito per i signori abbonati al Policlinicq ».

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F . Cisti dermoide de l canale inguf:na.le in co1i11iessiome col legamento rotorz,do. L' A. illustra il caso di un tumore avente sede nel ca·nale inguinale, da lui operato. .Esclusa in base all'anamnesi ed all'esame ol:;... biettivo un'ernia dell'epiploon o. dell'intestino, escluse un'ernia ovarica o _vescicale, scartata l'ipotesi di un sacco erniario vuoto e cistico e di un igroma preerniario, escluse la cisti ateroma.tosai e·d il lipoma, si pen:sò ad un idrocele muMACCABRUNI

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Proi:. F. DURANTE

TUBERCOLOSI ESUA CURA ABASE IODICA .Aftlnobè I lettori del • PoUcllnlco • possano !ormani un criterio dell'fmporliaoza del libro che costa L. 3, 50 ma che at nostri auociatl viene ceduto per Una Lira solamente, ne diamo qui apprego Il sommario:

INTROD UZICJNE. - Cause della tuberooloai - Etsenza del processo to beroolare - Effetti anatomlrl e clinici del proceuo tubercolare - Diagnosi deJla tubercolosi In generale Id. dell asce88o freddo - Id. della Unfoadenlte tubercolare Id. dell'adenite mammarJa e salivare tubercolari - Id. della prostatite tubercolare - Id. della clstlt.e tubercolare - ld. della . plolonefrite tubercolare - Id. della peritonite tubercolare - Id. della pilorite tubercolare - Id. della cleoo-appendlofte tu berco• Jare - Id. dfllla rettlte tubercolare - Dell'Idrope articolare tubercoloso - Id. della oeteite tùbercolaM - Prognosi - Tratta• mento lglenlco e fodloo della tubercolosi in genere - Cura della. tubercolosi polmonare - Id. della pleurit.e e perlt.ontte tuberco· lari - Id. della pilorite e cieco-appendicite tubercolari - Id. della metrite del collo ed endometrltl tubercolari - Id. della e}>tdldimite ed orchite tubercolari - Id. della prostatite tu bercolare - Id. della cistite e pfelo-nefrtte tabercolarl - Id. delle ulcere tubercolari della pelle - Id. della Jlnfoadenlt.e tu beroolare _ Id. dell'ascesso freddo - Id. delle artrostnovltl tubercolari Id. dell'osteite tuberoolare. Per oHenerlo sublt.o, Inviare Clar&ollna-Vaclla da UNA Lm.t, ooen· dovi la faseeita d'abbonamen&o o lndleando Il numero della medesima, eseluslvam~nie al Prof. Bntleo Morelli. Via del Trl· &oae, "9 Boma.

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APPUNTI .PER IL M·EDICO PRATICO. •

CASISTICA• . L'Insonnia nei cardiaci. La ghiandola pitu.itaria, secondo le idee di Salmon, nelle quali conv·e ng ono i maggiori fisiologi m0derni, segregan·d o una speciale S10s.tanza ipnogena capace di interrompere transitoriam·e nte la funzione delle cellule nervose de.stinate alla elaborazione dei processi psichici, saxépbe l'organo che presiede al sonnv. Di guisa che q ualsiasii fattore capace di modificare la secre.zione di queste ghiandole può .t: ortare modificàzioni nel ·sonno, provocando tutti i gradi intermedi fra l'insonnia e il sonno letair. gico. Le cause che pos.s:ono influenzare la secrezione ipofisaria sonv . molte: l'iperemia o l'isch·e mia della ghiandola, col~eguenza <lii alte irazivni del eircolo cerebrale, porteranin o ad una iper- o iposecreziQne ; l'aume-n to o 1a diminuzione della pressi·one sanguigna avranno analoghi effetti; veleni endogeni vd esogeni potranno €Sercitare sulle ghiandole una Iuuzione ecC4itante o depriment~; il dvlore inibirà in via riflessa la secrezione ipofisar:ia portando quindi all'insonnia; i disturbi della respirazione ostacoleranno egualmente detta ft1nz1one secretoria per effetto ,d ella deficiente ussigenazivne, <'Ui • essi• s1• associano. Lo Sb!riocchi, in una rivista sintetica (Ri·v,. crit. di clin. med., n. 8, 1915), si ,o ccupa di dimostrare come tutti questi nìomenti patogenetici dell'insonnia .si manifestino l1~ll1e ca1.·<liopatie. I vizi cardiaci, finchè non si abbia la perretta compensazione da parte del cuore, per i loro effetti sulla circolazdone periferica si possono distj ngttere in anemizzanti e non anemizzanti. Fra i V1izi anemizzanti, e quindi causa di iposeorezione pituitaria, trovansi la stenosi mitralica, l'insufficienza aortica e la stenosi aortica. Nella steno6i mitralica, 1' iinsonnia spicca su .quadro sintomat ologico, .appunto perchè in esso l'ipertrofia oompensatorr-ia, a differen~a d c·gli altri due vizi .aortici, tarda ai sviluppairs1i e non s1 mantiene costante. Per la insufficienza aor• tica qualche volta è il disturl::o st1bbi ettivo prcdotto dalla cefalea pulsatile che può, per via inibitoria, p0rtaire 1'insonnia . Nelle altre malattie cardiache, che noni sono anemizzanti, l'insonnia manca; durante il pe1

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riodo del · compènso essa può manifestarsi soltantv quando il malato siasi ,a ssoggett ato ~ gravi strap~zzi, ai qualti il cuore leso, e quindi privo di forze di riserva, non .p uò ri·spondère adeg·u atamente : sicchè viene a soffrirne il circolo iSanguigno, ed accanto alla dispnea da sforzo com p~re l 'insonn~a. Accade infatti assai spesso al medie:0 di sentii! ,n arrare dagli infermi cardiaci c...nne essi, dopo una giornata qi fatica, abbiano· passato una notte insonne, · e ·solo al mattino (quando cioè col riposo si è ~istabilito il circolo cerebrale .ed insieme pituitario) si 15.o no addormentati. Questa insvnnia, che 'Si potrà dire da sforzo, può manifestarsi anche nelle cardiopatie anemizzanti, aggravaindone gli effetti. Essa non va influenzata coi naircotici ma col semplice riposo. Vi so;no cardivpazientL, e sopratutto quelli affetti da cardiopatie arteriose, nei quali l'insonnia è di ind.ole tossica, e ditpende dal rene, che è incapace di eliminare le tossi.n e formantisi normalmente n.ell'0rganismo; questa insonnia, accompagnata da speciale agitazione, precede spesso l'esplosivne della dispnea. • Quando la dispensa siasi stabilita, a sua volta può divenire causa di insonnia. Infatti il paziente ~ffannato ha bisogno di ,star desto, per c.oadiuvare la sua difficoltosa respirazione mediante l'aus~lio di tutti i muscoli volvntari, e in irealtà per poco che egli si assopisca e si. rallenti quindi tale sforzo respirat~io, il suo sangue si carica di .anidride caribonica, obbligandolo · .1d imiprovviso e penoso risveglio. L'insonnia può esser.e inoltre proi\70.cata in via riflessa dall'esistenza del dolore, come si verifica appunto nei cardivpatici arteriosi con aortite : nei quali casi la pialattia porta già di per sè stessa nel suo corteo .sintomatologico l'insonnia ligata al deficiente circolo cerebrale, alla tossiemia renale, alla di spnea. Infine tutti questi fattori g·i à ricordati, i quali n,o n mancano mai ed in forma, più v meno imponente nel periodo ·d ello scompenso, concorrono allo stal:::iilirsi dell'insonnia durante l'asistolia; questa insonnia, che toglie aJ.. cairdivp.a tici scompensati qualsiasi ri poso di giorno e di notte, cede alla fine 'quando gravi alterazioni ·s i ·stabiliscono nelle cellulle .nervose, in modo che si ingenera quello stato di s.o pore che prelude al coma finale. Va in ultimo ·ricordata l'insonnia, che fa par.. te del quadro sintomatico del morbo ceruleo; in questa malattia, per l'esist enza della comu11iI

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cazione intervenitricola:re; esiste un profondo disturbo dell'ematosi, sicchè ogni organo ed ivi compreso quello. che. presiede al •s onno, viene pel s0vraccarico sangll:1gno di ~~do , ~a:rb~ico1 ostacolato ed intossicato funzione . , . . ,. nella - . su.a .. . " . G. SAJ3.Al'INI. \ J • . .. .. ~

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Sull'asma cardiaco ·nei balnblni.

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RoHMER (Munch. mediz. J,fochenschr., 1914,

n. 43. In sog·g<:tti cardiopazi~nti, . e . specialmente in quelli affetti da sclerosi delle arterie coronarie, ;i.insorgono spesso improvvisi iattacchi di asma (il cosiddetto asma cardiaco), i quali devono, ve~r ben distinti dalla comune dispnea dei cardiO"patici. L'attacco ~i asma cardiaco è spesso lieve e della durata di poche ore, ma può anche durare parecchi giorni e dar luogo a dispnea profonda e ad una grave sensazione suè.i ettiva di angoscia; il volto è · d'ordinario pallido, nia tal0.m 1a.nche cianotico; il pols-0 suole essere piccolo, molle, iineguale, .irregolare ; non di rado • insorge edema polmonare che determina la morte. Secon·d o la maggio~anza· degli autori l'asma , cardia.co è dovuto al1a insufficienza acuta d·el ventricolo sinistro, mentre il cuore destro continua a funzionare con -energia, ciò che porta ad una stasii sanguigna nel polmone. L' A . rileva come nei trattati che riguardano la patologia del cuore nei bambini non si faccia menzione dell'asma. cardiaco; e ritiene per-ciò interessante co·m unicare una sua osserv·azione personale riguardante appunto un·a bambinai di 6 ianni, accolta all'ospedale per ,vizio cardiaco scompensato .. Mediante una cura op- . · portuna si ottenne il compenso; m.a ad un tratto, e senza alcun sint o·m a prodromico, insorse un accesso d'asma cardiaco, che determinò la morte per edemai polmonare. V. FORLÌ. 1

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TERAPIA. .

I

I · :

pe~icoli

della prescrizione del felce maschio con I' ol~o di ricino. .

La f.elce maschiv agisce come un a1ntielmintico · perchè iStordendo i parassiti intesti.inali fa sì .che quest.~ allentino la l·otto presa .alla J>arete . intestinale 1e sianv trasportati n·e l basso intestin-0i, donde sio no espulsi -in conseguenza· della azione lassati va della stessa felce. Il colore verde dell'estratto eterev- di ifelce maschio è dovuto alla clorofilla. L'~zione della droga varia a ·seconda della località e_ dell'epoca dell'ainno llJella quale è stata raccolta, e de_l ~etodo di pre- ·

p~azione.

Recentem~nte

iSonv state fatte delle ricer~he per identificare il principiv attivo. Gmei~er h~ dimostrato che l' 85-90 % dell'estratto con?ta 4i . un grasso e di clorofilla, che non h?Jnno., alcuna a~ilO!lle antie1mirntica. Il residuale i.0-~5 °/o è oostituit'()l da: una miscel1 ai di acidi orga,.ni~i~ di cui il più importante è l'acido fili~µo. , Jµaft ha isolato u'D.i acido amorfo, aspidìi... Jl'olfilicino, che è stato ritenuto il principio attivo antielmintico della drio1ga. La dose medicamentosa d,e ll '•estrattO' è ordiniariamente di 2-4 grammi per i bambini, e di 6-8 grammi per gli adulti; possono essere anche isom.m inistrati :fino a 10 g.r ammi e più, ma una dose di 15 grammi deve considerarsi .p ericol0sa. Son.o stati riifer..iti parecchi casi nei quali la somministrazione di estratto di relce maschio iµsieme ad òlio di ricino ha prov0cato sintomi allarma•nti ed anche la mvrte. Si è supposto che il pr.inc·irpio attivo dell'estratto è facilmente, solubile 1negli alcali e nei grassi, d 01n de 1a ·n ecessità d i sostituire il ca1'ome1a1nio all'olio di rici110 , per l'espt1lsione dei venni s,t vrd·i ti. Robert osserva che l'azione antielmintica del 1~èstratto è d0-çru ~a &l butanone, ch·e è faciimente solutbile negli olii e quindi: allorchè esso è sommj.nis.trato insieme ad un oli.o, riesce velenQso. nop solo p.er i parassiti ma anche per l'ospite. Egli è perciò d'avviso che ;si . debba in·ib.ir·e l'ingestione , di olii, e pia·r ticolarmente dell'vlio di ricino, i·nsieme ed immediatamente dopo1 la somministrazione della felce maschio. ~sperimenti fatti sui conigli hamno diJ.IlOStrato ch·e l'estratto è assorbito, lentamente dall'intestino, ma qua·n do siia cvmbinato con olio l 'assorbim,ento ne è rapidissimo. Schrotten (Mun1che·ner medizinlische WO'che'n4Schrift, 1914) riferisce un caso di iarvveletDamento dovuto alla somministrazion,e contemporanea di felce maschi10 ed olio di ricino. Una donna di 27 anni er.a stata :rricoverata in 0spedale 6 mesi prima per re11matisn10 alle bra.eciia. ed alle gambe. Ultimamente la sua pelle si era pi·g mentata : si s0spettò una malattia delle vie biliari e del sistema surrenale. A \ 1 end0 detto al proprio medico di avere avuto dei vermi le furono somministriate ·d elle capsule di estratto di felce maschio e d·i· olio di rici•no. Il giorno seguente cominciò. a vomitare e ad accusare una grav·e debolezza, nvn d·o lori. Il gi.ocnv appresso ebbe convulsioni e diventò muta. Quando fu ricoverata all'·o spedale era incosciente, nion c'era febl:ire nè sudore, l'estremità erano fredde. La facciia , gli avam1:1"acci, le mani, i capezzoli, il monte di Venere avevano un coloritv bruno. I polmoni, il cuore erano normali; il polso ~olto picC'olo e molle. Le urine contene1

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IL POLICLINICO

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(513) Sul trattame1ito del'la piorrea al'Veolare.

- Nella pregevole prolusione del prof. Piperno riportata nel n. 9 del « Pvliclinico » si fa cen·n o dei 'Vaccini opsonici del Wright e di un trattamento1che rimedi alla povertà in solfocianuro di potassio nella saliva. Come si usano i primi e c0tne si può 0ttenere il secondo? Abbonato N. 2337. I. - La c0sidetta piorrea alveolare non sembra ai illlOderni st0matologi una malattia, ma un gruppo di mala.ttie con risiultat0 finale consimile. In alcuni casi l'origine può trovarsi nell'alterato ricambio materiale, in altri in un 'infezione da en1doameba buccalis, in altri in un 'infezione 'b atterica. Nel primo caso, Qltre ad u11 trattamento igienic0 locale, che deve esser tentato in tutti i pazienti con piorrea alveolo-dentale, si rende necessaria una cura generale ; nel secondo possono riuscire vantaggiose le iniezion1 lvcali con soluzione di cloridrato di emetina al 0 .5 ·per cento; nel terzo darà notevoli risultati l'uso di un vaccino da colture di microrganismi estratti dalle tasche piorroiche dei singoli individui. · La casa Parke, Davis e C. ha combinato un vaccino polivalente speciale « Pyorrhea Bacterin » che rapprèsenta eolture, accuratamente scelte da casi di piorrea, di Streptococcus pyogeneis (il più costante nelle tasche ·p iorroiche), di StaphyL01coccus albus e di DipLacoccus pnieumoniae (il più comune invasore dopo lo streptococco). Il Medalia di Boston usa un vac<'in0 cosl combinato per ogni dose: vaccino pneumococcic0 da 50 a 100 milioni di germi emu1sio-

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(5 14) Al dott. A. G. abb. 7335·

Non conosciamo il prepasrato di cui fa cen.n o l'abbonato ed in generale non ci occupiamo di specialità cosmetiche . •

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·POSTA DEGLI ABBONATI.

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·n ati, vaccino s~filoc·occico da 50 a 300 milioni e vaccino streptococcico da 15 a 75 milioni. Incomincia con dosi .minime iniettando il vaccino nel èiraccio mediante iniezioni profonde sottocutanee o intramuscolari. L'intervallo delle iniezioni è da 5 a 8 e a 14 giorni a seconda del migli\)ramento della malattia. La reazione locale è di poco conto e temporanea. ~er maggiori delucidazioni consultare : Gaultier. a Les vpsonines et la thérapeutique opsonisante par les vaccins de Wright ». Bibl. des Actualités médicales. Paris, 1909, Baillière. - Merritt. « The protective substances of the blood in their relation to Pyorrhea alveolaris 1. Dental Cvsmos, 1909, p. 44. - Medalia. « Chronic Alve0lar osteomyelitis : its treatment with vaccines J>. Dental Cosmos, 1913, January, July. II. - Alcuni autori a.m mettono che la presenza in ma.g giore o minor quantità di solfocianuro potassico nella sali va sia i·n rappvrto diretto con I 'immunità o la predisposizione alla carie dentale. È necessario ·q uindi conoscere il mezZJo .di farne la ricerca nella saliva e di rimediare alla sua deficienza. a) Per rendersi contv se la quantità di KSCN ·nella saliva è sufficiente, si aggiunge un poco d'una soluzione di cloruro ferrico in una provetta ~ontenente 5-6 grammi di saliva da analizzare. Se il liquido diventa rosso è segn0 che nella $aliva vi ha quantità s ufficiente di KSCN; se resta di colore arancio ve ne ha in poca quan· tità, e manca del tutto qualora la tinta risulti di color giallo chiaro. b) Per arricchire di KSCN la saliva. che ne è p0vera, piuttosto che ricorrere alla somministrazione interna del ri.m ·e dio (meno pericolosa è 1'ingestione di solfocianato di sodio nella dose gi ornalieta di 30 a 50 centigr., immediatamente d0po la cola.zione per periodi da 5 a 12 giorni), è preferibile il metodo di Andresea di Copenha· gen che ronsiglia la .svluzione al r /2 per rooo di KSCN usata come dentifrici 0 liquido. Secon· do l 'A. l'azione del rimedio si farebbe sentire dvpo il suo impiego per cui sarebbe provocata un 'azione riflessa che faTebbe aumentare la secrezione del sale nella saliva. Vedi: Michaels. "Ergebnisse der gesampten Zahnheilkunde ». 1910, in,_ l, p. 436. - Gies. " Relati of sulf.ocyanate to dental caries ~. n ,e ntal Cosmosj January 1913, February 1914. A. PIPERNO.

vano molta albumina, acetone, etere aceto-acetico, ma non zucchero. Le lfec1 n011 contenevano vermi. Le pupille reagi va•no prontamente alla luce ed era presente il riflesso rorneaJ.e. I riflessi patellari ed achillei· erano pure presenti e non vi erano paralisi. Malgrado le varie cure, l'inferma morì il giorno d opo l 'int-ernamentv in ospeda le. La necrvscopia mise in, evidenza parecchi.e emorragie pwntiformi sulla parete del cuore e dei grossi vasi. Vi eran91 pure numerose emorragie ,nella ·p ia madre e nella mucosa delk> stomaco e dell'intestinv. Nel gross·o intestino e nella porzione bassa del tenue si tr~vò del muco ematico. Le capsule surrenali erano completamente caseificate, mentre eranv sane ed iperplastiche le surrenali acressoirie. La morte fu attribuita ad av'1e1enamento da felce maschio ~in individuo affetto da morbo di Addison latente. DR.

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SEZIONE PRATICA

I componenti delle ~i.nture più cqmuni sono a ba'Se di bismuto, acido pirogallico, nitrato di argento, perossido d'idrogeno, fvglie di hen.na -0 alkanrna (lausonia inermis) ecc. Nella «Terapia delle malattie della pelle 1 del Jessner » (Unio· ille Tipografico editrice, pag. 5I5 e seg.) l'abbonato troverà notizie più dettagliate. È facile che una tintura, inn<>cua per persone sane (a parte I.a sensibilità individuale, che vari,a da soggettù a soggetto, versò le :SQ.Stanze contenute nelle tintu.re e che spesso è causa di eczemi, dermatiti, ecc.), diventi i'llJVece nociva, anche· Sùltanto localmente, i•n un individuo la cui resi1stenza .organica sia dimin.u ita, p. e., da lesioni irenali ed occùrre perciò la massima cautela nell'uso di tali cosmetici. V. MoNTESANO.

uccisi o feriti; oltre ad alcuni cavalli. L'attacco costitul una sorpresa straordinaria, perchè i cavalieri tedeschi nùn potevano assoluta.m ente vedere le !reccie che scendevano a cvlpire uQmini e cavia.111. La bomba è visibile, ma le freccie son cosi pie€ole' che l'occhio oon le può percepire nel l~o viaggio. Dopo questo attacco ne vennerv fatti altri su truppe in marcia e recar.on..:> danni gravissimi. Il sro ldato che è colpito da una freccia al capo, muore istantaneamente. Se essa colpisce u·na spalla, penetra cosi profondamente nel corpo da infliggere una ferita mortale, e l'uomo che è c0lpito ad un braccio 10 ad una gamba, è ridoitto a·s solutamente ·all'impotenza. Le ireccie ·p ossono cadere dagli aeroplani quasi come una piùggia vera e continua. •

VARIA.

CENlfI BIBLIOORAFICJ.

Come si è perfezionata la freccia che lanciano gli aviatori. - Una delle armi curiJose

Problemi sanitari di guerra. Editori : Ravà e C. È una raccolta di volumetti . pvpolari, che ha lo scopo d'informàre gl'itàliani 'sui cvmplessi p11oblemi che riguardano la preparazione e la difesa sanitaria del nostr·O! esercit0, dell'armata e della popolazione ·civile. L.a collezione è diretta da un comitato presieduto dal senatore prvf. Alessandro Lus:t ig e composto dai JJroressori Enriro Bwrci, iSenat0re Antemio Carle, Riccardo Ga1eazzi, Ferdinand-0 Livini, Vittorio Putti, generale Filippo Rho. Sono per 0ra in vendita i seguenti volumetti: · I. A. Lustig, sen~atore del Regno: «La dirflesa della plopolazione civile». - 2. R. Galeazzi, direttore del Pio istituto rachitici di Milano: «Le moderne provvidenze per i mutilati in guerra». - 3. Proff. Giovanni Grixoni, maggiore medicv: <e La difesa contro il tif0 (vaccinazioni) ». - 4. Pietro RondJoni, professore di bacteriologia a Firenze: «La difesa contro il colera, (vaccinazioni) ». - 5. Donatoi Ottoleng·11i, profess0re all'Università di Pisa: «La provvista dell'acqua potabile ». - 6. Taddei, pr0fes.sc.re d~lla "R. lTniversità di Siena: «Ferite da moderne armi da f.ulQco ». - 7. Achille Sclavo, professore alla R. Università di Siena: « L'igiene del soldato ». - 8. Dott. V. Perego, tenente colonello medico: « Sgoml::er0 dei feriti e degli ammaliati in guerra» . - 9. Dott. G. Massar0tti, maggiore medico: «Ospedalizzazione militare in guerra». · - IO. Prof. Gia:oi, aol onnello medico dell'esercito : « La difesa contro le malattie veneree». - II. Prof. Guidv Guerrini: «Lo strapazzo fisico». - 12 PrCYf. G. Bosch i, vice-dirett0re del Manicomio di Ferrara: «Le n~vros.i traumatiche in guerra ». Seguirà una seconda serie di altri I2 opuscoli. Ogni volumento· costa centesimi 10. (23)

della presente guer.ria è la freccia, l'arma dell 'antichità. L'idea di ripristi•nairla - nota l'aviatore inglese Claude Grahame-White - è venuta dal1a. Francia, dove si studiò un 'arma che pvtesse drai velivoli usufruire, come le bombe, della legge di gravità per acquistare una grande forza. La d'reccia parve la ,più indicata e due anni or. sono fur.ooo fatti i primi esperimenti con una freccia di metallo grave e acuminata, che risultò tropp0 grtos:s a, perchè sul velivolo ne pùtevan<> esser cari cate ben poche. Si ricorse ad un ti po più piccolo, ad una freccia di acciaio leggera, ma assai acuminata, di una. superficie comp()lSta di quattro lati taglienti. Queste piccole frecce --.,.. dice la P&rseveranza - si usano oggi impacchettate in 11umerv di cinquanta e l'aviatore in guerra le porta <:40n sè nella sua macchina. I pacchi di freccie si p0ssono aprire facilmente ad una estremità, .e aperto . il pacco, l·a pioggia di freccie cade ·irregolarmente, fendendo l'aria co1n terribile irapidità. Le prime prove ven.nero .fatte 1s.u dei buoi eh~ pascolav•ano tranquillamente in un campo. L'av.iia.t0re passancllo sopra gli animali ad un'altezza di duemila metri, lasciava cadere le frecce, che passavano addirittura le povere bestie da parte a parte e si c0nfiggevano nel terr~no, lasciando i buoi uccisi istantaneamente. Si potè iargomentare subito che u1n a freccia, ~nche lanciata da pochi metri, avrebbe ,potuto uccidere un uomo. Il primo uso delle tfreccie si fece nella guerra attuale in settembre, quandv gli aviatori fra:pcesi attaccarono truppe tedesche a1 bivacco. In uno de.i primi attacchi l'aviatore pa:ssò sopra uno squadr-011e di cavalleria ad U'll·a altezza di milletrecento metri, e tredici uomini rimasero


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IL POLICLINICO

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NELLA VITA · PROFESSIONALE. Cronaca del movimento proffSSionale. · ·F e.derazione degli Ordini dei -medvci. - In una circolare il presidente .L. Silvag·rii, dopo .aver traséritto .i l noto comunicato delle. Presidenze A. • :N. M. C. e F. O. ìVr:· (vedi fase. 23, pag. 775), aggiunge: «. I1n quèst i g·i.o rni nei quali si è iniziata la gu·e tra per le nostre altissime idealità nazionali, io sento il dovere di dichiarare agli Ordini federati ~he io sono a lor0 completa d.'.sposizione per ogni azione che credessero di richiedermi . « I medici che ·non sono tra i combattenti vigileranno e proteggerann0 la 1salute pubblica delle n,o stre p opolazioni delle città e delle campagne, e sapranno .assistere con amichevole colleganza le famigJ.ie dei n0stri colleghi che sono stati• richiamati o che si sono offerti vol0ntariamente. alla S a·nità militare ·e alla Croce Rossa. « L'augurio fervido che tutti noi rivolgiamo perchè la fortutJa delle atrmi dia la v ittoria alla 11.ostra Patria ci trova oggi tutti uniti e concordi, -e l'unanime sentimento del dovere compiuto darà a noi nuovo e giustificato orgoglio 'd i avere sempre a nteposte l'assistenza e la protezione d i tutti i sofferenti ·a ogni altra nostra aspirazione, a ognii nostro legittimo desideri0 ». I.

Ordine dei medici della pro1Jincia di PaiermO'. - Il Consiglio dell'Ordine dei medici della provi·ncia di Palermo, nella ri unione del 22 giugno 1915, udite le comttnicazioni d1el presidente riguardanti la preparazio.n e della assistenza sanitaria nel caso in cui per le esigenze ·d ella guerra occor1-.esse in città 0d :altrove sia. per servizi militari o civili un maggior . contingente di personale medico; apprezza·ndo la prontezza con· cui · tutti gli inscritti •n·ell'albo, . che non avevano ol::ib ligo di servizio militare, banno risposto :all'invito della Presidenza, mettendosi a disposizione dell'Or.dine per ogni possipile evenienza ; loda lo slancio ed il senso di elevato patriotti~mo che sping.o no la classe nello aedmpimento del .dovere confermando le nobi"li tradizi·oni del passato; • · e tributa a tutti i medici della città e provincia un .v?to ·d i plauso per lo· .spirito di djscipli;nia di c11i han·n 0 dato prcì· v a, e per il ·contributo di • operosità che sono disposti a dare néll'attuale m_o1nento decisi ' 0 per la grandezza e 1'indi pendenza della Patri.a. Il Consiglio dell'Ordine dei medici nella riu• ni0ne del 22 gi11gno 1915, .udita 1a comunicazivne del presidente riguàrdante la chiamata sotto (24)1

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le arm i di molti sanitari inscritti ·nell'albo della, provincia ~i Palermo, molti dei quali gi~ si trovano nella zo·na di guerra a prestare la loro opera di soccors0 e di sollievo ai feriti per la Patri~, sfidando. in.numerevoli disagi, fatiche, peri· cqli e le insidie del nemico, per compiere la· santa missione, di cui sono iinvestiti, di scienza· e di pietà; interprete del pensiero di tutti i sanitari della città e provincia di Palermo, invia loro un fervido e fraterno saluto, e, mentre. si augura di Yederli rit0rnare orgogliosi del contributo prestato, si compiace che il fervore di fede, l'abnegazione e la virtù che essi pongono nell'adempimento del dovere varranno ad accrescere le benemerenze della clas·se sanitaria e a rendere più gra~de, più stimato e rispettato il nome d'Italia . . 1

Ordine dei J.\tledici-Chirurgi di Napoli. - Si a\rvert,)no tutti i colleghi, che non ancora hanno curata la loro iscrizione all'albo dei Medici-Chir11rgi, di mettersi sollecitame11te in regola con qutst'Ordine, diver·samente tutte le loro domande, inviate alle autorità militari e civili per la mobilitazione sanitaria, non a,·rebbero alcun ~f­ fetto in caso di possibile nomina in uno dei suddetti rami di servizio sia pur temporaneo. Ciò valga di avviso anche per i laureati di quest 'ann0, .abbiano o meno impeg1ni di leva, i quali intendano essere adibiti. eventualmente come medici sia dal Ministero della Guerra che da qt1ello dell'Interno.

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Pro e contro l.1on. Bru1ielli. - Dopo l'Ordine dei medici di R·eggio Emilia (vedi fase. 23, pag. 775), .hann0 depl0rato il voto dell'on. Brunelli, contrario all'intervento i'taliano, gli Ordini' dei medici di Fjlfenze e Piacenza e le Sezioni di Firenze, Piacenza e Parma dell'A. N. M. C.; hanno riconfermato la loro fiducia nell'on. Brunelli l'Ordine dei medici di Milano, i pre~identi d~µe S~ionri Venete ed il Consiglio centrale di P.residenza dell'A. N. ~· C. . . In iseguito ad una polemica su1scitata dal « caiso .BTunelli » senv a lla -classe medica piacèntina, l 'on. Bussi ha rassegnat~, in segno di solidarietà . con l 'on: Brun·e lli, le dimissioni dalla . Sezione, aS!O'Ìtl'uO'endo che la legge gli vi·eta di ...... <:::> . o faTe a~trettanto per l'Ordine ma -cp.e provvederà in altra. guisa. ·Della questione si sono occupati anche al<'ttni

.in

g.i ~ruali ~edici.

L'on. Brunelli così si i1ntorno a que... - esprime ' . ste manifestaz'.oni (Il Med. C<mà., 20 giugnv) : •


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SEZIONE PRATICA

« ••. . Torno a contestare il driritto 1nelle orga-

nizzazioni prafessionali, Ordini e Sezioni della nostra Associazione, di chiedermi ragione della mia condotta politica, della quale devo rispondere a chi mi ha dato il mandato parlamentare. Se qualche Ordi·n e e Sezione nel desiderio di avere in Parlamento una voce di più a difesa dei legittimi .int eressi di classe e dt quelli non men0 importainti dei •servizi sanitari ha contribuito in qualche modo1 alla mia elezione lo· ha fatto spo1itaneamente, l:en sapendo del res.t o che cosa essa significasse, perchè .io non ho mari messo la sordina alla mia pir opaganda politica .. .. ». 1

questi eventualmen.t e versi .non può fvndare una sua responsabilità civile, perchè solo all'autorità giudiziaria è devoluto l'apprezzamento del se sussistaino nei .fatti denunziati estremi tali da autorizzare l'inizio d:i un procedimento penale; onde q uell'errore, -.:> non ha in sè l'efficacia di dar vita ad u.n procedim.en:t v penale, o, se in eff.e tti lo ha provocato, non è imputabile al cittadin·o, ma :all'atto civilme11te irresponsabile d·e l magistr.ato ». 1

RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARIA. umciali sanitari, medici condotti e veterinarii consorziali, pubblici umciali.

Il titolo di medico chirurgo dentista. - Il 16 settemb·re dello sc0rso anno il pretore di Arezzo Non solamente l'ufficiaLe sanitario ma anche assolveva p·er inesistenza di reato 11 dentista Egi- il medico condotto ed il -veterinurio comun1ale o dio Pilade Raffaelli, den.u nciato dal dott. Pilade consorziale è un pubblico ufficiale. (Caiss.azione Fabbri per essersi arrogato indebitamente il tidi Roma, 11 settembre 1914). tolo accademico di medico-chirurgo-dentista. senSecondo la pr·e cedente giurisprudenza: si attriza es.sere pro·vvisto della laurea rispettiva. Nelle sue motivazi0ni il pretore afferma ch·e il ti- buiva la qua lifica di pubblic0 ufficiale solamente all 'uffici.ale sanitario. Il medico con.d otto ed il tolo più adatto e ·p iù · noto 'Per un d1entista. del veterinario. municipale non erano considerati cogen·e re del Raffaelli. (autorizzato per le disposizivni transitorie della legge 31 mairzo 1912) non me tali. Si giunse, perfino, a negare a costorù la qualifica di pers·one rivestite di pubbliche funè quello cli dentista e neppure di odontoiatra, . . . ZlOlll. ma è quello di medico-chirurg.v-de nit ista. Di fronte al tassativo disposto· dell'articolo 207 La sentenza ebbe una grande eco nella classe del Codice penale che dichiara pubblici ufficiali sanitaria e provocò, fra le altre, due solenni coloro che sono rivestiti di pubbliche fu·n zioni, man.i festazioni di protesta all'ultimo Congresso della Federazione degli Ordini e all'assemblea anche temporanee stipendiate ù gratuite, a serannuale dell'Ordine di Milano. Un'esauriiente vizio dello Stato, delle Provincie o dei Comuni risposta al pret0re di i\.rezzo f•u1 data dall'avvo- o di un istituto sottoposto per legge alla tutela cato G. Sinigaglia, vice-pretore di T.vrino, il dello Stato, della Provincia o del Comu~ne, la cosa quale in un processo analogo emanò una ma- sembrava assolutamente ines.p licabile. Ben, quindi, la succitata sentenza della Casg,ni.fica sentenza n·e lla qual.e sonO? co·n futate pun-to per pu•n to le argomentazio11i del suo. co.llega sazione Romana, a rimuovere ogni fallace interaretino. petrazione ed ogni dubbio ed incertezza nella Il Raffaelli, non contento di ciò, conveniva applicazione della legge, ha dichiarato che l'ufavan.t i il pretore del II Mandamento di Firenze ficiale sanitario, il medico C'ùndotto ed il veteil Fabl:>ri per averlo denunziato arbitrariamente rinario incariti per proprio ufficio della tutela all'autorità gittdiziaria, chiedendo la cooidanna · della sanità put.b lica e della assistenza sanitadi lui al risarcimento dei danni nella somma di ria son0, per ·ogni effetto di legge, considerati lire 1500. Il pretore con sentenza 26 novembre- come pubblici ufficiali. 10 dicembre 1914 aro.m etteva la. richiesta del Dalla qualifica di pubblico ufficiale attribuita Raffaelli. ora ai medici condotti ·ed ai veterinarii, ·acquiAvverso tale senteniza .il Fabbri i.nterponeva stano tali professi0nisti prestigio maggiore verappello .a ssis.tito dagli avvocati Tito Martelli ed s.o il. pub1:: lico e l a l'Oro ùpera, diretta al supremo Enricv Sadun di Firenz·e. La nuova causa e1::1be fine di garentire l'incolumità della pubblica salu-0go innanzi a l Tribunale civile di Firenze, lute, diventa più autorevole ed efficace. Sezione II, il quale, con sentenza letta all 'udienCriediamo non inutile ricordare che l'offesa al za del 5 maggio, 1915, rigettò la domanda di in- lvro onore, .alla loro reputazione ed al loro de dennizzo del Raffaelli affermando che « denu.n - coro, c0mmessa con parole ed atti in loro preziare un fatto che si ritiene costituisca reato di senza, è considerata dal Codice penale come olazione pubblica costi.t uisce un diritto del citta- traggio, cioè, come delitto perseguibile anche di dino e che la erronea -0pinione giuridica in cui ufficio. Esso è severamente punito e la pena è /

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maggiore se l'vffesa sia eve11tualmente accompagnata d.a atti di violenza o di mi·naccia. Ricordiam0, eziandio, che il colpevole non è ammesso a provare la verità e neppure la notorietà dei fatti o delle qualità attribuite aJl 'offeso e ch·e , in fine, è aumentata da un sesto ad un terzo la. pena stabilita per qualsiasi altro delitto co1nmesso nella persona di un pubblico ufficiale a causa delle :s.u e funzioni.

Farmacia - Assistenza - Coadiuvazione .. nell'esercizio. Il tito,lare d·i una farmacia può farsi coooiu'Vare so!tto la sua direzione e presenza da un commesso mun.~to di pat.en1te, ma sifornito dello speciale titolo di abilitazione. Cade, perta'YVtO, in contra'V'Ven.zio1ie clii in caso di teni.porameo impedimen,to od assenza, affidi a detto commesso la continivazion.e i.,.i suai 'V'ece diell'azien1da. (Cassazione di Roma, 7 dicembre 1914).

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nuto l'esame pratico stabilitv dallo articoio 61 della legge sulle farmacie. Colui che è fornito del semplice patentino può attendere alla spedizio·n e delle ricette sol quando sia presente il titolare, perchè in tal caso egli agi.sce sotto la immediata e diretta sorveglianza e responsabilità di lui, ma non quand·o il titolare sia assente o temp0ra·n eamente impedit0 perchè la sostituzione, deve .a llora, a norma di legge, essere fatta a mezzo di altro farmacista o di persona che abbia almeno superato 1'esame per il diploma di al:dlitazione .

Medici di opere pie - Ineleggibilità a consiglieri provinciali. IL direttore d·i u1i ospedale, inscritto nella pitJ1ita orga11rica del perso'YVaLe tecnico dell'Istituto, è ineleggibiLe a co1isigliere pro'Vinciale, no1zr0stante il posto sia tenuto « ad honorem» senza stiperidio. (Corte di appello di Genova, 18 dicembre 1914) .

Richiamiamo l'attenzione dei 1ettori su questa importante massima stabilita dalla ca.ssazione di Roma in tema di sostituzione e coadiuvazi0ne del farmacista diplomato .n ella direzione, ainche temporanea, di una azienda farmacetttica. È risaputo che la legge sanitaria (T·e st0 unico del r 0 agosto 1907) disponeva nello articolo 56 ch e ogni farmacia destinata all'uso pubblico dovesse a ·v ere per direttore un farmacista legalmente approvato, che dimorasse i·n permanenza nell'azienda. La nuova legge sulle farmacie con• l'artic0lo 14, m.o difìcando sostanzialmente tale disposizion~, stabilisce che il titolare autorizzato di . una farmacia, pur rimanend0 personalmente responsabile del reg·olare es.e rcizio dell'azienda, può farsi sostituire temporaneamente da ruin farmacista laureato o diplomato, dandone avviso al Prefett0. Determina, eziandio, che il ~refetto, sentito le Giunte comunali ed il Consiglio provi.n ciale di sanità, dà le nvrme e gli orarii per il reg·olare esercizio delle farmacie nella provincia, tenendo anche co,n to della necessità in taluni centri del servizio nottur.n o e del riposo s·ettimanale a turno. Dal che si deduce che la nu0va legge mentre ha .mitigata la troppo assoluta disposizione della precedente secondv cui il farmacista non poteva mu·overs.i nemmen10 per un istante dalla propria azienda, ha bellam·ente contemperato la necessità di gar·e utire il regolare andamento di uno dei più importanti e delicati rami di servizio, disponendo che durante le assenze temporanee del titolare pvssa egli farsi sostituire da un assistente laureato o.diplomato. Non può, però, essere chiama.to a sostituirlo chi non sia diplomato, che .non a.b bia, cioè, soste1

La C0rte ha ·osservato che il medico direttore di un ospedale è pur sempre in rapporto, .n on ostante la gratuità dell'impiego, con la Commissi0ne provinciale di beneficenza da un lato e con la Giunta provinciale ammini.s.trativa dal1'altro. Con la prima per la potestà ch1e essa ha, fra l'altro, di vigilanza a che le varie forme di assistenza e di beneficenza così nell'intera ·p rovincia come 1nei singoli comuni ricevan·o razionale coordi·n.amento, di richiedere l'autorità governativa perchè proceda ad ispezioni sui relativi ser·v izii, ·ecc., ecc. ; con la seconda per la com pete11za che essa ha in tema di provvedimenti <lisci pliuari che fossero per avventura adottati in confronto degli impiegati e dei quali c.ostoro s.i re1)utassero gra·vati. Or poichè il Consiglio provinciale pr0cede alla nomina dei membri elettivi tanto dell'uno quanto dell'altro cons.e sso, è doveroso amm.ettere che ·n on concorra cvl suo voto alla d·esignazione colui che potrebbe trovarsi nel· la c0ndizione di essere da essi' giudicato, potendosi in tesi astr.atta giudicare che chi ha in .sJU·a mano la elezione dei suoi giudici possa eventualmente guidarne il giudizio. Tale inconveniente .n on si evita conr la gratuità dell'ufficio, perchè in tal cas0 si ha sempre lo stesso interesse ad u scir libero d.a ac~use, per quanto possan·o essere in concreto insussistenti ed infondate. La Corte h.a pure giustamente osservato che non è neanche .sufficiente 1 astensione per essere sicuri della indipendenza e della serenità del giudi~io, perchè, come ognuno ben piuò comprendere, può influire sull'animo di col0ro .che dovranno prendere a suv tempo il provvedimen"


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SEZIONE PRATICA

to giurisdizionale, anche il semplice fatto dello interessamento adottato dal sa.nitario consigliere provin ciale per la riuscita. di quelle d eterminate persone. Se egli le abbia raccomandate agli amici, se ne abbia esaltato il valore scientifìcv e rnorale, se abbia, nel periodo precedente alla elezione, centuplicata la propria attività per ottener.e che partecipasse alla seduta il maggior .n umero pos·si1'1il·e di perso11ali su.oi amici, non può mettersi in dubbio la esistenza di un vincolo di gratitu-dine fra l'eletto e quel tale elettore, non ostante .che cosbui siasi in ultimo ·volontariamente astep.uto dal voto. Doctor JUSTITIA. •

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bligo di mijitare ser\•izio. P eirò, essendo Ella ufficiale dimissionario, può secondo noi essere .n uovamente ria ssu1nto in servizio e reintegrato nel grado che pr.ima copriva. Occorre fare domanda in carta da bollo al Minist~o della guerra, Ispettorato generale di sanità militare, unendo copia del decreto .con cui furono, a suo tempo, accettate le dimis·sion.1. (5344) Vendita di mediciniali a dose e fO'rma di me.dvcamenti'. - Il Dott. L. T. da S. G. di B. chiede se passa ·essere dichiarato in contravvenzione alla legge sanitaria per avere ·s omministrat o·, qualche volta anche senza compenso, ai pr0prì clienti tavolette d.i sur limato e garze e cotoni: idrofili. Al medico non è con·s entito somministrare, sia pure gratuitamente, medicinali ai proprl RISPOSTI ! QlmlTI I ! DOMANDE. clienti, giacchè tal fatto nuoce agli interessi (5338) Medico co11•dotto unico nel Comune - dei farmacisti locali. n divieto è anche più A ccettazio1ie di not1'iina ad ufficiale medico nel stretto se trattas.i, come nel caso esposto, di Regior Esercito. - Il Dott. abbvnato n. 7164, veleni. Nè può nel fatto essere allegata l'urgenunico medico c0ndott0 del suo Com une di terza za p erch è·, come Ella dice, sul posto esiste re·. categoria e prosciolto·, anzii, per r,agion.e di età, golare farmacia . ·da.og.ni obbligo di militrure servizio, desidera co(5345) Ricchezza mobile. - Al Dott. A. A . -noscere ~e il C0n1une possa opp0rsi a che egli da C. rispo.n diamo che sullo •stipen·d io di lire .accetti la n0mina vol ontaria ad ufficiale medico 2200 ricade ora la ricch·e zza mobile di lire 189. 75 .del R t:sercito, se può egli spontanie amente ri- annue pari a lire 15.81 al mese. A ques.ta som.fiutarsi, e se, accettando, abbia diritto alla con- ma dovrà essere aggiunto l'aggio ch e si corri-servazione del postv e dello stipendio per la in- sponde allo esattorre e che è driverso da comune tera durata della guerra. a ·comune. Il Comune h a il diritto di chiedere la di Lei (5347) Sdoppiamento di condoit te - Provvedidispensa dalla chiamata alle armii eom-e u n·i co mento della G. P . • A . - Rico1-so - Termine. - Il ·m edico condotto che trovasi sul post0. Per la D ott. V . C. da M. J. desidera conoscere se av·stessa ragione Ella potrebl:e declinare 1'invito, verso la deC'isione della G. P. A. che ha deli·qualora Le fosse fatto dalla autvrità competente. berato per ragione di servizio lo sdoppiamento In ogni caso trattaindosi di prestazione volontaria di wn.a condotta possa il Com U•D e ricorrere al non sarebbe applicabi1'e il disposto dello artic-010 Co,n 6iglio di Stato od al G.0vern.o d•el R.e ed in 20 della legge s ullo · stato g.iuridi~o degli impiequale teinni1Je e se possa sostenere di essere gati civili e ·non pvtrebbe, · quindi, otten1eire la stato colpii to da malaria per ragione di servizio consenTfazione del posto e dello stipendio per la esercitando jl suo ufficio di medi·co cond-0tt o in intera durata della guerra. una zona eminentemente malarica. (5339) Pensio1ii. - Al dott. A . F. da T. E . Contro le decisioni della G. P. A. con. cui, risp:ondiamo che per ottenere 1a pension1e minima udito il Consiglio provinciale sanita·r.io, si provoccorre espletare 24 anni e 6 mesi di servizio. In1 vede allo sdoppiamento di una condotta medicvtale condiz~·one e con. 57 anni di età liquiderebbe chirurgica è ammesso ricorso al Governo d.el R e, annue lire 989. Per essere cvllocato a riposo vra, giusta quanto prescrive l'articolo 24 del Regobisogna dimostrare di essere in condizioni di sa- lamento gen•erale sanitario. In detto articolo non lute tali da non poter p.i,ù prestare servizio è indicato termine speciale, cosicch è bi·sv.gnerà ttti1'e. In tal caso liquiderebbe per uinia volta t anto attuare quello generale prescritto dallo art icolo una inden·nità proporzio.n:ale ai due terzi del ca328 della legge comunale e provinciale, che è pitale accumul:atq nel conto individuale, · nel di giorni 30 dalla notifica. Dal m omento che m •odo che sarà indicatv inel regvlamento, che non il territorio del Comune è em~n·entemente ma·è stato ancora redatto e pul:1b licato. larico, creclia1no che si possa ben 1sost enere che (5342) Chiamata sotto. le armi. - Al Dott. abl'infezione sia stata da Lei presa nell'esercizio l:onato n. 522 rispondiamo che per l'età che at- delle funzioni di medico condotto ed a causa tualmente ha non può essere chiamato sotto le del -m edesimo. Doctor J USTITIA. armi, essendo da tempo prosciolto da ogni ob1

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CONDOTTE E CONCORSI. ANCONA. Ospedale Ci'Vile ·« Umberto I». Cercasi su·b ito med.i co assistente, esente servizio militare. Stipendio io8o, a lloggiv e servizi0; vitto tutti i gior.n i, qualche fi.nceirto, ·n omina biennale. Riv·olgersi alla Direzio1ne m edica. CAMPAGNATICO (Grosseto'). - Due conc1otte medich e del capoluogo e condotta di Ci vitella; L. 4000 lorde per cura piena. Età massima ain·n i 35, salvo eccez. regol. Scadenza 20 lugli0. CANTIANO (P esaro). - Seconda <'Ond0tta .semiiresidenziale; L. 4200, senz'obbl. cavale. Proroga al 10 luglio. Accettaz. entro 20 giorni, servizio entro 30. Ab. 4658, di cui 2502 nel reparto, di ettari 4100; ospedale con camera .operatoria. * CARPEGNA (Pesaro1..Urbino). - Cond0tta per 3 comuni conJsiOrziati; a tutto 20 luglio ; L. 3000 fiino a iooo poveri (sono circa 600) , L. 300 quale U. S., L. 50 per ogni 100 o trazione di IOO semial:,b ienti, L. 700 per cav.; tre sess. su L. 3000; per i pairti L. 20-30; iassicur. Accettaz. entro 15 giorn~, salvo gravi .ragioni. · FORLÌ. Ospedale Ci'Vile. - A tutto il 15 lu~lio concorso ad assistente ·n·e lla Sezione chirurgica; annuo .a 'ssegno di L. 1300; 1mp0sta di R. M. a caricv dell'eletto. Ordi·naria gratificazione annua di L . 120, alloggi.o nell'Ospedale, caffè e latte ogni mattina e vitto per l'i.n tera giornata d.i turno per il servizio di guardia. LAMPEDUSA (Girgenti) . - Condotto per Linosa. ; L. 2400. Scadenza 20 luglio. MANDURIA (Lecce) . - C•ondotta Uggiano Montefu•sco ; L. 2500. Età limite 35 anni. Servizio e.ntr0 io gio!'n!i dalla partecipaz. Scad. IS luglio. MIANO (J're'Viso) . Cond0tto r esidenziale; L. 4150 lorde. Scadenza 20 luglio. MoNTEFALCO (Perugia) . A tutto ag0sto è prorogato il concor.so a una delle d ue condotte ; L. 4400 comprese L . 350 per !Obbligo1 della reciproca s upplenza . . Obbl. cav. Scad. 31 agosto. PERRERO (Torino). - Condotto ufficiale sanitario .per Consorzio; L. 3500. Scadenza 30 lugl'io. ROMA. 1Y.Ii1iistero dell 1 Interno: - È stato pubblicato un decreto di proroga a tempo• indeterminato degli esami a medico di bordo . . ROMA. A1inistero della P. I. - I concor si per per professore straordinario nelle F acoltà di medicina e chirurgia sonv rinviati: con apposito decreto sarà stabilit0 il termine ·p er la presentazione delle domande di ammissione ai con.corsi st essi. SCLAFANI (Palermo) . - Condotta; L . 3500 lord·e, sessennio ; alloggio. Due an-n i d i lau_.rea al 30 maggio. Cura piena ed obblig·o d i mantenere l'arm. farm. S cad. 15 luglio. Il conc0rso sarà deserto se non si presenterann0 e non saranno dichiarati eleggibili almeno due concorrenti. Per chiarimenti ri volger·si al i&indaco. SIENA. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario del Co1nu•ne; ved:i fase. 26. Scadenza 20 luglio. SORA (Caserta). - Quarto medic0 condotto p er i poyeri. D0c. al delegato municipale. Iscrizione ad un albo med . L. 2000 lo1rde. Scad. 11 lugl. 1

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IL POLICLINICO

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TORINO. Ospedale « Maria Vittoria» . Assist ente interno nella Sezione di pediatria medica d1retta dal prof. dott. Meynier. Presentazioni di titoli e documenti esclusivamente presso la Segreteria. VIRGILIO (MantO'Va). - A tutto il 31 lugli~ pos.t o di medico cliirurgo del riparto di Pietole, frazione de l detto Comune. In pianura, a chilometri 6 da Mantova, ecc ., L. 3000, più L. 600 inden'llità pel cavallv e vettura obbligatoria e L. 300 retribuzione se eletto ufficiale sanitario. Aumenti: sessennali. .l\.bitanti 1500 circa, con 800 di questi inscritti nell'elenco dei poveri. Giovane medico degli Ospedali di R oma, esent e servizio militare, accetterebbe supplenze interinati, e qualuinque occupazione d i ordine s anitario. Preferiscesi residenza in m0ntag.na e faticosa purch è ben . retribuita . Per trattative rivo•lger.s.i .al dott. .~ . F., t essera del Touring 97834, Roma. Medicv trentasettenne, fo!'n~to di congedo militare assoluto e di' ottimi titoli, pratico condotta, accetterel: be interinato in montagna, nell'Italia centrale •o settentrionale (eccettuato it Veneto). Riv0lgersi al dott. Arnaldo Veneziaini, Bolog na, via Mars.ala, 41, a nche telegira.ficamente . Medico chirurgo, non sog-getto obblighi militari , lunga pratica chi!lurg1ca, assumerebbe interinato ospedale quale primario 0 con dotta Piemonte, Lomba·r d.i a, Veneto. Dirigere ofiierte professor Roman.i , fermo posta, M·o dena. Giovane medico chirurgo esent e ser,1izio militare, pratica clinica, accett erebbe interinato, supplenza, a carattere preval entemente medico,. in residenza non disagiata e po·vera di aib itanti, anche varì mesi. Scrivere a1l'ind.ir izzo: dottor Antonio R anzani, Scicli (S :,racusa) . 1

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Sono segnati con un asterisco • i concorsi che ci risultanodiffidati, con due asterischi ** i concorsi che ci risultano boicottati dalle Associazioni Sanitarie Professionali.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Ordine dei SS. Maurizio e Lazz aro.

Commendatore : prof. sen. Alessandro Lustig:, ordinario di pato·l ogia generale a Firen·ze . Ordine della Corona d 1 Jtalia. Commendato r i : prof. Guido Bordon.i-U:ffreduz'"' zi, medic0-capo dell'Ufficio d'igiene del Comune· di 1\1.ilano; dott. Marcanti Giov.anni, medico provinciale. N ell' A m1ninistrazione ..)anitarria.

Sono pr.om0ssi il dott. cav. Chimienti Elvinv, da medico di ,po:rto a med.ico provit:ciale di quarta classe; Abate dott. Alberto e Sla·~ci <1(.lttor Ugo, medici di •p orto di seconda classe alla prima; ·d ott . Ang·eletti Nazzareno, da medico provinciale aggi11nto a medico provinciale df quarta classe . Il dott. Wolner, medico provin ciale, da. Bre-scia è trasferito a Lucca, e il dott. Nicolais, id.,. da Lucca a Brescia. Il dott. E. Miceli, medi'co di poirlo, è d'e stinat o a prest ar servizio in Libia .

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SEZIONE PRATICA

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NOTIZIE DIVERSE. L'emblema della Croce Rossa. . L.a Croce Rossa rende noto al pubblico che l'usù della bandi.eta o dell'emblema .d ella Croce Rossa, ciùè la « Croce Rossa in ca·m po bianco », è assolutamente vietato a chi non• abbia. ricevuto facoltà di usarlo. Ciò per evitare le penalità che dovrebèero es.sere i nrf litte i1n. caso di trasgressione. 1

L'Ospedale Maggiore di Milano e i servizi militari. · L'Amministrazione vs.pedaliera di Milano, presieduta dal dott. E. Arienti, con lodevole spontaneità ha posto a disposizion·e dei militari feriti o malati, complessivamente 800 lett1, circa 400 •dei quali furono offerti alla Sanità militare ed altri 400 alla Croce Rossa. In pochissimi giorni furono completamente allestiti in mvdo perfetto, a cura della Direzione dell'Ospedale Maggiore. Le infermerie furono dotatie di tutto quel complesso di accessori indispensabili per rendere l 'a1S siste11za veramente completa: dai laboratori ai bagni, dalle camere di isolament0 ai locali di s0ggiorno, ecc., e c:ò senza diminuire notevolmente il numer-0 d.e i letti destinati all'assistenza dei malati civili, lodevo... lissimo intento raggiunto dal prof. Ronz.ain1. Il grande Ospedale militare di riserva fu diviso in tre repa·rti : di medici•na, di nevrologia e di chirurgia. Il riparto .d i medicina funzivna in questo modo: i soild.a.ti app·e na vi entrano vengono rifocillati e sottopo,s.ti al 1:1agn10 gen~rale; gli abiti che indossano sono inviati .a lla disinfeziùne od al bucato; i malati gravi vengono distribuiti in apposite camere, gli altri nelle ampie e linde infermerie. Il · rip.a rto chirurgico, il più esteso, trova posto in un grande p.a diglione dell'Ospedale di v.ia Pace, e fiu provveduto per l'occorrenza di sale di operazione, di medicazione, di radiologia ed altre indagini, nynchè per cure fotoradiotera piche. . La ·d ir.ezion•e dell'Ospedale fu. affidata al ·professor Ronzani, che è anche capo riparto della sezione d.i medi'cina, alla quale sono pure .a1s$egnati i dottori Mariani e Perego. A capo del riparto delle malattie nervose è u110 sp.e cialista, il dottor Medea; ed a quello di chirurgia il primario chirurgo dott. Bussola coi colleghi chirurghi Bonfanti, Sembianti, Secchi .ed il radiù~ logo dott. Viganò. Oltre alla Sanità militare, anche la Croce Rossa nell' Ospedale Maggiore h a già a sua disposizi.o ne due grandi padiglioni, affidati ai primari chirurgi professori, Baldo Rossi e Franco Crosti. 1

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Offerta della Svizzera alla Croce Rossa italiana. Il console generale svizzero in Nap0li, signor Meuricoffre, a nomie della colvnia svizzera ivi residente, ha trasmesso al p·riefetto comm. Menzinger lire Io,ooo per la Croce R ossa Italiana, accompag:nando la cospicua offerta con la seguente lettera : « Mi pr-egio rimetterle qui in sen10, con preghi.era di volersi compiac·e re di traismetterlo allv spettabile Comitato regionale della Croce Rossa Italiana, un vaglia del Banco di Napoli (n·umero 319900) di lire ro,ooo come provento di una sottoscrizione fatta nella colonia svizzera di Nap0li e dintorni i·n1 favore della provvida istituzione. Sonv felice di poter ri1nettere alla S. V. Ill.ma questo attestato di affezione dei .m iei connazio11ali e di me medesimo per il paese che ci ospita, e colg.o l'occasione per presentarle i sensi d·e lla mia stima e considerazione. Il console generale svizzero : Meuricoffre >>. 1

Un'ambulanza donata alla Croce Rossa dagli ita· liani di Parigi. Un Comitato costituitosi a Parigi fra i COl11l.ponenti la colonia italiana ·e p·r esieduto da donna B·ice Tittoni, ha stabilito di donare a1la Crose Rossa Italiana una splendida automobileambulanza radiografica. La Presidenza della Croce Rossa ha nominatv il dott. Emilio Grego, di Genoiva, direttore della .nuo,ra consegna. •

Per la preparazione sanitaria civile nelle provincie lombarde. Un cor•So per l'assistenza aJ, contagiosi e le disinfezioni è tenu·t o dall'uffi:ciale sa;nitario di Milan0, prof. Guido Bordoni Uffreduzzi. Un corso. anal~g-0 viene pure svolto dal professore Camillo Terni. La ·p rovincia di Milano ha diviso le iscrizioni per zonie : i circondari di Milano e Lodi fannv capo al1'Ufficio d'igienie in via ~alermo; i circondari di Abbiategrasso, Gallarate e M-0nza al Cùmizro agrario. Sono pure da segin:alarsi il corso per le allieve infermiere, affidato ·a l d·o tt. Eugenio Levati, ed una seri.e di conferenze, tenute presso le varie :i·stituzioni milanesi da colleghi che concorrono entusiasticamente alla preparazione civile e sanitaria. Per la proivincia di Pavia il dott. Ownelli, presidente di quell 'Ordi.ne dei m.edici, sta trattando con quelle autorità per un corso analogo di lezioni da impartire ai medici condotbi ed al personale di assistenza.

Ospedale ehlurgioo militare. Niella sede che fu già ospizio dei vecchi nel Luogo Pio Trivulzio in. Milano, si va allestendo un magnifico e completo ospedale chirurg:ico militare. Conterrà sale per l'antisepsi, per le operazi·oni chirurgiche, di degenza e tutti i più moderni servizi e le più pratiche e c01npliete installazioni ig:ieniche. Per• 1ora esso conterrà 1000 letti. Ma il Gonsiglio di a.m.m.inistrazione del P.iv Luogo Trivulzio, il quale spon.t aneamente offrì .m età del locale al patri'ottico e pietoso scopo, è disposto, occ:o·r rendo, a mettere a di.sposizi01ne della Sanità militare anche .il resto d~l fabbricato, cosi che la potenzialità dell'ospedale può anche essere portata a circa 2000 letti. Dirigerà il nu-0vo ospedale il prof. A. Cernezzi.

L'ospedale Brioschl per I feriti in guerra. Milano centuplica le sue risorse podierose per i bi·sogni della guerra. Da pochi giorni è stata iniziata la sottoscrizion·e pubblica per l'assisten(29)


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IL POLICLINICO

za i•n di pendenza della guerra ed è già stata raggiunta la cifra di quattro milioni e mezzo. Nol:iilissimo 'e sempio di patriottismo e di virtù opeirante e fatti va ! Si pr0vvede ainche alla creazione di vasti e adatti ospedali : caratteristica di questo movimento è la rapidità con la quale, in tutt-0, ·o in parte, stabilimenti industriali si trascformano in ambienti sanitari perfetti. · È il proprietario dello stabilimento che non isolo offre am1bienti adatti, ma si assume ognd. oneirie. Talvolta gli operai si .adattano V.o.lentieri a far posto, rinunziando a com0dità, offrendo l 'qpera loro disinter·essata; talvolta è anche l'i n1d u.stria che, riman1e ndo inerte in qualche suo ramo, sgombera spontaneamente i locali. Due esempi lumi n osi di queste furme di adattamento sono dovuti ·Uno alla iiniziativa della ditta Achille Brioschi e l 'alttro dei Fratelli B0c• 1

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COnl.

La ditta Brioschi ha ceduto alla Sanità militare un pianiv terreno rialzato e un primo piano in un'ala separata e silenziosa del fabbricato, po.sto dinanzi alla solenntità della. campagna lombarda, alla Gambolotta. L'0spedale, che vi è •s.t ato istituito, non è a corsi.e ma arieggia. la villa o la pensione. . C·ontien·e 75 l etti 1ed è Mredat0 con ogni «comfort». Oltre l'.a rredamen·t o sopra indicato, la Ditta si è assunta a 1suo carico la spesa di disinflezione, acqua potabile, illuminazione e riscaldamento per la cucina e per i ba~'nti.

La Clinica del Lavoro di Milano per le famiglie dei combattenti. Le esigenze del ric0vero dei feriti della guieirra ha.n no avuto. dei contraccolpi a Milano, pe1· la verità tutti sopportati con animo lieto e quasi con ambizione. Ambiziosa del 1nuovo stato di cose che le 1Si è creato, per il modo col quale ha saputo superarlo ed anzi trar:ne motivo p~r un'opera più vasta di s impatica asisistenza civile, è stata la Clinica del lav.o.ro. I magnifici padiglioni di via Guasta.Ila, presso gli Istituti clinici di perfezion.a men to, hanno subite. la sorte comune; l a Sanità militare ha facilmente ottenuto che uni centinaio di letti della Clinica del lavor0 fosse messo a sua. dispos.izione, almeno per gli affetti da forme mediche. La Clinica del lavoro ha visto diminuita sen•s ibilmente la sua speciale attività, ma ha provveduto ad una nuova forma di assistenza: mediante uno speciale C0mitato viene in a:iuto alle famiglie operaie aventi membri da 0spitalizzare in clinica o .altre persone inferme, ma particolarmente militari richiamati in servizio. È com.inciato a funzionare il servizio. degli alimenti. Sono trentacinque le ·f amiglie di ri· chiamati che ven1g on0 aiuta.te in quest0. modo. Tre volte p·e r settimana i ragazzi esploratori, provvi.sti di biciclette, si inca.r icano. ·d ella distribuzione dei viveri a do micili·o, per turno. U'lla volta per settimana, la domenica., le famiglie s0no c0nvitate nel cortile della Clinica a un duplice scopo: di 1offrire loro una buona co-laz:i0ne, e di offrire ai med.ici della C0mmissione il modo di esaminare le condizioni di salute, specia lmente dei tambini. 1

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XXII, FAsc. 27)

Le cliniche di Padova militarizzate. . Sin dall'inizio della mobilitazione l'Ospedale ci vile di Padova, dove han1110 sede le Cliniche un.iversitarie, mise a disposizione dell'autorità militare sanita•ria 600 letti divisi in varl ripa~ti dei quali assunsero rispettivamente la di1"ezione i pr:oifess0ri De Giovainni, Bassini, Lucatello, Albertotti, Breda, con la collaborazione dei loro siu.pplenti, aiuti ed assi.stenti proff. Penz0, Carraro, Austoni, Ricci, Giavedoni, Bertelli, Farini e Cavagnis. Il Congresso dell'alimentazione popolare. In considerazione delle condiziona. attuali del Paese, il C0mitato ordinatore di questo Congressv ha deliberato che esso debba tenersi a Milano, tra gli ultimi g.iorni di agos.to ed i primi di settembre, con un programma che riflette principalmente l'opera dello Stato, dei Comuni e delle Cooperative nei riguardi <;iel gra'110, dell'alimentazivne carnea, della produzione del latte e dei latticini, dell 'utilizzazi0ne del1'uva come sostanza alimentare, dei prodotti minori e delle provvidenze statali per rispetto ai trasporti delle derrate alimentari. La questio·n e della utilizzazione delle sostanze alimentari d.n rapporto al massimo rendimento nutritizio ed economico sarà oggetto di condizioni specifiche che verranno tra·d ott·e in norm e popolari e diffuse per ognri dove. Limitando, secondo le esigenze del momento, la mater~a del Congresso ai temi suddetti, l'assemblea stabili di rimandare a miglivr tempo in un grande Congresso Nazionale la trattazione di tutti i

problemi del! 'alimentazione, gJà precedentemente esaminati ed affidati a competenti relatori.

Per il ricovero degli allenati. Una recente . circolare del Ministero degl'Interni .ai prefetti dice : « Risulta a questo Ministero che le Amministrazioni prDvinciali, nei casi in cui provvedono, a norma del primo comma dell'art. 73 del regolamento 16 agostv 1909, 1n1. 615, su1 manic<Ymi e sugli alien ati, al rticovero di maniaci appartenenti ad altre provincie, <>mettono il più delle volte di notificare in tempo utile il • ricover0 stesso alla prvvJncia di appartenenza dell'alienato, la quale viene i1n1 tal modo a trovarsi mell'impo.ssibilità di valersi della facoltà co1n·sentitalie dal secondo comma del citato articolo 74, di far trasferire l'alienato medesimo nel pr0prio mani'c omio. Siffatto sistema, oltre a produtrre gravi inconvenienti contabili e amministrativi, è •s pesso causa d'u·n aggravio fina.nziario in.on indifferente per la provincJa di appartenenza, cvstretta a corrispondere una retta più elevata di quella eh.e potrebbe pagare, qu.a lvra il diemente venisse trasportato a tempo nel manicomi 0 di cui essa si avvale. Si richiama in proposito l 'attenzi,one delle SS. LL. e si· prega di rivolgere vive raccomandazioni . alle di pendenti Amministrazioni provinciali, .affinchè per l'avvenilf'e sia curata la solle~ita notifica del ricovero dei dementi alle prov.i ncie i•nteressate, in guisa da evitare il ·ripetersi degli inconvenienti suaccennati ». 1

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XXII,

SEZIO:r>.~

FASC. 27]

Medici tedeschi in turehia.

Il « Secolo » in·f orma che i g.i ornali della Svizzera tedesca vanno svolgend-0 una campagn::i. denigrat0ria sull'organizzazione ·sanitaria militaire italiana, la quale 1Sarebbe assolutamente impari ai bisogni, sia per mezzi fina.n ziari che ma. teriali, tanto ch·e numerosissimi feriti sarebbero ricoverati negli all:erghi dei grand.i· laghi . Basterebbe questo richiamo a smaschera re i fini commercialistici cui tende quella stampa del paes·e degli alberghi. Quant0t alla nostra orQ"anizzaz,ione sanitaria militare, ·eSis.a in.o n ha bisogno di difese ed i numervsi'Ssimi feriti esistono solo nell 'imniaginazi.one e inei desideri di nostri nemici pa1'esi ed occulti.

Le « Basler N acrurichten » ricevono da Salonicco.: « Al~uni medie~ ii?liani qui giunti a Costantinopoli hanno dichiarato che nell'esercito turco 1si trovano 1800 medici tedeschi e che nella capitale turca sono eone.entrati 70,000 feriti ».

Un comunicato ufficiale del Governo austrvungari.co afferma che i soldati italiani si sarebbero ubriacati durante le operazioni presso Plava e che essi ucciderebbero i feriti memici. L' « Agenzia Stefani » .d ichiara al riguardo : «I soldati italiani si trovano nell'impossibilità di ubriacarsi, non venendo loro distribuitv alcun genere alcoolico, :nè avendo nella quasi deserta regione di Plava modo di procurarsen-e pe1:° proprio contv. Essi, anzichè ucciderli, curano i feriti nemici, malgrado i sistematici atti di ostilità da parte austriaca c0ntro i nostri portaferiti » •

Le epidemie In Austria. Il

Secolo » ha da Vienna che i giorn.a li austriaci ·esprimon0 grandi timori per le epidemie che iinevitabilmene scoppieranno in Austria durante la prossima estate. Secondo la « Zeit » da parte delle autorità già sono state p.r ese importanti misure pTecauzionali e g.ià ·s ono state ordinate diligentissime disJnfeziorni alle stazioni, alle scuole e in tutte le località in genere dvve si verificano rilevanti concentramenti di persone. Al Municipio di Vienna si è riunita la Commissione sanit aria. Il direttore gen·erale della Sanità pubbliva dott. Bohm, ha letto un interessante irapporto sull'opera svolta dalle autorità sanitarie viennesi durante la guerra. Da tale rappo·r t0 .risulta che giumsero finora a V1ienna 4000 s.oldati ammalati ,d i dissenterja ; nella popolazione civile furono colpite della stessa malattia 334 persone. Vi furono a Vienna dallo scoppi.o della g uerra 393 casi di colera riscontrati su militari e 25 su civrili. Furono pure 1segnalati 1433 casi di tirfv dei quali 317 c{mstatati su stranieri : 1098 persone furono colpite di vaiuolo, 230 casi ·d i vaiuolo fu\l"ono seguiti da morte. In seguitv a tali risultati Ja Commissione ha inviato al Governo uin mem0riale per chiedere la im.m ediata .a utorizzazione c1i introdurre a Vienna la vaccinaz:ione obbligatoria antivaiolosa di tutta la popolazi0ne. cc

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Si ha 11otizia da Vienna che il Mini1stero del1'interno dell' Austrda ha dichiarato che quattro casi di eolera so·no stati constatati a Vienna ed alcuni altri nella Baissa Austria ed in Moravia. ,.

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Sul nostri servizi sanitari in guerra.

Calunnie austriache smentite.

PRATICA

Le infermiere negli ospedali militari tedeschi. Una irecent e deliberazione del Ministero d~lla g·u~rr~ d.ella Ger.mania stabilisce che negli ospedali d.i riserva saranno .ammesse d'ora ~n poi soltanto infermiere di pr0fessione o diplomate anpartenenti ad organizzazioni eco.nomiche. 80.. c in speciali circostanze il primario è autorizzate. a trattenere delle infermiere volontarie di speciale capacità ( « Jour.nal A. M. A. ») . 1

Una .mediehessa militare in Germania. La moglie del chirurgo ortopedico prof. He1bing di Berlino, laureata in medicina e speci~·· lista in chirurgia vrtopedica, ha prestato. per parecchi mesi la sua opera ai militari feriti. Recentemente ha ricevuto una posizione ufficiale : la signora Grethe Schiiler-Helbing è divenuta la prima « Militararztin » d·ella Germa·nia (cc J ournal A. M. A. ») .

Decorazioni rumene. La <e Klin.-tberap. Wochenschrift » del 17 maggio informa che ad Ehrlich e von Behring è stata conferita la Reale CT0ce Rumena per meriti nei servigi sanitari ( « Journ. A. M. A. »).

Al prof. Berti. stata consegnata al prof. Giovanni Berti u•n'artistica pergamena, recante le firme di oltre 200 medici doella città di Bologna, tra i quali figurano i proff. Murri, Alb.erto·n i, ecc. , per sollecitare l'illustre pediatra a non lasciare la cattedra dell'Ateneo bolognese, che egli 1illust-ra ed onoira. I,a pergamena venne . con.segnata dal prof. Pini, che espresse 1nuovamente con calde parole l'augurio che il Berti continui ad impartire il suo inseg·n·a mento dalla dotta Bologna. È

Premio Carnegle ad un medico condotto. La Commissione civile della z-0na di _L\. vezzano, recatasi es.p ressamente a S. Benedetto dei Marsi, ha con segnato al dott. De Sainctis un premio Carnegie consistente in uina medaglia d'argento e L. 500 in denaro, conferitvgli per l'oper a da lui prestata nella triste continge.inza del terr.émvto del 13 gennaio..

Onoranze a colleghi. I cittadini d.i Castello sopra Lecco (Como) hanno offerto al dott. Corrado Crollalanza, che da tempo presta colà la sua opera laboriosa ed intelligente, una medaglia d'()ll\) accompagnata da un · ricco dono e da una perga.m ena che reca le firme di persone d'ogni ceto: vero plebiscitv di affetto e di gratitudine.

Per gli erniosi poveri. Per gli erniosi poveri la benemerita Cassa di risparmio di Milano e delle provincie lomèarde ha elargito quindicimila l i.re all'I stituto Bassini. (31)


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IL POLICLINICO

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' di Med . 1nil.,

[ANNO XXI'.I:, FASC. 27]

Rassegna della stampa medica.

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Giorn. 31 mar. CHIRONJ e CROWTHER: Epato-colangio-enter0stomia e plastica del coledocv. - NIGRISOLI : Ferite vasali • da atm~a da fuoco. La ·Tubercol.., feb .-apr. FERRINI : Cura della tb. pol.m onare c0l pneumotorace artificiale. Il tesalpino} 15 apr. PAPANTI-~ELLETIER: Raira esostosi 1solitaria osteogen.ica del bacino. La Cron. Méd., 25 apr. CIFUENTES : La ri.tenzione acuta di orina. Giorn. d. R. Soc. It. d'Ig., 31 marzo. - DELLA VE:OOVA: Socdità .e d adenoidismo nelle iS:e.u ole primarie. Ann. dti Med. Na'V. e Colon.} mar.-apr. BELLI: Le infermerie sui pirroscafi per l'emigrazione. - GIORGI : La chirurgia d'urg,enza in ei traumi del crainio e del cervell0. - 11ASSI : Cura ra. pida della sca·bbia ·nell'.ambiente militare. PRISCO : Le opera~i.oni antiglaucomatose. Berl. Klin.. wo·c h., I7- m ag. KOHN: L'angina pectoris. - KoRAH: I distu.r bi dri. cuore n ei co·m t..attenti . - LUBLINSKI: Sulla vagotonia. Il JY1org·ag·1ii} mag. LEVI: _L\.nasarca fetale. CANTALAMESSA : Pancreatite .:a:euta necrotico-emorragic'a , ecc. - SANTORO : Sulle cisti congenjte del collo. - DE BERNARDTNIS : Ulcera fagedenica dei pa,esi caldi. R t'V. di Patol. ner'V. e meirit. , 22 mag. BUSCAINO: Tiroide ed epilessia. - EPIFANIO: Ipn-0.si farmac0l-0gica in alcu·ne psicopatie. - PASTINE : Alcune 1reazioni della pupilla . Gazz. d. Osp., 23 mag. FARMACHIDIS: Pleurite saccata ditaframm.atica e spostamento paradosso del cuore. . La Ginecol., 14 .e 15. VrANA : Patogenesi e trat · tame11to delle m.etropatie em-0,rr.agiche essenziali. - RIDELLE : Fibromi0mi ad evoluzione vagi·n·ale. Brit. Med . /or1ln., 22 mag. BYERS: Il trattamento della setticemia ·nella gravidanza inoltrata. - ~YBUS : Infezioni delle tonsille. - STRE'l'TON: La sterilizzazione della cute com tintura di iodio . La Rif. Med., 29 n1ag. MAZZETTI: Il meningococco nel muco 11asale dei e.avalli durante un'e· pidemia ·d i meningite cerebro:spinale. Medical Record, 8 n1ag. WooRHEES: Disturbi della voc.e comuni t ra i c.a·ntanti. - GLAscow : La conservazi011e dell'uomo. - HENSEL: Il trattamento del morbv di Basedow. 15 mag. BULULEW : Gli .aspetti medici del cancro. La Presse i\.féd., 20 mag. Mc:dicina di guerra.

Re'V . Clin . de ~1adrid, 15 mag. MÀRQUEZ: Diagnosi delle paralisi ocul'ari multiple. Bull. de l' Ac. de Méd., 18 mag. L.A:GRANGE: Disordini oculari mediati o indiretti da armi da fuoco. - MARIE e RoussY : Traumatismi del midollv '.&pillale. The Lancet, 22 m'ag. STEILD: Sul trattamento delle ferite sett1che. Gazz. d. Osp., 27 mag. PANTÒ: Contributo alla reazione di IIerzheimer. - SCANDALO : Ernie operate da un ann.o con innesti prof.o ndi di .' caucc1u. R~'V . crit. di Cli1t. Med., 29 mag. MINERBI: Centr:1fugazione frazionata d·ell 'urina peri dim<>strare la cilindruri:a. nei cistitici. . Pensiero Med., 30 mag. BELLAZZI: « Situs viscerum inversus totalis ». - BAJ : Anatomia. è fisiologia del fascio di His. Bull. ]. Hopkin:s H osp ., mag. BLUMER: Trattamento medrico dell'ulcera ;peptica. - EMERRON" : Il pazie11te ner\·0so. - HowARD: La diagnosi di mediastinite. - Rous : Influenza della dieta sul decorso del cancrv, - VAN DER HooF : Le cause della dispepsia. - GERAGHTY : I sagg<i ifu·nzionali dei reni. - HocH: Le psic0si benigne. - MAc CURDY; Aspetti etici della psic0analisi. - RrcHSHER : L'installar.sii della paralisi generale - BUNTING : Infezioni difteroidi. Journal des Praticie'ns, 29 mag. RENAULT : Sul trattamento ab!ortivo della sifilide. - Medicina di guerra. . Th.e ]ourrial A. M. A., 15 mag. SIPPY: Trattame.n•to medico dell'ulcera gastrica e duodena~ le. - SIMON e YUDD : Leucemia li·nfatica acuta con repert·o del « Corynebacterium limphomatosis granul0matosae ». - CAMPICH: Trattamento delle fratture chiuse. Folia 1\!Ied., 20 apr. VIOLA: Sulla d.iagnosi del diabete. . Gaz. d. Hop., 27 mag. RÉGIS: I disturbi psichici e neuiro-psichici della guerra . Re'V·u e Neurol., apr. MAR~E: I riflessi d'automatismo detti di difesa. - MoNIZI : P:olienicefalite sub.a>Cuta emorragica di Wernike. Ri'V. di Med. I,eg·a1le, mag. CAZZANIGA: Persistenza della combinazione CO Hb. Bu,ll. d. Se. 1Vled., 1nag. DE NAPOLI: Frenulectomia emostatica a scopo profilattic0 e curativo. M eidic. Record, 22 mag. MoRRIS : Freud dal punto di vista di 11n chirurgo. - MouNT : Le alopecie. - DRUECK: L'ematuria. 1

t

Indice

alfabetic~

Asma cardiar.o nei bambi·ni . . . . Pag. Cisti dermoid~. del canale inguinale in connessione col legamento rotondo . » Colelitiasi : terapia . . )) Dissenteria (sulla) . . . . » Felce maschio: pericoli della prescrizi.one con olio dì ricin.o . . . . » Fistole uT·eteriche: trattamento colla nefrectomia . . ·• )) )) Giurisprudenza sanitaria . . Roma, 1915 -

(32)

911

895 902

per mate·rie.

Insonnia nei cardiaci . . . . P.ag. Meningite cerebr.o -spinale: epidemiologi.a . . . . . . · » Nevralgie d el trigemino: reperto rradiogr.afico . . . . . . . . . » )) Nevrosi traumatiche . . . Piorrea alveolare: trattamento • )) Radio·l ogia in guerra . . . . .. Urine : .a spi!razione per via uretrale nella ritenzione acuta completa . . » ))

911 918

Tip. Nazionale di G. Bertero . e C.

L. Pozzi, resP .

912 910


~nno

Roma, 11 luglio 1915

XXIL

Fase. !8

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI -

Prqf. .FRANCESCO DURANTE.

REDATTORE CAPO: PROF. :_ VITTORIO ASCOLI

..

SOMMARIO. Medicina di guerra: Dott. Angelo Chlavaro: L'odontoiaffia nell'ese1cito e nella niarina in tempo di guerra. - F. Sauer: Quali

fisvltali

1'a il t1'attament<> operativo delle ferite tangenziali del cranio r - P iéry: Le ferite penetranti del torace da proiettili di guerra. La sindt'ome emo·pleuro-pneumonica. - Chaput : Ct11a delle artriti purulente in chirurgia di guerra. - Pr. Broca: Setticemia gangrenosa. - A. Colard: La Profilassi della febbre tifoide sul campo di battaglia. - C. Bruck: Sulla cura delle e dermatosi di guer1a •. - Osserva zioni oli· niche: Dot t. Carlo T accon e: L'amigdalite ulcero-membranosa. - Accademie, Società mediotie, Con&l'essi: Reale I stitillo Veneto di scien:e, lettere ed arti. - Accademia Medica di Perugia. Appunti per il medico pratico: CASISTICA: Le varietà cliniche dell'uremia. - Le emorragie occulte del bacinetto renale. - TE· RAPIA: La CU1'a dell'idrocele con l'iniezione di formolo. - Il drenaggio dell'ascite nel cellulare sottocutaneo. - TERMINO~OGIA: Malattia di Quinke. - Igiene-: La vaccinazione J ennef'iana in rappotto alla profilassi del vaiuolo. - Posta degli abbonati.

· · - Varia. - Cenni bibliografici. ftella vlia professionale: C1'onaca del movimento p,ofessionale. - Risposte a quesiti e a domande. - Condotte e Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorift.cenze. - Notizie diverse. - Rassegna della stampa medioa. - Indice alfabedco per materie. ·

AVV/50 Al NOSTRI 510NORI ABBONATI:

. P er aderire a desideri espressioi, abbiamo prorogato a t utto quest o mese la facoltà di : ottenere per sole ..- ~ ....... i r e .-'

il nostro 110 • i C.™I< Dott. G. MENDES • • <Ja.pita.no medico nel 2• Reggi•

~::::&~~~:=~ :~uw.n-:

> S'I':R...A. < >I C. I >I:N".A.I C.I< >

MA ·NUA·LE di Medicina e Ch,irurgia di guerra.

Coloro quindi ohe intendono profitt arne, si affrettino a spedire cartolina vaglia da Lire Due, la quale · dovrà essere indirizzat a al prof. ENRICO MORELLI, Via del Tritone, 48 - Roma. Trascorso detto t ermine, il volume resterà in commercio al suo prezzo normale di Lire Cinque. L' AMMINISTRAZIONB• ..rltal •1 ftetrleM rl1em1t1. senza ottar11e la fonte.

B vletata

la rlptoduzlo111 dl lavori pubblloatt nel POUGU1'1CO·o la pubbllaazlonfl di au.nil di eaaJ . .

MEDICINA DI GUERRA. L'odontoiatria neU'esereito e nella marina in tempo di guerra per il dott . ANGELO CHIAVARO • pr-O'fessore di odontoiatria· e prost~si dentari·a . . nella R . U·n iversità di Roma. · L'odontoiatria nell'esercito italiano e negli eser~Ù,;, stranief'i•. - Cure. denta1'ie clie Pud prestare il medico milita1'e. Pro· :filassi dentaria - Cura del d olore dei denti - Disodontiasi • Ma la ttie del la polpa del dente - Ma lattie del · pericemento Estraziani • Cura delle fratt ure delle ossa mascellari. - Cil1'e dentarie che f>Ut} prestare rodontoiat1'a. Le malattie dei denti • Apparecchi per la cura delle fratture delle ossa m ascellari. - · P1'ogetto tU organi11a1~ del seNJi1io odontoiatrico nell'esercito e nella marina.

SOMMARIO :

L'ODONTOIATRIA NELLJESERCITO ITALIANO

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.E NEGLI ESERCITI. STRANIERI.

Soldati, marinai, ufficìali e medici militari sanno oramai .p er propria esperienza quale en·o rme diffusione hanno nel nostr-o esercitv di terra e di mare le malattie dentali, di q·u ali so:ffe1

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renze esse sono .causa e quante v.olte impediscono ad ufficiali., soldati e marinai di compiere i loro doveri o -di poterli disimpegnare serenamente. . . Se le cuire eserciti si di. . odont viat riche negli . m-ostrano necessarie i·n t empo di pace, esse diventano assolutamente :indispensabili .in ~ tempo ~ ·... di guerra, 111on solo perch è allora qualunque malattia di singoli soldati o ma!inai è da considerarisi ~ome pi~ dannosa all'esercito che in tempi n()rinali, ma soprattutto perchè in tempi . di g11erra sono numerosissimi i casi d.i frattura delle .o ssa mascellari, per la cu.r a delle q~ali il chirurgo ha bisogno della collaborazione dell'odontoiatra, e si verifica spessisstimo la nece~ sità della costruzione di apparecchi di pro, stesi (r) per le mascelle, naso e altre parti (r) Prostesi e nvn protesi è il ter.mine etimologicamente esatto per indicare la. sostituzione di una parte mancante. '


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IL POLICLINICO

della faccia e delle ossa irn svsti tuzi0ne di tessuti asportati da colpi di mitraglia. L'a.u torità sanitaria militare d'Italia, riconoscendo l'importanza dell'odontoiatria e la sua grande utilità pratica, si era proposta di provvedere gradatamente in modo completo alle cure odontoiatriche dell 'eser·c ito. Venne iis tituito infatti nel 1900 l 'insegna1nento dell'odo1ntoiatria presso la Scuola medico-militare di Firenze, allo scvpo d'impartire cognizibni odontoiatriche ai medici militari; si fondarono succes1scivamente ambulatori odontoiatr.ici presso gli ospedali militari per la cura dei soldati. Le lezioni di odontoiatria, che ,·en·g o·n o impartite nella Scuola di Firenze al medico miliitare, n10tt1 possono essere però sufficienti allo scopo e,,nella pratica disgraziatamente risultano di ·p oca utilità. Irufatti l'insegrn ante della Scuola di Firenze, a causa della complessità degli studi che l'allievo medico militare ivi deve compiere, non può naturalmente avere il tempo materiale per impartire quel corredo di c0gnizioni teorich e e pr.atiche che sarebbe indispensabile per l'esercizio di questa specialità, ma si deve attenere soltanto a c-0gndzioni generali e s uperficiali e queste 1non possono bastare a formare la -cultura odont~atrica de1 medico. militare, il quale durante i suoi studi universitari generalmente non si è 0ccupato di odontoiatria, 110n essendo questa materia obl:·l igatoria per gli stu~ denti di medicina. La Di1"ezione generale di Sanità militare cercò di svpperirè a questa deficien~a , facendo segu1iu-e a Roma un cors0t accelerato di odontoia,t ria a dodici capitani medici, che dovevano venir poi destinati ad ambulatori odon1t0iatrici negli. ospedali militari dei dodici distretti. Disgraziatamente sopravven·n e prima il terremoto dèlla Ma,rsica e quindi la guerra, ciò ch·e non permise di effettuare per intero questo pro1g etto. In Og1DÌ modo negli ambulatori odontoiatrici militari lo 1Spècialista che avrel::1b e dovuto curare i solda ti sarebbe stato uno solo e av·r ebbe dovuto perciò limàtarsi .a.I le cure strettamente indispensabili e rassegnarsi a sacrificare talvo·l ta denti che potrebbero essere salvati, perchè l':affiuenza dei pazienti è tale che una sola persona non può •riuscire a d·e dicare a tutte le cure 1n.ecessa.rie il tempo che richiederebbero. Negli ospedali navali il servizi() odontoiatri co è affidato a specialisti civili. L'org·a11izzazi0ne dei servizi odontoiatrici per l'esercito italiano era a questo pu'n to, cioè appena all'i·nizi'o, quando scoppiò ]a spaventosa conflagrazione europea. Quasi t11tti gli altri Stati europei, come pure gli Stati 1.Jniti di America, il Giappone ed altri paesi, ,·antavano alla stessa epoca organiz(2)

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zazioni odontoiatr.iche militari più complete della nostra, avendo comi nciatv molto prima che ·aa noi a prvvvedervi. Eppure, dopo lo scoppio della guerra, si sentì dovunque la necessità di a11mentare il numero degli odontoiatri e delle istituzioni odontoiatriche. per gli eserciti. 1

*** rapida rassegna

Pas sand0 in solo le principali ·nazioni belligeranti, troviamo che in Francia, dove in tempo di pace il iregolamentv sanitario d·ell'esercito prescriveva l'igiene dentaria ed i principali presidi militari ed i collegi militari avevano ciascuno una clinica odontojatrica, ora i servizi ·o dontoiatri ci si s0no accentrati in cliniche dentarie espressamente .istituite presso i principali ospedali militari; queste cliniche di odontoiatria sembra che fino ad ora siano quattro: a Parigi, a Lione, a Bordeaux ed a Nancy, e in ciascuna di· esse c'è un medico odontoiatra capo servizio, assistito da due odontoiatri (chirurgi-dentisti) e da due 0i ·p iù odontoteonici per la costruzione rapida degli apparecchi di prostesi màscellare e .f acciale. Inoltre sono state emanate disposizioni mi11isteriali perchè in 0gni ospedale da campo vi sia un odontoiatra che presti le cure più urgent i ai soldati, che presentano ferite alla faccia e fratture dei mascellari, perchè possano ,·enire inoltrati 1n buone condizioni alle cliniche odontoiatriche centrali per la cura completa. La Commjssione francese di sanità militare ha poi formulato il voto che 'ad ogni reggimento venga destinat o un od·o ntoiatra, che si provi ad i1stitui re in un Corpv d'armata un'automobile denOOria e che s'intensifichi nella zona interna il servizio delle scuole dentarie. In Germania già da molti anni si dava grande importanza all'igiene ed alla cura dei denti dei' soldati, ed vra, come pubblicava recentemente il Leipziger TagebL(JJtt, 0ttocento odontoiatri si trovano f•r a le truppe coml:·a ttenti e sono adibiti esclusivamente alla cura dei denti e delle numerose ferite alla testa,_ specialmente alle 1nascelle, prodotte dalle armi da fuoco. Furon o istituiti; inoltre speciali ospedali odontoiatrici a Berlino, Dusseldorf, Heidelberg, Stra•sburrgv ed altre località. In Inghilterra i soldati regolari venivano curati prima della guerra da odointoiatri civili per in carico del l\finistero della gu·erra, che ·stanzia,ra a questo scopo in bilancio unta determinata somma per ogni C0mando. Dopo la formazione dell'armata e la mobilitazione dell'esercito territoriale è stata aumentata detta somma e sono stati inoltre aggregati all'esercit0 c.ol grado di tenenti .alcuni odontoiatri. Le as·~ ociazion i odontoiatriche locali però, ri1

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SEZIONE PRATICA

.. conoscendo che simile organizzazione è insufficiente al bisogn.o , cercano di rimediare alle manchevolezze promuovendo sott oscrizioni e pr.estando la loro opera guiatuitamente, e ·si adoperano presso il Governo, perchè veng.a no istituiti uno speciale Cv.rpo di odo11toiatri militari e q11alche ospedal~ militare dentario. Per la marina inglese il servizio odontoiatrico è disimpegnato da anni da odontoiatri civili, i11 23 cliniche de11tarie annesse agli. o·s pedali mavali. N·on si hanno notizie precise circa l'organizzazione present.-e del servifLio -0dontoiatric0 militare in Au'8tria, ma si sa che ivi era da t empo riconosciuta la • grande importanza ·d elle cure dentarie per l'esercito, e gli ufficiali medi.c i vemivano comandati per un ·1:·i ènnio presso le scuo, le di odontoiatria come pr.e sso le cliniche di altre specialità. E che anche ivi funzioni presentemente serviziù odontoiatric.01 b·e ne orgainizzato lo dimostra una relazione del dott. Zilz, che la rivista Il Morgagni (1) riproduce dal Wiener medizin. woch. ,. n. 7. Lo Zilz riferisce i risultati delle osservazioni da lui fatte J.urante sei mesi sui feriti con lesiv.ni al viso e sp·e cialmente ai mascellari, ricoverati in un ospedale da campo. Egli dice che i1n quella zo na (scacchiere O'tientale) i feriti con lesio·ni ai mascellari furono relativamente scarsi (0.3 % dei ricoverati), ciò che attribuisce al poco uso fatto dai russi della , fanteria e alla ma.ncanza d~ spirito offensivo nel fantaccino· :r-uss0. Questa percentuale dello Zilz è molto inferiore alla percentuale conco1."demente riferita da od0nto.iatri ..francesi, i quali calcolano che nelle }1oro truppe . i feriti alla faccia ascendano al 2-3 ~~ di tutti. i feriti, in modo che su 500,000 feriti da IO a r5 mila di essi necessiterebb·e ro le cure dell'od0ntoiatr.a.

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CURE DENTARIE - ~l-IE PUÒ PRES~ARE IL MEDICO MILITARE.

Dall 'esperie nza delle nazioni che si trovano presentem ente in guerra emerge ch~aramente la necessità di un'.organizzazione odontoiatrica militare completa. Ma ·siccùm·e una simile or ga·Dizzazione ·n on si può improvvisare in pochi g iorni, .anche perchè altri vasti e complessi problemi s'impongono prima alla C·o nsiderazione delle aut0rità militari, è indispensabile · di sopperire intanto al bisogn.01 con le culf'e ~dontoiatriche più necessari~ e più urgenti che può prestare il medie.o militare generico. E molto 11tilmente il medico potrà ·e splicare anche in questo ramo l'opera sua, pu•r limitan·d..:Jsi a quelle cure necessarie e semplici, che possono ess'ere di sua compet~nza, senza intraprendere (r) P:arte II, n1. 34, 15 git1gno 1915.

quelle, che, richiedendo apposito strumentario e t ecnica speciale, rimango.n o di esclusiva competenza dello specialista di odi0ntoiatria. Profilassi dentaria. - Il medic0 militare sa certamente che le malattie del sistem.a den~a­ rio, n on sono solo causa d'insopportabili dolori locali, ma possono anche causare gravi malattie gen:erali e perturbazioni tanto gr.a vi del sistema dÌgerrente, nervoso .e respiratorio da creare una certa percentuale nelle cause 'di morte di militari per piemia, per angina di Ludw.ig, per sinusite settica ·seguita da meningite, ecc. n .u nque l'igiene ael sistema 'dentario, che è 1'uni~ profilassi efficace ·c ontro le malattie dentali, non solo deve c.o•ns.i derarsi di somma im• portanza per il mantenime11to della sanità dei denti~ ma anche perchè è par,t~ integrante della profilassi generale dell'organismo. È ormai accertato che quasi tutte le malattie dentali riconosc0no com.e cau·sa principale la manca11za o l'insufficienza d'igi·ene dentaria e ·che, dato il regime alimentare dei popoli civili, la pulitura met-0dica e U>azion.a le dei denti è assolutamente necessaria per la conservazion·e di questi •organi . Il reg·olamento militare italiano, inell'elencv delle iimperfezioni per l'·esclusione dal !Servizio militare (art. 56), contempla anche il caisv di u n. certo numero di denti cariati -o mancanti, m a ·non prescrive :ancor.a .u n 'ispezione rig0rosa della· bocca delle reclute, ·e un esame d·e i ·d enti dei' soldati da uiilpetersi periodicaiµente ad i·n tervalli stabiliti, eome si fa in altre !nazioni, e fra gli oggetti di prima necessità del svldato itali'ano non figura ancora lo spazzolino dentario. In attesa che a nche da noi si provveda a ques t a necessità del soldato, come 10:r a si fa in quasi tutte le altre ·nazioni civili, il medico militare dovrebl:e spiegaire al ·soldato i vantaggi dell'igiene dentaria ed i danni che poss0no derivate dal trascurarla. · Finchè il JV[inistero della guerra non provvederà l'occorrente per · l'igiene d·e ntaria, tutti i · soldati possono essere in grado di comprare a proprie spese un;o s pazzolino dentario, trovandos·ene in comm~rcio per pvchi centesimi, 0 meglio gli odontoiatri italiani pottebbero dar prov.a ·d i patriott~smo, e lo farebber,0 cetto con p i.acere, facen.d.one fabbricare a proprie spes'e un certo nume.re e regalandoli ai nvstri soldati e marinai. I pazienti ri~chi degli .odontoiatri contribuireb.b ero certamente a tale nobile ed utile iniziativa. Per i marinai gli spazzùlini dentari sono anche in- vendita presso le cooperative di bordo. La spesa di un dentifrici.o non è indispensa, bile, altro che in casi speciali, giacchè il ..sapGne che 11 soldato adopera per la sua pulizia persv1

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IL POLICLINICO

11ale è ottimo anche per la puliua dei denti. È necessario però che questa venga praticamente insegnata al soldato, perchè generalmente neanche le persone colte sanno in che cosa consista la irazionale ed efficace igiene dentaria. L'insegnamento ·e la dimostrazi1one pratica della pulitura dei denti potrebl:er0 esser·e oggetto· di una istruzione o conferenza dell'ufficiale medie.o. La pulitura ·d·ei denti dovr,e bbe praticarsi dùpo ciascun. p'a sto, ma quando, in via eccezionale, ciò non fosse compatibile ool servizio, il -soldato dovrrebbe ?lmeno eseguirla dopo il pasto serale. L'ufficiale medico sa come sia necessario di essere precisi nelle istruzi0ni da ~mpartire ~ soldati affidati alle sue çure, perche le prescn. . ' zioni vengano esattamente eseguite; 1nsegnera perciò praticamente l'uso d·ello spazzolino den· tario, che riassumo : Si bagna110 con acqua, p.ossibilmente tiepida, le setole dello !spazzolino, :soffregando legger• mente .la superficie di queste sul sapone, e ~1 prende il ma nicv dello spazz~li11-0 ,~ ~uisa ~1 pe·nna da scrivere fra il poll~ce,. l 1nd1ce e. 11 medio della mano destra, com1nc1ando a pulire i denti dalla sup·erficie linguale di quelli infeifiori, pulendo successivamente la superficie palatina di quelli superiori, tutte le facce comb~­ cianti o masticatorie e da ultimo le !facce vestibolari. Segu·end0 quest'ordine riceveranno il più efficace attrito delle 1setole, non a.ncora molto ammor·b idite dall'acqua è dal sapone, le facce dentali su cui più facilmente e rapidamente si formano depositi di tartaro. Saaà bene fare adoperare lo spazzolino anche con movimenti che seguano l'asse longitudinale delle corone dei denti, perchè i detriti alimentari non vengano spinti negli spazi interd·enta~i. Eseg.u ita la pulitura in questo modo si sciacquerà abl:ondantemente la bocca con acqua. Gli spazzolini dentari dovira1:1no esser lavati dopo l'uso e conservati in modo che le setole possano asciugare rapidamente (1) · Nei soggetti giovani, che sembrano specialmente predisposti alla carie dèntale ed in cui questa assume u.n 'decorso molto rapido ed è diffus.a a molti denti, oltre ad insistere energicamente sulla :n ecessità della pulituTa dei denti dopo ogni past0, si può prescrivere come cura profilattica la . sommii·n istrazione per tvia interna di sostanze ricche di calcio e di fosfoiro. Negl' individui che so.ffrono d'iperacidità della saliva e d'iperclci ridria la cura di questi disturbi costituisce una buona profilassi contro la carie dentale.

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Se si volesse provvedere il soldato e il marinaio di una polvere dentifricia utile e molto ·economica ·s.i potrebbe adoperare il cairbona.to di calcio profumat0 con mentolo o con altro profumo poco costoso. Cura del dolore di de1iti. - Il dolore di denti può dipendere da cause diverse e a seconda di qà.este si può ~tabilire la cura da segui re. Semplificando, si può c·onsiderare il dolor di denti co1ne di pendente da tre cause : r. disodòntiasi; 1

11iC1Jlattie della polpa dentaile; 3. 1nalattie del pericen1e1vto o lega1nento al'Veolo-d ewtale. Il dolore di denti proveniente da queste cause è differente in ciascun caso e facilmente diagnosticabile. 1ta diagnosi differenziale è però assolutamente necessaria per potere intraprendere la cura adeguata. r. I casi di disodontiasi sono facilmente diagnosticabili anche dal paziente stesso : in questi casi il dolore è localizzato e dato da compressione sulle terminazioni :n ervose della seconda o terza branca del quinto paio. Qualche yolta P,erò il dolore può ancl-te essere riflesso e diffondersi a tutta quella nlelà della mascella, 11ella quale il dente cerca di venir fu0ri. Il trisma, che spesso accompagna l 'odontiasi di questo dente, specialmente del] '.inferiore, non è un sintoma patogno1nonico, potendo a volte essere anche causato da pericementite apicale settica acuta (comunemente detta periostite al,·eolodentale) <li quest0 speciale dente. 2. Il dolore d i d·e11ti causato da malattie dell1 polpa viene ad accessi, che sono più o meno dolorosi e di varia dt1rata, secondo lo stato pa' . tol0gi~o della polpa. Il doio1r·e non puo ventre lio calizzato dal paziente ad un0 speciale dente, poichè è dolore riflesso e si diffonde in tutta la regione del ramo del trigemino che innerva il d·ente malato; se il dolore ha un punto speciale di localizzazione, esso ge11eralmente si trova in corrispondenza dei forami, che dànno passaggio al ramo denta·rio, sulla superficie ossea esterna, come : nella regione dei forami mentonieri, sottorbitari e sopraorl:d.tari, oppure nella regione dell'orecchio, della nuca o del oollo e perfìn0 nella rregione sopraclavicolare e nella regione brachiale, secondo qual 'è 11 dente malato. Il dvlore di denti causat0 da malattie della polpa viene a volte suscitato dal contatto con i denti 'd i liquidi caldi o freddi{ e di sostanze acide, dolci o salate. 3. Il d·o lore di denti causato da malattie d-el (1) S0no consigliabili gli spazzolini che abpericemento (legament0 alveolo-dentale, ~omu­ biano u11 foro ,1el )nanico per poter venire evtn- nemente chiamato anche perio'Stio dentario) è tu almente appesi alla parete o a qualche moinvece perfettamente localizzabile. Il paziente sa bile. 1

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SEZIONE PRATICA

quial'è il dente che è causa del _dolore, perchè lo sente più alto degli altri denti sul piano di combaciamento nel chiudere la bocca e perchè sa che n·on può m.asticare sul d·e nte malato. Negli stadi avanzati di malattia del pericemento la regione penidentaria è infiammata, tanto che la diagnosi si può fare con lo sola ispe. z1one. Ricapitola.n do dunque : il dolvre di denti da disodontiasi del dente del giudi:zio è localizzato e la diagn'1Si . è possibile mediante la sola ispezione ; il dolore di denti da malattie della polpa è sempre riflesso, diffuso e lontano dal de·nte malato; · il dolore da malattie del legamento alveolodentale è localizzato alla radice de1 dente malato. Disodon,tiasi. - Nei giovani militari accade spesso di dover cura'te i gravi sintomi di eliso. dontiasi del terzo policuspidato, detto comunemente dente del giudizio. N·ei casi jn cui il dolore è caus.ato semplicemente dalla pressi·o ne che la corona dental~ .ancora in<'lus.a eserciita sui tessuti che la coprono, ma questi n-01n presen:t:a.n o sintomi infiammatori, gioverà molto a far dimint1ire il dolore la p'rescrizivne di tenere per qualche ora con:tinuamente in bocca, sulla r~gione ' . c10tlente, pèzzettini d·i ghia-ccio. Per prevenire l'iinfezione dei tessuti peridentari, frequenti:S1Sjma in simili casi, l'u:ffi.cial~ medico farà ogni 24-48 ore penn·ellazioni locali con soluz ione iodica. Nei casi in cui l 'infiezione dei tessuti peridenrtari è già in atto, le pennellazioni dovranno essere più frequenti. Piuttosto che la tintura di iodio è consigliabile in questi casi un? soluzione · acquosa iodoiod11rata, contenente il 10 % di iodio (1). Nei casi in cui il tessuto gengivale, che copre la faccia combaciante della corona non ancora scoperta, persiste lungamente e viene C·ompres~ so dalla superficie coml-aciante dei denti della mascella opposta nei m0vim-enti di chiusura della bocca, causando forte dolore, è necessario di asportare chirurgicamente tale porzione di tessuto gengivale, per evitate che l'infezione di esso isi estenda ai · tessuti peridentarì e per prevenire altre possibili gravi c-0mplicazion:i. Dopo l'asportazione del lèmbo gengivale si deve continuare la cura locale con soluzione iodica, finchè l'aspetto dei tessuti peridentari sia per consistenza e p·eir colore completamente normale. · Il trisma, che è causato frequentemente da disod0ntiasi del terzo p0licuspidato in·f eriore, si cura anche con frequenti pennellazioni iod~-ch,e (r) Pr. Iodio metalli'Cv . . . . gr. I Ioduro di potassio . . . » 2 Acqua distillata . . . J> 10 1

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sui tessuti peridentari infiammati e con la pulitura dei denti fatta nel miglior modo e il .più completamente possibile mediante cotone id!ro:filo, attorcigliato ad un sottile bastoncello di legn0 o ad uno strumentil!lo adatto, ed imbevuto di una ·soluzione antisettica. È consigliabile a questo scopo una soluzione di permanganato di potassio. Gioverà inoltre la prescrizione di sciacqui antisettici da ripeter& frequentem·ente. In· questi, come in tutti i casi di malattie dentali, bisog·n a insistere energicamente s ulla pulitura dei denti con lo spazz0lino e sapone dopo og11i pasto. Qualche volta il terzo .p olicuspidato, n0n tro-: vando spazio sufficiente nella regione mascellare che dovrebbe occupare e incvntrando perciò grande resistenza nei tessuti peridentari, ·esercita su di essi en<Yrme pressione, ed è causa di accessi di dolore vivissimo, che si ripet ono frequentemente e possono prolungarsi per ai1ni; in altri casi, sempre per insufficienza di spazio, la corona del dente assume posizione an0rmale ·e può con la sua presenza ledere i tessuti molli della guancia ed impediire la masticazione da un lato della bocca. In casi simili è cons.i gliabile l'estrazione del dente, ma siccome tale operazione presenta difficoltà speciali, è ~·~glio che essa venga eseguita dallo specialista in odontoiatria, piuttosto che dall'ufficiale medico, se questi non possiede l'esperienza tecnica necessaria. Ma1latt~e della polpa dentale. La polpa dentale è un organo delicatissimo, ricco di va:si e di fibre ner·vose e tanto s quisitamente sensil:>ile, che viene volgarmente chiamato il netrvo del dente. Le malattie di quest'organo avvengono frequentemente a causa di irritazioni traumatiche che esso può subire, specialmente qua·ndo viene a mancare porzione di tessuti duri del dente per carie, per frattura, per abrasione meccanica o per erosione chimica. Si ha in un primo ·stadio l'iperemia della. polpa e, se questa 11on viene curata, ad essa può seguire la stasi, l 'i•nfiammazione, la cancrena. Jp ere1nia. - L'~peremia della polpa dentale è facilmente diagnosticabile, tenendo conto dei p-rinci pali sintomi caratteristici : accessi di dolore nevralgico diffuso e 1.persensitività agli stimoli termici ·e chimici. Interrogando il paziente, si apprenderà che il dolore inso·r ge quando egli . mangia o beve sostanze molto fredde o molto calde, dolci, acide o salate. È meno facile la determinazione del dente che ha la polpa ipere.mica, perchè il dolore derivante da q"Q.est'oroo-alllo , che non è provvtisto di s~nso tattile , non è lo~a le, ma riflesiso e diffuso; il paziente stesso, che lo sente in punti diversi e lontani, 1

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non sa indicare il dente malato e genetalmente attribuisce il dolore ad a.l tro dente della ·s tessa mascella o anche della Inascella opposta. Accade perciò talvolta che ìl sanitario, basandosi sulle indicazioni del paziente, cura o estrae un dente, che non è quello che ha la p0lpa malata, ed il dolvre continua, malgrado la cura o l'e~ strazione. La diagnosi si può f:a re con certezza applicando su ogni facci.a di ciascun dente un batuf. folino di cotone idrofilo inzuppat0 di acqua fredda o dirigend0vi con uno schizzato~<O o una pompetta di gomma un sottile getto di acqua fredda, mentre ·s.i cercherà di proteggere i denti vicini, perchè il gett0 non cada ,c ontemporaneamente su più di un dente. Al contatto dell'acqua fredda la polpa malata provocherà un accesso doloroso o l'esacerbazi0ne del dolore già in atto. Se il dente, che ha la polpa iperemica, è cariato si può far cessare immediata.m ente il d0lore applicando nella cavità cariosa un piccolo batuffoli110 di c0tone idrofilo imbevuto di un 'essenza (-esisenza di ga!iofan.o, id i can·n ella, di eucalyptus, ecc.). Piri1ma di applicare la medicazione è necessario di d·e tergere il megli0 possibile la cavità cariosa dai detriti che sempre vi si trovano, perchè il medicinale possa venire a contatto dei. t essuti dentali. Se si ha a propria disposizione qualche picc0lissimo escavatore o strumentin0 a cucchiaio, esso pµò servi•r. bene a questo uso ; .altrimenti si pulirà la cavità .con batuffolin.i asciutti di ~ot0ine idrofilo tenuti· cvn le punte di una pinzetta. Dopo di ch è si applicherà l "essenza, avendo cura che il ·b atuffolino non riempia completamente la cavità e non c0ntenga una quantità eccessiva di essenza, peTchè non si espanda sulla superficie dei tessuti: :molli della cavità orale. Si la·scia il batuffolino in posto e si ricopre con altro batuffolino asciutto o meglio anc0ra :imbevuto di t intura di benzoino (20 %) o di u.na soluzione ~esinosa, che, assu. mendo acqua, indurisce e forma com·e uno strato di vernice che protegge la medicazione. Ottima a ·questo scopo è la soluzione di sandracca (20 %) . La sandracca si sci0g1ie a freddo in alcool a·ssoluto o a .b agnomaria in alcool di 90°. Un dente può rimanere così medicato anche per circa una settima-n a, e se il paziente •non può rivolgersi ad uno specialista militare o borghese per l'otturazione della cavità, l'ufficiale medic0 può rinnovare la medica,zione ogni sei v sette giOTni, Se il dente con la polpa iperemica è un dente già otturato, non si può naturalmente praticare la medicazione nello stesso modo, a meno che non s1 tratti di un 'otturazi0ne provvlisoria di

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guttaperca, nel quale caso ·sarà .facile .al medicv di asportarla con la punta riscaldata di una pinzetta o di u110 strumentino aguzzo, medicamdo poi la cavità con un'essenza. Se 1'otturazione è in metall0 o in ceme1i1to; in qualche caso potrà mvmentaneamente giovare l'applicazione di u·n'essenza sulla corona, ma !'·e ffetto è dubbio. ~iù uti'1i potranno riuscire sciacqui della bocca con acqwa calda e si dovcl. poi consigliare al paziente di astenersi per un certo periodv di tempo• dalle bevande molto fTedde e dall'uso di cibi dolci· e acidi. Se gli accessi dolorosi diminuiscono di frequenza e d'intensità la polpa potrà guarire senz'altra cura; se i·nvece aumentano è necessario d'indirizzare il paziente allo specialista. Lo stess) procedimento si dovrà seguire in ca ·i d'1ver~n1)a della polpa, causata da frattura del dente ~on perdita di tessuto duro della corona. Spesso l'iperemia della polpa è data da abr·1sione o erosione dei tessuti duri nella regione cervicale della c0rona, chiamata comunemente colletto del dente, specialmente sulla faccia vestibolare. A·nche in q nesti casi come cura del dolore gio·va l'applicazione di essenza di euc.alyptus sulla superficie abrasa o erosa, 0 ppure l'applicazione di soluzione iodv-iodurata, fatta con un b atuffolino dii c0tone, ma senza lasciare il batuffolino in post o. Nei denti anteriori (irncisivi e monocuspid.ati o canini) , &imili abrasioni s0no gene:ralment·..> causate da abuso di polveri o paste dentifricie troppo dure e grossolane e si dvvrà avvertirne il paziente, con:s·i glia ndog1i l'uso del sapone come dentifricio ed insegnandogli a pul;.r~ razivnalmente i denti, c.o me s 1 è detto !llel capitolo : « Profilassi» . Le erosioni superficiali .nella regi0ne cervicale dei denti posteriori (bicuspidati e pvlicusp1dati, comun~mente chiamati premolari ·e molari) si poss0no anche curare con applicazione di soluzione di ·nitrato di argento al 5 - 10 % ; non così nei denti anteriori, perchè il nitrat0 di argento annerisce il tessuto dentinale. In casi di dolori simili in soggetti ipersensitivi si può anche presc·r ivere un antinevralgico per via interna (aspirina, piramidone, ·ecc.). Stasi. - Nella stasi della polpa dentale i1 dvl·ore non è più ad accessi b.revi, ma ·di lunga 'd urata ·e non si calma subito' ·dopo la medicazione con i:tn sedativo ; ·11 dolore viene maggiormente esacerbato dàll 'applicazione ' sul dente ·di sos.t anze molto calde che di s01stanze frèdde'. Se il dente è cariat0 la medicazione della cavità con un'essenza può far ceSSa're dopo 1qualche minuto il dolore; in qualche caso l'applicazione di un batuffolino di cotone imbevuto 'd i clorv1

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f-0rmio o di soluzi0ne di mentolo in clorofor.m io agisce anche più efficacemente. Se la cavità carlosa è profonda, la pulitura di essa devè venire eseguita con. molta delicatezza, perchè qualunque pressione sulla polp·a farebbe aumentare il dolore-. Se dopo la pulitura della cavità si può vedere che una porzione del tessuto polpale rimane allo ·scoperto si può tentare di pungerlo c-0n Ia punta di· una sonda sottilissima. La puntura riesce dvlorosa, ma con l'uscita del sangue, cessando la pressione, diminuisce anche il d0lore e l 'applic.azione del 1s.edativ.o agirà allora più efficacemente. La polpa dental~ però non potrà conservare la s.ua vitalità e dovrà per conseguenza venire in seguito asportata; perciò si consiglierà in simili casi al paziente di· sott0porsi appena lo potrà. alle cure dello specialista. Se il dente c0n la polpa così malata è 0tturato o coperto da un1a capsula m·e tallica, s iccome sarebbe difficile poter fa.r dimin•u ire il dolare con c.almanti locali, è necessario d'inviare subito il pazientè al.lo special1i1sta. Infiamrnazione della po1Lpa. - Nei casi d'infiammazione della polpa il dolore è più tintenso, più duraturo, ma sempre riflesso; ·e sso i·nsorge pe-riò anche alla pression~ e alla percuissi001e s ul dente ed aumenta con l'applicazione di sostanze calde e qua111do iL pazienJte giace in posizione orizzontale. Gli accessi dolorosi durano anche qualche ora e -son o veramente insopportabili; nessun soldato, nes1sun ufficiale potrebbe eseguire i suoi doveri durante un accesso di dolore per polpite. La cura immediata è la stessa che per la stasi; Qiova anche molto in questi casi la somminie• strazione di u11 calmante generale, come piramidone, o uno dei tanti antinevralgici che ·s.ono in c0mmerci0, ma 1s.iccome all'infiammazione può succedere dopo qualche giorno u·n ascesso alveolo-dentario per partecipazione del pericemento o legamento alveolo-dentario al processo infettiv0, è necessariv d'indirizzare subito il paziente allo specialista. Can.crena della po·lpa. - La cancrena della polpa avvi~ne generalmente dopo l'infiammazione di questo tessuto in denti cari:ati o fratturati, ma può verificarsi anche in denti a tessuti duri integri, la cui polpa si è mecrosata per traum:i o per altra causa. Nei denti profondamente cariati e assolutamente insensibili agli stimoli termici, dolenti v n0 alla pressione, si può fare con assoluta certezza diagnosi di .polpa ca'1l~re­ nata. Il nlediro può applicare nella cavità ca-· riosa, quando questa esiste, un batuffolino di bambagia imbevuto con rin a·ntisettico (acido fenico, formalina, ecc.), chiudendo es.ternamente

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la cavità con altro batuffolino di bambagia imt ie vuto di soluzione r~sinosa (vedi. pag. 930). Se il dente duole alla percussione e se il paziente ha la sensazione che esso sia più lungo degli altri e sente il dolore nello stringere i . denti, ciò significa che il processo infettivo della polpa dentale si è propagato per contiguità al peri.cemento (legamento alveolo-dentario). {Cornitinua).

Quali risultati ha il trattamento operativo delle ferite tangenziali del cranio? · (F. SAUER. Berl. Klin. Ufoc h., n. 18, 1915).

Un gran numerv di ·f eriti da arma da fuoco del cranio m-t1.vio.n o s ul campo, altri s opravvivono qualche gior.no .in uno stato di · incoscienza completa, con respiro stertoroso e cùn polso • teso, fino, a che, a po00 a poco, s1• esauriscono r-> • muoiono. Ma ve ne sono .altri i quali non presentano gravi alterazioni dello stato generale; non perdono la coscienza e presentano pochi 0 nessun segno di paralisi. I forami prodotti dal proiettile sono due, un,) vicino all'altro, oppure si trova un s·olco lacero che interessa le parti molli e il sottostante osso. La ferita è imbrattata da capelli e da corpi estranei e mostra frammenti di sostanza cerebrale. In questi casi è indicato. un lieve intervento per -asportare i corpi. estranei, le lninute sche.ggi,e ossee e per medicare la ferita. L'vperazione si può fare in 1a11estesia locale e merita appena il .nome di trapanazione del cranio. L·'A. è intervenuto 24 volte su ferite di tal o-e11ere. L'intervento è consistito in sbrigliao menti limitati e nella form'azione di piccoli lembi per scoprire il oranio. Questo- :sipesso era fratturato in estensione maggi0re di quel che si supponesse. I :frammenti liberi sono stati asportati, si sono regolarizzati i margini della frattura, si sono allontaniate le parti di cervello giravemente lese, si è las·s:a mente tamponata la ferita e la si è impiccolita con alcuni punti. Nessun ferito morì per l'atto -operativo; si etbero risultati buoni .anche per ciò che riguarda le paralisi prodotte dal trauma. È .n•o tevole che con questi piccoli interventi si fa una revisio~e delle ferite e si curano lesioni del cranio talo!'a. molto più g·ravi di quello che la ferita esterna lascerebbe supporre. Complicazi0ni nel decorso post-operatorio si sono vedute nei casi, nei quali ri.maineva t1~1 oo-rosso difetto del c·ranio : si formava allora un prolasso cerebrale che ogn:i givrno cresceva ~ lasciava nella medicatura porzioni di cervello disfatto . (7) 1

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Le ~agioni del prùlasso sono da una. parte il difetto esteso della parete cranica e dall'altra la tumefazione ianfiammatoria del cervello. Quando .si può evitar l'infezione, taa:sta czyprire la fe .. rita con un lembo di sola pelle o di pelle con periostio ·p er ~m pedire og.nri accidente ; altrimenti ogni mezzo è malsicuro. Si è r~ccomandato di tamponare la ferita, secondo Mikulicz; ma si comprende che tale tampooamento deve ~ser poco efficace, anche perchè non si può applicare in modo esatto. Il pericolo del prolasso cerebrale ci obbliga a considerare se nelle ferite del cranio Jion convenga scegliere la ter.apia caso per caso. Quando la ferita ba già aperto empiamente il cranio e ha rotto le meningi, non c'è dubbio che 1'intervento non può aumentare il pericolo del prolas.s·o, già esistente; a nzi lo diminuirà, permettendo la toilette della ferita e favorendo perciò la· guarigione asettica. Ma se si trova .u na semplice depressione del cranio e vogliamo sapere se scheggie del tavolato interno abbian10 leso ·i l cervello, possiamo tr-0varci di fironte a casi nei quali frammenti molto grossi hain110 ferito la dur·a madre. Allora, per asportare quesiti framm·e nti, dobbiamo fare ampie trapanazioni e ci esponiamo al pericolo del prol'asso, che prima non esisteva. Questi casi 'Possono essere trasportati senza pericolo, perciò è bene inviarli in un ospedale o:ve la asepsi è meglio a:ssicurata e ove si dispone di apparecchi radiografi.ci per essere informati su11 a sede e sulla grandezza delle scheggi e. EGIDI. 1

Le ferite penetranti del torace da proiettili di guerra La sindrome emo-pleuro-pne11monica. (PIÉRY. Press.e Médtc., 3 giugno 1915). L'A. insieme con i dottori Gayme, Cha.llier, Charras, e con l'aiuto, per la parte radioscopica e radiografica, dei dottori Chaperon, ha potuto studiare e seguire in tutto il .l oro decorso ben cinquantatrè casi di ferite penetranti del torace in due ospedali dà. prima linea. Egli ha diviso le lSIUe ricerche in altrettanti -capitoli : 1° studiv clinico delle ferite semplici penetranti; 2° studi<)! clinico delle ferite com plicate; 3° dati etiologici e patogenetici delle div·erse les:ioni; 4° mozi'()llli di •semeiologia più interessanti; 5° cuira. I. - Nelle ferite semplici penetranti del torace .si ha .u·n'u.nica sindrone clinica variabile solo in intensità e durata, sindrC?ne emo-pleuro-p1tieunz\an:ica, anatomicamente caratterizzata da un processo pneumonico accompagnato da emotorace. (8)

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La penetrazione del proiettile nel torace provoca choc, dispnea im.m ediata, più o meno lunga ed intenSa., emottisi incostante, e rara,m ente profusa. Il giorno seguente alla lferita e nei successivi, con semplici variiazioni di intensità si constatano, nei feriti polmonari, i seguenti segni stetoscopici: alla base del polmone leso, per circa un terzv dell'aia polmonare, e posteriormente, suono ottUJSo, resistente, fremito abolito, apnea; .n ella zona media submattità, soffio tubarico, fremito rin.forzato. Con la. radioscopia si rileva un'opacità polmv.nare digradante dal basso all'alto fino al terzo superiore, in una .p arola si ha l'immagine classica di UJl. modico versamento pleurico con ·polmone congesto. Si rileva infine la sede del proiettile. Con la puntura esplorativa si estrae dalla pleura liquido ematico. Fra i seg,n i funzionali si ha l'emottisi; questa, se si verifica ~subito dopo la ferita, è fatta dd. sangue rutilante, ·a ereato, spumoso; è piuttosto abbondante, e cess.a dopo 24-48 ore. Essa è dovuta a rottura del parenchima polmonare. L'emottisi seco1idaria si ma!nifesta :al 2° o 3° giorno; è fatta di sputi aderenti, gommosi, siero-muc-0si, m1sti a ·s.angue, dovuti alla polmo1iite emo:rragipara sviluppatasi •s econdariamente 1nel polmone leso. Altri segni flllnzionali ·sono : la dispnea, la toss·e, l'ele11azioin.e termica. Questa insorge al 2° giorno, al 3°, dura 15 giorni in media, e cade per lisi in linea generale. L'e11oluzio1ie è variabile molto e Sii possono d:istingU:ere per tal ragione .i casi be1iigni dai casi gra11·i. Nei parimi 1.a ifìebbre scomp'are verso il 15° od il 20° gi1orno, e con essa tutti .i segan i fisici, 0 rimane qualche sfregamento alla base del torace ed un respiro alveolare leggero, mentre i sintomi !funzionali sono scomparsi già da parecchi giorni. Le sindromi gira vi eme-pleuro-pneumoniche sono rappresentate dai casi co,n• febbre elevata e prolungata per tre-quattro settimane, da fare s0spettare, infondatamente però, un piotora.ce. Si hanno in questi casi i seg·ni fisici classici della polmonite lobare acuta, mentre i fenomeni funzionali (tosse, dolore, diispnea), vi so.n o meno marcati. Questi sint·omi 1tutti pos:so.no dura.re persino 5-6 s~ttimane, compresa la presenza di liquido ematico nella pleuira. Le ferite penetranti del t0race, .semplici, guariscono t·u tte. Quale successione morbosa può con siderarsi la comp'airsa di una l:·ronchite asmatica a lungo decorso. II. - Le co1nplicazioni delle ferite penetranti del torace ·sono : il p111eumotorace, l'emotorace se1

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Valore terapeutico del .. Lactol " in ginecoiatria. Numerosi sono gli studi fatti da vari autori sulla influe nza di taluni preparati, medicam entosi ed alimentari ad un tempo, quali ad e s empio il Lactol, sugli stati di esaurimento di ip on utrizione, di convalescenza. Non era stata però fatta fin' ora alcuna ricerca sul Lactol, in rapporto a quei disturbi funziona li e organici della donna a cui si connettono gravi perturbamenti nella nutrizione generale e della funzionalità dell'apparato genital e. A ciò ha provveduto op portunam e nte I' A. che in una sua interessante nota preventiva _esp~n~~ suoi_primi risultati. Giustamente e gli accenna all'azion e che l'ovario col suo prodotto di secrezione inte rna, esercita sul bilancio del Ca e del Ph nell'organismo e sulla fissazione• dei sali relati vi nelle ossa, in • '• • -:e .._ . • rapporto all'azione p1u o meno antagon1st1ca di al tre ghiandol e a secrezione in tern a, e a lla consegu eo te necessità di sorvegliare il bilancio del calcio e d el fosfo r o in donne che presentano disturbi ovarici. Misura massi ma di previdenza ritien e l'oppo rs .alle modificazioni morbose del ricambio , con una alime ntazione appropriata che valga ad assicurare una oppo rtuna introduzìo ne di sostan ze rimin eralizzanti in forma organica. A- ciòsi'. . . g i-un ge col razio nale raggruppamento molecolare di tutti gli elementi che debbono conco rrere al completo rifornimento dell'organ ismo e con un appropriato stimolo s ugli organi a ra llentata funzionalità . L'A., s tudi an do i ri su ltati ottenu ti coll'impiego d e l Lactol da illustri clinici italiani, e mettendoli a co nfro nto con c1uelli otte nuti n e l campo d ella ginecologia è venuto nel convincim en to ch e il Lactol ni eriti particolare considerazione n e ll e form e di a lterato ricambio ma teriale per influen za riflessa della s f ~ ra genitale. I .. 'ha quindi voluto esperimentare in un inter essante caso di grave a ~mia e dispepsia gastro intesti nale lega to a malattia, insospettata precedente men te, degli organi sessuali (i per:trofia d el co ll o dell'utero, endometrite cervicou teri n a, ovarialgia bi late rale). So ttoposta la pazie nte ad una "Severa ct1ra di IJacto 1, per un p eriodo di tre mesi, associando delle lavande vaginali di borato di soda che venn e ro J)er ò irregolarmente praticate, si ebbe un così rapido migli oramento ch e la paziente ritenne s uperflua una ulteriore sorveglianza medica. L'A. bench è non dia come definitivo il suo giudizio St1l valore del Lacto1 in ginecologia, a ca usa del troppo breve periodo di osservazione, sostiene che nel soggetto in esame era evidente il processo di debilitazione organica e di diso rdini funzionali in rapporto all'altera ta funzione sessuale, e che una insperafa modificazione di fenomeni morbosi psicofisici tu apportata dalla somministrazione del Lactol. Prof. Dott. Muzio PAZZI

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(SEZIONE PRATICA)

IL POLICLINICO

Libero Docente Universitario Direttore Scuola Samaritana Bolognese

'' LACTOL'' Dott. Foglino 6lic:erofosfati al latte trlò i g~stlui su f ::; rmola del Senatore Prof. Eòoaròo mara gtian o

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Con 1' approvazione drll' emi11ente Clinico genovese, il Dott. Foglino valente f~rmacista di Torino, .qa com posto questo prodotto farmaceutico il quale accoppia le proprietà di alimento a quello di medicamento e che riesce perciò efficacissimo in quelle varie condizioni morb ose nelle quali si devono soddisfare queste due i11dicazioni. Il '' L actol ,, è infatti il resultato della associazione dei grassi del latte, di principii fosfatati, di acido fosfoglicerico e di vari fermenti digestivi diastasi, pepsina, pancreatina), tutte sostanze, come si vede, delle quali è universalmente riconosciuto. un considerevole valore dietetico e medicamentoso. La bonta della preparazio ne del Dott. Foglino ha ottenuto la sua piena sanzione n~lla prova pratica sui malati. Essa è provviden· ziale n ei casi diversi di debolezza organica sia che questa derivi da alterazioni costituzionali o sia l' effetto di malattie di lungo corso che hanno logorato l' organismo. È riuscita di molta u tilità nei bambini di costituzione gracile e quindi incli11ati al rachitismo e alla atropsia. È un medicamento indicato i11 genere nelle varie forme di anemia, indicatissimo nelle gastropatie (catarri cronici, gastriti ulcerative), dove urge l'uso· d'i sost~nze che in piccolo volume forniscano all' organi, smo potenti energie nutritive. E facile intendere che in forza della sua composizione il '' L actol ,. e indicato e reca benefizi in quelle svariate condizioni morbose del sistema nervoso nelle quali il tessuto si mostra esaurito, quindi nella neuro-astenia, così comune ad osservarsi, nell' isterismo, nella psico- astenia ed in genere negli stati consuntivi. Avendone fatta assai larga prova nel servizio medico a me affidato nell' O spedale di S. Maria Nuova, ho potuto confermare le asserite virtù della preparazione Foglino alla quale spetta perciò una felice riuscita nella prova pubblica che sta per farsene. La preparazione '' Lactol ,, è accetta ai mal1ti grandi e piccoli per il suo gradevole gusto e i piccoli in specie la usano consider~n­ dola come una ghio ttoneria.

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'IJott. :

MARCA.ccc G10RG10

Primario Medico nell'Arcispedale di Santa Maria Nuova di firenze.


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(pagina di pubblictltt)

.SEZIONE PRATICA

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Glicerofosfati al latte tridigestivi su (or- . . ....,.. mola del Senatore· Prof {doardo Dlaragliano. ., •

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Alcuni

Prof. Dott.

GIUSEPPE (f\RDI Medico Primario e Direttore

-

certificati

Medici

6

Rimini, 10 Lu glio 1913.

CLINICA CHIRURGICA

OSPEDALE DI RIMINI ·-

•• -··-

Parma, 10 Luglio 1918.

- PARMA -

Ho sperimentato il " Lactol ,, del Dott. Foglino di Torino : posso affermare che esso è un ottimo rimedio ricostituente in stati di esaurimento nervoso e di denutrizione organica: esso mi ha bene corrisposto anche nella terapia infantile, nella quale è perciò raccomandabile. Firmato: Dott. Prof. G. CARDI :\1edico Primario Docente Patologia Medica nella R. Università di Modena.

Ho fatto uso del " Lactol ,, preparato dal Dott. Foglino, secondo la formola del Prof. Maragliano e l'ho trovato utilissimo per i pazienti operati di stomaco, i :i quanto bene tollerato e gustato e nutriente. Per questa sua proprietà è utile anc~e in tutte le affezioni, n elle quali esiste una debilitazione dell'organismo Firniato: Prof. Dott. Comm. A. CECCHERELLI Direttore Clinica Chirurgica della R. Università di Parn1a.

Prof. Comm. CESARE CATTANEO

Parma, 19 Giugno 1913.

Dotr. PROf. CAV. FILIPPO LESSONA Torino, Ma11lo 1918 Docentedi Ostetricia nella R. Università di Torino

«lireltere della Clinica Pediatrica della R. Unlversllà di Parma Direttore dall'ftsJeial1 iel Ramhini di Milano ·

Il " Lactol ,, Foglino (glicerofosfati tridigestivi al latte), è stato da me ripetutamente esperimentato. P iacevolissimo al palato, viene dai bambini preso volentieri, è perfettamente tollerato e la sua indicazione precipua. è nelle forme di astenia in ispecie dei piccoli bambini convalescenti di malattie infettive, sopratutto dell'apparato dig erente. Fir1nato: Prof. Comm . CESARE CATTANEO

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FASC. 28]

SEZIONE PRATICA

condariamente suppu11aJto, ed il piopneumotOtYace primitivo. Complicazioni di m~nvre impoa:tanza sono: le ferite toraco-addominali, gli ascessi del polmone e del mediastino, le fratture •e le osteiti costali, ecc. Il pneu.m otorace sa verifica quasi

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nel 50 % dei casi, è quas·i sempre parziale e più o meno latente e silenzioso; con. fenomE7nologia dubbia o quasi nu·lla, esso può indubbi'amente essere causa di suppurazione dell'emotoraoe coesisten,t e. Questa suppurazione sec.o ndaria può comparire verso la terza 0 la 'q uarta settimana, con una nuova ascesa febbrile, e la febb1re assume contemporaneamente un carattere di intermittenza o di spiccata remittenza mattutina. Il liquido pleurico intanto ' diventa com·e vin.oso, quindi cioccolatto, ed infine giallastr.Qi fioccoso. Il piop11.eu1notorace p1'imitìvo è ancora più frequente, e- rel•ativamen.t e ·b enigno, grazie alla pleu•rotomia, cui s i deve ricor'rere e subito. III. - Circa l'etiologia le ferite penetranti del torace sono più frequentemente prod0tte da palle di fucile che da altr:i proiettili. La sindrome provocata si può riassumere in questa parol·a : emo-pleuropulmonite. L'emotorace si constata con la puntura esplorativa, ed è provocato • da rott·u.ra di vasi del parenchima polmonare. La polmonite, secondo l' A., non. ·si deve considerare co1ne una complicazione eventuale, ma come 11na reazione anatomica costante del parenchima polmonare al co11tatto .p iù o meno 1s ettico ed offensivo di ogni proiettile, che abbia colpito l'organo, a differenza di quanto hanno fin· oggi riten·u to tutti gli autor.i. A conforto di un tale asserto .stanno : i segni fisici, i funzionali, le costatazioni chirurgiche e batteriologiche. IV. - I"'a diagnosi di ferita penetrante del torace si farà nel prim·o giornro per la improvvisa dispnea e per l'emottisi; :nel secondo o terzo giorID-O per la comparsa della sindrome emo-pleuropneumonica surriferita. Per l•a diagnosi delle complicazioni valgono la radioscopia, la puntura della pleura, oltre a t11tti i segni fisic.i, .sopra ricorda.t i. La prog-n.osi quatad vitam è più, benigna cli quel che non si creda (salvo 1e f~rite del euorè e dei grossi · vasi mediastinici). Però la lunghezza della durata della sindrome pleuro-pulmonaore, e la frequenza d·elle complicazioni i nfettive debbono essere ricordate dal medico perchè l'infermo non venga trascurato. Quali elementi di prognos•i v.algo.n o : la inten•sità dei s~ntomi, l 'esistenza di certi processi" o compl·i cazioni, e la resistenza del soggetto sopratutto. V. La cura è immediata, e consecutiva. Cura immediata: ripos0 del ferito, iniezioni di caffeina o etere contro' lo choc, di morfina cointro la . dis pnea, d'·ergotina o ipecacuana contro l 'emot-

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tisi. Quindi d!igitale ed ip·ecacuana per ewtare il sopravven.ir.e dei fenomeni ·polmonari. In seguito

nessuna cu-ra chirurgica, nessuru VtUotamento dell)·emotorace. Proteggere il torace del paziente dal freddo, cvn impacchi ov-attati, e concedere infine un riposo di convalescenza di 2-3 mesi. La cura delle complicazioni è nota per quanto è :scritto nei trattati. Nella comparsa di pus nella pleura sj ricorrerà alla pleurotomia e subit0, ed • • 111 og·111 caso. 1

GIACINTO QUARTA.

fJura delle artriti purulente in chirurgia di guerra. (CHAPUT.

Presse méd., 3 giugn'<>

1915).

Le artlliti del ginocchi-0 non ha·nin o tutte una evvluzione clintica : alcu ne guariscono spontaneamente senza intervento, dopo apertura spontanea; altre con l'artrotomia semplice; altre richiedono complessi interventi d'artrotomia; altre ancora richieggono la resezione; .altre infine rreclamano l'amputazione. Nelle artriiti purulente con i1n iteressamento grave della rotula, dei condili femorali, si aprirà largamente l'articolazione e si asporterà · la rotula o i condili, pr~v'ia resezione, ov:vero isi farà la resezione completa del ginocchio. Quando sono rotti i condili femorali o l'estremità tibiale, m entre è integro l'altro estremo articolare, è preferibile resecare i cio·n dili sani perchè le superficie sarann~ meglio pr.o poizionate cfira lor·OI e si riunti.ranno più facilmente . Nelle lesioni molto estese del femore e della tibia, che richiedono la soppressione di lunghi tr.atti di ùSso, è preferibile alla amputaz~one l' asportazione delle parti lese, e l) estensione continua e protratta per lu·n.g o tempo dell '.a:rto. L'artrite purulenta è spesso la conseguenza di una fuiattura sòprarticolare suppurata, con rottura della capsula articolare i·nfettante l 'ar.ticolazione. L'artrotomia ..semplice (incisi0ne · parar·otide;a) si eseguirà nei .casi benigni, o in.elle ' forme molta gravi che mal sopportano un lungo intervento. L'artroto1n.ia comp lessa si userà nei casi graYi. Questa si è eseguita fin oggi o c0l metodJo di Kaufm.ann, co·nsist ente in incisioni pararotulee ·e 'r etrocondiloidee con drenaggio passante s·otto lÌ lèga1nenti laterali; o ~ol processo di L az-aroff, che apre l'articvlazione con l'inci, sione ad U. Metodi enframt·i , che rendono difficile od impossibile la guarigione perchè lascia·no nu1nerosi cul di .sacco e diverticoli. _<\.d e'ritar·e tali inc0n,·enienti l 'A. consiglia la seguente tecnica: 1

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[ANNO

IL POLICLINICO

934

F.aitla l'i1n.cisi0ne ad U come per la resezione,

e sollevatro. il lembo cutaneo-muscolare, si reseca la rotula, si tagliano i legamenti laterali, si asportano i legamenti crociati ed i menischi, si reseca il pacchetto adiposo, il tendine· rotuleo e la . bmsa pretibia1e, .si denuda cvmpletamente la facci.a posteriore dei condili .femorali e ti·b iali fino alla diafisi~ Vengono1 così aperti gli ascessi retrofemorali e .rietrotibiali. Si rapre anche con la. forbice l'articolazione peroneo-tibiale. Si dre~ uiano quindi cvn striscie di caoutchouc di 2 cm. di larghezza, -0 con drenaggi aperti i·n tutta la loro lunghezza, per evitare l 'ulcerazilone dei gr0ssi vasi, i cul ·di sacco tricipitali, e la règlione retr.o.- articolare. Il d~enaggio retro~rticolaite si fa c~n u na incisio,ne p0plitea ·p ootero-esterna, che eviti i vasi e lo .sciatico pop1itep esterno, ovvero passando dei drenaggi dalla regione sop,racon1diloidea estern•a del !femore alla regione infrac0ndiloridea ~nterna della tibia; regioni queste nelle quali iPiù facilm.e nte si :tormano raccolte pur11lente. Ad evitaré attriti del drenaggio si apre i:n.diet110 il balcone tibiale nel suo terzo medio, cioè la saglienza orizzontale che formano indietro le su p·e rficie articolari della tibia, in modo che il drenaggio1 possa facilmente scivolar-e nella fenditura intercondi.loidea del femore ed in quella artificiale del balcone tibiale ; si hia così un d:re:Jtaggio posteriore ,diagonale. Questo è indicatissim·o nelle rac·c olte ·retrofemorali o rett0ti1:1iali. Le raccoJlte della coscia si apriranno per tutta la loro lunghezza e verrannv zaffate coin garza; 1' articolazi0ne peronèo-tibiale superiore si drenerà con strisci e di drenaggi. Riassu1nen·cìo le ind.i cazioni, possiamo dire: 1° le gravi lesioni delle superficie articolari Ticlliedono1 l'exeresi delle parti malate; 2° in casi ili artrite benigna, e m quelli i•lli cui 10 sta.io generale è cattivo, occorire fare . la artrv.tomia r,emplice, ~ioè la SeJ.llplice incisione dei cul ~i :sacco del ginncchiio,; 3° nelle artriti gra-vi la resez] on.e è il 1netodo di scelta; se· il ferito la rifiuta si può es1eguire l'artrotomia completa, cosi come sopra è d·e scritta. Tecnica dell'artrotomia della spalla. - A dre'n.are completamente e perfettamente la spalla, l'A. ha eseguito, e consiglia il segue.nit e metbdo : i·ncisì-0ne verticale anteriore della .articolazioné, · sezione del deltoide, e incisiOl!le su 'tutta 1a sua lUtttghezza della gu.ai'na 4el bicipite. Taglio q,uindi. della capsula articolara sul1a te&ta omerale in senso ciil"ievlar'e su tutta l'estensione della stia i·nserzione all'omero. Jp. tal modo si riesce di portare in alto la testa omerale, per potere raggiungere la regi\Oine interna del collo chirurgi;ca, e liber.a rla 'd i tutte le parti 1

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FASC. 28]

molli, che vi · si irus.eriscon101. Quivi si pone il drenaggi.o perchè quivi si raçcv.glie il pus. Con una · lung.a pinza retta tenuta ben verticale, si perfora il deltoide indietro un po' al disotto dell 'acromio.n , si. Slo-lleva lia pelle con il becco della pinza, e la si i11cide vertioalmellte per 2-3 ~entimetri, e ·si f:a 11,sciil'1e la pinza dall'incisione, per.chè poosa afferr~re e pvrtare in1e l cavo articolare una striscia 'di caoutchotic larga 2 centimetri e lunga I2 cenJtimetri, C'Olla quale (imprimendole dei movimenti di va e vieni) si farà scolar~ ogni gi0rn·o il pus. Quando l'artr;otomia, così fatta, non è seguita da miglio.r amento evidente, occorre tPesecare la testa omerale se la scapola è ].nit.atta; se è fratt urat·a, si. reseca tuttv lo sperone glenoideo, e si asporta . T ecnica dell'artrotomia del gomito. - I proces.si classici non sono sufficienti al drenaggio del pus. L' A. qui,ndi cvnsiglia il seguente metod0: lunga incisione medi,a na posteriore come. per la resezione; distacco del tendine del tricipite al s1uo estremo e sui bordi dell'olecrano,, dopo avere de11udat a con una sgp.rbi:a la faccia posteri0re di questa apofisi. Resezione . quindi dell' olecrano alla :s~ua base, per dare esito al pus •in uni punto declive. Si denuda quindi col bisturì la faccia posteriore ed il bordo esterno dell '0111ero fino all 'epicondil0t incluso, e la testa ool collo del radio. Si denud·a anche il lato internio dell'omero e del cubito come per la resezi0ne, si lussa l'omero e si lussa la faccia anteriore di quest'osso, del cutd.to e del radio. COID. una sgorbia si perfora l.argamenite la cavità olecranica dell'omero in modo da p.a ssarvi il pol-. ,pa-strel~o del medi.o. Co.n una pinza curva si tira da dietrv i·n. avanti attraverso l·a per:forazione omerale una striscia di caoutchouc, si porta avanti l'articolazione, le si fa circvndare il collo del radio, e qui,ndi si fa uscire di 1tJ.uov0 posteriJoir mente. Si pone in mo.d o analogo un'altr.a striscia al lat.o interno della interlinea. In tal modo vengvno drenati- ·ampiamente l'articolazione e tutti i diverticoli. Artrotomia del pugno. - In un p·rlm\01 ~empo si fa una sempliée in~isione verticaie sull'asse del III metacarpo che interessi ~l carpo di bassv ~n: àlto per tutta la sua lunghezza. Si incide la cap·sula ed il periostio :fino all'osso·, si sb;riglia lar.g ain·e nte la faccia dorsa1e del iearp·o, e . si zaffa CJ01n1· garza, che si cambia ogni 24 ore. Ciò non basta.ndv, si a.sporta il ,semilunare e si fa il drenaggiò transcarpico; si f.a una ·contr~apertu-ra alla palma in corrispondenza dellia. loggia del semilu·nare e si passa ·ttn drenaggio che traversi la r-egi0ne del carpo da parte a parte. 1

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FASC.

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SEZIONE . PRATICA

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Ini alcuni casi 0ltre al semilunare occorre ptortar via anche il grande osso, tagliando le .a.rticolaziO\ni delle faccie laterale e inferiore di detto .os.so, che prolungano le faccie ecorrispondenti dell'estre.mità superiore del III metacarpo. Si può pure cos.ì po·r tar via il trapez0ide. Se infine con tale interventv .n on s1 ottiene migliorament o notevvle, si ricorrerà alla amputazione. A rtr.o·t omia dell'anca. Te cnica.· - È difficile il drenaggio di questa artico•l azione perchè situata mvlto profondamente. L' A. cons iglia il seguente processo: Incisione ad H, le cui bra·nche verticali, lunghe da 15 a r8 cm., corris.pondano l'una al bord~ anteriore, l'altra a quello p1osteriore del trocantere ; la branca orizzontale è isituata a 2 v 3 centimetri al disotto del bvrdo superiore del troca·ntere. Incisione prioionda fi·no al femore e a~portazione del trtocantere con le parti molli che vi si inserisc0no. Incisione dei muscoli sul bordo superiore del c0llo del femore, e scopertura della faccia anteriore e posteriare della .capsul1a articolar-e. Incisi0·rie di questa in ava·n ti per tutta la sua lunghezza, indietro e sul biordo !&uperi0re del collo femorale, ed escissione larga della · capsula. Scopertura quipdi del collo del femore fino alla diafisi. Messa a nud.o la regione posteriore del ciglio cotiloideo si asporta con un coltello la part e posteriore della testa del tfemore, e •n el fon do del cotile .si introduce un drenaggio del volume di un mignolo. Con una lunga pi·nza curva si pa•s.sa sotto1 l'angolv cervicv-diafisario da avanti ii1dietro e si fa scivolare wna lunga striscia di caoutch ouc larga 2 centimetri, ch e Sò!Ve ad assicurare il drenaggi-0. Si pone un drenaggio nel f·ondo della cavità cotiloide nella f·ossa scavata sulla t est a del femore. Si lascian'O tutte le incisioni larg.amente beanti, e si zaffano don garza, che si cambierà ogni 24 ore. Se con qu-e sto m etodo •DIOD· si ottiene rapido· miglioramento, occorre ricorrere alla resezi~ne della testa con una grvssa pinza di Mac Ewen, e dre nare la cavità cotiloide. Non bastando nemmeno tale demolizione, si ricorrerà, c~me extrema -nati.io, all'amputazione della c0scia nella sua parte più a lta. Tecnica dell'artrotomia .del collo del pied·e. Questa articolazio~e . è di~cile a drenai:-e p_erchè le super~c ie a rtic0lari sono separ~~e da :spazi •stretti, che non ammet~onior drenaggi .. C9sì pure merita oon.siderazione negli inte;rventi in questa regione l 'articolazi0,n e peroneo-til::iale i nfe. nore. Si deve fare, secondo l 'A., un'incisione anteriore un po' in fuori del ma.lleoùo .inter·no, lunga 4-5 centimetri, s ulla tibia, da a,p rire largamente

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l 'articolazi1one ; se ne fa un'altra analoga all'i·nt er.no del malle..:>10 esterno, e si apre largamente l'articolazione peroneo-tibiale. Si fa quindi una incisione ad L s ui bordi posteriore ed inferiore del malleolo interw, congiungendola coni la incisi0ne antero interna 1sopra riferita. Si aprorn:o larg.amente la guaina del tibiale posterioce e quelle dei :flessori ; si taglia completamente 11 legamen·t o laterale interno, e si raschia la faccia posteriJore della t i1bia e dell'astragalo. Sul bordo posteriore .del malleolv esterino s i fa u11a incisione ad L in m o.do che pa8si sotto la punta ·d el malleolù e !Si congiiftnga iill.1 ·a.vanti Cl~1n l '.i:n.cisione premalleolare. S i reseca e si asporta l'oss0 scafoide in m odo da assicurare u n DUOD dreilaggiQ del ·Collet del piede e dell(l. g uaina dei :fles,s~ire che vi passa. Si tagliano completamente i legamenti esterni e si passano dall'avanti all'indietro due striscie di cavutchouc di 5-6 ·m.m.. , l'una fra il perone e la tibia, l'altra fra il m alleolo estern.o e 1'astragalo; 11na terza fra il malleol0 interno da una parte e l 'astragalo e il tibi.ale posteriore dall'altra ; ed u·na qu.arta trasversale fra la faccia posteriore della tibia ed i ten.dini :fless6ri. Se non ·si ottie ne miglioramento con questo metodo, si asporti l'astragalo a ttravers\) 1e incisioni anteriori e si passi un drenaggio anteropost eriio1re dall 'incisi0ne antero-interna alla po·stero-es.t er.n.a . Come ultima riso·r sa si farà l'amputazione .

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GIACINTO QUARTA. •

Setticemia gangrenosa. (PR. BROCA. f ournal des Praticien.s, n.

21, 22

ma·g gio

1915).

La vera sett icèm·ia1 gangrenosia si presenta sott o . il seguente aspetto. La ferita ha l'odore ~a­ ratteri1s:tico della gangr.e na e s-0miglia al :flemmone gangrenoso limitat0, è di aspetto nerastro con secrezione. ic0rosa e con bolle di gas. Ma il g onfiore degl·i arti in confronto al :flemm0ne è assai più considerevole ed è totale, est endendosi delle volte al disopra e a l disotto dell·a ferita . La tumefazione è dura, t esa, di col0rito 1'-t·SSiJ cttpo come nella eresipela bronzina, su di essa si ·v.e:de il reticolo venoso superficiale violaceo, più t ard·i bruno nerastro. Il gas s 'infiltra t1ci tessuti che dànno un suon.o son0ro alla J)erc ussione ; al disopra del focolaio primitivo il g·as si manifesta sotto forma di crepit azione caratte1ristica, la quale si percepisce anche sui t essuti sani non infiltrati, ne edematosi, al disopra del f0colaio , dim0dochè es~ rappresenta un l'recursore di questa infezione centripet a, che si propaga colla rapidità fuhninea: ·nei ca~ gr~ Yi ln 1

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[ANNO

IL POLICLINICO

crepitazione si nota già qualche 1ora dopo av,Tenuta la ferita, e in uno, due giorni si ha un 'enfisema crepitante del tronco, del torace e ·dell'add0me (crepitazione ra distanza). L'altra caratteristica è rappresentata dalla mortificazi0·n·e i~ massa, cominéiando dal basso in alto. Nelle ferite degli arti inferiori, il piede, poi la 6.11nba div.e ntano freddi, lividi, insensibili, i tegumenti si ricoprono ,di larghe ecchimosi violacee, sopra le quali si sollevano delle flitte11e. come ciò avviene nei cadaveri in putrefa• z1one. In cont·r ario .a lle descrizioni classiche, il dolore è spesso lieve, fatto d•ovuto forse alle con· dizioni gravi : faccia plumbea e pallid:a, quasi subitteric-a, occhi infossati, dispnea, lin•g ua arida, polso pi.cc0lo, molle, frequente, ineg·uale ed •irregolar.e , delirio, febbrre alta (40°-41°). La patogenesi di questo quadro clinico 11011 è del tutto chiara, gene11almente oltre ai ~io­ geni comuni si trovan0 quasi sempre il c,)libacil1o, il piocianeo ed il perfringens, ma 11essuno di questi è sp.ecifico. Cause predisponenti sono : le ferite profo11cle con· interessamento delle ossa e dei fasci 1.i.erv0vascolari e la lu1n ga permanenza del laccio en1,">static-0, il qualè, spesso inevitabile nel campo di ·b attag.l ia, deve essere applicato il meno possibile e sempre molto distante dall'a> ferita. ~erciò, secondo Venuin:, Girode e H.a.ller, la necessità ai posti di medicazione di chirurghi capaci d! legare i v.asi. Ciò chte si è .d etto per il laccio ·vale anche per le medicature troppo strette. L' A. pa•rla poi delle indicazioni terapeutiche: la regola classica è di amputare immediatamente e di preferenza nella porzione .s:a-na, non ancora invasa dall'edema premoni.torio della gangrena., si può ottenere così la riunione ·immediata, drenando largamente ·e tenendo d'occhio di :evare i punti ~on appena vi è u·n allarme. È l'unica condotta possibile quando si tratta di ~ .-perar.e presto e di evacuare presto i fe.r iti. L'A. ins!ste specialmente sui larghi sbrigliamenti, come ~u una reg.ola :fissa, nel t-rattamènto della setticemia g.assosa diffusa accompaginata o no da cang·r ena massi va ; questi si possonù fa-re o col termocauter:io o con l:1isturì, se il tempo preme: incisioni longitudinali del sottocutaneo ed anche dell'aponeu.r osi sono indispensabili e spesso arrestano la diffusione del processo. Oltre a ciò si possono p·r aticare delle ini.e zioni di aoqtt'a. -0ssigenata, creando all'a 1radice df.'11'arto u·na barriera di ossigeno, che arresta l'i n1.. vasione degli anaerobi. Quando la cangrena è massiva., umida, :aseen,d ente, isi può ancora att endere, prima di amputare, ma 1Solamente a condizione di disseccare, mummificare e disin0

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XXII, FASC. 28]

tf1e ttare le parti sfacelate. In proposito sono interessa.:nti gli esperimenti di Quénu e Morestin : Quénu.. ha carbonizzato coll'aria calda a 800°, Morestin ha imbalsamato esternamente e colle ri·ni ezioni intersit iziali di ;uina miscela a parti uguali di glicerin.a, felisolo e formolo.. Tutti e due però sbrigliano largamente 1il focolaio traumatico •e la zona d'invasione non ancora in sfacelo. I risultati s ono già rilevanti, se in questo modo si riesoe ad amputare ~nvece della coscia la gamba. Aggiungiamo subito ('he tutte queste pratiche richiedono un chirurgo esp-erto ed una sorveglianza continua ed accurata del paziente. Del resto anche l 'am putaz~one precoce e tardiva ·n on riesce spesso a salva.tre il paziente: l' A. su 5 casi ebbe 5 morti e lo stesso riferiscono Tuffier e De Mauclaire. Trattati ·colle xegole sovraesposte possono guarire i flemmoni circoscritti sia gassosi o no, come pure guariscono le cangrene umide delle estremità, localmente gassose, con un po' di suppu.r azione, con una tendenza ·a ll'ascensi0ne, ma tendenza lenta e senza diffusione flemmonosa o gassosa, donde I '0pinione otti.m istica di alcut.i AA. sul numero considerevole di guarigioni d'i setticemia cangrenosa. 1

CASIMIRO FRANI~.

La profilassi della febbre tifoide sul campo di battaglia. Il dott. A . Colard rileva, 11ella Presse Médicale del 17 giugno 1915, le difficoltà incontrate per una efficace profilassi della febbre tifoide fra le truppe francesi combattenti. L'ac.q ua è difficile a sterilizzare: i s0ldati si riib·ellano a tutti i mezzi chimi:Ci e gli alt·r i proeedimenti non sono spediti. L'attuazione di latrine, la disinfezione e l'asportazione dei materiali di rifiuto, m~sure prescritte dal Servizio sanitario di guerra, sono eccellenti in te~ria; ma i soldati per lo più noh ·s i dan1n0 la pena di servirsi'. delle latrine, mancano della mervtalità sociale che ispira il rispetto per la salute pubblica : sarebbe utile all't1opo di cvmpletar·n e l'educazion·e , sia nelle caserme, sia a mezzo di fogli volanti. Importerebbe rintracciare i bacilliferj e ·p rocedere alla lm-o evizione; ma riesce impossibiiI·e di compi.ere · gli esami batteriolvgici nec€ssari: sarebbe già molto limitare gli esami batteniologici ai co11valescenti, i quali a·ndrebbero tenuti lonta11i finchè le ·prove c0lturali rnon risultano negative. Queste misure, oltre che al tifo, si applica.no in tutto od i!n parte alla dissenteria, alle enteriti non s pecifiche, .ai paraissiti intestinali, ecc.

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[ANNO XXII, FASC. 28]

S~ZIONE

PRATICA

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La vacc~nazione antitifica, la qua le esercita una pr0tezione efficace contro il tifv, è stata prat icata l-èntamente~ perchè la Francia venne oolta alla sprvvvista dalla guerra. Sarebbe necessario dii estenderla ora alla popolazdone civile, come già si è cominciato a fare. R. B. 1

Sulla cura delle '' dermat,osi di guerra,,. (C.

BRUCK.

Miinc 1i. med. · Wochenschr., 11 maggio 1915).

FTa le cosidette dermatos:i di gu•erra st:ainno naturalmente in .Primo luogo le affezioni cutanee di o·rigi.n e parassitaria. La scabb~a si mo-strò già fin dai primi tempi della guertra, e 1S1i mantenne su per giù nelle .stesse proporzioni anche nei m·esi invernali : la pediculosis· 'Vestimentorum si ma.n ifestò in notevole quantità nel teatro occidentale della guerra soltanto dal dicembre in poi. Le dermato1sd dovute .a.d ifomiceti occupano invece un p osto secondari0. Mai si ebbero ad 0sservar·e ca.si di tricofizia in 11umero maggiore che non in tempo cli pace e sempre in forme superficiali. Solo di rado, nei primi mesi della guerra, isi 0sservarono casi di ·pitiriasi rosea, la quale mal·attia l'A., mailgrado la ignota etiologia, colloca in ques.to gru·p po di affezioni. Appena però con l'inizio dell 'invern,o i soldati incominciaro1no ad indossare maglierie di lana nuove, l a: pitiriasi rosea aumentò .n otevolmente. Ciò mette -in evidenza una volta di più un fatto già osservato altre volte, che cioè spesso l'apparizi0ne della pitiriasi rosea coincide con. 1'aver indossato della biancheriai di lana, •nt1ova e non ancora lavata. All 'i·nfuo1ti delle pio ctermiti, di cui si par.lerà fra poco, non si osservò una maggiore frequenza di altre dermatosi. C·asi di eczema, eritema polimorfo,, porpora, t ul::ercolosi verrucosa dalla cut e, Licheni planus, furono osservati qua e là: dermatosi più rare non fu1rono mai risco,ntrate . E notevole che l 'A. non riuscì a vede.re se non 2 ca.si di psoriasi so·pra m0lte migliaia di soldati feriti. Forse la vita di guerra ha un'influenza favo·r evole sul d~cvrso di questa malattiru : tutti 1Slann:o inlfatti ·q uanta importanza abbiano ·nella cura della psoriasi il tenor di vita, la nutrizione, e.cc. Le stafilodermie si debbono invece, c0me la scabbia e la pediculosi, considerare quali d-ermatosi di guerra vere e proprie. Casi di foruncolosi, impetigo contagiosa, eczema impetigi noso (specie del capo) , ectima, si osservan-0 0g1Bi 1

giorno. L'impetigo contagiosa soprattutto·, mon soltanto delle parti scoperte, ma anche del rimanente della pelle, ·co·n le sue croste spesse, ben delimitate, grigio-giallastre, si osserva con straordinaria frequenza. Per queste forrne stafilococciche 1'A. si è molto giovato della 'bstopina W a·ssennann (estratto sterile cli ·stafiloco-cchi pat0genà) in pomaita. Questo preparato, i1nducendo una immunizzazione locale della cute ammalata ·e delle parti vicine,' risponderebbe asis.a i bene sia per curare i focolai in atto· clie per prevenire nuove locali2zazioni dell'infezione.

V.

OSSERVAZIONI CLINICHE. SANATORIO ANTIMALARICO MORABITO.

L'amigdalite nlcèro-membranosa (Due casi di angina del Vincent) per il dott. CARLO TACCONE, dirett. d-èl Sanatori·o. L'essermi contemporanea1nente capitati in pratica e nello stesso paeselio due ca.si cli an' gina necrotica del Vincent, con sindrome esteriore comparativamente molto differente tra essi, mi dette agio di seguirli nel decorso, e raccogli.ere i dati !reliativi per farne oggetto della presente nota. E riferirò per sommi capi le storie cliniche. G. .. N .. . di Vincenzo, di anni 10, contadino, da Sa11 Gregorio d'II?pona, sorpreso da un acquazzone, mentre guidava il su o carro, non fa in tempo ad asciugarsi, e riscaldarsi perchè lontano di casa sua, e si rifocilla alla meglio per istrada con un bicchiere di vino. Il giorno appresso assalito da febbre, tosse, dolori articolari è costretto a rimanersene a letto. La febbre, i fatti reumatici e catarrali diminuiscono dopo un paio di g iorni, con le solite cure famigliari, ed un po di chinino di Stato, che la famiglia ha a portata di mano, perchè residente in zona malarica. Ma dopo qualche giorno veng-o chiam:tto di urgenza d.al padre, perchè insieme al !innovarsi della febbre, all'aumento della tosse, era comparsa un'enorme tumefazione glandolare al collo con ingrossamento delle tonsille, tanto che il degente .non riusciva più a degiutire. Osservo l'infermo, un ragazzo bruno, di costituzione sch eletrica regolare senza altri dati ereditari o personali degni di nota, in preda a certa dispnea, con tosse stizzosa umida, non crupale, alito fetido, scialorrea, viso cor.gesto, con scolo siero-mucoso abbondante da entrambe le cavità nasali ; con tumefazione notevole delle glandole sott~mascellari e cervicali, tanto da darmi l'apparenza di un pseudoleucemico. Osservo con cert a difficoltà le fauci; •

MON'nSANO.

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e noto un diffuso arrossimento del palato, del velopendolo dei p ilastri e delle tonsille; queste ultime, e specie la destra così tumefatte, e congeste da occludere quasi completamente lo spazio faringeo-:· La superficie mucosa dell'amigdala sinastra è turgida1, scarsamente intramezzata tra le cript e di qualche zaffo mu,coso filiforme, che facilmente si l ascia deter~ere . Noto anc01ra sul;l'orifizio interno delle pinne nasali ed anche s u lla 0utè deJ labbro superiore delle ulcerazioni irregolari della grandezza di una lente, con fondo sanguinante necrotico, estese anche all''angolo esterno del labbro inferiore e con disposizione erpetiforme. Con la cura opportuna dopo due, o tre giorni t ali fenomeni vanno regredendo, ma la febbre si mantiene alta, la tosse, lo scolo nasale, 1·alito fetido e la disfagia persistono. Riveggo e riosservo, il mio !nfermo, e mentre noto come sopra, la miglioria dei fatti locali, e la riduzione dell'infiltrazione glandolare specie quella di sinistra ; sull'amigdala destra estendent esi quasi ad occuparne la metà noto una fll ..!filbrana grigio-brunastra, ten.ac~ , viscida con pr0pagini infiltranti il parenchima glandolare rassomig liant e quasi ad un frammento di scur.a e densa fuligine. Comprendo subito di trovarmi in presenza della membrana ulceron ecrotica del Vincent impiantata sull,amig dalite r eumatic4 catarrale, e ne faccio la cura opportuna con esit o dopo pochi giorni in g uarigione ; mentre i parenti allarmati da persone .p oco pratiche ed imprudenti si t emevano da un moment o all'altro la morte per gangrena del'a gola. · Simultaneamente viene -alla mia osserva· zione, una ragazza di anni 1 2 certa D ... C... cli Gregorio, dello .stess·o paèse, campagnuola. La madre che precedentemente, cioè 3 mesi prima avea assistito un'altra sua figliuola arfetta da scarlattina maligna, e morta a quanto pare in seguito ad angina gangrenosa con distruzione del velopendolo, del palato molle e focolai pi emici multipli periartico1ari, corre spaventata da me per faimi visitare la figliuola, una rubiconda e simpatica cont adinella. E m entre nulla cli anormale mi risulta dall'anamnesi, mi si racconta ch e la fanciulla in piena salute fu colta da modica febbre con· dolore alla gola. Ed infatti all'esame vbbiettivo riscontro una lieve iperemia flogistica dell'istmo delle fauci, ma nell'amigdala destra la solita tipica ;membrana ulceroGa delle d~mensioni dJi una unghia, e tanto aderent e da sembrare quasi incollata; le glandole, l'alito, le tonsille, la secrezione salivare, e nasale in condizioni fìsio-: logiche; anzi la pazient e per nulla preoccupata della .s ua mat'a.ttiia, e j,s eccata delle pr~ure della madre, si era vestita e se ne stava seduta sulla soglia della porta di casa. Rassicurat a la povera donna, e prescritta u!1a cul!'a locale, dopo tre giorni scomparve Ja piastra necrotica, e tutto si riduce ad pristinum senza conseguenze. E veniamo ad alcune considerazioni clinicodiagnostiche del caso. Alcuni t esti di patologia medica nella definizione dèlle .angine necrotiche non sano certamente di un ordine e di una chiarezza ammirevole ; si fa spesso confusione tra le angine dif( 14)

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t eroidi, le necrotiche semplici di origine bana:le, e le gangrenose, dove esiste sempre, ùd una simbiosi bacterica, 10 l'azione virulenta di germi :flogog<èni d 'i:nd0le maligna 10 s pecifica ; non potrem o altrimenti spiegarci le molteplici individualità nosologich e in simili affezioni della gola ; e tale confus ionismo riportato in pratica con la sinistra prevenzione del volgo per tutte le angine, che t eme siano di origine difterica, mette spesso in imbarazzo il giovane pratico. Sarebbe desiderabi1le, a prescindere dal reperto batteriologico, che non è di tutti i medici, specie nei piccoli centri, che venissero fissate sia pur scolasti~amente quelle poche linee differenziali, che servissero di guida al principiant e se non per fare una diagnosi d'emblée almeno per tracciare un indirizzo curativo. Ed infatti a cominciare dall'angina lacunare, follicolare, o pseudomembranosa semplice alle forme setticemiche g ravi c'è una g'amma di varietà tali di chiazze, placche J:1Seudomembrane, membrane, piastre, escare cotencri.e , ch e 1Spesso solo il · quadro clinico completo, e l'esame micrV'Scopico sollecit o, e culturale, potr~bbe essere una guidia sicura mentre pel medico condotto l 'iniezione di siero antidifterico non sempre immune di pericoli costituirebbe, a iu-vawtibus, u na reazione di· prova. Il Dieulafoy ha ben descritto con pochi tratti di penna con la chiarezza propria dei clinici francesi il decor.so dell'amigdalitè del Vincent. Però non sempre l 'amigdalite si associa alla stomatite ulcero-membranosa, nè le glandole son sempre ingorgate e l,alito fetido; sebbene la causa etiologica deve sempre riportarsi ad una flO'!a bacillo...spirillare cP-e permette la g uarigione con la detersione della mucosa appena comincia a · scemare la vitalità dei noti micror ganismi; nè deve confondersi col sifiloma iniziale o colla difterite. E noi abbiamo potuto rimarcare la t enuità dei sintomi nel nostro secondo caso, mentre era indubbia la causa patogenetica. L'angina necrotica (tonsillite-necrotica di Strumpell) si presenta in forma di una patina grigio-biancastra, · senza essudJato, con necrosi superficiale , talvolta profonda del parenchima; staccat asi l'escara', trest a un 'ulcerazione epitelia le della mu~osa quasi che le granulazioni· follicolari siano decapitate . Ma nell'angina del Vincent la patina non è ch e grigio-biancastra subito ai primordi, poi assume un colorito grigio-nero di fuligine umida, attaccaticcia, molto t enace, tanto ch e con gran difficoltà si lascia strappare a piccoli frammenti da un batuffolo di cotone. E l 'esame microscopico fa notare come essa pervenga da un ammasso di detriti di epiteli, 1

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di corpuscoli di muco, e pus disfatti con entro ne del bacillo fusiforme e degli spirilli furo110 numerosi bacilli fusiformi. seguite da var! accidenti secondari, gli uni cuOra l'Henoch parlando dell'angina cotennosa tanei (eruzioni polimorfe, purpura. emorragica), del Trousseau (angine couenneus·e) dice che la gli altri localizzati sulle sierose (artralgie, pleu$Ua essenza è data d.a brandelli pseudomembrariti) o nei grandi parenchimi (broncopolmoniti, no,s i bianchi o grigi composti di fibrina amornefriti, miocarditi) . fa, di cellule di pus, di epitelio, e contenenti Queste diverse complicazioni sembrano dovute un gran numero di streptococchi e stafilococall'intervento di microbi piogeni e principalmenchi; e tale flogosi faringea non ha che la semte allo streptococco. L'associazione fuso-spirilplice rassomiglianza con la difterite. L'Heryng lare si limita a creare l'ulcerazione locale che e il Bu}wid in casi di angina ulcerosa semplice forma la porta di entrata più o meno largamenbenigna ricoperte di patina grigio-bianca trote aperta alle infezioni secondarie. L'esperimenvarono come agenti patoge11i lo streptococcus to prova che il bacillo fusiforme e le spirille 'llariegatits e mo1iomorfus. Il Lasagna che ha stusono incapaci di generalizzarsi diato dal lato batteriologico 12 casi di angina Può darsi talora che la complicazione per l'odel Vincent è riuscito ad isolare in coltura il biettività dei suoi sintomi e la loro intensità bacillo stesso. Le iniezioni in animali sotto la occupi tutta l'attenzione dell'osservatore al punmucosa orale produssero necrosi localizzata al to di fargli diseonoscere la lesione primitiva di punto d'iniezione. Il prof. Quarnaccia ed il dotcui però è così essenzialmente necessario di ottor Lavagna facendo l'esame a fresco di un'escatenere la cicatrizzazione coi mezzi appropriati ra, hanno riscontrato tutto il campo microscoe scelti dalla moderna terapia. pico pieno di bacilli fusiformi rigonfiati al cenNei nostri due infermi mentre troviamo due tro ed affilati alle due estremità; l'escara provediversissime gradazioni dello stesso quadro noniva da un placca grigio-sporca gangrenosa di sologico, giacchè nel N... esiste la sindrome un bambino di sette anni affetto da angina necompleta dell'angina necrotica del Vincent secrotica del Vincent. Il Baginshi riporta tutta condaria ad un'ia gina fioilli~olare; •nella C ... l'ula sindrome fenomenica della suaccennata afnica espressione è l'ulcero-merr·brana tipica sifezione in conseguenza di flogosi primarie difmile per caratteri macroscopici e microscopici teroidi, ed anche in queste sieno pur di origine a quella raccolta nella tonsilla del primo. Ed infatti i due fram111entini raccolti per 1'esame scarlattinosa o meno non è necessario che vi si riscontri il bacillo di Klebs-Loffier, come ebbebatteriologico su di una filaccia di cotone lavaro a dimostrare con ampie ricerche il Wurtz e ti, diluiti e trattati separatamente col bleu di Baurges, Sevestre, Escherich, Sorensen, I{urt Loeffer e liquido di Zièhl, insieme a cocchi boce Mie. cali mostrarono ug·ualmente il contenuto dì parecchi bacilli appuntiti agli estremi e con cenAnzi, secondo Giron nelle forme necrotiche tro ingrossato e ripieno di vacuoli e granulascarlattinose, mentre troviamo l'alito fetido, il • • ZlOlll. getto nasale abbondante, lo sfacelo si propaga Per la produzione di pseudomembrane non è stille parti molli sino a produrre vaste perdite assolutamente necessario un veleno speèifico; e d il reperto batteriologico comunemente non è ed anche i batteriologi ammettono che siano dato che da streptococchi e stafilococchi di disufficienti a produrle gli streptococchi, 8tafiloversa virulenza. cocchi ed anche pneumococchi, tutti microrg·aIl Brindel e Raoult nel rapporto presentato nismi che fanno parte dei bacteri ordinari del.alla Società francese di laringologia nel 1900 so_s tengono come l'amigdalite non sia che una lola cavità orale. calizzazione della stomatite ulcero-membranosa; È probabile che questi microrganismi in parun'entità nosologica speciale rappresentata da ticolari circostanze, non ancora conosciute, esplichino la loro azione patogena sulle cripte un'ulcera escarotica dovuta all'azione di un midelle tonsille ; ciò che servirebbe a spiegare ancrobo speciale, quellQ del Vincent, con saprofiti che come non di rado si ammalino più membri buccali. Il Raoult comunica 11egli Annali di ladella stessa famiglia. Anzi, secondo il Veigert ringologia del 1894 dei casi primari di amigddaed il Cohnheim l'epitelio si conserverebbe anlite, cioè non dipendenti da alcuna stomatite cora intatto durante la produzione del catarro appunto come è capitato nel nostro secondo ine solo dopo la sua morte per effetto dei microrfermo. g·a:nismi, e la sua eliminazione, si coaguler~bbe Simonin ha osservato un certo numero di sogl'essudato :fibrinoso prodotto dalla mucosa ingetti ; in cui le lesioni ulcero-membranose delfiammata e si formerebbe la pseudomembrana. la regione bucco-faringea (amigdale, gengive, mucosa boccale, lingua) create dall'associazio- · Con ciò si comprende come ogni forma di larin(13)


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<Yite ' e farino-ite catarrale più -0 men'O intensa 0ve b esiste il bacillo fusiforme del Vincent in simbiosi con la ordinaria flora batterica può produrre l'angina necrotica. La durata della malattia nei nostri infermi fu diversa; nel primo fu di giorni I2, nel secondo di giorni 4; le glandole sottomascellari, e (.er,ricali nel l)ri1no caso si ridussero ben presto senza cura veruna, come con semplici lavande ste. rili si rimarginarono le ulcerazioni erpetiform~ accennate. Nell 'N... per tranquillizzare la ~a· miglia, in primo tempo abbiamo praticato delle iniezioni di siero antidifterico secondo il metodo francese, ma senza esito veruno ; la membrana necrotica rimase tenace alla sua base nonostantè il siero, e solo d0p0t parecchi giorni in seguito ad assidua cura locale si lasciò asportare in fr~mmenti, permettendo al tessuto scltom ucoso di detergersi ra pidame11te. La C. .. è guarita senza febbre e con semplici penne.I la ture locali e colluttor1. Ed ora u11 cenno sulla cur.a. Il trattamento dell'angina necrotica deve tssere esclusivamente locale, oltre la cur.a sintomatica del caso; con l'intendimento di distruggere le false membrane, espellere i frammenti ed impedirne la riproduzione dando agio all'epitelio di rifarsi. Ad ottenere questo doppio scopo son necessari i la,~aggi ed i colluttori antisettici. I lavaggi agiscono sopratutto meccanicamente; è inutile quindi aggiungere all'acqua bollita e sterilizzata delle sostanze cl1imiche con potere a11tisettico energ·ico; in ogni caso nei bambini non sì farà uso che di acqua bollita o borica e la soluzione sarà impiegata tepida. I lavaggi debbono essere tipetuti ogni tre ore · riei casi gravi ed il qt1antitativo di liquido d'irrigazione almeno un litro; ci si può servire dell'irrigatore ordinario, o m~glio del bock di Esmarch. . Si comincia a praticare un lavaggio per estrarre i residui di membrane, la saliva carica di germi settici ed emessa continuamente dalle glandole nella difesa secreti va organica e si procede conte1nporaneament1= all'ablazione ed estirpazione delle membrane aderenti con tamponi di cotone idrofilo imbevuti in soluzioni eteree-iodiche, che son le sole che lasciano sciogliere le placche •n,ecrotiche ; e con ·a ttento ed energico movi1nent'o di rota~i·: ne si trascinano fuori avendo C'ura però di no'l. produrre erosioni della mucosa, cl1e potrebbe.-) favorire il passaggio di genni infetti nella p:-ofondità dei tessuti come accennò il Simo11 rinì. Espletata la 1nedicatura, bisogna bruciare i tamponi di co• tone serviti da stuèllo ed immergere 1 ~

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manici del pennello in soluzioni feniche bollenti. Appena spoglia la mucosa delle pseudomembrane è necessario applicarvi con nuovo tamponcino di cotone idrofilo un topico antisettico. La gl;cerina serve ordinariamente di V'eicolo, salvo per l'acqua· ossigenata che usasi pura; mentre parecchi autori rite11gono che la glicerina mista all'acqua ossigenata ne rafforzi l'a• z1one. G. Lion preconizza come soluto l'acido salicilico, che è il corpo meno tossico. Le Gendre impiega il naftolo B. in soluzione glicero-alcoolica. Il Flamini usa il permanganato di potassa al 0.25 per 1nille o I 'acido fenico all'I % . . per 1rr1gaz1on1. Anche il Lavagna usò i gargarismi di permang.anato al 0.20 per mille le polverizzazioni di acido borico e le pennellature con liquido di Lugol. Altri autori. hanno commendato per applicazioni locali il nitrato cl 'argento in soluzione al 2 % od il bleu di metile11e in polvere od il sal.. varsan. Anzi Tul. Luis Renon e Desbonis con le applicazioni locali d1 salvarsan hanno constatato dopo tre g iorni la cad11ta completa della te111 pera tura e la scomparsa di tutti i segni locali e funzionali. Si1nilmentf' M. Achard comunica, che oltre il bleu di metilene e la tintura iodica in soluzio11e satura., egli ha usato l'ar1senoèenzolo applicandol0 in polvere su di un tamp0ncino di cotone imbevut0t di gli• cer1na. Egli assicura che si ha la guarigione in 4 giorni e che nei casi dubbi qt1esto trattamento permette di fare la diagnosi. Charles Clyde Su.tter ultimamente raccomandava di lavare l'ulcerazione con acqua ossigenata pura, od a parti uguali con acqu~ sterile, in .modo da togliere i prodotti necrotici; dopo tal lavaggio bisogna applicare una soluzione di solfato di rame aI Io ~6 seguita subito da una spolverizzazione di clorato di potassa allo scopo di ottenerne la saturazione ; od invece basta un'applicazione diretta di tintura iodica fresca. La tintura di iodio è certamente il processo più attivo. Per pulire la bocca bastano i soliti col111ttori a l clorato potassico e quando esiste dolore si impiegano le applicazioni di ortoformio sia in polvere, come. in soluzione eterea in olio di mandorle dolci .. Invece del clorato potassico per colluttorl abbiamo usato con gradimento degli infermi e buon successo delle soluzioni di hermitine o borotimolo a titolo vari.o ma non m.ad inferior~ al IO %. Luglio Ig14, Jonadi (Catanzar.o) .

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SEZIOm: PRATICA

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ACCADEMIE, SOCIBTl MEDICHE, CONGRESSI {NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Reale lstitut.o Veneto di scienze, letrere ed arti. .Adunanza ordinaria del 25 aprile 1915·

A. STEFANI. A ttitudinie di ·uno stesso stimolo . . . di CtJgire con1temporane·a mente sui centri -n1er'VOSi e sugli organi da questi inner'Vati producendo f e'1'tOnieni di carattere orf>posto. Con· q·u esta ·n •o ta 1'0. chia·m a l'attenz.i;o,n e sulla attitudine soprai•ndicata, ·rilevando che essa interessa la genesi dei fenomeni fisiolcg:,<'i, che essa può spiegare gli effetti diver;si che s j produoonv tal0'ra per opera di uno stesso stimolo e che essa no.ii può es·sere senza sig.nilicato fisiol:ogioo dal mom ento che si verifica in stimoli di origirne fisivlogica come l'urea, la dispinea, la temperatura e la pressione del sangu,e . Viene illustrato particolarmente il significato deile aZiioni opposte della temperatura, dimostra-ndo c:o,m e 1'azione della stessa sul centro bulbare in·ibit0re del cuore protegge il cuore dall'esaurì.mento nelle malattie febbrili. 1

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E. TuuzzI. Intorno alla etio1logia ed a1lla terapia della pielonefrite complicarnte la

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danza. - L'O. illustra una serie di 18 casi di pielonefrite gravid.ica, osservati .nella Clinica ostetrico-gmec:otlogica di Pia.dova dal 1908 al marzo corrente annv. Lo studio dei propri casi e di quelli raccolti dalla l,etteratura ha dato, m<h.io all '0. dii .apptrofondire in alcuni punti la conoscenza .dell 'interessa.nte argomento e di dimo.:. strare l'importanJJa, eh.e si deve concedere all'interruzione attifìcia}e della gestazione nella cura di questa grave c0mplicanza della medesima. L. MESSEDAGLIA. Uno scritto im1edito di L. e. Fatrini sulla pellagra. - L'O. ptresen•ta per la pubblicazione, u.ina mem.oria inedita su.Ila pellagra, compds.ta dal F.arini intorno al 1843 qua<ldo era medico c:ondotto a Russi. All'inedito scritto, ricco di pregi, 1'0. premette una i ntrodn . zione, che tratta della quasi sconociuta, ma tuttavia assai !notevole, attività di pellagriologo del Farini; .attività ·Ch·e comincia nel 1834 e ~he c011ti1nua, ininterrotta, sino al 1846 durante il Congresso degli scienziati di Gen,o>va. L. LucATELLO. Anomalie della temperatura da perturbamenti en~ocrinici . - L'O. segnala ·u·n singolare modo· di comportarsi della temperatun:i irilevat0 con· qualche frequenza in soggetti !'Olpiti da squilibri nelle secrezi,o·n i interne, pei: cui al cavo :a!s,cellare si può avere u.ina te.mperatur-:i quasi febl:.rile, mentre in bocca e in altre cavità accessibili il grado termico è meno elevato od anche .subnorm.ale, contrariamente a quanto si verifica in condizioni fisi ol0giche e in qualun que forma veramente febbrile. L'O. richiama l '.a ttenzione sul valore diagricsticv di questo fq.tto e presenta i r.isultati di aua serie di ricerche, istittti.te nella sua scuùla per ispiegare il meccanismo di piroduzione del fenomeno. Queste ricerche tend-0.no· a dim•d strar-e che ess0 è ·probab.ilmente l egato alla iperadrenalinemia cronica, facile a verificarsi in talune forme cliniche dell'ipertirl)].dismo. '

A. Rossr. Arresto della s·ecrezione biliare e mutamenti m orfologici delle cellule epatic1ie dopo il taglio bilaterale dei 'Vaghi nei conigl·i (presentata dal prof. ..:'\.. Stefani). - Quest-0 laVi01ro costituisce un contribut0 all'azione del vago sulla secrezione della bile. · Si .d imostra che nei co,n igli, in seguito al ta·· glio dei vaghi , si verifica diminuzivne e arresto della ~secrezione biliare e ch e questo a!lresto si aceom.p ag1na con mutamenti morf0logici delie cellule epatiche. Fatti consimili erano stati dim.ostrati d·a Berti e Roncato nelle raine, e ~a conferma dell' 4 .. in anim ali a sangue caldo aV\al1ora ·il Qvncetto che il vago contenga fibre se<:retorie per la secrA?zione biliare. A. DIAN. (17)


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.lccademia Medica di Pe'r ugia. Seduta del

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aprile I9I5.

Dott. L. MEONI. Riferisce II casi di meningite c-erebro-spinale epìdJemica studiati durante una recemte epidemia a Perugia. - Dal punto di vista clinico nota in àlcuni dei suoi i·n.f ermi l'esistenza di una certa predisposizione ad ammalare 11elle meningi (p . es. casi di meningite d'altra natura in famiglia), mette in rilievo l'inizio b11usco del male (in un caiso però relatri..v-amente mite si ebbero ·prodromi simili a quell·i di una febbre tifoidea) oon cefalea intensa, vomito, febbre a.lta e, precocemente, rigidità della nuca, segno di !{erdermoo-ransmo ,· i!n, quasi tutti si ebbe l'hernia01 o p1etSi labialis, i·n altri qualche eruzione cutanea, in due epistassi copiose, in· uno sordità precoce e persistente, anche dopo varie settimane di apiressia, in uno gonoartri.t e in periodo di convalescenza: Riguardo al decorso, ha spesso lflotato quello a ricadute; l'esito è stato letale in un. caso attraverso una paralisi flaccida di. tutti gli arti e segni d'iniezione generalizzata con pustolazione diffusa su tutta la super.fi.c~e del corpo, in un altro1a tre giorni di diistanza dall'in,i ziv de1 male con sintomatologia ma nifesta di paralisi bulb.are, in un altro attraverso un esaurimento generale progressivo, dopo lu.n·g o dec0rso. La cura fu in tutti i casi quella del siero antimeninigi0coccico (Istituto sieroterapico milanese, Istituto vaccinogeno1di Berna, e Istituto Paisteur} iniettato a forti dosi, fino a 40 cc. per una dos0 inel rachide, e a volte anche nella massa dei glut ei ; in qualche caso la sieroferapia fu anche associata con vantaggio .a ll'uso &elle iniezioni .in~ travenose di sublimato corrosivo: le t abelle della temperatura che 1'0. presenta e l'esposdzione che eo-li fa delle variazioni della sintomatologia o sotto l'infl.uenza diretta del trattamento dimostra· no l'efficacia della moderna terapia. Dal punto di vista bacteriologico nota il reperto i1n ogni caso di un germe, trovato all'esame del liquido cefalo-rachidiano, del tipo Weichselba,u m, sempre Gram negativo, non s·e mpre prevalentemente intracellulare, spesso assai 1scarso. Le culture furono ottenute, non senza difficoltà , i-n· br0do e in agar con l'aggiu.nta di siero. di sano-ue umanv e solo quelle v1o•l te in cui veniva o . seminato liquido estratto di recente e molto ricco di germi. L'agglutinazione dei tre sieri usati per la cura fu forte e sialì in un caso fino a r : 2000. Fu fatta anch·e la reazione deLle precipitine • • • • mettendo a contatto s1er,o ant1inen1ngococc1cv curativo e liquido cefalo-rachidiano chiarificato dopo sedimentazione : in alcuni casi si ebbe intorbidamento molto manifest0. 1

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Il Prof. SILVES'tRINI parla sullo stesso argomento della meningite cerebro-spinale e, dai punto di vista della epidemiologia, nota. anzitutto la poca .d ensità dell'epidemia siia a Perugia come iin altre città d'Italia. Mette in rilievo la coesiist enza dei casi di faringite c0n alto rialzo termico, ·n.ei q·u ali ebbe reperto di diploc0cco Gram positivo che n·o n cresceva pero' se non nei. mezzi. con siero, e ricorda l'opinione del Dopter secondo il quale «non esistono epidemie di meningite, ma epidemie di rino-faringite alle v.olte complicate da meningiti» . , L'O. parla qu~ndi delle trasformazioni che il germe è capace di subire, tratta la questione dei parameningococci, espone alcune note di diagnostica differenziale e illustra da ultimo le modalità della cura col 1Siero. Egli può assicurare i colleghi della efficacia di tale cura e per gli effetti buoni osservati anche in casi gravi, e per la miinore mortalità chè si ha nella meningite epidemica dopo l'uso ,della ·sieroterapia e per la maggiore brevità e diversità della curva termica che si vede comparando cur, ve raccolte prima dell'uso della sieroterapia con curve raccolte in casi nei quali questa cura è stata applicata. N·on crede si debba: escludere .la iniezione sottocutainea in modo assoluto: egli ne • ha veduti ottimi resultati . In un caso grave in cui si estrasse liquido cer·e bro-spinale inteDJsamente emorragico, egli la preferì, e con pronto e buon esito. In ricadute l'iniezione sottocutanea ha pur riportato più volte l 'infermv ad. un· aecorso regolare. Ricorda due casi di ricaduta grave in periodo che si sarebbe detto di convalescenza con recorpuscolazione del liquido cefalo-rachidiaino casi in cui pr·ontamente 1'iniezione intra.r achidea portò miglioramento che fu definitivo. Dott. MEONI . • 1

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Dott. ELIO FABBRI

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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Le varietà cliniche dell'uremia. In questi ultimi1 anni si sollJ fatti rapidi e natevoli progressi sulle oon.os0enze riguardanti gli stati patologici che ace-0mpagnan01 o segu-0no l 'uremìa, e le alterazioni chimiche dei liquidi organici che sono. com.e il segno rivelatore di una minacciante uremia. Purtuttavia non abbiamo ancora :una esatta classi:fi.caziione dei. vari tipi clinici dell'affezione. Emj] Rei1$S in Zeitsch:rift fur J(Linische Medizin {vol. 80) de1Scri'V'e tre f oo-me cliniche di uremia, l'astenica, la con·v ulsiva o epilett iforme, la p si0otica, ed un tipv misto, nel quale s i troviano irappresentati i sintomi di due o tutte e tre le -dette i or/ me .semplici·. L'uremia astenica è clinicamente caratterizzata da son•nvlenza ed .a patia , facile esauri1b ilità organica, attacchi di sinc~pe e morte improvvisa per paralisi cardiaca. La eliminazione del cloruro di sodio, dell ',azoto, ecc. per le urine iti questa forma è ~otevolmente disturbata. N.el sangue v i è u·n aumentv <lei residui azotati. e della pressione osmotica. E m10lt0 probabilmente .t utta la sintollllatologia cl inica di questo tipOI di .uremia è in rapporto alla iritenzione dei derivati azotati che sono normalmente escreti .con l'urina. La varietà epilettiforme è caratterizzata dalla comp,a rsa più o meno frequente di accessi eclamptici che S·omigliano molto . a qu elli dell 'epilessia genuina. Le afasie' e 1e paralisi urem:i~he .a ppa.rtengono probabilmente a questa categoria. La secrezione urinaria è normale, e l'esame del sangue non mette in rilievo apprezzabili anomalie. Conseguentement e si deve ritenere che le sostanze che prvv.ocano questo tipo dii uremia non possono mettersi in conto della deficienza della capacità escretvria dei reni. Il tipo psicotico è caratterizzato dalla prevalen,z a di .d isturbi psichici consi:stenti •s1pecial, mente in U'na notevole con.fusione mentale, illusioni ed allucinazioni e :finalmente dia un coma profando. In quest a f.orma di •Ur,e mia nnn s·i è potuto dimostrare una ritenz1one dei pro.dotti metatolici normali e quindi la origine e la matura delle sostanze che determinano l'avvelenamento ci svno del tutto iguwte. La sclerosi delle arterie cerebrali che si è rilevata. al1'autopsia in parecchi d1 tali casi 'd eve essere · con.siderata come un fattore puramente accessorio nel determinismo delle dette ma nifestazioni cliniche. 1

La maggior parte dei casi di urem1a è .costituito da un comples·so d1 isi11tomi appartenenti ~ suddetti tre tipi s,e mplici. Non è p·ossibile fare ipvtesi ci.r ea i possibili fatt·ori1 causali nella genesi di questi cas~. Nella maggioranza delle !forme uremiche il contenuto di ialbumi·n a n,e1 siero del sangue, misu.r ata col metodo di Kjeldahl, è uguale o superiore al nor1nale, tranne che inei casi .n ei ·q ual·i la concentraziooe del sangue è stata a scopi terapeutici diminuita a .m ezzo di sia lassi o di abbondanti som' ministrazi~ni di liquidi. Questi if.atti insieme ai risultati di alt ri studi .clinici o sperimentali fanno supporre eh.e nell'uremia v'è U'll: disturbo nell~ normali ·r elazioni tra l'acqua deL sangue e le sostanze in essa disciolte. Gli uremici hanno perduta 1a capacità di diluire convienientemente i propri liquidi organici. Questa de:fìcìenza secondo l 'A. è il fatto.re essenziale di tutte le manifestazi..oni1 dell'uremia. DR.

Le emorragie occulte del bacinetto renale. Per lai d ìagnosi delle malattie dello st('macv.:> e cfeil'intestimo 1e emorragie occulte hanno una importanza str~ordinaria messa in evidenza dal Boas. Sull'importanza delle emorragie 1oc.culte inell:l diagnosi delle m·aJattie del bacinetto renale e sopratutto della calcolosi renale si diffonde l'Eichhorst (Z etr1ttrablatt fiir inn. Med., 20 marw 1915) il quale cit a il caso di un paziente chf" fu colpito d'ai un attacco di co·l ica ren.q_le ed in cui all'esame mic11osc0pico del ,sedimento urinario si riscontrarono cellule ana1oghe alle cellule cardiache dello sputo. Si trattava dii, grandi cellule rotonde contenenti pigmento in foi;ma diffusa giallastra o :i.n accumuli brunastri. Il lorc n-u mero era scarsissimo e fu necessari") ~entri ~ fugare l'urina per 1ungo tempo. Non c'è dubbio ch e t ali cellule 1siano in rap · porto con piccole emorragie delle vie urinarje che si verificano continuamente in. conseguenza della stimolazione mecc·anica dovuta aJ calc0lo. In maniera meccanica .ainche si formerebbero le. ellule cardiach·e , giacchè pare che qui contribuiscano le picc-0le emorragie determinate dagli sforzi di tosse. L'A. a proposito del suo caso discute an_he il mecC'anismo probabile di formazione del pr0 cesso si tratterebbe solo di cellule degli fao-ocitario: b strati profondi che potrebbero assumere il potere fugooitario, ma più pr.obabilmente dai leucociti. P. A. (19) I


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IL POLICLINICO

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TERAPIA. La cura dell'idrocele con l'iniezione di formolo. Soubeyrau (! owrni. des Pratic ., 9 gennaio 1915) d~tta la tecnica ed enumera i vantaggi della cura dell'idrocele col formolo (Morestin). Una siringa di Prav·.az e un tre quarti di 3 millimetri di diametrò sono, gli strumenti necessari.· È inutile 1'anestesia locale e radere i ·peli dello scroto : si disinfettai la pelle, nel puntd della punzi.ollle, con tintura di ·~dio diluita a metà. Accertata la posizione del testicolo con la palpazione e con la pressione, si pu·nge nella parte, opposta ; il tre quarti. è introdotto rapidamente nella cav.ità; si ritira il mandrino e s i lascia ,colare il liquido, conservandone però nella vaginale una piceola quanti.t à per impedire l'azione troppo caustica del formolo; quando la cavità è sufficientemente vuotata si ritira il trequarti ~ collJ l'ago di Pravaz si irniiettan·o 2-3-4 eme. d'una miscela di formo1lo, alcool, glicerina a parti eguali. L'iniezione è fatta lentamente goccia a goccia dirigend·o· la punta dell'ago in tutti i sensi per l::en mescolare i.I liquido iniettato con. quello dell'idrocele, si ritira l'ago, si massaggia lo scroto e si copre con garza od ovatta. collodionate: è inutile .a pplicare il sospensorio, il malato può alzarsi. subito : l'iniezione è poco dolorosa. e l 'anestesia preventiva è inutile; anche scarsa è la reazione consecutiva ; piccoli dolori nella iegion,e testicolare, che s'irradiano lungo il cord one; in molti e.asi nessun dolo re. In capo a qualche ora lo scroto si tumefà e la cute diviene ed.ematosa, talora si forma del liquido·, ma si rias.sorbe po.i rapidamente. Tecnica semplice, senza .a nestesia, senza cpnseguenze secondarie, rendono la pratica preferibile all'iniezione iodica che è dolorosa, ed ha dato luogo a sincopi, contratture, paralisi, talor4 gangrena della vaginale e del testicolo, sintGmi di jodismo, e spesso anche recidive. 1

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t. p.

11 drenaggio dell'ascite nel cellulare sottocutaneo.

Mauclaire ha studiato in va.rie pubblicazioni la possibilità di far ritornare il liquido ascitico 11ell'organismo attraverso il tes,sutp cellulare 1sottocutaneo dell'addome. Il metodo che secondo l'A. darebbe i migliori risultati è quello di praticare un'incisione lungo il margine esterno del retto ,a nteriore . In questa inc~sione si introdurrebte la br.aitl'ca lunga di 11n tubo di gomma a T facendola pescare nel liquido a scitico. Le due branche orizzontali Sé\1

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XXII, FAsc. 28] l

rcebbero :fissate -n el tessuto cellulare sottocutaneo. Con• questo sistema si verrebbe a realizzare una specie di auto-sieroterapia: il liquido che scola dalla parete addomi·nale è riassorbito dal tes1suto cellulare. Questo metodo ·i ngegnoso tuttavia non ha dato quei risultati che era Ieci to ispera.re e che l 'A. si riprometteva. In genere il drenaggio è mal sopportato e gli infermi soccombvno lo stesso al male. Solo ii'll qualche caso di peritonite tubercolare si è avuto qualche vantaggio, del resto non superiore a quelli che iSi potrebbero ottènere e si ottengono con metodi più semplici. DR. 1

TERMINOLOGIA. M a I a 1 ti a d i Q u I n k e. Sindrome caratterizzata da edemi acuti, circoscritti, fugaci, recidiv3.'.tlti. Le tumefazion~ edematose soptaggiu·ngvno l)ruscamente, in piena salute; sono localizzate, Ruper:ficiali, di consistenza molto dura, possono occupare tutti i punti del tegumento, ma i11 specie la faccia (palpeè·re, labbra, ecc.), talvolta anche le mucose (gastro-intestinale , •nasale, laringea, con·g iuntivale, ecc.). Le dimensioni di esse variano tra 2 e 10 cm. Sonv estremament e fugaci. Non si ·accompagnano a rossore della pelle, 1nè a dolori . Talvolta co·incidono c~n plac~he di U'tticar.ia e con turbe gastro-intestinali (crisi ·d i v.o mito, coliche, diarrea). Eccettuate .alcune localizzazio11i (laringe), quesiti èdemi possono ·~ssere molesti•, ma non mai pericolosi. L-a localizzazione al laring,e . può impo'lire la trachéotomia. La malattia !&'incontra a. tutte le età, ma specialmente nella prima metà della vita; talvolta ereditari1a e famigliare, sopraggiunge spesso •nei nervosi :od in persone affette da turbe digerenti. Molto paragonabile ·all'ortica.ria, sta accant o ad essa nel quadro d.e lle angio-neuirosi tossiche. F·o·r se .sarà dovufu alla sensibilizzazione (anafi.la:s.si) di a10umi s·oggetti, a diverse influenze tossiche e specialmente digestive, i•nflnenze in ap·p arenza minime e di ordine banale. Nel loro meccaindsm-0. .ci sar.eb be non solo trasudazione passiva di siero i.n comspvnde11za dell'edema, ma secrezione attiva dell'endotelio vascolare. Il trattamento, molto poco efficace, deve essere diretto contro il ner,1osismo del soggetto (regime a·n al0go a quello dell'orticairia) ed esercitate un'azione vaso costritti,1a al momento delle crisi (chinin1a ed ergotina ·a ssociate a deboli dosi, belladonna, t alvolta digitale a pic~.1le dosi).


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SEZIONE PRATICA

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La vaccinazione Jenneriana in rapporto aua profilassi del vaiuol~.

' Il dott. Ugo Mariotti pubblica, riveduta ed ampliata, la sua ir elazio·n e fatta, sull 'arg·omento, all'ultimo Congresso nazionale tra le associazioni del per.sonale addetto alla vigil~nzai ~gie­ nica, relazione la quale pr,e:ndè le moose dal Congresso c0ntro la vaecinazione, che si tenne in ~oma nell'aprile 1914, in .c ui, ·d opo un secol-0 di esperienza fav·orevole, fu pr·oc]amata l'i•nutilità &l questa~ grande mi1sura profilattica, ed Edoardo Jenn~r bollato come un « ci.uirmac1ore intento a si.fruttare, per :fì·ne di· lucr0, la sua lurida e pericolosa scoperta ». L' A., con indagine accurata e completa, ·p assa in rassegna quanto :finora ~ sit ato scritto e Srp erimentato in tutto il mondo, le conclusioni delle massime accademie scientifiche, e le leggi in proposito dei van Stati, e viene a confutare, con otitica v.ivaiee ma rigorosa, una ad una, tutte le argomentazioni addotte dagli antivaccinisti in favore della loro tesi. L'A. dimostra, infatti, come 'Iliella stessa Inghilterra, dove la legge, con la fam.o sa clausola di c.o scienza, venne a .1.imitare l'obbligatorietà della vaccinazi0ne, l'Associazione medica britan·n ica concludèva che la mortalità per vaiuolo era diminuita dopo la pratica della vacci• nazione e specialmente !Dei primi an.ni di vita, cioè nel periodo in cui 'la vaccinazione è più diffus·a , e che ·n elle città dove regnava il vaiuo1o, i 1lon vaccinati dava110 il maggior contingente alla morbilità, anche quando !Si attuasse un rigoroso isolamento. Del res to le epid·emie di vaiuolo di Londra, e so•p ratutt0 di Gloucester e di Leicester, dt1e cittadelle forti degli a'!ltivaccin:sti, ·nei confronti della morbilità e della mortalità tra vaccinati e non .vace'inati, dimvstrano eloquentemente i benefici della vaccina• z1one. Tali benefici ancor più evidenti si dimostrano o sserv.8Jnd.o le cifre della mortalità ·p er vaiu.c).lo nella Svizzera, d0ve i non vaccinati abbondano per il soppresso (1895) obbligo della vaccinazione e considerando, con onesto •e d esatto discer.nimento, le stesse cifre ·nei riguardi della Germania, della Franci·a e del Giappone, la virtù pr:eservatrice del! 'innesto vaccinico risulta indiscutibile. Che se in alcu•ni Stati, in alcune provi·n cie, nonostante l'esistenza delle leggi di vaccinazione obbligatoria, il vaiuolo -al:·b ia potuto attecchire e fare strage, gli antivaccinisti, ·se in buona fed-e, devono riconoscere che ciò .avviene, perchè, nonostante la legge, .urna gran

parte della popolazione si è sottratta a tale obbligo; ad ogni modo però, per tutte le epidemie ·e per tutti i paesi, un fatto resulta evidente : ch·e. la mortalità nei mon vaccinati fu sempre di gran lunga maggiore di quella dei vaccinati. E tutti g1i Stati, ammaestrati da dolorosa esperienza, hanno, d·o p0 una epidemia, cercato di provvedere, pèr 1'iavvenire, rendendo obbligatoria la vacci•11azione e la rivaccinazione in. tutti i luo.g h1i infètti . Noi, italiani, possiamo citare a centinaia gli ~empi e le esperienze sulla utilità della vaccinazione, a cominciare .d a qu·e lle mirabili del Sacco, del principio .del secolo. scorso, sin0 a quelle recenti di Risso a Genova, di BordoniUffred uzzi a l\filano, di Abba · a Torino, di Mozzetti .nel Tig.rè (sulle quali ultime i[ prof. Ruata non 1seppe òbiettare alt-ro che non poteva andare in Abissinia ·a cont·rollarle ! ! !) . Roma ha mostrato in più occasioni di dov.ere la sua salvezza dal vaiuolo alla applicazione estesiissima della vacci•nazione e della rivacci·nazione. ' Jenner errò certamente quan·d o, entusiasmato dai trionfali :succes.si della sua scoperta, affermò cI?.e l'immunità vacci11ica durava per tutta la vita. Questo può avvenire per alcuni i·ndividui; in altri la immunità !scompare molto. piti presto, dopo tre, quattro o anche dopo soli due anni . ~l fatto non deve meravigliare, nè far rallegrare gli antivaccinisti, p~rchè esso si ripete nell 'immu·n ità naturale o provocata di vgni alt·ra infezione. Nulla di strano. quindi che sia necessario reintegrare, con una seconda .vaccinazion·e, i poteri difensivi dell 'org3.!nismo contro il vaiuolo, tanto più poi •quand0 l'esperienza pratica conferma che se i vaccinati da lungo tem1pù possono essere atta1c cati dal vaiuolo·, ne sono generalmente ri1s.parmiati i · vaccinati di rrecente. · Gli a·ntivaccinisti si fanno vanto d·e lle recenti gravi epidemie di, vaiuolo .avvenute, in questi ultimi .a nni, nelle Puglie, Campa'llia, Calabria, Sicilia, Basilicata, d0ve le pvpolazioni, obtimamente vacci11.ate e riiiaiccinate (dice il Ruata) furo·n o decimate. Ma, quando gli antivaccimisti affermano questo, se mostrano di conoscere che in. Italia esiste I.a legge sulla vaccinazione ob1:1ligatoria, dimenticano ·d i consultare le ·Cifr·e ufficiali (che l 'A. largamente iriporta) sulla mortalita per vaiuol0 i1n Italia nelle varie prvvincie e di metterle in rapporto con le altre, puire uffici!ali, dei vaccinati nelle stesse pr-0v.i'Ilcie. Se così facessie ro, essi vedrebbero che le ~pidemie, cui accennano, avvennero ·precisamente là dove le vaccinazioni fu•ro•no per molti a·nni trascurate o anche abbandonate, c0me, per un esempio fra tanti, nel comune di: Fondi, do,re da 18 ,

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IL POLICLINICO _

anni ·n on si praticavano vaccinazioni! E, oltre a ciò, le inchieste governative assodarono che assai spesso man.c ava da parte delle autorità il dovuto c0ntrollo delle \1accinazioniJ e queste erano fatte con linfa vacci•nica inattiva. Per gli antivaccinisti, la vaccinaz•ione jenneria·nia, .oltre che priva di qualunque valore p rofilattico, è anche causa di danni gravissìmi alla salute uman.a.. Per essi la vacai nazione produce la m•oirte a migliaia· e migliaia di fanciulli, ogni anno. Ma le doc11mr!ntazioni che essi portan~ a favore di queste 1 a.ffermazii0ni farebber-0 sorridere di pietà, se alcuine .pubblicaziùni, da loro lanciate senza economia ai profani, non c·ostituissero delle ver(; azioni criminose, come 11 dott. Mariotti bene a ragione le chiama e dimostra! Gli inconvenienti che talvolta seguono allè vaccinazioni, sono, per lo più, da riJerirsi alla tr-ascuranza delle necessarie cautele, perchè oggi, con i moderni metodi di purificazione e di eo:U!S·e rvazi01ne del vacci·no, questo offre per sè le migliori gar.arnzie. bimostrato, con argomenti indiscutibi.li, il fondamento scientifico e l'innocuità della vaccinazione, l'A. •nota che proprio oggi, mentre alcuni pochi vorrebbero fosse tolto l'obbligo di essa, da ogn.i parte gli studiosi si affannano :alla ricerca di altri vaccini protettivi (e per 11 tifo si è resa già ol::ibligat<Ytiia la vaccinazione nell'esercito e nell'armata) e dopo di avere osservato come nessu•no 1:ntenda togliere valoce nella pr0fil<l!ssi all'isolameno e alla disinfezione, ma .co1ne :sia necessario, per il vaiuolo, integrare questi mezzi, da soli dimostratisi in.s1u fficienti, con la vaccinazione, termi·n a raffermrundo la necessità che i; p·oteri pubblici vigilino rigorosamente perchè l'obbligatorietà della vaccinazione sia in ogni c0mune del Regno .o sservata, che si affretti il funzionamento del v .accinogen-0 di Stato e 1c he sulle vaccinazioni medesime si eserciti un rigoroso controllo. La esau.riente relazione del dott. Mari-0tti, che venn.e approvata all'unan1mità (eccett0 che dal prof. Ruata) nel Congresso degli igienisti', ha demolito uno per uno, con critica severa e cmaggiosa, tutti gli argomenti degli antivaccinisti. Oggi, pi'ù ~he mai, aggiungiamo noi, che l'Italia è in guerra con u.n paese nel quale il vaiuolo ha fatt0 assai spesso stragi, per l a manca·nza di obbligat0rietà d-ella vaecinazibne, l'obbligo di .vigil1an7-a dell.e autorità sa·niitarie alla osservanza della legge sulla vaccinazione s'impone. Si ha ··notizia infatti, per i[ rapporto della Commissi.o•nie 1siacitaria, che nella sola Vienna, dallo scoppio della guerra 11n poi, 1098 persone furon colpite di vai u-010 e 230 ne mo. r1rono e la C·ommissrione st'essa richiede dal (22)

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Governo l'autorizzazione di introdw-·r e a Vienna la vaccinazione obbligat0ria. Provvediamo dunque in tempo1 con rigore per le nostre popolazioni che con i· provendenti dall'Austria, prigionieri, .pro.fughi, avranno più fa· ci.1mente .rapporti. •

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[ANNO

fECORI .

" ABBONATI. POSTA DEGLI (S IS) Sull' us.o della canfora nella polmonite adinamica. - Chiedo per fav.oce alla «Posta de-

gli a1: bonati » in che dose massima per volta e per giorno si può usare la can.fora per ind.ezioni nella polmt01na te adinamica ; e se si possa usare con· vantaggio anche per bocca e in quale veicolo.. Ringrazia sentitamente. L'Abb. 5074. 1

La canfora è stata usata nella polmonite: 1° co.m e stimolante cardiaco; 2<> come agente amtiinf ètti vo s pecifico (chemoterapia). Qualora se ne ri1Cerchi l'azione stimvlante sul cuore, la via orale non dovrebbe essere scelta, perchè presuppone che il cuore sia abbastanza valido dai poter mantenere attivo l'assorbimènto intestinale, ma in tal caso manca l'indicazione al rimedio. La via da p·r eferire è dunque quella ipodermica (1soluzi10ne oleosa vd eterèa!) o quella èndovenosa (soluz·ione eterea od acquosa) , le quali assicurano meglio, ad ogttl somministrazione1 una «carica» terapeuticamente effi-. ca ce. Le iniezi011i vrun.no ripetute spesso poichè l'azione stimolante del rimedio è poco duratura: per es. ogni 2-4 ed al ma1ssimo 6 ore. La virtù chemoterapica della canfora nella polmonite ·non· è ancora dimostrata, ma-lgrado - le molte ricerche eseguite al riguardo. Hoetzel, uno dei p·romotori di questa tera pi.ai, s~ vale di duç sole iniezioni al giorno, in dosi di un grammo • ciascuna.. Le dosi massime variano secondo gli autori; ad esem piv si è :andati a 0.5-0 . 7 grammi pro dJbe ogni 10 kg. di peso ad intervalli di 6 ore. In .ge'lJ:e re sembrano da preferire i dos·a ggi non molto elevati, anche allorchè mancano speciali controindicazioni all 'uso01 del rimedio come negli individui con insufficiente produzione di acid.01 glicuro1nico (diabetici avanzati, caircinomatosi, cardiaci scompensati), 11 quali dimostrano un:ru tolleranza molto limitata per la canfora. Trioverà altre indicazioni in un articolo p~b­ blicato sul faisc. 46, p. 1616-18, del 1914. •

ViRNEY.

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[ANNO

L'{ll, FAsc.

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VA.RIA.. La Scuola Samaritana di Roma ai soldati d'Italla.

...

.-- Il Corpo insegnante della Scuola Samaritana di Roma ha compilato un « decal0go » di consigli ai soldati d'Italia, affinchè questi possanQ con.servare meglio la loro vita e le loro for.z~ nell'interesse della Patria. Lo riportiamo : I. In eas0 di ferita sp•r-uzza su questa il c-0nte11 uto della fialetta di tintura di j-od-0 an11.essa al pacchetto di medicazione, e coprirla subito con la garza che 1si trova nel medesimo, coni quella parte che tu non avrai tocoata. .. 2. Se la ferita dà molto sangue, dopo applica'4 la medicatura, fasciala stringendQ forte, m ia non ta!nto da pr.ovocare il gonfiore clella parlè sottostante dell'arto. 3. Se, malgrado la fasciaturi3., l'emorragia continua, fatti mettere da un ·compagn-0 Ullla stretta legatura al disopra della parte f1erita, ·cioè tra questa e i.l cuore. E poichè tale legatura, p:èrsistendio a lungo, potrebbe recarti grave danno, affrettati a farti vedere dall'ufficiale medico . . 4. Se sei ferito al ventrè m·o viti il meno che puoi, .e non bere ·nè mangia·re primal che ti abbia veduto l'ufficiale m·è dico. '5. Tieni il corpo quanto più pulito ti è possiibile, e guar,d ati sipecialmente dagli insetti, ch·e possono inocularti malattiè m·o rtali. 6. Non bere acqu1a ~he i tuoi sup·e rio·r i non ti abbia11.o permesso. 7. No·n .be.re vino oltre quello che ti vien. dat0 dai s uperiori : il di più til toglieret,b e le fttze piuttosto che rida.rtelè. 8. Non bere nè mangiare, per· qua1J.to da te dipende, subito prima del combattimentv. 9. Non s.ciiup.a re le tue forzè quando .non è neeessari,o, neanche per un divertimento. . 10. Conserva sempre la serenità, e ricoirdati ch e la paura ti toglie i migliori mezzi di difesa e di offèSa.

Come i ·cosacchi curano le ferite. -

947

SEZIONE PRATICA

effica.c i, ma essi non son sempre a portaita di mano .come quello dei cosacchi, che può adoperarrsi in · qualunqu,e momento quando manchiino il medico o il farmacista . (R i f arma M edicaJ) .

.C ENNI BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono che t libri Pervenuti in dono alla Redattone

Dott. E. MADIA. Comp.endio di medicina legale. Librenia Detken· e Rocho11, Napoli. L. 12. ~

la ottava edizione ·di un libro che l' A. chiama modesto compendio, ma che per la mole e la importanza è ~n vero trattato. Il libro è intonato a fin.a lità pratich·e e perciò pùr · non tra·scurando le quistioni teoriche, che l' . I\. . mostra di sapere .affrontare, in forma &emplice e piana sono pros.p ettati e confortati di opportuni con1sigli tutti i problemi- medieo-legali che· il professionista ·può essere chiamato a risolvere. DR. A. PASINI.. Patolog!a e tetrapia della sifilide. . Ulrico Hoepli, Milano, 1915. L. 2. '

È un compendio prezioso delle recenti feconde

scopert·e sci·e ntifiche sulla patologia e sulla terapia della sifilide . . L' A. ha abituale il pregio di una chiarezza massima di idee e di una nitida espressività di pensiero, .che rendono 1s0mmamente utili gli scritti suoi. In questo manuale il medico ed il prof.a.no troverann·o, chiaramente espresse, la dott·r ina e l'applicazione pratica· delle nuove conquiste sperimentali e terapeutiche nella :s ifilidologia, .con una critica serena degli inçvnvenienti e dei van:t aggi delle nuove cure e delle antiche. In queste pagin.e , per chi noti è della specia· lità, è ag·e vole orientarsi fra le C·o muni incertezze ed i facili dissensi .nella tera pia moderna della sifilide. Vi è sufficientemente svolta anche la co.sidet· ta cuira abortiva della sifilide. #

Il · dotp. s. tor Paschkoff, che h:a passat0 grrun parte della vita fra i cosacchi riferisce ch'ess1i adoperano PELLECCHIA ' ETTORE. Con.t ributo clinico e terCtr U!ll procedimento m·Olto semplice _per ; curare le 1" peutico dell enuresi n;o tturna çol metodo Al.. freri,t e d'airma da taglio appena fatte: Esso conbarran e Cathelin. Ti pografia della « R iforma siste nel ricoprirle d'un denso strato di cenère Medica», 1915. Napoli. attenuta bruciando un po' d1: cotone o di tela, e L' A . h.a curato con buoni risultati 19 infernel riu,n it le labbra della ferita e:on una stret4l. mi affetti di en.u resi notturna col metodo delle fasciatu·r a. Su ventotto erite cosi curate, il dot:. iniezioni ·e pidurali di Alibarran e Cathelin, neltor Paschkoff ·ottenne venti:sei guarigioni rapide, 1'amb.u latorio dèll 'ospedale degli .Incurabili di senza1 su ppùrazione. Nel caso in cui la ferita, Siia Napoli, e ne riferisce con chiara visione delsporca di· sangue o di .p us, occorre lavairla bene l'argomento~ prima di appl.~car la cenere. Veramente la te• • p. s. Tapeutica modenna conosce mezzi di curai:· più (23) 1


IL POLICLINICO

[ANNO XXII' FASC. 28]

..

NELLA VIT.A· PROFESSIONALE. . ~

Cronaca del movimento professionale. Il Gover1io e l'A . N. M. C. - Avèndo la Presidenza centrale comunicato al Minist~ro dell 'Internv e alla Direzione generale della •SaJnità i del~berati dal Consiglio direttivo presi nella · Sll.3: adunanza dèl 12 corr., il Ministero ha indirizzato al presidente B·r unelli questa lettera: « Qn,orevoile

Signore,

· Il Minister0 ha preso atto con vivo compiacimento della provvida azione che intènde svol'g ere il Consiglio di amministrazione dell' A. N. M. C. per concorr·e re iall'opera di solidarietà nazionale 1nell 'attuale momento ed io esprimo a Lèi, a n0me anche di S. E. il Ministr0, cordiali ringraziamenti per la cortese comunicazione. Del resto non era da dubitarsi che la benemerita clasis·e . medica avrebbe pro:V0t11damente sentita tutta l'imp.ortanz.a degli alti e gravi suoi doveri e profo nda era ed è 1?-el Governo la sicurezza della patriottica, valid·a cooperazione di essa in tutto quanto sarà necessario per il reg01lare andamento dei servizi di assistènza sanita·ria delle popolazioni e per la tutela della pubblica salute. · Con l'opportu11ità mi è grato conifermarle i sensi del mio di·s tinto v.ssequio. Dev .mo CELESIA J). 1

1

'

Sezio111e Castelli Romani dell' A. N. M. C. ~ stata diramata la s·e guente circolare a•i sinda.c~ dei comuni compresi nèlla sezione: lll.mo Sig. Sindaco, Questa Sezione, unif.ormandosi al criterio direttivo della Presidenza.i Centrale dell 'Ass.ociazionè Nazional~ Medici Condotti, in questi· giorni in cui la Patria ha bisogno dell'unità e concordia di tutti i su-0i figli, sospende e rimanda a tempi più propizi tutte le vertenze· e .}e varie rivendic.azioni di cla1sse, affidandosi :a quel s~.so di equità e di giustizia, da cui, ad ·ç>rn or del vèro, la Sezione stessa trovò sempre favorevolmente animati, in questi ultimi a:nni, i vari Comuni dei Castelli Roma ni verso i loro medici condotti. A questo seniSo di gi.u stizia appunto ricorre oggi, fiduciosa, la: Sezione, perchè i vari Comuni dei Castelli Romani si interessi·n o e provvedano alla nuova posizione in cui i loro medici condotti sono chiamati a prestar l'opera loro come militari. I rimasti 1s•i son veduto d'un tratto duplicare il lavoro e la responsabilità quotidilél:na. 1

(24)

,..

Però, mentre ai medici condotti militarizzati provv·e dono le disposizioni• dell'art. 20 testo unico 20 novembre I908 n. 693 del.le l~ggi sullo 1sit ato degli impiègati civili .d ello Stato, che recenti circvla·ri ministeriali vogliono estese per intero e tassativamente anche ai medici condotti; mentre anche il Consiglio di Stato a Sezio1ni riunite, con decisione 22 dicèmbre l9II, estende e C\)nferma il l::enefi.cio suddetto; mentre il !\·~1uister-0 stesso, appositamente interpellato, ha promèsso tutto il suo appoggio ai medici condotti richiamati sott-0 armi, sia per obbligo di servizio, sia per impegni antecedentemente presi cvl !){inistero della Guerra st~sso giusta la circolare del 9 febrbaio 1915, ai medici condotti rimasti in servizio dei Comuni provvedonv ·soltanto le leggi ordinarie ed i contratti di capitolato, i quali 'non pofev.a no per intero prevedere la odiermi nuova posizionè delle condotte. Faticoso, difficile, grave è il compito che ri• mane a questi medici: oltre al maggior lavoro, oltre alla maggiore e non più divisa iresponsabilità, vltre alla preparazione civile, a cui molti di essi hanmo già presa cosi larga ed efficacissima parte, i mèdici condotti rimaisti .n ei comuni dovral].no con raddoppiata energia vigilare sul1'igie ne della Patri·a , per. impedire c011 tutti i mezzi, specialmente ·o ra, il dilagare di probabili epidemie sia indigene chè esotiche e prepararne con cura .le valide difese. È questo un cumulo di lavoro assiduo, di responsabilità serie che i medici oondotti hanno già in gran parte valorosamente abb·racciato e preVèduto, m·a che i vari Mu1nicipi devono saper riconoscere, appfezzare e compensare come si deve. N·on sarebbe giusto infatti, far g·ravare sul medico .c ondotto solamente tutti i maggiori pesi delle n.u ove esigenze delle cond0tte, nè vi è bisogno di ric0rdare at. Comuni che tali esigenze richiedono al medico un maggiore dispèndio di en·e rgie, di forze ed anche di danaro, che merita seriamente di essere ·riparato. La Sezione pertanto, d'acc0rdo con lè isuperi1o ri atU.torità e con la Presidenza Cèntrale del1'Associazione Nazionale Medici Condotti, mentre h.a deciso di raccomand1are vivamente ai MuniC'ipi qu·e ste nuovè condizioni dei medici, segnalando a-Ile autorità stesse quei comuni che ancora ·n·o n vi avessero provveduto, è d'altra part,~ ben lieta e superba di poter garantire che tutti i suoi· associ~ti e sotto le armi è nei vari <.'Omu·ni dei castelli romani sapranno in questi mon;,f.1;,ti compiere il loro dovere, con quell'abne1


IL POLICLINICO

(SEZIONE PRATICA)

'

SUSSIDI TERAPEUT!CI IODO·ORGANICI. . La medicazione iodo-minerale ha dal punto di vista farmacologico, carattere eminente-mente ·os~otico deter~inafo dalla diffusibilita degli ioduri, dalla loro immediata e brusca eliminazione fattori questi ultimi, a cui si connettono feno~ meni di intolleranza iodica e di iodotossicità don.de la esiguità delle applicazioni terapiche.' t •Di ~ontro alla azione osmoterapica (meccanoterapica) degli ioduri, sta l' azione bioterapica degli iodo-organici. I caratteri individuali farmacologici dei peptoiodi ci sono realizzati dal " PEPIODAL ,,. . Il " .P_eI?io~al ,, è una . sintesi i odo-peptica ad .iintens1ta iodica graduab ile, solubile, assorbibile ~adat~mente, di lenta e gradua le eliminazione. _Le ricerche del Dott. Andruetto nella Clinica Generale del Prof. Bozzolo, denunciano le se:.guenti cifre relative alla permanenza e durata delle reazioni iodiche nelle urine. " Pepiodal ,, 1° g. ore 14 ,, 2° " ,, 17 "

3° "

,,

24

'' ,,

4° " 5° ,,

" "

30 40 (1)

~ropiche,

risulta dalle attitudini che acquista lo iodio quando viene introdotto nell' organismo sotto forma di " Pepio dal ,,.

Propri,età terape.wtiche del "Pepiodal ,,. - Le propr1eta terapeutiche del " Pepiodal si riassumono in batterio.litiche, opsonogen~; fagoci-

togene, emoproduttive.

L'aumento del tasso leucocitario si rileva dagli esami emoscopici fatti dal Dott. Andruetto d.el~a Clinica di Bozzolo e sopratutto dalle indag1n1 emometriche. Riferiamo qualche esempio: Caso I. - Enterite specifica : prima della cura Emometria 55 dopo la cura . . ,, 65 Caso II. .- Bronco pneumonite specifica: prin1a della cura Emometria 50 dopo la cura . . . ,, 60 Caso III. - Tubercolosi incipiente: prima della cura Emometria 45 dopo la cura . . ,, 70 Caso IV. - Annessite specifica: prima della cura Emometria 50 dopo la cura . . ,, 70

Applicazio11:i cliniche generali del '' Pepiodal ,,. - In linea generale esse sono cos tituite

Le proprietà del " Pepiodal ,, che lo rendono -~uperiore agli altri preparati iodici, sono s tate -1llus~rate dal Dr. Giannelli (2) che espone in un suo interessante studio, le ricerche ed i risultati ottenuti dal prodotto. . Tali prop~ietà _spettano ~reva~entemente agli 1odo-pepton1 a differenza di altri preparati che vennero posti in onore precedentemente, come le in.iezioni del Durante ed i composti grassi, i quali ultimi sono molto stabili di modo che lo iodio si libera con una soverchia lentezza e sono assai poco diffusibili. Ne avviene che lo iodio permane a lungo nell'organismo, ma vi rimane legato al corpo grasso e non agisce come iodio libero che assai leatàmen te; mentre invece i composti del iodio col peptone (di cui il " Pepiodal,, è da preferirsi), sono solubili e diffusibili ', ed inoltre poco stabili, c~sì ~he circ<;>lano facilmente nell'organismo ove s1 scindono 1n nlodo graduale e con tinuo -cedendo gli ioni del metalloide alle sostanz~ a~bun_iin<;>idi con cu~ lo iodio forma quelle comb1naz1on1 molecolari che vengono poi distrutte ed eliminate. Gli _iodopeptor:i s~no dunque og-gigiorno i J!>reparat1 che meglio rispondono alle esigenze teTapiche. I migliori risultati l'A. li ha ottenuti da] "Pepiodal ,, che ha il vantaggio del pronto assorbimento e di una molto più lunga permanenza nell'organismo . ove circola allo stato di iodio senza mai dare fenomeni d'intolleranza. La maggiore fissazione iodica è data dal V0 ~ grado di Pepiodal (10 ctg.) che rappresenta il massimo dj u~ilizzazione eh~ consenta l'organi:smo allo iodio senza reagire con fenomeni di :intolleranza e con fenomeni tossici. Che l'associazione dei peptoni allo iodio con·ferisca al1a sin tesi che ne deriva, proprietà isto-

dal grande gruppo delle affezioni del ricambio ivi compresi i processi degenerativi arterio-sclerot~ci delle infezioni croniche (sifilide. tubercolosi) e da tutt_e. le io sufficienze di sviluppo · e deficenze nutr1t1ve che preludono alle manifestazioni di gravi infezioni e ne dispongono fa. vorevolmente il terreno. Anzi, sotto. questo aspetto, il '' Pepiodal ,, devè essere considerato come un mezzo profilattico contro lo sviluppo della tubercolosi specialmente chirurgica per le proprietà ad esso riconosciute dagli autori che lo hanno studiato, di inodificare cioè il terreno emolinfatico così da esaltare i poteri di reazione e stimolare la nutrizione e modificarla in gùisa da impedire lo sviluppo bacillare. Per quanto concerne le manifestazioni sifilitiche il " Pepiodal ,, è diretto a combattere le sindtomi tardive rappresentate da alterazioni gomm.o.se <:: d~. alterazioni arteriali ~egenerative (arter1t1s sifil1t1ca, gomme, cachessie sifilitiche), ma può trovare la sua indicazione anche nelle manifestazioni precoci della lues quando vengono costituite da alterazioni nervose, da anemie sifilitiche precoci, ma in tal caso il suo im· piego ~o~ deve andare disgiunto dai preparati mercuriali. Un altro largo campo di applicazioni è offerto .dalle forme morbose del ricambio sia che rivestano la forma artritica cronica, sia la forma gottosa, sia sopratutto la forma Grteriosclerotica. Il " Pepiodal ., trova "quindi la sua app licetzione nelle : I. - Distrofie uricemiche; II. - Nelle forme distrofiche che precedono lo sviluppo delle affezioni croniche; III. - Nelle torme tubercolari torpide ; IV. - Nell e manifestazioni tardive della . lues; · V. - Nelle lesioni arteriosclerotiche.

• ~ (1) Dr. ANDRUETTO -

Il '' Pepiodal ,, non ha alcuna controindi-. • cazione.

Delta medicazione jodlca e di un tzuo<Do preparato organico dt /odio.

:(2) Dr. GIANNELLI -

~coni

sul " Pepiodal ''.

La Iodoterapia con speciale considtt'a-

Dott. PAOLO MANCINI degli O s pedali di Roma g/à Direttore del Sanatorio nervosi S. Colomba.


il. p OLICLINICO

(pagina di pubhlicità)

SEZIONE PRATICA

11

''

'•

d

(Pepto-Ioòo) -- Dott. FogliIJO a gocci e e per ioieziooi ipodermiche, d t :: :: :: I, li, III, IV e V grado :: :: :: Alcuni certificati Medici:

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~~U® ]@0®

OSPEDALE VESPUCCI - FIRENZE

@~rr@@~mN@

(Detto di S. Giovanni di Dio)

I

- - DIREZIONE - -

.

.

Il "Pepiodal ,, del Dott. Foglino corrisponde assai bene nelle lesioni tubercolari chirurgiche, quando occorra agire su di esse con una terapia jodica. Prof. NICOLA GIA)JNETTARI

(OMBIARZ,!OA

1

J

i15101Q~ICR

Direttore Ospedale Vespucci.

lNlffiAMENTE ASSIMllABllE -

o

Firenze, 29 Novemre, 1914-

D C>1flf.

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~o $ [ffi [Elffi~A

Firenze, 11Novembre,1914-

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..


[ANNO XXII,

FASC. 28]

SEZIONE PRATICA

gazione e ~on ..~uel sacrificio che ha sempr~ distinto, in tutte lè even·i enze, l'operf!. altamente patriottica ed umanitaria del medico condotto italiano. Per il Consigl~o di Presidenza' della Sez. il Segretario Dott. GIOACCHINO MARCHETTI Castel Gandolfo. •

.RISPOSTE A QIJESm I ! DOMANDE. (5348) Servizio. militare. - Al Dott. S. lVI. da G. risp-0ndiam-0 che essendo stato a suo tempo riformato non ha alcuna probabilità di. essere ch:iamato sotto le armi. (5349) Aspi1'am1ti medici nel R. Esercito. -- Il Dott. G. R. da B. desidera conoscere se possa essere ammesso fira. gli aspiranti medici un suo fratello che ha fatto solo il primo anno del (:Or~ iSo di medicina e che ha poi cambiato Facoltà. L'ìn&ividuo da Lei indicato non può essere inscritto nel Corpo ·d,egl{ as.p iranti medici perchè l'art. 3 del decreto 25 maggio ultimo, n. 767, dichiara che p-0ssouo essere nominati aspiranti medici ci. militari di la, 2a. e 3" categoria di età non s upe-riore al 30° anno i quali abbiano c·:-rnpiuto il 5° o<l il 6° an·n o di Università (Fa,. :Jtà di medicina e chirurg.i a) a:nche .senza averne

--

superati gli .e sami finali , purchè abbiano sostenuto co11 successo tutti gli esami del 4° anno. (5351) Sdoppiamento di condotta - ·M ancata 1V011ii1ia di tit.olare - Compenso pei medico in se-rvizio. - Il dottor F. G. da M. d esi1dera cono:scere se, essendosi divisa l'unica condotta preesistente in due zone ed essendo mancante fin dal 14 dicembre scorso il titolare della seconda di es1s.e, gli spetti ,compenso per aver provveduto al servizio in tutte e due le zone. Nella affermativa }n qual modo debba regolansi pel caso che il Comune non intenda ricoru:>scere il suo diritto. Dal momento che 1'u·n.ica preesistente cV'tldvtta: fu divisa in due, C10tn due disti!nti titolari, vuo.l dire che l 'autoriltà superiore riconobbe Ja necessità deJ. provvedimento e la deficienza del servizio nel caso fosse esercitato da u·n solo medico. Or se una delle condotte è rimasta ;vacante ed uno dei titolari fa servizio per tutte e due e non vi 1Son.o lagnanze nel publ:Jico nè deplo.revoli dencienze, vuol dilre che l'unico professionista esercente centuplica la propria attività sobbarcandosi ad un superlav-0rv, che mentre è imperiosamente richiesto per il buon andamento del servizio .n on può non riuscire dannoso per la propria salute e pei :suoi privati inteiressi professionali.

949

E poichè è

.pri~ipio

di diritto che messu.nv può avvantaggiare la propria posizione col dan·n o degli altri, è, sec0ndo noi, indubitato che il Comune debba rie-0noscere il maggior lavoro e debba pagarl0. Se è rilutta·n:te può adire l'autorità giudiziauia per la definizione legale della controversia. • (5352) Adesione volanitariJa al servizio m ilitare - Rapp.orti coi Comwnie . - I.1 dvtt. C. L. da S . di C. chiede conos'Cere se avendo aderito vo.lontariamente, nvn essendovi obbligato perchè riformato, al servizio milita.re come ufficiale medico di riserva p0ssa· in caso di\ chiamata ottenere la conservazione del po.sto e dello istipendio a carièo del Comune. Noi riteniamo che in cas0 di volon,t aria adesione al servizio mili'tare non si abbia. diritto alla conservazione del posto e dello. stipendio a carico del Comune, disposizione che si applica solo pei chiamati 0 trattenuti sotto le armi. (5353) Promozio<ne dei tenie nti medici di complemento. - Al dott. G. M. da P. rispondiamo che può star ·tranquillo che sarà pr0vveduto secondo giwstizia. Per lo espletamento di talune pratiche occ0rre naturalmente del tempo. (5354) Medico della Croce Rossa - Chiamata in servizio - Diiritto del Comune. - Il d0ttor A. P. da M. desidera conoscere se il Comune pos.sa opp.)rs1 alla sua chiamata come medi co della Croce RoSiS·a e, n~lla negativa, se abl:,ia diritto ad· iotteniere lo stipendio per la. intera du- ' rata del servizio. P0ichè i·l numero dei medici condo.tti esilstenti in codesto Comune è superiore a quello prescritto dall'artic0lo 1° lettera q del R. Decreto 13 aprile 1911 il Sindaco non può opporsi a che Ella pr·e sti serviziio "v\olontario tnrel corpo s.anitario della Croce Ross'a. L'articolo 3° del Regio Decreto 23 maggiv 1915, n. 719, dispone che gli impiegati civili dello Stato, ascritti alla Associazione della Croce Rossa Italiana se prestano servizio, anche volontariamente, nella associazione stessa in caso di guerra: si considerano ad ogni effetto come in congedo. Come vede. si tratta degli impiegati dello Stato e non dei Comuni. (5355) Diritti verso il Comune in caso di chiamata sotto le armi. - Il doti. C. T. da G. V. desidera con,oscere quali diritti possa ·v antare verso il Comune qualora sia chiamato svtto le armi i•n. caso di mobilitazione. Stando ai precisi termini del capitolato, Ella, in ·caso di chiamata sotto. le armi per mobilitazione è considerata per ogni effetto cvme in congedo ed ha, quindi, diritto alla conservaziooe del posto ed allo stipendio per l'intera durata del servizio militare. 1

(25)


[i\.NNO

IL POLICLINICO

950

XXII, FAsc. 28]

(5361) UfficiaLe medica - E~enzioni. - Al Dot(5357) Lazzaretto - Direzione affidata al medico condotto supplenite. - Il Dott. N. P. da M. tor abbonato n. 574I rispondiamo che stando a desidera con.o scere se in base al proprio capito- quello che ha esposto nel quesito avrebbe maglato il Sindaco possiai imp.orgli, nella sua qualità giore obbligo di prestar iservizio mnitare il coldi medico condotto per le supplenze l'on,ere di lega, il quale ha già rivestita la .qualità di uffiprestar servizio 1sanitario in un lazzaretto, che ciale medico e, qui·n di, conosce meglio le modalità del servizi\> stesso. Circa il modo di otteintenderebbesi aprire. Al medica condotto incaricato solo del servi- nere la esenzi<>ne · nulla possiamo dire perchè le zio delle supplenze, ·non può essere imposto regol e attualmente in vigore riguarda'llo i mi" milizia territ0riale e :non l 'one~e della direzibne di un lazzaretto, perch~ litari appartenenti alla egli, oltre quello di sostituire i titolari medici già quelli che, come ~ui, non ha.nno più alcondotti ·nelle assènze per congedi o per even- cun obbligo di servizio. tuali i•nifermità, ·n on .n e ha altri. E ciò non solo . (5363.) S~rvizio militare. - All'abbonato nuper naturale astratta portata del vincolo gi'uri- mero 5328 diciamo che noi siamo della opinione dico esistente fra municipio e medico, ma a'llche · più volte ma:nifestata. Le amministrazibni coper disp0sizione s critta del capitolato, in cui tale munali potrebbero lenire il danno individuale obb.ligo non è nemmeno accennato. conservando il ·p osto e lo stipendio anche a (5358) Visita d elle carni macellate - Tassaz~omi colui che volrontariamente si presta a far servizio nel R . Esercito. ricette - A u;mento di stipendio. - Il Dott. G. C. , da lVI. desidera conoscere : I 0 Se sostituendo il (5365) Servizio 11vilitare. - Al Dott. M. S. veteri·nario consorziale attualmente sottv le ar- da A. rispondiamo che egli, essendo nato nel mi, a.b.b ia diritto a speciale compenso; 2° Se ha 1875, •non era più di terza categoria ma esente dih-itto a compe11so per la tassazione di 500 ri- da qualsiasi obbligo di servizio milìtare avendo cette spedite per conto del Comune a · beneficio già compiuto il 39° anno di età. La sua adesione dei poveri e 3° Se l'aumento di JStipendiv sia alla nomina ad ufficiale medico di complementv ben deliberato in sede di bilancio. è, quindi, atto volontario e non avrebbe il CoIl veterinario comunale o consorziale chiamato mune torto a rifiutarsi di mantenerle il posto e sotto le armi è con.si"derato come in congedo per lo istipendio durante la guerra. ogni effetto, e, quindi, anche per la sostituzione (5366) Serv izio militare. - Al Dott. F. F. da a carico del Comune. Deve pertanto, il Comune B. E. risp'1ndiamo che qualora fallisse la pratica corriis.pondere a Lei, che sostituisce i'1 veterina- inizila ta dal Sindaco per lo esonero dal iservizio rio, ~degnato compenso. L'ufficiale 1s•a nitario .non militare come medico unico del Comune, Ella è 1obbligato a tassare le ricette che i farmaci- non potreè.b e mantenere il posto e lo stipendio sti spediscono per conto del Comune a ben.eficio dura nte la guerra, in quanto che si sarebbe vodei poveri. Se, però, Ella lo · ha fatto e non con lvntariamente arruolato nlonr avendo personalintenzi.one di rendere semplicemente un favore mente alcun oblbigo di servizio militare. avanzi domanda di compenso alla amministra(5368) Ser7xi.1zio milibarre. - Il Dott. G. L. da C. zion.e. Non potrebbe adire all'uopo l'autorità giu- desidera conoscere se rinunziando alla dispensa diziari.a mancando un 'ordinanza speciale del Si•n- dalla chiamata alle armi possa aspirare alla l!l.0daco, od altna prova scritta della c0mmissione mina ad uffiéiale medico di complemento e con affidatale. Non basta Jo stanzia,m ento della mag- qual grado essendosi laureato il 20 lugliv I903· gior somma in bilancio per ottenere 1'aumento Rinu·nziando alla d1ispensa dalla chiamata: alle di stipendio. Occorre che il dettO' aumento sia arm~ può aspirare alla nomina ad ufficiale medeliberato a parte e se, · cvme pare, trattasi di dico di complemento. Avanzi domanda all'Ispetposto coperto, occo,r r.e ezia·o.d iù che la delibe- torato di sanità militar-è .preSSÙ' il Ministero razione sia ripetuta una seconda volta e che sia della Guerra. Tenuto conit o della data i n cui ha approvata dalla G. P. A. pòl vi11colo ultraquiin- conseguit0 la laurea potrebbe a nostro aVviso, quennale al bilancio. essere ascritto fra i :tenenti. (5360) Pagamento di sipendio. - Al Dott. F. (5369) EstensùmJe obbLiJghi &i cura. - Al Dott. M. da C. rispondiamo che in vista del rifiut<> E. L . · da M. rispo.ndiamo che dal momento che dell'esattore a pagare .g li ~tipendi arretrati, .n on l'aric~lo II del capitvlato gli fa obbli:g o di curesta che iniziare giudizio chiedendo al Pretore rare gratuitamente tutti gli abitanti del Comuil sequestro conservativo dei ruoli delle -imposte ne inscritti o no al registro di anagrafe ai pascomunali. È, però, 0ppor.tuno anche per 1stabilire saggieri, ecc., ecc., riteniamo che nulla pos·$a la eventuale responsabilità che l'esatt<>re dichia- chiede re alla signoca indicata nel quesito, cui ri, dietro al mandato la ragi<YDe del suo rifiuto. prestò I'a propria assistenza per dieci giorni. 1

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